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R
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LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
LUNEDÌ 10 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 68 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Madre uccide le tre figlie: ero disperata Travolta mentre scia, muore a 3 anni
Lecco, la donna
ha tentato
il suicidio. Pochi
mesi fa il marito
l’aveva lasciata:
l’ipotesi vendetta
Colonnello e Rizzato A PAGINA 15
A Gressoney stava
LE VITE DEBOLI facendo lezione
DEI GENITORI con un maestro
E
L
Un 16enne ha
uale cieco impulso di
saltato un dosso
ferocia potrà mai
spingere una madre a
investendola
prendere un coltello
LENA
INTERVISTA
“Si tolga lo skipass
agli indisciplinati”
OEWENTHAL
Il presidente dei pisteur:
«Ma noi non abbiamo
il potere per intervenire»
Q
CONTINUA A PAGINA 30
Da sinistra: Simona, Sidni e Kesi
Busca e Sergi A PAG. 14
Cristian Pellissier
A PAGINA 14
La pista del Weissmatten
Nel cdm di mercoledì tagli alle tasse per 10 miliardi. Il magistrato Cantone a capo dell’autorità anti-corruzione
Quattro passaporti falsi
È duello tra Renzi e la Cgil
Giallo malese
“L’aereo si è
disintegrato
Camusso minaccia lo sciopero. La replica: ce ne faremo una ragione in volo”
Resta il mistero sulla
scomparsa dell’aereo della
Malaysia Airlines con 239 persone a bordo. Kuala Lumpur
ha aperto un’inchiesta in collaborazione col l’Fbi e privilegia l’ipotesi della «disintegrazione in volo», non escludendo
alcuna pista, compresa quella
del terrorismo. Erano quattro
i passeggeri con passaporti
falsi. Sala e Ursic ALLE PAG. 8 E 9
1
ABRUZZO
COSÌ MATTEO Il candidato Pd
RISCHIA
LA PALUDE
PAOLO BARONI
T
ra taglio dell’Irap
e taglio dell’Irpef
il governo ancora
non decide. E’ vero che mancano
ancora diverse ore al consiglio dei ministri di dopodomani ma sul tavolo del premier, in questi ultimi giorni,
sono più i problemi che si sono addensati che le soluzioni.
Compresa la minaccia di
sciopero annunciata ieri dalla Cgil.
sotto processo
D’Alfonso e il caso mazzette:
assolto ma ora va in Appello
Servizio A PAGINA 4
Renzi dal palco del programma «Che tempo che fa» ribadisce che mercoledì nel Consiglio dei ministri «per la prima
volta si abbassano le tasse».
Via anche alla ristrutturazione
delle scuole: «Mettiamo 10 miliardi di euro in tre anni». E alla
Cgil, che lo attacca e minaccia
lo sciopero, replica: ce ne faremo una ragione. DA PAG. 2 A PAG. 5
1
L’ITALICUM E LA PARITÀ DI GENERE
Legge elettorale oggi alla Camera
Il difficile accordo sulle quote rosa
Il premier: serve una soluzione che vada bene a tutti
L’ostacolo è Forza Italia, Brunetta: c’è poco tempo
Magri e Schianchi ALLE PAGINE 4 E 5
IL RAPPORTO TRA LE NUOVE GENERAZIONI E BRUXELLES: SI PARTE DALL’UNGHERIA CHE GUARDA A EST
Europa, viaggio tra i giovani prima del voto
Quelle terre
dei fuochi
dimenticate
GUIDO RUOTOLO
CONTINUA A PAGINA 3
INVIATO A REGGIO CALABRIA
L
FRANCESCA PACI /INSTAGRAM@FRAPAC
a Terra dei fuochi qui
in Calabria ha un altare dove sacrifica i suoi
figli. Anzi è una strada, via
Matteotti, di Africo Nuovo,
Locride, abitata da 52 famiglie, circa 170 persone. Un
sopravvissuto,
Antonio
Pratticò, dieci anni fa ha
perso una sorella per un tumore. E da allora ha iniziato
a cercare di capire. «In dieci anni ho censito in via
Matteotti 21 decessi per tumori e 15 malati in terapia.
Delle 52 abitazioni 25 sono
state costruite con mattoni
di tufo, l’altra metà con il
cemento. Purtroppo solo a
febbraio si sono registrati
cinque nuovi casi».
Non è un perditempo ossessionato da un nemico che
non c’è, Antonio Pratticò.
Paci A PAGINA 7
CONTINUA A PAGINA 10
IL NUOVO PD
SI SCOPRE
GARANTISTA
MATTIA FELTRI
L’
ex sindaco di Pescara, Luciano
D’Alfonso, ha
vinto le primarie
del Partito democratico abruzzese, di cui è
stato segretario, e sarà candidato alla presidenza della
Regione. L’altra particolarità
di D’Alfonso è che è in attesa
del processo d’appello dopo
essere stato assolto in primo
grado per i suoi rapporti con
il costruttore Carlo Toto.
CONTINUA A PAGINA 30
REPORTAGE
Sei giovani ungheresi, volti di un Paese dove le nuove generazioni disertano la politica o votano a destra
Battuta la Fiorentina: +14 sulla Roma. Cori e striscioni vergognosi allo Stadium. Toro ko con l’Inter
La Juve dei record ha mezzo scudetto in tasca
GIGI GARANZINI
T
ra un record e l’altro, la Juve ha
praticamente vinto il suo terzo
campionato consecutivo. Manca il riscontro aritmetico, ma la mezza
ammissione di Conte – scudetto al
50% - compensa ampiamente il sigillo
ufficiale che non tarderà peraltro più
di qualche settimana. Tant’è vero che
sin da domani l’attenzione si sposta all’Europa, prima
sull’ l’impresa poco meno che disperata del Milan sul
campo dell’Atletico Madrid, poi sul replay continentale
di Juventus-Fiorentina con il contorno del Napoli impegnato ad Oporto.
A mandare in archivio la pratica
era bastata la vittoria bianconera,
per quanto più sofferta del previsto,
all’ora di pranzo. Vittoria casalinga
consecutiva numero 14, eguagliato il
primato del Torino ’76 che quell’anno vinse lo scudetto pareggiando
proprio l’ultima con il Cesena, nel
giorno del trionfo. Poi all’ora di cena è arrivata la
sconfitta della Roma a Napoli.
CONTINUA A PAGINA 37
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
U
GOVERNO
I NODI DA SCIOGLIERE
Ha
detto
Deciso
Renzi ostenta ottimismo
sul raggiungimento
degli obiettivi
Scuola
Rapporto deficit/Pil
Spendiamo 10 miliardi
di euro in tre anni
per mettere in piedi
le scuole
Questa è la priorità
Il rapporto del 3 per
cento è una norma
antiquata, ma che
rispetteremo finché
non sarà cambiata
Sottosegretari inquisiti
Legge elettorale
Io contesto che
l’avviso di garanzia
in quanto tale sia
immediatamente
segno di colpevolezza
Impedisce le larghe
intese ed è a un passo
dal traguardo
Si chiude al massimo
martedì mattina
“I sindacati contro?
Ce ne faremo
una ragione”
Renzi: “Da mercoledì via dieci miliardi di tasse”
FABIO MARTINI
ROMA
Un Renzi «carico» e anti-consociativo come non si vedeva
da mesi ha surriscaldato il
pubblico di “Che tempo che
fa” (ripetuti applausi a scena
aperta), ha fatto dire alla Littizzetto che «tornerà da Papa», ma soprattutto ha detto
chiaro e tondo che il prossimo
Consiglio dei ministri varerà
il più importante taglio fiscale
degli ultimi anni: «Mercoledì
per la prima volta si abbassano le tasse. Non ci crede nessuno? Lo vediamo». E ribadendo che si tratterà di un taglio di 10 miliardi, ha attaccato: «Trovo abbastanza imbarazzante che per anni si sono
aumentare le tasse, ora che si
stanno abbassando sono iniziate le polemiche “le abbassi
agli altri e non a me”».
E ha fatto capire come intende sciogliere l’enigma del
cuneo fiscale: «Oggi la priorità è garantire competitività al
sistema Paese cambiando il
modello di business, e dire alle
famiglie che guadagnano meno
di 1500 euro al mese e non ce la
fanno che se si riesce a dare loro qualche decina di euro al
mese in più quei soldi vanno
non nel risparmio ma nel circuito economico». In altre parole, gran parte dei 10 miliardi
di taglio del cuneo fiscale, forse
tutti, andranno ad alleviare
«Cgil, Cisl e Uil inizino
a fare la loro parte:
mettano online tutte
le spese che hanno»
l’Irpef delle famiglie con un
reddito medio-basso, mentre le
imprese dovrebbero essere
premiate con sgravi di varia
natura, con un «fisco amico» e
con la restituzione dei debiti
vantati con la Pubblica amministrazione. Una scelta che, se
confermata, troverà l’appoggio
dei sindacati e forse anche per
questo motivo Renzi mostra in-
Personaggio
GUIDO RUOTOLO
ROMA
n intellettuale, un analista,
un profondo conoscitore
della realtà criminale italiana e della dottrina, della giurisprudenza. È tutto questo il magistrato
Raffaele Cantone, che il presidente
del Consiglio Matteo Renzi ha nominato (con tre giorni di anticipo)
nuovo responsabile dell’Anticorruzione. «Mercoledì Raffaele Cantone sarà indicato capo dell’Autorità
contro la corruzione», ha annunciato il premier a «Che tempo che
fa» su Rai 3. «Cantone è un giudice
in prima linea contro la camorra: lo
proporrò come riferimento contro
la corruzione».
Naturalmente nel medagliere
di raffaele Cantone ci sono i Casalesi. Senza di lui, ma come del resto, e legittimamente, senza altri
U
Franceschini
Condizionibuone
marestaricoverato
1 Il decorso clinico succes-
sivo alle terapie cui è stato sottoposto Dario Franceschini «è
regolare e prosegue in modo
favorevole». Lo afferma il bollettino medico emesso sulle
condizioni del ministro dei Beni Culturali dall’ospedale di
Udine. «Il paziente - prosegue
il bollettino - ha risposto positivamente alle terapie e ha trascorso una notte serena. Resterà degente alcuni giorni
nella struttura di Cardiologia.
Attualmente il Ministro è di
buon umore e ringrazia coloro
che gli hanno fatto sentire la
partecipazione attraverso
messaggi e contatti». Il ministro ha chiesto agli amici di ridurre le visite per non intralciare il lavoro dell’ospedale.
MAURIZIO DEGL’INNOCENTI/ANSA
sofferenza per le critiche preventive della Cgil: «Avremo i
sindacati contro? Ce ne faremo
una ragione». Con l’aggiunta di
un affondo molto incisivo: «I
sindacati devono iniziare a
mettere on line tutte le spese
che hanno, come gli altri».
Un Renzi anti-corporativo
come lo era anni fa: «Ascoltiamo Confindustria, ascoltiamo i
sindacati. Ma cosa dobbiamo
fare lo sappiamo: lo faremo non
pensando alle associazioni di
categoria ma alle famiglie e alle
imprese». E, sul filo delle domande di Fabio Fazio, una raffica di risposte significative.
Mettere le date ai vari impegni? «E’ un rischio pazzesco,
ma come diceva Walt Disney,
questa è la differenza tra sogno
e progetto». Il governo Renzi
può fallire? «Piaccia o non piaccia si è capito che siamo messi
all’ultima chance e che la politica o cambia se stessa o l’antipolitica ci porta via tutti. Io rischio l’osso del collo», «in tanti
mi dicono che io sono visto co-
me un acrobata, con la gente
che dice, “vediamo se casca anche questo”. Ma sul filo non c’è
la persona fisica di Matteo
Renzi, c’è un intero Paese».
Sui temi di stretta attualità,
gli spunti più interessanti. Sulla parità di genere («se si trova
una soluzione concordata bene, noi del Pd la facciamo comunque, ma questo tema non
«I Cinque Stelle
perché non ci aiutano
ad abolire il Senato
e le Province?»
si afferma con un principio legislativo») e sul giustizialismo
(«Contesto fortemente che
l’avviso garanzia in quanto tale
sia immediatamente segno di
colpevolezza. Con questo atteggiamento perdiamo il rispetto del principio costituzionale». E fedele alla sua narrazione e alla sua retorica ci ha
tenuto a ribadire che «a palaz-
«Gomorra»
Il magistrato Cantone
a capo dell’Autorità
contro la corruzione
magistrati e forze di polizia, lo Stato non sarebbe riuscito a sconfiggere l’ala militare dei «corleonesi»
di Gomorra.
Cantone, però, è qualcosa in più,
un po’ come (lo) è (stato) lo scrittore
Roberto Saviano: un magistrato in
grado di saper uscire fuori da un’aula
di un Tribunale o di un ufficio di Procura e spiegare all’opinione pubblica
così questa belva feroce, la camorra
che un po’ si è fatta Stato.
Scrittore, editorialista (del Mattino di Napoli), Raffaele Cantone è stato in questi ultimi anni una «riserva»
utilizzata dalle istituzioni e dalla politica per tradurre il suo sapere tec-
nico, la sua conoscenza delle dinamiche criminali e devianze sociali in
progetto, in articolati di legge.
Non è un caso che il premier Enrico Letta lo aveva nominato nella task
force di Palazzo Chigi - insieme ad altri magistrati (come il calabrese Nicola Gratteri) e funzionari dello Stato - per elaborare una strategia contro il crimine organizzato.
Alla vigilia delle ultime politiche,
il suo nome circolava con insistenza
come capolista del Pd a Napoli, in
Campania. E anche come possibile
ministro di Giustizia nel nuovo governo che si è dato poco insediato.
Ma la sua carriera, naturalmen-
zo Chigi ci sono dei sindaci, non
politici vecchio stile». Ha annunciato che mercoledì Raffaele Cantone sarà indicato capo
dell’Autorità contro la corruzione». E si è capito che con Susanna Camusso il rapporto resta difficile. A Fazio che gli ricordava una recente battuta
delle leader della Cgil («attorno a Renzi c’è culto della personalità»), il presidente del Consiglio ha sorriso: «Si tratta di
una delle cose più carine degli
ultimi anni...». Ha preso di mira i Cinque Stelle: «perché non
ci aiutano ad abolire il Senato e
le Province? Ci tocca cambiare
l’Italia anche per loro». Arriverà l’assegno di disoccupazione universale, ma «al disoccupato dò il contributo ma lui
non sta a casa o al bar ma mi
da una mano per le cose che
servono. Ti do una mano e tu
mi dai una mano ad aiutarti».
La regola del 3% sul deficit/Pil
è «una norma concettualmente antiquata ormai, ma noi la
rispetteremo».
Raffaele
Cantone
ha condotto
le inchieste
contro
il clan
dei Casalesi
te, è stata finora tutta interna alla
magistratura. Prima in procura, poi
alla Distrettuale antimafia di Napoli fino al 2007. Finiti i processi contro i Casalesi, anche lui si è ritrovato nella «black list» dei boss insieme allo scrittore Roberto Saviano e
alla giornalista Rosaria Capacchione. Una vita blindata, dalla parte
dello Stato.
Renzi parla di lui come di una delle
persone più adatte al ruolo che andrà a ricoprire. «Nel mondo - ha spiegato il premier - siamo percepiti come un Paese corrotto. Per prima cosa, bisogna smettere di rubare e che
chi ruba paghi. Ma c’è un passaggio
ulteriore: se l’autorità anticorruzione prevista da Monti parte, nei
ranking internazionali l’Italia recupera 10 posizioni. Ma c’è bisogno di
persone valide».
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Primo Piano .3
.
Retroscena
PAOLO BARONI
ROMA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
l pacchetto di misure choc per
rilanciare l’economia deve ancora prendere forma e, come
per le riforme istituzionali, incombe il rischio-pantano.
Troppe richieste, tante posizioni
contrapposte, e poche risorse disponibili per poter varare il tanto
atteso choc all’economia. Gli ostacoli che Renzi deve affrontare sono essenzialmente quattro: le risorse necessarie a finanziare le nuove misure, le istanze contrapposte delle
parti sociali, le divisioni all’interno
del governo, i vincoli dell’Europa.
I
Il nodo delle risorse
Per ridurre le tasse il governo è da
giorni alla ricerca di 10 miliardi di euro per realizzate quel «taglio mai visto delle tasse» evocato ieri da Alfano.
Il programma «Impegno Italia» messo a punto da Letta negli ultimi giorni
del suo governo ne assicurava già 9,
ma per una ragione o per l’altra questa «copertura» ora non è solidissima: 3 miliardi arrivavano infatti dalla
spending review, 3 dal rientro dei capitali e 3 dal risparmio sugli interessi.
Ora Renzi ed il ministro dell’EconoCUNEO FISCALE
Difficile trovare i soldi per ridurlo
dopo il no dell’Europa
all’uso dei fondi comunitari
Susanna Camusso
Giorgio Squinzi
La leader della Cgil è scettica sul piano del governo per uscire
dalla crisi e ha annunciato che «nel caso in cui le richieste
avanzate dal sindacato non saranno accolte e si andrà in
direzione contraria, siamo pronti alla mobilitazione»
Il numero uno di Confindustria si aspetta un taglio dell’Irap
per ridare fiato alle imprese, ma è pronto ad abbassare
le richieste. Spera che il governo porti a 60 miliardi il totale
dei pagamenti degli arretrati della Pubblica amministrazione
Le spine di Matteo: fondi scarsi,
governo diviso e i veti della Ue
Sul taglio delle tasse la Cgil minaccia già lo sciopero: il governo ci deve ascoltare
mia Padoan puntano ad ottenerne 5
«subito» dai risparmi di spesa, ma
certamente non potranno disporre di
tutte le altre entrate: il decreto sul
rientro dei capitali sembra destinato
a decadere e ad essere riconvertito in
un più lento disegno di legge, mentre
per capitalizzare il calo dei tassi - che
non è detto continui - occorre aspettare ancora un po’. Per questa ragione
Padoan ha ipotizzato una parte di coperture strutturali, i primi risparmi
di spesa che si potranno conseguire,
ed una parte di coperture transitorie,
compresa la classica riallocazione di
fondi già a bilancio. Il ministro pensava anche all’utilizzare di parte dei fondi europei, ma da Bruxelles è arrivato
a stretto giro di posta un secco «no».
La corsa al «tesoretto»
La posta in palio è troppo grossa per
non alimentare richieste da tutte le
parti sociali. I sindacati chiedono a
gran voce che il taglio vada a privilegiare lavoratori e pensionati e quindi
venga fatto sull’Irpef. «Manovrando
sulle detrazioni» sottolinea la Cgil,
per evitare di premiare anche gli evasori. Il pressing dei sindacati non accetta sconti: «O taglia le tasse e man-
il caso
FLAVIA AMABILE
ROMA
l documento del Pd è pronto. Verrà
portato nella giornata di ascolto del
mondo della scuola che si terrà oggi
a Roma ma entrerà poi nel consiglio
dei ministri di mercoledì e ispirerà l’atteso provvedimento finale sull’edilizia
scolastica del governo Renzi. Che già
giovedì, ha annunciato ieri sera in tv lo
tesso premier, vedrà l’archietto Renzo
Piano al quale ha chiesto «una mano».
Le premesse del documento dei Democrat sono le cifre drammatiche fornite nei mesi scorsi da Legambiente,
da Cittadinanzattiva e dall’Ance che
raccontano le scuole italiane a pezzi,
dove nulla è in regola, e dove tutto andrebbe aggiustato o ricostruito. Di
fronte a questo panorama il Pd ricorda
anche le difficoltà burocratiche. Esistono «8 diverse fonti di finanziamento
e 12 procedure attuative».
I
Pier Carlo Padoan
Oggi il ministro del Tesoro sarà a Bruxelles e dovrebbe
spiegare il piano del governo per l’economia
tiene le sue promesse – ha dichiarato tare le famiglie. Le imprese si possono
Angeletti della Uil - o Renzi deve am- accontentare del taglio della burocramettere di aver fallito e dimettersi». zia e di un fisco più amico. E comunque
Dura anche la Cgil che ieri ha riunito il fare 50 e 50 secondo lui «non funziona».
suo Direttivo e stabilito che o il governo L’ex vicepremier Alfano è per la soluaccoglie le richieste su fisco e lavoro (in zione 70% Irpef - 30% Irap. Padoan ha
primis riduzione della precarietà e ri- fissato un metodo: concentrare tutto su
forma degli ammortizzatori) oppure un tipo di intervento, però resta aperto
partirà subito la mobilitazione. Senza sulle due opzioni. Il suo vice Morando
escludere la possibilità di scioperi. Sul- ed il viceministro dello Sviluppo Calenl’altro fronte, Confindustria si aspetta da, invece, dicono «meglio l’Irap».
un secco taglio dell’Irap, per ridare fiato alle imprese, ma segue con interesse I vincoli di Bruxelles
anche l’idea del governo di portare a 60 A complicare le cose, come al solito, ci
miliardi il totale
si mette Bruxelles,
dei pagamenti deRISPARMIO SUGLI INTERESSI che non solo ha pogli arretrati della
il veto all’uso dei
È solo sulla carta perché sto
pubblica amminifondi Ue per tagliare
non è sicuro che lo spread il cuneo fiscale, ma
strazione. Per quecontinui a scendere sempre la scorsa setsto pressa il governo ma senza forzatimana ha puntato il
re troppo, pronta forse ad accontentar- dito contro i nostri «eccessivi» squilibri
si di un fifty-fifty. Soluzione che potreb- macroeconomici (debito record, crebe accontentare pure il resto del mon- scita zero e scarsa competitività). Per
do imprenditoriale. Anche se Rete Im- spiegare i piani dell’Italia e cercare posprese, in realtà, punta di più sull’Irpef sibili vie d’uscita, oggi Padoan fa il suo
per rilanciare i consumi.
debutto a Bruxelles in occasione del
vertice dell’Eurogruppo dove ci si
Il governo diviso
aspetta che illustri ai 28 il pacchetto di
Come la pensa il premier non si è capito provvedimenti che l’Italia pensa di
ancora bene. Giorni fa aveva annuncia- adottare. Bisogna vedere se questo bato il taglio del 30% dell’Irap, ieri sera in sterà a farci uscire dall’angolo.
tv ha sostenuto che invece bisogna aiuTwitter @paoloxbaroni
Così saranno “ristrutturate”
le scuole: coinvolto anche Piano
Trovati 2,5 miliardi per gli interventi sull’edilizia fino al 2016
850
Milioni
Saranno a disposizione delle
Regioni per accendere
mutui anche per la messa in
sicurezza delle scuole
L’obiettivo è di «aprire almeno 5 mila
cantieri in tutta Italia entro il 20142016». Le risorse - assicurano nel documento - «per aprire da subito una grande stagione di ammodernamento, ristrutturazione, messa in sicurezza delle
5.000
Cantieri
Nei piani del governo c’è
l’apertura di cantieri per
ristrutturare o costruire
nuovi istituti
scuole ci sono: 1,2 miliardi non utilizzati e
stanziati a vario titolo dallo Stato, 150
milioni + 300 milioni del Decreto del Fare, 850 milioni dal 2015 per mutui che accenderanno le Regioni». In totale sono
due miliardi e mezzo nei prossimi due
Il senatore a vita, Renzo Piano
anni, in realtà due miliardi se si considera che 450 milioni sono fondi previsti già
dal governo Letta.
«È urgente intervenire sull’edilizia
scolastica - spiega Davide Faraone, responsabile nazionale di Welfare e Scuola
del partito - Il tema degli istituti va tirato
fuori dal capitolo protezione civile e rimesso nel capitolo istruzione. Eliminare
la burocrazia, avviare immediatamente i
cantieri, è una priorità del Pd, una priorità del governo». Si punta a «creare da
subito una cabina di regia unica presso
la Presidenza del Consiglio, cui prendano parte Miur, Mit, Protezione Civile, e
associazioni nazionali degli enti locali».
Comuni e Province presenteranno i progetti da finanziare, studiati secondo i criteri concordati col Miur ma per gli interventi di minore entità, entro gli 80 mila
euro, si prevede una procedura più breve: la cabina di regia individuerà direttamente scuole e dirigenti scolastici destinatari delle risorse e titolari degli interventi. «Dove le scuole possono essere ristrutturate si dovrà procedere con interventi di straordinaria manutenzione, altrimenti dove il patrimonio scolastico è
irrimediabilmente compromesso, si possono prevedere permute col privato».
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
U
LEGGE ELETTORALE
LE SPINE
50%
La parità
Uno dei temi più caldi in
discussione oggi sarà la
parità di genere e
l’alternanza nelle liste
8
Candidature
Altro grande tema di
scontro è la possibilità assai discussa - di otto
candidature multiple
L’Italicum
Donne in protesta per
l’assenza della norma sulla
parità e l’alternanza di
genere nella legge
elettorale
in discussione in Parlamento
Ultima chiamata per la parità di genere
Oggi l’Italicum alla Camera. Renzi apre: “Se troviamo una soluzione che va bene a tutti io sono felice”
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
In un’Aula di Montecitorio
che si prevede in buona parte
vestita di bianco, riprenderà
stamattina alle undici la discussione sulla legge elettorale. Bianco, perché «è l’unico non colore che li contiene
tutti», come spiega la deputata forzista Laura Ravetto
che ha proposto alle colleghe
(e ai colleghi: si pensava di indossare un indumento rosso,
ma avrebbe escluso i maschi)
di seguirla: tutte in abiti
bianchi a ricordare la battaglia in corso per introdurre
nell’Italicum una norma che
garantisca la parità di genere.
Battaglia che entra nella sua
giornata decisiva: entro poche
ore si saprà chi ha vinto e chi
ha perso, dato che oggi «o al
massimo domani mattina»,
annuncia il premier Renzi, si
chiude la partita alla Camera.
E’ finora il punto più problematico della riforma: perché
sul riconoscimento di una pari
possibilità di essere elette (e
non soltanto messe in lista) s’è
formato un fronte bipartisan
di agguerrite parlamentari
che va dalla Prestigiacomo alla
Bindi passando per giovani deputate come la Moretti o la Tinagli. Hanno firmato tre
Personaggio
GUIDO RUOTOLO
ROMA
S
alvo colpi di scena imprevedibili, le primarie del centro-sinistra eleggeranno Luciano D’Alfonso candidato alla presidenza della
Regione Abruzzo, mentre Marco
Alessandrini, figlio del giudice Emilio, ucciso da Prima Linea nel ’79, sarà il candidato a sindaco di Pescara.
Sei anni dopo e senza aspettare il
processo d’Appello, l’ex sindaco di
Pescara, arrestato per mazzette e assolto in primo grado, ritenendo di essere stato a lungo in panchina, ha deciso di scendere in campo di nuovo, e
il suo partito, il Pd di Matteo Renzi,
ha approvato la sua candidatura. All’orizzonte, insomma, mentre non si è
ancora spenta la polemica sui 4 sottosegretari e viceministri Pd indagati, si prospetta un bis del caso-Barracciu, la candidata alle regionali
sarde costretta al ritiro all’ultimo
momento. In realtà, nello stesso Pd
abruzzese non tutti hanno condiviso
questa scelta. Lo stesso presidente
del Consiglio Renzi avrebbe voluto
che si candidasse alla presidenza del-
emendamenti, per ora accantonati, e un appello pubblico ai
leader: ora la parola è a loro. E
ieri sera Renzi, ospite a «Che
tempo che fa», non ha mancato
di rispondere: ricordando che
nella sua carriera politica lui la
parità di genere l’ha sempre
applicata, e il Pd continuerà a
farlo, ha ribadito però che «se
troviamo una soluzione che va
bene a tutti io sono felice», e
comunque «non credo che la
parità di genere si affermi con
un principio legislativo». Il che
significa che, come ha sempre
detto la ministra delle Riforme
Maria Elena Boschi e anche
chi nel Pd sta trattando, ossia il
portavoce della segreteria Lorenzo Guerini, modifiche si
possono fare solo con l’ok degli
altri sottoscrittori dell’accordo. Tra loro, nel Nuovo centrodestra si assicura grande di-
Anche Alfano si dice
«molto disponibile»,
ma il problema resta
convincere Forza Italia
sponibilità («siamo molto
aperti», garantisce il leader
Angelino Alfano, mentre il presidente del partito Renato
Schifani ricorda che «non è
possibile fare finta di nulla»),
ma è Forza Italia che va convinta, perché le resistenze restano forti, e le parole che si
leggevano sul Mattinale di ieri,
la nota politica redatta dallo
staff del gruppo della Camera,
erano tutt’altro che possibiliste: «Troppo comodo votare
l’Italicum in direzione Pd con
111 voti a favore e poi scarciofarlo (fare come con i carciofi,
rimangiarselo foglia dopo foglia)», sta scritto, «ieri il Senato, oggi le quote rosa, domani
le preferenze e dopodomani le
soglie. Noi non ci stiamo».
Tuttavia, ieri sera i canali di
confronto tra Pd e Fi risultava-
Nuova grana per Renzi
in Abruzzo un caso D’Alfonso
Il candidato governatore del Pd è ancora sotto processo
Il documento
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il TRIBUNALE ORDINARIO DI PESCARA
Alla Corte di Appello di
L’Aquila
ATTO DI IMPUGNAZIONE
Il Pubblico Ministero
DICHIARA di proporre
APPELLO
avverso la sentenza n. 259/2013 pronunziata dal Tribunale di Pescara in
composizione collegiale nel procedimento n. 8678/2007 RGNR l’11 febbraio
2013 e depositata in data 9 maggio 2013, ai sensi dell’art. 544 comma 3 c.p.p.
(termine per l’appello 22 giugno 2013); nella parte in cui assolve:
 Luciano D’Alfonso e Guido Dezio dal reato di cui al capo a)
Il documento con cui la Procura impugna l’assoluzione di Luciano D’Alfonso, candidato Pd alla
presidenza della Regione Abruzzo
1


la Regione la senatrice Stefania Pezzopane (ex presidente della Provincia
dell’Aquila e assessore comunale), ma
la campagna elettorale di D’Alfonso,
iniziata da un paio d’anni, ha visto
schierarsi al suo fianco il «partito
abruzzese che conta».
Sei anni dopo, dunque. Il 2008 fu un
anno terribile per le istituzioni (e il Pd)
abruzzese. Il 14 luglio toccò al governatore dell’Abruzzo, Ottaviano Del Turco
(condannato in primo grado), il 15 dicembre, al sindaco di Pescara, Luciano
D’Alfonso (assolto in primo grado).
Tutti in carcere per storie di mazzette
e tangenti. Poi venne il terremoto e i
nuovi scandali (questa volta targati
centrodestra).
C’è un passaggio del ricorso del
pm Gennaro Varone contro l’assoluzione dell’ex sindaco che fa riflettere:
«Tutto il processo gronda di richieste e dazioni di denaro, di torbidità
delle condotte amministrative e soprattutto di deliberata opacità di
quelle personali che il pm ha evidenziato non per censura morale ma
perché esse sono spiegabili soltanto
D’Alfonso
Luciano D’Alfonso, candidato alla
presidenza della Regione Abruzzo
La procura ha fatto ricorso contro
l’assoluzione in primo grado
no sempre aperti, ma ancora
nessuna decisione definitiva
era presa. «C’è ancora tutta la
notte per lavorarci», scherza
ma non troppo Ettore Rosato,
delegato d’Aula del Pd che sta
a sua volta lavorando al tentativo di una mediazione. «Spero
che queste ore portino consiglio a chi dovrà decidere come
regolarsi», auspica la presidente della Camera, Laura
Boldrini. «Giusto che le donne
abbiano adeguata rappresentanza», valuta anche il presidente del Senato, Pietro Grasso. Oggi sarà chiaro se la trattativa ha portato qualche cambiamento.
con la necessità di occultare illeciti».
Per il pm è incomprensibile che non
sia ritenuto censurabile «un sindaco
che si reca in banca a versare mazzette
di banconote per migliaia e migliaia di
euro, o che esegua acquisti in contanti
per svariate decine di migliaia di euro
senza alcun prelievo da rapporti bancari». Ma, come si sa, questo è il politico «capace di vivere a costo zero»
(dixit pm Varone), anche se per i giudici che l’hanno assolto, le migliaia di euro avute in regalo dall’imprenditore
Carlo Toto, «avrebbero spiegazioni nei
rapporti personali pregressi (datati) e
costituirebbero, conseguentemente,
mere donazioni in spirito di amicizia».
Un po’ Scajola (assolto anche lui,
per la casa al Colosseo pagata a sua insaputa e si può immaginare per spirito
di amicizia), un po’ Nicola Cosentino
(per la capacità di relazioni col territorio). D’Alfonso dovrà adesso vedersela
con il candidato dei 5 Stelle e un’opinione pubblica che mal digerisce che
un sindaco possa avere in regalo da un
imprenditore che vince un appalto comunale per i parcheggi a pagamento
(poi revocato), «voli, innumerevoli e
costosi per decine di migliaia di euro
che i Toto hanno offerto a D’Alfonso e
ai suoi famigliari. E le vacanze diverse
e costose con pagamento di viaggio,
vitto e alloggio». Da Mauritius a Londra, dalla Svizzera a Malta, a Venezia e
Santiago de Compostela.
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Primo Piano .5
.
Ha
detto
Intervista
Camere
con vista
CARLO
BERTINI
Il patto
UGO MAGRI
ROMA
«I cambiamenti sono
stati sempre condivisi
E Berlusconi ha
rispettato tutto»
«In principio era lo spagnolo...».
Perdoni, presidente Brunetta, ma la domanda in realtà
era un’altra: perché Forza
Italia si mostra così ostinatamente refrattaria sulla parità di genere?
Paragoni pesanti
«Mi lasci spiegare, e si capirà
perché torno indietro di qualche mese».
«Un accordo limpido
e nobile, più di quanto
fu il compromesso
storico»
Prego, allora.
«Berlusconi e Renzi si erano
originariamente intesi sul sistema a un turno unico che c’è
in Spagna: proporzionale,
d’accordo, ma con piccole circoscrizioni e sbarramenti variabili parecchio alti, che
avrebbero decretato la fine
dei piccoli partiti e dei loro ricatti».
Poi però ci ripensarono.
GIUSEPPE LAMI/ANSA
«Convennero che quel sistema spagnolo, a entrambi molto gradito, forse era troppo
bello, troppo maggioritario. O
magari non coincideva al cento per cento con la sentenza
della Corte costituzionale di
cui il Capo dello Stato si faceva persuasore morale».
Insomma, dallo spagnolo
siete approdati all’«Italicum»...
FRATELLI D’ITALIA
Il congresso
chiude citando
il vecchio Msi
Ieri a Fiuggi c’è stata la chiusura del primo
congresso dei Fratelli
d’Italia che, con Giorgia
Meloni e Ignazio La
Russa, hanno rivendicato per se stessi non
solo la storia di An ma
anche quella del Movimento sociale italiano e
di Giorgio Almirante.
Gianfranco Fini non è
mai stato nominato. E la
leader Meloni promette: «Vogliamo un presidenzialismo, troppi governi sono nati nel laboratorio del Quirinale».
1
«Cioè a un sistema ibrido, con
piccoli collegi di 5-6 candidati
ma con distribuzione dei seggi a livello nazionale, recupero dei resti e turno unico».
Un passo indietro?
«Dal punto di vista della chiarezza, sarebbe stato meglio lo
spagnolo, che non a caso rimane nel cuore tanto di Renzi
quanto di Berlusconi».
Ah sì? Però i due sono stati
costretti a cedere sotto la
pressione di Alfano e di altri
partiti.
«Si è scelto di procedere per
approssimazioni successive.
Giuste, legittime, opportune,
veda lei quale aggettivo scegliere. Comunque i “numeri
magici” del patto stipulato il
18 gennaio erano 5 e 35».
Cinque per cento la soglia di
sbarramento per i partiti che
accettano di coalizzarsi, 35
Intervista
JACOPO IACOBONI
Sono in tanti a sostenere che il M5S
stia virando a destra, anche verso la
Lega, dopo l’uscita di Grillo sulle macroregioni. O forse il tentativo è parlare a un elettorato settentrionale che
comprende, sì, leghisti delusi, ma anche(senonsoprattutto)ilbacinodelle
astensioni e degli indecisi. Cosa ne
pensa, Elisabetta Gualmini?
«Credo anch’io che le cose siano più
articolate; loro guardano, in maniera
molto oculata, un po’ a destra un po’ a
sinistra. Quello di Grillo è un calcolo
elettorale molto sofisticato, in vista
delle europee».
Il M5S rischia di essere l’unico a sfruttare (forse un po’ anche Berlusconi) i
sentimenti di critica all’Europa così
diffusi nelle opinioni pubbliche.
«Questo è un rischio molto grosso per
il Pd, che ha quasi il problema di dover
essere europeista in un contesto in cui
la fiducia nelle istituzioni europee - co-
Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera
Brunetta: la corda
è stata tirata troppo
“Per l’alternanza uomo-donna resta poco tempo”
quella per accedere al premio
di maggioranza.
«Esattamente. A questo punto, sempre su “moral suasion”
del Colle, la seconda soglia
venne innalzata al 37. E si introdusse il ballottaggio nel caso in cui quel 37 non venga
raggiunto. Infine, il 5 di sbarramento scese al 4,5».
E’ la storia di una lenta ma inesorabile ritirata... Sennonché
siamo partiti dalla rappresentanza di genere.
«Quasi ci siamo. L’accordo
Renzi-Berlusconi si tradusse
nel testo base approvato dalla
Commissione affari costituzionali. Prevedeva anche la riforma del bicameralismo perfetto
e quella del Titolo V per superare la legislazione concorrente tra Stato e Regioni. Ma spesso si dimentica un dettaglio importante».
Quale?
«Che parte politica fondante di
quel testo, come ripeto scritto
e vidimato dai due protagonisti, era la clausola secondo cui
qualunque modifica si sarebbe
potuta introdurre solo nel caso
in cui entrambi fossero stati
d’accordo».
L’avrete pure messo nero su
bianco, onorevole Brunetta.
Peccato che poi la legge sia
cambiata di nuovo.
«Vero, su richiesta di Renzi, nel
frattempo diventato presidente del Consiglio, e dietro pressione del Nuovo centrodestra.
E qui s’è registrato il grande
senso di responsabilità da parte del presidente Berlusconi e
di Forza Italia, che hanno dato
via libera a una oggettiva “deminutio” dell’Italicum, accettando di renderlo valido solo
per la Camera con l’obiettivo di
rasserenare gli animi».
E qui, finalmente, arriviamo
alla rappresentanza di genere.
«Non arriviamo da nessuna
parte perché, nonostante le legittime pulsioni manifestate da
molti parlamentari, né il Pd né
Renzi hanno tutt’ora presentato a Berlusconi richiesta di ulteriori modifiche».
Grillo leghista?
Gualmini: no, guarda
a destra e a sinistra
me ha mostrato Diamanti - è crollata».
Tra l’altro anche in Europa molte evidenze lasciano pensare che lo schema
destra-sinistra sia in crisi. E in Italia siamo costretti a governi di larghe (o piccole) intese.
ne analogie - esistono molte differenze,
poniamo, tra una forza come il M5S e,
per dire, il Front national in Francia, no?
«E’ così. Il Movimento cinque stelle
mixa elementi diversi».
Che impressione fa un
«Non è un’eccezione DIALOGO COL NORD «DA ANNI» Grillo che parla di main Europa. Uno dei
La Stampa
«Ora si aggiunge un calcolo croregioni?
classici, nella letteraha raccontato che il
elettorale molto sofisticato suo dialogo - anche
tura attuale, è apin vista delle europee» molto concreto, fatto
punto che ormai in
tutti i Paesi deldi capannelli alla fine
l’Unione europea,
L’ANTIEUROPEISMO dei comizi magari nel
più o meno, la frattu- con
«Il Pd rischia. Ormai lombardo-veneto
ra sinistra-destra ha
l’elettorato deluso della frattura è l’establishment la Lega non è affatto
perso di importanza.
I partiti sono costret- contro gli anti-establishment» una novità, va avanti
ti a governare insieda anni. Le torna?
me per fronteggiare le forze che possia- «Sì, io ricordavo anche qualcosa di più
mo chiamare, a seconda dei gusti, “po- recente: Grillo nelle regionali della nuopuliste”, oppure “anti-establishment”». tata in Sicilia raccontò che quando BosUna definizione forse da preferire, la se- si portava la canottiera, agli esordi, era
conda, perché in effetti - al di là di alcu- stato un eroe, disse più o meno così. Poi,
Potrebbero ancora farlo.
«Potrebbero, certo, ma i tempi
sono ormai stretti, perché domani (oggi per chi legge, ndr)
si chiude. E comunque, se noi
ritenessimo che la corda è stata troppo tirata, non se ne farebbe nulla. Anzi, Berlusconi
potrebbe rivendicare da Renzi
la stessa generosità che lui ha
dimostrato: lo dico in vista del
dibattito che ci sarà a Palazzo
Madama... Ma al momento il
dato importante è proprio
questo: il patto con Renzi è stato finora rispettato da tutti. I
cambiamenti sono stati sempre condivisi».
Dunque il premier non ha mai
stracciato i patti?
«Assolutamente no. E mi permetta di segnalare che questo
accordo con Berlusconi è una
delle cose più limpide e nobili
prodotte dalla politica italiana
negli ultimi decenni».
Beh, dimentica il compromesso storico...
«Non fu altrettanto limpido e
altrettanto nobile».
disse, aveva fatto l’errore di mischiarsi
col sistema».
Per lei il M5S è ancora molto alto, o mediamente alto?
«Io credo non siano mai scesi sotto il 20.
E più fallisce il sistema, più tengono. Da
questo punto di vista è decisivo come
andrà Renzi. Sulla legge elettorale le cose stanno andando con un mezzo disastro, a mio giudizio. E questo ovviamente tiene su il M5S, o comunque lo fa reggere su livelli notevoli».
Tutto ciò non vuol dire che nel Movimento non ci siano cose classicamente
etichettabili “di destra”, vero? Le tesi
sullo ius soli sono le più eclatanti.
«Beh, Grillo mischia sapientemente,
mette cose di destra sull’immigrazione,
poi però parla di acqua pubblica e di
banche da nazionalizzare, cose molto di
sinistra».
Grillo parla con i leghisti, il M5S esibisce
poi ostentatamente le sue radici nel
concetto - molto americano - di democrazia radical (se non nell’auto-illusione
della democrazia diretta).
«Appunto. In questo mix limitarsi a dire
che è di destra sarebbe un errore grossolano».
Forse più che leghista, nel M5S c’è una
venaanti-romana.Casaleggiononharisparmiato battute sulla Roma capitale.
«Roma per loro è la casta, il palazzo, le
lungaggini che hanno distrutto l’Italia.
Un discorso, anche questo, che sta nelle
loro origini».
Dal Pd spunta
una proposta:
un patentino
per prostitute
n patentino professionale per
esercitare il «mestiere», partita Iva per
contribuire all’erario il
dovuto, obbligo di sottoporsi a controlli psico-fisici per potersi prostituire in appartamenti, previo permesso comunale.
È una proposta di legge
foriera di polemiche, come dimostrato già all’atto della sua presentazione. Nasce da una senatrice del Pd, Maria Spilabotte, ma è firmata anche da altri senatori democratici: Valeria Fedeli,
Rosa Maria Di Giorgi, da
Monica Cirinnà, Sergio
Lo Giudice e dalla senatrice azzurra Alessandra
Mussolini. Il disegno di
legge «punta a riconoscere i diritti delle prostitute
e a limitare il fenomeno
delle tratte» ed è composto da sette articoli: uno
di questi lascia il delicato
e spinosissimo compito
di individuare i luoghi
pubblici dove consentire
l’esercizio della prostituzione agli enti locali. E si
può ben immaginare
quali fenomeni potrebbe
scaturire di proteste e resistenze, comitati o associazioni pronti a mettersi
di traverso. Ma anche
l’ultimo articolo non sarebbe meno problematico, caso mai una proposta simile fosse discussa
davvero in parlamento fino ad essere messa ai voti: quello che punta a introdurre venti ore di educazione sessuale nelle
scuole secondarie. La sua
presentatrice, la Spilabotte, cita una serie di
dati che riguardano l’Italia: 70 mila prostitute per
9 milioni di clienti, con
un’attività che porterebbe nelle casse dello Stato
una cifra stimata fra i 5 e i
10 miliardi l’anno. Per
sottrarre allo sfruttamento le persone che,
per ragioni di obiettiva
debolezza, vengono assoggettate e per sottrarre un mercato alle regole
della clandestinità ed alla
contiguità con il mondo
criminale, la proposta
opera sul versante civile
e su quello penale: il reato di prostituzione coattiva è punito con la reclusione dai 5 ai 10 anni e la
multa da 5000 a 50 mila
euro; il reato di reclutamento e induzione alla
prostituzione con una pena che va dai due ai sei
anni di reclusione e la
multa dai 3000 ai 30.000
euro anche per chi controlla locali aperti al pubblico dove si esercita la
prostituzione. Prostituzione evitata dunque in
pubblico, individuando
zone in cui consentirla. Il
nodo di come regolare la
prostituzione è oggetto
di riflessione in Europa: il
Parlamento europeo ha
approvato una relazione
che punta a punire i
clienti e non le prostitute.
U
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
U
UCRAINA
GUERRA E DIPLOMAZIA
“Non rinunceremo mai alla Crimea”
Il premier Yatseniuk: neanche un centimetro di terra a Putin. Scontri fra filorussi e manifestanti pro-Kiev
LUCIA SGUEGLIA
SEBASTOPOLI
La Crimea è sempre più stretta in una sacca, come un’isola.
E la piccola fronda anti Mosca, per contrastare lo sventolio incessante di tricolori russi, si aggrappa sempre più ai
simboli. Lenin contro Taras
Shevchenko. Ieri a Sebastopoli, la città più filorussa della
penisola, mentre in centro si
gridava «Putin! Putin!», in
estrema periferia sulla Prospettiva della Rivoluzione, tra
prati incolti e casermoni sovietici, un centinaio di persone munite di bandiere gialloblu si stringeva come un salvagente al monumento del poeta, simbolo e padre dell’identità ucraina che nell’800 denunciò l’oppressione dell’im-
VIKTOR GURNIAK/REUTERS
Una colonna di blindati con la bandiera ucraina a Pervomaysk
Il capo del governo
in settimana sarà
da Obama. Mosca:
referendum legittimo
pero russo, di cui ricorrevano
200 anni dalla nascita. È durata pochissimo. Un gruppo di
attivisti del partito Russki
Blok li ha fronteggiati gridando «Chiudete la bocca! Tornate e casa! Parlate in russo!», è
finita in rissa, un cosacco ha
anche schioccato la frusta
contro i filo Kiev. Sotto la statua Marina, russa figlia di un
comandante della flotta del
Mar Nero, ma fedele all’Ucraina, è pessimista: «Il referendum è una farsa, l’annessione
alla Russia è già avvenuta». Il
problema, ora, dice, è il dopo.
Mosca, o chi per lei, sta
stringendo la morsa militare
sulla penisola: soldati senza
insegne e movimenti di mezzi
blindati vengono avvistati in
diverse zone, e al fianco delle
milizie di autodifesa locale
vengono sequestrati basi e aeroporti. Mentre si diffondono
notizie allarmistiche su un
REUTERS
Un manifestante pro-Russia fermato a una manifestazione a Donetsk
presunto blocco dei trasporti
nella penisola, a partire dallo
stop ai treni da Kiev.
Sulla strada da Simferopoli a
Sebastopoli, a 10 km dal mare
da qualche giorno è spuntato
un posto di blocco: cosacchi e
altri uomini in mimetica, alcuni
il caso
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
armati, fermano le auto di passaggio chiedendo un fantomatico «accredito». Si preoccupano
i Tatari a Bakchisaray, poco distante: «Siamo pronti allo scenario peggiore» dice Akhtem
Chiygoz, capo della comunità
locale nel suo ufficio affacciato
Merkel, la linea del dialogo
adesso segna il passo
eri sera hanno inaugurato insieme la fiera-monstre della tecnologia a Hannover, il Cebit, con paroloni sulle sfide del millennio, ma per
Angela Merkel e David Cameron è tondo che il referendum è legittimo e
stata l’ennesima giornata frustrante che «i passi presi dalle autorità della
della crisi più novecentesca del nuo- Crimea sono basati sul diritto internavo secolo, quella ucraina. Ieri matti- zionale e mirano a proteggere i legittina, in una telefonata con Vladimir mi interessi della popolazione in
Putin, l’ennesima, la cancelliera ha Crimea». La telefonata, secondo indidefinito «illegale» il referendum in screzioni, sarebbe avvenuta a fianco di
Crimea previsto
Cameron e nel poper
domenica
L’ILLUSIONE meriggio il Cremlino
prossima e ha riDowning Street
Berlino aveva imposto ehanno
cordato al presiconfermato
alla Ue di non varare anche un dialogo tra
dente russo che il
delle sanzioni pesanti Putin e il premier
voto del 16 marzo è
«contrario alla Cobritannico.
Al di là degli impegni «per trovare
stituzione ucraina e al diritto internazionale», secondo quanto riferito una soluzione diplomatica» che secondo gli inglesi sarebbero stati espressi
dal suo portavoce, Steffen Seibert.
Merkel ha espresso anche ramma- anche da Mosca, la situazione rimane
rico per la mancanza di progressi nel tesissima. E arriva dopo una settimatentativo di costruire un gruppo di na in cui la Germania è riuscita sia a
contatto, molto caldeggiato da Berli- frenare i falchi che volevano sanzioni
no. Ma Putin le ha replicato chiaro è più dure in Europa sia ad ammansire
I
sulla statua di Pushkin. «Ci preoccupano più i “turisti di Putin”, le milizie ignote, che i militari russi. Se necessario, combatteremo. Anche con le armi.
Il referendum ormai è deciso: la
questione per noi è come reagirà la comunità internazionale.
Di qui non ce ne andremo, mai».
A preoccupare è anche la
sorte dei militari dell’esercito
ucraino, ostaggi da due settimane delle milizie filorusse, che
ieri hanno stretto l’assedio, anche psicologico, al Comando
Navale ucraino di Simferopoli
con sacchi di sabbia e passamontagna: finora i soldati di
Kiev nella regione, seguendo gli
ordini del governo di Maidan,
sono restati passivi senza reagire; Kiev non avrebbe intenzione
di inviare militari in Crimea.
Ma il nuovo governo di Simferopoli li ha già chiamati «occupanti» e ieri un suo rappresentante, Vladimir Kostantinov, ha
lanciato l’ultimatum: dopo il 16,
questi o giurano fedeltà alla
nuova amministrazione, o dovranno «tranquillamente» lasciare il territorio.
A Kiev il presidente ad interim Turchinov cita l’eroe Shevchenko, davanti a migliaia di
persone riunite davanti alla sua
statua in centro: «Battetevi e
trionferete». E il premier ad interim Yatseniuk che presto volerà negli Usa avverte: «Non cederemo nemmeno un centimetro di terra» al Cremlino. Ma a
Naufragato il piano per convincere il Cremlino a “frenare”
Khodorkovsky a Maidan: Mosca complice di violenze
Prima linea
L’ex magnate
russo è
ricomparso a
Kiev dove ha
arringato
migliaia di
manifestanti a
Maidan: «Mosca
è complice di
violenze, non ci
sono fascisti
qui», ha detto
l’arci-nemico di
Putin liberato
pochi mesi fa
dopo 10 anni di
galera
Donetsk, nell’est ex feudo di
Yanukovich, a dover «cedere» è
il pugile pro Maidan Vitali Klitsckho, candidato alle presidenziali del 25 maggio: accerchiato
da 10mila filo russi che gridano
«Donetsk città russa!», «Putin
presidente!», rinuncia al suo
comizio. A Kharkiv altri 10.000
marciano per l’unità dell’Ucraina. A Luhansk i fan di Shevchenko vengono attaccati da
Ultimatum alle truppe
ucraine a Simferopoli:
andatevene o giurate
fedeltà al nostro leader
manifestanti pro Russia che poi
occupano la sede del governo
locale innalzandovi bandiera
russa: chiedono un referendum
per unire la città alla Russia.
Putin al telefono chiarisce a
Merkel e Cameron cosa pensa
del referendum: «Le misure
adottate dalla legittima leadership della Crimea si basano sulle norme del diritto internazionale e mirano a garantire gli interessi giuridici della popolazione della penisola».
gli americani. Tuttavia, se da qui a domenica prossima e al fatidico appuntamento con il referendum non arriveranno segnali di distensione da Mosca,
per Berlino e la sua linea del dialogo a
oltranza, rischia di essere una settimana pesantissima. Ieri si sono sentiti di
nuovo al telefono anche i capi delle due
diplomazie, Frank-Walter Steinmeier
e Sergej Lavrov. Ma secondo ricostruzioni varie, i rapporti sono al minimo
storico. Il faccia a faccia dell’inizio della scorsa settimana è stato il più disastroso da quando si conoscono, oltre
dieci anni. A fronte dei tentativi di Berlino di limitare al massimo le incursioni degli americani nella delicatissima
trattativa, il tedesco sperava in un cenno da parte di Mosca in direzione di
una «de-escalation». Che non è mai arrivato, né la sera della cena a Ginevra,
né nei giorni successivi. Anzi, la tensione sta crescendo.
In sostanza, dopo aver annunciato
nei mesi scorsi al mondo un cambio di
passo nella politica internazionale, la
Germania ha trovato subito un banco
di prova terrificante: la più grave crisi
europea dalla caduta del Muro di Berlino, come l’ha definita Steinmeier. E
gli occhi di tutto il mondo sono puntati
sulla Merkel e su di lui, per sbrogliare
la matassa ucraina. I prossimi giorni,
saranno cruciali. Non solo per l’Ucraina, anche per la «nuova» Berlino.
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Primo Piano .7
.
U
IL FUTURO DELLA UE
GENERAZIONE ERASMUS
Fra il 22 e il 25 maggio si svolgeranno
le elezioni europee. Come si
avvicinano al voto i giovani? Che
aspettative ha la gente?
Abbiamo iniziato un viaggio a tappe
nelle principali capitali Ue. Da qui
racconteremo timori e speranze
dei nuovi e vecchi europei
I volti
dei giovani
su Instagram
di Francesca Paci, Instagram @frapac
1
VERSO LE EUROPEE
est
Budap
FRANCESCA PACI
INVIATA A BUDAPEST
«Bruxelles è diventato il capro espiatorio di tutti i nostri problemi, l’ho capito
un anno fa all’Opera House di Budapest
quando, in una scena del “Mefistofele” di
Boito, ho visto una bandiera europea
sventolare sulla casa del diavolo...» racconta Lili Mark, 24 anni, analista del Budapest Institute, mangiando insalata di
legumi in un caffè sul Danubio, nel cuore
di quella capitale ungherese che, secondo «Foreign Policy», a 100 anni dalla prima guerra mondiale, a 25 dalla caduta
del muro di Berlino e a 10 dall’ingresso
in Europa guida la marcia verso est dei
paesi nostalgici del passato.
Dove guarda l’Ungheria, mentre una
parte della vicina Ucraina darebbe la vita per emularne l’emancipazione dall’eredità sovietica? Di certo non alle elezioni europee del 25 maggio, un appuntamento che le persone sentono lontano
nel significato più ancora che nel tempo.
«L’Europa? Bella, elegante, buon cibo» afferma il 22enne Tamas Kass dietro al bancone del Zangio Artisan Chocolate. Il voto però non lo interessa. Nel
2004 la partecipazione degli ungheresi
fu del 38,5%, nel 2009 era scesa al 36,3%,
stavolta, prevedono all’Institute for Public Policy KKI, le aspettative sono perfino più cupe. Dopo due disastrose legislature socialiste riformiste il paese si è
affidato alla svolta promessa dei conservatori di Fidesz salvo ritrovarsi, dopo
aver sforato da subito i parametri di
Maastricht, con 500 mila emigrati, la disoccupazione al 10% (25% tra gli under
30), l’entusiasmo per la politica a picco e
il sogno europeo infranto sulla burocrazia di Bruxelles a cui i governanti attribuiscono ogni loro fallimento. Il voto nazionale del 6 aprile confermerà probabilmente Fidesz, ma sarà una vittoria di
Pirro, nel deserto ideologico dove a
trionfare sono lo scetticismo e l’ultradestra nazionalista di Jobbik, che tra i minori di 24 anni seduce un elettore su tre.
BRUXELLES È LONTANA
L’unico voto che scalda è quello
nazionale del 6 aprile dove sarà
confermato il governo Orban
«Non è l’Europa ad aver deluso ma la
democrazia, il premier Orbàn paragona
Bruxelles a Mosca, l’impressione della
gente è che votare sia inutile e allora era
meglio il comunismo» ragionano tre
amici nella Ervin Library. Zsolt Szabo,
23 anni, studia finanza, il coetaneo Rasko
Laszlo è ingegnere e il 28enne Tamas Soproni è economista. Figli del crollo dell’URSS, sono cresciuti viaggiando, guardando i film di al Pacino, leggendo
Orwell. Ma dicono di essere tra i pochi a
rendersene conto: «La libertà è data per
scontata, l’Europa non è l’orizzonte dei
valori ma del benessere economico, i giovani non parlano di politica e non si sentono parte di niente: altro che generazione europea, quelli come noi sono più simili a un liberal spagnolo o americano
che al compagno di banco cattolico».
Budapest è cosmopolita, lavanderie
pakistane e take away di falafel s’intrecciano alle botteghe di design nei vicoli
del vecchio quartiere ebraico.
«Sei anni fa il paese ha svoltato a destra, ora i ragazzi si ricredono un po’ ma
sono confusi, si definiscono anti-capitalisti eppure ne vedo tanti che progettano
start-up» racconta Attila Nemes, 41 anni, anima del Media Lab KitchenBudapest. Alle sue spalle, tra computer high
tech e radio anni ’30, Marianna, Daniel,
Judith, molti ex borsisti dell’Erasmus
Student Network, ammettono che l’Europa è la chance di fuggire. Solo il 4% degli ungheresi si vede imprenditore: gli
altri vogliono un posto, fisso, qualsiasi.
«Il nostro era noto come il “socialismo
gulash” perché se non parlavi di politica
vivevi bene, ma così abbiamo alzato pa-
Tamas Soproni, 28 anni
Ad aver deluso è la democrazia,
la libertà è data per scontata
Esteban e Judith
L’Europa siamo noi e oggi
da qui possiamo emigrare
Imre Korizs, 43 anni
LASZLO BALOGH/REUTERS
I politici cavalcano la diffidenza per la burocrazia di Bruxelles alla quale attribuiscono la responsabilità di qualsiasi problema
Tra i giovani va forte la destra
estrema e anti-semita di Jobbik
Dal “socialismo gulash”
alla delusione per l’Europa
Nell’Ungheria tentata dall’Est dove i giovani disertano la politica o votano destra
36,3%
Svezia
Finlandia
affluenza 2009
La partecipazione all’ultimo
voto europeo non è stata
alta, ma stavolta potrebbe
essere ancora più bassa
Estonia
Danimarca
Irlanda
Belgio
Lussemburgo
Francia
Portogallo
Lettonia
Lituania
Regno Olanda
Unito
Germania Polonia
R.Ceca
Slovacchia
Austria
Ungheria
Slovenia
Romania
Croazia
Bulgaria
30%
Spagna
giovani radicali
Italia
Tra chi ha meno di 24 anni
gli ultra-nazionalisti
di partito Jobbik seducono
un elettore su tre
Grecia
Cipro
Malta
POPOLAZIONE
SALARIO MEDIO
9,96 milioni
500 euro al mese
2 milioni a Budapest
PENSIONATI
3,2 milioni
DISOCCUPAZIONE
10,9% (25% under 30)
INFLAZIONE ANNUALE
1,9%
AFFITTO MEDIO A BUDAPEST
250 euro al mese
FIGLI PER OGNI MADRE
1,08
CRESCITA DEMOGRAFICA
-0.4%
PIL PRO CAPITE*
500 mila
19.497 $
gli ungheresi all’estero
per lavorare
*a parità di potere d’acquisto
- LA STAMPA
recchio il livello del cinismo» nota Imre
Korizs, docente di letteratura alla Eötvös
Loránd University, un ateneo nel nord del
paese, in quella periferia lontana dalla capitale dove Bruxelles è un totem ostile. È lì,
come nel sud rurale, che il soft power europeo ha fallito e le famiglie che guadagnano
meno di 500 euro al mese preferiscono il
miraggio del welfare a quello della libertà.
«Gli ungheresi sono depressi perché
speravano che l’Europa li arricchisse, la
destra estrema è più attiva e si avvantaggia di questa apatia» osserva la scrittrice
38enne Noemi Noémi in un ristorante vicino al museo del terrore dove si sono alternati carnefici nazisti e comunisti. Nel
romanzo «La vampira snob» (Baldini&Castoldi) ironizza sul nazionalismo
della nonna che si lava i denti in un bicchiere con la mappa della Grande Guerra
e slogan nostalgici sull’Ungheria mutilata.
Il malcontento cova tra le matricole
delle facoltà di legge e storia. «I miei studenti più politicizzati votano Jobbik, un
partito nuovo e vivace online che esprime
la rabbia popolare per rivoluzioni che qui,
come in Ucraina, hanno sostituito un'élite
corrotta con un’altra» ragiona al banco
del pub Pesti Sorcsarnok il professor Bence Fehér dell’università Károli Gáspár. I
giovani bevitori di birra sono a dir poco
adirati con Bruxelles che da maggio consentirà agli stranieri di comprare la terra
ungherese, più fertile e economica di quella austriaca. E pazienza se, sottolinea il
pubblicitario 46enne Attila Dobak, con la
retorica della terra Jobbik diffonde «il veleno antisemita». Leggenda, sminuiscono
i governativi. Storia, replicano gli anziani.
Padre Lazlo Vértesaljai, parroco del
Cuore di Gesú ed elettore di Orbàn, giura
che pur snobbando l’Europa gli ungheresi
non se ne andrebbero mai. «Nessuno pensa seriamente di voltare le spalle a Bruxelles e quanto accaduto in Ucraina servirà
forse a correggere qualche eccesso» conferma una fonte del ministero degli esteri.
Il comunismo è morto, le illusioni di
emanciparsene sono morte, ma anche la
generazione europa, se c’è, non si sente
tanto bene. Dov’è la via Pal, quella dei ragazzi del libro di Molnár che leggiamo in
Italia imparando di essere europei? Qui a
Budapest non sono in molti a saperlo.
twitter @frapac71
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
U
ASIA
Pechino
IL DISASTRO
THAILANDIA
Nessunapistaesclusa.RottaminelgolfodiThailandia
CINA
VIETNAM
Kuala
Lumpur
MALAYSIA
IND
NDONE
ND
D ESIA
ES
Il tratto
di mare
che sorvolava
il Boeing
viene
perlustrato
palmo
a palmo
dalla Marina
malese
e da una
flotta
internazionale
MALAYSIAN MARITIME AGENCY/ANSA
I detriti in mare
Ieri sera, un aereo vietnamita
ha rilevato possibili pezzi del
Boeing al largo dell’isola di Tho
Ultima posizione
conosciuta
Persi i contatti
all'1.30
Posizione
delle chiazze
di petrolio
Le ricerche
task force multinazionale ha
perlustrato oltre 20 mila chilometri quadrati, un’area grande
quanto la Sardegna.
VIETNAM
Mar
Cinese
meridionale
Isola Tho Chu
THAILANDIA
ALESSANDRO URSIC
BANGKOK
Dopo due giorni di ricerche, la
scomparsa del volo MH370
Kuala Lumpur-Pechino con
239 persone a bordo rimane
un mistero. Nonostante alcun
detriti trovati in mare potenzialmente riconducibili al Boeing 777-200 sparito dopo due
ore di volo, non ci sono elementi certi per determinare
la dinamica dell’incidente.
Ma il fatto che quattro passeggeri si siano imbarcati con
documenti falsi, e la probabile
inversione di rotta dell’aereo
giusto un attimo prima di sparire dai radar, fanno temere
per un possibile attentato terroristico: la Malaysia ha aperto un’ inchiesta in collaborazione con l’Fbi e l’ipotesi che
l’aereo si sia «disintegrato in
volo» è quella privilegiata dagli inquirenti. La compagnia
aerea ha ammesso ormai di
«temere il peggio».
CAMBOGIA
Frammenti
sospetti
- LA STAMPA
Malaysia, l’aereo
scomparso in volo
“si è disintegrato”
Mare
delle
Andamane
Chu. La Malaysia ha però negato, e dato il sopraggiungere del
buio le ricerche aeree hanno
comunque dovuto essere so-
Aeroporto di Kuala
Lumpur
L'aereo decolla alle 00.41
(ora locale)
spese. Due giorni fa, nella stessa zona erano già state individuate due scie di greggio che
correvano parallele per una
ventina di chilometri.
Telefonata misteriosa
Secondo la Beijing Television, i parenti cinesi di un disperso sostengono di aver
fatto suonare il telefonino del
loro caro per tre volte, senza
Secondo alcune
ipotesi il pilota avrebbe
fatto una virata prima
del silenzio radar
però ottenere risposta. In pena per la mancanza di informazioni, molte famiglie hanno chiesto alla compagnia aerea di provare a intercettare i
segnali dei telefonini dei dispersi prima che la batteria
si esaurisca.
MALAYSIA
SINGAPORE
INDONESIA
Cedimento o errore umano
Al momento non viene esclusa
nessuna ipotesi. Il fatto che il
Boeing 777-200 - un modello
che in 19 anni aveva avuto un
solo incidente fatale - non abbia inviato nessun segnale di
allerta o avaria a terra fa pensare a un’emergenza talmente
improvvisa da non lasciare il
tempo per nessuna comunicazione. La mancanza di resti
dell’aereo in un punto circoscritto sarebbe compatibile
con un’esplosione in volo a 10
chilometri di altitudine, dovuta a una bomba o a un cedimento strutturale. Un errore
umano in fase di crociera - statisticamente la più sicura - è
anche possibile: ebbe un suo
peso, insieme ad altri fattori,
nell’incidente del volo Rio de
Janeiro-Parigi della Air France nel 2009, mentre attraversava l’Atlantico. Per fare chiarezza su quel disastro ci vollero due anni.
Identità sospette
Oltre ai casi dell’italiano Luigi
Maraldi e dell’austriaco Christian Kozel, entrambi nella lista dei passeggeri ma solo
perché i loro passaporti erano
stati rubati in Thailandia negli ultimi due anni, ieri la Ma-
Spuntano altri due
passaporti falsi oltre a
quelli rubati all’italiano
e all’austriaco
laysia ha fatto sapere di stare
indagando su altre due persone sospette. Una di esse - secondo i media cinesi - si è registrata con il numero di passaporto di un cinese che mai
l’aveva smarrito. «Maraldi» e
«Kozel» avevano comprato il
biglietto dalla Thailandia il 6
marzo, in un acquisto combinato in un’agenzia, prenotando per proseguire fino ad Amsterdam e poi dividersi tra
Copenhagen e Francoforte.
Ma non è detto comunque
che si tratti di terrorismo;
passaporti rubati vengono
spesso utilizzati per il traffico di droga o di esseri umani.
L’Interpol - che aveva nel suo
database il record del furto
dei passaporti di Maraldi e
Kozel, come altri 40 milioni
di casi simili - ha comunque
ammesso che molti Paesi,
specie quelli meno sviluppati, non collaborano a dovere
in merito.
«Ma una bomba
a bordo
non è l’unica
spiegazione»
3
domande
a
U. Solimeno
Presidente Ibar
Umberto Solimeno, lei è presidente dell’Ibar, Italian Board Airlines Representative.
Com’è possibile che un aereo sparisca nel nulla?
«L’ipotesi dell’esplosione a
bordo mi sembra un po’ forzata. Ci sono milioni di cause che
potrebbero aver provocato
l’incidente. Più di una bomba
vedrei un errore legato a un
problema tecnico mal gestito.
La sicurezza della macchina è
altissima, ma fatalmente esistono gli errori umani».
È normale che sia scomparso
dal radar senza Mayday?
«Non è “normale”, ma può
succedere. Come nel caso dell’Air France 447 precipitato
nell’Atlantico nel 2009. I piloti
non fecero in tempo. La procedura di segnalazione non parte in automatico, deve essere
attivata dai piloti. Questo fa
pensare all’incidente e non all’attentato».
Volare è pericoloso?
L’inversione di rotta
I radar dell’aeronautica malese hanno rilevato una «possibilità reale» di cambiamento
di rotta del Boeing pochi
istanti prima di perdere i contatti con la torre di controllo,
il che fa temere un dirottamento. Il fatto amplia inoltre
la possibile zona dove ricercare i resti dell’aereo; finora la
«Il 2013 è stato l’anno con il numero più basso di incidenti. Gli
standard di sicurezza sono
sempre più alti. L’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro al
mondo, è molto più pericoloso
viaggiare in auto. Basta pensare che è più facile vincere al Superenalotto giocando tutti i
giorni che essere coinvolto in
un incidente in volo». [M. PER.]
Primo Piano .9
.
Il dramma
I genitori
di una
ragazza
di 24 anni
che
si trovava
a bordo
dell’aereo
scomparso
La
compagnia
è sotto
accusa
per aver
lasciato
i parenti
senza
notizie
per ore
158
passeggeri
Sul volo per Pechino
due terzi dei 227
passeggeri
erano cinesi
29
vittime
Quelle uccise nell’assalto
terroristico uiguro
lo scorso sabato
a Kunming
ATAR/AFP
Retroscena
ILARIA MARIA SALA
HONG KONG
L
Pechino e l’incubo degli uiguri
jihadisti addestrati da Al Qaeda
e indagini su cosa possa
essere accaduto all’aereo
di linea Kuala Lumpur-Pechino MH 370 si stanno ormai concentrando sulla
possibilità di una «disintegrazione in Jiheng, governatore dello Yunnan:
volo», spiegabile o con un grave dete- «Non vi è connessione», ha detto, fra la
rioramento del velivolo, un errore o scomparsa del MH370 e quanto avveun attacco terroristico. Sulla prima nuto sabato scorso alla stazione di
ipotesi, non scartata dagli inquirenti, Kunming, quando un gruppo di terroripesa che il Boeing 777 sia uno dei ve- sti si è scaraventato, coltelli alla mano,
livoli più sicuri al mondo, sottoposto contro le persone in coda, uccidendone
a una continua manutenzione.
29 e ferendone più di un centinaio. EpLa pista terroristica, dunque, è co- pure non solo i social network, più senme un macigno su chi cerca di trova- sibili in materia, ma anche analisti ed
re un senso all’accaduto. Non per nul- esperti non scartano la pista uigura e le
la le autorità di Kuala Lumpur hanno connessioni con quanto ha vissuto la
aperto un fasciCina solo la scorsa
colo per terroriLA MINACCIA settimana: se non
smo. E si è pure
perché l’attacDa anni il governo dice altro,
mosso l’Fbi. Nel
co alla stazione a
che dovrà affrontare Kunming ha modifigiallo sui passal’estremismo islamico cato le regole del
porti rubati utilizzati da quattro
gioco, presentando
passeggeri, è impossibile non chie- al mondo un tipo di attacco terroristico
dersi se gli impostori non avessero inedito.
motivi sinistri per trovarsi su quel
Da anni la Cina sostiene che il «terrovolo.
rismo islamico» degli uiguri del
Mentre proseguono le indagini, gli Xinjiang, è una realtà che si deve affroninquirenti non speculano troppo tare con decisione. Gli uiguri sono il
apertamente, ma secondo alcune fon- gruppo etnico maggioritario nello
te citate da «Reuters» alcuni funzio- Xinjiang, cuore dell’Asia centrale, sotto
nari di pubblica sicurezza della Ma- controllo cinese, divenuto minoritario
laysia avrebbero detto, di «non esclu- nella sua terra in meno di cinquant’andere la pista uigura». Tesi che fa rab- ni, dopo massicci trasferimenti di popobrividire Pechino. Tanto che subito si lazione.
è levata a distanza la replica di Li
Islamici con forti tradizioni sufi, tur-
Si temono legami con l’assalto a Kunming. Kuala Lumpur: indaghiamo per terrorismo
L’italiano
«Eccocomerubarono
ilmiopassaporto»
1 Aveva lasciato il passaporto co-
me garanzia per affittare uno scooter
a Phuket, la scorsa estate; al ritorno
non c’era più, rubato. Lo ha raccontato Luigi Maraldi ieri in una conferenza stampa in Thailandia, dov’è in vacanza. Il 37enne italiano risultava imbarcato sull’aereo della Malaysia, ma
è stato vittima di un furto di identità.
cofoni, di aspetto europeo (il che non cente arresto di Ilham Tohti, professopuò comunque non richiamare ai pas- re universitario moderato, che ha invasaporti rubati all’austriaco e all’italia- no cercato un dialogo che consentisse
no), gli uiguri hanno molto più in comu- la convivenza, ritrovandosi accusato di
ne con l’Asia Centrale e la Turchia che «separatismo».
non con la Cina. Ma sono controllati da
Alcuni, in questa situazione, si sono
Pechino, con pugno sempre più forte.
lasciati sedurre dal jiahadismo, giunto
Negli ultimi dieci anni la politica di nello Xinjiang dal Pakistan confinante
Pechino nei confronti tanto del Tibet (e del resto, alcuni uiguri sono stati
che dello Xinjiang è stata di cercare di trovati nei campi di addestramento afaccelerare l’integrazione, con nuovo ghani dagli Usa e portati a Guantanaincentivi per la migrazione e investi- mo). La violenza è andata aumentando
menti economici
– ma non solo da
massicci – e un
IL SALTO DI QUALITÀ parte uigura, se
progressivo smanla seSabato scorso nello Yunnan consideriamo
tellamento dei luorie di secche notizie
è stata compiuta rilasciate dalle aughi culturali e delle
un’azione senza precedenti torità cinesi nel cortradizioni. Nel
2009, poco dopo
so dell’anno che coche il governo centrale decise di abbat- municavano l’uccisione di 10, 12, 15
tere la città medievale di Kashgar (ex «terroristi».
capitale del Turkestan Orientale) per
Dopo l’attentato di Kunming la posalvaguardarne solo una piccola parte lizia cinese ha mostrato bandiere e
a fini turistici, lo choc fra gli uiguri fu magliette nere, con scritte in arabo:
profondo. Pochi mesi dopo si ebbe la non più le bandiere turchesi del Tupiù grave rivolta anti-cinese a Uru- rkestan Orientale, dunque, ma il ben
muqi che fece circa 200 vittime. Da al- più minaccioso colore con cui si firma
lora la polarizzazione aumenta, e i con- Al Qaeda. Una metamorfosi inquietrolli sul Xinjiang si sono fatti oppri- tante, un jihadismo fino a poco tempo
menti. Chi ha cercato un dialogo che fa solo temuto, ma che potrebbe essenon passasse per la forza è stato messo re una delle piste per ricostruire gli
a tacere – come è avvenuto con il re- ultimi minuti del volo MH 370.
La tragedia “cancella” le dispute
Conflitti territoriali
sospesi: 9 Paesi
«nemici» inviano
mezzi e aerei
HONG KONG
Sono circa quaranta le navi che si sono precipitate
nelle acque dove dovrebbe
essersi inabissato l’aereo
della Malaysia Airways
MH 370, partito da Kuala
Lampur ma mai arrivato a
Pechino, e trentaquattro
gli aerei che sorvolano la
zona, alla ricerca di indizi
che possano aiutare a risolvere il mistero, e far recuperare alcuni resti.
Provengono da nove Pa-
esi diversi: ieri la Thailandia ha annunciato di aver
inviato una nave, che si è così unita a quelle cinesi, vietnamite, malesi, filippine, indonesiane, da Singapore, e
dagli Usa già presenti nelle
acque fra il Vietnam e la
Malaysia al di sopra delle
quali è scomparso il Boeing
777. E anche l’Australia è
già della partita, dopo aver
inviato due aerei P-3C, partiti anch’essi domenica sera.
Almeno per il momento,
tutto ciò avviene senza alcun tipo di polemica politica sulla territorialità, anzi:
navi da guerra cinesi e americane si avvicinano le une
alle altre proprio nei pressi
delle Spratleys, per le quali
la Cina ha un lungo contenzioso con il Vietnam, e non
40
navi
Quelle inviate nel luogo
dove dovrebbe essersi
inabissato l’aereo
della Malaysia
lontano dai gruppi di isolotti che Pechino pretende siano suoi e non delle Filippine, senza che questo susciti
dichiarazioni politiche infiammatorie da nessun lato.
Una tale cooperazione internazionale davanti alla
tragedia non era cosa scon-
tata: lo si vide quest’inverno, quando le Filippine furono piegate da inondazioni
catastrofiche, e Pechino esitò a promettere anche scarsi aiuti umanitari proprio a
causa delle tensioni territoriali.
Impossibile dire se il clima amichevole resterà tale
fino alla fine, o se qualcuno
non vorrà invece riaccendere i contenziosi con commenti o azioni provocatorie.
Ma almeno per il momento,
vedere la Cina e i Paesi del
sud-est asiatico, insieme ad
Australia e Usa uniti in un
unico sforzo, fa sperare che
forse anche in questa regione sia possibile maggiore
cooperazione internazionale, e che i conflitti, anche solo verbali, possono essere
evitati.
[I. M. S.]
GU FENG CHINA/EPA
La cinese Haixun-31 partecipa alle operazioni di ricerca
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
U
AMBIENTE
LE EMERGENZE
La via della morte
nella Calabria
che sembra Gomorra
Ad Africo Nuovo 35 malati di tumore su 170 persone
Le altre
Terre
dei fuochi
GUIDO RUOTOLO
INVIATO A REGGIO CALABRIA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
l direttore generale
dell’Arpacal, l’Agenzia
regionale della protezione dell’ambiente,
Sabrina Santagàti,
lancia l’allarme: «Effettivamente i dati sui decessi per
neoplasie sono molto preoccupanti. È successo qualcosa di terribile che dobbiamo capire. Abbiamo avviato una indagine epidemiologica e una indagine
analitica». Ipotizza il comandante provinciale della
Forestale, Giorgio Borrelli:
«Africo Nuovo nasce negli
Anni 50, dopo una devastante alluvione. In via
Matteotti devono avere utilizzato una malta impastata con materiali fortemente
inquinati. Oppure hanno
interrato rifiuti tossici».
Africo Nuovo, «3.000 re-
I
ca questo non risultava».
Gomorra e non solo. Il procuratore di Reggio Calabria,
Federico Cafiero De Raho,
che quand’era a Napoli si occupava dei Casalesi, nelle
settimane scorse ha parlato
della Calabria come di una
nuova «Terra dei fuochi»:
«Grazie alle denunce di Legambiente e al lavoro svolto
in passato dagli uffici inquirenti oggi diventa una priorità indagare sui traffici illegali di rifiuti. Mi chiedo quanti
malati di tumore provocati
dal contatto con sostanze
tossiche ci sono in Calabria?
Ho deciso di costituire in
Procura un gruppo di lavoro
sullo smaltimento illegale di
rifiuti. Chi minimizza l’esistenza di questi traffici oggettivamente favorisce la
’ndrangheta».
Negli anni, ci sono stati diversi collaboratori di giustizia che hanno parlato di que-
sti traffici. Un trafficante di
droga, Francesco Fonti, si è
accusato dell’affondamento
di una trentina di navi cariche di rifiuti tossici e radioattivi agli inizi degli Anni 90.
In una informativa dei Servizi si raccontava che proprio
il boss di Africo Giuseppe
LE IPOTESI
Case costruite con malta
inquinata o rifiuti tossici
interrati sotto la strada
Morabito aveva autorizzato
un traffico di rifiuti tossici,
presumibilmente radioattivi, da interrare in cambio di
una partita di armi.
In un colloquio intercettato un boss confessava al suo
braccio destro, a proposito
del business dei rifiuti tossici: «E’ pericoloso il discorso,
questi inquinano falde acquifere. Queste cose qua non so-
no perdonabili per nessuno,
perché è una distruzione di
Paesi, di famiglie. Oggi per
gli abusi che hanno fatto dovrebbero solo mettersi una
corda al collo. A Gioia Tauro
dicono che sotto ogni albero
d’ulivo c’è un bidone». Altri
collaboratori hanno raccontato che molti bidoni di rifiuti sono stati interrati sotto i
pilastri degli impianti eolici.
Consiglio Regionale della
Calabria. Il consigliere AuI BOSS
Oltre alle dichiarazioni
dei pentiti, ci sono
intercettazioni telefoniche
relio Chizzoniti spedisce a
tutte le procure della repubblica calabresi il reso-
conto di alcune audizioni
fatte nelle commissioni di
lavoro. Compreso uno stralcio di un suo intervento: «Se
qualcuno si prendesse lo sfizio di trivellare la pista 1533 dell’aeroporto di Reggio
Calabria, forse troverebbe
qualche rifiuto della Pertusola e non soltanto perché
era di Crotone la ditta che
eseguì i lavori».
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA COMUNIONE “La Piazza” – GRANGESISES
Divisione Passeggeri LH
Programmazione Materiali, Acquisti e Controllo Pulizie LH
Si rende noto che in data 25/02/2014 è stato pubblicato
sulla G.U.U.E. il bando di Gara a Procedura Negoziata
n. D.P.L.H./P.M.A.&C.P./Gara 5334499 del 29/11/2013,
interamente gestita con sistemi telematici, per
l’espletamento del Servizio di sostituzione delle
batterie dei rotabili nonché conduzione dell’Officina
Carica Accumulatori e altre attività a basso contenuto
specialistico da supporto agli Impianti IMC Milano,
IMC Roma, IMC Carrozze Bari (IFT Bari e OMR Lecce)
e IMC di Torino della Divisione Passeggeri L/H, per un
importo complessivo presunto di € 2.401.284,00. Il
testo integrale del bando è reperibile sul sito
www.acquistionline.trenitalia.it.
Le domande di partecipazione dovranno pervenire
entro le ore 13:00 del 24/03/2014.
Giuseppe Forino
IL PROCURATORE
«Chi minimizza i traffici
illegali oggettivamente
favorisce la ’ndrangheta»
sidenti, parecchi in galera,
altri emigrati al Nord»
(dixit Pratticò) è terra di
’ndrangheta - è di qui Giuseppe Morabito detto ’u Tiradritto - che traffica in
droga mentre ieri faceva i
sequestri di persona.
Antonio Pratticò si augura ardentemente che la
causa di questa tragedia sia
una terza opzione: «Qui c’è
la fiumara “La Verde” dove
per venticinque anni 12 comuni hanno bruciato i loro
rifiuti. Spero che sia questa
la causa, perché se fossero
fusti di rifiuti tossici interrati saremmo dei cogl..».
Aggiunge l’animatore
del comitato cittadino che è
nato in questi mesi: «I cittadini malati di tumore negli ultimi dieci anni ad Africo sono stati 200. Ma tanti
altri casi si registrano nei
comuni vicini. C’è una discarica a Casignana, a tremila metri dal mare, che
da Africo dista otto chilometri, sotto sequestro da
due anni, che continua a
sversare in mare il suo
percolato. E tra qualche
anno il rischio è che si presenterà una nuova ondata
di tumori. Quando arrivavano i tir, molti autisti dicevano di essere partiti da
Napoli, da Caserta anche
se nelle carte della discari-
Analisi
Cittadini
di Africo
Nuovo
assistono
al prelievo di
campioni di
terra a caccia
di inquinanti
ESTRATTO BANDO DI GARA
ANTONINO CONDORELLI
Sotto sequestro
La discarica di Casignana dista tremila
metri dal mare che continua a inquinare
sversando il suo percolato
Oggetto: Fornitura di morsetti di perforazione di isolante.
Procedura e Criterio di Aggiudicazione:
Prezzo più basso.
Denominazione conferita all’appalto
dall’ente aggiudicatore: APR000107257.
Tipo di Appalto: Fornitura.
Luogo di consegna: Tutto il territorio
nazionale italiano.
CPV (vocabolario comune per gli appalti): 44322200
Divisione in lotti: no.
Quantitativo o entità totale: circa
1.200.000 connettori relativi a varie tipologie di cavi BT unificati Su tali quantitativi
è prevista una tolleranza del 30%.
Opzioni: Sì.- Fino ad un massimo del
50% dell’importo del contratto, tolleranza compresa, da esercitare entro il periodo di validità contrattuale.
Durata della Fornitura: 24 mesi.
Tipo di procedura: Negoziata.
Termine per il ricevimento delle
domande di partecipazione: 09.03.2014.
Testo integrale del Bando: Il testo integrale del Bando è stato pubblicato sul
supplemento alla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (GU/S) del 19.02.2014
col numero 2013/S 035-058037.
ENEL Servizi s.r.l.
Maurizio Mazzotti
ANTONINO CONDORELLI
In allarme
Calvario sulla via crucis di Africo,
dove i cittadini sono preoccupati
dall’abnorme numero di malattie tumorali
L’assemblea dei partecipanti alla comunione/multiproprietà “La Piazza” di Grangesises – Sauze di Cesana (To) è
convocata per il giorno 28 marzo 2014 ore 15 in Torino, Via Caboto n.27 per deliberare sul seguente ordine del giorno:
1) modificazioni sostanziali al vigente regolamento della comunione;
2) approvazione rendiconti consuntivo esercizio 2013 e preventivo esercizio 2014 e relativi piani di riparto;
3) delega a Diessegrange srl per l’amministrazione ex art. 1106, secondo comma, c.c.;
4) conferimento di mandato con rappresentanza a DIESSEGRANGE srl per azione giudiziaria di rimozione
dell’amministratore p.t. del condominio;
5) varie ed eventuali.
Informazioni e documentazione sul sito www.grangesises.it dal 20 marzo p.v.; deliberazioni conseguenti pubblicate
sul medesimo sito a far tempo dal 2 aprile p.v.
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA COMUNIONE “Abeti - Betulle” – GRANGESISES
L’assemblea dei partecipanti alla comunione/multiproprietà “Abeti - Betulle” di Grangesises – Sauze di Cesana (To)
è convocata per il giorno 28 marzo 2014 ore 15 in Torino, Via Caboto n.27
per deliberare sul seguente ordine del giorno:
1) modificazioni sostanziali al vigente regolamento della comunione;
2) approvazione rendiconti consuntivo esercizio 2013 e preventivo esercizio 2014 e relativi piani di riparto;
3) delega a Diessegrange srl per l’amministrazione ex art. 1106, secondo comma, c.c.;
4) varie ed eventuali.
Informazioni e documentazione sul sito www.granegsises.it dal 20 marzo p.v.; deliberazioni conseguenti pubblicate
sul medesimo sito a far tempo dal 2 aprile p.v.
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA COMUNIONE “BOX” – GRANGESISES
L’assemblea dei partecipanti alla comunione/multiproprietà “Box” di Grangesises – Sauze di Cesana (To) è
convocata per il giorno 28 marzo 2014 ore 15 in Torino, Via Caboto n.27
Per deliberare sul seguente ordine del giorno:
1) modificazioni sostanziali al vigente regolamento della comunione;
2) approvazione rendiconti consuntivo esercizio 2013 e preventivo esercizio 2014 e relativi piani di riparto;
3) delega a Diessegrange srl per l’amministrazione ex art. 1106, secondo comma, c.c.
4) varie ed eventuali.
Informazioni e documentazione sul sito www.grangesise.it dal 20 marzo p.v.; deliberazioni conseguenti pubblicate
sul medesimo sito a far tempo dal 2 aprile p.v.
Questi
AVVISO
Si avvisa che l’Istituto Nazionale
di Ricerca Metrologica (INRIM)
intende procedere alla nomina
del Direttore generale dell’Ente
mediante selezione pubblica.
L’avviso integrale è disponibile sul
sito: www.inrim.it.
I curricula vitae et studiorum
dovranno essere presentati entro e
non oltre il 14 aprile 2014.
e molti altri avvisi
li puoi trovare
anche su internet
Consulta i siti
www.legaleentieaste.it
www.lastampa.it
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Sibari
Firmo
S.S. 106
Mar
Tirreno
Primo Piano .11
Mar
Ionio
A-3
Paola
.
Cosenza
Crotone
Catanzaro
Vibo
Valentia
CALABRIA
Battagliero
Reggio
Calabria
Siderno
via Giacomo Matteotti
via St
azion
e
Africo
Nuovo
a
Leo
an
Rom
S
a
i
a
v
vi
Antonio Pratticò, uno dei residenti
di Africo che si batte da anni perché
sia fatta chiarezza sull’origine
delle malattie tumorali
via Gramsci
via Nazionale
inciale
via Prov
AFRICO NUOVO
3.000
S.P.
166
abitanti
La strada
200
malati di tumore
negli ultimi
10 anni
ANTONINO CONDORELLI
Crotone, e i rifiuti tossici
delle lavorazioni della «Pertusola», la fabbrica chiusa
nel ’99 che produceva semilavorati e leghe di zinco e acido
solforico. Il chimico Vincenzo Voce, animatore di iniziative di denuncia contro l’inquinamento a Crotone sintetizza: «Un milione e centomila tonnellate di rifiuti pericolosi e non pericolosi dovreb-
bero essere bonificati nell’area industriale. E invece
saranno messi in sicurezza.
Tra questi rifiuti vi sono circa 5.000 tonnellate di cadmio, arsenico e piombo.
Quanto basta per far ammalare di tumore tutta la popolazione d’Europa. La differenza tra noi e la Terra dei
fuochi è che qui sappiamo dove si trovano questi rifiuti».
Ma molti veleni industriali di Crotone, secondo
le testimonianze dei vecchi
di Gimigliano, un paesino
abbarbicato sulla montagne in provincia di Catanzaro, potrebbero essere finiti dove c’erano le cave sigillate dal cemento. E qualcuno ipotizza che esista uno
studio di un medico condotto sulla crescita esponen-
Centimetri
LA STAMPA
ziale dei tumori in zona.
Cumuli di rifiuti per le
IL SOSPETTO
I veleni potrebbero
essere finiti persino sotto
la pista dell’aeroporto
strade calabresi. Anche la
spazzatura non trova pace,
in Calabria. L’industria del-
Via Matteotti nella cittadina di Africo
Nuovo: case costruite negli Anni 50,
dopo una devastante alluvione.
Ora ospitano cinquantadue famiglie
l’emergenza fa «mangiare»
’ndrangheta e politica. Le
discariche, la movimentazione dei rifiuti, gli impianti. Ogni giorno vengono
prodotte 2.400 tonnellate
di tal quale.
Quello delle discariche è
un affare che fa gola agli interessi criminali. Secondo
attuali ipotesi investigative,
si contano già tre omicidi
per la realizzazione della discarica Battaglina - quaranta ettari di terra tra San
Floro e Borgia, provincia di
Catanzaro - una delle più
grandi d’Europa. Tre omicidi, consumati tra Giriflaco e
Caraffa di Catanzaro, per
accaparrarsi una fetta della
torta della realizzazione e
gestione della discarica.
(1. Continua)
12 .Estero
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
DENUNCIA AL «TIMES»
La storia
240
FILIPPO FIORINI
BUENOS AIRES
e l’ho detto mille
volte, per
trovare
un galeone, dovete cercare le ancore e
i cannoni». L’operazione «Madonna Nera» era cominciata
poco prima dell’alba e le quattro barche scandagliavano il
fondo meticolose, a poche
centinaia di metri dalla spiaggia della Mulatta, sulla costa
uruguaiana. Gli uomini dell’equipaggio stavano in silenzio, attenti ai monitor di controllo e a ogni scarica elettrostatica che rompesse il fru-
anni
Quelli passati dal
naufragio del battello
trovato da Ruben
«V
TRA ARGENTINA E URUGUAY
Ci sono duemila vascelli
incagliati. Tre giorni fa
ritrovata una nave del 1765
scio di fondo delle apparecchiature. Sonar, magnetometro protonico: nessun segnale.
Poi all’improvviso una spia comincia a lampeggiare: «Succede qualcosa?». Si, uno dei
sommozzatori sta tornando in
superficie. «Quando il ragazzo
è arrivato a bordo non riusciva a parlare. Aveva in mano
una palla di cannone del Nostra Signora di Loreto».
Ruben Collado ha una sessantina d’anni, un’adorazione
per Jacques Cousteau e l’insolito passatempo di cacciare
tesori sommersi. È nato in
Argentina, ma ha passato
gran parte della vita navigando il Rio de la Plata, quella zona d’acqua che separa Buenos Aires da Montevideo e
che unisce la foce del Paranà
all’Oceano Atlantico, senza
LONDRA
3,6
miliardi
Il valore delle monete
d’oro ancora su un
vascello del 1708
MIGUEL ROJO /AFP
Il cercatore di tesori sommersi Ruben Collado sulla sua barca da ricerca
Ruben, a caccia di tesori
nell’Inferno dei naviganti
Galeoni, monete d’oro e bottini sommersi nel Rio de la Plata
essere né fiume, né mare, ma
concentrando in sé una dose
tale di scogli e tempeste, che
un tempo lo chiamavano l’Inferno dei Naviganti. «Ci sono
almeno 2 mila navi incagliate
nei suoi fondali - dice Collado 15 delle quali contengono sicuramente tesori. Il Nostra Signora di Loreto (vascello spagnolo, affondato nel 1792) è stata una delle mie più grandi scoperte, anche se non supererà
mai il Nossa Senhora da Luz».
Quando nel 1752 questo bat-
tello portoghese salpò alla volta
dell’Europa, era carico di monete d’oro e così era ancora
quando lo trovò Ruben 240 anni
dopo: «Il suo valore è inestimabile. È stato l’unico bottino in
oro recuperato in Sudamerica
in due secoli». Il problema di un
tasso di successo così basso non
è la scarsa offerta di relitti, ma i
grandi costi delle operazioni.
Tuttavia, questo è un sogno che
tocca la fantasia di molti e diversi Paesi dell’America Latina
(dove si trova la maggior parte
L’11 MARZO DI 10 ANNI FA MORIRONO 191 PERSONE
La tesi
La teoria
della vendetta
di al Qaeda
è stata
sostenuta
ieri su El Pais
dall’esperto
di terrorismo Fernando Reinares
Furono una vendetta di al Qaeda gli attentati che l’11 marzo 2004, esattamente 10 anni
fa, provocarono a Madrid la
morte di 191 persone e oltre
2mila feriti e che, a sorpresa,
tre giorni dopo fecero vincere
le elezioni ai socialisti.
Ne è convinto uno dei massimi esperti spagnoli di terrorismo, che lo ha scritto su
El Pais di ieri. Secondo Fernando Reinares dell’ Università Rey Juan Carlos, le bombe dell’11-M - come la data
viene ricordata in Spagna contro quattro treni regionali pieni di pendolari che si recavano al lavoro, non hanno
nulla a vedere con la guerra
in Iraq scoppiata l’anno precedente, come è stato invece
spesso ipotizzato.
Secondo il quotidiano madrileno gli attacchi furono
ideati a Karachi, in Pakistan,
già nel 2001 per vendicarsi dello smantellamento di una cellula che al Qaeda aveva creato
in Spagna sette anni prima: il
gruppo Abu Dahdah, dal nome
del suo leader dal 1995.
I treni pendolari coinvolti
negli attentati furono quattro
in tutto, a bordo dei quali scoppiarono dieci zaini pieni di
esplosivo, seminando morte.
Le bombe esplosero all’ora di
punta, poco dopo le sette e
mezza di mattina, in tre diverse stazioni - quella centralissima ed affollatissima di Atiocha, El Pozo del Tio Raimundo,
Santa Eugenia -, e sui binari
che da sud portano ad Atiocha.
L’allora premier che i sondaggi davano in testa, il conservatore José Maria Aznar,
accusò i separatisti baschi dell’Eta, mentre i socialisti di José
Luis Zapatero puntavano il dito contro al Qaeda.
[E.ST.]
dei tesori), stanno attivando
normative speciali.
Dal 2009, l’Argentina ha iniziato un programma di ricerca
che si occupa di pattugliare le
coste patagoniche. Giovedì, una
delle squadre ha trovato il Purisima Concepcion, naufragato
nel 1765: c’era rimasto solo parte dello scafo, perché l’equipaggio lo smontò per costruire
un’imbarcazione e tornare a casa. D’altra parte, la Colombia
sta discutendo una legge per tutelare il patrimonio sommerso.
Nelle sue acque si nascondono
almeno 2.300 galeoni, tra cui il
San José, affondato nel 1708
con 11 milioni di monete d’oro,
equivalenti a 3,6 miliardi di euro. Ruben ogni tanto ci pensa,
ma prima vuole trovare il Lord
Clive, un tre ponti inglese da 60
cannoni, affondato dagli spagnoli nel 1763. «Sta a 350 metri
dalla riva e a soli sei metri di
profondità, ma il nemico lo coprì di rocce perché nessuno potesse ripescare il tesoro. L’operazione si chiamerà Camelot».
Proteste
Dopo una lunga lotta contro il male
ci ha lasciato
Lire turche
false usate
in uno dei
cortei
contro
il governo
del premier
islamico
moderato
Erdogan
“Gli attentati di Madrid
una vendetta qaedista”
MADRID
Due principesse
saudite:
“Noi recluse
nella villa reale”
TURCHIA, ACCUSE DI TANGENTI PER UN EX MINISTRO
Scandalo intercettazioni
Nuovo colpo a Erdogan
ANKARA
Il governo del premier turco
Recep Tayyip Erdogan,
coinvolto in uno scandalo
politico e finanziario, ha accusato ieri un altro colpo
con la diffusione di una nuova intercettazione illegale in
cui un ex ministro è accusato di chiedere tangenti a un
uomo d’affari.
Nell’intercettazione diffusa su Internet, Reza Zarrab, un imprenditore iraniano-azero spiega a un uomo
di sua fiducia, Happani Abdullah, che l’ex ministro dell’Economia Zafer Caglayan
si sarebbe lamentato di non
aver ricevuto 10 milioni promessi per alcune disposizioni date. Zarrab, nella registrazione, si dice «molto
sorpreso» che l’ex ministro
non avesse ricevuto la somma, comunque uscita dalle
casse della sua compagnia,
ipotizzando un errore.
Caglayan ed altri tre ministri sono stati costretti a lasciare il governo dopo un’inchiesta lanciata il 17 dicembre che chiamava in causa i
loro figli e diverse decine di
personalità vicine al governo.
Anche Erdogan è stato implicato nello scandalo da una serie di intercettazioni illegali,
di cui il premier contesta l’autenticità, nelle quali ordina al
figlio Bilal di far sparire forti
somme di denaro.
Pochi giorni fa aveva subito un nuovo smacco il primo
ministro Erdogan: il Tribunale Penale numero 20 di
Istanbul aveva ordinato la
scarcerazione immediata del
generale a riposo Ilker Basbug, ex capo dello stato
maggiore interforze, condannato all’ergastolo nell’agosto
2013 per terrorismo.
Carla Bolla
in Bonansea
Lo annunciano la mamma Lucia, il
marito Claudio il iglio Luca, il fratello
Emilio con Chiara e Federico, la sorella
Paola, la suocera Silvia, cognato, cognata, igliocci e parenti tutti. Il Funerale avrà luogo nella chiesa parrocchiale S. Maria di Bricherasio martedì
11 marzo 2014 alle ore 15,30 partendo dall’abitazione dell’estinta, strada
Camborgetti Ballada 37 - Bricherasio
alle ore 15,15. La Veglia Funebre sarà
recitata lunedì 10 marzo alle ore 20,30
nella suddetta chiesa. Un particolare
grazie per le amorevoli cure e le attenzioni prestate al medico curante dott.
Godino, al direttore dott. Fenu al dott.
Valabrega ed ai medici e personale
dell’IRCC di Candiolo al dott. Mathieu,
a Bruna e a tutte le infermiere del Servizio ADI di Torre Pellice.
– Bricherasio, 9 marzo 2014
L’Associazione Culturale Piemonte
Futuro partecipa al dolore del suo
Presidente Claudio Bonansea e del iglio Luca per la perdita della moglie e
mamma signora CARLA.
– Bricherasio, 9 marzo 2014
Si uniscono al dolore: Andrea Cristina,
Claudio Tiziana, Beppe Laura.
Vito Bonsignore e famiglia partecipano con affetto al dolore di Claudio e
Luca per la scomparsa della signora
CARLA.
– Bruxelles, 9 marzo 2014
Circondato dall’affetto dei suoi cari
è mancato
Piero Mora
di anni 73
Ne danno il triste annuncio: la moglie,
il iglio, la sorella, i cognati, i nipoti ed
i parenti tutti. I Funerali si svolgeranno
a Brovello martedì 11 marzo alle ore
14,30 partendo dalla chiesa parrocchiale.
– Brovello, 9 marzo 2014
Elena e Mario Missiroli ricordano
«Prigioniere» nella loro sfarzosa villa reale da 13 anni. È
quello che sostengono due
principesse saudite, figlie di
re Abdullah, che per denunciare la loro condizione e chiedere aiuto hanno contattato
con e-mail e telefonate il Sunday Times. Le principesse
Sahar, di 42 anni, e Jawaher di
38, spiegano di vivere una
condizione di vera e propria
prigionia, completamente isolate nella loro villa di Jeddah,
tagliate fuori dal mondo.
«Passiamo i nostri giorni tentando di rimanere a galla. Facciamo lavori in casa, ci prendiamo cura dei nostri animali
domestici, cuciniamo, leggiamo», scrivono le due donne in
una mail, mentre Sahar spiega inoltre che il re, che ha almeno 38 figli da diverse mogli,
ha dato mandato a tre dei loro
fratellastri di controllarle.
Il domenicale britannico
riferisce anche come la madre delle due donne, Alanoud
Alfayez, che ha divorziato dal
sovrano saudita e vive a Londra, si è rivolta all’Onu per
far presente la condizione
delle figlie, parlando anche
della sofferenza di Hala e
Maha, altre due sorelle di 39
e 41 anni, che vivono a loro
volta isolate in altre due ville,
sottolineando che Hala soffre
anche di anoressia e problemi psicologici e che è riuscita
a contattare la madre dopo
[E.ST.]
due anni di silenzio.
Cristianamente è mancato
Franco Pogliano
Lo annunciano i igli Gino con Adele,
Paola, Carla con Giuseppe. I nipoti
Umberto, Jacopo, Francesca e Maria
Chiara, e l’affezionata Bonaria. Ciao
papà. Il Santo Rosario verrà recitato
lunedì 11 marzo alle ore 18,45 presso la parrocchia Crocetta della Beata
Vergine delle Grazie a Torino. Funerali
martedì 12 ore 10 presso parrocchia
Crocetta.
– Moncalieri, 9 marzo 2014
O.F. Astra - tel. 011.280901
Paolo, Liana, Mario, Silvio e Giorgio
con le rispettive famiglie annunciano che il primo dei fratelli è morto in
pace. Un pensiero e ringraziamento va
a Carla, amorevole sostegno degli ultimi anni del suo PAPA’.
Cognati e cugini partecipano al dolore
per la scomparsa del caro FRANCO.
E’ mancata
Paolina Gonella
ved. Heffler
anni 101
Lo annuncia la iglia Valeria con il marito Antonio Odasso. Funerali martedì
11 marzo alle ore 10 nella parrocchia
S. Caterina.
– Garessio, 9 marzo 2014
Cristianamente è mancato
Luigi Ghione
cavaliere della Consolata
Ne danno il triste annuncio la moglie
Italia, il iglio Maurizio con Ilaria e parenti tutti. S. Rosario lunedì 10 ore 18
e Funerali martedì 11 ore 10 parrocchia Gran Madre di Dio.
– Torino, 9 marzo 2014
Genta dal 1848 - Torino
Amalia, Pierluigi e famiglia sono vicini
a Italia e Maurizio nel loro immenso
dolore.
Bruno e Ugo Tozzini e rispettive famiglie ricordano con affetto il caro cognato GINO.
Anna Toso
Mariangela Masud con Fulvia e Fabio
vicini ad Italia e Maurizio con affetto.
e sono vicini al caro amico Guido Ciaccio.
– Torino, 10 marzo 2014
Vi siamo vicini in questo doloroso momento. Paolo, Franco, Mariapia.
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
.
Estero .13
NEI NEGOZIATI DECISIVA LA MEDIAZIONE DEL QATAR
ATTENTATO A HILLA
Accordo con Assad
Al Qaeda libera
le suore di Maalula
Iraq, attacco
kamikaze
al check point
Almeno 37 morti
Le tredici religiose rilasciate dopo tre mesi
in cambio della scarcerazione di 138 donne
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
Tredici suore in cambio di 138
detenute nelle carceri siriane:
il patto fra Al Qaeda e Bashar
Assad risolve un sequestro
durato tre mesi e che ha destato scalpore e al tempo stesso evidenzia nuovi equilibri di
forze in Siria.
Le religiose cristiane rapite in dicembre dal piccolo
centro di Maalula, a nord di
Damasco, tornano in libertà
grazie ad una trattativa segreta fra il regime di Damasco e i jihadisti di Al-Nusra
che ha visto protagonisti anche l’intelligence di Libano e
Qatar. Ad annunciare l’accordo è il generale Abbas
Ibrahim, capo delle forze di sicurezza di Beirut, perché le
donne sono state consegnate
dai jihadisti alle forze libanesi,
portate nel piccolo centro di
Arsal nella Valle della Bekaa,
controllata da Hezbollah, e da
lì fatte tornare in Siria attraverso il posto di confine di
Masnaa. Il fatto che sia la tv
«Al-Manar» degli Hezbollah
ad anticipare le notizie, poi
YOUSSEF BADAWI/EPA
Una suora con un gruppo di fedeli a Maalula
Assad». L’intesa è stata raggiunta mettendo sul piatto la liberazione di donne detenute
dai governativi siriani: sarebbero almeno 138, secondo altre
fonti 153, e a decidere di scarcerarle è stato «Bashar Assad in
persona» assicurano da Damasco. Ma anche Al-Nusra incassa qualcosa perché l’impatto
del rilascio delle detenute è destinato a rafforzare la sua popo-
Damasco assicura che
la decisione di liberare
le detenute è stata presa
dal «raiss in persona»
rimbalzate su altri media libanesi, conferma che la liberazione è un successo di immagine
del regime di Assad.
La Siria cercava da tempo un
risultato sul fronte umanitario
e lo coglie ora grazie alla liberazione delle 13 suore - assieme alle tre cameriere anch’esse sequestrate - ottenuta mediando
con Al-Nusra, emanazione diretta di Al Qaeda, attraverso il
canale del Qatar ovvero l’Emi-
rato del Golfo più vicino alla galassia dei ribelli islamici. Per
Assad il successo è duplice: può
vantare con la comunità internazionale il fatto di essere riuscito a liberare di ostaggi civili e
al contempo dimostra di aver
trovato un canale di comunicazione con gli agguerriti avversari jihadisti. Come riassume
un plenipotenziario arabo chiedendo l’anonimato «la soluzione di questa vicenda rafforza
IL PRESIDENTE ROHANI: «SBAGLIATO CHIUDERE I GIORNALI CRITICI»
Iran, sui social network le collette
per salvare i condannati a morte
Gli studenti cercano
soldi per risarcire
le famiglie
delle vittime
DAL CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
Nell’Iran di Hassan Rohani
raccogliere denaro sul Web
può servire a salvare la vita
ad un condannato a morte.
Nella nazione che ha eletto Rohani presidente le esecuzioni continuano ad essere numerose - fra 500 e 625
nel 2013, il secondo dato più
alto in assoluto dopo la Cina
- ma gli oppositori per la prima volta si organizzano,
sfruttando la legge islamica
che prevede la scarcerazione del condannato se la famiglia della vittima riceve un
adeguato risarcimento per
la perdita subita.
Questo hanno fatto un
gruppo di studenti riuniti nella «Società popolare» intitolata all’«Imam Alì», debuttando con una raccolta che ha
fruttato quasi 50mila dollari
per ottenere la liberazione di
Safar Anghouti, 24 anni, responsabile di omicidio. La sovrapposizione fra la mobilitazione via Internet e le donazioni dei singoli cittadini ha
dato vita ad una tipologia
nuova di «crowdfinding», il
cui successo lascia ora inten-
BAGHDAD
Rohani e la Ashton hanno parlato ieri dell’intesa sul nucleare
dere che qualcosa si sta muovendo nella società iraniana
contro l’applicazione massiccia della pena di morte.
Un ulteriore elemento di
novità da Teheran arriva con
il pronunciamento proprio
di Rohani contro la recente
chiusura di due giornali riformatori: «Aseman» e
«Bahar». Le autorità giudiziarie della Repubblica Islamica avevano disposto la fine della pubblicazione a causa di alcuni articoli giudicati
«in contrasto con i principi
islamici» ma Rohani, con un
discorso trasmesso in diret-
ta da radio e tv, ha parlato di
«decisioni errate». «Chiudere un giornale deve essere
l’ultima decisione possibile,
non la prima» ha detto Rohani, chiedendosi «perché alcuni mezzi di informazione
sono del tutto liberi mentre
altri non possono esserlo».
E in particolare Rohani
ha lamentato il fatto che «ad
essere del tutto liberi sono
coloro che mi criticano
mentre a trovare ostacoli è
chi mi sostiene». Ovvero, i
giornali riformatori sono
stati puniti da chi si oppone
al presidente.
[M. MO.]
larità nelle regioni contese con i
rivali dello «Stato Islamico della Siria e dell’Iraq» (Isis) che rifiutano di sottomettersi ad Al
Qaeda. Assieme alla liberazione, viene alla luce la dinamica
degli spostamenti che hanno
accompagnato l’ultima fase
della trattativa: le suore si trovavano nel monastero grecoortodosso di Mar Thecla a
Maalula e da lì sono state trasferite a Yabroud, 20 km a nord,
nel bel mezzo di un’operazione
militare dei governativi. La
consegna è avvenuta in Libano,
Paese alleato di Assad, dopo un
percorso in una zona ad alto rischio sotto la protezione degli
007 del Qatar. La reazione del
vescovo greco-ortodosso Luka
al-Khury è stata di rendere
omaggio ai «progressi dei militari siriani a Yabroud che hanno facilitato la soluzione della
vicenda» e la tv di Stato a Damasco ha esaltato il ruolo della
Siria come protettrice dei cristiani accompagnando le notizie sul rilascio con immagini di
chiese, della Vergine e di murales su Gesù, per sottolineare il
ruolo della nazione come «culla
delle religioni monoteistiche».
Sin dall’inizio della guerra
civile, oltre tre anni fa, la minoranza cristiana ha evitato di
schierarsi apertamente nel
conflitto ma la schiacciante
presenza di musulmani sunniti
nelle fila dell’opposizione ha
portato molti cristiani a vedere
nel raiss il loro unico protettore, proprio come avvenuto per
le altre minoranze, dagli assiri
agli sciiti.
Almeno 37 persone, tra cui
cinque bambini, sono morte
e altre 166 sono rimaste ferite nell’attentato suicida a un
posto di blocco a Hilla, a Sud
di Baghdad, l’ultimo di una
serie di attacchi che hanno
colpito il Paese, a due mesi
dalle legislative. Secondo
fonti della sicurezza e mediche, un kamikaze a bordo
di un minibus carico di
esplosivo si è fatto saltare
in aria in mezzo a una fila di
auto a un checkpoint alle
porte della città.
L’attentato di Hilla arriva il giorno dopo le dichiarazioni del primo ministro
iracheno, Nuri al-Maliki,
che ha accusato Arabia
Saudita e Qatar di sostenere gruppi di miliziani, cosa
che «equivale a dichiarare
guerra al Paese».
Il premier, che è sciita,
ha detto che le accuse secondo le quali in Iraq il suo
governo discrimina la minoranza sunnita sono alimentate «da persone settarie legate a organizzazioni
straniere, con l’incitamento e l’appoggio dell’Arabia
Saudita e del Qatar».
Il primo ministro iracheno ha aggiunto che Riad e
Doha forniscono sostegno
politico, finanziario e mediatico agli insorti, ed ha accusato i due Paesi di «acquistare armi per le organizzazioni
terroristiche.
14 .Cronache
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
L’INCIDENTE IN VALLE D’AOSTA, SULLE PISTE DI GRESSONEY-SAINT-JEAN
Un sedicenne
la travolge sugli sci
Muore a tre anni
Il procuratore di Aosta: scendeva a forte velocità
Illesi altre due bambini coinvolti nell’impatto
NICOLA BUSCA
STEFANO SERGI
GRESSONEY-SAINT-JEAN
L’ha presa in pieno, dietro a
un dosso, trasformando una
domenica di festa sulla neve
in una giornata di lutto.
Una bambina di 3 anni,
Matilde De Laurentis, di Milano, è morta dopo essere
stata travolta da un sedicenne torinese sulle piste da sci
del Weissmatten, a Gressoney-Saint-Jean, in Valle
d’Aosta. La bambina stava
sciando con altri otto bambini e un maestro di sci della
Scuola del Weissmatten –
Bruno Thedy, ex atleta delle
Fiamme Gialle e tra i più
esperti della località – durante una delle lezioni collettive di Carnevale organizzate dalla scuola sulle piste dedicate al campione gressonaro Leonardo David. I bimbi stavano scendendo sulla
pista blu, una stretta stradina che porta verso la partenza degli impianti.
L’incidente è avvenuto a
metà tracciato, poco dopo la
stazione intermedia della
seggiovia, e assieme alla
bambina sono rimasti coinvolti nell’incidente altre due
coetanei, rimasti illesi nel
violento impatto.
A travolgere il gruppo è
stato un ragazzo di 16 anni
di Chieri (Torino), la cui famiglia frequenta Gressoney
da quarant’anni e ha una seconda casa proprio in fondo
alla pista teatro della tragedia. «L’incidente – ha spiegato Arnoldo Welf, direttore piste della Monterosa
Ski – è avvenuto intorno alle 12, dietro a un dosso segnalato che invita gli sciato-
9
il gruppo
La piccola travolta e uccisa
stava sciando con altri
otto bambini e
un maestro di sci
ri a rallentare. La bambina è
stata colpita al fianco e dopo
l’impatto, in un primo momento, era cosciente. Solo in
seguito è svenuta».
Il ragazzo di Chieri non era
da solo durante la discesa:
stava sciando con un amico,
che però è riuscito a evitare il
gruppo di bambini. Lui no, dopo il salto l’urto è stato violentissimo ed è avvenuto mentre
i baby sciatori erano proprio
dietro il dosso, con il maestro
Lo scontro è avvenuto
dietro a un dosso
Il ragazzo: «Li ho visti
all’improvviso»
di sci in testa a dare indicazioni. «Li ho visti all’improvviso,
non sono riuscito a evitarli»
ha raccontato il giovane ai carabinieri. La piccola di Milano
era nella parte finale del gruppetto, quando è stata presa in
pieno dal diciassettenne che,
secondo quanto ha riferito il
procuratore capo di Aosta
Marilinda Mineccia, «scendeva a forte velocità».
«Non ho visto il momento
dell’impatto, ero voltato» ha
detto il maestro Bruno Thedy, rimasto sotto choc. A pre-
stare le prime cure alla bimba
sono stati, oltre allo stesso
maestro, i «pisteur secouristes» di Weissmatten e due
medici, un rianimatore e un
ortopedico che sciavano nella zona e hanno tentato subito di rianimarla.
Gli altri due bambini colpiti
dallo sciatore, pur spaventati,
non hanno riportato lesioni,
così come è rimasto illeso il ragazzo di Chieri, che si è subito
fermato dopo l’incidente. «Ma
era visibilmente choccato, ha
iniziato a tremare come una
foglia» hanno raccontato i
soccorritori.
Successivamente, sul luogo dell’incidente sono intervenuti con l’elicottero da Aosta il Soccorso alpino e l’équipe medica. Dopo il trasferimento di urgenza all’ospedale
Parini di Aosta (la bambina è
arrivata al Pronto soccorso
alle 13), i sanitari hanno continuato a lungo a rianimare la
piccola ma non c’è stato nulla
da fare. La bambina è morta
alle 15,40 per i traumi riportati nell’incidente.
Le prime indagini sull’incidente costato la vita alla piccola sono state svolte dai carabinieri e dagli agenti del
Corpo Forestale di Gaby e dopo una prima ricostruzione di
quanto avvenuto, sempre secondo il procuratore di Aosta
«non risultano responsabilità
a carico del gestore delle piste, perchè il dosso era correttamente segnalato».
Il fascicolo dell’inchiesta è
stato poi affidato al pubblico
ministero Pasquale Longarini. Gli inquirenti hanno anche
realizzato una videoricostruzione dell’incidente, che finirà
agli atti.
RIVELAZIONE DELL’ARCIVESCOVO DI NEW YORK DOLAN
“Il Papa vuole studiare
le unioni omosessuali”
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO
«Francesco vuole studiare le
unioni gay per capire come
mai alcuni Stati hanno scelto
di legalizzare le unioni civili
delle coppie omosessuali», sostiene in tv il cardinale Timothy Dolan relativamente
alle presunte nuove aperture
del Pontefice sulle coppie di
fatto. Bergoglio, comunque,
«non ha espresso alcun tipo di
approvazione nei confronti di
queste unioni».
Il Papa «non è arrivato e ha
detto che è a favore», bensì ha
affermato che «la Chiesa deve
cercare le ragioni che hanno
indotto a legalizzare le unioni
gay, piuttosto che condannarle prontamente». Insomma il
Pontefice «pone domande sul
perché ciò abbia fatto presa
su alcune persone». Infatti «il
Francesco in bus con i cardinali
matrimonio tra un uomo e una
donna non è qualcosa che riguarda soltanto la religione e i
sacramenti, ma è anche un elemento della costruzione della
società e della cultura, appartiene alla cultura». Aggiunge
Dolan: «Se annacquiamo il significato sacro del matrimonio,
non soffre solo la Chiesa ma anche la cultura e la società». Negli Usa gli interventi di Francesco sulle unioni omosex sono
seguiti con particolare interesse sin da quando lo scorso luglio
ha dichiarato che «se qualcuno
è gay e cerca Dio in buona fede,
chi sono io per giudicare?».
A settembre la storica rivista della comunità gay «The
Advocate» ha dedicato la copertina al Pontefice, scrivendo
che «la persona più influente
del 2013 nella vita del popolo
Lbgt» (lesbiche, gay, bisessuali
e transgender) «non arriva dal
nostro conflitto legale in corso
per il riconoscimento dei diritti
degli omosessuali», bensì dal
«nostro conflitto spirituale».
L’intervista alla Nbc News nella
quale Dolan attribuisce a Ber-
La pista del Weissmatten, a Gressoney-Saint-Jean
«Ci diano
il potere
di fermarli»
5
conoscibili subito. In quel modo chi ci vede capisce subito
che siamo noi, e magari si regola di conseguenza e quando
interveniamo ci prende in considerazione”.
Al momento qual è il vostro
ruolo sulle piste della Valle
d’Aosta?
domande
a
Guido Regruto
Pres. soccorritori
CRISTIAN PELLISSIER
AOSTA
Guido Regruto è il presidente dei pisteur secouriste valdostani, che offrono il primo
intervento e il primo soccorso in caso di incidenti sulle
piste da sci. Da anni chiede
con forza più poteri per la
sua categoria.
Qual è la situazione?
«Non abbiamo nessun potere. Noi siamo presenti in tutti
i comprensori, mentre carabinieri e polizia solo in quelli
grandi: sarebbe utile utilizzarci al meglio, prevenire
piuttosto che curare. Se io vedo uno sciatore che fa un’imprudenza o che fa altre cose
che non vanno io lo posso an-
golio l’intenzione di studiare le
unioni gay ha suscitato clamore, anche perché alcuni mesi fa
lo stesso cardinale aveva esortato a non aspettarsi da Francesco «grandi cambiamenti nella
dottrina della Chiesa su questioni delicate come l’aborto o
le nozze gay». Ieri Francesco,
con 82 prelati di Curia, ha raggiunto Ariccia in pullman per
una settimana di esercizi spirituali. All’Angelus ha ammonito
a «disfarsi di idoli, vanità,scorciatoie di potere: con Satana
non si può dialogare perché è
molto astuto».
Vedere il Papa spostarsi in
bus invece che in auto lussuose
contribuisce all’immagine di un
papato sobrio e senza orpelli.
Ad Ariccia, poi, ogni ospite si
pagherà la camera. «Trovarsi
insieme sul pullman significa
vivere meglio lo spirito di famiglia- spiega il vescovo Mario Toso, segretario del dicastero Giustizia e Pace- Ognuno di noi pagherà personalmente la stanza:
è logico che chi ci stipendia non
debba erogare un’ulteriore cifra». Avverte Bergoglio: «La
Quaresima è rinunciare a Satana e alle sue seduzioni». Anche
in un ritiro «fuori porta».
che fermare ma il risultato e
che questo, il più delle volte, mi
manda a quel paese. Non ho autorità».
Cosa vi servirebbe per avere
autorità?
«Il potere d’intervenire. Poter
fare multe e sanzioni o poter di
sequestrare il biglietto dello
sciatore indisciplinato. Così,
forse, eviteremmo dei danni.
Ma basterebbe anche meno,
dovremmo essere più riconoscibili».
Quindi la divisa unica per tutti
i pisteur, una sua lotta ormai
da anni. Quali potrebbero essere i vantaggi?
“E’ da sempre un mio cavallo
di battaglia: la divisa unica per
tutti. Non per una vuota ragione estetica, ma per essere ri-
«Noi interveniamo subito
quando c’è un incidente, uno
scontro, una caduta o quello
che è. Offriamo il primo soccorso, in attesa dell’arrivo dei medici. In tutto in questa stagione
sono poco più di 100 i pisteur
che lavorano in Valle. Ma anche
per quel che riguarda il soccorso di potrebbe fare di più».
La vostra legge è del 1992, sono passati 22 anni, è tempo di
rimetterci mano?
«E’ cambiato tutto e una riflessione serve, se la Regione o gli
impianti non vogliono venirci
incontro, almeno si affronti la
questione. Penso anche ai corsi
di formazione e all’aggiornamento per il primo soccorso.
Secondo me dovremmo farlo
tutti gli anni, soprattutto i colleghi che lavorano nelle stazioni più piccole: vedono meno incidenti e per forza di cose sono
meno allenati. Ma siamo in un
periodo di crisi, non so cosa si
possa fare».
ALESSANDRIA, A POCHI METRI DALLE CASE
Ultraleggero precipita: muore una donna
1 Poteva fare una strage l’ultraleggero precipitato ieri pomeriggio
fra le case del rione Orti di Alessandria, vicinissimo a una palazzina e
all’aeroclub Bovone. Nell’incidente è morta la passeggera del velivolo, Roxana Popovici 32 anni di Gabiano; il pilota, Gravit Baquiri, 33
anni, cuoco di origine albanese che abita a Casale Monferrato è gravemente ferito. Il piccolo aereo era decollato da Casale e il pilota probabilmente voleva raggiungere lo scalo alessandrino: avrebbe iniziato la
manovra di atterraggio quando si è accorto che non c’era spazio sufficiente in pista. Si è rialzato mandando «in stallo» l’aereo, manovra che
gli ha fatto perdere il controllo. Il velivolo ha sfiorato alcuni alberi ed è
precipitato piantandosi con il muso sul marciapiede delle palazzine.
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Cronache .15
.
LE BAMBINE AVEVANO TREDICI, OTTO E TRE ANNI. A FINE FEBBRAIO LA COPPIA SI ERA SEPARATA DOPO 15 ANNI DI MATRIMONIO
Uccide le tre figlie: “Le salvo dalla miseria”
Lecco, la donna ha tentato il suicidio. C’è l’ipotesi della vendetta contro il marito che l’aveva lasciata
PAOLO COLONNELLO
LECCO
«Le ho uccise perché volevo
salvarle da un futuro di prostituzione e miseria». Dal
letto dell’ospedale di Lecco,
reparto rianimazione, Edlia
Dobrushi, albanese, 38 anni,
alta, bionda, occhi azzurri,
nasconde la sua bellezza slava dietro una maschera di disperazione e da sfogo ai suoi
incubi mentre si contorce
nel letto e rivive a distanza di
poche ore il massacro delle
sue bambine.
I carabinieri, ancora sconvolti dalla scena di sangue
che hanno appena visto nella
sua abitazione, verbalizzano
una confessione che è apparsa scontata fin da quando
l’hanno trovata sul pianerottolo di casa in stato confusionale e ossessionata dall’improbabile futuro di prostituzione delle bambine. Era an-
Aveva un’altra
ossessione: per loro
temeva un futuro
da prostitute
cora buio quando Edlia, un
matrimonio spezzato da pochi mesi, ha afferrato un coltellaccio da cucina e ha iniziato sistematicamente a uccidere le sue figlie: prima Sidni, di 3 anni, che dormiva
nel lettone vicino a lei, poi
Kesi, di 10 anni e infine Simona, di 13, colpite nel loro letto
a castello in un’altra stanza.
Simona, capelli neri lunghi e
un viso dolce da bambina, ha
provato a resisterle, a combattere contro la furia omicida della madre.
Le sue grida hanno svegliato i vicini verso le 2 e mezzo di notte. «Ma non ci abbiamo fatto caso, perché le liti in
quella casa erano frequenti»,
dice un signore dall’altra par-
Analisi
STEFANO RIZZATO
MILANO
il tipo di episodi che
mai si vorrebbe sentire o raccontare. E invece è successo due volte in
pochi giorni e nel giro di pochi chilometri. Ieri, l’orrore
ha visitato Lecco e si è portato via tre bambine, per mano
della loro madre.
Il 12 febbraio era accaduto
a Giussano (Monza), a trenta
È
IL LATO OSCURO
«Chi compie questi atti
lo fa quasi sempre
senza consapevolezza»
chilometri di distanza. Un padre aveva spezzato le vite di
una bambina di otto anni e
quella di un maschietto di due.
In entrambi i casi, s’è aggiunto il tentato suicidio dell’assassino. In questi casi, e per
molti simili, s’è cercato di
spiegare, s’è parlato di separazioni dolorose e di povertà,
di disagio e depressione. Tentativi di dare un nome all’indicibile, una risposta allo sgomento.
«Ma bisogna essere cauti
e capire che in questi scenari
L’incubo
FACEBOOK/ANSA
Da sinistra, Simona (13 anni), Sidni (3 anni) e Kesi (10 anni)
te della rete di questa palazzina color salmone di via Bergamo, periferia di Lecco. Il silenzio è tornato a regnare nella
notte placida del lago mentre
la donna prendeva in braccio le
sue creature e le ricomponeva
sul letto nuziale.
Alle 6 e mezza del mattino,
qualcuno l’ha vista sporca di
sangue, ferita, in tranche sul
pianerottolo. E, finalmente, ha
dato l’allarme. Non c’è nessun
«assassino attivamente ricercato da assicurare alla giustizia», come improvvidamente
dichiara a cadaveri ancora caldi il ministro degli Interni Angelino Alfano. Perché Bashkim
Dobrushi, l’uomo che i carabinieri cercano fino a pomeriggio inoltrato con una pena nel
cuore che esprime per tutti il
comandante Rocco Italiano
(«Mai visto una scena del genere, è stata un’esperienza terribile»), è un padre ignaro di
quanto è accaduto e che viaggia in traghetto verso l’Albania.
Mentre la madre che ha ucciso
i suoi figli, adesso giace in un
letto d’ospedale con l’addome
squarciato e il collo ferito dalle
stesse coltellate che ha cercato
di infliggersi per morire e punire quel padre che, forse, l’aveva
lasciata per un’altra donna.
Bashkim Dobrushi, metalmeccanico in un’azienda di
Olginate, era partito sabato
mattina in auto per arrivare a
Bari e da qui imbarcarsi su un
traghetto diretto a Durazzo.
Un viaggio che sarebbe termi-
nato a Kukes, paesino al confine con Kosovo, dove Bashkim
voleva trascorrere due settimane di ferie e raccontare all’anziana madre perché, dopo
quindici anni di matrimonio e
tre figlie, aveva firmato a fine
febbraio in tribunale l’atto di
separazione. Decisione presa
dopo mesi di litigi e incomprensioni che già a settembre
scorso avevano allontanato
l’uomo dalla famiglia e fatto
piangere in classe tante volte
Simona, la figlia maggiore.
«Non voleva parlare di quello
che succedeva in casa - racconta un suo compagno alle medie
della scuola di Maggianico - ma
noi sapevamo che i suoi si stavano separando e che forse sue
padre aveva un’altra donna».
Edlia Dobrushi, albanese, 38 anni,
con la piccola Sidni in braccio
La donna, disoccupata, stava
progettando di trasferirsi a Torino
da alcuni parenti
Simona, più matura delle
sue sorelle, pativa particolarmente questa separazione anche perché la mamma, spaventata da questo abbandono, disoccupata, stava progettando
di trasferirsi a Torino da alcuni
parenti. Alla Caritas raccontano che la donna ogni tanto si
presentava per ritirare dei
pacchi di sussistenza ma loro
sospettavano lo facesse più per
paura che per necessità, terrorizzata dalla prospettiva di
chissà quale futuro. Lui, che
per rimanere vicino alle figlie
si era trasferito dal fratello a
non più di 200 metri da casa,
con uno stipendio di 2.300 euro
al mese provvedeva a pagare
l’affitto e le altre spese. Andava
a prendere le bambine a scuola
I precedenti
R
1
AOSTA
24 GIUGNO 2002
Una 31enne annega in un
laghetto i figli di 4 anni e
di 21 giorni. La perizia:
«Era totalmente incapace
di intendere e volere»
R
2
FOGGIA
7 LUGLIO 2004
Una mamma soffoca
con del nastro adesivo
la figlia di 5 anni e il
bimbo di 2 e poi si uccide
con lo stesso metodo
R
MONZA
12 FEBBRAIO 2014
3
Un padre, che si stava
separando dalla moglie,
ammazza la figlia
di otto anni
e il bambino di due
“Non parliamo di depressione
ma di relazioni affettive caotiche”
Gli psichiatri: importante capire il rapporto tra marito e moglie
operano tanti fattori diversi».
Lo spiega Filippo Bogetto, docente di psichiatria all’Università di Torino. «Omicidio e suicidio - continua - sono i due atti più totali e angosciosi. Spiegarli dicendo di chi li compie
“era depresso” è quasi un insulto a chi soffre di questo male. Certo, c’è un profondo cammino di dolore, una visione cupa e angosciosa del proprio
passato, presente e futuro».
Quando i delitti si consumano in famiglia e le vittime sono i
figli, l’aspetto delle relazioni
non può che essere messo in
primo piano tra tutte le possibili cause della ferocia. «L’omicidio-suicidio è a sé stante e impone di guardare alle spinte
passionali», dice Maurizio
Pompili, professore di psichiatria all’Università La Sapienza
di Roma. «Quando si arriva ad
uccidere i figli, a privarsi del bene più caro che si ha, significa
che ci sono motivi più forti di
tutto, che vanno ricercati nella
sfera affettiva. Per questo nel
caso di Lecco sarà decisivo ricostruire la relazione con il padre delle bambine».
Guai anche in questo caso,
però, generalizzare o voler trovare una sola spiegazione. «È
chiaro – aggiunge Pompili – che
chi arriva ad atti del genere lo fa
in uno stato psicotico grave, di
dissociazione dalla realtà e dal
senso comune, quasi sempre
senza consapevolezza di quello
che sta compiendo. Insomma,
c’è una componente psichiatrica vera e propria di cui tenere
conto e può far riferimento a disturbi diversi. È su questa che
agisce il substrato di sofferenza
e, turni permettendo, le accompagnava a giocare. Una
brava persona secondo i vicini
che lo conoscevano da anni,
perché Bashkim e Edlia, dopo
aver dato alla luce Simona in
Albania si erano trasferiti in
Italia con la prima ondata
d’immigrazione negli Anni 90
ed erano andati a vivere subito
a Lecco, dove avevano trovato
lavoro e si erano integrati.
Nessun lusso, ma una vita
dignitosa. Spazzata dagli incubi e dalle incomprensioni.
Edlia è accusata di triplice
omicidio volontario. Le perizie
forse certificheranno l’incapacità d’intendere e volere al momento del fatto. Ma non ha alcuna importanza: a volte la pena peggiore è sopravvivere.
a livello sociale, di relazioni e di
integrazione».
A rendere impossibile ogni
statistica o analisi scientifica,
c’è che per fortuna gli infanticidi commessi in famiglia sono
rari. Così, a 12 anni da Cogne e
dall’uccisione di Samuele Lorenzi – era il 30 gennaio 2002 e
nel maggio 2008 la Corte di
Cassazione ha confermato la
colpevolezza di Annamaria
Franzoni, la madre – gli episodi
di questo genere restano inspiegabili. «Trovare un filo conduttore per numeri così bassi è
impossibile», conferma Massimo Picozzi, criminologo e psichiatra. «Ci sono comunque
una serie di tipologie di figliciNIENTE SPERANZA
«Alla base c’è una visione
angosciosa del proprio
passato, presente e futuro»
dio che si possono prendere in
considerazione. C’è quello altruistico, che parte dalla convinzione della rovina imminente e inevitabile per tutta la famiglia. Ma ci sono anche casi dove
non c’è una motivazione razionale: i figlicidi legati a una psicosi acuta, come la schizofrenia. E ci sono i delitti motivati
da vendetta nei confronti del
compagno o della compagna: il
bambino viene ucciso come rivalsa a un torto subito e, di nuovo, lo sfondo sono relazioni affettive caotiche».
16 .Società
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Un libro? No, nemmeno in regalo
Il fenomeno del bookcrossing è un successo in tutto il mondo, ma il nostro Paese fa eccezione
che non tengono il nostro Paese
nella dovuta considerazione, o
semplice ignoranza del meccanismo del sito, mentre gli italiani non fanno altro che scambiare libri da mattino a sera in modo libero e autonomo. E, quindi,
non resta che mettersi a cercare. Dalle informazioni in rete
emergono una decina di luoghi
dove fare bookcrossing a Roma.
Ne ho visitati 14, solo in 3 sono
pienamente operativi, con scaffali pieni, dove arrivano persone che prendono e lasciano:
l’Enoteca Trucchi, l’Università
Roma Tre di largo San Leonardo e il Vivi Bene. Un quarto locale, il Caffè Donizetti, ha i libri
in un angolo dimenticato. «Non
so quanto effettivamente funzioni», dice la titolare. Gli altri
sono una lunga serie di luoghi
chiusi per la crisi o che hanno
cambiato gestione senza che
il caso
FLAVIA AMABILE
ROMA
iumi di poesia sul
bookcrossing e la
bellezza di lasciar
andare i libri in giro per il mondo,
articoli di giornale, post, interventi colti, dotti e alti. La
verità è che in Italia i libri
non interessano a nessuno,
nemmeno in regalo. È l’amara conclusione a cui si arriva
quando si prova ad entrare
in questo mondo in modo
meno romantico e si lascia
davvero un libro in strada o
nei punti organizzati.
F
IL PRIMO PASSO
A ROMA
Ci si deve iscrivere
al sito ufficiale
operativo dal 2001
Su 14 indirizzi in città
soltanto tre sono
davvero operativi
Nulla. Non accade assolutamente nulla, persino in una
città non proprio periferica
quale è Roma. Non accade
nulla se si lascia un libro nel
primo posto che capita, e questo tutto sommato è comprensibile. Ma non accade nulla
anche se si prova a seguire
tutte le leggi del vero bookcrossing, quello codificato
secondo un regolamento riconosciuto nel mondo intero. E
questo è più drammatico.
Il primo passo è iscriversi
al sito ufficiale, www.bookcrossing.com, operativo dal
2001 in 132 Paesi diversi. Al libro viene assegnato un codice
che andrà scritto sulla quarta
di copertina o su una pagina
interna in modo da contrassegnarlo in modo unico e incon-
nessuno abbia pensato di mantenere un punto bookcrossing
che, evidentemente, non era
considerato interessante. E
un’altrettanto lunga serie di
scaffali vuoti o mandati in soffitta. Lo racconta con sconforto
Fabrizio Genghini dell’enoteca
”L’Acino che Vola”: «Ci abbiamo
provato ma mai nessuno ha
portato un libro. Funziona solo
il calcio». Dev’essere quello che
pensa anche lo studente nella
biblioteca dell’Università di Roma Tre a via Ostiense quando
gli indico lo scaffale desolatamente vuoto davanti a lui e gli
chiedo se, per caso, di tanto in
tanto lo usi: «Certo, mi serve
per appoggiare il cellulare!».
16
1
per cento
per cento
per cento
È il grado di diffusione negli
Stati Uniti del bookcrossing:
si tratta del record
mondiale
Con questa percentuale la
Germania s’inserisce in
seconda posizione. Terzo in
classifica è il Regno Unito
Fanalino di coda è la Spagna
che, secondo il sito
www.bookcrossing.com, si
colloca al 10o posto
fondibile. Si registra sul sito di
aver lasciato il libro in un certo
luogo e poi si aspetta che qualcuno lo trovi e venga a raccontarlo. Dopo averlo letto, in teoria, il libro andrebbe lasciato di
nuovo andare, scrivendolo sul
sito così che si possa seguire il
Intervista
132
29
viaggio del titolo nel mondo intero. Tutto questo accade ma
non in Italia. Sul sito sono indicati in tempo reale tutti i libri
rilasciati e trovati. Ieri pomeriggio c’era un romanzo di Agatha Christie trovato in Germania, e altri libri meno noti rila-
sciati e trovati tra Francia, Stati Uniti e, ancora, Germania. Si
può provare a collegarsi in diversi giorni, e negli orari più
strambi, non capiterà mai un titolo dall’Italia. Nelle classifiche
sulla partecipazione dei lettori
a questo grande gioco mondia-
i Paesi
Tante sono
le nazioni in cui
è operativo
il sito ufficiale
www.book
crossing.com
le, si trovano Usa, Germania e
Regno Unito ai primi tre posti.
E, poi: Paesi Bassi, Finlandia,
Canada, Australia, Francia,
Portogallo, Spagna. L’Italia?
Non pervenuta.
Potrebbe essere il solito
complotto dei Paesi stranieri
“Burocrazia, caste e camorra:
perché Pompei si sgretola”
L’ex sottosegretario alla Cultura: così i francesi fuggirono
MATTIA FELTRI
ROMA
Su «La Stampa»
S
enatore Riccardo Villari, lei era sottosegretario alla Cultura quando
Epadesa offrì 200 milioni di euro
per Pompei: che successe?
LA STAMPA
DOMENICA 9 MARZO 2014
Primo Piano
.
U
BENI CULTURALI
LE OCCASIONI MANCATE
66
ettari
La superficie dell’a
archeologica
di Pompei: due terzi
stati scavati
«In realtà arrivai a questione già cominciata. Se ne parlava molto ma
non c’erano documenti ufficiali. Allora convocai tutti gli interessati per
fare il punto della situazione. Venne-
105
milioni
I finanziamenti
del Grande Proget
Pompei grazie
all’Unione europe
Al bivio
SALVATORE LAPORTA/CONTROLUCE/AFP
Turisti nella zona
archeologica di Pompe
La mancanza di indica
adeguate provoca
molti disagi
Nel 2011 i francesi erano pronti a investirli per salvare il sito archeologico. Ma chiedevano contr
anti camorra sugli appalti. L’Italia non fornì garanzie. Ora si pensa a una fondazione internazion
La storia
«A ogni incidente
la procura veniva
sempre avvisata per ultima»
MATTIA FELTRI
ROMA
ecunia non olet»,
disse l’imperatore Vespasiano al
figlio Tito, che gli
rimproverava
l’intenzione di tassare l’urina raccolta dalle latrine. La pipì puzza, disse
Tito. Il denaro no, fu la risposta, e ci
sono voluti poco meno di duemila anni perché una massima tanto apprez-
«P
Nitti, direttrice italo-francese del Musée Maillol a Parigi, Rue de Grenelle,
specializzato in cultura italiana, sta allestendo una mostra su Pompei. È lì
che le viene in mente di chiamare una
cara amica, Joëlle Ceccaldi-Raynauld,
presidente del consiglio di amministrazione di Epadesa e parlamentare.
Le avanza una proposta: avvalersi della legge francese sulla defiscalizzazione (pro mecenatismo) e contribuire alla cura del più grande sito archeologico del mondo.
Si tratta - detta in maniera grossolana chiara - di girare parte dell’imponibile dall’erario a Pompei. Joëlle chiede qualche giorno. E settantadue ore
dopo dice sì, sono tutti entusiasti. In
particolare lo è Philippe Chaix, diret-
d’s, direttore generale del ministero, e
illustra il progetto: venti milioni di euro all’anno, a crescere, per dieci anni.
Nemmeno il Superenalotto.
«Conosco Pompei, ci ho lavorato
quattro anni. Quattro anni piuttosto
complicati. Ero autrice e relatrice del
progetto, anche per via della lingua»,
racconta oggi Patrizia Nitti. Dice che
da subito ci furono «difficoltà di comprensione. Non riuscivo a rendere la
portata di Epadesa. Sentivo della diffiIL FUNZIONARIO UNESCO
«Volevano nei cantieri
un presidio di polizia:
l’idea pesò negativamente»
Monti, al Mibac è andato Lorenzo Ornaghi. Ma a Parigi, da Roma, non arriva nessuno.
L’altro atto ufficiale è di quattro mesi più tardi. Joëlle Ceccaldi-Raynauld
scrive una lettera a Ornaghi e gli chiede una moratoria. «Mi sembra che nel
nostro paese, il periodo attuale non è il
migliore per intraprendere degli interventi di sponsorizzazione», scrive fra
l’altro. Sta per compiersi la sfida dell’Eliseo fra Nicholas Sarkozy e François Hollande. Dovesse vincere Hollande,
come accadrà, Epadesa che è statale
sarà sottoposta a spoil system e, in
scadenza di mandato, non ci si espone
per duecento milioni di euro. Tutto
qui? No, c’è ancora qualcosa. Nel giugno del 2012, intervistato dal Mattino,
stione, dicono, è chiusa. Ad aiutar
un funzionario dell’Unesco cha
l’anonimato: «Il consorzio, pe
della camorra, chiedeva di condivider
le gare di appalto, di vietare
palti e un presidio di polizia sui
ri. Non so quanto pesarono le
ste, ma pesarono senz’altro». Og
lari aggiunge: «Credo fossero
tutto terrorizzati dalla buro
dalle guerre infinite dentro il
ro». Fatto sta che i duecento
non sono più arrivati.
Fine? Forse no. Philippe Chaix
più all’Epadesa. Non è stato possibile
contattarlo perché in questi giorni
India. «Non so se la cosa c’entri»,
Patrizia Nitti. C’entri con che?
pe mi ha detto che, arrivato alla
Ieri su «La Stampa» Mattia
Feltri ha raccontato lo scandalo dei
200 milioni che avrebbero potuto
salvare Pompei e che sono svaniti.
1
ro i francesi di Epadesa con l’Unesco,
la sovrintendenza di Pompei, il sindaco, la camera di commercio di Napoli, l’Unione industriali...».
Che resistenze?
così, la scena del delitto».
Dice che i crolli erano colposi?
«Non ne ho gli elementi, ma il sospetto
viene, no? Penso lo avesse anche il procuratore Marmo: certe volte le ditte
arrivavano prima dei magistrati».
Attornoagliscavic’èlacamorraequesto fece scappare i francesi.
«Di certo i francesi furono terrorizzati
dalla nostra paralizzante burocrazia e
dalle guerre di casta dentro al ministero. Quanto alla camorra voglio dire
che gli scavi sono in una zona ad alta
densità malavitosa e non penso che,
arrivata a Pompei, la malavita si fermi
sui marciapiedi. Lì le famiglie camorriste ci sono e sono attive».
Infatti i francesi volevano coordinare
le gare d’appalto, impedire i subappalti e presidi della polizia sui cantieri.
«E li capisco. Il problema è che gli interventi su Pompei sono disciplinati dal
I CROLLI
«Non ho le prove, ma sospetto
che siano colposi: le ditte
arrivavano prima dei magistrati»
Consiglio superiore dei beni culturali,
allora presieduto da Andrea Carandini,
mentre il segretario generale Cecchi rivendicava alle sovrintendenze...».
Si fermi, senatore. Davanti a un garbuglio così fuggirebbe chiunque.
Viene già il mal ti testa.
«Devo fare un premessa: a Pompei
manca tutto tranne il denaro, ma
non è mai speso bene né chiaramente. Del consorzio Epadesa attraevano non soltanto i 200 milioni, che è
una gran cifra, ma le competenze
sul sito de La Stampa
Così sono sfumati 200 milioni per Pompe
LA MALAVITA
«Un momento: c’erano la presidenza
della Campania, i dirigenti del ministero, una quantità di persone. Volevo capirne di più, e capii solamente
che c’erano resistenze incredibili».
Guarda il video
Riccardo
Villari
Era
sottosegretario
alla Cultura
quando i
francesi
di Epadesa
offrirono
200 milioni
delle loro aziende. Ma non c’era la volontà di farli entrare».
Perché?
«Perché Epadesa, mettendo a disposizione tutto quel denaro, voleva capire che succedeva dentro e fuori dagli
scavi. Soprattutto fuori».
La malavita.
«Racconto un episodio. Una mattina
vengo informato casualmente che c’è
stato un piccolo crollo. Siccome ero a
Napoli vado a Pompei e lì assisto a una
scena incredibile: il procuratore di
Torre Annunziata, Diego Marmo, stavo rimproverando con un certa veemenza il direttore degli scavi perché
regolarmente, a ogni crollo, la procura
veniva avvisata per ultima, anche all’indomani. Eppure dentro agli scavi
c’è un presidio dei carabinieri».
E perché succedeva?
«Perché si doveva modificare, diciamo
«Chiaramente! Non è soltanto la camorra come tutti la intendiamo, ma
anche la camorra di un sistema vischioso, chiuso, corrotto, in cui girano
molti denari, posizioni di potere, un sistema che si nutre di Pompei e tenuto
insieme dalla tacita intesa per cui dentro non ci deve entrare nessuno».
Una follia.
«Esatto, e tutto, ripeto, parte da un ministero castale come quello della Cultura».
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
.
Società .17
“Noi, start-up d’Italia a Wall Street”
A New York il successo dell’evento di “ItaliaCamp”: protagonista un gruppo di giovani imprenditori
Le storie
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
ascia che
la tua idea
prenda il
volo». E’
questo il
senso della missione realizzata dall’associazione ItaliaCamp a Manhattan. Un’iniziativa per sostenere l’innovazione e la creatività: al
New York Stock Exchange
sono arrivate 14 start-up italiane per un incontro con la
comunità degli investitori
americani. Obiettivo: colmare il gap tra inventiva, realizzazione e business.
L’iniziativa ha visto la
partecipazione di società ed
istituzioni e di oltre 70 università italiane e straniere.
In scena il made in Italy dei
giovani, che ha conquistato
l’interesse di Wall Street, all’esordio nella piazza finanziaria più importante del
mondo. I progetti d’impresa, ad alto potenziale di sviluppo - legati principalmente ai settori telecomunicazioni, Internet, «life science» e «green» - si sono così
presentati agli investitori e
ai «venture capitalist» internazionali per attrarre finanziamenti e coinvolgere
partner commerciali.
La parte principale si è
svolta nella «dining room» di
Wall Street attraverso una
sessione plenaria che ha dato la possibilità ad ogni
start-up di valorizzarsi con
una breve presentazione, alternandosi agli interventi di
autorevoli commentatori su
innovazione, finanza e internazionalizzazione.
«Il mercato italiano continua a rappresentare per gli
investitori americani un riferimento primario in Europa,
principalmente su tutte le
opportunità che si definiscono di “made and brain in
Italy”», ha spiegato James
Pallotta, presidente e managing director del Raptor
Group. Come altri investitori
a stelle e strisce ha sottolineato l’interesse crescente per
nuove occasioni di business.
Tra i settori più promettenti,
i social media, l’«entertainment» e il turismo. È su questi che - tutti concordano l’Italia ha ancora ampi margini di crescita, come dimostrano le tre storie che raccontiamo in questa pagina.
«L
ITALIA CAMP
Un momento dell’evento organizzato dall’associazione ItaliaCamp a New York
Anna-Victoria Anderson
Giulia Gazzelloni
Giacomo Putignano
Da Instagram
all’e-book
per salutisti
Il servizio
espresso
per baby sitter
L’app che fa
risparmiare
sulle telefonate
nna-Victoria Anderson, ventenne californiana,
è studentessa del master Mba alla Luisss a Roma e imprenditrice di social network. Durante
gli studi in Cina ha sentito la necessità di iniziare a
mangiare sano e fare attività fisica. Per auto-motivarsi
ha creato un account Instagram,
condividendo foto
sul fitness e la nutrizione e ha accumulato talmente tanti
«followers» da essere contattata da inserzionisti pubblicitari che volevano
essere presenti nella sua pagina.
Un’iniziativa di successo che ha raccolto 633 mila «followers», per una media di 80 mila ogni mese, che l’ha
portata a scrivere un eBook, «Four weeks to fit» di cui
ha venduto 13 mila copie in 9 settimane, tramite lo stesso social network. Ora punta a far tradurre il libro in 4
lingue (cinese, spagnolo, italiao e tedesco) e per il prossimo anno stima un profitto di 700 mila dollari. [F. SEM.]
e Cicogne» è una startup che collega genitori
in cerca di babysitter per i figli a ragazzi e
ragazze disponibili ad un lavoro saltuario.
Un progetto ideato da Giulia Gazzelloni, laureata Luiss,
insieme con altre due giovani imprenditrici, fresche di
studi. Ora il team de
«Le Cicogne» è composto da una decina
di ragazzi, tra programmatori, grafici
ed esperti di marketing. «L’obiettivo - dice Giulia - è quello di
crescere a livello nazionale e internazionale, creando nuove
sedi e reti di contatti
in diverse città d’Italia e non solo». I servizi che i giovani
iscritti al portale offrono sono baby sitting e baby&teen
taxi (l’accompagnamento del bambino a scuola), fino alle varie attività extra-scolastiche. E ancora baby&been
tutoring, un servizio di aiuto per i compiti per i più piccoli oppure ripetizioni, oltre a iniziative di animazione e
organizzazione di feste per bambini.
[F. SEM.]
iacomo Putignano, laureato in General Management alla Luiss, ha creato l’app WalletSaver, che
confronta i piani tariffari telefonici attraverso
un’analisi dei dati di consumo, la durata delle chiamate,
l’operatore dei numeri, i messaggi e il consumo di Internet. Il tutto estrapolato dallo smartphone. Inoltre sta per
essere messa a punto una nuova funzione che permette di
analizzare la qualità
della copertura del
segnale ad ogni chiamata in modo da
suggerire la migliore
tariffa, ma anche
l’operatore che offre
la migliore copertura. La start-up ha già
convinto il suo primo investitore appena due mesi dopo
la nascita. «Abbiamo un target di 20 mila download e
puntiamo anche al settore dell’energia elettrica. La nostra filosofia, che si riflette nel nome WalletSaver, è diventare uno strumento di comparazione delle spese
quotidiane». Prossimo obiettivo? Russia e Cina. [F.SEM.]
A
«L
Sito a Bologna raccoglie le invenzioni dei bambini e le trasforma in progetti
La torcia più bizzarra è quella che fa buio
FEDERICO TADDIA
BOLOGNA
Una torcia che fa buio. Un laser vulcanico che può scavare
profondi buchi nel terreno. E
anche un pennello dalle lunghe unghie per rendere più
elegante il lavoro degli imbianchini. Sono alcune delle
strampalate suggestioni raccolte da «Mini Mess», la
factory bolognese nata per realizzare, e commercializzare,
le idee più assurde generate
dalla fantasia dei bambini. Garantendo anche ai baby creativi una percentuale sulle ven-
dite. «Quello che voglio fare è
prendere i progetti e raccogliere le domande più stravaganti,
offrendo ai bimbi risposte plausibili e creare l’oggetto che hanno in testa». Dare un valore al
nonsense: è l’intuizione di Ines
Ivkovic, 36 anni, laureata al
Dams, regista multimediale, e
madre di tre bambini che le
hanno dato lo spunto per avviare la Start Up. Il funzionamento
è semplice: i genitori sono invitati a segnalare al sito www.minimess.tv gli oggetti più bizzarri ideati dai figli o ad annotarsi
le domande più disconnesse
uscite dalla loro bocca. Periodicamente Ines attraverso i social
network fa votare i progetti più
apprezzati, e passa alla seconda
fase: la realizzazione del prototipo. Per poi produrre l’oggetto
in serie, metterlo in vendita on
line. «E poi cerco di attivare la
fantasia di scienziati, artigiani,
inventori – dice Ines – Ognuno
può mettere in gioco le proprie
competenze per dare una soluzione». E mentre si è in attesa di
un elettricista in grado di fabbricare la torcia che sappia fare
il buio, e un gruppo di neuroscienziati è già all’opera per tro-
vare una risposta credibile alla
domanda «Se giro gli occhi vedo il mio cervello?», il primo
prodotto «Made in Mini Mess»
è quasi sul mercato. «Il merito
va a Carlo Alberto, 4 anni e
mezzo, che un giorno ha detto:
“Mamma, ho mangiato così
tanto che ho le gambe piene. Da
lì è venuto l’input per creare
una sorta di coperta giocattolo,
una sacca che spiega in maniera interattiva come funziona
l’apparato digerente, mostrando che fine fa il cibo che entra
nel nostro corpo e perché non
finisce dentro le gambe».
G
L’idea
Secondo il punto
di vista del
piccolo Carlo
Alberto
di tre anni
il pennello dalle
lunghe unghie
renderebbe più
elegante
il lavoro
degli
imbianchini
È segnalato
sul sito
www.minmess.tv
incubatore
di baby idee
18
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Morto William Ford, ultimo nipote di Henry
ECONOMIA
FINANZA
È morto all’età di 88 anni William Clay Ford Senior, l’ultimo nipote
dello storico fondatore della casa automobilistica, Henry Ford.
Ford, proprietario della squadra di football americano dei Detroit
Lions, conservava la carica di direttore emerito ed è il padre dell’attuale presidente esecutivo della casa automobilistica, William Clay
FordJr.Avevainiziatoalavorarenell’aziendadifamiglianel1949ed
è stato ai vertici del gruppo automobilistico per 57 anni.
&
“Condividere reti e investimenti”
Ibarra, ad di Wind: sfumate le nozze con 3, il mio piano è un’alleanza sulla telefonia mobile con altri operatori
Ha
detto
Intervista
GOVERNO RENZI
Spero che riesca a snellire
la burocrazia. In Italia
ci vogliono tempi biblici
per avere permessi,
anche per installare
antenne nelle grandi città
I
nvestimenti ingenti per le reti
telefoniche con ricavi in calo e
margini sotto pressione anche
per via della forte competizione
sui prezzi. Il mestiere di una
compagnia telefonica è sempre più
complicato, perciò occorre ripensare
il modello di business rispetto ad un
mercato competitivo, affollato e maturo come quello italiano. La proposta
che rivolgo agli altri operatori di tlc è
di allearci, fare network sharing. Occorre condividere investimenti e reti
per far ripartire il mercato nel lungo
termine». Maximo Ibarra, 45 anni, ad
e dg di Wind dal 2012, tira fuori così
dal cassetto una sorta di “piano B”.
Un’alternativa dopo che le ipotesi di
nozze tra Wind e 3 Italia sono sfumate, come ha riportato La Stampa.
Dopo che altri tentativi di fusione sono tramontati, come quelli fra Telecom-H3g e Vodafone-Fastweb, che
succederà al mercato delle tlc in Italia se non ci saranno aggregazioni
tra i 5 operatori principali?
«Guardiamo l’Europa in primis. Penso che nei prossimi 5 anni, nel nostro
continente ci saranno aggregazioni.
Forse tra operatori di diversi Paesi.
Più di cento compagnie per 400 milioni di abitanti sono troppe».
Sì, ma in Italia?
«Non escludo ipotesi di consolidamento, ma non c’è solo quello societario sul quale mi pare si siano concentrate le speranze dei nostri con-
Retroscena
LUCA FORNOVO
GIANLUCA PAOLUCCI
L
SCORPORO DELLA RETE
Se Telecom non ha le risorse
occorre creare una società
delle reti a cui partecipino
gli operatori e la Cdp. Wind
è disponibile a conferire
gli asset di Infostrada
Maximo Ibarra è amministratore delegato e direttore generale di Wind dal 2012
correnti. L’idea che voglio portare
avanti è quella di trovare forme di collaborazione con altre compagnie sulle
reti di telefonia mobile. Come accade,
in Gran Bretagna, dove ci sono quattro
operatori principali che lavorano su
due infrastrutture».
Quali collaborazioni?
«Si potrebbero condividere gli investimenti per l’attuale rete mobile 4g e per
la futura rete di quinta generazione,
sto parlando delle infrastrutture di accesso per la copertura di rete. Con la
quarta generazione Wind, come i suoi
due maggiori concorrenti, ha speso oltre 1.100 milioni per acquistare dallo
Stato le licenze Lte a 800 e a 2.600 megahertz, per garantire lo sviluppo dei
servizi ad ultrabanda mobile. Negli ul-
timi 4 anni Wind ha investito oltre 3
miliardi in reti e tecnologia, quasi 900
milioni l’anno. Ora ciascun operatore
dovrà spendere cifre importanti per
soddisfare la domanda crescente nei
prossimi 5 anni. Parlo di un aumento
del volume dei dati di almeno 10 volte
rispetto al consumo attuale».
Investimenti costosi sempre più difficili da sostenere con la crisi?
«Sì, soprattutto nei prossimi 5 anni,
perciò dobbiamo fare sistema con gli
altri gruppi e la soluzione c’è: il
network sharing. Potremmo fare di più
grazie a una maggiore efficienza, creando le condizioni per un futuro brillante per le tlc in Italia. Ma servono altri interventi. Le faccio un esempio: la
troppa burocrazia che abbiamo in Ita-
lia. Da noi, spesso, ci vogliono tempi biblici per avere i permessi per installare nuove antenne nelle grandi città».
E cosa si aspetta dal governo Renzi?
«Il nuovo premier è partito col piede
giusto, l’agenda e la road map delle riforme sono chiare. Spero che si possa
realizzare quello che ha indicato come
priorità. In particolare mi auguro che
riesca a snellire la burocrazia, a semplificarla. Le indico una strada: portare avanti la digitalizzazione della pubblica amministrazione, per aumentare
la produttività del settore pubblico ed
offrire nuovi servizi ai cittadini. In
questo modo si libererebbero risorse
per alleggerire famiglie e imprese dal
peso eccessivo delle tasse».
Pensa che il nuovo governo si occupe-
Inchiesta sui leasing Telecom
l’ipotesi dei pm è di usura
a procura di Torino ipotizza i
reati di usura e esercizio abusivo dell’attività bancaria per
la vicenda dei leasing di Telecom
Italia. L’inchiesta, coordinata dal
pm Cesare Parodi, ha preso l’avvio l’Audit interno di Telecom, sarebbe
nei mesi scorsi da una serie di falli- costato alle casse del gruppo circa 120
menti di aziende clienti di Telecom milioni di euro nel periodo tra il 2007
Italia, che ha fatto emergere un si- e il 2011. Il «sistema», diffuso almeno
stema per far arrivare denaro ad in tutto il Centro-Nord, era strutturaaziende in difficoltà a fronte di ac- to tramite una triangolazione che prequisti fittizi di materiale informatico vedeva la vendita da parte di Telecom
o tecnologico effetdi materiale infortuato tramite la
L’INDAGINE matico acquisito da
stessa Telecom.
rete di propri
Anche l’esercizio abusivo una
La scorsa settifornitori . Il materiadell’attività bancaria le veniva poi fittiziamana è stata effettra i reati all’esame mente girato ai clientuata dalla procura
di Torino una acti, che lo acquistavaquisizione di documenti sul caso no tramite un contratto di leasing. A
presso la sede Telecom di Roma e concedere il leasing era Teleleasing,
sarebbero stati sentiti alcuni mana- società partecipata all’80% da Medioger, anche se al momento nel regi- banca e al 20% da Telecom Italia,
stro degli indagati non figurerebbe- messa in liquidazione nei primi mesi
ro manager o dipendenti del gruppo. del 2012, nonostante i bilanci in utile.
Il sistema dei «falsi» leasing, se- Il contratto tra Telecom e Teleleasing
condo quanto ricostruito da La prevedeva però che in caso di insolStampa nel dicembre scorso sulla venza dei clienti, a garantire sarebbe
base di una serie di documenti del- stata la stessa Telecom.
I prestiti a imprese in crisi nel mirino della procura di Torino
Così su La Stampa
Telefonia mobile
Ilgovernofrancese
vuolemenooperatori
1 Il governo francese scommette
L’inchiesta sulle false vendite
di materiale informatico su La
Stampa del 14 dicembre scorso.
1
Le risultanze dell’Audit hanno fatto
emergere che i soldi arrivati da Telecom sono stati usati per esempio per
acquistare materiale come la cucina
sul consolidamento del settore della
telefonia mobile e «spera» che Bouygues si aggiudichi Sdr sottraendola
ad Altice, che controlla l’operatore
via cavo Numericable. «Se Numericable acquista Sfr, la concorrenza distruttiva non si fermerà - ha detto il
ministro dell’Industria, Arnaud Montebourg - perché ci saranno ancora 4
operatori sul mercato», cioè, oltre a
Numericable, attiva anche nel mobile, e Bouygues, Iliad e Orange. «Alla
fine - ha sottolineato Mountebourg Free o Bouyues verrebbero spazzate
via, con migliaia di posti persi»
rà dello scorporo della rete Telecom?
«E’ da un po’ di tempo che non se ne
discute più. Spero se ne torni a parlare presto. La separazione della rete può essere di grande aiuto per rispettare gli obiettivi di banda larga
fissati per il 2020 dall’Ue. O Telecom
Italia farà gli investimenti da sola o
con la società delle reti».
Wind cosa propone?
«Se Telecom non ha risorse sufficienti, occorre creare una società
delle reti in cui partecipino tutti gli
operatori telefonici interessati insieme alla Cassa depositati e prestiti. Wind è disponibile a conferire gli
asset della rete fissa di Infostrada.
Ma a due condizioni: la società delle
reti deve avere una governance trasparente che rappresenti i soggetti
coinvolti. E deve essere garantita la
parità di accesso agli operatori».
Parliamo dell’ultimo bilancio di Wind,
sul fronte della gestione operativa
«Abbiamo raggiunto una marginalità
del 39%, un risultato molto positivo se
si tiene conto del calo dei ricavi del
mercato. Credo di poter dire, senza enfasi, che sotto il profilo della gestione
industriale abbiamo dimostrato una
grande capacità di controllo dei costi e
degli investimenti senza mai abbassare la qualità».
Qual è la sfida per il 2014?
«La nostra quota di mercato nella telefonia mobile residenziale è superiore al 27%, siamo un operatore che ha
dimensioni da leader. Per fare ciò abbiamo puntato sulla forza del nostro
posizionamento e del brand che è garanzia di tariffe innovative, semplici e
trasparenti. Ma soprattutto sulla qualità della rete e dell’assistenza clienti.
Non è un caso che Wind, secondo
un’analisi sulla customer satisfaction
degli italiani realizzata dall’Istituto
Tedesco Qualità Finanza, sia l’unico
operatore ad aver ottenuto i giudizi
più alti da parte dei clienti».
[L. FOR.]
di un grande albergo, o ancora sono
state (solo formalmente) vendute apparecchiature satellitari per la gestione di una flotta aziendale di 1500 auto
ad una azienda con appena nove dipendenti. In qualche caso i finanziamenti sono stati concessi anche ad
aziende già in dissesto. In seguito all’esame dell’Audit erano stati licenziati una serie di dipendenti della rete
commerciale dell’area Nord-Ovest di
Telecom, alcuni peraltro reintegrati
dal giudice del lavoro.
LE INDAGINI
Nessun indagato del gruppo
Acquisiti documenti
presso la sede romana
Ma qualcosa deve essersi inceppato anche ai piani alti di Telecom, - che
nella vicenda si è dichiarata parte lesa
- dato che secondo le procedure interne previste all’epoca dei fatti esaminati era previsto un’autorizzazione
della direzione generale per i contratti superiori ai 500 mila euro.
Dai fallimenti delle imprese coinvolte nel sistema dei leasing sono scaturite una serie di inchieste penali in
vari procure d’Italia. L’ipotesi di usura formulata dalla procura di Torino
si baserebbe sulla verifica di tassi anche doppi rispetto alla soglia usuraria
applicati in almeno uno dei casi all’esame degli inquirenti torinesi.
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
MADE IN ITALY
INVESTIMENTI
OCCUPAZIONE
TUTTOSOLDI
Scommessa
Usa e Russia
per i mobili
di B&B Italia
I gestori
puntano
sui Btp
a 5 e 10 anni
Allarme Sanità
mancano
60 mila
infermieri
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
A PAGINA 21
A PAGINA 23
A PAGINA 24
P
19
NUMERO 72
A CURA DI:
GIANLUCA PAOLUCCI E MARCO SODANO
REDAZIONE:
LUCA FORNOVO
LUIGI GRASSIA
[email protected]
www.lastampa.it/tuttosoldi/
tuttoSOLDI
LAVORO IN CORSO
Casa e affitto, il rebus tasse
si complica con la nuova Tasi
L’INCHIESTA
.
MARCO
POLO
La palla passa ai Comuni che decideranno su aliquote finali, sconti e scadenze
S
L’INTERVISTA
i calcola come l’Imu ed è dovuta anche sulle abitazioni
principali ma guai a chiamarla Imu. E’ la nuova Tasi,
la tassa sui servizi indivisibili con cui, quest’anno, dovremo fare i conti per la prima volta. E proprio come fu per l’Imu anche questa
nuova imposta, che paghiamo per
servizi come il verde pubblico o l’illuminazione delle strade, promette
già di diventare un gran rompicapo.
A complicare la cosa saranno le variabili dei Comuni chiamati a decidere sia sulle aliquote finali, sia sugli sconti eventuali e pure sulle scadenze dei pagamenti. Una girandola
di indicazioni da recuperare di volta
in volta che rischia di trasformare in
caos la nuova chiamata alla cassa.
Qualche differenza, va detto, rispetto alla vecchia tassa sulla casa
c’è: la Tasi colpisce sia il proprietario, sia chi è in affitto. A pagare, sta
volta, saranno chiamati anche gli inquilini con quote stabilite, anche
qui, dai singoli Comuni (fino al 30%).
Il proprietario avrà la sensazione
che perlomeno la Tasi sarà più leggera ma solo perché una parte della
sua tassazione ricadrà sull’inquilino
che dovrà aggiungere anche questa
spesa ai costi dell’affitto mensile.
Gli effetti rischiano di arrivare al
mercato immobiliare e sul mattone
da investimento. Uno spiraglio, per
Casa
affittata
casa potrà salire dal 2,5 al 3,3 per mille. Il prelievo sulle altre abitazioni, come somma di Imu e Tasi, potrà salire
dal 10,6 all’11,4 per mille. “L’imposizione è diventata insostenibile soprattutto per le seconde case – lamenta Angelo De Nicola, vice presidente nazionale Uppi – Per i piccoli proprietari queste tasse “vai e vieni” significano un
quadro di incertezza che ormai pesa
su tutto il comparto immobiliare che
faticherà a vedere una ripresa».
Imu al 10,6 per mille
Tasi allo 0,8 per mille
Ipotesi Tasi al 20% a carico dell'inquilino
(min. 10% - max 30%, a discrezione dei Comuni)
Imu-Tasi
10,6
Imu-Tasi
11,4
Differ.
1.509
euro
+ 106
euro
ROMA
Abitazione A2, 5 vani
1.403
Rendita catastale 787,60 euro euro
Imu-Tasi all'11,4
Tributi a carico
del proprietario
Tributi a carico
dell'inquilino
TORINO
Il mercato del mattone
1.403 euro + 85 euro
21 euro
Abitazione A2, 5 vani
Rendita catastale 1.020
Imu-Tasi all'11,4
Tributi a carico
del proprietario
Tributi a carico
dell'inquilino
= 1.509 euro
1.953
euro
2.090
euro
+ 137
euro
1.953 euro + 110 euro = 2.063 euro
27 euro
questo settore, è atteso dal pacchetto casa in arrivo in settimana.
Come si calcola
La nuova tassa sui servizi indivisibili
ha la stessa base imponibile dell’imposta municipale. Quindi, per calcolarla,
si parte dalla rendita catastale, la si rivaluta del 5% e si moltiplica il risultato
per il coefficiente che varia in base al
Fonte: Confedilizia, Ufficio Studi
- LA STAMPA
SANDRA RICCIO
tipo di immobile (160 per le abitazioni). Su questo valore catastale si applica l’aliquota comunale, con le eventuali detrazioni, sempre su base locale.
Resta confermata la possibilità per i
sindaci di aumentare nel 2014 dello 0,8
per mille le aliquote Tasi sulla prima
casa, sulle seconde e sugli altri immobili o pro quota sulle diverse categorie
di beni. Quindi, l’aliquota sulla prima
«Le ripercussioni sul mercato immobiliare saranno negative non solo per la
pesantezza in sé della Tasi – sostiene il
Presidente di Confedilizia, Corrado
Sforza Fogliani -. A pesare sarà anche
la consapevolezza che ogni volta che
c’è da far cassa si va a battere sul mattone. In più il segnale che arriva è che
si tratti di una Imu vera e propria anziché di una tassa sui servizi, lo dimostra
il fatto che pagano la Tasi anche le aree
fabbricabili che evidentemente non godono dei servizi indivisibili».
Gli effetti della raffica di tassazioni
sul mercato soprattutto quello delle
così dette seconde case è pesante: «Fino a dieci anni fa, il 15% degli immobili
era destinato all’investimento – raccontano dal centro studi di Casa.it –
Oggi siamo sotto al 5% e, spesso, gli
acquisti sono limitati alle grandi città
e in zone vicine alle Università dove si
sa che c’è una certa domanda».
CONTINUA A PAGINA 22
Dainese:“Cercounsocio
Sonoprontoalasciare
dopo40annidilavoro”
IL PATRON LINO DAINESE LA SUCCESSIONE
Da quest’anno ho
preso in considerazione
l’idea di trovare
un partner strategico
per agevolare la crescita
Cerco qualcuno che
si occupi con passione
di abbigliamento
sportivo e di sicurezza
Vedo debolezza
nelle aziende
familiari e attorno a me
osservo problemi
legati a liti e successioni
Un’azienda funziona
bene quando nella
governance c’è
l’azionariato diffuso
ELEONORA VALLIN
A PAGINA 20 E 21
Lino Dainese, fondatore del gruppo familiare di abbigliamento sportivo
La farina Mobe
conquista
Far East
e Nord Europa
NADIA FERRIGO
L
e farine nate a Varese si
preparano a conquistare il mondo: il gruppo
Mobe, dai primi passi mossi in
Europa cinque anni fa, può ora
contare su una rete internazionale di distribuzione che
tocca Corea del Sud, Taiwan,
Russia, Cuba, Giappone e alcuni stati africani. Nel nome,
sua la storia: «Mo» sta per Molino, il primo impianto per la
macinazione del grano costruito nel 1901, «Be» sta per Besozzi, la famiglia fondatrice
del gruppo che da più di cent’anni ne conserva gestione e
proprietà.
«Dalla nostra sede originaria di Varese, nel 2006 ci siamo
trasferiti a Cologne, in provincia di Brescia - racconta il presidente Enrico Ferrario -. Nel
nuovo stabilimento, dove lavorano trentacinque dipendenti,
abbiamo sia la linea di produzione delle farine che dei semilavorati per panetteria e pasticceria, il magazzino e i laboratori. La nostra grande forza
è la qualità dei nostri prodotti,
italiani al 101 per cento: dal seme alla macinazione».
Il gruppo Mobe, che comprende i marchi Italmill, Farine del Gusto, Besozzi Oro e
Bontà Mix, ha chiuso lo scorso
anno con un fatturato di circa
36 milioni di euro, in lieve rialzo rispetto all’anno precedente. «Il nostro obiettivo nel breve periodo è continuare a investire sull’esportazione, che
pensiamo di portare al 10 per
cento del fatturato in pochi
anni. Fiere di settore e iniziative commerciali internazionali ci hanno aiutato a raggiungere prima i paesi europei, con l’Europa del Nord in
testa - conclude Ferrario -.
Dalla nostra parte abbiamo
una lunga tradizione di eccellenza e qualità. Non ci siamo
dovuti inventare nulla: come
ogni azienda alimentare del
Paese, abbiamo la grande fortuna di poter sfruttare il consenso che il made in Italy ha in
tutto il mondo».
20 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
made
in
COME FUNZIONA LA TECNOLOGIA D-AIR
In azienda custodiamo con cura
un contenitore colmo di lettere
e biglietti inviati da tutte le persone
che si sono salvate grazie al nostro
abbigliamento sportivo
Il primo prototipo risale al 2001.
Grazie a un sensore nella moto
è possibile mandare impulsi wireless
al giubbotto, azionando gli air-bag
in 40 millisecondi dall’impatto
L’intervista
Italy
LE PROTEZIONI SUPER
Testimonial
L’azienda in cifre
Anno di nascita
1972
Il più volte campione
del mondo
di motociclismo
Valentino Rossi
è ambasciatore
dei valori che
hanno portato Dainese
a essere
leader nel campo
della protezione
negli sport dinamici
Fatturato
121
milioni
Acquisizione di Agv
2007
Gruppo internazionale
Dainese ha sede a Molvena, con centro logistico in un inusuale cubo
nero all’uscita di Vicenza Ovest, è un gruppo composito
e internazionalizzato con sedi in California, Hong Kong e Tunisia:
150 punti vendita al mondo e una quota del 65% di export, verso
prevalentemente Far East, Russia, America e Brasile
Dipendenti
540
Settori di business
(% sul fatturato)
63% moto
28% caschi
6% sci
3% bici-equitazione
Punti vendita
Brevetti depositati
(italiani ed europei)
Quota di export
130
150
nel mondo
di cui 15 di proprietà
65%
- LA STAMPA
ABBIGLIAMENTO SPORTIVO
“Tuteperbikerseastronauti
Lavoriamoperlasicurezza”
Il fondatore Lino Dainese: grazie all’espansione geografica e ai nuovi prodotti
quest’anno voglio raggiungere un fatturato di 130 milioni di euro
ELEONORA VALLIN
Giubbotti tecnici
«Guardo la natura e la
traduco in prodotto»,
dice Lino Dainese
Ed è così
che nasce
il guscio
para-schiena copiato
dal carapace
di un’aragosta
oppure
le ginocchiere-istrice
I
l simbolo è un fauno rosso stilizzato. «Lo chiamano diavoletto e a me diverte. Incarna il
mio spirito, la curiosità e il dinamismo che mi ha sempre
portato alla scoperta e al viaggio.
Tra giocare e fare sul serio». Lino
Dainese si definisce un «innovatorecopiatore». «Guardo la natura e la
traduco in prodotto», spiega. Ed è
così che nasce il guscio para-schiena
copiato dal carapace di un’aragosta,
o le ginocchiere-istrice. Dainese Spa
che ha sede a Molvena, con centro
logistico in un inusuale cubo nero all’uscita di Vicenza Ovest, è oggi un
gruppo composito e internazionalizzato con sedi in California, Hong
Kong e Tunisia: 150 punti vendita al
mondo e una quota del 65% di export
verso, prevalentemente, Far East,
Russia, America e Brasile. Da sempre specializzata «nell’abbigliamento intelligente» per moto, da qualche
anno ha differenziato i settori brevettando tute per astronavi e sciatori professionisti, di recente andate in
scena a Sochi. Nel 2007 l’acquisizione di Agv ha ampliato l’offerta con la
produzione di caschi; è di tre anni fa
invece la creazione di Sabre, joint
venture indiana per servire un mercato di 16 milioni di potenziali utilizzatori. Ma il traino della crescita a
due cifre (+11% di fatturato e +10% di
utile) viene dall’aria e dalla nuova
tecnologia D-Air che, conferma Federico Minoli, nel board del Gruppo
da dieci anni, porterà l’azienda al
raddoppio del fatturato entro il 2018.
Sono 121, intanto, i milioni segnati
nel bilancio consolidato 2013.
Presidente, quali previsioni per l’anno in corso?
«Puntiamo ai 130 milioni grazie all’espansione geografica ma anche alla
buona tenuta del mercato domestico.
L’Italia copre il 35% del fatturato e lo
scorso anno ha raccolto molti ordini
che si declineranno in ricavi nel 2014.
Nei primi mesi dell’anno, inoltre, l’ordinato segna già +25% sullo stesso periodo 2013».
31
modelli
È il numero di design che
il gruppo Dainese ha
depositato in Italia,
nell’Unione europea
e a livello internazionale
Anche lei, come molti imprenditori a
Nordest, ha iniziato in un garage. Com’è nata la prima tuta in pelle?
«Ho sempre avuto il dna dell’imprenditore e sapevo che questa era la strada giusta. Nel 1968, rifiutai un posto
in banca, e mentre si svolgevano le
Olimpiadi in Messico, a neanche vent’anni, creai una serie di t-shirt con la
stampa di una moneta azteca. Fu un
successo. Nella mia prima società
eravamo in tre, forse troppi. E ci siamo separati. Poi feci un lungo viaggio
in vespa a Londra. Tra Parigi e l’Inghilterra incontrai per la prima volta
le grosse moto da strada. Mi sembravano astronavi rispetto ai motorini
che giravano allora in Italia. Ma osservai attentamente l’abbigliamento
dei bikers. E quando tornai a casa cucii da solo il mio primo paio di pantaloni in pelle».
Dainese nasce così. Era il 1972. Quarant’anni dopo…
«Il forte traino
alla crescita
arriverà dalla
tecnologia D-Air»
La crisi è alle spalle, dunque?
«La crisi c’è ancora, ma noi non abbiamo mai levato il piede dall’acceleratore. Abbiamo investito su internazionalizzazione e progetti e ci siamo
inventati regole nuove. Siamo pronti
a ripartire».
«C’è un contratto
con Iveco
per gli air bag
degli scuolabus»
«Conservo ancora il cartamodello di
quel prototipo. Con il vecchio casco
che era un Agv. E anche la prima tuta
prodotta che cucii addosso a Giacomo Agostini. Da allora abbiamo depositato 130 brevetti».
Due missioni: dare lavoro a 540 addetti e creare «abbigliamento intelligente» per salvare vite umane.
«Creare lavoro è il mio obiettivo e lo
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Cibus si allea con Assocarni
Gli utili Yoox a 12,6 milioni
Fiere di Parma e Assocarni, l’associazione
dell’industria italiana delle carni, hanno siglato
un accordo strategico che prevede per il 2014
una collaborazione sinergica su due
manifestazioni fieristiche: Cibus (a Parma dal 5
all’8 maggio)e Cibus Tec – Food Pack (a Parma
dal 28 al 31 ottobre 2014).
Yoox, gruppo fondato da Federico Marchetti
(foto), archivia il 2013 con un utile di 12,6
milioni di euro (+23,9% rispetto al 2012). I
ricavi sono saliti del 21,2% a 455,6 milioni e il
mol in aumento del 34,2% a 43,1 milioni. Ai soci
non sarà distribuito dividendo per «rafforzare
la struttura patrimoniale e reinvestire gli utili».
in Italia
È la percentuale di fatturato
che Dainese realizza nel
Paese. Il 63% dei ricavi
arrivano da abbigliamento
moto e il 28% dai caschi
deve essere per tutti gli imprenditori. In Italia la partita è complessa ma
io mi occupo di quello che deve venire,
gli orpelli li delego, anche se so che costano fatica. Per il resto, abbiamo una
missione: proteggere l’uomo. In azienda custodiamo con cura un contenitore colmo di lettere e biglietti inviati da
tutte le persone che si sono salvate
grazie al nostro abbigliamento. E la
nostra forza è un archivio di mille tute
usate che analizziamo per migliorare. Questo perché i dati ci confermano che, se gli incidenti in auto stanno scendendo, quelli in moto sono
in aumento. Creare «vestiti intelligenti» significa far reagire
un’applicazione in pochi secondi
e salvare una vita più velocemente di un battito di ciglia».
Non solo moto. Dallo spazio alla neve, quale il settore più promettente?
«Forse quello della vita quotidiana. Ci
stiamo allargando ai campi del sociale, con nuove tute per attutire le cadute degli anziani, ma abbiamo già siglato un contratto con Iveco per la dotazione di airbag nei sedili degli scuolabus per la sicurezza dei bambini.
Un prodotto da adattare a tutti i seggiolini per auto».
A gonfiare il business ci pensa l’aria.
Come nasce la tecnologia D-Air?
«Il primo prototipo risale al 2001. E’
tutta una questione di algoritmo. Siamo partiti dalle moto e ad aprile lanceremo il primo progetto di moto-giubbino integrato. Grazie a un sensore nella
moto è possibile mandare impulsi
wireless al giubbino, azionando gli airbag in 40 millisecondi dall’impatto. Ma
siamo stati incaricati dalla Fis-ski di
studiare un algoritmo per salvare gli
sciatori da salti e cadute in discesa libera. La stessa strategia la stiamo applicando anche in campo militare per
attutire i colpi dei blindati anti-mina».
Lo stato di salute della manifattura
italiana?
«Stiamo perdendo molto, soprattutto
nella manualità. E credo vada recuperata velocemente questa capacità
artigianale unita a un’alta tecnologia.
Non è possibile, per me, avere a Vicenza mille addetti perché la fase di
cucitura la pago meno altrove. Ma la
pre-serie, la prototipazione, così come la ricerca e lo sviluppo sono qualità che ci riconoscono ovunque, perfino dall’Mit di Boston perché gli risolviamo problemi sullo spazio».
Il design di Como conquista
le case di tutto il mondo
Il presidente Busnelli: “I nostri mobili possono crescere in Usa e Russia”
Verso l’anniversario
L’azienda B&B Italia
è nata nel 1966
è alla vigilia
del cinquantesimo
compleanno
CHIARA MERICO
D
alla provincia di Como
B&B Italia porta i mobili
di design italiano nelle
case di tutto il mondo: alla vigilia del cinquantesimo compleanno l’azienda di arredamento, nata nel 1966 a Novedrate, si
conferma uno degli attori del settore
più conosciuti a livello internazionale. Con un giro d’affari pari a circa
150 milioni di euro nel 2013 – in linea
con i risultati del 2012 – l’azienda impiega circa 500 persone e vende i
suoi prodotti in 79 Paesi del mondo:
l’83% del fatturato è realizzato all’estero.
«Sin dalle origini siamo sempre
stati un’azienda a forte vocazione internazionale – spiega il presidente
Giorgio Busnelli, figlio del fondatore
Piero Ambrogio (scomparso lo scorso 25 gennaio all’età di 87 anni), e ora
alla guida dell’azienda insieme al fratello Emanuele -. Lo scenario attuale
vede gli Usa in ripresa, con il ritorno
ai livelli di consumo pre-crisi, e mercati come Russia e Far East che offrono crescenti opportunità di business per l’arredo di design».
Alcuni Paesi, «come Brasile e India, sono penalizzati dalle altissime
tasse doganali, che inevitabilmente
frenano i consumi di mobili europei»,
mentre «nei mercati emergenti, Cina
in primis, la strada è ancora lunga
perché non esiste una grande cultura
del design. Il made in Italy, comunque, in quanto espressione di qualità
ed eleganza, è fortemente attraente:
e le aziende italiane come la nostra,
che sono ambasciatrici di questi valori, troveranno terreno fertile per
150
milioni di euro
É il fatturato realizzato
nel 2013 dal gruppo
di arredamento B&B Italia
L’azienda vende i suoi
prodotti in 79 Paesi
crescere e consolidarsi».
L’azienda è presente sul mercato
dell’arredamento domestico con i
due brand della divisione Casa – B&B
Italia e Maxalto – che sono in vendita
in otto flagship store: Milano, Londra, Parigi, Monaco di Baviera, New
York City (nel quartiere dei designer,
Soho), Chicago e Washington DC,
mentre sono 29 i negozi monomarca,
che presidiano città come Istanbul,
Perché lasciare adesso?
«Perché non ci sono le condizioni ideali per continuare cosi. Vedo debolezza nelle aziende a conduzione familiare e attorno a me osservo problemi legati a liti e successioni. E poi, sono
convinto che un’azienda funzioni bene quando nella governance c’è con
un azionariato diffuso».
E dopo, lei cosa farà?
«Io farò quello che mi piace fare. Andrò in moto, per esempio. Ho già in
mente un viaggio a Istanbul...»
Los Angeles, Miami, Città del Messico, Dubai, Tokyo, Shanghai e Tel
Aviv. «A gennaio abbiamo lanciato
una serie di nuovi prodotti d’arredo
per la casa, tra cui una nuova collezione per esterno – racconta il presidente – e ora siamo pronti per l’appuntamento con la Milan Design
Week, che per noi è la vera cartina
tornasole».
Alla divisione Casa si affianca la
divisione Contract, attraverso cui
B&B Italia gestisce commesse di arredo complesse (progettazione, logistica, approvvigionamento e installazione) per ambienti particolari come
hotel, uffici, negozi e navi da crociera.
«In questo settore – commenta Busnelli – abbiamo costruito negli anni
una competenza che ci consente di
rispondere alle commesse più articolate e prestigiose: non è un’attività in
cui ci si può improvvisare».
«A gennaio
abbiamo lanciato
nuovi prodotti
d’arredo»
Per il 2014, spiega il presidente, «le
prospettive sono decisamente positive: stiamo lavorando a diversi progetti, tra cui l’hotel Peninsula di Parigi, l’hotel Gallia di Milano, la lounge
del nuovo aeroporto di Doha, in Qatar, e i concept store di Bentley Motors in Europa e Middle East.
Nei prossimi mesi saremo inoltre
impegnati con due importanti progetti nei Caraibi e in Africa».
IL GRUPPO MARCHIGIANO
Hanno mai bussato alle sue porte con
l’intenzione di comprare l’azienda?
«Continuamente. Ma ho sempre rifiutato, fino ad ora. Da quest’anno ho preso
però in considerazione l’idea di trovare
un partner strategico per agevolare la
crescita. Cerco qualcuno che si occupi di
questo settore e che abbia a cuore la sicurezza. Abbiamo avuto un primo contatto ma la cosa è sfumata».
Lavoro in corso .21
B&B ITALIA
Le aziende
35%
.
Le cinture Orciani pronte al debutto all’estero
NADIA FERRIGO
E
ra il 1978, avevo ventitré anni e
cercavo disperatamente una
cintura adatta a un ragazzo della mia età. Così presi un pezzo di pelle
dal calzolaio e decisi di fare da me. La
mia prima creazione piacque così tanto che un’amica mi chiese di disegnarne altre per la sua boutique. Da allora,
non mi sono mai fermato». Inizia così
la storia di Claudio Orciani, patron e
mente creativa dell’omonimo brand di
accessori in pelle che dal 1979 vende in
tutto il mondo cinture, borse, guanti,
calzature e capi-spalla, tutti rigorosamente disegnati e creati nel laboratorio di Fano, nelle Marche, dove oggi lavorano più di sessanta dipendenti.
Dopo due anni di studio, Orciani ha
lanciato Nobuckle, creazione presentata all’ultimo salone di Pitti Uomo:
una cintura senza fibbia, regolabile da
chi la indossa, no- sounds, cioè non
suona al metal detector e senza nickel,
un modello che ripropone uno dei primi lanciati dal marchio marchigiano.
Nella scorsa stagione l’ultima arrivata
ha raggiunto più di 350 distributori tra
Italia, Francia e Svizzera. L’obiettivo
per la primavera estate è aumentare
del 20% i punti vendita in Italia e creare una rete internazionale di corner:
nei primi tre mesi ne sono stati venduti
più di diecimila pezzi. Sempre dedicato alla cintura Nobuckle, Orciani a dicembre ha inaugurato un «temporary
shop» all’aeroporto di Malpensa.
L’azienda marchigiana, che ha chiuso
il 2013 con un fatturato di oltre 10 milioni, lo scorso anno decise di inaugurare
una nuova ala dello stabilimento per la
lavorazione artigianale delle borse in
pelle: nonostante circa il 45% dei ricavi
venga dalle cinture, il prossimo obiettivo
di Orciani è affermarsi come marchio di
accessori di lusso made in Italy. Secondo
Confartigianato, nel 2013 le esportazioni
dei prodotti italiani sono cresciute in
particolare nel settore manifatturiero,
con i prodotti in pelle che registrano un
aumento di oltre il 7%, meglio di alimentare (+5,2%), abbigliamento (+2,8) e mobili (+1,8%). Circa il 35% degli accessori
creati a Fano sono destinati all’estero:
Germania, Austria, Svizzera, Russia,
Taiwan, Corea del Sud e Giappone, dove
il brand è presente dal 1983. Dal 2011 Orciani ha siglato una partnership con
Prince Group, produttore del marchio
Lampo Uomo, per la produzione di una
serie di accessori di alta gamma pensati
per il mercato asiatico.
22 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
investimenti
La finanza recitata dagli attori
D’Amico cede il 10% del capitale
Sta per partire il ciclo di spettacoli (13 marzo, 1
aprile, 13 maggio e 9 giugno) al Teatro Parenti
di Milano (aperti a tutti e gratuiti) in cui attori
come Gifuni e Haber, comici come Gioele Dix,
filosofi come Carlo Sini, economisti come
Marco Onado, si alterneranno sul palco per
raccontare l’economia e la finanza.
La famiglia di armatori D’Amico fa cassa cedendo
il 10% della sua società di navigazione. La
holding D’Amico ha venduto con una procedura
accelerata di raccolta ordini, curata da Banca Imi
e Equita, circa 42,2 milioni di azioni di d’Amico
International Shipping al prezzo di 0,695 euro
l’una. L’incasso è stato di circa 29,3 milioni .
Esenzioni e detrazioni,
i nodi della tassa sul mattone
Fisco e famiglie
Si dovranno pagare almeno due rate a scadenza semestrale
SANDRA RICCIO
MILANO
SEGUE DA PAGINA 19
Q
ualche spiraglio è atteso
dalle misure che saranno
varate in settimana come
il possibile abbassamento
della possibile cedolare
secca al 10%.
L’andamento dei fondi comuni
PERFORMANCE DA 05/03/2013 A 04/03/2014
DEVIAZIONE STANDARD ANNUALIZZATA
Le categorie
Europe OE EUR Diversified Bond
Consultinvest Reddito A2
UBI Pramerica Active Duration
media
Codice Isin
IT0001076600
IT0004366719
Europe OE EUR Government Bond
Anima Tricolore A
Agora Income
media
IT0004786395
IT0004695463
Europe OE EUR Cautious Allocation - Global
Gestnord Asset Allocation
GI Focus Obbligazionario
media
IT0001164950
IT0000380326
Europe OE EUR Cautious Allocation
8a+ Latemar
Amundi Equipe 1
media
IT0004168826
IT0004253651
Europe OE Europe Large-Cap Value Equity
AcomeA Europa A1
Consultinvest Azione A2
media
IT0000388535
IT0001076626
Europe OE EUR Aggressive Allocation - Global
UBI Pramerica Portafoglio Aggressivo
BCC Selezione Investimento
media
IT0003242382
IT0001484770
Europe OE US Large-Cap Blend Equity
Fideuram MS Equity Usa
Allianz Azioni America
media
IT0003940738
IT0000386562
Europe OE Italy Equity
Fondersel P.M.I.
UBI Pramerica Azioni Italia
media
IT0000386489
IT0003242408
Europe OE Asia-Pacific inc. Japan Equity
AcomeA Asia Pacifico A1
Gestnord Azioni Pacifico A
media
IT0001394300
IT0001023669
Europe OE Global Large-Cap Value Equity
AcomeA Globale A1
Soprarno ESSE STOCK A
media
IT0000390069
IT0004675929
Europe OE EUR Flexible Allocation
Advam Alarico Re
Agoraflex R
media
IT0003108161
IT0003162440
Europe OE EUR Ultra Short-Term Bond
Gestielle Obiettivo Risparmio A
BNL Liquidità
media
IT0001097804
IT0000380169
Europe OE USD Diversified Bond
UBI Pramerica Obbligazioni Dollari
media
IT0003242200
Detrazioni
Le detrazioni Tasi 2014 sono scelte dal
singolo Comune e potranno, per esempio, riguardare l’abitazione principale o
i figli a carico che hanno meno di 26 anni, un po’ come previsto per le detrazioni Imu. Si tratterà quindi di restare aggiornati su quelle che saranno le decisioni di ciascun Sindaco in materia di
sconti Tasi. La fonte diretta del beneficio fiscale non è la legge, ma il regolamento locale. Cosa che vale anche per la
Tari, la tariffa sui rifiuti.
Chi non paga
Non pagheranno gli immobili della
Chiesa concordatari, i fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio del
culto, quelli rientranti nelle categorie
catastali da E/1 a E/9, quelli destinati a
usi culturali, quelli appartenenti a
Stati esteri o organizzazioni internazionali e gli immobili posseduti dallo
Stato, dalle regioni, dalle province, dai
Comuni, dalle Comunità montane e
dagli Enti del servizio sanitario nazionale, destinati esclusivamente ai compiti istituzionali. Gli enti non commerciali (Chiesa, no profit, sindacati) invece pagheranno il tributo sui servizi,
ma solo sulla parte del bene in cui vie-
La Tasi, l’imposta sulla casa, si pagherà col modulo F24 o il bollettino postale
ne svolta attività commerciale, come
già accade per l’Imu. Attenzione però
anche qui a eventuali esenzioni che
potranno essere decise dai Comuni e
disciplinate dai regolamenti locali. E’
il caso per esempio di chi vive all’estero ed è regolarmente iscritto all’Aire.
Quando e come fare il versamento
Secondo gli esperti,
le seconde case saranno
le più colpite
dalla nuova imposta
Per pagare e soprattutto per capire
quanto sborsare c’è ancora tempo. Non
sono ancora state diffuse le date ufficiali entro cui saldare il conto. I Sindaci
hanno la facoltà di fissare in proprio le
scadenze del pagamento Tasi, quindi
bisognerà restare informati sui termini
decisi da ogni singola amministrazione.
Quel che già si sa è che, da parte dei Co-
muni, dovranno esserci almeno due rate a scadenza semestrale. Vale anche
per la Tari, la tassa sui rifiuti, e non è
detto che le scadenze per le due imposte coincidano. E’ prevista però anche
la possibilità di pagare tutto in un’unica
volta entro il 16 giugno (stessa scadenza per chi paga l’Imu, per la prima rata), a patto che per quella data si conoscano già le aliquote decise dai singoli
Comuni (vale anche per la Tari).
Per quanto riguarda il come andrà
fatto il pagamento della Tasi va detto
che questa operazione si potrà effettuare usando il modulo F24 (pagabile
anche in banca o via home banking) o il
bollettino di conto corrente postale,
come si faceva già con l’Imu.
RESTA CENTRALE LA QUESTIONE DEL SUPER EURO
la
settimana
L’Ucraina
frena
il
rublo,
bene
il
dollaro
australiano
dei
cambi
Andamento dollaro australiano/dollaro americano
GRAFICO GIORNALIERO A CANDELE GIAPPONESI
Le candele giapponesi sono il
metodo più usato in borsa per
analizzare le quotazioni in
quanto includono 4 valori per
ogni seduta: apertura, chiusura,
massimo e minimo.
Il corpo della candela è dato
dai valori dell'apertura e della
chiusura della seduta. Candela
verde: quando la chiusura di
seduta è ad un valore superiore
rispetto a quello dell'apertura.
Candela rossa: se la chiusura
è ad un valore inferiore rispetto
a quello dell'apertura. I due
estremi, definiti tecnicamente
"shadow" rappresentano il
massimo di giornata (la linea
sul lato superiore della candela)
e il minimo di giornata (al di
sotto di ciascuna candela). In
caso di chiusura sui minimi o
sui massimi la candela sarà priva di una (o entrambe) le shadow.
CARLO ALBERTO DE CASA*
L
e ultime sedute sui mercati
valutari si sono rivelate estremamente ricche di tematiche
da analizzare. Per l’export italiano
ed europeo resta centrale la questione del “supereuro”, con la moneta unica che nelle ultime sedute ha
superato con forza la barriera a 1,38
nei confronti del dollaro, arrivando
a chiudere la settimana a 1,3876, dopo essersi spinta anche a 1,3915 nella giornata di venerdì scorso.
Sul fronte est-europeo la spinosa questione ucraina ha mosso al
ribasso il rublo russo. Il dollaro
Usa, nonostante la debolezza di
fondo delle ultime settimane, ha
0,91329
0,90800
0,88936
0,86784
feb
10
feb
14
feb
19
feb
2014
24
feb
28
feb
- LA STAMPA
5
mar
Fonte: Piattaforma MetaTrader
- ActivTrades
infatti chiuso le contrattazioni venerdì sera scambiato a 36,50 rubli,
con un guadagno che da inizio anno
ha ormai superato i dieci punti percentuali. Discorso simile per l’euro,
nei confronti del quale il deprezzamento della divisa di Mosca è stato
ancora più accentuato.
Per quanto riguarda invece il continente oceanico, si vedono i primi se-
Da inizio anno
l’oro ha recuperato
circa dodici punti
percentuali
gnali di ripresa da parte del dollaro
australiano, che nelle ultime cinque
settimane ha recuperato quasi quattro punti percentuali nei confronti del
dollaro americano, riavvicinandosi a
quota 0,91. Oltre ai buoni dati macroeconomici australiani, con il PIL cresciuto dello 2,8% a fronte delle aspettative degli analisti per un più modesto 2,5%, hanno contribuito a migliorare il sentiment sulla moneta di Canberra il mantenimento dei tassi di interesse al minimo storico del 2,50%
da parte della Banca Centrale Australiana e la ripresa delle quotazioni
dell’oro. Il metallo giallo ha infatti
chiuso la settimana passata a 1.340
dollari l’oncia, con un recupero che da
inizio anno ha ormai raggiunto i dodici punti percentuali.
*Analista dei mercati valutari
presso ActivTrades Londra
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
.
Lavoro in corso .23
Online Sim lancia nuove polizze
Prima Industrie, sale l’Ebitda
Banca Ifis cerca family advisor
Online Sim, società attiva nel collocamento di
fondi online che fa capo ad Ersel, ha iniziato a
lanciare prodotti assicurativi di ramo I, una
novità nelle piattaforme online di gestione del
risparmio. Le polizze disponibili su Online Sim
sono promosse da Italiana Assicurazioni,
compagnia del gruppo Reale Mutua.
Prima Industrie, società presieduta da
Gianfranco Carbonato (foto) leader nel settore
ad alta tecnologia dei sistemi laser, ha
registrato nel 2013 ricavi per 335,84 milioni, in
lieve calo rispetto al 2012. L’Ebitda è stato di
30,6 milioni (+5,5%) mentre l’utile è stato di 5,4
milioni, contro i 5,3 milioni un anno fa.
CrediFamiglia, realtà di Banca Ifis per la
risoluzione positiva dei debiti finanziari, è
alla ricerca di 200 nuove figure in Italia da
integrare alla sua rete di professionisti. Le
selezioni avverranno il 12 marzo a Torino con
la formula di Open Day e poi il 13 marzo
un’altra selezione a Milano.
9,91
1,47
4,71
5,42
3,5
12,65
0,68
5,65
6,75
0,52
8,04
-1,71
3,43
6,7
3,69
11,10
-1,44
5,72
5,81
1,43
42,47
15,18
22,42
16,72
15,58
12,18
1,60
6,49
10,18
9,55
18,71
10,76
14,57
13,16
13,72
57,52
30,42
40,78
18,51
18,8
9,37
-4,02
-0,90
20,08
17,01
21,69
13,03
15,93
10,61
11,88
31,37
-1,71
8,68
13,55
5,83
7,16
0,03
1,74
2,22
0,13
-6,04
-6,04
8,23
- LA STAMPA
Spread
Titoli di Stato
Fonte:
Morningstar
Il differenziale
di rendimento
a dieci anni
tra i nostri titoli
di Stato e quelli
tedeschi è sotto
quota 180 punti
I nostri Btp sono
tornati sicuri e
molto
interessanti
per gli investitori
mercati
e gestori
«Buon momento
per i bond dei Pigs»
5
Boom di Btp a 5 e 10 anni,
i più amati dai cassettisti
Buon rendimento e poca volatilità, in un periodo di tassi bassi
L
e prospettive per l’Italia,
se si guarda alle valutazioni dei mercati finanziari,
restano orientate al sereno
per il 2014. Certo non mancano variabili improvvise, come la
crisi in Ucraina ma, di base, analisti
e grandi fondi sono tornati a credere
nel nostro Paese. «Sembra sia cambiato il sentiment del mercato nei
confronti dell’Italia e in particolare
si stanno riponendo grandi speranze
nel governo Renzi – racconta Valentina Vicinanza, gestore obbligazionario Banca Akros -. Il mercato
sconta il successo della politica di
Renzi e questo lo ritroviamo riflesso
anche nell’indice di Borsa di Milano
che da inizio anno è tra i best performer a livello mondiale». Gli esperti
tuttavia sottolineano che i prossimi
giorni saranno fondamentali per capire se il governo sarà in grado di realizzare le riforme che ha messo in
agenda. E in settimana ci saranno
nuove aste dal Tesoro.
Nel frattempo Bot e Btp sono tornati in cima alla lista degli acquisti di
grandi banche d’affari e investitori
esteri. «Sui nostri monitori vediamo
passare ogni giorno ordini importanti e crediamo che questo trend, iniziato già nel 2013, possa proseguire ancora a lungo» spiega Vincenzo Longo,
strategist di Ig.
Uno dei fattori a sostegno del buon
andamento, negli ultimi mesi, dei titoli di Stato dell’Italia (come di tutta
la periferia europea) sta nell’arrivo di
grandi flussi di investimento in fuga
dai mercati emergenti e la cui ricerca
di “yield” trova sbocco in Paesi come
Italia, Spagna e Portogallo. Ma a offrire appeal è anche la prospettiva,
seppur flebile, di un ritorno della crescita. Il risultato è che la forte domanda ha fatto cadere il rendimento di
Bot e Btp. La scadenza a cinque anni
paga intorno al 2% quella a dieci, in
settimana, è arrivata al 3,37%, minimo dal 2005 (spread in area 170-180
punti). Dove guardare allora? «La discesa dei rendimenti sui Bot che ora
sono sotto l’1% ha fatto sì che continuino a rimanere di appeal i titoli italiani a cinque e dieci anni - dice Longo
-. Offrono un’opportunità ai cassettisti perché creano valore nel lungo periodo». Per gli esperti, potremmo vedere ancora episodi di volatilità ma il
rischio è molto attenuato.
Per Valentina Vicinanza chi non ha
una grande propensione al rischio
può trovare interessanti i Btp Italia: il
Btp 2.15% Nv2017 offre un rendimento reale dell’1,35% (sopra il Foi) con il
Btp nominale di pari scadenza Btp
3,5% 01 Nv2017 che rende l’1,62%,
vuol dire che il mercato sconta un’ inflazione allo 0,25%. Oggi il Foi è allo
0,6% (stabile da novembre). E per
cercare più rendimento? «Per chi
vuole rischiare, e in ottica di trading,
può guardare al Btp a 30 anni, se il
mercato stornasse ancora di poco rispetto ai livelli attuali e il rendimento,
che ora è al 4,4%, si portasse al 4,5% dice Valentina Vicinanza. L’esposizione va limitata a una quota del 3-4%
del portafoglio». E fuori dall’Italia?
L’idea può essere quella di cercare
tra i Paesi della periferia che oggi rendono di più. Tra cui il Portogallo: il decennale di Lisbona è vicino al 5%.
domande
a
Lorenzo Pagani
Pimco
Lorenzo Pagani, Head of the
European government bond
and European rates desk di
Pimco, i flussi sui titoli governativi dei Paesi periferici sono aumentati. Quanto durerà la corsa?
«Nell’ultimo periodo del 2013 i
flussi sui titoli governativi periferici erano negativi (marginalmente più venditori) forse
a causa della riduzione da
parte delle banche legata alla
valutazione di fine anno dei bilanci. In particolare in riferimento all’Aqr (Asset quaility
review). Nel nuovo anno i flussi si sono invertiti e sono tornati positivi. Non vi sono particolari elementi nel prossimo
futuro che indichino una riduzione dei flussi. Allo stesso
tempo l’offerta netta di titoli
periferici per il 2014 non è alta, ci si può quindi aspettare
una continuazione del recente
trend positivo».
Fed e/o Bce potrebbero interrompere questa corsa?
«Fed e Bce faranno molta attenzione a non interrompere
questa corsa. La crescita è ancora alle prime fasi, soprattutto in Europa. Un precoce movimento dei tassi da parte delle Banche centrali sarebbe rischioso. Non è realistico
aspettarsi aumenti dei tassi
nei prossimi mesi».
Il debito italiano piace di
LA BUSSOLA PER INVESTIRE NELL’IMMOBIILIARE
Gli Etf del mattone corrono in Europa e Usa
GLAUCO MAGGI
NEW YORK
P
er 16 degli ultimi 24 anni i Reits, i fondi immobiliari americani con la struttura societaria
dei ‘trust’, hanno superato per rendimento l’indice azionario S&P500. Il
2013, però, non è stato uno dei 16 anni
fortunati, anche se proprio l’anno
passato si è segnalato per la significativa ripresa del mercato immobiliare negli Usa, soprattutto nel comparto residenziale: la media dei guadagni dei Reits è stata uno smilzo
2,7%, contro il 32,4% che hanno reso
gli investimenti nello S&P500.
La spiegazione della sotto-performance sta nella caratteristica fiscale
che contraddistingue questo strumento, che ha l’impegno di distribuire almeno il 90% dei redditi in cambio della non tassazione dei dividendi. E l’anno scorso, si ricorderà, è sta-
to segnato dal famoso annuncio primaverile della Federal Reserve che sarebbe stata avviata la riduzione del piano
di acquisti di bond pubblici e legati ai
mutui della casa. La fuga dai “veri”
bond per la paura che i tassi sarebbero
schizzati a causa del cambio di politica
della Fed si è estesa ai Reits, deprimendone le quotazioni. Intanto, nel
mondo reale, la casa e’ andata bene sia
per i prezzi, cresciuti secondo l’indice
S&P delle 20 aeree metropolitane del
13,4% da fine dicembre 2012 a fine dicembre 2013, sia per le vendite, salite
nel gennaio 2014 di quasi il 10% ad un
totale annualizzato di 468mila, il dato
migliore dal luglio 2008.
A Piazza Affari, nel comparto Real
Estate, sono quotati una dozzina di Etf
che replicano alcuni dei più rappresentativi indici internazionali di azioni
immobiliari, che comprendono di solito una componente in fondi immobilia-
ri e/o Reits, e un paniere di società immobiliari. A fine mese (il 26 febbraio)
abbiamo esaminato l’andamento degli
Etf quotati a Milano per fotografare la
stato delle performance nelle diverse
macroregioni negli ultimi 12 mesi, e nel
primo bimestre del 2014.
Etf del mattone in Europa
Ce ne sono cinque di quattro diversi promotori. IShares UK, (commissione di gestione dello 0,40%), il solo denominato in
sterline inglesi mentre gli altri sono in
euro, ha performance da bolla: il +12,99%
nei primi due mesi dell’anno, e il +36,53%
da fine febbraio 2013. L’Europa intera va
meno forte ma presenta comunque risultati rimarchevoli. Amundi FTSE
Epra Eur Real Estate UCITS (0,35% di
commissioni) guadagna il + 23,25% da un
anno e il +8,82% da inizio gennaio. DBxTR FTSE Epra (0,40% di costi) e’ appena dietro sui 12 mesi, con +21,33%, ma e’
davanti sui due mesi con +9,42%. Lyxor
Europa dei mercati sviluppati (indice
MSCI Barra e commissione dello 0,40%)
ha dato il +16,74% negli ultimi 12 mesi e il
+9,35% negli ultimi due. Il meno redditizio e’ iShares Europe Property, commissioni 0,40%, che ha reso il 7,50% a un anno e il +6,39% nel primo bimestre 2014: la
spiegazione e’ che il paniere “europeo”
non ha Reits o azioni inglesi, e quindi non
ha goduto del rally britannico.
Etf negli Usa
Sono due e con lo stesso trend: in rosso
su un anno ma in positivo nel 2014.
Lyxor Ucits Ftse Epra/Nareit Usa, in
euro, 0,40% di spese, legato all’indice
Barra e composto sia di Reits sia di
azioni di societa’ che posseggono o amministrano immobili, e’ partito a razzo
quest’anno ed e’ +9,55%, mentre sui 12
mesi perde ancora, ma solo lo 0,66%. I
Shares US Property Yield Ucits, in
nuovo con i grandi investitori
esteri che comprano i nostri
Btp. Voi siete il più grande fondo obbligazionario al mondo,
che previsione avete sui sovrani italiani?
«Abbiamo una posizione di sovrappeso in Btp da metà 2012,
quando la Bce annunciò la volontà di difendere l’unione monetaria anche attraverso l’acquisto di titoli sovrani. Gli
spread si sono abbassati notevolmente dai picchi di un anno
fa, ma i titoli sovrani periferici
continuano a offrire valore.
Inoltre, i Btp a breve-media
scadenza (3-5 anni) permettono di aumentare le attese di
rendimento grazie a una curva
dei tassi molto ripida che permette di monetizzare aumenti
di prezzo. Ci aspettiamo rendimenti positivi e a bassa volatilità negli investimenti obbligazionari Euro nel 2014».
Qual è la strategia che proponete agli investitori?
«A differenza di molte strategie
focalizzate solo sulla generazione di reddito prescindendo dalla qualità degli strumenti, le
strategie Income di Pimco pongono l’enfasi anche sulla protezione del capitale, che secondo
noi si realizza in primis scegliendo strumenti di investimento i cui valori non si discostino troppo dai fondamentali
economici che rappresentano».
Cosa offre questa strategia?
«Il vantaggio è nell’offerta di distribuzioni regolari di cedole
con rendimenti interessanti,
sfruttando le migliori idee di generazione di reddito nel mercato obbligazionario globale».
dollari, 0,40% di spese, con un paniere
di un centinaio tra societa’ e Reits Usa,
perde l’1,76% da fine febbraio 2013, ma
sta rendendo il +8,60 da gennaio.
Etf in Asia
Sono i fondi “del mattone” che soffrono per la crisi degli Emerging Markets.
Lyxor Apra Nar Asia (escluso il Giappone), in euro, 0,65% di commissioni,
indicizzato MSCI Barra, e’ sotto del
22,63% da un anno fa, e perde nel primo bimestre con -2,35%. I Shares Asia
Property Yield Ucits, in dollari, commissioni 0,59%, perde il 15,08% da fine
febbraio 2013.
Etf globali
L’ iShares immobiliare legato al paniere
Ftse Epra Nareit dei paesi sviluppati in
tutto il mondo, in dollari, commissione
dello 0,59%, ha il segno piu’ nel primo bimestre 2014 (+5,93%) e ancora quello – a
un anno (-4,42%). Similmente, il Lyxor
Global, in euro, 0,45% di spese, e’ a
+4,09% dal primo gennaio e a -2,45% da
un anno fa. Spdr DJ ETf Global Real
Estate ha meno di un anno di vita: in dollari, 0,40% di spese, guadagna il 4,72% su
sei mesi e il 5,94% da gennaio.
24 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
lavoro
Enel assume 150 apprendisti
Venticinque talenti in Coca Cola
Il gruppo Enel ha firmato un accordo sindacale
che prevede l’inserimento in azienda di 150
studenti apprendisti. L’iniziativa rientra nel
Piano sperimentale lanciato con il ministero
dell’Istruzione con la legge 104, che avvia per il
2014-16 l’apprendistato a scuola per ragazzi
degli ultimi due anni delle superiori. Info: enel.it.
Il 28 marzo si conclude la raccolta delle
candidature per partecipare al Management
Trainee Program, iniziativa di formazione e
reclutamento di Coca-Cola Hbc Italia. La durata è
di 10 settimane in tutta Italia per inserire 25
giovani neo laureati. Info: www.cocacolahellenic.it, sezione lavoro e carriere.
I numeri del settore
Iscritti Ipasvi per regione
406.306
388.557
360.874
357.584
10.483
Basilicata
Calabria
Emilia-R.
Lazio
27.300
m
30.049
9
Puglia
28.724
.217
e
Sarde
12.071
.774
Sicilia
31.207
Toscana
26.807
31.595
Friuli-V.G.
148.155
71.817
23.720
Abruzzo
Campania
1956 1966 1976 1986 1996 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
9.864
44.618
Liguria
entino A.A.
9.273
a
6
a
5
9
Veneto
Lombardia
Marche
10.067
Molise
2.964
3
ITALIA
4
- LA STAMPA
In Italia mancano 60mila infermieri
Allarme della Federazione nazionale
Sanità
Ospedali pubblici bloccati, crescono i pazienti e la libera professione
i “buoni”
affari
A CURA DI KPMG
I
30.207
303.740
F
inalmente si parte.
Tutti concordano
che la priorità del
momento è l’occupazione e
la tutela di chi perde il lavoro. Dai prossimi giorni il
cantiere aperto dovrà impegnare tutti: decisori politici e amministrativi, imprese, sindacati, esperti.
Sarà la prova d’orchestra
della capacità di fare sistema per rendere efficace e produttiva la ripresa.
Non solo arriveranno
nuovi provvedimenti, a
partire dal Job act, ma
partirà la Garanzia giovani, la misura europea da
1,5 miliardi che negli altri
paesi è già avviata.
Creare lavoro sarà l’imperativo e a questo obiettivo tutti dovranno concorrere. La strategia è quella
di evitare pericolosi bricolage locali, iniziative scoordinate e frantumazione
di progetti, a favore di
azioni di sistema. Capita
spesso che a ogni cambio
di governo e di ministro
tutto ricominci da capo,
azzerando le buone pratiche precedenti. Lo diciamo non per pessimismo, a
cui non siamo avvezzi, ma
per il crescere di segnali
deboli che speriamo non
diventino frastuono.
E’ vero che il lavoro si
crea nei territori, ma l’efficacia della ripresa deriva
da linee guida nazionali.
Non serve ripartire dai
campanilismi e dalle accuse di ingerenza dello Stato
in materie di competenza
regionale, come formazione, centri per l’impiego e lavoro. Serve fare squadra e
sistema, favorendo premialità e condizionalità: avrà
più risorse chi otterrà i migliori risultati; in caso di
inadempienze dovrà intervenire lo Stato.
379.522
STRANIERI
WALTER PASSERINI
415.691
LOMBARDIA LA PIU' PRESIDIATA
Iscritti alla Federazione dei Collegi Ipasvi: infermieri professionali,
assistenti sanitari e vigilatrici d'infanzia
398.007
LA LUNGA MARCIA DEGLI ANGELI DELLA CORSIA
370.641
OCCUPAZIONE,
IL BRICOLAGE
È DANNOSO
l tradizionale bilancio annuale
(consuntivo e previsionale) degli
Enti Pubblici ormai non rappresenta più uno strumento sufficiente
per rendere conto ai cittadini dell’operato di un’amministrazione
pubblica (sia essa ente centrale, regionale, provinciale o comunale). I
meri dati economico-finanziari, infatti, non riescono a rappresentare
in modo completo e integrato i risultati dell’attività né riescono a realizzare una correlazione con il programma. Cittadini/elettori con
aspettative crescenti vogliono capire come un’amministrazione svolge
il suo operato; quali sono le priorità
e gli obiettivi del suo intervento;
P
er loro la data più importante è il 12 maggio, il
giorno in cui nel lontano
1820 è nata Florence Nightingale, la fondatrice
delle scienze infermieristiche moderne. L’International Council of
Nurses (che rappresenta più di 13
milioni di infermieri nel mondo) ricorda questa data celebrando in
tutto il mondo la Giornata internazionale dell’infermiere.
Il prossimo maggio in Italia ci
sarà poco da festeggiare, perché la
professione sta attraversando uno
dei momenti più difficili della sua
storia, schiacciata tra turni massacranti, blocco del turn over, bassi stipendi e l’avanzata degli stranieri. Eppure, l’allarme lanciato
dalla Federazione dei collegi Ipasvi, l’organizzazione di rappresentanza, è chiaro: in Italia mancano
60mila infermieri. Sembra passato un secolo da quando nel 1971
venne approvata la legge 124, che
sancisce l’estensione al personale
maschile dell’esercizio della pro-
fessione di infermiere professionale. Fu una vera rivoluzione. La
professione era stata fino a quel
momento esclusivo appannaggio
delle donne: una santa per proteggerle, la matrona Fabiola, che si
dedicava all’assistenza nell’antica
Roma; una donna come modello,
Florence Nightingale, e tante altre
donne negli ospedali, nelle zone
più difficili del paese, nell’assistenza all’infanzia.
Il lavoro infermieristico nasce
con un vizio genetico: era considerato ausiliario e vocazionale, adatto alle donne e alle religiose, per
molti anni la maggioranza assoluta
del corpo infermieristico. Ancora
oggi le donne rappresentano il 78%
di tutti gli infermieri. Eppure, come
rivelano alcuni dati Ocse, in Italia
ce ne sono meno rispetto agli altri
paesi: 6,6 infermieri ogni mille abitanti, contro l’8,4% della media europea, i 9 della Francia e del Regno
Unito, gli 11,5 della Germania, il
17,4% della Svizzera, il paese più dotato. Non solo. In Italia sono pochi
anche rispetto ai medici: ci sono 1,6
infermieri per medico contro i 2,8
della media Ocse e i 4,5 del Giappone. Ciò che stride è il divario tra
fabbisogni e laureati. Nell’anno accademico 2013/2014, sono attive
221 sedi di corso di laurea in infermieristica, che fanno capo a 42 facoltà di medicina, per un totale di
15.970 posti disponibili.
Un vuoto da colmare. Le ragioni
sono tante. «Siamo sotto la media
europea ma il sistema sanitario
pubblico da tempo non assume spiega Annalisa Silvestro, presidente Ipasvi - Crescono i malati ma
c’è il blocco del turn over e dei con-
Le donne
rappresentano
ancora il 78%
della categoria
tratti da anni. Negli ospedali il lavoro aumenta, l’età media si alza e
non c’è ricambio. Le alternative sono l’espatrio e la libera professione.
Dobbiamo superare il blocco e dare
una possibilità di ingresso ai più
giovani».
La libera professione viene definita una nuova opportunità da
esplorare per il 66,6% dei 2.500 infermieri che hanno partecipato a
un sondaggio Ipasvi e non è tanto
una necessità legata alla difficile
congiuntura economica (26,9%).
Non interessa solo al 6,5%. Le priorità per il futuro sono la valorizzazione delle carriere clinico-assistenziali (30,5%), l’incremento degli organici (24,9%), il riconoscimento del ruolo manageriale
(12,0%) e il maggior peso decisionale (32,6%). Ma forse la madre di tutte le critiche è la questione salariale: non si può chiedere a dei laureati di lavorare sotto organico, con
turnazioni selvagge, festività comprese, a contatto con dolore e sofferenza, per 1.300 euro al mese. [W. P.]
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SERVIZI AGLI ITALIANI
Un bilancio sociale per le attività degli enti pubblici
quali sono i livelli di prestazione attesi
e realizzati. Soprattutto gli stakeholders vogliono capire gli effetti prodotti dalla sua azione sul territorio di
competenza. Elementi che poi diventano decisivi nel momento della scelta elettorale.
Negli ultimi anni, molte amministrazioni pubbliche hanno adottato
un ulteriore strumento di comunicazione, il ‘bilancio sociale di mandato’,
un format nuovo che sembra rispondere alle esigenze di trasparenza e
rendicontazione dei risultati che arrivano dalla cittadinanza. Questa
aspettativa peraltro è particolarmente forte nell’ambito degli enti pubblici
locali (amministrazioni regionali,
provinciali e comunali), dove esiste
un rapporto diretto elettori e rappresentanti sia per la prossimità fisica
tra amministrazioni e cittadini, sia
per l’elezione diretta del sindaco. Tipicamente il bilancio di mandato
comprende informazioni sugli impegni che l’amministrazione ha assunto
nei suoi documenti di programmazione e contabili annuali e pluriennali;
sugli obiettivi e i programmi che hanno orientato l’azione delle diverse
strutture dell’ente; sui risultati (economico-finanziari, di efficacia, di qualità dei servizi, di impatto sociale,
Cittadini/elettori
vogliono capire
bene cosa fa
l’amministrazione
ecc.) che sono stati conseguiti; sugli
scostamenti rilevati tra quanto previsto e quanto effettivamente realizzato; sulle valutazioni in merito agli
obiettivi e ai programmi futuri.
Un ulteriore importante sviluppo
in direzione della trasparenza sarebbe quello di includere all’interno del
‘Bilancio di Mandato’, anche i risultati
e gli obiettivi delle partecipate pubbliche (che erogano servizi di pubblica
utilità). Infatti, sono queste realtà che
spesso rappresentano il vero anello di
congiunzione tra i cittadini e le amministrazioni. A questo proposito occorre ricordare che in Italia si stima siano oltre 4.200 le società partecipate
dai Comuni (i Comuni di Lombardia e
Piemonte hanno il maggior numero di
società controllate: rispettivamente
597 e 320). In questa prospettiva, il bilancio di mandato diventerebbe quin-
di una sorta di bilancio consolidato di
tutte le attività riconducibili alle amministrazioni pubbliche sul territorio.
Non più semplicemente un momento
di rendicontazione aggiuntivo rispetto
al circuito “formale” di programmazione e controllo, ma uno strumento
pienamente integrato nel sistema di
rendicontazione dell’ente pubblico.
Tra l’altro, il documento dovrebbe
seguire un iter di approvazione formale (con il coinvolgimento di Giunta e
Consiglio) e di verifica da parte di un
soggetto terzo indipendente. In questo
modo, il bilancio di mandato potrebbe
diventare uno strumento strategico,
non solo per raccontare l’attività della
PA, ma per riorientare nel profondo il
suo funzionamento, passando da una
logica meramente burocratica ad una
logica ispirata al risultato e alla qualità
del servizio reso al cittadino.
W
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
.
Lavoro in corso .25
Self offre 40 posti fai da te
Free lance day a Torino
A Bologna il lavoro dei laureati
Il gruppo del fai da te Self cerca una quarantina
di persone per i suoi negozi. Si tratta di addetti
vendita, capi settore vendite, allievi capi
settore vendite, addetti box informazioni e
accoglienza, addetti cassa, magazzinieri,
addetti ufficio, buyer. Le sedi sono sparse sul
territorio nazionale. Info: www.selfitalia.it.
Toolbox Coworking (Via Agostino da
Montefeltro 2, Torino), con Acta, associazione
dei freelance, sabato 15 marzo ospita il primo
Free lance day italiano. Una giornata ricca di
appuntamenti su misura per chi è datore di
lavoro di se stesso e vuole rafforzare relazioni
e competenze. Info: www.freelanceday.it.
Oggi all’Università di Bologna, aula di Santa
Lucia, in via de’ Chiari 25/A, saranno
presentati i risultati della XVI Indagine
AlmaLaurea sull’occupazione dei laureati.
L’indagine ha coinvolto quasi 450mila laureati
di 64 le università aderenti ad AlmaLaurea.
Info: www.almalaurea.it.
Turismo
Bed & breakfast,
così si catturano
giovani e famiglie
Una formula cresciuta di cinque volte in dieci anni
Agevolazioni
Per avviare
questa attività
non è necessario
aprire
una partita Iva
WALTER PASSERINI
MILANO
rriva la stagione turistica, ma molte città fanno
i conti con la scarsità di
posti letto, soprattutto
di buon prezzo. Un
esempio tra i tanti è Omegna, cittadina affacciata sul lago d’Orta, dove
alla crescita del numero di turisti si
contrappone la scarsa offerta di posti letto. «Abbiamo un grande potenziale - spiegano in Comune – ma la
possibilità di avere nuovi alberghi in
città è complicata e richiede tempo.
Però possiamo fare qualcosa subito,
per esempio incentivando i bed &
breakfast». Così succede emblematicamente in molte aree di turismo
potenziale, specie se si trovano nella
sfera di influenza e in prossimità dei
luoghi dell’Expo 2015, che potrebbe
diventare un prossimo volano di
nuove attività.
A
Leggi regionali
Regole per partire
Non è complicato dedicarsi all’ospitalità in casa propria attraverso il bed &
breakfast, offrendo cioè un letto e la
prima colazione, anche se ci sono diverse resistenze: non tutti amano
aprire la propria casa ad estranei, dopo averla messa a norma, anche se i
protagonisti di questa forma di clientela sono soprattutto nuclei familiari e
coppie, con e senza figli. Il primo ostacolo è di tipo psicologico. Dal punto di
vista operativo avviare un bed & breakfast è invece piuttosto semplice. Co-
SPAZIO AFFARI
sì si piega la crescita e l’enorme successo che la formula ha riscontrato in questi ultimi tempi. Negli ultimi dieci anni le
strutture sono aumentate di cinque volte, da meno di seimila a oltre 25mila, e
altrettanto sono cresciuti i posti letto,
passando da 27.500 a 130mila. La prima
informazione da conoscere è che per avviare questa attività non è necessaria
l’apertura della partita Iva. Anche la te-
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nuta dei registri contabili è molto semplificata e le ricevute date agli ospiti
non sono di tipo fiscale. Ovviamente,
semmai i primi vincoli nascono sugli
spazi da dedicare a questa attività. Bisogna infatti avere un minimo di due fino a un massimo di quattro-sei stanze,
dotate di ingresso autonomo e di servizi
adeguati. E’ richiesta la presenza fisica
del proprietario. Se gli spazi sono maggiori bisogna optare per un’altra formula, quella dell’affittacamere, ma in questo caso è necessario aprire una partita
Iva. Un altro problema può essere causato dal rapporto con i vicini di casa: se
si ha un’abitazione autonoma, si decide
liberamente; se invece gli spazi sono all’interno di un condominio, allora è consigliabile richiedere un’autorizzazione
al condominio, anche se non è obbligatorio. Mantenere buoni rapporti con il
vicinato è una condizione basilare.
Altre regole sono la messa a norma, dal punto di vista della sicurezza,
delle camere, la spaziosità, la dotazione igienico-sanitaria, l’ingresso autonomo, la presenza assidua del proprietario, soprattutto all’arrivo e alla
partenza degli ospiti, l’assoluta pulizia e gradevolezza degli spazi e, fondamentale, la prima colazione, diventata ormai un fattore decisivo nella
motivazione d’acquisto. La qualità dei
cibi, l’attenzione alla sicurezza e la
sensibilità verso persone con intolleranze alimentari, la genuinità dell’offerta e la flessibilità degli orari sono
motivi di vantaggio competitivo. Bisogna infatti tenere in conto che, al di
là dei clienti d’affari, che apprezzano
rapidità ed efficienza, a frequentare
bed & breakfast sono soprattutto turisti, che dopo aver assunto una buona prima colazione partono per le loro esplorazioni nel territorio. Un sondaggio recente ha rivelato che sono
l’accoglienza e la colazione i principali
fattori di gradimento degli ospiti e la
fonte prima di fidelizzazione o di abbandono.
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Le strutture sono
oltre 25 mila
e i posti letto
130 mila
Dal punto di vista normativo, l’apertura
di un’attività di bed & breakfast è regolata da una legge nazionale e da venti
leggi regionali. A livello nazionale il riferimento è la Legge 29 marzo 2001, n.
135, Riforma della legislazione nazionale del turismo, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 92 del 20 aprile 2001, che è
la legge quadro delle iniziative turistiche. Più dettagliate e specifiche sono invece le venti leggi regionali, che si possono consultare via web. Le più antiche
risalgono alla metà degli anni Novanta
e sono quelle di Bolzano, Valle d’Aosta e
Sardegna; le altre sono più recenti, con
diversi aggiornamenti.
Qui
Bruxelles
MARCO ZATTERIN
I FONDI UE
PER I LICENZIATI
NELL’HI-TECH
a Commissione Ue ha proposto
di versare all’Italia 3 milioni
dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) per
aiutare 1.146 ex lavoratori della Vdc
Technologies a trovare un nuovo
posto di lavoro dopo che l’azienda
produttrice di schermi e televisori è
fallita nel 2012. La proposta va sottoposta all’approvazione di Europarlamento e Consiglio Ue, ma non si
attendono problemi. È un caso esemplare. László Andor, Commissario
Ue al Welfare, rileva che «la fabbricazione di computer, di prodotti
ottici ed elettronici e di apparecchi
elettrici in Europa ha subìto gravi
sconvolgimenti per l’aumento della
concorrenza di paesi esterni alla Ue,
tra i quali spicca la Cina». Gli oltre
mille posti italiani sono considerati
vittime del mondo che cambia, quasi
tutti nella provincia di Frosinone.
Hanno perso il lavoro per troppa
concorrenza e vanno sostenuti.
Tra il 2008 e il 2011, le importazioni dalla Cina verso l’Ue di apparecchi
di telecomunicazione, registrazione,
e riproduzione del suono sono aumentate del 18,7%. Durante lo stesso
periodo, la quota delle importazioni
nella Ue-27 di tali prodotti è aumentata dal 44% al 52,2%. Il mercato è
andato in crisi, è in tanti sono rimasti a casa. Coi fondi Ue ora i mille
hanno una chance di ritrovare un
posto. Le misure cofinanziate dal
Feg aiuteranno i lavoratori ad affrontare le difficoltà maggiori nella ricerca di un nuovo posto di lavoro attraverso orientamenti per lo sviluppo
della carriera, la valorizzazione delle
competenze, la formazione, il sostegno all’imprenditorialità e varie
forme di indennità. Lo stanziamento
è raddoppiato dal contributo nazionale. Sono 6 milioni per riprendere a
sperare. Non il primo assegno. Purtroppo non l’ultimo.
L
26 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
La posta
di Maggi
A CURA DI GLAUCO MAGGI
[email protected]
COORDINAMENTO DI AGNESE VIGNA
[email protected]
Le lettere vanno spedite alla redazione
di TuttoSoldi in via Lugaro, 15
Previsioni per i bond
in dollari australiani
Investire in altre valute può essere una buona decisione
ma bisognerebbe coprirsi dal rischio cambio
Nel maggio 2013 ho
comprato bond in Aud
(Australian Dollar) al cambio
con l’euro di circa 1,29. Il
cambio, per l’indebolimento
nei confronti dell’euro, e’ in
gennaio a 1,50 circa. Come
evolverà il cambio AudEuro?
LUCA T.
Le aspettative
macroeconomiche fanno
pensare (a Matteo Paganini,
capo degli analisti di FXCM,
società specializzata in valute,
uno dei due esperti che
abbiamo interpellato) a
potenziali discese dell’euro nel
lungo periodo nei confronti del
dollaro Usa, dovute a possibili
risalite del dollaro per la
uscita della Fed dalla politica
di allentamento monetario (il
Quantitative Easing). Fino a
che non si realizzerà questo
scenario sosterrà l’euro.
Quanto all’Euro-Aud, cambio
derivato dal rapporto tra
Euro-Dollaro Usa e tra
Dollaro Usa-Aud, “potrebbe
tendere nel medio periodo a
scendere ulteriormente a causa
del fatto che la Banca Centrale
Australiana sta cercando di
portare l’Aud su livelli più
bassi rispetto al dollaro Usa
per sostenere la crescita
economica dell’Isola. Nel lungo
periodo non escludiamo la
possibilità che l’Aud torni ad
apprezzarsi contro il dollaro
Usa a causa del fatto che i
tassi di interesse nominali e
reali offerti dalla divisa
dovrebbero rimanere positivi e
lontani dallo zero. Nel medio
periodo il cambio Euro-AUD
può salire ancora a livelli tra
1.55 e 1.65, per poi tentare delle
discese che comunque non
porterebbero a livelli inferiori
a 1.40”. Per Luca Lionetti,
Credit & Fx Portfolio Manager
di Azimut, “l’Aud soffre negli
ultimi mesi a causa del
rallentamento globale e dei dati
negativi macro, ultimo il debole
dato sugli occupati. Inoltre, il
mercato si attende un ulteriore
taglio dei tassi d’interesse dal
già storicamente minimo 2,5%.
Per il cambio contro euro non è
impossibile rivedere il livello di
1,6, e poi una perdita del 3.5%
che potrebbe nel breve fare da
minimo, prima di un ritorno a
1.5 . Eventuali decisioni della
Bce potrebbero indebolire l’euro
e riportare il cambio verso 1.4,
livello di fair value (adeguato)
di lungo periodo”. Comprare
bond in altre valute puntando
sulle cedole più alte che offrono
(di solito) espone al rischio di
perdere con il cambio cioè che si
guadagna con gli interessi.
Paganini suggerisce come
coprirsi da questo rischio: in
?
il
quesito
questo caso si acquistano euro e
si vendono dollari australiani,
per difendersi dalla
svalutazione di questi ultimi,
per un importo pari a quello
atteso dalla remunerazione
dell’investimento.
Coibentazione
insufficiente
Un condomino ha
acquistato da pochi mesi un
alloggio al 1° piano sopra il
cosiddetto piano “piloti” ;
perciò sotto il suo
appartamento c’è un porticato
aperto. Lamenta dell’eccessiva
condensa sul pavimento del
bagno, e vuole coibentare il
soffitto sottostante, ma
pretende che che il
condominio partecipi alla
spesa per almeno il 50%. Il
condominio ha autorizzato i
lavori ma non il contributo.
Chi ha ragione ?
G. CONTE
Nel comprare
l’appartamento il condomino
si è assunto carico delle sue
magagne che non dipendono
da un’insufficienza dei servizi
condominiali ma da problemi
strutturali su cui ci si può
eventualmente rivolgere solo
all’impresa costruttrice. Il
condominio non può negargli
l’assenso ai lavori ma non è
costretto a contribuire alla
spesa.
Coeredi obbligati alle
spese condominiali
Un appartamento è in
comunione ereditaria. Una
degli eredi paga le spese
condominiali e l’altro no.
Contro chi può essere fatto il
decreto ingiuntivo?
LETTERA FIRMATA
L’obbligo di contribuire alle
spese condominiali è di tipo
“solidale” tra i comproprietario,
nel senso che entrambi sono
tenuti per intero al versamento.
Pertanto il decreto ingiuntivo
può essere richiesto nei confronti
di entrambi gli eredi o, a scelta,
per intero verso anche solo uno di
essi (per esempio il più solvente).
La delibera del condominio
si può impugnare
se arreca dei danni
Come previsto dall’art. 1137 del
cod. civ., le delibere dell’assemblea di condominio sono obbligatorie per tutti i condòmini
ma sono impugnabili se contrarie alla legge o al regolamento
di condominio; ogni singolo
condòmino assente, dissenziente o astenuto può rivolgersi
all’autorità giudiziaria per
chiederne l’annullamento – nel
termine tassativo di trenta
giorni –, che decorrono dalla
data della delibera (per chi era
presente ma dissenziente o
astenuto) e dalla data di comunicazione della delibera per chi
era assente.
L’impugnativa non neutralizza e non sospende l’esecuzione della delibera impugnata,
salvo che la sospensione sia richiesta da chi impugna ed ordinata dall’autorità giudiziaria;
diversamente la delibera cesserà i suoi effetti solo con la
sentenza che definisce il giudizio. Rientrando la materia condominiale nelle materie oggetto di mediazione “obbligatoria”, occorre prima presentare
domanda di mediazione, a pena
di inammissibilità dell’impugnativa, presso un organismo
di mediazione ubicato nella circoscrizione del tribunale nella
quale il condominio è situato.
Per il condominio, interverrà al
procedimento l’amministratore, previa adozione di una delibera che lo autorizzi a partecipare (con un numero di voti che
rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà
del valore dell’edificio).
L’eventuale proposta di mediazione che dovesse emergere dovrà poi essere approvata
dall’assemblea (con la stessa
maggioranza). Se la mediazione fallisce, nel senso che non
Per gli autonomi
quota 97
Intermediario
assicurativo
Sono nato il 15 febbraio 1951,
lavoratore autonomo, al 31
dicembre 2011 con 60 anni di
età e quasi 38 di contributi.
Perché la mia età pensionabile
solo nel 2017 mentre dite una
cosa diversa nella risposta a B.
S?
Ho cessato ogni attività
lavorativa dal 31 maggio 2013
cancellandomi dall’albo degli
intermediari assicurativi
dell’Isvass in pari data. In un
colloquio avuto con l’Inps mi è
stato detto che avendo 30
settimane di contributi da
dipendente (due anni e sei
mesi) al compimento dei 65
anni avrei diritto al minimo
della pensione di 400 euro
(stima ad oggi e secondo le
leggi attuali). Allego estratto
conto e chiedo: è esatto?
GIANNI RENNA
Perché il lettore B. S. è
lavoratore dipendente con quota
96, mentre lei liquiderà la
pensione Inps con le norme degli
autonomi per i quali la quota è
97, con un’età minima di 61 anni.
Incentivo alle
dimissioni
Nato il 3 luglio 1949,
dipendente da un’azienda di
credito dal 1° settembre 1975,
ritengo di avere maturato il
diritto a pensione Inps già
prima della riforma Fornero.
Per poter quantificare un
eventuale incentivo alla
dimissioni volontarie chiedo
sino a quale età/anzianità
contributiva è mio diritto
proseguire l’attività lavorativa.
P. E.
Previdenza
La legge esclude il diritto di avere il congedo straordinario retribuito (fino a un massimo di
due anni di assenza dal lavoro:
può essere un periodo unico oppure più volte frazionato) per
l’assistenza ai familiari disabili,
quando il familiare risulta ricoverato a tempo pieno in una
struttura ospedaliera o in case
di cura private che assicurano
assistenza continua.
Ma questa posizione negativa
non è assoluta: anche in caso di
ricovero del figlio ci sono situazioni in cui è possibile riconoscere al genitore lavoratore dipendente il congedo. I casi sono
esattamente quattro. Questi: a)
il disabile è un minore che ha bisogno che il genitore gli stia fisicamente vicino, faccia in sostanza parte di un piano terapeutico;
b) il disabile è ormai in uno stato
vegetativo o in una situazione
terminale; c) il disabile deve
uscire dal ricovero perché deve
svolgere visite e terapie esterne;
d) è la stessa struttura sanitaria
a richiedere in particolari casi
decisi dai medici la presenza del
genitore.
Quando i figli in condizione di
disabilità grave sono due il genitore può avere un solo congedo.
Il congedo resta sempre unico,
Come si calcolano
sabati e domeniche
Congedi ammessi
in caso di ricoveri
non può essere raddoppiato di
modo che il genitore si assenti
dal lavoro per complessivi quattro anni.
E’ comunque ammesso che il
genitore assista i due figli, ovviamente a cadenza alternata,
fruendo nel complesso, ad
esempio, di un anno di assenza
per l’uno e di un altro anno per
l’altro. O comunque applicando una diversa ripartizione secondo le necessità dei disabili
e quelli familiari, ma sempre
entro il tetto insuperabile dei
due anni.
Può capitare che il genitore,
che ha già fruito del congedo per
un figlio, venga a mancare o diventi egli stesso invalido. In questa circostanza l’altro genitore –
sempre che abbia i requisiti
chiesti dalla legge – può prendere un congedo intero per il secondo figlio. Solo in questa ipo-
No. Nel suo caso i contributi
da lavoro dipendente e da
lavoro autonomo (attenzione: 30
settimane sono solo sette mesi) si
uniscono automaticamente (in
gergo tecnico si chiama cumulo)
per dare luogo a una sola
pensione Inps. Solo che a lei
mancano ancora 312 settimane
(6 anni) per ottenere la pensione
con il minimo di anzianità
contributiva (1.040 settimane).
Quindi dovrà chiedere
l’autorizzazione a versare i
contributi volontari fino ai 20
anni e poi attendere l’età che
presumibilmente arriverà nel
2040, quando avrà 69 anni.
Fino a 66 anni + 3 mesi.
porta ad una conciliazione, si
proseguirà l’impugnativa in
sede giudiziaria (i termini rimangono sospesi durante la
mediazione).
Nei casi più gravi, la delibera
può venir dichiarata radicalmente nulla (ed è impugnabile
anche oltre i 30 giorni citati), su
iniziativa di chiunque dimostri
di averne interesse, compreso
il condòmino che abbia votato a
favore (Cassazione, sent. 12930
del 24.7.2012). La Cassazione ha
ribadito che occorre comunque
interesse ad impugnare, nel
senso che la delibera dev’essere idonea a mutare la posizione
dei condòmini nei confronti del
condominio e ad arrecare un
eventuale pregiudizio (Ordinanza 10.5.2013, n. 11214).
PIER PAOLO BOSSO
CONFEDILIZIA
Disabili, i figli sono due ma il congedo resta uno
BRUNO BENELLI
F. V.
tesi è ammesso il sistema 2 + 2.
Se durante le assenze dal lavoro capitano festività e domeniche come si calcolano questi
giorni durante i quali il lavoratore sarebbe comunque rimasto a
casa? L’Inps applica il seguente
sistema.
A – Se il periodo di congedo è
continuativo, ad esempio è di un
mese, tutti i giorni di sabato, domenica ed eventuali festività infrasettimanali sono considerati
come giorni di assenza e quindi
entrano nel tetto dei due anni.
B – Se invece il congedo è preso in modo frazionato, nel senso
che il lavoro viene ripreso e il
primo giorno lavorativo coincide con il venerdì (fine settimana) o con il lunedì (inizio settimana successiva), i giorni di fine
settimana precedenti o successivi non sono più considerati come assenza per congedo.
Contributi:
la versione giusta
Una mia conoscente è nata
il 3 febbraio 1952,
commerciante, 36 anni di
contributi a febbraio 2014.
Scegliendo il contributivo ed
essendo già in finestra (18
mesi per gli autonomi)
potrebbe andare in pensione?
E’ già titolare di una pensione
di riversibilità dal 2010 causa
marito deceduto. La Cisl parla,
se non venisse riconosciuta
l’opzione, di una pensione di
vecchiaia da luglio 2016. L’Inps
dice no all’opzione donna con
pensione da ottobre 2018. Qual
è la versione giusta?
FRANCESCO NEGRO
Quella dell’Inps.
Hanno collaborato:
GIANLUIGI DE MARCHI
BRUNO BENELLI
SILVIO REZZONICO,
PRESIDENTE CONFAPPI
domande
e risposte
Per un’attività svolta per circa sei
anni all’estero in un paese non convenzionato è possibile che il lavoratore abbia due contemporanee assicurazioni: una Inps e l’altra estera?
Silvio F.
E’ possibile. Per aiutare gli italiani
all’estero la legge impone di versare
i contributi in Italia, sia pure se salari convenzionali, anche se nel paese
estero c’è un sistema previdenziale
(ma spesso non c’è).
Se riscatto oggi la laurea e poi supererò i 40 anni Inps mi calcolerà i periodi oppure avrò buttato i soldi al vento? N. P.
Non c’è nessuna perdita. Ormai con
il sistema contributivo nessun periodo viene perduto ai fini pensionistici.
LUNEDÌ 10 MARZO 2014 LA STAMPA 27
28
LA STAMPA
.SPECIALE
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
DOSSIER PMI
Garanzie, confidi e mini bond
l’altra faccia dei prestiti in Italia
BARBARA D’AMICO
Finanziamento, credito, prestito: la liquidità è diventata
merce rara per le piccole e
medie imprese italiane. La riduzione dei prestiti – per una
contrazione, secondo Confindustria, di 96 miliardi negli
ultimi due anni e mezzo – dovrebbe spianare la strada a
strumenti alternativi che però faticano ad affermarsi.
Le agevolazioni fiscali
Il decreto Destinazione Italia
approvato a dicembre prevede
un alleggerimento fiscale per i
finanziamenti superiori ai 18
mesi. Chi richiede credito può
essere esentato dal pagamento
delle imposte d’atto (registro,
bollo, ipotecarie e catastali) pagando un tributo sostitutivo
scontato, pari allo 0,25% dell’ammontare concesso. L’agevolazione, però, è facoltativa e
rimessa all’accordo tra banca e
azienda richiedente.
Garanzie pubbliche
Prima delle agevolazioni, però,
bisogna ottenere il credito dando le giuste garanzie. Sempre
più imprese, ricorrono al Fondo centrale di garanzia
(www.fondidigaranzia.it), che
fornisce copertura statale e
che solo nel 2013 ha ricevuto
più di 51 mila richieste per un
volume di finanziamenti pari a
Confindustria
vuole ampliare
questi strumenti
alternativi
7,2 miliardi (6 miliardi nel
2012). Il vantaggio della garanzia pubblica è che si evitano gli
strumenti di tutela privati,
spesso costosi (è il caso dell’assicurazione). La dotazione del
Fondo – che Confindustria
chiede di ampliare – può garantire fino a 2,5 milioni ma non indicide né sui tassi di interesse
né sulle modalità di erogazione
del prestito: ambiti che restano
di competenza degli intermediari finanziari. In alternativa,
ci sono i Confidi.
La strada dei Confidi
Questi intermediari facilitano
le procedure di finanziamento.
In Italia sono circa 650 ma i
confidi maggiori, quelli cioè vigilati dalla Banca d’Italia, sono
solo una sessantina. La loro efficacia, a causa della crisi e dell’adeguamento ai criteri di trasparenza e solidità patrimoniale imposti da Basilea 2, è molto
discussa. Iscrivendosi e pagando una quota annuale, infatti, le
aziende ricevono assistenza
nella richiesta di liquidità ad
istituti di credito. I costi dei
servizi dipendono soprattutto
dalle condizioni dei bilanci di
chi chiede il prestito. Si può arrivare anche a 12 mila euro per
garantire un prestito di 77 mila
(più il 15,7% di interessi). Il Confidi non solo garantisce il prestito con un proprio fondo ma
può a sua volta rivolgersi al
Fondo centrale di garanzia. «In
questo caso il Fondo centrale
può coprire con una controgaranzia fino all’80% del finanziamento garantito (a tutela del
confidi ndr), purché ci siano le
condizioni perché il rimborso
possa attuarsi» spiega Lorenzo
Gai, professore di Economia all’Università di Firenze ed esperto del sistema Confidi italiano.
Mini bond
Infine, lo strumento introdotto
nell’agosto 2012: i mini bond.
Studiata perché anche le piccole
e medie aziende raccolgano credito sul mercato primario, finanziando il proprio debito con
emissioni obbligazionarie a 3, 5 o
7 anni, il sistema non sta riscuotendo grande successo (si conta-
Le piccole e medie imprese soffrono per la crisi di liquidità
no poco meno di 20 emissioni di
cui otto con un taglio inferiore ai
50 milioni di euro e con tassi di
interesse in genere alti, tra il 7 e i
9 percento). «I mini bond sono
poco diffusi in quanto deve ancora esprimere il suo potenziale»,
spiegano dal Gruppo Intesa
Sanpaolo che, come altri istituti,
sta costruendo la filiera necessaria all’emissione. Secondo il Consorzio camerale italiano il costo
infrastrutturale (consulenza legale e finanziaria, assistenza nelle costruzione e nell’emissione
dei titoli) sarebbe il vero ostacolo. Specie quelle piccole che, tagliate fuori dall’opzione mini
bond, guardano ancora alla banca come unica fonte di approvvigionamento finanziario.
Acquisti online
più semplici
con il software
Market Place
C
ambiano le abitudini dei
consumatori, cambiano
anche le esigenze dei
commercianti. Sono sempre di
più gli italiani che scelgono lo
shopping online, ormai è quasi
la regola confrontare prezzi e
offerte sul web prima di andare
a fare acquisti in negozio. Ma
c’è di più: oltre alle classiche
tessere fedeltà e raccolte a
punti, sono sempre di più i punti vendita che, dopo aver raccolto dati e preferenze dei loro
clienti, promuovono offerte e
saldi grazie a e-mail e messaggi
mirati. Se per il cliente vuol dire poter contare su servizio migliore, per i negozianti si tratta
non solo di offrire un’assistenza multi-canale, ma anche di
saper archiviare e gestire una
grande quantità di informazioni. E tutto ciò senza mai dimenticare le attività tradizionali,
dagli distribuzione agli ordini.
Come fare? Fujitsu, multinazionale giapponese leader
mondiale nella creazione e distribuzione di nuove tecnologie dell’informazione, ha ideato il software «Market Place»,
un’applicazione capace di abbattere le barriere tra ordini
online e shopping in-store,
combinando entrambi in
un’unica transazione. Per l’addetto vendite, vuol dire poter
chiudere la transazione con il
cliente con un’unica applicazione, anziché dover continuamente passare dal classico sistema di evasione ordini a
quello online. L’obiettivo è far si
che l’operazione sia più rapida,
semplice da imparare e precisa. «Con la nostra nuova piattaforma l’esperienza di shopping si migliora e si semplifica spiega Federico Francini, presidente e amministratore delegato di Fujitsu Italia -.. Che si
tratti di navigare online, porre
domande a un call center, confermare misure e colori via
smartphone o verificare articoli e ordini all’interno del punto vendita su un tablet, Fujitsu
garantisce continuità attraverso tutti i canali, aiutando il personale ad accedere con rapidità alle informazioni».
Una delle ultime novità dell’azienda giapponese, che ha
tra i suoi clienti anche le librerie Feltrinelli, è la cassa ibrida
di Auchan. Gli ipermercati sono così in grado sia di offrire il
servizio tradizionale con cassiere, sia di passare in meno di
due minuti alla cassa automatica e gestire con facilità le code.
Le casse sono poi in grado di
eseguire da sé il conteggio del
contante, evitando ai dipendenti le operazioni di preparazione per l’apertura e la chiusura.
Tra i servizi offerti da Fujitsu, anche il cloud computing in italiano, nuvola informatica vale a dire la possibilità di organizzare e archiviare con semplicità una grande quantità di
dati. «Siamo convinti che il futuro delle aziende italiane passi anche da qui - continua Francini -. Grazie al cloud, anche le
imprese più piccole si assicureranno notevoli vantaggi in termini di costi e di maggiore flessibilità». La nuova piattaforma
di «Cloud Integration» permette di scegliere le opzioni
più adeguate alle loro necessità, oltre a integrarsi con sistemi informatici già a disposizione dell’impresa.
SPECIALE LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
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29
Boomdisocietàincrisi
Continualacorsa
alconcordatoinbianco
SANDRA RICCIO
MILANO
Per il mondo delle imprese è un
grande passo avanti. L’introduzione, poco più di un anno fa, del
procedimento di concordato in
bianco - in pratica il nostro
Chapter 11 - offre una nuova
strada per far fronte alla crisi
d‘azienda per le piccole realtà
produttive. Un importante passaggio che ha segnato una svolta per molti imprenditori in difficoltà. Lo dimostra il boom di
richieste presentate: se si guarda ai numeri del 2013, a livello
nazionale, sono arrivate ben
4.400 richieste. L’esplosione è
legata sicuramente al contesto
di grave crisi economica che
morde il mondo produttivo: secondo i dati diffusi la scorsa settimana dal Cerved, nel 2013 ben
111 mila aziende italiane hanno
chiuso i battenti, il 7,3% in più
rispetto all’anno precedente.
E a spingere la corsa al concordato è stata sicuramente anche l’importante novità normativa voluta dal governo Monti e
le nuove possibilità che offre a
chi ha una società in dissesto a
cui ora basta la presentazione
di una domanda di concordato
per ritagliarsi un periodo di
tempo, intorno ai sei mesi, per
stare al riparo dalle azioni dei
creditori. Nel frattempo, aspetto decisivo, agli imprenditori è
consentito di continuare la gestione ordinaria della propria
attività. Il fine è quello di arri-
L’Abiincampo
persostenere
piccoleaziende
Dal 2009 ad oggi sono
oltre 400 mila le Pmi
che hanno beneficiato
delle iniziative messe in
campo dalle banche,
coadiuvate dall’Abi, per
sostenere la disponibilità di credito. Si tratta di
uno sforzo enorme in
un momento in cui
l’economia italiana ha
conosciuto una fase di
recessione-stagnazione
tra le più profonde e
persistenti di quelle
registrate negli annali
delle statistiche economiche del dopoguerra.
Ciò con il risultato della
perdita di 9 punti percentuali di Pil, di circa
27 punti di investimenti
fissi lordi e di quasi un
quarto della produzione industriale - oltre
che di una flessione
rilevantissima del reddito disponibile delle
famiglie e quindi dei
consumi.
vare poi a un concordato vero e
proprio con un piano di ristrutturazione eventualmente anche del debito. «Un altro vantaggio previsto dalla nuova legge – spiega Andrea Tavecchio,
fiscalista, titolare dello studio
Tavecchio e Associati - è dato
dal fatto che chi, in questa fase
mette a disposizione dell’azienda ulteriori capitali per aiutare
la ripartenza se li vedrà poi rimborsati del tutto e prima delle
altre categorie di creditori». In
pratica chi finanzia la ripresa
con soldi freschi, avrà la garanzia di riaverli indietro e quindi
si impegnerà di più verso la società in difficoltà in attesa di un
piano per la ripartenza ed eventualmente allo stralcio di parte
dei debiti con i creditori.
«Per le aziende italiane questo nuovo strumento rappresenta una grande opportunità
che ha consentito anche di salvare molti posti di lavoro, oltre
al business aziendale» spiega
ancora Tavecchio.
Quali altri pro ci sono? «Oggi
l’imprenditore serio può contare su strumenti che gli permettono di risanare l’azienda magari facendo dei sacrifici o accogliendo un nuovo socio in società» dice Stefano Salvadeo,
Partner Bernoni Grant Thornton, ed head of advisory services. L’esempio è quello dell’imprenditore del settore manifatturiero che, una volta accortosi
che alcuni investimenti fatti per
Sono 4400 le richieste di concordato presentate da aziende in crisi nel 2013
dei nuovi siti produttivi stavano
mangiando cassa, si è fermato e
ha avviato un concordato che
prevedeva la cessazione degli
investimenti sbagliati, la rinegoziazione dei finanziamenti
delle banche riducendone l’importo oltre a un aumento di capitale da parte della famiglia.
Oggi, dopo poco più di un anno,
è tornata a operare sul mercato
in modo proficuo.
Non mancano le critiche. In
un primo momento c’è stato
un abuso di questa nuova norma teso prevalentemente a
bloccare le pretese dei creditori ma i casi anomali si sono
ridotti drasticamente nel giro
di pochi mesi grazie alla valutazione attenta dei Tribunali
ma anche grazie all’introduzione della responsabilità a
capo dei professionisti e per le
modifiche al concordato in
bianco che sono state introdotte successivamente come
la richiesta di maggior documentazione. Tant’è che già nel
secondo semestre del 2013 le
richieste erano scese.
L’opportunità c’è se l’azienda
ha possibilità di salvarsi. Le valutazioni vanno fatte bene, dicono gli esperti, e con l’aiuto di validi professionisti. Il rischio,
ineliminabile, è che i creditori
non votino a favore del prose-
guimento delle attività e quindi
che di fatto si apra il fallimento.
Altri passaggi potrebbero
arrivare? «Ci potranno essere
interventi di manutenzione della nuova norma – dice Andrea
Tavecchio -. Probabilmente bisognerà inserire un concordato di gruppo che adesso non
c’è per evitare atteggiamenti
opportunistici o inefficienze.
E ci dovrebbe essere una rendicontazione più di dettaglio
dei cash flow dell’azienda».
Quella del concordato in bianco resta comunque una strada
che, se ci sono le condizioni,
vale la pena tentare. E che evita danni ben peggiori.
All’estero
Missione export per 190 mila imprese
CHIARA MERICO
Passa dall’estero la via d’uscita
dalla crisi: per le aziende italiane «il processo di internazionalizzazione non è più un’opzione
strategica, ma un’esigenza di
sopravvivenza». Le parole di
Antonio Franceschini, responsabile ufficio promozione e
mercati internazionali di Cna
(Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e
media impresa), confermano
che la chiave per la ripresa è
l’export. In Italia (dati Cna) sono circa 190mila le imprese
esportatrici, e tra queste la
maggioranza sono di dimensioni piccole e medie: circa
120mila impiegano meno di 10
addetti, 33mila ne hanno tra 10
e 19, 21mila tra 20 e 49 e altre
10mila tra 50 e 250. Il successo
delle Pmi italiane all’estero
passa dall’utilizzo di canali efficienti di promozione, marketing e distribuzione, e da prodotti innovativi; mentre gli
ostacoli principali sono di natura finanziaria e organizzativa.
Sono diversi gli attori, pubblici e privati, che offrono a vario titolo supporto all’internazionalizzazione, come le Came-
Eurozona,
frena
l’indice Pmi
Molte imprese tessili puntano a vendere all’estero
re di commercio, le agenzie
speciali delle Regioni, le associazioni degli industriali. Le
Pmi fanno riferimento in particolare a Cna, Rete Imprese Italia e ai vari consorzi per
l’export. «Cna – spiega Franceschini – ha attivato una struttura a geografia variabile, con
una settantina di esperti». Tra
i consorzi, alcuni sono legati al
territorio, come gli emiliani
Automotive Equipment Group
e Moda in Italy, e il marchigiano Expool, che raggruppa le
aziende del distretto calzaturiero; ci sono poi altre realtà,
come Cermac, che riunisce i
produttori di macchine agricole, e Forexport, che comprende
oltre 150 Pmi attive in vari settori.
A livello istituzionale, il coordinamento è affidato alla Cabina di Regia per l’Italia internazionale: istituita nel 2012, è
copresieduta dai ministri degli
Esteri e dello Sviluppo economico e riunisce rappresentanti
delle istituzioni e del mondo
L’indice pmi manifatturiero dell’Eurozona frena
a febbraio a 53,2 punti.
Lo rivela l’indice calcolato da Markit nella sua
stesura finale, contro i 53
punti dell’indice flash e i
54 punti di gennaio, il
livello più alto da due
anni e mezzo. In Germania l’indice manifatturiero si espande per l’ottavo
mese consecutivo oltre i
50 punti a 54,8 punti,
ma meno dei 56,5 punti
di gennaio. In Francia
sale a 49,7 punti dai 48,5
punti dell’indice flash.
Anche in Italia l’indice
pmi sale sopra 50 punti
per l’ottavo mese consecutivo ma a febbraio si
attesta a 52,3 punti dai
53,1 punti di gennaio.
delle imprese. Per i servizi finanziari, i punti di riferimento
sono la Simest e la Sace. Simest spa, nata nel 1991 e controllata dal 2012 dalla Cassa depositi e prestiti, fornisce supporto alle imprese per realizzare investimenti all’estero, attraverso strumenti di equity e
finanza agevolata. Nel 2012 Simest ha sostenuto 570 aziende,
il 64% delle quali di dimensioni
Automotive
e moda
i settori
più dinamici
piccole e medie. Sace – anch’essa controllata da Cdp – offre invece a queste imprese prodotti
assicurativi e finanziari. Alle
Pmi sono dedicate iniziative
come l’accordo, rinnovato il 27
febbraio, con Banca Sella: a disposizione delle aziende con
fatturato inferiore a 250 milioni di euro, di cui almeno il 10%
realizzato sui mercati esteri,
c’è un plafond di 47 milioni di
euro, che consente l’erogazione
di finanziamenti, garantiti da
Sace, fino al 70% dell’importo
richiesto.
Il principale interlocutore
pubblico delle imprese è l’agenzia Ice, che dispone di una rete
capillare di uffici sui principali
mercati e fornisce tutti gli strumenti – di formazione, consulenza, assistenza e promozione, come il Programma promozionale annuale dell’Italia – necessari alle aziende per lanciarsi sui mercati esteri. Il 27
gennaio è partito da Biella il
roadshow in venti tappe “Italia
per le Imprese. Con le Pmi verso i mercati esteri”, voluto dalla Cabina di Regia e coordinato
da Ice. «In Italia ci sono altre
70mila imprese potenziali
esportatrici, ma che spesso
non hanno un export manager
o non sanno presentare i loro
prodotti – racconta il direttore
generale dell’agenzia, Roberto
Luongo – Il nostro impegno è
dedicato a loro: durante gli incontri del roadshow facciamo
un check-up completo alle
aziende, per capire se sono
pronte allo sbarco sui mercati
esteri». Alle Pmi è dedicato anche l’accordo del 27 gennaio tra
Ice e Poste Italiane, che offrirà
una rete di servizi e-commerce
per aiutare queste imprese a
vincere la scommessa dell’internazionalizzazione.
30 .Lettere e Commenti
.LUNEDÌ 10 MARZO 2014
IL NUOVO PD
SI SCOPRE
GARANTISTA
MATTIA FELTRI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
a polemica è classica: D’Alfonso parla di macchina del
fango e si fa forte dell’assoluzione (non definitiva); gli avversari, specialmente interni, ritengono più serie le ragioni di
presentabilità e di opportunità: sarebbe piuttosto imbarazzante se, eletto
presidente, D’Alfonso fosse condannato in secondo grado. Tentando complicate incursioni sui terreni della filosofia politica, i nuovi comandanti del Pd
si chiedono se prevalga una visione etica della politica, con inchino alla magistratura, e doppio inchino alla furia
antipolitica degli elettori, oppure se
sia più prezioso il garantismo, oltre
che un’idea crociana secondo cui i politici è bene che siano onesti, ma è meglio se sono capaci (senza contare che
D’Alfonso ha vinto le primarie, e cioè il
popolo del Pd lo ha votato nonostante i
processi).
In fondo è ciò che pochi giorni fa ha
detto il ministro delle Riforme, Maria
Elena Boschi, spiegando alla Camera
dei deputati i motivi per cui Francesca
Barracciu, indagata in Sardegna per i
rimborsi spese, non è stata candidata
alle regionali ma successivamente
promossa a sottosegretario. Il governo, ha detto la Boschi, non chiede dimissioni a sottosegretari o ministri
sulla base di un avviso di garanzia.
Un’inattesa novità. Anzitutto perché
negli ultimi vent’anni il Pd (in ogni sua
precedente denominazione) è stato
piuttosto sensibile alle aspettative della pubblica accusa, soprattutto le molte volte in cui riguardavano gli avversari politici. Poi perché alla visione
in mano e sgozzare le sue tre figlie, una
dopo l’altra?
Provare a spiegarsi un delitto come
questo e come purtroppo non pochi altri
consumatisi nell’ultimo scorcio di tempo
significa inoltrarsi su un terreno terribilmente minato dove ogni bussola razionale o emotiva non può che impazzire. Ma
purtroppo i casi di genitori assassini dei
propri figli – tanto padri quanto madri, in
una pari opportunità della violenza – sono ormai una costante di cronaca con la
quale non possiamo fare a meno di fare i
conti, provare non certo a capire ma
quanto meno a interpretare. Quasi sempre a innescare il gesto (quanto è improprio tale frasario: per uccidere un bambino ce ne vogliono tanti, di gesti. Ci vuole
una determinazione, per quanto folle) è il
conflitto con il partner. L’abbandono. Una
separazione tormentata. Quella che in
termini molto eufemistici si definisce «incompatibilità di coppia». Di cui fanno le
insanguinate spese i figli bambini.
Eppure, in questo tremendo copione
che ultimamente si ripete con una fre-
DIRETTORE RESPONSABILE
MARIO CALABRESI
VICEDIRETTORI
MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO),
CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI
REDATTORI CAPO CENTRALI
FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO
MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR)
LAURA CARASSAI
(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA)
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
PAOLO BARONI
RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA
DARIO CORRADINO
ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO
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MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA,
PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI,
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LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO,
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DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI
RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003):
MARIO CALABRESI
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LA TIRATURA DI DOMENICA 9 MARZO 2014 È STATA DI 328.798 COPIE
Illustrazione di Dariush Radpour
magistrato-centrica della vita avevano
ceduto un po’ tutti (si pensi a Claudio
Scajola che esulta, comprensibilmente, per essere stato assolto nella vicenda della casa vista Colosseo, e nessun
imbarazzo, che abbia rilievi penali o
no, se la casa gliel’hanno pagata a sua
insaputa). Aveva ceduto persino il resistente eterno, Silvio Berlusconi, che
all’ultimo giro elettorale non ha candidato l’amico prediletto, Marcello Dell’Utri: la gente non capirebbe, disse.
Più che dalle toghe, Berlusconi era stato costretto dal grillismo, una condizione dell’animo colta benissimo dagli
ultimi governi, che hanno allontanato
ministri per colpe veniali: il sottosegretario Carlo Malinconico, del governo Monti, fu costretto a lasciare perché gli avevano pagato due notti di riposo in resort. E Renzi pareva proprio
di quella pasta: ci si ricorderà lo scandalo da cui fu scosso per il salvataggio
del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, colpevole di relazioni
pericolose con la famiglia Ligresti.
Ora che è capo del governo, oltre
che del partito, Renzi si dimostra diverso. Per dirlo male, ma chiaramente,
se ne frega della magistratura. Viva la
Barracciu, viva D’Alfonso. La supremazia della politica. Anzi, della politica forte. Certo, per uno come Renzi,
così attento ai sentimenti degli elettori, sarebbe molto grave se la svolta si
limitasse a così poco. La politica forte
non fa soltanto i muscoli, soprattutto
fa le riforme, e sul terreno delle riforme sfida la magistratura come sfida il
sindacato e qualsiasi altra casta. Sennò non è politica forte, è politica bulla.
E dura poco.
LE VITE DEBOLI DEI GENITORI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Quotidiano fondato nel 1867
1
1
L
ELENA LOEWENTHAL
LA STAMPA
quenza niente affatto insignificante, è difficile ravvisare il movente più «logico»,
per quanto distorto. Medea, la protagonista della cupa tragedia euripidea, uccide i
figli per vendetta contro Giasone che l’ha
abbandonata. Per castigare lui, toglie la
vita a coloro a cui l’ha data. Ma la madre
di Lecco e il padre di Giussano, giusto per
citare gli ultimi casi, non sembrano aver
agito fondamentalmente per ritorsione
nei confronti del coniuge che li ha abbandonati. C’è qualcosa di ancor più tragico e
insensato nella determinazione a rincorrere delle bambine per casa e finirle con
un coltello. C’è l’incapacità di accettare la
realtà e c’è soprattutto la resa alla propria inettitudine di fronte alle scelte subite e a quelle da prendere nel futuro. Armati di tale inettitudine che tutto decreta, questi genitori disperati si accaniscono sulle sole esistenze che riconoscono
come più deboli delle loro: i figli.
L’incapacità di vivere produce dunque
una morte violenta e dissennata, che in
fondo è anche il frutto assurdo dell’incapacità di vedere e affrontare le conseguenze che ogni gesto della vita porta con
sé, dal più innocuo al più drastico. Se una
volta mandare a catafascio una famiglia
Editrice La Stampa
REDAZIONE
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Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata.
era qualcosa di fatale e per lo più inammissibile, oggi è diventata una questione
di libera scelta. Si tratta indubbiamente
di un gran passo di civiltà e di rispetto
dell’individuo, donna o uomo che sia. Ma
la possibilità di fare questa scelta e abbandonare il proprio tetto e chi ci dorme
sotto non dovrebbe mai prescindere dalla
consapevolezza che ogni scelta comporta
delle conseguenze ed esige un minimo di
lungimiranza. Sia da parte di chi prende
la decisione, sia da parte di chi la subisce
suo malgrado. In questo impulso che trasforma una madre in mostro assassino
c’è una abissale assenza del principio di
responsabilità, che dovrebbe essere il
motore della genitorialità, insieme all’amore. Invece, nessuna delle parti in
causa in queste storie sembra in grado di
vedere al di là del momento, della decisione immediata - che si tratti di andarsene
di casa o di inforcare il coltello per ammazzare i bambini. Tutto avviene in un
presente accelerato e ingovernabile, che
innesca a sua volta un iter di violenza
inarrestabile, in un domino in cui a cadere
è immancabilmente l’ultima tessera, la
più fragile e inerme.
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Materassi pop-tech
MARCO
BELPOLITI
Minima
è stato un tempo in cui le pubblicità dei
materassi erano molto presenti in televisione. L’omino sdraiato in pigiama di
Permaflex, il materasso a molle, ancora
in produzione, è stato l’emblema dell’Italia del boom economico. Si passava dai materassi di
foglie e paglia alle molle, dopo aver transitato, ma non
tutti, per i materassi di lana, simbolo dell’ascesa economica piccolo borghese. Ha ragione Bernd Brunner in
L’arte di stare sdraiati (Cortina) quando scrive che per
secoli il sonno è stato privatizzato, nascosto dietro le
quinte. Poi a un certo punto le società occidentali hanno aperto la camera da letto, così che i mobili che vi si
trovavano si sono trasformati in un oggetto da esibire.
Inizia nel Novecento l’era del design. Dalla fine degli
anni Cinquanta, almeno nel Bel Paese, la forma del letto
ha conosciuto una grande diversificazione, così da rivelare a chi entrava nella camera la personalità del proprietario, o della proprietaria. Nessuna cosa come il letto funziona come un segno distintivo, d’identità e di
prestigio. E il materasso?
Ha cominciato a diventare
un oggetto del desiderio,
ma solo dopo l’ascesa del
letto «disegnato». La parola d’ordine è stata prima comodità, poi salute, e infine
ecologia. I materassi, alla pari delle automobili, si sono
diversificati nel corso di alcuni decenni. Poi, di colpo,
all’inizio tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI, sono
scomparse le manchette pubblicitarie dalle pagine delle riviste popolari e dai quotidiani, per approdare invece tra i televenditori. Trasformato in oggetto pop per
sogni d’oro. Il materasso ha subito un’evoluzione come
oggetto tecnico: ad acqua, di lattice, a molle, di schiuma
di poliuretano, composto, tatami, e altro ancora. Da giaciglio notturno o alcova, il letto si è evoluto, e con lui il
materasso. La parola «materasso» ha un’origine araba;
viene da matrah, che a sua volta deriva dalla radice taraha, gettare, perché indicava il tappeto nel quale vi si
coricava, sulla nuda terra. Arrivato con i Crociati, sembra che la parola sia comparsa contemporaneamente
in Italia, Francia, Germania, Inghilterra, ma partendo,
dicono i linguisti, dall’Italia meridionale. Quando si
pensa al materasso, viene subito in mente la dolcezza e
lo sfarzo del dormire delle culture del Sud, mentre al
Nord, scrive Brenner, durante la preistoria, e anche dopo, si dormiva in buche scavate per terra. Abbiamo imparato dagli Arabi non solo i numeri, ma anche l’arte di
stare sdraiati.
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LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Crolla un muro a Elea, il web si mobilita
Non solo Pompei. Anche negli scavi di Elea-Velia, nel Cilento,
si registra un crollo e il web si mobilita. Il cedimento, provocato
dalle piogge, ha coinvolto un muro dell’agorà dell’antica colonia
magnogreca. E ieri è scattata una petizione online indirizzata
al ministro Franceschini, in cui si denuncia la mancanza di fondi
per la manutenzione ordinaria e si richiedono interventi
costanti anche per Paestum e per la Certosa di Padula:
«Non si può agire solo quando c’è un’emergenza».
CULTURA
SPETTACOLI
.
31
&
VALENTINA FORTICHIARI
Oggi a Milano
n artista non
dovrebbe mai
essere avulso
dalla realtà»,
affermava già
Cesare Zavattini, nelle sue vesti eteroclite di pittore, scrittore, uomo di
cinema e di teatro. Guido Morselli il
reale non l’ha mai perso di vista: pur
senza manifestare in alcuna occasione un proprio definito orientamento
politico o religioso, ha seguito con
attenzione partecipe i temi a volta a
volta oggetto di discussione nella società civile e, in quella culturale, soprattutto negli Anni 60 la non effimera querelle intorno alla concezione del romanzo, così come era assiduo follower dei dibattiti in radio,
mezzo di comunicazione che molto
amava (scrisse persino conversazioni radiofoniche). Si lasciava affascinare e tentare, anche sul piano creativo, da teatro, cinema, fotografia.
Mi chiedo se Morselli, osservatore e
critico sensibile pur se appartato,
oggi sarebbe incline ad aperte manifestazioni di indignazione commentando la società politica contemporanea reale ovvero trasfigurandola
in satira (si pensi allo stile grottesco
e fantareligioso di Roma senza Papa
o sentimentale nel Comunista). Sarei
propensa a credere di sì.
Opposta a quella fame di realtà, la
sua passione per la natura, la terra e
le coltivazioni, gli animali: otia nei
quali si manifestava l’altra faccia del
suo carattere solitario, amante del si-
«U
Oggi alle ore 18 si terrà a Milano, presso il Teatro Franco
Parenti (Caffè Rouge), un incontro dedicato a Guido Morselli,
nell’ambito del Premio Morselli per inediti.
Parteciperanno Silvio Raffo, Fabio Pierangeli,
Antonio Armano e Valentina Fortichiari, del cui intervento
anticipiamo in questa pagina una sintesi.
Guido Morselli
era nato nel 1912
in un’agiata
famiglia bolognese
e si è ucciso
a Varese nel 1973.
Quasi tutta la sua
opera è uscita
postuma. Tra
i romanzi, Roma
senza Papa,
Il comunista,
Dissipatio H.G.,
Un dramma
borghese
I GIOCHI CON LA SUPER OTTO
Riprendeva una gara di lumache,
cercava di imbrigliare il movimento
del vento tra le fronde
lenzio per fuggire il frastuono della
folla. Molti tratti dell’una e dell’altra
sua indole, non poi così distanti tra
loro, quella engagée e quella del bon
vivant, assimilabili in una parola nella concretezza della stirpe emilianoromagnola, si ritrovano in alcuni personaggi dei suoi romanzi: per esempio i protagonisti di Un dramma borghese, Il comunista, Dissipatio H.G.,
ma più che in questi nel mite re Umberto I della favola dal passo di un minuetto Divertimento 1889, non a caso
dedicata a una lettrice al femminile,
là dove si accenna a una peculiarità
formidabile, «la prossimità sentimentale all’infanzia».
Ora, questa capacità - rara - di
conservare in sé, anzi persino di prolungare stupori, sogni, in una parola
la «grazia» di uno stadio fanciullesco/bambino dell’esistenza, è ciò che
garantisce la facoltà immaginativa,
la fantasia. Alberto Savinio, alias Nivasio Dolcemare (La nostra anima),
parlava di sé come di un «bambino
prolungato», bellissima definizione.
Il suo amico Cesare Zavattini ha
sempre considerato i bambini inter-
Guido Morselli
lo sguardo bambino
Uno scrittore tormentato, ma capace di proteggere
una zona franca di immaginazione ludica
locutori privilegiati (e non solo nel film
I bambini ci guardano, regista De Sica).
Se già dava importanza nei primi Anni
40 allo stupore infantile («La meraviglia deve essere in noi», diario), alla
bella età di 82 anni, nel 1984, tuonava
polemicamente: «Bisogna avere la forza di dichiarare il fallimento di tutte le
età successive all’infanzia».
Perché anche in Morselli è importante questo sguardo bambino? Perché lo sguardo di un bambino sa cogliere i dettagli. Un bambino guarda
con gli occhi, un adulto vede col cervello. Negli occhi, nelle orecchie dei
bambini è più facile trovare sobrietà,
nitidezza, discrezione.
Guido Morselli è stato anche un uo-
mo tormentato, che ha molto sofferto,
che ha pagato un prezzo troppo alto ai
suoi geni di scrittore, che ha posto fine
- volontariamente - alla vita nel modo
che sappiamo; ma in parte (e se ne vedono tracce primitive nel saggio Realismo e fantasia, l’unico libro corposo
non postumo) è riuscito a proteggere
una zona franca - nitida, sobria, discre-
Carlo Della Casa tra gli dèi e i principi dell’India antica
Morto a 88 anni, aveva curato una monumentale traduzione delle Upanisad
È morto sabato a Torino, a 88 anni, Carlo Della Casa, maestro di una
generazione di orientalisti italiani. Lo ricorda il suo allievo Alessandro Passi,
già professore di sanscrito all’Università di Bologna
ALESSANDRO PASSI
ine conoscitore delle lingue antiche dell’India, in particolare del
sanscrito - la lingua sacra e di
cultura per eccellenza del subcontinente che svolse una funzione del tutto
analoga a quella del latino in Europa -,
F
Carlo Della Casa ha perseguito linee di
ricerca pienamente coerenti con il filone degli studi indianistici torinesi, iniziati alla fine della prima metà dell’800
con Gaspare Gorresio. Ha pubblicato
con la Utet una monumentale traduzione delle Upanisad, a tutt’oggi pietra miliare per chi desideri affrontare la deli-
Carlo Della
Casa, torinese,
ha insegnato
nelle università
di Pavia,
Palermo
e Milano.
È autore di un
celebre Corso
di sanscrito
cata fase di transizione del pensiero religioso indiano antico dal ritualismo ai
primordi di quella speculazione filosofica e ontologica destinata a costituire le
basi dell’induismo. Di recente, ha curato la traduzione (non ancora pubblicata) del terzo volume dell’epica sanscrita
Ramayana, l’Aranyakanda, in cui le tormentate vicende del principe Rama esiliato nella foresta culminano con il rapimento della sposa del divino eroe, Sita,
da parte del demone Ravana.
ta - di immaginazione infantile, perfin
di gioco: la gara delle lumache, ripresa
con la sua macchinetta in super otto, le
sperimentazioni filmiche dove cercava
di imbrigliare il movimento del vento
tra le fronde. Questi erano modi di
guardare con occhi bambini.
La scrittura in fondo sa a volte annettersi (se, forse, non dovrebbe mai
rinunciare a) una dimensione ludica:
si pensi a Italo Calvino e alla leggerezza fiabesca dei suoi «antenati», a
Robert Walser e ai suoi «perdigiorno». Non è proprio dei bambini raccontarsi favole da soli, mettere in scena storie come fossero la realtà vera
nella quale astrarsi dal mondo? Il dio
onnipotente e insieme divertito che è
il bambino oppure lo scrittore che
trasforma una favola in realtà.
Guido Morselli, elegante a suo modo
(con stringhe di corda nelle scarpe dalle pesanti suole, il nastro adesivo a fermare strappi nella fodera del trench rigorosamente inglese), misurato nei
sentimenti, schivo, salutista, non mostrò mai nella vita e nella sua arte alcun segno di sbavatura, eccessi, esibiSOBRIO, RIGOROSO, DISCRETO
Non si ritenne mai detentore
di una verità rivelata, a ogni idea
assegnava i confini del buon senso
zione. Rigoroso, sobrio nei temi e nei
personaggi, «bon à tout faire, bon à
rien faire», non si ritenne mai detentore di una verità rivelata: a ogni pensiero o idea assegnava i confini di un normale buon senso, niente in fondo era
apparentemente degno d’essere messo su carta. Semmai il valore assoluto,
il fulcro del suo essere spirituale e creativo andava cercato in «una sensibilità, ohimè spesso così ardua a seguire,
ad afferrare, a fissare» (diario, 1946).
Asciutto sulla pagina, coltivava intelligenza sobria e precisione di dettaglio, il suono giusto delle parole. Discreto lo fu nel cancellare sé nei suoi
personaggi, nella fuga dall’Io, come
bene ha detto per primo Giuseppe
Pontiggia, nella generosità mimetica,
il vero tratto distintivo, la cifra della
sua scrittura. L’arte della discrezione
è nell’intera parabola del «caso» Morselli e nella beffa del destino che subì
con orgoglio (la impubblicabilità delle
sue opere, edite quasi tutte post mortem), mai sconfitto nella consapevolezza di valere, di essere un grande
Scrittore. Sobrio, nitido, discreto nel
testamento, prima di spararsi.
Della Casa si è occupato anche del
Giainismo, corrente del pensiero indiano minoritaria, eterodossa, ma antichissima e parallela a quella hindu e
buddista, di cui ha mirabilmente tracciato la storia e l’evoluzione. La sua
grammatica corredata di esercizi, il
ben noto Corso di sanscrito, è stata dal
1980 fedele compagno di studi per moltissimi studenti. Allievo di Mario Vallauri (1887-1964), Della Casa ha insegnato dapprima presso le Università
di Pavia e di Palermo, poi, dal 1974 al
1997, all’Università degli Studi di Milano, dove è stato, per quasi vent’anni
(1980-1997), direttore dell’Istituto di
Glottologia e Lingue Orientali. È stato
inoltre presidente onorario dell’Associazione Italiana di Studi Sanscriti.
32
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
INAUGURAZIONI
RASSEGNE
KERMESSE
Spalletti al Maxxi di Roma
Klimt a Palazzo Reale di Milano
A Torino la borsa delle mostre
«Un giorno così bianco, così bianco» è la prima tappa del progetto Ettore Spalletti che si
apre mercoledì al Maxxi di Roma
Si apre mercoledì a Palazzo Reale di Milano la
mostra «Alle Origini di un Mito» con 100 opere di uno dei protagonisti della Secessione
Domani e mercoledì al Lingotto la prima
borsa delle mostre, in cui sarà presentata anche una ricerca sul mercato delle esposizioni
FRANCESCO POLI
IN AGENDA
HOUSTON
Magritte
The Menil Collection.
«Memoires of a voyage:
the late work of Renè Magritte» (Fino al 13 luglio).
Il surrealista Magritte
nel dopoguerra ha visitato, e reinterpretato, temi
della sua produzione precedente. La mostra presenta un gruppo di queste opere. www.menil.org
MONTREAL
Peter Doig
The Montreal Museum of
Fine Arts. «Peter Doig:
No Foreign Lands» (Fino
al 4 maggio). In questa
prima grande mostra in
Nord America, Peter
Doig ha voluto rimarcare
le influenze multiculturali della sua infanzia spesa
tra Scozia, Canada e Trinidad.
www.peterdoig.mbam.qc.ca.
MADRID
Le furie
S
colpire il tempo:
questa è la più suggestiva definizione
che Bill Viola ha dato della sua attività
di videoartista. E in effetti si
può dire che la materia prima
dei suoi lavori è il tempo. L’intensificazione emotiva e mentale della percezione della dimensione temporale delle immagini (attraverso la dilatazione, la ripetizione, il rallentamento, la fluidità sensoriale
degli effetti cromatici e luminosi, la spazializzazione dislocata) sta alla base del suo inconfondibile stile estetico caratterizzato da una peculiare
tensione verso l’ineffabile e
l’indicibile.
Questa particolare tensione espressiva e formale crea
le condizioni per la messa in
scena di profonde e inquietanti meditazioni visive su
questioni esistenziali e metafisiche fondamentali. L’artista si interroga sulla vita, la
morte, la trascendenza, la rinascita, il destino individuale
e collettivo, il rapporto fra la
realtà esterna e quella interiore. E lo fa senza cercare di
dare delle risposte, che sono
al di là della nostra portata.
I suoi lavori rimandano
alla pittura e al cinema
senza essere però
né l’una né l’altra cosa
Prado. «Le Furie: da Tiziano a Ribera» (Fino al 4
maggio). Questa mostra,
che si compone di 28 opere, ci offre svariate versioni pittoriche sul tema
delle «furie». Troviamo
lavori di Tiziano, Cornelis
van Haarlem, Rubens,
Salvator Rosa, Luca Giordano e altri. www.museodelprado.es
ROMA
Giacometti
Galleria Borghese. «Giacometti: sculture» (Fino
al 25 maggio). Un cospicuo gruppo di sculture di
Alberto Giacometti (19011966) si confronta e dialoga con opere classiche
barocche e figurative, come quelle di Canova e
Bernini. www.galleriaborghese.it
MILANO
Cecchini
Fondazione Arnaldo Pomodoro. «Loris Cecchini.
Modulo e Modello» (Fino
al 27 giugno). Cecchini,
vincitore del Premio Pomodoro per la scultura,
presenta una serie di opere recenti, e un’installazione realizzata appositamente per lo spazio espositivo. www.fondazionearnaldopomodoro.it
FIRENZE
Trevisani&Lund
Museo Marino Marini.
«Luca Trevisani: Glaucocamaleo; Marie Lund:
Drums» (Fino al 10 maggio). Due artisti dialogano
nel museo: il nostro Trevisani presenta un progetto inedito. L’artista danese Marie Lund riunisce
una costellazione di sculture. Info www.museo
marinomarini.it
A cura di Marisa Vescovo
Un’immagine
dalla video
installazione
Ascension
di Bill Viola
PARIGI
Da dove veniamo? Chi siamo?
Dove andiamo? il titolo del
grande dipinto di Gauguin del
1897, potrebbe funzionare anche per Viola, in particolare
per la complessa e spettacolare installazione multivideo
Going Forth By Day (2002) che
è l’opera centrale intorno a
cui ruota tutta la sua mostra
antologica aperta attualmente al Grand Palais di Parigi.
In questa installazione ambientale, che si presenta come
una vera e propria sinfonia visiva (ma dove anche la dimensione sonora è essenziale) tutti i temi chiave della sua ricer-
Bill Viola, un video
per scolpire il tempo
A Parigi l’antologica di uno dei big di questa disciplina artistica
Acqua e fuoco sono gli elementi al centro delle sue narrazioni
ca sono messi in gioco attraverso cinque proiezioni simultanee, della durata di 35 minuti
ciascuna. Sono delle visioni e
delle narrazioni sospese e enigmatiche, di intenso impatto allegorico, che si sviluppano con
andamenti temporali variati:
l’emergere di una figura umana
dalla fluidità informe della luce
e del fuoco (Fire Birth); una sequenza senza inizio né fine di
individui che camminano in
slow motion attraverso un bosco (The Path); un edificio con
delle persone che stanno andando via prima di una catastrofica alluvione (The Deluge);
la fine della vita terrena di un
vecchio, in una casa in riva all’acqua (The Voyage); e infine la
paura e la speranza di una nuova alba (First Light).
Il rischio di una eccessiva retorica simbolista è evitato, perché il tutto è immerso in un’atmosfera visiva e sonora straniante, aperta alle più diverse
interpretazioni. L’incanto estetico di questo e degli altri lavori
di Viola deriva dal fatto che le
immagini sono percepite simultaneamente come ferme e in
movimento, o meglio galleggiano, per così dire, fra staticità
che si muove e movimento frenato, sempre all’incrocio fra
spazio e tempo. In altri termini
si tratta di un linguaggio che rimanda da un lato alla pittura e
dall’altro al cinema, ma non è
né l’una né l’altro, o se si vuole
le due cose insieme. E questa è
una delle più specifiche caratteristiche della videoarte (in-
Carl Grossberg, entomologo
di città dal quieto orrore
Milano
Nella Galleria
di Carla Pellegrini
l’allievo di Feininger
MARCO VALLORA
MILANO
N
on è l’assenza di
figure umane,
che ci attrae e
sgomenta, in
Carl Grossberg
(ne siamo come ormai assuefatti. Mitridizzati dalla contemporaneità). E poi, qui e là,
filtrano dei minimi raggrumi
d’umanità, forse ridotti a lepidotteri frettolosi. O lemuri
sbiaditi, non ci è dato tempo,
e l’interesse, di capire. No,
non è questo: ci rapisce semmai il fascino annichilente e
gorgogliantemente muto,
stupefatto, cristallizzato, di
questa strana felicità d’orrore
quieto. Di questa lirica Macchina-idolo metafisica e ben
oliata, immobile, eppure trionfante su tutto, che è poi il tragico balocco della Modernità.
Che ha oramai spodestato
l’uomo, ridotto a briciola rotante, coleottero che trascina
il suo bolo di quotidiana insanità, ma non se ne rende nemmeno conto, e svolta svampito,
se non proprio appen’ora evaporato, dietro l’angolo alienato
della dominante technè ridens:
coloratamente luttuosa. Tinte
industriali e smaltate, che rabberciano come rimmel di geometria l’ex-anima romantica,
apparentemente perduta: inutilizzabile, ormai, ed inscatolata in queste seriali sequenze
d’algide scenografie denudate
di voluttuosa desolazione, che
s’imbelletta di bistrati, ritmici
mutismi. Guardate quante réclames, già nazionalsocialiste
o razionaliste, abitano queste
guance armate di città tedesche, catafratte nella durezza
di una mina tagliente: ma non
comunicano più alcuna seduzione mercantile, non adescano nessuno, ormai. Sono come
semafori stanchi, che non veicolano più significati o segnali
decifrabili. Palpebre mute,
stelle fredde, comunicazioni
frantumate ed interrotte.
Si faccia un confronto con
Léger, per esempio: lì semafori
ed insegne, grafiche e turbine,
hanno ancora una risorsa vitale e una vitalità meccanica, industriale. Da marchingegno
che riavvolge e governa il nastro enfatico dell’utopia modernista. Anche Léger, è vero,
ha conosciuto il contrappasso
della guerra e l’odor cadaverico di corpi smembrati, lì a un
passo, da strepitanti obici omicidi, ma continua a credere
nell’infrangibile, per lui, fede
socialista della tecnica e della
macchina, quale circuito feli-
Würzburg,
Wagnerei,
è un olio
su tela
di Carl
Grossberg
del
1925
sieme alle strategie di spazializzazione installativa) di cui
Bill Viola è uno dei maestri seminali, perché non ha mai dimenticato la sua formazione di
pittore anche quando mette a
punto nel tempo una raffinata
capacità tecnica nell’uso dei
mezzi video (da quelli più semplici degli Anni 70 a quelli digitali più sofisticati di oggi).
La mostra al Grand Palais
inizia con un semplice video
del 1977/79 su un solo schermo, che forse rimane il capola-
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
FOTOGRAFIA
Si apre sabato a Palazzo Te di Mantova
la mostra dedicata alle otto immagini
scattate dalla Höfer nella città lombarda
voro dell’artista. Si tratta di
Reflecting Pool, dove l’apparente semplice visione di un uomo
che si tuffa in una pozza d’acqua, si trasforma in un evento
magicamente enigmatico, dove l’acqua, con i suoi riflessi e
la sua essenza fluttuante, diventa il vero medium ottico,
metaforico e simbolico, della
visione dell’esistenza dell’uomo. Viola ha raccontato che all’origine di questa sua fascinazione e ossessione per l’acqua
c’è un episodio d’infanzia,
quando aveva rischiato di annegare. E l’acqua come principio di vita (di nascita o rinascita) ma anche come elemento di
distruzione e morte, diventa il
principale elemento caratterizzante del suo lavoro (anche
il fuoco ma in minor misura),
in un certo senso consustanziale alla concezione «liquida»
delle sue immagini video.
Tra gli altri lavori più significativi in relazione alla pregnanza simbolica dell’acqua sono da
citare Tristan’s Ascension
(2005) e la sequenza dei sette
video dedicati ai Dreamers
(2013). Il primo (che fa parte
delle installazioni per la messa
in scena di Tristano e Isotta di
Wagner) è un’impressionante
visione, su uno schermo gigante verticale, di un uomo nudo
che con epica lentezza emerge
piano piano nell’acqua scrosciante di una cascata. I Dreamers sono invece sette persone
immerse in acque calme, che
fluttuano lentamente forse annegati o forse dormienti, o forse
come i neonati nel liquido amniotico: tra la vita e la morte.
In mostra ci sono anche alcune installazioni con video e veri
oggetti. La più bella è The Sleep
of Reason (un omaggio a Goya),
del 1988, dove si vede in una
stanza un mobile con una lampada e un vecchio televisore
che trasmette in bianco e nero
la scena di un uomo che dorme.
Ogni tanto la luce della stanza
si spegne e sulle pareti compaiono, come degli incubi onirici,
dei flash di immagini drammatiche appena riconoscibili.
Un’immagine dalla videoinstallazione The Dreamers:
persone immerse in acque calme, che fluttuano lentamente
forse annegati o forse dormienti o forse come neonati nel
liquido amniotico sospesi tra la vita e la morte
Lokomotiv
bau,
è il titolo di
questo
acquarello
e disegno
a penna
su carta
di
Carl Grossberg
ce, d’esorcismo. Grossberg,
militare obbligato, ne è come
disarmantemente infatuato,
invece, stregato, ipnotizzato,
ma sinistramente. E non riesce ad evadere da quelle laccate viscere d’acciaio, da quel labirintico balletto di spigoli,
non ci si prova nemmeno.
I suoi disegni risultano così
infallibili, «stampati»: le geometrie da disegno industriale
33
ARTE
Candida Höfer a Mantova
Un’immagine da Fire Woman,
videoinstallazione di Bill Viola del 2005,
in cui l’elemento
centrale è il fuoco come strumento di vita e di morte
.
compulsate come teoremi millimetrati, anzi, alla prima pensi che potresti trovarli in un
depliant d’officina, in un manuale di modellistica industriale. Ha ragione Antonello
Negri ad evocare le geometrie
ghiacciate delle architetture
fotografate, meglio, archivistiche, da Berndt e Hilla Becher.
Ma è pur vero che entro queste simulazioni palladiane di
teatri olimpici all’epoca di Eiffel, cova e si dilania un fuoco ferito, innamoramento hoffmanniano di perfezione idolatrica e
di congegno, che finisce per divincolarsi in un immobilismo
stupefatto di sé. Anche Sander, sì, perché sono ritratti di
volti macchinici, tipologie di
persone imbullonate, di turbine, che hanno una loro paradossale umanità raggelata.
Nelle serie «olandese», quando fugge la sua vita, c’è un uomo che attraversa la strada di
Amsterdam, con un trave sotto
il braccio, che non può non ricordarci un omologo omuncolo di Balthus. Ed è evidente, vedi certe geometrie sovvertite
della Schauspielshaus di Düsseldorf, quanto l’olandese
Escher si andato non poco a
pescare, entro quel prolifico
vivaio (e a guardare certi
schizzi d’architetture, ma questo è puro Aldo Rossi, vien da
esclamare!). E se qualcuno
equivoca, pensando alle solitudine urbane di Hopper, ma che
si guardi le date, per carità (e
c’è da pensare che persino
Christo abbia visto il suo Laderampe 1933, prima di otturare
di bidoni la Rue Visconti).
Allievo architetto di Feinin-
BILL VIOLA
PARIGI, GRAND PALAIS
AVENUE WINSTON CHURCHILL
FINO AL 21 LUGLIO
ger al Bauhaus, attivo tra Darmstad e la Wuersburg, ove Tiepolo fece turbinare le sue panne barocche, il ferreo Grossberg è uno dei grandissimi
maestri della Neue Sachlichkeit, e difatti pare un Hindemith dipinto, o un Kurt Weill,
stregato da un «realismo magico», che va da Murnau al Renoir macchinico de La bête humaine. All’inizio popola le sue
stanze international style di pipistrelli inquietanti o di scimmiette kafkiane, ma poi non ha
nemmeno bisogno di questi accidenti surrealisti (così come
sarebbe un errore trovare
analogie con i disegni meccanici di Picabia. Ché non è il dadaismo, che lo attrae). In fondo
è molto più vicino a certe pagine di Isherwood o dell’Operaio
heideggeriano di Junger: è
proprio la nuda vittoria, ambigua e demonica, della Tecnica
benjaminiana, a nutrire i suoi
occhi. E perderli. Sia merito a
Carla Pellegrini, d’aver osato,
in memoria del gallerista «scopritore» Bertonati, questa regale mostra di rigore museale.
CARL GROSSBERG
MILANO. GALLERIA MILANO
VIA MANIN 13
FINO AL 29 MARZO
Graffiti
ROCCO
MOLITERNI
Capitale
della
proroga
F
ra i tanti musei del
nostro Paese, uno
manca: è quello della proroga. Eppure di proroghe l’Italia se ne intende
al punto che in Parlamento, se non ricordiamo male, poche settimane fa è
stato approvato un decreto «mille proroghe». Torino può candidarsi autorevolmente a sede di questo
museo, perché nel mondo
dell’arte contemporanea
internazionale in questo
momento è l’indiscussa
capitale della proroga. Beatrice Merz, direttrice del
Castello di Rivoli (quello
che fu il primo museo italiano d’arte contemporanea festeggia a dicembre il
suo trentesimo compleanno), è in proroga da più di
un anno e non si sa fino a
quando. Il presidente-fantasma dello stesso museo
Giovanni Minoli, è in proroga anche lui da un anno
e mezzo e non si sa fino a
quando. E (se non cambia
idea in extremis) da oggi
sarà in proroga e non si sa
fino a quando anche Danilo Eccher direttore della
Galleria d’Arte Moderna.
Tutto questo in una città che vorrebbe essere, almeno a sentire i politici
che l’amministrano, capitale dell’arte contemporanea. Ora come possa essere capitale di qualcosa che
non sia la proroga una città che fa della proroga la
sua prerogativa rimane
un mistero. Anche perché
il mondo dell’arte vive per
lo più di mostre che sì puoi
prorogare (Rivoli ha ospitato quella di Marinella
Senatore per qualche mese in più del previsto, solo
per poter dire che al Castello succedeva qualcosa) ma che dovresti soprattutto programmare
con mesi o anni di anticipo: chiedetelo a quelli della Tate di Londra o del Reina Sofia di Madrid se non
stanno già lavorando alle
mostre del 2015 e del 2016.
Di chi la responsabilità
di questa situazione? In
minima parte dei «prorogati» (avrebbero potuto
rifiutare la proroga), in
massima parte dei prorogatori, ossia dei politici
che invece di affrontare i
problemi e risolverli preferiscono rinviare le decisioni. Che Minoli, Merz e
Eccher fossero in scadenza si sapeva da anni. Ma
da anni non decolla, tra le
baruffe degli assessori,
quello che più che un progetto sembra ormai, a furia di rinvii, una barzelletta: la Superfondazione dei
musei. Difficile a questo
punto però prorogare la fiducia negli amministratori che avrebbero dovuto
farla nascere.
34 .Spettacoli
.
Direttorid’orchestra
arischioinfarto
Personaggio
ALBERTO MATTIOLI
MILANO
ultima apparizione pubblica fu al
teatro Real di
Madrid, in gennaio, alla prima
mondiale di Brokeback Mountain che aveva commissionato
a Charles Wuorinen. Già devastato dal cancro, era diventato così magro che nuotava
nei vestiti. Ma con l’entusiasmo di sempre spiegava in
quattro lingue la «sua» opera
facendo dei sarcasmi sul pubblico conservatore del Real e i
suoi tentativi di dezeffirellizzarlo. Gérard Mortier è morto
ieri. Nato a Gand nel 1943, figlio di un fornaio (l’unica cosa
che aveva in comune con Luciano Pavarotti), studi dai gesuiti, è stato il più importante
manager d’opera degli ultimi
trent’anni, il più illustre di una
generazione di sessantottini
che non contestavano la lirica,
ma un certo modo polveroso
di farla, che maschera da «tradizione» la pigrizia intellettuale. E, preso il potere, l’ha
rivoltata come un calzino,
rendendola di nuovo pop e politica come dev’essere. Se
l’opera entra nel XXI secolo in
ottima salute (tranne forse
nel Paese che l’ha inventata, il
nostro) il merito è soprattutto
di gente come Mortier.
La sua grande occasione
arrivò, dal 1981 al ‘91, con la direzione della Monnaie di Bruxelles, di cui Mortier fece uno
dei teatri europei imprescindibili. Poi vennero il Festival
di Salisburgo (dal ‘91 al 2001),
la Triennale della Ruhr (dal
2002 al 2004), l’Opéra di Parigi (dal 2004 al 2009). In seguito, dovette rinunciare alla
GIANGIORGIO SATRAGNI
VIENNA
L’
rofessori d’orchestra attenti: lo stress di un concerto può generare rischi cardiocircolatori, ma il
buon umore e la gioia riequilibrano il quadro metabolico. È
quello che emerge da una ricerca dell’Istituto di medicina
del lavoro dell’Università di
Vienna, pubblicato dalla rivista Brain, Behavior, and Immunity con il titolo Affective and
inflammatory responses among
orchestra musicians in performance situation. Il gruppo di
ricerca ha prelevato campioni
di saliva e di sangue da una
cinquantina di musicisti dell’Orchestra della Radio Austriaca ORF, incluso il direttore, in due tempi: il giorno della
prova generale e quello del
concerto. Le rilevazioni sono
state compiute in più orari
lungo le giornate e anche durante gli intervalli della prova
e del concerto. Per due anni i
ricercatori hanno confrontato
i risultati, soprattutto variazioni di cortisolo, marcatori
delle infiammazioni come
l’enzima mieloperossidasi,
marcatori dello stress ossidativo come la malondialdeide e
anche l’omocisteina, un fattore di rischio per le malattie vascolari. Fra la rilassatezza
della prova e la tensione del
concerto è emerso un forte incremento della mieloperossidasi, (+20%) e del cortisolo
nella saliva (44%), campanello
d’allarme per l’infarto.
Non tutti i dati sono omogei: si è notato che il direttore
d’orchestra e il primo violino
avevano già alla prova generale un tasso più alto di mielope-
P
Gerard Mortier è morto a Bruxelles: aveva 70 anni, era malato da tempo
Addio Gerard Mortier
geniale manager
che inventò la lirica pop
Il suo ultimo successo “Brokeback mountain”
New York City Opera perché il
budget previsto si era ridotto
(l’«altro» teatro d’opera della
Grande Mela è poi fallito) e installarsi a Madrid, dove naturalmente litigò e fece litigare.
Ovunque, Mortier imponeva
le sue idee: grande attenzione
alla creatività contemporanea
(gli dobbiamo, fra gli altri, il Saint François d’Assise di Messiaen
e L’amour de loin di Saariaho), ai
registi di oggi come Haneke,
Sellars, Bondy, Mussbach, Gruber, alle star dell’arte contemporanea come Bill Viola (un immenso Tristano) o Anselm Kie-
fer, alla riscoperta del barocco.
Non tutti i suoi spettacoli erano
riusciti; nessuno lasciava indifferenti; qualcuno scatenava
controversie epocali, come il famigerato Fledermaus di Salisburgo. Per lui, un teatro che
non fa discutere non è teatro. E
allora gli si perdonava anche
l’imperdonabile, come l’incomprensione per Puccini o le regie
di Marthaler. Non era «provocatorio», come si dice in cretinese,
per il gusto di esserlo ma perché
pensava che l’opera sia dibattito, confronto, passione anche civile e politica. Teatro, insomma.
Lo spettacolo-simbolo di
Mortier, La clemenza di Tito di
Mozart con la regia dei coniugi Hermann, gira da trent’anni
per il mondo: all’inizio scatenava polemiche, oggi è un
classico. Applaudito perfino
in Italia, quest’anno alla Fenice, a conferma che il nostro
pubblico ha il diritto di sapere
quel che succede all’estero, e
chi dirige i teatri il dovere di
farglielo vedere. Nel 2007, il
Re Alberto II aveva nobilitato
Gérard l’iconoclasta. E così il
figlio del fornaio è morto barone Mortier.
rossidasi rispetto agli altri musicisti. Maggiore è la responsabilità e maggiore è lo stress. Sarà una morte gloriosa quella sul
podio, però lo choc fu grande
quando un infarto colse Giuseppe Sinopoli sul podio della Deutsche Oper a Berlino, Giuseppe
Patanè alla Bayerische Staatsoper di Monaco, sempre lì prima
ancora Joseph Keilberth e, in
precedenza, Dimitri Mitropoulos alla Scala. Stavano dirigendo, rispettivamente, Aida di
Verdi, Il barbiere di Siviglia di
Rossini, Tristano e Isotta di Wa-
Giuseppe Sinopoli
gner e una prova della Terza
Sinfonia di Mahler: non conta,
dunque, il tipo di musica. Aggiungiamo che i ricercatori
viennesi, notando quanto i fattori di rischio crescano suonando in pubblico, hanno rilevato
pure come il grado dell’emozione generata dall’attività artistica diminuisca sensibilmente la
quantità di mieloperossidasi,
specie nei musicisti più felici e
non fumatori. Insomma, più si
suona svogliati o depressi e più
si è a rischio, mentre l’autostima e la gioia per la propria attività rappresentano quasi una
medicina naturale: non basta
fare il lavoro che si è sempre sognato, serve la convinzione.
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Da mercoledì
12 Marzo alle 21,10
su Rai 2.
Che la sfida
abbia inizio.
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IN HD SUL CANALE 501 E AUDIO SURROUND 5.1
.
Spettacoli .35
“Don Matteo”
e Littizzetto
al Premio tv
su Raiuno
Parks and recreation
Anche Michelle Obama guest star della
comedy sulla consigliera comunale Leslie,
alle prese con i problemi della sua città ed
i suoi originali colleghi. In onda su Joi
Scandal
The blacklist
Su Foxlife la terza stagione di
Scandal, la serie tv con
protagonista Olivia Pope (Kerry
Washington), esperta nella
gestione di situazioni di crisi
che ora deve affrontare uno
scoop che riguarda la sua
storia con il Presidente degli
Stati Uniti
Finisce la prossima settimana
su FoxCrime la serie su
Raymond «Red» Reddington
(James Spader) genio del
crimine che offre all’Fbi il suo
aiuto come informatore e
consulente d’eccezione per
svelare il marcio nei palazzi del
potere
il caso
ADRIANA MARMIROLI
MILANO
C’
è del marcio a Washington. E come nella tragedia shakespeariana
riguarda le massime
sfere governative, coinvolte in scandali di sesso, corruzione,
potere, denaro. La tv ha colto dopo anni di dubbi ed esitazioni che essere lo
specchio - anche distorto - della realtà
(e dei cento piccoli scandali delle cronache politiche) può pagare. A fare da
apripista è stato Scandal di Shonda
Rhimes: ha rispolverato gossip e storie
di Presidenti e politici donnaioli, da
Kennedy in poi, ha aggiunto una spruzzata di intrighi che covano nelle segrete stanze e il pubblico ha subito seguito. Anche perché a dare credibilità,
c’era la consulenza e il personaggio
della spin doctor Judy Smith. Tuttavia
gli ascolti sono cresciuti con l’allontanarsi dalla realtà della serie: la terza
stagione (in onda su Foxlife) è sempre
più paranoica e cospiratoria, sempre
più melò nel tratteggiare la relazione
tra il Presidente Fitz Grant III e
l’amante nonché ex direttore delle comunicazioni Olivia Pope, la First Lady
e il Capo dello Staff e apparati vari.
La serie che racconta con maggior
House of cards
L’acclamata serie di Beau Willimon che
racconta l’ascesa al potere di Kevin
Spacey-Francis Underwood apre il 9 aprile
il nuovo canale di Sky Atlantic
Da “Scandal” a “Blacklist”
c’è del marcio a Washington
E le nuove serie tv sulle stanze del potere puntano sulle donne
realismo retroscena e sottobosco istitu- un’altra comedy molto amata negli Usa e
zionale di Washington è House of Cards: ancora inedita da noi, Veep (in aprile su
Kevin Spacey congressman maneggione Hbo la terza stagione): Julia Louisdopo avere appoggiato nell’ascesa il neo Dreyfus frustrato vicepresidente, il n. 2
Presidente, messo da parte medita tre- che non conta nulla. Sigourney Weaver è
menda vendetta. Insolito il produttore invece una ex first lady divenuta Segre(Netflix, canale di contenuti on line), tario di Stato con ambizioni presidenziamolti premi e programmazione italiana li, in Politicals Animals, miniserie in cui si
dal 9 aprile, atto di battesimo del nuovo tratteggia un personaggio molto simile
canale Sky Atlantic
alla Clinton.
(futura casa della miAnche serie come
ANCHE LA SATIRA
glior serialità Usa ed
The
e Home«Alpha house» scritta land,Blacklist
europea, da Games of
pur non amThrones a Gomorra, a da Gary Trudeau per Amazon bientate in senso
e «Veep» sul vicepresidente stretto nelle stanze
Bron/The Bridge).
Sulla vita dietro le
governative, trattegquinte del Campidoglio anche Alpha giano frammenti oscuri di vita politica
House, scritta per Amazon (altro inatte- americana. Un’altra serie all’ombra delso produttore di serie) da Gary Trudeau, la Casa Bianca è 24: Jack Bauer sta per
noto autore satirico dagli Anni 70 in poi, tornare (a maggio negli Usa, da noi su
molto addentro alle vicende della Capi- Fox poche settimane dopo), in Live in
tale americana. Qui niente drama ma sa- Another Day. Ora è latitante a Londra
tira: sulla vita, scapestrata e politica- ma si prepara ancora una volta a salvare
mente scorretta, di 4 senatori repubbli- il mondo e il «suo» Presidente, avendo
cani (uno è John Goodman). E ironia in scoperto una nuova trama terroristica
planetaria. Già lo immaginiamo opporsi
di nuovo all’ottusità e ai doppiogiochi dei
massimi poteri Usa e inglesi (Stephen
Fry è il Primo Ministro inglese). Ad avere letteralmente tra le mani la vita del
Presidente Usa anche una dottoressa
(Toni Collette): protagonista di Hostages, prossimamente su Premium Action,
deve operarlo ma la sua famiglia è stata
presa in ostaggio per indurla a «sbagliare» l’operazione. C’è poi chi in tempi di
tensione con Putin rimprovera a The
Americans di avere ambientato negli Anni 80 la serie sulle spie russe infiltrate ini
Usa: così è in pole per la prossima stagione Coercition, che racconta di quelle
odierne. Altri i pilot con il cuore a
Washington: State of Affairs, con Katherine Heigl consigliere presidenziale per
affari internazionali bollenti, Madam Secretary su un’altra donna Segretario di
Stato che si divide tra diplomazia, giochi
di potere e famiglia, Agent X con Sharon
Stone vicepresidente in rosa. Il genere
chiama e Hollywood risponde.
GIANNI MICALETTO
SANREMO
Il Festival non è andato bene
(almeno per l’audience), ma
qualcosa si è salvato: Luciana
Littizzetto. Per la seconda volta consecutiva è stata proclamata personaggio femminile
dell’anno dalla giuria del Premio Tv (evoluzione del Premio
Regia Televisiva inventato 54
anni fa da Daniele Piombi), il
gran gala del piccolo schermo
andato in onda ieri sera su Raiuno dall’Ariston. Con la stessa scenografia del Sanremo
2014, a parte qualche aggiustamento. Certo, ha influito
(non poco) la collaudata partecipazione di Lucianina a
«Che tempo che fa», ma la visibilità del Festival non si discute. Ha battuto la concorrenza di Antonella Clerici e
Maria De Filippi. Fra i maschi
Carlo Conti è stato preferito a
Paolo Bonolis e Flavio Insinna. Che, però, si consolano
con i premi ai loro programmi
campioni del preserale:
«Avanti un altro!» e «Affari
tuoi». Ma è Conti il vero trionfatore di questa edizione, perchè «L’eredità» e «Tale e quale show» sono fra le trasmissioni top-ten dell’annata televisiva. Tre premi e chissà che
nel 2015 non arrivi quello forse più atteso: la conduzione
del Festival. Tra i migliori dieci anche «Ballando con le stelle», «Le Iene show», «Report», «Sogno e son desto»,
«The voice of Italy» e «Striscia la notizia», che consolida
il record di programma sempre premiato fin dall’esordio.
Rai batte Mediaset 7 a 3. Per
la miglior fiction la scelta è caduta su «Don Matteo 9», altra
produzione Rai. Nella terna finalista «Un matrimonio» e
«Una Grande famiglia 2». Novità fra i telegiornali: il Premio Tv è andato a Sky Tg24.
Gli altri selezionati, Tg La7 e
Tg1. A Gianni Morandi il riconoscimento per l’evento straordinario dell’anno: il concerto all’Arena di Verona. E Fiorello ha inaugurato la sezione
per il miglior programma
web. Si era pensato a un’edizione speciale della sua «Edicola Fiore», per esibire il trofeo a modo suo, ma il brutto
incidente che lo costringe ancora in ospedale ha fatto saltare quello che era considerato il pezzo forte della serata,
condotta da Fabrizio Frizzi.
36 .Spettacoli
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
Rai 1
6.00 Euronews
6.10 Unomattina Caffè
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Attualità
12.00 La prova del cuoco Varietà Tutti in cucina con
Antonella Clerici, nella
14ª edizione del programma
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.10 Verdetto finale Attualità
con Veronica Maya
15.20 La vita in diretta Attualità Una coppia inedita al
timone dello storico
programma pomeridiano, Paola Perego e Franco Di Mare
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
21.10
Fuoriclasse Capitolo secondo
FICTION. Tornano le vicende di Isa
Passamaglia (Luciana Littizzetto), come sempre coinvolta
dalle problematiche dei suoi
alunni e del Liceo Caravaggio
23.20 Porta a Porta Attualità
0.55 Tg1 Notte. Che tempo fa
1.30 Sottovoce Attualità
2.00 Terza pagina Attualità
2.30 La Omicidi Serie
4.10 Dieci storie di bambini
4.40 Da Da Da
Rai 2
6.00 La strada per la felicità
Telefilm
6.40 Cartoon Flakes
8.05 Protestantesimo
8.35 Desperate Housewives
Telefilm
10.00 Tg 2 Insieme Attualità
10.30 Meteo
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 Costume e società
Attualità
13.50 Medicina 33
14.00 Detto Fatto Attualità
16.15 Cold Case Telefilm
17.45 Tg2 Flash Lis
17.50 Tg Sport
18.15 Tg 2
18.45 Squadra Speciale
Cobra 11 Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.00 Lol Serie
Rai 3
7.30 Tgr Buongiorno Regione
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.15 Elisir
12.00 Tg 3. Tg 3 Fuori Tg
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Tg Regione
Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.00 Tg3 Lis
15.05 Piazza Affari Attualità
15.10 Terra nostra Telenovela
16.00 Aspettando Geo
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione.
Tgr Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.15 Sconosciuti Attualità
20.35 Un posto al sole Soap
opera
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.54 Traffico
7.56 Borse e Monete. Meteo
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.05 Grande Fratello - Live
Reality show
14.10 CentoVetrine SO
14.45 Uomini e donne Talkshow Il talk dei sentimenti, condotto da
Maria De Filippi
16.05 Grande Fratello - Live
16.15 Il segreto Telenovela
17.10 Pomeriggio cinque
Attualità
18.50 Avanti un altro!
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia
Italia 1
6.55 Friends Telefilm
7.50 Le regole dell’amore TF
8.45 Una mamma per amica TF
10.30 Dr. House - Medical division Telefilm
12.25 Studio Aperto. Meteo
13.00 Sport Mediaset
13.40 Grande Fratello - Live
Reality show
14.10 I Simpson
14.35 Dragon Ball GT Cartoni
15.00 Big Bang theory Telefilm
15.50 Due uomini e mezzo
Telefilm
16.35 E alla fine arriva mamma
Telefilm
17.00 Nikita Telefilm
18.00 Grande Fratello - Live
Reality show
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.20 CSI Scena del crimine
Telefilm
21.10
Rex
21.05
Presadiretta
21.10
Grande Fratello
21.10
Transporter 3
Quello che in un
primo momento era sembrato un tragico incidente, si trasforma ben presto in un caso
di omicidio tra compagni di classe. Terzani e Rex indagano
ATTUALITÀ. Questa sera il programma di Riccardo Iacona presenta un’inchiesta alla scoperta delle sofisticazioni, un’indagine sulle nuove frontiere delle
frodi alimentari
REALITY SHOW. Questa edizio-
ne sarà la più social e multimediale della storia. Il pubblico
diventerà protagonista attivo
grazie alle iniziative interattive del sito ufficiale
TELEFILM.
22.55 The good wife Telefilm
23.50 Tg 2
0.05 Razza umana Attualità
1.10 Rai Parlamento
Telegiornale
1.20 Sorgente di vita Rubrica
religiosa
23.10 Hotel 6 Stelle Attualità
0.00 Tg 3 Linea notte
1.05 Fuori Orario. Cose (mai)
viste Solo cinema d’autore, ovvero “cose mai
viste” in televisione
3.00 RAInews 24
0.40 Mankind: La storia di
tutti noi Documentari
1.30 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
2.00 Striscia la notizia
2.35 Uomini e donne
4.05 Nati ieri Telefilm
FILM. (azione, 2008) con J. Sta-
ATTUALITÀ. Il programma con-
tham, R. Knepper. Regia di O.
Megaton. Frank Martin, specialista in consegne rischiose, deve
trasportare da Marsiglia a Odessa la figlia di un ufficiale ucraino
dotto da Paolo Del Debbio
approfondisce i temi centrali
della giornata con politici, opinionisti e gente comune in collegamento dalle piazze
ATTUALITÀ. Un nuovo appuntamento, in diretta, della quarta stagione del programma di
approfondimento politico
ideato e condotto da Corrado Formigli
23.20 Tiki Taka - Il calcio è il
nostro gioco Attualità
1.55 Studio aperto La giornata
2.05 Ciak Speciale “Tarzan”
2.15 Sport Mediaset
2.55 Hercules Telefilm
23.55 Terra! Attualità
0.55 Donnavventura
1.45 Tg4 Night News
2.05 Music line Musicale
2.45 Modamania Magazine
3.35 Le avventure di Arsenio
Lupin Film (avv., 1957)
TV2000
can. 55
Vero in cucina
Tg Family
Vendetta d’amore
Padre coraje TN
Tg News
Perla nera TN
A casa di Letizia
Piatti unici a basso
indice glicemico
21.55 Tg News
22.00 Mamme in carriera
Q
uesta sera alle
ore 23,15 su Rai
Movie il film
americano del 2004
Kill Bill – Volume 2, diretto da Quentin Tarantino, con Uma
Thurman, David Carradine, Michael Madsen, Daryl Hannah. Dopo Kill Bill – Volume 1,
che Tarantino ha realizzato nel 2003, questo
film è, per certi aspetti,
più bello dell’altro, perché continua quello
che è accaduto allora e
risolve la questione. La
protagonista è Black
Mamba che, dopo essere stata in un certo
senso uccisa, ma ancora in vita dopo quattro
anni di coma, decide di
uccidere i suoi aggressori. In questo film porta a termine la sua vendetta contro i responsabili dell’El Paso
Texas Marriage Massacre. Le due opere,
per certi aspetti, sono
molto simili, ma, in effetti, Tarantino è riuscito a realizzarle in
modo differente, poiché questa seconda
opera risulta più coinvolgente. Non solo, ma
a ben guardare il secondo Kill Bill ha più
dialoghi, ma anche e
soprattutto è più libero
e autoriale: è svincolato anche stilisticamente da quello che era il
primo film. La macchina da presa è qualche
volta a mano, la fotografia sgranata e una
qualità di immagine
che muta in funzione
del registro narrativo.
E poi, rispetto al primo
film, in questo c’è meno sangue e meno azione, ma molto più dolore
e amore. Non solo, ma
sia Uma Thurman che
Daryl Hannah devono
a Tarantino una riconoscenza infinita.
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
6.55 Movie Flash
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.50 Omnibus meteo
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee Break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Le strade di San Francisco Telefilm
16.40 Il commissario Cordier
Telefilm Serie televisiva
francese
18.10 L’ispettore Barnaby Telefilm
20.00 Tg La7
20.30 Otto e Mezzo Attualità
Conduce Lilli Gruber
21.10
Piazzapulita
★
17.45
18.15
18.30
19.30
20.25
20.30
21.30
21.45
GIANNI
RONDOLINO
6.25 Chips Telefilm con Larry
Wilcox, Erik Estrada
7.20 Miami Vice Telefilm
8.15 Hunter Telefilm
9.40 Carabinieri Telefilm
10.40 Sai cosa mangi?
10.50 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
12.55 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
Attualità
15.30 Hamburg distretto 21
Telefilm
16.30 Ieri e Oggi in Tv Speciale
Varietà
16.35 Zorro Telefilm
16.55 Il comandante Florent
Film-tv
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
20.30 Tempesta d’amore SO
La 7
21.15
Quinta colonna
VERO TV
CINEMA&TV
Rete 4
0.00 Tg La7 Night Desk
1.10 Movie Flash
1.15 Amsterdam, operazione
diamanti Film (guerra,
1958) con Peter Finch
3.45 Topkapi Film (comm.,
1964)
REAL TIME
18.00
18.30
18.50
19.50
19.55
20.00
20.30
20.55
21.20
Rosario Da Lourdes
Tg 2000
Il Tempo Vola?
Gocce di Miele
Storie Da Lourdes
Rosario Da Lourdes
Nel Cuore dei Giorni
Tg Tg
I Pirati della
Malesia Film
22.30 Kojak Fiction
DMAX
16.45 Quattro matrimoni
17.40 Due abiti per una
sposa Varietà
18.10 Amici di Maria De
Filippi Varietà
19.10 Il boss delle torte
20.10 Fuori menù Varietà
21.10 Extreme Makeover:
Diet Edition
22.10 Dimmi cosa
mangi...
16.50 Airport Security
Canada
17.45 Swords: pesca in
alto mare
18.35 A caccia di auto
19.30 Affari a tutti i
costi
20.20 Banco dei pugni
21.10 Top Gear
22.00 Dallas Car Sharks
22.50 GT Customs
film / intrattenimento
17.10 La moglie più bella
Ornella Muti, figlia di
due contadini, viene
violentata dallo spasimante SKY CLASSICS
17.20 Law & Order: Unità
Speciale FOX CRIME
17.25 Violetta DISCOVERY
CHANNEL
17.30 Strane storie di alieni
DISCOVERY SCIENCE
digitale terrestre
9.00
9.10
9.55
9.58
Renegade IRIS
Lost World RAI 4
Xena RAI 4
La rossa Dopo anni trascorsi in Francia Amelia
torna al paese col pregiudicato Pierre IRIS
10.20 ANICA Appuntamento al cinema RAI MOVIE
10.25 Tiro incrociato Charles
Bronson, agente Fbi,
tenta di rapire l’amichetta di un pezzo da
90 RAI MOVIE
10.40 Private Practice RAI 4
11.25 Brothers and Sisters
RAI 4
11.55 Parenti, amici e tanti
guai Anni ‘80. Le famiglie americane e l’educazione. Con Keanu
Reeves IRIS
12.05 Streghe RAI 4
12.10 Dieci inverni Primo
inverno. 1999 Camilla
lascia il paese d’origine
e si trasferisce a
Venezia RAI MOVIE
13.35 Rush RAI 4
16.00 Una mamma per amica
MYA
16.05 Chuck JOI
16.45 Cenerentola per sempre Cenerentola vive
nel XX secolo dove la
passione per la moda è
dilagante MYA
17.10 Smallville-Gli Inizi
PREMIUM ACTION
17.15 Che bella giornata
Checco Zalone è l’addetto alla sicurezza del
Duomo di Milano
PREMIUM CINEMA
Il matrimonio del mio
migliore amico Julia
Roberts non accetta
l’idea che il suo ex
fidanzato si stia per sposare PREMIUM UNIVERSAL
17.45 Friends JOI
17.58 Do No Harm PREMIUM
ACTION
13.50 Attacco a Leningrado
RAI MOVIE
14.15 Il Giustiziere Sfida La
Citta’ IRIS
14.25 Private Practice RAI 4
15.10 Brothers and Sisters
RAI 4
15.45 Water La storia di una
vedova bambina
nell’India del 1938.
Regia di D. Mehta RAI
MOVIE
15.50 90210 RAI 4
15.59 Riprendimi Una troupe
cinematografica gira
un documentario su
due giovani e il loro
mondo IRIS
16.35 One Tree Hill RAI 4
17.25 Xena RAI 4
17.50 Prima pagina Jack
Lemmon vuole piantare il lavoro, ma il suo
capo Walter Matthau si
oppone RAI MOVIE
Per amore di Cesarina
Walter Chiari, sposato,
s’innamora della figlia
di un amico e fugge
con lei IRIS
18.10 Streghe RAI 4
19.39 A-team IRIS
19.40 Fracchia contro Dracula
Fracchia, per evitare il
licenziamento, deve
vendere un castello in
Transilvania RAI MOVIE
Sanctuary RAI 4
20.20 Renegade IRIS
20.25 Heroes RAI 4
21.10 Il furore della Cina colpisce ancora Il cinese
Bruce Lee, a Bangkok,
trova lavoro in una fabbrica di ghiaccio RAI 4
Heat-La Sfida IRIS
21.15 Carabina Quigley Tom
Selleck, tiratore scelto,
si ribella a un dispotico
proprietario terriero RAI
MOVIE
23.00 Game of Thrones RAI 4
23.15 Kill Bill - Volume 2 La
vendetta della sposa
continua e si avvicina al
duello finale. Di
Tarantino RAI MOVIE
0.05 Smokin’ Aces IRIS
1.05 Assassini Nati - Natural
Born Killers RAI 4
18.10 Big Bang Theory JOI
18.30 One Tree Hill MYA
18.40 Outsourced JOI
18.50 Chicago Fire PREMIUM
Paranorman
PREMIUM CINEMA
PREMIUM UNIVERSAL
PREMIUM CINEMA
19.25 Er-Medici In Prima
Linea MYA
19.30 Psych JOI
20.25 666 Park Avenue
PREMIUM ACTION
21.15 Duro A Morire JOI
Parenthood MYA
Grimm PREMIUM ACTION
LIFE
18.15 N.C.I.S. FOX CRIME
18.20 Austin & Ally DISCOVERY
CHANNEL
18.25 Morgan Freeman
Science Show
DISCOVERY SCIENCE
18.45 Disney Topolino
DISCOVERY CHANNEL
18.50 Sex & the City FOX LIFE
A tutto ritmo DISCOVERY
CHANNEL
18.55 G.I. Joe - La nascita dei
Cobra SKY MAX
PREMIUM
Kramer contro Kramer
Joanna lascia il marito
e il piccolo Billy per cercare la propria strada
ACTION
19.15 Una famiglia perfetta
Castellitto affitta degli
attori per far loro interpretare la sua famiglia
FAMILY
17.40 Magnifica presenza Elio
Germano inforna cornetti di notte e sogna
di fare l’attore di giorno SKY HITS
17.45 Liz & Dick SKY PASSION
18.00 Grey’s Anatomy FOX
CINEMA
18.55 Tu La Conosci Chloe’?
19.00 Suburgatory JOI
19.05 La Figlia del Mio Capo My Boss’s Daughter
The Impossible Una
famiglia sopravvissuta
allo tsunami che ha colpito l’oceano Indiano
nel 2004 SKY CINEMA 1
Air Bud - Campione a
quattro zampe Aiutato
dal cane Buddy, il piccolo Josh porta in finale
la sua squadra di
basket SKY CINEMA
PREMIUM UNIVERSAL
®
22.00 I Signori della Fuga
PREMIUM ACTION
22.05 Mercy MYA
22.50 Chicago Fire
PREMIUM
ACTION
22.55 Leverage JOI
Space Warriors
PREMIUM CINEMA
22.58 Dance Academy MYA
23.10 Big Fish - Le storie di
una vita incredibile Ed
Bloom è celebre nella
cittadina per le storie
che racconta. Di Tim
Burton PREMIUM
23.40
UNIVERSAL
Arrow PREMIUM ACTION
®
19.00 Angelica Figlia di un
nobile decaduto,
Angelica è costretta a
sposare il brutto de
Peyrac SKY CLASSICS
19.10 N.C.I.S. FOX CRIME
Il castello di Ra-TimBum Un giovanissimo
mago è costretto a
inventare nuovi incantesimi. Per ragazzi SKY
CINEMA FAMILY
19.20 Macchine estreme:
motori da milioni di
dollari DISCOVERY
SCIENCE
Appuntamento da
sogno! SKY PASSION
Un blog da cani
DISCOVERY CHANNEL
19.30 Tutto tutto niente niente Cetto La Qualunque
dopo la salita in politica
infila la discesa SKY
CINEMA 1
Il figlio di Babbo Natale
La storia del figlio più
piccolo di Babbo
Natale. Animazione SKY
HITS
20.05 Castle FOX LIFE
20.40 Wolfblood - Sangue di
lupo DISCOVERY CHANNEL
21.00 N.C.I.S. FOX CRIME
Grey’s Anatomy FOX
LIFE
Sky Cine News - Need
for speed SKY CINEMA 1
Come d’incanto Una
principessa è bandita
dal suo mondo magico
ad opera di una malvagia regina SKY CINEMA
FAMILY
Don Camillo e i giovani
d’oggi Il parroco e il
sindaco comunista litigano a causa dell’amore tra due giovani SKY
CLASSICS
Against the Ropes
SKY
PASSION
Bad Boys II Due agenti
della narcotici devono
smascherare i capi di un
traffico di extasy SKY
MAX
21.05 Buona fortuna Charlie!
DISCOVERY CHANNEL
DISCOVERY
SCIENCE
Il lato positivo SKY
CINEMA 1
21.10 Come è fatto
The Amazing SpiderMan Peter Parker è alla
ricerca della verità sulla
scomparsa dei suoi
genitori SKY HITS
21.30 A.N.T. Farm DISCOVERY
CHANNEL
21.55 N.C.I.S. FOX CRIME
22.05 Clima del terzo tipo
DISCOVERY SCIENCE
22.50 Senza traccia FOX CRIME
Bob - Un maggiordomo
tuttofare SKY CINEMA
FAMILY
22.55 L’orca assassina
Un’orca vuole vendicarsi dei cacciatori che gli
hanno ucciso la femmina incinta SKY CLASSICS
Una famiglia all’improvviso Dopo i funerali del padre, un
ragazzo deve dare 150
mila dollari alla sorella
SKY PASSION
37
GRANATA BATTUTI A SAN SIRO
CICLISMO, INTERVISTA AL CT
MONDIALI INDOOR
Filotto di sconfitte
Il Toro si arrende
anche all’Inter
Piano Cassani
“Nibali e gli altri
Così l’Italia
tornerà al top”
Atletica, Qatar
nuova frontiera
Primo oro
fatto in casa
1 I nerazzurri vincono grazie a un gol di Palacio
1 La stagione entra nel vivo:
1 Mutaz Barshim, nato e
e si avvicinano alla Fiorentina. Ventura: «Forse
qualcuno ha mollato la presa».
Bandinelli, Condio e Oddenino
PAG. 40-41
gli azzurri a caccia di una classica che manca da troppo tempo.
Giorgio Viberti
PAGINA 45
cresciuto a Doha, vince l’alto: è
un prodotto dell’Academy.
Giulia Zonca
PAGINA 44
SPORTLUNEDÌ
Risultati
27ª giornata
Bologna-Sassuolo
Catania-Cagliari
Chievo-Genoa
Inter-Torino
Juventus-Fiorentina
Lazio-Atalanta
Napoli-Roma
Parma-Verona
Sampdoria-Livorno
Udinese-Milan
0-0
1-1
2-1
1-0
1-0
0-1
1-0
2-0
4-2
1-0
Classifica
Juventus
Roma*
Napoli
Fiorentina
Inter
Parma*
Verona
Lazio
Torino
Genoa
Milan
Sampdoria
Atalanta
Udinese
Cagliari
Chievo
Bologna
Livorno
Catania
Sassuolo
72
58
55
45
44
43
40
38
36
35
35
34
34
31
29
24
23
21
20
18
* Una partita in meno
AFP
Ottavi (ritorno)
ore 20,45
DOMANI
Atletico Madrid
AND
(1-0)
Milan
Sky sport 1, Premium calcio
Bayern Monaco
Arsenal
AND
(2-0)
Sky sport 3, Premium calcio 1
MERCOLEDÌ ore 20,45
Barcellona
AND
(2-0)
Manchester City
Rete 4, Sky sport 1
Paris Saint-Germain
Bayer Leverkusen
AND
(4-0)
Sky sport 2, Premium calcio 1
Titolo di coda
LaJuvebattelaFiorentina:+14sullaRomakoaNapoli
Ottavi (andata)
ore 19
GIOVEDÌ
Porto-Napoli
Fuoricampo
ore 21,05
Juventus-Fiorentina
Canale 5, Sky Sport 1
FORMULA 1
Gp d’Australia
Domenica ore 7
a Melbourne
diretta Sky sport F1,
replica Raiuno
dalle 14
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
I riflessi sull’Europa
GIGI GARANZINI
Sky calcio 1, Premium calcio
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
I
mmeritata, per quel che si era visto
prima del colpo vincente di Callejon
nel finale. Ma non priva di logica,
per una squadra abbastanza nettamente superiore sul piano del gioco
quanto incapace di concretizzare. Il
Napoli torna così a sperare nel secondo posto: la Roma da qui in avanti penserà innanzitutto a difenderlo, resettando le ambizioni di attaccare una Juventus oggettivamente fuori portata.
Juventus non particolarmente brillante, per la verità, contro la Viola. Buon
primo tempo, in cui è comunque mancato il fosforo dello squalificato Pirlo, ma
ripresa incerta, e di inusuale sofferenza.
Sono per una volta mancati all’appello i
tenori, e l’acuto vincente è toccato ad
uno che abitualmente canta nel coro.
Senza però dimenticare che sia Asamoah, e lo ha confermato con la grande giocata di ieri, sia in altre occasioni Lichtsteiner hanno le qualità individuali, l’intelligenza tattica, la perfetta scelta di
tempo negli inserimenti per salire a loro
volta al rango di solisti. Un traguardo alla volta, si capisce. Ma è vero che se da
un lato il primo incontro ravvicinato con
la Fiorentina è servito a chiudere l’operazione scudetto, dall’altro potrebbe
aver complicato l’operazione coppa. Nel
senso che dopo un primo tempo di pale-
se soggezione, la squadra di Montella ha
capito poco alla volta nel secondo di poterci almeno provare. Fallendo due comode occasioni aeree con Gomez e con
la traversa di Matos. Ma potendo soprattutto verificare da vicino che gli impegni sempre più ravvicinati hanno fiaccato la brillantezza atletica della squadra di Conte.
In teoria. In pratica l’esperienza insegna che non solo ogni partita fa storia a
sé, ma anche che un doppio confronto
parte da altri presupposti e attraverso
altre dinamiche si sviluppa. Varrà giovedì sera a Torino e una settimana più tardi a Firenze, vale a maggior ragione per
il Milan in quel Vicente Calderon che ha
appena fatto da cornice all’imbarazzante dimostrazione di superiorità del calcio spagnolo sul nostro. Meritavano di
più i rossoneri all’andata: sarà durissima ribaltare lo 0-1 al ritorno, contro una
squadra capace di provare a tener testa
nella Liga ad un grande Real. Il Real di
Carletto Ancelotti che tra due settimane
dovrebbe, salvo sorprese, dare il colpo di
grazia in campionato a un Barcellona
non lontano dal capolinea. Per poi dedicarsi, a proposito di Barça, a preparare
l’incrocio con lo straordinario Bayern di
Pep Guardiola. Sorteggio permettendo,
dovrebbe essere Bayern-Real Madrid la
finale stellare di coppa Campioni, prologo ideale al mondiale brasiliano.
38 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Corsa scudetto
MARCO ANSALDO
Pagelle
TORINO
D
TORINO
6,5
BUFFON
6
BARZAGLI
7
OGBONNA
6,5
CHIELLINI
Zero parate, qualche stranguglione e una chiusura attenta, di petto e fuori
area, a risolvere un pericolo.
Vargas gli scappa
nell’azione della traversa colpita da Matos. Buona prestazione con un paio di crepe.
La migliore prova
in bianconero. Come Bonucci
che sostituisce, forse l’ex granata ha bisogno di avere al
fianco due angeli custodi lui
che Angelo lo è di nome.
Molto attento, soprattuttoneiraddoppisuCuadrado. È bravo a fermarsi in
tempo dallo sgambetto a Matos, ché sarebbe rigore.
LICHTSTEINER
Molta quantità,
poca lucidità nella giocata (dal
33’ st CACERES 6: nel finale serviva la sua copertura a destra).
5
VIDAL
6,5
MARCHISIO
Lo si vede soltanto
per due entrate scorrette in
12’, la seconda gli costa l’ammonizione.Èinunperiodogrigio, si muove in maniera confusa e per nulla produttiva.
Fisicamente si è ripreso, ha i due piedi e la sagacia tattica per diventare un
bravoregista,certoinmaniera
diversa da Pirlo di cui non possiede il lancio ispirato (dal 43’
st PADOIN SV).
5,5
POGBA
Tocchi presuntuosi,
recupera molti palloni ma ne
spreca di più nella ricerca del
colpo a effetto. Se questo fosse il suo livello lo cercherebbe
il Valenciennes più che il Psg.
7
ASAMOAH
Ha un piede solo, il
sinistro ma stavolta la differenza la fa con il destro che usa benissimosulgolesuuntiroprecedente.FapiùgiocodiCuadrado.
5,5
5
In calo Pogba e Vidal,
ma anche chi non aveva
giocato in nazionale
vantaggio e cogliere la 14ª vittoria
allo Juventus Stadium.
Dalla partita in cui erano in
panchina i due allenatori migliori
nella classifica della Panchina
d’Oro, ci attendevamo qualcosa
di meglio. Ancora una volta i
bianconeri hanno esposto due
facce. Quella cattiva nel primo
tempo, chiuso in vantaggio grazie
allo splendido assolo e gol di Asamoah. Non c’erano state occasioni a raffica tuttavia Neto aveva
dovuto impegnarsi in due parate
difficili e la Fiorentina si era riparata nella rinuncia al gioco. La
faccia timida, quasi tremebonda,
s’è vista nel secondo e non si riesce a capire se la metamorfosi si
sia realizzata per la maggiore aggressività e consapevolezza della
Fiorentina oppure se ci sia stato
un calo fisico e di attenzione dei
bianconeri. Poiché non è la prima
volta che succede, anzi c’è stata la
replica del derby con il Toro, le responsabilità della Juve prevalgono. Conte ha parlato di stanchezza per alcuni uomini che sono
rientrati all’alba di giovedì dalla
Primo round
Juve con il fiatone, ma batte la Fiorentina: 14a vittoria in casa (record)
Basta un tempo per piegare i viola, giovedì si replica in Europa League
Nazionale. C’è qualcosa di più. Si
sono appannati i due attaccanti,
Tevez e Llorente, che non s’erano
mossi da casa e in teoria hanno
potuto allenarsi meglio che nelle
settimane in cui facevano sfracelli. E sono mancati i due pilastri
dorati del centrocampo. Sono alcune settimane che Vidal è oscurato come le finestre al tempo dei
bombardamenti: si intuisce che
c’è dietro le tende ma non lo si ve-
TEVEZ
La settimana di disimpegno non gli ha giovato.
Sparacchia alto da buona posizione: 20’ poi sparisce (dal
37’ st ISLA SV).
[M. ANS.]
de all’opera e ieri la sua presenza
si è palesata per l’ammonizione
presa dopo appena 12’. Quanto a
Pogba, la presunzione delle giocate ne ha superato l’efficacia.
Certo, il vantaggio per la Juve
è che se quei quattro si tengono
sotto il loro livello restano comunque all’altezza degli avversari in campionato e anche nella
Fiorentina non hanno funzionato molte cose: dal numero di pal-
loni persi da Pizarro nelle zone
calde all’evanescenza di Gomez
e di Cuadrado (che insieme a
Diakitè ha concesso ad Asamoah la giornata libera), al centrocampo che per un’ora è stato a
guardare come giocavano gli altri. La Juve esce comunque dal
match con un successo pesantissimo, paradossalmente più devastante per le rivali di quanto
non fossero le vittorie a mani
basse: se in una giornata del genere scavalca senza danni un
ostacolo di qualità, chi e cosa la
può fermare? Ora i viola e i bianconeri si ritroveranno a stretto
giro di posta in Europa League.
È lì che la Fiorentina può fare il
colpo e la partita di ieri ne rafforza le speranze: se ha fatto tremare la Juve migliore, le chances
aumentano in Coppa dove Conte
insiste sul turnover.
Risolve Asamoah, traversa Matos
Juventus
1
Fiorentina
0
Juventus
Fiorentina
(3-5-2)
(4-3-3)
Buffon 6,5; Barzagli
6, Ogbonna 7, Chiellini 6,5; Lichtsteiner 6
(33’ st Caceres 6), Vidal 5, Marchisio 6,5
(43’ st Padoin sv), Pogba 5,5, Asamoah 7;
Llorente 5,5, Tevez 5
(37’ st Isla sv)
Neto 7; Diakite 5, Rodriguez 6, Savic 6,5,
Pasqual 6; Aquilani
6, Pizarro 4,5 (20’ st
Wolski 6), Anderson
5 (12’ st Fernandez
6); Cuadrado 5, Gomez 5 (32’ st Matos
6,5), Vargas 6,5
26’pt
Neto, grande parata
42’pt
Il tiro vincente
3’st
Gol annullato
LLORENTE
Tutto un lavoro di
sponda, molto faticoso ma
senza la precisione di altre volte. E non si vede in zona gol.
ALLENATORE
DELLA JUVENTUS
RIPRESA A BASSO RITMO
La partita
Il miglior
Ogbonna
Male Tevez
6
ire che il passo da
record porta la Juve
a vincere con il fiatone non rende appieno l’idea della sofferenza vissuta dai suoi tifosi nell’ultima mezz’ora contro la Fiorentina. È vero che la cronaca
spicciola non assegna ai viola
molte occasioni da gol e i rimpianti si fermano alla traversa colpita
di testa da Matos, liberissimo davanti a Buffon, ma c’era la sensazione che da un momento all’altro
si replicasse la rimonta della partita di andata, in maniera meno
clamorosa però altrettanto bruciante per i bianconeri. Chissà come sarebbe andata se anche stavolta ci fosse stato Giuseppe Rossi, anziché un Mario Gomez da
convalescenziario e le altre puntine che Montella ha inserito nella
ripresa. L’assetto con cui la Juve
ha giocato gli ultimi minuti, un 54-1 da barricate con Llorente che
cercava di tenere qualche pallone
in avanti in compagnia di Isla
(pensa un po’), testimonia quale
sia stata la fatica nel mantenere il
Antonio Conte
L’analisi
La capolista allunga a +14 sulla Roma
«Scudetto vinto al 50%, oggi voglio
guardare il bicchiere mezzo pieno»
ALL. Conte
6 ALL. Montella
6
Cross di Lichtsteiner che attraversa l’area della Fiorentina e arriva
ad Asamoah dall’altra parte. Tiro
forte e basso, toccato da Diakite e
grande parata di Neto.
Asamoah, spesso libero sulla sinistra, dribbla con il tacco Cuadrado, entra in area e segna con un tiro potente di destro deviato da un
difensore sul secondo palo.
13’st
Tevez spreca il 2-0
Llorente ruba palla a Pizarro e serve Tevez in area. L’argentino sbaglia però a restituirgli il pallone
davanti alla porta vuota, consentendo l’intervento della difesa.
RETE: pt 42’ Asamoah
ARBITRO: Orsato 7
AMMONITI:
Vidal, Matos, Savic, Aquilani, Asamoah, Rodriguez
SPETTATORI: 11.522 paganti per un incasso di 748.760 euro più 27.583 abbonati per
una quota di 882.744 euro
Annullato alla Fiorentina un gol su
azione da calcio di punizione. Diakité raccoglie il pallone in area e segna con un tiro potente, ma il guardalinee lo blocca per fuorigioco.
35’st
Brivido in area
Fiorentina vicina al pareggio:
clamorosa traversa di Matos con
una deviazione di testa sotto
porta dopo una bella incursione
di Vargas.
Sfortuna
La traversa
colpita
da Matos
di testa
a cinque
minuti
dalla fine
Sport .39
.
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
REUTERS
linghe iniziali stabilito dal Toro dell’ultimo scudetto (1975/76). Il primato assoluto è del Grande
Torino: 21 vittorie di fila in casa tra ’47 e ’48.
13
PUNTI IN PIÙ RISPETTO A UN ANNO FA
1 Nello scorso torneo i bianconeri dopo 27 turni
avevano 59 punti (+6 sul Napoli). Quota 72 rappresenta un record per la Juve a questo punto: miglior
precedente i 70 punti di Fabio Capello nel 2005/06.
Il timbro di Asamoah
“Finalmente di destro
forse vale lo scudetto”
La rete show dell’esterno diventato insostituibile
“Conte mi dice sempre di non tirare solo di sinistro” Cuadrado
MASSIMILIANO N EROZZI
TORINO
B
asta dar retta ad Antonio Conte: «Me lo dice
sempre, in allenamento, e dalla panchina: “Asa, tu
ce l’hai il destro: prova a entrare e calciare con quello.
Destro, più sinistro”. L’ho fatto ed è andata bene». La do-
Buona la
Fiorentina a pranzo.
Ci ritroviamo fra
quattro giorni, per cena
Il tweet dell’account Juventus
Titolarissimo
Kwadwo Asamoah, 25 anni,
è alla seconda stagione alla Juve
ed è costato 18 milioni di euro
Quest’anno, con 2.550’ giocati
è il sesto più impiegato da Conte
menica di Kwadwo Asamoah perché penso che sia quel tipo
inizia con un consiglio e fini- di giocatore che trovi sempre,
sce alla grande, a giudicare che dà grande sostanza. Poco
dall’esecuzione, dal risultato da prima pagina, ma che un alche quella fiondata stampa lenatore vorrebbe sempre
(1-0) e dalla classifica: «Maga- avere in squadra». Per dire, su
ri è il gol scudetto, anche se twitter, il massimo della sregomancano 11 partite e non è an- latezza sono cinguettii come
cora finita: dobbiamo conti- quello di sabato: «Auguro a
nuare così, fino alla fine». tutti i ghanesi un felice giorno
Conte assiste dalla panchina: dell’indipendenza». Allenatosorpreso da un primo piano re e club apprezzano: «Lui è
subito dopo il vantaggio, sem- quel tipo di giocatore che in sibra quasi commuoversi da co- lenzio sta migliorando in mame gli si strinniera incredigono gli occhi.
CRESCITA CONTINUA bile, dal primo
Del resto, l’Asa- Il tecnico: «Non è giocatore anno che è armoah in versiorivato alla Juve
da copertina, è uno dall’Udinese ne juventina è
che migliora in silenzio» aggiunge Conil risultato di
un suo rete - e sta contistyling radicale. Comprato nuando a fare grandi cose.
come mezz’ala, mestiere che Non è da copertina, ma è un
esercitava a Udine, per neces- giocatore essenziale per me».
sità Conte l’ha riconvertito
Da copertina è però il gol
esterno, di corsa e assalti. In- di ieri, con un paio di dribventandogli una nuova pro- bling, anche con il tacco, professione: «Esterno, a Udi- prio in faccia a Cuadrado,
ne, avrò giocato tre uno che di solito li fa e non li
volte in quattro an- subisce: «Sono entrato in
ni». Ora viaggia area - racconta Asamoah - ho
sempre sulla saltato un paio di difensori
corsia manci- poi ho visto che a sinistra non
na, con risul- c’era spazio: allora sono antati e fidu- dato a destra e ci ho provacia
c h e to». Modesto ai limiti della tistanno nei midezza, è comunque sorpren u m e r i : so per il gol, non per lo sla2.550 mi- lom: «Quando giocavo a cennuti giocati, trocampo facevo diversi
il sesto bian- dribbling, ma ora sto sulla faconero più impiegato in que- scia e lì servono altre cose:
sta stagione, e già 31 partite.
portare la palla avanti veloDifatti, quand’è finita, l’alle- cemente e cercare di fare gli
natore è proprio soddisfatto: assist». Anche così, va benis«Asa mi ha accontentato - simo: «Ho provato tante altre
sorride Conte - perché ulti- volte a calciare di destro, ma
mamente tira meglio di de- non avevo mai segnato in tutstro che di sinistro. Battute ta la carriera. Stavolta è ana parte, sono felice per lui, data bene».
il caso
L’
autovelox della stupidità scatta un paio
d’ore prima di JuveFiorentina, sulla PiacenzaTorino, per tre pullman di tifosi viola con la targa che più
sbagliata non si può: dal vetro
posteriore viene esposto uno
striscione con la scritta «-39».
L’ennesimo sfregio alle vittime dell’Heysel, 29 maggio
1985, notte della finale di Coppa dei Campioni tra Juve e Liverpool. Uno dei pullman finisce fotografato su twitter, ma
secondo testimoni i mezzi con
analoga scritta erano tre. Si
continua dentro lo Juventus
Stadium, dove nel settore
ospite spunta uno striscione
fotografico contro Chiellini e
sopra la scritta a spray, «Hey-
RISCHIO SANZIONI
erano stati denunciati tre tifosi bianconeri, che nel derby
avevano esposto infami striscioni sulla tragedia di Superga. Era arrivata anche la condanna del presidente Andrea
Agnelli: «Le tragedie non si
toccano. Mai. No agli striscioni e ai cori canaglia. Tutti».
TORINO
7
NETO
5
DIAKITE
6
RODRIGUEZ
6,5
SAVIC
6
PASQUAL
6
AQUILANI
4,5
PIZARRO
5
ANDERSON
5
CUADRADO
5
GOMEZ
6,5
VARGAS
Riflesso formidabile sullo 0-0 quando neutralizza
un tiro di Asamoah che Diakite
glideviada2passi.Moltosicuro.
Dalla sua parte la
Juve avrebbe potuto installare
un centro benessere tanto si
sta calmi e comodi. Nella ripresa è in fuorigioco centimetrico
nell’azione del gol annullato.
Assesta pedate ma
sa tenere la posizione.
Argina Llorente
che ha più fisico di lui.
Imbelle nel primo
tempo, recupera nella ripresa
quando la Fiorentina passa alla fase offensiva.
Un’ora disastrosa,
si riprende bene soprattutto
dopo l’uscita di Pizarro che gli
cede la centralità del gioco.
Perde tre palloni
appena fuori dall’area della
Fiorentina e soprattutto nell’ultima occasione tanta sventatezza costerebbe cara se Tevez ne approfittasse. Gioca a
ritmi da ex (dal 20’ st WOLSKI 6:
ragazzo interessante e vivace)
L’oggetto del desiderio più o meno occulto per
la Juve. Come già altre volte a
Torino si smarrisce, tra Asamoah, Pogba e Chiellini non trova
palla e va a cercarla altrove.
sel, -39». Oltre che da imbecilli, sarebbe da criminali, se
l’articolo 2-bis della legge 41
del 2007 fa «divieto di striscioni e cartelli incitanti alla
violenza o recanti ingiurie o
minacce». Pena, da tre mesi a
un anno. Per lo stesso reato
Striscioni viola sulle vittime
del 1985, i bianconeri
se la prendono con gli ebrei
si perde
Neto sicuro
Un gatto di piombo che nel primo tempo accentua le difficoltà dei viola a
centrocampo (dal 12’ st FERNANDEZ 6: ha una freschezza di
ideechecreasubitoallarmealla Juve sulla sinistra)
Heysel e cori antisemiti
Le curve danno il peggio
TORINO
Pagelle
Decisivo
Da sinistra:
Marchisio,
28 anni,
l’autore
del gol
Asamoah
(25), Pogba
(21) e Vidal
(26). Per il
ghanese
è la seconda
rete in questo
campionato
Personaggio
42
PUNTI (SU 42) CONQUISTATI ALLO STADIUM
1 La Juve eguaglia il record di 14 vittorie casa-
Un tweet che purtroppo sarebbe attuale anche oggi, dopo
alcuni cori antisemiti alzatisi
ieri dalla curva juventina.
Captati dai microfoni di Sky,
hanno innescato la reazione
del presidente dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna: «Ancora una volta l’imbecillità di alcune frange del tifo è tornata a
Vergogna
Le scritte
e gli striscioni
esposti ieri
da alcuni
tifosi viola
sulla tragedia
dell’Heysel,
dove morirono 39 tifosi
juventini
palesarsi durante una partita.
Gli indecenti cori antisemiti
pronunciati da un gruppo di
tifosi della Juventus nel corso
del nono minuto dell’incontro
con la Fiorentina sono la triste conferma di quanto ancora resti da fare per sradicare
odio e pregiudizio dove dovrebbero invece albergare valori di lealtà, passione agonistica, amore per lo sport. L’auspicio è che possano essere al
più presto presi i provvedimenti più opportuni». Anche
stavolta giudice sportivo e polizia avranno da fare. [M. NER.]
All’andata ci fu la
triplettadiPepitoRossi,daGomez non si pretendeva altrettanto visto che è rimasto fermo a lungo. Ma qualcosa più
di un colpo di testa lo poteva
fare (dal 32’ st MATOS 6,5: spreca con sfortuna la palla gol che
colpisce la traversa).
Un tipetto spinoso.
Si libera con bravura di Barzagli nell’azione in cui Matos colpisce la traversa.
[M. ANS.]
40 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Zona Europa
«Cerci tra gli obiettivi dell’Inter?
Io me lo tengo stretto»
Granata definitivamente out
Urbano Cairo
ROBERTO CONDIO
Pagelle
Pagelle
MILANO
Ranocchia
e Rolando
i più lucidi
Conferma
Darmian
Kurtic giù
I
MILANO
5,5
HANDANOVIC
6
CAMPAGNARO
Come non chiedersi dov’è finito l’uomo dei
miracoli?Èverochenoncorre
pericoli ma l’impressione è di
uno che ha staccato la spina.
Arrugginito e condizionato da una tendinite
che non gli dà pace amministra senza eccellere (30’ st ANDREOLLI SV).
6,5
RANOCCHIA
Stare a guardare
gli altri dal giorno della Befana non gli ha tolto lucidità.
Senso della posizione e grande attenzione.
5,5
PADELLI
6,5
DARMIAN
6
RODRIGUEZ
6
MORETTI
La reattività che dimostra su un tiro di Palacio
viene cancellata dall’incertezza in occasione del gol.
Ecco spiegate le visite di Prandelli. Il ragazzo cresce bene. Anche a San Siro
non sbaglia niente in un ruolo
peraltro non suo.
Ha dodici minuti
nelle gambe perché nel resto
del campionato ha fatto lo
spettatore. Rischia un autogol, per il resto se la cava.
6,5
ROLANDO
Un muro invalicabile in una giornata soporifera. Ma conta non distrarsi.
Altruista per natura, non si risparmia nonostante il menisco ancora in fase di
guarigione.
6
JONATHAN
5,5
VESOVIC
6
GUARIN
5,5
BASHA
5,5
VIVES
5,5
FARNERUD
Va al rallentatore, complice un po’ di stanchezza.
Con uno striscione
la curva lo invita a tiragli un
pallone ma in giornate così è
meglio mirare la porta. Chiedere a Mazzarri, che lo riprendeelosostituisceancheperla
sua discontinuità (24’ st KOVACIC 6: non brilla come in Nazionale ma qualcosa fa).
6
CAMBIASSO
È suo l’assist per il
gol di Palacio. Nelle gerarchie
ha nuovamente superato
Kuzmanovic, adesso deve
confermarsi.
Deve ancora capire
come funziona il nostro campionato e San Siro non è il luogo ideale per gli esperimenti.
Ci prova con un tiro
molle che rispecchia la sua
prestazione (al 40’ st MEGGIORINI SV).
All’inizio sembra
una macchina in debito di
benzina. Fa rifornimento nella
ripresa ma con poca efficacia
(20’ st TACHTSIDIS 5,5: dovrebbe portare maggiore brillantezza, invece crea soltanto
confusione ).
6
HERNANES
Non fa magie e
neppure giocate impossibili,
però serve, eccome se serve.
Gioca per necessità in una posizione poco familiare. Quando deve curare Guarin i problemi aumentano.
5,5
NAGATOMO
5
L’inesperienza del
suo dirimpettaio (Vesovic)
dovrebbe esaltarlo, invece,
svolge il compitino svogliatamente.
6,5
PALACIO
Resta il dubbio:
casualità o colpo voluto?
Quella di ieri è comunque la
sua seconda rete del 2014 e
lo aiuta a ritrovare un po’ di
autostima.
5
ICARDI
Si è sgonfiato come un soufflé riuscito male.
Forse ha «lavorato» troppo in
settimana o semplicemente è
incappato in una giornata no
(44’ st TAIDER SV).
KURTIC
Indispettisce subito Ventura con un colpo di
tacco inutile, poi prosegue la
partita nell’anonimato o esibendosi in disimpegni pericolosi (al 12’ st EL KADDOURI 5:
era lecito aspettarsi di più. È
come se fosse rimasto in panchina).
5,5
CERCI
Poche idee e confuse. Il suo rendimento è in fase calante e questo non aiuta i
suoi propositi di grande fuga.
5,5
MANCANZA DI QUALITÀ
Poche idee e ritmi bassi:
così le difese prevalgono
anche se rimaneggiate
delli, 4’ dopo una bella parata
del portiere sull’argentino. È bastato all’Inter per festeggiare il
suo 106° compleanno con un 1-0
tanto striminzito quanto pesante per classifica e morale. Vale il
5° posto, a un punto dal 4°, il 5°
risultato utile di fila e un +9 sul
Milan. Non cambia, però, il giudizio su una squadra che non
decolla ancora. Mazzarri dice
che «l’unico neo è stato non
aver chiuso il conto segnando
ancora, per poi rischiare il pari
nel finale». In effetti, però, la
produzione offensiva è stata di
gran lunga inferiore alle attese,
considerata anche l’inedita difesa inventata per l’occasione
dal Toro: quattro soli tiri in porta, appena due interventi «veri»
di Padelli, l’apporto inconsistente di Icardi e la conferma
del calo di Jonathan e Nagatomo, a inizio stagione decisivi
nelle trame mazzarriane.
Poca roba, insomma. Ma ancora meno hanno combinato i
granata che ieri hanno comunque allungato la lista delle occasione perse. Incassano il 3° ko di
fila, il 4° negli ultimi 5 turni, ben
sapendo che con meno timore
nel primo tempo e un po’ più di
Piccolo Toro
Per domarlo basta
un’Inter al minimo
Granata timorosi, 4° ko nelle ultime 5 gare
aggressività, anche con una difesa mai vista, tra debuttanti, ripescati, miracolati e adattati,
avrebbero potuto uscire imbattuti da S. Siro contro questa Inter. Il Toro ha giocato per davvero soltanto i primi 15’ e gli ultimi
5’ della ripresa. Per il resto ha
aspettato molto ed è ripartito
poco o nulla. Anche perché Cerci e Immobile hanno perso il
passo e la brillantezza dei giorni
migliori e nel 1° tempo sono stati
di fatto abbandonati dal resto
zione del 2° tempo di Verona utile per ribaltare un ko in trionfo.
La costante, in queste partite,
sono i primi tempi regalati. È
successo anche ieri. Non può più
essere un caso. E’ questione di
approccio, mentalità, convinzione. Anche di gente che avrebbe
magari bisogno di tirare il fiato
per non rischiare di sciupare sul
più bello un’annata che soltanto
venti giorni fa era ancora da lode. La parte destra della classifica, però, è ormai a un solo punto.
Immobile spreca, Palacio decide 26’pt
Padelli vola
30’pt
Gol vittoria
48’st
El Kaddouri male
Inter
1
Torino
0
Inter
Torino
(3-5-2)
(3-5-2)
Handanovic 5,5;
Campagnaro 6 (30’
st Andreolli sv), Ranocchia 6,5, Rolando
6,5; Jonathan 6,
Guarin 6 (24’ st Kovacic 6), Cambiasso
6, Hernanes 6, Nagatomo 5,5; Palacio
6,5, Icardi 5 (44’ st
Taider sv).
Padelli 5,5; Darmian
6,5, Rodriguez 6,
Moretti 6; Vesovic
5,5, Basha 5,5 (40’ st
Meggiorini sv), Vives
5,5 (20’ st Tachtsidis
5,5), Kurtic 5 (12’ st El
Kaddouri 5), Farnerud 5,5; Cerci 5, Immobile 5.
ALL. Mazzarri
6 ALL. Ventura
5,5
RETE: pt 30’ Palacio
IMMOBILE
Si sveglia in pieno
recupero, ma è troppo tardi.
L’Inter ormai ha in tasca la vittoria.
[L. BAN.]
della squadra. E l’innesto di El
Kaddouri dopo un’ora, che
avrebbe dovuto fornire idee e
supporto alle punte, è stato un
flop assoluto per l’approccio
svagato del belga-marocchino.
L’astinenza di ieri porta a 300
i minuti senza gol dei granata. È
il loro record stagionale, come
da primato sono le partite insufficienti inanellate da quando s’è
cominciato a parlare sul serio di
Europa: Bologna, Juve, Samp e
adesso Inter, con l’unica ecce-
La partita
LAURA BANDINELLI
MILANO
nter e soprattutto Toro
avevano difese d’emergenza, con tanti titolari assenti. Eppure, alla fine, tra i
pochi ad elevarsi oltre la
sufficienza piena in una brutta
partita, i difensori sono stati la
maggioranza. Segno evidente
dei problemi di gioco che la
squadra di Mazzarri ha da tempo e quella di Ventura manifesta
da qualche settimana. C’è poca
qualità, tra i nerazzurri. Ne hanno Guarin ed Hernanes, che però la esprimono a intermittenza.
C’è tanta stanchezza, tra i granata che stanno pagando a caro
prezzo il calo fisiologico di Cerci
e Immobile, gli uomini che a lungo hanno fatto la differenza.
Così, con poche idee e ritmi
bassi, è facile che anche reparti
arretrati improvvisati come
quelli schierati ieri finiscano con
il prevalere sugli attaccanti rivali. E che il risultato venga deciso
da un episodio, come il pallonetto di testa quasi involontario di
Palacio che al 30’ ha beffato Pa-
L’analisi
PRESIDENTE
DEL TORINO
ARBITRO: Calvarese 6.
AMMONITI: Vives, Tachtsidis, Darmian,
Moretti
SPETTATORI:
43.543,
incasso
1.170.099,30 euro.
Ciro Immobile, 24 anni, attaccante
14’pt
Mira sbagliata
Nel 1° tempo il Toro si fa
vedere solo su corner di
Cerci: Handanovic respinge male, Immobile
alza il tiro da posizione
favorevole.
Bello spunto di Guarin
sulla sinistra: sul suo
cross, bucato da Rodriguez, incorna Palacio.
Padelli vola a respingere
in corner.
Palacio triangola con
Cambiasso e il suo pallonetto di testa da posizione defilata, che sa
poco di tiro, sorprende
Padelli.
Buon avvio di ripresa con
3 tiri nei primi 11’. Il più
insidioso quello di Kurtic: Handanovic respinge
in angolo. Al 48’ El Kaddouri spreca da vicino.
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
26
Juve e Samp: le tre sconfitte consecutive sono un
primato stagionale. Ai granata non accadeva dalla
fine dello scorso torneo (4 di fila, dalla 32a alla 35a).
Voluto?
Rodrigo
Palacio,
26 anni,
sorprende
Padelli
con un colpo
di testa
che forse
voleva essere
un assist
È il 30’
del 1° tempo
LIVERANI
L’unico neo
è non aver chiuso
prima la partita
Walter Mazzarri, allenatore dell’Inter
ANNI DALL’ULTIMA VITTORIA A MILANO
1 Continua l’astinenza del Toro a San Siro con-
tro l’Inter: l’ultimo successo in casa nerazzurra
è datato 14 febbraio 1988, i granata vinsero grazie
a un rigore trasformato da Cravero al 12’.
Ventura lancia l’allarme
“Forse qualcuno ha mollato la presa”
Il tecnico: “Cerci e Immobile a secco? Credo sia più colpa nostra”
il caso
3
KO DI FILA, PRIMA VOLTA NEL 2013/14
1 Il Toro prima di ieri aveva già perso contro
Sport .41
.
GIANLUCA ODDENINO
MILANO
D
opo la scorpacciata, il digiuno. La quaresima del
Toro non è solo a livello
di punti, ma coincide con le polveri bagnate dei suoi nuovi gemelli del gol. Dopo aver segnato
24 reti in tandem, ora Cerci e
Immobile si trovano a secco da
tre partite consecutive: un
evento inedito per loro due,
mentre nell’era Ventura era
successo solo una volta. Dieci
mesi fa, quando contro Juve,
Milan e Genoa la sua squadra
non segnò neppure una volta.
Altri tempi, altro attacco e altro
Toro, ma qualche campanello
d’allarme è risuonato ieri pomeriggio a San Siro. La stanchezza è evidente nei granata,
così come ormai le marcature
sono sempre più rigide nei confronti degli eredi di Pulici e
Graziani. «Ci sono sempre delle
concause – analizza Giampiero
Ventura -, ma credo che sia più
colpa nostra se loro due hanno
fatto molta fatica contro l’Inter.
Non si può pretendere che in
ogni partite facciano la differenza o gol, ma anche questo fa
parte del nostro percorso di
crescita. Come far fare esperienza ai giovani e costruire
Intesa
Giampiero
Ventura,
66 anni,
tecnico
del Toro,
discute
con il patron
Urbano Cairo,
56 anni,
prima
dell’inizio
della sfida
di San Siro
uno zoccolo duro. Inter e Milan
hanno obblighi, mentre noi abbiamo obiettivi per espletare
gli obblighi futuri». Le emozioni
provate da Cerci e Immobile
mercoledì a Madrid, nell’amichevole Spagna-Italia, possono
aver pesato nel ritorno alla realtà. Se San Siro li aveva esaltati contro il Milan un mese fa, ieri li ha frenati facendogli giocare la peggior partita da quando
fanno coppia fissa nel Toro. In
più Cerci è un osservato speciale dell’Inter («Io me lo tengo
stretto», ribadisce però Cairo),
ma Ventura traccia la strada.
«La differenza tra giocare ed
essere protagonista è sottile –
commenta il tecnico granata -:
per essere protagonisti bisogna
lavorare tanto, sapendo che il
percorso ti porta alla crescita.
Ci sono giocatori che hanno
qualità immense e non sono arrivati, mentre altri ne avevano
di meno e ce l’hanno fatta. Cerci
e Immobile hanno intrapreso la
strada giusta, ma ogni anno bisogna avere la voglia di mettersi in discussione per creare e
produrre. Questo è il mio segreto per essere qui a 66 anni, ma
vale anche per i giocatori».
Incassata la quarta sconfitta
nelle ultime cinque partite, nel
Toro si provano ad analizzare le
cause. «Qualcuno può aver mollato un po’ la presa – dice Ventura – e ci manca un po’ di lucidità e ferocia che ci avevano caratterizzato in passato. Cresceremo: questo è il nostro obiettivo, insieme a quello della salvezza, per avere qualcosa in più
alla fine del campionato rispetto all’inizio. Considerata l’emergenza e come abbiamo giocato
nella ripresa, posso essere soddisfatto per gli obiettivi che abbiamo. Siamo nella normalità:
l’importante è avere delle certezze sotto tutti i punti di vista
al termine della stagione».
L’analisi
42 .Sport
GUGLIELMO BUCCHERI
INVIATO A NAPOLI
Occhio di triglia
L
7
E
Chi scende
5,5
T
Chi sale
De Sanctis
7
E
a Roma di Rudi Garcia
esce, di fatto, dalla scia
scudetto ed entra, di diritto, nella volata per il
secondo posto perché il
Napoli è distante tre punti (seppur
con una gara in più) e perchè le scelte del tecnico francese compiute nel
disegnare la squadra da mandare in
campo al San Paolo rischiano di
aprire profonde riflessioni. Garcia
ha perso a Napoli e, forse, non lo meritava. Lo ha fatto decidendo di rinunciare a Mattia Destro, attaccante di ruolo, per spingere più avanti
Gervinho, che di ruolo svolge altri
compiti: in assenza di Totti, Destro
è la prima punta, ma, ieri, per il ragazzo di Ascoli Piceno c’è stato spazio solo sui titoli di coda. Il film della
notte napoletana, così, ha raccontato di una Roma con la coperta corta
là davanti, con la solita voglia di stupire palla al piede e con le armi
spuntate in zona gol: dopo il rovescio dello Juventus Stadium arriva
la seconda sconfitta in campionato,
peccato capitale se davanti la lepre
bianconera non sbaglia un amen.
Le scelte di Rudi Garcia sono state, dunque, un contropiede in piena
regola. Non c’è Destro come punto
di riferimento là davanti, non c’è
Ljajic come pericoloso guastatore
d’attacco, entrambi inizialmente in
panchina: il tecnico giallorosso trasforma Gervinho da attaccante puro e gli affianca un terzino offensivo
come Bastos ed un generoso tuttofare come Florenzi. Perché una tale
rivoluzione? Qui, a Fuorigrotta, la
Roma era uscita dal campo con le
ossa rotte soltanto tre settimane fa
nel ritorno delle semifinali di Coppa
Italia (3 a 0 il passivo) e ripetere
certi errori di atteggiamento, ma
anche tattici, sarebbe stato imperdonabile per l’allenatore romanista.
Ma a leggere dentro la scelte di Garcia appare evidente anche la volontà del condottiero giallorosso di
La partita
Chi sale
Reina
Mertens
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
IL SEGRETO
DELL’UDINESE
«POZZO VOLEVA
DARCI LA SCORZA»
T
REUTERS
Josè Maria Callejon, 27 anni, festeggia il gol della vittoria con Lorenzo Insigne, 22
La Roma finisce a Napoli
Ora è sprint Champions
Giallorossi ko al San Paolo: si riapre il duello per il 2° posto
pensare più a blindare il secondo
posto dall’assalto dei ragazzi di Benitez che a provare a centrare il colpo grosso per rimanere aggrappati
alla scia della Juve.
Il duello del San Paolo si accende
soltanto per i botti dei tifosi (e qualche coro dei pochi, pochissimi romanisti antinapoletani) perché la
partita appare fin troppo nervosa.
Il fischietto di Rocchi non smette un
attimo di lavorare e la sfida si spez-
Napoli
1
Roma
0
Napoli
Roma
(4-2-3-1)
(4-2-3-1)
Reina 7; Maggio 6,
Fernandez 6, Albiol
6, Ghoulam 6,5; Dzemaili 6 (16’ st Enrique 6), Inler 6,5; Callejon 7 (40’ st Pandev
sv), Hamsik 6, Mertens 5,5 (28’ st Insigne sv); Higuain 6
De Sanctis 7; Maicon
6, Benatia 6,5, Castan 5,5, Romagnoli
5 (40’ st Destro sv);
Nainggolan 6,5,
Strootman sv (13’ pt
Taddei 6); Florenzi
5,5 (30’ st Ljajic sv),
Pjanic 6, Bastos 6;
Gervinho 6,5
Chi scende
ALL. Benitez
Romagnoli 5
ELIO
PIRARI
6 ALL. Garcia
5
RETI: st 36’ Callejon
zetta in continuazione. Strootman
rimedia una brutta distorsione al
ginocchio sinistro quasi subito e
Garcia deve inventarsi un nuovo
modulo: Taddei davanti alla difesa,
centrocampo a 4, il solito Gervinho
dalle parti di Reina. Oltre alle pesanti assenze in partenza dell’infortunato Totti e dello squalificato De
Rossi, ecco che la Roma è costretta
a cambiare ancora una volta volto:
il risultato non è da bocciare, anzi
visto che sono proprio i giallorossi a
creare le trame più pericolose, soprattutto nella prima parte della
gara. Nel Napoli l’assente di lusso è
Jorginho, da gennaio nuovo architetto del gioco di Garcia, a casa con
l’influenza, così le ripartenze azzurre sono abbastanza casuali e diventano pungenti quando è la Roma a
pagare dazio alla stanchezza. Poi,
l’acuto di Callejon, il ko giallorosso,
un campionato di vertice scritto.
Callejon prima spreca e poi segna di testa
Super Reina dice no a Gervinho e Bastos
38’pt
8’st
Occasione d’oro
Pjanic si inventa un assist per
Gervinho nel cuore dell’area azzurra: l’attaccante ivoriano disorienta Fernandez, ma si perde sul
più bello centrando la sagoma di
Reina in uscita.
42’pt
36’st
Portiere decisivo
La traiettoria del tiro di Bastos è
velenosa e improvvisa perché
l’esterno di centrocampo della
Roma sceglie il colpo da fuori, al
posto di affondare in area: i riflessi di Reina sono straordinari.
ARBITRO: Rocchi 6,5
AMMONITI: Maicon, Callejon, Taddei
SPETTATORI: circa 40 mila
T
Doppia chance
Due clamorose palle-gol del Napoli in 1’. Prima Callejon, lanciato
solo verso la porta, si fa respingere il tiro da De Sanctis. Pochi istanti dopo, Higuain spara alto da una
decina di metri.
Colpo da tre punti
Ghoulam con un cross offre una
palla preziosa a Callejon che, da
centro area, raccoglie di testa e,
di precisione, infila la porta alla
destra di De Sanctis, proprio sotto l’incrocio dei pali.
Il Parma vince ancora, la Samp si sveglia sullo 0-2 e travolge il Livorno
Bologna
0
Chievo
2
Lazio
0
Parma
2
Sampdoria
4
Sassuolo
0
Genoa
1
Atalanta
1
Verona
0
Livorno
2
Bologna
Sassuolo
Chievo
Genoa
Lazio
Atalanta
Parma
Verona
Sampdoria
Livorno
(3-5-1-1)
(4-3-3)
(4-3-3)
(3-4-3)
(4-3-3)
(4-4-1-1)
(4-3-3)
(4-3-3)
(4-2-3-1)
(3-5-2)
Curci 6; Antonsson
6,5, Natali 5,5, Cherubin 6; Crespo 5,
Krhin 6, Perez 6,
Christodoulopoulos
6,5 (45’ st Cech sv),
Mantovani 5; Ibson
5 (30’ st Paponi sv);
Bianchi 5 (17’ st Acquafresca 6)
Pegolo 6; Mendes
6, Cannavaro 5,5,
Antei 6 (23’ st Longhi 6), Ariaudo 6;
Chisbah 6, Magnanelli 6,5, Missiroli 6
(33’ st Biondini 6);
Sansone 6,5, Floccari 5,5, Floro Flores
6 (24’ st Farias 6)
Agazzi 7; Frey 6,5,
Canini 5,5, Bernardini 5,5, Rubin 6; Guana 6 (37’ pt Radovanovic 6), Rigoni 7,
Guarente 6,5 (32’ st
Claiton sv); Stoian 6
(25’ st Lazarevic 6,5),
Paloschi 7,5, Hetemaj 7
Perin 6; Antonini 5,5
(1’ st Cofie 5,5), De
Maio 6, Marchese
6,5; Motta 5, Cabral
5 (1’ st Centurion
5,5), Sturaro 6, De
Ceglie 6; Konate 5
(22’ st Calaiò 6), Gilardino 6,5, Feftatzidis 5,5
Marchetti 5,5; Konko
5,5, Biava 5, Cana 5
(31’ st Perea 5), Radu
5; Gonzalez 5,5, Biglia 5, Onazi 5 (1’ st
Lulic 5,5); Candreva
4,5, Klose 5 (40’ st
Kakuta sv), Keita 5,5
Consigli 6,5; Benalouane 6,5, Yepes 6,
Stendardo 6 (34’ st
Lucchini 6), Brivio 6;
Estigarribia 6, Baselli
6,5 (25’ st Migliaccio
6), Carmona 6, Bonaventura 6; Moralez
6,5 (40’ st Raimondi
sv); Denis 6
Mirante 6; Cassani 7,
Paletta 6,5, Lucarelli
6, Gobbi 5,5 (25’ st
Molinaro 6); Gargano 6, Marchionni 6
(38’ st Acquah sv),
Parolo 6; Biabiany
6,5, Cassano 6,5,
Palladino 5,5 (18’ st
Schelotto 6,5)
Rafael 4,5; Cacciatore 6, Maietta 5, Moras 6, Agostini 5,5;
Romulo 7, Cirigliano
5 (11’ st Donadel
5,5), Marquinho 5
(36’ st Gomez sv);
Iturbe 5,5, Toni 5,
Jankovic 5 (19’ st Sala 5,5)
Da Costa 6, De Silvestri 6 (1’ st Fornasier
6,5), Mustafi 6, Gastaldello 6, Regini 6;
Palombo 6,5, Obiang
5,5 (1’ st Krsticic 7);
Gabbiadini 6,5, Eder
6,5, Soriano 6,5;
Okaka 8 (33’ st Maxi
Lopez sv)
Bardi 6,5, Ceccherini
5 (13’ st Coda 6),
Emerson 5, Castellini
5,5 (36’ st Piccini sv);
Mbaye 7, Benassi 6,
Biagianti 5,5 (25’ st
Emeghara 6), Greco
6, Mesbah 6,5; Belfodil 5, Paulinho 6
ALL. Ballardini
5 ALL. Di Francesco 6
ALL. Corini
6,5 ALL. Gasperini
5,5
RETI: pt 6’ Paloschi (rig.); st 43’ Gilardino,
48’ Paloschi (rig.)
ARBITRO: Guida 6
AMMONITI: Antei, Mendes, Paponi.
SPETTATORI: 20 mila circa
ARBITRO: Gervasoni 6,5
AMMONITI: Motta, De Maio, Konate, Canini.
SPETTATORI: 10 mila circa
ALL. Reja
5 ALL. Colantuono 6,5
RETI: st 15’ Moralez
ARBITRO: Peruzzo 6
AMMONITI: Keita
ESPULSI: st 18’ Candreva
SPETTATORI: 4 mila circa
ALL. Donadoni
7 ALL. Mandorlini
6
RETI: pt 20’ Biabiany; st 46’ Schelotto
ARBITRO: De Marco 6,5.
AMMONITI: Gobbi, Cirigliano, Lucarelli, Paletta, Sala. SPETTATORI: 14.497 per un incasso di 130.820 euro.
ALL. Mihajlovic
7 ALL. Di Carlo
6
RETI: pt 19’ e 27’ Mbaye; st 4’ Krsticic, 8’
Ceccherini (aut.), 23’ Okaka, 30’ Gabbiadini
ARBITRO: Giacomelli 6
AMMONITI: Biagianti, De Silvestri, Soriano
SPETTATORI: 22 mila circa
ecca conferma,
non ci sono più le
mezze stagioni: «A
Brescia la temperatura è
improvvisamente schizzata verso la primavera».
****
Fan club Bianchi. Varriale: «Ballardini, avete
perso Bianchi, il vostro
bomber». «Bomber? E
quanti gol avrà fatto
Bianchi? Tre? Quattro?».
****
Xxl. «Honda inconsistente, dal naufragio si
salva solo De Sciglio».
****
Sky Calcio Sciu. Per
studiare i tempi di reazione degli abbonati la
D’Amico si inventa un
quiz: «Non mi era mai
capitato, stavo per dire “benvenuti a Sky
Calcio Sciu”, cosa vorrà dire?».
****
Terruzzi scava l’animo
di Alonso: «Cosa ti angoscia di più, il buio, la malattia di un parente…».
«No no, i ragni. Ma non i
ragni europei, quelli dei
paesi tropicali».
****
«La Lazio è nostra, la
lasceremo ai nostri figli», striscione esposto
dai tifosi della Lazio all’Olimpico.
****
Panoramica impietosa su una desolata tribuna di B, dove tuttavia
una decina di ultrà provocano in Vincenzo
D’Amico un effetto da
vertigine: «Negli scorci
di stadio ho intravisto
tantissimo pubblico».
****
Parla come badi. «Totò, tutto sommato il ritiro
vi ha fatto bene». Di Natale: «Se il presidente voleva darci una scorza c’è
riuscito».
****
Juan Jesus, clone di
Belo Horizonte del maestro D’Orta, da ieri è il
traduttore ufficiale di
Mazzarri: «Dai miei voglio prestazioni attraverso risultati, quando sarebbe se accadesse è
quello che vorrei, o che
auspico, con Jesus ho parlato e lui mi ha capito».
****
90’ serie B, cronaca
trionfale dal San Nicola.
«Il Bari ha vinto grazie alla sua straordinaria vitalità. E oggi il tribunale dichiarerà il fallimento del
club».
****
Fusco: «Brescia in crisi, ora Iaconi cosa deve fare?». D’Amico, che una
dritta non la nega mai a
nessuno: «Prendere atto
della situazione».
****
Muraro: «Subire nello
stato d’animo due gol dal
Latina non è facile, neanche per il Brescia».
****
7’ st, autogol di Ceccherini, la Samp pareggia. Nucera legge la nuova classifica: «La Samp
sale da 31 a 32 e il Livorno
da 21 a 22».
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Serie A Tim
All’estero
Classifica
TOTALE
RIGORI
PARTITE
RETI
IN CASA
FAVORE
CONTRO
FA Cup, altro miracolo Wigan
FUORI CASA
RETI
PARTITE
PARTITE
1 Una nuova impresa: il Wigan,
RETI
PUNTI
G
V
N
P
F
S
DIFF
T
R
T
R
G
V
N
P
F
S
G
V
N
P
F
S
1. Juventus
72
27
23
3
1
63
19
44
4
4
2
2
14
14
0
0
38
8
13
9
3
1
25
11
2. Roma
58
26
17
7
2
49
12
37
6
6
1
1
13
10
3
0
30
2
13
7
4
2
19
10
3. Napoli
55
27
16
7
4
52
29
23
6
5
3
2
14
9
4
1
29
11
13
7
3
3
23
18
4. Fiorentina
45
27
13
6
8
45
30
15
7
7
5
5
13
7
3
3
26
18
14
6
3
5
19
12
5. Inter
44
27
11
11
5
44
29
15
0
0
5
3
14
7
6
1
20
13
13
4
5
4
24
16
6. Parma
43
26
11
10
5
41
29
12
3
2
6
5
14
6
6
2
21
15
12
5
4
3
20
14
7. Verona
40
27
12
4
11
43
44
-1
6
6
6
5
14
8
2
4
23
19
13
4
2
7
20
25
8. Lazio
38
27
10
8
9
34
35
-1
4
4
3
3
13
7
3
3
19
12
14
3
5
6
15
23
9. Torino
36
27
9
9
9
39
35
4
7
5
6
6
13
5
5
3
21
15
14
4
4
6
18
20
10. Milan
35
27
9
8
10
39
38
1
4
2
2
2
13
6
4
3
16
12
14
3
4
7
23
26
11. Genoa
35
27
9
8
10
31
34
-3
7
5
7
6
13
6
4
3
17
14
14
3
4
7
14
20
12. Sampdoria
34
27
9
7
11
33
39
-6
4
4
6
6
14
5
4
5
19
19
13
4
3
6
14
20
13. Atalanta
34
27
10
4
13
28
38
-10
1
1
4
3
13
8
2
3
19
16
14
2
2
10
9
22
14. Udinese
31
27
9
4
14
30
39
-9
6
6
4
4
13
6
2
5
16
15
14
3
2
9
14
24
15. Cagliari
29
27
6
11
10
27
36
-9
4
2
3
3
14
6
4
4
21
21
13
0
7
6
6
15
16. Chievo
24
27
6
6
15
22
38
-16
3
3
2
0
13
4
2
7
14
16
14
2
4
8
8
17. Bologna
23
27
4
11
12
22
41
-19
4
3
5
5
14
2
7
5
12
19
13
2
4
7
18. Livorno
21
27
5
6
16
29
50
-21
3
3
7
7
14
3
4
7
17
23
13
2
2
9
19. Catania
20
27
4
8
15
20
46
-26
2
2
4
3
13
4
6
3
14
15
14
0
2
20. Sassuolo
18
27
4
6
17
25
55
-30
5
5
5
4
13
3
1
9
13
28
14
1
5
SQUADRE
Risultati
11 della settimana
Marcatori
1-0
Inghilterra
27a Giornata
29a Giornata
22
Valladolid-Barcellona
1-0
Betis-Getafe
2-0
Celta-At. Madrid
0-2
Granada-Villarreal
2-0
Espanyol-Elche
3-1
Almeria-Siviglia
1-3
Real Madrid-Levante
3-0
Valencia-Athletic
1-1
Osasuna-Malaga
oggi 20,00
Real Sociedad-Rayo Vallecano oggi 22,00
West Bromwich Albion-Manch. United 0-3
3-1
Cardiff City-Fulham
0-1
Crystal Palace-Southampton
Rinviata
Manch. City-Aston Villa
1-1
Norwich City-Stoke City
4-0
Chelsea-Tottenham
25/3 - 20,45
Arsenal-Swansea
25/3 - 20,45
Newcastle-Everton
26/3 - 20,45
West Ham-Hull City
26/3 - 21,00
Liverpool-Sunderland
10
22
Classifica
Classifica
12
27
12
6
31
8
12
27
Real Madrid 67; At. Madrid 64; Barcellona 63; Athletic 51; Villarreal 44;
Real Sociedad 43; Siviglia 41; Valencia, Espanyol, Levante 36; Celta,
Granada 30; Osasuna, Elche 29; Getafe 27; Malaga, Valladolid, Almeria
26; Rayo Vallecano 23; Betis 18
Chelsea 66; Liverpool, Arsenal 59; Manch.
City 57; Tottenham 53; Everton, Manch.
United 48; Newcastle 43; Southampton
42; West Ham, Aston Villa, Stoke City
31; Hull City 30; Swansea, Norwich City
29; Crystal Palace 27; West Bromwich Albion, Cardiff City 25; Sunderland 24; Fulham 21
Germania
Francia
24a Giornata
28a Giornata
Catania-Cagliari
1-1
s.t.: 7’ Vecino (Ca); 17’ Bergessio (Ct)
Juventus-Fiorentina
p.t.: 42’ Asamoah (Ju)
1-0
Bologna-Sassuolo
0-0
Chievo-Genoa
2-1
p.t.: 5’ Paloschi (Ch) rig.; s.t.: 43’ Gilardino
(Ge); 48’ Paloschi (Ch) rig.
15 reti: Tevez (Ju, 1 rig.).
14 reti: Rossi (Fi, 5 rig.).
13 reti: Immobile (To), Toni (Ve,
1 rig.), Higuain (Na, 4 rig.).
12 reti: Palacio (In), Gilardino
(Ge, 4 rig.), Berardi (Sa, 5 rig.).
11 reti: Llorente (Ju), Vidal (Ju, 2
rig.), Cerci (To, 5 rig.).
10 reti: Callejon (Na), Balotelli
(Mi, 2 rig.), Paulinho (Li, 2 rig.).
9 reti: Cassano (Pr), Gabbiadini
(Sa), Denis (At, 1 rig.), Eder (Sa, 3
rig.), Di Natale (Ud, 4 rig.).
0-1
CASSANI
(Parma)
OGBONNA
(Juventus)
KRSTICIC
(Sampdoria)
MBAYE
(Livorno)
BIABIANY
(Parma)
ASAMOAH
(Juventus)
OKAKA
(Sampdoria)
PALOSCHI
(Chievo)
Prossimo turno
CALLEJON
(Napoli)
9a di Ritorno 16/03 - Ore 15,00
Parma-Verona
2-0
p.t.: 20’ Biabiany (Pr); s.t.: 47’ Schelotto (Pr)
Atalanta-Sampdoria ore 12,30 (And. 0-1)
Fiorentina-Chievo
ore 20,45
(2-1)
Sampdoria-Livorno
4-2
p.t.: 19’ Mbaye (Li); 27’ Mbaye (Li); s.t.:
4’ Krsticic (Sa); 8’ Ceccherini (Li) aut.; 23’
Okaka (Sa); 30’ Gabbiadini (Sa)
Genoa-Juventus
ore 20,45
(0-2)
Verona-Inter
Sab. ore 20,45 (2-4)
Cagliari-Lazio
1-0
(0-1)
Milan-Parma
(2-3)
serva: così il Napoli batte la Roma e avvicina la Juve di Ogbonna e Asamoah - i migliori contro la Fiorentina - al terzo scudetto consecutivo. Nella squadra della settimana anche molto Parma (Biabiany in rete) e
molta Samp: rimonta sul Livorno con i gol di Krsticic e Okaka.
Lun. ore 21,00 (1-0)
Sassuolo-Catania
Torino-Napoli
1 Callejon crea, Reina con-
(0-2)
Livorno-Bologna
Roma-Udinese
Napoli-Roma
s.t.: 36’ Callejon (Na)
47
RANOCCHIA
(Inter)
Inter-Torino 1-0
p.t.: 30’ Palacio (In)
Lazio-Atalanta
s.t.: 15’ Moralez (At)
I numeri di Fiandrino
REINA
(Napoli)
(0-0)
Lun. ore 19,00 (0-2)
Gol di testa in serie A per
Gilardino, record assoluto (4 quest’anno di cui 3 al Chievo): precede Bierhoff e Toni (44)
e Aldo Serena (43).
Gol «last-minute» di Gabbiadini: l’attaccante della
Sampdoria in questa stagione
è andato in rete sempre negli
ultimi 30’ di gioco.
Giorni senza vittorie in
trasferta per il Cagliari, la squadra di serie A che
aspetta da più tempo: ultimo
successo fuori casa il 17 febbraio 2013, 2-0 a Pescara.
Anni per ritrovare il Milan
così in basso: nel 1983/84
dopo 27 giornate avrebbero
avuto 33 punti con i 3 a vittoria.
Per i rossoneri appena 9 gol nella gestione Seedorf e -13 punti
rispetto all’anno scorso.
Minuti senza gol per il
Bologna, che non segna dal 9 febbraio (2-1 in casa
del Torino con doppietta di Cristaldo): il record stagionale è
del Sassuolo (445’).
9
385
30
426
Serie B
Classifica
Risultati
PARTITE
Empoli-Avellino
s.t.: 12’ Izzo (Av)
0-1
Bari-Lanciano
p.t.: 33’ Ceppitelli (Ba)
1-0
SQUADRE
PUNTI G
A FAVORE CONTRO
RETI
V
N
P
Marcatori
RIGORI
TOTALE
F
S
DIFF
T
R
T
R
1. Palermo
50
27 14
8
5
38 20 18
5
5
1
1
2. Empoli
46
28 12 10
6
36 22 14
4
3
4
3
3. Latina
45
28 11 12
5
29 20
9
3
1
3
2
Brescia-Latina
0-2
p.t.: 4’ Jonathas (Lt); 30’ Paolucci (Lt)
4. Avellino
44
28 11 11
6
33 29
4
4
3
1
1
5. Lanciano
44
28 12
8
8
27 23
4
0
0
3
2
Carpi-Reggina
0-3
s.t.: 19’ Lucioni (Rc); 25’ Sbaffo (Rc); 34’ Di
Michele (Rc)
6. Cesena
43
28 10 13
5
33 24
9
5
2
5
4
7. Trapani
42
28 10 12
6
37 31
6
5
4
3
3
8. Crotone
42
28 12
10 39 37
2
7
5
5
2
Crotone-Cittadella
2-0
p.t.: 2’ Giannone (Cr); s.t.: 35’ Ishak (Cr)
9. Spezia
40
28 10 10
8
31 36 -5
5
5
3
3
10. Siena (-7)
39
28 11 13
4
43 30 13
2
1
8
7
11. Carpi
38
27 11
5
11 32 35 -3
7
7
8
7
12. Pescara
38
28 10
8
10 37 34
5
3
6
3
Novara-Spezia
2-0
p.t.: 24’ Sansovini (No); s.t.: 32’ Farago’ (No)
Padova-Modena
2-2
p.t.: 15’ Babacar (Mo); 40’ Cionek (Mo); s.t.:
16’ Cuffa (Pd); 18’ Improta (Pd)
6
3
13. Brescia
37
28 8
13
7
37 37
0
4
4
5
4
14. Modena
36
28 9
9
10 37 29
8
8
8
7
5
15. Varese
36
28 9
9
10 37 39 -2
4
3
8
4
19 reti: Mancosu (Trp, 3 rig.).
15 reti: Caracciolo (Br, 2 rig.), Tavano (Em, 2 rig.), Antenucci (Te, 6
rig.).
14 reti: Pavoletti (Va, 2 rig.), Babacar (Mo, 4 rig.).
13 reti: Hernandez (Pa, 5 rig.).
11 reti: Jonathas (Lt, 1 rig.), Maniero (Pe, 3 rig.).
10 reti: Giannetti (Sp - 7 Si, 3 Sp),
Maccarone (Em, 1 rig.), Ebagua
(Sp, 2 rig.), Galabinov (Av, 2 rig.).
8 reti: Bernardeschi (Cr), Lafferty
(Pa), Ragusa (Pe), Rosina (Si, 1 rig.).
7 reti: Galano (Ba), Pulzetti (Si),
Mazzarani (Mo, 4 rig.).
6reti:Belotti(Pa),Gerardi(Rc),Paolucci (Lt - 5 Si, 1 Lt), Politano (Pe),
Rubino (No), Castaldo (Av, 1 rig.),
Di Michele (Rc, 1 rig.), Rodriguez
(Ce, 1 rig.), Di Carmine (Ju, 2 rig.),
Di Roberto (Va, 3 rig. - 5 Ci, 1 Va),
Memushaj (Ca, 3 rig.), Sansovini
(No, 3 rig. - 1 Sp, 5 No).
Prossimo turno
a
Pescara-Cesena
2-0
p.t.: 43’ Zuparic (Pe); s.t.: 12’ Politano (Pe)
Ternana-Varese
2-0
p.t.: 17’ Zito (Te); s.t.: 36’ Litteri (Te)
Trapani-Siena
0-2
s.t.: 18’ Pulzetti (Si); 44’ Pulzetti (Si)
Juve Stabia-Palermo
oggi 20,30
16. Ternana
35
28 8
11
9
37 34
3
7
6
2
2
17. Bari (-3)
32
28 9
8
11 28 33 -5
4
1
5
4
18. Novara
31
28 7
10 11 27 36 -9
4
3
5
4
19. Reggina
25
28 6
7
15 26 41 -15 1
1
6
5
20. Cittadella
23
28 4
11 13 24 39 -15 6
5
4
3
21. Padova
22
27 5
7
15 21 40 -19 6
5
8
6
22. Juve Stabia
15
27 2
9
16 23 43 -20 8
4
4
4
In caso di parità di punti vale: 1° scontri diretti; 2° differenza reti negli scontri diretti; 3° differenza reti
generale; 4° maggior numero di reti segnate; 5° sorteggio
retrocesso nella scorsa stagione,
torna a Wembley (in semifinale affronterà l’Arsenal), dove nel 2013
alzò la Coppa d’Inghilterra battendo in finale il Manchester City.
Lo fa dopo un’altra clamorosa vittoria contro i citizens, superati 2-1
in casa loro. Decisive, per la 7a della B inglese, le reti di Gomez (rigore) e Perch, inutile il gol di Nasri (a
lato, Dzeko deluso). L’altra semifinale sarà Sheffield Utd-Hull City.
Spagna
In caso di parità di punti la classifica viene stilata in base a: 1° Scontri diretti; 2° Differenza reti negli scontri diretti; 3° Differenza reti generale; 4° Maggior numero di reti segnate; 5° Sorteggio.
Le prime due direttamente in Champions League, la terza ai preliminari di Champions, quarta e quinta in Europa League, le ultime tre retrocedono in serie B.
Udinese-Milan
s.t.: 22’ Di Natale (Ud)
Sport .43
.
8 di Ritorno 15/03 - Ore 15,00
Bari-Avellino
(And. 0-1)
Cittadella-Carpi
(1-0)
Juve Stabia-Ternana
(1-1)
Latina-Trapani
(1-1)
Modena-Empoli
(1-2)
Palermo-Brescia
(1-1)
Reggina-Crotone
(0-2)
Siena-Cesena
ore 18,00
(1-1)
Spezia-Pescara
Ven. ore 20,30 (1-1)
Varese-Padova
(2-3)
Lanciano-Novara
(3-0)
Amburgo-Eintracht F.
Borussia M.-Augsburg
Hannover-B. Leverkusen
Schalke 04-Hoffenheim
Stoccarda-Eintracht Braunschweig
Wolfsburg-Bayern M.
Norimberga-Werder Brema
Friburgo-Borussia D.
Mainz-Hertha Berlino
1-1
1-2
1-1
4-0
2-2
1-6
0-2
0-1
1-1
Marsiglia-Nizza
Bastia-Paris-Sg
Guingamp-Evian Tg
Monaco-Sochaux
Nantes-Ajaccio
Tolosa-Stade Reims
Valenciennes-Rennes
Lille-Montpellier
Lorient-St-Etienne
Bordeaux-Lione
0-1
0-3
0-1
2-1
2-2
3-2
2-1
2-0
1-0
1-2
Classifica
Classifica
Bayern M. 68; Borussia D. 48; B. Leverkusen, Schalke 04 44; Wolfsburg
39; Augsburg, Mainz 38; Borussia
M., Hertha Berlino 36; Hoffenheim
29; Werder Brema 28; Hannover, Eintracht F. 26; Norimberga 23; Stoccarda, Amburgo 20; Friburgo 19; Eintracht Braunschweig 17
Paris-Sg 67; Monaco 59; Lille 52;
St-Etienne 48; Lione 45; Marsiglia
43; Stade Reims 42; Bordeaux 40;
Tolosa 39; Bastia 37; Lorient 36;
Nizza 34; Montpellier 33; Guingamp, Nantes 32; Rennes 31;
Evian Tg 30; Valenciennes 25; Sochaux 22; Ajaccio 15
Prima Divisione
Girone A
Girone B
Albinoleffe-San Marino
0-0
Viareggio-Lecce
2-0
Feralpi-Entella
1-2
Ascoli-Pisa
2-1
Lumezzane-Pavia
0-2
Benevento-Frosinone
1-1
Pro Patria-Como
1-1
Grosseto-Salernitana
2-1
Pro Vercelli-Cremonese
1-0
Gubbio-Nocerina
3-0
Reggiana-Venezia
1-0
Paganese-Aquila
0-1
Savona-Carrarese
1-1
Perugia-Barletta
3-0
Sudtirol-Vicenza
1-0
Pontedera-Catanzaro
0-0
Riposa : Prato
Classifica
Classifica
Entella 50; Pro Vercelli 43; Vicenza (-4)
39; Cremonese 38; Como 37; Venezia,
Savona 36; Sudtirol, Albinoleffe (-1) 34;
Feralpi 29; Lumezzane 27; Reggiana 25;
Carrarese, Pro Patria (-1) 24; Pavia 18;
San Marino 17
Frosinone 52; Perugia 49; Lecce 46;
Aquila, Catanzaro, Pisa 42; Benevento
39; Salernitana, Pontedera 37; Prato 36;
Grosseto 34; Gubbio 32; Viareggio 24;
Barletta 21; Ascoli (-4) 18; Paganese 13;
Nocerina (-2) 12
Prossimo Turno
Prossimo Turno
16/03: Como-Albinoleffe, CremoneseSan Marino, Feralpi-Sudtirol, Pavia-Pro
Vercelli, Venezia-Savona, Vicenza-Lumezzane, Entella-Reggiana, CarraresePro Patria
16/03: Barletta-Gubbio, Catanzaro-Grosseto, Frosinone-Prato, Aquila-Perugia,
Lecce-Pontedera,
Nocerina-Salernitana,
Pisa-Benevento, Ascoli-Viareggio; Riposa
: Paganese
Seconda Divisione
Girone A
Girone B
Virtus Vecomp Vr-Porto Tolle
0-3
Cosenza-Messina
0-0
Bellaria-Sassari Tor.
0-3
Arzanese-Vigor Lamezia
2-1
Alessandria-Bassano
2-1
Chieti-Sorrento
0-2
Castiglione-Monza
0-1
Gavorrano-Foggia
1-0
Cuneo-Bra
1-0
Ischia-Aprilia
0-0
Mantova-Renate
1-0
Melfi-Castel Rigone
1-1
Pergolettese-Santarcangelo
0-0
Poggibonsi-Aversa N.
0-0
Real Vicenza-Forli’
3-2
Tuttocuoio-Martina
1-2
Spal-Rimini
2-0
Casertana-Teramo
0-0
Classifica
Classifica
Bassano 54; Spal 45; Santarcangelo,
Monza, Renate, Real Vicenza 44; Alessandria 43; Mantova 42; Sassari Tor. 39;
Porto Tolle (-2), Cuneo, Virtus Vecomp
Vr, Rimini (-1), Forli’ 35; Pergolettese 33;
Castiglione 23; Bellaria (-1) 12; Bra 9
Teramo, Casertana 48; Cosenza 47; Foggia 43; Ischia 40; Messina 39; Melfi 37;
Vigor Lamezia 36; Chieti (-1) 35; Castel
Rigone 34; Martina, Aversa N. 33; Tuttocuoio 32; Sorrento, Poggibonsi, Aprilia
30; Arzanese 28; Gavorrano 25
Prossimo Turno
Prossimo Turno
16/03: Cuneo-Spal, Forli’-Bellaria, MonzaPergolettese, Porto Tolle-Mantova, RenateCastiglione, Rimini-Virtus Vecomp Vr, Santarcangelo-Alessandria, Sassari Tor.-Real
Vicenza, Bassano-Bra
16/03: Aversa N.-Arzanese, Castel RigoneIschia, Cosenza-Poggibonsi, Foggia-Casertana, Martina-Melfi, Messina-Gavorrano,
Teramo-Sorrento, Tuttocuoio-Chieti, Aprilia-Vigor Lamezia
44 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Orgoglioso
Mutaz
Barshim,
22 anni
è bronzo
olimpico e
argento
Mondiale
Nel tondo
Femi
Ogunode
(22 anni)
diventato
qatarino
nel 2009
La storia
GIULIA ZONCA
a prima volta del
Qatar si chiama
Mutaz Barshim. È
lui l’unico oro fatto
in casa dell’emirato
arabo che in passato ha già
vinto ai Mondiali di atletica,
ma con nomi importati, comprati, mentre questo ragazzo
è nato a Doha.
Barshim ha 22 anni e non è
una novità perché con il salto
in alto ha portato a casa un
bronzo olimpico e un argento
dai Mondiali all’aperto 2013
solo che una vittoria ha un altro peso, soprattutto per uno
Stato che investe milioni nello
L
REUTERS
STELLA IN ASCESA
Il ragazzo nato a Doha
e costruito nell’Academy
beffa il favorito Ukhov
Ukhov cercava il record
io volevo un oro per me
e per il mio Paese
DUE MEDAGLIE DIVERSE
All’Emirato anche il bronzo
dei 60m, ma Ogunode
ha origini nigeriane
sport e che fino a qui ha vissuto di successi rapiti ad altri.
La tattica non è del tutto
cambiata, Barshim può essere un’eccezione o una rivoluzione, non di sa: di sicuro oggi è un esempio. In realtà
l’unico dei quattro qatarini ai
Mondiali indoor di Sopot
senza il doppio passaporto.
L’altra medaglia, il velocista,
bronzo nei 60m, Femi Ogunode, ha origini nigeriane così come lo sprinter Samuel
Francis e Musaeb Abdulrahman (800 metri) arriva dal
Sudan. Ma l’impresa l’ha firmata Barshim, il ragazzo
prodigio cresciuto con i fondi
dell’Aspire Academy, la scuola di sport costruita per attirare e formare campioni. Un
doppio binario inedito fino a
pochi anni fa.
Barshim non era il favorito,
l’uomo che doveva stupire il
mondo era un altro, Ivan
Ukhov, russo salito a quota 2
metri e 42 e pronto a battere il
record indoor dell’alto, il 2,43
di Javier Sotomyor che regge
da 25 anni. Non lo ha neanche
visto e soprattutto si è fatto
battere perché era troppo
Milioni
Investiti per l’Aspire
Academy di Doha,
centro per 60 discipline
Mutaz Barshim, salto in alto
Eccezione o rivoluzione?
Qatar, l’oro fatto in casa
Atletica, Mondiali Indoor: Barshim, 1°atleta non naturalizzato, vince l’alto
concentrato sulle misure e poco sulla gara. Non si è accorto
che Barshim, alla prima uscita
del 2014, era determinato, preparato e in giornata di grazia.
Ha superato i 2,38 senza mai un
errore mentre Ukhov impegnato a fare calcoli per il cielo,
ha saltato misure importanti e
sbagliato due volte a 2,38. Nessuno è andato oltre i 2,40 eppure Barshim è riuscito a volare.
Gara strana dove ha vinto il coraggio di un ragazzo indifferente ai pronostici e ai dolori alla
Record della 4x400 Usa, Fassinotti 6°
1 Il tanto atteso record del
mondo non è arrivato dall’alto dove Ukhov si è fermato all’argento dietro a Barshim,
entrambi a 2,38. Fassinotti
ha chiuso sesto a 2,29. Niente
record nei 3000m vinti sì da
Genzebe Dibaba (l’azzurra
Magnani 9ª in 9’10”13) ma in
8’55”04, lontano dal primato
(8’16x”60). Il tempo da ricor-
VOLLEY, PERUGIA BATTUTA 3-0 IN FINALE
Coppa Italia, Piacenza regina
Successo firmato Papi-Vettori
ROBERTO CONDIO
L’albo d’oro
Ultimi dieci anni
2005 Treviso
2006 Cuneo
2007 Treviso
2008 Macerata
2009 Macerata
La festa di Piacenza
2010 Trento
l’opposto dalla faccia da bambino e i 7 del senatore che non molla e continua a schiacciare, ricevere e battere come da manuale.
Vettori alla sua prima stagione da titolare vero, dopo l’estate
ruggente vissuta in Nazionale
tra World League ed Europeo;
Papi ancora al suo posto, tornato
2011 Cuneo
2012 Trento
2013 Trento
2014 Piacenza
za
Centimetri - LA STAMPA
Il vecchio e il bambino. Sono loro, forzando un po’ ma nemmeno troppo, i grandi protagonisti della prima Coppa Italia del
volley vinta ieri a Bologna da
Piacenza: 3-0 in finale su Perugia e ribalta tutta per Samuele
Papi, 41 anni a maggio, e Luca
Vettori, uno che con i suoi 22
anni potrebbe quasi essere il figlio del Fenomeno dell’era Velasco. Passato e futuro, ma soprattutto ancora presente della pallavolo italiana: due generazioni di azzurri che dalla
scorsa stagione giocano assieme per cercare di rinnovare albi d’oro monopolizzati dal duopolio Trento-Macerata. Nel
2013 Piacenza arrivò alla finale-scudetto, persa al tie-break
di gara 5 contro Trento; quest’anno è ripartita ancora più
convinta e ha fatto centro: regina di coppa, con i 16 punti del-
2,5
dare lo scrive invece la 4x400
Usa: 3’02”13 di Clemons, Verburg, Butler III e Smith Jr. Migliorano un tempo che resisteva da 15 anni. La giamaicana Shelly-Ann Fraser dopo
gli ori all’aperto nei 100 e 200
vince pure i 60m in 6’98, cronometro più veloce degli ultimi 4 anni, a 6 centesimi dal
record di Privalova.
finalmente a vincere dopo la collezione di ori dei suoi 13 anni a
Treviso. Piacenza festeggia
un’altra gioia tricolore dopo lo
scudetto 2009 grazie a loro, ma
non solo. Dei campioni di 5 anni
fa resiste (confinato in panca da
un infortunio appena superato)
Hristo Zlatanov. Gli altri sono
rinforzi più freschi: c’è Fei, 35 anni, reinventatosi centrale per far
posto all’emergente Vettori, c’è il
colosso cubano Simon, ci sono le
mani educate del regista argentino De Cecco, ci sono il libero
Il «vecchio» Samuele
e il baby Luca: sono loro
i protagonisti del trionfo
5 anni dopo lo scudetto
Marra e il tedesco Kaliberda.
Squadra vera, ben pilotata dal
tecnico Monti. Compatta, capace di soffrire. Ieri ha annullato
un set-ball nel 1° parziale a Perugia, altro club che inseguiva la
sua prima Coppa Italia; poi ha
lottato punto a punto ma ha
sempre piazzato lo sprint vincente: 28-26, 25-21 e 25-19. Con
l’ultima palla messa giù da Vettori, il bambino di 2 metri che ha
cominciato a vincere. Ne guadagnerà anche l’Italia.
schiena che lo condizionano da
sempre. C’è chi dice che senza
le cure dell’Aspetar (la clinica
legata all’accademia di Doha
sfruttata da squadre importanti come il Manchester United)
Barshim avrebbe già smesso di
saltare. Lo curano, lo coccolano, lo rimettono insieme dopo
infortunio. E gli incidenti per
lui sono frequenti. L’Aspetar è
soprannominata «la silicon Valley della medicina», un posto
all’avanguardia, con macchinari di ultima generazione ed
esperti di lusso. Una squadra
che deve gestire altre squadre.
Il Qatar una volta acquistava
stelle affermate, come Saif Saeed Shaheen, vincitori di due ori
Mondiali nei 3000m (2003 e
2005) ma Saif in realtà si chiama Stephen Cherono, è keniano e ha ricevuto un milione di
dollari per cambiare cittadinanza. Oggi quei soldi li investono per allenatori, medici, fisioterapisti, preparatori e talent scout. Non hanno smesso
di cercare il meglio in giro per il
mondo, ma vogliono atleti giovani, da formare se non proprio
fatti in casa come Barshim.
Nel 2000 si sono presentati
alle Olimpiadi con otto pesisti
bulgari: natali bulgari, formazione bulgara e nomi arabi. Un
po’ troppo posticci per non diventare scandalo. Da allora il
Qatar ha speso per evitare
brutte figure e questo oro in
proprio è fondamentale.
Stanno cercando di mettere
su una squadra per i Mondiali
di calcio che ospiteranno nel
2022, al momento in nazionale
ci sono 11 diverse provenienze e
un denominatore comune,
l’Aspire, l’astronave dello sport
foraggiata dagli emiri. Laboratorio di campioni che garantisce comunque l’etichetta made
in Qatar.
In breve
Basket, 11 vittorie di fila
Moto, oggi l’operazione
Milano in testa da sola
Espargaró cade: frattura
1 La
1 Il pilota del team Tech 3 Pol
7 giornata di A:
Brindisi-Caserta 64-53; Roma-Cremona 85-80; VareseMontegranaro 69-75; Venezia-Bologna 82-74; PesaroPistoia 75-74; Reggio EmiliaMilano 78-82. Giocate sabato: Siena-Cantù 68-62; Avellino-Sassari 68-75. Milano
rimane da sola in testa, è
l’11a vittoria di fila. La classifica: Milano 34; Brindisi 32;
Siena e Cantù 30; Roma e
Sassari 28; Reggio Emilia,
Caserta, Venezia e Avellino
20; Pistoia 18; Varese e Bologna 16; Cremona e Montegranaro 14; Pesaro 12.
a
Sci, Cdm in Slovenia
Slalom a Neureuther
1 Felix
Neureuther (Ger)
si prende lo slalom (7 a vittoria) a Kranjska Gora, in Slovenia, davanti a Fritz
Dopfer (Ger) e Henrick Kristoffersen (Nor). Patrick
Thaler è 4°. La coppa adesso
trasloca in Svizzera per le
finali (12-16 marzo, si parte
con la discesa).
Espargaró cade nei test in Qatar e si frattura la clavicola sinistra. Oggi l’operazione.
Volley donne, a Parma
Il sorteggio dei Mondiali
1 Oggi
a Parma (16,30 Rai
Sport 1), sorteggio dei gironi
della prima fase del Mondiale
di pallavolo femminile, in programma in Italia dal 23 settembre al 12 ottobre. Ventiquattro partecipanti e sei sedi di gara: in base al ranking
internazionale l’Italia incrocia nel girone da sei la Germania e la Rep. Dominicana: da
definire le altre tre rivali.
Paralimpiadi,cade Daldoss
Ucraina, primo oro
1 Paralimpiadi:
sfortuna per
Alessandro Daldoss, cade nel
superG a poche porte dal traguardo e dà l’addio al podio. Nel
fondo, 12 km sitting donne, è arrivato il primo oro dell’Ucraina
con Ludmila Pavlenko: «E’ per
il mio paese che soffre».
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Intervista
LA SANREMO
«Il favorito è Sagan,
ma hanno tolto
una salita e allora
tornano in gioco
velocisti come
Cavendish»
LA FRASE
Habemus Papam
Era già capitano
quando correva
nella mia
squadra
Sport .45
.
15
Stagioni
DA CICLISTA PROFESSIONISTA
Davide Cassani, 53 anni, ciclista
professionista dal 1982 al
1996, è ct dallo scorso gennaio
Alfredo Martini
EX CT DEL CICLISMO
“Aggrappati a Nibali. E alla fortuna”
Ciclismo, la stagione entra nel vivo. Il neo ct Cassani: “Ecco il mio piano per far tornare l’Italia nell’élite”
GIORGIO VIBERTI
V
oleva la bicicletta e adesso è già idealmente sui
pedali. Lo scorso gennaio Davide Cassani ha coronato il sogno di diventare ct della Nazionale azzurra, ereditando dal suo predecessore Paolo
Bettini le redini del nostro ciclismo
che non vince più una grande corsa
in linea da quasi 6 anni. Eppure il
53enne ex professionista (per 15 stagioni), e poi commentatore tv in Rai,
ha le idee molto chiare per cercare
l’inversione di tendenza. E le prossime corse in calendario (TirrenoAdriatico da mercoledì, poi Sanremo
e Classiche del Nord) saranno test
molto probanti per i nostri corridori.
Peter
Sagan
Slovacco,
23 anni, è
considerato il più
forte specialista
nella corse
di un giorno
Cassani, ha già avuto indicazioni incoraggianti dal nostro ciclismo nei
suoi primi due mesi da ct azzurro?
«Ci sono state alcune vittorie, in particolare con Ulissi e Modolo, poi Malori sta dimostrando di poter diventare un cronoman di livello assoluto.
Ma bisogna aspettare corse più qualitative, che stanno arrivando».
Che cosa vorrebbe vedere nel 2014 e
in quali corse?
Fabian
Cancellara
«Voglio gli italiani protagonisti, anche se poi magari non riescono a vincerla. Nel 2013, spesso, i nostri sono
stati solo comprimari. Così non va, si
Svizzero, 33 anni
fra pochi giorni,
ha già vinto
Sanremo,
Fiandre (2 volte)
e Roubaix (3)
CAMBIO DI ROTTA
«Vorrei finalmente vedere
i nostri corridori protagonisti. Nel
2103 sono stati solo comprimari»
GAP DA COLMARE
«Molti ottimi giovani corrono nei
team esclusi dalle classiche. E se
non gareggi all’estero non cresci»
può far bene anche perdendo».
Ma abbiamo solo Nibali per puntare
al podio in un Grande Giro?
«Basso non è più giovanissimo (36
anni, ndr), così come Scarponi (34,
ndr) che per di più quest’anno dovrà
aiutare Nibali al Tour de France».
Nessun altro?
«Aspetto Fabio Aru, che a 23 anni
può sfruttare il Giro d’Italia di quest’anno per crescere gradualmente e
magari farci vedere già qualcosa».
Esperto
Davide Cassani
è stato per dieci
stagioni
uno dei pilastri
della Nazionale
con il ruolo
di regista
in corsa
E per le grandi classiche abbiamo
qualche buona carta da giocare?
«Il problema è che anni fa potevamo
schierare 40-50 corridori ogni volta,
adesso assai meno perché la maggior
parte dei nostri giovani, vedi Colbrelli o Battaglin, corre per team non ammessi di diritto alle grandi classiche.
E se non fai esperienza all’estero, tra
i big e sui 250 km, non cresci».
dilettanti nè il Giro delle Regioni, che
erano importanti test internazionali».
Che fare, allora?
«Quello che in parte stiamo già realizzando. Ho incontrato i responsabili
della Federciclismo e i ct azzurri di under 23 e juniores, insieme faremo un
mini-ritiro al mese, parteciperemo a
gare straniere, faremo test per scoprire i talenti e farli crescere. Inoltre servono maggiori contatti con altri settori: bmx, mountain bike, ciclocross, pista. Vorrei creare un centro federale
permanente, magari nel velodromo di
Montichiari o, se finalmente nascerà,
in quello di Treviso».
Nell’attesa, possiamo covare qualche
pur tenue speranza già per la MilanoSanremo?
«Il favorito netto è Sagan, ma con
l’esclusione in extremis della nuova salita della Pompeiana proveranno a fare
centro anche velocisti puri come Cavendish o Degenkolb. Per noi servirebbe un po’ di fortuna».
È questo il motivo per cui non centriamo una classica monumento o
un Mondiale addirittura dal 2008?
«Non solo. La nostra categoria dilettanti si è chiusa a riccio, preferisce le
gare di campanile invece di aprirsi all’estero. Poi non ha più il Giro d’Italia
E per classiche del Nord?
«Sul pavé vedo una lotta tra Sagan,
che forse oltre al Fiandre farà anche la
Le grandi corse del 2014
27 aprile
Liegi-Bastogne-Liegi (Belgio)
12-18 marzo Tirreno-Adriatico (Italia)
9 maggio-1 giugno
Giro d’Italia
Tour de France
23 marzo
Milano-Sanremo (Italia)
5-27 luglio
30 marzo
Gand-Wevelgem (Belgio)
23 agosto-14 settembre Vuelta di Spagna
6 aprile
Giro delle Fiandre (Belgio)
28 settembre
Mondiale, a Ponferrada (Spagna)
13 aprile
Parigi-Roubaix (Francia)
5 ottobre
Giro di Lombardia (Italia)
20 aprile
Amstel Gold Race (Olanda)
23 aprile
Freccia Vallone (Belgio)
Centimetri
LA STAMPA
RomaMaxima:1ºValverde
EmercoledìallaTirreno
sfidaContador-Quintana
1 Ieri nella Roma-Maxima, par-
tenza e arrivo sotto il Colosseo, lo
spagnolo Alejandro Valverde ha vinto dopo una fuga a due con Pozzovivo, battendo di 1” Appollonio e Colbrelli. Nella 1ª tappa della Parigi-Nizza, successo in volata del francese
Nacer Bouhanni, davanti a Degenkolb (Ger) e Meersman (Bel), ottimo 8º Fabio Felline. Da mercoledì si
disputerà invece la Tirreno-Adriatico,
sette tappe fino a martedì 18, da Donoratico a San Benedetto del Tronto.
Al via quasi tutti i big, eccetto Nibali
(alla Parigi-Nizza) e Froome (infortunato). Attesa in particolare per gli
spagnoli Contador e Rodriguez, i colombiani Quintana e Uran, l’australiano Evans, oltre ai nostri Basso,
Scarponi, Ulissi e Aru.
[G. VIB.]
SUL PAVÈ
« In quelle classiche
là davanti vorrei
vedere anche
Pozzato, qualche
chance ce l’ha»
Roubaix, Boonen e Cancellara. Là davanti però vorrei vedere anche Pozzato, che qualche chance ce l’ha».
EperFreccia,AmsteleLiegi,sullecotes
delle Ardenne?
«Mi aspetto dei segnali da Cunego,
Ulissi, Moser, Gasparotto, anche Nibali se vorrà correrle per vincere. Attenzione però ai soliti Valverde o Gilbert,
oltre a questo giovane Kwiatkowski».
Filippo
Pozzato
32 anni, ha già
vinto la Sanremo
ma ama anche
il pavé (2º sia
nel Fiandre che
nella Roubaix)
Ma chi è oggi il n. 1 nelle classiche?
«Se non lo è già, Sagan lo diventerà».
E per i Grandi Giri?
«Se saprà ripetere il Tour 2013, Froome non si discute, ma Nibali gli è vicino. Poi potrebbe esplodere Quintana.
E attenti al desiderio di riscatto di
Contador e al solito Rodriguez».
Cassani, 10 anni fa se ne andava Marco Pantani: che cosa ci ha lasciato il Pirata, nel bene e nel male?
«Il cuore e la passione con cui costruiva le sue imprese, a costo di tanta sofferenza. Ma anche l’immagine di un ragazzo smarrito. Sempre più star rischiano di perdersi, com’è successo di
recente all’ex nuotatore Thorpe. Il risultato a tutti i costi non vale la pena».
LA FRASE
Davide è il mio
erede naturale
di certo farà
un bel
lavoro
Paolo Bettini
EX TECNICO AZZURRO
Vincenzo
Nibali
29 anni, n. 1 in
Italia nei grandi
giri, può far bene
anche Amstel,
Freccia e Liegi
2008
Anno
ULTIMO MONDIALE VINTO
In quella stagione Ballan vinse
il Mondiale e Cunego il
Lombardia, poi il lungo digiuno
T1 CV PR T2
LUNEDÌ 10 MARZO 2014 LA STAMPA 46
Al Centro Congressi con Bonanni e Treu: venerdì 14 marzo ore 9.30
Retribuzione e produttività
L’Associazione Aldo Erroi
organizza venerdì 14 marzo
un convegno sul rapporto tra
salari e produttività, in un
momento drammatico per la
nostra economia e di grande
fermento sui meccanismi
che presiedono la
contrattazione collettiva.
Un evento, quindi, di stretta
attualità, che affronta un
argomento delicato che
vedrà protagoniste le parti
sociali e che è collegato ai
temi del lavoro presenti
nell’agenda del Governo.
La questione della
produttività del lavoro è sul
tavolo da tempo, ma, in
presenza di una crisi
economica molto grave e di
una progressiva perdita di
competitività delle aziende
italiane nel contesto
internazionale, diviene
pressante definire le regole
per rinnovare i prossimi
contratti.
D'altra parte, le regole del
Protocollo Interconfederale
del 2009, in base alle quali
sono stati rinnovati tutti gli
ultimi contratti collettivi
nazionali di categoria, sono
infatti scadute da un anno.
Ci sono quindi due ordini di
motivi per intervenire: un
vuoto di regole ed una
emergenza economica che
non ammette ulteriori
temporeggiamenti.
Le condizioni economiche e
del mercato del lavoro
impongono una profonda
riflessione sui meccanismi
della contrattazione
collettiva nella parte legata
al salario, senza trascurare il
fatto che anche Paesi con
l’economia in crescita come
Germania e Stati Uniti sono
intervenuti sul livello del
salario minimo legale.
Legando in modo più
premiante i livelli retributivi
con i risultati produttivi
aziendali si
ammodernerebbe
in modo significativo la
struttura del salario,
consentendo il recupero dei
gravi gap di costo e
produttività del lavoro che il
nostro Paese continua ad
accumulare nei confronti dei
principali competitor
internazionali.
Le condizioni per avviare
una riflessione ed avanzare
proposte d’immediata
operatività ci sono tutte.
Tanto più che fra gli oratori
del convegno vi sono alcuni
dei principali protagonisti
della vita sindacale
nazionale: da Raffaele
Bonanni Segretario
Generale Cisl a Tiziano
Treu ex Ministro del
Lavoro, a Fiorella Lunardon
Ordinario di Diritto del
lavoro all’Università di
Torino, a Pietro De Biasi
Direttore delle relazioni
industriali di Fiat–Chrysler.
Completano il parterre
Gustavo Bracco Senior
Advisor Risorse Umane di
Pirelli, Alberto Tomasso
Segretario Generale di
CGIL Piemonte, Giuseppe
Farina, Paolo Pirani e
Giuliano Viani
rispettivamente Segretari
Generali Nazionali di FIM
CISL, UILTEC UIL e
FALI, Giuseppe Gherzi
Direttore dell’Unione
Industriale di Torino.
Introduce i lavori Corrado
Erroi Presidente
dell’Associazione Aldo
Errroi; modera Giuseppe
Berta, Docente di Storia
Economica Contemporanea
all’Università Bocconi di
Milano.
Per informazioni rivolgersi
al Servizio Sindacale
011.5718265;
iscrizioni su
http://www.ui.torino.it
IN BREVE
Nell'ambito dell'Accordo
Confindustria-CNR, stipulato
per intensificare la
collaborazione su progetti di
ricerca industriale e di
diffusione dell’innovazione,
martedì 18 marzo a partire
dalle ore 10.00 l’Unione
Industriale organizza una
giornata di incontro fra
aziende e ricercatori del
CNR. Le tematiche
riguarderanno: chimica
sostenibile, materiali avanzati
e tecnologie abilitanti per la
produzione e le applicazioni
industriali, tecnologie e
processi per l’ambiente,
energia, sensoristica, nuovi
materiali, sistemi di
produzione avanzati, scienze
bio-agroalimentari. Nel
pomeriggio si terranno gli
incontri bilaterali.
Per info e adesioni:
coordinamento.r&[email protected].
it – tel. 011.5718462
imprese: strategie di mercato
e di investimento”, promosso
dall’area Education
dell’Unione Industriale in
collaborazione con il Gruppo
Giovani Imprenditori e rivolto
agli studenti del Corso di
Laurea Magistrale in Scienze
Internazionali. Anche
quest’anno è prevista forte
adesione da parte dei giovani.
Aprirà il corso, che terminerà
a giugno, la Presidente GGI
Cristina Tumiatti.
Giovedì 13 marzo alle ore
10.00 si svolgerà un seminario
operativo sull’Offset, il
sistema delle compensazioni
industriali che offre
interessanti opportunità
remunerative alle aziende che
operano sui mercati esteri.
Verranno presentate le
obbligazioni di Offset nei vari
Paesi, fornite informazioni
utili per lo sviluppo dei
relativi progetti ed illustrati
Partirà giovedì 13 marzo, casi di successo.
presso il Campus universitario Per info e adesioni:
“Luigi Einaudi”, la 6°
Servizio Estero
edizione del Laboratorio
[email protected].
“Internazionalizzazione delle tel. 0115718296.
Incontro operativo, domani alle ore 10.30
Turismo, una grande opportunità
L’Italia, Paese turistico
per eccellenza, sconta la
mancanza di una vera
politica industriale di
settore. Limitarsi a far leva
sui tesori d’arte e sul
paesaggio non basta più.
Oggi il turismo è un mercato
mondiale ove vigono
standard di qualità dai quali
non è possibile prescindere,
pena la marginalizzazione
dal business. L’Associazione
Italiana Confindustria
Alberghi, per spingere il
nostro sistema di ospitalità
verso un miglioramento
strutturale, ha perfezionato
con Unicredit un accordo
per la riqualificazione delle
strutture alberghiere, con
finanziamenti fino all’80%
degli investimenti e durata
massima di 22 anni
finalizzati alla
ristrutturazione e
riqualificazione. Per gli hotel
torinesi tale chance va
inoltre considerata alla luce
delle opportunità forniteci
dall’Expo 2015, che anche
su Torino farà base, proprio
per quanto riguarda
l’hotellerie. E’ quindi
necessario arrivare preparati
al meglio a tale
appuntamento che
costituisce anche una
straordinaria vetrina
internazionale ove
promuovere Torino come
destinazione turistica.
Nel corso dell’incontro
interverranno Marzia
Baracchino, dirigente della
Regione Piemonte e
responsabile della struttura
interassessorile Piemonte
Expo 2015, e Luca Tonelli
Presidente del Gta - Gruppo
Turistico Alberghiero
dell’Unione Industriale di
Torino - e referente
territoriale per Confindustria
per fare il punto su
“Aspettando
Expo”. Per adesioni e
informazioni:
[email protected]
011.5718489.
Art&Museum International Exhibition Xchange
L’ AMIEX debutta al Lingotto l’11 e 12 marzo
E’ il primo marketplace europeo tra il mondo della cultura e quello
dell’impresa per lo sviluppo, lo scambio e la co-produzione di
eventi culturali e mostre.
Si svolge a Torino l’11 e il 12 marzo presso il Centro Congressi del
Lingotto e si presenta come un luogo ove dove “domanda” e
“offerta”, nazionale ed internazionale, del settore si incontrano.
AMIEX - Art&Museum International Exhibition Xchange – è alla
sua prima edizione. Non è una fiera, non è un salone, non è un
festival ma è un business matching, un’occasione di scambio e di
collaborazione. Attraverso una piattaforma online sarà possibile
pianificare la propria agenda di incontri One to One ed organizzare
uno o più incontri One to Many (brevi presentazioni di prodotto ad
un pubblico di operatori selezionati) che si svolgeranno nei due
giorni di manifestazione.
Per le aziende associate all’Unione sono previste condizioni di
favore; per maggiori informazioni sull’iniziativa consultare il sito
http://www.artmuseumex.com/it
47
Gli autovelox della settimana
Domani
12 mar
13 mar
Oggi
Ieri
Un anno fa
MIN (˚C)
IL TEMPO IN CITTÀ
5
4.1
1.6
MAX
* In edicola con La Stampa *
Oggi
13
18.1
15.4
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
o
Corso Orbassano
o
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
Via Nizza
Corso Francia
Corso Peschiera
Corso Trapani
Via Mazzarello
Corso Rosselli
Strada Superga
Via Agudio
Via Zino Zini
Via Pio VII
Strada del Drosso
ani
Via Onorato Vigliani
Via Plava
o
Corso Orbassano
ni
Corso Settembrini
Strada Traforo
al Pino
Via Biscaretti
di Ruffia
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
Via Sacchi
Via Zino Zini
Via Pio VII
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
Corso Trapani
o
Corso Orbassano
Corso Tazzoli
Corso Cosenza
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
13 mar
14 mar
Centimetri
LA STAMPA
15 mar
Corso Siracusa
Corso Allamano
Corso Salvemini
Corso Francia
Corso Peschiera
Corso Trapani
Via Mazzarello
Corso Rosselli
Via Botticelli
Corso Vercelli
Corso Cairoli
Via Zino Zini
Via Pio VII
Via Plava
Strada del Drosso
Corso Sacco e Vanzetti
Corso Galileo Ferraris
Via Onorato Vigliani
Corso Giulio Cesare
Corso Settembrini
Via Biscaretti di Ruffia
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Corso Siracusa
Strada Aeroporto
Corso Novara
Via Agudio
Corso Cairoli
Via Zino Zini
Via Pio VII
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
Corso Potenza
DOMENICA 16 MARZO 2014 NESSUN ACCERTAMENTO.
SI RICORDANO IINOLTRE LE POSTAZIONI FISSE DI C.SO REGINA MARGHERITA 401/A E C.SO UNITÀ D’ITALIA
T1 CV PR T2
RUDY
OROLOGI
COMPRO ORO
COMPRO ARGENTO
COMPRO ROLEX
Via XX Settembre, 14/c
(quasi ang. Via Gramsci)
TORINO
Cell. 348.5502437
TORINO
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected]
IL GOVERNATORE SI PIEGA MA VUOLE ATTENDERE L’ULTIMA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO
Regione, la resa di Cota
Convocherà le elezioni
Compromesso con Forza Italia: richiesta di proroga fino al 18
decreto. Roberto Cota
* Ilfirmerà
il decreto per con-
SABATO UN TIGLIO È CADUTO ADDOSSO A UN BAMBINO. FASSINO: SERVE UN NUOVO PIANO
vocare le elezioni, rispettando l’ultimatum del Tar,
ma intanto gioca un’altra
carta giudiziaria: presenterà richiesta di sospensiva in attesa della sentenza
del Consiglio di Stato sul
ricorso presentato da FdI.
Mondo e Tropeano
A PAGINA 51
INCHIESTA
La rivolta
degli avvocati
L’accorpamento
intasa
le cancellerie
G.Ballario e A.Giaimo
Ridotti i controlli sugli alberi
A PAGINA 50
Claudio Laugeri, Emanuela Minucci e Andrea Rossi ALLE PAGINE 48-49
Lo sport
ACCESSORI E ABBIGLIAMENTO VINTAGE
[email protected]
Anche la ginnastica
fa il tutto esaurito
Enrico Zambruno A PAGINA 55
IL CASO
LA STORIA
La Reggia
senza
ministro
Che cosa
resta del
Carnevale
EMANUELA M INUCCI
CATERINA CLERICI
L
S
a visita del neo-ministro
della Cultura Dario
Franceschini prevista
per domani a Torino e a Venaria è stata annullata a causa
del malore (sindrome coronarica acuta) che l’ha colpito sabato in Friuli e dopo il quale i
medici gli hanno imposto un
doveroso periodo di riposo.
C’era grande attesa in città
per il suo arrivo e in una sola
mattina il titolare dei Beni
Culturali avrebbe dovuto partecipare a diverse manifestazioni. La sua
mattina si sarebbe dovuta
aprire alle 10
con il taglio del
nastro di Amiex La Reggia
– Art&Museum
International Exhibithion
Xchange - la prima borsa internazionale delle mostre in
programma per due giorni al
Lingotto. Alle 11, poi, Franceschini era atteso dal sindaco e
dagli assessori alla Cultura
Braccialarghe e all’Urbanistica Lo Russo a Torino Esposizioni per parlare del futuro
campus e del nuovo teatro. La
mattinata del ministro si sarebbe poi dovuta concludere
alle 12,30 alla Reggia di Venaria per visitare la mostra
Splendori delle corti italiane:
gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena che
nel weekend ha attratto oltre
6.600 visitatori.
ulle strade lastricate del
centro di Ivrea è rimasta ancora qualche buccia d’arancia, segno inconfondibile della battaglia. E’
stata un’annata «da record»
per il carnevale, con 110mila
presenze totali stimate e 24
tagliandi strappati soltanto
domenica per l’ingresso a pagamento dei non-residenti.
Dopo la polenta e merluzzo
del mercoledì delle ceneri la
città ha dovuto
tuttavia tornare a fare i conti
con la normalità, iniziando
già il conto alla
rovescia fino
alla nomina
della prossima
Mugnaia.
La battaglia
«Ci è rimasto solo il carnevale» è il ritornello che sembra fare da sfondo alla vita eporediese, che
scorre lenta in bilico tra un
sentimento di abbandono dopo la crisi dell’Olivetti e un silenzioso risentimento per non
essere riuscita a reinventarsi,
ritrovando quel primato culturale e industriale che la contraddistingueva in passato.
E allora chissà che anche
la città di Ivrea non riesca
proprio a ripartire da lì per
ritrovare la sua identità e la
voglia di guardare avanti, anziché soltanto indietro.
Guarda il reportage
www.lastampa.it/cronaca
T1 CV PR T2
48 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
gg Dossier/ La spending review sul verde pubblico
Alberi, controlli ridotti del 30 per cento
Dopo l’incidente al giardinetto di piazza Toti, Fassino chiede controlli più rigidi sulla sicurezza
ANDREA ROSSI
Gli alberi
a Torino
Come è possibile che una pianta
sana, che appena tre anni fa era
stata considerata in salute, ceda
così, di schianto? Come è possibile evitare che succeda un’altra
volta? Da ieri, oltre alla procura che ha aperto un’inchiesta e disposto una perizia sul tiglio caduto addosso a tre ragazzini nel
giardino pubblico di piazza Toti anche in Comune sono partite le
verifiche. Stamattina il sindaco
ha convocato una riunione con
assessori e funzionari che si occupano del Verde. Sempre oggi, alcuni responsabili del settore Ambiente saranno sentiti dal pm
Guariniello, che vuole capire in
che modo la città controlla periodicamente lo stato di salute delle
sue piante. Che sono molte, circa
108 mila più altre 50 mila nei boschi della collina.
50.000
Nell'area
collinare
108.253
Le piante
in città
LE SPECIE
PIÙ DIFFUSE
15.000
Platano
Controlli straordinari
Piero Fassino ha annunciato un
piano straordinario di controlli sugli alberi, in particolare quelli che
si trovano nelle aree gioco o nei
parchi molto frequentati. Da lì si
parte, soprattutto da piazza Toti e
dalle piante intorno a quella crolla-
10.000
Tiglio
Ogni anno controllate
30 mila piante
Circa l’1% è malata
e viene abbattuta
controlli. Ma i controlli costano e i
soldi scarseggiano. Ogni anno vengono passate al setaccio non più di
30 mila piante. Meno di quelle previste dalla stessa città, che nel 2005
aveva fissato l’obiettivo a 45 mila.
Se ne occupano alcune ditte esterne. L’appalto vale 1,2 milioni.
Sulla «Stampa»
I tagli
Era biennale, ma di recente il Comune
hatrovatounaccordoconleditte:treanni alla stessa cifra. È un segno delle difficoltà nel gestire l’imponente patrimonio
di alberi. Fino al 2009 il settore Ambiente poteva contare su sei milioni l’anno
perlacuradelverde(giardini,prati,alberi).Grattagratta,nesonorimastitre.Impossibile garantire la stessa cura, anche
se i tagli maggiori si sono riversati su
giardiniefioriere,mentrelacuradeglialberi è stata intaccata in misura minore:
da 600 a 400 mila euro l’anno. Le aziende, perciò, da qualche tempo dovrebbero garantire lo stesso servizio venendo
pagateunterzoinmeno.
Sul giornale di ieri la tragedia sfiorata in piazza Toti: un tiglio cade improvvisamente addosso a tre bambini, uno è grave
1
Resta il fatto che, nonostante le difficoltà, Torino è una delle pochissime
città ad aver ottenuto una certificazione di qualità, Iso 9001, per la gestione delle alberate, dalla potatura ai
controlli di stabilità.
Gli abbattimenti
La procedura si chiama Vta, Visual
tree assessment. Si tratta di un’analisi visiva abbinata ad approfondimenti con strumenti particolari
(come il martello elettronico) che
permettono di individuare un’eventuale degenerazione del legno e i rischi potenziali non visibili dall’esterno.
Lo schianto degli alberi, infatti, di solito è causato dalla
presenza di marciumi derivati
da funghi. In questi casi, la
pianta è incurabile. Su 30 mila
piante controllate ogni anno
non più dell’1 per cento viene
abbattuto. Le altre sono considerate più o meno in salute, ma
le procedure prevedono controlli ogni due, tre o cinque anni, a seconda dei casi. È qui che
la città proverà a intervenire,
programmando una nuova ondata di controlli, anche prima
del tempo.
5.000
Acero
5.000
Bagolaro
4.000
Ippocastano
Centimetri - LA STAMPA
ta sabato. Il primo passo sarà riprendere tutte le schede di valutazione e rivederle. Sono state realizzate da un’unica ditta, una di quelle aziende specializzate cui il Comune appalta le verifiche e gli interventi sugli alberi. Tutte le analisi verranno rifatte, perché qualcosa non torna. Il tiglio caduto era
stato controllato nel 2011 e classificato di tipo «B», ovvero di pericolosità «bassa». La scala di valutazione è fatta di cinque livelli: A, B,
C, C/D e D. Gli ultimi due prevedono l’abbattimento immediato. Il
«B» invece richiede «un controllo
visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a tre anni».
L’albero crollato avrebbe quindi
dovuto essere analizzato nuovamente quest’anno. Invece è caduto, rischio che a questo punto potrebbero correre anche i suoi vicini, analizzati dagli stessi tecnici.
La città vuole intensificare i
Un tiglio si abbatte sui bambini
Il pm Raffaele Guariniello ha messo sotto sequestro l’area di piazza Toti dove è caduto il tiglio
Il Comune ora vuole controllare gli alberi accanto, analizzati dalla stessa ditta
T1 CV PR T2
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .49
g
Piante
da abbattere
La spesa
in città
ccirca l’1%
Centimetri - LA STAMPA
Spesa per la
manutenzione
del verde
fino al 2009
1,1 milioni
Dopo
il 2009
ogni anno
L’esperto
euro
700 mila
euro
Interventi
sugli alberi
30
mila
allalate
piante controllate
la
ate
ate
t
Budget
6 milioni
euro
3 milioni
euro
all’anno
all’anno
Riduzione
del budget
nel 2013
20%
per
potature
400 mila
euro
per analisi
e valutazioni
nii
più abbattimenti
straordinari
Il ragazzo ferito
“Ogni pianta ha la sua storia Mattia sta meglio: è uscito
Bisogna saperla leggere”
dal coma farmacologico
EMANUELA MINUCCI
Tiziano Fratus,
classe 1975, è un poeta, uno scrittore,
ma soprattutto un
grande conoscitore di alberi.
Si può dire che tutta la sua
opera si dipana dalle affascinanti radici del mondo vegetale. Suo è il libro «Vecchi e
grandi alberi di Torino»
(2013), nonché
l ’a p p
«iTrees». Guida le passeggiate
per
«cercatori di
alberi» e gli è
stato dedicato
il documentario «Homo Radix». La notizia del tiglio che
sabato si è abbattuto sui ragazzi che stavano giocando al
giardino di piazza Toti lo preoccupa, ma non lo stupisce:
«Gli alberi possono cadere
così, all’improvviso».
Può accadere proprio così,
senza avvisaglie? E pure se
la pianta in apparenza aveva un aspetto sano? Quel tiglio era marcio dentro, ma
dall’esterno
sembrava
uguale agli altri...
«E’ difficile senza poter esaminare l’albero fare una diagnosi. Perchè ogni pianta ha
la sua storia, e bisogna saperla leggere, non segue regole
da geometra. Intanto bisognerebbe conoscerne l’età.
Perché gli alberi sono essere
viventi e che si ammalano. Il
fatto di essere marcio dentro
poteva derivare dall’aggressione di un fungo o di coleot-
CLAUDIO LAUGERI
Mattia sta meglio. È riuscita
l’operazione dell’équipe di neurochirurgia del Regina Margherita per ridurre l’ematoma
alla testa del ragazzino di tredici anni travolto con altri due
amici da un tiglio caduto nei
giardinetti di piazza Toti.
Ieri mattina, i medici hanno deciso di risvegliarlo dal
coma farmacologico e di spostarlo dalla rianimazione al
reparto di neurochirurgia. Le
condizioni migliorano, ma la
prognosi è ancora riservata.
Oltre alle lesioni alla testa, per
cui ha subito un’intervento
chirurgico, il ragazzino ha riportato anche traumi e fratture al torace.
Sono più di centomila
«Gli alberi possono cadere all’improvviso», dice Tiziano Fratus
Spesso anche i controlli non possono garantire la sicurezza
teri come il cervo volante. Di
solito, però, il tiglio è un albero
resistente».
C’è un modo per prevenire
questi collassi improvvisi?
«Il Comune di Torino fa molto
per le sue piante, che sono
moltissime. Ne sottopone gran
parte a monitoraggi frequenti,
ma è inutile negarlo: avere la
situazione sotto controllo di
tutti gli alberi sarebbe impossibile. Certo è che in casi come
questo si impongono check-up
più severi».
Si trattava comunque di un
albero piuttosto imponente.
«Le piante più sono grandi e
più sono complesse. Se sono
vecchie è più facile che nel corso della loro vita abbiano subito potature sbagliate e sviluppato architetture complesse.
In ogni caso un crollo improvviso è sempre dovuto a una serie di concause».
Che consiglio si sente di dare
al Comune, al di là del fatto
che non si può assumere un
tecnico del verde per ogni viale o giardino?
«L’unico consiglio sarebbe
quello di circoscrivere con una
corda gli alberi più imponenti
e vecchi, in modo tale che in
caso di caduta questa protezione in qualche modo rallenti
l’impatto».
Trauma cranico e fratture
L’inchiesta
Ieri mattina, il pm Raffaele
Guariniello ha messo sotto sequestro la zona dove è avvenuto l’incidente e ha incaricato alcuni esperti di esaminare il tiglio crollato all’improvviso, abbattendo un’altalena e ferendo i
tre ragazzini. Il tronco era marcio, ma l’albero era stato «valutato» dagli esperti nel dicembre
2011. Il compito dei periti della
procura sarà proprio quello di
riesaminare quella valutazione
e confrontarla con i risultati degli accertamenti fatti in questi
giorni sull’albero crollato.
Anche perché, alla fine del
2011 gli esperti incaricati dal
Comune avevano già individuato una cavità nel tronco
del tiglio, ma non avevano ritenuto che fosse sufficiente per
giustificare l’abbattimento.
Il tredicenne è stato trasferito ieri mattina dalla
rianimazione al reparto di neurochirurgia
Il Comune
Subito dopo l’incidente, l’assessore comunale all’Ambiente
Enzo Lavolta era andato a trovare i familiari in ospedale.
«Prima che un politico, sono
IL FERITO
L’area intorno
al tiglio caduto è stata
posta sotto sequestro
padre di una bambina che gioca
nei giardinetti pubblici, proprio
come faceva Mattia. Episodi come questo non devono accadere» aveva detto ai cronisti. Il
suo assessorato coordina i con-
trolli sulle oltre centomila piante della città.
Aggiunge Lavolta: «Dovremo incrementare i controlli sulle piante, ma anche sulla qualità
dei monitoraggi, che il Comune
affida a professionisti esterni
all’Amministrazione».
Il sindaco
Il sindaco Fassino, dopo aver
annunciato un nuovo piano per
la sicurezza dei parchi cittadini,
ha telefonato al padre di Mattia
per manifestare la propria solidarietà, manifestando l’intenzione di andarlo a trovare oggi
in ospedale. Medici e familiari
permettendo.
T1 CV PR T2
50 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Cancellerie chiuse, avvocati in rivolta
Dopo l’accorpamento con Pinerolo, l’apertura al pubblico degli uffici giudiziari è scesa da quattro a tre ore
Ma per legge dovrebbero stare aperti cinque ore al giorno. E ora le associazioni forensi minacciano denunce
“Ci faremo aiutare
dai militari”
GIORGIO BALLARIO
La giustizia italiana muore di
lentezza e burocrazia. A tutti i
livelli. Lo dimostrano i recenti
episodi di cronaca, come la
decadenza del presidente della giunta regionale del Piemonte (quattro anni dopo la
sua elezione) o il pronunciamento sul «Porcellum» (bocciato dalla Corte Costituzionale a «soli» otto anni dalla
sua entrata in vigore).
Mario
Napoli
Presidente
dell’Ordine
degli avvocati
«C’è un problema di orari
ma anche
di efficienza»
Carenza di personale
La macchinosità del sistema
giudiziario ha mille cause, ma
una delle più evidenti - nonché
«evergreen» - è la storica carenza di personale: mancano
magistrati, mancano cancellieri e mancano impiegati amministrativi.
Negli ultimi mesi, a Palazzo
di Giustizia, è scoppiata la
grana delle cancellerie. «Rimangono aperte poche ore lamentano gli avvocati - e ci
costringono a code interminabili che fanno perdere tempo a
noi e soldi ai nostri clienti».
Un problema che il presidente
del Tribunale, Luciano Panzani, conosce molto bene. E al
quale sta cercando di trovare
una soluzione, come si può
leggere nell’articolo a fianco.
Un confronto «vivace»
La scorsa settimana c’è stato
un incontro tra il presidente
Panzani, i dirigenti del personale amministrativo e il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, Mario Napoli, oltre
a una delegazione del Consiglio
forense. Il confronto è stato, come si dice in questi casi, «vivace». In poche parole, non se la
sono mandata a dire.
I vertici giudiziari hanno
spiegato di non poter fare altrimenti, cioè di non poter tenere aperte più a lungo le cancellerie per evidenti carenze
di personale, gli avvocati hanno ribattuto che ci sono precisi obblighi di legge sui tempi
minimi di apertura, ribaditi
da una recente sentenza del
Consiglio di Stato. I toni, insomma, si sono alzati. E quando da una parte si è invitato gli
scontenti a presentare un ricorso al Tar, dall’altra parte è
stato risposto che, invece, potrebbero più facilmente partire denunce penali per «omissione d’atti d’ufficio».
Il Consiglio di Stato
Gli avvocati torinesi - si sono
pronunciati anche il delegato
distrettuale dell’Oua e i rappresentanti delle associazioni forensi (Aiga, Agat, Anf, Camera
penale, Camera civile, giuslavoristi, amministrativisti e avvocati che si occupano di diritto di
famiglia) - si fanno forti di una
sentenza emessa dal Consiglio
di Stato a fine febbraio.
Rispondendo a un ricorso
presentato dagli avvocati di
Roma proprio sul problema
delle cancellerie, i giudici amministrativi hanno stabilito
che gli uffici giudiziari devono
tenere aperte le cancellerie
almeno per cinque ore al giorno. Orario che a Torino non
viene mai rispettato: da sei
mesi a questa parte le ore di
apertura sono scese da quat-
che cercarlo nelle Asl. Ci hanno
abituati a non lamentarci, Torino è stata riconosciuta come
una sede molto efficiente, ma
anche noi abbiamo dei limiti e
l’arrivo di nuovo personale potrebbe risolverli».
Il nodo cruciale è la mancanza di cancellieri ed ecco la seconda proposta, quella destinata a far discutere: «La quinta
sezione penale ha già utilizzaANTONIO GIAIMO
to, con soddisfacenti risultati,
un sistema di registrazione e
sei mesi dall’entrata in trascrizione dei verbali
vigore della riforma d’udienza. Chissà, forse questa
giudiziaria, che ha soluzione potrebbe risolvere il
portato alla soppressione di problema della carenza dei
numerosi Tribunali fra cui cancellieri».
anche quello di Pinerolo, la
Il cancelliere, quindi, sostimacchina della giustizia ac- tuito da un software? «Credo
cusa un duro colpo: mancano che in certe situazioni non sia
impiegati e soprattutto can- necessario che per tutta
cellieri. A denunciare pubbli- l’udienza sia presente il cancamente il problema con una celliere in aula – continua
lettera inviata al ministro di Panzani – potrebbe arrivare
Giustizia, ma anche al presi- all’inizio del dibattimento, asdente della Regione, a quello sicurarsi che il dispositivo di
della Provincia, al sindaco di registrazione funzioni, per
Torino e al presidente dell’or- poi andare a svolgere altre
dine forense, è stato Luciano mansioni».
Panzani, presidente del TriUna soluzione che fa storbunale di Torino.
cere il naso a molti. Il presi«È una problematica che dente dell’ordine degli avvocacoinvolge anche realtà come ti di Pinerolo, Alfredo Merlo,
Firenze e Roma, del resto non vede in questa situazione di
è un mistero
crisi la preveil fatto che
dibile consemanchino a
guenza della
livello nariforma giuzionale 6
diziaria che
mila impieha portato algati del setla sopprestore ammisione di picnistrativo –
coli Tribunali
spiega il
come Pinerodottor Panlo, intasando
zani – Par- «Il ministero della
quello metrolando solo
politano.
del Tribu- Difesa ha 40 mila
«I processi
nale a Tori- esuberi, potremmo
che erano fissati per queno siamo spostare da noi alcuni
sotto orgasta primavenico di 114 loro dipendenti»
ra, a Torino
dipendenti.
mi sono stati
Molti hanno Luciano Panzani
spostati di
5 0 a n n i , Presidente
due anni –
q u a l c u n o del Tribunale di Torino
spiega Merlo
sta andando
– attualmente
in pensione
la situazione
e non abbiamo ricambi. Que- a Torino è molto pesante per
sto si traduce in un allunga- quello che riguarda alcuni uffimento dei tempi per le cause ci e cancellerie, adesso oberati
penali e in code nelle cancel- da una mole di fascicoli che arlerie per quelle civili».
rivano anche da quello di PineIl presidente del tTribuna- rolo e dalle sedi distaccate asle lancia due proposte. La pri- sorbite, come Moncalieri e Suma: «Mi risulta che al Mini- sa, oltre ai vecchi processi penstero della Difesa ci siano denti di Chivasso e Ciriè».
quarantamila esuberi: ebbeLe attenzioni ora sono conne, forse sarebbe possibile centrate sul nuovo ministro,
pensare ad un parziale spo- Andrea Orlando: da lui dipenstamento alle dipendenze del derà una possibile revisione
Ministero di Giustizia. Ma al- della riforma della geografia
tro personale potremmo an- giudiziaria.
Colloquio
A
LA SENTENZA
Per il Consiglio di Stato
devono rimanere aperte
almeno per cinque ore
La ricetta del presidente Panzani
tro a tre e alcuni avvocati denunciano per talune sezione civili, anche due ore al giorno.
Il presidente degli avvocati
«Il problema non è solo l’orario taglia corto Mario Napoli, presidente del Consiglio dell’Ordine ma più in generale di efficienza.
Malgrado il clima collaborativo
che è sempre esistito qui a Torino,
l’insoddisfazione è generale».
L’accorpamento di Pinerolo e delle sezioni distaccate ha peggiorato le cose: «Il bilancio di questi sei
mesi è negativo, ma si sapeva: lo
Stato ha pensato solo al proprio
bilancio, non ai disagi che avrebbe
creato ai cittadini e, naturalmente, anche a noi professionisti».
Domani ci sarà un nuovo
incontro con il presidente del
Tribunale e i dirigenti.
«Adesso ci aspettiamo una
soluzione concreta», afferma
Napoli. Che annuncia anche
l’imminente visita congiunta,
con il presidente Panzani, al
nuovo ministro della Giustizia Orlando.
farmacie
Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: corso Traiano 73; via Gorizia 133; corso Vitt. Emanuele II,
34; corso Grosseto 165; corso Turati 74; corso Francia 175; via delle Orfane 25;
corso Potenza 92; piazza Respighi 3; via Monginevro 105; via Maria Vittoria 3;
corso Casale 175.
Orario minimo 12,30-19,30: via Piffetti 31 bis.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via
San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis.
Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II, 66;
piazza Massaua 1.
Info: www.farmapiemonte.org
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LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .51
Cota convoca le elezioni
Oggi o domani la firma
Retroscena
ALESSANDRO MONDO
L’
ultima parola verrà detta nel vertice di maggioranza
convocato stamane, al termine della giunta regionale. E, come da
consuetudine in questo scorcio
di fine legislatura, il parere dei
legali sarà dirimente.
Starà a loro dare il via libera,
sul piano tecnico, al compromesso politico messo a punto
nelle ultime ore tra Roberto Cota e i partiti del centrodestra: il
modo per dare soddisfazione al
governatore e nel contempo per
evitare l’implosione di una maggioranza dove aumentano le resistenze verso un braccio di ferro giudiziario che a detta di molti contribuisce a paralizzare
l’iniziativa politica del centrodestra sotto campagna elettorale.
Ma chiederà una sospensiva in attesa della sentenza del 18
Cota indice le elezioni
Cota si sarebbe impegnato ad
adempiere al dispositivo del
Tar Piemonte, pena il commissariamento della Regione, firmando tra oggi e domani il decreto per la convocazione dei
comizi elettorali.
In aggiunta, il governatore e i
partiti di maggioranza presenteranno al presidente del Consiglio di Stato una richiesta di soLA STRATEGIA
La maggioranza ostenta
compattezza ma Fi
detta le sue condizioni
spensiva contro l’ultima sentenza del Tar che, per l’appunto,
ha lanciato l’ultimatum per indire le elezioni.
Richiesta, si badi bene, aggregata al ricorso depositato da
Fratelli d’Italia: tuttora pendente e sul quale il Consiglio di Stato si pronuncerà martedì 18
marzo. In altri termini: il Goverantore rispetterà la sentenza
del Tar ma giocherà un’altra
carta e rafforzerà il ricorso di
FdI nel l’estremo tentativo di ribaltare la situazione.
In sintesi: un compromesso
tra le anime di una maggioranza che ostenta compattezza
ma in realtà non ha più intenzione di resistere a oltranza al
fianco di Cota: fà fede il comunicato congiunto di Forza Italia
(Pichetto), Fratelli d’Italia
(Ghiglia), i più barricaderi, e
Nuovo centrodestra (Cantore).
In trincea anche i Pensionati
(Franchino).
Le condizioni di Forza Italia
Appoggio condizionato, nel ca-
Il compromesso
Nel centrodestra aumentano le spinte per chiudere la battaglia giudiziaria. Cota ha rinunciato ad attendere la sentenza della
Cassazione, ma chiederà pochi giorni di proroga in attesa della sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso di FdI
Sulla «Stampa»
Pichetto: Cota rispetti la sentenza
Il coordinatore di Forza Italia invita il governatore a indire le elezioni: “Non possiamo farci commissaria
E boccia un nuovo ricorso: “Ce ne sono già due pendenti, non è il caso di aumentare il caos giudiziario”
Manovre in corso
Intervista
Il centrodestra si s
e isola il governato
“Battaglia senza s
ALESSANDRO MONDO
C
ota deve adempiere al pronunciamento del Tar e firmare il decreto per
la convocazione dei
comizi elettorali nei termini
previsti dai giudici». Non lo dice Mercedes Bresso ma Gilberto Pichetto: vicepresidente
della giunta regionale, assessore al Bilancio, coordinatore di
Forza Italia. Non ultimo: il candidato del centrodestra che il
Cavaliere vorrebbe schierare
contro Chiamparino.
Parole nette, e per molti versi
inusuali. Un richiamo a non
perdere altro tempo?
«La dimostrazione che da
parte nostra non c’è alcuna
LA PRECISAZIONE
«Da parte nostra
non esiste alcuna
volontà dilatoria»
volontà dilatoria, come leggo
sui giornali. Voglio che una cosa sia chiara».
Quale?
«Tra il rompicapo giudiziario e la parola agli elettori,
sceglieremo sempre la seconda strada».
Lo sta dicendo ai piemontesi
o a Cota?
«Ai piemontesi. Penso che Cota, come me, sia convinto di
essere stato eletto democraticamente e che, altrettanto democraticamente, gli elettori
Partita chiusa
In Forza Italia, come tra i partiti alleati, aumenta l’insofferenza per lo stillicidio di ricorsi che
minacciano di penalizzare il centrodestra alle prossime elezioni per la Regione.
potranno riconfermare quel voto al centrodestra»
Sulla «Stampa»
in sospeso».
Si spieghi meglio.
E se Cota decidesse altrimenti?
«Cota indice i comizi. Il 18 marzo
il Consiglio di Stato si esprimerà
sul ricorso pendente, presentato dai Fratelli d’Italia. Se verrà
accolto, il decreto verrà ritirato;
altrimenti sarà già pronto e si
procederà alle elezioni».
«Penso che, al massimo, possa
chiedere la sospensiva del provvedimento del Tar: non vedo
più le condizioni per un ricorso.
In ogni caso, valuterei con il mio
partito e con gli alleati».
«Se siamo in uno Stato di diritto, la Cassazione dovrebbe
tenere conto dell’urgenza della
valutazione e non prorogare oltre la data del giudizio».
Significa che è contrario a un
ulteriore ricorso?
«Ce ne sono già due pendenti,
non mi pare il caso di aumentare il caos giudiziario».
E il ricorso in Cassazione?
Il più diretto, fin dall’incipit, è Osvaldo
Napoli, Forza Italia:
«Stop recriminazioni e
ricorsi, guardiamo avanti».
Ma proprio mentre Roberto Cota valuta con i legali l’ennesimo ricorso contro l’ultimo
pronunciamento del Tar, sono
parecchi gli esponenti della
maggioranza che manifestano
insofferenza verso una resistenza sempre più disperata.
Non a caso, nel centrodestra,
che ha un bisogno altrettanto
disperato di voltare pagina, il Riposizionam
termine più ricorrente è «accanimento terapeutico».
2010 votaron
Il nervosismo per lo stallo dovere della
nella scelta dell’anti-ChiampaPosizione n
rino - stando al sondaggio di te condivisa,
Swg commissionato dai Fra- li». Sentite M
telli d’Italia l’ex-sindaco batte- capogruppo i
rebbe Guido Crosetto 39 a 35 ricorsi, tornia
(per cento), staccando ancora barbicarsi alle
più nettamente gli altri «com- un centrodes
petitor» - fa il paio con il desi- sere vincente
derio di cessare un braccio di confronto con
ferro difficile da spiegare agli
Un’urgenza
elettori. La
premessa dei
CAMBIO DI ROTTA
commenti è Napoli: «Basta tirarla
sempre uguaper le lunghe,
le: «Solidarietà
a Cota, accani- la gente non capisce»
mento giudiziario, promosso l’operato del- una giunta in g
la giunta, però...».
Tempo sc
La svolta sta nel «però. «Pe- ll’Ncd. Rober
rò non ha senso continuare sul- non capisce p
la strada delle recriminazioni e E’ nostro int
dei ricorsi a questo o a quell’or- l’election day
ganismo, con lungaggini e stra- to-Grillo a da
Il partito di Berlusconi
sostiene la necessità di
adempiere alla sentenza
del Tar per evitare il commissariamento.
1
so di Forza Italia. Il principale
partito della coalizione, contrario
al commissariamento della Regione e all’apertura di nuovi fronti giudiziari che presuppongano
ulteriori slittamenti, è disposto
ad appoggiare Cota, ancora una
volta, a due condizioni: la convocazione immediata dei comizi
elettorali da parte del governatore - «Non accetterò di fare indire
le elezioni dal prefetto», ha ribadito ieri Gilberto Pichetto - e una richiesta di sospensiva aggregata
al ricorso di FdI. In ogni caso, è il
ragionamento che si fa in corso
Vittorio, tutto il pacchetto verrà
discusso il 18 marzo. Poi si volterà
pagina, in un senso o nell’altro.
Fatto salvo il giudizio della Cassazione, alla quale Cota ha presentato ricorso, che però non è ancora stato calendarizzato.
«Annullare le elezioni
dopo quattro anni
è incivile, nessuno
lo metterà in sordina»
Roberto Cota
Obiezioni dentro la Lega
presidente
Regione Piemonte
Partita aperta, sempre e comunque, mentre nel centrodestra e nella Lega aumentano le
perplessità di fronte a questo
arroccamento.
Ieri è stata la volta di Mario
Borghezio: «Nessuna resa disonorevole ma a un certo punto dovrebbe prevalere un sano realismo. Non se ne esce con la via giu-
diziaria, la nostra gente non si riconosce in questa strategia che ci
condanna all’immobilismo. Alla
nostra base, quella vera e attiva,
non interessa tifare per i ricorsi
ma lavorare sul territorio. E’ tempo di ricostruire».
Di tutt’altro avviso Cota. Ieri,
pur mettendo in conto le elezioni
(«la sinistra le perderà»), ha rivendicato come la pensa: «Anche
un bambino capisce che annullare delle elezioni dopo quattro anni, quando non è mai stato in discussione il risultato, è una cosa
non degna di un Paese civile. Nessuno riuscirà a mettere la sordina
su questo».
Candidature al palo
Intanto permane lo stallo sulle
candidature. Forza Italia è attestata sul nome di Pichetto, e in assenza di novità si prepara ad andare per la sua strada. Da Fiuggi,
durante il congresso nazionale
dei Fratelli d’Italia, Ignazio La
Russa ha rilanciato la candidatura di Guido Crosetto.
Sabato Angelino Alfano sarà a
Torino, ma prima di quella data
anche l’Ncd definirà la sua posizione: a costo di correre da sola.
Comunque la si veda, una settimana decisiva.
CENTROSINISTRA
Sel avverte
Chiamparino
“Anche la Cgil
boccia la Tav”
MAURIZIO TROPEANO
Com’era prevedibile il No della Cgil di Torino alla realizzazione della Tav rischia di diventare una spina nel fianco
per Sergio Chiamparino e la
costituenda coalizione di centrosinistra. Sinistra Ecologia
e Libertà, infatti, costretta ad
accettare la cancellazione delle primarie per la scelta del
candidato presidente adesso
alza la voce sul programma e
le priorità di un eventuale governo a guida Pd: «Evidentemente non siamo più una minoranza isolata, i pasdaran
della Tav dovrebbero riflettere sulle indicazioni della più
grande organizzazione sindacale: la crisi ha cambiato le
priorità e l’emergenza si chiama trasporto locale e non alta
velocità», spiega Nicola De
Ruggiero segretario regionale
del partito di Vendola.
Sel, così si presenterà alle
discussioni per costruire il
programma con un linea chiara: «Il voto della Cgil non è
stato ideologico ma la presa
d’atto di mutate condizioni
economiche e sociali. Ecco
perchè siamo convinti che se
il centrosinistra vuole vincere
le elezioni in Piemonte deve
invertire le priorità: non un
soldo italiano deve essere speso per la realizzazione della
Torino-Lione». E per De Ruggiero la conseguenza di questa posizione è semplice:
«Non dovranno aprirsi i nuovi
cantieri della Tav. Che posizione prenderanno Chiamparino e il Pd?».
Il partito di Vendola è pronto a mettere in discussione
anche la realizzazione del
Terzo Valico, la galleria che
dovrebbe rendere più veloce il
collegamento ferroviario tra
Genova e Milano «perchè, in
questo caso, non siamo noi o
la Cgil ad avere una posizione
critica: anche Mauro Moretti,
amministratore delegato della Fs giudica l’opera non prioritaria». In attesa di capire se
e quando si andrà a votare Sel
lancia un altro messaggio:
«La nostra speranza è che dopo la svolta della Cgil anche il
primo ministro Matteo Renzi
recuperi i dubbi sulla TorinoLione che aveva espresso come sindaco e come candidato
alla segreteria del Pd».
2
Un lettore scrive:
leggere i giornali
sembra che Torino si stia avviando verso una nuova Primavera. Io ho un’altra sensazione e la spiego con un esempio. Ho l’abitudine di spostarmi a piedi in centro, quando
posso. Prendiamo via Sacchi.
Dopo nemmeno un mese dall’imbiancatura dei muri, già
tutta la via era piena di graffiti, scarabocchi. Vigilanza zero. Pista ciclabile accettabile,
ma che termina al semaforo
di corso Stati Uniti, in un posto da ciclista suicida. Così, le
biciclette (e un motorino)
vanno normalmente sotto i
portici: controlli zero. Barboni a dormire in ogni isolato.
C’è anche la postazione matrimoniale di una coppia. Assistenza dei vari enti a ciò
preposti uguale a zero. Se
non fosse così non ci sarebbero le “lettiere” aperte anche
di giorno. «Conseguentemente i portici vengono usati da
1 «A
Specchio dei tempi
2
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2
latrina (e si vede e si “sente”).
All’altezza dell’Ufficio Postale
di Porta Nuova, tappeto di cartacce buttato dagli utenti dell’ufficio postale. Anche qui controllo zero (e dire che sono previste multe per queste cose.
Con il comune alla caccia di
soldi...). Banchetto per il gioco
delle 3 carte con capannello di
persone più “pali” vari a ingombrare il passaggio. Nel
2006, durante le Olimpiadi,
erano spariti: forse perché allora qualcuno controllava... Dalla
parte di Porta Nuova lo steccato dell’incompiuta. Ma il Comune trova solo ditte che falli-
scono? Se le pagasse un po’ di
più (e mandasse in galera chi
fallisce in certi modi) forse migliorerebbe il numero di lavori
terminati a tempo. Da domani
percorrerò via San Secondo e
poi via Nizza ecc. Ne vedremo
delle belle».
SERGIO FAVA
Un lettore scrive:
1 «Leggo (un po’ sgomento)
che i binari in via Fabrizi causerebbero “rumore e sobbalzi”. Bene: com’era prevedibile,
sono bastati pochi mesi di
transito dei pesanti bus per distruggere l’asfalto. Infatti, il
tram è passato in zona per ottant’anni e questi problemi
non si erano mai verificati.
Non è un caso ma una legge fisica: le ruote dei bus transitano sempre sulle stesse identiche “tracce” d’asfalto, che
quindi si rovinano subito. Basta osservare le vie del centro
(Cernaia, Pietro Micca, Po)
che vanno ripavimentate continuamente proprio a causa
del passaggio dei bus. Possiamo immaginare le relative spese. Ma questi costi non vengono calcolati, quando si sostituisce il tram con un veicolo su
gomma per risparmiare subito
quattro soldi; e gli abitanti di
via Fabrizi ora si godono i “benefici” dell’autobus. Però, attenzione: togliere i binari non
servirà, perché il problema si
ripresenterà ogni due anni.
«Per cui, l’asfalto andrà rifatto di continuo o dovremo
convivere con mille buche».
L. FERRERO
Il direttore del Teatro
Colosseo scrive:
1 «Vogliamo tranquillizzare
il signor A.M. in merito alla
sua “urgenza” di sicurezza
quando si trova ospite del nostro teatro. Torino è la città
d’Italia dove con maggior rigore vengono fatte rispettare le
norme di sicurezza nei locali di
pubblico spettacolo: i teatri
hanno arredi ignifughi, impianti elettrici verificati ogni
anno, impianti anti incendio
verificati ogni 6 mesi, generatori di corrente che garantiscono luce anche quando non c’è
elettricità, personale formato
sulla sicurezza, una squadra di
vigili del fuoco sempre presente. Le nostre uscite di sicurezza si aprono totalmente su un
marciapiede più largo di quelli
abituali. Le macchine sono
parcheggiate in strada.
«Non capisco pertanto le
preoccupazioni del lettore, che
comunque aspettiamo in teatro per fugare ogni dubbio».
CLAUDIA SPOTO
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
T1 CV PR T2
LUNEDÌ 10 MARZO 2014 LA STAMPA 52
T1 CV PR T2
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .53
Isola
Rinaldi
“Abbattere
l’ospedale”
“La legge
non aiuta”
Un punto fermo c’è: «Non
è pensabile trasferire la
cappella, renderla un
monumento imbalsamato. I tirerei giù tutto
l’ospedale, lo rifarei nuovo e più funzionale. Finché tengono l’ospedale,
possono tenere la cappella, e fare
altrove i
nuovi reparti». L’architetto Aimaro
Isola si è
trovato più
volte a contatto con questo genere
di problemi. Conservare o
distruggere? «Assurda dice - è una legge statale
che impone 70 anni dalla
costruzione per mettere
un vincolo. La mia Bottega d’Erasmo in via Ferrari o la Borsa Valori potrebbero essere distrutte
in qualsiasi momento».
«Il limite evidente è ritenere le opere di Mastroianni
come semplici oggetti
mobili, e non come complementi di un preciso spazio
architettonico - spiega il
Soprintendente Luca
Rinaldi-, creato contestualmente, e in funzione, a
loro. Un
pulpito in
muratura o
la balaustra
dell’altare
non possono
venire spostati senza
essere decontestualizzati e
dunque perdere significato». Ciò detto «è evidente
anche il problema sta
nell’attuale legislazione di
tutela, che fissando astratte soglie temporali (70
anni per un vincolo), non
aiuta certo un’azione
coerente di salvaguardia
per l’arte moderna e contemporanee».
[L. TOR.]
I marmi dell’artista
[L.TOR.]
All’ospedale del San Giovanni Bosco la cappella di Umberto Mastroianni, scultore e zio dell’attore
Marcello, razionalista e futurista (è anche l’autore della cancellata del Teatro Regio)
Nespolo
“Distruggere
è un delitto”
«Mastroianni è un’artista
sottovalutato, oserei dire
ingiustamente dimenticato. E’ uno dei maggiori
scultori italiani. Come e
meglio di Arnaldo Pomodoro. Ha usato bronzo e
vetro, ha fatto opere di
grande pregio. Ma per
ragioni commerciali è
completamente scomparso, trovi
pezzi suoi
che costano
meno del
materiale usato per produrli. Se Pomodoro costa
milioni, perché Mastroianni costa migliaia di
euro?». Ugo Nespolo era
amico di Mastroianni, ma
la mette sul piano artistico: «E’ un delitto buttar
giù quella cappella. I ministri dicono che l’Italia è
un patrimonio culturale
immenso, poi lo distruggiamo come niente». [L. TOR]
La chiesa del Mastroianni
ha i giorni contati
Verrà smantellata la cappella all’ospedale Giovanni Bosco
LETIZIA TORTELLO
ì al trasferimento. La cappella del
Mastroianni, su architettura di
Ettore Rossi, al settimo piano dell’ospedale Giovanni Bosco, ha i
giorni contati. La Direzione Regionale per i Beni Culturali ha dato parere
favorevole allo smantellamento dell’opera
d’arte dello scultore torinese, non ancora
sottoposta a vincolo di tutela, perché c’è la
«necessità di riconvertire ad attività sanitaria gli spazi considerevoli degli ultimi due
piani dell’ospedale, oggi destinati al culto».
S
Mancano i letti
Di un nuovo reparto di degenza per un ospedale inaugurato nel 1960, che ora prova faticosamente ad allargarsi. Per quanto la cappella
sia un «raro esempio di lavoro interdisciplinare tra architettura, scultura e maestranze
torinesi», scriveva Giulio Carlo Argan, un
pregevole connubio tra l’intervento razionalista di Rossi e le sculture dello zio dell’attore
Marcello Mastroianni, Umberto Mastroianni, le esigenze dell’Asl sono chiare: «Abbiamo
bisogno di spazi, di quei 400 metri quadrati
che occupano due interi piani, ha detto l’ospedale alla Soprintendenza. E quest’ultima, dopo un susseguirsi di pareri, ha dato l’ok.
«Spostatela al piano terra»
Si può procedere con i lavori. «Siamo già in
ritardo – dice l’architetto Remo Viberti, responsabile della ristrutturazione del Giovanni Bosco –. Lo sgombero dei locali avrebbe dovuto compiersi entro aprile. Ma siamo tranquilli, nessuno ha fatto pervenire formali contrarietà. Crediamo che per fine anno la cappella sarà trasferita al piano terra». In uno
spazio più piccolo.
Apriti cielo. Giovedì, all’Accademia Albertina, un convegno organizzato da Floriano De Santi, massimo esperto del Matroianni, ribadirà l’appello: «Giù le mani
dalla cappella». Architetti e artisti, nomi influenti, da Aimaro Isola a Ugo Nespolo, a
Carlo Olmo ed Ezio Gribaudo, a Guido Cur-
to, al soprintendente Rinaldi, discuteranno
sull’opportunità dell’abbattimento.
Le proteste
«E’ un’opera di grande qualità, l’esempio di
un’epoca. Guai a chi la tocca», dice De Santi.
Aveva scritto al ministro Bray, per fermare
i lavori, ora è tornato alla carica con Franceschini. E annuncia battaglie legali. «A Torino - puntualizza Guido Montanari, docente di Storia dell’Architettura contemporanea - si è cancellato il patrimonio del 900,
senza avere coscienza della ricchezza che
stiamo perdendo. Dalla Cavallerizza di Mollino, al monumento ai partigiani del cimitero, in stato di degrado. Bisogna smetterla
con l’interesse immediato, si chiudono
ospedali e poi si distrugge un’opera importante, in nome di qualche posto letto». Dello
stesso parere, Luciano Re, già docente di
Restauro al Poli: «Pensino a soluzioni diverse. All’ospedale San Giovanni Vecchio è stata fatta fuori una chiesa pregevole, per un
reparto che dopo 10 anni non serviva più».
A PEROSA ARGENTINA
DA TUTTA LA PROVINCIA
In moto contro l’auto
Muore ingegnere
Chivasso, in 40 mila
al Gran Carnevalone
La vittima,
aveva 41 anni
e abitava
ad Orbassano
ANTONIO GIAIMO
PEROSA ARGENTINA
All’uscita di una curva, affrontata a gran velocità, ha
perso il controllo della moto,
una Ducati rossa di grossa cilindrata, che dopo aver invaso
la corsia opposta, si è schiantata contro una Panda. Così è
morto ieri pomeriggio poco
dopo le 16,30 Paolo Motto, in-
gegnere informatico di 41 anni,
che viveva con i genitori a Orbassano in strada Torino 12. A
ricordare la drammatica manciata di secondi è Francesco Airaudo, un lusernese che con sua
moglie, Giuseppina Agù, viaggiava da monte verso valle a
bordo della sua Panda.
«Ho visto questo bolide arrivare, ho rallentato e mi sono
fermato sulla destra. Il motociclista ha frenato, ma la moto,
impazzita, si è ribaltata: ho sentito un colpo fortissimo contro
il parabrezza. Lì davanti alla
macchina è rimasto il corpo del
motociclista. La moto è passata
oltre, per fermarsi una cinquantina di metri dopo».
La moto coinvolta nello scontro
I soccorsi sono stati immediati, ma il primo a rendersi
conto che non c’era nulla da fare è stato un medico di passaggio, che si è fermato. Se la moto
avesse colpito l’abitacolo della
piccola utilitaria, il bilancio sarebbe stato ancora più grave.
Sono intervenute due pattuglie
dei carabinieri, da Pinerolo e da
Fenestrelle, e il traffico è stato
deviato per un paio d’ore.
Hanno sfilato
30 carri allegorici
e oltre duemila
figuranti
DIEGO ANDRÀ
CHIVASSO
Successo ieri a Chivasso, in
una giornata quasi primaverile, per la 60a edizione dello
storico Carnevalone, uno tra i
corsi mascherati più importanti del Piemonte, organizzato dalla Pro Loco «L’Agricola». Si calcola che siano state
almeno 40 mila le persone ac-
corse a Chivasso, tra cui tantissimi bambini.
Come sempre la festa popolare ha cambiato il volto della
città de «La Tola», dove decine
di quintali di coriandoli variopinti hanno colorato il manto
stradale del centro storico. Particolarmente soddisfatto il presidente della Pro Loco, Bruno
Pasteris: «È stato un bellissimo
Carnevalone, siamo stati fortunati per la bellissima giornata
che ha portato in città tanta
gente. Tutto è andato per il meglio, non ci sono stati incidenti».
Alle 11 c’è stata la tradizionale presentazione dei 40 gruppi
in maschera giunti da tutto il
Piemonte e le bande musicali
Olmo
“Un luogo
importante”
«Sono questioni straordinariamente delicate dice Carlo Olmo, docente
di Storia dell’Architettura - . Qui troviamo l’interno di un’architettura,
progettata da Ettore
Rossi, di pregio nell’insieme. Per di più, si aggiunge
l’intervento
del Mastroianni».
Un vincolo
potrebbe
essere posto
se si dichiarasse «quest’opera di
particolarissimo valore».
Probabilmente non lo è.
Ma «avere un luogo di
preghiera in luogo di
sofferenza è importante.
I posti letto si possono
ricavare da altre parti.
Le cure non sono solamente del corpo, anche
l’anima contribuisce. Chi
è stato a contatto col
dolore lo sa».
[L. TOR.]
La sfilata dei carri allegorici
«Canta e Sciuscia» di Sanremo,
la folcloristica di Castelletto Ticino e quelle di Chivasso.
Poi sfilata fino in piazza Carlo Noè e il Gran Carnevalone:
sfilata di 30 carri allegorici preceduti da quello con i personaggi locali: la Bela Tolera Francesco Pipino, l’Abbà Roberto Zollo con la Corte. Al seguito oltre
2 mila figuranti in costume e
bande musicali.
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LUNEDÌ 10 MARZO 2014 LA STAMPA 54
T1 CV PR T2
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
.
55
STASERA AL PALAVAELA
Lezioni di sport con Comi, Pillastrini e Nicola
Riprende oggi con la sessione primaverile del terzo anno il ciclo di lezioni «A
scuola di … Sport». Questa sera alle ore 20.30 al Palavela di via Ventimiglia saranno ospiti l’allenatore della Pms Torino Basket Stefano Pillastrini, l’ex mister
del Livorno Davide Nicola, l’ex arbitro internazionale Roberto Rosetti, il direttore generale del Torino Antonio Comi (foto) e il giornalista Gian Paolo Ormezzano. Gli invitati discuteranno sul: Tecnici, educatori o “allevatori”?. «A scuola di
Sport» è anche su internet all’indirizzo http://ascuoladisport.blogsport.com
GINNASTICA
SPORT
HOCKEY SU GHIACCIO
Playoff amarissimi
La Valpe
travolta in gara-1
Iniziati i quarti di finale: 5-0 per il Renon
La campionessa iridata Vanessa Ferrari durante la prova del campionato di A1 sabato sera al Ruffini
Il sold out al Ruffini
regala a Torino
gli Assoluti 2015
Promossi organizzazione e biglietti venduti
ENRICO ZAMBRUNO
Il pienone di sabato del PalaRuffini non è passato inosservato. Anzi. È stato apprezzato dai massimi dirigenti federali e dalle autorità sportive cittadine, sedotte dal colpo d’occhio regalato da pubblico e atleti. La
ginnastica artistica, con la
seconda prova del Campionato Nazionale di serie A1 e
A2, è tornata a fare breccia
nel cuore dei torinesi. Cosa
che non si poteva dare per
scontata, perché sono passati nove anni dal famoso
Grand Prix del 2005, ultimo
grande evento in città della
disciplina. I 4500 spettatori
presenti hanno riportato
Torino indietro nel tempo,
facendo scoccare di nuovo la
scintilla. E l’impressione, vista la coda fuori dai botteghini fin dal mattino, è che
se ci fosse stato un impianto
più capiente e di conseguenza altri biglietti disponibili si
sarebbe arrivati senza problemi almeno a 6.000-6.500
presenze sulle tribune.
Anche l’assessore allo sport
del Comune, Stefano Gallo, è
rimasto colpito dalla risposta
della gente. Ha dialogato con i
vertici della Federginnastica,
prima di tutto con il presidente Riccardo Agabio, ponendo
le basi per un altro evento in
vista di Torino 2015. I rumors
parlano dei Campionati Italiani Assoluti di ginnastica artistica , che con tutta probabili-
Anche la Ritmica
potrebbe ripetere
un quadrangolare
internazionale
tà arriveranno nell’impianto
di viale Burdin nel mese di
maggio, sempre organizzati
dalla Victoria Torino. D’altronde le parole di Agabio riecheggiano ancora dentro le
mura del palasport. «Da un
punto di vista organizzativo,
rivolgo i miei più sinceri complimenti alla Victoria, che ha
permesso che la manifestazio-
ne si svolgesse nelle condizioni
migliori. Mi rallegra inoltre
poter vedere palazzetti gremiti in ogni ordine di posto in occasione delle nostre gare: merito anche dell’attività di promozione federale. Auspico che
Torino possa presto ospitare
altre rassegne di primaria importanza in materia di ginnastica». Ezio Torta, presidente
della Victoria, è pronto a cogliere l’opportunità. «Confermo quello che ho detto di persona al presidente federale:
noi siamo disponibili ad accettare l’organizzazione di qualsiasi evento nel 2015».
Intanto si sta muovendo anche l’altra ginnastica, quella
ritmica, attraverso l’Eurogymnica presieduta da Marco
Napoli. A fine agosto, sempre
al PalaRuffini, potrebbe arrivare un incontro internazionale di alto livello tra l’Italia ed
un’altra rappresentativa in via
di definizione. Per le azzurre
sarebbe il secondo appuntamento in altrettanti anni al PalaRuffini dopo la sfida alla
Svizzera del marzo 2013.
Pozzi cade ostacolato da un difensore altoatesino è l’immagine del momento difficile della Valpe
MARCO BOBBIO
Un buon primo tempo non
basta al Valpellice Bodino
Engineering per uscire indenne dal ghiaccio del Renon. Nella prima gara dei
quarti di finale infatti i ragazzi di Flanagan sono stati
sconfitti con un perentorio
5-0: e domani sera a Torre
Pellice è prevista la seconda
sfida (la serie è al meglio delle cinque partite) e per i Bulldogs sarà fondamentale centrare una vittoria per ristabilire l’equilibrio.
Dopo le tensioni di martedì scorso e con un attacco
nuovo e poco rodato, a causa
dell’addio di Ihnacak e delle
squalifiche di Barney e Maxwell (per quest’ultimo la società ha presentato ricorso), i
Bulldogs sono riusciti a tenere testa al Renon, primo in
regular season, per tutto il
primo periodo, concluso sullo 0-0: «Abbiamo iniziato bene e creato alcune occasioni
da rete, colpendo pure un palo – spiega il presidente Co-
gno – però ci è mancato il guizzo per segnare: in questo momento facciamo fatica a concretizzare». In effetti, la Valpe
ha anche avuto a disposizione
quattro power play (contro i
due degli avversari) ma non è
riuscito a sfruttarne nemmeno uno, complice anche la gran
serata di Mason in porta.
Passata la buriana, nel secondo periodo, il Renon è riuscito a alzare il baricentro e a
Il Real Torino femminile,
superato dal Bolzano,
dice addio per la quarta
volta di fila al tricolore
schiacciare Johnson e compagni nel proprio terzo difensivo:
così, sfruttando due errori difensivi, Rissmiller al 7’ ha infilato alle spalle di Frazee un assist di Ramsey, poi al 9’ ha offerto a Ansoldi il disco del raddoppio, infine al 14’ ha liberato
Johansson per il tris (in superiorità numerica). Nell’ultimo
drittel alla Valpe è mancata la
forza per reagire mentre i padroni di cassa hanno avuto la
capacità di gestire il vantaggio
e di chiudere la contesa con le
marcature di Siddal e Nelson.
«Se riusciamo a giocare l’intero match come abbiamo fatto nel primo tempo ce la possiamo fare – analizza il direttore sportivo Armani –. Per gara
2 sono abbastanza fiducioso:
ogni partita ha la sua storia».
Occhi puntati quindi sul
Cotta Morandini, dove domani
le due squadre scenderanno di
nuovo in campo. Dopo un giorno libero per smaltire le tossine del match, i Bulldogs riprendono oggi gli allenamenti,
e saranno sul ghiaccio pure domani mattina per la rifinitura.
Si è invece chiusa nel peggiore dei modi la finale scudetto dell’hockey femminile. Le
ragazze del Real Torino, già
sconfitte in casa dal Bolzano
per 4-1, sono state battute anche in Alto Adige con il risultato di 10-0: è la quarta volta consecutiva che le ragazze di Zurek cedono in finale davanti alle stesse avversarie.
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56 .Piemonte Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
RUGBY
ATLETICA
Cross, lo scudetto allievi
è dell’Atletico Piemonte
ENRICO ZAMBRUNO
IPPICA
Una domenica indimenticabile per l’Atletica Piemonte. A
Nove, in provincia di Vicenza,
la squadra torinese ha vinto il
titolo italiano di cross di società allievi ed ha conquistato
l’argento juniores maschile,
un risultato di altissimo livello
vista l’ampia concorrenza tricolore. Ai due podi si aggiungono anche le prestazioni individuali, con la quarta piazza
juniores di Umberto Contran
e la quinta allievi di Sergiy Polikarpenko. «Sul titolo allievi
ci contavamo - ammette Gianni Crepaldi, che ha seguito gli
atleti dal punto di vista tecnico -. Sapevamo di essere una
squadra forte, prima della trasferta avevamo avuto buoni
Guzzinati
piazzamenti
e record
Il club torinese
coglie anche
il secondo posto
tra gli juniores
segnali sulla condizione di forma dei ragazzi. Con gli juniores puntavamo invece ad un
piazzamento tra i primi cinque, il secondo posto è arrivato in parte inatteso e quindi
ancora più apprezzato. Peccato per la classifica assoluti che
ci vede oltre il 40° posto, ma
siamo quinti nella classifica
combinata: siamo una squadra giovane che può crescere
in prospettiva. Tra qualche
anno sono certo che risaliremo la classifica assoluta grazie al nostro vivaio».
Terzo posto per il Cus Torino nella staffetta maschile: un
bronzo che porta la firma di
Eugenio Staccione, Marco Lano, Soufiane El Kabbouri e
Andrea Tagnese, lontani 10’’
dall’argento. Sempre alla Festa del Cross di Nove, il Piemonte è giunto terzo nella
classifica combinata al Campionato Italiano per Regioni
E’ stato per Andrea
Guzzinati un weekend
da incorniciare. Il suo fil
rouge di successi è iniziato venerdì a Cagnes
su Mer con Olivia di Casei, dove ha migliorato il
record sul miglio e si è
piazzato al secondo posto. E ancora in Costa
Azzurra il driver torinese debutta nel Criterium de Vitesse come
catch driver con Pascià
Lest, figlio di Varenne,
considerato l’erede naturale. In una gara emozionante sul miglio, Pascià Lest mostra la sua
classe internazionale e
parte con il numero 1,
difficile da gestire. Il figlio del Capitano va in
testa, ma il favorito Universe de Pan si fa strada
e Guzzinati tenta in retta d’arrivo di riprendere
il comando. L’avversario
allunga e il nostro si accontenta di un secondo
posto con la miglior velocità in carriera
(1’10”3). Altra grande
performance per Socrate Laser, guidato da Elvis Vessichelli, a Firenze
nel premio Etruria riservato ai 3 anni, dove si
corre a mano destra.
Una gara costellata da
molti errori degli avversari e chiusa dal torinese in 1’14”2. Bravi anche i
gentlemen che a Cagnes
si sono fatti apprezzare
nel Prix Version Femina.
1
Figlio d’arte
Sergeiy Polikarpenko quinto nella prova allievi di cross
è figlio del campione di triathlon Vladimir
Cadetti dietro a Lombardia e
Veneto.
toria, ha ricevuto la Targa d’Argento Pino Dordoni.
Esperimento a Scarnafigi
Cadetti bene e a Genova
A Scarnafigi ieri si è svolta una
manifestazione in cui convivono fianco a fianco marcia agonistica e fitwalking. «Sulle Strade
dei Campioni», nel percorso del
cuneese che negli anni è stato
teatro degli allenamenti dei
campioni Maurizio e Giorgio
Damilano, è stata una competitiva di 30 chilometri di marcia
vinta dal cussino Federico Tontodonati, primo in 2h14’53” davanti ai cinesi Zendong Wang,
Wei Yu e Zelin Cai. Al femminile
successo per la cinese Hong Liu
in 2h24’24” davanti a Iris Feroldi. Tontodonati, per questa vit-
A Genova, nella seconda edizione del Meeting Nazionale Indoor di categoria, la rappresentativa cadetti del Piemonte è
giunta terza con 149,5 punti dietro a Lombardia e Toscana.
Tanti i podi degli atleti torinesi:
Leila Fanta Kone della Sisport
Fiat ha vinto la gara di salto in
lungo con 5,54 metri mentre
Cristina Buttigliero (Pinerolo)
è giunta terza con 4,74. Al maschile bronzo nei 60 per Gabriele Carlo Origlia (Safatletica)
con 7”42 e per il compagno
Matteo Gnaccarini nell’asta
con la misura di 3 metri.
[A.BRU.]
NUOTO
CICLISMO
Regionali dominati
dal Centro Nuoto
Pochi centimetri
tra D’Onise e la vittoria
ALBERTO DOLFIN
Si sono chiusi i Campionati
Regionali di Categoria al Palanuoto, spalmati negli ultimi
due weekend. A spuntarla
nella classifica societaria è
stato il Centro Nuoto Torino
con 1.986 punti, precedendo
Rari Nantes Torino (721,5) e la
Csr Granda (506). Un primato
arrivato grazie anche al pokerissimo di Sasha Bartolo, che
ha firmato il tris nelle gare individuali dello stile libero Cadetti, 50 (22”80), 100 (50”05)
e 400 (3’52”45), prima di contribuire alle due affermazioni
della squadra biancoblù nelle
staffette 4x100 e 4x200 stile
libero. Tra le Seniores, Luisa
Trombetti (Rari Nantes Torino) si aggiudica 200 farfalla
(2’13”35) e 200 dorso
(2’12”67). Un test importante
per la poliedrica moncalierese,
che tra un mese punta al podio
degli Assoluti primaverili di
Riccione nei 200 e nei 400 misti. Fa solo rana ma con risultati
sempre più convincenti, invece,
il compagno di squadra Francesco Di Lecce. Il ventiduenne torinese ha conquistato l’argento
al Trofeo «Città di Milano» fermando le lancette su 28”36, alle
spalle del solo Andrea Toniato
(27”87). Nella manifestazione
meneghina, Di Lecce ha raccolto anche un quarto posto nei
100 (1’03”45), vinti sempre dal
ranista veneto (1’02”60). La
battaglia si ripeterà tra un mese nella riviera romagnola, con
il torinese che cerca le conferme a livello nazionale in vasca
lunga, dopo essersi guadagnato la chiamata in Nazionale per
gli Europei in corta dello scorso dicembre.
FRANCO BOCCA
Umberto D’Onise, 18 anni,
uno dei pochissimi corridori
residenti a Torino città (abita
in Corso XI Febbraio e frequenta la quarta liceo scientifico all’Avogadro) è andato vicinissimo al successo ad
Oleggio nella gara d’apertura
della stagione agonistica degli Juniores. Nonostante una
spettacolare rimonta di cui si
è reso protagonista negli ultimissimi metri, sulla linea
d’arrivo D’Onise è stato infatti preceduto di pochi centimetri dal milanese Simone
Piccolo, tanto che la Giuria ha
dovuto ricorrere all’ausilio
del fotofinish per decretare il
vincitore della gara, cui hanno preso parte 109 concorrenti di varie regioni.
Nonostante il comprensi-
bile rammarico per la vittoria
sfumata di un soffio, al termine della corsa Umberto era
comunque soddisfatto per
aver scacciato i fantasmi di
una stagione, quella passata,
rivelatasi al di sotto delle sue
aspettative.
Dopo aver difeso i colori del
Pedale Sanmaurese e del Madonna di Campagna nelle categorie giovanili, nel 2013 D’Onise aveva debuttato tra gli Juniores nella Castanese-Verbania, al fianco di Filippo Ganna e
Davide Ostorero. «Ma in tutta
la stagione - ammette - non ho
mai trovato il giusto colpo di
pedale. Quest’anno sono passato alla Città dei Campionissimi, una società inedita di Novi
Ligure nel quale ho subito trovato l’ambiente giusto per dare
il meglio di me. E i risultati si
sono visti fin dalla prima gara».
Martin Thomsen ha tolto dall’impasse i cussini con 5 punizioni
Thomsen trascina il Cus
Cinque punizioni
per battere il Gran Sasso
ROMANO SIROTTO
Per come si sta esprimendo
ultimamente il Cus Torino
Ad Majora, l’importante era
vincere contro il Gran Sasso
e così è stato per 15-11 (6-8)
con cinque calci di punizione
della sua apertura Martin
Thomsen. La partita inizia
con un piazzato sbagliato
per parte prima che al 13’ il
XV aquilano vada in meta. E’
proprio Thomsen che innesca la lunga corsa del terza
linea, Pattuglia, verso la meta del Cus calciandogli “in
bocca” una rimessa sbagliata. Il calciatore abruzzese,
Banelli, sbaglia l’addizionale
e mantiene i padroni di casa
a ridosso.
Il Gran Sasso è poca cosa
ma il Cus non riesce a esprimere un buon gioco: buona la
mischia seppur ogni tanto
inesperta, ma trequarti spesso poco profondi quindi non
in grado di ricevere l’ovale in
velocità e fare il break, tanto
che più volte l’apertura sudafricana è costretta al salto
dell’uomo, finendo spesso per
disunire la manovra se non
addirittura a portare a banali
errori di possesso. Comunque, al 29’ Thomsen centra i
pali e accorcia, ma dopo 2’ è
Valdrappa ad allungare ancora. Prima del riposo ancora
tre punti cussini per il 6-8. Gli
universitari passano in van-
taggio al 44’ per un fallo aquilano in mischia e questo è il leitmotiv della ripresa.
Con calci di spostamento il
Cus staziona sempre nella metà campo ospite ma non riesce
a concludere se non costringendo al fallo il pack del Gran
Sasso. Solo al 12’ i biancoblù
riescono a violare la linea di
meta, ma Martina si fa scappare la palla mentre la posa a terra. Al 74’ il Cus trema per un
piazzato di Banelli che risponde a Thomsen per il 12-11 nell’unica occasione in cui gli
abruzzesi sono entrati nei 22
metri cussini. La gioventù torinese ha però la meglio sugli
ospiti eriesce a portare a casa
quattro punti molto importanti
per stare attaccato alle prime.
Serie B: VII To ko di misura
Il Befed perde di misura 38-36
(24-12) in casa dei Caimani. Primo tempo di marca mantovana
con il Befed a inseguire. Buona
invece la reazione nella ripresa
con un parziale favorevole di
24-14 che ha portato i settimesi
anche in vantaggio dopo 15’, fino alla meta decisiva dei padroni di casa a 2’ dal termine.
Malgrado lo stop i gialloblù incamerano due punti di bonus,
grazie anche alle cinque mete
realizzate (2 di capitan Marchi
e una per Cerutti, Russo e Maso) restano in zona salvezza
raggiungendo il Cus Brescia
fermato dal Biella.
L’arrivo al fotofinish a Oleggio: D’Onise è il primo a sinistra
Tra gli altri torinesi in gara
ad Oleggio, sono arrivati tra i
“top ten” anche l’eporediese
Fabio Martinetti, 7°, e il campione regionale Federico Burchio, che era molto atteso dopo
la grave caduta occorsagli nel
finale della scorsa stagione. Il
rivolese, seppure non ancora al
meglio della condizione, ha comunque sempre veleggiato
nelle prime posizioni e in volata, benchè ostacolato da un avversario, ha colto un onorevole
8° posto. Sono arrivati tra i pri-
mi venti anche Stefano Ciardo
di Cambiano, Alessandro Macchiarella di Trofarello e Davide
Pellis di Andezeno.
In campo professionistico,
da segnalare l’ennesimo piazzamento di Fabio Felline in
questo avvio di stagione con la
nuova casacca della Trek
Factory Racing. Il torinese è
arrivato 8° nella prima tappa
della Parigi-Nizza, conclusasi
con una volata a ranghi compatti e vinta dal francese Nacer
Bohuanni.
T1 CV PR T2
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Piemonte Sport .57
.
VOLLEY
SCI
San Mauro torna in corsa
I playoff sono nel mirino
In Serie C
il Lingotto
sulla scia
del Calton
OSCAR SERRA
ENRICO ZAMBRUNO
E’ il miglior Sant’Anna San
Mauro della stagione e anche
la capolista si deve inchinare.
Nella 5ª giornata di B1 maschile la squadra di Andrea
Usai annichilisce per 3-1 (1825, 25-14, 25-21, 25-19) il Motta di Livenza e si ri-proietta
in chiave playoff. Strano destino quello dei sanmauresi,
sconfitti solo una settimana
fa dall’Asti ultimo in classifica e padroni del campo ieri
con la squadra che finora ha
cannibalizzato il campionato. Tra gli eroi del PalaBurgo
l’opposto Luigi Fumagalli, 22
punti e una prestazione super per un atleta costretto
per oltre un anno lontano dai
campi, dopo la rottura del
tendine d’Achille e un’operazione alla spalla, e rientrato
per la prima volta il 16 novembre dello scorso anno
proprio nella gara d’andata
contro Motta. Da allora ha ripreso le redini dell’attacco di
coach Usai, assieme a Pagano, che ieri ha messo a segno
15 punti, e Angelov (13). Ma è
stata nel complesso una prova positiva di tutta la squadra, capace di attaccare con
il 55 per cento (rispetto al 51
degli avversari) e di risultare
particolarmente insidiosa in
battuta (5 ace).
Secondo ko consecutivo,
invece, per il Tuninetti Parella che, tra le mura amiche,
cede al tie-break contro l’Itas
Trentino (15-9). Si ferma
quindi dopo quattro successi
consecutivi la striscia positiva casalinga dei parellini che
vengono raggiunti in classifica proprio dai trentini e da
Fossano. Una sconfitta che
lascia qualche rimpianto per
un quarto set che poteva essere gestito meglio, quando
sul 22-21, prima e sul 23-22
dopo Moro (top scorer con 27
punti) e Castelli hanno avuto
tra le mani il pallone del possibile aggancio.
Prestazione perfetta
Tra i migliori in campo fra i sanmauresi l’opposto Fumagalli che sembra aver dimenticato
i tanti guai fisici che lo hanno frenato la passata stagione
B1 femminile
Bracciodiferroatreperlacimadellaclassifica
1 Tre su tre. Continua la corsa della triade, tut-
ta torinese, in vetta alla B1 femminile. Nella 5ª
giornata di ritorno la capolista Lilliput Settimo ottiene il punteggio pieno contro lo Junior Casale,
quinta forza del girone, battuto tra le mura amiche 3-1 (25-8, 25-21, 23-25, 25-19). Poco più di
una formalità la prima frazione, più equilibrati gli
altri set, con le settimesi che sprecano nel terzo la
possibilità di chiudere l’incontro quando sul 2014 in proprio favore subisce un break di 8-2, permettendo alle avversarie di tornare in partita( 2523). Nell’ultima frazione ennesimo monologo
delle ragazze di Moglio, trascinate da Biganzoli e
Miola (16 punti), seguite da Akrari (15), Giacomel
(13) e Bogliani (12). Molto bene le padrone di casa in battuta, fondamentale che regala loro 10
punti, e a muro in cui sui 13 palloni messi a terra
sono decisive le specialiste Bogliani (5) e Akrari
(4). Dietro la Lilliput, l’Eurospin Ford Sara Pinerolo riscatta la sconfitta contro Mondovì e liquida in
quattro set la pratica Roncati, nonostante una
delle rare partite in cui capitan Togut non ha brillato anche a causa di acciacchi fisici. Il match si
chiude 3-1 (23-25, 25-20, 25-18, 25-22) con Borgna sugli scudi, capace di mettere a segno 19
punti, seguita da Midriano (15) e poi Fornara e la
già citata Togut con 13. Nessun problema, infine,
per il Fenera Chieri ’76 che travolge in tre set l’ultima della classe Orago, giunta al PalaMaddalene
con lo spirito della vittima sacrificale e infatti
sconfitto con un netto 3-0 (25-13, 25-17, 25-17),
con Burzio top scorer grazie ai suoi 13 punti. [O.S.]
Il Lingotto comincia a mettere paura al Calton. Nella 18ª
giornata del girone A della
serie C femminile, le torinesi si sono portate a tre sole
lunghezze di distanza dalla
capolista canavesana. Nel
palasport di via Ventimiglia
le lingottine hanno piegato
3-0 (14,16,23) il Bellinzago,
mentre il Calton ha sofferto
per avere la meglio del Volley Doc ad Asti: 2-3 (21-25,
25-23, 23-25, 30-28, 7-15) il
punteggio finale, che porta
il leader del torneo a quota
46. Colpo esterno del Parella, passato in quattro set
(25-23, 25-15, 22-25, 25-20) a
Settimo sul campo della
Lilliput. Tutto facile per il
Lasalliano, che ha superato
con un perentorio 3-0
(18,17,25) Oleggio. Nel girone B nessun problema per
la capolista Cuneo (51), perfetto nel 3-0 (17,16,13) contro il Berta Distillerie El
Gall. Destini opposti per
Santena e Chisola: la prima
ha vinto 3-0 (17,16,12) contro Racconigi, mentre la seconda ha ceduto con il medesimo punteggio (16,19,15)
a Valenza.
Nel girone A maschile,
successo pieno per l’Artivolley che trova vita facile
nel 3-0 (20,18,17) inflitto al
San Benigno Caselle. Altro
3-0 (18,24,19) interno, questa volta per merito del Lasalliano che schiaccia facilmente il Novara. Vince tra
le mura amiche anche il
Valsusa Condove: 3-1 (2325, 25-16, 25-21, 27-25) in rimonta scontro il Pivielle
Cerealterra. Infine il girone
B, con Il Savigliano sempre
primo - ora con 49 punti dopo il 3-1 ottenuto a Fossano. Conferma il quinto posto il Cus Torino con il tiebreak (15-11) vinto sul San
Luigi Santena.
Il “Pinocchio”
laurea
i migliori
Si sono svolte a Sestriere le selezioni provinciali torinesi del
Trofeo «Pinocchio sugli Sci». Il
gigante della categoria Allievi,
sulla pista Sises, ha visto la vittoria ex aequo di Matteo Franzoso (Sestriere) e Alessio Nardo (Liberi Tutti) davanti a Federico Vallory (Sauze d’Oulx).
Nella prova femminile successo
di Serena Viviani (Pragelato)
su Carola Gardano (Sestriere)
e Veronika Calati (Ski Team
Cesana). Nella prova dei Ragazzi, primo posto per Alessandro
Pozzo (Ala di Stura) su Nicolò
Giordano (Valchisone-Camillo
Passet) e Giorgio Chirico (Lancia). E’ stata invece Benedetta
Marrai (Sansicario Cesana) a
imporsi nella categoria femminile davanti a Sara Allemand
(Bardonecchia) e Maria Sofia
Rovera (Ski Team Sauze 2012).
Tra i Cuccioli 2, vittoria di Lorenzo Thomas Bini (Sestriere)
davanti a Pietro Massobrio (Sestriere) e Dario de Zan (Ski Team Cesana). Nella gara femminile si è imposta Guja Anna Momicchioli (Sansicario Cesana)
su Maria Pia Ursida (Melezet) e
Cristina Sani (Valchisone). A
vincere la gara dei Cuccioli 1 è
stato invece Carlo Giulio Arduino (Sansicario Cesana) davanti
a Francesco Ferrero Poschetto
(Lancia) e Nicola Migliardi
(Valchisone). La gara femminile ha visto il successo di Margherita Cecere (Lancia) su Camilla Pasetti (Sansicario Cesana) e Francesca Gelmi (Lancia). Tra i Baby 2, si è imposto
Pietro Paolo Barsanti (Valchisone), dietro di lui Pietro Bisello
(Golden Team Ceccarelli) e
Diego Daverio (Sauze d’Oulx).
Nella gara femminile la più veloce è stata Matilde Lorenzi
(Sestriere), poi Federica Furlan (Melezet) e Matilde Casali
(Valchisone). Tra i Baby 1, il migliore è stato Andrea Leon Momicchioli (Sansicario Cesana),
quindi Matteo Houkmi (Sansicario Cesana) e Giorgio Garnier (Bardonecchia). Nella prova femminile successo di Giulia
Casetta (Valchisone), quindi
Matilde Casse (Sansicario Cesana) e Maddalena Demaria
(Pragelato).
CANOTTAGGIO
BOCCE
CIASPOLE
Un ottimo debutto
per Cus e Armida
Il pari della Chierese
aiuta la Perosina
In 200 a Bardonecchia
per Racchettinvalle
PAOLO MORELLI
La prima regata regionale piemontese del 2014, che si è svolta ieri a Candia, ha fatto guadagnare al Cus Torino una pioggia di medaglie, ben 42, tra cui
17 ori. Il club, probabilmente
valorizzato dalla fitta presenza
di gare con barche corte, ha
portato a casa successi importanti come quello di Eugeniu
Zabolotnii nel singolo junior o
quello di Gabriele Touche nei
ragazzi. Ottima anche la prova
di Magdalena Fichitiu e Elisa
Gagliarducci nel due senza junior. Le vittorie confermano la
valida strada intrapresa in
chiave futura, dato che le medaglie d’oro sono arrivate tutte
da categorie giovanili. Chi invece rappresenta già una sicurezza sono Armida e Sisport:
la prima ieri ha totalizzato 36
medaglie di cui 12 ori (3 senior),
mentre la seconda è tornata a
Torino con 29 riconoscimenti di
cui 11 ori (5 senior). Spiccano i
successi di Gaia Palma (Sisport)
nel singolo senior e di Emile Sassi (Armida) nel singolo allievi,
che si è poi ripetuto come timoniere dell’otto del suo club, che
ha vinto staccando di quasi 40”
la barca del Cus Torino. Ma sulle
acque del lago di Candia si è ripetuto il duello tra la coppia Cerea
Tuccinardi-Gravina e il duo Caprera Sapino-Zaharia, già visto
in occasione della D’inverno sul
Po. Hanno vinto di nuovo i primi
ma con un distacco minore, stavolta solo 11”. In forma anche la
coppia Sisport Vannucci-Zuanon, prima nel doppio senior
femminile con 6” di vantaggio
sulle compagne di club Basadonna e Gilli. Ottima giornata anche
per Esperia e Amici del Fiume.
GIOVANNI BERGER
E’ sceso il sipario della regular season del Campionato
di Società Volo serie A. Il
gioco delle bocce è molto
imprevedibile, e così i pronostici della vigilia per la
formazione della griglia
play-off scudetto di Loano,
22 e 23 marzo, sono andati a
pallino. Non è un gioco di parole poiché La Perosina con
una schiacciante vittoria tra
le mura di casa sulla Borgonese e il contemporaneo pareggio, con una certa sorpresa, della Chierese in trasferta in Val Susa a Buttigliera Alta in casa Ferriera
ha scavalcato in classifica finale proprio i tessitori chieresi. Come da regolamento
questi ultimi avranno di
fronte nelle semifinali i cam-
pionissimi eporediesi della
Brb, mentre La Perosina affronterà la tosta formazione
veneta Pontese. Replay perfetto del Campionato 2013.
Per quanto riguarda il derby torinese Marco Bricco d.s.
Ferriera dice: «Il quinto posto
rappresenta un ambizioso traguardo mai raggiunto per la
nostra squadra. I giocatori
hanno fornito una prova buona dando il massimo delle loro
potenzialità e nell’ ambito dell’
etica sportiva».
Risultati: Ferriera-Chierese
12-12; Gsro-Brb Ivrea Graphistudio 16-8; La Perosina-Borgonese 18-6; Pontese-Canova
17-7.
Classifica: Brb Ivrea 25, Pontese 22, La Perosina 18; Chierese 17, Ferriera 11, Graphistudio 10; Borgonese 5, Canova 4.
Esame passato. Grazie anche a una splendida giornata
di sole, la prima edizione della Racchettinvalle disputatasi sulle nevi dello Jafferau,
a Bardonecchia, è andata in
archivio con un successo: oltre duecento i partecipanti,
agonisti e non, che si sono
sfidati lungo i circa dieci km
di un tracciato perfettamente innevato. Così, dopo la
tappa di Sestriere, anche
Bardonecchia ha avuto la
sua ed è probabile che la
doppia iniziativa venga replicata l’anno che verrà.
Per quel che riguarda la
gara, svoltasi su un tracciato
reso impegnativo per via della discesa iniziale e salita finale, a imporsi in campo maschile è stato il campione
mondiale della corsa con le
racchette da neve Stephane
Ricard (25’54’’), davanti all’altoatesino Gerd Frick, staccato
di oltre un minuto, e a Filippo
Barizza. In campo femminile,
podio tutto italiano con Luana
Avondet che ha preceduto Silvia Frontini Silvia (44’57’’) e
Paola Terrando. Nella classifica di combinata (somma dei
tempi delle tappe di Sestriere
e Bardonecchia), la vittoria è
andata a Frick (di misura su
Ricard e Barizza) e alla Avondet, quest’ultima seguita da
Frontini e Dal Ben.
[D.LAT.]
T1 CV PR T2
58 .Piemonte Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
SERIE D
Il punto
PAOLO
ACCOSSATO
Chieri inarrestabile in trasferta
A Chiavari importantissima vittoria dei collinari, blindato il quinto posto
U
Classifica
Girone A
Chiavari
0
Chieri
1
Asti-Verbania
3-0
Insubria C.-Sestri Levante
0-0
Chiavari-Chieri
0-1
Derthona-Vado
1-0
Caratese-Novese
2-0
Giana Erminio-Lavagnese
1-1
Chiavari
Chieri
Pro Dronero-Borgosesia
0-2
4-4-2
4-4-2
Rapallo Bogliasco-Vda Aosta S.
1-2
Stancampiano; Bonaventura, Bettati,
Silvestri, Peso (84’
Vuthaj); Chiarabini
(52’ Cardini), Mautone, Marino, Bencini; Baudinelli, Piacentini.
Tunno; Spera, Benedetto, Conrotto,
Sampò; Osella (52’
Colaianni), Brancato, Nicolini, Montante (83’ Rabbeni );
Sinato Man., Panepinto.
Santhià-Albese
1-0
ALL. Gardano
ALL. Zichella
Classifica
SQUADRE
Giana Erminio
Borgosesia
Rapallo Bogliasco
Insubria C.
Chieri
Lavagnese
Vado
Chiavari
Vda Aosta S.
Asti
Novese
Derthona
Albese
Sestri Levante
Caratese
Santhià
Pro Dronero
Verbania
RETI: 27’ Montante
ARBITRO: Meraviglia di Pistoia
AMMONITI: Bettati, Vuthaj, Colaianni
SPETTATORI: 150
P
59
53
53
49
48
44
43
38
35
32
32
28
28
26
24
18
17
12
V
17
16
16
14
15
12
12
9
9
8
8
7
7
7
5
3
4
2
N
8
5
5
7
3
8
7
11
8
8
8
7
7
5
9
9
5
6
P
1
5
5
5
8
6
7
6
9
10
10
12
12
14
12
14
17
18
F
57
58
49
43
42
35
44
26
35
34
32
29
23
29
21
18
39
16
S
22
25
27
21
32
22
33
20
34
28
40
35
43
41
41
48
68
50
Prossimo turno
Montante, un gol provvidenziale
Montante ha realizzato il gol della vittoria in trasferta in Liguria.
Il Chieri è decisamente più vivace fuori casa che non al «De Paoli»
DANILO SANGUINETI
CHIAVARI
La sfida tra Chiavari e
Chieri era una specie di
spareggio per il quinto posto: se la sono aggiudicata
con indiscutibile merito gli
ospiti che staccano un’altra
coppia ligure formata da
Lavagnese e Vado. La sconfitta, invece, spinge i liguri
del mister piemontese (ed
ex di lusso) Massimo Gardano a dieci punti dalla zona play off, chiusa proprio
dal Chieri.
La partita si dimostra vivace fin dalle prime battute
di gioco, le squadre si affrontano con agonismo, tuttavia manca la necessaria
lucidità e il ritmo non è irresistibile. Un equilibrio sostanziale, rotto al 27,’ dal
primo vero tiro in porta: Bonaventura, impiegato nella
inedita posizione di esterno
Gli spogliatoi
Zichella e il fattore esterno
1 «Domenica
prossima
chiederemo alla Lega di fare
inversione di campo e giocare
in trasferta con la Folgore Caratese». Scherza Giovanni Zichella alla fine dell’ennesima
vittoria esterna dell’anno del
suo Chieri a fronte di un rendimento casalingo invece un
po’ zoppicante nelle ultime
partite: «Nove successi consecutivi lontani dalle mura amiche non li ha ottenuti neppure
il Giana Erminio che con tutta
probabilità vincerà il campionato. Non so trovare una spie-
difensivo di destra, non riesce a intervenire su un pallone che rimbalza al limite,
Montante ne approfitta, fa
sua la sfera, entra in area e
gazione tecnica ma a questo
punto non può essere un caso
anche se non si può dire che in
casa giochiamo con pressione
visto che la nostra tifoseria
non è certo di quelle calorose
che stanno con il fiato sul collo
ai giocatori». Intanto il Chieri
si prende questi 3 punti ottimi
per mantenere il quinto posto: «Con il Chiavari noi abbiamo giocato meglio il primo
tempo, loro il secondo. Onestamente il pari ci poteva stare ma tante altre volte siamo
stati noi penalizzati dal risul[P. ACC.]
tato».
con un preciso diagonale supera Stancampiano.
Il Chiavari accusa il colpo,
la reazione della truppa di
Gardano consiste nello spo-
stare decisamente in avanti
il baricentro. I verdeblù di
casa tengono l’iniziativa ma
latitano in avanti di peso e
tecnica, tanto che la porta
difesa da Tunno non corre
pericoli. A dirla tutta il Chiavari fatica persino ad arrivare ai 16 metri...
Ad inizio ripresa Cardini,
tenuto inizialmente a riposo - come Dolce, il centro-
Partita equilibrata,
al 56’ i liguri sfiorano
il pari con una traversa
di Baudinelli
campista di maggior personalità dei chiavaresi - rileva
Chiarabini.
Al 56’ il Chiavari va vicinissimo al pareggio grazie alla
conclamata abilità del suo
bomber sulle palle da fermo.
Lotta sempre
più aperta
per la zona
playoff
16/03: Borgosesia-Insubria C., Chieri-Caratese, Derthona-Pro Dronero, LavagneseSanthià, Sestri Levante-Rapallo Bogliasco,
Vado-Giana Erminio, Vda Aosta S.-Asti,
Verbania-Chiavari, Albese-Novese
Punizione dai venti metri di
Baudinelli e palla che si stampa sulla traversa. Si gioca solo nella metà campo piemontese, ma il Chieri non va mai
in sofferenza. Al 61’, servito
da Marino, è Bencini ad avere
la palla buona: il fantasista
non trova però la coordinazione e da ottima posizione
svirgola a lato.
Al 76’ ci prova Cardini in
rovesciata, ottimo gesto tecnico, mira sbagliata di pochi
centimetri. Al 83’ è bravo
Tunno, che anticipa di un soffio Piacentini lanciato a rete
da Mautone. Al 87’ l’appena
entrato Vuthaj va giù in area
ospite dopo un contatto con
Spera: il direttore di gara non
ha dubbi e punisce il verdeblù
per simulazione. E’ l’ultimo
fuoco, il Chiavari si spegne e
il Chieri può incassare tre
punti che possono voler dire
tantissimo in chiave play off.
n pareggio potrebbe significare
Lega Pro. E’ vero
infatti che il Giana Erminio si fa imporre l’1-1 casalingo dalla Lavagnese
(occhio in chiave playoff
ai liguri che non perdono
da dicembre) ma è altrettanto vero (e sorprendente) che il RapalloBogliasco è sconfitto dal
Valle d’Aosta in casa,
evento mai accaduto
quest’anno. I lombardi
scappano dunque a +6 a 8
giornate dalla fine e dando un’occhiata al calendario tra match contro le
ultime ed altri con formazioni che in primavera
non avranno più nulla da
chiedere al campionato, i
primi della classe possono tranquillamente pensare di gestire il vantaggio. Il RapalloBogliasco è
addirittura agganciato al
secondo posto dal sempre pimpante Borgosesia
che espugna Dronero
mentre la Caronnese in
casa non va oltre lo 0-0
contro il Sestri Levante
affamato di punti. La regolarità con cui il Chieri
marcia in trasferta è
qualcosa di sorprendente: a fronte di prestazioni casalinghe così così,
lontano dal «De Paoli» i
biancoazzurri diventano
invincibili con 9 successi
di fila, 6 gol incassati e 22
segnati. Se si aggiunge lo
0-1 ad Asti ad inizio torneo, fanno 10 match su 13
vinti fuori casa: se non è
record, poco ci manca. Il
Vado che perde con il
Derthona è squadra che
non crede più nei playoff
mentre con il 3-0 sul Verbania, l’Asti si tira fuori
dalla zona playout. Dopo
9 sconfitte consecutive,
il Santhià torna a vincere contro l’Albese che
perde tutte le occasioni
per vivere da qui alla fine dell’anno una stagione tranquilla. Difficilmente i vercellesi però
ce la faranno così come
la Pro Dronero.
GIOVANILI
CALCIO A 5
CALCIO FEMMINILE
Allievi, il derby rilancia la Juve
Granata battuti da un gol di Udoh
Castellamonte
impresa
con l’Astense
In serie C sorride
soltanto il Cit Turin
IVANA CROCIFISSO
Anche il secondo round va alla Juve. Gli Allievi bianconeri
di Ivano Della Morte battono
1-0 i cugini nel derby di categoria grazie al gol di Udoh alla mezz’ora del primo tempo.
Come all’andata, anche al ritorno è la Juve ad aver ragione del Toro di Menghini, pur
con un risultato meno rotondo. Per la squadra bianconera era un momento di appannamento: dopo un campionato condotto in testa sin dalle
prime battute, la doppia
sconfitta contro Siena e Sassuolo aveva fatto perdere il
primo posto alla squadra, favorendo il Genoa. Ieri il ritorno al
successo a scapito di una squadra, il Torino, che alla vigilia
era in cerca di punti per inseguire quella zona playoff che
non è poi così lontana. Per i
granata una battuta d’arresto
dopo due rotonde vittorie, contro Sampdoria e Cesena: Allievi che restano al sesto posto e
che continuano a sperare negli
spareggi, raggiungibili solo a
partire dal quinto posto.
Una stracittadina sfortunata per il Torino che non riesce
a sfruttare la superiorità numerica: il rosso a Clemenza,
per doppia ammonizione, arri-
va nel finale del primo tempo.
Nei secondi 45’ la Juve gestisce il vantaggio, il Toro preme
alla ricerca del pari, ma è impreciso e sfortunato. Doppia
parata del portiere bianconero
Audero, che salva di fatto il risultato, e Juve che rischia tantissimo su un affondo di Candellone, che superato l’estremo difensore della Juve non
riesce a trovare il pari grazie
ad un intervento sulla linea da
parte di un avversario. La gara
aumenta di intensità negli ultimi 10’, con Menghini allontanato dal direttore di gara qualche minuto prima del fischio finale, per proteste.
Grande vittoria dei Bassotti
nella 18ª giornata del girone
A della serie B. La squadra
druentina conferma il suo
quarto posto vincendo 5-3
con personalità sul campo
della Poggibonsese. In gol
cinque marcatori differenti:
Cucinotta, Buggè, Perino,
Minchillo e Perella. Super
successo anche per il Castellamonte, che infligge alla capolista Libertas Astense la
prima sconfitta in campionato dopo un pirotecnico 9-8.
Ora i Bassotti hanno 29 punti, mentre invece (determinante il 3-1 del primo tempo)
il Castellamonte 23. [E.ZAM.]
PAOLO PONTI
Con la serie B ancora ferma fino a domenica prossima, protagoniste sono state le ragazze della serie C impegnate
nella sesta giornata di ritorno.
Delle tre formazioni torinesi
impegnate a tornare a casa
sorridente è solo quella del
Cit Turin, vincitrice sul difficile campo del Cossato: mattatrice dell’incontro Sara Melillo, che ha sbloccato l’incontro al 45’, ha servito a Gastaldo il 2-0 prima dell’intervallo,
per poi chiudere l’incontro
nella ripresa col definitivo 3-0.
Male è andata invece alla fin
qui sorprendente Givolettese
sul campo del Cavallermaggiore, che ha visto la vittoria delle
cuneesi 2-0. Infine invece gran
rammarico per le ragazze del
Carrara, impegnate anche loro
in trasferta nella Granda sul
campo del Saluzzo, che tornano
a casa sconfitte di misura al termine di una partita dal doppio
volto: dopo un primo tempo di
marca casalinga chiuso 2-0, le
ragazze di Poltronieri hanno
prima raggiunto il pareggio con
Barucci, fallendo il sorpasso
ancora con la stessa attaccante
per poi subire il gol vittoria nel
finale. Giovedì recupero Musiello Saluzzo-Givolettese.
T1 CV PR T2
LA STAMPA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Le altre partite
ECCELLENZA, GIRONE A
La Pro batte pure la fatica
Pro Settimo
2
Omegna
0
Pro Settimo
Omegna
4-3-3
3-5-2
Maja, Mezzela, Vasario, Caracciolo,
Cacciatore, Grancitelli, Gallace, Didu,
Marangone (31’ st
Bellan), Parisi, Di
Renzo (44’ st Piotto)
Di Caio, Cantoni,
Appetito (32’ st Bainotti), Cassani, Pioletti, Guidetti, Pllumbay (12’ st Valsesia), Perini, Bogani, Brunetti, Di Iorio.
ALL. Siciliano
Piemonte Sport .59
.
Aygreville
0
Ivrea
1
Gassinosanraffaele
2
Orizzonti United
2
Aygreville
Gassinosanraffaele
Ivrea
Orizzonti United
Gini, Spinardi, Vitale (40’ st Vuillermoz
D.), Challancin,
Marchesano, Vuillermoz X., Sogno,
Pramotton, Turato,
Caputo, Marchetto
(32’ st Carpentieri)
Okumador, Piras,
Lupu, Bava, Imburgia, Giorgi, Noia,
Peraudo (32’ st Talamo), Foxon, D’Agostino (8’ Chiepppa),
Mirimin (44’ st
Mondo)
Chiaverini, Santoliquido, Zardini, Cau,
Ferreri, Munari, Pagliero, Graziolo, Padovan (17’ st Verlezza) (32’ st Luciani),
Pierobon, Soster
(36’ st Pallante)
Ferrauto, Carini,
Freda, Maggio,
Lombardo, Panepinto, Gianetto, Comotto (36’ st Scutti),
Pissardo (15’ st Valenza), Di Lernia,
Gnisci (24’ st Luminoso)
ALL. Benedetti
ALL. Gatta
ALL. Rizzo
ALL. Boschetto
RETI: : st 5’ Foxon, 31’ Mirimin (rig.)
RETI: 32’ Gnisci (O), 36’ Pagliero (I); st
45’ Scutti (O)
ARBITRO: Papale di Torino
AMMONITI: Spinardi, Vulllernoz X.,
Mirimin
ESPULSI: Sogno, Turato
ALL. Pettinaroli
ARBITRO: Laratro di Torino
AMMONITI: Comotto, Cau, Munari
Caselle
2
Ceversama
3
Vda Charvensod
1
Atletico Torino
0
Caselle
Vda Charvensod
Ceversama
Atletico Torino
Semperboni, Moioli, Benanchi, Lonardi, Fassio (21’ st
Cupperi), Salvitto
(16’ st Di Marco),
Suppo, Donofrio,
Enam’ba, Serra,
Greco Ferlisi (35’ st
Fondello)
Celesia, Dragota,
Vuillermoz, Timpano (33’ st Lavidel),
Berger, Carlotto,
Terzoni (29’ st Grenier), Alessi (45’ st
Franceschelli), Sterrantino, Garbini,
Rovira
Mordenti, Vitale,
Caruso, Antoniotti,
Ferrero, Aimone
(25’ st Piccinno), Cavagnetto, Dos Santos, Barbera (34’ st
Varacalli), Mabritto,
Guzzone (14’ st
Monteleone)
El Attar, Zangrando
(35’ st Prola), Lena,
Tassin, Dalle Sassi,
Cuomo, Petrini,
Scozzafava, Carizeria (12’ st Russo),
Sgherzi, Colucci
ALL. Goria
ALL. Fermanelli
ALL. Cavaliere
ALL. Campanile
RETI: st 26’ Di Renzo, 30’ Parisi (rig.).
Implacabile dal dischetto
ARBITRO: Filomena di Collegno
AMMONITI: Cassani, Brunetti, Didu, Pioletti
PAOLO ACCOSSATO
SETTIMO
Vale molto, vale tanto il successo della Pro contro la per
nulla arrendevole Omegna e
varrebbe ancora di più se lo
Sporting Bellinzago non azzannasse in zona Cesarini la
vittoria contro il Borgaro. Nel
testa a testa però la distanza
rimane immutata e un match
in meno in calendario (più uno
da recuperare) fa gioco alla
Pro.
I torinesi punzecchiano all’avvio sfidando soprattutto i
terzini dell’Omegna visto che
quasi mai Di Iorio riesce a tenere Di Renzo sulla destra.
Episodi, però, nulla di eclatante anche se il centrocampo è
immediatamente in mano alla
Pro. L’Omegna è però un cagnaccio ringhioso, raramente
lascia un pallone e il match appare fin dalle prime battute
non semplice per una Pro sicuramente stanca per gli impegni infrasettimanali di Coppa. Passato il primo momento
di smarrimento, l’Omegna palesa la bontà dei suoi interpreti e al 18’ Brunetti con una punizione dal limite incoccia il
palo alla destra di Maja. Didu
è meno efficace del solito,
l’Omegna gioca come un’invasata e la Pro va in sofferenza
Parisi, fra i più «vecchi» della Pro Settimo, ancora uan volta a segno: su rigore
fissa il due a zero sull’Omegna
quando i rossoneri fanno salire
la squadra. Vietato parlare degli assenti ma più i minuti passano più si comprende la necessità di Zenga nel sistema di gioco della Pro. Visto che la Pro difetta di un vero attaccante centrale, si può sfondare solo sull’esterno e il grimaldello può essere Gallace come al 31’ quando
Marangone arriva con un attimo di ritardo sulla spizzata di
Di Renzo. Schermaglie tante
ma occasioni con il contagocce
per entrambe le squadre e l’impressione che la Pro fatichi ad
arrivare in zona gol.
Di Parisi il portiere dell’Omegna Di Caio potrebbe essere
quasi il figlio ma nel giro di un
minuto, tra il 17’ e il 18’ della ripresa, il giovane estremo difensore ospite dice due volte di no
all’esperto numero dieci con interventi sopra la media. La Pro
impiega ventisei giri di lancette
per fare quello che oggi le riesce
più complicato: Parisi fa proseguire con delicatezza una palla
per Di Renzo che trova il diagonale. Quattro minuti e Gallace è
maestro nel trovare la spinta in
area di Pioletti per il rigore che
Parisi trasforma. La Pro non
chiude la partita al 34’ quando
Pioletti salva sulla linea su Gallace ma la partita è ormai in
ghiaccio.
Le classifiche
Girone A
Girone B
Aygreville-Gassino
0-2
Acqui-C. Alfieri D. Bosco
3-0
Baveno-J.biellese
2-2
Atl. Gabetto-Busca
5-1
Bellinzago-Borgaro
2-1
Bene Narzole-Sp. Cenisia
2-0
Caselle-Charvensod
2-1
Cavour-Saluzzo
1-1
Ce.ver.sa.ma Biella-Atletico To
3-0
Chisola-Castellazzo
0-0
Gattinara-Lascaris
3-2
Fossano-Cheraschese
0-0
Ivrea-Orizzonti Utd
1-2
Libarna-Pinerolo
1-0
Osmon Suno-Settimo
1-0
Olmo 84-Lucento
1-0
Pro Settimo-Omegna
2-0
Valenzana Mado-Villalvernia
1-1
Classifica
SQUADRE
Pro Settimo
Bellinzago
Baveno
Orizzonti Utd
Osmon Suno
Aygreville
Omegna
Ivrea
J.biellese
Borgaro
Gassino
Ce.ver.sa.ma Biella
Lascaris
Caselle
Charvensod
Settimo
Gattinara
Atletico To
P
70
68
57
56
53
44
41
40
35
33
32
31
29
28
25
20
19
14
V
22
21
16
17
15
12
12
11
9
10
9
7
7
7
6
5
3
4
N
4
5
9
5
8
8
5
7
8
3
5
10
8
7
7
5
10
2
P
1
2
3
6
5
8
11
10
11
14
14
11
13
14
15
18
15
22
F
62
77
58
46
52
49
41
49
39
37
33
37
30
33
30
32
39
18
S
21
21
30
25
30
33
44
43
42
35
43
45
48
55
58
67
59
63
SQUADRE
Acqui
Bene Narzole
Cheraschese
Lucento
Castellazzo
Libarna
Valenzana Mado
Cavour
Saluzzo
Villalvernia
Olmo 84
C. Alfieri D. Bosco
Fossano
Pinerolo
Busca
Chisola
Sp. Cenisia
Atl. Gabetto
P
62
54
50
45
44
43
43
41
39
39
38
37
37
36
27
22
15
13
V
19
15
14
13
12
12
11
11
10
11
11
10
11
9
8
5
4
3
N
5
9
8
6
8
7
10
8
9
6
5
7
4
9
3
7
3
4
P
2
4
6
9
8
8
7
9
8
11
11
11
13
10
16
16
20
20
F
59
51
45
43
41
40
54
51
37
44
35
41
30
39
29
26
22
31
S
19
37
22
27
37
35
39
39
33
37
34
37
36
37
60
52
74
63
Prossimo turno
Prossimo turno
16/03: Borgaro-Baveno, Charvensod-Ce.ver.
sa.ma Biella, Gassino-Caselle, Ivrea-Pro Settimo, J.biellese-Aygreville, Omegna-Bellinzago,
Orizzonti Utd-Lascaris, Settimo-Gattinara, Atletico To-Osmon Suno
16/03: Busca-C. Alfieri D. Bosco, Castellazzo-Olmo 84, Cheraschese-Bene Narzole,
Lucento-Acqui, Pinerolo-Fossano, SaluzzoValenzana Mado, Sp. Cenisia-Chisola, Villalvernia-Libarna, Atl. Gabetto-Cavour
PAOLO
ACCOSSATO
Al Borgaro l’oscar della sfortuna
L’Atletico ha un filo di speranza
S
ARBITRO: Croce di Novara
AMMONITI: Suppo, Timpano
RETI: 14’ Ferrero, 20’ pt e 42’ st Mabritto
ARBITRO: Daniele di Nichelino
AMMONITI: Dos Santos
Classifica
Il punto
i scrutano a distanza,
osservando le rispettive mosse in attesa di
uno sbaglio dell’avversaria.
Un’imprecisione, appena
una sfumatura potrebbe decidere un campionato vissuto sul filo del rasoio: da 8
partite Pro Settimo Eureka
e Sporting Bellinzago procedono a braccetto, equivalendosi in tutto. La Pro è a +2
ma deve ancora recuperare
una partita per gli appuntamenti in Coppa (mercoledì il
ritorno dei quarti nel vicentino) e lo scontro diretto in
programma al «Valla» tra
tre domeniche si avvicina. E
RETI: st 10’ Salvitto (C), 16’ Rovira (V),
22’ Greco Ferlisi (C)
potrebbe anche non essere
decisivo visto che torinesi e
novaresi se la devono vedere
ancora con Baveno (terzo) e
Orizzonti (quarto), squadre
che non lasceranno facilmente i 3 punti.
Al Borgaro va senza dubbio l’oscar stagionale della
sfortuna con una serie infinita di infortuni mentre il Lascaris butta via il 2-0 a Gattinara facendosi rimontare e
superare dalla penultima.
L’ex Scutti allo scadere batte
l’Ivrea mentre il Gassino
esce dai playout battendo
l’Aygreville ridotto in 9 uomini.
Gattinara
3
Osmon Suno
1
Lascaris
2
Settimo
0
Gattinara
Lascaris
Osmon Suno
Settimo
Marchetti, Dedin,
Tramarin, Cianciolo, Danini, Pellerei
(30’ st Crini), Leardi, Russo (1’ st
Ganci), Porcelli, Papa (30’ st Roma),
Ravetto
Asinelli, Lavalle,
Serafino, Ferroglio,
Ughetto, Alfonzo,
Pasqualone, Bellacozzza, Cavazzi,
D’Onofrio (28’ st
Napoli), Marangoni (1’ st Gallo)
Moretto, Miglietta
(28’ st Repossini),
Yaong’bra, Agazzone, Bonato, Canino, Poi, Evola,
Secci, Bettini (31’
De Lorentiis), Bertola (24’ st Viano)
Giarnera, Tigani,
Baruffato, Viola, Piretta, Barbati (36’
st Bogino), Borrello
(29’ st Rubino),
Abalsamo, Padoan, Del Vecchio,
Messineo (33’ st
Trentinella)
ALL. Beccari
ALL. Portesi
ALL. Rotolo
ALL. Del Vecchio
RETI: 26’ Pasqualone, 43’ Marangoni
(L), 48’ Papa (G); st 9’ Ganci (G), 41’
RETE: st 34’ Repossini
ARBITRO: Lombardelli di Torino
AMMONITI: Bonato, Evola, Abalsamo,
Giarnera
ESPULSO: Canino
Porcelli
ARBITRO: Lapertosa di Torino
AMMONITI: Ughetto, Ganci
ESPULSI: Lavalle, Bellacozza
Girone B
Erano due settimane che
l’Acqui non scendeva in
campo, complice campi cuneesi impraticabili e al
rientro i termali fanno
quello che sanno fare meglio, cioè imporsi con sicurezza. Campionato chiuso
da tempo, lotta per i playoff
no visto che il Lucento non
è più la squadra che vinceva sempre tra dicembre e
gennaio. Il Cavour è sempre lì, ad un passo dal poter
spiccare il volo ma con un
andamento troppo ondivago per sedersi al tavolo delle grandi. Male, piuttosto, il
Pinerolo ormai in piena lotta per evitare i playout: 3
sconfitte (due in quattro
giorni ) e 3 pareggi nelle ultime sei uscite. Torna invece al successo l’Atletico Gabetto dopo tre mesi esatti e
lo fa in grande stile: 5-1 al
Busca ma forse per la salvezza è troppo tardi.
Sporting Bellinzago
2
Borgaro
1
S. Bellinzago
Borgaro
Boari, Miigliavacca, Pigoni (12’ st
Visciglia), Ciana,
Tos, Lazzeri, Manasiev, Manfroni,
Massaro, Baldi,
Ravasi (32’ D’Onofrio)
Vono (35’ st Gencarelli), Mazza,
Dotto, Corbo (41’
st Bonsanto), Borin, Cristino, Parisi
(35’ st Bussi), Moreo, Massimo, Carrassi, D’Alessandro
ALL. Koetting
ALL. Russo
RETI: 30’ Massimo (B); st 19’ Massaro
(SB), 40’ Manasiev (B)
ARBITRO: Borca di Torino
AMMONITI: Ciana, Massaro, Vono,
Carrassi
ESPULSO: Baldi
Antonino Greco Ferlisi,
punta del Caselle
T1 CV PR T2
60 .Piemonte Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Le altre partite
ECCELLENZA, GIRONE B
La matematica
tiene in vita il Chisola
Atletico Gabetto
5
Benarzole
2
Cavour
1
Busca
1
Sporting Cenisia
0
Saluzzo
1
Atletico Gabetto
Busca
Benarzole
Sporting Cenisia
Cavour
Saluzzo
Ghiglione, Miglio,
Ito, Di Muro, Padovan (31’ st Torre),
Schiavone, Curto,
Marinaro, Cozzolino
(26’ st Bellucci), Migliardi, Palmiotto
(34’ st Ingrao)
D’Amico, Fino, Galliano, Chiesa, Bianco,
Manfredi (10’ st Mostayd), G. Barra (36’
st U. Barra), Dutto,
Bodrero (34’ st Di
Biase), Peyracchia,
Belmondo
Testa, Pochettino
(18’ st Maresca) (40’
st Vizio), Cora, Vallati, Gazzera (8’ st
Astrua), Mozzone,
Pera, Rolandone, Parussa, Sinisi, Diouf
Gianoglio, Zucco,
Montenegro, Forneris, Tartaglia, Rossi,
Novarese (35’ st Cigna), Maugeri, Dagostino (1’ st Torres),
Brati (28’ st Secci),
Bellitta
Gilli, Re, Ferrati M.,
Cuttini, Friso, Laganà, Pareschi (29’ st
Ligotti), Longhin, Cirillo, Atteritano (45’
st Montagna), Valerio
Cantele, Bessone, Picollo, Marzanati, De
Maria, Caldarola, Brignolo (40’ st Allasia),
Faridi, Lapadula, Caserio (36’ st Cretazzo), Morero
ALL. Marangon
ALL. Botta
ALL. Giuliano
ALL. Di Gianni
ALL. Di Leone
ALL. Cellerino
RETI: 31’ Palmiotto; st 14’ Marinaro, 29’ Migliardi,39’Mostayd(B),48’Ingrao,51’Bellucci
Chisola
0
Castellazzo
0
Chisola
Castellazzo
4-3-3
4-3-3
Ussia; Ladogana,
Cornaglia, Carli,
Deideri; Reina, Terzoni, Di Leo (38’ st
Oberto); D’Agostino (st 20’ Carulli),
Capola (14’ st Trapani), Vetrugno
Basso; Della Bianchina, Robotti (31’ st
Meta), Zamburlin;
Ferretti (36’ st Cimino), Marinello, Parrinello (26’ st Cozza);
Piana, Merlano,
Rosset
ARBITRO: Peloso Di Nichelino
AMMONITI: Muro, Bianco, Bodrero, Manfredi, Belmondo
ESPULSO: Galliano
Accerchiato
ALL. Ballario
Ladogana del Chisola bloccato dagli alessandrini
ALL. Lovisolo
ARBITRO: Corlianò di Torino.
AMMONITI: Reina, Carli. Terzoni, Rosset,
Cimino, Trapani, Carulli
SPETTATORI: 70
PAOLO PONTI
Un pareggio a reti bianche,
buono per sperare ancora nei
playout e avvicinarsi di una
lunghezza al Busca, è tutto
quello che il Chisola di Ballario riesce a portare a casa al
termine del confronto con il
Castellazzo. La matematica
non condanna ancora la formazione di Vinovo, dimostratasi nonostante le molte lacune, soprattutto in attacco, in
un periodo ottimo di forma
legittimato dai progressi visti nelle ultime uscite, ma la
strada è lunga e le giornate
ancora da giocare solo sei.
«Siamo vivi, anche se un
punto muove poco la classifi-
ca, ma abbiamo giocato bene e
fatto bene», dirà a fine partita
Ballario, anche se la prima frazione è stata avara di emozioni.
Formazioni schierate praticamente speculari, ma in tutti i
45’ da segnalare c’è un unico tiro in porta, su calcio piazzato
di Rosset al 28’, finito comodamente tra le braccia di Ussia.
Per il resto il Chisola si è affidato soprattutto alle corse di Deideri, la fantasia, o almeno la
buona volontà, di Vetrugno, rischiando però sempre molto in
fase di disimpegno anche durante le fasi di possesso più facili, dando modo al trio Merlano-Rosset-Piana di ripartire e
riportare il gioco nella metà
campo di casa.
La ripresa, come prevedibile, si è aperta con ritmi decisamente più alti e con gli ospiti
riversati nella metà campo del
Chisola alla ricerca della vittoria sbagliando però tantissimo
sia in fase di rifinitura che di
conclusione, prima con Rosset
per Piana che spara male, poi
con una conclusione centrale
dello stesso Rosset, e infine ancora due volte con Piana. Anche il Chisola ci ha provato
senza fortuna, con un traversone di Deideri per Capola e la
pronta uscita di Basso sul controllo della punta, poi con il
lancio di Ladogana per Carulli
e il grande riflesso in uscita di
Basso, interrotte dall’altra
parte con un angolo del solito
Rosset per il colpo di testa centrale di Merlano.
Fino al finale di gara convulso, con ribaltamenti di fronte e
un paio di interventi tempestivi di Ussia, e il risultato bloccato sullo 0-0. «Sono soddisfatto
– conclude il tecnico di casa -.
Abbiamo fatto un’ottima prestazione contro un’ottima
squadra, abbiamo giocato bene e il pareggio è giusto». Ma
potrebbe non bastare per salvare la categoria.
RETI: st 32’ Pera, 38’ Astrua
RETI: st 16’ De Maria (S), 20’ Friso (C)
ARBITRO: Penasso di Cuneo
AMMONITI: Vallati, Brati
ESPULSO: Tartaglia
ARBITRO: Schirinzi di Nichelino
AMMONITI: Cuttini, Laganà
Libarna
1
Olmo
1
Pinerolo
0
Lucento
0
Libarna
Pinerolo
Olmo
Lucento
Frisone, Amodio,
Francia, Bagnasco,
Mazzucco (20’ st
Manfredi), Costantino (39’ st Boveri),
Motta, Manno, Pellegrini, Mossetti, Costa
(45’ st Canapa)
Raica, Pepe, Ahmed,
Dedominici (9’ st Lopes), Barrella (37’ st
Clori), Lisa, Previati
(37’ st Di Leone), Saadi, Piroli, Di Gioia,
Stangolini
Peano, Arnaudo, Bima, Pepino A., Pepino M., Sciatti, Oggero (36’ st Colombero), Lerda, Martucci
(21’ st Dalmasso),
Parola, Martin (38’ st
Sacco)
Miglino, Salierno (33’
st Zichitella), Patrone,
Farella, Ferrarese,
Mangano (38’ st
Mollo), Casassa
Mont, Basiglio, Le Pera, Salafrica, Rizzo
ALL. Merlo
ALL. Fornello
ALL. Calandra
ALL. Telesca
RETE: 13’ Bagnasco
RETE: st 18’ Martucci
ARBITRO: Franco di Cuneo
ESPULSO: Saadi
ARBITRO: Rossi di Pinerolo
AMMONITI: Salierno, Mangano, Lerda,
Le Pera
Friso del Cavour
La curiosità
Bomber torinesi
1 Da ormai qualche anno il
girone B di Eccellenza a livello
numerico è quello meno “torinese” con 6 squadre su 18. Uomini e non compagini, dunque, a fare della nostra provincia la regina del gruppo. A scorrere infatti la classifica dei marcatori si nota che nel gruppo A
la fanno da padrone gli «stranieri» con il solo Baldi (eporediese dello Sporting Bellinzago) in alto con 18 centri mentre nel girone B i bomber parlano solo torinese. Melle (già capocannoniere lo scorso anno)
della Cheraschese e Dalessandro del Tortona Villalvernia
guardano tutti dall’alto con 20
gol in 28 partite ma subito dietro incalzano Davide Lapadula
del Saluzzo e Fabio Piroli del Pinerolo con 18 centri. E se scendiamo, la torinesità delle reti è
garantita ulteriormente da
Raffaele Cirillo del Cavour, a segno per 17 volte, Jacopo Montesano del Lucento e Mattia
Martin del Busca (14). [P.ACC.]
Risultati e Classifiche
Prima Categoria
Promozione
Girone C
Girone C
Girone B
Girone E
Girone D
Girone F
Alicese-Pont Donnaz
1-0
Airaschese-Piscinese Riva
2-0
S. F. Ardor-Verres
1-2
Barcanova-Vanchiglia
1-1
Lesna Gold-Beinasco
2-1
Atletico Santena-Roero
2-2
Bollengo Alb.-Brandizzo
1-1
Cbs S. C.-Pianezza
2-1
Bosconerese-Fenusma
0-2
Cit Turin Lde-Pertusa B.
1-0
Olympic Collegno-Cumiana
0-0
Montatese-Poirinese
0-3
Leini-Real Canavese
1-2
Cenisia-Mirafiori
1-4
La Chivasso-Colleretto
4-3
Nizza Millef.-Barracuda
10-1
Pro Collegno C.-Luserna
1-3
Pro Villafranca-Moncalvo
2-1
Pavarolo-Trino
1-0
Csf Carmagnola-Borgaretto
0-0
Pvf-Real Sarre
2-1
P. River Mosso-Spazio Talent Soccer
3-2
San Secondo-Antico Borgoretto
2-1
Rocchetta T.-Buttiglierese
3-0
Quincitava-Mathi
1-0
Don Bosco Nich.-Union Valle Di Susa 1-2
Quart-Banchette
2-2
Pozzomaina-Bacigalupo
3-1
Sporting Rosta-Denso Fc
1-3
San Giuseppe Riva-Nuova Sco
2-0
San Carlo-Casale
0-2
S. Giacomo Ch.-Alpignano
2-1
Real Leini-Esperanza
0-2
Rapid To-Orione Vallette
3-0
Valdruento-Rivoli
0-1
Sandamianese-Moncalieri
0-4
S. Nolese-Rivarolese
1-2
Usaf Favari-Santenese
4-2
Saint Vincent-Castellamonte
1-2
Santa Rita-San Mauro
0-5
Villar Perosa-Carignano
1-1
Villanova-Pecetto
3-1
Volpiano-Venaria Reale
0-0
Victoria Ivest-Bsr Grugliasco
2-2
Vallorco-San Maurizio C.
2-1
Vianney-Atletico Villaretto
2-1
Riposa : Bvs
Villastellone-Trofarello
1-2
Riposa : Crescentinese
SQUADRE
Volpiano
Casale
Quincitava
Alicese
Pont Donnaz
S. Nolese
Rivarolese
Mathi
Real Canavese
Venaria Reale
Brandizzo
Bollengo Alb.
Leini
Trino
Pavarolo
San Carlo
Crescentinese
Classifica
Classifica
Classifica
P
59
51
44
39
36
33
33
33
31
29
28
26
26
25
25
23
10
V
18
15
13
12
11
10
9
10
7
8
6
6
7
6
5
6
2
N
5
6
5
3
3
3
6
3
10
5
10
8
5
7
10
5
4
P
1
2
6
8
9
11
9
11
7
11
7
9
12
10
8
13
17
F
49
49
40
32
29
28
30
29
29
24
19
34
23
32
20
25
24
S
18
18
20
27
22
29
33
32
32
31
19
43
40
38
26
38
50
Prossimo turno
16/03: Casale-Leini, Mathi-Alicese, Pont Donnaz-Bollengo Alb., Real Canavese-Volpiano,
Rivarolese-Quincitava, Trino-Crescentinese,
Venaria Reale-S. Nolese, Brandizzo-Pavarolo;
Riposa : San Carlo
SQUADRE
Alpignano
Csf Carmagnola
Bsr Grugliasco
Cbs S. C.
S. Giacomo Ch.
Airaschese
Pianezza
Borgaretto
Piscinese Riva
Victoria Ivest
Union Valle Di Susa
Cenisia
Usaf Favari
Mirafiori
Don Bosco Nich.
Santenese
P
54
49
49
46
44
36
35
35
31
30
29
28
27
23
18
2
V
17
15
14
14
12
10
10
9
9
8
8
8
7
6
5
0
N
3
4
7
4
8
6
5
8
4
6
5
4
6
5
3
2
P
4
5
3
6
4
8
9
7
11
10
11
12
11
13
16
22
F
59
46
45
44
43
30
55
29
26
33
34
37
35
35
30
13
S
26
28
27
26
22
36
38
29
34
41
35
49
48
39
41
75
SQUADRE
La Chivasso
Real Sarre
Colleretto
Banchette
Pvf
Fenusma
Vallorco
Bosconerese
Verres
Real Leini
San Maurizio C.
Esperanza
Saint Vincent
Quart
S. F. Ardor
Castellamonte
Classifica
Classifica
P
64
48
46
45
42
38
33
31
31
31
28
27
24
21
9
9
V
21
15
13
14
13
10
8
9
8
8
7
8
6
6
2
1
N
1
3
7
3
3
8
9
4
7
7
7
3
6
3
3
6
P
1
6
4
6
8
6
7
10
8
9
10
13
12
14
18
17
F
63
53
46
62
44
46
35
34
33
34
27
39
24
27
21
19
S
17
26
24
25
32
39
43
33
45
39
41
51
41
43
54
54
SQUADRE
P
San Mauro
54
Cit Turin Lde
54
Vanchiglia
51
Nizza Millef.
45
Barcanova
44
P. River Mosso
43
Pertusa B.
41
Pozzomaina
37
Rapid To
35
Orione Vallette 29
Santa Rita
24
Vianney
23
Barracuda
20
Atletico Villaretto 17
Bacigalupo
10
Spazio Talent Soccer 9
V
16
17
15
13
13
13
13
10
9
8
6
6
4
4
3
2
N
6
3
6
6
5
4
2
7
8
5
6
5
8
5
1
3
P
2
4
3
5
6
7
9
7
7
11
12
13
12
15
20
19
F
67
58
62
60
52
61
52
53
47
35
38
30
42
19
25
20
S
30
22
25
34
31
42
39
37
34
57
54
51
74
45
69
77
SQUADRE
Denso Fc
Carignano
Villar Perosa
Rivoli
Luserna
Pro Collegno C.
Lesna Gold
Antico Borgoretto
Beinasco
Valdruento
Sporting Rosta
Bvs
Cumiana
Olympic Collegno
San Secondo
Classifica
P
42
42
40
38
36
36
29
28
26
26
26
22
21
20
19
V
12
12
11
10
9
10
8
8
6
6
6
6
5
4
4
N
6
6
7
8
9
6
5
4
8
8
8
4
6
8
7
P
5
5
3
5
4
6
9
11
8
8
8
12
12
10
11
F
49
39
31
34
38
39
32
37
30
31
22
29
32
23
37
S
27
20
20
24
27
34
33
49
32
35
28
40
45
36
53
SQUADRE
Rocchetta T.
Moncalieri
Villanova
Roero
Montatese
San Giuseppe Riva
Atletico Santena
Moncalvo
Trofarello
Nuova Sco
Villastellone
Pro Villafranca
Poirinese
Buttiglierese
Sandamianese
Pecetto
P
53
50
47
46
42
37
36
35
33
32
31
29
16
16
16
7
V
16
16
14
13
12
10
9
10
9
8
8
7
3
3
4
2
N
5
2
5
7
6
7
9
5
6
8
7
8
7
7
4
1
P
3
6
5
4
6
7
6
9
9
8
8
9
14
14
16
20
F
52
50
45
55
37
35
35
35
43
34
37
33
24
24
22
22
S
15
25
30
23
27
30
25
27
40
36
45
33
50
61
61
55
Prossimo turno
Prossimo turno
Prossimo turno
16/03: Borgaretto-Airaschese, Bsr GrugliascoCsf Carmagnola, Cbs S. C.-Usaf Favari, Pianezza-Mirafiori, Piscinese Riva-S. Giacomo Ch.,
Santenese-Victoria Ivest, Union Valle Di SusaCenisia, Alpignano-Don Bosco Nich.
16/03: Castellamonte-Pvf, CollerettoQuart, Esperanza-San Maurizio C., Fenusma-Vallorco, Real Leini-Saint Vincent,
Real Sarre-La Chivasso, Verres-Bosconerese, Banchette-S. F. Ardor
16/03: Bacigalupo-Rapid To, BarcanovaNizza Millef., Barracuda-Santa Rita, Orione Vallette-Cit Turin Lde, San Mauro-P. River Mosso, Spazio Talent Soccer-Vianney,
Vanchiglia-Pertusa B., Atletico VillarettoPozzomaina
Prossimo turno
Prossimo turno
16/03: Beinasco-Villar Perosa, CarignanoPro Collegno C., Denso Fc-Valdruento, Luserna-Sporting Rosta, Olympic CollegnoLesna Gold, Rivoli-San Secondo, Antico
Borgoretto-Bvs; Riposa : Cumiana
16/03: Moncalieri-Villastellone, Moncalvo-San Giuseppe Riva, Montatese-Sandamianese, Nuova Sco-Atletico Santena,
Pecetto-Rocchetta T., Poirinese-Roero, Trofarello-Villanova, Buttiglierese-Pro Villafranca
LUNEDÌ 10 MARZO 2014 LA STAMPA 61
T1 CV PR T2
T1 CV PR T2
62 .Spettacoli Cronaca
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
I Cinema
Le trame
AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Allacciate le cinture
Sala 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Dallas Buyers Club
Sala 2
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Monuments men
Sala 3
15.30-17.50-20.10-22.30
ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi:
€ 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00
over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
La mossa del pinguino Sala 1
P 16.30-18.30-20.30-22.30
Una donna per amica Sala 2
P 16.30-18.30-20.30-22.30
CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18
12 anni schiavo VO
16.30-21.30 (sott.it.)
Dallas Buyers Club VO
19.15 (sott.it.)
CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461.
Prezzi: € 4,50 Donna; € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom; € 4,00 over 60
(fino alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le 17,55). Proiezioni 3D: € 7,50
Donna (tutto il giorno); € 10,00 Int.; € 8,00 Rid. € 6,00 Tessera Io Studio
Allacciate le cinture
P 17.40-20.00-22.30
The Lego movie
P 18.40
Sotto una buona stella
P 16.45-20.30-22.30
300 - L’alba di un impero
P 18.40-20.30-22.30
300 - L’alba di un impero 3D
P 16.45
La bella e la bestia
P 17.30-20.30-22.30
Tarzan
P 18.40
Una donna per amica
P 16.50-20.30-22.30
DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel.
01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace,
over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo;
Sotto una buona stella Nirvana
P 16.00-18.15-20.30-22.30
12 anni schiavo
Ombrerosse P 15.00-17.30-20.00-22.30
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2
spettacolo; Abb. 14 € 4,40
12 anni schiavo
Eliseo Grande
15.30-18.00-21.00
Allacciate le cinture
Eliseo Blu
P 15.30-17.40-19.50-22.00
Snowpiercer
Eliseo Rosso P 15.15-17.40
Smetto quando voglio Eliseo Rosso P 20.00-22.00
F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18;
€ 4,00 primo spettacolo;
Allacciate le cinture
Sala Groucho P 15.50-18.00-20.10-22.20
Tango libre
Sala Chico
P 16.10-20.30
Il superstite
Sala Chico
P 18.15-22.15
12 anni schiavo
Sala Harpo
P 15.00-17.30-20.00-22.30
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Tarzan
Sala 1
P 18.00
Una donna per amica Sala 1
P 20.30-22.30
La mossa del pinguino Sala 2
P 17.00-20.30-22.30
Registe
Sala 2
P 19.00
Un ragionevole dubbio Sala 3
P 18.00-22.30
Registe
Sala 3
P 20.30
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
300 - L’alba di un impero
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Tarzan 3D
P 15.00-16.55-18.50
300 - L’alba di un impero 3D
P 20.45-22.40
La bella e la bestia
P 15.15-17.40-20.05-22.30
The Lego movie
P 15.45-18.00
Una donna per amica
P 20.30-22.30
Sotto una buona stella
P 15.30-17.50-20.10-22.30
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over
60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
300 - L’alba di un imperoSala 1
P 17.50-20.10-22.30
Sotto una buona stella Sala 2
P 18.30-20.30-22.30
La bella e la bestia
Sala 3
P 17.45-20.30
Un ragionevole dubbio Sala 3
P 22.30
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2:
€ 7,00 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3: € 6,00
int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid.
La sorgente dell’amore Massimo 1
P 22.30
La grande illusione VO Massimo 2
P 16.00-18.30-21.00 (sott.it.)
Martha VO
Massimo 3
P 16.30 (sott.it.)
Il mercante delle quattro stagioni VO
Massimo 3
P 18.45 (sott.it.)
Il mondo sul filo VO
Massimo 3
P 20.30 (sott.it.)
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
€ 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2
spett. pom.; Abb. 14 € 4,40
A proposito di Davis
Nazionale 1
15.45-17.50
Maldamore
Nazionale 1
20.30 (anteprima ad inviti)
Snowpiercer
Nazionale 2
15.00-17.20-19.40-22.00
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00
ridotto Aiace, over 65; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00 abb. 12 ingr.; abb. Arthouse accettato; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Saving Mr. Banks
Reposi 1
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Walt Disney e l’Italia
Reposi 1
P verrà proiettato prima
dell’ultimo spettacolo
Allacciate le cinture
Reposi 2
P 15.00-17.30-20.00-22.30
300 - L’alba di un imperoReposi 3
P 15.15-17.40-20.05-22.30
Monuments men
Reposi 4
15.00-17.30-20.00-22.30
Smetto quando voglio Reposi 5
15.15-17.40-20.05-22.30
Sotto una buona stella Reposi 6
15.15-17.40-20.05-22.30
Una donna per amica Reposi 7
15.30-17.50-20.10-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; Abb. 14
€ 5,00; 1° e 2° spett. pom.
Il violinista del diavolo Sala 1
P 15.15-17.30-19.45-22.00
12 anni schiavo
Sala 2
P 15.30-18.10-21.00
I segreti di Osage County Sala 3
P 15.00-17.30-19.45
Tango libre
Sala 3
P 22.00
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,50 serale dopo le 17.55; €
5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno
(solo 2D) dal lunedì al giovedì
300 - L’alba di un impero Sala 1
P 16.15-18.45
La bella e la bestia
Sala 1
P 21.15
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 21.25
Sala 2
Tarzan 3D
Sala 2
P 18.55
Tarzan
Sala 2
P 16.30
The Lego movie
Sala 3
P 16.10
La mossa del pinguino Sala 3
P 18.40-21.05
Snowpiercer
Sala 4
P 19.00
Un ragionevole dubbio Sala 4
P 16.05-21.20
300 - L’alba di un impero 3D Sala 5
P 21.20
La bella e la bestia
Sala 5
P 16.00-18.35
Allacciate le cinture
Sala 6
P 16.15-18.50-21.25
12 anni schiavo
Sala 7
P 15.15-18.20-21.25
Una donna per amica Sala 8
P 16.20
Othello. National Theatre Live
Sala 8
P 20.00
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
6,30 int.; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno.
Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00
Allacciate le cinture
P 14.20-17.00-19.40-22.20
La scuola più pazza del mondo
P 14.50
Saving Mr. Banks
P 19.45
Pompei 3D
P 22.30
Pompei
P 17.15
12 anni schiavo
P 15.40-18.40-21.50
Tarzan
P 15.00-17.20
Snowpiercer
P 19.50-22.30
Una donna per amica
P 14.30-17.05-19.45-22.20
300 - L’alba di un impero
P 14.50-17.25-20.00-22.35
La bella e la bestia
P 14.15-16.55-19.35-22.15
Sotto una buona stella
P 14.20-17.10-19.45-22.20
The Lego movie
P 14.50-17.15
300 - L’alba di un impero 3D
P 19.40-22.15
Un ragionevole dubbio
P 15.10-17.55-20.20-22.35
La mossa del pinguino
P 14.50-17.25-22.30
Mr. Peabody and Sherman 3D
P 20.00
Cinema: Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429.
La mafia uccide solo d’estate
21.00
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Boh
15.00
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
La mafia uccide solo d’estate
21.00
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
AVIGLIANA
CONDOVE
AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel.
34072.29.490.
Miele
18.30-21.15
CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128.
La bella e la bestia
21.00
BEINASCO
MARGHERITA 0124657.523.
Tarzan 3D
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111. Prezzi: € 6,70 int.; € 6,00 over 65, studenti universitari.
Proiezioni 3D: € 11,50 intero dal lun. al ven. dopo le ore 18, sab. e dom.
tutto il giorno, € 9,50 rid. dal lun. al ven. prima delle ore 18, ragazzi fino
10 anni, anziani sopra i 60 anni
Allacciate le cinture
Sala 1
16.40-19.20-22.00
300 - L’alba di un impero Sala 2
19.35
300 - L’alba di un impero 3D Sala 2
17.00-22.10
Tarzan
Sala 3
17.30
La grande bellezza
Sala 3
22.00
Tarzan 3D
Sala 3
20.00
12 anni schiavo
Sala 4
18.40-21.40
Pompei
Sala 5
19.40
La mossa del pinguino Sala 5
17.20-22.15
La bella e la bestia
Sala 6
16.30-19.10-21.50
The Lego movie
Sala 7
16.10
Sotto una buona stella Sala 7
18.40
The Wolf of Wall Street V.M. 14
Sala 7
21.00
Snowpiercer
Sala 8
22.30
Un ragionevole dubbio Sala 8
17.45-20.10
Una donna per amica Sala 9
17.30
Othello. Nationale Theatre Live
Sala 9
20.30
CASCINE VICA - RIVOLI
DON BOSCO DIG. 01195.08.908.
La bella e la bestia
21.15
CHIERI
SPLENDOR 01194.21.601.
Allacciate le cinture
21.15
COLLEGNO
CINEMA ARPINO via Bussoleno 50.
La bella e la bestia
21.00
CHIVASSO
POLITEAMA 01191.01.433.
La bella e la bestia
CUORGNÈ
21.30
IVREA
BOARO 0125641.480.
Smetto quando voglio
POLITEAMA 0125641.571.
300 - L’alba di un impero
20.15-22.30
20.20-22.30
MONCALIERI
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50
intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al
costo di € 1,00
Snowpiercer
P 14.00-16.55-19.50-22.45
Un ragionevole dubbio
P 15.30-17.40-20.00-22.20
Saving Mr. Banks
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Una donna per amica
P 14.30-17.15-19.50-22.20
Allacciate le cinture
P 14.20-17.00-19.50-22.30
12 anni schiavo
P 14.00-16.50-19.40-22.30
300 - L’alba di un impero 3D
P 14.00-16.40-19.20-22.10
La bella e la bestia
P 14.15-17.05-19.45-22.30
300 - L’alba di un impero
P 14.30-17.15-20.00-22.40
Sotto una buona stella
P 14.30-17.05-20.05-22.40
Tarzan
P 14.30-17.10-19.40
Storia d’inverno
P 22.25
La mossa del pinguino
P 15.25-17.45-20.20-22.35
Belle & Sebastien
P 14.15-16.50-19.20
Smetto quando voglio
P 22.10
Smetto quando voglio
P 15.30-18.30-21.30
Khumba
P 15.00
Pompei
P 17.20
Pompei 3D
P 19.50-22.15
The Lego movie
P 14.30-17.00-19.30
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 21.50
Monuments men
P 19.40-22.30
La scuola più pazza del mondo
P 14.40-17.10
PIANEZZA
21.00
LUMIERE 01196.82.088.
300 - L’alba di un impero
17.30-20.20-22.30
La bella e la bestia
Una donna per amica
Allacciate le cinture
The Lego movie
Tarzan
20.45-22.30
20.30-22.30
17.30-20.30-22.30
17.30
17.30-19.10
PINEROLO
HOLLYWOOD 0121201.142.
Allacciate le cinture
MULTISALA 0121393.905.
Una donna per amica Italia 200
La mossa del pinguino Italia 500
RITZ 0121374.957.
12 anni schiavo
21.00
21.00
21.00
20.30
PIOSSASCO
IL MULINO 01190.41.984.
I segreti di Osage County
21.15
SAN MAURO TORINESE
GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408.
Allacciate le cinture
P 21.15
SETTIMO TORINESE
PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050.
Allacciate le cinture
Sala 1
21.30
300 - L’alba di un impero 3D Sala 2
21.20
La bella e la bestia
Sala 3
21.10
VALPERGA
AMBRA 0124617.122.
300 - L’alba di un impero 3D
Uno
Una donna per amica Due
21.30
21.30
VENARIA
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Una donna per amica
La bella e la bestia
Allacciate le cinture
The Lego movie
300 - L’alba di un impero
BRUTTO · MEDIOCRE ··
INTERESSANTE/DIVERTENTE ···
BELLO ····
A CURA DI Daniele Cavalla
A PROPOSITO DI DAVIS
···· Commedia drammatica. Regia
di Joel e Ethan Coen, con Oscar Isaac e
Carey Mulligan. Durata: 105 minuti. Le
vicissitudini di Llewyn Davis, musicista
nella New York dei primi anni Sessanta. Dagli autori di «Fargo».
LA BELLA E LA BESTIA
·· Fantasy. Regia di Christophe Gans,
con Vincent Cassel e Léa Seydoux. Durata: 110 minuti. Dall’autore de «Il
patto dei lupi», il nuovo adattamento
cinematografico del celebre racconto.
DALLAS BUYERS CLUB
···· Drammatico. Regia di JeanMarc Vallée, con Matthew McConaughey e Jared Leto. Durata: 117 minuti.
Il rude cowboy texano Ron scopre nel
1985 di essere malato di aids: in Messico trova medicine in grado di curarlo
ma illegali negli States, decide di importarle. Da una storia vera.
12 ANNI SCHIAVO
···· Drammatico. Regia di di Steve
McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti.
L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore
di New York rapito e venduto come
schiavo negli Stati Uniti del 1841.
LONE SURVIVOR
··· Azione. Regia di Peter Berg, con
Mark Wahlberg e Emile Hirsch. Durata:
121 minuti. Navy Seals in missione segreta contro Al-Qaeda rimangono isolati sulle montagne dell’Afghanistan.
MONUMENTS MEN
··· Bellico. Regia di George Clooney,
con Matt Damon e Clooney. Durata:
118 minuti. La vera storia dei Monuments Men, plotone americano incaricato di salvare le opere d’arte che durante la seconda guerra mondiale
Adolf Hitler minacciava di distruggere.
I SEGRETI DI OSAGE ...
···· Commedia drammatica. Regia
di John Wells, con Meryl Streep e Julia
Roberts. Durata: 119 minuti. Dal premio Pulitzer «Agosto, foto di famiglia»
di Tracy Letts, la storia delle caparbie
donne della famiglia Weston.
SMETTO QUANDO VOGLIO
··· Commedia. Regia di Sydney Sibilia, con Edoardo Leo e Valeria Solarino.
Durata: 100 minuti.Un ricercatore perde il posto di lavoro e decide di mettere insieme una banda criminale con
suoi ex colleghi. Opera prima.
SOTTO UNA BUONA STELLA
··· Commedia. Regia di Carlo Verdone, con Verdone e Paola Cortellesi. Durata: 106 minuti. Nella vita del manager in crisi Picchioni irrompono i due
figli avuti dalla precedente moglie.
SNOWPIERCER
···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il
mondo è vittima di un’era glaciale. Gli
unici sopravvissuti sono su un treno
che vaga per il pianeta: i ricchi nelle
lussuose carrozze, i poveri stipati.
SAVING MR. BANKS
··· Fantasy. Regia di di John Lee Hancock, con Tom Hanks e Emma Thompson. Durata: 120 minuti. L’arduo tentativo di Walt Disney di convincere la
scrittrice Pl Travers di cedere i diritti del
best seller «Mary Poppins».
TANGO LIBRE
···· Drammatico. Regia di Frédéric
Fonteyne, con François Damiens e Anne Paulicevich. Durata: 105’. Una
guardia carceraria conosce a ballare il
tango una bella donna: se ne invaghisce, il giorno dopo la vede in prigione a
colloquio con il marito detenuto. Dall’autore de «La donna di Gilles».
THE WOLF OF WALL STREET
···· Commedia. Regia di Martin
Scorsese con Leonardo DiCaprio e
Margot Robbie. Durata: 179 minuti.
La storia vera di Jordan Belfort, spregiudicato agente di borsa negli States
degli Anni Ottanta: la sua vita piena di
eccessi fra donne, alcol e droga.
UNA DONNA PER AMICA
P 20.15-22.30
··· Commedia. Regia di Giovanni
Veronesi, con Fabio De Luigi e Laetitia
Casta. Durata: 88 minuti. Lui è un avvocato, lei è veterinaria: i due sono
molto amici e quando Claudia decide
di sposarsi, lui soffre.
P 17.45
IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO
P 17.45-20.15-22.30
··· Drammatico. Regia di Bernard
Rose, con David Garrett e Jared Harris.
Durata: 122 minuti. L’autore di «Amata immortale» e «Anna Karenina» porta sullo schermo la vita «smisurata»
del violinista Niccolò Paganini.
P 20.15-22.30
P 17.45
VINOVO
AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181.
Una canzone per Marion
21.00
Teatri
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
tel. 011 81.93.529. Sabato 15 ore 21 e domenica 16 marzo ore 16 la Compagnia di
Operette ALFAFOLIES presenta Grilli per la
testaAlbum di un Ingegnere da palcoscenico, Augusto Grilli si racconta. Si prenota
inoltre per l’operetta La danza delle libelluledi Lehàr nei giorni 29 (ore 21) e 30 (ore
16) marzo sempre con la Compagnia ALFAFOLIES - [email protected]
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
Stasera ore 21, Toni Campa e Luciana De
Biase presentano “Massimo Ranieri in concerto”. Venerdì14efinoadomenica16marzo, in scena “Frankestein Junior”, musical
diMelBrooksconGiampieroIngrassia.Siprenota per “Cercasi Cenerentola” in scena
dal 18 AL 23 marzo
ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583.
Monamour,monamieconAriannaD’ambrini,
Elisa Occhini. Venerdì 14. Ore 21
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653.ConcertoJurajVal?uhadirettore,
Malin Hartelius soprano, Michelle Breedt
mezzosoprano.CoroMaghiniClaudioChiavazza maestro del coro. Musiche di Gustav
Mahler. Giovedì 13 e Venerdì 14. Ore 20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Martedì
11ore19.30IlservitorediduepadronidaGoldoni, drammaturgia Ken Ponzio, regia Antonio Latella, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Teatro Metastas io di Prato
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Sabato ore 21; Domenica ore 16.30 Teatro del Buratto presenta Giocagiocattolo
SalaPiccola:Venerdìore21IlMutamentoZonaCastaliapresentaDelmondocheamo.Domenicaore15.30eore17.30TeatrodellaTossepresentaBranciforteilconigliettoPOP-UP
COLOSSEOviaM.Cristina71.Mercoledì12ore
21 Teresa Salgueiro in Concerto. Giovedì
13OrnellaVanoniinconcerto.Venerdì14Samuele Bersani in concerto. Sabato 15 “Real
illusion” di e con Gaetano Triggiano
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Giovedì 13 ore 21 e fino al 16 marzo, Nicola
Pistoia e Paolo Triestino in “Grisù, Giuseppe e Maria”, testo di Gianni Clementi. Si
prenota per “El cico latino”, con i Trelilu, in
scena dal 18 al 23 marzo
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis, tel. 011 58.05.768. Martedì 11 ore 21
e fino al 23 marzo, in scena “La stranissima
coppia”, divertentissima commedia con
Milena Miconi e Diego Ruiz. Si prenota per
“Mi ritorni in mente live”, in scena dal 3 al
6 aprile
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO
viaRossini8,tel. 800.235.333.Martedì11ore
19.30 prima nazionale de Il misantropo di
Molière,regiaMarcoIsidori,Fondazionedel
Teatro Stabile di Torino / Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa
I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino 4. Il salotto di nonna Speranza...musiche
e parole dedicate “alle buone cose di pessimo gusto”con Susy Picchio soprano, Giuseppina Scravaglieri pianoforte, Mirko
Taurino pianoforte, Andrea Bertino violino,Valentina Vicario flauto, Daniela Chianini ballerina, Ludovico Villata attore. Mercoledì 12 marzo. Ore 16
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011
40.33.800. Festival oriente occidente Compagnia Laura Boaro “On the market. Sabato 15. Ore 21
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone
16,tel.0161840.796.DecimaStagionediTeatro di Figura Le Figure dell’Inverno. Domenica 16 Marzo ore 16, e Lunedì 17 ore 10
perlescuole,alTeatroEducatoriodellaProvvidenza in corso Govone 16 a Torino, la
Compagnia Teatrino dell’es di Villanova di
Castenaso (BO) presenta Il circo dei bambinispettacolo d’animazione con attori e pupazzi. Info 0161.84.07.96 – 347.76.27.706 –
346.35.24.547 - [email protected]
- www.labottegateatrale.it
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333.Giovedì13ore19.30perProgetto Internazionale, prima nazionale di
Le lacrime amare di Petra von Kant, di Fassbinder, regia Martin Ku?ej, Residenztheater (Monaco di Baviera)
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153. Sabato 15 ore 21 e domenica 16
ore 15.30 Compagnia “Gruppo Teatrale
Snoopy”Nientedadichiarare?diHennequin
e Veber
Venerdì 28 ore 21 La Locandiera di Carlo
Goldoni. Compagnia “Arcobaleno Teatro”
Sabato 29 ore 21 Il medico dei pazzidi Eduardo Scarpetta, Compagnia “I Melannurca”
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna
internazionale di danza e arti integrate Sono in vendita i biglietti per Omaggio ai Beatles Sabato 22 marzo, Serata Stravinskij
Domenica 23 marzo, Meraviglia dal 28 al
30marzopressolebiglietteriedeiteatriNuovo, Erba, Gioiello e Alfieri
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel.
01173.99.833.Venerdì21esabato22marzo
ore 21 Ricerca per 1 pubblicoquattro performance di danza contemporanea con Erika
Di Crescenzo / Cie La Bagarre, Carlotta Scioldo, Rebecca Rossetti, Elena Pisu / Grimaco
Movimentiumani, Francesca Cinalli e Paolo De Santis / Tecnologia Filosofica
PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Nuovoabbonamento speciale per i 3 concerti di
L’Orchestra a puntate. Gli Archi (9/4 ore 20,
TeatroRegio),iLegni(11/4ore20,PiccoloRegio), gli Ottoni (13/4 ore 11, Teatro Regio).
In vendita da domani alla Biglietteria. Info
011.8815.557 e www.teatroregio.torino.it
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. 13° Edizione della Rassegna “Divertiamoci a teatro”. Le false apparenzedi V. Di Piramo. Sabato 15 marzo. Ore 21
SAN PIETRO IN VINCOLI - ZONA TEATRO via
San Pietro in Vincoli 28, tel. 011 52.17.099.
Martedì 11 ore 20.45 Don Giovannicompagnia Gank/Teatro Stabile di Genova
SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011
56.23.800. Dal 18 al 21 marzo, torna a grande richiesta per la Rassegna del Mezzogiorno a Teatro “Vivroma doman”, con GiovanniMussotto(marevenore12.45;meregioore
13.45)[email protected]
lo spettacolo proposto nella rassegna “Solferino a teatro” che hai maggiormente apprezzato
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808. Insolito - 11 marzo ore 21.00 Assemblea Teatro in “Gianni detto Burrasca”.
Domenicamattinateatro - 16 marzo ore
11.00AssembleaTeatroin“MaxMixeMex”.
Info 0113042808 (orario ufficio)
TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Sala
Grande. Martedì 11 ore 21 Cinema!di Beppe Navello con Natalia Jesionowska, Bogumila Murzynska, Agnieszka Radzikowska, Wieslaw Kupczak, Mateusz Znaniecki
TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187.
Improntuscon Rossy De Palma, Isabel Lavella, David Espinosa. Giovedì 13. Ore 21
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello
32, tel. 011 257.881. Venerdì 14 ore 21 per
“ComicA! Donne da ridere”, Katia Beni in
Tutto sotto il tetto. Sabato 15 ore 21 e Domenica 16 ore 16 compagnia I Melannurca ne Il medico dei pazzidi E.Scarpetta. Venerdì 21 compagnia Divago in Questa sera
si recita a soggetto. Sabato 22 Renato LiprandiinLacenadeisingle.Domenica23ore
18 Teatro Segreto presenta Paolo Borsellino - Essendo stato
TEATRO DI DIONISO via Manzoni 3, tel. 011
51.72.826. Martedì 11 ore 21 presso Piccolo
TeatroGiraudidiAstiFibreParallele presenta
Furie de sanghe - Emorragia Cerebraledi Riccardo Spagnulo, regia Licia Lanera
TEATRO CIVICO MATTEOTTI via Matteotti 1 Moncalieri,tel.01164.03.700.Tiempodetango:BorgesyPiazzollaspettacolodipoesiamusica e tango di B. Bonino. Giovedì 13
TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338
87.06.798. Sabato 15 ore 21 e Domenica 16
ore 16, Nouvelle Maison de la Danse direttadaCarlaeCristinaPerottiin“Invitoalladanza” con la partecipazione di giovani ballerini provenienti da Toulon – Francia
TEATROREGIO.Stagioned’Opera:venditabiglietti per Una tragedia fiorentina - Gianni
Schicchi,GuglielmoTell,TheRake’sProgress,
La vedova allegra. Biglietteria Infopiemonte-Torinocultura (ore 10-18); on line su
www.vivaticket.it;telefonicamenteconcarta di credito (ore 9-12) - Tel. 011.8815.270
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione di Prosa. “L’avaro” (14/3) ore 21 regia di Arturo
Cirillo,TeatroStabilediNapoliedelleMarche
Stagione concertistica “Clarivoces Ensemble” (15/3) ore 21, Artisti del Teatro Regio
di Torino
W
LUNEDÌ 10 MARZO 2014
Il tempo
Tempo .63
.
Aria più fresca da Est, ma pochi effetti al Centro-Nord; instabile al Sud
Ultimi rovesci al Sud, poi l’anticiclone
farà iniziare la primavera in tutta Italia
LUCA MERCALLI
L’
anticiclone delle Azzorre si è finalmente rafforzato dall’Atlantico all’Europa orientale riportando tempo soleggiato a partire dal
Centro-Nord italiano come non si era
più visto da metà dicembre 2013. Sul
suo margine meridionale scorrono però correnti da Est più fresche e instabili, richiamate da una depressione che
insiste tra il Sud Italia e le coste libiche. Oggi temporanei addensamenti al
Nord-Ovest e sull’Adriatico, e fino domani ancora rovesci sparsi al Meridione, in attesa che da mercoledì il sereno
si estenda a tutto il Paese. Saranno
dunque giorni primaverili, con temperature diurne tra 15 e 20 °C dai fondovalle alpini alla Sicilia.
L’ultima perturbazione della lunga
serie invernale è transitata tra lunedì 3
e martedì 4 marzo con la depressione
atlantica «Christine». Rovesci intensi
al Nord-Ovest (30-60 mm in 24 ore sul
Piemonte), straripamento del torrente
Banna tra Santena e Poirino, nel Torinese, e 30-40 cm di neve fresca sulle
Alpi occidentali, con fiocchi in calo a
500 m martedì (imbiancata Cuneo).
In media montagna il manto nevoso
ha toccato probabilmente il suo apice
stagionale, con spessori di 240 cm a
Gressoney-D’Ejola (1850 m, Monte Rosa; quantità che non si era più misurata dopo i 290 cm del 2 febbraio 1986) e
269 cm a Terme di Valdieri (1390 m, Alpi Marittime, primato da inizio misure
nel 1993); sulle Alpi orientali, 211 cm ad
Arabba (1630 m, Dolomiti bellunesi) e
425 cm al Passo Rolle (1995 m, Trentino) il 2 marzo. Il 5, straripamento del
Torrente Quaderna a Medicina (Bologna) dopo piogge di 40-80 mm nelle 36
ore precedenti sui versanti appenninici. In seguito la rotazione dei venti da
Nord-Est ha riportato rasserenamenti
e temperature in netto aumento anche
per l’effetto-foehn a Sud delle Alpi e
sulle regioni liguri-tirreniche, sottovento all’Appennino: tra venerdì 7 e ieri, punte di 16-19 °C in Pianura Padana,
20 °C a Genova, 21 °C ad Albenga e 23
°C a Bolzano. Rovesci invece al Sud, attivati dall’aria fresca balcanica: mercoledì 5, grandine nel Tarantino e a
Foggia; sabato 8, temporale con grandine e una tromba marina nel Crotonese, e piogge di 100-150 mm in 48 ore
nell’entroterra ionico calabrese.
L’inverno 2013-14 è stato secondo
tra i più caldi dal 1800 con 1,8 °C sopra
media (ma anche più di 3 °C al NordEst), e il quindicesimo più piovoso con
apporti in eccesso del 62%
(www.isac.cnr.it).
IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE €1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE
SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL
CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO».
PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA FRANCESE FRS. 3,00; SVIZZERA TEDESCA FRS. 3,00.
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LUNEDÌ 10 MARZO 2014 LA STAMPA 64