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REGISTRAZIONE: Tribunale di Torino n. 40/2011 del 27/6/11 - N.14 Anno 3
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NVESTO
MONEY & LIFESTYLE
DUEMILAQUATTORDICI
1
WebTv - Social Network dedicata alle startup.
Presto online su www.startupgeneration.it
le storie più coinvolgenti di sogni
diventati realtà.
Stay Tuned.
quando EDITORIA E TECNOLOGIA
VANNO DI PARI PASSO...
Bastano pochi semplici passi...
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Dear Reader..
Caro Lettore...
H
ere we are with our first 2014 issue, an
issue added with an innovative section.
This year we have inserted a new column: we will talk about the world of Startups in
their overall context. They deepen and enrich the
complex world of investments. The first person interviewed for “Investo Startup”, Mr. Giancarlo Rocchietti, Engineer and President of the “Club degli investitori”, tells us not only the history and investment
procedures of the Club, but he also tells us how to
join the Club. Furthermore, we were invited to an
evening meeting with the members of the Club
where we learned how they evaluate the pros and
cons for each investment in new Startups. We found
the evening very stimulating and informative and
we learned that Business Angels exist, even if they
do not have wings but they wear ties, and they help
other to fly and to realize their “dreams”. All right,
maybe because of zodiacal sign (Pisces) I always
see the romantic side of things, but who says that
Managers do not have a heart? If you wish to deepen your knowledge in the investment procedures
or to understand how to become a member of the
“Club degli investitori”, I invite you to read our new
column “Investo Startup”. In this regard I also invite
you to go and visit the Investo Magazine website
but also our new Web-tv and the Social Network
www.startupgeneration.it. The Social Network involves aspiring Startuppers, successful Startups, Business Angels and Venture Capital. The English word
to start up means: to set in or go into motion, activity, etc. So… let’s start!
“
“E
d eccoci alla nostra prima uscita del
2014 arricchita di una sezione innovativa.
Quest’anno abbiamo inserito una nuova rubrica che vede protagonista il mondo delle
Startup a 360°, che approfondisce e arricchisce
il complesso mondo degli investimenti. Il primo
personaggio intervistato di Investo Startup, l’Ing.
Giancarlo Rocchietti, presidente del Club degli
Investitori, ci racconta non solo la storia e le modalità del processo di investimento del loro Club
ma anche in che modo è possibile associarsi. Inoltre ci ha resi partecipi di una serata di incontro tra
i soci del Club, permettendoci di comprendere
il metodo di valutazione dei pro e dei contro del
singolo investimento nell’ambito di una startup.
Abbiamo trovato la serata stimolante e formativa, abbiamo appreso che i Business Angels esistono, pur non avendo le ali ma una cravatta
e che aiutano gli altri a volare e a raggiungere
i propri ‘sogni’. D’accordo, forse per colpa del
mio segno zodiacale (Pesci), vedo sempre il lato
romantico delle cose, ma chi dice che i Manager non hanno un cuore? Se avete piacere di
approfondire le modalità di investimento o comprendere in che modo si diventa soci del Club
degli Investitori, vi invito a leggere la nostra nuova rubrica Investo Startup. A tal proposito vi invito
a visitare non solo il sito di Investo Magazine ma
anche la nostra nuova Web-tv e Social Network
www.startupgeneration.it che vede protagonisti
aspiranti Startupper, Startup di successo, il mondo
dei Business Angels e Venture Capital. La locuzione inglese start up significa avviare, partire, attivare e quindi… let’s start!
Patrizia Caridi
ra io
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m
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S
15 | PSICO INVESTO
L’educazione Finanziaria
Alessandro Meluzzi e Andrea Grippo
21 | INVESTO BANKING
L’investimento porta i tacchi a spillo
Marco Sodano
27 | INVESTO BANKING
15
L’investimento sicuro parla giapponese
Gisella Sorice
33 | INVESTO LAW
La gestione del rischio legale nei mercati finanziari
Giorgio Tosetti Dardanelli
39 | INVESTO BUILDING
Nuda proprietà, un’occasione in anni di crisi
21
Massimiliano Sciullo
45 | INVESTO ART
Massimo Sirelli
Pietro Genuardi
55 | invesTO banking news
L’UE cambia il calcolo del Pil
Redazione de ‘La mia Finanza’
45
63 | invesTO banking news
Le Piccole e Medie Imprese al centro dell’Europa
Barbara Chiavarino di ‘Obiettivo Europa’
71 | INVESTO road
Jaguar F - Type V6 Supercharged S
Marco Longhini
71
So
mm
81
81 | STYLE TO WOMAN
Le gatte con gli stivali
Valentina Polidori
92
87 | investo snow
Da Bormio a Courmayeur, le reginette dello sci
Pietro Diana
92 | investo SHow
Boiler Power
Elena Ferraro
113
99 | investo collection
Una Bottiglia è per sempre
Lodovico Poletto
105 | investo startup
Giancarlo Rocchietti
Patrizia Caridi
113 | INVESTO MAN
Fabrizio Giugiaro
Francesco Papa
123 | INVESTO fitness
Ginnastica in dolce attesa
123
Andrea Scarpetta
128 | astro INVESTO
L’oroscopo degli investimenti
Medea
ari
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PROVA A SCARICARMI!
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DIRETTORE DI TESTATA
Andrea Costa
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Patrizia Caridi
EXECUTIVE ASSISTANT
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ART DIRECTOR
Katja D’Armi
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LA
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MICAELA BARISONE
Giornalista
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ALESSANDRO MELUZZI
marco sodano
LODOVICO POLETTO
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ELENA FERRARO
PIETRO GENUARDI
VALENTINA POLIDORI
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MARCO LONGHINI
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L’educazione finanziaria
Financial education
a crisi economica ha cambiato
non solo il sistema finanziario ma ha
cambiato anche il nostro futuro. In
gioco c’è l’avvenire dei nostri figli e dei nostri
nipoti, potremmo dire anche pronipoti. Dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare
l’economia. A questo proposito si dovrebbe
parlare di educazione finanziaria. Magari, si
potrebbero istituire dei corsi nelle scuole con
docenti che non conoscano solo la materia
economica ma che sappiano anche qualcosa di educazione civica e di storia umana, perché purtroppo in campo economico
il pensiero umano può diventare patologico.
Che cos’è un comportamento sano? E che
cos’è un comportamento patologico? Per
definire che cos’è patologico dobbiamo
avere almeno una vaga idea di cosa sia
sano. In teoria è sano usare i soldi per riuscire in qualche modo a vivere meglio, come
ad esempio comprare un giubbotto pesante nella stagione invernale. E dovrebbe essere considerato patologico il desiderio del
denaro fine a se stesso, cioè accumularlo
senza sfruttarlo per rendere migliore la nostra
esistenza.
T
he economic crisis has changed not only the financial system but has also changed
our future. The future of our children and
our grandchildren , if not even our grand-grandchildren, is at stake. We have to
change the way we look at economy. In
this regard, we should talk about financial
education. Maybe, we could create some
courses in schools held by teachers who
have knowledge in economics but also in
civics and human history because, unfortunately, in economy human thought can
become pathological.
What is a sane behavior? And what is a
pathological behavior? In order to describe what is pathological, we should have
a slight idea of what is sane. Theoretically
it is sane to use money in order to have a
better living, for example to buy a heavy
jacket for the winter. And it should be considered pathological the desire for money
an end in itself, that is to accumulate money and not spending any of it to improve
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C
SI
P
In teoria con l’aumento del reddito pro capite ognuno avrebbe dovuto lavorare di
meno. Eppure non è così, e allora la domanda sorge spontanea: che cosa se ne fa un
individuo del denaro in più, una volta che
ha soddisfatto i bisogni? Potrebbe semplicemente godersi il tempo libero con quel
surplus. Invece che cosa accade? Con l’aumento del reddito un individuo vuole sempre
più denaro, solo per definirsi “più ricco” di un
altro, solo per affermare che è sua “l’erba
più verde”, non quella del vicino. Ma non
solo, la gente pensa che il modo migliore
per godersi la vita, il tempo libero e i soldi sia
proprio lavorare. Perché purtroppo - o per
fortuna - il lavoro aiuta a dare un senso alla
nostra esistenza. Il lavoro è un potente generatore di senso e ci garantisce un’identità in
un’era in cui nulla sembra averne una, in cui
tutto tende a essere unificato, uguale a se
stesso. Insomma globalizzato. Ci gratifica sapere chi siamo e che stiamo raggiungendo
uno scopo. L’homo sapiens sapiens è a tutti
gli effetti un homo faber. Non a caso, quando ci chiedono chi siamo, rispondiamo che
siamo il lavoro che svolgiamo.
Da questa introduzione sembra che sia patologico lavorare troppo al fine esclusivo di
accumulare denaro. Invece è proprio il contrario. L’accumulo di denaro è una conseguenza del troppo lavorare che però ci gratifica e ci identifica. Quindi sano è colui che
lavora tanto, perché è soddisfatto. Se è davvero così, che cosa si può fare per insegnare ai nostri giovani ad accumulare denaro
senza ammalarsi? Senza farci diventare, per
intenderci, dei moderni Paperoni. Innanzi
tutto occorre che le diverse professioni non
siano retribuite in modo diseguale. Queste
differenze non sono basate su esigenze funzionali, bensì su stereotipi culturali. Ed è qui
che deve intervenire una corretta educazione finanziaria. In teoria l’essere umano
privilegia alcune professioni esclusivamente
per la retribuzione che la società gli ha conferito. Quindi dovremmo considerare una
professione più appetibile non in base alla
retribuzione, ma all’utilità che ha per gli altri.
Dovremmo privilegiare un mestiere per il suo
the standard of living.
Theoretically, with the increasing of the
per capita income each of us should have
worked less: do you need more money
after having satisfied all your needs? You
could simply use that surplus to enjoy some
free time. What happens instead? Because
of income increase a person wants more
and more money just to say that he/her is
richer than somebody else, his/her grass is
greener than the neighbor. And that’s not
all: people think that the best way to enjoy
life, free time and money is working. Because, unfortunately, working helps us to give
some meaning to our existence. Working
is a powerful producer of meaning and
guarantees us an identity, in an era where
nothing seems to have one left. It is rewarding to know who we are and that we are
achieving our goal. Homo sapiens sapiens
is, to all intents and purposes, a homo faber. In fact, when we are asked who we
are, we replay that we are what we do.
From this introduction it seems pathological to work too much with the only purpose to make money. Quite the opposite. Saving money is a consequence of too much
work, but it something that rewards and
identifies us. Therefore sane is somebody
who works hard, because he/she is satisfy.
If it is really so, what can we do to teach
our children how to save money without
becoming sick? Without them becoming,
so to speak, some modern uncles Scrooge. First of all: professions should not be so
unequally paid. These differences are not
based on practical needs, but on cultural
stereotypes. We need a proper financial
education. Theoretically, the human being
prefers some professions according to the
pay given by society. Therefore we should
consider a profession more interesting
than another not because of the pay but
because of the importance that it has for
others. We should favor a job because of
its social value, how it benefits others. For
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PS
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valore sociale, per quanto benessere può
procurare agli altri. Ad esempio banchieri e
finanzieri sono tipologie di professionisti che
tutti vorremmo essere. Ma sono utili unicamente per il prolificare del profitto. Invece,
casalinghe e operatori ecologici, per non
parlare delle badanti, sono ruoli che nessuno ha voglia di rivestire. Eppure, sono forse
più utili.
Professioni poco riconoscibili ma molto retribuite non creano molta ricchezza, mentre
mestieri molto utili ma poco retribuiti creano
molta ricchezza. Forse occorrerebbe partire
proprio da qui per una corretta educazione
finanziaria. Se le persone preferiscono il confronto rispetto all’accumulo di denaro fine a
se stesso, allora si spiega perché l’aumento
del reddito pro capite non ha incrementato
il benessere soggettivo percepito dal singolo. Infatti, siamo soddisfatti quando raggiungiamo uno scopo ma allo stesso tempo questo scopo non deve migliorare solo la nostra
esistenza, deve essere anche utile per gli altri. Ecco
spiegato lo scontento.
Insomma, i giovani
vanno educati ad
un nuovo modo
di pensare l’economia, il lavoro e
la società. A partire
dalla parola “crisi”,
che non significa tragedia ma vuol dire
cambiamento.
Per
superare la crisi economica bisogna cambiare.
example, everybody wishes to be a banker
and financier. But are they so useful? Instead, housewives and waste collectors, not
to mention the caretakers, are professions
that nobody wants to practice. Though
very helpful.
Less useful but well paid professions do
not generate wealth, instead very useful
but poorly paid professions generate wealth. We should start from here for a proper financial education. If people prefer to
compare than to save money an end in itself, then it explains why the increase in per
capita income has not increased the personal wealth felt by the individual. Indeed,
we are satisfy when we reach our goal buy
at the same time this goal has to improve
not only our existence, but also has to be
useful for others. This explains the disappointment.
In conclusion, as I said in the beginning,
young people should be educated to
a new way of thinking about economy,
jobs and society. From my point of view,
we should start from the word “crisis”, that
does not means tragedy but change. To
overcome the economic crisis we need to
change.
“
. .il lavoro non deve migliorare
solo la nostra esistenza,
deve essere anche utile
per gli altri..
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‘Non si può pensare un’architettura senza pensare alla gente’
“La vita si misura dalle opere e non dai giorni”
(Richard Rogers)
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INVEST
O ban
king
by Ma
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l’investimento
porta i tacchi a spillo
Investment wears high heels
“C
hi ha paura di investire? Quasi
tutti, ma le donne di meno. I risparmiatori italiani tengono parcheggiati sui conti correnti un miliardo e 200
milioni. Denaro che, al netto dell’inflazione
(che viaggia intorno all’1%), rende pressoché zero. Scelta emotiva: seguendo l’anima razionale sceglieremmo strade diverse
e più fruttuose. Succede, dicono gli esperti,
perché il gran parlare che si fa della crisi – il
futuro nero che ci aspetta dal punto di vista
economico – ci mette paura. Succede perché siamo un Paese nel quale c’è poca cultura finanziaria (conseguenza del fatto che
c’è poca educazione finanziaria). Succede
perché, a dispetto del fatto che molta della
letteratura apocalittica sulla crisi racconti i
rischi che corrono le banche, le magagne
che mano a mano spuntano dai bilanci
delle banche, le difficoltà che le banche incontreranno ad adeguarsi alle nuove regole
internazionali, alla fine ci fidiamo soprattutto delle banche. Usando il loro prodotto più
semplice, il conto, perché ci fanno paura
quelli più complessi. Che però, alla fine, sono
pur sempre farina del sacco delle banche.
Oltre alla contraddizione logica bisogna te-
W
ho is afraid to invest? Almost everybody, except
women. Italian investors
are holding one billion and 200 million Euro
in their banking account. This amount of
money is worth zero because of inflation
today at 1%. Emotional choice: following
our rational soul, we would choose different and more profitable paths. This is happening, experts say, because all the talks
about this crisis – the dismal economic future that lies ahead us – scares us. This happens because we live in a country with no
financial culture (because of little financial
education). This happens because, despite the catastrophic literature on crisis telling
us about the ricks the banks are running,
the defaults on their balances and
their difficulties to adjust to the
new international regulations, at
the end we do trust them. We
do so using their most simple
banking product, the bank
account, because we are
afraid of the most elaborate
21
ano
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ba
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in
Nella maggior parte dei casi, sono le donne a proporre
o decidere gli impieghi del risparmio familiare
Il 59,6 % propone o decide autonomamente.
Il 36,2 % partecipa alla decisione.
Solo il 4,2 % non se ne occupa.
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in
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st
o
ba
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ones but which is still designed by banks for
us.
In addition to the logical contradiction,
we have to keep in mind that excess caution could be risky. Medium and long term
goals are usually the most profitable ones.
And we forget about them, giving up potential returns. To understand the magnitude of this distortion, let’s examine some
data. According to Cencis, 47% of Italians
feel threatened by the crisis and act accordingly. According to a saving survey
conducted by Intesa Sanpaolo and Centro Einaudi, 28% of investors say to be in difficulties. Another big 20% of investors say to
be “very much concerned” and they give
up possible returns because of they are
pessimism about the present situation which – in most cases – they do not even know
how to explain.
Investments are still an unfamiliar ground.
During the survey carried out by Centro
Einaudi, 25,4% of interviewees say to prefer liquid assets (50% of their total assets).
There is no doubt that the situation of international markets will improve, but investors
feel confused when choosing where to invest. The survey conducted by Centro Einaudi also confirms that 46% of Italians are
not inform on financial topics and they still
prefers asset management, which involves
ner presente che l’eccesso di prudenza può
diventare un elemento di rischio. Gli obiettivi
a medio e lungo termine, di solito, sono quelli
che rendono meglio. E noi li dimentichiamo,
rinunciando a guadagni potenziali. Per capire la portata di questa distorsione può essere
utile incrociare due dati. Il primo viene dal
Censis: il 47% degli italiani si sente minacciato dalla crisi e si comporta di conseguenza.
Il secondo dall’Indagine sul risparmio curata da Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi: i
risparmiatori che dichiarano di trovarsi effettivamente in condizioni di difficoltà sono
il 28%. Tra le due grandezze si scopre una
quota consistente (20%) di “eccessivamente preoccupati”, persone che rinunciano a
guadagni possibili in virtù di un clima di pessimismo che non saprebbero – nella maggioranza dei casi – neppure spiegare.
Così gli investimenti restano un terreno poco
praticato. Il 25,4% degli intervistati dal Centro Einaudi dice che preferisce la liquidità (ci
lascia il 50% dei suoi averi). Il miglioramento
delle condizioni dei mercati internazionali è
fuori di dubbio, ma i risparmiatori si sentono disorientati al momento di scegliere un
investimento. Anche la ricerca del Centro
Einaudi conferma che quasi metà degli italiani (il 46%) non dedica tempo o attenzione
23
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s
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all’informazione in materia finanziaria, e la
conferma è nel fatto che quando si investe
il canale preferito resta quello del risparmio
gestito. Che tuttavia riguarda ancora solo il
10% dei risparmiatori.
Il Centro Einaudi ha poi raccolto qualche
elemento di novità nell’analisi del campione femminile: le donne si stanno imponendo
come amministratrici del capitale famigliare. Si occupano, da sempre, delle spese (nel
72,6% dei casi), ma la maggior parte di loro
oggi segue anche gli investimenti (59,6%) e
prende le decisioni importanti. Forse chi costruisce i prodotti di investimento dovrebbe
riflettere su questa tendenza. Dovrebbero
riflettere anche su un altro punto: le donne
sono consapevoli della crisi e ne subiscono
gli effetti, soprattutto perché sono spesso più
fragili dal punto di vista finanziario, ma soffrono di ansie e paure inferiori a quelle degli
uomini. Anzi: per una donna su otto (12,3%)
la crisi «è un’occasione per progettare e rimettersi in gioco». Sembra un approccio più
intelligente di quello scelto da chi tiene il denaro all’1%. In una banca, cioè nell’occhio
del presunto ciclone.
only 10 of investors.
The Centro Einaudi has gathered some
news on female representative sample:
women are imposing themselves as administrator of the family budget. They have
always took care of the family expenses
(72,6%)but most of them today take care of
family investments (59,6%)and make important decisions. Perhaps those who create
investment products should reflect on this
trend. They should also reflect on the fact
that women are aware of the economic
crisis and they suffer from its consequences
because often more fragile as far as finance, but women are less apprehensive and
worried than men. One woman out of eight
(12,3%)thinks that the economic crisis “is an
opportunity to plan and to stake on our
life”. It seems a more intelligent approach
to the one chosen by those who keep the
money (1%) in a bank, that is in the eye of
the alleged storm.
“
in
24
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(TO)
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INVEST
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by Gis
ella So
L’INVESTIMENTO SICURO,
PARLA GIAPPONESE..
Safe investment speaks japanese..
“ L’
ircocervo politico con le sue disfunzioni, talvolta subitanee ed
improvvise, si riversa in modo ineluttabile sull’economia, cui si attaglia necessariamente un andamento ondivago, con i
suoi periodi, più o meno lunghi, di crescita,
decrescita o stabilità
Un rimedio universale ed immediato per
scrollarci di dosso il gravame della soverchiante crisi economica risulta velleitario,
ma, con una disamina della situazione è
possibile avanzare ipotesi sull’avvenire e,
pertanto, capire quali siano gli investimenti
migliori per i nostri risparmi. Investimenti che
possano farci guadagnare nel prossimo futuro.
Per rendere meno nebuloso l’orizzonte che
va profilandosi, Guido Morra, promotore di
Finanza e Futuro (gruppo Deutsche Bank),
risponde ad alcune nostre domande.
T
he political chimera, with its
unexpected and sudden inefficiencies, inevitably falls into the
economy with a wavering trend and its periods, more or less long, of growth, decrease and stability.
An universal and prompt remedy to shake
off the burden of this overwhelming economic crisis could be unrealistic but, with
a close examination of the situation, it is
possible to speculate on the future and
therefore understand what are the best investments for our savings. Investments that
could be profitable in the future.
In order to brighten up our hazy horizon
that lays ahead of us, Guido Morra, promoter of “Finanza e Futuro” (Finance and
Future - Deutsche Bank group), answers to
some of our questions.
Quali investimenti si sono rivelati più proficui
nel 2013?
“Nel 2013 i capitali che hanno generato più
valore sono stati quelli sui mercati azionari di
Paesi sviluppati: Europa, Stati Uniti e Giappone in primis. I Paesi emergenti hanno invece
What investments have proved to be more
profitable in 2013?
“In 2013, the funds that have generated
the most value were the ones on the stock
markets of developed countries: Europe,
27
rice
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subìto un rallentamento economico che si è
ripercosso negativamente sui mercati e sulle
loro valute”.
Nel 2014 sarà ancora redditizio investire nella
borsa americana, europea e giapponese?
“Crediamo di sì. A parer dei nostri strategisti,
i mercati che potranno meglio performare
nel 2014 sono appannaggio delle economie
consolidate, con una riserva nei confronti
del Giappone. Il mercato azionario in questo
Paese è cresciuto in modo macroscopico
negli ultimi 12 mesi, registrando una performance molto sostenuta. Questo movimento
è stato guidato principalmente da una variazione delle aspettative, in larga parte legate al possibile impatto sulle imprese esportatrici della svalutazionae dello yen prodotta
dall’aggressiva politica monetaria della BoJ.
Ora, sarà importante osservare se il primo
ministro Abe sarà in grado di completare
l’effetto creato dal cambio di corso della
politica monetaria con le riforme strutturali
necessarie al Giappone per innescare una
crescita sostenibile”.
E secondo lei è ipotizzabile uno scenario simile?
“Quello che presenta i dati più positivi è il
mercato americano. L’iniezione di liquidità effettuata dalla Fed (Banca Centrale
Americana, ndr) ha contribuito in modo significativo allo stimolo della sua economia,
i cui numeri presentano una forza che lascia immaginare un consolidamento sempre maggiore della ripresa. La nostra raccomandazione è di sovrappesare, oltre a
quello americano, anche il mercato europeo. Crediamo che l’economia europea sia
all’inizio di una ripresa che si rafforzerà nel
2014, anche grazie al supporto della BCE.
Questo favorirà, oltre alle società esposte al
ciclo economico globale, anche quelle con
esposizione domestica”.
United States and Japan. Emerging countries have instead suffered an economic
slowdown that has had a negative impact
on markets and on their currencies”.
In 2014, would it still be profitable to invest
in the U.S., European and Japanese stock
market?
“We think so. Our strategists suggest the
best performing markets of 2014 will be the
ones in stabilized economies, with some
exceptions for Japan. The stock market
have enormously increased in this country
over the past 12 months, registering a very
strong performance.
This trend has been mainly caused by a
change in expectations due to the possible impact that the devaluation of the
yen, generated by the aggressive financial
policy of the BoJ, would have made on
exporting companies. Now, it will be very
important to see if the Prime Minister Abe
In particolare, quali sono i mercati europei
che si delineano più allettanti?
“Una certa attenzione va riposta in una delle economie più efficienti e rappresentative
dello scenario europeo, cioè la Germania,
non trascurando, però, mercati depressi
28
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will be able to follow out the effect caused
by the new trend in the financial policy, implementing new structural reforms that are
necessary for Japan to trigger sustainable
growth”.
And according to you, would such scenario be possible?
“The U.S. market has the best performances. The Fed cash injection has significantly
incentivized the American economy, those numbers have the power to further consolidate the recovery. We recommend,
besides the American market, to evaluate
the European market too. We believe European economy is starting to recovery, a
recovery which will strengthen in 2014, also
thanks to the support of the BCE. This will encourage, besides businesses subjected to
the global economic cycle, those subjected to the domestic economic cycle”.
In particular, which are the most attractive
European markets?
“We should pay some attention to one of
the most efficient and representative economies in Europe: Germany. Let’s not forget though, some depressed markets such
as the Italian and Spanish which, in a stable political scenario they could perform
very well”.
come quello italiano e quello spagnolo che,
di fronte ad uno scenario politico stabile, potrebbero esprimersi molto bene”.
Cosa si aspetta dal Dollaro?
“Il rallentamento dell’iniezione di liquidità nel
2014 (Q.E., ndr) produrrà, crediamo, il rafforzamento della Divisa americana. I capitali a
stette e strisce, che sono andati in cerca di
rendimenti fuori confine, rientreranno, producendo un rinvigorimento della monte statunitense”.
What do you expect from the Dollar?
“We believe that in 2014 the American currency will be strengthened by the slowing
down of the cash injection (Q.E. editor’s
note). The American capitals, that looked
for some good returns abroad, will be back
and they will reinvigorate the American
currency”.
Per il predetto rallentamento economico,
meglio non puntare alcunché su azioni appartenenti ai mercati dei paesi emergenti?
“Nel 2013 i mercati azionari emergenti si sono
dimostrati molto sensibili alle aspettative relative alla politica monetaria americana. Proprio perché ci aspettiamo nei prossimi mesi
l’inizio del rallentamento del QE, crediamo
che una esposizione massiccia e indiscrimi-
For the above-mentioned economic slowdown, is it better not to buy stocks from
emerging countries?
“In 2013 the emerging stock markets have
shown to be sensible to the American
monetary policy expectations. As we are
expecting in the next few months the QE
to slow down, we believe a huge and wholesale exposure to emerging countries in
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this moment, will represent more a risk than
an opportunity. Therefore, looking closely
at the dynamics in each countries, we
believe the Chinese market could benefit
from the extended structural reform plan
recently presented by the Government,
that promotes the development of competitive market dynamics in many sectors
of the economy “.
nata ai paesi emergenti in questo momento
dia luogo a più rischi che opportunità. Tuttavia, osservando le dinamiche di ciascun
paese da vicino, crediamo che il mercato azionario cinese potrebbe beneficiare
dall’ampio piano di riforme strutturali presentato recentemente dal governo, che favorisce lo sviluppo di dinamiche competitive di
mercato in molti settori dell’economia”.
What about the bond market?
“Bonds will hardly create value. More than
anything, in 2014 they will stabilize client’s
portfolios. We advise to avoid exposure to
German and American rates and to keep
a tactic exposure in the short end of European country yield curve. We expect BCE
to preserve low rate policy also in 2014”.
Come appare il mercato obbligazionario?
“Difficilmente le obbligazioni aiuteranno
a generare valore. Più che altro, nel 2014,
avranno il compito di stabilizzare i portafogli
dei clienti. Consigliamo di evitare l’esposizione ai tassi americani e tedeschi, e di mantenere solo una esposizione tattica sulla parte
a breve della curva dei rendimenti dei Paesi europei. Ci aspettiamo quindi che la BCE
mantenga la politica di tassi bassi anche nel
2014”.
Le sconsiglierebbe?
“No, non è mai bene esporsi eccessivamente a rischi. Le obbligazioni continuano a offrire l’opportunità di protezione dai rischi che
investire in azioni comporta. Questa funzione
presuppone tuttavia una allocazione coerente con lo scenario di mercato, con preferenza per scadenza medio-brevi.”.
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Cosa pensa, invece, delle materie prime e
dell’oro?
“Le materie prime, in generale, non appaiono nella nostra view come una asset class
particolarmente attrattiva. Mentre i metalli
industriali potrebbero nel medio termine subire gli effetti positivi della ripresa della crescita, l’oro non presenta prospettive brillanti.
perché ha storicamente rappresentato un
bene rifugio contro l’inflazione. E questo implica una forte decorrelazione con il valore
del dollaro statunitense e con il livello dei tassi di rendimento a lungo termine, che in base
a quanto detto sopra fa pensare a scarse
prospettive per i metalli preziosi”.
Would you not recommend it?
“No, it is advisable not to risk too much.
Bonds will be more safer than stocks. This
means though, a good allocation in line
with the market situation, preferring medium-short term investments ”.
What do you think instead of commodities
and gold?
“Our group does not consider commodities, in general, as an asset class particularly
appealing. While industrial metals could be
effected in the medium term by the economic recovery, gold is not considered to be
a good investment because it has always
been a store of value against inflation. There is no correlation between the value of
the American dollar and long-term interest
rates that, as just said, suggests a poor prospects for precious metals”.
Dunque il 2014 si prospetta come un anno
prospero per i mercati azionari?
“Sì, qualora non si verifichino eventi destabilizzanti imprevisti. Le maggiori economie sviluppate stanno lentamente uscendo dalla
crisi e il supporto dalla banche centrali non
verrà meno nel breve periodo: questi fattori
dovrebbero supportare i mercati azionari. Il
nuovo sistema pensionistico desta non poche preoccupazioni ai cittadini”.
Is 2014 going to be a good year for stock
markets?
“Yes, otherwise sudden destabilizing events
occur. The major developed economies
are slowing recovering from the crisis and
counting on the support on the short-term
of central banks: these are the factors that
should support stock markets. The new
pension plan arise many concerns among
citizens”.
Avrebbe da dare loro un consiglio?
“Le riforme di questi ultimi anni sono state
molto incisive. Le prestazioni si sono ridotte
notevolmente ed è stata allungata l’età lavorativa, soprattutto per le donne. Oggi più
che mai è necessario prendere coscienza di
questo cambiamento epocale di cui poco
si parla e correre ai ripari con forme pensionistiche private che ci permettano di salvaguardare il nostro tenore di vita senza dover
immobilizzare dei grandi patrimoni”.
Do you have any advice for them?
“In the past few years reforms have been
very incisive. Social security benefits have
been largely reduced and legal working age
has been extended, especially for women.
Today, more than ever, we have to come
to terms with this epoch-making change:
not much is said about it. We should find in
private pensions the remedy that will allow
us to maintain our standard of living without
immobilizing huge assets”. “
31
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ACLI Casa è un consorzio di Cooperative. Opera per promuovere ed organizzare gli interventi delle Cooperative aderenti.
Individua le aree fabbricabili. Affida a professionisti di comprovata affidabilità gli incarichi di progettazione, direzione lavori e
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Da lunedì a venerdì
Mattino 10:00 - 13:00
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Tel. 011.57.12.812 - Fax 011.57.12.813 • e-mail: [email protected]
INVEST
O law
by G
iorgio
Tosetti
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La gestione del rischio legale
nei mercati finanziari
ardan
Legal risk management in financial markets
2a puntata
“P
rima delle vacanze natalizie InvesTO Law ha affrontato il tema del
rischio legale nei mercati finanziari, argomento di un interessante dibattito
durante la sessione pomeridiana di InvesTO
Day il 26 settembre scorso a Torino Incontra.
Secondo una delle definizioni più comunemente accettate dagli studiosi, per qualunque investitore il rischio legale è quello che
“comprende, fra l’altro, l’esposizione ad ammende, sanzioni pecuniarie o penalizzazioni
derivanti da provvedimenti assunti dall’organo di vigilanza, ovvero da regolamenti
privati”.
Pur non potendosi misurare sulla base di
modelli matematici, il rischio legale si può
senz’altro valutare e prevenire.
Proprio a questi fini è necessario individuare
soggetti dotati non solo di specifiche competenze approfondite e diversificate in ambito legale, ma soprattutto di indipendenza
di giudizio.
Qual è allora il nuovo ruolo del consulente
legale che assiste una banca, un altro intermediario finanziario (o anche un privato o
una società industriale nei propri investimenti) per consentire al proprio cliente di valuta-
B
efore the Christmas’s Holidays
InvesTO Law talked about legal
risk management in financial
markets; it was one of the topic discussed
during the afternoon section of InvesTO
Day, that was held at Torino Incontra last
September, 26th.
For any investor, and for experts too, the
most common definition of legal ricks is “
but is not limited to, exposure to fines, penalties, or punitive damages resulting from
supervisory actions, as well as private settlements”.
Although it cannot be calculated based
on mathematical models, the legal risk can
certainly be estimated and prevented.
For these purposes it is necessary to indentify subjects with in-depth and diversified legal specific competences but, above all,
with independent judgment.
What is then the role of the legal advisor assisting a bank, another
financial broker (or a private
customer or a company for
their investments) to allow
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re accuratamente e minimizzare le proprie
fonti di rischio legale, apportandogli un concreto valore aggiunto rispetto all’ “avvocato
tradizionale” che si occupa principalmente
di contenzioso, o dell’assistenza in relazione
a singole operazioni?
Occorre, prima di tutto, che il legale (o, preferibilmente, un team di avvocati con specializzazione multidisciplinare) individui il metodo più adatto per l’assessment del rischio
legale, sulla base delle caratteristiche della
società rispetto alla quale esso viene condotto.
Il suo intervento dovrà agevolare la predisposizione di un efficiente sistema di gestione
del rischio legale, permettendo così al proprio cliente (citando il Comitato di Basilea
per la Vigilanza Bancaria costituito presso la
Bank for International Settlements) di adottare “sistemi di controllo che siano in grado
di poter contribuire effettivamente alla gestione dei profili legali del rischio operativo”.
In questo contesto sono stati emanati proprio
dal Comitato di Basilea alcuni principi-guida
che identificano gli obiettivi che un efficace
sistema di gestione del rischio operativo (e
quindi anche quello legale) deve perseguire. Tra di essi vanno segnalati, in particolare:
(i) la definizione di un adeguato sistema di gestione e
la sorveglianza
sull’operatività da parte del
consiglio di amministrazione;
(ii) un efficiente sistema di reporting
interno e l’apprestamento di piani di
emergenza; e
(iii) la promozione di
un’affermata cultura
interna del rischio legale e dei controlli, che
deve tradursi in:
(a) un adeguato coinvolgimento della funzione
customers to accurately estimate and minimize legal risks, giving them an added
value compared to a “traditional lawyer”
who mainly deals with litigation or assists
single transactions?
First of all, the lawyer (or better a multidisciplinary team of lawyers) has to identify
the most suitable method of legal risk assessment, as per the company’s characteristics, to be adopted.
His work will have to simplify an efficient
legal risk management, allowing the costumer (quoting the Basel Committee on
Banking Supervision established in the Bank
for International Settlements) to implement
“control systems that are able to contribute effectively to the management of legal
aspects of operational risk”.
In this framework, the Basel Committee on
Banking Supervision issued some principles
for the sound management of operational
(and therefore legal) risks. In particular:
(i) the definition of an adequate operation
management and supervision system in
accordance with the provisions and procedures set out by the board
of directors.
(ii) an efficient system of internal reporting and contingency plans implementation; and
(iii) the promotion of a
well-established culture
of legal risk and internal
controls, which should
result in:
(a) an appropriate involvement of
the legal function
in the daily operations of the
company and
an appropriate
definition
of
external
lawyer interventions;
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legale nell’operatività quotidiana della società e un’appropriata definizione delle modalità di intervento dei legali esterni;
(b) un idoneo aggiornamento dedicato
particolarmente alle funzioni legali e di compliance sulle novità normative e giurisprudenziali che possano essere fonte di rischio
legale; e
(c) un training rivolto a tutto il personale della società in modo da assicurare che tutti
tengano i comportamenti più opportuni nel
caso di eventi che siano fonte di rischio legale (il primo esempio è quello di ispezioni
“a sorpresa” da parte dell’Autorità Fiscali e
di Vigilanza).
La necessità per ogni investitore (banche e
intermediari finanziari in primis) di valutare il
proprio rischio legale e di adottare adeguati sistemi per la sua gestione e prevenzione,
anche con l’ausilio di professionisti esterni, si
ascrive nel più ampio contesto di “autovalutazione” dei rischi e dell’operato degli organi
sociali che caratterizza le più significative novità in materia di diritto dei mercati finanziari.
Esempio principe di questo trend verso il
“prevenire i rischi è meglio che curarli” è il
processo di autovalutazione previsto nella
bozza di “Disposizioni di Vigilanza in materia
di organizzazione e governo societario delle banche” posta in consultazione da Banca d’Italia il 16 dicembre scorso per il recepimento in Italia della cosiddetta “CRD IV”
(Capital Requirements Directive IV).
Ma questo lo vedremo nel prossimo numero
di InvesTO Law.
Buon anno!
(b) an adequate update especially on
legal aspects and compliance with new
regulations and jurisprudential standards
that may cause legal risk; and
(c) a training course for all company personnel in order to ensure the most appropriate behavior in case of legal risk (for
example the “unexpected” inspection by
the Tax Administration Authorities).
The need of every investors (banks and financial brokers first) to evaluate their own
legal risk and to implement suitable management and prevention system, also
with the help of external professionals, it is
part of a large risk “self-assessment” and
the work of social authorities which represent the most significant innovation in financial market regulations.
The most important example of the “risk
prevention is better than treat them” trend
is the self-assessment process established
by the “Supervisory arrangements on bank
corporate organization and governance”,
consulted by Banca d’Italia last December
16th for the acknowledgment in Italy of the
sa-called “CRD IV” (Capital Requirements
Directive IV).
But we will talk about this in the next issue
of InvesTO Law.
Happy new year!
“
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Pur non potendosi misurare sulla base
di modelli matematici, il rischio legale
si può senz’altro valutare e prevenire..
36
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NUDA PROPRIETÀ,
UN’OCCASIONE IN ANNI DI CRISI
“L
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Bare ownership, an opportunity
in years of economic crisis
a crisi come ostacolo, ma anche
come opportunità. Quante volte
l’abbiamo sentito ripetere, negli ultimi anni, dai raffinati analisti fino alle chiacchiere dell’esperto da tavolino (del bar)? Ecco,
forse - in ambito immobiliare - si sta mettendo
in luce una situazione che sembra confermare questa teoria “bifronte”. Quella della nuda
proprietà. La cessione, insomma, di un immobile che rimane tuttavia nella disponibilità di
chi lo vende fino a quando è nella necessità
di occuparlo. Una formula di vendita che, un
tempo, era poco considerata e che attualmente, pur rappresentando ancora solo lo
0,7% dell’offerta totale, è arrivata a crescere di quasi il 22% negli ultimi tre anni. Lo rivela
una ricerca effettuata dall’ufficio studi di Immobiliare.it, portale italiano leader nel settore
degli annunci immobiliari. E se una volta era
una situazione “classica” per gli anziani che, in
assenza di eredi o comunque nella necessità
di ottenere un piccolo gruzzolo, sceglievano
di cedere i diritti di proprietà della casa in cui
vivevano, ma non il diritto al godimento del
bene stesso.
Ora la platea si è decisamente allargata.
Ed è qui che entra in gioco il binomio crisi/
T
he economic crisis sees as obstacle but also as an opportunity. How many times in recent
years have we heard repeating it from fine
analysts and from “table” experts chatting
in bar? Well, maybe – in real estate – a situation confirming this “two-faced” theory
is coming to light. The bare ownership. That
is, a transfer of real estate that remains
however available to sellers until they need
to occupy it. A selling solution that, once, it
was not taken into consideration and that
now, even if it represents only 0,7% of the
total supply, has grown by almost 22% over
the past three years. This is the result of a
study carried out by the Research Department of Immobiliare.it, a leading Italian
website for real estate classified ads. This
used to be a “typical” situation for seniors
with no heirs or for seniors that wanted to
set aside a little nest-egg: they choose to
transfer the ownership of the real estate
but not the right to use the asset.
Nowadays the number of people interested in this opportunity has grown. And
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opportunità. Se da un lato, infatti, le difficoltà economiche possono aver spinto sempre
più persone (e magari proprio gli anziani, con
pensioni non ricchissime) a cercare un modo
per godersi la vecchiaia senza patemi, dall’altra quella della nuda proprietà rappresenta
un’ottima occasione per chi ha un capitale
da investire, ma non la necessità di entrare in
controllo diretto del bene. Una sorta di titolo
a lunga scadenza, che alla fine darà i propri
frutti e che nel frattempo viene custodito da
chi, quell’abitazione, è abituato a considerarla e trattarla come casa propria. “Senza
alcun dubbio la crisi di liquidità è una delle
ragioni principali di questo fenomeno – spiega Carlo Giordano, amministratore delegato
di Immobiliare.it – e la prova è che l’offerta di
nuda proprietà, vale a dire la vendita dell’immobile disgiunta dalla possibilità di usufrutto
dello stesso, è presente anche al di fuori delle grandi città, in modo equivalente rispetto
all’offerta di vendita”.
In particolare, in tutte e cinque le città cam-
that’s the situation for the combination crisis/opportunity to come into play. If, on the
one hand, financial difficulties could have
led more and more people (and maybe elderlies with low retirement pensions) to find
a way to enjoy a worry free old age, on
the other hand bare ownership represents
a wonderful opportunity for those who
has some money to invest but they do not
need to have the asset at their disposal. A
sort of long term bond that will give some
profits at the end and that, in the meantime, will be taken care by whom usually
considers and treats that house as its own.
“No doubt the liquidity crisis is one of the
main reasons of this phenomenon – says
Carlo Giordano, CEO Immobiliare.it – and
it proves that the demand for bare ownership, meaning a transfer of real estate that
remains separated from the use of it, exists
also outside the big cities and it is equal to
40
. .un’ottima occasione
per chi ha un capitale da investire..
pione prese a esempio, la crescita delle vendite della nuda proprietà è a doppia cifra: dal
2010 a oggi, l’offerta sia aumentata del 20,3%
a Roma, del 18,7% a Milano, del 17,4% a Firenze e del 15,5% a Genova. Solo a Napoli la
percentuale supera appena il 10% attestandosi all’11,1%. Segno, probabilmente, che nel
meridione la casa ha una centralità maggiore nella vita degli individui e la vendita in nuda
proprietà rappresenta ancora un tabù difficile
da far tramontare. La tipologia di immobile
venduto in nuda proprietà si trova, solitamente, in stabili di tipo economico e in zone semi
centrali o di prima periferia. E il valore della
proprietà ceduta oscilla tra i 142.000 euro di
Napoli e i 228mila euro di Roma. La diminuzione generale dei valori di mercato ha avuto un
effetto ovviamente anche su queste vendite,
rendendo più esiguo, rispetto al passato, per
l’acquirente il vantaggio rispetto all’acquisto
di un immobile equivalente in vendita con formula classica. Ma proprio l’attesa connessa a
questa tipologia di vendita può rappresentare per chi acquista un impulso ad attendere
tempi migliori nelle quotazioni del mercato
del mattone. Gli sconti, attualmente, rimangono comunque importanti e se chi compra
una nuda proprietà a Milano risparmia circa
il 24% del prezzo di mercato, chi fa lo stesso
acquisto a Napoli riesce a spendere quasi il
35% in meno. Si trovano nel mezzo i risparmi di
Roma (24,7%), Genova (25,6%), Torino (26,6%)
e Firenze (31,1%).
In un confronto con il 2010 la domanda (che
essendo guidata principalmente da un’ottica
ottica di investimento si concentra pressoché esclusivamente (97%) nelle grandi città)
è rimasta stabile, a causa del bilanciamento
fra l’aumento dell’offerta, e quindi dell’opportunità di acquisto, e la ridotta intenzione
all’investimento in Italia. Curiosamente, infine,
se esiste un mercato dove la nuda proprietà
gode di ottima salute è quello delle Costa Azzurra. In questa area, dove l’investimento ha
già dimostrato la propria redditività, le vendite
con la formula della nuda proprietà rappresentano il 3,5% del totale e, a parità di offerta,
la domanda è aumentata dell’11% in tre anni.
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the sale demand”.
In particular, in all five cities taken as a sample, the growth in sales of bare ownership is a double-digit: from 2010 – present,
the supply has increased by 20,3% in Rome,
by 18,7% in Milan, by 17,4% in Florence and
by 15,5% in Genoa. Only in Naples, the
percentage is just over 10%, reaching 11,
1%. This probably means that in the South
the house is still very important for people
and sales in bare ownership still remains a
taboo hard to overcome. Usually the properties sold in bare ownership are located
in low-cost buildings and in semi-central
areas or in suburbs. The value of the sold
properties ranges from 142.000 Euro in Naples to 228.000 Euro in Rome. The general
decline in market value has obviously had
an effect on these sales: the advantage
for the buyer is smaller compared to a classic purchase of a property in the past. But
the expectations on this kind of sales, could
represent for buyers an impulse to wait for
better times in real estate. The discount on
bare ownership, right now, are quit high: a
24% saving on market price in Milan and
35% saving in Naples. In the middle Rome
(24,7%), Genoa (25,6%), Turin (26,6%) and
Florence (31,1%).
Compared to 2010, demand (which being
considered exclusively (97%) as an investment, it is concentrated in the big cities)
has remained stable because of balancing
between the increase of supply, therefore
the opportunity to purchase, and the reluctance in investing in Italy. Oddly enough, in the French Riviera real estate market
bare ownership enjoys excellent health. In
this area, where investments have already
shown their profits, sales of bare ownership
represents 3,5% of the total and, supply being equal, demand has increased by 11%
in three years.
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Modella: Elisabeth Sinisi
(www.silkandscissors.it)
Abiti: Davide Monaco
(www.davidemonaco.com)
Foto: Maurizio Bo
(www.mauriziobo.com)
Location: Grand Hotel Sitea
Torino (www.grandhotelsitea.it)
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MASSIMO SIRELLI
Massimo Sirelli
“Street Art”
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“M
M
assimo Sirelli nasce a Catanzaro, 1981. Il suo primo approccio alle arti visive è influenzato
in adolescenza dal mondo dei graffiti e della
street art.
La costanza e la passione lo aiutano a conquistarsi in quest’ambito una propria “anonima”
notorietà, confermata da numerose pubblicazioni e interviste a livello internazionale.
Il writing, lo aiuta a filtrare la realtà di ogni giorno sotto una nuova prospettiva: quella della
strada. La sua ricerca visiva, indirizzata a trovare soluzioni nuove ed insolite, nasce per lui
da ragazzo quando prende il primo spray in
mano, e oggi continua attraverso altri strumenti di espressione.
Diplomato presso lo IED di Torino nel 2003 in
digital e virtual design, opera per alcuni anni
come freelance per prestigiose agenzie di co-
assimo Sirelli was born in Catanzaro, in 1981. His first approach to visual arts was influenced during his teens, by graffiti and
street art .
The perseverance and passion helped
him to build in this field and “anonymous”
fame, confirmed by several international
publications and interviews.
The writing helps him to filter the reality of
every day under a new perspective: the
street. His visual research, aiming to find
new and unusual solutions, started as a
child when he first used a spray and it is
continuing today through different tools of
expression.
Graduated in digital and visual art at the
IED in Turin in 2003, he worked for some
years as a freelance for prestigious communication agencies on projects for important
national and international brands (Ferrero,
Seven, Fiat, Rai Trade, Bakeca.it, Sorin Biomedica, etc).
From 2006 Massimo Sirelli is Art Director-Founder of Dimomedia creative art studio, creative lab of research and experimentation
focused on graphics, communication and
multimedia design.
His works has been published in important
graphic design books: Tres Logos Gestalten,
Los Logos 4 Gestalten, Los Logos Compass
Gestalten, Tactile Gestalten, FlashFolios Tashen, Web Design Index PepinPress, Design
Book of the Year etc etc
Since 2008 he teaches editorial graphics, portfolio and other courses related to
graphic design and multimedia at the European Institute of Design in Turin (IED), in
the departments of Interior Design, Transportation Design, Fashion and Textile Design, Jewellery and Accessory Design, Car
Design and Transportation Design - BYT.
When and how did you find out your passion for street art?
I was 14 years old and I had so many things
to express… When I watched a move on
TV about street art and such was the desire
to put myself to the test with spray paints
municazione su progetti riguardanti importanti marchi nazionali ed internazionali (Ferrero,
Seven, Fiat, Rai Trade, Bakeca.it, Sorin Biomedica, etc)
Massimo Sirelli dal 2006 è Art Director - Fondatore dello studio creativo Dimomedia, laboratorio creativo di ricerca e sperimentazione
incentrato su grafica, comunicazione e multimedia design.
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on a wall to affect my future. Graffiti saved
my life, they gave me a path to follow and
they became much more than a childhood passion.
What do you use to paint?
Over time my artistic career has taken
always different turns. My artistic curiosity has brought me to experiment and try
many different activities over time. I kept all
these different paths connected to each
other and one experience has contaminated the other. I started with markers and
pencils on paper, then spray paints, industrial paints, stencil, then computer graphic
and then back to spray paints, brushes and
paints… I do not like to portrait myself as
any of the artistic role I lived and I do not
like to be constrained to a single technique
or artistic role… the ideas and the needs to
communicate through visual arts are my
stock-in-trades.
How did you develop your technique?
Instinct and passion. Artists are like sponges: they absorb emotions from
the outside word and
they transforms these emotions
into
an
artistic sign, whatever it
is. I break
out of the mould, instinct and
I suoi lavori sono stati pubblicati su importanti
libri di graphic design quali: Tres Logos Gestalten, Los Logos 4 Gestalten, Los Logos Compass Gestalten, Tactile Gestalten, FlashFolios
Tashen, Web Design Index PepinPress, Design
Book of the Year etc etc
Dal 2008 è docente di grafica editoriale, portfolio e di altri corsi riguardanti la progettazione grafica e multimediale presso l’Istituto
Europeo di Design di Torino (IED), nei dipartimenti di Interior Design, Trasportation Design,
Fashion e Textile Design, Design del Gioiello e
dell’Accessorio, Car Design e Transportation
Design - BYT.
Quando e come è iniziata la tua passione per
la street art?
Avevo 14 anni, e tante cose dentro da tirare fuori… poi in Tv vidi un film che trattava di
questo argomento e il desiderio di mettermi
alla prova su di un muro con delle bombolette
spray fu tale da influenzare il mio futuro. I graffiti mi hanno salvato la vita, mi han dato un
percorso e sono diventati molto più che una
passione d’infanzia.
Quali sono i tuoi attrezzi del mestiere?
Nel tempo il mio percorso artistico ha preso direzione sempre diverse. La mia curiosità
artistica mi ha portato a sperimentare e cimentarmi in molte attività diverse nel tempo.
Tutte strade che ho mantenuto collegate e
un’esperienza ha contaminato le altre. Ho iniziato con i pennarelli e le matite su carta, poi
gli spray, le vernici industriali, gli stencil, poi la
computer grafica per poi tornare agli spray e
alle vernici ed ai pennelli… insomma non amo
definirmi in nessuna figura delle tante che ho
vissuto e non amo essere inquadrato in nessuna tecnica e in nessuna figura… le idee e
la necessità di comunicare attraverso le arti
visive sono i miei attrezzi del mestiere.
Come hai sviluppato la tua tecnica?
Istinto e passione. Gli artisti sono come delle
spugne, che assorbono dal mondo esterno
e convertono le emozioni in gesto artistico,
qualunque esso sia. Io sono fuori dagli schemi,
istinto e libertà… quello che mi piace fare lo
faccio, tanti anni di passione mi hanno portato a creare un linguaggio iconografico e un
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freedom… Whatever I like to do, I’ll do it,
many years of passion led to a creation of
an iconographic language and to a personal feature that is always reflected in the
different things I do.
Street art and graffiti belong to a multi-faceted world. How do you describe your
personal style?
Contaminated? Yes, maybe it is. I do not
think to have a defined style. It is not easy to
look at yourself in the mirror. Maybe, who looks at my works from outside sees an identifying sign. I am an Art director therefore it is
impossible for graphic, advertisement and
social media not to influence my artistic
production, and vice versa. My past as a
writer and my years making graffiti are the
foundation of my artistic career…. I did so
many things and I will keep on doing them.
Today, in what does Massimo Sirelli want to
invest for his future?
I realized over time that the greatest investment that an artist can do is to invest
on “emotions”. Feeling any kinds of strong
emotion is the lifeblood for any creative
spark. Only though emotions I will keep creating my works.
tratto personale che trova continuo nelle varie cose che faccio
La street art e i graffiti appartengono ad un
mondo molto sfaccettato. Come descrivi il tuo
stile personale?
Contaminato? Si forse è così il mio. Non sono
certo di avere uno stile preciso. Non è facile
guardarsi allo specchio.
Forse dall’esterno chi guarda i miei lavori riconosce in qualche modo un codice identificativo. Di lavoro faccio l’Art director quindi è impossibile che la grafica, la pubblicità e social
media non influenzi la mia produzione artistica
e vice versa. Il mio passato da writer e anni
di graffiti sono le fondamenta del mio percorso… ho fatto tante cose e continuerò a farne.
In cosa oggi Massimo Sirelli intende investire
per il suo futuro?
Ho capito nel tempo che l’investimento più
grande che un artista possa fare è investire
sulle “emozioni”. Provare emozioni forti sono
di ogni genere sono la linfa vitale della scintilla creativa. Solo attraverso le emozioni posso
garantire di continuare a creare i miei lavori.
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Baselworld 2014
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Countdown per
ervono i preparativi per la
nuova edizione del principale evento mondiale del 2014 dedicato all’orologeria e alla gioielleria.
Dal 27 marzo fino al 3 aprile 2014,
sono attesi a Basilea oltre 150.000
visitatori e ben 3.500 rappresentati
dei media di tutto il mondo. Negli
ultimi anni, il salone dell’orologeria
e della gioielleria Baselworld che si
tiene ogni anno a Basilea è divenu-
dall’Estremo Oriente-principalmente
da Hong Kong e dalla Cina-continua a crescere da diversi anni. Negli
ultimi dieci anni, i marchi di orologi
e gioielli hanno dettato il passo nel
campo del lifestyle. Con sempre
maggiore frequenza, designer di
moda, designer industriali ed esperti di marketing operanti nei rami più
disparati trovano ispirazione durante questo evento unico al mondo
to l’evento più atteso. Nei favolosi
padiglioni espositivi progettati da
Herzog & de Meuron, nel giro di due
mesi e con l’aiuto di 20.000 addetti, verrà allestita una vera e propria
cittadina con edifici a più piani che,
sotto molti aspetti, fanno invidia
alle più famose strade per lo shopping in Svizzera e all’estero. Non tutti
possono fare acquisti al Salone Baselworld. Il salone pur essendo aperto anche ai visitatori privati, tuttavia
come B2B, è dedicato all’industria
mondiale dell’orologeria e della gioielleria.
che si tiene a Basilea. Gli stand sono
spesso progettati e le presentazioni messe in scesa da architetti di
fama mondiale. Celebrità da tutto
il globo percorrono i corridoi del salone lunghi oltre 30 chilometri. Il numero di 3.600 giornalisti accreditati
provenienti da tutto il mondo verrà
molto probabilmente superato nuovamente in occasione di Baselworld
2014. I media sono diventati i partner
più importanti dell’industria dell’orologeria e della gioielleria. E tra le
testate più importanti dedicate al
Salone più lussuoso del mondo sarà
presente anche la nostra esclusiva
testata.
See you soon at the Baselworld.
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COME OGNI ANNO GRANDE
INTERESSE DAI PAESI ASIATICI
Il numero di visitatori provenienti
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The Wolf’s Choice
deborazavaglia.it [email protected]
Debora Zavaglia
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L’Ue cambia il calcolo del Pil
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La nuova metodologia, che rientra in un
processo di revisione a livello mondiale, sarà
adottata nell’Ue a partire da settembre di
quest’anno.
La Commissione ricorda che la nuova metodologia ha portato negli Usa, dove è stata
adottata nell’agosto del 2013, ad un incremento del Pil del 3,5 per cento per gli anni
dal 2010 al 2012.
ambia il metodo di calcolo
del Pil per i Paesi dell’Unione
europea. Lo ha comunicato
la Commissione in un documento che delinea, per l’Italia, un incremento tra l’1 e il 2
per cento dei dati pregressi di Pil.
Secondo una stima preliminare fornita nella
nota comunitaria, in particolare l’effetto della nuova metodologia sul Pil italiano viene
quantificato tra uno e due punti percentuali
in più per quel che riguarda il dato del 2011.
Analoga la stima per Spagna e Portogallo,
mentre per Germania e Francia il beneficio
sarebbe ancora maggiore, compreso tra 2
e 3 punti percentuali di Pil. Per Finlandia e
Svezia il contributo positivo della nuova metodologia potrebbe arrivare addirittura al 5
per cento del Pil (la stima è sempre riferita
all’anno 2011).
Tra le modifiche previste dal nuovo metodo di calcolo c’è in particolare quella che
riguarda la spesa in ricerca e sviluppo, attualmente conteggiata come un costo e che
invece rientrerà tra gli investimenti, a vantaggio del Pil.
Un trattamento simile verrà riservato anche
alla spesa per armamenti, mentre tra le altre modifiche ci sarà anche quella relativa
al calcolo dell’impatto su import ed export
dei beni inviati all’estero per una fase di lavorazione.
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Svizzera, un tesoretto previdenziale
in attesa dei titolari
Oltre 5,1 miliardi di euro di contributi attendono il riscatto da parte dei legittimi titolari. Sono
maturati nelle casse previdenziali professionali elvetiche e sono confluiti nel corso degli
anni in un fondo di garanzia appositamente
costituito a Berna per i contributi “dormienti”.
Chi sono i titolari e perché non li hanno mai
reclamati? Sono sia cittadini della Confederazione elvetica, sia cittadini stranieri tra cui
anche tanti italiani.
L’esistenza di un tesoro previdenziale nascosto, come riportato da La Repubblica,
sarebbe stata svelata da una trasmissione
andata in onda sulla tv pubblica di Zurigo.
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era necessario comunicare all’istituto previdenziale professionale il cambio di lavoro
entro sei mesi. Solo attraverso questa comunicazione si poteva trasferire presso il nuovo
istituto professionale la dote contributiva già
accumulata. In molti tuttavia, si sono dimenticati di effettuare tale comunicazione proprio perché, come nel caso dei lavoratori
stranieri, si trattava di lavori saltuari, stagionali o discontinui.
La vicenda in realtà non è nuova, ma torna periodicamente agli onori della cronaca per motivi sia politici, sia di ordine pratico. Da un lato, l’ammontare dei contributi
dormienti è tale da ripianare anche i conti
del sistema previdenziale elvetico, basato
come in Italia su tre pilastri. Tutte le persone
che hanno domicilio o svolgono un’attività
lucrativa in Svizzera sono infatti assicurate
dal primo pilastro.
“I contribuenti interessati al recupero di questi contributi possono rientrare in diverse tipologie”, spiega Francesco Onorato, coordinatore del Patronato Acli Svizzera. “C’è chi,
prima del 1985, lavorava presso un datore
di lavoro che offriva già ai dipendenti un’assicurazione sulla base del secondo pilastro,
sebbene all’epoca non fosse obbligatoria.
Altri possono aver cessato l’attività lavorativa in Svizzera e sono poi rientrati nel paese
di origine senza richiedere alcuna prestazione legata all’assicurazione relativa al secondo pilastro. Altri ancora sono lavoratori che
nel corso della carriera professionale hanno
cambiato più aziende e hanno dimenticato
di comunicare i passaggi dei contributi accumulati al nuovo datore di lavoro entro i
tempi prescritti”.
Nonostante le pressioni politiche, tuttavia, il
fondo di garanzia non può essere utilizzato
per corrispondere le pensioni del primo pilastro e quindi, almeno per ora, l’ipotesi di un
eventuale azzeramento dei quei contributi
resta esclusa.
Dall’altra parte, tuttavia, la ricerca dei titolari, già da tempo avviata dagli amministratori
del fondo, resta un’operazione complessa,
non tanto dal punto di vista delle normative sulla privacy, quanto per la mancanza di
risorse per poter effettuare un riscontro dei
dati corretto.
Per poter richiedere tali contributi, che possono dare diritto a una pensione integrativa
o un capitale, occorre dimostrare di aver
lavorato in Svizzera e di aver maturato quel
diritto.
“Tempo fa, il fondo ci ha fornito una lista dei
titolari dei contributi “dormienti”. Gli aventi
diritto, che possono essere assistiti dai nostri
uffici in Italia, sono solo due: il titolare che ha
versato i contributi oppure il coniuge se il titolare è venuto nel frattempo a mancare.
Nel caso in cui venga accertata l’esistenza
del diritto, il fondo si attiva per la restituzione
di quanto dovuto sulla base dei contributi
versati”.
A complicare ulteriormente il recupero è il
fatto che si tratta di contributi obbligatori
versati a una delle tante casse professionali
sulla base del secondo pilastro, e quindi in
base alla professione svolta dal lavoratore.
In base alla disciplina in vigore fino al 1985,
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GREEN ECONOMY
Se l’hamburger diventa sostenibile
L’annuncio è di quelli che fanno effetto: nel
2016 gli hamburger di McDonald’s saranno
realizzati utilizzando carne verificata come
sostenibile.
del gruppo McDonald’s, poi, si deve ai costi
contenuti: riuscirà a mantenere prezzi bassi
anche con una produzione di carne “certificata”?
“Vogliamo fare la nostra parte per migliorare
le pratiche ambientali nella produzione della
carne, promuovere luoghi di lavoro favorevoli, e portare avanti un miglioramento continuo della salute e del benessere degli animali”, spiega sul suo sito il gigante mondiale
del fast food. “E vogliamo fare tutto questo
offrendo al tempo stesso affidabilità e qualità, insieme con la possibilità di vivere per gli
allevatori e i produttori di carne”.
Di certo l’impatto sull’industria del fast food
sarà notevole. McDonald’s è una potenza
globale con i suoi 34 mila ristoranti in 119 paesi, e i concorrenti non potranno far finta di
niente.
Se ne saprà di più il 1° marzo quando, secondo quanto scrive GreenBiz.com, saranno resi
noti i principi e i criteri per la carne sostenibile.
E sul tema è al lavoro un tavolo di lavoro (Global roundtable for sustainable beef), creato
dall’azienda insieme con alcune organizzazioni ambientaliste, fornitori e rivenditori.
Se per molti ambientalisti l’hamburger sostenibile è un ossimoro, molti osservatori osservano come manchi, finora, una definizione univoca e ampiamente accettata di cosa sia la
“carne sostenibile”. Gran parte della fortuna
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GREEN ECONOMY
Europa: nuove regole anti-speculazione
Consiglio, Parlamento e Commissione europea hanno definito la nuova direttiva che dovrà regolamentare il mercato degli strumenti
finanziari. Tra i molti temi affrontati, anche il
trading ad alta frequenza e le speculazioni
sulle materie prime, in particolare alimentari
ed energetiche.
ferti agli investitori siano adatti a loro, e che i
loro patrimoni siano ben protetti.
La direttiva contiene anche un importante
riconoscimento della consulenza indipendente, remunerata cioè dal cliente stesso e
non dalle società di investimento o dalle reti
di vendita. Afferma infatti che gli investitori
devono poter contare su una consulenza indipendente e neutrale e che la struttura delle remunerazioni non dev’essere in conflitto
con questa esigenza: in pratica,saranno introdotte limitazioni alle commissioni di incentivo che, per come sono strutturate, possono spingere i consulenti a proporre i prodotti
che risultano per loro più remunerativi e non
i migliori per i clienti.
A proposito di queste ultime, le autorità di regolazione avranno, per la prima volta, il potere di limitare la dimensione della posizione
netta che un soggetto può detenere in derivati sulle materie prime, per evitare posizioni
distorte e abusi di mercato.
Quanto al trading ad alta frequenza, saranno introdotti controlli per le attività basate su
algoritmi, che hanno aumentato in maniera
impressionante la velocità degli scambi creando possibili rischi sistemici. Tutti le società
che le praticano dovranno adottare efficaci
sistemi di controllo, e in particolare dei “freni”
che blocchino le negoziazioni quando la volatilità dei prezzi risulta troppo elevata.
In ogni caso i clienti devono sapere se le
indicazioni e i consigli ricevuti sono indipendenti e devono essere informati dei rischi associati agli investimenti proposti.
Sul fronte della tutela degli investitori, saranno
introdotti nuovi obblighi organizzativi per le
società di investimento, e regole di condotta
più rigorose, per assicurare che i prodotti of-
La palla passa ora all’Esma, il regolatore europeo, che dovrà mettere a punto le nuove
regole. Queste dovranno poi essere recepite dagli stati membri e approvate dai parlamenti nazionali.
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Pensioni “ex Inpdap”
a rischio tagli per il conguaglio
Per i pensionati Inps della Gestione Pubblica,
sarà un inizio d’anno magro a causa di un
conguaglio fiscale che si riferisce a somme
loro corrisposte nel periodo gennaio-agosto
2013.
l’importo del debito fiscale sulle mensilità di
gennaio e febbraio 2014. I conguagli saranno operati in base all’importo della pensione: ai pensionati il cui trattamento pensionistico mensile è maggiore di 626,73 euro
sarà assicurato il pagamento di un importo
netto di 501,38 euro, corrispondente al trattamento minimo Inps 2014; per i pensionati
con una rendita mensile uguale o inferiore a
626,73 euro mensili, si effettuerà la trattenuta
di un quinto.
L’anno scorso questo tipo di prelievo causò
notevoli disagi a circa 6 mila pensionati ex
Inpdap, che si ritrovarono improvvisamente a
marzo con un assegno di pochi euro.
Quest’anno le trattenute sulle rate di pensione saranno determinate suddividendo
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Le Piccole e Medie Imprese
al centro dell’Europa
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ono le piccole e medie imprese le
indiscusse protagoniste della programmazione europea a gestione
diretta, ovvero di quella parte di fondi comunitari a cui si accede presentando una proposta progettuale su bandi emanati direttamente dalle Direzioni Generali di Bruxelles
e/o dalle loro Agenzie Esecutive.
A livello europeo, le piccole e medie imprese rappresentano oltre il 99% del totale delle
imprese, e il 91% sono micro. Secondo i dati
pubblicati a fine novembre nel SME Performance Review, il 2013 ha segnato, dopo
cinque anni di discesa, il primo dato positivo in termini di fatturato e occupazione (un
dato non comune a tutti i paesi dell’Unione
e purtroppo non allineato all’andamento
dell’anno 2013 in Italia). A sostenere questo
primo timido segnale, la Commissione Europea ha messo a punto per la programmazione 2014-2020 il nuovo Strumento per le
piccole e medie imprese (SMEs Instrument)
che, all’interno del programma di ricerca e
innovazione Horizon 2020 (che ha una dotazione finanziaria totale di oltre 70 miliardi di
euro), sosterrà l’innovazione nelle piccole
medie imprese con una linea dedicata: cofinanziamenti a fondo perduto e servizi gratuiti di sostegno per l’innovazione finalizzata
al mercato.
A parte che con questo strumento dedicato, il programma Horizon 2020 promuove
orizzontalmente la presenza delle PMI nei
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Europa
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programmi transnazionali di ricerca e innovazione, ponendosi l’ambizioso obiettivo di
destinare alle piccole e medie imprese europee il 20% dell’intero budget dei finanziamenti a disposizione. A Horizon si affianca
poi il programma CO.SME, dedicato in particolare a facilitare l’accesso al credito per le
piccole e medie imprese e a promuoverne
l’internazionalizzazione.
Sono opportunità importanti, non per tutti ma neppure irraggiungibili. Per coglierle,
oltre che conoscerle, è fondamentale uno
scatto culturale: sviluppare un pensiero progettuale e diventare consapevoli di cosa
l’Europa può davvero fare per imprese capaci di essere europee.
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primo
gelato
ricoperto su stecco
IL Pinguino®
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I Pinguino®, primo gelato ricoperto su stecco inventato e brevettato (N.
58033) nel 1939, viene prodotto in 6 differenti gusti: Caffé, Crema Pepino,
Gianduja, Nocciola, Menta e Viola.
Da 75 anni è uno dei simboli più antichi di Torino, prodotto sempre con la massima cura e gli ingredienti più nobili.
Per avvicinarci alle celebrazioni del suo 75° anniversario, assieme alla fantasia e
bravura di Erica Maggiora, e sua figlia Camilla, della Scuola di Arte Culinaria La
Maggiorana di Rivoli, abbiamo dato
vita ad una serie di interpretazioni su piatto che trasformano
un gelato da passeggio
in un’installazione di arte contemporanea.
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Foto in alto: Pinguino alla Nocciola servito
con crema al cappuccino
Foto in basso: Pinguino alla Crema Pepino,
con salsa di cioccolato bianco
e tè Matcha e mele Delizie
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Gelateria Pepino
Piazza Carignano 8, Torino
Aperto tutti i giorni
Servizio a pranzo con menù settimanale
Si organizzano: colazioni di lavoro, ricevimenti per ricorrenze, feste private,
merende e cene su prenotazione, aperitivi, degustazione gelati - cioccolate e vini.
Servizio dehors estivo e invernale.
Facebook e Twitter: gelateriapepino
INVESTO MAGAZINE
MONEY & LIFESTYLE
Investo Magazine
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propone al lettore l’immediata fruibilità di ogni possibile
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si propone al lettore che ama viaggiare, ricercato e con
uno spiccato senso estetico, attento alle tendenze e alle
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Supercharged S
PHOTO © Giulia Gabetto - All rights reserved
Jaguar F - Type V6
380 CV - € 102.400,00
driver: Marco Longhini
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e anche voi pensavate che la generosa quantità di rupie che Ratan
Tata ha versato nelle casse della
Factory di Coventry non avrebbero portato
risultati degni della storia del marchio, beh,
direi che vi dovrete ricredere; personalmente ritengo che mai, come in questo periodo,
la Jaguar abbia (e stia) per produrre vetture
desiderabili, innovative e di qualità.
Nel caso della F-Type, inoltre, si è partiti proprio dalla versione convertibile per far vedere come l’azienda sia viva e propositiva,
pronta a sottolineare la passione e il desiderio della guida “en plein air” (anche se
rappresenta solo una nicchia del mercato
globale) e a conquistare nuove tipologie di
clienti (leggere: “più giovani”).
Inizierò col dire che le somiglianze con la
sua progenitrice E-Type non sono molte, ma
forse è meglio così... Non amo i confronti e
questa spider è una sportiva “nuova” che
cerca, però, di mantenere i valori imprescindibili del marchio, ossia materiali e finiture di
alto livello.
I
f you thought that the huge amount
of Rupees that Ratan Tata has poured into the coffers of the Factory of
Coventry would not have brought significant results in the brand history, well, I’d
say you’ll change your mind; I personally
think that, never as in this period, Jaguar
has produced (or it is producing) desirable,
innovative and high quality cars.
Besides, for the F-Type the convertible version has been the first one to be produced
to show how alive and proactive the company is; the company wants to emphasize
the passion and desire for driving “en plein
air” (even if it represent just a niche of the
global market) and to win new customers
(e.g.: “younger people”).
First of all, the similarities with the E-type
are not many, but maybe it is better that
way… I do not like to make any comparisons and this spider is a “new” sport car
that tries, however, to maintain the essential values of the brand: materials and high
quality finishes.
High quality seats with leather facings, aluminum console finisher and retractable air
vents; I was shown a state-of-the-art Infotainment system featuring many marketing
tricks: G-Force meter, lap time that many
will not even use but they are choreographic.
It is interesting, however, how the driver
can control (through the “Configurable
Dynamics System” on the 8-inch Touchscreen) different driving parameters: throttle, steering, shifting, ect.
Jaguar sporting car seat configuration
(1+1 ) perfectly wraps around the driver
and driving is the most appreciate experience: instinctive, intuitive, alive; for once,
the brochure does not exaggerate: it only
takes a moment to feel a perfect interaction between the driver and the car as the
cockpit architecture seems to be tailor
PHOTO © Giulia Gabetto - All rights reserved
Pelle di ottima qualità a profusione, cuciture a vista, inserti in alluminio e bocchette di
areazione a scomparsa; mi viene illustrato
anche un sistema di Infotainment all’avanguardia che ha, tra le sue funzioni, molti abili giochini di marketing: indicatore di forza
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PHOTO © Giulia Gabetto - All rights reserved
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“G”, laptop timer, che magari molti non utilizzeranno mai, ma che fanno molta coreografica scena.
Interessante, invece, la possibilità di poter
agire (sempre attraverso il touchscreen a colori da 8” del sistema “Configurabile Dynamics”) alla selezione dei vari parametri di guida: sospensione, volante, cambio, ecc.
La posizione del guidatore è perfetta (ecco
perchè Jaguar definisce “1+1” l’abitacolo
della sua sportiva) e la cosa che si apprezza
di più è proprio l’esperienza di guida: istintiva,
intuitiva, intensa; una volta tanto non esagera nemmeno la brochure ad usare questi termini e ci vuole davvero un attimo perché si
crei una perfetta interazione tra il pilota e la
vettura, tanto che l’abitacolo sembra creato su misura per chi guida e al passeggero
non rimane che tenersi saldamente alla maniglia centrale, unico vezzo a lui dedicato.
Particolarmente riuscita è la vista posteriore,
con i gruppi ottici molto sottili, il vistoso diffu-
made for the driver and the only luxury for
the passenger is to grab the door handle.
The rear view is particularly successful: slim
headlight unit, the important diffuser and
the rear spoiler (which automatically deploys over 100 km/h and disappears under
60 km/h).
Jaguar says that all three models of the
F-type range will equally sell; I think though, that the 380 HP V6 Supercharged will
be the more successful one; 40 more nags
(compare to the standard engine) might
seem not much but, trust me, they transform the Jag into a much faster car, therefore we will invest on the F-Type S.
With this engine, the chassis is perfectly balanced, but the 3.0 engine has the greatest
qualities of precision and responsiveness;
the driver can take full advantage of the
car performances as, also on “Dynamic”
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. .la cosa che si apprezza di più è proprio
l’esperienza di guida: istintiva, intuitiva, intensa..
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sore e l’ala mobile (che fuoriesce automaticamente oltre i 100 km/h e scompare al di
sotto dei 60 km/h).
La Jaguar dice che venderà le tre motorizzazioni della F-Type in egual misura; io, invece,
penso che la privilegiata sarà la V6 Supercharged da 380 CV; 40 ronzini in più (rispetto
al motore d’ingresso) potrebbero sembrare
pochi ma, fidatevi, trasformano la Jag in una
macchina decisamente più veloce, quindi il
nostro “investimento” va sulla F-Type S.
Con questo motore il telaio è perfettamente bilanciato, anzi, è proprio con il 3.0 che
si hanno le maggiori doti di precisione e reattività; il guidatore può sfruttare al massimo
le prestazioni tanto che, anche in modalità
“Dynamic” (la mia preferita), il sistema di sospensioni attive le permettono di essere docile come una vera Jaguar richiede.
Nonostante sia “poco” più piccola di una
XKR, guidandola in modo vivace e sostenuto
sembra “molto più” piccola e meno impegnativa di una XKR, soprattutto sul bagnato
(per cui è stato dedicato anche un settaggio specifico). Lo abbiamo capito dopo
aver lasciato Cherasco (sede del nostro shooting fotografico statico) per arrampicarci
sulle colline del Barolo. Grandi accelerazioni
e in curva quella gradevole sensazione che
permette di giocare con l’acceleratore, con
il posteriore che entra in un leggero sovrasterzo progressivo (controllabile senza fatica)
e porta i suoi limiti sempre più in alto. La Jag
scoda, fa divertire, ma non mette mai ansia; il differenziale autobloccante permette
di derapare con pieno controllo del mezzo
e, nello stesso tempo, di acquisire velocità. Il
merito è anche dell’ESP, che già in modalità
normale lascia un buon margine di controllo al guidatore, mentre in quella intermedia
mette la pezza solo prima di far danni. Consigliato anche il sistema “Jaguar High Performance” (optional) per le inevitabili frenate a
cui dovrete abituarvi, se ne guidate una, alla
vista degli autovelox.
mode (my favorite one), the active suspension system allow the car to be more docile, as true Jaguar.
While driving, despite being a “little” smaller than a XKR , it seems to be “much” smaller and less demanding than a XKR , especially on wet asphalt (for which you need
a specific setting). We had this feeling after
leaving Cherasco (our photo shooting location) to climb the Barolo hills. When accelerating on a curve you can play on the
accelerator, and soon you will feel in the
back of the car a light progressive oversteer (easy to control), pushing its limits.
The Jag skids, it is fun, but you are not worried; the electronic active differential allows full control of the car and, at the same
time, to accelerate. Thanks also to the ESP
which, already in normal mode, gives the
driver a good control of the car, meanwhile in intermediate mode put a patch on it
just before the making any damages. Also
recommended is the “Jaguar High Performance” (optional) for breaking, which you
will have to get used to if driving one, in
case of speed cameras.
I also think that the ZF eight closely-spaced
gear ratios shift does not make you regret
the “standard” one, and it is perfectly integrated, with its intelligent and adaptive gearbox’s control system, to provide a
truly dynamic experience. Intelligent and
adaptive software automatically modifies
the gearshift strategy, ensuring the right
gear is selected for every situation. For the
sake of competitors’ double clutches. I
tried: driving in 6 gear (8 gears in the Qui-
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. . Particolarmente riuscita è la vista
posteriore, con i gruppi ottici molto sottili
il vistoso diffusore e l’ala mobile..
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Penso, inoltre, che la rapidità del cambio
automatico ZF a 8 rapporti non faccia rimpiangere un “manuale” e si integri perfettamente, con il suo software intelligente e
adattivo, alle qualità dinamiche della vettura, sia quando si selezionano le marce attraverso i paddle, sia quando gli si fa gestire
le cose (autonomamente) in “D”, con buona pace dei doppia frizione concorrenti. Ci
ho provato: andavo rilassato in 6 (i rapporti
sono, addirittura, otto nel Quickshift) ed ho
infilato il più rapidamente possibile la 3; il risultato è stata una scalata immediata, perfetta, accompagnata da un sound coinvolgente !
Idem se siete in manuale e decidete di fermarvi in 2°: lui mantiene questo rapporto e
dovrete essere voi, con la leva del cambio
(tipo joystick) o tramite le levette anodizzate
al volante (colore oro, come tutti i componenti legati alle prestazioni della vettura) a
mettere in 1° per ripartire.
La cappotte ha un’ottima insonorizzazione e
impermeabilità, può essere azionata anche
in movimento (fino a 50 km/h) e impiega 12
secondi per farvi godere del vento tra i capelli.
Di serie anche il tasto che permette di dare
libero sfogo allo scarico, progettato in collaborazione con Ducati, che risulta però
(rispetto a quello del V8) dal suono più artefatto, quasi fosse preso dalla PlayStation;
ovviamente lo lascerete sempre inserito e vi
servirà solo per evitare di incorrere in qualche sanzione per il disturbo della quiete pubblica.
Con l’arrivo imminente della Coupè, sono
molto indeciso su quale delle due carrozzerie consigliare: il vento tra i capelli della Convertibile o la capacità di carico (bagagliaio
da 407 litri) della Coupè ?
Si sa, per una due posti “secchi” abbattere
i sedili è una cosa praticamente impossibile, quindi bisogna attentamente analizzare
l’unica capacità disponibile del vano bagagli: quella minima di 196 litri, perché l’inglese aperta ospita, proprio li, la batteria ed il
serbatorio lavavetro (per una miglior distribuzione del peso)... Ma, forse, anche chiedersi
quale delle due guiderebbe Diabolik può
aiutare...
PHOTO © Giulia Gabetto - All rights reserved
ckshift) I quickly changed in 3 gear: it was
easy and smooth, with an involving sound!
Same thing if you are driving “standard”
and you decide to stop in 2 gear: the car
stays in 2 gear and you can change gear
with the shift stick (like a joystick) or through the levers on the wheel (gold, as all the
other car performance elements).
The convertible roof is built with composite
materials specifically engineered to reduce wind and road noise; even the roof is
fast - raised or lowered in just 12 seconds
(at speeds of up to 50 km/h)
The active sports exhaust button is a standard feature, designed with Ducati, which makes the sound (compare to the V8)
more unnatural, PlayStation sound. As an
option the system also allows the driver
to use a button on the centre console, to
manually activate the bypass valves. Of
course you will lways have the button on
77
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ad
to
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ad
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in
Un vero peccato, quindi, lasciare quest’oggetto, nella maggior parte dei casi, al pubblico di americani (soprattutto della west
coast), inglesi e tedeschi, in rigoroso ordine
di importanza di mercato; a noi non rimane
che sperare che, prima o poi, anche in Italia l’auto sportiva non sia più vista solo come
un “demone” da vessare, ma ossigeno la cui
vendita aiuterebbe le tasche del nostro Paese.
Un ringraziamento speciale alla Concessionaria Jaguar bi-Auto Group di Torino, che ci
ha supportato nella realizzazione del servizio.
PHOTO © Giulia Gabetto - All rights reserved
in order to avoid any fine for disturbing the
peace
With the arriving of the Coupé, I am really undecided which of the two bodies to
suggest: the wind blowing in my hair while
driving in a Convertible or the van capacity (407 liters) of the Coupé?
For a “straight” two seats car to lower down
the seats is almost impossible, so we better
closely evaluate the language van capacity: 196 liters minimum, because the car
has in trunk the battery and
the windshield fluid container
(for a better weight distribution)… But, maybe, wondering which of the two would
drive Diabolik…
It is such a shame, then, to leave this object to, in strict order of importance, the American (especially from the West
Coast), English and German
public; we can only hope
that sooner or later, sport cars
in Italy will not be consider a
“demon” to fight but oxygen,
whose sale would help the
pockets of our country.
A special thanks to bi-Auto
Group Jaguar Dealer in Turin
which has supported us during the test drive and photo
shooting.
InvesTo YES
The V6 - 380 HP. The best compromise body-engine; the stop-start system: so fast to
be used also in the city; the central exhaust
system, so E-Type.
InvesTo SI
Il V6 da 380 CV. Secondo noi il miglior compromesso telaio-motore;
Il sistema stop-start: talmente veloce che in
città si può anche pensare di utilizzarlo;
Gli scarichi centrali, che fanno molto E-Type.
InvesTo NO
In “Drive” mode, the displays does not show
which gear is on; it shows only in “manual”
mode after using (once, to change gear or
to change the ratio) the paddle or the shift
gear; Spot sun flap, with courtesy mirror, as
an optional for 70 euro; One accessory, for
once standard and not optional: the super
road tax!
InvesTo NO
In “Drive” il display non visualizza la marcia
inserita; lo fa solo in modalità “manuale”,
dopo aver usato (per una volta, al fine di
scalare o aumentare il rapporto) i paddle o
la leva del cambio;
Aletta parasole sportiva, con specchietto di
cortesia, optional a 70 euro;
Un accessorio che, una volta tanto, non è
optional, ma di serie: il super bollo!
“
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INVESTO MAGAZINE
MONEY & LIFESTYLE
ABBONAMENTO 2014
Investo Magazine
raffinato ed elegante bimestrale redatto in due lingue, propone al lettore
l’immediata fruibilità di ogni possibile mercato di investimento.
Investo Magazine
si propone al lettore che ama viaggiare, ricercato e con uno spiccato senso
estetico, attento alle tendenze e alle mode del momento, innovativo e unico nel
genere free-press, offre la possibilità anche ai più tecnologici di sfogliare l’esclusivo
bimestrale attraverso smartphone e tablet.
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STYLE
TO WO
MAN
by Vale
ntina P
Cats in boots
Le gatte con gli stivali
“I
nutile negarlo: con i primi freddi, noi
donne, di qualsiasi età, ci trasformiamo in vere e proprie gatte con gli sti-
N
vali.
Basta una minima brezza, una pioggerellina
lieve, un alito di vento un po’ più sostenuto
e siamo tutte già con gambale indossato sui
polpacci.
Che siano rasoterra, per camminare più
velocemente, o dotati di tacco dodici, da
vere feline, gli stivali ci rapiscono e ci convincono ad indossarli almeno fino a marzo
(e non è detto: imperversano, infatti, da un
paio d’anni, gli stivali estivi, calzature traforate e mettibili, quindi, anche nella stagione
più calda).
Nati addirittura nel paleolitico, tanto amati
dai punk nella loro versione borchiata, molto
utilizzati in campo bellico, gli stivali sono un
must indiscusso nella scarpiera di ogni donna.
Alzi la mano, infatti, colei che, intravedendo,
dalla finestra di casa propria, una giornata
grigia e tendente alla pioggia, non abbia individuato come suo unico, indistruttibile salvatore quel paio di stivali passepartout ben
custoditi nell’armadio.
eedless to deny it: with the first
cold, the women, of all ages,
become real cats in boots.
Just a small breeze, a slight drizzle, a breath
of wind a bit more supported and we are
all already with cuff worn on calves.
They are low shot, to walk faster, with twelve heel, like real feline, the boots kidnap
us and convince us to wear them at least
until March (and it is not said: in fact, by
a couple of years, summer footwear boots with perforated lids are storming, and
so we can wear them even in the hottest
season).
Born even in the Paleolithic, much loved by
punks in the studded versions, widely used
in military field, the boots are an unquestioned must have in every woman’s shoe cabinet.
Raise her hand, who, seeing, from the window of his home, a gray day and tending
to rain, has singled out as her only, indestructible savior that pair of passepartout
boots well kept in the closet.
The, while riding boots and those from fi-
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olidori
AN
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shing get up above the knee, the classic
ones, in vogue at the moment, “ for walking”, wear only the calf.
We are accustomed to models in leather,
but, in last years, designers have surprised
us with the use of materials, to say the least,
curious.
John Galliano, known for his eccentricity,
realized, for example, unique boots in transparent plexiglass, with plateau from the
same material and coloured fur pon pon
on the front. Really extreme.
Inevitable, then, in the collection of a woman, and not just a teenager, the UGG
boots, soft fur boots from Australia, now in
all colors and, in some models, drawings,
embroidery and even sequins.
No longer, therefore, only comfortable
and warm boots, but also a trendy and fashionable shoe, to splurge in the evening.
Truly a phenomenon of costume, these
UGGs, if Jimmy Choo, the undisputed goddess of the shoe, has decided to collaborate with this brand, creating his own warm
fur booties, total black version with gold
and silver studs.
Pointless, then, add with the spread in large-scale of leggings, boots have therefore
increased exponentially their success.
Take off, then, at soft boots, with wide leg,
in which you can insert leggings, completing the look with a soft, long shirt, perhaps
refined with rhinestones and decorations.
Are many, then, the VIPs who have these
shoes, often declined in fanciful shapes.
Historic were those worn by Anna Tatangelo, at the times when the beautiful singer
of Sora was one of judges in the music talent X Factor: green, spotted, skin-tight garment under trousers in black leather and
coordinated blouse, she really looked like
a dark Lady Tata.
And how can we forget those strips, wrapping and dizzy, flaunted by the sensual
Belen Rodriguez, during one of his frequent
sessions of milanese shopping?
High heels, stockings and shorts, and black
silk shirt, the argentine showgirl has not forgotten, with motherhood, what it means to
be glamorous.
Trendy are those worn by supermodel Irina
Mentre, poi, gli stivali da equitazione e quelli
da pesca, possono raggiungere arrivare fin
sopra il ginocchio, quelli classici, in voga al
momento, “da passeggio”, vestono solo il
polpaccio.
Siamo abituati ai modelli in pelle, ma negli
ultimi anni, gli stilisti ci hanno sorpreso con
l’utilizzo di materiali, a dir poco, curiosi.
John Galliano, noto per la sua eccentricità,
ha realizzato, per esempio, dei particolarissimi stivali in plexiglass trasparente, con plateau del medesimo materiale e pon pon in
pelliccia colorata sulla parte anteriore. Davvero estremi.
Immancabili, poi, nella collezione di una
donna, e non solo di una adolescente, gli
UGG, morbidi stivaletti di pelo australiani,
ormai declinati in tutti i colori e, in alcuni
modelli, arricchiti di disegni, ricami e persino
paillettes.
Non più, dunque, solo uno stivaletto comodo e caldo, ma anche una calzatura trendy
e modaiola, da sfoggiare anche di sera.
Davvero un fenomeno di costume, questi
UGG, se lo stesso Jimmy Choo, divinità indiscussa della scarpa, ha deciso di collaborare con questo marchio, creando un suo
personalissimo stivaletto di calda pelliccia,
versione total black con borchiette in oro e
argento.
Inutile, poi, aggiungere che, con la diffusione dei leggings su vasta scala, gli stivali hanno, conseguentemente, aumentato esponenzialmente il loro successo.
Largo, quindi, agli stivali morbidi, con gambale largo, in cui inserire i leggings, completando il look con una maglia morbida, lunga, magari ingentilita con strass e decori.
Sono tante, poi, le vip che sfoggiano queste
calzature, spesso declinate in forme estrose,
originali.
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Ugg Jimmy Choo
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TO
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Storici furono quelli indossati da Anna Tatangelo, ai tempi in cui la bella cantante di Sora
era giudice del talent musicale X Factor: verdi, maculati, sotto pantaloni aderentissimi
di pelle nera e blusa coordinata, sembrava
davvero una dark Lady Tata.
E come dimenticare quelli a listelli, fascianti
e vertiginosi, sfoggiati dalla sensuale Belen
Rodriguez durante una delle sue frequenti
sessioni di shopping milanese?
Tacco altissimo, short, calze velate e camicia di seta nera, la showgirl argentina non ha
dimenticato, con la maternità, cosa significhi essere glamour.
Di tendenza quelli indossati dalla top model
Irina Shayk, nel modello che ha sta impazzando questo inverno, il tronchetto. Pantaloni di pelle, scialle soffice in lana e stivaletti
spuntati (!) ai piedi, infatti, la splendida Irina
non ha problemi a scegliere dal guardaroba
un capo che le stia bene, potendo contare
su di un fisico semplicemente statuario.
Ma anche le piccole, le donne mignon, possono indossare stivali senza sfigurare, anzi.
Basti pensare alla mini Venere Scarlett
Johansson, spesso paparazzata con ai piedi i suoi fidi stivaletti, o alla minutissima Sienna Miller, che, da poco diventata mamma,
non rinuncia, però, ad uno stile da ragazzina,
sfoggiando gli UGG classici nel tempo libero.
Gli stivali, si sa, risolvono una serata, svecchiano un outfit classico e donano stile e
centimetri anche a chi traballa sulle decolletè.
Sono calzature comode, che, spesso, grazie
al loro design, contravvengono alle regole
del galateo e si fanno tranquillamente indossare anche al calar del sole, per una cena
elegante con un abitino aderente.
E non sono soltanto comodi e belli alla vista,
ma sono anche estremamente sexy.
E, se prima, queste calzature erano relegate
all’utilizzo da parte dell’esercito, adesso, c’è
una nuova truppa, pronta tutto, pur di indossarli, quella delle gatte con gli stivali: donne
metropolitane con passo felino.
Shayk, in the type that has been swept up
prizes this winter, the socket. Leather pants,
soft wool shawl and booties sprung up (!),
in fact, the beautiful Irina has no problems
to choose from a wardrobe that is well,
relying upon a physique simply statuary.
But even small, mignon, women can wear
boots without deface, indeed.
Just think of the mini Venus Scarlett Johansson, photographed often with foot in her
faithful booties, or of a really skinny Sienna
Miller, who recently became mother and,
however, does not give the girlish style,
showing off the classic UGGs in his spare
time.
The boots, you know, work out an evening,
lift a classic outfit and give style and cm
even to those who teeters on the decollete.
They arere comfortable shoes that, often,
thanks to their design, contravene the rules
of etiquette and they could quietly wear
even at sunset, for an elegant dinner with
a close-fitting dress.
And they are not only beautiful and
comfortable, but they are also extremely
sexy.
And, as before, these shoes were relegated to use by the army, now, there’s a new
troop, all ready to wear them, the cats in
boots: urban women with feline step.
Ugg Bailey Button
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“
Text translated by Valentina Polidori
INVEST
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by Piet
ro Dian
DA BORMIO A COURMAYEUR.,
ECCO LE REGINETTE DELLO SCI
“B
From
Bormio to Courmayeur,
the skiing queens
B
ormio, Sestriere, Bardonecchia e
Courmayeur. Eccole le quattro
“reginette” del concorso Vacanze invernali 2013/2014. Mandate in archivio
le Feste natalizie, ma con davanti ancora
parecchie settimane di neve e di settimane
bianche, queste sono le tendenze che si registrano nel settore delle case per la vacanza. Vacanza con gli sci ai piedi, si intende. O
comunque ad alta quota, a godersi le temperature basse e l’aria piuttosto frizzante. E
proprio nelle quattro arcinote località (che
spaziano dalla Lombardia al Piemonte, fino
alla valle d’Aosta) si concentrano i maggiori tassi di crescita - sia della domanda che
dell’offerta - rispetto alle vacanze invernali
di un anno fa. La richiesta, addirittura, è cresciuta del 15% nel giro di dodici mesi.
Ma il fenomeno è evidente anche in altre
località, toccando pure altre province e addirittura altre regioni. Buoni risultati si stanno
registrando anche a Limone Piemonte (in
provincia di Cuneo), così come Aosta, Valtournenche, Livigno, Cervinia, Torgnon, fino
alla lontana Pescasseroli, in Abruzzo. A livello
di distribuzione, il complesso delle richieste
nelle prime settimane della stagione inver-
ormio, Sestriere, Bardonecchia and
Courmayeur. These are the four
“queens”, winners of the 2013/2014
Winter Holiday contest. After the Christmas
holidays but still with many weeks to come to
spend in the snow, this is the trend for Holiday
homes. Holidays on the skis of course. Or holidays at high altitude, to enjoy low temperatures and the rather crispy air. And it is in these
very popular places (located in Lombardy,
Piedmont and Aosta Valley) that the higher
growth rate is registered - either demand and
supply - compared to last year winter holidays.
The demand has even increased by 15% over
the past twelve months. But this is an ongoing
trend detected also in other winter resorts, in
different provinces and even different regions.
Good results have been registered also in Limone Piemonte (located in the province of
Cuneo) as well as Aosta, Valtournenche, Livigno, Cervinia, Torgnon, to the far Pescasseroli,
in the Abruzzo region. As far as distribution, the
total demand on the first weeks of the winter
season has mainly involved the Aosta Valley
(20%) followed by Lombardy (in second place
with 18%) and Trentino-Alto Adige (11%). Prices
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COURMAYEUR
vary significantly according to the season and
to the chosen tourist area, albeit to a lesser
extent than hotels: price for 4-person accommodation is from 40 Euro in Aprica - minimum
price per night - to 450 Euro in Courmayeur
and Sestriere - maximum price per night. As
expected, prices have suddenly risen over the
Holidays (between Christmas and New Year’s
Eve): price per week has risen up to 75% compare to other period of time with less demand.
Figures have been collected by a website specialized in the field (Casavacanza.it) that has
conducted a survey before the ongoing winter season. “The Italian Alps are not afraid of
competition - says Francesco Lorenzani, manager of Casavacanze.it - and they represent
the most common destination for those who
chooses a holiday home in Italy for the cold
months. A sport winter season that, thanks to
nale hanno coinvolto soprattutto la Valle
d’Aosta (che ne detiene il 20%), quindi la
Lombardia (seconda con il 18%) e il Trentino-Alto Adige (con l’11%). I prezzi variano in
maniera significativa sia in base alla località,
sia al periodo scelto per il soggiorno, seppur
in misura minore rispetto agli hotel: per un alloggio con quattro posti letto si va dalle 40
euro ad Aprica - prezzo minimo a notte - ai
450 euro di Courmayeur e Sestriere, prezzo
massimo per notte. Prezzi che, come da facile previsione, hanno subito una vera e propria impennata nei giorni “caldi” delle Feste
(quelli tra Natale e Capodanno) quando il
prezzo per settimana è salito anche fino al
75% in più rispetto agli altri periodi meno richiesti.
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I numeri sono stati raccolti da un sito specializzato (Casevacanza.it) che ha condotto
un’indagine proprio in vista della stagione
invernale ormai in pieno svolgimento. “Le
Alpi italiane non temono la concorrenza spiega Francesco Lorenzani, responsabile
di Casevacanza.it - e rappresentano la destinazione più comune tra chi sceglie una
casa vacanza in Italia per i mesi freddi. Una
stagione sportiva invernale che, grazie alle
diverse offerte di molti comprensori sciistici,
hanno visto accendere il bisogno della prima settimana sulla neve, anche se è nella
terza decade di dicembre, quella natalizia,
che si è registrata la vera esplosione, con la
concentrazione di oltre il 50% delle prenotazioni di tutto il mese”. Insomma, quello è stato il segnali di “liberitutti” che ha dato il via
alla stagione, che ora - come detto - punta
sulle settimane bianche. Un vero godimento
per chi ama la neve e lo sci, visto che garantiscono condizioni e strutture da alta stagione, ma una presenza più limitata di turisti e
praticanti, rendendo la fruizione delle piste e
dei servizi connessi un po’ più rilassante.
Andando a “spulciare” il prezzario, dunque, si
scopre che ci sono prezzi per tutte le tasche.
I più convenienti, senza dubbio, si concentrano in valle d’Aosta, dove si può dormire
una notte con soli 50 euro (a Breuil-Cervinia,
ma anche nel capoluogo di regione). Stessa
tariffa minima a Limone Piemonte, mentre si
cresce un po’ se ci si sposta in una località
lombarda come Castione della Presolana,
con 55 euro. Listino più caro, invece, si trova a Bormio (90 euro a notte come minimo),
ma pure a Sestriere e a La Thuile. I prezzi
massimi per una notte, infine, si confermano
ancora nelle località più di grido: dalle già
citate Sestriere e Courmayeur (450 euro) fino
a Bormio (330 euro per una notte) e Bardonecchia (260 euro). Per tutte le tasche e per
tutti gli sciatori, insomma. Con la speranza
che non manchi mai la neve, unica vera
protagonista.
the offers of the many ski resorts, has attracted
skiers from the first week of the ski season, even
if the third week of December, the Christmas
week, has seen a boom in reservations representing more than 50% of the reservations for
the entire month”. Well, that was the green light for the season to start, a season that - as
mentioned - relies now on ski weeks. A real
enjoyment for skis and snow lovers, as ski weeks
guarantee high season conditions and facilities with less tourists and skiers and the use of
slopes and related services more relaxing.
Going over the prices, then, it turns out that there are prices to suit all budgets. The cheapest
ones, with no doubt, are concentrated in the
Aosta Valley: only 50 Euro for one night (in
Breuil-Cervinia, but also in the regional capital). Same minimum price in Limone Piemonte,
while in Castione della Presolana, Lombardy,
the price is a little bit higher: 55 Euro. More
expensive prices in Bormio (90 Euro minimum
per night), but also in Sestriere and La Thuile.
The highest prices per night are registered in
the more trendy locations: the already mentioned Sestriere and Courmayeur (450 Euro) and
Bormio (330 Euro per night) and Bardonecchia
(260 Euro). For all budgets and for all skiers. Wishing to have the snow, the only protagonist,
lasting the entire season.
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S
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Il negozio si trova sulla via pedonale di
Breuil Cervinia.
di esperienza rendono vostri sci, snowboard o snowblade perfetti per le vostre
esigenze. Diversi i marchi trattati: Adidas,
Atomic, Carrera, Casco, Craft, Dainese,
Dalbello, Dynastar , Eisbar, Energiapura, Fischer, Glance, Garmont, Head, Hestra, K2,
Leki, Level, Marker, Norton, Nordica, Odlo,
Ortovox, Osbe, Papini, Peak Performance,
Phenix, Poc, Scarpa, Sweet , Stockli , Tecnica, Toni Sailer, Underharmour, Uvex, Vist ,
tutti selezionati per garantire ad ogni tipologia di sportivo della montagna il giusto
comfort e protezione a prescindere dalla
preparazione.
L’esperienza e competenza nel campo
dello sci sono il cavallo di battaglia del
Cervinia 2001; punto di riferimento per
l’ambiente “race” della Valtournenche il
negozio ha personale competente e preparato che segue i clienti dando consigli
tecnici su attrezzature e abbigliamento per
una vendita “su misura”.Inoltre un fornitissimo noleggio da la possibilità di provare
tutte le ultime novità nel campo di sci turistici, sci race, sci freeride, sci freestyle, sci
alpinismo, snowboard e ciaspole.Da non
sottovalutare il laboratorio:uno dei primi di
cervinia a lavorare con macchine a controllo numerico Wintersteiger dove Ski man
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PHOTO © Nicola Allegri
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by Elen
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Boiler Power
boiler power
“T
rovarsi a tu per tu con la comicità è sempre stimolante e, neanche a dirlo, più che spassoso.
Quando la comicità si triplica in un’unica intervista, l’esperienza non può che risultarne
amplificata, un effetto aerosol Oceanico sia
a livello umorale che fisico. Ridere fa bene!
Davide Paniate - presentatore di Zelig1 - Federico Basso - comico e autore della trasmissione Giovanni Cinelli - Il Cafone e Teddy Maloscia solo
per citare due caricature tra le sue più popolari si presentano al grande pubblico come i Boiler.
E
come
Boiler
fanno
impazzire nelle vesti di improbabili giornalisti.
Per chi di mestiere partecipa quotidianamente alle conferenze stampa, è davvero
difficile capire il confine tra mondo surreale
e sfottio che portano sul palco… Perché diciamocelo, è probabile che lo stimolo vincente degli esilaranti soliloqui giornalistici,
nasca proprio da momenti come questo.
Nel motto Boiler Power, c’è l’impegno di tre
monologhisti dalle personalità versatili e complementari, che fanno della loro diversità un
punto di forza come investimento migliore.
Li trovate sui social alla voce “Boiler Comedy
Project” dove ogni giorno, con diligente responsabilità, condividono risate tra un video
pit stop e le loro massime formato cartolina.
B
eing face-to-face with humor is
always challenging and, needless
to say, more than fanny. When humor triples in a single interview, the experience
feels amplified just like an oceanic aerosol both
for your mood and body. Laughing is good for
you! Davide Paniate - host of Zelig1 - Federico
Basso - comedian and writer of the tv show Giovanni Cinelli - “Il Cafone” and “Teddy Maloscia” just to mention two of his most popular parodies - are known to the public as “the Boiler”.
“The Boiler” drive the public crazy playing the
part of some improbable journalists. For those
who, as a job, goes to press conferences every
day, it is really too hard to understand the edge
between the real world and the teasing they
play on stage… Because, let’s say it, it is likely
that the winning idea of the hilarious soliloquies
on journalists, comes exactly from situations like
this one. In the motto “Boiler Power” there is
the commitment of three stand up comedians
whose personalities are versatile and complementary; their differences in personalities are
their own strength, their better investment. You
could find them on social networks as “Boiler
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Intervistare giornalisti tra i più accreditati a livello nazional popolare, è stata un’impresa tra le più divertenti ed interessanti, una
referenza a curriculum non indifferente.
Comedy Project”: everyday, conscientiously,
their share laughter with pit stop videos and
jokes, postcard size. Interviewing some of the
most important national-popular journalists has
been of the most fanny and interesting experience, certainly a good reference for my cv.
What does investment mean for each of you, in
show business?
Davide: “As in any other company, we put
time, energies in it and we totally commit to our
company. We invest in works strictly related to
our and in projects that will bring some benefits
only in the future but in which we truly believe”.
Federico: “It means to use our artist resources
on stage every night, offering to the investors
in the audience or in the living room a very favorable contract: a few hours of their attention
in exchange for laughter and fun. Minimal risk
for the public and enormous profits for our artist
growth”.
Gianni: ” Investment for us means choosing an
idea that we believe in: we work as craftsmen
either on a sketch, a character or a screenplay
as much as to turn it in a salable object. Time is
the investment. And then if this work could be
sold for a performance or a tv show, the investments has borne fruits”
In comedy, what is a good or bad investment?
Davide: “It is a bad investment when you try to
follow the audience demand and you do not
do what you know best. Try to improve while remaining faithful to our line and our artist chord is
the best investment ever”.
Federico: “The comedy is one of the few areas
where you can do bad investments. If it should
happen, the bad experience could turn into
an idea for a new gag in which to invest and
regain lost profits.”
Gianni: “Sometimes you bet on project that,
for different reasons, is not successful: for example, some pilot episodes which are left in some
drawers and they are not produced. But who
can tell whether the time you have spent in a
project will not produce any profit anyways?
On the contrary, if a producer decides to sponsor the project, the investment has been right
from the financial point of view.”
When and why did you decide to put a trio together?
Davide: We choose each other without even
realizing it. “that’s how we formed “the Boiler”,
Che
significato
assume
per
ognuno di voi il termine investimento, declinato
nel
mondo
dello
spettacolo?
Davide: “Come per qualsiasi azienda, anche noi investiamo tempo, energie e tutto noi stessi per la nostra attività. In senso stretto investiamo in attività correlate al
nostro lavoro e in progetti che magari ci
porteranno frutti solo in futuro ma nei quali crediamo fortemente”.
Federico: “Utilizzare le nostre risorse artistiche ogni
sera sul palco, proponendo agli investitori seduti
in platea o in salotto un contratto decisamente
vantaggioso: poche ore della loro attenzione in
cambio di risate e divertimento. Il rischio da parte
del pubblico è minimo e i margini di profitto per
la nostra crescita in quanto artisti sono enormi”.
Gianni: “Investimento per noi significa scegliere un’idea in cui crediamo: che sia uno
sketch, un personaggio o un testo e lavorarci come fa un artigiano quando trasforma
un materiale grezzo in un oggetto vendibile.
Il tempo è l’investimento. Se poi questo lavoro diventa vendibile per una serata o una
trasmissione l’investimento porta i suoi frutti”.
Nella comicità, quando s’investe male e
quando invece si fa un buon investimento?
Davide “Si investe male cercando di andare
dietro alla richiesta del pubblico e non cercando di fare bene quello che si sa fare. Cercare di
migliorare rimanendo fedeli alla nostra linea ed
alle nostre corde è l’investimento migliore che si
possa fare”.
Federico: “La comicità è uno dei pochi settori in cui ci sono pochi investimenti sbagliati. Se capita, la brutta esperienza diventa subito spunto per nuove gag in cui
investire e recuperare il mancato profitto”.
Gianni: “A volte si crede in progetti che per vari
motivi non portano a nulla: ad esempio puntate
pilota che rimangono parcheggiate nei cassetti e non vengono prodotte. Ma chi può dire se
il tempo che uno vi ha dedicato non produca
comunque qualche guadagno? Al contrario,
se un produttore decide di sponsorizzare l’idea,
l’investimento è stato giusto anche dal punto di
vista economico.
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Quando e perché avete deciso di creare un trio?
Davide: “Ci si sceglie senza nemmeno accorgersene. Così sono nati i Boiler, in modo spontaneo, dopo anni di condivisione palco tra i vari
laboratori, trasmissioni ed altro. Un’unione creata dall’entusiasmo di voler fare cose insieme”.
Federico: “Abbiamo deciso qualche anno fa,
dando vita a una fusione di tre distinte entità,
senza bisogno di contratti e clausole rescissorie”.
Gianni: “Più o meno quattro anni fà, in maniera quasi naturale i nostri percorsi si sono uniti…
Usando un linguaggio biblico: ’così stava scritto’”.
spontaneously, after years of sharing the stage in various labs, shows and more. An union
created by the enthusiasm of doing things together.”
Federico: “We decided few years ago, creating a fusion of three distinct entities, no need
for contracts or release clauses”.
Gianni: “Roughly four years ago, almost naturally, our paths have merged… As in the Bible:
so was written”.
What is the difference between investing on
themselves and on the other two members of
the Group?
Davide: “We think as a trio. As 33% shareholders. You think about the good of the trio not to
your own good; you take different steps from
what you would have taken as a single artist,
but you accept it and you leave your ego outside”.
Federico: “I agree with the saying: If You Want
To Go Fast, Go Alone. If You Want To Go Far,
Go Together (to show off my good English.
French school level. B Driver License)”.
Gianni: “When you invest on others, you have
more responsibilities. It’s like having borrowed a
friend’s car. But you have more courage, confidence and more satisfaction”.
Davide, Federico, Gianni: a word to describe
each of you and the role within the group.
Davide: “Frederick is brilliant and he is mind of
the trio. Gianni has talent and he is our factotum on stage. I am in the middle, I bring enthusiasm”.
Gianni: “Davide: quick. Role: Four-wheel drive.
Federico: huge. Role: Fuel injection. Gianni:
open. Role: Power steering”.
Federico: “Davide: blue. Gianni: orange. Federico: white. But also… Davide: the man. Gianni:
the beast. Fede: the virtue”.
If you were journalists from Investo Magazine,
how would you introduce it?
Davide: “I know for sure who would not introduce it: Teddy Malosha from Cioè because he
would get lost in colorful transgression; Chantal
Gualtieri from Ego because he would speak
only about himself. I am Davide Paniate from
Investo Magazine, and I will talk to you about
the importance to invest to obtain some results… follow us”.
Federico: “Investo Magazine: the green apostrophe between the words “I make money””.
Gianni: “Investo Magazine: the review from our
point of view”.
Qual è la differenza tra investire su se stessi e sugli altri due componenti del gruppo?
Davide: “Si ragiona da trio. Da società per
azioni al 33%. Si pensa al bene del trio non
al proprio e si fanno passi diversi da quelli che si farebbero singolarmente ma che
si accettano mettendo da parte l’ego”.
Federico: “Concordo con la frase: If You Want
To Go Fast, Go Alone. If You Want To Go Far, Go
Together. (Questo per dimostrare anche una discreta conoscenza dell’inglese. Francese scolastico. Patente B)”.
Gianni: “Quando investi sugli altri aumentano le
responsabilità, è come avere in prestito l’auto di
un amico. Ma aumentano il coraggio, la fiducia
e la soddisfazione” .
Davide, Federico, Gianni: un aggettivo per definire
ognunodivoieilruolochehaall’internodelgruppo.
Davide: “Federico è geniale ed è la mente pensante del trio. Gianni è talentuoso ed è il nostro
jolly da palco. Io sono il medio porto entusiasmo”.
Gianni: “Davide scattante, ruolo: Trazione integrale. Federico ampio, ruolo: Iniezione elettronica. Gianni aperto, ruolo: Servo sterzo.
Federico: “Davide: blu. Gianni: arancione. Federico: bianco. Ma anche… Davide: l’uomo.
Gianni: la bestia. Fede: la virtù”.
Se voi foste i giornalisti di Investo Magazine,
come presentereste questa rivista?
Davide: “Più che altro so da chi non la farei presentare: né da Teddy Malosha di Cioè perché
si perderebbe in trasgressioni colorate, né da
Chantal Gualtieri di Ego perché parlerebbe solo
di se stesso. Sono Davide Paniate di Investo Magazine, vi parlerò di quanto è importante investire per arrivare ad ottenere risultati...seguiteci”.
Federico: “Investo Magazine: l’apostrofo verde
tra le parole ‘ci guadagno’”.
Gianni: “Investomagazine: la rivista dal nostro
punto di vista”.
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www.miabag.com
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A Bottle is forever
Una bottiglia è per sempre
“ C’
è saggezza nel vino” scriveva
Jack Kerouac ne “I vagabondi
del Dharma”. C’è la saggezza
di chi lo ha fatto con paziente lentezza e c’è
la fatica di chi ha coltivato le uve, saggiando il terreno, massaggiandolo, levigandolo come pelle delicata. C’è la storia stessa
dentro il vino, si potrebbe dire. Storia «bassa»
di uomini sconosciuti e Storia Alta, quella del
tempo in cui quel vino è nato ed maturato.
Ora, in questo autunno che ormai volge al
termine, parlare di vino su queste pagine è
quasi un obbligo morale. Perché - e non da
ieri - questa è materia di esperti ed intenditori. Ed è argomento molto delicato da affrontare perché i collezionisti sono giustamente
molto gelosi dei loro segreti. E delle loro collezioni, quasi più preziose di tante altre, più
blasonate e pubbliche, visibili e fotografabili.
Il vino no. Sebbene da collezione, se ne sta
ben lontano dalla luce e dallo scintillio di
certi salotti. Si coccola come un figlio, ma lo
si lascia nell’unico posto dove può - nonostante gli anni - mantenersi in ottima forma:
la cantina. Che poi è una suite sotterranea,
asciutissima, elegantissima e talvolta pure
di design.
“T
here’s wisdom in wine” wrote Jack Kerouac in “The
Dharma Bums”. There is the
wisdom of those who did so with slow patience and the hard work of those who
grew the grapes, feeling the ground, rubbing it, smoothing it as delicate skin. We
could say that there’s the history of wine
itself . “Down-to-earth” history of unknown
men, and High History when wine was born
and aged.
For a long time - this has been a topic for
experts and connoisseurs. And it is a very
delicate issue to address because collectors are rightly very jealous of their secrets.
They are also jealous of their collections,
which are almost more precious than
others, more awarded and published,
exposed and suitable for pictures. Not the
wine. Although collectable, wine stays
away from the glamour and the glitter of
some inner circles. It is cuddled as a child,
but it is left in the only place - besides the
age – where it can be preserved: the cellar, which is more like and underground
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Poletto
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suite, very dry, elegant and sometimes created by designers.
You need taste to collect wine. And
passion. And in the words of a famous
Sotheby’s auctioneer: who does not drink,
cannot collect. Because if a paint is a paint
and its beauty is quite clear to everybody,
it might not be like that for wine. Each bottle has a unique history, a cross-section of
the world. Each year tells us something that
happened: a war, a victory, the birth of a
future queen. It tells us about the territory in
which it was “created”, about disappeared or luxuriant countryside, hills, ancient
families, excellent wine-makers who once
every three or four years used to take out
from vans a small production of a particular wine, with a bouquet of pomegranate
and peach, rose petals and cherry. Thirty
or forty years later, even if well kept, cuddled and loved, that wine could not be
palatable any longer. But it is a piece of
history, maybe very popular but impossible
to find if not in some extremely specialized
auction.
Let’s talk now about investments. If you
have a lot, I mean I lot of money to spend
to start a collection and after having prepared the love nest for your super bottles,
you may start with what has been ranked
as the most expensive wine in the world:
Henri Jayer Richebourg Grand Cru, Cote
de Nuits, a red wine produced in Vosne-Romanée, Burgundy. If you are willing
to spend for a magnum the same price as
a sedan, this bottle is for you. Recently in
England a 1978 magnum was auctioned
for 30.000 Euro. Too much, isn’t it? But the
real value is about 15.000 Euro, which is a
very large amount of money to spend. But,
after all, we are talking about what is considered to be “Number one” wine in the
world. It competes with Domaine de la Romanee-Conti Romanee-Conti Grand Cru,
Cote de Nuits: does not cost much less, but
owning it means to be a great wine connoisseur. And if you got tired of French wines,
which are always so “charmant” but all
Ci vuole gusto per collezionare il vino. E ci
vuole passione. E come diceva un celebre
battitore di Sotheby’s chi non beve non può
collezionare. Perché, se un quadro è un
quadro, e la sua bellezza è chiara a tutti. Un
vino no. Ogni bottiglia è una storia particolare, uno spaccato di mondo. Ogni annata racconta qualcosa di ciò che accadde
allora: una guerra, una vittoria, la nascita di
una futura regina. Parla del territorio in cui
è stato «creato», di campagne scomparse
o diventate rigogliose, di colline, di antichi
casati, di vinificatori sopraffini che una volta
ogni tre o quattro anni tirano fuori dai tini una
piccolissima produzione di vino particolare
con profumi di melograno e pesca, petali di rosa e ciliegio. Trenta, o quaranta anni
dopo, certo, quel vino sebbene sia stato ben
tenuto, coccolato e amato, al palato non
può più dire nulla. Ma è un pezzo di storia.
Ambitissimo, magari. Ma introvabile, se non
in qualche asta ultra specializzata.
E veniamo al tipo di investimento. Se avete
molti, ma davvero molti soldi da spendere
per iniziare la collezione, e dopo aver preparato il nido d’amore per le vostre super
bottiglie si potrebbe partire subito con quello che è stato classificato come il vino più
caro al mondo. L’Henri Jayer Richebourg
Grand Cru, Cote de Nuits: un rosso prodotto a Vosne-Romanée, nel Borgogna. Se siete
disposti a spendere per un magnum lo stesso
prezzo di una berlinetta allora questa bottiglia fa per voi. A un’asta in Inghilterra hanno recentemente battuto un magnum del
1978 a 30 mila euro. Esagerato, non è vero?
Ma la quotazione reale è ben differente,
si aggira attorno ai 15 euro. Il che è già un
gran bello spendere. Ma, del resto, stiamo
parlando di quello che è considerato il vino
«Number one» nel mondo. Che se la gioca con un Domaine de la Romanee-Conti
Romanee-Conti Grand Cru, Cote de Nuits:
non costa molto meno, ma possederlo significa essere dei grandi intenditori. Se poi
vi siete stufati dei francesi, che sono sempre
così «charmant», ma tutti gli altri li guardano
dall’alto in basso allora vi potete prendere
una bella rivincita infilando nella collezione
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others look down on them, you may take
a nice revenge inserting into your collection a Egon Muller-Scharzhof Scharzhofberger Riesling Trockenbeerenauslese, Mosel,
a superb German wine that has nothing
to envy to its friends – enemies from Paris.
Ah, of course, the price: between 7.000 to
8.000 Euro. Not that much? Well, let’s talk
about it. Let’s not forget though, that it all
depends on how much you really want to
have one in your cellar. Well… so far we
have talked about outstanding wines which each year aspire to the higher place of
the list of the best 50 wines in the world.
However, you can spend a lot less making
a smart purchase. In case you should need
to be guided in this wonderful world of wines full of aroma, we suggest you to refer
to «Wine spectator», the world bible for
collectors, wine-lovers, beginners or just for
someone who wants to enjoy to open a
bottle worth to remember.
un Egon Muller-Scharzhof Scharzhofberger
Riesling Trockenbeerenauslese, Mosel, un
superbo vino tedesco che non ha nulla da
invidiare agli amici - nemici di Parigi. Ah, già,
il costo: tra i 7 e gli 8 mila euro. Poco? Beh,
ci sarebbe da discuterne. Non dimenticate,
però, che tutto dipende da quanto ci tenete
ad averne almeno uno nel caveau. Quindi...
ovvio, fin qui abbiamo parlato di vini fuoriclasse che ogni anno ambiscono alla parte
altissima della classifica dei 50 migliori prodotti enologici del mondo.
Se volete, però, potete spendere anche
molto meno e fare lo stesso una bella figura.
Nel caso in cui vogliate farvi guidare un minino in questo profumatissimo, meraviglioso
mondo dei vini affidatevi a «Wine spectator», bibbia mondiale per collezionisti, amatori, principianti o semplicemente gaudenti
che una volta tanto vogliono stappare una
bottiglia che valga la pena ricordare.
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Giancarlo Rocchietti
GIANCARLO ROCCHIETTI
“Il Club degli Investitori”
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INTERVISTA GIANCARLO ROCCHIETTI
VENTURE CAPITAL
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Come e quando nasce il Club Degli Investitori?
Il Club degli Investitori nasce nel 2008. Eravamo 6 imprenditori piemontesi e ci vedevamo ogni due o tre mesi per valutare progetti di investimento nelle Start up nella nostra
Regione. All’epoca abbiamo fondato, fra l’
altro, Microcinema che è oggi il leader italiano nel sistemi tecnologici per i cinema digitali. Poi abbiamo lanciato e venduto ad altri
imprenditori Arenaways che è stato il primo
operatore ferroviario regionale in concorrenza con Trenitalia.
A partire dal 2011, grazie alla Partnership
con Piemontech (fondo di Venture Capital
regionale) ci siamo organizzati come vera
associazione, con un team di analisti dedicato e due sponsor: Unicredit e Fondazione
Torinowireless.
NTERVIEW WITH GIANCARLO
ROCCHIETTI - VENTURE CAPITAL
How and when was the “Club degli Investitori” founded?
The “Club degli Investitori” was founded in
2008. We were 6 entrepreneurs from Piedmont and we used to meet every 2 or 3
months to evaluate the Start up investment
projects in our region. Back then, we also
founded Microcinema, which is now the
leading Italian company in technology
systems for digital cinema. We have then
launched and sold to other entrepreneurs
Arenaways, that was the first regional rail
operator in competition with Trenitalia.
Since 2011, thanks to a partnership with Piemontech (regional Venture Capital fund)
we have became a real association, with
a dedicated team of an financial analysts
and two sponsors: Unicredit and Fondazione Torinowireless.
What are its characteristics and how many
members does the club consist of?
Today the Club consists in 70 members..
We have a goal of maximum 100 members
in 2014.
The club is not an investment fund. Each
member decides to invest in the most interesting project for him. Once a month we
organize a presentation during a cocktail
or a dinner. The proponents present their
own company. Followed by a session of
questions and answers and a discussion
“behind closed doors” between Members.
At the end of the evening we already know
the amount raised (an average of 300.000
Euro) and we draw up an investment contract that will allow us to become minority
shareholders through a capital increase.
What is its mission?
Our mission is very clear: we are a group
of entrepreneurs, professionals and managers from Piedmont who have decided
Quali sono le sue caratteristiche e da chi è
composto?
Il Club oggi è composto da 70 soci.
Ci siamo dati l’obiettivo di arrivare ad un
massimo di 100 Soci nel 2014.
Il Club non è un fondo di investimento. Ogni
Socio decide di investire solo nel progetto
per lui più interessante. Una volta al mese
organizziamo una presentazione in occasione di un aperitivo od una cena. I proponenti
presentano la propria azienda. Segue una
sessione di domande e riposte ed un dibattito “a porte chiuse” tra i Soci. Alla fine della
serata sappiamo l’entità della somma che
abbiamo raccolto (in media 300.000 euro) e
procediamo nella stesura di un contratto di
investimento che ci permetterà di diventare
azionisti di minoranza attraverso un aumento
di capitale.
Qual è la sua mission?
La nostra missione è molto chiara: siamo un
gruppo di imprenditori, professionisti e manager Piemontesi che ha deciso di mettere
a disposizione delle Start up innovative la
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propria esperienza e parte del proprio patrimonio.
Il nostro non è solo un contributo finanziario,
ma gli imprenditori sono messi a contatto
con un network di persone la cui esperienza
e le cui relazioni valgono molto di più del denaro investito.
to place experience and part of their assets to the disposal of innovative Start up.
It is not only a financial contribution, but
the potential entrepreneurs are put in contact with a network of people whose experience and whose relationships are worth
much more than the money invested.
How do you select the Start up?
Our selection criteria is very hard. We receive almost 500 projects per year and we
invest in almost a ¾ of them. We directly
meet with 200 entrepreneurial team per
year. We do not fund research, we do not
fund inventors. We try to discover entrepreneurial talents. We are more interested in
team consisting of people with commercial, technical and financial skills, rather
than a “one man company “.
How do you monitor your investment during the realization of the Startup?
The monitoring of the projects is
very simple. The team of analysts follow the economic and financial developments, while a
Member of the Club becomes
the contact for the new entrepreneur. We call it “Sponsor” . The Sponsor is important
because it is the link between
the company and the network
of all Members. The success of
the project strongly depends on
the quality of the relationship
established between
the team we have
invested in an our
Club, therefore
the success depends on the
Sponsor.
Su quali criteri si basa la selezione delle startup e come avviene?
Il nostro criterio di selezione è molto duro.
Riceviamo cca 500 progetti l’anno ed investiamo cca su 3/4. Incontriamo direttamente
200 team imprenditoriali / anno. Non finanziamo la ricerca, non finanziamo inventori.
Noi cerchiamo di scoprire i talenti imprenditoriali. Ci interessano i team composti da
più persone con competenze commerciali,
tecniche e finanziarie, piuttosto che la “one
man company”.
Come monitorate il vostro investimento durante le fasi di realizzazione della Startup?
Il monitoraggio dei progetti è molto semplice. Il team di analisti segue l’andamento
economico e finanziario, mentre un Socio
del Club diventa un referente dei neo Imprenditori. Lo chiamiamo “Sponsor” ed è
una figura importantissima perché è il collegamento tra la società ed il network di tutti i
Soci. Il successo dell’iniziativa dipende fortemente dalla qualità del rapporto che si crea
tra noi ed il team su cui investiamo e quindi
da questa funzione.
Quali funzioni svolge in quanto suo presidente?
La mia attività di Presidente è quella, oltre che di investitore, di organizzatore degli
eventi e di selezione degli investimenti insieme al comitato direttivo composto da 10
soci. Non mi sento un gestore di patrimoni
poiché la nostra è un’associazione. Io svolgo questa attività con grande passione e
spesso quando incontro i giovani proponenti
mi sembra di tornare alle origini...
A 50 anni avevo deciso di vendere la mia
azienda, la Euphon arrivata alla maturità
dopo 25 anni di crescita e la quotazione in
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What are your responsibilities as President?
As President, besides being an investor, I
organize the events and I select the investments together with a steering committee
consisting of 10 members. I do not consider
myself as an asset manager because we
are an association. I do my work with great
passion and often when I met the young
proponents, I go back to my roots…
When I was 50 years old I decided to sell
my business, Euphon: the company had
reached maturity after 25 years of growth
and after been listed in the stock market.
Therefore I decided to become a business
Angel: “Entrepreneur of entrepreneurs”.
How do you collaborate with Piemontech,
Venture Capital investment fund?
Synergies with Piemontech allows the Club
to grow and to work. Piemontech, besides
making the analyst team available to the
organization, is a co-investor. Piemontech
was recently acquired by Eurogroup, an
important company that offers services
to SMEs. Thanks to these new shareholders,
Piemontech will be able to offer new supports to Start up and investors.
What are the standard procedures to become a member of the “Club degli Investitori”?
To become a member of the Club you
must be introduced exclusively by another
Member and be accepted with an unanimously vote. Members have targets on
long period investment returns rather than
short period, as optioned by Venture Capital funds.
Borsa. Così successivamente ho pensato di
diventare un business Angel e cioè “imprenditore degli imprenditori”.
Come avviene la collaborazione con Piemontech, fondo d’investimento di Venture
Capital?
Le sinergie con Piemontech permettono al
Club di crescere ed operare. Piemontech oltre a mettere a disposizione il team di analisti
è un coinvestitore. Recentemente Piemontech è stata acquisita da Eurogroup che è
una importante Società che offre servizi alle
PMI. Grazie a questi nuovi azionisti Piemontech sarà in grado di offrire nuovi supporti alle
Start up ed agli Investiori.
Qual è la prassi da seguire per diventare
soci di Club degli Investitori?
Per diventare Soci del Club occorre essere
presentati esclusivamente da un altro Socio.
L’ingresso avviene poi quando i Soci hanno
votato all’unanimità. I Soci si sono dati obiettivi di ritorni degli investimenti a lungo periodo, non a breve come i fondi di Venture
Capital.
Un ultima considerazione: business Angel
non si nasce! Si diventa! Grazie al Club!
CLUB INVESTITORI
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One last thing: you were not born business
Angel! You become one! Thanks to the
Club!
. .Ogni Socio decide di investire
solo nel progetto per lui più interessante..
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INVESTO MAGAZINE
MONEY & LIFESTYLE
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“ C’
è un luogo a Torino dove la
vista è uno spettacolo quotidiano e il verde avvolge lo spazio domestico. C’è un luogo a Torino dove è possibile
vivere lo spettacolo in prima fila, questo
posto è in Via Alby dove la società omonima Alby srl propone in un contesto prestigioso, caratterizzato dalla tranquillità e
dalla quiete della precollina torinese, ma
a pochi passi da piazza Crimea, la residenza Alby. L’intervento prevede il recupero
integrale di una palazzina edificata nella
metà degli anni cinquanta. La società attualmente proprietaria dell’immobile, che
lo ha rilevato dal Fondo Città di Torino, ha
un progetto che prevede la realizzazione
di seEI esclusive unità abitative, con giardini pertinenziali, ampi balconi, terrazzi, posti
auto coperti e box auto privati. La particolare cura nella ricerca dei materiali utilizzati
e l’attenzione ai dettagli garantiscono un
eccellente risultato in termini di stile. Tutti gli
appartamenti hanno caratteristiche di prestigio ed esclusività, palesate da luminosi
affacci sulla città, dalla sorprendente bellezza dei materiali posati e dalla funzionalità degli spazi, concepiti per essere adatti
alla famiglia moderna. Sono disponibili appartamenti dai 150 metri quadri a salire.
L’intervento prevede la consegna delle
unità abitative entro la primavera 2014.
Considerando che Tempus fugit sarebbe
il caso di prendere in considerazione velocemente la possibilità di non farsi scappare
l’occasione di mettersi in prima fila e godersi dall’alto una Torino che cambia mantenendo inalterata l’eleganza regale che
continua a farla rimanere indiscutibilmente
la prima Capitale d’Italia.
“
Alby s.r.l.
Corso Rodolfo Montevecchio, 38 - Torino • Telefono: +39 366.3001966
mail: [email protected]
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‘Non si può pensare un’architettura senza pensare alla gente’
“La vita si misura dalle opere e non dai giorni”
(Richard Rogers)
Gruppo REA srl
Via
Collegno,
12
Torino
Tel.
+
39
011
067
4949
4747
- -Fax
Via Santa Teresa 23, Torino - Tel. +39 011 067
Fax+39
+39011
011067
06749
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49- -Email:
Email:[email protected]
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INVEST
O man
by Fra
ncesco
FABRIZIO GIUGIARO
Fabrizio Giugiaro
“Tecnologia, pensiero, persone”
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Papa
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“U
n cognome importante da portare, un onore e una chiave che
apre molte porte, ma anche
una reponsabilità di una tradizione e di un
marchio storico da conservare, tramandare
e - se possibile - migliorare e far crescere ulteriormente. Questa è la quotidianità di Fabrizio Giugiaro, 49 anni, vicepresidente del
Comitato esecutivo e direttore Stile di Italdesign Giugiaro, nonché membro del cda
dell’azienda che ora fa parte del Gruppo
Volkswagen, ma che mantiene le sue radici
e i suoi riferimenti qui in Italia e in particolare
a Torino, capitale dell’automotive.
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eing part of an important family,
which means a good reputation
and a key that opens all door,
but also it means the responsibility to preserve, hand down and – if possible – improve and further increase the tradition of an
historic brand. This is the daily life of Fabrizio Giugiaro, 49 years old, Vice President of
the Executive Board and Style Director of
Italdesign Giugiaro, and member of the
Board of Directors; the company is now
part of the Volkswagen Group but it keeps
its origins and connections here in Italy, in
particular in Turin, the automotive capital.
Oltre 30 anni di storia per un’azienda e un
marchio tra i più noti del nostro territorio e
del nostro Paese: cosa è cambiato, da allora, in Giugiaro e nel contesto in cui si trova a
lavorare?
“Negli ultimi 30 anni è cambiato molto, in
azienda: oggi facciamo parte del Gruppo
Volkswagen, quindi il nostro primo impegno
è nel campo dell’auto ed è importantissimo poter lavorare per un Gruppo che ha
10 marchi e che ha trovato in noi un partner
veramente unico. Pochi altri centri stile sono
attrezzati per operare in moltissimi linguaggi,
legati ognuno al suo marchio. Sul territorio
ora abbiamo circa 4 sedi, oltre a ulteriori
aziende in Spagna e Germania. Dalla fondazione, cioè dal 1968 ad oggi, è cambiato
molto: la tecnologia ormai la fa da padrone.
Siamo stati i primi ad investire e a realizzare
stile attraverso i sistemi informatici. Il nostro
centro di realtà virtuale, che è diviso in tre
sezioni (ingegneria, servizi e stile, ndr) alla fine
degli anni ’90 era unico e lo affittavamo addirittura alla Fiat. La nostra filosofia è stata di
investire molto nella tecnologia, ma anche
molto nel pensiero e nelle persone”.
Over 30 years of history for a company and
a brand which is one of the best known of
our region and country: what has changed
since then for Giugiaro and for the present
work environment?
“Over the past 30 years much has changed in the company: we are now part of
the Volkswagen Group therefore our first
commitment is in the car industry and it is
extremely important to work for a Group
that owns 10 brands; we are a very unique
partner for them. Few design centers are
equipped to work in different languages
and each of them have kept their own
brand. On the territory we now have about
4 headquarters, plus additional companies
in Spain and Germany. Since its foundation, in 1968, much has changed: technology completely took over. We were the
first one to invest and to create style with
computer systems. Our virtual reality center, which has three departments (engineering, servicing and design, Ed) at the
end of the 90s was unique and it was even
rented by Fiat. It has been our company
philosophy to heavily invest in technology,
but also in ideas and human resources.”
Cosa è rimasto invece identico o comunque
fedele alle origini?
“La matrice profonda che è rimasta fedele alle origini è l’atteggiamento di progettare in una maniera realistica. Mio padre
dice “ingegneristica”, perché affrontiamo
lo stile non a livello pittorico, ma a livello immediatamente concreto. Quindi realizzare
What was left the same or at least close to
its origins?
“how we design close to reality is the deep
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un oggetto o un’automobile per noi ha un
approccio simile, cercando di stabilirne ergonomia, il layout e senza fare della pura
fantasia. Pensiamo a oggetti che i clienti ci
chiedono non perché finiscano in un museo,
ma che possano essere venduti e utilizzati in
tutto il mondo, da chiunque”.
Tutto è iniziato dal mondo delle auto, prima
ancora che si chiamasse automotive. Dalla
prima Alfasud a tutti i modelli che sono seguiti. Ora, quello delle automobili, è un settore che sta segnando il passo o che può reinventarsi una nuova vita, magari col Green
e proprio con il design?
“Il settore automobilistico, a livello mondiale, è in realtà in grande espansione. Ma se
guardiamo la realtà italiana ovviamente la
considerazione non è altrettanto positiva. Le
vendite e la situazione economica nazionale certamente non brillano, invece in tutto il
resto del mondo ci sono segnali di ripresa,
basta guardare alla Cina, all’India, in America. Per questo motivo in Europa c’è stata
la necessità di certi segmenti, di determinate
vetture e di conseguenza stiamo realizzando
prodotti specifici per l’Asia e il sud America.
Il lavoro per noi designer è oggi ancora più
importante ed è aumentato, visto che con
poco e con investimenti più oculati siamo
riusciti a differenziarci a seconda dei mercati, quindi il numero globale è in crescita
e non in crisi, come invece è sicuramente in
crisi l’Europa”.
Cosa vuol dire, oggi, “fare stile”? Quali sono
le sfide del design ai giorni nostri?
“Lo stile, nel modo in cui lo abbiamo sempre interpretato noi, è quello che ha dato
successo non a Giugiaro, ma ai nostri clienti.
Questo per noi vuol dire affrontare il progetto in maniera concreta. Non abbiamo mai
considerato la nostra firma, ma l’identità di
chi si è rivolto a noi. Alle volte, così come è
successo per Hyundai, ma anche per Fiat
e per altri marchi, abbiamo inventato un
trend. Ad esempio: la Panda stilisticamente non era figlia di nessuno, di per sé ha inventato una sua tipologia, un sua tendenza,
così come la Punto. Quindi quando ci viene
richiesto di creare un filone stilistico e viene
ingiustificatamente legato a noi, in realtà
è un linguaggio che cerchiamo di creare
per il nostro cliente. In altri casi, poi, quasi
root of our attitude toward design, which
was left faithful to our beginnings. My father used to say “engineering”, because
we deal with style not in artist terms, but in
practical terms. Therefore that’s how we
create an object or a car: with ergonomics, layout and no imagination. We do not
want the objects we design for our clients
to end up in some museum, but we want
them to be sold and used by anybody all
other the world.”
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It all started in the world of cars, even before it was called automotive. From the first
Alfasud to all other models that have followed since. Now, is the car industry coming to a standstill or could it reinvent itself maybe with Green technology or even
with design?
“The car industry is actually expanding.
But if we look at the Italian reality, this kind
of remark cannot be as positive. Car sales and the Italian economic situation are
not that encouraging, whereas in the rest
of the world there are signs of economic
recovery, like in China, India and USA. For
this reason, in Europe, there has been the
need to create certain production segments, certain car models and therefore
we are creating specific products for Asia
and South America. Nowadays our work as
designers is even more important and it has
increased because with less money and
more cautious investments we were able
to create different designs according to
different markets; then the overall number
of manufactured units is increasing and it
is not hit by the economic crisis, whereas
Europe is definitely hit by the crisis”.
What does it mean “to set the style” today?
What are the challenges for design today?
“Style, as we have always intended it, is not
what was a success for Giugiaro, but what
was a success for our clients. This means for
us to practically approach the project. We
have never considered the brand, but rather the personality of our clients. Sometimes, as it happened for Hyundai but also
for Fiat and other brands, we have set a
trend. An example: the design of the Panda was unique, therefore the car set a new
model, a new trend, just like the Punto. So,
when we are asked to create a new trend
and this new trend is tied to our brand for
no reasons, it is actually a language we are
trying to create for our client. In other cases, you cannot even see our brand, just
like a few years ago when I designed a
model for Mustang: it could have been easily come out from the Ford design center
rather then mine. We have to do the clients
a service and we have to make sure that it
has the commissioned work has personality
of the client’s brand. With industrial design
non si vede la nostra firma: anni fa feci una
Mustang che poteva essere uscita dal centro stile Ford piuttosto che dal mio. Occorre
dare un servizio e fare attenzione che abbia
l’identità del marchio che commissiona il lavoro. Con il design industriale i clienti vengono da noi perché desiderano una rivoluzione, come è accaduto con Nikon negli anni
’80, quando con loro abbiamo inventato il
segno rosso che identifica il nostro apporto
e una certa ergonomia che non esisteva
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customers come to us because they want
a revolution, just like it happened with Nikon in the 80s: together we invented the
red mark which represents our contribution
and a certain ergonomics that did not exist
for the camera. Among our other customers, Vredestein: each of their models has
our stylistic contribution. We have been
working for them for 10 years, keeping in
mind that they produce tires anyways. In
same case we create a new brand for the
client, on other we preserve and develop
the existing one: this is the trick”.
per la macchina fotografica. Tra gli altri nostri clienti possiamo pensare alla Vredestein,
per la quale ogni modello esce con il nostro
apporto stilistico e che sono seguiti da noi
da dieci anni, tenendo conto che si tratta
comunque di pneumatici. Il trucco è in certi
casi creare un brand per il cliente e in altri
casi invece conservarlo e svilupparlo”.
Dall’idea al disegno. Da dove nasce (e
come) l’ispirazione? È tutta una “visione” di
un qualcosa che ancora non esiste o si segue un processo per gradi che alla fine porta al progetto definitivo?
“Lo sviluppo e la concretizzazione di un
progetto è davvero un processo per gradi,
attraverso fasi molto metodiche e un po’
ingegneristiche. Gli schizzi fantasiosi che prepariamo per presentarlo al pubblico attraverso la stampa vengono delle volte anche
realizzati successivamente al prodotto. Il nostro approccio è assolutamente matematico, si lavora per l’auto e per altri oggetti in
scala da 1 a 10, oggi ormai con il sistema informatico, ma sempre comunque con proporzioni e logiche dimensionali e di layout
corrette. È tutto legato ad un sistema inge-
From the idea to the design. From where
(and when) do you draw inspiration?
Is it all a “vision” of something that does not
yet exist or do you follow a step by step
process that ultimately leads to the final
project?
“The development and realization of a
project is really a step by step process,
which involves methodical and a little
bit of engineering work. The imaginative
sketches we use to present on paper the
project to the client are often developed
after the product prototype have been
presented to the customer. Our approach
is entirely mathematical: we work on cars
and on other objects in scale from 1 to 10
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gneristico, non ho mai pensato di realizzare
direttamente da un sogno un’automobile,
ma sempre di affrontare il progetto in maniera metodica”.
and nowadays we can use computer systems, keeping the same proportion and
correct dimensional and layout logics. It
is all connect to an engineering system; I
have never thought of creating a car straight from a dream but I have always used a
practical approach to the project.
Nato con l’auto, ormai il marchio Giugiaro
si applica a 360 gradi. Esiste comunque una
matrice comune, un approccio di base che
rimane identico, salvo poi affinarsi di caso in
caso e di settore in settore?
“L’approccio di base, come dicevamo, è il
fatto di non avere mai sovrastato l’identità
del marchio. Questo può essere anche un
difetto, nel senso che il disegno vero e proprio di Giugiaro non è identificabile: dalla lavastoviglie alla Nikon non c’è correlazione,
sono entrambi ottimi progetti, così come anche per le auto. In realtà, però, alla fine degli
anni ‘80 ci hanno comunicato che le nostre
vetture erano riconoscibili, quindi abbiamo
chiesto alla Jaguar di poter fare un esercizio
e il risultato si chiama Kensington, che è appunto un modello di Jaguar con il nostro apporto. Lo stesso vale per le Bugatti, Mustang
e Alfa Romeo, tutte auto che hanno il nostro
apporto con una grande attenzione all’immagine e al linguaggio dello stile così come
facciamo anche per gli oggetti”.
The Giugiaro brand first started with cars
and now it applies in a full scale of products. However, is there a common thread,
a basic approach which stay the same,
except for some improvements in some
cases or sectors?
“As mentioned, we have never excelled
the brand identity: this is our basic approach. This can also be a defect, in the sense
that the Giugiaro design could be hard to
identify: from the dishwasher to the Nikon
there is no correlation, they are both very
good projects, as well as cars. As a matter of fact, at the end of the 80s we have
been told that our cars were recognizable,
so we asked Jaguar if we could make an
exercise and we came out with Kensington, which is a model of Jaguar with our
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Lo stile e il futuro. Non bastano solo idee e
talento: anche nel vostro campo si deve fare
innovazione? E se sì, in che direzione spazia
la ricerca? Quali possono essere gli sviluppi
e gli scenari futuri del vostro settore? Dove
va il design?
“Fare innovazione nel nostro campo non è
un problema da poco, si può operare attraverso gli strumenti quindi attraverso la
metodologia, poi riuscire ad innovare l’oggetto sul quale stiamo lavorando dipende
dalla committenza e dal mercato che cerchiamo di seguire, anche se l’idea è sempre stata quella d’imporre un prodotto. Nel
campo dell’auto, tuttavia, è una questione
molto delicata. Occorre innovare attraverso
la qualità, che è ciò che la gente percepisce e che deve già essere presente non solo
nella realizzazione, ma anche nel design,
quindi enfatizzando tutte le caratteristiche
dell’aspetto dell’oggetto: ciò che la gente
in primis deve poter riconoscere. Infatti è importante valorizzare ciò che il marchio deve
trasmettere a livello di linguaggio stilistico e
di comunicazione della bontà del prodotto.
Da quando è nata la nostra azienda, cioè
dalla fine degli anni ‘60 ad oggi, nel settore
auto e anche per altri prodotti, sono state
fatte delle scoperte. Oggi per esempio c’è
il vantaggio dell’informatizzazione: riusciamo
a testare virtualmente ciò che produciamo,
per esempio dallo schizzo di un pneumatico possiamo subito sapere se è adeguato
alle prestazioni che deve fornire. La curiosità che stimola l’ingegneria, a scapito di una
tradizione che non ti fa andare fuori da certi
canoni e quindi che non ti offre quel valore
aggiunto che il cliente dovrebbe ricevere,
rappresentano il trucco che il design di qualunque studio di stile dovrebbe avere”.
Style and future. Ideas and talent are not
enough: are innovations needed also in
your field? If yes, where is the research going? What could the developments and future scenarios be in your field? Where is the
design?
“Making innovation in our field is not easy:
it can be done through tools and therefore technique; to innovate the object on
which we are working, it depends on the
client and the market we are trying to follow, even if we have always wanted to impose a product. In cars, however, is a very
sensitive issue. Innovation should be done
through quality, which is what people sense; quality should be present not only in
the making but also in the design, stressing all the features of the object, which is
what people should see first. It is therefore important to enhance what the brand
could convey on level of product design
and quality. Since the establishment of our
company in the late 60s to today, in the
car industry as well as for other products,
discoveries have been made. Today, for
example, there is the advantage of IT technology: we can virtually test what we
are producing. From the sketch of a tire we
are able to understand if it will perform as
expected. The trick that any design centers should have is the curiosity stimulating
engineering, to the detriment of a tradition
that obeys to rules and that therefore it
does not offer clients an added value”.
LA PRESENTE INTERVISTA PUÒ ESSERE VISUALIZZATA NEL FORMATO INTEGRALE SUL
NOSTRO CANALE YOUTUBE. SCARICANDO L’APP DIGIMARC,
PUNTARE IL CURSORE SULLA FOTO IDENTIFICATA DAL SIMBOLO
A PAGINA 115. AUTOMATICAMENTE VERRETE INDIRIZZATI ALLA VIDEO INTERVISTA.
THIS INTERVIEW CAN BE SEEN IN ITS ENTIRE FORMAT ON OUR YOUTUBE CHANNEL. DOWNLOADING THE APP DIGIMARC, POINT THE POINTER ON THE PICTURE
IDENTIFIED BY THE SYMBOL
ON 115 PAGE. PAUTOMATICALLY YOU WILL BE
REDIRECTED TO THE VIDEO-INTERVIEW
121
PHOTO © Giulia Gabetto - All rights reserved
contribution. Also Bugatti, Mustang and
Alfa Romeo have our contribution where
we put great attention to image and style
language, as well as in other objects”.
INVEST
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ESS
by And
rea Sc
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Exercising during pregnancy
GINNASTICA IN DOLCE ATTESA
“D
iventare genitore è un evento
che influenza lo sviluppo della
personalità della coppia. È una
“crisi evolutiva” che coinvolge entrambi i
genitori.
Quando nasce un bambino, nascono nuove problematiche relative all’organizzazione
degli spazi fisici e dei tempi quotidiani. Sia a
livello mentale che emotivo, la coppia deve
predisporsi a una esperienza inedita e coinvolgente: prendersi cura di una nuova vita.
Si assume così per entrambi un ulteriore identità: quella di genitori.
Un cambiamento enorme, al quale occorre
predisporsi, senza chiudersi alle novità naturali e alle conseguenze materiali (organizzazione, tempi) al fine di creare una solida
base per potere vivere senza apprensioni
e stress (oltre quelle che inevitabilmente ci
sono) un passaggio naturale che richiede
pazienza e sacrificio. Dal quale, peraltro, si
hanno anche e soprattutto enormi soddisfazioni per la nuova vita che dipende da noi
e alla quale dobbiamo trasemttere sempre
serenità e amore.
Tuttavia, va sempre seguita l’evoluzione psico fisica del genitore che non può “annullare” la propria individualità schiacciondola
esclusivamente nel nuovo ruolo di genitore.
B
ecoming a parent is an event
that affects the development of
the personality of the couple. It
is a “evolutionary crisis” that involves both
parents.
When a baby is born, new problems arise
for the organization of physical spaces and
daily routine. Both mentally and emotionally, the couple must be prepared to live
and unusual and involving experience:
taking care of a new life. Both have
now a new identity: being parents.
Be ready to a huge change and
be open to new natural experiences and to practical consequences
(planning, timing) in order to prepare
yourself to a stress and worries free existence (besides the inevitable ones); a
natural transition that requires patience
and sacrifices. From which, however,
you could also have huge satisfactions for the new born who relies on
us and to whom we have to give
serenity and love.
However, it is very important
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Sarebbe pericoloso per l’equilibrio dell’adulto e duqnue per lo stesso neonato. Dal punto di vista fisico, questo percorso inizia prima
della nascita. Occorre preparasi all’evento
grazie a forme di lavoro che oggi permettono a una donna di arrivare al parto con
maggior possibilità di benessere sia per lei
che per il bimbo.
L’attività fisica è fondamentale durante tutta la gravidanza, sia per la mamma che per
il bebè. Qualsiasi tipo di attività, svolta con
moderazione: c’è chi preferisce la PISCINA,
con corsi specifici per le future mamme, chi
le attività di YOGA, oppure chi ama la GINNASTICA A CORPO LIBERO.
Il movimento, se fatto in modo adeguato,
migliora la circolazione del sangue, la ritenzione idrica, la respirazione e aiuta a riattivare la mobilità intestinale in caso di stitichezza.
In particolare, gli esercizi del perineo sono
utili sia in previsione del parto che dopo la
gravidanza.
Controllo del peso, maggiore efficienza
dell’apparato respiratorio trasporto d’ossigeno per il feto, minore gonfiori, benefici psicologici ed emozionali. Questi sono solo alcuni
dei vantaggi che una corretta attività fisica
svolta durante la gravidanza è in grado di
produrre per la donna e il suo bambino.
La gravidanza è una condizione fisiologica.
Pensare alla futura mamma come a una
donna in difficoltà fisica perenne è un errore che può avere conseguenze negative.
La sedentarietà è una di queste. In realtà,
anche una gravidanza patologica (per es.
diabete gestazionale) può trarre beneficio
dall’attività fisica svolta durante i nove mesi.
Gli esrcizi proposti sono piuttosto dolci, combinando strategie di rilassamento e respirazione.
Esercizi di presa di coscienza corporea per
migliorare la postura, sbloccare le articolazioni, tonificare e allungare la muscolatura.
Esercizi mirati: mal di schiena causato da
posizione scorrette che una donna gravida
assume, varici, tachicardia.
Esercizi di respirazione, per imparare a rilassarsi, per il benessere madre-bimbo.
Una mamma consapevole del proprio cor-
to follow the parents psychological and
physical change: they cannot cancel their
individuality playing exclusively the role
of parent. It could be dangerous for their
balance and therefore for the baby’s balance. From the physical point of view, this
process begins before birth. It is important
to prepare for the event through some
workouts that nowadays allow women to
deliver the baby for a greater chances of
wellbeing for the mother and for the child.
Exercising is fundamental during pregnancy, both for the mother and for the baby.
Any kind of sport should be done in moderation: some prefers SWIMMING, with dedicated courses for future mothers, some
prefers YOGA and some prefers FREE EXERCISES.
Exercising, if done with moderation, improves blood circulation, water retention,
breathing and it helps stimulate intestinal
motility in case of constipation. In particular, the exercises of the perineum are useful
both in anticipation of childbirth that after
pregnancy.
Weight control, greater efficiency of the
respiratory system, oxygen transport to
the fetus, less swelling, psychological and
emotional benefits. These are some of the
advantages that a correct exercising routine during pregnancy could benefit both
mother and child.
Pregnancy is a physiological condition. Thinking of a future mother as a woman in endless physical difficulty could be a mistake
with negative consequences. A sedentary
lifestyle is one of these. As a matter of fact,
exercising during the 9-month pregnancy
could also benefits some pathological pregnancies (e.g. gestational diabetes).
The exercises are rather soft and they include relaxing and breathing methods.
Body awareness exercises to improve posture, joints, stretching and strengthening
the muscles.
Targeted exercises: back pain due to bad
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. .sia per la mamma che per il bebè.
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PHOTO © ART PHOTO
L’attività fisica è fondamentale
durante tutta la gravidanza..
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po e delle trasformazioni che subisce è una
mamma al centro della prorpia esperienza
di maternità. Soggetto attivo, che non “subisce” la gravidanza ma la vive come una
esperienza positiva da protagonista. Una
prospettiva che ha un effetto benefico eveidente sul fisico e sull’umore.
L’obiettivo dell’allenamento è portare la futura mamma ad avere il pieno controllo di
sè. Gli esercizi saranno svolti in modo armonioso e rilassante, fin quando il corpo sarà in
grado di sentirli e percepirli. Il lavoro corporeo in gravidanza rappresenta un viaggio di
esplorazione.
È l’occasione per ascoltarsi e accompagnare il cambiamento naturale fisico che avviene nei 9 mesi.
Il corpo deve prepararsi al parto. Le donne
che praticano da sempre attività sportiva
con regolarità possono continuare a praticarla con moderazione e buon senso.
La regola da seguire sempre è: evitare attività violente.
Il mio consiglio è di eseguire una moderata
attività fisica in gravidanza purchè non sia
stata espressamente sconsigliata dal ginecologo.
posture in pregnancy, varicose vein, tachycardia.
Breathing exercises in order to relax to benefit mother and child.
A mother aware of her body and of its transformations during pregnancy lives at her
fullest the experience of motherhood. She
is an active individual, she is the protagonist of her pregnancy, lived as a positive
experience. A perspective that has a positive effect on the body and on the mood.
The goal of exercising is for the future
mother to take full control of herself. The
exercises will be carried out in a harmonious and relaxing way, as far as the body
will feel them. Doing workout during pregnancy is like a discovery journey.
It is chance to feel the natural changes
occurring in the body over the 9-month of
pregnancy.
The body should get ready for labor. Women who exercise regularly could keep
doing it in moderation.
The rule of thumb is always to avoid violent
activities.
My advice is to exercise during pregnancy
unless otherwise advised by the gynecologist.
“
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Il mondo visto da Torino, Torino vista dal mondo
ogni due mesi
nelle edicole
della città
eextratorino.it
xtratorino.it
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astr
ARIETE
toro
gemelli
È il momento di approfittare degli
aspetti positivi che il cielo ti manda guardando con occhio attento le evoluzioni di qualche titolo
del Nuovo Mercato. Un consiglio
per i nati nella seconda decade:
aspettate ancora qualche giorno
per investire e, se proprio volete,
entrate solo dopo aver individuato il trend più proficuo.
Questo è un periodo di preparazione. Se vuoi investire i tuoi soldi,
aspetta e medita. La Luna può
essere la culla di nuovi progetti
per i nati sotto l’ascendente del
Cancro. Se pensi d’intraprendere
un piano di lavoro, fallo senza remore. Ai nati nella prima decade
si consiglia di evitare l’impulsività
per non trovarsi risucchiati dal gorgo degli acquisti e delle vendite
emozionali.
“La calma è la virtù dei forti” è il
motto di questo periodo. Evita lo
scontro aperto, o finirai K.O.! Ciò
che proponiamo a chi ha l’ascendente in Pesci è di lavorare
instancabilmente per migliorare la
situazione economica che di questi tempi non è delle migliori. Se sei
della prima decade potresti ottenere più profitti di quanto avresti
mai immaginato. Gli affari vanno
bene e le tue intuizioni funzionano.
bilancia
scorpione
sagittario
Se la ricchezza è una della aspirazioni principali della tua vita, allora
ora devi stare più attento e non
lasciarti facilmente influenzare da
rumors che si rivelano inconcludenti. Per gli iper-attivisti: consigliata maggiore calma e, se lo sforzo
è troppo grande, investite pure,
ma almeno, scegliete titoli a bassa volatilità. Insomma, copritevi le
spalle. Se sei della seconda decade la fortuna è davvero tanta.
Per un iper-attivista è consigliata
maggiore calma. Se lo sforzo è
troppo grande, investi pure, ma
almeno scegli titoli a bassa volatilità. Insomma, copriti le spalle. Cari
amici della seconda decade, non
abbiate paura di applicare regole
semplici. Nelle questioni di denaro,
appigliatevi a poche salde leggi:
guadagnare, risparmiare, investire, rischiare il meno possibile.
Questo è il periodo per fermarsi
e riprendere fiato. Se hai l’ascendente in Capricorno, preparati
ad andare incontro ad evoluzioni
molto positive delle tue finanze.
Se sei della terza decade rimboccati le maniche e vai alla ricerca
di una buona strategia per far
fronte alle evoluzioni negative del
mercato.
128
by Medea
cancro
leone
vergine
Rinuncia a cento delle tue mille
fantasie e mira a qualcosa di concreto. Le stelle suggeriscono a chi
ha l’ascendente in Gemelli di non
farsi prendere la mano in modo
esagerato. Se appartieni alla seconda decade non ti lascerai
spaventare dai periodi di magra
che incontrerai sulla tua strada.
Un consiglio? Continua a programmare le tue mosse!
Affina l’intuizione come hai sempre fatto: troverai l’affare più vantaggioso. Per te che sei della terza decade le stelle prospettano
buoni affari in vista. Soldi a palate
stanno per entrare in tasca ma attenzione alle tue famose mani bucate. Consiglio: concentrati esclusivamente sui titoli più redditizi.
Un consiglio per i più impazienti:
scegliete un titolo, stabilite perché
volete comprarlo e a che prezzo. Poi aspettate. Solo quando vi
capita a tiro... via! Buttatevi sulla
preda. Fatela vostra. Tu della terza
decade per fortuna riesci a concludere sempre buone trattative.
Sfrutta il periodo al massimo e trarrai benefici immensi anche per il
tuo futuro! Parola d’ordine: entusiasmo.
capricorno
acquario
pesci
Gli astri ti sorridono se sei ascendente Sagittario: negli ultimi tempi
la tua abilità nelle speculazioni è
cresciuta a dismisura. In molti vorrebbero avere le tue capacità. Se
sei della seconda decade, gli intoppi e gli ostacoli che incontrerai
saranno piuttosto numerosi, ma gli
astri sono dalla tua parte e ti aiuteranno a superarli.
Le stelle preannunciano ottimismo
e guadagni. Per chi ha l’ascendente in Vergine: hai un grande
intuito che ti permette di tenere
sempre sotto controllo la situazione economica. Se sei della terza
decade cerca di evitare anche
gli errori che ti sembrano piccoli
ed insignificanti: tutto contribuisce
al tuo successo, ma anche al tuo
insuccesso.
Congiuntura astrale positiva, avrai
molte opportunità, ma solo se
saprai gestire in modo attento e
consapevole sia le entrate che le
uscite di denaro.Per gli amici della
prima decade: se c’è attrazione
per il successo, gli astri ti assistono
senza sosta! Ami la competizione
ma attenzione a non sfidare qualcuno più grande di te, economicamente parlando.
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The Wolf’s Choice
deborazavaglia.it [email protected]
Debora Zavaglia