Bibliografia Ariostesca

BIBLIOGRAFIA
ARIOSTESOA
DEL
GIUSEPPE
PROF.
JACOPO
COMM.
FERRAZZI
BASSANO
TIPOGRAFIA
SANTE
1881.
POZZATO
Proprietà
Letteraria.
SUA
A
EGGELL.
GUIDO
BACCELLI
MODERATORE
SUPREMO
NEL
UOMO
DI
FERMI
E
PROFICUE
RINSANGUANO
GIUSEPPE
ARIOSTESCA
TESTIMONIANZA
POVERA
PROFONDO
IMMANCHEVOLE
ED
D.
XXX
NAZIONE
FERRAZZI
BIBLIOGRAFIA
A
INTENDIMENTI
DUREVOLI
LA
JACOPO
QUESTA
ALTI
DI
AFFIDA
CI
PENSATE
CHE
DI
D'ITALIA
PROPOSITI
RIFORME
STUDI
DEGLI
REGNO
CHE
DI
GOMM.
IL
GIUGNO
D.
OSSEQUIO
D.
MDCCCLXXXI.
Con
de'
ad
profondo
da'
degli
solo
quali
immortali
!
V
se
di
semel,
non
nuove
e
come
poesia
delle
mal
passi
dirò
cosa
haec
si
possa
repetita
stile
ci
non
di
dal
corri
col
divino
salda.
Ma
con
placebit
ben
ratura,
lette-
poc'
van
che
quante
né
Non
?
—
sa
tentando
le
sono
:
oltre.
sempre
va,
opere,
eccezioni,
pochissime
Orazio
seguire
con-
intelletto
nostra
si
opere
di
Alighieri,
toltene
dire
le
con
la
uom
sommi,
mai
poetare
passato;
vie,
fa
che
scito
riu-
serio
più
e
procede
ritrosi,
io
studio
avverrà
m'avviso,
segnatamente,
quali
bello
foss'
allo
noti
più
e
spastoiare
riesca,
ombre
arte
fa
assaggiando
V
dell'
se
giovani
il
che
di
non
vogliamo
dove
trarsi
Senza
Ma,
nostri
scrittori
può
abito
d'amore.
Ci
i
illustrazione-
all'
Così
italiani.
poeti
invogliare
fine
pongo
maggiori
quattro
e
volume
questo
placuit
haec
e'
è
verso
:
amraannire
a
che
spolvero,e degliarrogantelli,
di
lo ritenere,
senza
gioventù nostra,
parlare.La
Se
della
fermi
d'attorno
a
primi suoi
atti
contemperate
in
non
a
avessero
resero
Ed
tempio
e
peritava, con
V animo
guisa
ora
del mio
solve senescentem.
non
mi
fin
qui
avvenne,
dette,
son
ricrearmi
nel
che calar le vele
resta
del detto Oraziano
memore
Quantunque, e
vi arrechi
volendo
all'altre nazioni.
quasiperegrino posso
raccoglierele sarte,
miglioramento
le scuole classiche
mi
conobbi
come
scientifiche che
le materie
non
nuova
e non
allegrarmi,
sfruttare,come
voto,
tratto
ogni
lustre,ma
vane
l'Italia maestra
che
ad
rivolti al
con
e
potenti solo
some,
l'avvenire,
erano
onde
quelletanto vitali,
che
di alti
potei non
non
dei classici studi, non
e
Uomo
il camino
lieti presagi per
i
prove.
che hanno
maestri
un
dannose
sempre,
proposta di bene. E
che
si
non
sé, tante
ricidere,come
trarne
sue
di sgomberare d" un
ogni battaglia,
che vince
a
le
meno
a
arte.
pubblicaistruzione
propositi,che
e-
la
conforta il pensiero di veder
altro, mi
non
capo
ed
scienza
bisogno
educhino
ha giàfatte
garrulità
vuota
ogni
onorato
abbiam
meglio pensare
e
rispecchiarci
negliantichi
Occorre
fa scienza,
forti sentimenti
a
più
a
degliuomini
non
inteso. Noi
avere
che
di studi virili,
a
che
faremo
non
spiluzzico,
proviamo di
ci
cognizioniche
svariate
le tante
con
che
a
mi
è forza
malincuore.
:
fessarlo,
con-
Il mio
XI
di necessità,vi è sparsa
più volumi
sarebbe
il
da
non
trar
l'operasino
pochi amorevoli
scriveva
nel
a' nostri
edizione
certamente
da
del Manuale,
conoscenza
di
opera
V
,
:
e
è
hai?
potei certo
tenermi
Tasso, che
oltre
di gran
Eccone,
non
mi
con
ogni
giunte
agnon
già fatto,
e
Dante.
»
sé
a
rivisto,
mecum
E
perchè
ardire
e
breve, la ragione.
in
vennero
contento
e
soddisfazione
poesia di
conda
se-
utilità alla retta
si dirà, perchèristai? Perchè
non
egregio
correzioni
Dantesco, così riformato
Se i conforti morali
come
il Ferrazzi,
del lavoro
poca
questo
mancherebbero
non
di molta
di tutti i cultori della
franchezza
di
V indispensabile
sicuro vacle
e
diventerebbe
dunque, mi
non
del poema,
stesso. Il Manuale
più è,
Se
parte deglistudiosi di Dante
egli farebbe
e
qua
porsia questa
e
consigli
troppa fatica,poichéil grosso
che
«
Domenica
di
annunziasse
e
dal di fuori,ebbi
anche
della
lui aiuti di
a
il troppo
esso
giorni;e
incitamenti.
Fanfulla
prof.d'Ancona,
ad
d' entro
partid' Italia,ed
molte
è mestieri percorrere
talora
ciò che v' è disseminato
; raggruppare
là; condur
:
notizia desiderata: oltrecchè,
una
per
buono
pur
vano
rifuso: uscito
essere
la materia,
parecchianni (1865-1877),
fu in
come
vorrebbe
Dantesco
Manuale
mai
meno,
de' materiali.
speranza,
trovò
non
Il mio
lodatori,
e
peso, pare sortisse la iettatura,
lo sfortunatissimo poeta che prese ad illustrare.
Pochissimi
de' licei del regno
lo chiesero ; la
più
XII
ripetuti
inviti
disdetto
ogni
andarono
frutto,
asciutto
grave
conforto
darò
:
dall'
anche
sussidio.
I
all'estero.
alcun
colla
d'Italia
biblioteche
delle
parte
il
Il
passi;
magro
età
all'opera,
ma
alto,
più
fu,
mi
degli
le
sarebbe
stolto
i
crescono
tosto
venduti
fatiche,
il
con
animo
Che
Jacopo
l'
al-
quando
mi
si
giovanile
mano!
Gius.
senza
porre
specialmente
bisogni.
ai
volta,
questa
esemplari
rimetterci
borsellino,
e
rispose
nemmen
Ferrazzi.
dia
vi
BIOGRAFI.
Pigna
Giam
sig. Donno
parti
ne'
modo
si
della
quali
Giovan
indi
dal Tasso
neW
paion
di
vescovo
et
della vita
dell'Ariosto
con
latino
segretario del
secondo
Aminta
di
nome
tre
nuovo
in
italiano, dotto
e
Alfonso,
Elpino,
Liberata
Gerusalemme
calunnie
di
fabbro
il
sotto
nella
adombrato
modi
Nuovi
e
poi
in
che
lodi.
»
G.
Sansovino
più
con
quell'Alete,
sono
accuse
e
Carducci.
Francesco
(figliodel
Roma
in
n.
—
e
lodato
fu
,
nel
di L. Ariosto
tratta
1521
dalle
sue
architetto
celebre
,
vita
in
1879.
1792; Milano, Sonzogno,
scrittore
Pigna
poco
a
Sansovino
La
divisi
Ferrara,
Venezia, Angelieri, 1585; Venezia,
Remondini,
Battista
duro, che
gran
poesia
1587, 1608;
1765; Bassano,
«
Este,
al
parla. Venezia, Valgrisio,1554, 1556, 1557, 1560, 1568,
1574, 1580,
verità
,
da
Luigi
(1529-1575),i Romanzi,
ferrarese
batista
m.
a
opere
Venezia
medesime.
Jacopo
nel
1586),
Venezia,
Rampazzetto, 1565; Venezia, Scotti, 1567.
Fornari
Ariosto.
Simone
Premessa
(Reggio
di
all'edizioni
Calabria, 1560?),Vita di Lodovico
del
Furioso, Venezia, Guadagnino,
1566; Venezia, Guerra, 1568, 1577; Venezia, Giddini, 1575;
Venezia, Farri, 1580; Venezia, Alberti, 1589
Imberti, 1590
e
1768; Londra,
e
1598; Venezia,
1626; Venezia, Deuchino, 1607; Parigi,Prault,
1783.
l
2
BIOGRAFI.
figliodel
Girolamo,
Garofolo
celebre
pittore,Benvenuto
nezia,
Ve-
Tisi,Vita di Lod. Ariosto. Precede V edizioni del Furioso
de' Franceschi,1584; Venezia, Orlandini,1730.
,
Pigna, il Sansovino, il Fornari, il Garofolo scrissero del
poeta in quel secolo stesso in cui eglivisse,operò e morì, e
Il
poterono attingerele notizie dalla famiglia, dagli amici
quanti lo
Jovn
dì 11
imaginibus
expressa
Petrum
apud
Boxonii
il
Firenze
a
ad
Ven., 1544; Basileae,
exornata.
IClogium L.
—
illustrium
Monumenta
m.
literis illustrium
virorum
1577, in-fol.
Pernam,
Luerii,
aprile1483,
19
a'
(n.in Como
1552),Elogia
dicembre
vivum
conosciuto.
avevano
Pauli
da
e
Areosti.
virorum
elogia.
et
Amstelodami, apud Jansonium, 1639.
Maressi
Rolandi, Epistolarum philologicarum.Parisiis,
1650; Lipsiae,1785.
L'Epistolaxv
—
del Tasso
gli elogi dell'Anodo,
Barotti
del Ronsardo.
e
di L. Ariosto.
vita
Ferrara, tip.Camerale, 1773; Birmingham,
Prose
sue
Ferrara, 1777.
del
e
nel volume
volume
nel
e
vita
Nella
—
pubblicate le
Memorie
i
delle Memorie
del
Barotti
che
scrisse
storiche,ecc.,
furono
la
per
Virginio per
padre (Ediz.di Ferrara, 1773).
Mazzucchelli
Giammaria
(Brescia,1707-1768),Gli
d'Italia,cioè Notizie
de Letterati
voi. i, p.
Appio
2,
storiche
intorno
alla
italiani,
Brescia,Bossini,1753.
—
vita
e
De
Faba
de
Lodovico
Cromaziano
sue
Scrittori
Ariosto,
(P.Appiano Bonafede
di lettere,
Napoli,Torres, 1775.
uomini
Soria
la Vita
p. 1069-1084.
Anneo
dell'Ariosto
prima
agli scritti
Comacchio, 1716-1793),Ritratti poetici,storici,critici
moderni
n
(p.137), Ferrara, tip.Camerale, 1774; Ferrara,
Pomatelli,1802;
volta
l'
Preposta al-
Baskerville,1773;
Livorno, Masi, 1797; Milano, tip.Classici,
1825;
delle
contiene
n
Furioso, Venezia, Pitteri,1741, 1745, 1766;
del
edizioni
La
Giov. Andrea,
volume
del
si
legge
a
pag. 51
Giovanni, Vita
—
di
—
vari
Il ritratto
.
di L. Ariosto.
Nella Raccolta
delle
Barbieri Gaetano, Vita di L. Ariosto,e Dichiarazione
l'
del-
opere
Orlando
Fabroni
inedite.
Livorno, Masi, 1773.
Furioso,
Angelo
e
testo
del poema.
Ferrara, 1773.
(Maradi,1752-1803),
Elogio
Parma, tip.Reale, 1800; Firenze,Molini,1821.
di L. Ariosto.
3
BIOGRAFI.
Ughi
Luigi, Vita
illustri
t.
ferraresi,
di L. Ariosto.
e
ed
dal Ro-
inciso
I d'Este
medaglie del card. Ippolitoe di Alfonso
le
saspina,e
luglio1740, m. 1824),
Negri, 1807, di p. 324,
Tiziano
dal
dell'Ariosto,preso
col ritratto
degli
il 10
Ferrara
(n.a
Ferrara, Bianchi
Vita di L. Ariosto.
storico
21-23, Ferrara, Rinaldi, 1804.
i, p.
Girolamo
Baruffaldi
Dizionario
Nel
incise dal Masi.
«Più
delle
copioso
scoperte
di tutti è il
dei lavori
e
la vita del
portò il Serassi
ne
sbiadito.
—
fino
Bertolotti
chiesa di S.
ci danno
pubblicaBiblioteca
eretta dopo il 1815
—
Il
Voi. vm,
:
Nelle Vite
Ferrara
a
L. Ariosto
Ariosto, da
quadro
un
La
—
di Orazio
Monumento
—
e
Il
e
Ritratti
Bologna
nella
Ariosti
nella
di L. Ariosto
nella
della Biblioteca
La
sua
Statua
—
piazza Ariosta
—
—
Le
seconda.
di L. Ariosto
onore
sedia
sua
di
Famiglia
Monumento
Medaglie in
—
calamaio
suo
di L. Ariosto.
1786,
nel
Giorgioin
L.
—
Padova, Bettoni, 1820.
estinta
annesse
—
perfezione
però ricca di notizie
ma
(Milano,1781-1852),Ariosti
Pompeo
Famiglia
tavole
dalla
una
a
Davide, Vita
d' illustri italiani.
Lita
avevan
»
Campori.
quel tempo ignoti.
le soverchie lungaggini,
e lo stile fiacco
accusa
e
Vita sonnifera la dice Prospero Viani.
di documenti
Casella
Tasso,
lo
nuovi, compose
studii
e
che
dotti
concittadino,ben lontana
storia dell'illustre suo
e
degli uomini
indagini nuove
preceduto, con
cui
Baruffaldi,il quale giovandosi
in
rara
Fer-
Ambrosiana
casa
in
trada
con-
Mirasole.
Vita di Lodovico
(Montalbano,1777-1810),
Ariosto; Lomonaco, Opere (Lugano, Ruggia, 1836),
Lomonaco
Francesco
Voi. vii, 274-298.
Petrucci
Giuseppe
,
Vite
Ritratti di XXX
e
illustri
resi.
ferra-
Bologna, 1831.
Sacchi
Lodovico
(Casamattadi Pavia, 1796-1840),
Defendente
Ariosto.
Uomini
utili
e
Saggi.Milano, Silvestri,1840,
Solerà
Temistocle, L.
benefattori
del
genere
umano,
Voi. n, p. 240.
Nella
Ariosto.
Cronografiaitaliana,
1840.
Tortoli
Discorso
Giovanni, Bella
premesso
alla
sua
vita
e
edizione
dell opere
delle
di L. AìHosto.
Commedie
Satire dell'Ariosto. Firenze, Barbèra-Bianchi, 1856.
e
delle
4
BIOGRAFI.
A., Bella
Zaccaria
solenne
letto nella
Conti, 1867,
al
de'
distribuzione
premii
1863.
Faenza,
fonti
a
dell'Ariosto.
vita di L.
Ariosto,e
Né
Estense.
il Cappelli
E ben
di Stato
dell'Archivio
tanto
inesplorate,
che della Biblioteca di Modena.
documenti
e
già conosciuti,che attinse
de' documenti
contento
L.Ai-iostt
a
da notizie
che egregiamente illustrano la
importanti,
i fatti principali
che si svolsero nella corte
si tenne
intorno
ix-clxxxiv.
dissertazione,ravvalorata
Dottissima
spesso
nel
all'edizione delle Lettere
Bologna, Romagnoli, 1866,
bene
Ariosto,Discorso
di L.
di p. 63.
tempo, premessa
suo
delle opere
e
Ant., Prefazione storico-critica
Cappelli
e
vita
a
ragione ei
si
ripromette
speseviattorno possano servire di utile scorta
vorrà, dopo lui,parlareintorno l'Ariosto e il suo tempo.
che le
cure
Campori
Giuseppe, Studi
Estratti dal tomo
delle Memorie
ed Arti in Modena.
Lettere
di p.
vii
84,
per
inediti,II* ediz.
della R. Accademia
di
Ariosto,
Scienze,
Modena, tip.dell'erede Soliani,1866,.
la vita di Lodovico
corretta
documenti
da
accresciuta.
Modena,
p. 146.
il
modestamente
Ariosto
notevolmente
e
Vincenzi, 1871, in-16, di
Campori
dice di
produrre notizie,in
della Camera
Ducale, e
parte spillatedai libri di spese
Carteggidi Ambasciatori,e che il raccolto
gran
da
L.
chi
in-4.
Notizie
Assai
di
la vita
intorno
a
non
poteva essere
quale doveva aspettarsida chi spigola in un campofalciato da esperti
mietitori. Ma è un libro assai ben
e diligenti
fatto ; ed io lo percorsipiù volte con
molto
ne
piacere,e me
se
non
giovai grandemente. La
seconda
monografia del reggimento
Barbi
più
e
Cinti
accreditati
documenti
Pepoli
parte è
di L. Ariosto
Francesco, Vita
di L.
biografiantichi
e
bella
una
nella
ed
Garfagnana.
Ariosto,desunta
moderni,
sante
interes-
corredata
da
suoi
di note
inediti.
march.
Ferrara, tip.dell'Eridano, 1874.
Giovanni, Cenni
biograficidi L. Ariosto*
Ferrara, tip.Sociale,1875.
N.
N., Vita
di L. Ariosto.
Ferrara, Società
de'
Compositori,
1875.
L.
Taddei
Antonio,
Mugna
Pietro, Ricordo
Ariosto, 24
Vita
maggio
di L. Ariosto.
del IV
1875.
Ferrara, Taddei, 1875.
Centenario
dalla nascita
Padova, Prosperini,con
di
foto-
BIOGRAFI.
Ritratto
grafia del
piazza Ariostea,del
in
della
Statua
della
Famiglia Ariosto.
Universale
L'Illustrazione
Ferrara.
Il
—
l'edizioni del
Crescentino,
Giannini
Furioso, secondo
la
«E
il
perchè, così
meglio dalla
vita si
Ariosto.
Precede
degli scritti,che
attese
efficacemente
stessa
rinverdire
a
coltura.
nostra
critico senno,
con
ed
il
Ariosto.
L.
l'edizione del
i sommi
ed
amore,
gloriadelle
la
»
mentando
capi,ram-
istudio
e
nostre
ben vi
E il Giannini
parola
ornata
con
della
particolarità
dalle
comprendono, di codesta discorrerò
cercati che sieno con
che quelli,
lettere,anzi della
in
294).
p.
e
e
L.
Ariostee
stampa del 1516, Ferrara, Taddei, 1875.
Giannini, gli altissimi di lui meriti assai
bontà
contribuiscono
"T
Di
dello Stemma
degli scritti di
del Sonzogno.
vita
Pagnoni
della Casa,
il Calamaio
Sedia,
la
e
le Memorie
(23 maggio 1875,
Eugenio, Della
Camerini
Calamaio
ci dà
Ritratto, la Casa,
Castello di Ferrara
Precede
dipintodel Tiziano,
dal
preso
O
intelletto
con
amore.
Giacinto
Casella
preliminare alla
Discorso
Barbèra, 1877.
Nel
dotto
iscorcio
Della
vita
e
,
e
Voi. i,
—
forbito
la vita
del
edizione
sua
di L. Ariosto.
del Furioso.
Firenze,
i-xlvi.
discorso
gran
delle opere
proemiale, oltre
ferrarese
ci dà
pure
una
al darci
in
completa
quasi estetica dell'opera ariostesca. Sovrattutto
che se fossero
intende a scagionare1'Ariosto da certe accuse,
ben
meritate, sonerebbero
più gravi di quellea cui accennò
la volgare domanda
Raccolse
attribuita al cardinale
Ippolito.
il Casella i luoghi del poema,
si
di Lodovico
in cui l'animo
mostra
più italiano ; così rispondendo a chi lo disse cortigiano
incurante
dell'italiano servaggio.
apologiae
una
U.
Canello
A., Lodovico
Italiana del secolo
Scrissero
gli storici
xvi.
Storia
Ariosto.
Milano, Vallardi,1880, in-8,p. 54-65.
della vita di L. Ariosto,
della nostra
della Letteratura
Letteratura:
più
o
meno
Tiraboschi
stesamente,
Girolamo
renze,
(Fi-
Giamb.
1231-40; Corniani
(Torino,Pomba, 1855),n, 198-203; 217-225; Maffei Giuseppe
(Milano,Classici,
1834),n, 31-42; Cereseto Giambatista (Milano,
Silvestri,
1857), Voi. i, 412-24; SanfilippoPietro (Palermo,
Laudi, 1812),Voi.
vii, 41
e
BIOGRAFI.
6
1861),
Pedone,
164-171; Ambrosoli
11,
Antologia
italiana,
ginnasii superiori(Vienna,
Ueberreuter
Francesco,
Dizionario
Vedi
di
che
gli uomini
tutti
1796),
Remondini,
si
1841).
popolare (Torino, Pomba,
popolare,
di
Voi.
famiglia,A.
27
20,
xn,
detto il 26
(Bassano,
ecc.
e
Enciclopedia
--
Illustrazione
pure
luglio
antica
1875.
Museo
—
p. 302.
nov.,
nell'Aula
maggio
4
e
alle
inaugurale
Luigi, Discorso
Borsari
Vedi
—
giugno
30
1877,
iv,
190.
in,
—
compendio
Universale
Biografia
—
(Venezia, Missaglia, 1822),
moderna
illustri,
resi
dei
60-67.
n,
in
storia
ovvero
sono
151.
n,
1857),
rara
Car-
classi
alle
proposta
,
(storico,
nuovo
di
1832), n, 200-214;
(Milano, Fontana,
Italiana
Letteratura
Manuale
Francesco,
festedi
dell' Università
di
L.
Ariosto,
Ferrara.
rara,
Fer-
Taddei, 1875
Petrijcci
La
Giuseppe,
mente
il
e
L.
di
cuore
Ariosto.
Ferrara, Taddei, 1875.
Monti
Achille,
Degli
studi
del Monti
sopra
l'Ariosto.
rara,
Fer-
Taddei, 1875.
Moreni
Louis, Le grand Dictionnaire
historique.Paris,
1614.
i, 446.
L'Arioste,
M.
Mazuy
A., La
Furioso.
del
Fernow
C.
vie
de
V Arioste.
Paris, Knabe,
L., Leben
Klein, Ariosto'
L.
alla
sua
sione
ver-
1839.
Ariosto.
Leben.
s
Premessa
Nella
sua
Zurich, 1809.
Geschichte
opera:
des
Drame.
Harrington
versione
chiude
come
del
John,
Furioso.
la vita
con
di
poche
lui:
sic
Panizzi
Furioso.
appendice
da
London,
avrei
Premessa
Field, 1591.
sembra
desiderato
di
lifeof
Pickering,
vivere
clxi-clxxvi.
Premessa
1834.
Nel
e
sua
Harrington
che, fatta
Ariosto.
—
alla
L'
—
contingat vivere, sicque
Ant., The
London,
Ariosto.
lifeof
queste parole: Mi
cose,
mihi
The
di
zione
ecce-
morire
mori.
volume
all'edizione
vi, i-clx,
del
con
BIOGRAFICHE.
MONOGRAFIE
Frizzi
di
Ariosti
scientifici
Antonio,
Memorie
Ferrara.
Nel
L.
Cittadella.
coW
di
genealogico
di Lodovico
A
—
di
quella Città,
Viani
Mauriziano,
xix
tutto
; colle
il
Daria
luoghi
che
tempo
Malaguzzi,
e
fatti
e
copertina
aveva
il
rami
di
de'
Reggiani
Lavoro
delle
Turri
Membro
—
Sezione
—
di
Reggio
Capitolo della
—
che
in
celebrati
furono
di
L. Ariosto
aggiunta
Casino
alla
tedrale.
Cat-
in Ferrara
alla Biblioteca
descrizione
del
a
in-8 col titolo
volume
dell' Ariosto,
rappresentanti
la
:
documenti,
con
villa nel
secolo
xvi
Ariosto, padre di Ludovico, per
del
Reggio,
figli quivi nati
mentovati
de' suoi
annunciato,
Lettere
un
promesso
Nicolò
stette
satire, e colle notizie
Malaguzzi.
Fatte
—
Reggio-Emilia, Calderini, 1876.
ci
notizie
l' vili
Reggio
in
1875.
pubblicano
due
e
—
dedica, prefazione,
Giuseppe
patria Modenese
Rogiti
ovvero
testimonianze,
e
si
Ariosteo.
Prospero
Con
—
pel trasporto delle Ossa
Centenario
Il
Tre
Centenario
le descrizioni
questo reverendissimo
di
Giuseppe,
1801
nel
di
cura
Reggio, Calderini,
Turri
Celebrate
città
Ariosto,
L.
Negri, 1803.
pel quarto
—
di
agli Ariosti
genitori di
riproducono
nostra
di storia
Deputazione
Bibliotecario
—
Si
nella
allegati
e
Ariosto
—
giornali
aggiunte
rarese,
Fer-
1874.
e
Feste
delle
—
mdccclxxiv
vari
della
Bianchi
biografico.Ferrara,
settembre
da
Raccolta
famiglia Ariosti,
nobil
il juniore, Dei
Girolamo,
nascita
della
Ferrara, Ambrosini,
Ferrara.
Neil' Anniversario
Dalla
Opuscoli
di
—
intorno
Appunti
Napoleone,
albero
Baruffaldi
Saggio
Raccolta
sua
famiglia
80.
in,
ramo
della
vi
letterarii,Ferrara, Rinaldi, 1779.
e
Ferrara,
voi.
nobile
della
storiche
dal
matrimonio
suo
; colle
dichiarazioni
dei
poeta, specialmente nelle
cugini Sigismondo
di
con
ed
Annibale
prossima pubblicazione, nella
filologichee
critiche
di
Prospero
Viani
8
BIOGRAFICHE.
MONOGRAFIE
1874),e nella prefazionedelle
(Bologna,Zanichelli,
uscì più nulla.
ne
non
ma
Pietro, Lodovico
Raffaelli
popolariraccolte
N., Ariosto gouverneur
1846, voi. i.
Universelle,
11
e
de la
prigione di
A., La
Cavara
vii.
T. Tasso
la
e
casa
alcune
,
dell'Ariosto.
lettere narrative
Milano, Moggiani, 1872,
Cesare, Sulla
Gregorio Montagnana
—
Garfagnane. Bibliothòque
selvaggioWattorraihka, aggiuntevi
descrittive,Lett.
dizioni
Tra-
fognano,.
Torino, Fontana, 1856.
da A. Brofferio.
N.
Bresciani
in Gar
Ariosto
Satire autografe,
p. 79-83.
prima sepolturadi L. Ariosto e su
inediti. Vicenza, Burato,
Documenti
1872.
SPECCHIO
CRONOLOGICO
DELLA
Gli Ariosti
vi à
terra
una
DI
L. ARIOSTO.
originamidi Bologna.
detta Riosto; quindi se
seco
Ferrara,
a
alla
trapiantatisi,
e
del
metà
n'ebbe
1300,
del
di
ramo
1469.
diede
—
Trovandosi
impero
Ariosto, ed
nera
coronata
ch'era
ai
a' loro
in
—
del
tre
a
il soprannome.
fece
Bologna (Fur. xiii,73).
Degli Ariosti
figli.
Ferrara, veggansi gliAppunti
ci dà l'albero genealogico,
tredici
campo
Nicolò
III
l'imperatoreFederico
lateranense
sacro
palazzo e
fratelli Francesco, Lodovico
discendenti,con
di tre bande
1472.
ne
di Pianoro
comune
Cittadella,
p. 36. Ei pur
Bonifacio.
Ferrara; capostipite
titolo di conte
romano
Nel
IV della bella Lippa da
Obizzo
Invaghitosi
la condusse
VITA
d'oro
sopra
d'argento in
Ariosto
facoltà di
la
del
santo
e
Nicolò
portare
1' aquila
insegna della
casa,
azzurro.
campo
nominato
Ferrara,
a
Capitaneus civitatellae
Regii.
1473, settembre.
Nicolò
conduce
in
moglie Daria nata
da Taddea Valeri,di nobil famiglia originatada Parma, e dal
nobil reggiano Gabriele Malaguzzi, medico
buon
dovico
e
poeta. Lusolea
della madre.
dire di
—
aver
ricevuto
l'arte del
poetare dall'
utero
]0
nella
patria università,
padre
del
clamosi
Amplaque
Mio
che
Ma
poi
il mio
ma
poco
in
gittarsi,dopo
van
mi
contrasto, in libertà
Molto
Gli
fruttuose
il tempo
e
quelle ciancie.
in
cinque anni
vide
che
L' opere,
div. Amor.
volger
a
m'occupò
E
modenese,
spiedi e lancie,
testi e chiose,
con
sproni,
con
fori. De
lucra
quaerere
cacciò
mi
padre
Non
,
perdiscereleges,
suasit
verbosas
me
Sadoleto
Giovanni
sotto
cardinale:
celebre
Hic
no,
CRONOLOGICO
SPECCHIO
vii, 157.
Sat.
pose.
padre il cugino Pandolfo
anzi U anima
mezza
mia, non
parente, amico, fratello,
della stirpeAriosta.... e forse il più
intiera.... un
ramo
è intercessore
bello. Sat. vii, 220.
Nel
—
Ventenne, ha
—
da
Ellio,o Elladio
E Lodovico,
uomini
mi
Che
ragion
scolar
em.
gorio
de' suoi studii Gre-
duce
di
da
Spoleti,
benedica.
eh' io sempre
le
scriveva
è raro,
Gregorio
vuol
d'ambe
ardore
e
legum
allora amica,
fu
offerse
mi
con
nominato
vembre
no-
Spoleto:
Che
Tenea
di Nicolo, del 2
testamento
maestro
molto
Fortuna
—
primo
vien
1492, Lodovico
1494.
il
presso
lingue
secreti.... Sat. vii, 166.
che ne' grandi
gratitudine,
berto
al condiscepoloAlmaestro
memore
del
i bei
suo
Pio:
Io!
redibit
Lignum
qui penitus
dolavit
Pigràque
et
me,
mole
rude
ab
inutili
gratiorem
In
redegit !
speciem hanc, Pie, me
Io! videbo
qui tribuit magis
Ipso parente,
Mihi
In
populo
dederit
boni
Virum,
tantum
cum
esse,
dedit
qui
ut
Dì,
optime
alter
esse
frequenti!
amabilem
rursus
Amplectar!.... Carmen
in.
bella
Gregorio da Spoleto,ad istanza d'IsaFrancesco
institutore,il figliuolo
d'Aragona, seguita,come
da Luigi decimo
Sforza, mandato
secondo, nuovo
padrone di
in una
di Borgogna; dove,
badia
Milano, a vestirsi monaco
1499, 19 ottobre.
morendo, lasciò
i cari
1500, 10 febbraio.
Sanctis
quens
a
—
tenera
—
huc
amici
—
Mi
usque
ch'io
bisogna....
in
lutto.
il padre.
muore
puèrtìd, Cum
muti
in
Imperiis
—
semper
squarci
ed
fuerim
in
tuis
obse~
vacchette
VITA
DELLA
Omero.
empta per ipsum
noviter
colaus
umani
e
v.
'
Ubi
Carm.
i, xvi,
1502.
Hanc
Borgia
1502.
il bel
Reggio
in
quest'anno
nido
11 natio
in
Quivi
Rivi
E
Carm.
ih,
nozze
di Lucrezia
ix
;
dal
Canossa;
la
tutto
Reggio,
più "T un
in
stile
laco.
Gorgoneo
miei
passa
parte....
sua
e
e
le carte
il nostro
lingua,
una
sin
traea
per le
:
empir
n' ha
allora gli anni
Erano
a
di che
mio,
d'
più
di
rocca
ne' dintorni
o
ameni
luoghi
Li
abiret,
I d'Este.
dolci inviti
fur
mi
Già
manet.
catulliano
È capitanodella
—
heredes
carme
Alfonso
e
pridie quam
,
Ni-
—
Carducci, p. 104.
e
Detta
—
archa
in
dicto monasterio.
,
brevi
secuturos
di S. Francesco
in
testatorem
Areostus, insignis comes
emù,
11
ARIOSTO.
L.
chiesa
sepoltonella
Fu
—
DI
fra
aprile
belli.... Sat. v, 115.
maggio
quest'anno entra a' servigidel
d'Este. Non
ci è ben noto con
card. Ippolito
quale stipendio.
Da una
lettera del cardinale,addì 11 gennaio 1511, si vede
in duxento
libre V anno
determinato
(L.ital. 1200),
quaranta
1503.
suo
In sullo scorcio
—
salario
et spexa
di
senza
rispectoche gli si faccian
avere
le spexe:
Ogni quattro
molte
Che
1507.
del
volte
È inviato
—
Sat. H, 238.
Furioso.
Mantova
a
contesi.
sien
mi
non
principioal
Dà
—
sì fermi,
venticinquescudi, né
Ho
1506.
mesi
a
congratularsi,
per
nome
Isabella Estense
cardinale,del felice parto della marchesa
Gonzaga.
1508, carnovale.
1509, febbraio.
1509.
che
Lodovico
Prima
—
si trovasse
squadra comandata
qual battagliail
Costui
card.
alla
Pio,pio celebri
Ippolitofé' miracoli
pochi
uscir
tre
decembre
da Enea
con
Veggio
Oltre
rappresentazionedei Suppositi.
presente, con
il 22
battagliacombattuta
Che
rappresentazione della Cassaria.
Prima
BarufFaldi,il Polidori, il Carducci
Il
—
—
a
piedi e
mesto,
quindicigalee
e
mena
mill' altri legni alle
Ariosti, alla
Polesella, e nella
sub
principe,nella
di valore
in sella
meno
poi
altri
vorrebbero
tornar
giocondo;
captive,
sue
rive.
Fur.
m,
57.
:
12
CRONOLOGICO
SPECCHIO
Quindici galee....a queste rive,
mille legni, star vidi captive. Fur.
Con
La vostra, Signor mio, fu degna loda,
in
al Leone
Quando
Gh'
avea
Del
Po, da
V
occupata
mar
tanto
una
e
sin
Francolin
S' io
cel
sia
Lodovico
Che
disse;cel
6),che
xxxvi,
Ariosti,lo
certo
alla
vide
io
Mutando
del
2.
xv,
il fratello Gabriele
diversis
cel disse
di Polesella
st. 4
xl,
già, eh'
ogni
molta
Con
Del
gran
Poi
né
Fu
Cinti
Il Barbi
abbian
Furioso;
della
altre
amoribus;
(Fur.,
pure
preso
parte
vi fu
eglinon
ma
tre
molta
e
Pastore,
voi
al Leon
d'
anzicchè
EI
soccorso:
fanti;
1' artiglioe '1 morso
or
sì.... Fur.
rotto
alla
xl,
dimandar
subsidio,secundo
ecc., p.
34). Che poi
Roma,
Ma
ei
V Ariosto
p. 70
al
nardino
s'inganna.Beril 16 decembre
Ariosto,familiare
è dicto
stesse
a
fissandola
di Mantova
et D.
me
recato
avea
D. Lodovico
Roma
Cardinale,compositor de commedie
per
che
alla marchesa
scriveva
a
3.
volta di
al 16 decembre.
fo spazate
corso
piedi santi
p. 77 rettifica la data
Prospero
:
ai
domandar
a
partenza di Lodovico
novembre
giorni inanti,
vetture,
cavalli bisognar né
da
a
sei
era
ora
fretta
Gh' in tanto
del
di Padova
giornata
Far.
voce.
:
Noi
24
alla
oda,
d'arme,
uom
d'arme
nel
cantò
V
de
eglistesso nell'elegia
disse
ne' fatti
ch'ei fosse
foce,
ruggir
tremerò
stato
pur
feroce,
V altra proda
alla
che
si, eh' ancor
vedrò
voi, non
Faceste
i.
xl,
a
Theodosio
Bruza
(V. Campori,
oste
nella
tizie,
No-
rabile
memo-
crede il
aprile1512, come
Baruffagli,io noi ritengo.Neil' elegiax, v. 32-50 ei ci dipinge
la spaventevole scena
d' un
non
una
dopo la battaglia,
campo,
parola che accenni l'avervi pur eglipreso parte (V. Fur., xiv, 2).
giornata di Ravenna
card.
Cesarmi, e di
commendatario.
il 24
di
da
12
viaggio dell'Ariosto a Roma
accattar
favore e discolpaal card. Ippolito,
d' esaccusato
sersi
intruso nell'abbazia
del
di Nonantola, dopo la morte
1510, 20 maggio.
per
del
a
aver
Parte
Primo
—
di
placar la grand'
giugno ;
Massa
di bel
ad
un
nuovo
quei monaci ad eleggerloabate
Ferrara il 20 maggio, giunge a Roma
forzato
vi ritorna
ai
primi
ira
di
neh"
scriveva
agosto. Il card. Ippolito
cardinale
suo
Secondo,
amico
il 30
agosto 1510:
«Il
DELLA
mio
in fiume
S.
da
altro deli miei
scbedun
le lettere del
Ben
—
Gabr.Ar.
Costabili
vescovo
Dal
bestie
monti
e
cardinal
Del
dalla
Di
di Benedetto
e
cia-
a
Cappelli
Fantino,cxxxvii-cxl.
di cantare:
e
in fretta
corro
la morte
balze, e
con
da
oppresso
Este
insino
creazione
mi
lasciò
scherzo.
il, 112.
Sat.
anco
molto
in
di
un
Si
sacros,
incompatibilia,et de
tria
allo scopo
luogo,
di
V.
—
al
raccomanda
Leone
Medici,legatodi Bologna (dipoi
dispensiad
Leo,
feo. Sat. vii, 233.
mi
—
fui;
al rogo
anni
sette
fermar
di poeta cavallar
1511, 25 novembre.
ordines
V. nel
—
guide,
e
Giulio,e poi
Non
lo
il simile
giogo
Che
E
et di fare
butato
sferzo,
e
Mutando
Per
d'essere
Epiced.).
ragione Lodovico
avea
Io sprono
de'
fu minazato
denante,
sione
conclu-
gratia on
potette avere
li appresentassi.
»
(Poene tuo foedasti
se
sanguineripasTibridis:
13
ARIOSTO.
L.
Santità, ma
le toleva
non
se
DI
solamente
gentilhomo non
alchuna
VITA
Capii, il.
Giovanni
card.
X), perchè per bolla
non
promovendo ad
conseguire (moccare)il benefìcio
sposto
suo
Agata, che quell'arciprete,
consanguineo, era diV. Polidori, Ar., n,
a
farglila cessione. Sat. i, 102.
di S.
—
p. 532.
1512, 12 ottobre.
a
Giulio
nel
grande
stento
di
castello
Alfonso, non
che lo tenner
Marino, onde
più
sotto
L' Ariosto
quellefughe e travestimenti
in riparo a Firenze scriveva
latebre
e
horret
meminisse
la paura
ancora
da'
casetta
da
r orecchio
papa.
a
,
trovandomi
soccorso,
all'erta
marzo.
signore;
Gonzaga
un
e
il
e
:
pontefice
celato tre mesi
travestimenti
«
Sono
uscito
caccia,ormato
delle
degli
animus
è
quieta
da
vrieri,
le-
scampi. Ho passato la notte in una
vicin di Firenze, col nobile mascherato,
ne
ed il
—
in
rara
Fer-
a
passato alla conversazion
ancora
di
e in
que'pericoli
primo d'ottobre
non
pericoli
parlare:
posso ancora
luctuque refugit.Da parte mia non
qualiDomine
1513, 11
a
il
de' lustri delle fiere
De' nostri
uomini.
fra
accompagnò
del
la Toscana
cacciatore,di famiglio,di frate,si salvò per
nell'ottobre.
il salvacondotto,
ostante
dall' ira
potè scampare
dei Colonna
II,tra le armi
loro
Il duca
—
cuore
Elezione
in
»
soprassalto.
del card. Giovanni
de' Medici
14
1513, 13
del
nome
marzo.
ho
che
il
veduto
non
miei
mi
pare
quali
che
Tito
mi
Bella
in
sempre
le rammenta
la
versi
Alle
in veder
di S. Giovanni
feste
Benucci
fatta ;
poco.
»
Zampella,
di
che
vedova
di
fu
me
poco
cale:
ne
immortale
io
voi
in
163;
EL
in,
1520.
servire
diffondendosi
nella
con
:
Vo' che
fronte
e
che
trovo
sempre
nel
cor
sculpita in Borgia,
in alabastro
Era
di tanto
Che
sotto
Senza
oro
e
puro
e
una
gran
sì sublime
velo, in
gemme,
in
coni' è
chiuso
detto,
donna
aspetto,
nera
un
gonna,
vestire
schietto,
la
bondanza
sovrab-
negli occhi,
ne' versi suoi
appassionatamente l'adombra
Formata
come
che la
letizia,
questo loco, e quel de la colonna
fu
a
che
digiuna,
dipennare
Ma
:
Che
xi).In
elegia{EL v), nella quale
un
Non
cuore
EL
il dovere
creditore.
della
mosso.
Furioso
va
suo
si duole
anni, pronto
sì il colmo
sfogo
è
lei
6.
e
nini
certo ; il Gian-
è ben
voglia oltre
da
quanto
del
xi
Nell'elegia
di tanti
darvi
i, st. 5
1, 37, 67;
moglie, non
a
il fedele
cuore
Canz.
affatto la donna
del
egli tocca
quella
tutta
bella.
più
cosa
divenne
24-51 ; vi,
vidi
non
sua
Tra
Firenze,
vidi, tenni
che
disascondesse il nome
nel
è papa
stata
alcuna
lasciato l' avida
cagione ond'
Anche
m'abbia, che dopo che
vo-
è
nel torno
del
a
di odir
mostrato
mi
città,di
volentieri
far sua,
traevalo
vero
grandi novamente
tutti imitino il Papa
ei la conducesse
riterrebbe
potò
È
vestiti.
Santità,nò
restò
ella
poi
173; v,
donarle
in tutti
S.
io
Memoria,
e
che
da
ricordo, e
Sol
abbia
schivato
né
—
che
Poco
anno
rivato
ar-
Strozzi:
DT altro
qual
son
16, ediz. Cappelli.
di Leonardo
(Sat.iv,
li ben
non
m' ha
e
Offerta
di Alessandra
indi
«Io
panni ho
aver
non
se
,
che
credo
1513, 24 giugno.
innamora
Fantino:
divenuti
li amici
Lett. vi, p.
Da
Papa
al
porta più l'occhiale.
non
li
estimati
pie
scriveva Lodovico
dignità,perchè qui, più
sono
baciato
lontera:
di
ossequiare,in
appunto
Benedetto
mess.
persone
gli altri lochi,non
di Roma
E
—
ad
Roma
a
e per
staffetta,
abito di
a
inviato
X.
aprile a
qui in
di andare
È
—
Leone
duca,
il 17
da
CRONOLOGICO
SPECCHIO
ne'
mai
tace
ne
ini resti.
seguenti
VITA
DELLA.
Tra
le
Che
sia tra
adorne
più
non
Conoscer
maggior
O
più
Chi
ingegno
quantunque
Parea
sdegnarsi che
Ardisse
bello
suo
era
(Non
so
sì
ne
umil
con
;
vegna.
grazia
formato
tanto
segno,
canto
ingegno,
rozzo
quel
perchè),le
altri
canto
a
fu fatto sostegno.
i nomi
erano
P artefice
questiduo
se
sol, senz'
che
tutto '1 resto
ognaltra degna
di
ben
e
lei lodar
Coni'
d'
pien
e
il
Sol
d' onestade.
o
fin mai
a
Fosse
Di
viso,
(dicea P inciso
impresa più
però, eh'
non
Dolce
nel
parlar,quanto parlar n' accade,
torrà
Ma
d'
più beltade,
o
fosse
di costei
Marmo)
Ben
contemplando fiso,
maestà
indizio
vorrà
bella,
men
parea
più grazia
se
O
15
ARIOSTO.
L.
P altre la Ciprigna stella.
si potea, ben
Non
DI
sculti :
occulti. Fur.
avea
xlii, 93
e
seg.
perdere eglii frutti
ed ella la tutela del patrimonio de' figliuoli
de' benefici,
; e per
Di fatti nella
questa stessa ragione viveano separatidi casa.
Giolettera 18 (p. 309), 21 giugno 1532, scriveva a messer
Questa unione
fu tenuta
de' Strozzi
vanfrancesco
Alessandra
che Lodovico
di Ebuda
e
(cxx,42)
in
la facesse
card.
—
lire de intrada
del
dui
non
né
;
Roma
a
da
eh'
Da
lo
eh'
o
lo
di
aver
tri anni.
ha
frumento
a
tutto
segnata
per
due
mai
Sembra
per
né
auto
che
Ariosto
al
raggiungesse a
vivere
e
della
mente
conveniente-
più che dalla
né provissione
spesse
la lettera
la somministrazione
bocche,
inumane,
zioni
l'angustiadelle sue condiproprio oltre cento cinquanta
abbia
sotto
effetto,
giacchenel libro delle dispensanti,
si trova
donne
per
esserglibastante
non
di
casa
d'avviso
sono
di Alfonso
desiderio
suo
era
tante
stipendioassegnatogli;tanto
cardinale
a
donna
ma-
egli amava.
lettera
una
vi si rifiuta Lodovico
economiche;
casa
gentilefra
donna
grazia della
Ippolitorilevasi
Roma:
il Casella
e
di
casa
di qua
venuto
son
Il Fabroni
tanto
marzo.
io in
Alessandra,la giovinepietosadell' isola
nominasse
1514, 28
poi
—
non
trovandomi
Ora
:
Io
—
Alessandra.
madonna
secreta,e per
sortito il
il dì 30
suo
ottobre,
fattaglidel vino
paglia dal 1 ottobre
e
del
1515
il 1516.
Dalla stessa
lettera abbiamo
ripetutamentel'Ariosto
come
e
farsi
il card.
tasse
solleciIppolito
prete. Di che scrive il suo
16
CRONOLOGICO
SPECCHIO
cugino
prete....l'è
essere
in
prete, perchè
mi
o
di
d'Urbino
in
volere
non
pregato
el vole
essere
:
in
mezza
tutta
o
Sat. i, 113.
si pona.
mi
capo
rasa
questo? (delbisognevole).Sat.iv,
Lodovico
—
niente
per
tonicella,
né
dare
può
V è
che
so
vo' che
testa, più
La
1514-15.
io
effètto
chierca
Né
che
dice,
questa fantasia de
in
pianeta mai
Io né
Che
el mi
Lodovico
Alfonso:
nell'andar
del
che faceva
233.
Ferrara
da
'
alla
Ippolito,suo signore,
malato
cadde
parte degliAppennini detta il Furio,
presso una
lo che gli
arrestarsi probabilmente a Fossombrone,
dovè
e
diede argomento al primo Capitolo(Ediz.Polidori,i, 250).
corte
compagnia
Prima
1516, 21 aprile.
—
1517.
molte
Si rifiuta di
—
ragioni e
Il cardinale
né vuol
più
povero,
onde
guiderdone
di
si ritiene
quindici anni
spesi
gli comparire
non
servirlo, n'esce
in
lodi
non
prodigategli,
manto
(Sat.n, 89); e
delle tante
per lui che possa
tanto
farsiun
peggio,gli vien tolto ogni assegno, e i redditi
ecclesiastici ; tarpandogli le miglioripenne.
1517.
Si conduce
—
legar
....per
Sì
che
di bel
Che
Milan
a
provveder
Sant'
nuovo
non
mi
sieno
che
primo,
avvien
lo
Roma
a
gli fui grato sempre,
amar
più di me
Io
in
non
Gli
far
1' ho
E
me
al fratel
a
suo
ritrovato,quando
mano
il santo
me
e
dalla
beata
poi le gote
bacio
prete,
Leone,
poche persone.
baciai prima, di memoria
Piegòssi
La
di
(V. S.
apparenza
più volte Legato, ed in Fiorenza
Mi disse, che al bisogno mai non
Per
molti:
inocchi
tocchi. 5. r, 99.
far
a
e
sian
che
al vecchio
che
s' andò
Mostrò
E
lino,
non
Sopravvivendogli io, di morir
....fin che
benefici
mio, certi bajocchi
piglio,ancor
se
eh' è
tolti
eh' io sia il
Agata,
e
di due
siede
pos-
Roma:
a
carta, piombo
tra
che
tener
Possa, pel viver
E
Ungheria,per
in
soprattuttoper la salute cagionevole.
furie; lo dice senza
fede e senza
amore,
in
Dopo
a
Furioso.
seguireil cardinale
le scuse,
sentirne
né
del
edizione
tutte vere,
monta
innanzi.
card.
era
differenza.
il
piede
privo.
sede;
ambe
in amendue
mi
prese,
mi
diede.
*S".iv, 97.
n,
109).
18
CRONOLOGICO
SPECCHIO
mangiato troppigamberi arrostiti
di
a
cui
i
sempre
avea
fiaschinel
(Sat.n, 101).Così
nona
di
Bolsena
Esce
—
1522, 1 febbraio.
dice
troppa vernaccia,
la
in
sera
IV furono
Martino
fresco
fatali V anguille
la vernaccia.
e
1521, 16 febbraio.
E
—
dell'eletta
Garfagnana. E
per
pozzo
papa
a
bevuta
e
edizione
la seconda
Commissario
nominato
dell'accettazione
e
del Furioso.
ducale
dell'ufficio
della
ce
ne
egli la ragione:
10 solea
Ma
contento
star
stipendio che
Dello
sai forse
non
Fin
che
che
Mi
Chiusa
Prima
Andrea
di
uscì poi lento
come
di veder
restò, che
tutto
non
me
ogni
spento.
dolse;
ne
poi
che
volse
come
e
in
restasse
quella durò,
dolse
Ferrara.
a
la guerra;
Succedendo
11 duca
traea
la
mano
si sciolse. Sat.
timor
partireda Ferrara, addì 12, fa
Succi
Il
Castelnovo
giunge a
:
oggi
scesi,dove
Qui
Con
eterno
novità
C
del
Albergo
da
questi monti,
di
confondon
Serchio
loco
è
giorni
fossa
una
non
1' acque
fra duo
stata
in
Accuse
e
tanta,
che
muta
resta
che
non
pie
senza
voglia
o
liti sempre
e
or
con
che
chiaro
or
alcuno
ogni
dì scriva
Al
duca,
Sì
che
vanno
Non
i
or
per
ladron,
osa
trar
del
salire
sponda.
all' aria
uscire,
gridi ascolto,
con
ed
ire:
turbato
volto,
mandi
ne
assolto.
ed
empia fogli,e spacci
consiglio or per aiuto,
e' ho
gli assassini
altra che
un
pieno....
prieghi,alcun minacci,
Altri condanni, altri
Ch'
canta....
orror
la fiera
Apennin
rocca,
Convien
Qui
gabbia,
abito, profonda,
ove
Furti, omicidi, odi, vendette
Ch'
ponti;....
augel
muovo
selvoso
siami
Sì che
rovaio,
fonti
giocondità,d'ogni
è
D' onde
Del
:
vuoto
D'ogni
Quest'
che
il vento
diversi
come
molti
Che
O
col
fatto
ho
da
rumor
Turrita
La
La
1' anno,
a' Toschi
danno
Che
testamento
di febbraio
vigesimo giorno
Chiude
il 26
v, 173.
per
sacco
d'
in
ogn' intorno, scacci....
sì gran
schiera,
prenderlici
è posta,
la bandiera.
ai
rogitidi
DELLA
dal
Saggio
chi
Ben
scrivo
m
Nell'elegia
d'
chi
a
si scosta!
più tocca,
ci
tal gregge
ma
torna,
non
la risposta.
alza le corna,
stessa
che
19
ARIOSTO.
L.
vorrei, mai
sediz'ion
di
custode
a
poco
ottantatrè,
sono
Dalla
E
Castel
in sé
terra
Che
DI
eh' io
Secondo
Ogni
VITA
partite
tutte
soggiorna....Sat.
Ariosto!
eletto il buon
stato
era
v.
ci descrive il disastrosissimo
viaggio,in tempo
suo
Garfagnana. L' Ariosto,d' animo mite,
vaggi,
poteva certo acconciarsi a vivere tra quegli uomini selin
che parea
Circe gli avesse
diversi d' ogni costume,
inverno, da
non
in
Ferrara
pastura. Non
egli,da
scriveva
uomo,
son
altri uomini,
governare
che
ho fronte di negare cosa
troppa pietà,e non
sia dimandata
(Lett.10, p. 27). Il difetto che alcuni di Caho
che
mi
imputato è d'esser troppo buono (L. 15, p. 43).
la guida del suo governo:
la giustizia
fu sempre
nondimeno
la giustizia»
deve mai corrompere
misericordia non
(L.10,
stelnovo m'hanno
Ciò
«la
p.
26).
Ei
—
Ma
missione.
ne'
cortigianidi
agosto 1523:
il 31
Lodovico
E
frutto.
poco
con
rarissima
duca
che
que'soccorsi
tutti
duca
più e più volte dal chiedere al
gli potevano agevolare la difficile
si ristette
non
avrò
non
libera franchezza,
secoli, scriveva
tutti i
io
«Quando
con
al
più che dire,e
fuggirò di notte,
perduto il credito,me ne
venirò a Ferrara.... Ognuno è di malavoglia,e dicono
me
e
ne
E il 23 genmal di me,
ma
naio
più di V. S. » {Cappellip. 87).
avendo
1524:
star qui o dovendo
« Non
partirmi,sempre
desidererei che la giustizia
avesse
luogo. V. E. determini quel
che
totalmente
avrò
—
che
le pare
30
dello
l'onor
vedono
che
cerca
stesso
V. E. li assolva
ragione che
del
non
ne
servo;
e
a
«
Se
me
tali
verso
ho forza
me
per
a
E. mi
tali incarichi
far le persone
li lor
e
non
E
il
difendere
a
di farlo ; che
che
dar
aiuta
Dio
se
bene
disobbediscano, e poi
mi
di
mostri
aiuto
ignominie
parola perchè V.
a
mi
non
in modo
viene
essa
me,
ridondando
insolenti
non
E.
quelliche
,
ma
V.
determini
susseguentemente
più
:
Se
magistro....
farei
che
passano,
cose
—
mese
o
le
a
appresso
abbia luogo» (p. 102).
giustizia
la
minaccio
e
scaricato
essere
come
dell' officio,
io per
io condanno
lor
di
basta
me
a
che
gli uomini
altro si
:
a
dar
più
torità
deprimere l'au-
si facessino
a
me
solo,
suo
può trattare come
più nell'onor dell'officio,
chi ho da praticare
con
governi, non
mi
par
di tollerarlo
20
SPECCHIO
a
luogo che
mio
ingiurie,che
a
tanto
importa
V. S
Prego V. S. che mandi qui uno m
di me
abbia
a
miglior stomaco
patirequeste
la pazienza a tollerarle....Dove
basta
me
non
dolermene
senza
CRONOLOGICO
dell' onor
smaccamento
mio,
io
gridare
vo
e
instanza,e pregare e supplicareV. E. che più presto mi
chiami a Ferrara,che lasciarmi qui con vergogna....» (L.xxxvm,
farne
103-106).
pag.
—
questo ufficio non
scritte da
1525
al
134). Ben
di Lodovico
memoria
poste
p.
atto
con
in
di
ov' ella è nata
luogo
Il marchese
disse
alcuno, se
il
cura.
dalla
Alla
—
que'sassi
e
e
non
la
non
esserci
stizia
giu-
la
Garfagnana,
di
metà
colà
e
giugno
del
quellagente inculta,simile
(Sat.vi, 118).
avvezza
Campori ci ha dato una
reggimento dell'Ariosto
monografia del
Campori
in
starò
quale onori la
queste sempliciparole*
lettera
una
ch'io
«Fin
del Furioso
ottava
severa
lasciò V asprezza
amico
Ariosto,siccome
lui al Duca
in
luglio 1524:
per avervi
sublime
splendidae
così
il 30
sono
(L. xlix,
»
E
bellissima ed erudita
in
pelli
Garfagnana: il Cap44 lettere che lo riguardano ; le Grida pubblicate
; 89 lettere
che Lodovico
della repubblica di Lucca
scrisse agli Anziani
edite prima dal Fondora; 13 agli Otto di Pratica di Firenze,
già edite dal Milanesi, sicché, direi, possiam seguirloquasi
giorno per giorno negli atti più importantidel suo governo ;
r
interessantissimi
cuore
sua
ad
e
un
documenti
che ci fan fede
tempo della
sua
della bontà
suo
della
giustiziae imparzialità,
sagacia e de' suoi politici
accorgimenti,non
condizione
del
che della mala
di
quellaprovincia.
In parecchieriprese (giugno, novembre
1526-27.
1526;
gennaio 1527, atti Suzzi) acquistain via di Mirasole, alcune
fabbriche ed alcuni ritaglidi terreno, e vi si costruisce una
modesta
casa
(giàsegnata al n. 1208, ora 67),e vi si forma un
Nella quiete,a' suoi pensieri
giardino,sua delizia e suo amore.
—
amica, di quella solitaria contrada, è
Furioso.
Dalle
spirito,
passava
che
medesimo
alcuna
che
anime
di
vedere
se
Ei
non
lunghe meditazioni
al
del
correzione
tutto nella
suo
a ristoro dello
studiolo,
«
giardino,ove, scrive Virginio,
nel far de'
piantassepiù
pesche o semente
versi,perchè mai
di tre mesi
di alcuna
m
del
un
lasciava
non
loco, e
sorte,andava
germogliavano che finalmente rompeva
davasi altro pensieroche di fare,disfare
il modo
teneva
se
cosa
piantava
tante
volte
a
il germoglio.»
e
rifare intorno
VITA
DELLA
alla
ed all'orto
casa
sua
DI
21
ARIOSTO.
L.
L'uomo
(1).
che
scritto V Orlando,
avea
o a siepe
spalliera
L. n, xx).
del suo giardinouna
boscagliache ¥ aduggiava{Carni.,
tendeva
Egli,il poeta, porgeva l'orecchio a' mormorii delle piante,inla loro favella,
e se ne rendeva
(Carm., L. n, vin.
interprete
finché visse una
V. Carducci, 199-204). Virginioconservò
ben giusta per la casa
venerazione
e
per l'orbo paterno (in
riusciva ridurre
quando
tutto contento
era
a
—
—
del
fondo
che
a
quale
costruì
abbellire
fece
Carrara,
-piramidi
e
del
l'assistenza
con
Appunti,ci
di
Lorenzo)
,
amicissimo.
suo
cui
passaggi,
i vari
ScipioneCittadella:
Giuseppe, ne fece acquistoil
il dì 8
nel notaio
1815
marzo
andò
cadde
dal
figlio
instrumento
mediante
comune,
,
lavorate
marmo
Ghirlanda,
reca
S.
a
poeta soggetta, finché a' 7 maggio del 1805
del
casa
statue
con
Il Cittadella,
ne' suoi
la
cappelladedicata
una
rogato dal notaio dott. Luigi Pistoni.
L' Ariosto
omnino
et
obligationem
quamcumque
,
presentistat et
luogo di ritiro
furono
in
sita Ferrariae
,
proposito Ferrante
F
Borsetti
guleiusquidam elegantem
in
viridarii
remotiore
aediculam
loco
in
costruito
della
nel
il
gemmis
poeta,
manoscritto
suo
al
n.
Le-
50:
ornatam,
egregiis
picturis
positam,
in
qua
vates
summus
ne
lite coram
mosse
Cataldo
de
Nicolo^ luogotenente
col seguente
carme
appunto prendea a celebrare 1' opera
cioè ridotto
il suo
luogo del tutto campestre e selvatico a
fruttifero giardino:
e
(1)E
insieme
qual
—
Direttario
aver
il
poematis partem composuit,solo aequavit, et lateres
Il
quibuscumque anteponendos vili pretiodistrateti.
magnam
d1
de
qua
sul
casa,
Centuria,
stator
te-
cappella,ed
La
era
ci racconta
Nugarum
ensium
errar
ipsiusd.
horto
—
inter
etiam
S. Benedicti
ivi si
et
et alienationem....
cum
degli enfiteuti
uno
Prohibens
:
pignorationem
Testator.
studio,che
lo
per
et
contrada
ipse d.
habitat
distrutti da
intitolato:
Testamento
voluntate, domus
in ultima
vivos,quam
suo
ipse D. Testator venditionem
vetans
is
dispostonel
avea
Quae
Et
Lucus
E
sua,
vago
frondere
serie plantarialongà,
vides
densae
sepis opaca vicem,
erant, horti latus impedientia dextrum
fungi
regione domus,
regione viae;
ut jugera frustra,
brev'is esset agri.
JProspectus longi cum
Non
mites
edi fructus, coalescere
ramos,
Parta
viderentur
Crescere
ad
Emptor
Non
minus
e
septena
non
urens
hos
usus
umbra
Ariostus
hospitibus,
quam
sinebat
olus.
vertit,et optat
placiturasibi. {Libr.
in, Carni.
20).
22
CRONOLOGICO
SPECCHIO
Legato Casoni, e il Cataldo preso da
hominum
fex,asine, nefas ecoecrandum
civile del card.
esclamò
ah
:
audivit?
At
(Ilmanoscritto
spendat.
1528, decembre.
l'arrivo
alla marchesa
ed
1531, 18
di
ottobre.
in
Strozza
Strozzi, gli à
sui
in
cum
d"1oro.
hora
di
»
1532, 7
—
novembre.
dominatore
crosetta
che
qua
il
la
corona
l'uso
del donativo
Prima
e
—
Presenta
Jesù
per
legato
Christo
veder, sì che per
da
Ferrara
sano
molto
e
marchese
nato.
gli à do-
nell'archivio
conservasi
in Mantova
(1),il suo
detta il secondo
l'incoronazione
in che
mente
Carlo
et
etiam
restituendum
seu
sequuta
morte
a
poema.
poeta con
solenne
V
si trattenne
Carlo
V,
il
L'imperatore
imporglisul
ebbe
non
a
canti.
xlvi
luogo
per
languens
universale
il figlio
ad dandum
gravavitipsam D. Alexandram
tinenti
inconconsignandum ipsi D. Virginio....
libros intitulatos
ipsiustestatoris omnes
più saggio imperatore
e
giusto,
dopo Augusto....
qual pareggio
valor, di cui si parli o scriva.... Fior,
sia stato o
Che
....al valor del
Nessun
,
l'angustia
Mantova.
licet corpore
intellectu,
Instituisce erede
testamento.
Virginio: Ultro
il
in
richiedevano,anche
dignità cesarea
la
tempo
Lodovico, sanus
Il
e
beilissimo
edizione del Furioso
del mondo
ma
;
del
(1)
in
lui
per
cum
prefattoS.r
desiderio,di voler rimeritare
mostra
et
ritrova
scrivea
Giovanfrancesco
a
all'anno
bellissima
cossa
Coreggio,
in
partirsuo,
lapislazari
una
Vasto, comandante
del
Coreggio.
1532, 7 ottobre.
come
una
dono
questo
della città di
capo
e
oro
L' atto autentico
—
più gran
d1
Signoria se
sua
contento
eh' è
vero
offrì al
del duca
nome
trova
Al
1531
d'intrata
un
Lo
«
novembre
donato
catena
d' Este
Lodovico, a
Gambara.
D. 100
gli ha
una
In
il 16
donato
heredi, et
oro
di
a Mantova.
truppe imperiali
Alessandra
di Francia.
Davolo, marchese
della celebre Veronica
casa
giare
festeg-
per
di Mantova.
Ferrara, presso D. Alfonso
le
Lena
eh' Ercole
cena
Missione
—
su-
della Cassarla,
rappresentazione
Nuova
lautissima
una
et
Ferrara).
Renata
e
quis
patibulo
in
di
simile
descendere
manibus
deglisposiErcole Estense
precedenza di
Em.
della
Rappresentazione
—
—
marchese
propriis
ad
è nella Biblioteca
1529, 14 gennaio.
in
volo
nunc
ipse sacrilegum
ut
rogare
impune;
non
ira
somma
sarà
mai
xv,
st. 21-25-
VITA
DELLA
Orlando
Furioso
d. Alexandram,
23
ARIOSTO.
L.
existentes
ipsiusdora. Testatoris,
quotquot fuerint.
1532, 25 decembre.
Ammala
—
di
penes
ostruzione
contumace
una
Mancardo
Maria
Anton
e
Canani.
assistito dalla beneamata
Lodovico
Alberto
suo
»
MORALE.
(Sat. li, 146);
crespi,spaziosala fronte,
il
Pigna, « capeglineri e
sottili ed alte le ciglia,e gli occhi in dentro neri
ed aquilino,
raccolte
giocondi,grande il naso, curvo
denti bianchi
da
Cestellari
Ariosto, fu grande della persona
ebbe, scrive
la barba
diletto
suo
8, giorni28.
mesi
anni,
RITRATTO
SUO
giugno 1533,
Alessandra, dal
ed amico
58
il 6
Muore
consorte
Virginioe dal parroco
figlio
alle ore
5 pomeridiane,di
e
ipsam
febbre di consununa
zione
vescica; alla quale sopravvenne
(1).È curato da' medici Lodovico Bonacciolo, Giovanni
della
«
DI
un
ed
po'rara.
tempo
un
»
A
—
in qua
quarantaquattroanni
(ilcapo) sotto
le
e
labbra,
tendenti all'olivastro
le guance,
eguali,scarne
vivaci
e
il cufflotto
era
già calvo
:
(2) ammanto
Sai. n, 217.
Entrato
co' minori
T ufficio che
Ei
in
fratelliin
debito
e
luogo
di
pietà gli avea
padre, compì
(Sat.vii, 205).
commesso
patìa che, levato ogni sostegno, la casa
mina; né dubitò di far sacrificio veruno,
non
modo
loro
potesse giovare; sollecito
il molle
piegassero
non
ebbe
di nostra
L' età
Di
madre
pietà il cor,
Senza
(1) A
infamia
mi
che
da
lasciata
anni
cominciò
a
debolezza
di stomaco.
quaranta
e
"principiocol
tutto
avesse
che
che
cadere
a
in
qualche
dalla virtù
(Sat.vii, 209).Alla
madre
grande riverenza:
sempre
dal catarro
al vizio
animo
anzi
amore
con
da
percóte
tutti in
esser
non
tratto
un
puote.
guastarglisila salute; fu travagliato
Ei
ritenea
che
il
suo
male
avesse
in posta. Ogni alterazione
che
ancor
leve bastava
Il caldo della stufa gli era
a
rincrudelirglielo.
infestissimo;
Dal vapor
che, dal stomaco
elevato,
Fa catarro
alla testa, e cala al petto
Ne
rimarre'
notte
una
soffocato.
I suoi medici, il Valentino
ed il Postumo
terdetto
in(Guido Silvestri)gli aveano
il vino
nocivissimo, ogni cibo condito di aro(fumoso) e, come
mati.
(Sat.n).
(2) Altri
correre
per
il calvizio
le strade
Sotto
il
cuffìotto
appiatta. La
Cassaria, Prologo.
2i
RITRATTO
SUO
Avviò
sorte,
sua
impedito detti piedi e delle braccia. Ed a
la prima instituzione del figlio
Virginio:
era
volle riserbata
Già
me
per
ciò che
sa
Scene....
che
non
cìt esaltano
; e
plautine
vii, 142.
Sat.
uomo
le
e
tutte le arti
Virginio suo
perchèpiù sicuro procedessenegli studi,
in
tardavagli a veder
V
del greco
segnatamente, raccomandavalo
all'amico P. Bembo, affinchè glitrovasse
buon
un
institutore,che
gì'insegnasseintender
cui
....a
Donar
Ecco
i
le Muse
Dottrina
ben
Lodovico
che
Sì mal
di
que'tempi
che
,
mia
:
vale.
fìa più presta
la dottrina
la bontade:
nell' altra
1' una
questa,
estima,
oggi
s' innesta.
di benefìci
come
ecclesiastici,
primo
pensierofu
....a
suo
Sat.
vii, 14.
portava l'abuso
la chiesa
di affidare
di
persona
Saggia
Lodovico,
il lor
e
sciente
e
di costumi
onesti.
Sat.
i, 110.
sdegnava de' scioli presund' altro,che si credeano, non
d' alto intelletto , si
d! acqua
cristiani
tuosetti,
dando
figliosuo
investito
era
E
del
nel maestro
vi essendo
lasciarsi trovar, che
Provveduto
Sat. vii, 131-141.
sì faconde.
e
bontà; che non
molto
quella,alla
A
Venezia
argive
Sia la
So
a
e
sc'ienzia,
più in costumi....
abbia
e
bontà, ma
principale
in
Né
Padova, od
a
più prestanti,
lingue
quanto chiedeva
paterno affetto
con
propria lingua dell'autore
nella
bene
sì dolci
Buono
sé
Virgilioscrive,
Terenzio, Ovidio, Orazio
Se
tala
Gabriele,che per mala
lettere il fratello
nelle
eglistesso
MORALE.
consenso
e
non
quel che
a
mostrar
gli altri,
approvan
ingegno
Da
e
chiede
ad
penetrar più
Dimmi,
Che
Per
spese
che
che
debbia
tu
truovi
tu
immenso;
sì la mente
che
avviluppar,sì
non
l'angustia del
creda
come
padrone si mutano
tórre
il senno,
1' altra
gente ? Sat. vii, 40
domestico
censo
altrui,ne sopportòsempre
mutando
'1 cielo
di loro:
uno
Ti
su
a
astretto
e
il giogo
V
un
seg.
di vivere
,
malincuore
solo le some,
e
a
(Cap.n) :
giogo
e
V altro
26
il
sempre
amiche
delle
nome
ai
cK
legare il
poi per
multinolo
poeta
è mio
suo.
a
ei si
più dolce,
che
da
Ma
—
tacque
mia
ricchezza
seppe
fissare
,
Ella
e
unico, gentilee durato
affetto
un
onor
Che
—
:
assai
del cielo.
occhi
tanti
desire, fu tuttissimo
mio
facile vantatore
segreto d' amore
:
Strozzi,queiruna
la
conobbe
mai
fu
non
si cela anche
quando
e
amori
de' suoi
Però
MORALE.
RITRATTO
SUO
sempre.
Che
fosse cel disse
mutabile
io mi
com'
So
olim
Hoc
Multa
Della
Uscendo
ingenio
Carpi
fino
una
Ferrara.
a
mi
e
volga
hausimus
vitales
auras,
placeant,displiciturabrevi.
cito ut
—
De
diversis
Am.
seguenti aneddoti.
in pianelle,
gersene,
accormattina
viene,senza
forestiero,
un
quando
Sopraggiuntogli
astrazione
sua
da
muti
:
tosto.... Sat. I, 121.
voler
Di
egli stesso
i
si raccontano
già desinato,fece rimettere in tavola, e così discorrendo,
vivande
si mangiò per se le nuove
badarci
preparate
senza
Un bel giorno gli amici suoi, in un altro pranzo,
all'ospite.
invece d' una
fecero
pernice
portare innanzi un uccellacelo
avea
,
—
,
,
curiosi di vedere
aveva
già
di Lodovico
cantato
lui
Per
se
Da
E
mi
Dalla
mia
Viver
contento,
s' io
sarei
tol chi
città
e
ancor
uno
a
statue
non
potrei
grembo
cinque o
passeggiar
de' marchesi
lontananza
morto....
rimove
eh' in
Sat.
a
Giove.
sei
fra il duomo
miei ;
domo
vi, 148.
città difende
una
presso
fiere corna
e
Il Po fra minacciose
;
di qui si stende
cui iurisdizion
La
il mar
Fin dove
tugge dal lito e torna.
contende
ben
Cede
d'antiquità,ma
Fur.
ricca e adorna.
le vicine in esser
Con
xliii, 32.
città bene
avventurosa....
la gloria tua salirà tanto,
Ch' ancor
di tutta Italia il pregio e '1 vanto.
Ch' avrai
Id. st. 55.
(1) Qui
O
Strozzi
d'Italia
(1):piaceagliabitar
mi
fuor
fossi d' ogni
stato
sì noiosa
Già
Ercole
alio mentem.
Divisus
più adorna
la
il mondo
terra;
non
le due
E
—
Castelnovo:
stesso
me
Mesi,
Da
tutto
da
onde
giovane:
Ferrara,
sua
6), era
(Fur. xxxv,
contrada:
la
del cambio.
eglisi addava
la
sua
RITRATTO
SUO
27
MORALE.
gliavveniva
perchè non
servigio,
più si piacque del mutato
veduto
iv, 69).Gli basta d' aver
partirpiù dal nido nativo (Sat.
che il resto della terra, senza
buona
pagar mai
parte d'Italia,
Tolomeo
con
(Sat.iv, 58).
l'oste,l'andrà cercando
E
che
svolgevano quegli avvenimenti
si
nelle
il Guicciardini
storie, che potrebbono dirsi
sue
qtfalesi
chiude
Ludovico
ebbe
il Furioso
accrebbe,corresse
Quand' eglipreparò,compose,
descrive
tragico,il
il dramma
italiana. Né
dell'indipendenza
indifferente ai mali che di quei dì
la morte
con
l'animo
mai
travagliavanola patria.Ventiduenne, compiange glisciagurati
il lor sangue.
Egli prevedeva,scrive
la cupidigiae
il Carducci, egli sentiva già, egli accusava
ai figlioli
de' tiranni che rubano
T ingratitudine
quel po'di bene
lasciato loro dal padre, il quale ha combattuto
a far più grandi,
che
a
vendevano
danno,
suo
a
prezzo
a
i
fronte
preca,
Ed egliimsuperbipadroni(Ad Philiroem).
che han preso la verga
alta,a' tanti signorotti,
—
solo per martiriarla,
ma
reggimentid' Italia,
per farne succhio
dei denti, lupi arrabbiati, guardiani di greggi inutili e mal
nati, che da' boschi oltremontani chiamano
lupi di più ingorde
brame
in brani e disertare il bel paese. Lo che gli
mettere
a
de'
fa
gridare: Che importa
servire
a
re
francese
o
latino,se
per
condizione
cambiar
signorenon facciam punto migliorela nostra
(Frammento primo) ; se sotto V uno o sotto l'altro il servaggio
d' un
? È forse eglipeggio star soggetto ad un
modo
è grave
di
barbaro
paghino
quelloche
volta
una
Com'
governaticon
gli dei, secondo
può
esser
essere
eh'
barbaro
il merito
costume
? Oh
loro, questa bor-
ancor....
Debban
così fiorir queste paludi
Di tutti i liberali e degni studi?
E crescer
abbia
di si piccol borgo
cittade e di sì gran
bellezza?
ciò eh' intorno
è tutto
stagno e gorgo,
Sien lieti e pieni campi di ricchezza
?
Città,sin ora a rivenire assorgo
L' amor,
la cortesia, la gentilezza
Ampia
E
De' tuoi Signori, e gli onorati
pregi
Dei cavallier, dei cittadini egregi. Id. st. 60 e 61.
V.
Fior,
di Lucrezia
ni, 34; e l'Epitalamio per le nozze
Borgia e del
principe Alfonso d'Este, Polidori, i, 329.
E di Ferrara
cantava
V. Monti :
Che dal ferro si noma.
O
« Cittade
delle Muse
Abitate
mai
alme
Onde
contrade
si
tanta
pel mondo
sempre
diffuse Itala gloria e tal di carmi
Che non
Chio n' ha magvena
Ascra
non
gior
—
schiusa, D'
onor
di cortesia
nutrice
eterna.
»
28
RITRATTO
SUO
la cui tirannia Italia ha
daglia di principi
quantisono,
quelladei francesi (Ad Hercidem
impeto generoso impreca a' mercenari
con
lor
barbaro
della milizia
uso
proclamano libera
tane
E
ben
dico, il
te
a
Tedesco
barbari,
al
e
poi affamati dalle
lor
(Fur.xvn, 74),e soggiunge
il feudalismo
Quel che
—
(1), garrisce gli svizzeri,che
l'Elvezia,e scendono
difendere
per
sopportato
Strozsam).
che
prima
E
MORALE.
dico
al tuo
:
vicino
ancor....
il vedere
sapeaglireo
diluvio di
un
gente peregrina
irrompere da strani deserti ad inondare i nostri dolci campi ;
fameliceinique e fierearpie, che alto giudiciotraeva a punire
l'accecata Italia (Fur. xxxiv,
di
1). E tutta respira l'anima
Dante
nella
di Tristano, in che ei ci ritrae
pitturadella rocca
le guerre
da francesi qui combattute, con
brevi allegrezzee
danno
mente
lunghi lutti,con poco guadagno et infinito
; onde altadi generoso
commosso
sdegno, esclama:
Acciò
chi
Che,
poi succederà, comprenda
ha
come
d'
acquistar vittoria
d' Italia la difesa
Qualor
onore
e
prenda
Incontra
ognaltro Barbaro
furore;
eh' a danneggiarla scenda,
Così, s' avvien
porle
Per
il
Comprenda,
Gh' oltre
E
a
dico, e
signore,
rèndasi
quei monti
ben
il
avrà
non
Giglio in quel terreno
il
altamente
incurante
certo
sepulcroaperto.
che
si dolea
ancella
di
abbia
12.
xxxm,
radice.
Italia sua,
fetida
sentina
quellegenti istesse che le furon
de' suoi
auguravasi di vedere
Fur.
lice
....che
d'ogni vizio,divenuta
a
farsene
e
Che
sovrattutto
serve,
giogo
guai, dormisse
quel giorno, che i
scuotesse
noi, eh' ella,risentitasi,
embriaca
cieli amici
la chioma
a'
sempre,
serbarono
suoi
neghittosi
de' tanti suoi
figli e sgomberasse le dannose
pensosi sqIo di sé stessi,e in una
some
finalmente
grandezza (Fur.xvn, 76-80
,
xxxm,
(1)
5
a
e
risurgereall'antica sua
Ma
seg.).
sola
poi quasine dispera,ed aggiunge
crudele, onde hai tu il modo
appreso
De la milizia? In qual Scizia s'intende
Gh' uccider
si debba
un, poi eh' egli è preso,
Che
rende
1' arme,
si difende ?
e
più non
Dunque uccidesti lui,perchè ha
La patria?....
Fur.
xxxvi, 8.
regoli
,
famigliariunita
Schiavon
difeso
e
avesse
scorato
;
:
SUO
29
MORALE.
RITRATTO
migliori.Massima, nota
lorquando saren
fitta nell'animo,
sapientemente il Giannini, da aver
sempre
virtù nessun
reggimento permane
perchè senza
(1).
ciò
solo otteremo
I suoi
biograficel
riguardoso,prudente,a mestizia
e festevole nel conversare.
inchinevole, ma cogliamici gioviale,
buono
D' animo
e retto, trovò
persino un lodatore nell'Aretino,
Cristo. Nel Prologo
che l'accoccava
eccettuatone
a
tutti,non
stiere
della Cortigiana fa che un
Gentiluomo
risponda a un Fore:
Oimè, che lo Ariosto se ne è ito in Cielo,poi che non
aveva
più bisogno di gloria in terra. Cui il forestiere : Gran
danno
ha
il mondo
vertuti
era
la
dicono
di
un
tanto
uomo,
che
oltre
le
a
sue
bontà.
somma
autori;ma, ci assicura il figlioVirginio,
cercò
fondo i prediletti;
Tibullo, Catullo,
a
Omero, Virgilio,
Orazio, Ovidio, ed il poema
sugliArgonauti.
Non
lesse molti
dei Mecenati
proposito1'aggiungere un cenno
o
a
meglio dire dei padroni di Lodovico (2),il giusto
desima
Alfonso e Ippolitobenigno (Fur. in, 50), tutti e due della medel gran
e
lega di Alfonso il magnanimo
Luigi, i
padroni del Tasso.
di Ercole
di Eleonora
e
d'Aragona il 21
Ippolitonacque
1749. Era meglio nato a cingersila spada, e lo si torse
marzo
A sei anni vestì l'abito clericale,
alla religione.
e nel duomo
di Ferrara
ricevette la prima tonsura.
si ebbe mai
Forse
non
di poligamìa ecclesiastica più spudorata e più scandail caso
losa.
Egli era poco più che settenne, che dallo zio Matteo
Corvino, re d' Ungheria, fu nominato arcivescovo di Strigonia.
Il piccoloarcivescovo
partì alla volta della sua diocesi,facen-
credo
Né
fuor
di
,
(1) E
m' increbbe
leggere
nel
Castagna
:
«
Foste
testimonio
Lodovico, potevate nel vostro
flagellarnei danni.... voi, ai vostri giorni, non
sventure,
o
messer
delle
alto Poema
nel
trovaste
zionali
na-
terle,
scuo-
tesoro
dei vostri versi che qualche scintilla qui e qua, qualche sprazzo...
della patria!
l' ispirazione
Ahi, a tanta divina bellezza dei vostri carmi mancò
Ahi, tanto professavate a occhi veggenti non
importarvile condizioni del
vostro
dell'Ariosto, p. 33.
paese. » ! ! ! I Proverbi
inesauribile
(2) L'umil
servo
vostro.
(Fur. i, 3).
30
portare in lettica con
dosi
a
fu
cardinale;nel 1497
1508
nell'ottobre
ad
arcivescovo
di
fu
14
a
anni
vi aggiunse
quello di Capua;
Ferrara; nel 1507
di
vescovo
1502
nel
vescovato
dall' arci-
nel 1499
di Milano:
Narbona;
viva
(1),e seril Cappelli,
di
Modena,
tempo arcipretedella basilica Vaticana, prevosto della
un
della
Abbazia
ricchissima
il capo
gli aggregavano
quella voragine ingorda, nel 1510,
Nonantola,
violenza
con
e
Commendatario.
erano
sue
astrinse
Incurante
—
monaci
sacre,
saziare
a
di
a
nominarlo
scrive il
pelli,
Cap-
i convegni
militari,
le mostre
cacce,
queste
nell'Abbazia
s'intruse
cose
tutte
bastassero
non
quei
delle
graditele
cure
quasi che
E
Pomposa.
che
mitre
dice
ben
come
passava,
spettacolodi profanataautorità. Dimessosi
ebbe il vescovato
di Agram;
di Strigonia,
ridicolo
il vescovato
e
grande accompagnamento
troppo, ovunque
pur
MORALE.
RITRATTO
SUO
i conviti
l'amor
delle donne, i ricchi pontificali,
geniali,
la maggior parte della notte. Nel 1504 fece
ne' quali durava
del papa, che gliportò un monitorio, che
bastonare
messo
un
gligarbava ; prepotenza inuditissima
non
troppo intima
amicizia
ebbe
donne
egli invaghito perdutamente
Ferrara, la quale,com'
di
contenta
(1) E
don
—
Delle
damigella della
di
corte
non
lusinghiere,
cardinale,mostrò gradire
delle donne
è costume
quelledi
Giulio II.
(2).Erasi
parecchie....
con
una
del
accoglierele istanze
anche
moltissimo
di
sotto
Giulio,fratello bastardo
di lui.
l'Ariosto:
Ercole
Da
partirsiriverente
Si
vede, e da la madre
Leonora;
sul Danubio,
la gente
E venir
ove
Gorre
Dio 1' adora
un
(!!)Fur. xlvi, 87.
a
vederlo, e come
fredo
di GofSancia
vedova
rivale
col
duca
Valentino
amori
Fu
con
negli
(2)
Borgia. Dalla Dalila Putti, di Ferrara, ebbe un figlionaturale che
nel 1529,
ebbe Isabella,maritata
del suo
un' altra donna
chiamò
nome
: da
il 23
scriveva
di
Brescia
Pio
di
Sassuolo.
Veronica
Una
Giberto
gli
con
giugno
raccomandandoglisi
1508
; «tante
de' suoi
il giorno
amori
quanti
volte
gli amanti
quanti sono
e
terminava, baciandogli le belle manine,
il suo signore.
che tanto
ama
serva
e adora
nascono
riamati.
a
(Capit.i,
cantava
v.
e
?»
—
sono
Oh
i pensieri
quanti sono
che
!
—
dichiarandosi:
quella fedele
Onde
Lodovico
parlandogli
28):
mi fido eh' a voi, che della fiera
notizia avete,
Punta
d'Amor
chiara
Debbia
la colpa mia
leggiera,
parer
Vostre
imprese così tutte sian liete!
talor v' ha punto,
ch'ella
Come
è ben
ver
forse ancora
Né sano
oggi ne siete.
amiGuido
Silvestri,medico del cardinale, nella sua elegia ad Laedam
eh' ivi troinvitandola
ad una
partitadi caccia alla Mesola, accenna
cam,
il cardinale, e eh' egli procurerà che gentilmente vi sia accolta :
verassi
Ma
Illi
Tu
carus
ego,
quoque
et
per
amans;
me
fies
carissima
sensit et ille faces.
nostras
SUO
Il cardinale
la
se
di sì
cagione
agli occhi
bastevoli
bellissimi
il
vincere
a
la donna
di don
di tutte
cuore
Giulio
non
che
,
le donne.
nel vivo
aver
La
dicava
giu-
vanità
trafitta: onde
pueriledel
cardinale
lasciandosi
trasportare dall'impetodella gelosiae dell'invidia
machinò
in
di
di buon
mezzo
di
a
un
videsi
di lui cantava
Eppure
dinale
car-
di percosse,
lo ammortirono
i, 3 ; ni, 56 ;
d'
In
oro
si fan
Che
Ai
in
Gh'
bocce
era
infatti par
4 ;
di mercede
speranza
Principi,ai
ascosi
Patroni.
lacci; e chiede,
cicale scoppiate imagine hanno
vide
e
doni
Di
Poi
son
adulazioni.
tutte
laude
dei
di
rotte
il servir
de
Signor, si fanno.
xxxiv,
77.
più sorti,
le misere
corti. Id., 79.
Ippolitosi
il cardinale
Fur.
ben
curasse
poco
delle
poeta:
suo
Non
vuol
Per
Di
con
ch'in
sia da
è
composta,
si pona;
di mercè
laude
l'ho
me
l' ir correndo
ne' miei
fatto
a
in
versi
piacere e
grato fora esserglistato
posta....
messo,
in
appresso.
ozio;
Sai. n, 97.
giano
dialogointitolato Equitatio un cortidove induce l'Ariosto
cardinale,Celio Calcagnini,
glielofa ripeterein
del
laude
degna
degno
opra
Dice
Più
che
mercè
S' io T ho
vero
con
quei
ode
ch'in
1
vede
appresso
erano
ghirlande
che
2 ; xl,
,
più spesso egliavesse
Et
Versi
lodi del
eh'
Re, agli avari
Vede
che
xxxvi
versi:
d1 argento
massa,
4 ;
72 ; xxxv,
,
suoi
e
una
vii
Hyppolito?
castius
quis
vorrei credere
—
Ami
Lodovico:
(arma gerit) casto
io
Ma
83).
mente
questialtri
xlvi,
E
che
cavallo. Il
da
cosa
(V.Fur.
Ed
l'attendeva,
quando
stramazzato
e
de' suoi uomini
Mistica
a
sorte che
restituivasi tranquillamente
stando
ma
egliproprio
incredibile,
pure certissima,
ambedue
vedere, feceglicon acuti stecchi cavare
gli occhi.
e,
—
assalito
Giulio
stito,
trasve-
che il fratello
coli'insidia dell' assassino
don
Giulio
don
alla campagna
si portò
staffieri,
Ferrara,ignaro della
tratto
1505
caccia; e il cardinale
L'infelice
ritorno.
lo circondò
a
alla
suoi
quattro
a
e
Il 3 novembre
mattino
Belriguardo,attendendo
fosse
ad
restò
vendetta.
un* atroce
andato
era
umiliata
chiarirgli
a
ella di
capriccio,confessò
nuovo
resistere
potuto
sollecitando
e
accorse,
ne
31
MORALE.
RITRATTO
un
32
SUO
parlar così
a
fuori dal
i
Se
«
vada
ne
petto quasi ogni
gradire ad
e
:
RITRATTO
MORALE.
mio
Ippolitosommo
mio
quel
pur
libro che
mi
trasse
poiché,sforzandomi
sapere,
principenostro,
giorni tutti impiegai, e il miglior mio
in
quellole
di
notti
tempo malamente
»
perdei.
Ciò
nondimeno,
moneta
la
pagato,
morte,
sua
nell' edizioni
tolse
non
lasciò
tributategli,
e
al
famose
Del
né
in
scienze,né
;
miglioreeconomo
una
sopra
dei
benefattore
gran
per salvezza de' suoi
alcuni
parassitadell'altre
del
stati,
appassionatodi cosa che
adoperarsi con l'ingegno e
giungesseroa pareggiaree a
nel
Non
:
fu mal
così détto
onora
la
con
; gran
a
sarlo
river-
quella
zelatore,
d'Italia;
equilibrio
dominante; cioè di
un
affinchè
mano
altresì
superare
uomo,
amplissimo delle
vico
supposero)di Lodo-
mecenate
(come
molto
formazione
pregio V altre linguepiù
pubblico avere, che facile
anco
particolarclasse di cittadini (foss'
in
quato
Tor-
il card. Cinzio che ricon-
del
trasformandola
dotti),
anche
anche
studi.
i sacri
stolto; non
né
mala
dopo
troppo larghe lodi
scrive F. L. Polidori
giusto Alfonso
signor crudele
in
tornava
e
assai
intitolato il Furioso.
nome
Alfonso sostituì
Elicona, e che
di
poema,
delle
parola
suo
l'arti più belle
e
cardinale
posterioridel
una
del
magnanimo
ducevalo
del
quantunque
gli italiani
gli stranieri nella
delle
Ma ben altrimenti
artiglierie....
lo giudica il Cappelli.
Trascrivo
il
le sue .parole:
«Dice
Pistofilo che il duca
Alfonso
e
più tosto maninconico
severo,
che lieto e giocondo....fu poco
amico
della frequenza....
ed
ebbe e volse che si avesse
rispettograndissimo all' onor delle
e
maneggio
—
di
donne,
quali
continentissimamente
sia confermato
sempre
dal
qual grado fossero, da
Sanuto
alcuni
cronache
Gianni
persona
e
lo
e
così
in
il 1497:
Y andava
toglievain
:
a
il duca
che
pare
zorni
fa don
nudo
zorno.
per
ciò
molto
Alfonso
Ferrara,
Anche
»
troviamo
voleva
che
che
al
che
bene
nelle
prete
lui in
,
di
torre
groppa
nel processo
mezo
sudditi; dalle
Ne' diarii veneti scritti
lizera,che andoe
de' Mantovani
«
Non
»
«Pochi
compagnia, di
Francesco
cantore
astenne.
altre memorie.
assai
cosa
zoveni
di
suo
da
leggesisotto
fece in Ferrara
con
si
i suoi
tutti
e
casa
tre
andavano
poi fu
fatto
a
quattro volte il giorno,
per la terra a bordello;»
e
Gianni
prima
di metterlo
34
ICONOGRAFIA
ARIOSTESCA.
RITRATTI,
Tiziano
STATUE,
Yecellio,(di'onora..,.
di L.
DIPINTI.
Cador,
Ariosto, dipinto,secondo
che il Tiziano
si trovava
dell'arte
Ferrara.
a
(t.i, p. 146) ne
il
Fur.
tratto
2), Ri-
xxxiii,
Baruffaldi,nel tempo
Il Ridolfi nelle
fa la descrizione:
viglie
Mara-
sue
di velluto
veste
foderatodi pelle di lupi cervieri,con sul seno le crespe
nella camicia....;e poi soggiunge: hora
trovasi
Venezia
in
il sig.Nicolò
Renieri, degno pittore. Il Pigna,nel
appresso
libro i Romanzi, scrive: l'Ariosto, dipintodi mano
suo
l'
delnero,
—
eccellentissimo
Tiziano
che
pare
sia
ancor
vivo; ed aggiunge
Prospero Viani: pittore e poeta spaventosamente grandi, e
Il Fontanini,nel suo libro dell' Eloquenza
degni d" esser insieme.
—
italiana,dice di
Canziano
al
di Venezia.
636.
n.
Ferrara
ha
la
è
febbraio
evidente
a
quanto
io
ad
amo
Giov.
donò
già
V eccellentissimo
anco
questo disegno nel
dunque
eh'
era
per
lo terrà
dir
Orazio
non
ad
che
Orazio
di
un
giornaledelle Provincie
novembre
Gallery,
nella
Biblioteca
di
stessa
Biblioteca
si
Ed
è
questi ritratti.
che
libro
suo
legge: «Non
parente, del quale
si
in
due
lo
dipinse,e
che
21
data
Verdizzotti,in
stampata
primo
e
e
del
compare.
Giuseppe,Lettera
lettera
una
cui,inviandogli
Verdizzotti
di
quel
Tiziano
mio
amor
per
Antonelli
con
Nella
San
a
si
stampò
mi
che
copie
fece
ne
del
suo
meglio nelle prime edizioni (1532).V.
amicissimo
suo
National
Ariosto,ove
stimo
e
il ritratto in carta
o
conserva
Maria
Orazio
le mando
Furioso,
si
Vianoli
casa
nella
dell' autenticità
diretta
in
Londra
ricavataae.
autografadi
1588,
V. S.
vede
incisione
una
prova
ora
veduto
Il ritratto che
—
lettera
una
E
averlo
al
suo
gran
zio,e dell'autore
»
sig.Cons. Agostino Fapanni,
scritta nel 1588
Ariosti, si danno
Venete,Treviso,1827.
e
Giov. Maria
da
notizie
ritratto dell'Ariosto.
1874, l'articolo Tiziano
S.
È
del
nel
—
gli Estensi.
medesimo
voi.
xir
V. Antol.
—
Lo
del
ital.
copiò
STATUE,
RITRATTI,
Paolo
nel
Kieioert
1857;
tal
e
Toraline,acquistatadipoi dal
7
Ferrara, 1854,
L'Ariosto
così
tre
De
:
il
lo
anni
Urbino),Nel
{di onora
di
pittoredal poeta sommo,
sepolcro.Carni., L. in, 1,
seguì nel
bel
un
carme
Piace,scrive il Polidori,il vedere
Urbinate.
sommo
ticano.
del Va-
Parnaso
di Raffaello
in morte
dettava
Raphaele
onorato
ritratto , Gazzetta
stesso
febbraio.
RaffaelloSanzio
latino
copia era posseduta dal signor
Beaucousin.
sig\Edmondo
Napoleone, Sullo
Cittadella L.
35
DIPINTI.
che
dopo
soli
ediz. Polidori,
359.
Lodovico
da
Modena
Refettorio
dell'ex
vestibolo
Neil' affresco della
il
(che credesi
dell'ex
Sottovecchie). Nel
—
di
convento
gloriadel Paradiso,
fra
un
S. Benedetto.
di
vergini.
1660), Due
coro
Boulanger Giovanni, di Troyes (n.1566, m.
doversi
mezze
figure o ritratti quasi al vero, che, sembrano
Tiene
tenere
Alessandra.
per quellidell'Ariosto e della sua
il primo un
libro sotto al braccio sinistro,
sul quale è scritto
«
Furioso.
N.
Carlo
Galleria
»
N., Ritratto
Estense,
ad
al
208.
n.
Dossi.
del
olio,creduto
Presso il signor
Canonici.
Ritratto
l'avv. Francesco
olio, presso
Montebello, n. 37.
Ferrara, Via
Nella
ad
galleriadel marchese
Presso
il
Mayr.
In
Costabili.
signorGiuseppe Campana.
Ferrara, Via
In
Montebello, n. 95.
Garlo
Bononi
signora Maria
N.
Ritratto
olio. In
Ferrara, presso
la
Barbi-Cinti.
N., Ritratto ad olio. In Ferrara, presso il prof.Saratelli.
Nell'Ateneo
Ferrarese.
di Milano.
Nell'Ambrosiana
Vico
Da
ad
,
Enea, V. Vasari, ix, 286.
Ponte
Jacopo.
—
Condusse
il ritratto di L. Ariosto
vivo sì
somiglianteche basterebbe ad immortalarlo.
Roberto, Studi stor. ed archeol.,n, 102.
Tonini, L. Ariosto. In
Franceschinì
casa
—
-
sì
D'Azeglio
Via S. Egidio di Firenze.
Batelli,
Vincenzo, di Napoli,Lodovico
Ariosto.
Espoz.
Gius., di Portomaggiore Lod.
Ariosto.
Espoz.
ital. 1861.
Mazzoleni
,
Ferrar. 1875.
ÓO
STATUE,
RITRATTI,
N.
Pietro
L'Ariosto
N,
LA
RIGUARDANTI
DIPINTI
DIPINTI.
VITA
L. ARIOSTO.
Pietro
che
parla con
Fur.xhvi, 14).Nel
Aretino.
DI
(ildivin
Aretino
palazzo della Signoria di
Firenze.
nello studio
Gavagnini Napoleone, L'Ariosto
Quadro ad olio. Espos. Ferrar. 1875.
A., L. Ariosto ritorna alla corte di Ferrara. Bozzetto.
Bencini
1875.
Espos. Ferrar.
Lodi
di Tiziano.
che
Massimiliano, L. Ariosto
al
legge il suo poema
Proprietà del signor Giuseppe
cospetto dei duchi di Ferrara.
Fabbri
di Bologna.
passaggio per
Todi
che
i
gli fecero
del
Perugia, Sipariorappresentante il
di
Brugnoli Annibale,
la sfarzosa
poeta, e
sommo
Pel
maggiorenti di quella città.
accoglienza
teatro
com.
di Todi.
Saraceni
che
Fr., Ariosto
ducale.
Affresco,nel Cimitero
uomini
in
illustri,
una
illustrata da
Moretti
da
del
a
L. Biondi
e
cantata
ed Eleonora.
Tavola
V. Monti.
da
Colonna, circondata
Michelangelo,L. Ariosto, Rucellai,Bembo
suo
degli
Alighieri,Fr. Petrarca, L. Ariosto,
Salvatore, Vittoria
Domenico
cella
chiaroscuro.
Beatrice,Laura, Alessandra
con
alla corte
poema
suo
Ferrara, nella
di
com.
delle lunette
Agricola Filippo, Dante
T. Tasso
recita il
ed
altri
grandi
tempo. Espos. Fior. 1855.
Barabbini,
L'apoteosi del
cantore
del Furioso.
Espos.
di
Genova, 1858.
MONUMENTI,
Nani
nel 1612
Alessandro,
STATUE,
BUSTI.
Mausoleo.
mantovano,
Lo
fece
erigere
Ariosto,nipotedel grande poeta.È composto
Lodovico
liste
a
pregevolimarmi, cioè, di giallobrecciato,di rosso
di paradi nero
veneto, e di nero
gone.
sanguigne,di bianco lunigiano,
statuette
Sulle due colonnette esterne veggonsidue graziose
di
la
raffigurantil'una
il distinto artista
al
monumento
Gloria, V altra
Giuseppe
un
grande
la Poesia.
Vi
lavorò
pure
intorno
Santi, bolognese,dipingendo
panno
verde
sostenuto
da
diversi
di
comico
dell'Ariosto.
—
della Piazza
ossia
Yidoni
Mai
niun
gli dolse mai
di
colonna
Questa
di
la storia
delle
due
di
un
quale si
in Po
una,
della
e
giacque inutile
1659, che
al
ove
dalla
1810
nel
sopra
e
assistito alla
che
colonna
la colonna
invece
l'Ariosto
duca
Ariosto
in
poi
che
divino
vide
su
di
nel 1814.
portata
G.
del
Carducci,
p. 203.
Delle
de' sambuchi
poesielatine
1833
Dal
Ferrara
a
1796
i
su
blicani
repub-
il
cala-
inalzarono
non
anch'
:
in
egli vi
poi su quella
sorreggere
per
che
e
quale egli nacque,
repubblica,un imperatore;
di Ludovico
l'effigie
sta
E
e
ti
nò
papi
né
,
te di
cacceran
,
crescere
posero
Napoleone imperatore,
aveva
già
repubbliche,
di gesso
Vidoni.
1' Orlando
,
tanto
vi
il
sotto
medesima
scrivesti
di
Libertà
Francesco
Libertà
la
e
gli austriaci
loro
conto
per
una
pontefice,
quellacolonna
scolpitada
nò
epigramma,
piazzaariostea,
colonna
1799
Nel
la statua
della
estense
sopportò un
1833
dal
elevazione
del
la statua
e
gli antichi repubblicanidella Cispadana
poco, fu abbassato
ben
statua
pontefice,
generale Napoleone Bonaparte,
in gesso.
di gesso,
è la
ora
che, generale repubblicano e fondator
durò
Ferrara.
suo
la drizzarono
Cispadanaatterrarono
la Libertà
elevarono
una
per
trasporto rottasene
pontefice.Nel
settimo
della Libertà
Ma
nulla.
si
non
una
sorreggere
scrisse il
piantaronosu, presente il
giù
epigramma che fece
nel portarlaa
ruppe
per cui l'Ariosto
d'Alessandro
ron
questo
perdesseniuna
che
cosa
nel
la statua
statua
Virginio,
figlio
per
primo: quando,
anni, fino
una
di
Dovevano
colonne.
per molti
vi
Ma
1833.
novembre
suo
e
Nella
di....A questo punto la
quellacolonna compagna
Virginioè interotta. Finirò io,prosegue il Carducci,
l'altra fu lasciata
e
rimutava:
verso.
come
la
equestre di Ercole
caduta
e
suo
tanto,
marmo,
era
memoria
li mutava
e
in mente
teneva
Inaugurata il 1
lasciò scritto
satisfaceva,
si
suoi,
Ariosto, Statua.
L.
Mansueto,
e
di Ferrara.
non
de' versi
e
Statue, Padova, Seminario, 1806.
delle
Francesco
piazza Ariostea
«
satirico
romanzesco,
Luigi, L' Ariosto, Statua. Nel prato della Valle in
V. Neumayer, Illustrazione del Prato della Valle,
Verona
Padova.
il Genio
figure, indicanti
gruppi
37
DIPINTI.
STATUE,
RITRATTI,
lassù, o poeta
consolavi
rallegravie
credendo
ratori,
impe-
fossero
capperi.»
edite ed inedite di L.
Ariosto,
38
Alfonso (n.1488,
Lombardi
DIPINTI.
STATUE,
RITRATTI,
1577).
m.
Lasciò
«
—
pure
di
di cera
in medaglietta piccola
e
dell'Ariosto,
del buon giudizio
ch'egliebbe. » Vasari, ix, 10.
il ritratto
naturale
stucco, che fa fede
Spani Prospero,detto
il
Clemente, reggiano,Busto
in
pietra
sarcogafo erettoglinel 1573 da Agostino
condotto
sul disegnodi Pirro Ligorio.
Ilsarcogafovenne
Mosti (*).
l'
Scutellari (inFerrara, Via delOra proprietàdel sig.Girolamo
lo ritiene invece
lavoro del
Università
n. 5). Il Barbi-Cinti
Il busto fu scoperto nell' antica casa
Lombardi.
Pompili Ariosti,
il
Per
di Carrara.
,
entro
alla chiesa
rimpetto
situata
nicchia, che
una
D.
scala.
or
si vede
pure
murato
stato
della
destra
mano
a
1801
l'acquistònel
Scutellari
Maurelio
Era
di S. Martino.
da
Biagio
Pompili Ariosti, ultimo superstitedella famiglia.Il Cinti,che
vuole che lo scultore modellasse
lo tiene tra' più pregiati,
questo
le prove, e posteriormente
ritratto dall' Ariosto,vivo,e ne reca
del 1532. Il sig.Aldo
al novembre
Gennari,
segretariodel
Municipio ferrarese, scrisse
Taddei, 1856).Ma vi
(Ferrara,
e,
a
avviso, con
a
buone
rilievo. Nel
mezzo
par
che
lode
avrai
«
Nella
del
Il eh.
sig.Vilelmo
lettere,ed
in
era
Boari
pietradura,
incastonato
Il poeta
dell'epoca.
è coronato
si
Tenerani,
sculto.
hai
Protometeca
L.
Capitolina.
a
Ariosto, profilo,
Busto, 1875.
—
Pincio
Roma.
a
gabinetto Numismatico.
Nel
tiene
un
minuto
un
anello. E
di lauro.
È
assai
e
servire
che doveva
in
Ruggiero
del
i
sotto
intanto,
sembiante
passeggiatadel
A., L. Ariosto, Bronzo.
ritratto
delle
Nella
Nel canto
grand1 Ombra
il mio
medaglione.
un
N. N., Busto.
L.
la
che
allievo
Angelo,
rilievo, in
basso
dica
Carlo, Busto.
Finelli
Conti
Mi
Se
entrando,
sottarco, appena
dell'Ariosto.
portico,nella casa
trovano
questiversi:
il
suggello
per
antico,e
un
gliante
somi-
sembra
gioiello.»
vero
Giovecca, n. 173. Barbi- Cinti, p. 187.
(*) «
un
il Cittadella,
ricisamente
si oppone
ritratto.
questo
su
dovico
ragioni(Barbi-Cinti, Vita di LoAppunti, p. 27-31).
Ariosto, p. 183; Cittadella,
Cittadella Cesare, Protonotario
Apostolico,Busto o ritratto
mio
in istucco
Via
opuscolo
un
Dalla
meschino
sua
casa
di
Mirasole, così
il Barbi-Cinti,fu
cataletto,da quattro uomini, accompagnato
a
notte
da
due
portato in
fiaccole,
RITRATTI,
nel
testamento,
suo
d'
il sacrato.
né
gli Estensi
tumulo
pietra sul
Ma
ben
vi ci
del
del
sinistra
a
nelP
situato
prescritto
avea
come
che
orto
cenobio,
quaranta
quelle
degnamente,
e
fabbriche
menticate
giacquero di-
ossa
nemanco
porre
una
memore
la lor Casa.
glorificata
sì nobilmente
avea
1574,
di
mai
pensarono
nel
anni
petto
dirim-
resta
chiesa di S. Benedetto, fra le due
Per
»
poeta che
provvide,
stanza
una
al cimitero
nuova
circondano
,
ov'era
deposto
ingresso
della
alla facciata
che
fu
e
serviva
che
stanza
sepolto umilmente,
Fu
di S. Benedetto....
alla chiesa
39
DIPINTI.
STATUE,
discepolo,
amoroso
suo
un
Agostino Mosti; quellostesso Mosti, che, priore dello spedaledi Sant'Anna,
il povero
Tasso.
tanto
verso
severo
dovea, cinque anni dopo, mostrarsi
—
questo primo trasferimento
Su
di
al Guerrino
sideratissimo
intero,di
per
prof.Cesare
Cavara,
che, per la
e
Guerrino
Signor Giulio
esprima meglio
mio
Sig. Giulio^
Magnifico
Quantunque le cose
quelleche si leggono su
narrate
le
li concetti
Padrone
bocca
a
di
meno
li casi occorsi
et
di
significarle
di
maggio,
mio
Messer
con
a
Girolamo
questa pia
la S. V.
che
come
figliuolodel
ossa
nella
insino
anzi
che
né
questa
anco
in
una
dieci monaci
Poeta
che
e
in
sotto
padre) mi
gli anni
Maggior
molto
un
de'
minimo
d' acqua,
dente
dalla
vi mancava,
conca,
con
si portarono sopra
si
lumi
parte dinanzi
riportarono
ossa
le
ove
con
di marmo
; et
gato,
pre-
scender
un
tomba
alta
cateratta
ad
uno
Madre
pure
et
si vedeva
si erano
separate,
un
pur
la
disse
Già
a
quelladi
Chiesa
quiviprima
Batt.
che
dette
et
vano
tocca-
minimo
articolo ;
intero
si
non
alla
può negar
eminenza, et
dietro.
Maggiore,
era
bianche,
mascella, tanto
:
uno
vostra.
et
Compostele
sendovi
accesi, così all'improvviso, et cantando
1' avello
esso,
quel felice capo,
ossa
io la riconosco
sino
nella
Messer
con
ad
Laura
talché
piedi ondeggiando
sia la testa del poeta, che
era
le
che
dico,
alli28
fu
vi fu posto il Capitano Gio.
è però che vi mancasse
non
con
Agostino pigliò il capo in mano
un
ch'Ella
parso,
disopra alla
noi
al muro,
non
,
parso
instantemente
fu posto
ove
altro vi era,
passati,quando
era
è
che
io andai
fratello di Madama
braccio
è
compagnia, vidi
una
volta, ovver
stando
la cassa,
mi
questiquattro
giorno seguente,
di ciò haveva
mano
in terra, né
parte minuta
larghezza che
tutte
mio
vidi,dico, sceglier tutte
sapere
poeta, vi
Messer
che
in
Lei
da
per la paterna amistà
Benedetto
v'erano
pur
ricevuti
,
Ariosto
da
per
di San
lumi
con
il
la scrittura
però che
giornata, però
Corpus Domini,
dui altri uomini
et
affatto convertita
tutta
et
ha
che
opera,
Lodovico
di Messer
Qua
altri
cinque piedi,et
mirar
del
Garofoli,qual
col muratore,
monaco
Ferrara,
solennità
al Monastero
Zio
di alcuni
et
sino
della
ottava
a
che
più fldeltà,
par
alla
delli favori
arrivato
come
osservantissimo.
soglianohavere
lettere,non
di
in
Agostino
piace,
Modena.
a
ricompensa
parte
giorni passatiin Modena, (ilche è però stato
in sua
ha tenuta
gioventù con Messer Zenobio
debito
mio
rarità,mi
sua
de-
riferire.
Al
Molto
Mosti
pubblicataper la prima volta, nel 1872, dal mio
Modena,
amico
Giulio
un'importantissimalettera
dettò
benedicendo
otto
o
il miserere,
la
nuova
40
del
capo
altre
Poeta
nel
fronte
simile
quella che
a
potendosi
non
la terra, fu
mattoni
buon
disegno,
di
termini
da
Mess.
una
Poi
tra
lettere
barba
poi
di
piede
in mezzo.
Et
posto in
una
quello
de'
chiesa
alcuna
assettata
è
capella
da
quanto
cornice
è
di Ferrara.
capella
solennemente
fu
Messer
dal corpo
dell' Eccellentissimo
celebrata
dalli stessi
Sig.
Apollo
messe
tutti
a
deposito di legno,
et
in
cui
monaci
all' incontro
essendo
Barba
uscì
vi
il cognato,
corte
et
essendo
della
fecero
accesi
gentiluomini,
Messer
città. Finita
la
del
la mano,
cordialmente
al
Sig. Antonio
Di
Ferrara
la
cerimonia,
misericordia
et
Giulio
Signore
il di
la
9
al
Messer
questi
altri
i monaci
fece
l'anima
raccomandarono
sia
raccomando,
come
Sig. Alessandro,
Giugno
V.
con
sempre
et
gli
la messa,
cantò
e
poscia
sopra
giacevano
Attilio
del
tutto
le ossa,
et
della
coi
lumi
alla
defonto
S. alla
quale
bacio
di altrettanto
suo
1573.
affezionatissimo
Giulio
si
cotal
un
Ariosto, et
il solito
la prego
sono
fare
il sabbato
gentiluomini
secondo
di
abbia
quella benedetta
si vedevano
impedito, poi
Iddio, che
et
fratello,
tra
messa
et
me
e
è
compita
che
Benedettini
torcie
fistula
,
deposito quale
stante
quattro piramidi,nella cappella ove
su
molti
erano
gli altari,e quattro
mezzo:
o
,
dissero
una
circa
in
cappellache
Duca
mesi
passati
del diametro
esso
domenica,
che
intagliata
sampogna
mio
vi
vedere.
è
frontespicio
ornata
Agostino
quarantesimo
si può
rossa
alli 8 del mese,
il dì avanti
stato
1' anno
che
fatte
la inscrizione
maggiore,
et
sono
la testa
sotto
quali alli
di
dieci
vi
mensole,
oro
pur
una
dell' aitar
poi
1' opera,
tutta
essere
per
la
Jeri
che
plettrodi
descrivervi
manca
divisava
che
tondo
con
il cui
,
valente
ne
E
del
un
il
con
di edera
posso
mano
cima
dal
anche
lettere d'
Frizolio,
chio
nic-
un
Ligorio
sopra
il restante
Nella
di lauro
ghirlanda
una
questo
affatto
ove
,
molto
alla S. V.
ghirlanda
pur
appunto
era
anima
dotto
sopra
con
fatta
me
lunga pietra
una
del
morto
compartito
finissimo,che fa sorgere
abbasso
Sigg. Tombesi, qual'è la più ricca
uffici annuali
alli 6
è
versi
V.;
della S. V.
con
che
è ben
ma
tacerò
scolpitaa
lati sul fine della
una
canto
abbasso
Pirro
Sig.
non
Id.
sapere
deposito
un
appunto
E
da
metter
di Carrara
marmo
patria del poeta,
ha
8
del Poeta,
terra, ricoperto de' suoi
paragone
testicine
con
paragone
vedere
a
dai
da
è creatura
pur
li otto
mandò
dall' altro
che
et
con
croce,
di
del
Reggiano,
partissidi colà.
mensole
nere
la testa
essendo
1573
ossa
quale
alla S.
divisa
figure,e poi due
cognome
le due
mezzo
ed
due
la
sotto
invenzione
che
io mi
pietra di
gran
nome,
gran
di
di descrivere
Grilmtasoue,
del
mio
di
disegno
aspetto
il
le
poetce
fu fatto
cappella
la cappa
prese
avello, et tutte
di marmo,
Tridentino
avello
1' animo
tutta
che
Areosti
Concilio
detto
primo che
nell'
coperchio
alla S. V.
sacro
della
muro
Clemente
Prospero
avanti
giorni
due
et
bellissimo
con
a
dà
pietre rosse,
Messer
è
mi
non
del
il
fu
l' impronta della testa
con
mandata
di collocare
nel
bene
di molto
già
ordine
per
mestieri
ma
;
ho
Ludovici
medaglie
tre
Zio
lo pose
grosso
un
sopra
avello
esso
dentro
mio
funerale,
baciandolo,
et vi mise
di
et vi pose
Juniij
uffitio
pio
teneramente
et
insieme,
ossa
scritto
il
fatto
sepoltura, et
DIPINTI.
STATUE,
RITRATTI,
servo
Mosti.
42
POETICI.
COMPONIMENTI
Nel
Enrico,
Casali
Canzone.
di L. Ariosto
Centenario
iv
,
Reggio, Calderini,1874, in-4.
Bernardino,
Cesarotti
Melchiore, Nell'occasione
del
ordine
di
Reggio, Calderini,1874.
Sonetto.
Catelani
Miollis
gen.
S. Benedetto
di
trasporto fatto per
del
dell'Ariosto
delle ceneri
chiesa
dell'Università.
alla Biblioteca
Ferrara
dalla
—
Firenze, Molini-Landi,1809, p. 241.
Cesarotti,Poesie originali.
Bai
Lago
Francesca,
Ariosto
e
il
Orlando,
suo
Verona, 1875.
Stanze.
Eurialo, Canzone
Biascoli
nobile ferrarese
al
signor
,
Vita
Lodovico
disperatadi
Anton
Boni
Eurialo
in
di
morte
D. Hercule
Este.
da
L.
messer
Ariosto,
Trovasi
nella
Diascoli,Venezia, Bindoni, 1543.
francesco, Capitoloin lode
Rime
dell'Ariosto.
piacevolidi diversi autori, Voi. n, Vicenza, 1609. Di nessun
attribuito al Doni:
ne
se
pregio poetico.Dicesi erroneamente
crede
autore
l'Anguillara.
Faccioli
Bario
Napoleone, Nel iv Centenario di L. Ariosto,
immortale
autore
dell'Orlando
Furioso, Sonetti. Brescia, Ro-
miglia,1875.
Ferrari
Giuseppe,Pel iv Centenario di L. Ariosto,Il Poema,
Ode. Reggio, Calderini,1874.
Ferrucci
Luigi Grisostomo, Sonetto. Lugo, Melandri, 1875.
Grossi
Pier
Luigi, C. S., Ariosto negli Elisi,Canzone
pel Mausoleo
al
palazzo dell'Università
di
darica,
Pin-
Ferrara.
1803.
Brescia, tip.dipartimentale,
Marino
cav.,
Marchesi
Masini
di
Due
Sonetti. Nella
Giulio, Due
tre.
Sonetti
versi tolti dall' Orlando.
Monico
Jacopo,
A
fra i ritratti.
Firenze, Barbèra, 1878.
Ariosto
nella
grotta
1875.
Bologna, Zanichelli,
Merighi Pietro, Due
e
Galleria
di Lodovico
Cesare, Lo spirito
Merlino, Canti
frasi
Sonetti.
sua
Lodovico
tessuti
quasi
per
intero
con
Ferrara, Taddei, 1875.
Ariosto, Canzone.
Nelle
sue
Opere. Venezia, Cecchini,1856.
Monti
Vincenzo, V. Mascheroniana, C.
Monti
Achille,A Lodovico
maggio 1875, tip.Taddei.
Muzone
Torino, A.
B.,
xvm,
Pasquini
Pier
Ludovico
n.
iv.
Ariosto, Capitolo.Ferrara, 24
Ariosto, Sonetto. L' istitutore
di
10.
Vincenzo, Il comitato
Ariosteo
in
Ferrara
COMPONIMENTI
cospettodel pubblico,con
al
e
inno
un
all'Ariosto.
Milano, Bietti
Minacca, 1875.
Giuseppe, L'Ariosto,
Pertile
Sonetti.
Pertile
,
cenza,
Poesie, Vi-
p. 165.
Paroni, 1858,
Poggi Ulisse,Nel iv Centenario
Reggio, Calderini,1874; e nel fase,
e
43
POETICI.
Ariosto,Stanze.
di Lodovico
della Favilla, Riv. Letter.
ix
di educazione.
Ferrara
nel
iv
di L. Ariosto.
Alla tomba
Regalai Giuseppe,
Centenario
di L. Ariosto.
popolare,voi. xn, 20 giugno 1872.
Matte; Baretti,1875, p. 176.
Sanvitale
Jacopo
1875, 23 maggio,
Scaramuzza
L'Orlando
Spirito.Parma,
Bernardino, La
Zendrini
Recato
in latino
dall' arcipr.
L'Illustraz.
Univ.,
p. 295.
Francesco,
dallo
dettato
Furioso, poema
sacro
Ferroni.
dell'Ariosto
casetta
(Ferrara,1866).
Zendrini, Poesie.
Padova, Giammartini, 1874, p. 355-362.
E
di
nell'Università
Prose
ceneri
Anno
—
di L.
ix
Col
Poesie
e
Ferrara
Ariosto,seguitonei giorni 17
Ritratto,Monumento,
Calamaio
portante tre ottave, casa
in
Abbraccia
in greco
ebraico.
ed
Genta, Pietro
e
Monumento
e
delle
18 Pratile
e
x,
{aprile),
tip.Bianchi-Negri.
Sedia, fac simile
del
medaglia dell'Ariosto,ine.
componimenti,alcuni de' qualiin latino,
carattere
91
—
Ariosto.
trasporto del
il
per
L.
a
(1801) repubblicano.Ferrara, A.
rame.
di
Nell'Illustrazione
—
Ariosto, Sonetto.
L.
,
L' Univ.
parte della Commissione
Fecero
Brighentie
e
Giamb.
Gaetano
Constabili.
DRAMMATICI.
COMPONIMENTI
Bacelli Giulio Cesare, L'Ariostista
e
il
Tassista,Comedia.
Rovereto, Marchesano, 1748.
e
in
Torini
Pietro,Lod. Ariosto, Comedia.
Perosio
L.
G., di Genova,
L.
Milano, Visai,1838.
Ariosto, dramma
in tre
epoche
quattro atti. Genova, tip.della Gazzetta dei Tribunali, 1868.
Cossa Pietro,L. Ariosto e gliEstensi,Dramma
rappresentato
Ferrara, nelle
feste
del
1875, dalla
drammatica
Compagnia
44
DRAMMATICI.
COMPONIMENTI
diretta dal
Ciotti-Marini,
1878.
V.
—
Morelli.
Alamanno
cav.
L'Illustr. Univ.
E. Panzacchi,
Alberto, Lod. Ariosto, Commedia
Anselmi
nova,
Torino, Casa-
1875,
in tre
p. 318.
atti. Ferrara,
Tip. Sociale,1875.
Lafont Charles, L. Ariosto, Comediola
in versi.
ISCRIZIONI.
I.
Sotto
REGGIO
IN
—
D'EMILIA,
E
NEL
MAURIZIANO.
ritratto di Lodovico
un
dipintoin tela
famiglia Malaguzzi. (1)
dalla
Ludovicus
Areostus
Poeta
—
posseduto
e
Manu
praeclarissimus
Natus
Regii ex
—
propriaCaroli Imperatorislaureatus
Daria Malagutia De Valeris
In camera
Anno
die
mcccclxxiv
erga plateam
matre
—
media
—
—
Nella
Moletrina
Mihi
sum
Quando
At
temporis injuriam
Ludovicus
—
trovasi
il Rodano.
—
me
che
Areostus
—
non
per-
Versibus
praeconio munivit.
Naiades
—
caduca
—
exornavit
vm
facciataprincipale del molino
presso
timesco
primi ordinis
septembris.
volentes
per
In
propitiae
plebisdominiquecommoda
Cetero anno
suppeditant vires
—
aestatem
—
—
Jnpiterauget.
Nella
mediana
delle stanze
nel cornicione
Hic
mite
olim
Nicolao
lagutiis,
cum
(1)La
cittadella,
Ludovicus
de
Musis
™
vagheggio
La
i»
Reggio,
Regii
urbis
anno
del
ai
circiter
dipinti.
mcccclxxiiii
Gubernatore
oblectabat
Mauriziano,
et Daria
anno
mdiiii.
ex
de
co-
Ma-
(2)
che
Daria
partorisse Lodovico, non
£?ià in
de' suoi congiunti, nella piazza di
Reggio.
mviti
»
empir le carte Li luoghi ameni
di che il
«
Il
natio nido mio,
n' ha la sua
parte: Il tuo Maurizian
sempre
bella stanza, il Rodano
vicino, Dalle Najade amato
ombroso
onde
il giardino Si cinge intorno, il fresco rio che
nella
„*.#£?
nostro
se
gira intorno
natus
Ariostis
tradizione
ma
che
ariostesche
recava
casa
^i
^£,0t"- luc,i"lo
viyajo
MihifccCv0!!^.P0Ì
°Ve
^
U
m0lÌn°--
S"XL V'
a
meSSer
SLsmondo
45
ISCRIZIONI.
II.
Nella
NELLA
—
GASA.
facciatatra
nel
Parva,
Virginiofece
Sic
domus
le due
finestredi
primo piano.
mezzo
apta mihi, sed nulli obnoxia, sed
sed
Sordida; parta
E
POETA.
DEL
sed
meo
pur
in
scolpire
haec
Areosta
tamen
domus.
aere
mattoni
non
iscrizione
la pomposa
propitioshabeat
:
Olim
deos
ut
Pindarica.
Nella
Lodovico
da
casa
Ariosto
del divino
Podestà
poeta
alla venerazione
Giordani.
Nella
—
scrisse
questa camera
La
—
Fu
—
delle
Compra
—
genti
Sotto il busto, nel vestibolo della
In Ferrariade
Il xxv
Della
e
stranieri
mdccclxxv
nascita
riverenti
Con
—
Questa
Neil' occasione
IN
—
del
S.
D. 0. M.
riensi
—
—
Augustinus
Tumulum
et
Sai.
mdlxxxiii
Anno
obiit
Anno
Sai.
poeta.
Ariosto
—
—
vm
iv
nario
Cente-
di Savoia
—
BENEDETTO.
delle ceneri.
primo trasporto
Mustius
il
Illustri italiani
—
del
casa
S.
Caterina,
la
presso
sacristia).
Poetae
Tanto
—
effigiemmarmoream
Alphunso
mdxxxiii
Ariosto
Umberto
dell'aitar maggiore
Lodovico
—
Ferrara
S. A. R.
(Nellacappelladi
destra
erat.
V iscrizione.
fu pur scolpita
di Lodovico
—
III.
a
P.
imago,
vatis
Celebrando
—
qui convenuti
Visitarono
(Di
—
casa.
qualisHomerus
del Centenario
maggio
—
Ludovici
divini
Nomine
circostanza
restaurata
e
stampa si legge invece durasse).
.
Nella
—
si mantenesse.
—
questa
Dopo
Cicognara,
Girolamo
dal conte
E
—
anni
quale cclxxx
del Comune
Co' denari
—
Perchè
In
—
lui edificata abitò
la morte
di studio.
camera
viro
—
n
Idus
Patritio
—
duce
Junii.
ac
Mve
—
de
se
Ferra-
bemerito
proprio P.
Vixit
annos
(V. p. 38-40).
C.
lix
46
ISCRIZIONI.
il Mosto
E
fece
scolpirei seguenti versi
pur
di Lorenzo
Frizolio, riminese:
Heic
Areostus
theatri
Aures
Cui
sale,
sparsiturbanas
strinxit
Satyràque mores
culto qui
Heroa
Ducumque curas
Vates
situs,qui comico
est
furentem
Carmine,
cecinit
dignus
corona
trina Constant
improbos;
acer
atque praelia.
triplici,
unus
fuere
quae
vatibus
Graiis,latinis,
vixque hetruscis singula.
Neil' occasione
nel
del secondo
bel monumento
trasferimento delle ceneri
dal pronipote
erettogli
sinistra dell' aitar
(Nellacappellaa
di S. Francesco
0. M.
D.
—
celeb. vate
om.
generis atque
—
In
V
animi
cumulandam
Cujus
Notus
et
Cui
Seu
Ter
hesperiisiacet
aeternum
cecinit
Tergeminà
in
vitia
P. C.
Areostus
Lodovix
tanti viri
Magno
—
gloriam
Patruo
Obiit
—
grandi
licuit
bella
cui
hic, Phoebi
In variis dulce
anno
—
sa-
il Litta
due
docti
in
lusit,
vertice Pindi
comas:
indoctis
nocte
doctisquepiacere,
dieque teri.
vatibus,unus
non
dedit.
comica
amplexus decora
distici
Indis,
ducesque tuba,
cingere fronde
est
et
hetrusca
exacuit,seu
Quodque magis mirum,
Cunctorumque manu
scolpiti).
—
hic Areostus
nomen
vates,
summus
(Gliultimi
recip.popul.
denza
legationibus Pru-
Steffanio,gesuita:
musa
Scilicet
—
in
(Di Giamb. Guarini).
i versi d' ignoto autore, e che
scolpiti
satyram
Seu
sunt
ore
Nobilitate
—
administ.
possit
atque
Junii
Idus
pur
al P.
videri
condita
vere
cioioxxxiii-viii
attribuisce
coronato
Pontifices
summos
Defuisse
heic
vennero
Rep.
illimax.
eloquentiapraestantiss.
quid domesticae pietatiad
—
ossa
Ter
—
Caesare
In
—
Paola).
—
Ne
—
Carolo
claro
gravissimisad
Pronepos
E
A
—
Consilio
lutis
Areosto
Ariosto.
ov' è 1' altare
maggiore
di
Lodovico
Lodovico
furono
omnia, quidquid
habet.
per
mancanza
di
spazio
47
ISCRIZIONI.
Nel
tempio di S. Benedetto
a
ricordo
perenne
del trasportato monumento.
Ludovici
Areosti
Bibliotecam
pubi,translata
IV.
DALLA
Ossa
—
TERZO
—
CHIESA
DI
Le
Alla
Il
—
cui ceneri
delle scienze
casa
Sulla
Il
poeta
sommo
invita
trionfo
solenne
decretato
di
A
—
Lodovico
—
Poeta
—
sede antica si
porta del tempio
adorno
tempio
Ariosto
Hanno
—
BIBLIOTECA.
rabile
incompa-
trasportano
I
—
Magistrati
salpina
Rep. Ci-
Della
—
—
Pratile.
xvn
ix,
Un
—
PUBBLICA
BARUFFALDI.
Dalla
—
popolo Ferrarese
anno
GIR.
Lodovico
Di
—
ad
SOLENNE
ALLA
DI
Hinc
—
mdccci.
TRASFERIMENTO
S. BENEDETTO
memoria
—
A.
—
ISCRIZIONI
Alla
Et Monumentimi
—
S. Benedetto.
salutare
Ariosto
le ceneri
Amanti
—
della
—
Del
patria
—
Entrate.
Nell'interno
La
fama
Per
del
il
tutto
mio
sulla
porta.
spiega i vanni,
nome
mondo,
e
sino al ciel s'estolle.
Canz.
Sulla
Fan
porla della
al gran
eco
nome
Nel
Alle ceneri
pace
—
ed
Segni
E
Padre
di
onore
ciel dà
Spiriti,
luogo
Vattene
Vattene
Di
—
La
—
in
fra
pace
alma
Apennino.
sala.
Lodovico
Ariosto
patria offre
medaglioni
—
Inni di
consacra.
dorati.
gli eletti tuoi
al Vate
in pace,
e
prospetto della
genio
st. 22.
dell'Accademia.
Alpe
—
quattro grandi
su
del
al
sala
35,
tuo
beata
fedele. Fur.
e
alla superna
xli, 100.
bella....
sede. Fur.
xxix, 27.
48
ISCRIZIONI.
voci
E
forte,o
vero
il resto
che
xliii, 170.
impartìleggevasi.
di noi
sol riman
che
onor
che vivi in Cielo. Fur.
so
e
altri due
In
Poscia
xlii, 14.
Fur.
uscio.
care-
qui sei morto,
Che
È il
s'udir,che l'alma
aria
in
Tosto
0
d'angeliconcordi
suoni
e
defunto.
fragileè
vii, 41.
Fur.
Mille belle virtù di lui narrando
Facean
per
Nascer
dolce desio
la
Sopra
Cigni del
Lodovico
Po
ogni
Fermate
—
—
Nella
breve
Il dì 7
Dell'era
—
dell'era
volgare
et
—
Hanc
—
Devoti
Novembris
PEL
QUARTO
anno
mdccciii
CENTENARIO
di
Ludovico
escogitò
—
—
Le
Ariosto
—
ix
Musarum
Nominique Ejus
Cosimo
—
Masi
—
Moderatoribus
Assessoribus
—
Reip.ital.xi.
—
DELLA
NASCITA
nelV
DI
L. ARIOSTO.
Università
Ferrara.
Il quale
E colla dovizia
più care
Genio
Avventi
Epigrafe posta dagli studenti
A
aprileanno
veterem
Ariostae
—
—
17
Ariostea.
pubblicari curaverunt
—
V.
—
pubblicaBiblioteca
—
—
xv
Solennemente
—
Alla
Accademiae
Hieronymo Cicognara
Alexandro Bevilacqua Francisco
Die
canto.
nell'urna.
(Rov.)
Ludovici Areosti
—
Cives Ferrarienses
Restaurari
—
Col vostro
—
—
gran
Questo felice albergo
Ariosto
benedettino
Del
—
repubblicana.
In honorem
—
in, st.'i.
spoglia
—
—
Neil' Accademia
sedem
La
—
dimora
Lodovico
—
giugno
il volo
medaglia posta
Di
Ossa
(Av.)
dal cenobio
Trasportate
—
Canz.
farglionore.
Di luce insolita
—
—
—
di
porta del palazzo Arcivescovile.
Riempie
La
Festeggiate
—
core
Colla
—
potenza del genio
dell'eloquio Pinse scolpìarchitettò
Di questa
Gli Studenti
meravigliedel bello
—
—
—
50
ISCRIZIONI.
Come
—
Da
—
natura
i
—
e
—
Infaticabile crebbe
—
fra
Di
gentiliaffetti e di magnanime prove
dall'arte i pregi
Dei tempi ritrasse i difetti
nume
a
Divi;
sostegno
e
Non
—
curò
conforto
MEDAGLIE
I.
(Rov). Manca.
II.
(Av.)L.
DI
P.
genio
in
Bellissimo
60
la
e
ripose
Cui
—
gloria.P.
fu
trucci.
Con-
L. ARIOSTO.
ignudo
sinistra.
a
medaglione artistico
poraneo.
contem-
mil. 90.
A.
Busto
ignudo
sinistra.
a
arco
strale:
e
Venere
d'incoronare
atto
Cupido. Digniori
lo
generoso
Busto
—
Bellissimo
con
(Rov.)Diana cacciatrice,
un
del
indomita
ONORE
Ariosto
—
Diam.
—
le sventure
IN
(Av.)Lodovico
—
L' anima
—
Essa
all'Italia;
onore
di sopra
ignuda
che
svolazza
abbraccia
Dicanda.
medaglione contemporaneo.
Diam.
—
mil. 80
per
(ovale).
—
III. (Av.)Ludovicus
(Rov.)Manca.
Ariostus.
Bella
—
Busto
medaglia
ignudo
del
pure
a
destra.
tempo. Diam.
mil. 50.
IV.
(Av.)Ludovicus
(Rov.)Pro.
Che
e
Bono.
cacciate parean
Ariostus
Malum.
(Av.)Ludovicus
(Rov.)Pro. Bono.
in
atto
di recidere
ritorte. Diam.
VI.
Ariostus.
Malum.
il capo
mil. 50.
(Av.)Ludovicus.
sinistra.
Bella
d'or
loco Dall'
foco.(Icinquecanti,v, 46).Diam.
una
Busto
Ariosto.
dentro
e
Antica
—
ignudo
serpe
del
a
che
a
destra.
d'intorno,
fumo
con
ma
bella.
destra.
armata
e mano
medaglia
inciso
ingrato villan
36.
m.
Braccio
ad
Busto
—
Pecchie
—
dal natio
V.
a
Poet.
di forbici.
s' erge
sulle
sue
tempo.
Vivier. F.
—
Busto
ignudo
MEDAGLIE
in.
ONORE
DI
51
ARIOSTO.
L.
MutinensiAn.
agro.
M.B.XXX1I.
An.
Obiit.
Regii.
Natus.
(Rov.)
IN
Series
CCCCLXXI
M.
V.
Universalis.
Numismatica.
—
Illustrium.
Viroi%um.
MDCCCXX.
Diam.
edidit.
Burand
—
40.
rail.
(Serie
—
VII.
di
Monaco).
Un'altra
medaglia
—
il
cav.
Nicolò
(Av.)
Lodovico
Aìiosto.
incideva
dell'Ariosto,
onore
(Serie
Cerbara.
—
Vili.
in
Roma).
di
Busto
a
destra.
A.
Pieroni
f.
—
Firenze.
(Rov.)
Non
potei
era
guastato.
si
Diam.
incidere
7
cent.,
dal
spessore
Ministero
ben
la
cogliere
Darò
5
della
mil.
il
e
rovescio
3/4.
Pubblica
che
leggenda,
il
calco
ditomi
spe-
nell'Appendice.
È
—
Istruzione
la
Medaglia
pel
—
fatta
iv
nario.
Cente-
52
FONTI
LE
Fausto
Longiano, Citatione de9 luochi, onde
da
il Conte
Materie
FURIOSO.
DEL
Maria
Matteo
M.
e
Ludovico.
tolsero
Le
Neil' edizione
Furioso, Venezia, Bindoni-Pasini,1542.
del
V Orlando
Simone, Sposizione sopra
Fornari
Torrentino, 1549
1550.
e
Giambatista, 1 Romanzi,
Pigna
dell'Ariosto
della vita
renze,
Fi-
Furioso.
con
ne'
et
Venezia, Val-
si tratta.
modo
nuovo
quali della Poesia,
grisi,1554.
M.
Ariosto, Nelle quali
Lodovico
dall'Autore
imitati
Osservazioni....
Alberto,
Lavezuola
nel
Venezia, Francesco
suo
delle commedie
e
tutti i
Nell'edizione
del
luoghi
Furioso,
Franceschi, 1584.
de
Cintio, Discorsi
Giraldi
si mostrano
poema.
di
il Furioso
sopra
delle
tragedie,e
dei romanzi,
al comporre
intorno
di altre maniere
di
poesie.
Venezia, 1554.
Tutti
due
e
che
ammettono
il
sia genere
romanzo
nuovo,
agliantichi ; e che però le leggiaristoteliche
potessero applicare.Vano, essi dicono, è metterlo
affatto sconosciuto
gli si
volerlo assoggettare alle leggi di essa.
alla pari coli'epopea
e
I buoni esemplari del Romanzo, primissimo il Furioso, dimostrano
non
ch'esso
esso
infatti
e
può
più azioni
norma
per
alla storia ;
ma
d'una
esaurita
esaminare
da
la
crede
lui stesso
del Giraldi
d'azione.
sola persona
invece
tentata
che
nel
resca,
cavalle-
esaurire
il
Pigna, la
sia
suo
Narra
ad
quella che troppo
come
,
il Giraldi
conveniente
il Discorso
che
unità
avere
propriamente tante quante bastino
del personaggio principale.
Secondo
biografica gli sconviene
più
deve
non
ma
il
rattere
ca-
forma
s' avvicina
questa
la forma
Ercole.
Mentre
quasi sempre sulle generali,il Pigna,
parte generale nel primo libro,viene nel secondo ad
punto
la persona
per
sta
punto
il
Furioso,
principaledel
Romanzo
e
arriva alla conclusione
non
sia
già
Orlando
DEL
FONTI
LE
53
FURIOSO.
.
Carlomagno,
o
per
chi nell'opera
Nel
terzo
libro
bensì
ma
dell' Ariosto
infine
raffronto
correzioni fatte
colle successive
del Furioso
ispecieil
della prima
in
cercava
un
con
naturale
ben
conclusione
Ruggiero,
a
romanzo.
redazione
dell'Ariosto
mano
strando
Virginio,vien moesemplare rimasto al figlio
buon
il fine giudizio e il molto
poeta
gusto del suo
nel correggere
e ricorreggere
l'operapropria. V. A.
prediletto
Sulla controversia del plagiotra' questidue
Canello, p. 306.
stesso
sopra
un
—
—
libri,veggasi il Camerini, Nuovi
Ugo.
Foscolo
«
—
Da
profililetterari,iv,
4-24.
fonti,e diverse fra loro,attinse
molte
quantitàdi materie, e le fuse nella sua opera.
L1 Odissea,V Eneide, i poemi sugliArgonauti,Ovidio,e scrittori
infiniti di maggiore e di minor
fama, greci,latini ed italiani
l'Ariosto
gran
lui messi
da
furono
la chiesa
di
di tutti i
marmi
con
di S. Marco
quale
perfettonel
è
sieno
le
Ariosto
suo
di
che volle innestarli nel
i maestri
egli vince
suoi,e
impossibilel'imitarla.... Ma
tutto
a
solo, dove
la bellezza
il
poema,
un
mente
che certa-
quantunque frequentiti
originalea chi guardi al
e
;
luoghi
classici
poema
suo
ne'
deriva
l'
guastati daldi rado
non
ma
;
poesia,per maniera,
passidove l'Ariosto deve
dalla sua immaginazione
abbellisce
ne
che è
sé
di
gotico,ma
ne
si mostra
esempi
mancano
frammenti
classico
nò
genere
imitazioni,pure
Non
tutto.
gli ordini,
tempii greci e
siffatta composizione uscì
può chiamarsi
non
carono
fabbri-
di tutti
colonne
con
colori,con
Da
palazzibizantini.
i Veneziani
Così
contribuzione.
a
la
turo
egliè inimitabile ; e niun poeta fuparticolare,
saprà giovarsi delle ricchezze di lui in quella maniera
ch'egligiovossidelle ricchezze degli altri....» Saggi,i, 185.
e
dal sito stile
Bolza
J.
B., Ariost's
der Alien.
Nachahmung
zione
Dell'imita-
Nel Jahrbuch
fùr rodegliantichi presso l'Ariosto.
und
manische
Literatur,dell'Ebert,voi. ìv, Marburgo,
englische
—
1861.
Manuale
cdit.
Ariostesco.
—
del Poema
Tessitura
air Orlando
Panizzi
1831.
V.
(Tip.del Commercio, 1866).
—
maniic
Venezia, H.
Fonti
Innamorato,
A., Bojardo ed
narrative
—
poetry
Ariosto.
F.
Tavola
Mùnster
et M.
zioni
delle Disserta-
ed imitazioni
—
ferimenti
Ri-
vi-lxxvii
—
An
essay
of the italians. London,
on
the
ro-
Pickering,
54
LE
M.
Mazuy
des
avec
les
sur
FURIOSO.
Furieux, nouvelle traduction
A.,Roland
notes
DEL
FONTI
prose....
iraditions
chevaleresques les
romans
orientales,les chroniques, les
en
,
chants
des trouvères
V Arioste.
badours, comparasene poéme de
des
et
Paris, Knab, 1839.
Il Rajna così riassume
nel 1540
il Fausto
talora
,
osservazioni
del
Furioso
calabrese
(pag.78
libro dei Romanzi
era
poi
le
raccogliere
sentenze, che
pensieri,
e
i classici. Così
Giolito ; così
e
Simone
Fornari.
seg.)ne
vien facendo
soprattuttodi rilevare
V
coli'Eneide.
tra
stenti
crenologiche,spesso insussinella Spositionesopra
anche
si trovano
giuste
Pigna, studioso
e
—
,
V Orlando
terzo
« Già
glistudi de' suoi antecessori:
Longiano scriveva una succinta Citatione
da
de' luochi.... Alcune
più
trou-
nel
tempo
imitazioni
in
Lodovico
fece il
tardi il
chi attendeva
preso in
a
vare
rile-
similitudini,
stretto:
senso
Giamb.
coli'Iliade
conformità
stesso
aveva
Altre, nel
questo o quello
Dolce, in servigiodelle edizioni del
Ruscelli,ad
quelledel
di
ornamento
Imitazioni spicciolate
Valgrisi.
e derivazioni di materie
comprese
del parinel suo studio Alberto Lavezuola....,
mento,
una
speciedi com-
pelqualeeglimerita
delle imitazioni
un
d'esser detto il più accurato
ariostee nei secoli scorsi.
rimasticatore
delle
cose
tore
osserva-
Invece fu
dette dal Fausto
e
cemente
semplidal
scelli,
Ru-
quelPaolo Beni,che,nei primianni del secolo xvii, scrisse,
di discorsi pronunziati
sotto l'infelicissima forma
da accademici
immaginarli,una Comparatione di Homero
e Torquato
Virgilio
(Padova, 1607). Il settimo di codesti discorsi tratta dell'Ariosto,
e
l'argomento
Un
delle
imitazioni
nudo
indice, ma
vi ha
una
siderevole.
parte piuttostocon-
copioso,ci è offerto non
molti
in
anni più tardi da Udeno
Nisiely(BenedettoFioretti)
de' suoi Proginnasmi
Poetici:»
Diversi scrittori,
uno
aperti
usurpatoridelle cose altrui,e delle proprie loro ; specialmente
l'Ariosto e Virgilio.
ardito al tempo stesso,
e novatore
« Pedante
il Nisiely,
si vede, né le grandezze antiche
non
come
rispetta,
né
le moderne.
mano.
pur di
esame
di sorta
erudizione,che gli permette di
avvertite
di
la
accrescere
sua
enumerazione, egli
quanti scrittori glivengono
vasta
Tuttavia bisogna concederglila lode di una
raccogliesenza
alla
E
assai
da
osservare
Dal Nisiely,
non
prima di lui.
singoleosservazioni,
bisogna saltare ai
—
molte
cose,
volendo
moderni
non
tener
:
al
mai
conto
Panizzi,
LE
al
note, questialla
nelle
quegli alla sua
il terzo, prima
del Manuale
in
Per
parte mia, glidarò
quale viene indicando
lode
che
il molto
soltanto dato
Pio,
La
posto
comincia
La
Rotta
Materia
del
di
Roncisvalle.
Morgante
in
Nel
fino allora
del Lavezuola
il Bolza,
Propugnatore.
leresco.
caval-
ignoto poema
un
tenzione
at-
cercare
a
che
qualcheosservazione
a
morato.
dall'Inna-
prese
precedentiaveva
il Panizzi
colla
cura
questa via lo seguono e il Mazuy e
fatti.»
è naturale,parecchinuovi
aggiungendo, com'
Rajna
somma
letteratura romanzesca,
luogo
dello Zeno.... Su
l'Ariosto
tutti i
Nisielytra
nell' antica
diligenza
aveva
capitolo
daglialtri
un
di rado
soprattuttodella
questa parte.Ed inoltre
a
con
rivista,e poi in
delle loro informazioni.
sorgente principale
la
il
(Paris,Knab, 1839);
Furioso
Il Panizzi,citato ben
Arìostesco.
Solo
del
articolo di
un
(London, Pickering, 1834);
edizione
sua
di fonti Ariostee,
discorsero
primi
traduzione
due, è nondimeno
e
I due
ed al Bolza.
Mazuy
55
FURIOSO.
DEL
FONTI
Nel
Propugnatore.
Genealogia dell'Orlando
Antologia,
Nuova
Furioso.
giugno, 1875.
Le
fonti dell'Orlando
G. C.
«
Le
fonti del
Ma
renze,
studii. Fi-
e
Sansoni, 1876.
Furioso
tempi, cominciando
Bolza.
Ricerche
Furioso.
furono
ricercate
da
in tutti i
molti
Fausto
da
questilavori
fino al
Lonigiano e venendo
studii precedentisono
un
appena
e
di quel libro ordinato, metodico
e relativamente
piccolcenno
compiuto, che sul medesimo
argomento ci presenta il Rajna....
mente,
Precede
una
lunga introduzione, in che l'Autore parla brevecon
ma
piena cognizionede' due cicli epiciprincipali,
il
Carolingioe
il Bretone
;
ne
considera
lo
svolgimento,le
relazioni,il loro passaggio in Italia,
e
Toscana,
e
così
apresila
via
dell' Ariosto,concludendo,
a
infondesse
cui ha
del
si
verga
loro
una
magica
il fermarsi
ragionare del Pulci, del Boiardo,
a
torto, che il carattere
de'
classici,li cangiasse
in
oro,
fonti
giovinezzaperpetua. Le principali
attinto il gran
ferrarese,sono
Bqjardo,che egli,come
in
genuino
maggior perfezionepiuttostoin
l'Ariosto,toccando quegli argomenti
non
dell'epopeagiunse alla sua
quello che in questo, benché
colla
ciproche
re-
da
una
giustamente avverte
può dire che lo abbia continuato,ma
sì che
parte
il
ne
e
da
il poema
Rajna, non
abbia
con-
56
LE
tinuato
Tristano, di Elia
di
romanzo
minori
FURIOSO
DEL
dipoi il Girone,
materia:
la
FONTI
de
il Cortese
Borron:
il Lancellotto,e
proporzioni,
Rotonda:
o
in
quantunque j
e,
Tavola
la
il Bretti
e
dal
parte le fonti del gran lavoro furono i classici antichi,
specialmentele Metamorfosi, V Eneide, la Tebaide, Y Argo-
l'altra
e
nautica, dei
si contentò
qualinon
l'Ariosto
di
i
toglieresolo
benché
imitò ancora,
ne
gli altri,ma
da gran
maestro, le più singolaribellezze;ed erudito alla
scuola de' Classici diede più volte alle fantasie romanzesche
una
fece
concetti,come
per
maggior verisimiglianza determinazione
Con
convenienza.
e
,
questi criteri
Furioso
il
Rajna prende
tenendo
lo stesso
,
a
da
esaminare
ordine
progressivo de'
il
fondo
a
capo
dal
canti
,
quale esce rare volte,per raccogliereinsieme le sparte fila di
Le fanè diligente
tasie
minutissimo.
e
qualche episodio.L'esame
si scompongono
nel crogiuolo del critico,e
ariostesche
risolvonsi
in molti
quellache
tutto, facendo
un
trattando
e
materia
romanzi
i retori
Né
circostanze
e
che
il
solo
sono
i
fatti,ma
spesso
tinuazione,
con-
la
originalità
le più
anche
certa
con
in
unire
poeta seppe
antichi chiamavano
quasi sempre
d'altronde.
presa
piccolesituazioni
raffrontate
con
altri
ci vengono
e più e differenti passidi questi
cavallereschi,
posti innanzi
in
un' abbondanza
il
varii elementi
che
vantaggio di
medioevale.
dell'antico
quell'ingenuaforma
soverchia,se
potrebbe parere
studiare
Onde
insieme
si
può
francese, con
dire
che
leria
della caval-
materia
la ricca
arrecasse
non
chi abbia
letto
ben
e
solo
molte cognizioninon
questo volume, possegga
bizzarro
tessitura del Furioso, ma
tutto quel mondo
su
considerato
sopra
la
zesca....
importante e caratteristico, eh' è l'epopea romanNuova
Pio Rajna,
1876, p. 678.
Antologia,novembre
il critico che più originalmenteha studiato le fonti e i procedimenti
libro in
tra noi.... con
un
dell'epopeacavalleresca
cui nulla si desidera. » G. Carducci,Saggio sull'Ariosto,xm.
V. S.-st, Literarisches
fase. 26
Centralblatt
maggio 1877.
e
pur
così
—
—
,
Far
lisi,Archivio
Ricagni
la
Giovanni, La
Chanson
evo
e
che
trattano
Anno
stor., xxv,
de
la rotta
x,
1878, 77-140.
100,
fiorituraepica francese
Roland,
di
1877.
compattata
Roncisvalle.
Il
1877, 90-118
luglio-agosto
coi
medio
nel
poemi
italiani
Propugnatore
di Bologna,
58
LE
DEL
FONTI
FURIOSO.
specialmentela metà del poema restando
il luogo principale
alle avventure
nella seconda
guerresche ed
il signor Crescini a
al personaggio di Ruggiero. Qui si ferma
quale amore
occupa
peritosoe ingenuo
dipoi all'Ariosto,
di
concetto
nella
cade
poi
efficacemente
Boiardo, innamorato
fanciullo
un
ci mostra
follia per
come
al
alla
causa
militante
l'apostolo
ad
grande
una
il
Antologia.
p.
93;
V. La
—
Gazzetta
la
rientri nel
rinsavito
tempo perduto
cristiani,
quasi nuovo
della
Così
tornato
è
l'eroe
Roland,
de
utile
1881,
febbraio
domenica, 5 decembre
se
La Nuova
Carlomagno. »
settimanale, 6
Rassegna
giova
dendo
Achille,ucci-
romanzeschi
della Chanson
e
dei Musulmani.
dice
dell' impero di
causa
ma
dovere, inquantochè Orlando
Agramante, l'Ettore come
Orlando, dopo i lunghi traviamenti
non
lui l'amore
per
dal cielo,e
punizioneinflittagli
de'
sì
perciòridicolo. Passando
e
misericordia,rimette
divina
per
come
sviamento
uno
di
dell'eroe
il carattere
ritrarre
1880.
Paris
G., Histoire politiquede Carlemagne. Paris, 1866.
Gautier
L., Les Épópeesfrangaises,Ouvrage curonné
par
1' Académie
francaise
,
l' Académie
et par
des
Inscriptionset
Belles-Lettres.
La
?
gramaire
chanson
ses
Roland, traduction
glosaire.Tours,
et
Nis.vrd M.
depuis
de
D., Précis
commentaire,
et
1876-78.
de V histoire de la littérature
premiers
monuments
capitoloè
dedicato
jusqu" à
frangaise
jours. Paris
nos
,
Didot, 1878.
11 terzo
dice
alla
appartenere
una
leggenda,
da
lo
nardo,
fece
In
«
Anselmus
quo
comes
praefectus,cum
parole
del
d'Orlando.
d'
uno
vide
crescer
alla
sua
suo
volta da
Magno.
di Orlando
e
sec.
ne
L'
trasse
de Roland
xn.
È
eh'
poema
un
egli
nato
di
Egiimaginazione popolare
un
una
racconto
catastrofe nazionale.
proelioEggihardus regiae mensae
praepositus,
palatiiet Hruodlandus, Britannici liminis
aliis complurimisinterfìciuntur.
buon
Eginardo
Strana
fra i cento
il
nata
del
metà
storiografodi Carlo
la storia
sua
prima
alla Chanson
nome
gigante e
vicenda
ufficialidi
raccolto
mantenersi
son
tutto
»
Queste poche
quanto esiste
sul
conto
questa d'un soldato qualunque,
Carlomagno che caduto a Roncisvalle
è
da
quella fata eh' è
pelcorso
la
leggenda,
dei secoli. Trecento
anni
la
d'Orlando,
canzone
in
dall'armata
coro
che
esserne
l'eroe
la
Quasi
personificazione.
risorgevanon dallo Stige ma
come
dal
,
ed
immortale
ormai
alla Cavalleria
rivelava
normanna,
cristiano, Orlando
Achille
Lete,
cantata
tardi
più
doveva
d'Hastings,
precedevala battaglia
dal trovatore
Theroulde, ripetuta
che
il mattino
dopoRoncisvalle,
OYJ
FURIOSO.
DEL
FONTI
LE
invulnerabile
l'oblio. Da
per
quel
dei carlovingie ne
conquistava il mondo
diveniva il tipoed il capo. La leggenda ampliatadalla fantasia
fu pieno
proporzionigigantesche, il mondo
popolare assunse
del nome
d'Orlando.
L'Inghilterralo vide presso uno
stagno
giorno il
Paladino
che
porta
il
suo
nome
suo
nome
e
sue
reliquie
; l'Italia serba
la
—
statua, mutilata
sua
del
memorie
numerose
dagli anni,
di Verona, e impugna la
porta del Duomo
Durindana; Pavia gli ha dato, a foggia di lancia, una
specie
di
alla
tuttora
sta
cattedrale ;
sua
che
colossale
remo
vediamo
Roma
a
avvi
ancor
Ingentes
La
il cavaliere
Reno
del
vedonsi
tradizione
una
è
noto
il
di
—
Francia,
sarà
ma
ancora
La
umano.
cuore
l'epoca che
alla mente
Chanson
del
ragione
»
Riv.
Béthancourt
lemagne
et
en
—
pericolodi
Turchi.
ammirare
Ammirabile
;
moltissimi
,
della
de
Chanson
Nisard
è
francese,
gheria
L' Un-
—
trovatore
oscuro
un
vero
forza
e
mentre
ignorano
Roland.
poema....
la Iliade
né
della
lavoro
viglioso,
meraoriginalissimo,
concepiree tale da imporsi
dai capilavori
dello spirito
il
la sola funzione
è il
sulle rive
e
—
Rolandseck.
della
Roland, dice
questa lettura
il
e
lo vide
gusto formato
in
l'illusioni
un
al nostro
ha
; ed
nazionale
sempre
pur
Duro
d' Orlando
nome
l'epopea
né
per
oggi
un
illustrata dal
canzone
sarà
d'
Theroulde, dell'autore
Questa
Non
il
nepotis;
pe'suoi boschi, misterioso
ignorano i
del canto
e
all'universo
nome
lo
né
;
docent.
di Alberto
le rovine
ancora
metire
facta
cavalcare
delle morte
lo conosce,
d'
magni
artus; coetera
lo vide
Germania
come
Caroli
hic
d' Orlando
spada
gigantescophallus marmoreo
Spello,fra gli Appennini, un
porta scolpitoil distico:
a
Orlandi
della
Via
una
alle volte della
sospeso
Nisard,
che
si deve
discernimento,
o
va
onde
di condannare
letta col
lasciare
evitare
per
vinzione.
con-
Eur., 1 febbraio 1878, p. 590.
F., Des
Chansons
partìculierde
la
de
Geste de
Chanson
de
cyclede CharRoland,
Con-
60
LE
faite
férence
Bauquier,
La
1878.
de
corredata
V.
de
di
Teodoro
Impr.
Naples,
Naples.
La
ediz.
prima
Il
volume
contiene
manoscritto
Oxford
di
altri
gli
le
copiose
le
tante
varianti
Chanson
Handscriften
Gebr,
Schmilinsky
1872
Nel
Conferenze
alcune
crede
ricchissima
questa
a
in-8
di
di
cura
per
ix
454
e
p.
Eugen
von
avvicini
si
edizione
di
più
critica,
primato
il
tra
Roland.
Abdruck
Ganauer
sul
edito
suppellettile
de
Chanson
Roland
der
Kolbing.
Yenetianer
Heilbron
verlang
1877.
Henninger,
Fricke,
La
famosa
besorgt
iv
glossario
1878,
l'autore
assicurano
de
un
6.
n.
Oxford,
di
manoscritto
accuratissimamente
testo,
che
della
1878,
1863.
all'originale.
edizioni
La
il
di
Dieterich,
nel
uscì
sul
e
Gottinga,
Heilsbron,
Centralblatt,
Edita
illustrative
note
Roland.
de
Chanson
Literarìscher
Roland,
Mueller.
—
la
de
—
Chanson
Halle,
FURIOSO.
philologique
Biblìographie
Henninger,
von
Cercle
au
DEL
1877.
Tornese,
tutti
FONTI
Probe
Glossars....
eines
de
Canson
Roland.
Beyer.
il
prof.
nell'Università
Bohemer,
sulla
de
Chanson
di
Roland.
Halle,
tenne
Nello
stesso
—
anno
Lipsia,
il
prof.
V
Orlando
Schuchardt
Furioso
lesse
e
dell'Ariosto.
comentò,
nell'Università
di
61
PIÙ
EDIZIONI
FURIOSO.
DEL
Orlando
21
de Ludovico
Furioso
Ferrara
in
Maestro
per
ACCREDITATE
de
aprile1516,
Su
'1 finire del
Ariosto da Ferrara.
Mazzocco
Giovanni
in-4. Edizione
1805,
o
su
Impresso
Bondeno,
dal
adì
principe.
1506, Lodovico
del
'1 cominciare
il suo
Orlando, sulle traccie di
applicò l'animo a comporre
quellolasciato imperfettodal Boiardo; certo a' primi del 1506
già
avea
la
steso
d'Este, duchessa
di Mantova
1507, rilevo che Lodovico
«
le
passar
due
l'utilepubblico,
la mia
del mio
Però
«
il 14
Prima
Musa
per il Melina
già molti
e
che
storia da
dipingerenel padiglione
S. » (Cappelli,
p. 10).
vedere
la invenzione
principio.
Io, buono
quella si fosse degnata
oltre che
è
in
termine
il libro
non
da
di Mantova
scriveva al marchese
mi
è stato
un
mio
e
di
poterlomandare
sia limato né
cose
in
Maria
servitore di
di
avuto
mie,
man
fornito ancora,
grande, ed ha bisogno di grande opera,
dere
fatto inten-
Matteo
deditissimo
legere le
:
libro,al quale
del conte
S.,alla prima richiesta la averei satisfatta,e
fosse stato
che
diedi
che,oltre
rallegrato,
laude di V.
piaceredi
sull'armata
ottenuta
suo
poi per Tesondeo,
dì, continuando
Bojardo,io
averà
Ruggiero,a nuova
lugliodel 1512 ei
che V. Eccel. avria
V.
parecchicanti,
dato lettura di
eglicol cardinale della vittoria,
per merito
veneta nel Po, aggiunge: « me
ne sono
—
3 febbraio
Ippolitodelli
al card.
avea
d' Isabella
lettera
una
cere
giorninon solo senza fastidio ma con piadel
grandissimo» (Tiraboschi,vii, 1233).Nel decembre
par fosse giunto all'ultimo canto, perchè congratulandosi
facendole
1509
colorarlo. Da
a
mano
è
e
sua.
come
ancora
gratia
il libro
Ma,
quello
scritto
62
PIÙ
EDIZIONI
con
infinite chiose
fora
impossibileche
modo,
per
di là, che
ACCREDITATE
FURIOSO.
DEL
liture,e trasportatodi qua
e
che
altro
io lo
e
di
leggessi:e
consorte
sua
me
ne
può
questo la illustrissima signora Marchesa
alla
fu
far fede;
a
questigiornia Ferrara, io ne
quale,quando
lessi
el
poco. Ma
un
più presto che
parte ;
e
farò
ne
quinterniche
mi
mi
star manco
pareranno
V. S. illustrissima.
male:
a
1515
Nel
la
suo
Ludovico
di anime
composta
liare
et famiavendo
de
una
signori
ponerla in
luce
di
delecterà
se
solazo
per
et de
piacere di
et
et anche
leggerla;
in
opera
piacevoliet delectabili de armi
cose
et che
vorà
qualunque
Venezia,
come
;
et ricreatione
spasso
gentiliet madone,
di
tratta
Estense
signor Cardinale
et desiderando
amori,
di
Doge
Ariosto,Nobile Ferrarese
et fatiche,
longhe vigilie
per
quale si
al
che lo guarentisseda ristampe arbitrarie.
privilegio,
Supplicoalla Sublimità Vostra io devoto et affectio-
servo
et persone
umilmente
quale
»
del Reverendissimo
cura
scritti che
e
il
«
natissimo
almeno
principio,
quelli
Alla
rivolgeasiin questitermini
per ottenerne
—
cercarò
veda
ne
al
mi
raccomando.
far che
di
possibile
sarà
transcrivere, cominciando
li manderò
siano
dispostissimoalii servizii di V. E.
pur
cum
delle fatiche mie durateli
quellopiù benefitio et remuneratione
più anni in componerla che conseguire ne possa ; ho deliberato
di farla stampare dove
meglio a me parerà. Ma dubitando che
della stampa, che io ne farò,subito
qualche altro in concorrentia
che tal mia
restampare
et
utile delle
et
prego
contenta
che
o
per
stampa sia fuora, non
fare restampare una
altra,che non
opera
et
fatiche, che
doverieno
venire
suo
tutto
il
decreto
tempo
alcuna
sì terriera
voglia
essere
o
loci et dominio
et
forestiera
sia, che ardisca,
et
de
né
presuma
de
auctore
trovassino
licentia et concessione
ipsa,sotto
stampate,
stamparleo
pena
et de
farla
di
di
o
di
persona
vendere
et
né
opera
Ariosto
tutte, che
cadauno
o
se
fogliogrande,
ditta mia
opere
mille per
stampare,
a
gratia,
stampare,
Lodovico
me
perdere tal
ducati
di
in le terre
di
stampare in forma alcuna di lettera,nò
piccolo,piccolino,né possa vender o far vender
espressa
tanto
per
qualunque grado
di fare
senza
me:
sia lecito
non
Serenità presumere
di vostra
a
pigliil bene
privilegioconcedermi
della vita mia
come
permetta
Sublimità, che quella sia
supplico la prefatavostra
per
a
se
che
si
sumerà
pre-
farla vendere
:
PIÙ
EDIZIONI
la
per la mità
quale pena
Vostra, et
l'altra mità
Non
di
il 25
concesso
si
DEL
applichia
et libri
servitore
prenominato
venne
ACCREDITATE
piaceràalla Sublimità
cui
stampati o venduti
»
quella.
del
ottobre
63
FURIOSO.
E
—
mi
a
Ludovico
il richiesto
privilegio
1515.
dell'Orlando Furioso,
aggiungereil privilegio
accordato da Leone X all' Ariosto,che mi pare, per più ragioni,
che il Fanfani
traduzione
importante.Ne reco l'elegantissima
trovò
potreinon
le carte
tra
dell' Aiazzi
della Rinucciana
bibliotecario
,
che
e
i
stampata
Firenze, Celimi, 1876,
venne
Secondaria,
lare,et antichissima
et la
mia,
il
dottrina
leggiadro
et
ch'io
benevolentia
in
studio
però
lingua volgare,
et
,
che
cavalieri
ti hanno
con
erranti
ha
ne
durato
ancora
Perchè
avendo
molto
con
di fatti de
anni
,
risoluto
sendo
et
fatto
tu
di darla
gli stampatori,acciò che per
più corretti,et acciò che se, e' se
di te
frutto nessuno,
cavare
a
e' hai
tue
tolti sopra
sieno
diligentia
tua
casa
servire,massimamente
vigiliedi molti
et
cura
si chiamano
havendo
questa
et la
versi, per burla,
in
,
mora,
singu-
ma
volentieri,
a
et honeste.
giuste
cose
opera
di me,
verso
solamente
che
liberamente,quellecose,
una
tua
«La
—
non
conceda, non
ti
dimandando
p. 28.
a
volgare delle buone arti et lettere,et
preclaro ingegno tuo negli studi d' Immanità,
nella poesia,pare che richiegginoquasi
per
et massimamente
tributo
,
periodicoL' Istruzione
del
nel fase,
la fatica
a
eglivenga
fare
il
più
tosto
le mani
ne
libro.,ch'agli stranj
io
,
comando
ardire
di
in alcuno
farà
stampare quei
luogo
questa mia
giugno. (Autore
del
di
e
Leonis
X
del
nomine,
Francesco
la
prima volta
Il
Campori
proprie
spese,
1515, scrive
fu il Card.
1.
nelle
ritiene
il Furioso.
al duca
impedimento
carta, immuni
,
che il card.
far uscire
di
dazio,
sue
Sadoleti,
—
dal
Notizie
per
quanta fosse
la
vita
la stima
al Nostro.
cardinale,a' 15
settembre
perchèglifosse assentito,senza
dalle cartiere
e
21 di
Ippolitofacesse stampare, a
Diffatti il
di Mantova
Addì
»
contro
privilegio
maggio 1516, pubblicato
si vede
quel principeportava
deglistampati,
voglio,chi
Anche
—
25
data
vivi,habbia
tu
Sadoleto.
10, ep. 40).
Gonzaga, in
dal Campori
et
sia scomunicato.
(p.84), chiaramente
l'affetto che
di vendere
comandamento,
Breve
che
mentre
libri,o
commissione,
duca
L. Ariosto
tuoi
tuo
senza
a
Epùt.
che nessuno,
et commetto,
munisce
di
di
Salò
mandato
mille
risme
Bartolommeo
di
64
200
seco
suo
ristampato
et
di
in
Stampato
nuovo
Ferrara,
a' dì 13
più
e
ci dicono
Giannini
edizione ;
uno
che due
lasciatovi dal
un
un
di
la
Roma
Orlando
poi
dall' un
lato
neh'
xxxi
questa
Angelica,
Ma
xxxn.
e
il
dell' esistenza
Roma.
di
di
il
ed
Guidi
nità,
Collegio della Tri-
Fin
—
Equicola:« È
Mario
al mio
15
dal
ch'io faccio
vero
; cioè
Furioso
di
io l'ho
minciata:
co-
duca, dall'altro il cardinale
il
che già più di trent'anni
possessione,
nostra; l'altro un'altra
possessionedi valore appresso
casa
tolto
di dieci
le
mostrare
una
mile
ducati, de facto, e
favole.
a
facendo
spesso
Pur
qualche cosetta.
ai 40 canti di
dicasi
nuovo
prima.
da tutte le
E
altra
Benché
—
con
molta
citarmi
pur
nel
non
diligenza corretto
però
forza affrettarne la
trovandosi
non
partirichiesta,
segua,
di
frontespizio
ampliato, rimase
glifu
a
voglia che di
questo ch'io
per
»
e
senza
messo
resta
non
edizione
questa seconda
quasi tutto formato di
gli era
m'hanno
ragioni mie,
pensare
che
privilegii.
nese,
Pigna Mila-
conoscono
avverte
Corsiniana
a
a
canto
mi
giunta
l'un
avendomi
di
nel
Ferraiuoli
ei scriveva
ma
era
1'altro
e
carte
esemplare nella
poco
quasi
et
et
precedente.Il
biblioteca del
nella
sig.Quin,
marchese
1519
ottobre
gratie
esemplari si
soli
d'alcune
mancante
terzo
Ferrarese
corretto
Battista da
della
ancora
Dublino
a
chiarissimo
lui
disporne
Febraro, 1521, in-4.
di
Rarissima,
nobile
Ariosto
Giovanni
per
il libero
per
opera,
da
diligentia
et
ampliato con
molta
con
formato
Ludovico
sua
conduca
ne
all'autore
lasciasse
pare
di
Furioso
FURIOSO.
Salò, e per intanto
a
gli esemplari della
profitto.
Orlando
però
DEL
di tutti
tutto
tutto
Oltrecchè
risme.
possesso
y
ACCREDITATE
si rechi
affinchè
di Brescia
a
PIÙ
EDIZIONI
e
scritta
circo-
ristampa,
più alcuno
Però un libraio
prima edizione in commercio.
di Verona, che n' ebbe parecchida vendere, per conto dell'autore,
scusavasi
di non
pagarliper intero,allegando una rimanenza;
l' Ariosto
scriveva all' Equicola di verificar la cosa
« che
ma
esemplare
troverà
di
che
della
i libri
quellidanari»
spese
di
copie al
libraio Giacomo
fino
ne
tanto
che
cede
Gigli di
Il libraio doveva
a
il libraro vuole
{Cappelli,p. 295). A
stampa, l'Ariosto
marchesane.
circa),e
venduti, e che
sono
rifarsi in
rivalersi
parte delle
subito,il 16 febbraio, cento
Ferrara
venderle
quellecento
pel prezzo
16 soldi l'una
copienon
erano
di 60 lire
(L.2
ital.
esitate,
66
l'implorataconferma
ottenne
ne
14 ;
porta
a
PIÙ ACCREDITATE
EDIZIONI
non
del 14
parsi molte
Furioso
Helisabetta
1527.
Ma
doge
126;
Andrea
trarie,
con-
Gritti,
l'Ariosto avendo
Rusconi, Zugno 1527, in-4. Un
de
tardato
esemplare
Spencierana.
Venezia, per Giovanni
^
palle bianche
con
il Furioso
privilegio,
seguitòa ristam- I
1527 in poi, senza
utilità dell'Autore.
di Ludovico
Ariosto.... Venetia,per Madonna
volte dal
Orlando
nella
gennaio
del rinnovato
uso
FURIOSO.
del
sincere,tre. Il privilegio
la data
far
DEL
1527, in-8.
Su
—
Antonio
questa edizione
prof.Tessier. (V. Giornale
et fratelli da
dettò
del
romano
erudito
un
Sabbio,
articolo il
Commercio, Quad.
vi,
giugno, 1868).
Firenze, senza
\
Luio
'
di
nome
stampatore, 25 del
di
mese
1528.
Venezia, Zoppino, 1528, in-8.
X^
Milano, Vimercato, 1529, in-4.
f- y
1530, in-8.
Venegia, Bindoni-Pasini,marzo
Venetia, per Hieronimo
pentio da Lecho,
y
13
marzo
1530, in-8.
Venetia,per Nicolò d' Aristotile di Ferrara, detto Zoppino,
È
la prima edizione che abbia intagliin legno
in-4.
—
al
di
principio
ciascun
Nella
canto.
Spencieranae
nella Palatina
di Firenze.
*?
con
diligenza
somma
tratto
ferrarese,
fedelissimoesemplare,
suo
Sotto
un
in legno,dell'autore,
colle iniziali L.
intagliato
A.
parte
Vinegia a
di
carte:
ogni
197,
suo
10
vendita
Hibbert
un
rev.
terzo, che
Pasini
Gennaro,
rares
citano
1. sterline
et
e
6
Nel-
di 200
in due
del
Manuel
esemplare
lonne.
co-
du
della
il Guidi,
scellini);
Wellesley; a' quali mi è
amico
il pregiatissimo
mio, cav.
P.
cesco
Fran-
per
in-4,e
in
précieux,Dresde,
edizione
il solo
metà
e
compagni.
stanze, però divise
neh' ultima
(venduto15
posseduto dal
di
de livres
Libraire,Paris, 1860, 427-28
Justiniane
nuove
tino,
ritrat-
Stampato
mdxxxi.
Mapheo
del me?e
Trésor
ed il Brunet
case
et
contiene
carta
Il Grees, nel
p.
Bindoni
Signore 1531,
del
vi è la data:
nelle
Moyse
santo
l'anno
1859,
corretto.
e
ritratto
esso
di Alessandro
uno
dal
Ariosto, nobile
vi è incluso
ristampato
novamente
per
di Ludovico
Furioso
Orlando
dolce
giungere
ag-
Antonio
PIÙ ACCREDITATE
EDIZIONI
Angeloni Barbiani, con
di Venezia.
alla Marciana
offria in dono
nel
successivo
dell'anno
ab
dopo, di
pubblichecarte, ecc.
Io
che, secondo
il
appunto
in luce
venuta
nel
o
invece
se
in
correva
il principio
ne'
massime
nativitate,
gistri
re-
d' avviso
pertanto sarei
,
1532
gennaio
edizione
la detta
veneto,
more
medesima
che
in Venezia
calcolare
a
nelle
astenermi
so
tal anno,
il sistema
incarnalione, anziché
,
credersi
anche
ed
strative,
illubibliografiche
cioè l'edizione
se,
1532, secondo
anno
melio
questo preziosoci-
Su
propriamenteeseguitain
ritenersi
quel tempo,
dubbio,
mio
un
1876,
novembre
Io,così il Tessier,non
che tengo io pure.
dal manifestare
25
dettò tre lettere
Tessier
il prof.Andrea
debba
il
generosità,
rara
67
FURIOSO.
DEL
dell'era
debba
comune,
togliereal merito di essa edizione,se
stabilisce più precisamenteV epoca. E mi pare anzi conveniente
ne
lo scrutare
ogni più piccolacircostanza,trattandosi d' un
cimelio veramente
e tanto
prezioso,
più tale,perchè l'esemplare
cui con
su
particolarissimo
piacere ho portato le mie povere
mercechè,
nulla
senza
ricerche,è ottimamente
di sé, anche
mostra
che
durevole
per siffatti requisiti,
per
secoli
molti
per
testimonio
al
stampatori Francesco
due
abbiamo
di
mese
altre
agosto,
e
gotici,
e
tutte
rare
rimanga
dell'anima
Tessier,5 del 78
Rosso
da
di
dell'Autore,da
A' 15
«
gennaio
che
dazio, 400
e
di
e
si
esser
possano
un
non
lui
e
di
condotte
1532.
ottobre
che
la terza
questa volta
—
il 1 ottobre
L' edizione
1532. Rivide
pazienza e fatica le bozze;
e
—
supplicail
liberamente, senza
solo per
d'altri canti
Francesco
Col
ritratto
Tiziano.
commettere
di carta, per
e
Ferrara,
privilegi.
1532, Lodovico
del
Ariosto, nobile ferrarese,
\S
proprio corretto,
primo
disegno del
stampare. »
compiuta
ben
—
Ludovico
messer
dì
a
contenti
risme
e
di Andrea
di lei (Lettera
generosa
gratie
con
Valenza,
Marciana,
della
due.
e
da
ampliato et
decoro
Angelonì-Barbiani). Degli
di Alessandro
Bindoni et Mapheo di Pasini
edizioni dell'Orlando
quella del 1533 del
quella del 1535, tutte e due in caratteri
nuovamente
nuovi
a
cui è da sperare
A. Ant.
cav.
Furioso
Orlando
di fare bellissima
conservato, in modo
ma
per
terra
sua
di alcun
ristampa del
cominciata
ei medesimo
trovandosi
la
pagamento
per sempre
fu
di Mantova
duca
che
nel
rioso,
Fu-
suo
cadrà
gliac-
maggio,
con
esemplariche
somma
hanno
68
PIÙ
EDIZIONI
alcune
loro
tra
ACCREDITATE
DEL
varietà, è manifesto
interromperela tiratura
miglioramenti.Con tutto ciò non
faceva
d'esser
stato
mal
Al
canto
ix
assassinato.
FURIOSO.
che
dei
quando
a
introdurvi
fogliper
se
tenne
ne
servito in
nuovi
contento, «parendogli
questa ultima
cominciano
quando
a
le mutazioni
stampa
e
aggiunte
« Le
vere
e principali
qui e là nel poema
aggiunte sono :
la storia di Olimpia e di Bireno interposta
nei canti nono
decimo
: la storia di Ullania
tadue
e
e undecimo
Marganorre nei canti tren»
e
—
e
trentasette
l'incidente di Leone
:
dell'imperatore
figliuolo
che protrae il matrimonio
di Bradamante
Costantinopoli
con
di questo in Bulgaria, il duello di lui
Ruggiero, le avventure
Bradamante, ecc., nei canti quarantaquattro,
incognitocon
Di esse
quarantacinque,quarantasei.
aggiunte i primi gettie
le copie per la stampa, tutto di mano
del poeta, si conservano
di
nella biblioteca
settimo
del
ultimo
e
che
l'Alfieri scrisse
contiene
a
—
di
arte.
Se si
—
il Foscolo,le due edizioni
scrittore che
uno
come
le
regoledel
seguitoespungere
contro
potesse in
così gran
il
Carducci,
d'eleganza fosse
facoltà di
del 1516
che
trovatore
e
gusto
32)
dal
sì grossamente
peccare
della dizione
e
bellezze.
«
—
poetica,
in loro
anche
poivero,
proprietàe
di
l'ingegno aiutato
e
la stampa
del 1532.
del
L'Ariosto
Orlando
—
Furioso
luogo
Se fosse
secondo
da
una
V. Giannini,
—
d' Orlando
mente
giusta-
il confronto
e
—
tali colpe,e mettere
afifinatore
di
appariràincomprensibile
—
all'Ariosto
una
monumento
percezioneprontissimae squisitissima?»
Differenze nel Poema
la
stampa
di L. Ariosto secondo
Furioso
1521, p. 163-166.
rivide il poema
edizione ; né
ridottolo al termine
per lo
spazio di
passò mai dì, per
vi fosse attorno
lui
del
e
incominciò
di trascendenti
numero
aggiunge
non
(del16
buon
dare
pensato a
confrontino,nota
lezione a' giovani poetiutilissima
sarebbe
prima
mai
quegli scritti,reliquiae
di tanta
gloriae
quaderno
quarantacinquesimo
Alfierivide e venerò, 18
in Italia ha
Niuno
In fine del
il canto
lapis: Vittorio
Giugno 1783.
riproduzionefedele
tanta
di Ferrara.
comune
e
con
la penna
dell'accrescimento
16
dopo la
tutto quel tempo eh' egli
col pensiero;poscia,
e
e
della
anni
correzione
che
convenevole, lo portò a molti begli ed eccellenti
il loro giudicio.Difatti il 21 febbraio
ingegni d'Italia,
per averne
a
parve
1531 scriveva
a
P. Bembo:
«Io
son
per finir di riveder
PIÙ
EDIZIONI
il mio
da
imparare
tanto
addizion,che
di
1532
mandò
marzo
così
sono
stampa
a
ad
altro.
»
esemplare
: «
mando,
egli,a
Furiosi, che avendoli meglio
Orlandi
delli miei
uno
il 18
Furioso
attender
posso
ne
un
Io
Isabella di Mantova
alla marchesana
V. Eccel.
non
delli 9 octobris
lettera
il mio
:
difficilecontentarsi
era
(Fur. xlii, 85),io
volta
un'altra
mettere
così
e
S.,e
conoscere
Adesso, scriveva
«
—
Calandra
Giacomo
occupato per
con
alquanto
Con
medesimo,
V.
con
atto a
sono
non
me
per
»
propriogiudicio.
Giov.
a
per conferire
Padova
a
sentia di sé
umilmente
del
1532
poi verrò
lei quello che
Furioso:
69
FURIOSO.
DEL
ACCREDITATE
così-
ampliatidi sei canti,e di molte stanze sparse chi qua
chi là pel libro,mi parrebbe molto uscir del debito mio, s' io,
facessi copia a V. E., come
a
tutti gli altri,non
innanzi
ne
a
posizioni
quellache riverisco e adoro, e alla quale so che le mie comsi vogliono)
essere
gratissimesogliono.
(sienocome
corretti ed
si
Quella
quale
io le fo
raccomando
ne
presentòpure
detto
sempre.»
la
dal marchese
encomiato:
Cesarea
ma
soggiorno
impeditaper
ex
Di
in
l'incoronazione
pensieropotè
che il
dalla
sempre
se
pergamena:
fece in
monarca
prossima morte
se
esser
per riconoscenza
la
e
dignità
preparata
essere
quellacittà,e
dell'Ariosto.
venne
»
pelli,
Cap-
ne
trova
Estensi ;
n'avea
un
nella
uno
terzo
nella
secondo
un
presso
il
Barberina
di
Roma,
comunitativa
sig.Giuseppe Valetta
Garimberti
di Lire
di
di
di Parma,
quattro mila,
Grenville.
Orlando
,
imporgli
suggerito
quattro esemplariimpressi
Napoli;il quarto ch'era possedutodal co.
al prezzo
venne
acquistatoin Inghilterra
lord
di
«Fu
vi.
fregiatodell' arme
da
V.
con
l'uso
solenne,come
questa edizione si conoscono
Vicenza:
si trovò
esso
lasciò forse campo
richiedeva,non
nel breve
Il
Vasto, che anch'
del
1532,
novembre
il poeta
di voler rimeritare
d'alloro.
corona
nel
Mantova,
Carlo
esemplare all'Imperatore
un
ch'ei dichiarasse
sul capo
In
—
col
animo
buon
grazia della quale
In buona
questo piccioldono.
mi
col
accettarlo,insieme
di
degnerà
con
Furioso
la
di
giunta,
Ludovico
messer
novissimamente
Ariosto
stampato
nobile
e
rarese
fer-
corretto.
de Saviliano,
Rubi
Turino, per Martin Cravoto et Francescho
Il Razzolini,che ne possedè
1536, Adì xx di Zenaro, in-4.
—
un
esemplare, lo
dice
rarissimo.
70
Orlando
alla
EDIZIONI
PIÙ
Furioso
di
ACCREDITATE
Ludovico
messer
integritàridotto
sua
FURIOSO.
DEL
Ariosto
di
et ornato
mente
novissima-
varie
figure....
Venezia, Giolito,1542, in-4.
E
la
prima dell'edizioni del Giolito, dalla cui tipografia
non
poche
per
forma
altre
ristampe uscirono
pe'caratteri
,
in-4,che in-8,leggiadre
viziate
ma
,
sì
Tra
nella lezione.
tutte
l'edizioni del Giolito si
in-4
tengono più pregevoliquelladel 1558,
fig.,e segnatamente quelladel 1551, in-8,riputatala
con
più bella, la più
Orlando
il Governo
perciòdivenne
e
Orlando
di M.
Nicolò
di
Orlando
di
Furioso
M.
Il Graesse
—
varie
mese
di
Lodovico
il Brunet
ed
Orlando
di
Furioso
aggiuntovi
in
autore
più vedute.
di
non
Aldo, in-4.
Assai
—
Aldina,siccome
celebre
una
rara.
Furioso
Girolamo
Ruscelli.
Giambattista
Suole
esposi-
Ariosto,
in
del
casa
di
et
più
medesimo
de'
figliuoli
riguardarsiquesta stampa
gli Avvenimenti
la
La
Vita
Pigna. Gli
sieno uscite da
quella
et
scontri
Autore.
cose
aggiuntivi
nuovo
Et
utili et
de'
tavola
una
le
et
necessarie.
li
Dichiaratione
libro
In
dal
signor
dall'Autore
di tutte
le
fatteda
L.
Nicolò
Canti
del
simo
mede-
tutte le stanze.
Con
Cinque
principiidi
di
Dichiarationi
de"1luoghi mutati
prima impressione, La
favoletoccate nel presente
Di
figure adornato.
dell'Autore,descritta
sua
Eugenico.
altre
Lodovico
tutto ricorretto et di nuove
le Annotationi
Istorie
molte
rarissima.
Vinegia, 1545,
—
Raro.
—
Giunta,1543, in-4.
Bernardo
più elegantiche
delle
,
dopo
Zenaro, 1543.
cinquecento stanze
In
Venetia,
ornato.
tipografìa.
Orlando
Con
di
figure
Ariosto, con
la dicono
Messer
fine più
plari,
disperderegli esem-
Ariosto, novissimamente
di
tioni illustrato....Firenze,appresso
Il Baruffaldi
edizioni del Furioso.
più rare
Ludovico
nel
Bascarijii,
mente
novissima-
figure.Roma,
corretta.
e
fece
ne
delle
integritàridotto,et
sua
per
di Roma
Ariosto
di varie
et ornato
la dice bella
una
Furioso
di tutte.
Lodovico
messer
Il Brunetti
—
che
asserisce
stimata
più
integritàridotto
sua
Biado, 1543.
alla
di
Furioso
alla
la
rara,
Venetia, appresso
Vincenzo
Il frontespizio
istoriato ed inciso
venne
1556, in-4.
Valgrisi,
in legno da Dosso Dossi, coli'impresa dello stampatore. Prima
edizione Valgrisiana. Fu dal Ruscelli intitolata a Don Alfonso
—
—
d'
Este, figlioad Ercole III.
—
È curiosa
la lettera indirizzata
PIÙ
EDIZIONI
propositodi tal dedica, al card. Ippolito
doleva, così egli,che il figliodel tuo fratello,
Manuzio,
Aldo
da
«Io
d' Ester
71
FURIOSO.
DEL
ACCREDITATE
mi
a
talità,
dell'immorgiovane d' animo prestante,infiammato dall' amore
per le foledell'impazzito Orlando, stampate col nome
collana d' oro del valore di cinquecento
donata una
di lui,avesse
scudi, e che
di
tu
fama
sì gran
libro delle
pel
comparabile,siccome
credo,
avessi mandato
neppure
1 febbraio
a
me
Di
1557).
—
introdusse
che
sintassi,
degli ultimi stampati
di
dell'Ariosto. Di
Orlando
Bastiano
d'aver
»
rame
(Venezia,
B. Gamba:
la
mostrarono
esaminato
tore
L'edi-
«
de'
desimi,
me-
insensata
sua
Furioso
canto....
di M.
di Bartholomeo
di
in
Ariosto
Galasso
presso
Ferrara,
ScipioneAmmirato
ciascun
1556, in-4. Edizione
Fu
non
disoneste.
alquantestanze, come
qualcheconto di questa stampa, poichéil
Furioso
a
fermagliodi
un
assicurò
rima
Leggi,
e
punto
quellefurie d'Orlando, non
con
Ruscelli
in terza
,
anche
tuttavia fare
mano
Romane
questa edizione scrive
di
e
pedanteria.Ommise
Vuoisi
ricchezze
tante
con
,
cangiamento di vocaboli,d'inflessioni
tal
di modi
grande
cotanto
uomo
notato
sono
un
postillato
gliargomenti
e
»
Lodovico
Ariosto....
Lione, appresso
(stampatoper Jacopo Fabro),
Honorati
Crusca, e dal Razzolini
tenuta
rarissima.
dall'Onorati
anno.
riprodottanel medesimo
Il Guidi giudicapur rara
l'edizione del Rovilio,1557, in-32;
rarissime
le Valgrisianedel 1557, in-24, del 1558, in-4, del
1565,
del
in-8
1567;
quella del Giolito,1559, in-4, e
gr. ;
la Roviliana
il Razzolini
dei Testi
Bibliografia
Vagrisiana del 1603;
il
detto
Orlando
Orlando
di
de'
figure in
che
si
M.
di 300
Lodovico
Pesaro, per
Bicille da Urbino,
Ariosto....
Cesano, et Guidobaldo
Il G
—
rame
di M.
aesse
sopravanza
Lodovico
da Girolamo
Franceschi,1584,in-4.
,
sua
la dice
delle
una
più belle
Furioso.
Furioso
B. Gamba
1561, in-32,e nella
di
di
Furioso
del
Scotto
Lingua (Bologna, 1878) descrive la
il Bravetti e il Brunet
vassori,
quelladel ValGuadagnino, in-4,del 1566.
glieredi di Bortolommeo
Compagni, 1561, in-4.
edizioni
del
dello
Porro
tutte ;
isbagliate.
—
dal Morali
Al
e.
xxxiv
Venezia,
scrive
d'illustrazioni,
il testo
ma
nato
ador-
nuovamente
Padovano....
Per corredo
—
lezioni avvertite
leggono non
Ariosto
n' è
come
è
tanto
scorretto
genuine, 24
replicatala
sole
tavola
72
del
Ed
FURIOSO.
a
dallo
sbaglio commesso
uno
DEL
il Poggiali:«Noi
non
proposito,
credere che la replica
della figuradal e.
xxxiii.
inclinati a
sia
PIÙ ACCREDITATE
EDIZIONI
naturale,che
tale avvenimento
un
esemplariper
stampatore,
in
più
quasi tutti gli
Governo
di quel Rame
tempo la pubblicazione
per
xxxiv
ci sembra
dal
dall' Inquisizione
o
stata
essere
ai
xxxiii
ma
accadesse
punto
saremo
pedita
im-
cente
inde-
come
eh' esce
rappresentandonella parte principaleAstolfo
dalla buca
infernale col suo
gelista
Ippogrifo,e neh" indietro l'EvanSan Giovanni nel paradisoterrestre con Astolfo,e quindi
amendue
sul carro
trasportati
per le vie del fuoco, nel mondo
,
,
della luna
»
si
I
—
il Santo
ove
,
sui qualifurono
disegnioriginali,
il
Orlando
di M.
Furioso
52
1730, con
condotti
gl'intagli,
di
assai ricercata
t.
in due
rame;
Lodovico
M.
4, in-8.
le 46
per
Ariosto.
dino
Venezia, Orlan-
voi. in-fol.
Questa
—
l'operedell'Ariosto.
tutte
Furioso
Baskerville,1773,
Lodovico
figure in
comprende
Orlando
Ariosto.
Edizione
—
incisioni onde
lodata
va
Birmingham,
dal
Morali,
Cochin, Eisen,Greuze, Monnet, Moreau,
Cipriani,
dal
Bartolozzi,Choffard,Duclos, Massard, Moreau,
si è la tavola al
Baskerville
che
momento
sollecitudine
di
mancanza
nel
più cancellate,e
un
R
avanti
L' editore
per
l'A,e
si
Furioso
Rouséau-Montaut),a
in-12 gr.
di
figureincise
Lunay,
di rendere
Società
Furioso
e
di
esse
L.
Letteraria,1809,
le altre
all'urna
fossero mai
si
aggiunse
di poco
chiara
di Giov. Claudio
Molini,1788, t. 5,
correttissima. È fregiata
da N. Pouce,
Bartolozzi,
da
N. de
Ghendt, sui disegnidel Cochin.
Ariosto.
t.
Morghen. Splendidaedizione
da
eh'
Poltrone
Piquet.
Ariosto, Parigi,(Orleans,
Lodovico
dal
dal
vilipeso
per
è inciso dal
impressa e
ben
all' acqua
dall'Helman
Orlando
M.
spese
Edizione
—
e
male, alla parola Asino
procurò
di
lavorava,
potè ottenere
non
minor
vi
parole di Asino
stesse parolein mezzo
Il ritratto dell'Ariosto
intelligenza.
Orlando
Curiosa
ecc.
le
con
sull'istante le
Animale, intagliò
di Brandimarte.
ed incise
appunto perchè il Bartolozzi,
sorpreso
xliii,
e.
e
adorna, disegnate
dal
dal
d' Orlando.
senno
nella collezione Renouard.
conservano
edizione
al Paladino
consegnò
della
Pisa, dalla tipografia
5, in-fol.,col ritratto inciso
di soli 250
dal
esemplari,pubblicata
G. Rosini.
Orlando
Furioso
di L. Ariosto.
Milano, società tipografica
74
PIÙ
EDIZIONI
ACCREDITATE
DEL
e
chiamatele
i
cangiamenti introdottivi dal Ruscelli
pieno
a
questialtrettanti
esser
severissimo
e
la
arbitrii d' uomini
copia degliesempii:
in
sindacato, pose
veduta
dagli altri;mostrò
e
di corto
insieme le sincere lezioni dell'Ariosto col
e
FURIOSO.
vedere,e afforzò
rigor del ragionamento
d'industriosa
pazienza,onde
la parte maggiore della prefazione,
ed una
delle cinque
poste al fine del libro ; tra le quali è da esser
mentata
qui ramla prima, in che
dodici edizioni del Furioso
ancor
formasi
tavole
1535
dall'anno
al 1556
1532, rispettoa
dei canti
le
:
opera
poste
sono
confronto
a
lezioni tolte per
trecento
qualitrecento
lezioni
quelladel
con
ordine
divengono
così
da
ognuno
il saggiatore
come
delle
ristampe tutte che di questo poema già fatte si
Un glossario
sono, e di quellepure che nel seguitosi faranno.
di esso, consistente di più che ottomila articoli avea
pilato
pur com—
il Morali....»
Ottavio
superiore,picciolaterra
Brera,
di
Orlando
in-8.
Orlando
by
assai
Firenze, Molini,1824,
Wiih
—
and
memoirs
notes
A. Manuzio.
di
tipografico
—
Orlando
the
on
romantic
il rimanente
l' Orlando
del
da
voi.
i
198.
alla p. 436.
da pag. 393
da
canti,le
facesse
note
da
la sovranità
Il
—
—
del
dell'edizione
fatto
di
non
contiene
—
dal
avvantaggiarsi
Morali.
al
»
reca
Il
come
dalla
le note
ix-xxn;
xxiii-xxxvi
;
il rimanente
Panizzi,sebbene
potesse non
andò,
alcuni
negò ogni fede
«
—
non
vanno
ha i canti
Il nono
Morali, e
del 1532
i canti
(p.i-clx,
del volume
Le note
volume
alla 330.
critici sogliono,raffrontandone
eziandio
vii
L'ottavo
pag. 293
grande stima
life of Ariosto
Furioso.
del
alla pag. 428.
pag. 383
The
:
(che
voi. abbracciano
v
e
italians
Il rimanente
clxi-clxxvi).
pag.
167 alla pag.
poetry of the
Il il,ni, iv,
—
Il vi voi.
—
gli otto primi canti
contiene
le note
narrative
innamorato.
appendice
pag.
—
—
occupa
con
—
Gugliemo Roscoe.
Dopo la prefazione
I. Bibliographical
of several editions of the
Notices
II.An
Furioso printedbefore mdli
(dallapag. 1,77).
segue:
Essay
4,
t.
precisa.
A
dedica
la
Porta
ed
bliotecar
bi-
1826.
febbraio
Stemma
—
Bonate
provinciadi Bergamo, morì,
di L. Ariosto.
Panizzi.
in
discìpulusAnglus. London, William, Pickering,1834.
Aldi
dei
il 12
la dice
Furioso
Antonio
della
1763
l'anno
n.
di L. Ariosto.
Furioso
Il Brunet
—
Morali
i fini
accettare
e
curiosi
passicon quelladel 1516,
Ruscelli;onde gli venne
Camerini.
Edizioni
ad
purgate
75
PURGATE.
EDIZIONI
studiosa
della
uso
gioventù.
ad
Nardini
castigatoda Leonardo
deglistudiosi della lingua italiana. Londra, Dulau, 1804.
—
Orlando
Furioso....
Orlando
Furioso
di M.
ad
recato
epica integrità,
sua
utili
annotazioni,
cura
per
Lodovico
gioventù, con
Verona,
Avesani.
Giovacchino
nella
conservato
della studiosa
uso
di
Ariosto,
uso
Merlo, 1810; Firenze, Galletti, 1823; Venezia, Bianconi, 1823;
Venezia, Santini,1823; Lucca, Bertini,1824; Milano, Stella,
1829, 1830, 1842; Venezia,Tasso, 1829 e 1844; Prato, Guasti,
1846; Napoli,stamp. dell'Ancora, 1836; Firenze,
1841; Firenze, Le Monnier,
1837; Milano, Società de' Classici,
1846, 1849, 1850, 1854; Firenze, Fraticelli,1847; Napoli,Ron1832, 1838
e
dinelli,
1849; Venezia, Antonelli,1858; Milano, Guigoni,1871.
dell'Avesani, Cantata
Giacchetti
e
Lettera.
1813.
Batelli,
e
Orlando
di M. Lodovico
Furioso
Ariosto
note,
con
e
Zotti, castigatoad
grammaticali di Romualdo
studiosa gioventù. Londra, 1814.
della
Orlando
con
Gesuita),per V Ariosto
Firenze,Piatti,1813; Firenze,
Pace
Filippo (Filippodel
Irenico
ed indice
note
di L.
Furioso
Ariosto,edito ad
uso
della
cidazioni
diluuso
gioventù,
Vienna, Ueberreuter,
del doti. G. B. Bolza.
1863; 4a ediz. ster.,
1853; Firenze,Barbèra, la ediz. stereotipa,
1879; un voi. in-16,p. xiv-366.
È consentimento
voro
unanime
degl'institutori che il miglior ladella gioventù,sia quello del Bolza.
suir Ariosto, ad uso
vorrei celarvi,
o giovanetti,
« Non
io,così egli,anche potendolo,
è in tutto quale esso
uscì
che vi presento, non
che il Furioso
di Messer
Anch' egli,seguendo il mal
Lodovico.
dalla penna
licenze un
contaminare
de' tempi non
non
vezzo
con
seppe
,
poema
per
ciò
glimeritò
che
la
il titolo di divino
dovere. Ma
gioventù era
solo che
lo
che
deturpa;
e
il racconciatore
nel
vi
,
si
ecco
poteva:
al che
quelloche
ho
altri
non
si è ommesso,
distratte
pur
si trovasse
men
male
del
toglierne
partirimase
quanto
suo
nesse
sconmeno
riguardo: ed
forse
il debito
fare.
Conservata
così nell' essenziale
chi
lamento
non
sarà
muova
poi che, se anche fra le materie
qualche margherituzza,ben diceva il
il perdere qualche poco
sarà sempre
che
Ruscelli,che
le
zione
in un' edidi
pur dovere
mettesse
procacciatodi
poco
del
era
lo sceverarle
rannodare
ebbe
l'integritàdel poema,
:
76
PURGATE.
EDIZIONI
che
il metter
vivere
eternamente.
Le
Milano,
ediz.
sec.
per
stereot.,1879.
Florilegiodi episodie
L. Ariosto, ossia
di
dall' Orlando
tratte
stanze
sieno
le scuole curata
di L. Ariosto, edizione per
Furioso
Bellezze
libri che
in
nefande
e
importanza,
»
Camerini.
Eug.
di tutta
non
cosa
una
scellerate
cose
Orlando
da
in
di dolcezza
grazia e
di
Furioso
ad
della
uso
gioventù.
Milano, Bernardoni, 1827.
Orlando
1832
T. 2. Palermo,
della
Furioso, episodie
gioventù studiosa,
Lanfranchi.
parte della Biblioteca
Torino, Vaccarino, 1874.
di L.
e
Ariosto, a
delle scuole
/
e
delle
dall' Orlando
del doti. Costantino
cura
La
Ottave
comporre
un
in
Furioso
Scanello
in
Croce
le
Morte
con
da
spirituale
Cristofaro,
Goro
Il
p. 33.
Magno
di
a
Lod.
trascelte e ordinate
di concetto
che onesta
espressionemen
Pescatori.
in-8,di
dell'Ariosto
verso
un
Ariosto,
e
d'azione,
che vi
senza
e
decente,a
e
cura
Firenze, Mariani, 1874.
—
da
primo
Il
Furioso, trasportato
Firenze,1589.
Collalto.
canto
tradotto
dell'Ariosto,
spirituali.
Napoli,1593.
rime
esso
voi.
Furioso
spiritualizzato.
argomento
un
unità
perfetta
con
neppur
del dott. Costantino
Lodovico
Carlo
uso
resco,
cavalle-
poema
di
contro
dall' Orlando
poema
legga alcuna
Il
Pescatori,
Agramante
estratte
cambiare
senza
si
di
guerra
Ariosto.
e
Furioso
per
in-8,di p. 31.
voi.
Bradamante,
e
—
Furioso,
Pescatori
famigliemorigerate, un
promessi sposi Ruggiero
estratto
a
del doti. Costantino
cura
concio
ac-
gioventù italiana.
della
cavalleresco dell'Orlando
Astolfo,
poema
in
stanze
prof. Vincenzo
di Sales,
di S. Francesco
Torino, tip.dell' Oratorio
Orlando
ventù.
gio-
del
note
con
Fa
—
della studiosa
uso
1840, in-18.
e
bellezze dell'1Orlando
Le
1870.
scelte ad
Stanze
Furioso,
e
Giulio
sue
Rime
Cesare,
compassionevoli e devote
Risurrezione
altro
Scamacca
il Furioso,
spiritualizzò
di N. S. Gesù
Cristo.
Palermo, Nicolò
Ortensio, Gesuita, Orlando
Buo
e
Michele
da
la Passione,
sovra
Viterbo, Martinelli;
titolo,Bologna, Bart. Cocchi, 1607
P.
traendo
e
1610.
Furioso
morale.
Portanuova, 1644, in-12.
77
DEL
BIBLIOGRAFIA
Antonio, Somasco, Catalogo di
Pier
Zeno
FURIOSO.
V edizioni
tutte
dell'Operedi L. Ariosto,Venezia,
Orlandini
italiana di
1730; e nella Biblioteca dell'eloquenza
Giusto Fontanini, Venezia, Pasquali,1753, i, 261-267.
mons.
del Furioso.
Nell'edizione
—
,
Girolamo, Gli
Mazucchelli
Bossini, 1753.
Lo
—
d'
Scrittori
Italia,ecc.
catalogo accresciuto
stesso
e
Brescia,
illustrato,
voi. i, p. 1069-1075.
Orlando
con
IlBaruffaldi ebbe pure
In
la
d'
di
di
accresciuta
con
ed
di
Cavalleria
un
Poeta,
di
parveglibene
storia
Giulio
troppo.
promesso
aver
dei Romanzi
Biblioteca
in appendice alla
Italia,
Romanzi
lingue diverse,
vita del
sua
ristampòarricchito il catalogo,ma
di tutte.
quell'aggiunto
Gaetano,
di
avvedersi
ad
fatti,pubblicandonel 1807
Melzi
in
Ferrara, Gius. Rinaldi,1786.
note.
e
l'
del-
l'edizioni
tutte
le traduzioni
Furioso, comprese
osservazioni
di
Catalogo
Girolamo,
Baruffaldi
e
non
solo
sopprimere
poemi
zeschi
roman-
degli antichi
ed analisi
Milano, 1829;
Ferrano.
supplemento nel 1831; riprodottanel
1838
Tosi; riformata
aggiunte e correzioni di Paolo Antonio
L. Ariosto,
ampliatadallo stesso Tosi. Milano,Daelli,1865.
—
p. 23-73.
Notices ofseveralEditions
Antonio, Bibliographical
Panizzi
ofthe Orlando
e
dell' Orlando
ring,1834;
nel
printedbefore:Nell'edizione del Bojardo
dal Panizzi (in9 volumi)Londra, Picke-
Furioso
curata
i
il Panizzi
voi.,p. 1-77.
fece
—
Di
questo
suo
lavoro
imprimere a parte 24 esemplarida
privatamente,ed
un
solo in pergamena
per
grafico
bibliobuirsi
distri-
la biblioteca
Granvilliana.
Guidi
Orlando
tip.in
via
Ulisse, Annali
Furioso,
e
dell'Edizioni
e
di altri lavori al poema
Poggiale,settembre, 1861.
delle Versioni
l'
del-
relativi. Bologna,
78
BIBLIOGRAFIA
È
il
più copioso ed
dell'edizioni del Furioso
e
FURIOSO.
DEL
il
più diligentelavoro bibliografico
più notevoli con molta accuratezza
; le
periziadescritte.
Il Guidi ci
dalla
1516
principedel
sole 38
nel
seicento; mentre
di
1668
che
più. Ed è
fatte più rare
al 1713
non
le Satire
Commedie
Poesie
Il
1581
al
Orlando
la
figure, con
medesimo
sua
E mi
le Rime
e
seicento
eh' è
più
,
giova pur
1585
dal 1573
zioni
edi-
dal
,
osservare
1730;
al
al 1710
e
le
le
avuto
da 200
edizioni
a
Firenze ; 27
Milano
; 25
Parigi;
dato
il
di
M.
vita. Et
maggior
84
a
ricordate le
Lodovico
cinque
di
numero
versioni;
edizioni.
trovo
non
a
Bassano, ecc.
a
si ebbero
Furioso
63
avuto
Guidi, avrebbe
del Guidi
Negli Annali
dell'ottocento.
il
ed 8
avrebbe
insieme
tutte
;
ristampatedal
1724;
101; 64
principiodel
Furioso
—
cinquecento;
al 1730.
nella sola Venezia ; 40
10 a Prato ; 8 a Londra
29, che
dal
come
Furioso,
n'ebbe
avrebbe
meno
conti alcuna.
ne
Furioso, secondo
Francia
di
l'edizioni del
latine dal 1553
La
anni
siensi mai
non
dal
la Gerusalemme
notevole
se
nel
primi cinquantottoanni
68
in
Gerusalemme,
siensi
tutto il 1858; cioè 176
a
nel settecento; 151 ne'
La
edizioni del
quattrocentotrentuna
novera
poche seguenti:
Ariosto, ornato
di
canti
aggiunti. Con
un
nuovo
di
varie
libro del
le
allegorieet nel fine
un' expositioneet con
la tavola. Venetia,appresso Rampazzetti,
1565.
Edizione
illustrata da Teodoro
Landoni
(Poesielatine
edite ed inedite di L. Ariosto,per cura
di G. Carducci, Bologna,
Zanichelli,
1876, p. 257).
nuovamente
Orlando
Edizione
Furioso....
sconosciuta
a
Venetia,
tutti i
de
Franceschi, 1568, in-4.
Catalogo Romagnoli.
bibliografi.
Venezia,Gobbi, 1580, in-4,con
Palermo, 1830-32,
figure in legno.
t. 4.
Napoli,tip.dell'Ancora, 1852, voi. 2, in-8.
corredato da note storiche e filologiche.
Napoli,Palma,
1854, voi. 2, in-8.
Io m'era
del
Guidi
innanzi gli Annali
posto in animo di condurre
sino al 1881, ma,
sgomentatomi, me ne rimasi ben
BIBLIOGRAFIA
tosto.
Né
di trovarvi
edizioni che
mi
Orlando
adorna
alle mani.
vennero
Furioso,
Milano, Pagnoni, 1870.
Dell'edizioni
—
le annotazioni
con
dell' autore, per
integra,2a
Ediz.
—
Orlando
la
dì
a
figli,
i
vili
di
Firenze,Barbèra,
rame.
558,
ciascun
ediz. diamante.
canto,
le notizie
con
Milano, Sonzogno, 1874.
Camerini.
di Ludovico
Ariosto
Secondo
di Ferrara.
Ferrara, Taddei, 1875, voi.
di
in Ferrara
stampare
settembre
del
Nella ricorrenza
berti.
V. Gio-
stereotipa.
del MDXVI.
stampa
«
ediz.
Furioso
il,528. Terminato
e
di E.
cura
in
e
a
pensieridi
voi. in-16.
vm-540, 552
p.
Eug. Camerini.
Pagnoni ne trovo
del
alcuni
ritratto ed illustrazioni
1872, 3 volumi,
da
del 1869.
e
Milano, Guigoni,1871, due
con
Edizione
Fomari.
note
con
Furioso, precedutoda
Orlando
dal
lui descritta
del 1868
le date
con
cinque Canti,di frammenti
di
aggiunta
incisioni, e dichiarata
con
ricordate
V
con
vita di
epicie della
venne
av-
tuttavia alcune
le indicazioni. Accenno
erronee
volte mi
cataloghi,che più
ai
fede
presto gran
79
FURIOSO.
DEL
i,
xx-512;
Taddei
per Domenico
mdccclxxv.
Quarto Centenario
dalla
natività,
sua
bero
avrebche meglio non
Taddei si avvisarono
signoritipografi
il principedei poetiromanzatori, che ripubblionorato
cando
la maggiore di lui opera. Il divisamento,si risponderà,
è commendevole:
1516?
quella del
Tutti
favore.
il Furioso
nessuno
come
volume
perchè
ma
Ecco
in
la cosa,
ridicendo
vanno
alla
né
che
quaranta canti,
del
stampa
anteporre
ci verrà
dubitiamo
l'Ariosto
1532
negato
dapprima compose
aggiunse sei, ma
poi ve ne
dichiararvi il
per la rarità della prima edizione sa
di tale addizione od ampliamento. Alla fine del secondo
noi collocheremo
cherà
un
registrodei canti, il quale indile due
dove
e
pubblicazionisi differenziano
quindi si
e
,
rileverà
una
giunta
propositonostro
stampa
còme
da
anteriore
vi compensa
la
ci
l'altra
ne
presenta
raccorre.
fummo
ancora
il lavoro
ricca vena,
da
naturalità;e
copiosifrutti
a
cui
al
L'una
grado
Nel
confortati. La
di
primo getto,
se
difetta
così
la finitezza,
tali differenze i
mostra
ed amendue
dell'arte,
guidano
nella seconda.
quattrocento stanze
altri motivi
dalla
versato
era
di
supremo.
la
giovanipossono
l'ingegno,
prevalenzadel-
vicendevolmente
Oltre
a
ciò
tandosi
aiu-
alquante
80
BIBLIOGRAFIA
voci, coniate
quel potente intelletto, perchè
da
s'incontrano
più espressive, non
forse
cambiare
tanto
docile
vi
si
dove
V h
stampa
riporta
L'Orlando
16,
in-
Lodovico
Ariosto, Orlando
due
colonne,
e
la
matita
che
il
che
la
la
Studio
disegni
Dorè,
I
Carducci.
s'
che
critico
sul
di
di
che
e
testo,
535
oltre
pensiero,
il
di-s
dell'artista
fantasia
esprimere
più
e
immaginazione
una
ha
Ragon.
V.
creato.
a
del
Fanfulla
Fleres, id., 2 gennaio
della
1881.
anche
L' Orlando
Domenica,
ha
con
Furioso
19
ritratti
la
dalla
lo
pregio
Giosuè
nella
volta
versione
illustrato
decembre
rendo
scor-
il mondo
e
dettato
prima
viglioso
mera-
solo
aggiunge
la
1869,
ci dà
il Dorè
il poema,
volume
apparvero
,
G.
che
prefazione,
dell' Hachette
Sacchetti
guisa
del
ancora
fantastico
quei personaggi
Al
di
Dorè
per
Più
—
poeta,
il carattere
comprende
—
modo
del
dirsi
deve
dell' Ariosto.
immagini
si
intravede,
disegni
edizione
Dorè,
di Giosuè
pagine
la
mai
poema
delle
viva
che,
magnifica
—
664
di
poesia, questo
poesia ariostesca;
meraviglie
Due
sopraffina,carattere
Se
audacie
quei disegni, quelle scene,
di
1877.
Prefazione
carta
su
ispirazione vertiginosa, il colore,
del
discorso
e
526.
e
staccate,
altissima
una
riproduzione
matita
»
Note
incisioni
—
sterminate
di
e
della
nostra
.
de' suoi
e
seconda.
con
con
massimo,
indovinare,
le
pensiero
stessa
legno. Splendida edizione,
grandi
testo.
seppero
straordinaria
Dorè
nel
soltanto
disegni riprodotti col processo
I
sul
in-fol.
81
con
intercalati
segni
È
fuso.
La
Firenze, Barbèra,
italiana
l' arte
grafia,
l'orto-
concerne
nella
liii-492
bravo,
quanto
attenuti, avendo
Furioso,
incisi
o
grandemente
appositamente
quanto
Ariosto
Casella.
cui
aspirazione.
di Lodovico
lui sembrate
a
edizione, fattegli
a
si rinviene
ritratto, pag.
con
eliografico di Gillet
a
di
Milano, Treves, 1880.
Carducci.
onora
Per
—
ritratto,che
Giacinto
di
grammatista,
è mestieri
non
il
seconda
scrupolosamente
Furioso
proemiale
nella
sottoponeva.
siamo
omesso
volumi
qualche
da
ci
FURIOSO.
DEL
da
1880;
del
stavo
Gu-
Ugo
CRITICI.
STUDI
82
fastidio del caldo
Io
cantando?
andar
ch'in
credo
non
strade, per
le
dì per
lo sentite voi tutto
Non
cantandole, rende
lungo cammino,
del
e
li
nore?
mi-
campi
spazio di tempo,
tanto
mandò
in
dopo che quel dottissimo Gentiluomo
quant'è corso
man
degli uomini il suo Poema, si sian stampati,né venduti
tanti Omeri, tanti Virgili,
quantiFuriosi....» A Bened. Varchi, ir.
L. 165.
donna;
Non
«
—
né vecchio,né
dotto, né indotto,né fanciullo,
è
egli tutto dì i viandanti
legni,le verginelleper
lor
di
diletto,si contenti
dal
sol
leggerlo una
e
del
mondo,
stata
posta
dal parere,
e
difficileil torla, che
buon
Quel
Milziade
non
che
greco
perchè disegnasse egli
d' alzarne
ed io
del
per
non
vostro
altre,se
egualise
non
perchè
desiderava
:
simiglianti
(parlo
florentisHomeri
o
fatto assai spesso
m'abbiano
soverchia
simili,tali
non
di
questo gli avveniva
né
sernper
lungamente il verde,
conservare
per
ch'i trofei
dire
struggerli;ma
forsi per
più
(1)
mazza....
per desiderio ch'io abbia mai
non
ma
sfrondarle,
o
la
ad Ercole
:
stesso.... è
me
cui sarebbe
quel vostro, a
sonno
per
giudiciode' dotti
altri,di
Serse, soleva
negherò che le corone
Omero
non
ferrarese)
di sfiorarle
d'
il torre
dal
di
riserbata
a quellio
gloria altri,
eguali
sua
vigilareserenas;
noctes
di
vinse
il destavan
spesso
che
non
era
s'ode
169, il, 453.
L.
corona
del soprano.... dal
le chiome
sovra
Non
dell'Ariosto per
Perez.
—
e
tirata
volta.
le stanze
le lor camere,
de l' eccellentissimo
che,
strade,i navigantisu li solcanti
le
per
diportocantare....?»Al sig. Consalvo
Tasso Torquato
(1544-1595). «La
premio
stato
basso
qualsivoglia
di
é persona
non
vogliad'acquistarne
che fossero
almeno
(useròle
temere
senza
avuto
metafore)il gelo de la morte. Questo è stato il fine de
il quale s'io conseguirò,terrò per bene
le mie lunghe vigilie,
impiegata ogni mia fatica;se non, mi consolerà l'esempio di
vostre
molti
famosi,i quali non
si
recarono
a
grandi imprese.» L. 94, ad Orazio Ariosto.
vecchio
ad
Entello,che io
alzarzi da
chiamo
più caro
con
sua
di
nome
ed onorato
(1) Neque
corouam.
la
ego
lo
non
padre, di
l'onoro,
maestro
titolo che possa
illi detrhaere
Or., Sat., L.
i, 10:
n,
—
costringo con
sedia; ma
ausim
18.
il cader
vergogna
e
da
Haerentem
e
di
-
«
Si
sotto
riposiil vostro
importuna disfida
e lo
me
gl'inchino,
signore,e con ogni
riverenza
e
da
capiti multa
affezione
cum
laude
STUDI
essermi
dettato.
che
io vorrei
ben
se
F Ariosto
oltre
l'uno
scudo
L. 141.
gliargomenti
due
da
da Ovidio
1' Anguillara
fatti;
Gli fece
gli vendea
e
,
si contavano
stanze
furon
migliorfortuna.
con
di parole,
onor
me
per
a
mezzo
ducato.
un
»
L'Olimpia dell'Ariosto,II Minturno, Dial. in, 557.
«L'Ariosto,il qualelasciando le vestigie
degliantichi scrittori
—
e
poterglifare
; sì che
desiderar
Virgilio,
a cui
molt' altri ,
,
da
avrà
invidiar
da
di far
contento
Signoriami manderà
l'Ariosto,
porrò cura
ch'eglid'argomenti fia
sì cortesemente
né molto
molto
son
Vostra
fornito,eh' egli non
ben
Io
«
—
l'Ariosto.... se
a
vedrà
Id.
»
83
CRITICI.
le
—
ha molte
regoled'Aristotele,
abbracciate, è letto
noto
a
le
tutte
di natura
zion
la
di
e
nella
Come
che
suo
poema
i
vola
il
lodano, vive
le
gloriosoper
giudichiil divino Ariosto,e per
sessi,
e
rin-
lingue
felicità
diligenzae per la varia cognida
lunga praticadeglieccellenti scrittori,
per la
e
e
azioni nel
l'età, da tutti
tutte
fama,
sua
V accurata
per
cose
riletto da
e
diverse
lingue,piacea tutti,tutti
gioviniscesempre
de' mortali....
e
sua
del bello,arrivasse
e
quale acquistòun esatto gusto del buono
a
derno
moquel segno nel poetare eroicamente,a cui nessun
e
»
pochi fra gliantichi son pervenuti.
Prose, i, 30.
V Apologia del Poema.
Id.,30 e 140: Id.,153.
—
V.
Dolce
Lodovico
(1508-1568),
Apologia contro
dell'Ariosto. In fine dell'edizione
Bindoni, 1535
un
altre
Caburacci
Fr.,
discorso in
difesadeW
Bologna, Rossi,
Malatesta
Ragionamento
poesia
n
regia
,
in.
e
Galileo
aprirsiuna
veggo
ornata
ristampe.
Orlando
Bastian
Furioso
le
Imprese,
di Lodovico
Roma,
grande
poesia,ovvero
nuova
delle
romanzesca,
Donne,
con
Ariosto.
Faciotto, 1596.
guardarobba,
di
e
una
antiche
statue
intere
difesa
1589.
difesadell"Ariosto,
ovvero
«Quando
(1564-1642).
di cento
infinite storie
numero
Furioso, Venezia, Pasini-
Imola, Trattato sopra
,
un
detrattori
1580.
Verona,
Della
Galilei
da
Gius.,Dialogo della
del Furioso.
con
in
ed
del
ai
le
entro
Tribuna,
de'
più
nel
una
Furioso,
Galleria
celebri Scultori
con
migliori di Pittori illustri,
vasi,di cristalli,
d'agate,di lapislazari,
d' altre
gioie,e finalmente ripienadi cose rare, preziose,
madi tutta
al Tasso,
eccellenza....» Considerazioni
e
ravigliose
Roma, Pagliari™,1793, p. 8.
al Galileo donde
Dimandato
e
—
quellasingolareattitudine
esprimere,cioè, con proprietàe
attinto
egliavesse
brillava,di
disse
difficilicose,
:
Chracas, 1698.
Pasquali,1753,
Tiraboschi
Prose,
Yolgar Poesia^
95; L.
v, p. 323-27.
dell'Eloquenza
sig.Apostolo Zeno.
Venezia,
(1695-1756),Della
storia
Saverio
Milano, 1739-52.
e
e
—
iv, p. 556.
Girolamo
Storia
(1731-1794),
Firenze, Landi, 1812.
italiana.
della
n, p.
ragione d'ogni poesia. Bologna
Ariosto,voi.
»
voi. i, p. 261.
Quadrio Francesco
della
del
le Annotazioni
italiana,con
Furioso.
del
Biblioteca
(1666-1736),
Giusto
Fontanini
Ariosto, L.
L.
—
grazia le più
con
p. 126.
Istoria
(1663-1728),
Mario
Crescimbeni
lettura
che ne' suoi scritti
(1664-1718),Dell'Ariosto.
Barbèra-Bianchi,1857,
Edizione
Roma,
un1 assidua
da
«
Vincenzo
Gian
Gravina
L.
CRITICI.
STUDI
84
L.
—
della Letteratura
Ariosto,
t. vii,
p. m,
p. 1231-1242.
Corniani
italiana.
Giamb.
(1742-1813),/
Lampredi
Urbano
t.
ha
scritto Serlocke
dall'Ariosto
Torti
L. Ariosto, t. lì, 198-255.
—
tre al
Furioso.
dello
preposto Lastri
logia
Anto-
Francesco, Ritratto critico
intorno
della Poesia
stato
Shakespeare.Ferrara,
a
Letteratura
i.
Alessandro, Lettere
Zorzi
della
(1761-1838),L'Orlando
A. 1822,
italiana,
ciò che
1855.
Torino, Pomba,
Secoli
a
italiana
1779.
di
L.
Ariosto.
Bevagna,
1875.
Foscolo
e
Ugo
romanzeschi
1859),voi.
L'Ariosto
(1777-1827),
italiani.
Saggi
Sui
—
di Critica
poemi
narrativi
(Firenze,Le Monnier,
i, 181-202.
Maffei
Giuseppe,Lodovico
Milano, Classici,1834,
Riccardi
Ariosto.
Storia
della Lett. ital.
n, 32-51.
Antonio, Manuale
d'ogni
Letteratura.
Prato,
Guasti, 1839.
Salfi
Francesco,L'Ariosto,suo
di questo
poema
.stile
—
—
moralità
Orlando
Furioso
piano
—
ricchezza,spontaneità d'invenzione
del poeta
e
di
(Torino,1833).Milano, Silvestri,
1854, 1-179-191.
Gioberti
Vincenzo, Lodovico
Primato,ecc.,
sull' Ariosto
pag. 328.
venne
—
Il
Ariosto
e
il
suo
magnifico discorso
poema.
del
Del
Gioberti
preposto all'edizioni del Furioso, Brusselles,
STUDI
«5
CRITICI.
1845, p. 382-93; Firenze, Le Monnier, 1846
Rondinella, 1848, e in parecchiealtre.
Cereseto
Giambatista, L'Ariosto
di questo poema
di
—
Chisciotte
il
dopo
Furioso,
e
un
la satira
Che
—
sia
1849; Napoli,
il Furioso
degli antichi
Se il Furioso
dipingere
il don
come
Imitazione
—
e
e
Bellezze
—
l'arte
Perfezionenel-
—
serio
poema
satirico,
o
del Romanzo
comincia
qual ragione. Dell'Epopea italiana,
per
Torino, Pomba, 1853, p. 133-145.
L'Ariosto
1857,
italiana,Milano, Silvestri,
i, 370-460.
Paolo, L. Ariosto. Storia della Letteratura
Emiliani-Giudici
Monnier, 1855.
Italiana. Firenze, Le
Ferrucci
Storia della Poesia
romanzesca.
dell'Epopea
o
Lezione
Caterina, Lodovico
Franceschi
p. 88-107.
xm,
I
Ariosto.
primi
al
quattro secoli della Letteratura Italiana dal secolo xm
Firenze, Barbèra-Bianchi, 1858. Lezione xx e xxi, volume
xvi.
n,
p. 147-228.
A., L'Ariosto.
Racheli
di L. Ariosto.
opere
ital. Palermo,
L'
e
Furioso
Stravaganti invenzioni
l'Ariosto
del-
Adulazione
—
oppure
ad
e bellezze
Difetti
—
istinto
diresse
poetico,non
a
solo, l'adulazione.... adulazione
uno
di lui.
Firenze, Le Monnier, 1865, p. 214-24.
incomparabilesuo
veruno,
e
L' Orlando
della Letter. ital.
Storia
a
Pedone-Lauriel,1861, voi. n, 164-188.
,
—
«
Trieste,1857.
Cesare
Cantù
all'edizione delle
premesso
Pietro, L. Ariosto. Storia della Letteratura
Can.
Sanfilippo
Discorso
principeimmeritevole....
Vivendo
bassa
d'arti belle
lume
in sì gran
scopo
mostrò
di quelle
ignorare
queste vaneggiò affatto,
praticae teorie. I suoi palagi sono bizzarre mostruosità; le
di scienze,in
pittureesprimono
azioni
successive.
luna, falla neglielementi
della
Astolfo
Conducendo
cosmogonia....Gli dan
lode
nella
maginoso:
d'im-
nel Bojardo,già erano
e massime
precedenti,
ordite le favole eh' egli tessè, e che talvolta sciolse,per verità,
di
(eccettonelle avventure
stupendamente, e abbandonando
creduto
di cui il Bojardo avea
Ruggero con Alcina)l'allegoria,
dover sorreggere
l'immaginazione.Comincia con versi di Dante,
imitò i rapidie
versi di Virgilio
finisce con
; dai predecessori
ma
crudi
mento
nei
passaggi,e
e
d'uno
la
sconnessione,
snodo.
facile delle invenzioni
—
e
Dall'altra
d'
il mancar
un
parte, qual
fantastiche,quando
non
cominciacosa
devano
è
più
essere
CRITICI.
STUDI
gQ
perpetuamente falso....
Diresti che, col balzar di
alla riflessione di
meraviglia,voglia tórre
agiispazidel cielo
in arti,in
in
che
del
vero
sé,
i sentimenti
de'
Astolfo
e
s'imbattono
non
che
mano
allorché
proposto di struggere
li suscitò.... Triviale
è la moralità
che
ribalda.... Dissero
è
non
siasi
di
l'Ariosto
,
tutti
gli
stati
le condizioni:
e
ma
l'uomo, fallisce ed
vista
travolge le
il
fa delirare
che
forse
,
la
patria
divinizza
il vizio
raziocinio,che imbelletta
gì'istinti voluttuosi
»
(???)
sospetti.
L. Ariosto
Agra/ti G., Manuale
pratico-cristiano
Bernal-doni,1858 (V. Il Crepuscolo,1858, p. 238).
II Furioso
Terenzio,
Mamiani
Firenze, Barbèra, 1867, p. 41
dell Ariosto. Prose
e
volare
come
ohe
io
per
la mia
rispettoed
ebbi
non
guasto
io
gl'ipocriti:
più
mi
il
appunto quando la prima
le pagine del Furioso, e che
da
cuore
nuova,
volte
è il poema
ed io
nella
l'Ariosto
non
mia
ero
né
sento
che
più che
seppe
dare
vi
come
dicono
che
né
tristo.
un
son
vecchio
La
ringiovanire....
1' Orlando
all' Italia
io
di sedici anni
furbo
ora
vostra
patria, che
malizia
un
mi
volando
giovanezza
della
vita, ed
dell'Umanità, tutto
della Cristianità; che Dante
mondo,
la
volta
le nuvole.
sopra
quella lettura,
che la mia
piace,e leggendolomi
Commedia
da
perchè speranza
lessi cosa
riletto varie
il mondo
vedessi
63, 74,
xlvi, voi. n, p.
giovanezza,e per
amo
non
apprendesse come
L' ho
su
il fiato, e
mancasse
giuro
di Letteratura
sedici anni
avevo
sembrò
Letterarie.
Lezioni
del Furioso.
italiana,Napoli,Morano, 1870. Lez.
Io
Milano,
seg.
Luigi, Il poema
Settembrini
vi
eh' ella
,
,
mi
forza,
seconda
e
mali
più
trasse
la
noi
stessa
«
esagera
Dagli scherzi del-'
di virtù, che
idee
quel
entro
per
conchiude:
e
linguaggiodella passione....
l'Ariosto, che
il
vanno
L'Ariosto, mancante
pieno il Cinquecento....
pregio d'un epopea, la sincerità, ridendo
barbagliodi meraviglieperde di
E
viglioso
mera-
era
man
capocanti
abbraccia
il
Rinaldo
—
soggetto, de' lettori,diresti
del
venienze;
scon-
mestieri,in leggi,in quellodi che vive l'umanità,
quellodi
sempre
le
il
guisa, che
all'Italia,
eppure
e
meraviglia in
appuntarne
tal
in
vero
credibile.
col
s'accordi
traverso
al
mondo
un
grand'arte d'ogni poesia sta
la
la finzione
nell'ammisurare
mai
che
comprende
né
in
versiamo
coli'Ariosto
ragione? E
riscontrate dalla
Divina
è il poema
appartienea
tutto
fine,e colorito
significato,
STUDI
Settembrini, Lezioni
lo anima
che
Ciò
che
è
lui fede, moralità
per
rimutare, finché
riverita
Divinità
creazioni
in
ancora
vive ciò eh' è
fronte
quasidi
fuori
illuminato
sorriso
,
a'
e
sente
Iddio.
un
l'ultima
vedere
a
l'Artista... Evenuto
Italia,
in
dalle
di
grazie
vaporie
che
letteratura
sogno,
la
Per
la
eccellenza,come
nuova
del medio
allegra e
evo,
soave.
sia
comparabilea
Risorgimento realizzava il
Il
omerico.
luce
una
freschezza
una
a' misteri
dalla fantasia moderna
suo
finito
mutare
lumina,
sguardo s'ilLà, su quella
suo
,
questo limpido mondo
sua
Il
compone.
il cielo italiano di
sotto
è uscito
Niente
e
vivo
ancora
eterna, tolto alle ombre
e
sue
della
getto,quasi per generazionespontanea, questo
un
cavalleresco
mondo
alle
Italia,l'Arte.... Andate
si
faccia,è ispirata,
sua
lo vedi
abbia
dato
riore
supe-
è il culto
E
quest'uomo quando fantastica
la
sentimento
un
questa serietà e generalitàdi lavoro
alla sola
Rinascimento, il Tempio consacrato
del
1' epopea
uscì
è
Da
lo contenti.
che
forma
voi. n, 46-88.
artistica.
ispirazione
non
della
1871, 845-879.
tutto, ed
e
Storia
Lez. xm,
lo preoccupa,
poeta
Ital.,
il,73.
Furioso.
vi, voi. xvi, apr.
e
bella forma, la schietta
e
Orlando
U
,
Antologia, A.
Nuova
«
di Letter.
ital. Napoli,Morano, 1870.
Letteratura
—
Francesco
Sanctis
De
è il primo
appartieneall'Italia,ed
all'Epopea d' Orlando
italiano. »
87
CRITICI.
il
trovato
avea
di pura
opera
mondo....
suo
arte, il lavoro
più
italiana....»
dell'imaginazione
Vito,
Fornari
dell'Ariosto.
11 Furioso
Napoli,Marghieri,1872;
Dello stile,della
Libro
Lezione
iv,
lingua,del
Dell'Arte
verso,
xxiv,
del
dire,
p. 326-35.
dell' armonia, della
forza,
dell'evidenza,della varietà, della spontaneità,della lucidezza,
e
degli altri minuti
assai da
e
del
molti;
poema,
e
sì
della
a
mio
vogliono che fosse
tali
un
poema
se
addio
natura
di
io
più ne dico. Ma
quella poesia si è parlatodi
meglio tacere. I più ingegnosi
può dire,
ne
giudizioera
una
satira
cavalleria;e
giungono
ag-
mazione,
temperamenti, che si distruggela prima afferne
fa
un
poema
quelloche
giocosa, o
epopea:
della
amena
grave.
serio;e s'impaccianonon
disdicono
è di natura
se
,
maniera, che
e
più
se
e
difficili
pregi del Furioso, si è detto
ma
esso
ha
hanno
di grave,
Altri
meno
dico io. Se
novanta
fanno
a
dirittura
sione
primi,e in concluda principio.
0 egli
il poema
è giocoso,
de'
affermato
perduto il
ne
per
cento
del
suo
CRITICI.
STUDI
88
e
E
che
non
;
vi si contiene?
nell'universo; che
si contiene
che
vi dimandassi
Se
perchè
il rispondere,
è facile in verità
contenga nel Furioso.
si
dire che
Se è grave
esaminarlo.
pregio; né questo è il luogo di
è grave? che vi si contiene? Non
potreste
l'universo. Ma come
pienocome
altro piccolouniverso, cioè la creatura
l' universo ha in sé un
dove
raccogliee specchiae chiarisce tutto sé stesso
umana,
sola vista,
di comprenderlo in una
sì che ci si fa possibile
Or
rispondermi?
il Furioso
definirlo ; così
il gran
piccolopoema
dove
è
di
poema
concentra
Lodovico
messer
specchia e
e
ha in sé
chiarisce
tutto
,
e
un
il
pazzia d' Orlando. Qui mi sovviene deldi GuglielmoShakespeare,e parmi che ivi sia, non
dirò
YAmlet
imitato, ma
ripetutol'artificio dell'Ariosto;cioè introdotto
nell' azion generaledel dramma
azione speciale,
eh' è parte
un
rimanente
di
:
vo' dir
la
un'
n' è anche
quella,e
immagine
ma
riflessa,
e
impicciolita
chiarita.
è la perfezionee la spieDunque, siccome l' uomo
gazione
dell'universo,così la pazzia d' Orlando
è la perfezione
del poema
la spiegazione
e
epico italiano. Di qui seguiterebbe,
vasta
che una
l'Ariosto.
e
moltiplice
pazzia fosse l'epopea trattata dal—
Ed
è così.
di avventure
odii
e
di
e
amori
d' incontri
fatti,
e
di
fughe senza
fine,quegli
cagione proporzionata,
quelleguerre
senza
odio
Quell'intreccio,quelviluppo,quel laberinto
quelle
filo,quelle
e
quelleazioni senza
che non
hanno
sèguito quel mescersi e alternare
delle cose
grandissime colle piccolissime,delle nobili con le
vili,delle virtuose con le vituperevoli,
quellasuccessione sempre
fusione
inaspettatadi pianto e di riso, tutta, in somma,
quella con-
paci senza
imprese
una
gran
quanta
cristianità nel
di Orlando
il
scorgi,né
delle
di
cose
società di
una
tempo eh' eglifu
e
più
nò
meno,
il
poeta ritraendo
l'indole di
che
fu
cui
quell'altrasi specchia e
r
uomo
una
popoli.Lo
dall' Ariosto
A
matto.
una
gran
pazzia,o
composta,
persona
dunque, di
somigliavaallo stato
stato,
guardare
e
considerare
la contraddizione
voglie che tumultuano
una
è che
non
cioè di
persona,
tempo descritto
nel
la confusione
e
amore,
contraddizione
pazzia di
vi
senza
,
e
di tutta
e
universal
individuo
e
una
degliuomini e delle cose, tu
disordine degli atti,delle parole
nello spiritodi un
folle. Perciò
quella
età
follia,descrive
vasta
diviene
società
una
più
umana
e
di
quella società,
follia personalein
chiara.
sta di
E
mezzo
come
tra
la fami-
CRITICI.
STUDI
90
edizione del Treves, Milano, 1880,
•
parlato, da
di averci
Dopo
Epopea Romanzesca,
a
anche
mano,
il ciclo
innestando
noi, al
tra
d'
galante
siasi scambiato
male
ciclo
per
dei
suo,
l'Ariosto
scriveva
stesso, è, come*
e
finalità del
antico. La
tempo
piacevolea ricreazione
l'Ariosto più che altri fu
che
d* una
finale
feudale
era
ironia
un
di per
cavalleria civile colorava
della
F
Europa trasformantesi
amministrative.»
«11
dio per
E
—
noi è
dell'Ariosto
l'artista. E
dall'intenzione
La
monarchie
artista
cavalleria
critici dozzinali
di
fantasia
,
è
senza
in via
egli invece
le mille
sue
favole:
un
poeti della famiglia greco-latina,
un
senso
proporzione,
Si
e
»
ragionatore.
Boiardo,
nuovi
«
nomi
non
per
della finalità
propose
di
e
nuovi
nella
egli,non
poco
smarrirsi
suo
ha,
tutti i
come
ordine,
cominciamenti
i
della
e
serio
l' Innamorato
benissimo
il
del
Pigna
di materie
soggetti del
si
conte
,
l'orecchie
nelerano
impressi ed istabiliti in tal guisa, che
diversa istoria cominciando, cosa
ma
continovandogli
perchè Orlando
accetto
che
mente
dilettevole composta
poema,
ed
loro
di lettori
artistica,mirabilmente
introdurre, osservava
di persone
del
dell'
continuare
essendoché
degl'italiani,
già
stessa
senso
goni
para-
smemorata
ella
e
egli:
prosegue
l'Ariosto
sorridendo
prodiga negli episodi,
dietro
scolare
crepu-
accentratrici
artista
e
sbrigliata
l'ideale
luce
grande. Non, quale se lo favoleggiacerto volgo
e
contar
rac-
gentile;
il Carducci,ma
come
del
è in sé
d' un' ultima
nelle
dame
d'animo
cavalleresco.
ancora
luminoso
Venezia, nel
di
lontano
se
mano
zeschi
roman-
romanzesco
doge
soggiunge
pezzo,
scherza
persone
l'ideale
contro
da
morta
al
poemi
i veli delle
poema
delle
di
ironia
quel fino spiritodel tempo nuovo
fra i pennoni dei paladinie
tranquillo
buon
a
ad evidenza, come
ci mostra
«
e
come
carolingiosi venisse
guerresco
intenzionale
l'
periodidel-
tre
svolgimento, e
Artù,
magnifica
v-xx.
par
loro
del
e
alla
Preposto
Furioso.
t Orlando
Saggio sa
delle
avrebbe
»
:
intitolò da
Orlando
il
l'eroe
più popolarmente conosciuto
geste carolingie:la guerra
poi tra cristiani
era
oltre che l'aveva ereditata dal
infedeli,
Bojardo,era d' obbligo,
come
quellache forniva,per così dire, lo spazio e il termine
idealmente storico a ogni
la parte di
Ma
romanzesca.
epopea
continuatore
abbandonò
dalla
egli subito e uscì francamente
e
serie
o
dalla classe de' suoi
predecessori
avanzando
in
prima
STUDI
91
CRITICI.
e
Ruggiero e di Bradamante
il soggetto principale
del poema,
facendo
del loro matrimonio
la illustrazione della
soggetto che ha in sé il concetto politico,
Giulia.
ebbe
l'Eneide
casa
d'Este, come
l'apoteosidella casa
democratici
o
Così l'Ariosto, lungi dagl'intendimentio spiriti
tutto nel tempo
rientra e rimane
feudali de' suoi predecessori,
del secolo xvi, quando, non
rialzatosi
nel primo ventennio
suo,
forme
di gran
le nuove
Carlo V l'impero sotto
con
ancora
potenza militare straniera a soggettare l' Italia era possibile
i caratteri
luce
già
di
secondari
,
opportuno
era
italiana
le insidie
contro
papale che
utile sollevare
era
ingoiòFerrara.
alfine
artista.
Egli è un
Voltaire,l'Iliade
l'Odissea
e
ed
E
il
classico;e
Carlomagno
con
le minacce
e
dinastia
antica
una
glorificare
e
signoria
della mostruosa
rientra
nel
tempo
Furioso
suo
suo
il
disse
ben
è
come
gioso
relie
politico
privatoe famigliare
il poema
insieme,
Orlando, il poema
mento
Favola
Ruggiero e Bradamante.
generale o meglio fondadel complesso poema
è la guerra
fra tutta la cristianità
tutto l'Islam: centro
Parigi,con i due re i due eserciti l'uno
fronte dell' altro,dai quali e ai quali
nano,
ritorvanno,
vengono,
con
e
a
intrecciandosi
i cavalier
pel cui
come
V armi
amore
direzioni
e
la
per
pazzia la
la
personaggi Ruggero
di
tutti i
Sommo
gli amori.
l'ira d'Achille
per
fra i
nelle
presa
fra
de' due
Orlando
duello
gran
giorno delle
nemico
di
nemico
di
Carlo
pur salva
Canello
ma
l'ultimo
Rodomonte.
U.
gli altri poemi.
A.,
U
Così
tratto
e
d' un
insieme
specialeche
poema
nello
e
stesso
più terribil
la cristianità
è
»
principio.
ciclo Carlingioe
Italiana del secolo
xvi,
p. 104-125.
grande composizione Ariostesca
la coesistenza
Odissea,
del
Furioso
Storia della Letteratura
la finisce col
Este ha
famigliad'
Orlando
Milano, Vallardi,1880,
Nella
la
e
secura,
e
Lampedusa. Ruggero,
,
non
favola si chiude.
,
cristiano
nome
di fede
e
cristiana in Africa, espugnando
Bradamante, uccide
con
principalissimi
ricongiungeil vario
campi,nella congiunzione la
nell'isola
del
si
,
sospesa,
Bradamante, di nazione
e
capitaledel
nozze
rimane
di Troia:
rinsavito trasporta la guerra
Biserta
i cavalieri Orlando
catastrofe
diversi,nella disgiunzionede' cui amori
movimento
venti, le donne
e
d'
un
l' esistenza di
arieggiail Don
romanzo,
il Canello
ci trova
d' un' Iliade
qualcheepisodioe
Chisciotte.
di
e
d'
una
qualche
Determinare,
ei
92
CRITICI.
STUDI
nella
dice, se
volesse
l'Ariosto
mente
sua
un
comporne
poema
quale delle due narrazioni che sembrano
il primato,il Furioso
cioè,e la storia di Ruggero e
disputarsi
annettesse
eglimaggiore importanza, è forse del
Bradamante,
tutto
impossibile:onde la questione,quale sia nel Furioso
insolubile. Acute e pregevoliper la novità
V azione principale,
ci parvero le osservazioni sulla già vecchia e dibattuta questione
specialefra
di connessione
l'età del
e
della
vita
nostra
mondo
ha ben
ha nel
salda
e
d'
nel
suo
tragicanel
Europa
a
mal
di Carlo
diviso da
V
mette
staterelli
nei
e
grande
della
ad
la fantastica
che
d'
si fosse divertito
Germania
natura,
sua
tutto
e
Europa, come
la materia
e
bizzarre,
l'Ariosto
;
ottomana.
dell'Omero
—
Tale
un
nuovo
regale
in
mista
carattere
suo
frammezzato
appare
si possono
del
episodii,
dissolveva
guardato
ma
intime
l'Italia e l'Europa da
gono
ven-
e
si
gran
si direbbe
capriccioso
ricomporre gli ordinamenti
e
ragioni,esso si mostra essere
più energiche volontà di quel tempo,
sue
del
ne
base
oltrepotentee
liberamente
leggendaria europea
base
prima giunta lo
a
uomo
disfare
che
con
,
che
governi semiliberi,
a
e
grande unità,
colla
stato
e
d'un
; è incerta
una
neolatino ;
creazione
priccioso
ca-
ammasso
un
o
ha apparenze
della parte che
singolistati
vogliono alla prima occasione staccare, come
corpo. Esso
propria;
e
alla
capo
imperialein
lì incerto
e
seria,
superficie,
d'Ttaliae
composizione politica
sicura nel tutto
nuovo
di
posizione
com-
romanzo
vera
altre avventure
è frivola
Così la
fondo.
prevalentegermanico
e
le apparenze
svolgimento;
colla base
Italia,pende
ha
unità
La
«
—
di
l'unità
appiccatead
dipendere:il
Spagna, e
in
padre italiano
da
di poema,
è mista
insieme,alcuna
suo
poema;
opera
per
ad unità
ma
rapporti
del poema
italiana ed europea.
perspicuanemmeno
di avventure
anzi
sui
espressionedi quel momento
nostra
letteratura,in cui Virgilioe il
perfettamente intesi,e il loro spirito
della
e
costituisce il vero
bizzarra
Il Furioso, «nato
—
e vita nostra
spirito
poeticadell'Ariosto
di novelle: non,
non
scrive
fondamentale
il concetto
poeta.
venivano
romano
diventava
quanto egli
latina », è la schietta
madre
da
e
che
dell'unità;non
letteraria
ariosteo
a
e
romanzo;
un
o
e
nel
l'opera
il quale,sia
Ferrarese,
fondo, nelle
provvidadelle
collaboranti
rimbarbarimento
è l'importanza che
ricomponeva
salvare
della invasione
noi attribuiamo
per l'arte
a
con
al poema
cui racconta,
grandezza e valore del mondo
poeticoda lui creato,
tra i primi,od è il primo fra i poeti neolatini.»
sia per la
stare
può
93
CRITICI.
STUDI
E,. Ariosto
i Francesi.
presso
Non
—
vogliam sapere
grado ai Francesi se di tanti nomi ne adottano oggimai uno
l'Ariosto.
solo,che possiedele fantasie,
per diritto di conquista,
Oggi però non v' è lettore un po'colto, e certo non v' è
ne' poeti
critico degno del nome
che si contenti di cercar
anche
il mero
e
diletto,e si propende,
festevoli,
più lusinghieri
mal
—
,
anche
troppo,
Neppure
di
sovrapporre
Ludovico,
eh' è prezzo
crediamo, abbozza
; la
le
dinanzi
moderne;
la Germania
fosse tuttavia
ai
riunita
ogni nazione
ha
ad
risponde all'indole
le resta
zimbello
che
le accetta
che
per
xvi
:
lo sforzo
Oriente
e
senza
a
prezzo,
il filtro
non
in
ha
e
eroe
un
del
il sogno
;
che
,
nazionale,
eroe
al Boiardo
trasmette
ne
come
dominio
glialtrui. I prodi del Nord
grasse borghesiemeridionali
secolare
v' è l'istinto delle
modo
diventano
; il Pulci
al Berni
e
Cinquecento,l'Ariosto
balocco
un
dell'Imperio
del
si
di fondere
l'anima
a
prezzo
; v'
Ma
tutto
l'uomo
questo
nuova;
e
se
—
è
a
troppo
che
bevve
Olimpia,è Angelica che
e
l'
del-
intervento
potenza che
troppo ardenti amatori.
audace
Dante;
Y anima
d'obblio; l'Italia è l'Orlando
alle insidie di
un'ermeneutica
,
è, nel continuo
della
sulla natura.
è
continuo
dell'invisibile in
opposte civiltà
insieme
dell'Occidente
esercitare
non
prossimescoperte,un
come
visibile,
fatale;è Bradamante,
posa
di certo
tipo
suo
,
l'Italia sola
sua;
meraviglioso,un'intuizione
chiamato
caro
il
modo
resistenze
stesso
all'Italia il sorriso, facendole
allargamentodel
del
Romancero
suo
uno
le
e
dissipa
di famiglie
In tutti
lasciar posto all'apoteosi
signorili.
circola l'alito cosmopolita
poemi pseudo-cavallereschi
del secolo
v' è
sotto
fra le atroci battiture
vincitore,ma
cotesti
nel
cambiamento,
senza
alla Francia
demolire
tuttavia
insegna
suo
:
una
propriieroi, preludendo alle
alle facezie delle
la tradizione
La
ricordare.
volle
e
significazione,
Francia, se gli
connettere
romanzesca
;
grandi figure dell'epopeafeudale,
raccogliedal Boccaccio
ne
fantasia
Quinet darsi per vinto
dell' opera
ogni
,
teoria.
una
piacel'errabonda
si
Spagna raccogliela sfida,e
le umilia
non
il
consentì
alla travestita epopea
dimentica
ogni individualità
a
a' fioritilabirinti ove
entro
messer
anche
a
,
s'invola
Ed
si vuole,
ecco
non
CRITICI.
STUDI
94
Certo
qualche fondo di vero....
dell'Ariosto,se non
eminentemente
plastico
La cavalleria
arte.
questo
il
qui forse
fu indotto
Quinet
società
erano
che
e
conduce,
il
e
c'è
badarvi,
la mal
è
dell'uomo
veri
gusto
far
cui
con
chiusa
se
il più manifesto
sono
a' sentimenti
cui il
con
e
chi
a
la critica
s' è
francese
Tulio, Studii
del cantore
di Letteratura
Giovine
—
voglia
piaciuta
,
Voltaire.
vi si
poeta
libera.... Forse,
ne
l'epopea
del-
di
di che
profondimiti
musa
dono alla spensierata
rani
nell' altra ;
qualcuna di quellemalaugurate
che in tutti i
più fermento d'indignazione,
nella
genealogieestensi
dotti
noja
repressa
di
e
le viscere
più manifesto
appicco colla realtà;l'accenno
l'
del-
scomposte;
penetrò
non
adulatorie
ariostesca. Le freddure
suo
ingegno
immaturità,
l'una
effigiata
credere
a
casuale,
coincidenza
è
ma
soverchia,
maturità
per
l'umoristico
il Cinquecento,
quella per
come
l'ingegno
diletto
diletto,allo squisito
al
unicamente
del Berni, mirò
che
poi
è
un
senza
d'arte, p. 98
e
nel
ancora,
d' Orlando.
bel
suo
e
Massa-
seg.
sulla
Saggio
rarese
poesia epica, non s'era peritatodi asserire che il poeta fer«è
più fertile,più vario, più ricco d'imaginazioneche
tutti glialtri poetiepiciriuniti insieme. » E soggiungeva: « Si
lit Homère
on
l'Arioste
pour
Waguiòre,
racconta
bene
d'umor
o
era
leggetemene
e
»
plaisir.
son
che
leggeva un
ne
illustre. Il segretario
altro,e
un
ultima
il
Infino all'ultima
—
est
donc
suo
mirabilissimo
«
Perchè
—
le charme
Quello che
mi
si è che
con
un
de
la
si sentiva
non
pigliavaV
poi
uno,
altro,poi
un
s'incamminava
—
riporre
per
Perchè
—
l'
del-
verso
nuate
conti-
non
Proprio tutto?
Ebbene, ricominciate!
—
lando,
Or-
diceva il vecchio
uno,
l'ho letto tutto.
e
,
«Quel
—
egli nel
poesie naturelle;» esclama
Dictionnaire philosophique.E
ha
soprattutto ammaliato
l'autore,
sempre
celiando. Ei dice le
spesso
rima.
o
relit
on
segretari.
quarantaseifino all'ultimo
S'alzava allora, e
leggere?
a
Ancora
—
il Voltaire lo richiamava.
ma
de' suoi
il Voltaire
leggeva ancora
ne
lit et
segretarioubbidiva:
canto.
via via tutti i
ottava.
volume,
Il
on
dirgli:PigliateY Orlando
usava
—
devoir,
uno
Infatti,
—
quando
nero,
canto.
un
de
espèce
une
par
cose
Gli è tutt' insieme
superiorealla sua materia,
più sublimi
frizzo che
non
in
seguitadicendo :
giosa,
quest'opera prodi-
è
né
l'Odissea
l'Iliade,
senza
sforzo ;
e
le conclude
ricercato né fuor
e
don
la tratta
di
posto.
Chisciotte....»
n' avais
Je
«
tesques: mais
en
L' Arioste
regardé que concime
realisant je l'ai trouvè
le
fais très-humblement
plaisantet je luis
sulV Epopea, e. 7.
fois
beaucoup mieux
écrit
Homère
plus peintreque
les romancier
tous
compter parmi
1' avais
epiques;je ne
«
autrefois le
osé
pas
Ah!
et
esemble,
La
déesse
Et
leur
Un
gro-
sublime
que
Fontaine,est
le
lui
à
cent
seul, que
,
102,
lxix,
poéte ! esclamava
appela
le Gout
dit d' enfanter
Edit.
Beuchet.
giorno il Janin;
chez nous
un
disciple
un
—
,
»
d'un
Ainsi,
voi
nouveau.
sur
la
agile essayant
souplesse,
volage interrompt son essor,
S'élève, redescend,
S'abàt
prodige
mille aspeets divers
hochet, sous
l'univers.
couleurs, lui montre
fois l'oiseau
Cent
la Folie
pour
mille
sous
un
et
naquit....
prisme
Et
et
se
fleur,se
une
relève
encor,
sur
pose
chène....
un
il
Montaigne :
Cettuy cy (on le voit)volter
de
comme
bien
une
breves
branche
courte
que
tentai! !
Anche
di belle
et
de conte
et saulteler
branche, ne
l'haleine
se
fiant à
ses
conte,
en
ailes que
prendre pied à chasque
et la force lui faille:
pour
bout
de
Exursusqae
Ess. n, eh. 10.
—
Lamartine
ha
consecrato
all'Ariosto
un
centinaio
pagine.
Gingubné
P. L.
préliminairessur
Observations
ce
en
traverse,
de peur
champ,
de
des
il Delille:
L' Arioste
—
poétes
Voltaire, Diction. philosophique
»
on
Ed
E
aussi
mieux
et vaut
comprend qu' il ait fait
très-granddisciple,appelé Voltaire.
un
premier
,
le ravissant
comme
le
les
rèparation.» Saggio
que
Epopèeet Correspondance,lxv, 428;
«
95
CRITICI.
STUDI
poème
romanzesque.
—
(1748-1816),L.Ariosto.
V Orlando
Furioso
Caractères
Observations
Analyse de
—
Furioso
l' Orlando
générales sur
—
—
de
et distinctifs
particuliers
ce
poème
Beautés
V
epopèe
Histoire Lettéraire d'Italie,
Milano, Giusti,1820,
iv, 315-477.
U
Ariosto
non
creò
il genere
aperse la via da lui corsa
favole e le forme istesse,
le
non
in cui
trionfando
riuscì eccellente
:
la materia
,
delle
egli
sue
qualipaiono esserglipiù proprie
96
e
altri le
personali,
lui. Ma
storico
T Arioste
fut pour
action
immense
et
triple
n'esalta
le bellezze
quelle del paese
ove
il
»
«In
Laocoonte, che
la
«
pitture.E'
sue
pennellatache
L' Ariosto
celebri
e
dipintede'
dimostrò
une
«
oramai
suoi colori
nel
,
,
trova
in
ti dà
Ginguené
come
de' suoi
e
die' egli, il
ogni luogo del poema,
Ma
»
pari a quello del dipingere.
1' occhio
non
il
gli episodiipiù meravigliosi,
all'evidenza
Omero
come
la
tratto
delle
amore
spesso
sempre,
un
meritamente
suo
troppo
nuoce
e
,
delle
e
genie de
in cui ei trova
l'Ariosto, per
particolaritàconfonde
«le
,
sì varie
e
altro critico
ben
,
famoso
cita
di
il dotto
seguitando
,
nacquero
dell'immaginare è
Lessing
E
»
prima
inerte le soufflé créateur
encore
ne
;
tante
effluvii imbalsamate.
talento
masse
analisi del Furioso,
un' accuratissima
dà
in opera
italiana:
letteratura
della
cette
poste
e
vivere, continua
senza
de Prométhée.
le flambeau
ou
ritrovate
aveano
esisteva
ciò
tutto
benemerito
e
CRITICI.
STUDI
Dante,
e
visione
delle
cose.
e
pei caratteri inferiore al solo Omero
riore
supetutti gli altri poeti conosciuti. » E riguardo alla naturalezza
il ne
cherehe
rien
tout vien
alla spontaneità
: «
e
a
è
,
à
lui, tout
e' era
est
sa
dell'Omero.
Nella
C
»
lui dell' Ovidio
in
era
descrizioni
delle
esattezza
come
locali
il
,
Ferrarese
frase
qu'il avait
Furieux.
Simonde
De
J. C. L.
la Letterature
Qaises,Paris, Didot, 1853.
morales
et
in Italia
sanno
«
La
dans
conaissance
toutes
Parodi, l'Ilustr. Univ. A.
A.
Dumont, 1837, p. 306-319.
Rathery
E. J. B., Influencede
Tréveret
tutti
come
les
plice
sem-
parfaite
partiesde
n, 23
maggio
col. 2.
Sismondi
Roland
:
géographie brille
D.
»
francese
storico
la
de
1875, p. 295,
E
splendidamentesvolgessee ampliassequesta
dello
ouvrage.
De
Smirneo.
agguaglia lo
l'ab. Gioberti
son
sous
main.
de,
U
Italie
politiques
L'
—
au
du
Midi
V Italie
xelles,
de l'Europe, Bru-
sur
les Lettres
fran-
Arioste, p. 93-96.
XVI
Deuxieme
—
(Ginevra, 1773-1821), Le
siede.
serie:
Études littéraires,
L' Arioste
—
ciardini.
Guic-
Paris, Hachette, 1879.
Dell' Orlando
un'
ci dà
analisi,la quale
e
p. 180.
dottrina
non
un
completo ragguaglio,
mostra
comune.
presenta
dizio,
gusto, finezza,di critico e di giuV. Riv. Eur., maggio 1879,
e
ne
98
STUDI
National-Literatur,
ecc.
italienische
Die
L., Handbuch
C.
Ideler
Berlino, 1800.
e
sulla
storia
Ruth
Literatur.
della
L'illustre
Paolo
Heyse in
Comitato
è fenomeno
unico
arriverebbero
ecc.
ecc.
Lipsia,1844.
deva
rispon-
Ariostesche:
le feste
—
di
centenario
i
«E
—
Poeta, che
un
poetidel mondo,
incomparabile che è forza ripetere
è quelloche è, e tutte le paroledel mondo
dire la centesima
parte de' suoi pregi.A
Ariosto
:
Saggi
—
del Centenario
connazionali,e forse fra tutti
così
col Giusti
Poesie.
occasione
è il quarto
gloriosissima
fra tutti i suoi
Poesie.
Berlino, 1837,
per
Ranke
?—
,
italienischen
italienischen
der
all'invito del
non
der
Geschichte
der
1832-34.
Magdeburgo
—
Literatur.
Sprache und
Handbuch
W.,
poesia italiana.
E., Geschichte
solennità
F.
Berlino,1800.
ecc.
italienischen
Geschichte
Zur
Leopold,
der
Genthe
—
italienischen
der
CRITICI.
a
e
di tutto ciò che si
egli è sempre
parso la personificazione
comprende nel nome
poesia : quellamagica potenza di giuocare
me
a
piacer suo
così
di
sollevati
con
la fantasia
che
irresistibile,
ogni più
grave
da
le
tutte
col
e
tal
un
serietà
l'aria nel mantello
Faust,
meravigliesognate
da
così
codesto
esistenza
mondo
ci abbandoniamo
fosse la
altro che
ci sentiamo
quasi trasportati
per
e,
in
preda alle
immaginazione, come
inesauribile
fantastico
fosse invece
non
della vita, che
miserie
umane
di
se
niera
degliuomini, e in magiuoco ci riesce più tante
impor-
cuore
realtà,e la
un
nostra
sogno....
terrena
»
PARALLELI.
Dante
—
1845.
li, 59.
e
—
Dante
-
due
Sanctis
Mamiani
-
Francesco, Storia
e
Tasso.
Torino, Scioldo,1877,
Dante
e
l'Ariosto
delle finzioni
Primato,
e
altri
poeti
V.
—
p. 65.
ecc.
della
viltà.
ci-
opposta
Ediz.
Bruxelles.
letteratura
ital.,
Letterarie,p. 45.
Terenzio, Prose
Ariosto
di
vessilliferi
Gioberti Vincenzo, Del
De
—
l'Ariosto
—
fecero
mitologiche.Id.,p. 196.
Gioberti, Studi
Dell'uso
rari,
lette-
promiscuo
che
delle verità cristiane
e
99
PARALLELI.
Dante
Ariosto
-
letterario dell'Ariosto
effettieh' è tra il lavoro
Furioso,
Divina
La
e
xix.
Commedia,
il Decamerone
e
Analogia. Gioberti, Scritti Letterari,p.
G.
di
e
quello,da una
Manzoni.
Saggio su
di Alessandro
parte, dì Dante, dall'altra,
l'Orlando
Giosuè, Delle
Carducci
—
di svolgimento
preparazione,d'ispirazione,
di
circostanze
Manzoni.
e
Doccaccio
L.
e
Ariosto.
291.
Gioberti
—
il Furioso.
Scritti Letterari,
,
p. 189.
Il
Furioso
il
e
del Furioso
Cornino,1744,
col
Giacinto, Esame
Ariosto
il
e
del
L'Epopea
Mantova, Segna, 1878, cap.
L.
del Pulci. L'Ercolano, Ediz.
Morgante
del Furioso.
e
parazione
Benedetto, Com-
Varchi
—
p. 86.
Fontana
Innamorato
Morgante.
Boiardo.
Ugo,
la
e
Filosofiadella storia,
xm.
Torquato Tasso, Prose,
—
(EdizioneLe Monnier), i, 136-142.
poetica,Prose, i, 26.
Foscolo
Morgante, dell'Orlando
L'Ariosto
Jd., Discorso
—
e
il
dell'Arte
tica,
Boiardo, Saggi di Cri-
i, 179.
Ranalli
L.
e
Ragguaglio fra Omero, e
differenza tra il primo e i secondi.
Ferdinando,
Ariosto, e
di
Carducci
e
merito
per
dell'Ariosto
cura
dell' ab.
l'Ariosto
T.
Tasso.
La
—
Galileo, Lettera
e
del Tasso.
a
al
Orlando
Furioso
di T. Tasso.
il Furioso.
e
Francesco
Rinuccini
sul
impressoa Londra,
Neil' Orlando
Pezzana, 1777.
Tasso, Osservazioni
Giudizio
Y Innamorato
Saggio,ix.
Gerusalemme
Baruffaldi Girolamo, seniore
paragonare
Furioso,p. 31-36.
continuasse
il Furioso.
componendo
Galilei
—
alle fonti del
Giosuè, Perchè
Boiardo
L'Ariosto
maestramenti
Am-
Letteratura, iv, 432.
Rajna Pio, Introduzione
del
il Boiardo
e.
critiche,
di diversi autori
di L. Ariosto
L' Ariosto
,
e
intorno
xx,
alla
p. 326
—
può
del t. II.
l'
delprecellenza
della Gerusalemme
Ferrara, tip.Camerale, 1869.
si
non
Liberata
Gli autori
sono:
100
PARALLELI.
Metastasio,lettera
ab. Pietro
1768.
Aristotele, Venezia, Zatta
Gravina
venne
pur
326.
Lettere,n,
Belle
L'Ariosto
della Letter.
nel
28);
Il
Galileo
giudizio
Corso
suo
il Tasso
e
tobre,
ot-
postume sopra
i,p.
Batteaux
riferito dal
Girolamo,
Tiraboschi
Storia
e.
,
Vienna, 10
Vincenzo; Guaritili Giambattista.
Galilei; Gravina
del
Metastasio, Considerazioni
(V. pure
di
Poetica
la
Diodati.
Domenico
a
di
paragonati.
ital.,Firenze, Landi-Molini,1812, vii, 1265.
Maffei Giuseppe, Storia
della Letter.
ital.
sici,
Milano, Clas-
il, 87.
Gioberti Vincenzo, T. Tasso
e
che
in
differisce.
ne
in che
rassomiglial'Ariosto,
Scritti letterari tratti
dagli autografi
r
Torino, Scioldo,1877, p. 65.
Giamb., Storia
Cereseto
—
Dell' Epopea
in
EmilianiFranceschi
della Letteratura
Giudici
Paolo, Storia
Liberata,
iva
si
può far giusto
I primiquattro secoli
e
il Furioso.
italiana,n, 341.
ediz.,p.
Cantù
60-64 ;
della Letter. ital.il, 136.
Caterina, Non
Ferrucci
Camillo, L'Orlando
Mela
poesiain Italia,u,
Italia,p. 169-171.
fra la Gerusalemme
confronto
della
e
ilGoffredo. La Gerusalemme
4L
Cesare, Paralello
tra il Tasso
e
l'Ariosto. Storia
Letter. ital.,
326.
della
Giovanni,
Franciosi
loro
paragonati tra
letto al R. Liceo
Il poema
sotto
Muratori, Modena,
Castagna Nicolò,
L'Ariosto
dell'Ariosto,Ferrara, Taddei, 1877,
Renier
R., Le donne
ed Alcina. Ariosto
Armida
del
Furioso
diversi
e
Discorso
aspetti.
Vincenzi,1870, p. 41-59.
/
T. Tasso.
e
Proverbi
p. 8.
della Gerusalemme
e
del Furioso.
Cervantes, Rev. Eur., 18
e
della Gerusalemme,
nov.
1878,
239-42.
loro
e del Furioso, e
Rajna Pio, Le donne dell' Innamorato
tipi.Le Fonti, Introduz.,39-49.
zioni,
DissertaRicci, nel voi. i delle sue
Angiolo Maria
di
all'Ariosto nell'annotazione
p. 13, preferisceil Tasso
Omero.
V.
Menzini, Dell'arte poetica.
Zanotti, Poetica,Ragionamento
V. nel mio
Tasso.
—
-
T. Tasso
e
iv.
la
Crusca, p. 261-272.
101
PARALLELI.
duca
di
Tasso
T.
Ariosto,
L.
Piacenza,
nella
li. Ariosto
la memoria
intollerante
V incendio
satire
delle vanità, mentre
sott' occhio
e
il frate
il comico
il
paladiniamorosi,
la
adosso
scoccata
frate nel
da
S.
di
dal
Marco,
del
ad
canto
suo,
meglio
rigidoed
ardere
nel-
commedie, delle
avuto
avesse
se
probabilmente
avrebbe
tipofra il grottesco
Negromante....Ma se si guardi
lato del
a
porre
fu per lo
poeta
delle
ironia,traendone
sua
e
poeta
gli
sieme
in-
Ferraresi!.... Essi
ascetismo
suo
gettate le opere
avrebbe
dei
e
in vita ;
celebrare
dal
prima vista
questidue
a
si conobbero
né
perchè il
due,
e
balza
antitesi,anzi quale
Quale
—
l'opera di
e
s'incontrarono
tutti
1867, p. 28-33.
Savonarola.
e
Achille,noi Buo-
Monti
—
marzo
e
sgarbata contraddizione
di
Brun,
Gerusalemme, Parigi,
della
Michelangelo.
e
narotti,Quad. li, febr.
non
versione
sua
Le
—
1.
Bossange, 181
Ariosto
JYIctastasio.
P.
e
un
soggiungeva il De Sanctis
superficiedelle cose
nulla ha più alto significato
che questa celebrazione
poranea
contemdi due tipicosì diversi,e appunto perchè tanto diversi.
La ragione moderna
rario
leva il suo
volo tanto sul paganesimo lettedel Cinquecento,
quanto sugliultimi sforzi d'un ascetismo
dietro
alla
,
,
medioevale
d'una
altri
riscalducciato
grande sintesi
; la
storica
ragione
riunisce amichevolmente
ciò che
sapevasiconsiderare se non «l'un contro
voglio dire un rispettorazionale a tutte le
»
;
legittimeesigenze della
vita
umana,
come
bello
come
la svariatissima
secondo
civiltà.
ha bene
essa
quellodel bene,
a
Lo
—
ripeto:
oggi dal silenzio
dovunque
frase
una
il
di
suo
con
nome,
certo
degliamori
fraterne
del cardinale
d'Alfonso
con
non
I
con
dei
accet-
del
della
tempi nel corso
questa doppia celebrazione
ed
civile,
e
è ben
giusto
nare
faccia risuo-
miglioretuba (perdirla
attorno
quando mandava
la Torella
Ippolitoagli occhi
all'ammirazione
e
si manifestano
e
dalla solitudine
e
Ariosto)che
la fama
tramandate
Ferrara
vere
dei
dell'Italia e del mondo
meritato
sorga
«
condizione
senza
in
l'altro
; al sentimento
si scorgono
come
è,
essa
tazioni,esclusioni preconcette ed arbitrarie
con
armonie
tempi non
armato
eh'
nelle
moderna
o
delle
belli di don
posteridal
Pistofilo
carezze
Giulio,
e
dal
102
PARALLELI.
Guicciardini.
p. 299.
maggio 1875,
30
n. 38,
Sanctis, L' Illustrazione Universale,
Fr. De
»
li. Ariosto
Cervantes.
e
Sanctis Fr., Storia della
De
—
Lettor, ital.,
n, 79, 98.
Renier
A. L., Rivista
621-653; voi.
Se
tirarono
ne
Il Renier
abbiamo
copie
così
veduto
Italia,ed
in
ìx, 1-31 ;
di nascita
466-489; 668-690;
in
ottenesse
derivò
il
la
come
forma
Quindi
13-463;
studio
Noi
svolgesse tardi
artistica solo
questa condizione
di
:
elementi, che
nei
particolare
io credetti
cessario
ne-
qualchelarghezza.L'elemento
con
meglio inalterato,specienel Furioso,
generosità dell' animo
punto
senza
si
veramente
da
miscela
cavalleresco che si conservò
modificato,e
interessantissimo
suo
e trattare
distinguere
fu la
p.
49-65; 236-256.
voi. x,
poesia cavalleresca
una
una
voi. vili,
disparte.
riassume
di rinascenza.
secoli
Europea, 1878,
quello che
;
trasfondersi
completamente
venne
nelli affetti di
famiglia,
si
decompose nella volubilità e nella sensualità, fu l'amore;
voluttuoso
particolarmente
leggeronel Boiardo, particolarmente
e
lascivo nell'Ariosto.
la
religione
cercai
Quanto
di dimostrare
lo
elementi
la fede
e
medievali,dei quali alcuni
vita, altri s'infuturarono
totalmente
di
e
di
e
nelle
nella
dimostrai
ne
Morgana
s' intrecciano
di
,
nel Pulci
al
carattere
non
parere,
guisa le
reale, per
variamente
ad
un
metà
come
in tutti i
pur
zionali
tradi-
di rinascenza:
tuttavia
nel poema
ha
una
di Ludovico
;
segnalatol'Ariosto, e
imborghesarsidei paladini
;
atteggiata, ma
e
Tisbina
che
Boiardo, nel Pulci, nell' Ariosto, conscia
retino, nel Folengo,
episodidi
correnti
che
ma
si è
loro, cangiando
queste correnti
secondaria
cui
equivaleunicamente
la comicità
nelli
Con
etico
affatto nella
quellidi Alcina, di Astolfo,
in
Furioso.
in mirabil
di
puramente letteraria,
,
importanza,a mio
la tendenza
l'esistenza
dell' Innamorato,
personazioni del
l'adulazione
tendenza
scettico
questi avanzi
morti
erano
sostanzialità
forma, aggiunsi una
e
l'allegoria,
Pulci. A
del
inconcussa
medievale,
indifferentismo
,
di Ludovico
sentimento
al terzo
poemi
inconscia
sempre,
evidentemente
eroicomici
nel
nell'A-
dell'ultima
del
cinquecento
; la classicità infine,
palesecosì nel Boiardo
in quest'ultimocon
caratteristica
ma
nell'Ariosto,
una
la drammatizzazione
particolare,
drammatizzazione,
parimentein
di essa,
lui
ad
parallela
un'altra
segnalata,quelladelli amori.
103
PARALLELI.
tanta
poi tempo
che si ritornerà
le
e
cause:
e
allora
del
di esaminare
necessario
creduto
Cervantes.
di Michele
è
psicologicafra
relazione
La
Italia spensierata
alla nostra
prima che uscisse in Ispagna
lissima
dunque un'intima e notevoi prodottipoeticiche io ho
minutamente,
cavalleria vive
la creazione
e
formalmente,
e
nei due
esecrata
Quijote.Pulci
e
Boiardo
la traveste; Aretino
abbatte.
Il metodo
diversi i
sono
che
ne
d' etisia;
una
vivificante.
diverso,
il
è
E
chiude
ad
son
:
una
diversi
diverse
medesimo;
una
accoppiabili,
insieme
come
sono
letteratura che
—
;
nel don
la
tempi, come
consegue
non
loro : Ariosto
rimpastano a modo
Folengo la scherniscono; Cervantes la
e
è
vive
Orlandini;
ma
nel Furioso
sostanzialmente, nel Morgante, ne\Y Innamorato
vive comicamente
Verrà
secolo
Quijote.Vi
del
quale egli
vita moderna.
Questo avveniva
mezzo
cinquecento,
prima parte
dell'arte.
nel
mani,
sua
un
quel riso,e se ne comprenderanno
le parodie coscienti dei cavalieri,
su
nasceranno
di beffa.
intenzione
Italia,in
mente
ride. Inconscia-
sotto
sue
parte della
sì bella
trasfonde
la
aldi
delle
quell'edificio
di
ride
in
serve
ai combinamenti
e
l'artista edifica,l'uomo
mentre
con
adunque
alle trasformazioni
artisti,
secolo di
Ma
cavalleresca
tradizione
La
—
una
gliuomini,
Ma
le nazioni.
istituzione
sparisceperchèmanca
che
come
il fine
muore
di contenuto
cilmente
Cervantes, dotato di due qualitàdiffìfreddezza
rara
inesauribile
e
di ragionamento,
precisione
comica
vena
e
ad
un
dell'arte ; Cervantes,filosofo ed artista,
concreta
squisito
l'ironia dell'Europatutta e la lancia in faccia alla cavalleria
istinto
medievale.
e
ne
quando
va
Orlando
«
Don
diviene
Chisciotte
in frantumi.
don
entra
Chisciotte,dice
in
iscena, tutto
il De
Sanctis,
mondo
un
se
»
ILLUSTRAZIONI
AL
POEMA.
Argomenti in
di M. Livio Coraldo.
stanze
Vinegia,Rampazzetti,1562.
Argomenti all'Orlando dell'Anguillara, (n.in Sutrio 1517,
in Roma). Venetia, Varisco,1563; 1566 e 1568.
m.
T. Tasso
Argomenti
ai
Canti
del
Furioso.
—
—
104
ILLUSTRAZIONI
scriveva
fornito,eh' eglinon
ben
né
da
io
vorrei
ben
scudo
l'uno;
S. mi
egli d'
da
miglior
con
di
onor
me
Ovidio
cui da
argomenti
furon
fortuna.
due
si contavan
stanze
parole,
Gli fece
a
mezzo
ducato....
un
per
,
fia
fatti,se
altri, l'Anguillara, e gli vendea
molt'
sì che
eh'
cura
l' Ariosto
manderà
desiderar
da
avrà
poterglifare
l'Ariosto, oltre
V.
a
Virgilio,
invidiar
molto
POEMA.
porrò
sì cortesemente
che
vedrà
Se
Coccapani:
Guido
a
AL
{Lett.141).
in
Argomenti
rima
discorsi
e
Luigi
di
Grotto
d' Adria.
,
Venetia, Valgrisi,1565.
M. Gio. Mario
di
Argomenti
sori,
Verdezzotti, Venetia, Valvas-
1566.
Dolce.
Venezia, Guerra, 1568,
Argomenti di M. Lodovico
1570, 1577, 1582; Deuchino, 1574; Gidini,1575; Farri, 1580;
De Gobbi, 1581; Alberti, 1588; Bindoni, 1588; Missirini,1596,
1600, 1604, 1630; Prati,1603; Imberti,1612, 1626; Giunti,1641
;
Brigna, 1656; Lovisa, 1713, 1730; Zatta,1766, Milano, Soc.
Classici, 1825.
Lodovico
—
Dolce, dice
il
Tiraboschi, fu storico,
fisico ed etico,poeta tragico,
oratore, grammatico, retore, filosofo,
comico, epico, lirico, editore, traduttore, raccoglitore,
comentatore
scrisse
Dolce,
e
con
e
che
insomma
eccellenza.
L'
d'
Hayn
Gerolamo
tuttavia
quanto
la
; scrisse
pretendevaa grammatico.
non
ebbe
violente ed
Le
il
impure
su
Allegorie.
Giov. Giuseppe
Fu
vero
un
settantatre
cosa
opere
del
spacciò per ignorante,
buone
prove;
e
abboracciatore
scienziato
e
;
mise
il Dolce
un
le
uomo
mani
,
tutto.
Le
—
Horologio.
ciascun
in
del
pudore
diede
ne
lo
di niuna
ma
cosa,
contava
Ruscelli
lingua italiana
a
ogni
canto
Allegorie delV Orlando
Furioso
Venetia, Varisco, 1563
e
di
M.
Clemente
di
1568.
Valvassori, giureconsulto,
Venetia, Valvassori,1566.
ciascun
a
Aretino,
1570, 1577
;
m.
a
di Tomaso
glione
Porcacchi, (n. a CastiVenezia, 1585).Venezia, Guerra, 1568,
canto
Deuchino, 1574, 1607
; Gidini,1575
; De'
Gobbi, 1581;
Polo, 1585; Alberti, 1589; Bindoni, 1589; Imberti, 1589, 1598,
1612; Missirini,1589, 1604, e 1630; Fioravante Prati, 1603;
Farri, 1619; Giunti,1641 ; Brigna, 1656; Lovisa, 1713, 1730;
Zatta, 1735.
106
POEMA.
AL
ILLUSTRAZIONI
di tutte le storie
favole.
1580.
1558, 1560, 1580; Venetia, Angelieri,
Venetia, Valgrisio,
d'istorie et di favole.
Dichiaratione
Tomaso,
Porcacchi
dichiaratione
La
Nicolò,
Eugenico
et
1566; Guerra, 1570, 1577; Gidini,1575.
Venetia, Valgrisio,
1741.
Venezia, Pitteri,
Andrea, Dichiarazioni.
Giov.
Barotti
zione
Nell'edi-
il Furioso.
sopra
Franceschi, Venezia, 1584.
De
del
Osservationi
Alberto,
Lavezuola
1746; Firenze, Passigli,1838, 1847, 1854.
Agostino, Note grammaticali, in inglese.Cambridge,
Isola
1804.
Romualdo, Note
Zotti
grammaticali.Londra,
dilucidazioni
e
1814.
Rubbi
sul
A., Riflessioni
ab.
Firenze, Molini, 1821.
Annotazioni.
Renzi
ab.
Antonio,
Bolza
G.
B., Orlando
Parigi,Crapelet,1818.
Furioso.
Furioso,
con
Note
Vienna,
ed Indice.
Ueberreuter, 1853,
«
alle note
Quanto
riguardano gli Estensi
si
non
,
o
altre
chiariti
sono
passi che
i
ne
,
della
persone
di
corte
Ferrara,
molte allusioni storiche
importanza; né manco
perchè di nessuna
la
o
mitologiche,delle quali si troverà in più acconcio modo
spiegazionein opere da ciò. E converso, guardando al fine al
quale più specialmente è diretta la presente edizione, si è
abbondato
nelle chiose critiche e filologiche,
e nel contrapporre
molti
Stazio
a
passi dell' Autore quellidi Virgilio Ovidio
,
,
Dante,
altri, che
ed
Casella
di
Furioso
essi convengono.
m.
a
Firenze
Lodovico
Ariosto
il 18
di
Pisa, a' 12
gennaio 1880),V
note
con
,
»
nel contado
Giacinto, (n.a Filettole,
1817,
settembre
con
e
discorso
Orlando
proemiale.
Firenze, G. Barbèra, 1877.
Le
note
alcune
e
da
apposte,
me
così
il
di varie sorte:
Casella,sono
riguardano la storia, la geografia, la mitologiaantica
quellamedioevale
o
cavalleresca ; altre
critiche,spiegativeinsomma
di
voci
e
son
di
lingua,altre
maniere
insolite
son
o
al
tutto
l'uso
secondo
poetiche con sostituzione di equivalenti,
odierno,con avvertenza
sull'orditura
della favola e sui luoghi
più notabili,con frequenti
richiami ai passi di scrittori in ispecie
imitati
latini,
studiosi
e
talor
il destro
soprattutto
con
quasi tradotti dal poeta, che porgono agli
di utili raffronti,
lo stile;e
per formare
accenni
ai
punti dell'Orlando
Innamorato
del
ILLUSTRAZIONI
Boiardo
Giraldi
Giamb.
si
inedito
Classe
nuovo,
pur
autogr.
osservazioni
Le
servansi
la
recitalo
de' 16
sera
Melon
Feb.
Gian-
e
Padova, Conzatti, in-4.
1746.
che
nel
abbia
degV Intrepidi,Venezia, Pitteri
suo
nella
sopra
V Ariosto.
poema
pubblica Accademia
in-4.
1751,
,
accademici
Discorsi
—
detti in Ferrara
accademici
Discorsi
Barotti
—
ciglianere d' Alcina, Discorso
di Ferrara,
nell'Accademia
degl'Intrepidi
bionde
più rimarcabili
Ire azioni
VII. 11-12.
—
Girolamo, Sanese.
dott.
con-
di Firenze.
parziali.
Belle chiome
accademico
del dott. Cocchi
al Furioso
manoscritte
Illustrazioni
nandrea,
di voci,
spiegazioni
CI. i Ferraresi).
nuovo,
e
(n.413 vecchio,406
Riccardiana
nella
Biblioteca si trovano
stessa
altre brevi annotazioni
Giraldi
del medesimo
annotazioni
L'autografo
(n.vecchi 411,
di Ferrara
Nella
Ferraresi).
i
alcune
brevi
sei canti del Furioso.
primi
nella Biblioteca
conserva
377
racconto.
Cintio lasciò manoscritte
alcuni versi de'
sopra
—
medesimo
del
continuatore
eh' è il
svolti dall'Ariosto
e
ricollegati
ampiamente
,
107
POEMA.
AL
Le
—
tre
azioni
di Bireno
l'ingratitudine
questidiscorsi sono
(C.x); la pazzia di Orlando (C.xxm) e l'amicizia di Leone
di Ruggiero (C.xlv).
di cui
si tratta
in
XXIX.
XIII,XXIII, XXIV,
e
Girolamo, Isabella
Congedo
—
Zerbino, Episodio dell'Ariosto
e
nel Furioso.
Saggi Lette-
—
rarii,Lecce, Tip. ed. Salentina,1872, p. 78-113.
Borgognoni
l'
XVIII, 45.
Adolfo, / morti resuscitati del—
Il Foscolo
Ariosto.
nelle
annotazioni
sue
che
mai
taluno
dialogo
C.
ad
il
xviii
Balastro
si
ce
Ma
il
Raverta,
45
,
ci dice ucciso
di
di
son
samonca,
Paliano
è
E
da
Rinaldo
Bambirago perironoper
mano
nel
Betussi
xvi,
nel
che
Lucarnio
il
il Betussi
re
di
45; anche
di lui nello stesso
xl
Pulì ano
re
xvi;
suo
l'Ariosto
nello stesso
quattro ritornati in vita, il
Bambirago, Agricaltee Manilardo
altri
ucciso
,
,
ricompariscein scena.
addiede, aggiunge il Borgognoni, che
ne
nel xl, 73
tornino
morte
di Balastro
mano
accorto
che veramente
G.
il bassanese
precisamente
e
dopo
Borgognoni osserva
fu
accorgersene
s' era
,
ariosteschi
de' cavalieri
in iscena.
primo
nel
sull' Orlando
manoscritte
il Cocchi
eccettuatone
nessuno,
,
nuovamente
il
che
nota
qual
poi non
canto,
di NaMorizia.
Agricalte e
Manilardo
108
ILLUSTRAZIONI
POEMA.
AL
29). Or bene, tutti questi
morti
prigionidi Dudone
Ruggero un bel dì li trova risuscitati,
che in due passi
in Arles
(xl,73). Oltre a ciò ne fa osservare
ciata,
narrazione
del poema
già cominpromette di proseguireuna
gognoni
attenne
lo che poi non
(xxvil116; xlii, 23). Ed il Borsi
83
(xii,
Orlando
quelladi
per
di
argomenta
La
contraddizioni.
; xiv,
le
darne
di
ragioni
siffatte sviste
settimanale, 19 dee. 1880,
Rassegna
e
155,
n.
p. 393.
XIX.
saggio
decoroso
e
di
Angelica
di
Medoro.
e
Ulisse
e
L'Annotatore
di
XXIII, 132.
neW
Nel
Girolami
—
Orlando
intanto
ne'
stato
sono
dimostrare
scienza
astrusa
scienza
abbia
frenopatica,
XXXIII.
Thomagni,
—
citate da
Lodovico
Furioso.
Roma,
Alessandro
—
citate da
Orlando
e.
in
di
Mar
XXXVIII,
detta
Tasso
Ariosto
saputo
nel
le
di
campo
una
le
esagerazionie
ed
i foschi barlumi
sì lucidamente
ritrarlo,
V historie
Colle, Compendio de
da
nel XXXIII
fratelli Dorico,
24-37)
(st.
1555, in-4.
Orlandi
Giovanni,
Lodovico
Ariosto
Furioso.
XXXVIII.
one
naturale
fra
magistralePoeta
—
dell' Orlando
Ne
fu
editore
Piccolomini.
XXXVI.
storie
liare
pecu-
V intendimento
con
e
V annebbiamento
e
una
del
verità colorirlo.
tanta
con
tempo,
fare,
sebbene
speciale;e
di ritrarne
grande
un
fatto
un
follia amatoria
periodied espressioni
; ed
ciò
a
gurata
raffi-
amatoria
Roma, Mugnoz, 1873.
Girolami,
F intuito di
e
suo
il
spinto
a
mania
episodiodella
distinti suoi
ancor
come
del
specialità
della
più
saputo fissarsi
abbia
e
il celebre
La
Discorso.
Furioso,
considerare
monografia
di
Giuseppe,
Orlando, ho stimato, così
co.
Salerno,
1878.
marzo
iv,
e
Diomede, Niso
,
A.
da
si portasse
lxxix.
Cloridano
Eurialo
V Ariosto
innamoramento
Vittorio, Gli Episodi
Salvoni
ed
neW
poeta
Discorso
Medoro.
Se
Antonmaria,
Salvini
—
—
Caloprese
fisa e
nella
conclone,
nell'orazione
1691, in-4.
Roma,
Carlo
da
nel
Pescia, Compendio delle
trigesimosestocanto
Dorico, 1555, in-4.
Gregorio,
Magno
,
Lettura
contenuta
sopra
nel
espone
di
ancora
Armida
a
la
Furioso
quale,oltre l'artifizio
adoperatodall'
si
l'
del-
ci
con-
al
Ariosto
quello che si è usato dal
Goffredo.Napoli, Bulifon,
ILLUSTRAZIONI
69.
XXXIX,
Sorio
—
109
POEMA.
Lettera
Bartolommeo,
alle
intorno
fase. 6,
Ginnasiale, (Milano,Redaelli),
Rivista
Ariostesche.
parde
AL
p. 33-62.
1855,
Parenti
Picei
Le
Bolza
—
Scolari
Giambattista
dott.
dott.
Filippo
parde dell'Ariosto,Lettere
critiche.
Giuseppe
prof.
Giamb.,
Marcantonio
prof.
—
—
Rambelli
—
ab.
Milano, Redaelli,
1855.
P.
Bresciani
Cicogna
di
Emanuele
stampa
adottarsi
da
canto
Letter. di Modena,
Rei. Mor.
Opus.
arbitrio
un"
Essere
—
degli editori, non
rore
er-
variante
una
ìeggesi
nella
Furioso
di Lodovico
edizioni del
di alcune
Lettere.
303-309.
n,
che
sasso
voce
parde Ariostesche,
Osservazioni.
Antonio,
un
o
la
xxxix
le
Antonio, Sopra
stanza
69
del
Ariosto.
Venezia, Merlo, 1855, in-8.
Stecchi
Lesione
Giov. Lorenzo
Ariosto, detta nell'Accademia
Vegezzi
G.
Note
L.
Pisa,Bindi,1712, in-4.
VII
filologiche
sopra
,
o dignità di
ufficio,
de' Disuniti.
passi di
alcuni
sopra
,
dinotanti
vocaboli
nell'Asia,che leggonsi nelV Orlando
persona
Torino, 1832.
Furioso.
Rimarli.
cadentie
Paruta
—
Giov.
Neil' edizione
dell' Ariosto.
di tutte
Giacomo, Rimario
del
Furioso
le
Valvassori,
del
Venezia, 1566.
Il dott. Nicolò
un
rimario
suo
Belani, medico
ferrarese,pare
che
del Furioso
uscir
dovea
nel
in
,
Orlandini, Venezia
dell'edizione
che
Baldarsin
intorno
V
unita
andar
alla
1730.
Al
primi
Rimario
detto
veva
do-
non
ma
si
blicaron
pub-
volumi.
Lettera
Alessandro,
volume
,
Esposizione del Fornari,
i due
pronto
avesse
pubblicazionedi
un
al chiar.
Rimario
co.
Corsi
Francesco
dell' Ariosto.
Bologna,
Nobili, 1829, in-8.
G.
Coen, che
ci ha
dato
i Rimarii
del
Canzoniere
e
della
e
già pronto quello del Furioso
come
gli altri,verrà pubblicatodal Barbèra. L' utilità di questi
Rimari
ha
Essi servono
dimostrata.
a
non
bisogno d' essere
Gerusalemme
ha
Liberala
,
ricordare
che
nella
più
corretta
si vuol citare, e
mancanza
del
Rimario
lezione
si ricordi
non
a
volte
qualunque verso
se
non
bisogna
,
del Poema
imperfettamente.In
scorrere
tutto
il libro.
110
SENTENZE.
Abitudine.
Ben
mi
potriadir: Frate,
si
mostrando,
L'altrui
{Petr.j Sem. 67.
manticae
quod in tergo
acutum,
Quam
aquila
aut
Quid
—
tuo
aut
Or
che
Ed
ho
di mente
videmus
non
in oculo
festucara
vii, 3.
—
Gum
vitiis tam
amicorum
Or.} Sat. t, 3,
tosto
Che
'1 male
(Imitato,per
lucido
(e spero
cura
gran
Ma
v.
tua
cernis
24).
d'uscir
far, come
è
vorrei,
di ballo:
noi
posso
ali*osso.
infin
dal
tradotto
Voltaire
sia, sempre
che, ovunque
Sia un
cor
gentil,ch'esser non
per
natura
Quel che di
Convien
e
che, ovunque
L'abito
al
non
xxiv,
nella
sua
3.
Enrichiade).
cortese
può altrimente;
prese
è
possente;
sia, sempre
palese
similmente.
si mostri
inchina
Natura
abito
poi
mutar
villan
cor
per
ormai)
farlo
fuor
penetrato
dire
non
intervallo;
Convien
Un
vides
autem
in
sed
error,
vides...? Math..
non
serpens....
ho
riposarmi,e
Che
est
fallo.
rispondo che comprendo assai,
Io vi
Di
oculo
il tuo
attributus
lippus inunctis, Gur
mala
pervideas oculis
Catullo.
est.
in
fratris tui, et trabera
cuique
Suus
—
vedi
non
e
vai
tu
male,
e
viene
a
farsi
poi difficile a mutarsi.
xxxvi,
1.
Abbondanza.
Spesso
che
avvien
Seco
in
1' abbondanza
giovenil fastidio
cor
consolare.
Afflitto
Rilevare
Talora
Mai
(Non
che
un
non
desis
Eoe!., vii, 58).
al
fortuna
fondo,
e
fu biasmo
xx, 20.
mena.
ruote
consolar
ma
l'afflitto,
gloria....
plorantibus in consolatione,et
cuin
x, 41.
languentibus ambula....
1 11
SENTENZE.
Ambizione.
D'
tolga
Dal
dritto
corso
Non
credo
che
il
Né
più
Brama
dietro
Né
mai
Che
si trovi il
salir
questa voglia in buona
in buona
(Che
L'
Che
sia
Ma
Che
che
guida
dir
e
virtù
al
compagna
ogni mal
si
di
può
La
morte,
e
I
sorte.
Cinque Canti,in, 1-2.
ventura.
dianzi
frequentata
tanto
Mattina
e
sera
dagli amici,
Sola restò, tosto che fu privata
ch'era
casa
amici, Si
(Tempore felici multi numerantur
erit. Ov.
Vulgus amicitias utilitate probat.
—
angustiis comprobatur. Prov.j
xvn,
i loro conforti:
onerosa
verba.
di
Amicizie
Spesso
in
Nelle
Meglio
Che
fra
e
di
e
in
Corti
regali e
la caritade
si vede
:
principi.
piccioltetti,
ed
i
petti,
agi
di
sospetti
splendidipalagi,
e
è in tutto
amicizia,se
non
estinta,
finta.
amicus
amico
vero
—
ci avverte:
—
Gonsolatores
disagi,
invidiose
piene d'insidie
Né
corti
nei
Delle
Ove
Il
—
2).
xvi,
s' aggiungon d' amicizia
ricchezze
Ov.
illi fidelis. Eccl.j xxn.
poveri alberghi e
calamitadi
perit,nullus
V Ecclesiaste
E
—
fortuna
di sterili consolazioni
gliamici,larghi solo
chiamava
17.
illius permane
tribulationis
tempore
xliii, 76.
starne, di fagian, di coturnici.
Di
e
rade
mentire),
senza
di
Amici
salire:
(che son
peggior
desire),
strade,
le
suo
Indi aspettar calunnie, insidie
Ed
il
anco
gii apra
possiam
buone
cade
forza
in ria mente
cade
se
ha
innanzi.
più
mente
mente
studia
uom
comande;
gli altri avanzi,
tanto
disegni ancor
non
cui
lato, a
che
gli par
più possente
quel dell'esser grande:
primo, e molta gente
d'esser
da
mande,
traverso
a
di
e
mente
nostra
ed
comun
ognun
Aver
Se
che
desir
ogni
E
in
In
Giobbe
onerosi...
112
SENTENZE.
che
Quindi avvien
Patti
Principi e Signori
tra
convenz'ion
e
sì frali.
sono
Imperatori,
:
capitali
lega oggi Re, Papi
Fan
Doman
nimici
saran
e
Perchè, qual l'apparenze esteriori,
Non
i cor,
hanno
Che,
Attendon
gli animi tali;
più ch'ai dritto,
al torto
mirando
non
han
non
al lor
solamente
profitto.
1.
xliv,
Amore.
Quel che
E
l'uom
l'invisibil fa veder
(Amatorem
Àr., xxxn,
amicae
quod
Delectant.
haec
vede, Amor
Turpia decipiunt caecum
Or., Sat. i, 3,
far
può
non
....Dolcemente
E
E
il
Cerchi
Che
A
ipsa
Ov.
V.
—
gran
Desir
dal
involva
non
Amor
/
la
sovente
se
colpa si
non
insania,
xxiv,
riflette.
veder
vari
disacerbi
e
passioniil
lontananza
La
20.
xm,
1.
s' ammette,
xxiv,
luoghi....
sfoghi
core.
ogni
38.
xxvm,
gran
piaga
sana.
—
Lontan
47.
dagli
cuore).
in
contrasto
di
laude, ed
giovenilpensiero,
!
impeto d' amore
Né, chi più vaglia,ancor
Che
stempre
e
universale.
scusa
in Amor
proverbio:
4.
pania,
v'inveschi l'ale;
somma
Dell'amorose
occhi lontan
xm,
l'amorosa
pie su
ogni
che
fraude.
e
disleale,
come
lunga absenzia,il
Par
ix, 1.
sempre
fu
sua
giudizio de' savi
Quando
suggetto
disegno razionale.
è in
non
che
Amor,
ritrarlo,e
Facilmente
Se
est.
Amore?....
inganno
guarda
nostro
mette
Amor
Amor
principii
applaude,
promessa
sempre
Ogni
Oh
etiam
vitia,aut
res
ch'abbia
cor
nascosto
tiranno
D'ogni
il
Credula
—
traditore
e
nei
di
tesse
Il crudo
(E
38.
v.
d'un
Questo crudele
La
i, 56.
amore.
39).
Che
Chi
gli fa invisibile;
resta
or
questo
sempre
rio
spesso
nuoce,
non
or
si trova
il vero;
quel superiore....
si ritrova:
anco
talvolta
giova.
xxv,
1-2.
114
SENTENZE.
far
egli lodi,o voglia altrui
eh'
—
io consento.
Sic
vitis horret,
tutto
il viso
iterat
per
umiltà
par
che
voglia dire:
partes
lecti,sic
Ut
tollit,
cadentia
vel
Reddere
ha
non
Derisor
imi
et
concento
un
di siffatti lodatori
Orazio
verba
et
voces
chi
E
subito
voci
applaude, E
Ed
—
pronus
aequo
magistro
dictata
credas
d' intorno.
Sat. ti,1-18.
»
obseqium plus
in
Alter
aprir, con
bocca
La
Anch'
ha
quanti n'
di
accordar
S' ode
varie
Di
scorno,
mimum
mento
ardi-
parassiti:
di-
nutum
saevo
puerum
tractare
secundas.
Ep. i, 18, v. 10-14).
Orazio,
Avarizia.
Avarizia, d'ogni vizio scuola,
Tanto
costumi,
apprezza
fa '1
l'asino
Quanto
Battaglia
Oh
Diverso
mal
Quantunque io sappia come
A un
capitanodir : non
Africanus
(Scipiovero
putabam.
Italico).
pensai.
in
aiebat
esse
x, 54.
!
convegna
mei
turpe
incerto.
innante
Martis.... Silio
Incerti
(Discedepericlis
19.
successe
si credette
quel che
a
fin
xxxiv,
esito
Battaglia
-
ammira,
della lira.
suon
quante battaglieil
di
virtù
o
xxxvm,
militari dicere:
re
38.
non
Massimo).
Valerio
Bellezza.
Beltà, ch'in
lieve
xliv, 64.
può assai.
animo
Beneficio.
Studisi
giovare altrui;che
ognun
Volte il ben
Chi
il
senza
altrui,tardi
nuoce
Il debito
far
a
scontar, che
premio
suo
o
per
non
rade
fia:...
tempo cade
xxiii, 1.
s'obblia.
Castità.
Che
A
Sol
può donna
aver
al mondo
cui la castità levata
perchè casta
Penelope non
fu
vale
Più
che
quant'oro
20.
quae
—
E
dos
Plauto
xm,
60.
sola
al mondo
ponderatio non
Amphitr.
dicitur ; sed
d' Ulisse.
minor
che
autem
vili, 42.
sia?
visse,
Castità
(Omnis
di buono,
più
n,
et
Non
ego
pudorem
xliii, 14.
possiede.
digna continentis
est
2, 207:
pudicitiam
si
animae.
illam dotem
et sedatam
Eccl.
mi
esse
cupidinem,
xxvi.
duco,
Deum
115
SENTENZE.
metum....
Orazio,
Ed
—
mori.
virtutis
honos.
modestia
A
nella Satira
E
—
può
non
donna
Sì che
E
di
Che
vera.
V.
—
me-
pretium est
: primus
pudicizia
la
72 canta
st.
fortuna
gran
vero
nome
per
che
C. vi,
bellezza
et
nefas aut
82 chiama
v.
Virtus
che
riserbo
senza
Pelr., Son.
204
e
e
205).
bellezza.
né
nobiltà, né
Né
Se
esser
in donna
parentium
magna
primo,
nel
il Nostro
est
castitas. Et peccare
del libro
vi
Ed
—
Dos
foedere
alterius viri Certo
tuens
24:
m,
altezza,
è
non
opre
per
quella virtù
di sopra
in
monti
onor
e
basta,
casta;
via
più si prezza.
quando contrasta.
riman
xliii, 84.
Consiglio.
Temerità
per
È la tua,
di
e
chiamato
Ove
il
e
consigliarmai
A
(E
pazzia vera
qualunque che
certo
proverbio:
pur
questo :
mal
va
raro
cosa
buona
o
chi
Guardati
da
in
Fur.,
ti
xli, 42.
sia.
richiesto gatta ci
consiglionon
Sotto
ria,
o
consigliarnon
a
vano.
si pose
fin di bene.
consiglia a
—
cova.
Il
—
E
corre
consiglio del
48).
xxi,
Contratto.
Fatto
timor, nullo
per
xxi, 43.
il contratto.
è
Cortesia.
....non
pur
per
cittadi
per
tugurii
Spesso
si trovan
Ma
e'
per
ancora
e
castella,
fenili
per
gli uomini
xiv, 62.
gentili.
Cortigiani.
Ruffiani, adulatori,
Buffon, cinedi,accusatori, e quelli
E
alle
Che
vivono
Più
grati assai
son
chiamati
corti,e che vi
eh '1 virtuoso
sanno
De' lor
Signor,tratto
V asino
imitar
giusta Parca,
anzi
che
e
solo ad
(Venuto al
mondo
'1 ciacco ;
n' abbia
Venere
Questi di ch'io ti dirò, inerti
Nati
'1 buono.
e
cortigian gentili,
Perchè
La
sono
e
e
i fili
Bacco,
vili,
empir
di cibo il sacco....
sol per
far
letame.
Sat. i,
Ar.
33).
xxxv,
20, 21.
116
SENTENZE.
Curiosità.
È pur
Di
Ben
desio, cercando
coraun
folle
sarebbe
Chi
v, 48.
altri accada.
ad
ciò che
spiar sempre
quel
che
vorria
non
trovar,
xliii, 6.
cercasse.
Destino.
il
L'uomo
nullo
(Ma
—
Al
destin
suo
chi contrasta
destino Mal
suo
L'uom
né
Al
(Son
sorti
sue
può contraddire.
fisse. Petr.,
dì che
45).
Petr., Son.
fuggire,
per
ciascun
a
dal
ciascun
ha
ventura
né
fisso destin
suo
le
star
per
58.
al fato. II., vi, 647.
si sottragge
chi si nasconde.
mal
e
xvm,
raro.
vii sia forte
Sia
mondo,
al
di
fugge
135.
Son.
Petr., Son.
nasce.
35,
Nel
—
p.
xxvn,
26.
mondo
Sua
2).
Dio.
La
ch'in
ineffabile,
Bontà
Non
fu
pregata
dat lasso
da
....et dabit
(Spera in Domino,
qui
mai
et his
virtutem,
vano
cordis
petitiones
tibi
qui
xiv, 75.
fedele.
cor
sunt
non
tui. Sai.
fortitudinem
36, 3.
et robur
—
Deus
multiplicat.
Isaia, xl).
Dio, che spesso
chiunque
Ch'altri
eh'
al
più
Contra
bene,
si
sempre
volse;
meglio
aiutarlo.
80-83).
iv, st.
di qua
ancor
si fida.
bontà
sua
puote mai
Canti,
Mercede
Dio....
Dio
a
non
(V. i" cinque
Dio
chi in
lascia mai
Né
Savio
gl'innocentiaiuta,
niega
non
ed
al contrario
pena.
più, quando
s'offende.
s'accende
chi
egliama
Donna.
Molti
consiglidelle donne
Meglio improvviso,eh'
(E
il Proverbio:
aggiungeva:
sentimento
della
La
Che
donna.
Che
questo
Fra
tanti
e
è
sono
a
pensarvi,usciti.
più semplice
tutti i
donna
vale
due
ragionamenti degli
uomini
Castagna).
spezialee proprio dono
tanti lor
dal del
uomini.
largiti.
non
—
E
il Voltaire
valgono
il
117
SENTENZE.
Ma
Che
maturo
Ove
non
O
se.
s'abbia
di gente che
a' lor
aiti,
non
sopra
molto
e
ed
studio
Chi
Scolastica:
buono,
esser
ruminarvi
a
tempo
nella
invece
(Ed
discorso
alcun
Speso
quel degli uomini
mal
può
per cervel di femmina,
Atto
far cosa buona.
in.
si governa
piaceriattendano, Non
mai
può
1.
xxvn,
opra.
1).
A
donna
si fa
non
Che
quando
maggior dispetto,
vecchia
o
L'arbitrio di femmina
femminile
Come
ti
p. 2.
et mutabile
ubi
Catullo.
dura,
1' occhio
Se
Vide
so
trovar
Se
non
donna
Ove
femmine
il
Tutto
velis ; ubi
il tatto
spesso
donne,
mobil
cosa
si
o
Che
iv, 569.
noi
Novi
—
ultra. Terenzio
natura.
per
comprende, Quanto
raccende.
xxvn,
108.
xxvn,
117.
ego
ingenium
Eunuco.
Cam.
Petrarca,
in femmina
Purg.,
vin,
—
,
fuoco
n,
d'amor
76).
visco,
con
le bellezze vostre.
xxxiv,
81.
cagione a' casi miei,
donna,
è
son,
ed
ogni donna
liti e
son
dì
occulta
cosa
xxvn,
xliii, 6.
è molle.
xliii, 120.
risse.
femmine
118.
sono
non
risse).
mancano
possibile
è
non
sei.
femmina
proverbiopopolare:Dove
un
Mn.j
nolis,cupiunt
quest'una,che
Mia
(Ed
Foemina.
semper
di lieve
o
Ch'erano,
Né
chi ti crede!
copia di panie
gran
far deve,
men
facilmente,
miser
Femina,
—
lei assai
Per
—
120.
xx,
oggetto proprio della fede!
mulierum; Nolunt,
Multivola.
che
quel
a
muti
volgi e
infelice,oh
(Varium
detto,
ingegno....
Contrario
Oh
le vien
lieve
....sempre inchina
Oh
brutta
o
stia che
sappia femmina.
Il
Negromante,Atto
in,
se.
i.
Esperienza.
Van
di par
e
l'esperienza
gli anni.
I
Cinque Canti, n,
107.
xxxn,
32.
Fama.
Tosto,
buona
o
Fuor
0
bene
d'una
o
mal
....disempre
o
ria,che
bocca,
che
in infinito
la Fama
accrescere
la fama
ci
ha
esce
cresce.
apporti,
in
usanza.
118
SENTENZE.
com'è
Fama....
Di
usanza
sua
che
aggrandir cosa
sempre
rapporte.
I
(E il proverbio dice
Fede,
La
data
a
E
così
in
Lontan
dinanzi
mille;
a
ville,
di
e
postille,
altro
s' abbia
più
espresso,
xxi, 2.
promesso.
semplice
promessa
D'un
amico
fedel,pur
troppo
valida
è
Senza
Per
La
giunterella).
grotta,
una
segno
che
volta
una
è la
tribunali, in frotta
a
giurare,o
Basti
insieme
dalle
e
testimon, di scritti
Senza
La
cittadi
dalle
Come
Di
selva, in
una
non
corrotta,
esser
data
solo, o
un
se
66.
Giuramento.
e
debbe
non
è bella
non
Promessa
fede unqua
0
novella
La
:
Cinque Canti, n,
giurar,o testimoni o rogiti.
la vii plebe è fatto il giuramento;
Ma. tra gli spirtipiù elevati sono
Le semplicipromesse
un
sagramento.
La
Scoi.,m, 6.
El. ix, 46.
fede
Più
che
Da
l'oro
e
le gemme
vai
tra
gli uomini
bene.
I
Suppositi,
ir, 4.
Fermezza.
Non
sai che
non
Alcun
valore,
Come
ne
Si
può
compar,
alcun
(e
cosa
vedere
•
ove
nobil
sia
non
Chi
più
Forza
....Contra
Chi
un
e
tanto
xxxn,
39.
altrui.
espresso
altri,ch'in
debol, quanto
le forze usa,
costume?
in
riputatopazzo
si fida in
quella(fermezza),
quanto vuol bella)
splenda lume.
Fidarsi
....sempre ho
v'è
non
se
sé
stesso.
xl, 41.
debolezza.
è
è
più gagliardo
maggior
fallo.
/
Cinque Canti, iv, 57.
119
SENTENZE.
Fortuna.
Dona
ogni
tolle
e
Sol in virtù
Fortuna;
altro ben
ha
non
ni, 37.
alcuna.
possanza
V. xlv,
st.
1,2,3,4.
Fragilità.
che
Ognun
vive al mondo,
Se
che
non
Che
l'uno
gli vien
L'altro
Ma
è
homo
qui
ad
rio,
ogni
guerra
piccoldisio;
un
all'arme
il nemico
enim
est
da
mossa
ricorre
se
vinto
è
erra:
dal
differisce in altro il buon
Né
(Non
ed
pecca
si difende,
e
ei si rende.
forte,anco
30.
xxiv,
peccet. in, Reg. 8, 46).
non
Furto.
Tu
sai bene
Che
si
non
chi l'altrui tiene.
salvar
può
umani.
Giudizi!
Oh
Dio,
sommo
Spesso
Ecco
il
offuscati
mortalia
(Quantum
i
come
giudiciiumani
da
son
pectora
giudiciouman
42.
xxxn,
nembo
un
hahent!
Noctis
caecae
x, 25.
0v.3 Met.j vi).
erra!
spesso
come
!
oscuro
i, 7.
Giuramento.
si de'
Non
osservare
Quel eh'
Il
era
illicito a
Giustizia
divina.
giusto Dio, quando
Hanno
che
Uguale
tiranni
E
dà
E
peccatinostri
lor
duo
atrocissimi
forza,e
Neroni
(Regnare facit
dà
pietà,spesso
questo Mario
30).
xl, 67.
passato il segno,
giustiziasua dimostri
la
alla
A
Per
i
giurare.
di remission
Acciò
xxxiv,
ingiustoe
e
hominem
ed
di mal
e
Caio
a
regno
mostri,
fare
Siila pose
ingegno.
al
furibondo....
mondo,
xvn,
1.
hypocritam propter peccata populi sui. Job.,
120
SENTENZE.
Dio....
di
ancor
al
Mercede
Vedi
di Dio
venit
pedibus.
Deseruit
pede
Ed
—
ti
man,
tagliain
claudo
V.
—
giunge
xli, 53.
più lunge.
xxir.
enim
Lento
—
gradu
tarditatemque supplicii gravitate
,
Tibullo
i, 94
j
31
2, v.
L. in,
Orazio*
poena
E
—
xli, 53.
pena.
fretta. Par.*
procedit ira
Massimo.
Valerio
compensat.
lunga
non
sui divina
vindictam
al contrario
gli pensastiesser
tu
(La spada
nega
ed
bene,
Dio, e' ha
che
Quando
ad
non
qua
Fw.,
:
:
Sera
tamen
tacitis Poena
scelestum
antecedentem
Raro
105).
xxxvn,
Ignoranza.
Usanza
vecchia
Che
E
'1
volgare ignorante ognun
parlipiù
quel che
di
riprenda,
intenda.
meno
1.
xxvnr,
Ingratitudine.
Ch'agli nemici
In
ogni
Ma
dar
Il tuo
gli uomini
età
n'è
se
veduto
la morte
ben
sien
chi
a
esempio;
procuri
studi
e
troppo ingiusto ed empio.
è
sempre,
crudi,
v, 6.
Ira.
vincer
Quando
da
Si lascia la
E
che
0
mano
Se
S'a
ragion, né
il cieco
o
ben
Non
l'impeto e
di
è per
furor
si
poi
che
Non
(E
—
E
mal
nei
biasimevole.
—
E
che
l'uom
Atto
Sitppositi,
Dante,
Vita
—
l'animo
Nuova,
V.
il proverbio:
in
sé
i,
Conv., i, 2.
Chi
et non
Laudettealienus,
si loda
os
2
se.
—
1.
xxx,
:
L'
Laus
petto
balia....
xlii, 2.
propria.
lodi.
xliii, 12.
che
uom
L' esser
:
s' emende....
del
bocca
stesso
§ 29
sospira,
svia,
perchè allor
ragione imperio nò
ha
offende;
effetto
escusa;
Lode
Sta
si
e
l'error
inumano
Quell'impetotalor
tira
gli amici
piange
questo
difende,
sì innanzi
lingua, che
crudel, s'ad
Merita
si
l'ira
da
sé
stesso
loda
lodator di sé medesimo
in
s'imbroda
tuum; extraneus,
e:
et non
La
lode
vitupera.
è al postutto
proprio sordescit.
ore
—
si
propria
labia tua. Prov.
Cicerone.
puzza.
xxvn,
—
2).
SENTENZE.
122
Che
medesmo,
sé
altrui richiesta,
senza
vi, 1.
manifesta.
Inavedutamente
coeli iniquitatem ejus et
(Revelabunt
consurget
terra
adversus
eum.
Job., 20).
fallo
Gran
mal
al fine
lava....
non
cor
41.
xxxn,
aspetta.
106.
xxxvn,
ch'imita
L'arte
La
»
male
opra,
il
emenda
debita
Quando
Chi
flagello,
aspettagran
natura
paté eh' abbian
non
scellerato mai
D'un
esito.
mal
non
se
l'opere
Il
Negromante,
se.
v.
6.
mercenari!.
Non
che
sanno
La
vaglia
quei che sì
vita
l'estiman
poco;
disegno,innanzi alla battaglia,
'1 pie li salvi a più sicuro loco.
mal
mercenaria
fida canaglia
c'han
0
Che
La
Prezzar
gli antiquiimperatori poco;
Della lor nazion
più tosto venti
Volean, che cento di diverse genti.I Cinque Canti, n,
43.
Nobiltà.
Nobiltà....
Nome
Quell'odor che
Poscia
Che
buono.
di noi
sol riman
che '1 resto
trae
xliv, 64.
volgo abbagliar suole la vista,
Ch' al sciocco
l'uom
fragileè defunto,
del
sepolcro
vir, 41.
in vita il serba,
e
Occasione.
Non
mai
son
lasciar l' occasioni.
da
(L'occasion fuggì sdegnata,
Sai. vii,
Cristo
Non
ha
lasciato nei
far altrui
(Omnia quecumque
est
che mi
porge
il
crine, ed
io noi
prendo.
182).
Offesa
Haec
Poi
173.
xvm,
enim
lex
et
del
prossimo.
precettisuoi:
quel che patir non
vultis
ut
faciant
prophetae. Matti.,
vobis
vii,
vuoi.
homines,
12).
xxvm,
et
vos
82.
facite illis.
123
SENTENZE.
Onore.
è di
più pregio,che la vita,
tutti altri piaceriè preferita.
L'onore
Ch'
a
crede
(Summum
vita V
Alla
Prima
l'onor
che
Convenevole
è
Dell' onor
vero
chi
All' onor,
Non
la
misura.
sia; che
non
bugia
fa chi
ben
Da
Chi
biasmo
satisfar né
intenzion
lodare
sua
Sat. iv,
v.
256.
in cento.
xxxvm,
6.
propria.
difende
così molto
altrui....,
la
per
sua
essendo,
momento,
Opinione
Come
tenga
si spenga.
tosto
d'un
cent' anni
42.
divenga
non
ti
gli manca
in
può
tu
Cinque Canti, n,
cura
ben
da
uom
che
e
tórre,
s'abbia
tal, che
ma
eh'
che
è
che
passi ogni
è
Ciascuno,
Forza
;
e
alcuna:
cosa
ch'una.... /
perdere,non
suo
onore
altra
;
lasciarti l'onor
ancor
Ambizione,
Il
c^a preporre
non
mai
Dei mille vite
praeferrepudori.Juven.).
vitam
s' ha
onor
che
Fuor
nefas
4.
xxxvm,
erra
ogn' altra offende.
Cap. ni,
v.
145.
Plebe.
Se
dir che
udite
La
vii
plebe si
mostri
È della lepre aver
La
Di
Ah
mira
quel
dove
Sempre
{Inf.xxxn,
Il
di
basso,
cor
natura
sempra
xx, 91.
paura.
più lungi né comprende
ch'innanzi
sfortunata
Che
priva
turba
sciocca
....non
e
maravigliate; che
vi
Non
d'ardimento
agli occhi
xxx,
27.
xxxix,
71.
si ritrova.
plebe,
del
tiranno
è in conto
utile appare,
di pecore
e
di zebe!
13).
popolo facea, come
Ch' ubbidiscon
più
i
a
più fanno,
quei che più
in odio
hanno.
xxxvn,
104.
124
SENTENZE.
Ma
volgo, nel cui arbitrio
il
Che,
lui, li leva
a
pare
come
gli onori
son
dona....
e
Questo volgo....
Ch'altro
vede
Né
E
riverisce che
non
al
cosa
nulla
senza,
che
mondo,
cura
ricchezza,
nulla
e
più ammire,
apprezza,
SiaNquanto voglia la beltà,l'ardire,
La
possanza
La
virtù, il
enim
(Omnis
94.
v.
destrezza,
virtus,fama, decus,
xliv,
divina
qui construxerit,ille Clarus
Qui
—
la
la bontà....
senno,
res.
vitiis parent: quas
1. il,3,
del corpo,
stultus
riverir fu vista Più
dat
Saepe
imaginibus....Sat.
che
virtù.
indignis, et
i, 6,
Sat. iv,
Ar.j
pulchris Di-
humanaque
erit,fortis,
justus...Or.
honores
in titulis et
ineptus,Qui stupet
50, 51.
v.
15.
—
famae
_,
Sai.,
servit
Sempre
chezza
ric-
60).
Poeti.
Son,
i
cigni,anco
i
poeti rari,
Poeti che non
sian del nome
indegni,
Sì perchè il Ciel degli uomini
preclari
Non
paté mai che troppa copia regni,
Sì per gran
colpa dei Signori avari
Che lascian mendicare
i sacri ingegni;
come
Che
I
le virtù
ed
premendo
vizii,caccian
le buone
cosa
D'un
Che
signor giusto
del
Benché
debito
talor
vada
Che
curi
Che
da' lor
Che
l'opre e
Fan
quasi sempre,
Ponga
II
ai
ed
ami
padri
curvo
mondo,
prono:
e
popoli,secondo
amati
i
le fatiche
periglied
e
alle
figlisono
;
pei figliuoli
sé
raro
per
cose
strette
soli;
petto innanzi,e faccia agli altri schermo:
Che
non
sia
Poi
che
venir
Ma
sì bene
La
i
al
può
ogni parte buono,
getti il pondo,
non
suo
ne
in
e
xxxv,
buono.
si
miglior non
in bando
arti
Principe
Pensar
esaltando
vita
il mercenario
il
vide
a
pastor
propria per
sé
il
il
vero,
il
suo
qual
non
stette,
lupo, fermo;
che
mette
gregge
infermo,
23-30.
125
SENTENZE.
Il
qual
Ad
ad una,
una
il
Quando
le
conosce
e
lui
i sudditi
anco
chi regge....
imita
buoni; che ognun
Fa
/
Il
Giov.,x, 11).
elle.... (Ev. S.
conoscon
buono,
è
signor
pecorelle
sue
Cinque Canti, n,
1
.
popolo innocente,
Il cui parer
È
chi ascolti
è
non
chieggia,
o
più volte quel che solamente
Patisce quando il suo
signor vaneggia.
le
(Quidquid delirant
plectuntur
reges,
Achivi.
Id.,v, 5.
Orazio,
Ep.
i, 2, v.
14).
xvm,
177.
Previdenza.
potrianegli uomini
Non
Se
del futuro
il
destino,
fosse indovino.
ognun
Ragione
Non
tanto
può
La
sensi.
e
ragion,che
xliv, 43.
i sensi.
possinopiù
non
Ricchezza.
Nobiltà
E
virtù,se
men
L'oro
si prezza,
poco
e
il
v1 è
non
durezza
premio ogni
ricchezza.
ancor
xliv, 36.
xliii, 70.
inchina.
(V. Plebe). Vilius argentum est auro, virtutibus
quaerenda pecunia primum est; Virtus
post nummos....
v.
52).
O
aurum.
cives,cives,
Or.,
Epist., 1.
i,
Seduzione.
Oh
quante
Incantator
Che
Di
Non
oh quanti
incantatrici,
sono
tra
lor
con
noi, che
arti uomini
cangiando i
se,
e
visi
donne
tali
Né
con
osservazion
Ma
con
simulazion,menzogne
Legano
i
cor
sanno
!
amanti
lor,fatto hanno.
spirticonstretti
con
si
non
di stelle
d' indissolubil
incanti,
fanno;
e
frodi
nodi.
vili, I.
Segreto.
....Sìsecreto
Ch' al
alcuno
lungo
andar
esser
non
non
puote,
sia chi '1 vegga
e
note,
xxn,
39.
126
SENTENZE.
Senno.
Altri in
Signori,
magiche sciocchezze;
altri in opre di pittori;
alle
Altri in gemme,
Ed
che
altri in altro
(V. Par.,
ricchezze;
de'
speranze
Altri dietro
onori,
il mar,
scorrendo
Altri in cercar,
Altri nelle
in
perde, altri
lo
amar
d' altro
più
85.
xxxiv,
apprezze.
1).
xi,
Speranza.
Pochi
Che
Se
al mondo
mali
l'uomo
la
trar
cagion
Di speranza
se
non
si sa;
pravi,
sì
son
ne
mai
odono
non
Questo....gl'intervien,
perchè
visi
Se
non
se
xlvi, 30.
mai, finché sia vivo.
esser
Tiranni
Mai
privo
debbe
né
fuore,
possa
e
finti,
non
non
mai
il
vede
ode
non
adulazion, menzogne
e
vero.
frode.
76.
xxxix,
Varietà.
Raccende
il
il mutar
gusto
xui, 80.
esca.
Verginità.
La
verginellaè simile
Ch'in
bel
alla
giardin su
rosa,
la nativa
i, 42, 43.
spina....
Vigilanza.
Chi
si leva per
non
La
mattina
Perde
Poi
il
le
tempo
che
cose
giorno,
e
non
e
opera
gì'importano,
i suoi
fatti
non
succedono
La
troppo ben.
Lena,
n,
1
.
Viltà.
La
damma
Né
non
le colombe
(Nec imbellem
genera
il leone,
l' aquila
o
il falcone.
feroces Progenerai^ aquilae columbam.
xxxi,
33.
Qr.j Ode, iv, 1,4).
127
SENTENZE.
Vita
0
vita
Che
allegrezza
è
gioir
tuo
dura!
poco
aria
come
fredda
alla
piena,
travaglio
tua
ogni
Come
Il
di
nostra
serena
stagion
troppo
dura.
non
1
Cinque
Canti,
il, 34.
I
Cinque
Canti,
n,
Canti,
v,
Vittoria.
Conobbe
Aver
Un
di
si
Che
la
Meglio
è
Che,
si
il
ritrarsi
vincer
o
degli
o
Come
siam
Tutti
i
Più
quei
presti
pensier
che
mutiamo
nascon
Cinque
1-2.
che
'1
tutto
pera,
156.
xvm,
cosa,
ingegno.
per
xv,
1.
umana.
e
a
cosa
schiera,
laudabil
mai
inferma
uomini
/
ascosa....
Volubilità
0
debbia
qualche
fortuna
per
vantaggio,
certa:
cagion
sempre
Vincasi
nel
ch'aver
salvar
esser
merta....
nome
prometta
nimico
suo
e
stando,
sì
dubbio
in
ripararsi
il
fidar
vittoria
sempre
Da
il
mai
50.
saggio
e
d'invitto
e
suol
data.
vittoria
d'inclito
magno
Non
Sta
Fu
che
usata
prestezza
la
volte
più
capitan
E
la
tempo
a
instabil
mente!
disegno!
variar
facilmente,
d'amoroso
sdegno.
xxix,
1.
128
PROVERBII.
Amore
Il miser
facile credenza
il
Ognora
L'amar
Né
Talor
xxxi,
è sogno
speme
cerve
beltà
(Egregius forma
bel manto.
un
cultu
di vite
quam
3.
xxv,
49.
xxv,
35.
bella,
all' agnelle agnella.
nò
cerva,
cresce
ciancia.
e
all'altre donne
la donna
a
vede
core.
senza
par
che
ciò
i, 56.
vuole.
ciò che
a
gli occhi
veggon
Non
Bellezza.
-
suole
Dar
Non
Donna
-
12.
xxvm,
Augebat.
Ov.t
Met.).
È impossibile
....che agliamanti
Bene
Piangerà
Non
male
e
comincia
Quando
mortai
un
avvicendano
eh'
uom
fortuna
il proverbio : A
(E
si
V
diman
Si possa.
legge mettere
mai
si
miser
oggi ride.
per
Cinque Canti,
scherno
andar
giova
non
/
vita.
n, 35.
poco,
pigliaa
uom
nella
Scoi.,ti, 2.
La
e
50.
gioco., vm,
a
lontano
Che
la
sciagura
gli tien mano).
sempre
Cosa
buona
Che
duri
Il ben
E
Delle
Non
chi
al
talor
spine ancor
si
male,
ride, anco
fortuna
(Etiam
così
sempre,
dietro
va
Convien
si trova
non
vepres
può
sempre
si
7.
xxxvn,
al bene.
xlv,
4.
lagni,
70.
xxn,
121.
xxvn,
rose.
nascuntur.
rosae
ria.
ribella.
le
nascon
inter
il male
talor
trovi
né
ancor
Ammirato
guadagnar.
Marcellino).
La
Cassaria,
v, 4.
Bisogno.
Il
bisogno
Trae
aperta
dispogliargli altari
l'uom
(Ilbisogno
il
a
non
xliii, 91.
talvolta.
ha legge.
giusto pecca.
—
—
L' occasione
Turpis egestas).
fa 1' uomo
ladro.
—
All'
arca
130
PROVERBII.
Faine
condiscono
sete
e
ed
fa
L'acque parer
La
sete,
xxi, 73.
buone
saporitee
Fé savorose
(E Dante:
ogni ruscello. Purg.} xxii,
la sete. Purg.j
bevanda.
ogni
pei digiun s' apprezza.
il cibo
e
fame
con
149.
le
....Si
—
sale
Gum
—
cibo
ogni
ghiande,
gode
E
—
del
Tanto
panis Latrantem
2.
xxxi,
nettare
sete
con
ber, quant' è grande
stomachum
bene
leniet.
Or., Sat. li, 2, 17).
Famiglia.
Il
ramo
(Ilramo
il
padre, tale
al ceppo
s' assimiglia.
simigliail
tronco.
il
figlio,qual
La
scheggia ritrae
madre, tal la figlia).
—
la
Fatti
! si
Ne' libri,oimè
Molte
(Altro è
Dal
fare
altro
dire
in
poi non
Dal
—
ceppo.
—
Qual
si scrivono
o
fatti
fare.
è
al dire, e' è che
dal
parole.
e
leggono
che
cose,
Sat. ni, 106.
detto
La
reggono.
al fatto e' è
un
Scoi.,li,5.
gran
tratto.
—
ire).
Garrulità.
Già
tanto
montano
non
Le ciance tue, che montino
(Voce
di asino
non
in
va
si
imparar
Sa
più del
il
può dove
sai
non
Il
della
Negromante,
i, 4.
vita.
dove
Questo calzar mi
in
discepolo
maestro.
suo
Scoi.,
in, 3.
La
discepolo.
e
Miserie
Tu
pel d'asino.
cielo).
Maestro
Male
un
(E il proverbio:
piede).
Dove
stringe la
Sat. vi, 46.
dia dolore.
e
preme
scarpa,
non
lo
sa
che
altro
chi 1' ha
Mutabilità.
Si mutano
Facilmente
le volontà
degliuomini.
Nature
La
Scoi.,in, 4.
diverse.
Natura
E
della
lepre aver
Degli uomini
Non
son
si adatta
Ad
vari
una
ogni dosso;
All'altro
sempre
gli appetiti.
«ella
ad
stringee
xx,
paura.
un
o
un
basto
non
par
preme
e
91.
Sat. iv, 52.
solo
che
l'abbia,
gli dà duolo.
Sat. iv, 34.
131
PROVERBII.
Occasione.
Quel
viene
ne
Che
un' ora,
a
anni
in mille
in
giam
Grata
Cosa
ora
supervenietquae
in mille
raggiunto.
è
non
in
speratur
non
che
punto,
un
mai
o
(Acciditin puncto quod
venire
a
anni
anno.
sperabitur hora.
non
Ma
—
avviene.
non
i, 48.
noi
come
Or.s Ep. i, 4,
veg-
Teseide.
Boc.j
—
14).
v.
Mentre.... Differendo
Vo.... l'occasion
fugge sdegnata,
Poi che mi
il crine,ed io noi
porge
Sat. vii, 181.
prendo.
Ozioso.
*Nel
bisogno si gratta
la
pancia.
50.
xxxvm,
Pericolo.
Con
periglioarreco
In
una
è il
(Vero
Il fuoco
A
arde
:
negare
Non
1' esca
metter
.
troppo
46).
paglia facilmente.
(Suol
da
dirsi
maggiore.
Nel
—
schizza
la
quando
modo
fuori per
italiano
xxiv,
39.
xm,
30.
altro
pari
e
—
casca
in prunas
Dalla
un
in
fuoco
cecidit.
vivo.
E
—
vivo
Ed
—
Scylla in
entrai.
naia.
carbo-
nella
padella,
abbiamo
i proverbi:
Garybdin.
Or, Inn.j, xxvi,
I
pericoli.
gran
un
calcinaio nella
che, gettato
pesce
nel
Dal
—
padella nelle brage
incorre
dice:
male, incappiam
un
carbonariam.
abbiamo
,
pel mondo
va
in
liberarsi
vitans
in fiammam.
fuggire
per
calcarla
De
—
Cinerem
Chi
proverbioil vulgo
padellane le brage.
in
sovente
Cader
fumo
la
i, st.
91
xxiv,
quellaimage
Che
o
si può
non
e
Cirif..,
p.
Pulci
la facella.
paglia e
proverbio,
al fuoco.
presso
la
man
E
—
34).
Swpp., n,
2.
Promettere.
Larghi promettitorialla presenzia
Voi
La
siete.
Cass., i, 3.
Passano
E
gli oggi
Mai
(Come
e
gì'ieri tutti,pur
questivostri
la
cosa
non
giungono
Id.
dimani....
indugia, pigliavizio.
—
Le
cose
lunghe
diventano
serpi).
Restituzione.
Facile è il
tór;
sta
la fatica al rendere.
La
Lena,
ni, 1.
132
PROVERBII.
presto
Ricompensa
Premio
Pur
al ben
servire
viene
al fin, se
al venire.
tarda
ben
viene.
tardi
o
3.
xxxi,
Sciocchezza.
sciocchezza
La
è la
(Infinita
Quando lo
Sale
Un
al
degli sciocchi. Petr.,
schiera
parlar.... creder
li sciocchi,
Non
con
è abbondanza.
in mondo
che
o
battezzar
che
mondo,
lor modo
a
doveva
non
Tr.
da
in bocca.
grano
Tempo.,
84.
Petr.j Canz.
—
Negr., iu
Non
vi,
errar
6, p. 2).
essere
trovar
non
Il
porgliene
Il Negr., ir, 3.
Sospetto.
Il
sospetto peggior di tutti
i mali.
/
Cinque Canti, H,
8.
Timidezza.
Non
come
so
che timidamente
cosa
una
faccia,possa
si
ben
La
succedere.
Scoi.,iv, 3»
Troppo.
Riprensibile
È ogni
(Ogni troppo
troppo guasta. V.
Non
ben
(Ilvero
Abbia
è troppo
stroppia.
—
xxxi).
Verità
Bugia.
ha
e
Suppositi,
iv,
L'assai
e
il
xxi, 69.
dassi.
vero
basta,
3.
risposta.Proverbio).
memoria
Chi
bugiardo esser
(Oportetmendacem
buona
avere
Il troppo
—
Giusti, Illustrazione
rispostaal
non
I
troppo.
cosa
esse
memoria.
V.
vuol.
memorem.
Come
il
non
suo
l'asino
E
—
il proverbio: Il
Giusti, Proverbi.
Vestirsi
Indosso
Il
Negr., in,
bugiardo
3.
vuole
299).
dell'altrui.
cuoio
aveva,
già quel del leone,
xvn,
112; {Esopo,Fav.)~
Vigilanza.
Chi
si leva per
Per
tempo.
tempo
ancora
desina
/
Suppositi,
i, 2.
133
PROVERBU.
Vivi.
È
de'
parlar
meglio
-
morti
de'
che
vivi.
meglio
sempre
i
Lasciar
I Cinque Canti, n,5.
vivi,e dir del tempo veglio.
Volontà.
L' animo
è
il
pronto, ma
(Spiritusquidem promptus,
FRASI
E
Pon
l'impiastroove
Ben
è felice
faciunt
E
fu, com'è
buon
Al
che
Dice
il
ix,
provata
in
usò
colligit.
—
corre
ognuno
—
Quando
si
impare
—
alle
ET
—
xvi, 39.
italiano
A
:
cavai
vanno
fermi
i monti
e
col divino
Ariosto,ma
caminano.
stanno.
piuttostocon
ai
:
I monti
Giusti).
xxiv,
109.
Proverbi, 408).
e
l'estima
non
ha
non
1.
xxm,
la lavandaia
porta pena.
la pace
la guerra
proverbio,ognun
All'arbore
(Lo
eh' altri
calcar currenti.
trovar
spesso,
non
conosce
Com'è
Addere
:
(V. Giusti, Illustraz.
Chi
Plauto.
—
in
gli uomini
e
Ambasciador
Non
periculosapere.
Gonvien
—
Tibullo.
3).
proverbio,che
(Né diresti così
fermi
Alieno
—
tuo.
carere
posse
proverbio,aggiunger sproni
corsier che già ne va veloce.
Gli uomini
stan
disces
x, 6.
impara.
abbisognano sproni).
non
corre
Alterius
frui. Plinio.
il proverbiolatino
(E
vii, 46.
punge.
aliena pericula cautum.
Petrarca,
spese.
PROVERBIALI.
MODI
all'altrui spese
dolore
aliena insania
Felix quem
76.
xxv,
zoppo.
infirma).
autem
caro
il duol
accorto
(Felixquicumque
sue
è
quel....
Ch'esser
Optimum
potere
che '1 vento
corre
prima.
far legna
a
in terra
getta.
2.
xxxi,
xxxvii,
106.
Giovenale, parlando di Sejano: Arbore
dejecta quivis ligna
caduto
albero
che
cade dagli dagli
e : Sopra 1' albero
la casa
far legna
a
e:
Quando
brucia, tutti si scaldano.
Ad
—
,
—
alcuno
è caduto
dall'alto
suo
grado, tutti
lo bestemmiano
e
lo
vituperano).
Poco
saggio si può
Che perde il suo
dir colui
per
acquistarl'altrui.
xxxvin,
53.
134
parria quasi,....
Mi
Portar,
come
Nottole
a
silvani
(In
Samo
si dice, a
Atene,
Egitto.
a
insanius.
:
Portar
1.
xl,
Or., Sai. i, 10, v.
; i Toscani
al molino
acqua
vasi,
crocodili
e
ligna feras
non
Portar
a
PROVERBIALI.
MODI
cavoli
34.
Ed
—
il proverbio:
Legnaia, frasche
a
Vallombrosa).
tempo rio foglia non
ch'ai
L'arbor
eh'
Mostra
primavera
a
si dice che
Come
chiodo
Talor
(Etiam
si suol
il
modo
Come
d'asse
d'Arezzo:
dal
Né
si trae
Di
Quel
giù
proverbio:
è
Non
si
Nescit
da
chi
basti.
(Magno
Or., Sai. i, 1,
Ritrova
E
—
Guitton
leva
tera
let-
chiodo)
.
di
flumine
v.
pur
mi
(E Dante:
non
detto.
voglia).
2.
xxx,
me
ne
doglio:
m' intend' io.
io. Petr.,
Cassarla,
v, 4.
—
xliii, 5.
Canz.
Da
poco
ix, 2.
—
Sei
dente,
pru-
se
intenditor,
hai
ir, 3).
rio
un
prendere, s'io pesco.
mallem
Quam
hoc
ex
Sat. vi, 16.
fonticulo tantumdem
sumere.
zimbello,
che
l'augel caschi
questo
par
Sat. vi, 26.
nella ragna.
amo
esca,
duro
a
se
pigliarmi
Sat. vi, 113.
vuoi.
rodere
Quest'osso....
baiar
Dio
9.
55).
altro
vuoi
Suppositi,
v,
reverti).
grande che da
Coprir d'altra
Chi
mente
total-
spegnon
l'ordine
non
intend'
m'
La
L' Aminta,
sperar
de
missa
può, che
fiume
un
Posso
Molto
chiodo
quaggiù foglia,che
muove
cagion, s' io
senza
tanto
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:
clavum,
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verso
—
proverbio
senza
può far
vox
(Intendami chi può che
e
pòmmi intendere.
Se
Il
E
:
chiodo.
con
chiodo
con
—
si muove,
detto, non
Intendami
Più
chiodo
1
Orazio:
Non
senno,
ni, 66.
1' Ariosto
Dio.
e' ha
(Ed
chiodo
davo
tamquam
amorem,
29.
xlv,
minima
una
il
iv.
fuore.
altrove
Ed
da l'asse si trae
Petrarca, Tr., Am„
Foglia qua
(E
Che
primo, a
cacciar
—
xli, 2.
legno
veterem
amore
ejiciendumputo. Cicer., Tusc.
verde.
ancor
d'un
chiodo
con
quodam
novo
era
perde,
La
vuol, bai.
Lascia
l'abbaiar dei cani).
dir
Cass., v, 4.
Sat. i, 237.
le genti.
—
E
il
proverbio:
La
luna
non
cura
t
MODI
Poco
il
Più
In
(Chi
chi
altrui
per
il
Ara
«Io,
proverbi
fattomi
del
e
sigillare
otto
ora,
I
3.
3.
ii,
al
di
ora
Amore
cercai
interrogando
la
seguire
VII.
—
dell'
V.
Consigli
Loquacità,
animo.
»
5.
n,
Negrom.,
m,
dal
Poema
ed
trova
e
2.
II.
—
Conoscenza
buoni
e
Silenzio.
Miserie,
li
e
con
divide
Caparbietà
e
indole
Giudizii
—
Vili.
—
nella
e
e
VI.
rei.
vie
motti
e
trasformarli,
Donne.
stessa
nelle
sapeva
63;
Orlando
natura
proverbi
illustra
IV.
nell'
poeta
Lodovico
talento,
a
il
tratto
perchè
;
diverse.
—
Scoi,
tratti
—
persone.
stesso).
te
proverbi,
ho
sono
ne
vada;
fine).
dell'Ariosto
studiai
e
vuol
—
che
messo
suo
Furioso
Ei
Condizioni
Chi
1.
i,
1877.
e
impastarli
I.
satolla.
Il
Proverbi
no;
paiono
un'idea....
bel
più
Scoi.,
La
raccoglitor
Orlando
rubriche:
III.
è
mezzo
popolo;
sovrana
si
tardi
Taddei,
già
non
mente
ogni
Ferrara,
Dall'
e
260.
n,
Lena,
La
l' asino.
Niccola,
fonte,
v'
lettere.
con
vespaio.
con
e
servire
sapienza
nella
Non
nel
bue
illustrati.
che
—
Castagna
—
La
s'imbrocca,
mano
dito
col
(Fa
la
Negrom.,
gloria.
cose
mandi.
vuol,
non
le
meglio
fan
Posto
e
in
Il
iv,
presenzia
Si
e
l' antifona.
termina
salmo
Sat.
nuoce.
salmo
del
lunga
Ogni
mi
dir
mal
135
PROVERBIALI.
Stati
l'arte....
delche
sua
essi
in
Vizii.
delle
pratici.
della
vita
136
Alcina,
id.,38.
Sua
—
Alessandria
Amicizia
Anello
descritta,id.,58-71.
della
Paglia, sua
di Filandro
incantato,
ed
origine,xx,
Argeo.
61.
ni,
castello
xxi,
58.
14.
Angelica dallo splendore
Difende
—
incantato,
x, 107.
incantato,
(Metam., ni, 663 ; Catul.,Epit.
Angelica all'isola di Ebuda
; Ov., Er. x).vili, 137. Angelica e Medoro, loro nozze,
xix, 17.
di Merlino,
Arca
ni, 14.
91 ; xi, 22.
Archibugio,ix, 28, 29, 75,
Ardenna
selva ;
odio, l'odio
Le
Suo
—
città
dello scudo
61
iv, 19.
isola incantata,
sua
FURIOSO.
DEL
DESCRIZIONI
in
fonte
sua
amore,
:
chi vi bee
a
in
cangia l'amore
e
seg. V. Rejna,
78, 10-15; iv, 428
i,
Fonti, p. 80.
Arpie (Virg.,JEn., ni,
119, 120.
225-241
V. Renier, Confronto
—
di
Valerio
danni
Artiglieria,
ch'essa
stessa
descrizione
Assalto
di
Argon.,
;
il,;Inf.,xm), xxxi,
ariostesco
l'episodio
tra
Fiacco, Ariosto
la
Cervantes.
xi, 26.
reca,
99.
Parigi,xiv, 66,
e
e
Espugnazione
—
di Biserta.
xl, 15-26.
Autunno,
ix,
Avarizia,
xxvi,
7;
Bradamante,
Di
xvin,
Olimpia,xi,
166.
—
Bruttezza
Cairo,
65.
—
Di Elbanio.
di
xv,
Alcina.
r
Di
—
elegiaca,
Angelica, vili,62;
Di Doralice.
xx,
canzone
Sanctis).
xiv,
50.
xi, 11.
Di Medoro,
—
37.
vii, 73.
Di
—
di Atlante,
Gabrina.
xx,
116.
n,
41;
m,
67;
iv, 37.
—
Di
vi, 35.
Cavalieri antichi lodati, i, 22.
xxvu,
vera
63.
Castello incantato
Alcina.
vii, 10.
1.
xlih,
seg.;
e
(È una
xlv.
paragoni.De
Bellezza di Alcina.
—
1
31-49; xxxni,
lamento,
di amabili
sparsa
15.
xxi,
29.
—
Loro
prodezza in battaglia,
138
Lipadusa.
Isola di
Invidia
38
e
casa.
45.
xl,
Alcina.
Di
—
vi, 19.
Cinque Canti, Canto
descritta. 1
Invidia
—
FURIOSO.
DEL
DESCRIZIONI
ì,
seg.
Italia,avarizia,
Landa,
96.
xxv,
X.
Leone
1.
xxxiv,
79.
xvm,
83.
Borgia, lodata, xm, 69; xliii,
Luna, suoi paesi descritti, xxxiv, 70.
Mantova,
8; xliii, 11.
xxxvn,
Lucrezia
Maleficio
in
Mare
burrasca.
di
Morte
Mostre,
rimane
non
Zerbino,
V.
—
Tempesta.
75.
xxiv,
84;
xxxm,
vi, 1.
occulto,
Di
—
xliii, 82.
21.
Navigazione,suoi progressi,xv,
Naufragio,
Fiordaligi.xliii, 183.
21.
xli,
Notte
{sEn.,iv, 521). viii, 79.
da Bireno
Olimpia abbandonata
a
Teseo; Catullo, Carmen
Orca
34.
di
dell'isola
(Ovidio,Epist.di
Nuptiale).x,
Ebuda
16.
100.
descritta, x,
(V. Rajna, Fonti, 175-183).
Orco di Soria descritto (Odis.,
ix,
Arianna
216 ;
—
Uccisa,
Bojardo, p.
ni,
xi,
e.
3).
29.
xvn,
Paesaggio
Palazzo
descritto, vi, 20.
incantato,
Paradiso
terrestre,
Parche,
Pensieri
xxxiv,
ci seguono
da
tutto,
per
20.
5.
xxxiv,
—
xxvm,
87.
Vogliono essere
protetti.
29.
Primavera,
Rete
xi, 82.
fatta
Ricordo
Rocca
memoria,
o
di
(1) Merita
Vulcano,
da
che
più larga
si
spontanea
po' artificiata del Tasso.
56.
115.
58.
paragoni questa
di Armida,
e
descritta, xv,
xxvm,
Logistilla.
x,
giardino incantato
maniera
48.
124;
xxxm,
Poeti, loro potenza, xxxv,
xxxv,
xliii, 132.
104.
Orlando,
di
52;
xxxiv,
88-89.
xxxiv,
Parigi,xiv,
Pazzia
(1)
nel
xvi
descrizione
della
con
quella che
si ha
Si
vedrà
Gerusalemme.
dell'Ariosto, e quella più
studiata
e
del
la
un
DESCRIZIONI
Sannazaro,
V.
—
di
cavalieri,
due
Invettiva
fatale,
Scudo
Scultore
della
Silenzio,
xiv,
Sogno,
70;
Balisarda,
di
Svizzeri,
46.
xii,
i.
V.
si
Le
xiv,
92.
«
come
xxx,
74.
xvi,
49.
xlvi,
—
—
120.
90.
xn,
252
Fonti,
8
; xli,
(Ov., Met.,
n
;
402).
e
difesa,
21;
xxvn,
xl,
15;
81.
xliii,
29.
xxxvn,
Canti,
7.
xxiv,
i, 1.
Id.,
dell' Imavo.
inaccessibili
i monti
i, 38.
ii, 8.
del
casa
x, 837), ma
nelle
anche
dove
in
è
la
infatti
un
l'Ariosto
Sonno
liberamente
e
imitazioni.
la Natura
più potente
spesso
75;
nezza,
fi-
Id., i, 72.
dove
orientale,
141
xvm,
11;
Cinque
la
portare
sa
settentrione
21 ; xli,
Sua
—
finezza,
Isabella,
alla
un'otre,
tra
(1) Nel descrivere
(Met., xi, 594; Teb.,
paese
vivere
Rajna,
riviera.
Sospetto. Id.,
:
15;
xxv,
/
Invidia, Casa
il Nicolini
xm,
in
tempio.
che
58;
xxiv,
Sua
—
xxvi,
trovò
60;
amena,
Genova,
e
apparecchia
raccolti
Fate
78;
3.
ix,
11.
xxm,
Valletta
Orlando,
di
xxm,
76;
vii,
mare,
xxxv,
Uccisione,
38.
xxvi,
17.
—
che
8, 9.
xxxvi,
23.
iv,
li, 10.
Rinaldo
dove
di
12, J?n.,
Rinaldo,
di
xvn,
Tempo,
a
48;
e
seg.
(1)
43;
xiv,
Ruggero,
Tempesta
Venti
93.
92,
79;
xii,
Spelonca,
stessi,
Merlino,
di
fontana
xiv,
spada
un
e
62, 63.
Fusberta,
Turba
67;
in,
-Durindana,*spada
—
ix,
a
; il, 7
94.
casa,
Spada
gli
contro
55;
n,
xxxin,
gonno
casa
17, 61
i,
Duello.
Schiavoni,
x,
17.
xlvi,
Scontro
139
FURIOSO.
DEL
pare
vita
la
con
mollezza
dormiveglia.
il
gelo.
del
ma
»
Stazio
e
ginalità
d'ori-
quella impronta
Ovidio,
assonnata,
sotto
Ovidio
segue
L'
clima
per
es.,
pure,
Ariosto
invita
pone
come
la
codesta
ben
coHoca
dice
in
all'inerzia,
e
140
SIMILITUDINI.
condurre
Nel
le
similitudini,sia
sue
nomia
da
inventi, sia che le derivi
le riproduca
fìsocon
nuova
è riputato insuperabile. Nelle
poche
che
le
che
altri
e
inventò
mostrò
che pare miracoloso.
della
Storia
Letter.
che resta
Acqua
da
ch'esce
Ermi. Giudici, u,
bollire,ove
un
Borea,
che
Anteo
(V.
xxi, 16.
che
Amante
113.
xxni,
12.
(Yirg.,jEn., vili, 21). vm, 71.
134.
xvm,
poi ch'è rotto il ritegno,
all'impeto marino
(Orazio,i, 3), e pino
saldo
Acrocerauno
stretta,
x,
102).
che sgorgano,
Acque
di bocca
vaso
Ita!., II, 100.
fredda,
l'acqua
senta
Giudici,
dal sole
percossa
contro
di
ardire
un
Emiliani
sente
sorge
aprire il chiavistello, xxxn, 74.
più fiero dalla percossa
sempre
arena.
ix, 77.
Api che vogliono mutar
regno, xx, 82.
vobis
Ape che rinova, e non per se, il mele (Sic vos non
mellificatis
apes. Yirg.).xliv, 45.
Aquila che adugna la biscia (Yirg.,JEn., xi, 751 ; Ov., Met.,
iv, 104; Omero, IL, xn, 244). x, 103.
che porta nell'ugna torta
altro augello
colombo
o
(Aìn.,ix, 563). xi, 20.
che
ad
rapisceun
pollo,xxvn, 89.
fulmine. (V.Ariosto,nel
Aratore
stordito dal
Alberto
Pio),i,
Arbore
troncato, che
Arco
ben
65.
radice, v, 23.
dalla
torna
composto di
fino
acciaio, xxiv,
Argento, dagli alchimisti detto mercurio,
Aspide che
Assedio
non
Augello incauto
{Ov.,Met.,
xi,
(Mn.,
che
3). xxiii,
dà
che
439). xlv,
di
xv, 70.
petto nella ragna
il falcone
spogliagli arbori,
grifagno,xxv,
xvi,
19.
75.
o
nel visco
105.
Augelli stormo, veduto
Autunno
v,
103.
(Salmo 57, 4).xxxn,
vuole udir l'incanto
di città
esametro
carme
75.
12.
141
SIMILITUDINI.
Avaro, col
nel tesoro,
cuore
34.
xlv,
Avorio, sparso di bianca grana {JEn.,xn, 372). x, 98.
{Purg. xxx,
Bambino, quantunque battuto ricorre alla madre
43;
xxxi,
Barbaro
Belva
ondeggiantia
viene
or
Biscia
il
sopra
vista da
ventolino
un
lito,or
71.
22.
(Mn., ix, 793).xvm,
mobile
maggio, e mare
{Ov.,Ep., xiv, 39).xvi, 68.
va
di
pastore,xlii, 7.
un
da
drappello,pesto
Cacciatore
xlv,
mosse,
cacciata per le selve
generosa,
Biade
che
64). xliii, 92.
sulle
(cavallo)
scagliatosasso,
38, 39.
xm,
pescatore,ix, 55.
e
che attende
al
il cignale,
ix,
varco
73;
/
Cinque Canti,
in, 84.
che
lepre,x, 7.
appende nell' alpino castello
che
lui uccisi, xv,
Cane
la
segue
pellidegliorsi
le
50.
che
saltella intorno
il
padrone, i, 75.
alle prese, n, 5.
due
cani
che
dà
cui
sia intercetta
alla fiera, vili, 33.
la caccia
lepre o volpe,xii, 36.
lupo, xvii, 88.
spinto addosso
al
che
porco,
assalta
un
62.
xxiv,
arida, xiv, 48.
Canna
(Infi,xm, 40). vi, 27.
Cervo ferito {Mn., iv, 72). xvi, 3.
Cielo di primavera,pioggiosoa un
tempo e sereno,
xi,
al
varco,
Cinghialeche ruinoso scende atteso
ix, 73.
cacciate dai venti (jEn.,n, 138).xlvi, 111.
Colombe
Ceppo
che
Condannato
ricevuta, xlvi,
Cornacchia
stride al foco
a
morte;
sua
allegrezzaall'annunzio
che
che
Corridore
meta,
xv,
Diana
si
dietro
mena
ultimo
impaurita
or
qua or
95). iv, 43.
lascia le
mosse
ed
là il cane
in
arriva
primo
secca
alla
che
fugge dal pardo {Or.,i, ode 23
a
34.
che
Erittonio
esso,
grazia
28.
Damma
Cloe),i,
della
65.
66.
(Morg. Maggiore, xxiv,
arena
da
fa di sé bella mostra
inventore
del
,
le deformità
de' suoi
cocchio
,
{JEn.,i, 114).i, 52.
per coprire sedendo
piedi,xxxvii,
,
27.
in
142
SIMILITUDINI.
Euristeo
al
(Petr.,Trionfo,Morte,
dell'alimento
mancar
che
vi,
160).
v.
Y altra face, xi, 47.
accende
discende
che
Falcone
che
discende
che
tra i
Filomena
dall'incendio,
ripone
frutto
fiori,e fanciulla
che
turture
e
(Mn.,
logoro,xliii,
a
Famiglia esterrefatta
Fanciullo
l' anitra
veduta
maniero,
Falcone
l'anitra
incontro
colombo
o
(Par.,
96.
33). xxiv,
Falcon
n, 38.
ferire,
per
venirsi
vede
che
xlv,
(Mn.,
85.
xxiv,
xix,
Ercole
ad
imposte
39.
800). xxxiv,
Face
fatiche
Giunone,
e
si
720). xlix,
xi,
50.
63.
89.
xx,
vii, 71.
maturo,
fra i suoni
le danze,
e
xvm,
lagnano (Yirg.,Geor.,
iv,
112.
512).
39.
Fiore
IL, vm;
Yirg.,Mn.,
che
piova d'estate,
colore
Foglie che
quando
dal
Fulmine
che
che
Fuoco
vi,
vi,
15.
de' venti, xlv,
murmurar
112.
imputridito,
vii, 71.
Frutto
Met.,
al
mare
e
(Ov.,Fasti,
xvi, 75.
Foglia volubile (Ov.,Epist.,v, 109).xxi,
Fronde,
(Omero,
108.
è tolta
ramo
d' autunno,
cadono
xxxn,
umore
153.
435; Catullo),
xvm,
ix,
rivive,a
Foglia,suo
149).xxxn, 47.
di soverchio
gravido
reciso,papavero
cade,
tutto
coli' esca
466). x,
Gatto
che
Giardino
ix, 8.
abbatte,
e
102.
xxxvn,
colle
spiche mature
col
topo, iv, 22.
(Georg.,ni, 68; Ov.,
11.
scherza
veduto
nell'
aprilee
riveduto
nella fredda
stagione.
26.
xlv,
Gru
che
corre
e
s'alza,
poi
n,
49.
Incendio vicino, xvi, 88.
dalle finestre,al
famiglia esterreffatta che si periglia
pericolo dell'incendio,
Infermo, acceso
che si
xxvin,
89.
xx,
di gran
volgeor
su
l'uno
90.
disperato,
xxx,
sete,
2.
or
xxv,
40.
sull'altro lato
(Purg.,vi, 149).
143
SIMILITUDINI.
Lavoro,
che
uomo
vi si affretta, xlv,
Legno soperchiatodall' acque,
in alto
percosso
xxi,
contrarli
venti
xl, 29.
(Teb.,i, 296).
53.
che
arido
s'accende,
Leoni
o
Leone
cacciato per le selve Nomade
che
tori
si danno
impasto (Mn.,
sulle
tolto
Leonessa
Levriere
che
dal bue.
Lepre cacciata, xu, 87;
Lupo reposto che attende
i, 15, 29). iv, 25.
che
porta
via
78.
xxvi,
chiusi in
la fiera, xxxix,
insegue
120.
gabbia, xvm,
14.
10.
17.
xxv,
alla macchia
il
capriolo(Or.,Odi,
agnello; aquila neh' ugna
un
22.
(Mn., ix, 339).xvm,
151.
indomito
tauro
e
petto,i, 62.
di
297).xvm,
ix,
corna
103.
xxvi,
visto il torello, xvm,
torta
un
xi, 26.
colombo,
che
il
paventa
non
dell'agnelle(Yirg.,Ed.,
numero
78.
vii),xu,
mastino
o
che vede
Mare
giunge
al bue
lasciato morto
preda, xxxvii, 95.
che piansemorto,
d'improvvisoil figlio
dai cani
sorpreso
Madre
eh' ultimo
dai
37.
villani, xiv,
colla
i, 53.
tempestoso, xl, 29.
[Orlando Inn., i, 16).n, 8.
al ladro, e poi si racheta
di Vulcano
Martello
Mastino
o
del nocchiero,
paura
da
mare
79.
che si avventa
con
pane
139.
cacio, xx,
che
che
il ciottolo
morde
1' ha
colpito(Inf.,vi, 28).
78.
xxxvii,
sotto
Medico
il feroce
alano,
con
ferro
che
cura
xlvi,
e
158.
fuoco, sebbene
offenda
da
cipio,
prin-
giova da poi.vii, 42.
Mina
che
Minatori,
scoppia,xxvi,
xi,
38;
xlvi,
24.
136.
(Inf,xvii, 47). x,
dei
che assalgonole reliquie
Mosche
(Omero, IL, xvi).xiv, 109.
col mastino
Mosca
Nastro
purpureo
dalla
sua
che
divide
Alessandra).
tela
105.
convivii
o
vasi
rali
pasto-
camato
d'argento, xxiv, 66. (Ri-
144
SIMILITUDINI.
sospintadal
Nave
100.
33.
n, el.
(Ov.,Am.,
nocchiero
senza
pigliaporto, x,
venti, xxi,
dai
combattuta
che
vento
9, v. 31). xxxn,
del nocchiero,
soperchiatadall'acque,
paura
a' venti tiepidi
meridionali
Nevi che si disciolgono
46.
; Ov., Mei., x, 660). xxxvi,
Nibbio che fura i pulcinidalla chioccia, il, 39.
xix
col
caggendo assorda
Nilo
che
Nocchiero
minaccioso
il serpe
pastore contro
Nomade
29.
xl,
(Odiss.,
xvi, 56.
suono,
venire
vede
62.
che
il flutto, xli,
gli ha ucciso
24.
il
figlio.
xlii, 7.
improvvisa che cuopre la faccia
da
pregna di pioggiache ascende
Nube
che
Ombra
Onda
che
vien
cui sieno
Orso
condotto
valle, xi, 35.
oscura
(Cat.,Car., 64, v. 270). xxiv,
i figli
{StazioTeb.).
xix, 7.
involati
le fiere che
per
100.
all'apparire del sole, xlv, 36.
meno
sferza il lido
Orsa
del sole, xxxn,
non
l'abbaiar
teme
9.
dei cani.
xi, 49.
Parde
tornanti
i cervi, xxxix,
Pastorella
dopo
vergognose,
di
aver
invano
inseguito
69.
timida,
veduto
il
serpente (JZn.,Yirg.,n, 379;
Ov., Fasti, 11,311).
i, 11.
Pescatori,presso
Pianta
12,
a
giovane che
Volano
(Iliade,
xvi).ix,
in morbido
cresce
45). vm, 69.
Piante dell'Appennino,
stelle del
(Or.,Ode,
terreno
i,
v.
Pino
duro
incontro
Borea
a
Po, cresciuto dai fiumi che
xxxvii,
cielo innumerabili,
(JEn.,iv, 440). xxi, 16.
tributo (Mn., n, 496).
glirecano
31.
Pollo, delle cui interiora si ciba falcone od
Porco, preso
dall'orso
Silvestro tra
Quercia
antica
Ramarro
che
Rane
percosse
e
Razzi
xxix,
56.
dal
attraversa
da
cauto
la via
(Inf.,
xxv,
arciere, ix,
60.
velocità, xxi, 9.
che
astoro.
lupo, xn, 77.
le palustricanne,
xiv, 120.
scoglio,xlv, 83.
o
62.
Reo
xiv, 99.
92.
disarginato,
xl,
v.
65.
si avvicina
al
supplizio,
n,
11.
79). xvm,
/
36.
Cinque Canti,
146
SIMILITUDINI.
all'improvviso,
allacciato
Toro
infuriato,
ch'abbia
tori
due
la
eh' è
vinto,
delle
Georgiche,
Trota
Turbine
a
che
di
Vento
che
(JEn.,
ii,
che
135).
che
quello
libro
terzo
vivi
110.
x,
da
i
72.
uccelli,
primi
cui
14.
xxxix,
l' acqua
67.
ix,
esce
a
fatica, goccia
113.
xxm,
turbinoso
(Catullo,
rosa
il
mette
vii,
625).
99.
xxiv,
72.
xlv,
alla
(Theb.,
piede
incauto
39-47).
lxii,
il
sopra
i,
serpente
42.
(JEn.,
32.
xxxix,
Villano
nel
di
63.
xxiv,
simile
Viandante
(La battaglia
110.
xxvn,
99 ; xlv,
xxiv,
625).
vii,
il tuono,
Verginella
Virgilio
14.
xvni,
il dolore
e
primavera,
fiume,
crescendo
va
dopo
378).
nel
stretta
alpino,
che
li,
gonfi di
porta
bocca
goccia (Theb.,
da
asciutto,
ora
impetuoso,
Uccellatore
Vaso
gonfio
scaglione
o
111.
xxvn,
il ritirarsi
e
lionessa.
52.
torrenti
due
giovenca,
mirabilmente
xxxix,
ora
d'antica
223).
v.
caccia,
Torrente
la
giovenca,
descritto
è
42.
x,
gabbia
in
perduto
per
27.
vi,
19.
xvm,
salvatico, rinchiuso
di
140).
cigola (Inf., xm,
che
Tizzo
ripari
pon
al
comincia
che
fiume
trapelare
111.
xxvi,
ignudo
mezzo
al
corre
pallio
rosso
(Inf.,xv,
121).
i,ll.
villani
Villana
Vite
s'azzuffano
ch'ode
bachi
dai
trae
incolta
Volpe
Fav.).
che
che
in
orto
il
(Omero,
le
spoglie,
bagnate
(Catullo), x,
figlio gridare
II., xii).xxm,
xxxiv,
83.
88.
9.
dal
dell'aquila [Esopo,
nido
ii, 44.
che
cade
co' suoi
nati
in
bocca
al
cane,
xxvn,
27.
147
FLORILEGI.
dichiarati
del Furioso
toschi
nuovamente
alfabeto.
Napoli Sultzbach, 27
raccolti per
e
vocaboli
mila
cinque
utili e necessari
che
oscuri
men
non
di
Fabrizio,Vocabolario
Luna
bre
otto-
,
1536.
dei
Discrittioni (sic)
comparationi
Dichiaratione
d' allegorie,
d' historie
Epildelle
Dimostratione
tempi
luoohi
e
et
—
—
elocuttioni. Nella
teti et alcune
Varie
et delle
et altre cose
si
degne
può
di memoria
:
1544.
sì del
dell'Ariosto
giorno
,
stagionideW
comodamente
del
Giuntina
descrizioni
bellissime
della notte
come
—
anno
delle
proverbi,sentenze,
gegno
qualiciascun destro in;
Nell'edizione
servire.
Giolito di
Venezia, 1544.
espositionedell' Historie,Favole, Allegorieet de Vocaboli
V
che
difficili,
delle
con
neW
Orlando
Comparationi
le Citationi de'
si contengono....
Furioso
et Annotationi
luoghi dall' Autore
aggiunte,
nuovamente
imitati.
tione
Dimostra-
del
Nell'edizione
Valvassori,detto Guadagnino, 1561.
Dolce
L., Modi
volgar lingua, con
e
diversi
Ferrazzi
Liriche
e
{figuratie
un
discorso
voci
scelte ed
del medesimo
elegantidella
sopra
Jacopo, Fraseologiadella Divina Commedia
della Gerusalemme
voi. i, di pag. 794,
Bolza
Giamb., Manuale
Liberata,
del
sec.
xm
e
con
xiv.
i confronti
—
Manuale
Ariostesco.
per ciò che
storia,la geografia,la mitologiaed
saper
commento
subito
delle
se
una
del
parativi
com-
tesco,
Dan-
Bassano, Pozzato, 1865.
Venezia, H. F. Mùnster
edit.;tip.Visentini,al Commercio, 1866, in-8,cxn-384.
È un eccellente Manuale
del Furioso.
Lo si può
per
e
Alighieri,
aggiuntaviquelladel Petrarca,
degli altri rimatori
completo
menti
muta-
a
Venezia, Sessa, 1564.
dell'Ariosto.
ornamenti
di Dante
Furioso
a
voce
fu usata
dal
un
la
lessigrafia,
Basta aprireil libro
poeta e in qual ma-
riguarda
altro.
dire
la
148
FLORILEGI.
ammannito,
e
vi
che
e
il
frutto
con
cercare
si
meritano
preposte,
son
presentiil destro,
attinse
latini
in
vengono
dissertazioni
grande aiuto
meraviglioso poema.
Né
di additarci
alle
dagl'italiani. Alla
tolse
o
lode le molte
pur
le fonti
è nudamente
rivelino l'evidenza
ne
luoghi eh' egliimitò
i molti
e
,
ci
pellegrini
e
che
proposizioni
in
ma
proprietà.E
la
reconditi
de' modi
il tesoro
Nò
niera.
da'
che
chi vuol
a
gli
ove
manca,
quali l'Ariosto
poeti e prosatori
fine dell' opera
v'
due
anno
vole
ta-
genealogiche;quelladegliEstensi,ricca di note erudite,
e
quella de' principalicavalieri cristiani e pagani dall' autore
introdotti nel poema.
Aggiunse da ultimo una carta geografica
che
ci indica
per
terra
da
per aria ; nel secondo
e
Ruggiero nel
Metaphorae a
dilae
Ludovico
primo viaggio
suo
quelle percorse
aria.
Areosto
Dyonisio.
nel
aria ; di
per
viaggioper
suo
D. Antonio
a
da Astolfo
regionicorse
le
latinitate red-
numeris
sub
Veronae, apud Angelum Tamum,
1599.
Bellezze
del Furioso
Toscanella.
di Lodovico
Ariosto
Venezia, de' Franceschi, 1574.
Camilli
ed aggiunti
Camillo, Epiteti
ediz. de' Franceschi, 1584.
Croce
Giulio
del Furioso.
Monti
Cesare, Ricercata
gentissimo
di tutte
maestrevolmente
le bellezze
tutti i suoi
che
pone
nella
esempii del
gran
Lodovico
erasi
fatto
il diritto di
por
insieme
dei
patrimonio
gran
scritti,son
Frutto
prò per
le
di questo
ingemmare
vazioni
importantiosser-
Proposta
ad arricchire
della nostra
con
favella di cui
e
al riformare
mano
Achille
comune.»
et sententiosi
Ariosto, et
raccolti
cavato
spogliodili-
uno
propugnatore, allargandone i
ristretti limiti di Toscana, la quale voleva
negato
Lodovico
fece
del Furioso.
il tesoro
vindice
fuori
morali
Monti
famosa
sua
confini
Versi
gentilissima delle bellezze
Vincenzo
«
—
spoglio,oltre l'averne il Monti
di tutti è
dall'Ariosto. Venezia,
usati
Bologna, Cocchi, 1607.
Vincenzo.
il Monti
Orazio
scelte da
di
molti
perché in
di
lingua,che
pur
Monti.
Dante,
altri autori.
essi si
la
del
Per
Petrarca,
utilità
può imparare molte
di
M.
comune
cose
utili.
Venetia,1544.
Sentenze
tratte
dalle
liani,
poetiita1831.
Milano, Schiepatti,
principali opere
Dante, Petrarca,Ariosto
e
Tasso.
de''quattro
149
FLORILEGI.
e
dei quattro classici
comparazioni
Ariosto
L.
ed
dalle
evidentissime
primi quattro secoli
Firenze, Tofani, 1872.
deriva
dini
similitu-
I
Ital.,u, 211.
Letter.
della
dott.
e' impressionano i sensi.
Iliade
nel?
Vincenzo, Le Similitudini
Inàma
Rivista
che
cose
dal
ordinata
Caterina, L'Ariosto
Franceschi
Ferrucci
Bocci.
Ippolito
trarca,
PeAlighieri,
poeti,Dante
eseguita ed
Tasso
T.
e
Bizzari
Anacleto
massime, concetti sublimi, similitudini
di sentenze,
Raccolta
e
nell'Odissea.
classica,gennaio-aprile1877,
Filologicad'istruzione
p. 277-376.
L' Inama
pur
mostra
tutti i
come
Virgilio
sovrattutto, l'Ariosto
il Tasso
INSPIRATI
SOGGETTI
L'isola
ed
grandi epiciposteriori,
DAL
largamente
FURIOSO.
di
Alcina, tragediadel co. Fulvio
1636; Soliani,1646; Venezia, Giunti, 1646.
delusa
Alcina
1725
in
Venezia
172o.
Poesia
teatro
di Antonio
eli
Marchi,
Dramma
veneziano.
Dramma
Maga.
recitato
di Tommaso
in S. Pietro
di
1726, nel
Bologna,
m.
nel
teatro
di diversi.
d'incerto, musica
—
ganista
Ottavio, or-
Yernizzi
del 1649.
settembre
—
drammatiche
gl'intermezzinell'opere
il Giacobbi, musicò
bolognese Silvestro Branchi.
Angelica
Paolo
Bissari.
R. Teatro
D'incerto
Dramma
India,
in
Vicenza,
Angelica nel Catai.
nel
Musica
—
l'anno
Angelica legataallo scoglio(1623).
del
Modona,
veneziano.
Formagliari di Bologna. Poesia
Dopo
Testi.
rappresentato l'anno
S. Cassiano.
Venezia, Rossetti,
Ruggero.
nel
Albinoni,
Alcina
da
vi attin-
—
di Milano,
eredi
per
sopra
co.
Pietro
Amadio, 1656.-
Melodramma
l'anno
recitato
Milano, Pandolfo
1702
Malatesta, 1702.
autore.
Angelica vincitrice d' Alcina, Festa
la
musica, del
teatrale
rappresentata
Favorita,
grande peschieradell'Imperiale
solennizzan-
150
SOGGETTI
dosi la nascita
di
Leopoldo
di Modena.
Angelica.
Yedoa, veneziano,
Medoro.
Bradamante.
di Venezia
Paolo
Milano, Candi, 1658.
vicentino.
Musica
—
di
Poesia
di
muele
S. SaCarlo
nel Teatro
Metastasio.
de' Ss. Gio.
Venezia, Valvasense, 1650;
—
Poesia
—
teatro
di Pietro
recitato
1650.
l'anno
Reggio
Lampugnani.
Melodramma
—
Dramma
—
Giamb.
di
Musica
—
di
GioseffoFux.
Venezia, Rossetti, 1738.
di Venezia.
Angelica e
Parìati
rappresentato nel
Dramma
—
1716.
d'Austria, l'anno
di Pietro
Gian
di
Musica
—
FURIOSO.
Arciduca
Ghelen, 1716. Poesia
Vienna, Van
e
DAL
INSPIRATI
del
Pietro
co.
di Francesco
Paolo
Bissari,
Cavalli,veneziano.
Opera, Venezia, Bassaglia,1747.
Di
Luisa
Bergallì
Gozzi, veneziana.
Bradamante
—
Azione
Ruggero.
e
di Modena.
III duca
accademica, rappresentata dai Convittori
1780.
Collegiodei Nobili,l'anno
Carlo
di Venezia
di Adriano
di S. Giov. Gri-
Venezia, Nicolini, 1688.
1688.
l'anno
Morselli.
—
Gabrielli,
di Domen.
Musica
—
del ducale
Soliani,1780.
Modena,
recitato nel Teatro
Dramma
Magno.
sostomo
Poesia
Ercole
Ad
—
veneziano.
Roma,
toboni.
de'
Musica
—
Parole
di
Rossi, 1729.
di Giov.
l'anno
Pinamonte
—
1690
Poesia
Bassani.
Ginevra, principessadi
villa
di Pratolino
dott. Antonio
l'anno
Salvi
S. Giov. Grisostofho
titolo di
musica
nel
Ariodante;
di Gius.
1736,
con
di
Torriani.
nel Teatro
Giulio
di
musica
per
del
Cesare
presentato
rap-
signor
Ferrara, Pomatelli, 1690.
Scozia.
—
recitato
Dramma
1709, Firenze, 1709.
nella
Poesia
—
—
di
in S. Samuele
e
—
In
di D.
Ginevra, Tragedia
nelli,1638.
di Venezia
Firenze, nel Teatro
Antonio
di Fr.
co.
Grazzini.
Lucignano.
Riprodottonel Teatro
Venezia
negli anni 1716 e 1717,
Sellini.
musica
di
Dramma
—
Ferrara,
—
di Giamb.
Musica
—
Scozia.
in
Bonacossi.
Musica
Costami.
Cressoni.
Ginevra, infanta di
Ot-
del card. Pietro
Poesia
—
nel
1733,
della
del
di
col
con
Pergola,
Vivaldi.
Cerati, vicentino. Venezia, Pi-
Ginevra
di Scozia, Musica
Ginevra
(la),Tragedia
canto
dell'Ariosto.
v
le
Mayer.
maestro
Giov.
di
Fra
—
del
151
FURIOSO.
DAL
INSPIRATI
SOGGETTI
Pindemonte,
tragediedel
dal
tratta
Pinderaonte.
nezia,
Ve-
1796.
Isabella
U
Archieri.
Gius.
di
prologo e
Rappresentato a Londra
Zerbino, Dramma,
e
la
Isabella,detta
Perez, tradotta
dallo
con
Constante
Muger.
spagnuolo da
4 atti.
nel 1710.
d' Ivan
Comedia
—
Calò.
Tomaso
sica
Mu-
—
Roma,
scardi,
Ma-
di
faello
Raf-
1638.
la Donna
ovvero,
Costante.
più
Commedia
Napoli,De Bonis, 1697.
Bartolammei, già Smeducci,
Tragedia di Girolamo
fiorentino. Roma, Cavallo,1632; Firenze,Nesti, 1655.
Tauro.
di Leone
Cortesia
Ariosto, ridotta
in
e
di
favola
Ruggiero,
Commedia
scenica
Giovanni
da
di Lodovico
Villafranchi.
Venezia, Ciotti,1600.
di Leone
Cortesia
di Fiorillo
di
Ruggiero, con
Silvio,Soggetto cavato
e
ridotto in stile rappresentativo.
Milano,
e
Medoro.
Dramma,
—
di Toscana
Duca
per
Ariosto
Malatesta,1624.
all'Imperiodi
l'elezione
Gran
del
Ferdinando
Ercole, 1668.
II.
Poesia
—
di
Salvadori, fiorentino.
Andrea
Dramma
Aureli.
da Lodovico
rappresentato nel Palazzo
Firenze, Cecconcelli,1623; Roma,
l'anno
di Rodomonte,
la morte
1658.
—
recitato
nel
Venezia, Nicolini
Musica
di
Tragedia
Teatro
dei Ss. Giov.
1658.
—
Poesia
,
di
e
Paolo,
Aurelio
Fr.^Luzzo.
del card. Giovanni
Delfino.Roma, Salvioni,
1733; Padova, Cornino, 1733.
Medoro
,
Bonarelli
Roma,
Innamorato,
della
tragedia
Rovere, d'Ancona.
di lieto
Ancona,
fine, di Prospero
Salvioni, 1623;
Moneta, 1648.
di A. Colla,napolitano,
Olimpia. Tragicommedia spirituale
1605.
S.
Napoli,Scorriggio.
Olimpia vendicata. Dramma
Angiolo di Venezia,l'anno
rappresentato nei Teatro di
1681. Venezia,Nicolini,
1681.
—
152
INSPIRATI
SOGGETTI
Aurelj,veneziano.
di Aurelio
Poesia
FURIOSO.
DAL
Musica
—
di D. Domenico
Freschi, vicentino.
di
Il lamento
card, de' Medici,
Stefano Rossetti, Musico
di
Olimpia
basso
alto
canto
tenore
del R.°
quinto. Venezia,
e
Scotto, 1567, in-4.
Parole
—
la Gelosia
ossia
L'Orlando,
Capeci Carlo Sigismondo.
di
De
Roma,
pazza.
Rossi, 1711.
Musica
—
di Domenico
Scarlato.
Orlando
Furioso.
di S.
nel teatro
1713.
Ristori.
Alberto
nel
Grazio
Venezia,Fenzo,
Musica
—
1727.
Poesia
—
La
mutazioni,
del
carnovale
1746,
1725, Mantova, Pazzoni,
nel
di S.
teatro
Pollaiolo.
Angelo. Venezia, Rossetti,
Braccioli,ferrarese.
Musica
—
Vivaldi.
Poesia
forsennato.
Napoli,Roncagliolo,1624 e
L'Orlando
Perillo.
del maestro
molte
con
nel
Orazio
d.r Grazio
del
A.
del maestro
Mantova
del maestro
Venezia, nel
in
setti,
Venezia, Ros-
Musica
—
tarsi
rappresen-
1746.
Rappresentatoin
1725.
Braccioli.
Giustiniani,a S. Moisè,
teatro
del 1713.
Riprodotto nel 1714,
—
da
musica
per
Angelo, l'autunno
di
Poesia
Dramma
—
scenica
—
pazzia d' Orlando
di
Marcantonio
1642.
di Domenico
Lalli.
Venezia, Rossetto,
1728.
La
d' Orlando
pazzia
Rovere, d'Ancona.
del
Opera
—
Prospero
co.
recitativa
Venezia, Salvadori, 1635; Ancona,
Il Furioso.
Fusi, 1843.
la
—
Al
—
Tasso
—
Di
Poesia
di
dal Donizzetti.
casa
—
in
Roma,
Abitò
il Furioso
vi compose
Milano,
fu
posta
Gaetano
e
il
nizzetti
Do-
Torquato
lirico di Quinault.
Roncisvalle. Mermet
a
Il Rodomonte
Angelo
E
azioni.
Q. R.
Dramma
Orlando
—
4
in
Salvioni,1647.
musicato
In questa
della
in musica
78, via delle Murate
Bergamo
S. P.
Roland.
—
n.
seguente inscrizione:
—
S.
Melodramma
Bonarelli
A.
sdegnato, Dramma
Venezia, l'anno
del d.r Grazio
Gasparini, lucchese.
canto
recitato
e
pianoforte.
nel Teatro
di
Venezia, Rossetti, 1714.
1714.
Braccioli.
A
—
Musica
di
Michelagnolo
154
Selvaggio.Venezia,
Guidon
Antonio,
Legname
FURIOSO.
DAL
INSPIRATI
SOGGETTI
Bindoni-
Pasini, 1555, iu-8.
xm.
Venezia,
in- 12.
Fascina, 1649,
Marco,
Bandarini
Selvaggio, C.
Guidon
Pietro, Bel
Michiele
Mandricardo
Vinegia, Bin-
innamorato.
doni-Pasini,1535, 1542.
Due
Marco,
Bandarini
Vinegia,1530,
Pietro,
Aretino
s.
e
Marphisa
rata.
innamo-
primi canti di Marphisa, s. 1. ed a.
di Marphisa. Vinegia,Zoppino, 1535,
Due
Marfisa, Canti
di
Danese, Dell' amor
xm.
Venezia,
Franceschi, 1562.
Dragoncino
Gozzi
1545.
Carlo, La
Marfisa bizzarra,
(Venezia),Colombani, 1772,
Palombi
Orlando
Giov.
I
amori
1828.
Olivieri,
Roma,
Ariosto.
primi
l'
del-
in continuazione
coronato,
dell'immortale
Maria,
faceto. Firenze
poema
in-8.
Gaetano, Il Medoro
Furioso
Avanzi
Venezia, di Viano,
Giamb., Marfisa bizzarra.
1531, 1532, e
d'Orlando, poema
citato
Mazzucchelli.
dal
Lodovico, Le prime imprese
Dolce
canti.
xxv
della
del
Vinegia,De Ferrari,1572, in-4.
Letter.
Oldoino
de'
di
primi canti
1538; Vinegia,Valvassori, 1543.
Cataneo
De
canti
stamp.
n.
Tre
1537
primi
—
Co.
Orlando,
in
V.
Canello, Storia
xxi
canti.
Ital.,p. 125.
prevosto Ercole,
V
Orlando, in
Venezia,
Franceschi, 1598.
Tromba
Francesco, La
Perugia, dal Leone,
Il secondo
Baiardi
de
Orlando
innamorato.
1525.
libro della
Andrea,
Bragha
La
Bragha de Orlando.
Tromba
d'Orlando,
Perugia,1527.
1551. (Doni, seconda
libreria).
Asinari
Federico, Dell'Ira
d'Orlando,
Torino,
libri tre.
Prato, 1595.
Filauro
Bagnoli
Giamb.,aquilano,Orlando
Pietro,
Orlando
savio.
savio, poema
in
xv
canti.
e
le
imprese
nuove
del
di
la coronazione
fine
in cui descrivonsi
Ariosto, poema
Lodovico
di M.
dell' Orlando
Giamb., Continuazione
Marchitelo
in
Orlando
co.
155
FURIOSO.
DAL
INSPIRATI
SOGGETTI
Furioso
le avventure
difesa di
Angelica
in
,
Medoro,
in
poema
canti. Venezia,
ix
Bassaglia, 1785.
Vinegia,da Sabbio,
1520.
Ermolao, La
Barbaro
capitoli.
in 8
(TeofiloFolengo),Orlandino,
Pitocco
Limerno
di Orlando.
morte
Venezia, Garbo,
1807.
Graziano
mila
venti
con
Giulio
santo. Vita
Cornelio, Di Orlando
Cristiani, uccisi
Roncisvalle
in
Morte,
e
dal
cavata
,
Catalogode' Santi, libri otto. Trevigi,Deuchino, 1597; Venezia,
1609; Venezia, Imberti, 1659.
Pietro, Quattro canti
Civeri Giovan
Venezia, Zoppino, 1595.
di Ricciardetto
Il Tosi
—
sei altre
novera
ne
morato.
inna-
edizioni.
Forteguerri
Nicolò
1738,
(Venezia),
Tadini
xu
in-4 gr. Se
molte
fecero
ne
Luigi, Ricciardetto
ammogliato
,
Parigi
edizioni.
poema
comico
in
Crema, Ronna, 1803.
canti.
Ettore, Rinaldo
Baldovinetti
Bart.
Michelagnolo di
cita 23
Ricciardetto.
(Carteromaco),Il
di F.
Adì
appassionato.Fiorenza,
xi
1533.
di octobre
per
Il Tosi
edizioni.
Marco
Cavallo
Rinaldo
Furioso.
(Tromba Francesco, di Gualdo di Nocera),
pino,
Vinegia,Bindoni-Pasini, 1526 e 1530; Zop-
1530.
Libro
secondo, Zoppino, 1531.
Brunossi
Possente,
Contrari
Daniele,
Rodomonte
dopo
la
Lo
Bei
spiritodi Rodomonte,
successi, delle
repulsa,ch'ebbe
nozze
1542.
dell' orgoglioso
daBoralice;
Canti
due.
Venetia, 1557.
Teluccini
poema
in
xx
Opera
di Rodomonte
Mario, Le pazzìe amorose
canti. Parma, Viotti,1560.
nova,
del
superbo
Re
di Sarza
signorezzare Linferno,poemetto di79
in-8;Venetia,ad
instantia
di Fontaneto
Rodomonte
stanze.
di
secondo,
Senza
che
volse
luogo,1532,
Monfera, 1532
e
1534.
156
Cristoforo, Stanze
Scanello
Venetia,1543,
Chiabrera
in
Canti
di
nome
canti in
x
taglia.
quattro di bat-
vassore
stamp.; Venetia,Val-
Gabriello, Il Ruggiero, Poema,
Guasco, 1653
seguito alla
materia
del
in versi
sciolti,
Furioso, Genova,
1656.
e
Galluzzo
Hucher,
Tintinazzi,1582.
Ruggiero,
senza
di Rodomonte.
la morte
sopra
Guadagnino, 1544.
detto
diviso
Il
Bartolommeo,
Horiuolo
In
FURIOSO.
Grandi, 1562; Orvieto, Rosati
de'
Fermo,
DAL
INSPIRATI
SOGGETTI
Cesare, Il Ruggiero, in
xi
canti.
Ferrara, Bughlat-
1550.
Costo
Tommaso
Il
pianto di Ruggiero. Napoli Cappelli,
,
,
1582, in-4.
Cittadella
Cesare, Il Ruggiero, poema
eroico-comico.
rara,
Fer-
Rinoldi, 1775-76.
Pauluccio
Sigismondo,Continuazione
la morte
con
di
Pescatore
de
materia
generose
Trino
di
V Ariosto, con
Furioso,
di
morte
Ruggiero,
di tutte
ogni riuscimento
lui proposte
continuata
le
alla
imprese
Comin
fornite.Venezia
Monferrato, 1546, 1548, 1549, 1550 e 1551, 1557.
La
Paolo
Orlando
Ruggiero. Vinegia, da Sabbio, 1543.
Giamb., La
da
di
vendetta
di
e
da
non
,
Ruggiero, poema
in
xxv
canti.
Venezia,
Gherardo, 1556, 1557.
Dolce
Lodovico, Cinque primi canti di Sacripante.Vinegia,
Bindoni-Pasini,1535; Perugia, 1536.
Il
Sacripante in
x
canti.
Vinegia,Bindoni-Pasini,1536;
Vinegia,Zoppino, 1537.
Croce
cento
Giulio
nel quale si narra
Cesare, Diporto piacevole....
avvenimenti....
accordati
coi fini di cento
Bologna, Cochi, 1614.
Giudicciolo (da Levanzio), Antidoto
in due
libri
cavati
dall'Ariosto
con
le
della
stanze
Gelosia
Novelle.
sue
del Furioso.
distinto
Brescia,
Turlini,1565.
Horiuolo
Bartolomeo, Le semplicitàovver
erranti
descritte per
contenute
lui in
nel
Furioso:
lingua di
contado.
et
valieri
Ca-
gofferiede'
raccolte
tutte....
Venezia, Vidali,s.
a.
et
SOGGETTI
Il
«
ingegni della
al secolo
delle Fate
Regina
al xix,
al secolo
e
1'Oberon.
Il Furioso
letteratura
europea.
e
a
»
il
Byron
nella
tiene
dunque
quattro de' più nobili
lo
europea,
fra loro
il Voltaire
nel
nella
Spenser
Giovanni
Don
simpaticigeniidelle
il Wieland
Pulcella,
un
due
nel-
alto nella
bene
luogo
e
Carducci.
Erotiche.
Epistole
xvi,
i due
xvm
nazioni
avverse
letteratura
157
FURIOSO.
diversi
Furioso, inspiròa tempi
universali
più
DAL
INSPIRATI
Antonio, Epistoleeroiche
Bruni
—
poesie.Milano, 1626; Roma, Mascardi, 1634.
tolte dal Furioso : Fiordispina
Tre
di queste Epistoleson
Brandimarte; Olimpia a Bireno; Angelica ad Orlando.
Uries d. Pietro, Saette di Cupido,Elegie.Napoli,
Casaburri
1685.
L'
—
elegiaxx
di Alcina
ha per titolo : I clamori
Ruggiero.
FilippiMarco, Epistoleheroide.
donata
abban-
da
imitazione
scritte ad
nominati
nel
Furioso,
ecc.
dieci lettere
Ovidio
da
amatorie,
diversi personaggi
Venezia, Varisco, 1584
alla
Mandricardo
1598.
e
lettera
,
Rodomonte
Doralice.
a
G. Batt., Lettere
Marino
di
Gioseffo Risposta di
Guerriero
scritta da
dell'Eroidi
Son
rispostadel S.r Dionisio
Valle [della)Francesco
Venezia, Babà, 1627.
di Rodomonte
Viola.
Doralice
a
1619.
fratelli,
Venezia, Faber
Lettere
delle
la
con
dame
e
,
degli eroi,
Napoli,1664.
Son
Bradamante
a
argomenti presi dal Furioso: I. di
Ruggero; II. di Isabella a Zerbino;III.di Olimpia
cui
lettere, i
nove
a
Bireno; IV.
di Rodomonte
a
Doralice; V.
di Ricciardetto
a
Angelica;VII. d' Alcina a Ruggiero;
Vili, di Ginevra ad Ariodante ; IX. di Fiordiligi
a Brandimarte.
Salvadori
Andrea, EpistoleEroiche. Roma, Ercole, 1569.
ad Angelica,
Si trovano
in terzine una
lettera di Orlando
VI.
Fiordispina;
con
d'Orlando
ad
lettera di Rodomonte
rispostadi Angelica, una
la rispostadi Doralice
Rodomonte.
a
e
e
Giocondo, È l'episodiodi
Alfonso re di Lombardia
la
preso
in
dal
prosa,
xxvni
del Furioso.
V. Passano
Torino, Paravia, 1878,
p. 38.
novella.
soggetto di una
È la novella xxu
Bandello, Ginevra.
fontaine, ne
iv-v,
metta
Fiam-
Novellieri
—
Anche
ralice
Do-
liani
ita-
il La-
fece
—
(Ar.,e.
:
a
vi).
della
parte prima
158
PRESI
ARTISTICI
SOGGETTI
Giuseppe, di Perugia, (Ori.Fur..
Cossi
W
FURIOSO.
DAL
i,
19).Prima
espos.
italiana,1861.
d'Argalia(i,25),1834.
L'ombra
D'Azeglio Massimo,
Salvatore, di Napoli,Ferrati
Guidotti
Tom., Rinaldo
Minardi
Angelica.Dis.
Rinaldo
ed
stanco
la smarrita
afflitto per
1816.
all'acquerello,
Ferdinando,
Fontana
Angelica e
ital.,1861.
esposiz.
(i,29). Prima
in distanza
,
Paesaggio
storico
bolognese nel
Abbraccio
di
lica.
Ange-
Sacripantecon
premiato al grande
1851 (i,54).
concorso
cademia
dell1Ac-
Sacripanteed Angelica, 1839.
dipintepresso
soggetto stoviglie
D'Azeglio Massimo,
N.
iV.,Lo
Domenico
Steiner
stesso
Mazza
il
cav.
,
in
Pesaro.
Enrico, bergamasco,
Combattimento
di Rinaldo
e
Sacripante.
Cigola Giamb., Bradamante
alla
grotta di Merlino,
con
la
accende
che canta
le donne,
i cavalier, l'arme, gli amori
(1) "•"Il poema
la fantasia del giovinetto (Fr. Sabatelli)
che quanto in quello
per modo,
in quadri meravigliosi,
era
mano
dipinto in verso, tanto egli con
pronta tracciava
rilesse
colui
che
di
condotti
alla
mente
o
a
a
e
matita;
penna,
quei versi, e contemplò quei quadri, presentarono imagine di due api cui
di primavera.
di libare ai calici dei fiori più ridenti
gara
il
il
il
vinse
il
talvolta
Spesso
poeta.» Guerrazzi,
poeta
pittore,
pittore
Elogio di Fr. Sabatelli.
«
Questo giovine avea
saputo inspirarsinella
vivace
Fr.
telli.
Sabaabbondanza
e
grazia pittricedell' Ariosto. » Tommaseo,
statue
Nei
nelle
moree
marche
il
Poeta
«
descrive,
maravigliosi palazzi
che
vi sostengono
i padiglioni delle fontane, nei bassirilievi che
adornano
la fonte
di "Merlino
nelle
pitturedi cui è istoriata la torre di
studiosa
prema
—
—
,
di Rugnel padiglioneche copre il talamo
giero
Tristano, nelle figure ricamate
di Bradamante, nel rappresentare con
e
tanta
compiacenza la bella
d' Alcina, d' Angelica, d' Olimpia, chi non
il contemporaneo
sente
persona
di Michelangelo, del Bramante, di Tiziano
in
di Raffaello? Traducendo
e
stare
di
donne
eh'
uomini
di
pitturaquei gruppi
letterati,
egli finge
gentilie
ad
felice ritorno
in porto dopo
del suo
aspettarlo per congratularsi seco
si lunga navigazione poetica, si avrebbe
si ha dinanzi
sott' occhio, come
liana
itadella bellezza
all'immaginazione,un quadro immenso
della coltura
e
al tempo
del Rinascimento....
del Furioso, xxxn.
edizione
»
Casella,
Discorso
proemiale alla
sua
Melissa, che
maga
PRESI
ARTISTICI
SOGGETTI
tutti
mostra
DAL
159
FURIOSO.
gli eroi che di lei devono
scendere
di-
(n,9),Espos. mil., 1818.
Manin
Pietro,
Verona, Bradamante
di
Bradamante
Ambrosoli
Bosetti ine, Fr.
Combattimento
(iv,16)
e
illustrò.
ital.,Milano, Bravetta, 1848.
incantato
di Merlino
1838.
(n,70),Espos. mil.
D'AzeglioMassimo,
alla tomba
—
il mago
Atlante
Fiori d'Arti
(iv,
33).
e
Lettere
Espos.mil.,1838.
di Bradamante
Atlante
con
al castello
Suo
capolavoro.Espos. mi].,1835.
che, vinto Atlante,libera Ruggero, 1837,
—
Bradamante
(iv,40).
dendolo
Fiordispinas'accende di Bradamante, crecavaliere (xxv,27). Nella Galleria degliUffizi.
Guido,
Reni
un
Luini
A., Id.,id.
di
D'Azeglio Massimo, Ippalca,messaggera
a
narra
Ruggero, riposantepresso la fonte
Rodomonte
come
gliabbia tolto Frontino
Bradamante,
incantata
di Merlino,
54).Espos.
(xxvi,
mil.,1835.
tra Rodomonte
Duello
Brambilla
di
(xxxi,65),1836.
Bradamante
Giambatisia, Angelica,Statua.
cav.
Espos. univ.
1876.
Filadelfia,
Magni
di
e
Pietro, Angelica, Statua.
Parigi,1855.
Illustrata da
proprietàdi
Di
—
Espos. mil. 1858; Univ.
S. M. la Regina d'Olanda.
G. Sacchi.
Giovanni, inglese,Angelica, Statua
Bell
marchese
Espos.univ.
Lansdowne.
di
di
proprietàdel
Parigi,1855.
Trupheme Francesco, d'Aix, Angelicalegata allo scoglio
(vm, 64), Statua. Espos. univ. di Parigi.
Ingres Giov. Augusto Domenico, Lo stesso soggetto (1819).
Espos.univ. di Parigi,1855.
Litogr.da Giov. Pietro Sudre.
Espos.univ. di Parigi.
—
Steiner
Enrico
di
,
Bergamo, Ruggero
che salva
Angelica
dall'Orca, 1837.
Piatti,Angelicache
(xi,4). Espos.univ.
Mensi
bocca
di
mette
incantato,Statua
Fr., Angelica che insidiata da Ruggero si
l'anello
di
l'anello
Vienna, 1873.
incantato
fuga. Espos. mil., 1844.
Uboldo
in bocca
Villareggio.
per
—
divenire
invisibile
Proprietà del
nob.
e
mette
salvarsi
cav.
in
colla
Ambrogio
160
Lo
Ingres Giov. Domenico,
des
Parigi. V. Planche, Revue
des
Angelica
M.,
Barye
deux
p. 133.
1851,
mondes,
sull'Ippogrifo.V.
69.
voi. xi,
1851,
mondes,
deux
soggetto. Espos. univ. di
stesso
Ruggero
e
FURIOSO.
DAL
PRESI
ARTISTICI
SOGGETTI
Appartiene
Revue
al duca
di
Montpensier.
Il
Giovanni,
Turini
incontro
primo
di
Angelica
e
Medoro
l'improvvisa passione che di questo giovinettoeroico
donzella (xix,13).Gruppetto che non
concepì quell'altera
ne
e
giunge
ag-
terzi del naturale.
due
a Medoro
Agostino,Angelica che appresta soccorso
in una
(xix,20). Nel palazzo del principe
leggiadracampagna
in Napoli.
di Cassero
Lo stesso
Monti
Gaetano,
soggetto, Gruppo in marmo,
Espos.mil.,1844. Dell' avv. Pietro Repossi di Chiari.
Caracci
Cossi
di
Giuseppe,
Lo
Perugia,
soggetto. Prima
stesso
espos. ital.,186Ì.
Bezzuoli
Medoro
Giuseppe, Angelica e
nomi
i loro
le
sopra
mentre
cidendo
in-
stanno
piante(xix,36). Espos. mil., 1820;
1861.
espos. ital.,
Prima
fiorentina,Lo
Scuola
di Firenze, seconda
Paolo
stanza.
Lo
Veronese,
1816, apparteneva
Galleria
alla
Rosa
Gius., Lo
Costantino,
Gallizioli
Allori
Carlo,
del
relative
a
dipinto,nel
principe Pio di
Ferrara, p. 556).
Savoia
stesso
soggetto.
Bergamo, Lo stesso
di
di
Alessandro
Lo
Bergamo,
il Bronzino,
,
castello di Alcina
soggetto. Questo
stesso
{Luigi Cittadella,Notizie
Errante
soggetto.Nel palazzo Rinuccini
stesso
(vii,
75).
In
casa
soggetto, 1839.
soggetto, 1854.
stesso
Ruggiero
Strozzi
in
che
fugge dal
Firenze
,
prima
stanza.
Beliverti
Strozzi
di
Antonio, Ruggiero
Firenze,
sesta
Carlini
Giulio, Lo
Narducci
Pietro
voltar
abbatte
stesso
di
Espos. mil., 1841,
Carlini
1854.
casa
soggetto. Espos. ven., 1854.
Vercelli
,
nelle ancelle
cammino, risoluto
(x,30). In
stanza.
,
Logistillasi
le tre donne
e
di
non
Ruggiero
di
cedere
Alcina,
alle loro
che
ed
passando
è
in
atto
a
di
lusinghe(x,36).
1861.
prima espos. ital.,
Giulio, Ruggiero ed Orlando
(i,8).Espos. ven.,
e
162
PRESI
ARTISTICI
SOGGETTI
ed
DAL
FURIOSO.
(xxxv,43). Lovison ine.
Lodi
Massimiliano, di Ferrara, Ariosto ohe legge il suo
di Ferrara. Proprietàdel signor
al cospetto dei duchi
poema
Giuseppe Fabbri di Bologna.
Gilpert,Rodomonte
Giulio.
Schnor
piace ricordare
mi
xiv, 75
:
109
Carlo
—
di
Avventure
il
col
vaso
54;
Orlando, Pazzia
xxxi,
pagani
Ruggero:
xl, 32
78;
59
xli,
Orlando
—
sposaliziodi Ruggiero
e
Magno
La
scuola
Dante,
di
di eterno
versione
con-
Agramante:
la vittoria sui
dell'unione
—
Melissa
dei due
di civile sapienza,e di
maestro
all'Italia.
amore
di lui conobbe
tolte dal
per
degli artisti,specialmentese
la bellezza,valse
raffigurare
meglio
uccide
e
sposi:
seg.
vera
scuola
nel
e
la flotta pagana;
Bradamante
con
contenta
meravigliosopadiglione,
xlvi, 73
xxxiv,
Avventure, amori
—
—
ad Astolfo
consegna
vince
xiv,
xvii, 6
racquistail senno:
Dudone
—
stiani
Cri-
Parigi:
a
Parigi: xvi, 89;
trionfale di ,Carlo
Festa
della
dei
soccorso
i Cristiani
Orlando
51
di Biserta:
—
in tre stanze
in
S. Giovanni
—
d'Orlando:
xxxix,
xlii, 8
assale
all'assalto di
24;
di
nel
L'Arcangelo Michele
Magno
senno
xxxvm,
presa
:
Agramante
—
affrescava
toltidal Furioso,tra'quali
quadriprincipali
alcuni
villa Massimi
Schnor
Lo
—
Oliviero
efficace di bene
renderla
Dante
—
artista ;
nacque
diffìciledi
quell'arte che
e
nessun
lumeggiare le immagini
que' tratti larghi e determinanti
con
vero
l'arte
a
è la
italiani,
il carattere
imprimere spiccata,limpida,vigorosa l'idea;
nessun
meglio di lui seppe dar splendoredi verità, evidenza
alle azioni originate
incolorata
plasticae sintesi variamente
artista più
Ei si mostra
dall'affetto o dal tumulto
del cuore.
tutti gliodierni
scrive P. Salvatico,che non
efficace sul cuore,
che
ad
servono
parola,i quali stimano di
impressione sull'animo, solo quando dipingonoo
realisti del
pennelloe
tutti i
in cui v' è
scene
perdendo
della
vera
stato
mai
e
due
minuziosi
bisogno
di vista
nel campo
tutti
più
della
accidenti
bellezza. Sicché
non
verità
gorosa
vi-
vono
descri-
intorno
alle
rapido l'affetto,
semplicità,eh' è prima dote
sia
è meraviglia se l'Alighieri
di manifestare
quellasobria
della
far
caldo
e
più si esercitarono
dell'arte e ne
conseguirono i primi onori. Giotto,
Rafgli Orcagna, il B. Angelico,Luca Signorelli,
sempre
la delizia di coloro
che
faello,il Tribolo nel
finale, il Bronzino
DAL
PRESI
ARTISTICI
SOGGETTI
Ugolino,il Pantormo
suo
nella
discesa
sua
al
163
FURIOSO.
nel
Giudizio
suo
Limbo, s'inspirarono
il Dante
Trilogia. Michelangelo Buonarotti
informò
seste,
dell'Alighieri
dell'arte, sugl'immortalinumeri
Divina
nella
colori
del
e
—
,
Il creatore
del
scalpelli.
FilippoBrunelleschi, tanto
terzine di
intere
da
Poema,
sacro
fervidamente
Dante,
da
ma
rintracciar
disegno la
col
gironi danteschi.
bello
Ed
era
segnatamente ne' primi 60
come
secolo, il vedere, nelle annuali esposizioni,
conversare
suo
anni
di
,
continuassero
il gran
cercare
a
conducessero
esso,
sura
mi-
dei
la forma
e
i versi
amava
solo nel
infrapporre non
tonico,
architet-
rinascimento
nostro
volume,
e
questo
i nostri artisti
meditando
come,
su
a compoe scalpelli
matite,pennelli
sizioni
i
di poesia.Pressocchè
tutti,almeno
tuttavia
ricche di nobiltà
e
bianze
quasilor dovere, di darci le venerate sempiù valenti,riputavano,
del lor divino maestro, di rappresentarci
qualche tratto
della sua
vita. Io stesso ricordai quasi 200 lavori
particolare
riguardano ; oltre 300, il cui soggetto venne
d' arte che lo
dal
sacro
senza
poema,
i tanti
contare
dei Buonarotti, dei Flaxman,
ticelli,
che
Scaramuzza
Né
solo
Simone
Dossi,
in
Dante
Menimi
e
si fecero
Tizian
si
i nostri
grandi
la cantica
artisti
pregiavadell'amicizia di
ch'onora
Cadore
(Fur.,
dell'Ariosto;Francesco
Terzi
e
Bernardo
preso
disegnidei Bot-
Vogel, dei Dorè,
dei
istoriare
ad
nobili
immortale.
continui; ma
erano
Fr.
dei
Petrarca; i due
xxxm,
2)
Castelli di
di
quella
quelladi
col
a
Torquato Tasso, e si recavano
gran pregio di eternare
de' loro amici. E quanti nobili artisti
lor pennelloi lineamenti
nel meraviglioso
Liberata
e
non
s'inspirarononella Gerusalemme
che canta le donne, i cavalier,l'arme, gliamori!
poema
70 opere
Ne' miei studi su nostri maggiori poeti io registrai
d'arte che riguardano il Petrarca; 81 che riguardanoT. Tasso,
l'Ariosto
oltre a 60, tolte dalla Gerusalemme; 38 che ci rendono
vace
o
qualche tratto della sua vita ; più che 70 inspiratenella viabbondanza
del Furioso.
nella graziapittrice
e
in quest'anno1' Esposizione
Ben 1669 lavori artistici novera
di Milano; 439 di scultura; 986 di pittura;221 tra
Nazionale
che
ci ho trovato
disegnied incisioni. Ma io non
acquerelli,
statuetta
di Ugo Zannoni
che mi dia l' effigie
una
dell'Alighieri
;
—
una
statua
del Mazzini
di
Roma,
ed
un
dipintodel bolognese
164
Ferrari
Cesare
Giulio
'Fucci, statua
di
Lugli
una
Silvia
di
fonte,
prof.
e
genere,
solo
di
ad
del
di
Barzaghi,
Io
noto
solo
Il
Lamento
ed
I
più
il
Vanni
un
lavoro
L.
Mollica;
T.
dei
del
Broggi;
Achille
un
che
Ariosto
milanese
napolitano
!!
; ed
Nessun
oglio
Bologna
—
Pia
la
statua
dal
del
statuetta
paesaggi.
FURIOSO.
Firenze.
ritratto
maiolica
Paradisi,
L.
di
d'Este.
in
dipinta
al
Albano
Un
DAL
rappresentino
un'Eleonora
Carpi;
Clorinda,
PRESI
mi
Salvatore
di
una
dal
che
il Petrarca.
ricordi
mi
ARTISTICI
SOGGETTI
Tasso,
ciso
in-
dipinti, quadri
fatto,
altri
agli
il
commento.
MUSICOGRAFIA.
Canto,
Tenore,
Rossetto,
del
a
et
nove
in-4
don
Musico
dieci
x,
i
voci....
st.
1,
Salvadore
di
dalla
de'
secondo
19
alla
terzo
con
Furioso,
nuovamente
1561,
Zingarelli
Brandimarte.
la
musica
di
in-8
a
lui
stampati
sei,
Stefano
zone
Can-
una
sette,
a
a
otto,
Scotto,
1567,
musica
da
del
dati
in
1559,
in-4
Capriccio
di
composta
e
con
posti
Scotto,
libro
di
34).
,
Bercham,
Medici
dell'Ariosto
Vinegia,
e
Olimpia
Girolamo
appresso
Canti
Cataldo.
de
cinque,
a
Vinegia,
e
di
cardinal
quattro,
a
principii
Primo
Rev.°
del
medesimo,
(Fur.,
Tutti
Quinto.
e
sopra
in
luce.
le
oblungo.
Jachetto
stanze
Venetia,
del
gano,
Gar-
oblungo.
Nicolò,
Lamento
di
Fiordiligi
nella
morte
di
165
TRADUZIONI
DELL'ORLANDO
IN
L' Orlando
Per
notizia.
ha
inediti,non
il
potei rinvenire
Francesco
co.
inteso
mai
amico
civica di
in
mi
Fermo,
il
De
Minicis,
S.r
Egidi
fra
le
lasciate
opera
Astolfo de' Grandi
Muzzarelli
frutto.
lui
Mi
dalle
109,
—
De
sono
esemplare dell'indicata
77 solo
primo
Filippini. Unito
dal
Verme,
citato dal
canto
alle
1659.
Guidi.
operis summa!
sue
Anche
—
La
(sic).
Aggiunge
molte
dai
e
stenti
esi-
nuazione
contifratelli
rivolto al
si
hanno
Furioso
,
Se
—
d'Ovidio
l'Egidi,che
del
non
varie
edito per
le Metamorfosi
1570, e
patavino.
dalle
la
per
pure
cui
)
Cannelli,collettore
gymnasio
biblioteca,almeno
nel
latini
del
opere
della
potei solo apprendere che
libri di quell'archivio
nale,
comu-
(Rolando
1'Orlando
in Osimo
versi
trasportatein
E il mio
»
sua.
raccolte,
e
M.r
da
alcun
senza
quali
proposito
competentissima,non
nei vecchi
(scritto
Maurizio) fu buon poeta latino,di
,
in
bibliotecario
FilippoRafFaelli,
scrive: Ho spogliatotutte le schede
Montefiore, e da
di
(in14 voi.),
cav.
Visito Maurizi
p.
averne
com' eglino,apMaurizi, e bibiofilo,
bibl. Picena
ma
Consultato
—
affatto alcuna
questa Biblioteca
della
opere
verso
di Visito Maurizi
nome
Fiorenzi, persona
conosce
Marchese
il
del Piceno.
nominare
non
passionatissimo,
ottimo
ci fu
dell'eruditissimo Lancellotti
letterati
gl'illustri
anche
facessi,non
Guidi.
—
Il
«
i manoscritti
fra
io
latini da Visito
esametri
munale
prof.Giosuè Cecconi,bibliotecario della coOsimo, rispondeva: Riscontrati molto scrupolosamente
di
rimasti
in versi
Montefiore.Osimo, 1570, in-8.
quante ricerche
alcuna
LATINO.
Furioso, recato
Maurizi, da
FURIOSO.
ciò
Riccobono,
che
in
indaginiche feci,si
levasi
ri-
t. n,
nessuna
trova
un
versione.
in versi
prose
e
esametri
poesie,Roma,
questo lavoro
riduzione
latini da
venne
è in esametri
Bernardino
Bernabò
Angelo
così erroneamente
italiani:
Infelice
166
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
latini dall' illustrissimo
di
de' Conti
di
stamp.
vesc.
di
Legato
Una
nome
a' 17
Convento
nome
dei
lugliodel 1756,
Pp. Riformati
tradotto
le
gestae
Aretii
est
lavoro
suo
ratio
nar
dedicato
tiationì
Vennero
Adriano,
Da
di
nel
Memorie
che
col
essi
—
ricorda
di
nello
1737
Nel
febr.
tavia
tut-
Anonimo
un
stesso
metro
Ottavio
in versi eroici
1490, col titolo:
Virginis Mariae
—
simulacrum
In
Annuntempio ejusdem Yirginis
Illacrymavit.Il Barbolani firmò questo
—
Adelaslis
Arcadico
nome
il 26
avvenuto
all'Arcadia
pavimento, ne
alcune
cum
—
—
di Arezzo
sepoltonella Chiesa
Sargiano,presso Arezzo.
satire dell'Ariosto.
prodigioivi
un
quod
—
Sig.
fu
e
Loreti,stampatore Aretino,pubblicòla Relazione
Rei
Al
,
le virtù.
e
pur
latini di
Bellotti,
?—
S.
Corifasiano;nel 1711
Aretino, contemporaneo, risulterebbe
avesse
di
inscritto tra' Forzati
fu
:
inscrizione,
posta
modesta
il
xvm
di Addaste
morì
di Roma:
dell'ex
Diacono
delle
Ferrara.
il
ebbe
ed
Arezzo, Michele
—
Banchieri,
Francesco
nel secolo
Fiorì
Imp.
versi
Cavalleria
all'insegnadel Petrarca,1756, in 2 voi.
Giov.
Card.
di
in
Barbolani
Torquato
Colonnello
Tenente
di S. M.
tradotto
Ariosto
signor Marchese
Montauto,
Toscana
truppe
L.
di Messer
Furioso
Orlando
FURIOSO.
Coryphasiani P.
tradotti
Virgiliani,
versi,veramente
in ottava
A.
rima
dal
prof.Pietro Guadagnoli,col testo latino a rincontro (Arezzo,
renze
in Fifu ripubblicata
Bellotti,
1784).La relazione del Montauto
dallo
Stecchi,1759;
della Biblioteca
che
fu sempre
mio
a
Matte
canto
nome,
J.
nel 1818.
della Fraternità
del Liceo
dei
casa
di Arezzo
B., Traduzione
dell' Orlando
Bergamasco.
stramudat
Chimenti,
bliotecario
Bi-
di
conti
Montauto,
da
Arezzo,
Giulio Nazari,
gliene faceva ricerca.
in
versi
Furioso
IN
Arost
notizie
de' Laici
prof.cav.
in
—
de' Proemi
latini
di L.
secondaria,Firenze,Cellini,
1876, fase,
I. In
Queste
ab. Francesco
famigliare della
all'egregioPreside
che,
in Pisa
favorite dall'eruditissimo
vennero
e
ed
i
Ariosto.
e
scun
cia-
a
L'Istruzione
seg.
DIALETTO.
Rolant
Furius
lengua Bergamascha
di Mesir
per
Lodevic
ol Zambo
de
di
Val
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
(1) ìndrizat
Brombana
gere
da Ber-
Minchio
Bartolame
Sagnor
Patro.
so
«
al
167
FURIOSO.
Civica di
si
nella
conserva
bibliotecario
della
,
trascrisse
Bergamo,
che
Tiraboschi
prof.Antonio
Il chiariss.
questa versione dal codicetto
rissimo
ra-
l'Archivio
nelFerrarese,-per ripubblicarla
Glottologicodell'Ascoli. Il codicetto
stampato in-4
è
di quattro carte intiere,
numerate, ma
non
picc.; si compone
col registroA ed Aij,co' suoi due riscontri. Ogni pagina ha
ha quattro,col titolo in capo,
la prima ne
undici ottave, ma
è
cui fa seguitoil ritratto di Maria
d'Aragona, il cui nome
intorno
Maria
:
Aragonia,
XXXIIII.
Anno
seconda
del secolo
metà
Da
corsivo.»
Orlando
ha
Non
—
e
de
Furius
note
xvi,
ed
JEtatis
scudetto
uno
della
sembra
ma
tipografiche,
è
a
colonne, in
due
suae
carattere
gennaio 1878.
del 5
lettera
sotto in
Ludovic
Misser
Ferraris
nouament
lingua de Berghem de ster vocabul Lombard
adornat, opera da piasie da sgrigna profondament indirizat
tutti i duttur plus
dal Gobno
Venesia a M. Pasqui saura
da
in buna
compost
quarti
Del
Venetia, Bindoni, 1550.
perfetto.
Vecchio, Il lamento d'Olimpia
lingua Bergamasca. S.
in
«
la
Posso
quale
anche
donata
da
Esiste
Vimercati
Paolo
co.
N., 4
Capitolodel
fogl.in-8.
nella
ms.
Sozzi
colta
preziosarac-
alla Civica
Questa versione comprende i primiundici canti
il traduttore
ne
è affatto
al secolo
lettera del 5
II. in
Ariost
torch
il codice
di darne
un
di Bergamo.
del Poema:
biamente
appartieneindubbel saggio nella
Bergamaschi.» Prof. A. Tiraboschi,
da
gennaio 1878.
Bolognese.
tradutt
dia
Io spero
xvn.
di testi
raccolta
mia
ignoto, ed
trarca
Pe-
dell'Orlando,
notizia di altra versione
darle
punto conosciuta.
è
non
A.
con
—
L' Urland
bulgnes da Eraclit
stampari real,1865, in-4.
in
Furios
Manfred.
d mssir
Aldvigh
Bulogna, pr'i
mi è possibiledarle notizie né intorno al Gobno
da Venezia,
Non
chiararsi
al Zambo
de Val
io li credo
pseudonimi, e il diBriombana;
molto
di Val Brembana
all'essere
è probabilmente da attribuire
conosciuti
gliabitanti di quellaValle, che forse più degli altri Bergamaschi
fu dato per patria S.r Giov. Bianco
frequentavano Venezia. All' Arlecchino
di Val Brembana,
ed il Bressanini,travestitore
delle Metamorfosi
d'Ovidio,
s' intitolò Barieocol
dottor de Val Brembana.
»
Da lettera del Bibl. Tira-
(1) «
né
intorno
boschi, 27
marzo
1878.
Nessuna
—
.
Vecchio.
notizia potei pur
raccoglieresul
Del
168
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
Manfredi, medico
Eustachio
l'anno
1673, vi
1759.
il 15 settembre
morì
in
geometra, nacque
e
La
—
saggio di
breve
di
traduzione
di
bolognese, cioè il Lamento
in dialetto
questo poema,
Bradamante
è
S.r Ferdinando
fu
e
Bologna
versione
pubblicataper la prima volta dal
Guidicini, che ne possedè l'originale.
rima,
in ottava
Un
FURIOSO.
ci
diede
Giulio
pei tipidel Cocchi nel 1617.
Il Fantuzzi, Scrittori bolognesi,t. in, p. 278, fra gli scritti
Fabri (n.in Castel S. Piero, m. a Boloinediti di Alessandro
gna
nell'Universitaria di Bologna,
nel 1768) che si conservano
versione in lingua bolognese dei tre primi canti e di
nota una
Cesare
Croce
parte del
del
xxvm
III. In
Furioso.
Genovese.
da
dialetto genovese
Leggesi fra
le rime
Cristofaro Zabatta.
è di Vicenzo
Dartonna,
scrive
Canto
—
del Furioso
tradotto in
d' Arona
Yicenzo
diverse
primo
(cioèPaolo Foglietta).
lingua genovese
pubblicateda
in
Genova, 1588.
Dartonna,
l'eruditissimo
e
Così il Guidi.
—
del
non
Ma
—
Foglietta.
—
«
la
sione
ver-
Vicenzo
P. G. N.
Spotorno,non pago di
aver
pubblicatorime italiane nel 1579 e rime genovesi nel
1583, tra quelledi Paolo Foglietta,
trasportònell'ottava rima
del nostro volgar dialetto il primo canto dell' Orlando Furioso. »
E Raffaele Soprani,nel suo
libro degli Scrittori di Liguria:
«
Yicenzo
Dartonna
nella
quale si
Furioso, che
invenzione
Rime
si
diverse
Bartol.
IV. in
Stanze
si mostrò
facile nel rimare
dilettò di tradurre
altre
con
leggerà
tra
ottave
le rime
lingua genovese."»
1612.
Calzetta,
dell' Ariosto
Maschera
tramudade
e
primo
canto
lando
d'Or-
sua
propria
Fogliettaintitolate :
rino,
Pavia, Bartoli,1583; To-
del
per
lingua genovese,
sonetti di
di Paolo
in
Gratiano,
II
in
Teatro
el dottor
Italiano.
Partesanon
—
da
Francolin, in lingua gratiana (1).Venetia, 1594.
fi) Per
la parte che segnatamente
riguarda le versioni in dialetto, io
grafica
prof.cav. Andrea
Tessier, la cui profonda valentia biblioè già da tutti ben conosciuta.
Ed egli,come
anima
gentil che non
fa scusa
Che
il tuo
comandamento
rispondevano : Tanto
m'aggrada
j
V obbedir, se già fosse, m' è tardi. Ed io anche
titolo di grato animo,
a
,
riferisco quanto egli mi scrivea
sul dialetto Gratiano.
ad onta delle più accurate
« Confesso, che
mi avvenne
ricerche, non
di trovare
alcun esemplare della suddetta versione, e nemmeno
di trovarla
mi
rivolsi
al
170
DELL'
TRADUZIONI
FURIOSO.
ORLANDO
108; Venetia,Bizzardo, 1610, p. 58-71
p.
; Venezia,
Brigna,1659,
p. 110.
Il Rustichejli n.
a
Zeuto, nei pressidi Vicenza.
paron
Iseppo
Begotto
de
rustega,
perch'elio che
Il
barba
in
Magagnò
Perchè
no
puoto ti,sti è buon
Li tre
primi
chel
no
no
so
ha
le dettò
ne
in
lengua
fattasunanza.
canta:
Rustichelli,
al
Fare, in quel
Viersi
scrivere
al
licenza, scrive che
puoche, che
son
sae
no
sonetto
un
di
Caluonego
Sanseverino
le rime
(Giamb. Maganza)
Magagnò
dal
dedicatoria,premessa
Nella lettera
che
tanto
ti fé
i farria gnan
Canti dell' Orlando
sartore,
un
un
gahhan
dottore?
Furioso
tradotti in
lingua
dialetto bolognese. Cosi, alla pag. 77, in altra favola
il Burattino,
il Graziano,
ivi introdotti il Pantalone,
favola boschereccia, dice
il Zanni,
Parimenti, nella pag. 78, in una
ecc.
che
un
esservi il Graziano
parla bolognese; ed alla pag. 79 annovera:
talone,
PanGraziano
un
dottore, un
Capitano Spavento, un Cavicchio paesano,
ed altri,a ciascuno
de' qualiè asseun
Pedrolino,
gnato
un
Burattino,
lo stesso
un
particolaredialetto. Per ultimo, sempre
Gamba, nella
libro del Belando
ed osceno
detto
Vincenzo
pag. 95, cita il rarissimo
,
in lengua rustica venetiana,
et una
Cataldo, Lettere facete e chiribizzose
alcuni Sonetti e Canzoni
a la Gratiana,
con
piacevoliveneziani e toscani,ecc.
Graziano
parla in
pastorale,dice
esser
in prosa vernacola, ma
dichiara
che le Lettere
nota
deGamba
sono
non
i vernacoli
dell'altre composizioni,e non
dà alcuna
sulla detta
nozione
ventura
io posseggo
un
lengua gratiana. Per buona
esemplare di cotesto
volume, per cui mi fu dato di esaminarlo, ed ho veduto che la citata Lettera,
la quale è contenuta
dialetto che mi pare
nelle pag. 26-31 è dettata in un
Esso
si
Per procurarmi qualche cosa
rassomigli al bolognese, od al ferrarese.
mi corrisposero
in proposito oltre a varii autori che non
più precisa e concreta
ricorso al dottissimo
Quadrio, il quale nel t. v, p 219-220
punto, sono
—
,
della sua
luce sul
sufficiente
abbia
messa
volgar poesia, mi sembra
in genere,
del Graliano,
giusta le seguenti parole:
al carattere, alla maschera
al dialetto del Dottore, quale oggi
«
Quanto
e
in teatro
si rappresenta,
di Lucio, famoso
fu invenzione
esso
Comico,
circa il 1560. Costui,siccome
Francesco
narra
Panigarola (Coment, sopr. Demetr.
Part. 69), i nuovi
considerando
le strane
costumi
in Ferrara
e
niere
mad'un
vecchio
Messer
Graziano
delle Celtiche,
Barbiere, chiamato
nativo di Francolino,
cavò
ne
una
parte ridicola per la scena, quasi fondata
sul freddo, la quale poi esercitò
da Bologna;
tempo un Lodovico
per molto
indi fu celebre un
e
di Graliano
de' Volani,
Girolamo
Chiesa, sotto il nome
Pietro
da
sotto il nome
di Gratiano
Forbizone
Francolino,
Bagliano,
altri. Sotto
del Dottor
Gioseffo Milanta,
sotto il nome
e alcuni
Lanternone,
nome
in lingua bolognese
Rao
delle Celtiche, scrisse Cesare
poi di Gralian
una
Storia
lettera,eh'
succitato
qualche
della
personaggio,
è
le altre
con
libro del Panigarola,
altra
notizia
o
stampate,
ecc.»
—
Non
ho
potuto vedere
il
probabilmente avrebbesi
potuto trarre
che la
che farci meglio conoscere
schiarimento, con
da cui
altro non
lingua gratiana
da
sia stata che un dialetto usato
nel secolo xvi
figuredi maschere, aventi il carattere
di Graliano;
di Dottore
ed il nome
che tale dialetto più propriamente
e
sia stato il bolognese, o piuttostoquello
affine, eh' è il ferrarese: ciocché ci verrebbe
fatto credere, oltre che dalle
addotte
testimonianze,altresì
se
erro,
dalla circostanza
di Francolino,
che la terra
deve
ritrovarsi
riflesso che alla
in quei territorii,fatto pure
terra
medesima
si sarebbero
dichiarati
appartenenti, oltreché il detto Parlesanon
o Partesana,
anche
altri che sostenevano
in quel tempo la stessa
maschera
di Gradano,
che sono
dal Quadrio. »
e
citati,come
sopra,
non
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
privilegioIn Vinegia, presso Egidio
Con
Padovana,
rustica
.
Regazzola,1572, in-8 picc.
È un opuscolo di carte 4
nei recti
carte
et molto
i
eh' è
quali dall'Autore
il
Regazzola tace
Bertevello
canti
fanno
lingua
Isabella
imitati da
da
(Ant.Buz-
Paovan
Vigo
Ariosto.
Questi
—
delle poesie in
frontispizio,
con
irata,
madrigali, Bradamante
cioè
raccolti et
addolorato, lamenti
et Orlando
leggiadricanti dell'Ariosto. Venezia, Bissuccio,1612.
Sbravamante
cava
fora del
[Bradamante) scorrezd
de
slibrazon
VII. In
Cavalieri
Vigo Ariosto. Venezia, Bissuccio,1612.
barba
Trevigiano.
erranti
lui in
lingua di Contado.
di 24
carte.
Vili, in
Gofferiede
semplicitàover
Furioso
:
Et raccolte
tutte per
Horiuolo, trevigiano,et descritte per
Bartolomeo
Sembra
nel
contenute
per
data.
Le
—
ordine
in
sono
Fastubiò, Lamento
Orlando
—
de Barba
i versi
padovana,
Zerbino
e
la Bella.
parte, ognuno
rustica
contain
Brentelle,
e
cernii
e
Ariosto,
dell'Autore.
nome
dalle
Zerbin
zacarini),
stramuò
havuto
ora
arguto, mi
et molto
ingegnoso
Abbate
del divino
Furioso
allo
donati, ho voluto dandogli alla stampa.... Ma
stati cortesemente
il
....che havendo
dell' Orlando
tre canti
le mani
per
Nelle
diretta
Trevisano
Antonio
quale dice:
nella
e
merate
nu-
zola,
Regaz-
del
dedicatoria
agosto 1572,
di
Guido
mons.
rev.
Borgognoni,
Be'
lettera
una
42
di carte
e
arabici, 2-83.
coi numeri
Vinegia,il mese
di
data
in
illustre
vi ha
numerate
non
numerate,
non
nei versi
e
171
FURIOSO.
S. A. N.
impressa nel 1557,
Veneziano.
Il
—
lingua Venetiana,
sec.
xvi,
libro rarissimo
Vidali:
dal
primo
composto
canto
per
alcuna
in-8,senza
Orlando
de
Benedetto
rioso
FuClario
piacer a glisuoi amici. In Venetia, per Agustino Bindoni, 1554, in-8; per Matthio Pagano, in Frezzeria,all'insegna
È un opuscolodi otto carte non
della Fede, nell'anno
1555.
per
dar
—
in-8
numerate,
La
piccolo.Le
prima di esse
Le
Fie, l'Amor,
Le
Che
cortesie,el
fu in
stanze
stanze
i
cominciano
è
la
nel
seguente:
Zovenoti, armai,
dispiaserve
quel tempo
che
digo,
vene
verso
i soldai
tispizio.
del fron-
172
DELL'
TRADUZIONI
In
Franza
Tutti
La
castigar el
a
vegniva
Dirò
le
con
Agramànte,
de
Per
vendicar
Che
fu
squartao
nemigo;
so
che
lai
a
giera
da
Rime
intrigo,
un
de
un
Troia,
dal boia....
assassin
per
di
piasevoli
Modesto
Messer
FURIOSO.
spade
la morte
Caravana,
da
ORLANDO
diversi Autori
Parte
Pino,
vamente
nuo-
in Venezia
I,
per
Sigismondo Borgogna, 1573, in-8; Farri,1576, in-8; Altobello
Imberti,1609, in-12; Trevigi,
Salicato,1580, in-12; Domenico
Angelo Reghettini,1612, in-12.
che
del
traduzione
La
si
in dialetto veneziano,
dell'Ariosto,
canto
i
legge nella Caravana,
IN
Martin
en
—
FRANCESE.
Jean, (Jean de
primièrement
en
anonima.
è
Gouiles?)Roland
thuscane,par
ryme
frangoise.(« Partie suyvant
prose
partieaussi suyvant le stylede ceste
Sablon, 1543; Paris, Galliot du Pré,
pose
com-
messire
la
Loys Arioste
phrase de l'autheur
langue »).Lyon,
nostre
1545
1552; Paris, Ca-
e
1552; Lyon, Regnault,1545; Paris, Menier, 1555; Paris,
rozer,
Olivier de
Le
Harsy, 1571; Paris, Gautier,
de
premier volume
Thuscan
en
Vascosan, 1555.
chez
Roland
Furieux
1571
e
1582.
Furieux
pose
primièrement comrime franen
Loys Arioste
goise
—
Fornier
Montauban
de
en
Quercy. 'Paris,
I soli 15
—
Anvers,
Roland
messwe
par
Jean
par
—
—
Furieux,
primi canti in versi di 10 sillabe.
Spelman, 1555; Paris, Plautis,1555.
Gerard
trad.
vers
en
Guil.
par
Landre.
Paris,
1571.
N. R. P.
(Rapin Nicolas),Chante
d" Arioste, trad.
de
la rime.
en
giunto, aue
bien
i 27
precedono
e
prose, par
Gabr.
che
lo
en
mal
que
la
frangois à
Paris, Breyer, 1572.
XXVIII
rigueur des
Non
—
alla fine del
gli altri
che
de Roland
vinse
28
la
rieux
Fu-
stanzes
et
prova,
canto, lasciò
e
stare
lo seguono.
Lyon, Honorat, 1576,
Chappuys.
1577, 1582; Lyon, Est. Michel, 1582; Rouen, Villain,1610,
1617,1618.
n' ai
Il Brunet
jamais pulire
ductions
en
prose»
chiama
un
seul
diceva
questa versione
chant
il
de
ce
mauvasie.
poème
Voltaire;e
dans
le molte
«
—
tra-
nos
che
Je
se
ne
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
fatte
sono
dopo quelle che
173
FURIOSO.
lo tediavano
tanto
valgono
non
meglio.
Ariosto
ferrand
traduit
(/')
frangoisde J. D. B. (Jean de Boessiére de MontAuvergne), ou te XII premier s chants de VArioste
vers.
Ancelin, 1580; Lyon, TheLyon, Thibaud
en
en
luson, 1580.
Le
en
divin
Fr.
frangoispar
Con
Roland
le Furiente, trad. nouvellement
Rosset.
Paris,Fouet, 1615, e 1625.
Arioste,ou
de
incisioni del celebre Leonardo
maville-Combe,1644.
Gauttier.
Paris
—
È in prosa. Il Brunet
—
de
dice che
—
Somvoit
ne
mieux.
guèré
De
bezadigde
gestelten nu
in H Frans
Roelant
door
Francois
vertaalt. Amsterdam,
van
Rosset,
bijJan
Jacobsz
Schipper,1649.
Roland
V Arioste.
prosa
traduit, ou
Furieux
Rouen,
de
Beaucour.
figures en
Paris
1758);
Tra
le
canto
sue
opere.
le Furieux,
Gomez
Vasconcelle, dame
de
trad.
in
en
gois
franGillot
Lyon, 1685; Paris, Cavalier,1720, avec
e
taille-douce.
Roland
nouvelle
primo
Rouland
ou
Louise-Geneviéve
—
italiens de
vers
Il solo
—
Nic. Renouard.
da
L' Arioste moderne,
des
,
Berthelin, 1638.
francese,trad.
par
imité
Furieux,
héroìque de V Arioste,traduciion
La Haye (Paris,Barrois,1741,
poeme
J. B. Mirabeaud.
par
Amsterdam
Paris, Barrois, 1756, 1758, 1766, 1771,
1775, 1778.
Roland
Furieux,
d'Ussieux.
M.
Paris, 1775
C, Roland
Roland
figuresde
trad.
en
frangoispar
(con 92 fig.del
trad.
Furieux
Cochin).
voi. 4, 1780.
Paris,par l'Esprit,
precede de
Furieux,
trad. par
reux
héroìque,
poeme
V extrait
de
Roland
Vamou-
Tressan.
Paris,Pissot, 1780, 1787; avec belles
Marillier,Paris,Pissot,1788, 1792; Paris, la Porte,
1800; Id.,1804; Paris,de Salles,1818; Paris, Lebegne, 1822;
Id.,1823, Jolie edition
; Paris,de
Bredif,1824; Paris,de Gueffier,
1824; Paris, Didot ainé, 1828; Paris,Id.,1835, ne' voi. 3, 4, 5
delle sue Opere ; Paris, 1846.
Fa pur parte della Bibl. Nation.,
—
in 6
volumi.
Essai
—
de
traduction
V Arioste par
Didot, 1812
È poco
Dupont
e
1813.
de
—
fedele.
en
vers
Nemours.
I tre
du
Roland-le-Furieux
Paris,Tombert, 1781
primi
canti.
de
;
Paris,
174
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
Furieux
Roland
nouvelle
Revue
tion
Furieux
Roland
Paris,Didot jeune,
en
vers
Chavagne.
Angers, 1829; Paris,
traduction
en
des
et
notes
les
sur
de
troubadours
comparés
,
Paris, Knabe, 1839
incisioni
1840.
e
tirate
xilografiche,
de
des
trouvères
M.
l'Arioste par
Edizione
—
parte
a
Chevalerie, les
chants
poème
au
la vie
avec
prose,
romans
orientales,les chroniques,les
Mazuy.
100
de
nouvelle
Furieux,
traditions
A.
XXIII.
a
le
jeune, 1838.
VArioste,
et des
I
poème héroìquede VArioste, trad.
Furieux,
Roland
de
Traduc-
—
1834.
francais par M. Ch. Duveau
Fournier
—
frangois,de dix syllabes,
par
chants
Les
1822; Paris, Michaud,
Roland
Paris, 1787.
Paris, 1842.
Latour.
de
vers
en
Frènilly,
de
Framery.
et
coté,
a
Brunet.
exacte.
assez
baron
A.
corrigéepar
Vitalien
l'Arioste,avec
Panckouche
trad. par
et
de
poème
FURIOSO.
illustrata da
del testo
sopra
carta
della China.
Roland
les dessins
de M.
En
delaine.
De
1851.
En
—
Roland
20
era
de boire
chants
de sons,
pas
s'è mai
non
F
—
traduits
des
38,000 versi.
fondo ;
J. de'
Roland
«
Nous
Pays,
Revue
lo
de
Tasso
del
Marc,
Le
«
vegetare
come
una
de
tutto
dee.
contiene,
non
Divina
della
cette
di
et
franV Orlando,
tàche
come
Commedia.
1864.
en
vers
franpoispar
1869.
V Ariosto
raconté
,
francais,Paris, Sandoz
Ei si propose
Roland
C,
coupé
ed e' la tradusse
sbigottìmeno,
l'Arioste,imité
et
il cui ideale
reculé devant
scientif. 21
Paris, Hachette
Monnier
musicales, dice nella
di tradurre
avons
l'Epopea
ma
Furieux
F. Ragon.
Ma-
vers
en
notes
Iliade,che 15 mille versi, mille più
V.
la
(alessandrini)
Paris,Lévy fréres,1864.
proposto
formidable.» La Gerusalemme
a
de
Paris, Charpentier,
prefazioneil signorDesserteaux,
fine liqueur italienne dans une
cette
Egli però
capo
Philipon
Furieux....
F. Desserteaux.
octavepar
modestissima
da
vignettes,
d'aprés
prose.
sua
cioè
de 350
Paris, 1844.
Antoine, Roland
traduit
ne
orné
l'Arioste,
Tony Johannot, par
Furieux,
octavepour
caise.
M.
prose.
Latour
On
de
Furieux
en
vers
Fischbacher, 1878.
trapiantaresul
pianta francese
suolo
il
francese
capolovoro
e
farlo
de' nostri
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
cavallereschi
poemi
tradusse
per
forse
oggi
il poema;
né
gusto francese
V Ariosto
lo fece
Francia, e
d'Este.
lo rifarebbe
come
se
che
«corbellerie»
al Cardinal
scandalo
di
tale
,
in
Egli non
scrupolosa;ma
fedeltà
con
rinascesse
se
dell' Ariosto.
Furioso
occuparsidi quelle
di
voglia
intero
al
lo ridusse
1' Orlando
175
FURIOSO.
avesse
ancor
davano
sione
occa-
L'Orlando
è
tipo
un
francese,1' Ariosto nell'adottarlo per l'Italia ne ornò
originario
la storia di numerosi
episodiche non lo riguardano ; il Monnier
volendo
mostrare
della
quel eh' è divenuto il Roland
di Turpino, passando pel cervello
Chanson
della cronaca
e
d'un
italiano,mise
l' eroe
da
parte
francese
,
ridusse
e
ciò che
tutto
riguardadappresso
non
V Orlando
Furioso
alla
sua
forma
più semplice.A qualche lettore parrà che il Monnier
abbia commesso
una
Noi stessi,alla
specie di profanazione.
di ripugnanza nell' osservare
una
specie
prima, provammo
come
tanta
parte dell'Ariosto
ossia ad
si fosse sacrificata in
Delphini,
usum
del
popolo francese. Ma la lettura ci trascinò e
ci vinse. Dovemmo
fatta opera
avea
accorgerciche il Monnier
di buon
da
gusto, che aveva
ridotto,perafrasato
interpretato,
di spirito,
alterar la sostanza
dal poema,
uomo
mente
solasenza
ma
uso
convertendo
l'umorismo
ma
impresa difficilissima,
Il poema
di antico
di rado
corre
nella
sua
ora
italiano in umorismo
nella
quale ci pare ch'eglisia
rapido e vivace,con una lieve
espressione poetica,e
seducente.
squisitae
Esso
grande versatilità dell'ingegno
tradotto
avere
potè
tanto
felicemente
fortuna
tanta
con
diversa
com'era
la riduzione
mantenere
al
con
francese
Furioso
ci pare
tinta
grazia non
una
ogni modo, la
Monnier, il quale dopo
in versi francesi il Fausto
provarsi sopra
scito.
riu-
in
prova,
di Marc
1' Orlando
elesse per
francese,
un
;
di
di
opera
e
pure
il metro
il
Goethe,
natura
ch'egli
più
adatto
a
cavalleresco
quellaagilità che lo
deve distinguere
dalla
solenne
e
grave
degli antichi
epopea
Nuova
greci e latini. De Gubernatis
Antologia, lo marzo
V. Rivista Europea, 15 aprile1878, e 16 luglio
1878, 380.
nuovo
poema
,
—
1878. J. Giraudn.
Carteret,Revue
7; République Francois
Du
Pays, Roland
illustrée
1879.
—
avec
È
le
7
Suisse
illustrata da
Beaux
Arts,
a.
in,
juin 1878.
Furieux
dessins
des
,
traduction
nouvelle, edition
de
Gustave
80
grandi quadri tirati
Dorè.
Paris, Hachette,
a
parte
e
176
DELL'
TRADUZIONI
FURIOSO.
ORLANDO
vignette,inserite nel testo, riprodottecol processo
oleograficodel Signor Gillet,ed incise in legno su disegnidi
536
con
G. Dorè.
1659
Nel
en
—
Gelais,
H.
A. de
si trovano
de V Arioste
chants
nel
raccolte
versi decasillabi da
in
Amies; da
venne
de
Beranger
S. Gailles Fumèe,
hanno
Zerbino
e
{Lyon, Granjon, 1558), che
Vivarais
de
St.
recato
pure
le loro
de
sioni
ver-
plusieurs
poètes francois.Paris, Breyer,
L'episodiod'Isabella
—
Mellin
Imitations
volume:
divers
par
trasvesti
,
belli dell'Ariosto,e
degliepisodipiù
in francese
Ariosle
U
de Portes
d' Orléans
Lovis
Ba'ije
Parigi:
FU
burlesques (Graesse).
vers
1572.
in
alla luce
usciva
pur
cese
fran-
reso
cT Albenasen
la Tour
intitolavate: L'Amie
col titolo: Le
de
miroir
des
Loyauté
Antonio
Valle (Paris,
Matteo
(Paris,Auvray, 1575);e
quello d'Isabelle. L'Olimpia fu tradotta
Breyer, 1576), con
dal signor Motte-Montussan,
(Bordeaux, Millanges,1584); e
dal De Nervese (Lyon,1605).
L'Aroux, nella sua versione della
da
Bella
—
Divina
ci diede
Commedia,
Furioso
tradotti
pur
alcuni
frammenti
del
(Paris,Blanc-Montanier, 1842).
IN
OLANDESE.
Hoogste Voorbeelt
beleevan
Oprecht Ridderschap. Oock claren spieghel van
alle welgeboorne Vrouwen
ftheytvoor
Begypende over hondert
// divino
nieuwe
historien
lanlsche
oft Orlando
Ariosto
overgezet uyt italiaansche
door
rymen
Evera.RT
gratie en privilegie,
bijDavid
11 divino
Ariosto,
ed altresì un
contenente
rime
Mertens.
van
Brussel.
Thantwerpen,
più grande modello della vera
specchiodi cortesia per tutte le
cento
istorie
novelle,tradotto
1615.
Met
—
cavalleria,
nobil dame,
dall'italiano
in
olandesi, ecc.
Edizione, divenuta
estremamente
nell'esemplareda
conosciutogli:in
de
Siceram
in Neder-
veersen
il
lucido
oltre
Furioso.
Jonge
:
«
trovasi
un
altro
segnata,
Traduction
lui
rara.
M.r Gerard, di Bruxelles,
posseduto,notava
ch'era
proveniente dalla biblioteca
di
Flamande
l'unico
di Tom.
tizia
sconosciuta, la seguente no-
mano
du
Roland
Furieux
d' Arioste
178
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
Schipper
Jacobsz
bij Jan
intitolata
è
duzione
Princegracht,1649. (La traSpiegel,sposa del borgomastro
de
op
Maria
a
FURIOSO.
Schaap).
Gerardo
SPAGNUOLO.
IN
dirigidoal Principe
Furioso
Orlando
traduzido
sennor,
Romance
en
castellano
don
Philipe,nuestro
D. Hieronimo
por
de
famoso
(naturaide Epila,en Aragon, capitan no menos
espada que por la piuma).Anvers, por Martin Nucio, a' 25
Urrea
por la
1544, 4°, f. 260, y 2 de tabla. Id.,20 agosto 1549.
Id.,1554; Id.,1558.
de agosto
nel C.
del
dell'Orlando
versione
Della
della
vi
fosse nel
se
Io lo
Non
tengo
è
in
lo
originaleme
suo
che
bene
per
da
al S.r
ora
Sul fondamento
«
tela il cristiano
sua
si trovasse,
dal
diverso
ma
terei
por-
la testa.
V intendo.
non
lo ha
in
tradotto
»
—
risposeil curato,
voi sia inteso,
Capitano che
non
proprio;
suo
riporreisopra
italiano,disse il barbiere,
neppur
perdoniamo
qui
se
parlasse in idioma
rispettose
la
ordita
Ariosto, al quale
poeta Ludovico
ma
ha
Boiardo
Matteo
celebre
fatta dall' Urrea, scrive Cervantes
di D. Chisciotte:
parte prima
—
e
lingua
col torgli gran
pito
castigliana,
parte del nativo suo pregio; discatutti coloro che s' impegnano a portare in
a
già comune
altra lingua i libri poetici,
mentre, per quanto studio vi pongano,
mai
del
loro di far
riuscirà
nascimento.
primitivoloro
sionatissimo
accenno,
dell' Ariosto
lo mostrano
ariostesco
che
1' egregio amico
di Barcellona,
a
cui tanto
che forse il Cervantes
prima
se
si fosse
non
d' Orlando.
Ma
fece della versione
è
grazia
a' libri
non
troviamo
del
1586.
bene
sia che
esso
suo
del poema
Chisciotte ;
della
tanta
nel
il
del
alcuna
tore
can-
che
censura
ei
Chisciotte,e questo
1605, desse
il
già screditati di cavalleria, il fatto si
edizione
e
eccellenza,
lettura
influisse la
comparire,
riportato
perita di ritenere,
raggiunto
imbevuto
su
si
non
dell' Urrea, sia che
più verisimile,al
di
debbo,
avrebbe
non
al
sità
Vidal, prof,nell'Univer-
Valenciano
Gaet.
Don
nel
stato
fosse appas-
reminiscenze
molte
s' incontrano
mano
mio
il Cervantes
Orlando, oltre
suo
evidenza
ad
mano
Che
—
del
e
appuntino il vero
conoscere
dell' Orlando,
colpo
è
che
posteriorea quella
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
Furioso.... En
Orlando
1550
Furioso.... Assimismo
Orlando
introducion
el
por
saber
para
Alonso
sennor
Ferrara, 1553,
Orlando
de
Furioso
saber
para
sicion
y
tenidos
pronunciar
la
el presente
en
Ulloa.
ha
de
A
Lyon, en
impresso el presente libro
casa
de Mathias
Roviìio
è
,
che
cambiato
Orlando
con
sic
del
de
ensenna
grabados
Orlando
emendado
En
(A
expo-
de
Al fine:
Lyon
Mathias
en
vinio,
Ro-
L'edizioni
—
sola
una
de
cosa
:
dèi
vi
non
en
casa
en
Ariosto, traduzido
Urrea
de
de los cantos
uno
nuevos
muy
utiles,
—
Canto, 1572, in-4.
dirigido,ecc....
Al
mdlxxv.
de
con
,
en
compendiosa. En Barcelona, en
Medina
Aguila fuerte),1564.
del
ecc.,
de
Domingo
En
Venecia, à
fine,a pag. 570
Farris,mdlxxv
: «
»
la
Im-
in-4,
madera.
Furioso....
de
la
Salamandra,
primioseen Venecia
con
che
cada
Francisco
Furioso,
la
madera.
en
D. Hieronimo
por
Bornat.
por
Orlando
una
el S.T Alonso
Lyon, por
Ludovico
alphabetica muy
Claude
Campo,
introducion
(sic)Rovilio,1550.
—
cantos
condiffilcultosos
todo por
sono
M.
alegorias en
y
tabla
de
casa
non
de
Furioso
argumentos
los
con
lo stemma.
castellano
romance
de
la inclita ciudad
en
en
Urrea
breve
los vocablos
grabados
con
Giolito de
de
uno
una
Bonhome, 4°, p. 529.
del Bonhome
e
cada
en
Hecho
Fue
1556, 4°,
castellana
traduzido
Hieronimo
Gulielrao
de
lengua
lengua castellana, con
:
breve
una
Ariosto
annadido
todos
libro
casa
la
Ludovico
M.
se
la Thoscana
en
annadido
madera.
en
alegorias
y
uiiles. Assimismo
muy
Bonhomme,
Venecia, Gabriel
el S.r Don
por
argumentos
nuevos
Ulloa.
de
ha
se
pronunciar
y
grabados
con
castellano
romance
Leon, por Mathias
in-fol.
1556,
e
179
FURIOSO.
traduzido
por
Hieronimo
muchos.errores,y cotejadocon
Salamanca, en
de Alonso
casa
de
Urrea,
de
originaitoscano.
Terranova
y Neyla,1577,
el
in-4; id.,1578, 4°.
Bilbao, Mathias
Marea, 1583, 4°.
Toledo, Lopez, 1583
Orlando
Furioso
traduzido
de
el nuestro
castellano
exposicion en
Bervo
cada
de
ad
por
canto
e
1586, 4°.
Ludivico
Berbum
Hernando
y
una
(sic)Ariosto,
nuevamente
(sic)del vulgar
toscano
Alcocer.
breve
Con
declaracion
en
moral
una
en
prosa
180
al
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
alto y
al muy
250
Toledo,
En
Bohemia.
excelente
muy
diriva.
se
Dirigido
Rey de
principe Maximiliano
Juan
de
casa
eri
Ferrer, 1550, 4°,
f.
Tamayso de Vergas
insignispagnuoli,citano un'
D.
la data
Ferrer, 1510. Ma
1515.
Però,
è
non
D.
e
Antonio
edizione
Nicolas, bibliografi
dell'Alcocer
Toledo, L.
,
può
non
che erronea;
esser
giacche,
prima stampa del Furioso non uscì che
improbabile,avverte anche l'egregiomio
noto, la
è ben
come
nel
la obra
de donde
saber
principiopara
FURIOSO.
volendo
non
prof.Vidal,che a bello studio sia stata falsata,
il tipografo incorrere
nelle censure
avventura
minacciate
amico
per
Orlando
Vazques
castellana
prosa
come
publicòde
da
xvi
e
del
la comparsa
Id.,
—
nazione, più che la Spagna, fosse
nessuna
xv
Diego
por
Madrid, por Sanchez, 1584.
Sanchez, 1585, in-fol.
nei secoli
inondata
en
pag. 63.
a
Contreras.
de
È notissimo
Dopo
traducido
Furioso
Francisco
por
X, che riferimmo
di Leone
dal Breve
don
tanti
romanzi
cavallereschi.
Chisciotte, al dire del Clemencin
libro
alguno de caballerias,
y dejaron
de reimprimirseles anteriores. » Orlando, scrive argutamente
4L no
se
il De
nuevo
Sanctis, diviene don
in
entra
iscena,
tutto
cavalleria,la distrusse
1586
al
1851,
E citata anche
dal
Orlando
Ariosto
por
Aranda
tracion
:
traducido
y
Sanjuan.
»,
calle de
Los
grandes
questa ragione che
per
in
nò
coperto la
avea
Portogallo nessuno
tenuto
era
Cervantes.
il cui
ilustrada
poema
al
è
nome
Ariosto, adornada
de
Barcelona, empresa
poemas,
publicados bajo la direccion
y
anotado
Mendijabal,1873.
Joyas de
literaria
45
sciuta.
cono-
grabados.
Forma
—
Roig.
Ludovico
italiano,por
en
y
meglio
In prosa.
Gaspar
escrito
castellano
con
1851.
Roig editores,
Furioso,
y
di che
vantes,
Cer-
frantumi.
l'Ariosto; l'Ariosto che pur
stesso
parte della Biblioteca
Orlando
in
va
Chisciotte
don
Guidi, col solo titolo di D. Diego Vazquez,
Furioso
Madrid, Gaspar y
fu
Ispagna,
de' Contreras, sotto
ommettendo
ne
col ridicolo
e
in
né
pregio dallo
se
affatto. E
s'attentò di far rivivere
in tanto
mondo
un
la fine ironia
con
dal
Chisciotte,e quando
por
D.
Manuel
editorial:
«La
Ilus-
Fa
della
lezione
Col-
—
parte
la literatura
de
D.
universal,
Francisco
José
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
Orellana.
poemi della Collezione,la versione
sulle versioni francesi.
pregio,condotta
tutti i
Come
—
di poco
è in prosa,
Orlando
al
espannol
Originai,por Vicente
y
Prospecto
Este
ingénios
el
Hasta
dia,
no
de
mèrito, y
su
asegurar
que
Cervantes,
contribuyó
que
se
halla
relegada
deseo
entre
prender
de
que, segun
el informe
estimable
del
trabajo
al que
El
dictàmen
lo
de
Es
la
fàcil, y
habiendo
nuestro
sima,
su
a
solo
no
estilo
otras
colores
usàndolos
tan
pero
lo
que
las del
del
en
nosotros
en
ostensiblemente
que
colosal
tan
Medina
à em-
las inmensas
con
trabajo. Trabajo
importantisvno,
muy
las bellezas
sin
cuento
escrito,poseer
un
los traductores, pues
limites
los estrechos
sujeten a
originai y
que
èstro
los que
de
puede
nunca
un
portar
re-
aquella.
(volviendo a copiar las palabras del
resuelta
ha
acertadamenle
y
puesto
en
.
Ariosto.
Medina,
general,
en
dice la Academia.
poder annadir, que
conseguido en ella,darnos una
creemos
lleno
estremo
fuè
que
gloria corno
tanta
y de cada
subidos, que
dudamos
poema
el
en
castellanos,es necesario,ademàs
obra
una
sennor
entender
de todas
un
sennor
es
relieve
de
poner
versos
Academia)
à veces
especial,
lectoras,si
obra;
la
comprender
àrduo
tan
Espannola,
del idioma
comun
traduccion
fieljClara,
annos
generalmente inspiraà
es
hoy casi
tiempos presentes.
buenos
en
emprende,
espannolas
octavas
los
a
de
al
presenta
traductor, sin embargo
nuevo
citado
no
que
la Academia
dificil,
quizàs, que
mas
su
en
que
que
y
mortai
in-
annadir
en
de
concienzudamente, luchando
y
conocimiento
él cuentan,
muchos
apreciar y
del que
poèticomayor
con
hace
ajeno
Furioso,
profundo
podemos
nuestro
obra
entusiasmo,
literatos,
capaces
el conocimiento
géneros
de
realidad,para
Orlando
un
distintos
y parece
En
estendiera
se
diflcultades
dice
una
una
apenas
nosotros
de
las
bellezas.
traduccion,lenta
su
aplaudida
los
dan
octavas,
en
el brillo
con
mas
pais, pues
no
corno
»
titubeando
nublar
a
y
de
aprecio
de que
valor
los
de
uno
entero.
prosa,
intento
se
ha
completa que
de
nuestro
en
en
naturai
su
refiriéndose,no
espannoles,movió
los
la que
a
de
oscuridad
su
al
han
se
cuanto
innumerables
originai sus
El
él
publicacion fuè leida
primera
y
mundo
hecho
ella
con
gracia
del
de
en
à
y
la
conocido
perdio mucho
«e
literaria mas
debidamente
es
que
annunciata.
la obra
Italia
privilegiada
la
traducciones
varias
idea
de
celona,
lujo.Bar-
de
blico
questa versione, pub-
di
venne
essa
poètico, la erudicion
producido el talento
famosos
il valore
reconocidamente
es
poema
Edicion
Espannola.
che
ecsaminado
Hernandes,
y
del
las
reales, siguiendo
Medina
de
con
italiano por Luis Ariosto,
en
octavas
en
aprobado por la Academia
Imprenta de Manero.
Affinchè meglio si conosca
il
de
escrito
Furioso, poema
traducido
181
FURIOSO.
una
de
de las ideas
se
harian
haya ninguna,
à
a
cuya
seguir
pudor
todas
hilaridad
se
conceptos,
sirviéndose
menudo
salir los del
decidieran
copia
literal,
exacti-
del Ariosto, sino imitando
poesia y elevadisimos
sublime
llanos, y bastante
sin duda
casi
es
al rostro
de
de
las
pàginas de la
resista a la gracia
las
182
interesando
de
haya
que
5, tales
otros
en
sido
hayan
dan
completo
moral,
raudales
ocasiones,
que
era
parece
cambio,
poesia,de ingénio y
de
cantos
nadie
debe
los manuscritos
de
Orlando.
su
inagotable ingénio
Reggio,
noticia
tenemos
ni
verso,
Ludovico
de
daremos
del poeta de
No
idioma, en
à nuestro
de moralidad.
el poema,
consta
que
entre
del
mas
de
hallaron
traducidos
uunca
En
quien lo
varias
en
la libertad
Ariosto.
el asunto
se
corno
prueba
una
en
que
sana
vivisimas, tiernas, conmovedoras
escenas
46
los
de
continuaba
los que
tantas
el autor
con
del
la època
en
brotan
que
continuacion
A
de
la lectura
de
religiosas,
aun
y
principios de
prudente aviso, para
hace
escritas
algunas pàginas,
celebrada
aun
y
de
de
aconsejàndole,comò
alto
por
permitida
privarse
ilustrar
à
advertencia
està
obstante,
no
menester,
pase
tienden
el poema,
salpimentado
està
que
FURIOSO,
divirtiendo.
y
Sirva,
con
todos
generalmente,
el fondo,
y
cuentos,
los numerosos
de
ORLANDO
DELL
TRADUZIONI
en
de que
Ellos
prosa.
Ariosto
de
y
lo
la traduccion.
de
Il Guidi
cita pure
in 3
versione
una
voi.,in-8,S.
dell' Università
di
A.
del
Ma
—
celona,
Burgos, edita in Bar-
il mio
amico
Yidal, prof,
Barcelona, e bibliografo
egregio,non
trovò
ne
notizie.
di Fimonneda
Giovanni
fu
lettore
infaticabile di
de'
entusiasta
gusto
ei
si fece
,
(Patrannuelo),libraio valenziano,
quanto gli cadeva
d'argomento piacevole,e
allo
invogliarli
studio
italiana.
sua
Questa
calà,Henares, 1576
La
novella
Furioso,
vi
Fiammetta;
dante
e
di
sono
la xix,
Ginevra,
la novella
por
de
Luis
da
Miranda
francese.
e
a' suoi
diletto
Colecionada
novelle,
e
lettori,
per
de 22
letteratura
novelles,Al-
i lubrici amori
narrati
dal
tolta di peso
venne
del
v
Furioso, ci
mutatine
fatta
vili, forse
dà
a
d'ordine
del
xxvm
e
di
e
di Ario-
gli amori
Lisbona
favore.
Giocondo
in Tancredi
i nomi
venne
dal
di
miratore
am-
di buon
acquistònel pubblicograndissimo
—
Furioso,
Silva
; ed
di
raccolta
una
grandi esemplari della
raccolta
IN
Orlando
versi
dar
per
de'
Però, nella edizione che
ommessa
in
(patranna) vm
e
mani
poetiitaliani: dotato, com'era,
ridurre
a
alle
Brandiana.
1580, venne
nel
de' Padri
Inquisitori.
PORTOGHESE.
de
poema
Alvares
de
Carneiro,1833,
Ariosto, traduzido
Arambuja.
cuatro
volum.
Rio
em
prosa,
Janeiro,
en-8.
—
Trad.
Typ.
dal
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
Furioso
Orlando
de
8
1851,
e
quatro
de
cantos
precedido
Lisboa, Typ. de Sylva,
portuguezes
versos
em
Amoroso.
Orlando
do
extracto
um
quarenta
em
poema
traduzido
Ariosto
Luis
:
183
FURIOSO.
e
mayor.
Non
uscì che il
ne
canti. Ne
Correa
fu
Manuel
,
i dieci
Almeida
de
Consejero del Supremo
Cerda
La
de
José
traduttore
che abbraccia
volume
primo
primi
Aranjo
y
Tribunal
de
Justicia.
di Lisbona
il 23 gennaio
parecchi anni scrivevano
tonio
1877, l'egregioe valentissimo amico mio comm.
Giuseppe AnVial, si sta occupando di traslatare il Furioso in versi
sciolti il principe de' nostri storici,oltrecchè poeta di grido
E ne
manacco
Ercolano.
Alessandro
pubblicò già un saggio nell'Al«
Da
,
del 1876.
delle Dame
de Barros
IN
Rich.
verse). London,
tolte
da
Rogers
L'
p.
grav.
di fare
un'
tale
ma
la
cavaliere
della
del testo.
teme
Croker
i
vede
Temple
«
della
dagliscrittori....
decimottavo.
Così
ritrarre le bellezze del testo
poetici,e
ne
rifugge.
—
Furioso
in
Foscolo.
italian and
1757.
une
( beaucoup d' exemplaires ayant
incendie),mais point estìmée. Dans quel-
est
exemplaires le
William
poeta italiano ;
saggio curioso
il canto
Henry, Orlando
Cette traduction
été détruits par
del
ostentata
essere
più di mezzo
impossibiledi
luoghi altamente
English, London,
erreur
scrupolodi tradurre
È vero eh' egliprofessa
delicatezza
poca
dell'Ariosto alla Regina
facevasi
di tradurre
eglifa quando
ques
traduzione
sua
finta modestia, solita allora ad
che
the addition, ofthe authors,
un
apologia,ci presenta piuttosto
Egli omise
Novo
—
le
decenti
apologia
Heroical
portr. de Harrington grave, p.
Cockson); London, Clement, 1724.
il buon
parola i passi meno
{in English
Ediz. ital. del 1584.
with
(avec
Harringtondedicava
Vergine. Né
a
Porro.
amended
London, Mùller, 1634
W.
Furioso
sioni
Field, 1591; Id.,1607, in-fol. (con inci-
quelle del
ihirdlyrevised and,
tuttavia inediti.
sono
INGLESE.
John, Orlando
Harrington
J. Monteiros
Francisco
parecchicanti, che
tradusse
ne
Anche
—
rare
du
nom
Huggins
»
au
traducteur
est
lieu de T. H.
annoncée
Croker.
par
Graesse.
184
FURIOSO.
translated
Furioso
John, Orlando
Hoole
ORLANDO
DELL
TRADUZIONI
with
notes.
London,
Caddel, 1783, 5 voi.,in-8; 1799, 5 voi., in-8;1807, 5 voi.,in-18;
Tuttaby,1818, in-24,e 1819; London, Chiswch, 1818,
London,
in-24.
de valeur, parce
de peu
Est
fort exacte.
pas
—
dell' Harrington ,
poeta, ed
suo
è
la dice
l' Hoole, dice
abile traduttore.
non
ma
idee del
disperdele
E
il
n' est
Foscolo,
tagliaa pezzie
colpa che in parte
deriva
britanna.
dalla stanza
version,
nouvelle
Une
—
connais-
ne
Il Brunet
fond. Graesse.
Più coraggioso è
V italien à
sait pas
le traducteur
que
citons
Nons
été continuée.
par Ch.
commencée
encore
book
from the tejpenty-eighth
:
Johnson, n'
landlord
The
of Orlando
's
tale,
a
a
pas
:
poem
Furioso, 1708, in-fol.
Graesse.
—
Henry, Orlando
Boyd
translated....
Furioso
London, 1784,
voi. 2.
Stewart, Orlando
W.
Rose
Traduction
ha
into
english
London, Murray, 1825, 8 voi.,in-8; Boston, Bohn, 1858.
verse.
—
translated
Furioso
lasciato
britanna
Graesse.
elegante et spirituelle.
de'
uno
nella
migliorimodelli
Dietrich
Werder
rasenden
Dietrich
Gesànge
ersten
dem
von
Werder
:
—
von
tische
Poe-
Historie
Verlauf der
Noch
weiterer
History(Ges.4-10),1638
Verlauf (Ges.11-20),
1638
Folge der History (Ges.21-30).Leipsig,4°, 1636.
Aus
Mauvillon
Roland, eine Heldengedicht,
T., Wùthender
dem Italienischen (instanze libere).
Lemgo, Meyer, in-8,1779,
vom
Roland
della stanza
Leipzig,4°, 1632.
als Probe.
Uebersetzung von
ci
Foscolo.
—
drei
Uebersetzung (en) der
dem
von
Il Rose
TEDESCO.
IN
Poetische
maneggio
dell'Ariosto.
versione
sua
nel
—
(Ges.
i,
3).
—
Fernerer
—
—
—
Traduction
Werthes
ne
F. A.
rien.
vaut
Graesse.
Kl., Ariosto' 's
Rasender
Roland.
Bern,
1778.
typogr. Societàt,
Heinse
W., Prosaische
Uebersetzung. Hannover, Helwing,
1782-88.
Rasender
Strophen
von
Roland
Uebersetzungin
Lutremiìller.
reim
freienjambischen
Zurich, Gesner, 1797-98.
186
immortali,
epopee
la
DELL'ORLANDO
TRADUZIONI
al
Kuun
prof.
canto
Se
Fiammetta,
del
il
del
dal
E
rimane
Agram
legge
nel
l'intero
Mosca,
1855,
delle
Simeone,
che
le
usò
strofe
narrazione
ricca
Storia
non
di
epica.
della
Mosca).
Furioso
prosa.
—
Perwed
XXIII
100-112.
Episod
V.
o
Melise
attribuire
al
poco
tradotto
poesie, pubblicate
Ljudevit
Raice
Gaj.
di
Monnier,
1862,
p.
di
Gius.,
p. 177.
«
xxm
308.
Orlando
rioso»
Fu-
dell'Orlando
100-112).
(Episodio
alla
dell' Università
alunni
canto
ma
la vuole
Rubini
e
Ariostova
del
atto
Mosca,
Schewyrew-Rubini,
pesni
russo,
poco
Stefano
migliori
dell'ottava
Parnaso
bibliotecario
de'
usò
metro
Firenze, Le
compiuta),
non
non
nel
Giucovschi,
(Traduzione
ottave
da
vivente.
tuttora
(traduz.
Schewyrew
(uno
dell'Ariosto,
Burenin,
di
russa,
nel
tradotto
venne
L'episodio
dott.
nella
Rodomonte,
Varie
introdotta
V.
—
Giacomo
In
Il
—
Sobolewschi,
Letteratura
Paschkin,
odavi
Il
pregi.
Bulgacof
di
in-18.
ballate
1737),
m.
a
deve
Furioso
ancora
delle
molti
Géza
co.
RUSSO.
Orlando
era
si
sue
del
cura
per
tipogr. Semun,
rima,
del
secolo, tradusse
poema
in Dalmazia.
40
pag.
IN
Raice
preziosa
il
Minorità,
raguseo,
librario
a
(n. 1675,
dall' oste
inedito, lo
commercio
si
Giorgi
lettera
abbandonare
narrato
Furioso.
lavoro
suo
Giorgi
di
Radeljevic',
Pacifico
sviluppo
ad
di
xxviii
fra
Ignazio
gioventù, prima
l' episodio
più
non
ILLIRICO.
SLAVO
p. Fr.
Il benedettino
prima
Da
—
la
Ei
Ferrazzi.
IN
sua
abbiamo.
noi
versione.
sia
; sibbene
tentativo
un
che
traduzioni
delle
perla
che
più
nulla
disse
la
continuato
abbia
ne
non
FURIOSO.
Melissa).
L. ARIOSTO
OPERE
MINORI.
189
CANTI
I CINQUE
FATTI
PUBBLICARE
ARIOSTO.
VIRGINIO
DA
I
che, secondo taluni,sarebbero il
Cinque Canti dell'Ariosto,
desunto
dalle gesta dei ribelli,
principiodi un nuovo
poema,
al Ginguenó, una
nuazione
contipaiono a noi, scrive il Canello,come
del
fino alla rotta
è
affermato
L'Ariosto
Anche
dal
il
poeta pensò dapprima di condurre
li farebbero
al
scorrezioni
arguireopera giovanile.
in sé probabilitànon
—
Ruscelli, ed ha
accenna
Le
di Roncisvalle.
alla vendetta
e
di metro
lingua e
che
Furioso
seguito della
nel
guerra
Fur.,
xxxix,
di
Ciò
poca.
74.
—
Gaspary viene alle stesse conclusioni, e riesce pur a
al Furannodare
rioso,
precisareche i Cinque Canti si dovevano
qualeera nell' edizione del 1516, alla stanza 45 del canto xl
st. 63 dell'ediz. comune); e che poi il poeta li lasciasse,
(clvi,
al matrimonio
per sostituirvi gli ultimi impedimenti famigliari
di Ruggiero e Bradamante.
(Zeitschrifì
fur roman
philol,in,
il
232-33).
I c.3Ì
il
Rajna,
un
che
e
poco
d'umor
si conviene
dopo
il
riconoscere
Furioso,
il
scrive
principiod'un
presto interrotto per deliberato proposito,hanno
più grave, più solenne,
andamento
l'opera
scritti
Canti
Cinque
in cui
poema,
nuovo
un
detti
Solo
principale.
l'avventura
faceto.
della
Sicché
Liberata,
nel
balena:
Furioso,
ci
in
quarto
una
canto
parola,più epico,
viene
a
ricrearci
neglialtri appena v'è traccia
rusalemme
Cinque Canti, Rinaldo, Ge-
rappresentano quattro termini
succes-
190
Le
progressioneregolare....
sivi d'una
V. Polidori, Proemio
da
a
la lezione
Canti,
I
Cinque
da
reales
1857,
la
compresa
non
Canti
de
Medina
Di
illustrato di
Ardito
Articolo
un
pubblica
a
Polidori
—
a
I
dell'Ariosto.
falla
Far-
sett. 1845.
di L. Ariosto. Articolo
13.
n.
nel
critico. Mondo
n.
13
del Rinaldo
del Mondo
Ardito, ecc.
illustrato
o
—
Frammenti
preposto alla
del Rinaldo
che
si
edizione
sua
Ardito, venuti
Ariosto, Opere Minori, Firenze,Le
Sul
L. Ariosto
Rinaldo
al
Ardito, Prefazione
nier,
Mou-
storico-critica
tempo, premessa
delle Lettere dell'Ariosto. Modena, 1862,
p. lxxix;
a
La
i, 383.
CappelliA.,
intorno
Aiazzi.
Firenze, Baracchi, 1847.
Cinque Canti,
1857,
17
poema
FilippoLuigi, Proemio
luce nel 1846.
octavas
en
Ardito, frammenti inediti,
blicati
pub-
dei Frammenti
inserito
Torino.
espannol
INEDITI.
nuovo
Torino, 1847,
ReplicadegliEditori
ad
al
gr.
un
Bologna, n. 28,
N. N., Rinaldo
Cinque
ARDITO.
Firenze, Piatti,1846, in-8
di
edizioni dei
originaleda J. Giampieri e G.
manoscritto
Cesare,
Furioso, tenendo
Hernandes.
y
Lodovico, Rinaldo
Cantù
20
tradotti
FRAMMENTI
sul
Ariosto,
sua.
RINALDO
Ariosto
di Lodovico
fine del
annovera
vennero
Vincenzo
intitolato Stanze
dal Polidori.
data
al
Polidori,fino
Il
1544, in
volta nel
prima
confronto
Codice
un
Ariosto, ai Cinque Canti
Lodovico
la
Cinque Canti fattipubblicare
Ariosto,Opere Minori,i, 1.
nel 1545.
CappelliA., Varianti, tratte
editi per
ai
premesso
VirginioAriosto
di Messer
rioso.
Fu-
iv, 464.
Ginguené,
da
dell'Orlando
Fonti
p. 34.
Introduzione
V.
CANTI.
CINQUE
I
Romagnoli,1866.
—
e
cxxi.
suo
all'edizione
e
Bologna,
RINALDO
Tosi
Paolo
Rinaldo
frammento autografo del
Busto Arsizio,Tip.Sociale,1863.
Ardito, Osservazioni.
Romanzi
Bibliografiadei
Riprodotte nella
—
il
Sopra
Antonio,
191
ARDITO.
di
Cavalleria,
Milano, Daeli,1865, p. 345-357.
Primo
«
fattura
far
a
pubblicamenzione
dell' autore
inedita
nell'operadivulgata
però, mal
di ciò
come
di Seconda
nome
del
né
poeta, e
Al Doni,
Libreria.
fu creduto, anche
non
veritiero,
sempre
Doni,
chè
per-
VirginioAriosti,
anco
parola e così pur niuno tra gli eruditi o
Contuttociò,un Manoscritto
biografiposteriori.
autografo, o
avea
da
mosso
tale
parer
nella
,
di
quel
,
raccolta
di
opere
passaggio alla libreria dei
in quel tempo era
chi desse
anche
cimelio ; sino
fecesi
a
di Lod.
fosse
la
che,
a
nel
secoli
dal dotto
1730; dalla cui
Bevilacqua.Ma
marchesi
notizia di
al mondo
1807,
nel
formata
penna
morto
due
circa
dopo
né
fatto
sif-
un
il giuniore Baruffaldi
non
riparlarne,
producendone altresì alcuni saggi,nella Vita
Ariosto (p. 172); ma
senza
manifestarci,qual che ne
veduto. Si udì poi farsi,
cagione, dov'egligià lo avesse
1812,
Francesco
da
nella raccolta
Reina
la promessa
dei Classici Italiani ;
più tardi, gli effetti.Rimane
codice
a
a
fé
casa
nel
trovossi
poema
stampa ed
ferrarese Giuseppe Lanzoni,
medico
o
Ardito,
del Furioso, fu Gianfrancesco
i coetanei
tra
nessuno
i
né
uomo
col
del Rinaldo
pervenissealle mani
di
non
ma
se
similmente
di
intero
pubblicarlo
videro,
ne
ignoto
il
allora
quel
come
fu
argentese, che
padre a un
Vincenzo Faustini,canonico di quellacittà ; il quale,come
ditario
eredi poi venduto
ebbelo
ai signoriGiuseppe
possessore,
Aiazzi e Innocenzo
Giampieri.» Lo acquistaronoessi al prezzo
di 1100
scudi
prima
stato
Tommaso
romani,
venduto
ne
dal S.r
500,
ma
dal libraio Poitier di
Nel
se
1863
amatore
ne
fu
poi
Parigi,il 31
nelle mani
venne
editori. Il codice
fecero
del
S.r
di edizioni ariostesche
al
a
dissuaso.
genn.
Fu
—
1862, per
libraio P. A.
Tosi
poi
legittimitàdel Rinaldo
la
che
nel
si è
questione,giova assai, a
che
Rinaldo
estense
vi
anno
della Bastia
allusioni
e
disputatoassai.
mio
si fece
Ed
ora
a
è
solverne
ri-
avviso, il considerare,
storiche
della celebre
duto
ven-
lire 1700.
gagliardo propugnatore dell'autenticità del codice, ed
posseduto dal nob. S.r Achille Migliavacca,di Milano. »
Sulla
già
era
Brighton,al
Gancia, libraio
Grenville, grande
di sterline
prezzo
e
un
non
toria
solo della vit-
battagliadi Ravenna,
192
1522,
nel
di
Polidori.
quale
il
canti
i
Poeta
dal
mai
che
paleografi
anche
mio,
un'
in
ad
onta
di
non
certi
le
primi
è,
i
ancora
stessa
con
rado
ci
saggi
dell'
del
rappresentino
dichiarazioni
autenticità
molti
tutte
troncamenti
ne'
neppure
ci
anima
pure
V
propugnarono
rado
più
re
dal
dire,
quasi
che
e,
di
somma,
troppo,
usò
canto
stanze;
d'Orlando;
,
sicché,
le
avvertita
del
abitudini
non
in
e,
rozze
non
le
modi
del
prigionia
ben
cosa
molti
sentimenti
cantato
locuzioni
e
la
dopo
1523,
poetici,
diconsi
pensiero
avea
nel
Rinaldo
nel
finire
un
penna,
avvenuti
seguita
patriottici
e
in
che
che
e
morali
il
Francia,
colori
quei
fatti
de'
Quantunque
cominciare
una
anche
ben
ma
Francesco
di
ARDITO.
RINALDO
colui
tiamo
abbatdi
voci,
giovenili,
de'
valenti
originale
non
,
trovandovi
sigillo
espressi
di
che
L.
Ariosto,
gli
viene
lucenti
e
non
posso
attribuita.
i
caratteri,
non
negarne
il
proprio
ricisamente
e
verace
la
ternità
pa-
194
COMMEDIE.
generazionecinica, scredente, materialista,parve
disonesto
dar di sé spettacolo
flagellandosialternamente
reo
né certo
potevano più piacere
a
sangue, e al canto delle Laudi;
nuova
una
le Devozioni, le rappresentazioni
de'M'Liturgici,
gliUffici
steri, che apprendevano a tener in istretta servitù la carne,
ad insorgererigogliosa
contro
avesse
blanda troppo, perchè non
lotta
Nella
spirito.
lo
medievali
le forme
tra
la vittoria non
nuove,
poteva
di
il dramma
successe
spirituale
la
prisca commedia
sopra
coi veri lor
; la
e
che
priscacommedia,
liberissima
Atene,
che
e
(1),tanto
al riso
tanto
e
a
resse
mai
l'avrebbe
meno
le nerbate
non
esso
a
e
di Aristofane,
i viziosi
vituperodel pubblico
nella
lungo neppure
al
attecchire
potuto
guaìre, non
dello staffile e
Cratino
in iscena
metteva
potè
non
leggier scalfittura ci fa
una
Eupolide,di
gliesponeva
tornò
fino al midollo.
pagano
satirica,che
modo
nomi,
di
le forme
e
incerta. Al dramma
essere
tipo classico:
divenne
ribattezzarsi nell'Ilisso,
e
Ma
antiche
pagane
in Roma
tra
noi.
sarebbonsi
pubblicana
re-
Che
se
certo
pubblicagogna. Era
già molto se la nostra Commedia, in tempi che volgeano alla
talora insaporatadell' italico
più dura servitù,patissed' essere
Si rimisero
aceto, e di qualchepizzicodi negro sale condita.
comportate
la
—
in
Plauto
onore
lor
ne'
e
Terenzio
prima udirli nella propria
(1420-1490)si fece ad apparecchiare,
:
si volle da
lingua.Pomponio Leto
di Roma,
cortili de' più ragguardevoli
prelati
il incitamento
di Leone
il Peruzzi, quando si rappresentò, in persenza
Dipinsele a Roma
X,
la Calandra;
Federico
Zuccari
per l'Antigone del Dalmonte; Raffaello
il Vasari
pe' Suppositi dell'Ariosto;
dell'Aretino, recitata
per V Atalanta
dai Sempiterni di Venezia; dagli stessi Sempiterni ebbe
stipendioil Tiziano;
Giulio Romano.
Della magnificenza
divisò alcune
ne
per la corte di Mantova
onde
la Calandra
ci lasciò una
di Urbino
venne
rappresentata alla corte
memorabile
del Cortigiano, Baldassare
lettera il famoso
autore
Castiglione;
il Vasari, in una
ci descrive
lettera
al card. Ottaviano
de' Medici,
gli
Giovanna
del Granduca
Francesco
con
splendidiIntermezzi., pel matrimonio
colla Cofanaria
bra
d'Amdi Francesco
d'Austria;il Lasca quellirappresentati
ed
abbiamo
,
fatti per
pur
Commedia
la Descrizione
dell' apparato
e
nelle
in Firenze
degli Intermedii
de' sereNozze
nissimi
Grande' Medici
Cristina, di Lorena,
e Madama
duchi
della imponente rappresentazione della Calandra
a
il 17 settembre 1548, d'ordine
della repubblica fiorentina,
Lione, avvenuta
II di Francia
sua
e
moglie
per festeggiare il solenne
ingresso di Enrico
Caterina, ce ne dà ampia notizia un libricciolo stampato dal Rovilio nel
1549. I comici italiani vennero
Anche
li Misteri
retribuiti con
800 doppie.
le Leggende
e
drammatizzate
sacre
veniano
grande
rappresentate con
la
rappresentala
don Ferdinando
di Toscana.
E
—
sfoggio
di pompa
artistica decorativa.
V. Burhhardl,
p. iv. e. 5, p.
8.
p. v,
(1) In vitium libertas excidit, et vim Dignam
lege regi. Otazio,
Arte
Poet., v, 282; ed Epist. n, 1, v. 148-153.
—
59;
e
e.
De
195
COMMEDIE.
di Plauto
commedie
di alcune
e
Terenzio; nel Quirinale
di
il 12
atteggiò l'Asinaria;i Menaechmi,
recitati
a
dai chierici di S. Lorenzo,
Firenze
(1).Se
Poliziano
maggio
si
1488, furono
prologo del
che siffatte rappresentazioni
erano,
per
che
di
lazzi
sorbi.
Le
e
peggio
agrume,
non
con
di forte
più, savore
si riprodusseroin volgare. Ma
se
non
ne
tenti
poteano tener condiversi da quelliche furono : si
gl'ingegniitaliani,non
far del proprio:primo a cimentarvisi l'Ariosto
argomentarono
i
con
la
sua
Però
Cassarla.
lo stesso
mondo
ogni parte, la cima
della
modelli
unici i latini: lo stesso
canismo,
mec-
comico, che riputavasiallora, per
parassito il servo
la serva
furba
il figliuolo
e
ghiottone,la cortigiana,
mezzana,
e
burlato, il poltroneche fa il bravo,
prodigo, il padre avaro
perfezione
; «
il
,
(1)Né ser Paolo Comparini, allora capellano,e più tardi canonico
i suoi cherici
insigne basilica Laurenziana, fu il solo che addestrasse
recitazione
dei capolavori del teatro
latino. E l' egregio mio
comico
prof. Del
l'
del-
nella
amico
l'Archivio
23 del-
in un
eruditissimo
articolo inserito nel voi.
suo
italiano (1876),dopo di averci parlatodi altre recitazioni
di commedie
latine in Firenze
ci dà pur notizia di certo
nel
secolo
XV,
del Fiore, che non
Ser
Domizio
cherici
di
S.
Maria
Piero
maestro
de1
,
solo attendea
nella sua
scuola
Terentius
all'esposizionedi Terenzio
che nel 1476
divinus
reddit.
magis nobis illum Donatm
poeta, divinum
Lungo,
storico
—
—
i suoi cherichetti
conducea
nella chiesa
d'Ognissanti, a tenervi
che sacre, ed alle quali non
isdegnava assistere
Lorenzo.
Manco
male, aggiunge il Del Lungo, che Piero
personati
tutt' altro
rappresentazioni,
lo
stesso
Magnifico
la necessità
sentiva
Domizio
di accomodar
l' accompagnare
le partite,con
sul santo
timor
di Dio.
»
agli esercizi terenziani le sue « lucubratianculae
Se non
che queste recite
di cherichetti
era
cosa
consueta, anzi cagione
Ed
d'emulazione.
il Mureto
nel prologo del Formione
che venne
sentato
rappreda' nobili giovani, d'ordine
del card. Ippolitod'Este, scrive:
decorum
Quod si quis est parum
qui putet
Juvenes
ingenuos personatos conspici in
Scenam
facere
histrioniam;
Nulla
hoc habeat:
re
magis
responsum
Dijudicari omnia
agunt,
quae mortales
fine quem
Quam
is qui agit, proponit sibi....
consuonerebbe
nel suo
a
Prologo:
quanto dettò il Poliziano
facere
Quod si qui clamitent
nos
histrionicam,
Is
Lo
che
prodire, et quasi
sibi hoc
id
Atque
Dum
Etenim
nos
Pueros
Ma
dovette
scolari di un
si sferzano
reprehendant, minime
diflitebimur;
sciant disciplinam antiquam sequi:
formandos
ingenuos,
comoedo
actionem
veteres
dabant
discerent.
ben
essere
curioso, soggiunge il Del Lungo, a
cappellano,recitare un prologo, dove con frasi
i frati :
Sei
qui nos damnant, histriones sunt maxumi;
Gurios
Nam
simulant, vivant bacchanalia:
Ili sunt
praeeipue quidam
Cuculiati,
cincti
lignipedes,
ut
sentire abati,
giovenalesche
clamosi, leves,
funibus,
Superciliosum incurvicervicum
pecus;
Qui quod ab aliis habitu
et cultu
dissentiunt,
Tiistesque vultu vendunt
sanctimonias,
Censurarti
sibi quamdam
et tyrannidem occupant,
Pavidamente
plebem territant minaciis.
196
COMMEDIE.
Nessuno, dal Macchiavelli
il sensale, l'usuraio.»
da'
e
Mandragola (1),osò dagl'incidenti
sua
tessere
del
La Calandra
del
del Trissino
Cecchi
favola
i Lucidi
Bibbiena;
del
YAredosio
Firenzuola;
gli Straccioni
;
; il Martello
del Caro
v' à di buono
è imitazione
l'Anfitrione.
Amico
del
Per
quel
caro
che
che
non
Pseudolo
era
tanto
quei
Quel
un
; i Simillimì
dà
tanto
e
son
tenuti
lor
sé
Tricnummus
a' suoi
Sciammitì
Trappola
di Giamb.
; il Marito
buon
dal
e
che
so
a' suoi Dissimili. La
Plauto
Di
dall' Asinaria,
Plauto
dato
aver
quanto
del Dolce
arieggia
compagno,
intrinseco
miglior comici,
stesso
in corpo
e
anima
arricchirli tutti.
Ei si contentavano, al
di
poranei
contem-
chiavelli,
foggiatisui Menaechmi; e lo stesso Macdi Plauto, foggiò la sua
sulla Casina
Clizia. E il
tolto l'argomento e gran
confessa d'aver
parte della
della sua Moglie dagli stessi Menaechmi
; gì'Incantesimi
la Dote;
Porta
costumi
tutti
son
dalla Castellana
e
fuori,colla
affatto.
nuovo
de' Medici
di Lorenzino
in
più, di
rimbiondirlo,perchè Plauto
rimbustare
e
il tolto a' lor
Terenzio
dossi,
facesseroloro
non
Commedia
del Cinquecento non
ha certo nelle vene
una
(1) La vera
che poco
medievale, e fu cortigiana; se non
gocciola di sangue
prima o
in un
di una
canto
dopo che ella nascesse,
poco
repubblica, né in città,
in villa, nacque
la Mandragola
ma
costei
nata
e
non
cortigiana, ma
dal popolo repubblicana e battezzata
figliuolapostuma e illegittimadel
«
.,
,
Medio
Evo,
,
non
va
Il classicismo
della
Commedia
che
confusa
durò
colla
più che
popolare
rimase
sorella
sbattezzata
fino al midollo....
e
pagana
tirannicamente
sulla scena, onde il germe
infecondo
nella sola Mandragola.
tuna
For-
immortale!
Il Macchiavelli
scolpiva,
che, negli ozii politici,
giorno che usciva da un chiostro, e oscenamente
invaghitone
nuda.
Gl'ipocriti,antichi drudi, gridarono allo scandalo e con
di pensare
ragione; e il suo gran peccato fu di spogliare uomini
e
cose,
scrivere
nudo.
Con
e
a
vero
questa Mandragolaj
parto di Giove, rinacque
il teatro.
Uno
scimunito
fu il modello
che piacque all'artista;
lo
rTon
ma
Nicia comparve
sulla scena,
pensò, lo vide tra la folla,e quando messer
Così vide
tu
uno
un
scoppio di risa universale.
frate, una
bizzocca, un
favola semplicissima,colla rapiditàdi chi ha un
una
parassito; e compose
in un' ora
d' ozio e disegna una
caricatura.
Parve
fogliodi carta sotto la mano
da principio il profilod'un
ed era
quello d'un secolo; parve un
uomo,
satira oscena,
capriccio,e niente più, da trastullare il popolo; poi una
poi
gismo
silloun
è un
mezza
sacrilegioche scandolezzò
Europa.... La Mandragola
affilato come
una
e
spada; la favola breve
semplice, quanto basta
ad esporre
il fatto ; non
invenzione, non incidente, che non sia strettamente
necessario
che si svolgono e si succedono
: poche
scene
rapidamente, cucite
essa
la scontrò
la ritrasse
era
un
insieme
col filo ordinario
del senso
artificio.... Non
alcuno
senza
comune,
c'è ombra
di satira interpolata, né d'imitazione
da
classica;tutto nuovo
cima
è popolare,la lingua volgare,la forma
a fondo.... Il tipo della commedia
sciolta ; strano
colle smorfie
contrasto
Tirierudite del tempo.... » Gustavo
•nellijLe Commedie
V. De Sanctis,
—
dell'Ariosto,Nuova
Storia
della Letter.
Antologia., A. xi,
Ita!.,li, 141-147
e
n
serie,nov.
180.
1876.
197
COMMEDIE.
lor dietro le predelle;ei si contentavano
ceffo,o suonasser
aggiungendo e levando, come
meglio
comporvi su le lor favole,
il
lor parso;
fosse
ai
ciò, non
e
tempi
per
uomini.
agli
e
Plauto,
corregger
E
—
ma
comodarsi
ac-
per
recavano
a
scusa:
l'opinionedi quellimaestri miglioridei
il simile fad'esser discepoli
(1 Dissimili):
han
fatto i più nobili
noi sempre,
perchè il medesimo
rem
comici che vi sieno (La Moglie). Né altrimenti fecero eglino
ciò
seguiamo in
quali desideriamo
Noi
a
ed
Menandro
Cecilio,sì che
a
Menandro
(La Sporta).
—
compose
e
Poche
i
Da
Che
Di
Gli
Essi
Spaventavali il
altrimenti
avesse
annunciato
questa
dai mal
di
temea
(1) Terenzio
son
tutte
di
come
i suoi
modo,
melius
in
le
»
e
Plauto
ove
vituperato;onde
dopo
di
che
né
commedia....
nuova
in scena,
più parte
ch'ho
tolse
ne
suno
nes-
nulla
mai
incline
detto
mezzo
da
aver
soggiunge:
—
o
fine;
assevera
che le
eh' ei
Menandro,
più
greco
in quella stessa
guisa che Plauto avea
Ed il poeta Alfanio : « Fateor, sumpsi
:
—
pratica Terenzio
greci. Onde
altro camino
la
Commorienli.
sed ut quisque habuit ,
facere
credidi. »
Onde
trassero.
cancelli:
stesso, ne' suoi Prologhi, ci
di ceppo
cò~sa sua;
i
ormare
Orazio
(Supp.,Prologo):
ascoltarne
senza
scienzia,
innanzi V antichità per
riprenderla,subito
Nuova,
altra
decus, apposto da
latine,né greche lingue recitarno
A
fecero
non
(1)
esserne
che
Lena:
potersifar
Né
ispecchio.
—
veder
poco
ridere
e
seppono
vietati
agli spettatori
Panni
stesso
pochissime
leggono;
ogn'
voluto
aveano
il Nostro
sentìa
sì in
e
di far.
si tenesse
non
sé
Terenzio
più
meruere
non
che
mato,
sti-
o
molto
loro, che
minimum
uscire
preso
nessuna
e
ch'oggidì si
ardiscan
che
se
egli;
sì in
noi
Di
molto
prologo della
fé alcuna
ne
di
antichi
l'Uomo
nel
queste
maravigliarmi
posso non
questinostri,che quel che
Non
ardiva
poeta comico
le traducevano
ma
non
trovasse
Plauto,
a' drammatici
e
insegnata
facevano
ne
di nuove,
Greci;
ci hanno
miniamo
cam-
se
latina, aggiuntovio variato
Ariosto,
lo stesso
poetiantichi
I
di buono
la fé
poi
E
(La Maiana).
fu
greco
favola, chiamata
una
tribola; Terenzio
via che
istessa
quell'
noi per
pur
dolere
si posson
non
e
commedie
sue
avea
ne
preso
non
a
da
fatto
Difilo
Menandro
conveniret
non
mihi; Quod me
posse
ha
«Chi
assai bene
il Gecchi
nella Dote:
da' Greci
le lor
sia testimonio, e dica se
quod
198
COMMEDIE.
tale
Che
Sicché
moderni
Quel
che
gli par
non
ingegni,
almeno
o
drammatica,
le
e
V
cui
perfezione,
che
i comici
commedie
è gran
di panno
nuove
in tutte
nò
le commedie
coda
né
capo
Così
di
(V.anche
si
qui
può
conoscere,
d' invenzione,veg-
e
i
l'altrui
così
e
in
in Roma
sapersiaccomodare
Strega
fa
che
Orazio
e
di
altro modo:
in
Roma;
adottivi ;
non
ci
non
rettamente
i
al
videro
Prologo: «Tu
i
tempi
altri
come
in mal
i ruffiani
più
Comedie
fare
però bisogna
si vive
Ma
torniamo
ei scrisse
i nostri
le commedie
ci si
vender
de' comici
ma
,
si viveva
come
a
loro
armeggi,
costumi, altra religione
non
guastatori. Ciò nondimeno,
sole
si
la
e
schiavi, non
sono
miglior cammino.
Quattro
e
non
ci vengono
gli piacea chiamare
Traduchino
:
rattoppino e guastino
non
dica
abbiamo
:
vivere,
in Firenze
dire
; non
si vive
non
in Atene.
il senno,
l'Argomento
d' un' altra maniera
altro modo
Menandro
chie
vec-
e
poi col
scusano
e
sentando
rappre-
prudenza degli uomini
tempi.» (La Gelosia,Prologo).E nella
ai
fratello : Aristotele
sono
e
invenzione, e
il loro insieme:
e
si
e
e
passate
usanze
Terenzio
usarono
moderne,
Firenze, in Pisa, in Lucca
hanno
non
città
scena
tralasciati :
e
anticamente
se
la
d'oggi, v'introducono
Plauto,
si faceva
facendo
e
antichi
costumi
fece
ora,
;
tempi
accorgendo che
e
il vero,
intervengono ritruovi,
di concetti
l'antico col moderno
e
e
e
dirne
A
nostre
chiate
più,le loro comedie stiracchiate,
grettee rubaclà : e peggio ancora,
il vecchio col
ch'essi accozzano
e
i
è
vecchio.
Le
prologhidella Strega,
della Spiritata
; e il prologo dell'Assiuolo del Cecchi)
; e fanno
guazzabuglioe una mescolanza, che non ha nò via nò verso,
nuovo,
un
«
,
—
lo
gendosi,per
e
potevano condurla.
il Lasca.
grandemente
e
quanto questicotali manchino
qua
riescissero
,
forniscono in ritrovamenti.... E
tutte
cinquecento,
a' dittatori antichi
de' suoi cultori
ingegno
che
cosa....
del
regola, fin da principio
inceppò l'arte
impedì di svolgersie di giungere a quella
tutte
son
nostri
in
lamentavasi,
pur
perfetto(Cass.,Prologo).
assai, originali.
Questo bisogno convertitosi
di rado
in natura,
stima
detto,esser
troppo stretti dietro
freddi, e,
suggetto
solo
e
gli antiquihan
meravigliase
è
non
andando
Di
impresa
Delli
già
usano
in Atene
figliuoli
le fanciulle. »
compositori,ma
non
in
s'attentavano
Onde
più
filare
in-
all'Ariosto.
edizione Cappelli,.
(Lett.,
199
COMMEDIE.
p. 328
347), la Cassarla, i Suppositi,la Lena, e il Negromante:
le prime due, da prima, in prosa; le rifece poi in versi.
Die principio
ad un'altra,i Studenti; ma, per molte occupazioni,
mai finita (Lett.,
non
Virginiole parti
p. 325).Compiè il figlio
rimase
che il
ce
ne
non
mancanti, e la disse Imperfetta,ma
Prologo; la compiè pure il fratello Gabriele, e la denominò
e
la Scolastica, ed
Le
lacune
alla
riempitepiglianodalla
del terzo, e
terza
scena
Però
appunto quella che abbiamo
è
Lodovico
secondo
quinto alla fine.
Era divenuto
pubblicarle.
dalla quarta del
s'indusse
non
stampe.
dell'atto
terza
scena
alle
mai
a
incontentabile
della
Jacobi
(Fur.,xlii, 85) perchè le presentasse in dono
Mantova, che glieneavea fatta pressa (18 marzo
forma.
Nel
di
1532),avverte
tutti
qualche
circa V osservazion
errore
che
mani,
con
suo
Cassarla, come
sopra
Prospero
riferita,doveva
e
di
composta
et traducta
fine fu
comendata.
meretrici
gè andoe
tante
belle moralità
gè
n' è
Lo
a
astutie et
et
mezo
:
varie
poi
a
fuori,de vestimento
termeci
et de
cinte inanzi
sono
che
della musicha
M.
moresca
battevano
prima
il Cardinale
sia
frotola,la quale
de tanto
canto
fu
bellissimo de due innamorati
da
uno
tanti novi
in
quelle de
de honorevoli
ruffiano,dove
accidenti et tante
Terentio
et boni
de cochi scaldati de vino
tempo
cum
canne
Ma
cum
di
non
recitatori
de
in-
pignate
legno del
glio
quelloeh' è stato il mein tutte queste feste et rapresentationiè state tute le
dove si sono
grino
M.° Pererapresentate,quale ha facto uno
depintoreche sta con il S.re,eh' è una contracta et prò,
sene
piacere,
fare, e da ogni
Tarantho
del Cardinale.
liare
fami-
suo
bellissimo et dolce melodie
a
fare
fece
ne
Ariosto
elegantia et
vedessi
i vestimenti
scriveva Bernardino
sera,
o
Este,
volta rappresentata
in ordine
Lodovico
che
fo ornata
tutti di
una
Luni
ingani et
cose
andate
sono
come
«n'erano
già
«
la
per
suggietofu
conducte
nelle
dalla lettera d' Isabella da
de tanta
ne
li supplica
le commedie
stampa,
de barzeleta
quanto alcun altra che mai
entro
per
lingua, e però
avrà
Mantova,
per
in forma
principioal
a
essere
1502,
alla Marchesa
commedia
in due
chi
trovato
dispiacere(Lett.,
p. 347-348).
gran
», la fu invece nel 1508.
molto
della
di
abbiamo
nel febbraio
dal
vi avrebbon
si lascino sicché vadano
non
La
che
due
e
inavvertenza
per
delle altre volte
una
Gian
a
Calandra
al marchese
più
trascritte
rimetterle
200
COMMEDIE.
spetivadi
la persona
che
tute
sono,
gè
si
non
guasti
se
terra
una
cum
può satiare a guardarla per le diverse cose
de inzegno et bene
credo
intese,quale non
che
ma
rappresentazionede'
«
—
salvarano
la
ne
il R.° Cardinale
sera
dà
dele
ebbe
lo stesso
parte alla
fece la
altre
fiate.
»
luogo la prima
Prospero che in
Marchesa:
stessa
dovico
composta per D. Luinvero per moderna, tuta delectevole
parole et gesti da riderne assai cum
comedia
Ariosto,
1509
—
1509
dell'otto febbraio
Marti
usarle
per
68). Nel
Suppositi;ed è
L. Ariosto, p.
(Campori,
data
chiesie,
campaniliet zardini,che
case,
sua
piena de moralità et
fallacie o sia sottopositione.
Lo argomento fo recitato
triplice
accomodato
li
a
per lo compositore et è bellissimo et multo
et costumi
modi
nostri,perchè il caso accadete a Ferrara, secondo
et
lui
per
questo
non
furono
Vulcano
tempo
et
facto
una
musiche,
in
et
de
questo
de
acto
dicti martelli.
cum
che
le saette
menar
li
gambe,
de' mantici
fecero
Suppositi e
dalli recitatori, e
rubate
le
a
(Campori, L. Ariosto, p. 69)
»
Commedie
queste due
gli vennero
col
sono
Comedia,
battendo
piffari
sonagliche tenivano
a
la
fine de
martelli et
cum
Li intermedi
narargela altrimente.
saette
cum
non
a
habii noticia et
ne
Ciclopibaterno
morescha
Se
che V. S.
forse
extendo
me
tuti canti et
cum
il
credo
finge,come
la
sano,
Cas-
grandissima
con
date alle stampe (Leti.
17 dee.
e
displicentìa
Ar., 18 marzo
che fossero riprodotte
nella forma
1532);onde più non sostenne
in versi.
le ampliò e le ridusse tutte e due
primitiva;ma
si ebbe la Cassarla che mutò
Maggiori cure
quasi tutta e rifece
sua
di
non
(Lett.
succen.).E
nuovo
altrove,fu
di
di
Chartres,offrì al padre suo
Onde nel Prologo fa dire alla
Questa
Commedia,
Sarà,
Ch'
Ma
Che
noi
un' altra
Veder
Ed
se
data
in
sua
alla marchesa
Cassarla:
eh' oggi recitatavi
volta, già vent' anni
allora assai
ne
ed
passano,
questi pulpiti:
tutto
il populo
piacque a
riportò già degno premio:
preda agi'importuni ed avidi
Stampator fu, li quali laceraronla,
E
di lei fer ciò che
lor diede
1' animo
:
Ferrara,
1529,
d'Este,
sapete, è la Cassaria,
si fece sopra
non
gemi.
ch'Ercole
cena
in
forma,
nuova
ripresentatail 24
essa
lautissima
una
nella
in
allora
e
denza
preceduca
di Mantova.
202
COMMEDIE.
lo dice.
ce
La
—
fu recitata la
Lena
:
in
qual anno
aon
poi,non
volta nel carnevale
prima
d' Este
di Ercole
1529, per festeggiarel'arrivo
del
di Renata
e
prologo il principe Francesco, uno
fu ripetutanel 1531, con
del duca:
l'aggiuntadi
figliuoli
scennino
sulla fine, ampliazioneindicata con
quel tanto e fescene
sulla parola coda del prologo.
scherzare
di Francia:
de'
due
solo
scritte. Il Tirinelli la
sì nel
antica
tipo
,
La
classicamente.
in
campato
Cassarla
che
tiene
zialmente
essen-
cioè
nel fatto
tutta
di
luogo
concepita
ma
fatto
un
,
di
e
quei
a
commedia
,
sta
non
tempo,
le
con
tiche.
gli stessi espedientidelle favole angiudicai Suppositila migliore tra le opere
accidentalità, con
stesse
Il Canello
—
drammatiche
il Tirinelli
Ed
dell'Ariosto.
vaghissimo e pieno di partiticomici
dal
quante fino
a
ne' caratteri
contorni
aria, senza
sovrasti
la Cassarla
l'Ariosto,ma
compose
ne
erano
ne
se
Pigna vogliono che
il
e
quante
a
il
disse
ne
Il Cinzio
dì
Ariosto
dallo stesso
abbiamo
come
rara,
fondo
mante
ch'io
—
riflette,
e
pagano,
le
tra
avea
anche
mani; io, che
che
molti
soggetto
ricisamente
si stacca
la
particolari,
ne' minimi
già
il
vi trova
giorni
l'avevo
messa
finirla più, perchè veramente
animo
di non
mi
non
secondo
il desiderio
stato
succedea
mio, son
alquanto in dubbio, s'io mi
l'avere
dovea
di non
scusare
finita,e che per recitarla questo carnevale
di
finirla
mi restava
tempo
(e questo pel timore del giudizio di questi
poco
uomini
dotti di Roma,
Santità; che
e, più degli altri,di quello di Vostra
da
parte, quasi
con
dove ella pecca, e non
la scusa
si conoscerà
mi sarà ammessa
fatta in fretta)
la
dovea
finire
al
io
eh'
io
se
o
meglio
potea,
pure
;
mandarla, e far buon animo, e conto che quello che conoscevo
io, nessun
molto
ben
d' averla
e
altro
avesse
Santità
a
imputato ignorante
esser
così
l'ho
ritolta subito
parte di Vostra
mi
nacque
condutto
siano
il
a
delle
la si debbia
o
in
Santità
fare
primo argomento,
fine:
ma
parti che
che
non
mi
mio
Vostra
dovessi
ogni opera
non
ho
potuto, ho
satisfaccia
tremare
l' animo,
in due
poi
a
punto,
pensando
Pure, quale ella la sia,a Vostra
S' ella la
dono.
a
cenni
eh' io ne
ancora
,
forse
la mia
benché
scusa,
però mi
facciano
appresentare.
medesimo
li suoi
ho
vera,
per mandarla, e più presto
ed ingrato; e
poco diligente,che disobbediente
E tanto
ha in me
mano.
stata
potuto l'essermi
richiesta,che quello che in dieci anni, che già
voluto
ho
accettata;
tutti
giudizio, perchè
poco
dal
parendomi troppo mancare
obbligazionigrandissime che io
alle
satisfacendo
non
saria
non
da
ingrato
essere
riputato di
esser
Finalmente,
conoscere.
a
debito, ed
giudicherà degna
a
che
tre
non
ci
qual giudizio
Santità
insieme
udienza, la mia
Commedia
avrà
miglior avventura, ch'io non le spero: s'anco sarà riputata
delle composizioni del
che
altrimente, prendasene quel trastullo almeno
Boraballe
già si soleva prendere; che, purché in qualche modo la diletti,
io me
chiamerò
satisfatto. Alli cui Santissimi
ne
mi raccomando.
piediumilmente
con
me
Di
Ferrara,
alti
16
di gennaro
della
giorni o
e
sua
1520.
S. Vestrae
TT
...
.
Humihss.
Fuori
-
Sanctis.
D.
N.
Leoni
Decimo.
Lud.
.
et devotus
Ariostus.
servus
203
COMMEDIE.
un'idea
quale andò
nella
e
però
ad
esserlo;
In essa,
Il Tortoli
nella Lena,
e
e
quelladi
posto,
carattere.
delle molte
il
dicono
che abbia
uno
i
tra
mezzo
che,
le
tra
morale.
scopo
d'intreccio
dalla commedia
Il Giovio
Lena
alla
assegna
il
primo
grado
d'assegnarle l'ultimo, mal-
dubita
non
bellezze d' invenzione
sue
Negromante
egliandò innanzi,quanto alla modernità
—
il Tirinelli
ma
iniziò,
di carattere, accenna
il Canello
del soggetto, passando in certo modo
a
Il
—
era
gnano
Suppositise-
che l'Ariosto
commedia
vera
dell' Ariosto, è la sola
commedie
—
riforma
quanto ai caratteri, tiene
e
la Lena.
Suppositie
una
I
sentimento.
avanzando.
poi sempre
può considerarsi
non
se
quelloche nella Cassarla
perplessa,un vago
d'una
il principio
veramente
la
questo punto egliavesse
da
chiaramente
vedesse
coscienza,e
ancora
che
Gli sembra
vita moderna.
e
di stile,segnatamente
stupendo; malgrado della sua
verisimiglianzamalgrado della semplicitàdella favola e della
dell'atto
che
terzo
dice
,
io
modernità; ed
sua
«
sono
Cassarla, scrive E. Camerini
La
in cui le vicende
gran
parte nell'intreccio
nel levare
e
farle
due
mestiere
ad
di
vecchio
dal
nel
Lena,
l'onestà
una
della
giovani donne
pagare
; la
e
lui.
con
di
ad
mano
Appunti
batte
fa
figliad'un
suo
giovine che poi la sposa;
nel sedurre che fa un giovane
principalmente
morati
degli inna-
uno
donna
una
hanno
lenone, Lucramo,
un
Crisobolo,padre di
che
teratura,
di Let-
di filati d'oro
cassa
commedia,
vendere
della
ne' suoi
bertone
di
quel nome
e
sua
pola,
disce-
i
biati,
Suppositi,o gli scamricco siciliano,
e
postosi
in casa
di lui, ch'egli
di un ferrarese come
famiglio,la figliuola
altresì poi sposa
il suo
in cui aveva
vero
ripigliando
essere,
servitore;il Negromante è chiamato a guarire
supposto il suo
la finta impotenza d' un
giovane che si è lasciato indurre dalla
un
autorità
non
del
mentre
amava,
donna,
e
per
questa
e
cedere
è
padre adottivo
suo
catena
una
detta così da due
che
dell'altro;l'altro
tornati
con
in
la
lui, e
un
giovane che V
scolari che
in
casa
figliad'un
trovata
fanciulla
sposa
a
Pavia
d'
una
lettore
la donzella
di nobil
con
che
altra
incidenti finisce col tenersi
di curiosi
stava
patria,l'uno
una
sposare
già obbligatosegretamente
V altra ad
donzella
Ippolita,
esser
era
a
sangue;
amava
stica
; la Scola-
corteggiano,l'uno
signora conoscente
di
quello studio;
ch'era
e
fuggita per
l'altro ha
di
piano
204
COMMEDIE.
quel tempo,
questiintrecci, molto
condotti; i caratteri
ben
sono
colte ; il dialogo vivo
situazioni felicemente
è
E
dottore.
del
figliuola
la
trasportato da quella copiosa
nel
la
Ippolita,
signora per
del
sono
abbandona
suo
amante,
Corisca
lo
per
di
e
donne
o
la
ha
parole
da
però
che
si trovano
avvilita. Solo
della
casa
sua
di
qualche cosa
Eulalia, che
la
e
l'animo
: e
sono
volgare
che
al
dietro
correre
lenone,
la donna
di Pavia
donzella
passionato;la
nobilmente
posta
hai
qui
Furioso;
tipidi
in
disegnati;le
naturale
e
scritti. Non
i nobili
queste commedie
in
cercare
ben
di concetti
vena
tutti i suoi
in
proprie dell' Ariosto
ordinari
stanno
a
rarese
insulse;Polinesta,la fer-
meno
giovane che non ha nulla di delicato,e
anzi con
di sapere
urterebbe
mostrasse
la sua
se
non
pertinacia,
che il finto famiglioera
un
signore,al quale poteva, con la
sedotta, è
grazia del
che
non
a
disonestà
sua
cui ella ricorda
innamorati
il
toccati
Polinesta
molto
con
ch'egli sentiva
dei
in
il
siciliano,nei Suppositi,son
indizio
dramma,
della
e
più
a
dipinturemeno
scellerato
delle
l'Ariosto
compiacenza
la corruttela
Il
caste.
tipo del
mentitore, ladro,
espresso;
più basse
di
quella verità
di
situazioni che
di
è benissimo
Lucramo,
vile,istrumento
nel
trario,
con-
soleva; anzi
quell'etànon
efficacia
ed
insulsi;i vecchi,al
meno
danno
e
Pacifico,
marito
quel suo
rappresantare l'onesto, sebbene
a
lo traeva
tempi
lenone,
amore,
stomachevole, se
è
Moglie, compiacilo.I giovani
laidi che
esprimere
saputo
lo
da
il padre del
e
naturalezza
passionie
avrebbe
per
dipintimeno
di
padre
è vinta
le fatali parole:
anch'essi
son
sono
la Lena
genitore,sposarsi
;
suo
la
una
corruzioni
del mondo.
fu
Il parassita
De' servi
ed
ve
al
dipintopiù felicemente da altri comici di quell'età.
al tristo Voln' ha d'ogni specie,dal fido Nebbia
pino
malizioso ragazzo
Caprino. Il Negromante fu altresì
meglio ritratto
assai
altri comici
comune.
servile
l'Ariosto
v'à
suo
mal
non
tempo
tutto
nelle
nello
pio,
esem-
Spirito.È
Di vecchio
quello che
m'appongo,
; vi ci trovo
vi à
bene
vi à
Commedie
sue
ha
Non
degli antichi?
originale?
se
del Cecchi
per
un
»
io chiedo:
imitatore
cinquecento,ed è,
del
inferiore all' Aristone
truffatore
Però
da
l'arte,vi
il Cecchi
pur
eglinessuna
qua
spesso
anno
dice
e
là
è
in tutto
parte
i filidell'intrigo,
il grupposo.
un
intrecciato
ramente
ve-
Ma,
alito di vita del
mirabilmente
il
205
COMMEDIE.
coli'antico, direi col
nuovo
con
Tirinelli,
quellache
fu
somma
insuperatacaratteristica del poeta, V armonia
Leggendo le sue Commedie, io ho specchiatadi-/. ;
dell'ingegno.
lui le piazze e le connanzi la sua Ferrara, io passeggio con
trade
avventura
per
dimestico
mi
io
;
e
delle
co' frequentatori
più
di persone
classe
ogni
con
umili bische ; entro
nelle
perfino
,
case
e
ne
nel
tempio della giustizialevi trovo
delineati e magistrati,
notai e procuratori ed avvivamente
e
vocati
e gabellieri
e birri,
; ho presentitutti i pubbliciufficiali,
né mi
sfuggono le più minute consuetudini; in breve, nella
costumi;
i
studio
io mi
Ferrara
sua
Che
poi è
se
entro
ci movo,
io vi ci vivo.
v' à
non
come
vero,
dubbio, che la commedia
imagine di verità, esempio di costumi, specchiodi
sia
del
le commedie
cinquecento ci
di morale
caduta.
era
i
Noi
—
potea non
corrotti corrottissimi.
esprimerei
voler bene
di L.
laida la
costumi
d'
quel tempo
di
Se
di mezzani.
laida la
cietà,
so-
commedia, perchè di uomini
divenne
Essa
di
stremo
l'e-
scioperati
famigliasciolti,
a' padri,ed essi medesimi
sempre
essere
la società
legami
usurai, di cortigianee
di
non
i
veggiamo
che l'accoccan
figli,
zimbello
che
in
abbiezione
luminosamente
mostrano
(1),
vita
artisticamente
inonesta. A
oggidì,leggo nel prologo
Dolce, bisognerebbe che
del
le
teri
parole e gli atti invede
in quelleopere
fossero lascivia. «L'Italia, mentre
lampi di genio scrive l'Agresti non osa fissar le pupillein
e le addita dolorando.
Quegli autori
quellenudità di prostituta,
vi aveimmorali, e queglispettatori
essere
vano
non
non
sapevano
il senso.
adusato
»
Quanto più sboccati i lazzi,più aperte
il Varchi
nel
le lubricità, e maggiori gli applausi.Anche
al suo
della Suocera, si dolea che pochissimefossero
Proemio
Ragazzo
,
,
tempo le commedie
ma
arrossire
recte
che
gliuomini,
che
morata,
ascoltatori.
Invano
potuto dire
con
Plauto
(1) «
V.
Lasca,
paucas
Gomoediam
i
prologhi
il prologo della Sporta, p.
voglio, quello del Geloso.
facta
mores
vorgognar
immodesti.
avrebbe
non
una
La
le donne,
Commedia
trovato
di cui l'Autore
più
avesse
Captivi:
ne' suoi
haec
fabula
est
poetae reperiunt comoedias,
Andronico.
Livio
speculum.
172; dell' Arzigogolo, p. 405; Gelli,
326; Varchi, quello della Suocera; Er. Benti-
quotidianae
della
Orazio,
cercheresti
Spectatores, ad pudicos
Hujusmodi
al tutto
non
voleva
ne
sol facessero
non
vitae
Strega,
p.
»
—
i
206
COMMEDIE.
meliores
boni
Ubi
fiant:
si vobis
placet,
fuimus, signum
vultis proemiura, plausum
Qui pudicitiaeesse
hoc
mittite:
date.
(1)
esempio venia troppo dall'alto;perchè,pur
isviassero tutti. La Mandragola del Macchiavelli,
che il malo
non
troppo,
non
immorale
oltre
dire ; la Calandra
ogni
neU' azione
del card.
sale del
Vaticano, senzachè
si offendessero
e de' cardinali
pontefice
è dunque meraviglia se
Non
anche
il
alle condizioni
diritto,
sfacciati i costumi
trovi
la materia
cercasse
in minor
Ed
,
suo
cinico il
tempo
;
e
numero,
se
,
più
veder
velate che
(2).
indulgesse,
oscenità
pur
e
se
fu
in
lui ci
egli
equivoci
pur
pieni di
ben
come
le orecchie
l'Ariosto
linguaggio
le oscenità,
chi vorrebbe
ora
del
di tanta
del ridicolo in battibecchi
benché
goffie triviali,
sieno
pissima
tur-
nel
e
rappresentatenelle
oltre
Bibbiena,
stra
dialogo,più turpe ancora
perchè moincoscienza di questa turpitudine,
vano
veniperfetta
nell'autore
del
vos,
odio
Et, si placuimus, neque
Se
nunc
avvertito,vi
altri scrittori.
in
più rappresentate le
Commedie
il
voltava:
Lasca, nelle sue Commedie
Romoreggiando, fate segno d' allegrezza.
elle y sont
sentenzia
(2) Della Calandra
Ginguené : « Quant aux moeurs
fonds
la
forme.
aussi mauvaises
le
E
»
Giglio
Gregorio
que
pour
pour
Giraldi altamente
liceat exclamare:
mini apud vos
secreto
grida: « At nunc
! o mores
obscena
omnis
revocata
est ; passim fabulae
o tempora
! Iterum
scena
omnium
consensus
agantur, et quas propter turpitudinem Christianorum
expulerat,ejecerat,exterminaverat, eorum, si Deo placet,praesules,
atque nostri
nedum
revocant, et pubblice actitari
ipsi antistites,
principes,in medium
famosum
histrionis
et
Quin
nomen
ipsiet sacris
procurant.
jam Sacerdotes
honestentur.
initiati sibi ambitiose
»
asciscunt, ut inde sacerdo'tiis
locupletati
V. Lasca, Canzone
De Poetar., Histor., dial., 8 Op., t. n, p. 438.
sopra
l'andare
alle Commedie
del Zanni; Camerini,
Scrittori comici; Nuovi
profili
letterarii,
ital.,cap. vili,
Agresti, Studii sulla Comedia
ìv, 58, 59 e 134.
E il Bocalini,
Il teatro ed il lupanare sono
142-154.
una
sopra Tacito:
due nomi.
Non
s'apprendono che
s'insegnano che vizii,e non
cosa, ma
corruttele. La regina Giovanna
n' uscì impudica. »
nel teatro, ma
entrò
casta
(1) Che
—
—
—
«
—
cominciò
in Francia.
La donna
a mostrarsi
non
Una
tale innovazionese
piacque al pubblico, non
garbò pianto a quéi rigidimagistrati: essi giudicavano le commedie
troppo
il monopolio delle antiche
scollacciate, preferivano i misteri e sostenevano
Né
sulle
—
altrimenti
scene
si pensava
1565.
che
nel
confraternite
di Parigi, con
sentenza
della Passione.
E il tribunale
del
25 luglio 1577, respinse le patenti reali che accordavano
alla Compagnia
italiana dei Gelosi V Hotel
de Bourbon
dinò
rappresentazioni,ne orper le sue
la chiusura, sotto pena
di lire dieci mila parigine, qualora vi avessero
contravvenuto.
Ma
il nostro
divenne
teatro
migliore?
per avventura
—
—
chiede
con
parole di alto e nobile disdegno, risponde: In alcune
dei nostri giorni se non
ci ha il gesto e la parola sguaiatamente
lasciva del 500, ci ha o l'immoralità
velata, perchè più colta, o il delirio
che si trasfonde
matica,
dall' autore,
in certa dramha il cervello a segno,
che non
la più
che è, per chi non
il lume
ha perso
dell'intelletto,
ancora
ci ha
strana
E più sotto:
Ma
anche
e ridicola
cosa....
oggi per l'Italia non
l'Agresti.E
commedie
ridotti,nei quali conviene
si esercita
della
nuova
una
continua
il minuto
violenza
generazione?
al
e dove
ad un
prostrinolo,
popolo, come
morale
al
senso
alla
religione,
pudore,
207
COMMEDIE.
Il mondo
cinquecento,chi quelledell'Ariosto?
del
serva
reale, os-
pittureperchè sian
fortemente
dove il mondo
idoleggiate,
perpetue devono essere
fantastico è immortale, quando un
grande ingegno il colora
si studiano più che per erul'incarna. Quelle commedie
non
dizione,
e
e
quelledell'Ariosto tuttavia si leggono e si studiano,
de' primi e principali
documenti
del teatro
anche perchè sono
Camerini,
il
bene
in Venezia
popolo di
del
per Lelio
accetta, fra
stata
essere
in
scena
che fu mestieri
meno
che
de' barcaiuoli
le
e
ci
dell'Ariosto,
Scolastica
italiano. La
è mutevole
il Martelli,rappresentata
narra
Flaminia, egregi comici, anzi che
e
i
glisbadigli,
sussurri
passando
scena
calare
sue
priadella
v' intervennero
così
motteggi
svergognata
venne
la tenda.... Il
fine
attuffò
i
ed
vulgo
sibili i savi
fra' suoi
patrizi.
applausidi ben sessanta
Si è disputatose alla commedia
convenisse meglio il parlar
Pare V Ariosto, dal canto
desse
decisciolto o legatoa metro.
suo,
avendo
la questione,
verseggiatedipoianche quellescritte
Però
in prosa.
avviso, risponde:
mutato
versi
in
essere
che
due
averle
non
non
così
stessero
Le
di
al marchese
Mi
«
abbiano
meglio
ultime
di
che
duole
le feci in
modo
V.
a
del
Commedie
per
così
per
Ec.
li
ma
prosa:
anch' io fatte in prosa
incresceva
che le mie
satisfatto
in
cui
Mantova,
A
parea
versi.
di-
son
giudicii
strano,
non
me
aver
e
mi
duole
sfarne
potuto sati-
Lettere,Ediz. Cappelli,p. 349). Ma
quella» (Ariosto,
le comedie
dell' Ariosto
anche al Varchi
piacevanopiù già in
prosa, che poi in versi (Ercolano, Ediz. Cornino,1744, p. 405).
in prosa
Ed il Tassoni
ne' suoi Pensieri (x,14): « Comedie
abbiamo
non
non
se
quelledell'Ariosto che meritino d'esser
In poesia n'abbiamo
nominate.
veramente
infinite,e molte ce
di perfetteriguardando alla favola; ma
sarebbero
ne
perchè
del nome
di
di numero
insieme
mancano
poetico, mancano
E veramente
la cagione precipua per cui il Castel»
poesie.
il verso
nella Commedia,
vetro, il Nisielye il Tassoni richiedevano
a
—
si
perchè è speziedi poesia,e
Alessandro
disgiuntadal verso.
era
la
—
scrivere
al
il suo
Amor
Costante
parlare degli
comun
uomini
maggior diletto trovandovi,
in versi.
»
Ed
in prosa,
il Velìutello
«
poesia non
Picolomini
uniformandosi
privatinei
cepivano
con-
volle
meglio
ne^oziiloro
che
in
alcune, che
nel
suo
Preambolo
se
ne
e
,
facevano
preposto alla
208
COMMEDIE.
Agostino Ricchi, / tre tiranni, dà le ragioniperchè
Ricchi, fuor oV usanza
deglialtri,la scrivesse in versi et no
dialoghianziché
prosa. Allo Sperone quellein prosa parean
di
Comedia
il
in
comedie.
al Castelvetro
:
«
sdrucciolo, parendogli: che
verso
capelloal giambo.
rispondessea
quel metro
dire
il
trascelse
L'Ariosto
La
Commedia,
necessariamente
ricerchi il verso
essendo
poema,
voi forse
: ma
Il Varchi
—
fa
che
par
piuttosto
vorreste
che lo sdrucciolo...» Cui il Varchi:
sciolto d'undici sillabe,
il verso
di versi
linguavolgareabbia sorte nessuna
quali corrispondanoagli ottonarj a' trimetri, a' senarj,e a
A
«
i
pare che la
non
me
,
altre maniere
molte
laonde
le commedie
se
ancoraché
abbia
cotidiano
Il
ce
nel
Salviati,
di versi che
gli
suo
eran
de' versi
in
—
nelle
accomodati.
commedie,
si sarebbe
mai
Il Baretti
—
tragedie la terza
a
quellapoltroneria
nelle
acconciato
glialessandrini,
gliavrebbon
come
che
e
ritiene il
altro.
non
di rado
Le
sfavilla
Comedie
morbidezza
che
avea
L'
Eug.
—
Camerini
e
all'incudine
e
di
fiammeggia.»
in prosa
paion
Ariosto, come
e
il Goethe
E
che
limato
a
strascico
per
; e,
come
il
Goethe, era
anche
Weimar,
più
versificazione,
il Tirinelli:
a
aggiungervila
l' Orlando.
di
la frase.
greggia, accanto
seppe
due,
volto,
negletto,rav-
contrario
quella
mano
»
ebbe
ed alle comedie
agli spettacoli
corte
«
anelante
una
materia
splendoredi forma
già modellato
suo
lo dice
per
a
dell'Ariosto
delle commedie
verso
ravviluppae intriga nel
quale,battuta
La
due
una
prosa
vera
«
Granchio, dice
che
martelliani,
Il Settembrini
non
se
(Ercolano p. 405).
d' aver
scelto quellaqualità
ai domestici
ragionamenti
processionedi frati che andassero a
lungo una via, a filo e
passo eguale e grave,
dinoccolati.
due pezzicome
ricordato
favellare
nel
,
voluto
rima; che egli non
sciolto,
sconvenevole.»
al
invece
credo,
grandi....
quantunque
perchè
e
porre
com-
linguanon
di bocca, sarebbe,
volte
parlaresciolto ed
e
più
parsi più conformi
avrebbe
con
jambici
molte
escono
si debbono
non
d'uomini
,
ne
i Latini ;
e
ciò;pure l'endecassillabo
a
a' versi
proposito,meno
a
o
io nella nostra
l'autorità
paia atto
simile
più
è
i Greci
avevano
si possono,
non
contra
mi
nessuno
perchè
che
in versi, il che
non
se
più
di versi
la
che
cura
di
si davano
autore,
soprintendente,
e
printendente
soa
talvolta
210
Io dissi
sia solo
COMMEDIE
NELLE
FERRARA
non
mondo
un
tutto
meglio che
in esse,
in
alito di vita del
che
vero
esser
d'
DELL'ARIOSTO.
nelle Commedie
erudizione,un
quelled'altri
dell'Ariosto vi
mondo
del
suo
d' accatto
secolo,
; che
io sento
nella
tempo ; in esse, io mi movo
Ferrara; io vi ci vivo. Concedo, che parecchicaratteri,e
un
suo
quellide' giovanie
dal teatro
sé verità
il
greco
latino;ma,
e
inemendabile,sicché
Polidori, in presenza
1'Ariosto
è
hanno
quando nostri sono,
come
paionoricopiati,
della vivente
della
e
finto in Sibari
più segni,ritrarci
a
servi,sien per lo più tolti
natura.
quello che più somigliaal
dell'età
Ed
gnatamente
se-
Fra
Parini
,
ben
in
disse
gli antichi,
nell'intento
di
castigando,i molli costumi, specialmentede' gentiluomini
correggere,
l'aver
de'
sua
il Castello
scena
di fatti coi
il vivere della
di
prova,
la
E satira anch'
patriasua.
sua
acerba
essa
quali eglivolle,per
Ferrara.
quanto notai più innanzi, io
dato
ricor-
trovo
3; Scoi., ni, 2), residenza del
principe;la porta del duca (Supp.,i, 4),quellache mettea al
il Cortile (Supp.,n, 1), la piazzaattigua,
intorno il
Castello;
Alla porta del Cavallo
parte del palazzo.
quale gira una
(Lena, n, 3),e finisce il Cortile e comincia la piazzadel Duomo.
(Lena,
n,
—
Da
di
era
vi,
un
lato di essa,
surge
la statua
equestre di Nicolò, marchese
(Lena, u, 3). Ed
il poeta si piacea di pasove
seggiare,
questo il luogo prediletto,
suoi (Sat.
le due statue de' marchesi
e
fra il duomo
181), e che dalla profonda fossa di Garfagnana più e più
Ferrara;
volte, con
di
mesto
faccia,quelladel duca
desiderio,tornavaglia
Delle vie di Ferrara
Cortevecchia
Borso
ei ricorda
mente.
ora
quella degli Orafi
fine della piazzadel duomo
—
(Lena, n, 3),alla
i suo
con
quelladi S. Stefano, Boccacanale di S. Stefano
porticial dirimpettodella chiesa (Lena, ni, 2 ; Negrom., i, 2)
l"Via grande
Ripa grande (Supp.,i, 1)
Capo Ripa grande
San Francisco (Supp.,in, 5); e di là dagliAngeli,più di mezzo
—
—
—
—
—
211
COMMEDIE.
nastero,
miglio {Lena,v, 8),piegando fra V orto detti Mosti, e il mopoiandando su al dritto,rivolgendopoi a man sinistra,
E sappiamo da lui che
la contrada Mir asole (Lena, iv, 8).
—
nella
e
(all'Università),
ne' vicoli dietro al Paradiso
(difianco alla Giovecca)eransi
(Lena,n, 1 ; v, 11).Portavano esse
ridotte le
del Gambaro
meretrici
della
stradella
pubbliche
lor arte
rea
sul petto il segno (Cass., pr. ih, 3).
(delloro esercizio)
Dei banchi de' pegni e de' prestitieh' erano
in mano
dei
Via Mazzini
Giudei,accenna
quello ai Sabbioni
(Lena,
(Lena, HI, 6 ; v, 2):
i, 2 ; in, 6); e quelliai Carri e da Riva
,
—
Questi che
E
che
quest'altri
l'altre
Sopra,
non
Se
lor poco;
un
mai
non
ti dicono:
pigliano
danar
mai
vi prestano
si riscuotono.
non
bandita
Lena*
in, 2.
la
antisemitica,
proscrizione
in uggia al popolino,onde
erano
(capigialli)
dire a Dalio di Caprino (m, 1):
anco
per
povero
Giudeo
Le
rivendere,
per
volentier
se
e
che
sanno
era
gli ebrei
Supp ositi fa
ne'
compran
più
cose
dubbio;
è
non
rubate, perchè comperandole
Gostan
allora
esser
fraudolenti,e'1 ver
Delle
se
rubaldi
usura,
Né
E
prestano
A
Son
—
gli vien
ne'
catene, che
piedi,no'
1 terrebbono
subito
non
corresse
più
spesso
darli noia.
A
Delle osterie
nomina
Gorgadello,vicoletto
lateralmente
quella della Massara,
al
duomo, dove
soleano
in
parare
ri-
i
a
più gran beoni di Ferrara,a giocarla mora
(Scoi.,
v, 4),
batino,
mangiarvi grossipiccionie cappon grassi,Cucchiulino,SabMariano, fra Gualengo, con
che
metton
che
e putridisempre
gamberi cotti,
1;
carestia
nella
vernaccia,
Anche
3; Cass.,v, 4).
Moschino, che all'assedio
Rodomonte
(xiv,124):
i,
ii,
—
Getta
e
nella fossa.... non
le
Come
È
li
di vino
bigonce
a
veneno
e
un
sorso
sangue
quivi muore;
il sentir che
e
ne
capo,
dipingerossi più
(Sat.i, 63; Lena,
volle
di
sia ucciso
adora....
n'ha
Parigi fa
altro che
già
'1
vuote.
viperino
si puote:
quel
più l'annoia,
l'acqua se ne muoia.
che
a
nel Furioso
L'acque fuggia quanto fuggir
Or
ce
da merli.... Moschino
Giù
E
Moschino
messer
vino,
morato
ramme-
da
212
COMMEDIE.
inoltre l'osteria del
Ricorda
(Sat. i, 67); quella del
(Negr., iv, 2), e la taverna
di S. Domenico
destra
Bufalo, a
Moro
della Sdraia
La
(Cass.,iv, 7).
porla degliAngeli(chiusanel 1598),che
in prosa
al Po
avea
detta porta
vien
(Supp.,li, 10):ivi
l'osteria dell'Angelo o
alla porta di S. Paolo
1 ; Scoi.,i, 3 ; v,
vasi il Po
di Ferrara
ii, 2)
positi,
il
Che
della
dal
i
si
—
di
fuori
Ferrara
fango....che
Trovammo,
Al
2);
le navi
scarcavano
essa,
ove
ni,
4).
gevoli
Disa-
—
; onde
ne'
volte
da
ebbi
Padoa
dubbio
gran
poveri cavagli rimanessino.
tempo, in che ilNostro dettava la Lena, scavavansi
parte inferiore
principea
paio di buoi
alle fosseme
Ed
oh
;
di Ferrara
mandarli
Ilario,nella Lena
chiunque aveva
coi carri
(in,2), era
li scortichi.
bene
i dintorni
(1) Anche
:
una
ben
almeno, ei dice,non
quanto
Sup-
narra:
di qua
più
1;
n,
Padova
a
famigliodel Sanese
Terribile
.
all'angolodella dogana, vi
della Posta (Supp.,iv, 4 ; Scoi.,
ni, 2):
presso,
(Scoi.,
i, 1, 3;
le vie da
sfondate
e
direttamente
al Ponte, passa(Scoi.,
i, 2 ; ih, 2). I burchi per Venezia
Francolino
a
conduceva
porta Reno
—
(Supp.,iv,
trova vansi
del Leone,
nella commedia
le fosse
buoi,obbligato
volta la settimana.
lieto di vendere
avrò
dubbio
il
suo
Ed
bel
che il giudice
(1)
ci ritrae
le ville
e
mette
in
deriso
i
costumi
ricche e popolose , soggette al bel
Poeta
dimenticate,e per infino i più
vi ha Sabbionlustri di Padusa
(Egl., v, 66). Sul Po di Volano
cello
vicino alla foce
(Lena, ni, 2) ; sulla riva destra del Po di Primaro
,
del Santerno, viene e fuggesi Argenta
(Fur., xliii, 143; iv. 41; Sat. v, 162);
sulla sinistra trovasi Filo (Fur., xliii, 146); S. Georgio, con le torri,alle due
sponde, della Fossa e di Gaibana
(Fur., xliii, 63). La parte più bassa del
ferrarese tra Primaro
è tutta
Volano
in giù verso
e Filo, voltando
e Goro,
di valli e di pascoli(/ Cinque Canti, v, 59): e tra le due foci
abbondante
dominio
secreti
e
degli Estensi, non
sono
più
dal
di Primaro
alle piscose paludi, vi à Comacchio
e
(Fur.,
Volano, in mezzo
VElisea
e
Fur.,
180;
pieno di salvaggine
41);
(Sat.
nr,
il,
xliii, 58),bosco
(Sat.i, 45). 11 barco, luogo di delizie della Casa d'Este, trovasi tra il Po di
A Malalbergo fu incontrata
Lombardia
le mura
di Ferrara.
e ricevuta
e
I
Lucrezia
di
Alfonso
in due
dove
esso
venne
a
:
moglie
giace
Borgia, quando
rami
inclina
marina
II destro
corno
Eridano,
e
si dote
Che
tanto
ancor
sia lungi
(Egl.,v, 238). Per disegnare i quattro lati del Ferrarese, a
Filo, Cento, Ariano
a
mezzodì,
ponente, a levante, a settentrione nomina
e Catto
(Sat.n, 232); e nella Satira sesta (v,162),per disegnare il levante
di Ferrara, Argenta,
al confine
del ravennate,
e per disegnarne il ponente,
nel Po, al confine
del
all'imboccatura
Panaro
Bondeno
(Fur., xliii, 54),
di quel di Modena.
E delle terre
del ferrarese
trovo
pur ricordate;Dugentola (Lena, il, 1); Ficarolo
(Scol.,11,
5; Fur., xliii, 53); Francolino
(Cass.,ni, 3; Negr., in, 4; Scoi., ni, 4; Fur., xv, 2); Garofalo (Supp.,
(Lena, in, 2) ; e S. Prospero
li, 1 ; Scoi., ii, 5) ; Ro (Supp., m, 4); Sandalo
Per la sua
Ferrara
(Scoi.,i, 2).
veggasi a p. 26.
alla
—
213
COMMEDIE.
la società corrotta, e sino al midollo
e
peggiorati,
Ferrara, che adombra
sua
il
sotto
guasta, della
di Sibari !
nome
rara
Fer-
A
—
titolo di
signori(1),e la più parte di conti
(Cass.,i, 5) (2).Fino alli barbieri paionnobili (Scoi.,
iv, 4)! Ma
signori senza
signoria,più gonfiidi vento che le palle:fuor
tutti si dan
che
vanti
titoli e
di
poc'altro
magnifico;
Tutto
di dentro.
vacue
fumo, ostentazioni
e
e
di fuor
scatole nuove,
come
ciò che
ci sai veder
favole,non
dipintee
hanno
spendono in adornarsi,
(Cass.,i, 5); odoriferi tutti,
femmine
polirsi,
profumarsi,come
ducono
bossoli di spezie(Lena, i, 1).Intanto che i mariti si ricome
alcune spezierie,
presso alcuni banchi, alcuni fondachi,
a
nuove,
cercar
al di
battere
a
fuori,non
che
si
né
sanno,
appartiene,ciò
il becco
su
tutte
le
corrono
ciò che
sapere
curano
che
cose
più
loro
mogli (Negromante,Prologo).
E delle donne ci mette
in mostra
il lungo strascico di ampolle,
di vasetti,di lisci,di unti ribaldi,e pelatoi,
stuccetti,
che si affannano
ferrazzuolie cento altri ordigni(3) con
di parer
belle, di supplir con
(Cass.,v, 3);
natura
le loro
fanno
e
tutto
in azzimarsi, che
vestirsi,
i,
5;
per
v,
tal
3; Sat. ni, v.
guisa andasser
il buon
121
e
le
case
ne
i bei
vengono
202-226).
a
—
mai
Né
a
è
se
precipizio,
Il disonesto
avara
perdono
in
(Cass.,
fine
meraviglia se
fosse falsificato
ne
trasmodar
reggimenti antichi via via
nelle
mancassero,
il borsellino a tutti gli uffici di
restringesse
di cortesia che lamenta
e
ospitalità
quasi spenta. Eccone, in
brevi tratti,
l'epilogodoloroso:
e
di necessità
non
fu loro
dove
tempo che
il gran
di Ferrara.
sangue
facea sì che
spese
Y industria
si
dove
Qui,
giovani,
generalmente dati all'ozio,
Tutti
(1)
Sat.
vile
La
adulazion
e
spagnuola
Messe
la
signoria
fino
in bordello.
77.
v.
i,
vecchi
Udì che gentiluomini E la più parte conti si chiamavano, E l'un
«
l'altro parlando, si davano
E nella
Titolo di signor....»Cass.* i, 5.
vano,
Scolastica* v, 4 : « Sonvene
(contesse)Fra noi pur anco, e di quellesi troChe
han da mangiar quanto vorrebbono
non
Spesse fiate....»
il Marescalco,
del Lasca;
G-. Aretino
(3) Veggasi il prologo dei Parentadi
del Bibbiena,
atto il, se. v
il vero
e
prologo della Calandra
gioiellodi lingua e di stile,
pubblicato per la prima volta dal dott. Leopoldo
nell'Archivio storico. Nella Satira del Giambullari,
Franchetti
sul prender
moglie, si ha un'idea di tutta la chimica della toeletta. All'età del Gelli,
(2)
con
—
*
—
i lisci
un
erano
sunto
manuali
parte
se
in tanto
numero
può vedere
ne
del
v, cap.
secolo
2.
xvi.
—
scrivere
dei trattati interi;ed
di scienza, ed altre Enciclopedie
la Civiltà del Rinascimento,
Burkhardt,
da
doversene
negli Specchi
V.
214
COMMEDIE.
Non
hanno
Che
tuttavia
Le
di dir
Da
non
Se
ci
vogliono,
4.
essere
Sentite donne
voi, ch'abbiano
il dì
tutto
Essendo
o
grazia,
vi vadano
non
essendovi
non
i
gioveni,
i luor
uomini,
corteggiar?
il ributtante
fa ribrezzo
pudicizia.
tScol.jn,
i, 4:
quali case
A
avvezzano,
Virginia,
né
venisson, servar
Che
esercizio,
loco libere
ch'elle
poter Lucrezia
Negromante,
In
E
in altro
che
di far ciò
e
altro
né
le femmine:
forastieri ai lor costumi
Li
nel
pensier
sollecitar
quai,più qui
E
E
altro
cinismo
di Lena
che
racconta:
Il lungo stimolo
Di
questo
Che
da niente
uomo
mai:
cessava
non
la nostra
Sarà
Governar
sanno
seco,
il,2.
V.
—
v, 11.
linguetutti
3); riportansempre ciò
il salario
i denti
e
ei
che
gli amici del
(Supp.,i, 2). Se
che avanzano,
(Lena,
di
in odio
che
non
t'ingannano,
2).
n,
poteva attendere da una
libito facea lecito in sua
legge. Non guardate,
veramente
che
hanno
la bocca
ti rubano, ti assassinano
società
debiti
inverecondi, ruffiani,falsi,male
padrone,perchè hanno
puoi dar loro pronto
E
sapendoti
tutti i nostri
(Cass.,ri,3; Negr., n,
(Negr., ri,3), e sempre
radono
Pacifico,
Moglie, compiacilo;
—
ventura:
Ci pagarà....Lena,
I servi
di
poco
il
si
meglio
l'Astrologoa Cinzio,
consigliava
di far danno
Mai
Vostro.
Che
E
Anche
sporger
lo
faccian,purché
dir che
son
grandi uomini:
son
falli ch'imita
tradita
era
rarissimi
far lo possano;
Il Negr.^
maggior paiate....
giustiziavi
la
colui
in utile
torna
età, che
una
a
fan, quanto più
si può
Non
La
lo
non
più
altrui,se
Siamo
ni, 1.
e
venduta.
—
querelaal podestà?
E
il
podestade
T'ara
subito
gli occhi
alle
L'offerta,mostrerà
mani,
che
Maggior faccende;e
se
O
una
testimonio
ti terrà
da
non
e
non
vedendoci
far abbia
avrai
bestia.
indizii
La
Lena,
in, 2.
Vuoi
tu
215
COMMEDIE.
Vuoi
richiamarti
tu
che
vuol
al
cenare,
? Ei ti farà risponCapitanodi giustizia
dere
ti farà dire che per occupazioni
d' importanza
o
si è ritirato. Rificchi tu
la dimanda?
E
l'usciere ti
gli può parlare.E tu a rincontro: falli,
eh' io sono
qui di fuori. Ed egli: Commessemi
eh' io non
gli fèssi imbasciata. Rispostotie' hanno così non
altro (Cass.,
Quantunque negli
iv, 2).
bisogna che replichi
in balìa del podestà accrescerle,
statuti segnate le pene,
era
risponderà:Non
di grazia,saper
se
,
—
che meritavano
secondo
non
i
che valevan
secondo
ma
falli,
le
di ben
L'aver
nome
degl'inquisiti
(Lena, v, 3).
bene
A
piluccato.
provveduto,era un titolo di più per essere
noi
quanto forse sariasi potuto ripararecon piccolodispendio,
di scudi (Cass.,v, 4). Meglio
si potrà senza
numero
gran
facoltà
—
n'eran
creduti i ruffiani ed
i tristi che
(Cass.,iv, 2).Credi tu, chiede
che
li rettori che
simili barrerìe
ogni cosa?
intendino
Anzi, che
Poco
mal
e
E
fa
nelle lor terre
se
dove
non
voglino
non
guadagno
più aperte
le taverne
veggono;
dovrebbono,
aver
gli usci la domenica,
meraviglia che
veramente
comportano
Lizio:
volentier,credo, e
le orecchie
Che
Suppositiil Ferrarese,
nei
intendino
Guardar
E
Cui
mati
ed i costu-
i dabbene
divertire la corte, alzasse
poeta che
un
franchezza
tanta
con
iv, 6.
scriveva
per
il velo di tanti
dei delegati
del
soprusi,delle tanfe infamazioni e soperchierie
principealla presenza stessa del principe.
Guai poi se per tua mala ventura
eri astretto ad impigliarti
in liti! A
propria (Supp.,ni, 4).Ma
chi vuol
....a
Quattro
E
poi
Chi
e
ce
ne
è lecito
privato non
un
di
autorità
che
egli ci fa avvertiti,
bisognano
litigar
cose:
chi
la
farsi ragion
ben
ragion, prima, bonissima;
la sappia dire;e terzio,
faccia;e
favor
poi....;
•
fa la chiosa:
amici
Aver
potenti,ch'ai
Raccomandin
Dovendo,
E
se
E
giornie
Che
Brami
tu
hai
stanco
la
causa
brevemente
giudice
tua:
la
che, vincere
espedischino;
torto,che la differischino
mesi, e tanto in lungo menino,
al fin di spese,
accordarsi
teco
il tuo
affanni
e
strazii,
avversario.
Supp.,,iv,
8.
216
Con
COMMEDIE.
buon
di
danari, dice Fulvio
Crisobolo,e non
te ne
coi parentipossenti,
buoni amici tu potrai
con
mancano,
in litigio
tenere
il povero, tutta la vita sua, da farglirincrescere
E narra
d'aver cercato di darti molestia (Cass.,
v, 4).
Filogono:
numero
a
—
El
credito
Mio
primo
quaranta
Soldi;e
questo tenuto
M' ha quattro anni, e ci
era
lire
di
Date
conformi; ed
ho
quindici
e
in
litigio
ben
son
due
sentenzie
in salarii
speso
D'
avvocati, procuratorie giudici,
Duo
le citatorie,
tanti; e poco men
Le
copie di
Mi
costan.
scritture
Metti
levar
dei
berrette,che
Le
e' ho
scarpe,
Dietro
Più
a'
delle esamine,
spese
processi e
Le
capituli
intollerabile
appresso
Fatica, e gravi
Del
de'
e
di sentenzie.
questo e a quel traendomi,
pel palazzologromi
a
su
procurator,che
sempre
corrono,
di
quaranta lire credo vagliano.
Poi, dopo le fatiche e spese, i giudici
Solo in quaranta
chi
E
Ve'
ha
le
speso
ragion
lire lo
si può
che
quando
Poi
rivaler mi
Quaranta
grattar le natiche.
in Ferrara
lire almen
Quelle quaranta
Ma
sopra
certe
a
che
penso,
lire
quante son
moglie comparir con
La
Della
sua
condannano;
dote, che
tutte
si rendono!
s'avesseno!
massarizie
vagliono
non
tutte, eccoti
l'inventario
me
l'occupa. La
Lena,
iv, 2.
men
meravigliarese l'Ariosto si mostrasse
La proai curiali,
amico
si chiamassero.
con
qualunque nome
fessione
di avvocato, anche a' que'dì,era lucrosissima. Oleandro,
uscito da Otranto in farsettino,quando il presono i Turchi,
condottosi a leggerein Ferrara, col salario, consigliare
e avocare,
di venti anni, avea
da parte più di
fra lo sdazio
messo
il poeta gli fa dire: opes dai sanctio
sedicimila ducati. Onde
aliis paleas,ex istis collige
ex
i, 2).
juslinianea
grana (Supp.,
Né egli seppe
meglio ritrarci la Discordia che co' versi
:
seguenti
Ned
è
dunque
da
—
—
Di
citatorie
D' esamine
Avea
piene e
e
le mani
Di chiose, di
di
di carte
e
libelli,
e
il seno,
consiglie
di procure
e
di
gran
fastelli
letture;
218
COMMEDIE.
guardano
dubbio
ti
non
qualche volta
sicché
nella tasca, nel seno,
voglianoscorticare
vedere
per
tra
se
ti vien
carne
e
dazio
mercanzie
e robbe che pagasson
pellesi trovino appiattate
Chi aver
tali uffici è ribaldo e per
cerca
(Supp., iv 3 ).
ghiottone(Supp.,iv, 3).
conseguenza
Gli sbirri poi,mala razza
tutti,feccia d' uomini. E che vuoi
—
,
tu
pensar
se
non
sieno, esclama
Ilario nella
tutti. E
parte,e rubano
la
A
ne
per
le
le
Non
leggi.
—
Con
camere
3). Se
terribilise
si vendeano
ammicca
della
merce
che
ci sono;
e
(La Lena,
in
aveano
il conduce
frodo, e Corbolo
su
cura
in
'n aitar
grida e delle
(La Lena, u, 3).
delle
ad onta
il grifoe le mani
unge
grida
Corbolo,
sé
pattuitibolognini,e
ne
le
li mangiano
se
a
in
salvadigine,
squadra tutta la piazza,
ai pizzicagnoli.
Invano; lo
ed a conviti pubblici
nozze
queglistessi
di
uno
Vescovato, conviene
i
a
spese.
le tavole, Che
sopre
del duca
gli annovera
panno
bolare
esecuzione,im-
(Lena, iv, 6),recandone
non
chiede
un'
far
a
sue
puttane i bertoni
che
non
le campagne
le
tempo
ne
treccole,
fagiani apparir
pene
tolto per
V altre città. Corbolo
tutte
cerca
nelle
il,
d'averlo
Ferrara, per alcun
vietano
Li
uno
scusa
in
come
malfattori,
tenerci dalle risa
possiamo non
non
deglisbirri chiamati
Torbido
il mantello al perticato
nel vedere
poi
i
Lena,
gli stessi che si pagano per pigliarli
(ni,2)? Né vi è
il podestà, che col cavaliere dei birri,o contestabile,
estraneo
fa
che
seguenti:I giudici
in rinchiamati
ghiera
vestivano
a
lungo (Scoi.,
iv, 4): i colpevoli
(Cass.,v, 4); per farlicantare, messi alla fune (Cass.,
la lingua
fune che, a miracolo, fa sciogliere
iv, 6 ; v, 4); alla santa
E
anche
tra
a'
le consuetudini
trovo
notate
mutoli; gravissimepene bandite
gY inquisiti
(Cass., v,
puniti con
facoltà di
far
pene
1);
le
arbitrarie
marcire
l'uscir di notte
contro
(Lena, v, 3);
in
lume,
carcere
e
i ricettatori de-
vietate: i
ragunanze
il debitore
senza
le
sotto
sori
trasgres-
a' creditori data
terdetto
(Lena, 1,1):inpena
di tratti di
pagnavano
(Cass.,iv, 3; Lena, ni, 2); i poveri l'un l'altro si accomle porte (Cass.,
in, 9);
(Cass.,
iv, 6);all'alba aprivansi
si
le botteghe, in fin che non
le due (dinotte),
non
suonasser
serravano
(Id.). I bimbi apprendeano le prime lettere nella
fune
—
219
COMMEDIE.
(carta contenente
tavola
sottovi il pater,
l'alfabeto)con
e
prima esercitati leggere a compito {Lena, n, 1),e poi a distesa
E nella Scolastica
(i,3) trovo accennate
(Supp.,i, 4).
per
—
sino
dei letti
le forme
nel
come
de Julia
carme
di canto,
da
e
dell'arte
il modo
di tenerli disfatti
(xxiv)una
molto
musicale;
nel iv, st. 120
e
dei
rifarli;
artificiosa maniera
chi studia la storia
da
passarsiinosservata
non
e
,
Canti
Cinque
cennato
ac-
pur
il
pubblicodivertimento di tirare a segno con saette
che praticavasi
in Ferrara, il dì di S. Giovanni, sotto Borso,
Per quanto
primo duca, e sotto Ercole I che glisuccedette.
nelle vesti di
riguarda agliabbigliamentiche si costumavano
—
donna, veggansi le
Né
minor
con
d'inganni
a
che
imprimere
le
figurelascive
disegni di Giulio Romano,
da altrettanti infami sonetti dell'Aretino,
le
e
su
più che oneste, acciò
copia[Supp.,Prologo);ei lamenta
in carte
abbia
hanno
si lascino
(1524),condotte
s'imprimano
che
piena
—
Roma
accompagnate
ne
gliabusi di Roma
ci svela
{Negr.,n, 2); dei gaudenti di Roma,
degliApostolie de' Martiri è molto dolce,
Ed ei lamenta
bel vivere (Scoi,in, 4).
un
è
santa
del Raimondi
mondo
ediz. Polidori.
xxm,
xxn,
di malizie
e
lor spese
nella
xx,
franchezza
a' cui il sangue
che
lettere
belle
i Vescovi
dell' anime
che
che
il
tutto
la poca
cura
fur da Cristo lor date
in
custodia
che i frati cortegginotroppo le
(Cass.,
i, 5); lamenta
vedove per beccarle meglio (Negrom., n, 5). Mandando
eglia
X la sua
Leone
Commedia, il Negromante, dà nel prologo le
tratto d' amara
ironia
ma
con
un
più splendidelodi al pontefice,
ricorda
avere
al
a
casa
carciofo.
,
se
finché
,
dichiara
renda
non
che
non
quel che
A
sua
si possa
avrebbe
del voto, ei
—
alla
ne
Corbolo
soggiunge:
«
questa mattina
a
al prezzo
Bartolo
l'altrui. Ma
la bolla delle
tira Bartolo
indulgenzeplenarieche
affatto in dono
non
Il Piovano
—
le
stesso
tempo
che
sciorre
non
con
v' ha
al
potevano
lo
non
d'
più
può
il frate Predicatore
amplissime facoltà
; che
si
di che
al mondo
l'elemosina:
è
un
solvere
as-
strandogli
mo-
rivestito,
obbligo si forte
sol che
dia
a
lui
dovuto
spenderenel viaggio,in adempimento
il carco
trasmuterà
dalle sue spalle(Scoi.,
m, 6).
assai tardi i mattutini, ma
poi
pare suonino
0
forse
erant
i
preti iersera
oculi
gravati
eorum
troppo
»
aveano
beuto
(Lena, i, 3).Né
,
e
per
220
COMMEDIE.
il grande clero
avventura
Temolo
nel
E
me
principi
Fanno,
col loro
Fante,
vi credo
sia tutto
eh' ei conobbe
il
mondo
il
la
di
nelle commedie
che
; ciò mostra
nuova
andava
innanzi
doversi
Cassaria
Cassarla
alla macchia
i
e
ogni
nelle lettere
13 edizioni della Cassarla
novera
già noto,
ad
in versi
se
ne
in
Suppositi,
uscite in luce.
ne
conta
e
de'
umano
cercar
al
lamente
so-
zionamento
perfe-
in prosa,
senza
Suppositipure
18 della
Scolastica.
come
l'Ariosto,
gli fossero state rubate,
fatti la più antica edizione
prosa,
queste due Commedie, che il Gamba,
e
in
19, da' Suppositi20;
fieramente
dolse
In
della
COMMEDIE.
DELLE
24; del Negromante 23,
ed
;
della società.
morale
e
(Firenze,Le Monnier, 1857);18
Ci è
in lui l'amore
,
doversi,innanzi tutto, mirare
diletto,
ma
della Lena
dell'Ariosto,
altri vorrebbe
convenzione,come
pubblico bene
eh' eglisentiva non
della
repubblica:
resistere
che
gravezze,
del
Il Polidori
prosa:
la
reggeva
suo
EDIZIONI
sua
è così grave
Medici
avviso,come
intellettuale
la
si
senso
tempo, né si tenne dal dar biasimo, a
chiamando
l'età antica
degenerisuoi concittadini,
rampognar
giustiziae
rispetto,
e,
popolano
prende spasso
vi si può.... Negr.j i, 2.
mio
un
fronte alta,a'
a
a
è il
si fa il solito....si premeno
pubbliche
Non
Ciò mostra,
buon
Sanctis:
quanto quella
Firenze, presente Leone X, che
di
governo
Le
il De
per avventura
Firenze
A
e
ancora.
del card. Giuliano
mezzo
grandi uomini
vi credono,
esempio, eh' io, vilissimo
naturale
suo
censura
che fece del mal
non
prelatiche
stupendo d'ironia, dice
niuna
li
crederei;ma
ne
e
ignorante che col
de' grandi uomini!
per
sicché
superstizioni,
questi spirti....
pochissimi
Per
Ma
delle
Negromante (i,3):
Di
Tratto
immune
era
con
lui il
la
ed
di
Polidori,ri-
221
COMMEDIE.
principiodel
del
tengono
secolo
ha indicazione
non
xvi
veruna.
La
prima edizione di data certa della Cassarla è del 17 luglio
1525, in-8 dello Zoppino: la prima de' Suppositiin prosa, che
è quellapur dello Zoppino adì 8 luglio
abbia precise
indicazioni,
1525; la scorrettissima di Siena del 1523, in-12;quelladi Roma,
il nome
dello stampatore.
adì 20 luglio1524, in-12, non
recano
il Poggialied il Gamba
si basino
Ignoro su qualifondamenta
nel ritenere l'edizione del Negromante, senza
alcuna data, e
dal Dolce intitolata
come
all'Aretino,
dopo il 1530. Certo
poco
stesso, non
Il mio
viventi
erano
il 18
1532, e
marzo
ed
principe,
assicura l'Ariosto
ne
pubblicate.
de' bibliografi
prof.cav. LuigiRazzolini,
secondo, si compiacque descrivermi
nessuno
uscita
state
ancor
chiariss. amico
a
edizione
l'edizioni
più importanti:
in
Commedie
prosa.
Lodovico, Commedia
Ariosto
—
intitolata li
a' dì
Suppositi[in prosa).In fine: Stampata in Roma
de settembre
nell' anno
(a'xx, il Polidori)
mdxxxiiii,
xxvii
In-12.
gratiaet privilegio.
con
segnate alla
col titolo
il
un'
predetto.Al
Commedia
prologo. La
segnatura,nel
senza
Ha
romana.
verso
della
Ariosto
nel
luogo
quale trovasi
Sotto
il
fine,vi
medesima.
nel
una
nota
una
di
errore
in-8. Sotto
Ha
carte
—
Ha
bianca.
carta
dello
merate
nu-
un' antiporta
del
verso
in prosa.
stampatore in cui si
stampa incorso in molti luoghi.
In fine si
la data
Assai
compreso
prosa.
è
verso
quarantuna
vi è il ritratto di S. Niccolò
,
legno.
vera
legge: Stampata in Vinegia per
Aristotile detto Zoppino. A dì xvn
di luglio mdxxv,
di
Nicolò
un
sua
Stampata in Roma
in fine:
—
in fine
è
la Commedia
Finisce
di Siena:
carta
una
al
col titolo predetto,
frontespizio
è
Prologo in terzine. La Commedia
il lettore di
La
fine v'è
di
la data, in
avverte
ed
ranta
qua-
bianca.
Rarissima.
—
alla romana,
in
stampa
intitolata Cassarla:
In-12.
mdxxv.
carte
restituita alla
Ferrarese
dopo la scorrettissima
bianca, e quindialtra carta
Commedia
In
quale si legge:
lettione
Ha
—
tespizio
antiportain luogo di frondel frontespizio
comincia
è in prosa.
recto
di Lodovico
Rarissima.
—
rara.
il
—
Ha
carte
sessanta
arabescato.
frontespizio
La
in
intagliato
segnate alla
Commedia
mana,
ro-
è in
222
COMMEDIE.
La
medesima.
In
fine:
d'Aristotile di Ferrara
detto
assai.
si
Sono
—
Sotto
di
arabi. Nel
di Messer
|Lodovico
]L'Argumento aggi [unto et
Cassaria,con
vi è
esso
di
verso
seconda
carta
Ariosto
frontespizio
inti
|più stam
non
[tolata
|pato.
di
sotto
la data.
esso
vi è il
esso
Prologo in versi, e nel verso
l'argumento in versi sciolti,ed
comincia
carta
Rara
bellissimp ritratto dell'Ariosto inciso in
un
legno, e vuoisi disegnatodal Tiziano, e
Nel
Nicolò
—
trentasei in numeri
carte
Commedia
legge:
Stampata in Vinegia per
Zoppino; mdxxxviii, in-8.
la Commedia
quinta segue
della
alla
in prosa.
negia
Negromante. In fine: In Viin-8.
per Nicolò d'Aristotile detto Zoppino, mdxxxviii,
il solo registro
Assai
ha numerazione, ma
Non
da
rara.
A ad E, quaderni,ed E duerno con l'ultima carta bianca. Dopo
v' è il ritratto dell'Ariosto
inciso in
il titolo del frontespizio
legno, come
sopra, e sotto la data.
Comedia
Il medesimo.
dallo esemplare di man
tratta
pria
prodell'Autore. In Vinegia appresso Gabriel Giolito de' Ferrari
Commedie
versi.
in
11
—
—
—
,
e
in-12.
fratelli,
mdli,
ed in fine
Nella
carta
una
Dolce
dicembre
senza
a
Giolito de' Ferrari
arabi, ed
il
ha
La
—
ha
Ha
il
La
detto
in numeri
arabi,
coli' impresa del Giolito.
numerazione
carta
una
In
versi.
fratelli,
mdli,
e
registrocon
Giolito
a
Ariosto, da
di Lodovico
in fine
la data
del Giolito. Nella seconda
gennaro
segnate
mdl.
Comedia
Suppositi,
riformata et ridotta in
Gabriel
43
carte
il
1
recto
Di
dovico
frontespizio
leggesila dedicatoria di LoGiovan Vicenzo (sic)
Vigliona,in data del x di
dopo
carta
—
lui medesimo
Gabriel
Vinegia, appresso
in-12.
—
Di carte
43 in
meri
nu-
numerazione, che nel
senza
presa
nel verso
ha l'ime
ripetuta,
carta, leggesila dedicatoria di
VirginioAriosto,in
data
di
Venetia
n
a
di
mdli.
Lena.
Senza
data
e
nome
di
stampatore. Assai
rara.
sotto il titolo
quaderni.Nel frontespizio
in legno.
solito ritratto dell'Autore intagliato
In fine: In Vinegia,per Nicolò d'Aristotile
medesima.
il
registroA-D
Zoppino, mdxxxvii,
registro A-D
in-8.
quaderni. Evvi
—
nel
Non
ha
numerazione,
ma
il
tratto.
il predetto rifrontespizio
223
COMMEDIE.
La
medesima,
e
e
Dolce
di
xxvi
la
commedia
ne
ha
79
pag.
Lena
30;
carte
picc.
l'80
e
ha
66;
Il
Scolastica
ha
pag.
94,
Nell'elenco
del
La
La
il
ha
separata. La
La
77
Negromante
ed
in
non
trovo
di
la
ha
pag.
78
è
Suppositi
110;
La
bianca;
La
bianca.
l'edizioni
notate
Venezia, Sessa, 1536,
I
carta
una
tore)
stampa-
particolare
suo
commedia
e
ha
ultimo
Coti.
il
Cassaria
È dedicata
Scolastica
la
e
La
è di carte
nome
senza
—
a
prima.
Cassaria
Mario
commedia
la
bianca.
è
36
a
in-12.
seguenti
Cassaria.
in-12.
Id.
lui medesimo
riformata
e
ridotta
in versi.
Venezia,
Giolito, 1546, in-8.
Ariosto
Errori
La
La
Lodovico,
d' amore;
Lena.
:
Id.
Lena.
da
La
(Napoli,
Ogni
Polidori
Negromante.
Ciceri.
In
numerazione
e
l'ultima
Porcacchi
dal
—
e
et
cacchi.
mdlxii,
precede
Negromante
bianca;
è
41,
carte
Por
Ferrari,
che
il Negromante
ristampate;
nuovo
frontespizio
Severino
a
ne
Il
ha
numerazione
frontespizio e
Venetia,
di
Lena,
Tomaso
frontespiziogenerale
(in versi),Firenze
1724, in-8
di
de'
ha
la
Cassaria,
per
Giolito
comedie
è dedicata
Comedie
arabi,
È dedicata
Passero, in data
ricorrette
Suppositi
ha
48, ed
numeri
del Giolito.
impresa
(in versi)
Gabriel
Porcacchi
Lena
la
ha
il
de'
dal
54;
Scolastica
queste
tranne
parte,
de' Ferrari
mdl.
appresso
di
in
propria
man
Giolito
trentasei
Marcantonio
diligenza
somma
Ciascuna
Gabriel
cioè, t Suppositi, la
e
Vinegia,
P
di
esemplare
carte
trovasi
a
gennaro
Commedie,
con
Ha
—
dell' ultima
verso
Lodovico
da
a
in-12.
fratelli,mdli,
nel
istesso
Vinegia, appresso'di
In
dell'Autore.
dallo
tratta
Il
Negromante,
Ariosto
L.,
La
Gli
Lena....
Venezia, Cavalcalupo, 1587,
Cassaria,
in
versi.
Venezia,
Suppositi: Guazzo,
Vinegia, 1530-38.
in-8.
Rubini, 1587, in-12.
224
GIUDIZII
DE' COMICI
E
L'Ariosto,eh' è
A'
STUDII
CRITICI.
al mondo
stato
Prologo
Commedie
unico
scriver Commedie).
(nello
nostri
tempi
CONTEMPORANEI
del
figlio
Virginio
alla Scolastica.
eccellentissime.
Cecchij Prologo alle Pellegrine.
Ma
che
dirò di te, spirito
illustre,
Ariosto
gentil?qual
Eguale
al tuo
Cede
a
te nella comica
Ogni
Greco
Hai
e
deve
dimostrato
il
il
servar
come
il
principio,
da
e
decoro, a
Chiunque vuol
metter
Cecchì,intermedio
Il divino
valore?
tuo
palestra
Latin, perchè tu solo
Delle commedie,
A
fia
merto, al
gran
veramente
Esser
lode
Ariosto....
a
mezzo
te solo
esser
e
'1 fine
impari
lieto,
pie per questa strada.
vi, delle Pellegrine:,ediz. del Tortoli.
chi cedono
Greci, Latini,e Toscan, tutti i Comici.
Cecchin
E divino lo dice pur il Lasca,
e
I
soggiungeche
Rivali,Prologo.
le Comedie....
quelledell'Ariosto in fuori,tutte quante V altre,sono
le leggi e gli statuti delle donne, senza
autorità e senza
Prologo all'Arzigogolo.
da
Poche
comedie
poi
in
p. 405
e
Non
uomo
B.
verso....
ne
449).
che
poteva essere
strane
fantasie,come
ci
di
scrivere
Commedia
fede.
piaccionoda quelledi M. Lodovico
quellemi piacevanopiù già in prosa, che
Varchi, L'Ercolano
(Ediz.Comin., 1744,
me
Ariosto in fuora, e
come
che
le Comedie
altro che
il
che
nome
un
messer
Francesco
lo dice il Varchi, che
compose
V Ariosto
non
Florido
osasse
di
hanno
di
(V. Varchi, l'Ercolano,p. 449).
226
COMMEDIE.
Agresti
Alberto
secolo XVI.
li dice
Tirinelli
Canello
Balzac
ricostituzione
/
—
Hon., Traile du
Opere, 1655,
Riccoboni
Theatre
a
ragione.
tologia,
An-
della vita
famigliare
ecc.
Suppositidell'Ariosto,
—
Milano,Vallardi,1880,
de
caractère
L., Sommario
J. C.
ed
e
p. 284.
la Comédie.
Balzac,
Plaute.
della Scolastica. Hist.
esame
181.
L., Comédies
et de
Terence
—
n, p. 51.
v.
ital, li, 157
Sismondi
de
Università,1871.
Veggasi pure Ign. Ciampi, Conferenza,x,
—
del
dell'Ariosto. Nuova
Letter. ital. nel secolo xvi,
della
italiana
1876, 533-556.
A., La
drammatica
poesia
R.
Commedie
serie,nov.
ii
Ugo
p. 239-247.
du
Commedia
argutissimistudii,ed
Giuseppe, Le
A. xi,
Storia
sulla
Napoli,Stamperia della
Il Camerini
nella
Sludii
,
De
V Ariosto
de
celles
calquèssur
la Litterature
du
Midi
de
rope,
l'Eu-
Bruxelles,Dumont, 319.
Ginguené
A., Idee de
ses
Comédies.
Milano, Giusti,1821,
voi. ix, 93.
Hillebrand, Études italiens. Paris, Franch, 1868.
Klein, Geschichte
occupa
presso
Feuerlein
che
des
800
drama's.
pagine,in-8
Comedia
Emilio,La
La
—
gr.
del
italiana
Giuseppe, Ariosto
settimanale, 5
sett.
XVI
ne' suoi
La
all'Hotel Rambouillet.
1880,
segna
Ras-
p. 150-53.
Tra' circoli letterari francesi del secolo
Rombouillet
sec.
fase, i, 1881.
primordi. Preussische,Jahrbùcher, voi. xlvii,
Salvioli
del 500
Comedia
xvn,
la
bleu
camera
fu per
lungo tempo il convegno più in
francesi di quel
dalle migliori
intelligenze
voga e il piùfrequentato
Vi brillavano,come
parigino.
tempo, ed era divenuto,l'areopago
Voiassidui,Malherbe, Gombaud, Vaugelas e Racan, in seguito,
delle
Nella corrispondenza
ture, Balzac, Chapelain e Segrais....
dell'Hotel
persone
di
questo circolo
poeti fervessero
Trissino
che
e
ardenti
è notevole vedere
discussioni.
gli altri più famosi
letti,studiati
discussione della
e
spesso sui nostri
L'Ariosto,
del secolo xvi,
discussi. Nel 1639
camera
come
fu
messa
bleu la Commedia
erano
il
Tasso,
il
e più
letti,
all'onore della
d'Ariosto
/
Sup-
227
COMMEDIE.
positi,e
la
cui
ne
in
si trova
storia
Gli
pubblicati....
e
questione:
la
Paulet, Giorgio
Balzac
ne
jouger
et de
se
dire
vous
parecchi:
giudice della
Rambouillet, Mademoiselle
Scudéry gli spettatoriinteressati.
laisserais
ne
attendant
les
Supposés
que
aisné.
fròre
Pour
«
fait le faveur
opinion, en
semble
leur
786):
escholier.... Je
pas
mon
qu' il me
à Roland
vous
que
d'estre
déclarer
vous
deshonneur
de
pas
il
m'avez
de
mente
recente-
sono
de la Comédie
pourtant
arrest
questa polemica
lett. vi, p.
il faudroit
ignorata,
documenti
portò questo giudizio (lib.xx,
de m' envoyer,
pas
in
contendenti, Balzac
Maddalena
e
maistre
en
attori di
Giulia, Madame
bella
interamente
narrata
parte
i due
Voiture
Chapelain
letteraria
querela
una
nacque
A
votre
font
ne
gre il ne
mon
peut voir de fable plus ingénieuse,plus nette, ni mieux
smelée
celle-cyet
que
morite
qui
de
luy
1'eroe
aveva
facevano
serio
testo;
l'Apollo
e
estre
aveva
che
dopo
e
Chapelain. Apollo
dive,
ce
en
genre
Balzac
giudizio di
le
sé
Balzac
Giorgio
era
Il
veù
fece
Chapelain
ma
giudiziiespostinegli Entretiens
Calliope dell' Hotel
la
rien
encore
per
i cui
grave,
e
n'a
compare.... »
Voiture
chiasso.
molto
la France
de-
furono
di
il
detto
avea
ardenti
Scudéry,
e
suo
parere,
sostenitori
Calliope era
di
sua
sorella, Maddalena.
Zeno
della
Apostolo,
dei
Commedia
Lettera
1100,
Suppositi (Atto
Giovanni
a
diversa
Puntazione
Andrea
proposta
v,
del
20
,
un
luogo
Apostolo,
7). Zeno
se.
Barotti
ad
luglio 1740.
TRADUZIONI.
La
en
Comédie
Taille
1566, 1585.
the
trad.
francoys
La
des
—
par
Jean
E
Engl. Brama,
Supposés
P.
de
trad.
de
Louys
Mesmes.
in,
ingl. de' Suppositi, Jean
p. i, 86.
en
ìlalian
et
Paris, Groulleau, 1552.
riapparve nell'opera: De
v.
Arioste
Hawkins
Gascoyne,
Origin of
228
DEI
LOMBARDISMI
DI
NELLE
Che
chi si facesse
noto ;
l'ebbe
E
del
ARIOSTO
COMMEDIE.
nelle Comedie
l'Ariosto,
e
già
al dire
s'impeciò,
è
L.
a
segnatamente, lombardeggiasse
i lombardismi
raccogliere
Camerini, ne
unirebbe
un
in che
polo.
mani-
grosso
il Macchiavelli
(?) nel Dialogo
della linguavolgare,ove scriveva de' Suppositi:
sopra il nome
tu legga una
« Voglio che
commedia
fatta da uno
degliAriosti
di Ferrara,e vedrai una
gentilcomposizione,e uno stile ornato
ed ordinato;vedrai un nodo bene accomodato, e meglio sciolto,
la vedrai priva di quei sali che ricerca una
ma
commedia
tale,
altra
la
che
i
non
cagione
detta, perchè motti Ferraresi
per
notare
a
pur
gli piacevano, ed i Fiorentini
non
non
lasciò stare.... in molti
luoghi vedesi
difficoltà egli mantiene
il decoro
accattata.
Di che
cominciato
aver
appreso
opera
ma
»
a
n' avvide
se
scrivere in
sì che
mai
potuto
studio
«
Fermossi
e
di
in Siena
quanta
con
dice di
stesso
aver
quindi
poi dato
Bologna, e
e
per
di
se
tutta
Toscana,
ne' suoi dettati
avesse
confessione
pronunzia lombarda:
nel primo Prologo della Commedia
:
egli
quella lingua ch'egliha
linguaFerrarese, di
la
Foscolo
facilmente
ei pure,
migliorivocaboli nello
in Firenze,
all'eleganza
non
di
talmentechè
sapea,
che
II
alcuni mesi in
disinfingere
può leggere
ognuno
Negromante. Onde il
Firenze,e in breve tempo
acquistòle grazie native dell'idioma toscano. Innestandone
al suo
modi
particolari
stile,nobilitò le familiari parole e
frasi domestiche
sue
per
fondere
le dizioni
de' fiorentini. Può
facoltà
e
per
una
ne
ch'era
possedesse,
affinare i modi
uso
di cui
legittimatedall'esempiodei
de' latinismi
meglio porgessero
le
sue
e
aveva
le
lettuali
fra le altre intelcome
crogiuolo
mestieri. Oltre
classici italiani,non
volgare poesia,
che gli pareva che
de' lombardismi
idee. Pure
genio vivace
quel suo
trovate
isdegnavaespressioni
faceva
dirsi che
i
nella
oscura
e
229
COMMEDIE.
riveste di
solo colore
un
elementi
di varia
natura; colloca le
dove suonano
parole dove apparisconopiù efficaci,
meglio, e
le fonde in una
lingua novella,copiosae nobile a un tempo,
(Saggi,1, 200). Ed Eugenio Camerini:
vigorosae corretta»
fu forse il poeta che cancellò e rifece più,perchè
« L. Ariosto
—
oltre
la incontentabilità
della
lingua,ch'ei
V idea, come
mente
non
del
finissimo
la difficoltà
presta; e di cui pure
ben
avea
gusto, v' era
V andò
Raffaello della bellezza ; onde
in
avea
gendo
deter-
pian piano delle ruvidità lombardesche, finché aggiunse
del Furioso.»
alla perfezione
(1)
lieto di toglieredall' immeritato
oblio
ben
io sono
Ed
bella
una
e
briosa memoria
dotto
veramente
Torricelli di
del Liceo
Catelani, Preside
e
del mio carissimo
non
Bernardino
amico
Faenza,
sapreiqual più,che
modesto
tra
1874
nel
inserìa
nell'Italia Centrale.
Della
del
E
di
Omero
che
Ariosto
medesimo.
il
si possa
non
cuna
e
mondo,
questa
la madre
la
e
che fu
Poeta
mostrò
di
e
solecismi, usati
nel
Furioso
fu il
uno
—
più
acre
smisurato
Voci
non
e
primi
quasipatriail gran
ne' suoi scritti più per
paja.Pollione
e
censore
io
trovo
scriveva
trovava
la reg-
(non
dell' Ariosto,
e
è
forse
catalogo di pretesibarbarismi
frasi barbare
notate
nell'Ariosto.
il
bene
d'indole
convien
Ma
dire, osserva
Proginnasmi poetici,voi. v, e. 31.
fossero
lui
di
tali
da
che
molti
accennati, non
sterpi
Corniani,
di tempo si sono
affatto spinosa e selvaggia, perchè in progresso
convertiti anzi in fiori e vezzi di lingua.
e
bellissimo suo
sonetto
un
(2) E il reggiano Catelani chiudeva
—
i
poetar romanzesco,
padovanitàdi Livio nelle storie di Livio ; e
gianitàdell'Ariosto nelle opere dell'Ariosto:
Fioretti,che
(1) Benedetto
il più dotto,ha tessuto
Ciò
educazione
la
anche
giano?
reg-
questa sua
de' lettori non
commune
o
toglie
compiacere d'avergli
del
di ricordarsi
veramente
è ferrarese
sentenza.
prima
medesimo
bardismi
lom-
e
gliappropriail titolo
che
modestamente
poetaree il maestro
Matteo Bojardo(2).E
che al
reggianismi
de'
L'Ariosto
—
estri al
avventura
e
Ferrarese, conferma
la
e
L.
ferrarese. Tutto
Reggio
dato
di
patria
sticati,
addome-
in occasione
del Natalizio dell'Ariosto,celebratosi il di 8 settembre
nella villa Mauriziana:
Deh!
arsero
a
se
pel prisco Omero
gara
lite
Sette greche cittadi e in aspra
il chiamando) a lungo funno,
(Suo ciascuna
incresca
Non
oggi a te, gentil Ferrara,
Che
quest'Omero d'un età più mite
alunno.
si onori e nostro
Per tuo figlio
cato
pubbli1874,
230
COMMEDIE.
studioso
scrivesse più
reggiano. E bench'egli
cert'aria
fra il serio e
una
per ispasso che per altro, e con
il giocoso, pure, perchè in fondo
in fondo mi
par di vederci
tempo)
gran
uno
qualcheimpronta o somiglianzadi
vero,
porteròqui alcuna delle
osservazioni.
sue
I. Nella
questo
quarto
della Lena
atto
si
legge
verso:
Un
Toscani
sospirar,un
Ferraresi
e
noi Tèssere
starnutire,un
pronunciatiTossire
in
accento
con
tèssere.
Non
principio.
Quel
di filo che
tanto
si
in
accento
con
sarebbe
che l'Ariosto si mostrò, almen
F affermare
II.
del
ottava
scena
nel
mezzo
;
dunque bugia
Tèssere,reggiano.
avvolge all'aspo,
che il guindolo
e
tassa,
poscia a gomitolo, è dai Toscani chiamato Madai Ferraresi Sgavetta,da noi Filza. E così appunto,
cioè reggianamente,lo chiamò
l'Ariosto nel trentaquattresimo
del Furioso
(st.89), come
può accertarsi chi voglia, purché
ridurrà
gli occhi
ben
apra
di
esempio,eh' è
alla rima.
E
l' unico venutoci
Il
Ambro
veder
par
Veder
s' aspetta in
E
ruina
sua
per Ambra
e
reggianità,
Il gran
vi si
fu, ed
Dunque
per
servire
questo:
1' Erra
la guerra,
sua
eh'
un
vi è
ch'oggi si fa
inopportune,né
non
ambro.
idiotismo,benché
nostro
qui
servitù di rima:
v'è
in Italia
forse
la
su
lingua
così
inutili,
e
i
fatte ricerche.
che
che, per riguardo all'Ariosto,io preferirei
non
i lombardismi
in genere,
in
particolarepigliandopiù largo
boriuzze
meschine
Ed ecco,
municipali.
,
da
e
è
seguente
sicambro....
è ancora,
non
nel
e
altro.
non
cercassero
nismi
più
casa
chiara
discorrere
rende
dialetti,
Se
lasci il Reno
popol già trojano e poi
comunissimo.
non
che
nelle Voci
sott'occhio, fu usato
ed
l'esempioè dell'Ariosto,
Gli
Ma
il
luogo.
registrail Gherardini
per Ambra
dire italiane,poi soggiunge: Forse
III. Ambro
maniere
consideri
e
anzi
che
campo
anche
e
un
i
reggia-
più libero
saggio di
lombardismi.
1 .° Picco chiamano
italiani
che
Piccone;
Furioso
e
(st.70):
non
i Lombardi
ci
istrumento, che
quell'
permettono di chiamar
Picco, lo nomina
l'Ariosto
nel
i Vocabolaristi
altrimenti
secondo
del
231
COMMEDIE.
Così dicendo, alla cima
nel
Ecco
trova
sasso
ed
Tagliato a pìcchi
Scende
giù al dritto
2.° Ve
braccia;
il sasso
scarpelli
trenta
a
ed
ha
porta al basso.
una
bambini
in
E
del Taverna.
Novella
una
(secondol'usanza
dicono
nel camino:
accesa
caligine
lombarda) alcuni
caccia....
caverna
una
profondapiù di
si
Che
superna
il destrier
solitario monte
Del
la
risponde:
Questa é Fuliggine; Caligineè Nebbia folta. Al pari di quei
scrivendo {Scolasi.,
2, 5):
bambini
lombardeggiava l'Ariosto,
madre
com'
severa
,
trovai
Piena,
Ch'
Si noti che
è
era
di
tutta
la
e
soma.
accaduto
di
una
a
fantesca.
voce
in
questa
il proverbio:Dietro
dimostra
come
camera.
usatissima
Lungo, Lunghesso,è
s'aggiustala
ancor
polvere
caligine,
in bocca
queste parolesono
,
vennero,
di
e
spazzato il camino
parte di Lombardia,
non
casa
di fumo
brutta
e
avea
3.° Dietro per
strada
che
Crusca
della
in
le donne
testé
Quando
Io mi
Arciconsolo
un
di scrittor classico
Esempio
trovarne, salvo (se non
a
la
me
piglioerrore)
questo dell'Ariosto (Fur.,8, 35):
Poi
la Donna
che
il gran
Dietro
Tenendo
Dove
Quel le fu
Neil' acqua
4.° Nel
all' onde
presso
1' umor
secondo
la via
il
più ferma
sì, che
dentro
dava,
fiero
vi notava.
della Cassaria
atto
lava,
destriero
suo
dal Demonio
tratto
Volpino servo
li Guasconi
che
mar
il sentiero
ebbe
preso
si fa il
logo
seguente dia-
l'uno
Trappola truffatore,
ripetutamenteesperto della prigionee de' ceppi:
tra
Volp.
Tu
e
vieni in molta
gravità.
Dovendomi
Trapp.
Oggi far
Ghe'l
uomo
è convenevole
grave,
impari
passo
a
far grave.
Dovrestilo
Volp.
Tu
saper
Spesso
d'
me'
d' andar
ogn' altro,che
co' ferri a'
sei solito
pie,per
meriti
Tuoi.
Chi
Trapp.
vi suol
di trotto
Non
è
Non
avesse
Se '1 patron
Portar
Ha
suo
te
più di
sì duro
dovuto
le balze
portar a
ir
sì
te?
che bestia
che
apprendere
ambio,
lungamente fattole
un
avesse,
il tuo.
soave
come
fattole
e
l'altro
232
COMMEDIE.
Non
pochi annotatori, dopo
sui tre ultimi
che
versi, finirono
ci vedo.
non
con
noi
Reggiani
d'
e
Balza
ovo.
a'
o
Ma
bujo.
la
Imbalzare
e
perchè
più
Vedo
copistio
di
prete Cujo,
come
tanti
:
emendamenti,
chiara
che
un
a
chiaro
si dice in
bestie
non
di
errore
fecero
e
è
cosa
quel tale
come
senza
Pastoja, secondo
e
piedi delle
ambio,
basterà
facea
ai Ferraresi
e
Impastoiare;
mette
T
lumi
più
dicendo
più emendamenti,
cato
almanac-
vanamente
e
Altri, sospettandoci
tipografi,
proposero
che
molto
aver
da
queste parti per Pastoja
Crusca, è quella fune che si
la
cavalcare, per
camminare
possano
loro
far
loro
a
prendere
talento.
Ciò
dubbio, perchè il lettore, di qualunque patria
senza
egli sia, riconosca
da
sé la
integritàe limpidezza dei disputati
versi.
può
e
che
esempio mostrare,
un
viene
(poi finisco)mi
Qui
solo
non
giovare
la
dar
a
occasion
dire,
di
cognizione dei
vernacoli
luce
o
là,
e
qua
alla stessa
Comedia
Divina
dell' Inferno, Dante
fa che
dell'
lombardi
maggiore spicco
Alighieri.Nel
Virgilio gridi
al
Anima
Tienti
col
Quand'irà
al
Cercati
Che
Quel
che
corno,
altra
collo, e
quel
con
trentunesimo
gigante Nembrotto
sciocca,
ti
disfoga,
la soga
legato.
dovette
dire il
a
certamente
d'un
la soga
vai
quanto
Striscia
farne
o
l' italiano
striscetta
di
Correggia
cuojo,
legàccioli alle scarpe
vivissima
voce
e
a
che'l
tien
e
più usi,
vedi
nane,
Gitta
—
come
ai
al
tutto
collo
di
ma
significa una
prata specialmente dai meccanici
pesi
il latino
a
Nembrotte
in lui armonicamente
giganti gigantesche.
sostenere
una
da
legato?
antiquato,
Corrigia, cioè
una
principalmenteda
popolo)
Soga (rispondeil nostro
—
fresca,
o
il gran
ciondolo
un
essere
E
trave.
Poeta) dogava
è Vocabolo
Soga (risponde il più degl'interpreti)
—
:
ti tocca.
passion
troverai
(come seguita
quasi sembianza
render
e
corno,
o
'1 tien
petto al gigante,
è
almeno
con
colore, ai componimenti di scrittori lombardi, qual'èl'Ariosto:
ma
e
e
grossa
o
Soga
fune, ado-
sollevare
grandi
lombarda,
giganteggi. Ai
nani
poi
cose
234
SATIRE.
LE
migliada Ferrara, tra gente inculta ed aspri monti.
L'ultima
Pietro Bembo
il figlio
a
(1) con che gli raccomanda
poranea
contemVirginio,che recavasi a Padova
per studio debb' esser
cento
—
alla lettera del 23 febbraio 1531
xi,Edis.Polidori).
(Lett.
EDIZIONI.
Il Polidori
36
novera
edizione
delle
Satire,che unitamente
Le Monnier, 1857),sommerebbero
a 37.
(Firenze,
nota
L'edizione principedel 1534, senza
di luogo e nome
di
furono
spropositate
stampatore,è sconcissima di errori;né men
alla
sua
—
le successive
1550;
del
Pasini-Bindoni,apparse
deturpatefu quelladel
meno
Pietrasanta:
1566
e
due
fatta
Venezia
a
fece il
ne
1567, assistito da Fr. Sansovino;ed
però di
vennero
di
1554
edizioni
buone
il Degli Antoni, in
Milano, nel 1558.
gran
—
-
da
Paolo
una
Stair il 1
L. Razzolini
L'edizione
1716.
nov.
da
Plinio
nel
migliore
ancor
queste edizioni
correzione
di testo
e
Rolli,Londra,
Antonio
Pichard, ch'egliarricchì di annotazioni,ed intitolò
di
1548,
Rampazzetto
Tutte
lunga superate per
stampa, da quelladataci
conte
nel
1553, 1556, 1560, 1567. La prima delle
del Giolito nel
e
in Venezia
L'egregio bibliofilo
Mylord
cav.
prof.
a
tutto dal Parini.
possedèun esemplare,postillato
curata
dal Rolli, con
notevoli miglioramenti,fu
ne
riprodottanel 1732 ad Amburgo; poi a Londra nel 1735, per
Oliviero Payne. Dopo quelladel Rolli,nessuna
edizione apparve
di qualchemerito,tranne
quelladel Lambert di Pariginel 1776,
nelle Opere varie dell'Ariosto,
del Pezzana, ristampata
per cura
dal Merigot nel 1784 pure a Parigi,e quelladata dal Renzi nel
Per l'edizione dal Tortoli,
1824, coi tipidel Molini a Firenze.
1 856, p. 565 ; e Rivista di Firenze, 1 857, f. i.
v. il Crepuscolo,
—
All' edizioni
Satire
segnate dal Polidori debbonsi
nuovissimamente
ridotte. S. 1.
uscita
(1) «
Pietro
Far.,
del
Là
veggo
volgare uso
xlvi,
15.
alla
et
loro
sana
Le
lettione
1535, in-8.
La Pesarese
fuor
stampate
aggiungere:
dai torchi
Bembo,
tetro, Quale
che
esser
deglieredi
'1 puro
dee,
e
del
dolce idioma
ci ha col
suo
Cesano, 1564,
nostro, Levato
esempio mostro.
»
la descrizione
cui, primo, ci diede
di
studi
e
ricerche
Carducci, p. 247-57).
di G.
Rime
per
T. Landucci.
il valente
di L. Ariosto
ed. ed ined.
(Dellepoesielatine
235
SATIRE.
LE
Satire
e
ed emendate
Vinegia, Scotto,1566, in-16.
L. Dolce.
Venezia, De
Rime,
argomenti rivedute
i suoi
con
unitevi
Franceschis,1570, in-8.
le Satire rivedute
ed emendate
da Lod.
Dolce.
Vinegia,Giolito,1570, in-12.
Rime
Satire scritte
e
diversi suoi
a
amici
vari
sopra
getti.
sog-
Venezia, Rampazzetto, 1607, in-12.
Satire, Mantova,
a., in-8.
s.
Satire, Firenze, 1779, in-12.
Berni.
Ariosto,
Satirici
—
burleschi
e
del secolo
XVI.
Venezia, 1787, in-8.
Agnoletto,Novella
ed
Masetto
L. Mussi, 1806.
in forma
Melzi.
di
4,
Ediz. di 50
si
In fine della Novella
lano
Grappolino.Mi-
messer
esemplariin
2 in pergamena.
e
di scrivere
di
Ne
forma
fu editore
legge questa nota:
di
D.
Gaetano
«Avea
letta la satira v,
alquanteottave, ma
8; 12
berato
deli-
(ni,ediz.
del divino Ariosto,che non
Polidori)
potea dire nò meglio né
il contentarmi
di trascrivere
più,ho creduto migliorconsiglio
di quelli
che vogliono ammogliarsi.»
la medesima, per lume
Ariosto, Orlando
studio
di A.
Furioso
Satire, con
di
note
diversi,per
Parigi,1836.
Gaspare Orelli. Zurigo Orell,Fuessli
Buttura.
Satire rivedute
e
da
,
e
Comp., 1842, in-4,iv-56.
Orlando
Nel
Furioso, e
Lefevre (tip.
Parigi,
Everart),1839.
voi. ni, p. 475-548.
de' Poeti satirici italiani.
Raccolta
Nel
Satire.
voi. i, dalla pag. 59
Uscirono
appresso
Torino, Ferrerò,
1853.
alla 145.
le
seguenti edizioni:
Ariosto, Opere. Trieste,Tip. Lloyd, 1857, in-8 gr.
Satire di L.Ariosto, Salvator
Menzini,
Rosa, Benedetto
Yittorio
Biblioteca
Le
del
Alfieri.Milano, Sonzogno
Classica
Satire
Comitato
Ariosteo.
Economica,
Autografedi
Ferrarese
Bologna
per
n.
Lodovico
per
1879.
Fa
parte
della
61.
Ariosto
la ricorrenza
Giulio Wenk
—
pubblicatea
del IV
cura
Centenario
1875.
litografo,
236
LE
ed
«Nuovo
avviso, cadde
mio
a
util
celebrar
SATIRE.
il Viani
pensiero,così
in mente
un'eletta
a
degnamente la festa
nella
a
prefazione,
Ferraresi,intenti
di
centenaria
dell' Ariosto,di stamparne
la miglioree più
autografiale satire,che ne sono
dilettevol vita; e bella e nobil impresa assunse
l'esimio litografo
di eseguirla,come
Giulio Wenk
fece mirabilmente.
Pensiero nuovo,
perchè salvo l'antichissimo codice Virgiliano
per
della Laurenziana
rappresentato con
eguale
fuso
carattere
a
pubblicatoa Firenze dal Manni l'anno 1741, niun altro
esempio,eh' io sappia,di simil fatta abbiamo in Italia,se per
tale non
colle dichiarazion
vogliamo tenere gli Studi del Bramantino
posta
e
autografe de' suoi
altro
sentimento
a
Dinanzi
Dante.
essa,
sentimento
o
così
ne
rende
dal
quale io
e
testé
,
con
non
genio
e
confesso
scritte dalla
di provare
mano
un
tal
di amore,
qual solo provereidinanzi
scrittura,degliuomini sommi
o
mano,
dire, un'emanazione, un'abito
curiosi
lieti di
e
mi si convertisse
le opere
nelle
è
fuori
troppo
del loro
Così
conoscere.
spesso in odio
e
quel
sdegno
quasi tutti gli editori antichi e moderni
per l'infame
dernarne
negligenzanel trascriverne o prosunzione nell'ammo-
contro
rado
La
per
spirito,che
loro
alla
di venerazione
quelladi
è pur
dettate
veramente
dell'autore.
dati
Hoepli a Milano: utile pensieropoi,perchè
la prima volta queste meraviglioseepistole
per
furono
come
,
dall'
metodo,
possediamo
disegni
quali V
dico nell' ortografia
e nella
non
:
molti
Ariosto, come
e dalle qualiè
disattento,
qualora non
lecito
soffrano danno
ne
modulazioni
riposteblandizie
del
verso
dell'arte. Ma
la
o
e
del
suo
tura,
punteggia-
tempo,
non
di
discostarsi,
ragionevole
chiarezza,le naturali
e
venienti
con-
periodo,e certe direi quasi
gliare
o
l'anteporre
posporre, lo sbadel
certe maniere
parole,l'irriverire e trascurare
od armonie
ora
particolari,
più poeticheora più forti o tenui,
di scrivere accentando, apostrofando,
elidendo, le qualifanno
quasi sentire l'articolar propriodello scrittore, a dirla,sono
colpe ed offese gravi, imperdonabiliverso gl'ingegni
superiori
o
e
verso
mutar
la
le
religionedelle
vedranno
artigiani,
e,
com'è
benefizio
una
lettere.
la verità
del
artisti e
Qui glistudiosi,
mio
dire
e
degno, ringrazierannogli editori
loro dato
bellissima
e
con
nuova
de' miei
del
non
lamenti ;
piaceree
del
Io crederò sempre
questa pubblicazione....
questa pubblisingolarità
bibliografica
antichi,proveranno
a' nostri sommi
rileggerequeste
edizioni che
fedele
E
annotata
verrà.
finché
contentezza
gran
a
una
venga
devoti
e
a
le
correggere
genuinamente
intelligenza,
precisione.
»
Satire dell'Ariosto
CRITICI.
vogliono,
paiono bellissime come
Varchi, L'Ercolano
(Ediz.Cornino, 1744),
le satire. B.
esser
ne
amore,
con
GIUDIZII
Le
una
e
l'originale,
sopra
posseggono,
ne
sicura,
e
satire
italiani
gli studiosi,ancora
che
credo
cazione; come
237
SATIRE.
LE
mi
p. 406.
Satire dell'Ariosto meritano
luogo vicino a quelle
d'Orazio.... Forti e nobili sentimenti temperatida una
benigna
dettatura elegante,
dell'animo,
conoscenza
disposizione
profonda
della umana
natura, franchezza nell' aprircil'indole propriae
la propriastoria privata,tutti questipregi concorrono
a dare
Le
ad
il carattere
esse
susseguentiche
Saggi,ii, 187.
Le
far
immortale
la
alcuno
di
poeti;
al tempo
sana
belle
avea,
corone
e
per
stesso
malizioso
Foscolo,
sole
esse
suo
scherzevole
il
e
sale,
l' eletto
filosofia,
di raccontare,
avventura
a
poema
all'Italia.L'attico
la viva libertà del verso,
e
forse
lasciato nel
avesse
vezzo
ond'ò
Italia....U.
basterebbero
sincera
pingere,il pronto
ch'eglisempre
nostri
più
trovasi ne' tre secoli
agguagliassein
s' eglinon
nome,
grazia latina,la
modo
le
dell'Ariosto
delle
una
aver
di lavori modelli. Non
poche Satire
grande ilsuo
di
e
l'aureo
primo
stile
di tutti i
l'abbandono
sincero
quellastoria ingenua de' suoi pensieri,
dei gusti,dell'abitudini,
que'lineamenti così veri di gente
conosciuta da tutti,quelleallusioni astute e pungenti, quella
di grandi, di
censura
modesta, allegrae franca di cortigiani,
mogli
sé
e
:
mariti,d'umanisti, filosofi e dottori, e perfinodi
medesimo
Lodovico
G.
di
e
uno
; tutto
dei
ciò
parmi
che faccia delle satire di
della
più preziosigioielli
Carcano, intorno
alla satira
e
nostra
all'ufficio morale
messer
letteratura.
di
essa.
238
SATIRE.
LE
Nelle satire dell'Ariosto
trasparela
sua
bontà
gran
d'animo,
1854,p. 522,
quasieguale al suo grande ingegno. Il Crepuscolo,
sul mirabile capitoloal Maleguccio,li,p. 476.
All' Ariosto
«
si deve
alcun dubbio
senza
fra i
poeti satirici; avendo
questo
superato i pochi che lo precessero, né
da
in
dei
alcuno
E dove
posteriori.
attribuir il
di
genere
essendo
troverai
primato
componimento
stato
raggiunto
copia di savi
tanto abborrimento
precetti,
pei vizii più turpi, e nel tempo
forma
stesso tanta dignitàe gravità, e una
così semplicee
Satire sono
così elegante? Le
l'operapiù morale del nostro
in ciò la tradizione dantesca, rivolse
poeta, il quale,continuando
l'arme
modi
potente del ridicolo
straziavan
la
patria.Né
tanta
coloro, che
contro
in varii
in ciò ha
al grado loro,
rispetto
alla petenza, ma
tutti del pari, nota
mandando
o
d'infamia
i
gli ambiziosi,gli avari, i codardi, gl'ipocriti,
gl'ignoranti,
tutta quellatrista genelussuriosi,
gli adulatori,e in somma
razione
di
uomini, che
inetti
a
far nulla di bene,
sono
con
l'opereo col consigliola peste e l'eccidio della società. Dei
qualise tace o vela il nome, non dobbiam credere che lo facesse
sol per
prudenza,
ma
perchè,
anche
mascherati,
erano
dai
contemporaneiriconosciuti alla prima. Non se la pigliamai
coi suoi privati
coi morti, facendo
nemici, e raramente
quasi
bersaglioai suoi strali i viventi: lo che dee parere
sempre
il nostro, il
gravissimaingiuriain un secolo ipocritacome
quale,mentre non dubita di calunniare gliestinti,predicafino
alla
l'osservanza
nausea
premesso
pei vivi. »
all'ediz. delle Commedie
e
Giov.
—
Satire
Tortoli, Discorso
dell'Ariosto,
Firenze,
Barbèra,1856, lxii.
Le
sono,
opera
Satire,così dette, che meglio Epistolesi chiamerebbero,
dopo
il Furioso, la
dell'Omero
del
più singolaree più giustamente lodata
Ferrarese.
linguaggioe
In esse, oltre alla bellezza
della forma,
l'autore
plare
esem-
mente
dipinsemirabil-
stesso, e nelle condizioni sue proprie, molte anche
fra le più notabili del secol suo ; sicché molto è da profittarne
sé
eziandio
per
di tal sorta
l'istoria di
si citarono
quel tempo,
e
e
molto
già daglistudiosi
citeranno. F. L. Polidori.
239
SATIRE.
LE
le colpe,si avvisò opcon
miglior successo
flagellare
portunissimala satira,giudicataun rampollo della comedia....
Nella novella letteratura d' Italia entrò primieroin tale arringo
che pubblicòalcune satire in terzetti; ma
Antonio Vinciguerra,
lando
glieneimpedì la vittoria l'Ariosto,il quale poco da poi,emu«
A
del Venosino
la festivitàcomica
del
le mende
tempo
suo
avvivò
,
spargendo di ridicolo
e
;
insieme
perfezionòquesta
e
dar le viste d' ammaestrare,
divisò
speciedi poesia.Egli senza
il massimo
di ottenerne
della
vantaggio ora colla piacevolezza
collo scherno del vizio ;
favola, ora col motteggio dei falli,
ora
tale una
tutto ciò con
e
leggiadriae giocondità di stile,che
al paragone. »
nissuno gli può reggere
dovico
Giannini, di Lu—
Ariosto,xiv.
Dal
cardinale
dal cittadino
e
papa,
l'altro
l'uno
della chiesa, e
signoredella
Vorano, venuto
Il
V altro
al mondo
e fanno
malgoverno
repubblica,
della patria,fino al ghiottoneser
sol per
far letame
al beone
e
frate
meglio vi son poste alla gogna,
serie di figureritratte al vivo,o in pochi tocchi schizzate.
samente
vanitoso e basmonsignore borioso e corrotto, il cortigiano
insaziabile e disamorato, il prodigo
adulatore, l'avaro
Ciurla,vi passano
una
sua
ambizioso, che divengonouno
in
mostra,
o
fastoso, il faccendiere armeggione, V umanista
incredulo,tutti insomma
i
dell'età guasta,
peccatori
e
più
flagella
sguardo; li morde
e
peccati,
sfuggono al suo acuto
risentito d' Orazio,meno
veemente
non
che
la buona
fondamento
moglie
quellasatira
dove
scritto di
sparge
massime
di
è il fiore di
di
e
famiglia,
d'ognistato,scrive
più assennato
Alberti,e anche
i
di Giovenale.
fa la buona
al benessere
quanto
Francesco
quanto
ne
in
uno
sapendo
primo
prender moglie
questo è il
sul
Barbaro
scrivere
possano
stile elaborato
Ben
materia
in cotesta
apologhi,di narrazioncelle,di
sane,
leggero,vizioso,
ed
e
Leon
sero
aves-
Battista
altri. Il tutto
osservazioni
acute, di
elegante,e pur facile
naturale. A
insieme i tratti nei qualivi parladi
raccogliere
sé, ne esce il più vivo e parlanteritratto....G. Casella,Discorso
proemiale sul Furioso,xxxiv.
e
L'Ariosto
ci dette sette
sale,grazia latina,elette
chiamati satire,con attico
capitoli
vezzi di narrazione, sincera
pitture,
240
e
SATIRE.
LE
scherzevole
del
filosofia.V
ha in
poeta, l'ironia
Ciampi, Conferenze
La
la
e
leva, o
dignitàdell'uomo
e la
passione,il sarcasmo
sulla storia delle lettere
satira dell'Ariosto
si
la
esse
rade
terra
la
terra
l'orgoglio
e
lenza.
benevo-
ital.,
p. 345.
vita
intima,
e
rari
tuomo
Il valengetti,fino a questioni
politiche.
detesta il giogo che gli pesa in collo,vorrebbe
fiatare
più liberamente,perchè il Parnaso
ne
vantaggerebbe; ma i
non
suoi
son
a
voti di
sempre
anima
onesta
d' artista idolatra
letterato,
sdegnosa del male,
e
sarani, Studii di Letter.
e
fibra di Tirteo. Mas-
non
d'arte, 102.
che
L'Ariosto, nelle satire (o piuttostoepistole
il
dire)è
il
che
oraziano
modello.
grande
elegante;
in
più
quanti
ebbero
oraziano
nella
sopratuttonel
è
elogiocontinuo d' una
rapporti della vita.... U.
tutti i
Costerò
sec.
agli occhi
forma, sempliceed
delle
tire,
sa-
sue
intesa moderazione
ben
A.
si devano
dinanzi
contenuto
suonano
Letter. ital. nel
—
Egli è
oraziano
ma
tra
dell' arte ;
Cartello,Storia
della
xvi, p. 201.
Fr., Prefaz. al voi. di Satire da lui pubblicato,
p. 8.
Giambatista, Storia della Poesia
Cereseto
in Italia.
Milano,
1857. Della poesia satirica,Satire di L. Ariosto.
Silvestri,
Paralello
tra le satire di Orazio
Ginguené, Analyse et
Giusti),
ix, 93.
e
quelledi
de
caractere
ses
—
Ariosto,287-290.
L.
mil. del
satyres(ediz.
VERSIONI.
Trélis, Satires de
duites
Ariosto,
le texte
avec
frangois, précedue d'un
en
accompagnée des
Anche
V
1'Aroux
della Divina
notes
explicat.
—
en
V auteur
sur
apergu
regard, tra-
Lyon, Laurent,
ci diede alcuni frammenti
nella
sua
et
1826.
Versione
Commedia, Paris,Blanc-Montanier, 1842.
Satyresin English by G. M. Barckham
(Rob.Tofte).London,
1597,1608, 1611.
Translated
E
furono
by the
rev.
voltate in tedesco
T.
H.
Koker, London,
dall'Ahlwardt.
1759.
Berlino,1794.
242
°
pubblicate
Rime
inedito
Sonetto
—
RIME.
l' edizione
dopo
Giuliano
a
del
della Rovere
eletto papa
,
1503, col
di Giulio
nome
II.
Cappelli,Lettere
—
Polidori.
di L.
nel
Ariosto,
Bologna, 1866, p. 351.
Sonetto
segnate
cinquestanze (dalcodice
Rime
inedite
vi, 38).
e
D.
—
Domenico
da
Carbone
Barbèra, 1872.
Il sonetto
—
popolare,di Milano,
il sonetto
che
Porrino
in
e
più
dal
1875, p. 71.
Il Landoni
—
di
leggevasi già fra le Rime
Venezia,Tramezzino, 1551,
—
Anche
meglio.
convenga
quattro poeti,raccolte
Garneri-Bertoldi,Roma,
nell' Illustrazione
riprodotto
venne
voi. xn,
del secolo xvi,
dei
Nozze
per
—
Casanatense
—
le stanze
ci
verte
av-
Gandolfo
al cui stile glipare
—
già
erano
si
pubblicate
state
dopo /'Erbolato, e poi dal Molini
che i primi abbozzi del lamento
di
sono
132).
edizioni del secolo xvi,
altro
Polidori,né
(Fur., xlv,
rarissimi componimenti
Bradamante
Due
Teodorico
di L.
Ariosto, ed. per
Delle poesielatine
(Carducci,
Landoni
di L.
di
cura
Ariosto,
247-263).
p.
li tolse da
Il Landoni
edizione
rarissima
una
dell'Ariosto, (Pesaro,heredi
delle
et Guid' Ubaldo
Cesano,
satire
Bicillo,
1561).
I due
componimenti sono
che
al Landoni
del
Canzoniere
non
;
venne
come
egloga pastoraleed
un
in
fatto trovare
l'esemplare onde
sonetto
un
;
delle edizioni
nessuna
è da
li prese,
reputarsi
oggidì conosciuto. Bella, ei dice, mi pare l'Egloga e
ramente
come
quellache fu sicupiena di molto affetto. È allegorica,
dettata
a
piangere qualche distinto fiorentino morto
l'unico
a
Il sonetto, invece
Mantova....
1' andamento
inferiore,ma
in altri di
commosso
Vittoria
così
Lodovico,
messer
alla morte
dirò
a
del
lega
verseggiaretrova
il quale forse
del tristo Marchese
è di
Colonna,
di
non
era
Pescara,
e
scontri
ri-
troppo
sembra
sé
a
proprioeh' egliscrivesse non per altro, che per crescere
grazia nell'animo della bella e valorosa vedova di lui.
Altre rime
disperse od inedite di Lodovico Ariosto, per
di T. Landoni
cura
(Carducci,ed., p. 267-276).
zione
Abbraccia un madrigale, libera versione o piuttostoimitadel Pontano, Hendec. Kb. I, ad Bathyllam, già
di un carme
pubblicato per
Letterarie
di
la
prima
Firenze, A.
volta dal Landoni
i, n.
9
stesso
nelle
(26 giugno 1862); il
Teglie
sonetto
a
243
RIME.
edito dal Carbone, ed
del
gennaio 1878,
Canzone,
n.
in
di
morte
né
acconciatura,
pure
salvo
necessaria,
Il Borghini,
figliuolo.
suo
un
della
Donna.
sua
che
tali
Canzoni
le due
stampò
le
miscellaneo, onde
codicetto
iv,
Il
Borghini, A.
v,
1878, p. 72.
5, 1 settembre
L'Arata
nali
origi-
p. 225.
luglio1878, p. 4.
Canzone
agliocchi
A. iv, 1
italiane
rime
Il Borghini, A.
inediti,
sonetti
Lodovico, Due
Ariosto
codice
un
Ariosto.
di Lodovico
15
intitolato,Alcune
di Ferrara
comune
ch'ei tolse da
Canzonetta
una
che dicemmo
il sonetto
Cappelli,
della Rovere, ed. dal
Giuliano
trasse,
quali le
senza
nel
trovò
farvi la
menoma
ortografica,anche là dove forse
la punteggiatura, tanto
ha curato
era
era
infruscata.
LATINE.
POESIE
Giosuè, Delle poesie latine edite ed inedite di
Carducci
Ariosto, Studi
Ludovico
e
ricerche. Seconda
edizione
con
dazioni
emen-
aggiunte.Bologna, Zanichelli,1876.
Ariosto
carmi latini di Lodovico
pubblicò primo
ed
De'
nel 1553
raccolta
furono
1730;
del
ne
il Ferrarese
aggiunti nella
aggiunsealtri due
del Pitteri,1741 ; crebbela
del
1766; la
Giovan
Fiorentina
Battista
Pigna: due epigrammi
dell'Orlandini
edizione
veneta
una
Barotti nell'ediz.
Giov. Andrea
Pitteriana
di altri sei nella seconda
(Le Monnier, 1857),curata
dal Polidori,
salvo
componimenti latini. Furon essi scritti,
o
uno
due, non
dopo il 1503: onde il Carducci li dice fiori
della gioventù del grande poeta che, fu tutta latina. I primi
suoi amori, le prime sue
pricci
gioie,e le cure e le incurie e i caLilio
Ludovico
Ariosto li cantò in latino.
e i dispetti
fino
novera
a
65
—
Giraldi,e
v'è né
o
il Panizzi
il segno
meno
meglio
come
,
con
un
dipoi,li riprendonodi durezza,
nelle opere
dice il
sue
italiane. E
Carducci, se V
po'd' asprigno salubre
esser
,
se
di cui
Tesser
duro,
sobrio, denso,
fosse stato
un
non
colto
rac-
proponi-
244
POESIE
dell'Ariosto?....E
mento
bella
buona
e
la
contro
LATINE.
fu forse
l'operasua una reazione
troppo loquacescuola Ferrarese ? L' Anon
Carducci, maneggiò il giambico senario e
il faleucio endecasillabo di Catullo,la strofe alcaica e le tre
il
riosto, prosegue
diverse
strofi
fatto
aveva
asclepiadeedi Orazio, come
o
pensato di fare,e
men
ne
allora nella rimanente
vi
perfetti
ardita
à
e
di Catullo.
e
l'uso
eleganza,e
Ed
—
oltre
vano
molti face-
non
Anche
—
sana,
ciò è da
a
come
ne' carmi
pur non
rapiditàlirica,e felicitàdi saggi,
pas-
sicuro,e sobrietà
tocco
e
Italia.
in Ferrara
nessuno
succo
e
di Orazio
sangue
che lo studio
por mente:
dondante,
addestrò
e
poesia latina disciplinò
l'Ariosto,rine' primi tentativi di verso
italiano,
prosaicoe rozzo
della
quella concinnità graziosa nel libero andamento, a quella
ad altri poetiitaliani pure
eleganza nella copia, che manca
E inutile negarlo: le
insignied è virtù singolarissimasua.
anche la italiana, sono,
lingue romanze,
dirimpettoalle due
linguedell'antichità classica,un po'loquacie disciolte : quando
a
han
s'abbandonano,
movimento
deboli le
o
disfatto;
giunture
e
camminano
con
un
rigidee impettite
(ciòalmeno
della madre
acquistano
per l'uso poetico):solo dalla disciplina
di
libero
è il più
sicurezza
che
decoro, quellaelegante
sé,
quel
chiaro segno
la
il
suo
più
veramente
da
rimonde
fìlamenta,
soffocano
il
teatro
questa parte Terenzio
latino conferì molto
Catullo
cantano,
all'Ariosto
familiarmente, e
discorre
poema
gran
E per
nati bene.
dell'essere
praticadel
e
tutte
vanno
ed
Orazio
più
volta
la
quale ebbe pure tanta fantasia e tanta
bellezze
E poi quante ricchezze
e
l'Ariosto
dedurre
rinnovano
anche
la rifanno, creando
e
latino!
Perocché
scorza,
da
facoltà di rappresentare.
di
elocuzione
i
seppe
veri
grandi
poeti
lingua, e al bisogno in qualche parte se
modi
e
frasi, rimpastando la materia dei
dal
la
forbite
quelle
fungose che impediscono e
poesia per esempio nel Boiardo,
quelle escrescenze
d'una
ottave, che
sue
le hanno
quel superfluo,da quella troppa
da
le
là dove
e
colori. Carducci, p. 167-172.
Dopo
il 1513
l'Ariosto, datosi
tutto
al poema,
poco
più
elegiain fuori, brevi cosette
d' occasione, epitafi
la maggior parte.L' elegiade diversis amo1509:
ribus, il Carducci la ritiene scritta dopo il 30 novembre
scrisse
a
suo
di versi
latini,e,
da
un
avviso, per la contemperanza che
il
poeta ha
saputo
245
LATINE.
POESIE
properzianie anche
purità di Tibullo con gli spiriti
scioltezza ond' è insigne nei
quella elegante e animosa
italiani e che in essa
elegiaabbonda, è la più bella che
fare della
per
versi
l' Ariosto
abbia
della
vita. E
sua
il Carducci
Oltrecchè
in
Ferrara,
Guarino
a
questo fu
pari
segnatamente
vi
del
suo
i
esamina
in
chiama
la coltura
crearono
d'oro
tempi
intorno
a
del
teratura;
let-
maestro
suo
di
;
raccoglie
diversamente
quellifurono
que'tempi
che
di Ferrara.
Stefano, Bella grecità di alcuni
All'illustre
Ariosto.
Lodovico
la
e
genitori,degli amori giovanili,
parte
componimenti, li distribuisce,
ci fa rivivere alla vita
breve
Grosso
Lionello
suoi
giudiziiche
,
i
mento
rinasci-
,
al marchese
degli studii di Lodovico,
tutti i
rassegna
portati
;
di
da
parla
certezza, parte per induzione, in ordine di tempo
con
l'
del-
canto
vero
parla di quellapleiade di poeti latini contemporanei
Gregorio da Spoleto,de'
a
ci
dovuto
che vi fiorirono ;
ed
in latino l' ultimo
Veronese, che
ci
chiama
documento
come
pur
(Carducci,p. 197).
Ariosto
ed
scritto ; ed è notevole
mai
epigrammi
latini
Carducci.
prof. Giosuè
—
Delle
poesielatine di L. Ariosto, p. 285-295.
Il prof.Grosso, tra' valenti ellenisti e latinisti valentissimo,
non
(doctesermones
utriusque linguae; anzi longe doctissime)
col Carducci
solo è d' accordo
sulla grecità de' due epigrammi
latini del
Ferrarese
anche
riconosce
dell' Oliva
e
Omero
ne' due
della
intitolati Oliva
Dercilide
ma
originale,
maggior
con
e
intagliata
vite,secondo
e
dorata
dunque,
die'
greca,
eseguite su
sì che
il Grosso
egli,daremo
all'Ariosto
la
e
Julia,
i
quali a
imitazioni
sono
tela di
di
fronte
un
fettissimo
per-
maggior dimensione,
di cornice
molto
abbaglia.L'epigramma de populo et
dell'epigramma di Antipatro sul platano
è indotto
fossero chiusi i
non
ma
,
l'ornamento
figure,con
lui,è fratello
la vite. Onde
del Furioso
anzi
di
numero
Lacedemonia
Venere
su
una
che all'autore
credere
segretidella lingua
mentita
che
medesimo....
a
fa sì
a'
greca.
Ma
biografidell'Ariosto,
ampia
e
fessione
prolissacon-
ignoranza della lingua greca ? E non potè l'Ariosto
benissimo
e quanto è d' uopo
declinazioni,
coniugazioni,
d'
sapere
a
con
distinguerel'una
l'aiuto di
un
dall'altra le
lessico i
non
partidel discorso e a tradurre
difficiliepigrammi della greca
246
POESIE
LATINE.
graecis imbutus);
Antologia (literulis
affermare
iperboleggiando,
di
Oltreché,in quel secolo, sapere
tradurre
E
in Italia
Berni
poesie
e
nelle
sente
leggono,
dall'autore
dettate
l'Ariosto
che
abbia
elegiepiù
che
un
?
esametri
—
:
«
ut erat
quem
veterum
il greco
appreso
i due
dell' Orlando
che
di
oraziano,nelle odi, un
E
Clementine
mirifico
Marziale
poetarum
Quanti
libri di latine
del
Sia
pure
marzialesco,
eleganza;
ma
chi
non
virgiliano
negli
in
sua
epistola
(vii),
spagnuolo Tommaso
nella
Areosti
divino
poemata. Hic
ingenio,non
in latino Carmine
unum
ali-
effingendum suscepit;
lectione
optimorum
ex
ai Carmina
che di
Ludovici
prosus
mente,
pronta-
Oggidì....
Furioso?...
fatta dallo
latina
ac
sed, comparata sibi
Vanetti
destia,
mo-
il Greco?
intendere
era
rammentano
ma
facilità ovidiana
Legi etiam
vero,
avere
negliepigrammi troppo
di
all'apologia
risposta
Serrano
non
ciò, per
inanzi
prof.Grosso nella lettera messa
(Milano, Sonzgno, 1874), domanda:
dirò
non
tutto
con
scrivere maestrevolmente.
sentitamente,
lo stesso
del
e
poeticae dictionis
ipse indulsit voluntati.
copia, quod ad caetera attinet, suae
Itaque deprehendere licet in ejus elegiismajorem quamdam
amoenitatem
atque ubertatem,
scriptalonge
abesse
ut
fluit,
non
qua
solent. Nec
tamen
Catullum, modo
interdum
tibi videaris.
audire
a
omnium
fere
imitatorum
ita sui similis
perpetuo
Tibullum, saepiusautem
Ita
peritissimusartifex etiam
si usus
alienis penicillis,
veniat,pingerepraeclarepotest; fere
satis utitur. In epigrammate quoque
tamen
varius est: modo
enim
candore
ilio eaque
simplicitate
gaudet, quae ad catulliacharacterem
num
accedat, modo
ingeniosiorest et argutior,
modo
medium
autem
quoddam genus et inter Catulli ac Martialis amoenitatem
Catulliana
consectatur.
quasi interiectum
illa ad Cherintum, de Glycere et Lycoride, de Q. Valerii
sunt
de Trivultia,de Catella suae
uxore,
puellae,aliaquenonnulla.
Martialem
sapiuntilla de Callimacho, de puellarosas vendente,
Ovidium
de
Bardo
puero
poeta. Illa
formoso
Areostus
psit,ut
etc,
ad
ita interdum
Martialis
Eulalia, in
medium
illud genus
le
vitia
nozze
non
di
duos
revocanda....
epigrammata
admisucerit.
Alfonso 1
loquaces, de
sunt
charactere
martialino
tamen
L'Epitalamio,per
recato
Borgia venne
de
vero
»
'
d Este
in versi italiani da Anicio
scri-
con
Lucrezia
Bonucci, Fano,
247
LATINE.
POESIE
Lana, 1838, in-8; e da Giuseppe Ignazio Montanari, Pesaro,
Nobili, 1835, versione riprodottanella firent. ediz. curata dal
p. 367-372.
Polidori,1857,
Muzsi,
Luigi
Ett. Marcucci,
resero
Baruffaldi,il giovine,
pur
ed epigrammi latini dell'Ariosto.
Girolamo
e
Il Bonucci,
—
parecchi de' carmi
sfuriata,più che catulliana,plautinain Lenam,
(p. 138).
italiani
La
—
dal Carducci
LETTERE.
Del
mai
molti
epistolare
eglinon fecesi,come
fanno, ne una
professionené una delizia,e alle scritture di tal
soltanto per sopperirealle necessità della civile
fatta pose mano
convivenza.
Quindi quellasua tanta brevità e quasi secchezza,
de' fatti senz' alcuna
quel toccare unicamente
ampliazionené
di parole o concetti, benché
scrivendo
ornamento
a
principi
«
commercio
,
culti
della scienza
o
e
la marchesa
Tornerebbe
dov'
amatori;
ciò
per
egli far
di
Polidori, Op. Min.
Mantova,
il
vano
volle
non
altro
le concinnità
officio,
esistenti nell'Archivio
illustri
e
6
lettere al
giugno 1519
Governativo
italiani.
più
verso
e
xxvn
7
d' uomo
non
letterato,
sociale. »
di
—
dite
ine-
che
luglio 1512,
e
già pubblicate,
state
erano
ci avverte
14
del
Mantova,
Lettere
Cavriani-Lucchesi.
Nozze
Il Polidori
—
Ariosto,
cogliautografioriginali
di Mantova.
Per
luglio 1519
stata
Lettera
marchese
di Lod.
prosa, ordinate
Firenze, Le
già
del
volte.
Lettere
in
marchese
e
d' Urbino.
lettere inedite di L.
collazionate
Palli, Milano, Ripamonti, 1856.
le tre
se
chese
mar-
n, 529.
manoscritti
d'alcuni
Leone, il
il principe
erede
e
cercare
Braghiroli Wilelmo, Cinque
trascritte da
il decimo
come
Ariosto.
e
Nel voi. n,
annotate
per
Monnier, 1857, p. 529-561.
pubblicatadal
di
Lod.
di F. L.
cura
La
dell'OpereMinori
Polidori,
maggior parte
era
Barotti.
Ariosto
pubblicataper
GiuseppeCampori, nella
Ripubblic.dal Cappelli.
Gazzetta
la
di
prima
volta dal
Modena, die. 1860.
248
LETTERE.
quattro di Lod.
Lettere
Ariosto, pubblicatenelle lettere
ined. di santi, papi, principi,
illustriguerrierie letterati
ed
note
illustrazioni del
Torino
Cibrario.
Luigi
cav.
con
Botta,
,
1862.
di Lodovico
Lettere
Palatino
di
chivio
Ariosto, tratte dagliautografidell'Ar-
Modena,
di Ant.
cura
per
Tip. Cappelli,1862. (Edizione di
Modena,
Cappelli.
150
esemplarinon venali).
Ariosto
Lettere di Lod.
agli Anziani della Repubblica di
nel
Lucca, pubblicatela prima volta dal sig.Angelo Fondora
Giornale storico degli Archivi
Toscani, voi. vi, 1862.
Riprodotte da Ant. Cappelli,Bologna, 1866.
Due
Lettere
inedite di Lodovico
Ariosto.
Modena, Tip.
Vincenzi,1863.
R.
di
Deputazione
Storia
parmensi, ridotte in-8.
Tre
inedite
lettere
dal
Estratto
—
voi. 1
le
patria per
Per
—
di
cura
di Lod.
Ariosto
della
Memorie
e
provincie modenesi
A.
e
Cappelli.
altre memorie
con
Vincenzi, 1864.
Modena,
al medesimo.
degliAtti
torno
in-
Estratto
—
dal
voi. II,
ad
di A. Cappelli.
degli Atti e Memorie, in-8. Per cura
Lettere (13) di Lodovico
Ariosto
agli Otto di Pratica, e
la prima
altri ufficialidella Repubblica di Firenze,pubblicate
sig.Gaetano
volta dal
Toscani, voi.
chivii
Giornale
nel
vii, 1864.
Riprodotte da
—
degli Ar-
storico
Cappelli,
Ant.
1866.
Bologna,
Lettere
di Lodovico
sette
Lettere ed Arti di Milano.
di Scienze
R. Accademia
Ariosto
pubblicateper la prima
della
Giuseppe Campori nelle Memorie
sig.Marchese
dal
volta
Milanesi
T. vii, 1866.
Ripubbl.dal Cappelli.
—
Lettere
Ariosto
di Lodovico
tratte
di Stato
dall'Archivio
,
in Modena
con
prefazionedocumenti
edizione
Cappelli,seconda
le lettere
inedite.
cose
di soli 250
Lettera
di
Modena.
Atti
e
—
accresciuta
dell'Autore
esemplari,oltre
Ariosto
fin
a
di Antonio
di
un'
qui conosciute
10 in carta
tratta
della
R.
Vincenzi, 1868.
ridotte in-8.
Deputazione di
Ariosto
—
ed
una
dal
storia
iv
ed
zione
Edi-
Governativo
voi.
degli
iv
patria.
di Alessandro
Estr. dal voi.
pendice
Ap-
colorata.
dall'Archivio
Modena, Vicenzi, 1867. Estratta
lettere di Lod.
Modena,
e
cura
Bologna, Romagnoli, 1866, clxxxiv-368.
di Lodovico
Memorie
Tre
riveduta
per
,
contenente
altre
note
e
Strozzi.
degli Atti
e
morie
Me-
250
ONORANZE.
Ferrara.
Liceo
—
Ariostea.
Piazza
la
Ariosto.
La
vie del Pollaro
Ariosti. Le
Via
alla via Mirasole
Reggio.
vi ha
la
d'Este,
n'ebbe
piene
E
le
si
può
adulatore.
servilmente
ad
fu, pensò
Con
—
la
onorarne
al tutto
memoria,
e
la nota
sfuggire
di animo
che
degli Estensi, morto
ciò, nessuno
tutto
è il
Carducci,
apoteosidella casa Giulia
quella Casa l'Ariosto
V
come
potè
non
il
delle lodi di
dire che
ben
onde
carte;
Poeta.
avvertiva
come
del Furioso,
soggetto principalepolitico
n' è dell' Eneide.
in fondo
:
Ariosto.
della Casa
L'illustrazione
Mirasole
e
divino
del
casa
Politeama
—
gurata
Nuova, dove fu inau-
dei fratelli Vidoni.
statua, lavoro
sua
Piazza
già
sul
di porre
neppur
dimenticato
suo
giore
pietra.Vi supplìnel 1573, con generosità, forse magMosti
affetto
sue
(v. p. 38-40);
Agostino
forze, e con
figliale,
in S. Bedi
il
Ludovico
nedetto
nel
alzavagli
Giulio,
Ariosto,
1612,
pronipote
e,
fu
E quel monumento
un
condegno monumento.
per quasi due
Ferrara:
di
di
culto
traevano
a
e
a
secoli,oggetto
peregrinaggio quanti
visitollo,nel 1769, l'imperatore Giuseppe II; nel 1783, Paolo Imperatore
che quel
Se non
il Pontefice Pio VI.
della Russia, e nello stesso
anno
tumulo
modesta
una
delle
,
—
della guerra,
tempio, per le vicende
da prima, in ospedale militare
medesimo
che
di
statua
in
Mantova
bronzo,
di
1796;
il
Ed
poi.
aveva
che
le ceneri
del Furioso
solenne
trasferite
venissero
basilica,con
pompa,
La Commissione, incaricata
a
soprintenderne
Genta,
composta dei signori P. Brighenti, prof. Gaetano
all'architetto
e
di
notaio
data
del
vendita
sua,
decorarono
videro
Mecenate, furono rogati
L.
(27
del
del
fiorile)
; il secondo
(18 pratile)
; documenti
1801
avvenuta
dei
Barbi-Cinti,e
a
la luce
Parigi
nel 1876
quellefeste ; ed
a
che
il S.r
lavori.
5
che
p. 43
(p.7).
—
A
Il
—
dalla profanata
blioteca.
Bi-
trasporto, sortì
Giamb.
—
Dal
Costabili:
Cancelliere
primo porta la
(16 pratile)
; il
alle molte
Turri
potè ottenere
Costabili,e che, per
riferii le iscrizioni che
p. 47
vita
il
una
pubblica
giugno
sfuggirono
Giuseppe
il voi. di Prose
alla
atti ; il
tre
de' libri e manoscritti
Barbi-Cinti,nella pregevole sua
Ed
dettagliata relazione (p.134-147).
—
ben
maggio
indagini
accurate
opera
Governo,
17
affidata la direzione
Foschini
del 7 giugno
terzo
nella
A.
deria,
scu-
Virgilio con
di
del Cantore
in
tramutato
generale Miollis,quel
la memoria
onorato
decretava
nel
fu chiuso
e
Poesie
dell'
che
vi
Ariosto, ne
il benemerito
L.
fu
dà
blicato.
pubuna
Napoleone
251
ONORANZE.
nelle
Cittadella
delle
vi furono
che
spese
Ma
pur
dirò
io temo,
d' antiche
temer
timeo
che
la natura
con
lo alito,
è nato
Ferrara
reggente
per
recati
fossero
integri e
forti
dalle
né
del Furioso,
per
questo
e
sull' avviso
col
ci apprese
già
che
e
ruberian
modelli
popoli inermi,
insolente.
Senza
di
che,
straordinario,allora
che
Ferrara
recisamente,
a
salvi
del
capo
adescare
suo
dalle
né
straniero. Il Municipio
dello
minacce,
senza
così furon
e
colle osservazioni
Fido
aveva
si lasciarono
non
,
il Pastor
e
ventura,
preghiere, non
si oppose
lacci:
rapitia'
Il Commissario
—
spette;
so-
sempre
gli eterni
vedemmo
di vittoria
2215,61.
Repubblica francese, pochi giorni dopo le feste,
recavasi
a
Parigi, propose che
generale Morand
de'
due
più preziosicimelii della civica
Bonaparte
buona
Ma,
Municipio uomini
vi
Savoia.
il Frammento
Salviati.
promesse,
al
in dono
biblioteca,cioè
del
il
che
còlta l'occasione
ascosi
à messi
gloria e grandezza,
premio
e
la
saran
e
il Macchiavelli
Ed
quando
prove
nuovo
Nizza
fede
faccian
a
sono
ghirlande
—
l'annotamento
scudi
appetitosa di quello d' altri,
nostra
carreggiati Parigi,
ne
è
n'ebbimo
noi
a
ce
;
mi
già Virgilio ci
e
ferentes.
dona
et
italiana, unica
dell' arte
e
ammontarono
straniero
dello
de' Francesi
e
che
coli' Ariosto, entro
prove
Danaos
suo
e
sostenute,
troppo le carrezze
ci diede
(p.222)
di Ferrara
Notizie
sue
codici
due
que'
di tanto
pregio.
di tali
Né
Piazza
del
in
Poeta,
della
le feste
il
suo
del
Ben
grandi
Stoppani,nel
le
sua
nel
gloria in
di
cuore,
sé
di
v' à di
uomini,
più sublime
più
efficace nell'azione.
nazionale, mostriamo
di sentire
in noi stessi le virtù dei nostri
tremendi
recatile
dal
Po,
Non
Noi
affetto tutto
un
dovette
al
senti
appunto
aprile
più
d'una
e
dal
maggio,
maggiori.
il bene
fondere
con
ricordarmi
di feste
modo
meritare
i centenari
più
in
per
maggio
un
da
paesana
e
ordinate
più
(pag. 7).
minuto
1875.
così
le
Intanto
«Ferrara,
—
dove
garbato
ne'
,
scrivea
la solennità
le carte
che
Panzacchi,
pomposa
e
in
desiderio
con
il 1875.
di Ferrara,
il
dove
più begli anni,
empir
a
lontano,
sopravvenne
splendide feste
luogo là
avesse
inviti,
1875.
Reggio
natio,
nido
disastri
nel
onoranze
suo
novare
rin-
dire
pei
F'errara
ricordanza
stile, e che, anche
d' un
zione
di rivendica-
vuol
Italiano
Ma
—
amato
sì dolci
s'incarna
che
quest'epoca
»
quel Mauriziano
Ludovico
trovò
sempre
descrivere
a
23 al 30
in
primo,
aer
lingua
vagheggiava
farò
V
in
differire le decretate
debito
mento.
risorgi-
sì alto il vessillo della
l' essere
come
gran
rivendica
,
intelligenza,di più potente
gelosi della loro memoria,
siamo
nuovo,
una
morale
suo
genio
suo
portarono
venne
suo
però meno
giocondo. E fu gentilpensiero che la solenne
tra
nazioni
felice del
nell'
Brocchi,
Giamb.
episodiodi
un
in faccia delle
che
che
con
elogio a
suo
l'Italia....nel
amiamo
numerose
a
che
glorie,sintomo
sue
(p.37).
tenario
compiersiil quarto Cenla sua
poteva
patrianon
certo
sono
stessa
ciò
e, richiamandola
E
non
la statua
fratelli Vidoni
veniva
disse lo
l' Italia afferma
quelleschiere
dei
in
1833,
inaugurata
venne
nome,
Poeta.
Noi, egliaggiunge,
in
suo
d' Italia
A' 23 novembre
Ferrara.
grande
uomini
ristaura
onore,
del
1874
cui
festa,con
si disse
lavoro
nascita
dei
contenta
il di 8 settembre
indifferente.
esserne
si tenne
pietradi Custoza,
che
non
poi
che
Nuova,
Se
«
onoranze
Io
non
mi
pigliarono
ha
saputo
la schiettezza
Io posso
gl'Italiani.
insieme
d'un
forse più dispendiosie spettacolosi,
non
riuscite
in mezzo
ad una
e
popolazione che col suo
davvero
le felicitazioni
di tutti
252
ONORANZE.
meglio
abbia
vi
contegno
Ed
oh
potuto
di
aspetto
ci
il
da
altra
affanni,
quelle
feste
in
Panzacchi
1875,
E.,
38.
n.
p.
1875.
Taddei,
II0
drini
alla
righi
(p.
:
alla
Regaldì
48)
L.
che
gli
L.
a
L'
rappresentare
Ciampi;
tomba
studenti
L.
fecero
Ariosto.
del
V°
prof.
l'ode
scolpita
in
GrillenIV0
Zoncada;
del
prof.
can.
marmo
di
scolo
l'opu-
poeta;
dal
dettata
studenti
Carlo
prof.
Rettore
Ferrara,
bravi
i
l'altissimo
l'epigrafe
vollero
maggio
Universale
di
quelle
dell'Ariosto;
VI0
30
38,467.31.
quanto
dal
III0
conto
Reso-
318.
p.
pronunciate
celebrate
unito
—
degnamente
onorare
feste
Dall'
1875.
Illustrazione
di
:
delle
Centenario
IV
accenno
dell'Ariosto;
e
salì
nel
parole
prof.
Casetta
39,
per
del
quelle
pregava
B.
Pietro
perchè
un
ZenMefosse
,
serbata
all'
col
memoria
opuscolo
fac
simile
del
vi
ha
del
lor
il
suo
o
angosciosi
pubblicazioni
Taddei,
giugno,
6
breve
le
ti
di
te,
a
miei
de'
Relazione
Ariosto,
Ariostesche.
n.
un
1°
dicea
ti
seguenti
le
totale
Ferrara
Università
del
sonetto
e
;
io
vita,
Ferrara,
spesa
feste
Dopo
libera
raccoglie
zoni;
la
di
;
della
Lodovico
1875.
Le
affetto
Centenario
di
299
L'Università
quella
del
che
sappiamo
era
dolorosi,
indirizzava
m'
Arquà
Allora,
effetti
gli
io
ad
e
Lodovico!
ancora
provo
impotente,
aver
desiderato
Padova
di
cetto
con-
non
del
a
patria
il
di
Ateneo!
maggio
nel
cui
resa
dubitante
Centenario
Ferrara
e
fraterno
di
bassanese
relazione
Quarto
n'
tuttavia
il
Diedero
mia
parole
con
benché,
e
morbo,
la
nella
di
comprenderne
increbbe
avanti,
l'anno
rivederci
di
di
m'
confortarmi
potuto
aver
quali,
co'
convegno
che
mano,
non
amici,
gravissimo
Giannini,
mio
a
volti
dato
sopraffatto
per
parte;
tanti
eravam
di
quanto
quanto
—
prenderne
mostrando
partecipato,
civile.»
altamente
culto
ritratto
carattere.
all'immortale
di
Lodovico
Cantore
Ariosto,
dell'Orlando.
sul
disegno
In
del
fronte
Tiziano,
253
VARIETÀ.
Sotto
il titolo di Curiosità
ora
versale,
Uni-
maggio 1875, p. 302, pubblicavaquesta bizzaria,
dal sig.Anselmi
di Ferrara, di tutta attualità,e ch'io
del 30
avuta
Letterarie,V Illustrazione
pure
ripubblico:
VARIETÀ.
254
Questo
side,
il
scuola
di
merito
a
i
che
all'
V
sotto
Ariosto
a
si
Omero,
I
Virgilio.
e
inglese
influenza
Milton,
lettori
troveranno
pittori:
Corneille
somiglia
Racine
a
Michelangelo
Raffaello
»
a
»
al
Correggio
»
al
Tiziano
»
al
Domenichino
»
al
Guercino
Voltaire
»
a
Fontenelle
»
al
Bernini
»
al
Parmigianino
Regnier
»
al
Giorgione
La
»
a
Marot
La
Fontaine
Despréaux
Crébillon
Chapelle,
Chaulieu
Lafàre
Motte
Chapelain
inferiore
ad
Milton
»
a
Tasso
»
al
Ariosto
non
ha
chi
lo
uguagli.
Guido
Reni
Rembrandt
Alberto
Giulio
Caracci
della
Molière,
stabilisce
Montesquieu
Aken-
inferiore
trova
—
che
confronto
l'originale
e
il
Corneille,
a
dovuto
scriveva
Per
Cervantes,
Spenser
è
scorso
francese.
Shakespeare,
poeti
secolo
nel
quale
classica
giusto
numerale
apprezzamento
Durer
Romano
più
fra
i
255
APPENDICE.
U
Ariosto
a
Carpi; Cappelli
Policarpo Guaitoli
Rossi
(p.7).
biografiche
Monografie
sullo
stesso
Grossi
—
tano,
Gae-
dott.
Antonio, lettera al prof.
soggetto.
Carpi,
Pederzoli
e
C, 1879.
Dalla
lettera
senza
Polidori),
prima (ediz.
data, al
card.
che Lodovico
stato incaricato di una
è manifesto
era
Ippolito,
gelosa importantissimamissione presso Alberto Pio, che si
vi ci potè andare
trovava
che non
a
Carpi; ma
perchè le vie
impeditedagliStradiotti Ecclesiastici.E il eh. prof.avv. Grossi,
per via di
di supplirea quanto non
è detto
congetture,cerca
nella lettera,
e
giunge alle seguenti conclusioni: « 1° che nella
state del 1510
Alberto
ivi trattarono
della
dispostodi
Alberto
trattato
5°
—
che
3° che
—
venne
sospeso
in Italia nel settembre
Milano
sopra
vi
venisse
discorso.
ritiene doversi
di
novembre
»
E
recare
1510,
in Roma
Alberto
venuto
6°
—
dopo
che
rese
a
4° che
era
in Francia
ritornato
berto
Al-
le pratiche a
ripigliate
Carpi nel susseguente
libere le strade avvisasse
l'oggettodella
le considerazioni
la visita di Ariosto
ed
2° che
—
di Ferrara
richiamato
—
furono
ottobre, fugatigli ecclesiastici e
Ariosto
trovavansi
rinunzia,la quale il Duca
fare ad
Alberto, quel
ed Ariosto
venuta
fosse il
esposte dal Cappelli,
ad Alberto
alla lettera succitata
sui
primi
assegnerebbe la
data del 29 ottobre,data che
specialmente
par incontrovertibile,
fatta dal Cappelli
dopo la pubblicazione
della lettera 30 ottobre
256
APPENDICE.
1510
voi. vm,
p.
di storia patria,Modena, 1876,
(Attie Memorie
265). Lodovico fu condiscepolodi Alberto Pio, e fin
d' allora
si
legarono in istrettissima amicizia. L' ode
E
lor maestro
del
ritorno
1501,
nel
quando
ei prese
Fama
in
narrato
da
Che
col
sullo sperato
ce
fa
ne
fede.
Pico, madre
lungo
berto,
d'Alche
carme
mincia
co-
in
quelladolorosa occasione
qualche giorno nella state vi
che al Cappelli fatto certissimo
Carpi,e
sì al Grossi
si trattenesse, pare
; ed
l'amico
matris.
visitarlo
Spoleto
di vita Caterina
mancò
confortare
a
tuae
togliessea
Gregorio da
alcaica
appunto a quel tempo si dovrebbe riferire 1' aneddoto
dal figlio
Virginioe dal Pigna, « cioè che dipartendosi
venne
Carpi (per fare esercizio)
pianelle,perchè
Parodi
D.
non
pensato
avea
A., L' Ariosto
la
Sedia;
la
Casa;
il
a
Ferrara
in
,
di fare cammino.
»
versale,
Uni-
L'Illustrazione
p. 295.
Memorie
Ettore,
Galavotti
giorno
Francia.
in
37, 23 maggio 1875,
n.
un
Ariostee
Il Ritratto;
Ferrara.
a
il Castello
Calamaio;
rara.
di Fer-
Id. id.
A
Monti, in lode di Ferrara, che
citai i versi del
27
pag.
si
leggono nella Basvilliana ; ma, nella stampa
li riproduco:
sicché più correttamente
....Venni
alla cittade
dal
Che
ferro
Abitate
Onde
Che
—
Lugli
gloria,
tal di carmi
di cortesia
Albano
Pio
cessione
ad
,
in
Ghio
non
nutrice
Alberto
caduca
stesso
—
maggior
di
L.
in
del
(p.36).
Ariosto
confabulazione
di trattare
della metà
Le
schiuse,
arena!
Ariosto
di Ferrara.»
—
vena,
la
vita
allo scopo
(p.44).
sum
la
Lodovico
Carpi
spettante al Duca
Iscrizioni
«
contrade,
si diffuse
mondo
Ascra,
non
alme
risguardanti
Alberto
trina
pel
dalle Muse
O
noma.
sempre
e
D'onor,
Dipinti
si
mai
tanta
Itala
affatto sformati,
e
conchiudere
la
principatodi Carpi
di
Espos. naz.
Milano, 1881.
iscrizioni al Mauriziano:
Naiades,
con
ecc., furono
dettate
Moledall' avv.
Jacopo Dongiovanni.
Iscrizione
—
Il secondo
della
Medaglia
rogito del notaio
posta
L. Mecenate
nell'urna
ci dice
(p.48).
(p.9), che
258
APPENDICE.
in
mutate
che
il
pioppi.
Terrà
costui
sul
Dove
chiamò
—
siede
fiume,
figliuoleh'
ave
mal
a
(Azzo Novello)la
lacrimoso
con
il lume
retto
plettroFebo
Quando
,
bella terra
fu pianto
il
Simile
Rimbombo
a quel
fabuloso elettro.... (Fur.,in, 34).
eh' uscì
dal nostro
ci cadde
il mal
rettor del
fiume, Quando
lume.
(Fur., xxxi, 70).
Ed
il chiar. comra.
Ettore de Ruggiero,prof,nella R. Univ.
—
mi
Roma,
di
della
bella
favorito
Lippa da
dall'
Dal
del calco di un' altra
sin. del Busto
1805,
del
allorché
le
mura
campi,
così
a'
mezzo
il tiene
freno
parla dell'Ariosto:
quale ei
qual opera
che
è
cosa
non
chiuda?
simile
di
si vanta?»
natale
E
—
del
re
«
un
Torino,
di
Ariosto
In Ludovico
ad
nella orazione
parto
voi.
storico
Bologna, presso
Villari
superare
con
lima
e
critico di
detta
quante
l'Odissea.»
lui la nostra
paziente,dotato
fu
il
non
finalmente
del
così
che
scrive:
potea produrre
intorno
l'anno
Romagnoli,
veramente
la Grecia
Fodratti; e
Stefano Grosso
lingua potè dirsi
è
non
di
V. Orazioni
—
Gius.
per
le difficoltà del
niun
parte
o
luglio del 1817,
«L'Ariosto....
i
per l'anniversario del
da lui neh" aula magna
seconda
2, Torino
Gaetano
Pasquale.
tutte
e
e
poema
Roma
o
poeta, professoredi eloquenza
Biamonti,
In
l'Iliade
suo
Italia alla Grecia
mostrò
e
Biamonti
Giusespe
il 24
nel
pare
vasti
son
ritardi,e niuna
e
con
spaventata
quanto
,
questa
a
Ferrara
spandesil' Ariosto,
il
Vittorio Emmanuele,
dell'Università
corso
sormonti,
dell' universo, la
E
il
qualivittorioso
niuna
e
rimanga, onde
rapido
è
impeto,
tanto
con
il
mai
«Quando
sì che
pianura d'Italia,
la
per
asciutta
porte; quanto
per
dell'Università di Bologna
più gonfio discende,
vogliache terra
non
ARIO.
dal destro
—
magna
pienezza si diffonde
tanta
legge: LIPA,
il possessore.
—
Nella
—
gennaio
Po,
gli venne
sarebbe
ne
—
lui recitata nell'aula
il
si
che
onore
Biamonti
(p.84).
Giuseppe. Nacque
in Milano
da
nel 1762
m.
lungi
Ventimiglia,
sulla grandezza dell'eloquenza,
sua
prolusione
critici
Biagio,non
nel 1824.
2 di
73),
Rossi, che
in
medaglia
inedita.
Studii
da
(Fur.,xm,
Bologna
egregio prof.De
lato
Si crede
in S.
fu cortese
seppe
Giu-
prosatore.
1880.
primo
essere
e
a
gionamento
Ra-
che
sapesse
toscano,
italiana. Con
e
una
genio della forma, giunse
259
APPENDICE.
spontaneitàmeravigliosa,ed aprì la via a
erudito com'era
il Boiardo,
lo seguironopoi. Non
avea
però molto più vivo il sentimento della
greco,
ad
l'arte
con
che
coloro
ignaro del
una
di
contrario
classica. Al
bellezza
il
di
senno
d' Achille ; le loro
; hanno
di continuo
torna
il
osserva
della
di
la voluttà
al
fantasia,
Pulci che al Boiardo,
l' insieme, l'unità
si occupa
individuali. I fatti della
poema
volta si crede
l'evidenza che il poeta
continua
il racconto
si connette
anche
vederli
vita
sua
L'Ariosto
come
ma,
assai
e
del
ritrarre
invece i
là dove
tale
Pulci,che
tanta
e
l'Orlando
se
Innamorato,
del
sioni
pas-
ducono
s'intro-
o qualche
visibili,
sono,
non
le
tempo
suo
al
più
l'intreccio,
cercare
abbastanza
dell' Orlando
invece col Mor
di
vuol
ma
ritrovare. Perciò
sa
pite
scol-
realtà,e descrivere
le forme
sotto
Simile
molto
mutabile
della
ranti
er-
ricondurli,colla potenza
per
primitivoOmero.
non
reschi
cavalle-
avesse
Ovidio ;
suo
suo
Ulisse,il coraggio
di Minerva.
al
il
cavalieri
Fidia le
se
senno
degliavvenimenti,
fuggevoli momenti
nel
il
tornarvi
al
come
Virgilioed
sembra
Ranke,
sua
Venere,
suo
gli eroi
l' astuzia d'
belle
son
fare
I suoi
pagano.
Nestore,
donne
soleva
di paragonare
predecessore,egliha bisogno
coi personaggi del mondo
hanno
che
ciò
è
Furioso
letterariamente
si
può chiamare,
il creatore
del genere
quantunque tanto si giovassede' suoi
precursori.» Nicolò Machiavelli, e i suoi tempi (Firenze,
1877),
gante
,
E lo stesso Villari,
nel libro i, e.
Introduzione, p. 231.
Il «genio dell'Ariosto
(Voi.il, p. 38-47, Firenze,1881).
—
ix.
—
manifestò
,
si formò
è
la
immortale.
spontanea
l'innesto
così
affreschi della
Raffaello.
—
e
studio
dei
due
La
,
riuscì
armonioso, com'
materia
versi
,
il cui
eleganza.A
elementi
fesso
inde-
volte i suoi
cipale
pregio prinquesto egli
latino nella
vigoroso sangue
che potè così ringiovanire e
perfettoed
d'Atene
nella
poesia
rendere
poesia
riuscito
era
e
del
epicadell' Orlando
negli
Parnaso
Furioso
la
l'
continuazione,lo svolgimento di quelladelInnamorato
del Boiardo.... L'originalità
dell'Ariosto
principalmentenella
creata....
semplicità ed
Galatea, della Scuola
altro che
Orlando
fu
tempo,
suo
E
dell' Ariosto
è
di perseveranza
e
giunto, infondendo
da
dipinti
forza
ricorreggendomille
scrittore
più singolarein uno
italiana del
non
a
correggendo
tanto
cosa
era
e
si
nuova
Cavalli,cavalieri
e
forma
di
poesia che
egli ha
dame, tempeste, foreste,paesiin-
260
APPENDICE.
e impossibili
cantati, avvenimenti, personaggi possibili
passano
occhi
i nostri
sotto
Parnaso
del
d'Atene,
aleggiareintorno
ed
son
dinanzi
vere
in
noi,
a
estetica del
realtà
secolo,
la
e
con
dalle
imagini
respiranoe
questa poesia è
esteriore
tutti i suoi
finalmente
lo rende
Essa
vita
staccarsi
le mille
mentre
Perchè
la
si riflette tutta
cui
sembrano
si muovono,
noi,
a
antiche conoscenze?
come
la
ci pare essere
nelle
leggendo il poema
; perchè la Galatea,la Psiche, i personaggidella
logge Vaticane
Scuola
fossero
se
Perchè
stessa.
natura
estatici, come
e
mura
del
poeta
ci sorridono
specchio,
uno
interiore,morale,
dizioni!
splendorie le sue contradnoi intelligibile
e
chiaro»
a
disegnandone, quasi scolpendonela fisonomia, che fa risplendere
mutabili
mille
de' suoi
colori. Neil' Orlando
tutta
cavalleresco manifesta
poema
che esaurisce le proprie forze; esso
a
decadere,
vita
passata.
Ed
—
classica
;
io
è
incomincia
altro
che
d'ora
vivere
in
della
V
un
vero
e
poi
sua
opinione
che
tazione
l'imi-
la spontanea
promuova
ma
riproduzione,
una
il
potenza, per modo
sua
tengo col Villari che, contro
«nell'Ariosto, a noi sembra
uccida, ma
non
non
essa
far
sa
non
sentenzia:
Rayna,
del
quasi
e
la
Fu?ioso
zione
crea-
scimento.
propriorina-
»
Giosuè, U Ariosto
Carducci
ed
Domenica, 5 giugno 1881,
della
Voltaire
scriveva
L' Ariosto
il Voltaire
(p.94). Fanfulla
20.
n.
marchesa
alla
Du
,
nel
1761,
suo.
Nella
a
vita. La
,
è il mio
mia
dio:
conversione
La
la fece
romanzo
dell'Ariosto
capo.
intero,
E
»
«Quello
è
che
come
delle
che
è sì
non
sue
con
una
Dice
poema
è
;
non
del
sapevo
intiera, onesta
mia
tanea....
spon-
m' avvenne,
che
il filosofo dava
superiore
sforzo
in cotesta
alla
le
cose
insieme
dopo lettolo
ricominciare
meravigliosa
materia
più sublimi
mai
a
queste ragioni:
opera
sua
non
piacevolezza
è
faccia
desiderio
m'affascina
senza
in
volta
altro
ammirazioni
tratti di
luogo. Questo
d'
avere
sempre
scherzando.
fuori
dell'Europa il
«Il
saggio sull'epopea(1771)....
pieno,sì vario, sì fecondo in bellezze
nuovo
sopra tutto
V autore
le termina
di
di
bastanza
a
la confessione
ogni maniera, che più
tutto
1' amavo
non
annoiano
ei fa le delizie della
Oggigiorno....
e
nel
mi
poemi
riparazioneall'Ariosto
Voltaire
d'
tutti i
gioventù
l'italiano.
bastanza
Deffland
la
tratta
e
spesso
ricercati né fuori
l'Iliade,V Odissea
e
il Don
261
APPENDICE.
divien
Quìchotte, perchèil cavalier principale
spagnuoloed
è senza
s'interessa
nessuno
come
quale è rappresentato
burle
Non
dei tiri.»
e
Carducci, che il paragone
e
il
qui
Don
con
di comico
le venature
di
luogo
che
Quichotle, il
tutti fanno
,
delle
il
osserva
sta; (v.p.
non
il Voltaire
scambiato
nel Furioso
sono
Orlando
a
notare
Quichiotte
procede dall' avere
la sconvenienza
correnti
forsennato, a cui
un
è
Don
a
l'eroe
come
Ancora:
più piacevole.
paragone
si affeziona, ma
uno
matto
91)
per
il resto
:
pensato e detto benissimo. Seguitaaffermando che l'Ariosto nel
sublime epico agguaglia Omero, ed aggiunge : « A lui solo fu
è
dato d' andare
venire da
e
da
pitturee
straordinario
anche
eroi
alle
e
riesce
neh' interessare
il lettore
ma
varietà, che
passa
s'abitua
dall'una
morale.
bene
all'altra
a' suoi
V'ha
nel
quella screziata
a
stupore. »
senza
suo
tesche;
grot-
avventure
quante
così
luttuose
più voE più
così vivamente
sieno.
pur
storie commoventi
tante
terribili alle
queste pitturealla più sana
eroine, quanti e quante
forse
poema
queste descrizioni
Né
—
d' ornamentazione
:
e piccoli
sfuggirei pregi particolari
ha un
merito ignoto a tutta l'antichità
« Il Furioso
quello
il cui
un
degli esordi. Ogni canto è come
palazzo incantato
lasciasi
,
vestibolo
d'un
è sempre
gusto
differente, ora
maestoso,
semplice, qualche volta anche grottesco. C'è
della gaiezza o della galanteria, sempre
della
ora
morale
della
natura
e
o
della
verità.
In fine, accennando
del
il
Furioso,
il
finissimo
suo
molle
et
Mirabeaud,
state
le
rese
né
e
la mente
per
dell' autore
poeta
di
della
cattolica
il
anche
una
recente
volta
stile dell'Ariosto
e
buona
meno
lega sparsa
tutti i
sentite dal traduttore, al
il
l' Ariosto
canti, non
qualeneppur
si rideva
di tutte
e
il
romantica
giudiziointeressato
finalitàepica
che
dell'Ariosto,
per
Carducci, potè parere al genio negativo
Il curioso è che la
è vero.
non
Pulcella, ma
Cotesto, conclude
scuola
lo
allora
un
pensieroche
proprie immaginazioni.»
passò
Francese
il filosofo mostra
gusto particolareper
quella piacevolezzadi
sono
traduttor
tempo il debole del suo giudiziogenerale. « Quel
facetum dell'Ariosto,quella urbanità, quell'atticità,
a
scuopre
un
a
nel Furioso
ai nostri
al gran
intorno
ripetèe rispecchiò
dei filosofi. 11 difetto
del patriarca
di pura parodia
e gl'intendimenti
padri parvero
rivelazioni nel Primato
262
Vincenzo
di
e
APPENDICE.
Gioberti,gli aveva
—
1786; vi
Lodovico
Ciampolini
(p.99).
Paralleli
agosto
accennati
e
nel
1728
il Voltaire.
1771
nel
già trovati
il 30
morì
Ariosto.
Luigi, (n.in Firenze
aprile 1846),
a' 7
Aretino
Pietro
e
Dialogo, Pisa, Nistri, 1880.
'
Ne
fu editore
il dott.
Pesenti-Orsucci
Aretino
Dini.
e
Lodovico
e
Ugo Mariani,
In
si
esso
Ariosto
fare
tutti i
avvenire, i
e
due
morti
di
della vita che condussero
hanno
che
Ciampoliniha
diversi
i
avuto
nel
da
Luciano
E
conto.
in
come
adoperano, parlando dei
Pietro
e
del
rono
poi, usa-
là
suole
fatti loro
tempo, quella stessa franchezza
un
voluto
mostrarci
stata
e
di
tipidi cortigianoe
di
di
In questo dialogo il
posterinel giudicarli.
ingiustasia
così
ombre
nozze
al di là del Oocito
come,
qualche
interlocutori
le
finge
si trovino
Flegetonte,e ragionino insieme
pubbicavaloper
e
notando
letterato,
ambedue
con
passata, le condizioni
quasi di fronte due
metter
la
delle arti
samente
quanto diver-
fortuna, e dipingendo,
e
della vita
letteraria
cinquecento.
Illustrazioni
XXIII, 132.
Lear, Don
al
parziali
Nencioni
—
Enrico,
Quijote),
Fanfulla
Il Girolami
folliaamatoria
non
della
avvertito
ben
avea
Poema
Le
(p.108).
tre
Domenica,
come
pazzie (Orlando,
29
1881.
maggio
l'incubazione
della
dall'Ariosto
megliotratteggiata
poteva essere
:
nella cui
ci fa osservare,
man
« si vede
mano
dipintura,come
tutto il vivo agire ed il processo
della più profonda emozione
fino al peristilio
della alienazione
mentale.
»
Tre sommi
poeti,scrive il sig.Enrico Nencioni, l'Ariosto,
lo Shakespeare e il Cervantes
hanno descritto tre casi di follia :
la mania
furibonda,la graduale demenza
dolori, la
sotto i colpid'inauditi
monomania
L'Ariosto, nella descrizione
persistente.
della pazzia d' Orlando
in tutti gli episodidel
spiega come
due qualitàessenziali e caratteristiche : la efficacia
suo
poema,
della parola genuina, sincera, fresca, senza
circonlocuzioni,
,
chiamando
riesca*
sempre
prosaicoo
di analisi
più
moderno
e
le
,
col
cose
triviale
—
"
e
proprio nome,
una
senza
straordinaria
paura
verità
e
di
fondità
pro-
due doti cospicue,che lo fanno
psicologica:
più giovane di molti anche insignipoetisuoi
263
APPENDICE.
successori
che
e
,
caro
quellodel
a
come
xix
lo rendon
gradito al
e
secolo
In
xvi.
lettore del
colo
se-
quadro
questo gran
la sapientegraè sopratutto notevole
pazzia d' Orlando
dazione,
da quando il paladinolegge la prima volta lo scritto,
L' accesso
alle fere....
e
quando dà la caccia agli uomini
della
a
maniaco
è
insonnia
e
felicità di rime, che
la nostra,
Orlando, che
abbiamo
tela di
immensa
colore, di
ch'esce
delle
furie
di
potrebbe paragonarsi
a
popolatae animata, piena di luce,
Pietro.
Bagnoli
—
Firenze
xlii, nella
vivo
Come
ristampadell'Orlando
(ediz.
Molini),si cangiò
1821
nel
il
qual stanza paragonato
si
cui
pie
toglieda Brandimarte
all'astor
lasciò
Agramante,
è
sparvier
alla
mal
invido
coda
o
che
sparviero
a
,
ove
e
8
della stanza
sesto
verso
dell'astore:
dagli artigli
di
A
Nella
—
edizione
malconcio
e
mal
Ariostesca
già ammirata,
di vecchia
spada
senza
come
—
Rubens,
eseguita in
del canto
così povera
movimento.
la scorta
con
lingua che n' è
una
descrizione
La
—
Furioso
dalla
maravigliose; e delle qualinella
si è mai ripetuto,
né prima né
poesia,non
dopo, l'esempio.
XLIII, 8.
in
addirittura
sono
storia della nostra
di
dal mutismo,
e
il mutismo, il
e
digiuno.Dopo l'immobilità
l'assenza
del pudor naturale,sintomo costante nei
dovunque e sempre, una spontaneitàe abbondanza
maniaci.... E
una
immobilità,
dal
furore ; per
e
dalla
preceduto
scritto:
era
vivo,
stolto.
li pose:
di
Come
cui
A
quallezione
La
pie
difese
chiamato
all'astor
lasciò
la
dott'
un
sparvier mal
invito
coda
vivo,
stolto.
o
nel fase,
uomo
rentino
giornaleFio-
V Accademico
lui si oppose
Antologia.A
del
xv
della
Crusca, P. Bagnoli.L'errore,dic'egli,
dipendedall'aver applicato
i due
che
addiettivi
lo
lascia, cioè al
intendersi
a
invido
o
stollo
cacciatore
quellasimilitudine
Brandimarte
malconcio
cacciatore
alla
mal
vivo
l' aveva
dai
sparviere,e
sottinteso ; ed
in
quellaguisa
piedidell'astore,
lasciato ir dietro in
coda, egli aggiunge, era
Aghirone,in oggi dismessa
di rapina dietro all'altro
,
;
si
Agramante
:
,
si sottrae
allo
e
che
cui
mano
sparviere
uno
invido
stolto
o
sciare
preda. La-
di
della caccia
dire,mandare
che
dee
come
tolto di
era
colui
a
ecco
concorso
termine
voleva
mentre
a
non
è levato
un
a
l'
del-
uccello
volo
:
tiro
264
APPENDICE.
che
fallace,
altrui
frastornare
indi
Passa
interpretazione,
altramente.
p.
222.
il
la
preda,
Bagnoli
e
le
a
o
o
invidia
per
istoltezza
per
dimostrare
assurdità
Zannonì,
che
farsi
poteva
non
la
che
Rapporti
non
cercando
all'Accad.
l' arte.
sapendo
convenienza
verrebbero
di
di
dal
questa
volersi
della
gere
leg-
Crusca,
26G
INDICE.
169.
Belletati
-
Gaetano, 161.
Beranger
150.
-
Jachetto,164.
Davide, 3.
Biamonti
-
Giuseppe,161.
Bocci
-
53, 75, 106, 109, 147.
Rovere, 151, 152.
256.
Bonomi
-
41.
Braccioli
-
G.
36.
B., 159.
Bruni
-
Grazio, 152.
Anicio,247.
G. B.,
-
Bozzoli
-
247.
G.,
billa
Bram-
-
Brugnoli Annibale,
-
Possente, 155.
186.
Borgognoni
Boulanger
-
L., 2.
A., 8, 109.
Bulgacof Giac,
-
Bolza
-
-
Bossonio
-
Brunossi
-
Bizzari Anacleto,
-
Boyd Enrico, 184.
BraghiroliWilelmo,
Bresciani
-
A., 157.
Vinc, 153.
-
-
-
-
L., 6.
Bouterveck, 97.
-
Bezzuoli
-
Bibbiena, 206, 213.
-
Paolo, 149.
Bonucci
-
delle Bren-
F., 59.
Bohemer, 60.
-
-
Appiano, 2. Bonarelli della
161.
Ippol.,
BongiovanniJac,
Bonaveri
-
Borsari
-
Pietro
225.
BergalliGozzi Luisa,
-
Bonafede
-
Carlo,35.
Adolfo, 107.
Giov.,35.
Gius., 258.
Ippol.,149.
Belvedere
-
Bertevello
-
Béthancourt
-
Bissari
-
Fr.,41.
BentivoglioErcole,
-
Bercham
G., 160, 161.
149.
A., 36.
d'Albenasen,176.
Bertolotti
-
Bisi
Bencini
-
Beltrame
-
la Tour
de
telle,171.
Giacomo, 49.
Brusantino
-
Burckhardt, 974 104, 213.
-
Burenin, 186.
-
Fr., 83.
Caburacci
Celio,31.
Cagnoli Agostino, 41.
Calcagnini
108.
Camerini
CalopreseGreg.,
Eugenio, 5, 76,
-
-
-
-
79, 202, 206, 225, 228, 229, 233.
-
Camillo, 148.
Camilli
-
Campanini Naborre,
41.
200, 233, 247, 248.
Cannello U. A.,5, 53, 57, 91, 189, 203, 226,
240, 241.
Cantù
-
Campori G., 4, 12, 17, 20, 63, 65,
-
Ces., 100, 190.
Capece Carlo Sigismondo,
152.
CappelliA., 4, 14, 17, 20, 30, 32, 64, 190, 193, 248,
Caracci
Caraveri Giorgio,
249, 255, 260.
Agostino, 160.
-
-
-
-
41.
Carducci
-
260.
-
Giosuè, 11, 21, 41, 68, 80, 89, 99, 157, 241, 243,
Carlini Giulio,160,243, 247.
-
Pietro, 157.
Uries
Casali
-
80, 89, 168, 186, 239.
-
Cavallo
Cecchini
Marco, 155.
Pietro
Gabr., 172.
252.
Em.
-
Chiabrera
Casella
Bernardino, 42, 229.
-
-
-
Cesare, 8, 39.
Cavara
-
M., 225.
5, 85, 100, 225, 240.
-
Cerati
Fr., 150.
Cesarotti
Gabr., 156.
-
-
135.
*?
-
stiglione
Ca-
Gataneo
-
Cecchi,224.
Cereseto
Melchiore, 42.
-
-
Cavalli Fr., 150,
-
-
Giamb.,
Chappuys
Ciampi Ignazio,87, 240,
CiampoliniLuigi,262. Cibrario L., 248.
Antonio, 109.
Cigola Giambattista, 158.
-
Giacinto,5,
Salvatore, 164.
Cataldo
-
Catelani
-
Enrico, 42.
Casaburri
-
Castagna Nicolò, 29, 100,
-
Baldass., 225.
Danese, 154.
Fr., 6.
Carrara
-
-
-
Cicognara
Cittadella
267
INDICE.
251.
Luigi Napoleone, 7, 34,
Civeri
107.
G., 109.
Coen
-
195.
Pietro, 155.
Giovan
Daniele, 155.
103.
Corniani
-
Colla
-
107.
160.
Tomaso,
Costa
Vincenzo, 57.
156, 168.
Dal
156.
42.
Da
-
Ponte
Da
-
Silva
Alvares
Costerò
Mario, 84.
Croce
-
Livio,
Giulio
Cossi
-
Fr., 240.
Crescini
-
Cesare, 76, 148,
183.
Tempie Enr.,
Lago Fr.,
168.
Crescimbeni
-
Coraldo
-
-
trari
Con-
-
Pietro, 43.
Cossa
Giov., 150.
Cressoni,150.
-
Croker
-
Costanzi
-
Cocchi,
-
Angelo, 38.
Pietro, 50.
-
-
Comparini Paolo,
-
Conti
-
Contrucci
-
Cesare, 38, 156.
Benedetto, 171.
A., 151.
Giamo., 5, 225.
Giuseppe, 158,
-
Clario
-
Congedo Girolamo,
-
Cittadella
-
Jacopo, 35.
de
cenzo,
Vin-
Dartona
-
182.
Arambuja,
De
-
Al-
De Boissiere
G. E., 183.
y Aranjo Correa de La Cerda
De
De Latour
Delfino
Giov., 173.
A., 174.
Frènelly,174.
meida
-
-
G., 151.
-
Delille,95.
-
Matteo, 176.
De
-
173.
Medina
Sanctis
y
Diascoli
Pays,
175.
Fabri
Dario
L., 6.
Ferrazzi
-
Fausto
-
Ferrari
Giulio
Jacopo, 147.
-
Giamb., 154.
-
Finelli
151.
-
-
Florido
-
-
de
42.
B., 153,
Sei-
Du
-
-
Chavagne, 174.
Ercolano
Angelo,
Cesare, 161.
-
G.
173.
Alessandro,
-
Fioretti Bened.,
-
Faccioli
-
Fernow
-
Giuseppe,42.
Ferrucci
-
Emilio, 226.
Feuerlein
Francesco, 224.
Ferrari
Gris.,42.
L.
157.
-
2.
105.
Longiano, 52,
da
FilippiMarco,
Carlo,38.
Duvau
-
Fabroni
-
Ferrucci
Caterina,85, 100,
Je-
Eugenico Nicolò, 106.
-
168.
Alessandro,
-
Giov.,
Frane,
Anton
Nemours,
D'Ussieux, 173.
Gius., 160.
Napol.,42.
de
Urrea
De
-
Dragoncino
-
Paolo, 85, 100, 225.
Giudici
Errante
-
-
Dupont
-
De
-
L., 83, 104, 105, 147,
Doni
-
Dorò, 80.
-
258.
Fimmoneda
Di
-
Fr.,
Giovanni, 2.
Soria
De
-
Dolce
-
Rosset
De
-
Alonso, 179.
Pietro, 195.
Giamb., 161.
Emiliani
148.
Ant., 167.
Ruggiero Ettore,
Eurialo, 42.
Antonio,
Gaetano, 152.
Du
-
gneur
De
-
Ulloa
De
-
Domizio
-
Donizetti
C.
-
Dionisi
-
154, 156.
183.
P., 227.
F., 174.
178.
ronimo,
157.
Vinc, 181, 190.
Valle
Della
-
Del Vecchio
-
Fr., 87, 98, 101, 102, 225.
Desserteaux
182.
Isid.,195.
Lungo
Fr., 157.
Hermandes
Mesmes
De
-
Valle
Della
-
Del
-
-
ceschi
Fran-
Filauro
-
Bernardino,
Filippini
53, 228.
Fondora
-
Fiorillo
Ano-., 248.
-
165.
Silvio,
Fontana
268
INDICE.
Giacinto, 99.
Raff.,89, 241.
Fornacciari
Vito, 87.
Fornari
172.
Fornier
-
Frizolio
Lor., 44.
158.
83, 99, 100.
Gir.,2.
Garofolo
Giannini
-
P., 45.
Giordani
Vasconcelle
L. Gen., 173.
Carlo, 154.
Gozzi
Grazzini
Grossi
-
-
Guazzo
Ulisse, 77, 78.
Levanzio, 156.
Guidicini
-
Vincenzo, 149.
Filippo,75.
chanowskiego P.,
Fontaine,
76.
-
-
-
Lavezuola
Salv., 158.
183.
-
Hoole
-
Guidi
-
Giudicciolo
-
Gùpert,
-
Heinse
da
162.
Gugl.,184.
-
Heyse P.,
G., 184.
Ingres Giov., 159, 160.
Koker, 240.
185.
157.
Lamartine, 95.
150.
168.
-
Giamb.,
Guarini
-
-
Grillenzoni
-
Gios., 157.
Guerriero
ziano
Gra-
-
-
Irenico
Agostino, 106.
Isola
-
Klein, 6, 226.
Giamb.,
-
-
76.
Collalto,
Gaetano, 255.
Grossi
-
-
de
Cesare, 150.
D., 185.
Ferdinando,
Guidotti
-
Hillebrand, 226.
Inama
153.
Marco,
Gomez
-
da
Giulio
L., 104.
Grotto
-
167.
Goro
-
J.
Gries
-
-
Giuseppe,108, 262.
Grazzini
Luigi,42.
Pier
Harrington Giov., 6,
-
-
Paolo, 2.
Vincenzo, 84, 100.
Gian
-
224.
Stefano, 245, 258.
46, 100.
Goethe, 97.
-
Giovio
-
Venezia,
da
Gravina
-
(Lasca),206,
Carlo, 252.
152.
Gaspary, 189.
-
V., 4, 98, 99, 100.
Gioberti
-
Girolami
-
Gobno
-
Cornelio, 155.
Giulio
La
240.
Cinzio, 52, 107, 225.
O., 185.
-
-
-
Giorgi Ignazio,186.
-
Goldmeister
98.
Cesare, 156.
-
Ginguené, 190, 226,
-
Grosso
Galilei,
-
-
Giraldi
-
Ettore, 256.
GaspariniMichelagn.,152.
-
Giuseppe, 150.
Galuzzo
-
Giov.,100.
Genthe
F. W., 98.
Gavagnini Napol.,36.
Crescentino, 5, 29, 65, 68, 79, 89, 239, 252.
Gilpert,
L., 58.
Gautier
-
Gian
Galavotti
-
Gallizioli Carlo, 160.
-
Franciosi
-
-
Ugo, 53, 68, 84, 99,
Fux
-
-
Quercy Giov.,
en
Foscolo
-
A., 7.
Frizzi
-
Gabrielli Domenico,
162.
Montauban
de
Giusto, 84.
Simone, 1, 52, 85.
Vincenzo, 35.
Franceschini
-
Fontanini
-
Fornari
-
Forteguerri Nicolò, 156.
-
184, 237.
-
Ferd., 158.
Fontana
-
Landoni
-
-
-
-
Kolbing Eug.,
Kurtz
Erm., 185.
Lafont
Carlo, 44.
Lampredi Urbano,
Teod., 78,
Alberto, 52, 106.
-
242.
-
Le Brun
-
60.
-
Ko-
Lalli Domenico,
84.
-
Lampugnani
Lanfranchi
duca
Vinc,
di Piacenza,
269
INDICE.
101.
A., 153.
Legname
-
36, 162.
Massimiliano,
Lodi
Alfonso, 38.
Lombardi
256.
Luini, 159.
-
Modena,
Frane, 3.
Li-
3.
-
35.
-
Lugli Albano,
-
Luzzo
-
Nicolò, 81, 196, 206, 251.
Macchiavelli
5, 84, 100, 225.
Mamiani
-
Frane, 151.
Giulio,42.
Marchi
-
Maressi
-
Masini
166.
Rolandi, 2.
2, 77.
P.
M.
Mazuy
-
Camillo,100.
Mensi
Fr., 157.
Mermet,
152.
Milanesi
Gaetano, 248.
Metastasio
-
Giamb., 173, 261.
95.
254.
36.
-
Morselli
38, 250.
Adr., 150.
Mosti
-
L., 6.
Mureto
Mella
-
Marcant., 195.
-
Dom.
taigne,
Mon-
Monti
Salv.,
Agostino,
-
B., 42.
Mussone
-
-
Teodoro, 60.
Mueller
-
-
Montesquieu,
-
Mosti
-
-
Mirabeaud
-
Moretti
Giulio,39.
176.
P., 154.
M., 174.
,
-
Giamb.,
Gaet., 160.
-
-
-
Luigi,247.
Nani
Aless.,36.
Nencioni
Giov., 108.
Palombi
-
Nardini
Enrico, 262.
-
Leon., 75.
Nisard
-
Ercole, 154.
Oldovino
Panizzi
158.
Monnier
-
Monti
-
Moreni
-
Motte-Montussan
P., 4.
Mugna
Muzzi
-
Michele
-
247.
Giuseppe Ignazio,
256.
T., 184.
Gaetano, 77, 235.
Tomaso,
Jacopo,42.
Achille,6, 42, 101.
Vincenzo,42, 148,
Melzi
-
Matte
-
Merighi P., 42, 49, 252.
-
Minardi
Monico
Montanari
-
Monti
-
-
L., 161.
Mazzuchelli
-
P., 100, 150.
-
Masetti
-
Meinhardt, 97.
-
Giulio,107.
Menzini, 100.
Marino
-
Mauvillon
-
Giuseppe, 35.
A., 6, 54, 174.
-
Giambattista
Tulio, 94, 240.
Visito, 165.
Melon
-
G., 172.
Mal-
Marchesi
-
Antonio, 161.
Massarani
-
Mazzoleni
-
Marini
-
-
Manet, 161.-
-
Marchitelli
-
Giuseppe,
G., 83.
Pietro, 159.
Martini
-
Maurizio
-
151.
Mayer,
Manin
-
Cesare, 42, 161.
Giamb.,
Malatesta
-
Antonio, 149.
Giambattista, 42, 157.
-
157.
Maffei
-
Terenzio, 86, 98.
Eustachio, 167.
Manfredi
155.
Magni P.,
-
mignati A., 89.
-
Pompeo,
da
Fabrizio,147.
Luna
-
Lodovico
-
Lomonaco
-
Lita
-
-
Lùtkemùller, 184.
-
-
Michelangelo,89.
(TeofiloFolengo), 155.
Pitocco
merno
Leonardi
-
Oriuolo
-
M.
-
Narducci
P., 160.
D., 58.
Bart, 156, 171.
-
Orlandi
Orologio Giov. Gius., 104.
Gaetano, 154.
A., 6, 53, 74,
77.
Panckouche
-
-
Paolo
et
Framery,
174.
160.
Parenti
Veronese,
-
-
270
INDICE.
Marc,
109.
Paris
G., 58.
168.
42.
G., 43.
Gius., 43.
Giarab., 156.
Pescatore
Madelaine, 174.
Giamb., 1, 52, 225.
G., 151.
Poggi Ulisse, 43.
-
234, 238, 241, 247, 249.
Orazio, 152.
Sav., 84.
Fr.
Quadrio
A., 85.
Racheli
Raffaelli P., 8.
-
Polidori F.
F., 174.
Ragon
-
Ranalli
-
Pindemonti
-
L., 13, 32, 190, 225,
Angelo, 195.
Quinet, 93.
-
Rai'ce
-
Pollaiolo
-
106.
Pacifico,186.
Radeljevic'
-
Giamb., 109.
Rambelli
Bonacossi, 150.
Quinault, 152.
-
-
-
Tomaso, 104,
Porcacchi
-
6.
-
Philiponde la
Giuseppe, 109.
Pigna
Picei
Poliziano
Perosio
-
Costantino, 76.
Gius.,3,
-
-
-
Ivan, 151.
Pescatori
Pinamonti
-
di Francolino,
-
Perez
-
-
Piatti, 159.
-
Partesana
-
-
Petrucci
-
P., 150.
Pasquini Pier Vinc,
Sigismondo, 156.
Pepoli
Pauluccio
-
Panati
-
-
Giac, 109.
Marcant., 152.
Pertile
-
252.
,
A., 96, 256.
Giov.
186.
Perillo
-
0.
Paruta
-
E., 251
Parodi
-
Paschkin,
-
Giov., 4.
L.
Panzacchi
-
Ferd.,99.
35.
Raffaello,
-
Simeone, 186.
Ranke
-
-
Leop.,9S.
RaRapin Nic, 172.
Rajna Pio, 54, 55, 99, 100, 189.
Razzolici
L., 221.
Regaldi Gius.,43,
thery E. J. B., 96.
-
-
-
-
-
252.
Reni
-
nouard
Nic,
Ristori
184.
173.
A., 84.
Riccardi
-
Guido, 151.
Salti Fr., 84.
-
150.
Sanvitale
Jac, 43.
Scanello
-
Schnor
Scolari
-
Fil.,109.
Sismondi
-
Bart., 109.
-
Scaramuzza
Sismondo
-
96, 226.
Salvoni
-
Fr., 1.
P. Ontensio,
-
Schuchardt, 60.
Servolini, 161.
-
-
-
-
-
-
tembrini
Set-
Pietro,
Signorelli
Solerà
-
Spani Prospero,38.
-
SchlegelGugl., 185.
-
Everard, 176.
Siceram
-
Defend.,
Francesco, 43.
Paolo, 97.
Selitti Gius., 150.
-
Scamacca
-
Gugl.,
Salvi Ant.,
-
Sansovino
-
-
E., 98.
Sacchi
Salvioli Gius.,226.
Fr., 36.
Schonfeld
,
Sorio
-
SchipperJ. J.,177.
-
Giulio,162.
L., 86.
225.
Saraceni
-
-
Andrea, 151, 157.
108.
Cristoforo, 76.
Schimilinsky,60.
-
G., 80.
56.
Ruscelli
-
Ruth
-
Re-
L., 226.
Rose
-
And., 106.
SanfilippoPietro,5, 85.
-
Riccoboni
-
Bart., 164.
Sacchetti
-
Salvadori
-
Rubbi
-
-
Ricagni Giov.,
-
Costant.,160.
Rustichelli
Salvini Antonmaria,
-
Vittorio,108.
76.
Rosa
-
158, 161.
Sabatelli Fr.,
3.
-
L., 89, 100, 102.
Ant., 106.
Stef.,152, 164.
Girol.,70, 104, 105.
A.
Angiolo M., 100.
Ricci
Alberto, 152.
Rossetti
-
Renzi
-
-
Renier
-
Temisi,
Stecchi
Giov.
3.
-
Lor.,
271
INDICE.
109.
251.
Steffanio
-
Streckfuss
Tadei
-Tasso
49.
155.
167.
Ant,
108.
Torti
-
3, 225, 238.
173.
Fr., 154.
Turrini
-
Vegezzi
Vico
35.
Enea,
-
37.
184.
Zaccaria
A., 4.
Zeno
252.
Fed.,
Turri
-
81.
Giov.,
Tressan,
-
Tromba
-
Gius., 7, 250.
Apostolo,
-
Zorzi
161.
-
Did., 180.
Giov.
Gaet.
-
F.
Zambo
Zendrini
257.
-
-
7, 34, 236.
Vidoni
-
Villari
-
squale,
Pa-
Voltaire, 94, 241.
-
C,
vai
184.
-
Wolf
Adolfo, 97.
166.
Brembana,
B., 43, 252.
Zotti
151.
-
Vernizzi
-
178, 182.
Giov.,
224,
Carlo, 150.
Prospero,
Valenciano,
K.
207,
104.
Maria,
-
Zingarelli Nicolò,
-
Aless., 84.
de
Vedoa
-
Viani
-
Ant., 150.
Wertes
-
Ben., 99, 199,
Villafranchi
-
Vivaldi
100, 225.
Varchi
L., 37.
Vidal
-
Werder,
M.,
-
Verdezzoti
-
Verona
-
Mansueto,
e
104.
Contreras
de
109.
G.,
256.
-
Tortoli
-
Giangiorgio,
-
34.
Torriani,
-
Trélis, 240.
-
159.
Frane,
Clem.,
Ottavio, 149.
F.
Trissino
-
Vec,
P., 43.
A., 191.
-
3.
Luigi,
Vazques
-
Fr.
Paolo
149.
Tiraboschi
-
Tiziano
-
Torini
-
Or., 148.
Trupheme
Valvassori
-
96.
Fulvio,
Giov., 160.
Ughi
237.
Tosi
-
Toscaneria
-
Tréveret,
-
84.
Frane,
Testi
Gir., 5, 84, 100.
L., 35.
Bernardo,
Raff., I51.-Teluc-
-
226.
rini
Tambu-
-
Tasso
-
Tauro
-
Gius., 202,
Tonini
-
Stopparli,
-
(la),227.
153.
A., 67, 68.
Tiraboschi
Tirinelli
-
Tomagni,
150.
82, 99, 225.
-
Taille
-
Secondo,
Tessier
-
G., 177.
Thienoven
L., 155.
Tarentino
-
Enr., 158, 159.
185.
Tadini
-
Torquato,
Mario,
cini
Steiner
-
Carlo,
A., 4.
Augusto,
81.
P., 46.
-
Romualdo,
-
75, 106.
Zanotti
Ant., 77.
Pier
Zeno
164.
-
Zoncada
-
A.,
Zuccari
274
GENERALE.
INDICE
critici
Studii
L. Ariosto
81, 258
pag.
i Francesi
presso
93
97
in Germania
»
98, 262
Paralleli
Illustrazioni al poema
»
-
»
104
Allegorie
-
»
103
Argomenti
-
-
»
-
Postillatori
Illustrazioni
e
Commentatori
parziali
.
.
.
105
.
107, 262
.
Rimari
109
110
Sentenze
Proverbi
modi
e
128
proverbiali
Descrizioni
136
Similitudini
140
Florilegi
.
149
Furioso
dal
Soggetti inspirati
Soggetti artistici
147
.
158
Furioso
tolti dal
164
Musicografi^
Traduttori.
I. Traduzioni
latino,165.
in
-
lognese,
Bergamasco, Bo-
II. In dialetto:
Genovese, Gratiano, Milanese, Padovano, Trevigiano,
Veneziano,166.
-
Francese, 172.
III. In
-
IV. In
Olandese, 176.
VII.
VI. In Portoghese, 182.
Spagnuolo, 178.
Vili. In Tedesco, 184.
IX. In Polacco, 185.
Inglese,183.
V.
-
In
-
-
-
-
X.
In
Ungherese,
185.
-
XI.
In Slavo
186.
Illirico,
In
-
XII. In
-
Russo, 186.
Opere
I
Minori.
Canti
Cinque
Rinaldo
fatti
pubblicareda Virg.Ariosto
Ardito, Framenti
189
.
190
inediti
193
Commedie
Ferrara
nelle
Commedie
Edizioni
delle
Commedie
Studii
e
Traduzioni
giudiziicritici
di L. Ariosto
210
.
.
.
.
220
224
227