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ANNO 24 - N. 2
FEBBRAIO 2015
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PRESIDENTE: QUANTO CI COSTI?
Tanti applausi e standing ovation a ripetizione per la prima volta di
un siciliano al Colle.
Con la quarta votazione, in un’aula di parlamento riunito in seduta
comune, Sergio Mattarella supera il quorum,
incassa 665 voti (e
‘manca’ la soglia ostica
ma non più necessaria
dei due terzi per soli 7
sì) e diventa il dodicesimo presidente della
Repubblica italiana. “Il
pensiero va soprattutto
e anzitutto alle difficoltà
e alle speranze dei nostri concittadini. E’ sufficiente questo”, ecco le
sue prime parole da capo dello Stato.
Cordate che nascono di
notte e saltano la mattina successiva, candidature lanciate e presto
bruciate, dispetti nel segreto dell’urna. L’elezione del Presidente della
Repubblica è un circo
caratterizzato da continui colpi di scena. L’occasione è utile per fare
un ripasso dei costi che
comporta il Quirinale
per le tasche degli italiani. Stipendio da
239mila euro.
“L’indennità del Presidente Napolitano è di
239.181 euro all’anno”.
Un comunicato rilasciato qualche mese fa dal
Quirinale, ha fatto luce
sul compenso del Presidente della Repubblica. Il dato è al lordo, per
cui risulta soggetto a
tutte le imposizioni
classiche sul reddito,
dall’Irpef alle addizionali regionali e comunali.
Un livello che si avvicina molto al tetto massimo dei 238mila euro
fissato dal Governo
Renzi per i dipendenti
della Pubblica Amministrazione, pur non rien-
trando il capo dello Stato nel recinto della norma.
Noi abbiamo costi alle
stelle rispetto agli altri
Paesi.
Se lo stipendio del successore di Napolitano
non crea scandalo, ben
altre dimensioni assumono i costi complessivi del Quirinale. Il bilancio 2014 non è ancora
stato approvato, ma il
piano annunciato a fine
anno indicava una dotazione di 228,3 milioni
di euro. Una spesa stellare se confrontata con
i palazzi presidenziali
degli altri Paesi europei. La Francia si ferma
a 112,3 milioni di euro,
il Regno Unito a 46,4
milioni e la Germania a
25 milioni.
Il Quirinale ha uno staff
extralarge.
Sui costi del Quirinale
incide in maniera importante l’enorme staff
a disposizione, con
800 dipendenti di palazzo, 100 unità a diretta dipendenza del Presidenze e circa 800 addetti delle Forze dell’Ordine. Il costo medio per
dipendente ammonta a
70.656 euro. Non proprio bruscolini, dunque,
soprattutto se si considera la situazione nel
Paese reale.
Ma non si parlava di
spending review?
Di positivo c’è che, anche se in piccola parte,
anche il Quirinale sta
contribuendo alla spending review. ll primo
settennato di Napolitano al Colle si è concluso con un risparmio
complessivo di 78 milioni di euro e il secondo
si è aperto con alcuni
tagli: -15% per l’indennità di funzione che
spetta al Segretario ge-
nerale, -12% dei compensi per i consiglieri
del Presidente, -5% di
indennità per il personale comandato e distaccato. Ma la distanza dagli altri Paesi resta
enorme...
***
A Febbraio, come sempre, il nostro obiettivo
sui paesi si pone in
quelli di Bistagno.
Ancora una volta, con il
suo Carnevalone organizzato dalla Soms, dal
Comune, dalle associazioni del paese, catturerà l’attenzione e convoglierà migliaia di visitatori da tutta la provincia. Quello di Bistagno
è il carnevale più sentito in zona, e anche
quest’anno vige il gemellaggio con il carnevale acquese.
Da domenica 15 a martedì 17, prepariamoci a
tre giorni di scherzi, coriandoli e sano divertimento; come sempre ci
aspettiamo grandi sorprese e novità, grande
è la curiosità per i carri,
quale sarà il tema dell’anno? C’è chi pensa
che le recenti elezioni
Presidenziali possano
essere un buon spunto
a cui attingere, ma si
potrebbe anche ripiegare sulla grande crisi
per esorcizzare un po’
l’argomento, senz’altro
molti carri rispetteranno
le tradizioni e probabilmente ancora una volta
troveremo i personaggi
della Disney e del mondo incantato dei piccini.
Una cosa è certa fervono i preparativi, forse
avremo involontariamente dato a qualcuno
un idea, non ci resta
che attendere e statene
certi che ancora una
volta sarà un successo!
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ATTUALITAʼ
LETTERA APERTA A SERGIO MATTARELLA
CARO PRESIDENTE... VORREI
Indiscutibilmente il nostro nuovo Presidente
della Repubblica è la figura migliore che ogni
cittadino poteva attendersi ed auspicava sarebbe potuta venire fuori
da un”plenum politico”
che di persone di spessore ne annovera veramente poche e quelle
poche “odorano” di vecchia politica e di tempi
passati, per certi versi
migliori, ma che poi, alla
resa dei conti, ci hanno
portato alla situazione di
oggi e dentro una crisi
che, nonostante qualche
stonato strombazzamento, sembra non avere ancora fine. “Caro Presidente da Lei vorrei tante
cose, che magari nella
Sua posizione non può
darci, non può agire affinché queste cose noi
cittadini le abbiamo. Ma
crediamo sia bello chiedere e sperare lo stesso
perché questi uomini e
questa politica superficiale e sprecona non ci
danno fiducia. Per prima
cosa vorrei che si tagliassero veramente e definitivamente le spese della
politica e dei politici. Tanti soldi tolti alla povera
gente ed usati male o per
scopi di interesse perso-
nale. Faccia in modo che
uno stipendio, un robusto
stipendio da parlamentare basti per tutto, senza
benefit, integrazioni, rimborsi, spese per i portaborse e via dicendo. E
poi questo stipendio lo
faccia dividere per quante sono state in un mese
le sedute alla Camera o
al Senato, quindi ad ogni
presenza una parte di
stipendio. Chi le fa tutte
lo prende intero, chi non
ci va prende zero….mi
perdoni l’involontaria rima baciata. Non è voluta.
Poi, a cascata faccia in
modo che si elimino tutti
privilegi degli ex, quegli
ex che, pur non occupando più i banchi parlamentari si mangiano una
buona, anzi ottima fetta
di pubblico denaro. Poi,
ancora a cascata faccia
regolare gli stipendi di
manager, giudici, magistrati, Ministri, Vice Ministri, Sottosegretari e via
a scendere. Ci sarà un
bel risparmio e la gente,
quella gente che lotta
con il fine mese Le sarà
grata. Lo può fare, forse
no, ma lanciare un’idea,
mettere un po di pepe
dove non batte ecc…,
non sarebbe cosa malvagia. E poi le Regioni,
quelle Regioni che per
mantenere se stesse privano sempre più i cittadini dei servizi essenziali.
Ma a cosa servono? Cosa importa a noi popolo
se le Regioni ci sono o
no. Siamo campati secoli
senza e non vediamo
perché non se ne possa
fare a meno. Ci costano
tanti soldi nostri e tanti
soldi nostri sprecano
senza ritegno. Da qualunque area politica o
partito vengano ci pare
che la musica sia sempre
la stessa. Lei può fare
qualcosa? E per le Province o come cavolo (ci
scusi) si chiamano adesso cosa si può fare? Si è
tentato di eliminarle e si
è fatto un casino (ci riscusi).
Abbiamo lasciato a casa
qualche politico che magari è andato ad occupare poltrone più capenti
(sanità regionale piemontese docet) e rischiamo di lasciare a
spasso padri e madri di
famiglia che improvvisamente non ci servono
più!!! Grande risultato!!!
Sono gia tre o quattro le
cose che Le stiamo chiedendo e sono cose grosse ed importanti.
Poi gradiremmo che in
politica estera la nostra
Italia la finisse di fare
brutte figure (India) e a livello internazionale fosse trattata come una
scomoda mosca che ronza intorno. Non è che
avendo ottenuto la nomina di una italiana quale
Alto Rappresentante della Politica Estera dell’Europa le cose siano migliorate molto. Siano
sempre, in Europa, sottoposti ai voleri delle nazioni più forti economicamente che ci dettano
modi e condizioni per vivere sempre peggio.
Lei faccia in modo che ci
si rispetti un poco di più,
che ci si consideri non
spaghettari e musicisti,
ma anche persone serie
e capaci.
Lei andrà in Europa e nel
mondo a rappresentarci
e ne siamo certi, questo
lo potrà fare. Grazie. E
poi, da ultimo, faccia in
modo che si insegni agli
italiani che la vita non è
solo calcio, profili facebook, telefonini e baldoria. La vita, quella vera, è
impegno per se stessi e
per gli altri, impegno a
non fregare il prossimo,
impegno a spendere
quello che onestamente
si guadagna, impegno a
non fare sempre solo
qualcosa per interesse,
per comodo o per denaro
facile ed immediato. E
poi, e qui chiudiamo, Caro Presidente faccia in
modo che, magari il nostro Benigni passi qualche serata in televisione
a leggere e commentare
“A Livella” di Totò…è una
grande poesia ed una
grande lezione di vita per
tutti noi sessanta milioni
ed oltre di italiani, immigrati e clandestini. Buon
lavoro Presidente e tanti
cari auguri…”.
Cav. Pier Marco Gallo
"POPOLO PIGLIATUTTO"
Chi ci guida opera normalmente con l'unico
intento di pararsi il culo,
capitasse mai qualcosa!
Inoltre, spesso come
conseguenza, capita che
ogni minima situazione
venga vissuta come se
fosse una questione di
stato,
sintomo
di
impreparazione e di incapacità organizzativa.
Questi aspetti hanno
reso ancora più debole e
precaria una quotidianità
già costantemente in bilico. Organizzare in modo
costruttivo, prevedere
sviluppi e gestire l'imprevisto sono ormai diventate specialità a carico
del popolo e non più di
chi ha la responsabilità di
guidarlo.
E questo, in sostanza, è
tutto.
Alessandro Bellati
GLI AUGURI AL NEO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Il Presidente dell’Istituto
Nazionale
Tributaristi
(INT), Riccardo Alemanno, ha inviato una lettera
di auguri al neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre alle
felicitazioni ed agli auguri
di buon lavoro, inviati anche a nome dei colleghi
tributaristi, Alemanno ha
scritto: “ Sono certo che,
grazie alle Sue qualità
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non solo della Costituzione, ma anche della concordia istituzionale di cui
l’Italia ha necessità per
uscire dalle difficoltà create dalla crisi economica
globale e dalla propensione alla contrapposizione
ideologica e strumentale. Confido molto nelle
Sue capacità perché c’è
bisogno, al di là della
grande fiducia che nutro
per Lei quale massima
Istituzione della Repubblica, di avere in Lei un forte
punto di riferimento, ne
hanno bisogno i cittadini,
ne ha bisogno il Paese.”
Ora, superate le elezioni
presidenziali, all’INT attendono un forte impegno
di Esecutivo e Parlamento
per le problematiche che
attanagliano quotidianamente cittadini, imprese e
professionisti. Alemanno
in tal senso aveva già inviato, tramite un twitter,
un messaggio al neo Presidente Mattarella “Auguri
Presidente ! Ora impegno
della politica per problemi
quotidianità di cittadini,
imprese e professionisti”.
3
ATTUALITÀ
RIPARTE IL 48° PREMIO ACQUI STORIA. PUBBLICATO IL BANDO 2015
Si apre in questi giorni la
48° edizione dell’Acqui
Storia: il Premio rappresenta uno degli
appuntamenti culturali più
attesi dell’anno, non solo
in Italia. L’attenzione del
pubblico, degli
inviati speciali dei più importanti quotidiani e rotocalchi e delle varie televisioni è rivolta alle
nuove e insigni personalità del mondo culturale
nazionale e internazionale che la Giuria dell’Acqui
Storia porterà a calcare il
palco del teatro cittadino.
Nell’ultima edizione il binomio Antonia Varini e
Franco Di Mare si è riconfermato alla conduzione
della cerimonia, incontrando l’apprezzamento
del pubblico e dei media
nazionali, che i brillanti
conduttori della serata
hanno saputo coinvolgere, alternandosi con ironia
e ritmo incalzante.
I vincitori saliti sul palco
del Teatro Ariston di Acqui
Terme sabato 18 ottobre
2014 sono
ancora presenti nella memoria collettiva: Luciano
Mecacci, Gianpaolo Romanato, Giancristiano
Desiderio, Vasken Berberian, gli autori che si sono
aggiudicati i premi rispettivamente delle
sezioni storico-scientifica,
storico-divulgativa e romanzo storico; Simone
Cristicchi e Jan Bernas
premiati per “Magazzino
18” nella sezione “La Storia in TV”; Roberto Vivarelli
che si è
aggiudicato il Premio alla
Carriera con la Medaglia
Presidente della Repubblica; Livio Berruti,
Lorella Cuccarini, Mario
Orfeo, Enrico Vanzina i Testimoni del tempo 2014.
Sull’eco di tale successo,
riparte la “macchina” organizzativa del Premio
Acqui Storia con
la pubblicazione della brochure della 48° edizione,
un appuntamento sul quale si concentra
l’attenzione di Autori ed Editori, stampa e televisioni (bando scaricabile anche dal sito
www.acquistoria.it ).
“Siamo lieti di dare annuncio del Bando del Premio che sappiamo ormai
essere, con nostro grande
piacere, un appuntamento tanto atteso dal pubbli-
co e dalla stampa. Il Premio Acqui Storia, sempre
alla
ricerca di un giusto equilibrio tra innovazione e tradizione, si conferma anche quest’anno l’annuale
appuntamento per quanti
amano la storia e ne fanno argomento di studio e
approfondimento o di
semplice lettura in virtù
dell’alto contenuto culturale ed umano che essa riveste” questo il pensiero
condiviso dal
Sindaco di Acqui Terme
Enrico Silvio Bertero, dal
Responsabile Esecutivo
dell’Acqui Storia Carlo
Sburlati e dal Presidente
della Fondazione Cassa
di Risparmio di Alessandria Pier Angelo
Taverna, principale sostenitore del Premio.
Potranno concorrere al
Premio le opere a stampa
di autori italiani e stranieri pubblicate
in Italia nel 2013, nel 2014
o nel 2015 su argomenti di
storia dal XVIII secolo ad
oggi per quanto riguarda
le sezioni storico-scientifica e divulgativa, e su argomenti storici di qualsiasi epoca per quanto ri-
guarda la sezione dedicata al romanzo storico.
Le Case editrici possono
inviare le opere concorrenti entro il 31 maggio
2015; fra queste i
giurati individueranno entro il mese di luglio i 5 finalisti per ogni sezione e
per l’autunno i
vincitori delle tre sezioni a
cui andrà un premio di
6500 euro cadauno. La
manifestazione mette in
gara pubblicazioni che affrontano tematiche di storia: possono concorrere
sia romanzi storici che
saggi scientifici, sia opere
di taglio maggiormente divulgativo, di autori italiani
e stranieri.
Alle tre prestigiose Giurie
accademico-scientifiche
si affianca un Gruppo di 60
Lettori che esprimono una
valutazione sui volumi che
accedono alla fase finale
del Premio e, tramite i
Rappresentanti, concorrono alla designazione dei
tre vincitori nelle rispettive
sezioni, insieme ai vari
giudici togati.
Con la promulgazione del
bando di concorso 2015
sono riconfermati i due
premi speciali La Storia in
TV e Testimone del Tempo.
Come anticipato da Carlo
Sburlati, Responsabile Esecutivo della manifestazione, la cerimonia di consegna dei vari riconoscimenti si terrà ad Acqui Terme, presumibilmente il penultimo sabato di ottobre.
Fin dagli esordi, il Premio
Acqui Storia intende onorare “la memoria della Divisione Acqui
che nel 1943 a Cefalonia
e Corfù, col proprio sacrificio, diede avvio alla lotta
armata di
Liberazione”. Dopo quasi
cinquant’anni di attività,
l’Acqui Storia è uno dei più
prestigiosi premi
letterari del panorama culturale italiano ed internazionale, senz’altro il maggiore per quanto
riguarda la storia e continua ad essere sostenuto
dagli enti promotori: la
Fondazione Cassa di
Risparmio di Alessandria,
massimo ente finanziatore del premio, la Regione
Piemonte, la
Provincia di Alessandria,
la Società Terme di Acqui
S.p.A, il Comune di Acqui
Terme, Assessorato alla
cultura, cui fa capo la concreta organizzazione della manifestazione.
Il suo successo ed il prestigio sono confermati da
una crescente partecipazione di volumi
editi non solo dalle maggiori case editrici, ma anche da editori giovani ed
innovativi. Ha ricevuto
l’onore dell’Alto Patronato
del Presidente della Repubblica Italiana, nonché
del patrocinio del
Presidente del Consiglio,
del Presidente del Senato, del Presidente della
Camera dei Deputati e
del Ministero per i Beni e
le Attività Culturali. Dal
2009 il Presidente della
Repubblica Giorgio
Napolitano ha voluto conferire alla manifestazione
una particolare menzione
assegnando al Premio Acqui Storia una speciale
medaglia presidenziale in
fusione di bronzo, che riproduce la sua firma autografa, realizzata dall’Istituto Poligrafico e Zecca
dello Stato: il Premio può
pertanto fregiarsi della citazione “Con l’adesione
del Presidente della Repubblica”.
BANDITO IL CONCORSO PER TESI DI LAUREA DEDICATE ALLA CATTEDRALE
DI SANTA MARIA ASSUNTA DI ACQUI TERME
Nell’anno 2017 si celebrano i 950 anni dalla fondazione della Cattedrale di
Santa Maria Assunta di
Acqui Terme, il principale
luogo di culto cattolico cittadino, chiesa madre dell’omonima diocesi. La cattedrale sorge in Piazza
Duomo, nel centro storico
cittadino. Fu costruita a
partire dall’XI secolo e consacrata l’11 novembre
1067 dal vescovo Guido,
venerato come santo patrono della città e della diocesi. Si tratta di un edificio
romanico di pregiatissimo
valore architettonico che
conserva molte opere degne di nota, tra le quali
spicca, nella sala del Capitolo, il trittico della Madonna del Montserrat, capolavoro del pittore spagnolo
Bartolomeo Bermejo, commissionato intorno al 1480
da Francesco Della Chiesa
mercante acquese, visitato
giornalmente da numerosi
turisti italiani e stranieri.
La ricorrenza offre l’occasione per riflettere intorno
alle ricadute della presenza della Cattedrale nel territorio acquese, sul piano
materiale e su quello morale/spirituale.
In tale prospettiva, l’Associazione Oratorio San
Giorgio e l’Ufficio Scuola
della Diocesi di Acqui, con
il patrocinio e la collaborazione del Comune di Acqui
Terme, bandiscono nel
corrente anno 2015 un
concorso rivolto a neolaureati che discuteranno una
tesi di laurea magistrale o
a ciclo unico, avente come
oggetto la Cattedrale acquese, al fine di realizzare
un’indagine condotta su
due distinte linee di ricerca: a) la Cattedrale nelle
dimensioni dello spazio:
questa linea di ricerca vuole approfondire la riflessione sulla Cattedrale nella
sua prospettiva monumentale, soffermandosi sulle
specificità architettoniche e
artistiche e
considerando le implica-
zioni sullo sviluppo urbanistico della città di Acqui
Terme; b) la Cattedrale nelle dimensioni dello spirito:
questa seconda linea di ricerca vuole indagare la natura simbolica della Cattedrale, quale soggetto sociale, economico e politico,
capace di interagire con gli
altri e condizionare lo sviluppo del territorio acquese. L’Associazione intende
conferire 6 premi, 3 per
ciascuna linea di ricerca
(euro 3.000, euro 2.000,
1.000 per ogni sezione) alle 6 tesi giudicate migliori.
Potranno partecipare a tale
concorso i laureati che presenteranno la domanda di
iscrizione unitamente alla
loro tesi di laurea in formato pdf, con copia del certificato dell’avvenuta discussione,
all’Associazione
San Giorgio tramite posta
certificata entro e non oltre
il 28/02/2017. All’atto dell’invio della copia della tesi
il candidato si impegna a
presenziare alla cerimonia
di consegna dei premi. Le
tesi saranno valutate dal
comitato scientifico nominato dall’Associazione.
Il Concorso si avvale del
sostegno del Comune di
Acqui Terme, della Fondazione Cassa di Risparmio
di Alessandria, dell’Istituto
Nazionale Tributaristi e dell’Associazione Mons. Giovanni Galliano.
La Premiazione avverrà
nel corso della cerimonia
conclusiva che si terrà ad
Acqui Terme nel mese di
novembre 2017. Il bando
ed il Regolamento del
Concorso sono scaricabili
e consultabili sul sito della
Diocesi di Acqui
www.diocesiacqui.piemonte.it e sul sito www.comu-
neacqui.com . La Segreteria dell’Associazione San
Giorgio, che si trova presso
gli Uffici Pastorali in Piazza
Duomo 6 ad Acqui Terme,
è a disposizione per
ulteriori informazioni all’indirizzo [email protected] o, telefonicamente, al numero
0144 356750
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Il Comprensorio della Valle del Monte Bianco occupa uno spazioso bacino, lungo una decina di
chilometri, che dal borgo
di Derby a 816 metri, si
estende fino alla conca di
Courmayeur (1224 m),
per poi diramarsi nei due
bracci della Val Veny e
della Val Ferret. Tutto il
comprensorio è dominato
e caratterizzato dall’imponente massiccio del Monte Bianco (4810 m), il “tetto” d’Europa.
La Valle del Monte Bianco
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Courmayeur, Pré-SaintDidier, Morgex e La Salle
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circa 60 km di piste. Plan
Chécrouit è collegato al
centro di Courmayeur
grazie ad una veloce funivia da 140 posti.
La funivia Val Veny sale
invece da Entrèves verso
il Pré de Pascal. Bambini
e principianti hanno a disposizione campi scuola
serviti da altrettante sciovie gratuite: la Chiecco e
la Tzaly in zona Chécrouit, oltre ai tapis roulant del Pré de Pascal.
Fulcro del comprensorio
è comunque Plan Chécrouit, dove oltre alle
Scuole di Sci si trovano
anche il Kinderheim ed i
centri per il noleggio dell'
attrezzatura. Esposte a
nord-est, su vasti plateaux senza vegetazione,
le piste del versante Chécrouit sono ben soleggiate fin dal mattino e sono
l'ideale soprattutto per gli
sciatori di media capacità. Sul lato della Val
Veny, esposto a nordovest, dove il sole arriva
soltanto nel pomeriggio e
per di più filtrato dai boschi, si snodano invece le
piste più impegnative,
che offrono il massimo divertimento agli sciatori
provetti. Come l'Internazionale, una pista rossa
lunga 6 km per l.100 m di
dislivello, o la Competizione, una nera da campioni con un muro mozzafiato che parte sotto la
Courba Dzeleuna.
Per chi ama spingersi
oltre: il fuoripista!
Il secondo comprensorio
sciistico, servito dagli impianti della Società Monte
Bianco Funivie, è un vero
paradiso per gli appassio-
nati del fuoripista. Lungo i
versanti del massiccio del
Monte Bianco si trovano
alcuni tra i più bei fuoripista d'Europa. La partenza è da La Palud, situata
a pochi minuti d'auto da
Courmayeur, da cui con
tre tronchi di funivia in circa 20 minuti si raggiunge
Punta Helbronner, a quota 3462 m. Da qui hanno
inizio due delle più emozionanti discese fuoripista dell'intero arco alpino,
che non sono però alla
portata di tutti, ma richiedono una buona dose di
esperienza o, meglio ancora, l'assistenza di una
guida alpina. La prima è
la celebre discesa della
Vallée Blanche, un eccezionale itinerario che si
snoda nel cuore del massiccio, attraversando impressionanti "seraccate",
scivolando sulla Mer de
Glace e sfiorando le pareti di roccia che hanno fatto la storia dell'alpinismo.
L’incredibile discesa termina infine a Chamonix,
dopo aver percorso circa
20 km e aver superato un
dislivello di oltre 2400 m.
Il rientro a La Palud è assicurato da comode navette che riportano sciatori ed escursionisti alla
base di partenza in circa
20 minuti attraverso il tunnel del Monte Bianco.
L'altro entusiasmante itinerario fuori pista è quello del ghiacciaio del Toula, a quota 3450 m. L’itinerario si snoda attraverso il ghiacciaio e giunge
fino al Pavillon, la prima
stazione intermedia delle
funivia del Monte Bianco,
da dove si può comunque
proseguire sino a La Palud. Un'avventura lunga 7
km, per un dislivello complessivo di 1300 m, da effettuare preferibilmente in
primavera e in compagnia di una guida esperta.
Sci di fondo
Alla pratica di questa rilassante disciplina sono
riservati i boschi e i silenzi della Val Ferret, i prati
di Entrèves e di Dolonne
e l’incantevole vallata di
Arpy. Sotto lo sguardo vigile del Dente del Gigante, in Val Ferret, si snodano 4 anelli, che insieme totalizzano una lunghezza di 35 km. Un bel
percorso lungo 10 km ha
inizio nei pressi dei piazzale di Planpincieux e costeggiando la Dora corre
fino a Lavachey per poi
tornare al punto di partenza, alternando saliscendi a tratti pianeggianti. Ad Arpy, nel comune di
Morgex, un anello di rara
bellezza che vi farà pro-
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Passeggiate con le racchette da neve
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a tutti, un modo diverso di
vivere la montagna senza
essere alpinisti provetti o
sportivi
professionisti.
Grazie all’assistenza delle guide alpine, si potranno scoprire luoghi incantati, immersi nei boschi ai
piedi de Monte Bianco o
direttamente passeggiare
nel cuore del ghiacciaio
del Dente del Gigante per
un’escursione unica nel
panorama alpino.
Grazie alla speciali rac-
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chette, si potranno percorrere sentieri innevati,
itinerari incontaminati e
paesaggi irraggiungibili
con altri mezzi di trasporto. Assolutamente da provare le escursioni in notturna, dove la natura è
ancora più magica.
Sci alpinismo
Il fascino dell'escursionismo unito all'emozione
del fuoripista: lo sci alpinismo è questo, e molto di
più. Come pochi altri
sport è infatti un mix di
avventura, esplorazione e
... discese superlative. Il
massiccio del Monte
Bianco offre naturalmente le condizioni ideali per
la pratica di questo sport.
Gli itinerari sono infiniti e
in molti casi gli sci-escursionisti sono avvantaggiati dalla presenza degli
impianti di risalita che
permettono di limitare la
fatica, iniziando la salita
con le pelli di foca da
quote già elevate, immer-
si in paesaggi selvaggi di
straordinaria bellezza,
con la possibilità di avere
incontri ravvicinati con
camosci, stambecchi e
cervi. Il periodo migliore
per le avventure sci-alpinistiche sul Bianco va da
gennaio a marzo: la Società delle Guide del
Monte Bianco propone un
articolato programma di
escursioni e di passeggiate
Il divertimento per i più
piccoli: ai piedi del Monte Bianco una particolare
cura viene data all’assi-
stenza e al divertimento
dei bambini; parchi giochi, KINDERHEIM, attività sportive specifiche
per i più piccoli rendono il
soggiorno delle famiglie
perfetto per coniugare le
esigenze di genitori e figli.
Un Kinderheim direttamente sulle piste, situato
al Plan Checrouit offre un
ottimo servizio giornaliero
e continuato durante tutta
la stagione invernale,
permettendo di usufruire
della grande professionalità dell’Ansed, società
specializzata nell’animazione dei bambini, unita
all’insegnamento dello sci
e deloo snowboard e al
servizio di baby-sitting
per i piccolissimi. I bambini si divertono, imparano,
socializzano e i genito-
ri…sfrecciano in tranquillità lungo le piste! Un’altra
attrazione è il FUN PARK
di Dolonne, impianto riservato ai bambini ed ai
principianti.
Nuovo parco giochi realizzato con i più moderni
concetti del divertimento
sulla neve.
Tappeti di aladino (nastri
per trasporto di persone),
piste per “snow tubes” (divertenti discese con gommoni), gonfiabili e giochi
soffici per i più piccoli. Assicurata la presenza di
maestri di sci per imparare i primi passi. Da provare le ultime novità del divertimento sulla neve, discese folli con lo SKI FOX
e lo SNOW BIKE. (Possibilità di noleggiare l’intera
struttura per feste in notturna).
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La manifestazione è unica nel suo genere nell’acquese; un appuntamento che raccoglie un
po’ tutti: i bambini che vogliono indossare i panni
di personaggi famosi o
dei super eroi dei mondi
fantastici o delle fiabe,
dai giovani , che vogliono
darsi alle feste più trasgressive, ed è atteso
dagli adulti che vogliono
staccare la spina, per un
giorno tornare un po’
bambini, per dimenticare
i problemi e le fatiche
quotidiane. Ancora una
volta un giorno in cui le
generazioni si mescoleranno all’insegna di un
denominatore comune:
l’allegria. Il carnevale è la
nostalgica festa in maschera made in Italy, anche se da anni subisce
l’attacco al 31 ottobre del
americana Festa di Halloween, ma riesce a tenere il passo con la sua
poliedricità di maschere
e personaggi. A Bistagno
poi regna Sua Maestà
UANEN CARVE’, un
contadino simpatico e
burlone che approfitta
del momento festaiolo
per dirne di cotte e di
crude sui compaesani;
rappresenta un po’ la rivalsa del popolino, che
approfittando del momento non tanto sobrio e
dell’appoggio della massa attacca il potere. Ancora una volta UANEN
CARVE’ sarà sferzante
con i potenti ed i ricchi, e
non mancherà di far risaltare la sua opinione
sui costumi di questi ultimi tempi. Uanen si muo-
verà su un nuovo mezzo
per andare a spasso per
il paese, e sarà come
sempre accompagnato
dalla sua compagna,
perché lui essendo vedovo e non avendola ancora sposata tutti la chiamano “La socia”. Si muoverà con destrezza da un
osteria all’altra, e nel suo
peregrinare sarà accompagnato dal solito scroccone a cui piace bere,
ma a spese d’altri, e dal
gruppo delle damigelle
sempre pronte ad esaudire ogni suo desiderio
purché lecito. Come
sempre sul finire della
giornata, sia della domenica sia del martedì, UANEN CARVE’ prenderà
la parola e rivolgendosi a
tutti inizierà la sua sequela di “stranot” in dialetto bistagnese e ...si
salvi chi può! Dei passati
Carnevali si ricordano
senz’altro i carri allegorici, ma soprattutto si ricordano alcuni “stranot” particolarmente sagaci o anche un po’ cattivi, rivolti a
persone ben precise, a
fatti o comportamenti
realmente successi nel
corso dell’ultimo anno.
Uanen ne ha per tutti,
perché la sua profonda
Il giornale viene
inviato gratuitamente
tutto lʼanno
grazie a queste
attività commerciali
che lo utilizzano
per promuoversi
in occasione del
Carnevale.
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saggezza e l’anzianità lo
portano a non avere timore di nessuno. Il giorno dopo chissà? Ma Ua-
nen è anche bonario e
pettegolo e quindi oltre
prendersela con i potenti,
sa raccontare qualcosa
di piccante che si avrebbe il piacere non fosse
spiattellato ai quattro
venti. Questo è UANEN
CARVE’. La domenica la
sfilata sarà presentata da
Sir William e accompagnato dalla cantante bistagnese Erika Bertonasco. Saranno presenti il
carro dei bambini di Bistagno e quello di Uanen, oltre al Corpo Bandistico Acquese e al
gruppo di sbandieratori
dell’Astesana. Il lunedì
pomeriggio sarà reintrodotto il Carnevale dei
bambini, presso il salone
della SOMS, in cui i più
piccoli potranno divertirsi
con l’animazione dei ragazzi dell’oratorio Santo
Spirito di Acqui Terme.
Martedì 17 sarà la giornata in cui sfileranno i
carri allegorici dei dintorni, ci aspettiamo più di
venti partecipanti tra car-
ri e gruppi mascherati.
Sia domenica sia martedì si potranno gustare i
Friciò tipici bistagnesi e
tirare al banco di beneficenza. Entrambe le giornate si assisterà inoltre
alla declamazione degli
stranot da parte di Uanen Carvé, i brani irriverenti che ironizzano sugli
avvenimenti dell’ultimo
anno, riferendosi sia al
panorama mondiale sia a
Carro più Artistico "Trofeo Beppe Domenici" (in
memoria del maestro
della cartapesta viareggino ideatore e costruttore di alcuni carri allegorici realizzati ad Acqui
negli anni '80 ed oggi
restaurati dai volontari
del Comitato Amici del
Carnevale di Acqui
Terme)
- ore 18.00 Al termine
delle premiazioni Baby
Dance per i più piccoli realizzata in collabo-
razione con Francy Love.
- ore 21:00 Maxi Discoteca Mobile in Piazza
Italia con Francy Love e
DJ Yari.
Durante l'intera giornata
sarà presente in piazza
Italia il parco giochi gonfiabile Gummy Park ed
un punto ristoro dove i
volontari della S.O.M.S.
e del Comitato prepareranno gustose prelibatezze tra le quali la farinata, la focaccia tipo
Recco, pizze, panini con
quello prettamente locale. Anche quest’anno si
conferma la presenza del
Re e della Regina
Sgaientò, per ravvivare il
gemellaggio con il Carnevale acquese.
CARNEVALE ACQUESE
Carvè di Sgaièntò
Domenica 8 Marzo
Il Carnevale Acquese Carvè di Sgaièntò si terrà ad Acqui Terme
Domenica 8 Marzo. In
occasione della Festa
della Donna i carri allegorici saranno arricchiti
di mimosa che sarà poi
distribuita al termine della sfilata.
L'evento patrocinato dal
Comune di Acqui Terme
è organizzato dal Comitato Amici del Carnevale
e dalla Società Operaia
Mutuo Soccorso di Acqui
Terme.
Il programma prevede:
- ore 10:00 Apertura
Mercatino di Carnevale
con prodotti tipici, artigianali, dolciumi, articoli
carnevaleschi, ecc.
- ore 10:30 Inizio corteo dal Palazzo Reale
Olympia di via Mariscotti, sede del Rè e della
Regina Sgaièntò
- ore 11.00 Arrivo in Piazza Bollente, accompagnati dalla Banda Folk-
loristica Internazionale
la Ranocchia di Pisa e
dal Gruppo storico di sbandieratori e musici
Borgo San Lorenzo di Alba. In piazza Bollente si
celebrerà l’antica cerimonia della scottatura
del Re e della Regina
con l’acqua calda termale, simbolo dell’inizio
del Carnevale Acquese
che vedrà ospiti anche le
maschere reali del
Carnevalone
Bistagnese.
- ore 14:30 Ritrovo presso Piazzale Dolermo (ex
Caserma C. Battisti) dei
carri allegorici e dei grup-
pi iscritti alla sfilata
- ore 15:00 Partenza
Corteo accompagnato
dalla Banda Folkloristica
Internazionale la Ranocchia di Pisa, dal gruppo
storico
Borgo
San
Lorenzo di Alba, dal Corpo Bandistico Acquese e
dagli sbandieratori e musici di San Damiano di
Asti. Animazione del carro Circo delle Maschere
sarà a cura degli artisti
circensi del Gruppo
Cash di Alba.
- ore 17:00 Arrivo in Piazza Italia dove si svolgeranno le premiazioni
Sarà inoltre premiato il
salciccia, cioccolata calda ed altre golosità NO
STOP fino alle ore 24:00.
Tutte le foto e curiosità
sulla manifestazione su
www.carnevaleacqui.it e
sulla
pagina
facebook.com/carneval
eacquese
Si ricorda che in caso di
pioggia o neve la manifestazione sarà rinviata a
Domenica 15 marzo.
Il presente programma
potrà subire variazioni
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tutto il suo malumore, ignorando le nostre proteste:
“Ma Cesare, non hai un po’ di riconoscenza?”
Chi può darci notizie sul passato di questo tipo un po’
difficile?
E’ riuscita a conquistare il suo posto in famiglia. Il nostro volontario e Guardia Zoofila Piero ha ceduto alle
lusinghe della dolce gattina e l’ha unita al suo “parco
animali”, già molto affollato: quattro cani, quattro gatti
ed un numero imprecisato di ospiti al self-service quotidiano!
A noi pare un’ottima decisione, bravo Piero!”
LA FESTA DEL GATTO: 17 FEBBRAIO 2015 VIRGINIO
Una mattina dell’estate
2011 una voce gentile ci
ha convocati d’urgenza al
salvataggio di un gatto
nero rifugiato nel giardino
dell’asilo: la maestra
Virginia era giustamente
preoccupata perché il
gatto non stava bene e
non era opportuno che i
bambini gli si avvicinassero.
Infatti il gatto, traumatizzato probabilmente da un
incidente stradale, pur
non manifestando ferite
apparenti, al controllo
sanitario è risultato cieco.
Lo abbiamo chiamato
Virginio, per ricordare la
sua provenienza (speriamo che la maestra non ce
ne voglia!) ed è diventato
uno degli ospiti fissi più
amati e tutelati.
Questo eccezionale gatto
ha acquisito la conoscenza degli spazi del rifugio,
in cui riesce a muoversi
con sicurezza, benché con
circospezione; è libero
quando siamo presenti,
IL TRADIMENTO
Gentilissima Dottoressa
Fiorenza Salamano,
Oltre ai “Soffioni”, che con tutte le lusinghe cerchiamo
di ammorbidire, ci sono a disposizione alcuni micetti
di età variabile dai 4 agli 8 mesi: tutti vorrebbero
essere scelti e coccolati per sempre!
Aiutateci e telefonate al 338 – 74.27.880
STERILIZZATE LE VOSTRE GATTE!
Come anche per gli altri anni, specialmente da
ottobre a febbraio, ci dedichiamo alla cattura e
sterilizzazione delle gatte “libere”, cioè prive di
proprietario, di una casa, di un posto sicuro.
E’ un’impresa che ci costa molta fatica ed anche
disagio per l’animale, che non è certo contento di
essere intrappolato: ma pensiamo al suo bene e
ad evitare la nascita di gattini infelici.
L’amministrazione comunale di Acqui e di alcuni
paesi vicini ci sostengono, accollandosi l’onere
degli interventi.
Le gattine di famiglia, però, giustamente, sono a
carico del proprietario: è una spesa che può
anche pesare, ma è definitiva e molto saggia.
Ci auguriamo che i veterinari molto comprensivi
vi diano una mano, accordandovi qualche sconto: ma ricordate che ci sono dei costi oltre il
lavoro (anestesia, filo interno ed esterno, antibiotici, antidolorifici) e siate certi che la decisione è
giusta e civile, altrimenti a Pasqua i vostri gatti
saranno cinque o più e così via.
sono una signora di 42
anni, appena abbandonata dal marito per una
ragazza giovane.
Da mesi mi ero accorta
che qualcosa non funzionava nel nostro rapporto.
Lui sempre frettoloso,
evasivo evitava di affrontare gli argomenti.Alle
mie domande rispondeva aggirando lʼoggetto
della sua risposta portando lʼattenzione su
tematiche che poco avevano a che fare con il
problema.
Nel periodo delle festività Natalizie sembrava
un animale in gabbia.
Ora capisco. Dovendo
obbligatoriamente stare
in famiglia non poteva
vedere “Lei.
Dovevamo partire per la
montagna in quanto a
mia figlia piace tanto
sciare, ma ha trovato la
scusa che era influenzato e così lʼha avuta vinta
lui : il nostro viaggetto è
saltato.
Ma lʼevento che lo ha
fatto esplodere è stato
Capodanno!
Quella sera sembrava gli
fosse morto il suo miglior
amico, abbiamo litigato e
prima di mezzanotte
siamo andati a dormire
arrabbiati.
Il giorno dopo ha affrontato il problema confessandomi tutto.”Sai ti
ricordi
quando
hai
accompagnato nostra
figlia a Milano per un colloquio di lavoro? Ebbene
io ho iniziato a tradirti.
Era molto tempo che Lei
mi piaceva ma sembrava
una meta impossibile. Mi
son detto: Eʼ troppo giovane fattene una ragione, Invece mi sono troppo sottovalutato perché
sapendomi solo mi è
venuta a trovare a
casa….. ed è successo.
Da quel momento è iniziato uno dei periodi più
felici della mia vita, mi
sentivo rimesso a nuovo
mentre con te mi sentivo
spegnere poco a poco.
Mia cara non so che dirti,
ti lascio per vivere que-
ma se si allontana troppo,
il coro dei volontari allarmati
lo
richiama:
”Virginio, dove vai? Vieni
qui!”.
Per il resto del tempo
condivide lo spazio protetto più confortevole che
abbiamo e la compagnia
di una simpatica gattona
sua amica, Sissi. Virginio
è
il
rappresentante
dell’Enpa nella Festa del
Gatto: intelligente, coraggioso, ottimista e docile: il
suo infallibile radar guida
sta bella storia con lei”.
Le sue ultime parole.
Ha capito Dottoressa
che bel pacco mi son
presa?
E ora che faccio?
Non ho più voglia di nulla
sono troppo amareggiata. Sono arrabbiata con
la vita!
Ho fatto tanti sacrifici
durante il matrimonio per
poter mantenere un
tenore di vita decente e
ora mi ritrovo sola.
Mi dia un poʼ di coraggio,
Grazie.
Gentilissima lettrice,
la vita riserva sorprese a
volte belle e a volte
devastanti.
Non c’è molto da dire se
suo marito si è infatuato
di un’altra.
Può darsi che sia una
storia passionale di
breve durata e chissà…
tutto può succedere.
La mia attenzione si sposta invece sulle ultime
due righe della sua lettera. Ovvero “Ho fatto tanti
sacrifici durante il matrimonio per poter mantenere un tenore di vita
decente……”
i suoi movimenti e tutela
la sua vita.
Volete collaborare a rendere sempre più comoda
e confortevole la vita di
Virginio e dei suoi amici
mici?
Potete adottarlo a distanza, versando le vostre
offerte sul c/c postale n.
13967153 intestato ENPA
ACQUI TERME e, se volete, contattandoci al 338 –
74.27.880, potete anche
venire a conoscerlo “di
persona”. Grazie!
Cara Signora probabilmente ha fatto si tanti
sacrifici ma nel farli ha
perso di vista il rapporto
matrimoniale.
Talmente concentrata
nel lavoro ha distolto l’attenzione dagli interessi
di
suo
marito.
Sicuramente non è riuscita a captare quei
segnali che solo in una
coppia affiatata non passano inosservati.
Con tutto ciò non mi permetto di imputare a Lei
tutta la responsabilità
ma diciamo che il suo
costante impegno per
mantenere un buon
tenore di vita non le ha
concesso spazio per
altro, neppure per un’affiatata vita di coppia che
fa nascere quella complicità necessaria per comprendere senza parlare.
Forza, la vita continua,
non deve deprimersi,
faccia solo attenzione in
futuro di non abbassare
troppo la guardia.
Dottoressa
Fiorenza SALAMANOPsicologa
e Sociologa.
11
ATTUALITÀ
COUNSELING E SAPER DECIDERE
Le decisioni sono una
costante nella vita di ogni persona, alcune più facili, altre certamente più
difficili, tali da determinare addirittura il proprio futuro; ecco perché scegliere si rivela un momento così stressante e
difficoltoso. La maggior
parte delle “grandi” scelte
avvengono di solito nella
fascia di età tra i 20 e 40
anni, quando si vanno delineando quelle situazioni
che ci accompagneranno
nel corso dell’esistenza:
lavoro, matrimonio, figli
ecc.
Regola importante è
quella di cercare di ascoltare il proprio istinto e
lasciarsi guidare da esso:
sono in molti a sostenere
che l’anima racchiuda già
in se le risposte che si sta
cercando, mentre ogni
problema nasce semmai
dal decidere di voler ascoltare o meno la propria
coscienza. Per scegliere
dove andare e quale strada seguire nella propria
vita, è fondamentale conoscersi e conoscere aspirazioni ed attitudini,
ponendosi domande come “Sono felice?“, “Sto
davvero facendo quello
che mi piace?” ecc. Provate ad annotare su un foglio ciò che vi piace fare,
ciò per cui vi sentite portati e gli obiettivi che volete raggiungere e alla fine ordinate il tutto secondo la vostra personale
scala di valori. Valutate
tutti i vantaggi e gli svantaggi di una determinata
scelta, in modo tale da allenare la capacità analitica della vostra mente fino
ad arrivare alla decisione
in maniera graduale ma
decisa. Ecco cinque domande cui ognuno dovrebbe imparare a dare una risposta, in modo da avere un metro pratico per
calibrare le proprie scelte
future: Da dove vengo?
Prendere in considerazione le proprie origini, la
propria formazione e gli eventi decisivi che hanno
portato al punto attuale.
Cosa conta davvero per
me? Stilare un elenco delle cose irrinunciabili della
propria vita, in mancanza
delle quali la propria esistenza non sarebbe più la
stessa. Chi sono le persone che contano davvero per me? Provare a riflettere sulle persone di
cui ci fidiamo realmente e
quelle invece di cui diffidiamo. Cosa mi trattiene
dal prendere una determinata decisione? Elencare ostacoli e dubbi che
impediscono di prendere
quella decisione.
Cosa mi spinge verso una determinata decisione? Elencare tutti gli aspetti positivi dell’andare in
quella determinata dire-
LO SPORTELLO LEGALE
a cura dell’Avv. Graziano Mallarino
Inviate i vostri quesiti a: “PRIMApagina”
Lo sportello legale - Stradale Savona, 54- 15011 Acqui T.
Ho stipulato un mutuo
ipotecario nel 2012 che
prevede un tasso di interessi del 6%, a cui si
aggiungono, in caso di
mora, altri tre punti percentuali. Mi è stato detto
che sommando gli interessi si arriva al 9%, che
sarebbe
un
tasso
usurario. Vorrei sapere
cosa ne pensa.
Innanzi tutto, al fine di
verificare se un tasso è
usurario,
occorre
conoscere la data esatta
di stipula del contratto, in
quanto per rilevare il
tasso soglia (cioè il tasso
oltre il quale si ha usura)
occorre effettuare un calcolo sulla base del tasso
di interesse effettivo
globale medio relativo ai
contratti di mutuo ipotecari a tasso variabile rilevato nel periodo di riferimento (ogni tre mesi
viene
indicato
con
Decreto del Ministero
dell’Economia
e
Finanze). Ipotizzando
che, come dal lettore
viene riferito, il tasso del
6% sia al di sotto del
tasso soglia, mentre il
tasso del 9% (cioè quello
previsto in caso di mora)
sia usurario, occorrerebbe affrontare una
spinosa questione, su cui
non c’è ancora un orientamento consolidato sia
in dottrina che in
giurisprudenza, neppure
dopo la sentenza della
Cassazione n. 350 del
2013. Tale sentenza ha
statuito che gli interessi
di mora devono essere
calcolati al fine di verificare il rispetto del limite
costituito
dal
tasso
soglia. Però, le banche
ritengono che tale tasso
vada considerato isolatamente (nel caso del lettore il tasso da considerarsi secondo questa teoria sarebbe quello del
3%). Infatti, secondo le
banche, la differenza
“ontologica” tra gli interessi moratori e quelli corrispettivi costituirebbe un
elemento ostativo all'applicazione della regola
del cumulo. In particolare
gli interessi moratori
rientrerebbero tra quelle
prestazioni accidentali (e
perciò meramente eventuali)
sinallagmaticamente riconducibili al
futuro adempimento e
destinate ad assolvere,
in chiave punitiva, alla
funzione di moral suasion finalizzata al regolare adempimento da
parte del debitore. La
predetta teoria ha trovato
conforto in alcuni recenti
pronunce di Tribunali.
Secondo altri, invece, le
norme per la determinazione del tasso di
interesse usurario prevedono che occorra considerare gli interessi, commissioni, remunerazioni
a qualsiasi titolo e le
spese, senza effettuare
alcuna distinzione, per
cui è la pattuizione economica, complessivamente considerata, ad
essere o non essere
usuraria al momento
della stipula. La differenza è molto importante, in
quanto, ai sensi dell’art.
1815 comma 2 c.c. se
sono convenuti interessi
usurari la clausola è
nulla e non sono dovuti
interessi. Interessante
sul punto, perché si pone
a metà strada tra le due
teorie sopra citate, è una
recente pronuncia del
Tribunale di Taranto, che,
prendendo le mosse dall’art. 1419, I co., c.c.
(secondo cui la nullità di
una clausola contrattuale
solo quando sia stata
motivo determinante del
contratto può implicare la
sua totale invalidità) e
quindi dal c.d. principio di
conservazione degli atti
giuridici) ha concluso
che, analogicamente, la
nullità della clausola che
contempla gli interessi
moratori non può implicare la nullità di quell’altra clausola che contempla gli interessi corrispettivi. Dunque, secondo
quest’ultima tesi, anche
se dovesse risultare
nulla, per superamento
del tasso – soglia, la
clausola che contempla
l’interesse
moratorio,
andrebbe conservata la
diversa clausola che
contempla il tasso corrispettivo.
zione.
Il classico detto “chi si accontenta gode” sembra
piuttosto inadeguato ad
una società dove la parola “crisi” pervade ogni aspetto della vita quotidiana e dove tutto sembra
votato
alla
rassegnazione. Il segreto per
prendere in mano le redini della propria vita e tentare di migliorarla sensibilmente potrebbe proprio essere quello di non
accontentarsi, di essere
affamati di obiettivi e di
provare a vivere in maniera attiva anziché passiva. Tenersi stretto un lavoro che non piace solo
perché si crede di non poterne trovare un altro, porta ad un’esistenza rassegnata e infelice. Siete indecisi se tentare un’altra
strada o rimanere su
quella vecchia? Provate a
pensarvi nel vostro attuale impiego fra 20 anni e
domandatevi se la prospettiva vi soddisfa o meno: potreste già trovare uno stimolo per inseguire il
cambiamento.
Inevitabilmente, ci saranno cambiamenti nella vostra vita, nel lavoro, nelle
amicizie, negli affetti ecc.
L’importante è restare
coerenti con la propria visione e la propria filosofia, senza farsi travolgere
dagli eventi, accettandoli
come parte essenziale
dell’esistenza e, dove
possibile, imparando a
gestirli volgendoli a proprio favore. Alla maggior
parte dei lavoratori dipendenti capita di arrivare a
domandarsi se l’erba del
vicino sia effettivamente
più verde. Cambiare tanto per cambiare non è sicuramente una saggia
motivazione e potrebbe
portare a vivere la stessa
insoddisfazione anche
nel nuovo ambiente lavorativo. L’indagine da fare è
a livello interiore, chiedendosi se ciò che si sta
facendo sia davvero ciò
che si vuole fare e cercando di comprendere ciò
che manca nella propria
vita lavorativa, decidendo
poi come e dove si possa
ovviare a tale mancanza.
C’è un mondo intero intorno a noi: si può scegliere di darlo per scontato o di provare a prender-
ne le redini, dando il meglio di se stessi e ricavando il meglio da ogni situazione. Le scelte che
facciamo rispecchiano
ciò che siamo, pertanto
prendere una decisione
sull’onda di consigli di terzi o pressioni varie sarebbe come tradire il proprio io. La società è piena
di esempi di persone che
hanno avuto il coraggio di
fare scelte importanti,
magari andando contro
corrente e suscitando stupore nei propri conoscenti e famigliari, ma la maggior parte di questi “coraggiosi” hanno il sorriso
stampato sul volto, il sorriso di ha ascoltato il proprio cuore e nient’altro. Il
cuore ha tutte le risposte.
Filippo Chiarlo
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