PAI - Istituto Comprensivo di Tropea e Centro Territoriale per l

Piano Annuale per l'Inclusività
(PAI)
Ogni bambino, ragazzo, alunno in generale sin dalla più tenera età si relaziona al mondo, alle cose ed alle
persone in modo unico ed individuale. Il suo modo di apprendere, interagire e soprattutto di esprimersi
differenzia da soggetto a soggetto, evolvendosi con tempi e modi spesso diversi non sempre paragonabili
anche tra individui della stessa età.
Alla componente organica, ormai è risaputo, concorrono una serie di elementi ambientali, culturali e
sociali, psicologici e clinici che possono influenzare l'evoluzione e le capacità di apprendimento. Da anni in
la Scuola italiana, con ottimi risultati rispetto ad altre nazioni, tenta di offrire delle risposte adeguate per
garantire la piena integrazione educativa e culturale a tutti i suoi alunni.
Tra le tante decisioni assunte, leggi a tutela dell'alunno e diritti inviolabili costituzionali, è giunta nei mesi
scorsi una nuova Circolare Ministeriale la n° 8 del 6 marzo 2013, che delinea i contorni di una precedente
direttiva datata dicembre 2012, con cui si da concretezza ed attuazione, nel senso di una nuova
riorganizzazione scolastica, ai BES (Bisogni Educativi Speciali).
I BES sono riferibili a quegli alunni per i quali, pur in assenza di diagnosi o certificazione clinica, possono
essere predisposti dei progetti educativi didattici personalizzati (PDP). Quindi oltre a quelli già previsti per
gli alunni con disabilità e con Dsa, sono compresi anche gli studenti con disturbi evolutivi specifici e che
hanno uno svantaggio culturale, sociale o linguistico (stranieri) o persino per le "eccellenze".
Anche la nostra scuola quindi si allinea alle nuove direttive imbastendo una serie di iniziative, progetti, piani
annuali, con lo scopo di aiutare da un lato i propri alunni a godere di una programmazione più consona ed
adeguata alle proprie capacità, e dall'altra ad offrire un aiuto agli stessi insegnanti ed alle famiglie
impegnati nella costante e quotidiana opera educativa. I BES così devono essere intesi come strumenti con
cui la scuola si mobilita per adottare strategie diversificate che possono portare ad una vera pedagogia
dell'inclusione.
Ecco perchè l'introduzione dei BES non deve essere vissuta, soprattutto dalle famiglie, come uno strumento
che possa denigrare o rendere "speciale", ne tantomeno "diverso" il proprio figlio, ma un mezzo con cui ci si
impegna tutti, scuola, insegnanti, operatori e famiglia, ad adottare strategie e percorsi alternativi ai soliti e
spesso "insufficienti" strumenti educativi.
Definizione dei criteri condivisi collegialmente con cui vengono stabilite
le modalità di individuazione ed identificazione dei BES.
Si ribadisce che il PAI ( Piano Annuale di Inclusività) non va “interpretato come un piano formativo per gli
alunni con bisogni educativi speciali” ma come uno “strumento di progettazione” dell’offerta formativa
delle scuole “in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai
bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni”. Per far questo però è bene stabilire dei criteri
condivisi collegialmente che possano stabilire dei "paletti" entro cui far ricadere la necessità di
programmare dei BES. Il criterio base è costituito dal "Successo scolastico" inteso innanzitutto come
raggiungimento del benessere psicologico, sociale ed ambientale e come successo al raggiungimento delle
competenze didattiche ed educative richieste all'alunno. Ecco che le segnalazioni dei Consigli di Classe
dovranno partire dalla registrazione di problematiche legate alle seguenti aree:

Comportamentale, affettivo-relazionale e sociale;

Area Cognitiva;

Area linguistica;

Area Sensoriale;

Area Motorio prassica;

Area Neurospicologica;

Area dell’Autonomia
Le programmazioni didattiche Personalizzate(PDP) conterranno:

la descrizione accurata della situazione dell’allievo, partendo dai suoi punti di forza, dalle abilità e
dalle capacità presenti.

la descrizione dello stile di apprendimento dell’allievo per adattarvi lo stile di insegnamento;

l’individuazione delle aree di vocazionalità, cioè degli interessi e delle predisposizioni su cui si può
fare leva per facilitare l’apprendimento;

la segnalazione di eventuali difficoltà o problemi attraverso accurate descrizioni di comportamenti
osservabili e dei contesti in cui si realizzano, anch’essi descritti con precisione;

la descrizione delle situazioni e delle condizioni che favoriscono le performance positive dell’allievo
quanto quelle che ne condizionano negativamente i risultati;

l’individuazione degli ambiti di lavoro per l’anno scolastico, degli obiettivi, dei contenuti e dei
metodi per raggiungerli;

le modalità di verifica e di valutazione dell’efficacia del lavoro svolto e l’eventuale modifica degli
aspetti che non hanno fornito i risultati sperati

identificare i contenuti essenziali delle discipline per garantire la validità del corso di studi alla fine
della scuola secondaria di I grado (ovviamente se non si tratta di piano differenziato di cui alla
Legge 104/92);

scegliere obiettivi realistici, cioè che l’alunno possa effettivamente raggiungere;

scegliere obiettivi significativi, cioè che abbiano rilevanza per lui, anche in vista della vita adulta;

scegliere obiettivi razionali, di cui l’alunno possa comprendere e condividere il significato e la
rilevanza;

definire un curricolo funzionale, cioè che miri ai diritti educativi essenziali, per la qualità della vita
presente e futura dell’allievo.
Altresì dovranno prevedere strategie metodologiche\didattiche, misure Compensative e
Dispensative, analizzare, valutare e prevedere, strategie e strumenti adoperati nello studio dagli
alunni, ad esempio:


Strategie metodologiche didattiche
Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico,
parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce
Utilizzare schemi e mappe concettuali
Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini)
Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline
Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella
discriminazione delle informazioni essenziali
Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale
Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione
dei propri processi di apprendimento
Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
Promuovere l’apprendimento collaborativo

Misure dispensative
la lettura ad alta voce








la scrittura sotto dettatura
prendere appunti
copiare dalla lavagna
il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
la quantità eccessiva dei compiti a casa
l’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico








Strumenti Compensativi








formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento
tabella delle misure e delle formule geometriche
computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante e scanner
calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante
registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)
software didattici specifici
Computer con sintesi vocale
vocabolario multimediale
Strategie utilizzate nello studio dall'alunno





strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, costruisce schemi, tabelle o
diagrammi)
modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico)
modalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di
supporto)
riscrittura di testi con modalità grafica diversa
usa strategie per ricordare (uso immagini, colori, riquadrature)
Strumenti utilizzati nello studio dall'alunno







strumenti informatici (libro digitale, programmi per realizzare grafici)
fotocopie adattate
utilizzo del PC per scrivere
registrazioni
testi con immagini
software didattici
altro
Valutazione







Programmare e concordare con l’alunno le verifiche
Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera)
Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento
piuttosto che alla correttezza formale
Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe
cognitive)
Introdurre prove informatizzate
Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
Pianificare prove di valutazione formativa
Schemi riassuntivi della situazione attuale
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
n°
A. Rilevazione dei BES presenti:
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista

minorati udito

Psicofisici
12
2. disturbi evolutivi specifici
5

DSA

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale

Disagio comportamentale/relazionale

Altro
2
4
5
Totali
28
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
17
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
11
B. Risorse professionali specifiche
Insegnanti di sostegno
Prevalentemente utilizzate in…
Sì / No
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
si
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti,
si
ecc.)
AEC
Assistenti alla comunicazione
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
No
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti,
ecc.)
No
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
No
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti,
ecc.)
No
Funzioni strumentali / coordinamento
Si
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
Si
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
Si
Docenti tutor/mentor
No
Altro: Sportello di ascolto (progetto comunale)
Si
Altro:Sportello per l'individuazione precoce dei
disturbi (avviato) progetto interno all'istituto
Si
A. Coinvolgimento docenti curricolari
Coordinatori di classe e simili
Attraverso…
Sì / No
Partecipazione a GLI
Si
Rapporti con famiglie
Si
Tutoraggio alunni
No
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Si
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI
Si
Rapporti con famiglie
Si
Tutoraggio alunni
No
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Si
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI
Si
Rapporti con famiglie
Si
Tutoraggio alunni
Si
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Si
Altro:
B. Coinvolgimento personale
ATA
C. Coinvolgimento famiglie
Assistenza alunni disabili
Si
Progetti di inclusione / laboratori integrati
SI
Altro:
Informazione /formazione su genitorialità e
psicopedagogia dell’età evolutiva
Si
Coinvolgimento in progetti di inclusione
Si
Coinvolgimento in attività di promozione
della comunità educante
Si
Altro:
D. Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali e
istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS
/ CTI
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati sulla disabilità
No
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati su disagio e simili
No
Procedure condivise di intervento sulla
disabilità
Si
Procedure condivise di intervento su
disagio e simili
Si
Progetti territoriali integrati
Si
Progetti integrati a livello di singola scuola
Si
Rapporti con CTS / CTI
No
Altro:
E. Rapporti con privato sociale
e volontariato
F. Formazione docenti
Progetti territoriali integrati
No
Progetti integrati a livello di singola scuola
Si
Progetti a livello di reti di scuole
Si
Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe
No
Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva
No
Didattica interculturale / italiano L2
No
Psicologia e psicopatologia dell’età
evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
Si
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive,
sensoriali…)
No
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
0
1
2
X
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento
degli insegnanti
X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,
in rapporto ai diversi servizi esistenti;
3
x
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare
alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
X
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi;
X
Valorizzazione delle risorse esistenti
X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione
X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo.
Spazio ambientale d'apprendimento
X
x
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
4
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il
prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di
responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
Scuola
L'Istituto Comprensivo di Tropea opera in una realtà assai complessa che comprende le scuola per
l'Infanzia, Primarie e secondarie di Primo grado, in diversi plessi ed in ben tre comuni. Gli alunni certificati
sono 12 di cui 10 con patologie gravissime comprendenti sindromi di down ed autismo. Frequentano anche
5 alunni con certificazione DSA per i quali sono stati stilati PDP che prevedono meccanismi di
compensazione, astensione e supporto nelle attività didattiche. A questi si aggiungono 11 soggetti non
certificati, per i quali i consigli di classe hanno ritenuto opportuno segnalare la necessità di attivare i bes.
Per la gravità delle condizioni di handicap dei 10 soggetti a cui da anni viene riconosciuto un rapporto di
sostegno di 1\1, la necessità impone la continuazione di tale rapporto che consenta di attuare
programmazioni individualizzate consone alle capacità di apprendimento altamente compromesse e la
normale integrazione nelle classi di appartenenza, perlopiù in classi numerose che raggiungono la soglia
minima di 20 più 1. Ogni Consiglio di Classe è stato dotato di strumenti di rilevazione (schede strutturate)
capaci di focalizzare, individuare le problematiche esistenti nel gruppo classe. Per ogni bambino bisognoso
di Bes , certificato e non, si è provveduto ad informare la famiglia e con questi è stato stilato un PDP
calibrato sulle reali potenzialità degli alunni. Una figura di riferimento per tutto l'Istituto è stata individuata
nella Funzione Strumentale area 3|a, mentre altre figure di supporto sono state individuate tra i coordinatori
di classe o docenti del plesso di riferimento. La stessa Funzione Strumentale ha provveduto a realizzare una
serie di schede, sintetiche e pratiche, utili alla gestione della documentazione e delle programmazioni. Ogni
classe in cui sono presenti alunni con bes sarà dotata di strumenti tecnologici quali LIM, tablet, computer.
Chi fa cosa
IL Dirigente
Convoca e presiede il GLI. Viene informato dal Coordinatore di Classe e/o Coordinatore BES rispetto agli
sviluppi del caso considerato. Convoca e presiede il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione.
LA FUNZIONE STRUMENTALE
Collabora con il Dirigente Scolastico, raccorda le diverse realtà ( Scuola, ASL. Famiglie, enti territoriali…),
attua il monitoraggio di progetti, rendiconta al Collegio docenti, partecipa alla Commissione per alunni con
disabilità e riferisce ai singoli consigli.
I CONSIGLI DI CLASSE/interclasse/intersezione , informano il Dirigente e la famiglia della
situazione/problema. Effettuano un primo incontro con i genitori. Collaborano all’osservazione sistematica e
alla raccolta dati. Analizzano i dati rilevati, prendono atto della relazione clinica, definiscono, condividono ed
attuano il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) o un Progetto
Educativo Personalizzato (PEP) per l’alunno.
LA FAMIGLIA: Informa il coordinatore di classe (o viene informata) della situazione/problema. Si attiva
per portare il figlio da uno specialista ove necessario. Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del
territorio, condivide il Progetto e collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria
funzione.
IL COORDINATORE BES coordina il colloquio tra scuola e famiglia. Segue i passaggi di
contatto/informazione Scuola /Famiglia/ Servizi. Rimane a disposizione e collabora con gli insegnanti per la
definizione dei Progetti (PEI o PEP) Informa circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di
ricerca e di didattica speciale ed inclusiva. Fornisce spiegazioni sull’organizzazione della scuola.
ASL
Effettua l’accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione relativa
all’accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per individuare il percorso da intraprendere in
assenza della collaborazione della famiglia.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Si intende promuovere aggiornamento rivolto ai docenti in merito alle nuove direttive sui BES, agli alunni
con DSA e alle nuove didattiche multimediali offerte dalla presenza di LIM e tablet.
Titolo progetto: …Cosa c’è che non va?
Abstract Progetto: Progetto per la realizzazione di attività educative e formative indirizzate al corpo
docente per la tempestiva individuazione, valutazione ed orientamento educativo-didattico, in presenza di
alunni in situazioni di difficoltà d'apprendimento/comportamento. (Alunni disabili e DSA).
Metodologia dei processi: Verranno attivati corsi di formazione per i docenti. Una parte dei corsi sarà
riservata per l'espletamento di lezioni frontali sulle implicazioni socio/sanitarie collegate alle problematiche
DSA tenute da figure specializzate (Spicologo, Neurospichiatra infantile, Neurospicomotricista dell'età
evolutiva). Un'altra fase sarà dedicata alla didattica ed alla sperimentazione attraverso l'utilizzazione di
processi formativi con l'uso di nuove tecnologie; i corsisti pertanto saranno invitati ad utilizzare direttamente
la LIM e a creare, insieme al docente formatore, contenuti didattici digitali da utilizzare nelle proprie classi.
E' prevista la creazione di uno spazio internet dove potranno essere inseriti le lezioni, i materiali, i lavori
digitali elaborati durante i corsi.
Tecnologie da utilizzare: Lim, tablet, software, materiale editoriale, stampante, computer.
Obiettivi specifici: Mettere il docente nelle condizioni di:

Saper individuare tempestivamente difficoltà di tipo didattico/comportamentale;

Saper attivare procedure per l'individuazione di DSA;

Saper interagire correttamente con l'alunno e la famiglia;

Saper adeguare la propria didattica alle problematiche evidenziate;

Saper utilizzare materiale specifico sia per le singole discipline che per le esigenze particolari di
alunni che presentano difficoltà, compresi gli alunni stranieri.

Saper utilizzare software didattico compensativo e riabilitativo per LIM (esp. Anastasis), ideato per
alunni con disturbi specifici dell'apprendimento o con disabilità cognitive.
Risultati attesi: Il corso ha come obiettivi l’acquisizione di competenze necessarie a:

Usare la LIM in situazioni di insegnamento/apprendimento

Progettare contenuti digitali di insegnamento.

Ricercare, catalogare e salvare risorse didattiche disponibili on-line attraverso la LIM.

Realizzare percorsi didattici per le diverse discipline che sfruttino un ambiente di apprendimento
collaborativo e gli oggetti multimediali

Offrire ai docenti coinvolti una formazione che permetta di valutare le difficoltà di interazione
sociale e didattica.

favorire la personalizzazione del percorso educativo degli studenti, in particolare per alunni con
difficoltà di apprendimento.

Sviluppo di esperienze: collaborative; metacognitive; di problem solving.
Tipologia prodotti finali:
1. Partecipazione a carattere teorico / laboratoriale alle attività di didattica frontale con specialisti.
2. Produzione di semplici elaborati per la realizzazione di attività che coinvolgano l’intero gruppo
classe.
3. Produzione di semplici elaborati per la realizzazione di contenuti tematici indirizzati a soggetti con
DSA.
4. Utilizzo di strumenti tecnologici.
5. Utilizzo dei contenuti della rete Internet per integrare le lezioni e le ricerche.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Normalmente, così come orami avviene da tanti anni per la scuola Primaria, la valutazione terrà conto degli
obiettivi calibrati alle capacità del bambino e proposti nel PDP. La valutazione avrà anche lo scopo di
analizzare i progressi effettivi generatisi nel corso dell'anno, tenendo ben in considerazione l'obiettivo ultimo
che risiede nella piena inclusività, didattica, sociale, di autonomia, di partecipazione di frequenza scolastica
e di successo scolastico.
Ulteriori strumenti di valutazione saranno rappresentati da schede strutturate per i monitoraggi delle
competenze e dei comportamenti, da somministrare all'inizio ed alla fine dei percorsi formati e di ogni anno
scolastico.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Le gravi patologie di cui sono affetti ben 10 bambini frequentanti l'istituto (sindrome di Down e Forme di
autismo) non consentono di organizzare il sostegno in diverso modo rispetto al rapporto individuale con
l'alunno. Due bambini di scuola Primaria con lieve ritardo cognitivo e con gravi disturbi specifici
dell'apprendimento potranno godere della presenza di un ulteriore docente di sostegno per un numero
complessivo di 12 ore (metà orario antimeridiano).
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti.
Sul territorio non ci sono strutture che accolgono i bambini con sostegno fuori dall'orario scolastico.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative.
Le famiglie degli alunni con BES vengono informate delle problematiche riconducibili al proprio figlio e sono
coinvolte nella stesura dei PDP. La referente per il sostegno dell'Istituto spesso svolge il ruolo di
intermediaria tra le famiglie, il corpo docente e gli operatori dell'unità Multidisciplinare o figure specialistiche
esterne alla scuola (psicologa, Neuropsicomotricista dell'età evolutiva, rappresentate AIDI)
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
Per tutti gli alunni sono state stilate programmazioni personalizzate, calibrate alle capacità e potenzialità
degli stessi. Nello sviluppo del piano programmatico individuale, dove possibile, si è tenuto in debito conto
degli obiettivi curriculari della classe e si provvederà a limare con maggiore specificità le programmazioni
per i soggetti non certificati attualmente abbozzate in vista della ripresa dell'attività scolastica di settembre.
Per l’anno scolastico in corso, il GLI (Gruppo di Lavoro d'Inclusione) dell'Istituto, propone un "contenitore"
articolato in diversi progetti, atto all’inclusione degli alunni con disabilità, DSA ed alunni con Bisogni
Educativi Speciali, dal titolo "Incondizionata...Mente". Attualmente l'Istituto è frequentato da 12 alunni in
situazione di handicap, 5 alunni con certificazione DSA e sono in fase di programmazione 11 BES tra alunni
di scuola Primaria e secondaria di Primo grado, e 4 per alunni strani. Il Piano annuale può subire modifiche
relativamente alle esigenze scolastiche ed a questa prima fase di attuazione.
"Incondizionata..Mente"
Percorsi:



A(Disabilità, DSA, BES);
B (DSA e Bes);
C (Bes, Intercultura, alunni a Rischio dispersione)
Percorso A- Tematica: "Lo sviluppo delle capacità espressive come propedeuticità
all'autodeterminazione dell'individuo".
Linee generali
Il percorso rientra nelle attività previste nel POF e prevede il coinvolgimento di gruppi integrati di alunni. Il
laboratorio utilizza i linguaggi espressivi (teatro, danza, musica, arte e movimento ...) che contribuiscono
all’apprendimento e alla capacità di conoscere e sviluppare il proprio mondo sensoriale, emozionale,
relazionale. Attraverso le dinamiche corporee, sonore, artistiche in generale l’alunno esprime capacità
comunicative alternative e di varia natura, abilità non sempre facili da esprimere con l'immediato seppur
complesso il linguaggio verbale. Il laboratorio, spazio virtuale oltre che fisico, colonna portante alle scuole
Primarie a Tempo Pieno, ma altrettanto valido strumento didattico per tutte le realtà educative, rappresenta
un campo d'esperienza, una fucina di idee capace di sviluppare, arricchire, stimolare e far emergere, oltre
che valorizzare e potenziare le abilità espressive di ognuno, promuovendo i processi d'integrazione di tutti
gli allievi.
Finalità:



Sviluppare ed ampliare le capacità espressive.
Promuovere il benessere personale.
Favorire relazioni positive, nell’ottica dell’inclusione.
Obiettivi:






Migliorare l’Offerta Formativa dell’Istituto;
sviluppare canali comunicativi alternativi.
Evitare l’abbandono scolastico, la demotivazione ed il disinteresse nei confronti dell’azione
educativa;
Evitare l’insuccesso scolastico;
Migliorare il rapporto tra operatori scolastici, famiglie ed alunni;
Ricercare attraverso attività specialistiche possibili cause, di base, alle difficoltà d’apprendimento.
Destinatari:
Le attività sono rivolte a tutti gli alunni dell'Istituto con particolare riferimento agli alunni disabili, DSA e con
BES dell'infanzia, primaria e secondaria di 1° grado.
Spazi:


Tutti gli spazi scolastici;
spazi esterni della scuola
Percorso B- Tematica "Supporto educativo agli alunni con DSA e Bisogni Educativi Speciali"
Linee generali
Il percorso è volto a garantire le priorità di Istituto: prevenzione del disagio e della dispersione scolastica;
promozione del successo formativo attraverso azioni volte al recupero degli alunni con DSA e portatori di
bisogni educativi speciali; sostegno all’aggiornamento e alla formazione degli insegnanti ai fini di valorizzare
la professionalità docente e garantire la qualità dell’offerta formativa; attenzione alle dinamiche relazionali e
alla dimensione comunicativa tra docenti, famiglie ed alunni.
Finalità:
Permettere ad ogni utente, alunni, famiglie, insegnanti, il successo scolastico.
Metodologia:
Attraverso la presa in carico dei casi segnalati dagli operatori scolastici, si attuerà una prevalutazione delle
possibili cause di difficoltà di apprendimento ed in collaborazione con le famiglie si orienteranno gli
interventi educativi e specialistici necessari.
Servizi Offerti: .
Sportello d’Ascolto, di Orientamento, Consulenza educativo-didattica,Consulenza per rapporti con l’Unità
Multidisciplinare A.S.L., Consulenza per iter burocratici(Legge 170/2010, Legge 185, Legge 104/92)
Obiettivi:






Migliorare l’Offerta Formativa dell’Istituto;
Evitare l’abbandono scolastico, la demotivazione ed il disinteresse nei confronti dell’azione
educativa;
Evitare l’insuccesso scolastico;
Migliorare il rapporto tra operatori scolastici, famiglie ed alunni;
Ricercare attraverso attività specialistiche possibili cause, di base, alle difficoltà d’apprendimento,
Offrire un canale comunicativo ed orientativo alle famiglie, nei casi in cui si renda necessario un
approccio valutativo delle difficoltà dei bambini, con strutture sanitarie.
Misurazione:




Ridurre il numero delle ripetenze;
Evitare situazioni di stress agli alunni, alle famiglie, agli insegnanti;
Riduzione dei tempi di individuazione delle cause di insuccesso scolastico;
Attivazione di canali comunicativi con Enti, agenzie e strutture extrascolastiche.
Prodotti:


Consulenza per creazione di percorsi personalizzati di intervento, didattici ed educativi, atti a far
superare le difficoltà di apprendimento.
Sostegno familiare per eventuali percorsi sanitari e terapie extrascolastiche.
Strumenti:





Adozione di appositi setting logopedici all’interno della scuola, da parte di specialista qualificato, per
gli alunni “a rischio DSA” .
attivazione di percorsi di informazione/formazione specifica degli insegnanti;
aiuto alla predisposizione di strumenti compensativi adeguati e di modalità alternative per il lavoro
scolastico degli alunni con diagnosi, anche attraverso le nuove tecnologie, destinando loro alcuni
piccoli computer portatili “da banco”, appositi software per l’autonomia nel lavoro quotidiano e i
libri in formato digitale dei testi in adozione.
Compilazione di PDP (piani educativi personalizzati) per attuare strategie didattiche mirate,
garantire il successo formativo e una valutazione adeguata ai casi, come previsto dalla normativa
vigente.
Creare una rete di supporto
Valutazione del progetto

Monitoraggio alunni H. DSA e BES (numeri, laboratori di inclusione, progetti inclusivi, mezzi,
screenig, formazione docenti, risultati registrati dagli insegnanti e dalle famiglie).
Rapporti con altre Istituzioni



BiblioAid per la fornitura di libri digitali
attuazione della normativa nazionale e regionale, dei PEP e delle linee guida
ASP Vibo Valentia.

Esperti e specialisti esterni.
Risorse umane
Oltre al responsabile del progetto sono coinvolti:
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Il Capo di Istituto e il DSGA;
I docenti dell’ Istituto di ogni ordine e grado.
Specialisti esterni per consulenze.
Percorso c- Tematica: "Intercultura, soggetti a rischio dispersione scolastica, vera
integrazione?"
Linee generali
L'Istituto Comprensivo di Tropea è collocato in un territorio che affonda le sue origine nel tempo e nelle
mille pieghe della storia. Attualmente racchiude in se diversi plessi, anche in comuni diversi, una scuola
consolidata che ha conservato per molti decenni una identità specifica e forte, che oggi deve "imparare" a
condividere con altre realtà scolastiche. Il territorio tropeano accoglie ormai tante famiglie straniere e con
esse molti bambini che frequentano regolarmente l'Istituto: russi, cinesi, rumeni, bulgari si ritrovano ogni
giorno accanto ai propri compagni italiani. Non mancano poi alunni che dimostrano un certo disinteresse
per l'azione educativa ed ecco perchè il presente percorso vuol offrire un diverso approccio educativo e
maggior offerta formativa che possa suscitare interesse nei ragazzi; si cercherà di promuovere attività che
educhino alla differenza, alla comprensione, all’ascolto e alla cura dell’altro, alla tolleranza ed al rispetto.
Intercultura: "Anch'io con voi"
Al fine di promuovere attività ed azioni tese all'integrazione interculturale, alle normali attività didattiche
educative si cercherà di garantire alcuni piccoli accorgimenti per meglio favorire le prime tappe di
integrazione:
• redigere e/o reperire opuscoli in varie lingue che forniscano una prima informazione sul nostro Istituto e
più in generale sul sistema scolastico italiano.
• attrezzare lo spazio scolastico con messaggi verbali multilingue.
• reperire dei minimi vocabolari plurilingue.
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Attrezzare le aule con computer portatili e rete internet.
attivare corsi di recupero e/o consolidamento di lingua italiana o di prima alfabetizzazione a favore
degli alunni stranieri e/o alunni con difficoltà di apprendimento.
Alunni a Rischio Dispersione: "Il mondo in Digitale" (Progetto fotografia)
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Motivazione dell'intervento
L'intervento vuole rimotivare gli alunni a rischio che presentano:
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passività e rassegnazione di fronte all'insuccesso scolastico;
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comportamenti violenti e protagonismo negativo;
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tendenza all'emulazione di comportamenti deviati;
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mancanza d'interesse per ciò che la scuola propone.
Obiettivi formativi, in termini di conoscenze, competenze e capacità, che l’intervento si propone
di far ricadere sui destinatari, con indicazione dei contenuti:
Questo sub percorso è stato ideato e strutturato secondo la peculiare caratteristica della multidisciplinarità.
E’ un progetto fondamentalmente indirizzato alla conoscenza dell’ambiente e della realtà antropologica in
cui i bambini si trovano a vivere, cogliendo aspetti, sfaccettature, notizie, informazioni, dati, relazioni e
quant’altro possa “raccontare” l’habitat sociale degli uomini e del territorio in cui la scuola si trova ad
operare anche attraverso la fotografia digitale.
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Acquisire la capacità di stare bene con se stessi e con gli altri attraverso il riconoscimento della
propria ed altrui identità.
Modificare atteggiamenti, comportamenti e posizioni culturali.
Potenziare il pensiero critico attraverso le operazioni manuali che l'attività di fotografia comporta.
Riflettere sull'estetica in generale come categoria di discernimento della realtà circostante.
Avviare processi metafisici di riflessione come "contatto" reale con la propria identità.
Metodologie di intervento per la realizzazione del progetto:
Questo progetto educativo si svilupperà anche attraverso un lavoro laboratoriale, che permetterà di metterà
in pratica, con la produzione di prodotti tangibili, quanto verrà insegnato attraverso i contenuti didattici
proposti, oltre che prevedere l’acquisizione di conoscenze attraverso la diretta esperienza, attraverso
incontri con professionisti del settore, visite guidate, ricerche e studi per la preparazione di mostre,
collaborazione con il giornalino scolastico, documentabilità di studi e percorsi diversificati preparati con le
rispettive classi.
Struttura organizzativa per il progetto
Responsabile del progetto: un docente per ogni ordine di scuola e per ogni plesso;
Esperto interno o esterno di fotografia digitale.
Azioni di accompagnamento, attività di sensibilizzazione e di formazione rivolte ai familiari degli
studenti coinvolti, le attività di comunicazione e di informazione sulle attività progettuali e sui
risultati attesi e realizzati:
Allestimento di mostre tematiche documentali del lavoro svolto durante il percorso. Realizzazione
di un blog fotografico gestito ed alimentato con i lavori effettuati durante il progetto.
Monitoraggio e valutazione dei risultati:
Il monitoraggio sarà rappresentato dalla produzione di materiale documentato, allestimento di mostre ed
eventi. Il lavoro coordinato dai responsabili valuterà l'impegno produttivo e tutte le attività sottostanti il
confezionamento dei lavori: ricerche, approfondimenti, discussioni, colloqui, argomentazioni e l'acquisizione
di tecniche di fotografia digitale. Il miglioramento del profitto didattico in generale ed il miglioramento
generale dell'integrazione scolastica ed ambientale rappresenterà il termine ultimo di valutazione.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Si cercherà di sfruttare al massimo le potenzialità offerte dal Tempo pieno relativamente alle scuole
Primarie, organizzazione scolastica che permette già di suo un approccio laboratoriale ed una didattica
sostenuta da progetti e laboratori educativo-didattici che vanno ad arricchire l'offerta formativa della classe.
Anche per la Scuola Secondaria di Primo Grado, si potranno attivare progetti laboratoriali ad esempio
attraverso la figura dei docenti di attività musicale. Inoltre l'Istituto da quest'anno gode della messa i n
opera di laboratori scientifici, multimediali, musicali capaci di stimolare e incentivare l'interesse dei soggetti
BES.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione.
Utile sarebbe la presenza di ulteriore personale docente da individuare per eventuali approfondimenti
linguistici e culturali rivolti agli alunni stranieri con gravi carenze nella comprensione della lingua italiana,
figure specialistiche ( psicologa, pedagoga, neurospicomotricista ect, intermediari linguistici).
Data la numerosa presenza di alunni con Handicap gravi la presenza di eventuali figure AEC fornirebbe un
supporto notevole all'azione educativa intrapresa dai docenti.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Nell'Istituto è attivo un gruppo di lavoro per la continuità verticale, progetti dedicati alla continuità verticale
e trasversale (progetto accoglienza, progetti tempo Pieno).
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 31\05\2013_________
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 27\06\2013_________
Pagine a cura della Funzione Strumentale area3\A
Ins: Caterina Sorbilli