salute - Taxi Cattolica

Farsi la doccia tutte le sere
Per limitare il contatto con i
pollini è importante prestare
attenzione all’igiene
personale.
Per eliminare i pollini che
*
si sono depositati su vestiti,
pelle e capelli, è utile fare una
doccia tutti i giorni: l’ideale
è lavare anche i capelli
quotidianamente o, in
alternativa, spazzolarli bene la
sera prima di andare a letto.
Serve anche cambiare gli abiti
frequentemente e non
stendere il bucato sul balcone,
dove i pollini si possono
depositare sui panni stesi.
* Per limitare la quantità di
pollini che penetrano
nell’apparato respiratorio
sono utili i lavaggi nasali
con soluzione f siologica o
acque termali. «Le cavità
nasali, infatti, fungono da
f ltro in cui si accumulano
i pollini» dice Gaini.
* Per ridurre ulteriormente
gli allergeni e gli inquinanti,
può servire lavare più volte al
giorno, anche solo con acqua,
le palpebre, le ciglia e le
sopracciglia.
Pulire bene la casa
I pollini sono temibili all’aperto, ma
possono entrare anche nelle case. Per
questo è bene cambiare spesso le lenzuola
(almeno una volta alla settimana) dove il
corpo e i capelli li possono depositare.
* Per evitare che i pollini volino tra le
mura domestiche è consigliabile lavare
spesso i pavimenti, usare aspirapolvere
dotati di f ltri antipolline, evitare il
contatto con tappeti, moquette e peluche
su cui si depositano facilmente.
* «È molto importante anche cercare di
tenere le f nestre chiuse per non far entrare
i pollini: l’ideale è usare i condizionatori
che sono dotati di f ltri. Le zanzariere,
invece, hanno fori grandi da permetterne il
passaggio» dice il professor Gaini. Per
cambiare aria è meglio aprire le f nestre il
mattino presto o la sera tardi, quando la
concentrazione dei pollini è più bassa.
SI PUÒ TENERE UN CANE?
Chi è allergico ai pollini può avere un animale in casa? Se non si è sensibili
alla forfora del cane o del gatto, in genere non si hanno reazioni al
contatto con questi animali. «Personalmente, però, sconsiglio alle
persone allergiche ai pollini (in particolare se si tratta di bambini) di
prendere un cane o un gatto. Se si è predisposti, infatti, si può diventare
improvvisamente sensibili a nuove sostanze, come appunto la forfora
degli animali. Separarsi dal proprio beniamino, una volta che vive con noi
da tempo, non è semplice» dice il professor Gaini.
In auto tenere
i finestrini chiusi
Se si passa diverso tempo in auto per andare
al lavoro, è consigliabile tenere i f nestrini
chiusi. «Molto meglio usare il condizionatore
dotato di f ltri antipolline, da far sostituire
periodicamente secondo le necessità»
consiglia il professor Gaini.
In auto non bisogna nemmeno fumare,
*
perché si rischia di raggiungere
concentrazioni di polveri sottili (irritanti)
addirittura maggiori delle zone cittadine più
inquinate.
E sulle due ruote?
In scooter e in bici è utile indossare delle
mascherine protettive per limitare il
contatto con i pollini trasportati dal vento.
Per proteggere gli occhi si possono indossare
occhiali da sole, meglio se avvolgenti.
Guarda il calendario!
Online si può consultare la concentrazione
di pollini: www.infoallergie.it
WWW.ILPOLLINE.IT
Servizio di Stefania Rattazzi.
Con la consulenza del professor Renato Gaini,
direttore della clinica di Otorinolaringoiatria
dell’università degli Studi di Milano Bicocca.
CE
L’ARIA DALLE PARTICELLE CHE SCATENANO LA REAZIONE ALLERGICA
viversaniebelli 51
salute
orecchio
I NEMICI
dell’udito
Il 20% dei ragazzi che usano abitualmente gli Mp3 ha dei problemi.
Questi i dati diffusi da una nota marca di apparecchi acustici: non per
allarmare, ma per invitare a prevenire. Ecco alcune situazioni a rischio
La musica
ad alto volume
«DOPO LA DISCOTECA
NON RIUSCIVO PIÙ A SENTIRE…»
Francesco, 22 anni, commesso a Latina
«Con i miei amici era normale ascoltare la
musica, in cufia o in macchina, a tutto volume.
Il sabato sera, poi, non ci facevamo mancare
una nottata in discoteca, sempre con la
musica altissima. Una notte, però, dopo
avere passato la serata in un locale, mi sono
accorto di sentirci meno. All’uscita dalla
discoteca facevo fatica a capire che cosa mi
dicevano i miei amici e mi sono spaventato,
anche se il mio udito è tornato normale in
poche ore. ne ho parlato con il medico, che
mi ha consigliato di abbassare il volume,
concedendomi almeno delle pause».
Che cosa dice
L’ E S P E R T O
La musica ascoltata ad alto
volume è una delle prime
cause di danni diretti. Di
solito, si tratta di problemi
temporanei, che possono
però diventare permanenti
con il tempo se non si riduce
l’intensità del rumore.
Consigli pratici? Tenere il
volume dei dispositivi sonori,
come gli Mp3, a un livello
che consenta di sentire i
rumori esterni; abbassare la
musica in macchina o in casa
prima che dia fastidio; stare
lontani dalle casse acustiche
in discoteca; concedersi delle
pause (come uscire ogni
tanto dai locali rumorosi).
Il rumore
molesto
«ABITO VICINO ALL’AEROPORTO
E NON NE POTEVO PIÙ…»
Claudio, 35 anni, impiegato di Varese
«quando abbiamo acquistato la casa, non
abbiamo pensato troppo al fatto che si
trovasse vicino all’aeroporto. Poi, però,
abbiamo capito bene quanto fastidio
potesse dare il rumore degli aerei in
partenza e in arrivo a ogni ora del giorno e
della notte. non era solo questione di non
riuscire a dormire, ma di un vero e proprio
fastidio alle orecchie. Così abbiamo chiesto
consiglio a chi abitava lì già da tempo e
abbiamo deciso di mettere
a casa degli inissi a prova di rumore,
che ci hanno cambiato la vita riducendo
drasticamente il frastuono».
50%
I MUSICISTI ADULTI
CON DISTURBI,
PIÙ O MENO SERI
IL VOLUME DEL L
52 viversaniebelli
Che cosa dice
L’ E S P E R T O
I danni di un aeroporto vicino a
casa sono paragonabili a quelli
della musica troppo alta, ma in
questo caso non si può
abbassare il volume. Ben
vengano, quindi, tutte le
proposte per ridurre il rumore.
Gli infissi e i vetri ad hoc, per
esempio, permettono di
diminuire il frastuono percepito
anche di 30-35 decibel,
aiutando a restare sotto la
soglia di rischio per l’udito
fissata attorno agli 80-90
decibel. Chi abita vicino a un
aeroporto dovrebbe pensare a
un impianto di condizionamento
per l’estate, in modo
da tenere le finestre chiuse.
I farmaci
ototossici
«UNA CURA CON ANTIBIOTICI
MI HA LASCIATO DANNI»
Marina, 55 anni, grafica di Roma
«Avevo 5 anni e per curare una brutta
infezione mi è stata somministrata una
cura con antibiotici, che mi hanno
lasciato danni permanenti all’udito.
Il medico mi ha detto che purtroppo
negli Anni 60 ci sono stati diversi casi di
questo tipo. Oggi i rischi sono
decisamente ridotti, ma consiglio
comunque a tutti di prendere i farmaci
solo dietro prescrizione del medico,
senza fare di testa propria».
Che cosa dice
L’ E S P E R T O
I numeri
Per le statistiche, il 20%
degli adulti ino ai 65 anni
ha problemi di udito. A
non sentire bene (ipoacusia)
sarebbe il 30% di chi ha
tra i 61 e gli 80 anni
e il 50% degli
over 80.
Negli Anni 60 terapie con alcuni tipi di antibiotici, come
la streptomicina, hanno provocato diversi danni
all’udito, non tanto per il dosaggio quanto per gli
effetti tossici che questo tipo di farmaco ha
sull’orecchio. Oggi questi rischi sono conosciuti, quindi
i pericoli sono limitati: una cura per una banale
infezione (come una bronchite o un’otite) non mette a
rischio l’udito. Tuttavia, è bene non esagerare con
dosaggi e durata della cura, e soprattutto non bisogna
mai ricorrere al fai da te. Il discorso vale
per alcuni antibiotici, ma anche per alcuni diuretici
e per l’acido acetilsalicilico assunto ad alte dosi.
L LA MUSICA, ASCOLTATA IN CASA PROPRIA
O IN MACCHINA, VA ABBASSATO PRIMA CHE POSSA DIVENTARE FASTIDIOSO
viversaniebelli 53
salute
orecchio
vita
Lo stile di
scorretto
«CIBI SALATI E 7-8 CAFFÈ AL
GIORNO ERANO LA NORMA»
Che cosa dice
L’ E S P E R T O
Chiara, 45 anni, pubblicitaria a Milano
«Da anni avevo una vita frenetica e per
riuscire a seguire il ritmo consumavo
7-8 caffè al giorno. A pranzo, poi, spesso
mi concedevo un panino con gli insaccati.
Fino a quando, a un controllo della
pressione, mi è stato detto di rallentare
anche per il bene del mio udito. All’inizio
non ci credevo, ma poi ho scelto la via
salutista. Oggi bevo 3 caffè al giorno e
mangio panini solo 2 volte la settimana».
Che cosa dice
L’ E S P E R T O
Il lavoro
“pericoloso”
«SONO MURATORE IN CANTIERE
E IL RUMORE MI PERSEGUITA»
Nino, 40 anni, muratore a Napoli
«Lavoro da molti anni nei cantieri
e il rumore è ormai un’abitudine.
Negli ultimi tempi, però, ho notato di
sentire un po’ meno, soprattutto i
suoni più acuti. Allora ho deciso di
usare le cufie protettive, che avevo
sempre cercato di evitare perché le
consideravo poco comode. Devo dire
che da quando mi proteggo con le
cufie, non mi sono più accorto di una
diminuzione dell’udito e non avverto
più ischi nelle orecchie».
Le cuffie protettive o altri tipi di
otoprotettori, obbligatori per legge per i
lavoratori esposti a forti fonti di rumore,
possono ridurre di circa 25 decibel il
frastuono, permettendo di restare sotto la
soglia di rischio di 80-90 decibel.
Dovrebbero essere indossate ogni volta che
si fa un lavoro rumoroso, senza vergogna,
perché sono fondamentali per proteggere la
salute dell’apparato uditivo. Chi lavora nei
cantieri o in ambienti molto rumorosi ha
anche diritto ad alcune ore di riposo
acustico, per limitare i danni da rumore.
È inoltre essenziale che al primo
accenno di calo uditivo e/o di ronzii
nelle orecchie ci si rivolga al medico per
eseguire un semplice esame dell’udito.
Il caffè rende nervosi e, se
consumato in eccesso, può
causare danni all’udito
agendo sulle cellule
dell’apparato uditivo. Lo
stesso discorso vale se si
abusa di bevande gassate
che contengono caffeina.
Questo non significa
eliminare caffè e bibite,
ma cercare di consumarle
con moderazione (per
esempio, non superando
i 3 caffè al giorno).
Anche i cibi molto salati
(insaccati, formaggi
stagionati, alimenti in
scatola) possono
causare danni all’udito se
assunti in abbondanza e
frequentemente.
La ricetta è semplice:
mangiare tutto ma con
moderazione, con
indubbi vantaggi anche
per la salute del
cuore e per la linea.
Servizio di
Stefania Rattazzi.
Con la consulenza del dottor
Antonio De Caria, specialista in
Audiologia a Mantova.
COME FUNZIONA
l’orecchio
!
30%
È costituito da tre parti. L’orecchio esterno
comprende il padiglione auricolare e il
condotto acustico esterno. L’orecchio medio è
formato dalla membrana timpanica, dalla catena
degli ossicini (staffa, incudine e martello) e dalla
tuba uditiva (di Eustachio). Le vibrazioni sonore,
raccolte dalla membrana timpanica, attraverso
la catena degli ossicini, vengono trasferite
all’orecchio interno. Qui vi sono strutture
nervose che trasformano le vibrazioni
sonore in impulsi bioelettrici che
arrivano al sistema nervoso e
ci fanno sentire.
GLI ADULTI CON DEFICIT
UDITIVI TRA I 61 E GLI 80 ANNI
a confronto
pareripro&contro
FOTO SHOCK
a cura di Roberta Raviolo
aiutano a fumare meno?
Il Parlamento Ue ha da
poco approvato la nuova
direttiva sul tabacco.
L’aspetto più innovativo
sarà l’obbligo di utilizzare
immagini “forti” sul 65%
dei pacchetti, con
l’obiettivo di dissuadere
dall’acquisto. Quest’ultima
misura fa discutere: sarà
davvero utile per arrivare
a smettere?
Le immagini “forti”
serviranno per non
far comprare
le sigarette?
sì
professoressa
Susanna Esposito,
presidente della
Società italiana
di infettivologia
pediatrica (Sitip).
«IN AUSTRALIA HANNO PORTATO
A UN CALO DELLE VENDITE»
«NON BASTANO CON LE FASCE PIÙ
A RISCHIO, CIOÈ I GIOVANISSIMI»
«
«
«
«
Sì, ritengo che sarà un escamotage
utile. In Australia è servito: è stato il primo
Paese al mondo a utilizzare fotograie di
ex fumatori malati e a lasciare i pacchetti
anonimi, eliminando la marca. Le vendite di
sigarette sono crollate. Una strategia simile
sarà eficace anche in Italia.
Perché le illustrazioni
dovrebbero
disincentivare?
L’obiettivo è rendere meno attraente
tutto il mondo del fumo, eliminando i
messaggi subliminali che invitano
all’acquisto. Da quando sono state vietate le
pubblicità delle sigarette, i produttori
associano il fumo a packaging attraenti. Ciò
ha fatto aumentare le vendite tra le donne.
Quali sono le
strategie più efficaci
contro il fumo?
Smettere di associare l’idea del fumo
a qualcosa di “positivo” e di vincente.
questo vale soprattutto per i giovani e per
chi non ha ancora iniziato. Se la sigaretta
non viene considerata un prodotto
attraente non verrà cercato, perché almeno
all’inizio si prova per curiosità.
Quali altre iniziative
aiutano a combattere
la dipendenza dalla
nicotina?
no
dottoressa Roberta
Pacifici, direttore
dell’Osservatorio fumo,
alcol e droga (Ossfad)
dell’Istituto superiore
di sanità.
«
«
Iniziative come queste vanno
supportate da un concreto aiuto a chi non
riesce a smettere perché è dipendente. È
giusto fare informazione, soprattutto tra i
giovani, spiegando perché fumare è così
dannoso. Molti ragazzi vogliono saperne di
più: segno che qualcosa sta cambiando.
non ne sono convinta e parlo
soprattutto per la fascia più a rischio: i
ragazzini tra gli 11 e i 16 anni. Una ricerca
inglese, condotta nel 2008 su 2.500
adolescenti, ha dimostrato che a quell’età
non si è turbati dal vedere le immagini di
persone malate, di denti rovinati o altro.
Le immagini scioccanti e aggressive si
basano soprattutto sulla paura di quello
che potrà succedere, ma è un mondo
troppo distante dalla realtà dei ragazzini
che proprio in virtù dell’età si sentono immuni
da malattie e morte. Anzi, paradossalmente ne
potrebbero essere attratti.
«
Occorre fare prevenzione, per
evitare che i ragazzi desiderino iniziare
a fumare. Una volta che hanno cominciato
è più dificile farli smettere, perché
subentra la dipendenza. Inoltre, se iniziano,
signiica che non hanno una reale
consapevolezza della pericolosità del fumo.
«
È necessario passare attraverso
incontri a scuola, siti e forum per
adolescenti, in un dialogo orizzontale e
alla pari, non imposto dall’alto. vale per il
fumo ma anche per altri aspetti della salute.
Tempo fa abbiamo ottenuto un grande
successo nella prevenzione dell’Aids.
viversaniebelli 55
salute
il sintomo
e
r
o
l
o
d ALLA SPALLA
Se si svolgono certe
attività, può essere
un’articolazione
a rischio: i segnali da
riconoscere per
correre ai ripari
sì
Potrebbe essere
una lesione
a un tendine
Chi per lavoro è costretto a
tenere le mani in alto, per
esempio l’imbianchino, ma
anche chi svolge con
frequenza sport come
nuoto o tennis, esegue
movimenti sfavorevoli alla
spalla. Infatti, le braccia
dovrebbero rimanere per
la maggior parte del
tempo all’altezza della
scrivania, perché più
stanno alzate e più
soffrono. Quindi, una
posizione di questo tipo,
unita alla ripetizione
continua degli stessi gesti,
porta con il tempo alla
comparsa del dolore. La
cura immediata è la
fisioterapia, ma se non si
interviene in tempo
spesso serve l’intervento
chirurgico in artroscopia.
Hai 35 anni,
fai sport o
stai spesso
con le mani
in alto?
Hai 50 anni e, oltre
al dolore, hai la
spalla bloccata?
no
no
Hai 50 anni
e sei donna?
sì
Forse la causa è una
tendinopatia calcifica
Sono più predisposte le
donne e consiste in un
accumulo di calcio nelle
cellule dei tendini. Si
avverte all’inizio un dolore
intenso, seguito da una fase
di miglioramento. Si cura
con onde d’urto focali, un
trattamento che però è
doloroso (le onde
colpiscono i sassolini fino a
sbriciolarli), oppure con i
lavaggi ecoguidati. Questi
sono meno invasivi e si
eseguono in anestesia
locale. Se non si risolve il
problema è necessario
intervenire in artroscopia.
IN CASO DI INFIAMMAZIONE DEI TENDINI, È BENE INTERVENIRE SUBITO
56 viversaniebelli
C
sì
no
L’origine è una lesione
alla cuffia dei rotatori
Si tratta dei quattro tendini che
abbracciano la testa dell’omero e che sono
soggetti per tutta la vita a grandi
movimenti. La spalla è l’unica articolazione
che può fare movimenti a 360 gradi e
questa sua facoltà si traduce con il tempo
in usura dei tendini, che a volte porta alla
rottura. Il vero problema però non sono i
buchi ai tendini che con l’età si formano
nella maggior parte delle persone e con i
quali si può convivere senza particolari
limitazioni nei movimenti, ma se oltre a
questi c’è uno sbilanciamento della spalla.
In questi casi la cura d’elezione dipende
dal tipo di lesione e può essere sia
riabilitativa sia chirurgica in artroscopia.
Hai un’età
compresa tra i 55
e i 70 anni?
no
Meglio
consultare uno
specialista
R AGGI X
dopo u n trau ma
sì
Si tratta di una
capsulite adesiva
È un problema le cui cause
non sono ancora del tutto
chiare, ma che potrebbe
essere dovuto a disfunzioni
del metabolismo: è per
questo che, oltre alle
donne intorno alla
menopausa, colpisce
soprattutto i diabetici e chi
ha problemi di tiroide. Si
tratta di un’infiammazione
locale, che nasce con un
forte dolore che può
essere trattato con
O
cortisone (da prendere
per bocca o tramite
infiltrazioni). Una volta
superata la fase acuta
si passa alla riabilitazione,
che serve per sbloccare
la spalla. Nel 95% dei casi
con questa cura il
problema si risolve
completamente, ma
bisogna considerare
che può dilungarsi
e durare addirittura
fino a un anno.
Quando il dolore alla spalla
deriva da un trauma la persona
è chiaramente in grado di
riconoscerlo e quindi di
comportarsi in modo diverso.
Infatti, i colpi all’arto superiore
possono manifestarsi con delle
lesioni dei segmenti ossei e
interessare diverse parti come
la clavicola, la testa dell’omero
e a volte anche la scapola.
In questi casi è necessario
andare al Pronto soccorso
ed effettuare un esame
radiografico, grazie al quale
lo specialista sarà in grado di
scegliere la cura più indicata.
Di solito se la frattura è
semplice si immobilizza la parte
con l’aiuto di un tutore o con
delle fasciature per circa un
mese, dopo il quale si ricorre a
un trattamento riabilitativo. Se
invece la frattura è scomposta,
può diventare necessario
l’intervento chirurgico.
Quando il dolore è molto
intenso, dura da diversi
giorni e la spalla perde di
funzionalità è meglio farsi
visitare da un ortopedico. È
importante considerare i
fattori di rischio che sono
principalmente il tipo di
attività che si svolge e
l’età. Infatti, più
quest’ultima avanza più
probabilità si hanno di
sviluppare problemi, che
nella maggior parte dei
casi se vengono trattati
tempestivamente possono
scomparire senza interventi
invasivi, ma semplicemente
correggendo gesti
quotidiani e postura.
Servizio di Elena Cassin.
Con la consulenza del dottor
Paolo Arrigoni, specialista in
Ortopedia e traumatologia, unità di
Ortopedia e traumatologia II,
Irccs policlinico San Donato (Mi).
CON SEDUTE DI FISIOTERAPIA, PRIMA CHE SIA NECESSARIA L’OPERAZIONE
viversaniebelli 57
salu te
domande&risposte
dottor Federico
Dulio
medico chirurgo
specialista in
odontostomatologia
a Genova.
a cura di Chiara Masciocchi
Ho sentito parlare di una tecnica americana che
rende i denti bianchi e senza macchie (le faccette).
Ho 45 anni e dopo le gravidanze mi sono ritrovata i
denti macchiati e con la superficie irregolare,
anche se sani. Ho sentito in merito pareri
contrastanti. Lei che cosa ne pensa?
Sofia, Milano
I
nnanzitutto,
bisognerebbe capire
di che natura sono
queste sue “macchie
antiestetiche” e quanto
siano realmente
invalidanti per il suo
sorriso. Quindi, sulla base
di queste informazioni, è
bene prendere in
considerazione tutte le
varie opportunità
terapeutiche per
“nascondere” le macchie:
oltre alle faccette
(indicate per importanti
ed estesi inestetismi)
esistono diverse
soluzioni efficaci e più
conservative. Le faccette
in ceramica comunque
danno un risultato
estetico ottimo e
duraturo nel tempo: se il
lavoro è fatto bene, da
uno specialista esperto,
la faccetta non si stacca
e certamente non causa
problemi. Ovviamente,
però, sarà necessario
asportare parte
dello smalto sulla parete
frontale del dente,
quindi, si faccia
consigliare con
attenzione dal suo
dentista e valuti tutte
le possibilità.
fertilità
LO STRESS
È NEmICO DELLE
ASPIRANTI
mAmmE
Lo stress aumenta il rischio
di infertilità nelle donne: lo
assicurano gli scienziati della
Ohio state university (Usa). Il
team ha monitorato 373
donne americane, di età
compresa tra i 18 e i 40 anni,
senza problemi di fertilità
noti e che avevano appena
iniziato la ricerca di un
bambino. Sono state seguite
per un periodo di 12 mesi. I
risultati hanno mostrato che
le ragazze con alti livelli di
biomarcatori dello stress,
come l’ormone alfamilasi,
avevano il 29% in meno di
probabilità di rimanere
incinta rispetto a quelle con
livelli bassi.
PER RISOLVERE L’ALOPECIA È BENE FARE UN TRICOGRAMMA
professoressa
Gabriella
Fabbrocini, docente
di dermatologia e
venereologia
all’università
“Federico II” di
Napoli e
vicepresidente
nazionale
dell’Associazione
donne
dermatologhe
italiane.
58 viversaniebelli
In ospedale mi hanno diagnosticato
l’alopecia androgenetica. Dopo aver
fatto molti trattamenti senza
nessun risultato, vorrei sapere se ho
qualche speranza e se posso fare
altri tentativi per la ricrescita dei
miei capelli.
Antonietta, via email
L’alopecia androgenetica non sempre risponde ai
trattamenti tradizionali, pertanto
capisco la tua delusione.
Bisognerebbe però valutare se
è stato fatto un corretto
inquadramento
diagnostico. Ha praticato il
tricogramma (un esame
del capello), un’ecografia
ovarica, un’ecografia
tiroidea? In base alla
causa si possono fare
cure personalizzate tra
cui anche il trattamento
con Prp, il plasma
arricchito di piastrine, che
consente di nutrire la papilla
dermica in maniera diretta e
dare risultati inaspettati anche
nei casi difficili. Insomma
non disperi.
dottor Maurizio Carrara, consigliere
nazionale dell’Associazione Italiana
gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri
(Aigo) e direttore dell’unità di Malattie del
fegato e del metabolismo dell’ospedale di
Bussolengo (Verona).
Sono una donna di 40 anni e ho
trovato nelle feci alcuni filamenti
bianchi (il più lungo di 5 centimetri):
ho il timore che siano dovuti alla
presenza di parassiti intestinali.
È possibile?
Susanna, Castellanza (Va)
Sarebbe utile sapere se i filamenti che ha visto si
muovevano oppure no, perché già questo potrebbe
orientare la risposta. In ogni caso, probabilmente si
tratta di ossiuri, parassiti intestinali, che spesso hanno
come sintomo il prurito anale nelle prime ore del sonno
e, a volte, dolori addominali. Il contagio è per bocca. La
diagnosi è semplice, basta mettere uno scotch sullo
sfintere anale alla sera e al mattino, controllare se ci
sono “vermetti” bianchi adesi oppure far fare una
ricerca di uova o parassiti nelle feci in un laboratorio
analisi. La cura è a base di farmaci antiparassitari, vanno
trattati anche gli altri membri della famiglia e sterilizzate
lenzuola e biancheria intima. Gli ossiuri non vanno
confusi con il muco (sempre filamento bianco) che
spesso si associa a colon irritabile o a stipsi cronica.
?
Scrivete a
Viversani e belli
domande&risposte
salute
corso di Porta
Nuova 3/A,
20121 Milano,
oppure email
posta@
viversaniebelli.com
salute
ricerca
LA “vITAMInA E” SERvE
contro l’Alzheimer?
Una speranza per i malati: questa semplice
sostanza sembrerebbe rallentare il declino mentale
se associata ai farmaci convenzionali già utilizzati.
Lo dice uno studio uscito sulla rivista scientiica
Jama (Journal of American medical association)
❱
Gli esami per la diagnosi
Oggi si può riconoscere quando nel cervello
iniziano i processi che porteranno alla
perdita del tessuto nervoso attraverso la Tac
e la Risonanza magnetica. È preziosa anche
la Pet (Tomograia a emissione di positroni)
che rileva l’attività metabolica delle cellule
presenti nella corteccia cerebrale. Con
questo esame è possibile visualizzare i
depositi di sostanza beta-amiloide.
Le cure tradizionali
Degenerazione progressiva
L’Alzheimer ha un inizio subdolo: comincia
facendo dimenticare date, chiavi,
appuntamenti. A questi primi sintomi, se ne
associano altri, come dificoltà nel compiere
le attività quotidiane, con conseguente
perdita dell’autonomia, disturbi del
linguaggio e impoverimento del
vocabolario. Altre volte compare anche
un certo disorientamento nello spazio.
La malattia è dovuta a una diffusa perdita
di neuroni nella corteccia cerebrale (l’area
più esterna del cervello) e nell’ippocampo,
strutture dove si formano e consolidano i
ricordi. questa degenerazione è causata da
una riduzione del neurotrasmettitore
acetilcolina e dalla deposizione
in grande quantità della proteina betaamiloide nello spazio fra le cellule nervose.
Inoltre, all’interno dei neuroni
si depositano sostanze dannose
come gli aggregati di tau: non è ancora
chiaro scientiicamente quale di questi
due fattori rivesta il ruolo più importante
nel causare la malattia.
*
*
Con il passare degli anni le membrane delle
cellule nervose tendono ad alterarsi: si
compromette così la loro funzione protettiva e
la trasmissione degli impulsi nervosi. Inoltre, si
attivano interferenze con le funzioni degli
enzimi e delle altre strutture che compongono
il tessuto nervoso.
Le cure si basano sulla somministrazione di
sostanze che favoriscono la formazione di
acetilcolina; altre terapie mirano a contrastare
l’acido glutammico il cui eccesso
ha un’azione tossica sulle cellule nervose.
*
Così protegge le cellule
La vitamina E è d’aiuto alle cure perché
protegge le cellule endoteliali, ossia il
rivestimento interno della membrana dei vasi
sanguigni, e rallenta la formazione di placche.
Grazie a queste due azioni, il tocoferolo
contrasta la degenerazione delle cellule,
migliorando le performance cognitive.
Le principali fonti di vitamina E sono gli oli
vegetali (soia, mais, palma, girasole, germe
di grano, oliva), ma si trova anche nella frutta
secca, nelle verdure verdi (crescione, lattuga,
asparagi, spinaci) e nei cereali (semola, riso).
Quando occorre un’integrazione
Sono consigliate, su suggerimento medico,
dosi supplementari di vitamina E, anche per
mesi, nella cura di alcuni disturbi fra cui
l’atassia, la progressiva perdita di
coordinazione nervosa e muscolare. Serve,
invece, particolare attenzione nell’utilizzo
della vitamina E se si è già in cura con alcuni
tipi di farmaci: antiacoagulanti o
antiaggreganti indicati per favorire la
fluidità del sangue (trombosi); inibitori del
colesterolo; antidepressivi.
PREVENZIONE
con la dieta mediterranea
Normalmente la dieta mediterranea
fornisce livelli adeguati di vitamina
E. Alimenti chiave sono:
frutta, verdura, cereali, olio
extravergine d’oliva, ricco anche
di fenoli. Questi antiossidanti
contribuiscono sensibilmente
a contrastare l’azione dei radicali
liberi, che è responsabile
della progressiva degenerazione
delle cellule cerebrali.
*
VIA LIBERA (MA SENZA ESAGERARE)
A NOCI, MANDORLE E ARACHIDI
viversaniebelli 59
salute
medicina dolce
n
.
.
.
e
t
n
e
m
l
a
r
u
t
na
SEI STANCA?
È una sensazione che prima o poi provano tutti, in maniera più o meno
intensa. Soprattutto in primavera, quando il cambiamento dei ritmi e della
stagione mettono a dura prova l’organismo. Per non lasciarsi abbattere
e ritrovare le energie al più presto, ci si può rivolgere alle soluzioni “verdi”
60 viversaniebelli
Tante cause
all’origine
del problema
La stanchezza può avere
tante cause diverse.
❱ Cambio di stagione:
quando si passa dal freddo al
caldo, la pressione sanguigna
scende e si possono accusare
segni di debolezza. Si tratta
di una normale reazione del
corpo che fatica ad adattarsi
ai nuovi ritmi stagionali e
alle mutate condizioni
climatiche.
❱ Anemia da carenza
di ferro: si tratta della
riduzione della quantità
totale di emoglobina, la
proteina del sangue che è
fondamentale per il
trasporto dell’ossigeno
nell’organismo. Questo
provoca un ridotto apporto
di nutrimento ed energia agli
organi e ai tessuti del corpo.
❱ Errori alimentari:
mangiare in modo sregolato
e smodato a˜ atica l’apparato
digestivo e l’organismo.
Sono così costretti a entrare
in azione i meccanismi
depurativi, che “rubano”
energie all’organismo.
spezie
INSAPORIRE I PIATTI CON
CANNELLA, CURCUMA E ZENZERO
❱ Stress: comporta una
tensione muscolare che
sf anca i muscoli quasi
quanto lo sforzo f sico vero e
proprio. Inoltre, se lo stress si
prolunga, l’organismo
produce ormoni che tendono
ad a˜ aticare la mente.
❱ Depressione: provoca un
calo delle endorf ne,
i neurotrasmettitori
che donano energia e
buonumore.
❱ Sedentarietà: meno si fa e
meno si farebbe. Se non ci si
“allena”, infatti, i muscoli
perdono progressivamente
forza e volume, diventando
poco tonici e poveri di
energia. Anche lo stato
mentale ne risente: lo stress
e le tensioni si accumulano
più facilmente, causando
spossatezza.
❱ Insonnia: riposare è
necessario per recuperare
energia. Se si dorme troppo
poco, è normale essere
stanchi.
te...no!
Con la f itoterap ia
La itoterapia cura vari disturbi utilizzando
rimedi estratti delle erbe o dalle piante.
Per vincere la stanchezza sono indicate tutte le erbe
adattogene, che migliorano la risposta dell’organismo allo
stress e ai cambiamenti. Le migliori sono ginseng coreano,
eleuterococco, iperico, guaranà, muira puama e cola. non
vanno prese la sera perché potrebbero disturbare il sonno.
Se si è anche irritabili e insonni, preferire scutellaria
e ashwagandha, fra le pochissime piante capaci di dare
tono e, al tempo stesso, di rilassare.
Rhodiola rosa e gingko biloba sono utili per chi ha
dificoltà di concentrazione. In questi casi sono ottimi anche
fieno greco e avena sativa, in grado di aumentare
il livello energetico.
quando la stanchezza è soprattutto psicologica e mentale,
si possono usare i semi di Betula verrucosa: 50 gocce di
macerato glicerico tutte le mattine per due mesi.
Per aumentare la vitalità, specialmente in chi soffre di
allergie, è ottimo Ribes nigrum: 50 gocce di gemmoderivato
al risveglio e a metà pomeriggio, per un paio di mesi.
*
*
*
*
*
Come usare i rimedi
In tutti i casi, la cura dovrebbe durare almeno un mese.
Se non indicato diversamente, i rimedi consigliati possono
essere presi sotto forma di:
tintura madre, dalle 20-35 gocce (in base alla
concentrazione del rimedio, da verificare con medico,
erborista o farmacista) due-tre volte al giorno, dopo
i pasti;
compresse, prenderne una, due-tre volte al giorno,
dopo i pasti;
tisana, preparata mettendo un cucchiaino di derivato
secco di una o più erbe in una tazza di acqua bollente per
qualche minuto. Filtrare e bere due volte al giorno.
CONSIGLI UTILI
✔ Quando si è f acchi e
apatici si possono prendere
due-tre gocce di olio
essenziale (purif cato e
adatto all’uso interno) di
salvia o di rosmarino, in un
cucchiaino di miele.
✔ Anche la pappa reale,
potente ricostituente,
rigenera il corpo e il sistema
nervoso: prendere 30 g di
prodotto fresco oppure una
compressa o un f aconcino
al giorno per un mese.
✔ In cucina impiegare
spezie come la cannella, la
curcuma e lo zenzero,
che stimolano la mente
e alleviano la fatica.
✔ Sì agli integratori a base
di vitamine e sali minerali,
in particolare magnesio, la
cui carenza determina
stanchezza e crampi:
prenderli cinque giorni alla
settimana, a stomaco pieno,
anche per lunghi periodi.
✔ Al mattino dedicare
qualche minuto a yoga,
stretching o esercizi
energetici, come il saluto
al sole o i cinque tibetani.
viversaniebelli 61
salute
medicina dolce
UN AIUTO DALL A MEDITA Z IONE
Dedicare almeno 15 minuti
al giorno alla meditazione.
✔ Scegliere un luogo
tranquillo, mettersi in una
posizione comoda e
respirare con l’addome in
modo lento e profondo,
immaginando un’onda che,
dai piedi, risale lungo il
corpo, raccogliendo tutte le
tensioni ed espellendole con
l’espirazione. Prestare
attenzione al rilassamento
di spalle, collo e viso, f no
ad avere la sensazione che
il corpo sia più pesante.
✔ Concentrarsi su pensieri
ed emozioni, espellendo gli
stati d’animo negativi con
l’espirazione.
✔ Seguire il f usso naturale
del respiro: l’aria che entra
nelle narici, più fresca, e
che poi esce un po’ più
calda, riscaldata dal corpo.
✔ Ripetere nella mente il
suono “So” quando si
inspira e “Ham” quando
si espira. Questi mantra
aiutano a liberare la
mente dai pensieri e dalle
emozioni negative.
ANCHE L’ATTIVITÀ FISICA È STIMOLANTE
Con l’om eopatia
Si tratta di una parte della medicina naturale
che si occupa della diagnosi e della cura di
diversi disturbi utilizzando rimedi del mondo
vegetale, minerale o animale.
Acidum phosphoricum è indicato per tutti
i tipi di esaurimenti, sia isico sia mentale,
mentre Ignatia è più utile in presenza di
stanchezza associata a irritabilità e tendenza
alla depressione.
Se, oltre a soffrire di astenia, si ha la
tendenza ad avere sonni agitati, tremolii
muscolari e crampi, si può usare
Zincum metallicum.
Sepia è il rimedio delle donne in
menopausa, che si sentono sempre stanche
e un po’ depresse, mentre Kalium
phosphoricum è indicato per chi è eccitabile
e molto nervoso: aumenta la vitalità e
diminuisce la stanchezza senza agitare.
In generale, va bene China, che è un ottimo
rinvigorente. Invece, tutte le volte che la
persona si sente svenire, senza forze o soffre
di capogiri, può prendere cinque granuli di
Carbo vegetabilis 9 CH.
*
mantra
RIPETERE I SUONI “SO”
E “HAM” AIUTA
A LIBERARE LA MENTE
*
*
*
Con l’aromaterap ia
L’aromaterapia si basa sull’impiego degli oli essenziali
naturali, sostanze di origine vegetale che si trovano
in tutte le parti della pianta.
Il limone toniica ed è antianemico, mentre
la genziana combatte la stanchezza e riporta
in armonia i centri nervosi.
Molto indicata anche la cannella,
che è uno stimolante.
quando la stanchezza è soprattutto mentale si può
usare il pino, che contrasta la “malavoglia”, aiutando a
ritrovare la gioia di vivere e i propri ritmi.
Il muschio quercino ha un effetto
antidepressivo e toniicante.
*
*
*
*
Come usare i rimedi
L’omeopatia dà molta importanza al
rapporto fra il carattere e la costituzione
della persona: ecco perché è difficile
standardizzare i trattamenti. In linea
generale, i rimedi citati sopra vanno presi
sotto forma di globuli o granuli alla 5, 7 o
9 CH (in farmacia si trovano già pronti):
tre granuli tre volte al giorno, a stomaco
vuoto, fino al miglioramento della
situazione.
62 viversaniebelli
Come usare i rimedi
In questi casi, gli oli
essenziali possono essere
utilizzati in tre modi.
Nella vasca da bagno:
aggiungere quattro-cinque
gocce di olio nell’acqua
calda e immergersi una
volta al giorno, fino a
quando ci si sente meglio.
Nell’ambiente: mettere
quattro-cinque gocce di
olio in un diffusore, ogni
giorno per tutto il periodo
“nero”.
Su un fazzoletto: versare
tre-quattro gocce di olio
su un fazzoletto e annusare,
respirando con il naso, più
volte al giorno, soprattutto
nei momenti di crisi.
Servizio di Silvia Finazzi.
Con la consulenza del dottor Luigi Torchio, medico chirurgo, esperto in
medicina naturale a Torino e docente alla St. John International University.
i f ior idell’anima
Deve essere ben incanalata per poter
beneiciare del suo lato positivo.
Ecco come farsi dare una mano
SOS
T
rabbia
utti siamo abituati a considerarla un’emozione negativa e
sconveniente. In realtà, non è detto che lo sia. La rabbia,
come tutte le emozioni, serve: è catartica e aiuta a
esprimere un disagio, che altrimenti viene relegato in un angolo
e, con il tempo, tende a ingigantirsi. Non solo, e se fosse
un’energia creativa? Quasi nessuno ci pensa, ma la rabbia è una
forza, non necessariamente distruttiva. Potrebbe essere anche
il motore di una trasformazione a lungo rimandata e diventata
ormai necessaria. Per imparare ad affrontare e “sfruttare” al
meglio l’ira si possono utilizzare i fiori di Bach.
Le essenze più utili
Alcuni rimedi di Bach aiutano
a canalizzare la rabbia e, quando
serve, a trasformarla in una
spinta propulsiva. Vediamo
quelli più indicati in questi casi.
Se se ne sente il bisogno,
si possono associare anche
più fiori (fino a 7-8).
◗ Holly
È indicata per le persone che hanno
appena subito un’ingiustizia, un’offesa,
una disavventura e stanno affrontando
la fase di “reazione a caldo”. Le aiuta ad
armonizzare la rabbia trasformandola in
energia positiva.
◗ Willow
Lo stato Willow è più nascosto di Holly:
non è rabbia viva, ma amarezza e
risentimento che covano in profondità.
Alla base può esserci anche un motivo
reale e concreto, ma la rabbia è sorda,
talvolta coltivata per lungo tempo. La
persona non si rende nemmeno conto di
avere “l’amaro in bocca”, è come una
musica di sottofondo. Questo fiore aiuta a
uscire da tale situazione.
◗ Cherry Plum
MEGLIO PREVENIRE
CHE CURARE
Si è da sempre abituati a “ingoiare il
rospo”? Allora si può usare Centaury.
Questo è il fiore di chi subisce passivamente, del classico “zerbino” di amici, parenti, colleghi. Apparentemente, la persona Centaury è placida e tranquilla, ma le
continue angherie subite possono accumularsi e, nel tempo, sfociare improvvisamente in rabbia, anche violenta.
Il fiore previene il peggio. Dà
alla persona il coraggio di
dire qualche no.
Chi sente di essere arrivato al limite e
teme di perdere il controllo può usare
Cherry Plum. È il fiore che permette di
fluire attraverso la situazione e di
osservare ciò che si sente senza paura
di esplodere. È utile anche agli
individui che in apparenza sembrano
avere tutto sotto controllo, ma in
realtà dentro sentono una grande
pressione.
◗ Impatiens
È il fiore delle persone che, più che
rabbia, detestano dover aspettare
prima che si arrivi al dunque. Per
esempio, non sopportano che il
collega si perda in mille spiegazioni o
che il commesso del negozio spieghi
ogni dettaglio del prodotto: infatti,
loro ragionano in maniera molto più
veloce e capiscono al volo dove si
vuole andare a parare.
◗ Beech
Se si prova una fortissima
insofferenza e rigidità verso
gli altri, che si trasformano in
grosse critiche, il fiore ideale
è Beech. Infatti, rende più
morbidi e meno allergici alle
persone e all’ambiente in
tutti i sensi.
IN CASO DI EMERGENZA
Se ci si sente sotto pressione è bene portare con sé il Rescue remedy
emedy il
rimedio dell’emergenza. È costituito da cinque fiori (Clematis, Cherry
Plum, Star of Bethlehem, Rock Rose e Impatiens) e aiuta ad affrontare i momenti più difficili, quando si è in preda a vere e proprie
crisi di rabbia, di agitazione o di semplice ansia.
*
Come prenderli
Mettere 4 gocce di ciascun
rimedio in una boccettina da
30 ml di acqua mescolata con
un 1/3 di brandy e prendere
4 gocce 4 volte al giorno.
Se si sente la necessità di
prendere un rimedio “al volo”
versare 4 gocce in acqua e
sorseggiare spesso.
Essendo vibrazioni,
comunque, non si corrono
rischi di sovra o sotto
dosaggio: se si percepisce
l’esigenza di variare le
dosi, farlo senza problemi.
A cura di Silvia Finazzi.
Con la consulenza di Nicoletta Seeber,
esperta in f oriterapia e percorsi di
consapevolezza aa Milano.
Milano.
consapevolezza
salute
tecniche alternative
d
e
i
p
i
a
d
e
n
vie
IL SORRISO
È questo il motto della riflessologia plantare, una pratica millenaria capace
di regalare una profonda sensazione di benessere, fisico e psicologico
I
piedi sono considerati il punto d’arrivo
di moltissime terminazioni nervose
che dalla radice, cioè dal midollo
spinale, sono in collegamento con tutti
gli organi del corpo umano. Ne erano
convinti già gli antichi orientali, che
praticavano il massaggio dei piedi per trattare
malattie e disturbi. Un metodo che, nel corso
degli anni, studiato e perfezionato, è
diventato una vera e propria disciplina, nota
come rif essologia plantare.
IN EQUILIBRIO
tra O rie nte e Occid e nte
*
*
*
Tutto parte dalla
colonna vertebrale
«Dove c’è un’alterazione nel f sico, lì vi è un
problema emozionale non risolto» a˛ erma
Mariella Pocek, che ha sviluppato un suo
personale metodo, la rif essologia
plantare emozionale, che si rifà alla
psicosomatica (la branca della psicologia
secondo cui un disturbo f sico ha una
causa psicologica) e alla medicina cinese.
Secondo questo metodo, nei piedi è
rappresentato tutto l’individuo, come
unità inscindibile f sica, psichica e
energetica. La malattia non è altro che un
messaggio che il corpo invia per avvertirci
che c’è qualcosa che non va.
* «Attraverso l’individuazione dei punti
alterati e dolenti, si può comprendere di
quali conf itti emozionali si tratta e
stimolare il processo inverso» dice l’esperta.
«Il sintomo, e˛ etto della disarmonia,
scomparirà grazie all’elaborazione
dell’emozione bloccata che l’aveva causato».
* Il massaggio plantare stimola la
produzione di neurotrasmettitori (sostanze
che veicolano le informazioni fra i neuroni)
e ristabilisce l’equilibrio perduto. Così, la
persona sperimenta una nuova sensazione;
l’energia vitale, matrice di autoguarigione.
I rif essi della colonna vertebrale sui piedi si
presentano divisi in quattro curve naturali.
* Gli organi corrispondenti alle vertebre
(dal cervello al retto) risentiranno della
estensione non equilibrata della colonna.
* Il primo e˛ etto dell’equilibrio dinamico
ricreato dalla rif essologia plantare sarà la
riacquisizione della postura corretta della
colonna vertebrale, che si trova intera lungo
la linea interna di tutti e due i piedi.
È una tecnica non invasiva, adatta a tutte le età, in grado di
prevenire e curare i più comuni disturbi e di mantenere una
buona condizione di salute. Non vi sono controindicazioni alla
sua applicazione, salvo in caso di flebite (infiammazione delle
vene, in particolare delle gambe) e di seri problemi di cuore.
Si può fare anche durante la gravidanza, ma solo negli ultimi
tre mesi per prepararsi al parto, rilassarsi e superare la paura.
GLI ORGANI
IN COPPIA
❱❱
La riflessologia plantare è un massaggio che
si fa sui piedi in certi punti, che corrispondono
agli organi e alle parti del corpo.
Nata nel 5000 a.C. in Cina e in India, si è
sviluppata in Occidente nel XX secolo,
quando un otorinolaringoiatra statunitense,
William H. Fitzgerald, elaborò un metodo,
definito terapia zonale, attraverso il quale il
corpo viene idealmente diviso in dieci
“fette”, o zone, proiettate su mani e piedi.
Con la manipolazione dei punti riflessi si
interviene sugli organi corrispondenti.
La rappresentazione degli organi sui
piedi segue lo stesso schema del corpo:
il cuore è a sinistra, per cui il suo riflesso
è nel piede sinistro; il fegato è a destra nel
corpo e, quindi, anche nel piede...
Il legame tra
emozioni e malattia
La medicina cinese individua cinque
coppie di organi del corpo umano che
rappresentano sia funzioni organiche,
sia funzioni psichiche.
1 Fegato - Cistifellea
Per quanto riguarda la funzione
psichica, il fegato è l’inizio di tutte le
cose. Le sue qualità sono: spinta,
iniziativa, coraggio, la forza legata ai
muscoli e ai tendini, che ci permettono
il movimento verso qualcosa. Quando
il fegato è alterato, perdiamo il
controllo emotivo, con ripercussioni
sulla funzione digestiva (regolata dalla
cistifellea) e sulla circolazione dell’energia
nell’organismo, creando così problemi
al sistema vascolare periferico.
Il fegato e la cistifellea si trovano nel
piede destro, in alto, verso l’esterno.
*
MASSAGGIARSI OGNI SERA AIUTA A SCARICARE LE TENSIONI
64 viversaniebelli
p i ed i
2 Stomaco Milza Pancreas
Lo stomaco, insieme alla
milza-pancreas, è l’organo
produttore dell’energia
quotidiana attraverso
l’alimentazione. L’armonia di
questi organi è responsabile
della nostra disponibilità e
apertura. I sintomi psichici in
caso di alterazione sono:
dipendenza, attaccamento,
preoccupazione. La milza
collabora al sistema di
difesa; dall’allergia alle
malattie serie, come la
leucemia, il percorso è
sempre un disconoscimento
dei propri tessuti da parte
del corpo che li tratta come
nemici da aggredire.
Lo stomaco e il pancreas
si trovano in entrambi
i piedi; la milza nella parte
esterna del piede
sinistro, in corrispondenza
del quinto dito.
*
3 Cuore Intestino tenue
Dal cuore dipendono
consapevolezza, pensiero e
buona qualità del sonno. Si
può dire che il cuore porti a
termine quanto iniziato dal
fegato, senza volerne il
potere. E infatti, gli individui
“di buon cuore” fanno le
cose senza aspettarsi un
ritorno. La sua emozione, in
caso di buon equilibrio, è
l’amore. La coppia
Cuore - Intestino tenue vive il
principio dell’armonia
e del ritmo e la danza può
giovare al loro equilibrio.
Il cuore si trova sul piede
sinistro; l’intestino
tenue in ambedue i piedi,
sopra al tallone.
4 Reni - Vescica
Questa coppia di organi rappresenta le radici dell’individuo:
è la sede dell’energia ancestrale, quella che ereditiamo dai
genitori. Il cervello, sede dell’intelligenza, così come il
cuore, sede dell’anima, fanno capo a questa coppia di
organi che è responsabile dello stato psichico e delle
informazioni sensoriali. La sfera sessuale di un individuo è
rappresentata in questa zona che governa anche l’utero, la
prostata, la tiroide e le ghiandole di riproduzione (ovaie e
testicoli). La vescica rappresenta la casa. Una lettura dal
punto di vista emozionale ci permetterà di comprendere
come molte cistiti abbiano la loro origine in una situazione
di rabbia o violenza (fegato) a casa propria o sul lavoro.
I reni si trovano sui piedi, sopra i talloni, in mezzo. La
vescica, più in basso, nella parte laterale interna dei piedi.
*
COME SI SVOLGE
u na sed uta
La persona è seduta su un
divano o su un lettino sorretta
da morbidi cuscini, che
favoriscono il suo rilassamento.
Le gambe sono poggiate su
uno sgabello, anch’esso
morbido, verso l’operatore,
seduto di fronte. Per prima cosa
il riflessologo prende confidenza
con il piede, esaminandone
conformazione, temperatura,
secchezza, umidità, rigidità,
gonfiore. Dopo un breve
massaggio di rilassamento, si
inizia il trattamento. Per gli
organi principali occorre seguire
l’ordine naturale di essi. Per
esempio, per l’apparato
digerente la sequenza sarà:
bocca, esofago, stomaco,
duodeno, piccolo intestino,
colon, retto, ano; per le vie
urinarie è: rene, uretere, vescica.
Nel momento in cui si incontra
un punto dolente, sintomo di
una disarmonia o disfunzione
dell’organo corrispondente, si
continua a massaggiare fino alla
scomparsa del dolore. La seduta
dura circa un’ora.
Polmoni - 5
Intestino crasso
I polmoni controllano
l’energia dell’intero
organismo. Insieme
all’intestino, sono
collegati al naso, ai peli e
alla pelle, organo di
contatto con l’esterno. Il
movimento del diaframma
resta contratto e alterato
quando vi sono problemi
di polmoni e intestino.
Legata all’emozione
psichica della scelta,
questa coppia di organi è
influenzata spesso dal
timore del vuoto
e della solitudine.
I polmoni si trovano su
tutti e due i piedi, sotto le
dita. Anche l’intestino
crasso è riflesso nei due
piedi, intorno alla zona
dell’intestino tenue.
*
*
Servizio di Marina Piccone. Con la consulenza di Mariella Pocek, docente di Rif essologia plantare emozionale, membro dell’Associazione
internazionale di clinica e terapia olistica (www.aicto.it) e dell’Associazione l’albero di giada, un centro di terapie naturali integrate a Trevignano (Roma).
viversaniebelli 65
benessere
forma
R
R
O
C
A
A
I
C
N
I
M
O
C
I
R
rova costume” più
“p
la
e
ite
m
ù
pi
a
im
cl
Complice il
non passa di moda
g
in
nn
ru
Il
a.
st
pi
in
a
rn
vicina, si to
C
❱❱
on l’aumento
delle ore di luce
e con il clima
che a poco a
poco diventa
sempre più gradevole, in tanti
ritrovano l’entusiasmo
necessario per svolgere
un’attività sportiva all’aria
aperta. Tra le molte che si
possono praticare, senza
dubbio quella più gettonata
è il running. I motivi? È
semplice, vi si possono
cimentare praticamente tutti,
si può personalizzare
l’allenamento e fa bruciare
molte calorie. Per quanto non
siano proprio dietro l’angolo,
infatti, le vacanze estive, e la
conseguente prova costume,
non sono poi così lontane e,
per arrivarci in splendida
forma, bisogna cominciare
a darsi da fare subito.
Si bruciano i grassi
Con l’arrivo di temperature più miti sono in molti a
prendersi cura del proprio isico, ma anche a rilassarsi,
con il running. In particolare, sono tante le donne che si
cimentano in questa attività per perdere i chili di troppo e
deinire la silhouette. Per rassodare il isico, però, servono
innanzitutto impegno e costanza negli allenamenti.
Ritrovando gradualmente la forma perduta in inverno,
infatti, il corpo diventa più eficiente. Sotto l’aspetto della
linea, ciò comporta l’accelerazione del metabolismo,
che fa consumare più rapidamente le calorie contenute
nei cibi. In pratica, chi svolge con regolarità una attività
isica, anche quando non la pratica brucia i grassi più
rapidamente di chi è sedentario. Ovviamente, allo sport
va associata un’alimentazione equilibrata.
*
IL FASCINO
DELLA SEMPLICITÀ
Le ragioni per cui la corsa piace a molte
persone è che si tratta di una attività facile
da praticare e naturale. Inoltre, non comporta
alcuna spesa. Nonostante sia semplice, è molto
importante tenere la postura corretta: quando
si corre, il busto va inclinato leggermente in
avanti (con la schiena dritta) e i movimenti
delle braccia e delle gambe devono essere
coordinati. Fondamentale è il movimento
dei piedi per riuscire a dare una buona spinta
con la punta e a fare meno fatica.
NIENTE AZZARDI
SE NON SI È ALLENATI
Il running non ha alcuna
controindicazione e può essere
praticato f n dai 6 anni.
Quando si hanno diÿ coltà
a sostenere anche basse
andature, ci si può cimentare
nella camminata veloce. A
prescindere dall’età, le persone
con fastidi a caviglie e
ginocchia dovrebbero
confrontarsi con il medico
prima di iniziare a praticare
66 viversaniebelli
questa attività. Chi è fuori
allenamento dovrebbe
cominciare con 15 minuti ad
andatura moderata. Quando
il f sico risponde bene agli
stimoli, allora a poco a poco si
può passare a 30 minuti di
allenamento, quindi a 45 e,
inf ne, a un’ora. Per una
buona forma f sica basta
allenarsi per mezz’ora almeno
tre volte alla settimana.
Gambe e glutei si rassodano
In termini di deinizione muscolare, le parti del corpo
che maggiormente beneiciano del running sono le
gambe (sia le cosce sia i polpacci) e i glutei. Se svolta
almeno tre volte alla settimana, poi, questa attività
toniica i muscoli, senza però determinarne l’ingrossamento,
donando un isico snello e slanciato. Inoltre, correndo si
aumenta la mobilità delle ginocchia e delle caviglie, che
diventano più sciolte. Con il running, però, non
lavorano soltanto le gambe. Anche gli addominali, che
si contraggono leggermente per mantenere la giusta
posizione durante l’andatura, si deiniscono. questo vale
anche per i muscoli delle spalle e delle braccia, che si
muovono allo stesso ritmo delle gambe. Il running,
quindi, può essere considerata una attività completa.
!
E
R
E
R
R
O
AC
Un aiuto per rilassarsi
I beneici del running riguardano anche la mente. La
corsa, infatti, è tra gli sport più rilassanti in assoluto,
perché allenandosi ci si immerge in uno stato di profonda
tranquillità, in cui ci si dimentica dei problemi e delle
tensioni da cui si è afflitti. Così, si riesce a staccare
completamente la spina, e ciò ha come conseguenza
una notevole riduzione dei livelli di stress. Grazie a questa
attività, si recupera anche la propria serenità interiore.
Sotto quest’aspetto giocano un ruolo fondamentale le
endorfine, gli ormoni del benessere. Quando si fa running
il corpo ne produce in quantità superiore alla norma, e
questo regala una sensazione di leggera euforia. Tali
effetti sono poi più evidenti se l’allenamento è improntato
al puro divertimento e non finalizzato a un risultato.
❱❱
MEGLIO FARLO NEL VERDE
Quando si corre è importante prendere alcune precauzioni:
✔ sebbene non sia necessario bere durante la corsa, è
fondamentale arrivare ben idratati all’allenamento;
✔ correre, almeno inizialmente, su percorsi in terra battuta,
passando poi all’asfalto quando si è più esperti;
✔ svolgere esercizi di stretching al termine dell’allenamento,
in modo da rilassare e rendere più elastici i muscoli;
✔ scegliere un abbigliamento adeguato al clima e scarpe
adatte al running e che calzino perfettamente;
✔ correre nei parchi o comunque in aree verdi, dove la
qualità dell’aria è sicuramente migliore;
✔ se ci si allena al mattino, prima di correre bisogna
mangiare mezza banana oppure bere un ca˛ è e fare
colazione una volta tornati a casa.
Si prevengono i malanni
Il running ha tanti altri effetti positivi. In
particolare, contribuisce a prevenire alcune
malattie molto comuni.
✔ La corsa è d’aiuto contro l’osteoporosi
(che rende fragili le ossa e interessa
soprattutto le donne di una certa età):
i ripetuti impatti con il terreno stimolano il
metabolismo dello scheletro, favorendo un
miglior assorbimento del calcio.
✔ Nel caso del diabete (causato
dall’eccessiva presenza degli zuccheri nel
sangue, dovuta alla carenza di un ormone,
l’insulina), il running rende il corpo più
efficiente nell’uso del glucosio (gli
zuccheri).
✔ Infine, correre migliora l’ipertensione,
cioè la pressione alta. Infatti agisce
positivamente sulla salute del cuore e
l’ossigenazione del sangue e, aspetto
fondamentale, ne previene alcune possibili
cause, come il sovrappeso e, appunto, il
diabete.
da leggere
Uno sport che si impara
Correre al femminile
Julia Jones, Correre, 20 euro
L’autrice spiega alle donne,
anche a quelle che
lavorano e hanno famiglia,
come sia possibile
avvicinarsi al running.
Grazie a tabelle
d’allenamento, consigli
nutrizionali e altri semplici
suggerimenti contenuti
nel volume, sarà più facile
cimentarsi in questa
attività naturale che,
coinvolgendo corpo e
mente, regala benessere.
Servizio di Roberto De Filippis.
Con la consulenza di Julia Jones, personal trainer, allenatrice del
programma “My f rst marathon” della Venice Marathon.
viversaniebelli 67
psicologia
conoscersi
8
?
o
r
e
v
v
a
d
a m ic i
SOLO DOPO 8 ANNI
U
no studio sociologico promosso
dall’università del Texas (Usa) ha
indagato i rapporti tra 7.600 individui
dai 16 e i 58 anni e ha concluso che, nel
93% dei casi, le incomprensioni si fanno
più rare dopo circa 8 anni di conoscenza e, a quel punto,
l’amicizia diventa indissolubile. L’esperienza approfondita
dell’altro, infatti, aiuterebbe ciascuno ad accettare meglio
pregi e difetti reciproci.
È una forma d’amore
L’amicizia è un sentimento sereno, limpido,
fatto di fi ducia e confi denza. Ciò che la
contraddistingue è la volontà di anteporre il
bene dell’altro al proprio. Assecondare i
desideri dell’amico, aiutarlo a risolvere i suoi
problemi, o˜ rirgli una spalla su cui piangere
sono gesti naturali, che non costano sforzo,
ma danno gioia a chi li riceve e a chi li dona.
La tesi di un noto autore americano che ha
*
scritto un libro sull’argomento, è che l’amicizia
sia prima di tutto altruismo. E se amare,
come sosteneva San Tommaso d’Aquino, è
voler rendere felice l’altro, l’amicizia è a tutti
gli e˜ etti una forma di amore.
L’AMICIZIA NON È UNA
68 viversaniebelli
INTERNET
Oggi gli spazi virtuali, in cui l’altro
è intuibile solo attraverso un
monitor, hanno sostituito luoghi di
ritrovo come il bar o il parco. In più,
la scrittura “tecnologica” ha
annullato il linguaggio del corpo.
o?
Se il vero amore
sopravvive al settimo
anno, l’amicizia autentica
ha bisogno di più
tempo. Per mettere alla
prova la sincerità e la
forza di un legame che
poi dura per sempre
L’IMPORTANZA DI ESSERCI
Lo “spazio fisico” è fondamentale. «Più le
persone interagiscono, stabiliscono
consuetudini comuni, sperimentano
esperienze di vita che le avvicinano,
maggiore è la possibilità che acquisiscano
una stessa visione del mondo e un
analogo approccio alle problematiche. È
il concetto di empatia: una sintonia a tutti
i livelli, fisico, psicologico, emotivo».
Diceva la volpe al piccolo principe, nella
favola di Antoine de Saint-Exupéry: «Se so
che tu arriverai ogni pomeriggio alle 4, io
dalle 3 in poi comincerò a essere felice».
Una buona relazione si consolida nella
costanza della presenza.
Se inizia Gli amici
da giovani, sono sempre
dura di più meno
Quello texano non è
il primo studio a
interrogarsi sul tema.
Ricerche condotte f n
dagli anni Novanta
su studenti
universitari hanno
dimostrato che l’età
più sensibile per la
costruzione di
amicizie durature,
al di là della
frequentazione
successiva, è quella
dell’ultimo biennio
di scuola superiore
(dai 16 ai 18 anni).
* In base al modo
con cui a˜ rontano il
periodo della
maturità scolastica, i
ragazzi si dividono in
piccoli gruppi,
all’interno dei quali
coltivano relazioni
più intime, destinate
a sopravvivere nel
tempo: si è notato
infatti che, dopo 5
anni, nonostante la
distanza e i
cambiamenti di
ciascuno, i rapporti
sono ancora vivi.
Oggi le amicizie
sembrano destinate a
“scadere” presto. Un
rapporto pubblicato
20 anni fa rivelò che
ogni persona aveva in
media 4 amici. Oggi,
secondo il sondaggio
di un’università
americana, il numero
si è dimezzato.
* Un quarto degli
intervistati confessa
di non avere più
rapporti di f ducia
con nessuno. La
fascia d’età più a
rischio è quella dai
25 ai 35 anni, in cui
ci si concentra su
carriera e famiglia.
* Nonostante il
numero delle
conoscenze si
mantenga alto
(ognuno di noi ne
conterebbe circa
750), quasi sempre si
tratta di relazioni
superf ciali (tra
colleghi di lavoro), di
circostanza (tra
genitori) oppure
virtuali.
È UN VERO AMICO?
SÌ, SE…
1
Ti ricambia. L’amicizia è fondata
sulla reciprocità, di impegno, affetto,
interesse. Si può essere innamorati di
qualcuno senza essere corrisposti,
mentre un’amicizia unilaterale non
può esistere.
2
3
Fa “manutenzione” del rapporto di
amicizia. Ascoltando, condividendo,
prestando attenzione ai bisogni
dell’altro.
4
5
Ti capisce al volo. Un amico non
fraintende mai. È in grado di leggere
oltre le parole. Capisce ciò che l’altro
pensa e prova dalle sue espressioni,
dalla mimica, dai gesti.
Ti vede in modo obiettivo.
Il sociologo Alberoni afferma che «un
amico condivide l’immagine che ho
di me stesso». Né troppo adulatrice,
né troppo critica.
Non vuole quello che hai tu. Invece
di ambire alle posizioni e alle idee
dell’altro, l’amico condivide i suoi
progetti e lo aiuta a realizzarli. Due
amici perseguono obiettivi comuni,
senza mettersi i bastoni tra le ruote.
Cambia nel tempo
«L’amicizia è un modo di vivere le relazioni
a˜ ettive che evolve parallelamente alla
crescita della persona» commenta la
professoressa Antonietta Albanese, psicologa
e docente di psicologia sociale all’università
degli studi di Milano. «Nell’età evolutiva è
un sentimento idealizzato e totalizzante,
come l’amore. La scelta degli amici avviene
in base al gruppo sociale di appartenenza (è
il concetto di “identità sociale”)». «Nell’età
matura, invece» continua Albanese
«sancisce rapporti a lungo termine,
consolidati da prove di f ducia reciproca
reiterate nel tempo. La preferenza ricade
sulle persone con cui si hanno “aÿ nità
elettive”, cioè interessi comuni e stessi modi
di agire e pensare».
PERCHÉ FINISCE?
«Il problema della lontananza e della
mancanza di tempo è reale» sostiene
Albanese. «Tuttavia, studi condotti nelle
grandi città hanno mostrato che lunghe
telefonate possano sopperire alle difficoltà
logistiche degli incontri, contribuendo a
mantenere accesa la fiamma dell’amicizia».
✔ Ci sono anche altri motivi. «La società
contemporanea impone di essere
individualisti e competitivi: atteggiamenti
in contraddizione con i fondamenti
dell’amicizia» prosegue l’esperta. «L’invidia
in amore, la rivalità professionale o anche
nel tessere rapporti sociali esclusivi
allontanano in modo irreparabile».
LEGAME
Si basa sull’interazione, la
complicità, il vivere insieme. Non
c’è spazio per valutazioni e giudizi:
gli amici non si danno i voti, ma si
scambiano affetto e comprensione.
FOLGORAZIONE, MA UNA RIVELAZIONE, FATTA DI INCONTRI E SCOPERTE
Servizio di Roberta Camisasca. Con la consulenza della professoressa Antonietta Albanese, psicologa e docente di psicologia sociale all’università degli studi di Milano.
viversaniebelli 69
genítorí e fíglí
domande&risposte
dottoressa
Francesca
Santarelli,
psicologa clinica
a Milano.
a cura di Esmeralda Wezel
Ho 41 anni e da nove mesi ho una
bella storia con un uomo. Lui ha due
figli che hanno sofferto per la
separazione e non vogliono
conoscermi. Non voglio imporre
la mia presenza, ma non ci
vorrebbe un po’ di polso?
il libro
;
Il mare di Amì
Storia di una famiglia che cambia
nel mare della vita
Separazioni e divorzi sono in costante
aumento: a farne le spese, anche bambini
e ragazzi travolti da emozioni intense
come paura, sensi di colpa, rabbia e
tristezza che, spesso, non sanno come
esprimere. Fresco di stampa, il libro è la
prima favola pensata per i figli delle
coppie che si separano. Adatto ai bambini
dai 7 anni in su, racconta, con delicatezza
e poesia, la storia di un giovane delfino e
della sua famiglia. È un libro da leggere
insieme ai propri figli, per guidarli a
comprendere quello che sta accadendo
senza perdere la fiducia e per farli sentire
riconosciuti nei loro
bisogni.
Marina, via email
C
apisco che si senta esclusa e che soffra a
sentirsi rifiutata, ma purtroppo è facile che
ciò accada, almeno in una fase iniziale,
quando la rabbia e i pregiudizi accecano i figli e
non permettono loro di vederla per quella che è.
Ai loro occhi lei è come una rivale che “ruba” il
tempo e l’affetto del padre. Ci vuole pazienza e tempo
per entrare a piccoli passi nella loro vita. Accetti che il
suo uomo ha un passato alle spalle e i figli faranno
sempre parte della sua vita, altrimenti rischiate di
alimentare un conflitto che toglie serenità ed
entusiasmo al vostro rapporto. La inviterei a stare un po’
nelle retrovie e a farsi conoscere senza imporsi. Nove
mesi sono un periodo relativamente breve e le consiglio
di aspettare un po’, in modo che si possa creare un
equilibrio solido su cui costruire una vita insieme. È vero,
però, che il suo compagno non può essere sempre
tollerante e dare ragione ai figli per evitare scontri, perché
questo non li aiuta a crescere e a scontrarsi con i limiti.
Autori: Ilaria Marchetti e
Costanza Duina
Editore: Morellini
Collana: Capire con il cuore
Pagine: 128
euro 12,90
MAI NASCONDERE AI BIMBI LE REALTÀ DELLA VITA
dottoressa
Alessandra Varotto,
psicologa dell’età
evolutiva ad Abano
Terme (Pd).
Mio figlio di 4 anni odia mettere
le cinture e si agita tutte le volte
che sale in macchina. Non vuole
stare seduto sul seggiolino e ogni
mio tentativo per dissuaderlo dal
protestare è puntualmente
fallimentare…
Paola, via email
L’atteggiamento di suo figlio potrebbe sottendere
tante cose: un espediente per attirare l’attenzione,
una provocazione o più semplicemente la protesta
per i compiti che potrebbe comportare mettersi in
viaggio. È bene cercare di fare in modo che il bimbo
stia bene fisicamente e quindi mantenere una buona
aerazione a bordo, accertarsi che vi sia lo spazio
adeguato per muovere braccia e gambe, e garantire
fermate utili per ristorarsi. Se è caldo, è probabile
che aumenti lo stato di frustrazione del bimbo che
non riuscirà a prendere sonno. Provi a cantare con
lui delle canzoncine e, visto
che è grandicello, anche
a cimentarsi in semplici
scioglilingua. Infine,
condividere la descrizione
del paesaggio che si vede
dal finestrino potrebbe
essere un espediente per
sopravvivere a un tragitto
in macchina.
70 viversaniebelli
dottoressa
Federica
Mormando,
psichiatra e
psicoterapeuta a
Milano.
Purtroppo
a una
compagna di
classe di mia
figlia, 6 anni,
è morta la
sorellina più
piccola, per
un incidente
in auto.
Come posso
spiegarle
questa cosa?
Marcella, via email
Non possiamo e non va
neppure bene nascondere
le realtà della vita ai
bambini. Le dica che
succede di rado, ma anche
i bambini piccoli possono
morire, e che è stato un
incidente. Per questo
bisogna essere prudenti,
e guardare bene prima di
attraversare una strada e
non farlo se si vedono
arrivare macchine o moto,
aspettare che le strade
siano libere, e imparare a
guidare bene. Comunque
le domande sulla morte
vengono poste lo stesso,
anche senza che ci sia
stato un incidente. La più
frequente è: ma anche tu
puoi morire? Risposta:
no, sto bene, ma tu te la
sapresti cavare di sicuro. E
poi chi ti vuole bene resta
sempre dentro di te, nella
tua memoria. Insomma,
inutile edulcorare troppo.
Si potrebbe anche dire che
la piccola è andata in cielo.
Se si crede, si può parlare
dell’anima: è un’idea
consolatoria e dà speranza
contro l’inconcepibile
fine di tutto. Ai bambini,
come per millenni alle
persone adulte.
?
Scrivete a
Viversani e Belli
Domande&risposte
genitori e figli,
corso di Porta
Nuova 3/A,
20121 Milano,
oppure email
posta@
viversanibelli.com
vivere con gusto
all’interno
❱
73 Panatura che passione
76 Legumi: cheap & chic
78 Dolcezze alla moda...
80 Il menu della buona
notte
sale
Se è troppo, accelera
l’invecchiamento
nei giovani “paffuti”
Per la prima volta, uno studio
è andato a indagare su un
possibile legame tra il
sovrappeso, l’eccessivo
consumo di sale e
l’invecchiamento. Così, gli
scienziati della Georgia
Regents university di
Augusta (Usa) hanno
scoperto che i cibi molto
salati fanno rapidamente
invecchiare le cellule degli
adolescenti oversize.
La presenza di quantità
elevate di sale
nell’organismo, associate ad
alti livelli di grasso, porta a
un accorciamento dei
telomeri (le strutture dei
cromosomi responsabili
dell’invecchiamento).
Fondamentale, allora, ridurre
il consumo di sale in famiglia.
F R U T TA
Continuerà a essere
solo il 12% dei
succhi industriali
La Commissione Politiche
dell’Unione europea della
Camera ha bocciato un
emendamento alla legge
europea del 2013 che
avrebbe portato a una
maggiore percentuale di
frutta nei succhi e nelle
bevande analcoliche: dal 12%
al 20%. Un’occasione persa
per la salute dei nostri figli e
per l’economia dell’Italia, da
sempre produttrice di frutta.
viversanieebelli 71
Ravioli con taccole
e pancetta
Filetti di sogliola
nei pomodori
70
ricette facili ed economiche
Primi vegetariani:
✓ cannelloni con ricotta
✓ minestra di primavera
✓ gnocchi al verde
✓ scarcedda pugliese
✓ fiore di pan di Spagna
X70xricefacitteli ed economiche
in cucina
Dolci per festeggiare:
al mascarpone
✓ semifreddo al cocco e Amaretto
1,20
D.L.D.L.
Post.
Post.
in Abb.
in Abb.
- Sped.
- Sped.
SpaSpa
Italiane
Italiane
- Poste
- Poste
- Mensile
- Mensile
o 2014
Febbrai2014
1, LO/MI
Anno 13 - N. 42 Aprile
27/02/2004 n. 46) art. 1, comma
353/2003 (conv. In Legge
€
0
9 771721 25500
40004
Uova "mimosa"
con puntarelle
Fiori di lonza
con asparagi
PASQUA
I SAPORI
DELLA TRADIZIONE ...
... I COLORI
DELLA PRIMAVERA
13/03/14 17:12
cucina
proposte sfiziose
panatura
che passione
Una crosticina
croccante che fa
impazzire tutti. Si
presenta in varie
declinazioni, dalla
classica alle più
fantasiose con
spezie e aromi
INGREDIENTI
per 4 persone
CALORIE 287 • CARBOIDRATI 29 g
• PROTEINE 16 g • GRASSI 12 g
• FIBRE 2 g
2 melanzane
20 g di spezie in
polvere (curcuma,
cardamomo, curry)
5 g di bacche
di cardamomo
2 uova
100 g di
pangrattato
300 ml di olio
di semi di arachide
sale
Melanzane
ALL’INDIANA
PR E PA R A Z I O N E
media
◗ Lavare e asciugare le melanzane; privarle del picciolo e
tagliarle a fette nel senso della lunghezza. Disporle in uno
scolapasta, spolverizzarle con il sale e lasciarle riposare circa
20 minuti, in modo che perdano l’acqua di vegetazione.
Pestare i semi di cardamomo in un mortaio, per sbriciolarli.
Mescolarli in un piatto con le spezie e il pangrattato.
◗ Sciacquare le fette di melanzane, asciugarle, tamponandole
con carta da cucina. Passarle, una alla volta, prima nelle
uova, poi nella panatura speziata, rivestendole bene.
Friggerle 5 minuti per lato nell’olio caldo. Sgocciolarle
e servirle, a piacere, con yogurt bianco a parte.
20
minuti
RIPOSO 2 ORE
*
Il fritto perfetto
Usare l’olio di semi di arachide o
l’extravergine d’oliva, più resistenti al
calore. La temperatura deve essere di circa
170°C. Per verificarla, immergervi un
pezzetto di pane: è giusta se questo
sfrigola. Per un fritto dorato e croccante,
cuocere pochi cibi alla volta.
viversanie&belli
73 73
viversaniebelli
cucina
proposte sfiziose
Lonza
CON LE NOCI
INGREDIENTI
per 4 persone
CALORIE 382 • CARBOIDRATI 20 g
• PROTEINE 26 g • GRASSI 22 g
• FIBRE 1 g
4 fettine di lonza, 100 g di pangrattato,
40 g di gherigli di noce (o di nocciole
sgusciate), 20 g di cornflakes, 1 uovo,
100 ml di olio extravergine d’oliva,
sale, pepe
20
minuti
PR E PA R A Z I O N E
facile
◗ Tritare i gherigli di noce (o le nocciole), sbriciolare
i cornflakes e riunirli in un piatto con il pangrattato,
mescolando. Sbattere l’uovo in un altro piatto; per
una preparazione più saporita, aggiungere scorza
di limone grattugiata e prezzemolo tritato.
◗ Passare le fettine di carne, una alla volta, prima
nell’uovo, poi nel pangrattato, rivestendole
uniformemente. Scaldare l’olio in una padella,
cuocervi le fettine di carne 3 minuti per lato.
Sgocciolarle su carta da cucina; salarle e peparle.
Asparagi
A BASTONCINI
INGREDIENTI
per 4 persone
CALORIE 234 • CARBOIDRATI 16 g
• PROTEINE 7 g • GRASSI 16 g
• FIBRE 3 g
500 g di asparagi, 30 g di gherigli
di noce, 1 uovo, 100 g di pangrattato,
200 ml di olio di semi di arachide,
sale, pepe
PR E PA R A Z I O N E
facile
◗ Lavare e pulire gli asparagi. Lessarli 10 minuti in una
pentola di acqua bollente salata, scolarli e allargarli
su un telo da cucina ad asciugare. Tritare i gherigli
di noce. Mescolarli con il pangrattato in un piatto;
in un altro, sgusciare e sbattere l’uovo.
◗ Passare gli asparagi prima nell’uovo sbattuto e, poi,
nel pangrattato. Friggerli 3 minuti in una padella
con l’olio di semi di arachide caldo, finché saranno
ben dorati. Sgocciolarli sulla carta da cucina, salarli
e peparli. Servirli, a piacere, con uova alla coque.
74 viversanie&belli
30
minuti
im e
il sugger
più leggeri se
cotti in forno,
senza
condimenti
nto
INGREDIENTI
per 6 persone
CALORIE 346 • CARBOIDRATI 26 g
• PROTEINE 31 g • GRASSI 13 g
• FIBRE 2 g
6 fettine di petto di pollo, 6 fettine di
prosciutto cotto, 6 fettine di formaggio,
tipo scamorza o sottilette, 100 g di farina,
100 g di pangrattato, 1 uovo, 10 g
di funghi secchi misti, 100 ml di olio
di semi di arachide, sale, pepe
30
minuti
PR E PA R A Z I O N E
media
◗ Mettere le fettine di carne tra due fogli di
carta inumiditi e appiattirle con un batticarne.
Suddividere prosciutto e formaggio sulle fettine
di carne, lasciando i bordi liberi. Ripiegarle a metà.
Sbattere l’uovo in un piatto fondo. Versare il
pangrattato e la farina in due piatti diversi. Tritare
i funghi secchi e mescolarli al pangrattato.
◗ Passare i cordon bleu nella farina, poi nell’uovo, infine
nel miscuglio di pangrattato. Cuocerli nell’olio caldo
5 minuti per lato, sgocciolarli, salarli e peparli. Servire.
Cordon bleu
AI FUNGHI
Camembert
CON PEPITE DI RIBES
INGREDIENTI
per 4-6 persone
CALORIE 344 • CARBOIDRATI 30 g
• PROTEINE 14 g • GRASSI 19 g
• FIBRE 1 g
250 g di formaggio tipo camembert,
1 uovo, 100 g di farina, 100 g
di pangrattato, 10 g di ribes essiccati,
40 g di confettura di ribes, 150 ml di olio
di semi di arachide, pepe in grani
20
minuti
PR E PA R A Z I O N E
facile
◗ In una ciotola, mescolare il pangrattato con i ribes
essiccati e una macinata di pepe. Sbattere l’uovo in
un piatto fondo e versare la farina in un altro piatto.
◗ Tagliare il formaggio a spicchietti. Passare ciascuno
di questi prima nella farina, poi nell’uovo e, infine,
nel miscuglio di pangrattato, rivestendoli bene.
Ripetere l’operazione un’altra volta, in modo che la
panatura regga durante la cottura. Friggere 2 minuti
gli spicchietti nell’olio ben caldo. Accompagnarli con
la confettura e, a piacere, songino e gherigli di noce.
Servizio di Susanna Sforza.
viversanie&belli 75
saperne di più
i
m
u
g
e
l
&
alimentazione
CHEAP
U
na veste insolita, molto
lontana da quell’immagine di
cibo povero e poco allettante
che ceci, lenticchie & Co.
si sono portati dietro per
decenni. Ora rivelano il loro lato glamour: gli
chef li adorano, i gourmet ne vanno pazzi, i
nutrizionisti li promuovono e gli esperti di
Slow Food li celebrano in una guida. Ognuno
ha le sue buone ragioni, vediamo quali.
Per lo chef
g u s tosi e ve r s a tili
Se dici legumi pensi ai classici piatti italiani,
come pasta e fagioli, zuppa di fave e cicoria o
spezzatino con piselli. Eppure, questi alimenti
hanno un posto privilegiato anche nelle cucine
etniche: dalle tortillas di mais con i fagioli del
Centro America al riso e soia della cucina
orientale, per f nire con miglio e piselli,
o ceci e verdure del Nord Africa.
* Gli chef più creativi li propongono sempre
più spesso, in abbinamenti raÿ nati, con i
crostacei o con il pesce. La cucina vegetariana,
poi, ha ideato tante ricette invitanti, che
sposano i legumi alle verdure, come la crema
di fave proposta con le erbe aromatiche.
* I legumi hanno un potenziale pressoché
illimitato in cucina: sono perfetti per
zuppe, vellutate e minestroni, ma anche
per arricchire insalate miste o piatti di verdure
crude o cotte, come pomodori o spinaci.
Il trucco da copiare
I legumi secchi sono lunghi da preparare?
Per fare in fretta, basta usare la pentola
a pressione: così il tempo di cottura si
dimezza, senza che il sapore e il valore
nutritivo dei legumi ne risentano.
76 viversaniebelli
CHIC
Ne hanno fatta di strada: da simbolo di povertà
sono diventati un cibo irrinunciabile, modaiolo
ma anche sano. Un successo del tutto meritato
Per il nutrizionista
Per il foodie
Più magri, con un girovita più sottile, valori
minimi della pressione più bassa: gli studi
condotti sui cittadini americani che
consumano regolarmente legumi li
disegnano come persone più in forma
rispetto ai loro coetanei che snobbano
fagioli & company. Una scoperta che non
ha stupito i nutrizionisti, i quali da decenni
illustrano i loro benef ci: tante proteine,
molte f bre, pochi grassi e un buon corredo
di minerali, vitamine e carboidrati.
* Di recente è stato sottolineato un altro
importante plus: il basso indice glicemico.
Rilasciando il glucosio in modo lento,
aumentano il senso di sazietà. Un altro
modo, indiretto, per aiutarci a stare in linea.
In Italia c’è una straordinaria varietà di legumi,
coltivati in piccole realtà territoriali; spesso
non si trovano al supermercato, ma sono
presenti nelle tradizioni gastronomiche locali.
* Come le cicerchie, un legume tipico
dell’Italia centrale, che sta tornando in auge
nelle cucine d’élite, sempre a caccia di piatti
dimenticati. Molto apprezzate sono le
minestre e le zuppe, dove le cicerchie si
accompagnano a carote, cipolle, sedano e altre
verdure di stagione, condite con olio
extravergine d’oliva e piante aromatiche.
* Anche i lupini sono tornati di moda,
proteici e ottimi per ricavare una farina priva
di glutine, sono un alimento pregiato, anche
per i celiaci, e uno stuzzicante street food.
Il trucco da copiare
Il trucco da copiare
s a lu ta ri e i n li n ea
Per evitare la fermentazione intestinale
che spesso si accompagna al loro
consumo, basta frullarli o passarli. Vanno
consumati da soli e non abbinati ai
cereali se si è sensibili a questo fastidio.
s tuz zic a n ti e so rp re n d e n ti
Si possono cuocere con erbe e spezie,
come timo, cipolla, cumino, finocchio,
zenzero o scalogno. Arricchiscono di
sapore i legumi, rendendoli più aromatici,
e ne facilitano anche la digestione.
PER RIDURRE I LORO FASTIDIOSI
EFFETTI BASTA FRULLARLI O PASSARLI AL MIXER
*
Per gustarli in ogni stagione è giocoforza acquistare anche quelli conservati:
ossia secchi, surgelati o in scatola. I legumi “basic” sono quelli secchi:
si conservano a lungo e vanno lasciati in ammollo almeno 6-8 ore prima
di cuocerli. Ma se non c’è tempo, si può sempre optare per quelli surgelati
o in scatola, già cotti e pronti da usare. Per una cucina sana, gustosa ma
soprattutto veloce si possono scegliere i legumi di “nuova generazione”:
non richiedono ammollo, cuociono in 10 minuti e possono essere
usati in tanti modi, per primi piatti, zuppe, insalate fredde e contorni.
Per il vegetariano
nutrienti e versatili
Da “carne dei poveri” a “carne dei vegetariani e vegani”: è questa la
trasformazione che ha accompagnato i legumi negli ultimi anni.
* Fagioli, ceci, lenticchie e piselli sono una buona fonte di proteine e, abbinate
a quelle dei cereali (come pasta e fagioli, orzo e lenticchie, o riso e piselli),
raggiungono la stessa dignità di quelle contenute nelle carni, ma non hanno
colesterolo e sono quasi senza grassi. In più, forniscono f bre e minerali.
Il trucco da copiare
Per ottenere il giusto mix di proteine, occorre fare attenzione alle dosi:
quelle dei legumi devono essere il doppio di quelle fornite dai cereali.
Per facilitare l’assorbimento dei minerali (a partire dal ferro) è bene
aggiungere al pasto un alimento ricco di vitamina C, come un kiwi, o
anche spremendo del succo di limone nell’acqua di ammollo dei legumi.
Per l’ecologista
naturali e amici dell’ambiente
In chiave ambientale, nel match tra alimenti di
origine animale e vegetale non c’è storia: i
secondi vincono su tutti i fronti. Confrontando
la carne con i legumi, questi ultimi hanno la
meglio, perché richiedono meno acqua ed
energia. Per produrre 1 kg di carne bovina
occorrono 15.500 litri di acqua; per lo stesso
quantitativo di legumi ne bastano da 200
a 400 litri, sottolinea Slow Food.
I legumi sono coltivazioni sostenibili e sono
*
campioni di biodiversità. Prendiamo le
lenticchie: in Italia ci sono tantissime varietà,
spesso tipiche e caratteristiche. Tra le più
famose, quelle piccole di Castelluccio
di Norcia e quelle abruzzesi del Fucino.
Slow Food ha “caricato” sulla sua Arca
del Gusto, tra i prodotti da tutelare,
le lenticchie di Altamura, di Ventotene,
di Racino, di Oriano, di Mormanno.
Il trucco da copiare
Per una spesa sostenibile vanno scelti
i legumi “made in Italy”. Sono di alta
qualità, non devono affrontare lunghi
viaggi (come quelli importati da Cina,
Canada o Turchia) e offrono tutta una
gamma di sapori, colori, forme, calibri
che rappresentano e tutelano la
biodiversità del nostro Paese.
per l’acquisto
Importante è alternare
le varietà; tra quelli al
naturale è meglio optare
per quelli già decorticati
o sulle lenticchie piccole,
che hanno la buccia sottile,
così si riduce al minimo
il rischio di meteorismo
o di cattiva digestione.
Servizio di Manuela Soressi.
Con la consulenza di Slow Food.
alimentazione
tendenze
Come i grandi stilisti, anche i
pasticceri più raffinati creano
collezioni che vanno a ruba
..
AL
.
LA MODA
78 viversaniebelli
IL DOLCE HA UN V
M
ai pensato di
raccontare la storia
recente attraverso
l’avvicendarsi delle
mode nel mondo
della pasticceria? Si può iniziare con
gli Anni 70, quando un pranzo non
poteva non terminare con un
sontuoso prof teroles. Pochi anni dopo
compaiono le bavaresi e i frutti esotici,
dal kiwi al cocco. Gli Anni 90 si
riconoscono per le crêpe dolci, mentre
il nuovo millennio ha portato la
febbre del cioccolato e, poi, l’invasione
di macarons e cupcakes. Ecco, allora,
le anticipazioni della stagione.
L’hanno definita «Franken-pastry»: è la
“pasticceria ibrida” la tendenza del
momento, quella che crea dolci per
soddisfare il desiderio di novità dei golosi di
tutto il mondo. Da New York a Parigi, da
Londra a Dubai è un fiorire di dessert che
promettono nuove esperienze gustative.
Il capostipite è il cronut, il must del
momento a Manhattan, protagonista di una
febbre collettiva da accaparramento.
Inventato dallo chef Dominique Ansel lo
scorso maggio e inserito dal Time tra le 25
invenzioni più importanti del 2013, il cronut
ha la caratteristica pasta del croissant e la
forma a ciambella del donut. Da qui il nome,
che è un marchio registrato, come la ricetta.
Realizzare un cronut richiede fino a tre
giorni, tra preparazione della pasta, frittura e
farcitura con zucchero, crema o glassa.
La scelta è molto ampia e ogni mese Ansel
propone un gusto esclusivo a tiratura limitata.
*
*
❱
Sempre a Parigi, sono richiestissimi
gli éclairs, una sorta di bigné
allungati, farciti alla crema e ricoperti
di glassa. Un classico che, nelle mani
di pasticcieri e stilisti, è diventato
una dolce materia prima tutta da
reinventare giocando con le
consistenze, i colori e i sapori.
Fauchon, uno dei templi parigini
della gourmandise, produce anche
serie legate ad avvenimenti speciali,
come quelle per gli 80 anni di Lacoste
decorate con il celebre coccodrillo,
o l’éclair con il volto del presidente
Kennedy “sfornato” per l’anniversario
della sua morte.
Nel giro di pochi anni, sotto la
Tour Eiffel sono sorte decine di
laboratori di pasticceria specializzati
nel preparare infinite varianti
di questo dolcetto.
*
*
MONTEBIANCO
Si trasforma in finger food
*
I giapponesi ne vanno pazzi, tanto da considerarlo un dolce
nazionale, arrivato da loro nel secondo dopoguerra. In una
sessantina di anni è diventato un grande classico che attira frotte
di golosi nelle pasticcerie monoprodotto dedicate solo a questa
ricetta. Di recente, è tornato così di moda che la Pepsi ha lanciato
una bibita che ne richiama il sapore, chiamata “Montblanc”.
Il revival ha contagiato pure la Francia, la patria di questa
meraviglia della pasticceria che coniuga meringa, crema chantilly
e una “montagna” di purea di marroni. Alcuni grand chef patissier
parigini l’hanno riproposto in versione mignon, o finger food,
mentre la scicchissima Maison Angelina (la sala da tè centenaria,
famosa per il montblanc più buono di Parigi) lo propone da poco
anche nella lussuriosa versione al cioccolato.
*
A UN VALORE SIMBOLICO MOLTO POTENTE
❱
Se adesso le colorate e dolcissime ciambelle
americane sono famose in tutto il mondo è
merito soprattutto dei cartoon in cui Homer
Simpson, da bravo yankee, ne consuma
quantitativi smodati. Dalla tv, i donuts sono
arrivati nei bar di stazioni e autostrade
e, infine, nei fast-food che hanno voluto
proporre una colazione italo-americana,
con cappuccino e bagel.
Ora sono i cake e i food designer che
stanno reinterpretando queste ciambelle
proprio sfruttando le potenzialità del loro
lato pop, fumettistico, esagerato. Giocano
con consistenze, abbinamenti di colori e
ingredienti insoliti per offrire un’esperienza di
gusto nuova e sviluppata all’insegna della
contaminazione tra dolce e salato.
❱
❱
❱
CRONUT
Il croissant con il buco
DONUTS
Classici, anzi pop
ECLAIRS Il gadget più cool
BIANCOMANGIARE
Il dessert più profumato
Chiamato così per il colore candido dei suoi ingredienti (latte,
mandorle, riso, zucchero, acqua di rose), il biancomangiare è una
ricetta di probabile origine araba, che arriva in Europa tramite la
Spagna. Molto apprezzata nei banchetti nobiliari del Medioevo
e del Rinascimento, figura nel sontuoso e raffinatissimo menu
delle nozze tra Maria de’ Medici ed Enrico IV di Francia.
La ricetta attuale nasce in Francia tra Settecento e Ottocento,
creata da Antonin Carême. L’inventore della cucina moderna
trasforma questa preparazione (che in origine poteva anche
essere salata) in un delizioso dolce profumato al maraschino, al
rum, alla vaniglia o al cedro. Ora è stato riportato in auge da
alcuni chef stellati, affascinati dalla sua potenza olfattiva.
*
da leggere
Un dolce viaggio nella storia
Il dolce. Il piacere del gusto nella storia
Ettore Franca, Alfredo Taracchini Antonaros
Aboca Edizioni - Euro 19,50
Da sapore sconosciuto
a simbolo universale
Il dolce unisce culture e religioni; così,
conoscere la sua storia nei millenni
significa andare alla scoperta del gusto,
ma anche del nostro modo di vivere.
Ricco di aneddoti e informazioni, il libro
conduce il lettore nei campi della
nutrizione, dell’economia e del costume.
Servizio di Manuela Soressi.
Con la consulenza di Alfredo Taracchini Antonaros, scrittore e studioso del cibo.
viversaniebelli 79
alimentazione
curarsi a tavola
buona no
IL MENU DELLA
E
siste uno stretto legame
tra alimentazione e
qualità del riposo
notturno. Secondo
recenti studi, infatti, chi
predilige una dieta sana e uno stile
di vita ordinato, raramente soffre
di insonnia, se non per cause
specifiche. A trarre beneficio da una
dieta ricca di cibi che favoriscono
una notte serena, potrebbero essere
soprattutto le donne, le più soggette
a disturbi del sonno e a squilibri
dovuti alla carenza di nutrienti che
favoriscono il buon riposo.
s
Una cena extralarge
pesa sul sonno:
lo dicono tutti e
nessuno ci pensa,
così molti dormono
male. I consigli light
L’importanza di una
dieta adeguata
Per dormire bene,
svegliarsi riposati e
affrontare al meglio
una giornata densa
di impegni,
allontanando stress
e stanchezza, è
fondamentale saper
scegliere i cibi giusti
al momento giusto.
* Sì perché,
nonostante tutti
sappiano che una
cena ricca e
abbondante disturbi
il riposo notturno,
in caso di insonnia
la questione
LE ERBE
c he d iste ndono
della dieta
è spesso
sottovalutata.
* Gli esperti,
però, sono
d’accordo:
alimentazione,
sonno e attività
fisica hanno
un impatto
sull’organismo e
giocano un ruolo
fondamentale
per il benessere
psicofisico,
influiscono su
pensieri, azioni
e qualità della vita.
Per contrastare l’insonnia
e placare nervosismo e
agitazione, la dieta prevede
alcuni infusi da sorseggiare
2-3 volte al giorno e alla
sera prima di dormire.
Biancospino e tiglio hanno
proprietà calmanti; mentre la
melissa rilassa, contrasta le
somatizzazioni ed è ottima
associata alla passiflora.
In alternativa, sì all’escolzia: è
molto efficace contro l’insonnia
e si può sostituire o alternare
con un infuso a base di
valeriana e camomilla.
IL 20% DELLE CALORIE AL MATTINO, IL 40 A PRANZO,
IL 5 A M
I ritmi d el riposo
LA SCIENZA
CONFERMA
Recenti studi sulle abitudini alimentari
e sul riposo, condotti da un gruppo di
ricercatori della Pennsylvania university
(Usa) su oltre 4.500 persone, hanno
permesso di scoprire che raddoppiare
l’introito di selenio riduce del 20% il
rischio di addormentarsi con fatica.
Aumentare l’introduzione di calcio,
invece, riduce la comparsa di disturbi
del sonno e di sonnolenza diurna,
rispettivamente, del 17 e del 19%.
Raddoppiare l’assunzione di potassio,
poi, limita la sonnolenza del 30%. Infine,
carboidrati a lento rilascio di zuccheri
e alcune sostanze (acido butanoico,
dodecanoico e vitamina D) limitano il
rischio di risvegli notturni.
*
*
80 viversaniebelli
Durante il riposo notturno, il corpo produce
ormoni importanti per lo sviluppo, il
funzionamento e il benessere di tutto
l’organismo, come la melatonina, il Gh
(l’ormone della crescita), la grelina
(responsabile dello stimolo della fame)
e la leptina (che induce il senso di sazietà).
Allo stesso tempo, si abbassano i livelli
degli ormoni dello stress.
Il sonno è favorito da melatonina e
serotonina, mentre è molto penalizzato dagli
ormoni dello stress (cortisolo, adrenalina,
noradrenalina e dopamina).
Tutti questi mediatori sono prodotti
dall’organismo in base ai ritmi circadiani,
ovvero in differenti ore del giorno
e secondo i tempi scanditi dalla
cosiddetta cronobiologia.
*
*
s
na notte
MENO GRASSI
più ve rd u ra
La dieta contro l’insonnia prevede tanti
liquidi, iniziando dall’acqua, vitamine,
minerali, fibre e proteine magre.
A cena va ridotto drasticamente l’apporto
di grassi saturi e di zuccheri. Occorre puntare
innanzitutto su frutta e verdura, al naturale
o in forma di spremute, centrifugati e succhi
biologici. Via libera, poi, alle proteine magre
del pesce e delle carni bianche.
No, invece, ad alcuni alimenti che
appesantiscono la digestione come i
formaggi, gli insaccati e, ancora, le fritture
e le pietanze molto elaborate o troppo cotte.
Tra gli alimenti da evitare, soprattutto alla
sera, ci sono anche gli alcolici e le sostanze
eccitanti contenenti caffeina e teina.
*
*
,
IL 5 A MERENDA E IL 35 A CENA
s
Che cosa non può mancare
La dieta punta sui
cibi ricchi di
sostanze che
favoriscono il riposo.
* In particolare, gli
ormoni del sonno
(serotonina e
melatonina)
necessitano di un
apporto adeguato
di triptofano, un
aminoacido
essenziale che funge
da precursore
ormonale ed è
contenuto nella
maggior parte degli
alimenti di origine
animale come carne,
pesce e uova.
* Servono anche le
vitamine B1 e B6,
che intervengono
nella produzione
degli ormoni, e
i minerali, come
selenio e potassio,
ma anche calcio e
magnesio, la cui
carenza si manifesta
con disturbi del
sonno.
* Infine, sì ai
carboidrati complessi
come cereali
integrali e legumi
perché stimolano
l’insulina, favorendo
la disponibilità del
triptofano.
* Le noci
brasiliane, ricche di
selenio e potassio,
potrebbero essere
un valido aiuto,
così come il latte,
che fornisce calcio
e vitamina D.
viversaniebelli 81
curarsi a tavola
La cena: leggera,
ma nutriente
È soprattutto il
pasto serale a
incidere sulla qualità
del sonno. La cena,
infatti, rappresenta
uno dei due pasti
principali della
giornata, ma la sua
importanza
nutrizionale non
dovrebbe mai
superare quella
del pranzo.
* Inoltre, è
fondamentale sedersi
a tavola circa tre ore
prima di andare a
letto, puntando su
un menu digeribile,
ma anche nutriente e
U N A G I O R N ATA
TIPO
s
alimentazione
ben bilanciato.
Insomma, sì a un
pasto leggero, ma
attenzione a non
commettere l’errore
opposto: la fame
provocata
dall’abbassamento
dei livelli di
zuccheri nel sangue
rappresenta una
potenziale causa per
l’insonnia.
* Infine,
andrebbero evitati
i carboidrati ad alto
indice glicemico,
come pasta, pizza,
dolci lievitati
e pane bianco.
Niente caffè
dopo le 14
Chi ha un rapporto
difficile con il sonno
dovrebbe ridurre alcol,
caffeina e teina o,
ancora, gli integratori
neurostimolanti come
gli omega 3. Queste
sostanze andrebbero
ridotte e comunque
evitate dopo le 17 circa,
per lasciare trascorrere
almeno sei ore prima di
dormire. Stop al caffè,
invece, fin dalle 14.
LE ERBE RILASSANTI POSSONO ESSERE
USATE ANCHE PER INSAPORIRE I PIATTI
Le indicazioni
da seguire
s
Bere almeno due
litri e mezzo di
liquidi al giorno tra
acqua, tè verde
deteinato e tisane
rilassanti.
* Al risveglio, sì al
tè allo zenzero dalle
proprietà depurative,
rivitalizzanti e
antifatica.
* Evitare, dopo le
ore 14, sostanze
stimolanti come
caffè, alcolici e
cioccolato, ma
anche integratori
energizzanti come
i grassi omega 3.
Tutti prodotti che,
stimolando le
funzioni cerebrali,
potrebbero
disturbare il sonno.
82 viversaniebelli
* Preferire un
menu digeribile e
nutriente evitando,
soprattutto a cena,
prodotti a base di
farine raffinate
come pasta, pane,
pizza e dolci.
* Via libera ai
metodi di cottura
adeguati (al forno,
al vapore, al
cartoccio) e agli
alimenti freschi,
nutrienti e digeribili
come pesce, carne
magra e verdure
(tranne quelle meno
tollerate come
i peperoni).
* Sì alla frutta, ma
lontano dai pasti,
per non affaticare
la digestione.
Al risveglio: acqua tiepida con zenzero
e limone. Colazione: cappuccino;
brioche oppure torta da forno.
Spuntino: succo di frutta al naturale
oppure un frutto o una macedonia.
Pranzo: pasta ai broccoli; scaloppina
di petto di pollo; carciofi. Merenda:
frullato con latte e banana; qualche
noce brasiliana. Cena: pesce al
cartoccio; insalata con farro lessato,
noci brasiliane, olive, pomodorini e
valeriana con olio, sale, prezzemolo
tritato e aceto a piacere; finocchi
lessati e gratinati al forno con spezie,
aromi, una presa di semi di sesamo
e un filo di olio extravergine. Prima
di dormire: una tisana rilassante
o un bicchiere di latte parzialmente
scremato con miele d’api a piacere.
La prima colazione
Caffè, tè o tisana; 2 fette biscottate
*
integrali con burro e miele di api.
Tè verde oppure tisana o caffè d’orzo;
*
toast con prosciutto e formaggio.
Tè verde oppure tisana o caffè;
*
omelette; pane integrale, un frutto.
Tè verde oppure tisana o caffè d’orzo;
*
macedonia di stagione con succo di limone
o arancia e noci brasiliane.
Tè verde o tisana o caffè; yogurt bianco
*
servito con frutta e cereali.
Gli spu ntini
Tè verde o tisana; frullato con latte
*
di mandorle e frutta fresca.
Tè verde o tisana; yogurt bianco
*
con 1 kiwi e qualche noce a pezzetti.
verde o tisana; un frutto di stagione.
* Tè
Tè al limone; centrifugato di mela
*
e carota; qualche noce brasiliana.
Tè verde o tisana; frullato con latte
*
e banana.
I me nu d ei pa sti
Risotto con asparagi o zucchine; tagliata
*
di manzo con aglio e rosmarino; insalata
mista di stagione.
con patate al forno; insalata mista.
* Pollo
Couscous
con verdure di stagione;
*
insalata di rucola; radicchio alla griglia.
Manzo oppure pollo o tacchino al
*
rosmarino; insalata verde; bietola o cicoria
o scarola stufata.
Trancio di salmone selvatico al forno con
patate ed erbe aromatiche; finocchi cotti o
crudi; verdure grigliate con zucchine,
melanzane e radicchio.
*
Servizio di Roberta Leggiero.
Con la consulenza della dottoressa Ada Ciavardini,
medico nutrizionista a Fiuggi (Fr).
SENO
ANTIAGE
UNA TAGLIA
IN PIÙ
SENZA PROTESI
LIFTING DINAMICO,
ELETTROPEEL, FILLER
PER GLI OCCHI
MODA
CELLULITE
VOGLIA
DI VACANZA
PROGRAMMA
FORZA 4
A SOLI
€ 2,20
- 4 kg se
in u n meLA DIETA DEL
PIATTO UNICO
CON LE RICETTE
DI BENEDETTA PARODI
ANCHE IN VERSIONE POCKET € 1,50
SILHOUETTE
ILHOUETTE
TE
IN EDICOLA
IL NUOVO NUMERO
DONNA
te loconsigliamo
a cura di Letizia Sof a Comolo
,
o
s
r
e
v
i
d
e
r
p
m
e
s
sempre goloso
s
Lo yogurt è un alimento
salutare, sfizioso e molto
versatile in cucina.
Apprezzato da secoli,
oggi si trova in tante
varianti, per soddisfare
ogni preferenza
B I O L O G I CO B I A N CO
La Latteria Vipiteno è stata tra
le prime aziende a riconoscere
l’importanza dell’alimentazione
biologica. Fedele alla filosofia
della naturalità e dell’ecosviluppo,
ora propone il nuovo yogurt
biologico Vipiteno in vasetto
di vetro, il materiale amico
dell’ambiente. Fresco
e cremoso, è disponibile
in quattro gusti: bianco
intero, limone, fragola
e mirtillo nero.
%
100 ico
log
bio
84 viversaniebelli
CO N L A F R U T TA
E SENZ A GR ASSI
Fruyo è la linea di yogurt
greco alla frutta di Fage.
L’inconfondibile consistenza
vellutata è merito dell’antico
processo di colatura del latte:
ne servono ben 4 litri per
ottenere un chilo di yogurt.
Per questo è anche più ricco
di proteine, mentre è privo di
grassi (0%) e di conservanti.
Disponibile in tanti gusti
(barattolino da 170 g, € 1,70).
D I G E R I B I LE
E LEG G E R O
Finalmente uno yogurt adatto
anche a chi ha problemi di
intolleranze. Bella Vita Free di
Latteria Merano è la nuova linea
di prodotti leggeri, senza
glutine e senza lattosio. Goloso
e ricco di gusto, è preparato
solo con il latte dell’Alto Adige.
Disponibile anche bianco
(confezione 2 x 125 g, € 1,15).
VEGETALE SENZA
COLESTEROLO
Yofu Mirtillo di Alpro è lo yogurt di
origine vegetale che unisce la fresca
bontà della frutta al benefico effetto
della soia, priva di colesterolo e ricca
di proteine di alta qualità. La frutta
fresca a pezzettini si unisce alla
morbida e cremosa consistenza
dello yogurt. Privo di latte vaccino,
assicura comunque una quota
di calcio e fornisce solo
125 calorie (in confezione
da 2 x 125 g, € 2,14).
N UTR IENTE CO N I PI S TACCH I
Lo Yogurt Biologico Magro
al Pistacchio è la novità di
Fattorie Scaldasole. Dal
gusto goloso e intenso, ha
una deliziosa cremosità
naturale. Le materie prime
sono tutte rigorosamente
biologiche e prive di glutine.
Il tappo salvafreschezza
ne permette il consumo
in diversi momenti
(vasetto da 250 g, € 1,99).
ideale dal primo
al dolce
Conosciuto e consumato da tempo dai popoli
dell’area mediterranea, ma anche dalle tribù
nomadi del centro Europa e dell’Asia, lo
yogurt è un vero trasformista in cucina.
Allungato con acqua e insaporito con un
pizzico di sale diventa una bevanda fresca,
tipica turca. Con aglio e cetrioli diventa la
golosa salsa greca, perfetta per l’antipasto
o con la carne. Tanti anche gli usi dolci: con
i cereali e il miele; con la frutta, in macedonia
o frullato; come ingrediente di gelati e torte.
vivere insieme
all’interno
86 Perché non mi
chiede di sposarlo?
88 Asilo nido: sì o no?
90 Un gruzzoletto per
quando sarà grande
92 Mi serve
un “lavoretto”
94 La garanzia deve
essere rispettata!
PA R T O
Gli Usa bocciano
quello in acqua
❱
C’è chi lo definisce il modo
più dolce e naturale per
venire al mondo, ma il parto
in acqua può nascondere
molti pericoli. Secondo
l’American academy of
paediatrics e l’American
college of obstetricians and
gynaecologists, autori di
nuove linee guida che
parlano chiaro: non c’è
nessuna prova che ci siano
benefici per la madre e per il
bimbo e può essere dannoso
(emorragie o annegamenti).
Fb & Co.
C ambiare foto del
prof ilo cela un disagio
Chi ha un profilo su Facebook
lo sa: di fianco al proprio
nome si può mettere una foto
di se stessi o di qualcosa che
ci identifica come biglietto da
visita per chi chiede l’amicizia.
Proprio la pratica di cambiare
questa immagine finisce sotto
accusa: se si sostituisce 50
volte in un mese può essere
segnale di un disagio. In
particolare, spiegano gli
esperti dell’Esc team, un
gruppo di studio milanese
che si occupa di web
dipendenza, dietro questa
abitudine si può celare
l’espressione di una ricerca
non sempre positiva di
identità. E la lista dei pericoli
che corrono in rete si allunga.
viversani&belli 85
psicologia
società coppia
coppia
È l’uomo giusto per noi, fedele,
innamorato, generoso. Peccato
che di matrimonio non voglia
neppure sentir parlare
D
ice che è presto. Che non si sente pronto. Che non
vede la necessità di diventare un marito, dato che nel
ruolo di fidanzato si sente perfettamente a suo agio.
Vediamo che cosa può essere utile sapere per indurre
a cambiare idea i refrattari al matrimonio.
PERCHÉ
non
di spo
LA PAURA DELLE RESPONSABILITÀ
*
Può dargli una spintarella
verso l’altare descrivere
quanto di positivo
assicura il matrimonio: la
casa in cui si andrà a
vivere, le cene che si
faranno insieme, i
progetti che si potranno
realizzare, dormire
insieme tutte le notti...
I “suoi” motivi
sono tanti
Le ragioni per le quali un uomo, pur
essendo innamorato, può rifiutare di
prendere in considerazione il matrimonio
sono varie. A volte, alcune coesistono e, in
questo caso, vincere la sua resistenza è
difficile, ma non impossibile.
Ha paura del cambiamento
L’essere umano è abitudinario e questa
tendenza naturale può essere
particolarmente marcata in alcuni tipi di
uomini. Se il nodo è questo, la strategia
più risolutiva potrebbe essere quella
di proporgli la convivenza,
come tappa intermedia.
Rifiuta le responsabilità
Matrimonio spesso vuol dire “figlio”
e anche “acquisto della casa”.
Entrambe le eventualità,
sia pure diverse, possono essere
86 viversaniebelli
❱
ED
Ecco come convincerlo…
Capire da che cosa nasce la sua reticenza è
opportuno, anche se per raggiungere
l’obiettivo nozze occorre altro: ecco cosa.
Non insistere
Ascoltarlo
L’ascolto, inteso nel significato più alto del
termine (partecipazione, condivisione,
comprensione), trasmette all’altro la preziosa
sensazione di essere apprezzato, amato,
accolto. Da qui può nascere il desiderio di
ufficializzare il legame di coppia per avere una
garanzia in più di indissolubilità.
Ridere con lui, cercare ogni occasione per
divertirsi insieme, mostrarsi aperte alla
❱
Accaparrarsi l’affetto e la
simpatia dei suoi amici
Esercitare un’eccessiva pressione per farsi
sposare può rivelarsi controproducente.
Quello che, invece, si deve fare è rendersi
irrinunciabili, con alcune strategie.
Rendergli la vita piacevole
possibilità di trascorre ore spensierate,
evitando con cura musi e rimproveri è un
modo per catturare definitivamente il suo
cuore. Offrirgli momenti di allegria
può essere il mezzo più veloce per sentirsi
chiedere in moglie.
❱
È bene essere disponibile nei confronti dei
suoi amici, sia parlando di loro con toni
entusiastici sia proponendo spesso di uscire
tutti insieme. È, inoltre, una buona idea fare
progetti per viaggi o vacanze in gruppo. Così
si può superare la sua eventuale paura di dover
rinunciare agli amici di sempre perché non
graditi alla neomoglie. Ovvio che quel che si
promette va poi mantenuto (ma questo
dovrebbe valere per ogni singolo punto).
Diventare amica
di sua madre
Se è possibile una frequentazione è un’ottima
idea diventare amica di sua madre, per trovare
in lei un’alleata determinante per quanto
riguarda il matrimonio. Non bisogna però
essere ipocrite, perché le future suocere sono
dotate di un’antenna speciale con cui colgono
forzature e falsità. È cioè opportuno
individuare i lati migliori della mamma di lui
e, allo stesso tempo, ignorare eventuali
ruvidezze del suo carattere.
Accettarlo per quello che è
Non mostrare mai, in nessuna
occasione, l’intenzione di
cambiarlo perché farlo
significherebbe rafforzare la
sua diffidenza nei confronti
del matrimonio. Per
contro, fargli sentire
che lo si ama così
come è, per quello che
è, costituisce una delle
strategie più efficaci
per convincerlo a
pronunciare il
sospirato “sì”.
di sposarlo?
MI CHIEDE
À
❱
E DEI SACRIFICI LEGATI AL MATRIMONIO POSSONO FARE DA DETERRENTE
considerate dall’uomo come passi irreversibili
verso un’esistenza costellata di rinunce,
obblighi, preoccupazioni. In questa
eventualità è opportuno evitare eccessive
pressioni psicologiche, garantendogli che sarà
lui a stabilire quando affrontare le tappe più
impegnative della vita coniugale.
Ha timore di non farcela
economicamente
Se l’uomo vive ancora con la sua famiglia di
origine è probabilmente abituato a disporre a
proprio piacimento di tutto lo stipendio. Ecco
allora che può guardare con timore alla
necessità di mettere a disposizione del nuovo
nucleo famigliare tutto quello che guadagna.
Se il punto è questo si può provare ad armarsi
di carta e penna per dimostrargli che i conti
potranno (agevolmente) tornare.
I suoi genitori
non sono d’accordo
❱
Può accadere (anche se è sempre più raro) che
lui tergiversi o si sottragga al matrimonio
perché i suoi genitori sono contrari alla scelta
e lui non vuole deluderli o, comunque,
scontentarli. In una simile eventualità
si può provare a fare amicizia con i suoi
(anche se costa fatica) affinché arrivino
a comprendere che il bene del figlio è quello
di affrancarsi da loro, cominciando a
camminare con le proprie gambe a fianco
della donna che ama.
Teme che il rapporto di coppia
perda attrattiva
È un timore frequente che quasi sempre nasce
dalla constatazione che sono molti i
matrimoni che falliscono perché l’amore e il
desiderio si esauriscono. Una remora che si
supera affrontando la questione in modo
diretto. Gli si può dire che se da un lato è vero
che la convivenza e il passare del tempo
trasformano il legame di coppia, dall’altro è
certo che questo cambiamento può avvenire
in meglio: ci sono partner che dopo anni
di matrimonio non solo si amano più che
all’inizio, ma addirittura hanno un’intimità
più appagante, per via della maggiore
confidenza e conoscenza dell’altro.
EH SÌ, L’ALTARE FA BENE
ALLA SALUTE!
Se lui proprio non capitola si può giocare la
carta della salute, ricordandogli che da vari
studi è emerso che gli uomini sposati vivono
più a lungo. ✔ Le mogli vigilano
sull’alimentazione ostacolando gli eccessi
che attentano al suo benessere. ✔ In più,
la vita di coppia, se c’è armonia, aiuta
a tenere alto l’umore, favorisce il
mantenimento dei valori della
pressione sanguigna,
diminuisce il rischio di
malattie del
cuore.
Servizio
di Laura de Laurentiis.
Con la consulenza della dottoressa
Angela Raimo, neuropsichiatra e
psicoterapeuta a Bergamo.
viversaniebelli 87
famiglia
bambini
?
ASILO NIDO
sì o no
Ci sono aspetti
positivi e risvolti
negativi. Eccoli
nei dettagli
S
econdo l’Istat, il 18,7%
dei bambini tra zero e due
anni frequenta l’asilo nido.
Per far sì che diventi
un’esperienza il più
possibile positiva, i pediatri della
Sitip (Società italiana di infettivologia
pediatrica), hanno divulgato alcuni
consigli diretti ai genitori.
COME SCEGLIERE LA STRUTTURA ADATTA
Come scegliere l’asilo nido?
Pubblico o privato? Molto
spesso la scelta tra le due
possibilità è forzata, perché
spesso le richieste sono
superiori ai posti disponibili.
✔ L’asilo ideale deve essere
pulito, offrire un ambiente
accogliente per i bambini,
con giochi sicuri e adatti
alla loro età.
✔ Le operatrici devono poi
prestare molta attenzione
all’igiene, lavandosi spesso le
mani e usando guanti
quando cambiano i pannolini.
Le gastroenteriti e le malattie
respiratorie si diffondono
anche grazie al contatto con
le mani sporche per avere
cambiato i pannolini o avere
accudito bambini malati.
✔ «Per quanto possibile è
meglio optare per asili che
abbiano un discreto numero
di locali, di sufficiente
metratura, destinati ai
bambini, con la possibilità di
usufruire di spazi esterni
durante la bella stagione. Le
classi non dovrebbero avere
un numero eccessivo di
bambini» dice Esposito.
I BIMBI CHE CI VANNO PRESENTANO UNO
Socializzano prima… … ma si ammalano
Spesso i genitori si sentono un po’ in colpa per più facilmente
dover mandare i bambini all’asilo sin da piccoli.
realtà, frequentare il nido comporta aspetti positivi e
* «In
negativi. Questi ultimi possono essere limitati seguendo
alcuni comportamenti» suggerisce la professoressa Susanna
Esposito, direttore dell’unità di Pediatria ad alta intensità
di cura della Fondazione Irccs Ca’ Granda ospedale
Maggiore Policlinico, università degli Studi
di Milano e presidente della Società italiana
di infettivologia pediatrica (Sitip).
Di positivo nell’andare presto all’asilo c’è sicuramente il
*fatto
che i bambini cominciano ad apprendere prima e
presentano uno sviluppo psicomotorio più precoce.
L’aspetto negativo più temuto dalle famiglie è
quello delle malattie. «È vero che andando
al nido da piccoli i bambini si ammalano
spesso perché nei locali chiusi, a volte
eccessivamente riscaldati e frequentati da tanti
coetanei, la trasmissione dei virus
responsabili delle principali malattie avviene
molto facilmente» spiega Esposito.
* I bambini così piccoli, poi, non sono certo
in grado di rispettare le norme igieniche e uno
starnuto o un colpo di tosse verso il
compagno, oppure su un gioco che poi passa a
un altro bimbo, rappresentano il veicolo tipico
della trasmissione delle malattie.
Dopo un anno si fortificano
È altrettanto vero, però, che il sistema di
difesa dei piccoli esce ra˜ orzato dai primi
mesi di “incontri” con virus e batteri. «Di
solito, infatti, i bambini si ammalano
soprattutto durante il primo anno di nido, poi
diventano progressivamente meno sensibili
alle infezioni» dice la professoressa Esposito.
* Per limitare ulteriormente i rischi, i pediatri
consigliano di ricorrere alle vaccinazioni che
proteggono dalle principali malattie che si
di˜ ondono tra i piccoli di questa età.
88 viversaniebelli
I VACCINI
INDISPENSABILI
«Le malattie che colpiscono
il maggior numero di
bambini all’asilo nido
sono quelle respiratorie
e le gastroenteriti, in
particolare dovute al
Rotavirus. Per questo
motivo consigliamo a tutti
i genitori di vaccinare
i bambini» dice la
professoressa Esposito.
✔ Il vaccino contro lo
pneumococco (oggi esiste
quello che protegge da 13
ceppi di questo batterio)
difende da otiti, polmoniti,
meningiti e sepsi. Quello
contro il Rotavirus evita le
gastroenteriti dovute
a questo virus (400mila casi
ogni anno).
✔ «Il vaccino contro lo
pneumococco viene offerto
gratuitamente ai nuovi nati
in associazione al vaccino
esavalente nel corso del
primo anno di vita.
Contro il Rotavirus esistono
invece due vaccini,
entrambi validi e sicuri»
dice l’esperta.
SV
L’ideale è lasciarli
solo mezza giornata
Se gli impegni lavorativi lo consentono,
o se si hanno nonni disponibili, l’ideale
sarebbe mandare il bambino al nido solo
per mezza giornata. In questo modo si
hanno tutti i vantaggi dell’asilo limitando
gli svantaggi delle malattie.
«Dormire in stanze piccole e a˜ ollate
*
favorisce la di˜ usione di virus e batteri.
Se possibile, perciò, è meglio evitare di
lasciare al nido i bambini (almeno
i più piccoli) per il riposino pomeridiano»
spiega Esposito.
OCCHIO AL CIUCCIO
ANO UNO
Togliere il ciuccio ai bambini piccoli,
soprattutto quando iniziano la nuova
esperienza del nido, non è semplice e non
è nemmeno sempre consigliato. Tuttavia,
i pediatri suggeriscono di limitare
più possibile l’uso di questo
strumento “consolatorio”.
«Il ciuccio, infatti, nei
bambini predisposti,
può aumentare il
rischio di otite
media» dice la
professoressa Esposito.
SVILUPPO PSICOMOTORIO PIÙ PRECOCE
E, COSA IMPORTANTE, COMINCIANO AD APPRENDERE PRIMA
A casa fino a quando
sono guariti
Spesso i genitori, per la fretta dovuta agli
impegni lavorativi, tendono a far tornare
il piccolo all’asilo quando non è ancora del
tutto guarito. Per diversi motivi, invece, è
necessario aspettare che il bambino stia bene
(se ha avuto la febbre dovrebbe stare a casa
ancora due giorni dopo che la temperatura
si è normalizzata).
* «Innanzitutto, così, si evita di di˜ ondere
la malattia ad altri bambini e il circolo
vizioso delle ricadute. Se un bambino torna
all’asilo quando non è ancora guarito bene,
rischia di ammalarsi di nuovo perché le sue
difese sono ancora basse a causa della
malattia precedente» dice Esposito.
18,7%
I PICCOLI CHE LO
FREQUENTANO
❱
DARE UNA
MERENDA SANA
Per mantenere in perfetta
salute il sistema di difesa
dell’organismo è importante
insegnare ai bambini a
mangiare sano fin da piccoli.
✔ In particolare, bisogna
prestare attenzione alla
merenda, evitando di dare
“pasticci” che possono
favorire l’obesità infantile e le
malattie correlate (disturbi
cardiovascolari, diabete).
✔ «Spesso si tende a dare
come merenda di metà
mattina o metà pomeriggio ai
bambini, anche piccoli,
merendine preconfezionate,
ricche di zuccheri e grassi.
Questi alimenti non fanno
certo bene e dovrebbero
essere sostituiti con alimenti
più sani, come frutta, yogurt,
prodotti a base di farine
integrali eccetera» dice la
professoressa Esposito.
Servizio di Stefania Rattazzi.
Con la consulenza della professoressa Susanna Esposito,
direttore dell’unità di Pediatria ad alta intensità di cura
della fondazione Irccs, Ca’ Granda ospedale Maggiore policlinico,
università degli Studi di Milano e presidente della Società italiana
di infettivologia pediatrica (Sitip).
viversaniebelli 89
famiglia
soldi
Un gruzzoletto
grande
À
R
A
S
O
D
N
A
U
PER Q
Risparmiare per il futuro
dei propri figli è una
esigenza comune a molti
genitori. Come riuscirci?
Ecco qualche consiglio
È
un “progetto” molto
sentito nelle famiglie, visto
il particolare momento che
stiamo attraversando.
Consiste nel mettere da
parte un gruzzoletto oggi, quando i
figli sono ancora piccoli, perché possa
crescere e assicurare loro, una volta
adulti, la possibilità di intraprendere il
percorso di studi desiderato, oppure
gettare la base sulla quale costruire
un’attività. Quella di destinare piccole
somme di denaro a una forma di
investimento (soprattutto se a lunga
scadenza) perché i ragazzi possano
contare, al momento del bisogno, su
un gruzzoletto consistente non è certo
una cattiva idea. Anzi. Scegliendo
il prodotto giusto nell’ampia
panoramica dei prodotti a
disposizione, può rivelarsi un
buon aff are.
Che cosa
scegliere
?
Le soluzioni di risparmio per il
futuro dei propri figli sono
tantissime. Si può scegliere il
prodotto che meglio risponde alle
esigenze della famiglia
considerando le possibilità di
ognuno. Naturalmente, come
sempre accade in queste
situazioni, ogni soluzione ha i suoi
pregi, ma anche i suoi difetti da
valutare attentamente.
90 viversaniebelli
IL CONTO CORRENTE
L’indagine
per chi vuole sentirsi già grande
Un’indagine di PattiChiari - il consorzio che
rappresenta il 70% degli sportelli bancari in
Italia - dal titolo “I giovani e il denaro” ha rivelato che i ragazzi tra gli 11 e i 25 anni non
parlano in famiglia di argomenti legati al denaro. In realtà, è molto importante saper gestire
i propri risparmi, a partire dalle mancette,
sin da giovani anche se ciò non risulta
dalla maggior parte degli intervistati.
Il 42% ha risposto che se avesse
più soldi a disposizione li
spenderebbe tutti.
Tutte le banche hanno proposte su
misura per gli under 18. Un modo
per educare i ragazzi alla gestione
delle mancette, per spiegare loro
come funziona una banca oltre che
incentivare il risparmio.
Questi speciali conti corrente
*
consentono di fare varie operazioni,
come ricaricare il cellulare allo
sportello bancomat o disporre di
una carta di credito prepagata per
*
LE POLIZZE
IL BUONO
FRUTTIFERO
per riscattarle
alla maturità
per aumentare il capitale
È una delle soluzioni più richieste. Il buono
fruttifero postale è un modo semplice per
far fruttare i risparmi. Non sono previste
spese per commissioni o sottoscrizioni ma
il rendimento (garantito) alla fine risulta
essere piuttosto contenuto.
Ha una durata massima variabile in base
*
all’età del minore al momento della
sottoscrizione (da 0 a 16 anni) e offre un
rendimento legato al numero di anni che
mancano al raggiungimento della maggiore
età. Alla scadenza, che coincide con i 18
anni, il buono rimborsa un ammontare
pari al valore nominale investito
moltiplicato per un coefficiente che viene
determinato all’emissione sulla base del
numero di bimestri interi trascorsi tra la
data di sottoscrizione e quelle di scadenza.
Sono sottoscrivibili per importi di 50 euro
e multipli. È possibile il riscatto anticipato.
Non c’è compagnia di assicurazione che
non abbia una soluzione da proporre
all’adulto che vuole garantire al ragazzo
un capitale o una rendita per l’università.
La polizza si può sottoscrivere
*
quando il bambino è piccolo e versare
i premi fino al compimento dei 18 anni
o all’esame di maturità.
A fronte del pagamento di una rata
*
piuttosto alta (il premio annuo oscilla tra i
250 e i 1.200 euro), anno dopo anno, si
arriva a costruire un piccolo capitale utile
per pagarsi i costi dell’università, un
master di specializzazione o per avviare
un’attività.
Attenzione, però, molte polizze
*
non si possono riscattare se non trascorsi
un certo numero di anni (almeno 5)
e prevedono dei bonus legati alla
votazione scolastica.
POSSONO BASTARE 50 EURO AL MESE DA INVESTIRE
I PAC
per i piccoli più risparmiosi
Sono i piani di accumulo del capitale. Con una
scadenza periodica (meglio ogni mese) si
possono versare anche solo 50 euro (le rate si
concordano in base alle proprie possibilità).
Comunque, in qualunque momento,
l’investitore può aumentare la quota o rivederla.
* Esistono Pac con diverse classi di rischio.
Maggiore è il rischio a cui ci si espone e più alti
sono i rendimenti. Si sottoscrivono per un
minimo di tre anni, ma possono durare 20.
* La somma versata può essere intestata
al figlio minorenne il quale, però, non può
disinvestire il fondo se non dopo aver raggiunto
la maggior età (a meno che non vi sia il
consenso dei genitori).
❱❱
Come un salvadanaio
I Pac funzionano da
salvadanai nei quali vanno
a confluire i risparmi che si
vogliono mettere via per i
figli. Si accantona una piccola
somma oggi, un’altra il
prossimo mese e così via fino
ad accumulare una cifra che
viene gestita dalle banche. Si
arriva così, nel medio-lungo
termine, ad avere un capitale
che viene ripartito e investito
attraverso diversificazioni del
portafoglio (titoli di Stato,
obbligazioni, azioni o fondi
comuni).
gli acquisti in Rete. Spesso a questi
conti sono legate anche agevolazioni,
come sconti sull’acquisto di libri o
al cinema.
* Di solito, non hanno spese di
apertura né di gestione e le imposte
di bollo sono a carico della banca,
ma anche i rendimenti non sono alti.
❱❱
I RAGAZZI NON PARLANO
DI DENARO
Il conto corrente per gli under
18 deve avere il consenso dei
genitori. Prevede anche la
possibilità di tenere sotto
controllo le spese del ragazzo
e che sul conto non ci possa
essere denaro oltre una cifra
massima, di solito intorno ai
10mila euro.
I TITOLI
D I S TAT O
per un investimento
“importante”
Per quanto sia la meno usata, esiste
anche la possibilità di regalare al proprio
figlio un titolo di Stato, magari con una
scadenza medio-lunga.
* I rendimenti sono soddisfacenti e
scegliendo un prodotto che paga singole
cedole si può contare su una rendita
periodica. Per contro, però,
l’investimento iniziale è abbastanza alto:
minimo mille euro e multipli.
* Inoltre, c’è da sostenere la spesa per
le commissioni bancarie in fase di
acquisto (se questo non avviene in asta)
e di vendita oltre al costo per la tenuta
di un deposito titoli.
* I titoli di Stato si possono vendere
in qualsiasi momento prima della loro
scadenza, ma con il forte rischio
di incorrere in perdite legate
alle condizioni di mercato.
Servizio di Lorena Bassis. Con la consulenza di
Adiconsum, Associazione difesa consumatori e ambiente.
viversaniebelli 91
società
occupazione
Un tempo si trovava
con il passaparola:
serviva ai giovani
o ai pensionati per
guadagnare
qualcosa. Oggi
molte cose sono
cambiate...
MI SERVE
BISO G
un lavoretto
L
a versione 2.0 di
oggi si chiama
microlavoro, sfrutta
la rete del web come
piazza virtuale per
proporsi e scovare chi è
disposto a dare una mano
nelle piccole incombenze
quotidiane e per qualcuno
è anche una chance per
combattere la crisi.
Il fenomeno del microlavoro,
importato dagli Stati Uniti,
oggi cresce anche in Italia,
Paese dove, proverbialmente,
l’iniziativa non manca e i tempi
incerti inducono molti
a rimboccarsi le maniche
come possono.
92 viversaniebelli
In Rete le proposte
più disparate
Se improvvisarsi tra i conoscenti è spesso il
primo passo per cimentarsi in piccole
commissioni, dal dogsitting al taglio del prato,
se si vuole farne una “pseudoprofessione” è
utile iscriversi a una rete. E le competenze
richieste oggi si fanno più social, prevedendo
anche di raccogliere i “like” sui social network.
I portali italiani su internet che catalizzano le
offerte e la domanda di microlavoro sono
diversi e le proposte sono le più disparate.
L’utente varia dall’età alla specializzazione, dal
talento alla preparazione pregressa. Spulciando
tra gli annunci si può trovare un aiuto per tutte
le necessità, o scoprire che le proprie passioni
si possono anche mettere a frutto.
PR IMA CI SI “REGIS TR A”…
Uno dei portali che ha attivato con successo questa rete è www.thejobjob.
com. Per registrarsi occorre avere 14 anni, un prof lo Facebook e inserire il
proprio numero di telefono.
* Quindi, in automatico si accettano le condizioni del servizio. Il sistema
crea una pagina personale che servirà anche ad aggregare tutti i feedback
(riscontri) man mano che si svolgono le attività lavorative o° erte.
* Poi, il sito richiede la conferma della propria geolocalizzazione, per
individuare i lavori disponibili vicino a noi.
… POI SI
S TAB ILISCONO
I CONTAT TI
Se il visitatore - anch’esso
registrato - trova ciò che gli
serve, può candidarsi e, se
accettato dal committente,
entrambi potranno mettersi in
contatto. Sarà loro cura
accordarsi per il prezzo, le
modalità di pagamento e lo
svolgimento dell’incarico.
* Il sito non fa
intermediazione ma chiederà,
una volta completato il lavoro,
un feedback, ossia un giudizio
sulla prestazione eseguita.
Il web può nascondere
delle insidie?
C’ è chi potrebbe voler approf ttare dell’ immensa
quantità di dati che circolano in Rete o della buona
fede di chi si mette a disposizione. Per ovviare a
questo, si pretende una registrazione al portale web
che assegna un account coperto da password, si vieta
di lasciare numeri telefonici sui social network ma
solo sulla propria scheda o di dare dati personali e
bancari. Poi,
bancari.
Poi, si
si conta
conta molto
molto sul
sul feedback.
feedback. Un
Un primo
primo
controllo delle
controllo
delle fi
f gure
gure che
che si
si collegano
collegano alla
alla pagina
pagina
tramite social
tramite
social consente
consente comunque
comunque una
una tracciabilità
tracciabilità
del soggetto,
del
soggetto, ed
ed eventuali
eventuali prestazioni
prestazioni non
non convincenti
convincenti
non vengono
non
vengono accettate
accettate dal
dal network.
network.
Per conoscere il mondo dei microlavori si possono
consultare altri siti italiani come www.cinqueuro.com, o
WWW.CINQUEE.IT
BISO GNA AVERE ALMENO 14 ANNI, UN PROFILO
SU FACEBOOK E UN TELEFONO PERSONALE
❱❱
❱ Qualsiasi tipo
di prestazione
Lavori manuali o servizi intellettuali, di pochi
minuti o qualche ora, da fare di persona o da
remoto, con un pc o anche con lo
smartphone: il microlavoro è ovunque, serve
solo un minimo di inventiva per cercarlo.
Dall’aiuto per un trasloco a un’analisi di
mercato, dal corso per capire le scommesse
online, all’essere accompagnati per qualche
impegno o lavare l’auto. In bacheca c’è di
tutto: una veloce traduzione, le classiche
ripetizioni, controllare l’esattezza di mappe
gps, trascrivere biglietti da visita, etichettare
oggetti, fare delle bomboniere, sistemare un
archivio di documenti...
*
Due categorie di utenti
Il jobseeker è colui che cerca lavoro e che ha dai 14
ai 65 anni. C’è lo studente ma anche il cassintegrato
o il pensionato che hanno sia tempo sia capacità.
Il joboffer è colui che propone un lavoro, che solitamente
ha un profilo professionale medio-alto, un discreto potere
economico, ma ha poco tempo e ha bisogno di piccole
commissioni, domestiche o lavorative. Sono prestazioni
occasionali, che possono far racimolare qualche soldo.
❱ Flessibilità anche nei pagamenti
Per alcuni portali cinque euro è il prezzo base per una
prestazione, anche se si può salire per incarichi di particolare
impegno. Altri siti non pongono limiti, nemmeno nella forma
di pagamento poiché si resta estranei alla trattativa.
C’è chi si incontra e liquida il dovuto direttamente, chi
preferisce il pagamento via internet, tipo con PayPal o carta di
credito, specie se il lavoro è svolto a distanza, o chi converte il
dovuto in una ricarica telefonica della propria tessera sim del
cellulare.
La serietà della trattativa sarà poi documentata
dall’opinione del committente su quell’utente, che ha tutto
l’interesse a operare con la massima correttezza. Un
commento negativo, infatti, lascia subito il segno.
*
*
Servizio di
Paola Piovesana.
Con la consulenza di Giorgio
Serantoni di Venezia, fondatore
del sito di microlavoro
www.thejobjob.com.
viversaniebelli 93
famiglia
diritti
la gara nz
DEVE ESSERE RISPET
DUE “COPERTURE”
IN PIÙ
N
❱ Quella offerta dal produttore
on
on importa
importa
dove è stato
fatto
l’acquisto
l’acquisto
- può essere
nel negozio sotto casa, nel
grande centro commerciale
oppure online - quello che
conta è che se il prodotto
è difettoso il venditore se
ne deve sempre fare carico.
Almeno f no ai due anni
successivi all’acquisto.
Stiamo parlando della
garanzia legale prevista dagli
articoli 128 e seguenti del
Codice del consumo. In
altre parole, la tutela prevista
per il consumatore in caso di
acquisto di prodotti difettosi
che funzionano male
o non rispondono all’uso
dichiarato dal venditore
o al quale quel bene è
generalmente destinato.
Vediamo, allora, che cosa
c’è da sapere per far valere
i propri diritti.
In pratica
Il lettore di dvd non legge il disco e il cellulare non tiene in memoria i numeri registrati? In
generale, quando l’oggetto non è in grado di
svolgere una delle funzioni descritte fra le sue
caratteristiche, il consumatore può fare valere
la garanzia su quel prodotto. È bene ricordare che questo tipo di copertura è valido
anche nel caso in cui i prodotti devono
essere installati o montati (anche se è
previsto che possa essere il consumatore stesso a provvedere
all’installazione).
1
Accanto alla garanzia legale ne esiste
anche un’altra chiamata “commerciale”
o “del produttore”, che non sostituisce
né limita quella prevista dal Codice
del consumo.
Si tratta di una copertura aggiuntiva
che può avere un’ampiezza diversa e una
durata variabile (anche inferiore ai due
anni). Con questa garanzia, in caso di
malfunzionamento di quanto acquistato,
interverrà direttamente l’azienda
produttrice e non il venditore.
*
3
2
Quali caratteristiche Che cosa deve
deve avere un prodotto garantire il venditore
Che cosa deve fare
il consumatore
Quello che si compra deve
rispondere a tre precisi
requisiti: essere idoneo
all’uso al quale servono di
solito i beni dello stesso tipo,
deve rispondere alle
caratteristiche promesse
dal venditore e avere le
qualità mostrate in etichetta
o dallo spot pubblicitario.
Altrimenti “non è conforme”.
Il consumatore ha il diritto di
ricevere dal venditore un bene
conforme al contratto. Ciò significa
che deve rispondere, per quel che
riguarda la qualità e i requisiti, a
quanto promesso dal venditore.
Se il bene entro 24 mesi dalla data
dell’acquisto rivela un difetto di
conformità, il consumatore deve
comunicarlo al venditore entro
due mesi dalla data della sua
scoperta. In questo contesto
diventa di fondamentale
importanza richiedere e
conservare lo scontrino fiscale
che attesta luogo e data di
acquisto. Per evitare problemi si
consiglia di fare una fotocopia
dello scontrino stesso, poiché la
carta sulla quale vengono emessi
tende con il tempo a scolorire.
saldi
HANNO I DIRITTI
DEGLI ALTRI ACQUISTI
Per due anni, che decorrono dal
momento della consegna nelle
mani del consumatore, sarà il
venditore a doversi fare carico
dei problemi che possono
eventualmente sorgere se il
prodotto presenta dei difetti di
conformità. L’acquirente deve,
quindi, potersi rivolgere
tranquillamente al negozio dove
ha effettuato il suo acquisto e
trovare una soluzione al problema.
In pratica, il consumatore ha
diritto al ripristino della
conformità del bene scegliendo
tra la riparazione o la sostituzione
con un bene analogo. Tutto ciò
senza sostenere alcuna spesa
(i costi per la spedizione e la mano
d’opera sono a carico del
venditore).
ra nzia
SSERE RISPETTATA!
❱ L’estensione
di garanzia
Negli ultimi anni ha avuto
un particolare successo
anche la cosiddetta
“estensione della garanzia”
offerta non solo da
produttori o venditori (in
particolare dalle grandi
catene di elettrodomestici),
ma anche da società di
assicurazioni o finanziarie.
In pratica, in cambio del
pagamento di un importo,
allo scadere della garanzia
legale viene offerta
un’ulteriore copertura.
Spesso interviene non
solo nel caso di cattivo
funzionamento ma anche
a copertura di danni
accidentali, incendio
e furto. La sua durata
può variare a seconda
di quanto previsto nel
contratto.
*
128
È L’ARTICOLO DEL
CODICE CHE
LA PREVEDE
FARE UNA FOTOCOPIA DELLO SCONTRINO:
LA CARTA CON IL TEMPO PUÒ SCOLORIRE
Tutelati anche gli acquisti
di seconda mano
È importante che il consumatore sappia che
il suo acquisto è garantito anche quando si
tratta di un prodotto di seconda mano,
“rigenerato” (cioè quelli che il venditore mette
in vendita dopo averli riparati) o scontato.
Ciò vale a patto però che il venditore sia
un professionista e non un privato. È il caso,
per esempio, di un’autovettura usata,
acquistata in un autosalone o di una
macchina fotografica di seconda mano
comprata in un negozio. Il termine della
*
garanzia legale è sempre di due anni. Il
venditore può tuttavia ridurre il termine che
però non può essere inferiore a un anno.
La stessa garanzia legale di due anni si
applica ai beni venduti a un prezzo scontato
a causa di qualche difetto noto al momento
dell’acquisto. Sono sempre ugualmente
garantiti anche quei beni che, a causa di una
prolungata esposizione in vetrina o sugli
scaffali, presentano qualche difetto
puramente estetico.
*
Servizio di Lorena Bassis.
Con la consulenza di Pietro Giordano,
presidente nazionale Adiconsum.
viversaniebelli 95
la della
la parosettimana
cuneo fiscale
DIZIONARIO
IL SIGNIFICATO LETTERALE
È la differenza tra il lordo
e il netto in busta paga.
Riducendolo si darebbe una
spinta nuova all’economia
Il cuneo fiscale è un indicatore, espresso in percentuale, che rappresenta
il rapporto esistente tra tutte le imposte
che pagano i lavoratori (contributi previdenziali, imposte dirette e indirette) e
il costo complessivo del lavoro stesso. Vari Governi hanno promesso
di ridurre il cuneo fiscale per
fare avere più soldi ai
lavoratori.
D
i cuneo fiscale si è tornati
a parlare lo scorso
autunno, quando l’allora
Presidente del Consiglio Enrico
Letta ha presentato al
Parlamento la cosiddetta
“legge di stabilità” ossia la
manovra finanziaria che
avrebbe dovuto regolare per
tre anni l’economia italiana.
Oggi la situazione politica è
diversa, ma il problema del
cuneo fiscale è tra gli argomenti
di più grande attualità anche
per l’attuale governo
capeggiato da Matteo Renzi,
che si pone tra i primi obiettivi
la sua riduzione.
Irpef
Di che cosa si tratta
Il cuneo fiscale è la differenza
tra quello che un lavoratore
costa all’azienda e quello che il
lavoratore stesso percepisce
come netto in busta paga.
✔ Detto in termini più
complessi, è il totale delle
imposte dirette, indirette, in
forma di contributi previdenziali
che gravano sul costo del lavoro
sia a carico del datore di lavoro
sia a carico del lavoratore.
✔ In Italia il cuneo fiscale è
piuttosto elevato: ridurlo
significherebbe incidere su
questa differenza, per farla
diminuire e quindi avere una
È L’IMPOSTA CHE DEVONO
PAGARE TUTTI COLORO CHE
PERCEPISCONO UN REDDITO
96 viversaniebelli
maggiore somma netta a fine
mese. Per fare un esempio
classico, si può immaginare
che un lavoratore costi 100
all’azienda che lo ha assunto.
Di questo 100, solo il 54%
finisce in stipendio netto: il
restante 46% resta fuori ed è
suddiviso in contributi che sono
pagati dal lavoratore (pari circa
al 20%) e dall’azienda (che
sono circa il 26%).
✔ In questo esempio, il 46%
è il cuneo fiscale: se tale
percentuale fosse ridotta, il
lavoratore avrebbe quindi uno
stipendio più alto o, a parità di
stipendio, l’azienda sosterrebbe
un costo del lavoro inferiore, a
beneficio della competitività e
della possibilità di creare più
posti di lavoro.
Come si compone
Il cuneo fiscale è costituito
dai contributi previdenziali e
dall’Irpef per i lavoratori
dipendenti e a queste imposte
si aggiunge anche l’Iva per i
lavoratori autonomi e i liberi
professionisti.
✔ L’Irpef, ossia l’Imposta sul
reddito delle persone fisiche, è
l’imposta diretta che devono
pagare tutti coloro che
percepiscono un reddito da
lavoro o da beni che
possiedono. I contributi
previdenziali sono le somme di
denaro versate per finanziare la
spesa pubblica per le pensioni e
le prestazioni previdenziali. L’Iva,
ossia l’Imposta sul valore
aggiunto, è una tassa che si
applica su qualsiasi bene che
venga prodotto.
✔ Secondo l’Ocse,
Organizzazione per la
cooperazione e lo sviluppo
economico, nei calcoli per la
definizione del cuneo fiscale
entrano in gioco anche l’Irap,
imposta regionale sulle attività
produttive, che deve essere
pagata solo da chi ha
un’impresa, il Tfr (liquidazione o
trattamento di fine rapporto,
ossia la somma che il lavoratore
percepisce quando lascia
l’azienda) e l’Inail (l’assicurazione
contro gli infortuni sul lavoro).
Come si può ridurre?
Tagliando l’Irap, ossia
permettendo alle aziende di
spendere meno per ogni
lavoratore assunto oppure
agendo sull’Irpef. Secondo
gli economisti si dovrebbe
cercare di ridurre sia l’Irap
sia l’Irpef.
A cura di Roberta Raviolo.
PER ALTRE INFORMAZIONI
http://www.portaldiritto.com/il-cuneo-fiscale.htm
DIRETTORE RESPONSABILE
Monica Sori
e belli
Redazione
Nicoletta Lucia Bagliano (caporedattore), Maura Prianti (caposervizio),
Letizia Sofia Comolo, Valeria Fernbach, Elisabetta Gabelli,
Chiara Masciocchi, Mariacristina Panella, Lorenza Resuli, Esmeralda Wezel
Coordinamento grafico
Claudia Rega
Progetto grafico
Stefania Megazzini
più specialisti
Con Viversani e belli tanti medici
per aiutarvi a risolvere i vostri piccoli
e grandi disturbi
?
Un problema urgente di salute
pront
D O T T O R E
DAL 7 ALL’11 APRILE
Grafica
Elisabetta Capra, Rossana Colnago, Marica Gaiati, Debora Piccolo,
Valentina Salmaso, Irma Spini, Marina Strignano, Sara Turconi, Alessandra Valli
Fotografie e illustrazioni
Contrasto, Corbis-Zefa, Fotolia, Getty Images, Granata, ICP, Jump, Kikapress,
Masterfile, Marka, Masi, Photo Rossomagenta, Shutterstock, Sintesi,
Olympia-Speranza, Sunrayphoto, Tips, Van Kasteel, Veer, Viero.
PE D I AT R I A
Edgardo Marziani,
pediatra e adolescentologo
a Milano.
l u ned ì
O C U L I S T I C A PE D I AT R I C A
Antonio Vischi,
oculista pediatrico a Milano.
l u ned ì
Foto di copertina: Masi
Segreteria di redazione
Katia Caronni, Raffaella Fagnani, Cecilia Gazzi, Cristian Tavano
Editore
D.E. DIDIEFFE EDITORIALE S.r.l.
Corso di Porta Nuova 3/a - 20121 Milano
tel. 02/63675403/302/307/300 - fax 02/63675519
7
10 -12
7
13 -15
●
"Viversani e belli" cita i nomi commerciali dei farmaci per la completezza
dell'informazione e per libera scelta della redazione
●
Redazione Corso di Porta Nuova 3/A - 20121 Milano Tel. 02/63675300/403/302/307 - Fax 02/63675519
Diffusione Corso di Porta Nuova 3/A - 20121 Milano Tel. 02/636751 - Fax 02/63675518 Numeri arretrati per l’Italia il
triplo del prezzo di copertina. Per spedizioni all’estero, maggiorare l’importo con un contributo fisso di € 3,00. Abbonamento annuale per l’Italia € 48,00 da inviare tramite c/c postale n. 21563200 o con assegno intestato D.E.Didieffe
Editoriale. Abbonamento annuale per l’estero: Europa € 240,00, Asia-Africa-America € 370,00, Oceania € 420,00
tramite vaglia internazionale o assegno bancario. Gli abbonamenti e gli arretrati vanno indirizzati a: Ufficio Abbonamenti - D. E. Didieffe Editoriale S.r.l. - Corso di Porta Nuova 3/A - 20121 Milano
Informativa D. Lgs.196/2003
Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. N.196/2003 la D.E.Didieffe Editoriale S.r.l., titolare del trattamento dei dati, La informa che i dati da Lei forniti con la presente richiesta di abbonamento verranno inseriti in un data base ed utilizzati unicamente per: dare esecuzione al presente ordine; effettuare indagini statistiche e di mercato; inviare proposte commerciali. Il conferimento dei dati è necessario per dare esecuzione al presente ordine ed i dati da Lei forniti verranno trattati anche mediante l’ausilio di strumenti informativi unicamente dal responsabile del trattamento
e dai suoi incaricati. In ogni momento Lei potrà esercitare gratuitamente i diritti previsti dall’art. 7 del D.Lgs.
196/03, chiedendo la conferma dell’esistenza dei dati che La riguardano, nonché l’aggiornamento e la cancellazione per violazione di legge dei medesimi dati od opporsi al loro trattamento scrivendo al responsabile del trattamento dei Suoi dati: Direct Channel S.r.l., Via Pindaro, 17 - 20128 Milano. Per informazioni: tel. 02/45467903.
Servizio abbonamenti: tel. 02/89708282 - fax 02/252007333 - www.miabbono.com
Servizio arretrati: tel. 02/66505964
Concessionaria per la pubblicità
Universo Pubblicità srl - Corso di Porta Nuova 3/A
20121 Milano - Tel 02626166201 - Fax 02 626166516
www.universopubblicita.it
Ufficio Traffico - Corso di Porta Nuova 3/a - 20121 Milano
tel 02 63675220 - 02/63675233 - Fax 02/63675517
Agenzie di vendita pubblicità: Piemonte e la Valle d’Aosta Alessio Cantamessa, C.so Roma 38, 10024 Moncalieri (To),
tel. 335/8108605; province di Verona, Vicenza, Bolzano e Trento K2 Adv di Federico Perandin, Viale delle Industrie 13,
35010 Limena (Pd) tel/fax 049/8843929; Friuli Venezia Giulia, province di Venezia, Rovigo, Belluno, Treviso, Padova Sc2
Media di Stefano Cattaruzza e Stefano Chérié Lignière, via San Donà, 276/a 30174 Mestre (Ve) tel 041/8221515; Liguria
Rbmedia di Beatrice Carlesi, via Vespucci 45/2, 16165 Genova; tel/fax 010/6978126; Emilia Romagna (province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Mantova) Mediajob di Marco Melegari, piazza Alberto dalla
Chiesa, 3 43100 Parma, tel e fax 0521/798394; Emilia Romagna (province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Repubblica
di San Marino); Marche, Abruzzo e Molise Gianni Malatini via Orsini 45, 62012 Civitanova Marche (Mc) tel 0733/880041
fax 0733/881671; Toscana e Umbria Giovanni Ferrari via Cavour 83, 50129 Firenze tel. 055/5048356 fax 055/5416856;
Lazio Raffaella Ruzzini, via Lamberto Vignoli 76/78. 00123 Roma, cell. 3358192637, tel. 06/35454135; Puglia e Basilicata Angela Moretti, P. zza Milite Ignoto 6, 70043 Monopoli (Ba), tel e fax 080/3219735; Campania, Calabria Masmedia70,
via Terracina 93, 80125 Napoli (Na), tel. 081/2390128; Sicilia Publisette s.r.l., Salvo Giusino, via Catania 14, 90141 Palermo, tel. 091/7302750, cell. 336/890019; Sardegna Universo Pubblicità tel 02 626166201.
Distribuzione Italia: SODIP - Angelo Patuzzi SpA, Via Bettola 18 - 20092 Cinisello Balsamo (MI) - tel. 02/660301; PRINTED
IN ITALY - Stampa: NIIAG SPA - Via Zanica 92, Bergamo. Poste Italiane Spa - Spedizione in abb. post. - D.L. 353/2003
(conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO/MI. Registrazione Tribunale di Milano n. 2 del 4/1/1992.
Copyright D.E. Didieffe Editoriale S.r.l.© - Tutti i diritti riservati: all rights reserved.
È vietata la riproduzione e l’uso anche parziale di testi, illustrazioni e foto.
Pubblicazione iscritta alla Federazione Italiana Editori Giornali.
C H I R U R G I A PL A S T I C A
Riccardo Lucchesi,
chirurgo plastico a Milano.
l u ned ì
7
15 -17. 3 0
UROLOGIA
Oreste Risi,
urologo a Milano.
m a r ted ì
8
15 -17. 3 0
C H I R U R G I A PE D I AT R I C A
Alessia Ber tocchini,
chirurgo pediatra ed ecografista
a Pisa e Lucca.
me rco led ì
P S I CO S O M AT I C A
N i c o l e t t a Tr a v a i n i ,
psicologa e psicoterapeuta,
specialista in Psicosomatica
a Busto Arsizio e Milano.
me rco led ì
O CU L I S T I C A
Romolo Protti,
medico oculista, aiuto
all’ospedale Oftalmico di Torino.
9
13 -15
9
15 -17. 3 0
gioved ì
10
15 -17. 3 0
G I N E CO L O G I A
G a e t a n o Pe r r i n i ,
ginecologo a Torino.
ve ne rd ì
11
13 . 3 0 -15
ACCERTAMENTI DIFFUSIONE STAMPA
Certificato N. 7676 del 18.12.2013
PUBBLICAZIONE RILEVATA AUDIPRESS: INDAGINE SULLA
LETTURA DEI PERIODICI E DEI QUOTIDIANI ITALIANI
PUBBLICAZIONE ISCRITTA ALLA FEDERAZIONE
ITALIANA EDITORI GIORNALI
SERVIZIO ABBONAMENTI
telefonare al numero:
02/89.70.82.82
www.miabbono.com
SERVIZIO ARRETRATI
telefonare al numero:
02/66.50.59.64
GASTROENTEROLOGIA
N i c o P a g a n o,
dirigente medico di
Gastroenterologia al policlinico
S. Orsola di Bologna.
ve ne rd ì
11
15 -17. 3 0
NUMERO VERDE
800-580073
DAL 4 AL 10 APRILE
a cura di Hydra
Un pieno di energia
e di creatività
21/3 *2 0/4
In assenza di problemi affettivi e professionali
potete dedicarvi con calma a voi stesse. Sarete in
molti a mettere a punto un piano per “ripulirvi”
completamente dalle tossine accumulate. Nel giro
di un paio di giorni vi sentirete leggeri e pronti per
passare a un rinnovo del look. Single all’erta!
TORO
21/4 *2 0/5
Il divertimento è garantito da molti pianeti.
Venere e Mercurio invitano a fare progetti nel
lavoro e negli affetti. In coppia siete felici grazie a
una serie di nuove opportunità comuni, mentre da
single puntate in alto. Calde emozioni e sesso a
gonfie vele allieteranno le serate trasgressive.
GEMELLI
Bianca Balti (Lodi,
19 marzo 1984) è
una supermodella,
protagonista di
tante campagne
pubblicitarie. Ha una
figlia di 7 anni.
21/5 *21/6
LEONE
23/7 *23/8
L’amore riserva belle sorprese a tutti e anche la
salute è ottima. Soddisfatti, desiderosi di
rinnovamento e divertiti dall’andamento del
quotidiano, vi accosterete con entusiasmo anche al
lavoro. Nel weekend un colpo di fortuna vi farà fare
qualcosa di non programmato e davvero piacevole.
VERGINE
24/8 *22 /9
Una Venere un po’ insidiosa potrebbe essere causa
di pesantezza alle gambe. Per vincere i suoi influssi,
fate vita tranquilla e cercate di dormire bene e a
lungo di notte. La Luna incoraggia a occuparvi del
vostro look con un acquisto personale, martedì e
mercoledì. Favorite anche le compere per la casa.
98 viversaniebelli
23/9 *22 /10
SCORPIONE
23/10 *22 /11
Grazie a una Venere amica sarete incredibilmente
affascinanti e potrete farvi viziare dal partner, dagli
amici e dai familiari. Durante il fine settimana
potreste ricevere una proposta sentimentale che
non vi aspettavate, o la visita di un vecchio amico
con cui c’era stato del tenero in passato.
22 /6 *22 /7
Se doloretti a braccia e gambe vi cogliessero
all’improvviso, non sarà un colpo d’aria, ma solo un
po’ di “ruggine articolare” pronta a sciogliersi con
alcuni movimenti corretti. In amore vi aspettano
momenti d’intensa felicità. Amplessi appassionati
domineranno le notti. Vita mondana per i single.
BILANCIA
Urano minaccia la serenità domestica,
provocando qualche malumore ingiustificato. Non
siate troppo critici con il partner o altre persone
care quando faranno o diranno qualcosa che non
vi piacerà. Distraetevi invece, coltivando hobby e
concentrandovi nella lettura di un bel romanzo.
Anche se Venere dovesse rendervi un po’ fragili di
nervi e lamentosi con la persona amata, passerete
nel complesso una settimana serena e, soprattutto,
godrete di buona salute. Per raggiungere la piena
efficienza fisica e mentale, le Stelle consigliano
pasti leggeri, con tanta frutta e verdura.
CANCRO
PESCI 20/2 20
/3
s
ARIETE
Siete carichi di energia
grazie al passaggio di
Mercurio accanto al vostro
Sole. Il lavoro naviga con il
vento in poppa ed è tutto
merito vostro: siete creativi e
non correte dietro a fantasie.
Qualità che vi faranno
guadagnare fiducia e stima.
IL SEGNO FORTUNATO
Bianca Balti
ASTRI
E AMORE
Cari pesci, l’amore vi
vede raggianti. Venere
è nel vostro segno e
garantisce un’intesa
piacevole con la persona
amata e piccole novità
per i single che
potrebbero ricevere una
sorpresa da chi meno se
l’aspettano. Un colpo di
fulmine nell’aria? Forse
sì, ma per una persona
che conoscete già...
SAGITTARIO
23/11 *21/12
La situazione sentimentale potrebbe andare
incontro a qualche turbamento e dipenderà da voi
riuscire a evitarlo. È possibile che ogni volta che
intavolate una discussione poi vi venga la nausea?
Venere consiglia di rilassarvi accettando con più
disponibilità le esigenze della vostra dolce metà.
CAPRICORNO
22 /12 *2 0/1
I pianeti vi donano benessere interiore, e
garantiscono una completa armonia con chi vi
circonda. Il cuore è felicemente appagato. L’unico
neo è la dieta: smettetela di ingozzarvi di pane e
pasta, trascurando alimenti più nutrienti.
Controllatevi, se non volete diventare grassi!
ACQUARIO
21/1 *19/2
Nel fine settimana avrete l’occasione di soddisfare
un vitale bisogno di distrarvi dalla routine e di fare
vita sana. Tornati al lavoro, potreste però attaccare
con i caffè e, forse, con le sigarette e finire con
l’innervosirvi. Reprimete i vostri stati d’animo
e siate accondiscendenti con gli altri.
Gorgonzola DOP Selezione Biraghi.
Eletto da voi: Sapore dell’anno 2014.
Il Gorgonzola DOP Selezione Biraghi ha
ricevuto l’importante certiicazione di:
Sapore dell’anno 2014. E siete stati proprio
voi a premiarlo, a garanzia della qualità e della
bontà di un prodotto nato per soddisfare i palati
più esigenti, come quelli dei nostri consumatori.
www.biraghi.it
Formaggi Biraghi