Giornale completo

“Zona Nove” è su www.niguarda.eu
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APRILE 2015
Anno 21 - n. 230
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GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - PRATOCENTENARO - ISOLA
Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281, e-mail: [email protected]
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,
via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi).
Direttore: Luigi Allori. Redazione: Clara Amodeo, Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Primo Carpi, Valeria Casarotti, Roberta Coccoli, Claudio Dozio, Teresa Garofalo, Antonietta Gattuso, Sergio
Ghittoni, Roberto Lana, Giulia Lazzaroni, Antonella Loconsolo, Angelo Longhi, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Diana Roca, Sandra Saita, Gero Urso. Collaboratori: Laura Albani, Valia Allori, Stefano Bartolotta, Silvia Benna Rolandi, Maria Piera Bremmi, Don
Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Daniele Cazzaniga, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Silvia Faggiano, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Franco
Massaro, Giorgio Meliesi, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Antonio Pizzinato, Giovanni Poletti, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Vittorio Sardo, Dario Vercesi, Norman Zoia. Presidente dell’Associazione Amici di “Zona
Nove”: Giovanni Poletti. Pubblicità: Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
Il fioretto
di
orro
SEVESO
La Pirelli comprata dai cinesi
Totò il cinese
Fa discutere
la vasca al Parco Nord
CASSINIS
I
A rischio
i lavori?
pag. 6
PER I TRAM
Sempre verdi
i semafori
pag. 6
25 APRILE
Gli appuntamenti
“resistenti”
pag. 7
CENTENARI
Cento di
questi anni
pag. 19
SUPPLEMENTO
(disegno di Gero Urso)
n un vecchio film comico il
sublime concentrato di italianità che era Totò cercava di
vendere - sornione e sfottente la Fontana di Trevi a un allocco turista americano. Noi
ridevamo perché era chiaro
che si trattava di uno scherzo
che non sarebbe mai stato
portato a compimento: voleva
solo dimostrare che gli spaghettari sono più furbi degli
hamburghiani. Oggi invece le
cose vengono fatte alla rovescia ma sul serio: Totò sarebbe cinese (e, tanto per limitarci a casa nostra, sfilerebbe
agli italiani la Pirelli: vedi a
pag. 3) o arabo (e porterebbe
via sempre a noi il GaribaldiRepubblica). E non si tratta
di casi isolati. Gli stranieri si
sono già accaparrati, tra l’altro, Ducati, Lamborghini, Benelli, Conbipel, Valentino, Krizia, Peroni, Star, Fiorucci,
Pernigotti, Eridania, Sagra,
Berio... Il tutto nella completa
indifferenza del Governo. Guidi,
ministro - si fa per dire - per
lo “sviluppo economico”, è stata chiara riferendosi alla Pirelli: “È un’operazione che riguarda un’azienda privata e
il Governo non ha titolo per
intervenire”. In realtà, come
dicono i sindacati, “è impressionante il silenzio del Governo di fronte a queste operazioni finanziarie che riguardano il futuro produttivo
del paese”. Anzi qualcuno osa
dire che l’Italia così attrae investimenti stranieri. Sarà, ma
un conto è cedere quote di minoranza o far entrare nuovi
soci con aumenti di capitale
che accrescono la solidità patrimoniale delle aziende, altra cosa è cedere la proprietà
dei gioielli del made in Italy.
pag. 4
ONA NOVE
pag. 11
Il termometro
della criminalità
a cura di Grazia Morelli
in collaborazione con i Carabinieri di Greco
viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191
(Non sono compresi i reati denunciati alla Ps)
RAPINE
MARZO ‘15
0
MARZO ‘14
0
FURTI
Venduto un altro pezzo del Made in Italy. È il patrimonio industriale italiano
che se ne va, azienda dopo azienda. Agli stranieri anche il Garibaldi-Repubblica
MARZO ‘15
53
MARZO ‘14
33
pag. 3
SCIPPI
Suzzani: occupata la Caserma Mameli
MARZO ‘15
pag. 5
MARZO ‘14
2
1
Viva il 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo!
TELEVENDITA DI
ittori impianti s.r.l.
Patologie dell’apparato locomotore: degenerative,
postraumatiche, postoperatorie.
Patologie metaboliche: disendocrinie, dislipidemie, obesità.
Patologia neurologica e neuromuscolare: neuro
miopatie, morbo di Parkinson.
Area di prevenzione: idrokinesi dedicata alla profilassi in età infantile e nell’anziano.
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Endocrinologia, Dietologia dr.
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Dermatologia, Allergologia dr.
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Reumatololgia
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Area odontoiatrica: igiene e profilassi dentale, ortodonzia,
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E QUADRI ORIGINALI DI AUTORI MODERNI
Giovanni Beduschi
io illuminatissimo dispensatore di inchiostro immacoM
lato, Giovanni dalle Bande Larghe, in certi momenti
non so chi è più matteo loro o noi che li dovremmo votare.
Sono ambedue giovani, il che non significa a priori che siano politicamente vergini, tanto più che trafficano da quando erano in fasce. Uno va in giro a torso nudo, l’altro in ma-
Un mercatino biologico
nella nostra zona
M’illumino di meno
anche a Niguarda
Ortensia Bugliaro
Clara Amodeo
A
bbiamo avuto altre occasioni per parlare di prodotti biologici, diffusi da centri come Gas Bicocca (Grupo Acquisti
Solidali), una risorsa per il nostro territorio. Ci sono persone,
famiglie che sono impegnate a portare avanti i principi e i valori di una buona e sana alimentazione, mettendo in primo piano la consapevolezza e la necessità di cambiare in modo radicale lo stile di vita rispetto al consumo e alla produzione. Si
cercano quei prodotti che provengono direttamente ai consumatori, da produttori locali senza intermediari e senza quegli
aggiuntivi di costo che derivano dal trasporto.
Da qualche tempo è nato anche Gas Nomade che nasce dall’esigenza di alcune persone che fanno già parte del Gas Bicocca
e che cercano di attuare progetti che prevedono, con la collaborazione di cooperative ed inserimenti lavorativi di ragazzi diversamente abili, il progetto “Una Spesa Diversa”, come spiega Alessandro Montaguti, attivista di Gas in un’intervista a
Massimo Torsello, da tanti anni attivista nei Gruppi di
Acquisti Solidali.
Molto importante poi è il rapporto diretto col produttore disponibile a dare tutte le informazioni sui prodotti in vendita.
Da alcuni mesi, nella nostra zona è nato un mercatino con la
presenza di aziende agricole disponibili a far conoscere i loro
prodotti come formaggi, salumi, frutta e verdura.
Questo avviene ogni martedì, dalle 15 alle 18,30, alla Casa di
Alex a Pratocentenaro, in via Moncalieri, 5 che gentilmente ha
concesso uno spazio in modo da allestire un “Mercatino
Agricolo Biologico”. Montaguti ci sprona a promuovere questo
mercatino, invogliando tutti a farne parte, conoscerlo, visitarlo e, sicuramente apprezzarlo.
La qualità e la freschezza dei prodotti presenti al mercatino è
sicuramente meritevole di essere provata.
Chi voglia mettersi a disposizione: [email protected].
• Mercatino di primavera Come da tradizione, le amiche
artigiane della Bottega Creativa allestiscono il “Mercatino di
Primavera” presso il Centro Parrocchiale della Parrocchia di
San Giovanni Battista alla Bicocca, Viale Fulvio Testi 190.
Saranno in vendita lavori artigianali da loro ideati e realizzati il cui ricavato sarà devoluto alla Parrocchia e alle adozioni a
distanza dell’Associazione “Il mondo è la mia casa”. Il mercatino si svolgerà dal 18 al 21 aprile con i seguenti orari di apertura: sabato 18 dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 - domenica 19 dalle 9.30 alle 13 e dalle 16 alle 19 - lunedì 20 dalle 16
alle 18.30 e martedì 21 dalle 16 alle 18.30.
S
e oggi Ungaretti fosse stato vivo avrebbe scritto “M’illumino di meno”. A colmare la sua assenza, e un gap generazionale di ben 98 anni, ci pensano quelli di Caterpillar, lo storico programma di Radio2 che
lo scorso 13 febbraio ha rilanciato, per l’undicesima edizione, le giornate di “M’illumino di meno”, appunto.
Si tratta della più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione
sulla razionalizzazione dei consumi energetici: l'iniziativa si avvale da
anni dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e della Presidenza
della Repubblica, nonché delle adesioni di Senato e Camera dei
Deputati. L’obiettivo della campagna comunicativa è raccontare le migliori pratiche in ambito di risparmio energetico da parte di istituzioni,
comuni, associazioni, scuole, aziende e singoli cittadini, promuovendo la
riflessione sul tema dello spreco di energia che si può evitare con interventi strutturali ma anche con semplici accorgimenti che ogni singolo
individuo può mettere in pratica. La coibentazione, l’uso di fonti rinnovabili, il ricorso a mezzi di trasporto meno impattanti sull’ambiente,
l’attenzione a disattivare gli apparecchi elettronici che non si stanno
utilizzando sono solo alcuni virtuosi esempi a disposizione di tutti.
Anche la zona 9 ha organizzato diversi eventi per celebrare la
Giornata del Risparmio Energetico, quest’anno riferita specialmente alle scuole di ogni ordine e grado: viale Suzzani 273 è stata teatro di due eventi, il primo alle 16.30 quando grandi e piccini hanno preparato strumenti musicali utilizzando materiale di
riciclo, e il secondo alle 17, quando gli strumenti appena realizzati sono stati suonati durante un corteo di biciclette, illuminato
dalle candele riciclone, che si è spostato al velodromo del Parco
Nord. Qui, alle 18, le biciclette, equipaggiate con dinamo supplementari, hanno permesso di creare energia elettrica a costo zero
per pedalare anche in serata sull’intera pista. La Giornata si è
conclusa alle 19 al portico cascina Parco Nord, prima con l’evento
“M’illumino brevettando”, mostra di strumenti per la cogenerazione solare, e poi con l’aperitivo a lume di candela, accompagnati
dall’inno della manifestaizone.
Aiuta con dolcezza chi soffre
di distrofia muscolare
iuta con Dolcezza” è lo slogan che racconta la storia della
“A
Uildim (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare). Uno
slogan che riassume alla perfezione le attività che l'associazione riesce a portare avanti anche grazie ai fondi ottenuti dalla vendita di
cioccolatini Lindt. Il chiosco della Uildim si trova all’interno dell’ospedale Niguarda, proprio di fronte al centro prelievi: presentando questo articolo, si potranno acquistare i prodotti Lindt con uno sconto aggiuntivo del 10% a quelli già praticati dal punto vendita. È il modo
scelto dall'associazione per ringraziare tutti coloro che da anni la sostengono. La Uildim è attiva dal 1968 e svolge un'attività di informazione e sensibilizzazione sui problemi della disabilità derivanti dalle
malattie neuromuscolari e assicura una serie di servizi socio-assistenziali e domiciliari grazie al contributo di numerosi volontari.
niche arrotolate stringendo mani anche a chi non vuole.
Uno se la fa con una velina, l’altro con due elicotteri per volta. E noi, mattei, lì a sbavare... (Zorro Nove)
OOM IN
di Ortensia Bugliaro
0NA
foto di Beatrice Corà
Cassonetti differenziati
ul marciapiede di via Val di Ledro a ridosso dei giarS
dinetti pubblici ci sono due cassonetti differenziati,
uno per la raccolta del vetro e l’altro per la carta. Manca
il contenitore per gli indumenti? Non ha importanza, vestiario e oggetti vari vanno ugualmente buttati a terra e il
tempo deciderà quando avverrà la rimozione, oppure,
stretto dal bisogno, qualcuno sceglierà il capo migliore e
non bagnato… lo indosserà e farà un figurone!
La pittura è un fumetto
se la pittura diventasse un fumetto? Se i dipinti uscissero
E
dai quadri e dalle mostre d’arte e si potessero leggere su un
giornalino colorato? È quanto hanno messo in atto gli artisti del
Laboratorio di Cromografia di Via Borsieri 12, in Zona Isola.
L’esperimento è partito da viaggi d’arte a Venezia e a La SpeziaPortovenere-Lerici, creando un giornalino con il contributo artistico di tutti quanti si cimentano nella pittura ad acquarello: segni e colori per costruire un giornale intimo e un taccuino di viaggio. Con il disegno, la scrittura e i colori: giorni intensi dedicati al
colore, all’ascolto, alla poesia.
Iscrizioni: Claudio Jaccarino: [email protected] oppure
338.4576147.
“Foto di Franco Bertoli”
Le Forze Armate a Prato
Martedì 31 marzo, presso la Parrocchia San Dionigi di Pratocentenaro,
l’annuale Cerimonia Pasquale delle Forze Armate milanesi.
ATTENZIONE La sede della redazione in via Val Maira 4 (Pratocentenaro) è aperta ogni mercoledì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro
che desiderano segnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 02.39662281.
ONA NOVE 2
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
SVENDITE INDUSTRIALI
La Pirelli Bicocca è stata comprata dai cinesi
Venduto un altro pezzo del Made in Italy. È il patrimonio industriale italiano
che se ne va, azienda dopo azienda.
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OUTLET DELL’USATO
A U T O S C U O L A
a Pirelli è stata comprata dai cinesi
L
della Chem China per 8,5 miliardi di
euro. Il piano prevede la separazione del
braccio “gomme per auto e moto” da quello
dei “camion”. Quest’ultimo è destinato a
integrarsi con la cugina cinese Aeolus, controllata da ChemChina.
Venduto così un altro pezzo del Made in Italy.
È il patrimonio industriale italiano che se ne
va, azienda dopo azienda. La Pirelli è solo
l’ultimo caso di marchi tricolori di prestigio
passati sotto il controllo di imprenditori stranieri. La Ducati e la Lamborghini alla
Volkswagen. Poi la moda e l’abbigliamento:
Conbipel, Sergio Tacchini, Belfe e Lario,
Mandarina Duck, Coccinelle, Safilo, Ferrè,
Miss Sixty-Energie, Lumberjack, Valentino.
Per non parlare di storici marchi alimentari
come Peroni, Star, Pernigotti ed Eridania. In
particolare l’Italia, dopo la Gran Bretagna, è
diventata il paese europeo con più investimenti cinesi. Hanno già acquistato il Gruppo
Ferrett (yacht di lusso), la De Tomaso Automobili Spa, le aziende alimentari Fiorucci,
Sagra e Berio, Cerruti e Krizia (moda), la
Desmo (prodotti in pelle), Benelli (moto), più
partecipazioni in Telecom, Fiat-Chrysler,
Eni, Enel e Ansaldo Energia. E ora la Pirelli.
Insomma, vendita dopo vendita, non conosce
tregua la colonizzazione dell’Italia. Continuando così, cosa ci rimarrà?
Luigi Luce
La realtà è che il Governo non ha alcuna politica industriale degna di questo nome per
poter far competere il nostro paese sul mercato internazionale. Non a caso il ministro
Guidi considera la vendita della Pirelli “un'operazione che riguarda un'azienda privata”
e, pertanto, “il Governo non ha titolo a intervenire”. Naturalmente Guidi ha assicurato
che il Governo presta “la massima attenzione al fatto che non si mettano a rischio il patrimonio tecnologico e l’occupazione in Italia”, ma Tronchetti Provera ha sottolineato
che da Renzi non c’è stata “nessuna interferenza” sull’operazione.
Alla Pirelli intanto cercano di esultare: “Una
trattativa andata a buon fine, che serve per
finalizzare stabilità e continuità del gruppo,
che comunque manterrà il proprio quartier
generale in Italia“. Chi si contenta gode. In
zona 9 avevamo la Marcegaglia: via da Milano per ragioni speculative! e adesso cambia
padrone anche la Pirelli Bicocca. I dipendenti della Marcegaglia si sono dispersi. E ora
quale futuro per chi lavora e produce alla
Pirelli? Il passaggio di consegne allarma i
sindacati. Susanna Camusso, segretario della Cgil, ha dichiarato: “La vendita di un pezzo pregiato del nostro sistema industriale,
quale è Pirelli, a capitali stranieri non sareb-
be in sé un dramma se il capitalismo italiano
fosse in grado di reggere le sfide della competizione internazionale e il governo avesse
una politica industriale capace di indirizzare
e tutelare le energie produttive che pure esistono in Italia. Ma sia Confindustria che il
governo preferiscono una competizione sui
costi colpendo i diritti e i salari dei lavoratori, piuttosto che sfidare il mondo in termini di
know-how, innovazione, buona occupazione”.
Anna Maria Furlan, numero uno della Cisl
insiste: “È l’ennesima sconfitta per il nostro capitalismo finanziario, incapace di difendere i marchi storici italiani e di investire nelle aziende di grande qualità del
nostro paese. È impressionante il silenzio
del Governo, della politica e della classe dirigente di fronte a queste operazioni finanziarie che riguardano il futuro produttivo
del paese”. Infine il segretario della Uil,
Carmelo Barbagallo: “Il Governo non è ancora riuscito a fissare regole per evitare
che, in un regime di globalizzazione, l’Italia diventi un discount, dove ognuno viene
a fare la spesa: occorre creare le condizioni
per favorire una politica industriale che
preservi i gioielli di famiglia”.
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Nella foto sopra la fabbrica nel 1922, il fondatore Giovan Battista Pirelli e l’attuale manager Marco Tronchetti Provera.
Agli stranieri anche il Garibaldi-Repubblica
pochi mesi hanno (s)venduto il pasIstransato,
il presente e il futuro della nozona (e non solo). Non solo la Pirelli
ai cinesi (vedi sopra), ma agli stranieri
anche il Garibaldi-Repubblica.
Quella del Garibaldi-Repubblica è un’operazione di portata internazionale che
pone Milano nuovamente al centro delle cronache immobiliari internazionali.
Il fondo sovrano del Qatar ha acquista-
to, infatti, il 100% del progetto Porta
Nuova, quel complesso misto di residenze (compreso l’edificio del superpremiato
Bosco verticale), uffici e punti di vendita
che ha interamente riqualificato un’area
centrale del capoluogo lombardo tra la
Stazione Centrale e Porta Garibaldi.
Questo contestatissimo progetto di riqualificazione, sfociato in decine di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, è iniziato
nel 2005, sta per essere ultimato e ha un
valore di mercato di due miliardi di euro.
In questo modo l’Italia diventa il secondo Paese europeo, dopo l’Inghilterra,
in cui il Qatar ha investito consistenti
somme nell’immobiliare, acquisendo
tra l’altro gli hotel della Costa Smeralda, il Four Seasons di Firenze e altri
edifici a uso uffici tra Roma e Milano.
(Michele Ponti)
Dedicato a te, piccolo Gerry
C
inque anni fa, sei arrivato da noi con gravi problemi che, fortunatamente, siamo
riusciti a risolvere.
Siamo stati tanto felici insieme; tu ci amavi e noi
ricambiavamo, in pieno questo amore (ti adoravamo): eri il nostro piccolino. Un brutto giorno è
arrivato l’orco, con le sembianze di un cane, che ti
ha portato via da noi per sempre…
Chissà, forse, con il passare del tempo, questo dolore si attenuerà ma il tuo ricordo e il nostro amore per te, rimangono undelebili dentro di noi.
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ONA NOVE 3
IL DIBATTITO SUL PROGETTO SEVESO
Centro
Benessere
Siloe
Maran e Granelli: ecco la vasca del Parco Nord
Intanto è in corso la pulizia del tratto tombinato del fiume.
La vasca conterrà almeno di 250mila mc di acqua e si proverà a renderla compatibile con l’ambiente.
Michele Ponti
enerdì 27 marzo la Giunta
V
comunale ha approvato
il progetto preliminare per
la costruzione della vasca di
laminazione del Parco Nord
e la sera all’auditorium Ca’
Granda, durante una poco
partecipata assemblea pubblica, gli assessori comunali
Pierfrancesco Maran e Marco Granelli lo hanno presentato alla cittadinanza. Intanto è in corso la rimozione
dall’alveo interrato del Seveso di 2.500 metri cubi di
detriti.
Il progetto della vasca al
Parco Nord prevede, a cura
della Mm, la realizzazione
Il Seveso tombinato
di un lago artificiale che in
caso di necessità dovrebbe
trasformarsi in bacino di laminazione controllata, raccogliere le
acque in piena del Seveso e prevenire le esondazioni in città. Le
acque del torrente, tramite paratoie, possono essere convogliate
in questa “vasca di espansione” (volume 250.000 mc) per ridurre drasticamente la portata delle acque del Seveso nel tratto
tombinato che passa sotto Milano a partire da via Ornato verso
l’Isola, aree da decenni soggette alle esondazioni.
La durata complessiva dei lavori è stimata in 600 giorni. Chi
scrive, presente alla presentazione del progetto, è rimasto interdetto di fronte alle affermazioni che l’area che ospiterà la vasca
è fortemente degradata e allibiti per le scelte progettuali messe
in campo per cercare di “inserire” questa fogna a cielo aperto all’interno del Parco: camminamenti a metà altezza della vasca
profonda 9 metri, e zattere per ospitare luoghi di nidificazioni (!)
o processi di fitodepurazione delle acque.
Facciamo invece i complimenti alla Giunta Pisapia per la pulizia del tunnel sotterraneo, da via Ornato lungo via Valfurva,
piazzale Istria, piazza Carbonari, via Melchiorre Gioia, iniziata una settimana
fa: le scavatrici stanno togliendo il materiale che
ostruisce il passaggio delle
acque per aumentare la
portata dell’alveo e consentire il flusso in caso di piena. Si tratta di ghiaia, detriti, sedimenti, qualche copertone d’auto, bottiglie di
plastica che si sono accumulati specie dopo le ultime due esondazioni.
Grande soddisfazione è stata espressa dagli assessori
responsabili. “Stiamo mantenendo l’impegno preso con
i milanesi perché il Seveso
sia sempre meno una minaccia - hanno dichiarato Maran e Granelli - . Dopo anni stiamo
per realizzare un sistema articolato e strutturale che ci consentirà di contenere drasticamente l’emergenza”.
Intanto le opere del Progetto Seveso procedono secondo i tempi stabiliti. Pochi giorni fa la Regione ha espresso parere favorevole in merito alla compatibilità ambientale della vasca di
Senago, per cui la realizzazione Milano ha già erogato 20 milioni di euro e la Regione 10. I lavori per la vasca di Senago
partiranno quest’estate. Successivamente saranno avviate le
attività per la realizzazione delle altre vasche. Tra la fine del
2016 e l’inizio del 2017 il progetto di difesa idraulica sarà completato, come da programma.
Accolta con soddisfazione l’erogazione del contributo del Comune per fare fronte ai danni subiti dalle ultime esondazioni. Per
quella di luglio sono 689 le pratiche a cui il Comune ha già dato riscontro, mentre si stanno esaminando le centinaia di richieste pervenute per l’esondazione di novembre.
Il Comitato del Parco: “La vasca è un errore e un orrore”
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Michele Ponti
contro la costruzione della
vasca di laminazione denÈ
tro il Parco Nord. Ed è nato coagulando persone e Istituzioni
intorno all’Associazione “Amici
del Parco Nord”, proponendo
soluzioni radicalmente alternative a quella di Aipo, Comune di Milano, Regione e Governo che prevede la costruzione di diverse vasche di laminazione pesantemente
impattanti sul territorio che
affaccia sull’asta del Seveso.
Un assaggio delle proposte,
della tenacia e del radicamento del comitato lo si è visto durante l’assemblea pubblica con Maran e Granelli
svoltasi all’auditorium Cà
Granda il 27 marzo.
Il comitato, oltre a criticare il
piano delle vasche nel suo
La vasca
complesso (di queste tratteremo sul prossimo numero), punta prima di
tutto a evitare la realizzazione di una vasca
all’interno del Parco Nord.
Primo. Secondo il Comitato, il Parco Nord non
è un luogo da riempire ogni qualvolta si presenta un’emergenza o si deve realizzare un’infrastruttura utile alla cittadinanza.
Secondo. La vasca nel parco è inutile. Essa non
arreca alcun vero contributo allo stoccaggio
tra Milano e Bresso
delle acque di piena. Le quattro vasche a monte hanno una capacità complessiva di circa
quattro milioni e mezzo di mc. Si tratta di un
diverso ordine di misura, di una diversa dimensione.
Terzo. La vasca è inutile anche in previsione di
eventuali cosiddette “bombe d’acqua”. Infatti le
quattro vasche a nord di Milano azzerano la
portata del Seveso all’altezza di Palazzolo.
Questo però non toglie che si
possano verificare eventi straordinari di temporali concentrati in un’area limitata, per
esempio da Palazzolo a Bresso. Anche in questo caso però
l’ordine di misura della vasca
in oggetto è assolutamente
inadeguata per ospitare l’enorme volume di acqua che il
Seveso non sarebbe in grado
di ospitare.
All’Auditorium Maran e Granelli hanno spiegato che le
vasche sono una soluzione di
emergenza per un’emergenza che va avanti da decenni
perché, come sottolineano i
detrattori del progetto vasche, il futuro deve andare
verso l’invarianza idraulica e
la separazione delle acque,
tanto è vero, hanno sottolineato i due assessori, il nuovo
regolamento edilizio di Milano contiene
chiaramente questi due principi, strettamente correlati fra loro. Benissimo, ma i
Comuni a nord di Milano? Possiamo sbagliarci ma secondo noi “nebbia in val
Padana”. E allora quelle antistoriche vasche
non saranno una soluzione temporanea ma
definitiva. Del resto in Italia non c’è nulla di
più definitivo di una cosa temporanea.
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AREE DISMESSE
Caserma Mameli: i “pirati” hanno sgomberato
pacificamente la struttura occupata
Michele Ponti
opo 16 giorni di occupazione abusiva
D
la Caserma Mameli di viale Suzzani
è stata sgomberata pacificamente dai
“Pirati riot club”, occupanti pacifici ma
pur sempre abusivi.
Conclusa l’esperienza dei Pirati, resta aperta più che mai la questione relativa al
futuro di questa immensa struttura dismessa: come usarla al meglio per riconsegnarla alla cittadinanza? È noto infatti che
una struttura dismessa e abbandonata prima o poi viene occupata. Purtroppo… con
tutto quello che ne può conseguire.
Riportiamo di seguito quanto dichiarato
sulla vicenda da Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e alla Coesione sociale
del Comune di Milano: “Grazie alle Forze
dell’Ordine per l’intervento presso la ex
Caserma Mameli. Un intervento che era
stato programmato nel Comitato Ordine
e Sicurezza e grazie alla Cassa Depositi e
Prestiti per aver messo a disposizione la
vigilanza come da nostre richieste - dichiara Marco Granelli. - Noi preferiamo la-
vorare alle soluzioni senza urlare e alzare
la tensione. Per questo fin dall’inizio abbiamo collaborato con il Prefetto, il Questore oltre che con la proprietà per giungere al risultato di oggi, giusto e opportuno per la città di Milano”. Conclude l’assessore Marco Granelli: “Auspico che il
privato, continuando nella collaborazione
intrapresa quest’autunno, possa giungere
alla riqualificazione condivisa con il
Comune e restituire l’area alla città dopo
i lunghi anni di degrado”.
Un sabato a zonzo nella caserma occupata
Roberta Coccoli
e la guardi dall’alto, su “Google Map”, non
S
riesci a capire quanto sia grande, ma se ci
capiti dentro ti rendi conto di quanto spazio
c’è: è la Caserma Mameli di Viale Suzzani.
Per lunghi anni è stata “la caserma dei bersaglieri” di Milano, poi per circa 8 anni è andata dimenticata e abbandonata, “visitata”
da vandali e gente senza fissa dimora.
Il 7 agosto 2014 il Sindaco Pisapia e il
Ministro della Difesa Pinotti hanno firmato un protocollo d’intesa, della durata
di un anno, per la riqualificazione di
questa grande struttura: il Comune dovrebbe impegnarsi ad avviare le attività
per la valorizzazione di questo bene immobiliare. Il tempo non è molto ormai,
mancano pochi mesi alla scadenza dell’accordo, ma le lungaggini burocratiche
non hanno ancora permesso lo sviluppo
di un progetto di recupero. Nel frattempo la struttura rimane di proprietà della
“Cassa Depositi e Prestiti”, che da poco
ha in cura anche parte della Ex Manifattura Tabacchi, posta di fronte. Intanto
alcuni Consiglieri di Zona 9 si sono adoperati per analizzare le proposte dei cittadini per il riutilizzo del grande spazio
della caserma, e le proposte non sono
mancate: per quasi tutti, comunque, la
richiesta è quella di restituire questo bene al quartiere e alla cittadinanza, trasformando i suoi spazi e aprendoli a iniziative sociali.
E qualcuno, a metà marzo, ha deciso di
cominciare a pensare davvero a un suo
riutilizzo: alcuni giovani del collettivo
“Proprietà Pirata Riot Club” hanno
aperto i cancelli su Viale Suzzani e sono
entrati nella caserma. La loro occupazione è stata contestata da alcuni cittadini
che hanno organizzato un sit-in di fronte alla caserma, chiedendo lo sgombero
dei “pirati”, che pochi giorni dopo si sono
recati anche in CdZ chiedendo la possibilità di riutilizzare questi luoghi.
Il 28 e 29 marzo i “pirati” hanno aperto
la caserma alla cittadinanza, organizzando una una festa con musica, suoni,
writers, ecc... È stata l’occasione per farci un giro e provare a conoscere una
struttura misteriosa, mai vista da vicino. Sull’altana d’ingresso, oltre alla bandiera dei pirati, è stata posta un grande
lenzuolo con scritto “Il cambiamento fa
paura, la paura fa ignoranza”, e sul muro di accesso un ragazzo, con una foto in
mano e una bomboletta nell’altra, sta di-
pingendo il ritratto di Lia, nome di battfglia di Gina Galeotti Bianchi, partigiana
uccisa dai nazisti il 24 aprile 1945, mentre andava in bici a dare conforto ad altri
partigiani al Niguarda. Un ragazzo e una
ragazza ci ricevono all’ingresso e ci presentano il loro progetto di riutilizzo della
Caserma Mameli: un nuovo polo artisticoculturale-sociale per chiunque voglia costruire qualcosa per gli altri. La ragazza
ci raccomanda di aver rispetto per i luoghi
e di stare attenti a non inciampare in cavi o rami, “perchè sono giorni che cerchiamo di pulire e sistemare, ma c’è ancora
tanto da fare”. Gruppi di ragazzi dipingono i muri con le loro bombolette, e così
luoghi grigi e abbandonati prendono vita
e colore. Su un palco si esibiscono giovani
rap, seguiti da ragazzi, famiglie, bambini
e cani. Poco più in là c’è anche un cavallo
che mangia tranquillo.
La struttura è grandissima. Gli edifici
mostrano i segni dell’incuria: nelle camerate porte e finestre sono state divelte da
ladri e vandali già molto tempo fa, e mancano anche i sanitari. I ragazzi esprimono
la loro creatività colorando e decorando le
pareti degli edifici, e molti dipinti sono vere opere d’arte: nessuno gestisce nessuno,
l’unica legge è il rispetto dell’altro. Verso
sera si comincia anche a sentire profumo
di cibo: qualcuno sta preparando salsicce
alla griglia, da unire alla birra...
Poi, lunedì 30 marzo la Polizia è intervenuta per organizzare lo sgombero...
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Case popolari: la partita a più voci per il risanamento
Intervista a Stefano Chiappelli, segretario del Sunia
Primo Carpi
l Forum delle Politiche Sociali del CoA
mune (fine febbraio) abbiamo ascoltato
l’applaudito intervento di Davide Corritore,
presidente di Metropolitana Milanese. Il
quale ha parlato di incredibili inesattezze e
vuoti di informazioni messi in luce dalla gigantesca operazione di digitalizzazione delle migliaia di scatoloni (i 1800 iniziali sono
diventati 3000) consegnati da Aler, contenenti, a loro volta, decine di migliaia di cartelle cartacee non aggiornate con i dati su
inquilini, posizioni, segnalazioni, ecc. Inoltre Corritore ha parlato anche delle aspettative evidenziate da una mini inchiesta effettuata da Mm su di un campione di 500
suoi inquilini, la maggioranza dei quali continua a vedere nelle proprie case un’occasione di socializzazione e di decoro ed è fermamente intenzionata a sconfiggere gli spettri
della solitudine e della paura.
Il passaggio della gestione delle case popolari del Comune dall’Azienda Lombarda
Edilizia Residenziale (Aler) alla Metropolitana Milanese (Mm), ormai entrato nel suo
quinto mese di vita, ha dato prospettive di
soluzione a una situazione da troppo anni
immobile, sottoposta a una continua e deprimente esposizione mediatica, con occupazioni abusive, degrado, ma anche sopraffazione, spaccio, ricettazione…
Le forze positive in campo sono diverse e,
quello che più conta, coordinate. Mm, ma
anche Consigli di Zona, Comune, Sindacati. Ognuno con i propri spazi, il proprio
ruolo. E i propri strumenti. Qualche numero fa abbiamo intervistato Simona
Fregoni, presidente della Commissione
Case Popolari e Demanio del CdZ 9. Ora
invece sentiamo la voce dei sindacati inquilini, intervistando Stefano Chiappelli, segretario generale del Sunia metropolitano.
Il Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, ambito Cgil) è la principale organizzazione degli inquilini privati e
degli assegnatari di edilizia pubblica. I sui
scopi sono il riconoscimento del diritto alla
casa per ogni cittadino a condizioni compatibili con le esigenze delle famiglie per favorire
la mobilità e la soluzione del bisogno alloggiativo. Persegue l’obiettivo della sicurezza
degli alloggi e degli edifici e della qualità dell’abitare in un contesto urbano adeguato.
Cosa ne pensa del nuovo corso e cosa
ne pensano gli inquilini?
Dove gli inquilini si organizzano in comitato, caseggiato per caseggiato, noi siamo con
loro. Abbiamo già incontrato sia l’assessora al Demanio, Daniela Benelli, sia Metropolitana Milanese. “Noi siamo pronti!” ab-
biamo detto a entrambi. I nostri comitati
si aspettano che queste siano le linee guida per i prossimi anni: garantire la sicurezza agli inquilini; combattere e far sperire il fenomeno delle occupazioni abusive; attuare un piano di risanamento del
patrimonio immobiliare; ridurre il più
possibile la quantità di patrimonio immobiliare sfitto; assicurare la celerità degli
interventi; tenere traccia delle richieste e
delle relative risposte.
Quali sono le vostre priorità?
Chiediamo innanzitutto garanzie per la
natura sociale dell’Edilizia Residenziale
Pubblica. I costi sostenuti dagli inquilini
“regolari” non debbono aumentare e deve
essere garantito un ambiente dignitoso
nel quale l’inquilino si trovi veramente a
casa propria. Rivolgendosi alla Regione, il
Sunia non condivide la svendita del patrimonio pubblico per far cassa e risanare i
bilanci Aler in rosso. Sia per la Regione
che per il Comune bisogna al contrario ottimizzare il numero di alloggi pubblici in
affitto recuperando gli appartamenti degradati e sfitti.
Altri obiettivi, altri messaggi?
Cerchiamo di essere presenti in tutti i punti della scacchiera. A partire dalla difesa
delle categorie meno abbienti nel ricalcolo
dei nuovi canoni di affitto e nella riduzione
delle spese di riscaldamento, sino a quella
dei livelli occupazionali degli addetti. Per
cui ci stiamo adoperando affinché il passaggio di gestione da Aler a Mm non crei perdite di posti di lavoro.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 5
NOTIZIARIO
Torna nella nostra zona lo spettro
dell’inquinante Gronda Nord
Pronto soccorso del Niguarda
Finalmente un accesso decente
Michele Ponti
Michele Ponti
A
pprovato dalla Giunta il Piano Urbano
della Mobilità Sostenibile (Pums): arriva
una piccola Gronda Nord in zona? Lo teme
Sesto San Giovanni dove è nato un Comitato
per contrastare questo progetto (www.corsinifiume.blogspot.it). Letto quanto ha scritto il
Comitato, ma senza prendere niente come
oro colato, chiederemo all’assessore Maran,
quando prossimamente verrà in CdZ 9 per
presentare il Pums, se è vero che si vuole
costruire, in parte riqualificando la viabilità
esistente e in parte realizzando nuova viabilità, una tangenzialina Sesto MarelliComasina. Secondo il Comitato di Sesto, lo
sventramento della zona da parte della
nuova Gronda convolgerebbe anche Sarca,
Bignami, Fulvio Testi, Berbera, Ponale,
Bussero e Suzzani.
Appuntamento sul prossimo numero per il
doveroso chiarimento.
Un decreto della Regione Lombardia
comporterà ritardi per la Cassinis?
Antonella Gattuso
l 25 marzo scorso
Idalla
è stato pubblicato
Regione Lombardia il Decreto
Mutui, che autorizza le Regioni a stipulare mutui trentennali per opere di
ristrutturazione degli edifici scolastici
con oneri di ammortamento a carico
dello Stato. Entrando nel dettaglio dell’applicazione del decreto sugli istituti milanesi, l’assessore comunale ai Lavori Pubblici
Carmela Rozza ha spiegato che nessuno degli
interventi di edilizia scolastica in città potrà essere finanziato interamente attraverso il
Decreto Mutui del governo, poiché “il tetto massimo per ogni intervento, fissato dalla Lombardia in 5 milioni di euro, comporta che nessun intervento proposto da Milano possa essere finanziato interamente”.
Abbiamo chiesto alla Presidente della Commissione Educazione del Consiglio di Zona 9,
Antonella Loconsolo, se questo è un problema
e se può generare un abbandono del progetto
di abbattimento e ricostruzione della scuola
media di Niguarda.
“Il progetto esecutivo è pronto, durante la
Commissione Educazione a Palazzo Marino l’assessore Rozza aveva affermato che sarebbe stato
presentato tra le domande per cui si sarebbe richiesto il finanziamento regionale. Pare invece
che questo non sia possibile, perché il progetto è
già finanziato e perché era già presente nel Piano
triennale delle opere precedente - dice Loconsolo questo però non dovrebbe essere un problema,
proprio perché la Cassinis aveva già un suo finanziamento. Spero pertanto che la pubblicazione del
bando avvenga entro aprile, altrimenti non si riu-
scirà a mantenere
la promessa di avvio dei lavori entro
il 2015”.
Si è accumulato già
molto ritardo rispetto alla prima
data prevista per l'inizio dell’abbattimento, che sarebbe
dovuto avvenire entro il 2014. Secondo
lei quanto tempo
passerà ancora? “Io
sono preoccupata quanto voi per il ritardo, anche
perché per qualsiasi appalto di un certo valore occorrono circa otto mesi di tempo; ecco perché se la
gara d'appalto non partirà in aprile, non si riuscirà a garantire l’inizio dei lavori entro il 2015. So
che la scuola si sta attivando per sollecitare in
ogni modo l’amministrazione, anche perché il cronoprogramma consegnato dall’assessore Rozza in
Consiglio di Zona 9 parlava di pubblicazione del
bando a gennaio. So che da parte dei genitori di
tutto l’istituto comprensivo e degli insegnanti della Passerini e della Cassinis, sta già organizzando
una raccolta-firme da consegnare in Consiglio di
Zona 9. L’Istituto Locchi sta vivendo una condizione di massimo disagio, visto che i bambini della
Primaria e i ragazzi della Secondaria di I grado
devono condividere la palestra, la sala mensa e il
cortile. Inoltre in Passerini sono state sacrificate
aule di utilizzo comune per ospitare le tre classi
prime del Plesso Cassinis. Tuttavia continuo a
sperare che tutte queste mobilitazioni si rivelino
superflue: i tecnici parlano di pubblicazione del
bando a breve. Se ce lo mettessero nell’uovo di
Pasqua il Consiglio di istituto e il Collegio docenti potrebbero trovarsi per brindare, anziché per
programmare azioni di protesta!”.
Come sempre “Zona Nove” vi terrà aggiornati sugli sviluppi della situazione.
Ex-Manifattura: a che punto siamo?
Roberta Coccoli
proposito del cantiere della Ex-Manifattura
A
Tabacchi, un anno fa avevamo incontrato il
Sig. Maurizio Valli, responsabile commerciale
delle vendite, nell’ambito di Prelios, una delle
ditte che ha in cura l’intervento di urbanizzazione e la gestione del recupero e della riqualificazione del lotto.
Ci aveva accennato che i lavori in uno dei due edifici a forma di L, a destinazione residenziale, che affaccia sul viale Suzzani, erano quasi terminati e che
per l’inizio dell’estate dello scorso anno, i primi appartamenti sarebbero stati consegnati ai nuovi abitanti. In effetti, percorrendo il viale, avevamo potuto
notare che erano stati già rimossi tutti i ponteggi e
che i lavori stavano già iniziando sull’altro edificio
gemello, a forma di L, ma anche dopo l’estate era apparso chiaro che i
nuovi proprietari non
avevano ancora potuto prendere possesso
dei loro nuovi appartamenti.
Pur sembrando che
alla fine lavori mancasse proprio poco,
l’antico edificio rimesso a nuovo rimaneva
disabitato, e anche la
nuova piazza fra i due
corpi di fabbrica gemelli rimaneva off limits così come il cantiere, con accesso verso via Santa Monica,
è rimasto chiuso per un po’. In effetti i lavori erano
fermi. Pare che l’impresa non sia stata totalmente
pagata e, come da suo diritto, non ha consegnato il
cantiere, bloccando di fatto i lavori.
D’altra parte, già il 30 giugno 2014, su “Repubblica” si diceva che la Società Prelios aveva già provveduto a vendere parte delle sue quote non vincolate, per sanare alcuni debiti, cercando di trasformarsi in pura società di servizi immobiliari, piuttosto che continuare ad essere una property company come era prima, arrivando a gestire diversi
miliardi di patrimonio.
ONA NOVE 6
Alla Ex Manifattura nel frattempo sono cambiati alcuni protagonisti sulla scena: nell’estate del 2014 la
società Finteca Immobiliare, che con la Prelios ha in
gestione la riqualificazione del lotto di Manifatture,
ha lasciato il posto alla Cdp Immobiliare, che altri
non è che la Cassa Depositi e Prestiti, la quale, ricordiamolo, ha nella sua gestione anche la Caserma
Ma-meli, che si trova proprio di fronte all’Ex
Manifattu-ra. Il Ministero dell’Economia ha infatti
acquistato, a fine 2012, la Società Finteca, con l’obiettivo di lasciare la gestione di tutto il suo patrimonio
alla Cdp Immobiliare che avrà il compito di valorizzare tutto il patrimonio pubblico.
E gli abitanti che dovevano entrare nei nuovi alloggi della Ex Manifattura? Ancora non si vedono, e sicuramente non sono molto contenti, tanto che alcuni di loro sono passati alle vie legali per
vedere riconosciuto il
diritto di poter abitare gli appartamenti
acquistati.
Inoltre, qualche settimana fa, nuovi ponteggi sono tornati a
ricoprire le facciate
dell’edificio appena
sistemato. Abbiamo
ricontattato nuovamente il Sig. Maurizio Valli, per capire qualcosa in più.
Ci ha raccontato
che in effetti l’impresa aveva sospeso i lavori, ma che recentemente sono ripresi. I ponteggi sono stati installati poiché la Soprintendenza ai Beni
Culturali ha richiesto alcune campionature e
modifiche estetiche, non strutturali, per alcuni particolari di facciata, sollecitando lavori
anche ai comignoli in copertura che pare siano “oltre misura”.
Si spera che entro 2 mesi i ponteggi possano
essere rimossi, e almeno uno dei due edifici a
L su viale Suzzani possa essere usufruibile
dai nuovi abitanti.
l CdZ 9 dice sì all’unanimità. Non poteva che finiItante
re così visto che c’è di mezzo l’accesso al più imporPronto Soccorso di Milano e che fra un mese
l’Ospedale Niguarda
diventerà punto di riferimento per l’emergenza/urgenza di Expo. In
pratica il 26 marzo è
stata approvata la modifica della viabilità in
via Majorana così come
richiesto da Marco Trivelli, direttore generale
del nosocomio.
La pratica è stata predisposta il 16 marzo
scorso dalla Commissione Territorio, presieduta da Luca Simi, alla
presenza dei dirigenti
del Niguarda. La proposta avanzata è stata considerata la migliore possibile da realizzare con pochi soldi e con il poco tempo
che ci separa da Expo. Altre progettazioni, come la
rotonda davanti al Pronto Soccorso al posto dell’incrocio semaforizzato avrebbe richiesto molti soldi e
una gara d’appalto con tempi troppo lunghi.
E allora vediamo questa proposta: si tratta di realiz-
zare lungo via Ettore Majorana un “torna indietro”,
da collocare a circa 100 metri a est dell’attuale incrocio semaforizzato, con caratteristiche analoghe al
“torna indietro” già esistente a ovest dell’incrocio posto verso viale
Enrico Fermi. Questa
nuova bretella stradale
si rende necessaria
perché l’attuale impianto semaforico, per
l’eccesiva quantità di
veicoli che lo impegnano nella svolta, crea
rallentamenti e code,
intralciando i mezzi di
soccorso. Insomma, si
punta a dividere i flussi di traffico da e per l’ospedale, mantenendo
la svolta al semaforo
per i soli mezzi di soccorso e i veicoli autorizzati, imponendo a tutti gli altri l’utilizzo dei “torna indietro”.
Infine, grazie al Consiglio di Zona 9, c’è l’impegno a
realizzare un piccolo tratto di marciapiede sui due
lati di via Majorana in prossimità dell’attraversamento semaforizzato per consentire la fermata di
una futura linea Atm su gomma.
Parte la rivoluzione del verde fisso
I tram avranno la precedenza sulle auto
Michele Ponti
opo la rivoluzione arancione (di Pisapia) è la
D
volta di quella verde (dei tram). E si partirà
dalla nostra zona visto che uno dei due tram “cavia” sarà il numero 4.
Chi di noi non sogna di prendere l’auto e andare
in giro con la certezza di avere sempre il semaforo verde? Ebbene: visto che questa Giunta punta molto sul trasporto pubblico il semaforo sarà
sempre verde per i tram delle più importanti linee che transitano nella nostra metropoli. E le
novità non finiscono qui visto che è prevista anche la sistemazione delle fermate e dei mezzi
stessi per facilitarne l’accesso.
Erano anni che si suggeriva di “rendere intelligenti”
i semafori e finalmente il Comune di Milano, con un
po’ di ritardo visto che questo sistema è già attivo in
molte città europee, sta mettendo a punto un nuovo
sistema di gestione intelligente degli incroci per velocizzare il più possibile alcune linee strategiche di
tram. Si parte dal 4 e dal 9: i test sono già in corso e
diventeranno definitivi dopo l’Expo.
L’onda verde è stata illustrata dall’Assessore alla
Mobilità, Pierfrancesco Maran, durante la presentazione del Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) alla città: “Il sistema c’è già, il software è pron-
to e stiamo procedendo con gli studi di approfondimento sulle linee tranviarie a cui applicarlo.
Contiamo di applicarlo dopo Expo alle prime due linee, per arrivare in breve a dieci. Stimiamo che ci
sarà un risparmio di tempo per chi viaggia sui
mezzi di almeno il 20 per cento», dice Maran. La
sperimentazione del “Progetto Linee T” è in corso
sulle linee 4, che viaggia da piazza Castello al parco Nord, e sulla linea 9 dalla stazione Centrale a
Porta Genova.” Il sistema funziona così: quando il
mezzo arriva al semaforo c’è un software a bordo
che si collega alla centrale operativa del traffico dei
vigili e che fa scattare in automatico la luce verde,
privilegiando così il passaggio del mezzo pubblico
rispetto agli altri veicoli.
L’obiettivo, spiegano da Amat (Agenzia comunale
per la mobilità), è utilizzare queste due linee per definire gli standard facilmente replicabili negli interventi successivi. Il nuovo Pums, il documento di programmazione che traccia le linee guida della mobilità di qui al 2024, individua altre otto linee (7, 15, 24,
27 e 31, le metrotranvie Milano-Desio e MilanoLimbiate e la linea filoviaria 90/91) che potrebbero
essere quelle sulle quali estendere, in un secondo
momento, il progetto.
Carlo Petrini ai giovani contadini:
“Venite a Milano per l’Expo!”
Dal 3 al 6 ottobre, nell’ultimo mese di Expo, Slow Food vuole riunire a Milano
migliaia di contadini, allevatori, pescatori e pastori provenienti da tutto il
mondo. Per sostenere l’iniziativa verrà lanciata una piattaforma web.
Lorenzo Meyer
ilano città
accogliente
“M
deve aprire anche
le sue braccia ai
contadini, alle persone umili, che
hanno il diritto di
venire all' Expo che
non può essere un
diritto solo per chi
come dite voi lombardi tiene i danè:
anche loro hanno diritto a venire all’Expo, anche loro hanno diritto a vedere che cos’è la situazione oggi nel campo alimentare”. Questo
l’appello lanciato da Carlo Petrini di Slow Food
all’Hangar Bicocca,lo scorso 7 febbraio (“Zona
Nove” di marzo), in occasione dell’evento “Expo
delle idee” che ha gettato le basi della Carta di
Milano di Expo 2015.
“Che sia un Expo più sobria - aveva aggiunto
Petrini - meno attenta ai grandi padiglioni, meno attenta alla grande kermesse, meno attenta
solo ed esclusivamente a una grande fiera del cibo, ma che abbia anche il coraggio di dire le cose
come stanno. E che si apra ai contadini.” Dalle
parole ai fatti. A pochissimi giorni dall’apertura
di Expo Carlo Petrini e Slow Food hanno lanciato una grande sfida con l’obiettivo di riunire a
Milano migliaia di contadini, allevatori, pescato-
ri e pastori. Tutti sotto i quarant’anni. “Terra
madre giovani” sarà il nome dell’evento che si
terrà dal 3 al 6 ottobre al Forum di Assago con
visita finale al sito di Expo. “Lasciate per qualche giorno i vostri campi, le vostre barche, le vostre cucine, le vostre botteghe e venite a Milano
per riunirvi, condividere le vostre idee, far sentire a tutti le risposte che il mondo sta cercando e
che mai troverà senza ascoltarvi. Noi vi aspettiamo, Milano vi aspetta.” Questo l’invito di Slow
Food a migliaia di giovani contadini, allevatori,
pastori e pescatori di tutto il mondo.
Per rendere possibile questo evento Petrini chiede
un sostegno alla Milano generosa e ospitale che
permetta la partecipazione anche a quei produttori, come quelli africani, che hanno un reddito
medio di 50 euro al mese. A questo appello ha già
risposto con entusiasmo il sindaco Pisapia: “Sono
orgoglioso che il Comune di Milano si sia già impegnato a ospitare oltre 500 giovani agricoltori
dal mondo. Sono convinto che Terra Madre
Giovani sia una svolta ulteriore e positiva per
Expo Milano 2015, affinché la nostra Esposizione
Universale non sia una mera vetrina di prodotti,
ma anche e soprattutto una vetrina di idee e risposte per la sicurezza alimentare”.
Per chi volesse sostenere Terra Madre Giovani
(un modo potrebbe essere l’ospitalità diffusa in
città) sarà comunque a breve lanciata una piattaforma web.
Amianto: corteo in ricordo delle vittime
l 18 aprile il Comitato per la Difesa della
IcheSalute
nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio,
da anni si batte per ottenere giustizia per i
morti d’amianto e per la bonifica del territorio
dalla fibra killer, organizza un corteo a Sesto
San Giovanni per sensibilizzare ulteriormente i
cittadini sui pericoli della fibra killer dell’amianto. Tra i suoi soci fondatori il Comitato vanta anche molti abitanti della zona 9 oltre a ex lavoratori delle ex fabbriche Pirelli, Breda (dove sono
in corso processi contro i dirigenti dei CdA per
gli operai morti d’amianto).
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
70° della Liberazione, gli appuntamenti “resistenti”
Angelo Longhi ([email protected])
• Dal 20 al 25 aprile, “Milano Città aperta” rassegna cinematografica a 70 anni dalla Liberazione a cura del Mic (Museo Interattivo del
Cinema, viale F. Testi 121), con prima della proiezione di ogni film,
brevi testimonianze di partigiani estratte da documentari
dell’Archivio Anpi di Niguarda. Info: www.mic.cinetecamilano.it.
un aprile ricco di iniziative quello che celebra il 70° della
È
Liberazione dalla dittatura nazifascista. Le iniziative che illustriamo di seguito hanno il patrocinio del CdZ 9.
• Si inizia domenica 12 aprile alle 16 presso il Centro Culturale
della Cooperativa di via Hermada 14 con la presentazione del volume edito dall’Api di Niguarda “A qualunque costo. Dagli scioperi operai alla resistenza armata. Vita di Francesco Rigoldi”, alla presenza
di Sergio Fogagnolo, Gianmario Molteni, Antonio Pizzinato.
Sarà ripubblicato il volume “Targhe, lapidi, monumenti e storia dalla resistenza nella zona nove” a cura dell’Anpi di Prato-Bicocca che
raccoglie le biografie e le storie dei partigiani e degli antifascisti della zona 9 caduti durante la Resistenza.
• Da giovedì 16 a domenica 19 aprile la rassegna “Aprile
Resistente” organizzata dall’Associazione Olinda e dalle sezioni Anpi di
zona 9, 4 giorni di iniziative al parco dell’ex Paolo Pini in via Ippocrate:
mostre, proiezioni di film e documentari, concerti, presentazioni di libri.
In particolare giovedì 16 alle ore 21 concerto degli “Octavo Richter”, domenica 19 alle ore 16 presentazione del volume “I carnefici” di Daniele
Biacchessi con l’autore intervistato da Piero Scaramucci. Per l’intero
programma vedi il sito dell’Associazione Olinda (www.olinda.org) o
quello delle sezioni Anpi di zona 9 su facebook.
• Domenica 19 aprile per le uscite dei Sentieri Partigiani ci sarà il
trekking sui sentieri della 55° brigata F.lli Rosselli sull’Alpe Paglio
Biandino (Lc): partenza alle 8 e pranzo al sacco organizzato
dall’Associazione Olinda (02 66200646).
• Venerdì 24 aprile alle 11 del mattino, al Teatro della
Cooperativa l’Anpi di Niguarda invita gli studenti delle scuole
della zona alla rappresentazione gratuita dello spettacolo
“Nome di battaglia Lia”, basato sui racconti orali delle donne di
Niguarda e nel 2010 premiato dalla Presidenza della
Repubblica. Prenotare a [email protected].
• Venerdì 24 aprile alle 20.30, 69° corteo a Niguarda in ricordo dell’insurrezione cittadina iniziata proprio in via Hermada
con posa delle corone di alloro alle lapidi e foto di gruppo presso il murale di via Majorana. Al termine del corteo al Teatro
della Cooperativa rappresentazione gratuita di “Nome di battaglia Lia”. Prenotare alla mail [email protected] o
presso il Teatro.
Il Presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia:
“Chi ha dato una medaglia a un fascista?”
o
appreso
“H
dalla stampa
della consegna di
una medaglia, in
presenza del Presidente della Repubblica e della Presidente della Camera, a un fascista della
Repubblica di Salò:
Paride Mori.
La notizia appariva
così incredibile (e grave) che sono stato lieto di
apprendere, da una dichiarazione della Presidenza della Camera, che la Presidente Boldrini non aveva dato alcun premio, né aveva
in alcun modo concorso a individuare il nome
del “premiato” tra quelli meritevoli di onorificenza.
Di certo, un’onorificenza è stata consegnata dal
Sottosegretario Del Rio e dunque a nome della
Presidenza del Consiglio. Anche il Sottosegretario ignorava tutto? Sembrerebbe impossibile; comunque, chi ha proposto e deciso quella
onorificenza proprio nell’anno del 70° anniversario della Resistenza? A quali criteri ha obbedito la speciale Commissione che valuta per la
Presidenza del Consiglio le onorificenze? È
difficile accontentarsi della prospettazione di
un “errore”.
“Pensiamo che su questo debba essere fatta
chiarezza assoluta ed al più presto. Altrimenti
dovremmo pensare che la Presidenza del Consiglio, che si propone di celebrare il 25 aprile e il
70° è disponibile, al tempo stesso, a riconoscere
“i meriti” di chi militò dalla parte della dittatura, del fascismo, della persecuzione degli ebrei,
degli antifascisti e dei ‘diversi’”.
mente”. Sono parole
dello storico Luigi
Borgomaneri che raccontano l’insurrezione niguardese del 24
aprile 1945, in uno
speciale sul nostro quartiere trasmesso da Radio
Popolare sabato 7 marzo nell’ambito delle trasmis-
• Il 25 aprile alle 9.30, con partenza da Fulvio Testi 273, giro per
Bicocca e Prato per la posa delle corone di alle lapidi dei caduti (comprese quelle dentro la Pirelli e dentro il deposito Atm di viale Sarca)
a cura dell’Anpi Prato- Bicocca.
• Il 25 aprile alle ore 14.30 manifestazione nazionale con partenza
da Porta Venezia e corteo fino in Piazza Duomo: banchetto dell’Anpi
Niguarda in via Palestro per vendere i dvd sulla Resistenza e il volume “A qualunque costo”.
Le stragi naziste in un romanzo
della bressese Nunzia Volpe
Angelo Longhi ([email protected])
La Niguarda che insorse il 24 aprile
ai microfoni di Radio Popolare.
iniziato tutto
“È
da qui…in anticipo e spontanea-
• Il 25 aprile alle 9.30, a cura dell’Anpi Isola,da piazza Segrino, sotto il monumento di Carlo Ramous, partirà il corteo che, lapide dopo
lapide, onorerà i martiri della dittatura nazifascista: i fratelli
Meneghini, uccisi in Val Strona, Umberto Chionna, alla presenza della figlia Dorina, Siro Marzetti, martire di Greco, Mario Made, di 17
anni… Alla fine della deposizione delle corone, in piazza Segrino un
concerto breve del Coro di Micene. Alle 12,30 corona sulla tomba di
Don Eugenio Bussa alla chiesa del Sacro Volto. Dopo il corteo nazionale, che partirà da Porta Venezia alla 14, sempre all’Isola inaugurazione (non ancora confermata) della Casa della Memoria fra via
Confalonieri e via De Castilla. Alle 19 Cooperativa Duecento (ex
Sassetti) insieme all’Anpi della zona, “aperitivo resistente”.
sioni “Qui Milano liberata” che ogni sabato raccontano l’insurrezione milanese. Nello speciale
di Radio Popolare ci sono anche le parole del
partigiano niguardese Giuseppe Colzani riprese dal documentario “Il tepore della libertà” registrato dalla RAI nel 2005. E c’è l’intervista a
Renato Sarti che parla dello spettacolo “Nome
di battaglia Lia”.
Ecco il link al file audio per ascoltare la trasmissione di Radio popolare: http://podcast.radiopopolare.it/radiomilanoliberata_1_07_03_2015.mp3.
omenica 8 marzo il Centro Culturale
D
della Cooperativa e la sezione Anpi
Martiri Niguardesi hanno presentato davanti a un pubblico molto numeroso e attento “La bambina che parlava alla luna”
il bel romanzo scritto dalla bressese
Nunzia Volpe sull’occupazione nazista in
Italia, vincitore del concorso letterario
“Ioscrittore”, Gruppo Mauri Spagnol edizione 2014. Sono stati anche proiettati
dei brevi spezzoni di documentari e le foto dei sopravvissuti alle stragi ormai anziani, fatte da Oliviero Toscani.
Il romanzo, uscito in e-book (lo potete scaricare per pochi euro dai siti che vendono
i libri elettronici, come Ibs o altri), racconta una vicenda ambientata in Toscana,
negli anni delle stragi di civili a opera delle truppe naziste in ritirata. Sant’Anna di
Stazzema, Fivizzano, Padule del Fucecchio, Marzabotto, Casaluce, Acerra, sono
tanti, troppi, i posti in cui questo romanzo potrebbe essere ambientato. Stragi dimenticate, vergognosamente occultate
nell’ “armadio della vergogna” negli anni
del dopoguerra, nel deplorevole tentativo
d’insabbiare quanto accaduto a favore
della “ragion di Stato” e per non turbare
troppo un alleato (la Germania dell’Ovest) della guerra fredda. Un romanzo
che ci invita a ricordare e trasferire alle
generazioni future la nostra preziosa
“memoria storica”.
ll nuovo Comitato di Quartiere di Niguarda si presenta
valorizzando la memoria di Aurelia Josz, deportata ad Auschwitz
Angelo Longhi
ntervistiamo Paolo
IComitato
Casarin, del nuovo
di quartiere
di Niguarda:
Chi siete e cosa vi
proponete di fare
in zona?
Siamo un gruppo di
abitanti di Niguarda
che ha promosso la
costituzione del Comitato di Quartiere
di Niguarda ([email protected]),
per realizzare e sostenere iniziative relative al territorio dove
viviamo. Ci proponiamo come tramite tra
le istituzioni e i cittadini, per sostenere e
migliorare la qualità
di vita del nostro tessuto urbano, senza arroganza né presunzione. Le prime vicende le abbiamo affrontato riguardano la viabilità di alcune strade del quartiere, con la riapertura a doppio senso di via Cesari-
via Da Filicaia e il ripristino del passaggio della linea 42.
Attualmente siamo in attesa del doppio senso di via Sbarbaro.
Avete anche proposto, con l’appoggio dell’Anpi di
Niguarda, di intestare la Villa Lonati ad Aurelia Josz.
Il Comune ha aderito in parte proponendo di apporre
una targa proprio l’8 marzo. Ci racconti la storia della signora Josz.
Nacque a Firenze il 3 agosto 1869 e morì ad Auschwitz il 30
giugno 1944, il giorno del suo arrivo nel campo. Ancora oggi
all’Istituto Carlo Tenca a Porta Volta c’è la lapide dedicata dalle sue ex- allieve ad Aurelia Josz, con parole toccanti. Aurelia
Josz con l’insegnamento fu promotrice di valori umanistici.
Con l’apprendimento e il lavoro manuale, cercava di emancipare innanzitutto le donne del popolo. Infatti nel 1902 fondò la
prima Scuola pratica femminile di agricoltura e cominciò l’attività nell’orfanotrofio della Stella a Milano, con le Stelline, poi
trasferì il corso di studi e di pratica a Niguarda, nell’area attorno a Villa Lonati, attuale sede del Settore Tecnico Arredo
Urbano e Verde del Comune in via Zubiani, ottenuta allora con
l’aiuto della Società Umanitaria. Sulla scorta di quell’esperienza diede vita ad altre scuole, tra cui quelle alla Villa Reale
di Monza, al parco Lambro e un’altra in provincia di Roma,
condotte a titolo gratuito, fino all’avvento del regime fascista,
a cui non aderì venendo estromessa. Fu così che la scuola di
Niguarda venne chiusa. Essa era situata in un terreno in cui
si allevava il baco da seta e da appezzamenti su cui si affan-
navano i braccianti, ma soprattutto le donne di Niguarda, che
si facevano carico dei lavori più umili e faticosi. Niguarda, paese dei Corpi Santi prima di essere inglobato nella città, si caratterizzerà in quegli anni con una forte impronta solidaristica e democratica, subirà le dure repressioni del regime fascista e moltiplicherà l’impegno nella lotta clandestina che porterà alla Liberazione dal nazifascismo il 24 aprile 1945, con un
giorno di anticipo rispetto a Milano, in cui le donne ebbero ancora una volta, un ruolo fondamentale.
Alcuni niguardesi (pochi per fortuna) commentando
sui social network il murale di via Majorana, che riproponiamo in questa stessa pagina, affermano che parlare di antifascismo e di memoria per evitare che quelle
vicende si ripetano, sarebbe estraneo ai niguardesi di
oggi. Voi che cosa ne pensate?
Per il valore estetico e i contenuti non possiamo che condividerne la presenza, Quando sentiamo parlare di pacificazione,
estraneità, di ciò che divide, mentre si parla di Resistenza,
Repubblica, Democrazia, Costituzione, Giustizia, Genocidio,
Olocausto ci fa capire che la memoria dei fatti, se non viene
sollecitata e rinnovata, può partorire nuove tragedie, riprodurre la tranquilla banalità del Male. Le conseguenze dei revisionismi le vediamo tutti i giorni intorno a noi: tra un nuovo medioevo criminale, i conflitti promossi da regimi pseudototalitari e le ingiustizie economico-sociali, sentiamo bussare
alle nostre porte spettri che pensavamo sconfitti e sepolti.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 7
LAVORANO PER NOI
CORSIVO IN PUNTA DI BIC
a cura di Sabina de Silva
• Lo strano fenomeno •
Tutto sulla raccolta differenziata
accolta e riciclo dei rifiuti differenziati rapR
presentano un’importante risorsa di welfare per i cittadini. Il valore di tale risorsa? Oggi
la raccolta rifiuti a Milano ammonta a 660.000
tonnellate all’anno, di cui circa il 53% raccolto
in modo differenziato.
L’ente preposto a quest’attività è l’Amsa, società del gruppo A2A, che opera sul territorio
da più di cento anni. Abbiamo parlato con Silvia Intra,
del Servizio Clienti
dell’Amsa, e con Italo Redenterra responsabile dell’Ufficio Stampa, per farci spiegare il processo di raccolta, di
smistamento e di
smaltimento dei rifiuti.
Come accennato, la
maggior parte dei
rifiuti viene riciclata e oggi, con le nuove attrezzature, niente viene sprecato; anzi, i rifiuti possono conoscere nuova vita come oggetti riciclati o come materiale energetico. Riguardo all’umido, ad esempio, la raccolta avviene attraverso appositi “mezzi di camera”, che separano l’indifferenziato dall’umido. Quest’ultimo
viene trasferito presso l’impianto di Montello,
un impianto all’avanguardia che riesce a selezionare e a eliminare eventuali impurità nei rifiuti organici. Il rifiuto umido dunque entra in
un impianto di trattamento anaerobico, ovvero
senz’aria. In assenza di aria il materiale organico sprigiona biogas, che, una volta filtrato,
produce un gas combustibile da cui si ricava
energia. Da tale materiale si possono ricavare
anche fanghi stabilizzati, da cui si può ottenere
il compost, il terriccio utilizzato in agricoltura.
La carta raccolta, invece, viene ceduta alle
cartiere che aderiscono al Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica. Essa viene venduta al
miglior offerente e questo ovviamente comporta benefici economici per il comune di Milano,
dal momento che il ricavato della vendita viene decurtato dai costi che il Comune supporta
per la raccolta differenziata. Lo stesso accade
per la plastica, che però ha un minor valore di
mercato, che viene venduta al consorzio Corepla.
ONA NOVE 8
Plastica e metallo vengono separati in apposite
strutture, così come i vari polimeri di plastica quella più pregiata, ad esempio, è quella delle
bottiglie d’acqua -. L’Amsa riceve un contributo
per la raccolta della plastica anche dal Corepla.
Tale contributo deriva dall’autotassazione che
produttori e consumatori di imballaggi sono obbligati a darsi per finanziare la raccolta differenziata e il riciclaggio. Quest’obbligo deriva dalla
legge statale sui rifiuti, che recepisce
una direttiva europea per cui in tutta
Europa il riciclaggio è sostenuto secondo le stesse modalità.
Infine, si cerca di
sfruttare al meglio
anche le risorse derivabili da quel
47% di materiale
non riciclabile. I residui della raccolta differenziata, infatti, vengono mandati a Silla 2, un termovalorizzatore
di proprietà dell’A2A, che produce energia
elettrica. Tale impianto ha un duplice vantaggio: da un lato l’energia ricavata viene riutilizzata dall’azienda per rifornire di energia elettrica “depurata” le case dei milanesi, dall’altro
l’impatto ambientale è sensibilmente ridotto,
dal momento che le emissioni prodotte dal termovalorizzatore sono ben al di sotto dei parametri di legge (il livello di emissioni viene reso pubblico settimanalmente ed è consultabile
sul sito di A2A).
Il vantaggio economico della raccolta differenziata è grande. Il ricavato della vendita degli
oggetti riciclati, difatti, può finanziare il servizio stesso di raccolta rifiuti, contenendo in questo modo i costi a carico dei cittadini. Tale beneficio in Italia è poco visibile, poiché il sistema
normativo prevede che il contributo dei produttori e recuperatori di imballaggi venga poi ceduto alle amministrazioni comunali virtuose,
che si sono distinte per l’impegno speso nella
raccolta differenziata. Negli altri Paesi europei,
invece, sono gli stessi consorzi che si organizzano per ritirare i materiali riciclabili e quindi tale contributo finisce direttamente nelle tasche
di chi fa la raccolta differenziata.
ome la primavera, che ha segni inconfonC
dibili per annunciare il suo arrivo, il volo
di una rondine, la gemma sul ramo, così anche
la campagna elettorale quando arriva arriva,
e lo si coglie nell’aria. Solo i più sprovveduti
non sanno vederla, la campagna elettorale,
quando inizia a profumare di polemiche e
menzogne la città.
L’arrivo della campagna elettorale è nel filmato della Sardone Silvia, quella della bufala dei
cani avvelenati al Parco Sempione per colpa
di Pisapia. Un filmato in cui si descrive una
città sporca e cadente, piena di personaggi loschi e dedita alla guerriglia urbana. L’aroma
tipico della campagna elettorale sta nei post
che sui gruppi di zona inneggiano all’intervento dell’esercito per combattere la criminalità dilagante, che non c’era quando governavano la Moratti e De Corato, badate bene.
Infatti la campagna elettorale è come la primavera, solo che la primavera mette sonno, la
campagna elettorale provoca amnesia.
La campagna elettorale non si limita a questo, produce strani fenomeni per cui genitori
che mandavano i figli in una scuola a pezzi,
che sembrava bombardata, adesso che la
scuola è linda e pinta, con le finestre rifatte, la
facciata da urlo, i bagni a posto, dicono che
tutto è stato fatto male, perché qualche rubinetto si è già guastato. Poco importa che questo genitore sia un noto sostenitore di Grillo,
non è quello a impedirgli di vedere la realtà e
di non scadere nel ridicolo. È la stagione.
La campagna elettorale è quella cosa per cui si
urla contro Pisapia (sindaco del Comune di
Milano) perché i pirati hanno occupato la caserma Mameli (proprietà dello Stato). Come se io
andassi da Giuseppe e mi mettessi a urlare perché Giovanni ha parcheggiato la macchina nel
mio posto auto. Ma che fa? In questa stagione
vale tutto e il suo contrario.
Basta acquistare su quei siti online un accessorio indispensabile, che consiglio alla
Lega dei diamanti, alla destra delle assessore alle politiche sociali rinviate a giudizio.
Si chiama “Facia de tola”, viene venduta in
offerta speciale. Se intendete partecipare a
questo giochino, non mancate di rifornirvi
di questo imperdibile prodotto, anche nella
pratica confezione famiglia.
• I libri nel caminetto •
ci siamo arrivati a proporre il rogo dei liE
bri. I fascisti hanno stilato una lista dei
libri prescritti, quelli che diffondono la teoria
del gender. Ma cos’è sta mitica teoria del gender? Ce lo spiegano bene, i piccoli eredi di
Hitler e Mussolini: libri che diffondono la
propaganda omosessualista. Cioè tipo che
uno ti dice “Diventa gay!” e tu lo diventi!
Ancora è da dimostrare che se vai da un destrimano e gli dici “Diventa mancino” puf,
improvvisamente gli si spalanca un mondo.
Ma è certo che se vai da un eterosessuale e
gli dici “Diventa gay” funziona eccome, o almeno così sostengono questi soggetti.
La paura del libro, da parte loro, la capisco,
in fondo. Chi non ha paura dell’ignoto, dello
sconosciuto? Se poi questo oggetto misterio-
so fatto di carta, oltre alle figure ha degli
strani segni in nero, allora veramente può
scatenare il panico. Se poi qualcuno che ha
imparato a decifrare questi segni ti dice che
il libro parla di amore, di rispetto reciproco,
di diritti civili, allora si apre il baratro. Ovvio
quindi invocare il fuoco purificatore.
Di fondamentale importanza, altresì, è che i
bambini, tenuti lontani da questi pericolosi
oggetti cartacei, siano abituati fin da piccoli a guardare brutto brutto i compagni d’asilo che hanno due papà e due mamme e a
picchiare selvaggiamente il compagno di
giochi sorpreso a giocare con le bambole e i
pentolini. Solo così si salvaguarderanno gli
ideali cristiani che caratterizzano il popolo
italico. Amen.
Per la vostra pubblicità su questo giornale
telefonate a Flaviano Sandonà
Tel/Fax/Segr. 02/39662281 - Cell. 335.1348840
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE
Donna con gatto e fiori
(particolare)
di Pamela Napoletano
VITA E CULTURA
Visti e non visti
Pamela Napoletano
FILMS IN
GLI APPUNTAMENTI DEL MESE
ONA
a cura di Grazia Morelli
a cura di Silvia Cravero
Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.
Visti nelle sale di Skyline, Multisala Bicocca e cinema Rondinella
l GIOVEDÌ 9 APRILE
Hangar Bicocca
Via Chiese 1
Bau bau, personale di Céline Condorelli, a
cura di Andrea Lissoni. Fino al 10/5.
La Scighera
Via Candiani 131
La Scighera
Via Candiani 131
Alle 19, presentazione del libro I senza stato,
di Andrea Staid, con l’autore e Paolo Finzi, direttore di A Rivista Anarchica.
l GIOVEDÌ 16 APRILE
l VENERDÌ 10 APRILE
La Scighera
Via Candiani 131
Alle 22, Bublitschki Band in concerto.
Centro culturale
della cooperativa
Via Hermada 14
Alle 21, c/o Auditorium Ca’ Granda, con Acli
Pratocentenaro, Ass. S. Martino, Centro Cult.
Merici, Expo Milano 2015 - Le responsabilità
umane della fame e sete nel mondo”; altri incontri il 17 e il 24/4, con Piero Barberi,
Università Cattolica.
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Omaggio a Langlois e Comencini: alle 15,
Partie de campagne (Jean Renoir); alle 17,
Conversation avec Henri Langlois; a seguire,
Gianni Comencini - Lunga vita al cinema
(Paolo Lipari); a seguire Due dollari al chilo
(Paolo Lipari); alle 19, Il mago dei trucchi
George Méliès (restaurato da Cinémathèque
Française).
l SABATO 11 APRILE
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Omaggio a Langlois e Comencini: alle 17, I
racconti fantastici di Abel Gance (restaurato
da Cinémathèque Française); alle 21, Il porto delle nebbie (Marcel Carné).
La Scighera
Via Candiani 131
Alle 14.30, Stage di danze sarde, con Boeddu
e Crisponi dei Ballade Ballade bois; alle 22,
Concerto, Boeddu e Crisponi dei Ballade
Ballade bois.
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21.30, Concerto rock, con Riccardo Zappa
e con i F.E.M
Ospedale Niguarda Alle 16, Concerto per violino e chitarra, con
Cosimo e Beniamino.
Blocco Sud
l DOMENICA 12 APRILE
La Scighera
Via Candiani 131
Alle 16, spettacolo per bambini, C’era due volte... il riciclo!, con Alice Castiglioni e Max
Vitali; alle 21.30, Cranchi band in concerto.
l MARTEDÌ 14 APRILE
La Scighera
Via Candiani 131
Alle 19, Caratteri in proprio, l’autoproduzione di libri e fumetti.
Teatro Arcimboldi
V. dell’Innovazione 20
Alle 21, Enrico Brignano, in Evolushow.
La Giulia e il Boccaccio
l MERCOLEDÌ 15 APRILE
Centro culturale
della cooperativa
Via Hermada 14
Alle 21.30, Anche la follia merita i suoi applausi, di Carla Pavone e Pasquale Pako
Balzano, con Giorgio Albertazzi.
Alle 21, al Teatro della Cooperativa, Là dove
c’era… ora c’è, l’incredibile storia del parco
che ha cambiato il volto alla città, con
Riccardo Gini, direttore Parco Nord; segue
sabato 18 aprile, alle 10, all’Oxy.gen-via
Campestre/ang. Via Meucci/Bresso, Il parco
si racconta, con Tomaso Colombo.
l SABATO 18 APRILE
Alle 21, Spettacolo musicale, a sostegno delle
attività educative di Villa Luce, con Il Coretto
di Gina e Chiara, gli Hardship, Jgor Mazzone
e Ilaria Pregnolato, gli Ink, Simome Rozza,
Federica Meda e Maurizio Giubertoni, gli
Esuli e Banda Larga.
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
l DOMENICA 19 APRILE
La Scighera
Via Candiani 131
Alle 19, Aperitivo acustico, El Sentimiento
Popular, musica di Klezmer.
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21, Concerto benefico, con i Teka P, a favore del Circolo Pd Gino Giugni per l’acquisto
della loro sede.
l LUNEDÌ 20 APRILE
Teatro Arcimboldi
V. dell’Innovazione 20
Alle 21, Gianluca Grignani in Tour.
l MARTEDÌ 21 APRILE
Teatro Arcimboldi
V. dell’Innovazione 20
Alle 21, Fiorella Mannoia, in Fiorella live.
l GIOVEDÌ 23 APRILE
Villa Clerici
Via Terruggia 8/14
Alle 21, nel 70° anniversario della
Liberazione, Concerto per pianoforte, Liszt,
Chopin e Rachmaninov.
l VENERDÌ 24 APRILE
Teatro Arcimboldi
V. dell’Innovazione 20
Alle 21.30, The Legend of Zelda, Master
Quest.
l SABATO 25 APRILE
Teatro Arcimboldi
V. dell’Innovazione 20
Alle 21, Concerto, di James Taylor and Band.
• Selma (
) Regia: Ava DuVernay. Cast: Tim Roth, David Oyelowo, Giovanni Ribisi. Genere: drammatico. Nazione e Anno: Gran
Bretagna, Stati Uniti, 2014. Ambientato negli Stati Uniti, durante la
presidenza Johnson, il film racconta la marcia di protesta che ebbe luogo nel 1965 a Selma, Alabama. Guidata da un agguerrito Martin
Luther King, questa contestazione pacifica aveva lo scopo di ribellarsi
agli abusi subiti dai cittadini afroamericani negli Stati Uniti e proprio
per la sua natura rivoluzionaria venne repressa nel sangue.
• Non sposate le mie figlie (
) Regia: Philippe de Chauveron.
Cast: Christian Clavier, Chantal Lauby, Ary Abittan. Genere: commedia. Nazione e Anno: Francia, 2014. Il film affronta con sottile umorismo i problemi e le sfide sociali che si ripropongono quotidianamente
nella società. Al centro di una vicenda che mette da parte il politicamente corretto, un ricco avvocato cattolico e “gollista” ripone sull’ultima
figlia nata, Laure, le ultime speranze dopo aver visto tre delle sue figlie
convolare a nozze multietniche. Laure si innamora di Charles, attore
nato in Costa d’Avorio e figlio di un ex militare ostile alla figura di De
Gaulle e all’imperialismo francese...
• Birdman (
) Regia: Alejandro González Inárritu. Cast:
Michael Keaton, Edward Norton, Naomi Watts. Genere: commedia.
Nazione e Anno: Stati Uniti, 2014. Una black comedy ambientata a
New York che racconta la storia di un attore in declino alle prese con le
difficoltà e gli imprevisti della messa in scena di uno spettacolo a
Broadway che dovrebbe rilanciarne il successo. Nei giorni che precedono la sera della prima, deve fare i conti con un ego irriducibile e gli sforzi per salvare la sua famiglia, la carriera e se stesso.
• Noi e la Giulia (
) Regia: Edoardo Leo. Cast: Luca Argentero,
Edoardo Leo, Claudio Amendola. Genere: commedia. Nazione e Anno:
Italia, 2014. Diego, Fausto e Claudio sono tre quarantenni insoddisfatti in fuga dalla città e dalle proprie vite, che da perfetti sconosciuti si ritrovano uniti nell’impresa di aprire un agriturismo. A loro si unirà
Sergio, un cinquantenne invasato e fuori tempo massimo ed Elisa, una
giovane donna incinta decisamente fuori di testa. Ad ostacolare il loro
sogno arriverà Vito, un curioso camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una vecchia Giulia 1300. Questa minaccia li costringerà a
ribellarsi in maniera rocambolesca e lo faranno dando vita a un’avventura imprevista, sconclusionata e tragicomica.
• Meraviglioso Boccaccio (
) Regia: Paolo Taviani, Vittorio
Taviani. Cast: Kasia Smutniak, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca.
Genere: drammatico. Nazione e Anno: Italia, Francia, 2014. Lo sfondo è
quello della Firenze trecentesca colpita dalla peste, che spinge dieci giovani a rifugiarsi in campagna e a impiegare il tempo raccontandosi delle brevi storie. Drammatiche o argute, erotiche o grottesche, tutte le novelle hanno in realtà un unico, grande protagonista: l'amore, nelle sue
innumerevoli sfumature. Sarà proprio l'amore a diventare per tutti il
migliore antidoto contro le sofferenze e le incertezze di un'epoca.
• Kingsman - Secret Service (
) Regia: Matthew Vaughn. Cast:
Mark Hamill, Colin Firth, Michael Caine. Genere: azione. Nazione e
Anno: Gran Bretagna, Stati Uniti, 2014. Il film racconta la storia di un
giovane che viene preso sotto l’ala protettrice dallo zio, una superspia
internazionale che gli svelerà via via tutti i segreti del mestiere.
• Mortdecai (
) Regia: David Koepp. Cast: Johnny Depp, Ewan
McGregor, Gwyneth Paltrow. Genere: commedia. Nazione e Anno: Stati
Uniti, 2014. Il libro da cui è tratto il film racconta la storia di Charlie
Mortdecai, un mercante d’arte “ricco, vigliacco e sbruffone”, mentre cerca di recuperare un quadro rubato che si vocifera contenga il codice di
un perduto conto bancario colmo di oro nazista.
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ONA NOVE 9
PROPOSTE CULTURALI
a cura di Luigi Luce
A Villa Clerici un pianista prodigio
a stagione concertistica organizzata
L
dal Clavicembalo Verde a Villa
Clerici, proseguirà il 23 aprile con un
concerto di solo pianoforte: un nuovo talento giovanissimo, in un certo senso
“prodigio”. Riccardo Zangirolami, il giovane protagonista, nato il 30 ottobre
2001, in pochi anni ha accumulato un
incredibile palmares di riconoscimenti
a livello nazionale e internazionale. Per
la serata del 23 aprile, sarà dedicato al
70° anniversario della Liberazione e il
programma prevede Bach, Beethoven,
Chopin, Rachmaninov e Liszt.
Per informazioni e prenotazioni tel.
02/66114499-349/0777807.
Al Centro Culturale della Cooperativa
il cibo di Expo e il verde del Parco Nord
pochi giorni dall’inizio dell’Expo torna la collaA
borazione con il prof. Piero Barberi dell’Università Cattolica di Milano e con i Centri Culturali
Al Teatro della Cooperativa Dario Fo,
Franca Rame e Marina De Juli
• Dal 7 al 15 aprile, “Dalla parte di chi ruba
nei supermercati”, di e con Domenico Pugliares, musiche originali Fabio Pavan. È il concentrato del ventennio fascista e lo è senza retorica di parte. Vengono narrati momenti cardine del periodo, racconti di personaggi esterni, spettatori inconsapevoli e attori, coscienti e
incoscienti, di quello che stava accadendo: le
leggi razziali, l’impreparazione alla guerra, le
torture per i dissidenti, la retorica di regime,
la campagna di Russia e altri momenti dell’epoca narrati in maniera surreale, a volte comica a volte poetica.
• Dal 17 al 18 aprile, “Tutta casa, letto e chie-
sa”, di Dario Fo, Franca Rame, Jacopo Fo, con
Ma-rina De Juli, regia di Franca Rame. Lo
spettacolo si compone di monologhi comicogrotteschi sulla condizione femminile: “La donna sola”, una donna che ha tutto e vive secondo
i canoni conformistici, ma non ha il rispetto da
parte del marito e la fiducia in se stessa. “Il risveglio”: un brano per ridere e per riflettere che
porta alla ribalta tutto l’universo di sentimenti
ed emozioni a lungo represse dalla donna d’oggi. E poi la seconda parte dello spettacolo dedicata all’argomento “sesso”. Tutto visto con gli
occhi delle donne che non hanno perso la capacità di ridere guardandosi allo specchio.
Cattolici di Zona 9. Lo svolgimento della prossima
Esposizione Universale suscita vasto interesse, soprattutto per il tema specifico “Nutrire il pianeta.
Energia per la vita”. In questo ambito, con il patrocinio del CdZ 9 verrà presentata l’iniziativa: “Le responsabilità umane della fame e sete nel mondo”,
che si terrà nelle serate di venerdì 10 - 17 e 24 aprile alle 21 presso l’Auditorium Ca’ Granda. I temi
dei tre appuntamenti: “La gravità della fame e sete nel mondo”, “Le responsabilità umane: speculazione finanziaria, mutamenti climatici, spreco”,
“Alcune iniziative: il Millennio e i suoi aggiornamenti, la distribuzione alimentare, la sobrietà”.
Info: 02/66114499.
• *In occasione del quarantennale del Parco Nord
doppio appuntamento in aprile: giovedì 16 alle 21
al Teatro della Cooperativa e sabato 18 alle 10 nella bella struttura Oxy.gen all’interno del parco stesso. Nella serata del 16, in collaborazione tra il
Centro Culturale della Cooperativa e il Parco Nord,
si ricorderà come la storia del Parco sia forse l’esempio più importante di Milano in tema di sviluppo sostenibile e biodiversità. “Là dove c’era… ora
c’è” ripercorrerà la storia del Parco Nord Milano
dalla sua nascita ad oggi, con una presentazione
ricca di notizie e di immagini.
• Expo 2015 ha in cartellone un numero impressionante di eventi fuori del recinto espositivo di RhoPero. Il Centro Culturale, in via Hermada 14, si limiterà nel mese di maggio a un paio di confronti
sul tema del cibo. Venerdì 8 maggio alle 21 ospiteremo per la prima volta Francesco Cavalli Sforza,
per cui non necessita una lunga presentazione.
Autore, realizzatore di programmi cinetelevisivi e
del sito www.progettogea.com, dedicato a genetica,
energia e ambiente. Con il padre Luca, genetista,
ha pubblicato libri sull’evoluzione umana. Tiene un
corso di Genetica e Antropologia alla Facoltà di
Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele.
La serata sarà dedicata a “Il cibo nella nostra evoluzione”, un viaggio nel tempo in cui si parlerà di
come il cibo ha accompagnato la nostra evoluzione,
talvolta ostacolandola, sempre orientandola.
• Crea il tuo sito web Sabato 9 maggio, dalle
14,30 alle 17, seminario Wordpress per sviluppare
siti web e blog. Informatica Solidale gestirà il seminario con una spiegazione teorica seguita da esercitazioni pratiche per mezzo di proiezioni. Numero
chiuso con prenotazione obbligatoria.
Al Mic Langlois & Comencini
enerdì 10 e sabato 11 aprile presso il
V
Mic - Museo Interattivo del Cinema,
Fondazione Cineteca Italiana in collaborazione con la Cinématèque Française
presenta Henri Langlois & Gianni Comencini: due grandi cinetecari, un piccolo
omaggio a due uomini che hanno dedicato la loro vita al cinema. Ci sono gli autori amati da entrambi e i loro film del cuore, i ritratti a loro dedicati, le loro incursioni nella regia (“Le Métro”, per Langlois) e nella sceneggiatura (“Due dollari
al chilo”, per Comencini), le pellicole salvate e restaurate dalla Cinémathèque
Française e dalla Fondazione Cineteca
Italiana. E la musica è dal vivo!
“Donne elettriche” in fotoconcorso
proposito dell’articolo apparso sul nostro giorA
nale, a pag. 13, nel numero di dicembre 2014,
“Fotografie di donne” in cui si parlava del concor-
Duperdu da Berlino a Messina
unque… eravamo appena tornati da
“D
Berlino dove, lo scorso dicembre, avevamo portato in scena al quartiere Lichtenberg alcuni pezzi del nostro spettacolo
“Shakespeare, I Suppose!” quando abbiamo
ricevuto una telefonata: “Buongiorno siamo
il Festival Pub Italia, il nuovo Festival Bar italiano: siete stati ammessi direttamente alla finalissima!” Dato che sono tanti i concorsi
a cui ci si iscrive,
in quanto musicisti emergenti chiediamo: “Scusi ma
dove si svolge il
concorso?” “A Messina dal 15 al 17
gennaio!” Così Marta Marangoni racconta
l’inizio dell’avventura dei Duperdu in
Sicilia. Una trasferta che Marta (voce, flauto dolce) ha condiviso ovviamente con il
compagno d’arte e di vita Fabio Wolf (voce,
pianoforte, chitarra, fisarmonica).
L’appuntamento è importante perché il Festival Pub Italia, che nasce per presentare i
molti artisti perlopiù sconosciuti al grande
pubblico ma di grande valore artistico, è arrivato alla decima edizione. Inoltre la scelta
delle band migliori, che si esibiscono sul
palco della finale del Festival, arriva dopo
lunghissime selezioni in tutta Italia. Quindi
era stato già un grande risultato poterci
partecipare. Ma l’avventura dei niguardesi
ONA NOVE 10
Marta e Fabio riserva poi altre sorprese.
“Prendiamo il primo volo - continua Marta -.
Con sempre più stupore ci accorgiamo che
gli ospiti della finalissima sono nomi noti:
presenta Awanagana, famoso speaker radiofonico, dopo di noi si esibiscono nientemeno che Marcos
Vinicius, chitarrista noto a livello
mondiale, Massimo di Cataldo,
Franco Fasano e
tanti altri musicisti famosi.
Ci esibiamo così,
in diretta televisiva satellitare in
mezzo ai giganti
della musica italiana e unico duo
fra numerose rock-band, con la canzone dedicata al nostro
bimbo: “Song’ Plinio”. Date le premesse, non
ci immaginiamo nemmeno lontanamente di
ricevere un premio, tantomeno di sfiorare il
primo posto per soli tre punti e aggiudicarci l'ambitissimo secondo premio: la registrazione del nostro primo disco in uno studio
professionale!”
Un grande successo quello di Marta e Fabio
(i quali tra l’altro hanno felicemente collaborato in passato a molte edizioni del nostro
“Zonino d’oro”). I Duperdu sono stati premiati dalla giuria per l’assoluta originalità
delle loro musiche, dei testi e per l’interpretazione. Complimenti da tutta la redazione
di “Zona Nove”! (Lorenzo Meyer)
so fotografico 2014 e si invitava a partecipare ai
nostri fotografi di zona (professionisti e amatoriali) per il concorso 2015: ecco che, agli interessati,
comunichiamo che il bando di concorso si può richiedere a: [email protected]. È aperto
a donne, uomini e under 18 e il tema, in sintonia
con Unesco ed Expo 2015, è “Donne elettriche - lu-
ce, nutrimento, energia”. Marina Cosi, vice presidente di Gi.U.L.i.A (rete nazionale giornaliste unite, libere e autonome), ha inaugurato la mostra alla Biblioteca Sormani con le foto vincitrici del
2014 e ha lanciato la proposta, per quest’anno, di
concentrare l’attenzione sul ciclo della vita, responsabilità del produrre alimenti buoni per la
mente e il corpo e la necessaria liberazione delle
energie femminili. Il concorso scade il 12 settembre del 2015. (Ortensia Bugliaro)
Al MY G un laboratorio per una certa età
bbiamo tanto tempo libero? Abbiamo tante coA
se da raccontare? Quante volte abbiamo sentito il desiderio di rendere partecipi i nostri figli e nipoti di ciò che è stato il nostro passato che per loro
è tanto lontano, ma che per noi è lì, con tutte le sue
esperienze e le sue contradizioni. Ebbene, MY G
propone un laboratorio di cinque incontri per dare
vita alla nostra storia, raccontare le nostre emozioni, i nostri disagi e i momenti più significativi della
nostra vita. Raccontiamoci e “Costruiamo insieme
un album della tua storia personale e familiare pieno di immagini e di ogni altro elemento creativo
che meglio esprime il tuo mondo. Vieni e porta una
tua foto da bambino”. Sicuramente i nostri racconti ripromoranno la memoria e quel vissuto che abbraccia una vita intera e che fan parte anche del futuro di figli e nipoti.
La presentazione del Progetto, a cura della ricercatrice sociale dell’Università Bicocca Maria Grazia Cucurach, è per il 16 aprile alle 10,
presso lo Spazio culturale MY G di via Vincenzo da Filicaia, 4. (Ortensia Bugliaro)
Prenotazioni: tel. 02 87222837/3398709214 [email protected].
Agli Arcimboldi l’ultima di Joan Baez
oan Baez, la grande artista americana, che si
J
è esibita l’11 marzo agli Arcimboldi, ha annunciato che si ritirerà presto. Lo fa in un’intervista ri-
“Oggi è tutto più confuso. Ascolto spesso brani
meravigliosi, ma che non hanno un obbiettivo
preciso, non c'è più quello spirito. Quel periodo è
lasciata ad Andrea Morandi su “Repubblica” dove
tra l’altro dice:
Riesce a immaginare una vita senza musica, senza tour?
Oh sì, anche perché la mia voce non è più quella
di una volta, è molto più bassa, e girare il mondo
in tour è sempre più faticoso. Adesso preferisco
starmene a casa a dipingere i miei quadri. Presto
mi ritirerò. Spero poi di non annoiarmi e rimpiangere la scelta, ma non credo.
Negli anni Sessanta venivano scritte decine
di canzoni di protesta, oggi invece ne ascoltiamo sempre meno. Perché?
irripetibile, gli anni Sessanta non torneranno, e
non ci saranno mai più un altro Dylan o un altro Lennon. Eppure sono convinta che la musica
possa arrivare in modi molti diversi alle persone
e sensibilizzarle su temi difficili che, altrimenti,
non prenderebbero in considerazione.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
Pagina web: www.niguarda.eu
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APRILE 2015
Anno 7 - n. 73
ONA NOVE
GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - PRATOCENTENARO - ISOLA
Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281 - e-mail: [email protected] - Supplemento di “Zona Nove”
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,
via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi).
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Direttore: Luigi Allori. Redazione di “Zona Nove”: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni,
Antonella Loconsolo, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Redazione del supplemento Isola: Sergio Ghittoni (responsabile), Primo Carpi, Gilda Ciaruffoli, Diana Comari, Roberto Lana,
Penelope Dixon Giaouris, Angelo Longhi, Maria Antonia Vetti. Collaboratori: Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi,
Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro
Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
Il 25 aprile inaugurazione della Casa della Memoria
n poco più di un anno l’abbiamo vista crescere sulla zona di conIAlberi.
fine che divide il quartiere dal parco della Biblioteca degli
Dapprima la sua anima cilindrica che contiene la grande
scala a chiocciola che da pianterreno porta ai suoi due piani, poi,
via via, il parallelepipedo ricoperto di tessere musive di terracotta destinato dapprima ad ospitare Anpi, Aned, Insmli, Associazione familiari vittime della strage di Piazza Fontana, Associazione Italiana vittime del terrorismo, e ora, probabilmente, il Museo Nazionale della Resistenza.
La sua inaugurazione, da sempre scritta nel suo Dna, avverrà
sabato 25 aprile. Ovvero tra poche settimane, a 70 anni esatti
dalla conclusione vittoriosa della guerra di liberazione, a una
settimana dall’inizio di Expo 2015.
La cerimonia avverrà nel tardo pomeriggio, verso le 17,30, dopo la
conclusione della manifestazione cittadina. C’è ancora qualche incognita nell’elenco delle cariche istituzionali che vi parteciperanno. Si
parla della possibile presenza addirittura del Presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella. C’è qualche certezza in più su quella
del Ministro Dario Franceschini.
Ad essere inaugurato, per ora, sarà solo l’edificio. Gli interni debbono essere rifiniti anche in funzione del possibile, recentissimo,
cambio di destinazione. Si parla comunque di una sistemazione
definitiva per le prime settimane autunnali. Solo allora sarà possibile quindi conoscere ed utilizzare gli spazi aperti al pubblico, in
particolare al territorio ed al quartiere.
La Casa è compatta, chiusa su se stessa e sul suo ruolo di totem
della Memoria. Le sue finestre quadrate sono piccole rispetto alla sua mole, specchi tersi che riflettono il di fuori, ma non squarciano l’enorme grumo di dolore che essa custodisce. Ciò che i
suoi quattro lati raccontano, su due fasce orizzontali che corrono tutto intorno all’edificio, con i loro grandi pannelli composti,
alla maniera antica, di tante tessere dalle diverse sfumature di
ocra, non è di facile lettura. Più o meno chiaramente visibile a
seconda della luce, dei momenti del giorno, delle stagioni.
Nella fascia superiore, più ampia, i soggetti rappresentati sono: 1. Devastazione dell’“Avanti!”; 2. Scala della morte di Mauthausen; 3. Comizio di Cino Moscatelli in Duomo il 28 aprile
1945; 4. Bomba Banca Nazionale dell’agricoltura; 5. Manifestazione per la morte di Aldo Moro; 6. Prima immigrazione dal
sud; 7. Lotte operaie; 8. Manifestazione di studentesse. Nella
fascia inferiore, invece, c’è una galleria ininterrotta di volti di
persone di Milano.
70 anni
a sempre effetto costatare di avere la stessa età del 25
F
aprile, e quindi di essere vissuto e invecchiato con lui.
Ricordarne i cortei trionfali dell’infanzia nel piccolo paese
della Bassa, traboccante di bandiere e con tantissime persone vocianti nelle strade. E poi i cortei più importanti, ma
già più istituzionali, delle città nelle quali via via ci si è
trasferiti. E poi, infine, quelli più alla buona della mia
Isola, per consegnare le coroncine di un altro anno, con le
bacche d’oro e l’alloro lucente, di portone in portone, dove
targhe ormai antiche ricordano nomi, età e ideali di chi vi
abitava e ne uscì per andare a morte cruenta e crudele in
lotta, in carcere, in lager, in malattia. Tutti nomi che poi si
sono radunati, silenziosi, per sempre rispettati, per sempre amati, nel monumento bronzeo ed aereo al tempo stesso di Carlo Ramous in piazza Segrino.
E fa effetto perché è un giorno che, mentre tutto dentro e
fuori di noi cambia con la rapidità di un caleidoscopio impazzito, resta luminoso e prezioso come un diamante. A dirci che la libertà non ha prezzo. E che solo dove la libertà vince, può vivere anche la dignità. E che solo dove è stata salva la dignità, lo sono stati anche l’amore, i figli, il canto, la
bellezza, l’amicizia, … tutto quello insomma che ha reso i
miei 70 anni degni di essere vissuti. (Primo Carpi)
Fotografie di Roberto Lana
Accade all’Isola (in tempo di Expo)
• Totem all’Isola Anche Milano, come altre città europee, si doterà
presto del wayfinding, un sistema di orientamento dedicato a quanti
si spostano a piedi nell’area urbana. Il progetto - sviluppato dal
Comune in collaborazione con Amat nel piano ‘City operations’ varato in vista di Expo - prevede l’istallazione di 150 totem entro il prossimo aprile con una mappa che consentirà ai pedoni di orientarsi e di
scoprire i luoghi di maggior interesse raggiungibili a piedi nell’arco di
cinque minuti. I totem saranno collocati non soltanto nelle zone del
centro maggiormente frequentate dai turisti, ma anche in prossimità
dell’area Expo, attorno alla stazione Centrale e nelle zone dei Navigli
e Garibaldi, ha spiegato l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco
Maran. Oltre ai luoghi di maggior richiamo culturale, storico e architettonico, i pannelli conterranno indicazioni come l’anagrafica stradale, i nomi dei quartieri, le informazioni sul trasporto pubblico, le stazioni di bike sharing, i cinema, gli ospedali, i parcheggi e gli impianti
sportivi. Il modello scelto da Palazzo Marino è quello di Londra (in cui
il sistema è attivo dal 2007) ma in versione low cost. “Il costo complessivo di ogni totem sarà in media di 3mila euro, circa un terzo in meno rispetto ai totem londinesi”, ha detto Maran, mentre l’intero progetto costerà al Comune mezzo milione di euro.
• Camuffamento dell’edificio Ligresti Non potendo abbatterlo, si
pensa almeno a camuffare “il Rasoio” con una maxi affissione pubbli-
citaria. Leggiamo sull’urban blog Milano Isola di una soluzione
più ardita avanzata da uno Studio di progettazione del quartiere;
una specie di “gabbia luminosa” in rosso per tutta la struttura in
abbandono… “Si tratta in sintesi di una installazione artistica
temporanea a bassissimo costo che prevede un’illuminazione diffusa rossa, attraverso lampade fissate ad ogni piano, dal tramonto all’alba, e che prevede dall’alba al tramonto la sottolineatura
delle strutture portanti dell’edificio (pilastri, setti e solette), attraverso una colorazione nera. Un bel contrasto, non c’è che dire, con
il Campo di Grano che dovrebbe sorgere ai suoi piedi.” E con la
Casa della Memoria di rimpetto.
• Programma delle giornate del 24 e del 25 aprile Per il programma delle iniziative dell’Isola in occasione del 70° anniversario della Liberazione, vedi a pag. 7. Inoltre, venerdì 24 ore 21: festa e danze di vigilia nei giardini di Isola Pepe Verde. La Liberazione significò e continua a significare tante cose. Ma essa fu percepita da subito come avvento di una nuova era di speranza e come momento spontaneo e irrefrenabile di gioia e di sollievo. Dovunque ci fosse una fisarmonica e un poco di spazio, strada o piazza o giardino che fosse, c’era, ci si racconta, gente che ballava.
Oltre che i nostri sentimenti, rivivono così, in questi modo di far
festa, anche quelli dei nostri padri e dei padri dei nostri padri.
Seveso. Stavolta se ne parla prima
ell’ambito del ciclo di incontri pubblici organizzati in zona dal
Comune e dal Consiglio di Zona sul tema Seveso, lunedì 20 aprile
N
tocca all’Isola. Alle 20,30 presso la Stecca 3.0 in via De Castillia si parlerà di “Potenziamento del Piano di emergenza comunale di protezione
civile per il rischio esondazione con particolare riferimento al quartiere Isola”. Ci saranno l’Assessore
alla Sicurezza e Coesione Sociale
Marco Granelli, l’Assessore alla
Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran, il Presidente del Consiglio di Zona Beatrice Uguccioni,
i tecnici della protezione civile del
Comune di Milano.
Ci sarà soprattutto molta gente del
quartiere che avrà modo non solo
di avere notizie di prima mano sulle grandi iniziative che il Comune
sta intraprendendo per contrastare, finalmente, le esondazioni devastanti del Seveso, ma anche su
quelli che saranno gli accorgimenti e le risorse aggiuntive che la comunità isolana, ci si passi il gioco
di parole, avrà a disposizione per
non essere mai più isolata qualora, nonostante tutto, il suo fiume segreto uscisse dal suo nascondiglio per diventare un torrente rovinoso nelle sue strade.
È di questi giorni il comunicato del Comune sulla approvazione del
progetto preliminare della vasca di laminazione del Parco Nord e sulla conferma della rimozione in atto dall’alveo interrato del Seveso che
da Niguarda, appunto, arriva sino al nostro quartiere. 2.500 metri cubi di detriti che di fatto ostruivano lo scolmamento naturale del fiume ed il rapido deflusso delle esondazioni ad allarme cessato. Con
questa delibera l’Amministrazione mantiene l’impegno preso dopo le
esondazioni di luglio e novembre scorsi ed “inserisce la vasca del
Parco Nord, finanziata da Governo all’ interno del Piano Triennale
delle Opere Pubbliche 2015/2017 e si inquadra nel piano delle cinque
vasche di laminazione e degli interventi di depurazione delle acque
predisposti da AiPo”. Della vasca di laminazione nel Parco Nord si
parla diffusamente in altre parti del giornale e nel prossimo numero
del nostro inserto, commentando la serata del 20 aprile, riporteremo
senz’altro le opinioni del quartiere
al riguardo. Il consigliere “isolano”
di Zona 9, Stefano Indovino, da noi
incontrato per conoscere la sua
opinione al riguardo, data la sua
esperienza in materia, ha dichiarato: “Entro tre anni contiamo di
avere a regime il sistema delle vasche di laminazione, che ci permetterà di azzerare la portata del
fiume all’ingresso in via Ornato. I
primi lavori partiranno già nel
2015. Nel frattempo abbiamo sollecitato la protezione civile che,
insieme a noi, ha redatto un nuovo piano di emergenza che ha come obiettivo prioritario un maggior coinvolgimento dei cittadini.”
Speriamo davvero che l’incontro
di aprile alla Nuova Stecca vada proprio in quella direzione e ci
fornisca, finalmente, quelle istruzioni in caso di emergenza che
tanto ci sono mancate in tutti questi anni. Chi chiamare, come e
quando. Dove trovare attrezzi, paratie, sacchetti di sabbia, braccia. Come diffondere rapidamente l’allarme. Come evitare che si
ripetano episodi come quelli dell’ultima volta, con le cassette del
mercato che vanno a spasso per il quartiere. Come costituire a casa propria un efficace sistema di difesa. Come conoscere funzioni
e rischi delle reti fognarie e delle tombinature che circondano le
nostre case. Come tutte le malattie, anche quella del Seveso (lui
per prima fiume malato per un territorio che non lo ha rispettato) la si cura soltanto se la si conosce. (Primo Carpi)
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 11
SCUOLA IN
ONA
a cura di Antonietta Gattuso
Russel: Concorso letterario e artistico
aperto a tutti gli studenti
Poesiàmoci in Zona 9
Siamo alla IV edizione!
l Concorso di Poesie per i bambini e i ragazzi
ISecondarie
che frequentano le Scuole Primarie e
di I grado della nostra zona, presentato dal Centro Culturale in collaborazione con
“Zona Nove”, con il patrocinio del CdZ 9, sta per
giungere alla conclusione. Si attendono i risultati della giuria che si riunirà il 19 aprile per proclamare i bambini e i ragazzi vincitori o segnalati per merito. Ricordiamo che il Concorso si articola in due Sezioni : per la Sezione A hanno
concorso i bambini dai 9 agli 11 anni o che comunque frequentano il IV e il V anno della
Scuola Primaria; per la Sezione B hanno concorso i ragazzi dai 12 ai 14 anni o comunque che frequentano il I, II e III anno della Scuola
Secondaria di I grado.
Le scuole partecipanti sono otto: due Scuole
Primarie (G.B. Pirelli e Vittorio Locchi di Via
Passerini) e sei Scuole Secondarie di I grado
(Gino Cassinis, Falcone e Borsellino, Mahatma
Gandhi, Gianni Rodari, Umberto Saba e Niccolò
Tommaseo). Le poesie partecipanti sono state
258. La Commissione Giudicatrice è così composta: direttore Luigi Allori, presidente del Concorso; poetessa Serena Siniscalco, presidente
della Giurìa; sig.ra Maria Piera Bremmi, responsabile del Centro Culturale; poetessa
Ortensia Bugliaro, membro della Giurìa; poetessa Sandra Sàita, membro della Giurìa; coordinatrice del Concorso Antonietta Gattuso, membro
della Giurìa. La Cerimonia di Premiazione avrà
luogo il 23 maggio alle 16, presso l’Auditorium di
Viale Ca’ Granda 19, alla presenza del responsabile del Centro Culturale, del Presidente del
Concorso, del Presidente della Giuria e della
Commissione Giudicatrice. Saranno previsti attestati di merito per i ragazzi, per le classi e per
le scuole che verranno segnalati dalla Giurìa.
Per eventuali maggiori informazioni o comunicazioni è possibile rivolgersi ad Antonietta
Gattuso ([email protected]).
Ringraziamo gli insegnanti che hanno risposto
al nostro invito con sensibilità e passione, riuscendo a coinvolgere nel modo giusto i bambini
ed i ragazzi, dedicando volentieri un po’ del loro
tempo e spronando gli alunni alla composizione
degli elaborati, per valorizzare ed evidenziare la
vena poetica di ognuno. Ringraziamo infine tutti i partecipanti che hanno contribuito, con i loro
pensieri poetici, ad arricchire le parole del cuore
nella loro mente.
“Nome di battaglia Lia” riservato agli
studenti di zona
ricorre il settantesimo anniversario
Quest’anno
della Liberazione. Per festeggiare degnamente
l’anniversario della ritrovata libertà, l’Anpi della
Zona 9, ha il piacere di invitare alunni e insegnanti delle Scuole Secondarie di I e II grado alla presentazione gratuita dello spettacolo “Nome di battaglia Lia”, che si terrà presso il Teatro della
Cooperativa di via Hermada 8, nella mattinata di
venerdì 24 aprile alle 11. Lo spettacolo, che ha la
durata di un'ora circa, nasce dai resoconti orali delle donne dei cortili delle case di ringhiera e rappresenta il coraggio e la dignità di chi, nella notte della dittatura, decise di tenere accesa la fiammella
della libertà. Lo spettacolo ha ricevuto svariate onoreficenze, tra le quali amiamo ricordare la medaglia commemorativa conferita dalla Presidenza
della Repubblica nell'aprile 2010. L’ingresso è libero ma i posti sono limitati: prenotarsi inviando
un’e-mail a [email protected] o chiamando
il 3311098844, chiedendo di Angelo Longhi.
Accademia di Brera,
Università Bicocca
e la cultura dell’arte
Luigi Luce
Università Bicocca e l’Accademia di Belle Arti di Brera hanno
L’
recentemente siglato un accordo di
collaborazione culturale e scientifica
che ha lo scopo di mettere in relazione le arti visive con la formazione
sperimentale-empirica universitaria, favorendo il contatto tra l’approccio quantitativo della ricerca e
quello creativo della produzione artistica.
Il progetto prevede lo scambio di esperienze formative e di
stage per gli studenti delle lauree magistrali e dei corsi di
dottorato di ricerca dell’Università e gli studenti delle lauree
magistrali dell’Accademia anche con l’attribuzione di crediti
formativi; lo scambio di seminari e di conferenze di artisti e
studiosi; l’organizzazione di eventi espositivi presso l’Università, ma anche in altre sedi in Italia o all’estero; l’attivazione di borse di studio; la creazione nel tempo, attraverso donazioni, di una quadreria di Ateneo aperta al pubblico.
Cuore dell’accordo è l’organizzazione, con cadenza annuale, del Premio Brera-Bicocca che Università e Accademia, in collaborazione e col sostegno dell’Associazione
Big Size Art, assegneranno sia a artisti affermati sia ai
migliori allievi dell’Accademia che abbiano esposto nelle
mostre ospitate in Università.
La prima mostra, il Salon2015, resterà aperta al pubblico fino al 19 aprile. Sono ottanta le opere in esposizione suddivise in dodici sezioni, dalla fotografia alla scultura, dal restauro alle nuove tecnologie, dalla grafica alla pittura e alla scenografia, create dagli studenti dell’Accademia, ospitate al piano terra e al piano -1 dell’Edificio U6 (sede del rettorato) in piazza dell’Ateneo Nuovo.
“L’Università - ha detto nell’occasione Cristina Messa,
rettore dell’Ateneo della Bicocca - è la casa della ricerca,
della cultura e della formazione. Attraverso Brera-Bicocca diventa anche un luogo di fruizione e di incontro
dell’arte per tutti. Vogliamo che l’architettura e gli spazi
dei nostri edifici siano il contenitore aperto alla città delle creazioni di questi giovani artisti e della felice contaminazione tra arte e ricerca”.
ONA NOVE 12
l tradizionale Concorso letterario, che è alla
A
XIX edizione, da quest’anno è stata aggiunta la
Sezione artistica. Per la parte letteraria si può partecipare sia con la prosa che per la poesia; per la
parte artistica con fotografia, disegno, pittura, fumetto e scultura. I temi del Concorso sono tre: 1)
Expo nutrire il Paese, energia per la vita; 2) Russell
2.0 nuovo logo scolastico, nuova immagine, video di
massimo cinque minuti con presentazione stralci
di vita scolastica, reinterpretazione negli anni 2000
degli aforismi e delle frasi celebri di Russell e libera fantasia alla vostra creatività; 3) Carpe diem (cogli l’attimo). Il termine di presentazione dei lavori
sarà il 9 maggio 2015. Per ogni concorso e per ognuna delle sezioni verranno premiati un primo, un secondo e un terzo classificato. All’interno delle diverse sezioni del concorso, le giurie si riserveranno la
possibilità di fare segnalazioni o menzioni d'onore.
Le opere partecipanti ai concorsi andranno consegnate presso la biblioteca del Liceo dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12. Le opere in concorso saranno
esposte nel corridoio dell’Aula Magna, due settimane prima della premiazione, per essere votate dagli
studenti. Il primo classificato per ogni sezione riceverà un buono acquisto da 120 euro, il secondo da
80 euro, il terzo da 50 euro.
Istruzioni per l’uso: cittadini e mafia
Associazione Civitas Virtus, anche per queL’
st’anno scolastico, ha proposto, per le Scuole
Secondarie di I grado della Zona 9, un percorso sulla Legalità mediante il Progetto patrocinato dal
Consiglio di Zona 9 “Istruzioni per l’uso: cittadini e
mafia”. Attraverso l’intermediazione degli insegnanti, il Progetto ha proposto a ciascuna classe
partecipante incontri con i ragazzi delle Associazioni Antimafia e Antiracket (Addiopizzo e Ammazzatecitutti); letture sulla mafia adatte ai ragazzi dai 12 ai 14 anni; visite guidate ai beni confisca-
ti in Zona 9. Un ultimo incontro, dedicato a tutte le
classi che hanno aderito al Progetto, si svolgerà sabato 18 aprile alle 10, presso l’Auditorium di Cassina Anna, con i ragazzi delle Associazioni Antimafia “Addiopizzo” ed “Ammazzatecitutti”. Le classi partecipanti sono state tredici, delle Scuole
Cassinis, Gandhi, Rodari, Rosa Govone, Maffucci.
L’Associazione Civitas Virtus nasce dall’esigenza di
alcuni cittadini della Zona 9 di comprendere le ragioni e voler superare il silenzio sul fenomeno dell’infiltrazione mafiosa nel tessuto economico locale.
Media Verga a tutta musica
Associazione Amici della Musica Bicocca
L’
(Aamb), in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Sandro Pertini” promuove il “Workshop
elettroacustico” curato dai docenti e dagli allievi del
liceo musicale Carlo Tenca di Milano, che si terrà giovedi 16 aprile alle 18 presso la scuola media Giovanni Verga, in via Asturie. Ingresso libero riservato
agli associati dell'Aamb e ai lavoratori e agli utenti
del Pertini e del Tenca. Aperto a tutti in caso di disponibilità posti. (Prenotazione: 3495633893, professor Leonardo Schiavone).
Condurranno l’evento i professori Leonardo
Schiavone e Gianluigi Nuccini. Parteciperanno gli
allievi dei professori del liceo musicale Leonardo
Schiavone e Raffaele Bertolini, docenti di clarinetto, il professor Raffaele Brancati, docente di
saxofono, e i professori Gianluigi Nuccini e Mario
Barbuti, docenti di tecnologie musicali.
L’evento è pensato per veicolare i lavori elettronici, elettroacustici con o senza strumento
da parte degli studenti a un pubblico più ampio. (Gianluigi Nuccini)
Impariamo a cucinare con Leonardo
bambini si preparano ad Expo 2015 con un viagIseguendo
gio attraverso le opere d'arte esposte al Castello
le avventure di un personaggio speciale,
un grande genio dell’arte e delle scienze, un precursore eccezionale in molti campi, tra cui, chi lo
avrebbe mai detto, anche nella cucina: Leonardo
Da Vinci è stato un cuoco innovatore, che ha inventato diverse cosa anche in cucina, come, per esempio, il primo frullatore e una macchina per fare gli
spaghetti. In vista di Expo 2015 Sforzinda, la sezione didattica del Comune di Milano, che all’interno
del Castello Sforzesco realizza attività didattiche
per i bambini, propone alle scuole il nuovo percorso “Arte e sapori al Castello”, dedicato al cibo che, in
modo curioso e intelligente, racconta ai bambini la
storia della nostra cultura alimentare e culinaria
attraverso la scoperta delle opere d'arte e la vita di
Leonardo Da Vinci. Il percorso, partito a gennaio,
con modalità differenti a seconda dell'età, si rivolge
ai bambini delle scuole d'infanzia e primarie e ai
ragazzi delle secondarie di primo grado. Sforzinda
propone alle scuole numerosi percorsi su diversi temi. Aumentano ogni anno le scuole che, grazie a
Sforzinda, visitano il Castello Sforzesco: negli ultimi due anni c'è stato un incremento di circa 1.700
bambini. Il costo dei percorsi per le scuole è simbolico: 13 euro per tutto il gruppo classe.
Info su Sforzinda: http://goo.gl/iE5sxJ Tel.
02.88463792, email: [email protected].
Raffaello spiega come nascono le sue icone
Ortensia Bugliaro - Beatrice Corà
ndiamo a trovare, con molto piacere, Raffaello Zaggia, iconografo
A
(pittore di icone) che da 50 anni dipinge (25 dedicati alle icone), prestando le sue mani e il suo talento a opere speciali, uniche, preziose.
Nella chiesa di Pratocentenaro si possono vedere ben quattro opere da
lui eseguite ed esposte nei pressi dell’altare, tra cui uno stupendo crocifisso che ricorda quello del Cimabue. A casa, sta lavorando a un San
Michele che sarà pronto in aprile.
Le sue opere così mistiche e così preziose attraggono con grande intensità chi le ammira. Ci si sente, in un certo senso, “guardati” dall’icona
stessa perché risulta essere una Presenza Divina che sta davanti a noi
cristiani. In molti paesi ortodossi esiste un angolo dedicato all’icona,
una sorta di angolo sacro che accoglie il visitatore affinché renda omaggio all’icona ancor prima di salutare il padrone di casa.
Raffaello, aiutato dalla moglie Renata, prima di iniziare a lavorare su
queste pitture religiose si prepara con preghiere e digiuno. È stato alunno di Aurel Ionescu, artista rumeno molto conosciuto. Non siamo delle
specialiste ma possiamo certamente apprezzare fortemente ciò che vediamo. Il lavoro è molto laborioso, si potrebbe definire “certosino”. La
preparazione: partendo dalla tavola di legno speciale, di dimensioni
adatte al disegno che si vuole realizzare e con regole geometriche, a se-
zione aurea, da rispettare, si esegue un incavo sulla tavola e si mettono
molti strati di colla calda (di origine animale) e gesso, poi si stende una
tela speciale che rende solida la pittura e che ha un significato teologico. Si aggiunge sale, cenere d’incenso, vino e acqua benedetta. Si leviga
il tutto e si procede con il disegno. Quindi all’icona partecipano sostanze del regno minerale, vegetale e animale. Inoltre importanti sono i colori fatti di pigmenti naturali ridotti in polvere perché quelli sintetici, in
commercio, non danno i bagliori tipici delle icone antiche. Tutte le icone sono copie fedeli di un originale che viene definito in tutti i particolari una volta sola. Quando l’icona è completamente asciutta, si ricopre
di olio di lino cotto e si fissa con gomma lacca. Viene poi benedetta perché trattasi di immagine sacra! L’attuale icona in lavorazione, San
Michele, ricordato in più posti sia in Italia (Val di Susa in Piemonte e
Monte S.Angelo in Puglia) che in Irlanda, in Cornovaglia, in
Normandia (Mont Saint Michel) e in Grecia (isola di Simi) ed è anche
evidenziato da Dante nella Divina Commedia, nel girone dell’Inferno,
quando scende dal Paradiso per redarguire i dannati. La conoscenza di
un artista così speciale e unico come Raffaello ci arricchisce, in ogni senso, ci fa provare con le sue icone, un’esperienza mistica molto profonda
che ci trasmette un sentimento di pace, di gioia e d’amore.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA 9
DERBY
a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi
Il derby nella storia di Milano
prile, mese del derby. E per
A
celebrarlo abbiamo pensato
di legarlo alla Storia di Milano,
perché anche il calcio fa parte
dell’immagine e della cultura di
una città, tanto è vero che all’estero Inter e Milan rappresentano un brand esattamente come
il Duomo o la Scala. E il fatto che
il Museo di San Siro sia uno dei
più visitati di Milano (se non il
più), lo sta a dimostrare.
Le due squadre meneghine sono la
città. Basti pensare che il Milan
nacque nel 1899, l’anno dopo la
strage del “feroce monarchico” Bava Beccaris il quale, prendendo come pretesto qualche barricata innalzata e qualche sasso lanciato
per protestare contro l’aumento del pane, ordinò all’esercito di sparare a volontà con fucili e cannoni. Alla fine di quei terribili giorni
del maggio ‘98 furono almeno un centinaio gli uomini, le donne e i
bambini uccisi, vittime del conflitto sociale provocato da una rivoluzione industriale che negli ultimi decenni aveva arricchito pochi
e sfruttato molti lavoratori costretti a sgobbare anche 12-14 ore al
giorno senza nessuna tutela e con salari da fame.
La metropoli dove viviamo oggi è nata lì, in quel momento storico
in cui la città era all’avanguardia in tutto e anche nel calcio, basti
pensare ai titoli milanisti del 1901, 1906 e 1907.
Tutto si inventava, si produceva e riproduceva, esattamente come
quell’Internazionale nata da una costola dei cugini nel 1908. Le sue
prime partite le giocò all'altezza del n° 115 di Ripa Ticinese, accanto
al Naviglio Grande, dove spesso andava a finire il pallone. Mentre il
Milan, a quell’epoca, aveva già traslocato dal suo primo campo di via
Andrea Doria (situato dove ora si staglia la Stazione Centrale), iniziando un lungo girovagare nella periferia milanese: dall’Acquabella
in piazzale Susa al Campo di Porta Monforte in via Fratelli Bronzetti (confinante con l’abbandonato cimitero di Porta Vittoria), dal
Velodromo Sempione in via Arona fino allo stadio di viale Lombardia. Un continuo migrare che finì con la costruzione di San Siro nel
1926 e consolidò il radicamento della squadra nei quartieri più popolari della città, dove non casualmente i casciavitt furono sempre
in prevalenza. Mentre i bauscia, forse perché si accomodarono presto a vedere la loro Inter nella centrale Arena, vivevano soprattutto
all’interno dell’ormai borghese cerchia dei Navigli.
Milano non fu mai una città fascista, come affermò lo stesso
Mussolini e di conseguenza il fascismo non portò bene a
Milano. Prima l’omicida copertura dei plurisecolari Navigli
(e la nostra maledizione colga all’inferno i suoi autori!),
seguita dalla demolizione di intere zone storiche, come
quella dell’attuale San Babila. Quindi, le bombe del
secondo conflitto mondiale che ridussero la città a
un cumulo di macerie. Fu un disastro, il fasci-
smo, per Milano. E con le dovute
proporzioni, anche dal punto di vista calcistico: dalla marcia su Roma del 1922 al 1945 furono solo tre
gli scudetti conquistati dall’Inter,
contro addirittura nessuno rossonero. Ma non appena la dittatura
morì tutto cambiò radicalmente, e
nel dopoguerra Milano si riprese
quel ruolo di traino e innovazione
che aveva rivestito fino alla Prima
Guerra Mondiale. E mentre in città nasceva la Rai, si avviavano i lavori per la metropolitana, s’innalzava la discussa Torre Velasca e
tutto cambiava faccia (nel bene ma
anche nel male, a causa di una vergognosa speculazione edilizia), il calcio meneghino conosceva le
sue rivincite. Addirittura sei dei dieci campionati del decennio
‘50 vennero vinti dalle due milanesi, a cui si sommarono i cinque degli anni ’60, quando Inter e Milan si issarono sul tetto
d’Europa (con quattro Coppe dei Campioni) e del mondo (con
tre Coppe Intercontinentali).
La città, dunque, era risorta insieme al suo football. E il potere economico aveva legato a sé quello calcistico. Ma non appena lo slancio del boom si esaurì, Milano si ritrovò ammalata per la devastazione sociale ed umana che quella seconda rivoluzione industriale
aveva provocato (come spiegò perfettamente il grande Bianciardi).
Così, inquinata dalle fabbriche, invasa dalle auto, uccisa dalla
bomba di piazza Fontana e impaurita dal terrorismo, Milano ricadde in crisi insieme alle sue squadre, che in tutti gli anni
Settanta si aggiudicarono la miseria di due tricolori.
Per rivedere Inter e Milan di nuovo protagoniste si dovette attendere la fine degli anni ’80, quando i soldi della “Milano da bere” invasero la città della pubblicità e delle tv private, dell’effimero e del narcisismo. L’Inter, dopo lo scudetto record del 1989, collezionò Coppe
Uefa, mentre il Milan del presidente imprenditore (e poi politico) si
laureò Campione d’Europa per due anni di fila (1989, 1990), continuando a cavalcare l’onda lunga durante tutto il decennio.
Indifferente a Tangentopoli e a una metropoli che si scopriva leghista e ripiegata su se stessa, di nuovo inondata da colate di cemento, la Milano calcistica del nuovo millennio offrì al mondo del football la sfida fratricida nelle semifinali del 2003 e nei quarti di
Champions del 2005. Il Milan vinse in entrambe le occasioni e si
aggiudicò due edizioni del trofeo, ma ben presto arrivò la rivincita dei neroazzurri campioni d’Italia per 5 volte consecutive e
capaci di uno storico Triplete nel 2010. Di nuovo, grazie ai
neroazzurri, la capitale delle polvero sottili trionfava in
Europa e nel mondo ribadendo la sua vocazione internazionale, unica città di tutto il continente a potere
vantare le sue due squadre vincitrici della Coppa
dei Campioni-Champions.
FOTOREPORTER DI
ONA
La famosa luce in fondo al tunnel
quello appena aperto in fondo di Via Pirelli dove sorgeranno fabbricati a uso residenziale (per gli studenti universitari) e commerciale, la foto 2 la passerella e il camminamento in costruzione in Piazza dei Daini che metterà in comunicazione Via Pirelli
con Viale Sarca, la foto 3 i lavori di bonifica all’ area Alstom di
ONA
a cura di Franco Massaro
Il Gheppio nei nostri cieli
a parecchi anni il nostro cielo è stato colonizzato dal Gheppio
D
(Falco tinnunculus, Linnaeus 1758), come molti se ne saranno
accorti. Tutto sommato è un uccello piccolo (ha un’apertura alare di
a cura di Franco Bertoli
e è vero che l’edilizia è il motore fondamentale della ripresa
S
dalla crisi, il fatto che in zona siano ripartiti alcuni cantieri
fa ben sperare per un futuro più accettabile. La foto 1 mostra
BELLEZZA IN
Viale Suzzani 225. Speriamo se ne aggiungano altri! Gironzolando abbiamo trovato alcune assurdità come la bici parcheggiata sul balcone al sesto piano di un caseggiato di Viale F.
Testi (foto 4), la macchina bruciata e parcheggiata da settimane in Via Tassoni (foto 5) e le macchine parcheggiate in divieto di sosta all’ incrocio Suzzani/S.ta Monica nonostante le strisce blu siano ormai inesistenti e sostituite da un nuovo cartello di divieto di sosta (foto 6).
poco superiore ai 70 cm e pesa un paio di etti), ma è veloce e deciso.
La prima volta che l’ho visto in zona è stato in via Lanfranco della
Pila, dove una coppia cercava di catturare un Passero, a ridosso di un
palazzone bianco, senza riuscirci. Spesso lo si nota mentre attraversa la zona passando tra i palazzi o appena sopra i tetti. Se si ha un
po’ di fortuna e di occhio, lo si può osservare fermo su lampioni, pali,
finestre di stabili poco usati, cavi aerei, dove non sta riposando, ma
osservando le possibili prede. Giusto per ricordare, i primi Gheppi da
me notati in città sono stati quelli che frequentano la zona alta del
Castello Sforzesco, ricco di prede come Passeri, Rondoni, Balestrucci.
Naturalmente anche nel Parco Nord se ne possono osservare parecchi. La loro presenza ormai è una normalità, ma non riesco a togliermi l’impressione che si tratti di una stranezza.
([email protected])
I civici corsi di idoneità
e i “siriani in transito”
Lorenzo Meyer
er il terzo anno consecutivo,
P
“Zona Nove” ha ricevuto
l’invito dei Civici Corsi di
1
2
3
4
5
6
Idoneità di via Deledda 11 a
partecipare all’iniziativa Punti
di vista. Dopo il genocidio degli
Armeni e la Shoah a Milano,
quest’anno l’Istituto ha deciso
di proporre un tema di scottante attualità: la presenza a
Milano di molti siriani che, dopo essere sfuggiti alla guerra che
sta dilaniando il loro Paese, “vivono” in Stazio-ne Centrale in attesa di partire verso il Nord Europa. Le mediatrici culturali
Marta Mantegazza, Anna Pasotti e Alessan-dra Pezza hanno raccolto le loro testimonianze raccogliendole in un Progetto intitolato “Siriani in transito”. Obiettivo: porre l’attenzione su questa
realtà drammatica.
Durante l’incontro, che si è tenuto nell’Aula magna dell’Istitu-to e
ha visto l’introduzione dell’assessore all’Istruzione del Comune di
Milano Francesco Cappelli, Marta Mantegazza e Anna Pasotti
hanno narrato il viaggio dei siriani che da Lampedusa passa poi
per Catania e quindi per Milano. Da qui i profughi, con un viaggio in auto raccontato anche dal documentario “Io sto con la sposa”, partono verso la Svezia, che da una parte garantisce l’asilo politico ma che, dall’altra, nel caso arrivassero in aereo li respingerebbe in quanto sprovvisti di regolare visto.
I rapporti con i trafficanti, i costi, i racconti di persone che nel
loro Paese sono state testimoni o vittime di atrocità: Marta
Mantegazza e Anna Pasotti hanno proposto tutto, partendo dal
presupposto che la possibilità di scegliere il paese in cui si vuole vivere sia un diritto e che la libertà di circolazione debba avvenire con mezzi sicuri e legali. Le loro parole sono state accompagnate da varie immagini e dalle foto di Anna Ruggiero,
in quanto “Siriani in transito” è anche una mostra esposta
presso la Fabbrica del Vapore di via Procaccini e al “Piano
Terra” di via Confalonieri.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 13
ONA NOEUV
Cont el coo in di nivôl
L’angolo di Don Giuseppe
La colonna poetica
a cura di Augusto Cominazzini
a cura di Don Giuseppe Buraglio
a cura dei lettori
Incertèzza
Imprimatur
Nell’aria c’è
ll’inizio dei libri di carattere religioso, di solito sulla seA
conda facciata della prima pagina, si trova la dicitura
“imprimatur”, anche nella versione più completa “cum ser-
Marina Amodeo
Mai pu, in passaa, avaria poduu immaginaa,
per mi, ona così lônga e vigil lôngevità.
Novantacinqu ann i hoo giamò compii,
ma speri de giuntann di alter prima de sparì.
In tutti sti ann hoo poduu vedè e assist
al succedes de vicend insensaa, cruent, trist,
propugnaa da la sciagurada esaltaziôn de cèrti mentecatt
che invece avariom dovuu mandà “a ciappà di ratt”.
Esperienz dolorôs che doveven vèss on’ammoniziôn a rispettà
el valôr de la vita, la moderaziôn, la libertà,
ma l’ha trovaa ona ingiusta e scarsa consideraziôn
in on mônd devastaa da ‘na babele de contraddiziôn.
Dôe ona massa de gent la viv a la giôrnada, sénza on futur,
diventaa sémper pussee difficil, imprevedibil, insicur,
gent castigada dal poter egoista, antisocial del profitt;
che l’ha mettuu miliôn de persòn “a pan e pessitt”.
Gent condannada da on precariaa dubbi, intrallazzaa,
ch’el tratta el lavoradôr come on servo de la gleba, malpagaa
e l’incertèzza de diventà on eterno disoccupaa a cinquant’ann,
insèmma a tanti gioin delus, dimenticaa, sénza on doman.
Sèmm in on mônd dôe hinn sparii i principi môral, la bontà,
se fa giustizia con massacri e disuman esecuziôn, esasperaa,
per man de ‘na masnada de mercenari energumeni, ignorant,
misfatt esaltà in di proclamm punitiv de individui delirant.
Sont on veggiôn, inutil, pien de mugun,
ma vedi quanta disparità, ingiustizia esistent tra de nun,
l’ansiôsa incertèzza che la fa soffrì la povera gent,
la disperaziôn de tanti miseritt indifes e maltrattaa.
Cerchen la libertà da l’oppressiôn, la violenza, el terròr
e van, stipaa come nimal dent a on natant rugginôs,
vèrs ona sòrt ignota, con l’incertezza del viagg per mar… insidiôs.
vata sint omnia quae servanda erant, nihil obstat quominus imprimatur” che, tradotto, suona così: “si stampi” o,
più completamente: “essendo state riviste tutte le cose che
andavano riviste, nulla osta che si stampi”. Seguono, solitamente, le firme di due ecclesiastici: il “censore ecclesiastico” che è colui che ha analizzato tutto il testo e un vescovo (o un suo delegato) che è colui che ha l’autorità di dare
l’assenso alla stampa e alla divulgazione del libro in questione. Questa procedura serve a garantire al lettore una
lettura “sicura”, cioè chi legge quel testo è sicuro di non trovarvi errori di carattere dottrinale o morale, è cioè sicuro
che quel testo è approvato dalla Chiesa e può ritenersi un
valido insegnamento per la propria vita cristiana.
Inoltre, fino al Concilio Vaticano II, esisteva l’ “Indice dei
libri proibiti”, cioè l’elenco di tutti quei testi che si autodefinivano di carattere religioso ma che, a giudizio della
Chiesa, contenevano al contrario uno o più errori dottrinali o morali tali da nuocere alla fede del lettore cristiano. E,
conseguentemente, vigeva la proibizione, per il cristiano,
di leggere tali libri. Ad oggi, l’ “Indice” non c’è più; resiste
però l’ “Imprimatur” che, in qualche modo, fornisce delle
garanzie a chi legge un libro religioso, dandogli la tranquillità di accostare un testo utile per la sua riflessione e la
sua meditazione.
Il fatto che non esista più una esplicita proibizione a leggere determinati libri non significa che ogni lettura è buona e utile per ciascuno. Significa piuttosto ritenere ogni
cristiano così maturo da poter giudicare da sé il contenuto
di ciò che legge. La formazione teologica e spirituale serve
al cristiano anche per questo.
Nella misura in cui conosco la Parola di Dio, la Dottrina
della Chiesa e la Legge morale, sarò anche in grado di distinguere, in ciò che leggo, il buono dal cattivo, l’utile dal
dannoso, l’opportuno dall’inopportuno, il necessario dal superfluo. Certo - mi chiedo - ma come raggiungo questa maturità? Se vivo la vita cristiana nella comunità, se raccolgo
le occasioni di formazione, se prego da solo e con gli altri,
se leggo… guardando l’ “imprimatur”, a poco a poco saprò
anch’io fare le dovute distinzioni.
Nell’aria c’è
una grande voglia
di aspettare.Nell’aria c’è
una speranza
per lottare.
Nell’aria c’è
una grande voglia
di cercare.
Nell’aria c’è
tanta voglia
d’amare, si
ecco perché sento
tanta voglia nel
sperare nuove emozioni
disegnando la vita a colori.
Quando ascolto
Teresina
Quando mi fermo ad ascoltare
odo il mormorio del mare
il lieve vento e le foglie accarezzare.
Dal mio io mi lascio trasportare verso lontani lidi
e sotto azzurri cieli vedo tutta l’umanità
mano nella mano, bianchi e neri
uniti in un immenso girotondo,
ma odo un solo inno
quello sublime dell’amore.
Allora al mio vicino vorrei gridare:
“fermati un momento anche tu ad ascoltare”.
Sentimento
Marina Amodeo
Solitudine capiscimi
Non posso sempre accettarti
Cuore colpiscimi in pieno
Con emozione
Poesia esaudiscimi
Con l’attimo pieno
Di sensazione
Amica comprendimi
Con calore
Così vado avanti
Senza dolore
Primavera sii vera
Così la vita
La scopro serena
odiaco di ona
a cura di Anna Maria Indino
L’oroscopo di Aprile
ARIETE 21.3 – 20.4
Lavoro, ricordate, che tutto ciò che vorrete concludere dovrete desiderarlo con tutte le vostre forze, pianificatelo attentamente. Amore, un fortuito
incontro in casa d’amici potrebbe avere risvolti romantici. Salute, godrete di una resistenza veramente eccezionale per tutto il mese. Denaro, spese in vertiginoso aumento.
BILANCIA 23.9 – 22.10
Lavoro, se lavorate alle dipendenze altrui dovrete
badare al sodo, eseguire i compiti che vi verranno
affidati. Amore, buona intesa affettiva, intellettuale
e sessuale con il partner. Salute, più che soddisfacente. Denaro, i guadagni e le spese saranno uno
dei vostri pensieri dominanti di questo periodo un
po’ incerto.
TORO 21.4 – 20.5
Lavoro, grinta, energie, volontà e determinazione
saranno qualità da esibire e da utilizzare giorno
dopo giorno. Amore, impeti travolgenti di sentimento e sensualità. Salute, sarebbe bene mangiare
e bere con moderazione. Denaro, potrebbe entrare
nelle vostre tasche in quantità maggiore del previsto.
SCORPIONE 23.10 – 22.11
Lavoro, è il momento ideale per avviare un’evoluzione della vostra attività professionale. Amore,
l’intesa affettiva si baserà soprattutto sulla confidenza, avrete l’esatta certezza che la persona amata sarà dalla vostra parte. Salute, piccoli acciacchi
stagionali. Denaro, non mancherà, neppure per un
capriccio.
GEMELLI 21.5 – 21.6
Lavoro, qualche novità o cambiamento potrà vivacizzare le giornate di chi lavora in squadra con altri. Amore, state in campana, non lasciatevi abbagliare da chi non è come sembra. Salute, dedicate
un po’ di tempo a un’attività sportiva. Denaro,
contate su ottimi affari e consistenti aumenti di stipendio.
SAGITTARIO 23.11 – 21.12
Lavoro, non mancheranno le soddisfazioni e gli
obiettivi raggiunti, ma anche complicazioni e difficoltà. Amore, sarà una battaglia quotidiana, vivace,
affascinante e sempre diversa. Salute, problemi
reumatici. Denaro, non riuscirete a risparmiare come vorreste, specie nella seconda metà del mese.
CANCRO 22.6 – 22.7
Lavoro, motivati come siete è possibile che i risultati maggiormente soddisfacenti arrivino per chi è
indipendente. Amore, vi sentirete amati dal partner esattamente come desiderate. Salute, sprizzerete energie da ogni poro. Denaro, sgobbate duro e
quindi volete vedere il colore dei soldi per cui vi
date da fare.
CAPRICORNO 22.12 – 20.1
Lavoro, il settore manageriale e quello della ricerca saranno i più favoriti del mese, in particolare se
la vostra è un’attività indipendente. Amore, sarà
una lunga entusiasmante avventura. Salute, vi sentirete davvero ok. Denaro, potrete guadagnare grazie a beni immobili e oggetti d’arte accumulati nel
tempo.
LEONE 23.7 – 23.8
Lavoro, l’organizzazione e la pianificazione del
vostro lavoro saranno i punti forti su cui contare.
Amore, interessanti proposta, a voi decidere se il
vostro cuore è pronto ad aprirsi per impegnarsi in
un nuovo affetto. Salute, disturbi circolatori.
Denaro, spese in vertiginoso aumento, non siate
troppo prodighi con nessuno.
ACQUARIO 21.1 – 19.2
Lavoro, chi vi aveva sottovalutato resterà con un
palmo di naso davanti alla vostra determinazione.
Amore, è un’emozione da vivere privatamente,
senza fare inopportune confidenze. Salute, il fisico
non è a punto, la forma non è perfetta poiché non
fate movimento a sufficienza. Denaro, attenzione
aumenteranno le spese.
VERGINE 24.8 – 22.9
Lavoro, potrete contare su una perfetta armonia
con i colleghi e i superiori. Amore, qualche fiammata di gelosia ravviverà le storie un po’ troppo
adagiate. Salute, mangiate in modo sano e dormite quanto necessario. Denaro, attenti a non peccare di avidità e a pretendere più di quanto sia giusto
chiedere.
PESCI 20.2 – 20.3
Lavoro, procederà veloce e snello per merito di tutti i componenti della squadra. Amore, sarà un viaggio avventuroso alla scoperta della persona amata e
potrà riservare sorprendenti rivelazioni anche tra le
coppie più collaudate. Salute, energie e risorse psicofisiche inesauribili. Denaro, periodo di grandi
uscite e poche entrate.
IL SEGNO DEL MESE ARIETE 21.3 – 20.4
Segno di Fuoco, è detto Cardinale in quanto dà inizio alla stagione della primavera. Caratterizza personalità impulsive,
vivaci, leali, ingenue, generose, dalla psicologia semplice ed immediata.
PIETRA: Rubino – COLORE: Scarlatto – ESSENZA: Lavanda – FIORE: Garofano – GIORNO: Martedì
ONA NOVE 14
ona franca
a cura di Sandra Saita
In nome della pace
are lettrici e cari lettori, la pace è sinonimo di amore, fraC
tellanza, giustizia, ma quanti popoli non vivono la pace!
Siamo tutti chiamati all’ascolto di chi cerca aiuto.
Il nostro amatissimo Papa Francesco tutti i giorni parla di pace, giustizia, lavoro, dignità.
La pace la si vive completamente quando intorno a noi c’è onestà e mancanza di corruzione, perché, come dice sempre Papa
Francesco, altrimenti “spuzza”.
25 Aprile 1945 - 25 Aprile 2015: 70 anni trascorsi in nome della pace.
Sono convinta che, per vivere tutti i giorni questa parola, devo conoscere il suo significato, il sacrificio, il dolore di chi ieri
ha vissuto per questa pace.
In un libro (Le donne nella storia d’Italia) si scrive: “Non si dimentichi quanto è costata questa vittoria. Quasi ogni donna
porta oggi un lutto nel cuore”.
Fate che il sacrificio dei vostri cari non sia stato vano, che da
vostro dolore sorga per il nostro paese un’epoca nuova. La vera battaglia incomincia oggi ed è battaglia contro ogni oppessione politica e ogni ingiustizia sociale.
Molte, nella libertà ritrovata, piangeranno a lungo e per sempre i cari perduti, come quella madre: “Quando più tardi vennero a dirmi: tuo figlio è tra i morti sulla piazza in paese, io
non capivo ancora e aggiunsi legna nel focolare come se, figlio
mio, dovessi tornare. E misi il mantello e i guanti di lana e presi la borsa per scendere nel paese e mi avviai fuori dall’uscio
nella tramontana fredda nel mio stupore senza fine quando
appoggiai il tuo capo pesante sul mio braccio ed i tuoi occhi sapevano di sangue e di terra.
E tante sono le poesie, i canti di questa pagina di storia.
Oggi tanti fanno fatica, sono delusi. Per ritrovare la gioia la
speranza hanno bisogno che, in nome della Pace, regni nel cuore della gente (sopra di noi) la parola onestà.
Le ricette di ona Nove
a cura di Franco Bertoli
Pappardelle rosse
S
caldate l’olio in una larga padella facendovi rosolare per 3
minuti la cipolla tritata finemente e l’aglio schiacciato.
Unite la salsiccia spellata e sbriciolata, i pomodori e il peperoncino tritato grossolanamente e cuocete per 20 minuti.
Eliminate l’aglio. Versate la pasta cotta per 5 minuti e mescolate delicatamente. Servire con grana grattugiato.
Ingredienti: 320 gr. di pappardelle all’uovo, 400 gr. di salsiccia,
400 gr. di pelati, 4 cucchiai d’olio evo, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio,
1 peperoncino piccante, formaggio grana grattugiato, sale.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
Al Mufoco due bellissime fotomostre
con Mario Cresci e Paolo Riolzi
Valeria Casarotti-Teresa Garofalo
lla presenza del sindaco, dottoressa Silvia
A
Crespi, e di un pubblico numerosissimo, sabato 14 marzo a Cinisello Balsamo nei prestigiosi spazi di Villa Ghirlanda, sede del Mufoco
(Museo di Fotografia Contemporanea), si è
inaugurata la mostra fotografica “Racconti
privati. Interni 1967-1978” ed è stato presentato “Vetrinetta un nuovo progetto di arte
pubblica” che, com’è nella filosofia del museo,
studia e sperimenta forme innovative di dialogo culturale con il
territorio.
Due iniziative apparentemente molto diverse, in realtà legate da uno stesso obiettivo, quello di
“leggere” l’identità di
singole persone e di
intere comunità sia
attraverso immagini
di interni sia attraverso oggetti conservati nelle vetrinette,
elemento di arredo
ancora presente nelle nostre case che raccoglie oggetti legati a
momenti particolari della nostra vita.
Di Mario Cresci, maestro di fotografia, scrittore e graphic designer è la selezione di scatti in
bianco e nero appartenenti alle serie “Ritratti
mossi e Ritratti reali” realizzati dall’autore in
paesi della Basilicata negli anni Settanta (vedi foto sopra). Nei “Ritratti mossi” i volti delle
persone sono cancellati e a rivelare la personalità e raccontare la storia dei singoli individui sono proprio gli oggetti e i luoghi degli interni, perfettamente a fuoco, quindi leggibili.
Nei “Ritratti reali” l’artista riprende gruppi
familiari in interni mentre posano tenendo in
mano fotografie dei loro antenati, e l’incrociarsi degli sguardi tra le persone reali e i loro avi
crea un corto circuito, un rimando continuo
tra tempo reale e memoria.
Più appariscenti, colorate e scintillanti, in scala 1:1, sono invece le foto delle vetrinette scattate da Paolo Riolzi per questo progetto di arte pubblica che, come accaduto in passato con
“Salviamo la luna” e “Fotoromanzo”, sta suscitando vivo interesse negli abitanti della città.
Finanziato dalla Fondazione Cariplo, di fatto
il progetto non è finito, si concluderà infatti il
prossimo 6 settembre e il suo sarà “un lungo
viaggio intrapreso con ironia e affetto nel tessuto sociale di Cinisello Balsamo, operando all’interno della dialettica tra pubblico e privato, tra storia personale e identità collettiva,
per riattivare attraverso dispositivi differenti
un processo di dialogo tra le persone e tra le
generazioni”.
Il progetto - afferma il curatore Matteo Balduzzi - ha varie dimensioni: quella estetica,
perché si tratta comunque di arte, seppure di
arte atipica, condivisa, quella critica che già
da subito offre una lettura sorprendente della
società, ma che sarà completata a fine giugno
quando verrà pubblicato un libro che raccoglie
l’esperienza di “Vetrinetta” e sarà allora facile fare un bilancio più pensato,
più esatto di quel
che è stato il progetto. Un’altra dimensione, forse quella
per ora più evidente,
è una sorta di attivismo civile, sociale,
culturale che avviene con la mobilitazione di tante persone, non solo da parte
di chi partecipa ma
anche di un gruppo di lavoro che rende possibile la realizzazione di un progetto come questo. Giovani ricercatori guidati dal sociologo
Paolo Volontè stanno incontrando gli abitanti
di Cinisello Balsamo, vanno nelle case, fotografano gli oggetti, intervistano i partecipanti
e raccolgono ricordi ed emozioni legati agli oggetti esposti. La mostra raccoglie storie fotografiche e storie scritte, cose che raccontano
storie di persone e persone che raccontano storie di cose. È un ping pong, la storia delle famiglie è anche la nostra.
Le fotografie delle vetrinette e i racconti raccolti attraverso le interviste, biografie personali dei partecipanti, andranno poi a costituire un archivio consultabile anche on-line.
Visitare questa mostra - sostiene Paolo Riolzi
- è come effettuare un viaggio comune, perché
anche guardando oggetti che non ci appartengono scopriamo sempre qualcosa che richiama
la nostra vita e i nostri affetti e comprendiamo che siamo parte di un tutto, siamo un tassello di un mosaico che nell’insieme acquista
più valore.
Fino al 25 giugno, su prenotazione, visite guidate gratuite alle due mostre ogni sabato alle 15 e
16,30 e ogni domenica alle 11. Per laboratori,
corsi base di fotografia, workshop, incontri con
Mario Cresci e Paolo Riolzi, rivolgersi a
www.mufoco.org/vetrinetta o 02.66056631.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 15
FILO DIRETTO CON LE ISTITUZIONI/1
DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
Importanti passi in avanti nella lottta contro la corruzione
Franco Mirabelli (senatore della Repubblica del Pd)
continui episodi di corruzione che
Ichesono
purtroppo oggetto delle cronacoinvolgono politica, apparati pubblici, imprese e sottraggono risorse ai
cittadini, alle aziende sane, ai giovani,
a chi fa innovazione. Combattere la
corruzione è una priorità su cui si gioca una buona parte del futuro
dell’Italia. E contro la corruzione, in
questa legislatura, Governo e Parlamento hanno già fatto cose importanti
e la legge che abbiamo approvato al
Senato negli scorsi giorni è un ulteriore passo avanti nella prevenzione e nel contrasto.
L’introduzione dei reati di voto di scambio e di autoriciclaggio, l'istituzione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e il
suo affidamento a Raffaele Cantone, considerata da tutti gli
addetti ai lavori lo strumento più efficace creato in questo
Paese contro la corruzione: questi sono i fatti. E ne seguiranno altri, che sono già in cantiere come la riforma della legge
sugli appalti e della prescrizione, ma questa legge risponde
con efficacia a una serie di vuoti normativi che hanno indebolito l’azione di contrasto e la deterrenza della magistratu-
ra e dello Stato e risponde anche ai guasti creati nel 2002
dall’abolizione di fatto del reato di falso in bilancio con cui si
è reso meno difficile per i corruttori procurarsi le provviste di
denaro per pagare i corrotti.
Con la legge che abbiamo approvato viene reintrodotto il reato di falso in bilancio, prevedendo pene dai 3 agli 8 anni di reclusione per gli amministratori corrotti delle società quotate
in borsa e, soprattutto, reintroducendo la procedibilità d’ufficio. Oltre a ciò, si interviene sulle pene che puniranno corrotti e corruttori, creando le condizioni perché si ponga fine alla sensazione di sostanziale impunità che si ha vedendo che
in Italia ci sono solo poche decine di condannati per corruzione che scontano effettivamente le pene in carcere. Non si
tratta di un’ossessione punitiva ma credo che inasprire le pene per fare in modo che chi è corrotto o chi corrompe sconti
la pena in carcere costituirà sicuramente un deterrente e
sarà una scelta che farà giustizia rispetto all’idea che per i
“potenti” ci siano trattamenti diversi da quelli riservati agli
altri condannati. La legge anticorruzione non si limita a inasprire le pene. Innanzitutto si incentiva chi denuncia garantendo uno sconto di pena a chi, indagato per corruzione, sceglie di collaborare aiutando a individuare gli altri responsabili, a recuperare i soldi e le utilità trasferite e a evitare ul-
teriori episodi di malaffare. Inoltre, vengono affidati nuovi
poteri e nuove prerogative all’Autorità Nazionale Anticorruzione, prevedendo che ogni notizia rilevante debba essere riferita dai giudici amministrativi alla stessa ed estendendo le
tipologie di contratto sottoposte al controllo dell’Autorità.
Infine lotta alla corruzione e lotta alle mafie sono tra loro legate, dove c’è corruzione le mafie trovano terreno più fertile
e per questo nella legge non è strano che sia stato inserito
l’articolo 4 con cui si inaspriscono tutte le pene previste dall’articolo 416bis del Codice Penale (che punisce il reato di associazione mafiosa) estendendole anche alle associazioni criminali straniere. Questa scelta è importante perché tende a
risolvere un problema che spesso hanno posto i magistrati
antimafia e che, fino ad ora, ha permesso che i boss mafiosi
processati con rito abbreviato uscissero dal carcere dopo pochi anni per tornare sul territorio a comandare.
Insomma questa legge servirà a chi deve colpire la corruzione: introduce misure di deterrenza e di prevenzione e conferma che, come dimostra anche la diffusione e l’efficacia delle
inchieste che si sono moltiplicate in questi mesi in Italia, ci
sono Istituzioni che hanno scelto di combattere l’illegalità, la
criminalità e le mafie e che, per farlo, lavorano per migliorare le norme.
DALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Milano 2016 senza Pisapia, una sfida da vincere
Matteo Mauri (deputato del Pd)
a notizia aleggiava nell'aria da temL
po. Ma adesso è ufficiale. Giuliano
Pisapia non si ricandiderà a Sindaco di
Milano l'anno prossimo. Pisapia ha convocato in fretta e furia una conferenza
stampa e ha reso pubblica la sua decisione davanti al mondo dell'informazione. Il rumore è stato forte. Le reazioni
non si sono fatte attendere e sono state
le più diverse. Chi si è rallegrato, il centrodestra nelle sue varie articolazioni
oggi molto disarticolate. Chi si è sinceramente rattristato e si è sentito subito orfano. Chi ha fatto finta
di rattristarsi ma in realtà non aspettava altro. Io faccio categoria a parte invece. Io sono dispiaciuto. Ma nel senso letterale della parola. Nel senso che la scelta proprio non mi è piaciuta. So
bene che quando si è candidato Sindaco aveva detto fin da subito che, se fosse stato eletto, avrebbe fatto un solo mandato.
Conosco bene la coerenza dell'uomo e penso che gli faccia onore.
Ma penso anche che avrebbe fatto bene a ripensarci e a dare la
sua disponibilità per presentarsi anche nella prossima campagna elettorale. Penso cioè che avrebbe dovuto far prevalere la ragion politica a pur legittime valutazioni personali. Lo dico ovviamente perchè penso che con lui, e con l'attuale Amministrazione,
Milano abbia rialzato la testa e oggi abbia riconquistato la dignità che le era venuta meno con la disastrosa gestione Moratti.
Con questo non voglio dire che Pisapia abbia fatto tutto al meglio o che non si potesse fare di più. D'altronde fare il Sindaco in
questi tempi di crisi e di tagli di bilancio è veramente un compito ingrato. Ma dico che proprio perchè la strada tracciata era
quella giusta sarebbe stato meglio proseguire e fare ancora meglio proprio con la guida che su quella strada ci aveva portato.
Non mi sono dimenticato le aspettative e l'entusiasmo che aveva creato attorno a lui. Non mi dimentico il clima della famosa
manifestazione in piazza del Duomo.
Non mi dimentico la sensazione di soddisfazione diffusa di
aver portato Milano fuori dalla maledizione della gestione
inadeguata del centrodestra. Il lavoro però non è finito e sa-
rebbe stato meglio proseguirlo tutti insieme con Pisapia per
altri cinque anni
Ma non è così. Dobbiamo prenderne atto, sostenerlo ancora al
massimo per tutta la Legislatura e rimboccarci le maniche per
dare a Milano la candidata o il candidato giusto. Una persona
che sappia interpretare e governare al meglio una città così complessa e importante per tutt’Italia.
Dovremo trovarla nel modo più democratico e condiviso possibile. Ma per farlo dobbiamo aver chiare alcune cose molto importanti. La prima è che Milano non è solo quella nella cerchia dei
Navigli, ma soprattutto quella fuori. Che è una città vitale ma
provata dalla crisi. Che dobbiamo essere ambiziosi perchè la nostra città si merita di essere tra le eccellenze internazionali.
E che per farlo dobbiamo sempre metterci dal punto di vista
dei nostri concittadini. Quella è la prospettiva giusta, l’unica
possibile.
Il Partito Democratico raccoglie la sfida, non vuole solo vincere
ma vuole proporre il meglio. E sa bene di avere una grande responsabilità. Ma le sfide, si sa, sono fatte per essere vinte.
LE NOTIZIE DEL MESE
Ospedale: in 12 mila al concorso per 25 posti da infemiere
Angelo Longhi ([email protected])
• 3 marzo. Carsharing: entro maggio il servizio si allarga all’hinterland. È da un anno che i comuni intorno a
Milano come Cormano o Sesto San Giovanni chiedono di allargare il servizio di car sharing che tanto successo ha avuto a
Milano. Per agevolare l’operazione il Comune ha messo in
campo alcuni incentivi per spingere i privati a investire anche
nell’area della città metropolitana. Ogni operatore potrà decidere dove andare. Car2go che conta già 75 mila iscritti e 700
smart biancocelesti è pronto a schierare 100 nuove auto.
• 4 marzo. Chiusi i lavori della commissione regionale
sul dissesto di Aler. Nessun colpevole. In dieci anni le giunte regionali della destra lombarda del ciellino Formigoni hanno permesso che in Aler (la società controllata dalla Regione
Lombardia e che si occupa della gestione delle case popolari) si
formasse un gigantesco buco di mezzo miliardo di euro.
Responsabilità, nomi, colpevoli? Nessuno. Il documento farsa
approvato dalla commissione di inchiesta bipartisan attribuisce il buco a “criticità dei controlli”, “carenze organizzative e
gestionali” investimenti immobiliari “non felici”, ma nessun
nome, nessun responsabile. “Non facciamo processi e non siamo pubblici ministeri” secondo Roberto Bruni del Patto Civico.
Ma portare i documenti alla magistratura perchè indaghi su
questo gigantesco buco no?
• 5 marzo. Pronto soccorso legale. Arriva dal Comune l’avvocato gratuito. Il Comune fornisce la prima consulenza legale
professionale per capire cosa fare in caso si abbia la necessità di
farsi tutelare da un legale da soprusi, maltrattamenti, truffe, aggressioni. E’ la prima volta che Palazzo Marino scende in campo
direttamente per offrire assistenza legale gratuita sui temi del lavoro, della famiglia, su questioni di carattere penale, della casa,
dell’immigrazione, della violenza di genere. Sono già 20 gli avvocati che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere i cittadini
presso la Casa dei Diritti di via De Amicis 10, la cui “Sala degli incontri” è stata intitolata con una targa a Franco Bomprezzi.
Appuntamento: in orari d’ufficio 02 88463045.
• 7 marzo. Presi i rapinatori seriali in via Porro
Lambertenghi grazie al software della questura. Li hanno presi di fronte all'uscita del Carrefour in via Porro
Lambertenghi. Sapevano che li avrebbero trovati lì non per
una spiata ma perchè un software della questura aveva elaborato i dati delle rapine precedenti e aveva fornito il colpo successivo più probabile. E così è stato. Funziona il software: le rapine in farmacia, grazie soprattutto all'arresto degli assalitori
seriali, sono diminuite del 25 per cento nel 2014. Sono due vecchie conoscenze: Francesco Pesco, 36enne con precedenti per
bagarinaggio, e il 45enne cugino Angelo Pastiglia (che nel curriculum ha spaccio, rapina e occupazione abusiva) nomi conosciuti alle cronache: entrambi parenti di Giovanna Pesco, alias
'lady Gabetti', la regina dl racket delle case Aler tra via padre
Luigi Monti e via Val Cismon dove hanno ancora casa i due rapinatori, dei quali solo Pastiglia era stato coinvolto nelle indagini della Mobile che nel 2009 smantellò il controllo del clan
sulle occupazioni del quartiere arrestando i responsabili.
ONA NOVE 16
• 20 marzo. Lega Nord in campagna elettorale: l’occupazione della caserma di viale Suzzani colpa del Comune.
Si può ben immaginare che chiedere serietà a una forza politica che pur di incassare voti facili sia capace di passare, come
se niente fosse, dal federalismo all’alleanza con i fascisti del
terzo millennio, da Roma ladrona all’Italia agli italiani, dalla
secessione dall’Italia per annettersi all’Europa all’uscita
dall’Euro, è impresa molto ardua. Però affermare che l’occupazione, pacifica pur se abusiva, da parte di ragazzi della
Caserma dei bersaglieri sia colpa di Pisapia e della giunta di
sinistra è atto ineffabile come la persona dell’ex vicesindaco
“sceriffo” De Corato, tutto chiacchiere e distintivo e per i 20 anni in cui lui ha governato Milano, fatti zero. Si legge in una dichiarazione dell’assessore alla Sicurezza Marco Granelli:
“Purtroppo la ex caserma è inutilizzata e abbandonata da almeno 10-15 anni, più volte il Comune di Milano ha chiesto al
ministero della Difesa e al Demanio nazionale di poter riutilizzare questa e altre caserme inutilizzate presenti sul territorio
comunale, anche con lettere già del 2012 e 2013”. Senza risposta. Il 30 marzo la caserma è stata sgomberata dagli occupanti. Resterà vuota per altri 15 anni?
• 24 marzo. Ospedale di Niguarda: arrivano in 12 mila
al concorso pubblico per 25 posti da infemiere. Saranno
svolti al Politecnico in turni da 1.600 persone gli esami per aggiudicare i 25 posti di lavoro da infermiere a tempo indeterminato presso l’Ospedale di Niguarda. Il costo per svolgere gli
esami a questa massa di persone sarà di 30 mila euro. Il bando che si è chiuso il 12 marzo è per un posto di lavoro che vale
circa 37 mila euro lordi l’anno, più eventuali premi o straordinari. Una busta paga da 1.600 euri netti insomma, un miraggio in tempi di crisi. Si sono iscritti sia infermieri neo diplomati in cerca di prima occupazione, sia chi questo lavoro lo fa già
da molti anni ma non ha ancora un contratto stabile. Sono almeno 30 mila gli infermieri precari.
• 26 marzo. Aler chiude le sue partecipate e si accolla i
debiti: in tutto contando anche i suoi arriva mezzo miliardo di euro. La dismissione di tutte le società controllate
o partecipate da Aler, la società della Regione Lombardia che
gestisce un pezzo importante del patrimonio edilizio pubblico,
è una mossa che non cambia il debito ma aiuta Aler a rinegoziare una soluzione con le banche creditrici. Una cifra astronomica che nei 20 anni di governo della Regione da parte di
Formigoni prima e Maroni dopo è sempre aumentato. Fino ad
arrivare attualmente quasi in un vicolo cieco. Un esempio soltanto: una delle società inglobate, Asset, nacque nel 2005 per
valorizzare il patrimonio abitativo e invece si è lanciata in alcune speculazioni edilizie con conseguenti ingenti perdite.
Ebbene, i 145 milioni di euro di suoi mutui contratti con le
banche sono stati accollati ad Aler.
• 29 marzo. Piano dimagrante di Pisapia per le società
partecipate del Comune. Razionalizzare le società partecipate del Comune riducendone il numero con fusioni o vendite.
Milano Sport verrebbe aggregata a Mm che ingloberebbe pure
Milano Immobili e Reti (Mir). Si cercherà di vendere invece il
20% della proprietà restante di Afm spa, la società che gestisce le farmacie milanesi. “L’idea secondo Pisapia è di valorizzare le sinergie, e rafforzare la gestione di appalti e contratti
per ottenere economie di scala..” attribuendo alla sola Mm il
compito di gestire gare, appalti, servizi, gestione del personale
e della comunicazione anche per le altre società del Comune.
L’opposizione si lamenta. Non contesta il Piano in sè ma il fatto di averlo saputo all’ultimo momento e che il Consiglio
Comunale sia stato scavalcato.
• 30 marzo. 35 metri di murales in via Padova sponsorizzati dal CdZ 2. Un muro pieno di colori per via Padova a
Milano. Il progetto “Tutto il mondo sulle mura del liceo” del liceo artistico Caravaggio si è concluso con la decorazione di una
lunga parete tra via Padova e via Prinetti, a Milano, da parte
degli studenti che hanno hanno lavorato nel fine settimana assieme ai maggiori artisti della Street art in città, da Pao a
Bros, da Tomoko Nagao a Mister Wany. Risultato: quattro murales lunghi circa 35 metri. Per permettere i murales il Pio
istituto dei sordi ha realizzato i lavori di sistemazione del muro di cinta. Nessuna protesta in giro. Chissà che ne pensano i
destrorsi della Lega Nord di Niguarda che avevavo contestato
il murale antifascista: prima perché era stato pagato con i soldi del Consiglio di Zona 9, poi, scoperto che l’Anpi non aveva
mai ritirato i soldi, perchè proprio quella scritta non gli piaceva. Troppo divisiva dicevano loro: tra tutti i cittadini democratici di tutte le fedi politiche da una parte e i fascisti dall’altra,
diciamo noi.
• 31 marzo. Semafori intelligenti per 10 linee del tram:
avranno il verde fisso. Le prime due linee a sperimentare il
software che dà il via libera ai tram facendo scattare il verde saranno la linea 4 (Zona 9) e la linea 9.
Il Comune conta di applicarlo dopo l’Expo per
estenderlo in breve a dieci
linee, e stima nel 20 per
cento il tempo risparmiato
con questo sistema del
“verde fisso” dai viaggiatori. Inoltre partiranno altri
interventi per la sistemazione di alcune fermate e
dei mezzi stessi per facilitarne l’accesso. Il documento di programmazio(disegno di Luigi Muzzi)
ne che traccia le linee guida della mobilità di qui al
2024, al quale chiunque fino al 28 aprile può inviare le proprie osservazioni, individua altre linee tranviarie su cui estendere il sistema: (7, 15, 24, 27 e 31) e anche due filobus la 90 e la 91. Sulle linee
tranviarie con il verde fisso vedi anche a pag. 6.
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ONA NOVE 17
FILO DIRETTO CON LE ISTITUZIONI/2
MILANO CITTÀ METROPOLITANA
Intervista all’ing. Salvatore Crapanzano sul ruolo delle Province
Gioovanni Poletti
ntervistiamo l’ing. Salvatore Crapanzano, che negli ultimi
Idirettore
decenni ha realizzato molti interventi concreti, prima come
del Piano Intercomunale Milanese, poi come uno dei
direttori di Metropolitana Milanese. Le sue esperienze in settori molto importanti per lo sviluppo della Città possono quindi offrire, anche se in poche righe, una valutazione di speranza condizionata per il futuro di Milano Città Metropolitana
Città metropolitana di Milano. Può chiarire perché
è nata e che cos’è realmente?
Tutti hanno sentito dire che le Province sono state abolite, ma hanno anche sentito dire che questo non è vero!
Cominciamo a chiarire. Sulla “questione province” sono in
atto percorsi paralleli. Il primo riguarda direttamente
proprio la nascita della Città metropolitana, perché un
anno fa il 7 aprile 2014 è stata approvata dal Parlamento
la Legge 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle
province, sulle unioni e fusioni di comuni” - detta anche
legge Delrio - che a livello nazionale ha completamente
abolito una decina di province, quelle di Milano, Roma,
Torino, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli,
Reggio Calabria, e ha fatto nascere, inizialmente sullo
stesso territorio, 10 città metropolitane. Solo da quest’elenco si capisce che sarebbe interessante parlare del fatto
che 10 città metropolitanane in Italia sono oggettivamente troppe! Invece, l'abolizione completa di tutte le altre
100 province oggi presenti in Italia, potrà arrivare solo
con la riforma del Titolo Quinto della seconda parte della
Costituzione. Comunque anche per tutte queste province
molte cose sono cambiate: sono diventate di “secondo livello”, e i politici chiamati a gestirle sono di numero molto ridotto, non sono più eletti dal Popolo e non ricevono alcun emolumento aggiuntivo rispetto a quello che già ricevono come sindaci o assessori. Meglio limitare la risposta
alla sola Città metropolitana di Milano, che a mio parere
è un ente molto interessante e completamente nuovo, anche come concezione.
La Città metropolitana sarà un ente come tanti altri, o ci possiamo aspettare qualche cosa di nuovo?
Come sempre, quello che conta è prima di tutto la volontà
e la capacità di chi amministra di affrontare e risolvere
almeno buona parte dei tanti problemi presenti in uno
specifico territorio. Non voglio dire che sia ininfluente
avere poche o tante risorse a disposizione, ma per esperienza devo dire che si può sempre fare molto, molto di
più di quello che a conti fatti i cittadini verificano.
Personalmente mi aspetto moltissimo dalla nuova Città
metropolitana di Milano, nata il 1 gennaio. Ritengo che ci
siano le condizioni per poter fare tantissimo anche in tempi molto brevi, recuperando il tempo perso e organizzando risposte concrete a molti problemi seri che affliggono
chi abita nel territorio milanese. Che questo sia un organismo di “secondo livello”, non eletto dal popolo, è una situazione che facilmente evolverà nell'elezione a suffragio
universale da parte di tutti gli abitanti di tutti comuni
della Città metropolitana.
• Briciole di storia La posizione centrale nella Pianura
Padana di Milano è stata ed è determinante nei rapporti
tra regioni occidentali e orientali d’Europa, tra il Sud ed
il Nord. I traffici commerciali e quindi banche, trasporti e
non solo (oggi diremmo logistica) hanno sviluppato in
passato le linee ferroviarie (allora strade ferrate, l’uso
delle vie d’acqua sino al mare ecc...). L’Ottocento, dopo la
Rivoluzione francese, fu il secolo della grande innovazione, delle grandi scoperte. In quei decenni mutò il destino
di intere popolazioni, si realizzarono condizioni sociali,
culturali e politiche per grandi cambiamenti. Ma in queste sede riteniamo mantenere, con “Briciole di Storia”, lo
sguardo su Milano Città e il suo territorio, in quanto si
possono meglio evidenziare le lontane radici che la Città
metropolitana può vantare.
In questo numero tenterò di fare, anche con alcune curiosità, una fotografia della Milano effervescente, piena di
attività produttive, della metà del 19.mo secolo.
La Dogana al Casoretto: 100.000 quintali di derrate alimentari, 2.000 cavalli e 1.000 bovini, questo il movimen-
to annuo nel 1850. Anche se la grande industria non ha
ancora avviato pienamente il suo processo di sviluppo,
Milano e il suo hinterland presentano un quadro di attività agricole, artigianali, di piccola e media industria, ma
anche di una notevole effervescenza culturale e sociale.
La situazione di Milano in quel periodo meriterebbe ben
altro spazio; qui riportiamo alcuni dati significativi e
qualche chicca. A Milano e nel suo circondario ci sono ben
208 filande che lavorano 120.000 kg. l’anno di strusa.
Negli anni migliori entrano in Milano per la commercializzazione anche all’estero 900.000 kg. di seta. Numerose
sono le filande lungo l’Olona. Nei sobborghi di Milano vi
sono 16 concerie, alimentate da 94 macelli in città e 45
fuori le mura, con una produzione annua di 1.050.000 pelli grosse e 437.000 pelli leggere. Significativa è la produzione di bottoni (ditta Binda) prodotti utilizzando corna e
unghie di bue importate dall’America; ma anche pettini
con avorio dall’Africa e dall’India. Dal 1823 la Richard
Ginori produce, a San Cristoforo, porcellane e terraglie
con 250 operai. La fabbrica Boni, fuori di porta Comasina,
produce terrecotte modellate. Non trascurabile è la produzione di strumenti musicali (tra i molti opera Peletti,
inventore del controfagotto metallico e non solo). Si producono carrozze apprezzate in tutta Europa con 2.000
operai. Operano numerose fonderie artistiche. Tra gli industriali più noti Stuzt e Müller alla Conchetta, Bouffer e
C. in vicolo de’ Cappuccini, Schlegel fuori Porta Nuova,
Suffert, fuori Porta Romana, le cui fabbriche producono
macchine agricole, torchi, mulini, trebbiatrici, pompe e
motori, seghe e caldaie. Tra le tante cartiere, la più nota è
la Pigna. Ma anche tante stamperie, così come laboratori
di oreficeria e bigiotteria (lavorati oltre 500kg./anno di
oro). Importante è la stampa della musica da parte dei
Ricordi. A Milano vengono prodotti annualmente 200.000
mazzi di carte da gioco. Ovviamente non è tutto qui, ma
credo che i dati citati siano indicativi dell’attivismo di una
Città, non ancora libera, ma che sta costruendo il proprio
futuro con la vitalità dei propri abitanti.
FILO DIRETTO CON LE PROFESSIONI
NATURA E SALUTE
Primavera: depuriamo l’organismo
Paola Chilò
urante il periodo invernale il corpo tende ad accumuD
lare tossine molto rapidamente per svariati motivi:
alimentazione eccessiva e ricca di grassi, sedentarietà,
minor sudorazione, uso di farmaci antivirali ed antibiotici, inducendo gli organi deputati all’eliminazione, a un superlavoro e svolgendo in modo parziale la consueta attività disintossicante. Ne consegue che fegato, reni, pelle ed
intestino nel periodo primaverile necessitano di essere
stimolati per facilitare il lavoro di eliminazione delle scorie. I fattori tossici non derivano solamente dai residui
metabolici dell’organismo, ma anche dall’ambiente esterno. Per esempio gli additivi chimici come i coloranti, i conservanti, gli addensanti, gli emulsionanti, i correttori di
acidità ecc., sono fonti tossiniche che il corpo tenta in ogni
modo di espellere. Vi sono poi sostanze tossiche inalate come i gas di scarico, le vernici, le colle, gli spray e il fumo,
per non parlare dei fitofarmaci come gli antiparassitari, i
diserbanti ecc., in sostanza produciamo scorie più in fretta di quanto non riusciamo ad eliminare.
Gli organi deputati a tale compito vanno aiutati e sostenuti nei cambi di stagione per facilitare il drenaggio.
Prima regola da non sottovalutare è bere molta acqua,
perché veicola il trasporto e l’eliminazione delle scorie. Se
ad essa aggiungiamo l’utilizzo di gemmoterapici specifici,
abbiamo fatto centro! La gemmoterapia è un metodo naturale che impiega l’uso di estratti ottenuti con la macerazione in un solvente idrogliceralcolico di gemme, giovani getti, boccioli di piante officinali. Per esempio un valido aiuto per il buon funzionamento di pelle,intestino e
ghiandole linfatiche è il macerato glicerico gemmoterapico di Yunglas Regia (noce). La Betula Verrucosa e la
Betula Pubbescens sono tra i più importanti rimedi dre-
nanti con una importante azione antistaminica. Il Fagus
Sylvatica (faggio) favorisce la diuresi e la funzionalità renale. Il Rosmarinus Officinalis (rosmarino) drena il fegato e le vie biliari, mentre l’Ulmus Campestris (olmo) è un
ottimo depurativo della pelle. In conclusione, quando arriva la primavera con la sua grande forza rinnovatrice,
proviamo a sintonizzarci con essa, aiutando il nostro organismo a pulire, rimuovere, tonificare, rinnovare e mantenere giovane il nostro insostituibile sistema emuntore.
Paola Chilò, Naturopata esperta in riequilibrio alimentare con orientamento psicosomatico - Per informazioni o appuntamenti: Tel. 3396055882 - Studio
Naturopatia in Via Terruggia 1, 20162 Milano - e-mail [email protected].
SANITÀ
I “nonni amici” dell’Ada tendono la mano alla terza e alla prima età
Monica Landro
irando tra i padiglioni dell’Ospedale Niguarda potreG
te imbattervi in un gruppo di simpatici ed energici
pensionati con un unico pensiero in testa: dare sostegno
ai pazienti o ai loro cari. Sono i volontari dell’Ada,
Associazione Diritti per gli Anziani, e la loro mano è tesa
ad accogliere e cercare di risolvere i problemi prevalentemente legati alla terza età e non solo.
Sicuramente li troverete allo sportello Alzheimer, attivo
al Niguarda (al padiglione 17), pronti a dare una mano ai
familiari dei pazienti soggetti alla malattia, i quali oltre
al gravoso peso dell’assistenza, si trovano a dover affrontare un altrettanto pesante fardello burocratico.
ONA NOVE 18
Potrete poi trovarli nel reparto dedicato ai trapianti. L’associazione, infatti, collabora con l’Associazione Trapianti
d’Organo. Anche qui la loro presenza punta sull’aiuto nel disbrigo delle pratiche richieste, ma anche sulla corretta
informazione a proposito di procedure e normative in materia di trapianto. Non può mancare, poi, l’appoggio al malato
e alla sua famiglia durante la degenza e nelle fasi successive. L’Ada è presente anche all’Hospice “Il Tulipano”, il centro residenziale del Niguarda, in via Ippocrate, dedicato alle cure palliative dove i volontari aiutano il personale della
struttura. Ci sono anche due giardinieri volontari che si
prendono cura del parco dell’Hospice.
Ma l’associazione non si occupa solo della terza età,
chiunque infatti può richiederne il sostegno. Anzi il nucleo fondante dell’associazione è l’attività dei “nonni amici”, che agevolano e sorvegliano l’uscita da scuola dei
bambini da diversi istituti di Milano. La vocazione per i
più piccoli non è stata tradita neanche al Niguarda: i volontari sono presenti anche nella scuola in Pediatria per
aiutare le maestre nella loro attività con i bambini, soprattutto per le iniziative ludico-ricreative, importanti
per alleggerire il ricovero di questi piccoli pazienti.
Informazioni: www.adanazionale.it - [email protected] - telefono 02 70005405.
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Utilizzato come sussidio didattico
nelle scuole della Zona 9
che aderiscono al progetto “Cinema a scuola”
Disponibile in redazione
Disponibile in redazione
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
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Pagina riservata ai lettori
lettere in redaz ione
CASERMA
ABBANDONATA
Allego una foto (in basso a sinistra), scattata dalla finestra di
casa mia, della caserma Mameli,
foto che indica lo stato di abbandono della struttura. Tetti sfondati e porte e finestre aperte. Ma
non è solo abbandono. Con l’arrivo della primavera, data la situazione della caserma c’è da temere un’invasione di zanzare. Già
durante l’inverno vi è stata una
notevole presenza di cimici.
Carlo M. Bianchi (marzo)
CASERMA
OCCUPATA
Al Signor Sindaco di Milano. Le
scrivo per esternarle tutta la
mia indignazione per l’occupazione abusiva della Caserma
Mameli di Viale Suzzani da parte di un gruppo di antagonisti.
Come mai le occupazioni abusive avvengono sempre e soltanto
nelle periferie? Eppure anche in
centro non mancano gli stabili
dismessi o gli appartamenti sfitti. Come mai non si procede con
sollecitudine allo sgombero degli abusivi? Possibile che non si
capisca come questo sia un incentivo all’abusivismo. È dimostrato che con l’aumento dell’abusivismo aumenta anche il degrado e purtroppo nella nostra
zona i motivi di degrado non
mancano. C’è la Casa Loca di
Viale Sarca occupata ormai da
decenni e case popolari dove almeno un buon trenta percento
degli inquilini sono abusivi. La
invito a farsi un giro nella zona.
Marco Antonio Laurenti
(marzo)
AUSTERITÀ
IN COOPERATIVA
nistrativo era al minimo indispensabile per la conduzione
dell’Azienda, senza però che con
questo vi fosse alcunché di sfruttamento. D’accordo che la burocrazia non era quella attuale ma
già era iniziata da lunga pezza
la presa di possesso della tecnologia computerizzata (inizio
1978 con Monzani). Se i costi di
gestione sono così tanto aumentati nell’ultimo decennio ci sarà
pure una spiegazione. Per gestione non mi riferisco ai costi
degli acquisti tipo gas, luce, portierato e via elencando, ma tutto
ciò che una burocrazia interna
ha lievitato non in modo consono. Voglio precisare che sino a
quando facevo parte del CdA la
nostra Cooperativa discuteva
con gli istituti di credito e con
Finco-per (finanziaria della
Lega) per i tassi attivi che dovevano riconoscerci e con quelli venivano pagati buona parte di
quelli passivi a noi riconosciuti
ai soci, ma ora l’esposizione bancaria è totalmente passiva e
questo è un costo non indifferente. L’articolo in questione accenna ad attività che non riceveranno un finanziamento come precedentemente, e con questo qual
è il problema? Forse che le attività ludiche sono più importanti
del disagio economico di persone
anziane?
Giuseppe Sardena (marzo)
• Ognuno può pensarla come
vuole, ma non può metterci in
bocca cose che non abbiamo mai
detto. “Zona Nove” non ha mai
“accennato ad attività (di Abitare) che non riceveranno un finanziamento come precedentemente”. Abbiamo invece chiesto
che cosa si intende fare, ad
Bivacchi in via Passerini
29/30 marzo, bivacchi serali in via Passerini vicinanze
scuola, rifiuti vari, avanzi di cibo, lattine di birra, cartacce e chi più ne ha ne metta. Come siamo ridotti!
Antonio Squeo (marzo)
LAVORI
IN VIA ORNATO
VIA SBARBARO
MA CHE SUCCEDE?
Vorrei capire se qualche responsabile delle strade ha controllato
Via Ornato che va verso Bresso
dopo il taglio della strada per posare cavi Metroweb vicino al
marciapiede. Hanno sigillato il
taglio con cemento (o terra?) in
qualche maniera: ci sono avallamenti e ciotoli in strada a fianco
del marciapiede.Vorrei invitare i
vigili che girano in bicicletta a
percorrere la strada a partire
dal distributore Esso e ad andare verso Bresso: c’è il rischio di
cadere perché ci sono dislivelli
oppure bisogna allargarsi verso
il centro della strada con il rischio di farsi investire.
Lettera firmata (marzo)
L’altro ieri percorrendo Via
Giuditta Pasta, in corrispondenza con l’incrocio di Via C. Sbarbaro ho notato che stavano togliendo la penisola di cemento appena
costruita (vedi foto in basso a destra). Allego copia della lettera
spedita al Vice Sindaco Ada De
Cesaris e all’Assessore a Mobilità, Ambiente, Metropolitane
Pierfrancesco Maran.
Volevo esprimere il mio sdegno
per una situazione paradossale.
Via Sbarbaro: da almeno 3 anni,
a seguito di non ben precisati interventi nel sottosuolo, in corrispondenza della suddetta via, è
cominciato il teatrino. Lavori
iniziati per il ripristino della circolazione automobilistica della
strada che prima era a doppio
senso con una logica ben precisa
in quanto permetteva agli abitanti di Niguarda di non dover
compiere assurdi giri dell’oca
per potersi immettere sul Viale
Enrico Fermi e che di conseguenza sgravava notevolmente il traffico all’interno del quartiere. Tra
le proteste dei residenti che chiedevano giustamente il ripristino
del doppio senso e le lamentele
dei genitori degli studenti che frequentano la scuola privata
Achille Ricci che, non potendo più
parcheggiare i loro suv in mezzo
alla strada si sono sentiti discriminati, si è innescata una condizione contorta e perversa tipicamente italiana che prima ha portato a uno stop della circolazione
a doppio senso preventivamente
rimessa in vigore, poi dietrofront,
blocco della via, ancora blocco dei
lavori, poi deciso per il senso unico dalla Milano-Meda verso
Niguarda con creazione, un mese
fa, di una penisola di cemento
che, limitava (sembrava a questo
punto definitivamente) la percorrenza della via solo ed esclusivamente dall’Enrico Fermi appunto
verso Niguarda con buona pace
di noi residenti. Ma non era finita… L’altro giorno, passando da
Giuditta Pasta, ho visto degli operai che stavano smantellando la
penisola di cemento. Mi sono fermato per chiedere che stesse succedendo e uno degli operai, alla
mia domanda, mi ha detto: “Ora
vogliono ripristinare il doppio
senso”. A questo punto che intenzioni avete?
Moreno Minoia (marzo)
• Per saperlo basta leggere “Zona
Nove” di marzo a pag. 5. LA
FACCIO
OUTING
Affori come a Niguarda, per
salvaguardare le strutture
culturali, ricreative e sociali
che sono state costruite in tutti questi anni, a partire dai
tempi di Monzani, e che, al di
là della politica edificatoria,
sono l’elemento distintivo della vera cooperazione. È invece
il signor Sardena, che in modo un po’ sprezzante le definisce “ludiche”, che sembra dare
per scontato che non debbano
avere “un finanziamento come
precedentemente”. Forse s’illude di risolvere, tagliando i servizi socioculturali, il proble-
ma del mancato introito dovuto alla diffusa morosità creata
dalla crisi? LA
VERTENZE
IN COOPERATIVA
... Al Presidente e al CdA di
Abitare consiglio di reintegrare
al suo posto l’impiegata licenziata, signora Paola Cavaleri, la
quale peraltro in sede di conciliazione ha dichiarato di accettare
la riduzione dello stipendio in base al part time, proposta ragionevole rifiutata dai rappresentanti
della Cooperativa...
Enrico Monza (marzo)
Ebbene sì. Ho deciso di fare anch’io outing. Approfitto delle pagine di questo giornale per darne
comunicazione a molti. Amo un
uomo e voglio vivere con lui. Credo che i miei genitori lo sospettassero da tempo ma non ho avuto
mai il coraggio di dirlo a loro
apertamente. Invito tutti quelli
come me ad uscire allo scoperto.
Giovanna Molteni (marzo)
PARCHEGGI
PER I CAMPER
È arrivato il vostro prezioso
giornalino dedicato in prevalenza a parcheggi, strisce blu ecc.
Curiosità, ma i camper parcheggiati in via Adriatico hanno un
autorizzazione? Pagano una tassa di non circolazione? Tolgono
spazio alle auto, visibilità, sono
ingombranti.
Lettera firmata (marzo)
Chi scrive è un socio abitante
dalle Cooperativa Abitare, per
23 anni membro del CdA della
Cooperativa Edificatrice di Niguarda, dal 1978 sino al 2001.
Ho preso visione del vostro articolo pubblicato a febbraio che mi
trova completamente in disaccordo. Dalla morte del Presidente Pierino Monzani ebbe inizio un tipo di gestione non completamente in linea con la precedente, i tempi stavano cambiando, ma ad ogni modo non si era
mai usciti dai binari di oculatezza sapendo che si stavano gestendo i risparmi di Soci i quali
venivano premiati con il riconoscimento di un tasso di interesse molto inferiore ai Bot o Cct in
circolazione. Il personale ammi-
tel. e fax. 02/39662281 – e-mail: [email protected]
Cento di questi anni!
Il Gruppo Terza Età di G.D.L.
con tutti i parenti e amici
porgono calorosi e affettuosi auguri a
Flora Guerra
che il 18 marzo 2015 ha conquitato i suoi cento anni!
Buon compleanno a te
mamma Maria!
Per i tuoi cento anni in 40 tra figli nuore nipoti e pronipoti
ci siamo stretti attorno a te, dalla Sardegna e Milano
Gli Amici del Condominio
di via Santa Monica 1
si congratulano e fanni molti auguri a
Ettore Mariani
che il 27 marzo ha compiuto centi anni
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
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Sig.ra Gabriella Zulian
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