TORINO - anaao assomed piemonte

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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015
Cronache .15
.
L’intervento
il caso
“Io e le lezioni
degli squadristi
della democrazia”
CLAUDIO LAUGERI
TORINO
oldi alla Lega Nord in
cambio dell’appalto per il
grattacielo della Regione
Piemonte. Cinquantamila euro. Il tutto mascherato da contributo a un’associazione sportiva «vicina» al Carroccio. È
l’ipotesi dei pm Stefano Demontis e Giancarlo Avenati
Bassi (coordinati dal procuratore aggiunto Andrea Beconi),
che ieri mattina hanno ordinato otto perquisizioni del Nucleo di Polizia Tributaria della
Finanza nelle sedi della capofila «Coopsette» e delle altre
aziende costituite in consorzio
per i lavori della torre progettata da Massimiliano Fuksas,
ma anche dell’associazione
sportiva dilettantistica «Monviso-Venezia» (e dell’«Ascom
Servizi srl» che tiene la contabilità) di Bra, presieduta da
Michelino Davico, all’epoca senatore leghista (ora in Senato
per Grandi autonomie e libertà, Gal) e sottosegretario all’Interno. Sono 7 le persone
sotto inchiesta per l’ipotesi di
finanziamento illecito ai partiti. Davico non è tra loro.
S
50
mila euro
Il denaro
che le ditte
costruttrici
sarebbero
state invitate a pagare
(pro quota
secondo i
lavori)
7
indagati
Nell’inchiesta condotta dalla
Procura di
Torino
figurerebbero 7 persone
iscritte nel
registro
280
milioni
Il valore
per la costruzione
dell’edificio
disegnato
dall’architetto Fuksas
(bonifiche
comprese)
Il sospetto
Per ricostruire il ragionamento degli inquirenti, bisogna fare un passo indietro. Il 30 maggio 2011 la Regione firma il contratto per l’assegnazione dei
lavori al consorzio Torreregionepiemonte (Trp), guidato da
Coopsette, una delle coop rosse più impegnate in appalti
pubblici. Appena quattro giorni dopo, Trp riceve via mail la
richiesta di sponsorizzazione
del «Giro della Padania» organizzato dall’associazione presieduta da Davico. La richiesta
è di 25 mila euro. Poi, però,
qualcosa cambia. Le varie società consorziate ricevono una
fattura ciascuna, in proporzione alla quota di lavori appaltati. Totale: 50 mila euro. Soldi
inviati con bonifico sul conto
corrente della «Monviso-Venezia», nell’agenzia della Bnl in
Senato, a Palazzo Madama.
Con tanto di raccomandazione
del rappresentate della capofila Coopsette (Paolo Rosa, già
sotto inchiesta per turbativa
d’asta e corruzione) di inviare
il pagamento entro una «data
tassativa». Le fatture dell’asso-
Invitato dall’associazione Libera a
parlare oggi a Firenze, l’ex procuratore
capo di Torino, Giancarlo Caselli, è stato
costretto a declinare l’invito a causa delle
minacce di un collettivo universitario.
Non è la prima volta, per il magistrato
che nella sua lunga carriera ha
combattuto contro il terrorismo e la
criminalità organizzata. Queste le sue
riflessioni sull’ennesimo episodio di
violenza nei suoi confronti
GIANCARLO CASELLI
TORINO
A
Renzo Bossi e il senatore Michele Davico al Giro della Padania, la manifestazione sportiva nel mirino
Torino, l’appalto
del grattacielo Fuksas
e i soldi sospetti alla Lega
I pm: dalla coop rossa fondi mascherati da sponsorizzazione
ciazione sono datate 6 settembre, i contratti di sponsorizzazione risalgono al 9 agosto.
Il denaro
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno controllato montagne di mail nei
computer di Trp e delle aziende consorziate: non ci sono
tentennamenti, perplessità di
fronte alla richiesta di sponsorizzazione. Tutti hanno aderito senza battere ciglio. Come
fosse un atto dovuto. I militari
hanno avviato anche i controlli sul conto corrente dell’associazione sportiva, per capire a
che cosa siano serviti quei soldi. La procura ha dato istruzioni precise ai finanzieri: dalla perquisizione erano esclusi
gli uffici utilizzati per lavoro
dal senatore Davico.
Le reazioni
«Sul grattacielo, preciso che
proprio all’inizio del mio governo in Regione ho presentato alle autorità un esposto - sostiene l’ex presidente della
giunta e segretario della Lega,
Roberto Cota - Si cerca di tirare in ballo la Lega, quando fu la
sola forza contraria all’iniziativa presa dalla precedente
giunta, che non poteva più essere fermata perché in larga
parte già pagata e soggetta a
pesantissime penali». E ancora: «Diffido chiunque dall’accostare maliziosamente interessi e comportamenti dei dirigenti dell’associazione amatoriale all’attività della Lega e
all’azione del mio governo».
La procura è di parere diverso. Gli inquirenti sospettano che lo stesso meccanismo sia stato utilizzato anche negli anni successivi.
Anche se il Giro di Padania
ha avuto soltanto due edizioni, nel 2011 e nel 2012.
DUBBI SUI MOVIMENTI DI DENARO, NEL MIRINO UN EX DIPENDENTE
Bologna, la procura indaga
sui conti degli onorevoli Pd
FRANCO GIUBILEI
BOLOGNA
Fino al 2013 c’è stato un giro di
denaro in contanti, riguardante l’attività locale dei parlamentari Pd bolognesi, che ha
finito per insospettire la guardia di finanza: si parla della gestione di quella parte dei compensi di deputati e senatori
versata ogni mese su conti
correnti a loro intestati, soldi
che servivano a pagare le spese per iniziative politiche sul
territorio, una gestione di cui
si occupava l’allora amministratore dell’ufficio parlamentari Pd, Fausto Sacchelli. Quest’ultimo risulta indagato per
appropriazione indebita aggravata nel quadro di un’inchiesta affidata al pm Morena
Plazzi. Le Fiamme gialle sono
arrivate quasi per caso alle ripetute movimentazioni di de-
vevo programmato di partecipare ad
una iniziativa di «Libera» all’Università di Firenze anche in preparazione
della giornata nazionale della memoria e dell’impegno del 21 marzo. Un sedicente «Collettivo Scienze Politiche di Firenze» si è messo
di traverso scrivendo sul web che non mi vuole all’Università, perché sono un nemico e
darmi la parola sarebbe una provocazione.
Superato il disgusto per l’offesa recata più
che a me alle vittime di mafia e ai loro familiari, mi sono imposto di leggere tutto il volantino e devo riconoscere che grazie ai raffinati
pensatori che lo hanno elaborato ho capito alcune cose che mi erano sfuggite.
1) Contrastare fino a sconfiggerli i criminali delle «Brigate rosse» e di «Prima linea» che
hanno insanguinato l’Italia, uccidendo e gambizzando un’infinità di persone, nel quadro di
una guerra vigliacca unilateralmente dichiarata dal mondo cupo della clandestinità, è
stata cosa riprovevole, da condannare con infamia. Perché in realtà, rivela il Collettivo,
non si trattava di fermare assassini spietati
ma (cito testualmente) di «reprimere i movimenti sociali di operai, studenti e contadini
che rivendicavano un cambiamento rivoluzionario verso una società più giusta» - Confesso la mia colpa: non me ne ero mai accorto.
Finalmente, a distanza di anni, il Collettivo mi
ha aperto gli occhi.
2) Credevo (chiedendo
volontariamente di essere
trasferito da Torino a Palermo dopo la morte di Falcone
e Borsellino, quando nel nostro Paese sembrava tutto
perduto) di aver contribuito
a salvare la democrazia, ottenendo - con altri magistrati e con il decisivo concorso
Giancarlo
delle forze dell’ordine - risulCaselli
tati importanti: latitanti arex capo
restati, processi e condanne
della Procura
(650 ergastoli e un’infinità
di Torino
di anni di reclusione), sequestri di armi e patrimoni, inchieste su imputati eccellenti… Niente di tutto
questo è accaduto secondo il Collettivo, che invece mi ha disvelato una realtà diversa: e cioè
che ho solo «sposato completamente la “ragion di stato”» , rinunziando a quella intransigenza legalitaria esercitata abbondantemente
contro i militanti politici». 650 ergastoli sarebbero… rinunzia alla intransigenza legalitaria:
geniale, ma da solo non ci sarei mai arrivato.
3) Tornato a Torino, credevo di aver fatto il
mio dovere di procuratore della Repubblica
applicando la legge e inquisendo - tra l’altro sia i soggetti imputati di appartenere alla
‘ndrangheta operante da anni nella provincia
della città (circa 150 arrestati nel processo
«Minotauro»), sia i soggetti responsabili di
azioni illegali violente nell’ambito della (di
per sé più che legittima) contestazione del
Tav. Ero convinto che la legge fosse eguale
per tutti, invece gli scienziati politici del Collettivo mi hanno spiegato che non mi sono
preoccupato delle «infiltrazioni mafiose», ma
ho vestito «nuovamente i panni dell’inquisitore intransigente e forcaiolo contro i [miei] nemici storici, i movimenti sociali». Finalmente
un po’ di luce, grazie a chi ammette che non fa
«della legalità la [sua] bandiera». E difatti la
legalità per il Collettivo non è una bandiera
ma un paio di ciabatte, da indossare solo
quando fa comodo. Anche questo ho scoperto. Nessuno me l’aveva mai detto prima.
Ps - Mi sarebbe piaciuto proseguire il «dialogo», magari per scoprire altre mirabolanti
verità mai neppure intuite. Purtroppo non è
stato possibile, perché le sofisticate analisi degli intellettuali del Collettivo sono affiancate e
accompagnate da intimidazioni e comportamenti incivili, compatibili forse con lo squadrismo ma di certo non con la democrazia.
naro, quindi hanno segnalato il
comportamento del funzionario
Pd al magistrato. Dopo l’interrogatorio, in cui l’indagato ha sostenuto che le somme erano state utilizzate per far fronte alle
spese dei politici, la finanza è entrata nella sede della federazione bolognese di via Rivani e ha
acquisito fatture, ricevute e documenti fiscali. La procura si limita a confermare che le indagini sono aperte, senza fornire altri dettagli. Walter Vitali, deputato per due legislature fino alle
ultime elezioni ed ex sindaco di
Bologna, osserva che «il reato di
appropriazione indebita prevede che sia la vittima ad attivarsi,
invece nessuno di noi parlamentari lo ha fatto perché sapevamo
che quei soldi venivano spesi
per attività politiche sul territorio. A occuparsene era una persona che godeva della nostra to-
tale fiducia e alla quale avevamo
dato la procura di prelevare dal
nostro conto. Se si fosse comportato male sarebbe stato cacciato, invece se n’è andato di sua
volontà». L’ex parlamentare aggiunge: «Noi deputati e senatori
bolognesi, eravamo otto in tutto,
versavamo su conti correnti a
noi intestati circa 3mila euro del
nostro stipendio al mese a testa:
una parte dei fondi serviva a pagare le fatture con bonifici, una
parte veniva gestita dal nostro
fiduciario per spese varie, dalla
macchina a noleggio ai costi delle utenze, fino a volantini o annunci. Se di queste iniziative siano state tenute tutte le ricevute non lo so, anche perché allora
non c’era obbligo di rendicontazione». Una precisazione arriva
anche dal tesoriere del Pd di Bologna, Carlo Castelli: «I documenti richiesti dalla guardia di
3
mila euro
Gli onorevoli
dicono che
versavano
3000 euro al
mese sui conti
e che si fidavano dell’ex
dipendente
del Pd
finanza riguardano atti e fatture
di singoli parlamentari e non
l’attività dell’Unione provinciale
Pd. L’ufficio parlamentari, sito
anch’esso in via Rivani, si è messo a disposizione delle forze dell’ordine per fornire tutta la documentazione richiesta. Il Pd di
Bologna ha piena fiducia nell’operato delle autorità ed è altrettanto certo della correttezza dell’operato dei parlamentari, della trasparenza dei loro atti
e delle spese d’ufficio legate al
loro mandato».
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015
Villastellone, incontro sulla Grande Guerra
Stasera alle 21 nell’Auditorium comunale di
Villastellone conferenza su «Architetture
celebrative: sacrari ed ossari per i caduti», in
occasione dell’anniversario dei cento anni dalla
Prima Guerra Mondiale. Con l’architetto Luca
Toschino e la professoressa Caterina Nicco. [A. TOR.]
Metropoli .51
.
ETROPOLI
M
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Chieri
Quiete dopo
la tempesta
Farmacie comunali, scoperto
un buco nei bilanci dal 2011
Negli ultimi
mesi del 2014
lo stabilimento settimese
aveva vissuto
momenti
di tensioni,
caratterizzati
da scioperi e
manifestazioni di protesta
Mancherebbero centinaia di migliaia di euro, denuncia alla Procura
FOTO COSTANTINO SERGI
ANTONELLA TORRA
Settimo
Centinaia di migliaia di euro
spariti dal bilancio di ChieriFarma, la società di cui socio
unico è il Comune, che gestisce quattro farmacie comunali, tre a Chieri e una a Villastellone. Fatture non pagate oppure con oggetti che
non corrispondevano all’attività della società, bilanci
fasulli, a partire dal 2011: un
piano ben orchestrato per
coprire le continue «uscite»
illecite.
Lavazza non lascia
E rilancia con 16 milioni
di investimento
NADIA BERGAMINI
La denuncia
A denunciare gli ammanchi
il nuovo amministratore di
ChieriFarma, nonché ex sindaco di Chieri, Aldo Vergnano. Sono stati immediatamente sostituiti tutti i consulenti, dal commercialista
alla responsabile della contabilità. Ed è partita una denuncia contro ignoti alla
Procura della Repubblica,
nonché alla Corte dei Conti.
«Non sono in grado di stabilire responsabilità – dice Aldo Vergnano -. Lo farà la
Procura che ha già avviato le
indagini. Abbiamo incaricato anche una squadra di legali che mi assisteranno dal
punto di vista penale, civile e
amministrativo. E una società di revisione dei conti: bisogna ricontrollare tutti i bilanci dal 2011 in avanti perché ritengo che non siano attendibili. È un lavoro necessario per stabilire con precisione l’ammanco».
Intanto la prima «pezza»
la metterà il Comune per pagare i fornitori in credito ed
evitare il mancato rifornimento delle farmacie. Nelle
casse di ChieriFarma entreranno 150 mila euro. Che sono solo una piccola parte.
«Sicuramente servirà un
FOTO GENTA
Controlli insufficienti
I soldi sono svaniti e i bilanci della società - di cui il Comune è socio unico - sono stati approvati
con cifre sbagliate. Per ora non ci sono indagati, ma è partita una denuncia contro ignoti
sa recuperare qualcosa. Purtroppo in questi anni sono
mancati i controlli di persone
competenti».
20
dipendenti
Bilanci sbagliati
È il personale della
ChieriFarma, che gestisce
tre farmacie in città e una
a Villastellone
Aldo Vergnano
multiplo dei 150 mila euro che
intanto ho richiesto» precisa
Vergnano. «Il Comune metterà i soldi che mancano – dice
l’assessore al Bilancio Anna
Paschero -. E poi provvedere-
mo a ricapitalizzare la società. Non sappiamo ancora l’importo esatto del furto, perché
così bisogna chiamarlo, ma è
certo molto ingente. Speriamo che con il processo si pos-
Il risultato è stato che sui conti non sono stati trovati i soldi
che avrebbero dovuto esserci.
E i bilanci sono stati approvati con cifre sbagliate. «Le incongruenze – precisa Vergnano – sono emerse dalle schede
contabili e dai movimenti
bancari». E accusa: «Trovo
inconcepibile che una società
come ChieriFarma con 4 milioni di ricavi e 20 dipendenti
non abbia strutture amministrative e controlli esterni».
Sedici milioni di euro. È
quanto la Lavazza, l’azienda
leader del caffè Made in Italy,
ha deciso di investire nel polo
produttivo di Settimo. Polo
che negli ultimi mesi del 2014
aveva vissuto momenti di
tensioni, caratterizzati da
scioperi e manifestazioni di
protesta. Il timore dei lavoratori era che l’azienda in
qualche modo stesse decidendo di abbandonare quel
sito produttivo e non ci fosse
l’intenzione di investire.
A dicembre era poi arrivata la firma del tanto atteso
contratto integrativo e Lavazza in quell’occasione aveva preannunciato l’intenzione di ammodernare lo stabilimento e riorganizzarlo. Intenzioni che a distanza di tre
mesi si stanno ora concretizzando. Il programma presentato ieri alle organizzazioni
sindacali prevede un investimento di 16 milioni di euro
«per ridisegnare l’assetto
produttivo e realizzare le
condizioni per fare dello stabilimento di Settimo – spiega
l’azienda - un polo multi prodotto di eccellenza nel sistema industriale del gruppo.
Una parte significativa di
questo investimento sarà destinata alla formazione del
personale e alla crescita del
livello di professionalità e au-
tonomia dei servizi tecnici».
Notizie più che positive,
dunque, che hanno, tuttavia,
un risvolto. «Per realizzare
questo importante investimento industriale - prosegue
Lavazza – abbiamo presentato
una richiesta di accesso alla
cassa integrazione straordinaria». Questo significa sostanzialmente che i lavoratori saranno collocati in cassa integrazione a rotazione per un
anno con inizio da aprile.
«Tutto il piano di riorganizzazione, comunque – prosegue
la nota dell’azienda - si svilupperà attraverso un continuo
confronto con il sindacato e il
personale. Condivisione e confronto sono fondamentali per
avere successo in un piano di
questo genere». L’obiettivo del
gruppo è semplice: riportare
lo stabilimento settimese ad
avere un ruolo strategico all’interno del sistema industriale di Lavazza.
Esulta il sindaco di Settimo,
Fabrizio Puppo: «È un investimento di portata eccezionale.
Una scelta importante per
l’occupazione e per la città,
che ancora una volta dimostra la sua vocazione industriale. Dal canto nostro, come amministrazione, siamo
pronti a collaborare con
l’azienda; magari come abbiamo già immaginato portandogli il teleriscaldamento e teleraffreddamento».
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44 .Valsesia
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 11 MARZO 2015
In breve
SI PARLERÀ DI NEUROBLASTOMA E TUMORI DEI BAMBINI
Borgosesia ospita
l’eccellenza scientifica
MARIA CUSCELA
BORGOSESIA
Divieto di sosta
a Bornate e Piane
1 Domani
dalle 6 alle 10 a
Serravalle divieto di sosta con
rimozione forzata nelle piazze
di Bornate e Piane per la pulizia mensile.
Quarona
I misteri della Sindone
raccontati da La Capria
Neuroblastoma e tumori solidi pediatrici. Borgosesia ospita l’eccellenza scientifica italiana. Domani l’appuntamento, aperto a tutti, si svolgerà
alle 20,30 nel Centro sociale di
via Giordano. Un luogo scelto
non a caso: proprio lì, nel 1993,
si è tenuto il primo incontro di
promozione dell’Associazione
italiana per la lotta al neuroblastoma, un cancro che ha
origine dalle cellule del sistema nervoso autonomo, considerato la prima causa di morte per malattia in età prescolare dopo le leucemie.
1 «La
Sindone: un mistero
da scoprire» è il tema dell’incontro di stasera alle 21 nella
parrocchia di Quarona. Sarà
presente Alessandro La Capria, medico e studioso.
Borgosesia
I residenti costruiscono
la fermata dell’autobus
gruppo di volontari
residenti a frazione Guardella
ha costruito un basamento in
cemento alla fermata del bus.
Il Comune ha messo a disposizione il materiale, la Provincia
una pensilina.
Oltre 90 mila euro all’anno di spese per il palazzetto Loro Piana
IL COMUNE VUOLE GIOCARE AL RIBASSO
“Un salasso le spese
per la gestione Palasport”
1 Un
I relatori
A condurre la serata sarà la
valsesiana Sara Costa, presidente e socio fondatore dell’associazione che ha sede legale nell’istituto Gaslini di Genova e che ha alle spalle una
storia personale legata a questa malattia. I medici spiegheranno i progressi fatti dalla ricerca grazie ai 22 anni di solidarietà promossa dal sodalizio: Gianpaolo Tonini, direttore del laboratorio della Fondazione italiana per la lotta al
neuroblastoma onlus che ha
sede a Padova, Alberto Garaventa, pediatra oncologo dell’istituto Gaslini di Genova,
Roberto Luksch dell’Istituto
tumori di Milano, Aldo Pagano del dipartimento di medicina sperimentale dell’università di Genova, Luca Longo dell’istituto San Martino di Ge-
Serravalle
Borgosesia
Al Centro incontri
un corso di cucina
Il neuroblastoma colpisce i bambini
nova, Daria Pagliara dell’ospedale Bambino Gesù di Roma,
Alessandro Quattrone dell’università di Trento Cibio (Centro
di biologia integrata).
Le testimonianze
Durante la serata si potranno
ascoltare anche testimonianze
dirette di genitori, che hanno
dovuto lottare con la malattia, e
di Marco Avondo, un volontario
attivo dell’associazione. Quest’ultima, che conta 120 mila sostenitori in tutta Italia, in 22 an-
ni di attività ha destinato oltre
20 milioni di euro alla ricerca.
E in questi giorni il sodalizio
ha fatto partire la campagna
«cerco un uovo amico» per la
raccolta di un milione e mezzo
di euro per nuovi studi. Per sostenere la ricerca basta scegliere le uova di Pasqua solidali
prenotandole attraverso l’associazione (telefono 010.9868319
o 010.9868320, e-mail [email protected]) oppure negli stand che saranno allestiti in diverse città.
1 Il
centro incontri di Isolella di Borgosesia organizza
un corso di cucina con lo chef
Luca Cullati. Le lezioni inizieranno lunedì dalle 19,30 alle
22. Info: 347-8869355.
Isole Vergini
Da oggi ai Caraibi
la regata Loro Piana
1 Inizia oggi a Virgin Gorda
(Isole Vergini Britanniche) la
Loro Piana Caribbean Superyacht Regatta and Rendezvous, regata sponsorizzata dall’azienda valsesiana
giunta alla quinta edizione.
Oltre 90 mila euro all’anno di
spese per il palazzetto «Franco Loro Piana» di Borgosesia.
Secondo l’assessore al Bilancio e allo Sport, Paolo Tiramani, «un salasso per le casse comunali, che in 10 anni significa circa un milione di euro. Bisogna cambiare». Magari già
prima della scadenza del contratto, tra circa due anni.
I costi
Ogni anno il Comune di Borgosesia paga alla società
Atheneum, che gestisce l’impianto di via Marconi, 45 mila
euro per la gestione del palazzetto, a cui si aggiungono 28
mila euro per l’affitto della palestra per le lezioni di educazione fisica delle Medie. Inoltre ci sono 20 mila euro che il
Comune ha stanziato per dimezzare il costo orario di affitto della palestra (28 euro)
per alcune società sportive.
«In tutto fa oltre 90 mila euro.
Ma non è tutto – dice Tirama-
ni – perché se il Comune patrocina una manifestazione che si
svolge nella palestra paga anche per quelle ore. Quindi è come se il Comune si pagasse l’affitto di casa propria». Il Comune vuole giocare al ribasso per
la prossima gestione. «Vediamo
se si potrà risolvere il contratto
in modo bonario – dice Tiramani – e trovare qualcuno a cui dare in gestione l’impianto. Solitamente quando una società gestisce un impianto comunale, è
il Comune a incassare l’affitto e
non il contrario». Un’altra soluzione sarebbe l’affidamento
della gestione del palasport a
una società sportiva, così come
avvenuto per il campo di San
Secondo, affidato al Borgosesia
calcio. «In questo caso il Comune darebbe un contributo alla
società per le spese vive – dice
Tiramani –, la società potrebbe
usufruire delle proprie ore in
modo gratuito e incasserebbe
l’affitto delle altre società che
utilizzano la struttura». [G. OR.]