Fac simile referto NUTRIGEN EXPLORER

Nutrigen
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Nutrigen-Explorer, analizzando una serie di varianti del DNA correlate ad importanti processi
metabolici, permette di impostare un programma nutrizionale, nutraceutico e di correzione
dello stile di vita personalizzato in base alle caratteristiche del DNA.
TEST DEL DNA - NUTRIGENETICA E NUTRIGENOMICA
NOME
TIPOLOGIA TEST
CENTRO
MARCO BRUNO
NUTRIGEN EXPLORER
FARMACIA
SPIRE
HEALTHCARE SOLUTIONS
CENTRO DIAGNOSTICO SPIRELAB
Spire S.r.l. - Via I. Nagy, 5 Scandiano (RE) - P.I.: 02284120355 - Tel. Lab. 0522.767130 - Tel. Centralino 0543.1995503 - Fax 0543.1792025
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INTRODUZIONE
L'Organizzazione Mondiale Della Sanità considera la salute come la piena espressione del benessere
psico-fisico. Una definizione molto interessante perché evidenzia che lo stare bene non è lo stato in cui
non vi sono malattie bensì una situazione di piena efficienza sia fisica che psichica. Questo ci proietta
in una dimensione della medicina diversa in cui acquistano un ruolo di primaria importanza la
prevenzione e il potenziamento delle capacità vitali individuali. La decodificazione del genoma umano
ha offerto alla Medicina moderna l'evidenza che esiste una continua interazione tra il mondo esterno
e i nostri geni e che questi possono modificare la loro espressione in relazione a dieta e stile di vita.
Non solo, si è osservato anche che certi processi metabolici dipendono dalle caratteristiche
genetiche individuali. Conoscere le caratteristiche salienti del nostro DNA ci può permettere quindi di
impostare un percorso di prevenzione personalizzata per rimanere il più possibile in salute e vivere al
meglio la propria età qualunque essa sia. Nel DNA è contenuto il nostro codice genetico e quindi i geni
cioè quelle aree che contengono le informazioni vitali della cellula. Il 99,9% del DNA è uguale tra gli
uomini, lo 0,1% del materiale genetico, però, presenta delle varianti, chiamate anche SNPs o
polimorfismi. È da queste varianti che nascono le differenze fra le persone, non solo legate all'aspetto
esteriore, ma anche ai processi metabolici, alla tolleranza alle varie sostanze alimentari e alla
predisposizioni a malattie. Sono le differenze del DNA che rendono le persone diverse e uniche.
Ippocrate, il padre della medicina diceva: “fa che il tuo alimento sia il tuo medicamento e che il tuo
medicamento sia il tuo alimento”, sosteneva quindi l'importanza del cibo per raggiungere un ottimale
stato di salute. Un concetto ovvio alla luce delle recenti scoperte ma che ha determinato un fiorire di
diete di tutti i tipi, tutte più o meno supportate da dati scientifici ma spesso in contraddizione tra loro.
Nonostante questo però alcune persone hanno tratto vantaggio da questi regimi alimentari.
Ma perché alcuni si, altri no? Perché una cosa che fa bene ad una persona, la stessa cosa non fa
niente o addirittura può far male ad un altra?
Il motivo è semplice, esistono delle diversità genetiche tra ognuno di noi e per questo è necessario,
non tanto cercare regole nutrizionali generali, uguali per tutti, ma individuare il tipo di alimentazione
che più si adatta alle caratteristiche costituzionali e genetiche individuali. Il cibo che mangiamo, quindi,
non deve più essere visto soltanto come una fonte di calorie, ma come un modulatore della salute in
quanto capace di interagire con i vari processi metabolici e per questo in grado di aumentare il rischio
di malattia oppure di aprirci le porte alla salute.
Nutrigen-Explorer, analizzando una serie di varianti del DNA correlate ad importanti processi
metabolici, permette di impostare un programma nutrizionale, nutraceutico e di correzione dello stile
di vita personalizzato in base alle caratteristiche del DNA.
Il test valuta questi ambiti specifici:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
CONTROLLO DEL PESO CORPOREO
METABOLISMO DEI LIPIDI
METABOLISMO DEI CARBOIDRATI
DETOSSIFICAZIONE
CAPACITA' ANTIOSSIDANTE
GLICAZIONE
METILAZIONE
CAPACITA' ANTINFIAMMATORIA
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
INTOLLERANZA AL LATTOSIO
SENSIBILITA' AL SALE
SENSIBILITA' ALLA CAFFEINA
SENSIBILITA' ALL'ALCOOL
La valutazione della costituzione genetica individuale permette di:
- conoscere quale sia l'alimentazione ideale per raggiungere e mantenere il peso ideale;
- conoscere quali tra i principali alimenti sono importanti per la propria salute;
- suggerire delle correzioni specifiche dello stile di vita;
- consigliare eventuali approfondimenti clinici;
- suggerire un integrazione appositamente studiata per la prevenzione e il mantenimento della salute
e del benessere della persona nei casi in cui la dieta fosse insufficiente a correggere il disturbo
metabolico.
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COME SI LEGGE IL REFERTO
La TABELLA DEI RISULTATI riporta il suo profilo genetico per i geni analizzati.
La TABELLA RIASSUNTIVA mostra l'effetto delle varianti individuate nel suo DNA nelle diverse aree metaboliche. Il
risultato deriva dalla valutazione dell'impatto di tutte le varianti analizzate relative all'area metabolica nel suo complesso,
ottenuto mediante una valutazione statistica basata sui dati scientifici.
IL REFERTO DETTAGLIATO contiene una spiegazione particolareggiata del funzionamento del suo metabolismo nelle
diverse aree metaboliche ed un commento al risultato ed eventuali indicazioni nutrizionali. I consigli alimentari che Le
sono suggeriti sono solo in relazione ai polimorfismi specifici del suo DNA.
Le TABELLE DEGLI ALIMENTI hanno il compito di semplificare la scelta degli alimenti in funzione dell'assetto genetico,
in queste troverà i vari alimenti classificati in funzione del risultato del test. I cibi, infatti, sono stati divisi in consigliati
quando per le loro caratteristiche nutrizionali favoriscono alcune situazioni metaboliche sfavorevoli o sconsigliati se
esistono dei motivi per limitarne l'apporto.
Le INFORMAZIONI PER IL MEDICO CURANTE riportano, in base ai risultati del test genetico, alcuni esami
ematochimici, principi attivi e prodotti naturali che contengono le sostanze che potrebbero essere utili ai fini della
prevenzione o della cura della sua salute. Non conoscendo la persona che ha fatto il test e le sue caratteristiche, questi
sono solo suggerimenti che il medico curante potrà decidere o meno di consigliare personalizzando la terapia.
Le INFORMAZIONI SCIENTIFICHE SUI GENI ANALIZZATI riportano una descrizione funzionale dei geni e delle varianti
analizzate dal test.
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TABELLA DEI RISULTATI
g en e
v a r ia n t e
r is u l t a t o
c o mmen t o
ac e
. : SRSO
i$: Nd 30
n el l a n o r ma
ad h Pc
. : UXW
AA
NELLA NORMA
APOA1
rs964184
CC
NELLA NORMA
APOA2
rs5082
GG
SFAVOREVOLE
APOA5
rs662799
AG
NELLA NORMA
APOC3
rs5128
CG
MODERATAMENTE SFAVOREVOLE
rs1001179
TT
SFAVOREVOLE
CETP
rs708272
CT
MODERATAMENTE SFAVOREVOLE
CYP1A2
rs762551
AA
NELLA NORMA
FTO
rs9939609
AT
MODERATAMENTE SFAVOREVOLE
GPX1
rs1050450
TT
SFAVOREVOLE
CAT
GSTM1
Presenza/Assenza
Presente
NELLA NORMA
GSTT1
Presenza/Assenza
Assente
SFAVOREVOLE
IL-10
rs1800896
GG
NELLA NORMA
IL-1B
rs1143634
CT
MODERATAMENTE SFAVOREVOLE
IL-6
rs1800795
GG
NELLA NORMA
rs5219
AG
MODERATAMENTE SFAVOREVOLE
LDLR
rs7799039
GG
NELLA NORMA
LPH
rs4988235
CC
SFAVOREVOLE
SOD2
rs1799725
TT
SFAVOREVOLE
MTHFR
rs1801133
CC
NELLA NORMA
PPARG
rs1801282
GG
NELLA NORMA
RAGE
rs1800624
AT
MODERATAMENTE SFAVOREVOLE
TCF7L2
rs7903146
CT
MODERATAMENTE SFAVOREVOLE
TNF-A
rs1800629
AA
NELLA NORMA
VDR
rs1544410
TT
NELLA NORMA
KCNJ11
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TABELLA RIASSUNTIVA
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REFERTO DETTAGLIATO
c o n t r o l l o d el peso
L’analisi di particolari varianti del DNA coinvolte nel metabolismo dei lipidi e dei carboidrati, consente di
scegliere l'alimentazione in linea con le caratteristiche genetiche e quindi rendere più efficace la dieta per
raggiungere e mantenere il peso forma più facilmente.
l  1¢£ ƒ¢: 7“7¢$3 72303 2300 273∙  7$ ç: 3 003 : …3 1. ∙ ∙ 3. 7: ∙ 7163 53$3∙ 7163 ∂ . 7: …0∙∙ Y
I risultati del test mostrano che Lei presenta un maggior rischio di accumulare peso corporeo all'aumentare
della percentuale di calorie derivante dai carboidrati, mentre risulta meno sensibile alla percentuale di lipidi
nella dieta.
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ĐÀĊǺÀC DÄ
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ÀĈĆ ÀŅ ÏĪ ŊŊŃOÓÓ
FTO rs9939609
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AG
AT
ÂĆ B B ÄC DĆ
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NELLA NORMA
MODERATAMENTE
SFAVOREVOLE
PPARG rs1801282
GG
NELLA NORMA
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REFERTO DETTAGLIATO
METABOLISMO DEI LIPIDI
Molti recenti studi dimostrano come l'intervento sullo stile di vita e sull'alimentazione possano migliorare
sostanzialmente sia gli stati iniziali sia alcuni stati più patologici conclamati. La prevenzione risulta essere
l'arma principale per mantenere ottimale il nostro stato di salute. Il metabolismo dei grassi è una
componente fondamentale del nostro stato di salute ed è importante, per una corretta azione preventiva,
valutare sia l'aspetto ematochimico (colesterolo, trigliceridi, LDL, HDL ecc) sia quello riguardante la
variabilità genetica individuale che può predisporre, in relazione ad una alimentazione e ad uno stile di vita
scorretto, ad un incremento del rischio di sviluppare patologie quali diabete di tipo 2, ipercolesterolemia,
ipertrigliceridemia e obesità.
In base all'analisi del suo DNA il metabolismo dei Lipidi è risultato: NELLA NORMA.
Il test ha evidenziato una capacità di metabolizzare i lipidi nella norma, in relazione alle varianti genetiche
analizzate. Questi nutrienti dovrebbero comunque essere consumati proporzionalmente alle sue
caratteristiche genetiche per non aumentare il rischio di sovrappeso e di patologie correlate.
ĂÄC Ä
ĐÀĊǺÀC DÄ
ÀĈĆ ÀN ÏĪ ÓŊÑNÒÑ
ÀĈĆ ÀŃ ÏĪ ŅÔÒŃ
ĊǺÇĎǼDÀDĆ
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GG
APOA5 rs662799
APOC3 rs5128
AG
CG
CEPT rs708272
CT
LDLR rs7799039
GG
ÂĆ B B ÄC DĆ
C ÄǼǼÀ C Ć ĊB À
SFAVOREVOLE
NELLA NORMA
MODERATAMENTE
SFAVOREVOLE
MODERATAMENTE
SFAVOREVOLE
NELLA NORMA
METABOLISMO DEI CARBOIDRATI
Negli ultimi decenni c'è stato un incremento delle patologie dismetaboliche a causa dell'alimentazione
eccessiva e scorretta, della mancanza di esercizio fisico, dello stress, dell'aumento del consumo di alcolici, di
fumo ecc. La prevenzione risulta, come sempre, essere l'arma principale per mantenere ottimale il nostro
stato di salute, in particolare questa non può prescindere dalla valutazione del metabolismo dei carboidrati,
la principale fonte energetica dell'organismo, sia sotto l'aspetto ematochimico (metabolismo glicemico:
glicemia, insulinemia, emoglobina glicata) che sotto quello genetico dove la valutazione deve essere rivolta a
quelle varianti individuali che la letteratura scientifica correla maggiormente alle malattie dismetaboliche.
In base all'analisi del suo DNA il metabolismo dei carboidrati è risultato: NELLA NORMA
Il test ha evidenziato una capacità di metabolizzare i carboidrati nella norma, in relazione alle varianti
genetiche analizzate. Questi nutrienti dovrebbero comunque essere consumati proporzionalmente alle sue
caratteristiche genetiche per non aumentare il rischio di sovrappeso e di patologie correlate.
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REFERTO DETTAGLIATO
ĂÄC Ä
ĐÀĊǺÀC DÄ
ÆÂC ĄNN ÏĪ ŅŃNÓ
ĈĈÀĊĂ ÏĪ NÒÔNŃÒŃ
TCF7L2 rs7903146
ĊǺÇĎǼDÀDĆ
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GG
CT
ÂĆ B B ÄC DĆ
B Ć ÃÄĊÀDÀB ENTE
SFAVOREVOLE
NELLA NORMA
MODERATAMENTE
SFAVOREVOLE
DETOSSIFICAZIONE
I processi di detossificazione hanno lo scopo di eliminare dall'organismo sostanze tossiche o potenzialmente
tali, che vengono introdotte dall'esterno, o che si formano come prodotti intermedi o finali nei processi
metabolici. Il processo di detossificazione è operato da enzimi il cui malfunzionamento può determinare la
predisposizione allo sviluppo di numerose patologie. L' attività di questi enzimi può variare per la presenza
di varianti a livello dei geni da cui sono codificati. La conoscenza della costituzione genetica individuale può
quindi fornire la base su cui modulare il proprio regime alimentare per minimizzare il rischio dovuto
all'ingestione di questi composti.
In base all'analisi del suo DNA il metabolismo della detossificazione è risultato:
MODERATAMENTE SFAVOREVOLE.
I risultati indicano una compromissione della sua capacità detossificante geneticamente determinata, che
può provocare un accumulo di tossine nell'organismo. Questa situazione suggerisce una particolare
attenzione all'introduzione di cibi in grado di sovraccaricare l'apparato della detossificazione, al fine di
correggere il rischio connesso alla sua costituzione genetica.
GENE
VARIANTE
CYP1A2 rs762551
GSTM1 Presenza/Assenza
GSTT1 Presenza/Assenza
RISULTATO
AA
Presente
Assente
COMMENTO
NELLA NORMA
NELLA NORMA
SFAVOREVOLE
CAPACITA' ANTIOSSIDANTE
Lo stress ossidativo è una condizione in cui si ha una eccessiva quantità di radicali liberi o ROS (Reactive
Oxygen Species). Questi sono, per caratteristica chimica, molto reattivi e interagiscano con tutte le altre
molecole che incontrano (es. membrane lipidiche cellulari, DNA, collagene) danneggiandole. I radicali liberi si
formano normalmente nei processi respiratori cellulari e sono uno strumento di difesa del sistema
immunitario ma possono essere prodotti anche a seguito di radiazioni UV, alimentazione non corretta o
intolleranze alimentari, eccessiva attività sportiva, assunzione di farmaci (es. anticoncezionali), processi
infiammatori, invecchiamento, stile di vita sbagliato ecc.
In base all'analisi del suo DNA il suo metabolismo antiossidante è risultato: SFAVOREVOLE
I risultati indicano una compromissione della sua capacità antiossidante geneticamente determinata, che
può provocare un aumento della suscettibilità ai danni indotti dallo stress ossidativo. Questa situazione
suggerisce una particolare attenzione allo stile di vita condotto al fine di correggere il rischio connesso alla
sua costituzione genetica.
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REFERTO DETTAGLIATO
ĂÄC Ä
ÂÀD
ĂĈE
GSTM1
MnSOD2
ĐÀĊǺÀC DÄ
ÏĪ NÔÔNNOÓ
ÏĪ NÔŅÔÑŅÔ
Presenza/Assenza
rs1799725
ĊǺÇĎǼDÀDĆ
DD
TT
Presente
TT
ÂĆ B B ÄC DĆ
ÇĀÀĐĆ ĊÄĐĆ ǼÄ
SFAVOREVOLE
NELLA NORMA
SFAVOREVOLE
GLICAZIONE
Il processo di glicazione consiste in una “caramellizzazione” delle proteine causata dalla reazione con il
glucosio, determinandone delle significative modifiche. Il glucosio, poi, con una successione complessa di
reazioni a catena, crea prodotti di glicazione avanzata chiamati AGEs (Advanced Glycation Endproducts).
L'aumento della concentrazione di AGEs scatena l'attivazione di diversi meccanismi metabolici che
favoriscono la degenerazione dei tessuti mediante l'attivazione dei processi di infiammazione e stress
ossidativo. Questo processo è stato visto essere modulato da varianti genetiche individuali che possono
comportare un aumento del rischio di sviluppare le patologie cronico-degenerative correlate.
In base all'analisi del suo DNA il suo metabolismo della glicazione è risultato: SFAVOREVOLE
Le varianti rilevate nel suo DNA indicano che la sua sensibilità alla glicazione è alta, quindi il suo rischio di
invecchiamento cellulare precoce è maggiore rispetto alla media. La presenza di patologie come diabete o
alti livelli di radicali liberi possono inoltre aumentare il rischio, suggerendo una particolare attenzione allo stile
di vita e all'alimentazione.
PPARG rs1801282
RAGE rs1800624
CC
AT
SFAVOREVOLE
MODERATAMENTE
SFAVOREVOLE
METILAZIONE
La metilazione è una reazione biochimica nella quale si ha il trasferimento di un gruppo metile da una
molecola ad un'altra. Questo processo è molto importante per la salute in quanto si attivano alcuni enzimi
(es. enzimi disintossicanti del fegato), alcuni neurotrasmettitori (es. serotonina) oppure alcune aree del DNA
garantendo la corretta regolazione dell'espressione genica. Il ciclo di metilazione può essere rallentato o per
cause genetiche oppure per la carenza nutrizionale di alcuni cofattori enzimatici (acido folico e vitamina B12)
indispensabili per questo processo biochimico. Se la metilazione risulta rallentata a livello ematico si forma
un metabolica che può essere tossico, l'omocisteina, il cui incremento è correlato a numerose patologie di
tipo cardiovascolare, neurodegenerativo, psicologico, oncologico ecc.
In base all'analisi del suo DNA il suo metabolismo della metilazione è risultato: NELLA NORMA
Il test non ha rilevato una funzionalità ottimale del processo di metilazione, che risulta quindi ottimale in
relazione ai geni analizzati.
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REFERTO DETTAGLIATO
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ĐÀĊǺÀC DÄ
B DÅĀĊ ÏĪ NÒÔNNŇŇ
ĊǺÇĎǼDÀDĆ
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ÂĆ B B ÄC DĆ
C ÄǼǼÀ C Ć ĊB À
CAPACITA' ANTINFIAMMATORIA
L'infiammazione è uno dei principali meccanismi di difesa dell'organismo in grado di proteggere da una serie
di eventi che possono minacciare la salute (agenti fisici, chimici e biologici). Per fare questo vengono attivate
delle cellule specifiche del sistema immunitario (es. leucociti, macrofagi, plasmacellule) che producono
sostanze (principalmente citochine) che regolano, attivando o reprimendo, il processo infiammatorio. La
presenza di varianti genetiche che modificano l'attività delle citochine può determinare una diversa risposta
allo stimolo infiammatorio che aumenta il rischio di sviluppare malattie cronico degenerative.
In base all'analisi del suo DNA il suo metabolismo dell'infiammazione è risultato: NELLA NORMA
Il test ha evidenziato una capacità anti-infiammatoria geneticamente determinata ottimale, in relazione alle
varianti analizzate. Questa situazione, nel contesto di uno stile di vita corretto, è in grado di contrastare
adeguatamente l'insorgenza dei processi infiammatori.
GENE
VARIANTE
IL-10 rs1800896
IL-1B rs1143634
RISULTATO
GG
CT
IL-6 rs1800795
TNF-A rs1800629
GG
AA
COMMENTO
NELLA NORMA
MODERATAMENTE
SFAVOREVOLE
NELLA NORMA
NELLA NORMA
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
La vitamina D promuove l'assorbimento intestinale e renale del calcio ed è indispensabile per il metabolismo
osseo. E' inoltre coinvolta nella modulazione della risposta immunitaria e nei processi antiproliferativi. La
capacità individuale di assimilare ed utilizzare la vitamina D contenuta negli alimenti può essere alterata
dalla presenza di polimorfismi che influenzano i geni coinvolti nei processi biologici da essa controllati.
Numerosi studi hanno dimostrato che la suscettibilità a sviluppare patologie correlate con una alterazione
del metabolismo della vitamina D è fortemente legata alla interazione fra genotipo individuale e stile di vita.
In base all'analisi del suo DNA il suo metabolismo della Vitamina D è risultato: NELLA NORMA
Il test ha evidenziato una situazione ottimale in relazione alle varianti analizzate.
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REFERTO DETTAGLIATO
ĂÄC Ä
ĐÀĊǺÀC DÄ
ĐÃĊ ÏĪ NŅÑÑÑNÔ
ĊǺÇĎǼDÀDĆ
DD
ÂĆ B B ÄC DĆ
C ÄǼǼÀ C Ć ĊB À
INTOLLERANZA AL LATTOSIO
Il lattosio è lo zucchero principale del latte. La sua digestione avviene per opera dell'enzima lattasi presente
nell'intestino tenue. Le persone intolleranti a questo zucchero hanno, per cause genetiche, una minor
quantità dell'enzima lattasi che comunque anche fisiologicamente col tempo tende a ridursi. Cosi se viene
assunto latte o derivati o cibi che contengono lattosio, questo non viene digerito ma viene trasportato
nell'intestino crasso dove viene fermentato dalla flora intestinale. Questo porta, dopo poche ore, a gonfiore,
dolore addominale, flatulenza e diarrea. La diagnosi può essere effettua con il Breath test all'idrogeno (il
principio su cui si basa è la misurazione dell'idrogeno che viene prodotto in seguito alla fermentazione del
lattosio) oppure con la ricerca di un polimorfismo del gene che codifica la sintesi dell'enzima lattasi (LCT).
Intolleranza al lattosio: RILEVATA
Le varianti rilevate nel suo DNA determinano una riduzione dell'attività enzimatica dell'enzima lattasi con
conseguente difficoltà a digerire il lattosio contenuto negli alimenti. L'intolleranza al lattosio si manifesta in
più del 90% delle persone con questo assetto genetico. Si consiglia una alimentazione priva di lattosio (vedi
consigli nutrizionali), qualora lo si assumesse si consiglia l'uso di enzimi digestivi che ne favoriscono la
digestione (vedi suggerimenti terapeutici).
GENE
VARIANTE
LPH rs320
RISULTATO
CC
COMMENTO
SFAVOREVOLE
SENSIBILITA' AL SALE
Il sodio svolge le importanti funzioni di regolare il volume dei fluidi extracellulari e l'equilibrio acido-basico,
inoltre è coinvolto nei fenomeni elettrofisiologici dei tessuti nervosi e muscolari, nella trasmissione
dell'impulso nervoso, nel mantenimento del potenziale di membrana e dei gradienti transmembrana
essenziali per gli scambi cellulari di nutrienti. L'assunzione di una quantità elevata di sodio determina un
aumento del volume dei fluidi extracellulari: l'acqua viene richiamata al di fuori dalle cellule per mantenere
costante la concentrazione di sodio. Il risultato finale può essere la comparsa di edema e di ipertensione
arteriosa. E'stata recentemente dimostrato l'effetto della variabilità genetica individuale sul metabolismo del
sodio, che comporta una maggiore sensibilità agli effetti di una dieta ricca di sale, aumentando la probabilità
di sviluppare l'ipertensione e le patologie correlate.
Sensibilità al sale: NON RILEVATA
La presenza delle varianti D è correlata con una maggiore attività enzimatica di ACE, che risulta in una
minore sensibilità all'effetto del sodio sulla pressione sanguigna. Le linee guida della Commissione Europea
suggeriscono come livello di assunzione raccomandato per il sodio l'intervallo da 575 mg/die a 3500
mg/die (25 mEq/die - 150 mEq/die), che corrispondono a 1,5-8,8 g di sale al giorno, per cui si suggerisce
comunque di non superare i livelli di assunzione consigliati.
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REFERTO DETTAGLIATO
ĂÄC Ä
ĐÀĊǺÀC DÄ
ÀÂÄ ÏĪ ÑŇÑÔ
ĊǺÇĎǼDÀDĆ
ǺÌ Ī ȚÃGĦ
ÂĆ B B ÄC DĆ
C ÄǼǼÀ C Ć ĊB À
SENSIBILITA' ALLA CAFFEINA
La caffeina è una sostanza alcaloide naturale con proprietà stimolanti che si trova prevalentemente nel
caffè, nel tè e nella cioccolata. Una delle proprietà più conosciute della caffeina è quella eccitante. Dal punto
di vista biochimico questo effetto è determinato dalla sua azione di stimolazione della secrezione delle
Catecolamine (Adrenalina e Noradrenalina), ormoni che favoriscono l'aumento del metabolismo corporeo,
della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Ulteriori funzioni dimostrate sono l'aumento della
sintesi acida a livello gastrico e aumento della diuresi. Studi recenti hanno dimostrato che alcuni polimorfismi
genetici causano una compromissione dell'attività enzimatica con conseguente rallentamento del
metabolismo della caffeina e conseguente aumento dell'azione eccitante. E' quindi importante valutare la
sensibilità individuale alla caffeina per modulare il consumo di bevande e alimenti contenenti questa
sostanza al fine di ridurre i rischi per la salute.
Sensibilità alla caffeina: NON RILEVATA
Il genotipo rilevato non è correlato con un aumento della sensibilità alla caffeina, tuttavia l'effetto eccitante di
questa sostanza suggerisce moderazione nel consumo di bevande o cibi che la contengono.
GENE
VARIANTE
CYP1A2 rs762551
RISULTATO
AA
COMMENTO
NELLA NORMA
SENSIBILITA' ALL'ALCOOL
Gli studi epidemiologici condotti negli ultimi anni hanno dimostrato come il consumo abituale di bevande
alcoliche rappresenti un fattore di rischio per lo sviluppo di molte patologie cronico degenerative. L'alcol
etilico viene metabolizzato principalmente nel fegato attraverso un processo di ossidazione, anche se una
parte del metabolismo viene svolto in altri distretti dell'apparato digerente. I danni provocati dall'alcol etilico
infatti possono interessare diversi organi, fra i quali il cervello, il cuore, l'apparato digerente e respiratorio,
favorendo lo sviluppo di molte patologie. Negli ultimi anni è stata evidenziata l'importanza della costituzione
genetica individuale nel contrastare gli effetti negativi dell'alcol; non tutte le persone infatti metabolizzano
l'alcol nella stessa maniera dal momento che varianti genetiche comuni possono influenzare in maniera
sensibile la capacità di ossidazione.
Sensibilità all'alcool: NON RILEVATA
Le varianti rilevate nel suo DNA mostrano che il suo organismo è in grado di metabolizzare velocemente
l'alcool, quindi lo può assumere senza problemi, ma sempre con attenzione in quanto questa rapidità di
metabolizzazione provoca una maggior formazione di acetaldeide, un suo metabolita tossico.
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TABELLE DEGLI ALIMENTI
LE TABELLE CHE SEGUONO NON SONO VINCOLANTI E DEVE SEMPRE ESSERE DISCUSSE CON IL SUO
DIETOLOGO O NUTRIZIONISTA CHE CONOSCE LA SUA STORIA CLINICA E L'HA VISITATA.
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TABELLE DEGLI ALIMENTI
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DESCRIZIONE SCIENTIFICA GENI ANALIZZATI
DESCRIZIONE SCIENTIFICA GENI ANALIZZATI
L'ACE (Angiotensin Converting Enzyme) è l'enzima di conversione dell'angiotensina ed ha un'azione molto importante
nel controllo della vasodilatazione, della pressione del sangue, dell'omeostasi cardiocircolatoria e nella contrazione
muscolare. I livelli plasmatici di ACE presentano un'ampia variabilità inter-individuale e numerosi studi suggeriscono che
circa il 50% di tale variabilità è imputabile al polimorfismo inserzione/delezione (I/D - rs4340). La presenza delle due
diverse varianti determina cambiamenti a livello metabolico in grado di influenzare diversi processi fisiologici, come la
regolazione della risposta pressoria in risposta all'assunzione del sale con l'alimentazione.
L'alcool deidrogenasi 1 (ADH1C) è una sub-unità dell'alcool deidrogenasi, un enzima fondamentale nel metabolismo
dell'etanolo. Questo processo produce acetaldeide una sostanza tossica che può causare alcuni problemi dovuti al
consumo eccessivo di alcolici. Chi metabolizza lentamente l'alcool non lo tollera ma ha un rischio minore di formare
acetaldeide, chi lo tollera bene, al contrario, è perché lo metabolizza velocemente, ma questa rapidità ha come
conseguenza l'aumento del suo metabolita tossico. Il polimorfismo in posizione rs698 determina il cambiamento di una
Adenina (A) in Guanina (G) che comporta una modificazione dell'enzima la cui funzionalità risulta alterata, riducendo in
parte la tolleranza agli alcolici.
L'apolipoproteina A1 (APOA1) costituisce il componente proteico principale della lipoproteina ad alta densità o HDL, il
cosiddetto colesterolo "buono". APOA1 svolge un ruolo importante nel trasporto inverso del colesterolo, contribuendo
ad abbassare i livelli plasmatici di LDL, o colesterolo “cattivo”, che costituiscono un ben noto fattore di rischio per le
patologie cardiovascolari.
Il gene APOA2 codifica per l'apolipoproteina A-II, che è la seconda proteina più abbondante delle lipoproteine ad alta
densità (HDL), e la sua attività è correlata con la risposta individuale alla dieta. E' stato dimostrato che i portatori di due
varianti G (guanina) nel polimorfismo rs5082 presentano un aumento della probabilità di obesità correlato con una
dieta ad alto contenuto di grassi saturi, nei confronti dei portatori della variante A (Adenina).
La proteina codificata dal gene APOA5 è una apolipoproteina che svolge un ruolo importante nella regolazione dei livelli
plasmatici dei trigliceridi, un importante fattore di rischio per la malattia coronarica. Il polimorfismo rs662799
provoca la sostituzione di una Guanina (G) in Adenina (A) e modula la risposta individuale ai grassi contenuti nei cibi. I
portatori di 2 varianti A sono infatti più soggetti al rischio obesità in relazione ad un aumento dei grassi nella dieta,
rispetto ai portatori della variante G.
L'apolipoproteina C3 (APOC3) è la frazione proteica associata alle LDL plasmatiche. Questa apolipoproteina controlla
la produzione dei trigliceridi ematici; infatti a causa dell'inibizione dell'enzima lipoproteina-lipasi (che trasforma i
trigliceridi in acidi grassi semplici), si ha un incremento di questi grassi nel sangue. La sostituzione di una Citosina (C) in
Guanina (G) nel polimorfismo rs5128 può interferire con la funzionalità di questa apolipoproteina, favorendo la
dislipidemia, e aumentare il rischio di patologie cardiovascolari.
La Catalasi (CAT) è un enzima antiossidante localizzato principalmente in organuli cellulari chiamati perossisomi, che
catalizza la conversione del perossido d'idrogeno in acqua e ossigeno. Questo enzima svolge quindi il passaggio finale
nella inattivazione dei radicali liberi prodotti dal metabolismo cellulare consentendo al nostro organismo di espellere i
prodotti finali attraverso le urine, il sudore e la respirazione. La sostituzione di una Citosina (C) in Timina (T) nel
polimorfismo rs1001179 determina una riduzione dell'attività enzimatica fino ad un terzo, determinando una
condizione che favorisce lo stress ossidativo ed il danno cellulare.
La proteina codificata dal gene CETP è coinvolta nel metabolismo delle HDL. La sua funzione è quella di trasferire il
colesterolo dalle HDL ad altre lipoproteine determinandone la riduzione dei livelli plasmatici. Sono state individuate
diverse varianti polimorfiche di questo gene, tra cui la rs708272 che influenza il metabolismo dei lipidi.
CYP1A2 è il gene che codifica la sintesi del citocromo P450-1A2, enzima coinvolto nella detossificazione epatica di
numerose sostanze xenobiotiche, nel metabolismo di circa il 5-10% dei farmaci oggi sul mercato, della caffeina, del
fumo di sigaretta e dei cibi grigliati o affumicati. In particolare, la sostituzione di una Adenina (A) in Citosina (C) in
posizione -163 (rs762551), causa una riduzione dell'attività enzimatica con conseguente rallentamento del
metabolismo della caffeina, la cui concentrazione nel sangue risulta quindi più elevata aumentandone l'azione
eccitante.
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DESCRIZIONE SCIENTIFICA GENI ANALIZZATI
Il gene FTO (fat mass and obesity associated), svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del metabolismo lipidico e
della lipolisi, cioè la capacità individuale di mobilizzare il grasso corporeo. In particolare le persone che presentano la
sostituzione di una Timina (T) con Adenina (A) nel polimorfismo rs9939609 sono predisposte ad accumulare grasso
corporeo con maggiore facilità. Numerosi studi hanno inoltre dimostrato come questo polimorfismo moduli la risposta
dell'organismo all'attività fisica, in relazione al controllo del peso e della massa grassa.
L'enzima codificato dal gene GPX1, la Glutatione Perossidasi 1, detossifica i perossidi di idrogeno in combinazione con il
Glutatione, proteggendo le cellule dai danni dell'ossidazione svolgendo un ruolo fondamentale nella inattivazione del
perossido d'idrogeno, prodotto dall'attività di SOD2 e dannoso per le strutture cellulari. Il cambiamento di una Citosina
(C) in Timina (T) nel polimorfismo rs1050450 determina una riduzione dell'attività enzimatica con conseguente
aumento del rischio di danno ossidativo.
La glutatione-s-transferasi M e T (GSTM1 e GSTT1)fanno parte di una famiglia di enzimi detossificanti che
metabolizzano per coniugazione con il glutatione numerosi composti tossici rendendoli meno pericolosi e favorendo la
loro eliminazione. La presenza o assenza dei geni che codificano per questi enzimi possono portare ad una ridotta
funzionalità dell'enzima con riduzione delle capacità detossificanti e ad un incremento di alcune patologie
cardiovascolari e neurodegenerative.
L'interleuchina 10 (IL-10) è una citochina anti-infiammatoria secreta da alcune cellule immunitarie per modulare
l'infiammazione. La sostituzione di una Guanina (G) con una Adenina (A) in posizione -1082 (rs1800896)
determinerebbe la formazione di una proteina meno efficiente in grado di favorire l'infiammazione cronica e le malattie
ad essa correlate come quelle cardiovascolari, metaboliche e neurodegenerative.
La citochina pro-infiammatoria Interleuchina-1 (IL-1) è considerata uno dei principali mediatori coinvolti nelle malattie
infiammatorie croniche. Numerosi studi hanno riportato che la sostituzione di una Citosina (C) in Timina (T) in posizione
+3954 (rs1143634) è direttamente correlato ad una concentrazione di proteina significativamente più alta nel
plasma, che comporta una risposta immunitaria più intensa.
L'IL-6 è una citochina proinfiammatoria coinvolta nella regolazione della risposta infiammatoria acuta e nella
modulazione delle risposte immunitarie specifiche. L'IL-6 è stata una delle prime citochine studiate nelle malattie
cardiovascolari in quanto promuove la formazione degli ateromi, dislipidemia e ipertensione. La sostituzione di un
Guanina (G) in Citosina (C) in posizione -174 del gene (rs1800795) è la causa in un aumento della concentrazione di
proteina nel plasma, che comporta una risposta immunitaria più intensa.
La proteina codificata dal gene KCNJ11 fa parte di un complesso di proteine che costituiscono un canale che controlla
la diffusione del potassio attraverso la membrana cellulare in maniera ATP dipendente. I canali del potassio sono
presenti nella maggioranza delle cellule dove partecipano a una grande varietà di risposte fisiologiche, tra cui il rilascio
glucosio-dipendente dell'insulina nelle cellule beta pancreatiche. La variante rs5219 determina una variazione
dell'attività della proteina che influenza il rilascio dell'insulina, determinando una risposta differente ai livelli di glucosio
nel sangue.
Il gene LDLR codifica per il recettore della superficie cellulare che permette alle molecole di LDL di essere assorbite
all'interno delle cellule. Questo recettore è fondamentale nella regolazione dell'omeostasi plasmatica delle LDL e
rappresenta il principale meccanismo di regolazione della quantità di colesterolo negli epatociti. La variante
rs7799039 altera l'espressione del gene e modifica il numero di recettori per le LDL, contribuendo alla differenza dei
livelli di LDL in circolo tra un individuo e l'altro e modificando il rischio di insorgenza delle patologie cardiovascolari.
Il gene LPH (Lactase phlorizin hydrolase), codifica per l'enzima lattasi. E' stato dimostrato che l'omozigosi di un
polimorfismo funzionale (rs320) localizzato in una regione regolativa del gene LPH (-13910 C>T) determina la
tolleranza/intolleranza al lattosio. L'intolleranza viene ereditata come un carattere autosomico recessivo, dal
momento che è necessaria l'omozigosi della variante C (presenza di 2 varianti C) per determinare l'insorgenza del
disturbo.
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DESCRIZIONE SCIENTIFICA GENI ANALIZZATI
Il gene SOD2 codifica per un metallo-enzima chiamato Superossido Dismutasi, localizzato nei mitocondri, in grado di
convertire i radicali superossido in perossido d'idrogeno, svolgendo quindi il passaggio iniziale nella inattivazione dei
radicali liberi. Il polimorfismo rs1799725 determina il cambiamento di una Citosina (C) in Timina (T) modificando
l'attività del gene e, di conseguenza, la suscettibilità individuale agli agenti ossidanti.
La metilen-tetraidrofolato-reduttasi (MTHFR) è un enzima coinvolto nella regolazione dei livelli plasmatici di acido folico
(Vitamina B9). La vitamina B9 è fondamentale nella prevenzione di alcune malformazioni neonatali a carico del sistema
nervoso (spina bifida). Una corretta introduzione dietetica di acido folico contribuisce anche a prevenire altre situazioni
di rischio per la salute, ad esempio regolando i livelli ematici dell'aminoacido omocisteina, la cui elevazione risulta
associata al rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Inoltre il coinvolgimento dei folati nei processi proliferativi ne
determina un ruolo importante nella prevenzione delle patologie tumorali. La sostituzione di una Citosina (C) in Timina
(T) a carico del polimorfismo in posizione 677 (rs1801133) può comportare una riduzione fino al 70% dell'attività
enzimatica.
Il recettore gamma di attivazione-proliferazione di perossisomi (PPARG) è un fattore di trascrizione presente nella
differenziazione degli adipociti. È correlato alla sensibilità all'insulina e per questo al metabolismo di grassi e zuccheri. La
sostituzione di un Guanina (G) in Citosina (C) nel polimorfismo rs1801282, causa la sostituzione di una Alanina (Ala) in
Prolina (Pro) nell'enzima, con ripercussioni sul metabolismo dei lipidi e dei carboidrati. La sua presenza modifica la
risposta individuale alla dieta e può aumentare il rischio cardiovascolare, l'indice di massa corporea (BMI) e l'obesità,
fattori questi ultimi che predispongono all'insorgenza della sindrome metabolica.
Il recettore per prodotti finali della glicazione avanzata (RAGE) è una molecola di superficie cellulare, membro della
superfamiglia delle immunoglobuline, che interagisce con differenti ligandi tra cui i prodotti finali della glicazione (AGE),
la cui presenza in elevate concentrazioni è stata dimostrata in condizioni come il diabete e patologie cardiovascolari. La
ridotta attività trascrizionale del promotore del gene RAGE contenenti la variante allelica A nel polimorfismo in
posizione -374 (rs1800624) genera una riduzione dell'espressione cellulare con una conseguente riduzione
dell'effetto pro-infiammatorio esercitato dalla trasduzione del segnale mediata dal legame di RAGE con i suoi ligandi.
Il gene TCF7L2 (Transcription Factor 7-Like 2), codifica per un fattore di trascrizione coinvolto nella espressione del
recettore per glucagone e insulina nelle cellule beta del pancreas. I soggetti portatori di sostituzione di una Citosina (C)
in Timina (T) nel polimorfismo rs7903146 tendono ad avere un disequilirio delle concentrazioni plasmatiche di insulina
e glucosio. Questa condizione è correlata all'aumento di rischio di sindrome metabolica e diabete di tipo II. Sono inoltre
sfavoriti da diete ricche in grassi e povere di carboidrati, e riacquistano più facilmente peso dopo aver smesso una
dieta.
Il fattore tumorale di necrosi alfa (TNF-A) è una citochina pro-infiammatoria sia della fase acuta che cronica. La
sostituzione di una Guanina (G) con una Adenina (A) in posizione (-308) rs1800629 può favorire i fenomeni flogistici e
aumentare il rischio di numerose patologie in particolare quelle cardiovascolari, metaboliche e neurodegenerative.
Il gene VDR codifica per il recettore della Vitamina D, responsabile dell'assorbimento dei questa vitamina a livello
intestinale. La variante VDR rs1544410 provoca il cambiamento di una Timina (T) in Citosina (C) alterando la funzione
del gene e la capacità individuale di assimilare ed utilizzare la vitamina D contenuta negli alimenti, influenzando i
processi biologici da essa controllati, come il metabolismo del calcio e la risposta immunitaria.
La documentazione scientifica per l'approfondimento delle tematiche relative al test ed ai geni analizzati è
disponibile dietro richiesta
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