progetto - Istituto Comprensivo Statale "Dante Alighieri"

INDICE
INTRODUZIONE: IL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA
pag. 3
PRIMA PARTE: L’ISTITUTO COMPRENSIVO “DANTE ALIGHIERI”
pag. 5
1. Origini degli Istituti Comprensivi in Italia
pag. 5
2. Il nostro Istituto Comprensivo
pag. 5
3. Il contesto
pag. 6
3.1 La storia del territorio
pag. 6
3.2 Il contesto sociale locale
pag. 7
3.3 La società del nuovo millennio
pag. 9
4. Le scuole dell'Istituto: dati generali
pag. 9
5. L'Organigramma d'Istituto
pag. 11
5.1 Il personale
pag. 12
5.2 Gli Organi Collegiali
pag. 17
5.3 Altre forme di collaborazione scuola-famiglia
pag. 20
6. Servizi
pag. 20
SECONDA PARTE: PRINCIPI E ASPETTI FONDANTI DEL POF
pag. 23
1. Principi guida
pag. 23
2. Aree tematiche
pag. 23
3. Aspetti fondanti
pag. 24
3.1 Continuità
pag. 25
3.2 Integrazione e successo scolastico
pag. 30
3.3 Integrazione degli alunni con BES (bisogni educativi speciali)
pag. 31
4. La progettazione didattica
pag 37
5. Metodologia
pag 38
6. La valutazione
pag 40
7. L'autovalutazione
pag 41
TERZA PARTE: SCELTE ORGANIZZATIVO-METODOLOGICHE
E PROGETTI
pag. 43
1. Scuola dell'Infanzia
pag. 43
1.1 Alunni e classi
pag. 43
1.2 Spazi e risorse strutturali
pag. 43
1.3 Organizzazione didattica e orario attività
pag. 43
1
1.4 Finalità educative trasversali
pag. 44
1.5 Campi di esperienza
pag. 45
1.6 Tempi e modalità di programmazione
pag. 48
1.7 Metodologia
pag. 48
1.8 Valutazione
pag. 49
1.9 Rapporti scuola-famiglia
pag. 49
1.10
pag. 50
Progetti
2. Scuola Primaria
pag. 51
2.1 Alunni e classi
pag. 51
2.2 Spazi e risorse strutturali
pag. 51
2.3 Organizzazione didattica e orario attività
pag. 51
2.4 Finalità educative trasversali
pag. 53
2.5 Tempi e modalità di programmazione
pag. 53
2.6 Metodologia
pag. 54
2.7 Valutazione
pag. 55
2.8 Rapporti scuola-famiglia
pag. 61
2.9 Progetti
pag. 62
3. Scuola Secondaria di I grado
pag. 63
3.1 Alunni e classi
pag. 63
3.2 Spazi e risorse strutturali
pag. 63
3.3 Organizzazione didattica e orario attività
pag. 63
3.4 Finalità educative trasversali
pag. 64
3.5 Tempi e modalità di programmazione
pag. 65
3.6 Metodologia
pag. 65
3.7 Valutazione
pag. 66
3.8 Rapporti scuola-famiglia
pag. 68
3.9 Progetti
pag. 69
2
INTRODUZIONE:
IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Grazie alla normativa sull'autonomia (art. 21 della legge 15 marzo 1997, n 59), ogni scuola è stata
messa nella condizione di progettare e realizzare interventi educativi e formativi differenziati,
passando dai programmi alla programmazione degli interventi e alla progettazione di percorsi.
In particolare, il Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F), introdotto per effetto del DPR. 275/99, è il
documento che illustra il modo in cui una istituzione scolastica intende, interpretando la normativa
esistente, organizzare la propria attività. Esso, può essere considerato al contempo, la carta
d'identità dell'Istituto, un atto dichiarativo d’intenti ed un vero e proprio contratto formativo tra
scuola e cittadini.
Il POF è un documento che viene discusso e approvato dal Collegio Docenti e dal Consiglio
d‟Istituto, fatto salvo il rispetto delle competenze reciproche, e della cui applicazione ed efficacia
sono responsabili il Dirigente Scolastico e i suoi collaboratori.
Esso ha il compito di:
•
rispondere da un lato ai bisogni di ogni alunno nella sua dimensione individuale, dall'altro di
intercettare e fare propria la domanda formativa della società più ampia;
•
comunicare e rendere comprensibili anche ai non addetti ai lavori, ai genitori e a quanti nel
territorio si interessano della vita della scuola, le informazioni essenziali sul servizio che
l'Istituto eroga, sulla progettazione educativa e didattica e sulle ragioni pedagogiche che la
sostengono;
•
costituire un punto di riferimento comune per tutte le scuole dell’Istituto e quindi strumento
della “comprensività” dell'Istituto stesso;
•
rappresentare uno strumento della professionalità docente che in esso riconosce uniformità
di intenti e principi e continuità curricolare e didattica.
Per progettare il POF di una scuola è necessario:
• fare i conti con “chi è stata”;
• comprendere “chi è” ora;
• fare una ricognizione delle risorse possedute e di quelle acquisibili;
• esplicitare i vincoli e le condizioni: sia a livello materiale, sia a livello istituzionale, sia a livello
3
territoriale;
• esplorare le reti relazionali esistenti, individuando realisticamente gli interlocutori.
Il P.O.F. è un documento flessibile e dinamico, che registra la vitalità della scuola. Esso nasce
dalle attività già presenti e viene aggiornato e rinnovato sulla base del dialogo che si sviluppa
quotidianamente fra gli operatori della scuola, l‟utenza e le altre agenzie educative del territorio. Il
POF prefigura le attività scolastiche per un periodo ampio di tempo, ma annualmente può essere
aggiornato o modificato sulla base di nuovi modi di sentire i problemi o sulla base di nuove
esigenze. Le finalità educative, le linee dei curricoli, le metodologie, i protocolli e i regolamenti
sono definiti e approvati per dare impostazioni chiare e stabili alla scuola e si attuano e si
sviluppano in anni di lavoro e di organizzazione. Di anno in anno si dà conto, invece, degli
aggiornamenti (orari, progetti annuali d'Istituto, progetti didattici delle singole scuole o delle
singole classi) che sono conseguenza dell’attenzione alla realtà vissuta concretamente dagli allievi e
della costante ricerca didattica.
Sulla base di questi presupposti generali, il P.O.F. dell'Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di
Salzano è costituito da tre parti:
a) la prima parte presenta le caratteristiche principali dell’Istituto analizzando il contesto
socioculturale in cui opera, i dati generali relativi alle diverse sedi scolastiche, l'organigramma e i
servizi principali;
b) la seconda parte espone i principi fondamentali del POF e le scelte che rendono fattiva la
continuità culturale e pedagogica fra i diversi ordini di scuola;
c) la terza parte dà conto dei progetti che ogni anno vengono attivati, a partire dalle scelte
organizzativo-metodologiche, dalle risorse e dalle necessità degli utenti nelle diverse scuole
dell'Istituto.
La prima e la seconda parte possono essere elaborate con scadenza pluriennale, pertanto si
trasformano con un ritmo lento. La terza parte è elaborata annualmente e si modifica più
velocemente, seguendo l’andamento del Programma Annuale.
4
PRIMA PARTE:
L'ISTITUTO COMPRENSIVO “DANTE ALIGHIERI”
1. Origini degli Istituti Comprensivi in Italia
La tipologia di realtà scolastica che caratterizza il nostro istituto è quella dell'Istituto Comprensivo.
Gli Istituti comprensivi sono stati istituiti ai sensi della L.97/94, nota anche come “legge per la
montagna” in quanto aveva come scopo primario quello di migliorare il servizio scolastico nelle
comunità montane e di evitare l'allontanamento dell'utenza. Si tratta di organismi che aggregano in
un'unica struttura scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Essi favoriscono il
percorso scolastico degli allievi, con il vantaggio di armonizzare il passaggio alle varie classi di
studio, e consolidare il rapporto di fiducia tra istituto, allievi e famiglie.
L’organizzazione dell’Istituto Comprensivo è infatti intesa a favorire, nei diversi livelli, un’efficace
attività educativa e didattica, basata sì sulla “diversità”, cioè sulla conoscenza e l'esperienza delle
diverse fasi dell'apprendimento e dello sviluppo, ma anche su una progettualità comune, in grado di
considerare la funzione di ogni singolo intervento nell'intero processo formativo e di ottimizzare le
risorse.
“Alla base del progetto educativo che si concretizza nel POF c’è la convinzione, condivisa da tutti
coloro che operano nella scuola, che la struttura stessa dell’Istituto Comprensivo, nato a suo tempo
soprattutto per motivi di razionalizzazione della spesa pubblica, costituisca di fatto un’occasione
preziosa per realizzare un’effettiva verticalità della scuola, e rappresenti pertanto un valore aggiunto
per le politiche di educazione e di formazione nel territorio”1.
2. Il nostro Istituto Comprensivo
L'Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Salzano è stato costituito nell'a.s.1999/2000 con la
fusione tra le esistenti scuole elementari e medie. Nell'a.s. 2004/2005 (novembre 2005) è stato
aperto anche un plesso di scuola dell'infanzia che è andato a integrare il servizio alle famiglie, fino a
quel momento fornito solo dalle due scuole dell'infanzia paritarie presenti nel territorio comunale.
DENOMINAZIONE
Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” Salzano - Ve
INDIRIZZO
Via Meucci 2, 30030 Salzano (Ve)
N. TELEFONICO
041/5709 790 Centralino sede centrale
041/5709 791 Diretto Segreteria
1 Dalla “Relazione al Programma Annuale 2014” di Istituto.
5
041/5709 792 Diretto Segreteria
041/5709 793 Diretto Segreteria
FAX
041/5709 788
E-MAIL
[email protected]
SITO WEB
www.istitutocomprensivosalzano.it
3. Il contesto
Il contesto territoriale in cui opera il Comprensivo è quello di Salzano, un comune della provincia di
Venezia situato nel baricentro del triangolo PD-VE-TV. Presenta una popolazione di circa 13.000
abitanti distribuita su un territorio di circa 17 km quadrati, suddiviso tra la frazione di Robegano e il
capoluogo Salzano.
3.1. La storia del territorio
Il territorio di Salzano era abitato già in epoca romana. A Robegano si sviluppò il primo
insediamento di un certo rilievo, grazie alla favorevole posizione sul fiume Marzenego e sulla via
che congiungeva Noale a Mestre. I dati demografici sottolineano l'iniziale preponderanza di
Robegano su Salzano, rapporto destinato ad una progressiva inversione.
Le vicende amministrative dell'area furono sempre complesse, trattandosi di zona di confine tra
Padova e Treviso: nella seconda metà del '300 ci furono scontri militari e pesanti scorrerie legati
alle mire espansionistiche di Francesco da Carrara che nel 1384 riuscì ad acquistare Treviso e il suo
territorio. A tale periodo risale la demolizione del castello di Robegano.
Con un tumulto popolare che nel 1388 consegnò la città di Treviso al Doge Antonio Venier ebbe
fine la signoria trevigiana e il territorio di Salzano venne sottoposto amministrativamente ad un
Podestà residente a Noale.
Nel '400 si consolidò la proprietà di terre da parte di congregazioni religiose veneziane e si
svilupparono
i
mulini
sul
Marzenego
rafforzando
la
tipica
economia
rurale.
Nel contempo si svilupparono le parrocchie a Salzano e a Robegano; qui nel 1643, grazie alla
devozione popolare, sorse anche un nuovo santuario dedicato alla Madonna delle Grazie. A Salzano
tra '600 e '700 sorgono alcune case padronali quali Villa Donà, Ca' Contarini, Villa Combi, Ca'
Bozza e Ca' Savorgnan, e prendono il via alcune attività manifatturiere.
Nel 1797 la Repubblica di Venezia cadde sotto il dominio napoleonico e la legislazione francese,
pur restando in vigore per pochi anni, non mancò di produrre i suoi effetti, introducendo l'istituto
del Comune sia a Salzano che a Robegano.
Il riaccorpamento dei due borghi, attuato nel 1808, sarà definitivo.
6
Nel secolo scorso Salzano vide la presenza come parroco di don Giuseppe Sarto (1867-75), il futuro
S. Pio X.
Dal punto di vista economico risultò altamente significativa la presenza della filanda voluta dalla
famiglia Romanin-Jacur accanto alla Villa Donà, precoce esempio di industrializzazione nella
terraferma veneziana.
Il complesso villa-parco-filanda attualmente è la sede dell'Amministrazione Comunale di Salzano.
3.2. Il contesto sociale locale
Negli ultimi anni l'Amministrazione Comunale di Salzano ha lavorato all'elaborazione del PASS
2020, un percorso finalizzato a :
•
costruire un piano strategico di sviluppo sociale di Salzano;
•
sviluppare e rafforzare le capacità della comunità salzanese.
Il PASS 2020 focalizza le diverse dimensioni che caratterizzano la vita del territorio salzanese, con
particolare attenzione alle relazioni tra individui, gruppi, organizzazioni e comunità e alle
percezioni che si hanno delle problematiche e delle possibilità di sviluppo della comunità stessa.
Le tre fasi del percorso vedere, valutare e agire hanno permesso di mettere in campo un metodo
partecipativo dove gli attori locali e i singoli cittadini, hanno discusso, definito e alla fine concertato
le modalità d’intervento. Anche la scuola è stata chiamata ad esprimere la propria opinione,
attraverso la compilazione di questionari appositamente elaborati, che sono stati distribuiti a tutti i
docenti e agli alunni dalla classe terza della scuola primaria in poi.
“Salzano appare alle persone ascoltate nel percorso una città vivibile, colloquiale, dove la qualità
della vita, dell’ambiente, dei servizi e delle relazioni sociali è soddisfacente, con un “capitale
sociale” cospicuo. [...] Allo stesso tempo però, Salzano sembra un comune “incerto” e “confuso”,
che si pone domande sul suo futuro, cosciente di possedere un patrimonio di risorse importanti da
poter spendere nella prospettiva dello sviluppo, ma che non ha chiaro se tale patrimonio è
sufficiente o meno per affrontare le sfide del futuro. [...]
I principali processi sociali in atto a Salzano sono stati individuati nei seguenti:
a) l’aumento della popolazione, soprattutto con l’ingresso di famiglie giovani con figli
piccoli provenienti da comuni vicini. Due le ragioni di questo processo: la posizione
geografica di Salzano che permette in breve tempo di poter arrivare a tutti i comuni
importanti del territorio, e la maggiore accessibilità (per prezzi più bassi) alla prima casa in
acquisto;
b) l’espansione edilizia, con la costruzione di nuove abitazioni e lo sviluppo di nuove aree
residenziali;
7
c) l’aumento della popolazione di nazionalità non italiana;
d) la modificazione della struttura della famiglia con consistenti cambiamenti nei ruoli e nei
modelli di gestione delle relazioni al proprio interno e verso l’esterno, con una crescente
debolezza nella capacità di educare i propri figli e la tendenza a una maggiore delega verso
istituzioni e realtà del territorio.
Questi s’intersecano con altri due processi, più recenti, che paiono connessi alla crisi economica che
il mondo sta attraversando:
• l’aumento della disoccupazione e della difficoltà di ingresso (e re-ingresso) nel mondo del
lavoro;
• l’aumento del disagio e della sofferenza socio-economica delle famiglie.
L’aumento della disoccupazione è legato anche, secondo alcuni, al fatto che mancano realtà
produttive e che sta diminuendo la presenza delle imprese, soprattutto quelle artigiane. Inoltre, si
mette in luce, che, a differenza di altri comuni della cintura veneziana, a Salzano non appare chiara
quale sia la vocazione produttiva ed economica: non certamente quella commerciale [...], non più
quella agricola, non del tutto quella industriale o quella turistica. Di fatto, la sensazione raccolta è
che il comparto terziario – del quale si riconosce la consistente presenza – stenti ad assumere una
reale connotazione e caratterizzazione di Salzano in un contesto produttivo complesso.
Per quanto concerne il tema del disagio, le annotazioni raccolte focalizzano l'attenzione dei soggetti
della comunità soprattutto sul contesto famiglia. [...] Si sottolinea la difficoltà comune di mettersi in
relazione (forte chiusura al proprio interno), l’aumento delle fragilità (stante la quantità elevata di
divorzi e separazioni), l’aumento della difficoltà a sostenere carichi familiari di parenti in
condizioni socio-sanitarie precarie, la fatica nell’educare i figli e nel contrastare i modelli culturali
ed educativi imposti dai media e da altri soggetti. [...]
Una particolare caratteristica di Salzano, giudicata molto positivamente da tutti coloro che sono
intervenuti agli incontri, è la forte propensione dei salzanesi a costituire associazioni e gruppi sia
per dare risposta a bisogni personali legati a specifiche passioni e interessi culturali e sociali, sia per
dare risposta in modo organizzato a bisogni collettivi, di sostegno, solidarietà e socialità.
Delle associazioni esistenti (oltre settanta) si parla, infatti, come della linfa vitale che anima la
comunità salzanese e che permette ai cittadini di sentirsi ancora appartenenti a una specifica
comunità. [...]
I servizi scolastici (inclusi i servizi per la prima infanzia) sono considerati una delle principali
risorse positive dalla comunità salzanese: il nido (di recente attivazione), le tre scuole per l’infanzia
(quella statale e quelle parrocchiali), la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado sono
state considerate molto positivamente sia per la loro accessibilità, sia per il loro dimensionamento
8
sia, soprattutto, per la qualità del servizio.
Gli aspetti critici sono diversi e riguardano la manutenzione delle strutture e la cura degli arredi (che
si desidererebbe migliore e più frequente), nonché i costi del nido (considerati elevati da alcuni
partecipanti), ma le preoccupazioni che sono state avanzate più spesso si riferiscono alle ricadute
connesse ai tagli alle risorse finanziarie dell’istituzione scolastica, con la possibile riduzione dei
rientri pomeridiani e la mancanza di servizi di doposcuola”2.
3.3 La società del nuovo millennio
Il contesto in cui sta operando il Comprensivo non è solo quello limitato alla realtà locale ma
riguarda anche quello delle novità globali che caratterizzano la società del nuovo millennio. La
globalizzazione, ad esempio, si fa sentire nel mondo, ma anche a livello delle nostre piccole
comunità: le nuove tecnologie, le sfide che la scienza pone all'uomo moderno, le grandi migrazioni
di persone che sfuggono alla povertà e ai conflitti e che cercano lavoro e sicurezza nell'occidente,
pongono problemi e domande che la comunità e ogni persona devono affrontare con
consapevolezza, nella solidarietà e innanzitutto nel rispetto della dignità umana.
La scuola intende contribuire a formare e istruire ragazzi che sappiano stare nel mondo attuando
una positiva capacità di vivere e di relazionarsi, sia nella situazione locale in cui vivono che nella
più ampia realtà globale.
4. Le scuole dell'Istituto: dati generali
Attualmente l'Istituto Comprensivo conta 904 alunni ripartiti tra scuola dell'infanzia, scuola
primaria e scuola secondaria di primo grado.
Le sedi scolastiche sono:
DENOMINAZIONE
Scuola dell'Infanzia “Girotondo”
INDIRIZZO
Via Frusta 180, 30030 Salzano (Ve)
N. TELEFONICO
041/5709 799
FAX
041/5709 799
E-MAIL
/
N. SEZIONI
3
N. ALUNNI
78
N. DOCENTI
10
N. AUSILIARI
2
2 PASS2020, Piano di Assetto dello Sviluppo Sociale, Due anni di lavoro con la comunità per progettare insieme
Salzano 2020
9
DENOMINAZIONE Scuola Primaria “S. Giovanni Bosco”
INDIRIZZO
Via M. Grappa 11, Salzano
Via Mameli 4, Salzano (“Ex Medie”)
N. TELEFONICO
041/5709 795
041/5709 794
FAX
041/5709 795
/
E-MAIL
/
N. CLASSI
18
N. ALUNNI
385
N. DOCENTI
34 (28 curricolari e 6 di sostegno
N. AUSILIARI
6
DENOMINAZIONE
Scuola Primaria “S. Pio X”
INDIRIZZO
Via Rossini 10, Robegano di Salzano
N. TELEFONICO
041/5709 796
FAX
041/5709 796
E-MAIL
[email protected]
N. CLASSI
6
N. ALUNNI
118
N. DOCENTI
10 (9 curricolari e 1 di sostegno)
N. AUSILIARI
3 (tra primaria e secondaria)
DENOMINAZIONE
Scuola Secondaria di I grado “Dante Alighieri”
INDIRIZZO
Via Meucci 2, Salzano
Via Rossini 10, Robegano di Salzano
N. TELEFONICO
Vedi recapiti I.C.
041/5709 797
FAX
Vedi recapito I.C.
041/5709 796
E-MAIL
[email protected]
[email protected]
N. CLASSI
10
3
N. ALUNNI
224
72
N. DOCENTI
N. AUSILIARI
33
4
3 (tra primaria e secondaria)
10
5. L'organigramma d'Istituto
11
5.1. Il personale
✔
Dirigenza:
L’I.C. è diretto dal Dirigente Scolastico, professoressa Anna Maria Genoese.
Il Dirigente Scolastico:
Assicura:
✔
il funzionamento dell’unità scolastica secondo criteri di efficienza ed efficacia
formativa
✔
la gestione unitaria
✔
la direzione, il coordinamento, la valorizzazione delle risorse umane
Promuove:
✔
l’autonomia sul piano gestionale e didattico
✔
l'esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati
È responsabile:
✔
della gestione delle risorse finanziarie, strumentali e dei risultati del servizio
✔
della sicurezza nei luoghi di lavoro
È titolare:
✔
✔
delle relazioni sindacali
Segreteria:
Il Dirigente Scolastico è coadiuvato nella parte amministrativa dal personale di segreteria,
composto da:

1 Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (Teresa Dal Poz)

4 Assistenti Amministrativi, ciascuno responsabile di una o più delle seguenti aree:
✔
Assenze e supplenze personale docente e amministrativo
✔
Organi Collegiali
✔
Alunni
✔
Personale Docente
✔
Protocollo
✔
Circolari e Informazioni interne ed esterne
✔
Bilancio, acquisti, aspetti contabili
✔
Inventario
✔
Rilascio certificati, fotocopie o copie di atti che non comportino valutazioni
discrezionali
✔
Iscrizioni scolastiche
12
✔
Personale ausiliario.
Nell'anno scolastico 2013/2014 all'interno dell'I.C. sono presenti 15 collaboratori scolastici.
✔
Docenti:
Nell'anno scolastico 2013/2014 nell'I.C. operano 85 docenti (alcuni dei quali a scavalco tra
più plessi), 10 per la scuola dell’infanzia, 42 per la scuola primaria e 33 per la scuola
secondaria di I° grado.
La gestione dell’organico funzionale di circolo e l’assegnazione dei docenti alle classi viene
svolta dal Dirigente scolastico, sulla base delle proposte formulate dal Collegio dei Docenti
e dei criteri dati dal Consiglio di Istituto.
In base all'articolo 25 del D. Lgs. 165/2001, nello svolgimento delle proprie funzioni
organizzative e amministrative il dirigente può avvalersi di docenti da lui individuati, ai
quali possono essere delegati specifici compiti:
✔
Collaboratori dirigente scolastico:
È un gruppo di lavoro che si riunisce periodicamente per esaminare le problematiche
emergenti nelle varie scuole e per fornire al Dirigente Scolastico chiavi di analisi e
indicazioni per una gestione partecipata dell’Istituto. I collaboratori sono Manuela
Bernardi e Giuliana Busatto.
✔
Staff di direzione:
È composto dal docente collaboratore Vicario del Dirigente Scolastico, dal secondo
collaboratore e da 1 docente Responsabile per ciascuno dei Plessi dell’Istituto. I
docenti responsabili di plesso sono Luisa Guadagnino, Michela Peron e Maria
Targhetta.
✔
Funzioni strumentali:
Le F.S. sono figure intermedie tra la dirigenza della scuola e il Collegio dei Docenti
che ha il compito di nominarle. Le loro funzioni principali sono quelle di coordinare
i progetti dei vari ordini di scuola, di ricercare, documentare e trasmettere proposte e
di valutare e relazionare il percorso effettuato. Le Funzioni Strumentali individuate
dal Collegio dei Docenti sono coerenti con l'impostazione data al POF; si occupano
di aree specifiche del POF ma operano anche trasversalmente ai diversi ambiti;
seguono tutti gli ordini scolastici (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) e
lavorano in stretta collaborazione le une con le altre. In particolare, le F.S.
attualmente impegnate nel nostro Istituto Comprensivo sono le seguenti:
13
F.S. DI AREA 1 - GESTIONE E DOCUMENTAZIONE POF
Insegnante: Francesca Baso
Compiti:
✔
convocare, consultare e coordinare la Commissione POF;
✔
approntare criteri e strumenti per la valutazione e l'autovalutazione di Istituto;
✔
raccordarsi con i referenti delle varie attività didattiche, in particolare per i progetti che
coinvolgono diversi ordini di scuola;
✔
organizzare e/o produrre i documenti del POF, in collaborazione con i docenti coordinatori
di classe, di plesso, di progetto, di dipartimento e con le altre Funzioni Strumentali;
✔
curare le forme della comunicazione interna alla scuola e di quella esterna (genitori, Ente
Locale, associazioni del territorio), per quanto di competenza;
✔
raccordarsi costantemente con il D.S., il D.S.G.A. e le altre Funzioni Strumentali;
✔
monitorare in itinere l'andamento delle attività realizzate;
✔
proporre iniziative di formazione e/o di aggiornamento sulla progettazione didatticoeducativa destinate ai docenti.
F.S. DI AREA 3 – STAR BENE A SCUOLA
(Integrazione – Inclusione – Prevenzione del disagio)
Insegnante: Franca Longo
Compiti:
✔
organizzare e coordinare le attività di accoglienza e sostegno per gli alunni stranieri e/o
trasferiti in corso d'anno scolastico;
✔
promuovere e coordinare i progetti finalizzati all'insegnamento dell'Italiano come seconda
lingua;
✔
promuovere e coordinare i progetti finalizzati al recupero e/o al consolidamento delle attività
di base;
✔
promuovere e coordinare i progetti finalizzati alla prevenzione del disagio;
✔
curare la promozione e la diffusione delle opportunità offerte dal territorio relativamente
all'intercultura, all'integrazione e alla mediazione linguistico-culturale;
✔
predisporre ambienti di apprendimento volti a valorizzare la multiculturalità,
✔
partecipare come referente d'Istituto agli incontri del Consiglio della rete territoriale RISM;
✔
raccordarsi con il DS, il DSGA e con altre Funzioni Strumentali;
14
✔
monitorare in itinere le attività realizzate;
✔
proporre iniziative di formazione e/o di aggiornamento, destinate ai docenti, sui temi
dell'integrazione e della multiculturalità.
F.S. DI AREA 1/2 – SITO WEB E DOCUMENTAZIONE
Insegnante: Eliana Vecchiato
Compiti:
✔
curare l'aggiornamento dei contenuti del sito Web dell'Istituto, con particolare riguardo a
quanto concerne la Scuola Secondaria di I° grado;
✔
inserire on line i documenti richiesti dai vari organi istituzionali (MIUR, USP, USR,
INVALSI etc)
✔
partecipare agli incontri necessari per definire e/o emendare i singoli documenti
istituzionali;
✔
elaborare le versioni digitali dei documenti del POF, da inserire nel sito Web dell'Istituto;
✔
predisporre percorsi formativi e/o di aggiornamento sull'uso delle TIC destinati ai docenti;
✔
predisporre le comunicazioni per il personale interno e per gli alunni inerenti
all'organizzazione e alla realizzazione delle attività del proprio settore d'intervento;
✔
raccordarsi costantemente con il DS, il DSGA e con altre Funzioni Strumentali, in particolar
modo l'omologa per l'altro ordine di scuola;
✔
monitorare in itinere l'andamento delle attività realizzate.
F.S. DI AREA 1/2 – CONTINUITÀ E FORMAZIONE CLASSI
Insegnante: Flavia Todaro
Compiti:
✔
curare il raccordo tra i tre ordine di scuola attraverso la predisposizione e/o l'aggiornamento
di percorsi curricolari verticali;
✔
monitorare l'offerta integrativa destinata ai tre ordini di scuola;
✔
raccordarsi con i referenti delle varie attività didattiche, in particolare per i progetti che
coinvolgono diversi ordini di scuola;
✔
predisporre attività di conoscenza e di accoglienza nel passaggio tra i diversi ordini di
scuola;
✔
coordinare le attività di formazione classi;
15
✔
raccordarsi con il DS, il DSGA e con altre Funzioni Strumentali;
✔
proporre iniziative di formazione e/o di aggiornamento destinate ai docenti;
✔
curare le forme della comunicazione interna alla scuola e di quella esterna (genitori, Ente
Locale, associazioni del territorio), per quanto di competenza;
✔
monitorare in itinere le attività realizzate.
16
5.2. Gli Organi Collegiali
Gli organi collegiali della scuola sono l'organo di gestione ed autogoverno della scuola
italiana, istituiti dal DPR n° 416/1974. Se si esclude il Collegio dei Docenti, essi prevedono
sempre la rappresentanza dei genitori, e sono quindi tra gli strumenti che possono garantire
sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il raccordo tra scuola e
territorio, in un contatto significativo con le dinamiche sociali. Recentemente non si parla
più e solo di partecipazione ma anche di collaborazione delle famiglie e gli Organi
Collegiali hanno acquisito quindi nuova valenza.
A questo proposito, la Carta dei Diritti e delle Responsabilità dei Genitori in Europa
stabilisce che “i genitori hanno il diritto di esercitare influenza sulla politica messa in atto
dalla scuola dei loro figli. I genitori hanno il dovere di impegnarsi personalmente nella
scuola dei loro figli in quanto parte vitale della comunità locale”.
Tutti gli Organi collegiali della scuola si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle
lezioni. Gli Organi Collegiali di norma vengono rinnovati annualmente, fatta eccezione per
il Consiglio di Istituto i cui membri restano in carica per un triennio.
Gli Organi Collegiali d'Istituto costituiti dal solo personale interno sono:
•
Collegio dei docenti: è composto da tutto il personale docente di ruolo e non di ruolo
in servizio nell'istituto, ed è presieduto dal Dirigente Scolastico.
Il Collegio dei Docenti:
a) ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico del circolo o
dell'istituto. In particolare cura la programmazione dell'azione educativa,
b) formula proposte al direttore didattico o al preside per la formazione, la
composizione delle classi e l'assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione
dell'orario delle lezioni,
d) valuta periodicamente l'andamento complessivo dell'azione didattica;
e) provvede all'adozione dei libri di testo, sentiti i consigli di interclasse o di classe;
f) adotta o promuove nell'ambito delle proprie competenze iniziative di
sperimentazione;
g) promuove iniziative di aggiornamento dei docenti;
h) elegge i docenti incaricati di collaborare col dirigente scolastico;
i) elegge i suoi rappresentanti nel consiglio di istituto.
Il Collegio dei docenti può riunirsi in forma plenaria o separatamente per ordine di
scuola, in base alle esigenze operative del momento.
17
•
Comitato per la valutazione del servizio dei docenti: il Collegio dei Docenti
elegge ogni anno un Comitato per la valutazione del servizio dei docenti, di cui
fanno parte il D.S., 4 docenti quali membri effettivi e 2 docenti quali membri
supplenti. Il Comitato ha il compito di valutare il personale docente che sostiene
l'anno di formazione.
Gli Organi Collegiali d'Istituto in cui sono coinvolte le famiglie sono:
•
Consiglio di intersezione (scuola dell'infanzia): composto da tutti i docenti e da un
rappresentante dei genitori per ciascuna delle sezioni interessate; presiede il dirigente
scolastico o un docente da lui delegato.
•
Consiglio di interclasse (scuola primaria): ne fanno parte tutti i docenti e un
rappresentante dei genitori per ciascuna delle sezioni/classi interessate; presiede il
dirigente scolastico o un docente, facente parte del consiglio, da lui delegato. Si
riunisce, di norma 3 volte nell'arco dell'anno scolastico.
•
Consiglio di classe (scuola secondaria di I grado): è formato dagli insegnanti di una
singola classe e da 4 rappresentanti dei genitori eletti ad inizio anno. Si riunisce, di
norma, con cadenza mensile secondo un calendario approntato all’inizio dell’anno
scolastico. Ogni consiglio di classe, della durata di circa un’ora, è diviso in due
momenti: il primo, a cui partecipano solo i docenti di classe è dedicato al
coordinamento didattico, il secondo prevede la partecipazione dei genitori
rappresentanti di classe.
Questi organi collegiali hanno il compito di formulare al collegio dei docenti
proposte in ordine all'azione educativa e didattica e a iniziative di sperimentazione,
di analizzare l’andamento dell’intervento educativo nonché di agevolare ed estendere
i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni.
Fondamentale risulta il ruolo del rappresentante, eletto durante le assemblee dei
genitori che vengono convocate dal D.S. all'inizio di ogni anno scolastico, entro il
mese di ottobre.
Il rappresentante dei genitori deve:
✔
farsi portavoce di problemi, iniziative, proposte, necessità della propria classe
presso il Consiglio di cui fa parte, presso i propri rappresentanti al Consiglio di
Istituto e presso il Comitato Genitori;
✔
informare i genitori circa gli sviluppi di iniziative avviate o proposte dalla
18
Direzione, dal corpo docente, dal Consiglio di Istituto, dal Comitato Genitori;
✔
ricevere le convocazioni alle riunioni del Consiglio con almeno 5 giorni di
anticipo;
✔
convocare l'assemblea della classe che rappresenta qualora i genitori la
richiedano o egli lo ritenga opportuno. La convocazione dell’assemblea, se questa
avviene nei locali della scuola, deve avvenire in orari compatibili con
l'organizzazione scolastica e previa richiesta indirizzata al Dirigente, in cui sia
specificato l'ordine del giorno.
Il rappresentante dei genitori non ha il diritto di:
✔ occuparsi di casi
✔ trattare
singoli;
argomenti di esclusiva competenza degli altri Organi Collegiali della scuola
(per esempio quelli inerenti la didattica ed il metodo di insegnamento).
•
Consiglio d'Istituto e Giunta Esecutiva: è costituito da 17 componenti, di cui 8
rappresentanti del personale docente, e 8 rappresentanti dei genitori degli alunni,
oltre che dal dirigente scolastico che è membro di diritto. Nell'attuale Consiglio di
Istituto non è presente la componente ATA che di norma prevede 2 componenti.
Presiede il C. di I. uno dei genitori membri. Ha potere di indirizzo per la gestione
delle risorse economiche (acquisti, pagamenti) e sovrintende in generale a tutta
l’attività dell’Istituto, salvo la competenza del Collegio Docenti per ciò che riguarda
l’azione didattica. Il C. di I. approva un suo Regolamento.
I
docenti sono eletti dal collegio dei docenti; quelli ATA
dal
rappresentanti
dei
personale
corrispondente in servizio nell'istituto; quelli dei genitori dai genitori stessi. I la ori
del Consiglio di Istituto sono predisposti dalla Giunta Esecutiva, eletta nel suo seno e
composta da un docente, da un impiegato amministrativo o tecnico o ausiliario e da
due genitori, dal D.S. e dal Direttore dei servizi generali e amministrativi..
Esistono anche Organi Collegiali non obbligatori come il Comitato dei Genitori che si
costituisce su eventuale iniziativa dei genitori e svolge essenzialmente una funzione di
collegamento tra le famiglie e la scuola, facendosi promotore di iniziative di collaborazione
tra le stesse. Con la legge sull'autonomia scolastica i Comitati genitori sono stati riconosciuti
come “associazioni di fatto”, di cui il Collegio Docenti e il Consiglio d'Istituto devono
tenere conto.
Il comitato genitori Salzano e Robegano “è sorto per informare, aggregare e rappresentare i
genitori della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado, nei confronti degli
19
Organismi Scolastici e dell'Amministrazione Comunale di Salzano e ha cercato di essere
presente ed ogni iniziativa alla quale è stato invitato a partecipare. [...] È composto di diritto
da tutti i Rappresentanti di Classe; inoltre possono aderire al comitato genitori tutti coloro
che offrono la loro disponibilità. Da quando è stato costituito [...] sono stati realizzati diversi
progetti, quali: Riciclo Libri per la scuola secondaria [...], il Pedibus per la scuola
primaria”3, la Festa di inizio anno scolastico, la sistemazione del laboratorio informatica di
Robegano, il Quaderno delle ricette dei bambini, la Festa di Primavera, il Rigiocattolo, la
vendita di manufatti alla Festa della Zucca (il cui ricavato è stato donato all'Istituto come
contributo per l'acquisto di una LIM per la scuola primaria S. G. Bosco)...
5.3. Altre forme di collaborazione scuola-famiglia
Oltre che attraverso i già citati Organi Collegiali i rapporti scuola-famiglia vengono curati e
incentivati attraverso altre forme di partecipazione e collaborazione.
All'inizio di ogni anno scolastico, in concomitanza con l'elezione dei rappresentanti dei
genitori viene eletto, per ogni sezione di scuola dell'infanzia e per ogni classe di scuola
primaria, un genitore che entra a far parte del Comitato Mensa. Tale Comitato ha il compito
di vigilare sulla qualità dei pasti somministrati agli alunni e si occupa di segnalare a chi di
dovere eventuali problemi inerenti il servizio di refezione scolastica.
6. Servizi
L'Amministrazione Comunale di Salzano collabora con l’Istituto organizzando e/o finanziando
alcuni servizi:
ANIMAZIONE PRESCOLASTICA: Gli alunni della Scuola dell'Infanzia e della Scuola Primaria di
Salzano possono usufruire di un servizio di animazione prescolastica dalle ore 7.25/30 alle ore 8.00,
venendo affidati a educatori qualificati. Per accedere al servizio, bisogna fare domanda all'inizio di
ogni anno scolastico, su apposito modulo, e versare un contributo annuo. La quota viene stabilita
trimestralmente sulla base del numero di iscritti.
ANIMAZIONE E STUDIO GUIDATO (DOPOSCUOLA): Agli alunni della scuola primaria di
Salzano, viene offerta la possibilità di trascorrere in orario pomeridiano, presso i locali della
cooperativa Aclicoop di via Colombo a Salzano, un momento aggregativo al di fuori del normale
ambito scolastico compiendo esperienze di relazione, di gioco e di attività manipolative.
3 Informazioni tratte dal sito del Comitato Genitori Istituto Comprensivo D.Alighieri Salzano,
www.comitatogenitorisalzano.it
20
Per accedere al servizio, bisogna fare domanda all'inizio di ogni anno scolastico, su apposito
modulo.
Per l'anno scolastico 2013/2014, le quote mensili saranno le seguenti:
1 pomeriggio € 37,40 - fino alle 17.00 € 47,40
2 pomeriggi € 72,80 - fino alle 17.00 € 91,80
3 pomeriggi € 107,20 - fino alle 17.00 € 137,20
4 pomeriggi € 143,60 - fino alle 17.00 € 184,60
SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA: Viene incaricata una ditta specializzata e il Consiglio
Comunale delibera annualmente la quota del costo del buono pasto a carico delle famiglie. Per
l'anno scolastico 2013/2014 il costo di ogni buono pasto è di: Euro 4,00 per la Scuola dell'Infanzia
Euro 4,50 per la Scuola Primaria.
Il servizio è attivo, tutti i giorni, nella scuola dell'infanzia e, solo nei giorni di rientro pomeridiano,
in quella primaria. Il menù (esposto nei punti vendita dei buoni e nelle sedi scolastiche) viene
discusso e valutato all'inizio di ogni anno scolastico in una riunione congiunta del Comitato Mensa
e con la supervisione del Servizio specialistico dell'Azienda ULSS 13 Dolo-Mirano. Il servizio
stesso è oggetto di controllo e valutazione in itinere da parte dei membri del Comitato.
Previa presentazione di certificato medico che specifichi gli alimenti che il bambino non può
mangiare, è prevista la possibilità di ordinare menù speciali per gli alunni che hanno problemi di
alimentazione (allergie, intolleranze...). Anche per ragioni dovute a motivi religiosi è possibile,
tramite semplice dichiarazione del genitore, avvalersi di menù speciali.
I buoni pasto possono essere acquistati presso alcune cartolibrerie di Salzano e Robegano.
TRASPORTO: È previsto un servizio di trasporto scolastico che, previo pagamento di una quota
trimestrale, garantisce il trasporto giornaliero degli allievi della scuola primaria e secondaria di
I°grado di Salzano capoluogo, le cui famiglie ne fanno richiesta, negli orari di entrata e uscita. La
quota è diminuita in caso vi siano più fratelli che usufruiscono dello stesso servizio oppure vi sia la
richiesta di solo servizio di andata o ritorno. Per l'anno scolastico 2013/2014 la quota trimestrale per
il trasporto è di:
Euro 90,00 per il primo figlio
Euro 155,00 per due figli
Euro 210,00 per tre figli
Euro 55,00 per sola andata o solo ritorno.
La convenzione attuale con la ditta di trasporto prevede anche l’utilizzo gratuito dei mezzi da parte
21
dell'Istituto in orari diversi per il trasporto di gruppi o interi plessi scolastici al fine di permettere la
partecipazione a particolari manifestazioni all’interno del territorio comunale.
Nell’aprile del 2011 il Comune ha deliberato di attivare anche un servizio del Car Pooling
Scolastico andando ad integrare il servizio tradizionale nel capoluogo e a sostituire completamente
il servizio tradizionale nella frazione di Robegano. Il sistema del car pooling scolastico prevede che
uno o genitori mettano a disposizione il proprio veicolo per portare a scuola, oltre al loro figlio, altri
alunni formando dei gruppi di viaggio (equipaggi) il più omogenei possibile. Ogni genitore che
partecipa al servizio quindi può mettere a disposizione la propria auto per trasportare anche altri
studenti oppure può affidarsi completamente a "passaggi" da parte di altri genitori. Si è calcolato
che il risparmio annuale per ogni singola famiglia che aderisce al progetto si aggira intorno ai 345
euro.
Dalla collaborazione tra Amministrazione Comunale, Comitato Genitori e Istituto Comprensivo, è
nato inoltre il progetto Pedibus. Si tratta di una carovana di bambini accompagnati da due adulti
volontari, un “autista” davanti e un “controllore” dietro. Esistono 4 linee a Salzano (verde, rossa,
blu, gialla) e 2 linee a Robegano (gialla e verde), ciascuna delle quali caratterizzata da un capolinea
e da alcune fermate intermedie, chiaramente visibili grazie ad una adeguata segnaletica verticale.
Ogni percorso è segnalato da impronte colorate dipinte dai bambini stessi. Tutti i partecipanti sono
dotati di giacchette ad alta visibilità gialle. L'iniziativa è estremamente positiva perché permette ai
bambini di fare un po' di moto, di conoscere l'educazione stradale sul campo e di diventare pedoni
consapevoli ed autonomi.
Per ottenere ulteriori informazioni sui servizi erogati è possibile rivolgersi all'Ufficio Istruzione del
Comune di Salzano.
22
SECONDA PARTE:
PRINCIPI E ASPETTI FONDANTI DEL POF
1. Principi guida
Nel capitolo iniziale, intitolato "Cultura Scuola Persona", le Indicazioni per il curricolo
ribadiscono la necessità, già sancita dall'articolo 3 della nostra Costituzione, di perseguire “il
pieno sviluppo della persona umana”. Per la nostra scuola questo significa affiancare "al compito
'dell’insegnare ad apprendere' quello 'dell’insegnare a essere' " e quindi promuovere lo sviluppo di
tutte le dimensioni della persona-bambino:
✔
IO: "La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre
tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle
sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. Lo
studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi,
relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi".
✔
IO E GLI ALTRI: "Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe
come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione
degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione". D'altra parte "la formazione di
importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro
dell’azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della
personalità di ognuno" e viceversa "la promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola in
maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno impara meglio
nella relazione con gli altri. Non basta convivere nella società, ma questa stessa società
bisogna crearla continuamente insieme".
✔
IO, GLI ALTRI E IL TERRITORIO: è necessario instaurare "una nuova dimensione di
integrazione fra scuola e territorio, per far sì che ognuno possa 'svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale
e spirituale della società' (art. 4 della Costituzione)".
2. Aree tematiche
Al fine di garantire lo sviluppo di tutte le dimensioni della persona-bambino, la nostra Offerta
Formativa è articolata in tre aree tematiche:
STAR BENE A SCUOLA (integrazione – inclusione – prevenzione del disagio), per:
✔
Promuovere tutte le iniziative possibili atte a garantire il diritto allo studio e il benessere a
23
scuola, nonché concrete opportunità di crescita cognitiva e relazionale degli alunni stranieri ;
✔
Sensibilizzare gli alunni sulle tematiche inerenti l’accoglienza della diversità e lo scambio
culturale;
✔
Educare alla solidarietà, alla collaborazione e alla convivenza democratica attraverso la
scoperta e il confronto con l’altro;
✔
Valorizzare gli scambi interculturali per favorire momenti d’incontro e per scoprire che
conoscere una cultura differente è fonte di arricchimento.
✔
Promuovere situazioni che favoriscano il benessere psicosociale attraverso apprendimenti
collaborativi;
✔
Accompagnare gli alunni nella crescita affettiva.
CITTADINANZA COSTITUZIONE E SICUREZZA (vedi materiale di approfondimento su
www.istitutocomprensivosalzano.it ), per:
•
Far acquisire competenze interpersonali, sociali e civiche che consentano una partecipazione
consapevole e responsabile alla vita sociale (L. 169, 2008 “Cittadinanza e Costituzione”).
•
formare ad una “cittadinanza attiva e responsabile, per la propria ed altrui sicurezza”;
•
promuovere la “sicurezza intesa nella sua accezione multidimensionale e interdisciplinare”,
cioè come sicurezza umana.
LINGUAGGI ESPRESSIVI e ARRICCHIMENTO DEL CURRICOLO, per:
 Promuovere l'alfabetizzazione di base attraverso l'acquisizione dei linguaggi simbolici che
costituiscono la struttura della nostra cultura, in un orizzonte allargato alle altre culture con
cui viviamo (Indicazioni per il curricolo).
3. Aspetti fondanti
Gli aspetti che caratterizzano maggiormente la “comprensività” dell’Istituto Comprensivo “Dante
Alighieri” di Salzano sono:
✔
la continuità culturale e pedagogica fra i diversi ordini di scuola;
✔
l’integrazione degli alunni stranieri;
✔
l'integrazione degli alunni diversamente abili.
24
3.1. Continuità
“Alla sua nascita, l’Istituto Comprensivo non era molto più che il risultato della giustapposizione tra
le scuole di cui si compone, le cui sinergie consistevano soprattutto nell’utilizzo comune di spazi
strumenti attrezzature, successivamente lo scambio di informazioni tra i vari segmenti ha iniziato a
infittirsi, e, ciò che è più importante, si è iniziato a individuare problemi comuni e a progettare e
realizzare insieme attività specifiche per affrontarli. L’obiettivo è ora che questo processo si
intensifichi, fino a realizzare un modello organizzativo pienamente integrato, in cui team formati da
docenti di tutti i segmenti diano sostanza a una scuola articolata e unitaria, rispondente alle esigenze
di una società in continua evoluzione”, atta a “garantire agli alunni l’opportunità di realizzare un
percorso senza scossoni, rispettoso delle tappe naturali di sviluppo di ciascuno, ma armonizzato nei
passaggi critici del raccordo tra due diversi ordini di scuola, e dotato di una solida coerenza
interna”4.
“La continuità educativa nasce dall’esigenza di garantire il diritto dell’alunno a un percorso
formativo organico e completo, che mira a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale
del soggetto …” (D.M. 04703/1991). La continuità del processo educativo è una condizione
essenziale per assicurare e garantire agli alunni il positivo conseguimento delle finalità
dell’istruzione.
La continuità del curricolo scolastico
Per attivare azioni positive che garantiscano un concreto raccordo, è necessario che la continuità
venga portata all’interno di un itinerario curriculare organico e condiviso. In questo caso gli Istituti
Comprensivi come il nostro sono senza dubbio avvantaggiati trovandosi in una realtà che rende
concreta la costruzione di un curricolo verticale.
Nel corso degli ultimi anni è stato quindi costruito un Curricolo d’Istituto a cui tutti gli insegnanti
fanno riferimento. Partendo dalle Indicazioni Nazionali del 2004 e dalle successive Indicazioni per
il Curricolo (per la Scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo d’istruzione) emanate dal MIUR, si è
messo a punto uno schema generale di sintesi applicato alle singole discipline ed educazioni.
I curricoli verticali sono reperibili all'indirizzo internet www.istitutocomprensivosalzano.it,.
“L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola
caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e
continuo”5. È compito della Scuola prevenire le difficoltà che insorgono nei passaggi tra i diversi
4 Dalla “Relazione al Programma Annuale 2014” di Istituto.
5 “Indicazioni per il curricolo 2012” p. 13
25
ordini di scuola e “... valorizzare simbolicamente i momenti di passaggio che segnano le tappe
principali di apprendimento e di crescita di ogni studente”6.
Progettare e attuare percorsi che favoriscano la “transizione” significa per il nostro Istituto
organizzare e curare questo delicato momento, carico di emozioni e aspettative per gli alunni,
creando situazioni e incontri sia per gli alunni stessi che per i genitori.
È pertanto richiesta la collaborazione tra i diversi ordini di scuola e in questo gli Istituti
Comprensivi sono senza dubbio avvantaggiati.
Le attività di Continuità e Orientamento sono articolate in:
✔
Accoglienza Scuola dell’Infanzia;
✔
Continuità Scuola dell’infanzia Scuola Primaria;
✔
Continuità Scuola Primaria Scuola Secondaria;
✔
Orientamento.
Riportiamo di seguito una breve presentazione delle attività che si svolgeranno nell'anno scolastico
2013/2014.
PROGETTO ACCOGLIENZA
(agevolare un sereno inserimento dei bambini nuovi iscritti)
Breve
descrizione
Finalità
Il progetto, teso ad agevolare un sereno inserimento dei bambini nuovi iscritti, prevede:
✔ permanenza a scuola dei genitori nei primi giorni;
✔ tempi flessibili e diversificati nel primo periodo di scuola;
✔ graduale fruizione del pranzo e della frequenza del turno pomeridiano;
✔ esperienze educative mirate.
In questa fase una particolare cura viene riservata ai rapporti con le famiglie, informando
i genitori sugli atteggiamenti, gli stati d’animo e i comportamenti che facilitano
l’inserimento e il distacco; fornendo loro indicazioni chiare riguardo la permanenza a
scuola; comunicando l’esito della giornata trascorsa a scuola, il comportamento del
bambino.
✔
✔
✔
Attività
Destinatari
Durata
Favorire un progressivo adattamento alla realtà scolastica (tempi, spazi, regole,
ruoli);
avviare lo sviluppo di abilità relazionali e sociali;
promuovere lo sviluppo ed il rafforzamento di un’identità autonoma.
Esperienze educative:
 grafiche e manipolative con materiali vari (pasta di sale, pongo, colori a dita...);
 giochi di riconoscimento dei compagni e di appartenenza al gruppo;
 filastrocche, canti, conte e racconti brevi;
 giochi di socializzazione e psicomotori;
 attività di conoscenza ed uso del materiale didattico.
Le bambine e i bambini nuovi iscritti (3-4 -5 anni)
Inizio anno scolastico
6 Ibidem p.6
26
PROGETTO CONTINUITÀ
(Promuovere la continuità educativa e didattica tra i vari ordini di scuola)
Breve
descrizione
Il progetto, attraverso la collaborazione tra i diversi ordini di scuola, crea opportunità,
situazioni, incontri, letture e attività per promuovere la continuità educativa e didattica.
Finalità
Garantire il diritto di ogni alunno ad un percorso scolastico formativo organico e
completo.
Valorizzare i momenti di passaggio tra i vari ordini di scuole: dalla Scuola dell’Infanzia
alla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di I^ grado.
Attività
Incontri con la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria:
• Lettura di un libro condiviso (“Il Galletto Maciste” Sarfatti)
• Incontro con le classi quinte
• Realizzazione di cartelloni
• Visita agli ambienti dell'edificio scolastico
Incontri con la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria:
• Lettura condivisa del libro “Una valle piena di stelle” (L. Levi) per le classi di
Salzano e per le classi di Robegano
• Incontri organizzati tra le classi dei due ordini di scuola e gioco a quiz a squadre
sul libro letto
• Attestato del “Buon lettore” ai vincitori
• Realizzazione di un cartellone con le riflessioni degli studenti
• Visita agli ambienti della scuola con la guida di un consigliere CCR
Incontri tra docenti delle Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria:
• passaggio informazioni alunni
• formazione classi
Incontri tra docenti della Scuola Primaria e della Scuola secondaria:
 passaggio informazioni alunni
 formazione classi
Classi
coinvolte
Durata
Referente
Tutte le classi dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia di Salzano e Robegano.
Le classi quinte Scuola Primaria.
Le classi prime Scuola Secondaria.
Gennaio – Settembre
Panizzolo – Travagin - Todaro
Inoltre, nei primi giorni dell’anno scolastico, per tutte le classi prime della primaria si svolge la
giornata dell’Accoglienza con attività che tendono a favorire la conoscenza dei compagni.
27
PROGETTO ORIENTAMENTO
(formazione e informazione nel passaggio alla scuola secondaria di 2° grado)
Breve
descrizione
Il progetto si occupa di definire e coordinare una serie di azioni sia di carattere
formativo, sia di natura informativa per alunni e genitori, in vista della scelta scolastica
da effettuarsi dopo il ciclo di scuola secondaria di I grado.
Finalità
Orientamento formativo ed azione informativa indirizzati a tutte lke classi della scuola
secondaria di I grado, con particolare riguardo alle classi terze.
Attività
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
Classi
Coinvolte
Durata
Referente
Enti esterni
Incontri di formazione per gli alunni;
incontri di formazione per i genitori;
incontri di informazione per gli alunni;
incontri di informazione per i genitori;
incontri – lezione con docenti di Scuola superiore;
partecipazione ad Expo a Robegano;
partecipazione al progetto dell’Ass. Artigiani del miranese;
ministages c/o Istituti Superiori di Mirano;
colloqui individuali (su richiesta) per alunni e genitori con responsabile
progetto ed altri insegnanti della classe;
attività di formazione in classe (somministrazione di questionari, test, altro
materiale per l’individuazione di attitudini, interessi ed abilità) a cura del
C.d.C, in modo particolare dell’insegnante di Lettere;
divulgazione di materiale informativo.
Tutte le classi della Scuola Secondaria di 1° grado, con particolare riguardo alle classi
terze: 3^ A-B-C-G (tot. Alunni 100; n°2 alunni diversamente abili; n°2 alunni stranieri.
Ottobre 2013 – Aprile 2014
Professoressa Carla Comelato
Ufficio Cultura Comune di Salzano, Informagiovani, Istituti Superiori di II grado del
territorio
Criteri di formazione delle classi
Sempre in un'ottica di benessere dello studente nel passaggio tra un ordine e l'altro del nostro
Istituto, particolare attenzione viene posta ai criteri per la Formazioni Classi (adottati con Delibera
del Consiglio d’Istituto del 14/2/2008):
•
separazione casi di conflittualità;
•
separazione nei casi con difficoltà cognitive;
•
separazione casi con disabilità;
•
attenzione all’aspetto numerico maschi/femmine;
•
attenzione all’ambito dell’apprendimento;
•
separazione nel caso di gemelli.
Per l’assegnazione delle sezioni si procederà ad estrazione e solo in casi eccezionali, entro 15 giorni
28
dall’inizio dell’a.s., potrà avvenire il passaggio da una sezione all’altra. Si prenderanno in
considerazione eventuali istanze particolari e motivate da parte delle famiglie al momento
dell’iscrizione. Si valuterà con attenzione la modalità di inserimento nelle classi di alunni stranieri.
La continuità nella valutazione
Anche la valutazione rappresenta un elemento di continuità e coerenza del percorso educativo. La
scelta dei tempi e delle modalità di valutazione è una parte fondamentale della programmazione
didattica, oggetto di confronto all'interno dei gruppi di lavoro di settore (Coordinamenti di team
nella scuola primaria e Dipartimenti nella scuola secondaria di I grado) e di decisioni assunte in
sede collegiale (vedi paragrafo Valutazione)
La continuità attraverso la cura dei rapporti scuola-famiglia
I genitori degli alunni sono tenuti al corrente del percorso scolastico dei figli attraverso le seguenti
modalità:
Ordine di Scuola dell’infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria
di primo grado
quadrimestrali
- quadrimestrali;
- alla consegna della
scheda di
valutazione;
- ogni volta se ne
ravvisi la necessità.
Settimanali (su
richiesta),
pomeridiani (2 volte
all'anno) e alla
consegna delle
schede di
valutazione
periodiche
Per l’elezione dei
rappresentanti di
classe,
quadrimestrali e
secondo necessità
Per l’elezione dei
rappresentanti di
classe,
quadrimestrali e
secondo necessità
Per l’elezione dei
rappresentanti di
classe e secondo
necessità
no
quadrimestrali
scuola
Modalità
Colloqui/incontri
individuali
Assemblee di
sezione/classe
Schede di
valutazione
Libretto personale no
no
29
Primo trimestre;
intermedia secondo
periodo;
secondo pentamestre
sì
3.2. Integrazione e successo scolastico
L'attenzione destinata a questi aspetti è testimoniata dall'esistenza nel nostro Istituto di una funzione
strumentale e di un'area tematica, entrambe denominate “Stare bene a scuola”, ad essi preposte.
Osserviamo da vicino le tematiche affrontate, le finalità individuate e le strategie adottate.
PROGETTO
Alfabetizzazione per gli
alunni stranieri
Finalità
•
•
•
Prevenzione del disagioRecupero didatticomotivazionale;
inclusione



Conoscenza/
attenzione culturale



Formazione
Arricchimento culturale
Collaborazione con il
Territorio
✔
✔
✔
✔
✔
Strategie/interventi/azioni
Facilitare l’apprendimento della
lingua italiana L2 per i bambini
neo-arrivati;
potenziare la conoscenza della
lingua italiana L2 per
l’apprendimento delle discipline
scolastiche;
favorire l’inclusione dell’alunno
e della famiglia.
Laboratori temporanei di carattere
linguistico/espressivo;
interventi individualizzati mirati;
intervento dei mediatori e dei
facilitatori linguistico-culturali;
laboratori linguistici di secondo
livello in piccoli gruppi eterogenei di
alunni stranieri e italofoni;
collaborazione con l’Ente locale
(corso di lingua e cultura italiana per
mamme straniere) e le Associazioni
incaricate (Olivotti) e di volontariato.
Favorire la motivazione ad
apprendere;
facilitare il raggiungimento e il
consolidamento delle
competenze disciplinari;
favorire le relazioni positive tra
pari e con gli adulti significativi
dell’ambiente scolastico.
Interventi temporanei in modalità di
piccolo gruppo anche con alunni di
classi diverse per la valorizzazione e
lo sviluppo delle personali abilità;
attivazione di strategie didattiche
funzionali allo scopo;
contatti e collaborazione con i servizi
sociali e le associazioni locali.
Sensibilizzare l’utenza sulle
differenti culture e
l’arricchimento che deriva dalla
loro interazione;
conoscere il fenomeno
dell’emigrazione che ha
caratterizzato il territorio;
offrire occasioni di riflessione
sui valori umani esistenziali.
Lettura di testi narrativi provenienti da
altre culture;
laboratori con esperti di storia locale;
incontri con persone migranti sul tema
emigrazione, immigrazione e diritti
umani;
collaborazione con associazioni del
Territorio e l’Ente locale
Prevenire precocemente il
rischio (bullismo, nuove
dipendenze, alcol);
educare all’uso responsabile
delle tecnologie,
accompagnare i genitori nel
difficile compito di educare;
valorizzare il ruolo formativo
centrale dell’istituzione
scolastica;
favorire la costituzione di “reti”
educative in ambito territoriale.
Promozione e coordinamento degli
interventi di esperti esterni in modalità
di gruppo, riservati:
 agli alunni di classe 5^
 di 2^e 3^ secondaria
 ai genitori degli alunni della
scuola dell’infanzia, primaria
e secondaria
 ai docenti
in collaborazione con il SEPS
(Servizio Educazione e Promozione
della Salute) ULSS 13, con
l’Amministrazione comunale, con
l’associazione ONLUS preposta, il
Comitato dei genitori e il Consiglio
d’Istituto.
Partecipazione ai lavori della R.I.S.M.
30
Rilevante importanza assumono i Rapporti con il territorio, ossia con tutte quelle agenzie,
istituzionali e autonome che operano a vari gradi e a vari livelli nei diversi settori sociali e che
hanno come finalità il benessere del cittadino e dell’individuo in quanto portatore di diritti e di
doveri, senza distinzione alcuna; che erogano risorse finanziarie da impiegare per il raggiungimento
degli obiettivi medesimi; che dispongono di risorse umane impegnate a collaborare nel e per il
“sociale” e condividono e sostengono le finalità qui espresse; con le altre scuole per mettere in rete
e condividere problematiche ed esperienze risolutive.
3.3. Integrazione degli alunni con BES (bisogni educativi speciali)7
La Scuola ha obblighi di intervento nei confronti di tutti gli alunni, indipendentemente dalle loro
capacità e possibilità, per il solo fatto che essi frequentano la scuola. Così anche nei confronti degli
alunni con bisogni educativi speciali (BES) il diritto all’educazione e all’istruzione non può essere
impedito da difficoltà di qualunque tipo derivanti dalla disabilità stessa (art.12 comma 4
L.104/1992) o da altre problematiche.
Le scuole devono prendersi cura e a cuore il successo formativo di ogni alunno attivando tutte le
risorse dell’intera comunità scolastica e non.
In questi ultimi anni nel nostro I.C. si è registrata la presenza di speciale normalità sempre più
elevata all’interno dei tre ordini di scuola, sia in termini di alunni con disabilità che in termini di
alunni con difficoltà di apprendimento che richiedono, da parte degli insegnanti, la comprensione
delle differenze e delle individualità e risposte adeguate in termini di interventi sempre più
qualificati, specialistici e multimodali.
Di fronte a questo quadro, la nostra Scuola si è dimostrata da sempre sensibile e attenta nel cogliere
le diverse problematiche impegnandosi nella realizzazione del processo di integrazione e inclusione
degli alunni, inteso come crescita personale e sociale, costruito con attenzione e progettualità, con
iniziative di informazione, formazione e autoformazione con l’attivazione di interventi ed
atteggiamenti costruttivi da parte di tutto il personale della comunità scolastica, in sinergia con le
strutture presenti nel territorio (Ente locale, Servizi di E.E.N.P.I dell’ULSS e altri operatori pubblici
e privati) e l’adesione alle reti (CTI-Centro Territoriale per l’Inclusione), RISM-Rete Interculturale
Stranieri del Miranese)
Considerata la D.M. 27.12.12 che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine
di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni estendendo il campo di
intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni educativi
7 Gli approfondimenti sono reperibili all'indirizzo internet www.istitutocomprensivosalzano.it,.
31
Speciali, quindi non solo agli alunni con disabilità certificata (legge 104/92) e a quelli con Disturbi
Specifici dell'Apprendimento (DSA), già tutelati da specifiche norme di riferimento (Legge
170/2010), ma anche a tutti quegli alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per
difficoltà non riconducibili a certificazioni diagnostiche, la successiva Circolare n.8 del 6.03.13,
contenente le indicazioni operative riferite alla precedente Direttiva e successive note sui BES, le
attività di recupero e di sostegno e quelle finalizzate allo svantaggio sono parte integrante del
progetto di Istituto e si raccordano con tutti gli obiettivi educativi e le mete formative generali.
Rientra in questo spirito fattivo il miglioramento dell’offerta dei processi educativi rivolti sia agli
alunni con disabilità, sia con DSA e/o evolutivi specifici che quelli con svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale.
Nei confronti di questi alunni la scuola attua interventi didattici e organizzativi flessibili, attivando
precorsi individualizzati e personalizzati.
Per quanto riguarda le finalità generali, attraverso una progressione di traguardi intermedi, la
didattica inclusiva mira all’acquisizione dell’autonomia comportamentale e delle competenze
adeguate agli stili cognitivi degli alunni, che consenta di “tagliare su misura” la proposta didattica in
base alle caratteristiche degli alunni.
Alunni con divers-abilità
L’articolazione “degli interventi/del percorso di inclusione” prevede:
1. verifica della situazione d’ingresso, basata sulla raccolta dei dati relativi all’anamnesi
personale, alla storia familiare e scolastica e sull’osservazione diretta e indiretta della
personalità dell’alunno, anche sulla base di modelli di rilevazione;
2. valutazione funzionale, ossia individuazione dei bisogni e dei punti di forza e di debolezza
conseguenti alla situazione disagiata e di svantaggio;
3. condivisione e progettazione didattico-educative individuali da parte dei docenti di sostegno
e curricolari;
4. verifiche nell’ambito dei G.L.H.O (Gruppo di Lavoro H Operativo): esso si attiva dove c’è
la presenza di un alunno disabile; elabora e monitora il PEI, definendo modalità
organizzative e orarie per l’utilizzo delle risorse specifiche. I percorsi personalizzati definiti
dal Pei si realizzano all’interno dei percorsi collettivi della classe di appartenenza per
consentire ad ogni alunno, in base alle proprie possibilità, la reale partecipazione ai processi
formativi dei quali gli insegnanti curricolari sono corresponsabili insieme all’insegnante di
sostegno;
5. verifiche nell’ambito del GLH di Istituto: cambia la sua denominazione e viene assorbito dal
32
GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione), ampliando il suo intervento a tutti gli alunni con
BES (Direttiva 27.12.12 e cir. N.8 del 6.3.2013);
6. interventi individualizzati in piccolo gruppo o con l’intero gruppo-classe;
7. cooperative learning, tutoring;
8. attività che facilitino le comunicazioni e lo scambio di esperienze tra alunni per consentire
l’adattamento ad una varietà di situazioni socializzanti, anche a classi aperte;
9. itinerari di apprendimento che privilegino l’autonomia, la creatività, la manualità (attività
laboratoriali, laboratori protetti), i linguaggi non verbali e le attività psicomotorie;
10. coinvolgimento attivo delle famiglie e condivisione del progetto di vita dell’alunno;
11. uso delle nuove tecnologie (computer, LIM, altro)
12. verifiche periodiche e finali, concordate con gli insegnanti curricolari, sistematiche e
predisposte in modo da tener presente ogni progresso, anche minimo registrato dall’alunno
sia nell’area socio-affettivo-relazionale, sia in quella degli apprendimenti (conoscenze,
abilità, competenze) nell’ottica di un progetto di vita.
Alunni con DSA e /o disturbi evolutivi specifici
Il nostro I.C. da anni aderisce al progetto “LA SCUOLA FA BENE A TUTTI”(Individuazione delle
difficoltà specifiche di apprendimento) che prevede la somministrazione di test di screening di
letto/scrittura per l’individuazione e il recupero degli alunni con difficoltà di apprendimento nelle
classi prime e seconde della Scuola Primaria (riferimento Legge 170/2010).
In conformità alle norme ministeriali vigenti (D.M. 12/07/2011, disposizioni attuative della L. 8.10.
2010, D.M. 27.12.12, Cir. 8 del 6.3.2013 e note seguenti sui BES), i DSA, individuati sulla base del
rilascio di una certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate, interessano
alcune abilità specifiche dell’apprendimento scolastico quali dislessia (disturbo della lettura),
disgrafia e disortografia (disturbo della scrittura) e discalculia (difficoltà nel calcolo) senza che ciò
comporti la compromissione del funzionamento cognitivo. I disturbi specifici evolutivi vedono
interessate l’area del linguaggio, della coordinazione motoria e altre problematiche che possono
ostacolare/compromettere il percorso scolastico.
Fasi d’intervento per la didattica inclusiva:
1. “prevenzione” intesa come informazione tempestiva alla famiglia in merito ad un’eventuale
difficoltà emersa nel processo di apprendimento;
2. richiesta di una valutazione diagnostica da parte degli esperti a cura della famiglia;
3. informazione e condivisione all’interno del team degli insegnanti di classe dell’avvenuta
33
segnalazione;
4. progettazione mirata per definire i bisogni specifici dell’alunno al fine di predisporre
adeguati interventi educativo-didattici tramite percorsi individualizzati e personalizzati
deliberati dal Consiglio di Classe in collaborazione con la famiglia, il servizio sanitario o
ente accreditato per la stesura del PDP (Piano Didattico Personalizzato): strumento che
include progettazioni didattico-educative, strategie, indicazioni operative, parametri di
valutazione degli apprendimenti e criteri minimi attesi per alunno, minimi attesi per le
competenze in uscita, strumenti compensativi e dispensativi;
5. costruzione di relazioni socio-affettive nel gruppo- classe;
6. utilizzo delle nuove tecnologie;
7. adozione di strategie didattiche di tipo metacognitivo (apprendimento cooperativo, lavoro di
gruppo e/o a coppie, tutoring, uso mappe concettuali, schemi, altro);
8. valutazione funzionale alla progettazione personalizzata nell’ottica del successo
PROGETTO
“LA SCUOLA FA BENE A TUTTI”
(Individuazione delle difficoltà specifiche di apprendimento)
Breve
descrizione
Il progetto prevede la somministrazione di test di screening per
l’individuazione e il recupero degli alunni con difficoltà di
apprendimento delle classi prime e seconde della Scuola Primaria
(riferimento Legge 170/2010).
Finalità
Individuare alunni con difficoltà di letto/scrittura nella prima fase di
alfabetizzazione, fornire agli insegnanti ed ai genitori degli alunni a
rischio strumenti e percorsi di recupero per livelli di acquisizione.
Fornire agli insegnanti conoscenze adeguate e approfondimenti sulle
problematiche inerenti ai DSA e ai ADHD..
Attività
La referente somministra durante l’anno scolastico le prove di lettura e
scrittura alle classi prime e seconde.
Si raccorda con le logopediste del progetto dopo la correzione e la
restituzione delle prove coinvolgendo le insegnanti interessate con
incontri specifici.
Soggetti
Coinvolti
Insegnanti in servizio presso la Scuola Primaria S.G. Bosco di Salzano e
Scuola Primaria Pio X di Robegano, nonchè nello specifico tutte le
classi prime e seconde della Scuola Primaria e i loro insegnanti.
Alunni con diagnosi DSA e ADHD.
Durata
Referente
Settembre-giugno
Referente DSA Scuola Primaria F.Todaro
34
Enti esterni
In collaborazione con AID, logopediste ULSS 13, esperti.
PROGETTO
DSA e ADHD
(Sensibilizzazione alle tematiche inerenti DSA e ADHI)
Breve
descrizione
Il progetto si propone di affrontare in modo sistematico ed efficace il
problema dei Disturbi Specifici di Apprendimento e dei Disturbi da
deficit di attenzione e iperattività tra gli studenti della Scuola Secondaria
di Primo Grado.
A tale scopo è stato individuato un Referente e costituita una
Commissione, composta da quattro docenti, atta a sostenere e facilitare il
lavoro dei Coordinatori e dei docenti delle classi nelle quali sono
presenti alunni con tali disturbi.
Finalità
Il progetto si propone di approfondire le tematiche relative ai Disturbi
Specifici dell’Apprendimento ed al Deficit di Attenzione ed Iperattività
(ADHD), supportando l’azione dei docenti che quotidianamente operano
con alunni che presentano tali problemi.
Attività
Sostegno al lavoro dei Coordinatori e dei docenti delle classi nelle quali
sono presenti alunni con DSA e ADHD (riguardo a normativa, iniziative
di formazione, specifici materiali didattici, a strategie, a strumenti
compensativi e a misure dispensative, nonché nelle fasi di stesura del
PDP).
Riordino e ampliamento della documentazione bibliografica e del
repertorio di sussidi relativi ai DSA e ADHD.
Mantenimento dei contatti con la referente e/o gli insegnanti della
Scuola Primaria al fine di creare una continuità didattico-educativa .
Eventuali colloqui con i genitori degli alunni con DSA, i colleghi o gli
operatori dei servizi sanitari.
Soggetti
Coinvolti
Durata
Insegnanti in servizio nella scuola Secondaria di I grado
Alunni con diagnosi DSA e ADHD
settembre-giugno
Referente
Referente DSA Scuola Secondaria di primo grado Prof.ssa Maria
Cristina Marchiori
Enti esterni
In collaborazione con AID di Venezia, CTI Spinea, ASL (Logopediste )
associazioni private
35
INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI E CON BES
Breve
descrizione
Finalità
In questi ultimi anni scolastici si è registrato, all’interno dei tre ordini di
scuola del nostro I.C., un numero consistente di casi di alunni certificati
e altri con bisogni educativi speciali i quali hanno richiesto e
richiedono da parte dei docenti di sostegno e curricolari interventi
qualificati e specialistici
La nostra comunità scolastica, pertanto si sta impegnando, nei confronti
delle differenze e delle difficoltà, in un percorso che si è concretizzato
nella realizzazione di un percorso.
Integrazione /inclusione, esteso a tutti gli ordini di scuola:
✔
degli alunni certificati (legge 104/92)
✔
degli alunni con BES (bisogni educativi speciali), i quali non
sono caratterizzati da una diagnosi medica o psicologica
(certificazione).
Attività e/o contenuti Il progetto si articolerà in 2 azioni d’intervento, coordinate e
presenziate dalla referente alunni disabili:
1°) le attività del Gruppo di Lavoro H d’Istituto (GLHI)/Commissione H
(CH)
2°) le attività dei Gruppi di lavoro h operativi (GLHO) per la S.Infanzia,
S. Primaria e S.Secondaria
Soggetti
Coinvolti
Tutte le classi dei tre ordine di scuola dove sono presenti gli alunni
certificati) e con Bisogni Educativi Speciali.
Durata
Il progetto si svolgerà nel corso di tutto l’arco dell’anno scolastico:
Settembre-Giugno
Referente
Enti esterni
Manuela Bernardi
In collaborazione con: responsabile S.E.E.N.P. e SISS
referenti S.E.E. NP., responsabile cooperative CODESS, OO.SS.,
assistenti sociali, professionisti di centri ed associazioni private.
36
4. La progettazione didattica
Progettare la didattica significa pensare strategicamente alla organizzazione delle attività, sceglierle
e calibrarle, produrre i materiali più idonei e valutare i risultati in itinere e finali.
La progettazione della didattica si realizza attraverso tre fasi strettamente correlate l'una all'altra:
1) Prende avvio dai criteri e principi enunciati dalle indicazioni ministeriali e dalle scelte assunte
dal Collegio e riportate all'interno del POF.
2) Successivamente ciascun team/gruppo di lavoro si riunisce per condividere modalità e percorsi
comuni.
Nella scuola primaria il coordinamento di team punta a rendere operativi gli obiettivi generali fissati
nel POF e, nel rispetto dello stile di ciascun insegnante, persegue l'unitarietà dell’insegnamento,
mediante la definizione di:
✔
regole organizzative interne al team di classe (uso degli spazi, organizzazione pratica
quotidiana);
✔
criteri per la conduzione della classe;
✔
modalità di insegnamento e scelte didattiche;
✔
iniziative o attività comuni a più docenti;
✔
modalità di valutazione.
Tutte le scelte operate ad inizio anno scolastico convergono nel PIANO DI STUDIO di classe.
Nella scuola secondaria i Dipartimenti disciplinari, costituti dai docenti delle varie aree, si
riuniscono periodicamente e concordano gli obiettivi disciplinari, le linee programmatiche, le
verifiche, i progetti da attuare e i criteri di valutazione.
3) Infine ciascun insegnante, sulla base di quanto stabilito precedentemente e in base alle proprie
prerogative e specificità, elabora e mette in atto il proprio piano d'intervento.
Ogni livello progettuale viene continuamente coinvolto durante il monitoraggio e aggiustamento in
itinere dell'azione didattica.
37
5. Metodologia
Il nostro Istituto, nell'ottica del “pieno sviluppo della persona umana” già richiamato in precedenza,
privilegia una metodologia didattica che accompagni gli studenti in un processo di apprendimento
che passi progressivamente dal sapere, al saper fare , al saper essere.
METODOLOGIA
in
TRE PASSI
1) indagare e
approfondire i
2) vivere
3) allenare e
raggiungere la
CONCETTI
ESPERIENZE
PADRONANZA
38
6. La valutazione
La valutazione scolastica è orientata sia a predisporre interventi educativi e didattici adeguati, con
modalità concordate tra docenti, sia a favorire il processo di autovalutazione degli alunni.
Valutazione interna8
Sono oggetto di valutazione sia i prodotti che i processi dell’apprendimento:
✔
per verificare l’efficacia degli interventi;
✔
per coinvolgere i soggetti interessati comunicando loro i risultati ottenuti;
✔
per regolare la programmazione.
La valutazione avviene secondo una precisa scansione temporale:
✔
valutazione iniziale per evidenziare i bisogni e gli interventi educativi;
✔
valutazione periodica per rilevare progressi e difficoltà;
✔
valutazione finale per evidenziare i progressi ottenuti rispetto al livello di partenza;
✔
valutazione certificativa, solo per il quinto anno della Scuola Primaria e il terzo anno della
Scuola Secondaria (vedi capitolo 4).
Le osservazioni e i dati che concorrono alla sintesi finale sono desunti da:
✔
prove di verifica;
✔
interrogazioni;
✔
osservazioni sistematiche (interventi, esercizi svolti in classe e alla lavagna);
✔
atteggiamenti e comportamenti relativi all’apprendimento (autonomia, compiti per casa);
✔
progressi (rispetto alla situazione di partenza, rispetto agli obiettivi previsti).
Per esprimere il livello di conoscenze, abilità e competenze raggiunto dall’alunno nelle singole
discipline viene utilizzato il voto in decimi. Per quanto concerne i comportamenti la scuola primaria
adotta giudizi sintetici, mentre la scuola secondaria utilizza voti in decimi che corrispondono a
precisi descrittori verbali appositamente elaborati.
Per le classi quinte della scuola primaria e terze della scuola secondaria di primo grado è prevista la
certificazione delle competenze in uscita. A tale scopo sono state elaborate apposite schede in cui
sono riportati i descrittori per i diversi livelli di competenza e sono stati inoltre fissati i criteri per la
compilazione dello stesso.
8 Vedi Capitolo 3 da pag 58
39
Valutazione esterna
La valutazione esterna avviene attraverso le cosiddette prove INVALSI, test standardizzati
nazionali per la rilevazione degli apprendimenti preparati dall’INVALSI (l’Istituto Nazionale per la
Valutazione del Sistema dell'Istruzione), che hanno lo scopo di valutare il livello di preparazione
degli alunni italiani, in Italiano e Matematica. L’INVALSI, ponendo un limite all’ottica
autoreferenziale delle singole istituzioni, ha introdotto una stima esterna dei livelli di istruzione e
formazione dei giovani, con la finalità di fornire ad ogni singola scuola uno strumento di diagnosi
per migliorare il proprio lavoro e ai docenti un riferimento oggettivo per la valutazione degli
studenti negli esami di Stato, secondo criteri internazionali.
Le prove INVALSI coinvolgono tutte le classi seconde e quinte della Scuola Primaria e tutte le
classi prime della Scuola Secondaria di primo grado. Inoltre fanno parte della prova d'esame degli
studenti delle classi terze della Scuola Secondaria di primo grado, contribuendo alla formulazione della
valutazione finale.
7. L'autovalutazione
In molte scuole il significato di autovalutazione coincide con customer satisfaction, appagamento
dell'utenza soppesato con l’utilizzo di questionari compilati dai soggetti che interagiscono col
servizio scolastico. Ma il significato di autovalutazione si riferisce più propriamente ad un concetto
di feed-back, autoregolazione, retroazione, controllo da esercitare non solo sullo stato terminale dei
processi scolastici ma da inserire a tutti i livelli decisionali:

valutazione della fattibilità dei progetti (controllo antecedente);

monitoraggio dell'evoluzione dei progetti (controllo concomitante);

valutazione dell'efficacia dei progetti (controllo susseguente);

osservazione dell’effetto dei progetti nel lungo periodo (controllo dell’evoluzione).
In questo senso il nostro Istituto ha lavorato soprattutto sulla prima e terza fase. Restano da
potenziare la seconda e quarta.
L'autovalutazione ha coinvolto i docenti in forma collegiale e per gruppi di lavoro. È stato loro
chiesto di valutare:
•
costo (in termini di tempi e risorse);
•
distribuzione nell'arco dell'anno;
•
target;
•
coerenza con l'impianto del POF;
•
esiti finali e ricadute.
40
Sulla base delle osservazioni fatte in questi ultimi tre anni sono stati effettuati cambiamenti
significativi al nostro POF.
Si è lavorato inoltre sugli esiti delle prove INVALSI, condividendoli con tutti i docenti in un ottica
di miglioramento.
La novità nell'ambito dell'autovalutazione consiste nel fatto che con il D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80
all’INVALSI è stato demandato l’onere di definire gli indicatori di efficacia e d’efficienza e di
predisporre un quadro di riferimento che le scuole utilizzeranno per vagliare la propria azione.
In quest'ottica e consapevoli delle lacune esistenti, in un'ottica di potenziamento della nostra attività
di Autovalutazione, come Istituto abbiamo deciso di aderire al progetto Valutazione e
Miglioramento.
FINALITÀ
Promuovere il miglioramento delle scuole mediante il confronto tra punti di
vista interni ed esterni e l’attivazione di processi interni finalizzati
all’autovalutazione e all’apprendimento organizzativo.
OBIETTIVI
1) testare procedure e strumenti per mettere a punto un modello di valutazione
esterna delle scuole;
2) validare strumenti per l’autovalutazione delle strategie didattiche.
PERCORSI
a) Percorso valutazione esterna: che riguarda la valutazione degli esiti e dei
processi relativi all’ambiente organizzativo e alle pratiche educative e
didattiche a livello di scuola. Questo percorso prevede:
• prima della visita: i membri dei Team di valutazione visionano alcuni
documenti e dati relativi alla scuola (POF, Programma annuale, eventuali
rapporti di autovalutazione, ecc.) e viene chiesto alle scuole di distribuire
alcuni questionari predisposti dall’INVALSI: un Questionario Scuola da
compilare a cura del Dirigente scolastico; Questionario Insegnanti e
Genitori da distribuire rispettivamente a tutti i docenti della scuola e ai
genitori degli studenti di quinta primaria e prima media. I dati raccolti con
tali questionari sono analizzati dai Team prima di recarsi a scuola.
• durante la visita (della durata di 2-3 giorni): i Team di valutazione
raccolgono informazioni sugli ambiti nei quali si concentra l’analisi
valutativa, coinvolgendo le varie componenti scolastiche attraverso
interviste e focus group con DS, insegnanti, personale ATA, studenti,
genitori) e raccogliendo ulteriori documenti prodotti dalla scuola.
• al termine della visita: i Team di valutazione restituiscono alle scuole un
41
rapporto di valutazione in cui sono evidenziati i punti di forza e di
debolezza della scuola e forniscono indicazioni su possibili piste di
miglioramento. Inoltre l’INVALSI fornirà alle scuole interessate
indicazioni utili per attivare percorsi di miglioramento a partire dalle
informazioni contenute nel rapporto.
b) Percorso valutazione esterna e osservazione in classe: aggiunge al
percorso precedente l’analisi delle pratiche didattiche ed educative attraverso
l’osservazione in classe da parte di osservatori appositamente formati
Gli ambiti di osservazione si riferiscono a: strategie didattiche, modalità di
guida, sostegno e supporto dell’insegnante, gestione della classe e clima di
apprendimento.
L’osservazione avviene in quattro classi dell'Istituto: due classi quinte della
scuola primaria e due classi prime della scuola secondaria di primo grado. In
ciascuna classe sono osservate complessivamente sei ore di lezione di italiano
e sei ore di lezione di matematica, in tre momenti diversi.
Inoltre, sono previsti questionari per gli insegnanti e gli studenti coinvolti
nell’osservazione in classe.
I risultati dell’osservazione in classe sono presentati, in forma aggregata, in un
rapporto finale.
STRUMENTI
•
•
•
•
Questionario scuola a cura del Dirigente scolastico (a partire dall’anno
scolastico 2013-2014);
questionari insegnanti (no scuola dell'infanzia) e genitori (delle classi
quinta primaria e prima secondaria di 1°grado);
questionario studenti (classi quinta primaria e prima secondaria di 1°
grado);
scheda di osservazione in classe, effettuata da due osservatori
appositamente formati dall’INVALSI.
IMPEGNI DA
PARTE
DELL'ISTITUTO
1. Compilazione
•
Questionario Scuola ;
•
Questionari insegnanti e genitori;
Questi questionari sono compilati online. Insegnanti e genitori potranno
accedere ad un indirizzo web dal quale sarà possibile compilare il
questionario in completa autonomia. La compilazione richiede circa 10
minuti.
•
Questionario
studenti,
svolto
al
momento
della
somministrazione delle prove INVALSI SNV.
2. Organizzazione visite a scuola e osservazione in classe da parte dei
Team di valutazione (a partire dall’anno scolastico 2013-2014).
VANTAGGI PER
L'ISTITUTO
1. rapporto di valutazione esterna consistente in una lettura integrata dei
dati quantitativi raccolti con i questionari e delle informazioni
qualitative raccolte nel corso della visita;
2. rapporto finale sulle attività di osservazione in classe;
3. partecipazione a seminari organizzati dall’INVALSI;
4. sperimentazione di un possibile modello di valutazione formativa
orientata a supportare percorsi di autovalutazione e miglioramento;
5. conoscenza in anteprima delle nuove sfide previste dal Regolamento
Nazionale sul Sistema di valutazione in materia di istruzione e
formazione.
42
TERZA PARTE
SCELTE ORGANIZZATIVO-METODOLOGICHE E PROGETTI
Quotidianamente il POF si esplicita nelle attività e nelle esperienze tipiche di ogni ordine di scuola
mediante scelte organizzative e metodologiche flessibili che assicurano un percorso formativo
rispettoso dei tempi e degli stili di apprendimento di ciascun alunno e favoriscono il passaggio da
un ordine di scuola all’altro.
1 Scuola dell'Infanzia
1.1. Alunni e sezioni
Nell'anno scolastico 2013/2014 sono presenti 3 sezioni, per un totale di 78 alunni. Ogni sezione
accoglie un numero di bambini/e che varia da un minimo di 20 ad un massimo di 28.
1.2. Spazi e risorse strutturali
L'edificio è costituito da:
•
tre sezioni;
•
uno spazio di accoglienza;
•
una sala psicomotricità;
•
uno spazio biblioteca-laboratorio;
•
una sala mensa;
•
servizi;
•
ripostiglio;
•
giardino attrezzato con materiale ludico.
1.3. Organizzazione didattica e orario attività
La scuola è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 16.00. Per ogni gruppo-classe sono previste
due docenti, che svolgono la loro funzione in due turni distinti: antimeridiano (8.00 – 13.00) e
pomeridiano (11.00 – 16.00). Le famiglie, a loro volta, possono concordare con le insegnanti, specie
nel periodo dell'inserimento, di far frequentare la scuola ai loro figli secondo tempi flessibili e
diversificati (ad esempio, nel solo orario antimeridiano).
Il ritmo della giornata scolastica è determinato in modo da salvaguardare il benessere psico-fisico di
ciascun bambino, evitando fenomeni di affaticamento, e distribuendo le varie proposte educative in
43
modo correttamente concertato, in modo da sviluppare significative esperienze d'apprendimento e
favorire l'acquisizione di alcune fondamentali regole del vivere comune.
La scansione della giornata scolastica prevede, nell'ordine, i seguenti momenti:
•
Accoglienza: rappresenta un'occasione privilegiata di incontro tra scuola e famiglia;
•
Merenda: è un momento privilegiato per le conversazioni spontanee dei bambini, relative ai
loro vissuti e alle loro esperienze;
•
Attività antimeridiane: comprendono attività che nella loro ricorsività rafforzano
l'appartenenza al gruppo classe e consolidano le relazioni tra bambini ma anche esperienze
strutturate relative al piano di lavoro, attività di intersezione e laboratori;
•
Attività di routine e pranzo: momenti educativi finalizzati all'acquisizione ed al rispetto delle
regole della scuola e di convivenza democratica e allo sviluppo dell'autonomia del bambino,
potenziando le sue abilità;
•
Gioco libero: momento collettivo che si svolge in salone o in giardino;
•
Attività pomeridiane: attività strutturate, continuazione delle attività sezionali del mattino,
giochi di movimento, di socializzazione e strutturati;
•
Uscita.
1.4. Finalità educative trasversali
FINALITÀ EDUCATIVE
DELLA SCUOLA
DELL'INFANZIA
Rafforzare l'identità del bambino
sotto il profilo corporeo, intellettuale
e psicodinamico.
Favorire la progressiva conquista dell'autonomia del
bambino come capacità di orientarsi e di compiere
scelte autonome in contesti relazionali diversi, nel
rispetto di valori universalmente condivisi.
Promuovere lo sviluppo delle competenze del bambino
consolidano le abilità sensoriali, linguistiche ed intellettive e
impegnandolo nelle prime forme di riorganizzazione
dell'esperienza e di esplorazione e costruzione della realtà.
La scuola dell'infanzia concorre alla formazione integrale della personalità dei bambini e delle bambine, nella
prospettiva della formazione di soggetti liberi, responsabili ed attivamente partecipi alla vita della comunità locale,
nazionale ed internazionale.
44
1.5 I Campi di esperienza
I campi di esperienza sono “luoghi del fare e dell’agire del bambino” e rappresentano i “sistemi
simbolico-culturali”. Le esperienze che il bambino compie, ciò che egli va scoprendo, grazie alla
guida e all'intervento mirato dell'insegnante, favoriscono l'avvio dei processi di simbolizzazione a
formalizzazione e, gradualmente, divengono apprendimenti. Nonostante l’approccio globale tipico
della scuola dell’infanzia, i vari campi di esperienza rappresentano quindi “il delinearsi dei saperi
disciplinari e dei loro alfabeti”.
I Campi di esperienza sono:
Il sé e l’altro - Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme
Traguardi per lo sviluppo della competenza:
•
Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e
dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato.
•
Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della
comunità e sviluppa un senso di appartenenza.
•
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o
male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti
degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento.
•
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che
esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto.
•
È consapevole delle differenze e sa averne rispetto.
•
Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista.
•
Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo
costruttivo e creativo con gli altri bambini.
•
Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire regole di
comportamento e assumersi responsabilità.
Il corpo in movimento - Identità, autonomia, salute
Traguardi per lo sviluppo della competenza:
•
Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i
segnali del corpo, sa che cosa fa bene e che cosa fa male, conosce il proprio corpo, le differenze
sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.
45
•
Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, stare in
equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso di attrezzi e il
rispetto di regole, all’interno della scuola e all’aperto.
•
Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri.
•
Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo.
•
Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento.
Immagini, suoni, colori- Gestualità, arte, musica, multimedialità
Traguardi per lo sviluppo della competenza:
•
Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali,
cinematografici…); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi
di opere d’arte.
•
Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del
corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e
drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e
sa utilizzare diverse tecniche espressive.
•
Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività.
•
Formula piani di azione, individualmente e in gruppo, e sceglie con cura materiali e
strumenti in relazione al progetto da realizzare.
•
È preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro.
•
Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato.
•
Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale
utilizzando voce, corpo e oggetti.
•
Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoromusicali.
•
Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per
codificare i suoni percepiti e riprodurli.
•
Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per
comunicare e per esprimersi attraverso di esse.
I discorsi e le parole - Comunicazione, lingua, cultura
Traguardi per lo sviluppo della competenza:
•
Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il
46
proprio lessico.
•
Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le
proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale,
utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività.
•
Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute,
chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le
regole.
•
Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti
nei diversi campi di esperienza.
•
Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità
linguistica e il linguaggio poetico.
•
È consapevole della propria lingua materna.
•
Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso
la scrittura, anche utilizzando le tecnologie.
La conoscenza del mondo - Ordine, misura, spazio, tempo, natura
Traguardi per lo sviluppo della competenza:
•
Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza
semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti.
•
Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un
percorso sulla base di indicazioni verbali.
•
Si orienta nel tempo della vita quotidiana.
•
Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione
temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e
prossimo. Coglie le trasformazioni naturali.
•
Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con
attenzione e sistematicità.
•
Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprirne funzioni e possibili usi.
•
È curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e
azioni.
•
Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze.
47
1.6. Tempi e modalità di programmazione
Sono previsti, nell'arco dell'anno, dei Coordinamenti durante i quali i docenti procedono alla
programmazione delle attività di sezione e/o di plesso, concordano metodologie e regole comuni,
predispongono e valutano i progetti realizzati.
1.7. Metodologia
La metodologia della scuola dell'infanzia riconosce come essenziali i seguenti connotati:
•
L'esperienza diretta e la rappresentazione: al centro del processo educativo c'è
l'agire del bambino, il vivere in prima persona l'esperienza in un contesto che è in primo
luogo “sensoriale” (senso percettivo-motorio) e che gradualmente diventa “contesto
evocativo”, cioè conoscenza attraverso le immagini, il ricordo, i simboli. Rappresentare vuol
dire sostituire l'esperienza diretta e il suo ricordo con simboli che la rappresentano, e
consentono di ricondurla alla mente o di ipotizzarne altre, utilizzando i linguaggi simbolici
dei sistemi culturali di riferimento.
•
La valorizzazione del gioco come risorsa privilegiata di apprendimento e di
relazioni. Il gioco, in tutte le sue forme ed espressioni, consente, infatti, al bambino di
conoscere, esplorare e trasformare la realtà secondo le sue esigenze interiori, di realizzare le
sue potenzialità e di rivelarsi a se stesso e agli altri in una molteplicità di aspetti, di desideri
e di funzioni.
•
L'esplorazione e la ricerca non costituiscono attività in sé, ma scelte metodologiche
di fondo che guidano e sostengono le esperienze promosse a scuola, orientando e
valorizzando l'originaria curiosità del bambino. Esse favoriscono, inoltre, l'attivazione di
adeguate strategie di pensiero per la risoluzione di problemi e la formulazione di ipotesi.
•
La vita di relazione: il ricorso a varie modalità di relazione (coppia, piccolo gruppo,
gruppo allargato, ecc.) nell'esperienza educativa, consente di favorire gli scambi,
l'interazione e l'apprendimento fra pari. Determinante è anche, per la formazione di un clima
positivo di formazione e di relazione, la qualità delle relazioni stabilite tra adulti e bambini.
•
La documentazione strutturata in modo agile e continuativo consente al bambino di
rendersi conto delle proprie conquiste. Il percorso educativo svolto, assume, infatti, pieno
significato quando viene adeguatamente rievocato, riesaminato, ricostruito e condiviso.
Documentare per i docenti significa realizzare progetti, resoconti di esperienze, modelli di
48
osservazione, annotazioni. Documentare per la famiglia, vuol dire raccogliere le tracce e le
testimonianze della crescita scolastica del figlio.
•
La strutturazione dello spazio: l'organizzazione dello spazio definisce la scuola
come ambiente finalizzato non artificioso. La scuola, infatti, diviene educativamente vissuta
quando spazi ed arredi non vengono lasciati alla casualità ed all'improvvisazione, ma sono
predisposti al fine di facilitare l'incontro di ogni persona con le persone, gli oggetti e
l'ambiente. I criteri adottati per l'organizzazione dello spazio sono:
- formazione di spazi facilmente accessibili e fruibili da tutti gli alunni;
- spazi a misura di bambino, corredati da materiali idonei e strutturati per favorire una
fruizione autonoma e stimolare lo sviluppo dell'espressività del bambino.
1.8. Valutazione
Ogni attività ed esperienza educativa vissuta nella scuola dell'infanzia costituisce un'occasione di
verifica. Tuttavia si privilegiano i seguenti indicatori di verifica:
•
l'osservazione diretta finalizzata a raccogliere informazioni sul bambino, a valutare
le sue esigenze, a conoscere i suoi interessi e le sue attitudini e ad individualizzare, di
conseguenza, i percorsi di apprendimento più idonei;
•
conversazioni, attività strutturate ed elaborati per cogliere il significato globale
dell'esperienza scolastica, per verificare l'adeguatezza del processo educativo ed individuare
gli esiti formativi;
•
i colloqui individuali con i genitori effettuati durante l'anno scolastico, come fonte
preziosa di conoscenza dei bambini e della loro esperienza.
1.9. Rapporti scuola famiglia
“La scuola dell'Infanzia si propone come luogo di incontro, partecipazione e di cooperazione delle
famiglie” (Indicazioni Nazionali). Le relazioni con i genitori sono importanti per un funzionamento
appropriato della scuola. Al fine di promuovere il dialogo e il coinvolgimento delle famiglie, le
insegnanti prevedono e stabiliscono varie occasioni e modalità di incontro. Vengono programmati,
infatti, oltre ai Consigli d'Intersezione con i rappresentanti dei genitori, delle assemblee plenarie
per comunicare le attività didattiche e le esperienze educative, e per affrontare problemi
49
organizzativi. Durante l'anno, sono previsti inoltre colloqui individuali per discutere
dell'andamento complessivo del singolo bambino.
1.10. Progetti
I
progetti
relativi
all'anno
scolastico
in
corso
www.istitutocomprensivosalzano.it alla voce progetti.
50
sono
reperibili
all'indirizzo
internet
Scuola Primaria
2.1. Alunni e classi
Nell'anno scolastico 2013/2014 sono presenti 24 classi, per un totale di 490 alunni.
A Salzano sono presenti 18 classi: 4 prime, 3 seconde, 4 terze, 4 quarte e 3 quinte (per un totale di
385 alunni).
A Robegano sono presenti 6 classi: 1 prima, 1 seconda, 1 terza, 1 quarta e 2 quinte (per un totale di
118 alunni).
2.2. Spazi e risorse strutturali
La Scuola Primaria comprende, oltre alle aule dove quotidianamente vengono svolte le lezioni,
anche delle aule e degli spazi attrezzati in modo speciale:
•
Palestra
•
Aula di informatica
•
Aula Magna
•
Aula musica/polivalente
•
Aula inglese
•
Sala mensa
•
Biblioteca
2.3. Organizzazione didattica e orario attività
Il modello di tempo-scuola adottato per l'a.s. 2013/2014 è il seguente:
✔
TEMPO NORMALE: 27 ore settimanali, articolate in 5 giorni (dal lunedì al venerdì), a
cui si aggiunge 1 ulteriore ora destinata al servizio di refezione (nel giorno di rientro) per
un totale di 28 ore
✔
TEMPO PIENO: 40 ore settimanali, articolate in 5 giorni (dal lunedì al venerdì)
A partire dal corrente anno scolastico sono attive due sezioni di classe prima a tempo pieno.
L’orario di frequenza giornaliera adottato è il seguente:
✔
dalle ore 8.00 alle ore 13.00 tutti i giorni;
✔
dalle ore 14.00 alle ore 16.00 nei pomeriggi di rientro.
✔
dalle ore 13.00 alle 14.00 nei pomeriggi con il rientro è previsto il servizio di refezione
scolastica.
51
Il “tempo pieno” in Italia ha circa 30 anni di storia alle spalle. La sua data di nascita ufficiale è
infatti legata alla legge n. 820 del 24 settembre 1971.
In ogni classe lavorano due insegnanti contitolari che si alternano al mattino e al pomeriggio con
orari stabiliti sulla base delle esigenze derivate dall'organizzazione dell'attività di classe e di
interclasse. L'orario degli insegnanti è di 22 ore di docenza e 2 ore per le attività di programmazione
di classe e di interclasse.
L'attività didattica prevede:
•
momenti di lavoro in classe (gli insegnanti operano per aree disciplinari, con una
suddivisione di compiti che tiene conto, in genere, di attitudini e competenze specifiche);
•
momenti di lavoro in piccoli gruppi, di classe o di interclasse, per attività di lavoro in
laboratorio (scienze, informatica, matematica, storia, musica, pittura...), indirizzate
all'approfondimento e/o al recupero;
•
momenti di lavoro con singoli bambini per il recupero di abilità specifiche.
I punti forza del modello vanno individuati:
•
nella concezione unitaria della giornata scolastica, la cui articolazione è studiata tenendo
conto di tutte le esigenze fondamentali dei bambini dai 6 agli 11 anni (compresi il gioco, il
divertimento, il cibo);
•
nella ricerca continua di un adeguamento alle diverse modalità di relazione e di
apprendimento dei bambini;
•
nel doppio organico degli insegnanti che rende possibile una vera contitolarità tra gli
insegnanti e pari dignità alle diverse discipline;
•
nel rapporto costante di comunicazione e confronto costruttivo con le famiglie.
Al fine di garantire nelle classi a tempo pieno una distribuzione ottimale delle diverse attività
nell'arco della giornata e consentire lo svolgimento di momenti di gioco, movimento e laboratorio,
è necessario programmare l'utilizzo di spazi alternativi all'aula, quali, ad esempio, la palestra e l'aula
musica.
Risulta indispensabile inoltre procedere alla “stipula” di un patto educativo con le famiglie degli
alunni, che sia frutto del confronto su temi quali l'alternanza delle attività nell'arco della giornata e
le modalità e i tempi per lo svolgimento di eventuale lavoro extrascolastico.
Sono queste le premesse necessarie perché una classe a tempo pieno diventi un ambiente didattico
ricco di sollecitazioni operative (la scuola del fare e non solo del dire), di situazioni sociali (con
relazioni distese), di incontri con linguaggi variegati e di graduale passaggio all’organizzazione
disciplinare della conoscenza. Perché l'essenza di questo modello non deve essere tanto quella di un
tempo “più” lungo, ma di un tempo “meglio” organizzato.
52
GLI AMBITI DISCIPLINARI
italiano
Area matematica
Area linguistico
inglese
scientifico
artistico
musica
tecnologica
espressiva
arte e immagine
matematica
scienze-tecnologia
storia
corpo movimento sport
Area storico
geografia
religione cattolica
geografica
cittadinanza e
costituzione
Il monte ore attribuito a ciascuna disciplina può variare nel corso del percorso scolastico, in base
alla classe di frequenza, privilegiando per le classi iniziali soprattutto l'area linguistico artistico
espressiva. Tale scelta è determinata in parte dal diverso apporto orario della disciplina Inglese, ma
soprattutto da valutazioni di tipo pedagogico.
2.4. Finalità educative trasversali
✔
Socializzare con l'ambiente scuola: compagni, insegnanti, adulti, regole di
convivenza;
✔
favorire la consapevolezza di sé attraverso diverse attività espressive;
✔
consolidare la strumentalità di base;
✔
favorire lo sviluppo del linguaggio attraverso esperienze personali;
✔
conquistare strumenti con i quali comunicare le proprie esperienze, sviluppare la
capacità di comprendere, di osservare, confrontare, valutare fatti e fenomeni della
realtà per giungere ad un linguaggio simbolico.
2.5. Tempi e modalità di programmazione
I Coordinamenti di team sono i momenti privilegiati per la programmazione. Si svolgono durante
incontri settimanali della durata di 2 ore.
Il coordinamento punta a rendere operativi gli obiettivi generali fissati nel POF e persegue
l'unitarietà dell’insegnamento, mediante la definizione di: regole organizzative interne al team di
classe; criteri per la conduzione della classe; metodologie comuni; iniziative o attività comuni a più
docenti; valutazione quadrimestrale.
53
2.6. Metodologia
Il bambino è considerato partecipe del processo educativo: è la sua personalità che occorre
rispettare, privilegiando i suoi tempi, le sue caratteristiche individuali, il suo impegno, le sue
capacità, il suo stile di apprendimento.
Nel rispetto dello stile di ciascun insegnante si concorda su modalità di insegnamento e scelte
didattiche:
•
ludiche: ampio spazio viene dato ai momenti di gioco, sia libero che strutturato, e di
sperimentazione di gruppo, per favorire la socializzazione, l'integrazione dei bambini in
situazione di disagio, la maturazione personale, il confronto delle idee e il rispetto delle
opinioni altrui;
•
di problematizzazione della realtà: le esperienze personali del bambino sono il punto di
partenza per la conoscenza della realtà e delle sue problematiche; offrono lo spunto per
confronti, discussioni, formule di ipotesi, ricerca di soluzioni;
•
aspetto fantastico: vengono tenuti in considerazione tutti gli stimoli atti a favorire la
creatività e la fantasia per portare il bambino ad esprimere ciò che realmente e più
intimamente lo interessa e lo emoziona;
•
avvio attività: l'attività viene discussa, programmata e spiegata con il concorso fattivo del
bambino; al termine di unità di lavoro e di esperienze significative si cerca poi di valutare
insieme ai bambini stessi il percorso svolto;
•
lavoro di gruppo (di classe e classi aperte)
•
individualizzazione delle proposte: per rispettare i tempi e gli stili di ognuno.
Sono state inoltre stabilite intese sui metodi dell'insegnamento, sull'uso degli spazi, sulla
formazione dei gruppi di lavoro e sull'organizzazione pratica quotidiana della vita scolastica, perché
la coerenza è una condizione fondamentale per dare efficacia all'azione educativa.
Gli accordi raggiunti vertono su quanto segue:
•
rispetto all'organizzazione didattica:
✔
disposizione dei banchi e assegnazione posti ed eventuali cambiamenti;
✔
scelta ed uso dei quaderni e del materiale didattico generale;
✔
gestione dell'intervallo e del dopo mensa;
✔
individuazione e rispetto delle regole di disciplina e comportamento individuale e
collettivo.
•
rispetto all'alunno:
✔
porta l'occorrente per le lezioni;
54
•
✔
utilizza correttamente i materiali;
✔
esegue le attività a casa;
✔
esegue le attività in classe;
✔
partecipa alla vita della classe;
✔
collabora;
✔
rispetta le regole;
✔
rispetta le persone;
✔
persiste negli impegni.
rispetto all'insegnante:
✔
atteggiamenti di rinforzo, gratificazione e richiamo;
✔
assegnazione dei compiti a casa e distribuzione del carico;
✔
costruzione di gruppi per attività a carattere interdisciplinare;
✔
rapporti con i genitori da tenere sempre collegialmente, senza impedire comunque, se
necessario, l'iniziativa personale da rendere nota ai colleghi di team;
✔
evitare la drastica suddivisione tra un insegnante e l'altro;
✔
predisporre, a seconda delle necessità, la flessibilità d'orario.
Particolare importanza riveste la relazione dell'insegnante con l'alunno. È indispensabile che l'adulto
sia disponibile ad ascoltare il bambino, a dare risposte significative, a mettersi dal suo punto di
vista, mantenendo coerenza e rispetto e creando occasioni di ascolto attivo. Anche i gesti
dell'insegnante devono essere significativi: le espressioni che spesso accompagnano la
comunicazione o l'ascolto, implicitamente possono interferire nella relazione/comunicazione. Si
mira pertanto, anche in questo caso, ad un comportamento e ad un atteggiamento condiviso dal
team.
2.7. Valutazione
L'attività di verifica ha la funzione di documentare, attraverso strumenti adeguati, il raggiungimento
da parte degli alunni degli obiettivi definiti nella programmazione. Attraverso la valutazione
dell'alunno, invece, si valuta la funzionalità dell'attività di insegnamento e le competenze da lui
raggiunte.
Le attività di verifica e valutazione richiedono quindi:
•
la definizione degli obiettivi;
•
la scelta degli strumenti più idonei;
•
la scelta delle modalità di misurazione;
55
•
la registrazione e l'analisi delle informazioni raccolte;
•
l'assunzione delle decisioni prese.
Tipologie di valutazione
Le prove di verifica possono consistere in:
•
prove di accertamento oggettive, con stimoli aperti (domande, test, ...) o chiusi
(completamenti, scelte multiple, vero/falso, corrispondenze);
•
prove non strutturate: conversazioni, elaborazioni grafico-pittoriche, attività corporee;
•
situazioni ludiche e ludiformi di gruppo che consentono l'osservazione e la registrazione di
comportamenti ed atteggiamenti.
Al fine di rilevare gli elementi per la definizione della programmazione e verificare l'effettivo
possesso da parte degli alunni dei prerequisiti necessari, è necessario procedere preliminarmente
alla somministrazione di prove d'ingresso. L'esito delle prove, unitamente all'osservazione in
situazione degli alunni, darà avvio alla definizione del Piano di Studio di classe, nonché
all'attivazione di eventuali strategie finalizzate al rafforzamento e al recupero.
Nel corso dell'anno scolastico, per favorire l'autoregolazione del processo formativo, vengono
effettuate verifiche
puntuali e sistematiche che permettono di attivare eventuali interventi
necessari a migliorare l'attività di insegnamento e di apprendimento.
A conclusione d'anno scolastico, le prove attuate per elaborare la valutazione sommativa finale
hanno come obiettivo quello di trarre elementi di giudizio sul livello globale di maturazione del
bambino rispetto agli obiettivi prefissati.
Le valutazioni quadrimestrali e finali, relative al livello globale di maturazione raggiunto, vengono
effettuate tenendo in considerazione gli aspetti cognitivi e motivazionali, lo sviluppo personale e
sociale, il percorso di ciascun alunno, i progressi e l'impegno.
Per il quinto anno della Scuola Primaria è prevista anche una valutazione certificativa delle
competenze.
Come già ricordato in precedenza, da qualche anno a questa parte tutti gli alunni di classe seconda e
classe quinta, partecipano alla rilevazione nazionale degli apprendimenti nell'ambito linguistico e
logico-matematico, curata dall'INVALSI.
56
Criteri e strumenti di valutazione
Come noto, da qualche anno sono stati reintrodotti i voti in decimi. Tenuto conto che nella scuola
primaria i processi di apprendimento non sono solamente cognitivi, ma anche psicosociali, affettivi,
personali e dipendono pure dall'impegno e dall'autonomia, pensare di semplificare con un voto
numerico la valutazione non riduce di per sé la complessità e non può portare a privilegiare i
prodotti piuttosto che le conoscenze e le competenze. Il rischio di un ritorno alle medie aritmetiche,
che metterebbero in secondo piano gli aspetti educativi e formativi della valutazione, si è reso
necessario definire criteri e riferimenti comuni:
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLE SINGOLE PROVE
ORALI O SCRITTE
VOTO
CRITERIO
10/9
Conseguimento organico e sicuro di tutti gli obiettivi, con eventuale
rielaborazione personale.
8
Conseguimento sicuro degli obiettivi.
7
Conseguimento abbastanza sicuro di quasi tutti gli obiettivi.
6
Acquisizione delle abilità e conoscenze fondamentali.
5
Raggiungimento incompleto delle abilità e conoscenze fondamentali.
Per quanto riguarda la valutazione certificativa, è stato predisposto un apposito documento in cui,
per ogni strumento culturale viene indicato il livello di competenza.
Strumenti culturali
Livello di competenza
(elementare-intermedioavanzato)
Competenze in lingua italiana: comprensione di testi di vario tipo, individuazione del senso
globale e delle principali informazioni; impiego di registri linguistici in relazione al contesto;
produzione di testi orali e scritti in forme adeguate allo scopo e al destinatario.
Competenze in lingua inglese: comprensione e utilizzo di espressioni d’uso quotidiano;
interazione colloquiale con altri su argomenti personali; scrittura di semplici frasi (livello A1).
Competenze matematiche: lettura della realtà e risoluzione di semplici problemi; raccolta,
organizzazione e interpretazione di dati; comprensione e utilizzo dei concetti elementari della
matematica; uso corretto del linguaggio specifico.
Competenze scientifiche: osservazione della realtà per riconoscere relazioni, modificazioni,
rapporti causali; esplorazione dell’ambiente naturale e antropico; sviluppo di atteggiamenti di
curiosità nei confronti della realtà naturale.
Competenze tecniche e informatiche: utilizzo semplice di strumentazione tecnologica;
impiego si software per la videoscrittura e per l'elaborazione di ipertesti.
Competenze storico-geografiche: orientamento spazio-temporale e identificazione delle
peculiari caratteristiche fisico-antropologiche del territorio; uso della documentazione e della
osservazione per la conoscenza delle realtà storiche e geografiche.
Competenze artistiche: descrizione, rappresentazione e ricostruzione della realtà e delle
esperienze attraverso semplici linguaggi espressivi; conoscenza intuitiva del patrimonio
artistico-culturale nel territorio.
57
Competenze musicali: produzione e rielaborazione di messaggi musicali utilizzando diversi
mezzi espressivi; ascolto e apprezzamento di brani musicali di vario genere.
Competenze motorie: impiego di schemi motori e posturali, loro interazioni in situazione
combinata e simultanea; rispetto delle regole.
Convivenza civile
Livello di competenza
(elementare-maturoesperto)
Responsabilità personale: rispetto degli altri e della diversità; rispetto dell'ambiente e delle
cose.;
consapevolezza del valore e delle regole della vita democratica; sicurezza propria e degli altri
Sono stati inoltre fissati i criteri per la compilazione dello stesso.
STRUMENTI CULTURALI
COMPETENZE IN LINGUA ITALIANA: comprensione dei contenuti di semplici testi; impiego di registri
linguistici in relazione al contesto; produzione di testi in forme adeguate a scopo e a destinatario.
LIVELLO
ELEMENTARE
A. Riconoscimento delle informazioni essenziali di un testo e decodifica del relativo messaggio
B. Uso semplice ed elementare del registro linguistico per la comunicazione orale
C. Produzione di testi semplici e globalmente corretti
D. Riconoscimento delle principali funzioni e strutture linguistiche
LIVELLO
INTERMEDIO
A. Riconoscimento di vari tipi di testo, individuazione del genere e delle caratteristiche di
appartenenza
B. Uso appropriato e corretto del registro linguistico per la comunicazione orale
C. Produzione di testi chiari ed organici, adeguati alla consegna agli scopi e ai destinatari
D. Riconoscimento ed analisi delle funzioni degli elementi strutturali di un discorso
LIVELLO
AVANZATO
A. Analisi della struttura di un testo e comprensione delle relazioni con il contesto di
appartenenza
B. Impiego funzionale dei registri linguistici
C. Rielaborazione chiara, organica e corretta di un testo
D. Fruizione ed apprezzamento di testi di vario genere
COMPETENZE IN LINGUE COMUNITARIE (INGLESE): comprensione e utilizzo di espressioni d’uso
quotidiano; interazione colloquiale con altri su argomenti noti; scrittura di semplici frasi su modello dato.
LIVELLO
ELEMENTARE
COMPRENSIONE A. Comprensione delle informazioni essenziali di un testo o di un
SCRITTA E ORALE messaggio orale con lessico e strutture noti
B. Riconoscimento di semplici strutture linguistiche
PRODUZIONE
A. Scrittura di semplici messaggi relativi a se stesso, utilizzando parole
SCRITTA E ORALE ed espressioni del proprio repertorio
B. Semplice interazione verbale del tipo domanda-risposta
LIVELLO
INTERMEDIO
COMPRENSIONE A. Comprensione di buona parte delle informazioni specifiche di un testo
SCRITTA E ORALE o di un discorso su argomenti noti
B. Riconoscimento delle principali strutture linguistiche
PRODUZIONE
A. Produzione di semplici frasi su argomenti noti, globalmente corretti
SCRITTA E ORALE B. Partecipazione, previa preparazione, ad un'interazione verbale su
argomenti noti
LIVELLO
AVANZATO
COMPRENSIONE A. Comprensione della quasi totalità delle informazioni specifiche di un
SCRITTA E ORALE testo o di un discorso su argomenti noti
B. Riconoscimento delle principali funzioni e strutture linguistiche
PRODUZIONE
A. Produzione di testi semplici e coerenti su argomenti noti seguendo un
SCRITTA E ORALE modello dato
B. Produzione di brevi discorsi su argomenti noti
58
COMPETENZE SCIENTIFICHE: osservazione della realtà per riconoscere relazioni, modificazioni, rapporti
causali; esplorazione dell’ambiente naturale e antropico; sviluppo di atteggiamenti di curiosità nei confronti della
realtà naturale.
LIVELLO
ELEMENTARE
A. Riconoscimento di alcuni termini specifici dell'ambito scientifico
B. Formulazione di semplici ipotesi con la guida dell'insegnante
C. Riconoscere informazioni note in un testo scientifico-informativo
LIVELLO
INTERMEDIO
A. Riconoscimento di molti termini specifici e loro parziale utilizzo
B. Individuazione degli elementi principali di una realtà data e prima formulazione di ipotesi
C. Riconoscimento di informazioni all'interno di un testo scientifico e loro utilizzo per
completare uno schema.
LIVELLO
AVANZATO
A. Riconoscimento e utilizzo pertinente di termini specifici
B. Formulazione autonoma di ipotesi e individuazione di percorsi di indagine
C. Ricerca e utilizzo di informazioni per argomentare e verificare ipotesi
COMPETENZE MATEMATICHE: lettura della realtà e risoluzione di semplici problemi; raccolta, organizzazione e
interpretazione di dati; padronanza e utilizzo dei concetti elementari della matematica.
LIVELLO
ELEMENTARE
A. Raccolta ed organizzazione dei dati
B. Applicazione di regole elementari in situazioni schematizzate
C. Riconoscimento e risoluzione di elementari situazioni problematiche
D. Uso parziale ed essenziale dei linguaggi specifici
LIVELLO
INTERMEDIO
A. Rappresentazione dei dati
B. Applicazione di regole e procedimenti logici
C. Formalizzazione e risoluzione di situazioni problematiche
D. Comprensione ed uso dei linguaggi specifici
LIVELLO
AVANZATO
A. Rappresentazione ed interpretazione di dati
B. Applicazione autonoma di regole, relazioni e procedimenti logici
C. Risoluzione in modo diverso di situazioni problematiche complesse
D. Uso appropriato ed autonomo dei simboli e dei linguaggi specifici
COMPETENZE TECNOLOGICHE E INFORMATICHE: utilizzo semplice di strumentazione tecnologica;
impiego della videoscrittura, dei principali programmi informatici.
LIVELLO
ELEMENTARE
LIVELLO
INTERMEDIO
LIVELLO
AVANZATO
TECNOLOGIA
Parziale conoscenza delle trasformazione dell’ambiente operate dall’uomo
attraverso il lavoro e l’uso di tecnologie
INFORMATICA
Utilizzo guidato degli strumenti informatici per la scrittura e per
l’archiviazione di documenti e immagini
TECNOLOGIA
Conoscenza delle trasformazioni dell’ambiente operate dall’uomo
attraverso il lavoro e l’uso di tecnologie
INFORMATICA
Utilizzo corretto degli strumenti informatici per la documentazione dei
lavori personali: scrittura, presentazione dei dati e archiviazione di
documenti e immagini
TECNOLOGIA
Sicura conoscenza delle trasformazioni dell’ambiente operate dall’uomo
attraverso il lavoro e l’uso di tecnologie
INFORMATICA
Padronanza autonoma e creativa degli strumenti informatici per la
progettazione e realizzazione di elaborati
59
COMPETENZE STORICO-GEOGRAFICHE: orientamento spazio-temporale e identificazione delle peculiari
caratteristiche fisico-antropologiche del territorio; uso della documentazione e della osservazione per conoscere realtà
storiche e geografiche.
LIVELLO
ELEMENTARE
A. Riconoscimento ed uso guidato degli strumenti di base delle discipline
B. Identificazione e descrizione delle principali caratteristiche delle realtà storico-geografiche
C. Orientamento nello spazio e nel tempo
D. Uso di un linguaggio essenziale e non specifico
LIVELLO
INTERMEDIO
A. Riconoscimento delle trasformazioni spazio temporali della realtà
B. Individuazione delle radici storico-geografiche che caratterizzano le diverse tappe
dell’evoluzione uomo- ambiente
C. Produzione di testi semplici e globalmente corretti
D. Acquisizione ed uso appropriato e corretto del linguaggio specifico
LIVELLO
AVANZATO
A. Individuazione delle caratteristiche antropiche, economiche e storiche di un territorio
B. Confronto tra realtà territoriali e storiche diverse
C. Comprensione del valore della memoria storica e del percorso evolutivo geografico per
meglio interpretare il presente
D. Padronanza nell’uso del linguaggio specifico
COMPETENZE ARTISTICHE: descrizione, rappresentazione e ricostruzione della realtà e delle esperienze
attraverso i linguaggi espressivi.
LIVELLO
ELEMENTARE
LIVELLO
INTERMEDIO
LIVELLO
AVANZATO
ARTE E IMMAGINE
A. Osservazione complessiva dei messaggi visivi
B. Creazione di messaggi visivi con l’uso di tecniche semplici
MUSICA
A. Produzione ed intonazione per imitazione di semplici canti
B. Riconoscimento delle note
ARTE E IMMAGINE
A. Osservazione abbastanza dettagliata dei messaggi visivi
B. Produzione personale e creativa di messaggi visivi con l’uso
corretto di tecniche espressive diverse
MUSICA
A. Durante il canto la dizione è chiara e le parole sono comprensibili
B. Lettura delle note sul pentagramma
ARTE E IMMAGINE
A. Lettura ed interpretazione dei messaggi visivi in rapporto ai
contesti in cui sono stati prodotti
B. Creazione e produzione di messaggi visivi con padronanza
dell’uso di tecniche, strumenti e materiali diversificati
MUSICA
A. Canto individuale di una canzone con accompagnamento di una
base o strumenti musicali
B. Lettura sicura e senza errori delle note sul pentagramma
COMPETENZE MOTORIE: impiego di schemi motori e posturali, loro interazioni in situazione combinata e
simultanea; rispetto delle regole dei giochi sportivi praticati.
LIVELLO
ELEMENTARE
A. Coscienza della relazione tra corpo, ambiente e gli altri
B. Coordinazione delle azioni in situazioni semplici
C. Conoscenza delle regole e delle tecniche di base di alcune discipline sportive in semplici
situazioni ludico-agonistiche
LIVELLO
INTERMEDIO
A. Realizzazione di gesti motori controllati in situazione da semplici a complesse
B. Capacità di agire in condizioni di sicurezza
C. Rispetto delle regole nei giochi sportivi e collaborazione con gli altri per il
raggiungimento di un risultato sportivo
LIVELLO
AVANZATO
A. Realizzazione di efficaci gesti motori controllati in situazioni complesse
B. Risoluzione personale di situazioni motorie e sportive con l’uso di personali abilità
tecniche e tattiche
C. Partecipazione attiva e consapevole alle attività di gruppo
60
Sono stati inoltre individuati i descrittori per l'attribuzione dei giudizio sul comportamento.
Corretto e
responsabile
Corretto
Quasi sempre
corretto
Non sempre
corretto/adeguato
Non ancora
adeguato
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
Rispetta le regole
Collabora con i coetanei e con gli adulti
È propositivo e maturo
È responsabile nel portare a termine gli impegni assunti
Rispetta le regole
Partecipa al lavoro di classe con compagni e adulti
È vivace ma riesce a controllarsi
Porta a termine gli impegni assunti
Conosce le regole ma non sempre le rispetta
Segue il lavoro di classe
È vivace ma richiamato riesce a controllarsi
Non sempre porta a termine gli impegni assegnati
Rispetta poche volte le regole
Ha atteggiamenti non sempre corretti nel lavoro in classe
È vivace e poco controllato
Porta a termine gli impegni assegnati poche volte
Non rispetta le regole
Disturba il lavoro del gruppo classe
Ha comportamenti e atteggiamenti scorretti
Non porta a termine gli impegni assegnati
2.8. Rapporti scuola famiglia
È importante che si instauri un rapporto di fiducia reciproca tra scuola e famiglia e per questo è
necessario attuare modalità comunicative chiare, condividendo il progetto educativo e rispondendo
ad eventuali richieste sempre nel rispetto dei diversi ruoli.
Gli insegnanti sono disponibili al colloquio individuale sia nei momenti prefissati (un incontro per
ogni quadrimestre, generalmente nei mesi di novembre e aprile) che su richiesta qualora fosse
necessario. Abitualmente i colloqui coinvolgono l'intero team.
Altro momento privilegiato per il confronto e la condivisione è l'assemblea di classe, che si svolge
di norma 2 volte l'anno.
Riassumendo:
MODALITÀ
Colloqui individuali
Incontri collegiali
Schede di valutazione
Libretto personale
SCUOLA PRIMARIA
- quadrimestrali;
- alla consegna della scheda di valutazione;
- ogni volta se ne ravvisi la necessità.
Per l’elezione dei rappresentanti di classe e
quadrimestrali
quadrimestrali
no
61
2.9. Progetti
I
progetti
relativi
all'anno
scolastico
in
corso
www.istitutocomprensivosalzano.it alla voce progetti.
62
sono
reperibili
all'indirizzo
internet
3. Scuola secondaria di I grado
3.1. Alunni e classi
Nell'anno scolastico 2013/2014 sono presenti 13 classi, per un totale di 296 alunni.
Salzano: IA, IIA, IIIA; IB, IIB, IIIB; IC, IIC, IIIC; ID (per un totale di 224 alunni).
Robegano: IG, IIG, IIIG (per un totale di 72 alunni).
3.2. Spazi e risorse strutturali
La Scuola Secondaria di I grado comprende, oltre alle aule dove quotidianamente vengono svolte le
lezioni, anche delle aule attrezzate in modo speciale:
Scuola di Salzano
Plesso di Robegano
Palestra
Palestra
Aula di informatica
Aula di informatica
Aula magna dotata di videoproiettore
Aula magna polivalente dotata di videoproiettore
3 Aule dotate di LIM
1 Aula dotata di LIM
Laboratorio di artistica
Laboratorio di artistica
Biblioteca
Biblioteca
Aula multimediale
Aula musica
Aula scienze
2 Aule per attività inclusive
1 aula per attività inclusive
3.3. Organizzazione didattica e orario attività
Sede centrale e di Robegano
ore
Dal lunedì al sabato
I
8.05-9.05
II
9.05-10.05
III
10.05-11.00
ricreazione
11.00-11.15
IV
11.15-12.10
V
12.10-13.05
Per un totale di 30 ore
63
Articolazione oraria settimanale:
Materie
Corso A
Corso B
Corso C
Corso D
Corso G
Italiano
5
5
5
5
5
Approfondimento
letterario
1
1
1
1
1
Storia
2
2
2
2
2
Geografia
2
2
2
2
2
Matematica
4
4
4
4
4
Scienze
2
2
2
2
2
Inglese
3
3
3
3
3
Francese
2
2
2
Spagnolo
2
2
Scienze Motorie
2
2
2
2
2
Tecnologia
2
2
2
2
2
Musica
2
2
2
2
2
Arte e immagine
2
2
2
2
2
Religione
1
1
1
1
1
Nel nostro istituto l'approfondimento letterario è parte integrante dell'insegnamento di Italiano.
3.4. Finalità educative trasversali
✔
Attenzione
•
Attivare le posture necessarie ad agevolare il proprio e l'altrui processo attentivo
(silenzio, concentrazione, preparazione del materiale occorrente);
•
evitare ciò che può distogliere dall'obiettivo;
•
capire la consegna del compito concentrandosi sui contenuti, scopi, mezzi e strumenti
atti ad eseguirlo;
•
affrontare la difficoltà di mantenere l'attenzione ritrovando da solo il filo del discorso e/o
chiedendo l'intervento dell'insegnante.
✔
Conoscenza di sé e costruzione dell'identità personale
•
Curare la propria persona e assumere comportamenti fisici corretti;
•
curare le proprie cose e rispettare quelle dei compagni o quelle messe a sua disposizione
dalla scuola;
•
acquisire, gradualmente, ordine e precisione nell'applicazione delle procedure;
•
incominciare ad individuare i propri interessi, attitudini e bisogni;
64
✔
✔
•
imparare a riconoscere i propri limiti e a rispettare quelli degli altri;
•
non scoraggiarsi davanti ad ostacoli ed imparare a conoscere le proprie emozioni.
Identificazione del proprio ruolo
•
Orientarsi nel nuovo ambiente scolastico e apprenderne le regole di comportamento;
•
imparare ad ascoltare e a rispettare i ritmi del gruppo, comunicando con tutti i compagni;
•
saper cogliere nella "diversità" la possibilità di arricchimento personale;
•
riconoscere i diversi ruoli degli adulti ed adeguare ad essi i propri atteggiamenti.
Partecipazione alla vita scolastica
•
Interessarsi alle attività scolastiche ponendo domande pertinenti, con proposte di lavoro
e interventi personali;
•
dimostrare il proprio impegno portando a scuola il materiale necessario e svolgere con
regolarità i compiti assegnati per casa;
•
lavorare in gruppo, dando il proprio aiuto ai compagni o richiedendolo quando se ne ha
bisogno;
•
partecipare alle attività d'istituto.
3.5. Tempi e modalità di programmazione
I Dipartimenti sono costituti dai docenti delle varie aree disciplinari che al fine di attuare linee
didattiche comuni, si riuniscono periodicamente e concordano gli obiettivi disciplinari, le linee
programmatiche, le verifiche, i progetti da attuare e i criteri di valutazione.
I dipartimenti presenti nella scuola sono i seguenti :
✔
Dipartimento di italiano
✔
Dipartimento di matematica e tecnologia
✔
Dipartimento di lingue straniere
✔
Dipartimento delle discipline artistico-espressive
3.6. Metodologia
Per favorire la costruzione attiva delle conoscenze, “imparare ad imparare”, ogni unità di
apprendimento sarà affrontata nella seguente maniera:
✔
instaurazione in classe di un clima di sereno confronto per favorire la motivazione ad
apprendere;
65
✔
riferimento costante alle pre-conoscenze dell’alunno, intese come indispensabili idee di
ancoraggio dei nuovi concetti;
✔
identificazione delle “idee chiave” dei nuclei tematici non solo come idee essenziali dal
punto di vista disciplinare ma anche come idee organizzatrici della conoscenza stessa;
✔
non solo enunciazione e trasmissione di conoscenze secondo una metodologia diretta
(Metodo Espositivo), quanto piuttosto organizzazione di situazioni in cui siano presenti
eventi problematici che consentano all’alunno di “apprendere a scoprire” e a sviluppare
quelle strategie capaci di far acquisire nuove conoscenze (L’esperienza della scoperta è di
per sé motivante e autogratificante; permette di sviluppare autonomia e spirito critico, di
affinare le capacità di osservazione, di cogliere analogie e differenze, di operare scelte
consapevoli. E’ un’operazione di riordinamento dei dati che si accorda pienamente con il
metodo proprio della ricerca scientifica);
✔
identificazione della memorizzazione come supporto all’apprendimento;
✔
valorizzazione del lavoro di gruppo all’interno delle attività;
✔
ricorso alle discussioni guidate dove l’insegnante favorisce la circolazione delle idee e la
coesione del discorso.
3.7. Valutazione
Saranno oggetto di valutazione:
•
sia la “quantità di apprendimento” (quanto l’alunno ha appreso in riferimento costante alla
situazione di partenza);
•
sia soprattutto la “qualità dell’apprendimento” stesso (come l’allievo personalizza gli
apprendimenti).
Per valutare conoscenze e abilità si utilizzeranno prevalentemente prove chiuse, mentre per valutare
le competenze l’attenzione si sposterà sui “processi” e non si fisserà solo sull’analisi dei “prodotti”.
Le verifiche saranno sia formali (test oggettivi e interrogazioni) sia informali (come l’alunno
interviene, partecipa, domanda, collabora).
Nei test oggettivi (vero/falso, a scelta multipla, a completamento, calcolo, applicazione di proprietà)
ad ogni esercizio viene assegnato un punteggio. La valutazione viene ricavata dal punteggio
ottenuto rispetto al punteggio totale. Viene ritenuto sufficiente (voto 6) un elaborato con punteggio
66
equivalente al 60% del totale. Gli altri livelli di valutazione vengono ricavati in proporzione.
Per quanto riguarda la valutazione certificativa, prevista per la sola classe terza, è stato predisposto un
apposito documento in cui, tenuto corto del percorso scolastico e delle prove di esame, vengono
indicati i livelli di competenza trasversali:
COMPETENZA VALUTATA
LIVELLO DI
COMPETENZA
VALUTAZIONE IN
DECIMI
COMUNICARE
RISOLVERE PROBLEMI
IMPARARE AD IMPARARE
COLLABORARE E PARTECIPARE
Sono stati inoltre individuati i descrittori delle competenze, abbinandoli ai rispettivi livelli e valutazioni in
decimi.
LIVELLI GENERALI
DI COMPETENZA
LIVELLO DI COMPETENZA VALUTAZIONE IN DECIMI
Competenza utilizzata con
sicura padronanza ed elevata
autonomia, osservata in contesti
numerosi e complessi
ECCELLENTE
10
Competenza utilizzata con
buona padronanza e in
autonomia, osservata con
frequenza e talvolta in contesti
complessi
AVANZATO
9
CONSOLIDATO
8
INTERMEDIO
7
INIZIALE
6
Competenza utilizzata con
sicurezza e sufficiente
autonomia, osservata in
contesti ricorrenti e/o non
complessi
Competenza utilizzata con
sufficiente sicurezza, osservata
in contesti non complessi
Competenza parziale utilizzata
in contesti semplici
67
A differenza che per la scuola primaria, nella scuola secondaria di primo grado anche la valutazione
del comportamento viene espressa in decimi. L'attribuzione del voto viene espressa facendo
riferimento ai seguenti descrittori.
10
✔
✔
✔
✔
9
✔
✔
✔
✔
8
✔
✔
✔
✔
✔
7
✔
✔
✔
✔
✔
6
✔
✔
✔
✔
✔
✔
5
✔
Disponibile verso i compagni
Collaborativo con gli insegnanti
Propositivo e maturo
Responsabile e corretto
Corretto verso i compagni
Rispettoso con gli insegnanti
Responsabile
Puntuale e diligente
Generalmente corretto verso i compagni
Generalmente rispettoso
Generalmente puntuale nelle consegne
Generalmente responsabile
Vivace ma controllato
Non sempre corretto/responsabile
Non sempre rispettoso delle regole
Non sempre controllato
Non sempre puntuale/diligente
Ha avuto delle note, dei richiami
Non responsabile
Poco controllato
Negligente
Scorretto/non responsabile/non rispettoso
compagni
Poco collaborativo
Ha avuto dei provvedimenti disciplinari
verso
i
Art. 7 del DPR 122/2009 (alunno che ha già avuto
provvedimento disciplinare ai sensi dell’art. 4 del DPR
249/1998)
3.8. Rapporti scuola famiglia
Una costruttiva collaborazione tra scuola e famiglia favorisce una serena e fattiva attuazione degli
itinerari educativo – didattici e garantisce una migliore qualità del servizio.
Per offrire alle famiglie una informazione puntuale e frequente sull’andamento didattico e
68
disciplinare degli alunni, la scuola favorisce momenti di condivisione e dialogo tra insegnanti e
famiglie:
✔
tutti gli insegnanti ricevono per appuntamento in un'ora in orario antimeridiano per tutto
l'anno scolastico;
✔
in due pomeriggi viene svolto un colloquio comunitario con tutti gli insegnanti a cui
possono accedere i genitori impossibilitati a partecipare ali colloqui in orario antimeridiano;
✔
a metà del secondo pentamestre viene stilato per le famiglie un documento che valuti il
processo formativo in itinere degli alunni (nota informativa intermedia);
✔
in due consigli di classe è prevista la presenza dei rappresentanti dei genitori.
3.9. Progetti
I
progetti
relativi
all'anno
scolastico
in
corso
www.istitutocomprensivosalzano.it alla voce progetti.
69
sono
reperibili
all'indirizzo
internet