atto aziendale 2014

REGIONE VENETO
AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE N. 13
ATTO AZIENDALE
(art. 3, comma 1-bis del D.lgs. n. n. 229/99)
Redatto in conformità alle Linee Guida della Regione Veneto
di cui alla D.G.R.V. n. 2271 del 10/12/2013
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
II
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
INDICE
TITOLO I - IDENTITA’ DELL’AZIENDA
1.1 Sede Legale......................................................................................................................
1.2 Logo ................................................................................................................................
1.3 Patrimonio ......................................................................................................................
1.4 Missione, Visione e Valori ...............................................................................................
1.5 I principi e valori fondamentali dell’Azienda ..................................................................
1.6 La Filosofia e i Principi di Assistenza ...............................................................................
1.7 Obiettivi dell’Azienda ......................................................................................................
p. 01
p. 01
p. 01
p. 01
p. 02
p. 02
p. 03
TITOLO II - ORGANI AZIENDALI
2.1 Organi dell’azienda .........................................................................................................
2.2 Direttore Generale .........................................................................................................
2.3 Collegio Sindacale ...........................................................................................................
2.4 Collegio di Direzione .......................................................................................................
p. 04
p. 04
p. 04
p. 05
TITOLO III - DIREZIONE GENERALE E ORGANISMI COLLEGIALI
3.1 La Direzione Generale ....................................................................................................
3.2 Direttore Amministrativo ...............................................................................................
3.3 Direttore Sanitario ..........................................................................................................
3.4 Direttore dei Servizi Sociali e della funzione territoriale ................................................
3.5 Consiglio dei Sanitari ......................................................................................................
3.6 Conferenza dei Sindaci ...................................................................................................
3.7 Comitato etico per la pratica clinica................................................................................
3.8 Comitato etico di sperimentazione clinica controllata dei farmaci ...............................
3.9 Comitato unico di garanzia per le pari opportunità .......................................................
p. 06
p. 06
p. 07
p. 08
p. 09
p. 09
p. 10
p. 10
p. 10
TITOLO IV - ORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA
4.1 Strutture tecnico funzionali dell’Azienda .......................................................................
4.2 Ospedale .........................................................................................................................
4.3 Dipartimento di Prevenzione .........................................................................................
4.4 Distretto Socio – Sanitario ..............................................................................................
4.5 Le strutture operative territoriali e non ospedaliere .....................................................
4.6. Il conferimento degli incarichi dirigenziali ....................................................................
4.7. Il sistema delle deleghe ..................................................................................................
I
p. 11
p. 12
p. 17
p. 19
p. 22
p. 32
p. 33
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
TITOLO V - IL FUNZIONAMENTO DELL’AZIENDA
5.1 Programmazione aziendale ............................................................................................ p. 34
5.2 Risorse materiali e tecnologiche: disciplina dei contratti di fornitura e dei servizi
sotto soglia ........................................................................................................................... p. 38
5.3 Controlli interni e valutazione dei dirigenti e del personale del Comparto Sanità ........ p. 38
6. Norme transitorie e rinvio ad atti e documenti collegati ................................................. p. 42
ALLEGATI DELL’ATTO AZIENDALE
ALLEGATO N. 1: Regolamento dei Dipartimenti amministrativi e tecnico-professionali, ospedalieri,
territoriali e di raccordo tra ospedale e territorio
ALLEGATO N. 2: Condizioni generali di contratto e Regolamento per la disciplina degli acquisti
di servizi e forniture in economia
ALLEGATO N. 3: Regolamento sul sistema di valutazione del personale (in corso di revisione)
ALLEGATO N. 4: Regolamento CUP manager (ai sensi della Dgr n. 320/13)
ALLEGATO N. 5: Cronoprogramma per il monitoraggio delle strutture complesse approvate nel
nuovo Atto aziendale rispetto alle preesistenti (secondo lo schema predisposto dalla Regione
Veneto)
ALLEGATO N. 6: Organigramma delle strutture aziendali
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
TITOLO I - IDENTITA’ DELL’AZIENDA
1.1 Sede Legale
L'Azienda ULSS 13 si è costituita con Legge Regionale del Veneto 14 settembre 1994 n. 56 con decorrenza 1
gennaio 1995; ai sensi e per gli effetti dell'art. 3, comma 1-bis, del D.lgs. n. 502/92, come modificato dal
D.lgs. n. 229/99.
L'Azienda ULSS 13 è dotata di personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale tale per cui
l'organizzazione e il funzionamento sono disciplinati con il presente atto di diritto privato; nel più ampio
rispetto dei principi e dei criteri previsti in forza della competenza regionale, di cui all'art. 2, comma 2sexies, del D.lgs. n. 502/92, delle indicazioni contenute nella legge regionale n. 23/12, dalla Dgr n. 2122/13
e dalle linee guida contenute nella Dgr n. 2271/13.
La sede legale dell'Azienda è in Via Mariutto, 76 a Mirano (VE), Cap 30035; codice fiscale e partita Iva
02799530270; indirizzo di posta elettronica certificata (Pec): [email protected].
Il legale rappresentante dell'Azienda è il Direttore Generale protempore.
1.2 Logo
Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto
AZIENDA UNITA` LOCALE SOCIO SANITARIA n. 13
1.3 Patrimonio
L’azienda ULSS 13 è dotata di autonomia patrimoniale. Il patrimonio aziendale è quello risultante dallo
stato patrimoniale allegato al Bilancio di esercizio. L’insieme delle attività patrimoniali è costituito, tra
l’altro, da tutti i beni mobili ed immobili ad essa appartenenti e i beni derivanti dall’esercizio di specifiche
attività o da atti di liberalità effettuati. Sulla base di quanto previsto dall’art. 5, comma 2, del D.lgs.
n.502/92, gestisce il proprio patrimonio secondo il regime della proprietà privata, fermo restando che i beni
mobili ed immobili utilizzati per il perseguimento dei propri fini istituzionali costituiscono patrimonio
indisponibile e, pertanto, non possono essere sottratti alla loro destinazione se non nei modi stabiliti dalla
legge.
L’azienda attribuisce importanza strategica al patrimonio strutturale e tecnologico in quanto condizione e
strumento di potenziamento e qualificazione dei servizi offerti.
1.4 Missione, Visione e Valori
L’Azienda ULSS 13 è inserita organicamente nel Servizio Sanitario Regionale Veneto; la sua missione è:
“Soddisfare i bisogni e le aspettative di salute dei cittadini, attuando una gestione efficiente delle risorse
disponibili e garantendo prestazioni di prevenzione e cura efficaci, con la tempestività necessaria, nel
rispetto della persona ed in condizioni di sicurezza”.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Per questo impiega nel processo di assistenza le risorse assegnate ispirando la propria azione al rispetto dei
valori di tutela della salute, quale bene collettivo ed individuale, e di equità nell’accesso dei cittadini ai
servizi sociosanitari.
La visione strategica della Azienda ULSS 13 è orientata al costante rafforzamento del sistema organizzativo
per garantire appropriatezza, tempestività, efficacia, qualità dei servizi offerti ai cittadini rispetto ai loro
bisogni di salute, perseguendo un miglioramento continuo della qualità dell’offerta e della soddisfazione
dei cittadini, in un contesto di ottimizzazione della gestione delle risorse disponibili.
1.5 I principi e valori fondamentali dell’Azienda
I principi che orientano l’Azienda ULSS 13 nell’erogazione dei servizi si basano su valori fondamentali:
−
il rispetto della dignità umana, l’universalità ed equità di accesso alle prestazioni e ai servizi;
−
la centralità della persona, intesa come singolo soggetto autonomo e responsabile;
−
la valorizzazione delle responsabilità individuali e collettive in un quadro di continua ricerca
dell’efficienza gestionale e organizzativa;
−
la qualità clinico-assistenziale, l’appropriatezza, la pari dignità di tutte le attività assistenziali, il
coinvolgimento, la valorizzazione e qualificazione continua delle risorse umane e professionali;
−
la compatibilità tra le risorse disponibili ed il costo dei servizi offerti, nel quadro degli indirizzi di
governo della Regione Veneto;
−
la partecipazione dei cittadini e degli operatori, la trasparenza e l’integrazione con le diverse
componenti sociali e aziendali.
1.6 La Filosofia e i Principi di Assistenza
L’Azienda ULSS 13 soddisfa i bisogni di salute della popolazione attraverso specifici interventi sanitari,
socio-sanitari e sociali, con modalità che assicurino l’integrazione socio-sanitaria e la continuità
assistenziale, attraverso specifici interventi nell’ambito del sistema di prevenzione, cura e riabilitazione,
organizzando direttamente, o acquisendo presso altre strutture pubbliche o private accreditate, le
prestazioni sanitarie ed i servizi indispensabili per soddisfare in modo appropriato e tempestivo la domanda
espressa da tali bisogni.
L’Azienda assume come valore strategico, la presa in carico globale dell’assistito, abbinando agli interventi
di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione quelli relativi alla componente sociale dei bisogni del paziente
con adeguata valutazione di tutti i bisogni fisici, psicologici, intellettuali e spirituali. A tale scopo, l’Azienda,
sviluppa programmi di intervento comuni con gli Enti Locali e con gli altri attori del Sistema socio-sanitario
accreditati e, in conformità con quanto previsto dalla legislazione regionale, promuove lo sviluppo di
strumenti operativi e modalità assistenziali in grado di assicurare la continuità dei percorsi di cura sul
territorio, rappresentati dalle diverse forme di associazionismo tra i Medici di Medicina Generale e Pediatri
di Libera Scelta e dall’attività svolta dai Nuclei di Cure Primarie. La continuità dei percorsi di cura, nel
quadro dell’assistenza ospedaliera, è realizzata attraverso l’organizzazione dipartimentale, il Distretto
socio-sanitario, l’integrazione dei dipartimenti con le strutture territoriali e per il tramite dei programmi
interaziendali con dipartimenti di altre aziende sanitarie.
La pratica professionale e clinica deve essere guidata dalle più aggiornate tecniche e procedure per le quali
si disponga di provata evidenza per assicurare gli standard più elevati e secondo criteri di appropriatezza. La
formazione continua del personale è strumento di miglioramento dell’assistenza e deve essere finalizzata
all’accrescimento del capitale umano dell’Azienda ed all’incremento/aggiornamento delle conoscenze e
competenze.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
1.7 Obiettivi dell’Azienda
Al fine di realizzare la propria missione in un dato arco temporale, l’Azienda ULSS 13 si propone i seguenti
obiettivi:
− conseguire i risultati definiti dalla programmazione socio-sanitaria regionale e assegnati ai direttori
generali;
− migliorare il livello di apprezzamento dell’Azienda da parte di coloro che la utilizzano e di coloro che
ne fanno parte;
− incrementare, attraverso opportuni investimenti, il capitale immateriale dell’Azienda in termini
umani, relazionali, cognitivi e tecnologici;
− migliorare la qualità dell’assistenza nelle sue dimensioni professionale, organizzativa e relazionale;
− sostenere la ricerca, la produzione di conoscenza ed il suo trasferimento sia in campo biomedico
che organizzativo-gestionale;
− innovare il sistema dell’offerta per migliorare l’efficienza dei processi produttivi-erogativi e per
utilizzare in modo ottimale le risorse disponibili, finalizzandole ai bisogni prioritari di salute;
− perseguire il costante miglioramento quali-quantitativo delle prestazioni assistenziali erogate
approfondendo ogni forma di misurazione e rendicontazione dei risultati ottenuti in termini di
output e outcome.
Tali obiettivi devono essere raggiunti esercitando pienamente l’autonomia imprenditoriale, di cui l’Atto
aziendale è strumento.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
TITOLO II - ORGANI AZIENDALI
2.1 Organi dell'azienda
In base a quanto dispone l’art. 4 della legge 189/12, il D.lgs n. 502/92 all'articolo 3, comma 1-quater viene
modificato affermando che “Sono organi dell'azienda il Direttore Generale, il Collegio di direzione e il
Collegio Sindacale”.
2.2 Direttore Generale
Il Direttore Generale è l'organo cui sono riservati tutti i poteri di gestione, nonché la rappresentanza legale
dell’Azienda di cui ha la responsabilità della gestione complessiva. Egli ha il compito di combinare i fattori
produttivi in vista del perseguimento degli obiettivi socio-sanitari, posti dalla Regione, in condizioni di
massima efficienza ed efficacia.
Il Direttore Generale si obbliga al conseguimento degli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi che
saranno annualmente indicati e periodicamente aggiornati, secondo la legislazione vigente.
Il Direttore Generale nomina i responsabili delle strutture operative dell’Azienda ed è coadiuvato,
nell’esercizio delle proprie funzioni, dal Direttore amministrativo, dal Direttore sanitario e dal Direttore dei
servizi sociali e della funzione territoriale.
Il Direttore Generale ha competenze di “governo” oltre che di “gestione”. Sono competenze di “governo”
l’adozione degli atti fondamentali, quali i piani programmatici, il bilancio di previsione pluriennale, il
bilancio economico preventivo, il bilancio di esercizio, il documento di budget, la definizione degli obiettivi
dei programmi aziendali, l’approvazione del programma delle attività territoriali, l’adozione di direttive
generali per la gestione amministrativa e per la gestione aziendale, le nomine del Collegio sindacale, dei
direttori amministrativo, sanitario, dei servizi sociali e della funzione territoriale, del Collegio di direzione,
del Consiglio dei sanitari, dei collegi e/o tavoli tecnici, le nomine e le revoche dei dirigenti di struttura
semplice e complessa, il conferimento e la revoca degli incarichi di responsabilità direzionale o dirigenziale,
l’adozione di ogni altro atto che la normativa attribuisce alla sua diretta competenza quale titolare della
funzione di governo dell’Azienda. Dette competenze possono, in caso di assenza o impedimento, essere
delegate al Direttore amministrativo, al Direttore sanitario o al Direttore dei servizi sociali e della funzione
territoriale; in mancanza di delega, le medesime funzioni sono svolte dal direttore più anziano per età, ai
sensi dell’art. 3, comma 6 del D.lgs. n. 502/92.
Le competenze di “gestione” possono, con appositi provvedimenti, essere delegate dal Direttore Generale
ai dirigenti dell’Azienda, in conformità a quanto esposto al punto 4.7 del presente Atto, in applicazione del
principio dell’attribuzione di autonomia e responsabilità ai diversi livelli organizzativi dell’Azienda.
2.3 Il Collegio Sindacale
Il Collegio Sindacale esercita le competenze previste dall’art. 3-ter del D.lgs. n. 502/92 e dalle specifiche
norme della l.r. n. 55/94. In particolare:
− verifica l'amministrazione dell'Azienda sotto il profilo economico;
− vigila sull'osservanza della legge;
− accerta la regolare tenuta della contabilità;
− verifica la conformità del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
− effettua periodiche verifiche di cassa;
− riferisce, almeno trimestralmente, alla Regione Veneto sui risultati dei riscontri effettuati.
Il Collegio, organo istituzionale dell'Azienda, orienta la propria attività al principio della piena
collaborazione e delle sinergie operative con le strutture aziendali, favorendo continue e reciproche forme
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
di consultazione e di coinvolgimento, in particolare per gli atti ed i provvedimenti che maggiormente
incidono sul processo di programmazione aziendale.
2.4 Collegio di direzione
Il Collegio di direzione è l’organo dell’Azienda che assicura la partecipazione decisionale ed organizzativa
dei professionisti orientandone lo sviluppo ai bisogni della popolazione, agli standard più avanzati di
assistenza sanitaria e di integrazione socio-sanitaria e all’implementazione degli strumenti del governo
clinico.
Il Collegio di direzione formula proposte e pareri per l’elaborazione delle strategie aziendali,
l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi, le attività di formazione, ricerca ed innovazione e per la
valorizzazione e valutazione delle risorse professionali. In base a quanto dispone la Dgr n. 2271/13 sino
all'individuazione da parte della legge regionale del Collegio di direzione quale organo dell'Azienda, ai sensi
della legge n. 189/12, e alla definizione di composizione, criteri di funzionamento, nonché relazioni con gli
altri organi aziendali, si prevede che lo stesso sia composto da:
− il Direttore Generale;
− il Direttore amministrativo;
− il Direttore sanitario;
− il Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale;
− il direttore del distretto unico o i direttori dei distretti;
− il direttore della funzione ospedaliera;
− il direttore del dipartimento di prevenzione;
− un direttore di dipartimento strutturale per ciascuna area (direzione e servizi, medicina, specialità
mediche, chirurgica, cardio vascolare e materno-infantile);
− il direttore del dipartimento di emergenza ed urgenza;
− il direttore del dipartimento di salute mentale;
− il direttore del dipartimento delle dipendenze;
− il direttore del dipartimento risorse amministrative, tecniche e professionali;
− il direttore/responsabile della direzione/servizio farmaceutico;
sono altresì invitati permanenti:
− un rappresentante dei medici convenzionati con il S.S.N. membro dell’ufficio di coordinamento
delle attività distrettuali (UCAD),
− un rappresentante per ogni singola area della medicina convenzionata (medicina generale,
pediatria, specialistica ambulatoriale).
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
TITOLO III - DIREZIONE GENERALE E ORGANISMI COLLEGIALI
3.1 Direzione generale
Il Direttore amministrativo, il Direttore sanitario e il Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale
sono componenti della direzione generale e, ai sensi dell’art. 3, co. 1-quinquies del D.lgs. n. 502/92, “…
partecipano, unitamente al Direttore Generale, … , alla direzione dell’Azienda, …”.
Essi sono, quindi, soggetti attori, unitamente al Direttore Generale, di quella funzione di programmazione,
allocazione e committenza propria della direzione generale. Esercitano le funzioni attribuite alla loro
competenza dalla l.r. n. 56/94 (artt. 14, 15 e 16), tenuto conto anche di quanto previsto in materia dalla l.r.
n. 23/12 (PSSR 2012-2016), attraverso il processo di budget, che li vede direttamente coinvolti e
responsabili, a partire dalla definizione delle scelte programmatorie aziendali, alla declinazione degli
obiettivi di budget ed alla loro negoziazione con i responsabili delle strutture aziendali, al monitoraggio ed
all’eventuale revisione dei predetti budget e del budget generale.
3.2 Direttore amministrativo
Il Direttore amministrativo risponde al Direttore Generale del raggiungimento degli obiettivi e della
gestione delle risorse assegnate.
II Direttore amministrativo:
esercita l’alta direzione sui servizi amministrativi, tecnici e professionali svolgendo nei riguardi dei
medesimi funzioni di indirizzo e verifica dell’attività svolta al fine di assicurare l’applicazione di criteri di
legittimità, imparzialità, efficace uso delle risorse disponibili, promuovendo azioni che garantiscano
concretamente la razionalità delle procedure;
partecipa attivamente alla programmazione aziendale mediante il sistema della negoziazione di budget
con i responsabili delle tre strutture tecnico-funzionali primarie, (Distretto, Ospedale e Dipartimento di
Prevenzione);
verifica l’andamento della gestione economica aziendale e riferisce nel merito alla direzione generale;
promuove ogni iniziativa rivolta ad ottimizzare i servizi informativi e i relativi flussi di informazione;
presiede alla funzione di governo economico-finanziario aziendale in modo da garantire l’efficienza e lo
sviluppo dei sistemi informativi, consuntivi e previsionali, necessari a permettere la rappresentazione
economica e finanziaria dell’attività aziendale secondo i principi della correttezza, completezza e
trasparenza;
coadiuva il Direttore Generale nella definizione e nella direzione del sistema dì governo economicofinanziario dell'Azienda;
concorre alla direzione aziendale, formulando proposte e fornendo pareri obbligatori sugli atti relativi
alle materie di competenza;
persegue il buon andamento e l'imparzialità dell'azione amministrativa, con particolare riferimento agli
aspetti giuridico-amministrativi ed economico-finanziari;
formula proposte al Direttore Generale per la nomina dei responsabili delle strutture organizzative e
funzionali dell'Azienda di rilevanza amministrativa, professionale e tecnica;
collabora nella predisposizione, per quanto di competenza, della relazione sanitaria annuale;
collabora, per quanto di competenza, con il Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale ed il
Direttore sanitario alle attività di elaborazione del Piano Attuativo Locale;
esercita nei confronti dei dirigenti dell’area amministrativa, professionale e tecnica, il potere di
impartire direttive sugli atti di loro competenza, compresi quelli da attuare nell’ambito dell’esercizio
del potere delegato e, in caso di loro assenza, ne può assumere le veci;
coordina l’attività dei dirigenti e controlla che le loro azioni, comprese quelle attuate nell’ambito
dell’esercizio del potere delegato, siano coerenti con le disposizioni e gli indirizzi impartiti dalla
direzione generale;
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
coadiuva il Direttore Generale nell’esercizio del potere di sostituzione in caso di assenza, impedimento
o inerzia del dirigente nei confronti dell’esercizio del potere delegato.
Il Direttore amministrativo svolge ogni altra funzione; compresa l'adozione di atti a rilevanza esterna,
attribuitagli dalla legislazione vigente, dal presente atto e dai regolamenti aziendali, ossia su delega del
Direttore Generale.
Il Direttore amministrativo, di sua iniziativa o su indicazione del Direttore Generale, può trattare
direttamente attività particolarmente rilevanti nel contesto delle competenze dell'area amministrativa,
professionale o tecnica, adottando tutti i correlati atti che si rendono necessari.
In caso di assenza o impedimento del Direttore amministrativo, le sue funzioni sono svolte
temporaneamente da un dirigente nominato dal Direttore Generale su indicazione del Direttore
amministrativo stesso o, nell'impossibilità, sentiti i componenti la direzione generale.
3.3 Direttore sanitario
Il Direttore sanitario risponde al Direttore Generale del raggiungimento degli obiettivi e della gestione delle
risorse assegnate.
In particolare, all’interno del quadro definito dalla programmazione regionale con la l.r. n. 23/12, il
Direttore Sanitario:
coadiuva il Direttore Generale nella definizione e nella direzione dei servizi sanitari dell'Azienda;
concorre alla direzione aziendale, formulando proposte e fornendo pareri obbligatori sugli atti relativi
alle materie di competenza;
partecipa attivamente alla programmazione aziendale mediante il sistema della negoziazione di budget
con i responsabili delle tre strutture tecnico-funzionali primarie, (Distretto, Ospedale e Dipartimento di
Prevenzione);
sovrintende l'attività delle Aree e dei Dipartimenti sanitari a livello aziendale, secondo le modalità
proprie del sistema di indirizzo e controllo, coordinandone l'attività e curando l'integrazione delle
strutture organizzative e professionali rientranti nelle aree di propria competenza;
persegue la qualità e l'appropriatezza delle prestazioni sanitarie con particolare riferimento:
• ai percorsi assistenziali ed ai protocolli diagnostico-terapeutici;
• alla verifica della appropriatezza prescrittiva e della corretta erogazione dei percorsi
assistenziali;
• alla continuità assistenziale attraverso l'integrazione delle attività territoriali, ospedaliere ed
ambulatoriali;
• all'integrazione del sistema informativo relativo all'attività assistenziale e alla progettazione
delle strutture sanitarie;
• all'ammodernamento delle tecnologie sanitarie;
• alla sperimentazione e alla ricerca;
• alla valutazione e alla formazione degli addetti;
presiede il Consiglio dei Sanitari;
presiede il Tavolo di monitoraggio aziendale previsto dalla Dgr n. 320/13;
collabora, per quanto di competenza, con il Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale ed il
Direttore Amministrativo alle attività di elaborazione del Piano Attuativo Locale;
formula proposte al Direttore Generale per la nomina dei Responsabili delle Strutture organizzative e
funzionali dell'Azienda di rilevanza sanitaria;
collabora nella predisposizione, per quanto di competenza, della relazione sanitaria annuale;
esercita nei confronti dei dirigenti il potere di impartire direttive sugli atti di loro competenza compresi
quelli da attuare nell’ambito dell’esercizio del potere delegato; in caso di loro assenza, ne può
temporaneamente assumere le veci sia nel ruolo di capo dipartimento che nelle responsabilità di
direzione dell’unità operativa;
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
coordina l’attività dei dirigenti e controlla che le loro azioni, comprese quelle attuate nell’ambito
dell’esercizio del potere delegato, siano coerenti con le disposizioni e gli indirizzi impartiti dalla
direzione generale;
coadiuva il Direttore Generale nell’esercizio del potere di sostituzione in caso di assenza, impedimento
o inerzia del dirigente nei confronti dell’esercizio del potere delegato.
Il Direttore sanitario svolge ogni altra funzione, ivi compresa l'adozione di atti a rilevanza esterna,
attribuitagli dalla legislazione vigente, dal presente atto e dai regolamenti aziendali, ovvero su delega del
Direttore Generale.
Il Direttore sanitario, di sua iniziativa o su indicazione del Direttore Generale, può avocare a sé la
trattazione diretta di affari che rivestano particolare rilevanza nel contesto delle competenze dell'area
sanitaria, adottando tutti i correlati atti che si rendono di volta in volta necessari.
In caso di assenza o impedimento del Direttore sanitario, le sue funzioni sono svolte temporaneamente da
un direttore di Area o di Dipartimento, o da un altro dirigente nominato dal Direttore Generale su
indicazione del Direttore sanitario stesso o, nell'impossibilità, sentiti i componenti la direzione generale.
3.4 Direttore dei Servizi Sociali e della funzione territoriale
Il Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale risponde al Direttore Generale del raggiungimento
degli obiettivi e della gestione delle risorse assegnate.
Il Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale, in armonia con il quadro definito dalla
programmazione regionale con la l.r. n. 23/12:
coadiuva il Direttore Generale nella definizione e nella direzione dei servizi sociali, socio-sanitari e
sanitari territoriali dell'Azienda;
concorre alla Direzione aziendale, formulando proposte e fornendo pareri obbligatori sugli atti relativi
alle materie di competenza;
partecipa attivamente alla programmazione aziendale mediante il sistema della negoziazione di budget
con i responsabili delle tre strutture tecnico-funzionali primarie, (Distretto, Ospedale e Dipartimento di
Prevenzione);
supporta la Conferenza dei Sindaci nell'elaborazione del Piano di Zona dei Servizi alla persona e ne
segue l’attuazione;
collabora, per quanto di competenza, con il Direttore amministrativo ed il Direttore sanitario alle
attività di elaborazione del Piano Attuativo Locale, privilegiando il raccordo fra la programmazione
socio-sanitaria dell'Azienda e la programmazione socio-assistenziale degli Enti locali territoriali;
cura sul piano tecnico-operativo il rapporto fra la programmazione del Piano di Zona dei Servizi alla
Persona e la programmazione del Piano Attuativo Locale, garantendo la saldatura tecnica sull'intera
materia sociale fra Azienda ULSS, Comuni, Volontariato e le altre realtà ed istituzioni pubbliche e
private presenti ed operanti sul territorio;
formula proposte al Direttore Generale per la nomina dei responsabili delle strutture organizzative e
funzionali dell' Azienda di rilevanza socio-sanitaria e sociale;
collabora nella predisposizione, per quanto di competenza, della relazione sanitaria annuale;
esercita nei confronti dei dirigenti il potere di impartire direttive sugli atti di loro competenza compresi
quelli da attuare nell’ambito dell’esercizio del potere delegato e, in caso di loro assenza, ne può
assumere le veci;
coordina l’attività dei dirigenti e controlla che le loro azioni, comprese quelle attuate nell’ambito
dell’esercizio del potere delegato, siano coerenti con le disposizioni e gli indirizzi impartiti dalla
direzione generale;
coadiuva il Direttore Generale nell’esercizio del potere di sostituzione in caso di assenza, impedimento
o inerzia del dirigente nei confronti dell’esercizio del potere delegato.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Il Direttore dei servizi-sociali e della funzione territoriale svolge ogni altra funzione, ivi compresa l'adozione
di atti a rilevanza esterna, attribuitagli dalla legislazione vigente, dal presente atto e dai regolamenti
aziendali, ovvero su delega del Direttore Generale.
Il Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale, di sua iniziativa o su indicazione del Direttore
Generale, può avocare a sé la trattazione diretta di affari che rivestano particolare rilevanza nel contesto
delle competenze dell'area socio-sanitaria e sociale, adottando tutti i correlati atti che si rendono di volta
in volta necessari.
In caso di assenza o impedimento del Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale, le sue funzioni
sono svolte temporaneamente da un dirigente nominato dal Direttore Generale su indicazione del
Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale stesso, o, nell'impossibilità, sentiti i componenti la
direzione generale.
3.5 Consiglio dei sanitari
Il Consiglio dei sanitari è l’organismo di rappresentanza elettiva dell’Azienda regolamentato secondo le
disposizioni contenute nel comma 12 dell’art. 3 del D.lgs. n. 502/92 e seguenti ed è presieduto dal Direttore
sanitario.
Il Consiglio fornisce parere obbligatorio non vincolante al Direttore Generale per le attività tecnico-sanitarie
anche sotto il profilo organizzativo e per gli investimenti ad esse attinenti, esprimendosi altresì sulle attività
di assistenza .
Il Consiglio dei Sanitari, secondo le indicazioni della Dgr n. 6652/94, è composto da:
− n.4 medici ospedalieri responsabili di struttura complessa;
− n.4 medici ospedalieri;
− n.1 medico operante nel Dipartimento di Prevenzione;
− n.1 medico operante nei distretti;
− n.2 medici di medicina generale;
− n.1 pediatra di libera scelta;
− n.1 medico specialista convenzionato interno;
− n.1 veterinario;
− n.2 dirigenti del ruolo sanitario dei profili biologo, chimico, fisico;
− n.1 farmacista;
− n.1 psicologo;
− n.4 infermieri;
− n.2 tecnici sanitari.
3.6 Conferenza dei Sindaci
La Conferenza dei Sindaci dei Comuni il cui territorio costituisce l'ambito dell'Azienda ULSS 13, è
l'organismo rappresentativo delle Autonomie Locali ai sensi di quanto previsto dal D.lgs. n. 502/92 e dalla
l.r. n. 11/01.
La Conferenza opera in ossequio a quanto previsto dal regolamento per il funzionamento della Conferenza
dei Sindaci predisposto e approvato dalla medesima, a cui si fa riferimento per tutti gli aspetti operativi.
La rappresentanza della Conferenza dei Sindaci, denominata anche Esecutivo della Conferenza dei Sindaci,
è l'organismo ristretto, nominato dalla Conferenza dei Sindaci, composto da non più di cinque membri,
attraverso il quale la Conferenza esercita le proprie funzioni di indirizzo e valutazione.
I rapporti tra la direzione aziendale e la Conferenza dei Sindaci sono assicurati dal Direttore Generale e dal
Presidente.
9
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
3.7 Comitato etico per la pratica clinica
Il Comitato etico per la pratica clinica nominato secondo quanto previsto dalla Dgr n. 4049/04, in attesa di
eventuali innovazioni preannunciate dalla Dgr n. 2639/13, persegue le seguenti finalità:
- sensibilizzare il personale dipendente dell’Azienda sanitaria alle tematiche di bioetica;
- offrire un supporto organizzativo istituzionale per la soluzione dei problemi di natura
bioetica che il personale sanitario può rilevare nello svolgimento dell’attività di servizio;
- fornire un parere motivato agli organi aziendali su quesiti bioetica che riguardano le attività
socio-sanitarie;
Tenuto conto della precedente esistenza del Comitato di Bioetica, il Comitato etico per la pratica clinica
costituisce un organismo permanente di discussione, disamina ed approfondimento su temi etici legati
all’evoluzione biomedica finalizzato a dare una risposta a situazioni che si possono presentare nelle attività
di diagnosi, cura ed assistenza al paziente, nonché nella ricerca e sperimentazione clinica.
Il Comitato elabora proposte e criteri operativi che guidano l’azione dei ricercatori e operatori sanitari su
tematiche non ancora disquisite in ambito deontologico. Inoltre, formula pareri inerenti la interpretazione
e i modi di attuazione di norme e principi; promuove la sensibilizzazione del professionista sanitario e del
ricercatore sugli aspetti della deontologia professionale connessa con le attività sanitarie, al fine di
garantire il rispetto della dignità umana e i diritti del cittadino in ambito di assistenza sanitaria, sia nelle
strutture di ricovero e cura che nelle procedure di assistenza.
3.8 Comitato etico di sperimentazione clinica controllata dei farmaci
Con Dgr n. 1066/13 la Regione Veneto ha adeguato i requisiti dei propri Comitati Etici per la
Sperimentazione Clinica (CESC) alle sopravvenute disposizioni in materia contenute nella legge n. 189/12 e
nel successivo Decreto del Ministro della Salute dell’8 febbraio 2013 (G.U. n. 96 del 24.04.2013).
Con tale provvedimento è stato rideterminato il numero dei comitati presenti sul territorio, istituendo 6
nuovi CESC. Oltre all’individuazione dei nuovi CESC, la DGR n. 1066/13 ha stabilito le “Disposizioni per
l’istituzione, l’organizzazione e il funzionamento dei Nuclei per la Ricerca Clinica (NRC)”, da istituire presso
ciascuna Azienda ULSS, Azienda Ospedaliera, IRCSS, ospedale privato-accreditato, fatta salva la possibilità
per le strutture con ridotta attività di sperimentazione e previo accordo, di avvalersi dei NRC presenti
nell’ambito della propria provincia.
Il Nucleo per la Ricerca Clinica è costituto dal Direttore Generale e si tratta di un’articolazione organizzativa
aziendale, indipendente dal CESC, che ha l’obiettivo di garantire l’attuazione delle procedure di
autorizzazione alla conduzione di studi clinici. Inoltre, tramite azioni di sostegno e coordinamento nei
confronti del ricercatore e del promotore/CRO (Contract Research Organization), essa si prefigge il
superamento delle criticità che dovessero emergere nell’istruttoria e nella conduzione degli studi clinici e al
tempo stesso di sostenere la ricerca indipendente a livello locale.
3.9 Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e
contro le discriminazioni
In forza di quanto previsto dall’art. 21 della legge n. 183/10 è istituito presso l’Azienda ULSS 13 un
“Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le
discriminazioni” che sostituisce, unificando le competenze in un solo organismo, il Comitato per le pari
opportunità e i Comitati paritetici sul fenomeno del mobbing.
Il Comitato, a composizione paritetica, si propone di dare concreta attuazione al filone normativo nazionale
e regionale sul tema delle Pari opportunità, tenuto conto anche delle direttive comunitarie con la finalità
principale di estinguere ogni forma di discriminazione diretta ed indiretta e qualsiasi ostacolo che
impedisca la piena realizzazione delle pari opportunità, in particolare, nell’accesso al lavoro, nell’attività
lavorativa, alle opportunità formative e di carriera.
10
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
TITOLO IV - ORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA
4.1. Strutture tecnico funzionali dell’Azienda
L’assetto organizzativo è legato alle finalità e agli obiettivi che l’Azienda intende perseguire. In
considerazione dei continui mutamenti del contesto ambientale in cui opera, l’Azienda trasforma il suo
assetto organizzativo, adattandolo rispetto ai cambiamenti intervenuti nel tempo.
L’organizzazione aziendale si ispira ai seguenti principi fondamentali:
−
la flessibilità organizzativa, attraverso l’individuazione di entità organizzative temporanee o
permanenti, generate dall’aggregazione di risorse provenienti dalle strutture organizzative
aziendali, con il compito di realizzare piani o programmi specifici dell’Azienda, di affrontare
sistematicamente problematiche afferenti a gruppi omogenei di popolazione individuati per
problemi di salute o per altre caratteristiche della popolazione target e, infine, per affrontare
criticità aziendali anche di carattere contingente;
−
l’integrazione, perseguita nella forma del raccordo sistematico tra le numerose articolazioni
aziendali e tra soggetti che si occupano del complessivo processo di assistenza sanitaria e sociale
dei pazienti;
−
il decentramento, inteso come allocazione delle decisioni e delle conseguenti responsabilità nella
sede più prossima a quella in cui si registrano in concreto le conseguenze della decisione stessa;
−
la distinzione, tra funzioni di pianificazione strategica, poste in capo alla direzione aziendale, e la
responsabilità gestionale sulla erogazione, di competenza dei vari livelli organizzativi;
−
l’orientamento al dinamismo, interpretato come promozione e sviluppo della flessibilità,
dell’innovatività, della creatività e della gestione del cambiamento organizzativo;
−
l’economicità, intesa come ricerca delle soluzioni in grado di minimizzare i costi di produzione a
parità di risultati.
La ricerca dell’economicità si concretizza anche attraverso l’individuazione di soluzioni organizzative capaci
di rendere condivise, tra più articolazioni aziendali, le risorse strutturali e il patrimonio tecnologico e
professionale dell’Azienda e nella realizzazione di soluzioni improntate ad un principio di essenzialità e non
ridondanza.
Allo scopo di realizzare i principi dichiarati, l’Azienda ULSS 13 assume come macro strutture “della
erogazione” alle quali spetta la gestione caratteristica dell'Azienda:
− il Distretto socio sanitario;
− il Dipartimento di Prevenzione;
− l’Ospedale.
Queste sono dotate di autonomia gestionale e soggette a rendicontazione analitica. Da un punto di vista
organizzativo ciascuna di queste macro strutture si articola in dipartimenti e unità operative.
I dipartimenti sono la sede elettiva del governo clinico e sono il luogo della partecipazione dei professionisti
alle decisioni di carattere organizzativo e gestionale che influenzano la qualità dei servizi e l’utilizzo delle
risorse disponibili. I dipartimenti possono essere di tipo strutturale o funzionale. I primi hanno la
responsabilità gestionale diretta delle risorse loro assegnate mentre i secondi hanno come principale
obiettivo quello di migliorare la presa in carico del paziente, la pratica clinico-assistenziale e l’integrazione
multi professionale e multidisciplinare.
I dipartimenti hanno estensione aziendale, secondo quanto previsto dalla normativa regionale (Dgr n.
3574/01), e aggregano una pluralità di unità operative complesse o semplici o semplici a valenza
dipartimentale. In particolare, fatti salvi i casi espressamente previsti dalla programmazione regionale, per
costituire un dipartimento necessitano almeno tre strutture complesse che, secondo le precisazioni
contenute nella Dgr n. 2271/13, abbiano funzioni assistenziali affini, complementari o funzionalmente
collegate, in ossequio ai principi di non ridondanza e specializzazione.
11
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Il direttore del dipartimento ha un incarico di due anni, sottoposto a verifica annuale, rinnovabile.
Le Unità Operative complesse costitutive dei dipartimenti sono quelle definite dalla programmazione
regionale. Il numero complessivo delle strutture complesse previste a livello aziendale è dato dal numero
delle strutture disaggregate tra: Strutture Ospedaliere (strutture all’interno dei presidi ospedalieri a
gestione diretta delle Aziende ULSS) e Strutture territoriali o non ospedaliere (strutture dell’area
professionale, tecnica ed amministrativa di livello aziendale, strutture in staff alla Direzione Strategica,
strutture del Dipartimento di Prevenzione e del Distretto socio sanitario).
4.2 Ospedale
Nell’ambito dell’impostazione assunta dalla programmazione regionale con la l.r. n. 23/12 “l’Ospedale
viene identificato come luogo deputato alla cura dell’acuzie e dell’immediata post acuzie, mentre la
gestione della cronicità viene affidata all’organizzazione dell’assistenza territoriale.” Lo stesso Patto per la
Salute 2010-2012 conferma la valenza dello spostamento del baricentro dall’Ospedale al Territorio come
scelta strategica. Nell’ambito dell’organizzazione dell’Azienda ULSS 13 la funzione ospedaliera assicura la
soddisfazione dei bisogni di salute mediante l’erogazione di prestazioni sanitarie complesse, in regime di
ricovero ordinario e diurno, e in forma integrata con il Distretto socio sanitario e il Dipartimento di
Prevenzione, in situazioni di urgenza ed emergenza, di acuzie, di post-acuzie lungodegenziali e riabilitative
che, per la loro natura, non possano essere affrontate in modo ugualmente efficace ed efficiente da parte
dei servizi territoriali.
Una puntuale definizione dell’organizzazione ospedaliera costituisce un presupposto indispensabile per
l’intero processo di integrazione con l’assistenza territoriale impostato dal PSSR 2012-2016, che prevede,
tra le altre, l’affacciarsi di nuovi presidi come: le medicine di gruppo (medici e operatori sanitari con diverse
competenze composte in un team multiprofessionale e multidisciplinare), le cure domiciliari attive 24 ore
su 24, i centri polispecialistici territoriali, gli Hospice, gli Ospedali di Comunità, le Unità Riabilitative
Territoriali, le Unità Operative di Cure Palliative, le Unità di Radiologia a domicilio.
In base all’impostazione risalente alla Dgr n. 3223/02 l’Azienda ULSS 13 si è articolata in tre Presidi
Ospedalieri (Dolo, Mirano e Noale) organizzati come una rete a forte integrazione. Con delibera n. 68 CR del
18.06.2013 la Regione Veneto ha avviato il percorso per l’adeguamento delle schede ospedaliere e di
ridefinizione delle Unità Operative assegnate a ciascuna Azienda. Il percorso si è concluso con
l’approvazione della Dgr n. 2122/13 all’interno della quale la Regione Veneto ha fissato tutti i parametri da
adottare per l’organizzazione della funzione ospedaliera. Nel merito l’allegato C della Dgr n.
2122/13contiene le schede redatta per ciascun singolo ospedale pubblico nelle quali vengono indicati:
− la qualifica dell’ospedale nella rete, secondo il modello hub and spoke;
− le funzioni per ciascuna area omogenea;
− per ogni singola funzione, il numero di apicalità (UOC) e/o l’istituzione di Unità Semplici a valenza
Dipartimentale (USD);
− il setting assistenziale qualora lo stesso sia esclusivamente volto a determinare se l’attività viene
svolta nei seguenti regimi: week surgery, diurno, ambulatoriale;
− l’ammontare dei posti letto per ciascuna funzione e per area omogenea.
In questo contesto l’organizzazione assunta dall’Azienda ULSS 13, ai sensi di quanto disposto dalla l.r. n.
23/12, configura l’Ospedale come un “Presidio ospedaliero unico di rete su due sedi” (Dolo e Mirano)
nell’ambito della quale i Dipartimenti hanno una struttura territoriale di riferimento aziendale.
L'erogazione dell'assistenza ospedaliera avviene in modo integrato favorendo il massimo utilizzo in comune
delle risorse tecnologiche e di personale secondo la logica dipartimentale. L’articolazione organizzativa
interna è costituita da Unità operative complesse (UOC), Unità operative semplici (UOS) e Unità operative
semplici a valenza dipartimentale (USD), aggregate in Dipartimenti strutturali o funzionali ai sensi
dell’articolo 17 bis del D.lgs n. 502/92 come meglio descritti nell’ambito dell’allegato n. 1 “Regolamento dei
Dipartimenti amministrativi e tecnico-professionali, ospedalieri, territoriali e di raccordo tra ospedale e
territorio”. La quantificazione del numero delle strutture è avvenuta nel rispetto di quanto disposto dalla
programmazione regionale
12
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Per l’Azienda ULSS 13 l’organizzazione dipartimentale ospedaliera prevede la seguente strutturazione:
Struttura
di
riferimento
Dip. Direzione e
servizi
UOC
Totale
26
6
Direzione medica
dell’ospedale
Pronto soccorso
Farmacia
Servizio Laboratorio analisi
Radiologia
Dip.
Medicina
USD
Totale
12
3
Direzione medica ospedaliera
Accettazione e Pronto soccorso
Tele radiologia e
informatizzazione radiologica
1
Gastroenterologia ed
endoscopia digestiva
Geriatria
Dip. specialità
mediche
Dip.
Chirurgico
Dip.
Cardiovascolare
6
Chirurgia d.w.s.
Dermatologia
Chirurgia vascolare
Rianimazione
Otochirurgia
Odontostomatologia osp. terr
Urologia
Oculistica
Ortopedia e traumatologia
3
2
Pediatria
Ostetricia e Ginecologia
Endoscopia respiratoria
Ematologia
Patologie neuro vascolari
Dialisi extra corporea
5
Endoscopia chirurgica e
videloparoscopia
Senologia
Terapia antalgica
Traumatologia
1
3
Cardiografia pediatrica
Cardiologia amb. e terr
Emodinamica e cardiologia
interventistica
Cardiologia Mirano
Dip. materno
infantile
4
Videolaparoscopia urologica
Cardiologia Dolo
Medicina Sportiva
Angiologia
0
Medicina generale d’urgenza
Pneumologia
Oncologia
Neurologia
Nefrologia e dialisi
6
Anestesia e rianimazione
Otorinolaringoiatria
3
Att.tà ambulatoriale e day
hospital geriatrico
Att.tà amb della lungodegenza
Lungodegenza
Medicina fisica e riabilitativa
5
Chirurgia
Direzione amm.va ospedaliera
Att amb e integraz prof san osp
OBI
SUEM
Medicina Trasfusionale
Anatomia ed Istologia patol.
4
Medicina generale
UOS
Totale
22
5
sport terapia, cura e
riabilitazione patologie card.
1
Ostetricia e Ginecologia
13
2
Endoscopia ginecologica
Gravidanza a rischio e diagnosi
morfologica prenatale
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
4.2.1. Struttura dipartimentale della parte ospedaliera
Ribadito che l’Azienda ULSS 13, ai sensi di quanto disposto dalla l.r. n. 23/12, si configura come un “Presidio
ospedaliero unico di rete su due sedi” (Dolo e Mirano), è opportuno anteporre alla descrizione del modello
organizzativo alcune premesse tenendo conto che:
− nell’ambito dell’impostazione regionale i presidi ospedalieri di rete devono garantire l’attività di
emergenza e urgenza e la specialistica di bassa e media complessità e i servizi di diagnosi e cura
(laboratorio, anatomia patologica, radiologia, dialisi);
− di norma, i presidi ospedalieri di rete sono organizzati su più sedi secondo una logica che, nel
rispetto dei requisiti minimi di sicurezza, garantisca un elevato standard assistenziale e
organizzativo e consenta una razionalizzazione dell’uso delle risorse;
− il presidio ospedaliero, a prescindere dal numero di sedi, è diretto da un Direttore Medico, unico
responsabile organizzativo-funzionale dell’intera funzione ospedaliera, nominato dal Direttore
Generale con proprio provvedimento per ricoprire un incarico equiparato a quello di Direttore di
Dipartimento;
− la gestione dell’emergenza-urgenza è, di norma, centralizzata su di un’unica sede.
Tenendo conto di queste impostazioni, fermo restando il criterio ispiratore di realizzare aree di degenza
omogenee con particolare riferimento all’intensità e continuità delle cure, l’azienda ULSS 13 a seguito
dell’approvazione delle nuove schede ospedaliere riordinerà la propria organizzazione ospedaliera, fatto
salvo il concretizzarsi dei necessari contributi regionali a sostegno dei processi di cambiamento, sui seguenti
dipartimenti strutturali:
La Direzione e servizi all’intero dell’organizzazione scelta dall’azienda ULSS 13 in questa struttura
vengono presidiate le esigenze tipicamente collegate alla direzione medica ma anche le attività dei
servizi come accettazione e pronto soccorso oppure come la farmacia. Inoltre, nell’organizzazione
del dipartimento direzione e servizi vengono gestite anche tutte le principali attività diagnostiche
agevolandone una organizzazione a supporto dei percorsi assistenziali. Anche la diagnostica di
laboratorio, infatti, interessata da forti spinte di cambiamento, legate all'esigenza di migliorare
l'utilizzo e la gestione delle risorse secondo principi di flessibilità, efficienza e ottimizzazione, pur
nella necessità di mantenere la qualità delle prestazioni erogate ma rimodulando gli standard
organizzativi e di personale grazie all’introduzione di metodiche automatizzate tali da consentire la
possibilità di aumento del volume di attività con conseguente garanzia di perseguimento di livelli
qualitativamente sempre più elevati della prestazione.
I dipartimenti di medicina. Al fine di agevolare il complesso processo di riorganizzazione e
dislocazione di unità operative che si renderà necessario alla costituzione del polo chirurgico e del
polo medico dell’ospedale dell’azienda ULSS 13 si considera opportuna la costituzione di un
dipartimento di medicina al quale viene affiancato anche un dipartimento delle specialità mediche.
Tenuto conto che una delle scelte strategiche del PSSR 2012-2016 (l.r. n. 23/12) è “il
completamento del processo di razionalizzazione della rete ospedaliera, delineando reti cliniche
funzionali ed estendendo modelli ospedalieri in cui la degenza viene definita sulla base della
similarità dei bisogni (complessità clinica e intensità di cura richiesta)” le scelte organizzative
dell’azienda ULSS 13 si sono orientate all’accorpamento di tutte le unità operative e servizi relativi
alle attività diagnostico-terapeutico di ambito medico generale, da un lato, e l’accorpamento delle
specialità mediche, dall’altro.
Con la creazione dei due dipartimenti di medicina si dispone di strutture preposte all’elaborazione
di percorsi diagnostico terapeutici condivisi con una forte caratterizzazione utile a dare attuazione
pratica ai percorsi diagnostici terapeutici sviluppati in ambito aziendale e di area vasta. Per
sviluppare modelli operativi e di governance omogenei relativamente alla presa in carico dei
pazienti, alla gestione delle aree di degenza omogenee per intensità di cure. L’adozione e sviluppo
di sistemi informativi e di strumenti informatici che permettano la trasferibilità delle valutazioni e
delle attività terapeutiche e di follow up. I dipartimenti medici collocati presso il presidio
14
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
ospedaliero di Dolo concentreranno tutte le specialità mediche e la parte prevalente delle attività
diagnostico terapeutiche mediche aperte al territorio.
Il dipartimento di medicina. Il dipartimento di medicina sarà chiamato a gestire l’approccio clinico –
diagnostico – terapeutico generale nelle varie fasce di età abbinando la medicina generale a quella
della geriatrico riabilitativa. Completamente collocato presso la sede di Dolo gestirà una
significativa dotazione di posti letto.
Il dipartimento di specialità mediche accorpa tutte le specialità mediche, definite dalla
programmazione regionale, collocate presso il presidio di Dolo, con la medicina di urgenza collocata
presso il presidio ospedaliero di Mirano. Quest’ultima, oltre a garantire il raccordo tra i due presidi
ospedalieri, si caratterizzerà per attività cliniche in costanza di ricovero non programmate, rivolte a
dare risposte tempestive e preliminari alla corretta allocazione del paziente in situazioni di urgenza.
Il dipartimento chirurgico collocato nella sua principale operatività presso il presidio di Mirano
caratterizzerà in questa sede l’espressione di tutte le attività delle maggiori attività chirurgiche in
costanza di ricovero. Lo sviluppo delle attività chirurgiche presso il presidio di Dolo metterà a
disposizione della popolazione aree dedicate ad attività chirurgiche che non richiedano un regime
di ricovero ordinario e quindi orientate a modelli di day surgery ed eventualmente week surgery.
Presso il dipartimento nell’ambito del presidio di Dolo verranno polarizzate le attività di chirurgia
oculistica, chirurgia dermatologica cutanea ed il centri di riferimento per gli screening (senologia,
colonscopia, …).
Il dipartimento cardiovascolare struttura di eccellenza dell’azienda ULSS 13 trova nella nuova
configurazione un ruolo in entrambe i presidi di Dolo e Mirano delle attività diagnostico
terapeutiche connesse alle attività elettive, alla medicina dello sport e degli stili di vita. Nella sede
miranese si concentra l’attività legata all’urgenza e all’emergenza cardiologica dove verrà
consolidata la funzione hub di questa sede. In accordo con le indicazioni regionali l’attività
assistenziali verranno integrate con tutte le adeguate convenzioni di area vasta. Interventistica
vascolare, neuro vascolare e cardiochirurgia.
Il dipartimento materno infantile che agisce in una dimensione ospedale territorio come definita
dalle “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e
dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio
cesareo” (rep. atti n. 137/CU del 16 dicembre 2010), approvato dalla Conferenza Unificata tra il
Governo, le Regioni e gli Enti Locali e recepito della Giunta Regionale con Dgr n. 1085/11. In
particolare a questo dipartimento è affidato il ruolo di dipartimento transmurale per meglio
corrispondere all’impostazione regionale del “percorso nascita” omogeneizzando i livelli di
assistenza e di accompagnamento, investendo sulle connessioni virtuose tra tutte le attività
territoriali di sostegno alla genitorialità e i percorsi medici riferiti: all’assistenza, alla procreazione,
alle patologie legate alla sterilità di coppia (ginecologia – andrologia), alla gestione della gravidanza
e nascita fino agli screening.
A completamento di quanto sopra esposto, in termini generali, si precisa che per tutte le attività
diagnostico terapeutiche non rappresentate dalla schematizzazione delle schede regionali Dgr n. 2122/13 o
per le attività specialistiche per cui si rendesse opportuna una integrazione sul modello delle reti cliniche di
cui alla Dgr n. 2122/13, l’azienda ULSS 13 punterà allo sviluppo di dipartimenti interaziendali o altri modelli
di rete secondo indicazioni regionali, previa sottoscrizione di adeguati accordi interaziendali,
preliminarmente in ambito provinciale, nella filosofia della rete hub and spoke.
L’organizzazione dei dipartimenti strutturali è integrata da una rete di dipartimenti funzionali che
consentono di supportare le logiche gestionali supportando l’operatività delle singole unità operative e dei
dipartimenti strutturali. L’azienda ULSS 13 a seguito dell’approvazione delle nuove schede ospedaliere
strutturerà la propria organizzazione ospedaliera sui seguenti dipartimenti funzionali:
Dipartimento di emergenza e urgenza che opera nella prospettiva delineata dalla Regione Veneto di
una rete dell’emergenza ed urgenza territoriale ed ospedaliera all’interno del PSSR 2012-2016 (l.r.
15
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
n. 23/12) e ribadita con la Dgr 2122/13. Questo dipartimento funzionale assicura le prestazioni
dell’area critica attraverso le seguenti unità operative:
−
Pronto soccorso
−
Accettazione
−
Rianimazione
−
SUEM
−
OBI
Le competenze di questo dipartimento terranno conto di quanto scaturirà dal processo di revisione
del sistema dell’emergenza sanitaria (SUEM 118) preannunciato dalla Regione Veneto pur
nell’ambito di una conferma dell’attuale impostazione della gestione del sistema dell’emergenzaurgenza sanitaria che prevede un assetto organizzativo articolato:
− su sette Centrali Operative aventi per bacino di riferimento gli ambiti provinciali;
− sulla rete delle Unità Operative di Pronto Soccorso di riferimento provinciale, con annesso
Dipartimento di Emergenza, delle Unità Operative di Pronto Soccorso di rete, in
organizzazione dipartimentale con altri reparti di area critica;
− sui Punti di Primo Intervento.
Dipartimento di oncologia pensato in risposta alle indicazioni contenute nella Dgr n. 2122/13 per
costituire il primo nodo della Rete Oncologica Veneta che, coerentemente a quanto proposto nel
Piano Oncologico Nazionale, persegue il modello di un network assistenziale che vede al suo centro
l’Istituto Oncologico Veneto IOV-IRCCS. Questo dipartimento funzionale, pertanto, anche alla luce
delle indicazioni fornite dalla Regione Veneto da ultimo con la Dgr n. 2067/13 relativa alla
“Istituzione della rete Oncologica Veneta (ROV)” assicura le prestazioni dell’area critica attraverso
le seguenti unità operative:
−
Oncologia
−
Chirurgia
−
Screening oncologici
−
Anatomia patologica
−
Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva
−
Radiologia
−
Cure Palliative
−
Senologia
−
Dermatologia
Dipartimento di riabilitazione ospedale territorio costruito in ossequio alle indicazioni del
documento di indirizzo approvato dalla Regione Veneto con la Dgr n. 2634/13 tenendo conto della
presenza di strutture specializzate pubbliche o private e dell’integrazione con la rete riabilitativa
territoriale delineata nelle schede di dotazione territoriale, come richiamato dalla Dgr n. 2122/12,
questo dipartimento funzionale agirà per favorire il superamento dell’attuale eccessiva
parcellizzazione unificando le differenti modalità di erogazione (assistenza ospedaliera in ricovero
ordinario o diurno, day service, assistenza extraospedaliera a carattere residenziale a ciclo
continuativo, semiresidenziale o diurno, assistenza ambulatoriale e domiciliare), consentendo
l’erogazione nel setting assistenziale maggiormente appropriato delle prestazioni riabilitative
richieste. Per questo, nell’ambito dell’organizzazione dell’azienda ULSS 13 a questo dipartimento
afferiscono le seguenti unità operative:
−
Medicina fisica e riabilitativa
−
Lungodegenza
−
Neurologia
−
Ortopedia e traumatologia
−
Medicina dello sport e dell’esercizio fisico
−
Attività sanitarie territoriali
16
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
4.2.2. Struttura a valenza dipartimentale proposte dall’Azienda
L’Azienda ULSS 13, ai sensi di quanto disposto dalla Dgr n. 2122/13, nell’ambito dell’organizzazione prevista
dall’atto aziendale propone la definizione di unità operative semplici a valenza dipartimentale per le
seguenti specialità di cui sinteticamente si richiamano i profili e le motivazioni per questa loro
qualificazione:
USD Dermatologia
Unità che deriva dalla soppressione della ex unità operativa complessa di dermatologia disposta
dalle schede ospedaliere (Dgr n. 2122/13) che a fronte dell’importante attività che racchiude in sé
l’attività oncologica del gruppo interdisciplinare per il melanoma cutaneo (nel 2012 sono stati
eseguiti 2.168 interventi dermochirurgici con il trattamento di 93 melanomi maligni e 372
neoplasie epiteliali maligne) al suo interno si colloca anche l’organizzazione del centro allergologico
rivolto alla diagnosi e cura delle allergie respiratorie alimentari cutanee e da veleni di insetti con un
trattamento mediamente di circa 1.000 pazienti all’anno.
USD Odontostomatologia ospedale e territorio
Unità che deriva dalla soppressione della ex unità operativa complessa di Odontostomatologia
disposta dalle schede ospedaliere (Dgr n. 2122/13) che a fronte di volumi di attività pari a circa
10.000 prestazioni ambulatoriali all’anno tutte classificate nell’ambito dei LEA e prioritariamente
rivolte a pazienti disabili e non collaboranti bisognosi di protezione. Oltre a circa 200 procedure
all’anno in narcosi come day surgery per pazienti disabili provenienti per il 40% da altre aziende
ULSS della provincia.
USD Sport terapia e cura patologie cardiovascolari
Al fine di rispettare l’indicazione regionale fornita con nota del 13.12.2012 prot. n. 568800 del
Segretario regionale a conferma del percorso intrapreso da questa struttura in seno
all’organizzazione dell’Azienda e delle competenze in essa presenti.
4.3. Dipartimento di Prevenzione
In base alla legislazione sanitaria vigente, i Distretti, insieme al Dipartimento di Prevenzione e all’Ospedale,
rappresentano una struttura tecnico-funzionale dell’ULSS, volta ad assicurare una risposta coordinata e
continuativa ai bisogni della popolazione, garantendo i servizi di assistenza primaria relativi alle attività
sanitarie e socio sanitarie.
Ai sensi dell’articolo 7-bis, comma 2 del D.lgs. n. 229/99, “il Dipartimento di Prevenzione promuove azioni
volte a individuare e rimuovere le cause di nocività e malattia di origine ambientale, umana e animale,
mediante iniziative coordinate con il Distretto, con i Dipartimenti dell'Azienda ULSS e delle Aziende
Ospedaliere, prevedendo il coinvolgimento di operatori di diverse discipline. Partecipa, inoltre, alla
formulazione del programma di attività dell’ULSS, formulando proposte d’intervento nelle materie di
competenza e indicazioni in ordine alla loro copertura finanziaria.”
L’azione dei Dipartimenti di Prevenzione sui temi strategici descritti può essere impostata secondo i criteri
dell’intervento diretto, oppure, della promozione e del coordinamento di iniziative preventive che
coinvolgono altre strutture aziendali. Infatti, ai fini preventivi, è strategica una visione integrata non solo fra
i servizi dei Dipartimenti di prevenzione, ma anche in coordinamento con il Distretto, i medici e i pediatri di
famiglia e con le strutture a diverso titolo impegnate nella tutela della salute pubblica.
Tenuto conto di quanto previsto dalla l.r. n. 23/12 e di quanto richiamato dalla Dgr n. 2271/13 il
Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda ULSS 13 risulta articolato in tre aree: sanità pubblica; tutela della
salute negli ambienti di lavoro e sanità pubblica veterinaria.
L’organizzazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda ULSS 13 tiene anche conto della nuova
formulazione del co. 4 dell’art. 7quater del D.lgs. n.502/92 novellato dalla legge 189/12 prevedendo che “Le
strutture organizzative dell'area di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare operano quali centri di
17
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
responsabilità, dotati di autonomia tecnico-funzionale e organizzativa nell'ambito della struttura
dipartimentale, e rispondono del perseguimento degli obiettivi dipartimentali e aziendali, dell'attuazione
delle disposizioni normative e regolamentari regionali, nazionali e internazionali, nonché della gestione
delle risorse economiche attribuite”.
Le funzioni che il Dipartimento di Prevenzione garantisce direttamente, secondo quanto previsto dai Livelli
Essenziali di Assistenza, e dalle vigenti normative, sono:
− profilassi delle malattie infettive e diffusive nei riguardi dell’intera collettività;
− tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti
sanitari degli inquinanti ambientali;
− tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro;
− sanità pubblica veterinaria;
− tutela igienico sanitaria degli alimenti;
− sorveglianza e prevenzione nutrizionale.
Inoltre il Dipartimento assicura, con UU.OO.CC. di altri dipartimenti aziendali e del Distretto socio sanitario:
− azioni di promozione della salute;
− attività di prevenzione della malattie cronico-degenerative;
− screening oncologici.
Infine, il Dipartimento di Prevenzione, oltre alla tutela della salute nel territorio aziendale, svolge anche
funzioni specifiche nell’attuazione degli indirizzi comunitari, nazionali e regionali in materia di salute della
popolazione e gestione delle emergenze, perseguendo un modello organizzativo di rete.
4.3.1
Assetto organizzativo del Dipartimento di Prevenzione
4.3.1.1 Organi del Dipartimento di Prevenzione
Al Dipartimento di Prevenzione è preposto un responsabile, nominato dal Direttore Generale, con
provvedimento motivato e su proposta del Direttore sanitario, ai sensi di quanto dispone la Dgr n. 2271/13,
tra i dirigenti con incarico di direzione di struttura complessa del dipartimento.
Il Direttore del Dipartimento risponde alla Direzione generale del perseguimento degli obiettivi aziendali,
dell'assetto organizzativo complessivo del Dipartimento e della gestione del budget affidatogli. L’articolo 6,
comma 2 della l.r. n. 23/2012 prevede che il Direttore del Dipartimento di Prevenzione abbia un incarico di
durata triennale e non possa effettuare più di due mandati consecutivi nella stessa Azienda ULSS.
Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione è affiancato da un Comitato di Dipartimento, costituito in base
quanto previsto per i dipartimenti aziendali dall’allegato 1, fatte salve determinazioni specifiche
eventualmente richieste dalla sua particolare natura e definite con il regolamento di funzionamento del
Dipartimento di prevenzione previsto dalla Dgr n. 2271/13.
4.3.1.2. I servizi del Dipartimento di Prevenzione
Il dipartimento si articola in servizi configurati come unità operative complesse nei termini che seguono:
area della sanità Pubblica
− UOC Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP)
− UOC Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN)
area della tutela della salute negli ambienti di lavoro:
− UOC Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL)
area della sanità pubblica veterinaria:
− UOC Igiene produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto
alimenti (SIAOA)
− USD sanità animale
− USD Igiene degli allevamenti e produzione zooteniche SIAPZ
18
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Le Unità Operative Complesse sopraindicate sono completate dalle Unità Operative Semplici (UOS)
articolate per aree di intervento e necessarie ad una migliore gestione di sottoambiti funzionali e omogenei
secondo il seguente schema:
− U.O.C. S.I.S.P. a cui afferisce la UOS “Prevenzione malattie infettive e diffusive” e la UOS
“Screening oncologici” e le aree intervento di seguito elencate:
prevenzione delle malattie cronico degenerative e di rilevanza sociale;
Igiene del territorio ed ambiente;
Attività medico legale, vigilanza sanitaria, medicina necroscopica.
− U.O.C. S.I.A.N. a cui afferisce la UOS “Igiene degli Alimenti e bevande” e le aree di
intervento relative alla nutrizione di seguito elencate:
Sorveglianza nutrizionale;
Educazione alimentare;
Nutrizione collettiva;
Dietetica preventiva.
− U.O.C. S.P.S.A.L. a cui afferisce la U.O.S. “Igiene del lavoro e vigilanza” e l’area di intervento:
Sanitaria
Completa il quadro la UOS osservatorio epidemiologico collocata in staff al Direttore del Dipartimento di
prevenzione.
4.4. Il Distretto socio sanitario
Il Distretto socio sanitario è l’articolazione dell’Azienda ULSS finalizzata a realizzare l’integrazione tra i
diversi servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali, in modo da assicurare una risposta coordinata e
continua ai bisogni socio-sanitari della popolazione.
L’integrazione si deve intendere riferita per quanto di competenza: agli ambiti istituzionali (es. Comuni), agli
ambiti professionali (es. team multiprofessionali) e tra le dimensioni sociale e sanitaria, con particolare
riferimento alle aree di intervento ad elevata integrazione quali: anziani, disabili, salute mentale,
dipendenze, area materno-infantile.
Nel dettaglio, afferiscono al livello distrettuale le seguenti attività:
assistenza medica primaria (medici medicina generale, pediatria di famiglia, continuità assistenziale);
assistenza infermieristica;
assistenza sociale;
assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata;
cure palliative;
assistenza consultoriale per la promozione e la tutela dell’infanzia e della famiglia, compresi la
mediazione, l’affido e l’adozione;
assistenza neuropsichiatrica e psicologica infantile ed adolescenziale;
assistenza scolastica e inserimento lavorativo per persone disabili, con dipendenza patologica e con
sofferenza mentale;
assistenza residenziale e semiresidenziale nelle aree della disabilità, delle dipendenze, della salute
mentale e dell’età evolutiva;
assistenza residenziale, semiresidenziale ed intermedia per adulti-anziani non autosufficienti;
assistenza farmaceutica;
assistenza specialistica territoriale;
riabilitazione;
assistenza protesica;
azioni di supporto nell’ambito della prevenzione delle malattie e della promozione della salute.
19
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
4.4.1. Modello organizzativo del Distretto e responsabilità
In forza del nuovo quadro programmatorio, stabilito dalla Regione Veneto con la l.r. n.23/12, laddove si
dispone che in ciascuna Azienda ULSS, a prescindere dal numero di Distretti, il Direttore dei servizi sociali e
della funzione territoriale, sia l’unico responsabile dell’intera funzione territoriale si definisce un nuovo
quadro programmatorio, che pone all’Azienda l’obiettivo primario del rafforzamento della struttura
distrettuale, con particolare riferimento alla sua dimensione organizzativa ed alla sua dimensione clinico
assistenziale, privilegiando, da un lato, un’organizzazione trasversale e, dall’altro, un approccio fondato sui
percorsi assistenziali. Vengono così a delinearsi due piani operativi: uno di tipo organizzativo-gestionale,
inerente la gestione di tutti i presidi; l’altro di tipo clinico-assistenziale focalizzato sulla definizione,
applicazione e monitoraggio dei percorsi assistenziali. Sulla base di questo schema è maturata la scelta
dell’Azienda ULSS 13 di impostare la convergenza verso il Distretto unico sfruttando la dimensione
organizzativa dipartimentale. Fermo restando il ruolo del Direttore di Distretto si è inteso così sostenere e
agevolare l’evoluzione dell’operatività prevedendo:
1. un dipartimento funzionale per la continuità assistenziale;
2. un dipartimento strutturale transmurale materno infantile integrato ospedale e territorio;
3. un dipartimento funzionale per le dipendenze;
4. un dipartimento strutturale transmurale per la salute mentale.
In questo schema viene ampiamente riconosciuto la forte competenza organizzativa richiesta dal Distretto
socio-sanitario, che si declina:
nel riconoscimento del ruolo del Direttore di Distretto per:
• lo sviluppo dei servizi distrettuali, implementando connessioni funzionali con le altre
macrostrutture aziendali (Ospedale e Dipartimento di Prevenzione), nonché con le
strutture del privato accreditato e con la rete degli attori locali;
• il coinvolgimento responsabile delle Amministrazioni locali nello sviluppo dell’assistenza
territoriale, valorizzando le risorse della comunità locale nell’ambito delle reciproche
competenze;
• l’ottimizzazione delle risorse a disposizione dell’assistenza territoriale a partire dal ruolo
della Centrale operativa, senza perdere di vista l’esigenza del controllo delle risorse spese
nell’ambito della farmaceutica territoriale, della protesica e della specialistica;
• lo sviluppo degli strumenti a supporto della programmazione quali: lo sviluppo del sistema
informativo in grado di fornire i dati richiesti dalla programmazione regionale; la
formalizzazione dei processi di presa in carico e dei protocolli assistenziali (intensità di cure;
l’utilizzo di figure professionali diverse nella gestione dei pazienti, etc.), l’integrazione nello
sviluppo tecnologico e nei processi di valutazione di risultati ed esiti.
nella responsabilità assegnata al Dipartimento per la continuità assistenziale quale dipartimento
funzionale con il compito di:
• mettere a disposizione tutte le risorse affinché il medico/pediatra di famiglia possa
esercitare il proprio ruolo di referente principale per l’assistito, garantendo una risposta
appropriata;
• valorizzare al massimo il ruolo dell’accesso alle prestazioni garantito dal CUP nell’ambito
della dimensione longitudinale delle cure e dei percorsi assistenziali;
• organizzare e presidiare il coinvolgimento funzionale di tutte le componenti della Medicina
convenzionata nel percorso assistenziale, armonizzando i servizi e i professionisti afferenti
agli altri ambiti (ospedale, strutture residenziali e semiresidenziali, poliambulatori, servizi
sociali, ecc.) al fine di garantire una presa in carico coordinata e continuativa.
nel creare le condizioni operative per un coordinamento delle attività del Dipartimento materno
infantile svolte dentro e fuori dall’ospedale;
nel curare i rapporti con il Dipartimento per le dipendenze (dipartimento funzionale) e con il
Dipartimento di Salute Mentale (DSM), inteso come dipartimento strutturale transmurale
(ospedaliero e territoriale), dotato di autonomia tecnico-organizzativa, collocato nella struttura
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Distretto socio-sanitario, che si interfaccia con il Direttore della funzione territoriale e con il
Direttore della funzione ospedaliera.
Come previsto dalle linee guida regionali per dare formalizzazione al ruolo dell’integrazione tra ospedale e
territorio, l’Azienda ULSS 13 istituirà un Coordinamento per la pianificazione e l’organizzazione delle attività
relative alla gestione del paziente tra l’ambito ospedaliero e territoriale, finalizzato alla condivisione dei
percorsi assistenziali, alla loro corretta applicazione ed alla responsabilizzazione sulla valutazione degli esiti.
Sono membri del Coordinamento: il Direttore sanitario, il Direttore dei servizi sociali e della funzione
territoriale, il Direttore della funzione ospedaliera, il Direttore del Distretto, i responsabili delle UO
distrettuali, un farmacista, un assistente sociale, un medico ed un pediatra di famiglia, uno specialista
ambulatoriale interno, nominati dai rispettivi comitati aziendali e comitato zonale.
4.4.2. Il Direttore di Distretto socio-sanitario
Il Direttore del Distretto garantisce la funzione direzionale di tutte le attività del Distretto mediante i
responsabili delle UU.OO.
Al Direttore di Distretto competono le funzioni di:
−
conseguimento di obiettivi di risultato, di attività e di risorse concordati ed assegnati al Distretto, in
sede di contrattazione di budget con la Direzione generale;
−
organizzazione dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali propri del Distretto;
−
coordinamento delle necessarie collaborazioni ed organizzazione delle risorse affinché il medico/
pediatra di famiglia svolga il proprio ruolo di referente unico per l’assistito;
−
utilizzo dello strumento del budget per definire gli obiettivi e monitorare i relativi indicatori di risultato
attribuiti alle UO distrettuali e alle Medicine di Gruppo Integrate (team multi professionali),
organizzando, coerentemente con la programmazione strategica, i servizi e le risorse, nonché
monitorandone l’implementazione.
4.4.3. Funzioni e strumenti a supporto del Distretto
4.4.3.1 La Centrale Operativa Territoriale e professioni sanitarie territoriali
Nell’ambito delle competenze del Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale, in coordinamento
con il Direttore sanitario, andrà sviluppata la Centrale Operativa Territoriale unica e quindi a valenza
aziendale, interconnessa con la rete dei servizi distrettuali e funzionale a tutte le UO territoriali.
La Centrale Operativa rappresenta una novità decisiva per l’organizzazione territoriale in quanto chiamata a
svolgere una funzione di raccordo fra i soggetti della rete assistenziale e di coordinamento della presa in
carico dell’utente “protetto” (quello che presenta profili di particolare complessità e multiproblematicità).
Rappresenta uno strumento di raccolta e classificazione del problema/bisogno espresso, di attivazione delle
risorse più appropriate e dei soggetti della rete assistenziale, con particolare attenzione alla tutela delle
transizioni da un luogo di cura all’altro o da un livello clinico/assistenziale all’altro.
4.4.3.2 Il Sistema Informativo Integrato
Al fine di garantire la continuità dell’assistenza nelle sue diverse accezioni di continuità informativa,
gestionale e relazionale, l’Azienda ULSS 13 si impegna per l’implementazione di un sistema informativo
integrato:
− tra sociale e sanitario, che metta cioè in rete le informazioni derivanti dai vari ambiti aziendali (pronto
soccorso, ospedale, farmaceutica, specialistica, ecc.), sistematizzando anche la parte della
domiciliarità, delle cure palliative e della residenzialità extraospedaliera;
− tra Azienda e i software propri della medicina e pediatria di famiglia, per la classificazione delle
patologie e dei bisogni di salute a supporto sia della programmazione aziendale che del monitoraggio
dei percorsi assistenziali e degli esisti dell’assistenza erogata.
21
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
L’obiettivo privilegiato del Sistema Informativo Integrato è la realizzazione del Fascicolo Socio-Sanitario
Elettronico. Per queste ragioni si è collocata questa funzione nell’ambito dell’UOC attività specialistiche
identificando questo snodo organizzativo come la base che, a partire da una efficace gestione delle
competenze del CUP manager secondo quanto previsto dalla Dgr n. 320/13, riesca a progettare e
sviluppare il sistema informativo integrato per l’Azienda ULSS 13.
4.4.3.3 Il Budget di Distretto
Tra gli strumenti manageriali a disposizione del Distretto il più importante è il budget di distretto, definito
sulla base della Dgr n.625/03, come “… uno strumento operativo aziendale di programmazione e controllo
per i Centri di Responsabilità a cui sono assegnati obiettivi quali - quantitativi e correlate risorse sia correnti
che di investimenti”.
L’Azienda ULSS 13 si propone di utilizzare il budget come strumento gestionale per la negoziazione degli
obiettivi e delle risorse disponibili anche su più livelli di responsabilità, nell’ambito del perseguimento degli
obiettivi di miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia del sistema assistenziale. In particolare, andrà
favorita la correlazione tra gli obiettivi del budget distrettuale e gli obiettivi del budget ospedaliero,
configurandola come prassi, dal momento che molti obiettivi strategici aziendali richiedono processi
orizzontali di ricomposizione e di integrazione tra i diversi ambiti che trattano un medesimo paziente.
4.5. Strutture operative territoriali e non ospedaliere
In conformità a quanto stabilito dalla Regione Veneto e nel rispetto delle disposizioni contenute
nell'allegato A1 delle linee guida regionali (Dgr n. 2271/13).l’Azienda ULSS 13, tenendo conto delle proprie
esigenze organizzative e nel rispetto del tetto di spesa annualmente assegnato sul personale e della
capienza dei fondi contrattuali delle dirigenze, ha predisposto un ridisegno dell’assetto organizzativo
dell’Azienda prevendendo le seguenti strutture territoriali non ospedaliere:
Struttura
di riferimento
Dip. Risorse amm.ve
tecniche professionali
Strutture
amministrative e
tecniche
Distretto
Dip. per la continuità
assistenziale
Strutture
territoriali
Unità operative complesse e
semplici dipartimentali
Totale 22
Direzione Risorse umane
Direzione affari generali
Direzione provveditorato economato
Direzione servizi tecnici
Direzione contabilità e bilancio
Direzione co. ge. e budget
Direzione servizi informativi
Distretto
Cure Primarie
Cure Palliative
Attività Specialistiche
Infanzia Adolescenza Famiglia
Dip. Materno
infantile
Dip. Dipendenze
Sert Dolo
Dip. Salute mentale
Psichiatria comunitaria
22
Unità operative semplici
Totale 29
Servizio gestione giuridica
Servizio legale e assicurativo
Logistica e funzioni tecniche
Ing. clinica e impiantistica
Edilizia e patrimonio
Controllo prod.ne e mobilità sanitaria
Centrale operativa e prof sanitarie terr
Disabilità
Servizio farmaceutico territoriale
Attività sanitarie territoriali
Ser età evolutiva e neuropsichiatria inf.
Consultorio familiare
Sert Mirano
Alcologia Dolo
Servizio psichiatrico diagnosi e cura
Centro di salute mentale
Comunità terapeutica res protetta
Comunità terapeutica res protetta
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Dip. di Prevenzione
Ser igiene e sanità pubblica SISP
Ser prev e sicurezza amb. di lavoro
Ser igiene alimenti e nutrizione SIAN
UOC Igiene prod.ne, trasf.ne, comm,
conservazione e trasporto alim.
SIAOA
USD Sanità animale
USD Igiene degli allevamenti e
prod.ne zooteniche
Staff di Direzione
Strutture
della
Direzione
Strategica
Staff al Dir. Sanitario
Staff al Dir. dei Servizi
Sociali e della
funzione territoriale
Staff al Dir.
Amministrativo
Osservatorio epidemiologico
Prevenzione malattie infettive
Screening oncologici
Vigilanza e igiene del lavoro
Igiene alimenti e bevande
URP
Valutazione performance ed esiti
Staff di Direzione comunicazione e
marketing strategico
Accreditamento e contratti, qualità
ed esiti
Sperimentazione, formazione, educazione e promozione della salute
Dir professioni dell'assistenza
Ufficio di piano, org.ne e gestione dei
servizi socio sanitari e sociali
Servizio controllo interno
4.5.1. Strutture amministrative e tecniche
I Servizi Amministrativi, Tecnici e Professionali dell'Azienda sono centri di servizio destinati ad approntare le
risorse umane, materiali, finanziarie, patrimoniali e tecniche destinate alle unità operative più direttamente
coinvolte nella gestione caratteristica dell'azienda.
Tali servizi interagiscono direttamente e simultaneamente con le unità operative interne dell'Azienda e con
una molteplicità di soggetti esterni. La loro organizzazione è improntata a criteri di efficienza gestionale e di
flessibilità operativa per la migliore funzionalità e corrispondenza agli obiettivi aziendali per questo il
Direttore amministrativo detiene un potere gerarchico diretto su tutte le unità operative. Ciò non di meno,
in armonia con quanto disposto dall'art. 17-bis del D.lgs. n. 229/99 e dalle correlate disposizioni regionali in
materia (Dgr n. 1190/03), i Servizi Amministrativi, Tecnici e Professionali si avvalgono anche di un
coordinamento dipartimentale di natura funzionale.
In forza di questa impostazione fanno parte delle strutture amministrative e tecniche le seguenti unità
operative:
− UOC Direzione Risorse umane
o UOS Servizio gestione giuridica
− UOC Direzione affari generali
o UOS Servizio legale e assicurativo
− UOC Direzione provveditorato economato
o UOS Logistica e funzioni tecniche
− UOC Direzione servizi tecnici
o UOS Ingegneria clinica e impiantistica
o UOS Edilizia e patrimonio
− UOC Direzione contabilità e bilancio
− UOC Direzione controllo di gestione e budget
o UOS controllo produzione e mobilità sanitaria
− UOC Direzione servizi informativi
23
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
4.5.2. Strutture territoriali
4.5.2.1. Distretto
Alla luce dei parametri previsti dalla l.r. n. 23/12 (nuovo PSSR 2012-2016) e del riconoscimento di una sola
unità operativa complessa per il Distretto contenuto nella Dgr n. 2271/13 l’Azienda ULSS 13 prevede una
organizzazione con un unico Distretto socio sanitario.
Rappresentano obiettivi affidati al Distretto socio-sanitario:
− gestire, in collaborazione con le altre strutture aziendali (controllo di gestione, controllo interno,
osservatorio epidemiologico), tutti i dati necessari ad analizzare e misurare i bisogni, stratificando la
popolazione assistita sulla base delle criticità effettive (case-mix), decodificando i bisogni e
trasformandoli in domande, definendone livelli di complessità assistenziale e modelli organizzativi
più efficaci/efficienti, nonché identificando i luoghi di cura più appropriati;
− consolidare l’integrazione socio-sanitaria a garanzia della tutela della salute e del benessere della
persona nella sua globalità, assicurando una presa in carico longitudinale, organizzata e coordinata;
− garantire l’assistenza nell’arco delle 24 ore, 7 giorni su 7, prevedendo uno specifico modello di
integrazione operativa tra le componenti della Medicina convenzionata ed i servizi distrettuali, ivi
compreso un modello di assistenza domiciliare h24;
− implementare in modo diffuso le Medicine di Gruppo Integrate, quali team multiprofessionali
finalizzati a gestire efficacemente i bisogni della comunità di riferimento, perseguendo criteri di
qualità relativi a: globalità, accessibilità e continuità, equità ed attenzione alla persona, sostenibilità
economica;
− definire ed implementare i percorsi assistenziali per le principali patologie croniche e per
l’assistenza alle persone fragili, affrontando la comorbosità in maniera integrata non solo a livello
distrettuale ma anche con il livello ospedaliero, e prevedendo un sistema di misurazione degli esiti;
− attivare un’offerta adeguata di strutture di ricovero intermedie in grado di accogliere i pazienti per i
quali non sia prefigurabile un percorso di assistenza domiciliare o risulti improprio il ricorso
all’ospedalizzazione o all’istituzionalizzazione, offrendo una risposta polifunzionale a carattere
temporaneo di stabilizzazione, riabilitazione estensiva, palliazione. Per i requisiti specifici di queste
strutture, nella fattispecie Ospedali di Comunità e Unità Riabilitative Territoriali, si rinvia a quanto
disposto dalla Dgr n.2718/12;
− attivare idonei strumenti organizzativo-gestionali per garantire le transizioni del paziente da un
luogo di cura ad un altro o da un livello assistenziale ad un altro, per assicurare la presa in carico dei
pazienti complessi nell’arco delle 24 ore, per provvedere al monitoraggio in tempo reale dei
percorsi assistenziali e connettere i professionisti (Centrale Operativa Territoriale);
− sviluppare l’integrazione funzionale e gestionale delle strutture residenziali e semiresidenziali con i
servizi distrettuali, estendendo l’attività sanitaria specialistica a supporto del Medico
Convenzionato, rimodulando le unità di offerta per adeguarle alle esigenze assistenziali,
sviluppando l’integrazione informativa attraverso l’implementazione di cartelle integrate con
l’Azienda ULSS;
− consolidare il rapporto con i Comuni non soltanto relativamente alle funzioni socio-sanitarie, ma
anche per lo sviluppo dell’assistenza territoriale e la partecipazione al benessere della comunità;
− utilizzare il budget come strumento gestionale sistematico, che presuppone un processo di
negoziazione degli obiettivi e delle risorse disponibili su più livelli di responsabilità, finalizzati al
miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia del sistema.
Per poter assolvere compiutamente agli obiettivi assegnati il Distretto socio-sanitario dovrà potenziare
adeguatamente la competenza sul governo clinico in armonia con l’intera Azienda che individua negli
strumenti del governo clinico elementi strategici del proprio modello di funzionamento.
La realizzazione delle attività del governo clinico presuppone un approccio di sistema e, dunque, un
contesto bene organizzato. Per questo, all’interno di una dipendenza gerarchica, si è costruita una
organizzazione funzionale a carattere dipartimentale a sostegno dei processi di presa in carico alla quale si
affiancano i servizi garantiti dalle altre unità operative semplici che afferiscono al Distretto.
24
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
4.5.2.2. UOS Centrale operativa e professioni sanitarie territoriali
La sfida di costruire un riferimento in grado di offrire un primo sistema di risposte sull’arco delle 24 ore
trova nella Centrale operativa unica una nuova struttura di cui tutte le Aziende sono state chiamate a
dotarsi con la Dgr n. 2271/13. La scelta organizzativa dell’Azienda ULSS 13 scommette sulle potenzialità di
incardinare questa struttura in una apposita unità operativa semplice pensandola come una naturale
evoluzione dello sportello unico integrato (Dgr n. 39/06) funzionale agli obiettivi di:
− assicurare l’accesso al sistema dei servizi da parte dei cittadini secondo i principi di uniformità e
omogeneità;
− ricondurre ad unità interventi parcellizzati;
− favorire l’interazione e l’integrazione tra servizi ed enti diversi nell’intento, più in generale, di
semplificare le procedure burocratiche a carico dei cittadini.
Si tratta di una scelta importante e utile a non ingenerare equivoci circa il ruolo di questa struttura che non
potrà essere di erogazione diretta di servizi dal momento che, come ricorda tutta la programmazione
regionale e anche la stessa Dgr n. 2271/13, costituiscono elementi chiave per garantire la presa in carico
coordinata e continuativa:
- l’impostazione di un lavoro in team multiprofessionale;
- il riconoscimento dell’UVMD quale luogo unitario di valutazione dei bisogni della persona per tutti i
casi per i quali è necessaria una valutazione multidimensionale ed una presa in carico
multiprofessionale (si veda anche quanto dichiarato al punto 5.1.5 del presente atto);
- la definizione del Progetto Assistenziale Individualizzato strumento nel quale vengono definiti gli
interventi assistenziali ed individuate le responsabilità dei soggetti e delle strutture coinvolte nella loro
erogazione.
4.5.2.3. UOS disabilità
Questa unità operativa sostituisce l’ex UOS Handicap Adulto e svolge attività ed interventi relativamente ai
bisogni che afferiscono all’area della disabilità in ogni ambiente di vita con particolare riferimento ai servizi
residenziali e semiresidenziali.
Rappresentano azioni qualificanti di questa struttura:
- la definizione e la realizzazione del Progetto Assistenziale Individualizzato, attraverso
l’UVDM, così come previsto dai provvedimenti regionali in considerazione delle fasi della
crescita e della vita della persona disabile con particolare attenzione in prospettiva a
quanto deriverà dall’applicazione della Dgr n. 2960/12;
- l’individuazione di percorsi riabilitativi per tutte le fasce d’età e di patologia, che abbiano
come obiettivo finale l’autonomia, l’inclusione sociale e la partecipazione attiva del disabile
nel suo contesto di vita;
- il rafforzamento del Servizio di Integrazione Lavorativa (SIL), svolto a livello aziendale ed in
collaborazione anche con gli altri servizi distrettuali, in particolare l’area delle dipendenze e
della salute mentale, dei soggetti deboli e svantaggiati;
- il consolidamento dell’attività di integrazione scolastica, svolta a livello aziendale ed in
collaborazione anche con gli altri servizi distrettuali, in particolare l’area dell’età evolutiva;
- il consolidamento del rapporto con il privato sociale quale elemento fondamentale della
rete dei servizi.
4.5.2.4. UOS servizio farmaceutico territoriale
L’obiettivo di una gestione integrata della continuità terapeutica, in particolare dei trattamenti cronici e dei
trattamenti nei quali è prevista la prescrizione esclusiva da parte di centri specialistici a pazienti che
utilizzano il farmaco in ambito territoriale, rappresenta la premessa per l’attribuzione di questa unità
operativa semplice in capo al Distretto. Si tratta della struttura a cui compete, oltre ai disposti definiti
normativamente, la verifica ed il controllo delle prescrizioni farmaceutiche finalizzata alla migliore
appropriatezza nell’uso del farmaco. Inoltre, di concerto con il Servizio Farmaceutico Ospedaliero, fornisce
25
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
apporto tecnico alla Direzione aziendale affinché le prescrizioni e l’impiego dei farmaci si svolgano nel
rispetto dei criteri di buona pratica clinica e della massima razionalità.
4.5.2.5. UOS attività sanitarie territoriali
Questa unità operativa garantisce la programmazione delle attività territoriali in relazione ai diversi bisogni
della popolazione. Affinché possa essere garantito un percorso assistenziale al cittadino senza soluzione di
continuità si rende necessario strutturare responsabilità all’interno dell’organizzazione capaci di
accompagnare operativamente e rinforzare la connessione tra i diversi momenti dell’assistenza.
Si prefigura su questo versante un significativo investimento per lo sviluppo della filiera territoriale
dell’assistenza. Questa unità operativa semplice collocata all’interno del Distretto dovrà supportare il
Direttore del Distretto con particolare attenzione ai percorsi assistenziali a carattere temporaneo qualora lo
stato di salute e il contesto familiare non consentano il mantenimento del paziente al proprio domicilio
(Hospice, Ospedale di comunità, S.V.P. e U.R.T.).
4.5.2.6. Unità Operativa Complessa di Cure Primarie
Nell’ambito del coordinamento funzionale assicurato dal Dipartimento per la continuità assistenziale si
colloca l’unità operativa complessa delle Cure primarie che, come previsto dalla Dgr n. 2271/13, ha funzioni
di:
− sviluppo, coordinamento e gestione delle Cure primarie, attraverso l’implementazione delle
Medicine di Gruppo Integrate previste dagli specifici atti di indirizzo regionale (Dgr n.41/11,
Dgr n. 1666/11; Dgr n. 1510/12; Dgr n. 953/13), coinvolgendo tutte le componenti della
convenzionata e organizzando le necessarie risorse commisurate agli obiettivi;
− garanzia della continuità dell’assistenza e delle cure nell’arco delle 24 ore, 7 giorni su 7,
assicurando l’integrazione funzionale tra la Medicina di famiglia, la Continuità Assistenziale
e la Specialistica;
− definizione ed implementazione dei percorsi assistenziali, provvedendo a garantire il
coinvolgimento di tutte le competenze e delle strutture anche sviluppando un sistema di
monitoraggio dei processi e degli esiti in ogni contesto di vita dell’assistito (ambulatoriale,
domiciliare o residenziale);
− implementazione e responsabilità del funzionamento dell’assistenza domiciliare integrata;
− coordinamento e verifica dell’appropriatezza prescrittiva ed erogativa nell’ambito della
farmaceutica, della protesica e della specialistica, partecipando al buon governo delle
risorse.
4.5.2.7. Unità Operativa Complessa Cure Palliative
L’ Azienda ULSS 13 con la sua deliberazione n.65 del 2011, in attuazione ed integrazione della precedente
deliberazione n.333 del 2010, ha individuato la rete delle cure palliative quale insieme di interventi
terapeutici ed assistenziali afferenti al Distretto e diretti al malato a fine vita e alla sua famiglia, con lo
scopo di lenire le loro sofferenze. Tali interventi terapeutici ed assistenziali sono finalizzati alla cura attiva,
totale e multidisciplinare di tali pazienti, nella consapevolezza che ciò che contraddistingue le ultime fasi di
vita sono caratterizzate da un insieme di bisogni sia fisici, psicologici, sociali e spirituali.
Il riconoscimento di questa UOC, conformemente a quanto previsto dal Piano Socio-Sanitario Regionale
2012-2016 e coerentemente con l’applicazione della l.r. n.7/09, supporta la necessaria attività di gestione e
programmazione del percorso per tutti i malati candidati a palliazione, garantendo la continuità clinicoassistenziale tra l’Ospedale, le cure domiciliari e le strutture residenziali idonee (nella fattispecie Hospice e
Ospedale di Comunità).
Pertanto Unità Operativa Complessa Cure Palliative, nell’ambito del Dipartimento funzionale per la
continuità assistenziale, ha funzioni di:
- attivazione e coordinamento del Nucleo di Cure Palliative, specificatamente dedicato, che
rappresenta una organizzazione funzionale composta da: medici di famiglia, medici
palliativisti, infermieri, psicologi, medici di continuità assistenziale, ai quali si aggiungono
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
-
-
altre professionalità sociosanitarie (es. assistenti sociali, terapisti della riabilitazione,
dietisti, ecc.);
definizione ed implementazione dei percorsi assistenziali nello specifico ambito,
provvedendo a garantire il coinvolgimento di tutte le competenze e delle strutture anche
sviluppando un sistema di monitoraggio dei processi e degli esiti in ogni contesto di vita
dell’assistito (ambulatoriale, domiciliare o residenziale);
garanzia di una coerenza prescrittiva verso i farmaci a maggiore efficacia antalgica con
particolare attenzione all’uso di oppioidi in ogni condizione di dolore.
4.5.2.8. Unità Operativa Complessa Attività Specialistiche
L’assistenza specialistica identifica attività sanitarie erogate in regime ambulatoriale a fini diagnostici e/o
terapeutici e/o riabilitativi. Per questa sua natura rientra nel coordinamento funzionale garantito dal
Dipartimento per la continuità assistenziale. L’assistenza specialistica ambulatoriale viene garantita sia in
ambito ospedaliero che distrettuale, sia da professionisti convenzionati che dipendenti, nonché da
strutture private accreditate. La ricerca dell’appropriatezza, sia sul versante della domanda che dell’offerta,
porta in capo a questa unità operativa complessa funzioni di:
- riorientamento della funzione specialistica a supporto del medico/pediatra di famiglia;
- coordinamento degli specialisti (convenzionati e dipendenti) presso le sedi distrettuali, a
domicilio, presso le strutture di ricovero intermedie, presso le strutture semiresidenziali e
residenziali;
- coordinamento funzionale dell’attività ambulatoriale erogata presso le sedi distrettuali,
ospedaliere e le strutture private accreditate nell’ambito del territorio dell’Azienda ULSS,
concorrendo anche alla definizione del rapporto con le strutture private accreditate e del
relativo budget, secondo criteri di accessibilità per l’assistito e qualità delle prestazioni;
- programmazione e coordinamento dell’attività del Centro Unico di Prenotazione (CUP)
aziendale, quale strumento gestionale e punto di sincronizzazione dell’attività delle
strutture aziendali e del privato accreditato;
- supervisione dell’attività del CUP Manager, come definite dalla Dgr n. 320/13, in quanto
coordinatore dei processi di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali, al fine di
verificare e di controllare le modalità operative di esecuzione delle prestazioni
ambulatoriali, svolgendo un monitoraggio continuo sugli effettivi tempi di attesa;
- monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e governo delle liste d’attesa, coinvolgendo i
medici/pediatri di famiglia, gli specialisti ambulatoriali interni e gli specialisti ospedalieri
nella condivisione ed applicazione estesa delle classi di priorità, implementando un
monitoraggio sistematico dell’aderenza dei profili prescrittivi ai criteri concordati;
- monitoraggio delle attività svolte dalle strutture e dai soggetti convenzionati in termini di
quantità e qualità delle prestazioni erogate rispetto a quanto programmato.
In ogni caso, secondo quanto previsto dalla Dgr n. 320/13 lo schema di funzionamento del CUP manager
sarà dettagliato in apposito allegato 4 all’Atto Aziendale.
Afferisce alla Unità operativa complessa delle attività specialistiche anche il Centro diabetologico
dell’Azienda ULSS 13 istituito con deliberazioni del Direttore Generale n. 180 del 29.03.2013 in attuazione a
quanto disposto dalla Regione Veneto con la Dgr n. 3485/09. Nell’organizzazione dell’ULSS 13 il centro
Diabetologico è una struttura che opera con un forte orientamento alla prevenzione, diagnosi e cura del
diabete e delle sue complicanze. In uno spirito di forte integrazione il servizio opera sia sul fronte della
consulenza in ambito ospedaliero che in connessione con i Medici di Medicina Generale proponendo
prestazioni facilmente accessibili che possano soddisfare le necessità di tutti i pazienti affetti da diabete
rendendo possibile l'autogestione e l'automonitoraggio della malattia diabetica finalizzata alla prevenzione
e al controllo delle complicanze.
27
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
4.5.2.9. Unità Operativa Complessa Infanzia Adolescenza Famiglia
Come previsto dalla Dgr n. 2271/13 è attivata una unità operativa complessa Infanzia Adolescenza Famiglia
che al proprio interno prevede due unità operative semplici: una per il servizio età evolutiva e
neuropsichiatria infantile (sulla base delle Linee Guida approvate con Dgr n.1533/11) e una per il
Consultorio familiare (sulla base delle Linee Guida approvate con Dgr n. 215/10).
L’unità operativa complessa sostiene le necessarie azioni di coordinamento per la definizione e
l’implementazione dei percorsi assistenziali, per il coinvolgimento di tutte le competenze e delle strutture
anche sviluppando un sistema di monitoraggio dei processi e degli esiti in ogni contesto di vita dell’assistito
(ambulatoriale, domiciliare o residenziale).
Nel dettaglio i servizi distrettuali denominati di età evolutiva e neuropsichiatria infantile si occupano dei
problemi/disturbi psico-sociali, psicologici e relazionali, psichiatrici e neuropsichiatrici dei soggetti in età
evolutiva, nonché dei problemi relativi all'inserimento scolastico del minore disabile. Questi servizi operano
in un contesto particolarmente complesso per alcune fondamentali ragioni:
−
la vastità della casistica compresa tra 0 e 18 anni e la varietà dei disturbi (dai problemi dello
sviluppo psicologico, neurologico e relazionale fino a quelli di area psicopatologica);
−
le necessarie interazioni con altri soggetti istituzionali che, con mandati e mission diverse,
intervengono a favore di utenti nelle stesse fasce d’età.
Allo stesso modo l’unità operativa semplice del consultorio familiare organizza un servizio pensato per dare
risposte ad una domanda e ad un’utenza molto variegata, mettendo in atto molteplici interventi che vanno
dalla diagnosi e cura ginecologica, psicologica e diagnosi e presa in carico sociale, fino alla prevenzione
primaria, secondaria e terziaria con attività educative.
Per queste motivazioni si pone molta enfasi sull’impostazione organizzativa che vede l’Unità operativa
funzionalmente coordinata con il Dipartimento materno infantile e gerarchicamente incardinata
nell’organizzazione distrettuale. Si intravvedono in questa scelta le condizioni migliori per attuare interventi
efficaci in termini di prevenzione e per organizzare azioni convergenti sul piano sanitario e su quello sociale.
4.5.3. Dipartimento per le Dipendenze
Il Dipartimento per le Dipendenze è formalmente istituito in tutte le Aziende ULSS per coordinare tutte le
unità operative pubbliche e private che direttamente o indirettamente si occupano di dipendenze
patologiche, che perseguono comuni finalità e sono quindi tra loro interdipendenti, pur mantenendo la
propria autonomia e responsabilità tecnico-funzionale e gestionale.
Il Dipartimento per le Dipendenze è un dipartimento funzionale, collocato nella struttura del Distretto, che
dipende dalla Direzione dei servizi sociali e della funzione territoriale.
Il Direttore del Dipartimento, nominato dal Direttore Generale fra i responsabili delle unità operative che
compongono il Dipartimento stesso, persegue i seguenti obiettivi:
− applicazione delle direttive nazionali e regionali in materia di dipendenze patologiche;
− coordinamento della rete complessiva dei servizi pubblici e privati convenzionati che operano in
materia di dipendenze patologiche nel territorio di propria competenza;
− gestione della quota del budget aziendale destinato alle dipendenze patologiche e perseguimento
degli obiettivi assegnati.
Al Dipartimento delle Dipendenze fanno riferimento le unità operative aziendali, sanitarie, socio-sanitarie,
sociali, i soggetti pubblici, privati e del privato sociale, le comunità terapeutiche e le cooperative inserite nel
territorio dell’Azienda in grado di interagire per costruire buone prassi e servizi appropriati. Nel modello
organizzativo è previsto la presenza di una unità operativa semplice “Sert di Mirano” e una unità operativa
semplice “Alcoologia di Dolo”.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
4.5.4. Dipartimento di Salute Mentale
Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) rappresenta il riferimento ed il garante clinico per la tutela della
salute mentale e si estrinseca nell’organizzazione, unitaria e coerente, delle varie articolazioni strutturali e
funzionali in cui si esprime la presa in carico dei bisogni di salute mentale di una popolazione. Pertanto,
opera per la prevenzione, la cura e la riabilitazione di ogni forma di disagio mentale, privilegiando interventi
personalizzati ed intervenendo primariamente sul territorio secondo una logica di psichiatria di comunità. Il
DSM coordina, sotto un’unica direzione, le attività territoriali ed ospedaliere, pubbliche e private
convenzionate dell’assistenza psichiatrica.
Il DSM comprende una UOC assegnata alla Psichiatria comunitaria e finalizzata al completo sviluppo e
all’integrazione degli interventi terapeutico-riabilitativi e preventivi in ambito ambulatoriale e domiciliare,
semiresidenziale, residenziale ed ospedaliero. A questa unità fanno riferimento 4 unità operative semplici:
una per il Servizio psichiatrico diagnosi e cura (SPDC), una per il Centro di salute mentale (CSM) e due per le
Comunità terapeutiche residenziali protette.
Oltre a quanto previsto per i dipartimenti dall’allegato 1 rientra tra gli organi del dipartimento di salute
mentale il Comitato tecnico esecutivo, composto dal Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, dai
responsabili, all’interno del Dipartimento, delle UOC e UOS dipartimentali, dal coordinatore delle
professioni sanitarie del DSM e da tecnici incaricati dal Direttore stesso.
Il Direttore del Dipartimento, nominato dal Direttore Generale fra i Direttori delle UOC di Psichiatria,
persegue i seguenti obiettivi:
- applicazione delle direttive nazionali e regionali, con particolare riferimento ai Progetti
Obiettivo ed al Regolamento del DSM approvato con Delibera del Direttore Generale n. 402
del 08.10.2012 ai sensi della Dgr n.752/11;
- coordinamento della rete complessiva dei servizi territoriali ed ospedalieri, pubblici e privati
convenzionati dell’assistenza psichiatrica che insistono nel territorio di propria competenza;
- gestione della quota del budget aziendale destinato alla tutela della salute mentale e
perseguimento degli obiettivi assegnati.
4.5.5. Servizi di staff alla Direzione generale
4.5.5.1. UOS Valutazione performance ed esiti
In sintonia con l’impostazione della legge n. 150/09 e con il concetto di performance definito come "il
contributo che ciascun soggetto (definito come sistema, organizzazione, team, singolo individuo) apporta
attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi e alla soddisfazione dei bisogni
per i quali l'organizzazione di appartenenza è stata creata" questo Servizio ha la funzione di supportare la
Direzione strategica nei delicati processi di perfomance measurement sia quantitativi che qualititativi.
Il Servizio ha pertanto il compito di acquisire e gestire tutti i dati utili a fornire elementi utili ai processi
decisionali, alla programmazione aziendale e al sistema di valutazione. Per gli aspetti gestionali dipende
direttamente dal Direttore Generale.
4.5.5.2. UOS Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP)
L'Unità operativa semplice Ufficio Relazioni con il Pubblico si colloca in staff al Direttore Generale e
nell'ambito della pubblica tutela:
− fornisce le informazioni "di primo livello" sulle richieste degli interessati;
− garantisce l'ascolto e promuove l'orientamento agli utenti;
− riceve e cura le pratiche relative alle "segnalazioni" (opposizioni, osservazioni, denunce, reclami,
proposte), effettuate dagli utenti, come da Regolamento di Pubblica Tutela;
− promuove e attiva iniziative di comunicazione, tramite depliant, avvisi, opuscoli, ecc., chiari e
facilmente leggibili, per assicurare la conoscenza di: normative, prestazioni erogate, organizzazione
delle strutture dell'ULSS;
29
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
−
−
effettua ricerche ed analisi finalizzate alla formulazione di proposte sugli aspetti organizzativi al fine
di semplificare l'accesso alle strutture, l'accesso alle prestazioni, il linguaggio sia per la
comunicazione interna che esterna;
garantisce l'informazione sui diritti dell'utenza sia nei rapporti con le strutture dell'ULSS che, in
attuazione al principio di trasparenza, in materia di procedimento amministrativo e diritto di
accesso ai documenti.
4.5.5.3. UOS Staff di Direzione comunicazione e marketing strategico
Al fine di assicurare un adeguato coordinamento delle relazioni istituzionali e della comunicazione
istituzionale dell’Azienda ULSS 13 viene istituita una unità operativa semplice posta in staff al Direttore
Generale. Questa unità svolge funzioni di referente aziendale per quanto riguarda i rapporti con gli organi
di informazione, propone e assicura l’attuazione della politica di comunicazione dell’Azienda. Inoltre, l’unità
operativa garantirà una adeguata analisi del posizionamento strategico aziendale basata su approfondite
ricostruzioni statistiche e documentali del sistema di offerta sanitario territoriale (pubblico e privato) e dei
flussi attivi e passivi della mobilità sanitaria.
Operativamente a questa unità fanno capo le seguenti funzioni:
− Comunicazione, relazioni istituzionali e addetto stampa;
− Comunicazione aziendale sito internet;
− Marketing strategico.
4.5.6. Servizi di staff alla Direzione Sanitaria
4.5.6.1. Unità Operativa Complessa Professioni dell’assistenza
In relazione all’articolazione delle attività ospedaliere e territoriali, si individua una struttura complessa
denominata “Professioni dell’assistenza” con un assetto organizzativo che risponde ai principi della
responsabilizzazione diffusa, del decentramento organizzativo, del rispetto dei ruoli di governo, produzione
e committenza assegnati ai vari livelli.
Il dirigente della struttura è posto in staff al Direttore sanitario e risponde del perseguimento degli obiettivi
aziendali, dell’assetto organizzativo complessivo del servizio e della gestione del budget affidatogli.
Questa unità operativa persegue, per gli ambiti di competenza dei professionisti afferenti alla struttura,
l’ottimizzazione della risposta ai bisogni di salute del cittadino attraverso la gestione efficiente delle risorse
umane e materiali e l’adozione di nuovi modelli organizzativi, nonché la formazione e lo sviluppo della
professionalità degli operatori.
Tenuto conto che il personale che appartiene alle professioni dell’assistenza partecipa ad una dimensione
organizzativa unica che ritrova nell’Azienda il suo naturale confine è importante precisare che i rapporti fra
questa unità operativa e le altre strutture sono di tipo funzionale e non confliggono, pertanto, con il
principio di unicità della responsabilità dirigenziale di cui all’art. 12, lett. c) della l.r. n. 56/94 e con quello di
coerenza fra obiettivi e risorse di cui all’art. 12, lett. a). Proprio per questa sua natura l’unità operativa
complessa delle professioni dell’assistenza opera per una garanzia di conciliazione tra la valorizzazione delle
competenze e le esigenze operative dell’Azienda.
4.5.6.2. Unità Operativa Complessa Accreditamento e contratti, qualità ed esiti
Questa unità operativa complessa controlla e si attiva affinché l’Azienda si attenga ai principi ed agli
adempimenti previsti dalla l.r. n. 22/02 in particolare alla luce delle innovazioni introdotte con la Dgr
n.1145/13 in ordine alle attività di verifica dei requisiti di autorizzazione e di accreditamento per la l.r.
n.22/02 in precedenza esercitate dalla ARSS, oggi soppressa per legge.
Questa struttura, posta in staff al Direttore Sanitario, dovrà lavorare in forte sinergia anche con il Direttore
dei servizi sociali e della funzione territoriale per l’accertamento e rilascio delle autorizzazioni all’esercizio e
dell’accreditamento alle strutture sociali.
Con questo presidio si assicura costante consulenza, nonché coordinamento e monitoraggio nelle diverse
fasi dell’autorizzazione e dell’accreditamento, distintamente per le diverse strutture operative dell’azienda
30
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
sanitaria ed a livello complessivo aziendale. A fronte di queste specifiche compete a questa unità operativa
anche il presidio dei contenuti del sistema di Miglioramento Continuo della Qualità regionale (MCQ)
assicurando un supporto generale per la produzione di strumenti valutativi e implementativi di buone
pratiche sul versante della qualità dell’assistenza sanitaria e socio sanitaria.
4.5.6.3. Unità Operativa Complessa sperimentazione, formazione, educazione e promozione della salute
Mediante l’istituzione di questa unità operativa complessa l’Azienda ULSS 13 identifica sotto una
responsabilità unica le risorse dedicate e le procedure finalizzate agli obiettivi riconducibili al
miglioramento della qualità delle prestazioni, all’aggiornamento e alla formazione del personale, alla
educazione e promozione della salute della popolazione.
Tra i compiti di questa struttura rientrano quelli di:
− promuovere nell'Azienda il sistematico sviluppo delle innovazioni di prodotto a valenza sanitaria nei
diversi ambiti impegnati nella produzione dei servizi assistenziali, facilitandone la collaborazione e
la responsabilizzazione mediante la predisposizione di linee guida;
− coordinare e sviluppare le attività di formazione e aggiornamento professionale a partire
dall’individuazione del fabbisogno di formazione ed aggiornamento del personale operante
nell’ambito delle differenti strutture, e concentrando le iniziative al fine di perseguire specifici
obiettivi;
− coordinare ed attivare azioni idonee a sostenere la promozione e l’educazione alla salute con
rinforzo delle informazioni e conoscenze utili per migliorare i propri comportamenti e stili di vita.
Questa unità operativa rappresenta uno snodo organizzativo privilegiato per le attività dei Nuclei di ricerca
clinica, per la ricerca finalizzata, per i trapianti e la sperimentazione, per la progettazione finanziata dai
fondi europei e per la gestione del Corso di Laurea in Infermieristica.
All’interno di questa struttura trovano collocazione organizzativa Il Comitato etico per la pratica clinica e il
Comitato etico di sperimentazione clinica controllata dei farmaci.
4.5.7. Servizi di staff alla Direzione servizi sociali e della funzione territoriale
4.5.7.1. Unità Operativa complessa Ufficio di piano, organizzazione e gestione dei servizi sociali e socio
sanitari
Come ribadito anche nel PSSR 2012-2016 della Regione Veneto (l.r. n. 23/12) un assetto istituzionale
integrato si fonda sull’accordo programmatico, gestionale e valutativo tra Aziende ULSS e Comuni,
attraverso i loro organismi di rappresentanza (Conferenza dei Sindaci ed Esecutivo della conferenza). Il
Piano di Zona è lo strumento principale dell’accordo programmatico e deve saper accompagnare la
programmazione e la gestione del sistema di risposte ai bisogni socio sanitari del territorio in maniera
coerente con gli obiettivi della programmazione regionale. L’istituzione di questa unità operativa
complessa, posta a carico del bilancio sociale, mette in campo una risposta organizzativa credibile e
funzionale per la gestione della complessità che caratterizza i molteplici aspetti operativi della gestione
integrata dei servizi sociali e socio sanitari che, secondo quanto previsto dai Lea (livelli essenziali
assistenziali), coinvolgono, di volta in volta, responsabilità dell’Azienda e dei Comuni.. A questo livello
organizzativo, collocato in staff al Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale, competono:
− il presidio dell’intero ciclo di programmazione, gestione e controllo degli interventi sociali e socio
sanitari;
− la gestione delle risorse erogate ai sensi della l.r. 30/09 (fondo regionale per la non autosufficienza)
a garanzia del sistema di risposte residenziali e domiciliari
− la tutela dell’equilibrio di gestione del bilancio di parte sociale con particolare attenzione alla
funzione di monitoraggio e rendicontazione.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
4.5.8. Servizi di staff alla Direzione Amministrativa
4.5.8.1. UOS Servizio controllo interno
Questa unità operativa semplice consente di presidiare la funzione che, partendo dal documento regionale
sull’identificazione dei processi necessari per lo sviluppo del controllo interno, dovrà esplicitare i processi
aziendali propri per lo sviluppo della “Funzione del Controllo Interno” in sintonia con quanto previsto dal
progetto regionale.
La funzione Controllo Interno avrà il compito di:
− gestire i rapporti con la corrispondente Funzione Regionale afferente alla Direzione Controlli e
Governo del Sistema sanitario regionale;
− supportare lo sviluppo, il mantenimento e il miglioramento del Sistema di Controllo Interno;
− elaborare il Piano di sviluppo del Sistema di Controllo Interno e renderlo sinergico con la
programmazione aziendale;
− allineare il piano di sviluppo del Sistema di Controllo Interno aziendale con le azioni, le progettualità
e le tempistiche Regionali;
− attuare il monitoraggio e l’avanzamento del piano di sviluppo del Sistema di Controllo Interno
Aziendale;
− seguire, in collaborazione con le funzioni aziendali interessate, le fasi di implementazione del
Controllo Interno (analisi del processo, identificazione dei rischi definizione dei piani di
contenimento, esegue il monitoraggio dell’attuazione dei piani di contenimento, esecuzione dei
test e rivalutazione del rischio);
− supportare le articolazioni organizzative aziendali nella valutazione, sviluppo e miglioramento del
sistema di Controllo Interno con significative capacità di identificare e valorizzare il contenuto
informativo incorporato nei dati amministrativi, contabili ed epidemiologici.
Date queste caratteristiche si è scelto di collocare la Funzione di Controllo Interno in staff al Direttore
amministrativo prevedendo, nella prospettiva di attivare e consolidare funzioni tipiche del controllo
strategico e/o di “cruscotto direzionale”, una forte interazione con tutta la Direzione strategica.
4.6. Il conferimento degli incarichi dirigenziali
Il sistema rivolto all’individuazione, al conferimento e alla revoca degli incarichi dirigenziali è conforme
all’articolo 15-ter del D.lgs. n. 502/92 e s.m.i., ed ai vigenti CC.CC.NN.LL. per le aree della dirigenza;
l’attribuzione degli incarichi avviene compatibilmente con le risorse finanziarie a tal fine disponibili e nei
limiti del numero degli incarichi e delle strutture definiti nel presente Atto aziendale, nel rispetto delle
norme regolamentari e delle clausole contrattuali.
Sulla base di quanto indicato nei CC.NN.LL. per le aree dirigenziali del Servizio Sanitario Nazionale, a ciascun
dirigente dell’Azienda è garantita l’attribuzione di un incarico dirigenziale che, ai sensi della vigente
normativa contrattuale e con riferimento anche a quanto indicato dal presente Atto aziendale, può essere
di:
−
direzione di struttura complessa;
−
direzione di struttura semplice;
−
professionale, anche di alta specializzazione, di consulenza, di studio e ricerca, ispettivo, di verifica
e di controllo;
−
professionale in senso stretto (o “di base”).
A ciascun incarico dirigenziale è correlata una funzione dirigenziale. A ciascuna funzione, e pertanto a
ciascun incarico dirigenziale, è correlato un valore economico determinato secondo le vigenti disposizioni
contrattuali.
Con questo sistema l’Azienda intende, nel rispetto del quadro normativo esistente in materia, rendere
trasparente lo scenario complessivo delle funzioni dirigenziali svolte, valorizzare l’assunzione condivisa di
un diverso grado di responsabilità e stimolare la dirigenza, anche nella prospettiva di una rinnovata visione
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
del concetto di “carriera”, ad un sempre maggiore impegno professionale, che contribuisca alla crescita
anche qualitativa dell’intero servizio reso.
Tutti gli incarichi sono conferiti dal Direttore Generale; le modalità di conferimento e di revoca degli
incarichi stessi sono regolamentati dalle normative vigenti.
L’azienda applica il principio della onnicomprensività della retribuzione dei dirigenti pubblici (art. 24 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165) secondo le linee di indirizzo stabilite dal Consiglio di Stato
Commissione Speciale Pubblico Impiego, nell’Adunanza del 4 maggio 2005, n° 173/2004 – Sezione II.
L’attività del personale dirigente viene sottoposta, infine, a valutazione periodica secondo le modalità
indicate nell’Allegato 3 (‘Valutazione del personale’).
4.7. Il sistema delle deleghe
L’attuazione del principio della distinzione tra le funzioni di indirizzo e di controllo, da un lato, spettante
all’organo di vertice aziendale, e le funzioni di attuazione e gestione, dall’altro, affidate ai dirigenti, richiede
un sistema di deleghe, che vede, di norma, permanere in capo alla competenza del Direttore Generale
l’adozione di tutti gli atti di programmazione aziendale e di alta amministrazione, mentre l’esercizio delle
attività per la realizzazione degli obiettivi aziendali programmati può essere delegato ai dirigenti di
struttura complessa. A tale scopo, il Direttore Generale, in relazione alle esigenze che, in concreto, egli si
propone di soddisfare, nonché all’evolversi positivo o negativo dell’attività aziendale, attribuisce al singolo
dirigente una delega più o meno ampia per l’adozione di provvedimenti anche di spesa che impegnano
l’Azienda verso l’esterno, nei limiti del budget assegnato. Il sistema di delega delle funzioni dirigenziali va
inteso nell’ambito del diritto privato come la negoziazione fra le parti di obiettivi da raggiungere, della
delega delle attribuzioni per poter raggiungere tali obiettivi e la definizione della possibilità di verifica,
anche con modelli fiduciari, del raggiungimento degli stessi. Il soggetto delegato ha la piena responsabilità,
a qualsiasi effetto interno ed esterno all’Azienda, degli atti compiuti. La Direzione Aziendale si riserva
comunque la possibilità di intervento in caso di inerzia del delegato e di illegittimità o inopportunità
dell’atto.
33
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
TITOLO IV - IL FUNZIONAMENTO DELL’AZIENDA
5.1 Programmazione aziendale
La gestione dell’Azienda ULSS 13 si uniforma al ciclo programmazione-controllo-valutazione in relazione alle
linee programmatiche definite a livello nazionale, regionale e alla pianificazione strategica aziendale.
Alla funzione di programmazione spetta il compito di intercettare i nuovi e diversi bisogni che derivano dai
mutamenti sociali, economici, normativi e culturali e, sulla base di essi, di indicare interventi e risposte
assistenziali adeguate. L’Azienda promuove l’attività di programmazione nell’intento di superare la logica
settoriale e di valorizzare la partecipazione delle comunità locali alla condivisione degli obiettivi aziendali.
L’esplicitazione chiara e concreta a tutti i livelli di responsabilità dei risultati attesi e delle azioni e risorse
necessarie a produrli, mette a disposizione dei diretti responsabili e della struttura cui fanno riferimento,
significativi e validi indicatori di efficacia e di efficienza gestionale.
Data la crescente complessità, comorbilità ed eterogeneità dei bisogni di salute, si evidenzia la necessità di
introdurre strumenti di misurazione del case-mix della popolazione che permettano una mappatura
accurata della morbilità ma anche una più equa misurazione del carico assistenziale e delle risorse
necessarie per rispondere ai diversi bisogni. La programmazione aziendale deve poter contare su strumenti
che permettano di valutare, prima di tutto, la diversa distribuzione delle malattie, come le risorse
(assistenziali ed economiche) sono utilizzate in rapporto al carico misurato di malattia ed inoltre
consentano la stratificazione dei bisogni assistenziali in categorie considerate omogenee in termini di
utilizzo atteso di risorse assistenziali.
Per questo il sistema di valutazione dei risultati aziendali dovrà sviluppare sistemi di reportistica e di
comunicazione interna su diversi ambiti, in modo da coinvolgere e responsabilizzare l’intera organizzazione,
secondo modalità che tengano conto dei ruoli svolti dai singoli e del tipo di informazioni richieste.
5.1.1 Atti di programmazione
Gli atti che realizzano la programmazione strategica dell’Azienda sono i seguenti:
Il Piano attuativo locale (PAL, ex Piano Generale Triennale art. 6, comma 3, D.lgs. n. n. 502/92, l.r.
n.56/94, art. 114 l.r. n. 11/01) è proposto dal Direttore Generale e, previo parere della Conferenza
dei Sindaci, è approvato dalla Regione. Con il PAL l’Azienda attua esplicitamente gli obiettivi del
Piano Socio Sanitario Regionale e degli altri atti della programmazione regionale e ha durata e
scadenza pari a quella dei piani della programmazione regionale.
Il Piano di Zona (P.d.Z., art. 8 l.r. n. 56/94; artt. 4 e 5 l.r. n. 5/96; art. 19 Legge n. 328/00; art. 128 l.r.
n.11/01; Dgr n. 3242/01; Dgr n. 3702/06; Dgr n. 2082/10) è strumento primario di attuazione della
rete dei servizi sociali e dell’integrazione socio-sanitaria. Elaborato a livello di Azienda ULSS, è
promosso dall’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci ed è approvato dalla Conferenza stessa. È
coordinato dal Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale, recepito con deliberazione
dal Direttore Generale ed inviato agli uffici regionali competenti per il visto di congruità;
Il Programma delle Attività Territoriali (PAT, art. 3 quater D.lgs. n.502/92 e art. 120 l.r. n. 11/01): è
strumento operativo di programmazione annuale del Distretto, è basato sulla intersettorialità degli
interventi ed è finalizzato alla realizzazione di obiettivi e di indirizzi contenuti nel PAL. Esso
contiene la localizzazione dei vari servizi ed interventi sanitari, sociali e sociosanitari, aziendali e
delegati, nonché la determinazione delle risorse per gli interventi erogati, in integrazione con i
Comuni ricompresi nel territorio dell’Azienda ULSS. È proposto dal Direttore del Distretto sulla
base delle risorse assegnate e delle indicazioni della Direzione aziendale e, previo parere della
Conferenza dei Sindaci, viene approvato dal Direttore Generale d’intesa con la Conferenza stessa
limitatamente alle attività socio-sanitarie.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Il Piano Attuativo Locale delle Cure Primarie (Dgr n. 2860/08) è un documento di programmazione
aziendale di durata triennale per l’individuazione delle strategie aziendali per il conseguimento
degli obiettivi relativi alla gestione integrata dei pazienti e alla continuità dell’assistenza, introdotti
con gli accordi regionali per la Medicina convenzionata. In questo documento sono definite le
Aggregazioni funzionali territoriali (AFT) attivate ed i Medici di Assistenza Primaria (MAP) afferenti
in ciascuna AFT. Il percorso di completamento del sistema informatico e informativo, il percorso di
passaggio dei Medici di Medicina Generale alle forme associative più evolute, le modalità di
accesso agli studi medici e le modalità di erogazione delle prestazioni integrative, aggiuntive non
differibili.
Il Bilancio Pluriennale di Previsione (art. 5 D.lgs. n. n. 502/92 e art. 10 l.r. n. 55/94) elaborato con
riferimento al piano generale e agli strumenti della programmazione adottati dall’Azienda, ne
rappresenta la traduzione in termini economici, finanziari e patrimoniali nell’arco temporale
considerato. Ha una durata corrispondente a quella del PAL ed è annualmente aggiornato. Il
Bilancio Pluriennale di Previsione è strutturato in modo da consentire la rappresentazione degli
equilibri economici, finanziari e patrimoniali in analogia alla struttura e ai contenuti del bilancio
economico preventivo e del budget generale.
Il Piano strategico della Prevenzione è il documento funzionale ad organizzare e descrivere, in
modo esplicito e trasparente, obiettivi, azioni e risorse ritenuti necessari per affrontare problemi di
salute e fattori di rischio prioritari.
5.1.2 Bisogni di salute delle comunità territoriali
La conoscenza dei bisogni di salute della popolazione è momento fondamentale del processo di
programmazione della rete di servizi socio-sanitari locali. L’Azienda si pone, quindi, quali obiettivi prioritari:
−
conoscere lo stato di salute della popolazione e i fattori determinanti, allo scopo di permetterne il
costante monitoraggio nella comunità;
−
realizzare un sistema che consenta di conoscere dinamicamente i bisogni della popolazione ed in
grado di individuare i fattori di rischio socio-sanitari, culturali, economici ed ambientali e gli
appropriati fabbisogni assistenziali.
−
orientare la programmazione nel campo socio-sanitario, assistenziale ed educativo e orientare le
modalità di erogazione dei servizi in modo coerente con i bisogni della popolazione.
A tal fine è attivamente coinvolta la comunità locale, attraverso tutti i soggetti istituzionali e le
organizzazioni sociali espressive della comunità stessa, la quale non è solo destinataria di interventi, ma
innanzitutto realtà capace di esprimere i bisogni, di sviluppare le risposte, di selezionare le priorità di
intervento, di partecipare al controllo dei risultati.
5.1.3 Strutture di offerta socio-sanitaria
L’offerta socio-sanitaria si compone dell’insieme articolato e coerente di interventi e servizi atti a
soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedano
unitariamente prestazioni sanitarie ed azioni di protezione sociale.
L’organizzazione del sistema di offerta socio-sanitaria si ispira ai principi di sussidiarietà, cooperazione e
concertazione, efficacia, efficienza, integrazione, omogeneità, equità, accessibilità ed economicità.
Particolare rilievo assume, inoltre, la promozione della solidarietà sociale e la valorizzazione delle iniziative
delle persone, dei nuclei familiari, delle forme di auto-aiuto e di reciprocità, nonché le espressioni della
solidarietà organizzata. Alla gestione e al completamento del sistema di offerta dei servizi socio-sanitari
collaborano e provvedono, oltre ai soggetti pubblici, gli organismi non lucrativi di utilità sociale, gli
organismi della cooperazione, le organizzazioni di volontariato, le associazioni e gli enti di promozione
sociale, le fondazioni, gli enti di patronato ed altri soggetti privati, con cui sono stipulati patti, accordi o
intese.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
La presa in carico dei bisogni di cura richiede oggi una programmazione degli interventi e del lavoro di cura
che non si limiti solo al perimetro delle risorse pubbliche ma che possa attingere a tutte quelle risorse e
competenze disponibili a livello locale, riconoscendo e rendendo espliciti i singoli ruoli e le singole
responsabilità. Solo con una rappresentazione completa del sistema possono essere studiate e rafforzate le
relazioni tra i diversi soggetti, ed elaborate delle efficaci “Reti della cura” sulle 24 ore. Si tratta di obiettivi
esplicitati più volte dalla legislazione regionale non ultimo con la Dgr n. 2082/10 che afferma: “… da alcuni
anni l’orientamento delle politiche sta assecondando la permanenza della persona anziana nel proprio
domicilio e sta riservando l’accoglienza residenziale alle persone non altrimenti assistibili, garantendo allo
stesso tempo la qualità e l’appropriatezza degli interventi, nonché l’accessibilità e la sostenibilità
economica dei servizi. Ciò richiede la ricerca di sinergie e di forme di collaborazione nella programmazione
dei servizi per far convergere le risorse della domiciliarità, della residenzialità e dei servizi sanitari verso
obiettivi condivisi e interventi coordinati in percorsi di pianificazione territoriale.”
5.1.4 L’integrazione e il coordinamento dei servizi sociosanitari di assistenza
Al finanziamento delle funzioni socio-sanitarie attribuite in gestione all’Azienda ULSS 13 partecipano, oltre
alla Regione del Veneto, le Amministrazioni Comunali del territorio, secondo modalità definite dalla
legislazione regionale.
Le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale (art. 3 septies, comma 2, lettera a) e comma 4 D.lgs. n. 502/92 e
s.m.i.) sono assicurate dall’Azienda Sanitaria nei limiti di quanto previsto dal DPCM 29 Novembre 2001
“Definizione dei livelli essenziali di assistenza” e delle disposizioni applicative regionali.
Le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria (art. 3 septies, comma 2, lettera b) D.lgs. n. 502/92 e s.m.i.) sono
assicurate dalle Aziende ULSS se delegate dai Comuni, in attuazione e nel rispetto delle disposizioni
regionali.
Le modalità di integrazione con la rete dei servizi sono definite da appositi atti deliberativi aziendali, tramite
deleghe e/o accordi con le Amministrazioni Comunali, cui è demandata anche la definizione dei criteri
uniformi di assistenza e di accesso per le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria.
L’integrazione e il coordinamento dei servizi socio-sanitari con i servizi sociali sono perseguiti anche tramite
l'attivazione di un sistema informativo organico ed integrato tra i servizi sociali dei Comuni e i servizi sociosanitari dell’Azienda ULSS 13. Il sistema informativo è finalizzato a consentire un'analisi dinamica dei
fenomeni e delle tendenze dei bisogni della comunità locale, a realizzare una condivisione delle conoscenze
dei servizi, a rispondere al diffuso bisogno informativo della comunità locale, nei diversi livelli e soggetti
sociali che la compongono (utenti, famiglie, associazioni e aggregazioni della comunità) e a rispondere alle
esigenze di programmazione, attraverso la disponibilità di dati di esercizio, gestione e governo, in grado di
disegnare un quadro strategico del rapporto tra domanda e offerta.
Una nuova frontiera dell'integrazione si identifica nell’attuazione di quanto previsto dalle Dgr n. 41/11, Dgr
n. 1666/11 e dalla Dgr n. 1510/12 in materia di cure primarie. Le Aggregazioni funzionali territoriali (AFT)
intervengono nell’organizzazione di tutti i medici assicurando:
− la continuità assistenziale con l’Ospedale;
− la presenza di personale amministrativo;
− l’adeguata disponibilità di risorse infermieristiche.
Le AFT devono tra loro interagire per organizzare i Medici Singoli, in rete e le Medicine di gruppo, gli
Specialisti Ambulatoriali ed i Pediatri assicurando tra l’altro:
− l’adozione di una Carta dei Servizi con indicazioni di accessibilità da fornire a tutti gli assistiti;
− un sistema di aperture organizzate degli studi medici;
− l’accesso da parte degli assistiti a tutti i Medici dell’AFT in caso di necessità e l’accesso alla Cartella
Clinica Informatizzata dell’assistito da parte di tutti i medici dell’AFT;
− l’integrazione informativa con la continuità assistenziale, creando le condizioni necessarie per una
condivisione delle informazioni nella prospettiva della creazione di un Fascicolo unico
informatizzato del cittadino.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
5.1.5 Assistenza socio-sanitaria: erogazione, continuità, valutazione
L’organizzazione dei servizi e delle attività è finalizzata a garantire l’integrazione socio-sanitaria, la
continuità assistenziale e la costante verifica e valutazione dei processi e degli esiti degli interventi, per il
miglioramento continuo della qualità dell’assistenza prestata.
L’integrazione socio-sanitaria trova realizzazione laddove è possibile valutare in modo unitario ed uniforme
i bisogni sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali, che hanno portato alla formulazione di una domanda;
questo si realizza di norma attraverso l’UVMD (Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale) che
assicura:
− la valutazione multidimensionale del bisogno;
− la definizione dei progetti individualizzati;
− la presa in carico multiprofessionale;
− la valutazione sistematica degli interventi.
L’UVMD costituisce l’unica modalità di ingresso alla rete dei servizi per le persone non autosufficienti;
attraverso la definizione della natura e intensità dell’intervento assistenziale individualizzato, essa
promuove ed assicura la continuità dell’assistenza tra le diverse articolazioni, strutture e Unità Operative
della rete dei servizi, sviluppando in particolare, anche attraverso appositi protocolli operativi,
l’integrazione tra presidi ospedalieri, rete dei servizi residenziali e semiresidenziali, territorio.
Le Medicine di Gruppo Integrate intese come team multiprofessionali che prendono in carico i bisogni di
una comunità rappresentano, di fatto, i luoghi ideali in cui si può sviluppare operativamente l’integrazione
socio-sanitaria.
5.1.6 Il miglioramento continuo della qualità
Il miglioramento continuo della qualità dei servizi e delle prestazioni offerti alle persone e alle loro famiglie
costituisce uno degli obiettivi primari dell’Azienda. L’Azienda ULSS 13 persegue il miglioramento continuo
della qualità dell’assistenza con il coinvolgimento attivo di tutti gli operatori, secondo logiche
multiprofessionali e multidisciplinari, sviluppando e applicando sistemi, politiche e strategie per la qualità
correlate a rilevanti bisogni di salute della popolazione.
L’Azienda soddisfa quanto previsto per il processo di certificazione del bilancio, in attuazione dell'art. 1 c.
291 della L. 23 dicembre 2005 n. 266 e dell'art. 11, c. 2 del patto per la salute 2010-2012, al fine di
sviluppare una funzione di internal auditing, finalizzata alla creazione ed alla gestione di un sistema dei
controlli necessario per verificare la qualità ed il rispetto delle procedure amministrativo-contabili aziendali.
A questo scopo è stata disposta l’attivazione del nucleo aziendale di internal audit ed elaborazione dei piani
di attività, attraverso il coordinamento della Segreteria Regionale per la Sanità.
5.1.7. Informazione, accoglienza, tutela e partecipazione dei cittadini
L’Azienda garantisce il costante impiego dei principali strumenti organizzativi previsti in materia di
informazione e comunicazione, partecipazione, tutela ed accoglienza. In particolare l’Ufficio per le Relazioni
con il Pubblico (U.R.P.) svolge un ruolo centrale in materia di informazione pubblica al fine di assicurare
l’omogeneità e l’uniformità delle informazioni e di renderle disponibili al pubblico, in modo chiaro,
accessibile e aggiornato. Attraverso questa struttura l’Azienda ULSS 13 si impegna a garantire l'ascolto e
promuove l'orientamento agli utenti; riceve e cura le pratiche relative alle "segnalazioni" (opposizioni,
osservazioni, denunce, reclami, proposte), effettuate dagli utenti; promuove e attiva iniziative di
comunicazione, tramite depliant, avvisi, opuscoli, ecc..
L’Azienda si è dotata dei seguenti strumenti di informazione, accoglienza, tutela e partecipazione dei
cittadini:
Carta dei Servizi quale espressione formale del patto sulla qualità dei servizi offerti e sul loro
costante miglioramento, stipulato tra l’Azienda e i cittadini, anche sotto il profilo della
individuazione di specifici standard di qualità;
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Regolamento di Pubblica Tutela che disciplina la procedura per la gestione dei reclami, il
funzionamento della Conferenza dei Servizi e dei tavoli di conciliazione;
Programma della Trasparenza coordinato, ai sensi di quanto disposto con il D.lgs. n. 33/13 con il
Piano della Prevenzione e Corruzione ed il Piano delle Performance;
Sito Internet quale strumento innovativo di informazione rivolto alla generalità della popolazione;
Mediazione linguistico-culturale che comprende tutte le attività di informazione rispondenti alle
nuove esigenze di integrazione di una società multietnica e multiculturale.
5.2. Risorse materiali e tecnologiche: disciplina dei contratti di fornitura e dei servizi sotto soglia
L'attività contrattuale fa riferimento al Codice degli Appalti (D.Lgs 163/06 e s.m.i.) ed alla normativa
civilistica applicabile alle pubbliche amministrazioni. Detta attività è disciplinata da un apposito
regolamento aziendale (allegato n. 2 al presente atto), sulla base dei criteri e dei principi per l’acquisizione
delle forniture di beni e servizi di valore inferiore alla soglia di rilievo comunitario.
L'attività contrattuale, riferita agli acquisti di beni e alla fornitura di servizi, deve rispettare i principi della
programmazione annuale, in coerenza con il sistema budgetario, perseguendo obiettivi di efficienza,
efficacia ed economicità, nel rispetto dei vincoli di spesa definiti negli atti di programmazione economica
aziendali.
Detta attività deve altresì uniformarsi ai principi della trasparenza, imparzialità e massima concorrenzialità,
assicurando, ove ritenuto opportuno, la pubblicizzazione dell'oggetto e delle condizioni contrattuali in
forme adeguate anche attraverso il ricorso ai più moderni sistemi telematici ed informatici.
Il Regolamento aziendale deve esplicitare i limiti e le modalità di ricorso alle diverse tipologie di contratto e
le relative procedure, individuando, altresì, i limiti economici entro i quali i responsabili delle strutture
aziendali possono impegnare direttamente l'Amministrazione.
5.3 Sistema dei controlli interni e valutazione
L’Azienda ULSS 13 organizza il proprio sistema di controlli interni e di valutazione di tutto il personale
dipendente in modo fortemente integrato, tale da interessare nel suo insieme la totalità del personale e la
stessa direzione aziendale.
Il sistema di controlli aderisce ai principi stabiliti nel D.lgs. n. 286/99. In particolare, si sottolinea che:
- alle strutture addette al controllo di gestione, alla valutazione dei dirigenti, al controllo
strategico è fatto divieto di effettuare controlli di regolarità amministrativa e contabile;
- i risultati delle attività di controllo vanno riferiti esclusivamente agli organi di vertice;
- non sussiste l’obbligo di denuncia alla Corte dei Conti per chi effettua tali controlli.
5.3.1 Controllo di regolarità amministrativa e contabile
Il controllo di regolarità amministrativa e contabile viene assolto dal Collegio sindacale le cui competenze
sono dettagliatamente individuate all'art.3-ter del D.lgs. n. 502/92 e dal Titolo X della l.r. n. 55/94.
Tale attività che, sinteticamente, è rivolta a verificare legittimità, regolarità e correttezza dell'azione
amministrativa, si pone in un contesto di collaborazione nei confronti della Direzione generale, salvo i casi
di rilevata responsabilità contabile nei quali esso è tenuto a riferire alla Corte dei Conti e nel rispetto dei
principi della revisione contabile.
In coerenza con il principio di prevalenza delle decisioni dell’organo gestionalmente responsabile viene
fissato il criterio di esclusione delle verifiche in via preventiva che altrimenti rischierebbero di paralizzare
l’attività dell’Azienda.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
5.3.2. Controllo di gestione
L’Unità Controllo di Gestione e Budget è la struttura preposta allo svolgimento delle funzioni previste dalla
normativa vigente (D.lgs. n.286/99 e LL.RR. n. 55/94 e n. 56/94) relativamente al sistema operativo di
programmazione e controllo.
Fa capo alla struttura del controllo di gestione il processo di programmazione e controllo direzionale, ossia
il meccanismo attraverso il quale l’azienda procede al coinvolgimento dei dirigenti nell’assegnazione o
negoziazione degli obiettivi per livello di responsabilità interna e procede al loro sistematico monitoraggio
al fine di garantirne il raggiungimento.
Il sistema di programmazione e controllo direzionale si dota di diversi strumenti di supporto tra i quali:
Il sistema di budget che è il sistema operativo principale della programmazione e del controllo di
gestione. In tale ottica può essere definito come l’insieme delle regole aziendali attraverso le quali
vengono articolati gli obiettivi di breve periodo con riferimento alla struttura organizzativa e nel
rispetto delle responsabilità e autonomie interne, al fine del loro concreto perseguimento.
Il sistema di contabilità direzionale ovvero lo strumento operativo mediante il quale l’Azienda
misura e archivia tutti i dati utili al fine di supportare il processo decisionale. E’ composto da
numerosi sottosistemi di rilevazione. Il principale è rappresentato dal sistema di contabilità
analitica, ossia, il sistema che rileva i costi e i ricavi dell’Azienda distinti per natura e per
destinazione rispetto all’articolazione interna delle responsabilità aziendali e delle maggiori linee di
attività in esse gestite.
Il sistema di reporting che interviene sui dati prodotti a fini contabili e amministrativi al fine di
ottenere “informazioni” attraverso l’opportuno incrocio di questi dati. Un sistema di reporting si
presenta come una combinazione di tabelle e grafici che presentano le misure di rilievo per i vari
fenomeni analizzati, disaggregate e destrutturate secondo le esigenze. Perseguendo un approccio
all'informazione come “bene aziendale” la standardizzazione di un sistema di report agevola una
miglior distribuzione delle conoscenze ed una visione d’insieme dell'attività.
5.3.3. Valutazione del personale con qualifica dirigenziale. Le funzioni dell’Organismo Indipendente di
Valutazione (OIV)
Il sistema di valutazione e verifica del personale dirigente è regolamentato dal D.lgs. n. 502/92 e s.m.i., dal
D.lgs. 150/09 e s.m.i, dalla l.r. n. 9/11 s.m.i, dalla Dgr n. 2205/12, dalle normative contrattuali (a livello
nazionale ed a livello integrativo aziendale) della Dirigenza Medica e Veterinaria e della Dirigenza Sanitaria,
Professionale, Tecnica ed Amministrativa.
I soggetti che intervengono nel processo di misurazione e valutazione dei risultati sono:
a. il Direttore Generale dell’Azienda;
b. l’Organismo Indipendente di Valutazione;
c. i dirigenti.
In particolare, il D.lgs. n.150/09 individua l’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) quale soggetto
preposto a sovrintendere e monitorare, garantendo la correttezza dell’intero processo, il sistema di
misurazione e valutazione annuale dei risultati.
Le funzioni di questo organismo, secondo quanto previsto dalla Dgr n. 2205/12, sono: misurare e valutare
con cadenza annuale i risultati di ciascun dipartimento ed unità operativa nel loro complesso, nonché,
misurare e valutare i risultati gestionali dei dirigenti apicali/responsabili e successivamente, sulla base delle
proposte formulate da questi ultimi, misurare il raggiungimento degli obiettivi prestazionali qualiquantitativi affidati a tutti gli altri dipendenti, dirigenti e non, operanti nelle singole unità operative
autonome, nel rispetto di quanto stabilito dalla contrattazione nazionale ed integrativa e dalle indicazioni in
materia contenute nel paragrafo C) della Dgr n. 2205/12.
Con riferimento ai dirigenti, ivi compresi quelli apicali/responsabili, le proposte all’OIV sono formulate dai
soggetti indicati dalla seconda colonna della tabella 2 allegata alla Dgr n. 3415/02 (in rapporto alle funzioni
del valutato indicate nella prima colonna) contenente linee guida per la predisposizione dell’atto aziendale.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Tutte le attività di misurazione e valutazione sopra descritte e le proposte formulate dai dirigenti (che
devono avere diretta conoscenza dell’attività del valutato) devono essere espletate secondo criteri
oggettivi e trasparenti. In particolare, le proposte dei dirigenti e le determinazioni dell’OIV devono essere
motivate, garantendo al valutato l’informazione adeguata anche attraverso la comunicazione e il
contraddittorio sia in sede di proposta che di valutazione finale.
La corresponsione dell’incentivazione alla produttività e della retribuzione di risultato è subordinata alla
valutazione positiva dei dipendenti effettuata dall’OIV in merito al conseguimento dei risultati, anche per
stati di avanzamento, in rapporto agli obiettivi assegnati.
L’OIV monitora il funzionamento dell’intero ciclo della valutazione, anche attraverso il servizio per il
controllo di gestione o altro organismo con funzioni analoghe, nonché l’integrità e la trasparenza dei
controlli interni. Conseguentemente comunica tempestivamente le criticità riscontrate alla Direzione
generale.
L’OIV garantisce inoltre l’assolvimento degli obblighi aziendali in materia di trasparenza del ciclo della
valutazione dei risultati, provvedendo a formulare, se del caso, suggerimenti alla direzione aziendale.
L’OIV, nella verifica dei risultati e delle buone pratiche di promozione delle pari opportunità, deve operare
in sinergia con il “Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi
lavora e contro le discriminazioni” previsto dall’articolo 21 della legge n. 183/10 di cui al paragrafo 3.9 del
presente Atto aziendale.
5.3.4. Valutazione del personale con qualifica dirigenziale.
A livello aziendale sulla valutazione del personale con qualifica dirigenziale interviene anche la disciplina
dettata dal “Regolamento sulla valutazione e verifica del personale dirigente” allegato n. 3 al presente atto,
ove si riportano:
− la cadenza delle verifiche;
− i soggetti preposti alla verifica;
− i contenuti dell'attività di verifica, con la fissazione di una serie di indicatori;
− i criteri e le modalità delle verifiche;
− gli effetti dell'attività di verifica.
La valutazione del personale dirigente è effettuata sotto un duplice aspetto:
− valutazione delle “attività professionali”, correlata all'attribuzione di nuovi incarichi dirigenziali di
responsabilità di struttura complessa/semplice o incarichi professionali di valore economico
superiore o, ancora, alla conferma o meno degli incarichi già attribuiti, nonché all’attribuzione della
retribuzione di posizione minima al compimento del quinto anno di servizio e al passaggio alla
fascia superiore dell’indennità di esclusività del rapporto di lavoro per i Dirigenti Medici, Veterinari
e del ruolo sanitario che abbiano maturato un’esperienza professionale nel S.S.N. superiore a 5 e/o
15 anni senza soluzione di continuità;
− valutazione delle “attività gestionali”, correlata all'attribuzione della retribuzione di risultato, che
comprende la verifica dei risultati di gestione, per i Direttori di Struttura Complessa e i Responsabili
di Struttura Semplice cui sia affidata la gestione di risorse, e la verifica dei risultati raggiunti da tutti
i dirigenti in relazione agli obiettivi affidati.
In caso di valutazione negativa l’assunzione dei provvedimenti conseguenti all’accertamento della
responsabilità dirigenziale dovrà essere commisurata all’entità degli scostamenti rilevati rispetto ad
obiettivi e compiti predefiniti.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
5.3.5 Valutazione del personale del comparto sanità
L’Azienda ULSS 13 ritiene strategico il sistema di valutazione non solo per la dirigenza ma anche per il
personale del comparto sanità. Si tratta di utilizzare gli aspetti positivi di tale funzione che, nel più ampio
contesto del sistema di valutazione permanente, contribuiscano a recuperare e sostenere la spinta
motivazionale del personale.
L’intero sistema di valutazione viene regolamentato secondo le norme contenute nel contratto integrativo
aziendale per il comparto sanità e riguarda il duplice aspetto della:
− valutazione del “potenziale professionale”, che ha l’obiettivo di ricercare efficienza all’interno delle
organizzazioni attraverso il recupero della spinta motivazionale del personale, il riconoscimento dei
risultati raggiunti e la valorizzazione delle professionalità esistenti ed è stata prevista quale
supporto al sistema delle progressioni di carriera (orizzontali e verticali) e delle selezioni interne (ad
esempio ai fini dell’assegnazione di incarichi di coordinamento o posizione organizzativa);
− valutazione del “contributo individuale alla produttività”, finalizzata al coinvolgimento del
personale in un processo di formazione teso al raggiungimento delle scelte dell’Azienda in termini
di riorganizzazione e riqualificazione, collegata alla corresponsione della quota individuale
incentivante.
Il sistema, per conseguire le finalità previste, deve ispirarsi ai seguenti criteri:
− condivisione del sistema e uso corretto;
− valutazione dei comportamenti organizzativi, piuttosto che delle singole persone;
− confronto valutatore / valutato;
− rilevazione dei fabbisogni formativi;
− assenza di utilizzo punitivo del sistema di valutazione.
5.3.6 Valutazione e controllo strategico
La valutazione e controllo strategico mira a valutare l'adeguatezza delle scelte compiute in sede di
attuazione dei piani, programmi ed altri strumenti di determinazione dell'indirizzo politico, in termini di
congruenza tra risultati conseguiti ed obiettivi predefiniti.
Tale tipologia di controllo, per la sua natura intrinseca, fa capo ad un soggetto esterno all'azienda, ancorché
sempre naturalmente inserito nel servizio sanitario, e cioè la Regione. Ciò trova ragione nel D.lgs. n. 502/92
e successive modificazioni, dove l'art. 3 bis comma 5 prevede che spetta alla Regione determinare
preventivamente, in via generale, i criteri di valutazione dell'attività dei Direttori Generali, con riguardo al
raggiungimento degli obiettivi definiti dalla programmazione regionale e con particolare riferimento alla
efficienza, efficacia e funzionalità dei servizi, e che all'atto della nomina dei direttori, le Regioni definiscono
ed assegnano, aggiornandoli periodicamente, gli obiettivi di salute e di funzionamento.
Spetta al Direttore Generate predeterminare i criteri di valutazione dell'attività del Direttore
amministrativo, sanitario e dei servizi sociali e della funzione territoriale, con riferimento al raggiungimento
degli obiettivi da lui fissati per ciascun anno di riferimento, e ciò anche ai fini del riconoscimento della
correlata integrazione del loro trattamento economico.
5.3.7 La Funzione del Controllo Interno
Il sistema dei controlli e delle valutazioni ha il preciso compito di indurre ad una sempre maggiore
attenzione ai risultati, agli obiettivi, alla misurazione dei costi-benefici, alla qualità dei servizi, alla
soddisfazione dei bisogni effettivi degli utenti ed alla misurazione del prodotto fornito.
La Funzione Controllo Interno, introdotta dalla Dgr n. 2271/13, è collocata in staff al Direttore
amministrativo e interagisce con tutta la Direzione strategica, presidiando le funzioni descritte anche nel
precedente paragrafo 4.5.8 del presente Atto. Più in generale, la funzione del Controllo Interno ha il
compito di supportare tutte le funzioni aziendali e i responsabili di processo nelle attività di quantificazione
e gestione del rischio amministrativo-contabile. Pertanto, tale funzione non assume un ruolo ispettivo ma
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
esclusivamente di supporto tecnico/collaborativo rispetto alle funzioni e ai responsabili di processo e, per
queste motivazioni, non è stata associata, o assimilata, a funzioni aziendali di ispezione e controllo presenti
a livello aziendale.
6. Norme transitorie e rinvio ad atti e documenti collegati
Il presente Atto Aziendale, fondato secondo i canoni di diritto privato, fornisce l'illustrazione dei principi
ispiratori dell’azione dell'Azienda, delle garanzie che s’intendono assicurare all'utenza, nonché dei termini
generali nei quali si sostanzia il suo l'assetto organizzativo. Quanto argomentato ha una valenza che
prescinde il contingente, ben potendosi qualificare come espressione di indirizzi fondanti e di ampia
proiezione temporale, fermo restando il quadro normativo di riferimento istituzionale e le variazioni che
esso potrà subire.
Ciò posto, onde provvedere alle conseguenti puntualizzazioni, fin da ora si fa rinvio alla disciplina di
dettaglio che, nel merito, verrà adottata nell'esercizio del potere regolamentare. Per quanto non
espressamente previsto si applica la normativa nazionale e regionale che disciplina le materie trattate dal
presente Atto.
Ogni variazione alle declinazioni operative derivate dal presente Atto aziendale, come ad esempio una
variazione dei regolamenti attuativi, non richiede la modifica del presente documento.
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
REGIONE VENETO
AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE N. 13
ATTO AZIENDALE
ALLEGATI
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
ALLEGATO N. 1
Regolamento dei dipartimenti amministrativi e tecnico-professionali, ospedalieri, territoriali e di
raccordo tra ospedale e territorio
1. Premessa
L’azienda ULSS 13 nella sua organizzazione persegue finalità di tutela del paziente e di efficienza
organizzativa, secondo quanto definito negli obiettivi aziendali. Fermo restando la disciplina dei
Dipartimenti definita dalla Regione Veneto con la Dgr n. 3574/01, alla luce di quanto disposto con le più
recenti Dgr n. 2122/13 e con la Dgr n. 2271/13 l’organizzazione aziendale è cambiata determinando un
aggiornamento anche del regolamento dei dipartimenti amministrativi e tecnici, ospedalieri, territoriali e di
raccordo tra ospedale e territorio che viene disciplinato in forza di quanto segue.
2. Definizione
L’organizzazione dipartimentale, ai sensi dell’art. 17 bis Dlgs. n. 502/92, rappresenta il modello ordinario di
gestione operativa di tutte le attività dell’Azienda ed è funzionale a raggiungere gli obiettivi di tutela del
cittadino attraverso l’omogenea ed efficace gestione delle risorse, lo sviluppo di ruoli e competenze
professionali, la promozione ed applicazione di protocolli, percorsi e linee guida e all’utilizzo di modelli
assistenziali per intensità delle cure.
Il dipartimento è l’insieme delle unità operative omogenee, affini o complementari, ciascuna con obiettivi
specifici che, concorrendo al perseguimento di comuni finalità e obiettivi di salute, diventano tra loro
interdipendenti. Il dipartimento, con il supporto di un sistema informativo adeguato alla valutazione della
produttività e degli esiti di salute, costituisce il modello organizzativo idoneo a un approccio moderno e
trasparente di gestione dei servizi sanitari.
In ambito clinico il dipartimento, favorendo il coordinamento dell’atto medico teso a gestire l’intero
percorso di cura e lo sviluppo di comportamenti clinico-assistenziali basati sull’evidenza, costituisce
l’ambito privilegiato nel quale poter contestualizzare le attività del governo clinico nelle sue principali
estensioni, ovvero, la misurazione degli esiti, la gestione del rischio clinico, l’adozione di linee guida e
protocolli diagnostico-terapeutici, la formazione continua, il coinvolgimento del paziente e l’informazione
corretta e trasparente.
Le unità operative assegnate agli ambiti dipartimentali conservano le caratteristiche previste dalla
legislazione vigente. Esse pertanto mantengono la propria autonomia e responsabilità nelle decisioni
cliniche ed assistenziali per quanto riguarda il trattamento degli utenti e l’utilizzazione delle risorse a loro
specificatamente assegnate. Lo strumento dell'organizzazione dipartimentale ha primariamente il compito
di fare convergere tutte le strutture su obiettivi condivisi, ovvero, verso gli obiettivi assegnati dalla
programmazione regionale alla Direzione Generale attraverso attività di supervisione, integrazione e
controllo. La responsabilità degli stessi obiettivi affidati in sede di budget trova giovamento in un
coordinamento a livello dipartimentale che deve essere vissuto come la migliore opportunità per il
conseguimento degli stessi e per la ricerca comune dell'efficienza delle prestazioni erogate. In questo senso
è auspicabile che attraverso la dipartimentalizzazione sia anche possibile condividere risorse finalizzate ad
uno stesso obiettivo.
Per gli aspetti istituzionali e regolamentari costitutivi dei dipartimenti, ciascuna unità operativa è assegnata
ad un solo dipartimento strutturale, pur potendo i suoi componenti partecipare in modo transitorio o
permanente a gruppi operativi interdipartimentali per lo svolgimento di particolari attività in collegamento
o in coordinamento con unità operative appartenenti ad altri dipartimenti (dipartimenti funzionali).
Allegato n. 1
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
3. Finalità
Le finalità perseguite dall’organizzazione dipartimentale contemplano l’attivazione di azioni funzionali al
perseguimento di:
Sinergie per l’efficacia
L’integrazione ed il coordinamento delle diverse professionalità che possono utilizzare risorse da
loro scelte ed organizzate aumenta la probabilità di migliorare l’efficacia terapeutica.
Garanzie dell’outcome
La misurazione degli esiti dei trattamenti è prevista nell’ambito del dipartimento come azione
indispensabile alla verifica dei risultati ottenuti, al supporto dei processi decisionali della direzione
strategica e nell’ottica di un lavoro continuo per il miglioramento dei risultati in termini di salute
compatibilmente con le risorse economiche disponibili.
Continuità delle cure
Nei percorsi assistenziali la presenza di professionisti che hanno condiviso scelte terapeutiche ed
organizzative, nonché momenti formativi, consente la riduzione di trasferimenti e prese in carico
dei pazienti favorendo l’integrazione e la continuità delle cure.
Integrazione inter-disciplinare
L’elaborazione condivisa di percorsi assistenziali e linee guida favorisce la reciproca conoscenza e
valorizzazione dei professionisti delle diverse discipline, incrementando di conseguenza l’efficacia e
l’efficienza.
Orientamento al paziente
Sostenendo una visione complessiva delle problematiche del paziente il dipartimento, grazie alla
presenza di diverse professionalità, favorisce l’impiego di percorsi assistenziali mirati, favorendo
l’orientamento al paziente di tutti i processi e la migliore gestione del caso contribuendo al
continuo miglioramento della sicurezza per il paziente.
Valorizzazione e sviluppo delle risorse umane
Il confronto sistematico delle esperienze e la condivisione delle conoscenze attraverso
l’elaborazione di percorsi diagnostico-terapeutici, la formazione e l’aggiornamento sono
caratteristiche distintive dell’organizzazione dipartimentale che vanno a sostegno della crescita
professionale e della gratificazione degli operatori.
Ottimizzazione nell’uso delle risorse
La gestione comune di personale, spazi e apparecchiature facilita il perseguimento di obiettivi di
efficienza consentendo soluzioni assistenziali altrimenti non praticabili. Si contrastano così
fenomeni di duplicazione di servizi e tecnologie agevolando la realizzazione di economie di scala.
Responsabilizzazione economica
Gli operatori sanitari vengono coinvolti attraverso la gestione diretta del bilancio assegnato e la
loro partecipazione nella realizzazione degli obiettivi di dipartimento. La valutazione del personale
sui risultati, con verifiche periodiche, rappresenta uno strumento di garanzia per la piena
tracciabilità dei risultati, per una tempestiva azione di monitoraggio dei track record della gestione,
per la valorizzazione delle responsabilità e delle competenze di tutto il personale e, più in generale,
per l’attuazione di una gestione efficiente.
Ottimizzazione degli aspetti gestionali
La dimensione dipartimentale deve contribuire al miglioramento dei processi di integrazione della
attività clinica con il controllo di gestione, offrire un punto di riferimento nella pianificazione degli
investimenti e nelle procedure di acquisto; presidiare lo sviluppo del flusso dei dati e contribuire
alla definizione del sistema informativo aziendale; interfacciarsi con le strutture aziendali
competenti in materia di comunicazione istituzionale, di controllo interno e di accreditamento.
Organizzazione e sviluppo della ricerca
Azioni tese all’omogeneizzazione: dei sistemi di comunicazione, degli atti burocratici clinico
amministrativi, della presa in carico dei pazienti nei percorsi ospedale/territorio e
territorio/ospedale
Coinvolgimento nella presa in carico e salvaguardia del patrimonio della Azienda ULSS.
Allegato n. 1
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
4. Tipologia di dipartimento
Fermo restando il principio che i dipartimenti operano per tutta l'Azienda garantendo la qualità delle
prestazioni e utilizzando il personale anche su più sedi o strutture, si devono distinguere i dipartimenti
strutturali da quelli funzionali. Infatti, mentre i dipartimenti strutturali hanno la responsabilità gestionale
diretta delle risorse loro assegnate, i dipartimenti funzionali si prestano a coordinare attività comuni,
quando operano in ambito amministrativo, oppure perseguono obiettivi di miglioramento della pratica
clinico-assistenziale, della presa in carico del paziente e dell’integrazione multi professionale e
multidisciplinare, quando operano in campo sanitario.
Nell’azienda ULSS 13 sono previsti i seguenti dipartimenti:
Dipartimento
Strutturale
Area amministrativa
Area socio sanitaria
Dipartimento
funzionale
Dip. Risorse amm.ve tecniche
professionali
Distretto
Dip. per la continuità assistenziale
Dip. per le dipendenze
Dip. di Salute mentale
Area clinica sanitaria
Direzione e servizi
Dip. di Medicina
Dip. di Specialità mediche
Dip. Chirurgico
Dip. Cardiovascolare
Dip. Materno infantile
Dip. di Prevenzione
Dip. di emergenza e urgenza
Dip. di riabilitazione ospedale territorio
Dip. di oncologia
4.1.I dipartimenti strutturali
I dipartimenti strutturali sono costituiti da unità operative omogenee per l’attività svolta e per le risorse
umane, tecnologiche, strumentali e strutturali utilizzate. L’attività è finalizzata ad una migliore gestione
possibile delle risorse disponibili al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza ottimali in correlazione di
una razionalizzazione dei costi.
Il dipartimento strutturale può prevedere l’aggregazione di strutture ospedaliere anche se appartenenti a
diversi presidi ospedalieri, comunque, ogni unità operativa deve far parte di un solo dipartimento
strutturale e, quest’ultimo, può essere costituito solo in presenza di un minimo di tre unità operative
complesse.
I dipartimenti strutturali individuati nell’Azienda sono organismi soggetti a rendicontazione analitica ed
organizzati in centri di costo/responsabilità. La responsabilità dei dipartimenti strutturali, assegnata ad uno
dei dirigenti delle strutture complesse di cui è composto, comporta l’attribuzione sia di responsabilità
professionali in materia clinico organizzativa e della prevenzione sia di responsabilità di tipo gestionale in
ordine alla razionale e corretta programmazione e gestione delle risorse assegnate per la realizzazione degli
obiettivi attribuiti.
Allegato n. 1
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
4.2. I dipartimenti funzionali
I dipartimenti funzionali, sono costituiti da unità operative, anche non omogenee, che concorrono ad
obiettivi comuni e si propongono di adeguare e rendere coordinato l'uso delle risorse tecniche e
assistenziali attraverso processi capaci di migliorare i risultati dell'intervento mediante l’adozione di norme
comuni di comportamento amministrativo o clinico-assistenziale, orientamenti didattici e di ricerca
condivisi.
I dipartimenti funzionali sono di tipo orizzontale, tra pari, mentre quelli strutturali sono prevalentemente di
tipo verticale, o gerarchico.
Ai dipartimenti funzionali vengono attribuiti obiettivi di ricerca, di ottimizzazione dei profili di cura e della
loro organizzazione, di stesura di linee guida, di armonizzazione dei rapporti tra le aree aziendali. Il loro
operare può essere accompagnato dall’approvazione di un progetto, con una durata temporale definita e
finalizzata al raggiungimento degli obiettivi prefissati o al mantenimento degli stessi.
5. Organi del dipartimento
Sono organi del dipartimento: il Direttore di dipartimento e il Comitato di dipartimento. E’ prevista, altresì,
l’Assemblea di dipartimento, a cui hanno titolo a partecipare tutti i dipendenti delle Unità Operative che lo
costituiscono.
5.1. Il Direttore di dipartimento
Il Direttore del dipartimento è nominato dal Direttore Generale, tra i responsabili di struttura complessa,
con provvedimento motivato tenendo conto: dei requisiti d'esperienza professionale, del curriculum
scientifico e della capacità gestionale ed organizzativa e sentito il parere del Comitato di dipartimento da
riportare in apposito verbale. Per i Dipartimenti costituiti da più di quattro unità operative complesse il
Comitato di dipartimento propone una terna di nominativi al Direttore Generale.
In fase di prima attuazione della nuova organizzazione dipartimentale a seguito dell’approvazione della Dgr
n. 2122/13 e delle conseguenti modifiche all’atto aziendale, nelle more della costituzione degli organi
dipartimentali previsti dal presente regolamento e dalla normativa regionale, la prima nomina avviene da
parte del Direttore Generale.
Il Direttore del dipartimento ha un incarico di due anni, è sottoposto a verifica annuale, ed è rinnovabile.
L’incarico cessa entro sei mesi dalla data di nomina del nuovo Direttore Generale. Il Direttore di
dipartimento può essere rimosso prima della scadenza dell’incarico dal Direttore Generale con
provvedimento motivato, sulla base della normativa vigente. Il Direttore di dipartimento rimane
responsabile della struttura complessa a cui è preposto.
Il Direttore di dipartimento, promuove il coordinamento clinico e le attività dello stesso ed è responsabile
del raggiungimento degli obiettivi aziendali del dipartimento. Coordina le attività delle strutture complesse
e delle strutture semplici di concerto con i rispettivi responsabili e persegue la massima integrazione
possibile tra le diverse unità organizzative, l'ottimizzazione dell'organizzazione, l'uniforme applicazione di
procedure comuni ed il raggiungimento degli obiettivi assegnati.
5.1.1. Il Direttore di dipartimento strutturale
Il Direttore del dipartimento strutturale ha la funzione di gestione del dipartimento e la responsabilità delle
risorse umane, tecniche, finanziarie assegnate; nonché quella di indirizzo generale e coordinamento delle
attività.
Allegato n. 1
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
In particolare il Direttore di dipartimento:
assicura la gestione integrata delle risorse assegnate per garantire la produzione e l'erogazione
delle prestazioni e dei servizi regolati in forma dipartimentale;
è responsabile del raggiungimento degli obiettivi quali e quantitativi condivisi collegialmente in
seno al Comitato di dipartimento e negoziati col vertice strategico aziendale in relazione agli
obiettivi posti dalla Giunta regionale al Direttore Generale nell’ambito del processo di budget;
partecipa alla negoziazione del budget di dipartimento dove assicura il raccordo, l’omogeneità e
l'integrazione dei programmi delle unità operative di competenza;
segue con particolare attenzione l’implementazione e lo sviluppo del sistema informativo di
dipartimento sia per ciò che riguarda i flussi statistici che per quanto attiene al monitoraggio
delle attività in modo da garantire adeguati feed back e feed forward alla direzione strategica;
verifica la qualità degli interventi in ambito dipartimentale presidiando direttamente le attività
necessarie a misurare il conseguimento degli esiti curando continuamente la semplificazione
dei processi a partire dall’omogeneizzazione dei protocolli clinico-amministrativi-esecutivi
all’interno del dipartimento.
Le proposte di budget terranno conto dei risultati prodotti e degli obiettivi raggiunti, sia dalle singole unità
operative che dal dipartimento nel suo insieme, in rapporto alle risorse disponibili, alla tipologia delle
prestazioni erogate e alla metodologia adottata, in linea con i programmi dell’Azienda, con le indicazioni
regionali, valutando i dati epidemiologici di riferimento e gli specifici criteri di produttività e di
soddisfazione dell’utente.
L’elenco delle attività e prestazioni erogate dalle singole unità operative del dipartimento deve essere
periodicamente revisionato allo scopo di promuovere qualitativamente e quantitativamente le attività
assistenziali e di formazione.
Le risorse assegnate nell’ambito del budget di dipartimento sono quelle riconducibili a: risorse logistiche e
strutturali (locali e spazi); personale; apparecchiature e strumenti diagnostici o terapeutici e, infine, ai
materiali di consumo (farmaci e altri materiali).
Nell’ambito della propria attività il Direttore del dipartimento deve:
− attivare un modello direzionale per obiettivi ivi compresi indicatori e standard di riferimento;
− organizzare l’attività per processi;
− realizzare una gestione orientata al risultato e alla verifica di appropriatezza non circoscritta ai soli
adempimenti formali promuovendo qualitativamente e quantitativamente le attività
assistenziali e di formazione;
− fornire alle unità operative, complesse, semplici dipartimentali e semplici attivate al proprio interno
gli indirizzi utili al raggiungimento degli obiettivi valorizzando al massimo le capacità
professionali ivi presenti;
− ispirarsi ai metodi del governo clinico.
5.1.2. Il Direttore di dipartimento funzionale
Il Direttore del dipartimento funzionale ha il compito di attendere:
alla gestione coordinata delle risorse assegnate per garantire il perseguimento degli obiettivi
assegnati;
è responsabile del raggiungimento degli obiettivi quali e quantitativi condivisi collegialmente in
seno al Comitato di dipartimento e negoziati col vertice strategico aziendale in relazione agli
obiettivi posti dalla Giunta regionale al Direttore Generale nell’ambito del processo di budget;
relativamente agli obiettivi si cura dei flussi statistici in modo da garantire adeguati feed back e
feed forward alla direzione strategica.
Allegato n. 1
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Nell’ambito della propria attività il Direttore del dipartimento funzionale deve:
− attivare un modello direzionale per obiettivi ivi compresi indicatori e standard di riferimento;
− organizzare l’attività per processi;
− realizzare una gestione orientata al risultato e alla verifica di appropriatezza non circoscritta ai soli
adempimenti formali.
5.2. Comitato di dipartimento strutturale e funzionale
Il Comitato è un organismo collegiale, presieduto dal Direttore di dipartimento, con funzioni di indirizzo e di
verifica. Svolge funzioni consultive e di proposta, esprime pareri previsti dal Regolamento e supporta il
Direttore di Dipartimento nel processo di negoziazione del budget. Il Comitato di dipartimento strutturale e
funzionale è composto da:
− i Direttori di tutte le strutture complesse appartenenti al dipartimento;
− i Responsabili delle strutture semplici o semplici dipartimentali, il responsabile di dipartimento del
personale infermieristico e/o tecnico-sanitario e/o riabilitativo delle strutture del dipartimento;
− rappresentanti dei dirigenti medici o sanitari, eletti tra tutti gli appartenenti al dipartimento;
− rappresentanti del personale infermieristico e/o tecnico-sanitario e/o riabilitativo, eletti tra tutti gli
appartenenti al dipartimento.
Il numero degli eleggibili, per ciascuna delle due citate categorie di personale, verrà indicato,
preliminarmente alle elezioni dalla Direzione Generale. Al Comitato possono essere invitati altri esperti
qualora risultasse utile ed opportuna la loro consultazione, con particolare riguardo a direttori e
responsabili delle strutture ospedaliere e/o distrettuali interagenti con il dipartimento.
Il Comitato approva, con voto palese, gli argomenti all’ordine del giorno con maggioranza di voti (50% + 1)
dei presenti. Nel verbale devono essere indicati i nominativi dei votanti contro e a favore, e, su richiesta, la
motivazione del voto.
Il Comitato di dipartimento si riunisce almeno 2 volte all’anno in via ordinaria ed in via straordinaria su
invito del Direttore e qualora ne venga fatta richiesta dalla maggioranza dei membri del Comitato stesso
(50%+1).
5.2.1. Il Comitato di dipartimento strutturale
Il Comitato di dipartimento strutturale svolge le seguenti funzioni:
individua gli obiettivi da realizzare nel corso dell’anno, in coerenza alla programmazione strategica
dell’Azienda;
elabora proposte per la razionale utilizzazione del personale del dipartimento e propone la mobilità
del personale, nell’ottica della integrazione dipartimentale;
elabora proposte per la gestione delle attrezzature, dei presidi e delle risorse economiche
assegnate al dipartimento;
fornisce indicazioni per la gestione del budget assegnato al dipartimento;
stabilisce e coordina modelli per la verifica e la valutazione della qualità dell’assistenza fornita, nel
rispetto dei criteri fissati dall’Azienda;
propone piani di aggiornamento e di riqualificazione del personale del dipartimento;
formula proposte operative per i fabbisogni di risorse sia di personale, sia di dotazione strumentale,
valutandone le priorità;
elabora la relazione annuale sulle attività svolte ed il programma degli obiettivi per l’anno
successivo alla fine di ogni anno, inviandoli alla Direzione Generale, tramite il Direttore di
dipartimento, con le proposte motivate di finanziamento e le priorità di realizzazione;
Allegato n. 1
6
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
adotta, in relazione alle specifiche esigenze del dipartimento, le procedure utili per un più corretto
indirizzo diagnostico-terapeutico;
promuove e coordina lo sviluppo dei percorsi diagnostico e terapeutici e di quelli volti a garantire la
continuità assistenziale e ne cura l’applicazione e la verifica;
predispone le modalità di applicazione operativa dei criteri aziendali emanati dalla Direzione
Generale per la valutazione del personale.
5.2.2. Il Comitato di dipartimento funzionale
Il Comitato di dipartimento funzionale svolge le seguenti funzioni:
individua gli obiettivi da realizzare nel corso dell’anno, in coerenza alla programmazione strategica
dell’Azienda;
concorre a definire i modelli organizzativi del dipartimento, nel rispetto dei criteri fissati
dall’Azienda;
stabilisce e coordina modelli per la verifica e la valutazione della qualità dell’assistenza fornita, nel
rispetto dei criteri fissati dall’Azienda;
propone piani di aggiornamento e di riqualificazione del personale del dipartimento;
formula proposte operative per i fabbisogni di risorse sia di personale, sia di dotazione strumentale
delle singole strutture e, qualora previsto, del dipartimento, valutandone le priorità;
elabora la relazione annuale sulle attività svolte ed il programma degli obiettivi per l’anno
successivo alla fine di ogni anno, inviandoli alla Direzione Generale, tramite il Direttore di
dipartimento, con le proposte motivate di finanziamento e le priorità di realizzazione;
adotta, in relazione alle specifiche esigenze del dipartimento, le procedure utili per un più corretto
indirizzo diagnostico-terapeutico;
elabora proposte da trasmettere, tramite il Direttore di dipartimento, al Direttore Generale, per
l’eventuale inserimento di altre strutture nel dipartimento o la soppressione o rimodulazione di
quelle esistenti;
promuove e coordina lo sviluppo dei percorsi diagnostico e terapeutici e di quelli volti a garantire la
continuità assistenziale e ne cura l’applicazione e la verifica;
valuta, altresì, ogni altra proposta o argomento che gli venga sottoposto dalla Direzione Generale,
dal Direttore di dipartimento o da singoli appartenenti al dipartimento stesso, in relazione a
problemi o eventi di particolare importanza.
5.3. Assemblea di dipartimento strutturale e funzionale
Almeno una volta l’anno è convocata l’assemblea di Dipartimento cui hanno titolo di partecipare tutti i
dipendenti che vi afferiscono.
6. Direttore di struttura complessa di dipartimento strutturale
Il Direttore di struttura complessa di dipartimento strutturale svolge le seguenti funzioni:
assicura la gestione clinica del paziente;
assicura la gestione delle risorse assegnate e la loro integrazione con le risorse comuni del
dipartimento;
garantisce le funzioni e le attività, per tipo e per volume, programmate all’interno del budget;
assicura il coordinamento, l’integrazione ed il controllo, clinico-organizzativo ed economico per la
propria struttura;
assicura la gestione della sicurezza e della tutela della privacy;
stabilisce le linee di applicazione, nella propria struttura, dei modelli per la verifica e la valutazione
della qualità dell’assistenza fornita e percepita, indicati dal dipartimento, con particolare attenzione
alla centralità del paziente;
Allegato n. 1
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
provvede, secondo le linee di indirizzo della Direzione Generale, alla valutazione dei dirigenti,
secondo quanto previsto dai vigenti accordi contrattuali;
collabora attivamente alla attività del dipartimento, anche in qualità di membro del Comitato di
dipartimento;
rappresenta la Struttura nei rapporti con la Direzione Generale;
concorre con il dipartimento a sviluppare i livelli di integrazione con le altre strutture nell’ambito
dei rapporti intra/interdipartimentali;
predispone, secondo gli indirizzi definiti dal Comitato di dipartimento, in collaborazione con i
responsabili del personale infermieristico e/o tecnico-sanitario e/o riabilitativo della propria
struttura, il piano per lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane del dipartimento, con
esplicitazione del piano di formazione, aggiornamento e di ricerca, per la negoziazione con il
Direttore di dipartimento, all’interno del processo di budget;
contribuisce alla formulazione delle proposte, in sede di Comitato di dipartimento, per il piano di
sviluppo e valorizzazione delle risorse umane del dipartimento;
assicura, per la parte di competenza, i livelli organizzativi necessari per l’urgenza ed emergenza
interna, secondo gli indirizzi della Direzione sanitaria;
sostiene lo sviluppo e il buon funzionamento del sistema informativo di Dipartimento e aziendale
ed in particolare coordina il monitoraggio, la raccolta e la validazione dei dati;
In relazione alle risorse assegnate, il Direttore di struttura complessa di dipartimento strutturale svolge i
seguenti compiti:
sorveglianza della manutenzione ordinaria degli spazi e attrezzature/apparecchiature, condivise e
delegate;
gestione del processo di valutazione delle tecnologie sanitarie e gestione della sicurezza, della
tutela della privacy e della qualità;
valutazione del personale appartenente alla struttura, in accordo con gli indirizzi per la
valorizzazione e la valutazione delle risorse umane stabilite dal Dipartimento, secondo gli indirizzi
della Direzione Generale.
In relazione al budget, il Direttore di struttura complessa di dipartimento strutturale svolge i seguenti
compiti:
predisposizione del budget della struttura e negoziazione dello stesso con il Direttore di
dipartimento strutturale;
recepimento dei risultati della negoziazione del Dipartimento con la Direzione Generale in merito a
quanto di interesse per la propria struttura;
esecuzione delle attività programmate per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel budget di
dipartimento, per la parte di competenza della struttura;
partecipazione alla negoziazione del budget di dipartimento con la Direzione Generale.
Il Direttore di Struttura complessa di dipartimento funzionale svolge le medesime funzioni del Direttore
appartenente ad un Dipartimento strutturale, fatto salvo la condivisione di risorse umane, tecnologiche e
strutturali, se non specificatamente prevista dal provvedimento istitutivo dal dipartimento stesso, per il
conseguimento degli obiettivi prefissati.
7. Responsabilità di struttura semplice dipartimentale
Il responsabile di Struttura semplice dipartimentale svolge le seguenti funzioni:
assicura la gestione clinica del paziente;
assicura la gestione delle risorse assegnate e la loro integrazione con le risorse comuni del
dipartimento;
garantisce le funzioni e le attività, per tipo e per volume, programmate all’interno del budget;
assicura il coordinamento, l’integrazione ed il controllo, clinico-organizzativo ed economico per la
propria struttura;
Allegato n. 1
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
assicura la gestione della sicurezza e della tutela della privacy;
stabilisce le linee di applicazione, nella propria struttura, dei modelli per la verifica e la valutazione
della qualità dell’assistenza fornita e percepita, indicati dal dipartimento, con particolare attenzione
alla centralità del paziente;
provvede, secondo le linee di indirizzo della Direzione Generale, alla valutazione dei dirigenti,
secondo quanto previsto dai vigenti accordi contrattuali;
collabora attivamente alla attività del dipartimento, anche in qualità di membro del Comitato di
dipartimento;
rappresenta la Struttura nei rapporti con la Direzione Generale;
concorre con il dipartimento a sviluppare i livelli di integrazione con le altre strutture nell’ambito
dei rapporti intra/interdipartimentali;
predispone, secondo gli indirizzi definiti dal Comitato di dipartimento, in collaborazione con i
responsabili del personale infermieristico e/o tecnico-sanitario e/o riabilitativo della propria
Struttura, il piano di struttura per lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane del
dipartimento, con esplicitazione del piano di formazione, aggiornamento e di ricerca, per la
negoziazione con il Direttore di dipartimento, all’interno del processo di budget;
contribuisce alla formulazione delle proposte, in sede di Comitato di dipartimento, per il piano di
sviluppo e valorizzazione delle risorse umane del dipartimento;
assicura, per la parte di competenza, i livelli organizzativi necessari per l’urgenza ed emergenza
interna, secondo gli indirizzi della Direzione sanitaria;
sostiene lo sviluppo e il buon funzionamento del sistema informativo di dipartimento e aziendale
ed in particolare coordina il monitoraggio, la raccolta e la validazione dei dati.
In relazione alle risorse assegnate, il responsabile di struttura semplice dipartimentale svolge i seguenti
compiti:
sorveglianza della manutenzione ordinaria degli spazi e attrezzature/apparecchiature, condivise e
delegate;
gestione del processo di valutazione delle tecnologie sanitarie e gestione della sicurezza, della
tutela della privacy e della qualità;
valutazione del personale appartenente alla Struttura semplice, in accordo con gli indirizzi per la
valorizzazione e la valutazione delle risorse umane stabilite dal Dipartimento, secondo gli indirizzi
della Direzione Generale.
In relazione al budget, il Direttore di struttura semplice dipartimentale svolge i seguenti compiti:
predisposizione del budget della Struttura semplice dipartimentale e negoziazione dello stesso con
il responsabile della unità operativa complessa di riferimento;
recepimento dei risultati della negoziazione del dipartimento con la Direzione Generale in merito a
quanto di interesse per la propria Struttura;
esecuzione delle attività programmate per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel budget di
dipartimento, per la parte di competenza della struttura;
8. Responsabile di struttura semplice
Il responsabile di struttura semplice dipende gerarchicamente dal Direttore di struttura complessa e svolge
le seguenti funzioni:
coordina l’attività delle funzioni affidategli dal Direttore della struttura complessa;
gestisce le risorse umane, strutturali e tecnologiche assegnategli dal Direttore di struttura
complessa;
collabora con il Direttore di struttura complessa nell’ambito della valutazione del personale
assegnato.
Il responsabile di struttura semplice aggregata a struttura complessa viene nominato dal Direttore
Generale, su proposta del Direttore di struttura complessa, in base ai vigenti accordi contrattuali.
Allegato n. 1
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
ALLEGATO N. 2
Condizioni generali di contratto e
Regolamento per la disciplina degli acquisti di servizi e forniture in economia
CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO PER LE FORNITURE
DI BENI E SERVIZI DELL’AZIENDA ULSS 13
Capo I - Il contratto
Art. 1 – Oggetto
1.
Le presenti condizioni generali di contratto, predisposte ai sensi dell’art. 1341 c.c. si applicano a
tutti i contratti aventi ad oggetto la fornitura di beni e servizi, così come definiti dalla vigente normativa,
all’azienda ULSS 13 di Mirano (VE) salvo diverse disposizioni previste espressamente, nei documenti
contrattuali, capitolato tecnico e lettera d’invito, o da quanto previsto dal Regolamento per l’affidamento
in economia di beni e servizi.
Art. 2 – Contratto
1.
L’A.ULSS 13, previa verifica dell’aggiudicazione provvisoria, provvede all’aggiudicazione definitiva.
L’aggiudicazione definitiva non equivale ad accettazione dell’offerta. L’aggiudicazione definitiva diventa
efficace solo dopo la verifica del possesso dei requisiti prescritti. Ad aggiudicazione efficace, fatti salvi i
poteri di autotutela, la stipulazione del contratto ha luogo entro 60 giorni; salvo sia previsto un diverso
termine, ove ciò non avvenga per colpa dell’Amministrazione, l’aggiudicatario può - con atto notificato sciogliersi da ogni vincolo con il solo diritto al rimborso delle spese contrattuali documentate.
2.
Il contratto non può essere stipulato prima di trenta giorni dalla comunicazione ai controinteressati
salvo motivate ragioni di urgenza.
3.
Il contratto è sottoposto alle eventuali condizioni sospensive o risolutive previste dall’A.ULSS 13.
4.
Il contratto può essere stipulato: mediante atto pubblico notarile, forma pubblica amministrativa a
cura dell’Ufficiale Rogante, mediante scrittura privata. Nel caso di affidamenti relativi a servizi e forniture in
economia il contratto potrà essere concluso anche mediante scambio di corrispondenza commerciale.
Art. 3 – Decorrenza e durata della fornitura
1.
La fornitura decorre dalla data indicata nei documenti contrattuali o dalla data indicata nella
comunicazione di aggiudicazione o nel contratto.
2.
La durata è stabilita o dal bando di gara o dalla lettera invito a presentare offerta o dal capitolato
tecnico di fornitura.
Art. 4 – Depositi cauzionali
1.
L’esecutore del contratto deve costituire una garanzia fideiussoria, pari al 10% dell’importo
contrattuale; la fideiussione bancaria o assicurativa potrà essere rilasciata anche dagli intermediari
finanziari come previsto dalla normativa vigente. Se l’aggiudicazione comporta un ribasso d’asta (ipotesi di
prezzo a base d’asta) superiore al 10% la garanzia è aumentata di tanti punti pari a quelli eccedenti il 10%;
se superiore al 20% di due punti ogni punto superiore al 20%. La fideiussione deve prevedere la rinuncia
alla preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia all’eccezione di cui all’art. 1957, comma 2,
codice civile, ed operatività della garanzia entro 15 giorni a semplice richiesta scritta dell’A.ULSS 13. La
garanzia è progressivamente svincolata a misura dell’avanzamento dell’esecuzione sino ad un massimo del
75% dell’importo iniziale. Lo svincolo nella quantità e nei tempi previsti è automatico, senza benestare
Allegato n. 2
1
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
dell’A.ULSS 13, purché l’appaltante consegni all’istituto garante in originale o copia autentica documento di
avvenuta esecuzione. La mancata costituzione determina la revoca dell’affidamento e l’incameramento
della cauzione provvisoria procedendo altresì all’aggiudicazione al secondo in graduatoria. La garanzia
copre gli oneri per mancato o inesatto adempimento cessa di avere effetto ad emissione del certificato di
regolare esecuzione. Resta impregiudicata, comunque, ogni altra azione a tutela dell’A.ULSS 13 nel caso in
cui la cauzione risultasse insufficiente.
2.
Il deposito cauzionale definitivo è mantenuto nell’ammontare, come sopra stabilito, per tutta la
durata del contratto e, pertanto, va reintegrato qualora l’A.ULSS 13 effettui su di esso prelevamenti per
fatti connessi all’incompleto o irregolare adempimento degli obblighi contrattuali. Ove ciò non avvenga
entro il termine di 15 giorni dal ricevimento della lettera di comunicazione dell’A.ULSS 13, sorge in questa la
facoltà di risolvere il contratto con le conseguenze previste per la risoluzione dal successivo art. 19. Sono
fatte salve le azioni per il risarcimento degli ulteriori danni subiti (art. 1382 c.c.).
3.
Fermo restando quanto precisato nel successivo comma 5, la cauzione definitiva è da intendersi
svincolata dopo l’esecuzione completa e regolare di tutti gli obblighi contrattuali.
4.
Nel caso di fornitura di beni per i quali sia previsto un periodo di garanzia, la cauzione definitiva è
da intendersi svincolata allo scadere del periodo di garanzia convenuto.
5.
Il deposito cauzionale definitivo dovrà prevedere un periodo di validità di almeno 120 giorni oltre la
scadenza del contratto o 12 mesi dalla data del collaudo o alla scadenza della garanzia, secondo la tipologia
della fornitura.
6.
La cauzione definitiva potrà non essere richiesta quando l’importo contrattuale è inferiore a Euro
25.000 (venticinquemila____) al netto di IVA.
Art. 5 – Cessione del contratto
1.
E’ vietato cedere, a qualunque titolo, il contratto a pena di nullità, fermo restando quanto previsto
dal successivo comma 3.
2.
In caso di violazione del disposto di cui al comma precedente, l’A.ULSS 13 si riserva la facoltà di
risolvere di diritto il contratto (art. 1456 c.c.) e di incamerare il deposito cauzionale definitivo, fatto salvo il
diritto di agire per il risarcimento di ogni ulteriore conseguente danno subito (art. 1382c.c.).
3.
Le vicende soggettive dell’esecutore del contratto non hanno effetto verso l’A.ULSS 13 sino a
quando il nuovo soggetto non abbia proceduto nei confronti della stessa alle comunicazioni di cui al
D.P.C.M. 187/1991 e non abbia documentato il possesso dei requisiti di qualificazione richiesti al primo
soggetto .
4.
Nei 60 giorni successivi l’A.ULSS 13 può opporsi al subentro, con effetti risolutivi sulla situazione in
essere laddove non sussistano i requisiti di cui all’art. 10-sexies l. 575/65 e smi.
5.
Ferme comunque tutte le disposizioni antimafia, decorsi 60 giorni senza opposizione, le vicende
soggettive dell’esecutore del contratto producono tutti gli effetti loro attribuiti dalla legge nei confronti
dell’A.ULSS 13.
6.
Quanto sopra si applica anche nei casi di trasferimento o di affitto di azienda da parte degli organi
della procedura concorsuale (fallimento, amministrazione controllata ecc.) se compiute a favore di
cooperative costituite o da costituire secondo le norme di cui alla L. 59/1992 e smi.
Art. 6 – Subappalto
1.
L’esecuzione del contratto può essere subappaltata nel rispetto della normativa vigente.
2.
Rimane invariata la responsabilità dell’Impresa appaltatrice, la quale continua a rispondere
pienamente di tutti gli obblighi contrattuali
3.
L’affidatario deve depositare il contratto di subappalto presso l’A.ULSS 13 almeno 20 giorni prima
dell’inizio della prestazione.
4.
Contestualmente al deposito del contratto deve essere trasmessa la certificazione attestante il
possesso da parte del subappaltatore dei requisiti di qualificazione richiesti per la prestazione subappaltata,
Allegato n. 2
2
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
la dichiarazione del subappaltatore del possesso dei requisiti generali di cui all’art. 38 D. Lgs. 163/06 e smi.
e della non sussistenza nei propri confronti dei divieti di cui alla L. 575/65 e smi.
5.
E’ fatto obbligo agli affidatari di trasmettere, entro 20 giorni dalla data di ciascun pagamento, copia
delle fatture quietanzate relativamente ai pagamenti da loro effettuati a favore dei subappaltatori con
l’indicazione delle ritenute di garanzia effettuate. L’affidatario deve praticare, per le prestazioni in
subappalto, gli stessi prezzi unitari risultanti dall’aggiudicazione con ribasso non superiore al 20%.
6.
L’affidatario che si avvale del subappalto deve allegare alla copia autentica del contratto la
dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di collegamento a norma dell’art.
2359 c.c.. Analoga dichiarazione deve essere fatta da ciascuno dei soggetti partecipanti nel caso di RTI,
società o consorzio. L’A.ULSS 13 provvederà all’autorizzazione entro 30 giorni dalla richiesta. Trascorso tale
termine l’autorizzazione si intende concessa. Il termine è ridotto a 15 giorni nel caso che il subappalto sia
pari o inferiore al 2% dell’importo complessivo o inferiore a 100.000,00 (centomila___) euro.
7.
L’esecuzione della fornitura o del servizio affidato in subappalto non può formare oggetto di
ulteriore subappalto.
8.
Si rinvia, per quanto concerne la disciplina del subappalto a quanto previsto dal d. lgs. 163/06 e smi.
9.
Non ricade nella fattispecie prevista dal presente articolo l’affidamento a terzi, salvo i casi in cui
non sia previsto espressamente dal capitolato tecnico, del servizio di trasporto e consegna dei beni oggetto
di fornitura. Parimenti ai fini del subappalto non sono considerati tali:
a.
affidamento di attività specifiche a lavoratori autonomi
b.
subfornitura a catalogo di prodotti informatici
Art. 7 – Aumento o diminuzione della prestazione
1.
L’A.ULSS 13 si riserva la facoltà di richiedere una variazione, in più o in meno, della prestazione che
la controparte è tenuta ad accettare alle medesime originarie condizioni, purché contenuta entro il 20%
(ventipercento___) dell’importo contrattuale e tale da non modificare la prestazione inizialmente prevista
nel contratto.
Art. 8 – Proroga e proroga tecnica
1.
E’ vietata la proroga tacita dei contratti disciplinati dalle presenti condizioni generali.
2.
Per i contratti che contemplano espressamente la clausola della proroga, intesa come facoltà
unilaterale dell’A.ULSS 13, entro tre mesi dalla scadenza del contratto stesso, l’A.ULSS stessa procede, sulla
base di:
a.
una indagine di mercato relativa ai prezzi di riferimento;
b.
del costo di una nuova procedura;
c.
delle condizioni disposte nelle convenzioni CONSIP, ove esistano;
alla verifica della sussistenza delle condizioni di convenienza e di pubblico interesse per prorogare il
contratto.
3.
L’A.ULSS 13, accertata la sussistenza delle suddette ragioni, comunica, per iscritto, la propria
volontà di prorogare il contratto alla controparte, la quale, a sua volta, è tenuta a comunicare all’A.ULSS
l’accettazione della proroga entro 5 giorni dal ricevimento della richiesta .
4.
Qualora il contratto non sia ad esecuzione immediata l’A.ULSS può disporne la prosecuzione per
un periodo non superiore a 90 giorni - o altro periodo altrimenti indicato - dalla data di scadenza, in
ragione di motivi tecnici: prosecuzione alla quale l’affidatario dovrà sottostare.
Art. 9 – Revisione dei prezzi
1.
Il corrispettivo del contratto, la cui aggiudicazione sia stata individuata su valori assoluti, è fisso ed
invariabile, salvo che per i contratti ad esecuzione periodica o continuativa che sono sottoposti, a partire
dal secondo anno, alla revisione periodica dei prezzi, come disposto dalla normativa vigente.
Allegato n. 2
3
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
2.
La revisione viene operata dai Dirigenti Responsabili dell’U.O. Acquisizione Beni e Servizi sulla base
dei dati di cui all’art. 7, comma 4 lett. c) e comma 5 del D. Lgs. 163/06 e smi.
La revisione viene effettuata sulla base di una istruttoria, riferendosi ai costi standardizzati rilevati dagli
Osservatori preposti (nazionale e regionale) se esistenti. In mancanza di costi standardizzati per tipo di
servizio e fornitura si farà riferimento all’indice ISTAT FOI medio su base annua per le revisioni in aumento e
ad indagini di mercato effettuate, in particolare, presso altre A.ULSS della Regione Veneto per revisioni
prezzo in diminuzione.
Capo II - Esecuzione del contratto – collaudi - verifiche di qualità – pagamento del corrispettivo
Art. 10 – Esecuzione del contratto
1.
Il fornitore è tenuto all’esecuzione a regola d’arte, secondo gli usi commerciali, della fornitura di
beni o servizi oggetto del contratto. Nell’esecuzione il fornitore è tenuto alla diligenza del buon padre di
famiglia ed a una particolare attenzione qualitativa derivante dalla caratteristica sanitaria ed ospedaliera
delle attività e dei beni e dei servizi richiesti dall’ A.ULSS 13.
2.
La prestazione a carico del fornitore avviene sulla base del corrispondente ordinativo di fornitura
(ordine) emesso dall’A.ULSS e nel rispetto dei termini e delle modalità ivi indicati. Rimane a carico del
fornitore il rischio di perdite o danni sia durante il trasporto sia durante il deposito nei locali della A.ULSS intendendosi locali della A.ULSS anche quelli delle UU.LL.SS. dell’Area Vasta Venezia e Rovigo - in attesa del
collaudo o accettazione dei prodotti, fatto salvo che il danno non sia imputabile alla A.ULSS.
3.
Il fornitore deve effettuare le consegne o eseguire il servizio a proprio rischio e spese di qualsiasi
natura, nei locali, nei termini e con le modalità indicate nel contratto/capitolato tecnico di fornitura.
4.
Costituiscono giusta causa di differimento dei termini di consegna e/o di esecuzione i motivi di
forza maggiore, debitamente comprovati ed accettati dall’A.ULSS. In tal caso, la comunicazione dell’evento
deve essere effettuata entro 1 (un) giorno dal suo verificarsi e, pena la decadenza, confermata
formalmente entro 3 (tre) giorni dal suo verificarsi.
5.
In caso di rifiuto della fornitura non conforme, non seguito da una tempestiva sostituzione, l’A.ULSS
avrà la facoltà di procedere, in relazione alle proprie necessità, agli acquisti presso altre imprese con
addebito al fornitore inadempiente, delle eventuali maggiori spese, senza possibilità di opposizione e/o
eccezione di sorta da parte del medesimo, salvo, in ogni caso, l’eventuale risarcimento dei danni subiti.
6.
Le consegne dovranno avvenire nell’orario e presso i locali indicati nell’ordine.
7.
L’eventuale programma di consegne dei beni o di esecuzione dei servizi, dovrà essere concordato
con le competenti strutture dell’A.ULSS.
8.
In situazioni di urgenza, da dichiararsi a cura dell’A.ULSS, il fornitore dovrà provvedere alla
consegna delle merci entro e non oltre 3 (tre) giorni dal ricevimento della richiesta.
9.
A seconda della complessità dell’oggetto della fornitura, i contratti possono prevedere che le
imprese diano avviso agli uffici destinatari, per iscritto, entro congruo termine, del giorno in cui verrà
effettuata la consegna.
10.
La consegna della merce dovrà essere accompagnata da apposito documento, che dovrà essere
controfirmato da un incaricato della A.ULSS, nel quale dovranno, tra l’altro, essere indicati:
a.
la data di consegna
b.
il numero e data ordine
c.
quantità e descrizione dei beni consegnati
La carenza di uno o più degli elementi sopra citati potrà portare a ritardi nella liquidazione delle fatture che
non potranno essere addebitati alla A.ULSS.
11.
Il fornitore dovrà consegnare prodotti integri, rispondenti all’ordine, alle specifiche ed ai requisiti
indicati nella propria offerta.
12.
L’A.ULSS ha la facoltà, da esercitarsi entro 2 (due) giorni lavorativi dall’invio dell’ordine, di
annullarlo, avvalendosi dello stesso strumento utilizzato per l’invio dell’ordine medesimo.
Allegato n. 2
4
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
13.
In caso di mancata consegna o ritardo, rispetto ai termini indicati nel contratto o nell’ordine,
l’A.ULSS potrà applicare una penale a carico del fornitore con le modalità previste dall’art. 18 delle presenti
condizioni generali di contratto.
14.
Il documento di trasporto dei beni, in un’unica soluzione o ripartite, in relazione al tipo di contratto,
dovrà essere firmato dal competente incaricato dell’A.ULSS. L’apposizione della firma non preclude per
l’A.ULSS il diritto ad eventuali ed ulteriori rilievi in ordine ai beni consegnati.
15.
Qualora, durante la vigenza contrattuale il bene diventi non più reperibile sul mercato, il fornitore
potrà chiedere all’A.ULSS l’autorizzazione alla consegna di altro bene sostitutivo. L’A.ULSS conserva,
comunque, la facoltà di recedere dal contratto.
16.
Il fornitore, per tutte le fasi relative alla fornitura, deve avvalersi di proprio personale qualificato
e/o specializzato o di Ditte, della cui condotta è ritenuto responsabile in caso di danni, ritardi, errori e/o
omissioni.
17.
Nell’esecuzione della fornitura, il fornitore si obbliga ad applicare integralmente tutte le norme
contenute nel contratto collettivo di lavoro relativo al proprio personale dipendente, in vigore per il tempo
e nelle località in cui si svolge la fornitura medesima.
18.
Nel caso di fornitura di servizio, il nominativo e la qualifica del personale impiegato dal fornitore
per l’effettuazione delle prestazioni contrattuali, devono essere comunicati all’A.ULSS prima dell’avvio del
servizio e ogni volta che siano sostituiti.
19.
L’A.ULSS si riserva la facoltà di chiedere la motivata sostituzione del personale qualora quest’ultimo
non consenta il buon svolgimento delle attività
20.
Il personale opera sotto l’esclusiva responsabilità del fornitore anche nei confronti dei terzi. La
sorveglianza da parte dei responsabili dell’A.ULSS non diminuisce le responsabilità del fornitore per quanto
riguarda l’esatto adempimento delle forniture e la buona esecuzione dei servizi, né la responsabilità per
danni a cose o persone.
Art. 11 – Verifiche di qualità nell’esecuzione del contratto
1.
La regolare esecuzione dei contratti di fornitura è verificata dai responsabili dei magazzini ove
avviene la consegna della merce o dai responsabili dell’esecuzione del contratto.
2.
Il ricevente provvede alla immediata verifica delle merci, ove la loro qualità e rispondenza alle
specifiche del capitolato tecnico possa essere accertata a vista. Negli altri casi, nonché ove occorra
l’accertamento dei requisiti, la verifica deve essere effettuata entro il termine pattuito o, in assenza, entro
il termine di 30 (trenta) giorni dal ricevimento. Fermo restando che la firma all’atto del ricevimento della
merce indica solo una corrispondenza del numero dei colli inviati, agli effetti della completa accettazione
del bene la suddetta firma non esonera il fornitore dal rispondere ad eventuali contestazioni che potessero
insorgere all’atto dell’utilizzazione del prodotto. Nel caso non fosse possibile periziare la merce all’atto
dell’arrivo, il fornitore dovrà accettare eventuali contestazioni su qualità, quantità e confezionamento del
materiale anche a distanza dalla consegna, quando cioè, all’apertura dei colli, ne sarà possibile il controllo.
3.
L’A.ULSS si riserva, in sede di effettivo utilizzo, di procedere ad una verifica sulla corrispondenza
delle caratteristiche dei prodotti consegnati con quanto dichiarato e offerto dal fornitore.
4.
Eventuali spese per le analisi e le verifiche qualitative saranno a carico dell’impresa fornitrice
qualora le caratteristiche rilevate risultassero difformi da quelle concordate
5.
I prodotti che presentassero vizi, difetti o discordanze, saranno rifiutati e il fornitore dovrà
provvedere alla loro sostituzione entro 10 (dieci) giorni salvo diversi termini stabiliti nel capitolato e/o nel
contratto, salva l’applicazione di penali e salvo, in ogni caso, il diritto dell’A.ULSS di risolvere il contratto.
6.
I prodotti risultati, a seguito di verifica, difettati o viziati, saranno tenuti a disposizione del fornitore
che dovrà ritirarli, anche se tolti dagli imballaggi originari, entro 15 giorni dalla data di comunicazione, che
potrà essere effettuata anche a mezzo fax. Ove ciò non avvenga, verrà effettuata la restituzione con oneri a
carico della ditta o, a scelta della Stazione Appaltante, avviati al macero sempre con spese a carico della
ditta interessata.
Allegato n. 2
5
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
7.
Anche nel caso che gli imballaggi – contenenti i prodotti da consegnare - presentassero difetti, a
giudizio del personale dell’A.ULSS o incaricato, sarà respinta la consegna ed il fornitore dovrà provvedere
entro di 10 (dieci) giorni salvo diversi termini stabiliti nel capitolato e/o nel contratto alla loro sostituzione.
8.
Nel caso di contratti per fornitura di beni di identiche caratteristiche, ove i vizi o difetti si
manifestino in misura superiore al 20% (venti percento___) dei pezzi forniti, il fornitore, su richiesta
dell’A.ULSS, ha l’obbligo di sottoporre a verifica i rimanenti pezzi della fornitura al fine di eliminarne, a
proprie spese, vizi, difetti, guasti o a sostituire le parti difettose. In tale ipotesi, il periodo di garanzia è
prorogato di altri 12 (dodici___) mesi.
9.
Le varianti del contratto in corso di esecuzione sono ammesse nei modi previsti dal D. Lgs. 163/06 e
smi.
Art. 12 – Garanzia
1.
Il fornitore garantisce i beni e i materiali forniti da vizi e difetti per il periodo previsto dalla
normativa vigente decorrente dalla data di accettazione o collaudo, salvo diversi periodi di garanzia stabiliti
nei singoli contratti o capitolati tecnici di fornitura.
2.
Tutti i vizi e difetti che si manifestassero nel periodo di garanzia, devono essere eliminati, ove
necessario anche mediante sostituzione di quanto fornito, a spese del fornitore entro 30 (trenta___) giorni
dalla data di denunzia da parte dell’A.ULSS dei difetti o vizi riscontrati, salvo diverso termine stabilito nei
singoli contratti o capitolati tecnici di fornitura.
3.
La denunzia dei vizi e difetti riscontrati, deve essere effettuata, da parte dell’A.ULSS, entro 30
(trenta___) giorni dalla scoperta dei medesimi.
4.
Qualora il fornitore non provveda nei termini di contratto alle riparazioni o sostituzioni suddette, vi
provvederà l’A.ULSS, addebitando ogni spesa al fornitore medesimo.
Art. 13 - Campionatura (Vendita su campione ART. C.C. 1522 )
1.
Il Capitolato Tecnico di fornitura o la lettera invito, possono prevedere la presentazione di idonea
quantità di campioni dei beni da fornire in confezione di vendita a titolo gratuito o, in relazione alle
particolari caratteristiche tecniche ed economiche del prodotto, in conto visione od a titolo di acquisto, ai
fini della relativa valutazione.
2.
I campioni non deteriorabili presentati dall’impresa fornitrice, o la parte di essi non utilizzata per le
prove cliniche e/o tecnico-merceologiche disposte dall’A.ULSS, opportunamente chiusi e resi riconoscibili
mediante contrassegni, restano depositati nei luoghi indicati dall’A.ULSS per tutta la durata della fornitura a
garanzia della regolare esecuzione. Ad essi sarà fatto riferimento in caso di contestazione circa la qualità del
bene consegnato.
3.
L’A.ULSS può prescrivere che la fornitura sia conforme a campioni, modelli o disegni in uso presso
di essa. In questo caso, idonea campionatura del bene da fornire, munita dei marchi dell’A.ULSS, sarà
presentata nei luoghi indicati nei Capitolati tecnici o nelle lettere invito, alle persone che intenderanno
prenderne visione.
4.
I campioni presentati dalle ditte non aggiudicatarie dovranno essere ritirati a cura e spese della
ditta stessa entro 15 (quindici___) giorni dalla data di comunicazione di avvenuta non aggiudicazione. Ove
tale termine passasse inutilmente i campioni saranno acquisiti dalla A.ULSS a titolo gratuito.
Art. 14 – Collaudo
1.
Il collaudo, da effettuarsi secondo le specifiche norme tecniche previste per ciascun prodotto, ha lo
scopo di accertarne il regolare funzionamento, nonché la rispondenza alle norme di sicurezza e di qualità
previste dalla normativa vigente e/o specificatamente previste nei singoli contratti o capitolati tecnici di
fornitura.
2.
La fornitura si intende accettata dall’A.ULSS solo in caso di collaudo positivo.
Allegato n. 2
6
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
3.
L’operazione di collaudo deve avvenire di norma entro 30 (trenta___) giorni dalla consegna del
bene, alla presenza di personale dell’A.ULSS tecnicamente idoneo ovvero di professionisti individuati
dall’A.ULSS medesima e alla presenza di persona incaricata dell’impresa fornitrice.
4.
Il termine suddetto sarà sospeso nel caso in cui, iniziato il collaudo, siano disposte prescrizioni a
carico dell’impresa fornitrice. Il termine riprenderà a decorrere dalla data di adempimento delle
prescrizioni medesime
5.
Il collaudo è documentato da specifico verbale, firmato dal Direttore dell’esecuzione individuato
dall’A.ULSS e dagli incaricati dell’impresa.
6.
In caso di assenza ingiustificata dell’impresa, il verbale di collaudo farà ugualmente stato contro di
essa.
7.
Ove il collaudo ponesse in evidenza difetti, vizi, difformità, guasti o inconvenienti, il fornitore sarà
obbligato a provvedere alla loro eliminazione, o alla sostituzione delle parti difettose, entro 10 (dieci___)
giorni dalla data del verbale di accertamento, ovvero un diverso termine concordato per particolari
esigenze.
8.
Nel caso in cui sia stata consegnata solo parte delle attrezzature indicate nell’ordine, l’A.ULSS potrà
richiedere che si proceda ad un collaudo parziale al fine di utilizzare le apparecchiature consegnate. Di
conseguenza, il termine relativo alla garanzia decorre, per ciascuna attrezzatura, dalla data del rispettivo
collaudo.
Art. 15 – Accettazione beni e servizi
1.
Qualora la natura dei beni oggetto del contratto richieda la sola accettazione con presa in carico,
essa dovrà avvenire con le modalità e i controlli di qualità riferiti alla tipologia merceologica dei beni.
2.
L’accettazione con presa in carico dei beni, non esonera, comunque, l’impresa dalla responsabilità
per eventuali vizi e difetti non rilevati o non rilevabili al momento dell’accettazione e rilevati entro il
termine di garanzia.
3.
In caso di fornitura di servizi l’accettazione sarà costituita dall’ attestazione di regolare esecuzione
del servizio medesimo, secondo le modalità fissate dai singoli contratti
Art. 16 – Modalità pagamento del corrispettivo
1.
Ai fini del pagamento del corrispettivo il fornitore dovrà presentare regolare fattura ai sensi della
normativa vigente.
2.
Le fatture pervenute saranno esaminate al fine di accertarne:
a.
la rispondenza delle quantità esposte con quelle effettivamente consegnate;
b.
la concordanza dei prezzi unitari e delle altre condizioni di fornitura, con quelli indicati nel contratto
o nell’ordine;
c.
l’esattezza dei conteggi e di ogni altra necessaria indicazione anche ai fini fiscali.
3.
In riferimento a quanto disposto dal D. Lgs. 231/02 il pagamento delle fatture, in conformità a
quanto previsto dalla normativa regionale Regione Veneto L. 18/80 e successive modificazioni ed
integrazioni - art. 58 -, da considerarsi corretta prassi commerciale del settore ai sensi dell’art. 7 del D. L.gs.,
sarà effettuato nel termine di 90 giorni fine mese di ricevimento delle fatture medesime, come risultante
dal protocollo generale dell’A.ULSS purchè la merce sia stata regolarmente consegnata accettata e
collaudata e i servizi regolarmente eseguiti, secondo quanto previsto dalle presenti condizioni generali di
contratto o quant’altro previsto dal capitolato tecnico.
Gli eventuali interessi di mora per ritardato pagamento, potranno essere corrisposti solo a seguito di
formale richiesta scritta da parte del fornitore (art. 1219 c.c.), inviata con Raccomandata A.R. a decorrere
dal 31° (trentunesimo___) giorno successivo alla scadenza così determinati: tasso di riferimento di cui
all’art. 5 c. 1 del D. L.gs. 231/2002 maggiorato di tre punti, calcolati pro-die.
In ogni caso il ritardato pagamento non potrà costituire motivo per interruzione della fornitura.
Il pagamento avverrà a mezzo mandato del Tesoriere dell’A.ULSS.
Allegato n. 2
7
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
4.
L’A.ULSS, a garanzia della puntuale osservanza delle clausole contrattuali, può sospendere i termini,
ferma restando l’applicazione delle eventuali penalità, dei pagamenti o il pagamento stesso al fornitore cui
sono state contestate inadempienze nell’esecuzione della fornitura o nella prestazione del servizio, fino a
che non si sia posto in regola con gli obblighi contrattuali ( art. 1460 cc. ).
Art. 17 – Cessione del credito
1.
Per le cessioni dei crediti derivanti dai contratti si applicano integralmente le disposizioni previste
dall’art.117 del D.lgs.vo 163/06 e successive modifiche ed integrazioni.
Capo III - Contestazioni, controversie
Art. 18 – Penali
1.
L’impresa è soggetta all’applicazione di penalità il cui ammontare è stabilito, di volta in volta nei
singoli capitolati tecnici in relazione all’entità dell’importo della fornitura dei beni o dei servizi in caso di:
a.
esecuzione non conforme per quantità e/o qualità dei beni e/o servizi
b.
ritardo nella consegna dei prodotti o nell’esecuzione del servizio
c.
ritardo nella sostituzione di prodotti risultati difettosi in fase di esecuzione del contratto o nella
fase di consegna o di collaudo.
2.
Gli eventuali inadempimenti contrattuali che potranno dare luogo all’applicazione delle penali,
fatto salvo il risarcimento degli eventuali maggiori danni, verranno contestati al fornitore; il fornitore dovrà
comunicare, in ogni caso, le proprie deduzioni all’A.ULSS nel termine massimo di 5 (cinque___) giorni
lavorativi dalla stessa contestazione. Qualora dette deduzioni non siano accoglibili a giudizio dell’A.ULSS
ovvero non vi sia stata risposta o la stessa non sia giunta nel termine indicato, saranno applicate al fornitore
le penali previste.
3.
Decorso il termine massimo di ritardo stabilito nel contratto e/o nella diffida ad adempiere,
l’A.ULSS, oltre all’applicazione della penale, potrà risolvere il contratto, ai sensi dell’art. 1456 c.c. (clausola
risolutiva espressa), incamerando il deposito cauzionale e addebitando al contraente inadempiente il
maggior prezzo eventualmente pagato per l’acquisto dei beni o servizi oggetto del contratto, salvo il
risarcimento degli ulteriori danni subiti.
4.
La quantificazione dei danni avverrà tenendo conto, tra l’altro, dei maggiori costi derivanti
all’A.ULSS dall’avvio di una nuova procedura d’acquisto, da eventuali maggiori oneri derivanti
dall’assegnazione della fornitura o del servizio ad altre imprese, da oneri supplementari derivanti dalla
mancata esecuzione della fornitura o del servizio e/o da un ritardo nell’esecuzione medesima (1223 c.c).
5.
Le penali per inadempienza del fornitore, che saranno comunicate per iscritto, decorrono dal
momento della avvenuta inadempienza.
L’A.ULSS potrà compensare i crediti derivanti dall’applicazione delle penali di cui al presente articolo con
quanto dovuto al fornitore a qualsiasi titolo, anche per i corrispettivi dovuti al fornitore medesimo, ovvero,
in difetto, avvalersi della cauzione senza bisogno di diffida, ulteriore accertamento o procedimento
giudiziario.
6.
La richiesta e/o il pagamento delle penali di cui al presente articolo, non esonera il fornitore
dall’adempimento dell’ obbligazione per la quale si è reso inadempiente e che ha fatto sorgere l’obbligo del
pagamento della penale medesima.
Art. 19 – Risoluzione del contratto
1.
L’A.ULSS, in caso di inadempimento del fornitore agli obblighi contrattuali, potrà assegnare,
mediante lettera raccomandata A.R., un termine non inferiore a 15 (quindici___) giorni dalla data di
ricevimento della comunicazione per adempiere. Trascorso inutilmente il predetto termine, il contratto si
intende risolto (art. 1454 c.c. diffida ad adempiere)
Allegato n. 2
8
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
2.
L’A.ULSS, inoltre, potrà, avvalendosi della facoltà di cui all’art. 1456 c.c. (clausola risolutiva
espressa), risolvere di diritto il contratto, previa comunicazione scritta al fornitore da effettuarsi a mezzo
lettera raccomandata A.R., nei seguenti casi:
a.
in caso di frode nella fornitura;
b.
in caso di gravi negligenze nell’esecuzione degli obblighi e delle condizioni contrattuali,
all’elevazione scritta della II° contestazione;
c.
in caso di mancata reintegrazione del deposito cauzionale;
d.
nel caso in cui l’esecuzione non sia stata effettuata entro il termine massimo di ritardo previsto
dal contratto;
e.
nel caso in cui fosse accertata la non veridicità delle dichiarazioni presentate dal fornitore;
f.
in caso di perdita, da parte del fornitore, dei requisiti richiesti dal bando di gara e dal capitolato
di gara, relativamente alle procedure ad evidenza pubblica;
g.
in caso di cessazione dell’attività o in caso di concordato preventivo, di fallimento, di stato di
moratoria e di conseguenti atti di sequestro o di pignoramento a carico dell’impresa;
h.
in caso di cessione d’azienda, trasformazione, fusione e scissione dei soggetti esecutori del
contratto, di subappalto in assenza delle comunicazioni e/o autorizzazioni previste dal D. L.gs.
163/2006 e smi;
i.
in caso di morte dell’imprenditore, quando la sua persona costituisca motivo determinante di
garanzia del contratto e della sua esecuzione.
3.
Con la risoluzione del contratto sorge nell’A.ULSS il diritto di affidare a terzi la fornitura o la parte
rimanente di questa o i servizi, in danno all’impresa inadempiente.
4.
All’impresa inadempiente sono addebitate le spese sostenute in più dall’A.ULSS rispetto a quelle
previste dal contratto risolto oltre al risarcimento degli eventuali ulteriori danni subiti.
5.
Nel caso di minor spesa nulla spetta all’impresa inadempiente.
6.
Per quanto non previsto dal presente articolo, si applicano le disposizioni di cui al codice civile.
7.
L’Azienda potrà, inoltre, escludere dalla partecipazione ad ulteriori procedure di scelta del
contraente l’impresa con la quale abbia precedentemente dovuto risolvere un contratto, per una delle
circostanze previste al precedente comma 2.
Art. 20 – Recesso unilaterale
1.
L’A.ULSS potrà in qualsiasi momento, con preavviso di almeno 30 giorni, da comunicarsi al fornitore
con lettera raccomandata A.R., recedere dal contratto ai sensi dell’art. 1373 c.c., così come previsto
dall’art. 21-sexies L. 241/90.
Capo IV - Norme finali
Art. 21 – Tutela dati Privacy
1.
Informativa – Legge 196/2003 – In riferimento al procedimento instaurato si informa che:
a.
le finalità e le modalità del trattamento dei dati sono esclusivamente dedite all’instaurazione del
procedimento di aggiudicazione della gara;
b.
i soggetti o le categorie di soggetti che potranno venire a conoscenza dei dati inerenti le offerte
presentate sono: personale della A.ULSS implicato nel procedimento, i concorrenti che partecipano alla
gara, ogni altro soggetto interessato ai sensi della legge 241/90.
Art. 22 – Foro competente
1.
Per tutte le questioni relative ai rapporti tra il fornitore e l’A.ULSS, il Foro competente per territorio
sarà esclusivamente quello dell’Amministrazione Contraente.
Allegato n. 2
9
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Art. 23 – Disposizioni varie
1.
Definizione dei termini temporali ( giorni, mesi ecc.):
I periodi di tempo comprendono i giorni festivi, le domeniche e i sabati, salvo che questi ne siano
espressamente esclusi o che i periodi di tempo siano espressi in giorni lavorativi. Se il termine scade di
giorno festivo e/o sabato il termine è prorogato al giorno seguente non festivo.
Se il periodo è indicato in mesi, senza sia precisato il giorno, la decorrenza si intende dal primo giorno del
mese iniziale e terminerà all’ultimo giorno del mese finale.
2.
Modalità di comunicazione
Le comunicazioni rilevanti per il decorso dei termini possono essere effettuate dalla A.ULSS sia a mezzo
raccomandata A.R., sia a mezzo fax il cui ricevimento sarà attestato dal rapporto di trasmissione, sia a
mezzo posta elettronica certificata, indirizzate – ove non espressamente indicata altra sede, per il
procedimento di cui volta per volta si tratta – alla sede legale o con consegna diretta al rappresentante
legale o suo incaricato, attestata da apposita ricevuta firmata e datata.
Le comunicazioni del fornitore concernenti l’esecuzione del contratto, anticipabili via fax e/o mail
certificata al Servizio competente dell’A.ULSS, devono pervenire al Protocollo Generale dell’A.ULSS.
3.
Eventuali altre spese:
In caso di cessione, pignoramento o sequestro del corrispettivo del contratto, saranno a carico del fornitore
le spese eventuali per funzioni stragiudiziali, per la disamina, per i riferimenti legali e per quant’altro del
caso.
Art. 24 – Clausola finale
1.
In caso di contrasto fra quanto previsto nelle presenti Condizioni Generali di Contratto, nel
Capitolato Tecnico o Lettera Invito prevale quanto disposto in questi ultimi due documenti.
2.
Per quanto non espressamente previsto e disciplinato dalle presenti condizioni si fa riferimento a
quanto convenuto nei singoli rapporti contrattuali, alle norme vigenti in materia di pubbliche forniture di
beni e servizi, nonché alle norme del Codice Civile in materia di obbligazioni e contratti.
3.
L’impresa dichiara di aver esaminato tutte le clausole contenute nelle presenti condizioni generali
di contratto per le forniture di beni e servizi e di averne compreso la portata e gli effetti.
Data ____________________
PER ACCETTAZIONE
IL LEGALE RAPPRESENTANTE
(Generalità – Qualifica – Firma)
_______________________________
Dichiara, inoltre, di approvare, specificamente, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1341, 1342 del Codice Civile, le seguenti
disposizioni:
Art. 7 – Aumento o diminuzione della prestazione
Art. 8 – Proroga e proroga tecnica
Art. 9 – Revisione prezzi
Art. 10 – Esecuzione del contratto
Art. 11 – Verifica di qualità nell’esecuzione del contratto
Art. 12 - Garanzia
Art. 14 – Collaudo
Art. 16 – Modalità di pagamento del corrispettivo
Art. 18 - Penali
Art. 19 – Risoluzione del contratto
Art. 20 – Recesso unilaterale
Art. 2.27 – Foro competente
PER ACCETTAZIONE
IL LEGALE RAPPRESENTANTE
(Generalità – Qualifica – Firma)
______________________________
Allegato n. 2
10
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEGLI ACQUISTI DI SERVIZI E FORNITURE IN ECONOMIA
DELL’AZIENDA ULSS 13
Normativa di riferimento e principi generali
Art. 1 - Principi ed ambito di applicazione
1. L’acquisizione in economia di beni e servizi avviene, secondo il principio di proporzionalità,
contemperando la semplificazione procedurale, la tempestività dell' approvvigionamento, la continuità dei
servizi e l’efficacia dell’azione amministrativa, con i principi comunitari della massima trasparenza,
pubblicità, parità di trattamento, non discriminazione e concorrenza tra gli operatori economici, nonché
con il principio di programmazione degli acquisti.
2. Il presente Regolamento disciplina le procedure per l’acquisizione in economia di “forniture” e “servizi”,
come definiti dai commi 9 e 10 dell’art. 3 del D. lgs. 163/2006, da disporsi a cura delle strutture della
Azienda U.L.S.S. n. 13 (di seguito denominata “Stazione appaltante”) ai sensi e per gli effetti dell’art. 125 del
D. lgs. 163/2006 e s. m. i., nel rispetto di quanto previsto dallo stesso D. lgs. 163/2006 e s. m. i. e dagli artt.
326 e ss. del D.P.R. 207/2010 e s.m.i. (di seguito, rispettivamente indicati come “Codice” e “Regolamento”).
3. I principi di cui al precedente comma 1 costituiscono criteri per l’interpretazione e l’applicazione del
presente Regolamento.
4. Le acquisizioni in economia possono essere effettuate mediante:
a) amministrazione diretta;
b) cottimo fiduciario.
5. Il ricorso alle spese in economia è ammesso soltanto per forniture e servizi di importo inferiore alla soglia
comunitaria.
6. Per l’acquisizione di forniture e servizi in economia, l’Azienda U.L.S.S. n. 13 deve avvalersi del mercato
elettronico della Consip S.p.A. (MEPA) o di analogo mercato elettronico istituito ai sensi dell’art. 328 del
D.P.R. n. 207/2010, laddove siano inseriti i prodotti/servizi con caratteristiche identiche al fabbisogno
manifestato dall’A.U.L.S.S. e purché vi siano operatori economici in numero sufficiente per l’espletamento
delle procedure di acquisto.
7. Le acquisizioni di beni e servizi di importo superiore alle soglie per gli affidamenti in economia, non
possono essere artificiosamente frazionate allo scopo di sottoporle alla disciplina del presente
Regolamento, sottraendole alle ordinarie procedure di scelta del contraente.
Art. 2 - Programmazione dell'attività contrattuale
1. La Stazione appaltante provvede alla rilevazione del proprio fabbisogno annuale per l’acquisizione di
forniture e servizi in economia.
2. Il programma annuale di acquisizione di forniture e servizi in economia viene elaborato dall’U.O.C.
Provveditorato ed Economato (di seguito denominata “Provveditorato”), sulla base dei fabbisogni delle
singole Unità Operative.
3. Tale Programma viene formalmente adottato con deliberazione del Direttore Generale e pubblicato sul
sito web della stazione appaltante.
Art. 3 - Modifiche al Programma e richieste urgenti
1. Nel corso dell’anno, il Direttore Generale può
acquisizione di forniture e servizi in economia, al
circostanze imprevedibili o urgenti determinino la
forniture e servizi non previste nel Programma
Provveditorato per i conseguenti aggiornamenti.
Allegato n. 2
integrare o modificare il Programma annuale di
fine di adattarlo a specifiche esigenze o qualora
necessità di avviare procedure di acquisizione di
stesso, dandone comunicazione al Direttore del
11
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Art. 4 - Limiti di importo e limiti di frazionamento
1. Le acquisizioni in economia di forniture e servizi sono ammesse per importi inferiori alla soglia
comunitaria; attualmente tale soglia è pari ad Euro 207.000,00.
2. Il limite di importo di cui al comma 1 varia in relazione alle modifiche degli importi delle soglie di cui
all'art. 28 del Codice, con la stessa procedura di adeguamento prevista dal successivo art. 248 del Codice,
senza necessità di modificare il presente atto.
3. Per importi inferiori ad Euro 40.000,00 si procede, ove ritenuto opportuno, tramite affidamento diretto,
previa adeguata indagine di mercato.
4. Tutti gli importi di cui al presente provvedimento, comprensivi degli eventuali costi della sicurezza,
devono intendersi al netto dell’I. V. A..
Art. 5 - Tipologie di forniture acquistabili in economia
1. Il ricorso alle spese in economia è consentito, a titolo esemplificativo, con riferimento alle seguenti
forniture e servizi:
− acquisto, noleggio, manutenzione, riparazione ed adattamento di apparecchiature ed attrezzature
elettromedicali e tecno-economali, ivi compresi prodotti informatici - Hardware e Software - ed
affini, mobili, arredi, macchine per ufficio, strumenti ed utensili;
− acquisto, manutenzione, riparazione di mezzi di trasporto con particolare riferimento ai mezzi di
trasporto sanitari; approvvigionamento di carburanti e lubrificanti;
− acquisto di generi di cancelleria, toner, supporti meccanografici, stampati ed affini;
− acquisto di detersivi, materiale vario e delle attrezzature per la pulizia, derattizzazione,
disinquinamento e disinfestazione dei locali destinati ad uffici o servizi pubblici, delle infrastrutture
e dei mezzi;
− abbonamenti o acquisto di giornali, libri e pubblicazioni in genere con particolare riferimento a
quelle di carattere tecnico- sanitario, banche dati, su supporto sia cartaceo sia informatico;
− acquisto materiali per la sicurezza nell’ambiente di lavoro;
− acquisto di beni o servizi relativi al materiale e/o servizio di guardaroba-lavanderia, di ristorazione,
di pulizia o convivenza in genere;
− acquisto di prodotti farmaceutici e preparati galenici, materiali per la profilassi igienico-sanitaria,
sieri e vaccini, materiali diagnostici, dispositivi medici, materiale protesico, strumentario e presidi
chirurgici, e materiale di medicazione e sanitario in genere;
− generi alimentari e prodotti dietetici;
− acquisto dei farmaci di registrazione estera e di produzione esclusiva, per i quali è generalmente
richiesto il pagamento anticipato o entro termini inderogabili da parte del fornitore;
− servizi di pulizie, lavanderia, lavanolo e guardaroba;
− servizi di trasporto, smaltimento rifiuti, facchinaggio, vigilanza;
− spese per l’espletamento di corsi e concorsi e per l’organizzazione di convegni, congressi ed altre
manifestazioni istituzionali;
− spese di rappresentanza;
− spese postali e di trasporto, spedizioni;
− servizi bancari e finanziari;
− prestazioni professionali e servizi inerenti all’applicazione, completamento ed aggiornamento dei
software applicativi;
− pubblicazioni sui quotidiani o su altra stampa periodica;
− servizi di supporto al R.U.P.;
− servizi di traduzione ed interpretariato nei casi in cui l’Amministrazione non possa provvedervi con
proprio personale.
Allegato n. 2
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Art. 6 - Altre tipologie di acquisizioni in economia
1. Il ricorso alle acquisizioni in economia, fuori dai casi elencati dal precedente articolo 5, è altresì
consentito nelle seguenti ipotesi eccezionali:
risoluzione di un precedente rapporto contrattuale, o in danno del contraente inadempiente, quando ciò
sia ritenuto necessario o utile per conseguire la prestazione nel termine previsto dal contratto;
necessità di completare le prestazioni di un contratto in corso, ivi non previste, se non sia possibile imporne
l’esecuzione nell’ambito del contratto medesimo;
prestazioni periodiche di servizi, forniture, a seguito della scadenza dei relativi contratti, nelle more dello
svolgimento delle ordinarie procedure di scelta del contraente, nella misura strettamente necessaria;
urgenza, determinata da eventi oggettivamente imprevedibili, al fine di scongiurare situazioni di pericolo
per persone, animali o cose, ovvero per l’igiene e la salute pubblica, ovvero per il patrimonio storico,
artistico, culturale.
Art. 7 - Competenze
1. Gli acquisti di cui al presente Regolamento di valore inferiore ad Euro 5.000,00 per le forniture e di valore
inferiore ad Euro 10.000,00 per i servizi, sono disposti dal Direttore dell’U.O.C. Provveditorato e dal
Direttore della Farmacia Ospedaliera, o loro delegati, nel rispetto dei budget definiti dal Bilancio
Economico di Previsione, tramite ordinativo.
2. Gli acquisti di cui al presente Regolamento di valore superiore ad Euro 5.000,00 per le forniture e ad Euro
10.000,00 per i servizi e di valore inferiore alla soglia comunitaria, sono disposti dal Direttore del
Provveditorato, mediante propria Determinazione, in esecuzione del Programma annuale dell’attività
contrattuale approvato dal Direttore Generale.
Art. 8 - Criteri generali in materia di procedure e di scelta del contraente
1. In relazione alle acquisizioni in economia disciplinate dal presente Regolamento di importo inferiore ad
Euro 5.000,00 per le forniture e ad Euro 10.000,00 per i servizi, la determinazione a contrarre ai sensi e per
gli effetti dell’art. 11, comma 2, del Codice è costituita dalle deliberazioni del Direttore Generale che
approva il Programma annuale dell’attività contrattuale in economia.
2. In ogni altro caso, per importi uguali o superiori ad Euro 5.000,00 per le forniture e ad Euro 10.000,00 per
i servizi, la determinazione a contrarre ai sensi e per gli effetti dell’art. 11, comma 2, del Codice viene
adottata con specifico atto del Direttore del Provveditorato, afferente ai singoli contratti; in un’ottica di
economicità degli atti, solamente per acquisizioni di importo compreso tra 5.000,00 Euro per le forniture o
10.000,00 Euro per i servizi e 40.000,00 Euro, la determina a contrarre può coincidere con il provvedimento
di aggiudicazione della fornitura.
3. Le acquisizioni mediante procedura di cottimo fiduciario sono affidate:
a) direttamente ad un unico operatore economico;
b) avvalendosi di elenchi di operatori economici o mediante singole indagini di mercato; secondo le
indicazioni operative previste nel presente Regolamento e nel rispetto dei principi di cui all’art. 1, comma 1,
la scelta degli operatori economici da consultare avviene sulla base di informazioni desunte dal mercato,
riguardanti le caratteristiche di idoneità professionale e di capacità economico-finanziaria e tecnicoorganizzativa, nonché ottenute a seguito di pubblicazione di avvisi esplorativi.
4. Gli avvisi esplorativi di cui al secondo comma dovranno essere visibili sul sito della stazione appaltante,
sezione Gare - Appalti, al fine di favorire la massima partecipazione.
5. Gli affidamenti in economia per importi pari o superiori a 40.000,00 Euro sono disposti mediante il
ricorso ad uno dei seguenti criteri:
a) prezzo più basso;
b) offerta economicamente più vantaggiosa.
6. Nelle procedure di cottimo fiduciario di importo pari o superiore a 40.000,00 Euro, la fase relativa
all’apertura delle buste contenenti, rispettivamente, la documentazione amministrativa, l’offerta tecnica e
Allegato n. 2
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
quella economica, deve essere svolta pubblicamente, previa comunicazione agli operatori economici
partecipanti del giorno e dell’ora predeterminati.
Modalità di acquisto
Art. 9 - Responsabile Unico del Procedimento
1. Per ogni acquisizione in economia la Stazione appaltante opera attraverso un Responsabile Unico del
Procedimento (di seguito indicato come R.U.P.), scelto tra i dipendenti di ruolo con adeguata
professionalità, in servizio presso la struttura organizzativa competente per materia.
3. L’unità organizzativa competente e il nominativo del R.U.P. sono resi noti in forme adeguate.
4. Il nominativo del R.U.P. è indicato espressamente nell’invito a presentare offerta.
5. Il R.U.P. svolge tutti i compiti previsti dal Codice e dal Regolamento; in particolare, egli gestisce e vigila le
fasi in cui si articola ogni singola acquisizione, provvedendo a creare le condizioni affinché la stessa possa
essere condotta in modo unitario, in relazione a tempi e costi preventivati, formula proposte e fornisce dati
ed informazioni ai soggetti ed agli organi competenti:
a) nella fase di predisposizione ed eventuale aggiornamento della programmazione dell’attività
contrattuale;
b) nella fase di procedura di scelta del contraente per l’affidamento dell’appalto;
c) nella fase di monitoraggio dei tempi di svolgimento della procedura di affidamento.
6. L’accertamento della congruità dei prezzi offerti dagli operatori economici aggiudicatari è effettuato dal
responsabile del procedimento, eventualmente coadiuvato da altre professionalità competenti per materia.
7. Il R.U.P. svolge le attività previste dal D. Lgs. n. 163/2006 e dal D.P.R. 207/2010, fornendo tutte le
indicazioni utili e la documentazione necessaria per la corretta gestione del contratto.
8. Inoltre il R.U.P. provvede direttamente, o tramite suo delegato, a:
− conservare l’archivio degli atti (verbali ed altri documenti di gara, deliberazioni, lettere
commerciali, accertamenti e verifiche, garanzie, contestazioni, diffide, sanzioni, etc.) della
procedura di affidamento, nel relativo fascicolo;
− adempiere agli obblighi informativi prescritti dalle vigenti disposizioni di legge.
9. Il R.U.P., infine, gestisce i rapporti con i soggetti responsabili dell’esecuzione del contratto, secondo le
previsioni di cui al D.P.R. n. 207/2010 e segnala tempestivamente eventuali conflitti di interessi, anche
potenziali, astenendosi, in tal caso, dalla gestione delle pratiche.
Art. 10 - Modalità di affidamento ed obbligo di segretezza
1. Per l’acquisizione di forniture e servizi disciplinati dal presente provvedimento, il R.U.P. è tenuto a far
ricorso al mercato elettronico della pubblica amministrazione (M.E.P.A.) o ad analogo mercato elettronico.
La verifica della possibilità o meno di ricorrere a tale mercato, viene effettuata dal R.U.P. o suo delegato (
responsabile dell’istruttoria), che si avvale della consulenza dei soggetti competenti in Azienda, in base alla
tipologia di bene o di servizio da acquistare.
2. Qualora la fornitura o il servizio non risulti offerto dal M.E.P.A. o da analogo mercato elettronico, e non
sia possibile il ricorso a convenzioni-quadro di Consip S.p.A. ovvero ricorrendo ad altre soluzioni di
centralizzazione locale degli acquisti, il R.U.P. avvia un’autonoma procedura di acquisizione in economia.
In tal caso, in ottemperanza al principio di proporzionalità di cui all’art. 1 del presente Regolamento, gli
affidamenti saranno disposti secondo le seguenti modalità:
a) a) le forniture di importo inferiore ad Euro 5.000,00, ed i servizi di importo inferiore ad Euro
10.000,00, sono affidati direttamente ad un determinato operatore economico, previa indagine di
mercato , ove possibile, effettuata con qualsiasi strumento ritenuto idoneo a verificare la congruità
dei prezzi di acquisto (a titolo di esempio: telefono, internet, e-mail, posta elettronica certificata (di
seguito denominata P.E.C.), confronto fra listini-prezzo), con facoltà di prescindere dal principio di
segretezza delle offerte.
Allegato n. 2
14
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
b) le forniture di importo pari o superiore ad Euro 5.000,00 ed inferiore ad Euro 40.000,00 ed i servizi
di importo pari o superiore ad Euro 10.000,00 ed inferiore ad Euro. 40.000,00, sono affidati
mediante procedura negoziata semplificata tra almeno tre operatori economici, ove possibile,
individuati ricorrendo ad una indagine di mercato o ad elenchi di operatori economici; dopo aver
acquisito le offerte il R.U.P., avvalendosi della consulenza tecnica di soggetti competenti nei diversi
settori merceologici, aggiudica la fornitura secondo criteri di opportunità, riconducibili al miglior
rapporto qualità/prezzo, fermo restando l’obbligo di motivare la scelta del contraente nell’ambito
del verbale redatto dal R.U.P..
c) Le offerte possono essere acquisite con qualsiasi strumento ritenuto idoneo (a titolo di esempio: email, P.E.C.), con facoltà di prescindere dal principio di segretezza dell’offerta economica.
d) le forniture ed i servizi di importo pari o superiore ad Euro 40.000,00 ed inferiore ad Euro
207.000,00, sono affidati mediante procedura negoziata tra almeno cinque operatori economici, se
sussistono in tal numero soggetti idonei, individuati ricorrendo ad una indagine di mercato o ad
elenchi di operatori economici.
Le offerte devono essere acquisite in busta chiusa, nella piena osservanza del principio di segretezza e
devono essere aperte in seduta pubblica.
Art. 11 - Invito a presentare offerta ed aggiudicazione
1. Individuati gli operatori economici da invitare nelle procedure di cui al precedente art. 10, comma 2, lett.
b) e c), la lettera d’invito deve essere inoltrata a mezzo P.E.C. o e-mail, con nota individuale,
contestualmente a tutti gli interpellati, con invito a presentare il preventivo-offerta entro un determinato
termine; tale lettera deve contenere:
− l'oggetto della prestazione, le relative caratteristiche tecniche e il suo importo massimo previsto, al
netto dell'IVA;
− il termine di presentazione dell’offerta;
− il periodo in giorni di validità dell’offerta stessa;
− l'indicazione del termine per l'esecuzione della prestazione , ove già determinato;
− il criterio di aggiudicazione, ove previsto;
− gli elementi di valutazione, nel caso si utilizzi il criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa;
− l'eventuale clausola che preveda di non procedere all’aggiudicazione nel caso di presentazione di
un’unica offerta valida;
− la misura delle penali, determinata in conformità delle disposizioni del Codice;
− l'obbligo per l’offerente di dichiarare nell’offerta di assumere a proprio carico tutti gli oneri
assicurativi e previdenziali di legge, di osservare le norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro e
di retribuzione dei lavoratori dipendenti, nonché di accettare Condizioni Generali di contratto,
condizioni contrattuali specifiche e penalità;
− l'indicazione dei termini di pagamento, nonché l’eventuale cauzione di cui al successivo art. 11 ;
− i requisiti soggettivi, ove richiesti all’operatore economico, e la richiesta allo stesso di rendere
apposita dichiarazione in merito al possesso dei requisiti in parola;
− l’indicazione della data, ora e sede in cui si darà luogo all’apertura pubblica delle buste pervenute,
qualora fosse già stata determinata.
2. In particolare, nella procedura di cui al precedente art. 10, comma 2, lett. c), il R.U.P., acquisite le offerte,
in presenza di due testimoni che lo assisteranno nella valutazione delle stesse, procede in seduta aperta al
pubblico all’apertura delle buste; nel caso di utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa, si procede in successiva seduta riservata alla valutazione delle stesse offerte da parte di un
Organo Tecnico collegiale, individuato dal R.U.P., secondo i parametri ed i punteggi predeterminati nelle
richieste di offerta inviate alle ditte concorrenti; dell’esame delle offerte e dei conseguenti risultati verrà
redatto succinto verbale.
3. Il Direttore dell’U.O.C. Provveditorato, preso atto dei risultati delle procedure espletate, provvederà ad
approvare l’aggiudicazione ed a stipulare il contratto secondo quanto previsto dall’art. 15 del presente
Allegato n. 2
15
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Regolamento; il provvedimento di aggiudicazione, salvo quanto previsto dal successivo art. 12, deve
contenere la dimostrazione della corrispondenza del caso concreto alla fattispecie ammessa dalla norma,
deve essere adeguatamente motivato, deve prevedere la dichiarazione di idoneità del contraente prescelto
e di congruità del prezzo.
4. L’affidatario è pienamente responsabile nei confronti della Stazione Appaltante e di terzi per i fatti
compiuti dalle persone di cui si avvale nell’eseguire la prestazione.
Art. 12 - Determina multipla di aggiudicazione delle spese in economia
1. L'elenco degli affidamenti in economia per acquisti di forniture e servizi di importo inferiore,
rispettivamente, ad Euro 5.000,00 e ad Euro 10.000,00, di cui all'art. 10, comma 2, lett. a) del presente
Regolamento, è approvato con un unico provvedimento di aggiudicazione, adottato con cadenza
trimestrale dal Direttore dell'U.O.C. Provveditorato ed Economato, sulla base dei dati trasmessi, tramite
apposita reportistica, dalle strutture competenti.
2. Il provvedimento di aggiudicazione delle spese in economia si riferisce agli ordinativi effettuati
dall’Azienda U.L.S.S. n. 13 per il trimestre di riferimento e riporta, in allegato, i prospetti analitici dei beni e
dei servizi acquisiti giorno per giorno, con i relativi corrispettivi e destinatari.
Art. 13 - Requisiti dell’operatore economico
1. Gli operatori economici a cui vengono affidate le acquisizioni in economia devono essere in possesso dei
requisiti di ordine generale stabiliti dall’art. 38 del Codice.
2. Il controllo sul possesso dei requisiti di cui al precedente comma, dichiarati dalle ditte concorrenti in sede
di partecipazione alla procedura di acquisizione, viene effettuato a conclusione della procedura stessa.
Fase di esecuzione del contratto
Art. 14 - Criteri generali in materia di garanzie
1. In ottemperanza al principio di proporzionalità di cui all’art. 1, comma 1 del presente Regolamento:
a) la cauzione provvisoria non è richiesta per le acquisizioni in economia disciplinate dal presente
Regolamento;
b) la cauzione definitiva non è richiesta per gli affidamenti in economia di importo inferiore ad Euro
40.000,00 e per le consegne una tantum a magazzino, per le quali si preveda che il pagamento del
corrispettivo avvenga in un’unica soluzione a prestazioni eseguite e dichiarate regolari.
2. La cauzione definitiva è prevista nella misura massima del 10 % dell’importo contrattuale. La misura può
essere ridotta nel caso in cui ricorrano le condizioni previste dall’art. 75, comma 7 del Codice.
3. La cauzione definitiva viene costituita nella forma di garanzia fideiussoria, bancaria o assicurativa, o altra
garanzia idonea, e deve prevedere espressamente:
a) rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale;
b) rinuncia all’eccezione di cui all’articolo 1957, comma 2, del codice civile;
c) operatività della garanzia medesima entro quindici giorni, a semplice richiesta scritta dell'Azienda
U.L.S.S. n. 13.
4. La mancata costituzione della cauzione definitiva, ove richiesta, determina la decadenza
dell’affidamento.
5. La cauzione definitiva, ove richiesta, copre gli oneri per il mancato od inesatto adempimento, nonché le
spese sostenute dall'amministrazione in caso di recall di dispositivi medici, avvenuto nel corso di contratti
di somministrazione ancora vigenti.
Allegato n. 2
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Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Art. 15 - Stipulazione del contratto
1. Le acquisizioni di importo inferiore ad Euro 5.000,00 per le forniture e ad Euro 10.000,00 per i servizi
vengono perfezionate mediante ordine o contratto telematico.
2. Le acquisizioni di importo superiore alle cifre di cui al precedente comma e fino alla soglia comunitaria
possono essere disposte con scrittura privata, mediante contratto concluso per mezzo di corrispondenza, o
con contratto telematico.
3. Ogni contratto deve contenere i seguenti elementi:
− codice identificativo della prestazione (denominato CIG), attribuito dall’Autorità di Vigilanza sui
contratti pubblici su richiesta della Stazione appaltante;
− l’elenco delle forniture o dei servizi;
− le modalità e le condizioni di esecuzione;
− il termine di adempimento delle prestazioni, ove determinato;
− le modalità di pagamento;
− le penali in caso di ritardo o errato adempimento, ove previste;
− l’accettazione delle Condizioni Generali di contratto dell’Azienda U.L.S.S. n. 13, ove necessario;
salvo i casi di servizi e forniture ai quali venga allegato il documento di valutazione dei rischi delle
interferenze di cui all’art. 26 del D. Lgs. n. 81/2008, ed ove necessario, i contratti devono contenere le
indicazioni relative ai costi previsti per la sicurezza.
4. L’affidatario deve disporre almeno di un recapito telefonico e/o di una mail, nonché di una P.E.C.
funzionanti in orario contrattualmente stabilito, in modo da consentire il ricevimento di comunicazioni ed
ordini urgenti da parte del R.U.P. o suo delegato.
5. La stazione appaltante, prima dell’esecuzione della prestazione, deve altresì richiedere all’operatore
economico affidatario quanto segue:
idonea garanzia definitiva nei casi previsti al precedente art. 14;
indicazione, ai fini degli adempimenti previsti dagli articoli 3 della L. 13 agosto 2010, n. 136 in materia di
tracciabilità dei flussi finanziari, degli estremi identificativi dei conti correnti dedicati alle transazioni
finanziarie, le generalità e il codice fiscale delle persone delegate ad operare su di essi;
per acquisti di importo superiore ad Euro 5.000,00 per le forniture ed Euro 10.000,00 per i servizi,
dichiarazione sostitutiva, ai sensi del D.P.R. n. 445/2000, in ordine al rispetto dei requisiti di ordine generale
previsti dall’art. 38 del Codice.
6. In ogni caso, per ogni affidamento in economia, deve essere acquisito dalla Stazione appaltante il
Documento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.) od autocertificazione dello stesso, per acquisti di
importo inferiore a 20.000,00 Euro.
Art. 16 - Criteri generali in materia di esecuzione del contratto
1. In caso di ritardo nell’esecuzione della prestazione o di inadempimento contrattuale imputabile
all’affidatario della prestazione in economia, il R.U.P. applica le penali previste, previa contestazione scritta
degli addebiti mossi al contraente affidatario.
2. Qualora la controparte non adempia in modo ritenuto grave o ripetutamente agli obblighi derivanti dal
contratto, il R.U.P., previa diffida ad adempiere entro un congruo termine ai sensi dell’art. 1454 del codice
civile, avvia il procedimento di risoluzione contrattuale, fatto salvo il risarcimento dei danni, quando non
ritenga più efficace il ricorso all’esecuzione in danno previa diffida.
Art. 17 - Direttore dell’Esecuzione del Contratto
1. L’Azienda U.L.S.S. n. 13 verifica la regolare esecuzione del contratto attraverso il Direttore
dell'Esecuzione del contratto (di seguito denominato D.E.C.), che viene formalmente nominato tra i
dipendenti con adeguata professionalità in servizio presso le competenti strutture dell’Azienda.
Allegato n. 2
17
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
2. Il D.E.C. svolge, coordinandosi con il R.U.P., tutte le attività allo stesso espressamente demandate dal D.
Lgs. n. 163/2006, dal D.P.R. n. 207/2010, nonché tutte le attività che si rendano opportune o necessarie per
assicurare la corretta esecuzione dell’appalto, ed in particolare:
il coordinamento, la direzione ed il controllo tecnico-contabile dell'esecuzione del contratto;
la verifica sull’esecuzione delle attività e delle prestazioni contrattuali in conformità ai documenti
contrattuali;
il rilascio dell'attestazione di regolare esecuzione, ove prevista;
le attività propedeutiche all’applicazione delle penali od alla risoluzione in danno del contratto;
le attività propedeutiche allo svincolo, anche parziale, delle cauzioni.
3. Il Direttore dell’esecuzione del contratto è, di norma, il Responsabile dell’Unità Operativa, Reparto o
Servizio destinatario del bene o del servizio, o suo delegato, salvo i casi in cui il R.U.P. individui un diverso
soggetto nel provvedimento di aggiudicazione definitiva.
Art. 18 - Attestazione di regolare esecuzione
1. Per le acquisizioni di beni e servizi di importo inferiore ad Euro 40.000,00, per ragioni di semplificazione
procedurale ed in considerazione della relativa rilevanza economica della spesa, non è previsto il rilascio
dell'attestazione di regolare esecuzione; per acquisizioni di importo uguale o superiore ad Euro 40.000,00,
l'attestazione di regolare esecuzione è inviata al R.U.P. dal D.E.C., entro e non oltre il termine di 30 giorni
dall’ultimazione della prestazione, con le modalità di cui all’art. 325 del D.P.R. n. 207/2010.
Art. 19 - Rinnovo e proroga
1. I contratti devono avere termini e durata certa. Non si può variare la durata dei contratti già stipulati
quando siano in corso di esecuzione.
2. Il rinnovo, ammesso soltanto se previsto dal contratto in scadenza o da specifiche disposizioni di legge,
per un periodo complessivamente non eccedente la durata originaria e per un importo non superiore alla
soglia comunitaria, può essere proposto dalla stazione appaltante alla ditta appaltatrice, qualora sia
ritenuto opportuno e conveniente, tenuto conto dei prezzi di riferimento e del costo di una nuova
procedura. La ditta appaltatrice è tenuto a comunicare la propria disponibilità a rinnovare il contratto entro
venti giorni dalla proposta dell’A.U.L.S.S.
3. L’Azienda Sanitaria può inoltre disporre la proroga tecnica del rapporto contrattuale per il tempo
strettamente necessario all’individuazione del nuovo contraente. La ditta appaltatrice è comunque tenuta a
garantire le prestazioni contrattuali a condizioni invariate o migliorative, fino ad un massimo di 180 giorni.
Art. 20 - Pagamenti
1. I pagamenti sono effettuati con appositi mandati di pagamento, bonifici bancari o contanti ove
consentiti, emessi previo accertamento della regolarità contabile della fattura, nonché dopo aver verificato
se, per quantità e qualità, le prestazioni svolte corrispondano alle condizioni di esecuzione ed agli accordi
convenuti.
Allegato n. 2
18
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
ALLEGATO N.4
Regolamento CUP manager (ai sensi della Dgr n. 320/13)
1. Premessa. Il governo delle liste di attesa nelle Aziende Sanitarie della Regione Veneto.
Il governo delle liste d’attesa è una attività fondamentale per garantire l’accesso dei cittadini ai servizi
sanitari mediante l’applicazione di criteri di appropriatezza rigorosi, di rispetto delle classi di priorità
garantendo la trasparenza del sistema a tutti i livelli. Questa premessa esprime in modo evidente la
necessità per l’organizzazione aziendale di un lavoro sui percorsi assistenziali e nella definizione dei setting
erogativi, con uno sforzo continuo nella ricerca di quelli più appropriati sotto il profilo clinico, organizzativo
ed economico.
Quello del governo delle liste d’attesa è un obiettivo di lunga data che trova elementi operativi per
l’Azienda ULSS 13 esplicitati nella deliberazione del Direttore Generale n. 466 del 07/11/11 con la quale è
stato approvato il “Piano attuativo aziendale per il governo delle liste di attesa per il triennio 2010-2012”
con il recepimento di tutti gli elementi oggetto della Dgr n. 863/11 e con l’indicazione di tutte le azioni
poste in essere in base alla Dgr n. 600/07.
L’approvazione della Dgr n. 320/13 ha proposto all’organizzazione importanti elementi di innovazione
recepiti con la deliberazione del Direttore Generale n. 266 del 14/05/13 e con le scelte organizzative
contenute nella revisione dell’Atto aziendale.
In attuazione a quanto previsto dalla Dgr n. 320/13 il governo delle liste di attesa nell’Azienda ULSS 13
coinvolge i seguenti soggetti:
−
−
−
−
Direttore generale;
Direttore sanitario;
Tavolo di monitoraggio aziendale;
Coordinatore dei processi di prenotazione (CUP manager).
2. Il Direttore Generale
Il Direttore Generale ha la responsabilità della attuazione del Piano aziendale delle liste d’attesa al fine di
garantire il rispetto delle tempistiche previste dalla normativa regionale in tema di tempi di attesa.
Mediante l’adozione dell’Atto aziendale, di cui questo regolamento - redatto ai sensi della Dgr n. 320/13 costituisce parte integrante, viene contestualizzato il ruolo del CUP manager e del sistema di governo
aziendale delle liste di attesa nell’ambito dell’organizzazione aziendale.
Il Direttore Generale nomina il Tavolo di monitoraggio aziendale e, di concerto con il Direttore Sanitario,
nomina il “Coordinatore dei processi di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali” (Responsabile CUP).
Allegato n. 4
1
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
3. Il Direttore sanitario
Con specifico riferimento al governo delle liste d’attesa sono poste in capo al Direttore sanitario le
responsabilità:
−
−
−
−
−
del coordinamento e della redazione dei percorsi assistenziali aziendali nonchè della loro
implementazione;
della verifica della appropriatezza prescrittiva e della corretta erogazione dei percorsi assistenziali;
della promozione delle iniziative di formazione volte a diffondere nell’Azienda una adeguata cultura
in tema di percorsi assistenziali;
della diffusione e condivisione dei criteri di attribuzione delle classi di priorità;
della attivazione e del mantenimento delle forme di teleconsulto;
Inoltre il Direttore sanitario presiede Presiedere il Tavolo di monitoraggio aziendale nominato dal Direttore
Generale.
4. Tavolo di Monitoraggio Aziendale.
Il governo delle liste di attesa nelle Azienda ULSS 13 si realizza distinguendo la dimensione strategica di
programmazione e controllo da quella operativa. Sul primo versante interviene il Tavolo di monitoraggio
aziendale mentre sul secondo fronte opera il Coordinatore dei processi di prenotazione (CUP manager).
Il Tavolo di monitoraggio aziendale ha pertanto il compito di valutare i risultati relativi al rispetto dei tempi
di attesa delle prestazioni, al rispetto dell’appropriatezza prescrittiva e dei percorsi assistenziali. La
riflessione su questi dati rappresenta l’elemento base di un processo di riflessione circolare che deve
supportare la programmazione dell’intervento e l’implementazione delle più opportune modalità di
formazione/informazione. Tale organismo, nell’organigramma dell’Azienda ULSS 13 si colloca a livello della
direzione strategica al fine di valorizzare le funzioni che la Dgr n. 320/13 definisce di verifica e controllo.
Il Tavolo di monitoraggio è presieduto dal Direttore sanitario e ne fanno parte:
−
−
−
−
−
−
−
Direttore Medico di Ospedale;
Direttore del Distretto;
Coordinatore dei Processi di Prenotazione delle prestazioni ambulatoriali (CUP manager);
Rappresentanti degli specialisti dipendenti, degli Specialisti Ambulatoriali interni, dei
Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera scelta;
Direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale;
Responsabile del controllo interno;
Rappresentanti Associazioni degli utenti.
5. Coordinatore dei processi di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali (CUP manager)
Al Coordinatore dei processi di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali di seguito chiamato “CUP
manager” compete la dimensione operativa del governo delle liste di attesa.
Allegato n. 4
2
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Nell’organizzazione dell’Azienda ULSS 13 questa funzione si colloca in capo all’Unità operativa complessa
delle attività specialistiche in coordinamento con il Dipartimento della continuità assistenziale e sotto la
responsabilità gerarchica del Distretto unico. In questo modo si è configurata una scelta organizzativa fatta
con il preciso scopo di valorizzare al massimo il ruolo dell’accesso alle prestazioni garantito dal CUP
nell’ambito della dimensione longitudinale delle cure e dei percorsi assistenziali. La natura multidisciplinare
ed interprofessionale di questi processi richiede un coordinamento stretto tra i Medici di Medicina
Generale, la Continuità Assistenziale, i Pediatri di Libera Scelta, gli Specialisti Ambulatoriali e le Unità
Operative ospedaliere che nell’organizzazione scelta dall’Azienda ULSS 13 trova nel Distretto e nel
Dipartimento per la continuità assistenziale il luogo privilegiato dell’integrazione sociosanitaria.
Al CUP manager, secondo quanto previsto dalla Dgr n. 320/13, competono:
1. la Responsabilità del Monitoraggio operativo:
a) delle prestazioni offerte dall’Azienda rispetto alla domanda;
b) delle anomalie prescrittive e dei casi critici;
c) dello scostamento dei tempi di attesa delle prestazioni traccianti e di quelle di particolare
significato epidemiologico.
2. la Responsabilità della gestione delle Agende ai fini di garantire in particolare:
a) la tempestiva pulizia delle stesse in modo da utilizzare pienamente i posti che si liberano per
disdetta;
b) il tempestivo aggiornamento delle Agende conseguente a variazioni di domanda/offerta in modo
da consentire il pieno utilizzo del tempo messo a disposizione dai professionisti;
c) la modulazione dell’offerta, in sinergia con i responsabili delle strutture erogatrici e secondo
indicazioni della Direzione Sanitaria.
6. Obblighi dell’Azienda rispetto all’erogazione
Al fine di assicurare i tempi di erogazione previsti per le diverse classi di priorità, sono adottare una serie di
modalità operative di gestione della domanda e dell’offerta che trovano nel Piano Attuativo di Governo dei
tempi di attesa dell’Azienda ULSS 13 ampia e documentata descrizione.
Inoltre, come prevede la Dgr n. 320/13, l’Azienda ULSS 13 nel proprio Piano Attuativo di Governo dei tempi
di attesa ha individuato le prestazioni da garantire necessariamente ai propri assistiti nei tempi previsti
direttamente a mezzo delle proprie strutture erogatrici e, previo accordi scritti, mediante le strutture
erogatrici pubbliche e private accreditate presenti nel proprio territorio, distinguendole dalle prestazioni ad
ampio bacino di utenza (elevata specialità/rarità specialisti) da assicurare nei tempi d’attesa previsti con
l’obbligo di garanzia agli assistiti di un ambito territoriale più vasto (provinciale e/o secondo specifici
accordi scritti tra aziende sanitarie).
Allegato n. 4
3
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
7. Regolamentazione delle prenotazioni e dei flussi finanziari
Con l’obiettivo di ottimizzare i tempi di erogazione delle singole prestazioni l’Azienda ha disposto alcuni
capisaldi per regolamentare le prestazioni, oltre a quanto diffusamente descritto nel Piano Attuativo di
Governo dei tempi di attesa, si richiamano le attività di:
−
−
−
−
rilevazione della mancata disdetta, necessarie per adempiere all’obbligo del recupero della quota di
partecipazione alla spesa sanitaria, da applicare anche agli esenti;
rilevazione della mancata presentazione, nei casi di accesso ripetuto facente parte di un piano di
trattamento, al fine di riassegnare i posti in agenda già riservati allo stesso paziente non
presentatosi, trascorse 48 ore dalla mancata presentazione senza valida giustificazione;
collaborazione con la Direzione contabilità e bilancio per le attività relative al controllo su incassi e
storni di tutti i punti di riscossione (casse, farmacie, distretti, riscuotitori automatici);
collaborazione con la Direzione Affari generali per le attività relative al recupero dei ticket non
pagati.
8. Rinvio
Per quanto non espressamente previsto e trattato nel presente regolamento e nei documenti aziendali
richiamati valgono i riferimenti alla normativa regionale.
Allegato n. 4
4
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
ALLEGATO N. 5
Cronoprogramma per il monitoraggio delle strutture complesse approvate nel nuovo Atto aziendale
rispetto alle preesistenti
A seguito dell’adozione del nuovo Atto aziendale si rende necessario accompagnare alcuni dei processi di
modificazione della struttura esistente. In particolare, secondo quanto disposto dalla Dgr n. 2122/13 e dalla
Dgr n. 2271/13 si prevede la permanenza temporanea delle seguenti unità operative indicandone, nei
termini previsti dalla Dgr n. 2271/13, il relativo cronoprogramma di superamento:
UOC Odontoiatria territoriale. Si propone la permanenza di questa unità operativa fino alla data del
31.03.2014, data di scadenza della proroga dell’incarico ad interim di unità operativa complessa,
dal 01.04.2014 questa unità operativa si trasforma in unità operativa semplice dipartimentale di
Odontostomatologia ospedale territorio all’interno del Dipartimento chirurgico nella parte
ospedaliera.
UOC Distretto. L’attuale organizzazione dell’ULSS 13 prevede una articolazione territoriale
concentrata su due distretti. Al fine di poter costruire una adeguata convergenza verso una
organizzazione ad un solo distretto per l’intera dimensione aziendale (composta di 268.564 abitanti
residenti in 17 comuni al 31.12.2012) secondo quanto previsto dalla Dgr n. 2271/13, si propone la
permanenza dell’attuale struttura a due distretti fino alla data del 31.12.2014 e la decorrenza della
nuova organizzazione con Distretto unico a partire dal 01.01.2015.
UOC Psichiatria comunitaria Dolo. Si propone la permanenza di questa unità operativa fino alla data
del 31.12.2015, al fine di costruire la convergenza della gestione unificata della Psichiatria
comunitaria sulla dimensione del distretto unico. Questa unità operativa scomparirà a far data dal
01.01.2016 essendo riconosciuta all’Azienda ULSS 13 solo una UOC di Psichiatria comunitaria.
UOS Servizio integrato neuropsichiatria infantile. Si propone la permanenza di questa unità
operativa fino alla data del 31.12.2015, al fine di consentire un adeguato processo di superamento
dell’attuale organizzazione su due unità operative. Dal 01.01.2016 questa unità operativa scompare
essendo riconosciuta all’Azienda ULSS 13 solo una Uos per il Servizio età evolutiva e
neuropsichiatria infantile.
UOS Consultorio familiare. Si propone la permanenza di questa unità operativa fino alla data del
31.12.2015, al fine di consentire un adeguato processo di superamento dell’attuale organizzazione
su due unità operative. Dal 01.01.2016 questa unità operativa scompare essendo riconosciuta
all’Azienda ULSS 13 solo una Uos per il Consultorio familiare.
UOC Direzione amministrativa dell’ospedale. Si tratta di una UOC amministrativa di natura
ospedaliera che non essendo più prevista dalle schede di dotazione ospedaliera di cui alla dal la Dgr
n. 2271/13 dovrà essere dismessa. Tenuto conto delle attività svolte si propone il superamento di
questa unità operativa con decorrenza 30.06.2014.
UOC Neurologia – Mirano. Si tratta di una UOC che non essendo più prevista dalle schede di
dotazione ospedaliera di cui alla Dgr n. 2122/13 dovrà essere dismessa a favore della gestione
unificata delle attività presso la unica UOC di Neurologia. Per questo si propone il superamento di
questa unità operativa con decorrenza 30.06.2014.
UOC Anestesia e Rianimazione – Dolo Si tratta di una UOC trasformata in USD dalle schede di
dotazione ospedaliera di cui alla Dgr n. 2122/13. All’interno dei percorsi gestionali che porteranno
questa unità a specializzarsi sull’attività di rianimazione si propone la trasformazione da UOC a USD
con decorrenza 01.01.2016.
UOC Servizio Radiologia – Dolo. Si tratta di una UOC che non essendo più prevista dalle schede di
dotazione ospedaliera di cui alla Dgr n. 2122/13 dovrà essere dismessa. Tenuto conto delle attività
svolte e dell’incarico del responsabile si propone il superamento di questa unità operativa con
decorrenza 01.01.2016.
Allegato n. 5
1
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
UOS Geriatria. Si tratta di una Uos collocata nell’ex apicalità di Medicina a Mirano che non essendo
più prevista dalle schede di dotazione ospedaliera di cui alla dal la Dgr n. 2271/13 dovrà essere
dismessa. Tenuto conto delle attività svolte e dell’incarico del responsabile con scadenza
15.02.2015 si propone il superamento di questa unità operativa con decorrenza 01.03.2015.
UOS Ecografia diagnostica ed interventistica. Si tratta di una Uos collocata nell’ex apicalità di
Medicina a Dolo che non essendo più prevista dalle schede di dotazione ospedaliera di cui alla dal
la Dgr n. 2122/13 dovrà essere dismessa. Tenuto conto delle attività svolte e dell’incarico del
responsabile con scadenza 28.02.2015 si propone il superamento di questa unità operativa con
decorrenza 01.03.2015.
UOS Genetica medica e indagine prenatale Si tratta di una Uos collocata nell’ex apicalità di
Ostetricia e ginecologia di Dolo che dovrà essere dismessa. Tenuto conto delle attività svolte e
dell’incarico del responsabile con scadenza 07.10.2015 si propone il superamento di questa unità
operativa con decorrenza 08.10.2015.
Firmato
Allegato n. 5
2
si
si
si
si
si
si
si
si
no
si
si
Atto Aziendale 2013
PSICHIATRIA COMUNITARIA
Decorrenza Soppressione
01.01.2016 per gestire convergenza con Distretto unico
CURE PRIMARIE
INFANZIA ADOLESCENZA FAMIGLIA
DISTRETTO SOCIOSANITARIO
01.04.2014 con contestuale trasformazione in USD ospedaliera
Decade con l'approvazione dell'Atto Aziendale
Decade con l'approvazione dell'Atto Aziendale
01.01.2015 con unificazione dei distretti
SERT - DOLO
Decade con l'approvazione dell'Atto Aziendale
IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE
IGIENE E SANITA' PUBBLICA
PREVENZIONE E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO
SPERIMENTAZIONE, QUALITA', FORMAZIONE ed EDUCAZIONE ALLA SALUTE
SERVIZI VETERINARI
DIREZIONE CONTROLLO DI GESTIONE E BUDGET
DIREZIONE CONTABILITÀ E BILANCIO
DIREZIONE SERVIZI TECNICI
DIREZIONE SERVIZI INFORMATIVI
DIREZIONE PROVVEDITORATO ECONOMATO
DIREZIONE AFFARI GENERALI
DIREZIONE RISORSE UMANE
Decade con l'approvazione dell'Atto Aziendale
UFFICIO DI PIANO, ORG.NE E GESTIONE DEI SERVIZI SOCIO SANITARI E SOCIALI
DIREZIONE DELLE PROFESSIONI DELL'ASSISTENZA
ACCREDITAMENTO E CONTRATTI
CURE PALLIATIVE
ATTIVITA' SPECIALISTICHE
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
16 SERVIZI VETERINARI
17 DIREZIONE CONTROLLO DI GESTIONE E BUDGET
18 DIREZIONE ECONOMICO - FINANZIARIA
19 AREA TECNICA
20 DIREZIONE INFORMATICA
21 DIREZIONE ACQUISIZIONE E GESTIONE BENI E SERVIZI
22 DIREZIONE AFFARI GENERALI E LEGALI
23 DIREZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE E CONVENZIONATO
24 DIREZIONE FORMAZIONE E QUALITA'
25 DIREZIONE AMM. SERV. SOCIALI E SOCIO SANITARI
26 DIREZIONE DELLE PROFESSIONI DELL'ASSISTENZA
27
28
29
Incarico Assegnato
si
si
si
no
si
si
no
no
si
si
no
si
si
si
si
Schema trasmesso dalla Direzione Personale SSR Regione Veneto – parte territoriale
Allegato n. 5
Progressivo Strutture Complesse previste nell' Atto aziendale Precedente
1 PSICHIATRIA COMUNITARIA AREA 1 MIRANESE
2 PSICHIATRIA COMUNITARIA AREA 2 RIV. DEL BRENTA
3 DISTR. 1 - CURE PRIMARIE
4 DISTR. 1 - MATERNO - INFANTILE, ETA' EVOLUTIVA E FAMIGLIA
5 DISTRETTO SOCIOSANITARIO 1 - MIRANESE
6 ODONTOIATRIA TERRITORIALE
7 DISTR. 2 - CURE PRIMARIE
8 DISTR. 2 - MATERNO - INFANTILE, ETA' EVOLUTIVA E FAMIGLIA
9 DISTRETTO SOCIOSANITARIO 2 - RIVIERA DEL BRENTA
10 SERT - DOLO
11 DIREZ. AMMINISTRATIVA DIPARTIMENTO PREVENZIONE
12 IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE
13 IGIENE E SANITA' PUBBLICA
14 PREVENZIONE E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO
15 PROMOZIONE ED EDUCAZIONE DELLA SALUTE
3
Atto Aziendale 2013
CHIRURGIA
Decorrenza Soppressione
trasformata in USD da 01.11.2014 per gestire unificazione e agevolare il pensionamento
OTORINOLARINGOIATRIA
ANESTESIA E RIANIMAZIONE
trasformata in USD da 01.04.2014
SERVIZIO ACCETTAZIONE E PRONTO SOCCORSO
CARDIOLOGIA - DOLO
CARDIOLOGIA - MIRANO
SERVIZIO MEDICINA DELLO SPORT
trasformata in USD da 01.04.2014
MEDICINA GENERALE D'URGENZA
soppressa con decorrenza 01.04.2014
ONCOLOGIA
trasformata in USD Rianimazione da 01.01.2016
trasformata in USD da 01.01.2016
OCULISTICA
ORTOPEDIA e TRAUMATOLOGIA
OSTETRICIA E GINECOLOGIA
UROLOGIA
GERIATRIA
LUNGODEGENZA
MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA
trasformata in USD da 01.04.2014
MEDICINA GENERALE
NEFROLOGIA E DIALISI
NEUROLOGIA
PEDIATRIA
PNEUMOLOGIA
SERVIZIO FARMACIA
SERVIZIO ISTOLOGIA E ANATOMIA PATOLOGICA
SERVIZIO LABORATORIO DI ANALISI
soppressa con decorrenza 01.01.2016
SERVIZIO RADIOLOGIA
trasformata in USD da 01.04.2014
soppressa con decorrenza 30.06.2014
DIRIGENZA MEDICA DELL'OSPEDALE
Azienda ULSS 13 - Atto aziendale
Incarico Assegnato
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
si
Schema trasmesso dalla Direzione Personale SSR Regione Veneto – parte ospedaliera
Allegato n. 5
Progressivo Strutture Complesse previste nell' Atto aziendale Precedente
1 CHIRURGIA - MIRANO
2 OSTETRICIA E GINECOLOGIA - MIRANO
3 OTORINOLARINGOIATRIA - MIRANO
4 ANESTESIA E RIANIMAZIONE - MIRANO
5 SERVIZIO ACCETTAZIONE E PRONTO SOCCORSO - DOLO
6 SERVIZIO ACCETTAZIONE E PRONTO SOCCORSO - MIRANO
7 CARDIOLOGIA - DOLO
8 CARDIOLOGIA - MIRANO
9 SERVIZIO MEDICINA DELLO SPORT
10 DERMATOLOGIA
11 MEDICINA GENERALE - MIRANO
12 NEUROLOGIA - MIRANO
13 ONCOLOGIA MEDICA
14 ANESTESIA E RIANIMAZIONE - DOLO
15 CHIRURGIA - DOLO
16 OCULISTICA
17 ORTOPEDIA
18 OSTETRICIA E GINECOLOGIA - DOLO
19 OTORINOLARINGOIATRIA - DOLO
20 UROLOGIA
21 GERIATRIA - DOLO
22 LUNGODEGENZA
23 MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA
24 GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA
25 MEDICINA GENERALE - DOLO
26 NEFROLOGIA E DIALISI
27 NEUROLOGIA - DOLO
28 PEDIATRIA
29 PNEUMOLOGIA
30 SERVIZIO FARMACIA
31 SERVIZIO ISTOLOGIA E ANATOMIA PATOLOGICA
32 SERVIZIO LABORATORIO DI ANALISI
33 SERVIZIO RADIOLOGIA - DOLO
34 SERVIZIO RADIOLOGIA - MIRANO
35 SERVIZIO TRASFUSIONALE E DI IMMUNOLOGIA
36 DIREZIONE AMMINISTRATIVA DELL'OSPEDALE
37 DIRIGENZA MEDICA DELL'OSPEDALE
4
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
ALLEGATO N.6
Legenda dei simboli
Allegato n. 6
•
Organo della Direzione strategica
•
Dipartimento strutturale
•
Dipartimento funzionale
•
UOC - Unità operativa complessa
•
USD - Unità operativa semplice dipartimentale
•
UOS - Unità operativa semplice
•
Dipendenza gerarchica
•
Dipendenza funzionale
1
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
2
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
3
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
4
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
5
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
6
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
7
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
8
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
9
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
10
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
11
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
12
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
13
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
14
Atto Aziendale Azienda ULSS 13
Allegato n. 6
15