una scuola aperta al mondo - Istituto Comprensivo di San Marzano

I. C. “S.S. GIOVANNI PAOLO II- A. FRANK” - SAN MARZANO SUL SARNO
UNA SCUOLA APERTA
AL MONDO
ione
Terza ediz
Dicembre 2014
DIVERSAMENTE INSIEME
Sommario:
Le nostre
interviste
Natale e…
2-3
4
Capodanno nel
Mondo
5
Dolci, ricette e
tradizioni
6
Tra storia e
leggenda
La redazione
7
8
Auguri
dal Mondo
8
La scuola è l‟unica vera agenzia capace di accogliere, condividere e supportare gli immigrati. L‟ambientescuola, nonostante le grandi difficoltà
organizzative e strutturali, è ben disposto a riorganizzarsi, riorientarsi
per fare spazio alla diversità, intesa
come arricchimento, valore aggiunto e
non come ostacolo. Questo territorio,
dove risiede l‟I.C. “ S.S. Giovanni
Paolo II- A. Frank”, a forte flusso migratorio, è ormai avvezzo alla flessibilità della sua strutturazione per confrontarsi con le diverse etnie che ospita. La grande mobilità delle famiglie
immigrate costringe a prevedere, accanto ad azioni a lungo termine, la
progettazione di moduli di accoglienza brevi e ricorrenti, con una cadenza
non sovrapponibile alla normale programmazione scolastica e regolata
sull‟arrivo ciclico degli alunni migranti durante l‟anno scolastico.
[continua pag.3]
Tradizioni, culture e riti a confronto
Per la terza edizione del nostro giornalino scolastico, abbiamo deciso di muoverci sullo sfondo delle festività natalizie.
Abbiamo, quindi, anticipato l'aria zuccherina di dicembre già
dai primi giorni di novembre. I bambini, i nostri piccoli giornalisti, si sono confrontati con le tradizioni festive di diversi
Paesi. Particolare attenzione è stata fatta alle usanze di quelle terre con cui siamo in contatto, ormai da anni, grazie ai
bambini delle famiglie immigrate. L'espediente dell'intervista, alla quale ogni anno i bambini si avvicinano con viva
curiosità, è stato il volano con cui l'eterogeneità di partenza
ha partorito un gruppo coeso di piccoli giornalisti, apparentemente così diversi tra loro. Un aiuto importante è stato dato
dalla mamma albanese Genta Uka che, con pazienza e candida generosità, si è prestata alla raffica di domande che i bambini le hanno rivolto. Quale elemento migliore si poteva
scegliere, per favorire l'integrazione e il confronto, se non il
cibo? Attenendoci alla tradizione natalizia e di fine anno,
l'attenzione è stata tutta rivolta ai dolci. Protagonista indiscusso del nostro laboratorio di scrittura giornalistica è stato
il Bakllava. Il dolce in questione, suggerito dai collaboratori
di origine albanese, è presto diventato argomento di discussione e coesione, come il miele per gli struffoli. La cucina è
sempre stata ambiente di incontri, di scambio e commistioni.
Ha sempre messo d'accordo tutti e parlare di cucina, di spezie e pietanze varie, anche con i più piccoli, ha acceso l'interesse di tutti, soprattutto quando si sono intavolati discorsi
sui diversi sapori della cucina albanese, cinese e araba rispetto alla nostra. I bambini si sono naturalmente divisi in gruppi
e hanno effettuato ricerche, si sono interrogati e hanno dato,
cosa inaspettata, un loro personale giudizio sulle abitudini di
popoli dalle tradizioni 'alternative'. Perché, come abbiamo
imparato nei precedenti laboratori, in fondo non siamo poi
così diversi gli uni dagli altri, quando si ha un obiettivo comune. Volevamo esplorare nuovi sapori, inebriarci di nuovi
profumi, entusiasmarci dinanzi a esplosioni di colori mutevoli e ci siamo ritrovati, ancora una volta, a ridere insieme.
Tutti diversi ma in armonia, come i cori natalizi della nostra
tradizione e di quelle che compongono il Mondo.
Direttore responsabile
Imma Faiella
“Le nostre
Pagina 2
Genta Uka, mamma albanese
Durante il nostro laboratorio di
scrittura giornalistica abbiamo
imparato come intervistare le persone. Questa mattina, per fare
pratica, abbiamo invitato nel nostro laboratorio Genta Uka, mamma del nostro collega Alesio Uka.
Ci siamo divertiti a fare le domande e la nostra prima intervistata è stata molto gentile nel risponderci.
Come ti chiami?
"Il mio nome è Genta Uka."
Quanti anni hai e quand'è il tuo
compleanno?
"Ho 32 anni. Festeggio il 2 feb-
braio, il mio compleanno è la
festa che più preferisco festeggia-
Intervista a Xhoana Buci
Anche quest'anno la nostra
redazione è stata formata da
collaboratori provenienti da
diversi Paesi. Per questo motivo, ci siamo divisi in vari
gruppi e abbiamo realizzato
delle interviste per capire
quanto i nostri colleghi amano
stare nella scuola italiana, e in
particolare in quella di San
Marzano. Questo è stato anche un modo per conoscerli
meglio, farci raccontare le
loro tradizioni e cosa fanno
quando tornano nelle loro
terre d'origine durante le feste. Noi abbiamo intervistato
Xhoana Buci.
Ciao Xhoana, quanti anni
hai e da quanto tempo sei a
San Marzano?
"Ho dieci anni e mi sono trasferita qui da sei anni."
Festeggerai anche tu il Natale come faremo noi?
"No, di solito non festeggio il
Natale ma il Capodanno. Il
Capodanno è il giorno che più
preferisco durante questo periodo dell'anno. Adoro festeggiare e mangiare uno dei miei
dolci preferiti: il bakllava.
Ti piace essere qui con noi a San Marzano?
"Sì mi piace molto. Ma se devo essere sincera
preferisco l'Albania all'Italia."
E invece ti piace stare nella tua classe, insieme alle maestre e ai tuoi amici?
"Certo, mi piace tantissimo. Anche se nella
mia classe ci sono due bambini con cui non
vado d'accordo. Ma non fa niente perché con
tutti gli altri e le maestre mi diverto davvero
un mondo."
Qual è il tuo piatto preferito?
"Mi piacciono molto l'insalata e la pasta."
Sei contenta di aver partecipato a questo
laboratorio di scrittura giornalistica?
"Sono contentissima. Sto imparando tante
cose nuove e mi sto divertendo tantissimo
insieme ai piccoli giornalisti."
Angela Lieto
Giovanni De Martino
re."
Da quale Paese vieni?
"Dall'Albania."
E quale città di preciso?
"Da Burrel."
Da quanti anni abiti in Italia?
"Da circa sette anni."
Ti piace mangiare italiano e
quale piatto italiano preferisci?
"Mi piace molto mangiare la
cucina italiana, uno dei miei
piatti preferiti è la lasagna."
E quale piatto della tua tradizione ti piace mangiare?
"Adoro il Byrek, un piatto a
base di carne di maiale."
Festeggi il Natale?
"Festeggio più il Capodanno
che il Natale.”
Hai molti amici qui a San
Marzano e quanti figli hai?
"Sì, ho molti amici qui. Ne ho
più qui che in Albania. Ho due
figli, il primo è nato in Albania
mentre il secondo qui in Italia."
Alesio Uka
Federica De Felice
interviste”
Andrei, il collega rumeno
Ma avete mai pensato a quante tradizioni differenti, nel periodo delle
festività natalizie, ci sono nel Mondo? Durante le nostre ricerche, come
leggerete nelle prossime pagine, ne
abbiamo trovate tantissime, alcune
davvero belle. Sapete, alcuni nostri
colleghi non festeggiano il Natale
ma concentrano tutta la gioia delle
feste nel giorno di Capodanno. Questa è una cosa che abbiamo imparato
durante il laboratorio. Il nostro
collega Andrei, invece, che ha
origini rumene, festeggia come noi il
Natale.
Ciao Andrei, quanti anni hai e da
dove vieni?
“Ciao, ho nove anni e vengo dalla
Romania.”
Ti piace stare qui a San Marzano o
vorresti stare in Romania?
“Mi trovo molto bene in questa
scuola, le maestre sono molto brave
e ho tanti amici. Sono nato in Italia,
quindi non mi manca la Romania.”
Cosa fai durante le festività
natalizie?
“Di solito preparo l‟albero di Natale
e poi vado in Romania con i miei
genitori. Anche se preferisco festeggiare qui in Italia, la Romania, durante le feste, non mi piace poi
tanto.”
Qual è il tuo cibo preferito?
“Adoro la pizza e, in generale, tutta
la cucina italiana.”
Quando sarai grande pensi che
resterai in Italia o andrai in Romania?
“Non lo so, penso che resterò qui
perché, come dicevo prima, mi piace
molto stare qui. Però forse quando
diventerò grande vorrò stare in
Romania. Ora non posso saperlo di
sicuro.”
Emanuele Oliva - Rosita Franza
DIVERSAMENTE INSIEME
[…] I percorsi esigono tempi
diversi e forme molteplici di facilitatori e di attenzioni mirate.
L‟organizzazione di laboratori interculturali, secondo un metodo
integrato, è comunque uno degli
snodi per un‟efficace accoglienza
dell‟alunno migrante. Grande ricaduta nella nostra scuola è data proprio dall‟allestimento di laboratori
finanziati dal M.I.U.R. in base
all‟Art. 9 CCNL 2008/2009, che
offrono la possibilità di lavorare in
concerto, attraverso attività ludiche,
sia a bambini- ragazzi stranieri che
italiani. Durante le fasi di questo
progetto, grande risultato integrativo
ha riscosso il confronto tra le diverse
tradizioni nel modo di vivere le festività natalizie e nelle abitudini alimentari. Ognuno ha rappresentato su
cartelloni e tavolette di ceramica,
scene natalizie e decori tipici del
proprio paese. Particolarmente interessante è stato il menù natalizio
scritto da bambini di diverse popolazioni e la descrizione del modo di
viversi le festività. A coronare la
manifestazione finale è stato
l‟eccellente coro della scuola che
attraverso canti “diversi” ha allietato
la giornata all‟insegna della multiculturalità. La festa ha avuto fine con
un buffet di dolci tipici di ogni paese
straniero, con lo scambio di doni.
La dirigente scolastica
Dott.ssa Emma Tortora
Pagina 3
Natale e …
Pagina 4
Tradizioni natalizie a confronto
Albania
Romania
In Albania il Natale non ha lo
stesso spirito che
ha da noi in Italia.
Probabilmente
perché l‟Albania
ha avuto 40 anni
di dittatura e quindi non è stato possibile seguire una religione propria. Infatti nel territorio albanese ci sono cristiani, musulmani e altri tipi di
credo. Per questo motivo in Albania si festeggia soprattutto il Capodanno. La cosa più importante è che
nessuno infastidisce l‟altro per la propria religione.
Durante il mese di dicembre le strade si abbelliscono,la gente addobba gli alberi di Natale e si comprano
i regali. Nel giorno della vigilia si preparano molte
cose buone per cena come: pollo, arrosto e un piatto
tipico molto buono albanese detto Byrek, fatto di
pasta sfoglia e ripieno di varie prelibatezze ad
esempio: ricotta, spinaci e latte.
Aspettando la mezzanotte prima di andare a pregare
in chiesa,in famiglia si scherza si mangia e si festeggia, tutti insieme. Il giorno di Natale si prepara il
pranzo con i piatti tipici albanesi e alla fine dei pasti
si mangia un tipico dolce albanese il „„BAKLLAVA”
fatto di pasta sfoglia, noci e ricoperto di sciroppo.
Questo dolce viene preparato due giorni prima del
Natale. Dopo aver pranzato è tradizione andare a
portare i regali e gli auguri personalmente ai propri
familiari.
La festa di Natale in Romania è composta da una serie di tradizioni. Si inizia alcuni giorni prima di Natale, ma,
come succede anche da noi, il giorno
più gioioso è la vigilia di Natale. Per le
strade si possono sentire le voci dei
“Colindatori” (cantori), vestiti con
costumi popolari tradizionali, che con
le loro borse di lana cucite a mano,
vanno di casa in casa, cantando i Colindand (canti d'augurio), augurando alle persone prosperità e felicità. I
“Colindele”(canti) sono di due tipi: religiosi e laici. I
canti religiosi si riferiscono a Gesù, invece le canzoni
dei laici hanno un carattere lirico e il canto viene improvvisato in base alla famiglia visitata. Normalmente,
durante il giorno, gli auguri vengono fatti dai bambini di
7-8 anni che cantando ricevono caramelle. Alla sera,
sono gli adulti che portano gli auguri di casa in casa con
i loro canti. A volte cantano brani molto vecchi, soprattutto nel sud della Romania. Dalla vigilia di Natale al 7
gennaio, Battesimo di Gesù, i cantori annunciano la nascita di Gesù. In alcune zone della Romania la tradizione è che giovani ragazzi, girano travestiti con maschere
ricavate dalla pelle di animali o pellicce e ironizzano su personaggi della
vita reale. Per ringraziare
dell'augurio, la persona
ricambia, di solito, con
ciambelle fatte in casa,
mele e noci .
Alessandro Tufano
Federica De Nicola
Serxhio Hoxha
Kledi Lleshi
Ucraina
Il Natale in Ucraina ha una tradizione che vede i bambini protagonisti di alcune tradizioni che durano nel tempo. I bambini, di solito,
imparano i canti di Natale e si esibiscono sotto le finestre delle case,
cantando lodi per la nascita di Gesù. La mattina nelle case si preparano piatti per la cena. Ogni famiglia addobba l‟albero di Natale,decorandolo con ghirlande. La cena è costituito da dodici piatti
tradizionali che si presentano sul tavolo coperti da un panno. In alcune regioni,sotto il panno mettono un po‟ di fieno. Uno dei piatti principali è il Kutya, che è la portata più importante ed è un impasto di
grano macinato, uva passa, noci, uva e miele. Quando si finisce di
cenare si cantano i canti di Natale e la tavola non viene sparecchiata
per far cenare gli spiriti che verranno durante la notte. Al mattino si
va in chiesa per condividere la gioia della nascita di Gesù con le altre famiglie.
Gioia Pepe
Capodanno nel Mondo
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Stessa festa, diversi festeggiamenti
Parlando tra tutti noi colleghi, provenienti da diversi Paesi, ci siamo accorti che il Capodanno, una delle feste più attese nel mondo, non viene festeggiato nello stesso giorno in tutti i posti del Pianeta. Questo perché ogni popolo misura il tempo in modo diverso. Nell'antica Roma il primo dell'anno era dedicato a Giano, il sacro Dio bifronte. Tale divinità si diceva avesse due facce e
due fronti: una rivolta indietro, verso il passato, e l'altra rivolta in avanti, verso il futuro. Ecco perché Giano era considerato il
Dio dei passaggi e delle porte, dell'inizio e della fine. Dal suo nome deriva la parole "gennaio", a indicare appunto l'ingresso nel
nuovo anno. A capodanno i Romani usavano scambiarsi in dono un vaso con miele, datteri e fichi, accompagnato da ramoscelli
d'alloro come augurio di fortuna e felicità. Noi, in Italia, come ben saprete, lo celebriamo il primo gennaio. Ma ecco come alcuni
Paesi accolgono il nuovo anno.
Cina
In Cina il nuovo anno si festeggia tra il 21
gennaio e il 20 febbraio. Il Capodanno cinese viene chiamato festa di primavera.
Dura due settimane e si chiude con la festa
delle lanterne. Ogni famiglia cinese si prepara al nuovo anno con grandi preparativi.
Di solito si pulisce tutta casa per mandare
via la sfortuna. Poi si appendono le foto
più belle ai muri di casa e si incollano tanti
biglietti di auguri. Per un augurio di felicità, si abbelliscono le stanze con tanti fiori
profumati. Alla veglia di Capodanno le
famiglie si riuniscono per mangiare tutte
insieme. Gli adulti e i bambini stanno svegli tutta la notte perché è credenza che stare in piedi fino al mattino porti lunga vita
ai genitori. A mezzanotte si fanno scoppiare fuochi d'artificio per mettere in fuga gli
spiriti malvagi. I festeggiamenti si concludono il quindicesimo giorno, con la festa
delle lanterne. In questo giorno tutti i cittadini pongono candele alle finestre delle
case per guidare gli spiriti benevoli e girano per la città tenendo in mano lanterne
colorate. All'inizio della sfilata c'è un grande drago molto lungo portato da uomini e
ragazzi.
Ergi Bugi
Andrea Guardavaccaro
Albania
Il Capodanno è una delle
feste più importanti anche
in Albania. In questa occasione ci si ritrova tutti insieme a tavola, anche con parenti che di solito non si
vedono tutti i giorni. La tradizione vuole che il trentuno dicembre si festeggia a
casa del primogenito, se è
sposato, e il primo di gennaio a casa di quello più piccolo. Il giorno di
Capodanno il più anziano della famiglia alza per primo un bicchiere di
vino e brinda con tutti i presenti al tavolo, facendo attenzione a brindare prima con i più grandi e poi coi piccoli. Si usa anche dedicare un
brindisi alle persone della famiglia che non sono presenti in casa e che
sono lontani, poi si brinda con tutti i presenti augurando a tutti felicità
e successo nella vita. Ai single si augura di conoscere presto la loro
anima gemella per creare una famiglia.
Xhoana Bugi
Romania
In Romania si usa ancora
tenere in vita antichissime
usanze e credenze popolari.
Per esempio, in alcune zone, si
è soliti credere ai folletti e alle
fate e poi si eseguono vecchissimi riti che vengono preparati
con pane, acqua o altri elementi semplici. A mezzanotte,
come buona usanza, tutte le persone fanno gli auguri ai giovani ragazzi travestiti da animali che si incontrano per strada, usando frasi di
cortesia, e intanto si benedicono i campi per allontanare la sfortuna e
avere buoni raccolti tutto l'anno.
Antonio Annunziata
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Dolci, ricette e tradizioni
Il Bakllava
Il bakllava o baclava è un
dolce ricco di zucchero
(o miele) e frutta secca,
originario della Turchia.
È molto popolare in quella cucina e in quasi tutte
le cucine dell'Asia. Oltre
a quella turca, esistono
diverse versioni, fra le
quali quelle albanesi,
arabe, armene, bosniache, bulgare, greche, israeliane, persiane e
serbe.
La storia del bakllava
non è molto chiara. È
stato rivendicato da molti
popoli, ma probabilmente si tratta di un piatto
turco proveniente dall'Asia Centrale. Altri pensano che le origini del
bakllava risalgano: all'antica Mesopotamia, e sia
stato menzionato in un
libro di cucina mesopotamica sui piatti a base di
noce; che al-Baghdadi lo
descriva nel suo libro di
cucina del XIII secolo;
che si tratti
di un dolce
popolare
bizantino.
Una delle
più antiche
ricette conosciute di
un tipo di
bakllava si trova in un
libro di cucina cinese
scritto nel 1330 sotto il
nome di güllach. Il
"Güllaç" esiste ancora
nella cucina turca. In
questo dolce, strati di
pasta fillo sovrapposti
sono bagnati uno ad uno
in latte riscaldato con lo
zucchero. Esso si serve con
noci e melograno fresco e
generalmente viene mangiato durante il Ramadan.
Il bakllava è un dolce difficile
da
preparare
con
le
sue sottili
sfoglie di
pasta
filo, proprio come foglie
o fogli di carta, imburrate e
appoggiate in una teglia.
Ad esse si aggiungono noci
tritate (che possono essere
sostituite da pistacchi),
vengono sparse sui vari
strati, vengono poi cotti al
forno, prima di essere imbevuti con zucchero e suc-
co di limone o miele e spezie con acqua di rose. Nelle
tradizioni greca e turca, a
questo punto viene tagliato
in triangoli, quadrati o rettangoli, in Libano la forma
diffusa
è
quella
del
diamante/rombo o, sempre
in Turchia, arrotolato e tagliato in fette circolari. Come tutti i piatti molto diffusi, quasi ogni regione, o
forse quasi ogni famiglia,
ne conserva una ricetta
diversa.
Tradizionalmente secondo
gli Ortodossi il numero di
strati che compongono il
bakllava ammonta a 33, in
riferimento agli anni della
vita di Cristo.
Laura Vani
Georgel Lità
La storia del panettone
Il panettone ha una base cilindrica che termina in
una forma a cupola. È ottenuto
da un impasto lievitato a base di
acqua, farina, burro, uova
(tuorlo), al quale si aggiungono anche la frutta candita, scorzette di arancio e cedro e uvetta.
A Milano fino al 1900 erano in
moltissimi tra fornai e pasticceri
a produrre il panettone, oggi
però le grandi ditte industriali di
panettoni sono dislocate in tutta
Italia, mentre a Milano rimangono ancora tanti artigiani che
producono un panettone secondo la ricetta tradizionale. Oggi
il Panettone è un dolce tipico
Italiano. Le origini del panettone si mescolano con una leggenda. Sono due le storie più
diffuse che fanno del panettone
uno dei dolci più magici delle
feste natalizie:
1) Messer Ughetto degli Atella-
ni abitava nella Contrada delle
Grazie a Milano. Innamorato di
Algisa, bellissima figlia di un fornaio, si fece assumere dal padre di
lei come garzone e, per aumentare
le vendite, provò a inventare un
dolce: con la migliore farina del
mulino impastò uova, burro, miele
e uva sultanina. Poi infornò. Fu un
successo strabiliante, tutti vollero
assaggiare il nuovo pane e qualche
tempo dopo i due giovani innamorati si sposarono e vissero felici e
contenti.
2) Il cuoco al servizio di Ludovico
il Moro fu incaricato di preparare
un perfetto pranzo di Natale a cui
erano stati invitati molti nobili, ma
il dolce, dimenticato nel forno,
quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo
sguattero, propose una soluzione:
«Con quanto è rimasto in dispensa
– un po' di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta
– stamane ho cucinato questo dolce. Se
non avete altro, potete portarlo in
tavola.» Il cuoco acconsentì e,
tremante, si mise dietro una tenda a
spiare la reazione degli ospiti. Tutti
furono entusiasti e al duca, che voleva
conoscer e il nome di quella
prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto:
«L'è 'l pan del Toni». Da allora è il
"pane di Toni", ossia il "panettone".
Valentino Carraturo
Alessandra Ciullo
tra storia e leggende
Pagina 7
I dolcetti della Luna
I Dolci della Luna sono sicuramente i dolci cinesi più popolari. Di
solito vengono consumati durante
la Festa della Luna, una delle feste più amate in Cina e
Taiwan. Se vi capita di essere a Taiwan durante la Festa
della Luna - detta anche Festa di Mezzo Autunno - può capitare che qualcuno ve ne regali una scatola.
Bellissime scatole di Dolci
della Luna sono tradizionalmente scambiate durante
questo periodo dell'anno, per esempio regalate dai datori di lavoro ai
dipendenti. Se invece non siete a
Taiwan verso settembre o ottobre,
niente paura, i Dolci della Luna si
possono comunque trovare e mangiare durante tutto l'anno, anche nel
periodo dei festeggiamenti del
un ripieno di pasta di fagioli azuki o
di pasta di semi di loto, e spesso
anche un uovo sodo di anatra .
Oggigiorno comunque esistono moltissime versioni di
Dolci della Luna, per esempio
con ripieno di nocciole o
mandorle ed anche delicati
Dolci della Luna aromatizzati
al tè
verde. I Dolci della
Luna
sono ottimi, senza
dubbio alcuno, e come tutte le
cose buone, anche altamente
calorici. Quindi se siete a
Capodanno cinese. I Dolci della
Luna sono pasticcini rotondi di pastafrolla, spesso decorati con caratteri cinesi. I classici Yuebing, come
vengono chiamati in cinese, hanno
dieta evitate di mangiarli !
Sorina M. R. Ferau
Antonio Andrei Nacea
I ghouribas, dolci marocchini
Noi che ci siamo occupati della tradizione del Marocco,
abbiamo pensato di portarvi nella colorata e profumatissima atmosfera dei grandi pasti tipici, trionfi di pietanze
e dolcezze di ogni tipo
che riuniscono le
famiglie intorno alla
tavola per ore ed ore
dopo il tramonto, durante il periodo del
Ramadan, in un clima di
festa e di condivisione.
Una cucina aromatizzata con chili di spezie e frutta secca, litri di miele e acqua
di fiori d‟arancio. Un tipo di cucina che sta benissimo
nel periodo festivo dove, come succede anche da noi, i
dolci sono il motivo principale per cui si riesce a essere
tutti felici. I ghouribas sono dei dolcetti della cucina
marocchina, profumati alla cannella e a base di
mandorle. Per concludere una cena natalizia con una
nota dolce, potete preparare un vassoio con questi
dolcetti marocchini.
Per preparare questi dolci bisogna avere :
250 g. farina, 135 g. burro, 75 g, di mandorle tritate, 125
g. di zucchero a velo, 10 g. di cannella (in polvere), un
uovo, la buccia grattugiata di un limone
(biologico), 1/2 bustina di lievito in polvere per
dolci ,un pizzico di sale e scaglie di mandorle.
P r e p a r a z i o n e
Dentro una capace ciotola lavorate la farina e il
burro con la punta delle dita per ottenere un insieme sabbioso. Aggiungete lo zucchero a velo, le
mandorle tritate, la cannella, la buccia di limone, il
sale e il lievito. Mescolate bene e incorporate
l‟uovo. Alla fine la pasta dovrà essere omogenea e
liscia. Lasciatela riposare 15 minuti. Poi preparate con
essa delle palline della grandezza di una noce, passatele
nelle scaglie di mandorle e depositatele su una placca
ricoperta di carta da forno. Fate cuocere le ghouribas nel
forno caldo a 160 gradi, per circa 10 – 15 minuti. Lasciateli raffreddare prima di degustarli.
Yassin El Ouafy
Khalil Achoubi
La Redazione
Alesio Uka
Alessandra Ciullo
Alessandro Tufano
Andrea Guardavaccaro
Angela Lieto
Antonio Andrei Nacea
Antonio Annunziata
Emanuele Oliva
Ergi Bugi
Xhoana Bugi
Federica De Felice
Federica De Nicola
Georgel Lità
Gioia Pepe
Giovanni De Martino
Khalil Achoubi
Kledi Lleshi
Laura Vani
Rosita Franza
Serxhio Hoxha
Sorina M. R. Ferau
Valentino Carraturo
Yassin El Ouafy
Direttore responsabile
Imma Faiella
Si ringrazia:
La dirigente scolastica Dott.ssa Emma Tortora
L’esperto Salvatore Gaeta
Tutto il personale dell’ I.C. “S.S Giovanni Paolo II - A. FranK”
Auguri dal Mondo
Gëzuar Krishtlindjet e Vitin e
Frohe Weihnachten und ei-
Рождеством
Ri (Albania)
nen guten Rutsch ins neue
ХристовымНовым Годом
Jahr! (Germania)
(Russia)
聖誕節同新年樂 (Cina)
Joyeux Noël et bonne
Веселого Різдва і з Новим
Роком (Ucraina)
Crăciun fericit şi un An
année (Francia)
Feliz Navidad y próspero
año nuevo! (Spagna)
Nou Fericit (Romania)
Весела Коледа
Wesołych świąt i szczęśliwe-
Честита нова година
go Nowego Roku (Polonia)
(Bulgaria)
Merry Christmas and a Happy New Year (Inghilterra)
Buon Natale e felice anno nuovo !