Marco e il vasino

SÌ, MA IL PROGRAMMA?
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
PROGRAMMA AMMINISTRATIVO
DELLA COALIZIONE DEL CENTROSINISTRA.
Una città intelligente, protesa verso il mare.
Antonio Decaro Sindaco 2014
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
INDICE:
Partecipare: la programmazione per la #baridelfuturo
La nostra visione di Città
Rileggere il presente, disegnare il futuro
p. 7
Integrazione e trasparenza per un Ente più efficace e
vicino ai bisogni dei cittadini
Più centri, nessuna periferia
p. 10
Ricucire e rigenerare la città
p. 11
Innovare per competere
p. 13
La cultura è un’altra cosa
Per un welfare di comunità
100 punti per Bari
p. 16
p. 17
p. 19
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p. 3
p. 8
Partecipare: la programmazione per la #baridelfuturo
Il mio Sindaco siamo noi
Mi hanno detto che fare il Sindaco della propria città è il lavoro più bello del mondo.
Per questo ho scelto di candidarmi, e di farlo insieme a tutti i cittadini di Bari. Iniziando
già in campagna elettorale a lavorare con tutta la città per scrivere le pagine del
futuro che vogliamo.
Abbiamo iniziato presto, abbiamo voluto le primarie, abbiamo regalato alla città
questa grande dimostrazione di democrazia, facendo in modo che fossero i cittadini
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
a scegliere il proprio candidato sindaco.
Dal giorno della mia candidatura alle primarie abbiamo percorso ogni strada di
questa città. Da Assessore e poi da Delegato - con incarico gratuito - al Traffico di
Bari percorrere la città è diventato per me un’abitudine irrinunciabile e continuerò a
farlo anche dopo le elezioni, perché è il modo migliore per restare in contatto con la
realtà. Attraversando le periferie, i quartieri, i mercati, i rioni e le tante centralità minori
di una città che fa ancora molta fatica a percepirsi coesa e vive una dimensione
relazionale e culturale prevalentemente di prossimità, con una identità forte ma
immatura. Abbiamo incontrato i residenti del San Paolo che nonostante il nuovo
collegamento metropolitano che adesso li collega al centro cittadino in 12 minuti,
parlano ancora di Bari come un’altra città. O i residenti di Catino, di Carbonara e di
San Pio che rivendicano la totale scarsità di spazi pubblici o di servizi di base a partire
dalla mancanza di una farmacia presso il proprio quartiere. O ancora i residenti del
quartiere San Girolamo, che non sanno che il proprio contesto sarà a breve interessato
da un processo di rigenerazione che trasformerà in meglio il proprio quartiere.
La prima ricerca programmatica è partita proprio da lì, dalle comunità, dai luoghi,
che sono depositari di saperi spesso inascoltati, conoscenze approfondite, nuovi
stili di vita ed espressioni autentiche di identità localizzate. Contenitori di piccole
e grandi aspirazioni che coltivano ancora
proposte e competenze sedimentate
e spesso taciute presso gli organi della rappresentanza. Ed è presso quegli stessi
luoghi che abbiamo provato a ritrovare un dialogo discontinuo, ascoltando i cittadini,
incontrandoci presso i parchi e le piazze, confrontandoci nella quotidianità delle
proposte e provando a ricucire un tessuto di fiducia tra chi fa politica e chi spesso la
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subisce. Sotto il profilo della comunicazione, non a caso, abbiamo scelto di condurre
una campagna senza slogan scontati perché non è più il tempo di promesse facili, è
necessario che il cambiamento sia visibile nei fatti. Preferisco dire esplicitamente ciò
che si può fare davvero e ciò che è, al momento, irrealizzabile piuttosto che regalare
sogni che poi s’infrangono alle prime difficoltà. Una Città come Bari, fatta di cittadini
giustamente esigenti come voi e come me, ha bisogno di essere certo raccontata
ma soprattutto bene amministrata, con l’aiuto e l’impegno di tutti. Io continuerò a
farlo, se è possibile con ancora più energia di quella che ho messo finora al servizio
della mia comunità.
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
Perché? Perché il mio Sindaco siamo noi.
I tavoli della coalizione e il programma condiviso
Dal giorno dopo le Primarie ci siamo messi nuovamente al lavoro. Questa volta per
affrontare la vera sfida delle Amministrative. E insieme alla Coalizione abbiamo
creato dei contenitori programmatici di confronto aperto, tavoli tematici in cui esperti
ed appassionati si sono confrontati a lungo per mettere a punto un programma
condiviso in grado di migliorare il futuro della nostra città. La mole di contenuti
prodotta, in grado di riempire ben più di un programma, è parte integrante del testo
che state leggendo, che è il frutto di un lavoro di tantissime persone che ringrazio
ancora una volta per l’impegno profuso.
I miei cinque obiettivi per Bari
Ai suggerimenti e alle istanze della coalizione, organizzati e sintetizzati in tavoli
tematici, ho voluto anche io garantire il mio personale contributo al Programma,
qualificandolo in 5 obiettivi strategici, concreti e misurabili dai cittadini.
Il 26 aprile, al cinema Galleria, abbiamo presentato i miei 5 grandi progetti per
Bari. Progetti che si intersecano con il programma: un’idea d’insieme, visionaria e
trasversale che racconta la città che vorrei lasciare ai baresi. Piccole e grandi azioni
che riguardano i prossimi 5 anni, ma che comprendono uno sguardo sui prossimi
20 anni. Un buon amministratore non deve solo «fare delle cose», ma deve anche
saper progettare azioni a lungo termine, in grado di creare le basi per una città
metropolitana ed europea.
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5 priorità imprescindibili per la Bari dei prossimi anni:
1. M.U.V.T. - Mobilità Urbana Veloce Tecnologica: proseguire e completare il
processo di riorganizzazione del sistema della mobilità a Bari, rafforzando
l’intermodalità, consolidando l’utilizzo della mobilità dolce, inaugurando nuove
traiettorie strategiche come quella marina e costiera e proiettando la città verso
una dimensione metropolitana;
2. SE BARI AVESSE IL MARE… - Un rapporto da ricucire e un’identità da riconquistare.
Restituire il mare ai baresi attraverso la valorizzazione del water front da nord a
sud, il rilancio degli approdi turistici, ridefinendo il rapporto tra il porto e la città, la
rigenerazione dei quartieri lungo la costa, il ripensamento del litorale sud;
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
3. IL CITTADINO AL CENTRO - La città che parla e ascolta. Avvicinare il Comune e i
cittadini creando servizi pubblici a misura di tutti grazie all’utilizzo delle nuove
tecnologie informatiche, assicurando trasparenza, efficienza ed efficacia
nell’azione amministrativa e garantendo la partecipazione di tutti i cittadini al
miglioramento della pubblica Amministrazione;
4. CITTÀ INTELLIGENTE - I baresi meritano una città più vivibile. Investire
sull’innovazione come motore dello sviluppo individuale e collettivo, ridisegnando
i luoghi dell’incrocio domanda/offerta, recuperando i tessuti produttivi come l’Area
Industriale, favorendo il dialogo tra ricerca e industria per orientare le economie
della Città verso forme più pulite, ecologiche e ad alto contenuto tecnologico;
5. COSE NUOVE! - La città che cresce grazie all’innovazione. Promuovere un senso
di comunità più diffuso e «intelligente», anche attraverso un maggior dialogo tra
i centri culturali di aggregazione, i parchi, gli immobili riconvertiti e una politica
del riuso e della valorizzazione degli spazi che dia la possibilità alle famiglie, ai
giovani, agli anziani e ai cittadini in generale, di sentirsi attivamente protagonisti
delle proprie realtà.
Declub , i giovani e la politica
Al mio fianco in questi mesi ci sono stati loro, i giovani, i volontari che hanno animato
non solo il comitato elettorale, ma tutto il percorso fatto in questi mesi. Gli stessi
giovani che solitamente vengono dipinti come “fannulloni”, che non studiano o non
lavorano o peggio si disinteressano della politica. Sono invece ragazze e ragazzi che
hanno colto prima di me l’importanza di questa sfida, sacrificando gran parte del
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loro tempo libero e agli altri impegni che riempivano e riempiranno le loro vite ben
oltre la campagna elettorale. Spesso è da loro che son venuti i consigli migliori e,
sempre, l’energia per andare avanti quando la stanchezza stava per prevalere. Dagli
eventi «leggeri» e di svago come gli aperitivi auto organizzati all’ormai leggendario
«dekaraoke», fino ai tour nei quartieri, nei quali, quasi ogni giorno i ragazzi hanno
invaso le strade della nostra città per raccogliere, le necessità dei baresi. Un lavoro
incredibile che ci ha permesso di scrivere un programma sui bisogni della città.
Dal confronto con loro ho imparato molto, a loro che credevano, forse, di dover solo
imparare da chi aveva più esperienza. Il loro punto di vista, mai scontato, è servito a
correggere gli automatismi cui spesso ci si affida senza ridiscuterli anche quando
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
è possibile fare di più e meglio. Con la mia candidatura ho cercato di rappresentare
e interpretare non solo un principio di indipendenza e di responsabilità, ma anche
di attivismo generazionale. Lo devo a questi ragazzi ed a tutti i giovani e le giovani di
questa città. Io credo che sia arrivato il momento in cui le nuove generazioni emergano
attraverso le competenze, esprimano le proprie idee, conquistino il proprio spazio,
affrontino le sfide in maniera diretta, coraggiosa. Occupandosi della cosa pubblica,
esercitando il proprio rigore ma soprattutto la propria disponibilità nei confronti della
Città che si ama e alla quale si deve molto. Se davvero crediamo che una nuova
classe dirigente debba formarsi nelle nostre Città, bisogna affrontare fino in fondo
il principio del cambiamento, proponendosi in prima persona e assumendosene i
rischi e le opportunità. Dobbiamo saperci fidare del nostro futuro, che cammina sulle
loro gambe, e aiutarlo a crescere. Sono sicuro che non ce ne pentiremo.
Cittadini protagonisti del cambiamento
Sin dagli esordi della mia candidatura ho chiesto un patto esplicito di cittadinanza.
Ed è importante che questo si alimenti giorno per giorno, che si crei un collegamento
diretto tra chi ha l’onore e l’onere di amministrare direttamente la cosa pubblica e
chi la deve vivere. Noi sogniamo una città policentrica che guardi con interesse al
mare, che da questo sia attraversata anche culturalmente, e per poterla immaginare
bisogna conoscere il valore dei luoghi e avervi fatto esperienza. Noi sogniamo una città
partecipata e per poterla praticare bisogna credere fino in fondo alla partecipazione,
non limitandosi a cedere sovranità a corrente alternata. Noi Sogniamo una città
sostenibile dove la tutela dell’ambiente e il rispetto del territorio rappresentino una
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priorità dell’oggi che dia certezze alle future generazioni. Noi sogniamo una città
dinamica e creativa in grado di valorizzare lo spirito imprenditoriale dei baresi e
che possa creare nuova occupazione puntando sulla ricerca e l’innovazione. Noi
sogniamo una città attrattiva in grado di valorizzare le nostre bellezze e di supportare
I nostri cittadini e le nostre produzioni nel mondo creando una rete con le altre
città del mediterraneo. Noi sogniamo una città più inclusiva e per poterla disegnare
bisogna attraversarla facendo tutti uno sforzo di lentezza, di cura e di attenzione.
L’ho fatto con i volontari del Declub, il mio comitato elettorale. Abbiamo girato insieme
per i mercati e i quartieri della città per confrontarci con i cittadini, conoscere le loro
esigenze e trovare, anche insieme, delle soluzioni concrete per migliorare la vita
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
nei quartieri in cui risiedono. A ogni tour è seguito un incontro pubblico aperto a
tutti, in cui ho risposto alle domande e ai problemi che i cittadini hanno posto. Ci
siamo confrontati guardandoci negli occhi, ma non solo. Abbiamo dialogato sulle
nostre idee programmatiche con tutti, attraverso un forum online e sui social che
ha consentito ai cittadini di partecipare fino all’ultimo giorno disponibile e dare un
apporto sostanziale alla stesura finale di questo documento.
La nostra visione di Città
Rileggere il presente, disegnare il futuro
Bari è una media città adriatica di potenzialità enormi in termini di qualità della vita
ma che deve riconsolidarsi attorno a un modello di sviluppo inclusivo, dinamico,
sostenibile, innovativo, aperto alla ricerca e alle nuove generazioni. Bari è una tra le
più belle città d’Italia eppure non ha ancora espresso molte delle sue potenzialità,
fa fatica ancora a recepire il proprio rapporto privilegiato con il mare, con la terra,
con l’innovazione, con l’orizzonte, con la propria storia e la sua familiarità antica
all’intraprendenza. La città che immaginiamo è una città intelligente, meno egoista,
che predilige la scuola alla strada, le famiglie alla solitudine, i diritti all’esclusione, la
cultura al razzismo, la speranza al pessimismo, il paesaggio al cemento. Una città
intelligente valorizza la dimensione della piazza, della comunità e offre ai suoi giovani
l’opportunità di crescere, studiare e vivere fino in fondo la città, sino a prendersene
cura da adulti. Una città intelligente è una città a misura di bambino e di anziano, senza
barriere, senza condizionamenti, libera di pensarsi più bella e gioiosa senza che altri
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possano esercitarvi un’opzione privatistica e padronale. Una città intelligente è una
città in cui nessuno è solo, l’esclusione e la povertà non prendono il sopravvento ma
il lavoro e la fiducia segnano il passaggio tra le generazioni. Una città intelligente ha
molti parchi, riusa i contenitori architettonici e li trasforma in officine sociali e living
labs. Una città intelligente è una città che produce lavoro, costruisce un presente ma
disegna un futuro. E’ una città curiosa, che rende tutti cittadini, indiscriminatamente
e permette loro di crescere in modo armonioso con l’ambiente e in un contesto di
qualità urbana. Una città intelligente crede fortemente nella crescita e pianifica per
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
il futuro. Perché il presente non diventi una prigione ma un’opportunità negoziabile.
Integrazione e trasparenza per un Ente più efficace e vicino ai
bisogni dei cittadini
Per realizzare qualsiasi programmazione di medio-lungo termine, bisogna
riflettere seriamente sull’efficacia dell’Ente e sui principi organizzativi che debbono
ispirare il nuovo corso amministrativo. Il Comune di Bari, sotto il profilo politico e
amministrativo, vive una lunga fase di sofferenza, determinata da una sottodotazione
organica in alcuni settori strategici e trasversalmente all’intera classe dirigente, una
scarsa integrazione tra le ripartizioni e tra assessorati, l’assenza di una politica del
turnover che rinnovi generazionalmente e dal punto di vista delle competenze la
classe amministrativa, un’ingombrante presenza della politica nella gestione delle
partecipate e nell’attuazione di piani e programmi. E per affrontare in modo serio
tutti i nodi di sviluppo che attendono Bari, bisogna ripartire da qui, riformulando
attraverso principi di efficienza, efficacia integrazione, trasparenza e competenza la
governance dell’Ente.
Un modello organizzativo basato sulla misurabilità dei risultati dell’Amministrazione
e che attraverso i suggerimenti e la collaborazione della cittadinanza possa evolversi
costantemente per assicurare servizi sempre migliori ai baresi. Un’amministrazione
Agile capace di adattarsi alle esigenze dei cittadini e ai mutamenti ambientali, sociali
ed economici innovando le propria organizzazione grazie all’utilizzo delle nuove
tecnologie e in grado di aprirsi alle forze innovatrici della città per sperimentare
nuovi servizi al cittadino.
È necessario riorganizzare complessivamente l’Ente Comunale finalizzandolo alla
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programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020, mutuando il modello
sperimentato con successo a scala regionale: attivazione di figure di «Direttori di
Area» (trasversali tra ripartizioni) riuniti in Cabina di Regia con la Direzione Generale
e concentrati sui temi della competitività, dello sviluppo urbano, del welfare e della
cultura, portando avanti il processo di pianificazione strategica attualizzato sul
modello «Smart City» (ambiente, innovazione, comunità). La programmazione 20142020 avrà un asse dedicato alle Città Metropolitane e alle smart city e sarà una grande
opportunità in termini di ricadute occupazionali, di innovazione, di green economy,
di infrastrutture e di attrazione di giovani ricercatori e talenti. Le Municipalizzate
dovranno avere consiglieri di amministrazione selezionati per competenza e
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
giudicati biennalmente sulla base dei target da raggiungere e i risultati conseguiti.
È necessario razionalizzare gli Assessorati e favorire la migliore organizzazione per
l’attuazione del Decentramento. Le aziende pubbliche dovranno esibire i propri
piani industriali e di sviluppo all’inizio del mandato e produrre bilanci sociali annuali
riscontrabili dalle cittadinanze e dal consiglio. Le sedi comunali dovranno spostarsi
dal centro murattiano ed essere accorpate presso un unico plesso, determinando
risparmi nella gestione immobiliare e favorendo un maggior dialogo tra Ripartizioni
oggi sparse per la città. Saranno riviste le figure dei «Direttori di Ripartizione» (un
modello superato e antico) e sarà necessaria una riqualificazione/motivazione
complessiva del personale e l’avvio di un corso di rinnovamento generazionale delle
classi dirigenti con l’attivazione di profili e competenze nuove in tutti i settori per
affrontare le sfide degli investimenti, del decentramento e della Città Metropolitana.
A questo complesso ridisegno della governance interna sarà necessario affiancare
strumenti e piattaforme informatiche che promuovano la maggiore semplificazione
possibile per cittadini, commercianti, operatori economici e city users e permettano
un maggiore controllo della città attraverso tecnologie ispirate ai paradigmi dei big
data e dell’internet of things. Così come, dovranno essere realizzati sistemi che
sollecitino la piena partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica,
informando l’Amministrazione di disservizi o segnalando esigenze territoriali.
l’operato dell’Amministrazione Comunale potrà migliorare continuamente grazie
alla collaborazione e all’ascolto della cittadinanza. Indicatori di soddisfazione dei
cittadini rispetto ai servizi comunali diventeranno parte integrante del sistema di
gestione ed organizzazione dell’ente.
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Più centri, nessuna periferia
Bisogna ripartire dalle periferie pubbliche per centrare Bari. Affrontando i nodi storici
del sottosviluppo: distanza dalla città, mancanza di identità, bassa integrazione
sociale, scarsità di servizi, insicurezza, emarginazione. Per sviluppare una città
realmente policentrica bisogna riconoscere le varie anime di Bari, proponendo
un’identità e una vocazione propria ad ogni quartiere e garantendo ai suoi cittadini il
dialogo con il tessuto urbano ma anche la vivibilità più piena presso i luoghi dell’abitare.
Ciascun quartiere dovrà avere quindi la propria isola pedonale, la propria biblioteca
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
di quartiere, il proprio spazio per bambini e anziani, il proprio asilo comunale, una
programmazione culturale adeguata e un sistema di servizi e standard propri di una
città qualitativamente abitabile. Bisogna riconnettere le aree periferiche con il centro,
ma al contempo puntare al riconsolidamento del tessuto urbano, riempiendo di
contenuti i tanti vuoti, diversificando socialmente i contesti periferici e potenziando
il sistema di trasporto pubblico locale, specie nel rapporto centro-periferia. Bari deve
tornare ad essere una città compatta, sanando le vecchie fratture accumulate in tre
decenni di delocalizzazione di interi quartieri e ritrovando una forte connessione
tra le sue propaggini, vicine e distanti. Noi siamo assolutamente contrari per questo
alla realizzazione di qualsiasi ipotesi di lottizzazione indiscriminata presso Punta
Perotti che al contrario può e deve essere interessata da un complesso processo di
rigenerazione e ripensamento complessivo del water front. Così come all’ipotesi di
costruzione di una Polo della Giustizia che andrebbe altrimenti localizzato presso la
Caserma Briscese. La flotta urbana dei trasporti andrà rinnovata in forma ecologica
con sistemi elettrici ed ibridi realizzando sistemi rapidi di spostamento nel breve
periodo e di una vera e propria tramvia interconnessa con il sistema metropolitano
su ferro che andrà potenziato. Sarà promossa la mobilità dolce presso i singoli
quartieri e l’attuazione di un biciplan comunale che porti a sintesi i vari interventi,
prevedendo la realizzazione di piste ciclabili con nuovi materiali ecologici. A sostegno
degli spostamenti centro-periferia andrà altresì favorita l’attivazione di sistemi car
sharing attraverso l’individuazione sul mercato di un gestore idoneo, incentivati nuovi
modelli di car pooling per gli spostamenti casa lavoro e previsto un rafforzamento
generale dei sistemi di intermodalità (treno-auto-bici) con la collaborazione dei
privati nella gestione. Saranno realizzate le due porte di ingresso della città: il nodo
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intermodale del’executive che sarà facilmente accessibile grazie all’allargamento di
via Amendola e il nodo di Lamasinata a disposizione delle autovetture da nord. Per
la sicurezza presso i quartieri, inoltre, proponiamo un potenziamento delle dotazioni
e delle competenze della polizia municipale puntando su una sempre maggiore
integrazione con le altre forze di polizia, la riattivazione della figura del poliziotto di
quartiere, un ammodernamento complessivo dei sistemi di pubblica illuminazione
e l’attuazione di un piano di videosorveglianza mirata presso alcune piazze e nodi
critici della Città. Le (ex) periferie devono provare ad assorbire le giovani famiglie
oggi disperse presso i comuni dell’area metropolitana, costituendo un’alternativa
credibile in termini immobiliari e riequilibrando il tessuto sociale oggi tutto sbilanciato
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
sulle fasce più deboli. Sarà realizzato un piano straordinario per la casa finalizzato
a ridurre il disagio abitativo delle fasce più deboli della società e a sperimentare
modelli innovativi di social housing.
Ricucire e rigenerare la città
La prossima Amministrazione avrà un compito delicatissimo e per il quale tutti siamo
coinvolti e responsabili: l’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG)
che segnerà la forma, l’indirizzo e il destino di Bari probabilmente per i prossimi
20 anni. Il PUG, così come previsto dalle normative regionali, andrà discusso nel
merito e attraverso modelli di co-pianificazione e partecipazione realmente incisivi
ed efficaci. E questo andrà fatto in modo sistematico con le cittadinanze, con gli
operatori economici, con i professionisti, con le associazioni e con tutti i portatori di
interesse della Città. L’andamento del DPP (Documento Programmatico Previsionale)
ci suggerisce un indirizzo di fondo che va approfondito ulteriormente nella fase di
progettazione. Un indirizzo sensibile e strategico che il gruppo dei professionisti
incaricati dovrà concertare con i portatori di interesse, con le parti sociali ma
soprattutto con i cittadini che abitano i territori, innovando il metodo e il piano di
lavoro. Al centro delle prospettive del PUG dovrà essere privilegiato l’elemento del
paesaggio, del mare, del verde, del riuso del patrimonio pubblico, in una prospettiva
più generale di riconsolidamento urbano, di rigenerazione e di limitazione radicale
del consumo di suolo, di sperimentazione di nuovi modelli abitativi. Bari ha bisogno
di un piano straordinario di greening urbano che inverta quel processo edilizio che la
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pone agli ultimi posti in Italia come dotazione di verde per metro quadro. Bisognerà
intervenire attraverso misure sperimentali di forestazione urbana, di promozione di
orti urbani diffusi e di esperienze di progettazione e di architettura del paesaggio.
Durante il prossimo mandato andranno completati e inaugurati 3 grandi parchi
urbani (Rossanni/Fibronit/Gasometro) e rivitalizzati e rilanciati quelli esistenti a scala
urbana e di quartiere, attraverso una gestione affidata a cooperative di comunità
che mobilitino piccole economie con possibilità di inserimento professionale per
inoccupati, disabili, svantaggiati e migranti anche grazie a progetti innovativi di
banca delle ore e/o dei piccoli mestieri. Così come bisognerà prevedere laboratori
di co-progettazione a scala di quartiere che sappiano immaginare spazi pubblici
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
di qualità, sperimentando modelli nuovi di gestione pubblico-privata con il terzo
settore, le associazioni e le cooperative in sussidiarietà. Il processo di pianificazione
e trasformazione urbana dovrà essere realmente partecipato e comprensibile. E
per questo servirà da subito animare l’Urban Center presso Sala Murat sul modello
di Torino, Parma o Bologna, che funga da mostra e forum permanente sui processi
di trasformazione ed innovazione urbana. Con al centro della strategia nel lungo
termine la risoluzione della questione del nodo ferroviario con il riaffaccio dell’intera
città sul mare, bisognerà agire a Nord sulla rigenerazione del quartiere Libertà, la
riqualificazione del water front di San Girolamo sino a Fesca, il rilancio del porticciolo
di Santo Spirito, sul dialogo tra Città e Fiera del Levante (valorizzazione della Fiera,
ritorno e recupero del molo di San Cataldo), l’asse nord sud e la realizzazione della
nuova camionale per avere una connessione diretta tra porto e sistema autostradale.
A sud di Bari, invece andrà avviato un processo di riqualificazione del lungomare sino
a Torre a Mare e creando un grande progetto di parco costiero. Attorno allo Stadio
si potrà creare la più grande area agricola urbana del Sud Italia, infrastrutturando
adeguatamente e proponendo un polo di sviluppo multifunzionale a filiera corta
che serva l’intera città corredato da energie rinnovabili. I contesti urbani consolidati
come Picone, Carrassi e S.Pasquale, il primo nucleo di Japigia, Poggiofranco nuova,
Carbonara e Ceglie andranno affrontati nelle loro dinamiche di degrado edilizio e
disagio sociale, spesso nelle parti più antiche e popolari dell’impianto, nelle quali
risiedono le fasce più deboli della popolazione (immigrati, anziani) o la residenza
è temporanea (studenti, lavoratori). A servizio di queste bisognerà accelerare la
realizzazione del Parco Rossani con i suoi servizi, ridurre i flussi di traffico privato
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di attraversamento migliorando i servizi pubblici, i parcheggi e soprattutto il verde
di quartiere come spazio di relazione identitario e riconoscibile. Bisognerà inoltre
attuare il Piano energetico comunale (PAES), attraverso la riconversione energetica
totale del patrimonio pubblico, della pubblica illuminazione attraverso sistemi di
telecontrollo, microgenerazione distribuita e l’efficientamento energetico degli edifici.
La città di Bari dovrà diventare un laboratorio per la sperimentazione di nuovi modelli
di quartieri ecosostenibili che coniughino rispetto dell’ecosistema pre-esistente e
utilizzo di nuove tecnologie smart. I quartieri in corso di realizzazione come Maglia 21
possono diventare un esempio di quartiere smart da replicare in altri contesti urbani.
Bisognerà infine decongestionare il centro murattiano dal traffico veicolare e dalle
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
funzioni di rango regionale che lo attraggono, promuovendo l’incremento delle isole
pedonali nella parte ottocentesca. La parziale pedonalizzazione del murattiano e di
una porzione di litorale sud, oltre ad un miglioramento degli standard ambientali,
commerciali e turistici, genererà come effetto indiretto la delocalizzazione di molte
funzioni e servizi (es. studi professionali) presso i quartieri semiperiferici e limitrofi,
attivando processi di riqualificazione immobiliare, economica e sociale. Bisognerà
infine completare interamente la ZSR estendendola sino al limite del Libertà e bisogna
sfruttare subito i fasci di binari non utilizzati per realizzare aree verdi e parcheggi di
pertinenza.
Innovare per competere
Lo sviluppo economico della città che immaginiamo dovrà misurarsi nel futuro su 3
assi principali di sviluppo:
1. l’attrazione di imprese manifatturiere ad alto contenuto di innovazione e a valore
aggiunto (es. meccatronica, logistica, ICT, green economy ecc.);
2. le economie urbane (turismo, cultura e commercio);
3. il terziario e la ricerca (a Bari sono presenti 2 università pubbliche, 1 privata, 6
centri CNR, 1 istituto internazionale come IAMB, l’Accademia di Belle Arti, il più
popoloso Conservatorio d’Italia).
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L’area industriale di Bari necessita di azioni concrete sul piano ambientale, produttivo
e sociale. E una più efficiente gestione dell’ASI è probabilmente un altro obiettivo
importante del prossimo mandato. Il sogno della grande area industriale adriatica
va riattualizzato sulla base delle nuove esigenze di mercato e sulle innovazioni
prodotte in campo industriale. Bisogna pianificare un percorso di riqualificazione
dell’intera area da trasformare in APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata)
attrezzandola di servizi di prossimità, procedendo nelle bonifiche, nel riutilizzo delle
strutture produttive dismesse o sottoutilizzate, migliorando i collegamenti e i trasporti
tra la città e la sua area produttiva, promuovendo una politica energetica di nuova
generazione. Bisognerà quindi individuare insediamenti qualificati «low cost» e
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
promuovere attraverso l’ASI una politica di attrazione di nuovi investimenti e imprese
attraverso la logica dei Distretti e di una smart specialisation metropolitana nei
settori della meccatronica, dell’informatica, della creatività, dell’abitare sostenibile
e degli altri settori emergenti e sperimentare nuove politiche di sviluppo territoriale
avviando il processo di istituzione di zone a economia speciale (zero burocrazia e
sgravi fiscali). Oggi la Regione Puglia conta più di 18 distretti riconosciuti ai sensi della
LR 36 del 2007 (es. edilizia sostenibile, energia, ambiente/rifiuti, editoria, creatività
ecc. ) che vanno messi a sistema e orientati attraverso piattaforme di ricerca e
produttive comuni. Bari deve essere un laboratorio vivente dove sperimentare
nuove idee per costruire insieme la Bari del futuro. i living labs sono un modello
vincente per consolidare un partenariato per l’innovazione tra l’amministrazione
comunale, i centri di ricerca e le imprese che vogliono sperimentare nuovi servizi
e tecnologie per migliorare la salute dell’uomo e dell’ambiente e per la smart city.
Intensificando la domanda pubblica di innovazione attraverso un uso strategico
degli appalti pubblici si darà la possibilità di offrire risposte ai cittadini con metodi
nuovi e creare occupazione qualificata. Sulle economie urbane bisognerà attuare
una seria strategia di marketing territoriale e culturale che valorizzi le infrastrutture
di collegamento (porto/aeroporto/stazione) e consolidi Bari come destinazione
turistica a scala nazionale e internazionale. Gli asset attorno ai quali lavorare
sono la risorsa mare, il brand nicolaiano, il patrimonio paesaggistico e culturale,
il tessuto della ricerca scientifica e l’industria culturale (eventi, cinema, mostre e
circuiti, ecc.). Ma per rafforzare la vocazione turistica e commerciale di Bari sarà
necessario migliorare i servizi a favore dei turisti offrendo collegamenti tra città e
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campagna, efficientando i tempi e gli orari del commercio, promuovendo l’arte, la
cultura, un sistema diffuso di isole pedonali e il miglioramento complessivo degli
arredi urbani e degli spazi pubblici come volani per una ripresa anche dei consumi
a scala cittadina. Bisogna individuare delle «zone franche urbane» presso i contesti
semiperiferici e periferici della Città, per incentivare l’apertura di nuove attività (es.
3 anni di defiscalizzazione locale) e promuovere l’attivazione dei distretti urbani del
commercio che possano produrre nuovi meccanismi di cooperazione e stabilire
un dialogo con le aree mercatali. Bisogna diversificare le attività del centro storico
favorendo l’insediamento di botteghe artigiane ad alto contenuto artistico, start-up
e imprese giovanili in grado di innovare l’offerta (design, fotografia, produzione) e
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
promuovendo attività di impresa nel settore turistico e culturale (es. alberghi diffusi)
generando processi virtuosi di riqualificazione immobiliare in degrado attraverso
la sperimentazione di nuove tecniche costruttive ecosostenibili. L’Università e la
Città dialogano ancora troppo poco. Bisogna valorizzare al contrario l’economia
universitaria attraverso il miglioramento dell’offerta residenziale, facendo emergere
le dimensioni illecite negli affitti, attivando biblioteche pubbliche aperte sino a
tarda sera, promuovendo poli di aggregazione giovanile, rafforzando la connettività
diffusa in wifi in tutta la città e stabilendo una conferenza permanente di dialogo
tra sistema della ricerca ed ente locale e per governare l’offerta di contenitori e
spazi per le start-up da insediare e per il coworking. La Manifattura dei Tabacchi
(lato Comune) potrebbe assolvere una funzione strategica di raccordo in questo
senso tra Università e Città e divenire un grande incubatore di giovani imprese, mix
residenziale, uffici e commerciale, culturale ed espositivo, con un grande job centre
al suo interno che funga da raccordo tra offerta e domanda di lavoro qualificato.
Lo stesso dall’altra parte della Ferrovia per quanto riguarda la Rossani dove verrà
ospitata l’Accademia di Belle Arti e potrà specializzarsi invece nel settore del design
e delle arti contemporanee attivando percorsi di co-progettazione con le comunità
oggi insediate. Bisogna favorire l’attivazione di microcredito per attività di impresa
nei settori del turismo, della cultura, della ricerca, dei servizi ecc. ricucire i rapporti
con i giovani talenti nel mondo attraverso un network «Baresi nel Mondo» e rafforzare
l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro stimolando l’attivazione di un Job Centre
comunale di nuova generazione sul modello delle città europee.
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La cultura è un’altra cosa
Ricordiamo tutti l’atmosfera di quella mattina del 2006 in cui la caduta di Punta Perotti
segnalava la cesura definitiva con una certo passato e si inaugurava una stagione
diversa, fatta di legalità, di protagonismo civico e di forte attivisimo sociale e culturale.
Con la caduta verticale dei palazzi si liberò non solo l’orizzonte sud della Città, ma
moltissime energie sociali. La prima Giunta Emiliano iniziò a coinvolgere il centro e le
periferie in una nuova narrazione di una Bari creativa, inclusiva, euro-mediterranea,
attraverso la musica, il cinema, il teatro, le arti visive, la programmazione diffusa. In
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
quello stesso periodo, la rinascita del Teatro Petruzzelli, il rilancio dell’iconografia
nicolaiana e l’attivismo di numerosi presidi culturali quali scuole, librerie, piccoli
teatri, biblioteche, ci orientavano verso nuove aspirazioni identitarie. In quei cinque
anni, probabilmente, Bari ha vissuto la sua piccola rivoluzione culturale, frutto di
un’inedita alleanza tra la politica, gli operatori culturali, la cittadinanza attiva, la classe
intellettuale e l’associazionismo. A distanza di cinque anni quel patto civico urbano è
stato fortemente compromesso dalla crisi economica che ha drasticamente ridotto
le possibilità di investimenti in cultura e probabilmente dall’assenza di una Delega
dedicata. In questi cinque anni i piccoli teatri sono tornati a soffrire, le periferie hanno
ridotto le proprie chance e alcuni i progetti urbani di una Bari diversa messi in standby.
Bisogna oggi riprendere quello spirito di allora e ripartire dalla Cultura come tema
centrale. Ridando dignità e valorizzando le tante energie attive e i talenti che in questi
anni hanno animato culturalmente la nostra città e difendendo l’ambizione di una
Bari più civile, più creativa, più sensibile. Un modello di città più attenta alle esigenze
di partecipazione degli operatori culturali e dei cittadini, senza necessariamente
inseguire grandi target da «Capitale Europea» ma focalizzando in primis sulla
fruizione interna e crescendo nel tempo anche sullo scenario nazionale. A questo
proposito bisogna realizzare un sistema di biblioteche pubbliche presso ciascun
quartiere, riattivare in rete i teatri di prossimità, i contenitori e i laboratori Urbani in
forma di Distretto Urbano Culturale, riprendere iniziative quali Musica e Cultura in
Periferia contro il degrado e l’isolamento dei luoghi più marginali. Lavorare con e
dentro le scuole, utilizzando i cortili per gli orti didattici e promuovendo una didattica
ambientale, valorizzare le palestre come luoghi di aggregazione sociale, rilanciare
gli auditorium e gli spazi pubblici sottoutilizzati a fini di integrazione e confronto.
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Bari ha bisogno altresì di entrare a pieno titolo nel circuito dei grandi circuiti culturali.
Bisogna realizzare il Museo d’Arte Contemporanea in forma diffusa: concentrando la
produzione artistica presso la Rossani con i Laboratori Creativi. Valorizzare i collettivi
e i network informali di street art e arte pubblica urbana, creare un Assessorato
forte alla Cultura che sia in grado di attrarre fondi privati nazionali e internazionali e
inserire Bari nei circuiti delle grandi mostre. Lavorare in più sulla risorsa identitaria
del mare, sostenendo le esperienze delle associazioni attive sulla costa e ridando
centralità alle esperienze sportive che hanno margini di grande potenzialità come
quelle del CUS Bari. E necessario attivare il centro congressi presso la Fiera del
Levante con un Convention Bureau che sia in grado di fare incoming congressuale a
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
livello nazionale e internazionale. Qualificare l’offerta museale promuovendo il brand
nicolaiano anche attraverso una migliore gestione artistica della kermesse storica
e riattivare la tradizione del Maggio barese con la moltiplicazione di eventi diffusi
in tutti i quartieri. Specializzare lo Stadio delle Vittorie come Distretto dei Bambini
e delle Bambine, consolidando un polo dell’infanzia e della famiglie con il Teatro
di Pulcinella, il Museo del giocattolo, il Museo della Scienza. Bari ha un patrimonio
di aree archeologiche e beni architettonici, paesaggistici e naturali (aree protette e
siti di interesse naturalistico) in grado di promuovere processi di sviluppo fondati
sull’attivazione di risorse endogene. Bisogna realizzare nuovi investimenti per una
fruizione tecnologica ed efficiente del patrimonio culturale e paesaggistico diffuso e
favorire una digitalizzazione dell’intero patrimonio bibliotecario pubblico, mettendo
online i testi e i documenti a scopi di ricerca e di lettura per i cittadini. Bari deve
riposizionarsi all’interno di un circuito attivo di scambi e iniziative di cooperazione
scientifica e di buone pratiche culturali con i paesi del Mediterraneo e dell’Adriatico.
Per un welfare di comunità
Il tema della coesione sociale e l’esigenza di un ridisegno complessivo del sistema
di welfare sotto il profilo del metodo e dell’efficacia sarà una delle sfide centrali
per la prossima Amministrazione. Negli ultimi anni, a causa della crisi economica,
si è assistito ad un progressivo impoverimento della popolazione barese e a
un’irreversibile frammentazione del tessuto sociale, registrando al contempo un
solido aumento delle disuguaglianze. Quasi un terzo della popolazione vive in stato
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di povertà o è a rischio di esclusione sociale. E la domanda di servizi, specie di
natura straordinaria e assistenziale, è cresciuta esponenzialmente, mettendo
in serio pericolo la sostenibilità complessiva finanziaria del sistema. Povertà,
disagio abitativo, marginalità culturale, esclusione sociale, violenza di genere,
attraversano ormai tutti gli strati sociali e in modo trasversale tutti i quartieri della
Città. I tassi di disoccupazione si attestano al 15% e assolutamente sopra la media
nazionale (12,5%), le famiglie già gravate dagli oneri di cura per i propri anziani
non autosufficienti assistono al mantenimento prolungato di giovani figli che non
studiano o non lavorano (NEET), le donne affrontano con difficoltà il disagio della
conciliazione, i flussi di migrazione, specie di minori stranieri non accompagnati,
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
producono una domanda di nuovi diritti che le strutture esistenti assorbono a fatica.
Una fenomenologia della privazione che l’Amministrazione Emiliano in questi anni
ha provato a tamponare, destinando importanti risorse del bilancio e producendo
sforzi di cui va assolutamente dato atto. Pur tuttavia, non è sufficiente investire
risorse né profondersi nell’emergenza sociale, senza un’adeguata programmazione
che riesca a leggere i mutamenti in corso e a intervenire in modo strutturale sulle
principali cause del bisogno, individuando in modo efficace e partecipato le priorità
su cui intervenire. Oggi, più che ieri, è necessario acquisire a Bari la consapevolezza
di essere una Comunità. Una Comunità che si riconosca in un modello di crescita
sensibile alle disuguaglianze e ai diritti. Una Comunità che riesca a disegnare politiche
adeguatamente orientate all’integrazione e alla tutela dei più deboli. Una Comunità
che riesca a far convergere su obiettivi di coesione sociale ed equità le istituzioni, gli
attori economici, le rappresentanze, la società civile, le associazioni, il terzo settore.
Bari deve potenziare la propria dotazione di asili nido e i dispositivi necessari per
promuovere una maggiore conciliazione vita lavoro delle donne (sezioni primavera,
voucher di conciliazione, piani dei tempi e degli spazi). Bari deve incrementare
la propria dotazione di case popolari per soddisfare la domanda crescente di
abitazione pubblica, istituendo un’Agenzia della casa e dell’abitare sostenibile e
sperimentando modelli di housing sociale e co-housing sostenibile attraverso la
collaborazione tra pubblico e privato e il riutilizzo delle caserme dismesse. Bari
deve rimuovere tutti gli ostacoli culturali e fisici che impediscono ai disabili e alle
loro famiglie di sentirsi pienamente cittadini. Bari deve intervenire massicciamente
contro la povertà, dichiarando guerra a tutte le cause che la generano a partire dalla
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mancanza di lavoro e dalla frammentazione sociale. La gestione del welfare a Bari
deve passare attraverso un piano sociale di zona partecipato con il terzo settore e
lungimirante, che sappia transitare il decentramento dei servizi presso i Municipi e
favorire la piena integrazione socio-sanitaria e la progressiva domiciliarizzazione
delle cure. Contro le povertà è necessario istituire un fondo di rotazione e di tutela
per i più deboli oltre che sistemi di garanzia di ultima istanza per l’accesso al credito
e alla casa. Una Fondazione di Comunità per Bari può sollecitare una maggiore
filantropia presso i cittadini e gli operatori della Città. Presso la quale concentrare
tutti gli investimenti privati in coesione sociale da veicolare annualmente presso
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
destinazioni e programmazioni condivise.
100 Punti per Bari
Abbiamo pubblicato 50 idee in 50 giorni per raccontarvi e discutere insieme il
nostro programma. Abbiamo presentato i 5 grandi progetti che trasformeranno
Bari nella città metropolitana che sogniamo. Adesso vi presentiamo i 100 punti che
racchiudono tutto il lavoro svolto in questi mesi di campagna elettorale, nei quali
abbiamo ascoltato, non solo esperti e operatori di settore, ma soprattutto i cittadini.
100 punti che non sono solo sogni e utopie, dietro questi grandi progetti ci sono studi
di fattibilità e la ricerca delle giuste coperture economiche che faranno in modo che
queste cose succedano. Davvero.
100 punti che rispondono alle necessità dei baresi, alcuni daranno risposte immediate,
come le prime dieci azioni che ho promesso di fare nei primi 100 giorni da Sindaco,
altri serviranno a progettare la città del futuro.
Non un programma chiuso e definitivo, ma che continueremo a scrivere insieme.
1. Innovazione della Pubblica Amministrazione.
1.1 Innovazione della Pubblica Amministrazione, il cittadino al centro. Un nuovo
modello organizzativo per il Comune di Bari per renderla più efficiente e vicina alle
esigenze dei cittadini: una struttura organizzativa più snella e orientata all’incremento
la qualità dei servizi erogati per garantire la massima soddisfazione del cittadino,
meccanismi di valutazione e incentivazione delle strutture comunali basati sui
giudizi degli utenti, miglioramento continuo delle prestazioni grazie all’ascolto dei
19
cittadini.
1.2 Più valore alla spesa pubblica. Tagli ai costi della politica, parità di genere in
Giunta: accorpamento degli assessorati per funzioni assimilabili; applicazione delle
norme c.d. spending review in tema di composizione dei Consigli di Amministrazione
delle Aziende c.d. Municipalizzate; parità di genere nella Giunta comunale e nei CDA
delle partecipate.
1.3 Decentramento e Città Metropolitana: il nuovo ruolo dei Municipi, da potenziare
mediante la completa attuazione e delega di funzioni di cui al Regolamento comunale
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
n. 22 del 22.4.2014 sul decentramento. Statuto di Bari Città Metropolitana entro il
31.12.2014. Revisione dei regolamenti delle tasse, rimodulazione degli incentivi e
contrasto all’evasione per pagare meno ma pagare tutti.
1.4 Razionalizzazione degli uffici comunali: trasferimento sede comunale, con
accorpamento della maggior parte degli Uffici in una nuova sede, da costruire
mediante partnerariato pubblico-privato nel quartiere Libertà e riduzione degli
sprechi nella gestione delle strutture comunali.
1.5 Autorità urbana per i fondi comunitari. Realizzazione di un’Autorità Urbana per
l’attuazione del programma e la gestione centralizzata dei fondi UE 2014-2020 e per
attrarre nuovi investimenti. È necessario avere una maggiore rappresentanza dell’Area
Metropolitana rafforzando la collaborazione con la delegazione della Regione Puglia
a Bruxelles e facendo sistema con le università e le associazioni di categoria per
contare di più e accedere a finanziamenti diretti dalla commissione europea.
1.6 Gestione dei servizi pubblici: gestione in rete dei servizi pubblici locali dei
Comuni dell’Area metropolitana. Tutte le aziende partecipate del comune dovranno
dotarsi di piani industriali credibili e sostenibili.
1.7 La città sensibile: Il programma di governo sarà composto da obiettivi misurabili
e che saranno monitorati nel tempo, attraverso l’ascolto degli oggetti intelligenti della
città (videocamere, pali pubblica illuminazione, mezzi di trasporto) e dei cittadini.
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Nuove tecnologie (Big Data e internet of things) permetteranno il monitoraggio e l’analisi
delle prestazioni urbane. Un cruscotto di indicatori, realizzato in collaborazione con
ISTAT, misurerà gli effetti delle decisioni prese e i risultati raggiunti condividendoli
con i cittadini.
1.8 Open data e trasparenza: L’amministrazione adotterà come standard di
pubblicazione dei propri contenuti i formati open e renderà disponibili online tutti
gli atti amministrativi non aventi rilevanza meramente interna o organizzativa. I
dati acquisiti tramite l’urban control center saranno resi disponibili per favorire la
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
creazione di nuove applicazioni e servizi di public hacking.
1.9 Patto di cittadinanza: un Regolamento innovativo da adottare nei primi 100
giorni per la cura e la rigenerazione degli spazi pubblici urbani con il coinvolgimento
dei cittadini, che diventano parte attiva nella gestione delle aree verdi e degli spazi
comunali.
1.10 Partenariato per l’innovazione: condivisione dei fabbisogni dell’Amministrazione
con il mercato, per la creazione di prodotti innovativi e la creazione di start up
tecnologiche. Incentivazione della domanda pubblica di innovazione attraverso un
uso strategico degli appalti pubblici. Potenziamento dell’associazione bari smart
city per creare una collaborazione stabile con tutti gli innovatori urbani e realizzare
insieme la città del futuro. bari deve diventare un laboratorio vivente dove sperimentare
nuove tecnologie e servizi per la smart city e per la tutela dell’ambiente e della salute
dell’uomo.
1.11 Bari service Hub: una rete aperta e condivisa da tutti gli Uffici comunali per rendere
inter-operabili tutti i sistemi informativi offerti ai cittadini e per assicurare una unica
porta di accesso ai servizi del comune. un grande programma di dematerializzazione
della Pa e di snellimento delle procedure amministrative attraverso l’integrazione
dei servizi. potenzieremo l’applicazione Barisolve per assicurare all’interno del
bari service hub un controllo maggiore del territorio (v. punto 1.7) e un sistema di
tracciamento delle segnalazioni effettuate e dei tempi di risoluzione.
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1.12 Acquisti verdi e razionalizzazione della spesa: piano triennale degli acquisti
verdi affinché il 30% del totale delle forniture acquistate dal comune siano «verdi»,
così da centrare gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni nocive entro il 2020.
1.13 Bari Smart City e proiezione internazionale della città: una rete delle Smart
city del mediterraneo per contare di più in Europa, valorizzando i rapporti già attivi di
Bari con le altre smart city del mediterraneo.
2. Ecosistema urbano
2.1 Rete ecologica. Costituzione di una Rete Ecologica a Bari per proteggere, in
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
un territorio fortemente urbanizzato come il nostro, i sistemi ecologici naturali e
seminaturali esistenti: tutelare le nove lame principali, partendo dal Parco Naturale
Regionale di Lama Balice; collegare tali sistemi con le aree verdi esistenti e con i
nuovi Parchi urbani di cui si prevede la realizzazione.
2.2 I parchi urbani di Bari: recuperando due aree industriali dismesse, la ex Fibronit e
l’ex Gasometro, nonché il territorio della ex Caserma Rossani, sarà possibile realizzare
tre nuovi parchi urbani. A queste aree verdi si dovranno aggiungere altre aree verdi
di quartiere e riqualificare le esistenti per raggiungere l’obiettivo d’incrementare del
40% la dotazione di verde pro-capite dei baresi.
2.3 Smart Grid e generazione distribuita dell’energia: affiancare alla rete di
distribuzione dell’energia una rete «intelligente» di comunicazione e controllo
energetico per monitorare e ottimizzare i flussi di energia, evitando sprechi e quindi
accumulando e reindirizzando eventuali surplus di energia in tempo reale.
2.4 Efficientamento energetico dell’Amministrazione: ridurre i consumi di energia
della pubblica amministrazione attraverso un investimento significativo in nuove
tecnologie per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, rinnovo del parco
mezzi della PA e riduzione dei consumi di energia.
2.5 Energia sostenibile. Attuazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, per
ridurre insieme alla città del 40% le emisssioni di co2 creando nuova occupazione
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nel settore della green economy.
Un obiettivo ambizioso da raggiungere con la collaborazione dei cittadini. Il Comune
utilizzerà nuove tecnologie per ridurre i consumi energetici dei propri edifici e
adotterà buone pratiche per tutelare le risorse naturali.
Incentiveremo e sensibilizzeremo i cittadini ad usare meno le automobili, a produrre
meno rifiuti, consumare meno acqua e adottare buone pratiche energetiche. Incentivi
anche nell’edilizia valorizzando nuove idee per costruire una città low carbon.
2.6 Differenziare di più e meglio. Raccolta differenziata e impianto di compostaggio:
intensificare la raccolta della frazione organica dei rifiuti, con la realizzazione di
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
un centro di compostaggio e di valorizzazione energetica dei rifiuti, mediante la
produzione di biogas nell’attuale sede dell’AMIU.
2.7 Riduzione della produzione dei rifiuti e incentivazione del riuso, incrementando
la rete degli impianti di conferimento. Saranno realizzati progetti con i centri
commerciali e i supermercati per introdurre i dispenser; usare i cibi in scadenza
ma ancora buoni per le mense cittadine; favorire ogni forma di utilizzo di materie
prime riciclate nei processi produttivi. i cittadini e le imprese più virtuose potranno
usufruire di una riduzione della tassa sui rifiuti fino al 30% sulla parte variabile del
tributo (oltre al riconoscimento dei buoni spesa), in base all’effettiva quantità prodotta
e alla tipologia di rifiuto differenziato (principio “chi inquina paga”). Sarà ampliata la
rete dei punti di conferimento con ulteriori isole ecologiche mobili, oltre all’apertura
di nuovi centri di raccolta AMIU.
2.8 Educare all’ambiente. Saranno realizzati centri di educazione ambientale e
progetti di sensibilizzazione della cittadinanza ad un uso più razionale delle risorse
naturali e al rispetto dell’ambiente. I cittadini e le associazioni saranno chiamati
a collaborare attivamente in questo processo mediante iniziative e progetti in
collaborazione con l’amministrazione comunale. sara’ realizzata una casa dell’acqua
allo stadio della vittoria ed un piano di azione per il risparmio idrico. Villa Frammarino
diventerà un centro di educazione ambientale a disposizione delle scuole e saranno
realizzate iniziative in tema in tutti i parchi della città.
23
2.9 Riordino del sistema idrico e fognante: avviare una collaborazione con AQP
S.P.A., per la manutenzione programmata degli interventi sulla rete idrica, per
assicurare continuità di funzionamento al servizio idrico. la rete fognante dovrà
essere riconfigurata, creando una separazione tra la rete fognaria nera e la fogna
bianca, attraverso un sistema di bypass idrici che eviti eccessivi carichi sul sistema
attuale. Gli impianti di depurazione di bari est ed ovest devono essere potenziati
2.10 Fogna bianca e invarianza idraulica: un unico programma organico di interventi
iniziali da oltre 40 milioni di euro per portare la fogna bianca in tutti i quartieri delle
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
città e risolvere il problema dello smaltimento delle acque meteoriche.
2.11 Internet of things, la città che parla (pubblica illuminazione): rinnovamento
dell’intera rete di pubblica illuminazione, sostituendo le oltre 20000 lampade attuali
con quelle a risparmio energetico, realizzando un sistema di controllo informatizzato
centralizzato e installando regolatori di flusso. Implementazione della tecnologia
ottica a led sui 365 semafori della città, riducendo così i costi energetici dell’80%.
2.12 Internet negli spazi pubblici: ogni riqualificazione di spazio pubblico dovrà
essere progettata per l’attivazione di hotspot wireless connessi al sistema «Bari
Wireless»; oltre alla realizzazione di servizi online a cui accedere in mobilità, offerti
dall’amministrazione e inseriti all’interno della piattaforma «Bari Wireless» (esempio:
informazioni sulla città, informazioni turistiche, informazioni sui trasporti, sui luoghi
in cui ci si trova, servizi anagrafici, di pagamento, etc) e realizzare nuovi servizi
specifici per il cittadino o il turista.
2.13 Bari Città Resiliente, rete della protezione civile. Una città resiliente è un
ecosistema urbano in grado di adattarsi velocemente ai mutamenti ambientali e
socio-economici provenienti dall’esterno, non solo perché dotata di un efficiente
sistema di protezione civile, ma soprattutto in quanto pianificata ab origine per
adeguarsi ai cambiamenti. Per questo, si avvierà un Programma di comunicazione e
coinvolgimento degli stakeholders per la redazione del piano della resilienza urbana
in accordo con la Regione Puglia e in coerenza con il progetto Puglia Resiliente; per
arrivare alla Redazione del piano della resilienza urbana ad integrazione del piano
24
della protezione civile.
2.14 Sistema di sorveglianza per i reati contro l’ambiente. Progettazione e
affidamento di un sistema di monitoraggio, che abbia le seguenti caratteristiche:
centrale di controllo, repository dei dati, gestione a tecnologia avanzata delle fonti
dati per poter raccogliere tutte le informazioni necessarie a gestire gli interventi di
prevenzione e controllo del territorio.
3. Rigenerazione urbana: una città verso il mare
3.1 Pug e Urban Center: dopo quarant’anni dal Piano Quaroni, Bari avrà un nuovo
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
Piano Urbanistico Generale. Il processo che porterà alla redazione del Piano sarà
partecipato e condiviso con la cittadinanza, che potrà seguire in scala le trasformazioni
urbanistiche di Bari grazie all’Urban Center, ubicato nell’attuale Sala Murat in Piazza
Ferrarese. Potenziamento del SIT comunale e sua integrazione nell’Urban Service
Hub per programmare la città insieme ai cittadini.
3.2 PIRU San Girolamo e Waterfront dell’area nord: riqualificazione del quartiere di
San Girolamo attraverso l’applicazione del Piano Integrato di Rigenerazione Urbana
e il compimento dei lavori di riqualificazione del water – front di San Girolamo.
pedonalizzazione e sistemazione delle aree a nord (Palese e S. Spirito) e realizzazione
del piano delle coste per la revisione delle licenze e la protezione del litorale.
3.3 Area Fiera e il Porto di San Cataldo: l’Area della Fiera tornerà a esercitare una
funzione di servizio per la Città, diversificando al proprio interno la proposta di offerta
fieristica e inserendosi nei grandi circuiti specializzati del segmento fieristico e
congressuale; mentre all’interno dell’area portuale di S. Cataldo sarà realizzato il
nuovo porto turistico. L’intera area avrà una vocazione turistica e ricreativa: Fiera,
Stadio della Vittoria, Cus, porto turistico, città dei ragazzi. Ricucitura del rapporto con
il mare attraverso la riqualificazione del quartiere S. Cataldo e la creazione di piazze/
piastre che permettano un collegamento diretto tra il sistema fiera e il mare.
3.4 Stop alle barriere. Adozione di un piano straordinario di abbattimento delle barriere
architettoniche per la massima accessibilità dei cittadini e turisti diversamente abili
25
con un’attenzione particolare ai bambini.
3.5 Quartieri ecosostenibili e il nuovo Regolamento edilizio: una nuova normativa
quadro comunale a disciplina delle modalità costruttive degli edifici, da realizzare
secondo criteri di ecosostenibilità, con particolare riguardo al rispetto delle normative
tecnico-estetiche, igienico-sanitarie, di sicurezza e vivibilità degli immobili e delle
pertinenze degli stessi. un regolamento che darà incentivi a chi costruirà seguendo
modelli innovativi ed ecosostenibili.
3.6 Patto città – campagna: introduzione del verde produttivo agricolo come parte
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
integrante del piano urbanistico della città. realizzazione di orti urbani nelle aree a
standard non utilizzate. Creazione di un grande parco agricolo in prossimità dello
stadio. I nuovi insediamenti come maglia 21 saranno un esempio virtuoso di come
sia possibile realizzare spazi urbani nel rispetto del verde agricolo.
3.7 Realizzazione di piani di rigenerazione urbana: in applicazione della L.R.
21/2008 si avvieranno nuovi piani di rigenerazione secondo le linee guida dettate
dall’Amminsitrazione Comunale. Le priorità dell’Amministrazione riguarderanno
i quartieri centrali degradati: Carrassi, Madonnella, Libertà. Per questi quartieri
andranno studiati strumenti urbanistici innovativi per ridurre i carichi insediativi e
valorizzare gli spazi pubblici.
3.8 Il murattiano, un quartiere smart per attrarre turismo e rilanciare il
commercio: un quartiere dove sperimentare nuove tecnologie per valorizzare gli
spazi aperti, i luoghi di interesse, le strade principali e le piazze, partendo da piazza
Umberto. Il centro storico andrà riqualificato con un piano straordinario per rendere
più accoglienti gli spazi pubblici e di interesse.
3.9 La città e il mare: una rambla da pane e pomodoro al porto vecchio, in un tratto
di costa servito dal tram e restituito ai baresi. Un grande progetto da avviare entro la
fine dell’Amminsitrazione per ricucire il rapporto tra il mare e i baresi. Si partirà con
il dragaggio del Porto Vecchio.
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3.10 Riuso degli edifici pubblici inutilizzati e delle caserme dismesse per il Social
Housing: Il Comune offrirà ai cittadini spazi pubblici per associazioni; utilizzerà gli
edifici dismessi per promuovere progetti di partenariato pubblico privato per la
realizzazione di nuove case. ci impegneremo per creare con regione, cassa depositi
e prestiti ed altri enti creditizi un fondo che possa attivare interventi di social housing
all’interno di un programma di riqualificazione dell’intero tessuto urbano. .
3.11 Restituire il porto alla città attraverso un processo di co-pianificazione tra
autorità portuale e comune di Bari. Il nuovo piano urbanistico di bari e il nuovo
piano regolatore del porto devono essere realizzati insieme per raggiungere un
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
obiettivo comune: dare valore al porto come nodo logistico produttivo, restituendo il
mare ai baresi e creando una ricucitura tra il castello e il porto, tra il quartiere Libertà
e Marisabella, tra S. Cataldo, il CUS e il nuovo porto turistico.
3.12 Riqualificazione urbana del Policlinico di Bari e la cittadella della salute: il
Policlinico dovrà essere riqualificato con un progetto di sistemazione della viabilità,
incremento dei parcheggi nelle aree esterne e revisione degli accessi, nuovi spazi
e più verde. I servizi socio-sanitari territoriali della ASL potranno essere concentrati
presso l’ex ospedale Bonomo. creazione di un sistema della ospitalità in favore dei
parenti dei pazienti attraverso convenzioni con strutture alberghiere e nuove strutture
residenziali.
3.13 Palazzo di Giustizia: un unico polo giudiziario sarà ubicato alla Caserma
Briscese, pienamente integrato nel tessuto urbano. nel frattempo, per risolvere le
emergenze sarà realizzata nell’area ex ferrotranviaria una nuova sede del giudice di
pace e del tribunale dei minori
3.14 Una città low carbon: attuazione del piano d’azione per l’energia sostenibile,
per la riduzione nei prossimi anni del 40% le emissioni di CO2. Incentivi alle fasce
più deboli della popolazione per ridurre i consumi energetici con contributi per
efficientare i propri edifici. Realizzazione di nuovi quartieri dove valorizzare gli spazi
pubblici, adottare pratiche sostenibili quali i tetti verdi, riuso delle acque.
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3.15 Operazione degrado zero: piano straordinario per la riqualificazione urbana
mediante parternariato pubblico privato e incentivi urbanistici: il nuovo Piano
Urbanistico Generale limiterà il consumo di suolo dando priorità al riuso delle
caserme e degli altri edifici pubblici dismessi.
3.16 Parco costiero a Japigia: un Parco pubblico costiero per il quartiere Japigia,
da Punta Perotti fino a San Giorgio, grazie alla «liberazione» di quel tratto di costa
dai binari della linea ferroviaria RFI sul tracciato “collo d’oca” delle ferrovie Sud-Est,
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
lungo la Porta Est della Sella Centrale.
4. Mobilità sostenibile
4.1 Riconfigurazione del Trasporto Pubblico Locale: una reale mobilità sostenibile
passa attraverso il ripensamento del trasporto pubblico locale. l’attuale configurazione
del trasporto pubblico locale va ripensata per incrementare l’intermodalità, e creare
corsie preferenziali per i mezzi pubblici che dovranno collegamenti più diretti tra le
varie parti della città. in parallelo dovremo avere dalla regione piu’ finanziamenti per
incrementare il numero di km disponibili e ricapitalizzare l’AMTAB e rilanciarla con
un nuovo piano industriale.
4.2 Il tram del mare: entro il 2020 Bari avrà un Metrobus di 8 km, per collegare il
park&ride di Pane e Pomodoro con quello di Lamasinata; per arrivare nel 2030 a
coprire, con un Tramtreno, una tratta di 22 km da Torre a Mare a Lamasinata. A regime
il metrobus sara’ spostato per avere un collegamento diretto mediante TPL lungo il
percorso della terza mediana (da Executive al Policlinico).
4.3 Le porte della città: la rete dei park&train e la realizzazione di tre snodi principali
per l’intermodalità. Executive Center, Lamasinata e pane e pomodoro; oltre a questi
interventi sono previsti altri park&train nelle aree esterne in prossimità delle stazioni
ferroviarie: S. Spirito, Palese e Torre a Mare e nelle zone periferiche vicino la tangenziale.
4.4 City Logistics. Nuove regole per gli accessi nel centro cittadino dei mezzi di
trasporto commerciali di piccole dimensioni. Mezzi ecologici che entrano nel centro
in modo più razionale evitando congestionamenti e creazione di buffer intermedi in
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periferia.
4.5
Zone a Sosta Regolamentata. ZSR estese sino al limite del Libertà, per
razionalizzare e migliorare l’utilizzo di parcheggi nel quartiere Libertà e a Madonnella.
Parallelamente dovremo realizzare con l’aiuto dei residenti un piano della sosta e
dei parcheggi.
4.6 Realizzazione della «Camionale» e valorizzazione del Porto commerciale: un
collegamento diretto tra porto e autostrada, che renderà il nostro porto più competitivo
per il traffico merci sul piano internazionale, evitando che i TIR attraversino la città
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
congestionando il traffico. in questo modo l’ASI potrebbe diventare un’asse attrezzato
per la logistica retroportuale.
4.7 Accessibilità: con l’asse nord sud e il raddoppio di via Amendola avremo
completato le infrastrutture viarie per decongestionare gli snodi di accesso alla
città. dovremo, con ANAS e regione, riconfigurare l’attuale tangenziale, creando un
passante che colleghi la parte nord della tangenziale con Mola di Bari, evitando il
passaggio di tutti i mezzi diretti nel Salento sulla nostra tangenziale. Così facendo,
la tangenziale diventerà un’autostrada urbana di collegamento per i baresi, con il
superamento dei problemi di traffico specie nella zona di Torre a Mare.
4.8 Mobilità elettrica: completeremo il progetto di realizzazione delle colonnine
pubbliche per le ricariche. Avvieremo un progetto di car-sharing elettrico e faremo
accordi con le grandi aziende e gli enti pubblici per incentivare l’uso di macchine
elettriche nelle flotte aziendali.
4.9 Sistema metropolitano della mobilità su ferro e del trasporto pubblico: insieme
alla regione e alle ferrovie competenti completeremo il piano del ferro metropolitano,
avviato con il completamento della linea Bari-Bitritto e il prolungamento della
metropolitana esistente, ma soprattutto garantiremo l’interoperabilità tra tutti gli
operatori anche grazie al grande piano di riassetto che ferrovie sta realizzando su
bari. Con questi presupposti potremo lavorare con la regione per incrementare la
frequenza dei mezzi ed avere un unico sistema metropolitano su ferro.
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4.10 Rete delle piste ciclabili: una rete di oltre 150 km di piste ciclabili per ridurre il
numero delle auto e collegare tutta la città. nei prossimi 5 anni realizzeremo almeno
altri 30 km di piste. Il bike sharing va potenziato estendendolo anche ai privati e alle
biciclette elettriche.
4.11 Infomobilità e monitoraggio del traffico: Nuove tecnologie per essere sempre
aggiornati sulla mobilità. Attiveremo un unico sistema innovativo per fornire in tempo
reale informazioni sulle condizioni di traffico della città su cellulari, web e pannelli
per strada utilizzando i mezzi pubblici come rilevatori mobili di traffico. Nello stesso
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
modo i cittadini potranno conoscere i posti disponibili nei parcheggi pubblici della
città e sapranno a che ora passerà l’autobus che aspettano. faremo questo con i
cittadini e con le imprese che vogliono investire in innovazione per realizzare progetti
di infomobilità in città.
4.12 Catasto strade e manutenzione strade: investiremo oltre 5 milioni di euro
ogni anno sulla manutenzione straordinaria delle strade. Aggiusteremo il manto
stradale e i marciapiedi dove necessario, per garantire una città più bella e sicura.
Il catasto informatizzato sarà implementato e servirà per rispondere rapidamente
alle segnalazioni dei cittadini, attraverso App come Barisolve. Un nuovo regolamento
garantirà il ripristino del manto stradale dopo i lavori eseguiti da terzi.
4.13 Sicurezza stradale. Tutti i semafori avranno una tecnologia a led e saranno
gestiti da un unico sistema centralizzato. molti di essi saranno sostituiti con la
realizzazione di un piano per incrementare il numero di rotatorie in tutta la città.
4.14 Educare alla mobilità sostenibile: nuovi progetti per il mobility management
aziendale, favorire il car pooling e sensibilizzare i più giovani alle tematiche della
sicurezza stradale e della mobilita’ sostenibile. Lavoreremo con le scuole per
istituire con i ragazzi il mobility management scolastico e incrementeremo, insieme
alle associazioni, iniziative per sensibilizzare tutti sula sicurezza stradale. Daremo
incentivi a chi utilizzerà, al posto della propria auto, mezzi ecologici e/o il trasporto
pubblico (Crediti di mobilità).
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4.15 Tra porto e stazione: creeremo un circuito di mobilità sostenibile che permetterà
il collegamento tra porto e stazione. mobilità elettrica con navette per raggiungere
velocemente la stazione dalla linea del mare; nonché percorsi ciclopedonali e
una revisione del sistema dei parcheggi. continueremo la Pedonalizzazione del
murattiano (Piazza Umberto, via Argiro e via Sparano) e del Centro Storico: sulla scia
del successo della chiusura al traffico del Centro Storico e della pedonalizzazione
di via Argiro, studieremo la possibilità di aumentare la vivibilità di altre strade del
quartiere murattiano, d’intesa con i cittadini residenti e solo dopo aver migliorato il
trasporto pubblico locale. in parallelo realizzeremo un sistema innovativo di gestione
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
della sosta su strada per il centro murattiano partendo dall’esperienza di Bari Digitale.
5. Culture e Marketing Territoriale
5.1. Equi-libri: la cultura è per tutti. Sistema bibliotecario barese, biblioteche di
quartiere e bookcrossing. Tutte le biblioteche della città, pubbliche e private, saranno
in rete assicurando orari di apertura flessibili. Presidi civici che risponderanno al
bisogno d’informazione dei cittadini raccordandosi agli altri sistemi bibliotecari
attraverso un unico portale comunale e cataloghi digitali.
Promuoveremo con la rete iniziative di promozione della lettura e della scrittura
attraverso laboratori scolastici e di quartiere. Il Comune si impegnerà anche a
stimolare progetti di lettura dentro le corsie degli ospedali e la casa circondariale di
Bari.
5.2. Sistema di attrazione culturale e naturale (aree protette e siti di interesse
naturalistico-ambientale): un distretto culturale metropolitano per ampliare le
opportunità, migliorare le politiche culturali e valorizzare il nostro paesaggio rurale
partendo dagli Ipogei e dalle lame
5.3. Bari nel mondo con San Nicola. San Nicola è uno dei Santi più conosciuti e venerati
nel mondo. È un brand. Noi, nei prossimi 5 anni, elaboreremo un piano di marketing
culturale e territoriale che valorizzi a livello internazionale l’immagine del Santo
legata alla nostra città e alla figura di Babbo Natale. Coordineremo i festeggiamenti
religiosi cattolici a quelli ortodossi, dal maggio al dicembre barese, segnando una
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continuità tra le festività religiose del Santo. Anche la «Cittadella Nicolaiana» deve
essere inserita in un unico sistema artistico-cuturale e in un circuito di eventi che
valorizzi il turismo incentrato sulla città Medievale e alla figura del Santo tutto l’anno.
5.4. Arte contemporanea e Bari creativa. Il Miglio delle culture. Bari può diventare
la città della cultura, partendo dai teatri. Il Teatro Margherita, con pochi interventi
allestitivi, può diventare la galleria di arti contemporanee che Bari ha sempre meritato.
Nascerà così il «miglio delle culture», del tutto simile a quello berlinese. Con il Piccinni,
presto riconsegnato alla collettività quale casa comunale per la prosa di tradizione,
idealmente connesso con l’Officina degli esordi e il Kismet, dove la sperimentazione
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
di nuovi linguaggi e la produzione di contenuti innovativi favoriranno la nascita di
compagnie locali, avvicinando al teatro, la musica, la danza e le nuove generazioni.
5.5. Servizi integrati e Bari Card: Creazione di un tavolo di coordinamento tra
associazioni, operatori del settore e Comune per integrare e personalizzare l’offerta di
servizi ai visitatori di Bari e della sua Terra; realizzazione di una Bari card (applicazione)
per tutti i servizi a disposizione dei cittadini e dei turisti e potenziamento dei punti di
accoglienza dei turisti nella città. utilizzare nuove tecnologie per promuovere i nostri
contenitori culturali e creazione di audioguide.
5.6. I grandi eventi a Bari e l’area della Fiera del Levante: Bari deve diventare la
città dei grandi eventi, un hub per il turismo pugliese. Miglioreremo infrastrutture e
organizzazione per ospitare i grandi eventi. Il mio primo intervento sarà quello di
istituire uno sportello unico degli eventi per snellire tutte le procedure necessarie
all’organizzazione di un evento. Inoltre creeremo una task force con tutti gli operatori
del territorio e i professionisti del marketing, per definire un programma per
attrarre e organizzare eventi in città. Dobbiamo diventare un punto di riferimento
per management, promoter, musicisti, agenzie e produzioni artistiche nazionali
ed internazionali. In questo modo potremo sfruttare le potenzialità turistiche della
Puglia partendo dalla nostra città. La Fiera del futuro, luogo di incontro tra il Meridione
e il mondo: innovazione della Fiera del Levante con iniziative e strategie coordinate
per il turismo congressuale e per la creazione di un polo integrato del tempo libero
nell’area S. Cataldo con un attenzione particolare per i nostri bambini.
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5.7. Il racconto della Terra di Bari: iniziative coordinate per la promozione della storia
e dell’identità locale, valorizzazione e coordinamento «intelligente» del sistema di
eventi.
5.8. La Caserma della cultura. Uno dei primi compiti dell’amministrazione sarà
trasformare l’ex Caserma Rossani in un grande parco di 80.000 mq grazie ai
finanziamenti già disponibili. Ma la Rossani deve diventare anche un grande contenitore
culturale aperto a tutta la città e a disposizione dei cittadini e delle associazioni.
Elaboreremo il progetto finale attraverso fasi di discussione e partecipazione
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
lavorando con operatori, cittadini e associazioni. L’ex Caserma può diventare un vero
polo dell’innovazione culturale, grazie alla presenza dell’accademia delle belle arti
e centri di esposizione, capace di promuovere l’industria creativa per valorizzare i
nostri talenti e proiettare Bari nel panorama internazionale.
5.9. La rete dei porti turistici: creazione di un porto turistico a s. Cataldo e una rete
di approdi da s.spirito fino a Torre a Mare attraverso una riqualificazione e il dragaggio
di tutti gli approdi. pensare un sistema di spostamenti via mare che collega l’intera
area metropolitana da Molfetta fino a monopoli. sviluppo di progetti turistici legati al
mare: pesca turismo, valorizzazione delle spiagge, fiere nautiche.
5.10. Incentivazione delle politiche di offerta culturale giovanile: adozione di un
piano triennale locale giovani (PLG) e istituzione di una consulta dei giovani e di
borse di studio per valorizzare l’identità barese
5.11. Bari Città Aperta: parchi fruibili sempre (parco 2 Giugno, Pineta, parco Rossani),
biblioteche all’aperto, progetti culturali per la città e programma stop over alla pineta
s. Francesco.
5.12. Bari è la sua storia. Riapertura del museo civico e valorizzazione coordinata dei
grandi edifici storici baresi: piano straordinario per i centri storici ed albergo diffuso
nel centro storico.
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5.13. Bari Medievale. Riscoprire la città Medievale e rinascimentale: valorizzazione
della Bari sotterranea, della Basilica, del castello e promozione del turismo
esperienziale sulla città di San Nicola.
6. Welfare
6.1 Riappropriamoci di Bari. Censimento dell’intero patrimonio comunale e
assegnazione di spazi pubblici da destinare in concessione alle associazioni per
rafforzare il ruolo del terzo settore.
6.2 Fondazione di Comunità. Costituzione di una «Fondazione di Comunità»
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
composta da istituzioni, privati e cittadini che gestisca un fondo di rotazione finalizzato
a finanziare iniziative sociali ed emergenze sociali.
6.3 Rafforzamento delle politiche di prevenzione e integrazione socio-sanitaria.
Potenziamento della Porta Unica di Accesso: sperimentazione di nuovi modelli di
assistenza domiciliare integrata e progetti di telemedicina. Un unico riferimento per
accedere alla rete dei servizi del welfare della città. Investiremo in nuove tecnologie
per potenziare la porta unica di accesso e coordinare tutti gli attori del welfare
offrendo servizi integrati ai cittadini.
6.4 Città dei bambini: Bari deve essere una città dedicata ai bambini e alle famiglie.
Per conciliare i tempi di vita/lavoro delle mamme e dei papà le mense comunali
e il trasporto scolastico dovranno essere accessibili dal primo all’ultimo giorno di
scuola.
Questo è fondamentale anche per favorire la partecipazione delle donne alla vita
attiva della città. Inoltre, per venire incontro alle esigenze delle famiglie e delle giovani
coppie apriremo due centri ludici comunali per la prima infanzia.
6.5 Politiche a favore degli anziani: miglioramento della domiciliarità integrata per
anziani nelle forme del long term care e creazione di nuovi modelli abitativi a servizio
anche degli anziani all’interno delle iniziative per il social housing.
6.6 Reddito di cittadinanza, collegato alla creazione della banca delle ore e dei
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piccoli mestieri: partiremo da 400 euro al mese per 400 cittadini baresi bisognosi, a
fronte del loro impegno per la manutenzione degli spazi pubblici cittadini.
6.7 Coordinare i tempi e gli spazi per vivere meglio. I servizi devono essere integrati
con le necessità dei cittadini per costruire le basi di una nuova politica che promuova
la qualità della vita. Grazie ad un finanziamento regionale, costituiremo l’ufficio dei
tempi e degli spazi, presso l’assessorato al Welfare. Attueremo il Piano dei Tempi
e degli Spazi dell’Ambito Territoriale Sociale. Istituiremo la Giornata del Cittadino,
con servizi aperti tutto il giorno fino alle 19. Analizzeremo e coordineremo gli orari
scolastici e degli asili per evitare la congestione del traffico. Incentiveremo l’utilizzo
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
di mezzi condivisi negli spostamenti casa lavoro in ambito aziendale e istituiremo la
figura del mobility manager.
6.8 La città delle donne. Perché nessuna donna si senta più sola nella sua città.
Una città che si ri-concilia con le donne. Per questo da Sindaco mi occuperò di
attivare delle politiche di welfare dedicate alle donne e alla conciliazione dei tempi
di vita- lavoro delle famiglie. Investiremo sui centri anti-violenza, aumentando il
numero degli specialisti dedicati all’assistenza post denuncia e delle campagne di
sensibilizzazione per la lotta contro lo stalking a partire dalle scuole.
Incrementeremo il numero dei posti negli asili nido pubblici e prolungheremo
l’apertura pomeridiana delle scuole.
6.9 Banco alimentare. Realizzazione di un banco alimentare in forma di «supermercato
sociale» che favorisca la pratica del riuso per le famiglie più bisognose.
6.10 La Bari sportiva. Per incentivare e migliorare l’offerta sportiva a Bari provvederemo
a: revisionare il regolamento comunale per lo sport e le modalità di affidamento in
gestione ai privati degli impianti sportivi; incentiveremo lo sport sociale e lo sport per
tutti in asse con le associazioni sportive e federazioni; creeremo punti sport diffusi
e outdoor presso spazi pubblici specie periferici e Rilanceremo la polisportiva CUS a
forte protagonismo giovanile e delle famiglie.
6.11 Assistenza alle famiglie: rafforzamento della dotazione di strutture e servizi di
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prossimità che possano favorire una migliore qualità della vita per famiglie, anziani e
bambini (CAF/CAP, Centri diurni, ecc.) e qualificazione di spazi pubblici e attrezzature
per le famiglie. Creare un coordinamento con la rete degli oratori della città per una
politica integrata contro la devianza minorile. Fondo di rotazione per il sostegno al
microcredito delle famiglie.
6.12 Più attenzione per gli immigrati. Promozione di politiche di integrazione per le
seconde generazioni di immigrati residenti sul territorio.
6.13 Vivere in sicurezza: un diritto per tutti i baresi. La polizia municipale deve dotarsi
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
di nuovi strumenti e il personale dovrà formarsi per offrire più servizi ai cittadini.
Un sistema di video sorveglianza collegato direttamente alla Polizia Municipale ad
assicurare un presidio costante sul territorio. Creeremo un sistema informatico per
la mappatura dei crimini (monitoraggio costante sulla frequenza dei reati in ogni
quartiere classificati per tipologia), alimentato anche con il supporto dei cittadini,
per pianificare strategicamente interventi di prevenzione. Saranno attivati processi
di ascolto periodico della cittadinanza e programmi di controllo dei quartieri, in
collaborazione con le associazioni e le forze di polizia.
6.14 Patto educativo e sostegno educativo alla scuola primaria e secondaria:
un Piano dell’Offerta Formativa Comunale, attraverso il coordinamento ScuolaComune, per combattere il fenomeno di abbandono scolastico. L’Amministrazione
sarà al fianco degli Istituti per accogliere meglio gli studenti: attraverso la fornitura
di materiale didattico adeguato e la realizzazione di progetti sperimentali per l’uso
di contenuti digitali e dei computer, potenziando il servizio mensa laddove possibile.
6.15 Riuso dei beni confiscati alla mafia: Bari rafforzerà la sua azione di antimafia
sociale. procedure di assegnazione dei beni confiscati alla mafia più snelle,
puntando sul riuso che abbia impatto sul territorio. Insieme alle associazioni di
categoria, anti-racket e anti-usura, creeremo uno sportello che fornirà assistenza
legale e psicologica alle vittime di reati. Il gioco d’azzardo è un fenomeno patologico
che ha dirette conseguenze sulla tenuta sociale della comunità: applicheremo la
normativa regionale dando agevolazioni sulle imposte ai locali che dismetteranno
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le slot machine. Si proporrà al Consiglio Comunale la creazione di una Commissione
consiliare antimafia. Sarà più efficace la collaborazione con Libera, Kreattiva e tutte
le altre associazioni antimafia baresi.
6.16 Agenzia della Casa e dell’abitare sostenibile: un piano straordinario contro il
disagio abitativo: stanziamento nei prossimi 5 anni di 10 milioni di euro per sostenere
il reddito dei cittadini che rischiano lo sfratto e avviare un piano straordinario per la
casa. Riqualificare l’esistente e creare nuove opportunità abitative per le fasce più
deboli della città attraverso l’housing sociale.
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
6.17 Diverso da chi? Bari, la città dei diritti. Per tutti. I diritti garantiti
dall’amministrazione comunale alle coppie sposate saranno estesi a tutti I tipi di
famiglia.
Il ruolo del Comune sarà fondamentale per informare e sensibilizzare i cittadini
su quelle che ancora oggi vengono definite “diversità” di genere. Lo faremo
attraverso iniziative culturali che possano favorire il dialogo e la comprensione.
Per contrastare l’omofobia attiveremo un percorso formativo rivolto al personale
delle Amministrazioni pubbliche e della Scuola, ma soprattutto ai più giovani. Sarà
necessario implementare l’ufficio LGBTQI, già esistente presso il Comune di Bari ed
intensificare la collaborazione con le associazioni.
7. Cooperazione e sviluppo economico
7.1 Area produttiva ecologicamente attrezzata. Trasformazione della zona
industriale in Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, per conciliare lo sviluppo
economico con la tutela dell’ambiente e raccogliere la sfida europea sulla manifattura
sostenibile: più sicurezza, un unico asse logistico insieme a interporto, porto e
aeroporto, spazi per creare nuove idee ed attrazione di investimenti che producano
non solo occupazione ma anche centri di ricerca e imprese qualificate.
7.2 Social Innovation alla Manifattura Tabacchi. Dialogando con l’Università di Bari
e la Regione Puglia creeremo e un luogo dove sarà possibile creare e cercare Lavoro,
avviando nuove attività imprenditoriali per il bene della collettività. Creeremo un job
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center di scala metropolitana, un centro interculturale sull’immigrazione e spazi per
associazioni e per le attività sociali, educative e culturali.
Sperimenteremo esperienze di housing universitario, contamination labs e spazi di
co-working.
7.3 Distretti della creatività: valorizzare le imprese giovanili dando incentivi e
spazi di co-working per realizzare le loro idee in collaborazione con l’università e le
associazioni di categoria
7.4 Economia del mare: favorire lo sviluppo di un’economia del mare attraverso
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
il potenziamento dell’offerta balneare, culturale, turistica e del tempo libero.
7.5 Marchio Turistico Metropolitano. Per promuovere al meglio la città metropolitana
e favorire l’attrazione di grandi eventi per incentivare il turismo congressuale e
l’economia urbana che da esso deriva.
7.6 Distretti Urbani del Commercio. Il luogo dove amministrazione, associazioni e
commercianti possono definire piani d’azione in zone della città che si caratterizzano
come centri commerciali naturali.
Riqualificherò gli spazi pubblici programmando eventi per animare le vie della città
tutto l’anno e fornendo incentivi per conciliare l’apertura dei negozi con i tempi della
città e le esigenze dei turisti.
Ai commercianti chiedo di fare rete e di portarmi buone idee da realizzare insieme.
Credo che questa sia la strada per valorizzare il commercio e le piccole produzioni
artigiane locali, attraverso l’aggregazione d’impresa anche su base territoriale per
progetti da fare insieme.
7.7 Zona economica speciale. Sperimentazione di un modello innovativo di sviluppo
dell’area industriale avviando l’iter per la definizione di una legge nazionale per la
creazione di una zona economica speciale: area a burocrazia zero, taglio del costo
improduttivo del lavoro e incentivi fiscali. Realizzare aree franche urbane in tessuti
urbani marginali.
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7.8 Living labs: Gli hub dell’innovazione e il sistema della ricerca devono cooperare
per l’innovazione del tessuto imprenditoriale locale ed uso strategico degli appalti
pubblici per progettare la città del futuro insieme agli innovatori. L’urban center
di bari collegato con l’ex mercato del pesce diventerà la casa dei living labs per
progettare la bari del futuro.
7.9 Smart Specialisation metropolitana. sviluppo di una strategia di ricerca/
innovazione a scala metropolitana che sia puntualmente mirata sulle specificità
territoriali, per valorizzare le competenze locali e stimolare il tessuto produttivo,
partendo dalle nostre priorità: manifattura sostenibile (zona industriale), servizi e
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
tecnologie per la smart city (living labs e social innovation), creatività (parco Rossani
e distretti della creatività).
7.10 Qualificare le competenze del territorio: nuovi servizi per le imprese in
collaborazione con la camera di commercio di Bari e il sistema universitario. una
unica strategia formativa per rilanciare la città e qualificare le nostre imprese.
L’associazione bari smart city sarà il luogo fisico e virtuale dove realizzare progetti
insieme e favorire una transizione del nostro sistema della ricerca e delle nostre
imprese per costruire un’economia della conoscenza e dei saperi.
7.11 Artigiani del futuro. Valorizzare il villaggio ecoproduttivo presso l’Area Santa
Caterina partendo dal centro servizi come incubatore di innovazione per la filiera
delle imprese artigiane localizzate sul territorio, la creazione di fablab. il villaggio
eco-produttivo dovrà estendersi anche all’area ex-Stanic.
7.12 Il tempo dei baresi è un valore: semplificazione amministrativa. snellimento
della burocrazia, accelerazione della spesa negli appalti pubblici e potenziamento
degli sportelli unici per le autorizzazioni alle attività’ commerciali e per l’avvio dei
cantieri. Creazione di un osservatorio con le associazioni di categoria e dei cittadini
per monitorare i tempi della Pubblica Amministrazione.
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SÌ, MA IL PROGRAMMA?
SÌ, MA IL PROGRAMMA?
PROGRAMMA AMMINISTRATIVO
DELLA COALIZIONE DEL CENTROSINISTRA.
Una città intelligente, protesa verso il mare.
Antonio Decaro Sindaco 2014