notiziario novembre 2014 - Confcooperative Lombardia

‘*supplemento di Italia Cooperativa” - novembre 2014
IN QUESTO NUMERO
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OLTRELACRISI – COOPERATIVE, COMUNITÀ, CAMBIAMENTO
E’ NATA CONFCOOPERATIVE INSUBRIA, DALLA FUSIONE
DELLE UNIONI DI COMO E VARESE
CONFCOOPERATIVE PAVIA VERIFICA IL PERCORSO
DELL’ULTIMO BIENNIO
ASSEMBLEA INTERPROVINCIALE CELEBRATA IL 15
NOVEMBRE
ASSEMBLEA DI CONFCOOPERATIVE BRESCIA
ANCORA IN CRESCITA GLI OCCUPATI NELLE COOPERATIVE
BERGAMASCHE
OTTOLINI: POSITIVO IL METODO DI REGIONE LOMBARDIA, MA
NO AI TAGLI LINEARI IPOTIZZATI DAL GOVERNO
OTTOLINI: “DAL PARLAMENTO EUROPEO UNA NUOVA E
CONCRETA INIZIATIVA PER LA COOPERAZIONE”
#CAMPOLIBERO, AGRINSIEME: "L'ITALIA RIPARTA
DALL'AGROALIMENTARE...
EUROPA E IMPRESE SOCIALI
RIFORMA DEL SISTEMA SOCIO SANITARIO
PREOCCUPAZIONE DEL FORUM DEL TERZO SETTORE PER LE
TASSAZIONI SULLE FONDAZIONI BANCARIE
IL FORUM TERZO SETTORE AL PARLAMENTO: BENE IL DDL DI
RIFORMA DEL TERZO SETTORE MA PIÙ EQUILIBRIO
5 PROPOSTE PER L’ABITARE DEL FUTURO
COOPERATIVE PER LO STARTUP D COOPERATIVE TRA
GIOVANI E DONNE
PRESENTAZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO DEL
PADIGLIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE A EXPO MILANO 2015
CASCINA TRIULZA, PADIGLIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE DI
EXPO MILANO 2015, PRESENTA IL PROGRAMMA CULTURALE:
254 GLI EVENTI GIÀ INSERITI NEL PALINSESTO
GRANA PADANO, VIA AL TOUR GASTRONOMICO CON “GUSTA
LA QUALITÀ”
LOMBARDIA: BANCA ITALIA, NEL 2014 ECONOMIA ANCORA
DEBOLE
I CONTRIBUTI DELL’ESPERTO IN “L’ITALIA COOPERATIVA ON
LINE”
NOTE&COMMENTI ON LINE
SCADENZIARIO DI CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA:
SERVIZIO BANDI E AGEVOLAZIONI
OLTRE L’OSTACOLO 2014
DELEGHE E RESPONSABILITÀ
INAUGURATO IL PALAZZO SOCIALE IN VIA PADOVA
LOTTA CONTRO L’EMARGINAZIONE DI SESTO SAN GIOVANNI
HA TRASFORMATO IL VECCHIO CIRCOLINO IN BISTROT
SOCIALE
AL VIA LA VII EDIZIONE BITAC - BORSA ITALIANA DEL
TURISMO COOPERATIVO ED ASSOCIATIVO
FESTIVAL DELLA COOPERAZIONE – IMPRESE PER I BENI
COMUNI
PRESENTATO A BRESCIA IL TERZO RAPPORTO SULLA
COOPERAZIONE LOCALE DI ELISA CHIAF - DIRETTRICE DI
SOCIALIS
CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA
OLTRELACRISI – COOPERATIVE, COMUNITÀ,
CAMBIAMENTO
Assemblea di Confcooperative Lombardia il 9 dicembre
Oltrelacrisi: – Cooperative, Comunità, Cambiamento.
Questo il titolo della prossima Assemblea regionale di
Confcooperative Lombardia in programma il 9 dicembre a
Milano presso l’Hotel Michelangelo.
Valutando i dati delle interessanti performance economico
sociali delle cooperative nell’ultimo decennio in termini di
occupazione e valore della produzione Confcooperative
propone la valorizzazione dell’esperienza cooperativa che
può offrire un contributo oltre la crisi generando
cambiamento e coesione sociale nelle comunità.
1
supplemento di Italia Cooperativa
L’Assemblea regionale vedrà la relazione di Maurizio
Ottolini Presidente di Confcooperative Lombardia e di
Mauro Magatti Docente di Sociologia all’Università Cattolica.
Interverranno il Presidente della Regione Lombardia
Roberto Maroni, l’Assessore regionale alle Attività
Produttive Mario Melazzini e il Presidente di
Confcooperative Maurizio Gardini.
In apertura si terrà la parte straordinaria della Assemblea per
le modifiche statutarie di Confcooperative Lombardia.
Programma
INSUBRIA
E’ NATA CONFCOOPERATIVE INSUBRIA,
DALLA FUSIONE DELLE UNIONI DI COMO E
VARESE
Mauro Frangi eletto Presidente
La nuova Unione Interprovinciale è il risultato della fusione di
Confcooperative Como e Varese. Oltre 400 imprese, 47mila soci,
poco meno di 8 mila occupati con un fatturato aggregato di 230
milioni di Euro.
Si è svolta a Varese a Ville Ponti lo scorso 25 ottobre, la
prima assemblea di Confcooperative Insubria, l'Unione
Interprovinciale nata dalla fusione di Confcooperative Como
e Confcooperative Varese.
L'assemblea presieduta dal Presidente di Confcooperative
Varese Massimo Galli, a cui ha partecipato il Presidente di
Confcooperative Maurizio Gardini, ha eletto il nuovo
Consiglio Interprovinciale, i delegati per la partecipazione
all'assemblea regionale del prossimo 9 dicembre, e Mauro
Frangi alla presidenza di Confcooperative Insubria.
"Senza fretta e senza indugio , insieme a Mauro Frangi e a
Confcooperative Como, è così che abbiamo lavorato dopo la
nascita del Centro servizi unico Eureka SerCoop - ha
esordito Massimo Galli aprendo l'assemblea - le nostre
sono due province contigue non solo geograficamente con
un tessuto cooperativo molto simile".
"Questa assemblea che sancisce la nascita di
Confcooperative Insubria, garantisce alle cooperative di
questo territorio, assistenza, tutela, servizi e rappresentanza
più autorevole, forte ed efficiente già da adesso e soprattutto
in futuro" ha chiosato Galli.
novembre 2014
"Oggi celebriamo un grande sforzo e un grande impegno,
nell'innovare il nostro modello di rappresentanza e di servizi
che diventa più leggero, partecipato ed efficiente - ha
affermato Frangi - in tempi di crisi le cooperative
giustamente chiedono di più all'Associazione, ma
l'Associazione non può chiedere di più alle cooperative".
"Confcooperative Insubria nasce per fare di più e meglio in
favore delle imprese aderenti e dello sviluppo dell'economia
cooperativa sui nostri territori - ha proseguito Frangi dobbiamo essere soggetti protagonisti dell'innovazione e non
resistenza al cambiamento, attraverso una strategia di
sviluppo comune, le cui priorità sono il risultato della
condivisione convinta tra gli attori e non il prodotto di una
partita a braccio di ferro in cui contano solo i muscoli".
"Dobbiamo generare una nuova idea di sviluppo - ha
aggiunto Frangi pensando
alla
crescita senza
più disgiungerla
dalle
persone,
dai luoghi e dalle
comunità".
"Il primo asse di
impegno
per
Confcooperative Insubria non può che essere rappresentato
dalla capacità di accompagnare effettivamente le imprese
aderenti lungo la strada dello sviluppo competitivo e della
modernizzazione - ha sottolineato ancora Frangi - dobbiamo
accrescere la capitalizzazione delle imprese, migliorare
l'integrazione consortile e di rete tra le cooperative,
accrescere l'integrazione tra la cooperazione di credito e la
cooperazione degli altri settori, accrescere le capacità
manageriali dei nostri dirigenti, puntare tutto sulla qualità
cooperativa, respingendo con forza esempi e realtà che
deviano dall'esperienza della cooperazione autentica".
“Una rappresentanza rinnovata è una rappresentanza in
grado governare i cambiamenti e non subirli. È in grado di
fare prima e bene ciò che è più opportuno per la tutela degli
interessi che legittimamente rappresenta. Abbiamo la
possibilità di riscoprire in un nuovo equilibrio la nuova
missione dell'Organizzazione, una Organizzazione dei
cooperatori prima ancora delle cooperative. Spero, anzi sono
convinto, che nessuno di voi esca dall'assemblea pensando
di aver fatto un atto formale - ha rimarcato nel suo intervento
il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio
Gardini”.
2
supplemento di Italia Cooperativa
novembre 2014
Gorla, Maurizio Martegani, Domenico Pietrantonio, Mario
Sacco e Carmelo Portelli della circoscrizione di Varese.
PAVIA
CONFCOOPERATIVE PAVIA VERIFICA
PERCORSO DELL’ULTIMO BIENNIO
“Ho trovato nella relazione di Frangi - ha aggiunto Gardini l'essenza di ciò che significa per noi la Confcooperative. Il
movimento cooperativo che oggi si candida con generosità a
un protagonismo sano perché questa è la scelta che, se
vogliamo dare una spinta al cambiamento di questo Paese,
non possiamo pensare che spetti sempre agli altri, alla
politica, alle istituzioni e finanche alla chiesa. Dobbiamo
riscoprire il protagonismo dei cittadini attraverso due aspetti
fondamentali: la solidarietà e la sussidiarietà”.
L'assemblea ha eletto i 40 componenti del consiglio
interprovinciale, che riunitosi subito dopo ha provveduto ad
eleggere 4 vicepresidenti, Michele Borzatta (Vicepresidente
delegato per il territorio di Como), Massimo Galli
(Vicepresidente delegato per il territorio di Varese), Daniele
Giani (Vicepresidente), Bruno Mazza (Vicepresidente) ed i
componenti del Consiglio di Presidenza, Alberto Brusa
Pasquè, Aldo Montalbetti, Francesca Paini, Stefano
Panzetta, Gianluigi Pozzoli, Barbara Trebbi.
Questi i componenti del Consiglio Interprovinciale di
Confcooperative Insubria. Barni Luca, Bernasconi Marina,
Borella Emilio, Borzatta Michele, Boschini Jacopo,
Brunati Carlo, Brusa Pasque' Alberto, Consegni Luigi,
Corbella Alfonso, Cova Paolo, De Marco Floriana, Di
Ronco Giancarlo, Dolci Matteo, Frontini Teodoro, Galli
Massimo, Ghisellini Mauro, Giani Daniele, Latini Renato,
Luoni Francesco, Mazza Bruno, Minotti Mauro,
Montalbetti Aldo, Monti Giancarlo, Nichele Rita, Novati
Emilio, Paini Francesca, Panzetta Stefano, Pavoni Flavio,
Pellegatta Fabio, Pigni Giovanni, Pontiggia Giovanni,
Pozzoli Gianluigi, Rovaglia Alfredo, Savogni Luisa,
Servettini Marco, Tagliabue Fausto, Tambini Patrizio,
Trebbi Barbara, Trezzi Angelo, Villani Lucia.
Sono infine stati costituiti i comitati provinciali di Como e di
Varese (composti da 5 componenti ciascuno). Luigi Colzani,
Pierantonio Ferrari, Luciano Larghi, Federica Sciaini,
Martino Villani dalla circoscrizione di Como e Sergio
IL
Il 24 ottobre, presso l’Aula Magna del Centro Servizi
Formazione di Pavia, l’Assemblea Provinciale di
Confcooperative Pavia ha verificato il percorso compiuto
negli ultimi due anni, nei quali l’associazione, con il sostegno
di tutta l’organizzazione nazionale e regionale, è riuscita
nell’azione di risanamento e rilancio delle attività.
Il Presidente di Confcooperative Pavia Giancarlo Bravi ha
svolto una ampia relazione sul lavoro svolto dall’Unione
Provinciale dal marzo 2012 - inizio del mandato – sia per la
rappresentanza politico-sindacale e la promozione del
movimento cooperativo sul territorio.
Nell’alveo dei dettami della conferenza organizzativa è stata
presentata l’evoluzione dei rapporti di stretta collaborazione
tra i centri servizi di Brescia e Pavia.
Bravi ha rivolto un ringraziamento particolare ai consiglieri
che “con lo spirito di una vera e propria mission si sono
assunti il non semplice impegno di risollevare le sorti della
nostra Unione Provinciale, patrimonio di tutte le cooperative
che si riconoscono nei nostri valori e nelle difese degli
elementi fondanti della cooperazione”.
Alla presenza di numerosi delegati delle cooperative
associate Bravi ha ringraziato per la presenza: il Vice
Presidente di Confcooperative e Presidente di
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supplemento di Italia Cooperativa
novembre 2014
Confcooperative Lombardia Maurizio Ottolini, il Direttore di
Confcooperative Lombardia Enrico De Corso, l’ex Direttore
di Confcooperative Lombardia ed ex Delegato confederale
per Pavia Aldo Pezzoni, il Presidente ed il Vice Presidente
di Confcooperative Brescia Marco Menni e Valerio
Luterotti.
Le relazioni di Mattia Affini, Mauro Quatela, Marco Bollani
e Giuliana Baldin, delegati di Confcooperative Pavia ai vari
tavoli istituzionali territoriali, hanno evidenziato il positivo
lavoro di rappresentanza a favore delle cooperative e dei
cooperatori.
Nella sua ampia relazione il Presidente di Confcooperative
Lombardia Maurizio Ottolini ha ricordato le sfide che la
cooperazione deve oggi affrontare nel difficile momento
economico, politico e sociale. Ottolini ha sottolineato
“l’importanza dei valori espressi dalla cooperazione che sono
i medesimi che si identificano dei dettami della nostra
Costituzione, da cui bisogna ripartire per trasmettere etica e
spirito d’iniziativa alle giovani generazioni.”
Il Presidente di Confcooperative Brescia Marco Menni ha
richiamato il valore della vicinanza territoriale di
Confcooperative verso le imprese cooperative associate.
Nella parte assembleare straordinaria è stato approvato
all’unanimità il nuovo statuto dell’Unione provinciale pavese.
Sono stati inoltre eletti i delegati alla assemblea regionale.
Confcooperative Pavia attualmente associa circa 90
cooperative, facendo registrare complessivamente un
volume di fatturato di 120 milioni di Euro, circa 4.000 soci
complessivi e 2.300 lavoratori.
LECCO- SONDRIO
ASSEMBLEA
INTERPROVINCIALE
CELEBRATA IL 15 NOVEMBRE
Si è tenuta sabato 15 novembre l’assemblea interprovinciale
di Confcooperative Lecco e Sondrio, prima seduta congiunta
delle associate delle due unioni territoriali che ormai da
alcuni anni hanno intrapreso un percorso di collaborazione
che le porterà a breve alla costituzione di un’unica unione
interprovinciale.
L’assemblea, convocata ufficialmente per l’elezione dei
delegati per l’assemblea regionale del prossimo 9 dicembre
chiamata alla modifica dello statuto del livello regionale, è
stata l’occasione per riflettere sul percorso comune fin qui
intrapreso dalle due unioni provinciali, sulla specificità della
formula cooperativa in un contesto socioeconomico che ha
privilegiato fino ad ora altri modelli di fare impresa e sulle
sfide che la cooperazione è chiamata a raccogliere e che sta
già raccogliendo in questa fase di crisi più strutturale che
congiunturale.
L’intervento di Gabriele Marinoni, presidente di
Confcooperative Lecco si è focalizzato su una fotografia della
consistenza delle due organizzazioni provinciali e della loro
rappresentatività sui corrispondenti territori di riferimento. I
numeri hanno evidenziato come le due unioni provinciali, pur
se piccole rispetto ad altre analoghe realtà, siano comunque
significativamente presenti in alcuni settori delle rispettive
economie provinciali. Se Confcooperative Lecco è
particolarmente presente nel settore della cooperazione
sociale ed in quella edilizia, Confcooperative Sondrio associa
la maggioranza delle cooperative operanti nella settore della
cooperazione sociale ed agricola con particolare riferimento
ai settori lattiero-caseario e ortofrutticolo. I numeri lasciano
comunque intravedere, soprattutto nel territorio di Lecco,
ampi margini di crescita. Marinoni si è inoltre soffermato sui
processi di aggregazione e di fusione di molte associate di
Lecco e Sondrio in atto o portati a termine in questi ultimi
anni, a partire dai centri servizi delle due unioni provinciali..
Il prof. Francesco Varanini, scrittore e studioso di
management, si è soffermato sulla figura del manager di
impresa, spesso chiamato non tanto ad essere al servizio e a
sovraintendere alla produzione di beni o di servizi e quindi
alla valorizzazione del lavoratore, ma piuttosto all’estrazione
del valore aggiunto da corrispondere agli investitori. Il
modello cooperativo è diverso in quanto presuppone la
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supplemento di Italia Cooperativa
convergenza degli interessi dei vari stakeholder in modo
equilibrato fra le varie istanze.
Maurizio Ottolini, presidente di Confcooperative Lombardia,
ha ripreso il tema del management dell’intervento del prof.
Varanini, sottolineando come il manager cooperativo debba
distinguersi rispetto all’analoga figura delle ordinarie imprese
di capitale per la sua sensibilità, qualità assolutamente
necessaria rispetto agli altri contesti imprenditoriali. Il ruolo
della cooperazione, ha concluso Ottolini, nell’attuale contesto
di crisi è quello di mantenere l’occupazione e di reagire
proattivamente attivando forme di collaborazione fra le
singole cooperative (reti di impresa, etc.) e a livello della
Confederazione promuovendo la riorganizzazione della
stessa soprattutto nei territori ove è più debole la sua
presenza (meridione d’Italia) o laddove i numeri siano limitati
(piccole unioni quali sono quelle di Lecco e Sondrio).
Attilio Tartarini, presidente di Confcooperative Sondrio, ha
concluso l’assemblea con la sua parte formale di nomina dei
delegati per l’assemblea regionale, sottolineando comunque
gli sforzi che le Unioni di Lecco e Sondrio stanno compiendo
per poter offrire la migliore risposta possibile ai bisogni
manifestati dalle associate e, nuova sfida per il settore
agricolo, anche ai soci conferenti delle cooperative agricole.
BRESCIA
ASSEMBLEA DI CONFCOOPERATIVE
BRESCIA
Quattro temi di grande portata e impatto, analizzati dal punto
di vista tecnico e commentati dal punto di vista politico, sono
stati al centro dell’Assemblea di Confcooperative Brescia di
venerdì 21 novembre, che ha visto una platea numerosa e
attenta. Dopo l’elezione dei delegati all’Assemblea
Regionale del prossimo mese di dicembre e un’introduzione
di don Angelo Chiappa si è parlato di legge di stabilità con
Manuele Zanardi e Valerio Luterotti, di riforma del terzo
settore con Massimo Olivari e Valeria Negrini, di jobs act
con Gianluca Geromel e Valeria Negrini e di riforma degli
appalti pubblici con Pietro Moro e Paolo Foglietti. Grande
attenzione da parte di Confcooperative Brescia a questi
argomenti, alcuni ancora in fase di definizione, che
sicuramente avranno un impatto notevole sulle cooperative
che non devono essere soffocate dalla situazione. Il
Presidente Marco Menni ha ricordato che oltre alle difficoltà
di natura economico - finanziaria, le cooperative sono
chiamate a ristabilire patti di natura fiduciaria tra clienti e
fornitori e a ripensare al problema delle reti di aggregazione
con le imprese.
novembre 2014
“ L’assemblea è stata occasione - ha concluso il Presidente per dire alle cooperative aderenti che di fronte all’evoluzione
normativa in atto Confcooperative Brescia è attrezzata per
elaborare approfondimenti e affiancarle nel recepimento e
nella gestione di tutte le novità e degli adempimenti
conseguenti” .
BERGAMO
ANCORA IN CRESCITA GLI OCCUPATI NELLE
COOPERATIVE BERGAMASCHE
Relazione di Guerini all’Assemblea di Confcooperative
Torna a essere positivo il saldo tra cooperative cessate e
nuove aderenti a Confcooperative Bergamo: il dato relativo è
emerso all’assemblea annuale tenutasi lunedì 24 novembre
alla sede in via Serassi.
Al 31 dicembre 2013 le cooperative aderenti sono 327 e
«per la prima volta da alcuni anni – ha commentato il
presidente Giuseppe Guerini - nel 2014 il saldo tra
cooperative cessate e nuove aderenti è tornato a essere
positivo». Anche sul fronte dell’occupazione ci sono buone
notizie: «Siamo passati da poco meno di 8 mila occupati del
2010, agli attuali 8.400 - ha detto Guerini -. A fronte di uno
scenario così difficile ci sono infatti cooperative che
continuano a crescere e ad assumere personale, investono
in innovazione e qualità, qualificano il proprio lavoro,
investendo in servizi propri nei settori della cura e diventando
partner affidabili dei loro committenti pubblici e privati,
intraprendendo anche la strada dell’internazionalizzazione».
5
supplemento di Italia Cooperativa
novembre 2014
previsti nella bozza della nuova Legge di Stabilità,
affermando però anche che “Questo tipo di misure non
possono incidere in modo strutturale sul cambiamento di cui
ha bisogno il paese è sarebbe invece necessario ed
auspicabile invece abbandonare la logica dei tagli di lineari
per cominciare finalmente una riforma strategica della
Pubblica Amministrazione basata su criteri di efficienza e
valorizzazione delle potenzialità locali”.
Riguardo, infine, al posizionamento della rappresentanza
nello scenario di aggregazioni tra le unioni cooperative
regionali, Confcooperative Bergamo conferma «la sua
struttura e una solidità per rimanere in piedi da soli – ha detto
Guerini – anche se allo stesso tempo dobbiamo capire che
tipo di scenario si sta realizzando in relazione anche al
cambiamento strutturale di Province e Camere di commercio.
E un domani potremmo anche pensare di diventare un polo
aggregatore di una piattaforma orobico-pedemontana.
Intanto, ritengo che vadano valorizzate le sinergie tra
Confcooperative e le eccellenze provinciali, come le realtà di
Solco e delle Acli». Al termine dell’assemblea si è tenuto il
seminario dal titolo «Mercato unico dei servizi: il
recepimento della nuova direttiva Europea sugli appalti
pubblici. Un’occasione per qualificare il mercato
pubblico e per la crescita delle imprese cooperative».
Sono stati inoltre eletti i delegati all’Assemblea regionale ed è
stato approvato il nuovo statuto provinciale.
LOMBARDIA
OTTOLINI: POSITIVO IL METODO DI REGIONE
LOMBARDIA, MA NO AI TAGLI LINEARI
IPOTIZZATI DAL GOVERNO
Il Presidente di Confcooperative Lombardia all’incontro
del Tavolo di segreteria del Patto per lo sviluppo del 27
ottobre sulla manovra di bilancio 2015/2017
Il Presidente di Confcooperative Lombardia Maurizio
Ottolini è intervenuto all’interno dell’incontro del Tavolo di
Segreteria del Patto per lo Sviluppo di Regione
Lombardia esprimendo insieme alle altre parti sociali
coinvolte apprezzamento per le misure per le imprese in
tema di riduzione di imposte e sostegno tramite incentivi
Nel corso dell’incontro il Presidente di Regione Lombardia
Roberto Maroni ha presentato la Manovra di Bilancio 20152017 di Regione Lombardia condiviso con il tavolo di
segreteria del patto per lo sviluppo “una serie di richieste al
Governo: introdurre fin da subito i costi standard, rivedere la
distribuzione dei tagli all'interno dei singoli comparti della
Pubblica amministrazione, non applicare una logica di tagli
lineari basati su Pil e popolazione, ma su parametri di
efficienza”.
Il confronto sulla manovra al bilancio è in corso anche nella
I^ Commissione del Consiglio Regionale (Programmazione e
Bilancio) a cui Alleanza Cooperative Italiane Lombardia ha
ugualmente trasmesso le proprie osservazioni e proposte.
EUROPA
OTTOLINI: “DAL PARLAMENTO EUROPEO
UNA NUOVA E CONCRETA INIZIATIVA PER LA
COOPERAZIONE”
Approvato un progetto pilota in tema di workers buyout /
rilevazione di imprese in crisi da parte dei lavoratori
La plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo il 22
ottobre scorso ha approvato in via definitiva, nell’ambito della
votazione sul bilancio 2015, l'emendamento presentato
dall’Onorevole Patrizia Toia per avviare un progetto pilota
che ha l’obiettivo di facilitare e sostenere la creazione di
cooperative di lavoratori per rilevare aziende in fallimento o
senza successore nella proprietà con uno stanziamento
complessivo di 500.000
Euro.
Il
Presidente
di
Confcooperative
Lombardia
Maurizio
Ottolini ha affermato
“siamo soddisfatti per il
lancio di questa iniziativa
sperimentale e fiduciosi
che dopo le dovute fasi di
monitoraggio e valutazione
una linea di finanziamento di questo tipo possa diventare
6
supplemento di Italia Cooperativa
strutturale al pari di altre iniziative come Erasmus ed
Erasmus +”
Questo progetto pilota vuole anche contribuire a
sensibilizzare imprenditori, lavoratori, così come sindacati,
associazioni imprenditoriali, organizzazioni del lavoro e
autorità pubbliche circa il valore aggiunto di questa opzione
per il trasferimento della proprietà delle imprese e la
partecipazione dei lavoratori.
AGROALIMENTARE
#CAMPOLIBERO, AGRINSIEME: "L'ITALIA
RIPARTA DALL'AGROALIMENTARE...
...ecco il cambio di rotta per ridare competitività al
comparto ed al sistema Paese”
Liberarsi in primo luogo dai "falsi miti" che connotano una
immagine del comparto agricolo, oscurando altri pezzi di
verità che si preferisce non mettere in luce. E poi superare
oneri e costi della burocrazia, eliminare le strutture
intermedie, aumentare la dimensione economica delle
imprese, creare una agenzia per l'internazionalizzazione
dell'agroalimentare. Misure che hanno tutte un unico comune
denominatore: liberare risorse utili per dare linfa alle imprese
attraverso investimenti finalizzati alla crescita e allo sviluppo
del comparto.
novembre 2014
"Siamo fermamente convinti - ha dichiarato il coordinatore di
Agrinsieme Mario Guidi - che è proprio facendo leva sui suoi
veri punti di forza che l'agroalimentare, in questa fase
delicata, può essere determinante per l'economia italiana.
C'è un enorme potenziale di crescita sui mercati
internazionali, ma la forza del brand del made in Italy non è
oggi supportata da una produzione e distribuzione altrettanto
solide". Come è stato messo in luce nel Rapporto
Agrinsieme-Nomisma "Operazione verità" presentato,
nonostante le esportazioni agroalimentari italiane abbiano
registrato una crescita negli ultimi 10 anni, la quota di
mercato detenuta dall'Italia a livello mondiale è diminuita dal
3,3% al 2,6%. E se gli scambi commerciali a livello
internazionale dei prodotti agroalimentari sono triplicati, paesi
come Cina e Brasile sono cresciuti a ritmi molto più veloci del
nostro.
Per fortuna la domanda alimentare all'estero è in continua
crescita. Se da un lato ci sono buone potenzialità di sviluppo
tutte da cogliere, dall'altro le inefficienza di sistema sono
altrettanto numerose e radicate. Ecco perché se davvero si
vuole posizionare l'agroalimentare al centro del sistema
economico e sociale, non è sufficiente secondo Agrinsieme
dare attuazione soltanto ad interventi specifici del settore. "È
quanto mai imprescindibile - spiega Guidi - un vero e proprio
cambio di rotta per la sostenibilità e la continuità
dell'agroalimentare italiano. Un cambio di rotta che faccia
leva su un mix di scelte di contesto, macroeconomiche,
logistiche, infrastrutturali ed ambientali".
Alcuni esempi: in Italia il costo dell’autotrasporto è in media
di 1,59 € a chilometro, in Germania 1,35 € e in Francia 1,32.
Il costo dell’energia elettrica per uso industriale in Italia è
superiore del 30% rispetto alla media europea. Notevoli
anche i costi e i ritardi dovuti alla burocrazia: emblematico il
numero dei giorni necessari per esportare via nave, che
vanno dagli 8 del Regno Unito ai 9 della Germania, ai 10 di
Francia e Spagna, per finire con i 19 giorni necessari per
l'Italia.
È questa la strada che le organizzazioni riunite in
Agrinsieme (Confagricoltura, Cia e Alleanza delle
cooperative Agroalimentari) hanno illustrato il 18 novembre
all'Auditorium della Conciliazione di Roma nel corso di un
confronto con cinque esponenti del governo: il Ministro delle
Politiche del Lavoro Giuliano Poletti, delle Politiche Agricole
Maurizio Martina, della Salute Beatrice Lorenzin,
dell'Ambiente Gianluca Galletti e con il vice Ministro dello
Sviluppo Economico Carlo Calenda.
Necessario inoltre che vengano realizzati interventi, radicali e
coraggiosi, nell'ambito del settore pubblico. C'è una
complessità di soggetti che a vario titolo sono impegnati nel
supporto al sistema agricolo e agroalimentare: il Ministero
delle politiche agricole, le Regioni, gli altri Ministeri, insieme
ad una serie di strutture intermedie, ossia di soggetti che un
tempo svolgevano una funzione pubblicistica, ma che oggi
appaiono superate e rappresentano spesso solo un onere in
termini di costi sulle aziende e di appesantimento
burocratico, facendo perdere ancora una volta competitività
ed opportunità di mercato alle imprese agroalimentari.
7
supplemento di Italia Cooperativa
Altrettanto necessari appaiono poi gli interventi sul mercato
del lavoro, cominciando dallo snellimento degli adempimenti
amministrativi per la gestione dei rapporti di lavoro stagionali
e di breve durata.
Infine, c'è la strada maestra delle aggregazioni, che è uno
dei pilastri su cui fonda il cambio di rotta tracciato da
Agrinsieme. Le imprese che operano nel comparto
alimentare sono troppo piccole. La superficie media delle
imprese agricole italiane non supera gli 8 ettari ed è tre volte
inferiore a quella della Spagna (24 ettari) e molto di sotto a
quella di Francia (54) e Germania (56). Anche questo
costituisce un forte limite nel momento in cui proprio alla
dimensione aziendale sono correlate una serie di elementi
centrali per la competitività delle imprese, in primis le
capacità finanziarie e di investimento e la possibilità di
rispondere ai volumi richieste da grandi piattaforme logistiche
e distributive. Il tessuto produttivo dell'agroalimentare italiano
è troppo frammentato ed è per questo che Agrinsieme punta
su un'agricoltura che opera in logiche di aggregazione e di
filiera, sia consolidate sia nuove.
Alcuni recenti dati elaborati dalla Commissione europea
hanno dimostrato che nei Paesi in cui è maggiore la quota di
mercato detenuta dalle cooperative agroalimentari, maggiore
è anche il livello dei redditi degli agricoltori. In questo
contesto, in Italia la cooperazione agroalimentare italiana
svolge un ruolo di primissimo piano con quasi 6.000 realtà,
35 miliardi di euro di fatturato e quasi 100.000 occupati,
veicolando circa il 38% della produzione agricola nazionale.
"E da qui, da questo nuovo modello di agroalimentare
proposto da Agrinsieme - conclude Guidi - che possono
arrivare un forte impulso ed un contributo determinante per la
ripresa economica e per il rilancio dell'intero sistema Paese"
Documentazione:
Rapporto Agrinsieme - Infografica
Rapporto Agrinsieme – Sintesi
Verità al confine con il mito - Le leve competitive
WELFARE
EUROPA E IMPRESE SOCIALI
Guerini «Europa punti su welfare come leva per la
crescita. Le imprese sociali danno lavoro a 14 milioni di
persone. In Italia dalle cooperative welfare a 7 milioni di
famiglie»
novembre 2014
«Potenziare le politiche di welfare e delle politiche attive per
l’occupazione, solo così l’economia sociale potrà liberare il
proprio potenziale. È necessario un cambio di paradigma per
l’Unione Europea, le risorse destinate ai beni comuni e alle
politiche sociali siano considerati investimenti, non spesa. In
Europa consumiamo il 50% del welfare mondiale. Le imprese
sociali contribuiscono a realizzarne il 50% e danno lavoro a
14 milioni di persone. In Italia diamo servizi di welfare a 7
milioni di famiglie e creiamo occupazione per 400mila
persone».
Lo dice Giuseppe Guerini, portavoce dell’Alleanza
Cooperative Sociali italiane e presidente di FedersolidarietàConfcooperative (9.650 cooperative sociali, 385mila soci,
375mila occupati di cui 35mila tra svantaggiati e disabili)
intervenendo alla seconda giornata della Conferenza di
Roma sull'economia sociale promossa dalla Presidenza
italiana del Consiglio dell’Unione Europea.
«Proponiamo di realizzare una “politica industriale europea”
per lo sviluppo dell’economia sociale sui beni pubblici e i beni
comuni che sono l’ambito principale per la crescita delle
imprese sociali. Va livellato il campo di gioco, per permettere
a tutti di giocare a parità condizioni».
«La questione non può essere affrontata solo in base alle
regole comunitarie sul diritto della concorrenza. Anche
perché non crediamo che la fiscalità del non - profit sia
distorsiva della concorrenza più di quanto non lo sia la
normativa fiscale che ha incentivato molte grandi
imprese ad insediarsi in Lussemburgo. La coesione
sociale – conclude Guerini – è un fattore di sviluppo. Le
organizzazioni dell'economia sociale, che perseguono una
migliore “diffusione pubblica dei benefici”, sono indispensabili
per costruire la dimensione sociale dell’Europa che
vogliamo».
Relazione Guerini conferenza di Roma
8
supplemento di Italia Cooperativa
REGIONE LOMBARDIA
RIFORMA DEL SISTEMA SOCIO SANITARIO
Incontro con il Direttore Generale Daverio
I
Consigli
Regionali
di
Federsolidarietà
e
FederazioneSanità Lombardia hanno incontrato lo scorso
29 ottobre il direttore generale della DG Famiglia, Solidarietà
Sociale e Volontariato della Regione Lombardia Giovanni
Daverio per un confronto sul Libro Bianco sullo sviluppo del
sistema sociosanitario in Lombardia e sulle prospettive che
attendono le cooperative nel quadro della riforma.
Il Presidente di FederazioneSanità Lombardia Luterotti ha
evidenziato le potenzialità che il modello organizzativo
cooperativo nel settore può offrire in termini di miglioramento
della qualità dei servizi a fronte di una riduzione della spesa,
chiedendo una maggiore concentrazione dei controlli sugli
esiti anziché sui requisiti iniziali. Luterotti ha infine
evidenziato il ruolo della cooperazione come soggetto privato
con finalità pubblica.
Il Presidente di Federsolidarietà Lombardia Minelli e il
Consigliere Gollini hanno presentato quali possibili spazi
concreti potrebbe avere la cooperazione sociale per
contribuire al potenziamento della rete territoriale nel quadro
della riforma sociosanitaria. Minelli in particolare ha avanzato
la proposta che la cooperazione sia messa alla prova nella
sperimentazione dei contenuti del libro bianco, relativamente
alla attivazione del polo territoriale, in alcuni territori che
potrebbero testare la riforma stessa.
Daverio ha riaffermato l’importanza del sistema cooperativo
tra mercato e socialità e rappresentativo sia dell’utenza che
degli erogatori di servizi.
Daverio si è soffermato sulla necessità, prevista dal libro
bianco, che il territorio torni ad acquisire un ruolo centrale nel
contesto sanitario, soprattutto sul tema della cronicità, troppo
spesso oggi trattato con gli strumenti tipici della cura
dell’acuzie con la conseguenza di generare costi impropri.
Secondo il direttore generale Daverio è necessario che il
territorio costruisca uno strumento paradigmatico che abbia
la capacità e le caratteristiche della prossimità, della presa in
carico multidimensionale del bisogno e della continuità di
cura.
Daverio si è inoltre soffermato sulla necessità di ripensare le
RSA all’interno del sistema complessivo delle nuove aziende
integrate per i servizi, per concentrare l’azione sulle fasce di
popolazione anziana per le quali non è possibile intervenire
con soluzioni domiciliari.
novembre 2014
LEGGE STABILITA’
PREOCCUPAZIONE DEL FORUM DEL TERZO
SETTORE PER LE TASSAZIONI SULLE
FONDAZIONI BANCARIE
Condivisione di Minelli
Forum del Terzo Settore ha espresso preoccupazione sul
passaggio della Legge di Stabilità che incrementa
ulteriormente la tassazione a carico delle Fondazioni di
origine bancaria con l’effetto di colpire le erogazioni delle
Fondazioni in favore dei territori, della società civile e del
terzo settore ed ha attivato una campagna in merito:
#menotassepiùerogazioni.
“In questo difficile
momento, nel quale
riscontriamo
una
contrazione
del
welfare nel settore
pubblico – ha detto
Massimo
Minelli,
presidente
di
Federsolidarietà
Lombardia,
la
preoccupazione del
Forum del Terzo
Settore
è
da
condividere. Le erogazioni delle Fondazioni di origine
bancaria in questo momento di crisi hanno sostenuto anche
le cooperative nei territori consentendo la sperimentazione di
alcuni interventi sociali interessanti”.
“Certamente come sostiene la campagna del Forum – ha
concluso Minelli – esiste il rischio che, dopo la contrazione
delle risorse pubbliche, vi sia anche quella delle risorse
private restringendo di fatto le risposte ai bisogni sociali, agli
interventi per la tutela dell’ambiente e del patrimonio artistico,
alla promozione dell’attività artistica e culturale e
all’innovazione scientifica”.
IMPRESA SOCIALE
IL
FORUM
TERZO
SETTORE
AL
PARLAMENTO: BENE IL DDL DI RIFORMA DEL
TERZO SETTORE MA PIÙ EQUILIBRIO
Il Forum Nazionale del Terzo Settore, in audizione alla
Commissione Affari Sociali della Camera, ha presentato le
sue osservazioni ed emendamenti al testo del DDL di
Riforma del Terzo Settore.
9
supplemento di Italia Cooperativa
Il Forum Nazionale del Terzo Settore ha aperto le audizioni
informali della XII Commissione "Affari Sociali" della Camera
dei Deputati sul Disegno di Legge 2617 "Delega al Governo
per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la
disciplina del Servizio Civile universale". Con una
panoramica ampia ed esaustiva di tutti gli articoli e temi della
Riforma, la delegazione del Forum, guidata dal Portavoce
Pietro Barbieri ha illustrato la posizione del Forum, nella sua
qualità di parte sociale riconosciuta e di organismo di
rappresentanza di oltre 75 organizzazioni nazionali di
secondo e terzo livello, per un totale di circa 95.000 sedi
territoriali.
Confcooperative – Federsolidarietà ha offerto un
contributo alla elaborazione delle osservazioni e proposte.
“Stiamo seguendo – ha detto Massimo Minelli –
presidente di Federsolidarietà Lombardia – con
attenzione in particolare Il tema della evoluzione della
impresa sociale. Nei primi mesi del nuovo anno, unitamente
a Federsolidarietà nazionale, promuoveremo un momento di
riflessione che possa offrire un contributo alla stesura della
Legge di attuazione”.
FEDERABITAZIONE
5 PROPOSTE PER L’ABITARE DEL FUTURO
La federazione interviene nel confronto sul ddl del
governo “Principi in materia di politiche pubbliche
territoriali e trasformazione urbana”
Un nuovo modello di produzione edilizia che non si limiti alla
costruzione fisica dell’immobile ma contribuisca in modo
determinante a realizzare un ecosistema dell’abitare ispirato
a cinque principi 1. costruire comunità e non solo edifici, 2.
favorire un abitare successivo alla costruzione, 3.
considerare ogni luogo centrale, 4. accrescere il capitale
sociale delle comunità, 5. consentire ai sistemi locali di
adattarsi ai cambiamento.
Federabitazione interviene nel confronto sul ddl del governo
“Principi in materia di politiche pubbliche territoriali e
trasformazione urbana” La federazione delle cooperative di
abitazione aderente a Confcooperative valuta positivamente
l’azione del Governo, che interviene dopo oltre 70 anni sulla
materia urbanistica e del governo del territorio,
riconquistando spazi di iniziativa allo Stato centrale, in un
quadro nel quale la frammentazione e la disomogeneità delle
legislazioni regionali, nonché delle regolamentazioni
urbanistiche ed edilizie comunali, ha disarticolato sia il
lessico che i principi delle politiche urbane e territoriali, con
evidenti effetti negativi sulla sicurezza del territorio, sulla
novembre 2014
tutela dell’ambiente e del paesaggio, sul grado di coesione
sociale, sull’effettività degli strumenti di governo e,
contestualmente, sulla qualità e sulla libertà dell’iniziativa
privata.
Federabitazione - Confcooperative ha costituito un gruppo di
esperti, tra cui Paolo Galuzzi (Politecnico di Milano),
Stefano Pareglio (Università Cattolica del Sacro Cuore),
Piergiorgio Vitillo (Politecnico di Milano) con l’obiettivo di
formulare riflessioni sul futuro della città contemporanea e di
elaborare idee e proposte, da offrire al dibattito pubblico,
sulla trasformazione urbana, sulle politiche pubbliche
territoriali e sulle politiche dell’abitare, in particolare sociale.
Sul contenuto del provvedimento del governo si evidenziano
due lacune principali sulle quali sarà opportuno introdurre
correttivi e integrazioni sulla base del dibattito che ora si sta
avviando. Una prima lacuna riguarda il modello di sviluppo
che il DdL assume a riferimento, e che – a nostro giudizio –
non tiene conto del carattere strutturale della crisi che stiamo
attraversando ormai da molti anni. Una seconda lacuna
riguarda la natura degli strumenti che il DdL mette in campo,
alcuni, peraltro, opportunamente ripresi dalle norme e dalla
prassi. Si tratta però di strumenti che non affrontano - o non
sono sufficienti per farlo – i radicali cambiamenti e mutazioni
di prospettive che già interessano l’ambiente urbano, la
tipologia di domanda abitativa e, in generale, l’evoluzione del
tessuto socio - economico delle nostre città.
In sintesi, le cooperative di abitazione, interpretando una
sensibilità e una diffusa conoscenza delle aspettative delle
comunità nelle quali operano, propongono di introdurre un
principio innovativo: costruire le politiche urbane – per le
quali il DdL si orienta correttamente sul rinnovo urbano e
sulla residenza sociale – ponendo radicalmente al centro i
bisogni e le aspettative dei cittadini. Ciò significa che le
iniziative di trasformazione devono generare esternalità
positive, ossia contribuire in modo effettivo e misurabile alla
costruzione della città pubblica, rafforzando la
concorrenzialità tra operatori, premiando la qualità
complessiva degli interventi, sperimentando forme operative
di partecipazione dei cittadini nella definizione e, talora, nella
gestione degli interventi.
Il tema della riforma urbanistica è stato oggetto anche del
Convegno “l’abitare futuro” che si è svolto lo scorso 14
novembre alla Triennale di Milano in occasione della
manifestazione UrbanPromo 2014.
I lavori del convegno sono stati aperti dalla relazione
di Alessandro Maggioni, presidente FederabitazioneConfcooperative dal titolo "Costruire comunità".
10
supplemento di Italia Cooperativa
Successivamente hanno preso parola i componenti del
gruppo di esperti della federazione Paolo Galuzzi, Stefano
Pareglio, Piergiorgio Vitillo che hanno illustrato i principi e
gli strumenti per l’abitare del futuro.
A seguire sono intervenuti Ada Lucia De
Cesaris Vicesindaco, assessore all’Urbanistica del
Comune di Milano ed Enrico Seta responsabile della
Segreteria Tecnica del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti.
NUOVE COOPERATIVE
COOPERATIVE PER LO STARTUP
COOPERATIVE TRA GIOVANI E DONNE
D
Confcooperative ha avviato un progetto che ha l’obiettivo di
promuovere lo start up di giovani under 35enni e prevede
fino a 50.000 € di finanziamento e coperture fino all’80%
delle garanzie. Confcooperative, Federcasse BCC,
Fondosviluppo e Cooperfidi Italia (con le controgaranzie
rilasciate dal Fondo Centrale di Garanzia), hanno messo a
punto una linea finanziaria per le start – up cooperative
giovanili e femminili. Le neo cooperative che richiederanno il
finanziamento saranno assistite dalla rete dei servizi
territoriali di Confcooperative e da Cooperfidi Italia. Possono
beneficiare dei finanziamenti tutte le cooperative nate da non
più di 12 mesi (alla data di presentazione della richiesta), in
cui la maggioranza dei soci è costituita da giovani (under
35) o donne (indipendentemente dall’età).
Le strutture territoriali di Confcooperative sono a disposizione
per tutti i necessari approfondimenti.
EXPO 2015
PRESENTAZIONE
AL
PARLAMENTO
EUROPEO DEL PADIGLIONE DELLA SOCIETÀ
CIVILE A EXPO MILANO 2015
Nell’ambito del semestre di presidenza italiana della UE,
Fondazione Triulza presenterà il Padiglione della Società
Civile a Expo Milano 2015 al Parlamento Europeo a
Bruxelles martedì 2 dicembre.
Interverranno esponenti di Fondazione Triulza, della società
Expo 2015 SpA e rappresentanti istituzionali del Parlamento
Europeo e della Commissione Europea.
novembre 2014
Expo Milano 2015 sarà la prima Esposizione Universale con
un padiglione dedicato alle organizzazioni nazionali e
internazionali della Società Civile: Cascina Triulza.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’On.Patrizia
Toia.
EXPO 2015
CASCINA TRIULZA, PADIGLIONE DELLA
SOCIETÀ CIVILE DI EXPO MILANO 2015,
PRESENTA IL PROGRAMMA CULTURALE: 254
GLI EVENTI GIÀ INSERITI NEL PALINSESTO
Cascina Triulza, il Padiglione della Società Civile di Expo
Milano 2015, ha presentato negli spazi di Expo-Gate a
Milano l’anteprima del suo programma culturale. Al 20 di
novembre sono già 60 le organizzazioni che hanno
sottoscritto l’accordo con il Padiglione per presentare i loro
progetti e 254 sono gli eventi inseriti nel palinsesto, circa
un terzo delle iniziative che Cascina Triulza prevede di
ospitare nei suoi spazi durante i 6 mesi di Expo Milano 2015.
In
particolare sono già previsti 56 incontri nell’auditorium, 145
workshop e laboratori e 53 spettacoli ed animazioni
all’aperto. Cascina Triulza, uno dei padiglioni più ampi di
Expo Milano 2015, mette a disposizione delle organizzazioni
partecipanti 720 metri quadri dedicati ad area espositiva,
circa 1300 metri quadri per eventi esterni nella corte della
Cascina e 700 metri quadri nell’area del Mercato, oltre ad un
auditorium di 200 posti e due sale workshop con circa 150
posti.
“Il programma culturale di Cascina Triulza si sviluppa intorno
a sette assi tematici che abbiamo individuato per declinare il
tema generale del Padiglione della Società Civile, “Energies
to change the world” – afferma Sergio Silvotti, Presidente
di Fondazione Triulza - Intorno a questi ruotano le iniziative
di Cascina Triulza, in un palinsesto costruito dal basso,
raccogliendo e valorizzando le idee e le proposte della
società civile e del Terzo Settore. Fin dall’inizio abbiamo
11
supplemento di Italia Cooperativa
scelto di seguire un percorso partecipato e inclusivo, con
l’obiettivo di dare spazio e voce a realtà grandi e piccole, ad
una pluralità di temi e racconti e ad esperienze concrete”.
In linea con questo obiettivo è stata lanciata il 20 novembre
scorso la terza Call Internazionale di Idee per permettere
ancora ad altre realtà della Società Civile di proporre
iniziative per arricchire il Programma Culturale di Cascina
Triulza.
Gli assi tematici del palinsesto del Padiglione della Società
Civile sono: Produzione e stili di vita per uno sviluppo di
qualità; Dar voce a chi non ha voce; La responsabilità
sociale dell’arte; Giovani creativi e proattivi; Cittadini
custodi dei beni comuni; Vivere e convivere nelle
comunità locali e globali; Profit, no profit, istituzioni:
nuove alleanze per il futuro. Durante l’incontro sono stati
illustrati sette progetti, uno per ciascun asse tematico, da
parte di altrettante organizzazioni che già hanno confermato
la loro presenza a Cascina Triulza.






Altroconsumo con il progetto Sapore del Sapere:
laboratori didattici di educazione e sicurezza alimentare
e sulle filiere del riso e del caffè, che guidino a un
consumo alimentare più consapevole;
la Fondazione We World Onlus con EXPONI le tue
idee!: una competizione educativa nazionale rivolta a
studenti delle scuole superiori italiane, insegnanti,
genitori e volontari sui temi al centro di EXPO Milano
2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”;
Arte In Fiera con Heart, Earth, Art: installazione
artistico artigianale interattiva in legno, ferro, tessuto,
vetro e ceramica, per raccontare le esperienze di un
territorio attraverso i sensi;
AVIS Lombardia con AVIS per EXPO. Nutriamo la
vita!: tutti i visitatori di Cascina Triulza potranno fare un
test per conoscere il proprio stile alimentare e ricevere
consigli mirati da Nutrition Foundation of Italy, insieme
alla quale AVIS ha realizzato uno studio sulle abitudini
alimentari;
Legambiente per con La sfida dei cambiamenti
climatici: un convegno internazionale per riflettere e
discutere sulle politiche, le strategie e le azioni per
contrastare il cambiamento climatico, con lo sguardo
alla XXI edizione della COP, Conference of Parties on
climate change, di Parigi; ma anche una mostra e un
gioco virtuale per accrescere nei visitatori la
consapevolezza sul tema;
ARCS - Arci Cultura e Sviluppo, con Networking
Energies, sinergie innovative in azione: partendo
dal racconto degli interventi di ARCS a Cuba e in
Camerun, il pubblico di Cascina Triulza sarà coinvolto
in dimostrazioni pratiche sulle principali tecnologie
eco-sostenibili e sui prodotti innovativi utilizzati per
novembre 2014
garantire accesso al cibo sano e all’acqua in questi
paesi;
 Consorzio CGM con La settimana dell’impresa
sociale: workshop, presentazioni e spettacoli per
stimolare la partecipazione attiva dei cittadini nella
risposta ai problemi sociali, sottolineando la relazione
tra cooperazione sociale, bene comune e crescita
socio-economica sostenibile.
“E’ con soddisfazione – ha detto Massimo Minelli –
Vicepresidente di Confcooperative Lombardia – che
registriamo la presenza nel palinsesto del programma
culturale di significative iniziative del mondo cooperativo.
Confcooperative si impegna a favorire un ampliamento della
partecipazione delle nostre imprese alle quali viene data una
opportunità straordinaria di visibilità all’interno di un circuito
mondiale”.
Alla presentazione del Palinsesto di Cascina Triulza,
Padiglione della Società Civile di Expo Milano 2015, sono
intervenuti Giacomo Biraghi, Digital and Media PR Expo
2015 S.p.A. e Fosca Nomis, Participants Division - Non
Official Participants Coordinator Expo 2015 S.p.A.
AGROALIMENTARE
GRANA
PADANO,
VIA
AL
TOUR
GASTRONOMICO CON “GUSTA LA QUALITÀ”
Nelle piazze e nei punti vendita delle province lombarde
fino al 22 dicembre, poi di nuovo da febbraio a marzo
Un vero e proprio tour per far scoprire ai consumatori le
qualità di un prodotto di eccellenza dell’agroalimentare
italiano come il Grana Padano. È quello che il consorzio ha
avviato nel mese di novembre e che proseguirà fino al 22
dicembre nelle piazze e nei punti vendita selezionati delle
province lombarde. L’iniziativa, in collaborazione con
Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, prevede
la partecipazione anche dei consorzi partner del Miele
Varesino e dei Vini dell’Oltrepò Pavese e di San
Colombano.
Milano, Pavia, Lodi, Varese, Cremona, Mantova e Brescia
sono le province dove verranno allestiti gli spazi dedicati al
Grana Padano: nelle piazze sarà posizionato un truck il cui
allestimento illustrerà la storia, la tradizione, ma anche
l’innovazione e la qualità che contraddistinguono il Grana
Padano Dop, mentre nei punti vendita saranno allestiti dei
corner dove tutti gli appassionati potranno chiedere
informazioni e approfondire la conoscenza, anche attraverso
attività interattive, di Grana Padano e degli altri prodotti
lombardi presenti.
12
supplemento di Italia Cooperativa
«Anche quest’anno abbiamo voluto scendere in campo con il
sostegno di Regione Lombardia e delle Camere di
Commercio lombarde per andare ad incontrare e conoscere i
nostri amici consumatori, che ci danno fiducia e che meritano
attenzione – ha spiegato il direttore generale del consorzio
Grana Padano, Stefano Berni –. Saremo presenti in
numerose località proprio per ascoltarli, condividere la loro
passione per il buon gusto e per informarli su tematiche di cui
non si parla mai abbastanza. Coglieremo l’occasione di Expo
2015 per trattare, in vari modi, del cibo in relazione a cultura,
energia, nutrizione, rispetto delle tradizioni, ricerca,
innovazione tecnologica della filiera, importanza dell’origine
delle materie prime etc. Saranno momenti divertenti, dove
mettersi in gioco attraverso concorsi o educational mirati e
dove degustare Grana Padano abbinato ad altri prodotti del
territorio come i vini dell’Oltrepò Pavese e di San Colombano
o il miele varesino Dop. Un tour tutto da gustare».
«Sarà un appuntamento utile e importante – conclude Berni per ribadire come la qualità sia il valore prioritario per i
produttori di Grana Padano e quanto il Consorzio lavori per
affermare in ogni momento l'eccellenza di questo formaggio
che nulla ha a che fare con le imitazioni o le scimmiottature
di cui troppo spesso si sente parlare».
«L’iniziativa che Regione Lombardia insieme a Unioncamere
sostiene anche quest’anno è un veicolo che riteniamo
interessante per promuovere il Grana Padano Dop, insieme
ad altri grandi prodotti lombardi, dai vini al miele, in un
accompagnamento enogastronomico largamente apprezzato
– ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni
Fava -. Anche la modalità del tour nelle più rappresentative
piazze della Lombardia è un veicolo per avvicinare
produzioni di antica tradizione con la recente Dop del miele
varesino, ed è una strada per avvicinare il territorio ai
cittadini».
«Se durante Expo 2015 la missione della Lombardia,
sostenuta peraltro dall’Unione europea che organizzerà con
la Regione un importante congresso con i rappresentanti di
tutte le Dop e Igp dell’Europa, vuole essere la tutela
maggiore dei prodotti a marchio, è fondamentale partire da
una sensibilizzazione dei consumatori di casa nostra» ha
proseguito Fava.
«Mentre nel mondo si susseguono scandali alimentari, le
nostre produzioni tipiche sono un tesoro di qualità e serietà –
ha commentato Francesco Bettoni, presidente di
Unioncamere Lombardia –. È quindi opportuno recuperare il
legame tra prodotti e persone che vivono sul territorio
lombardo perché tutti possano meglio conoscerle, assieme
alla loro storia e valore, per tutelarle e promuoverle,
riportandole al loro giusto posto: non è un caso che il Grana
Padano è prodotto principe tra le Dop italiane ed europee.
novembre 2014
Con questo progetto le Camere di commercio lombarde e
Regione fanno anche da traino alle altre produzioni tipiche,
per recuperare quel rapporto con il territorio che i cittadini e
le imprese ci chiedono, valorizzando in vista di Expo 2015,
quel “Made in Italy” agroalimentare che tutti ci invidiano».
Il progetto Gusta la Qualità si svolgerà tutti i week end fino
al 22 dicembre, nelle piazze e nei punti vendita, e dal 7
febbraio all’8 marzo solo nei punti vendita. Durante gli
eventi sarà possibile degustare, oltre al Grana Padano,
anche il miele varesino Dop e i vini dell’Oltrepò Pavese e di
San Colombano, con la possibilità inoltre di partecipare alle
diverse attività d’intrattenimento in programma, compreso il
concorso Instant Win “Gusta la qualità in tavola”, legato al
consumo del Grana Padano, che metterà in palio oltre 300
premi per tutti coloro che lo acquisteranno.
ECONOMIA LOMBARDA
LOMBARDIA: BANCA ITALIA,
ECONOMIA ANCORA DEBOLE
NEL
2014
Pubblicato l’aggiornamento congiunturale dell’economia
lombarda
Nella prima parte del 2014 i segnali di recupero
nell'andamento ciclico emersi nel corso del 2013 sono andati
via via scemando. La domanda estera, che aveva costituito il
principale sostegno all'attività delle imprese, si è
ridimensionata nel corso dell'anno, mentre quella interna è
rimasta ferma. La produzione nel settore industriale è
aumentata, seppure a ritmi moderati. Le esportazioni di beni
in valore sono risultate pressoché invariate, diminuendo sui
mercati esterni alla UE. E' la sintesi dell'aggiornamento
congiunturale dell'economia lombarda pubblicato dalla Banca
d'ìItalia secondo cui le imprese prefigurano un recupero di
ordinativi e produzione nei prossimi mesi, seppure con
un'elevata dispersione delle risposte.
Il processo di accumulazione - che nei piani delle imprese
formulati a inizio anno era previsto in modesto recupero - è
stato solo in parte confermato, soprattutto a causa delle
acuite condizioni d'incertezza sull'andamento ciclico nei
prossimi mesi. L'attività nel comparto delle costruzioni e nei
servizi è rimasta debole.
L'occupazione si è stabilizzata, ma la maggiore
partecipazione al mercato del lavoro ha causato un ulteriore
aumento nel tasso di disoccupazione, che ha raggiunto l'8,4
per cento nel primo semestre. Le ore autorizzate di Cassa
integrazione guadagni sono scese di poco, per il calo della
componente ordinaria.
13
supplemento di Italia Cooperativa
La perdurante debolezza dell'attività produttiva si è riflessa in
un ulteriore calo del credito all'economia nella prima parte del
2014, seppure meno intenso che nel 2013. Sulla dinamica
complessiva ha inciso la riduzione dei prestiti al settore
produttivo, mentre quelli alle famiglie hanno ristagnato.
SCADENZIARIO
LOMBARDIA:
AGEVOLAZIONI
novembre 2014
DI
CONFCOOPERATIVE
SERVIZIO
BANDI
E
Secondo le informazioni tratte dall'indagine presso le
banche, la domanda di finanziamenti delle aziende si è
mantenuta debole, specie nella componente da destinare
agli investimenti produttivi, mentre si è pressoché arrestato il
processo di inasprimento delle condizioni di offerta.
Le indicazioni riferite al secondo semestre prefigurano un
miglioramento dei criteri di accesso ai finanziamenti. La
debolezza del quadro congiunturale ha continuato a riflettersi
sulla qualità del credito, il cui deterioramento è proseguito a
ritmi sostanzialmente invariati rispetto al 2013.
Il risparmio finanziario ha continuato a espandersi. Sono
cresciuti i depositi, soprattutto nella componente a breve
termine; tra i titoli a custodia le scelte dei risparmiatori hanno
privilegiato i fondi comuni di investimento e i titoli azionari.
APPROFONDIMENTI CONFCOOPERATIVE
I CONTRIBUTI DELL’ESPERTO IN “L’ITALIA
COOPERATIVA ON LINE”
Nell’inserto L’ESPERTO, inserto tecnico de L’Italia
Cooperativa on line, sono disponibili per le cooperative
aderenti due approfondimenti sui seguenti argomenti:
 Coop sociali: soci anche senza rapporto mutualistico?
 Servizi sociali: quali regole per contributi "de minimis"?
link
Da alcuni mesi il Servizio Bandi e Agevolazioni di
Confcooperative Lombardia è stato ampliato con un
nuovo
strumento:
una
nuova
versione
dello
SCADENZIARIO, utile al fine di condividere in maniera
sempre più integrata, aggiornata e semplice da
utilizzare le informazioni di sintesi sui principali bandi e
sulle
principali
opportunità
finanziarie
per
le
cooperative.
Questa nuova versione presenta ora la possibilità di
accedere alle schede sintetiche dei bandi con un
semplice click in corrispondenza del titolo di
riferimento, contiene inoltre informazioni in merito alla
scadenza, rilevanza, area tematica.
Al fine di permettere di condividere le informazioni in
una visuale complessiva delle numerose opportunità
esistenti, l’indicazione delle scadenze sarà nella nuova
versione in formato grafico come di seguito illustrato.
Provvedimenti sempre aperti: caselle di colore grigio
Provvedimenti a sportello/finestra/scadenza: caselle di
colore blu
Data di apertura sportello / Ultima data utile
presentazione: caselle di colore rossa
Lo scadenzario è inviato ogni 2 settimane con
una mail ad hoc a tutte le cooperative aderenti a
Confcooperative
Lombardia
con
oggetto:
"Scadenziario - Servizio Bandi e Agevolazioni".
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
NOTE&COMMENTI ON LINE
E’ on line il nuovo numero del working paper statistico
economico dei centri studi dell'Alleanza delle cooperative
(Confcooperative, Legacoop Agci).
E’ dedicato a “I Le grandi cooperative nel 2013 e nel
periodo 2008/2013”.
Accedere allo studio e ai precedenti
BERGAMO
OLTRE L’OSTACOLO 2014
La cooperativa 9coop e l’Istituto Suore Sacra Famiglia
insieme per l’Africa
Cooperazione sociale e solidarietà sono stati i temi al centro
della serata conclusiva di «Oltre l’Ostacolo 2014», l’evento
annuale di beneficenza giunto alla quarta edizione e
organizzato sabato 8 novembre all’auditorium dell’Istituto
suore Sacra Famiglia a Seriate dalla cooperativa sociale
9coop.
14
supplemento di Italia Cooperativa
La serata è stata un susseguirsi d’emozioni: la presentazione
del progetto umanitario in Africa da parte del presidente della
cooperativa, Gianluca Solitro; il ricordo di Adriano
Regonesi, scomparso qualche anno fa ma sempre nel cuore
e nella memoria di 9coop; la consegna delle targhe; la
presentazione della missione in Africa, con la proiezione di
un filmato montato dallo staff di 9coop, dove la cooperativa
sta portando avanti due progetti in collaborazione con le
suore della Sacra Famiglia.
A seguire lo spettacolo di Federico Soldati «The Mentalist»,
finalista all’edizione 2012 di Italian’s Got Talent, che ha
ipnotizzato l’attenzione del pubblico regalando momenti di
magia e illusione.
Infine la consegna della somma di € 2.200 raccolta nella
serata a favore delle suore della Sacra Famiglia per la
realizzazione dei progetti «Uno Sguardo verso il futuro» e
«Una goccia di vita» in Congo. Il primo finalizzato a donare
visite oculistiche e occhiali ai bambini, il secondo a realizzare
un pozzo d'acqua.
«Per la realizzazione di questi progetti a ottobre lo staff della
cooperativa si è recato in Congo per rendersi conto della
logistica e delle condizioni attuali per programmare e
pianificare i due ambiziosi progetti – ha concluso il presidente
Solitro -. Con questa serata abbiamo dato quindi il via alla
campagna di sensibilizzazione e raccolta di fondi per poter
dare ai bambini africani un futuro migliore».
MILANO LODI MONZA E BRIANZA
DELEGHE E RESPONSABILITÀ
Seminario di Confservice di Milano
Giornata di studio lo scorso 18 novembre dal titolo “Il sistema
di deleghe e procure” organizzata da Confservice, la società
voluta da Confcooperative Unione Interprovinciale di Milano,
Lodi, Monza e Brianza e realizzata insieme ad alcuni
consorzi – Sis, Sir e Farsi Prossimo - per fornire alle
associate servizi di consulenza e formazione, di
orientamento e supporto organizzativo, aziendale e
imprenditoriale.
“Nostro dovere è fornire alle associate tutti gli strumenti
necessari a una corretta gestione” ha introdotto i lavori il
presidente dell’unione milanese Alberto Cazzulani. “Il
sistema di deleghe e procure viene vissuto spesso dalle
cooperative con leggerezza e un po’ di inesperienza e tale ci
viene rappresentato dalle revisioni e, finché le cose vanno
bene, tutto fila liscio, ma quando scoppiano i problemi, una
non corretta ripartizione dei poteri e la loro non corretta
formalizzazione possono aggravare la situazione.”
novembre 2014
Da parte sua Antonio Cicero, direttore dell’unione e
presidente di Confservice, ha ricordato alle numerose
cooperative partecipanti che l’organizzazione è pronta anche
a fornire consulenze personalizzate e percorsi di analisi
aziendale anche su tale materia.
L’incontro si è sviluppato quindi con la relazione
dell’avvocato Pietro Moro, da sempre consulente di
Confcooperative: “La ripartizione di poteri e responsabilità
all’interno dell’impresa rispettano una dinamica biunivoca che
va formalizzata. In cooperativa c’è l’errata convinzione che
nominato il presidente si sia risolto il problema e che in capo
al presidente ricadano automaticamente anche tutte le
deleghe. In cooperativa c’è sempre la preoccupazione,
assolutamente condivisibile, che l’importante sia trovare
sempre la massima condivisione e il massimo accordo sui
nomi e sulle strategia, ma il codice civile non la pensa così”.
La rappresentanza dell’impresa e le deleghe operative vanno
esplicitate e formalizzate nel dettaglio, ha proseguito
l’avvocato Moro, attraverso atti che devono trovare riscontro
anche nel deposito in camera di commercio, perché il nostro
diritto tutela in primo luogo la buona fede dei contraenti.
“Presidente e amministratore delegato o amministratori
delegati su specifiche materie possono non coincidere – ha
proseguito Moro - Tutti noi conosciamo bene ad esempio il
nome dell’attuale amministratore delegato della Fiat, ma
dubito che tutti sappiamo chi ne sia oggi il presidente”.
Una preoccupazione, precisa Moro, che i dirigenti delle
cooperative devono saper cogliere per tempo: “Diciamoci la
verità: fino a oggi abbiamo vissuto in una sorta di area
protetta in cui nessuno veniva chiamato a rispondere del
proprio operato, ma oggi, con i chiari di luna che tutti ahimè
conosciamo le cose sono cambiate e i rischi non sono più
solo ipotetici”.
Il concetto fondamentale da cui partire è la differenza tra
potere di rappresentanza in capo al presidente e potere di
gestione, detto anche potere di amministrazione che resta
appannaggio dell’intero consiglio di amministrazione,
secondo quanto recita il codice civile e che li considera da
esercitarsi in maniera disgiunta.
Un corretto modo di affrontare la governance aziendale
consiste nel formalizzare deleghe, poteri e responsabilità e
agire di conseguenza, nel pieno rispetto della normativa e
dello statuto sociale.
Molto seguito anche l’intervento di Patrizia Ronchi,
responsabile dell’ufficio legale di Confcooperative Lombardia,
che ha dettagliato il sistema di responsabilità e di deleghe da
conferire ai dirigenti della cooperativa in riferimento alla
complessa normativa sulla sicurezza nei posti di lavoro e più
i generale nella rapporti giuslavoristici.
Infine, Luca Ghisletti, consulente aziendale, ha ricordato i
ruoli di responsabilità che le specifiche normative sulla
privacy, sulla sicurezza e sulle certificazioni di qualità
15
supplemento di Italia Cooperativa
richiedono e che devono trovare il corretto inquadramento
nel più ampio sistema di deleghe e poteri necessari alla
conduzione dell’impresa.
Confservice, dopo la giornata di studio, proseguirà nella
propria attività assicurando alle cooperative interessate
interventi di verifica e definizione del sistema delle deleghe e,
nei prossimi mesi, fornire alle associate riflessioni su altri
ambiti imprenditoriali.
www.confservicesrl.it
MILANO
INAUGURATO IL PALAZZO SOCIALE IN VIA
PADOVA
Quarantuno appartamenti a canone sociale, un residence
sociale da 22 posti letto in camere singole e doppie, negozi
etici, un centro d’ascolto e spazi destinati alla cultura e alla
socializzazione e, non da ultimo il cortile per feste,
esposizioni, giochi… E’ ViaPadova36, un’esperienza unica
inaugurata venerdì 21 novembre a Milano e realizzata da
una partnership complessa – da Fondazione Cariplo a
Regione Lombardia, da Fondazione Housing Sociale a
Fondo Immobiliare di Lombardia – in cui la cooperazione
sociale milanese ha svolto il ruolo di catalizzatore delle
risorse e dei progetti e di gestore dell’iniziativa.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti, tra gli altri,
Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo,
Stefano Granata, presidente di Abitare Sociale
Metropolitano, Carlo Cerami di Polaris Real Estate, Gianni
Zappa della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e Marco
Gerevini della Fondazione Housing Sociale.
Il mondo della cooperazione sociale ha preso parte al
progetto attraverso Abitare Sociale Metropolitano, impresa
sociale nata nel 2013 per iniziativa di Consorzio Sistema
Imprese Sociali – SIS, Consorzio Farsi Prossimo,
novembre 2014
Cooperativa sociale Chico Mendes onlus e Cooperativa
sociale La strada onlus. Queste realtà, insieme alle
cooperative sociali La Cordata, Filo d’Arianna, Vesti
Solidale e Farsi Prossimo – tutte aderenti a
Confcooperative – rappresentano inoltre i partner operativi
del progetto.
L’edificio di via Padova 36, originariamente di proprietà della
Veneranda Biblioteca Ambrosiana, è un tipico palazzo
d’epoca dei primi anni del Novecento di cinque piani, con
negozi al piano terra, quattro scale e due cortili interni.
Completamente ristrutturato nel corso di due anni è stato
trasformato in una struttura accessibile, attrezzata e
integrata, tenendo conto delle caratteristiche storiche del
fabbricato e preservandone gli elementi decorativi
assicurandogli, tra l’altro, prestazioni energetiche di tutto
rispetto (classe B Cened). Per l’esecuzione delle opere si è
tenuto conto dello stato di occupazione dell’immobile all’avvio
del progetto, in quanto diverse famiglie risiedevano negli
appartamenti da oltre 40 anni.
ViaPadova36 rappresenta lo sviluppo del progetto
Maisondumonde36 ideato e avviato nel 2011 da Fondazione
Cariplo in collaborazione con Fondazione Housing Sociale e
realizzato dal Fondo Immobiliare di Lombardia – Comparto
Uno, gestito da Polaris Real Estate Sgr Spa.
Il progetto è stato inoltre finanziato da Regione Lombardia
per la realizzazione di 8 alloggi destinati a famiglie di
immigrati (Progetto AbitAzioni), e di altri 7 alloggi destinati a
famiglie e persone in difficoltà e vulnerabilità sociale
(Progetto per l’integrazione abitativa e sociale).
Dalla fine del 2013 è diventato partner del progetto Abitare
Sociale Metropolitano impresa sociale Srl in qualità di
gestore sociale dell’iniziativa.
Trovano ospitalità nelle scale A e B 22 alloggi in locazione a
canone calmierato 4+4, di cui 15 alloggi sono stati realizzati
anche grazie al contributo di Regione Lombardia e sono
destinati famiglie italiane e straniere che non riescono ad
accedere agli alloggi a prezzi di mercato. Nelle scale C e D 6
alloggi in locazione a cooperative sociali aderenti ad Abitare
Sociale Metropolitano o a suoi soci fondatori, finalizzati alla
promozione di percorsi di autonomia abitativa dedicati a
singoli e a famiglie in difficoltà; 3 alloggi destinati a famiglie
consapevoli, appositamente selezionate e formate, che
saranno un punto di riferimento, relazione e incontro per gli
abitanti di viaPadova36; 10 alloggi in locazione a canone
calmierato per giovani coppie o nuclei familiari (anche
monoparentali) con difficoltà ad accedere agli alloggi a prezzi
di mercato. Sempre la scala D ospita un residence sociale di
22 posti (camere singole e doppie già arredate, con spazi e
servizi comuni quali cucina e lavanderia) per permanenze
medio- brevi (da un mese a un anno), destinati in via
preferenziale a persone con limitata disponibilità di reddito
gestito dalla cooperativa sociale La Cordata. Infine, nella
16
supplemento di Italia Cooperativa
scala C, si trova uno spazio di ascolto, di incontro e di
promozione dell’abitare sociale tra i diversi residenti
dell’edificio e aperto al resto del quartiere. Da non
dimenticare che via Padova a Milano è stata teatro pochi
anni fa di tensioni sociali tra immigrati e fantomatici gruppi di
residenti.
I negozi ospitano invece la caffetteria di caffè equo solidale
del Consorzio Laboratorio del Caffè - costituito dalle
cooperative sociali Vesti Solidale, BEE4 Altre menti e Chico
Mendes – e Share (Second HAnd REuse), il primo negozio di
abbigliamento di qualità di seconda mano con finalità sociali,
promosso da Vesti Solidale.
MILANO
LOTTA CONTRO L’EMARGINAZIONE DI SESTO
SAN GIOVANNI HA TRASFORMATO IL
VECCHIO CIRCOLINO IN BISTROT SOCIALE
Ristorante, bar, spazio per i bambini e feste, più un altro
spazio dedicato al relax e alla lettura. E per finire il giardino
con tra l’altro un’altra area giochi. E’ il bistrot sociale “Il filo di
Aurora”, aperto dalla cooperativa Lotta contro
l’emarginazione a Bresso, in via Bologna.
L’idea è nata dalla proposta avanzata dalla cooperativa
edificatrice L’Aurora: prendere in gestione un bar ristorante, il
vecchio circolo della cooperativa, allo scopo di rilanciarlo e di
rivitalizzare il quartiere.
Detto e fatto. L’anima sociale della Cooperativa da sempre
ha spaziato dalla prevenzione e cura del disagio, alla
promozione e sviluppo delle comunità locali e delle reti
sociali. Il desiderio di promuovere benessere tra le persone
svantaggiate e, in senso più ampio, tra i cittadini dei territori
in cui operiamo, ha portato quindi ad accettare la sfida.
Lotta contro l’emarginazione – cooperativa fondata 34 anni fa
a Sesto San Giovanni, oltre 100 soci, un fatturato di 5,6
novembre 2014
milioni di euro con attività che spaziano dalla gestione di
comunità alloggio per disabili fisici e psichici, per vittime della
tratta, servizi per tossicodipendenti, ospitalità per rifugiati,
ippoterapia, servizi di educativi e di riduzione del danno – è
diventata anche cooperativa sociale di tipo B per gestire Il
Filo di Aurora e, oltre a luogo di aggregazione sociale,
ricreativa e culturale, trasformandolo anche in occasione di
inserimento lavorativo per persone svantaggiate.
Il progetto è infatti un intreccio sperimentale tra commerciale
e sociale che si pone gli obiettivi di rinnovare il senso di
comunità e di
socialità che nelle
nostre città si è
spesso perduto.
Inaugurato
a
luglio, Il filo di
Aurora
vuole
essere un punto
di riferimento per
le famiglie e un
punto di ritrovo capace di aiutare chi è solo a sentirsi meno
tale. Offre pasti al costo di 6 euro dedicati agli anziani ( over
65) e ai giovani preadolescenti ( 10- 14 anni) che possono
essere consumati sul posto o portati a casa e, al pomeriggio,
merende dedicate ai bambini e alle bambine, ma anche ai
loro genitori, nonni e baby sitter, all’insegna della compagnia
e della salute, per ritrovarsi dopo tante ore di scuola con una
fetta di torta fatta in casa e una bella spremuta o con una
pizzetta e una focaccina di produzione propria.
Il Filo di Aurora ha rilanciato inoltre l’antica pratica
napoletana del caffè sospeso: bevo un caffè e ne pago un
altro per chi viene dopo, estendendolo però al pranzo
chiedendo ai clienti più fortunati di contribuire alla
realizzazione di “Piatti sospesi” che potranno essere
consumati dalle famiglie in difficoltà. Questo progetto è
realizzato in collaborazione con i servizi sociali.
La proposta di ristorazione fonda le sue caratteristiche sul
rispetto della stagionalità dei prodotti, sulla cucina espressa e
sull’utilizzo di materie semplici e genuine, in grado di
coniugare economicità e qualità.
Infine il locale offre un pianoforte e una chitarra per rendere
le serate sempre uniche e divertenti, nonché organizza feste
di compleanno e cene di lavoro per convention aziendali e di
associazioni.
info su www.ilfilodiaurora.it
17
supplemento di Italia Cooperativa
TURISMO
AL VIA LA VII EDIZIONE BITAC - BORSA
ITALIANA DEL TURISMO COOPERATIVO ED
ASSOCIATIVO
Il 27 e 28 novembre prossimi a Bari si terrà il consueto
appuntamento con la Borsa Italiana del Turismo Cooperativo
ed Associativo.
BITAC è promossa ed organizzata dalla Alleanza delle
Cooperative Italiane Turismo, il coordinamento stabile tra
Culturalia
AGCI,
FederCultura
Turismo
Sport
Confcooperative e Legacoopturismo.
BITAC è un appuntamento ormai consueto per l’offerta
turistica cooperativa che incontra i principali operatori italiani
della domanda. Dallo scorso anno è aperta anche agli
operatori non cooperativi e da quest’anno prevede la
partecipazione di settori limitrofi e connessi al turismo.
La manifestazione è organizzata su due giornate: la prima è
dedicata ad iniziative di carattere convegnistico e seminariale
e si svolgerà nella sede del Circolo Unione; la seconda è
destinata interamente agli incontri B2B ed avrà luogo presso
il Terminal Crociere, all’interno del Porto di Bari.
La BITAC è organizzata in collaborazione con Puglia
Promozione, l’azienda di promozione turistica della Regione
Puglia.
Programma della manifestazione
MANTOVA
FESTIVAL DELLA COOPERAZIONE – IMPRESE
PER I BENI COMUNI
La settima edizione del Festival della cooperazione,
promosso insieme con Fondazione Università di Mantova,
Unioncamere Lombardia, Provincia di Mantova, Comune
di Mantova e in collaborazione con PromoImpresa-Borsa
Merci, Politecnico, Confcooperative, Legacoop si terrà il
26 e 27 novembre e costituirà l’occasione per proporre una
riflessione sulla realtà e sulle potenzialità del settore
cooperativo.
L’iniziativa sarà incentrata, per volontà del Tavolo della
Cooperazione camerale mantovana, sul tema IMPRESE
PER I BENI COMUNI.
novembre 2014
Il modello collaborativo basato sui beni comuni offre, infatti,
diversi vantaggi rispetto a quello tradizionale: è in grado di far
emergere sinergie ed economie di scopo, idee e capacità,
centrate sullo scambio e sul dialogo tra gli attori e le
progettualità con un certo impatto sul territorio.
Tale modello ha trovato concretezza nel laboratorio di coprogettazione “Imprese per i beni comuni” (direzione
scientifica di Labsus – Laboratorio per la Sussidiarietà): qui
sono state “coltivate” le idee selezionate tramite la call for
ideas “La cultura come bene comune” lanciata da Provincia
di Mantova, Fondazione Cariplo e Camera di commercio di
Mantova.
Da questo percorso progettuale è nato CO-Mantova, un
“prototipo istituzionale” che, partendo dalla cura e
rigenerazione condivisa dei beni comuni culturali, vuol fare
governance locale collaborativa sul territorio. CO-Mantova,
che verrà ufficialmente presentato durante l'evento del tardo
pomeriggio del 27, si propone quindi come valvola o
dispositivo istituzionale che mette in circuito le energie di
istituzioni, social innovators, imprese, società civile
organizzata e istituzioni cognitive.
Dal 26 novembre al 27 dicembre, inoltre, nel centro storico di
Mantova e presso la Loggia del Grano della Camera di
Commercio verranno realizzate azioni di animazione
organizzate dai giovani collaborativi del territorio a cura di
CO-Mantova.
Programma
BRESCIA
PRESENTATO A BRESCIA IL TERZO
RAPPORTO SULLA COOPERAZIONE LOCALE
DI ELISA CHIAF - DIRETTRICE DI SOCIALIS
Dal 2011 a Brescia esiste e opera l’Osservatorio
sull’Economia
Sociale
Bresciana,
frutto
della
collaborazione tra Camera di Commercio locale e Socialis,
Centro studi in imprese cooperative, sociali ed enti non
profit (www.centrostudisocialis.it). L’Osservatorio ha, tra i
suoi obiettivi, lo studio e il monitoraggio dei soggetti che
rappresentano l’Economia sociale locale, quindi l’insieme
delle realtà cooperative e delle realtà del terzo settore. Si
ritiene infatti che l’Economia Sociale rappresenti una parte
significativa dell’economia locale, con un importante ruolo in
termini di produzione di valore, occupazione, resilienza nei
momenti di crisi e supporto alle politiche di welfare locali.
Lo scorso 29 ottobre, l’Osservatorio ha presentato al
pubblico la Terza edizione del Rapporto sulla
cooperazione bresciana, momento ormai consolidato di
18
supplemento di Italia Cooperativa
discussione dei dati che testimoniano l’andamento e lo stato
di salute del mondo cooperativistico di Brescia e provincia.
Tale rapporto, attualmente unico nel panorama lombardo, è
realizzato con il prezioso e fondamentale contributo del prof.
Maurizio Carpita, membro di Socialis e Coordinatore DMS
StatLab – Laboratorio di Statistica «Dati Metodi e Sistemi»
Dipartimento di Economia e Management, Università degli
Studi di Brescia. Inoltre, un importante supporto per il
reperimento dei dati si ha grazie alla collaborazione con
EURICSE, l’European Research Institute on Cooperative and
Social Enterprises di Trento.
Le due precedenti edizioni del Rapporto avevano
rendicontato la situazione della cooperazione dal 2008 al
2011, con questo Terzo Rapporto si aggiunge la dinamica
del 2012, andando a descrivere a pieno il quinquennio di
“crisi” del sistema economico e la reazione delle imprese
cooperative ad esso.
Alcuni dei principali dati emergenti dal Rapporto sono di
seguito descritti.
Nel quinquennio la cooperazione bresciana ha registrato una
diminuzione delle proprie imprese attive sul mercato,
segnando un -12% che va di pari passo con il -12,3%
registrato a livello regionale.
La tipologia delle cooperative bresciane è però cambiata, se
nel 2008 vi era un 19% di imprese attive nel sistema delle
costruzioni e un 66% nel settore dei servizi, nel 2012 si è
passati ad un 13% nelle costruzioni e ad un 70% nei servizi.
Restano pressoché invariati i livelli di cooperative agricole e
del settore industriale. La situazione è simile a livello
regionale.
Le differenze tra Brescia e regione Lombardia si notano
invece passando all’analisi dei bilanci delle cooperative. Il
Valore della produzione delle cooperative bresciane è
cresciuto nel quinquennio del +15,3%, mentre quello delle
altre province lombarde è diminuito del -14,8%. Anche
analizzando il valore della produzione medio (per
cooperativa) si nota che, mentre quello delle cooperative
bresciane è cresciuto del +31,2%, quello delle cooperative
delle altre province lombarde è diminuito del -2,4%.
Diversa è la composizione del Valore della Produzione. Per
le cooperative bresciane il quinquennio vede una significativa
riduzione del contributo delle cooperative delle costruzioni
(dal 11% al 3%) e un aumento di quelle dei servizi. Nella
altre province lombarde sembra che il settore delle
costruzioni abbia sofferto meno, ma sia significativamente
aumentato il contributo del settore agricolo, non tanto quello
delle cooperative di servizi. Si veda la Fig. 1 per un dettaglio.
Se si fa riferimento al capitale investito (totale Attivo dello
Stato Patrimoniale) medio per cooperativa, anche in questo
caso la Provincia di Brescia segna un +21,6%, contro un
+3,4% delle altre province lombarde.
novembre 2014
Sembra dunque che le cooperative bresciane producano più
valore e abbiano investito di più delle “colleghe” lombarde,
nonostante il periodo di crisi. A questi dati bisognerà
aggiungere il tema degli addetti e dipendenti, aspetto di
particolare rilevanza che si potrà descrivere nel dettaglio
entro breve, si è infatti in attesa dei dati specifici che
dovrebbero arrivare entro fine anno.
Figura 1: Composizione del Valore della Produzione
delle cooperative per Settore
Il rapporto pone inoltre a confronto le cooperative bresciane
e lombarde con le altre società di capitali della provincia di
Brescia, andando a valutare quali di esse godono di una
“situazione patrimoniale ed economica adeguata”, in base a
specifici indicatori di bilancio.
Dalla figura 2 emerge che la cooperazione bresciana, in
termini di situazione patrimoniale, si pone a livelli migliori
delle altre tipologie di impresa.
Figura 2: Percentuale di cooperative e altre imprese con
situazione patrimoniale adeguata
Dalla figura 3 emerge che la cooperazione bresciana, in
termini di situazione economica, si pone a livelli migliori di
quella delle altre province lombarde, e inferiori (seppure nel
settore dei servizi tenda a sovrapporsi) a quella delle società
di capitali bresciane.
19
supplemento di Italia Cooperativa
Figura 3: Percentuale di cooperative e altre imprese con
situazione economica adeguata
Questo denota un settore cooperativistico “in salute”,
nonostante il periodo di congiuntura economica negativa che
caratterizza anche la provincia di Brescia, storicamente luogo
avulso da problemi di disoccupazione o di crisi del lavoro.
Infine, un breve dettaglio sulle cooperative sociali, alle quali è
stato dedicato uno spazio specifico nella presentazione. La
numerosità delle cooperative sociali bresciane segna un
+3,3%, in linea con l’aumento registrato a livello lombardo,
+3,4%.
Anche in questo caso, le differenze si hanno analizzando i
dati economici, laddove il valore medio della produzione della
cooperazione sociale bresciana è cresciuto, nel quinquennio,
del +17,7%, contro un +11,2% delle altre province lombarde.
Anche il capitale investito medio segue i trend suddetti, con
un +31,2% per le cooperative sociali bresciane, contro un
+17,7% delle cooperative sociali delle altre province
lombarde.
Interessante è riportare, anche in questo caso, il confronto
tra cooperative sociali bresciane, lombarde e società di
capitali bresciane, nell’ottica di capire quante di esse
registrano una situazione patrimoniale ed economica
adeguata (Figura 4 e Figura 5).
L’andamento è meno lineare, in questo caso, ma vede un
posizionamento tutto sommato positivo della cooperazione
sociale bresciana, sia in termini di situazione patrimoniale,
novembre 2014
sia economica nei confronti delle altre due classi di soggetti
analizzati.
Quali conclusioni trarre dunque, dal rapporto?
Innanzi tutto si denota l’importanza di avere dei dati a
supporto di analisi e riflessioni, che diano evidenza del
settore cooperativistico. Il centro studi Socialis e
l’Osservatorio più in generale promuovono diversi tipi di
analisi di questo tipo (attualmente è in corso l’analisi
quantitativa ed economica delle realtà del terzo settore attive
nel welfare, nella sanità e nell’istruzione bresciana, di cui
sarà presentato il risultato a dicembre prossimo). Si ritiene
che tali studi possano essere utili, oltre che per conoscenza
generale del territorio, anche per il sistema imprenditivo
locale, per prendere decisioni strategiche e di medio-lungo
periodo basate sull’evidenza empirica. Inoltre, per quanto
riguarda il dettaglio sulla realtà locale bresciana, oggetto
dello studio, si denota come il sistema cooperativistico sia un
sistema “in salute” che ha saputo reggere il peso della crisi e
che può far valere il proprio passato, i valori su cui è basato e
i dati economici che lo caratterizzano per uno sviluppo futuro
coerente con le richieste del mercato e le esigenze dei propri
soci.
Figura 4: Percentuale di cooperative sociali e altre
imprese con situazione patrimoniale adeguata
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supplemento di Italia Cooperativa
novembre 2014
LE SEDI DI CONFCOOPERATIVE IN LOMBARDIA
CONFCOOPERATIVE LOMBARDIA
Via Fabio Filzi 17
20124 MILANO
Tel. 02 89054500
Fax 0289054540
www.lombardia.confcooperative.it: il sito per le cooperative
e i cooperatori
Figura 5: Percentuale di cooperative sociali e altre
imprese con situazione economica adeguata
CONFCOOPERATIVE
BERGAMO
Via Carlo Serassi, 7
24125 Bergamo
Tel: 035/285511
Telefax: 035/231689
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
BRESCIA
Via XX Settembre, 72
25121 Brescia
Tel: 030/37421
Telefax: 030/47013
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
MANTOVA
Via Cappello, 5
46100 Mantova
Tel: 0376/228511
Telefax: 0376/322398
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
CREMONA
Via del Sale, 40/E
26100 Cremona
Tel: 0372/458920
Telefax: 0372/457060
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE LECCO
Via Belvedere, 15
23900 Lecco
Tel: 0341 350053
Telefax: 0341 373559
E-mail:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
INSUBRIA
CONFCOOPERATIVE
MILANO, LODI, MONZA E
BRIANZA
Via Decorati al Valor Civile, 15
20138 Milano
Tel: 02/752912251
Telefax: 02/744096
E-mail:
[email protected]
Sede di Varese
Viale Aguggiari, 10
21100 Varese
Tel: 0332/283094
Telefax: 0332/285637
CONFCOOPERATIVE PAVIA
Via Mascheroni ,68
27100 Pavia
Tel: 0382/28850
Telefax: 0382/536204
E-mail:
[email protected]
Sede di Como
Via Martino Anzi, 8
22100 Como
Tel: 031 3370179
Telefax: 031 268387
Email:
[email protected]
CONFCOOPERATIVE
SONDRIO
Viale Milano, 16
23100 Sondrio
Tel: 0342/215214
Telefax: 0342/216519
E-mail:
[email protected]
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