B. P. R. - CSSR - Missionari Redentoristi

B. P. R.
Bollettino della Provincia Romana C. Ss. R.
Anno 59. Nuova serie, n. 9 – 22 ottobre 2014
MESSAGGIO DEL SUPERIORE GENERALE
SULLA BEATIFICAZIONE DI PAOLO VI E IL SINODO SULLA FAMIGLIA
25 Ottobre 2014
Prot. 0000 218/2014
Cari Confratelli, Sorelle, Missionari Laici e amici,
Saluti nel nome del Signore Gesù, ii nostro Redentore .
Vi sto scrivendo nel giorno in cui celebriamo la chiusura del Sinodo
Straordinario sulla Famiglia e la Beatificazione del beato Paolo VI. Ambedue questi
eventi sono molto importanti per la Chiesa e per la nostra Congregazione.
II vero titolo del Sinodo Straordinario manifesta la sua importanza per noi
Missionari Redentoristi che predichiamo ii Vangelo in modo sempre nuovo: Le sfide
pastorali della Famiglia nel contesto dell'Evangelizzazione. Nella nostra Missione
di Evangelizzazione del mondo moderno, noi affrontiamo queste sfide pastorali ogni
giorno. Siamo grati ai partecipanti del Sinodo per ii dialogo aperto e coraggioso che
c'e stato e che risulta chiaramente nella "Relatio Synodi" votata e pubblicata questa
settimana. E' chiaro che c'e stato un grande consenso su molti temi, ma vi sono
stati seri disaccordi e riserve su alcuni argomenti molto importanti e delicati.
Nella R elatio, i partecipanti al Sinodo hanno chiesto a tutte le Chiese locali di
studiare accuratamente, mediante la preghiera e il dialogo, questi temi, in
preparazione del Sinodo Ordinario che si terrà ad ottobre 2015. In particolare esse
sono state chiamate a svolgere ricerche e studi biblici, teologici e morali per
affrontare le sfide pastorali. Nella sua omelia di domenica 19 ottobre, ii Santo
Padre ha sottolineato l'importanza di questo dialogo in corso che ci impegna in
questo viaggio insieme, verso ii Sinodo Ordinario che si terrà ii prossimo anno.
Esorto tutti i teologi Redentoristi a raccogliere questa sfida e stimolarci in una
riflessione e in uno studio accurate e profondo, insieme alle Chiese locali in cui essi
vivono e proclamano ii Vangelo.
Pagina 2 [126]______________________________________________________GOVERNO GENERALE
Vi esorto tutti a leggere e studiare la Relatio. Essa è disponibile nel sito web
del Vaticano, www.vatican.va, e sono sicuro che sarà disponibile anche in ogni
Diocesi.
Come sapete, P. Sabatino Majorano, C.Ss.R., Professore dell'Accademia
Alfonsiana, è stato incaricato di partecipare al Sinodo Straordinario come
Collaboratore del Segretario Speciale, I'Arcivescovo Bruno Forte. Siamo lieti che la
nostra Congregazione sia in grado di offrire un contributo a questa importante
Assemblea attraverso la persona di P. Majorano. I tuoi fratelli ti sono grati, P.
Majorano!
In secondo luogo, vorrei sottolineare l'importanza della Beatificazione del
Beato Paolo VI per la nostra famiglia Redentorista. Come ha affermato Papa
Francesco nella sua omelia, e stato Paolo VI, 'il grande timoniere del Concilio', che ci
ha dato molti documenti prodigiosi che hanno avuto una influenza molto forte sul
rinnovamento delle nostre Costituzioni. Come il Santo Padre ha sottolineato nel suo
discorso dell'Angelus, ii Beato Paolo VI ha rappresentato una grande forza in
sostegno alla Missione di Evangelizzazione, e la sua Esortazione Apostolica,
Evangelii Nuntiandi, continua ad essere importante, oggi, cosl come lo era stato
quindici anni fa. lnoltre potremo usare questa esortazione ancora una volta dal
momento che continuiamo a riflettere sul messaggio di Papa Francesco nel l'
Evangelii Gaudium. Essi sono delle “buone guide”.
Con questa lettera invio a ciascuno di voi ii testo che ii Beato Paolo VI ha
inviato, ad ottobre 1973, ai Membri del Capitolo Generale Redentorista. Dopo aver
trasmesso, in latino, il suo indirizzo ufficiale, egli ha accantonato ii suo testo e ha
parlato spontaneamente in italiano e, come ha detto, con ii cuore. Abbiamo avuto
la fortuna che un delegato capitolare aveva un registratore e ha memorizzato
queste parole scaturite dal cuore del Papa per i Figli di sant'Alfonso.
Recentemente, mi sono reso canto che molti membri, tra i piu giovani della
nostra Congregazione, non conoscono questo messaggio e in molti della mia
generazione non leggono queste parole da molti anni. Vi invito a leggere questo
breve testo pieno di preghiere e ascoltare nuovamente l'invito ad approfondire e a
rinnovare la nostra Vocazione Missionaria.
La nostra Congregazione, inoltre, ha avuto un ruolo molto significativo nella
Beatificazione del Beato Paolo VI, nella persona di P. Antonio Marrazzo, C.Ss.R.,
Postulatore Generale della Congregazione. Fin dalla sua nomina, da parte di Papa
Benedetto XVI, come Postulatore per la causa di Paolo VI, P. Marrazzo ha lavorato
per molte ore per prepararne la Beatificazione . Egli ha rappresentato la nostra
Congregazione con grazia, generosita, intelligenza e fedeltà. Grazie, P. Marrazzo!
Miei Fratelli e Sorelle nel Redentore, grazie per la vostra pazienza nel
leggere questa lettera. So che sto dando a voi tutti del "lavoro da fare" a casa.
GOVERNO GENERALE_______________________________________________________pagina 3 [127]
lnoltre potreste riprendere alcuni di questi temi nella vostra comunità - per
una riflessione e discussione, per la formazione continua e per il rinnovamento.
Possa Dio benedirvi e benedire l'intera Congregazione del Santissimo
Redentore, e certamente, l'intera Famiglia Redentorista. Possa Maria, la nostra
Madre del Perpetuo Soccorso, accompagnarci nella nostra Missione di
Evangelizzazione. Attraverso l'esempio e le preghiere di Sant'Alfonso, di San
Clemente, di San Gerardo e del Beato Paolo VI possiamo noi continuare ad essere
testimoni e missionari di una Abbondante Redenzione per tutto ii popolo di Dio.
Vostro Fratello nel Redentore,
Michael Brehl, C.Ss.R.
Superiore Generale
PAOLO VI AI REDENTORISTI PARTECIPANTI
AL CAPITOLOO GENERALE DEL 1973
Dopo il discorso in latino, il Santo Padre ha aggiunto in italiano
affettuose espressioni di gratitudine e di ammirazione per l’opera
svolta in tanti settori, ma soprattutto nell’esercizio del ministero
pastorale e missionario e nella direzione delle anime attraverso la
confessione.
Basta il discorso latino?
Quando davvero il cuore è come il Nostro in questo momento così
pieno della presenza di questi carissimi figli e amici e fratelli visitatori, e quando davvero l’animo è
compreso della funzione e della vocazione, che voi avete nella Chiesa e nel mondo, noi non possiamo
tacere quello che sentiamo in questa occasione.
Non so se tutti capiranno l’italiano; ma questo non importa. Capirete almeno – non è vero? – il gesto
della nostra paternità, che vuol dire questo: la prima cosa: guardate che abbiamo una grande
affezione per la vostra famiglia religiosa, un grande rispetto, una grande fiducia.
Sappiatevi amati dalla Chiesa, e amati specialmente da questa Sede Apostolica, che noi abbiamo in
questo momento il grande onore, non meritato ma reale, di rappresentare.
Pagina 4 [128]______________________________________________________GOVERNO GENERALE
Sappiatevi davvero uniti. Ci è stato detto molto bene a vostro nome: “Noi dobbiamo, fedeli alla nostra
tradizione, sentirci solidali con la Chiesa di Roma, con la cattedra di San Pietro”. Ebbene, guardate che
questo è reciproco, che cioè la Cattedra di San Pietro, la Chiesa di Roma, è unita a voi, e vi vuol bene, e
vi stima, e vi ringrazia.
Ecco un’altra cosa che non possiamo tacere; è l’espressione della nostra riconoscenza per l’opera che
voi svolgete nella Chiesa di Dio; anzitutto nella cura delle anime, che è la vostra vocazione
primaria, da Sant’Alfonso in poi. Questa vicinanza col popolo cercate davvero di perfezionarla; se
vogliamo salvare il mondo, dovremo insegnare, dovremo dare esempi, dovremo pregare, ma dovremo
anche unirci in mezzo al popolo, dovremo stare vicini quanto si può, anche personalmente, alle classi
che adesso sono le più – quasi – diffidenti della vita religiosa, le più numerose e sono anche le più
potenti, perché hanno in mano, ormai con le democrazie moderne, il governo della vita dei popoli.
Stare in mezzo al popolo, avvicinare più che si può la gente.
Vi siamo poi grati perché avete uno dei grandi, dei più grandi mezzi che sono a disposizione della
Chiesa, del ministero della Chiesa, e che raccomanderemmo tanto: la direzione spirituale. Siate, come
S. Alfonso, dei bravi confessori. Ne abbiamo tanto bisogno. Dicevamo proprio ieri, parlando con un
altro ecclesiastico, dell’andamento della Chiesa e della scarsità che si avverte di vocazioni religiose, e
ne ricercavamo la causa. Ora, la causa è che non c’è più il colloquio confessionale, non c’è più la
direzione di spirito. Una candela, dicevamo, non si accende da sé. Occorre che un altro cero accenda il
cero che gli sta vicino, che comunichi la propria vocazione, la propria ebbrezza di essere chiamato a
servire il Signore, ad un’altra giovane vita inesperta e suscettibile di questa chiamata. Potete davvero
moltiplicare le forze della Chiesa e consolarla in una delle sue più gravi necessità, sedendo con
pazienza e con sapienza sconfinata, quale è proprio dei Padri Redentoristi, nel confessionale per
l’esercizio del Sacramento della penitenza e della direzione spirituale.
E poi, abbiamo un’altra espressione da dirvi, un grazie grande, grande come il mondo, cioè grande
fino ai confini dove arrivano le vostre missioni. Noi vediamo spesso: qui c’è un Redentorista vescovo,
qui c’è un prefetto apostolico, qui c’è un vicario, qui c’è una missione tenuta dai vostri confratelli. Io
vorrei in questo momento mandare un grande, affettuoso saluto a tutti i vostri confratelli missionari,
e, se ne avete voi l’occasione, dite pure: “Il Papa mi ha incaricato di salutarti e di benedirti".
E infine, carissimi, voi avete una qualifica che vi definisce, vi specializza, nella Chiesa di Dio. Siete
continuatori della scuola di morale, di etica religiosa, di teologia morale, della quale il fondatore S.
Alfonso Maria de’ Liguori vi ha lasciato dei magnifici volumi e con l’eredità di dire: “Continuate".
Specializzatevi davvero in questo settore della scienza ecclesiastica, della teologia morale; cercate di
essere davvero autori e studiosi qualificati e molto seri. Voi sapete la crisi che sta passando la teologia
morale nella Chiesa, e cioè quella del relativismo, della sua possibilità di cambiare: siccome cambiano
i costumi degli uomini e cambia la società e cambiano le teorie che governano il mondo, così, così,
anche questa legge di Dio, di cui noi dobbiamo essere interpreti, questo rapporto fra Dio e l’uomo, e
fra gli uomini tra loro, che sono codificati ed espressi nella teologia morale, possono essere soggetti
ad esami critici anche radicali, specialmente su alcuni punti dove l’osservanza della legge di Dio e
della conferma della Chiesa diventa ardua e difficile.
Siate dei bravi moralisti, vi raccomandiamo tanto. La legge di Dio non si cambia. Non dobbiamo
essere facili a mettere in discussione ciò che da Dio ci viene, né l’interpretazione che poi la Chiesa ne
fa con tutta la cautela, con tutta la sapienza; dobbiamo dire “così ha detto”, “così vuole” il Signore.
Abbiate grande fiducia in questo magistero, che ci guida tutti, perché siamo tutti alunni, siamo tutti
studenti, siamo tutti discepoli della Cattedra di Cristo che è il nostro maestro.
GOVERNO GENERALE_______________________________________________________pagina 5 [129]
E quando si è affermato il principio, quando la legge è stabilita ed è chiara nella sua esigenza e nella
sua potenza di farsi osservare e di curvarsi sopra i bisogni degli uomini, allora diventate pastori. E
cioè, trovate la maniera di rendere comprensibile - teologia del linguaggio. Guardate di essere
moderni, – teologia del tempo. Guardate di essere comprensivi della società in cui viviamo, – direi,
teologia del popolo. E sono tutte, cioè riflessioni della pastorale; l’essere pastori riempie di amore la
scienza che abbiamo. E l’amore ha tante risorse, per rendersi convincente, da una parte, e per
rendersi facile nell’esecuzione, dall’altra.
Siate bravi pastori. Come vi dicevamo prima, avvicinate le anime nel ministero, specialmente della
confessione, e ritroverete quanta indulgenza sia necessaria, quanta – direi – elasticità la stessa
legge di Dio può assumere proprio per adattarsi alle debolezze e alle necessità delle umane vicende.
Coraggio. Prendete davvero la vostra vocazione, come abbiamo detto nel nostro piccolo discorso,
molto, molto sul serio. E’ una grazia immensa e unica, che il Signore vi ha fatto, di essere associati a
questa donazione religiosa della vostra vita al servizio di Dio e anche al servizio del prossimo, del
popolo, del nostro tempo.
Date grande, grande importanza a questa vostra elezione. Essa non è una vicenda come un’altra,
una sorte come un’altra: è un segreto che riposa sulla vostra vita e che fa di voi davvero dei ministri
della sapienza del Vangelo e della grazia che Cristo ha dato in eredità alla Sua Chiesa.
E sappiate che io condividerò questi vostri sentimenti, come fratello e come padre, e come
incaricato di “confirmare fratres meos”, cercherò sempre di confermare voi, figli di Sant’Alfonso
Maria de’ Liguori. E per dare il segno di questa mia affezione, di questa mia fedeltà, vi prometto di
celebrare una santa Messa proprio per la Vostra Congregazione.
Adesso vi do la benedizione. E poi verrò in mezzo
a voi per una fotografia di
ricordo (Bollettino della
Provincia Romana C.Ss.R.,
XVIII (1973), 315-318).
[Era il 18° Capitolo Generale,
iniziato il 31 agosto e chiuso il
4 ottobre nella Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole
Cristiane a Roma in via
Aurelia 476. In esso fu eletto
superiore generale padre.
Giuseppe Pfab, nella foto con
Paolo VI]
LETTERA DEL COORDINATORE AL PROVINCIALE
Reverendo Padre Provinciale
P. Giovanni Congiu CSsR
Roma
2014/09/03 Roma, 15.09.2014
Reverendo Padre Provinciale,
Desidero ringraziare per Suo tramite la Provincia Romana dei Redentoristi per la generosa
accoglienza riservata ai nostri tre Confratelli destinati alla Comunità Interprovinciale d’Albania.
Sono stati ospiti della comunità di San Gioacchino in Roma dal 31 luglio al 13 settembre.
Durante il loro soggiorno si sono dedicati allo studio della lingua albanese, hanno
compilato il Piano di Vita Comunitaria ed hanno ultimato la preparazione in vista della missione.
Grazie per la disponibilità ad ospitare i nostri Confratelli fino al 25 settembre, ma
l’annunciata visita di Papa Francesco in Albania (il 21 settembre) ha fatto cambiare i loro piani.
Per poter incontrare il Papa, i nostri Confratelli hanno deciso di anticipare la partenza per
l’Albania al 13 settembre.
Uno speciale ringraziamento voglio riservare al Padre Superiore Sergio Santi ed a tutta la
comunità di San Gioacchino per la loro accoglienza e per aver messo a disposizione dei
Padri la loro casa.
Colgo questa occasione per esprimere la mia profonda gratitudine a Lei, Padre Gianni, per il
grande aiuto e per tutta la disponibilità che Lei e la Sua Provincia, ed in particolare la
comunità di San Gioacchino mi avete sempre riservato nella mia posizione di vostro
Confratello e di Coodinatore della CRE.
Che Dio benedica Lei e tutta la Provincia Romana.
In Cristo
Redentore
P. Jacek Zdrzałek CSsR
Coordinatore CRE
CC. alla comunità di San Gioacchino, Roma
CONFERENZA_____________________________________________________________________pagina 7 [131]
L’Assemblea della CRE – Leopoli 2014
L
La VII Assemblea della Conferenza dei Redentoristi d’Europa si è tenuta a Leopoli in
Ucraina dal 22 al 25 settembre 2014. In qualche modo è stata l’ultima Assemblea a cui hanno
preso parte molti degli attuali partecipanti in quanto alcune Unità sono in corso di
ristrutturazione. All’inizio del 2015 le Provincie di Lione-Parigi e di Strasburgo si fonderanno in
una e lo stesso avverrà per le Provincie di Vienna e Monaco. Sappiamo anche che le elezioni
potranno cambiare qualcosa.
L’attuale situazione politica in Ucraina e la guerra nella parte orientale del paese non
sono state la condizione migliore per viaggiare e lavorare, ma i membri dell’Assemblea avevano
scelto Leopoli come sede della stessa un anno fa. Ed hanno deciso di mantenere questa scelta
perché la loro presenza sarebbe stata un segno di solidarietà verso i Confratelli ucraini in un
periodo cosi difficile per loro.
Pagina 8 [132]__________________________________________________________________CONFERENZA
L’Assemblea si è articolata in due parti principali: la prima è consistita nella revisione
delle varie attività svolte nello scorso anno, nella seconda parte i partecipanti hanno
programmato il comune lavoro per il futuro.
Durante la prima parte l’attenzione si è concentrata soprattutto sulle riunioni formative e
sul lavoro del Segretariato per l’Evangelizzazione.
Il corso internazionale di rinnovamento spirituale prima dei voti perpetui è stato tenuto
per la seconda volta nella Conferenza: vi hanno partecipato studenti prove-nienti da tutte le Unità
europee. È un segno molto positivo poter fare insieme una parte della formazione iniziale per
tutta l’Europa. Per la
prima
volta
la
Conferenza ha invitato
anche i confratelli per
la for-mazione comune
nel cosiddetto “tempo
di Transizione al Ministero”. L’Assemblea
ha ricevuto anche degli
interessanti resoconti
sul
primo
pellegrinaggio
dei
nostri
studenti
ai
luoghi alfonsiani.
Il Segretariato
per l’Evangelizzazione
ha presentato una valutazione degli incontri comuni e delle adunate per l’evangelizzazione quali:
il REDCAMP – Campo Redentorista di evangelizzazione, l’Accoglienza Redentorista dei
Pellegrini in Astorga, gli incontri della Commissione Europea per la Pastorale Giovanile e
Vocazionale, la preparazione al Congresso per i Migranti, ecc.
Sono stati discussi e valutati i processi di preparazione all’istituzione di Comunità
Interprovinciali della CRE. La comunità di Tirana (Albania) ha iniziato la sua attività 10 giorni
prima dell’Assemblea. Quasi tutte le Unità d’Europa sono state coinvolte nella preparazione di
questa comunità destinata all’Albania. C’è stata una grande gioia per l’avvio da parte della CRE
di questa nuova missione in un nuovo paese. La Conferenza ha deciso di proseguire il lavoro
relativo all’istituzione della comunità interprovinciale a Lussemburgo (Lussemburgo). Ma la
comunità di Copenhagen (Danimarca) non sarà collegata alla Conferenza ma ad una delle nostre
Unità.
La prossima Assemblea si terrà a Oporto in Portogallo dal 22 al 24 settembre 2015.
P. Jacek Zdrzalek
Coordinatore della CRE
GOVERNO PROVINCIALE___________________________________________________pagina 9 [133]
Prot. 41.14
Oggetto: Risultati del 1° scrutinio per l’elezione di n. 13 componenti del Capitolo
Provinciale della provincia Romana C.Ss.R.
Oggi, 30 settembre 2014 alle ore 11.00, la Commissione scrutatoria, composta
dal p. Giovanni Congiu, Superiore Provinciale, p. Vincenzo Ricci, notaio, p. Nicola
Fiscante, P. Pietro Sulkowski, e p. Raffaele Jaworski, si è riunita nella nostra casa di
santa Maria in Monterone in Roma, per le operazioni di spoglio, conteggio e scrutinio
delle schede per l’elezione dei membri del Capitolo Provinciale.
Questi i risultati:
Elettori: 46
schede inviate: 46
schede pervenute: 45
schede scrutinate: 45
Schede bianche:
Schede nulle: 2
Maggioranza richiesta: assoluta = 23
Hanno riportato voti:
CIRULLI ANTONIO 31
Desideri Franco 18
UBALDI ALFIERE 28
Lombardi Vito 18
SILVESTRI GILBERTO 27
Salim Salam Z. 14
LA MENDOLA VINCENZO 26
Scelzi Giuseppe 11
GUARDINI
MASSIMILIANO 26
Divona Angelino 10
CABONI ANTONIO 25
Ramazzotti Luigi 9
SANTI SERGIO 23
Bellonia A. Raffaele 8
Fiscante Nicola 22
Velocci fr. Antonio 8
Jaworski Raffaele 22
Perez Luis 8
Ricci Vincenzo 21
Buszek Miro 6
Marcelli Ezio 21
Cirelli Giacomo 5
Gimigliano Massimo 20
Visuri Bruno 4
Maloszek Luciano 19
Rizzardo Armando 3
Sulkowski Pietro 19
Morrone Donato 3
Pagina 10 [134]_________________________________________________GOVERNO PROVINCIALE
Velocci Alfredo 3
Rizzardo Carlo 3
Baldesarra Vincenzo 3
Arlone Felice 3
Cordioli Luigi 2
Pagotto Giulio 2
Martino Dario 2
Onorati fr. Valentino 1
Velocci Giovanni 1
Semenzin Quirino 1
Rizzardo Pietro 1
Biondi Giovanni 1
Risultano eletti i rr. pp.
Cirulli Antonio, Ubaldi Alfiere, Silvestri Gilberto, La Mendola Vincenzo,
Guardini Massimiliano, Caboni Antonio, Santi Sergio.
Si rende pertanto necessaria una seconda votazione per eleggere altri 6 confratelli. Le
schede votate dovranno pervenire entro il 31 ottobre e il relativo scrutinio avverrà mercoledì
12 novembre.
Roma, 30 settembre 2014
p. GIOVANNI CONGIU
Superiore Provinciale
P. VINCENZO RICCI
Segretario
P. PIETRO SULKOWSKI
P. NICOLA FISCANTE
P. RAFFAELE JAWORSKI
GOVERNO PROVINCIALE__________________________________________________pagina 11 [135]
LETTERA AI PROVINCIALI E VICE-PROVINCIALI EUROPEI
E AI CONFRATELLI DELLA PROVINCIA ROMANA
Prot. 44.14
M.RR.PP
Superiori Provinciali
E vice-provinciali d’Europa
LORO SEDI
Carissimo Padre,
Come ho già comunicato durante l’Assemblea della CRE a Lviv, il prossimo 8
novembre si compiranno 200 anni dalla morte del p. Francesco Antonio De Paola, secondo
superiore generale della nostra Congregazione e soprattutto promotore del suo primo
sviluppo al di fuori del Regno di Napoli e poi anche oltre le Alpi con l’invio di s. Clemente
M. Hofbauer e di Taddeo Hübl.
Per l’occasione la Provincia Romana ha voluto che si celebri con dovuta solennità il
centenario, in particolare a Frosinone dove il suo corpo riposa presso la nostra chiesa della
Madonna delle Grazie e s. Gerardo.
Ti accludo alla presente il programma delle celebrazioni che vedrà il suo punto
culminante domenica 16 novembre con la solenne concelebrazione presieduta dal p.
Michael Brehl, Superiore Generale.
Sarebbe molto gradita anche la tua presenza per ringraziare insieme il Signore per
tutto il bene che la Congregazione ha realizzato e ancora compie in tutto il mondo e in
particolare nella nostra Europa.
Colgo l’occasione per rinnovarti i sentimenti di stima e per inviarti un affettuoso
saluto.
Roma, 10 ottobre 2014
p. Giovanni Congiu
(Superiore provinciale)
Prot. 48.14
A tutti i confratelli
della Provincia
LORO SEDI
OGGETTO:
Secondo centenario della morte di p. Francesco de Paola e notizie
importanti per la vita della Provincia.
Carissimi confratelli,
nei giorni 15 e 16 novembre, presso la Comunità dei Redentoristi di Frosinone,
si svolgeranno le celebrazioni per la commemorazione del secondo centenario
della morte di p. Francesco Antonio de Paola avvenuta a Frosinone l’8 novembre
1814.
Pagina 12 [136]_________________________________________________GOVERNO PROVINCIALE
Mi piace ricordare in questa occasione il p. Giuseppe Orlandi, che già da
qualche anno aveva attirato l’attenzione su questa scadenza, e che, anche nei mesi
della sua malattia, in varie circostanze mi ha sollecitato a programmare qualche
iniziativa per approfondire la conoscenza di p. de Paola e valorizzarne la figura.
Il p. de Paola ha un’importanza storica notevole per la nostra
Congregazione, essendo stato il secondo superiore generale dei redentoristi e il
fondatore di diverse case della Congregazione nello Stato Pontificio, con le quali
diede inizio al primo espandersi della Congregazione. Fondatore della casa di
Scifelli nel 1773, di Frosinone nel 1776, fondò anche a Gubbio, Spello, Poggio
Catino, Roma e Cisterna. In seguito alle decisioni del Capitolo di Scifelli del 1785
da lui presieduto, con la partenza di Clemente M. Hofbauer e Taddeo Hübl la
Congregazione varcava il confine delle Alpi e iniziava la diffusione nel mondo.
L’occasione del secondo centenario della morte (1814-2014) ci offre la
possibilità di rileggere la sua vicenda biografica e di riproporla all’attenzione della
comunità cristiana. A tal proposito sono state pensate alcune iniziative: la
pubblicazione e la presentazione di un volume storico di p. Vincenzo La Mendola
che traccia un profilo biografico del de Paola, la visita del superiore generale dei
redentoristi, P. Michel Brehl a Frosinone e una celebrazione solenne. Di tutto le
allego il programma.
Ringrazio di cuore il p. Generale per la sua disponibilità, il p. La Mendola
per il suo ottimo lavoro, la comunità di Frosinone per la preziosa collaborazione, e
quanti altri collaborano per la buona riuscita dell’iniziativa. Invito anche a fare in
modo, ove possibile, che tutte le comunità mandino un proprio rappresentante
alle celebrazioni in programma: sarà un modo concreto attraverso il quale
riconosciamo l’importanza grandissima che il p. de Paola ha per la storia della
Congregazione e in particolare per quella della nostra Provincia.
Colgo l’occasione per dare anche qualche informazione importante:
-
In seguito al decreto di riammissione in Congregazione del Superiore Generale del
15 aprile 2014, e alla conclusione dei 6 mesi di vita comunitaria ivi previsti, il 9
novembre a San Sperate si celebrerà la Professione temporanea di Leszek Pys.
-
Il 2 ottobre scorso il sacerdote della diocesi di Cagliari don Mario Montis ha
iniziato il suo anno di noviziato a Frosinone.
Ringrazio anche le comunità per la serietà e l’attenzione con la quale si sono
confrontati e hanno risposto alle domande del Questionario in vista del Capitolo
Generale del 2016; nei prossimi giorni la Commissione preposta si radunerà per
fare la sintesi da inviare alla Commissione Generale.
Affidando il tutto al Signore per le mani di Maria, nostra madre del Perpetuo
Soccorso, di s. Gerardo nel giorno della sua festa, e degli altri nostri santi e beati, vi
saluto come vostro fratello in Cristo Redentore dell’uomo.
Roma 16 Ottobre 2014
Festa di san Gerardo Maiella
p. Giovanni Congiu, Superiore provinciale
CRONACA_________________________________________________________________________pagina 13 [137]
Il Cardinale Leopoldo José Brenes Solórzano ha
preso possesso del Titolo di San Gioacchino
Il Santo Padre Francesco con Bolla Pontificia del 22 febbraio 2014 ha assegnato il titolo della chiesa di
San Gioacchino ai Prati di Castello al Cardinale Leopoldo José Brenes Solòrzano, Arcivescovo di
Managua (Nicaragua). Domenica pomeriggio, 5 ottobre, il cardinale Brenes ha solennemente preso
possesso del titolo di San Gioacchino. L’accoglienza del porporato è stata preceduta da una lunga
preparazione e dai festeggiamenti in onore del santo patrono della nostra chiesa. Già sabato mattina, il
parroco P. Sergio Santi, ha intronizzato l’immagine sacra della Vergine Immacolata della città di El
Viejo, Patrona del Nicaragua, dipinta dall’artista nicaraguense María Lourdes Gaitán, originaria di
Niquinohomo. Il quadro è stato benedetto e collocato nella cappella dell’Argentina.
Puntualmente alle ore 18, il Cardinale nicaraguense è stato accolto dal parroco, dai vescovi presenti,
dal Superiore Provinciale della Provincia Romana dei Redentoristi P. Gianni Congiu, dalla comunità
religiosa dei redentoristi, dal Clero e da numerosi fedeli. Dopo un breve e cordiale saluto,
l’arcivescovo di Managua, ha varcato la soglia della nostra chiesa e P. Sergio gli ha presentato il
crocifisso per il bacio e la venerazione. Dopo aver asperso il popolo con l’acqua benedetta, il
Cardinale ha adorato il Santissimo Sacramento e si è recato in Sagrestia.
Indossate le vesti sacre, ha raggiunto processionalmente l’altare, e quindi la sede. È seguita la messa,
concelebrata da sei presuli latinoamericani — gli arcivescovi Ruiz Arenas, segretario del Pontificio
Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, di Panamá, Ulloa Mendieta, di San
Salvador, Escobar Alas, i vescovi presidenti delle Conferenze episcopali di Nicaragua, Sándigo Jirón,
Pagina 14 [138]__________________________________________________________________________CRONACA
di Costa Rica, Fernández Guillén, e di Guatemala, Valenzuela Núñez — e dai padri redentoristi della
comunità parrocchiale e dai sacerdoti del Nicaragua, residenti a Roma per motivi di studio.
Complessivamente 6 vescovi, 27 sacerdoti e due diaconi. Tra i presenti al rito l’ambasciatore del
Nicaragua presso la Santa Sede, altri rappresentanti delle ambasciate centroamericani accreditati
presso la Santa Sede, un discreto numero di membri della comunità del Nicaraguadi Roma e i fedeli
della nostra comunità parrocchiale.
Prima del saluto liturgico, il cerimoniere pontificio mons. Kevin Gillespie ha ricevuto dal Cardinale la
Bolla Pontificia di assegnazione del Titolo e ne ha dato lettura. Nel documento il papa Francesco ha
esortato il parroco e la nostra comunità ad accogliere con gioia e ad amare con devota riverenza il
nuovo titolare “in questa alma Urbe dell’insigne tempio di San Gioacchino”. Successivamente il
parroco P. Sergio ha rivolto un indirizzo di omaggio al Cardinale. È stato ricordato che il 12 marzo
1960 fu il papa san Giovanni XXIII con la costituzione apostolica Ad Romanorum Pontificum a
istituire con titolo cardinalizio la chiesa di San Gioacchino. Nella storia della nostra parrocchia i titoli
cardinalizi sono stati assegnati al card. Bernard Jan Alfrink (31 marzo 1960 – 16 dicembre 1987), al
card. Michele Giordano (28 giugno 1988 – 2 dicembre 2010) e dal 22 febbraio 2014 al card. Leopoldo
José Brenes Solòrzano. I titoli cardinalizi – ha detto il parroco – vogliono simboleggiare l’unità del
Collegio dei cardinali nell’aiutare il vescovo di Roma nel suo ministero pastorale. Ora questa
collaborazione con il papa diventa ancora più intensa e la nostra parrocchia è lieta di accompagnare il
nuovo titolare affinché la gioia del Vangelo possa riempire di più il cuore e la vita di coloro che si
incontrano con Gesù.
Dopo il saluto, la Santa Messa presieduta da Sua Eminenza proseguiva more solito. Nella sua parola
rivolta a tutti i presenti con l’omelia, il Cardinale ha voluto ringraziare il Papa per questo grande dono
di essere assegnato alla parrocchia che già appartiene al Pontefice. Pensando alla Sacra Famiglia di
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Nazareth e ai genitori di Maria Santissima, Gioacchino e
Anna, il porporato ha fatto riferimento al Sinodo
Straordinario dedicato alla Famiglia. Ha anche voluto
citare un testo del Protovangelo di Giacomo in cui si parla
di Gioacchino e dell’annuncio della nascita di Maria. Da
qui dovrebbe scaturire la nostra attenzione al problema
della natalità e la preghiera per tutte le coppie che hanno
desiderio di riempire la loro vita con la gioia della nascita
dei figli. Il Vangelo proclamato dovrebbe spingerci a
curare e a difendere la vigna che è la vita umana. Il
Signore ci invita a lavorare nella sua vigna, ma spesso
non accettiamo l’autorità del Padrone della vigna e
tentiamo di trasformarla in monopolio esclusivo dei
propri interessi. Il Cardinale Brenes ha riconosciuto il
grande ruolo e impulso che papa Francesco sta dando alla
Chiesa di oggi. Il suo messaggio diventa per noi una
grande sfida e le nostre parrocchie e le nostre famiglie
devono vivere in uno stato permanente di missione. Abbiamo bisogno di una Chiesa e di una società –
concludeva – che produca dei frutti di umanità e di fraternità, che possa crescere nella giustizia, libertà,
solidarietà, verità e amore.
Al termine della celebrazione il Cardinale Brenes ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione e
per l’accoglienza. Impartita la benedizione solenne si è fermato con tutti i vescovi e sacerdoti sul
presbiterio per partecipare a una breve manifestazione popolare nicaraguense.
Prima di recarsi in sagrestia tutti si sono fermati
davanti alla cappella dell’Argentina per un saluto e
una breve preghiera davanti alla Vergine
Immacolata, patrona del Nicaragua. Tornato in
sagrestia, il cerimoniere Pontificio mons. Gillespie,
Pronotario Apostolico, ex officio rogatus, ha dato
lettura del rogito che documenta la presa di
possesso e che serve per memorizzare questo
evento presso l’Ufficio delle Celebrazioni
Liturgiche del Sommo Pontefice. Il documento è
stato successivamente firmato da tutti i
concelebranti.
Finita la solenne celebrazione il Cardinale,
accompagnato dal parroco e dal Padre Provinciale,
ha visitato la mostra fotografica dedicata alla storia
della nostra parrocchia. Successivamente tutti i
presenti, vescovi e ambasciatori, hanno cenato
all’aperto e si sono intrattenuti in cordiale dialogo.
Il Cardinale ha voluto restare fino alla fine dei nostri festeggiamenti e ha anche applaudito i fuochi
d’artificio con i quali si è conclusa la festa in onore di San Gioacchino.
P. Pietro Sulkowski
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Montespaccato
Campo estivo del gruppo Giovanissimi
Cecilia Raguso, animatrice
Perugia: un luogo come tanti sulla carta geografica, ma lì un gruppo di ragazzi della
parrocchia romana di Montespaccato, compresi fra gli 11 e i 13 anni, dal 22 al 27 Luglio,
hanno trascorso una settimana diversa, speciale; hanno vissuto l'esperienza di un campo
estivo che credo li abbia segnati profondamente. Il gruppo veniva da un anno di cammino
formativo, l’esperienza del post cresima che ormai nella nostra parrocchia è una realtà ben
strutturata.
Il campo ha sviluppato il tema: “Centra il futuro”, con l’obbiettivo di aiutare i
partecipanti a prendere consapevolezza di sé e della vita. Momenti intensi di preghiera,
riflessione, dialogo e confronto hanno reso il campo movimentato e pieno di sorprese. Le
numerose attività che abbiamo proposto ai ragazzi sono state accolte con entusiasmo e hanno
favorito l’integrazione tra di loro e la possibilità di mettere a frutto le capacità personali.
Diverse persone hanno lavorato con impegno e anche sacrificio alla buona riuscita del
campo: la sottoscritta, Afonso Da Costa, Francesco e Cristiano Iacobellis. Abbiamo seguito il
gruppo durante l’anno. Abbiamo anche ricevuto l'aiuto di altri animatori: Laura Bonardi ed
Ivana Raguso, per la preparazione e la riuscita di questo campo estivo, senza dimenticare il
"gustoso" lavoro svolto dai cuochi Massimo Iacobellis e Sabrina Pozza che hanno collaborato
insieme al nostro viceparroco per offrirci un servizio cucina eccellente!
Padre Vincenzo ci ha accompagnato nel cammino spirituale durante la settimana,
guidando i momenti di preghiera, le riflessioni e le varie verifiche sui temi svolti. Tutti i
ragazzi si sono accostati al sacerdote per una chiacchierata confidenziale e per la confessione,
che tutti hanno fatto con convinzione.
Per ognuno dei ragazzi, il campo estivo è stato un momento per uscire dallo "status
quo" ed aprirsi a nuove esperienze, difatti per la maggior parte di loro è stata la prima volta
che si è trovata a convivere con molti altri coetanei e a lavorare insieme, sia nelle attività, che
hanno avuto sempre un fine spirituale, sia nelle attività ludiche (per lo spirito di squadra), sia
nelle pulizie mattutine e nei vari servizi della casa.
In quella settimana ci siamo comportati come una vera grande famiglia, nella quale
ognuno, nel suo piccolo, doveva dare il proprio contributo. Non è stato facile, per noi
animatori, riuscire a trasmettere a questi ragazzi il senso di responsabilità e di dovere, in
quanto molte volte tentavano di scappare dai compiti che spettavano loro e pensavano di
poter fare solo ciò che li accattivava. Spettava a noi far capire loro che nella vita non si può
sempre scegliere di fare ciò che piace ed avere questo tipo di consapevolezza sarebbe stato
un primo segno di crescita interiore.
Un pellegrinaggio ad Assisi, nei luoghi di san Francesco ha segnato una tappa
significativa nel campo. Oltre alla visita dei luoghi francescani, a tutti è stata data la
possibilità di fermarsi in preghiera, specialmente alla tomba del santo. Tutti hanno
partecipato alla celebrazione eucaristica in una cappella del Sacro Convento.
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Un'altra passeggiata a Perugia ci ha regalato momenti di sollievo e di distensione. La
bella città ci ha dato anche la possibilità di fruire del suo patrimonio artistico.
È stato insieme a noi un ragazzo siciliano, Giuseppe Bellavia, che il padre provinciale,
p. Gianni, ci ha inviato per fargli fare una esperienza, in vista di una sua scelta di vita tra i
redentoristi.
Abbiamo avuto
anche una piacevole e
gradita visita del nostro
parroco e di p. Gianni
Congiu, che ci ha anche
offerto il gelato!
Per l'impegno da
noi profuso, è stata
certamente una gioia
vedere che si era
formato un bel gruppo
di ragazzi uniti fra di
loro e nel Signore, felici
di stare insieme e pronti
per iniziare un nuovo
fantastico anno!
Gli inizi della missione redentorista
in Albania
Erano le cinque e venti quando i padri Laureano Sevillano Del Otero, Dominic O’Toole ed Andrzej
Michon, i primi tre redentoristi albanesi, sono atterrati a Tirana, la capitale dell’Albania. Il cielo era
coperto di nuvole e la strada presentava i preparativi per la prossima visita del Papa nella “terra delle
aquile”.
La comunità è stata accolta da monsignor George Frendo OP, vescovo ausiliare di Tirana-Durazzo,
nella rettoria della cattedrale, dove è rimasta due settimane che sono state dedicate allo studio della
lingua, alla partecipazione ai vari incontri ecclesiali, ed ai primi contatti con la Chiesa Cattolica
Albanese. Il giorno successivo all’arrivo i missionari sono stati ricevuti dall’Arcivescovo della
capitale, mons. Rrok Mirdita, il quale ha detto che l’arrivo dei redentoristi nella diocesi è stato un dono
prezioso per il suo 75 compleanno. Hanno avuto anche una riunione con il Nunzio Apostolico in
Albania, che li ha esortati ad amare la gente e ad avere “l’odore delle pecore” citando Papa Francesco.
Durante il soggiorno a Tirana la comunità ha visitato la futura sede di Kamëz e ha tenuto altresì
riunioni per discutere i particolari della missione, che è stata anticipata a lunedì 22 settembre per
diversi motivi.
Domenica 21 settembre Papa Francesco ha visitato l’Albania, primo paese in Europa ad essere visitato
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dal Santo Padre. I confratelli hanno avuto il privilegio di stare molto vicino a Francesco in quanto i
vescovi ed i preti albanesi presenti non erano molto numerosi. Presenti alla celebrazione c’erano anche
molte persone appartenenti ad altre religioni insieme ai loro leader religiosi ed ai funzionari
governativi. Nella piazza di Madre Teresa si era raccolta una sorprendente marea umana. Nella sua
omelia il Papa ha definito la Chiesa comunità missionaria. Ha ripetuto molte volte il saluto di pace:
“La pace non è semplicemente un saluto, ma è anche un dono. Cari fratelli e sorelle di Albania,
anch’io vengo in mezzo a voi oggi in questo luogo dedicato ad un’umile, grande figlia di questa terra,
la beata Madre Teresa di Calcutta. Ripetete per me questo saluto: pace nel focolare domestico, pace
nei vostri cuori, pace nella vostra nazione. Pace!” Il Papa ha ricordato la sofferenza della Chiesa
albanese nel passato e, riferendosi all’immagine dell’aquila sulla bandiera di questo paese, ha invitato
gli Albanesi a volare alto. Nel pomeriggio i confratelli hanno partecipato all’incontro del Papa con i
sacerdoti ed i religiosi nella cattedrale, dove due testimoni hanno narrato la loro realtà religiosa nei
tempi della dittatura comunista atea.
La prima comunità dei redentoristi in Albania: Kamëz
Lunedì 22 settembre è scritto con lettere d’oro nel libro di storia della Congregazione. Dopo aver
ricevuto la benedizione papale, in una macchina fornita dalla diocesi (che ha solo due sedili cosicché
uno dei confratelli si è seduto dietro), la comunità ha percorso i 10 chilometri di distanza da Kamëz.
Alle 17 i tre redentoristi sono entrati per la prima volta in quella che d’ora in poi sarà la prima
comunità redentorista in Albania. Siano rese grazie a Dio!
La comunità redentorista ha ricevuto la missione di servire la comunità cattolica di Kamëz, compresa
la parrocchia di San Giovanni Maria Vianney, la parrocchia del vicino villaggio di Luz e la zona di
Kasalle. In tutti e tre questi luoghi si celebra l’Eucaristia, anche se Kasalle e Luz hanno soltanto una
piccola cappella priva di elettricità e di acqua corrente. Kamëz è un grande centro urbano dove si sono
stabilite le famiglie cattoliche emigrate dai monti settentrionali. Luz e Kasalle sono popolazioni rurali
in cui lo stile di vita umile rivela una economia di sopravvivenza. Le strade sono in pessimo stato, e
sono visibili le ferite dell’abbandono e della povertà. Questa è la nostra “Scala” albanese.
La popolazione cattolica conta circa venti mila persone. La comunità si è sistemata nella parrocchia di
Kamëz, che consiste della chiesa e della casa parrocchiale, bisognose di qualche miglioria. La
comunità sta imparando l’albanese, ma l’inglese è la lingua della preghiera mattutina e della
comunicazione interpersonale. Ogni giorno la Liturgia delle Ore e l’Eucaristia sono celebrate davanti
all’icona di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, che è stata data a padre Andrzej in Polonia. Tutti i
membri della comunità partecipano contemporaneamente alle preghiere ed alle celebrazioni
eucaristiche.
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Sin dal primo giorno l’Eucaristia viene celebrata in albanese e ciò è motivo di grande gioia per i fedeli.
L’inizio di questa avventura missionaria non è facile, specie quando i fedeli chiedono ai confratelli di
celebrare nelle case. Data la difficoltà della lingua, l’aiuto e l’assistenza di altri preti e religiosi sono
stati un’arricchente esperienza di comunione. La chiesa in Albania è piccola ma molto amichevole.
Data la carenza di preti nel paese, la maggior parte del clero e dei religiosi è costituita da missionari
stranieri che si sentono solidali con i primi passi della nostra comunità.
Una delle cose che ha maggiormente sorpreso i confratelli è l’età della comunità cattolica. La maggior
parte delle persone che partecipano all’Eucaristia sono adolescenti e giovani, vi sono anche alcuni
anziani. Ci è stato detto che i cattolici di mezza età non vanno in chiesa perché la loro fede non è stata
coltivata durante il comunismo poiché nel paese tutte le chiese erano state chiuse o distrutte. I giovani
di Kamëz sono di grandissimo aiuto alla comunità redentorista per conoscere la realtà e per parlare con
i fedeli.
Domenica 5 ottobre, festa del Beato Xavier Seelos, l’arcivescovo Mirdita ha celebrato la Messa per
presentare a Kamëz i missionari redentoristi. Nella sua omelia ha detto di essere felice che noi ci
prenderemo cura di questa parrocchia che ha una delle più numerose comunità cattoliche del paese.
Egli ha detto anche di volere che la comunità parrocchiale aiutasse i suoi nuovi preti dato che è un
privilegio avere tre preti al proprio servizio. Ha espresso anche la speranza che la nostra presenza qui
sia lunga e fruttuosa e che abbia come risultato la crescita della comunità parrocchiale in Kamez. Allo
stesso tempo ha ricordato che non ci può essere chiesa senza preti. Poiché senza preti non ci sono i
sacramenti perciò ha chiesto di pregare per le vocazioni.
La missione redentorista in Albania è appena cominciata. La situazione materiale e spirituale in questa
parte d’Europa rende significativa la presenza della nostra Congregazione. La presenza di giovani
cattolici in una chiesa che ha sofferto molto, ma è rimasta fedele al Vangelo, è motivo di speranza. Le
preghiere e il sostegno di tutta la famiglia redentorista sono necessari perché questo piccolo seme del
Vangelo porti abbondanti frutti. E si spera che altri missionari redentoristi abbiano il desiderio di
partecipare a questa avventura.
In Cristo Redentore
Laureano Del Otero CSsR, per REDENTORISTI - SCALA.
Bicentenario della morte di P. Francesco A. De Paola
(10 ottobre 1736 – 8 novembre 1814)
Il giorno 8 novembre 2014 si celebrerà l’Anniversario dei Duecento Anni dalla morte di P.
Francesco Antonio De Paola. Il 25 settembre 1780, Padre De Paola era stato nominato, dalla Santa
Sede, Presidente delle case redentoriste negli Stati Pontifici e, successivamente, il 4 luglio 1783,era
stato nominato Rettore Maggiore per le stesse case. Ha prestato servizio come Superiore Generale e
Rettore Maggiore fino a marzo 1793, quando il Capitolo Generale della Congregazione, a Pagani,
aveva eletto, come Superiore Generale, suo cugino, Padre Pietro Paolo Blasucci.
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P. De Paola è stato un grande missionario e sant’Alfonso de Liguori lo giudicava uno dei Confratelli
più validi, sia per la missione sia per la capacità di dirigere. Forse il suo più importante contributo è
stato il suo ruolo nell’espansione della Congregazione al di là del Regno di Napoli e all’interno degli
Stati Pontifici. P. De Paola era stato colui che aveva accettato, nel 1784, san Clemente Hofbauer e
Thaddeus Hübl nella Congregazione e colui che li ha inviati nel nord delle Alpi dopo la loro
ordinazione. Nel 1788, ha nominato san Clemente Hofbauer Vicario Generale delle case redentoriste
transalpine.
Figura controversa e di grande
personalità, P. De Paola ha avuto un
ruolo significativo nello sviluppo e nella
crescita della Congregazione del
Santissimo Redentore, specialmente
quando i missionari redentoristi hanno
fondato case al di fuori del Regno di
Napoli. Morì a Frosinone l’8 novembre
1814.
Per sottolineare questa importante
occasione, la Provincia di Roma ha
programmato, per il 16 novembre 2014,
una celebrazione a Frosinone.
Padre Michael Brehl, C.Ss.R., Superiore
Generale, presiederà a questa celebrazione. E’ stato anche preparato, dal P.
Vincenzo La Mendola, un libro sulla
vita e sui contributi di P. De Paola che
sarà pubblicato a cura della Provincia di
Roma. La sua pubblicazione sarà, a
breve, disponibile.
(da REDENTORISTI – SCALA)
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Direttore p. Ezio Marcelli Via Monterone 75 00186 Roma
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