ONA NOVE - Niguarda.eu

“Zona Nove” è su www.niguarda.eu
FEBBRAIO 2014
Anno 20 - n. 217
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Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281, e-mail: [email protected]
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,
via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi).
Direttore: Luigi Allori. Redazione: Clara Amodeo, Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Primo Carpi, Valeria Casarotti, Roberta Coccoli, Claudio Dozio, Teresa Garofalo,
Antonietta Gattuso, Sergio Ghittoni, Roberto Lana, Giulia Lazzaroni, Antonella Loconsolo, Angelo Longhi, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Diana Roca, Sandra Saita, Gero Urso. Collaboratori: Laura Albani, Valia Allori, Stefano Bartolotta,
Silvia Benna Rolandi, Maria Piera Bremmi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Daniele Cazzaniga, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Silvia Faggiano, Luigi Ghezzi, Lorenzo
Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita
Rampoldi Meyer, Vittorio Sardo, Renato Vercesi, Norman Zoia. Presidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove”: Lorenzo Gomiero. Pubblicità: Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
Il fioretto
di
orro
PARCO NORD
Testi/Ponale: l’incrocio del diavolo non c’è più
pag. 4
Una passerella
lunga 70 metri
L’incrocio del diavolo
MONDO ALER
A
nche i tempi e i modi di
rivedere l’assetto stradale sbagliato di un incrocio
possono essere esemplari dei
limiti del funziamento della
macchina comunale. Negli
ultimi due anni abbiamo rivolto pressanti appelli agli
uffici tecnici affinché affrontassero il problema che riguardava “l’incrocio del diavolo” Testi/Ponale. “Esso dicevamo - con lo spazio per
la fermata del tram che invade il già stretto controviale obbliga le auto a incolonnarsi una dietro l’altra e a
fermarsi anche con il verde
se davanti ci sono un bus o
più macchine che, girando a
sinistra, si fermano al semaforo rosso sul viale. Il collo di bottiglia è tale da ridurre di molto lo smaltimento del traffico proveniente dalla Bicocca, verso il
centro alla mattina e da fuori Milano alla sera”. Se ne è
accorto anche il Consiglio di
Zona 9 il quale ha inondato
Palazzo Marino di mozioni e
delibere tese a far intervenire i tecnici comunali per
una modifica molto semplice ma apparentemente inapplicabile: spostare la fermata del tram dopo l’incrocio
in modo da allargare la carreggiata prima del semaforo
e permettere così lo scorrimento di due file di auto, sia
che girino a destra o a sinistra oppure che vadano dritte. Ebbene, finalmente l’hanno capita e il problema è risolto con soddisfazione di
tutti (vedi a pag. 4). Ci voleva tanto?!
Una nuova società
pag. 5
per gli alloggi popolari
EX MANIFATTURA
Il nuovo quartiere
è pronto
AMIANTO
Il processo
ai dirigenti Pirelli
pag. 6
“IL PAESE DEI GIUSTI”
Un libro
pag. 9
di Garofalo e Valota
SUPPLEMENTO
(disegno di Gero Urso)
ONA NOVE
pag. 11
Il termometro
della criminalità
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(Non sono compresi i reati denunciati alla Ps)
RAPINE
GENNAIO ‘14 1
GENNAIO ‘13
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FURTI
GENNAIO ‘14
Finalmente completati i lavori all’incrocio. Ma quanta fatica!
M5 Garibaldi: tutto rimandato ai primi di marzo
pag. 3
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SCIPPI
GENNAIO ‘14
GENNAIO ‘13 0
1
Giovanni Beduschi
arissimo Giovannone Fumettaro, nel senso che vendi fuC
mo ridens, grazie di aver ricordato che il tuo, nostro
giornale compie vent’anni. Ricordo ancora quando, imberbe
Kabobo rimane in carcere
Clara Amodeo
rmai sembrava solo questioO
ne di tempo, quello che il
Riesame ci avrebbe messo ad accogliere la richiesta di trasferimento di Adam Kabobo, il ghanese che lo scorso 11 maggio uccise
tre persone in zona Belloveso, in
un opg (ospedale psichiatrico giudiziario): e invece, con un provvedimento a sorpresa anche rispetto agli esiti di una perizia depositata nei giorni scorsi, i giudici del
tribunale del Riesame hanno stabilito che la casa di reclusione può
garantire, allo stesso tempo, le cure necessarie all'immigrato e le
esigenze di sicurezza. Eppure, era
stato lo stesso Riesame ad accogliere la richiesta di perizia della difesa e a nominare Marco
Scaglione come medico legale addetto alla perizia: una decina di
giorni fa, infatti, Scaglione aveva concluso il suo lavoro con una relazione che indicava nell’opg la struttura più adatta dove collocare
Kabobo, sempre in regime di custodia cautelare. La perizia era dunque stata discussa in un’udienza cui aveva partecipato anche il ghanese e al termine della quale gli avvocati Benedetto Ciccarone e
Francesca Colasuonno avevano chiesto che venisse trasferito nell’opg di Castiglione delle Stiviere (Mantova).
Tuttavia, dal canto suo, il collegio del Riesame (Spagnuolo VigoritaBoniolo-Conforti) ha bocciato l'istanza con un’ordinanza nella quale
spiega che il medico legale non ha valutato come del tutto incompatibili con il carcere le condizioni di Kabobo: i giudici hanno fatto notare che se Kabobo fosse stato del tutto incompatibile con il carcere non
poteva finire in un opg, non essendo per loro possibile decidere in questo senso (solo dopo una sentenza con dichiarazione di infermità mentale si può disporre l’opg), ma in una casa di cura agli arresti domiciliari. I giudici poi nel merito ritengono che “sulla base della perizia”
non sussista “una condizione di incompatibilità della patologia dalla
quale è affetto il Kabobo con la custodia in carcere”. Eppure, dalla relazione del perito, emerge che Kabobo continua a sentire quelle “voci” che, a suo dire, l'avrebbero portato ad uccidere tre persone e ad aggredire anche un compagno di cella nei mesi scorsi; e mentre i difensori annunciano che ricorreranno in Cassazione per far trasferire il
ghanese in un opg, il destino giudiziario di Kabobo passerà per il processo con rito abbreviato che si è aperto giovedì 6 febbraio. Ne parleremo sul prossimo numero.
L’ASSOCIAZIONE AMICI DI “ZONA NOVE”
In occasione della
FESTA DELLA DONNA 2014
Organizza un pranzo da sballo presso il ristorante
“2 Fratelli” di via Luigi Ornato n° 74
Sabato 8 marzo alle ore 13
(aperto anche agli uomini)
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Antipasto misto con sorprese
Bis penne speck e zafferano/lasagne al forno
Controfiletto cucinato a piacere
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Arrosto di vitello
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1/4 di vino ed acqua a piacere
Dolce e spumante
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Il pranzo sarà allietato da musica da ballo
e cotillons e alle signore verrà offerta la Mimosa
L’importo è di € 22.00
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Mira Redaelli tel. 026436560 cell. 3381361194
Associazione Amici Zona Nove 0239662281
La quota andrà interamente
versata entro e non oltre il 04/03/2014
giovincello, non sapevi ancora tenere la matita in mano e
tutta la redazione aveva l’età dell’asilo. Da allora di inchiostro sotto i ponti ne è passato. Oggi, dall’alto di tanti anni
Lutto per la morte
di Dario Meroni
artedì 4 febbraio ci ha lasciati Dario Meroni, figlio di
M
Roberto e Sonia, prematuramente scomparso a 38
anni compiuti da pochi giorni. Dipendente di una prima-
di notizie, inchieste, denunce, proposte, ci auguriamo di andare ancora avanti. Nonostante la crisi che colpisce anche
noi. (Zorro Nove)
OOM IN
0NA
di Ortensia Bugliaro - foto Giansanti
Panchine distrutte
ria azienda di telecomunicazioni, pur essendosi trasferito
a Roma per motivi di lavoro, è rimasto legato alla sua
città e al suo quartiere.
Suo padre Roberto, Presidente della Commissione Servizi
Sociali in CdZ 9, da moltissimi anni è impegnato in politica e nel sociale nei nostri quartieri, in particolare in
quello di Dergano, e più volte ha collaborato con “Zona
Nove”, fornendo il suo prezioso e competente contributo.
La Redazione del giornale si stringe ai familiari tutti, in
questo straziante momento: non possiamo nemmeno immaginare la dimensione del dolore che vi sta accompagnando in questi giorni, di fronte al quale ogni parola
sembra essere inadeguata e banale. Ma ci auguriamo che
l’amicizia e la stima reciproca che da sempre ci lega, vi
possano far sentire tutto il calore, l’affetto e la nostra vicinanza in questo terribile momento.
Ciao Dario
Imbrattate le serrande
del Pd di Niguarda
P
er la seconda volta nel giro di pochi
mesi le serrande del circolo Rigoldi
del Partito Democratico di Niguarda, cone quelle di altre due sedi milanesi del
partito, il 10 gennaio sono state imbrattate da scritte ‘No Tav’ e da insulti volgari.
Pietro Bussolati, segretario Pd dell’Area
Metropolitana, Mariangela Rustico, responsabilde del Pd di Zona, e Claudio
Migliavacca, segretario del circolo, hanno
dichiarato: “Questi gesti possono danneggiare le nostre sedi, ma non possono di
certo fermare la nostra azione politica impegnata nella costruzione di comunità e
civiltà. La violenza politica che abbiamo
visto esprimersi contro i circoli preoccupa e deve essere fermata.
Dobbiamo reagire tutti insieme e portare tutti la solidarietà della comunità alle sedi del partito offese da questi vandalismi”.
CARNEVALE!
Consiglio di Zona 9 ha espresso la volontà, che verrà concreIneiltizzata
nei prossimi giorni, di organizzare il Carnevale 2014
vari quartieri della zona, tra cui anche Niguarda, Bicocca e
Pratocentenaro. Invitiamo i cittadini a visitare sia il sito della nostra associazione (www.niguarda.eu <http://www.niguarda.eu>
<http://www.niguarda.eu/>) sia quello del Consiglio di Zona 9
(www.comune.milano.it <http://www.comune.milano.it> <http://www.comune.milano.it/>) sui quali verrà pubblicato il programma ufficiale delle manifestazioni non appena sarà definito in ogni
dettaglio.
“Zona Nove” augura a grandi e piccini un’intensa e gioiosa
giornata di divertimento e serenità.
e panchine dei giardinetti per tutti noi sono un simboL
lo di ricordi e di avventure. E ancora oggi rispecchiano
quel modo spensierato di stare insieme e fissare con colori
indelebili i momenti belli, con numeri telefonici e cuoricini. Alcuni, invece, si scagliano contro di esse danneggiandole “inutilmente”, come è avvenuto nei nuovi giardini di
via Tremiti. Come si può notare nella foto, le asticelle sono
state scardinate fino a staccarle del tutto.
CRONACA
di Ortensia
NERA
Bugliaro
Ornato: uno strano scippo
• Uno scippo veramente singolare: la signora E.F. di 84 anni si reca
in mattinata presso la Banca S. Paolo di via P.di Calboli per alcune
operazioni. Ritira una bella sommetta e si reca negli uffici della
Cooperativa Abitare per altre operazioni. Ritornando sui suoi passi,
in via Ornato, lungo il marciapiede, presso il numero civico 7, da una
finestra cade della vernice che colpisce la donna, facendole perdere l’equilibrio. Soccorsa dai passanti, si reca nella vicina farmacia per farsi medicare, ma con grande sorpresa, in borsa non trova più la busta
con la sommetta ritirata. Manovra costruita o fatto del tutto casuale?
(8 gennaio)
Rotta/Val di Ledro: lo stop senza cervello non basta
• Finalmente all’incrocio di via P. Rotta e via Val di Ledro è stato “ufficialmente” evidenziato lo Stop, proprio per evitare gli incidenti che
spesso avvengono nello stesso punto. Purtroppo, verso le 14, un’autovettura, non rispettando la segnaletica, ha urtato una moto che proveniva dalla sua destra. Il motociclista è stato trascinato per alcuni
metri, fino alla fermata dell’autobus. Immediatamente è sopraggiunta l’ambulanza che ha provveduto ai primi soccorsi. Fortunatamente
non sono stati evidenziati traumi gravi. (21 gennaio)
Overeaters Anonymous
per chi ha disagi alimentari
vereaters Anonymous - mangiatori compulsivi include perO
sone che hanno disturbi alimentari quali bulimia, anoressia, vomito autoindotto e pensieri ossessivi riguardo all’alimentazione e al proprio corpo (sulla scia di Alcolisti Anonimi). È
un’associazione di uomini e donne che, condividendo le proprie
esperienze e sostenendosi reciprocamente, vivono il recupero
dal mangiare compulsivo.
Informazioni: www.overeatersanonymous.it/online/chi-siamo.htmlhttp://www.oa.org/.
Via Sbarbaro a senso unico
alle ore 11 del giorno 6 febbraio la Via Sbarbaro è
stata posta provvisoriamente a senso unico di
D
marcia da viale Enrico Fermi a Via Giuditta Pasta.
Val Maira: minacce di morte per telefono
• Le chiamate erano insistenti. Continue. Senza sosta.
Telefonava al numero unico emergenza 112 e cominciava ogni
volta a minacciare di morte gli operatori che rispondevano alla
chiamata. Gli agenti del Commissariato Greco-Turro hanno individuato, in pochi giorni, il responsabile. Si tratta di un uomo
di 45 anni, affetto da disturbi mentali, che è stato denunciato
per procurato allarme e minacce gravi e aggravate. Nelle telefonate, che partivano da una cabina telefonica, l’uomo raccontava
agli operatori del Nue di essere armato e di sapere dove lavorassero e dove avessero parcheggiato la macchina. Il tipo aggiungeva che li avrebbe aspettati per poi ucciderli uno dopo l’altro. Il
denunciato abita in via Val Maira. (26 gennaio)
ATTENZIONE La sede della redazione in via Val Maira 4 (Pratocentenaro) è aperta ogni mercoledì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro
che desiderano segnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 02.39662281.
ONA NOVE 2
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TRASPORTI
a cura di Anna Aglaia Cazzaniga
M5/Garibaldi: altro mese di ritardo per ragioni tecniche
Ma almeno sembra decisa l’apertura ai primi di marzo
Vuoi SUBITO contanti
portaci l’oro che non usi
COMPRO ORO
5, amore mio, ma quando arrivi a
M
Porta Garibaldi? Ormai la domanda è sulla bocca di tutti e le risposte che si sentono in giro sono le più
svariate possibili. “Zona Nove” è in
grado di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
A meno di ulteriori disguidi e ritardi le
fermate di via Volturno e stazione
Garibaldi verranno aperte al pubblico
quasi certamente nel fine settimana
dell’8 e 9 marzo, quello del carnevale
ambrosiano (non è una battuta visto che
a carnevale ogni scherzo vale) anche se
qualche documento ipotizza anche il fine settimana precedente (1 e 2 marzo).
Perché questo ulteriore ritardo? E qui sì
che, leggendo le motivazioni, viene da
pensare che sia uno scherzo di carnevale, ma non è così, purtroppo.
Il primo motivo, che dovrebbe essere
solo normativo/burocratico, riguarda
la certificazione delle saldature delle
rotaie della tratta non ancora aperta
al pubblico. Durante il sopralluogo della Commissione Ministeriale, che dovrà
dare l’ok per l’entrata in esercizio delle
due fermate, i documenti relativi alla
certificazione delle saldature non è stata messa a disposizione. Se è solo un
problema cartaceo, durante il prossimo
sopralluogo (che al momento di andare
in stampa dovrebbe essere già stato eseguito) la questione verrà risolta.
Ben più imbarazzante l’altro motivo:
le balaustre che devono proteggere i
passeggeri da cadute accidentali dalle
scale mobili e dai camminamenti non
sono a norma di legge. Ovvero non sono alte almeno 110 cm come vuole il
regolamento edilizio di Milano. Cosa
da non credere anche se, a parziale
scusante dei progettisti, l’altezza di
queste balaustre non è stabilita da
una normativa nazionale bensì locale:
ci sono Comuni che accettano i 100 cm
e altri anche 90 cm. Però la M5 è a
Milano e quindi bisogna rispettare i
110 cm. Morale: sono arrivate a Malpensa le nuove balaustre “alte”, sono
state sdoganate, portate nelle stazioni
ed installate.
Non dovrebbero esserci più problemi.
La nuova visita della Commissione
Ministeriale dovrebbe dare l’ok al
preesercizio di un mese e poi ci sarà la
tanto attesa inaugurazione. Inaugurazione che, così a deciso il Sindaco
Pisapia e così ha iniziato a organizzare il Consiglio di Zona 9, dovrà coinvolgere tutto il quartiere dell’Isola. Proprio per questo il Duc Isola (distretto
urbano del commercio) e diverse associazioni presenti nel quartiere hanno
predisposto un calendario di eventi, collegati al carnevale, alla mobilità sostenibile, al commercio e all’artigianato, coinvolgendo anche le scuole di quartiere e le associazioni dei genitori. Da parte sua il
Consiglio di Zona 9 ha iniziato a esaminare il cartellone degli eventi in commissione Territorio/Commercio e Cultura il
30 gennaio.
• Cambiati i nomi a diverse fermate del metrò La Giunta comunale ha
voluto riconoscere nel nome delle stazioni della metropolitana alcuni luoghi
caratteristici della nostra città. Per
quanto riguarda la M5 Bignami diventerà “Bignami-Parco Nord”, Ponale
“Ponale-Hangar Bicocca”, Cà Granda
“Cà Granda-Pratocentenaro”, Bicocca
“Bicocca-Università”.
• Guasto: la Metropolitana 5 ferma per più di 2 ore Il 3 febbraio è rimasta interrotta per un paio d’ore,
dalle 9 all 11, la circolazione dei treni
su tutta la linea 5. Colpa degli interventi tecnici che si sono resi necessari
per riparare un guasto, forse un problema di segnalamento. Atm ha istituito un servizio di bus sostitutivi e indirizzato gli utenti ai tram 7 e 31, ma
inevitabile un certo disagio.
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Linee di superficie Atm: le prime proposte di modifica
Ma la strada per risolvere i problemi è ancora lunga
rriva la M5 e Atm, complice il taglio
dei fondi del Comune e il dividendo
A
straordinario richiesto da Palazzo Marino che comporteranno 51 milioni di euro di tagli al bilancio, ha deciso di cancellare alcuni doppioni e cambiare i percorsi di 17 linee di bus e tram. Scopo di
questa mini rivoluzione: più efficienza e
meno sprechi. Tre le zone coinvolte fra
le quali la nostra zona 9.
Quali le novità? A marzo torneranno a circolare i tram vicini a Porta Garibaldi, ovvero rientrerà in esercizio la circolare su
ferro interrotta 8 anni fa per permettere
l’apertura del cantiere della M5.
La nuova (mini) rivoluzione è ancora
sulla carta, perché il CdZ9 da mesi
chiede molte altre modifiche, come più
volte scritto sulle pagine del nostro giornale, anche se pare molto probabile che
due tram cambieranno percorso: il 7
non arriverà più in via Messina ma terminerà le corse in piazzale Lagosta e il
33 si fermerà all’Isola.
Luca Simi, Presidente della Commissione
Territorio del CdZ 9, intervistato da “Repubblica”, così come già fatto nei mesi
scorsi quando ha parlato a “Zona Nove”,
ha puntato la sua attenzione nei confronti dei cittadini che usano il mezzo pubblico per spostamenti zonali, ovvero per coloro che si recano a fare la spesa, a scuola o
all’ospedale. Il taglio delle linee - lampante il caso del tram 31 che adesso fa capoli-
nea alla Manifattura Tabacchi - rende
problematiche questi spostamenti locali.
Tanto è vero che, conclude il suo intervento Luca Simi, il CdZ 9 ha chiesto di
prolungare le corse fino all’Ospedale
Maggiore di Niguarda.
Ormai, come scritto nell’articolo sulla M5
in questa stessa pagina, le nuove stazioni
della metropolitana apriranno ai primi di
marzo e tutti questi nodi verranno al pettine e dovranno essere risolti. Confidiamo
molto sulla capacità del CdZ 9 di fare recepire ad Atm (e al Comune) le esigenze
dei nostri quartieri.Non sarà facile perché
51 milioni di euro di “dieta” sono una mazzata e come dice il proverbio “non si possono fare le nozze con i fichi secchi”.
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a cura di Anna Aglaia Cazzaniga
Testi/Ponale: l’incrocio del diavolo non c’è più
Finalmente completati i lavori. Ma quanta fatica!
F
inalmente, dopo una battaglia lunga
quasi due anni fra Comune e CdZ 9, “l’incrocio del diavolo” Testi/Ponale, è stato notevolmente migliorato. Adesso gli automobilisti, che tutte le mattine lasciano il quartiere
San Giuseppe, possono affrontare la giornata con maggior serenità, sapendo che non devono più passare interminabili minuti imbottigliati nel traffico accentuato dal collo di
bottiglia progettato dai tecnici del Comune.
Non è stato facile ma alla fine il CdZ 9 ha
portato a casa un risultato abbastanza soddisfacente. Perché non è stato semplice? Primo
perché il Comune ha perso molti mesi prima
di eseguire i lavori, quasi non li considerasse
una priorità. Secondo perché, dopo l’ennesimo sopralluogo e l’ennesimo giro di mail con
il CdZ 9, li ha eseguiti andando a creare più
danni che benefici: il restringimento della
carreggiata era stato avvicinato all’incrocio
con tutti i rischi del caso e il marciapiedi/isola che impediva il passaggio di due auto contemporaneamente era stato lasciato praticamente immutato. Incredibile! Nuovo giro di
mail al vetriolo fra CdZ 9 e Comune che ha
finalmente portato ad eseguire i lavori nel
miglior modo possibile, ovvero cercando di allargare il più possibile la carreggiata della
strada nel rispetto delle prescrizioni del
Codice della Strada.
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IL TAPPEZZIERE
Dopo
Ecco la nuova passerella del Parco Nord
Lunga 70 metri, unirà le due ali ovest (Niguarda-Affori-Bruzzano-Cormano)
ed est (Bresso-Bicocca-Cusano-Sesto San Giovanni-Cinisello).
L
a domenica mattina al Parco Nord è dedicata spesso dai podisti
più in forma ad allenamenti sulle lunghe distanze, normalmente tra i 15 e i 30 chilometri. Queste sedute, chiamate nel gergo dei
runners “lunghi”, sono fondamentali sia per chi sta preparando i 21
km della mezza maratona sia ai
più coraggiosi che hanno come
obiettivo il percorso completo di 42
km. Si tratta di allenamenti che
possono durare anche tre ore e che
oltre all’ impegno fisico presentano
anche difficoltà di concentrazione.
Infatti, specie per chi corre da solo,
è noioso ripetere più volte sempre
lo stesso percorso. Il Parco Nord è
grande e va già incontro ai podisti
ma… con la imminente realizzazione della nuova passarella che
scavalcherà via Veneto-Ornato e
via Aldo Moro sarà più invitante. Il
parco per la sua planimetria, ricorda infatti una farfalla, simbolo di
cambiamento e di naturalità, che
dispiega le sue due ali nel cuore
della metropoli milanese, imprigionata dalle case e dalle strade che la circondano. Con questo nuovo
ponte le due ali ovest (Niguarda-Affori-Bruzzano-Cormano) ed est
(Bresso-Bicocca-Cusano-Sesto San Giovanni-Cinisello) del Parco
Nord verranno finalmente unite e sarà quindi possibile correre ma
anche pedalare tranquillamente da Affori a Sesto San Giovanni o da
Cusano a Niguarda senza uscire dal grande polmone verde. Per saperne di più, su questa nuova opera, abbiamo intervistato Pierluigi
Angiuoni consigliere dell’ente Parco Nord.
Quali saranno i tempi di realizzazione dell’opera?
La posa della passarella, lunga 70 metri, è prevista per giugno
mentre per l’utilizzo effettivo si pensa a dopo l’estate. Si tratta del
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quinto ponte ciclopedonale realizzato in 20 anni dall’ente parco.
Oggi il Parco Nord è sostanzialmente spezzato in due, all’altezza del
confine tra Bresso e Milano, in via Ornato, dove a separare le aree
verdi, oltre alle strade, c’è anche il fiume Seveso che poco lontano si
immerge nel sottosuolo milanese.
Questo ultimo ponte in un sol colpo
scavalcherà due strade e il fiume,
riunendo il parco in un’unica entità. Non solo il ciclista o il pedone
potrà attraversare in piena sicurezza un nodo che attualmente lo
obbliga a scendere all’incrocio semaforico ma anche i mezzi di servizio e di vigilanza potranno passare
da una parte all’altra del parco con
maggiore facilità, a beneficio della
sicurezza di tutti.
Quali saranno e da chi verranno sostenuti i costi dell’opera?
L’opera dal costo di 1 milione e 350
mila euro sarà costruita e finanziata della catena di supermercati “Il
Gigante” che proprio nei pressi della passarella sta realizzando un
nuovo centro commerciale. Per un terzo sono soldi che l’operatore
avrebbe dovuto versare come oneri di urbanizzazione al Comune di
Milano mentre gli altri due terzi sono una quota di “compensazione ecologica”. Tutto intorno circa 12.500 metri quadrati di aree di
proprietà de “Il Gigante” sono state cedute gratuitamente al parco
e attrezzate con ciclabili, boschi e prati.
Ma le novità non finiscono qui, non è vero?
Confermo. Oltre via Aldo Moro il Parco Nord ha in progetto, anche
se non ancora imminente, la creazione di un lago che molto probabilmente sarà balneabile. Alimentato dal canale Villoresi, sarà
profondo tra i 2 e i 3 metri.
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MONDO ALER
a cura di Daniele Cazzaniga
Una nuova società per gli alloggi popolari a Milano
prietà sia del Comune (28mila alloggi) sia della stessa Aler (40mila). A dare vita al nuovo
soggetto - che dovrebbe debuttare fra due mesi - saranno Palazzo Marino e la Regione
Lombardia. La decisione è arrivata il 28 gennaio al termine del colloquio (durato circa
un’ora) fra il sindaco Giuliano Pisapia e il governatore Roberto Maroni.
“Le case popolari vivono situazioni di degrado non degne di una città come
Milano - ha affermato il sindaco al termine del vertice. - Entro due mesi nascerà
una nuova società congiunta di gestione
delle case popolari per dare un segnale
forte di attenzione e per arrivare in tem-
pi relativamente brevi a dare case dignitose”.
I due enti hanno deciso di stanziare somme
straordinarie da destinare alla manutenzione
ordinaria del patrimonio edilizio, oltre a interventi sui canoni di locazione per risolvere la situazione di morosità. “È una soluzione ragionevole e innovativa”- ha confermato Maroni Ci diamo due mesi di tempo per seguire questa strada. Non c'è alcun contrasto fra noi”.
Intervista esclusiva a Matteo Quitadamo del Sunia
ome si può leggere qui sopra il monC
do Aler è di nuovo in prima pagina (o
forse non è mai andato via): rescissione
unilaterale delle convenzioni, mala gestione, riforma (solo a parole) e ultima,
non certo in ordine di importanza, la
presa di posizione del Comune di Milano
che dovrebbe portare alla nascita di una
nuova società incaricata di gestire il patrimonio di Erp (Edilizia Residenziale
Pubblica) nella nostra metropoli.
Matteo Quitadamo, da una vita impegnato in prima fila nelle attività
del Sunia in zona 9, leggiamo da mesi notizie allarmanti sull’Aler: ci fa il
punto della situazione?
Al giorno d’oggi le cose sono molto complicate perché sono venute a galla tutte
le storture che negli ultimi 20 anni Aler
e Regione hanno sistematicamente messo in atto. Negli anni scorsi Aler e Regione hanno fatto delle operazioni immobiliari che si sono poi rivelate fallimentari mettendo in piedi delle società collegate chiedendo dei mutui che poi entravano nel bilancio di Aler con l’avvallo e
la garanzia della Regione Lombardia.
Oggi mi si viene a dire che la colpa del
buco economico è dovuto agli inquilini
che non pagano? Per onore di verità bisogna dire che c’è anche questo aspetto, ma
in confronto al debito è assolutamente
marginale. Mentre le colpe bisogna cercarle soprattutto nel mancato finanziamento da parte di Regione Lombardia.
Più volte la Giunta comunale presieduta da Pisapia ha chiesto ad
Aler un cambio di rotta perché amministrare così il patrimonio immobiliare del Comune è scandaloso.
Nei giorni scorsi esponenti della
Giunta hanno minacciato di fare gestire gli immobili della nostra metropoli ad un’altra società. Siamo
veramente così allo sbando? L’Erp
rischia di diventare un problema
economico e di sicurezza e non una
risorsa per calmierare il mercato
immobiliare e degli affitti?
Noi ci aspettavamo che, con la Giunta
Pisapia, ci sarebbe stato già da tempo un
cambio di rotta. Ma ad oggi, tranne alcuni interventi marginali, il cambio di rotta non c’è stato e ben venga la presa di
posizione del Sindaco che intende occuparsi seriamente delle case popolari,
chiedendo anche il coinvolgimento della
Regione. Ma per cambiare rotta e per fare marciare le cose nel verso giusto c’è
bisogno di finanziamenti e in quasi tre
anni la Giunta Comunale non ha brillato in questo senso. Poi è chiaro che quando le cose non funzionano si cercano altre vie come può essere quella di affidare ad altri soggetti che non siano Aler,
ma questa via è stata già percorsa negli
anni scorsi dalle Giunte Albertini e
Moratti che hanno assegnato a soggetti
privati la gestione del patrimonio comunale con esiti disastrosi, sia a livello amministrativo sia tecnico, con grande disagio per gli inquilini. È chiaro che ci sono
anche le mancanze di Aler in materia:
evidentemente la convenzione che è stata firmata tra Comune ed Aler non funziona. Va rivista, aggiornata e soprattutto finanziata con risorse adeguate. Il
Sunia ribadisce ancora una volta che la
gestione del patrimonio pubblico deve rimanere in mano pubblica che sia Aler o
un altro soggetto, ma sempre pubblico. E
mi pare che anche gli esponenti del
Comune abbiano fatto marcia indietro;
vedremo nei prossimi mesi.
I sindacati inquilini da anni cercano
di firmare accordi/convenzioni per
migliorare la gestione di questo immenso patrimonio immobiliare e
calmierare gli affitti e le spese. Dalla
sera alla mattina Aler e Giunta
Maroni decidono di non rinnovare il
protocollo d’intesa 19/1/2011. Mi pare questo il punto forte di scontro su
cui ora vi state battendo.
Abbiamo già intrapreso diverse iniziative e continueremo finchè non riusciremo
a riportare Regione Lombardia e Aler al
tavolo delle trattative. La legge 27/07 è
stata pensata e approvata con l’intento
che gli abitanti delle case popolari, con
gli affitti versati, debbano raggiungere il
pareggio di bilancio. A dicembre l’Aler ha
disdettato l’accordo, faticosamente sottoscritto con i sindacati inquilini nel 2010
e tra l’altro previsto dalla stessa legge,
per l’abbattimento dei canoni. Con questa scelta si creano ulteriori difficoltà alle fasce più deboli degli inquilini e siamo
convinti che tutto ciò porterà a un aumento notevole della morosità, già aumentata sia per effetto della crisi economica sia per l’applicazione della L.R.
27/07. Per sostenere questa lotta il Sunia
invita gli inquilini a ritardare i pagamenti e a recarsi nei nostri uffici a sottoscrivere la lettera di protesta da inviare
ad Aler (Via Volturno 43 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18;
Via Moncalieri 5 - alla sede del Pd - ve-
nerdì dalle 10 alle 12; Viale Ca’ Granda
44 mercoledì dalle 10 alle 12).
Altre questioni salienti aperte?
Di questioni salienti aperte in questo periodo ce ne sono diverse. Intanto abbiamo
la questione della riforma delle Aler: anche se la Regione pensa di averla chiusa
noi siamo di parere diverso ma, visto i
rapporti pessimi che ci sono in questo
momento, la vedo molto dura. Con Aler
siamo ai ferri corti come spiegavo prima,
anche perché il Presidente dell’Aler si dice impotente e non muove virgola senza
autorizzazione di Maroni. Sul Comune
che dire? Ci fa piacere che Giuliano
Pisapia in questi giorni abbia preso una
posizione chiara e che si sia schierato
sulle posizioni dei sindacati e di questo
ringraziamo sia il Sindaco sia il Partito
Democratico che hanno aderito ufficialmente alla nostra manifestazione.
Ma alla luce dell’approvazione della
L.R. 27/07 che ha fortemente compromesso la funzione sociale del servizio Erp, assumendo l’autofinanziamento delle Aler come elemento fondante della politica di settore della
Regione, le case popolari hanno un
futuro?
Rispondere non è semplice. Il gioco è tutto politico perché la Regione è la sola responsabile dell’edilizia popolare e non
può fare finta di niente. Vorrei ricordare
che negli ultimi 20 anni la Regione è stata governata dal centrodestra e non mi
sembra che la politica sociale fosse e sia
al centro della sua azione politica, ed essendo il governatore Maroni in perfetta
continuità con il passato non credo abbia
intenzione di cambiare rotta. Ci si deve
mettere in testa che si deve dedicare risorse all’edilizia popolare perché così non
regge. Se si vuole dare dignità al settore
si deve mantenere quella funzione sociale rappresentata dalle case popolari; bisogna impegnare denaro perché siamo al
collasso e non certo per gli inquilini che
non pagano. Poi andiamo a mettere le
mani nelle Aler e correggere quelle malversazioni e abusi che ci sono. Nelle ultime ore la situazione sta prendendo una
piega diversa, c’è stato un incontro tra
Maroni e Pisapia per fare il punto della
situazione e hanno deciso che nei prossimi due mesi ci saranno grosse novità e
cioè quella di formare una società che gestisce il patrimonio delle case popolari
sia di Aler sia del Comune con criteri diversi fin qui usati. Io sono molto preoccupato dal punto di vista sindacale: i lavoratori Aler che fine faranno? E non sto
parlando dei soggetti che hanno contribuito a portare al disastro finanziario e
morale di questo Ente. Il sindacato Sunia
starà allerta sulla questione e farà di
tutto per raggiungere quell’equilibrio che
serve in momenti come questo.
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URBANISTICA
La cittadella “ex Manifattura” in dirittura d’arrivo
Roberta Coccoli
n Viale Suzzani uno dei due edifici a forma
Inazione
di L della Ex-Manifattura Tabacchi, a destiresidenziale, che si affaccia sul viale,
sottoposto da qualche anno a totale riqualificazione, appare ormai in dirittura d’arrivo.
Finalmente si comincia ad avere chiara la
nuova faccia dello storico edificio e a capire
quale potrà essere il suo nuovo impatto nel
quartiere. I due edifici a L, posti a Nord e a
Sud del lotto, a cinque piani fuori terra, saranno destinati a residenza; a piano interrato saranno ospitati i box e i posti auto. Una delle
ditte che ha curato il complesso intervento di
urbanizzazione e gestito la riqualificazione del
lotto è la Società Prelios, per cui intervistiamo
Maurizio Valli, responsabile commerciale delle vendite, nell’ambito di Prelios.
A che punto siamo con i lavori?
Finalmente l’Edificio a Sud sta per essere ultimato, e a breve verranno consegnati i nuovi
appartamenti, ma anche per l’edificio a Nord i
lavori proseguono celermente e penso che fra
poco si comincerà la commercializzazione anche delle residenze in quel fabbricato. A piano
terra si sviluppano gli appartamenti con giardino, bilocali di circa 80 mq di superficie, che si
affacciano su cortili privati, cintati da un’alta
parete in muratura sul viale Suzzani, che ne
protegge la privacy. Al piano primo invece gli
appartamenti sono un po’ più grandi e possono usufruire di una grande terrazza ricavata
dalla pensilina esistente, che a suo tempo faceva da protezione ai vagoni che arrivavano
dalla stazione di Greco, carichi di tabacco, e
che qui stazionavano per lo scarico. Apparta-
menti più ampi sono posti al piano attico, e sono dotati di locali spaziosi,adatti a famiglie.Le
tipologie comunque offrono locali ampi e di
buon godimento. Penso che per fine primavera o inizio estate gli appartamenti dell’Edificio
Nord potranno essere agibili, ma si stanno già
predisponendo verifiche e collaudi. Si dovrà
comunque attendere che scada la prelazione
dello Stato: infatti la legge prevede che, per la
tutela del patrimonio artistico, siano posti vincoli per quei beni aventi caratteristiche storiche rilevanti. Gli appartamenti quindi possono essere liberamente acquistati, ma la legge
stabilisce un diritto di prelazione a favore del
Ministero delle Belle Arti, da esercitare entro
60 giorni dalla notifica dell’atto di compravendita, e se al termine di questo tempo lo Stato
non risponde, l’acquirente diventa proprietario esclusivo a tutti gli effetti.
Quale sarà l’impatto diretto degli abitanti del quartiere con la nuova struttura?
Prima il lotto della Ex Manifattura Tabacchi
era chiuso dentro le sue mura, ora si il progetto prevede che tutto l’isolato si apra al quartiere: sul Viale Suzzani sono già state parzialmente abbattute le murature di recinzione e
ora si può vedere solo una rete metallica a protezione del cantiere nella parte che sarà completamente fruibile a tutti i cittadini. Al centro, fra i due fabbricati residenziali, Edificio
Nord ed Edificio Sud, si aprirà infatti la grande piazza che farà da fulcro centrale del progetto. Tutta l’area che, noi addetti ai lavori
chiamiamo “la cittadella”, sarà riqualificata: si
tratta di una piazza pedonale, su cui si affac-
ceranno negozi, bar e servizi vari. Attualmente è ancora in itinere e si sta cercando di arrivare a un accordo con il Comune per la questione della realizzazione del supermercato,
già previsto in progetto, all’angolo fra Via Santa Monica e Viale Suzzani (su cui il Consiglio
di Zona aveva avuto qualche perplessità, ndr).
Anche la riqualificazione delle Scuole Civiche
del Cinema, in gestione ad altre ditte, sta proseguendo regolarmente.
Se “la cittadella” sarà totalmente pedonale, e se la nuova residenza e i nuovi
negozi porteranno altri abitanti nel
quartiere, come si pensa di risolvere la
questione parcheggi?
I parcheggi a raso saranno previsti, come attualmente, solo sul viale Suzzani, ma per i residenti, come già accennato sono previsti box e
posti auto interrati.
Chi saranno i nuovi abitanti?
Attualmente sono già stati acquistati il 7080% degli appartamenti: più del 50% degli acquirenti fanno già parte della zona, hanno circa 40-50 anni e si dividono in tre categorie:
molti hanno acquistato per risiedere personalmente, altri per fornire un immobile ai propri
figli e altri per investimento. I negozi al piano
terra, che si affacciano sulla piazza non hanno
ancora avuto acquirenti, ma normalmente
hanno più mercato prima le abitazioni rispetto alle attività commerciali, che renderanno
più viva la piazza.A breve si comincerà la vendita delle residenze dell’Edificio Nord, che
penso potrà essere pronto fra circa un anno
dalla consegna dell’Edificio Sud.
Un difficile cambiamento
per il Centro Diurno Pollini
C
Giorgio Meliesi
i risiamo. Ogni volta che si parla di Caserma Mameli di
C
viale Suzzani subito si sparge la notizia che a breve la
struttura dismessa dal Ministero della Difesa diventerà un
centro di prima accoglienza per i Rom. Colpa anche di mezze
frasi pronunciate da qualcuno della Giunta Pisapia. “Zona
Nove” ha partecipato alla seduta del 30 gennaio del CdZ 9 e
ha ascoltato sia la dichiarazione ufficiale della presidente
Beatrice Uguccioni sia i contenuti della lettera che l’assessore
Marco Granelli ha inviato su sollecitazione di alcuni consiglieri di zona che smentiscono categoricamente questa supposta
notizia che ha creato polemiche e tensioni.
Ma veniamo alla situazione reale. I primi giorni di gennaio torna
alla ribalta l’ipotesi di vendere le caserme dismesse perché costano troppo e potrebbero generare un piccolo tesoretto per i
Comune, strozzato dalla riduzione dei trasferimenti statali decisi
dai governi Berlusconi, Monti e Letta. Il primo bando di vendita
di queste enormi aree dismesse, che a Milano riguarda la Mameli
e Piazza d’Armi, è andato deserto. Ora il nuovo piano, messo a
punto dal Governo, prevede la vendita o la permuta ai privati e/o
agli enti territoriali tramite un fondo di investimento immobiliare costituito dal Ministero dell’Economia oppure la cessione gratuita alle Istituzioni locali interessate. Resta però la questione,
causa principale del fallimento del primo bando, delle destinazioni d’uso previste dai Piani di Governo del Territorio che spesso
rendono questi giganti silenziosi non appetibili. Per quel che riguarda Milano da Palazzo Marino è partito al governo un messaggio che più o meno suona così: il Pgt di Milano prevede per
queste aree un riutilizzo ad aree verde e servizi, quindi di speculazione edilizia non se ne parla proprio.
Aririvederci alle prossime puntate perché, ne siamo certi, la vicenda non si chiude certamente qui.
CORSIVO IN PUNTA DI BIC
• Mercadante di sogni •
Giulia Lazzaroni
ambiare pelle non è mai un processo facile e
questo non vale solo per i luoghi, ma anche per
le persone coinvolte. Lo dimostra la vicenda del
Centro Diurno Integrato di via Pollini 4. La struttura, di proprietà del Comune, è stata infatti gestita dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi dall’anno
2004 come centro per la cura e il ricovero per i malati del morbo di Alzheimer. Questo fino al 31 dicembre 2013 quando, dopo ripetuti rinnovi attuati
negli anni precedenti, è scaduto il contratto con il
Comune per la gestione della struttura.
In vista della scadenza, il 24 ottobre scorso, la
Fondazione Don Carlo Gnocchi ha inviato alle famiglie dei pazienti in cura all’interno del Centro,
una lettera che avvisa la necessità di lasciare liberi gli spazi della struttura in via Pollini indicando
come possibili soluzioni per il trasferimento dei pazienti il Cdi del Centro Girola, gestito dalla
Fondazione stessa, e la struttura in via Pindaro gestita dal Pio Albergo Trivulzio. Il passaggio di testimone ha destato la preoccupazione dei parenti dei
pazienti ricoveratii, in quanto il cambio repentino
di abitudini e di luogo di permanenza può essere
difficoltoso e motivo di disagio per chi è malato di
Caserma Mameli
Che cosa diventerà?
Alzheimer. La nuova destinazione del Centro è
però dovuta a motivi di gestione, infatti il Cdi funziona in base all’accreditamento con l’Asl di Milano
rilasciato non al proprietario della struttura, ovvero il Comune ma all’Ente Gestore quindi alla
Fondazione Don Gnocchi.
Per il nuovo anno la Fondazione ha deciso, in tutta
legittimità, di trasferire tale accreditamento presso
altre strutture di proprietà, Quindi non è stato possibile procedere con le attività del centro tramite
un altro ente gestore poiché privo dell’accreditamento Asl. Inoltre la regolamentazione attuale non
permette di adottare ulteriori soluzioni, come il
Comune ha verificato coinvolgendo la Regione
Lombardia. Attualmente il Centro di via Pollini è
stato inserito nel Piano per i senza dimora, in via
provvisoria fino a marzo 2014, dopodiché si provvederà a valutane un suo utilizzo nell’ambito della
riorganizzazione dei servizi sociali con la collaborazione del CdZ 9. A un mese dal cambio di utilizzo
del Pollini, esprimiamo la speranza di soluzioni efficaci per gli ex pazienti della struttura e che insieme alle loro famiglie ritrovino la tranquillità, nonostante i difficili cambiamenti.
alla fine si arriva al processo, per Patrizio
E
Mercadante, il braccio destro di Mariolina
Moioli (assessore alla famiglia del sindaco Letizia
Moratti) che lo aveva fatto assumere dal Comune
di Milano come consulente per poi farlo diventare
a tutti gli effetti dirigente del Comune di Milano.
L’8 aprile si aprirà contro di lui il procedimento
che lo vede in situazione assai difficile, visto che
un imprenditore coinvolto, Sergio Grazioli, è stato condannato a 2 anni di reclusione e Ugo
Amilcare Rossetti e Ivan Aureliano Montini, anche loro imprenditori, anche loro coinvolti, hanno patteggiato. E così, se il processo lo confermerà, mentre noi, felici, combattevamo i rom tutti belli inquadrati dietro allo sceriffo De Corato,
che festeggiava gli sgomberi che avrebbero dovuto, molto in teoria, metterci al riparo dai furti,
qualcuno sfilava dalla tasca dei milanesi un portafogli con dentro una cifra che, ad una prima
stima, si aggira intorno ai 35/36 milioni di euro.
Diviso per il numero degli abitanti di Milano fa
26 euro e rotti a cittadino, una famiglia di 4 persone si sarebbe (sempre se il processo confermerà)
vista scippare più o meno di tasca 100 euro, una
classe di 25 bambini 650 euro tondi.
I pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, nella richiesta di arresto per Patrizio Mercadante e di
Antonio Picheca (commissario straordinario
Fondazione Pini e segretario generale dell’Istituto
per i ciechi) datata ottobre 2012, scrivono:
“(Mariolina Moioli) promuove delibere di giunta
che danno enormi poteri di finanziamento a
Mercadante che li utilizza per avvantaggiare, oltre
che se stesso, l’avvocato Picheca, ovvero colui che,
tramite la prestigiosa (per tradizione ma, purtroppo, non per l’attuale gestione) fondazione milanese
dell’Istituto dei Ciechi, dispensa appartamenti a
prezzi davvero appetitosi”.
E mentre nelle scuole pioveva dal tetto e cascavano i cornicioni, una trentina di onlus venivano innaffiate con tanti bei soldini, sui quali sta
per chiudersi un altro filone d’indagine. Magari
saranno stati progetti del tutto legittimi, per carità, e le indagini dimostreranno che era giustissimo che il progetto “Maturità senza paura”
ottenesse 85mila euro, la cooperativa il
Giardino ne prendesse due tranche da 450mila
euro, più altri 273mila, la Galdus 120mila euro per lo studio “Giovani domandano Milano
risponde”, che altri 270mila euro se ne andassero per il Teatro dei burattini di Como, che l’iniziativa “Scrivere sui margini” fosse del valore di
10mila euro, e che per realizzare “Scambio libro”, fossero indispensabili 25mila euro.
Dal canto mio, la prossima volta che in metro
sentirò una manina intrufolarsi nella tasca
dei calzoni in cerca del portafogli, mi girerò e
dirò: “Dilettante!”.
• Il valore delle parole •
è quello che posta in rete un filmato con tiC’
tolo a doppio senso e poi va a nanna
(Beppe Grillo, tanto per non fare nomi), e alla
mattina si stupisce tantissimo che i commenti
vadano dall’istigazione allo stupro al razzismo,
dall’insulto alla minaccia.
C’è quello che va alla radio (Ugo Cappellaci,
candidato del centrodestra alla presidenza
della Sardegna, sempre tanto per non fare nomi) e dice “Michela Murgia è la Costa Concordia della politica, perché come stazza ci siamo,
affonderà di sicuro”.
C’è quello che “Voi donne del Pd siete qui perché
siete brave solo a fare i pompini” (Massimo Felice
De Rosa del Movimento 5 Stelle alle colleghe democratiche in Commissione giustizia alla Came-
ra) e cade giù dal pero quando gli fanno notare
che la battuta fa parte del repertorio del più becero e volgare sessismo e viene denunciato.
Di fronte a questi uomini, che hanno cercato
grosse responsabilità senza avere chiaramente i prerequisiti per poterle esercitare, mi viene in mente la celebre battuta di Mrs.
Doubtfire “Ah, è sua quella bella macchina,
caro? Si dice che gli uomini comprino macchine grosse per compensare la pochezza dei propri genitali ...” dove macchina sta chiaramente per metafora di ruolo pubblico.
Per quanto riguarda Dambruoso, quello con la
mano svelta, quello che molla schiaffoni alle colleghe in Parlamento, non avrei parole, solo provvedimenti disciplinari.
Amianto alla Pirelli: il processo contro i dirigenti continua
E intanto gli operai continuano a morire
Michele Michelino
l 24 gennaio, al Palazzo di Giustizia di Milano, è continuato il procesISarca
so che vede sul banco degli accusati 11 dirigenti della Pirelli di viale
e via Ripamonti. Gli imputati, accusati della morte di 24 operai,
sono stati come sempre contumaci (forse vergognandosi di guardare in
faccia i familiari delle vittime). Davanti al giudice dott. Osvaldo Martorelli, hanno testimoniato 8 lavoratori dei 10 previsti del Pm, perché
nel frattempo due sono deceduti (altri due processi contro gli stessi imputati sono stati unificati e inizieranno con nuovo procedimento il 14
marzo davanti al giudice Gatto). Alcuni degli ex lavoratori che hanno
testimoniato sono tuttora residenti nella nostra zona, (in viale F. Testi,
a Bresso e Sesto). Ecco la cronaca delle testimonianze.
• Il primo degli 8 ex lavoratori (classe 1943) chiamati dal Pm Maurizio
Ascione a descrivere le condizioni di lavoro nella fabbrica quando lavorava (dal 1972 al 1984) e le sostanze usate nel processo di produzione,
ha descritto le condizioni di lavoro del reparto cinturato pesante (gomme) e, a precise domande sull’amianto ha affermato: “Eravamo circondati dall’amianto”,“l’amianto era presente su tutte le lavorazioni a caldo, “sui macchinari”, “sui tubi” e “l’azienda non ci ha mai informato sui
ONA NOVE 6
rischi che correvamo”, “lavoravamo in locali polverosi (nerofumo, ecc) e
ho visto che i manutentori senza mezzi di protezione individuali coibentavano i tubi con le mani”. Alla domanda se avesse contratto malattie, ha risposto:“Sì, ho un tumore alla prostata, uno alla vescica e mi
hanno tolto un polmone”.
• 2° teste - Operaio manutentore elettricista classe 1946 in servizio dal
1968 al 1998. A domande del Pm e degli avvocati ha risposto:
“L’azienda era piena di amianto”,“nessuno ci ha informato sui rischi” e
c’erano “reparti infernali” come la “sala mescole”. Alla domanda se
avesse problemi di salute, ha risposto: “Ho un tumore al rene”.
• 3° teste - classe 1930 in Pirelli dal ‘68 all’85, lavoratore addetto alla
mensa e al reparto “cinturato” ha ribadito che sull’amianto non era stata data “nessuna informazione sui rischi” e che gli ambienti di lavoro
“erano sempre insalubri”.
• 4° teste - operaio manutentore delle caldaie dal ‘52 all’84 ha dichiarato che l’amianto era “ovunque nelle gallerie dove lavorava”.
• 5° teste - operaio del reparto cavi, classe 1938, addetto alle trafile
Pvc e vulcanizzazione, “l’amianto c’era nei cavi intrecciati e nell’am-
biente”. Alla domanda su eventuali malattie ha risposto: ” Ho un tumore al rene e uno alla vescica”.
• 6° teste, operaio del reparto vulcanizzazione gomme (rep. 8691), (classe 1937). Si lavorava “con la carcassa della gomma riempita d’amianto” e “c’era nebbia in reparto per la polvere”,“i capi non davano mascherine”, “le ventole non aspiravano” e alla rituale domanda ha risposto:
“Operato alla vescica”.
• 7° teste - operaio del reparto mescole dal 73’ all’81’, classe 1924,“Non
ci davano nessuna informazione sui rischi” e “non c’erano mascherine”.
• 8° teste - assistente di produzione alla copertura delle gomme, dipendente Pirelli dal 1969 al 1989. Ha dichiarato che dopo aver visto tutti i
suoi amici andati in pensione morire poco dopo, anche lui subito dopo
la pensione ha avuto “tumori alla vescica e al rene”.
Crediamo che la pura sintesi delle testimonianze esprima chiaramente cosa ha significato la ricerca del massimo profitto da parte d’industriali e dirigenti senza scrupoli, coperti per anni da istituzioni complici, che hanno portato alla morte decine di migliaia di persone (in Italia
sono più di 4000 ogni anno solo per amianto).
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
“Il gioco
è un suicidio senza morte”
ONA NOVE
André Malraux, La condizione umana, 1933
(a destra dipinto “Il mangiatore di ghiaccioli”
di Pamela Napoletano)
VITA E CULTURA
Visti e non visti
Pamela Napoletano
GLI APPUNTAMENTI DEL MESE
FILMS IN
ONA
a cura di Grazia Morelli
a cura di Silvia Cravero
Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.
Visti nelle sale di Skyline, Multisala Bicocca e cinema Rondinella
● GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Hangar Bicocca
Via Chiese 1
Alle 21, Serata Danzante (tutti i giovedì).
Micol Assaël, ILIOKATAKINIOMUMASTILOPSARODIMAKOPIOTITA, ambienti sospesi fra arte, scienza e tecnologia, a cura di
Andrea Lissoni. Fino al 4/5.
● VENERDÌ 14 FEBBRAIO
Centro culturale
della Cooperativa
Via Hermada 4
Teatro della
Cooperativa
Via Hermada 4
Teatro Verdi
Via Pastrengo 16
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Alle 21,“Rugby. Regole e miti, virtù e vizi della palla ovale” con il giornalista Roberto
Iasoni.
Alle 21, La cantatrice calva, di Eugène
Ionesco,con L.Manera,D.Parassole,M.Pisu,
S. Pepe, R. Petrozzi e M. Marangoni, regia M.
Rampoldi. Fino al 16/2.
Alle 21, Goliarda, Spettacolo cineteatrale su
Goliarda Sapienza, di C. Raggi. Fino al 16/2.
Rassegna “L’amore che strappa i capelli”.Alle
14.45, Voglia di tenerezza, di J. L. Brooks; alle 17, Lettera da una sconosciuta, di M.
Ophüls; alle 19, L’amore, di R. Rossellini; alle
21, La vita di Adele, di A. Kechiche.
● MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO
Teatro Verdi
Via Pastrengo 16
Alle 21, Teatro del Buratto in collaborazione con Ott&Marvuglia, Il contrabbasso, di P. Suskind, con M. Pagani, regia di
G. Massiotta. Fino 2/3.
● GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Rassegna “L’amore che strappa i capelli”.Alle
15, Il laureato, di Mike Nichols; alle 17, Breve
incontro, di David Lean.
Teatro degli
Arcimboldi
Via dell’Innovazione
Alle 21, Danza, Pasiones Tango y Musical.
● VENERDÌ 21 FEBBRAIO
Centro culturale
della Cooperativa
Via Hermada 4
Alle 21, presso Villa Clerici, via Terruggia
8/14, Villanelle e ballate delle tradizioni italiana e irlandese, di Ensemble Sangineto con
Tiziano Cogliati, chitarra, tastiera e voce.
Prenotazione 02/66114499.
● SABATO 22 FEBBRAIO
Alle 21.30, Concerto rock, con Picotage + il biglietto per L’Inferno Folk.
● SABATO 15 FEBBRAIO
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
● LUNEDÌ 24 FEBBRAIO
Rassegna “L’amore che strappa i capelli”.Alle
15, Love Story, di A. Hiller; alle 17, I ponti di
Madison County, di C. Eastwood; alle 19.30,
Il laureato, di M. Nichols.
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21, L’insieme in concerto per i bambini
del Saharawi a favore dell’ass. Karama, special guest Don Alessandro Noseda.
Art Action
Alle 18.30, mostra Poptap.Art, Amy, di Anna
via Dante,15/A, Bresso Maria Indino. Orario: 18.30-20. Chiuso
Domenica e Festivi. La mostra proseguirà
dal 15.2 al 15.3 presso Ora City Hotel, Via
XXV Aprile 49/51, Bresso.
Biblioteca Affori
Via Affori 23
Alle 16,Conferenza Dai Sirenei all’Egitto,inizio di un viaggio lungo più di 3500 anni; aggiornamento sui lavori in corso a Villa Litta
con B. Uguccioni Presidente CdZ 9.
Teatro degli
Arcimboldi
Via dell’Innovazione
Alle 21, Musica leggera, Antonello Venditti,
70/80... Ritorno Al Futuro.
Teatro Verdi
Via Pastrengo 16
Alle 21, Show&Grow e Milano808ensemble, in collaborazione con Conservatorio di
Milano, Camera con vista, regia di
GianLuca Massiotta; direzione artistica di
Giovanna Polacco.
● VENERDÌ 28 FEBBRAIO
Teatro della
Cooperativa
Via Hermada 4
● DOMENICA 16 FEBBRAIO
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Rassegna “L’amore che strappa i capelli”.Alle
17, Ma l’amor mio non muore, di M. Caserini;
alle 19.30, Breve incontro, di D. Lean; alle 21,
Casablanca, di M. Curtiz.
● LUNEDÌ 17 FEBBRAIO
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 16.30, Pomeriggi danzanti (tutti i lunedì); alle 21, Danze Popolari, con C. Duci
(tutti i lunedì).
● MARTEDÌ 18 FEBBRAIO
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Teatro della
Cooperativa
Via Hermada 4
Rassegna “L’amore che strappa i capelli”.Alle
15, Love story, di A. Hiller; alle 17, Lettera da
una sconosciuta, di M. Ophüls.
Alle 21, Mi sono arreso a un nano, monologo
musicale tragicomico ispirato alla vita e alla
poesia di P. Ciampi, di e con M. Loizzi, musiche e arrangiamenti G. Melucci. Fino al 23/2.
Alle 21, produzione Scuola Paolo Grassi e
Centro Teatrale MaMiMò, in collaborazione
con Goethe Institut Mailand, Accademia di
Brera, Piccolo Teatro di Milano, Vie Festival
2013, Il cane, la notte e il coltello, di Marius
von Mayenburg, regia Manuel Renga, con
Veronica Franzosi, Valentino Mannias,
Daniele Pitari. Fino al 2/3.
● SABATO 1 MARZO
Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21.30, Serata jazz, con Damawa Trio +
Trio Monne (Simone Bellavia Trio).
● MERCOLEDÌ 5 MARZO
Teatro degli
Arcimboldi
Via dell’Innovazione
Alle 21, Musica Contemporanea, Giovanni
Allevi in Piano Solo.
● VENERDÌ 7 MARZO
Centro culturale
della Cooperativa
Via Hermada 4
Alle 21,“A voce alta”,2° incontro,presentazione del libro Canale Mussolini, lettura da parte dei presenti di brani del libro di Antonio
Pennacchi, presentazione di Ezio Cazzola.
Tutta colpa di Frankenstein
• Il capitale umano (
) Regia: Paolo Virzì. Cast: Valeria Bruni
Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino. Genere: drammatico.
Nazione e Anno: Italia, 2014. I progetti faciloni di ascesa sociale di un
immobiliarista, il sogno di una vita diversa di una donna ricca e infelice, il desiderio di un amore vero di una ragazza oppressa dalle ambizioni del padre. E poi un misterioso incidente, in una notte gelida alla vigilia delle feste di Natale a infittire la trama corale di un film dall’umorismo nero che si compone come un mosaico. Paolo Virzì stavolta racconta splendore e miseria di una provincia del Nord Italia, per offrirci
un affresco acuto e beffardo di questo nostro tempo.
) Regia: Luca Miniero. Cast: Paola
• Un boss in salotto (
Cortellesi, Rocco Papaleo, Luca Argentero. Genere: commedia. Nazione
e Anno: Italia, 2014. Cristina è un’energica meridionale trapiantata in
un piccolo centro del Nord dove è finalmente riuscita a costruirsi una
vita e una famiglia, insieme al marito, Michele Coso. Un giorno
Cristina, convocata in Questura, scopre che suo fratello Ciro - che non
vede da 15 anni - è implicato in un processo di camorra e ha chiesto di
poter trascorrere gli arresti domiciliari a casa della sorella. Cristina si
troverà costretta ad accettare la situazione e da quel momento l’ordinatissima routine dei Coso verrà letteralmente sconvolta dall’arrivo
dello zio Ciro.
• The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca (
) Regia:
Lee Daniels. Cast: Forest Whitaker, John Cusack, Robin Williams, Alan
Rickman, Mariah Carey. Genere: drammatico. Nazione e Anno: Stati
Uniti, 2013. Il film è dedicato ad un uomo molto speciale: Eugene Allen.
Nero di umili origini, maggiordomo alla Casa Bianca dal 1957 al 1986
è stato testimone della vita privata e delle vicende politiche di 7 presidenti, da Harry Truman fino all'insediamento di Barack Obama.Viene
raccontata la tenacia e la determinazione di un uomo che ha avuto il
coraggio di cambiare non solo il suo passato, ma anche il futuro di un
intero Paese. Si ripercorrono gli eventi e i cambiamenti della scena socio-politica americana: dall’assassinio di John F. Kennedy e di Martin
Luther King, ai movimenti dei Freedom Riders e delle Black Panthers,
dalla Guerra del Vietnam allo scandalo del Watergate.
• The Wolf of Wall Street (
) Regia: Martin Scorsese. Cast:
Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Matthew McConaughey. Nazione e
Anno: Stati Uniti, 2013. Jordan Belfort, un broker di Long Island, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo aver rifiutato di collaborare
alle indagini su di un massiccio caso di frode atto a svelare la diffusa
corruzione vigente negli anni ‘90 a Wall Street e nel mondo bancario.
• American Hustle - L’apparenza inganna (
) Regia: David O.
Russell. Cast: Jennifer Lawrence, Christian Bale, Robert De Niro,
Bradley Cooper, Amy Adams. Genere: drammatico. Nazione e Anno:
Stati Uniti, 2013. Ambientato nel seducente mondo di uno dei più sbalorditivi scandali che hanno scosso gli Stati Uniti, il film racconta la storia di un brillante impostore, Irving Rosenfeld, che, insieme alla sua
scaltra amante Sydney Prosser, viene obbligato a lavorare per un agente dell’Fbi fuori controllo, Richie DiMaso. DiMaso li catapulta in un
mondo di faccendieri, intermediari del potere, mafiosi...
• Tutta colpa di Freud (
) Regia: Paolo Genovese. Cast: Vinicio
Marchioni, Claudia Gerini, Vittoria Puccini. Genere: commedia.
Nazione e Anno: Italia, 2014. Il film racconta la storia di un analista alle prese con tre casi disperati: una libraia che si innamora di un ladro
di libri, una ragazza gay che decide di diventare etero e una 18enne che
perde la testa per un 50enne. Il vero caso disperato, però, sarà quello
del povero analista… le pazienti sono le sue tre adorate figlie!
• I, Frankenstein (
) Regia: Stuart Beattie. Cast: Miranda Otto,
Bill Nighy, Aaron Eckhart. Genere: fantascienza. Nazione e Anno:
Australia, Stati Uniti, 2014. 200 anni dopo la sua scioccante creazione,
Adam, la creatura portata in vita dal dottor Frankenstein, vive ancora
sulla terra, dove è in atto una lotta tra il Bene il Male: da un lato i demoni che vogliono conquistare la terra, dall’altro i Gargoyles che hanno giurato di proteggere l’umanità. Adam, dopo aver scoperto di possedere la chiave che potrebbe distruggere il genere umano, diventerà protagonista di questa guerra epica e spettacolare.
mediocre
discreto
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
bello
imperdibile
ONA NOVE 7
APPUNTAMENTI CULTURALI/1
Al Teatro della Cooperativa ce n’è per tutti i gusti
Valeria Casarotti-Teresa Garofalo
rima di parlare del ricco cartellone degli
P
spettacoli di febbraio e marzo vogliamo ricordare la serata che il Teatro della Cooperativa in occasione della Giornata della Memoria, il 27 gennaio scorso ha dedicato alla figura di Vincenzo Gigante, medaglia d’oro della
Resistenza. L’evento si è svolto a Palazzo Marino con il patrocinio del Comune e delle associazioni nazionali di partigiani e di ex deportati. Convinto antifascista,Vincenzo Gigante nel
‘42 fu confinato a Ustica e poi trasferito nel
campo di concentramento di Renicci, dal quale evase. Combatté poi in Istria e in Dalmazia
come partigiano e nel ‘44 fu catturato e ucciso
nella Risiera di San Sabba. La serata in sua
memoria è stata introdotta da una presentazione storica e dalla lettura di due lettere inedite di Giuseppe Di Vittorio e brani scritti dalla figlia Miuccia Gigante e da Luigi Fonti.
Quello che ci attende a teatro in questi due
mesi è un cartellone ampio e variegato che si
apre con “La cantatrice calva” di Eugène Ionesco, un classico, un vero capolavoro del Teatro dell’Assurdo. In scena dal 4 al 16 di febbraio vede come protagonisti due coppie della
piccola borghesia che parlano tra loro ma non
comunicano: le loro parole, infatti, banalità,
frasi convenzionali prive di qualsiasi valore
psicologico, perdono man mano senso e significato per divenire puri suoni. Uno spettacolo
tragicomico che in modo scanzonato e graffiante sottolinea la natura effimera dei rapporti e della comunicazione verbale.Un evento
decisamente curioso e particolare è poi “Il
Parassita”, un lavoro di improvvisazione tea-
trale in programma il 16 febbraio. Prodotto
dalla Piccola Compagnia dell’Istinto-Teatribù,
lo spettacolo nasce al momento seguendo le indicazioni e i suggerimenti del pubblico e sfruttando, come evoca il suo titolo, non solo la creatività e l’inventiva degli spettatori presenti ma
anche la scenografia e le luci della rappresentazione appena conclusa nello stesso spazio
teatrale da un’altra compagnia. “Il Parassita”
verrà replicato la sera del 30 marzo ma come
si può intuire sarà qualcosa di completamente
diverso. Dal 18 al 23 febbraio in scena “Mi sono arreso a un nano”, monologo musicale ispirato alla vita e alla poesia del cantautore Piero
Ciampi, e dal 28 al 2 marzo “Il cane, la notte e
il coltello” la storia di un viaggio allucinante e
metaforico di un giovane attraverso un mondo
a lui alieno. Quello cui potremo assistere dal 4
al 9 marzo in occasione della “Festa della Donna” è “Metafisica dell’Amore” spettacolo comico vincitore del premio Scintille 2011 Asti Tea-
tro nel quale in modo acuto ed esilarante le attrici protagoniste, solo donne ovviamente, si
raccontano e raccontano dell’amore,sentimento universale che travolge tutti senza distinzione di sesso, lingua, razza o religione. Tre interessanti eventi ci attendono ancora in marzo. Dai romanzi “Vaticano SpA” e “Sua Santità” di Gianluigi Nuzzi è tratto lo spettacolo in
scena dall’11 al 16 del mese. Diretto da Giulio
Cavalli “Vaticano SpA” mette a nudo gli scandali finanziari, i personaggi più chiacchierati,
le congiure e gli intrighi che in questi ultimi
tempi hanno portato il Palazzo alla ribalta della cronaca. Segue “Home, sweet home”, una
denuncia forte contro la violenza che si annida
tra le mura domestiche, un dramma attualissimo presente in tutto il mondo e spesso vissuto nel silenzio e nell’indifferenza. Infine una
produzione del Teatro della Cooperativa, “La
Gabbia”, un dialogo ad altissima tensione fra
una madre e una figlia ex brigatista in carcere,una di fronte all’altra dopo undici anni di silenzio. Vogliamo ancora ricordare “Otello
Spritz”, una versione moderna in chiave satirica del dramma shakespeariano elaborata da
Renato Sarti e Bebo Storti, un grande successo dello scorso anno riproposto al Teatro Leonardo dal 25 febbraio al 9 marzo.
Per i nostri lettori una piacevole sorpresa:
un coupon che dà diritto a uno sconto per
tutti gli spettacoli della stagione 2013-14
al Teatro della Cooperativa. Spettacoli di
qualità e costi interessanti (vedi a pag. 7).
Cosa volere di più? Non resta che augurare… un buon divertimento!
Ritorna il premio di poesia “Streghetta”
Temi per questa Edizione dello Streghetta, premio internazionaIspeciale;
le di poesia, sono, come sempre, cinque: 1) Cronaca di un giorno
2) La vita non è il vissuto ma ciò che la mente serba; 3)
Azzardare lo sguardo oltre la siepe…; 4) Basta un istante ad accendere un’emozione; 5) Attraverso le asperità sino alle stelle. Si
può partecipare con poesie in lingua italiana oppure straniera (inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo).
La data di scadenza per la consegna degli elaborati è il 30
aprile. I concorrenti potranno inviare per posta semplice le
poesie sui temi scelti (massimo cinque, una poesia per ogni
tema), al Circolo Premio Streghetta Viale Sarca 159, 20162
Milano, in sette copie formato A4, tutte corredate in basso a
destra di nome, cognome, indirizzo e numero telefonico.
L’iscrizione è gratuita. È tuttavia gradita l’offerta di dieci
francobolli, utili ai rapporti postali con i concorrenti. Per le
poesie in lingua straniera dovrà essere riportata, sul retro,
la traduzione in lingua italiana. Verranno scelti trenta finalisti e tutti saranno premiati con targhe e medaglie. Al vincitore sarà attribuito il trofeo “La Streghetta”, statua in
bronzo di notevole pregio artistico.
Per informazioni 0266101903; per scaricare il bando del
Concorso www.infopremiostreghetta.it. La cerimonia di premiazione avrà luogo all’Università Bicocca, Edificio U6,
Aula 4, Piazza dell’Ateneo Nuovo (ingresso Via Piero e
Alberto Pirelli 22), venerdì 31 ottobre 2014 alle ore 16. Si richiede la presenza dei poeti vincitori, dei poeti segnalati e
dei partecipanti con merito. Saranno presenti personaggi di
spicco nel campo artistico e culturale. La manifestazione
sarà comunque aperta al pubblico. Il Presidente del Premio
si riserva il diritto di assegnare, durante la manifestazione,
premi speciali a poeti meritevoli o a personalità della cultura, estranei al concorso. (Antonietta Gattuso)
Al Green Garden Bistrot musica live
Per divertirsi con il rugby
e la cucina esotica
appuntamento del 14 febbraio vedrà al Centro Culturale della
L’
Cooperativa, via Hermada 14, Roberto Iasoni, giornalista al “Corriere della Sera” e allenatore dell’Associazione Sportiva Rugby Milano,
o meglio “educatore”, come si qualificano gli allenatori del “minirugby”,
cioè fino all’under 12. Il tema sarà appunto questo gioco oramai diffuso
ognidove. La presentazione sarà accompagnata da spezzoni di incontri
storici, immagini e filmati, senza dimenticare il caso in cui il rugby ha
avuto anche un grosso significato politico.Se avete visto il film “Invictus”
di Clint Eastwood ricorderete quando in Sudafrica, poco tempo dopo
l’insediamento di Nelson Mandela, la vittoria della squadra nazionale
ha riavvicinato la popolazione nera a quella bianca.
• AAA Cercasi lettori appassionati – “A voce alta” - secondo incontro È stato scelto il titolo italiano del film “The reader” per dare il
nome a un’iniziativa legata al progetto “RiGuarda Niguarda”. Ricorderete l’importanza della parola scritta e letta a voce alta nel libro e nel
film tratto da esso: anche nel nostro caso è prevista una lettura da parte dei partecipanti alla serata, sia prestando la propria voce che scegliendo insieme a noi i brani considerati più significativi. Il primo incontro era dedicato a uno scrittore francese, Jean Claude Izzo, mentre
per la seconda serata, che si terrà il 7 marzo, la scelta è caduta su
“Canale Mussolini” di Antonio Pennacchi: saga dagli inizi del ‘900 fino
agli anni cinquanta della famiglia Peruzzi, che dalla pianura padana,
una zona tra Rovigo e Ferrara, raggiunge l’Agro Pontino negli anni della bonifica delle paludi. Contattate il Centro allo 02/66114499 per costruire insieme la serata.
• Sapere i sapori Sono aperte le iscrizioni a un corso dedicato a un
diverso aspetto della cultura: la cucina ed in particolare la cucina dei
paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Sono state modificate date
e orari degli incontri per cui il calendario definitivo è il seguente: lunedì 24 - 31 marzo e lunedì 7 aprile dalle ore 19 alla 22,30. Nel corso condotto da Daniela Di Veroli, chef della Federazione Nazionale
Italiana, si parlerà di cucina libica, dello street food mediorientale e
della cucina greco-turca. Ogni incontro sarà preceduto da lezioni teorico/pratiche con la degustazione di quanto verrà man mano cucinato nel corso della serata. Gli incontri si terranno al Centro Culturale
che, per l’occasione sarà adeguatamente attrezzato.
Informazioni: 02/66114499 - [email protected]
• Musica in Villa Quinto concerto della stagione 2013/2014 ospitata
nella Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Villa Clerici e realizzata dal Clavicembalo Verde con la collaborazione del Centro Culturale
della Cooperativa. “Villanelle e ballate delle tradizioni italiana e irlandese” è il titolo del concerto che si terrà venerdì 21 febbraio e che vedrà
il ritorno del duo Sangineto.
L'Ensemble Sangineto, composto dai fratelli gemelli Adriano e
Caterina, è uno dei gruppi di musica popolare più conosciuti. Grazie al
padre, il liutaio Michele Sangineto, i gemelli hanno sviluppato un’inclinazione per la musica antica, a cui si sono accostati nella primissima fase della loro crescita musicale, per poi approdare alla musica popolare,
specie irlandese, bretone, e francese. L’Ensemble presenterà un programma che vuole rivalutare il ricco patrimonio di musica popolare italiana e metterlo a confronto con la tradizione irlandese, molto più praticata al giorno d’oggi. Verranno presentati in rassegna brani di diverse
regioni italiane, dalla Lombardia alla Calabria. L’intento del gruppo è
volto a riportare in auge i canti popolari italiani e presentarli in una veste musicale “classica”. Verranno proposte inoltre musiche della tradizione irlandese mostrando come ritmo e armonia si siano evoluti diversamente nelle due tradizioni.Adriano e Caterina Sangineto saranno accompagnati da Tiziano Cogliati,chitarra,tastiera e voce del trio.Un concerto raffinato e al tempo stesso godibilissimo anche per i non “addetti
ai lavori”. (Giorgio Meliesi)
Info: 02/66114499 - [email protected].
CashEmsis nasce nei nostri quartieri
Ma sogna di andare lontano
in esclusiva per “Zona Nove” il “noIIl ntervistiamo
stro” rapper Norberto Bertoli.
tuo nome d’arte è CashEmsis: che significa?
l Green Garden Bistrot continua la sagra
“A
del Blues: musica live della vera tradizione
di New Orleans spaziando dal blues al jazz con
punte di rock&roll.” È così che Sergio descrive
egregiamente il nuovo programma delle serate
“Niguarda in Blues” del suo Green Garden Bistrot che, con l’arrivo dell’anno nuovo, riprendono
a tenerci compagnia rallegrando via Terruggia
con evocative blue note.
Alle serate, che hanno animato il locale portando
un buon riscontro di pubblico, hanno partecipato
artisti di portata nazionale e internazionale come
Roberta Frigerio, Pier Luigi Ferrari, Max Prandi,
Giuzy Bloozy e molti altri. Ma il nuovo programma di febbraio ci riserva ancora molte soprese
portando nel dehor del locale nomi come Black
Cat Bone il 8/02, i Rockodrilli il 22/02 e una punta di folk tutto locale con I Tri per Du il 14/02, tutto condito con gli ottimi piatti della cucina tradizionale lombarda. “Al momento vi ricordo la trippa, l’osso buco, la polenta con le lumache e la casöla, ma provateli tutti perché sono tutti buoni!”
garantisce Sergio da buongustaio.
L’ambiente del locale con le sue splendide locandine e targhe stile anni ‘50 e la musica
blues può essere definito “d’altri tempi”, ma io
lo trovo meravigliosamente vintage, di quel
vintage che piace ai giovani. Proprio come il
blues e il rock&roll, generi musicali dalla lunga tradizione, ma che elencano tra le loro file
schiere di band nascenti e spopolano sui forum
online come musiche che “fanno scuola” e per
questo amate da un pubblico senza età.
E il Green Garden Bistrot non è da meno: si accettano volentieri demo e chiavette usb degli artisti emergenti che desiderino esibirsi. Sarà il via di
una nuova generazione blues tutta meneghina?
Inoltre anche Sergio con la sua lunga esperienza
nel settore della ristorazione,iniziata quando aveva 13 anni con i genitori in piazza Cordusio e al
primo locale del padre di fronte al Teatro Verdi,
non esita a dare consigli ai giovani che vogliono
inserirsi nel settore: “Non abbiate fretta di aprire
un’attività,per ora è meglio lavorare per un po’ come dipendenti e attendere tempi più favorevoli”.
Non resta che chiedere a Sergio come sia stato
possibile tutto questo, lui risponde ricordando la
collaborazione con Max Prandi e il direttore artistico musicista Lucio Omar Falco: “E nota non
trascurabile”, aggiunge ridendo, “grazie alla cucina mia, di mio figlio Ricky e della cuoca ma anche
titolare mamma Albarosa”. E noi di “Zona Nove”
concordiamo con lui: complimenti alla cuoca (e ai
cuochi)! (Giulia Lazzaroni)
CashEmsis in verità non ha alcun significato. Cash
è un soprannome che mi porto dietro dai tempi delle scuole superiori, mi chiamavano così gli amici.
Ho scelto di aggiungere Emsis per un richiamo più
immediato al genere che canto, che amo e con il
quale sono cresciuto: il Rap.
Quando nasce la tua passione per il Rap?
La mia passione inizia fin da adolescente. Con i miei
amici ascoltavamo di tutto, ma le canzoni rap catturavano sempre le mie emozioni. Una volta alle scuole superiori inizio ad approfondire questa passione:
nascono così le mie prime canzoni, scritte interamente da me. Riconosco che musicalmente parlando
in America sono anni luce avanti rispetto a noi, come conoscenze, cultura e stile, tuttavia mi sono sempre basato sul genere rap italiano, che preferisco.
Scrivi e componi da solo?
Io scrivo personalmente tutti i testi delle mie canzoni. Per quanto riguarda le musiche, invece, ho un
produttore del quale mi fido moltissimo che compone su misura per me in base alle mie aspettative, alle mie emozioni e crea sempre quel tocco in più che
permette ai miei testi di diventare le canzoni che si
possono ascoltare e che spero possano piacere agli altri come piacciono a me.
C’è qualche artista con cui ti piacerebbe
duettare?
Ho lavorato con molti artisti della scena rap/hip-hop
italiana, alcuni più altri meno conosciuti, ma in ogni
caso bellissime esperienze. Tuttavia il mio sogno nel
cassetto sarebbe collaborare con qualche importante
nome internazionale. Chissà… magari un giorno ve-
dono i miei video e mi contattano… Un sogno, eh?
Giustappunto, hai due videoclip ufficiali
realizzati molto bene: “Impressa in un tattoo” e “Contro me stesso”. Entreranno a fare parte di un tuo disco?
In verità un mio primo disco è già concluso: si
chiama “Raccontarti con il cuore” e sto aspettando il momento giusto per farlo uscire così da sfruttare al meglio l’occasione. Questi due singoli di
cui ho fatto il video, invece, faranno parte del secondo disco al quale sto già lavorando…
Il tuo canale YouTube (CashEmsis93) ha
un discreto numero di iscritti: come fai a
farti conoscere e seguire? ti aiutano i social network (youtube, facebook..) o fai
anche serate nei locali?
Che posso dire? Mi auguro che il mio canale
abbia tanti iscritti perché piace il genere che
propongo, magari la gente, i miei coetanei ci si
ritrovano… non so, i commenti ai video mi fanno capire questo. Me lo auguro davvero. Ho anche una fanpage sul social network Facebook
che si chiama Cashemesisofficialfanèage; ha
più di 1100 iscritti che mi seguono e mi supportano in tutto e vengono sempre nelle mie serate live nei vari locali.
Leggendo la tua biografia e guardando i tuoi
videoclip, si capisce che hai il carattere giusto
per emergere ed una grande voglia di arrivare: come ti vedi tra qualche tempo?
Ho tanta voglia di dimostrare la mia professionalità
e la passione vera che ho per la musica! Un giorno
vorrei vedermi su un palco, e vorrei cantare e divertirmi allo stesso tempo. Vorrei poter dire: “Ho fatto
della mia passione un lavoro!” (Monica Landro)
Spazio Giovani: psicologia dell’adolescenza
resso lo Spazio Giovani Abitare, via Zanoli
P
15 ([email protected] - telefono
328/5637471), nei mesi di febbraio e marzo si
terranno tre incontri di psicologia dell’adolescenza in collaborazione con il Servizio di Psi-
ONA NOVE 8
cologia Sostenibile ApertaMente. Questo il
programma: martedì 11/2 “L’importanza del
gruppo in adolescenza”; martedì 25/2 “Bullismo dentro e fuori la scuola”; martedì 11/3
“Cambiamenti del corpo e sessualità”.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
APPUNTAMENTI CULTURALI/2
“Il Paese dei Giusti”: una storia di fratellanza
e di coraggio tra gli orrori della guerra
Valeria Casarotti
“Giovanni e Nori”
Amore e Resistenza
Angelo Longhi
I
n occasione della
“Giornata Mondiale della Memoria” varie sono state le iniziative nella nostra zona:
spettacoli teatrali e cinematografici, concerti, mostre, incontri dedicati al tema delle
persecuzioni, razziali
e non, letture e presentazione di libri.
Tra questi ultimi particolare interesse ha suscitato “Il Paese dei
Giusti” presentato il 27 gennaio al Centro
Culturale della Cooperativa dagli stessi autori, Teresa Garofalo, docente e giornalista, e
Peppino Valota, presidente dell'Associazione
nazionale ex deportati politici nei campi nazisti (Aned) di Sesto San Giovanni.
Il libro narra una vicenda realmente accaduta durante l’ultimo conflitto mondiale, quella
di una famiglia ebrea, gli Israilovici, salvata
da Isacco Milesi podestà di Roncobello, una località della Val Brembana, con la collaborazione e l’aiuto concreto della comunità del piccolo borgo montano.Il libro vuol essere un omaggio ai protagonisti della storia e ai tanti che
durante la dittatura nazifascista alle leggi inique che autorizzavano la persecuzione e la deportazione di innocenti costruirono reti di solidarietà a favore di chi era in pericolo. “Giusti
fra le nazioni”, così sono onorati in Israele i
non ebrei che, nonostante i pericoli cui andavano incontro e a rischio della vita, diedero
aiuto a ebrei, amici o sconosciuti; di tanti di loro ancora oggi non si conosce neppure il nome.
In quale modo è venuta alla luce la storia del-
la comunità di Roncobello, che per due anni,
dal ‘43 al ‘45 protesse ebrei nascondendoli nelle proprie case. Lo chiedo all’autrice. “Peppino
Valota viene a conoscenza di questo straordinario episodio nel 1997, leggendo ‘L’Olocausto
in Italia’, opera della ricercatrice italo-americana Susan Zuccotti che lo riportava anche se
succintamente. Volle saperne di più, riuscì
quindi a trovare testimoni e a intervistarli ma
la cosa non ebbe seguito a causa della ritrosia
dei paesani. Nel giugno 2012 a Roncobello
giunge l’ambasciatore israeliano a Roma per
consegnare a Isacco Milesi l’onorificenza di
‘Giusto fra le Nazioni’ riconosciutagli dallo stato di Israele. In seguito alla richiesta rivolta da
Isacco Israilovici alla Commissione dello Yad
Vashem (incaricata di vagliare le domande e
assegnare questo prestigioso riconoscimento).
Isacco Milesi è scomparso da anni e i suoi figli
nel corso di una cerimonia pubblica, ritenendo
che l’attestato di benemerenza dovesse restare patrimonio dell’intera comunità, lo hanno
donato al Comune. Nell’occasione abbiamo
avuto modo di conoscere e di parlare con
Isacco Israilovici, l’unico della famiglia ancora in vita, che ci ha offerto la sua testimonianza e anche tanti documenti preziosi. A
questo punto Peppino, che di Roncobello è di
casa, ha rispolverato le vecchie interviste
accantonate ed è nata così l’idea del libro
che alla storia della famiglia ebrea e alle testimonianze dirette dei protagonisti dell’epoca aggiunge un excursus storico”.
Un excursus veramente ampio e dettagliato
che a partire dall’Alto medioevo segue nel
tempo le vicissitudini della comunità ebraica
in Italia. Di particolare interesse i due capitoli riguardanti i lager nazisti nel nord Italia e i
campi di internamento fascisti nelle regioni
meridionali di cui pochissimo si conosce.
“Fossoli, Bolzano, la Risiera di San Sabba e
Borgo San Dalmazzo sono nomi oggi abbastanza conosciuti dai più, mentre sicuramente poche sono le persone che sanno dell'esistenza dei campi di internamento fascisti in
cui dal ‘40 al ‘45 furono rinchiusi oltre ai cittadini stranieri dei paesi belligeranti, slavi, zingari, oppositori politici, omosessuali, apolidi e
intere famiglie ebree italiane e non. Di questi
campi ancora oggi non c’è un censimento sicuro, (gli storici variano la stima tra 200 e 400),
perché di questi non è rimasta traccia, nulla
che ricordi i tragici avvenimenti, quasi una
rimozione della memoria collettiva. Per anni l’orrore delle leggi razziali e dei campi
istituiti dal fascismo, delle persecuzione e
delle deportazioni, è stato ignorato anche
dai libri di storia. Certo non si trattava di
campi dove si torturava e si uccideva deliberatamente ma la mancanza di libertà e di
igiene, le malattie, la fame, il freddo procuravano agli internati molte sofferenze.
Ancora più difficile la vita per le donne, alle
quali si chiedeva di incarnare, anche in
quell’assurda situazione, l’ideale femminile
della donna ‘massaia e perbene’ voluta dal
fascismo. Ricordiamoci poi che per molti
l’internamento fu l’anticamera per la deportazione nei lager tedeschi e la morte”.
Una serata partecipata, questa, che si è conclusa con un animato dibattito e che, malgrado il tema trattato, è stata resa lieve dalle note suggestive del violino di Mariela
Valota e dalla lettura di alcuni passi significativi del libro magistralmente interpretati
dall’attore Filippo Massaro.
Una serie di interessanti iniziative, frutto di una rete di cooperazione,
scambio di risorse e conoscenze tra la Galleria d’Arte Sacra
di via Terruggia e le istituzioni culturali lombarde.
all’approfondimento di tematiche relative alla
storia dell’arte e dell’architettura nell’ambito del
sacro e della spiritualità. A cura della dott.ssa
Angela Bonomi Castelli il ciclo di conferenze, realizzato in collaborazione con prestigiosi enti culturali lombardi e noti esperti del settore prevede, come si è detto, sei incontri, uno al mese, nelle date
del 13 febbraio, 27 marzo, 10 aprile, 29 maggio e
19 giugno. L’iniziativa, del tutto gratuita, è rivolta
a studenti, docenti, operatori pastorali, catechisti
nonché a tutti i cultori e agli appassionati d'arte.
Per partecipare alle conferenze che si terranno alle ore17,30 presso la Sala Verde della Galleria, è
necessario iscriversi inviando un’email all'indirizzo [email protected].
Sempre il 30 gennaio nello spazio della Villa,
presentata dal prof. Don Giuseppe Fusari, direttore del Museo Diocesano di Brescia, si è
inaugurata la mostra “Anselmo Roehr illustra
la Divina Commedia”, una personale comprendente quindici dei novanta disegni realizzati a
china tra il 2006 e il 2007 dall’artista tedesco
scomparso quattro anni fa a Gardone Riviera,
città in cui dagli anni Novanta Anselmo Roehr
ra del Circolo Restiamo
Umani - Sinistra Ecologia
Libertà Bicocca, Niguarda,
Prato Centenaro, il libro su
Giovanni Pesce e Onorina
Brambilla: “Una storia d’amore e di resistenza” di Daniele Biacchessi. Per tutti
coloro che in questi anni si
sono battuti per un mondo
migliore, il comandante
Giovanni Pesce, responsabile per il Pci dei Gap a
Milano e la sua staffetta,
poi sua compagna di una
vita, Onorina Brambilla,
sono sempre stati una leggenda. Sia per il coraggio e
la determinazione che dimostrarono durante la loro azione clandestina di attacco alle
Brigate Nere e di sabotaggio alla Repubblica di Salò, sia per il
comportamento ineccepibile che ebbero nel dopoguerra, per lunghi decenni, fino alla loro morte.
Entrambi furono impegnati in politica durante tutta la loro esistenza, battendosi per ottenere un mondo migliore
per sé e per tutti noi. Non cercarono mai affari o prebende. Uscirono dagli incarichi pubblici o di partito che ricoprirono più poveri di quando c’erano entrati. Ma solo dal
punto di vista economico, s’intende. La leggenda che li circondava e di cui erano certamente consapevoli, non fu mai
un pretesto per ottenere favori privati, ma uno sprone per
dimostrare “di che pasta” fossero fatti, nei loro convincimenti, i comunisti italiani.
• Al Mic l’amore strappa i capelli •
Incontri d’arte a Villa Clerici
l 30 gennaio presso la Galleria d’Arte Sacra dei
Iprima
Contemporanei di Villa Clerici si è tenuta la
di sei conferenze finalizzate allo sviluppo e
l 7 febbraio presso il
IgiaCircolino
di via Terrugè stato presentato, a cu-
e sua moglie avevano deciso di vivere. Visitabile fino al 28 febbraio la mostra, che fa parte del
“Fondo Roehr”, una raccolta pregevole di disegni a china donati nel 2009 dallo stesso artista
al Museo Diocesano di Brescia, offre allo spettatore la possibilità di un viaggio estetico e letterario di grande impatto emotivo nel mondo
della Divina Commedia di Dante.
Dal 7 al 28 febbraio lo spazio della Galleria d’Arte
Sacra dei Contemporanei costituirà una preziosa
cornice anche per un altro capolavoro “Sulle tracce del Santo. Il saio di San Francesco”, un’opera in
bronzo dello scultore Ettore Calvelli proveniente
dalla collezione della storica galleria d’arte milanese Ponte Rosso. Un lavoro originale, ricco di
pathos, quasi una narrazione crittografica: al centro un saio, simbolo della povertà e della semplicità di vita scelta dal Poverello di Assisi e tutto intorno una miriade di figure umane affannate a ricercare e a raggiungere effimeri beni materiali.
Eventi importanti che fanno di Villa Clerici un polo culturale di grande rilievo per Niguarda e per
la città tutta. (Teresa Garofalo)
Per informazioni:02 6470066 dalle 9,30 alle 12,30
dal lunedì al venerdì, [email protected] o
www.villaclerici.it.
al 14 al 20 febbraio presso il
D
Mic - Museo Interattivo del
Cinema, Fondazione Cineteca
Italiana si presenta “L’amore
che strappa i capelli”, rassegna
dedicata alle storie d’amore cinematografiche più emozionanti di sempre (vedi il programma
a pag. 7). Per le proiezioni del 14
febbraio, le coppie che si scambieranno un bacio in biglietteria
avranno diritto a un ingresso omaggio. Prima di
ogni proiezione verrà proiettato un documento
unico, inedito ed estremamente
sentimentale: “Il bacio di Luca
Comerio” (1914) che ci mostra, per
la prima volta al cinema, il primo
reporter cinematografico della
storia, Luca Comerio, filmato dalla sua stessa macchina da presa
in un gesto intimo e appassionato.
Comerio, infatti, si riprende durante una passeggiata romantica
con la moglie Ines Negri che si
conclude con un bacio ardente... un documento solo per veri innamorati!
• Per stare meglio: concerti al Niguarda •
roseguono i sabati musicali all’Ospedale di
P
Niguarda organizzati dalla Fondazione per le
Neuroscienze Massimo Collice onlus nell’ambito
del progetto “Musica per stare meglio”. I concerti si
terranno presso la sala d’attesa degli ambulatori
dell’edificio “Blocco Sud” (piano terra) e saranno ad
ingresso gratuito. Ecco il calendario degli appunta-
menti musicali: sabato 8 febbraio ore 16: Ritmi e
memorie (Quartetto d'Archi Klez); sabato 22 febbraio ore 16: ConcorDanze (M. Verna: Chitarra, R.
Bongianino: Fisarmonica); sabato 8 marzo ore 16:
La donna: una poesia nella musica (D. Gullotto:
Pianoforte); sabato 22 marzo ore 16: Di Tango in
Tango (Le Cameriste Ambrosiane).
• Omaggio di Alex Schiavi a Yoko Ono •
ercoledì 18 febbraio, nel Piazzale della
M
Stazione di Greco - Università Bicocca, il
maestro Alex Schiavi propone un’installazione
cartacea dedicata a Yoko Ono, proprio nel giorno del suo compleanno. La grande artista e
musicista Yoko Ono quel giorno compirà 81
primavere! Yoko Ono, nota come moglie del
Beatle John Lennon, nasce infatti a Tokyo nel
1933. Dopo il brutale assassinio di John non
ha mai smesso di fare arte e di proporre iniziative di pace contro tutte le guerre e violenze nel mondo.
Giovani e democratici crescono. Anche in zona 9
“Abbiamo ideali politici di sinistra, abbiamo vissuto con entusiasmo la primavera milanese di Pisapia, crediamo nella responsabilità della sinistra
per il mondo di domani e abbiamo vissuto con dolore e preoccupazione i drammi del 2013, il periodo delle tessere stracciate, delle divisioni, della frustrazione
che per molti sembrava definitiva… Così ci siamo sentiti il dovere di impegnarci personalmente.”
nato in zona un nuovo soggetto politico: il
Circolo Isola di Ventotene, che riunisce i
È
Giovani Democratici della Zona 9. Li vado a
incontrare nella sede Pd di via Hermada, che
ospita le loro riunioni, e il primo impatto è positivo: incontro davvero dei giovani-giovani,
tutti ragazzi tra i 18 e i 24 anni, tutti studenti universitari o liceali, alcuni, i fondatori, già
“veterani”, altri che partecipano per la prima
volta alla riunione.
In questi anni i partiti, anche il Pd, hanno avuto grandi difficoltà nel reclutamento di nuovi militanti ventenni e proprio
ora, dopo questo annus horribilis di delusioni elettorali, governo mal digerito e lacerazioni interne… eccovi qui! Come mai?
Mi risponde Giuseppe Palazzo, il Segretario del Circolo, ma nella successiva chiacchierata intervengono un po’ tutti, informalmente e con
passione, in particolare Daniele Rietti e Michele Molè.
“Forse proprio per questo. Tutti noi abbiamo ideali politici di sinistra,
abbiamo vissuto con entusiasmo la primavera milanese di Pisapia, crediamo nella responsabilità della sinistra per il mondo di domani e abbiamo vissuto con dolore e preoccupazione i drammi del 2013, il periodo delle tessere stracciate, delle divisioni, della frustrazione che per
molti sembrava definitiva… Così ci siamo sentiti il dovere di impegnarci personalmente per fare quel che sappiamo, quel che possiamo”.
Vi conoscevate già o è l’incontro di percorsi individuali?
“Ci siamo conosciuti qui, nessuno di noi eredita la passione della militanza dalla sua storia familiare ma abbiamo capito subito di avere in
comune l’esigenza di migliorare il Pd per migliorare l’Italia”.
Una passione in controtendenza con le statistiche che vedono
tra i vostri coetanei una travolgente diffidenza per la politica
Vittorio Sardo
in generale. Cosa vi sentite dire dagli amici quando raccontate di questo impegno?”
“Soprattutto una reazione di curiosità, e anche complimenti e incoraggiamenti personali, magari col taglio umoristico di un simpatico sfottò,
ma nessuna chiusura.”
Eppure pare che, tra i 20-30enni, tutti i partiti vengano in larga misura accomunati e confusi in un generico giudizio di condanna. Le analisi in merito sono abbastanza unanimi.
“Non caschiamo nelle sirene dei giudizi superficiali, del ‘tutto uno
schifo’. Le parole d’ordine distruttive, alla Grillo, non ci coinvolgono, ne
sentiamo la falsità soprattutto perché se si sostiene che tutti sono uguali, si fa un enorme favore ai peggiori. È vero certamente che di errori nel
centrosinistra ce ne sono stati tanti, anche gravi, ma proprio per questo ci siamo detti che dovevamo rimboccarci le maniche personalmente: dove non sono riusciti i ‘grandi’, ci dobbiamo provare noi!”
Vi pensate come un circolo tematico sulle questioni giovanili o farete politica a 360 gradi?
“Come si può capire già dal nome che abbiamo scelto, il nostro interesse prioritario è quello per l’Europa di domani, crediamo che
per noi ma anche per i meno giovani sia indispensabile imparare
a ragionare sempre di più in ottica europea, il nostro destino, piaccia o no, è lì e quindi l’abbiamo scelto come argomento per la nostra prima iniziativa pubblica, nello scorso dicembre, con il prof.
Piero Graglia. Continueremo sul filone europeista, declinandolo
su tematiche diverse: lavoro, ambiente, diritti, pace, sapere…
Tutti i grandi temi passano per l’Europa, e l’appuntamento elettorale di maggio è importantissimo”.
Aspettate quella scadenza con ottimismo o con preoccupazione?
“La preoccupazione principale è per la rassegnazione: la nostra
generazione è frastornata, sofferente per il presente e diffidente
sul futuro. Ma rintanarsi nello sfogatoio di Facebook, lamentarsi o inveire non può bastare. Eppure per molti è così e ne potrebbe derivare una ventata di antieuropeismo, di populismo localistico o, più facilmente ancora, di astensionismo. È questo il nemico principale. Se cade il sogno di un’Europa unita, noi giovani
saremo i primi a rimetterci, bisogna che lo capiscano tutti.”
E come intendete agire? Avete la piena collaborazione
del Partito Democratico senior?
“Per ora collaboriamo soprattutto coi Gd delle altre zone di Milano
e con i Consiglieri di Zona, soprattutto i più giovani. Siamo molto
riconoscenti al Circolo Rigoldi che ci ospita e agli altri che accoglieranno le nostre iniziative. Le programmiamo anche stasera, cercando di pensarle con un taglio meno tradizionale, più coinvolgente per i partecipanti, anche valorizzando le possibilità della rete,
ma non vogliamo rinunciare alla vicinanza fisica, allo stare insieme e a parlare guardandoci in faccia e magari anche divertendoci
un po’, con un po’ di musica… Un’altra risorsa importantissima
sono le scuole superiori e le Università di zona, Bovisa e Bicocca,
sia per gli studenti che per le competenze dei docenti. E dovremo
affrontare anche il difficile scoglio dell’autofinanziamento…
Insomma, stiamo partendo e vogliamo farlo bene”.
Come si può raggiungervi?
“Con la mail, [email protected], e sulla nostra pagina Facebook, Isola di Ventotene (https://www.facebook.com/GDzona9?ref=hl). Fatevi avanti!”
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 9
SCUOLA IN
ONA
a cura di Antonietta Gattuso
Centenario della Cesari: una lezione lunga un secolo
P
er un bambino la propria scuola è
importantissima, è la prima sede di
socializzazione consapevole. E che si ricorderà per sempre. Forse per questo
Giacomo, un alunno della Cesari, ha insistito tanto perchè “Zona Nove” si occupasse di questa iniziativa.
L’Associazione Genitori ha intenzione
nel centenario della scuola di ricostruirne la storia. Essa ha attraversato due
guerre mondiali e l’intera storia della
Repubblica Italiana. Sono molti i documenti storici ritrovati in un anno di lavoro e che saranno condivisi con la cittadinanza durante le nostre feste di
Primavera e di Fine Anno Scolastico.
La scuola nasce come “scuola all'aperto”
destinata ai bambini gracili, che attraverso la vita all’aria aperta potevano
guarire oppure evitare di ammalarsi di
tubercolosi, malattia assai diffusa ai
tempi. La sede originaria era alla
Bicocca degli Arcimboldi, poi su iniziativa di alcuni benefattori privati come le
famiglie Erba/Visconti di Modrone,
Pirelli, Bertarelli, nel 1914 viene trasferita in via Cesari, un’oasi verde nella
campagna niguardese. La prima palazzina che viene costruita esiste ancora oggi
ed è intitolata alla famiglia Erba. Nel
1927, su iniziativa del medico Ambrogio
Bertarelli e sul progetto dell'ing. Secchi,
viene realizzata la bellissima "Palazzina
Bertarelli" che è stata appena ristrutturata.
I bimbi provenivano da tutta Milano e
venivano portati a scuola grazie ad un
servizio di trasporto del Comune, un
tram detto “sgicherlin” che dalla città
trasportava i ragazzi, accompagnati da
insegnanti e inservienti presso la
“Cesari”. Qui gli alunni studiavano, coltivavano l'orto, si sottoponevano a “bagni
di sole” e seguivano una dieta particolarmente ricca per quei tempi.
Ancora oggi la struttura è ricca di spazi
aperti, viene coltivato un orto grazie al
lavoro preziosissimo di “nonno Carlo” e
ieri
viene praticata l’apicoltura. Non ci sono
più gli animali, ma ci raccontano che un
tempo ci fossero galline e anche un asinello.
Ora, ci piacerebbe che chi ha frequentato questo plesso scolastico nel corso degli
anni, ci aiutasse con i propri ricordi e le
proprie foto a regalare, ai nostri bambini
e a quelli che verranno, un quadro di
quel che la Cesari è stata e di quel che è
ora. Se poi riuscissimo a rintracciare degli alunni-nonni sarebbe bellissimo raccogliere i loro racconti e capire come fosse la scuola e il quartiere di Niguarda
qualche anno fa. Abbiamo creato una pagina facebook “Cesari il centenario della
scuola all'aperto” (https://www.facebook.com/CentenarioCesari?fref=ts). Chi
lo vorrà potrà inviare direttamente il
materiale che dovesse trovare oppure
contattarci via email ([email protected]). (Letizia Paratore,
mamma di Davide - Associazione
Genitori Cesari)
oggi
Autogestione al Righi e al Galvani
Licei aperti, si parla di mafia e povertà
er la prima volta insieme le due scuole hanno promosso, l’ultiP
ma settimana di gennaio, tre giorni di didattica alternativa.
Incontri con giornalisti, magistrati, economisti, produttori cinematografici. Gli studenti: “Un modo per esprimere dissenso senza urla, con la cultura”. Lezioni tradizionali sospese, studenti in cattedra, professori ai dibattiti con i tanti esperti: da Milena Gabanelli
a don Nicolini; dal magistrato Enrico Zucca, il pm del processo sulla Diaz, a Filippo Taddei, responsabile economico del Pd. E poi ancora, giornalisti, produttori cinematografici, economisti e giuristi,
esponenti di Libera contro le mafie. A scuola, per tre giorni di
realtà e di un’altra cultura possibile. È l’autogestione nei licei Righi
e Galvani. Per la prima volta insieme e in contemporanea.
“Il nostro obiettivo è dare la possibilità a tutti gli studenti di approfondire temi che normalmente non sarebbero trattati durante
l'anno scolastico e di creare anche con la cittadinanza, durante i po-
meriggi, un dibattito il cui livello sia il più alto possibile”, spiega
Giorgio Mazzanti, rappresentante di istituto del Liceo Scientifico
Righi. “Crediamo che in questo momento ci sia bisogno di molta serietà, per questo abbiamo voluto evitare quella forma di protesta che
ormai è molto comune nei giovani: l’occupazione. Pensiamo e speriamo che queste tre giornate possano essere un modo efficace di esprimere il nostro dissenso senza urla e atti di forza, ma con la cultura
e l'informazione”. “ Il senso? Uscire dagli steccati delle nostre singole scuole, informare, coinvolgere gli studenti, permettere loro di
esprimersi”, aggiunge Francesco Stampini, rappresentante al Liceo
Galvani. Professori e presidi concordano, le lezioni si tengono per chi
ha bisogno di non fermarsi, come i ragazzi delle quinte. In quei giorni nei due licei si è parlato di tutto:di crisi economica;di Costituzione
e democrazia; di “giovani, scuola e didattica”; di povertà e della trattativa Stato-mafia; di carcere e diritti.
Poesiàmoci in Zona Nove alla III edizione
l Concorso di Poesie per le Scuole Primarie
Isentato
e Secondarie di I grado della Zona 9 è predall’Associazione Amici di “Zona
Nove”, con il patrocinio del Consiglio di Zona.
Sono state spedite le lettere e il Regolamento
del Concorso a tutti i presidi e a tutti gli insegnanti.Si raccomanda di consegnare gli elaborati dei bambini e dei ragazzi entro il 28 febbraio, fissando un appuntamento direttamente a scuola con la coordinatrice del Concorso,
Antonietta Gattuso, oppure consegnandoli
presso le segreterie o le presidenze. Per maggiori informazioni e per la consegna, potete
scrivere all'indirizzo e-mail [email protected]. Quest’anno si può scegliere se partecipare con un tema libero oppure scrivere
sul tema della legalità. La partecipazione è
gratuita ed è richiesta la preziosa collaborazio-
ne degli insegnanti per la composizione degli
elaborati, da far eseguire ai bambini e ai ragazzi, possibilmente in classe, durante le ore
di lezione. Il Concorso si articola in due sezioni: per la sezione A concorrono i bambini dai 9
agli 11 anni o che comunque frequentano il IV
e il V anno della Scuola Primaria; per la sezione B concorrono i ragazzi dai 12 ai 14 anni o
comunque che frequentano il I, II e III anno
della scuola ssecondaria di I grado. Le opere
possono essere presentate scritte a mano o al
computer, in un’unica copia corredata di nome, cognome, indirizzo, numero telefonico,
classe e scuola di appartenenza. Sotto ogni
elaborato deve essere riportata l’autorizzazione per il trattamento dei dati personali, firmata da uno o da entrambi i genitori o da chi ne
fa le veci. La premiazione avrà luogo in una
data ancora da destinarsi e comunque non oltre la prima metà di maggio, c/o l’Auditorium
di Viale Ca’ Granda 19, alla presenza del
Presidente dell’Associazione Amici di “Zona
Nove”, Lorenzo Gomiero; del presidente del
Concorso, direttore Luigi Allori; del presidente
della giuria, poetessa Serena Siniscalco e della commissione giudicatrice. I premiati riceveranno a scuola, la relativa comunicazione-invito. L’invito alla cerimonia di premiazione
sarà distribuito a tutte le scuole partecipanti,
indipendentemente dai risultati. Verranno
premiati i primi tre classificati per ogni sezione. Verrà donato a ognuno un premio e un relativo attestato. Saranno previsti attestati di
merito per i ragazzi, per le classi e per le scuole che verranno segnalati dalla giurìa.
I ragazzi della Cassinis,
il giornalista Pietro Colaprico
e l’editore Silvio Malvolti
unedì 20 gennaio si è svolto al Teatro della Cooperativa il
L
terzo appuntamento della seconda edizione di “Testimoni.
Esperienze Raccontate, Passaggi di Vita”. Le serate hanno tre
obiettivi principali: raccontare ai ragazzi dei percorsi lavorativi positivi; ricevere la testimonianza di adulti che trovano nel
proprio lavoro un modo significativo, creativo e responsabilizzante di stare nella società; e infine passare un po’ di tempo
piacevole e interessante insieme…
Tema centrale della serata l’informazione, con ospiti Pietro
Colaprico giornalista de “La Repubblica”, saggista e romanziere e Silvio Malvolti, editore digitale e ideatore di “BuoneNotizie.it”. La serata è trascorsa piacevolmente con una chiacchierata basata sulle domande dei ragazzi delle classi terze C e D
della scuola media Cassinis, che hanno “studiato” il loro profilo sul web e sui media, a cominciare da quale futuro vedevano
per se stessi da ragazzi, quale è stato il percorso che li ha portati alle scelte professionali di oggi, i percorsi di studio intrapresi, i problemi incontrati. Le prime risposte hanno subito consentito di delineare la loro personalità: per Colaprico tutto nasce a Putignano, grazie a un’insegnante di lettere che che ne
intuisce le qualità e la capacità di raccontare e di scrivere storie; per Malvolti invece il percorso ha inizio dalla “conversione”
all’informatica di un percorso di studi tecnico, fino al lavoro in
un grande quotidiano per tornare poi come editore al punto di
partenza informatico.
A ognuno di questi incontri i ragazzi trovano consigli, rassicurazioni e un tema che ricorre: il mondo fuori dalla scuola (ma
anche al suo interno) non è “facile”, ma se vuoi, se vuoi davvero e sei disposto a metterti in gioco, le opportunità ci sono. E le
strade da percorrere possono essere tante e diverse: la vita, gli
incontri con le persone, gli interessi che scopri di avere, possono condurti anche dove non avresti immaginato.
La serata si conclude come le altre in un clima familiare e con
l’impressione che tra i ragazzi e queste persone “di successo”, ci
sia stato uno scambio vero. Infine, Coop Lombardia ha “omaggiato” i “testimoni” con una sporta di prodotti a marchio (tra cui
alcuni prodotti di Libera Terra, a sostegno delle cooperative che
quotidianamente si impegnano nel rendere produttivi i terreni confiscati alle mafie).
Prossimo appuntamento il 26 febbraio alle 18, sempre al
Teatro della Cooperativa: tema centrale l’ambiente, ospiti
Tomaso Colombo, responsabile della Comunicazione del Parco
Nord, e Alessio Satta, direttore esecutivo dell’Agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna.
Il progetto, nato da un’idea di Ilaria Tameni, insegnante
della scuola media di Brugherio, comune dove si è svolta
la prima edizione e dove si tengono incontri paralleli, ha
visto il sostegno de “La Bella Impresa”, Associazione per la
promozione cooperativa fondata da Legacoop Lombardia e
Confcooperative Milano ed ha incontrato la collaborazione
del Teatro della Cooperativa, della Cooperativa Pandora,
di Rita Pelusio, che ha regalato le sue vignette per il materiale di comunicazione, e il patrocinio del Comune di
Milano, settore Zona 9.
Fondamentale per la buona riuscita del progetto l’impegno dei
ragazzi, seguiti dai loro insegnanti, che prima di ogni incontro
approfondiscono il profilo degli ospiti e si organizzano per intervistarli. (Valeria Malvicini)
All’Università Bicocca
crediti di merito agli studenti
ateneo ha introdotto il ‘credito di merito’, un incentivo economico
L’
per gli studenti con media alta e esami sostenuti nei tempi, indipendentemente dalla fascia di reddito. Cinque opzioni di spesa a scelta dello studente: dalle tasse ai libri fino ai corsi di lingua e allo studio all’estero. Il sistema dei crediti di merito, che hanno un valore di
125 euro ciascuno, entrerà in vigore a partire dal prossimo anno accademico ed è destinato sia agli studenti iscritti al primo anno delle
lauree triennali e delle magistrali a ciclo unico sia agli studenti che si
laureino in corso nelle triennali o nelle lauree a ciclo unico.
I crediti sono attribuiti sulla base dei risultati raggiunti e possono essere spesi, entro due anni, per ottenere uno sconto sulla tassa di iscrizione all’anno successivo o a un master, per i laureati,
oppure in aggiunta alla borsa Erasmus per trascorrere un periodo all’estero, per acquistare libri di studio o iscriversi a corsi di lingua o per avere rimborsi parziali degli abbonamenti al trasporto
locale (questa opzione dipenderà dalla sottoscrizione di una convenzione fra l’ateneo e le aziende di trasporto).
Natale sull’albero
e Educatrici della Scuola dell’Infanzia di via Toce 7 segnaL
lano che, con i genitori e i bambini, hanno creato gli addobbi di Natale e li hanno appesi sugli alberi dei giardinetti
“Bruno Munari” di fronte alla Scuola.
Zona 9 chiama: Auto Mutuo Aiuto risponde
Primo Carpi
el numero di ottobre scorso,
N
il nostro giornale riportava
un’intervista ad Amadio Totis, direttore dell’Associazione Amalo
(Auto Mutuo Aiuto Lombardia)
in cui si illustravano missione,
storia, caratteristiche, progetti.
Alla base una vera e propria rivoluzione copernicana che mira al
superamento dell’ombra del problema dentro di noi prima che
alla sua soluzione.
I numeri sono imponenti. Solo in Lombardia ci sono oggi più di
1000 gruppi che si ispirano al metodo Auto Mutuo Aiuto nei
più svariati contesti di “disagio”.
Lutto, alcoolismo, tabagismo, stress da lavoro, stress da non lavoro, dolorose situazioni familiari, dipendenze, ne costituiscono le ragioni più frequenti, ma i motivi che possono aggregare
ONA NOVE 10
un gruppo per condividere una criticità ed elaborare percorsi
individuali di superamento sono pressoché infiniti.
Due gli sportelli di consultazione e assistenza già operanti in
Lombardia (Garbagnate, Rho); ma ora se ne sta costituendo uno
di “Promozione Ama” proprio in Zona 9.
In tale prospettiva sabato 1 febbraio Niguarda Noi (progetto comunale per la promozione della coesione sociale in zona
Niguarda) e Amalo hanno organizzato un incontro aperto a tutti (operatori sociali, rappresentanti politici, semplici cittadini)
presso la Scuola di Impresa Sociale di Sis (Sistema Imprese
Sociali) di via Ciriè, 9. Un esempio immediato di collaborazione
tra protagonisti della coesione di territorio.
Abbiamo partecipato all’incontro e ne siamo usciti con una forte
impressione. Amalo interpreta bisogni di tutta la comunità e grazie a partner come Consorzio Sis e Niguarda Noi propone percorsi di formazione non fini a sé stessi ma tesi a far nascere e funzionare i gruppi di auto e mutuo soccorso. Questi corsi base sono gra-
tuiti, e sempre gratuitamente Amalo accompagna i facilitatori da
lei così formati per diversi mesi (tirocinio). Dopo un anno richiede
loro anche un test di verifica, ma il tutto è sempre finalizzato a far
camminare i gruppi Ama con le proprie gambe. È essenziale tenere a mente che il facilitatore non è un corpo estraneo al gruppo,
ma condivide con i membri lo stesso bisogno di trovare un comune percorso di benessere. Il facilitatore, cioè, è un portatore di metodo, non di soluzione. Amalo propone inoltre una tappa successiva per far evolvere in “promotore” la figura del facilitatore, chiedendo che dai quadri dei promotori emergano idee progettuali
(nell’intervista di ottobre si citavano i progetti “Legami di cura”
per l’universo Alzheimer e “Tesori di famiglia” per l’universo delle disabilitá). Il tutto ancora gratuitamente.
Prossimo appuntamento: Corso Base 21-22 febbraio presso via
Cirié 1. La partecipazione é gratuita. Info: [email protected]
- www.amalo.it - [email protected] - numero verde 800135437.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
Pagina web: www.niguarda.eu
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Affori, Bovisa,
Bruzzano, Comasina
e Dergano
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Patrizia
FEBBRAIO 2014
Anno 6 - n. 60
ONA NOVE
GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - PRATOCENTENARO - ISOLA
Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281 - e-mail: [email protected] - Supplemento di “Zona Nove”
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”,
via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi).
Cell. 347.5447285
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Direttore: Luigi Allori. Redazione di “Zona Nove”: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo,
Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Redazione del supplemento Isola: Sergio Ghittoni (responsabile), Primo Carpi, Gilda Ciaruffoli, Diana Comari, Roberto Lana, Penelope Dixon Giaouris, Angelo Longhi,
Maria Antonia Vetti. Collaboratori: Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo
Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Diana Roca, Caterina Sinisi, Gero Urso, Luigi
Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione: Lorenzo Gomiero. Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
M5 Isola: l’inaugurazione è prevista per i primi di marzo
E intanto si sta preparando una festa di due giorni
ultima riunione della comL’
missione Sicurezza è stata il
6 febbraio. Risolti i problemi di
sicurezza delle scale mobili della
nuova stazione Garibaldi, con
l’arrivo dalla Cina delle quattro
balaustre da 110 centimetri di
altezza (e non 90 come inizialmente installate - probabilmente in linea con gli standard di
statura asiatici) ora nel mirino
c’erano le rotaie. “Metro 5 S.p.A.
precisa - diceva una nota dello
scorso dicembre - che si sono rese necessarie ulteriori prove per
valutare adeguatamente il comportamento dell’armamento e
delle saldature delle rotaie sulla
tratta Zara - Garibaldi”. Il tracciato che i nuovi treni completamente automatizzati e di ultima
generazione (senza conducente) dovranno percorrere non è certo
di quelli più semplici. Le due nuove stazioni della linea Lilla ad
alta tecnologia si inseriscono infatti in un tracciato altimetrico
molto complicato perché passa sopra il passante ferroviario e sotto la stazione della linea 2, con continue curve e saliscendi.
Il 6 febbraio, comunque, doveva completarsi la fase di pre-esercizio delle fermate Isola e Garibaldi di 45 giorni prevista dalle
norme. Terminati i test e ottenuto il nullaosta dalla Commissione di Agibilità, sarà finalmente il grande momento dell’apertura al pubblico.
La data dell’inaugurazione è prevista per i primi marzo: due giornate di eventi che coinvolgeranno sia la Piazza Gae Aulenti che il
quartiere Isola. Il tema conduttore delle iniziative è la “mobilità
sostenibile”. Durante la prima giornata i luoghi degli eventi saranno Piazza Gae Aulenti e l’asse via de Castillia-via Volturno; il
secondo giorno saranno coinvolte anche altre zone del quartiere. La organizzazione delle iniziative nel quartiere vede coinvolte varie Associazioni presenti
all’Isola, che hanno saputo per
l’occasione creare una buona rete
collaborativa. Obiettivo dichiarato, ad esempio, cogliere questa occasione per organizzare il 2 marzo delle iniziative su Cavalcavia
Bussa, un inizio di quella sperimentazione dell’uso di questo
spazio della quale si è parlato anche nell'incontro del 20 gennaio
con la vice-sindaco.
La Lilla, che ad oggi opera fra i
capolinea di Bignami e Zara
(con fermate a Ponale, Bicocca,
Ca’ Granda, Istria, Marche) amplierà il suo bacino d’utenza con la
nuova tappa a Isola, ma soprattutto grazie all’interscambio con la
M3 alla stazione di Garibaldi, da dove transitano anche i treni suburbani del Passante. E, in previsione del forte incremento di passeggeri, Atm ha annunciato che il tempo d'attesa tra un convoglio e
l'altro sarà ridotto da 6 a 3 minuti. Novità anche rispetto all’orario:
la Lilla chiuderà a mezzanotte e non più alle 22.
Inaugurata il 10 febbraio dello scorso anno, la M5 ha davanti a sé
ancora parecchia strada prima che i lavoro di costruzione possano dirsi conclusi. Il progetto originale prevede infatti che raggiunga il capolinea San Siro Stadio entro il 1 maggio 2015, giorno d’inaugurazione di Expo 2015. Si riuscirà nell'impresa di recuperare il ritardo e rendere operative le cinque stazioni che separano
Garibaldi dal Meazza? Per questa sfida, nei mesi scorsi, il
Comune ha deciso di mettere a disposizione 79 milioni di euro in
più per accelerare i lavori. (Primo Carpi)
Accade all’Isola
• Trovato lo spazio per gli “anziani dell’Isola” In attesa del
Centro Civico, è stato reperito uno spazio comunale da poco libero in
via Pepe 38, che sarà presto “consegnato” al Consiglio di Zona e, da
qui, ai suoi nuovi “proprietari”.
• L’Isola ha accolto “Tutta la Milano Possibile 2014” con due
eventi presso il Centro Sociale Anziani di via Montegrappa e la
Associazione al Confine presso l’Arci Metissage di via De Castillia. Ritorneremo sull’Isola dei servizi e dell’associazionismo con
un apposito reportage.
• Continuano i corsi di autoproduzione di Aiab Lombardia presso la Nuova Stecca, via Castillia, 26. Dopo le conserve e
la birra, passiamo ora ai cosmetici, ai saponi e ai detergenti per la casa! Il tutto, con ingredienti bio, ecologici e “cruelty free”! Impareremo a
preparare detergenti, creme e saponi con ricette semplici e alla portata di tutti. Il corso, che si svolgerà in quattro incontri serali da due ore
ciascuno (dalle 20.30 alle 22.30) nelle giornate del 6 - 13 - 20 - 27 febbraio. Costo euro 80 per intero corso, euro 20 per incontro.
• La mostra-progetto “Ongoing Fight-Specific Isola” di
Isola Art Center è approdata ai locali di Sale Docks a Punta della Dogana di Venezia. La traccia dei conflitti urbani rappresentati nella mostra e che hanno segnato il nostro quartiere entra oramai nella storia. (Primo Carpi)
L’Isola e la Notte della Libertà
entrale e fortemente partecipata è stata la bella Notte della
C
Libertà organizzata dall’Anpi dell’Isola presso il salone 1 Maggio
di via Sebenico. Molto seguite anche quelle delle 36 iniziative pubbliche patrocinate e coordinate dal Consiglio di Zona 9 in 23 luoghi dei
suoi quartieri (Isola, Dergano, Bovisa,Niguarda e Affori-Comasina),
che si sono tenute nel nostro quartiere. Ricordiamo prima di tutto le
iniziative dell’Anpi:
• “La Notte della Libertà” presso Salone Primo Maggio via Sebenico
21. Teatro concerto di Stellerranti. Con la partecipazione dell’ensemble vocale “Coro di Micene”. Quasi una riflessione in musica sul concetto centrale della Pasqua Ebraica: la Libertà. Un itinerario in autentico “spirito klezmer”che va dai brani di Tradizione alle trasgressive canzoni del cabaret berlinese, sino ai canti di rivolta dei ghetti e dei
campi. Accompagnano ed introducono le parole di Eli Wiesel, Claude
Lanzmann, Margo Minco, Primo Levi...
• Presentazione del libro “Buttati giù, zingaro”, presso la libreria Isola Libri, via Pollaiolo 5. Con Dijana Pavlovic, attrice e vice presidente della Federazione “Sinti e Rom Insieme”. C’è stato
anche un olocausto degli tzigani d’Europa. 500.000 sterminati
nei campi di concentramento nazisti insieme a ebrei, omosessuali e oppositori politici. Il libro racconta la vicenda intrecciata di
due eroi dello sport tedesco: il sinto “Rukeli” Trollmann, l’agile
pugile della città vecchia di Hannover, beniamino del pubblico
maschile e femminile della Repubblica di Weimar, pretendente
per il titolo di campione nazionale nei pesi mediomassimi e Tull
Harder, il grande centravanti della squadra di Amburgo e della
nazionale tedesca che aderisce subito al nazionalsocialismo, entra nelle Ss e viene impiegato nei Lager. Nella Germania nazista
del 1942 rom e sinti saranno perseguitati perché “razza” da sterminare come la “razza” ebraica. Espulso dall’esercito perché zingaro, Rukeli finisce nel campo di concentramento di Neuengam-
me dove incrocia Tull Harder. Il destino dell’uno è di porre fine al
destino dell’altro, una fine che sarà l’ultima espressione dell’orgoglio e della dignità dello “zingaro”.
Infine ricordiamo alcune delle iniziative del Consiglio di Zona 9:
• “A Virtual Memorial Milan 2014”: 4 proiezioni video di “Sfc - Shoah
Film Collection” presso Visualcontainer - Spazio Vundes, via
Confalonieri 11 - Tel. 347 7813346.
• “Theresienstadt: un lager modello” (mostra fotografica), a cura del
Comitato Soci Coop Milano Ornato presso Galleria Spazio Ostrakon,
via Pastrengo, 15 - Tel. 331 2565640.
• “Gli Altri siamo noi”, mostra interattiva a cura di “Casa per la Pace
- Milano” Stecca 3, via G. De Castillia 26 - [email protected].
• Incontro-conferenza “Vite indegne di essere vissute: nazismo e
disabilità”, a cura di Associazione L’abilità Onlus. A seguire video
“Ausmerzen” di e con Marco Paolini Stecca 3, via G. De Castillia
26 - [email protected].
• “Tra musica e memoria”, a cura del musicista Manuel Buda, in collaborazione con Shorashim - Laboratorio musicale per bambini dai 7
ai 10 anni, presso Spazio Zona K, via Spalato 11 - Tel. 0297378443.
• “Il Golem, come venne al mondo”, proiezione e rimusicazione del
film muto “Der Golem”, regia di Paul Wegener, Germania, 1920, a
cura del Comitato Soci Coop Milano Ornato, Spazio Zona K, via
Spalato 11 - Tel. 0297378443.
• “Le rose bianche - Commemorazione di don Eugenio Bussa”,
musica e poesie ebraiche al femminile. Intervento dell’Associazione Don Bussa in ricordo del sacerdote dell’Isola, diventato “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato molti ebrei dalla deportazione e dallo sterminio nazista, presso il Teatro Verdi, via
Pastrengo 16 - Tel. 026880038.
• “Destinatario sconosciuto”, a cura del Teatro del Buratto, via
Pastrengo 16 - Tel. 026880038.
Centro civico e cavalcavia
Presto i progetti
20 gennaio u.s. incontro a Palazzo Marino per discutere il prossimo
Iallallancio
dei concorsi internazionali legati al Centro Civico dell’Isola e
riqualificazione del Cavalcavia Bussa. Presenti il vicesindaco Ada
De Cesaris, il suo staff, il prof. arch. Giulio Ernesti e la dott.ssa Africa
Sunico di Isola Pepe Verde (Ipv).
Il Vicesindaco ha comunicato che il prossimo passaggio (entro 10/15
giorni) sarà la delibera di Giunta volta a istituire i due bandi Centro
Civico e Bussa con i relativi stanziamenti a bilancio. Con riferimento a
Ipv c’è stata inoltre la rassicurazione sul fatto che il giardino non è al
momento interessato da questi concorsi e che l’Amministrazione ha intenzione di tutelarlo finché sarà in carica.
A proposito dei concorsi il vicesindaco ha ricordato che nello scorso autunno è stato svolto il lavoro preparatorio insieme all’Ordine degli
Architetti per assicurare ampia partecipazione e massime garanzie di
trasparenza e certezza legale. La internazionalizzazione dei concorsi di
architettura risulta indispensabile oltre la soglia dei € 500.000; i concorsi inoltre devono garantire libero accesso e assoluto anonimato nella fase di valutazione (selezione dei primi 10 progetti meritori e poi secondo grado con assegnazione al vincitore).Non sarà possibile (come invece ipotizzato in un primo tempo) prevedere fasi di valutazione intermedia con la partecipazione dei cittadini. Si potrà invece nominare un
rappresentante nelle commissioni, tenuto ovviamente al totale riserbo.
Quanto detto è d’obbligo poiché si parla di € 2.300.000 per il centro civico e € 5.500.000 per il Bussa. I fondi sono già accantonati e sono il
frutto degli accordi di stipula tra comune e investitori risalenti alla
metà degli anni ‘90. Soldi spendibili salvo improrogabili fabbisogni della cassa comunale.
Con quali tempi? Quelli delle tempistiche di delibera, pubblicazione e
conseguente lancio che presumono la prima fase dei concorsi per questa estate, poi la progettazione esecutiva e gli appalti con l'inizio delle
opere nel 2015 e la conclusione nel 2016.
Con quali contenuti? Quello delle sintesi conclusive dei progetti partecipati che hanno ben messo in luce i bisogni e i possibili desideri degli
abitanti come uno studio sociologico da rispettare e ascoltare. I bandi
stessi in tutti i contenuti (funzioni, parametri criteri di valutazione) saranno messi a punto e finalizzati recependo tutto il lavoro fatto durante il percorso partecipato.
In particolare per il Bussa si parte da una fase sperimentale di pedonalizzazione del cavalcavia che diventa una nuova piazza pubblica attrezzata per lo svago, lo sport e il tempo libero, connessa con l’asta pedonale che da piazza Gae Aulenti-corso Como-corso Garibaldi-centro
creerà così una grande area priva di traffico. L’orientamento dell’Amministrazione sulla base anche degli studi di flusso fatti è verso la pedonalizzazione completa del cavalcavia.Tuttavia all’interno del concorso potrebbe essere lasciata la libertà di delineare due scenari (pedonalità totale e traffico a velocità ridotta). Con l’intenzione di discutere il tema in un incontro pubblico con il quartiere. La definitiva pedonalizzazione del Bussa determinerebbe anche la revisione dei flussi di traffico dell’Isola che diventerebbe un quartiere a traffico 30 o addirittura 20
km/h nel suo insieme.Via Pepe verrebbe a sua volta ricalibrata e pedonalizzata con incremento della superficie a verde.
Prossimi passi : assemblea pubblica con il quartiere ed esperimenti di
chiusura temporanea del Bussa e promozione di eventi e iniziative sul
cavalcavia.Varata la delibera, e prima della formalizzazione dei bandi,
il vicesindaco intende convocare un’assemblea pubblica con il quartiere per presentare i frutti del lavoro fatto sinora e ascoltare le opinioni
al riguardo, specialmente nei confronti dell pedonalità. L’assemblea dovrebbe anche fare il punto rispetto alle funzioni e ai bisogni dei cittadini rispetto alla Casa del Quartiere.
Con il contributo di tutti i presenti, poi, si è pensato che coerentemente con il progetto di pedonalizzazione, e per godere immediatamente di questa grande area vuota, sul Bussa si possono organizzare eventi temporanei o periodici, kermesse, attività artistiche o
sportive che lo facciano immediatamente sentire vivo e parte attiva del quartiere. L’inaugurazione delle due stazioni di Isola e
Garibaldi della linea lilla potrebbe esserne un esempio. Sarà importante anche in questo contesto l’impulso propositivo dei partecipanti al percorso partecipato, oltre che quello delle varie associazioni e realtà del quartiere (Ipv incluso). Per fine mese nuovo incontro per valutare i due bandi e introdurre migliorie e rettifiche.
In chiusura, coerentemente con l’impulso propositivo sollecitato, è stato chiesto al vicesindaco se non ci fossero margini di manovra per cogliere questa occasione (forse irripetibile) individuando una soluzione
in grado di garantire un futuro certo per il giardino di Ipv,della sua particolarissima esperienza e nel quadro del ridisegno funzionale di tutta
l’area del ponte Bussa. (Sintesi della relazione di Tiziana Freti,
Claudio Casolo, Francesco Togni)
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 11
ATTIVITÀ CULTURALE
Dieci anni di progetti sociali alla multicore CasaLoca
o scorso 17 otL
tobre CasaLoca, il centro sociale
di viale Sarca 183,
ha spento la sua
decima candelina
di solidarietà col
quartiere e col mondo: non tutti, infatti, sanno che dietro
quella facciata di
occupazione e graffiti ci sono progetti
di rilevante interesse sociale che,
nati nel tempo,
hanno permesso
all’intero quartiere di animarsi di un turbinio di eventi, concerti e pranzi all’insegna della cooperazione.
Ma partiamo dalle origini. Il 17 ottobre 2003 un gruppo di stu-
denti attivisti dell’associazione Ya Basta! Milano, nata in Italia
nel 1996 per supportare la lotta dell’Ezlin in Chiapas, occupa
un edificio vuoto in zona Bicocca: da subito questo diventa sede
dell’associazione milanese, presente in tutti gli interventi di autonomia tra Chiapas, Palestina, Iraq, Argentina, Brasile,
Ecuador e Bolivia.
Il passo successivo è stato quello di diventare la sede per l’agenzia per i diritti Action Milano, costituita da attivisti che operano direttamente sui diritti negati (casa, reddito, conoscenza) e
che aiutano gratuitamente i migranti sull’accesso alla cittadinanza, soprattutto se si trovano in stato di clandestinità.
Da questo momento in poi, CasaLoca ha lavorato a progetti che
rendessero vivo e frequentato il centro sociale, così periferico rispetto ad altri. Dopo il progetto Cafè rebelde zapatista che, nato nel 2002, fornisce sostegno alle cooperative di coltivatori di
caffè nella zona Altos del Chiapas per far conoscere anche in
Italia la realtà delle comunità indigene, risale al 2004 il progetto Locanda Autogestita, una vero studentato riservato a quegli
universitari che, fuori sede, spesso faticano a trovare un alloggio che non sia solo vicino alla propria università ma che di-
sponga anche di prezzi “da studente” con stanze doppie e diversi spazi comuni (salotto, cucina, lavanderia, aula studio e bagni). Successivamente hanno dato vita al Corso di italiano per
migranti, pensato e organizzato dagli studenti che vivono a
CasaLoca per una più intensa esperienza di partecipazione e
integrazione tra culture.
Con la stessa ottica nasce, nel 2005, lo Sportello migranti di
Action Milano, strumento attraverso il quale fornire informazioni e supporto ai migranti circa questioni burocratiche, legali, lavorative, sanitarie e abitative. È del 2008, poi, il progetto di
Cucina Popolare Autogestita, un’alternativa gastronomica attenta alle tematiche del consumo critico, che offre a studenti, lavoratori e abitanti del quartiere la possibilità di consumare un
piatto caldo in un luogo confortevole e rilassato.
Non mancano infine le iniziative culturali, come il Cinema popolare che permette la fruizione gratuita di film e documentari, i concerti, la Ceiba, spazio adibito a bar e utilizzato per la
presentazione di libri, video, mostre e dibattiti, e infine corsi di
danze e percussioni, come il gruppo di Capoeira brasiliana
Angola Mae. (Clara Amodeo)
I tesori riciclati della Poptap.Art di Anna Maria Indino
al 6 al 13 febbraio la Galleria Art Action di Bresso esporrà
D
“Poptap.Art”, una raccolta di opere di Anna Maria Indino, artista estrosa e sensibile che per esprimersi sceglie la matericità e la
concretezza di oggetti rigorosamente riciclati. La tavolozza della
pittrice anche questa volta ha attinto a “tesori” riposti nei cassetti,
vecchie cose destinate alla spazzatura, materiali di recupero che incollati su tele, anch’esse di cartone riciclato, entrano a far parte del
quadro e ne diventano elementi significativi interagendo con gli
sfondi a tempera nella ricerca di fantasiosi equilibri compositivi. Gli
oggetti utilizzati, la scelta dei colori, la forza del segno e i soggetti
delle composizioni lasciano intravedere la personalità forte e mo-
ONA NOVE 12
derna della pittrice, un connubio interessante fra dolcezza e determinazione, caratteristiche peculiari della donna e dell’artista. In
modo poetico, più spesso invece sottilmente arguto e ironico, nelle
sue opere Anna Maria Indino mette in luce alcuni aspetti della nostra società violenta e consumistica, sottolineando il bisogno per
l’uomo di rompere gli schemi, riprendersi la propria libertà e il diritto naturale ad essere se stesso. Una mostra decisamente originale e interessante che dal 15 febbraio al 15 marzo avremo modo di
poter ancora visitare racchiusa in una nuova cornice costituita questa volta dagli spazi del nuovo e prestigioso Ora City Hotel di
Milano-Bresso. (Valeria Casarotti.Teresa Garofalo)
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BELLEZZA IN
ONA 9
DERBY
a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi
ONA
a cura di Franco Massaro
Incontri in zona
Seedorf e un diavolo in cassa integrazione
hi che dolor!, cari vecchi e
A
giovani tifosi rossoneri. Dopo un girone di andata appena
sopra la soglia della retrocessione e un derby perso a pochi minuti dalla fine, ecco arrivare anche l’eliminazione dall’unica
competizione che il Milan poteva
- con una notevole dose di ottimismo - sperare di aggiudicarsi,
quella Coppa Italia che a parole
tutti hanno sostenuto di volere
onorare. E nei fatti, invece, hanno snobbato, perdendo con
l’Udinese dopo una vergognosa
partita a ciapa no giocata davanti a gente regolarmente pagante che
avrebbe meritato un po’ più di rispetto. Perché se è dai tempi di Fabio
Capello che la Coppa Italia rappresenta solo un intralcio per la società, è altrettanto vero che allora fioccavano scudetti e trofei internazionali mentre adesso il popolo milanista è a digiuno di “tituli” dall’estate 2011 e lo sarà pure per tutto il 2014.
Del resto, il romanticismo nel calcio è stato ucciso da un bel pezzo. Ed
è risaputo che sono i soldi dei diritti televisivi e della Champions a
creare il “giro del fumo”, mica l’arcaica Coppa Italia. Perciò, per la società, è sicuramente prioritario cercare di entrare nei quarti di
Champions e intascarne i proventi (pur sapendo che oltre non si andrà mai), piuttosto che puntare alla coppetta nazionale. In fondo, a
chi importa delle soddisfazioni di quei poveracci che vanno ancora allo stadio salendo sul bus speciale da piazzale Lotto e comperando il
biglietto dopo un’ora di spinte alle biglietterie (previa presentazione
della carta d’identità, manco si stesse per entrare a San Vittore).
Sono pezzi da antiquariato, roba vecchia di fronte alle pay tv, alla
strategia aziendale e al fatturato.
Sì, ci sono molti fantasmi che si aggirano per le vie di Milano. Tra i
tanti, oltre a quello del football d’una volta, quello della società rossonera, bramosa di danee, con due amministratori delegati (ma si parleranno, tra loro, i rispettivi uffici stampa?) e alla costante, disperata
caccia di giocatori in prestito o in scadenza di contratto. Oltre a quello di una squadra in cassa integrazione ormai dall’estate 2012, quando Thiago Silva e Ibrahimovic, entrambi desiderosi di restare sotto
la Madonnina, vennero spediti a Parigi per fare cassa (con cui prendere,in seguito,i vari Mesbah,Acerbi,Traorè,Krkic e compagnia bella). Quando la parte milanista del duo che vi scrive, in un rigurgito di nostalgia,si è recato in pellegrinaggio a San Siro per MilanSpezia, non ha potuto fare a meno di notare che dell’11 vincitore del tricolore 2011 in campo si trovavano solo Abbiati e
Robinho,il resto smantellato pezzo per pezzo esattamente come accadrà alla nave della Costa Crociere dopo il
trasferimento dal Giglio.
Un Milan in cassa integrazione, appunto (e ci perdonino i
cassintegrati per il paragone),
senza neanche gli aiuti statali o
la speranza dell’arrivo di un
magnate russo, cinese o indonesiano, perché B&B (Berlusconi pater e Barbara) non possono concepire l’idea di dividere
il potere con qualcuno: piuttosto, farebbero affondare il
Milan con tutti i topi. E infine
con in panchina un grandissimo ex milanista che però deve
ancora dimostrare di essere un allenatore.
Su Seedorf giocatore, infatti, nessuno può discutere, basti pensare
alle quattro Champions vinte, di cui tre con maglie diverse: 1995
Ajax (nelle cui fila debuttò a 16 anni), 1998 Real Madrid, 2003 e
2007 Milan. Oppure alle due Intercontinentali, alle due Supercoppe Europee, ai sei titoli nazionali, l’ultimo con il Botafogo. E pure
nel Milan, Seedorf - il cui nonno era uno schiavo, poi liberato dal padrone tedesco da cui Clarence ha preso il cognome - ha lasciato un
segno indelebile con le sue 300 presenze in campionato (e 47 reti,
indimenticabile un siluro allo scadere di un derby vinto 3-2 dopo
un’incredibile rimonta) e le 432 in partite ufficiali, primo straniero
nella storia rossonera davanti a un’icona come Nils Liedholm.
Il calcio, però, vive al presente e non di passato, e allora bisognerà
vedere se l’indubbio carisma di un Seedorf senza alcuna esperienza da allenatore basterà a fare rinascere una squadra che pare
senz’anima e soprattutto senza difesa. Proprio per questo siamo
molto dubbiosi riguardo al modulo super offensivo che ha deciso di
adottare, presumibilmente su diktat di B pater. Il 4-2-3-1, infatti, si
poteva forse proporre ai tempi di Tassotti-Maldini-CostacurtaBaresi, con gente come Ancelotti e Rijkaard a protezione della retroguardia,ma adesso che dalle parti di Abbiati si aggirano Bonera,
Zapata o Mexes, ci pare davvero sconsiderato. Come ben sapeva il
povero Allegri, che anche per la sua prudenza è stato osteggiato negli ultimi due anni.
Già, Allegri: un articolo l’avrebbe senz’altro meritato anche lui. In
realtà, finché gli hanno dato dei veri giocatori da allenare, ha vinto. E se fosse stato concesso il gol di Muntari, chissà come sarebbe
finito quel campionato: magari il prestigio di uno scudetto avrebbe procrastinato la cassa integrazione del Milan. Nel calcio attuale, però, c’è tempo solo per la cronaca, non per la storia. E
allora accontentiamoci di salutarlo, il Massimiliano, augurandogli le migliori fortune. Tranne quando incontrerà di nuovo le maglie rossonere…
apita spesso di fare un giretto nel Parco Nord, il bel polmoC
ne verde che ci riceve sempre in amicizia. Dopo un po’ di
volte si scoprono piccoli particolari che destano parecchia curiosità suscitando il desiderio di tornarci. Nel mese di gennaio,
ad esempio, nel laghetto in fondo a via Suzzani erano arrivati
un numero incredibile di Germani maschi, il triplo delle femmine che stazionavano in quel posto. Qualche giorno dopo questi maschi si esibivano per conquistare il pubblico femminile,
sollevandosi sull’acqua, aprendo e sbattendo le ali, emettendo
forti e striduli versi, attaccando gli altri se si avvicinavano.
Un'attività senza sosta! Nel giro di una decina di giorni le femmine avevano fatto la loro scelta, le coppie si erano formate e,
mentre i maschi single se ne andavano, queste giravano per il
laghetto senza mai perdersi d’occhio. Tra un mese vedremo i
frutti, tempo permettendo, e la presenza dei pulcini sarà un altro motivo per ulteriori visite. ([email protected])
“Ombre d’Occidente”
L’ultimo libro di Luigi Allori
Un viaggio affascinante tra le policrome
figurine turche su pelle di cammello,
le nere silhouettes di Serafino alla corte
di Versailles, gli spettacoli
scapigliati al cabaret parigino
Le Chat Noir, i film animati
della cineasta tedesca Lotte Reiniger.
Disponibile in Redazione
Via Val Maira 4
Storie di un quartiere scomparso: i Fontanili di Niguarda tra ricerca e ricordi
Sergio Bernasconi
Sergio Bernasconi ci ha abituato ad aspettarci da lui sempre regali preziosi: splendidi dipinti di scorci di Niguarda (dagli anni 30 ai giorni nostri) che sembrano preziose miniature per la cura con cui sono stati eseguiti, e poi i racconti su come si viveva nei nostri rioni prima della guerra, durante il fascismo e poi dopo. Le opere di Bernasconi sono l’unico
modo che abbiamo a disposizone per un vero e proprio viaggio nel tempo, che ci permette di immergerci nelle atmosfere che furono proprie della vita dei nostri padri quando erano giovani e che altrimenti non
avremmo mai immaginato. Questa splendida testimonianza sui fontanili ne è un esempio. ([email protected])
n geografia fisica le chiamano “zone dei fontanili”. Sono una caInistra
ratteristica della pianura Padana, quella che si estende alla sidel fiume Po. Queste zone si trovano dove la superficie del
terreno si abbassa fino a intersecare la falda freatica. Quando l’acqua sorgiva non affiora spontaneamente, basta un minimo scavo
per far sgorgare l’acqua e formare un fontanile.
Osserviamo l’aspetto attuale del territorio niguardese e seguiamo il
percorso tutto in discesa della metrotranvia. Partiamo dalla fermata
di “Niguarda Nord” (la Niguarda alta) per arrivare a quella di
“Niguarda centro” (la Niguarda più bassa). A questo punto tra le due
fermate possiamo rilevare un dislivello prossimo ai 4 metri. Se proseguiamo in leggera ma costante discesa fino al Centro Girola, il dislivello aumenta fino a superare di molto i 4 metri. È proprio in quest’area, oggi tra le vie Santhià e Cirié, che dal 18° secolo e forse anche
prima esisteva il fontanile che alimentava la roggia chiamata
“Fontanino Gelato”. Origine del nome “fontanino” dato alla zona.
Con un percorso parallelo e nella stessa direzione del Seveso, la roggia
serviva al rifornimento idrico dei casali abitati (tutti cascine) e per l’irrigazione. Si esauriva dividendosi in 4 rivoli, tra le cascine Mantellina
e Mirabella. Dove da un fontanile usciva la roggia “Fontanino Setala”
che nei pressi della Cascina Abadesse, confluiva con la roggia
“Fontanino Freddo” proveniente dalla cascina Colombirola, per finire
nello scaricatore di Seveso alla Cascina Bruciata.
I fontanili erano promotori di sviluppo economico e benessere, non
solo per il mondo contadino. In una zona confinante con Niguarda, dove la presenza di acqua sorgiva era notevole si sviluppò
un’attività molto remunerativa: quella del “lavandè”. Nelle lavanderie tra Segnano, Segnanino e Greco, si lavava sin dal 1800 la
biancheria di alberghi e ristoranti di mezza Milano. Per l’irrigazione, la fine delle rogge-fontanino fu decretata già dal 1880, anno in cui iniziò la costruzione del Canale Villoresi, dal nome del
suo ideatore, l’ingegnere monzese Eugenio Villoresi. Distribuisce
le acque che servono a irrigare tutta l’alta pianura milanese fino
all’Adda. Razionalmente distribuita attraverso una fitta rete di
canali ben congeniati, l’acqua del Ticino arrivava anche a
Niguarda. Il secolare sistema idrico dei fontanini per l’agricoltura
era finito per sempre.
Nei primissimi anni del ‘900 nell’area dove esisteva il fontanino
si scoprirono delle vene di sabbia per l’edilizia di buona qualità:
quindi si avviarono alcune cave. Quando poi ebbe inizio la costruzione dell’Ospedale Maggiore, gli scavi si moltiplicarono devastando l’intera zona. Si estrasse sabbia anche nel letto del
Seveso per un tratto lungo una cinquantina di metri. Allargando
gli argini e aumentando sensibilmente la profondità, tanto da
attivare sorgenti d’acqua, creando così un fontanile nelle acque
del torrente battezzato “funtanin del Sèves”, poi solamente fun-
tanin in ricordo di quello scomparso. L’aspetto era quello di un
piccolo laghetto che negli anni Quaranta diventerà il nostro
“Centro balneare”.
Esaurita la sabbia, verso la metà degli anni ’30 il disastrato territorio del Funtanin fu abbandonato. In poco tempo una vegetazione spontanea in prevalenza “robinia” (questa pianta originaria
dell’America Settentrionale possiede un vigore vegetativo naturale molto accentuato) coprì tutto con una fitta boscaglia verde, la
quale dava protezione sicura all’intimità degli innamorati niguardesi “in camporella”. Particolarmente negli anfratti lungo i pendii
scoscesi delle rive dove si potevano facilmente improvvisare comode alcove all’aperto. In breve la zona del “funtanin” diventò molto
trafficata e famosa. Tanto da attirare l’attenzione della prostituzione clandestina. La legge Merlin entra in vigore il 20 settembre
1958. Prima di questa data la prostituzione era autorizzata dallo
Stato solamente se svolta nelle case di tolleranza, i cosiddetti casini. Se esercitata fuori da questi ambienti, specie per strada, era
perseguita dalla legge. La zona del funtanin per le prostitute clan-
destine era il massimo: un posto isolato e nascosto alle retate della
“buoncostume” sempre in agguato con il temuto “foglio di via”.
Nell’estate del 1942 avevo quasi 9 anni. Con gli amici cominciai a
frequentare il Centro Balneare del “Funtanin del Seves” dove imparai a nuotare. La presenza di alcune donne dall’aspetto un po’
“strano” non ci incuriosì più di tanto. L’anno successivo i bagni estivi li feci nel fiume Adige, diventando un buon nuotatore. Per non rischiare “de fà la fin del ratt” (come usava dire mia madre) sotto le
macerie a causa dei bombardamenti fui sfollato in un paesino al
confine con la provincia di Trento. Dopo aver assistito all’invasione
tedesca seguita ai fatti dell’8 settembre, il 16 dello stesso mese ritornavo a Niguarda. Felice con i ritrovati amici, con la fregola di essere informato sulla situazione quando chiesi notizie del funtanin
la risposta che incassai fu ”el funtanin lè semper quel, però inturna
l’è pien de vacch, e ghe n’è do sinistrà che dormen in del casinot”.
Appresi così la notizia di un’altra invasione.
Sopravvissuti al quarto terribile inverno di guerra, l’estate del 1944
tranne qualche sporadica puntata al Naviglio della Martesana, lo
passammo al “funtanin del Sèves” familiarizzando con “l’invasore”.
Erano veramente tante. Con alcune si stabilì una timida confidenza,
in particolare con tre, sempre appostate sul sentiero principale. La
più estroversa si chiamava Savina, una fomidabile tettona, con un lato “Bi” prorompente e famoso a tal punto che nei “trani” osterie e bar
di Niguarda, quando durante le partite nei vari giochi con le carte o
alle bocce, a un giocatore capitava di avere fortuna la frase che si sentiva rivolgere era “te ghet un cu come quel de la Savina”.
Le altre due si chiamavano entrambe Maria ma con diverso soprannome. Una era la Maria “scavalcatecc”, e l’altra la Maria “tripirla”. Il primo derivava dalle gambe eccessivamente lunghe, il secondo da una storiella secondo la quale questa Maria sapeva soddisfare contemporaneamente tre clienti. Con l’esigenza di rinfrescarsi di tanto in tanto una o due entravano nel funtanin in un
punto appartato dove l’acqua era bassa. Ormai smaliziati noi sapevamo che era per lavarsi le parti intime dopo una prestazione
professionale; “una lavada e una sugada l’è ancamò quela”, recita
una antica filosofia niguardese in fatti di corna. Quando apparivano in cima al sentiero che portava giù verso la riva del torrente, con un piano prestabilito tre o quattro a turno si appostavano
ben nascosti tra le robinie della sponda opposta alla loro. Sicure
di non essere osservate, le madame si arrotolavano la sottoveste
oltre l’ombelico, rimanendo con il fondoschiena nudo, rivolto verso la sponda dove noi eravamo in agguato. Quando dopo aver allargato le gambe si inchinavano per prendere l’acqua inconsapevolmente ci presentavano a tutto campo “la chiave della vita”.
Erano queste esibizioni, che si ripetevano più volte nell’arco di un
pomeriggio a trattenerci al funtanin, dove ormai per nuotare ci
andava un pò stretto. Oltre a ciò il ponte pedonale di ferro sul naviglio della Martesana alla “Cassina di Pomm”, con la possibilità
di tuffarci da circa tre metri, era troppo invitante.
Il 1945 fu l’ultimo anno. Anche perchè dopo l’estate gli scarichi industriali in poco tempo fecero del Seveso una fogna a cielo aperto.
Malgrado un tragico fatto di sangue (una prostituta fu uccisa a
colpi di baionetta) l’attività clandestina incrementò gli affari e
continuò fin oltre gli anni Quaranta. Poi la costruzione delle prime case popolari, dalle parti di via Cirié e la copertura del Seveso
negli anni Cinquanta cancellarono per sempe ogni traccia anche
del “funtanin del Sèves”.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 13
ONA NOEUV
Cont el coo in di nivôl
L’angolo di Don Giuseppe
La colonna poetica
a cura di Augusto Cominazzini
a cura di Don Giuseppe Buraglio
a cura dei lettori
I miracôll del salariaa
Ma allora anche lui ha un cuore
I cieli di Niguarda
Temp fa el lavorant agricôl salariaa
el dovéva ingegnass a trovà di espedient,
necessari per rend la sôa vita men indigént.
o avuto la “sacerdotale” consolazione di accompagnare
H
alcuni giovani nel loro percorso seminaristico fino all’ordinazione presbiterale. Di qualcuno ho visto nascere la
Marina Ramonda
Ona necessità dal padrôn sémper trascurada,
ma lu el confidava in di miracôl de la natura,
sicur che podeven mitigà famm e sventura.
Vun di miracôl l’éra quèll del pôrscèll,
ingrassaa de sfròs, on pòer martôrèll
poeu sbroientaa, squartaa, spartii a colp de côrtèll.
Quèll de la pitta*, attenta, premurôsa,
quièta la covava, con la pazienza di certositt,
per fà sôrtì ‘na nidiada de alegher pôresitt.
L’alter faa in cà, impegnativ, cont el bigatt*
che, dòpo tanto rosegà, (guai s’el se infetta!),
montaa al bosch, el se sarava dent in de lq galètta*.
I prodigi del nònno impegnaa a fà crèss,
de nascondôn, tanta verdura, de ògni sòrt,
in d’on fazzolètt de tèrra, apòs a l’òrt.
El pôrtent de la farina gialda del melgôn
diventada, in del parioeu, polenta fumant
bònna de stoppà ‘na famm soffèrta…
però per on istant.
La famm di sò fioeu, cressuu a dismisura,
con la bocca granda come ‘na fôrnas e golôsa,
stuffa de mangià soltant polenta pòcch petitôsa.
Ma el cuntava, a San Martin, su on miracôl preziôs:
podà ricev dal mezzader ona sincéra strètta de man…
la conferma del salari per on alter ann.
(*) pitta = chioccia
(*) bigatt (ò cavalee) = baco da seta
(*) galètta = bozzolo
vocazione, di altri ho potuto seguire solo l’ultimo tratto di
cammino, quello che li ha condotti alle soglie del ministero
presbiterale. Nel 1978, da Ponte Lambro, ho accompagnato frate Sergio alla Certosa di Lucca dove sono poi successivamente tornato per la sua Professione solenne e la sua
ordinazione. A parte Sergio, gli altri sono diventati - e lo sono tuttora - preti diocesani. Di loro ho avuto il privilegio di
tenere l’omelia durante la solenne prima Messa nella parrocchia di origine. Nel 1991 a Milanino per don Marco, nel
1997, sempre a Milanino (dove sono tornato per l’occasione), per don Paolo. Nel 1993, a San Giorgio di Sesto (dove
stavo da un anno soltanto), per don Roberto. Nel 1998,
sempre a Sesto, per un altro don Marco alla Resurrezione
e per don Paolo ancora a San Giorgio.
Racconto un aneddoto relativo alla prima Messa di don
Marco a Milanino nel 1991. A rigore, avrebbe dovuto tenere l’omelia il parroco don Ambrogio; ma, vista la richiesta
esplicita del prete novello, il parroco mi passò volentieri la
mano, anche perché - lui tentava maldestramente di nasconderlo ma era così! - non sarebbe riuscito a spiaccicare
parola per l’emozione! E in effetti, durante la Messa solenne, don Ambrogio, presente sull’altare tra i concelebranti,
non riusciva a trattenere lacrime e singhiozzi per più di un
minuto di fila! Sul finire della Messa, al momento degli avvisi, il parroco mi fa segno che gli avvisi li avrebbe dati lui.
Lo lascio fare. Lui si alza, si avvicina all’altare con il foglio
in mano, fa per aprire bocca ma… non gli esce una parola
che è una! Allora si gira, mi consegna il foglio, e torna a sedere. Io prendo il foglio e, prima di dare gli avvisi, premetto: “Arriva quello con il cuore duro!”.
Solo che, l’anno seguente, proprio nello stesso periodo, si
tenne la Messa del mio congedo da Milanino (andavo parroco a Sesto). Fu in quell’occasione che, salutando tutti coloro che erano stati “miei” per un decennio, la voce mi si
ruppe in gola per l’emozione. Allora qualcuno disse: “Ma allora anche lui ha un cuore!”
odiaco di ona
a cura di Anna Maria Indino
L’oroscopo di Febbraio
ARIETE 21.3 – 20.4
Tra emozioni e forti passioni, potrete trascorrere un
mese molto particolare e dinamico, nel quale fare
tante esperienze che poi saranno messe a frutto nel
tempo, gradualmente. Le tensioni con alcuni colleghi
non hanno motivo di esistere, potrete chiarire facilmente, se sarete disponibili al confronto. Salute, si
raccomanda ordine nella dieta.
BILANCIA 23.9 – 22.10
Non saprete bene dove andare a parare nel tentativo
di ottenere aiuti concreti in famiglia. Se studierete un
piano d’azione, avrete buone possibilità di riuscita.
Felici intuizioni e grande sensibilità vi porteranno a
coronare alcuni vostri sogni romantici. Non abbandonatevi ai peccati di gola, avrete delle ripercussioni sul
vostro aspetto fisico.
TORO 21.4 – 20.5
Anche se in amore qualcosa non filerà per il verso
giusto, non è il caso di drammatizzare, dopo la tempesta ci sarà il sereno. Le giornate trascorreranno
abbastanza serenamente, la quotidianità vi infonderà sicurezza e favorirà la possibilità di acquisire
posizioni solide. Bellezza, i capelli, il viso e il collo,
questi i punti da trattare con attenzione.
SCORPIONE 23.10 – 22.11
Non avrete nulla da temere in campo economico,
anche se c’è qualcuno che vi vorrebbe mettere un
sacco di dubbi. Alti e bassi in amore a causa di alcune richieste del partner che, in fondo in fondo,
non vi va proprio di accettare, non abbiate paura
di dire no. Salute, potreste accusare pesantezza
agli arti inferiori, sarà bene camminare molto e
tenere le gambe in alto.
GEMELLI 21.5 – 21.6
Non sarete molto disponibile a mettere in discussione alcuni vostri modi di concepire il lavoro,ma dovrete evitare comunque lo scontro diretto con colleghi e
responsabili. Dall’amicizia trarrete gran conforto,
compagnia e la possibilità di condividere progetti entusiasmanti. Salute, non strapazzatevi, la fatica potrebbe provocarvi noiose emicranie.
SAGITTARIO 23.11 – 21.12
Una persona che non vedete da tempo potrebbe ora
saltar fuori dal nulla e regalarvi piacevoli opportunità, accoglietela a braccia aperte. Il partner potrebbe
sentirsi trascurato e voi sarete poco propensi a cambiare atteggiamento per accontentarlo. Non siate
egoisti, viziatelo un po’. Fissate una visita dal dentista per curare la bellezza del sorriso.
CANCRO 22.6 – 22.7
Dovrete stare attenti a non trascurare un caro amico per correre dietro a una persona che non vi merita, cercate di aprire gli occhi. Saprete trasmettere a
chi lavora con voi una buona dose di entusiasmo.
Anche la vostra voglia di cimentarvi in progetti ambiziosi sarà contagiosa. Denaro, nel vostro portafoglio, c’è un po’ troppa confusione, attenzione.
CAPRICORNO 22.12 – 20.1
Saprete da soli quali decisioni prendere in campo professionale, è dunque inutile chiedere agli altri mille
consigli e pareri. In casa, invece, vi muoverete con
maggiore risolutezza, consapevoli di quello che siete
disposti a dare e di quello che vi aspettate dagli altri.
Denaro, data la situazione sarà bene guardarsi da
spese affrettate, decise all’ultimo minuto.
LEONE 23.7 – 23.8
Vi potrete impegnare in attività sociali o benefiche,
iniziative che vi daranno grandi gratificazioni e la
possibilità di ampliare i vostri orizzonti mentali. In
una scelta amorosa dovrete evitare condizionamenti
esterni e affidarvi solo al vostro intuito e ai vostri
sentimenti. Salute, potreste accusare un senso di
stanchezza, consigliabile attività fisica.
ACQUARIO 21.1 – 19.2
Nel lavoro proposte di nuovi impieghi o spostamenti
saranno da cogliere al volo. Favoriti gli investimenti
finanziari, ma sempre agendo al momento giusto e
con in mano tutte le informazioni necessarie. In amore un periodo di riflessione potrebbe giovare a entrambi. Salute, quadro molto variabile, vi sentirete in
ottima forma se siete di febbraio.
VERGINE 24.8 – 22.9
Tenderete a piangervi addosso, a lamentarvi dei
vostri guai e delle insoddisfazioni, senza risolvere proprio nulla. Pensare in positivo e frequentare gli amici vi consentirà di aprirvi nuovi orizzonti e possibilità. Chi vi ama sarà un poco geloso ma ciò vi farà piacere. Per chi lavora potrebbero verificarsi cambiamenti. Denaro, fatevi un regalo senza avere sensi di colpa.
PESCI 20.2 – 20.3
Difficilmente riuscirete a esprimere i vostri sentimenti fino in fondo, nonostante che la persona amata
vi ricambi. Un genitore potrà fare il geloso e magari
passare a qualche piccolo insidioso ricatto, difendetevi con determinazione, ma senza diventare aggressivi. Al lavoro molti di voi raggiungeranno miglioramenti economici e fare progetti ambiziosi.
IL SEGNO DEL MESE ACQUARIO 21.1 – 19.2
Segno d’Aria, Fisso perché concentrato sulla stagione invernale. Caratterizza personalità intellettuali, artistoidi, pigre o iperattive, curiose di tutto, esuli, giramondo, filosofeggianti, utopiste, fiduciose, egoiste.
PIETRA: Onice – COLORE: Blu – ESSENZA: Glicine – FIORE: Gelsomino – GIORNO: Giovedì
ONA NOVE 14
Volano i cieli di Niguarda
raccolgono i sospiri delle donne
le foglie dorate che il vento fa ballare
i passi faticosi
di chi vuol camminare.
Respirano i cieli di Niguarda
i pensieri degli anziani
i rumori dei giochi bambini
le parole straniere.
Si arrabbiano i cieli di Niguarda
perché nessuno più li guarda
s’infiammano la sera
per ricordarci chi siamo.
I cieli di Niguarda amano.
ona franca
a cura di Sandra Saita
La Giornata della Memoria
er ricordare gli stermini, i milioni di morti. Ma anche per
P
non disperdere le parole degli ultimi testimoni, di chi c’era e
ha visto. Perché quegli orrori non si ripetano.
È il 27 gennaio 1945 quando gli alleati entrano nel campo di
concentramento nazista a Oswiecim, cittadina nel sud della
Polonia conosciuta da allora col nome tedesco Auschwitz. Oltre
il cancello appare l’inferno. Per la prima volta il mondo si trova
davanti alla realtà dello sterminio. La scritta all’ingresso Arbeit
macht frei (“il lavoro rende liberi”) oggi é ancora li.
Con la legge n°211 del 2000 l’italia ha riconosciuto il 27 gennaio
come “Giorno della Memoria”. Lo scopo é ricordare la Shoah (lo
sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione
italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione,la prigione, la morte, e tutti coloro che si sono opposti al
progetto di sterminio.
Senza scarpe, senza vestiti, senza volto, perfino senza nome,
spogliati di tutto. Solo un mucchio di ossa e un numero impresso a vita sul braccio e dentro al cuore. Quello che niente e nessuno é mai riuscito però a strappare via é il ricordo. “Nulla se
non le parole”, rimangono allora a ricordarci, scrive Primo Levi,
che siamo uomini e abbiamo il diritto della memoria.
I nazisti non uccidono solo nei lager. Tra le pagine più crude ci
sono gli eccidi, oltre 400, perpetrati dalle SS in territorio italiano tra il ‘43 - ‘45: Boves, Gorla, Marzabotto, Sant’Anna di
Stazzema, Castello di Godego.
È famosa l’affermazione sconsolata ma perentoria di Adorno.
“Dopo Auschwitz, nessuna poesia, nessuna forma d’arte,nessuna affermazione creatrice é più possibile”.
Questa é stata invece la speranza che ha sorretto Etty Hillesum, una delle tante vittime della Shoah, giovane olandese che
affidò a undici quaderni e tante lettere le sue parole contro ciò
che di pazzesco stava succedendo attorno a lei. Quando Etty
scriveva si sentiva chiamata. Colpisce allora la “vocazione della
scrittura”: “Ci vorrà qualcuno disposto con le proprie mani a
pregare e con i propri occhi scuri a vedere e raccontare con la
propria penna e un foglio bianco da sporcare di parole. Parole come filo spinato, ma anche come calda coperta perché faccia meno male. “Dammi un piccolo verso al giorno, mio Dio, e se non
potrò sempre scriverlo, perché non ci sarà più carta e mancherà
la luce, allora lo dirò piano alla sera, al tuo gran cielo”.
Etty muore ad Auschwitz il 30 Novembre 1943.
Cari lettori forse é un caso, forse il destino, ma quando leggo la
sua vita é il 15 Gennaio e Etty, nata il 15 Gennaio 1914, avrebbe compiuto 100 anni.
Le ricette di ona Nove
a cura di Franco Bertoli
Tarte-Tatin
bucciate le mele e tagliatele in spicchi regolari. Imburrate beS
ne una teglia per forno da 25/30 cm di diametro e stendete lo
zucchero precedentemente caramellato (bollire un poco d’acqua
con 4 cucchiai di zucchero trasferendo nella teglia il composto
quando brunito oppure compratela già pronta in negozio).
Sistemate a raggiera le mele coprendo con la sfoglia di pasta
chiudendone bene i bordi. Bucherellate con una forchetta la copertura e stendete 1 o 2 cucchiai di zucchero. Infornate per almeno 30 minuti a 180°. Quando la cottura è terminata trasferite la torta sul piatto di portata girandola.
Ingredienti: 4 mele renette, 200 gr di zucchero, 1 noce di
burro, pasta brisèe.
Vorremmo ricordare
il 13 gennaio di 4 anni fa
quando Franco ci ha lasciati.
Ci manca tanto
e di lui resta un ricordo
indelebile.
Grazie di tutte le cose belle
che ci hai regalato.
I tuoi cari
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.
ONA NOVE 15
FILO DIRETTO CON LE ISTITUZIONI
DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
Le responsabilità della Regione per la grave situazione di Aler
Franco Mirabelli (senatore Pd della Repubblica)
a qualche settimana, spesso
D
su impulso della Giunta regionale, si parla con insistenza della
grave situazione in cui versa l’edilizia residenziale pubblica in
Lombardia, si scopre che Aler
Milano ha un bilancio in rosso ed
esposizioni bancarie per centinaia
di milioni, e si attribuisce questa
situazione alle incapacità di gestione. Per chi, come noi, da anni
denuncia le inefficienze di Aler e
l’abbandono in cui sono stati lasciati i quartieri popolari sempre più degradati e lamentano le condizioni inaccettabili di vita in cui vengono lasciati tanti cittadini, non c’è nulla di nuovo.
Anche i quaranta milioni e oltre di buco non possono stupire chi, come noi, da tempo pone la questione del finanziamento dell’edilizia residenziale pubblica sostenendo
che l’idea, contenuta nella legge regionale 27, secondo cui
gli alti costi della gestione delle case popolari potevano
essere coperti dall’aumento dei canoni agli inquilini,
avrebbe creato la situazione attuale in cui, per assenza di
risorse, la qualità dell’abitare è peggiorata mentre su alcune famiglie gli aumenti in tempi di crisi hanno pesato.
E di fronte all’aumento delle spese lo stesso aumento della morosità era prevedibile, anche se spesso non giustifi-
cabile. Insomma che quel modello non fosse e non sia sostenibile è evidente. Ma non è di questo che si parla.
Che il modo di funzionare delle Aler, in particolare a
Milano, sia stato segnato da inefficienze, sprechi, clientele e mala gestione è fuori discussione ed è evidente che su
questo si deve intervenire. Ma è sospetto il fatto che dalla Giunta regionale non si parli d’altro che di questo o si
inventino altre motivazioni per giustificare il deficit di
Aler assolutamente risibili come per esempio il sostenere
che è responsabilità dell’insostenibile peso dell’Imu senza
sapere che dal 2013, grazie a noi, le Aler in realtà non pagano più l’Imu.
In realtà scaricando sulle società di gestione le responsabilità la Giunta e il centrodestra, che governa da anni
Regione Lombardia, cercano di nascondere i propri fallimenti.
L’idea di non affrontare il tema del finanziamento dell’edilizia residenziale pubblica ha già portato Lega e Pdl,
nella scorsa e nell’attuale legislatura, a cambiare per due
volte l’assetto societario delle Aler, ma è evidente che questi tentativi, in assenza di altre riforme, sono inutili.
Nonostante la propaganda non è certo la riduzione o la
successiva cancellazione dei CdA che può cambiare la situazione. Così serve solo a depistare dal vero problema
del finanziamento.
Su questo non solo non si è fatto nulla ma, addirittura, la
Regione ha bloccato i finanziamenti che aveva promesso
lasciando le autogestioni senza soldi e bloccando ogni progetto avviato.
Insomma la Regione e chi l’ha governata non può scaricare sulle Aler le proprie colpe. Non lo dico per una sorta di
rivalsa o solo per affermare un principio di responsabilità
ma soprattutto per sottolineare che o si cambia strada o
la situazione rischia di peggiorare, o si ridiscute il sistema di finanziamento prevedendo forme di sostegno pubblico prendendo atto che i soli canoni non possono essere
risolutivi, o si cambia su questo punto o non c’è soluzione.
O si scioglie il nodo del finanziamento non episodico o anche la buona idea della nuova società pubblica di Regione
e Comune di Milano rischia di non decollare.
Purtroppo la Regione al di là di alimentare una giusta attenzione alle inefficienze Aler, non sembra aver intenzione di cambiare. I primi atti sono preoccupanti, aver stracciato l’accordo sindacale che garantiva esenzioni per le
spese per i nullatenenti e ipotizzare, come leggiamo, la soluzione dell’aumento dei canoni, dimostrano che si vuole
proseguire sulla strada del risolvere tutto scaricandolo
sugli inquilini, in particolare i più deboli.
Così non solo sarebbe un’ulteriore ingiustizia ma sarebbe
anche inutile e tutta questa attenzione di Maroni per le
case popolari si rivelerebbe un inganno, solo un modo per
non rispondere di ciò che la sua maggioranza ha fatto in
questi anni.
www.francomirabelli.it
DALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Un reddito? È il minimo.
Daniele Farina (Parlamentare Sinistra Ecologia e Libertà)
el propone il reddito di 600 euS
ro al mese a tutte le persone
inoccupate, disoccupate e precarie
con un reddito annuale inferiore a
7.200 euro.
Reddito Minimo Garantito. Questo
sconosciuto. In Italia. In Europa
invece lo conoscono bene. Tant'è
che il Parlamento continentale ne
ha fatto pure una risoluzione:
“Reddito minimo nella lotta contro
la povertà e la promozione di una
società inclusiva”.
Era il 2010. Là non hanno cambiato idea, quà non si è fatto nulla. A parte chiacchierare. Sarebbero 600 euro al mese, a tempo determinato, per i disoccupati, precariamente
occupati o in cerca di prima occupazione. Con limiti precisi di reddito, tabelle e condizioni.
In un Paese con 2,8 milioni di lavoratori precari e la disoccupazione al 12% sembrerebbe un dovere, non un regalone. C’è persino un indicatore che indica la situazione, si
chiama "Barometro dei furti nella vendita al dettaglio".
Più che dei reati è il miglior indicatore della povertà, sensibilissimo. Dunque il reddito minimo bisognerebbe farlo
ma non si fa. Servono risorse, si dice. Qualcuno, a destra,
penserebbe di prenderle dalla cassa integrazione e dalla
mobilità, così completiamo la macelleria sociale e non se
ne parla più. A sinistra invece pensiamo a una patrimoniale per chi ha di più e a cambiare la legge sulle droghe
come negli Usa o in Uruguay. Ché sette/dieci milardi di
euro all'anno servirebbero proprio, sottratti alla mafia,
per farci il reddito, e mettere in sicurezza il territorio.
Magari tirar su anche le pensioni. Son tanti soldi da prendere veloci. E invece non lo si fa. Si gioca con l’Imu e le detrazioni, qui a Roma. Dunque pensiamoci e bene a questo
reddito minimo ché ci porta solo cose buone. Noi di sinistra siamo accusati di essere il partito della spesa pubblica ma, come vedete, qui ci sono anche le coperture.
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LE NOTIZIE DEL MESE
Il Comune di Milano rilancia il Piano per i giovani
Angelo Longhi ([email protected])
(disegno di Luigi Muzzi)
• 21 gennaio. Il leader di Comunione e Liberazione,
Roberto Formigoni, costretto a pagare 40 mila euro
a un giudice A pochi giorni dalle elezioni regionali 2006 il
Pm Alfredo Robledo della Procura milanese aveva messo
sotto inchiesta un uomo vicino a Formigoni (Mazarino De
Petro) riguardo a un presunto traffico di petrolio con l’Iraq
di Saddam Hussein avvenuto eludendo l’embargo imposto
dall’Onu contro il regime irakeno. Formigoni aveva accusato Robledo di “essere un magistrato che perseguiva finalità
politiche, facendo passare notizie che gli convenivano”. Di
oggi la sentenza: Robledo sarà risarcito per la diffamazione
con 40 mila euro.
• 22 gennaio. Stappi lei assessore... stappi lei... danneggiato con il tappo un dipinto del ‘700 È un ex socialista passato a Berlusconi l’assessore alla Provincia de-
gno di un film alla Fantozzi. 19 dicembre, festa in ufficio
Comunicazione. Passa per caso l’assessore al personale
Roberto Cassago e allora tutti: “Stappi lei assessore, stappi
ONA NOVE 16
lei”. Il tappo parte come una fucilata e buca un quadro del
‘700 tra le risate trattenute e le foto fatte con i telefonini.
Prontamente riparato con un pò di scotch fino all’ammissione di “pierino” Cassago: “Siamo assicurati ma se c’è bisogno pago io, non siamo mica all’asilo...”.
• 22 gennaio. Il mondo di oggi come l’antico Egitto
Immaginate una bilancia. Su un piatto ci sono 85 persone
e sull’altro ce ne sono 3 miliardi e mezzo: ma l’ago è in perfetto equilibrio. È quanto emerge da una recente inchiesta
sul reddito e sulle differenze tra i ricchi e i poveri sulla Terra condotta da Oxfam, una delle più importanti associazioni di beneficenza internazionali. 85 persone posseggono
1.200 miliardi di euro, l’equivalente di quanto detenuto da
metà della popolazione terrestre. Peggio delle differenze sociali tra un faraone e un servo della gleba nell’antico Egitto. Il risultato è l’annientamento dei processsi democratici
a favore delle élites economiche.
• 29 gennaio. Milano non è più con il cuore in mano
La conferma arriva da una ricerca Ipsos: il senso civico dei
milanesi sta peggiorando. Lo dicono i 700 intervistati ma lo
dicono anche i dati dell’esplosione dei casi di mancato soccorso sulle strade milanesi: i responsabili degli incidenti
preferiscono fuggire. Nell’ultimo anno casi di questo tipo
sono stati più di 100.
• 31 gennaio. Il Comune di Milano riapre l’ex Ansaldo e lancia il Piano per i giovani Con un nuovo bando
il Comune di Milano cerca associazioni e aziende a cui affidare i 6mila metri quadri di via Tortona, chiusi da tempo
per la ristrutturazione. Negli spazi ci sarà posto sia per
spettacoli e concerti che per giovani aziende e laboratori
creativi, con la formula del coworking. La concessione durerà 12 anni, per i primi due sarà gratuita poi il canone
sarà di 50mila euro annui. Le linee guida del bando (apertura entro il 2014) sono l’ultimo pezzo del puzzle del Piano
giovani. L’idea è di mettere assieme tutte le iniziative attraverso il nuovo sito MiGeneration e di rilanciare l’Informagiovani di via Dogana che, d’ora in poi, sarà aperto anche fino a tarda sera e nei weekend, coinvolgendo associazioni under 35 nella gestione degli spazi. A breve, per i ragazzi che vivono a Milano, arriverà anche la student card
con agevolazioni, sconti e accesso a vari servizi. Per i più
giovani che amano il teatro ma riescono a frequentarlo poco per i costi eccessivi, il Comune ripete l’iniziativa “Una
poltrona per te”, con 14mila biglietti gratuiti per 58 rappresentazioni teatrali.
• 1 febbraio. Milano capitale del car sharing: 90 mila
utenti, in arrivo il 5° gestore Il Comune di Milano vorrebbe arrivare ai livelli di Vienna e diminuire il numero
delle auto private di 100 mila unità. Per fare questo sta
lanciando il car sharing con la possibilità di avere una macchina al volo per qualche ora a un prezzo molto competitivo. Agli attuali quattro operatori (GuidaMi, Car2go, Enjoy
ed Evai) si aggiungerà nelle prossime settimane Twist.
Oggi in città circolano 600 Smart di Car2go, 300 Fiat 500
di Enjoy (che diventeranno circa 650) e 160 auto di GuidaMi (dalle Smart ai Ducato), cui si aggiungono le circa 50
postazioni di Evai distribuite in diverse città della Lombardia. Twist immetterà sulle strade 500 Volkswagen Up.
Per ogni auto che circola a Milano gli operatori privati pagano al Comune 1.100 euro all’anno e gli utenti finali non
devono più preoccuparsi né della sosta (consentita anche
sulle strisce gialle) né degli ingressi in Area C.
• 2 febbraio. Piano anticorruzione in Comune: incarichi a rotazione e registro delle denunce Ogni direzione centrale del Comune è stata coinvolta nel disegnare
una mappa dei settori più a rischio di una macchina così
complessa, ma anche quali comportamenti e modelli adottare per tenere alla larga la corruzione. Sono molte le novità. All’estero esiste già la possibilità per i dipendenti comunali di segnalare (anche in forma anonima) anomalie riscontrate nel corso del loro lavoro, se non veri e propri reati. Adesso, è Milano ad applicare questa procedura per la
prima volta in Italia grazie al nuovo piano anticorruzione
varato dalla giunta dopo 9 mesi di lavoro. Oppure la rotazione ogni tre o al massimo cinque anni di quei dirigenti
che lavorano, appunto, in settori sensibili. Sempre in nome
della trasparenza, i funzionari e gli impiegati che hanno
contatti frequenti con operatori privati dovranno registrare su un'agenda elettronica gli appuntamenti di lavoro. Un
capitolo chiave è quello dei contributi economici che vengono assegnati a società ed enti esterni: d’ora in poi chi istruisce la richiesta non potrà essere colui che approva il pagamento. Per l’edilizia sono stati introdotti controlli per quelle parti della catena che, finora, potevano sfuggire alle verifiche. Per trasportare materiali da discarica, ad esempio,
l’operatore dovrà consegnare al Comune il contratto firmato tra l’appaltatore e il trasportatore; anche chi affiderà
l’appalto ad altri nei servizi di guardiania sarà tenuto a
mostrare il contratto. Sempre per quanto riguarda i cantieri, poi, il funzionario che sarà incaricato della direzione dei
lavori non potrà “seguire” più di due volte in tre anni la
stessa ditta. Infine il bitume, che dovrà essere certificato
per capire con esattezza da dove provenga e con quali materie sia stato fatto.
La frase del mese “C’è stata una guerra di classe negli ultimi 20 anni e la mia classe ha vinto.” Warren Buffet finanziere miliardario americano.
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Venerdì 7 Marzo 2014
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• Strozzapreti al ragu’
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Venerdì 28 Febbraio 2014
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FILO DIRETTO CON LE PROFESSIONI
PARERI LEGALI
Garanzia del Consumatore nella vendita di beni
Dimitri Barbera
l D.lgs. 24/2002, intitolato: «Attuazione della direttiva
Iconsumo»,
1994/44/CE su taluni aspetti della vendita e delle garanzie di
impone al venditore di qualsiasi bene di consumo - ivi
comprese, ad esempio, autovetture usate - di garantire l’acquirente
per eventuali vizi o difetti del bene venduto per il periodo di 2 anni
e comunque non meno di 1 anno dalla consegna (art.5) con diritto,
per l’acquirente, alla: a) riparazione del guasto od eliminazione del
difetto, senza alcuna spesa e in un periodo ragionevole; b) sostituzione del bene, quando l’inconveniente non è eliminabile o riduce
sensibilmente il valore dello stesso; c) riduzione del prezzo, se per
motivi di convenienza si vuole tenere il bene con il difetto; d) risoluzione del contratto e quindi restituzione di quanto pagato, se il bene non è riparabile o non è sostituibile. La direttiva europea stabilisce inoltre il principio della conformità del bene al contratto. Il termine “garanzia”, riferendosi esclusivamente alle garanzie commerciali, intende, quindi “qualsiasi impegno di un venditore o di un produttore, assunto nei confronti del consumatore senza costi supplementari, di rimborsare il prezzo pagato, sostituire, riparare, o inter-
venire altrimenti sul bene di consumo, qualora esso non corrisponda alle condizioni enunciate nella dichiarazione di garanzia o nella
relativa pubblicità”. La disciplina sulla vendita dei beni di consumo, già regolata dagli artt. 1519bis e 1519nonies - introdotti dal
Decreto legislativo di cui sopra -, è contenuta nel codice del consumo (D.lgs. 206/2005) il quale, pur abrogando le dette disposizioni codicistiche, ne ha integralmente riprodotto i contenuti (artt. 122135). Tale codice conferma, quindi, che il venditore ha l’obbligo di
consegnare al consumatore beni conformi al contratto di vendita ed
è responsabile nei confronti dello stesso per ogni difetto di conformità esistente al momento della consegna. Ogni garanzia convenzionale offerta dal venditore o dal produttore - che non può mai sostituire quella legale -, vincola giuridicamente questi, secondo le
modalità stabilite nel documento di garanzia e nella relativa pubblicità. Lo Stato membro nel quale il bene di consumo viene commercializzato, può imporre sul suo territorio che la garanzia figuri
in una o più lingue ufficiali della Comunità. Resta inteso che qualora “è determinata la responsabilità del venditore finale nei con-
fronti del consumatore a seguito di un difetto di conformità risultante da un’azione o da un’omissione del produttore…, il venditore
finale ha diritto di agire nei confronti della persona o delle persone
responsabili, nel rapporto contrattuale”.
In ordine poi al termine, il diritto del consumatore si prescrive in 2
anni, con onere dello stesso di denunciare il difetto riscontrato entro 2 mesi dalla sua scoperta. Nel caso di beni usati (es. autovetture) la durata della garanzia non può essere inferiore ad un anno e
la valutazione del difetto va fatta anche in considerazione dell’usura del bene in relazione all’uso.
Avv. Dimitri Barbera - Studio Legale 20124 Milano - Via
Pierluigi da Palestrina, 4/A, tel. 0266714559, fax 02700418300,
[email protected]
Nuova promozione
Prima consulenza gratuita ai lettori di “Zona Nove”
ODONTOIATRIA
Impianti dentali oppure ponti?
Nunzio M. Tagliavia
l cosiddetto “ponte” è quel trattamento che va a interessaIPrevede,
re i denti contigui allo spazio di uno o più denti mancanti.
generalmente, la devitalizzazione di questi denti
contigui e la loro modifica a pilastri del ponte. Il ponte, a sostituzione di un dente, non è altro che tre corone (dette più
comunemente capsule) unite tra loro. Due sono posizionate
sopra i denti a pilastro e una, in mezzo, va a sostituire il dente mancante e, ovviamente, lì manca di dente pilastro. Lo
stesso principio è applicato in caso in mancanza di due o più
denti. In questi casi, aumenterà il numero dei denti in mezzo, ma sempre con i denti pilastro agli estremi dello spazio
con l’assenza dei denti. La domanda che ci si può porre è se,
nell’era dell’implantologia, abbia senso sostituire i denti con
un ponte, andando a modificare denti, che possono essere sani, a pilastro. L’implantologia prevede l’inserimento nell’osso,
con tecniche che provocano disagi minimi, di viti in titanio
con le funzioni di radice artificiale, permettendo il ripristino
di uno o più denti, senza interessarne altri. Come accade in
tutte le specialità mediche, esistono situazioni particolari che
non permettono la terapia implantologica, e sono fondamentalmente quelle in presenza di una grave e non risolvibile carenza ossea, o di malattie generali impegnative. Esistono anche situazioni locali che sconsigliano o suggeriscono di rinviare i trattamenti implantologici, per esempio una cattiva
igiene orale. Per questo motivo, prima di ogni trattamento
implantologico è fondamentale che il paziente venga sottopo-
sto a cure come l’ablazione del tartaro e venga addestrato,
laddove sia necessario, a una corretta cura domiciliare dei
propri denti. Ma tenendo conto della scarsa invasività della
terapia implantologica e dell’alta percentuale di successo, il
ponte è ormai utilizzato solo in quei limitati casi dove non sia
possibile un trattamento implantologico, e va quindi non va
considerato come terapia di prima scelta in mancanza di
denti.
Dottor Nunzio M. Tagliavia, medico chirurgo odontoiatra, via Luigi Mainoni d’Intignano 17/a - 20125 Milano
- Telefono 02.6424705 - Cellulare 329.4339539 - [email protected] - www.dentistalowcost.it.
NATURA E SALUTE
Dopo l’inverno: depuriamoci
Paola Chilò
a parola che maggiormente dovrebbe risuonare nelle nostre
L
menti è consapevolezza, cioè l’attenzione verso noi stessi in
ogni momento della vita, in relazione agli eventi, alle parole
usate, alle azioni e anche a ciò che risultano essere “abitudini”
normali quotidiane come lo è il nutrirsi. Ci alimentiamo senza
sapere bene come lo facciamo e con che cosa, finché il nostro corpo ci richiama all’ordine, manifestando malesseri, gonfiori, catarri, cefalee, scarsa energia e altre situazioni che, soprattutto
dopo il periodo invernale, si presentano come risposta all’ingorgo tossinico avvenuto in tale periodo.
È necessario intervenire ora, drenando e depurando l’organismo. Ciò significa mettere in atto delle regole alimentari al fine
di attivare gli organi emuntori preposti a smaltire le tossine
prodotte dal metabolismo.
Quando il corpo si intasa di cataboliti accumulati da un’alimentazione eccessiva, ricca di latticini, zuccheri, carboidrati raffinati e grassi, qual’è quella del periodo invernale (natalizio), abbiamo nei tessuti una prima fase di deposito; tutto tende a condensarsi e a rallentare e l’accumulo diventa pericoloso poiché genera processi infiammatori che possono compromettere la funzionalità degli organi. La depurazione è un percorso che avviene
inizialmente controllando il valore dell’acidità corporea. Questo
valore si misura attraverso il ph delle urine che deve essere intorno ai 7,0, cioè un ph alcalino, se l’ambiente è acido il terreno
in cui vive la cellula va in sofferenza.
I fattori acidificanti sono molti: per esempio vi sono cibi acidificanti, cibi neutri e cibi alcalinizzanti. Molto genericamente si può affermare che i carboidrati, gli zuccheri e le carni sono acidificanti, i latticini sono neutri e la frutta e la verdura sono alcalinizzanti.
Il rapporto da tener presente nell’alimentazione quotidiana
è: il 70% di cibi alcalinizzanti e il 30% di cibi acidificanti.
L’uso frequente di centrifugati di verdura e frutta è un ottimo rimedio per mantenere alto il livello di alcalinità e quindi di depurazione. Vi sono anche minerali come il magnesio,
il potassio, il calcio che se assunti con ciclicità, supportano
validamente l’intero organismo.
Gli organi deputati allo smaltimento sono 5: pelle, reni, fegato,
polmoni e intestino. Per ognuno di essi vi sono erbe specifiche e
complessi di oligoelementi adatti a stimolarne le funzioni. La
pelle agisce sempre come supplente in ambito drenante, al posto di 2 organi, fegato ed intestino, in caso fossero in difficoltà.
La bardana, la viola tricolor, il platano e anche l’iperico sono ottimi rimedi per sostenere la pelle.
I reni intervengono per aiutare il fegato e le erbe adatte sono: la betulla, la gramigna, il ginepro, l’ortosifon, l’equiseto.
Le funzioni del fegato sono molteplici ed importantissime e
viene rigenerato da: il tarassaco, il carciofo, il cardo mariano,
la fumaria. I polmoni mettono in relazione l’aria con il sangue e l’aglio rimane uno degli alimenti privilegiati per garantire pulizia e disinfezione delle vie respiratorie. Infine l’intestino ha un ruolo decisivo poiché decide cosa assorbire e cosa
scartare. Se è intasato, anche l’ambiente cellulare o matrice
dell’intero organismo sarà inquinato, pertanto l’uso periodico di pulizie intestinali e fermenti lattici con aggiunta di macerati glicerici a base di noce e mirtillo rosso, risulterà un ottima soluzione per ripulire, sostenere, riattivare corpo, mente e spirito vitale!
Paola Chilò, Naturopata esperta in riequilibrio alimentare con orientamento psicosomatico - Per informazioni o
appuntamenti: Tel. 3396055882 - Studio Naturopatia in Via
Terruggia 1, 20162 Milano - e-mail [email protected].
Yoga, Pilates, Arti Marziali, Zumba, Spinning a Tra Cielo e Terra:
mente e corpo in perfetta armonia!
Molte novità nella Palestra Tra Cielo e Terra in Viale Zara 9: ce ne parla il Direttore Paolo Menconi.
el Centro di V.le Zara, 9 è possibile praticare numerosi corsi
N
creati per venire incontro alle esigenze più diverse grazie a istruttori molto qualificati, ballerini professionisti e preparatori atletici di
squadre campioni del mondo; tutti
insegnanti seri e con grande esperienza che rendono i corsi utili,
spensierati e molto divertenti.
Con l’inizio dell’anno sono
state inserite parecchie
nuove attività in linea con
la filosofia del Centro: ce ne
parla il Direttore, Paolo
Menconi.
P.M.: Per arricchire l’offerta del
nostro Centro stiamo lavorando sulla valorizzazione del programma settimanale che prevede già circa 70 ore di corsi più
tutte le scuole di danza, arti marziali, yoga, pilates, ecc.
Verranno infatti inseriti vari “corsi speciali” del tutto nuovi e studiati per un pubblico sempre più attento ed esigente! A partire dalla fascia della terza età, andremo a soddisfare le numerosissime richieste giunte da chi lavora o abita nella nostra zona e dai giovani e dai
teenager che frequentano il nostro Centro.
Molti, oggi, praticano il Pilates per tenersi in forma; perciò l’offerta
nelle varie fasce orarie della giornata sarà ancora più ricca. E’ una
disciplina originariamente nata per l’allenamento specifico di attori
ed atleti professionisti: il Pilates aiuta a dare al corpo elasticità e pre-
ONA NOVE 18
cisione nei movimenti, oltre a favorire forza e flessibilità senza un ingrossamento della massa muscolare. Praticarla, porta ad un generale senso di benessere, e contribuisce a migliorare la capacità di movimento e la concentrazione.
Anche nel planning dello Yoga ci saranno delle belle novità. I benefici della pratica dello Yoga sono molteplici e, ormai, ampiamente riconosciuti: riduce lo stress, migliore la circolazione sanguigna e linfatica e favorisce un fisico forte e flessibile. Il risultato è quello di un generale senso di benessere che migliora la capacità di concentrazione
e rende il corpo vitale, flessibile e rilassato attraverso armonia ed
equilibrio fra corpo e mente.
Inoltre, dato il successo del Corso Base di Difesa Personale, stiamo
pianificando un nuovo Corso e addirittura lezioni individuali con un
personal coach estremamente qualificato.
Il Corso di Difesa Personale insegna, in modo semplice, pratico e
divertente, oltre che a difendersi da possibili attacchi, anche vere e proprie tecniche antiaggressione e antiscippo. Il corso sviluppa il senso di sicurezza personale, aumenta le capacità di autocontrollo e la rapidità di reazione in situazioni di forte stress psico-emotivo; ci tengo a dire che il corso è tenuto da Maestri di Arti
marziali campioni del mondo.
Tu ci parlavi anche di “Lezioni speciali” a numero chiuso!
P.M.: È così! Per dare un servizio sempre più qualificato, all’interno del planning verranno inserite alcune “ore speciali” con lezioni molto stimolanti e coinvolgenti. Una serie di brevi “master
class”, a numero chiuso e su prenotazione, rivolte a tutti coloro
che cercano qualcosa di davvero speciale”.
Ci saranno nuove lezioni “speciali” di Zumba toning, di Fit-boxe
kombact, pilates, spinning, difesa personale, power pump, eccetera.
Una volta un’azienda aveva uno slogan: “Provare per Credere!!”.
Direi che ben si addice a questa situazione! Per chi volesse capire
di cosa si tratta, abbiamo previsto una lezione di prova omaggio.
Tu ci parli spesso del Centro Tra Cielo e Terra come
di un punto di riferimento sociale e non solo di un
Centro Sportivo - Benessere. Vuoi spiegarci meglio il
tuo punto di vista?
P.M.: L’atmosfera familiare che si respira all’interno del Centro,
oltre alla grande serietà e attenzione con la quale vengono seguiti i piccoli e i ragazzi, rende il Centro un’oasi rara in un mondo
come il nostro. Dopo una giornata frenetica di intenso lavoro, di
studio, di impegni per la famiglia ritengo sia importante creare,
per tutti, un luogo dove sia possibile rilassarsi, scaricare le tensioni e allontanare lo stress per poter affrontare la giornata successiva con la giusta carica ed energia. Il mio obiettivo è permettere alle persone di trovare nel nostro Centro un punto di riferimento importante, per socializzare, incontrarsi, sviluppare nuove amicizie e nuovi interessi.
Ed è per questo che in questo periodo stiamo proponendo, all’interno del nostro Centro, un gioco e una promozione per “San Valentino”.
Per gli innamorati, ma anche per gli amici! Un modo quindi per trovare le occasioni di stare insieme divertendosi e allenandosi!
Rinnovo gli auguri a Paolo Menconi e al Centro Tra Cielo e
Terra di diventare sempre di più un prezioso punto di riferimento per tutti i residenti della nostra Zona Isola.
P.M.: Grazie per la vostra attenzione! Sarà per noi un piacere avervi tutti tra i nostri Associati; auguro ancora ai lettori di Zona9 e alle
loro famiglie un periodo felice, ricco di attività sportiva, di salute e di
serenità. Buon divertimento a tutti!
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Iscriviti all’Associazione Amici di
ONA NOVE
Socio ordinario Euro 10 (Euro 5
per studenti e pensionati), Sostenitore Euro 25. Per iscriversi rivolgersi presso la sede del giornale in
via Val Maira 4.
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Tel/Fax/Segr. 02/39662281
Cell. 335.1348840
Pagina riservata ai lettori
lettere in redaz ione
IL CENTRO DIURNO
DI VIA POLLINI
A Beatrice Uguccioni, Andrea
Bina, Stefano Indovino, Roberto
Medolago. Ho letto su “Zona
Nove” che il Centro Alzheimer
di via Pollini verrà chiuso. Questo edificio (ex convento) venne
destinato nell’ambito del Progetto Urban della Comunità
Europea ai malati di Alzheimer,
unitamente al Centro Diurno
per anziani di via Giolli e alla
Banca del Tempo. Questo Progetto venne definito dalla Cee
“Progetto Pilota“. Che significa,
che altre realizzazioni di identici servizi territoriali, che avevano e hanno, come obiettivo quello di ritardare l’ospedalizzazione e o i ricoveri e ridurre i costi
sanitari, graverebbero sulla comunità. La nostra Zona, che allora vinse il Bando Urban Europeo, deve e può proporre
che in quella struttura venga
realizzato un altro Centro Diurno Anziani sul modello di
quello di via Giolli che riscuote grande interesse tra la popolazione anziana.
Pierluigi Angiuoni (gennaio)
AGGIUNGI
UN POSTO A TAVOLA
Sono stata alle prove dello spettacolo “Aggiungi un posto a tavola” della compagnia teatrale
dei Fuori Tempo, tratto dalla
commedia musicale di Garinei e
Giovannini. Si tratta di un bel
gruppo di giovani e meno giovani tutti comunque motivati, entusiasti e simpatici. Sulla scena
sono presenti al completo ben
35 persone, prevalentemente
giovani e belli con tanta energia
che affascina e commuove. L’età
minima parte dai 15 anni e arriva sino ai 50. Hanno offerto
con generosità il loro spettacolo
all’Aus Associazione Unità Spinale Niguarda perchè possa essere un’iniziativa a sostegno del
loro ambizioso Progetto Spazio
Vita. Ad un certo punto una
canzone dello spettacolo dice:
“Una formica,due formiche,100
formiche possono spostare le
montagne”. I Volontari dell’associazione lavorano indefessi
per il progetto, ma non devono
rimanere da soli perché hanno
bisogno di noi cui resta solo di
fare una cosa: andare a vedere
lo spettacolo e dare un obolo.
Brunella Gardini (gennaio)
CHI SI OCCUPA
DI SUZZANI 274-302?
Vi scrivo per chiedervi alcune
cose in merito all’articolo di
Giulia Lazzaroni nell’ultimo numero di “Zona Nove”, dal titolo
“Via Sibelius e Lissoni: ancora
braccio di ferro tra Comune e
condominio?”. Io risiedo in viale
Suzzani al 302 e da anni come
condominio stiamo cercando di
capire a chi appartenga la strada che viene citata anche nell’articolo, e cioè da Suzzani 274302 a Giolli 20-28 e chi si debba
far carico della manutenzione
del suolo stradale (finora mantenuto a nostre spese). Nell’articolo si fa menzione di una convenzione che doveva portare alla cessione di tale strada al
Comune, e di una delibera comunale del 2006. A differenza
della situazione di SibeliusLissoni noi negli anni abbiamo
invano sollecitato il Comune
perché si occupasse del giardino
interno che risulta di sua proprietà (solo di recente è stata
promessa dal Comune la partecipazione alle spese di giardinaggio, finora tutte a carico nostro) e per quanto riguarda la
strada i pareri degli stessi condomini e amministratori che si
sono succeduti sono discordanti:
chi parla della convenzione e
della delibera comunale sostiene
che la strada (invero in condizioni
attuali piuttosto disastrose) è di
proprietà del Comune, altri sostengono che la convenzione non
è mai stata ratificata e quindi la
strada è di Aler (e quindi anche
degli abitanti che hanno riscattato gli appartamenti da Aler). Il
Comune, da noi interpellato, sostiene che la proprietà è di Aler.
Saremmo grati se ci fosse chi ha
informazioni più certe.
Daniela Bertacchi (gennaio)
L’IMU DI ANNO
IN ANNO
Mi riferisco all’articolo nelle “Notizie del mese” di dicembre: “Caso
Imu”. Volevo far presente che la
frase “compresi sostiene Pisapia
gli aumenti al 0.6 applicati lo
scorso anno” non corrisponde al
vero: l’anno scorso abbiamo pagato lo 0.4 (cat A2, A3 etc), e l’aumento dello 0.2 è stato deliberato
il 7.10.2013.
Giuseppe Stocchetti (gennaio)
E LA COOP
DI VIA ORNATO?
Vorrei affiancarmi alla Signora
che Vi ha inviato la lettera sulla
Coop di via Ornato. Anche io abito a Niguarda da circa 20 anni e
pur non essendo anziana (ho 39
anni), andavo volentieri a fare la
spesa alla Coop perché vi ritrovavo un’aria familiare e cordiale.
Non sempre i prezzi erano più
bassi di altri supermercati ma
l’affabilità del direttore, il sig.
Maurizio, ripagava. I dipendenti
erano allegri e spesso lui era alle
casse, attento e gentile con la
clientela. Ricordo un episodio:
una sera mi trovavo a fare la spesa con mio figlio di 8 anni e nel
parcheggio soprastante c’erano
dei ragazzi che sparavano i botti,
in quell’occasione il sig. Maurizio
ci aveva accompagnato fino alla
macchina per essere sicuro che il
bambino non si spaventasse.
Nadia Ferrari (gennaio)
PERCHÉ
L’ELEMOSINA?
Giornata fredda e piovosa. Attraverso piazza Belloveso per dirigermi alla panetteria Cella; davanti alla scuola di via Passerini
un mendicante col bastone, apparentemente malfermo sulle gambe, mi chiede l’elemosina: “Ho fame, dice, qualcosa per mangiare.”
In panetteria acquisto un francesino in più che faccio mettere in
un sacchetto e, al ritorno, lo porgo
al mendicante che mi ringrazia
stentatamente. Fatti pochi passi,
mi giro per vedere la sua reazione: l’uomo prende il pane e lo butta in un cestino della spazzatura.
Il fatto si commenta da solo.
Nora Brusamolino (gennaio)
LA STRADA
CONTESA
Gli abitanti di Niguarda attendono con ansia la chiusura dei lavori che stanno imperversando in
zona per l’adeguamento delle tubature dell’acqua. I lavori si stanno allungando sopratutto in prossimità di Via Sbarbaro e l’incrocio
con la via Fermi. Si è scoperto
però che tale situazione potrebbe
non essere provvisoria ma definitiva. Questo in quanto un gruppo
di genitori della Achille Ricci, vedendosi negata la possibilità (negata dicono dall’Asl per la sicurezza dell’istituto) di transitare nel
cortile della stessa scuola per lasciare i ragazzi a scuola e poi uscire, e visto che il parcheggio era alquanto distante (circa 200 metri
dall’ingresso) e visto che la chiusura temporanea della strada dava loro la possibilità di parcheggiare a ridosso della scuola, ha
pensato bene di raccogliere firme
fra gli utenti della scuola per la
chiusura della stessa via in usci-
ta.Il grave non è tanto la richiesta
ma il fatto che il CdZ 9 sembra abbia avallato la proposta. Questo
significa che per la richiesta di poche persone che utilizzano la via
solo per pochi minuti (il tempo di
accompagnare e riprendere i figli
ancora agibili. Perché così tanto ritardo?
Antonio Colonna (gennaio)
LA RETE
FOGNARIA È OK
In seguito a notizie errate appar-
Cara, vecchia, preziosa Coop
era una volta la Cooperativa l’Ancora, fondata nel 1889 da
C’
un mitico gruppo di pionieri, molti dei quali diedero poi origine alla cooperativa Edificatrice di Niguarda, ora Abitare. La
cooperativa, pur con qualche sofferenza sotto il fascismo, che ne
azzerò i vertici, mettendo ai posti di comando persone “fedeli”, superò la guerra e crebbe aumentando il numero dei punti vendita: dal negozio storico di via Hermada (attuale sede Pd), a via val
di Ledro (dove c’è ora l’Idraulica Turchetti) a via Ornato 58, a Via
Maestri del lavoro e via Lanfranco della Pila. Ma nel frattempo
era arrivata l’era dei supermercati e i negozi tradizionali hanno
cominciato a risentire della concorrenza. Anche a Niguarda, proprio dove ora c’è Coop, arrivò l’Esselunga. Il forte radicamento
territoriale (un campanile, una cooperativa di consumo) grande
valore dal punto di vista sociale, risultava inadeguato ad affrontare la concorrenza. Così l’Ancora e molte altre cooperative di
consumo iniziarono un processo di aggregazioni e fusioni, con
grandi discussioni e sacrifici che ha però consentito loro di arrivare fino ad oggi e continuare a svolgere il ruolo di tutela che le
ha originate. Esselunga, a un certo punto considerò troppo piccola la superficie di via Ornato e migrò verso lidi più redditizi, e
Coop subentrò, riunificando in un’unica struttura gli spacci sparsi per il quartiere.
Nel frattempo la sfida si era spostata su superfici di vendita ancora più grandi: Coop l’accettò e aprì a Bonola il primo ipercoop
italiano. Il grande successo degli iper consentì a lungo di mantenere in equilibrio la nuova grande cooperativa, giunta a dimensioni regionali, consentendo la convivenza tra le grandi strutture
e i negozi di vicinato. Questi ultimi oggi sono diventati sempre
più preziosi e utili: la benzina costa, non è più il tempo degli sprechi e la popolazione diventa più anziana, con una minore mobilità. Il negozio di vicinato oggi può tornare a giocare un ruolo fondamentale. Il punto vendita Coop di via Ornato ha subito una radicale ristrutturazione qualche anno fa. Era rimasto da sistemare il parcheggio (l’immobile non è di proprietà ed è stata condotta una lunga trattativa con la stessa) ma ora anche questo problema è stato risolto (purtroppo però il parcheggio è occupato
spesso più da residenti che da clienti), in primavera sarà rinnovata la segnaletica verticale. Certo il negozio è piccolo (per questo
l’Esselunga se ne è andata), con una frequentazione intensa, l’assortimento non può essere larghissimo per questione di spazio e
richiede un’attenzione continua. Ma Coop non è solo un punto
vendita: mediamente ogni 3 anni viene eletto un comitato soci
che tiene i rapporti con il territorio e organizza le attività sociali.
Tra le iniziative ricordiamo le mostre autoprodotte “Uno sguardo
su Niguarda”, “Una vita in nero”, “I bambini del duce”, “Nonno ti
racconto” con la pubblicazione degli omonimi testi della collana
“dire fare sociale”, le attività di educazione al consumo consapevole con le scuole della zona, la presenza del servizio legale (fortemente voluta dal comitato e di solito non presente nelle strutture più piccole), il progetto “Buon fine” con il recupero delle merci in scadenza di cui fruiscono ad oggi Casa di Redenzione sociale e Centro socializzazione Adulti di via Ornato, ma che proprio
in questo periodo ha evidenziato l’interessamento della
Parrocchia e di Progetto N. Scaffali, merci, ma soprattutto persone: recentemente c’è stato un ricambio nel personale del gruppo
di direzione. Il “vecchio” caponegozio in Ornato da circa 8 anni conosceva tutti i clienti che ne apprezzavano il lavoro. La politica
della cooperativa però prevede una rotazione (per la verità difficilmente un caponegozio rimane così a lungo nello stesso punto
vendita, la media è di 2, 3 anni). Un gruppo di clienti si è rammaricato e ha dato il via anche ad una piccola raccolta di firme. La
cosa non ha reso la vita facile al “nuovo” caponegozio, ma confidiamo che con la collaborazione di tutti le cose possano funzionare al meglio, anche se è inutile nascondere che in un periodo di
crisi l’attenzione ai costi è molto alta, con qualche rischio che il
servizio possa subire sbavature. Qualche altro ricambio nei reparti e nella struttura di zona, che spezzi routine e metta in gioco nuove competenze, potrà contribuire a ridare lo smalto necessario per consentire alla Coop di Ornato di continuare a svolgere
il suo ruolo commerciale ma anche sociale e per questo l’impegno
e l’attenzione dei soci è preziosa. Problematiche che emergessero
possono essere segnalate al comitato soci attraverso comunicazioni all’ufficio soci o la mail [email protected].
Valeria Malvicini (gennaio)
a scuola), si penalizza un intero
quartiere.
Marco Domaneschi (gennaio)
I MARCIAPIEDI
TRAM 7 E 31
La linea Lilla è in funzione dalla primavera del 2013, le linee
tramviarie 7 e 31 percorrono
ancora in parte Fulvio Testi come ha deciso Atm riducendone
i percorsi, ma il problema irrisolvibile sono i marciapiedi alle
fermate dei tram: sono stati
iniziati i lavori da alcuni anni,
ma la maggior parte non sono
se sulla stampa, Metropolitana
Milanese spa, che gestisce il
Servizio Idrico Integrato di
Milano, precisa che: le pozzanghere che si formano nelle strade
sono dovute all’intasamento dei
pozzetti stradali che si trovano
sotto i marciapiedi e che non consentono quindi all’acqua di defluire. La loro pulizia non è in carico
a Mm. Non esiste allarme rispetto alla capacità di tenuta della rete fognaria. Inoltre, come previsto
dal piano approvato dall’Ato, Mm
investe ogni anno per la manutenzione e lo sviluppo della rete
fognaria circa 15 milioni di euro.
Gli interventi sono proprio finalizzati a intercettare, spostare e ricostruire gli allacciamenti e la rete
esistente e a estendere tratti di
rete per collettare nuove utenze.
Buona parte degli investimenti è
mirato al recupero dell’efficienza
statica e idraulica dei manufatti
esistenti, quindi, alla prevenzione
del loro degrado: a tal proposito si
è ricorso sempre più spesso a tecnologie non invasive per limitare
i disagi alla cittadinanza. La rete
fognaria in Città si estende per oltre 1.400 chilometri, ogni anno ne
vengono spurgati 200.
Ufficio stampa Metropolitana
Milanese SpA (gennaio)
PANNELLI SOLARI
ALLA CASSINIS
Impressionante il costo previsto
(11 milioni “Iva compresa”) per la
scuola media Cassinis.Ma se è così perché non ricoprirla di pannelli solari, che costerebbero non più
di 40000 euro ,in modo da recuperare da subito e per una ventina
di anni una gran parte degli 11
milioni, come dice la pubblicità
degli operatori di fotovoltaico e come diceva ancora la Regione cinque o sei anni fa, quando ha ricoperto oltre 100 scuole milanesi
(già edificate, e quindi con costi
maggiori) di pannelli solari? Faccio questa proposta senza avere
in mano i dati della resa dei “vecchi” impianti (più volte richiesti e
mai ottenuti) e senza sapere se
l'esperimento, da me a suo tempo
criticato, sia andato a buon fine.
Qualcuno può ragguagliarmi su
questo argomento? In sostanza
quanto stanno rendendo realmente i pannelli solari già installati, al netto delle spese di gestione e manutenzione e in percentuale sul capitale investito?
Giusto Buroni (gennaio)
IL PARCHEGGIO?
UNO SCHIFO TOTALE
Situazione vergognosa sulla Via
Ornato, civici 134 e 136, dove c’è
un parcheggio al servizio dei due
stabili e a quanto ne so tale spazio
è comunale e non privato, tant’è
che in passato ho anche preso una
multa per sosta vietata durante
una notte dedicata alla pulizia
stradale (!). Ebbene, questo spazio
è uno schifo totale. Affacciati su
questo parcheggio ci sono tre
bar/trattoria/pizzeria e una ricevitoria Snai, e gli avventori di questi tre locali non si fanno scrupolo
alcuno a lasciare cartacce, bottiglie, addirittura sacchi neri e anche... produzioni corporee. Essendo comunale mi chiedo perché
non venga pulito da tempo immemore. Eppure le multe le fanno!
C’è anche un enorme cratere.
Ha cominciato a formarsi subito dopo che era stata completata la costruzione dello stabile
(2006/2007) ed è andato allargandosi e approfondendosi sempre di
più fino ad oggi. Mi sembra di abitare in una bidonville, e invece
siamo sempre nella nostra bella e
civile Niguarda... o no?
Valentina Razionale (gennaio)
MONOPOLI
ABBANDONATI
1)In Via Santa Monica, di fronte
al vecchio deposito dei Monopoli
di Stato, non lontano dal capolinea dell’Autobus n. 52 e dall’ingresso del Centro Comunale per
gli Anziani, proliferano erbacce,
bottiglie, barattoli di birra, stracci,
plastica ed altri generi.A chi compete la pulizia e la manutenzione? 2) Di recente, durante un forte temporale, una grossa inferriata, posta sul muro dell’ex deposito
dei Monopoli di Stato, all’angolo
di Santa Monica con Suzzani, evidentemente corrosa, è crollata sul
marciapiede dove è rimasta per
qualche giorno Ci si chiede: chi
deve provvedere (e con urgenza) alla rimozione delle rimanenti numerose inferriate, sicuramente pericolanti perché
nelle stesse condizioni di
quella caduta?
Filippo Pantano (gennaio)
OK IL SEVESO
SI SPENDA PER ALTRO
Se il Seveso non è ancora esondato nonostante le “bombe d’acqua” di dicembre 2013, significa
che i provvedimenti presi finora
contro il fenomeno, se correttamente gestiti, sono più che sufficienti (fino a un paio di anni fa
la gestione era “inadeguata”). Di
conseguenza ribadisco che i soldi risparmiati per ampliare le
infrastrutture devono essere destinati ad altre opere urbanistiche utili e urgenti (specialmente
in Zona 9). Allora: si usi bitume
migliore per il fondo stradale, si
ridisegni la segnaletica, si riprogettino gli accessi alla M5,
che sono una vera “stravaganza” (almeno finché ci sarà il
tram sovrapposto letteralmente alla metropolitana). Può il
CdZ assumersi l’onere di queste (e altre) proposte? “Zona
Nove” dice: “qualcosa si muove!”, ma è ben poca cosa!
Giusto Buroni (gennaio)
DEGLI INCONTRI
ALL’OSPEDALE
A volte sento lamentele inerenti
l’Ospedale di Niguarda, ma non
sempre è tutto così. Recentemente mi sono recata in nefrologia per un controllo. Ho avuto la
fortuna di incontrare la dott.ssa
Maria Chiara Brunati, la quale
oltre ad essere un bravo medico
è una persona di un’umanità eccezionale, sensibile e disponibile
al massimo. Inoltre vorrei ringraziare anche la signora Enrica Moretti facente parte della
segreteria, anch’essa con le doti
sopradescritte.
Lettera firmata (gennaio)
IL CAPOLINEA
DEL TRAM 5
Nel 1998, via Ornato/Graziano
era attraversata dal “tram” interurbano che poi giungeva a
Bresso, Cusano Milanino; il
tram 5 aveva il suo capolinea di
fronte l’Ospedale; non era possibile deviare a destra per via
Ornato, perché non c’erano i binari. Il Seveso dal confine di
Bresso sino alla Cascina California era ancora scoperto, c’era una strada con due corsie,
una sola per senso di marcia;
dal confine di Bresso fino a dopo l’attuale distributore poche
case. In via Ornato, dove c’è attualmente il supermercato vi
era un solo binario per il “tram”
interurbano. Quando furono
realizzati i lavori di raddoppio
della tratta tranviaria piazzale
Maciachini-via Ornato-Parco
Nord/confine con Bresso furono
decisi, prevedendo lo sviluppo
abitativo su quell’asse viario, la
copertura del Seveso, il raddoppio della strada ferrata, il raddoppio della strada asfaltata
con due corsie per senso di
marcia. Inoltre si decise che
non solo il capolinea del 4 sarebbe arrivato ai confini con
Bresso, ma che anche il 5
avrebbe avuto qualche metro
di binari in più per consentire
di spostare il capolinea dall’Ospedale al confine con Bresso e dare più opportunità per la
mobilità dell’hinterland a nord
di Milano e un collegamento
cln la Stazione centrale. E ora?
Con lo “sviluppo” sull’asse di
via Ornato con migliaia di nuovi residenti si riporta il capolinea del 5 all’Ospedale?
Ernesto Sattaneo - Nicoletta
Damiani (gennaio)
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