notiziario gennaio 2014 - Confcooperative Lombardia

*supplemento di Italia Cooperativa” n. 3 del 24-30
gennaio 2014
IN QUESTO NUMERO
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#VALORICOOPERATIVI
EVANGELII GAUDIUM: UNA VIA RITROVATA
2° RAPPORTO EURICSE SULLA COOPERAZIONE
IVA COOPERATIVE SOCIALI: L’IVA RIMANE AL 4%
COOPERAZIONE SOCIALE ITALIANA PROTAGONISTA A
STRASBURGO
"HAVE YOUR SAY!" - A STRASBURGO,
FEDERSOLIDARIETÀ CONFCOOPERATIVE A CONFRONTO
CON IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE
EUROPEA TAJANI, L'EUROPARLAMENTARE TOIA E IL
MINISTRO DEL LAVORO GIOVANNINI
IL MINISTRO KYENGE AL BISTRÒ POPOLARE DELLA
COOPERATIVA “LA RETE”
MIGRANTI: UNA RISORSA PER LA LOMBARDIA
"NOTE & COMMENTI": LE GRANDI COOPERATIVE
ITALIANE - ANDAMENTO 2008-2012
AVVIO STAGIONE ASSEMBLEARE FEDERAZIONI
NAZIONALI E REGIONALI
I GIOVANI COOPERATORI SI INCONTRANO
NOW. UN'IDEA VINCENTE NON SI RIFIUTA, SI PREMIA!
20 ANNI PER SPAZIO APERTO SERVIZI, CONVEGNO
SULLA “FELICITÀ PUBBLICA”
COOPERATIVE IN VETRINA
FRATERNITA' CAPITANIO (MB)
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
#VALORICOOPERATIVI
5 febbraio – A Milano l’Assemblea di Alleanza
Cooperative Italiane Lombardia
Milano, 28/01/2014 – #valoricooperativi: sarà questo
l’hashtag, la parola chiave, che mercoledì 5 febbraio
risuonerà in Regione Lombardia, in occasione
dell’assemblea di Alleanza delle Cooperative Italiane
Lombardia.
#valoricooperativi perché la forza della cooperazione, in
questi anni difficili, è stata proprio quella di governare le
filiere di beni e servizi, restituendo agli stessi un valore
sempre più vicino al bisogni espressi dalle comunità e dai
territori, e non necessariamente allineato al prezzo definito
dal meccanismo di domanda – offerta del mercato. Quel
mercato globalizzato, “esecutore e vittima” della crisi del
capitalismo che abbiamo conosciuto negli ultimi anni.
“#valoricooperativi
futuro
delle
comunità” è il titolo
dell’Assemblea
di
Alleanza Cooperative
Italiane Lombardia
che si terrà quindi il
prossimo mercoledì
5 Febbraio alle ore
9.30 a Milano, a
Palazzo Lombardia
(“nuova” sede di
Regione Lombardia)
presso l’Auditorium Giovanni Testori.
Oltre al Presidente di Alleanza Cooperative Italiane
Lombardia Maurizio Ottolini, interverranno il Presidente di
Regione Lombardia On. Roberto Maroni, l’Assessore alle
Attività Produttive, Ricerca e Innovazione Prof. Mario
Melazzini, i Copresidenti di Alleanza Cooperative Italiane
Lombardia Luca Bernareggi e Giuseppe Di Giugno (che
coordinerà i lavori) ed il Presidente di Alleanza delle
Cooperative Italiane Giuliano Poletti.
L’assemblea di aprirà con un intervento del Prof. Giulio
Sapelli, Ordinario di Storia Economica presso l’Università
degli Studi di Milano.
Anche per significare in maniera concreta il ruolo svolto dalla
cooperazione nell’economia e nella società lombarda, il
Presidente Ottolini ed il Presidente Maroni firmeranno il
protocollo di intesa per lo sviluppo della cooperazione
sociale, un protocollo di intesa che riserva, a determinate
condizioni, l’affidamento di lavori e servizi alle cooperative
sociali lombarde.
1
supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
All’appuntamento sono chiamati i rappresentanti delle 4.300
cooperative aderenti a Confcooperative Lombardia,
Legacoop Lombardia e AGCI Lombardia, 2 milioni di soci,
con oltre 124.000 persone occupate e un fatturato di 12
miliardi di Euro.
PROGRAMMA
RIFLESSIONI E APPROFONDIMENTI
EVANGELII GAUDIUM: UNA VIA RITROVATA
di Massimo Minelli (*)
Ormai da tanto tempo tutti ci stiamo interrogando sulla crisi
dei tempi attuali e dei suoi effetti negativi. Al di là di
qualunque analisi dobbiamo prendere atto che anche nel
mondo della cooperazione, che pur si continua a distinguere
nel nostro Paese per la capacità di tenuta economica e
sociale e per la volontà di procedere nell’innovazione, ha
finito per diffondersi un clima che rischia di far prevalere, di
fronte alle incertezze del futuro, che tendono a protrarsi, un
atteggiamento di scoraggiamento e pessimismo.
Vi è da rallegrarsi, pertanto, nel leggere una profonda parola
di speranza nella Evangelii Gaudium, l’esortazione
apostolica scritta a fine novembre da Papa Francesco ed
indirizzata ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, alle persone
consacrate e ai fedeli laici sull’annuncio del Vangelo nel
mondo attuale. Un documento completo, che spazia su tanti
temi, dalla dimensione morale, alla politica, all’economia. Ma
soprattutto un documento chiaro, forte e coraggioso, capace
di dire cose semplici per interpretare e orientare gli uomini
(credenti e non credenti) dentro la complessità dei tempi
moderni, e guidato da una grande fiducia nel messaggio
evangelico e da un’incommensurabile amore per l’umanità.
Riportare oggi un commento sul nostro notiziario, diventa
pertanto quanto mai doveroso. Con gioia abbiamo accolto
questo invito che in tanti attendevamo e che oggi diventa
magistero della Chiesa: il limite di una società guidata dal
capitale e dagli interessi finanziari, il lavoro come forza di
emancipazione delle persone, i poveri ridotti a semplici rifiuti,
l’insostenibilità
dell’autoreferenzialità
delle
società
occidentali,
sono
questioni che da
sempre costituiscono
patrimonio genetico
della cooperazione.
Il documento papale
merita un approfondimento rigoroso ed uno spazio di
discussione e confronto adeguato. Ogni cooperativa,
singolarmente o nei propri Consorzi, deve sentirsi chiamata a
riprendere quanto scritto nell’esortazione apostolica,
interpretando questo momento come forma di investimento e
di formazione rivolta ai cooperatori. Qui ovviamente per
ragioni di brevità dobbiamo necessariamente semplificare e
sintetizzare il commento, cercando di offrire qualche spunto
che stimoli il mondo della cooperazione a non disperdere
questa fonte di ispirazione.
E’ interessante notare quanto il Papa, soprattutto nella prima
parte, presti grande attenzione ad osservare e riconosce i
limiti umani più diffusi, che sono poi i nostri, ma anche a
sostenere le ragioni della speranza e la forza per superare
detti limiti.
“Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è
più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta
più la voce di Dio, non palpita l’entusiasmo di fare il bene (…)
e molti si trasformano in persone risentite, scontente, senza
vita” (paragrafo 2). “Aumentano alcune patologie, il timore e
la disperazione si impadroniscono del cuore di numerose
persone, la gioia di vivere si spegne”(52)
Per noi cooperatori, spesso il punto di partenza è stata una
grande motivazione di fondo che ci ha spinto ad
intraprendere una via faticosa ma densa di relazioni e per
questo molto ricca. Quando il tempo passa, la cura della
propria storia si allenta, cresce il peso delle responsabilità ed
il ricordo della mission iniziale diventa fioco, ecco allora il
monito del Papa che ci scuote e ci invita a ritornare alle fonti
originarie: “il problema sono le attività vissute male, senza le
motivazioni adeguate, senza una spiritualità che permei
l’azione e la renda desiderabile. (…) Non si tratta di una
fatica serena ma tesa, pesante, insoddisfatta e in definitiva
non accettata” Trattasi di “accidia” in alcuni casi conseguente
ad “aver perso il contatto con la gente che porta a prestare
maggiore attenzione all’organizzazione che alle persone così
che entusiasmi di più la tabella di marcia che la marcia
stessa” (85). Quasi a ricordarci che anche la cooperativa,
espressione per noi più nobile per interpretare l’economia,
resta comunque uno strumento al servizio del bene comune.
Ma Papa Francesco, come dicevamo, vuole principalmente
dare un segno di incoraggiamento. Colpisce molto come
ricorra abbondantemente alle esortazioni. Spesso rinforzate
dal punto esclamativo, una forma non certo usuale nei
documenti magisteriali.
“Osiamo un po’ di più prendere l’iniziativa!” tuona rivolto alle
comunità cristiane troppo spesso ripiegate su se stesse (par.
24) che “non possono lasciare le cose come stanno” perché
“non ci serve una semplice amministrazione” (25).
“Chi comincia senza fiducia ha perso in anticipo metà della
battaglia e sotterra i propri talenti” grida anche a noi, che
fatichiamo alcune volte a riconoscere e comunicare le tante
cose buone che costruiamo per il bene delle nostre
comunità. “Ci saranno molte cose brutte, tuttavia il bene
2
supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
tende sempre a ritornare a sbocciare e a diffondersi” (276).
“Andiamo avanti, mettiamocela tutta” (279)
Per arrivare ad essere anche profondamente vicino,
comprensibile ed indulgente anche nell’incitamento: “non ci
viene chiesto di essere immacolati, ma piuttosto che siamo
sempre in crescita, che viviamo il desiderio profondo di
progredire nella via del Vangelo e non ci lasciamo cadere le
braccia” (151)
Nella seconda parte del documento Papa Francesco ha
voluto inserire la riflessione sui rapporti sociali dove
“dobbiamo convincerci che la carità è il principio non solo
delle micro-relazioni (…) ma anche delle macro-relazioni:
rapporti sociali, economici e politici”(205)
Il punto di partenza di questa riflessione è la centralità
dell’uomo e la salvaguardia della sua dignità. Di tutti gli
uomini a partire dai più poveri ed indifesi: “Stiamo attenti ad
ascoltare il grido del povero e a soccorrerlo” (187). Una
scelta preferenziale che però diventa un monito che anche a
noi cooperatori, spesso affannati a prestare molteplici
interventi, deve far pensare profondamente circa le modalità
del nostro operato, troppo spesso in rincorsa alle varie forme
di esternalizzazioni del pubblico: “i piani assistenziali, che
fanno fronte ad alcune urgenze, si dovrebbero considerare
solo come risposte provvisorie. Finchè non si risolveranno
radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia
assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e
aggredendo le cause strumentali delle iniquità, non si
risolveranno i problemi del mondo. L’iniquità è la radice dei
mali” (202). Per noi queste parole dovrebbero avere il sapore
di una riscoperta dei valori di fondo della cooperazione, nata
per aggregare le persone per dare risposte concrete a
bisogni collettivi. Dal basso, dalla comunione dei soci e dei
lavoratori o di semplici cittadini, che, cristianamente ispirati,
investono risorse per la costruzione del bene a vantaggio
della comunità. In questo resta centrale per Papa Francesco
evidenziare, nella dinamica del rapporto uomo/capitale, che
“La solidarietà è una reazione spontanea di chi riconosce la
funzione sociale della proprietà e la destinazione universale
dei beni come realtà anteriore alla proprietà privata. Il
possesso dei beni si giustifica per custodirli ed accrescerli in
modo che servano meglio al bene comune, per cui la
solidarietà si deve vivere come la decisione di restituire al
povero quello che gli corrisponde” (189). Con grande
chiarezza dice che “non possiamo più confidare nelle forze
cieche e nella mano invisibile del mercato. La crescita in
equità esige qualcosa di più della crescita economica (…)
per favorire processi orientati ad una migliore distribuzione
delle entrate, alla creazione di opportunità di lavoro, ad una
promozione integrale dei poveri che superi il mero
assistenzialismo” (204). Perché “dobbiamo dire no ad
un’economia dell’esclusione e dell’inequità. Questa
economia uccide.” (53) Da qui allora il richiamo ai valori su
cui ricostruire una nuova comunità: “la solidarietà richiede di
creare una nuova mentalità che pensi in termini di comunità,
di priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni
da parte di alcuni” (188)
In conclusione possiamo dirlo che in questi anni, in assenza
di una parola decisa su questi temi anche da parte della
Chiesa, come mondo della cooperazione, ci siamo sentiti
qualche volta soli. Possiamo aggiungere senza vergogna che
questa solitudine ci ha portato, in alcuni casi, a vacillare nei
nostri convincimenti di fondo, finanche qualche volta a
cedere, in rincorsa ad una presunta modernità, alle sirene
del mondo contemporaneo e ai suoi modelli imperanti. Con
l’Evangelii Gaudium il messaggio della dottrina sociale della
Chiesa annulla i nostri dubbi e torna potentemente ad essere
fondamenta dei nostri valori, faro delle nostre attività e
orizzonte dei nostri ideali. Non più solo un richiamo da
conservare in un angolo dei nostri Statuti ma principio
ispiratore delle motivazioni di fondo per continuare un
processo di cambiamento sociale, culturale ed economico
che oggi, ancor più che in passato, appare necessario ed
urgente.
“Quante parole sono diventate scomode per questo sistema!
Dà fastidio che si parli di etica, dà fastidio che si parli di
solidarietà mondiale, dà fastidio che si parli di distribuzione
dei beni, dà fastidio che si parli di difendere i posti di lavoro,
dà fastidio che si parli della dignità dei deboli, dà fastidio che
si parli di un Dio che esige un impegno per la giustizia” (203).
Forse da oggi dobbiamo inserire nel nostro bagaglio culturale
anche questa dimensione di imparare ad essere persone e
organizzazioni “fastidiose”, disponibili a mettersi ancor più in
gioco come umili protagonisti di un cambiamento che non
può più attendere.
(*) Vicepresidente di Confcooperative Lombardia e Presidente di
Federsolidarietà Lombardia
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
2°
RAPPORTO
COOPERAZIONE
EURICSE
SULLA
Gardini «L’Italia nel corso del semestre di presidenza
suggerisca politiche che valorizzino il ruolo della
cooperazione»
"Le imprese cooperative italiane negli anni della crisi sono
cresciute a tassi superiori a quelli sia delle imprese di altro
tipo che delle istituzioni pubbliche". Questo il primo dato che
emerge dal rapporto di ricerca "La cooperazione italiana
negli anni della crisi", presentato il 23 gennaio scorso a
Roma dal centro di ricerca Euricse e dall'Alleanza delle
Cooperative Italiane. Giunto quest'anno alla Seconda
edizione, il documento restituisce un'approfondita fotografia
3
supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
del contributo diretto delle cooperative italiane al PIL e
all’occupazione, oltre che del loro impatto complessivo
sull’economia nazionale tra il 2008 e il 2011.
“L'importanza delle cooperative per l'intera economia italiana
potrebbe andare oltre le cifre. Come ha spiegato Carlo
Borzaga, docente dell’Università di Trento e presidente di
Euricse, "con il perdurare della crisi diventa sempre più
evidente che una conoscenza approfondita dei meccanismi
che hanno permesso alle cooperative di crescere e
mantenere posti di lavoro non può più essere considerata di
esclusivo interesse degli studiosi e delle organizzazioni di
rappresentanza del movimento cooperativo, ma assume una
valenza più generale e giustifica un rinnovato impegno di
ricerca. Per individuare le strategie in grado di rimettere
l’Italia su un sentiero di crescita della produzione e
dell’occupazione, è necessario valutare attentamente il
contributo che può venire da ogni settore".
"L’impresa cooperativa anche negli anni di crisi ha dato
prova di tenuta sociale ed economica sui territori dai quali
non ha delocalizzato, ma ha continuato, seppur tra enormi
difficoltà, a sviluppare occupazione - ha detto Maurizio
Gardini, presidente di Confcooperative e copresidente
dell’Alleanza. "Questo ruolo mette in risalto l’importanza del
pluralismo imprenditoriale che le cooperative esercitano con
eccellenze nell’agroalimentare, nel welfare, nel credito e
nelle nuove forme d’impresa quali le cooperative di
professionisti. In paesi come Usa, Australia, Canada e
Giappone c’è un’intensa attività governativa finalizzata allo
sviluppo della cooperazione. L’UE punta, invece,
all’omologazione delle forme d’impresa. L’Italia nel corso del
semestre di presidenza dovrà farsi carico di suggerire
politiche che valorizzino il ruolo della cooperazione".
"Dal Rapporto Euricse emerge con chiarezza che le
cooperative rappresentano una parte importante
dell’economia del Paese - ha sottolineato il presidente
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Giuliano Poletti.
"La loro capacità di sviluppare la produzione, realizzare
investimenti e tutelare il lavoro anche negli anni della crisi,
con dinamiche migliori rispetto al resto delle imprese,
dimostra la validità di un modello nato per dare risposte ai
bisogni delle persone; di un’impresa che non cerca il profitto
immediato, ma che valorizza la partecipazione responsabile
dei soci per contribuire alla crescita di tutta la comunità”. “Per
questo -ha aggiunto Poletti- crediamo che la cooperativa sia
uno strumento utile per favorire un nuovo protagonismo
sociale, una partecipazione attiva dei cittadini che
contribuisca alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo,
più equo ed inclusivo”.
Dal Rapporto Euricse sulla Cooperazione si evince una
maggiore capacità di tenuta delle imprese cooperative nei
momenti di difficoltà per l’intero sistema produttivo. - ha
precisato il presidente dell'Agci (Associazione generale
cooperative italiane) e copresidente dell'Alleanza, Rosario
Altieri. "Infatti, i dati che ci vengono presentati raccontano
una crescita, seppur contenuta, del valore della produzione
assicurato dal sistema cooperativo e da tutte le attività ad
esso connesse, almeno fino al 2011. Dal 2012, il protrarsi
della crisi ha provocato, anche nelle realtà cooperative, una
leggera flessione che, comunque, risulta essere molto meno
marcata rispetto a quella fatta registrare dalle altre forme
d’impresa. Si può affermare, quindi, che ancora una volta la
cooperazione ha dimostrato quella sua funzione anticiclica
che ha contribuito a reggere le sorti della nostra economia
nelle fasi più critiche".
sintesi del rapporto
Testo rapporto
WELFARE
IVA COOPERATIVE SOCIALI: L’IVA RIMANE AL
4%
E’ stata definitivamente approvata al Senato la Legge di
Stabilità 2014. All’art. 1, comma 117 è prevista l’abrogazione
dell’aumento dell’IVA dal 4 al 10% sulle prestazioni socio
sanitarie ed educative rese dalle cooperative sociali.
La norma sancisce l’abrogazione delle previsioni della Legge
di Stabilità 2013 e, conseguentemente, prevede che le
cooperative sociali e i loro consorzi continuino ad applicare
l’aliquota IVA al 4% così come disposto dal 41 bis, Tabella A
– Parte II, allegata al D.P.R. 633/1972.Le cooperative sociali
ed i loro consorzi mantengono, inoltre, la facoltà di opzione
tra il regime IVA esente e l’IVA al 4%.
Mantenere l’IVA al 4% tutela un interesse comune di utenti
ovvero le persone svantaggiate che ricevono i servizi di
welfare delle cooperative
sociali e dei committenti, gli
enti locali che avrebbero
visto aumentare i costi e
avrebbero
conseguentemente
dato
meno servizi ai cittadini.
“Si tratta di un grande
risultato – ha detto il
Presidente
di
Federsolidarietà Lombardia
Massimo Minelli - che
abbiamo ottenuto riuscendo
a dimostrare come le nostre
ragioni fossero autenticamente orientate alla tutela di un
interesse comune che va oltre il vantaggio fiscale per le
cooperative sociali, ma riguarda, in prima istanza, utenti e
committenti dei servizi di welfare.”
“Ringraziamo tutti – ha aggiunto Minelli - per l’impegno, a tutti
i livelli dell’organizzazione. Ringraziamo anche in modo
4
supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
particolare il Consiglio Regionale della Lombardia e ANCI
Lombardia che hanno sostenuto, con l’approvazione di un
apposito ordine del giorno le ragioni e la battaglia del
movimento cooperativo.”
FEDERSOLIDARIETA’
COOPERAZIONE
SOCIALE
PROTAGONISTA A STRASBURGO
ITALIANA
Guerini,
Federsolidarietà
Confcooperative
«La
cooperazione è forma d’impresa finalizzata al bene
comune. All’Europa chiediamo politiche di sviluppo»
«La cooperazione sociale italiana è uno dei modelli più
importanti di impresa sociale. In Italia ci sono 12.000
cooperative sociali e consorzi. Gli occupati sono oltre
365.000 e sono cresciuti del 115% in 10 anni e negli anni
della crisi lo sviluppo non si è fermato. Anche negli ultimi anni
sono nate nuove cooperative sociali in particolare nei settori
più innovativi: il sostegno alla non autosufficienza, la
riqualificazione urbana, il turismo e l’agricoltura sociale». Lo
ha detto Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà –
Confcooperative a "Social Entrepreneurs: Have Your Say!"
(Imprenditori sociali: prendete la parola) che si è svolta a
Strasburgo il 16/17 gennaio scorsi.
È stato l’evento europeo che ha riunito gli attori principali
delle imprese sociali per indicare le future priorità d'azione e
scrivere l'agenda europea dell’economia sociale per i
prossimi anni.
Ai lavori sono intervenuti il vicepresidente della Commissione
Europea Antonio Tajani, oltre ai commissari Michel Barnier
e Laszo Andor. La due giorni si è chiusa con una
“Dichiarazione di Strasburgo” che mette in evidenza le
proposte per l’Unione Europea che nel 2014 rinnoverà i
propri rappresentanti. Oltre 2.000 partecipanti di cui 150 i
rappresentanti di cooperative sociali italiani presenti alla
conferenza di Strasburgo.
«Le cooperative sociali italiane in particolare – ha aggiunto
Guerini - negli ultimi anni hanno dato risposte innovative ai
bisogni emergenti, e “scoperte” del welfare tradizionale, che
la crisi economica ha fatto crescere: le nuove povertà di chi
ha perso il lavoro, la richiesta dei giovani di crearsi un lavoro
in cooperativa, l’invecchiamento di una quota crescente della
popolazione complessiva che da un lato fa emergere
l’importanza di progetti di invecchiamento attivo e dall’altra il
fenomeno della non autosufficienza».
«La crescita e il progresso dell’Europa non si possono
realizzare senza equità e giustizia. La coesione sociale – ha
continuato Guerini – è un fattore di sviluppo che le imprese
(sociali) perseguono con un’intensa e una maggiore
“diffusione pubblica dei benefici” rispetto alle imprese
ordinarie».
«Occorre una vera e autentica politica industriale europea
per lo sviluppo dell’impresa sociale. La politica europea sui
beni comuni rappresenta l’ambito principale per la crescita
delle imprese sociali. Serve, inoltre, realizzare una politica
fiscale specifica che consenta alle imprese sociali di vedere
valorizzata la loro funzione benefica per la collettività,
riconoscendo condizioni che consentano di valorizzare la loro
funzione sociale con una forma adeguata di tassazione».
E’ circa il 10% il peso dell’economia sociale nel PIL dell’UE e
sono circa 11 milioni i cittadini europei (il 4,5%) che lavorano
in aziende non profit.
Testo dichiarazione di Strasburgo
FEDERSOLIDARIETA’
"HAVE YOUR SAY!"
- A STRASBURGO,
FEDERSOLIDARIETÀ CONFCOOPERATIVE A
CONFRONTO CON IL VICEPRESIDENTE
DELLA COMMISSIONE EUROPEA TAJANI,
L'EUROPARLAMENTARE TOIA E IL MINISTRO
DEL LAVORO GIOVANNINI
Nell’ambito della due giorni sulla imprenditoria sociale di
Strasburgo del 16 e17 gennaio scorsi "HAVE YOUR SAY!",
la delegazione di Federsolidarietà ha svolto una serie di
incontri istituzionali con i rappresentanti delle istituzioni
comunitarie. Il primo incontro con il Commissario europeo
Antonio Tajani e con l’europarlamentare Patrizia Toia,
finalizzato a identificare le priorità per le future azioni
dell’Unione Europea a supporto delle imprese sociali.
L’Unione Europea, infatti, ha identificato nella promozione
delle imprese sociale una delle azioni chiavi da mettere in
campo per uscire dalla crisi, grazie, in particolare, all’impatto
occupazionale che hanno nel settore dei servizi di welfare e
dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. A seguire
la delegazione ha incontrato il Ministro del Lavoro e delle
Politiche Sociali, Enrico Giovannini.
A l centro di questi incontri: la qualificazione giuridica di
5
supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
imprese sociali, la nuova direttiva europea sugli appalti
pubblici, i fondi strutturali 2014-2020 e gli strumenti finanziari
per le imprese sociali creati dall’Unione Europea. L’Italia è il
Paese dove il settore dell’impresa sociale è più sviluppato
grazie all’esperienza di 12.000 cooperative sociali e loro
consorzi che hanno oltre 365.000 occupati.
Intervista all’On. Patrizia Toia
A conclusione dei lavori dell'evento del 16/17 gennaio scorsi
a Strasburgo sull'imprenditoria sociale, organizzato dalla
Commissione Europea, abbiamo rivolto alcune domande
alla Europarlamentare On. Patrizia Toia, che in questi
ultimi anni e' stata tra i protagonisti della crescita della
attenzione in Europa per le imprese sociali e le cooperative
in particolare.
On. Toia, quale il risultato di questa due giorni europea
dell'economia sociale?
Innanzitutto il tema è entrato in via definitiva nell’agenda
europea e non è poco perché questo significa che da qui in
avanti si può solo accrescere gli impegni, soprattutto
puntando su sostegni concreti, magari con linee di bilancio
apposite e comunque avendo stabilito una volte per tutte, e
per il futuro, che le imprese sociali, le cooperative e gli altri
soggetti di impresa dell’economia sociale sono un “pezzo”
importante dell’intera economia europea per occupazione,
per fatturato, per contributo che danno al welfare e alla
coesione sociale e allo sviluppo dei territori.
Questo significa che d’ora in avanti, oltre agli interventi e ai
programmi ad hoc, tutte le politiche europee dovranno
ricomprendere e tener conto di questi soggetti.
E, come credo saprete, abbiamo cominciato a farlo in
Parlamento europeo e in Commissione europea con le due
recentissime direttive sugli appalti e le concessioni.
Con la conferenza si sono anche stabiliti degli impegni
concreti che l’Europa si è assunta, il primo dei quali è
sicuramente il completamento del quadro regolatorio,
ultimando la definizione degli statuti di tutti i soggetti
dell’economia sociale.
Qual è stato il lavoro di questi ultimi anni a livello di UE
per l'imprenditoria sociale e le cooperative?
Dopo anni di silenzio sul tema dell’economia sociale, nel
2009 il Parlamento Europeo ha approvato, a larghissima
maggioranza, il mio Rapporto sull’economia sociale di
mercato, che ha fatto riprendere una vera attenzione al tema
ed è stato la base delle iniziative assunte in questa
legislatura anche dalla Commissione Europea.
Sia il Parlamento Europeo che la Commissione Europea, su
impulso dell’Intergruppo Economia Sociale di cui sono
vicepresidente, hanno portato avanti studi e approfondimenti
sul tema dell’economia sociale.
I provvedimenti principali che sono arrivati a completamento
sono certamene l’avvio, nel 2011, della Social Business
Initiative, l’inserimento della priorità orizzontale sull’economia
sociale nel quadro del nuovo Regolamento per il Fondo
sociale 2014-2020, il varo dell’European Social
Entrepreneurship Fund, il Fondo Europeo per l’impresa
sociale.
Non vanno poi dimenticati il nuovo programma Occupazione
e Innovazione Sociale (EaSi – con una dotazione finanziaria
per il periodo 2014 – 2020 di 919,47 milioni di euro) che nei
suoi tre assi vede anche la microfinanza per l’imprenditoria
sociale e il capitolo “Sfide della società” (con una dotazione,
nei 7 anni, di 29.6 miliardi di €) all’interno di Horizon 2020.
L’innovazione sociale è diventato un tema importantissimo
per l’Europa e va vista sotto vari profili: innovazione nei
modelli
di
gestione
aziendale,
innovazione
nell’organizzazione del welfare e così via.
Voglio poi citare la risoluzione che il Parlamento Europeo ha
approvato a luglio 2013, sulla base del mio Rapporto di
Iniziativa “il ruolo delle cooperative nel superamento della
crisi”, pensato sull’esempio della vecchia legge Marcora per
offrire la possibilità ai lavoratori di rilevare l’azienda in crisi
trasformandola in cooperativa.
Il rapporto avrebbe dovuto esser completato da un
finanziamento sperimentale, obiettivo mancato per il voto
negativo, in Commissione Bilancio, di alcuni gruppi politici.
Tra gli obiettivi raggiunti in questa legislatura possiamo
certamente inserire anche la sopracitata direttiva appalti.
E il cammino futuro?
Per il futuro credo che una delle sfide principali stia nel
rivedere la disciplina degli aiuti di Stato e di ogni altra regola
che in nome della concorrenza e del mercato non tiene conto
della peculiarità delle diverse forme di impresa e, in
particolare, di questo specifico settore che rappresenta un
importante aspetto del pluralismo economico.
La ricchezza del lavoro di questa legislatura fa sperare che
gli impegni assunti nella conferenza saranno da tutti
realizzati.
6
supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
BRESCIA
FEDERSOLIDARIETA’
L’11 gennaio 2014, al termine della sua visita a Brescia, il
ministro Cecile Kyenge è stata a pranzo al «Bistrò
popolare» della cooperativa sociale «La Rete», con il sindaco
Emilio Del Bono e la delegazione del Pd bresciano, insieme
ai rappresentanti del Forum immigrazione. Una scelta hanno spiegato gli organizzatori - non casuale, che ha voluto
sottolineare il valore di una impresa come quella del Bistrò,
nella quale si realizza concretamente il contrasto alla crisi e
al disagio attraverso una attività che vuole far crescere
opportunità di occupazione e di inclusione, nel segno della
solidarietà, del consumo responsabile, del lavoro come
occasione di promozione e di riconoscimento per ogni
persona.
Gli occupati stranieri nelle cooperative in Italia sono quasi
300mila, pari al 22% circa del totale degli occupati nel
movimento cooperativo in Italia. Il 43% sono donne.
La maggioranza assoluta degli occupati stranieri, il 73%,
sono lavoratori provenienti da Paesi extra Ue.
Si stima che la maggioranza assoluta degli occupati stranieri
siano anche soci delle cooperative in cui prestano lavoro (tra
le donne straniere occupate, quasi il 60% sono socie
lavoratrici).
Infine, oltre il 5,6% delle cooperative attive in Italia è guidata
da stranieri.
In Lombardia gli occupati extracomunitari delle cooperative di
Confcooperative sono circa 10.000, il 12% degli occupati
delle cooperative.
“Le cooperative da sempre sono impegnate in una azione di
accoglienza, di inclusione e integrazione dei lavoratori
stranieri. Legalità e regole certe”. Ha detto Massimo Minelli
presidente di Federsolidarietà Lombardia.
“Sono certamente da respingere – ha aggiunto Minelli - le
manifestazioni contro il Ministro Kyenge tenutesi a Brescia
l’11 gennaio scorso. Noi siamo per la valorizzazione e il
rispetto dei ruoli istituzionali e sosteniamo che da parte di
tutti serve un impegno a costruire cultura e politica dei valori.
Il rispetto degli altri, di qualunque colore, razza e religione
siano, è un indicatore per misurare la civiltà di un paese.”
IL MINISTRO KYENGE AL BISTRÒ POPOLARE
DELLA COOPERATIVA “LA RETE”
Nel dare il benvenuto al ministro, la presidente della
cooperativa «La Rete» Valeria Negrini, ha manifestato il
pieno sostegno alla scelta dell' amministrazione comunale
che con l'invito a Cecile Kyenge sottolinea l'impegno di
Brescia a mantenersi fedele alla sua tradizione di
accoglienza e solidarietà.
MIGRANTI: UNA
LOMBARDIA
RISORSA
PER
LA
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
"NOTE & COMMENTI": LE GRANDI
COOPERATIVE ITALIANE - ANDAMENTO 20082012
La cooperativa La Rete ha augurato buon lavoro al Ministro
Cecile Kyenge a Brescia, unendosi a tutti i cittadini e le
cittadine che sostengono con convinzione le politiche di
solidarietà e di integrazione urgenti e necessarie per
superare la crisi in direzione di una società più equa e di un
mondo più giusto e più libero.
È on line il numero VIII di “Note e commenti” il working paper
statistico - economico realizzato dagli uffici studi di
Confcooperative, Legacoop e Agci per l’Alleanza delle
Cooperative Italiane.
La nota prende in considerazione l’andamento 2008–
2012 dell’insieme delle cooperative e consorzi cooperativi
italiani, nonché delle società non mutualistiche di proprietà
delle cooperative e non consolidate nei loro bilanci, con
valore della produzione superiore, nel 2012, a 50 milioni di €.
Nel 2012 i 250 enti considerati hanno un valore della
produzione pari a 75,8 miliardi di €. Hanno un patrimonio
netto di 16,5 miliardi e occupano 252.301 lavoratori.
Dell’insieme considerato quelli aderenti alle associazioni di
rappresentanza facenti parte dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane sono 221 (l’88,4% del totale) ma rappresentano il
7
supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
95,8% del valore della produzione, il 96,2% del patrimonio
netto complessivo e il 94,9% dell’occupazione. Nel corso del
quinquennio considerato l’insieme delle cooperative ha un
valore della produzione in crescita del 14,7%, un patrimonio
netto del 9,7% e l’occupazione dell’8,6%.
contenuti che potranno portare alla costituzione della
commissione regionale giovani cooperatori in Lombardia.
Per informazioni è possibile contattare la segreteria
organizzativa scrivendo a [email protected] o
chiamando il n. tel. 02 89054500
rapporto
CONFCOOPERATIVE
AVVIO
STAGIONE
ASSEMBLEARE
FEDERAZIONI NAZIONALI E REGIONALI
Con delibera del Consiglio nazionale del 12/12/2013
Confcooperative ha dato avvio alla stagione assembleare di
rinnovo cariche delle Federazioni nazionali e regionali.
BRESCIA
NOW. UN'IDEA VINCENTE NON SI RIFIUTA, SI
PREMIA!
CAUTO Coop. Soc. Onlus vince il premio nazionale per
la prevenzione dei rifiuti a cura di Federambiente e
Legambiente con il progetto "NOW. No more Organic
Waste." il modello di gestione e prevenzione dei rifiuti
organici prodotti dalla Grande Distribuzione Organizzata
Le assemblee nazionali delle Federazioni si terranno dal 1°
marzo 2014 al 30 giugno 2014 e saranno precedute nei mesi
di marzo aprile e maggio dalle assemblee delle federazioni
regionali.
Potranno partecipare alle Assemblee delle Federazioni
Regionali con diritto di voto le cooperative aderenti alla
Confcooperative alla data del 31 dicembre 2013 in regola
con i contributi associativi relativi agli anni 2010, 2011,
2012, 2013 almeno 30 giorni prima della celebrazione
dell’assemblea regionale.
GIOVANI
I GIOVANI COOPERATORI SI INCONTRANO
Milano 31 gennaio – un incontro per favorire la
conoscenza reciproca e lo scambio di esperienze
I giovani cooperatori lombardi delle cooperative aderenti a
Confcooperative si ritrovano dopo l’esperienza “Quando i
cooperatori fanno OOP” di Roma del dicembre scorso.
L’incontro, al quale sarà presente anche Mattia Affini,
portavoce nazionale della consulta dei giovani cooperatori di
Confcooperative e Presidente cooperativa Aldia di Pavia, si
terrà il 31 gennaio alle ore 16.00 presso la sede di
Confcooperative Lombardia in via Fabio Filzi 17: sarà una
prima occasione di confronto libero ed aperto che vedrà
protagonisti i giovani cooperatori lombardi.
Questo incontro rappresenta inoltre un’opportunità di
conoscenza reciproca per condividere un primo percorso
partecipato anche con l’obiettivo di costruire insieme i
"Un'idea vincente non si rifiuta" è lo slogan della campagna
di comunicazione del progetto tutto italiano "NOW" promosso
dalla Cauto Cooperativa Sociale Onlus di Brescia e
finanziato dalla Commissione Europea attraverso la linea di
finanziamento LIFE+ 2010. NOW è infatti sia l'acronimo di
"No More Organic Waste", sia l'avverbio che esprime
l'urgenza della riduzione della produzione di rifiuti, tanto più
se si tratta di beni organici e recuperabili con la triplice
valenza: ambientale, sociale ed economica. Per queste
ragioni, convalidate da dati e performance di risultato,
CAUTO ha ottenuto un riconoscimento importante vincendo
la prima edizione del Premio Nazionale sulla Prevenzione dei
Rifiuti organizzata da Federambiente e Legambiente, per la
categoria Terzo Settore, svoltasi nella mattina del 16 gennaio
a Roma alla presenza dei rappresentanti della Camera dei
Deputati, del Ministero dell’Ambiente, di ISPRA, dell’ANCI e
del mondo dell’Università e della Ricerca. L'evento ha
consentito di fare il punto e mappare una crescente
diffusione sul territorio nazionale, di tutte le esperienze e le
buone prassi sulla prevenzione dei rifiuti in essere.
L'iniziativa rappresenta un momento di riflessione che
accompagnerà pragmaticamente il percorso recentemente
intrapreso a livello nazionale, con l'adozione da parte del
Ministero dell'Ambiente del D.D. 7 ottobre 2013(G.U. n. 245
del 18 ottobre 2013) per l'implementazione del Programma
Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti.
8
supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
degli sprechi e dei rifiuti, previste dal progetto nei suoi
tre anni di svolgimento;
- migliaia di cittadini informati e sensibilizzati grazie ad
azioni di diffusione e informazione inserite
annualmente all'interno della cornice della Settimana
Europea Per La Riduzione dei Rifiuti.
In ultimo, non certo per importanza, creazione di
occupazione con inserimenti lavorativi di persone
socialmente svantaggiate, realizzando quanto contenuto
nella mission della cooperativa sociale Cauto che dal 1995
"trasforma le opportunità offerte dall'Ambiente in percorsi di
inserimento
lavorativo
per
persone
socialmente
svantaggiate".
Il Programma pone in evidenza l'importanza
dell'informazione,
della
sensibilizzazione
e
dell'educazione
per
generare
cambiamenti
nei
comportamenti e nei modelli di consumo atti a ridurre gli
sprechi e la produzione dei rifiuti. Sottolinea inoltre quanto
possano essere incisivi i programmi di studio e ricerca
mirati allo sviluppo di strumenti preventivi nella
produzione dei rifiuti, in grado di incidere profondamente
sulle politiche comunitarie. Un particolare paragrafo
nell'ambito della riduzione dei rifiuti biodegradabili è dedicata
alla distribuzione delle eccedenze alimentari della
Grande Distribuzione Organizzata.
NOW è il modello di gestione dei rifiuti organici della Grande
Distribuzione Organizzata che condensa in sé queste
importanti direttrici contenute all'interno del Programma
Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti: la stessa approvazione
da parte della Commissione Europea nei progetti ammessi
al finanziamento LIFE+ 2010 ne ribadisce la trasferibilità del
modello, pur in assenza di partnership trasnazionali. Il
Progetto è infatti tra i pochi ammessi e finanziati in assenza
di partnership europee: Cauto è l'ente promotore di un
modello di gestione dei rifiuti organici per la prevenzione dei
rifiuti che si fonda sulla costruzione di una rete virtuosa per il
recupero di beni alimentari prelevati dai punti vendita della
GDO, selezionati e distribuiti settimanalmente a scopo
sociale a oltre 70 enti benefici del territorio di Brescia e
Provincia, per un totale di:
- circa 900 tonnellate di beni recuperati per un valore
economico di beni stimato a circa 2.250.000 € alla fine
del 2013 ;
- 13 punti vendita coinvolti a fine 2013;
- 3000 persone beneficiarie a settimana;
- oltre 60 soggetti nazionali e internazionali
(amministratori, cooperatori, grande distribuzione
organizzata, enti e municipalizzate) contattati e
interessati a conoscere e replicare il modello presso il
proprio territorio;
- migliaia di studenti coinvolti grazie alle attività di
sensibilizzazione ed educazione in tema di riduzione
CAUTO - CANTIERE AUTOLIMITAZIONE
ONLUS è una Cooperativa Sociale di tipo B
nata nel 1995 (l.381/1991) per promuovere
attraverso il lavoro, l’integrazione di
persone socialmente svantaggiate, con
particolare attenzione verso coloro che
vivono condizioni di emarginazione grave.
La cooperativa sociale è il luogo privilegiato
dove si persegue il rispetto e l’accoglienza.
Con creatività, ricerca e innovazione CAUTO
promuove
la
dignità
dell’uomo
e
l’integrazione
sociale
dei
cittadini
nell’interesse della collettività attraverso la
riduzione degli sprechi e del consumismo.
Cauto svolge servizi ecologici a 360° grazie
ad una esperienza pluriennale in ambito
ambientale
ed
ecologico,
proponendo
servizi diversificati per aziende, enti pubblici
e privati cittadini, che vanno dalla raccolta
e gestione di rifiuti, alle consulenze
ambientali; dall'educazione ambientale alla
manutenzione del verde; dagli sgomberi e
traslochi all'ecoedilizia e il fotovoltaico; dal
recupero e distribuzione a scopo sociale di
beni alimentari alla raccolta degli indumenti
usati su tutta la provincia di Brescia.
www.cauto.it
9
supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
PROGETTO
NOW. No more Organic Waste. A new
integrated system to eliminate organic waste
in the organized large scale distribution.
NOW è l’iniziativa di CAUTO, che affronta la
tematica della riduzione dei rifiuti prodotti
dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO)
con particolare attenzione alla frazione
organica, contribuendo a ridurre le emissioni di
CO2 dovute agli scarti alimentari.
NOW è un progetto triennale realizzato col
contributo finanziario LIFE della Commissione
Europea.
Il Programma LIFE+ è la misura di
finanziamento prevista dalla Comunità Europea
per l’integrazione delle politiche e del diritto in
materia ambientale.
NOW è stato selezionato in quanto:
- riveste un interesse comunitario contribuendo
allo sviluppo, all'attuazione e all'aggiornamento
della politica e della legislazione comunitarie
nel settore dell'ambiente;
- presenta coerenza e fattibilità sotto il profilo
tecnico e finanziario con un rapporto costibenefici soddisfacente;
- è considerato innovativo e al tempo stesso
dimostrativo a livello comunitario per ciò che
concerne gli obiettivi della politica in materia di
ambiente.
La diffusione a livello nazionale ed europeo del
progetto avverrà attraverso l’elaborazione e
pubblicazione di un documento tecnico
scientifico ad opera di esperti;
mediante
l'organizzazione di attività di comunicazione a
tutti i livelli (locale, nazionale, transnazionale) e
l’utilizzo di piattaforme mediatiche virtuali e
sociali.
www.nowlife.eu
MILANO
20 ANNI PER SPAZIO APERTO SERVIZI,
CONVEGNO SULLA “FELICITÀ PUBBLICA”
Mercoledì
22
gennaio, presso la
sala
Alessi
di
palazzo Marino, si è
tenuto il convegno
L’impresa sociale
tra economia civile
e felicità pubblica,
a conclusione delle
celebrazioni per i 20
anni di attività della
Cooperativa Spazio
Aperto Servizi che hanno avuto inizio ad aprile 2013 ed
hanno compreso concerti, spettacoli teatrali e momenti di
incontro e confronto con il territorio.
Il convegno, patrocinato del comune di Milano, ha visto la
partecipazione di oltre 300 persone ed è stato un momento di
riflessione circa un nuovo modo di fare impresa e sviluppo
economico attraverso un modello culturale fondato sulla
cooperazione tra cittadini, istituzioni, imprese profit e non
profit.
«Abbiamo fortemente voluto questo convegno – ha affermato
Maria Grazia Campese, presidente di Spazio Aperto Servizi
– non limitandoci esclusivamente all’atto celebrativo proprio
di un compleanno così importante, ma col desiderio di
attivare insieme a ciascuno dei presenti un momento di
riflessione, che insieme alle fondamenta da noi poste fino ad
oggi, ci aiuti a pensare al nostro ruolo, al ruolo dell’impresa
sociale in un generale e profondo processo di cambiamento.
Certamente immaginiamo per Spazio Aperto Servizi un
futuro degno della sua storia, ma per farlo vogliamo pensarci
insieme ad altri compagni di viaggio, molti dei quali sono
rappresentati in questo tavolo e in questa sala» . Uno
sguardo, quindi, ed una prospettiva aperta a 360 gradi a tutti
i soggetti della comunità e rivolto al futuro, nella convinzione
che dalla cooperazione possano nascere nuove risposte per
la realizzazione di un welfare efficace e sostenibile.
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha inviato un caloroso
messaggio ai partecipanti in cui ha riconosciuto il ruolo di
«alternativa vera e possibile» svolto da SAS sul territorio
milanese («voi avete parlato di un’alternativa in economia,
ma l’avete anche realizzata»), e della cooperazione sociale
in generale quale partner per «indicare una direzione diversa
e piena di speranza allo sviluppo del mondo».
Il sindaco ha inoltre conferito alla cooperativa Spazio Aperto
Servizi, dopo l’attribuzione dell’Ambrogino d’oro il 7
dicembre scorso, una targa con un «vivo ringraziamento»
per i 20 anni di «impegno e lavoro a servizio della comunità,
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supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
per l’inclusione e la coesione sociale» consegnata
dall’assessore alle Politiche Sociali Piefrancesco Majorino
che è intervenuto come relatore.
Hanno inoltre preso parte come relatori, moderati dalla
giornalista del «Corriere della Sera» Elisabetta Soglio,
Mariella Enoc, vicepresidente Fondazione Cariplo; Stefano
Granata, presidente consorzio CGM; Stefano Zamagni;
Università di Bologna e Scuola di Economia Civile;
Alejandro Pinillos, General Manager Itali di Mellin Spa;
Riccardo Bonacina, direttore editoriale di «Vita».
LE SEDI DI CONFCOOPERATIVE IN LOMBARDIA
CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA
Via Fabio Filzi 17
20124 MILANO
Tel. 02 89054500
Fax 02 89054540
www.lombardia.confcooperative.it : Il sito per le
cooperative e per i cooperatori
CONFCOOPERATIVE
BERGAMO
Via Carlo Serassi, 7
24125 Bergamo
Tel: 035/285511
Telefax: 035/231689
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
BRESCIA
Via XX Settembre, 72
25121 Brescia
Tel: 030/37421
Telefax: 030/47013
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE COMO
Via Martino Anzi, 8
22100 Como
Tel: 031 3370179
Telefax: 031 268387
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
CREMONA
Via del Sale, 40/E
26100 Cremona
Tel: 0372/458920
Telefax: 0372/457060
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE LECCO
Via Belvedere, 15
23900 Lecco
Tel: 0341 350053
Telefax: 0341 373559
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
MANTOVA
Via Cappello, 5
46100 Mantova
Tel: 0376/228511
Telefax: 0376/322398
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
MILANO, LODI, MONZA E
BRIANZA
Via Decorati al Valor Civile, 15
20138 Milano
Tel: 02/752912251
Telefax: 02/744096
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
PAVIA
Via Mascheroni ,68
27100 Pavia
Tel: 0382/28850
Telefax: 0382/536204
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
SONDRIO
Viale Milano, 16
23100 Sondrio
Tel: 0342/215214
Telefax: 0342/216519
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
VARESE
Viale Aguggiari, 10
21100 Varese
Tel: 0332/283094
Telefax: 0332/285637
E-mail:
[email protected]
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supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
COOPERATIVE IN VETRINA
Proseguiamo in questo numero la presentazione di alcune cooperative aderenti a Confcooperative
Invitiamo le cooperative interessate a porsi in vetrina a contattare le strutture territoriali di Confcooperative per
inviarci il materiale
La Fraterntà Capitanio - voluta dalle Suore di Carità, dette di
Maria Bambina, e basata sull’intuizione della fondatrice
Bartolomea Capitanio, giovane maestra vissuta a Lovere nei
primi decenni dell’Ottocento - è nata nel 1977 come piccola
realtà di pronto intervento rivolto a giovani donne, poi
comunità terapeutica e psicoergoterapica ed oggi offre
servizi di Comunità Educativa Minori, Centro
Psicopedagogico, Sostegno alla Genitorialità e Centro Diurno
per Minori.
La Fraternità Capitanio, divenuta cooperativa sociale
nel 1988, si muove oggi nell’articolazione e nella
sperimentazione di progetti innovativi dedicati a famiglie in
difficoltà e a nuclei monogenitoriali nella convinzione
esistenziale circa la centralità della persona e della relazione
educativa.
Dalla nascita ad oggi la Fraternità ha accolto più di 300
ragazze con esperienza di tossicodipendenza.
L'87% di coloro che hanno terminato il percorso
personalizzato hanno potuto ricostruire la propria vita e
ritornare a vivere socialmente inserite e ritrovare un senso
alla loro esistenza.
Nel 2000, alla luce dei cambiamenti socio culturali che hanno
visto l'abbassarsi della soglia di criticità sempre più in tenera
età e adolescenti sempre più fragili ed esposti all'uso di
sostanze o coinvolti in problemi più grandi di loro come ad
esempio la frammentazione familiare, problemi giudiziari,
abbandono scolastico, la cooperativa ha dato vita ad una
comunità educativa e di accoglienza, la Comunità Effatà.
Parallelamente a questa struttura la Fraternità ha sempre
lavorato per accompagnare le famiglie delle ragazze accolte,
nonché per il sostegno e la promozione delle famiglie del
territorio.
La cooperativa si ispira ai principi generali del movimento
cooperativo mondiale: la condivisione, il rispetto,
l'accoglienza dell'uomo in stato di bisogno, la solidarietà.
Dal 1989 ha lavorato, in collaborazione con il Comune di
Monza, a favore della famiglia, con il Centro Sostegno
Genitori e il Centro Formazione Educatori.
Dal 1998 ha elaborato e attivato nuovi progetti ampliando le
unità di offerta per rispondere con più efficacia ai nuovi
bisogni delle persone e delle famiglie del territorio.
Sono nati così il Progetto famiglia (1998) e il Progetto
Semola (2001) il servizio M.A.G.A. (2002), che costituisce
una vera e propria risorsa innovativa per il territorio perché
aggiunge al progetto famiglia un luogo neutro e le
competenze atte a realizzare la Mediazione Familiare.
Tali progetti sono confluiti infine (2003) nel Centro
Psicopedagogico.
Un altro versante significativo della cooperativa è la cura e la
valorizzazione del volontariato.
Diversi gruppi di volontari (adulti, giovani e giovanissimi) si
succedono settimanalmente a supporto delle attività della
comunità e a sostegno relazionale delle ragazze presenti.
Per loro la cooperativa prevede, formazione individuale e di
gruppo, momenti di confronto e condivisione nonché
partecipazione alle iniziative del territorio soprattutto se in
campo socio culturale- ecclesiale.
12
supplemento di Italia Cooperativa n. 3 del 24-30 gennaio 2014
Numerosissime, da sempre, le collaborazioni con le realtà
presenti sul territorio, dagli oratori all’Associazione
Internazionale Pro Adozioni (A.I.P.A.) e al coordinamento
delle
Comunità
Educative
Minori
di
Monza,
dall’organizzazione di corsi di formazione per operatori ed
educatori, ai progetti a sostegno della genitorialità promossi
con la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza.
Fraternità Capitanio partecipa inoltre ai tavoli famiglia,
infanzia e adolescenza del Piano di Zona. Nel 2010,
nell’ambito degli Special Olympics dedicati a disabili, ha
assicurato attività di volontariato e animazione. Presenza sul
territorio premiata, tra l’altro, dalla concessione in comodato
gratuito da parte di un privato di un appartamento a Lissone
subito trasformato in spazio d’accoglienza.
Oggi la cooperativa conta una cinquantina di soci, una
dozzina di dipendenti e un fatturato che supera i 600mila
euro annui.
LA FRATERNITÀ CAPITANIO DI MONZA RILANCIA GLI
APERITIVI EDUCATIVI
Io speriamo che me la cavo, questa casa non è un albergo!
E: ma i tuoi lo sanno? Sono i titoli degli incontri rivolti a
genitori ed educatori proposti dalla cooperativa sociale
Fraternità Capitanio di Monza nell’ambito del programma “Se
mi ami mi educhi” a partire dal prossimo 9 febbraio con
cadenza mensile.
Il ciclo di appuntamenti vengono proposti gratuitamente a
tutti gli interessati nella formula degli “aperitivi educativi” –
hanno inizio infatti alle ore 18.00 – e seguono il successo del
ciclo proposto all’inizio dell’anno scorso.
Il primo appuntamento – come detto il prossimo 9 febbraio –
dal titolo “Io speriamo che me la cavo! Il coraggio di educare
nella scuola” offre la testimonianza di Enrico Danili,
dirigente scolastico dell’istituto Mapelli di Monza e Floriani di
Vimercate, mentre il secondo in programma – il 9 marzo – è
dedicato alla cura delle relazioni in famiglia dal titolo “Questa
casa non è un albergo!” e vede la partecipazione della
professoressa Maria Rossi Castaldi dell’Università Cattolica
del Sacro Cuore di Milano. Chiude il ciclo – il 6 aprile 2014 –
l’appuntamento con Agnese Quadrio e gli operatori
dell’equipe educativa di Sellere che affronta la responsabilità
educativa del territorio con l’incontro intitolato “Ma i tuoi lo
sanno?”.
FRATERNITA'
CAPITANIO
Cooperativa Sociale
Società
Via Torneamento 9
20900 MONZA
Tel. 039 321930
Fax 039 362231
Email: [email protected]
http://www.fraternita-capitanio.org
programma
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