Newsletter 420 SFA (20 feb 2015)

Organizzazione di Volontariato Culturale - onlus
Torre di Porta Villalta - Via Micesio, 2 – 33100 UDINE – Tel/fax 043226560
Segreteria: martedì, giovedì e venerdì h. 17-19
NEWSLETTER n. 420 del 20 febbraio 2015
Informativa telematica non periodica della Società Friulana di Archeologia, trasmessa ai Soci, a tutti
coloro che ne fanno richiesta, nonché ad enti, scuole ed associazioni interessate.
URL: http://www.archeofriuli.it
E-MAIL: [email protected], [email protected], [email protected],
[email protected]
FACEBOOK: accedi dal sito www.archeofriuli.it
UDINE. I testi classici. La produzione artigianale nel mondo antico...
Cicli di conferenze e seminari su: I testi classici: interpretazione, tradizione e fortuna e La
produzione artigianale nel mondo antico e la sua contestualizzazione storica, socio-economica e
tecnologica. Programma della Settimana del Dottorato di ricerca in Scienze dell’Antichità, cicli
XXVII-XXX, Università di Udine 23-27 febbraio 2015.
Vedi l’intero programma, vai a >>>
Segnaliamo, in particolare:
Mercoledì 25 febbraio 2015, Sala Lampadario di Palazzo Caiselli (vicolo Florio, 2)
- h. 9.00-10.45 Stefano Magnani (Università di Udine), Una lamina in piombo iscritta da
Moruzzo e l’importazione di viti dal Lazio nell’agro di Aquileia in età traianea;
- h. 16.30-18.15 Maurizio Buora (Società Friulana di Archeologia), Per Marte e per Venere. Due
prodotti della lavorazione del piombo: le ghiande missili e le cornici di specchio.
ARCHEO CUCINANDO IN ROSA!
Abbiamo pensato di stuzzicare la vostra fantasia e l’interesse
per l’archeologia facendovi cucinare ricette antiche! Vi
proponiamo alcune ricette che arrivano dai nostri antenati
Egizi, Greci e Romani… Mettetevi alla prova portandoci uno
assaggio delle ricette che pubblicheremo su FB nel mese di
Febbraio.
Il 10 marzo, in occasione di Archeologia in Rosa, vi
spiegheremo come e quando venivano cucinati anticamente!
Siete liberi di essere originali e modificare gli ingredienti se
questi non sono reperibili!
Una commissione valuterà le pietanze ed il piatto più gustoso riceverà un premio! In seguito
faremo tutti festa in sede per festeggiare la IV edizione di “Archeologia in rosa”.
Inviate il vostro modulo di adesione ai nostri indirizzi [email protected]
o
[email protected] entro il 28 febbraio 2015.
Vedi presentazione, le ricette proposte e la scheda di partecipazione
ISCRIZIONI 2015
Socio ordinario: € 25; - socio famigliare: € 10; - socio studente (fino al compimento del
25° anno di età): € 16.
Le iscrizioni si possono fare:
1) in Segreteria ad Udine (martedì, giovedì e venerdì – ore 17-19) oppure presso le
Sezioni Carnica, Friuli Collinare, Destra Tagliamento, Isontina e Medio Friuli;
2) mediante versamento su c/c/postale n. 15176332 intestato alla SFA – onlus;
3) oppure
mediante
bonifico
bancario
su
Banca
Prossima
Cod.
IBAN
IT33J0335901600100000004876 intestato alla SFA – onlus.
Archeologia in Rosa
con la collaborazione ed il patrocinio di
Venerdì 6 marzo 2015
Udine – Torre di Porta Villalta – Via Micesio, 2, alle ore 16,00
TESI RIGUARDANTI L’ARCHEOLOGIA DELLA DONNA
Virginia Fileccia (Università degli Studi di Firenze), La riscoperta di un sarcofago egizio del
Museo Archeologico di Firenze!
Nel magazzino del Museo Archeologico di Firenze è custodito un sarcofago
femminile che ha subito diversi ritocchi ed è stato donato da una certa
Natalina Nardi, di cui si sa ben poco.
Già dal primo approccio, sono immediatamente visibili degli elementi che non
possono essere originari. L’analisi ha, poi, permesso di distinguere le parti che
hanno subito una leggera ritintura da quelle che sono state pesantemente
rimaneggiate. È stato possibile, attraverso uno studio attento e accurato
basato su confronti, riconoscere il corpus di appartenenza delle vignette che
decorano l’intera superficie del sarcofago, mentre attraverso analisi stilistica,
iconografica ed epigrafica, si è proposta una datazione dell’esemplare.
Luigi Zotta (Università degli Studi di Firenze), Donne di Dioniso tra mito e immagine.
Il ruolo della donna nelle società antiche è stato da sempre un ambito di studi affrontato e
sviluppato da numerose discipline umanistiche, il più delle volte incentrato su tematiche
antropologiche e sociali,mosse dal bisogno di indagare la componente femminile e matriarcale che
sta alla base di qualsiasi gruppo etnico.
Il rapporto tra Dioniso e le donne nella Grecia antica è un
tema di estremo interesse che spazia dalla mitologia alle
arti figurative e che coinvolge gran parte della vita e della
storia di questa divinità, legata indissolubilmente al vino
ed al simposio, all'ebbrezza suscitata dai suoi riti e dalla
preponderante sessualità presente in gran parte delle sue
feste. Attraverso alcuni esempi tratti dalle tradizioni
letterarie e dai racconti mitologici, oltre che dalle scene
impresse sulla ceramica, analizzeremo il rapporto tra
Dioniso e le donne nel contesto artistico e sociale ateniese
tra VI e V sec. a.C..
Anna Miaczewska (University in Lublin, Polonia), Le donne e la violenza. L’evidenza
archeologica di antiche combattenti nell’antichità.
La predominante nozione che le donne nell’antichità fossero umili e riservate nella loro sfera
domestica ha creato una tradizione generalmente accettata di studi che inquadrarono la donna
esclusivamente in quest’ambito.
I topos di conformità delle donne e la loro presunta
passività deve essere, però, tuttavia ridiscussa. Ciò è
dato dalla vasta quantità di testimonianze che vede
la donna protagonista, non solo in attività al di fuori
dell’ambiente domestico, ma anche all’interno dei
più violenti domini associati agli uomini e alla
guerra.
Le fonti bibliografiche e archeologiche, raccolte ai
fini del presente lavoro, verranno presentate per
proporre un’immagine differente della donna
antica.
Esse, infatti, erano, spesso, nemici attivi e formidabili nei tempi di crisi e di guerra. Loro stesse
prendevano parte a battaglie e coltivavano uno spirito combattivo all’interno delle proprie società
d’appartenenza.
Il loro coinvolgimento in un conflitto poteva comprendere la difesa delle mura della città, la
fornitura delle provviste ai propri uomini e genti, vegliare sull’organizzazione dell’intera tribù o
città in assenza degli uomini, fino alla stessa partecipazione alle battaglie e alle manovre di guerra.
Lo studio dell’iconografia dei mosaici e delle sepolture femminili dimostra che alcune donne
assunsero dei ruoli tipicamente maschili e, spinte dalle circostanze, esse dovettero svolgere ruoli
non legati a mansioni femminili.
Questo non significa che queste donne nell’insieme abbandonassero il loro ruolo femminile della
vita, però, forse, dovettero cercare i mezzi per far conciliare il mondo violento che le circondava
con le loro attività quotidiane.
Questa presentazione cerca le risposte per quanto riguarda l’importanza delle donne come
combattenti e presenta una teoria: le donne che combattevano non erano completamente
sconosciute al mondo antico.
Alessandra Fragale (Università degli Studi di Napoli
L’orientale), Il ruolo della donna nella Campania
romana.
Spesso, il ruolo delle donne all'interno della
società romana è considerato poco significativo
e si pensa che siano state incapaci di esercitare
una propria influenza. Invece, studiando i documenti epigrafici che provengono
dalla Campania romana, ecco emergere i nomi di donne dell’aristocrazia locale
che compiono atti di evergetismo o ricevono grandi onori, quali seppellimento in
luogo pubblico. Accanto ad esse compaiono anche donne appartenenti al ceto
sociale libertino capaci di accedere ai grandi collegia ed, infine, persino schiave
che lasciano testimonianza della propria religiosità attraverso dediche votive nei
templi e presso gli altari.
Lorena Cannizzaro (Università degli Studi di Torino), Il potere femminile nell'Alto Medioevo: le
figlie dei re.
Sebbene non vi sia alcun elemento giuridico che accenni alla possibilità delle
figlie del re di ereditare la regalità e trasmetterla al proprio sposo, è evidente
che la possibilità esisteva ed era fortemente percepita durante tutto l’alto
Medioevo. La mancanza di una regola successoria definita estendeva anche ai
consorti delle principesse, oltre che a tutti i figli del re stesso, la possibilità di
rivendicare il trono. Tale evenienza fu sempre sentita e tenuta sotto un rigido
controllo.
Le fonti storiche giunte fino a noi presentano, quindi, figlie di sovrani costrette al
nubilato presso la corte paterna o all'interno di monasteri, in modo da evitare
possibili legittimazioni al potere ed eventuali rapimenti, o ancora principesse
impiegate per il consolidamento dell’autorità paterna attraverso le alleanze
matrimoniali.
Ci si interroga, tuttavia, sul ruolo e sul potere che queste principesse
esercitarono all'interno della società altomedievale. Infatti, anche se prive di qualsiasi titolo e di
qualsiasi autorità formale, esse erano indubbiamente delle donne potenti: la libertà d’azione
all’interno del palazzo o nei monasteri e le frequentazioni private, permettevano loro di agire come
vero e proprio filtro nei confronti del padre, di influenzarne le decisioni e di condizionarne le scelte.
Al termine della serata, verranno eseguiti alcuni brani musicali composti da donne.
Il primo, di Anna Bon, una
compositrice del 1740, sarà eseguito al
flauto traverso da Shani-Yaël Baldacci
(Conservatorio Tomadini di Udine) con
l’accompagnamento al clavicembalo
del Maestro Manuel Tomadin.
Il secondo è tratto da una sonata di
Cecile Chaminade e sarà eseguito al
flauto traverso da Shani-Yaël Baldacci.
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Sabato 7 marzo 2015
San Giorgio di Nogaro – Villa Dora, 2, alle ore 20.30
Alessandra GARGIULO, Mogli, madri e figlie: le donne romane attraverso i ritratti e i testi di alcune iscrizioni della X Regio.
Attraverso la presentazione di alcuni ritratti e iscrizioni conservati in varie località
del Friuli Venezia Giulia, si propone un ideale viaggio nel mondo femminile romano per scoprire legami e sentimenti celebrati sulla pietra o sul marmo e per valorizzare monumenti, spesso, poco conosciuti.
In collaborazione con
il Comune di S. Giorgio di Nogaro, l’Assoc. Culturale Nesos, l’Assoc. AD UNDECIMUM e Villa Dora
Martedì 10 marzo 2015
Udine - Torre di Porta Villalta – Via Micesio, 2, alle ore 17
LA DONNA PROTAGONISTA NELLO SCORRERE DEI SECOLI
Chiara Zanforlini (Università degli studi di Torino), Due volti delle Valli: le tombe di Merit e
Nefertari.
Benché Merit fosse la moglie dell’architetto reale Kha e Nefertari la
regina consorte di Ramesse II e due secoli le separino, di entrambe
le donne possediamo le tombe, che sorgono a poca distanza l’una
dall’altra, rispettivamente nella necropoli di Deir-el-Medina e nella
Valle delle Regine; entrambe furono scoperte dall’archeologo
Ernesto Schiaparelli, nel 1904 e nel 1906.
La tomba di Nefertari
conserva
splendide
pitture ma fu scoperta
già
saccheggiata,
come quasi tutte le tombe reali; quella di Merit e del
suo sposo Kha era invece intatta e presenta un
ricchissimo corredo, oggi conservato al Museo Egizio
di Torino. Pur con queste differenze, entrambe le
tombe permettono di conoscere meglio la vita di due
donne egizie del Nuovo Regno.
Micaela Vernamonte (Università degli Studi di Bologna), Berenice I e Arsinoe II: due regine a
confronto. VIA SKYPE
L’epoca ellenistica fu un’epoca di grandi cambiamenti a livello sociale,
politico, economico, artistico, ma anche e soprattutto miglioramenti, in
particolar modo per il sesso femminile: la posizione della donna verrà
rivalutata e valorizzata. In questa sede verrà presa in esame una
specifica categoria di donne: quelle reali. Alle regine verrà data la
possibilità di partecipare attivamente alla vita politica e amministrativa
del regno; queste avranno l’opportunità di affiancare i loro mariti in
situazioni e decisioni fino al quel momento
impensabili per il sesso femminile.
Nel regno lagide più che nelle altre monarchie è possibile notare
questo importante cambiamento: Berenice I e Arsinoe II, non sono solo
prima e seconda regina del regno tolemaico, ma anche madre e figlia.
Il confronto tra queste ultime permetterà di capire come a distanza di
pochi decenni la condizione femminile abbia subito un netto
miglioramento, tanto da raggiungere con Arsione II livelli inaspettati e
sconosciuti alle altre monarchie dell’epoca.
Giulia Cesarin (Università degli Studi di Padova) Il vetro ti fa bella: gli ornamenti vitrei dalla
Domus di Tito Macro, Aquileia.
Durante tutta l’età romana, così come nelle epoche precedenti e successive, venivano prodotti
moltissimi tipi di ornamenti in vetro. Questo materiale, molto apprezzato per la relativa facilità di
lavorazione e versatilità, era un perfetto succedaneo di molte pietre dure, delle quali poteva
facilmente imitare i colori.
Nel corso delle campagne di scavo che hanno
interessato i Fondi ex-Cossar di Aquileia (20092013), condotte dall’Università di Padova, è stata
rinvenuta una grande concentrazione e varietà sia di
perle che di armille. L’entità dei ritrovamenti risulta
quasi senza confronto in ambito regionale e nelle
aree limitrofe, ed assume valenza ancor maggiore se
si considera la pertinenza ad un contesto domestico,
e non sepolcrale.
Alle perle, che potevano essere infilate in bracciali o
collane, veniva attribuito non solo valore
ornamentale e di prestigio, ma anche potere magico ed apotropaico. Vista la persistenza nei secoli,
dovuta alla longevità non solo della produzione, ma anche della vita dei singoli manufatti, e la loro
ampia diffusione in area mediterranea e continentale (spesso appartenendo a tradizioni
indipendenti e produzioni locali), l’inquadramento cronologico e la provenienza geografica restano
difficili da definire.
Per quanto riguarda le armille a cerchio rigido, sono riconoscibili due gruppi principali: il primo, di
ambito europeo, che si sviluppa a partire dal periodo lateniano, giungendo fino all’Alto Medioevo,
contraddistinto da bracciali in vari colori con filamenti applicati in colori contrastanti; il secondo,
riconducibile all’area palestinese, e limitato ai secoli III-V, si caratterizzava per il vetro “nero” con
decorazione a costolature o impressioni. Entrambe le tradizioni sono attestate ad Aquileia,
confermandone il suo ruolo di crocevia tra Oriente ed Occidente, punto d’incontro di influenze e
mode diverse.
Shani Baldacci (Liceo Scientifico Statale G. Marinelli di Udine), Le donne longobarde nella
necropoli di Romans d'Isonzo.
Si dice spesso, che i ritrovamenti più belli siano quelli avvenuti per caso: così
è accaduto per la necropoli longobarda, rinvenuta in seguito ad alcuni lavori
edilizi, che hanno interessato il paese di Romans d’Isonzo attorno al 1986.
Tra monili, fibule, umboni e spade di tutte le dimensioni, sono stati i
numerosi corredi femminili di giovani dame di rango e di fanciulle che hanno
attirato la nostra attenzione e ci hanno permesso di ricostruire il modo di
vestire, le abitudini e di rimettere in luce il fascino delle donne altomedievali.
Ma chi erano veramente le donne longobarde? Il loro stato sociale era
diverso da quello delle donne che abitavano la penisola italica prima del loro
arrivo?
Per rispondere a queste domande, gli studiosi hanno fatto ricorso anche questa volta alla storia
stessa e agli antichi manoscritti pervenutaci, quale l’importantissimo Editto di Rotari.
Un “escursus temporale” sulla Donna Longobarda che ci consentirà di immergerci nel passato
attraverso l’osservazione dei reperti archeologici rinvenuti in Friuli.
ATTENZIONE !!!!
Abbiamo attivato un nuovo strumento a sostegno delle nostre iniziative
Andate all'indirizzo
http://www.progettocivibanca.it/societa-friulana-di-archeologia-onlus
troverete il nostro progetto "ARCHEOLOGIA IN ROSA" per il quale chiediamo
un sostegno per i giovani che intervengono nell'iniziativa.
Ai donatori interessati possiamo rilasciare dichiarazione utile ai fini della
detrazione fiscale.
Inoltre, Votare è ancora più semplice che Donare.
Nella pagina del nostro progetto, all’interno dell’immagine, troverai il tasto
“vota” sotto ad un cuoricino.
Premilo, effettua il login (con Facebook o registrandoti al sito) e rendi più
visibile il nostro progetto.
Passa parola!
Sezione Isontina
- Venerdì 13 marzo 2015, ore 20,30, a Begliano (Comune di San Canzian d'Isonzo) presso la sala
parrocchiale Don Luigi Baroncini, incontro organizzato dalla Sezione Isontina con il Prof. Ferruccio
Tassin e Mons. Mauro Belletti sul tema dal titolo: “Faidutti, Bugatto, Baroncini. Dall'Austria
all'Italia 1914-1918.” Patrocinio del Consiglio Regionale FVG.
La Sezione Isontina, nell'ambito delle attività iniziate nel
2008 e dedicate alla ''Grande Guerra'' ha organizzato una
conferenza dedicata alla conoscenza della situazione sociopolitica del Monfalconese e della Bassa friulana negli anni
precedenti lo scoppio della prima guerra mondiale.
Luigi Faidutti (1861-1931), figura luminosa di sacerdote nell'insegnamento, nella politica e nella
cooperazione. Eletto al Parlamento di Vienna (1907 e 1912); Capitano provinciale (1913) della
Contea di Gorizia e Gradisca, si impegnò, da sacerdote e politico, nel progresso spirituale,
materiale, sociale della sua gente. Fece entrare la Contea in un contesto europeo. Operò per il
turismo, l'artigianato e l'agricoltura; protesse la cultura; si attivò per la sanità. La grande guerra lo
vide attivissimo nella protezione della sua gente e del "nemico". Osteggiato dal nazionalismo, fu
assegnato dalla Santa Sede al servizio diplomatico nei Paesi Baltici, dove fu apprezzato e venerato.
Morì in Prussia; in Lituania ebbe funerali di Stato. Riposa nella cripta della cattedrale di Kaunas in
Lituania.
Giuseppe Bugatto (1873-1948), nato a Zara, studiò a Gorizia e a Graz; fu deputato al Parlamento di
Vienna (1907-1917) come rappresentante della Basse, che comprendevano i paesi della
Bisiacheria. Oratore brillante, fu membro della Commissione bilancio. Attivissimo nella vita
parlamentare e nella presenza in tutti i principali avvenimenti della Contea, a lui si deve il progetto
di legge sui patti colonici approvato alla Dieta provinciale proprio nell’anno in cui scoppiò la
grande guerra. Si batté per la istituzione della Università italiana a Trieste, di cui fu
l’antesignano.Durante la grande guerra, dispiegò la sua attività a favore dei profughi. Osteggiato
dal fascismo, ebbe un impiego presso la Santa Sede.
Luigi Baroncini (1878-1958), nato a Vigne d’Arco (Trento), cappellano a San Lorenzo di Fiumicello,
fu vicario di Begliano per più di mezzo secolo. Allo scoppio della guerra, fu processato dagli Italiani
e assolto, dopo una detenzione di un mese nelle carceri di Cervignano. Successivamente, trascorse
tutto il tempo della guerra a Zubiena, un paese fra Biella e Ivrea.
Camillo Medeot ne traccia un ritratto di sacerdote esemplare, paziente e disponibile, nella sua
umiltà. Le sue doti vennero premiate con la nomina onorifica di arciprete “ad personam”.
Putroppo nulla rimane della sua corrispondenza con il grande statista Alcide De Gasperi.
ANTICO EGITTO: alla ricerca dell'eternità.
È la consapevolezza della morte che distingue gli uomini dagli altri mammiferi, si dovrebbe dire da
tutti gli altri esseri viventi. Da questa umana percezione scaturisce il rifiuto di pensare che la
propria vita debba finire nel nulla. Così, fin dagli albori l'uomo ha elaborato miti, credenze, religioni
che fornissero, non solo giustificazioni del fenomeno ma, soprattutto, la fede nella sopravvivenza,
ovvero nell'immortalità. E la ricerca della vita eterna è il filo conduttore che unisce le tre
conferenze dedicate all'Antico Egitto.
Verranno trattati tre aspetti peculiari del complesso rituale elaborato dagli egizi per sopravvivere
alla morte, anche in un'ottica temporale che arriverà fino alla sua commistione con la cultura
greco-romana.
Coordina l’iniziativa: Cesare Feruglio Dal Dan
con il patrocinio del
Programma, in Torre, ore 18,00:
- Venerdì 20 marzo 2015, Susanna Moser, collaboratrice del Civico Museo di Storia ed Arte di
Trieste "La ricerca dell'eternità nell'Egitto Tardo e Greco-Romano".
Durante la conferenza si esploreranno le credenze relative
all’aldilà degli Egiziani, così come si sono evolute durante
le ultime dinastie faraoniche e nei periodi della
dominazione prima greca e poi romana. Queste credenze
sono documentate da testi, oggetti, monumenti, che
verranno descritti ed esaminati alla luce del contesto
sociale e delle reciproche influenze culturali in cui furono
creati, per capirne il senso profondo: l’aspirazione tutta
umana all’eternità.
- Venerdì 27 marzo 2015, Marina Celegon "La Cachette di Karnak: volti
per l'eternità".
Un’eccezionale scoperta archeologica, avvenuta nei primi anni del secolo
scorso in un cortile del tempio di Karnak, ha portato alla luce oltre 800
statue non solo di sovrani bensì anche di personaggi non di sangue reale
alcuni dei quali hanno contribuito alla storia di Tebe e dell’intero Egitto, dal
Medio Regno all’Epoca Tolemaica.
Guardando i loro volti e quanto di loro ci è pervenuto, parleremo dei
contesti storici in cui erano inseriti e di episodi, più o meno importanti, dei
quali sono stati protagonisti.
- Venerdì 10 aprile 2015, Andrea Vitussi "Wp-Ra, 'aprire la bocca' per l'Eternità".
Antico Egitto: tutto quello che non avete mai saputo sul
misterioso rituale dell'"Apertura della bocca", dalle sue origini
alle forme più tarde.
- Ecco il risveglio dal sonno del sacerdote Sem, e l'incontro con i
sacerdoti Imy-Khent…
Parole dette: "Ho visto [nel sonno] mio padre in ogni sua
natura, senza alcun dolore, senza notare alcun turbamento in
lui" - (dalla tomba di Rekhmira - XVIII din.)
AQUILEIA (Ud). VI incontro internazionale di studi Instrumenta inscripta.
Dal 26 al 28 marzo 2015, nell'ambito di una collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni
Archeologici del Friuli Venezia Giulia, la Società Friulana di Archeologia ed il Dipartimento di
Storia e Tutela dei Beni Culturali dell'Università di Udine sarà organizzato ad Aquileia il “VI
incontro internazionale di studi Instrumenta inscripta”.
Vedi l’intero programma
Iniziativa realizzata con il patrocinio di:
CORSO BASE DI AUTOCAD PER I BENI CULTURALI
La Società Friulana di Archeologia onlus ha organizzato un CORSO BASE DI AUTOCAD per i Beni
Culturali per fornire un primo approccio all'ambiente CAD ed ai suoi principali strumenti e funzioni
per imparare a realizzare in modo autonomo piante di scavo, analisi dei prospetti, progettazioni
museali, disegno delle ceramiche, ecc.
Il corso è rivolto a tutti gli interessati ed in particolare agli studenti di corsi di laurea inerenti i Beni
Culturali ed Architettonici. Non sono richieste conoscenze pregresse, salvo la conoscenza dell'uso
del PC. A coloro che frequenteranno almeno l'80% delle lezioni verrà rilasciato un attestato di
partecipazione.
Durata e costi: 16 ore per un costo di 90 € (comprensivo di dispense e materiali per l'esercitazione)
+ quota di iscrizione alla SFA (per chi non fosse già iscritto).
Il corso si attiverà con un minimo di 5 iscritti (massimo 10). Il corso si svolgerà nei giorni Venerdì
29 e Sabato 30 maggio 2015 con i seguenti orari: mattina: 9.00-13.00; pausa pranzo: 13.00 - 14.00
(con possibilità di pranzare nei bar/ ristoranti nelle vicinanze o al sacco); pomeriggio: 14.00-18.00.
Sede: via Micesio 2, Udine – Torre di Porta Villalta.
Docente: Dr.ssa Sofia Trivellato.
Materiale a carico dei partecipanti: computer personale (+ mouse) per le esercitazioni.
Materiale fornito: materiale per le esercitazioni, realizzazione flyer pubblicitario (per pubblicità
online), attestato di partecipazione per coloro che seguiranno almeno l'80% delle lezioni.
N.B. Prima del corso lo studente dovrà scaricare da internet la versione di prova gratuita di
Autocad 2014 nella lingua italiana (in base al proprio sistema operativo) della durata di 30 giorni
(http://www.autodesk.it/products/autodeskautocad/freetrial) .
Info e iscrizioni in Segreteria, entro il 30 aprile 2015, con versamento di acconto di € 50.
USCITE CULTURALI
Visita alla Mansio Romana di Lacus Timavi, alla chiesa paleocristiana di
San Giovanni in Tuba, alla grotta del tempio dedicato al Dio Mitra
in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del FVG e con l’ ACEGASAPSAMGA
Domenica 8 marzo 2015
Ritrovo alle ore 9 presso il piazzale della chiesa di San Giovanni in Tuba di Duino (condizioni meteo
permettendo). La visita ai siti si concluderà verso le 12.30. Si consiglia un abbigliamento adatto al
terreno carsico (scarpe adatte a camminare su terreno a tratti scosceso). Per motivi organizzativi è
gradita una vostra comunicazione d’adesione alla visita via mail [email protected] /
[email protected]
Per chi vorrà, stiamo organizzando un pranzo in zona. In tal caso occorrerà prenotarsi presso le
nostre Segreterie. Seguiranno ulteriori indicazioni.
Mansio Romana L’area archeologica si trova in prossimità delle risorgive del Timavo, all’interno
del parco dell’acquedotto “G. Randaccio”. L’edificio si estende sul fianco di un’altura carsica e si
articola in ambienti disposti su tre livelli che ne seguono la pendenza. L’ampiezza del complesso e
la vicinanza con uno degli snodi viari più importanti della strada che da Aquileia si dirigeva a
Tergeste hanno portato alla sua interpretazione come mansio, ovvero una delle stazioni di sosta
collocate lungo le strade romane a distanza regolare, per il riposo dei viaggiatori e degli animali.
Un apprestamento di questo genere è peraltro segnalato nella zona (il Lacus Timavi delle fonti)
dalla Tabula Peutingeriana, che riproduce un itinerario dipinto risalente alla tarda antichità. La
struttura è databile, nella sua prima fase, all’inizio del I sec. a.C. ed ha subito modifiche e
ampliamenti fino al III-IV sec. d.C.
San Giovanni in Tuba La chiesa costituisce un notevole esempio di stile gotico e fu costruita per
volere dei conti di Walsee, signori di Duino, tra il 1399 e il 1472; l’edificio fu gravemente
danneggiato durante le guerre mondiali e ricostruito alla fine degli anni Quaranta. La planimetria a
navata unica è caratterizzata dall’abside poligonale, retta da robusti contrafforti a spiovente; in
essa si aprono 5 finestre a doppia lunetta trilobata. Nello stesso suggestivo sito, in vicinanza delle
risorgive del fiume Timavo, in precedenza si trovava un tempio pagano, di cui rimangono
testimonianze epigrafiche, riutilizzate negli edifici successivi e tuttora visibili nell’area. Il sacello
dedicato alla Speranza Augusta (una lapide accerta la dedica da parte di Sacconio Varrone, tribuno
della Coorte Miliaria Dalmata) andò in rovina, o fu distrutto, ed al suo posto sorse una basilica
paleocristiana, costruita verso la metà del V sec. , accolse le reliquie dei Santi Giovanni Evangelista
e Giovanni Apostolo, alle quali si aggiunsero poi anche quelle dei Santi Stefano, Biagio, Lorenzo e
Giorgio.
Grotta del Dio Mitra Sulle pendici del monte Hermada è visitabile una grotta carsica frequentata
dal neolitico ed adattata in età romana (dal II al V sec. d.C.) a luogo di culto del dio Mithra.
All’interno della grotta sono stati rinvenuti due rilievi in calcare che rappresentano la figura di un
giovane che sacrifica un toro in onore del dio Sole, assieme ad un gran numero di monete e
lucerne lasciate dai fedeli come offerte votive.
Per maggiori informazioni sui siti che visiteremo, visita il sito WWW. Archeocartafvg.
GRAN TOUR DELLA SICILIA OCCIDENTALE.
Dal 18 al 25 maggio 2015
Vedi intero programma
Iscrizioni chiuse per raggiungimento numero massimo di partecipanti
QUADERNI FRIULANI DI ARCHEOLOGIA
n. XXII – XXIII – Dicembre 2013
E’ on line sul sito internet http://www.archeofriuli.it alla pagina “Quaderni” con indirizzo su
www.quaderni.archeofriuli.net, oppure direttamente su
http://www.quaderni.archeofriuli.net/projects/anno-xxiixxiii-dicembre-2013/
I Soci che intendono averne copia cartacea lo richiedano telefonicamente alla Segreteria, che
inoltrerà la richiesta all’Editore, il quale provvederà al recapito a domicilio dietro pagamento di
spese di stampa e spedizione.
ARCHEOCARTAFVG
Carta Archeologica del Friuli Venezia Giulia on line
http://www.archeocartafvg.it
Itinerari per visitare il Friuli Venezia Giulia e schede di descrizione dei siti, dei
ritrovamenti archeologici e dei musei archeologici esistenti in Friuli Venezia Giulia.
Ogni socio SFA può partecipare alla realizzazione del progetto: [email protected]
I gioielli italiani
La Società Friulana di Archeologia onlus, da sempre sensibile ai temi della valorizzazione dei beni
culturali, ha deciso di condividere con gli amanti delle bellezze del nostro paese una sezione sulla propria
pagina facebook in cui tutti possono mettere le fotografie delle proprie città o dei siti archeologici italiani.
Leggi tutto, vai a >>>
IL 5 PER MILLE A FAVORE DELLA SFA
Nella dichiarazione dei redditi, si può destinare il 5 per mille dell'IRPEF, alla nostra
associazione, SENZA ALCUN COSTO AGGIUNTIVO! Basta indicare il numero di codice
fiscale della Società Friulana di Archeologia - onlus - 9 4 0 2 7 5 2 0 3 0 6 - nell'apposito
spazio del modello 730, del modello CUD e pensioni oppure del modello UNICO.
Fate conoscere questa possibilità di sostenere la Società Friulana di Archeologia – onlus
anche a famigliari, ad amici ed a conoscenti. E’ un modo concreto per aiutare l’associazione
che da oltre 25 anni si occupa della salvaguardia, della promozione e della valorizzazione dei
beni archeologici della nostra Regione.
E' UN PICCOLO GESTO CHE PER L'ASSOCIAZIONE E' GRANDE !!!
SEGNALAZIONI
CIVIDALE DEL FRIULI - animando
* Giovedì 19 marzo 2015, ore 18,00, al Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli,
conferenza dal titolo "Approviggionamento e circolazione del metallo nel Friuli
protostorico", a cura della prof.ssa Elisabetta Borgna, Ingresso libero.
* Venerdì 27 marzo 2015, ore 11,00, Le necropoli longobarde di Cividale del Friuli. La
necropoli di Santo Stefano in Pertica. Visita guidata gratuita - prenotazione obbligatoria.
Info e prenotazioni: tel. 0432700700 - e-mail: [email protected]
VISITE GUIDATE GRATUITE - SCOPRIRE PORTOGRUARO tra arte, storia e natura…
percorsi guidati per conoscere la città ed il suo territorio.
Calendario
- SABATO 7 MARZO – ore 15.00 - I palazzi di Portogruaro
- SABATO 14 MARZO – ore 15.00 - Il fiume Lemene si racconta
- DOMENICA 22 MARZO – ore 15.00 - L’Abbazia di Summaga
- GIOVEDI’ 2 APRILE – ore 10.30 - Il Municipio e la Villa Comunale
- SABATO 11 APRILE – ore 15.00 - Il Museo Nazionale Concordiese
- DOMENICA 19 APRILE – ore 15.00 - Il Museo della Città - Torre Sant’Agnese
- DOMENICA 14 GIUGNO – ore 15.00 - L’ABC dei tesori artistici, culturali e storici di
Portogruaro. Percorso per bambini con genitori.
Info: Ritrovo: presso l’Ufficio Turistico del Comune, in piazza della Repubblica n. 1, all’ora
indicata per ciascun percorso. Per la visita all’abbazia di Summaga il ritrovo è davanti alla
chiesa di Santa Maria Maggiore, in via Richerio 7, Summaga di Portogruaro.
La visita avrà una durata di un’ora/un’ora e mezza, a seconda del percorso. Tutte le iniziative
sono GRATUITE. Solo la visita al Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro prevede il costo
del biglietto d’ingresso: intero €3; ridotto € 1,5 per ragazzi di età compresa tra 18 e 25 anni,
gratuito per scolaresche e cittadini UE di età inferiore a 18anni, insegnanti, forze dell'ordine.
Comune di Portogruaro: [email protected] - Mariangela Flaborea: tel. 0421-272429 / cell.
347-9055738 - [email protected] - Nilla Cicuto: tel. 0421-276607 / cell. 340-7604072 [email protected]
SALAMANCA (Spagna)
VI Congresso Internazionale e Interdisciplinare di Giovani Ricercatori
dall'11 al 13 marzo 2015.
L’“Asociación de Jóvenes Historiadores – Estudios Interdisciplinares (AJHIS)” riunisce giovani
ricercatori di Storia in ambito nazionale ed internazionale e lavora da sei anni, nei quali sono state
organizzate numerose riunioni scientifiche e attività di divulgazione,
mantenendo una linea editoriale propria e collaborando con la rivista
elettronica “El futuro del Pasado”.
Tra le nostre prossime iniziative si trova la realizzazione del nostro VI
Congresso Internazionale e Interdisciplinare di Giovani Ricercatori: “le
Violenze e la Storia”, che avrà luogo dall’ 11 al 13 marzo 2015, nel
quale ci si aspetta la partecipazione di studenti dei corsi di master,
dottorandi e giovani laureati provenienti da diverse università nazionali
ed internazionali. Durante la celebrazione dell’incontro si procederà alla
comunicazione da parte dei partecipanti delle loro ricerche e si
promuoverà anche il dibattito accademico e lo scambio d’informazioni.
Info: Asociación de Jóvenes Historiadores - Estudios Interdisciplinares
(AJHIS)
E-mail: [email protected] – sito web: http://www.ajhis.es
CIVIDALE DEL FRIULI (Ud)
All’alba della storia. Genti antiche dal territorio cividalese.
Un’insolita Cividale è raccontata in questa mostra dal titolo “All’alba della storia. Genti antiche
dal territorio cividalese” presso il Museo Archeologico Nazionale.
Siamo infatti abituati a pensare a Cividale come una città
prevalentemente legata alla storia longobarda ma le sue radici
affondano in un’epoca ben più lontana. Ed è proprio questo che
vuole raccontare l’esposizione attraverso una serie di reperti
archeologici provenienti da Cividale e dal suo territorio: una
panoramica delle popolazioni che gravitavano nell’area prima
dell’arrivo di Roma, tra mesolitico ed età del ferro.
L’evento si inserisce nel quadro delle mostre temporanee che
annualmente il MAN ha progettato di realizzare per ampliare
l’offerta culturale, accendendo la luce su dei reperti che solitamente sono conservati nel buio
dei depositi.
Dopo la mostra dedicata ai castelli che si è chiusa il settembre scorso con un bilancio più che
positivo di presenze, si è scelto questa volta di puntare l’attenzione su una fase storica poco
raccontata nell’ordinaria esposizione del museo.
Nelle vetrine della sezione delle mostre temporanee del MAN verrà offerta una sequenza che
va dalle pietre lavorate tipiche delle culture neolitiche fino ai materiali provenienti dalle
importanti necropoli dell’età del ferro. Uno spaccato di vita quotidiana, di lavoro, di ritualità
funeraria e credenze religiose spiegato anche attraverso percorsi didattici per le scuole.
La mostra, visitabile fino al 24 maggio 2015, sarà accompagnata da specifiche iniziative volte
ad offrire puntali momenti di approfondimento sulle principali tematiche trattate.
NB: La diffusione di questa NewsLetter avviene anche in accordo con i Civici Musei di Udine,
il MAN di Cividale del Friuli, il MAN di Aquileia, l’AUSERFRIULI - Aquileia.
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