varese - 28 - Udc Cassano Magnago

28
GALLARATE-MALPENSA
VENERDÌ
30
GENNAIO
2015
Morto in casa, è un giallo
Damiano Drago, 25enne figlio del re degli usurai, trovato con un sacchetto in testa
In alto i
carabinieri
sotto casa di
Drago. Al
centro il
capitano
Spinnato e il
pm Ria
VIA FORZE ARMATE
Cadde nell’Arnetta. Ritrovato senza vita
GALLARATE – Soltanto una
settimana fa scivolò nell’Arnetta e venne tratto in salvo dagli
uomini del soccorso.
Ieri intorno alle 12 è stato trovato senza vita dal coinquilino nella loro abitazione di via Forze
Armate. Si tratta di un uomo di
circa quarant’anni, noto a molti
in città per la sua vita un po’ fuori dalle righe e caratterizzata
dall’uso di alcol, che è poi la
probabile causa dell’incidente
dello scorso 23 gennaio, con il
bagno fuori stagione nelle gelide acque del torrente gallaratese. La sua morte invece sarebbe imputabile a cause naturali,
anche se le ecchimosi che gli
agenti della scientifica del commissariato di via Ragazzi del
’99 gli hanno trovato su varie
parti del corpo hanno convinto
il pubblico ministero Maria Cristina Ria a effettuare ulteriori
accertamenti. Qualche risposta potrà darla l’autopsia che
verrà effettuata nei prossimi
giorni dal medico legale Maria
Luisa Pennuto, chiamata sul
posto per una prima ricognizione cadaverica. Per fugare ogni
dubbio, ieri nel frattempo gli investigatori hanno sentito a lungo l’uomo con cui divideva l’appartamento alla ricerca di qualche elemento utile per fare piena luce sull’accaduto.
CASSANO MAGNAGO - È giallo, e dei più fitti, intor-
no alla morte di Damiano Drago, venticinquenne figlio del più noto Zu Pippo, conosciuto nell’ambiente
della criminalità per i suoi vertiginosi tassi d’usura.
Il ragazzo è stato trovato senza vita all’interno dell’appartamento di piazza 25 Aprile, nel primo pomeriggio
di ieri. L’agghiacciante scoperta è toccata al fratello
Mirco, ma a quanto pare il decesso risalirebbe alla notte precedente.
Modalità e legami di sangue con Drago senior hanno
subito messo in allarme gli inquirenti, coordinati dal
pubblico ministero Maria Cristina Ria. Attorno alla
testa del giovane - incensurato e titolare di una tabaccheria di un paese vicino - c’era un sacchetto di plastica, probabilmente stretto con una corda. Ma non è sicuro: la reazione istintiva
del fratello è stata quella
di liberare Damiano dalla
busta e ora dovrà fare un
incredibile sforzo di memoria, superando lo
shock, per ricordare i dettagli del ritrovamento.
Due, per ovvie ragioni, le
ipotesi che gli investigatori stanno vagliando: quella del suicidio e quella dell’omicidio. E per ora procura e carabinieri non si
sbilanciano su quella più
accreditata, entrambe vengono contemplate in
egual misura.
Sta di fatto che nell’appartamento
dell’elegante
complesso condominiale
a pochi passi dal centro, sono arrivati il pm Ria, il capitano dei carabinieri di Busto Antonino Spinnato, i militari del reparto scientifico di Varese e quelli del reparto operativo e il medico legale Maria Luisa Pennuto e
ci sono rimasti fino al tardo pomeriggio per eseguire
rilievi e ascoltare testimonianze. Possibile, si domandano gli inquirenti, che il giovane sia vittima di una sorta
di vendetta trasversale? O era forse depresso e gravato
da un peso esistenziale? Domande alle quali darà una
risposta l’autopsia, che verrà eseguita già nei prossimi
giorni.
Sarah Crespi
CHI È PIPPO DRAGO
«Chi ha a che fare con me
non finisce mai di pagare»
CASSANO MAGNAGO – «Chi ha a che fare con me non finisce
mai di pagare». Con tassi d’interesse pari al duecento per cento
e un giro d’affari illecito a cinque zeri, non è difficile credere che
le parole di Giuseppe Drago corrispondessero a verità.
Zu Pippo, così è conosciuto nel mondo del malaffare, è padre di
Damiano, il giovane trovato morto
ieri nella sua abitazione di piazza
25 aprile. Ritenuto dagli inquirenti
il boss di una banda di usurai ed
estorsori sgominata nel settembre 2010 dai carabinieri del reparto operativo, Giuseppe Drago è
stato condannato in primo grado
a quattro anni di reclusione nel luglio del 2013. Fulcro della vicenda, finita davanti al tribunale di Busto Arsizio, il baratro economico
in cui precipitò l’imprenditore Pietro Raso, disperato a tal punto a
livello economico da chiedere aiuto agli strozzini. Fu proprio lui, al
culmine dell’esasperazione, a recarsi in caserma e a vuotare il sacco.
Il caso di Raso, però, non è isolato: secondo la procura la banda
di Drago avrebbe per lungo tempo seminato il terrore tra decine
di imprenditori della provincia di Varese e del Novarese, finiti nella rete dei prestiti a strozzo e così, senza quasi nemmeno accorgersi, con le spalle al muro, obbligati a dover pagare cifre esorbitanti per evitare conseguenze spiacevoli. Drago veniva descritto
alle sue vittime come un tipo pericoloso al quale conveniva non
disubbidire. La sua fama era dovuta anche a una lunga detenzione in galera, causata da diverse condanne che spaziano tra il
tentato omicido, lo spaccio di droga e la rapina. Ecco perché chi
non riusciva o onorare il prestito o a pagare interessi astronomici, viveva nel terrore.
Il preside invita alla civiltà, genitori lo insultano
Su Facebook chiuso il gruppo «Sei di Cassano se...». Insegnanti pronti alle vie legali?
CASSANO MAGNAGO - Non bastava che Facebook
non riconoscesse come Comune di nascita o residenza
la città dei sette campanili, ora nel social network anche il gruppo spontaneo «Sei di Cassano Magnago
se…» ha chiuso. Una decisione drastica, ma inevitabile
che l’amministratrice ha deciso di prendere a causa del
comportamento inappropriato di alcuni componenti.
Risale alla scorsa settimana, infatti, il post di una cassanese nel quale veniva pubblicata una circolare del dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Cassano Magnago 2, Mario Zaffanella, incitando gli internauti ad
esporre i propri pensieri in merito. In pratica, nella lettera indirizzata a insegnanti e genitori, il preside con toni
fermi ricordava le più semplici regole del vivere comune, nel rispetto soprattutto della struttura delle scuole
medie Maino appena ritinteggiata. Una lettera mal vista da alcuni che addirittura si sono lasciati andare a
insulti senza misura verso Zaffanella.
Il post, prontamente cancellato, non è passato inosservato. Tanto da provocare la reazione degli insegnanti
tramite il portale: «I docenti esprimono rammarico e delusione nel constatare la superficialità con cui alcuni genitori si riferiscono a tematiche educative serie attraverso i social networks mettendo in ridicolo, offendendo e
ingiuriando pesantemente le persone e il loro operato
anziché collaborare con esse per il bene dei ragazzi. Ricordiamo che è reato, perseguibile per legge, sia postare circolari sia diffamare pubblici ufficiali. I docenti e
tutto il personale esprimono la loro solidarietà al dirigente scolastico Mario Zaffanella e si riservano di decidere quale azione intraprendere nei confronti dei responsabili». Insomma, spostandosi al mondo reale, senza escludere la possibilità di procedere per vie legali,
agli stessi docenti non resta che sperare nel buon senso
dei genitori «affinché certi comportamenti, lesivi della
dignità delle persone, siano isolati e stigmatizzati da tutti in quanto qualsiasi intervento posto in essere dalla
scuola ha ed avrà sempre una valenza educativa e non
repressiva. Il bene dei nostri alunni, vostri figli, è ciò
che anima quotidianamente il nostro operato».
Ora, i cassanesi sono già approdati nel nuovo gruppo «I
love Cassano Magnago». Con l’augurio che la consapevolezza dell’importanza dell’uso delle parole, in una
piazza virtuale ma pur sempre pubblica, si mantenga,
insieme al rispetto, sempre al primo posto.
Valentina Colombo
La media Maino al centro della discussione costata la chiusura del gruppo sul social (foto Blitz)
CONCERTO
Fine settimana di festa
in onore della Candelora
ALBIZZATE - (g.mor.) Fine settimana di festa a Valdarno, dove si celebra la Purificazione di Maria e la
presentazione di Gesù al tempio. Nel piccolo abitato
la Candelora è molto sentita per la secolare devozione
ad una medioevale effige di Madonna con Bambino.
Per cui, tra fine gennaio e i primi di febbraio, a Valdarno si riaccende la sagra, fra tradizioni religiose e popolari. Si comincia questa sera, con un concerto in chiesa
(ore 21) del coro Greensleeves gospel choir diretto dal
maestro Fausto Caravati. Sabato pomeriggio, funzioni religiose e apertura (ore 18) del pozzo di San Patrizio e della mostra fotografica "Sacro Monte di Varese" di Franco Restelli. Alle 21, meditazione e canti
mariani, al termine vin brulè e cioccolata in piazza.
Domenica, ricca di iniziative. Messa alle ore 10,30 e
aperitivo al circolo. Dalle 14,30, festa in piazza con
attrazioni per adulti e bambini. Lunedì alle ore 20,30
suggestiva processione della Candelora.
Mille euro di multa a chi abbandona rifiuti
ARSAGO SEPRIO - (g.c.) Mille euro di multa, il massimo consentito dalla legge, per chi verrà
sorpreso ad abbandonare i rifiuti
in strada. L’amministrazione comunale vara la linea dura dopo
l’ultimo episodio, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, avvenuto durante le vacanze
di Natale. Nelle aree boschive attorno al crossdromo la polizia locale ha rinvenuto cumuli di sporcizia, vecchi mobili e materiale
inerte scaricati probabilmente di
notte.
«Le indagini – spiega l’assessore
all’Ambiente e alla Sicurezza,
Fabio Montagnoli – ci hanno
consentito di individuare il responsabile, ma purtroppo non è
più rintracciabile. Si tratta di un
marocchino che ha abitato per an- confine con Somma e Besnate,
ni a Besnate e che ora si è trasferi- ndr) una serie di appositi cartelli
to in Germania».Se lui è destina- che speriamo funzionino come
to a rimanere impunito, non la sa- deterrente», informa l’assessore.
rà chi nei prossimi mesi proverà La seconda operazione varata è
a imitarlo. Sono tre le
l’innalzamento delle
misure messe in atto
sanzioni: «Comuni vidalla giunta per tentacino al nostro, come
Giro di vite
re di arginare quel
ad esempio Somma,
dell’esecutivo
che Montagnoli defihanno multe molto
nisce «una piaga verarsaghese con basse che si incremengognosa» arrivata a
tano soltanto se viene
prevenzione e reiterato il reato. Noi
un punto in cui diventano obbligatorie sia
invece applichiamo
repressione
la prevenzione sia la
da subito il massimo
repressione. «Stiamo
consentito: abbiamo
installando nelle zone maggior- una piattaforma ecologia modermente soggette all’abbandono di na, comoda e perfettamente funrifiuti (in particolare sono tre: a zionante, non esiste che si scarilato della tangenziale, attorno al chi altrove». La terza, ed è la più
crossdromo e nei boschi a nord al complicata ma anche la più effi-
cace, è la repressione. La polizia
locale, rende noto il componente
dell’esecutivo arsaghese, ha finalmente in dotazione una serie di telecamere portatili le cui immagini saranno visibili in ogni istante
sul palmare degli agenti. Gli occhi elettronici verranno istallati
nei punti più sensibili con l’obiettivo di riuscire a sorprendere gli
“sporcaccioni” in flagranza di
reato. Un aiuto alle indagini lo potranno dare anche i portali videosorvegliati in fase di installazione in ciascuna via d’uscita dal
paese. «Sono in grado di leggere
le targhe e nel caso di transito di
una macchina rubata – spiega
Montagnoli – il sistema avvisa
automaticamente i carabinieri all’istante».