Più soldi per rifugi e manutenzione dei sentieri alpini

Trento
l'Adige
IL CASO
L’allarme interrompe la catechesi. Padre Stefano: ripetuti atti vandalici
venerdì 17 aprile 2015
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2,3 MILIONI NEL 2015
Attentato incendiario
all’oratorio di Lavis
«Un ragazzino musulmano urlava: brucia tutto»
Più soldi per rifugi
e manutenzione
dei sentieri alpini
Gli oggetti danneggiati dall’incendio appiccato ieri pomeriggio nella cappella dell’oratorio di Lavis
qualcuno abbia appiccato l’incendio». A conferma di questo
sospetto il padre racconta un
episodio: «Dopo il suono della
sirena mi sono affacciato dalla finestra: ho visto un ragazzino che fuggiva urlando “brucia
tutto, brucia tutto! Avrà 16-17
anni ed è musulmano». Un fatto che se confermato non ha bisogno di ulteriori commenti.
A rendere ancora più preoccupante l’atto vandalico è che non
si tratterebbe del primo “attac-
co” contro l’oratorio di Lavis.
Appena un mese fa qualcuno si
è introdotto furtivamente nei
locali per tagliare una quindicina di corde per le tapparelle.
«Mi dispiace dirlo - sottolinea
padre Stefano - ma abbiamo
l’impressione che dietro a questi fatti ci siano alcuni ragazzini musulmani. Tre anni fa qualcuno ha portato via un’auto
sfondando il cancello. Purtroppo sono episodi che si ripetono».
Una inversione di tendenza e
allo stesso tempo una indiretta risposta alla Sat il cui vertice in corso di rinnovo (l’assemblea è in programma domani a Trento, ndr) ha nei
giorni scorsi lamentato il forte calo dei contributi della Provincia per rifugi, bivacchi e
sentieri. Una inversione di tendenza pari a 1,067 milioni di
euro. Nel 2014, infatti, per il
mantenimento del patrimonio
alpinistico la Provincia aveva
bruscamente tirato il freno dei
finanziamenti, mettendo a disposizione 1,32 milioni (e alla
Sat ne andarono 893 mila, il
67,65%). Un dimezzamento rispetto al 2013, quando furono
erogati 2,61 milioni (di cui 2,43
alla Sat, il 93,02%). Un crollo
rispetto agli alla media degli
anni precedenti. Nel 2012, ad
esempio, il finanziamento
complessivo fu di 4,42 milioni (2,09 alla Sat, il 47,32%).
Ebbene, per il 2015 la cifra risale. Lunedì scorso, infatti, la
giunta provinciale ha ripartito a bilancio la «spesa per la
realizzazione di interventi
strutturali nel settore del turismo». Ed il totale stanziato
è pari a 2.387.697,73 euro, oltre un milione in più rispetto
al 2014. In realtà, a bilancio, la
cifra sarebbe maggiore, di 2,45
milioni, ma in passato la Provincia aveva già impegnato 59
mila euro imputabili al 2015.
Nella voce «interventi strutturali», 60 mila sono in realtà per
il settore termale. Per la montagna, il riparto è il seguente:
360 mila euro per interventi
su rifugi escursionistici e 1,3
milioni per la manutenzione
di rifugi alpini e bivacchi; 310
mila per interventi straordinari sui tracciati alpini e 350
mila per la manutenzione ordinaria dei sentieri. Tra gli interventi, anche la sistemazione del Sentiero (ferrata) dell’Ideale nel Gruppo di Brenta
e il Sentiero del Cacciatore nelle Pale di S.Martino.
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Ieri la lezione di catechesi presso l’oratorio di Lavis, in via Degasperi, è stata bruscamente
interrotta alle 4 e 20 del pomeriggio dalla sirena dell’allarme
antincendio. Non era un’esercitazione e neppure un falso allarme. Un denso fumo nero proveniva dalla cappella che si trova al piano sottostante rispetto alle sale affollate da bambini e ragazzi.
Cosa era accaduto? «L’impressione - spiega, amareggiato per
l’accaduto, padre Stefano Lacirignola - è che qualcuno abbia
deliberatamente cercato di appiccare un incendio nella cappella. Per fortuna siamo intervenuti con molta rapidità. Non
è stato necessario chiamare i
vigili del fuoco perché con l’acqua dei vasi di fiori siamo riusciti a spegnere il principio di
incendio. Ci sono comunque
stati dei danni provocati dalle
fiamme e dal fumo, in particolare all’altare, alle tovaglie, al
tappeto, al porta cero pasquale. Per fortuna le panche e le
statue in legno si sono salvate».
Tutti i vandalismi sono odiosi,
ma quello di Lavis è stato anche pericoloso e, per certi
aspetti, inquietante. Sulle origini dell’incendio padre Stefano ha pochi dubbi. «Purtroppo
non può essere un incendio di
natura accidentale: non c’erano sull’altare lumini o candele
accese. Sono convinto che