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Indice
Introduzione schede cei………………………………………………………
pag. 3
Il Catechismo della Chiesa Cattolica…………………………………………..
pag. 6
La verità vi farà liberi………………………………………………..........…
pag. 15
Lasciate che i bambini vengano a me………………………………………..
pag. 25
Io sono con voi…………………………………………………….……...…
pag. 33
Venite con me………………………………………………………………
pag. 41
Sarete miei testimoni……………………………………………………...…
pag. 50
Vi ho chiamato amici………………………………………………..………
pag. 60
Io ho scelto voi………………………………………………………………
pag. 69
Venite e vedrete…………………………………………………………...…
pag. 80
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schede catechismi CEI
Offriamo una rilettura del Catechismo della Conferenza Episcopale Italiana per la vita cristiana in tutte le sue
articolazioni e in connessione con il Catechismo della Chiesa Cattolica.
Le schede relative ad ogni volume sono state elaborate con l’intento di aiutare a sviluppare una pedagogia di
educazione alla fede, che attraverso l’incontro con Gesù e la docilità allo Spirito, aiuti a conoscere la Chiesa e a
maturarne una consapevole e attiva appartenenza.
Le schede elaborate riguardano:
1. Catechismo della Chiesa Cattolica (1992)
2. Catechismo degli adulti: La verità vi farà liberi (1995)
3. Catechismo dei giovani, in due volumi:
3.1 Io ho scelto voi (1993)
3.2 Venite e vedrete (1999)
4. Catechismi per l'iniziazione cristiana in 5 volumi:
4.1 Catechismo dei bambini: Lasciate che i bambini vengano a me (1992)
4.2 Catechismo dei fanciulli e dei ragazzi: (1991)
4.2a lo sono con voi
4.2b Venite con me
4.2c Sarete miei testimoni
4.2d Vi ho chiamato amici
• Ogni scheda è stata elaborata secondo il seguente schema:
- Presentazione del Catechismo esaminato (destinatari, meta globale, articolazione dell’itinerario e obiettivi educativi)
- La Chiesa nei testi del Catechismo (indicazioni di capitoli, pagine, paragrafi e testi biblici usati)
- indicazioni metodologiche e didattiche suddivise in due parti:
Un minuto per me con cui si propongono spunti di riflessione e catechesi utili come proposte laboratoriali per
i catechisti/educatori e come proposte di riflessione per i destinatari specifici della catechesi.
Idee in corso con cui si propongono attributi, azioni della Chiesa e testimonianza nella Chiesa, sintetizzati
nella griglia trasversale a tutti i testi del catechismo - allegata ad ogni scheda e a questa presentazione - e inseriti,
con sintesi e domande, in una successiva griglia secondo la scansione dell’anno liturgico.
Relativamente all’anno liturgico, per il CCC, rimandiamo all’itinerario di catechesi per gli adulti
predisposto dall’UCD e Azione Cattolica Diocesana.
I sussidi sopracitati si trovano online su www.ucdbologna.net
Da una lettura trasversale di tutti i catechismi emerge:
la Chiesa Corpo di Cristo, segno e strumento dell’amore di Dio nel mondo e della sua cura per l’umanità;
l’azione della Chiesa chiamata a custodire la testimonianza degli apostoli, a prendersi cura del popolo di
Dio, a edificare la comunione;
una progressiva manifestazione: casa di tutti (Lasciate che i bambini vengano a me);
realtà viva che compie le opere dell’amore (Io sono con voi);
una, santa, cattolica, apostolica (Venite con me);
popolo di Dio radunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Sarete miei testimoni);
opera di Dio nel mondo (Vi ho chiamato amici); unico corpo (Io ho scelto voi);
comunità dei discepoli di Gesù (Venite e vedrete);
segno e strumento del Regno di Cristo (La verità vi farà liberi);
istituita da Gesù Cristo, manifestata dallo Spirito (Catechismo della Chiesa Cattolica).
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Con questo lavoro desideriamo offrire a catechisti ed educatori diverse opportunità:
valorizzare la ricchezza del Progetto Catechistico Italiano come occasione di rinnovamento di sé e di
riscoperta di risorse da mettere a disposizione di tutti;
rafforzare l’incontro con la Chiesa come popolo convocato da Dio e inviato ai fratelli, perché, attraverso
una graduale attenzione alla comunità cristiana e parrocchiale, lo sguardo e l’azione si aprano all’universalità della
Chiesa;
consolidare l’appartenenza alla comunità ecclesiale, con la forza della testimonianza e la verità del servizio;
ridefinire stili, pedagogia, priorità dell’annuncio evangelico perché sia davvero Buona Notizia sia per chi la
racconta, sia per chi l’ascolta e sia annuncio rispettoso dei passaggi di vita di coloro cui viene destinato;
curare percorsi di accompagnamento che aiutino a maturare la definizione di sé e la progettualità della vita
armonizzando strumenti, risorse, opportunità per il bene comune;
rinnovare itinerari di annuncio e di catechesi attraverso un discernimento ecclesiale condiviso che conduca
a scelte pensate, responsabili, creative, orientate alla “misura alta” della proposta cristiana e fondate sulla Tradizione
e sul Magistero della Chiesa.
elaborare itinerari che sviluppino il tema dell’anno lungo le tappe dell’anno liturgico, che favoriscano un
confronto graduale e costante con la Scrittura e con la vita, che suscitino capacità operative concrete, narrative,
artistiche, musicali, teatrali, ecc.
Il lavoro è stato ideato e realizzato dall’Ufficio Catechistico della Diocesi di Bologna - Direttore mons. Valentino
Bulgarelli con la collaborazione di:
sr.Anna Maria Gellini per il coordinamento di tutte le schede e per Vi ho chiamato amici
M.Pia Socini per Sarete miei testimoni
Silvana Zacchiroli per Venite con me
M.Pia Amelotti per lo sono con voi
Mariastella Busi per Lasciate che i bambini vengano a me
Monica Martignoni per Venite e vedrete e Io ho scelto voi
Luciano Bresciani per La verità vi farà liberi
Alessandro Niccoletti per il Catechismo della Chiesa Cattolica
Quale attributo della Chiesa
È istituita da Gesù Cristo,
manifestata dallo Spirito.
Quale azione della Chiesa
Vive della Parola e del Corpo di
Cristo, divenendo essa stessa
corpo di Cristo.
LA VERITÁ
VI FARÁ
LIBERI
È segno e strumento del regno
di Cristo
Custodendo la testimonianza
degli apostoli, offre la possibilità
di conoscere Cristo fedelmente;
celebrando i sacramenti
permette di incontrarlo
personalmente.
LASCIATE CHE I
BAMBINI VENGANO A
ME
È la casa di tutti, la famiglia dei
figli di Dio.
IO SONO
CON VOI
È una realtà viva e dinamica che
rende presente l’amore di Dio
nel mondo.
È una, santa, cattolica e
apostolica.
Si prende cura dei bambini, li
accoglie chiamandoli a
partecipare alla vita del popolo
di Dio.
Si alimenta alla Parola, nella
preghiera, celebra l’Eucarestia,
edifica la comunione
Attraverso i successori degli
apostoli, i pastori e i maestri,
guida il popolo di Dio.
CCC
VENITE
CON ME
SARETE MIEI
TESTIMONI
È il popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
Vive e agisce nelle famiglie
cristiane, nelle comunità
parrocchiali, nella Chiesa locale
e universale, esce incontro ai
poveri.
Quale testimonianza
La Chiesa è missionaria per sua
natura, inviata da Cristo a tutti i
popoli segno e strumento della
comunione di Dio e degli
uomini.
Inviata a tutti gli uomini come
luce del mondo e sale della terra,
annuncia Cristo con la
predicazione, lo celebra con la
liturgia, lo testimonia con il
servizio e la condivisione dei
beni spirituali e materiali.
Pone segni di attenzione e di
servizio, educa alla preghiera,
narra la storia della salvezza.
Compie, con l’aiuto dello Spirito
Santo, le opere dell’amore.
Cresce e si rinnova
nell’Eucarestia, vive la Pasqua
del Signore nello spazio e nel
tempo dell’esistenza dei cristiani.
Annuncia il Vangelo di Gesù
risorto, celebra i sacramenti,
vive nella santità, diffonde nel
mondo il regno di Cristo.
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VI HO CHIAMATO
AMICI
È opera di Dio, nasce per sua
iniziativa: sua è la chiamata, suo
è il dono dello Spirito.
IO HO SCELTO
VOI
È un unico corpo
VENITE E VEDRETE
È comunità dei discepoli di
Gesù, santa e sempre bisognosa
di purificazione.
Svolge funzioni diverse,
secondo i doni dati a ciascuno
dallo Spirito, che fa dei cristiani
una grande casa di pietre vive,
una famiglia, un popolo solo.
Riceve lo Spirito dell’amore
riconosce in Gesù il Signore e il
Maestro della vita; vede in Dio il
volto di un Padre che ci edifica
in una fratellanza nuova.
Continua l’opera del Figlio di
Dio, annuncia la sua vita e la sua
morte, proclama la sua
resurrezione.
È convocata dal Signore per
ascoltare la sua Parola e inviata
sino ai confini della terra, per
annunciarla, a servizio della
dignità di ogni persona.
È testimone di amore e di
fraternità, si prende cura
dell’umanità e si costruisce come
comunità
È manifestazione e promessa
dell’ alleanza che Dio ha voluto
stringere con gli uomini.
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CATECHISMO
DELLA
CHIESA CATTOLICA
Presentazione del testo
Nel 1985 Giovanni Paolo II convoca l’Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, in occasione del ventesimo
anniversario della chiusura del Concilio. In quell’occasione egli afferma: “Moltissimi (padri sinodali) hanno espresso il
desiderio che venga composto un catechismo o compendio di tutta la dottrina cattolica per quanto riguarda sia la fede che la morale
(…).La presentazione deve essere biblica e liturgica. Deve trattarsi di una sana dottrina, adatta alla vita attuale dei cristiani”.
Emerge il suo intento: far sintesi della dottrina della fede, ma offrire un punto di riferimento per i catechismi locali.
Destinatari e meta globale
Questo catechismo è concepito come una esposizione organica di tutta la fede cattolica. È, dunque, necessario
leggerlo come un'unità. Numerosi sono i rimandi all'interno del testo e l'indice analitico alla fine del volume
consente di vedere ogni tema nel suo legame con l'insieme della fede.
Questo Catechismo intende essere testo di riferimento sicuro e autentico per l'insegnamento della dottrina cattolica,
e in modo tutto particolare per l'elaborazione dei catechismi locali. Viene pure offerto a tutti i fedeli che desiderano
approfondire la conoscenza delle ricchezze inesauribili della salvezza (cf Gv 8, 32). Intende dare un sostegno agli
sforzi ecumenici animati dal desiderio dell'unità di tutti i cristiani, mostrando con esattezza il contenuto e la
coerenza della fede cattolica. Il «Catechismo della Chiesa Cattolica», infine, è offerto ad ogni uomo che ci domandi
ragione della speranza che è in noi (cf 1 Pt 3, 15) e che voglia conoscere ciò che la Chiesa Cattolica crede. Questo
Catechismo non è destinato a sostituire i Catechismi locali debitamente approvati dalle autorità ecclesiastiche, i
Vescovi diocesani e le Conferenze episcopali, soprattutto se hanno ricevuto l'approvazione della Sede apostolica.
Esso è destinato ad incoraggiare ed aiutare la redazione di nuovi catechismi locali, che tengano conto delle diverse
situazioni e culture, ma che custodiscano con cura l'unità della fede e la fedeltà alla dottrina cattolica.
Articolazione dell’itinerario e obiettivi educativi
Il Catechismo della Chiesa Cattolica da una parte riprende l'«antico» ordine, quello tradizionale, già seguito dal
Catechismo di San Pio V, articolando il contenuto in quattro parti: il Credo; la sacra Liturgia, con i sacramenti in
primo piano; l'agire cristiano, esposto a partire dai comandamenti; ed infine la preghiera cristiana. Ma, nel medesimo
tempo, il contenuto è spesso espresso in un modo «nuovo», per rispondere agli interrogativi della nostra epoca. Le
quattro parti sono legate le une alle altre: il mistero cristiano è l'oggetto della fede (prima parte); è celebrato e
comunicato nelle azioni liturgiche (seconda parte); è presente per illuminare e sostenere i figli di Dio nel loro agire
(terza parte); fonda la nostra preghiera, la cui espressione privilegiata è il «Padre Nostro», e costituisce l'oggetto della
nostra supplica, della nostra lode, della nostra intercessione (quarta parte).
Leggendo il «Catechismo della Chiesa Cattolica», si può cogliere l’unità del mistero di Dio, del suo disegno di
salvezza, come pure la centralità di Gesù Cristo, l'Unigenito Figlio di Dio, mandato dal Padre, fatto uomo nel
seno della Santissima Vergine Maria per opera dello Spirito Santo, per essere il nostro Salvatore. Morto e risorto,
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Egli è sempre presente nella sua Chiesa, particolarmente nei sacramenti; Egli è la sorgente della fede, il modello
dell'agire cristiano e il Maestro della nostra preghiera.
Parte prima: La professione della fede
Coloro che per la fede e il Battesimo appartengono a Cristo devono confessare la loro fede battesimale davanti agli
uomini [cf Mt 10,32; Rm 10,9 ]. Perciò il catechismo espone anzitutto in che cosa consiste la Rivelazione, per
mezzo della quale Dio si rivolge e si dona all'uomo, e la fede, per mezzo della quale l'uomo risponde a Dio (sezione
prima). Il Simbolo della fede riassume i doni che Dio fa all'uomo come Autore di ogni bene, come Redentore,
come Santificatore, e li articola attorno ai “tre capitoli” del nostro Battesimo, e cioè la fede in un solo Dio: il Padre
Onnipotente, il Creatore; e Gesù Cristo, suo Figlio, nostro Signore e Salvatore; e lo Spirito Santo, nella santa
Chiesa (sezione seconda: articolo 9 dal n. 748 al 962).
Parte seconda: I sacramenti della fede
La parte seconda del catechismo espone come la salvezza di Dio, realizzata una volta per tutte da Gesù Cristo e
dallo Spirito Santo, è resa presente nelle azioni sacre della Liturgia della Chiesa (sezione prima),
particolarmente nei sette sacramenti (sezione seconda).
Parte terza: La vita della fede
La parte terza del catechismo presenta il fine ultimo dell'uomo, creato ad immagine di Dio: la beatitudine e le vie
per giungervi: un agire retto e libero, con l'aiuto della legge e della grazia di Dio (sezione prima); un agire che
realizza il duplice comandamento della carità, esplicitato nei dieci comandamenti di Dio (sezione seconda).
Parte quarta: La preghiera nella vita della fede
L'ultima parte del catechismo tratta del senso e dell'importanza della preghiera nella vita dei credenti (sezione
prima). Si conclude con un breve commento alle sette domande della preghiera del Signore (sezione seconda). In
esse troviamo infatti l'insieme dei beni che dobbiamo sperare e che il nostro Padre celeste ci vuole concedere.
La struttura del CCC indica una scelta che rimanda alla tradizione della Chiesa che presentava anche nella
predicazione le tre colonne portanti della vita cristiana: il credo, i comandamenti e il Padre nostro. Nella
prima parte, sezione seconda, dal paragrafo 748 al 962 troviamo tutti gli articoli riguardanti la Chiesa.
Capitolo terzo
Articolo 9: Credo la santa Chiesa cattolica
Paragrafo 1: La Chiesa nel disegno di Dio
■ I. Nomi e le immagini della Chiesa
748-750
751-757
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II. Origine, fondazione e missione della Chiesa
III. Il mistero della Chiesa
In sintesi
758-769
770-776
777-780
Paragrafo 2: La Chiesa – Popolo di Dio, Corpo di Cristo, Tempio dello Spirito Santo
I. La Chiesa – Popolo di Dio
II. La Chiesa – Corpo di Cristo
III. La Chiesa – Tempio dello Spirito Santo
In sintesi
Paragrafo 3 : La Chiesa è una, santa, cattolica, apostolica
I. La Chiesa è una
II. La Chiesa è santa
III. La Chiesa è cattolica
IV. La Chiesa è apostolica
In sintesi
781-786
787-796
797-801
802-810
811-812
813-822
823-829
830-856
857-865
866-870
In ogni tempo e in ogni nazione è accetto a Dio chiunque lo teme e opera la giustizia (At 10,35). Tuttavia Dio volle
santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un
popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità. Questo popolo messianico ha per capo
Cristo «dato a morte per i nostri peccati e risuscitato per la nostra giustificazione» (Rm 4,25), e che ora, dopo essersi
acquistato un nome che è al di sopra di ogni altro nome, regna glorioso in cielo. Ha per condizione la dignità e la
libertà dei figli di Dio, nel cuore dei quali dimora lo Spirito Santo come in un tempio. Ha per legge il
nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati (Gv 13,34). E finalmente, ha per fine il regno di
Dio, incominciato in terra dallo stesso Dio, e che deve essere ulteriormente dilatato, finché alla fine dei secoli sia da
lui portato a compimento, quando comparirà Cristo, vita nostra (Col 3,4). Costituito da Cristo per una
comunione di vita, di carità e di verità, il popolo cristiano è da lui assunto a essere strumento della
redenzione di tutti e, quale luce del mondo e sale della terra (Mt 5,13-16), è inviato a tutto il mondo. Dio ha
convocato tutti coloro che guardano con fede a Gesù, autore della salvezza e principio di unità e di pace, e
ne ha costituito la Chiesa, perché sia agli occhi di tutti e di ciascuno, il sacramento visibile di questa unità
salvifica. Dovendosi essa estendere a tutta la terra, entra nella storia degli uomini, benché allo stesso tempo
trascenda i tempi e i confini dei popoli, e nel suo cammino attraverso le tentazioni e le tribolazioni è sostenuta dalla
forza della grazia di Dio che le è stata promessa dal Signore, affinché per la umana debolezza non venga meno allo
perfetta fedeltà ma permanga degna sposa del suo Signore, e non cessi, con l'aiuto dello Spirito Santo, di rinnovare
se stessa, finché attraverso la croce giunga alla luce che non conosce tramonto.
«Il cristiano è un membro del popolo di Dio, in tutte le attività umane dentro la cultura di un popolo specifico.
Essere membro del popolo di Dio non significa separarsi dagli altri per praticare atti separati, in quanto atti religiosi.
Se la Chiesa è popolo, non può vivere in un ghetto, in un rifugio isolato dal mondo reale. La Chiesa è
popolo di Dio, non un popolo particolare, ma un popolo escatologico che è presente in tutti i popoli come
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fermento, forza che trasforma tutti i popoli fino a che tutti i popoli possano realizzare il progetto di Dio. La
vita comune e la convivenza si realizzano in mezzo al mondo. Si tratta di una convivenza tra tutti coloro che
lavorano per trasformare questo mondo nel popolo di Dio. Questa comunità di vita è anche partecipazione alla
realtà del mondo in tutte le sue attività». (J. COMBLIN, Il popolo di Dio, Servitium Città Aperta, Troina 2002, 133.153).
1. Come accostarci al concetto di Chiesa?
Leggere il testo di 1Pietro 2,4-10. Per approfondire la riflessione tenere poi presenti i brani biblici paralleli: Ef 4,116; Rm 9,25-26; Eb 4,9;8,6-12;10,30;13,12; 1Gv 1,1-4
Il testo di 1Pt 2,410 ci aiuta a riflettere sui tratti fondamentali dell'identità e della missione della Chiesa, comunità
dei credenti in Cristo, a cui apparteniamo per il battesimo. Attraverso il ricorso alla metafora architettonica,
viene indicata prima di tutto la radice dell'esperienza ecclesiale (la relazione costitutiva con Cristo, pietra scartata
divenuta pietra angolare) e segnalata la compartecipazione di tutti i credenti alla dinamica di edificazione progressiva
della Chiesa. Ogni battezzato è «con-vocato», «chiamato insieme» con gli altri - come afferma al n. 9 la Lumen
gentium: non ci sono pietre isolate o solitarie; esse sono parti necessarie di una costruzione in crescita
permanente. C'è, infatti, un unico criterio di appartenenza alla Chiesa: la professione di fede in Gesù. Chi aderisce a
lui diventa partecipe di un’"avventura comunitaria": va a formare con tutti gli altri cristiani quella che la 1Pietro
chiama letteralmente «casa dello Spirito», un nuovo tempio in cui sale a Dio un'offerta a lui gradita, non più
secondo la logica di sacrifici rituali, ma di una vita vissuta per amore. E il superamento di ogni contrapposizione tra
spazi sacri e spazi profani, azioni sacre e azioni profane: tutta l'esistenza vissuta nella carità (anche ciò che più
sembra da ascriversi al profano) è atto di culto a Dio. La Chiesa è, infatti, quell'insieme di credenti che in Cristo, con
Cristo, per Cristo offrono culto a Dio nella vita quotidiana; animati dalla carità, agiscono nella storia umana per
portarla al suo pieno compimento. L'annuncio del vangelo come principio costitutivo della vita ecclesiale è
così richiamato: la Chiesa non è tanto un'istituzione religiosa, erogatrice di sacramenti e riti, né lo sfondo per
un'esperienza interiore individuale, ma è quella parte di umanità che annuncia la venuta del regno di Dio in
Gesù e ne serve la presenza e l'avvento nella storia degli uomini.
• Quali cambiamenti nella Chiesa di oggi vedi necessari perché possa corrispondere alla sua natura/vocazione missionaria?
2. Come interpretare l’esistenza della Chiesa?
La Chiesa presente dove viviamo, è strumento per la realizzazione del progetto di Dio, e così manifesta l’amore di
Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
Nella Chiesa animata dallo Spirito tutti hanno una vocazione e una missione da compiere in comunione con il
ministero del Papa e dei vescovi, per un servizio verso tutti gli uomini.
La Chiesa in ogni tempo, sotto l’azione dello Spirito Santo, è una, santa, cattolica e apostolica. Essa vive in
atteggiamento di costante conversione e manifesta al mondo il progetto di Dio che vuole salvare tutti gli uomini e
riunirli in un solo popolo. la Chiesa, santificata dallo Spirito Santo, rivela al mondo il volto di Dio che è amore:
Padre, Figlio e Spirito Santo.
– “Oggi come allora”: si presenta la vita della Chiesa di Gerusalemme (At da 4, 32 a 7,60) e si fa notare che, oggi
come allora, al centro dell’esperienza ecclesiale c’è l’ascolto della parola, la preghiera, la vita di carità.
– “Capaci di condividere ogni dono”: nell’esperienza della Chiesa di Antiochia (At 15,28; Gal 2,9-10; Rm 15) si
sottolinea la capacità di condividere con tutta la Chiesa i beni materiali e spirituali.
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– “Molti doni un solo Spirito”: si fa riferimento alla Chiesa di Corinto ( 1Cor 12,4-12) per mostrare come i veri doni
dello Spirito sono ordinati al bene di tutti per la crescita della comunione.
– “Uniti in Cristo Gesù”: la lettera di Paolo alla Chiesa di Efeso (Ef 4,1-16) è un invito anche per noi ad apprezzare
il dono dell’unità nella Chiesa.
– “Andate in tutto il mondo”: Mc 16,15-18 esprime la missione della Chiesa, chiamata ad annunciare il Vangelo agli
uomini di tutti i luoghi e di tutti i tempi.
• Che esperienza hai della Chiesa?
• Quale immagine di Dio ti rivela la Chiesa oggi?
• Quale forza di fede, speranza e carità accompagna la tua vita, guardando la Chiesa?
3. Che cos’è la Chiesa?
753 Nella Sacra Scrittura troviamo moltissime immagini e figure tra loro connesse mediante le quali la Rivelazione
parla del mistero insondabile della Chiesa. Le immagini dell'Antico Testamento sono variazioni di un'idea di fondo,
quella del « popolo di Dio ». Nel Nuovo Testamento tutte queste immagini trovano un nuovo centro, per il fatto
che Cristo diventa il « Capo » di questo popolo, che è quindi il suo corpo. Attorno a questo centro si sono
raggruppate immagini « desunte sia dalla pastorizia o dall'agricoltura, sia dalla costruzione di edifici o anche dalla
famiglia e dagli sponsali ».
754 « Così la Chiesa è l'ovile, la cui porta unica e necessaria è Cristo. È pure il gregge, di cui Dio stesso ha
preannunziato che sarebbe il pastore e le cui pecore, anche se governate da pastori umani, sono però
incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il Pastore buono e il Principe dei pastori, il quale
ha dato la sua vita per le pecore ».
755 « La Chiesa è il podere o campo di Dio. In quel campo cresce l'antico olivo, la cui santa radice sono stati i
patriarchi e nel quale è avvenuta e avverrà la riconciliazione dei Giudei e delle genti. Essa è stata piantata dal celeste
Agricoltore come vigna scelta. Cristo è la vera Vite, che dà vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per
mezzo della Chiesa rimaniamo in lui e senza di lui nulla possiamo fare ».
756 « Più spesso ancora la Chiesa è detta l'edificio di Dio. Il Signore stesso si è paragonato alla pietra che i
costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare (Mt 21,42; At 4,11; 1Pt 2,7; Sal 118,22). Sopra
quel fondamento la Chiesa è stata costruita dagli Apostoli e da esso riceve stabilità e coesione. Questa costruzione
viene chiamata in varie maniere: casa di Dio, nella quale abita la sua famiglia, la dimora di Dio nello Spirito, la
dimora di Dio con gli uomini, e soprattutto tempio santo, rappresentato da santuari di pietra, che è lodato dai
santi Padri e che la liturgia giustamente paragona alla Città santa, la nuova Gerusalemme. In essa, infatti, quali pietre
viventi, veniamo a formare su questa terra un tempio spirituale. E questa Città santa Giovanni la contempla mentre
nel finale rinnovamento del mondo essa scende dal cielo, da presso Dio, "preparata come una sposa che si è ornata
per il suo sposo" (Ap 21,1-2) ».
757 « La Chiesa, che è chiamata "Gerusalemme che è in alto" e "Madre nostra" (Gal 4,26); viene pure descritta
come l'immacolata Sposa dell'Agnello immacolato, Sposa che Cristo "ha amato e per la quale ha dato se
stesso, al fine di renderla santa" (Ef 5,25-26), che si è associata con patto indissolubile e che incessantemente
"nutre e cura" (Ef 5,29) ».
• Quali delle immagini della Chiesa senti più corrispondenti alla tua esperienza?
• Il tuo impegno cristiano va oltre la tua casa, la tua parrocchia?
• A quali risorse personali e comunitarie attingi per mantenere viva e vera la tua presenza e il tuo servizio nella Chiesa?
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Da una lettura trasversale di tutti i catechismi emerge:
- la Chiesa Corpo di Cristo, segno e strumento dell’amore di Dio nel mondo e della sua cura per l’umanità;
- l’azione della Chiesa chiamata a custodire la testimonianza degli apostoli, a prendersi cura del popolo di
Dio, a edificare la comunione;
- una progressiva manifestazione: casa di tutti (Lasciate che i bambini vengano a me);
realtà viva che compie le opere dell’amore (Io sono con voi);
una, santa, cattolica, apostolica (Venite con me);
popolo di Dio radunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Sarete miei testimoni);
opera di Dio nel mondo (Vi ho chiamato amici); unico corpo (Io ho scelto voi);
comunità dei discepoli di Gesù (Venite e vedrete);
segno e strumento del Regno di Cristo (La verità vi farà liberi);
istituita da Gesù Cristo, manifestata dallo Spirito (Catechismo della Chiesa Cattolica).
Vedi griglia allegata
Quale attributo della Chiesa
È istituita da Gesù Cristo,
manifestata dallo Spirito.
Quale azione della Chiesa
Vive della Parola e del Corpo di
Cristo, divenendo essa stessa
corpo di Cristo.
LA VERITÁ
VI FARÁ
LIBERI
È segno e strumento del regno
di Cristo
Custodendo la testimonianza
degli apostoli, offre la possibilità
di conoscere Cristo fedelmente;
celebrando i sacramenti
permette di incontrarlo
personalmente.
LASCIATE CHE I
BAMBINI VENGANO A
ME
È la casa di tutti, la famiglia dei
figli di Dio.
IO SONO
CON VOI
È una realtà viva e dinamica che
rende presente l’amore di Dio
nel mondo.
È una, santa, cattolica e
apostolica.
Si prende cura dei bambini, li
accoglie chiamandoli a
partecipare alla vita del popolo
di Dio.
Si alimenta alla Parola, nella
preghiera, celebra l’Eucarestia,
edifica la comunione
Attraverso i successori degli
apostoli, i pastori e i maestri,
guida il popolo di Dio.
CCC
VENITE
CON ME
SARETE MIEI
TESTIMONI
È il popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
Vive e agisce nelle famiglie
cristiane, nelle comunità
parrocchiali, nella Chiesa locale
e universale, esce incontro ai
poveri.
Quale testimonianza
La Chiesa è missionaria per sua
natura, inviata da Cristo a tutti i
popoli segno e strumento della
comunione di Dio e degli
uomini.
Inviata a tutti gli uomini come
luce del mondo e sale della terra,
annuncia Cristo con la
predicazione, lo celebra con la
liturgia, lo testimonia con il
servizio e la condivisione dei
beni spirituali e materiali.
Pone segni di attenzione e di
servizio, educa alla preghiera,
narra la storia della salvezza.
Compie, con l’aiuto dello Spirito
Santo, le opere dell’amore.
Cresce e si rinnova
nell’Eucarestia, vive la Pasqua
del Signore nello spazio e nel
tempo dell’esistenza dei cristiani.
Annuncia il Vangelo di Gesù
risorto, celebra i sacramenti,
vive nella santità, diffonde nel
mondo il regno di Cristo.
11
VI HO CHIAMATO
AMICI
È opera di Dio, nasce per sua
iniziativa: sua è la chiamata, suo
è il dono dello Spirito.
IO HO SCELTO
VOI
È un unico corpo
VENITE E VEDRETE
È comunità dei discepoli di
Gesù, santa e sempre bisognosa
di purificazione.
Svolge funzioni diverse,
secondo i doni dati a ciascuno
dallo Spirito, che fa dei cristiani
una grande casa di pietre vive,
una famiglia, un popolo solo.
Riceve lo Spirito dell’amore
riconosce in Gesù il Signore e il
Maestro della vita; vede in Dio il
volto di un Padre che ci edifica
in una fratellanza nuova.
Continua l’opera del Figlio di
Dio, annuncia la sua vita e la sua
morte, proclama la sua
resurrezione.
È convocata dal Signore per
ascoltare la sua Parola e inviata
sino ai confini della terra, per
annunciarla, a servizio della
dignità di ogni persona.
È testimone di amore e di
fraternità, si prende cura
dell’umanità e si costruisce come
comunità
È manifestazione e promessa
dell’ alleanza che Dio ha voluto
stringere con gli uomini.
Possibile percorso:
1. La Chiesa, comunità di credenti (Ef 1, 13-20)
Riflettere sulle dinamiche della fede, che stanno al cuore della vita ecclesiale e della sua missione.
2. Una comunità che cresce (Ef 2,19-22)
Riflettere su quali siano gli strumenti, le occasioni, le strutture di formazione e rinnovamento per la comunità.
3. Una comunità che annuncia (Ef 3, 1-13)
Riflettere sulle dinamiche e sulle vie più adeguate di annuncio del Vangelo oggi.
4. Una comunità che prega (Ef 3, 14-21)
Riflettere sulle forme di preghiera, sulla qualità della liturgia…. presenti nella comunità parrocchiale e nella Diocesi
5. Una comunità tutta ministeriale (Ef 4,11-16)
Verificare il livello di corresponsabilità tra preti, diaconi, laici, consacrati…. nella vita ecclesiale.
6. Una comunità alternativa (Ef 4,17-32)
Riflettere su come concretizzare, vivere e manifestare nella società la vita nuova che nasce dalla fede in Cristo.
7. Una comunità di amore (Ef 5,21-33)
Riflette sulla qualità della vita ecclesiale secondo il comandamento dell’amore e sull’apporto di ogni membro.
8. Una comunità che sa prendersi cura ( Lc 10,25-37)
Verificare lo stile del proprio servizio, in relazione alle domande e ai bisogni concreti delle persone.
9. Una comunità in uscita (Mc 16,15-18)
Interrogarsi sull’apertura/o chiusura della Chiesa, sulla gratuità/o autoreferenzialità, sull’universalità/ o
ghetto………
12
Capo del Corpo che è la Chiesa
Tempo
ordinario
Tempo di
Avvento
NATALE
Il capo ha un volto ed è collegato a un cuore: il volto e il cuore di Cristo che ama la sua
Chiesa e di essa è stato posto da Dio Padre come pietra angolare.
Qual è il tuo reale rapporto con Cristo e con la Chiesa? Senti la tua appartenenza alla
Chiesa? Come la vivi?
Quale legame con Cristo e con la Chiesa, nelle scelte di vita in famiglia, nel lavoro, in
politica, nella comunità cristiana?
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi.
L’incarnazione cambia la storia dell’umanità. Gesù entra anche nella tua storia,si fa
compagno dei tuoi passaggi di vita.
Cosa cambia nella tua vita il “Dio con noi”? Il tuo rapporto con Gesù da dove nasce e come
si alimenta? (catechismo, lettura della Bibbia, preghiera, sacramenti, esperienza di gruppo,
guida spirituale….?)
Vi annuncio una grande gioia: Oggi è nato per voi il Salvatore
Gesù, figlio di Dio, nostro Signore e Salvatore è uno dei punti fondanti del Credo o Simbolo
della fede.
Che significato ha per te il Verbo di Dio? Ci sono per te cose più interessanti, più
convincenti, più promettenti dell’accoglienza di Dio che diventa Uomo?
Recita il Credo, pensando al significato delle parole che dici.
Sempre presente nella Chiesa, sorgente della fede,
modello dell’agire cristiano, maestro della preghiera
Tempo
ordinario
Quaresima
PASQUA
Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!
Dopo aver deciso di andare a Gerusalemme dove donerà definitivamente la sua vita, Gesù
sceglie i discepoli, cura, insegna, manifesta le condizioni per seguirlo e indica come giungere
al Padre. ,
Siamo chiamati a ricentrare la nostra vita in Gesù perché sia guida, luce, alimento nella
maturazione della fede, nelle scelte della vita, nella preghiera e nella gratuità del dono di sé.
A che punto ti senti nel tuo cammino di fede? Nelle tua esperienza di preghiera?
Quale novità Gesù ci propone rispetto ai molteplici modelli del nostro mondo e del nostro
tempo? Quali sono i tuoi modelli ispiratori di vita? Qual è la tua scala di valori?
Chi vuoi seguire? Chi vuoi ascoltare? Chi e che cosa vuoi scegliere? La famiglia, il lavoro, lo
studio, lo sport, gli incontri relazionali, su quale terreno hanno le fondamenta?
Convertiti e credi nel Vangelo.
Il vangelo è la “via” da seguire. La “via” non è una legge ma la persona di Gesù che con il
dono di tutto se stesso, fonda la “nuova alleanza”: fa degli uomini il suo “corpo”, la sua
Chiesa in cui i suoi discepoli vivano relazioni di figliolanza e fratellanza, nell’amore e nel
dono di sé.
Gesù ti invita a riconciliarti con Dio e con i fratelli.
Ti invita a seguirlo nella strada verso Gerusalemme: dal monte delle Beatitudini, al monte
della Trasfigurazione, per arrivare con lui al monte della Crocifissione.
Ti invita a stare con Lui, a donare il poco che hai perché è lui la tua abbondanza e la tua
Provvidenza; ti invita a pregare e a soffrire con Lui, a volgere lo sguardo a lui, innalzato sulla
Croce.
Quale immagine di Dio ti rivela Gesù Crocifisso?
Che senso ha per la tua vita Gesù crocifisso e risorto?
La tua speranza a quali fonti attinge?
Abbiamo visto il Signore
Donna perché piangi? Chi cerchi? Solo quando Maria Maddalena smette di guardare al passato, di
13
pensare secondo i criteri di prima, può avvenire l’incontro con Gesù.
Cosa significa questo per te, oggi? Sei tra quelli che cercano nella Chiesa un Gesù rinchiuso
nel passato, ingessato dentro esperienze ormai devitalizzate, seppellito dall’abitudine e da
consuetudini religiose di comodo…? Credi che mettendo da parte tante aspettative piccole e
parziali, potrai far spazio alla novità della risurrezione, energia sempre nuova di amore e di
vita?
«Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia
mano nel suo costato, non crederò».
Metti a confronto la vicenda di Tommaso con la tua vita .
Custodire il deposito della fede, viverlo e trasmetterlo
Tempo di
Pasqua
Tempo
ordinario
Ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e
ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo
annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi.
Come comunichi agli altri la tua esperienza di Gesù?
Il tuo impegno cristiano va oltre la tua casa, la chiesa che frequenti?
Che tipo di impegno pensi ti stia chiedendo Gesù in questo tempo?
Come vivi la Messa della domenica? La celebri come Pasqua settimanale? L’Eucarestia
domenicale non è l’unico impegno di fede e di amore; resta però l’appuntamento necessario
per crescere nella fede e costruire la comunità, e perché il “fare memoria” di Lui sia “
rinnovare la sua Presenza” in te.
Che cosa cercate? Queste le parole che Gesù rivolge ai suoi discepoli che hanno incominciato a
seguirlo. Gesù non forza il loro passo, ma rivolge la domanda decisiva, quella che mette in
moto ogni cammino di vita.
Sei invitato ad accogliere la provocazione rivolta ai discepoli.
Per custodire il deposito della fede, viverlo e trasmetterlo, devi stare con Gesù, renderti
disponibile ad ascoltare, a vedere, a contemplare, a gioire e soffrire con Lui che è il Signore
della vita e della storia, venuto perché tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.
C’è questo desiderio, per te e per gli altri, di abbondanza di vita? Il modo di vivere di Gesù è
anche il tuo modo di voler essere cristiano nelle scelte concrete di ogni giorno?...9
14
LA VERITÀ
VI FARÀ LIBERI
Presentazione del testo
Testo pubblicato nel 1995 dalla C.E.I. come catechismo degli adulti.
Destinatari e meta globale
La verità vi farà liberi intende promuovere una nuova evangelizzazione radicata pienamente nel Progetto
Catechistico Italiano. Il testo è stato approvato dalla CEI e consegnato alla Chiesa italiana quale strumento
autorevole e normativo proposto dal Magistero della Chiesa per offrire e sostenere la catechesi degli adulti nella
comunità.
Questo catechismo è frutto di un ampio coinvolgimento ecclesiale, guidato e garantito da tutto l'Episcopato
italiano, come espressione del suo magistero e ciò attesta non solo la rispondenza dei contenuti con la fede della
Chiesa ma anche lo stretto legame e la reale coerenza di questo catechismo con il Catechismo della Chiesa Cattolica,
«testo di riferimento sicuro ed autentico... per l'elaborazione dei catechismi locali» (Giovanni Paolo II, Fidei
Depositum, 4). Ispirandosi al Catechismo della Chiesa Cattolica, questo catechismo degli adulti ne assume le
fondamentali esigenze di catechesi integra, sistematica, organica; condivide le dimensioni del Mistero creduto,
celebrato, vissuto e pregato, tenute presenti in ogni tema trattato e proposte nella catechesi viva mediante le pagine
"per l'itinerario di fede"; ancora, al Catechismo della Chiesa Cattolica si ispira nelle formulazioni sintetiche della
dottrina, nei collegamenti fra i contenuti e nella stessa esposizione; ad esso infine continuamente rimanda come
necessario completamento, ulteriore approfondimento, insostituibile strumento di formazione dei catechisti.
È lo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica a richiedere «indispensabili adattamenti» che tengano conto delle
«differenze di cultura, di età, di vita spirituale e di situazione sociale ed ecclesiale di coloro cui la catechesi è rivolta»
(CCC, 24)
I destinatari quindi sono gli adulti: tutti i battezzati chiamati alla testimonianza della propria fede in Cristo in
modo maturo e consapevole; i catechisti chiamati ad accompagnare altri all’approfondimento della fede, i fidanzati
che intendono sposarsi nel Signore; i genitori che vogliono camminare con i propri figli e accompagnarli nella
Iniziazione Cristiana; tutti gli adulti che avvertono il bisogno di riscoprire la propria fede e ogni persona di buona
volontà che desideri un confronto serio e autorevole con la fede che la Chiesa annuncia.
Il testo può anche essere usato direttamente da adulti per una lettura personale e senza mediazioni, fermo
restando che il suo uso più corretto rimane nell’ambito delle iniziative della comunità cristiana.
La meta globale è finalizzata a una fede personale e matura, frutto di una libera scelta, sostenuta dalla conoscenza
dei contenuti e dei fondamenti della fede e capace di promuovere un cambiamento di mentalità e di vita mediante
l’ascolto della Parola di Dio, la partecipazione responsabile alla vita ecclesiale, la coerenza operativa nell’impegno
sociale. Occorre che la catechesi aiuti gli adulti a riscoprire un modo "significativo" di vivere la fede oggi, in stretto
rapporto con le loro situazioni di vita e con le loro esigenze di crescita personali di responsabilità sociale. Lo scopo
della catechesi degli adulti è abilitarlo con la forza della Parola a prendere posizioni come profeta, sacerdote e re
dentro la storia, in modo da saper dire il valore delle cose secondo la volontà di Dio. Il catechismo intende favorire
l'incontro degli adulti con il mistero santo di Dio, tramite il Signore Gesù (messaggio, opere, vita), in vista di
un'adesione di fede più consapevole e più coerente.
L'identità dei destinatari è quindi legata alle finalità e agli obiettivi del catechismo ancor più strettamente degli altri
testi del progetto, perché l'adulto nella fede non è il dato di partenza, ma in qualche modo il punto di arrivo, mai
raggiunto definitivamente, del processo di formazione cristiana. Il titolo La verità vi farà liberi viene dal
Vangelo, da un'espressione di Gesù (Gv 8,32). Verità e libertà sono aspirazioni di ogni cuore. Gesù ci dice che la
libertà della persona umana, fondamento della realizzazione di sé, è legata alla verità, e questa è ultimamente la sua
stessa persona. Gesù Cristo, infatti, è la parola di Dio, l'assoluta Verità. Essere suoi discepoli, camminare dietro a
lui, significa aderire alla verità che è la sua persona, accogliere la sua grazia, aprirsi alla comunione con lui. In questa
esperienza di ascolto e di comunione, ciascuno potrà riconoscere che la propria esistenza riceve luce decisiva e vita
15
vera: in Cristo si compie quel disegno di verità sull'umanità e sulla storia che il Padre ha voluto rivelare e realizzare
per la nostra salvezza.
Articolazione dell’itinerario e obiettivi educativi
La struttura dell’itinerario è cristologico-trinitaria e insieme storico-salvifica. Essa è comune al progetto
catechistico italiano nella sua globalità e ha il suo radicamento nella Tradizione, specie patristica. Il testo si prefigge
di approfondire la fede personale e di fare conoscere i contenuti per maturare un impegno missionario capace di
abilitare a rendere ragione della speranza (1Pt 3,16). L’itinerario amalgama in sé una pluralità di linguaggi: la sacra
Scrittura, i Padri della Chiesa, la tradizione, il magistero, il concilio ecumenico, fonti principali di tutto il profilo
catechistico.
Le molteplici verità vengono ricondotte all'unico inesauribile mistero di Dio, rivelato in Cristo per la salvezza
dell'uomo: la creazione e la storia della salvezza sono opera del Padre, per mezzo di Cristo e nello Spirito, e l'uomo
è in cammino con il suo mondo per tornare al Padre, per mezzo di Cristo e nello Spirito.
Quattro sono gli obiettivi educativi:
- conoscenza precisa, completa, organica, motivata e significativa per la vita, dei contenuti della
fede della Chiesa;
- partecipazione assidua all'ascolto della parola di Dio, alla preghiera, all'esercizio della carità;
- maturazione di una esperienza spirituale ed ecclesiale orientata al servizio e alla missione;
- capacità di rendere ragione della propria speranza e di incarnare la fede nella propria realtà
culturale;
- capacità di discernimento secondo lo Spirito per il bene comune
Il testo è articolato in tre parti, precedute da una introduzione che apre alla riflessione sull’inquietudine dell’uomo:
egli ha bisogno di verità e speranza (cap 1), che può trovare solo in Gesù unico salvatore (cap 2) presentato in
chiave teologica fondamentale dentro una sintesi dell’intero catechismo che accosta la rivelazione divina e la
risposta di fede nelle quali si trovano le energie per rispondere alle domande fondamentali di ogni creatura.
1.
La prima parte racconta l’evento di Gesù Cristo e il suo messaggio che si concentra sul regno di Dio che
viene (cap. 3), chiama alla libertà nella comunione (cap. 4) e si mostra nel suo servizio nella vita pubblica
(cap. 5) e nel dono di sé (cap. 6) come Messia e Salvatore di tutti gli uomini. Dagli eventi si risale al mistero
della sua persona di Figlio di Dio fatto uomo (cap. 8), al mistero della ss. Trinità (cap. 9) e al disegno di Dio
di riconciliare in Cristo il cielo e la terra (cap.10)
2.
La seconda parte invita ad incontrare il Cristo nella Chiesa, animata dallo Spirito. La Chiesa è la
comunità dei seguaci di Gesù, essa è santa cattolica e apostolica, (cap. 11) ministeriale (cap. 12) con
la missione di annunciare il Regno che viene (cap. 13), regno che diviene percepibile nella Chiesa
dove risuona la Parola di vita e dove si amministrano i sacramenti (cap. 14-18) che inducono alla
carità fraterna (cap. 19) a imitazione dell’esempio di Maria (cap. 20).
La terza parte delinea la figura del cristiano che nella Chiesa rinasce e vive in comunione con le
persone divine per essere santificato e divenire santificatore (cap. 21) . Egli vede nella legge di Dio (cap. 22)
e percepisce nella coscienza l’appello personale di Dio, che lo chiama alla testimonianza della carità (cap. 23)
attuando un cammino di conversione proteso alla santità (cap. 24)
Ogni parte termina con proposte per un itinerario di fede, per riflettere e interrogarsi, per ascoltare e meditare la
parola, per pregare e celebrare, per professare la fede.
3.
16
La seconda parte del testo “nell’unità dello Spirito Santo” è suddivisa in tre sezioni:
- tempo della Chiesa, tempo dello Spirito
- il mistero pasquale nella Chiesa
- la Chiesa mistero di Comunione
La riflessione sulla Chiesa quale segno e strumento del regno di Cristo è contenuta nella seconda e terza
sezione: la seconda approfondisce il mistero pasquale nella Chiesa e la terza approfondisce la Chiesa mistero
di comunione.
1.
Sezione prima
Tempo dello Spirito, tempo della Chiesa
Chiesa e Spirito nella Pentecoste
I miracoli nella Chiesa segni dello Spirito
Chiesa vivificata dallo Spirito
Chiesa guidata dallo Spirito nella storia
Spirito e missione
2.
n. 410-413; 425
415-420
422; 424
432-437; 616-618
483; 485
560
Sezione seconda
Il mistero pasquale nella Chiesa
cap. 14 la Parola di Dio nella Chiesa
1. -Cristo parla ancora
2. -il carisma sicuro della verità
3. -Parola annunciata, celebrata e vissuta
cap. 15 La santa Liturgia
1. -Economia sacramentale
2. -Incontri che santificano
3. -Soggetti, modi, luoghi e tempi del celebrare
cap. 16 I sacramenti della iniziazione Cristiana
1.
2.
3.
4.
At cap. 2;5
At cap. 3; 4
1 Ts 2,14
Mt 16,18
At 4,20
-iniziazione cristiana
-il battesimo
-la confermazione
-l’eucaristia
cap. 17 I sacramenti della guarigione
1. -la riconciliazione
2. -l’unzione degli infermi
cap. 18 I sacramenti per il servizio della vita comunitaria
1. -il sacramento dell’ordine
609-632
610-614
615-624
625-632
Eb 4,12
Gv 16,13
Lc 4,21
633-662
634-642
643-652
653-662
Eb 10,10
1Cor 4,1
Lc 18,1
663-699
664-668
669-678
679-683
684-699
Eb 6,1
Mt 28,19
2Cor 1,21-22
Gv 6, 55-57
700-717
701-711
712-717
Gv 20,22-23
Gc 5,14-15
718-738
719-728
Col 1, 24-25.29
17
2. -il sacramento del matrimonio
729-738
Sezione terza
La Chiesa mistero di comunione
739-740
3.
cap. 19 Comunione di vita con Dio
1. -Corpo di Cristo in virtù dello Spirito
2. -nella concretezza della storia
3. -di qua e di là della morte
cap. 20 Insieme con Maria, la Madre di Gesù
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
-immagine e primizia della Chiesa
-prediletta dall’eternità
-immacolata
-sempre vergine
-Madre di Dio
-discepola e cooperatrice del Salvatore
-presenza materna nel cammino della Chiesa
-assunta in cielo
-il culto mariano
Ef 5,31-32
741-755
742-745
746-751
752-755
Gal 3,28
At 4,32
1 Gv 3,2
756-795
757-759
760-762
763-766
767-770
771-774
775-784
785-788
789-791
792-795
At 1,14
Lc 1,46-48
LG 56
LG 64
Mc 6,3
Gv 2, 3.5
LG 60
LG 68
LG 66
1. Come accostarci al concetto di Chiesa?
Leggere il testo di 1Pietro 2,4-10. Per approfondire la riflessione tenere poi presenti i brani biblici paralleli: Ef 4,116; Rm 9,25-26; Eb 4,9;8,6-12;10,30;13,12; 1Gv 1,1-4
Il testo di 1Pt 2,4-10 ci aiuta a riflettere sui tratti fondamentali dell'identità e della missione della Chiesa, comunità
dei credenti in Cristo, a cui apparteniamo per il battesimo. Attraverso il ricorso alla metafora architettonica,
viene indicata prima di tutto la radice dell'esperienza ecclesiale (la relazione costitutiva con Cristo, pietra scartata
divenuta pietra angolare) e segnalata la compartecipazione di tutti i credenti alla dinamica di edificazione progressiva
della Chiesa. Ogni battezzato è «con-vocato», «chiamato insieme» con gli altri - come afferma al n. 9 la Lumen
gentium: non ci sono pietre isolate o solitarie; esse sono parti necessarie di una costruzione in crescita
permanente. C'è, infatti, un unico criterio di appartenenza alla Chiesa: la professione di fede in Gesù. Chi aderisce a
lui diventa partecipe di un’"avventura comunitaria": va a formare con tutti gli altri cristiani quella che la 1Pietro
chiama letteralmente «casa dello Spirito», un nuovo tempio in cui sale a Dio un'offerta a lui gradita, non più
secondo la logica di sacrifici rituali, ma di una vita vissuta per amore. E il superamento di ogni contrapposizione tra
spazi sacri e spazi profani, azioni sacre e azioni profane: tutta l'esistenza vissuta nella carità (anche ciò che più
sembra da ascriversi al profano) è atto di culto a Dio. La Chiesa è, infatti, quell'insieme di credenti che in Cristo, con
Cristo, per Cristo offrono culto a Dio nella vita quotidiana; animati dalla carità, agiscono nella storia umana per
portarla al suo pieno compimento. L'annuncio del vangelo come principio costitutivo della vita ecclesiale è
così richiamato: la Chiesa non è tanto un'istituzione religiosa, erogatrice di sacramenti e riti, né lo sfondo per
un'esperienza interiore individuale, ma è quella parte di umanità che annuncia la venuta del regno di Dio in
Gesù e ne serve la presenza e l'avvento nella storia degli uomini.
18
• Come risponderesti alla domanda: Perché esiste la Chiesa?
• Come sperimenti che la Chiesa è casa dello Spirito ed è anche la tua casa, e che tu ne sei pietra viva?
2. Come interpretare l’esistenza della Chiesa?
Alcuni spunti per una riflessione personale e di gruppo su quella che è l’azione della Chiesa e la Sua testimonianza:
1. -AZIONE: la Chiesa custodendo la testimonianza degli apostoli, offre la possibilità di conoscere Cristo
fedelmente; celebrando i sacramenti permette di incontrarlo personalmente
2. -TESTIMONIANZA: inviata a tutti gli uomini come luce del mondo e sale della terra, annuncia Cristo con
la predicazione, lo celebra con la liturgia, lo testimonia con il servizio e la condivisione dei beni spirituali e
materiali
AZIONE:
-Conoscere Cristo (Fil 3,8) …”ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù mio
Signore”
a- per conoscere fedelmente Cristo, senso e meta di questa nostra vita, ti lasci guidare dalla Chiesa sua sposa
o ti bastano le approssimazioni del sentito dire?
b- il Signore Gesù ha istituito i sacramenti per incontrare personalmente
incontrarlo, nella verità che annuncia la Chiesa o nelle emozioni?
ogni persona…..tu dove senti di
c- per approfondire cosa significa VERITA’ credi che possa bastare una lettura sporadica e personale della
Parola oppure credi possa essere necessario un ascolto sistematico nella tua Comunità parrocchiale?
d- credo la Chiesa una santa cattolica e apostolica …la Chiesa custodisce la testimonianza degli Apostoli che
esercitano ancora il loro ministero attraverso i Vescovi loro successori:
ascolti e collabori in obbedienza con i nostri vescovi e i presbiteri loro collaboratori?
e- l’Eucaristia è il pane che sostiene il nostro cammino verso una comunione sempre più intensa con il
Signore Gesù: frequenti ogni domenica la s.Messa?
f- alla Chiesa, Gesù ha dato il potere di rimettere i peccati: sei consapevole che nel sacramento della
riconciliazione sperimenti la misericordia infinita di Dio Padre che rigenera nella grazia per fare di noi
creature nuove?
g- Sai che il sacramento della unzione degli infermi perdona i peccati e non viene amministrato solo quando si
avvicina la morte?
h- i sacramenti dell’ordine e del matrimonio sono per il servizio alla comunità e sono il segno visibile di una
chiamata di Dio: preghi perché fioriscano vocazioni alla vita sacerdotale e consacrata e matrimoniale?
i- ami la Chiesa pregando per il Papa, i Vescovi, i presbiteri e per tutto il popolo dei battezzati?
TESTIMONIANZA:
a- il Vangelo è luce del mondo e sale della terra: avverti l’urgenza del suo annuncio negli ambienti dove sei
chiamato a vivere: la famiglia, la scuola, il lavoro, dove abiti, il tempo libero?
b- nella celebrazione dei sacramenti incontriamo la persona del Signore Gesù, che ne pensi di proporre a chi
non ha questa consapevolezza il “Vieni e vedi”? (Gv1,46 come disse Filippo a Natanaele)
19
c- “queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza , la carità; ma di tutte più grande è la carità” (1 Cor 13, 13)
La carità è espressione dell’amore di Dio per ogni creatura, per questo tutti i battezzati sono chiamati a
testimoniarla: tu che nel battesimo sei divenuto pietra viva dell’edifico Chiesa vivi questa realtà missionaria
di donazione?
d- ogni persona è portatrice di un carisma: come metti al servizio della Chiesa quello di cui Dio ti ha fatto
dono?
e- Papa Francesco esorta ad andare verso le “periferie esistenziali” della fede e della carità: quali sono per te le
periferie dove è più urgente la presenza della Chiesa?
3. Che cos’è la Chiesa?
Dalla Lumen gentium:
Le immagini della Chiesa
6. Come già nell'Antico Testamento la rivelazione del regno viene spesso proposta in figure, così anche ora l'intima
natura della Chiesa ci si fa conoscere attraverso immagini varie, desunte sia dalla vita pastorale o agricola, sia dalla
costruzione di edifici o anche dalla famiglia e dagli sponsali, e che si trovano già abbozzate nei libri dei profeti.
La Chiesa infatti è un ovile, la cui porta unica e necessaria è Cristo (cfr. Gv 10,1-10). È pure un gregge, di cui Dio
stesso ha preannunziato che ne sarebbe il pastore (cfr. Is 40,11; Ez 34,11 ss), e le cui pecore, anche se governate da
pastori umani, sono però incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il buon Pastore e
principe dei pastori (cfr. Gv 10,11; 1 Pt 5,4), il quale ha dato la vita per le pecore (cfr. Gv 10,11-15).
La Chiesa è il podere o campo di Dio (cfr. 1 Cor 3,9). In quel campo cresce l'antico olivo, la cui santa radice sono
stati i patriarchi e nel quale è avvenuta e avverrà la riconciliazione dei Giudei e delle Genti (cfr. Rm 11,13-26). Essa è
stata piantata dal celeste agricoltore come vigna scelta (Mt 21,33-43, par.; cfr. Is 5,1 ss). Cristo è la vera vite, che dà
vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo in lui, e senza di lui nulla possiamo fare
(cfr. Gv 15,1-5).
Più spesso ancora la Chiesa è detta edificio di Dio (cfr. 1 Cor 3,9). Il Signore stesso si paragonò alla pietra che i
costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare (Mt 21,42 par.). Sopra quel fondamento la Chiesa è
costruita dagli apostoli (cfr. 1 Cor 3,11) e da esso riceve stabilità e coesione. Questo edificio viene chiamato in varie
maniere: casa di Dio (cfr. 1 Tm 3,15), nella quale cioè abita la sua famiglia, la dimora di Dio nello Spirito (cfr. Ef
2,19-22), la dimora di Dio con gli uomini (cfr. Ap 21,3), e soprattutto tempio santo, il quale, rappresentato dai
santuari di pietra, è l'oggetto della lode dei santi Padri ed è paragonato a giusto titolo dalla liturgia alla città santa, la
nuova Gerusalemme. In essa infatti quali pietre viventi veniamo a formare su questa terra un tempio spirituale
(cfr.1Pt 2,5). E questa città santa Giovanni la contempla mentre, nel momento in cui si rinnoverà il mondo, scende
dal cielo, da presso Dio, « acconciata come sposa adorna per il suo sposo » (Ap 21,1s).
La Chiesa, chiamata «Gerusalemme celeste» e «madre nostra» (Gal 4,26; cfr. Ap 12,17), viene pure descritta
come l'immacolata sposa dell'Agnello immacolato (cfr. Ap 19,7; 21,2 e 9; 22,17), sposa che Cristo «ha amato.. .
e per essa ha dato se stesso, al fine di santificarla » (Ef 5,26), che si è associata con patto indissolubile ed
incessantemente «nutre e cura» (Ef 5,29), che dopo averla purificata, volle a sé congiunta e soggetta nell'amore e
nella fedeltà (cfr. Ef 5,24), e che, infine, ha riempito per sempre di grazie celesti, onde potessimo capire la carità di
Dio e di Cristo verso di noi, carità che sorpassa ogni conoscenza (cfr. Ef 3,19). Ma mentre la Chiesa compie su
questa terra il suo pellegrinaggio lontana dal Signore (cfr. 2 Cor 5,6), è come un esule, e cerca e pensa alle cose di
lassù, dove Cristo siede alla destra di Dio, dove la vita della Chiesa è nascosta con Cristo in Dio, fino a che col suo
sposo comparirà rivestita di gloria (cfr. Col 3,1-4).”
Da Evangelii gaudium
20
23 - L’intimità della Chiesa con Gesù è un’intimità itinerante, e la comunione «si configura essenzialmente come
comunione missionaria». Fedele al modello del Maestro, è vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il
Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura. La gioia del
Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno. Così l’annuncia l’angelo ai pastori di Betlemme: «Non
temete, ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo» (Lc 2,10). L’Apocalisse parla di «un vangelo
eterno da annunciare agli abitanti della terra e a ogni nazione, tribù, lingua e popolo» (Ap 14,6).
114 - Essere Chiesa significa essere Popolo di Dio, in accordo con il grande progetto d’amore del Padre. Questo
implica essere il fermento di Dio in mezzo all’umanità. Vuol dire annunciare e portare la salvezza di Dio in
questo nostro mondo, che spesso si perde, che ha bisogno di avere risposte che incoraggino, che diano speranza,
che diano nuovo vigore nel cammino. La Chiesa dev’essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possano
sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo.
169 - In una civiltà paradossalmente ferita dall’anonimato e, al tempo stesso, ossessionata per i dettagli della vita
degli altri, spudoratamente malata di curiosità morbosa, la Chiesa ha bisogno di uno sguardo di vicinanza per
contemplare, commuoversi e fermarsi davanti all’altro tutte le volte che sia necessario. In questo mondo i ministri
ordinati e gli altri operatori pastorali possono rendere presente la fragranza della presenza vicina di Gesù ed il suo
sguardo personale. La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte
dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cfr Es
3,5). Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di
compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana.
288 - Vi è uno stile mariano nell’attività evangelizzatrice della Chiesa. Perché ogni volta che guardiamo a
Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la
tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi
importanti. Guardando a lei scopriamo che colei che lodava Dio perché «ha rovesciato i potenti dai troni» e « ha
rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1,52.53) è la stessa che assicura calore domestico alla nostra ricerca di giustizia.
È anche colei che conserva premurosamente «tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Maria sa
riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti ed anche in quelli che sembrano impercettibili. È
contemplativa del mistero di Dio nel mondo, nella storia e nella vita quotidiana di ciascuno e di tutti. È la donna
orante e lavoratrice a Nazaret, ed è anche nostra Signora della premura, colei che parte dal suo villaggio per aiutare
gli altri «senza indugio» (Lc 1,39). Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di
cammino verso gli altri, è ciò che fa di lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione. Le chiediamo che con la
sua preghiera materna ci aiuti affinché la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda
possibile la nascita di un mondo nuovo. È il Risorto che ci dice, con una potenza che ci riempie di immensa fiducia
e di fermissima speranza: «Io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5).
• Quali sono i punti di forza e i punti di difficoltà nella tua esperienza di Chiesa?
• Ti riconosci nella Chiesa che ci propone papa Francesco?
Da una lettura trasversale di tutti i catechismi emerge:
- la Chiesa Corpo di Cristo, segno e strumento dell’amore di Dio nel mondo e della sua cura per l’umanità;
- l’azione della Chiesa chiamata a custodire la testimonianza degli apostoli, a prendersi cura del popolo di
Dio, a edificare la comunione;
- una progressiva manifestazione: casa di tutti (Lasciate che i bambini vengano a me);
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realtà viva che compie le opere dell’amore (Io sono con voi);
una, santa, cattolica, apostolica (Venite con me);
popolo di Dio radunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Sarete miei testimoni);
opera di Dio nel mondo (Vi ho chiamato amici); unico corpo (Io ho scelto voi);
comunità dei discepoli di Gesù (Venite e vedrete);
segno e strumento del Regno di Cristo (La verità vi farà liberi);
istituita da Gesù Cristo, manifestata dallo Spirito (Catechismo della Chiesa Cattolica).
Vedi in allegato griglia completa
Quale attributo della Chiesa
È istituita da Gesù Cristo,
manifestata dallo Spirito.
Quale azione della Chiesa
Vive della Parola e del Corpo di
Cristo, divenendo essa stessa
corpo di Cristo.
LA VERITÁ
VI FARÁ
LIBERI
È segno e strumento del regno
di Cristo
Custodendo la testimonianza
degli apostoli, offre la possibilità
di conoscere Cristo fedelmente;
celebrando i sacramenti
permette di incontrarlo
personalmente.
LASCIATE CHE I
BAMBINI VENGANO A
ME
È la casa di tutti, la famiglia dei
figli di Dio.
IO SONO
CON VOI
È una realtà viva e dinamica che
rende presente l’amore di Dio
nel mondo.
È una, santa, cattolica e
apostolica.
Si prende cura dei bambini, li
accoglie chiamandoli a
partecipare alla vita del popolo
di Dio.
Si alimenta alla Parola, nella
preghiera, celebra l’Eucarestia,
edifica la comunione
Attraverso i successori degli
apostoli, i pastori e i maestri,
guida il popolo di Dio.
CCC
VENITE
CON ME
SARETE MIEI
TESTIMONI
È il popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
VI HO CHIAMATO
AMICI
È opera di Dio, nasce per sua
iniziativa: sua è la chiamata, suo
è il dono dello Spirito.
IO HO SCELTO
VOI
È un unico corpo
VENITE E VEDRETE
È comunità dei discepoli di
Gesù, santa e sempre bisognosa
di purificazione.
Vive e agisce nelle famiglie
cristiane, nelle comunità
parrocchiali, nella Chiesa locale
e universale, esce incontro ai
poveri.
Svolge funzioni diverse,
secondo i doni dati a ciascuno
dallo Spirito, che fa dei cristiani
una grande casa di pietre vive,
una famiglia, un popolo solo.
Riceve lo Spirito dell’amore
riconosce in Gesù il Signore e il
Maestro della vita; vede in Dio il
volto di un Padre che ci edifica
in una fratellanza nuova.
Continua l’opera del Figlio di
Dio, annuncia la sua vita e la sua
morte, proclama la sua
resurrezione.
Quale testimonianza
La Chiesa è missionaria per sua
natura, inviata da Cristo a tutti i
popoli segno e strumento della
comunione di Dio e degli
uomini.
Inviata a tutti gli uomini come
luce del mondo e sale della terra,
annuncia Cristo con la
predicazione, lo celebra con la
liturgia, lo testimonia con il
servizio e la condivisione dei
beni spirituali e materiali.
Pone segni di attenzione e di
servizio, educa alla preghiera,
narra la storia della salvezza.
Compie, con l’aiuto dello Spirito
Santo, le opere dell’amore.
Cresce e si rinnova
nell’Eucarestia, vive la Pasqua
del Signore nello spazio e nel
tempo dell’esistenza dei cristiani.
Annuncia il Vangelo di Gesù
risorto, celebra i sacramenti,
vive nella santità, diffonde nel
mondo il regno di Cristo.
È convocata dal Signore per
ascoltare la sua Parola e inviata
sino ai confini della terra, per
annunciarla, a servizio della
dignità di ogni persona.
È testimone di amore e di
fraternità, si prende cura
dell’umanità e si costruisce come
comunità
È manifestazione e promessa
dell’ alleanza che Dio ha voluto
stringere con gli uomini.
22
La Chiesa è segno e strumento del Regno di Cristo
Tempo
ordinario
Tempo di
Avvento
NATALE
Ef 4,1-16; Gal 4,4.6; Rm 8,14-17 n. 496-509; 797 del catechismo
La Chiesa è il segno e il germe del regno di Dio che cresce nella storia.
- Cosa fai per favorire e promuovere processi di crescita e rinnovamento nella Chiesa?
Come ti fai segno del Regno di Cristo?
I doni dello Spirito sono per l’utilità comune
- Come vengono realizzati nella Chiesa il discernimento dei carismi, la
promozione dell’unità e della comunione, la collaborazione nella pluralità dei
ministeri?
- In che modo usi la Parola e i doni ricevuti per contribuire alla edificazione
della comunione nella tua parrocchia, in famiglia, nell’ambiente di lavoro, nella
Chiesa…?
- Ti senti libero da condizionamenti o pregiudizi? Come usi la tua libertà dentro
la Chiesa?
1 Gv 4,8.12.16 n.741 del catechismo
Attraverso gli avvenimenti della storia e nel rispetto della libertà degli uomini, Dio realizza il suo disegno di
salvezza.
- Cosa significa per la tua comunità, per la Chiesa attendere Gesù? Cosa dice questo dono
al nostro essere comunità cristiana? Come cambia il nostro stare insieme a partire da
quel bambino?
Lc 1,34-37 n. 767-769 del catechismo
Nella storia degli uomini fatta di dominio, prepotenza e dolore si inserisce la vita di Gesù, il Dio
con noi, concepito in Maria per opera dello Spirito Santo.
_ Rifletti sulla figura di Maria, immagine e primizia della Chiesa, presenza materna sul suo
cammino. Riscopri la preghiera del Rosario, rintracciando nei “misteri” i passaggi fondanti della
Chiesa nelle sue dinamiche di fede, speranza e carità.
Custodendo la testimonianza degli apostoli,
offre la possibilità di conoscere Cristo fedelmente;
celebrando i sacramenti permette di incontrarlo personalmente
Tempo
ordinario
Quaresima
PASQUA
Noi tutti siamo stati battezzati, in solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci tutti ci siamo abbeverati
a un solo Spirito (1 Cor 12,13)
Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra
vocazione…(Ef 4,4)
a- Nel Battesimo hai ricevuto il dono dello Spirito Santo, che ha configurato il tuo cuore a
quello di Gesù: agisci coerentemente al dono che hai ricevuto?
b- lo Spirito Santo dona la grazia di divenire nuove creature: il tuo essere nuova creatura
coincide con il tuo impegno per superare incomprensioni e divisioni esistenti nella comunità
ecclesiale?
c- lo Spirito Santo dona il coraggio della testimonianza dell’unica Verità del Vangelo: nella tua
Parrocchia e fuori di essa qual è il tuo atteggiamento?
n.797-798 del catechismo 1 Gv 5,11-12; Mt 19,17.21; Ef 2,10
In virtù dello Spirito donato dal Padre, Gesù è forte contro il male e lo vince.
a- Celebra in questo periodo il sacramento della riconciliazione ponendo particolare
attenzione ai luoghi in cui vivi, allo stile personale del tuo vivere, agli ostacoli che incontri
o che poni al cambiamento e alla conversione.
b- per riconoscere con sempre maggior verità la differenza tra il bene e il male, credi che
possa bastare una lettura sporadica e personale della Parola oppure vedi necessario un
ascolto sistematico della Parola, anche nella tua Comunità parrocchiale?
n.800-801 del catechismo Sir 15,15
Al centro dell’anno liturgico la Pasqua irradia il dono di Cristo risorto, lo Spirito Santo, che fa
dell’uomo una creatura nuova e che fonda la Chiesa.
23
− Rifletti sulla dimensione della speranza nella tua vita, nella vita della comunità, negli
impegni di studio, di lavoro, di annuncio e catechesi.
− Prova e elencare i luoghi e le situazioni di speranza che vedi nella Chiesa
− E dove non vedi speranza, cosa pensi debba cambiare in te e nella comunità ecclesiale?
Inviata a tutti gli uomini come luce del mondo e sale della terra,
annuncia Cristo con la predicazione, lo celebra con la liturgia,
lo testimonia con il servizio e la condivisione dei beni.
Tempo di
Pasqua
n.816-825 del catechismo Eb 5,8-9; 1Gv 3,16.18; Gal 2,20; Gv 10,7; 13,1; 14,6
Gesù, con la risurrezione, giunge alla perfezione della sua umanità e assume in pienezza la funzione di Messia e
Salvatore, comunicando agli uomini lo Spirito Santo, per santificare la sua Chiesa e ricondurla al Padre.
Rifletti sui doni che Cristo ha fatto all’umanità:
- Sono uno stimolo? Un ostacolo? Sono una presenza o un’assenza?
- Come alimentarli e farli fruttificare?
Tempo
ordinario
n. 810 del catechismo
Gesù ha detto: “vi do un comandamento nuovo:che vi amiate gli uni gli altri; come io ho amato voi” (Gv 13,34)
- Ritieni possibile mettere in pratica con le sole tue forze questa parola?
- Chi guarda ai cristiani… alla Chiesa… alle nostre comunità… trova conferma alla parola
del Vangelo: “da questo vi riconosceranno: se avrete amore gli uni per gli altri”?
- Secondo i doni di ognuno, quali strutture di partecipazione e di conduzione comunitaria
sono presenti nella tua comunità? Sono efficaci? Quali ostacoli vedi per una piena
corresponsabilità tra vescovi, preti, diaconi e laici/laiche? Come rimuoverli?
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LASCIATE CHE I
BAMBINI
VENGANO A ME
Presentazione del testo
Testo pubblicato nel 1992 dai Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana come Catechismo per l’iniziazione
cristiana dei bambini fino ai 6 anni.
Destinatari e meta globale
Il titolo Lasciate che i bambini vengano a me permette di intuire con immediatezza le mete educative che il
catechismo propone di raggiungere. È un titolo che si rivolge agli adulti e alle comunità ecclesiali: in particolare ai
genitori e agli educatori, ai quali è chiesto di favorire l'incontro dei bambini con la vita, con l'insegnamento e con
l'amore di Gesù e aiutarli a crescere come lui, «in sapienza, età e grazia, davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2,52).
Il catechismo è offerto agli adulti e vuole aiutarli a proporsi come educatori dei bambini, a pensare al loro "valore"
di creature di Dio, alle loro esigenze fisiche, affettive, intellettuali e spirituali. Il catechismo sollecita una particolare
attenzione anche verso i bambini non battezzati e le loro famiglie. Esso può costituire uno strumento per un
dialogo rispettoso e per l'accompagnamento in un cammino di graduale ricerca, perché ogni bambino è avvolto nel
mistero dell'amore di Dio (cf. CdB, n. 69). L’impegno degli adulti non si limita a non impedire che i bambini
"vadano a Dio", ma chiede di "spianare la strada" e di operare positivamente per favorire la loro crescita umana e
cristiana in un clima di affettività positiva, di educazione graduale alla fede con fiducia nelle proprie possibilità, con
una coerente testimonianza di vita. Si tratta di favorire un incontro gioioso con Dio fin dalla prima infanzia, per
aprire a una esperienza di amicizia e di dialogo da custodire e da coltivare durante tutti i successivi passaggi di vita.
La prospettiva in cui il catechismo dei bambini si colloca è quindi quella della catechesi permanente e il suo
impegno è rivolto a rendere attiva la sorgente di interiorità che ognuno custodisce, a soddisfare il bisogno di
sicurezza, di speranza, di amore dei bambini e a coltivare le loro intuizioni religiose, narrando la storia della salvezza,
nella certezza che la vita di Gesù ha per loro una particolare forza rivelativa.
Articolazione dell’itinerario e obiettivi educativi
La proposta di fede del catechismo è articolata in tre parti:
prima parte: I bambini alla luce della fede cristiana
È il vangelo dell'infanzia, la rivelazione dell'origine divina e della dignità di ogni bambino. Sono gli adulti che
accolgono per primi questo annuncio per saper trasmettere ai bambini la consapevolezza della grandezza della loro
origine e quanto il Signore li ama.
seconda parte: Il primo annuncio di Dio ai bambini
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La relazione personale, nella corporeità, che si stabilisce tra i genitori e i figli fin dal concepimento e nei primi passi
sulla strada della vita è linguaggio che evangelizza prima e al di là delle parole e testimonia la presenza di Dio, di
Gesù e dello Spirito.
terza parte: Camminare insieme con il Signore
I bambini battezzati sono membra vive della Chiesa, destinatari e portatori di evangelizzazione e camminano
insieme con gli adulti alla presenza del Signore per una storia di salvezza.
Le tre parti del catechismo vanno colte nell'unità di un unico percorso di vita da discepoli del Signore: si è
evangelizzati per evangelizzare e formare una comunione di persone, che glorificano il Signore con la propria
esistenza quotidiana, imparando a servire. Le tre parti, che costituiscono la struttura globale del catechismo, sono a
loro volta articolate in capitoli, attraverso i quali si sviluppano in modo organico i diversi contenuti.
Gli obiettivi educativi passano anche attraverso la proposta di un itinerario biblico. Le pagine dedicate alla Bibbia
costituiscono il nucleo centrale del catechismo. L'obiettivo è di aiutare i bambini a conoscere e incontrare Gesù
nelle Scritture. II catechismo offre 21 brani scelti seguendo, nell'Antico Testamento, la storia della salvezza: dalla
creazione alle profezie di Isaia. Del Nuovo Testamento si è preferito scegliere i brani evangelici che caratterizzano le
feste dell'anno liturgico a partire dall'Annunciazione, Natale, Epifania, Pasqua e Pentecoste; poi la festa di Maria
Assunta in cielo, di tutti i Santi e degli Angeli custodi. Si è ritenuto opportuno anche aggiungere la narrazione dei
miracoli della moltiplicazione dei pani e della tempesta sedata, l'incontro di Gesù con i bambini, l'insegnamento
della preghiera del Padre nostro e la parabola del buon samaritano.
PRIMA PARTE:
I bambini alla luce della fede cristiana
L'uomo "nuovo" scaturisce soltanto dal dono della grazia. La "novità" nella vita dei bambini è data soltanto dalla
loro rigenerazione nello Spirito. Il catechismo non affronta apologeticamente le obiezioni al battesimo dei bambini,
tuttavia prende in considerazione le difficoltà in cui si trovano molte famiglie. Afferma che la scelta ultima rimane
dei genitori, ma va sostenuta e accompagnata dalla comunità ecclesiale.
I bambini sulla via della fede
-
Dio chiama anche i piccoli
Educare alla fede con umiltà e fiducia
La vita dei genitori è la prima via
che apre all’incontro con Dio
Educare alla libertà dell’amore
n.54
n. 58
Sal. 8.3 Cda 165-171
Cda n. 348
Gv 15, 13-17
n. 65
Rinascere dall’acqua e dallo Spirito
-
Chi riceve il Battesimo partecipa alla
Pasqua di Gesù
n.67-68
Gv 3, 3-6 Rm 6,3-4
26
-
La comunità cristiana è accanto ai genitori
La responsabilità dei genitori
Padrino e madrina
n.69-70
n.72
n.74
La celebrazione del Battesimo
-
La domanda dei genitori
L’accoglienza
I bambini trovano nella loro casa la Chiesa
La Chiesa si fa presente nelle case
Il Battesimo è festa per tutta la chiesa
-
Le tappe sacramentali della vita cristiana dei genitori
Il “magistero” dei genitori
n.100
Sposarsi in Cristo e nella Chiesa
n. 103
Costruire una casa di pace
n. 104
La vita della Chiesa e quella delle famiglie n.105-106
Una famiglia per i bambini che ne sono privi
n. 107-108
Tutti impegnati e responsabili della vita
dei bambini
n. 109
-
La solidale presenza della
comunità cristiana
SECONDA PARTE:
n.77-78
n. 79
n.92
n.93-95
Mt 19,6;18,20 Rm12,12-13
Cda 429-438
Cda 664-667
n.110-111
Il primo annuncio di Dio ai bambini
Prima delle parole
-
La presenza di Dio nelle persone,
nei fatti e nelle cose
n. 121-122
L’amore che si fa compagnia
Stupore ed entusiasmo
La Parola definitiva di Dio : Gesù
Il primo incontro col nome di Gesù
Annunciare ai bambini la buona notizia
L’incontro con Gesù nelle Scritture
Le feste liturgiche
Con un linguaggio di immagini
n. 126
n. 127-128
n. 129
n.130
n. 131-133
n.135-137
n. 138-139
n. 140-141
TERZA PARTE:
Cda 333
Eb 1, 1-2
2Timoteo 1,5;3,14-16
Camminare insieme con il Signore
Insieme con il figlio che cresce
-
Ogni famiglia dà il suo contributo alla storia e al regno
I passi da compiere per un’educazione morale cristiana
Come aiutare i bambini a incontrare e seguire Gesù
Vi ho chiamato amici
Non sono venuto per essere servito ma per servire
Amatevi come io vi ho amato
n. 143-146
n. 150-152
n. 150-156
n. 160-161
n.162-163
n. 164
Mc 10,14
Mt 5,43-48
27
Il dialogo dei bambini con Dio
-
Efficacia della preghiera
Le fonti e i luoghi della preghiera
In casa: riti e occasioni di preghiera
Le feste
n.176
n. 184-187
n. 188-189
n.205-207
Oltre le mura
-
La comunità e i bambini piccoli
Partecipazione dei bambini alla vita del popolo di Dio
La casa di tutti: la Chiesa
I segni della casa comune
Per introdurli nella celebrazione della Messa
n. 208-209
n.210-211
n.212
n.213
n.214
a… per raccontare e riflettere (Genitore / Catechista)
Chiesa popolo di convocati
In virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario (cfr Mt 28,19). Ciascun battezzato,
qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione e sarebbe
inadeguato pensare ad uno schema di evangelizzazione portato avanti da attori qualificati in cui il resto del popolo fedele fosse solamente
recettivo delle loro azioni. La nuova evangelizzazione deve implicare un nuovo protagonismo di ciascuno dei battezzati. Questa
convinzione si trasforma in un appello diretto ad ogni cristiano, perché nessuno rinunci al proprio impegno di evangelizzazione, dal momento che, se uno ha realmente fatto esperienza dell’amore di Dio che lo salva, non ha bisogno di molto tempo di preparazione per
andare ad annunciarlo, non può attendere che gli vengano impartite molte lezioni o lunghe istruzioni. Ogni cristiano è missionario nella
misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù; non diciamo più che siamo “discepoli” e “missionari”, ma che siamo
sempre “discepoli-missionari”. Se non siamo convinti, guardiamo ai primi discepoli, che immediatamente dopo aver conosciuto lo sguardo
di Gesù, andavano a proclamarlo pieni di gioia: « Abbiamo incontrato il Messia » (Gv 1,41). La samaritana, non appena terminato il
suo dialogo con Gesù, divenne missionaria, e molti samaritani credettero in Gesù «per la parola della donna» (Gv 4,39). Anche san
Paolo, a partire dal suo incontro con Gesù Cristo, «subito annunciava che Gesù è il figlio di Dio» (At 9,20). E noi che cosa
aspettiamo? (Evangelii Gaudium n. 120)
1. Come accostarci al concetto di Chiesa?
Spesso quando pensiamo alla Chiesa, pensiamo agli altri, all’infrastruttura, alla gerarchia.
o Abbiamo mai pensato che in virtù proprio del nostro Battesimo siamo Chiesa?
o In quale modo ce ne sentiamo parte?
2. Come interpretare l’esistenza della Chiesa?
o Quali strumenti ho per comprendere meglio cosa sia realmente la Chiesa? Ho mai pensato di
utilizzare le Scritture? Che rapporto ho con esse?
o In occasione del battesimo di mio figlio, che volto di Chiesa ho scoperto? Mi sono lasciato
interrogare?
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3. Che cos’è la Chiesa?
Chiesa come luogo di comunione
a. Quali esperienze di Chiesa ho vissuto nella mia vita?
b. Quali le aspettative? Le delusioni?
c. Ho provato a confrontarmi con la comunità a cui appartengo?
d. Penso di poter essere anche io membro vivo e vitale per questa Chiesa?
b… per accompagnare e far crescere (catechista)
Il «mondo» dei bambini, dai primi momenti di vita fino ai 6 anni, quando ancora non sanno leggere, è un mondo che ha una sua
cultura, una sua religiosità; un mondo dove c'è stupore e meraviglia per tutto ciò che si va scoprendo giorno per giorno, dove tutto sembra
vivere, respirare e muoversi: le cose, le piante e gli animali, come i bambini. È un mondo dove si assimila più per sentimento che per
ragionamento, attraverso un linguaggio in cui le parole non sono lo strumento primo della comunicazione. Il sorriso, della mamma e del
papà e il sorriso del bambino si richiamano l'un l'altro, prima delle parole che potranno essere dette. Anche le fatiche, i silenzi, tutti i
diversi atteggiamenti dei genitori e degli adulti si riflettono sul bambino. C’è un giorno, un’ora in cui i bambini per la prima volta
vengono a conoscenza di Gesù e ne pronunciano il nome. Per l’autentico bene dei bambini e per la verità della testimonianza, gli adulti
devono fare in modo che questo avvenga sotto il segno dell’amore. (p.4 introduzione al Catechismo)
Sempre più questo tipo di avvicinamento diventa un cammino tra pochi intimi, se non proprio famigliare o tra
genitore/bambino, che pian piano potrà portare ad un avvicinamento ad una comunità che sembra essere lontana,
poco accogliente. Un cammino in punta di piedi, che permette di veicolare grandi cose, che, una volta entrate a far
parte delle conoscenze e delle relazioni, irrompono nella tua vita, nel tuo quotidiano e possono favorire quel passo
necessario per poter aprire la porta a Dio (Apocalisse 3, 20)
Il catechismo “Lasciate che i bambini vengano a me” evidenzia particolarmente l’aspetto battesimale come
Sacramento che ti accompagna per la vita. La Chiesa come luogo, non solo fisico, dove quest’incontro può essere
vissuto pienamente e gioiosamente.
Si possono quindi prevedere itinerari con fantasia, modularità e gradualità, attraverso momenti comuni (cioè tra più
famiglie), momenti famigliari, (all’interno stesso della famiglia, per condividere e sedimentare quanto elaborato nei
momenti comuni), momenti comunitari (es. segni particolari durante le celebrazioni nei momenti liturgici “forti” o
altre occasioni comunitarie). In queste elaborazioni la sensibilità all’interno della realtà parrocchiale ha una grande
rilevanza, in quanto i cammini non possono essere disgiunti dal contesto nel quale vengono inseriti.
Positivo può essere l’utilizzo della narrazione. L’avvicinamento alla Sacra Scrittura attraverso la narrazione richiede
una buona dose di preparazione da parte dell’equipe che la elabora ed una grandissima attenzione alla verità del
testo Biblico. Può essere utile il riferimento al sussidio dell’UCD “Ecco faccio nuove tutte le cose”.
Da una lettura trasversale di tutti i catechismi emerge:
- la persona dello Spirito Santo costantemente presente nella vita dell’uomo e della Chiesa;
- l’azione dello Spirito come forza unificatrice di tutti i percorsi;
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una progressiva manifestazione: energia nuova (Lasciate che i bambini vengano a me); presenza (Io sono con
voi); segno di salvezza (Venite con me); luce e forza (Sarete miei testimoni); garanzia per la vita (Vi ho chiamato
amici); libertà (Io ho scelto voi); universalità e sostegno per la missione (Venite e vedrete); dono di libertà e di comunione
(La verità vi farà liberi); è Signore e dà la vita (CCC). Vedi in allegato griglia completa
Quale attributo della Chiesa
È istituita da Gesù Cristo,
manifestata dallo Spirito.
Quale azione della Chiesa
Vive della Parola e del Corpo di
Cristo, divenendo essa stessa
corpo di Cristo.
LA VERITÁ
VI FARÁ
LIBERI
È segno e strumento del regno
di Cristo
Custodendo la testimonianza
degli apostoli, offre la possibilità
di conoscere Cristo fedelmente;
celebrando i sacramenti
permette di incontrarlo
personalmente.
LASCIATE CHE I
BAMBINI VENGANO
A ME
È la casa di tutti, la famiglia dei
figli di Dio.
IO SONO
CON VOI
È una realtà viva e dinamica che
rende presente l’amore di Dio
nel mondo.
È una, santa, cattolica e
apostolica.
Si prende cura dei bambini, li
accoglie chiamandoli a
partecipare alla vita del popolo
di Dio.
Si alimenta alla Parola, nella
preghiera, celebra l’Eucarestia,
edifica la comunione
Attraverso i successori degli
apostoli, i pastori e i maestri,
guida il popolo di Dio.
CCC
VENITE
CON ME
SARETE MIEI
TESTIMONI
È il popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
VI HO CHIAMATO
AMICI
È opera di Dio, nasce per sua
iniziativa: sua è la chiamata, suo
è il dono dello Spirito.
IO HO SCELTO
VOI
È un unico corpo
VENITE E VEDRETE
È comunità dei discepoli di
Gesù, santa e sempre bisognosa
di purificazione.
Vive e agisce nelle famiglie
cristiane, nelle comunità
parrocchiali, nella Chiesa locale
e universale, esce incontro ai
poveri.
Svolge funzioni diverse,
secondo i doni dati a ciascuno
dallo Spirito, che fa dei cristiani
una grande casa di pietre vive,
una famiglia, un popolo solo.
Riceve lo Spirito dell’amore
riconosce in Gesù il Signore e il
Maestro della vita; vede in Dio il
volto di un Padre che ci edifica
in una fratellanza nuova.
Continua l’opera del Figlio di
Dio, annuncia la sua vita e la sua
morte, proclama la sua
resurrezione.
Quale testimonianza
La Chiesa è missionaria per sua
natura, inviata da Cristo a tutti i
popoli segno e strumento della
comunione di Dio e degli
uomini.
Inviata a tutti gli uomini come
luce del mondo e sale della terra,
annuncia Cristo con la
predicazione, lo celebra con la
liturgia, lo testimonia con il
servizio e la condivisione dei
beni spirituali e materiali.
Pone segni di attenzione e di
servizio, educa alla preghiera,
narra la storia della salvezza.
Compie, con l’aiuto dello Spirito
Santo, le opere dell’amore.
Cresce e si rinnova
nell’Eucarestia, vive la Pasqua
del Signore nello spazio e nel
tempo dell’esistenza dei cristiani.
Annuncia il Vangelo di Gesù
risorto, celebra i sacramenti,
vive nella santità, diffonde nel
mondo il regno di Cristo.
È convocata dal Signore per
ascoltare la sua Parola e inviata
sino ai confini della terra, per
annunciarla, a servizio della
dignità di ogni persona.
È testimone di amore e di
fraternità, si prende cura
dell’umanità e si costruisce come
comunità
È manifestazione e promessa
dell’ alleanza che Dio ha voluto
stringere con gli uomini.
Alcune piste di lavoro:
• proporre (3-5) incontri annuali a gruppi di fascia età dei bambini (0-2 / 3-4 – 5/6 .. anche a seconda delle
forze disponibili) gli incontri possono essere focalizzati alla preparazione di alcuni momenti liturgici
importanti come Avvento / Natale - Quaresima / Pasqua, Pentecoste.
Oppure altre occasioni particolari comunitarie come ad esempio Feste Patronali, Giornate Eucaristiche, ricorrenze
particolarmente care alla comunità.
Prendendo spunto da questi “appuntamenti” si possono creare itinerari, che possono avere un filo conduttore tra
loro, oppure essere occasioni “spot” ognuna con un suo inizio ed una sua fine.
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La Chiesa è un tema molto attuale e molto “confuso” nel mondo moderno, fatichiamo a capirne la grandezza, ci
immergiamo spesso in tematiche inerenti alle strutture ed infrastrutture, piuttosto che cogliere la vera essenza con la
“C” maiuscola, cioè il Corpo di Cristo.
Fatichiamo a capire la potenza e la rilevanza della vita nella comunità, siamo annunciatori di regole piuttosto che di
gioia.
Con i genitori :
rileggere alcuni avvenimenti biblici (esperienze genitoriali e di famiglia in prevalenza) e calarli nel proprio
quotidiano; vedere con loro quale sia stato il progetto del Padre, realizzato attraverso lo Spirito; vedere come nella
propria vita esistono le stesse dinamiche, e come esse siano anch’esse guidate; la gioia trasmessa, la reale
concretezza della conversione nella vita dell’uomo e della comunità.
Con i bambini :
utilizzando gli stessi avvenimenti, esposti sotto forma narrativa, di gioco, di rappresentazione … far scoprire loro il
rapporto di amore che lega le persone e gli avvenimenti.
Far rileggere al bambino gli stessi sentimenti e le stesse esperienze all’interno dei propri rapporti
Scoprire la gioia dello stare assieme, la bellezza della condivisione, il significato profondo della relazione, che è fatta
di tanti piccoli gesti.
Genitori – Bambini
Facendo sempre utilizzo degli stessi testi biblici scelti, proporre alcune elaborazioni domestiche che portino a
piccoli momenti di condivisione familiare.
Dare particolare risalto a due momenti forti dell’anno liturgico:
AVVENTO: cercare di scoprire quale sia il progetto di Amore di Dio verso l’uomo e quali le basi per costruire la
CHIESA. (scandire il percorso in quattro momenti)
VIGILATE
ACCOGLIETE
RALLEGRATEVI
ANNUNCIATE
I° INCONTRO
II° INCONTRO
III° INCONTRO
CELEBRAZIONE
Annuncio di Giovanni
a Zaccaria a confronto
con l’annuncio a Maria
Incontro tra Maria ed
Elisabetta
Nascita ed annuncio ai
pastori
Una Chiesa (noi)
in comunione tra
PADRE – FIGLIO –
SPIRITO SANTO
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QUARESIMA: mettiamo al centro l’Eucaristia domenicale, come momento della convocazione del Popolo di Dio;
riscopriamo, riviviamo il Triduo, cuore della Quaresima, e festeggiamo la Pasqua, voltandoci indietro con un occhio
ed avanti con l’altro, per valorizzare la gioia di quei momenti e scoprire la continuità della storia della Salvezza.
BANCHETTO
GREGGE
VITE e TRALCI
FAMIGLIA
I° INCONTRO
II° INCONTRO
CELEBRAZIONE
III° INCONTRO
Utilizzo di testi
simbolici del “gregge”
come popolo di Dio,
ma anche come ricerca
di amore per ognuno di
noi (pecorella smarrita
di cui si prende cura il
pastore)
Si possono ripercorrere
i tre momenti del
triduo, fino alla
passione
Dopo la Domenica di
Pasqua – rileggere la
festa vissuta e lavorare
sul testo degli Atti, per
rappresentare la vita
della Chiesa nei
primissimi anni
Nozze di Cana o altro
banchetto.
Nell’Eucaristia
(banchetto domenicale)
troviamo Gesù –
convocazione per la
Chiesa – Popolo di Dio
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IO SONO CON VOI
Presentazione del testo
Testo pubblicato nel 1991 dai Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana
come Catechismo per l’iniziazione cristiana per fanciulli di 6-8 anni.
Destinatari e meta globale
Con questo primo volume del catechismo per l'iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, si vogliono aiutare i
fanciulli di 6-8 anni a scoprire i segni della presenza di Dio, Creatore e Padre, e a incontrare Gesù risorto nella
testimonianza della Chiesa: la sua parola, la sua vita, la sua morte e risurrezione, il dono del suo Spirito, la sua
presenza nella Chiesa e nella comunità eucaristica, il suo comandamento nuovo dell'amore, il suo perdono, la
promessa del suo ritorno.
Per accompagnare i fanciulli in un cammino graduale di iniziazione cristiana, il catechismo scritto ha bisogno di
essere tradotto in testimonianza di fede da parte delle comunità ecclesiali, dei genitori, dei catechisti e degli
educatori. Le pagine introduttive di ogni capitolo intendono favorire questo sapiente coinvolgimento ecclesiale. Il
messaggio di fede e gli obiettivi indicano un comune cammino di conversione e di crescita nella fede da percorrere
insieme. Questo catechismo può essere utilizzato in due anni, con particolare attenzione all'ambiente e al
coinvolgimento familiare, attorno ad alcuni obiettivi educativi globali: una vera evangelizzazione incentrata
sull'annuncio di Gesù risorto: l'educazione alla celebrazione liturgica e alla preghiera; l'accoglienza e l'impegno di
vivere il dono battesimale di essere figli di Dio e membri della Chiesa; la promozione di atteggiamenti di scoperta
gioiosa, di confidenza e fiducia, di ascolto e di accoglienza, di offerta e dono di sé.
Il titolo lo sono con voi è già messaggio significativo: ai fanciulli viene annunciato il mistero centrale della nostra
fede, la morte e la risurrezione di Cristo, come rivelazione piena dell'amore di Dio e come apertura alla fiducia e alla
speranza dei figli che sanno di essere amati, chiamati per nome e mai lasciati soli: «Ecco, io sono con voi tutti i
giorni, sin alla fine del mondo» (Mt 28,20).
Articolazione dell’itinerario e obiettivi educativi
La meta globale si declina secondo tre tipi di obiettivi specifici:
-
scoperte e conoscenze;
atteggiamenti interiori da acquisire;
impegni operativi da adempiere.
A livello di scoperte e conoscenze il catechismo vuole favorire la scoperta di Dio creatore e Padre;
l'incontro con Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria di Nazaret per opera dello Spirito Santo e venuto tra di noi per
manifestare il volto del Padre, per liberarci dal peccato e farci vivere e amare in modo nuovo come lui; la scoperta
dello Spirito Santo come dono di Gesù Risorto; la scoperta della Chiesa come famiglia di Dio, riunita dallo Spirito
di Gesù risorto; e di conseguenza scoprire il significato cristiano della domenica, giorno del Signore culminante nell’
assemblea eucaristica; la scoperta dei sacramenti del Battesimo, Eucaristia e Penitenza; la scoperta della propria
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identità e della vita cristiana, come volto e vita di figli, amati da Dio e chiamati a vivere secondo il comandamento
nuovo dell'amore, dato da Gesù, e in cammino verso l'incontro pieno con lui nel suo Regno.
Gli atteggiamenti interiori che il catechismo intende favorire sono la fiducia in Dio; l'adorazione, la lode, il
ringraziamento, l'ammirazione, l'ascolto, l'offerta, il dono, la domanda di aiuto e di perdono; atteggiamenti di
preghiera spontanea, personale e comunitaria; atteggiamenti filiali di risposta ai doni di Dio scoperti nella vita.
Gli obiettivi operativi proposti dal catechismo consistono nell'aiutare i fanciulli ad assumere i primi impegni
concreti di vita cristiana nella comunità e nei diversi ambienti; a essere fedeli agli impegni di preghiera e di dono agli
altri; a maturare una prima coscienza morale.
Il testo comprende 11 unità catechistiche. Le prime sei unità mirano a far conoscere ai fanciulli la persona di Gesù
per introdurli nel dialogo di amore con Dio Padre e Figlio e Spirito Santo.
I primi due capitoli aiutano i fanciulli a leggere nella fede della Chiesa i segni della bontà del Padre dei
cieli, a confidare nella sua provvidenza e a rendergli lode; il terzo capitolo introduce i fanciulli alla celebrazione del
mistero dell'incarnazione, il più grande dono del Padre agli uomini. I tre capitoli successivi seguono invece la narrazione
dell’evangelista Marco alternandola con un commento catechistico o con un momento di preghiera e di impegno
morale: i capitoli IV e V presentano la persona di Gesù, le sue parole e opere fino alla morte e risurrezione; il
capitolo VI presenta l'esperienza della Pentecoste e i primi passi della Chiesa apostolica. Partendo dal
dono dello Spirito che riunisce i discepoli in una sola famiglia si sottolinea la trasformazione avvenuta nei
discepoli, la chiamata dei cristiani a testimoniare la propria fede soprattutto con le opere dell’amore e a
camminare nella Chiesa, famiglia dei figli di Dio, in comunione coi pastori.
Dal capitolo VII al X sono presentati i segni dei sacramenti per introdurre i fanciulli alla partecipazione viva al
mistero di Cristo: il cap. VII invita i fanciulli a scoprire e vivere la vita battesimale; il cap. VIII a riconoscere nella
Messa il momento dell'ascolto, del rendimento di grazie e della comunione con Gesù e con i fratelli; il cap. IX a
prolungare nella vita quotidiana l'incontro con il Signore; il cap. X a vivere la riconciliazione con i fratelli e con il
Padre nei gesti feriali di perdono e nella celebrazione liturgica del sacramento. Il cap. XI conclude il catechismo con
una esplicita proposta della prospettiva escatologica della vita cristiana, nella prospettiva della consolazione e della
speranza.
Tutti i contenuti del catechismo ruotano intorno a un centro ben preciso: l'annuncio di Gesù.
È Gesù che ci fa conoscere Dio come Padre (capp. I-II); è lui il dono più grande del Padre (cap. III) e con le sue
parole e opere ce ne manifesta la grandezza e bontà (cap. IV); Gesù ha dato la sua vita per noi e ci ha donato il suo
Spirito; nel capitolo V si fa riferimento per la prima volta al dono dello Spirito Santo che Gesù promette ai discepoli
prima di salire al cielo (capp. V-VI); ci accoglie nella Chiesa mediante il Battesimo, si fa presente
nell'Eucaristia, ci invita a vivere e ad amare come figli di Dio e ci rinnova il perdono del Padre (capp. VII-X); egli è
sempre con noi e ci chiama a vivere per sempre nella casa del Padre (cap. XI).
Questi contenuti possono essere considerati secondo le dimensioni antropologica, biblica, liturgica e morale. Nel
primo e secondo capitolo viene data una maggiore accentuazione alla linea esistenziale-antropologica, evocando le
esperienze umane del bambino; dal terzo al sesto capitolo si sottolinea maggiormente la linea biblico-liturgica, che
evidenzia in modo particolare l’alleanza tra Dio e il suo popolo realizzata da Gesù con la sua vita, morte e
resurrezione; dal settimo al decimo capitolo viene data una certa prevalenza alla linea ecclesiale-liturgica, dando
particolare rilievo alle feste dell’anno liturgico e ai Sacramenti.
La dinamica di chiamata e risposta sembra essere quella che maggiormente caratterizza l'itinerario pedagogico di
questo testo. Tutta la struttura del catechismo può essere letta in questo modo: i primi sette capitoli invitano alla
scoperta, ammirazione e ascolto del mistero di Dio, mentre i successivi quattro capitoli offrono un modello di
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risposta di ringraziamento e lode nella celebrazione dei sacramenti e nelle concrete situazioni di vita. Anche
all'interno di ogni capitolo questa dinamica si ripropone in modo originale.
cap. VI Lo Spirito Santo riunisce la famiglia di Dio
Camminiamo insieme nella Chiesa
p. 103-105
Gv 10,1-21
Dio Padre ci chiama ad essere suoi figli
p. 111 – 112
Mc 16, 15-16
Ci accoglie una grande famiglia: è la Chiesa
p. 113 – 114
Rispondiamo sì alla chiamata del Padre
p. 115
Gv 3, 1-5
Camminiamo insieme
p. 120 – 121
Mt 6, 9-13
cap. VII La Chiesa: una grande famiglia
cap. VIII La Chiesa riunita attorno alla mensa del Signore
Beati gli invitati alla cena del Signore
p. 134 – 136
Gv 6, 48-58
1. Come accostarci al concetto di Chiesa?
“Non basta spiegare il Vangelo ai fanciulli. Il Vangelo si accoglie e si vive sempre, in casa, nella vita della comunità
cristiana, nella liturgia della domenica.
Accogliere e vivere il Vangelo significa mostrare concretamente il proprio amore per Gesù e per i fratelli.” (
Ascoltiamo quello che Gesù fa e dice - pag. 52)
Costruire il parallelo con la vita di Gesù, che è inserito in una famiglia, in una comunità, in un villaggio aiuta i
fanciulli a percepire Gesù come un loro amico, con le stesse esigenze, gli stessi desideri, forse gli stessi timori.
Questo piccolo percorso lo troviamo nel capitolo 4 dove viene descritta la vita di Gesù in una famiglia che
ascolta la Parola, prega e si ritrova nel giorno di festa, il sabato, con la comunità nella sinagoga.
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L’obiettivo del percorso è far scoprire che intorno a noi vive una comunità, la Chiesa, che non siamo soli, che
ognuno di noi ha vicino persone che lo amano e che ama e che ci aiutano nella crescita sia umana che spirituale. A
fondamento della crescita umano-cristiana sta il prendere Gesù come modello di vita.
Parlare di Chiesa senza conoscere Gesù, la sua vita e le sue opere, non è possibile.
• Quali atteggiamenti di Gesù ritieni fondamentali per capire la Chiesa?
• La comunità nella quale vivi incarna questi atteggiamenti?
2. Come interpretare l’esistenza della Chiesa?
A Pentecoste i cristiani fanno festa perché il Signore risorto dona lo Spirito alla sua Chiesa. (cap. 6 pag. 99) Papà e
mamme, bambini e bambine, i maestri, le suore, i preti, i vescovi con il Papa… tutti sono chiamati a portare il
proprio dono per far crescere l’amore e la gioia nella Chiesa di Gesù. (cap.6 pag. 105)
Con il Battesimo entriamo a far parte della Chiesa; diventiamo figli di Dio e fratelli di Gesù. (cap. 7 – pag. 111) La
comunione al Corpo e al Sangue di Gesù è il cibo della vita nuova che unisce al Padre e ai fratelli: ci aiuta a fare
della nostra vita un dono di amore. Lo Spirito Santo fa della Chiesa un cuore solo e un’anima sola. (cap. 8 – pag. 135)
Gesù è sempre pronto a perdonarci. Nella sua Chiesa sono tanti i segni del perdono. In famiglia e con gli amici può
bastare una parola, un sorriso, un abbraccio e torna la pace. (cap. 10 – pag. 163)
• Quali difficoltà trovi nel narrare la Chiesa ai fanciulli?
3. Che cos’è la Chiesa?
Dalla Lumen gentium:
Le immagini della Chiesa
6. Come già nell'Antico Testamento la rivelazione del regno viene spesso proposta in figure, così anche ora l'intima
natura della Chiesa ci si fa conoscere attraverso immagini varie, desunte sia dalla vita pastorale o agricola, sia dalla
costruzione di edifici o anche dalla famiglia e dagli sponsali, e che si trovano già abbozzate nei libri dei profeti.
La Chiesa infatti è un ovile, la cui porta unica e necessaria è Cristo (cfr. Gv 10,1-10). È pure un gregge, di cui Dio
stesso ha preannunziato che ne sarebbe il pastore (cfr. Is 40,11; Ez 34,11 ss), e le cui pecore, anche se governate da
pastori umani, sono però incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il buon Pastore e
principe dei pastori (cfr. Gv 10,11; 1 Pt 5,4), il quale ha dato la vita per le pecore (cfr. Gv 10,11-15).
La Chiesa è il podere o campo di Dio (cfr. 1 Cor 3,9). In quel campo cresce l'antico olivo, la cui santa radice sono
stati i patriarchi e nel quale è avvenuta e avverrà la riconciliazione dei Giudei e delle Genti (cfr. Rm 11,13-26). Essa è
stata piantata dal celeste agricoltore come vigna scelta (Mt 21,33-43, par.; cfr. Is 5,1 ss). Cristo è la vera vite, che dà
vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo in lui, e senza di lui nulla possiamo fare
(cfr. Gv 15,1-5).
Più spesso ancora la Chiesa è detta edificio di Dio (cfr. 1 Cor 3,9). Il Signore stesso si paragonò alla pietra che i
costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare (Mt 21,42 par.). Sopra quel fondamento la Chiesa è
costruita dagli apostoli (cfr. 1 Cor 3,11) e da esso riceve stabilità e coesione. Questo edificio viene chiamato in varie
maniere: casa di Dio (cfr. 1 Tm 3,15), nella quale cioè abita la sua famiglia, la dimora di Dio nello Spirito (cfr. Ef
2,19-22), la dimora di Dio con gli uomini (cfr. Ap 21,3), e soprattutto tempio santo, il quale, rappresentato dai
santuari di pietra, è l'oggetto della lode dei santi Padri ed è paragonato a giusto titolo dalla liturgia alla città santa, la
nuova Gerusalemme. In essa infatti quali pietre viventi veniamo a formare su questa terra un tempio spirituale
(cfr.1Pt 2,5). E questa città santa Giovanni la contempla mentre, nel momento in cui si rinnoverà il mondo, scende
dal cielo, da presso Dio, « acconciata come sposa adorna per il suo sposo » (Ap 21,1s).
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La Chiesa, chiamata «Gerusalemme celeste» e «madre nostra» (Gal 4,26; cfr. Ap 12,17), viene pure descritta
come l'immacolata sposa dell'Agnello immacolato (cfr. Ap 19,7; 21,2 e 9; 22,17), sposa che Cristo «ha amato.. .
e per essa ha dato se stesso, al fine di santificarla » (Ef 5,26), che si è associata con patto indissolubile ed
incessantemente «nutre e cura» (Ef 5,29), che dopo averla purificata, volle a sé congiunta e soggetta nell'amore e
nella fedeltà (cfr. Ef 5,24), e che, infine, ha riempito per sempre di grazie celesti, onde potessimo capire la carità di
Dio e di Cristo verso di noi, carità che sorpassa ogni conoscenza (cfr. Ef 3,19). Ma mentre la Chiesa compie su
questa terra il suo pellegrinaggio lontana dal Signore (cfr. 2 Cor 5,6), è come un esule, e cerca e pensa alle cose di
lassù, dove Cristo siede alla destra di Dio, dove la vita della Chiesa è nascosta con Cristo in Dio, fino a che col suo
sposo comparirà rivestita di gloria (cfr. Col 3,1-4).”
Da Evangelii gaudium
23 - L’intimità della Chiesa con Gesù è un’intimità itinerante, e la comunione «si configura essenzialmente come
comunione missionaria». Fedele al modello del Maestro, è vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il
Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura. La gioia del
Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno. Così l’annuncia l’angelo ai pastori di Betlemme: «Non
temete, ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo» (Lc 2,10). L’Apocalisse parla di «un vangelo
eterno da annunciare agli abitanti della terra e a ogni nazione, tribù, lingua e popolo» (Ap 14,6).
114 - Essere Chiesa significa essere Popolo di Dio, in accordo con il grande progetto d’amore del Padre. Questo
implica essere il fermento di Dio in mezzo all’umanità. Vuol dire annunciare e portare la salvezza di Dio in
questo nostro mondo, che spesso si perde, che ha bisogno di avere risposte che incoraggino, che diano speranza,
che diano nuovo vigore nel cammino. La Chiesa dev’essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possano
sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo.
169 - In una civiltà paradossalmente ferita dall’anonimato e, al tempo stesso, ossessionata per i dettagli della vita
degli altri, spudoratamente malata di curiosità morbosa, la Chiesa ha bisogno di uno sguardo di vicinanza per
contemplare, commuoversi e fermarsi davanti all’altro tutte le volte che sia necessario. In questo mondo i ministri
ordinati e gli altri operatori pastorali possono rendere presente la fragranza della presenza vicina di Gesù ed il suo
sguardo personale. La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte
dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cfr Es
3,5). Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di
compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana.
288 - Vi è uno stile mariano nell’attività evangelizzatrice della Chiesa. Perché ogni volta che guardiamo a
Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la
tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi
importanti. Guardando a lei scopriamo che colei che lodava Dio perché «ha rovesciato i potenti dai troni» e « ha
rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1,52.53) è la stessa che assicura calore domestico alla nostra ricerca di giustizia.
È anche colei che conserva premurosamente «tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Maria sa
riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti ed anche in quelli che sembrano impercettibili. È
contemplativa del mistero di Dio nel mondo, nella storia e nella vita quotidiana di ciascuno e di tutti. È la donna
orante e lavoratrice a Nazaret, ed è anche nostra Signora della premura, colei che parte dal suo villaggio per aiutare
gli altri «senza indugio» (Lc 1,39). Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di
cammino verso gli altri, è ciò che fa di lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione. Le chiediamo che con la
sua preghiera materna ci aiuti affinché la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda
possibile la nascita di un mondo nuovo. È il Risorto che ci dice, con una potenza che ci riempie di immensa fiducia
e di fermissima speranza: «Io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5).
• Qual è la tua immagine di Chiesa?
• Ti riconosci nella Chiesa che ci propone Papa Francesco con la sua predicazione?
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Da una lettura trasversale di tutti i catechismi emerge:
- la persona dello Spirito Santo costantemente presente nella vita dell’uomo e della Chiesa;
- l’azione dello Spirito come forza unificatrice di tutti i percorsi;
una progressiva manifestazione: energia nuova (Lasciate che i bambini vengano a me); presenza (Io sono con
voi); segno di salvezza (Venite con me); luce e forza (Sarete miei testimoni); garanzia per la vita (Vi ho chiamato
amici); libertà (Io ho scelto voi); universalità e sostegno per la missione (Venite e vedrete); dono di libertà e di comunione
(La verità vi farà liberi); è Signore e dà la vita (CCC). Vedi in allegato griglia completa
Quale attributo della Chiesa
È istituita da Gesù Cristo,
manifestata dallo Spirito.
Quale azione della Chiesa
Vive della Parola e del Corpo di
Cristo, divenendo essa stessa
corpo di Cristo.
LA VERITÁ
VI FARÁ
LIBERI
È segno e strumento del regno
di Cristo
Custodendo la testimonianza
degli apostoli, offre la possibilità
di conoscere Cristo fedelmente;
celebrando i sacramenti
permette di incontrarlo
personalmente.
LASCIATE CHE I
BAMBINI VENGANO
A ME
È la casa di tutti, la famiglia dei
figli di Dio.
IO SONO
CON VOI
È una realtà viva e dinamica che
rende presente l’amore di Dio
nel mondo.
È una, santa, cattolica e
apostolica.
Si prende cura dei bambini, li
accoglie chiamandoli a
partecipare alla vita del popolo
di Dio.
Si alimenta alla Parola, nella
preghiera, celebra l’Eucarestia,
edifica la comunione
Attraverso i successori degli
apostoli, i pastori e i maestri,
guida il popolo di Dio.
CCC
VENITE
CON ME
SARETE MIEI
TESTIMONI
È il popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
VI HO CHIAMATO
AMICI
È opera di Dio, nasce per sua
iniziativa: sua è la chiamata, suo
è il dono dello Spirito.
IO HO SCELTO
VOI
È un unico corpo
Vive e agisce nelle famiglie
cristiane, nelle comunità
parrocchiali, nella Chiesa locale
e universale, esce incontro ai
poveri.
Svolge funzioni diverse,
secondo i doni dati a ciascuno
dallo Spirito, che fa dei cristiani
una grande casa di pietre vive,
una famiglia, un popolo solo.
Riceve lo Spirito dell’amore
riconosce in Gesù il Signore e il
Maestro della vita; vede in Dio il
volto di un Padre che ci edifica
in una fratellanza nuova.
Quale testimonianza
La Chiesa è missionaria per sua
natura, inviata da Cristo a tutti i
popoli segno e strumento della
comunione di Dio e degli
uomini.
Inviata a tutti gli uomini come
luce del mondo e sale della terra,
annuncia Cristo con la
predicazione, lo celebra con la
liturgia, lo testimonia con il
servizio e la condivisione dei
beni spirituali e materiali.
Pone segni di attenzione e di
servizio, educa alla preghiera,
narra la storia della salvezza.
Compie, con l’aiuto dello Spirito
Santo, le opere dell’amore.
Cresce e si rinnova
nell’Eucarestia, vive la Pasqua
del Signore nello spazio e nel
tempo dell’esistenza dei cristiani.
Annuncia il Vangelo di Gesù
risorto, celebra i sacramenti,
vive nella santità, diffonde nel
mondo il regno di Cristo.
È convocata dal Signore per
ascoltare la sua Parola e inviata
sino ai confini della terra, per
annunciarla, a servizio della
dignità di ogni persona.
È testimone di amore e di
fraternità, si prende cura
dell’umanità e si costruisce come
comunità
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VENITE E VEDRETE
È comunità dei discepoli di
Gesù, santa e sempre bisognosa
di purificazione.
Continua l’opera del Figlio di
Dio, annuncia la sua vita e la sua
morte, proclama la sua
resurrezione.
È manifestazione e promessa
dell’ alleanza che Dio ha voluto
stringere con gli uomini.
È una realtà viva e dinamica
che rende presente l’amore di Dio nel mondo.
Tempo
ordinario
Approfondimento: La mia casa custodisce un tesoro: l’amore della famiglia. Quali altre realtà possiamo
Tempo di
Avvento
Approfondimento: La famiglia di Dio si arricchisce del dono più grande: Gesù entra nella storia della
paragonare a una casa?
Narrazione: pag. 16-17 del catechismo Genesi 1,1 e ss
Laboratorio: creare un cartellone che rappresenti il mondo come una grande casa in cui possa esserci
posto per l’amore. Con quale simbolo rappresenti l’amore? Con quali colori?
Celebrare e Raccontare: Dio che ci ha generati per amore, con amore, ci custodisce.
Essere conosciuti, accolti, amati in famiglia, tra gli amici… aprirsi alla conoscenza e all’incontro con gli
altri per arrivare a sperimentare la Chiesa (la parrocchia) come una famiglia dove ci si prende cura gli
uni degli altri.
grande famiglia umana, grazie al sì di Maria.
Narrazione: pag. 37 Isaia 3,1-2.5
Laboratorio: come costruiresti una casa per Gesù, oggi?
Celebrare e Raccontare: Gesù che entra nella storia umana rende visibile e umano l’amore di Dio.
Suscitare e valorizzare le esperienze umane dell’attesa, dell’accoglienza, della preghiera.
La Chiesa è la casa dove si fa memoria di Gesù
NATALE
Approfondimento: Il Natale è la festa di Gesù che nasce nelle nostre case.
Narrazione: Lc 2,1-14
Laboratorio: costruire un Presepe in cui Gesù sia al centro di luoghi diversi di vita.
Celebrare e Raccontare: Gesù che nasce invita alla festa come esperienza di speranza, gioia e comunione
con Dio e con i fratelli. La Chiesa è un luogo di festa, di speranza e di gioia. Coinvolgere i bambini per
abbellire la Chiesa per celebrare il Natale; raccogliere all’offertorio di Natale cibo per i poveri; offrire ai
poveri un pranzo nel periodo natalizio.
Si alimenta alla Parola, nella preghiera, celebra l’Eucarestia,
edifica la comunione
Tempo
ordinario
Approfondimento: Gesù prega con il suo popolo, cresce in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli
uomini.
Narrazione: Lc 2,41-50
Laboratorio: intervista qualche persona che può aiutarti a crescere in sapienza, età e grazia.
Celebrare e Raccontare: Gesù manifesta il progetto di Dio parlando in parabole, compiendo segni,
incontrando le persone, prendendosi cura di ognuno, ritirandosi a pregare.
Valorizzare la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio. La Chiesa, luogo dell’ascolto e della preghiera. Far
conoscere ai bambini il messale, l’evangeliario, il lezionario. Far ascoltare il silenzio della Chiesa e invitare
a fare silenzio.
Quaresima
Approfondimento: Gesù è condotto dallo Spirito nel deserto e sperimenta la fatica, la tentazione, la
sofferenza. Comincia il suo cammino verso la croce.
Narrazione: Mt 4,1-11
Laboratorio: creare un cartellone, un video… con un percorso che rappresenti i personaggi principali del
vangelo delle 5 domeniche di Quaresima. Che cammino fanno? Verso chi e verso dove? Tu che cammino
fai in Quaresima? Dove e con chi lo fai?
Celebrare e Raccontare: Gesù opera il bene e vince le forze del male. Avviare gradualmente ai momenti
più significativi della festa del perdono. Osservare in Chiesa gli oggetti che raccontano la vicenda di Gesù:
il crocifisso, la Via Crucis …. La Chiesa è memoria del dono che Gesù ha fatto di tutta la sua vita sulla
croce.
PASQUA
Approfondimento: Gesù consegna tutta la sua vita per amore e risorge.
Narrazione: Mt cap. 26-28
39
Laboratorio: realizzare una croce fiorita e colorata, simbolo di vita e di resurrezione.
Celebrare e Raccontare: Gesù si dona a noi nel pane e nel vino. Osservare in Chiesa l’altare, come
luogo in cui si fa memoria del dono di Gesù, come cibo buono disceso dal cielo. Dall’osservazione
dell’altare arrivare alla riflessione sulla Chiesa come luogo in cui tutti sono invitati al banchetto per
diventare corpo di Gesù; luogo dal quale si parte per imparare la condivisione con i poveri, per portare
con sé Gesù e portarlo nelle proprie case. La Chiesa è la casa di tutti tra le case di ognuno.
Compie, con l’aiuto dello Spirito Santo, le opere dell’amore.
Tempo di
Pasqua
Tempo
ordinario
Approfondimento: Gesù, affida ai suoi discepoli una missione universale, sostenuta dalla sua presenza
insieme al Padre e allo Spirito Santo.
Narrazione: Mt 28,9-20
Laboratorio: identificare luoghi e tempi dove compiere la missione affidata da Gesù risorto. I luoghi e i
tempi della Chiesa. Evidenziare in Chiesa il tabernacolo, casa dove risiede Gesù, la luce vera, quella che
illumina ogni uomo. Per questo un cero è sempre acceso vicino al tabernacolo.
Celebrare e Raccontare: Gesù risorto dona lo Spirito e invita ad andare nel mondo per portare gioia e
speranza.
Valorizzare la partecipazione alla celebrazione eucaristica, come Pasqua settimanale. Alla fine della Messa
con quali sentimenti esco di Chiesa?: gratitudine, fiducia, pace, speranza……? Porto Gesù nella casa del
mio cuore e nella mia casa o lo lascio nella Chiesa fatta solo di muri? La Chiesa è nel mondo. Il mondo è
la mia casa.
Approfondimento: Lo Spirito chiama a una vita nuova da figli di Dio e fratelli nella comunità cristiana e
nella Chiesa.
Narrazione: Atti 2,1-41
Laboratorio: creare un cartellone, un video … in cui rappresentare la Chiesa come comunità di persone
che vivono la comunione, partecipano all’Eucarestia, ricevono i Sacramenti, condividono la festa……
Celebrare e Raccontare: Vivere nella Chiesa aiuta a costruire relazioni nuove. La Chiesa è una casa di
fratelli. La pietra fondamentale della Chiesa è Gesù, le altre pietre vive chi sono?.......Io sono una pietra
della Chiesa: tutti i battezzati ne fanno parte.
Disegna la tua Chiesa o la Chiesa che vorresti, vista da dentro, vista da fuori, vista dall’alto….
40
VENITE CON ME
Presentazione del testo
Testo pubblicato nel 1991 dai Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana
come Catechismo per l’iniziazione cristiana per fanciulli di 8-10 anni.
Destinatari e meta globale
Il secondo volume Venite con me, destinato ai fanciulli di 8-10 anni, propone un itinerario particolarmente attento
all'esperienza di fede nella comunità parrocchiale, attorno alle mete principali di una iniziazione al discepolato, alla
formazione della coscienza morale, alla celebrazione della Riconciliazione e dell'Eucaristia.
Il testo non esplicita in nessuna parte l’intervento dello Spirito Santo come terza persona della Trinità. Ma lo Spirito
emerge come segno di salvezza e come forza in ogni azione di Gesù, in ogni azione dei suoi discepoli prima e della
Chiesa oggi come popolo di Dio e come corpo di Cristo.
La meta globale di questo catechismo, sempre in vista di disporre i fanciulli a fare dell'Eucaristia la fonte e il
culmine della loro esistenza cristiana, è l'incontro con Gesù.
Il titolo Venite con me esprime bene la prospettiva del cammino di iniziazione a cui i fanciulli sono chiamati nella
comunità ecclesiale: Gesù, il Maestro e il Salvatore, li invita a seguirlo per entrare in comunione con lui e, nella
comunità cristiana, imparare a vivere e ad amare come lui, a far propri i suoi insegnamenti e il suo stile di vita,
riconoscerlo nella fede come il Salvatore che continua ad agire attraverso la parola, i sacramenti e la testimonianza di
vita dei suoi discepoli.
Tutto questo è reso possibile dall’opera continua dello Spirito Santo, che Gesù ci ha lasciato in dono, e che
costantemente apre la mente e il cuore dei discepoli.
Il catechismo è consegnato direttamente ai fanciulli, protagonisti di crescita umana e cristiana, ma insieme viene
consegnato alle loro comunità ecclesiali e familiari e ai diversi ambienti educativi perché lo sappiano usare con loro
come strumento per la catechesi viva e per una comune esperienza cristiana di discepolato con Gesù. Le pagine
introduttive di ogni capitolo intendono favorire un cammino da percorrere insieme verso mete comuni di
conversione e di crescita nella vita cristiana.
Articolazione dell’itinerario e obiettivi educativi
Gli obiettivi possono essere suddivisi secondo tre aspetti: un arricchimento delle conoscenze, un approfondimento
degli atteggiamenti cristiani e una crescita della partecipazione alla vita ecclesiale (comportamenti).
Le conoscenze attingono a una lettura delle sezioni principali del Vangelo secondo Luca; alla presentazione delle
tappe fondamentali della vocazione cristiana; a una consistente esposizione della vita di Gesù; a una trattazione
specifica sulla vita della Chiesa e sui sacramenti dell'iniziazione cristiana e della Penitenza. Lo Spirito Santo
attraversa come un filo rosso quasi tutti i capitoli di questo catechismo. Tutto quello che Gesù fa e dice nel
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Vangelo di Luca è sostenuto e alimentato dallo Spirito. La vita della Chiesa ampiamente trattata è sostenuta e
alimentata dallo Spirito. I cristiani, nei passaggi fondamentali della vita, sono sostenuti e nutriti dai Sacramenti che
sono opera dello Spirito Santo.
Gli atteggiamenti cristiani da approfondire sono l'ascolto della Parola, la contemplazione delle opere di Gesù,
l'adorazione del suo mistero pasquale. È sempre lo Spirito che ci aiuta ad entrare nel mistero di Gesù. Vengono
inoltre presentati i comandamenti della vita cristiana per favorire l'atteggiamento dell'obbedienza a Dio e della
fedeltà al Signore. Il decimo capitolo propone una iniziazione del fanciullo alla dimensione penitenziale della vita
cristiana. E’ fondamentale un approccio corretto al Sacramento della Penitenza: è importante che il fanciullo capisca
che il sacerdote, per opera dello Spirito Santo, è veramente, in quel momento, il Padre che lo perdona, che lo ama,
che lo ha aspettato e lo aspetterà sempre.
Per quanto riguarda i comportamenti, con l'appropriazione di nuove conoscenze sulle verità di fede e di nuovi
atteggiamenti di vita cristiana, si intende far crescere la partecipazione alla vita ecclesiale e all'Eucaristia, a
vivere cristianamente in famiglia, in parrocchia e negli altri ambienti che il fanciullo frequenta.
Il catechismo - attraverso undici unità didattiche – sviluppa una proposta di discepolato secondo una linea
evangelica-ecclesiale-liturgica - offrendo ai fanciulli una lettura quasi continuata del Vangelo di Luca e
introducendo alla comprensione dei segni di comunione e di salvezza di Dio con noi: la Chiesa (cap VII e VIII), i
sacramenti (cap IX e X), i dieci comandamenti e il comandamento dell'amore, il compimento nella vita eterna (cap
XI).
Per quanto riguarda i contenuti, il nucleo centrale è il rapporto di discepolato che il fanciullo è chiamato a vivere
nei confronti di Gesù.
Per la dimensione esperienziale, o antropologica, il testo fa continui riferimenti alla vita del fanciullo, soprattutto
alle sue esperienze più significative: l'esperienza più importante è l'amicizia, insieme all'esperienza del gruppo, ma si
fa riferimento anche al ritmo della giornata, alla festa domenicale, alle sofferenze della gente, al sacrificio, al dono,
alla famiglia, alla scuola, alla parrocchia, alla gioia, alle discordie.
La dimensione biblica è particolarmente evidente, tanto che quasi ogni pagina del catechismo fa riferimento alla
Scrittura: la prima parte del testo attinge il proprio filo conduttore al Vangelo secondo Luca, la seconda è ricca di
brani dei vari libri del Nuovo Testamento. Come "fuori testo", alla fine delle varie unità didattiche, vengono
ricordati alcuni personaggi o fatti dell'Antico Testamento particolarmente significativi: Abramo, Isaia, Mosè, la
Pasqua ebraica...
La scelta del Vangelo di Luca permette ai ragazzi di penetrare la profonda personalità di Gesù, la sua ricca
umanità; scopriranno in Lui il Salvatore che con i suoi segni rivela l’amore di Dio. È lo Spirito Santo che pervade
tutta la sua opera. L’evangelista Luca è quello che meglio sa cogliere il senso storico della vita di Gesù. Oltre a
situare con una certa precisione gli avvenimenti nello spazio e nel tempo, è costante preoccupazione di Luca
interpretare la storia alla luce del piano salvifico di Dio. Pertanto, si può affermare che Luca è un vero narratore che
interpreta i fatti e li rivive nella fede pasquale (vedi i riferimenti alla fede necessari per comprendere gli eventi di
Gerusalemme (cap. IV). Fondamentali sono per Luca alcuni temi: - Gesù è il Salvatore la cui vita è tutta orientata
verso l’evento della sua Pasqua di redenzione;
- l’itinerario che il Signore compie insieme ai suoi discepoli è come un grande viaggio verso la sua
Pasqua di morte e di risurrezione. Il cap.4: “Grandi sono le opere del Signore” , è strettamente
collegato con il cap. 6°: “Non c’è amore più grande”; - gli episodi della vita di Gesù, fin dalla nascita (p. 41), si
illuminano alla luce degli eventi pasquali: vedi ad es: il significato simbolico della guarigione del cieco di Gerico
(p.66); vedi il significato dei miracoli (p.67); - essere discepolo di Gesù vuol dire seguirlo fino alla fine; essere fedele
come Lui a Dio e ai fratelli. In questo senso il Catechismo si presenta come un vero itinerario di maturazione
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cristiana che accompagna i ragazzi e le comunità parrocchiali a rivivere il mistero pasquale e a celebrarlo
nell’Eucaristia della domenica (cap.VII): “Resta con noi Signore” sono le parole dei discepoli di Emmaus la cui
narrazione ritma tutto il capitolo eucaristico.
La dimensione liturgica del catechismo fa riferimento esplicito ai vari momenti della celebrazione eucaristica,
collocandone uno per ogni capitolo. Al cap. I la convocazione dell'assemblea domenicale; al II l'atto penitenziale; al
III la lode del Gloria; al IV l'ascolto della Parola; al V la preghiera dei fedeli; al VI l'ultima Cena di Gesù e il suo
memoriale eucaristico. Il capitolo VII è un'esplicita e completa trattazione della celebrazione eucaristica, mentre ai
capitoli IX e X si considerano i temi sacramentali del Battesimo, della Cresima e della Penitenza. L'impostazione
biblica del catechismo impedisce che la trattazione dei sacramenti diventi unilaterale e autonoma rispetto
all'evangelizzazione.
La dimensione morale, acquista rilievo in riferimento a Gesù, visto come maestro di vita che dona e rivela la
volontà del Padre agli uomini: in questa prospettiva vengono enunciati i dieci comandamenti, riassunti nel duplice
comandamento dell'amore; il comandamento nuovo di Gesù; le beatitudini e il discorso della montagna. La
dimensione morale della catechesi e della vita entra a far parte della sequela di Cristo. Sono tre le scelte
qualificanti di questo testo dal punto di vista pedagogico: il dialogo, le persone, il linguaggio della Chiesa.
La struttura di fondo del catechismo è dialogica: il materiale del testo è presentato secondo lo schema
"chiamata di Dio - risposta degli uomini", in modo da favorire l'intensificarsi del dialogo tra Gesù e il fanciullo.
cap. I Vieni e seguimi
Tutti sono chiamati
ll giorno del Battesimo Gesù unisce a sè i bambini:
Cresce la famiglia dei figli di Dio che è la Chiesa
La Pasqua settimanale: la Chiesa che va in chiesa
Gli apostoli scrivono per non dimenticare. Nasce la
Chiesa apostolica.
p. 14
p.15
p.16
Lc 18,16-17
p. 17
cap. II Sulle strade del Signore
La fedeltà di Dio pone le sue pietre per costruire
la Chiesa nonostante le infedeltà dell’uomo
p. 30-32
Lc. 3,15-18
Lc. 1,26-38
cap. III Gloria a Dio e pace in terra
Per noi nasce il Salvatore,
pietra d’angolo su cui si innesteranno
le altre pietre vive, fatte dagli uomini
p. 41-50
Lc2,1-7
Lc 2,8-20
Lc 2,21-35
Mt 2,1-12
Lc 2,41-52
cap. V Maestro, che devo fare?
Gesù invita ad amare e a farsi prossimo
p. 74-75
Lc 10,25-37
43
La parabola del Samaritano è anche oggi la
Risposta giusta dentro e fuori la Chiesa
Celebrare il Signore, attraverso
l’Eucaristia. In famiglia si fa festa
Amarci gli uni gli altri come Gesù ci ha amato
cap. VI Non c’è amore più grande
Gesù dona se stesso nell’Eucarestia.
L’Eucarestia rende la Chiesa una.
Gesù opera nella sua Chiesa
cap. VII Resta con noi, Signore
Gesù è la parola di Dio. La Parola
è l’altra pietra che costruisce la Chiesa
Pane spezzato, segno del suo dono d’amore
Beati gli invitati alla cena del Signore:
tutti sono invitati = Chiesa cattolica
Annunciate ciò che avete visto e udito =
Chiesa missionaria
cap. VIII Credo la Chiesa
La Chiesa vive nelle nostre case
La Chiesa vive nella comunità parrocchiale
La Chiesa è diffusa nel mondo
La Chiesa è una, santa, cattolica
e apostolica
cap. IX Rimanete in me e io in voi
Gesù è la vite, noi i tralci. Senza Gesù
diventiamo sterili, la Chiesa si spegne.
Figli di Dio = membra vive della Chiesa
Testimoni di Gesù con la forza dello Spirito=
la Chiesa si fonda sulla Trinità: l’amore del Padre
la vita del Figlio, la forza dello Spirito
cap. X Perdonaci, Signore
Gesù dà il potere alla sua Chiesa
di perdonare i peccati
Il Sacramento della riconciliazione
p. 80
Mt 18,19
p. 88
Gv 15,12-13
p. 100
p. 114
Gv 17
p. 126
p. 128
1Cor 11,23-26
p. 130
p. 133
p.140
p.142
p.144
p. 147
p. 152
p. 154
Gv 15,1-8
Mc 16,14-16
p. 155
Mt 5,14-16
p. 162
Gv 20,19-23
1. Come accostarci al concetto di Chiesa?
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Quando si celebrano i sacramenti la presenza di Gesù si fa più forte e solenne. Gesù ha voluto istituire questi segni
per manifestare il suo amore nei momenti particolari della vita degli uomini. Questi segni di salvezza sono affidati
alla Chiesa. In essi riceviamo lo Spirito Santo con la sua grazia che ci santifica, ci unisce alla vita nuova di Gesù
risorto, ci trasforma in popolo di Dio (cap. VII p.124-125; Lc 24,13-15) La famiglia cristiana è la Chiesa di Gesù
che vive nelle nostre case (cap. VIII p.141; Col 3,12-25)
• Chi ti ha parlato per la prima volta di Chiesa? Come te ne ha parlato?
• Che livello di importanza ha la Chiesa nella tua vita?
2. Come interpretare l’esistenza della Chiesa?
A Pentecoste i cristiani fanno festa perché il Signore risorto dona lo Spirito alla sua Chiesa. (cap. 6 pag. 112-113)
La comunione al Corpo e al Sangue di Gesù è il cibo della vita nuova che unisce al Padre e ai fratelli: ci aiuta a fare
della nostra vita un dono di amore. L’Eucarestia fa della Chiesa un cuore solo e un’anima sola e la invia in missione
(cap. 6 pag 114-115; cap.7 pag. 128-133; cap. X pag.162-165; Gv 20,19-23; Lc 15,4-7) Iniziare i fanciulli all’Eucarestia è
dunque molto di più che prepararli alla prima Comunione. È introdurli alla vita cristiana ed ecclesiale che trova
nell’Eucarestia la sua fonte e il suo culmine. (cap.7 pag.121)
• Quali difficoltà trovi nel narrare la Chiesa ai fanciulli?
• Ripercorrendo i sette Sacramenti, quali segni trovi che ti indicano la presenza della Chiesa? Per ogni segno sacramentale prova
a definire una qualità/azione della Chiesa verso il mondo.
3. Che cos’è la Chiesa?
Dalla Lumen gentium:
Le immagini della Chiesa
6. Come già nell'Antico Testamento la rivelazione del regno viene spesso proposta in figure, così anche ora l'intima
natura della Chiesa ci si fa conoscere attraverso immagini varie, desunte sia dalla vita pastorale o agricola, sia dalla
costruzione di edifici o anche dalla famiglia e dagli sponsali, e che si trovano già abbozzate nei libri dei profeti.
La Chiesa infatti è un ovile, la cui porta unica e necessaria è Cristo (cfr. Gv 10,1-10). È pure un gregge, di cui Dio
stesso ha preannunziato che ne sarebbe il pastore (cfr. Is 40,11; Ez 34,11 ss), e le cui pecore, anche se governate da
pastori umani, sono però incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il buon Pastore e
principe dei pastori (cfr. Gv 10,11; 1 Pt 5,4), il quale ha dato la vita per le pecore (cfr. Gv 10,11-15).
La Chiesa è il podere o campo di Dio (cfr. 1 Cor 3,9). In quel campo cresce l'antico olivo, la cui santa radice sono
stati i patriarchi e nel quale è avvenuta e avverrà la riconciliazione dei Giudei e delle Genti (cfr. Rm 11,13-26). Essa è
stata piantata dal celeste agricoltore come vigna scelta (Mt 21,33-43, par.; cfr. Is 5,1 ss). Cristo è la vera vite, che dà
vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo in lui, e senza di lui nulla possiamo fare
(cfr. Gv 15,1-5).
Più spesso ancora la Chiesa è detta edificio di Dio (cfr. 1 Cor 3,9). Il Signore stesso si paragonò alla pietra che i
costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare (Mt 21,42 par.). Sopra quel fondamento la Chiesa è
costruita dagli apostoli (cfr. 1 Cor 3,11) e da esso riceve stabilità e coesione. Questo edificio viene chiamato in varie
maniere: casa di Dio (cfr. 1 Tm 3,15), nella quale cioè abita la sua famiglia, la dimora di Dio nello Spirito (cfr. Ef
2,19-22), la dimora di Dio con gli uomini (cfr. Ap 21,3), e soprattutto tempio santo, il quale, rappresentato dai
santuari di pietra, è l'oggetto della lode dei santi Padri ed è paragonato a giusto titolo dalla liturgia alla città santa, la
nuova Gerusalemme. In essa infatti quali pietre viventi veniamo a formare su questa terra un tempio spirituale
(cfr.1Pt 2,5). E questa città santa Giovanni la contempla mentre, nel momento in cui si rinnoverà il mondo, scende
dal cielo, da presso Dio, « acconciata come sposa adorna per il suo sposo » (Ap 21,1s).
45
La Chiesa, chiamata «Gerusalemme celeste» e «madre nostra» (Gal 4,26; cfr. Ap 12,17), viene pure descritta
come l'immacolata sposa dell'Agnello immacolato (cfr. Ap 19,7; 21,2 e 9; 22,17), sposa che Cristo «ha amato.. .
e per essa ha dato se stesso, al fine di santificarla » (Ef 5,26), che si è associata con patto indissolubile ed
incessantemente «nutre e cura» (Ef 5,29), che dopo averla purificata, volle a sé congiunta e soggetta nell'amore e
nella fedeltà (cfr. Ef 5,24), e che, infine, ha riempito per sempre di grazie celesti, onde potessimo capire la carità di
Dio e di Cristo verso di noi, carità che sorpassa ogni conoscenza (cfr. Ef 3,19). Ma mentre la Chiesa compie su
questa terra il suo pellegrinaggio lontana dal Signore (cfr. 2 Cor 5,6), è come un esule, e cerca e pensa alle cose di
lassù, dove Cristo siede alla destra di Dio, dove la vita della Chiesa è nascosta con Cristo in Dio, fino a che col suo
sposo comparirà rivestita di gloria (cfr. Col 3,1-4).”
Da Evangelii gaudium
23 - L’intimità della Chiesa con Gesù è un’intimità itinerante, e la comunione «si configura essenzialmente come
comunione missionaria». Fedele al modello del Maestro, è vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il
Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura. La gioia del
Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno. Così l’annuncia l’angelo ai pastori di Betlemme: «Non
temete, ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo» (Lc 2,10). L’Apocalisse parla di «un vangelo
eterno da annunciare agli abitanti della terra e a ogni nazione, tribù, lingua e popolo» (Ap 14,6).
114 - Essere Chiesa significa essere Popolo di Dio, in accordo con il grande progetto d’amore del Padre. Questo
implica essere il fermento di Dio in mezzo all’umanità. Vuol dire annunciare e portare la salvezza di Dio in
questo nostro mondo, che spesso si perde, che ha bisogno di avere risposte che incoraggino, che diano speranza,
che diano nuovo vigore nel cammino. La Chiesa dev’essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possano
sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo.
169 - In una civiltà paradossalmente ferita dall’anonimato e, al tempo stesso, ossessionata per i dettagli della vita
degli altri, spudoratamente malata di curiosità morbosa, la Chiesa ha bisogno di uno sguardo di vicinanza per
contemplare, commuoversi e fermarsi davanti all’altro tutte le volte che sia necessario. In questo mondo i ministri
ordinati e gli altri operatori pastorali possono rendere presente la fragranza della presenza vicina di Gesù ed il suo
sguardo personale. La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte
dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cfr Es
3,5). Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di
compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana.
288 - Vi è uno stile mariano nell’attività evangelizzatrice della Chiesa. Perché ogni volta che guardiamo a
Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la
tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi
importanti. Guardando a lei scopriamo che colei che lodava Dio perché «ha rovesciato i potenti dai troni» e « ha
rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1,52.53) è la stessa che assicura calore domestico alla nostra ricerca di giustizia.
È anche colei che conserva premurosamente «tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Maria sa
riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti ed anche in quelli che sembrano impercettibili. È
contemplativa del mistero di Dio nel mondo, nella storia e nella vita quotidiana di ciascuno e di tutti. È la donna
orante e lavoratrice a Nazaret, ed è anche nostra Signora della premura, colei che parte dal suo villaggio per aiutare
gli altri «senza indugio» (Lc 1,39). Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di
cammino verso gli altri, è ciò che fa di lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione. Le chiediamo che con la
sua preghiera materna ci aiuti affinché la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda
possibile la nascita di un mondo nuovo. È il Risorto che ci dice, con una potenza che ci riempie di immensa fiducia
e di fermissima speranza: «Io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5).
• Qual è la tua immagine di Chiesa?
• Ti riconosci nella Chiesa che ci propone Papa Francesco con la sua predicazione?
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Da una lettura trasversale di tutti i catechismi emerge:
- la persona dello Spirito Santo costantemente presente nella vita dell’uomo e della Chiesa;
- l’azione dello Spirito come forza unificatrice di tutti i percorsi;
una progressiva manifestazione: energia nuova (Lasciate che i bambini vengano a me); presenza (Io sono con
voi); segno di salvezza (Venite con me); luce e forza (Sarete miei testimoni); garanzia per la vita (Vi ho chiamato
amici); libertà (Io ho scelto voi); universalità e sostegno per la missione (Venite e vedrete); dono di libertà e di comunione
(La verità vi farà liberi); è Signore e dà la vita (CCC). Vedi in allegato griglia completa
Quale attributo della Chiesa
È istituita da Gesù Cristo,
manifestata dallo Spirito.
Quale azione della Chiesa
Vive della Parola e del Corpo di
Cristo, divenendo essa stessa
corpo di Cristo.
LA VERITÁ
VI FARÁ
LIBERI
È segno e strumento del regno
di Cristo
Custodendo la testimonianza
degli apostoli, offre la possibilità
di conoscere Cristo fedelmente;
celebrando i sacramenti
permette di incontrarlo
personalmente.
LASCIATE CHE I
BAMBINI VENGANO
A ME
È la casa di tutti, la famiglia dei
figli di Dio.
IO SONO
CON VOI
È una realtà viva e dinamica che
rende presente l’amore di Dio
nel mondo.
È una, santa, cattolica e
apostolica.
Si prende cura dei bambini, li
accoglie chiamandoli a
partecipare alla vita del popolo
di Dio.
Si alimenta alla Parola, nella
preghiera, celebra l’Eucarestia,
edifica la comunione
Attraverso i successori degli
apostoli, i pastori e i maestri,
guida il popolo di Dio.
CCC
VENITE
CON ME
SARETE MIEI
TESTIMONI
È il popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
VI HO CHIAMATO
AMICI
È opera di Dio, nasce per sua
iniziativa: sua è la chiamata, suo
è il dono dello Spirito.
IO HO SCELTO
VOI
È un unico corpo
Vive e agisce nelle famiglie
cristiane, nelle comunità
parrocchiali, nella Chiesa locale
e universale, esce incontro ai
poveri.
Svolge funzioni diverse,
secondo i doni dati a ciascuno
dallo Spirito, che fa dei cristiani
una grande casa di pietre vive,
una famiglia, un popolo solo.
Riceve lo Spirito dell’amore
riconosce in Gesù il Signore e il
Maestro della vita; vede in Dio il
volto di un Padre che ci edifica
in una fratellanza nuova.
Quale testimonianza
La Chiesa è missionaria per sua
natura, inviata da Cristo a tutti i
popoli segno e strumento della
comunione di Dio e degli
uomini.
Inviata a tutti gli uomini come
luce del mondo e sale della terra,
annuncia Cristo con la
predicazione, lo celebra con la
liturgia, lo testimonia con il
servizio e la condivisione dei
beni spirituali e materiali.
Pone segni di attenzione e di
servizio, educa alla preghiera,
narra la storia della salvezza.
Compie, con l’aiuto dello Spirito
Santo, le opere dell’amore.
Cresce e si rinnova
nell’Eucarestia, vive la Pasqua
del Signore nello spazio e nel
tempo dell’esistenza dei cristiani.
Annuncia il Vangelo di Gesù
risorto, celebra i sacramenti,
vive nella santità, diffonde nel
mondo il regno di Cristo.
È convocata dal Signore per
ascoltare la sua Parola e inviata
sino ai confini della terra, per
annunciarla, a servizio della
dignità di ogni persona.
È testimone di amore e di
fraternità, si prende cura
dell’umanità e si costruisce come
comunità
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VENITE E VEDRETE
Tempo
ordinario
È comunità dei discepoli di
Gesù, santa e sempre bisognosa
di purificazione.
Continua l’opera del Figlio di
Dio, annuncia la sua vita e la sua
morte, proclama la sua
resurrezione.
È manifestazione e promessa
dell’ alleanza che Dio ha voluto
stringere con gli uomini.
La Chiesa è una, santa, cattolica, apostolica
Approfondimento: L’Eucarestia rende la Chiesa una, unico corpo, unico popolo…
Narrazione: Gv 17
Laboratorio: crea un cartellone, un video, che rappresentino le quattro caratteristiche della
Chiesa.
Celebrare e Raccontare: Intervista persone di varie età e di diversi ambienti: Che cos’è per te
la Chiesa? Tu te ne senti parte? Da che parte stai? Cosa vorresti dalla Chiesa?
Tempo di
Avvento
NATALE
Tempo
ordinario
Quaresima
PASQUA
Approfondimento:
Per noi nasce il Salvatore, pietra d’angolo su cui si innesteranno le altre
pietre vive, fatte dagli uomini
Narrazione: Lc 2,1-52; Mt 2,1-12
Laboratorio: crea un cartellone, un video, un percorso di Avvento, in cui, di domenica in
domenica mettere in evidenza le pietre vive poste nella storia della salvezza.
Celebrare e Raccontare: Dedica ogni giorno un po’ di tempo alla preghiera: alla fine della
preghiera scrivi una caratteristica che vorresti avere o un’azione da compiere per essere pietra
viva della Chiesa.
Approfondimento: Gesù è il compimento delle profezie che annunciavano la venuta del
Messia. È Lui la buona notizia, la Parola che diventa Presenza in mezzo a noi e che fonda la
Chiesa.
Narrazione: Lc 1,26-38
Laboratorio: realizza un Presepe per il nostro tempo, dove si veda la presenza della Chiesa che
diffonde la buona notizia di Gesù.
Celebrare e Raccontare: I personaggi coinvolti direttamente nel mistero della nascita di Gesù,
sono pieni di gioia, di gratitudine e non possono tenere solo per loro quanto hanno visto:
Elisabetta, Maria, i pastori, i Magi… che cosa ci indicano di importante perché la Chiesa sia
davvero una, santa, cattolica e apostolica?
Guida il popolo di Dio, attraverso i successori degli apostoli,
i pastori e i maestri
Approfondimento: Gesù scelse 12 apostoli perché continuassero la sua opera nel mondo.
Dopo di loro, tanti hanno seguito l’insegnamento di Gesù e hanno aiutato i fratelli come il buon
samaritano e come il buon pastore.
Narrazione: Gv 10,1-21; Lc 10,25-37
Laboratorio: crea un video… in cui rappresentare uno dei due brani del vangelo, attualizzato
nel nostro tempo.
Celebrare e Raccontare: Dove avvengono le chiamate di Gesù? Come chiama Gesù? A che
cosa chiama? E tu ti senti chiamato da Gesù? a far cosa? per andare dove? Ascolta un testimone
che ti racconti come con la sua professione e la sua scelta di vita si sente pietra viva della Chiesa.
Chiedi se si sente come il buon samaritano o come un buon pastore.
Approfondimento: Gesù cammina verso Gerusalemme e invita a seguirlo, per imparare da lui a
donare la vita. Sulla croce consegnerà per noi lo Spirito, origine e forza della Chiesa.
Narrazione: Lc 22,19-71; 23,1-46
Laboratorio: individua nei personaggi della liturgia delle 5 domeniche di Quaresima, le azioni di
Gesù e dello Spirito che li hanno guidati e che hanno trasformato la loro vita.
Celebrare e Raccontare: Trova almeno 10 minuti nella giornata per lasciarti guidare da Gesù:
leggi, ascolta la sua Parola; chiedigli perdono e - celebrando il sacramento della riconciliazione –
lasciati perdonare.
Intervista il tuo parroco e chiedigli di raccontarti come si è sentito guidato da Gesù e dalla sua
Chiesa.
Approfondimento: Gesù soffre, muore e risorge: i suoi passaggi di vita sono proposti come
necessari per chi vuole stare con lui, per dare alla vita la forma dell’amore.
Narrazione: Gv 13,1-17.34-35; 15,12-13
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Laboratorio: Valorizzare la partecipazione alla celebrazione eucaristica come Pasqua
settimanale, in cui la Chiesa fa festa in chiesa. Evidenzia segni e parole che costruiscono la
comunità, la Chiesa: la riunione in assemblea, la richiesta di perdono, la Parola proclamata,
l’offertorio, la consacrazione, lo scambio della pace, l’invio finale….
Celebrare e Raccontare: II Signore risorto è sempre con noi. Leggi Atti 1,1-11; 2,1-12 e
racconta chi dà ai cristiani la forza di vivere in quel modo. E tu ti ritrovi in quei racconti? Che
posto occuperesti? Quale personaggio vorresti essere?
Tempo di
Pasqua
Tempo
ordinario
Cresce e si rinnova nell’Eucarestia, vive la Pasqua del Signore
nello spazio e nel tempo dell’esistenza dei cristiani
Approfondimento: Gesù risorto dona lo Spirito, e invita ad annunciare ciò che i discepoli
hanno visto e udito. La Chiesa diventa così missionaria.
Narrazione: Lc 24,13-15
Laboratorio: Ricostruire l’icona dei discepoli di Emmaus, attualizzandola nel nostro tempo.
Celebrare e Raccontare: Intervista un missionario. Chiedi come è nata la sua missione e come
la vive.
Approfondimento: Gesù ci dice: Se volete essere felici, seguitemi, fate come me, Io sono la vite,
voi i tralci. Senza di me non potete fare nulla… La Chiesa si spegne, non vive più secondo il
mandato di Gesù.
Narrazione: Gv 15,1-8
Laboratorio: Rappresenta nel modo che preferisci, questo brano di vangelo, dove tu sei un
tralcio. Rappresentati unito ad altri tralci.
Celebrare e Raccontare: Che cosa vuole dire portare frutto? Frutti di vita buona per chi? Con
chi? Da donare a chi? In quali luoghi?
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SARETE MIEI
TESTIMONI
Presentazione del testo
Testo pubblicato nel 1991 dai Vescovi della Conferenza Episcopale
Italiana come Catechismo per l’iniziazione cristiana dei ragazzi di 11-12 anni.
Destinatari e meta globale
Il terzo volume Sarete miei testimoni, è stato redatto per accompagnare i fanciulli di 11-12 anni verso la maturità
cristiana che si caratterizza con la celebrazione del sacramento della Confermazione che è l'ultima tappa
dell'iniziazione cristiana anche se il percorso non può dirsi concluso. Il volto di Gesù tratteggiato nei catechismi e
preso in esame l'anno passato per un ulteriore approfondimento nei congressi vicariali, chiede ora di essere seguito
e testimoniato come impegno di vita per un fanciullo che voglia conoscere, maturare degli atteggiamenti e assumere
uno stile di vita da figlio di Dio, divenuto tale con il battesimo. Per questo figlio, Dio ha un progetto di vita nei suoi
confronti che vuole comunicare. Un progetto ambizioso e che come tale non può essere realizzato da soli. Sarà lo
Spirito Santo, la terza persona del mistero trinitario, Padre e Figlio e Spirito Santo che soprattutto come "forza e
luce" accompagnerà il cammino di coloro che chiedono questo sacramento. Un progetto di salvezza, cioè di felicità
piena che continua oggi attraverso la vita dei fanciulli e laddove viene accolto genera una vita nuova per opera dello
S. Santo che è invisibile ma che tuttavia in modo misterioso agisce nella storia e nel cuore di ogni uomo
predisponendolo ad accogliere la grazia salvifica che è Gesù Cristo presente con il suo Spirito. La meta globale del
catechismo è evocata dal titolo: far giungere i ragazzi a scoprire e frequentare Gesù che è sempre con noi, invita a seguirlo,
chiede di testimoniarlo.
Articolazione dell’itinerario e obiettivi educativi
Sviluppano la meta globale gli obiettivi specifici di crescita delle conoscenze, di maturazione degli atteggiamenti e di assunzione di
uno stile di vita (comportamenti).
Le conoscenze che il catechismo cerca di trasmettere riguardano: - il "progetto di Dio", incarnatosi durante la storia
in un popolo nel quale opera lo Spirito; - il mistero di Dio Padre buono e misericordioso, che ci chiama a far parte
del suo popolo; di Dio Figlio, che ci chiama a collaborare alla sua missione nella Chiesa; di Dio Spirito
Santo che opera nel mondo e nella Chiesa; - la missione della Chiesa, popolo di Dio inviato a testimoniare
la salvezza; - i sacramenti della Chiesa, e in particolare la Confermazione; - l'identità cristiana,
comprendente una responsabilità e una missione; - l'accostamento a nuovi modelli di vita.
Il catechismo intende poi favorire l'assunzione di nuovi atteggiamenti, quali la collaborazione e l'impegno,
l'appartenenza ecclesiale e la missionarietà, l'apertura e il servizio verso gli altri, il graduale discernimento cristiano,
la conversione e la fedeltà, la preghiera comunitaria, la testimonianza e la condivisione.
L'articolazione del testo comprende sei capitoli, che sviluppano la categoria di "progetto" da un'angolatura
pneumatologica cioè secondo lo Spirito Santo.
I contenuti del catechismo possono essere raccolti in tre nuclei portanti, il terzo dei quali comprende anche gli altri
due: l'annuncio e la testimonianza di Cristo Risorto da accogliere e diffondere; il discepolato cristiano all'interno della
Chiesa; la missione della Chiesa come testimonianza e impegno di vita nuova. Questa vita nuova nello
Spirito gode di un'attenzione speciale: nel terzo volume infatti sono stati inseriti modelli di vita quali Maria di
Nazaret e altre figure di santi, nonché momenti di storia e di vita della Chiesa, docile allo Spirito Santo che la
guida a vivere in modo nuovo la fedeltà a Dio e agli uomini.
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Esaminando i capitoli, si può cogliere quanto sotto indicato.
Capitolo 1: Un progetto da scoprire
Anche oggi le parole che Dio disse ad Abramo, Mosè e i profeti rimangono attuali grazie alla presenza dello Spirito,
che conduce il cammino di liberazione dal male per vivere il dono della nuova alleanza, suscitando nuovi profeti. I
dieci comandamenti non sono più un insieme di regole imposte o di divieti, fardelli pesanti da portare, bensì sono
parole di vita o luce nuova che appartengono alla sapienza umana. Accolti come dono di Dio, aprono ad un
cammino verso la libertá (p. 15).
I profeti (Ger. 20,7-11 Ez. 36,27ss.) sono uomini scelti da Dio che sostenuti dallo Spirito Santo sono inviati nel
tempo stabilito per ricondurre il popolo di Israele alla fedeltà, al ritorno a Dio che vuole salvare tutti gli uomini e
riunirli in un solo popolo. Ezechiele annunciava che la nuova alleanza sarebbe stata il frutto del dono dello Spirito
Santo che è amore e speranza (p.23)
Capitolo 2: Un progetto da scegliere
Chi è che risponde al progetto di Dio? Gesù obbediente alla volontà del Padre fino alla morte di croce (Lc. 22,42).
È lo Spirito che gli dona la forza di compiere la missione che il Padre gli ha affidato (Gv. 17)
È lo Spirito che conduce Gesù nel deserto dove sarà tentato dal diavolo.
È lo Spirito che è luce, forza che sostiene Gesù nella lotta contro il male (Mt 4,1,11).
È lo Spirito che gli dona la forza di annunciare il Regno di Dio ai poveri. Non è facile seguire Gesù (p.33). Con il
dono dello Spirito possiamo vivere, scegliere, amare e sconfiggere la morte come ha fatto Lui.
Lo Spirito farà risorgere Gesù dai morti.
Maria, visitata dallo Spirito, è modello di risposta piena alla volontà del Padre, attraverso il suo sì (Lc 1,26-28).
Capitolo 3: Un progetto da realizzare insieme
Gesù è morto ed è risorto, è asceso alla destra del Padre (At 1,6-11).
La sua missione, che è quella di salvare tutti gli uomini di tutti i tempi, non termina dopo questi fatti narrati nei
Vangeli e negli Atti degli Apostoli. Ecco perché promette ai suoi discepoli il dono dello Spirito. È necessario che
Lui se ne vada perchè venga lo Spirito Santo.
“Riceverete forza e luce dallo Spirito e mi sarete testimoni a Gerusalemme”: c'è una promessa da parte di Gesù che
è il dono dello Spirito Santo. C'è una chiamata per i discepoli che è quella di essere testimoni sino agli estremi
confini del mondo (p.47). Nasce la Chiesa che continua nel tempo l'opera di Gesù a servizio del Regno di
Dio. È lo Spirito che riunisce tutti in un unico popolo santo di Dio che è la Chiesa, Una, Santa, Cattolica e
Apostolica. Nel giorno del nostro battesimo siamo stati segnati dallo Spirito Santo entrando così a far
parte della grande famiglia di Dio (p. 50). Nel giorno della Confermazione riceviamo il sigillo dello Spirito Santo
come in una nuova Pentecoste. Con il dono dello Spirito Santo, Dio fa di ognuno di noi un profeta e un testimone
del suo progetto (p.51) (Gioele 3,1).
Capitolo 4: Un progetto da manifestare
Gli Atti narrano come vivevano i discepoli di Gesù dopo la Pentecoste (At 2, 42-48).
È lo Spirito Santo che apre i cuori all'accoglienza del vangelo. Si è riuniti in comunione fraterna dallo Spirito (Gv.
17, 21).
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Lo Spirito effonde molteplici doni: la fede profonda, la gioia di vivere insieme e di lodare il Signore, la forza della
profezia e il servizio nel nome di Gesù… tutti doni per l'unità della Chiesa e per la sua crescita nella fede e
nell'amore (1Cor. 12,1-27).
L'espansione del cristianesimo è sorretto dalla forza dello Spirito (At 27,28), anche nei successivi momenti di
difficoltà e di persecuzione.
Capitolo 5: Un progetto da vivere
La famiglia, piccola chiesa domestica, luogo dove si sperimenta l'amore trinitario attraverso le relazioni di
coloro che la compongono, è segno e strumento dell'amore di Dio (p. 81). Lo Spirito, elargisce i doni che
servono per arricchire la Chiesa rendendo ciascuno capace di svolgere un compito per il bene comune (p.
87). La Chiesa annuncia la Parola di Dio, celebra i sacramenti, vive nella santità, diffonde nel mondo il
Regno di Cristo sotto la guida dello Spirito Santo. Lo Spirito sostiene l'impegno di ogni cristiano nel servizio a
Dio in ogni fratello.
Capitolo 6: Un progetto da celebrare
I frutti dello Spirito sono: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sè (Gal
5,22-23) e devono essere accompagnati dall'impegno personale perchè si trasformino in frutti di vita nuova, visibile
e credibile.
Con il sacramento della Confermazione si riceve il sigillo dello Spirito che rafforza la nostra fede, ci rende più
conformi a Cristo partecipando all'eucarestia, ci dona la forza di essere uniti nella nostra comunità e con tutti i
cristiani sparsi nel mondo (p. 100). Ci dona il coraggio di annunciare e testimoniare il vangelo, di praticare la
giustizia, di vincere il male con il bene, di ascoltare la sua Parola, di essere testimoni della Pasqua di Cristo nel
mondo. Con l'Eucarestia si rinnova la presenza dello Spirito che amandoci, ci trasforma rendendoci consapevoli
della missione affidata (Gv. 20,21).
La dimensione antropologica si trova all'interno dei singoli capitoli. I fanciulli vengono aiutati a scegliere dai
genitori, dagli educatori e dagli amici. Nella comunità cristiana la conoscenza di Gesù aiuta a saper scegliere il suo
progetto di amore insieme con la preghiera personale. Un progetto che coinvolge tutta la sfera affettiva, intellettiva,
volitiva, relazionale.
La dimensione biblica del testo si coglie nell'accentuazione della prospettiva storico-salvifica e comunitaria, che
parte dalle grandi tappe dell'Antico Testamento, prosegue con la vicenda terrena di Gesù culminata nella sua Pasqua
di morte e risurrezione, giunge all'esperienza della Pentecoste e delle prime Chiese descritte dagli Atti degli Apostoli.
È nella Scrittura (il cui autore è lo Spirito Santo insieme con gli agiografi) che possiamo scoprire il progetto di Dio,
che si manifesta in un'alleanza fatta con gli uomini, raccontata nelle varie fasi in cui Dio ha voluto rivelarsi per
comunicare se stesso. Un'alleanza sempre rinnovata, nonostante le infedeltà degli uomini, perché il fine di questo
progetto è l'unione con Dio da Lui ideata e realizzata in Cristo. La storia della salvezza narrata nella Scrittura come
storia di alleanza tra Dio e il suo popolo diventa il modello per ogni cristiano per rimanere uniti in Cristo nel
dispiegarsi della storia e personale e universale. Una storia che dovrà entrare nel vissuto di un fanciullo di 11-12 anni
e che quindi dovrà essere rapportata alle sue condizioni di vita e al suo sviluppo.
La dimensione liturgica viene sviluppata in ogni capitolo richiamando l'anno liturgico, ma soprattutto con le
celebrazioni conclusive di ogni unità, in preparazione al rito della Confermazione: al cap. I la consegna della Bibbia;
al cap. II la consegna del crocifisso; nel III la domanda del sacramento della Confermazione; nel IV il sacramento
della Riconciliazione; nel V una veglia sulle varie vocazioni al servizio nella comunità. Conclude il catechismo il cap.
VI con accenni all'Eucaristia della Confermazione, pienezza dell'iniziazione cristiana. Nel testo si parla anche del
sacramento dell'Unzione degli infermi malati (p. 83), dell'Ordine (p. 84), del Matrimonio (p. 81).
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I sacramenti, i numerosi testi biblici compresi nel loro significato, la fede professata, aiutano a fare esperienza della
presenza dello Spirito.
La dimensione morale del catechismo è espressa soprattutto dalle categorie di progetto di vita e di impegno. Il
Signore vuole frutti abbondanti e perché questo si realizzi è necessario essere aperti, predisposti all'accoglienza dello
Spirito Santo. Un dono invisibile che diventa visibile e sperimentabile nella testimonianza di vita.
cap. I Il Dio della promessa
Un progetto da scoprire
Noi siamo il nuovo popolo di Dio
cap. III Con la forza dello Spirito Santo
Un progetto da realizzare insieme
La Chiesa cerca di riconoscere i segni della presenza
e del disegno di Dio negli avvenimenti e nelle aspirazioni
che condivide con tutti gli uomini.
Essa è aperta e disponibile alla voce e alla luce dello Spirito Santo.
Con la parola, con i sacramenti e con la santità della vita,
la Chiesa è luce dei popoli per diffondere nel mondo il regno di Cristo.
cap. IV Il volto della Chiesa
Un progetto da manifestare
Questa è la volontà di Dio: che la Chiesa sia sempre una cosa sola,
manifestazione dell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Oggi come allora capaci di condividere ogni dono
p.14
1Pt 2,9
p. 54
Lc 4,14-21
p. 56
p.61
p.62-63
Molti doni, un solo spirito
Uniti in Cristo Gesù
Tutti siamo una cosa sola
Andate in tutto il mondo
p.64
p.65
p.66
p.68
La Chiesa in cammino nella storia
Lasciatevi riconciliare con Dio
p.69
p. 74
Questa è la nostra fede
p.76
cap. V La Chiesa vive nel mondo
Un progetto da vivere
La Chiesa che è nelle nostre case, il matrimonio, chiesa domestica
La Chiesa nel nostro territorio, la parrocchia
La Chiesa nella nostra diocesi
Il sacerdote a servizio della comunità
I religiosi e le religiose per il bene di tutto il corpo che è la Chiesa
I laici a servizio dei fratelli
At 2,42-48;
At 11,19-30
At 18,1-18
At 19,1-12
Gv 17,20-21
Rm 1,9-12;
Mc 16,15
At 27,28
2Cor 5,18-20;
Is 53,5-12
p.81
p.82
p.84
p.85
p.86
p.87
53
La Chiesa nel mondo per annunciare il vangelo
La solidarietà
cap. VI Confermati dal dono dello Spirito
Un progetto da celebrare
La confermazione per una comunione
con la Chiesa locale e universale
Per una vita di santità
La celebrazione dei sacramenti
per essere testimoni della Pasqua
di Cristo nel mondo
Nell’attesa della sua venuta
diffonde nel mondo il suo Regno
p.88
p.89
p. 100-101
p. 114-115
At 8,14-17
Gen 1,1-2,4 1Sam 16,1-13
Ger 20,7-11 Is 61,1-11
Lc4,16-21
Gv 20,21-23
Ef 6,10 Mt 6,24 Gal 5,16-22
p.117
p.118
a.
1) La tua identità
Ti senti parte di un popolo? Riesci ad individuarne le caratteristiche?
Hai una missione da compiere. Riconosci i segni delle meraviglie compiute da Dio?
2) Fai parte di un progetto
Cerchi gli altri per realizzare i tuoi sogni?
Sapresti raccontare cosa ti piacerebbe realizzare da grande? Per realizzare i tuoi sogni da dove incominceresti?
3) Il progetto di Dio è grandioso
E’ possibile con le nostre sole forze realizzarlo?
Vorresti far parte della Chiesa?
Che cosa vorresti fare per la tua comunità perchè sia contenta di te?
Conosci la vita di alcuni santi? Che cosa ti affascina di loro?
1. Come accostarci al concetto di Chiesa?
Quando si celebrano i sacramenti la presenza di Gesù si fa più forte e solenne. Gesù ha voluto istituire questi segni
per manifestare il suo amore nei momenti particolari della vita degli uomini. Questi segni di salvezza sono affidati
alla Chiesa. In essi riceviamo lo Spirito Santo con la sua grazia che ci santifica, ci unisce alla vita nuova di Gesù
risorto, ci trasforma in popolo di Dio.
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2. Come interpretare l’esistenza della Chiesa?
A Pentecoste i cristiani fanno festa perché il Signore risorto dona lo Spirito alla sua Chiesa.
La comunione al Corpo e al Sangue di Gesù è il cibo della vita nuova che unisce al Padre e ai fratelli: ci aiuta a fare
della nostra vita un dono di amore. L’Eucarestia fa della Chiesa un cuore solo e un’anima sola e la invia in missione.
La Chiesa dunque vive e agisce nelle famiglie cristiane, nelle comunità parrocchiali, nella Chiesa locale e universale,
esce incontro ai poveri.
La Chiesa annuncia il vangelo di Gesù risorto, celebra i sacramenti, vive nella santità, diffonde nel mondo il regno di
Cristo.
3. Che cos’è la Chiesa?
Dalla Lumen gentium:
Le immagini della Chiesa
6. Come già nell'Antico Testamento la rivelazione del regno viene spesso proposta in figure, così anche ora l'intima
natura della Chiesa ci si fa conoscere attraverso immagini varie, desunte sia dalla vita pastorale o agricola, sia dalla
costruzione di edifici o anche dalla famiglia e dagli sponsali, e che si trovano già abbozzate nei libri dei profeti.
La Chiesa infatti è un ovile, la cui porta unica e necessaria è Cristo (cfr. Gv 10,1-10). È pure un gregge, di cui Dio
stesso ha preannunziato che ne sarebbe il pastore (cfr. Is 40,11; Ez 34,11 ss), e le cui pecore, anche se governate da
pastori umani, sono però incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il buon Pastore e
principe dei pastori (cfr. Gv 10,11; 1 Pt 5,4), il quale ha dato la vita per le pecore (cfr. Gv 10,11-15).
La Chiesa è il podere o campo di Dio (cfr. 1 Cor 3,9). In quel campo cresce l'antico olivo, la cui santa radice sono
stati i patriarchi e nel quale è avvenuta e avverrà la riconciliazione dei Giudei e delle Genti (cfr. Rm 11,13-26). Essa è
stata piantata dal celeste agricoltore come vigna scelta (Mt 21,33-43, par.; cfr. Is 5,1 ss). Cristo è la vera vite, che dà
vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo in lui, e senza di lui nulla possiamo fare
(cfr. Gv 15,1-5).
Più spesso ancora la Chiesa è detta edificio di Dio (cfr. 1 Cor 3,9). Il Signore stesso si paragonò alla pietra che i
costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare (Mt 21,42 par.). Sopra quel fondamento la Chiesa è
costruita dagli apostoli (cfr. 1 Cor 3,11) e da esso riceve stabilità e coesione. Questo edificio viene chiamato in varie
maniere: casa di Dio (cfr. 1 Tm 3,15), nella quale cioè abita la sua famiglia, la dimora di Dio nello Spirito (cfr. Ef
2,19-22), la dimora di Dio con gli uomini (cfr. Ap 21,3), e soprattutto tempio santo, il quale, rappresentato dai
santuari di pietra, è l'oggetto della lode dei santi Padri ed è paragonato a giusto titolo dalla liturgia alla città santa, la
nuova Gerusalemme. In essa infatti quali pietre viventi veniamo a formare su questa terra un tempio spirituale
(cfr.1Pt 2,5). E questa città santa Giovanni la contempla mentre, nel momento in cui si rinnoverà il mondo, scende
dal cielo, da presso Dio, « acconciata come sposa adorna per il suo sposo » (Ap 21,1s).
La Chiesa, chiamata «Gerusalemme celeste» e «madre nostra» (Gal 4,26; cfr. Ap 12,17), viene pure descritta
come l'immacolata sposa dell'Agnello immacolato (cfr. Ap 19,7; 21,2 e 9; 22,17), sposa che Cristo «ha amato.. .
e per essa ha dato se stesso, al fine di santificarla » (Ef 5,26), che si è associata con patto indissolubile ed
incessantemente «nutre e cura» (Ef 5,29), che dopo averla purificata, volle a sé congiunta e soggetta nell'amore e
nella fedeltà (cfr. Ef 5,24), e che, infine, ha riempito per sempre di grazie celesti, onde potessimo capire la carità di
Dio e di Cristo verso di noi, carità che sorpassa ogni conoscenza (cfr. Ef 3,19). Ma mentre la Chiesa compie su
questa terra il suo pellegrinaggio lontana dal Signore (cfr. 2 Cor 5,6), è come un esule, e cerca e pensa alle cose di
lassù, dove Cristo siede alla destra di Dio, dove la vita della Chiesa è nascosta con Cristo in Dio, fino a che col suo
sposo comparirà rivestita di gloria (cfr. Col 3,1-4).”
Da Evangelii gaudium
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23 - L’intimità della Chiesa con Gesù è un’intimità itinerante, e la comunione «si configura essenzialmente come
comunione missionaria». Fedele al modello del Maestro, è vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il
Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura. La gioia del
Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno. Così l’annuncia l’angelo ai pastori di Betlemme: «Non
temete, ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo» (Lc 2,10). L’Apocalisse parla di «un vangelo
eterno da annunciare agli abitanti della terra e a ogni nazione, tribù, lingua e popolo» (Ap 14,6).
114 - Essere Chiesa significa essere Popolo di Dio, in accordo con il grande progetto d’amore del Padre. Questo
implica essere il fermento di Dio in mezzo all’umanità. Vuol dire annunciare e portare la salvezza di Dio in
questo nostro mondo, che spesso si perde, che ha bisogno di avere risposte che incoraggino, che diano speranza,
che diano nuovo vigore nel cammino. La Chiesa dev’essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possano
sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo.
169 - In una civiltà paradossalmente ferita dall’anonimato e, al tempo stesso, ossessionata per i dettagli della vita
degli altri, spudoratamente malata di curiosità morbosa, la Chiesa ha bisogno di uno sguardo di vicinanza per
contemplare, commuoversi e fermarsi davanti all’altro tutte le volte che sia necessario. In questo mondo i ministri
ordinati e gli altri operatori pastorali possono rendere presente la fragranza della presenza vicina di Gesù ed il suo
sguardo personale. La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte
dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cfr Es
3,5). Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di
compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana.
288 - Vi è uno stile mariano nell’attività evangelizzatrice della Chiesa. Perché ogni volta che guardiamo a
Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la
tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi
importanti. Guardando a lei scopriamo che colei che lodava Dio perché «ha rovesciato i potenti dai troni» e « ha
rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1,52.53) è la stessa che assicura calore domestico alla nostra ricerca di giustizia.
È anche colei che conserva premurosamente «tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Maria sa
riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti ed anche in quelli che sembrano impercettibili. È
contemplativa del mistero di Dio nel mondo, nella storia e nella vita quotidiana di ciascuno e di tutti. È la donna
orante e lavoratrice a Nazaret, ed è anche nostra Signora della premura, colei che parte dal suo villaggio per aiutare
gli altri «senza indugio» (Lc 1,39). Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di
cammino verso gli altri, è ciò che fa di lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione. Le chiediamo che con la
sua preghiera materna ci aiuti affinché la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda
possibile la nascita di un mondo nuovo. È il Risorto che ci dice, con una potenza che ci riempie di immensa fiducia
e di fermissima speranza: «Io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5).
• Qual è la tua immagine di Chiesa?
• Ti riconosci nella Chiesa che ci propone Papa Francesco con la sua predicazione?
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Da una lettura trasversale di tutti i catechismi emerge:
- la persona dello Spirito Santo costantemente presente nella vita dell’uomo e della Chiesa;
- l’azione dello Spirito come forza unificatrice di tutti i percorsi;
una progressiva manifestazione: energia nuova (Lasciate che i bambini vengano a me); presenza (Io sono con
voi); segno di salvezza (Venite con me); luce e forza (Sarete miei testimoni); garanzia per la vita (Vi ho chiamato
amici); libertà (Io ho scelto voi); universalità e sostegno per la missione (Venite e vedrete); dono di libertà e di comunione
(La verità vi farà liberi); è Signore e dà la vita (CCC). Vedi in allegato griglia completa
Quale attributo della Chiesa
È istituita da Gesù Cristo,
manifestata dallo Spirito.
Quale azione della Chiesa
Vive della Parola e del Corpo di
Cristo, divenendo essa stessa
corpo di Cristo.
LA VERITÁ
VI FARÁ
LIBERI
È segno e strumento del regno
di Cristo
Custodendo la testimonianza
degli apostoli, offre la possibilità
di conoscere Cristo fedelmente;
celebrando i sacramenti
permette di incontrarlo
personalmente.
LASCIATE CHE I
BAMBINI VENGANO
A ME
È la casa di tutti, la famiglia dei
figli di Dio.
IO SONO
CON VOI
È una realtà viva e dinamica che
rende presente l’amore di Dio
nel mondo.
È una, santa, cattolica e
apostolica.
Si prende cura dei bambini, li
accoglie chiamandoli a
partecipare alla vita del popolo
di Dio.
Si alimenta alla Parola, nella
preghiera, celebra l’Eucarestia,
edifica la comunione
Attraverso i successori degli
apostoli, i pastori e i maestri,
guida il popolo di Dio.
CCC
VENITE
CON ME
SARETE MIEI
TESTIMONI
È il popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
VI HO CHIAMATO
AMICI
È opera di Dio, nasce per sua
iniziativa: sua è la chiamata, suo
è il dono dello Spirito.
IO HO SCELTO
VOI
È un unico corpo
VENITE E VEDRETE
È comunità dei discepoli di
Gesù, santa e sempre bisognosa
di purificazione.
Vive e agisce nelle famiglie
cristiane, nelle comunità
parrocchiali, nella Chiesa locale
e universale, esce incontro ai
poveri.
Svolge funzioni diverse,
secondo i doni dati a ciascuno
dallo Spirito, che fa dei cristiani
una grande casa di pietre vive,
una famiglia, un popolo solo.
Riceve lo Spirito dell’amore
riconosce in Gesù il Signore e il
Maestro della vita; vede in Dio il
volto di un Padre che ci edifica
in una fratellanza nuova.
Continua l’opera del Figlio di
Dio, annuncia la sua vita e la sua
morte, proclama la sua
resurrezione.
Quale testimonianza
La Chiesa è missionaria per sua
natura, inviata da Cristo a tutti i
popoli segno e strumento della
comunione di Dio e degli
uomini.
Inviata a tutti gli uomini come
luce del mondo e sale della terra,
annuncia Cristo con la
predicazione, lo celebra con la
liturgia, lo testimonia con il
servizio e la condivisione dei
beni spirituali e materiali.
Pone segni di attenzione e di
servizio, educa alla preghiera,
narra la storia della salvezza.
Compie, con l’aiuto dello Spirito
Santo, le opere dell’amore.
Cresce e si rinnova
nell’Eucarestia, vive la Pasqua
del Signore nello spazio e nel
tempo dell’esistenza dei cristiani.
Annuncia il Vangelo di Gesù
risorto, celebra i sacramenti,
vive nella santità, diffonde nel
mondo il regno di Cristo.
È convocata dal Signore per
ascoltare la sua Parola e inviata
sino ai confini della terra, per
annunciarla, a servizio della
dignità di ogni persona.
È testimone di amore e di
fraternità, si prende cura
dell’umanità e si costruisce come
comunità
È manifestazione e promessa
dell’ alleanza che Dio ha voluto
stringere con gli uomini.
57
La Chiesa è il popolo di Dio, radunato nell’unità del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo
Tempo
ordinario
Approfondimento: Dio vuole salvare tutti gli uomini e riunirli in un solo popolo, la Chiesa
Narrazione: 1Pt 2,9
Laboratorio: se tu dovessi partecipare ad un concorso come raffigureresti la Chiesa?
Celebrare e Raccontare: L’uomo di oggi da che cosa vorrebbe essere salvato?
In che modo la Chiesa può riunire tutti i popoli in una grande famiglia?
E’ una questione di organizzazione?
Tempo di
Avvento
Approfondimento: La Chiesa annuncia che Gesù è venuto per fare la volontà del Padre, per
realizzare il progetto di amore del Padre. Gesù è pietra d’angolo della sua Chiesa.
Narrazione: Ef 4,1-16
Laboratorio: il termine obbedienza quali reazioni suscita in te?
Celebrare e Raccontare: tante luci per prepararsi al Natale. Tanti acquisti. I personaggi del tuo
NATALE
presepio in famiglia come si preparano? Attendi da solo o vai a cercare i tuoi amici, familiari?
Approfondimento: la Chiesa celebra la nascita di Gesù.
Narrazione: Mt 1,1-17; Lc 3,23-28
Laboratorio: se tu ascoltassi la voce della Chiesa, sapresti chi è nato e perchè. Il mondo ti parla
di Babbo Natale. Vai a casa e chiedi che ti raccontino la storia della tua famiglia. E’ importante
tramandarla?
Celebrare e Raccontare: cosa ti piacerebbe realizzare di quello che raccontano i tuoi genitori e
nonni?
Vive e agisce nella famiglie cristiane, nelle comunità parrocchiali, nella Chiesa locale e
universale, esce incontro ai poveri.
Tempo
ordinario
Approfondimento: la Chiesa esiste per servire gli uomini
Narrazione: 1 Pt 2,4-10
Laboratorio: quante chiese ci sono nel tuo quartiere? Le campane se suonano cosa vogliono
comunicarti? Prova a chiedere ad un membro del CCP e/o economico che progetti hanno?
Celebrare e Raccontare: I quadri che ci sono in Chiesa che cosa raffigurano? In quali
personaggi vorresti identificarti?
Quaresima
PASQUA
Approfondimento: la Chiesa convoca i suoi figli per servirli sull’esempio di Gesù.
Narrazione: Gv 13,1-16
Laboratorio: la via crucis ha 14 tappe. Vorresti ricostruirne una attualizzando i personaggi che
Gesù incontra nella salita al Calvario?
Celebrare e Raccontare: la Chiesa ti invita a vivere questo tempo come dono e servizio, come
tempo di sobrietà e di preghiera, come tempo di solidarietà e di compagnia. Quale impegno
vorresti scegliere per questo tempo? Riesci a rispondere “eccomi” quando ti viene chiesto
qualcosa? Chiedi aiuto se sei in difficoltà?
Approfondimento: la Chiesa riunita in preghiera ha ricevuto il dono della pace.
Narrazione: Gv 20,19-21; 20,11-18
Laboratorio: le campane suonano a festa perchè Gesù risorgendo ha vinto il male e la morte. I
discepoli hanno visto il Signore risorto in mezzo a loro che portava su di sè ancora i segni della
crocifissione. Non basta vedere, Gesù ti chiede di credere a questo fatto. Cosa vuol dire credere?
Invita i tuoi amici del gruppo e prova a elencare quelle cose invisibili che però sono vitali per
ognuno di noi.
Celebrare e Raccontare: alla Chiesa, Gesù affida il compito di andare per il mondo ad
annunciare questo grande fatto. Tommaso, uno dei suoi discepoli è molto critico nei confronti di
Gesù. Dopo aver letto i racconti della passione, tu in chi ti identifichi ?Sapresti raccontare ai tuoi
amici come fai a “tener vivo” Gesù oggi ? Conosci delle persone vicino a te che raccontano con
la propria vita chi è Gesù per loro? Cosa fanno di speciale?
58
Annuncia il vangelo di Gesù risorto, celebra i sacramenti,
vive nella santità, diffonde nel mondo il Regno di Cristo.
Tempo di
Pasqua
Tempo
ordinario
Approfondimento: la comunità per non disperdersi, dopo l’ascensione di Gesù, si riunisce e
vive quello che Gesù aveva detto e fatto con l’assistenza dello Spirito Santo.
Narrazione: At 1,6-11; 2,1-41
Laboratorio: sapresti dire in quali momenti la tua comunità rivive gli insegnamenti di Gesù?
Conosci alcuni insegnamenti degli Apostoli che sono giunti a noi perchè tramandati? Ritieni
ancora importante che ci sia una tradizione orale? Cerca dei racconti per ricavarne degli
insegnamenti da dare per arricchire i tuoi coetanei.
Celebrare e Raccontare: Conosci la storia della tua comunità? C’è qualche persona anziana nel
tuo quartiere che potrebbe raccontarti come si viveva la fede negli anni passati?
Approfondimento: Gesù chiama per vivere da figli di Dio e fratelli nella Chiesa e nel mondo.
Narrazione: Rm 12,1-18
Laboratorio: pensando a come vivi in famiglia cosa ti piacerebbe trovare nella tua comunità?
Parlando con i tuoi amici, come potresti contribuire perchè diventi sempre più una bella famiglia?
Potresti fare un calendario liturgico per ricordare il tempo in cui siamo, gli impegni che ci siamo
presi e i sogni che vorremmo vedere realizzati.
Celebrare e Raccontare: Hai qualche idea della vita delle comunità cristiane all’estero? Potresti
entrare in contatto con ragazzi della tua età che vivono altrove e farti raccontare la loro
esperienza. Vorresti scrivere una lettera al Papa per farti dare qualche insegnamento o
suggerimento per sentirti parte più viva della Chiesa?
59
VI HO CHIAMATO
AMICI
Presentazione del
del testo
Testo pubblicato nel 1991 dai Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana come
catechismo per l’iniziazione cristiana dei ragazzi di 12-14 anni.
Destinatari e meta globale
Il testo è destinato ai ragazzi di 12-14 anni, alle loro comunità ecclesiali e familiari, ai loro catechisti ed educatori,
come libro della fede a servizio di una autentica crescita nella vita cristiana.
Rappresenta il testo-sintesi del cammino di iniziazione, che si colloca alla fine della preadolescenza e apre ai
successivi passaggi di vita: adolescenza e giovinezza. Questo volume non sviluppa una catechesi di post-Cresima,
ma è parte integrante del cammino di iniziazione cristiana che conduce alla professione della fede e alla
testimonianza della vita. La mistagogia si colloca all’interno dell’esperienza ecclesiale, sacramentale e vitale
dell’iniziazione.
Il catechismo intende tenere conto della complessa realtà che i ragazzi e le ragazze di questa età vivono. Ad essi
propone il lieto annuncio del Vangelo di Gesù e la sua amicizia.
Il titolo Vi ho chiamato amici indica in sintesi le mete e i contenuti della proposta di fede: il Signore chiama e
invita i ragazzi a gustare la grazia della sua amicizia, per camminare insieme verso la maturità della vita.
Articolazione dell’itinerario e obiettivi educativi
Questo catechismo si inserisce nel progetto globale del catechismo per l'iniziazione cristiana dei fanciulli e dei
ragazzi di cui costituisce il quarto volume conclusivo, sviluppato in 6 capitoli. Le pagine introduttive di ciascun
capitolo ne indicano gli obiettivi fondamentali.
Gli obiettivi sono suddivisibili in conoscenze da acquisire, atteggiamenti da interiorizzare e comportamenti da
assumere. Innanzitutto il testo intende approfondire la conoscenza dei grandi misteri della fede sintetizzandoli
in grandi nuclei tematici:
• il Padre che crea, propone l'alleanza e libera;
• Gesù Cristo Figlio di Dio, nostro amico, salvatore e modello di vita;
• lo Spirito Santo che ci fa vivere la vita nuova nella comunità ecclesiale;
• la Chiesa, popolo di Dio radunato dallo Spirito e "luogo" dell'esperienza di fede.
La presentazione di questi nuclei tematici è legata a una iniziale conoscenza della Bibbia, della vita della Chiesa e
dei segni creaturali come "preparazione evangelica". Esiste poi una conoscenza che il catechismo non può
trasmettere ma che la catechesi intende favorire, ed è la conoscenza di sé e di un proprio progetto di vita in cui
incarnare il messaggio evangelico.
Gli atteggiamenti da interiorizzare possono essere riassunti nella "amicizia con Gesù": una adesione a Gesù che
permetta al ragazzo di vivere il suo bisogno di maturazione e di autonomia come scelta personale di un progetto di
vita e come capacità di critica nei confronti dei valori proposti dall'ambiente. I comportamenti da assumere
riguardano gli ambiti della preghiera, della partecipazione alla vita della comunità, della vita morale e della ricerca del
proprio progetto di vita.
Il catechismo, attraverso sei unità didattiche, conduce i ragazzi in un ricco itinerario di fede: una rinnovata scoperta
di Dio, amico e vicino nella persona di Gesù; l'incontro con Gesù di Nazaret e il suo Vangelo come scoperta della
60
sua identità e dell’identità più vera dei ragazzi; la novità della Pasqua celebrata e testimoniata dalla comunità
cristiana e a noi partecipata nella grazia di Cristo; la chiamata ad accogliere il progetto di vita cristiana facendo
fruttificare ogni dono con responsabilità e da protagonisti; l'invito a seguire Gesù, fedeli alle esigenze della sua
amicizia, fiduciosi nell'aiuto dello Spirito Santo per vincere il peccato e per riprogettare continuamente la propria
vita di discepoli; la scoperta del vero volto della Chiesa e della sua missione, dove anche i ragazzi e le
ragazze hanno un compito importante da svolgere» (dalla Nota dell'UCN, p. 18).
La proposta di fede si
sviluppa in due momenti: il primo, - di una rinnovata scoperta della persona di Cristo, nella sua vicenda storica e
nella sua presenza viva nella Chiesa - come fondamento di speranza per una vita pienamente realizzata mediante il
dono dello Spirito Santo (capitoli 1-3); il secondo, intorno al progetto di vita cristiana rivelato da Dio in Cristo, per
assumere con responsabilità il proprio impegno di servizio nella edificazione della Chiesa, animati dallo
Spirito. (capitoli 4-6).
cap. I C’ è speranza nel mondo
L'itinerario di catechesi favorisce una graduale presa di coscienza del mistero della vita: come dono in cui crescere
insieme agli altri e con responsabilità; come luogo in cui si manifesta la ricerca di un Tu che dà risposta e senso alle
attese più vere; come realtà in cui Dio si rivela e si fa presente come il Dio amante della vita.
cap. II Venite e vedrete
L'itinerario di catechesi aiuta i ragazzi a scoprire i tratti della loro identità attraverso una rinnovata scoperta della
persona e del mistero di Gesù: l'incontro personale con lui e il suo Vangelo; il fascino della sua parola e della sua
umanità; il riconoscerlo nella fede come il Figlio di Dio, come colui al quale il Padre, con il dono dello Spirito, affida
la missione di liberare gli uomini dal peccato e di portare la giustizia e la pace, orientando il cammino umano verso
una pienezza di vita.
cap. III Farò nuove tutte le cose
L'itinerario catechistico aiuta i ragazzi a scoprire nella loro partecipazione alla Pasqua di Cristo la sorgente della
novità della vita cristiana; al centro dell’anno liturgico la Pasqua irradia il dono di Cristo risorto, lo Spirito Santo, che
fa dell’uomo una nuova creatura.
cap. IV Protagonisti e responsabili
L'itinerario catechistico intende condurre progressivamente i ragazzi a: sentirsi protagonisti e responsabili della loro
vita, come dono prezioso in cui si rivela la vocazione ad amare; prendere coscienza in questa luce del dono della
corporeità e della sessualità; essere consapevoli che lo Spirito è venuto su ognuno nel Battesimo per renderci uomini
nuovi, capaci di vivere da figli di Dio e compiere le stesse scelte di Gesù.
cap. V Non più servi ma amici
L'itinerario catechistico conduce i ragazzi a maturare un'esperienza di discepolato con Gesù per il dono del suo
Spirito che è garanzia per percorrere la via della vita. Con la luce e la forza dello Spirito è possibile mettere in pratica
il comandamento dell’amore e annunciare con la vita che Dio è amore.
cap. VI Voi siete il mio popolo
L'itinerario catechistico vuol far conoscere il vero volto della Chiesa e introdurre i ragazzi nella ricchezza del
suo mistero e della sua missione, in cui anch'essi sono coinvolti. Essi vengono aiutati a prendere
gradualmente coscienza: dell'origine della Chiesa, voluta da Cristo e animata dallo Spirito Santo; del volto
61
e della vita della Chiesa, nella ricchezza dei suoi doni; della missione della Chiesa nel mondo, come segno
e strumento di unione con Dio e di unità e di pace tra gli uomini.
I contenuti offerti sono numerosi: il I capitolo invita il ragazzo alla ricerca, il II capitolo accenna una catechesi
sistematica sulla persona di Gesù, seguendo il racconto del Vangelo di Marco. La novità di vita inaugurata dalla
risurrezione di Gesù attraverso il dono dello Spirito, viene comunicata nei segni sacramentali, di cui si parla nel III
capitolo. Questa novità di vita viene vissuta e testimoniata in un progetto di vita (IV capitolo) modellato su quello di
Gesù e orientato e sostenuto dallo Spirito; il V capitolo presenta la "sequela di Cristo" come esperienza possibile con
la forza dello Spirito Santo e a condizione di rimanere aperti alla sua azione. Il VI capitolo indica la Chiesa, nata
da Cristo e animata dallo Spirito, come il "luogo" in cui vivere tale sequela.
La dimensione antropologica di questi contenuti è particolarmente sottolineata; le formulazioni teologiche e gli
eventi biblici evocati dal testo sono sempre posti in correlazione con le nuove esperienze che emergono nella vita
dei ragazzi: la maturazione affettiva e sessuale, la progressiva autonomia dalla famiglia, il riferimento sempre più
forte al gruppo dei coetanei, una maturazione dell'intelligenza in senso critico.
Anche la dimensione biblica del catechismo è particolarmente evidente; i capitoli I e IV presentano le tappe della
storia della salvezza, mentre gli altri propongono ognuno la lettura di un libro del nuovo testamento: il Vangelo di
Marco nel II capitolo, di Giovanni nel III, di Luca nel V e gli Atti degli Apostoli nel VI.
La dimensione liturgica, celebrativa e orante, si ritrova nella trattazione sui sacramenti nei capitoli terzo e
quarto, ma soprattutto dall'abbondante scelta di testi per la preghiera riportati alla fine di ogni sezione. Numerosi i
testi che aiutano a pregare lo Spirito Santo ( pagg.83, 95,109,109, 171, 207)
La dimensione morale è espressa soprattutto dalle categorie di progetto di vita e di sequela di Cristo che
pervadono tutto il catechismo, ma soprattutto i capitoli IV e V: il ragazzo è invitato a seguire Gesù facendo della
volontà del Padre il punto di riferimento e dello Spirito la guida per il discernimento e per ogni scelta. Per quanto
riguarda la pedagogia della fede, si sottolinea il fatto che l'annuncio di fede non è proposto come una dottrina
astratta, ma come presentazione della persona di Cristo. L'annuncio è anche contraddistinto dalla dinamica dello
Spirito che non lascia mai soli, sostiene ogni vocazione, effonde molteplici doni, rende pietre vive, chiama alla
comunione. Il catechismo mostra come nella storia della salvezza e nella vita del credente, Dio e il suo Spirito
conducano alla piena realizzazione.
Per quanto riguarda l'iniziazione cristiana, il testo cerca di far prima scoprire ai ragazzi il progetto di Dio
compiuto in Gesù e attualizzato nella Chiesa, per poi aiutarli a vivere questo progetto come proprio, aperti
all’azione dello Spirito Santo. La scansione del cammino di fede si articola nel testo secondo tre "momenti" distinti
e complementari, particolarmente evidenti nel capitolo III: annuncio, celebrazione e testimonianza.
Un'altra scansione del cammino di fede emergente dal testo è il binomio traditio-redditio: al termine di ognuna
delle tre parti di ogni capitolo c'è una pagina che invita i ragazzi a riesprimere in forma di celebrazione o di
professione di fede l'annuncio ricevuto.
62
cap. VI Voi siete il mio popolo
La Chiesa animata dallo Spirito
La Chiesa opera di Dio, fondata da Gesù Cristo,
edificata dallo Spirito
La Chiesa, formata da pietre vive
La Chiesa, corpo dai molteplici doni
La Chiesa comunione di fratelli
La Chiesa, popolo di testimoni
La Chiesa, missionaria nel mondo
La Chiesa, sacramento di salvezza
1.
p. 173-175
Lc 24,46-47; At 1,8
p. 177
p. 181
p. 186
p.188-191
p. 195
p. 201
p. 205
At 2,1-6
1Pt 2,4-10
At 6,1-8; 11,19-26
1 Cor 1,10; Ef 4,1-3.11; At 20,28
Mt 28,19; 1 Cor 9,16
Lc 10,1-16
Col 1,27
Come accostarci al concetto di Chiesa?
Leggere il testo di 1Pietro 2,4-10. Per approfondire la riflessione tenere poi presenti i brani biblici paralleli: Ef 4,116; Rm 9,25-26; Eb 4,9;8,6-12;10,30;13,12; 1Gv 1,1-4
Il testo di 1Pt 2,410 ci aiuta a riflettere sui tratti fondamentali dell'identità e della missione della Chiesa, comunità
dei credenti in Cristo, a cui apparteniamo per il battesimo. Attraverso il ricorso alla metafora architettonica,
viene indicata prima di tutto la radice dell'esperienza ecclesiale (la relazione costitutiva con Cristo, pietra scartata
divenuta pietra angolare) e segnalata la compartecipazione di tutti i credenti alla dinamica di edificazione progressiva
della Chiesa. Ogni battezzato è «con-vocato», «chiamato insieme» con gli altri - come afferma al n. 9 la Lumen
gentium: non ci sono pietre isolate o solitarie; esse sono parti necessarie di una costruzione in crescita
permanente. C'è, infatti, un unico criterio di appartenenza alla Chiesa: la professione di fede in Gesù. Chi aderisce a
lui diventa partecipe di un’"avventura comunitaria": va a formare con tutti gli altri cristiani quella che la 1Pietro
chiama letteralmente «casa dello Spirito», un nuovo tempio in cui sale a Dio un'offerta a lui gradita, non più
secondo la logica di sacrifici rituali, ma di una vita vissuta per amore. E il superamento di ogni contrapposizione tra
spazi sacri e spazi profani, azioni sacre e azioni profane: tutta l'esistenza vissuta nella carità (anche ciò che più
sembra da ascriversi al profano) è atto di culto a Dio. La Chiesa è, infatti, quell'insieme di credenti che in Cristo, con
Cristo, per Cristo offrono culto a Dio nella vita quotidiana; animati dalla carità, agiscono nella storia umana per
portarla al suo pieno compimento. L'annuncio del vangelo come principio costitutivo della vita ecclesiale è
63
così richiamato: la Chiesa non è tanto un'istituzione religiosa, erogatrice di sacramenti e riti, né lo sfondo per
un'esperienza interiore individuale, ma è quella parte di umanità che annuncia la venuta del regno di Dio in
Gesù e ne serve la presenza e l'avvento nella storia degli uomini.
Leggere e riflettere sulle p.180-181 di Vi ho chiamato amici.
• Quali cambiamenti nella nostra immagine di Chiesa vedi necessari per corrispondere alla sua natura/vocazione missionaria?
• Prova a identificare almeno tre qualità, tre azioni e tre immagini per parlare della Chiesa.
2. Come interpretare l’esistenza della Chiesa?
• Come risponderesti alla domanda: Perché esiste la Chiesa?
• In quali momenti della celebrazione eucaristica (azioni, parole, gesti…) sperimenti che la Chiesa è casa dello Spirito ed è anche
la tua casa, e che tu ne sei pietra viva?
3.
Che cos’è la Chiesa?
Dalla Lumen gentium:
Le immagini della Chiesa
6. Come già nell'Antico Testamento la rivelazione del regno viene spesso proposta in figure, così anche ora l'intima
natura della Chiesa ci si fa conoscere attraverso immagini varie, desunte sia dalla vita pastorale o agricola, sia dalla
costruzione di edifici o anche dalla famiglia e dagli sponsali, e che si trovano già abbozzate nei libri dei profeti.
La Chiesa infatti è un ovile, la cui porta unica e necessaria è Cristo (cfr. Gv 10,1-10). È pure un gregge, di cui Dio
stesso ha preannunziato che ne sarebbe il pastore (cfr. Is 40,11; Ez 34,11 ss), e le cui pecore, anche se governate da
pastori umani, sono però incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il buon Pastore e
principe dei pastori (cfr. Gv 10,11; 1 Pt 5,4), il quale ha dato la vita per le pecore (cfr. Gv 10,11-15).
La Chiesa è il podere o campo di Dio (cfr. 1 Cor 3,9). In quel campo cresce l'antico olivo, la cui santa radice sono
stati i patriarchi e nel quale è avvenuta e avverrà la riconciliazione dei Giudei e delle Genti (cfr. Rm 11,13-26). Essa è
stata piantata dal celeste agricoltore come vigna scelta (Mt 21,33-43, par.; cfr. Is 5,1 ss). Cristo è la vera vite, che dà
vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo in lui, e senza di lui nulla possiamo fare
(cfr. Gv 15,1-5).
Più spesso ancora la Chiesa è detta edificio di Dio (cfr. 1 Cor 3,9). Il Signore stesso si paragonò alla pietra che i
costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare (Mt 21,42 par.). Sopra quel fondamento la Chiesa è
costruita dagli apostoli (cfr. 1 Cor 3,11) e da esso riceve stabilità e coesione. Questo edificio viene chiamato in varie
maniere: casa di Dio (cfr. 1 Tm 3,15), nella quale cioè abita la sua famiglia, la dimora di Dio nello Spirito (cfr. Ef
2,19-22), la dimora di Dio con gli uomini (cfr. Ap 21,3), e soprattutto tempio santo, il quale, rappresentato dai
santuari di pietra, è l'oggetto della lode dei santi Padri ed è paragonato a giusto titolo dalla liturgia alla città santa, la
nuova Gerusalemme. In essa infatti quali pietre viventi veniamo a formare su questa terra un tempio spirituale
(cfr.1Pt 2,5). E questa città santa Giovanni la contempla mentre, nel momento in cui si rinnoverà il mondo, scende
dal cielo, da presso Dio, « acconciata come sposa adorna per il suo sposo » (Ap 21,1s).
La Chiesa, chiamata «Gerusalemme celeste» e «madre nostra» (Gal 4,26; cfr. Ap 12,17), viene pure descritta
come l'immacolata sposa dell'Agnello immacolato (cfr. Ap 19,7; 21,2 e 9; 22,17), sposa che Cristo «ha amato.. .
e per essa ha dato se stesso, al fine di santificarla » (Ef 5,26), che si è associata con patto indissolubile ed
incessantemente «nutre e cura» (Ef 5,29), che dopo averla purificata, volle a sé congiunta e soggetta nell'amore e
nella fedeltà (cfr. Ef 5,24), e che, infine, ha riempito per sempre di grazie celesti, onde potessimo capire la carità di
Dio e di Cristo verso di noi, carità che sorpassa ogni conoscenza (cfr. Ef 3,19). Ma mentre la Chiesa compie su
questa terra il suo pellegrinaggio lontana dal Signore (cfr. 2 Cor 5,6), è come un esule, e cerca e pensa alle cose di
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lassù, dove Cristo siede alla destra di Dio, dove la vita della Chiesa è nascosta con Cristo in Dio, fino a che col suo
sposo comparirà rivestita di gloria (cfr. Col 3,1-4).”
Da Evangelii gaudium
23 - L’intimità della Chiesa con Gesù è un’intimità itinerante, e la comunione «si configura essenzialmente come
comunione missionaria». Fedele al modello del Maestro, è vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il
Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura. La gioia del
Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno. Così l’annuncia l’angelo ai pastori di Betlemme: «Non
temete, ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo» (Lc 2,10). L’Apocalisse parla di «un vangelo
eterno da annunciare agli abitanti della terra e a ogni nazione, tribù, lingua e popolo» (Ap 14,6).
114 - Essere Chiesa significa essere Popolo di Dio, in accordo con il grande progetto d’amore del Padre. Questo
implica essere il fermento di Dio in mezzo all’umanità. Vuol dire annunciare e portare la salvezza di Dio in
questo nostro mondo, che spesso si perde, che ha bisogno di avere risposte che incoraggino, che diano speranza,
che diano nuovo vigore nel cammino. La Chiesa dev’essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possano
sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo.
169 - In una civiltà paradossalmente ferita dall’anonimato e, al tempo stesso, ossessionata per i dettagli della vita
degli altri, spudoratamente malata di curiosità morbosa, la Chiesa ha bisogno di uno sguardo di vicinanza per
contemplare, commuoversi e fermarsi davanti all’altro tutte le volte che sia necessario. In questo mondo i ministri
ordinati e gli altri operatori pastorali possono rendere presente la fragranza della presenza vicina di Gesù ed il suo
sguardo personale. La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte
dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cfr Es
3,5). Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di
compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana.
288 - Vi è uno stile mariano nell’attività evangelizzatrice della Chiesa. Perché ogni volta che guardiamo a
Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la
tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi
importanti. Guardando a lei scopriamo che colei che lodava Dio perché «ha rovesciato i potenti dai troni» e « ha
rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1,52.53) è la stessa che assicura calore domestico alla nostra ricerca di giustizia.
È anche colei che conserva premurosamente «tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Maria sa
riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti ed anche in quelli che sembrano impercettibili. È
contemplativa del mistero di Dio nel mondo, nella storia e nella vita quotidiana di ciascuno e di tutti. È la donna
orante e lavoratrice a Nazaret, ed è anche nostra Signora della premura, colei che parte dal suo villaggio per aiutare
gli altri «senza indugio» (Lc 1,39). Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di
cammino verso gli altri, è ciò che fa di lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione. Le chiediamo che con la
sua preghiera materna ci aiuti affinché la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda
possibile la nascita di un mondo nuovo. È il Risorto che ci dice, con una potenza che ci riempie di immensa fiducia
e di fermissima speranza: «Io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5).
• Quali sono i punti di forza e i punti di difficoltà nella tua esperienza di Chiesa?
• Ti riconosci nella Chiesa che ci propone papa Francesco?
65
Da una lettura trasversale di tutti i catechismi emerge:
- la persona dello Spirito Santo costantemente presente nella vita dell’uomo e della Chiesa;
- l’azione dello Spirito come forza unificatrice di tutti i percorsi;
una progressiva manifestazione: energia nuova (Lasciate che i bambini vengano a me); presenza (Io sono con
voi); segno di salvezza (Venite con me); luce e forza (Sarete miei testimoni); garanzia per la vita (Vi ho chiamato
amici); libertà (Io ho scelto voi); universalità e sostegno per la missione (Venite e vedrete); dono di libertà e di comunione
(La verità vi farà liberi); è Signore e dà la vita (CCC). Vedi in allegato griglia completa
Quale attributo della Chiesa
È istituita da Gesù Cristo,
manifestata dallo Spirito.
Quale azione della Chiesa
Vive della Parola e del Corpo di
Cristo, divenendo essa stessa
corpo di Cristo.
LA VERITÁ
VI FARÁ
LIBERI
È segno e strumento del regno
di Cristo
Custodendo la testimonianza
degli apostoli, offre la possibilità
di conoscere Cristo fedelmente;
celebrando i sacramenti
permette di incontrarlo
personalmente.
LASCIATE CHE I
BAMBINI VENGANO
A ME
È la casa di tutti, la famiglia dei
figli di Dio.
IO SONO
CON VOI
È una realtà viva e dinamica che
rende presente l’amore di Dio
nel mondo.
È una, santa, cattolica e
apostolica.
Si prende cura dei bambini, li
accoglie chiamandoli a
partecipare alla vita del popolo
di Dio.
Si alimenta alla Parola, nella
preghiera, celebra l’Eucarestia,
edifica la comunione
Attraverso i successori degli
apostoli, i pastori e i maestri,
guida il popolo di Dio.
CCC
VENITE
CON ME
SARETE MIEI
TESTIMONI
È il popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
VI HO CHIAMATO
AMICI
È opera di Dio, nasce per sua
iniziativa: sua è la chiamata, suo
è il dono dello Spirito.
IO HO SCELTO
VOI
È un unico corpo
VENITE E VEDRETE
È comunità dei discepoli di
Gesù, santa e sempre bisognosa
di purificazione.
Vive e agisce nelle famiglie
cristiane, nelle comunità
parrocchiali, nella Chiesa locale
e universale, esce incontro ai
poveri.
Svolge funzioni diverse,
secondo i doni dati a ciascuno
dallo Spirito, che fa dei cristiani
una grande casa di pietre vive,
una famiglia, un popolo solo.
Riceve lo Spirito dell’amore
riconosce in Gesù il Signore e il
Maestro della vita; vede in Dio il
volto di un Padre che ci edifica
in una fratellanza nuova.
Continua l’opera del Figlio di
Dio, annuncia la sua vita e la sua
morte, proclama la sua
resurrezione.
Quale testimonianza
La Chiesa è missionaria per sua
natura, inviata da Cristo a tutti i
popoli segno e strumento della
comunione di Dio e degli
uomini.
Inviata a tutti gli uomini come
luce del mondo e sale della terra,
annuncia Cristo con la
predicazione, lo celebra con la
liturgia, lo testimonia con il
servizio e la condivisione dei
beni spirituali e materiali.
Pone segni di attenzione e di
servizio, educa alla preghiera,
narra la storia della salvezza.
Compie, con l’aiuto dello Spirito
Santo, le opere dell’amore.
Cresce e si rinnova
nell’Eucarestia, vive la Pasqua
del Signore nello spazio e nel
tempo dell’esistenza dei cristiani.
Annuncia il Vangelo di Gesù
risorto, celebra i sacramenti,
vive nella santità, diffonde nel
mondo il regno di Cristo.
È convocata dal Signore per
ascoltare la sua Parola e inviata
sino ai confini della terra, per
annunciarla, a servizio della
dignità di ogni persona.
È testimone di amore e di
fraternità, si prende cura
dell’umanità e si costruisce come
comunità
È manifestazione e promessa
dell’ alleanza che Dio ha voluto
stringere con gli uomini.
È opera di Dio, nasce per sua iniziativa:
sua è la chiamata, suo è il dono dello Spirito
Tempo
ordinario
Approfondimento: La vita è dono da scoprire: il mondo, il progresso, la natura, la novità della
crescita, la presenza e l’amore di Dio… Noi crediamo che Dio ha cura di tutte le creature. È Padre
di tutti…Apparteniamo tutti a un solo Signore, condividiamo una sola fede; uno solo è il
Battesimo che ci ha reso figli per sempre… (cfr pag.173 Vi ho chiamato amici)
Narrazione: Lc 24,46-47; At 1,8
Laboratorio: realizza un video sul tema della mondialità e universalità. Evidenzia con immagini
diverse il livello di vita e di speranza nelle diverse parti del mondo.
66
Celebrare e Raccontare: Come leggi la realtà che vivi e incontri? In quali situazioni concrete ti
sembra lontana la presenza di Dio? Come le vivi? Quali situazioni chiedono attenzione e cura?
Come le condividi? Quale contributo pensi di poter dare?
Tempo di
Avvento
Approfondimento: Attraverso gli avvenimenti della storia e nel rispetto della libertà degli uomini,
Tempo di
NATALE
Approfondimento: Nel tempo stabilito da Dio si compiono le profezie dell’A.T. Nella storia
Dio realizza il suo disegno di salvezza. (pag.35 Vi ho chiamato amici)
Narrazione: Lc 1,26-45
Laboratorio: Ricerca sulla Bibbia brani dell’Antico e del Nuovo Testamento che ti permettano di
costruire come una linea del tempo in cui si compie il progetto di salvezza. Cosa puoi creare
(cartellone, spettacolo teatrale, preghiera, percorso di formazione, narrazione …..) partendo dalle
stelle del cielo di Abramo alle stelle del cielo di Natale? Dall’angelo di Abramo agli angeli della
notte di Natale?
Celebrare e Raccontare: cosa significa per la nostra comunità attendere Gesù? Cosa dice questo
dono al nostro essere comunità cristiana? Come cambia il nostro stare insieme a partire da quel
bambino?
degli uomini fatta di dominio, prepotenza e dolore si inserisce la vita di Gesù, il Dio con noi,
concepito in Maria per opera dello Spirito Santo. (pag. 35 Vi ho chiamato amici)
Narrazione: Mt 1,18-25; Gv 1,1-18
Laboratorio: prepara un video, un recital, un messaggio natalizio che punti sulla dimensione
comunitaria del dono e dell’incontro. Realizza quattro tempi, utilizzando i verbi del Natale:
vigilare, preparare la strada, rallegrarsi, accogliere.
Celebrare e Raccontare: vivi il tempo del Natale dedicando parte del tuo tempo nel prenderti
cura di qualcuno che ha particolarmente bisogno di aiuto.
Svolge funzioni diverse, secondo i doni dati a ciascuno dallo Spirito,
che fa dei cristiani una grande casa di pietre vive,
una famiglia, un popolo solo.
Tempo
ordinario
Approfondimento: La Chiesa nasce dalla parola di Cristo ed è animata dallo Spirito Santo.
Tempo di
Quaresima
Approfondimento: In virtù dello Spirito donato dal Padre, Gesù è forte contro il male e lo vince.
PASQUA
Approfondimento:
Supera ogni confine linguistico e culturale, per fare di tutte le genti il popolo di Dio. (p.174 Vi ho
chiamato amici)
Narrazione: Lc 24,46-47; At 1,8
Laboratorio: realizza un video che aiuti a ripensare i cammini comuni: di gruppo, di famiglia, di
parrocchia, di Chiesa… : itinerari e progetti trasformano le persone e la comunità? I doni dello
Spirito come cambiano la tua vita e la vita della comunità? Dove cerchi aiuto per essere pietra
viva?
Celebrare e Raccontare: Ricorda il tuo Battesimo e i sacramenti che hai ricevuto e rinnova la tua
professione di fede.
Gesù sceglie la via del dono, la fedeltà a Dio e alla sua Parola. Da questa scelta nascerà la Chiesa
(pag. 190 Vi ho chiamato amici)
Narrazione: Gv 17,21
Laboratorio: Rifletti in gruppo sulle domande/bisogni dell’uomo di oggi. Secondo te la Chiesa li
sa ascoltare e riconoscere? e tu?
Celebrare e Raccontare: Celebra il sacramento della riconciliazione ponendo particolare
attenzione ai luoghi in cui vivi, allo stile personale e comunitario del tuo vivere, ai punti critici che
rallentano il cambiamento e la conversione.
Al centro dell’anno liturgico la Pasqua irradia il dono di Cristo risorto, lo
Spirito Santo, che rigenera la vita della Chiesa e la rende capace di custodire e trasmettere con
fedeltà il Vangelo (pag.195, 205 Vi ho chiamato amici)
Narrazione: Mt 28,19; 1 Cor 9,16
Laboratorio: realizza un video sulla speranza, dove risalti la forza dello Spirito che fa rinascere la
67
vita e rinnova la comunità.
Celebrare e Raccontare: rifletti sulla dimensione della speranza nella tua vita, nella vita della
comunità, negli impegni di studio, di lavoro, di annuncio e catechesi. Quanta speranza c’è nella
Chiesa?
È convocata dal Signore per ascoltare la sua Parola e inviata
sino ai confini della terra, per annunciarla,
a servizio della dignità di ogni persona.
Tempo di
PASQUA
Approfondimento: Gesù risorto dona ai discepoli che credono in lui, lo Spirito Santo. Li invia nel
mondo ad annunciare il perdono dei peccati e la pace. Nel cuore di ciascuno la voce dello Spirito
ricorda tutto ciò che Gesù ha fatto e ha detto. La loro vita ne è completamente trasformata. (pag.
195-202 Vi ho chiamato amici)
Narrazione: Lc 10,1-16; Mt 28,19-20
Laboratorio: Che cosa e chi annunci con la tua vita? In che misura vivi la dimensione della
prossimità e della missione? Quali punti problematici vedi in te e nella comunità? Quali punti di
forza? La missione non è fatta solo di parole: esplicita quali gesti, immagini, suoni, colori…
possono rendere missionaria ogni persona battezzata e la Chiesa tutta.
Celebrare e Raccontare: rifletti sulle tue scelte di vita, di impegno, di presenza nella
Chiesa……
Tempo
ordinario
Approfondimento: Con i sacramenti, segni di fede e di amore, la Chiesa accompagna l’uomo dalla
nascita fino alla vita adulta e si edifica come comunità di salvezza…(pag.203-204 Vi ho chiamato
amici)
Narrazione: At 11,19-26;16,11-15;17,1-9;18,1-11
Laboratorio: Ripercorri i sette Sacramenti e vedi in che misura edificano la comunità e la Chiesa.
Celebrare e Raccontare: alimenta l’impegno della preghiera e della riflessione personale
attingendo a tutta la ricchezza della Chiesa: la Scrittura, i Padri della Chiesa, la tradizione, il
magistero, la letteratura e l’arte cristiana
68
IO HO
SCELTO VOI
Presentazione del testo
Io ho scelto voi: un catechismo per l’educazione alla fede degli
adolescenti
Destinatari e meta globale
«La fase della vita dai 14 ai 18 anni, che va comunemente sotto il nome di
adolescenza, è di grande delicatezza e di vitale importanza per il processo
verso la maturità umana e cristiana. Essa si presenta segnata da nuove
esperienze che domandano di essere illuminate e da nuovi interrogativi che esigono risposte significative.
Soprattutto la crisi di identità che caratterizza quest’età, acuita spesso dal contesto sociale e culturale, sollecita la
fatica di una nuova progettazione della vita e l’assunzione più seria della responsabilità secondo verità, nella libertà»
(CdG/1, p. 4).
Con queste parole si apre il catechismo dedicato agli adolescenti, pubblicato il 19 marzo 1993. Il titolo Io ho
scelto voi è evocativo della meta verso la quale il catechismo vuole condurre. Esso, infatti, lascia intravedere lo
sguardo di amore elettivo che Gesù riserva a ciascun adolescente per aprirlo alla fiducia in lui e per disporlo ad
accogliere con generosità e coraggio il suo stile di vita.
Articolazione dell’itinerario e obiettivi educativi
Il punto di partenza dell’itinerario di fede. Nei suoi sei capitoli, il CdG/1 presenta i contenuti della fede valorizzando i
diversi linguaggi o dimensioni della fede: la dimensione della vita quotidiana, la dimensione biblica, la dimensione
liturgica, la dimensione morale. È tuttavia evidente, scorrendo i vari capitoli, che il punto di partenza privilegiato
dall’itinerario è la vita dell’adolescente con le sue caratteristiche di novità e frammentarietà delle esperienze, di
difficoltà nella ricerca dei significati a motivo di una non adeguata attitudine al riflettere e di un contesto sociale
pluralista e relativista, di immediatezza delle scelte ma anche di provvisorietà delle stesse.
La proposta catechistica si apre al coinvolgimento delle esperienze di vita dell’adolescente ritenute più significative:
le relazioni con gli altri (con speciale attenzione a corporeità, affettività, sessualità, amicizia, gruppo, famiglia); il
rapportarsi al mondo (le cose e il loro uso; l’ambiente sociale); il bisogno di indipendenza e di libertà; l’orientamento della
vita verso un progetto stabile (vocazione); la fiducia che il "sì" a Cristo dà futuro e speranza di realizzazione alla propria
esistenza.
La sequenza dei capitoli e i loro obiettivi educativi. I sei capitoli descrivono un itinerario, cioè il cammino di fede sul quale
si impegnerà l’adolescente. I titoli dei capitoli evidenziano immediatamente gli obiettivi educativi da raggiungere per
conseguire una fede sempre più matura.
a) Il primo capitolo (Cerchiamo insieme la vita), funge da introduzione all’itinerario catechistico. Esso si
propone di suscitare nell’adolescente un atteggiamento di ricerca, superando la condizione di dispersione e di
indifferenza che sembra caratterizzare questa età. Si esplicita così l’invito a "cercare insieme la vita", cioè il suo
significato e l’inizio di un suo progetto, in Cristo. La comunità ecclesiale e le sue espressioni di vita sono offerte come
luogo e strumenti del cammino della ricerca di fede. Il gruppo si presenta come la mediazione pedagogica di
un’esperienza contemporaneamente umana ed ecclesiale.
b) Il secondo capitolo (In cammino con gli altri) prende in considerazione alcune esperienze rilevanti
dell’adolescente, che sono riconducibili alla dimensione della relazionalità (famiglia, amici, uomo-donna, rapporti
sociali). Scopo di questa tappa dell’itinerario è educare all’apertura di sé agli altri, alla disponibilità ad entrare in comunione con
loro attraverso la conoscenza del dono di una nuova socialità offerta in Gesù e l’esperienza di fraternità e di
riconciliazione vissuta e celebrata nella comunità cristiana.
c) Il terzo capitolo (Responsabili nel mondo) affronta alcune esperienze rilevanti della vita dell’adolescente
(scuola, lavoro, uso dei beni), che sono riconducibili al suo essere nel mondo, inteso come realtà cosmica e come realtà
culturale e sociale. Scopo di questa tappa è educare all’uso delle cose con atteggiamenti di essenzialità, ad utilizzare le realtà
culturali come mezzi di crescita personale e di comunicazione con gli altri, alla promozione del valore della giustizia attraverso la
condivisione. A questa meta si giunge attraverso il riconoscimento di Gesù annunciatore e testimone della nuova
giustizia del Regno e attraverso l’esperienza della condivisione e della solidarietà vissuta e significata dalla Chiesa.
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d) Il quarto capitolo (Liberi per amare) costituisce il momento culmine e sintesi dell’itinerario proposto dal
CdG/1. Se fino ad ora si è cercato di educare l’adolescente in una prospettiva di fede all’interno della
frammentarietà delle sue esperienze, a questo punto si cercano di offrire le linee fondamentali e unificanti per un
progetto di vita cristiana. Scopo dunque di questa tappa è condurre l’adolescente a percepire come le sue esigenze fondamentali
di dar senso alla vita nella libertà trovino piena risposta nella scoperta di una vita che è dono, responsabilità e amore. La possibilità di
costruire e realizzare se stessi è ostacolata da uno spontaneismo a-progettuale schiavo di una falsa idea di libertà;
l’adolescente è condotto alla scoperta delle conseguenze illusorie e distruttive di tali tipi di scelte, per ritrovare
invece nello Spirito la radice e la fonte di ogni vera libertà. A questa meta si giunge attraverso la presentazione
dell’evento di Gesù Cristo, unico liberatore di ogni malata radice della libertà, che manifesta la sua vita come un
dono continuamente ricevuto dal Padre e totalmente ridonato agli uomini. In riferimento al mistero di Gesù, viene
presentato il mistero della Chiesa e dell’esistenza cristiana, come dono dello Spirito e appello a testimoniare l’amore
stesso di Cristo per Dio e per gli uomini.
e) Nel quinto capitolo (Chiamati a seguire Gesù) l’adolescente, che a questo punto dell’itinerario dovrebbe
essersi orientato verso un progetto di vita cristiana, trova alcuni elementi per guardare e prendere seriamente in
considerazione una vocazione stabile di vita, sintetizzabili essenzialmente attorno alla scoperta dei propri talenti – dono
dello Spirito – da saper «mettere in gioco» con il Padre. Gli si offrono perciò punti di riferimento essenziali per una
ricerca vocazionale in tutte le sue possibili direzioni (matrimonio, vita religiosa, consacrazione laicale, sacerdozio,
diaconato permanente, scelta missionaria...). In questa ricerca ampio spazio è dato al contributo offerto dalla
comunità e dai modelli credibili di adulti.
f) Il sesto capitolo (Crescere nella speranza) conclude l’itinerario del CdG/1 mostrando all’adolescente,
ancora in fase di crescita e maturazione, la propria vita aperta davanti a sé come qualcosa che rischia di oscillare tra
sogno e delusione. Vengono presentate e smascherate le realtà e gli atteggiamenti che inducono a «sperare» in
maniera ingenua fino a spegnere poco a poco le radici stesse della speranza. In tale situazione la speranza cristiana
costituisce l’atteggiamento nuovo e incrollabile che può sostenere il cammino di ciascuno e può aprire, in un mondo
giovanile troppo spesso scoraggiato e a volte disperato, alla fiducia per il futuro. Il capitolo tenta di raggiungere
questo obiettivo mostrando all’adolescente da una parte la potenza e la fedeltà di Dio, sempre al suo fianco, e
dall’altra il futuro già anticipato dalle scelte attuali e assicurato dalla costante e spesso faticosa ricerca di fedeltà.
La strutturazione interna dei capitoli: le «fasce». Le parti di ciascun capitolo, che nell’uso catechistico sono state
chiamate anche fasce, indicano che il conseguimento di ciascun obiettivo si potrà realizzare nella fedeltà ad un
cammino caratterizzato da una serie di percorsi. Tranne il primo e, in parte, il sesto, ciascun capitolo o tappa
dell’itinerario è articolato secondo un identico schema.
a) «Interrogare la vita» (fascia antropologica). È il punto di partenza di ogni tappa: il tema del capitolo viene anzitutto
colto nell’esperienza stessa dell’adolescente e, a partire da questa, nell’esperienza umana in genere. Tale esperienza
viene interrogata e problematizzata, lasciando emergere le contraddizioni, le sconfitte, gli aspetti incompiuti, ma
anche le potenzialità positive, le conquiste, i germi di bene presenti nella storia, le attese più vive. Alcune domande,
opportunamente modellate sulle realtà adolescenziali, aiutano ad aprire una riflessione personale e un dialogo nel
gruppo; sono l’invito a prendere coscienza di sé e del mondo, a porsi interrogativi, a farsi critici.
b) «Ascoltare Dio che parla» (fascia veterotestamentaria). Gli interrogativi della storia problematica dell’adolescente
vengono ora assunti e confrontati - tenendo conto della diversità delle condizioni storiche e culturali - con quelli
della storia problematica di Israele. Selezionando uno o due libri dell’AT per ogni capitolo, si cerca di mostrare
come le domande dell’adolescente sul senso della vita e della storia hanno già trovato in Israele e nell’uomo di ogni
epoca una loro formulazione, ma anche un primo orientamento verso la storia più piena. L’AT viene quindi
assunto in tutto il suo valore "pedagogico": mentre permette di illuminare le domande sull’esistenza dilatandole a
dimensioni inattese, prepara alla scoperta della risposta piena che è Cristo.
c) «Incontrare Gesù Cristo» (fascia cristologica). È la fascia centrale nell’articolazione dell’itinerario: la storia di Gesù
è la parola definitiva con cui Dio risponde alle domande dei suoi figli. È una risposta sorprendente ed eccedente,
perché è l’offerta di un amore gratuito che supera ogni misura e non si lascia circoscrivere dai bisogni dell’uomo, ma
è infinitamente più grande di essi. L’incontro con Cristo sconvolge non solo la mentalità e gli schemi sociali del suo
tempo ma quelli dell’umanità di sempre. Proposto sul filo del racconto evangelico, tale incontro viene sempre
proposto come segno del patto di amicizia che l’adolescente è invitato a stringere con Gesù, persona viva e
concreta, maestro credibile e modello praticabile, amico fidato e fratello primogenito che il Padre ci consegna come
il Salvatore e il Redentore per dischiudere alla storia gli orizzonti della libertà e della gioia.
d) «Vivere la comunione nella Chiesa» (fascia ecclesiologica). Nella maturazione del rapporto con Cristo,
la Chiesa costituisce la mediazione obbligata ed il luogo privilegiato. Come nelle comunità cristiane delle
origini, anche nelle nostre di oggi è possibile sperimentare nella vita e nella celebrazione l’evento della
salvezza. Concretamente, attraverso alcuni tratti dell’epistolario paolino, l’adolescente è aiutato a scoprirsi
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parte viva di una comunità che lo precede e l’accompagna. Per rafforzare il senso di continuità storica
dell’esperienza cristiana e l’attualità del messaggio evangelico, al margine del testo sono collocati testi
della liturgia, dei Padri, dell’esperienza spirituale, della riflessione teologica e del magistero ecclesiale
contemporaneo.
e) «Imparare a pregare» (fascia di educazione alla preghiera). Uno spazio specifico dell’esistenza cristiana è la vita di
preghiera, l’ascolto e il dialogo con Dio. Dopo aver introdotto il senso della preghiera con una specifica scheda nel
primo capitolo, ecco che nei capitoli successivi l’esigenza di sostenere in modo tutto particolare questa esperienza
nella vita dell’adolescente dà luogo ad una specifica fascia. Qui le diverse forme di preghiera personale e comunitaria
vengono motivate ed illustrate: dalla preghiera comunitaria e liturgica a quella di domanda, dalla preghiera di
contemplazione, di lode e di ringraziamento all’ascolto di Dio, della sua Parola e dei suoi segni nella storia, per il
discernimento e l’offerta di sé.
f) «Per professare la fede». Non si tratta di una fascia come le altre, ma di un momento particolare in cui il
succedersi delle tappe dell’itinerario si interrompe e, al tempo stesso, raggiunge un suo vertice nell’offerta di paginesintesi: al giovane vengono date alcune indicazioni per esprimere la propria fede, per professarla in una confessione
che riassume i contenuti delle fasce catechistiche precedenti. Si tratta di una vera «traditio» e «redditio fidei». Tre
sono le forme di questa confessione, diverse e tra loro complementari: 1) si inizia con brevi formule, vicine al
linguaggio giovanile, che riesprimono i contenuti in dimensione cristologica, ecclesiologica e antropologica; 2) più
legate al linguaggio ecclesiale, e in specie al Catechismo della Chiesa Cattolica, sono le successive formule brevi, che in
forma assertiva percorrono, capitolo dopo capitolo, tutte le verità essenziali della fede cattolica; 3) la stessa fede
viene infine ripresa in forma dossologica, scandendo ancora una volta il momento cristologico, quello ecclesiologico
e quello della vita cristiana, in un contesto globale trinitario.
g) «Confrontarsi con i testimoni» (fascia dei testimoni). Nella ricerca di Dio non siamo soli. La nostra vita può
confrontarsi con quella di uomini e donne che hanno incontrato il Signore ed offrono una esemplificazione di
quanto sia pienamente riuscita l’esistenza di coloro che si mettono alla scuola del Vangelo. Figure come Giuseppe
Moscati o Giorgio La Pira, di giovani come Pier Giorgio Frassati, Benedetta Bianchi Porro od altri vengono offerte
non tanto come modelli da ripetere, quanto come dimostrazione di come si possa tradurre nel proprio tempo il
Vangelo che si è ricevuto in dono.
h) «Educarsi al servizio» (fascia missionaria). È l’approdo obbligato di un serio cammino di crescita: la fede genera
una vita nuova da mettere a disposizione di tutti, la comunione si esprime nella testimonianza e nel servizio. Tale
capacità di servizio, come si può riscontrare da numerose analisi sul vissuto giovanile, contribuisce molto
positivamente alla strutturazione dell’identità umana e religiosa dell’adolescente e non è quindi solamente un «di
più» da considerare come opzionale o da rimandare a più tardi. In questa fascia, vengono proposte indicazioni
concrete di possibili impegni per incarnare gli atteggiamenti che il cammino precedente ha fatto maturare e rendersi
protagonisti nella comunità.
-
Dio ha un progetto di amore per noi
Lo Spirito ci chiama ad essere Chiesa
La Chiesa: segno e strumento di unità
La Chiesa: segno di comunione nel servizio reciproco
Chiamati ad essere lievito e sale nel mondo
Ef. 1 e 2,1-18
Atti 1 e 2,1-45
Gal 3,26-28
1Cor 11; 1Cor 12,12-27; Ef 4,1-16
2Tess 3,11-12 ; 1Cor 7,29-31
71
a. … per raccontare e riflettere
1. Come accostarci alla Chiesa?
Io ho scelto voi… e io chi ho scelto?
Dio mi ha pensato, mi ha dato vita, ha scelto di amarmi sempre e comunque. “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine
del mondo" Mt 28,20
Forse non mi devo porre il problema di accostarmi, ma semplicemente di vedere che forse qualcuno è sempre con
me. Nell’episodio di Atti 8,26-40, Filippo è coinvolto in una vicenda paradossale: in questo caso non gli viene data
una meta da raggiungere, gli viene data una strada da percorrere: va sulla strada. Con una precisazione: quella strada
è deserta. Cosa debba andare a fare Filippo su una strada deserta qui non è esplicitato. Che ci deve fare? Camminare
su una strada? Non c'è meta, stai sulla strada: è lo stile di base dell’evangelizzazione, della missione dal basso. Stare
sulla strada non si sa bene in attesa di cosa o di chi. Egli si alzò e si mise in cammino. Questo è Filippo: sta sulla
strada, cammina sulla strada, va per la strada. Noi diremmo: perde tempo, fatica inutile. La chiamata per Filippo è
“andare fuori le mura” della città, perché sulla strada possa farsi compagno di viaggio di altri viandanti e
mettersi in ascolto della domande che ogni viandante si porta in cuore. L’iniziativa non è di Filippo ma viene
dall’alto: è l’angelo che parla a Filippo. Il mettersi in cammino è un frutto di risurrezione. La Chiesa, generata
dalla risurrezione, si mette in movimento verso l’umanità non più solo ebraica, ma del mondo intero. Nell’invio non
sono date le ragioni, né i dettagli, anzi c’è qualcosa di irragionevole: andare su una strada deserta e nel pieno
della calura del mezzogiorno, se al termine “mezzogiorno” si dà un senso temporale. Filippo, vero figlio
d’Abramo, realizza l’ordine senza proferire parola. Lo Spirito non solo manda ma accompagna lo svolgersi della
missione e il suo compimento, nella piena accoglienza dell’altro. La persona a cui Filippo è mandato è di un altro
popolo, portatore di una cultura e di una storia diverse, anche se adoratore del Dio d’Israele. Egli viaggia nel
percorso della vita, verso il suo mondo, accompagnato dai segni della sua cultura: il carro, il seguito… È nel suo
contesto culturale che legge la Scrittura. Filippo non deve strappare l’eunuco dal carro, ma “attaccarsi” ad esso.
Si tratta anzitutto di farsi viaggiatore con lui e al modo suo. Se in primo luogo l’iniziativa è allo Spirito, in secondo
luogo è a Filippo: non è l’eunuco che lo cerca, ma Filippo a cui è chiesto il coraggio del primo approccio,
dell’andare incontro all’altro così com’è: il diverso non deve far paura, è una sfida e una ricchezza. Filippo si fa
semplicemente compagno di strada, ascoltando. Presa così coscienza del percorso di quest’uomo, parte dalla sua
ricerca già in atto, provocandolo a un approfondimento: “Capisci ciò che leggi?”. Pone domande, non fa
dichiarazioni perentorie. Raggiunto nel cuore della sua ricerca, l’eunuco “scongiura” Filippo di sedere accanto a sé.
Ha riconosciuto in lui non un propagandista, ma un compagno di viaggio, un fratello – strumento di incontro
con il Dio della vita.
2. Come interpretare la Chiesa?
Cristo sì Chiesa no
Spesso sentiamo dire credo in Cristo ma non nella Chiesa. Ma se torniamo sulla storia di Filippo e l’Eunuco
vediamo che questo luogo comune non ha ragione d’essere.
Filippo per annunciare la bella notizia parte sintonizzandosi sulla ricerca dell’eunuco. Non solo morte, ma
risurrezione. Non solo Gesù, ma anche quello che la sua vicenda ci ha resi. Annunciando Gesù, Filippo non
distoglie l’eunuco dal suo itinerario, ma lo condivide, facendosi suo compagno: sarà la buona notizia accolta e la
72
comunione con Cristo avviata dal battesimo, che farà dell’eunuco un uomo nuovo nella sua vita quotidiana. La
domanda dell’eunuco, lo slancio e l’urgenza della scelta di Gesù, una volta che lo si è incontrato dice come Cristo
non ti può fare continuare il cammino senza la sua Chiesa. Con il rito battesimale completa, sancisce, mostra ciò che
l’accoglienza dell’annuncio di Gesù ha già operato: la rinascita di quest’uomo immerso nella passione e morte di
Gesù e risuscitato con lui a vita nuova. Per vivere questo, l’eunuco e Filippo si staccano dal carro, quasi ad
evocare la morte a tutto, per poi ritrovare in Cristo i germi di bene della propria cultura e anche della propria
personalità purificati e potenziati. Entrambi, sottolinea Luca, scendono nell’acqua, l’elemento simbolico comune
nel quale sono stati rigenerati dalla forza dello Spirito.
Una sposa non è tale se non c’è lo sposo
Non è necessario che Filippo resti presso l’eunuco: ha seminato un seme di vita che lo stesso Spirito si
incaricherà di far crescere. Filippo sa che l’eunuco non gli appartiene: “Egli deve crescere e io invece diminuire”,
aveva detto il Battista riferendosi a Gesù. E l’eunuco sa che l’essenziale non è Filippo, ma quel Gesù al quale
ha aderito. Per questo “va per la sua via, pieno di gioia”. Continua nella via della sua ordinaria esistenza, ma da creatura
nuova. E Filippo preda dello Spirito, si lascia portare da lui a nuovi lidi, per continuare ad “accompagnare altre
persone…”
3. Chi è la Chiesa?
46. La Chiesa “in uscita” è una Chiesa con le porte aperte. Uscire verso gli altri per giungere alle periferie umane
non vuol dire correre verso il mondo senza una direzione e senza senso. Molte volte è meglio rallentare il passo,
mettere da parte l’ansietà per guardare negli occhi e ascoltare, o rinunciare alle urgenze per accompagnare chi è
rimasto al bordo della strada. A volte è come il padre del figlio prodigo, che rimane con le porte aperte perché
quando ritornerà possa entrare senza difficoltà.
47. La Chiesa è chiamata ad essere sempre la casa aperta del Padre. Uno dei segni concreti di questa apertura è avere
dappertutto chiese con le porte aperte. Così che, se qualcuno vuole seguire una mozione dello Spirito e si avvicina
cercando Dio, non si incontrerà con la freddezza di una porta chiusa. Ma ci sono altre porte che neppure si devono
chiudere. Tutti possono partecipare in qualche modo alla vita ecclesiale, tutti possono far parte della comunità, e
nemmeno le porte dei Sacramenti si dovrebbero chiudere per una ragione qualsiasi. Questo vale soprattutto quando
si tratta di quel sacramento che è “la porta”, il Battesimo. L’Eucaristia, sebbene costituisca la pienezza della vita
sacramentale, non è un premio per i perfetti ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli. Queste convinzioni
hanno anche conseguenze pastorali che siamo chiamati a considerare con prudenza e audacia. Di frequente ci
comportiamo come controllori della grazia e non come facilitatori. Ma la Chiesa non è una dogana, è la casa paterna
dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa.
48. Se la Chiesa intera assume questo dinamismo missionario deve arrivare a tutti, senza eccezioni. Però chi
dovrebbe privilegiare? Quando uno legge il Vangelo incontra un orientamento molto chiaro: non tanto gli amici e
vicini ricchi bensì soprattutto i poveri e gli infermi, coloro che spesso sono disprezzati e dimenticati, «coloro che
non hanno da ricambiarti» (Lc 14,14). Non devono restare dubbi né sussistono spiegazioni che indeboliscano
questo messaggio tanto chiaro. Oggi e sempre, «i poveri sono i destinatari privilegiati del Vangelo», e
l’evangelizzazione rivolta gratuitamente ad essi è segno del Regno che Gesù è venuto a portare. Occorre affermare
senza giri di parole che esiste un vincolo inseparabile tra la nostra fede e i poveri. Non lasciamoli mai soli.
Evangelii gaudium 46-48
b. … per accompagnare e far crescere
“Io ho scelto voi, “Ecco: io sono voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.
Gesù ci dona lo Spirito, ci accompagna “fino alla fine del mondo”. È un amore che non ci lascia.
Come mi dispongo a ricevere questo amore? Lo riconosco come ha fatto l’eunuco? So di essere chiamato come
Filippo?
73
Da una lettura trasversale di tutti i catechismi emerge:
- la Chiesa Corpo di Cristo, segno e strumento dell’amore di Dio nel mondo e della sua cura per
l’umanità;
- l’azione della Chiesa chiamata a custodire la testimonianza degli apostoli, a prendersi cura del popolo di
Dio, a edificare la comunione;
- una progressiva manifestazione: casa di tutti (Lasciate che i bambini vengano a me); realtà viva che compie
le opere dell’amore (Io sono con voi); una, santa, cattolica, apostolica (Venite con me); popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Sarete miei testimoni); opera di Dio nel mondo (Vi ho
chiamato amici); unico corpo (Io ho scelto voi); comunità dei discepoli di Gesù (Venite e vedrete); segno e
strumento del Regno di Cristo (La verità vi farà liberi); istituita da Gesù Cristo, manifestata dallo Spirito (CCC).
Quale attributo
della Chiesa
È istituita da Gesù Cristo,
manifestata dallo Spirito.
Quale azione
della Chiesa
Vive della Parola e del Corpo di
Cristo, divenendo essa stessa
corpo di Cristo.
LA VERITÁ
VI FARÁ
LIBERI
È segno e strumento del regno
di Cristo
Custodendo la testimonianza
degli apostoli, offre la possibilità
di conoscere Cristo fedelmente;
celebrando i sacramenti
permette di incontrarlo
personalmente.
LASCIATE CHE I
BAMBINI VENGANO A
ME
È la casa di tutti, la famiglia dei
figli di Dio.
IO SONO
CON VOI
È una realtà viva e dinamica che
rende presente l’amore di Dio
nel mondo.
È una, santa, cattolica e
apostolica.
Si prende cura dei bambini, li
accoglie chiamandoli a
partecipare alla vita del popolo
di Dio.
Si alimenta alla Parola, nella
preghiera, celebra l’Eucarestia,
edifica la comunione
Attraverso i successori degli
apostoli, i pastori e i maestri,
guida il popolo di Dio.
CATECHISMO CHIESA
CATTOLICA
VENITE
CON ME
SARETE MIEI
TESTIMONI
È il popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
VI HO CHIAMATO
AMICI
È opera di Dio, nasce per sua
iniziativa: sua è la chiamata, suo
è il dono dello Spirito.
Vive e agisce nelle famiglie
cristiane, nelle comunità
parrocchiali, nella Chiesa locale
e universale, esce incontro ai
poveri.
Svolge funzioni diverse,
secondo i doni dati a ciascuno
dallo Spirito, che fa dei cristiani
una grande casa di pietre vive,
una famiglia, un popolo solo.
Quale testimonianza
La Chiesa è missionaria per sua
natura, inviata da Cristo a tutti i
popoli segno e strumento della
comunione di Dio e degli
uomini.
Inviata a tutti gli uomini come
luce del mondo e sale della terra,
annuncia Cristo con la
predicazione, lo celebra con la
liturgia, lo testimonia con il
servizio e la condivisione dei
beni spirituali e materiali.
Pone segni di attenzione e di
servizio, educa alla preghiera,
narra la storia della salvezza.
Compie, con l’aiuto dello Spirito
Santo, le opere dell’amore.
Cresce e si rinnova
nell’Eucarestia, vive la Pasqua
del Signore nello spazio e nel
tempo dell’esistenza dei cristiani.
Annuncia il Vangelo di Gesù
risorto, celebra i sacramenti,
vive nella santità, diffonde nel
mondo il regno di Cristo.
È convocata dal Signore per
ascoltare la sua Parola e inviata
sino ai confini della terra, per
annunciarla, a servizio della
dignità di ogni persona.
74
IO HO SCELTO
VOI
È un unico corpo.
VENITE E VEDRETE
È comunità dei discepoli di
Gesù, santa e sempre bisognosa
di purificazione.
Riceve lo Spirito dell’amore;
riconosce in Gesù il Signore e il
Maestro della vita; vede in Dio il
volto di un Padre che ci edifica
in una fratellanza nuova.
Continua l’opera del Figlio di
Dio, annuncia la sua vita e la sua
morte, proclama la sua
resurrezione.
È testimone di amore e di
fraternità, si prende cura
dell’umanità e si costruisce come
comunità.
È manifestazione e promessa
dell’ alleanza che Dio ha voluto
stringere con gli uomini.
E’ UN UNICO CORPO
Tempo
ordinario
Approfondimento:
Il progetto di comunione, che Dio ha per tutti gli uomini, è il dono e l’annuncio che la Chiesa
deve portare come parola di speranza nel mondo. Lo fa, anzitutto, con la sua stessa vita. Già
nel suo esistere e nel suo modo di vivere essa è un segno visibile per tutti della comunione e
della pace che Dio offre all’umanità.
La sua unità e il suo costruirsi come comunità non dipendono dal fatto che quanti vi
partecipano abbiano la stessa educazione, le stesse inclinazioni, uno stesso ruolo sociale e
un’identica cultura. Al contrario, questo popolo nuovo raccoglie in sé le persone più diverse.
Nessuna motivazione sociale e nessuna affinità semplicemente umana ne può spiegare la
nascita e la crescita. Soltanto la fede in Dio, che ama gli uomini come suoi figli, che dona lo
Spirito del suo amore perché gli uomini vivano riconciliati, è il fondamento dell’unità nella
Chiesa. In forza di questo dono immenso, tutte le diversità umane vanno superate: «Tutti voi
infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo,
vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è
più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù» (Galati 3,26-28).
(cfr cap.2 pag. 71 Io ho scelto voi)
Laboratorio: riflettere sul tema dell’unità. Cosa significa per un adolescente sentirsi uniti a
qualcuno? Cosa mi rende unito a qualcosa/qualcuno?
Narrazione: Gv 17,18-23 Confrontarsi con il vangelo, far emergere che tipo di unità intende
Gesù, perché lui chiede al Padre “che noi fossimo una sola cosa”. E se questa unità noi la
testimoniamo al mondo.
Celebrazione: liturgia della parola (la Parola ci unisce)
Tempo di
Avvento
Approfondimento: La Chiesa è un unico corpo perché ha ricevuto lo Spirito dell’amore
divino, che la fa sperare in una comunione piena; perché ha riconosciuto in Gesù Cristo il
Signore e il Maestro della vita; perché ha visto in Dio il volto di un Padre, che ci edifica in una
fratellanza nuova (Efesini 4,4-6). Nell’Eucaristia la Chiesa celebra questa comunione: quanti
mangiano dell’unico Pane e bevono dell’unico Calice formano un unico corpo.
Forte di questa esperienza, la Chiesa si fa segno a tutti gli uomini, perché riconoscano la fonte
vera della comunione. E in realtà, pur ammettendo le tante fragilità e manchevolezze dei
cristiani nel vivere la vocazione dell’amore, chi può negare l’impegno, lo sforzo di
testimonianza delle comunità cristiane nella storia e anche nel mondo di oggi? la loro costante
attenzione agli ultimi, quali i poveri e i malati? le molteplici forme di perdono e
riconciliazione, talvolta eroiche, di tanti suoi figli e figlie? l’aiuto reciproco tra le Chiese? il
dialogo continuo con uomini di altre religioni e con ogni persona di buona volontà?
l’instancabile promozione della pace fra i popoli?
(cfr cap.2 pag.72 Io ho scelto voi)
Laboratorio: riflettere sul tema del corpo: descrivi come ti vedi e come vorresti essere… come il
mondo vorrebbe che tu fossi… Come il mio corpo può essere a servizio degli altri e non usato?
Narrazione: 1 Cor 12,12ss San Paolo indica la strada di come il corpo può essere a disposizione
degli altri e come vivendo questo “sulla nostra pelle” possiamo fare esperienza di un vivere la
Chiesa secondo i nostri carismi
75
Celebrazione: veglia di Avvento
Tempo di
NATALE
Approfondimento:
L’insegnamento del Papa e dei Vescovi – il Magistero – raccoglie e dà nuovo impulso
all’esperienza di una comunità che cammina con gli uomini, come il Cristo per le strade della
Palestina.
Il Concilio Vaticano II ha illuminato le relazioni dei credenti con tutti gli altri uomini
riferendole alla persona stessa di Gesù: la sua incarnazione dentro la vita umana non fu solo il
più grande evento della storia, ma è anche fondamento e origine della solidarietà di ogni
credente con la vita dei fratelli.
In uno dei documenti del Concilio si legge:
«Lo stesso Verbo incarnato volle essere partecipe della convivenza umana. Fu presente alle
nozze di Cana, entrò nella casa di Zaccheo, mangiò con i pubblicani e i peccatori. Egli ha
rivelato l’amore del Padre e la privilegiata vocazione degli uomini, rievocando gli aspetti più
ordinari della vita sociale e adoperando linguaggio e immagini della vita d’ogni giorno.
Santificò le relazioni umane, innanzitutto quelle familiari, dalle quali traggono origine i
rapporti sociali, volontariamente sottomettendosi alle leggi della sua patria. Volle condurre la
vita di un lavoratore del suo tempo e della sua regione. Nella sua predicazione espressamente
comandò ai figli di Dio che si trattassero vicendevolmente da fratelli. Nella sua preghiera
chiese che tutti i suoi discepoli fossero “uno”. Anzi egli stesso si offrì per tutti fino alla morte,
redentore di tutti. “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (
Giovanni 15,13 ). Comandò, inoltre, agli apostoli di annunciare il messaggio evangelico a tutte
le genti, perché il genere umano diventasse la famiglia di Dio, nella quale la pienezza della
legge fosse l’amore». (Gaudium et spes, 32)
Dio. (cfr cap. 2 pag. 70 Io ho scelto voi)
Laboratorio: Se Gesù non avesse seguito la strada dell’incarnazione cosa sarebbe cambiato per
noi?
Narrazione: Gv 1,1 ss Giovanni evidenzia la bellezza, l’importanza e la vicinanza che Dio ci
manifesta mediante l’incarnazione, non è più un “Dio lontano” ma un Dio che cammina con me
Celebrare: risonanze con brani del vangelo
RICEVE lo spirito dell’amore;
RICONOSCE in Gesù il Signore e Maestro della vita;
VEDE in Dio il volto di un Padre che ci edifica in una fratellanza nuova
Tempo
ordinario
Approfondimento:
Il dono battesimale dello Spirito che ci fa liberi si rafforza e si approfondisce nel sacramento
della Confermazione, quando, in modo consapevole e adulto, rinnoviamo il nostro “sì” a Cristo
e alla Chiesa. Allora siamo arricchiti di sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e
timore di Dio (Isaia 11,2). I doni dello Spirito che ci santificano sono forza dirompente, che fa
scaturire in noi insospettate e creative energie di amore.
E lo Spirito del Risorto non ci sospinge sui sentieri di un amore impulsivo, fatto di simpatie ed
antipatie, di attrazioni e di repulsioni, bensì sulla strada maestra di quell’amore divino che era
all’opera nell’esistenza di Gesù Cristo: «Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la
legge di Cristo» (Galati 6,2). Cristo è la legge di quell’amore nel quale la libertà cristiana
cresce e si edifica continuamente.
(cfr cap. 4 pag. 214 Io ho scelto voi)
Laboratorio: racconta il tuo battesimo. I ragazzi si faranno raccontare dai genitori il proprio
battesimo e poi riportare la narrazione in gruppo, andando ad analizzare cosa ha cambiato in loro
quella scelta dei loro genitori
Narrazione: Atti 19,1-7 confrontarsi con il vangelo e vedere come il battesimo ha cambiato la
vita dei personaggi del brano
Celebrare: veglia battesimale
76
Tempo di
Quaresima
Approfondimento:
Nel nome di Gesù
La prima comunità cristiana ha incontrato Gesù per risorto, vivo sempre, sottratto ai
condizionamenti della storia, del male e della morte, e ce lo ha annunciato come «autore della
vita» (Atti 3,15). In Gesù ha riconosciuto colui che per primo ha percorso il cammino vero
della vita, portandola alla realizzazione massima e definitiva. Egli ha aperto la strada a quanti
accettano di incamminarsi con lui verso il traguardo di una vita piena nella libertà. Egli ha
conquistato la libertà per tutti gli uomini. Per questo Pietro può affermare che: «In nessun altro
c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che
possiamo essere salvati» (Atti 4,12).
È nel nome di Gesù che l’uomo è liberato dalle proprie schiavitù e può vivere libero. Diventa
dunque essenziale guardare alle orme di Gesù, uomo libero, e scoprire il segreto della sua piena
libertà.
(cfr cap. 4 pag. 188 Io ho scelto voi)
Laboratorio: Quanto Gesù mi cambia la vita. Far lavorare i ragazzi partendo dal loro stile di vita
e analizzare alla fine dove Gesù è nei momenti della loro giornata, delle loro scelte, dei loro
bisogni/desideri
Narrazione: Lc 8,1-18 Confrontarsi con la parabola del seminatore, vedere che tipo di terreno
sono… o che terreno posso diventare (visto che il seminatore semina ovunque…)
Celebrare: via crucis
PASQUA
Approfondimento:
Al cammino portato a compimento da Gesù nella sua morte, Dio ha detto il suo “sì” definitivo
nella risurrezione: «Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha
glorificato il suo servo Gesù... Dio l’ha risuscitato dai morti» (Atti 3,13-15). Il regno di Dio,
come misericordia e riconciliazione, è per sempre stabilito e fondato nel mistero della Pasqua.
In forza dell’approvazione divina nella risurrezione, Gesù stesso è diventato la reale possibilità
della nostra libertà. Nel suo sangue ci è offerta la riconciliazione e la comunione con l’amore di
Dio e tra noi. Egli è il Vivente, perché vive dell’amore e della vita che il Padre gli dona e che
egli accoglie nella sua umanità perfetta di Figlio. Egli è per noi l’Autore della vita, perché in
grado di comunicarci nella sua pienezza di umanità filiale l’amore stesso del Padre.
Questo amore personale accolto e donato è lo stesso Spirito di Dio. Per sempre vivo e glorioso
presso il Padre, Gesù, il Signore del perdono e della pace, ha effuso il suo Spirito sul popolo di
Dio raccolto da tutte le nazioni, perché potesse essere nel mondo il segno tangibile di
un’esistenza condotta «per Cristo, con Cristo, in Cristo», nella libertà dell’amore. Si apre per
noi la strada di una libertà nuova, segnata dalla grazia di poter amare filialmente Dio e
fraternamente gli uomini.
«Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo
Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di
liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, avete chiesto che vi fosse graziato un
assassino e avete ucciso l’autore della vita.
Ma Dio l’ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni».
(Atti 3,13-15)
(cfr cap. 4 pag. 200 Io ho scelto voi)
Laboratorio: Alla ricerca dei fatti. Fare una ricerca con i ragazzi dal titolo “la risurrezione è un
fatto realmente accaduto?”
Narrazione: Gv 20 e 21 confrontarsi con gli apostoli nel momento della risurrezione.
Celebrare: andare a una messa feriale
È TESTIMONE di amore e di fraternità,
si PRENDE CURA dell’umanità e si COSTRUISCE come comunità.
77
Tempo di
PASQUA
Approfondimento:
Dalla Pasqua di Gesù nasce la comunità cristiana, che riconosce come sua unica legge quella
che il suo Signore le ha lasciato: l’amore che si fa servizio. Lo Spirito suscita in essa modi
sempre nuovi, nei quali questo stile di servizio si specifica e si concretizza. È soprattutto il
servizio della Parola e della comunione che, per impulso dello Spirito Santo e sotto la spinta
delle situazioni storiche, dà vita a forme nuove di impegno stabile. Ne danno testimonianza gli
Atti degli apostoli e le lettere di Paolo.
A Gerusalemme la comunità cristiana cresce. Molti credenti provengono dalla cultura del
mondo greco. Nella distribuzione dei beni e nel servizio della mensa comune, le vedove di
questo gruppo vengono trascurate. Il servizio della carità rischia di venir meno. Su proposta dei
Dodici, vengono scelti sette uomini, pieni di Spirito Santo, perché assolvano a questo nuovo
ministero. Qualcuno di loro farà anche opera di evangelizzazione presso coloro che sono di
lingua greca (Atti 6,1-10).
Ad Antiochia c’è una comunità vivace, guidata da un gruppo di “profeti” e “dottori”, persone
cioè che consolano e istruiscono i fratelli nella fede. Durante una celebrazione liturgica, lo
Spirito suggerisce di mettere a parte Saulo e Barnaba per l’impegno missionario a cui sono
stati destinati. Da questa Chiesa essi saranno inviati e sostenuti nell’opera di evangelizzazione,
che li porterà attraverso tante città pagane. Lo Spirito suscita quindi missionari del Vangelo
(Atti 13,1-3).
Nelle Chiese che Paolo fonda durante i suoi viaggi, istituisce dei “presbiteri” perché siano
guide delle loro comunità (Atti 14,23). A Mileto, dove ha radunato i presbiteri di Efeso, Paolo
traccia, in un discorso che sa di testamento, i compiti di questi nuovi ministri: proteggere la
fede dei credenti affidati alla loro cura pastorale, annunciare ad essi tutta intera la volontà di
Dio, agire con disinteresse, prestare grande attenzione ai più deboli. Nascono così i
responsabili delle comunità cristiane locali (Atti 20,17-35).
Nel fermento di vita delle prime Chiese, troviamo anche la testimonianza di una coppia di
sposi: Aquila e sua moglie Priscilla. Possono essere un modello vivo di coniugi cristiani. Sono
inseriti nella vita sociale del loro tempo. Per la loro origine giudaica, si ritrovano perseguitati,
scacciati, pellegrini nel mondo. Fanno il mestiere di tessitori di tende (Atti 18,1-4). Il lavoro è
la trama della loro vita quotidiana ma anche uno strumento di solidarietà e condivisione. La
loro casa è aperta ai fratelli nella fede, e presso di loro si raduna la comunità cristiana locale. Si
fanno catechisti di un futuro evangelizzatore, Apollo, e divengono collaboratori dell’apostolo
Paolo (Atti 18,24-28). Per la loro dedizione al Vangelo, corrono rischi gravi e subiscono
persecuzione (Rm 16,3-5).
Nella sua esortazione alla comunità di Roma, come già era avvenuto per quella di Corinto
(1Corinzi 12,4-11), Paolo lascia intravedere una grande ricchezza di doni che lo Spirito suscita
e che servono alla crescita della Chiesa. C’è il profeta che sa leggere la vita e i segni della
storia alla luce della fede. C’è chi è chiamato a fare il catechista, nell’insegnamento della
parola di Dio o nell’esortazione ad un serio impegno morale. Qualcuno ha il dono di presiedere
e di organizzare la comunità. Altri si fanno attenti al servizio dei poveri, alla raccolta di aiuti,
all’impegno generoso verso gli ammalati e i bisognosi. Per ognuno c’è una grazia ed una
responsabilità da esercitare, nel rispetto degli altri e per la crescita di tutti (Romani 12,3-8).
Quale impressione di vivacità ci lasciano le testimonianze di queste prime comunità cristiane!
Lo Spirito che le anima fa rivivere in esse, con tanti e vari ministeri e doni, il servizio di
salvezza e di vita che Cristo ha reso e rende agli uomini. Ciascuno dei battezzati è sollecitato
da questo stesso Spirito a trovare e a realizzare con generosità la propria specifica vocazione di
servizio.
(cfr cap. 5 pag. 262 -264 Io ho scelto voi)
Laboratorio: fare il decalogo del testimone. Cosa dovrebbe fare il “testimone perfetto”?
Narrazione: Atti 1 e 2 soffermarsi sulla figura di Pietro
Celebrare: veglia allo Spirito Santo
Tempo
Approfondimento:
Una forma di vocazione che, per la sua bellezza e grandezza, colloca chi la vive con sincerità
78
ordinario
nel cuore del piano di Dio, è la vocazione missionaria. È la chiamata che Dio fa al cristiano di
portare il Vangelo sino ai confini del mondo, come Gesù ha comandato ai primi discepoli
(Marco 16,15).
Mettendo in pratica alla lettera il comando del Maestro, i missionari lasciano tutto, anche la
patria, le persone care, per andare incontro, con lo stesso amore e ardore di Gesù, a coloro che
non hanno ancora ricevuto la bella notizia della salvezza. È quanto avviene ormai da venti
secoli. indimenticabili figure di missionari sono davanti ai nostri occhi: S. Paolo, S. Patrizio, S.
Francesco Saverio, S. Francesca Cabrini.
Questa vocazione non è riservata ai preti, ai religiosi, a persone particolari. Dio l’apre ad ogni
cristiano, perché ogni discepolo di Gesù è chiamato all’eroismo e ha ricevuto qualità per fare
cose grandi per il Vangelo. Per questo, oggi in particolare, assieme a sacerdoti e religiosi si
trovano missionari laici, coppie di sposi, giovani che annunciano la fede e si dispongono al
servizio dell’uomo nei paesi più poveri del mondo. E avviene anche che le giovani comunità
nate con il lavoro missionario, in Africa in Asia e altrove, a loro volta inviano i loro missionari.
In questo modo il Signore manifesta che la vocazione missionaria. è la vocazione di ogni
cristiano e che una comunità senza i suoi missionari, o senza almeno una partecipazione attiva
di tutti i suoi membri al lavoro missionario, è una comunità addormentata o malata. Molti
adolescenti e giovani sono affascinati da questa vocazione. E se il Signore chiamasse anche
qualcuno di noi?
(cfr cap. 5 pag. 278-279 Io ho scelto voi)
Laboratorio: Cosa chiede Gesù a un testimone. Mi domando cosa mi chiede Gesù in forza del
mio battesimo?
Narrazione:
Atti 8 confrontarsi con la storia di Filippo e l’eunuco, in Filippo vediamo un
esempio significativo di testimone di Cristo.
Celebrare: veglia con i santi testimoni della fede
79
VENITE E
VEDRETE
Presentazione
del testo
VENITE
E VEDRETE: UN CATECHISMO PER
L’EDUCAZIONE ALLA FEDE DEI GIOVANI
Destinatari e meta globale
«Il catechismo Venite e vedrete si rivolge ai giovani e alle giovani dai 18
ai 25 anni che iniziano ad essere esposti alle sfide dei giovani adulti riguardanti il lavoro, l’amore, la relazione con la
famiglia, le scelte sociali e politiche, l’uso del tempo libero... Sono sfide impegnative perché riguardano gli aspetti
fondamentali della vita nella fase in cui i sogni e i desideri urgono di trasformarsi in realtà concrete. Non sempre il
bagaglio a disposizione è ricco di fede solida, capace di verità e consolazione. Spesso il cammino è segnato da crisi
religiosa e morale, che per certuni produce lontananza, per altri apparente indifferenza, per molti ricerca e bisogno
di ricominciare una nuova esistenza di fede, più consapevole e adulta. Il CdG/2, in stretta continuità con la
prospettiva vocazionale del CdG/1 Io ho scelto voi, vuole guidare i giovani a maturare un convinto cammino di
discepolato con Cristo, al fine di aiutarli a compiere le loro scelte alla luce del progetto di vita che è il Vangelo».
È ripetere un luogo comune dire che i giovani oggi sono una sfida per la Chiesa, un interrogativo pressante circa la
sua capacità di trasmettere il Vangelo e di essere luogo favorevole all’incontro con Cristo Signore. Il CdG/2
vorrebbe essere un passo nella direzione inversa, per far intravedere che anche il Vangelo è una sfida per la
generazione dei giovani.
Articolazione dell’itinerario e obiettivi educativi
Il punto di partenza dell’itinerario di fede. Ispirandosi al primo incontro dei discepoli con Gesù narrato dal vangelo di
Giovanni (1,35-39), il catechismo offre ai giovani di oggi che cercano il significato pieno della vita l’occasione di
rivivere quell’esperienza: anche a loro «Gesù rivolge l’invito a seguirlo, per scoprire in lui il mistero della vita che
non ha fine. Si tratta di un cammino di fede che, prendendo il via dall’appassionata sete di verità e di valori, diventa
incontro con la persona stessa di Gesù Cristo, decisione di farsi suoi discepoli e radicare le proprie scelte esistenziali
nel progetto di vita rivelato in lui dal Padre».
La sequenza dei capitoli e i loro obiettivi educativi. Dentro la sequenza materiale di dieci capitoli logicamente concatenati ciascuno tuttavia con la sua peculiare compiutezza di contenuto - è ben riconoscibile una struttura di fondo,
riconducibile a tre «verbi» propri del testo giovanneo: cercare, incontrare, dimorare. Essi non sono anzitutto una strategia
redazionale, ma l’evidenziazione dei dinamismi del cammino di fede che il giovane è chiamato ad attivare di fronte
al Signore Gesù che gli si manifesta e lo invita alla sequela.
a) Cercare: è il dinamismo di esperienza che caratterizza in modo particolare, ma non esclusivo, il cap. 1. La vita
che urge dall’interno (desideri, sogni, attese, energie da esplicare) e la vita che preme dall’esterno (sia invitando sia
mettendo alla prova), obbligano ad un atteggiamento di ricerca, di inventario e di valutazione. Poiché in questa
ricerca ciascuno gioca e mette in gioco la sua faccia, è fondamentale riconoscere che ogni ricerca sensata ha un
metodo: muove senza pregiudiziali, è critica (ossia cerca le ragioni di valore di ogni proposta), si concentra
sull’essenziale, si confronta con la parola di Dio e l’esempio di Cristo, approda a una decisione significativa,
totalizzante (ossia che valorizza e coinvolge l’intera persona e l’intera vita) e impegnativa.
Un’immagine evoca il punto focale che regge ogni ricerca degna dell’uomo: è l’immagine dell’orizzonte. L’orizzonte è
dove cielo e terra si toccano: si tratta di quel punto d’incontro che impedisce alla nostra esistenza terrena di
sciogliersi in varietà di punti disarticolati o di apparire come frammento sospeso nel vuoto. Gesù Cristo è, secondo
la testimonianza della fede cristiana, l’orizzonte in cui cielo e terra si incontrano realmente, il riferimento che dà
posizione e contorno ad ogni cosa, il luogo ove brilla lo splendore, la ricchezza di possibilità dell’alleanza tra Dio e
l’uomo. Questo tema occupa esplicitamente per intero il primo capitolo (Che cercate?) e trova nell’ultimo (Vivere la
speranza) la sua ripresa e formulazione compiuta, resa possibile dalla globalità di un cammino compiuto. Si tratta
però di un tema che scorre sotto e dentro l’intera proposta, come un atteggiamento dinamico sollecitato e nutrito da
esso. È l’atteggiamento attorno al quale si gioca in buona parte il percorso. Pedagogicamente non è da esasperare,
80
ma da mantenere in esercizio con equilibrio, attraverso riferimenti storico-culturali, ricchezza di contenuti, soste
meditative, sempre in costante familiarità con la narrazione evangelica.
b) Incontrare: è il dinamismo di esperienza che caratterizza i capitoli 2,3,4. Ciò che catalizza e rilancia la ricerca è
l’incontro. L’incontro è proposto come modalità autentica e profonda di comunicazione totalizzante tra «persone»,
valorizzando in tal modo la grande esigenza di relazioni profonde e umanizzanti dei giovani d’oggi. È un incontro
che viene anzitutto offerto tramite un invito: «Venite e vedrete». Affascinati dalle parole del «rabbi», i due discepoli (e
in loro i giovani di oggi) lo seguono, lo ascoltano, lo vedono compiere gesti prodigiosi. Entrano pian piano nel
mistero della sua persona, non senza fatica (cap. 2). Scoprono che in lui il regno di Dio è presente e operante, perché
Gesù intrattiene con Dio una relazione personalissima: dice di essere il suo Figlio (cap. 3). La pienezza dell’identità
di Gesù è svelata dagli avvenimenti della Pasqua, centrali nei vangeli e nell’esperienza cristiana. In essi si rivela il
mistero di Dio, come dono di vita che vince la morte, mistero di amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
(cap. 4).
c) Dimorare: è il dinamismo di esperienza che attraversa i capitoli dal 5 al 10. Un incontro che svela una tale
ricchezza disponibile, chiede di non essere abbandonato. Ciò comporta non solo un investimento di energie, ma
l’impegno a ridisegnare il proprio progetto di vita secondo lo stile del Risorto, nella partecipazione convinta alla
Chiesa, comunità dei discepoli di Gesù (cap. 5-6) e nell’apertura missionaria al mondo, in particolare
all’universo coetaneo giovanile, per condividere con gli altri la libertà, la forza e la gioia del Vangelo (cap.
7). Il tutto si realizza a partire dal proprio stato di vita, finalizzato comunque all’amare Dio: o in modo totale ed
esclusivo, o attraverso la mediazione di un’altra persona umana (cap. 8). Infine, l’impegno di «coltivare e custodire» il
mondo attraverso la realtà del lavoro e dell’azione politica e sociale (cap. 9), non diminuisce l’attesa vigilante ed
operosa verso l’incontro definitivo ed ormai svelato con il Signore Gesù (cap. 10).
-
La Chiesa strumento di Salvezza
La Chiesa apostolica
La Chiesa e varietà di vocazioni
Una Chiesa madre
Responsabili di una missione
1Gv 1,1-3
Lc 10,16
1 Cor 12
Gv 19,26-27
Mt 28,19ss; Lc 24,47; Atti 1
a… per raccontare e riflettere
1. Come accostarci alla Chiesa?
81
Molte volte si dice che la Chiesa è vecchia, si deve modernizzare e questo spesso porta ad allontanarci noi per primi
anziché accostarci e capire se davvero è una “vecchia o giovane signora”.
“La sfida della Chiesa oggi è essere madre feconda.
“L’identità della Chiesa è quella di evangelizzare, cioè fare figli”. Pertanto allo Spirito Santo va chiesta la grazia della
fecondità per procedere “nella conversione pastorale e missionaria”. Richiamando Benedetto XVI, Papa Francesco
ricorda che la Chiesa non cresce per proselitismo ma per attrazione e, aggiunge, “per attrazione materna”. E’ una
Chiesa “un po’ invecchiata” che però si può ringiovanire nella fecondità, nonostante il pericolo dell’individualismo e
la conseguente “fuga dalla vita comunitaria”.
“La Chiesa diventa più giovane quando è capace di dare più figli; diventa più giovane quanto più diventa madre.
Accostarci alla Chiesa e andare incontro a nostra madre, con il nostro amore di figli. Essere nella Chiesa è essere a
casa, con mamma; a casa di mamma. Questa è la grandezza della Rivelazione”.
2. Come interpretare la Chiesa?
Ogni domenica nel «Credo», affermiamo la santità della Chiesa, e questa è una caratteristica che è stata presente fin
dagli inizi nella coscienza dei primi cristiani, i quali si chiamavano semplicemente "i santi" (cfr At 9,13.32.41; Rm
8,27; 1 Cor 6,1), perché avevano la certezza che è l’azione di Dio, lo Spirito Santo che santifica la Chiesa.
Ma in che senso la Chiesa è santa se vediamo che la Chiesa storica, nel suo cammino lungo i secoli, ha avuto tante
difficoltà, problemi, momenti bui? Come può essere santa una Chiesa fatta di esseri umani, di peccatori? Uomini
peccatori, donne peccatrici, sacerdoti peccatori, suore peccatrici, Vescovi peccatori, Cardinali peccatori, Papa
peccatore? Tutti. Come può essere santa una Chiesa così?
L’Apostolo, Paolo prendendo come esempio i rapporti familiari, afferma che «Cristo ha amato la Chiesa e ha dato
se stesso per lei, per renderla santa» (5,25-26). Cristo ha amato la Chiesa, donando tutto se stesso sulla croce. E
questo significa che la Chiesa è santa perché procede da Dio che è santo, le è fedele e non l’abbandona in potere
della morte e del male (cfr Mt 16,18) E’ santa perché Gesù Cristo, il Santo di Dio (cfr Mc 1,24), è unito in modo
indissolubile ad essa (cfr Mt 28,20); è santa perché è guidata dallo Spirito Santo che purifica, trasforma, rinnova.
Non è santa per i nostri meriti, ma perché Dio la rende santa, è frutto dello Spirito Santo e dei suoi doni. Non
siamo noi a farla santa. È Dio, lo Spirito Santo, che nel suo amore fa santa la Chiesa.
Ma la Chiesa è formata da peccatori, lo vediamo ogni giorno. E questo è vero: siamo una Chiesa di peccatori; e noi
peccatori siamo chiamati a lasciarci trasformare, rinnovare, santificare da Dio. La Chiesa, che è santa, non rifiuta i
peccatori; non rifiuta tutti noi; non rifiuta perché chiama tutti, li accoglie, è aperta anche ai più lontani, chiama tutti
a lasciarsi avvolgere dalla misericordia, dalla tenerezza e dal perdono del Padre, che offre a tutti la possibilità di
incontrarlo, di camminare verso la santità. " il Signore desidera che tu gli dica: "Signore sono qui, con i miei
peccati". “Chi di voi e senza peccato ….” Tutti portiamo con noi i nostri peccati. Ma il Signore vuole sentire che gli
diciamo: "Perdonami, aiutami a camminare, trasforma il mio cuore!". E il Signore può trasformare il cuore. Nella
Chiesa, il Dio che incontriamo non è un giudice spietato, ma è come il Padre della parabola evangelica. Puoi essere
come il figlio che ha lasciato la casa, che ha toccato il fondo della lontananza da Dio. Quando hai la forza di dire:
voglio tornare in casa, troverai la porta aperta, Dio ti viene incontro perché ti aspetta sempre, Dio ti aspetta sempre,
Dio ti abbraccia, ti bacia e fa festa. Così è il Signore, così è la tenerezza del nostro Padre celeste. Il Signore ci vuole
parte di una Chiesa che sa aprire le braccia per accogliere tutti, che non è la casa di pochi, ma la casa di tutti, dove
tutti possono essere rinnovati, trasformati, santificati dal suo amore, i più forti e i più deboli, i peccatori, gli
indifferenti, coloro che si sentono scoraggiati e perduti. La Chiesa a tutti offre la possibilità di percorrere la strada
della santità, che è la strada del cristiano: ci fa incontrare Gesù Cristo nei Sacramenti, specialmente nella
Confessione e nell’Eucaristia; ci comunica la Parola di Dio, ci fa vivere nella carità, nell’amore di Dio verso tutti.
Chiediamoci, allora: ci lasciamo santificare? Siamo una Chiesa che chiama e accoglie a braccia aperte i peccatori, che
dona coraggio, speranza, o siamo una Chiesa chiusa in se stessa? Siamo una Chiesa in cui si vive l’amore di Dio, in
cui si ha attenzione verso l’altro, in cui si prega gli uni per gli altri?
Dio ti dice: non avere paura della santità, non avere paura di puntare in alto, di lasciarti amare e purificare da Dio,
non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo. Lasciamoci contagiare dalla santità di Dio. Ogni cristiano è
82
chiamato alla santità (cfr Cost. dogm. Lumen gentium, 39-42); e la santità non consiste anzitutto nel fare cose
straordinarie, ma nel lasciare agire Dio. E’ l’incontro della nostra debolezza con la forza della sua grazia, è avere
fiducia nella sua azione che ci permette di vivere nella carità, di fare tutto con gioia e umiltà, per la gloria di Dio e
nel servizio al prossimo.
3. Chi è la Chiesa?
La vocazione e l'impegno missionario della Chiesa scaturiscono dal mistero centrale della nostra fede: la Pasqua.
Diventate discepoli di Cristo
Questa chiamata missionaria è necessaria per il nostro cammino di fede personale. Giovanni Paolo II scriveva: «La
fede si rafforza donandola» (Enc. Redemptoris missio,2). Annunciando il Vangelo voi stessi crescete nel radicarvi
sempre più profondamente in Cristo, diventate cristiani maturi. L’impegno missionario è una dimensione essenziale
della fede: non si è veri credenti senza evangelizzare. E l’annuncio del Vangelo non può che essere la conseguenza
della gioia di avere incontrato Cristo e di aver trovato in Lui la roccia su cui costruire la propria esistenza.
Impegnandovi a servire gli altri e ad annunciare loro il Vangelo, la vostra vita, spesso frammentata tra diverse
attività, troverà la sua unità nel Signore, costruirete anche voi stessi, crescerete e maturerete in umanità.
Ma che cosa vuol dire essere missionari? Significa anzitutto essere discepoli di Cristo, ascoltare sempre di nuovo
l’invito a seguirlo, l’invito a guardare a Lui: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29). Un
discepolo, in effetti, è una persona che si pone all’ascolto della Parola di Gesù (cfr Lc 10,39), riconosciuto come il
Maestro che ci ha amati fino al dono della vita. Si tratta dunque, per ciascuno di voi, di lasciarsi plasmare ogni
giorno dalla Parola di Dio: essa vi renderà amici del Signore Gesù e capaci di far entrare altri giovani in questa
amicizia con Lui.
Vi consiglio di fare memoria dei doni ricevuti da Dio per trasmetterli a vostra volta. Imparate a rileggere la vostra
storia personale, prendete coscienza anche della meravigliosa eredità delle generazioni che vi hanno preceduto: tanti
credenti ci hanno trasmesso la fede con coraggio, affrontando prove e incomprensioni. Non dimentichiamolo mai:
facciamo parte di una catena immensa di uomini e donne che ci hanno trasmesso la verità della fede e contano su di
noi affinché altri la ricevano. L’essere missionari presuppone la conoscenza di questo patrimonio ricevuto, che è la
fede della Chiesa: è necessario conoscere ciò in cui si crede, per poterlo annunciare, «dovete conoscere la vostra
fede con la stessa precisione con cui uno specialista di informatica conosce il sistema operativo di un computer;
dovete conoscerla come un musicista conosce il suo pezzo; sì, dovete essere ben più profondamente radicati nella
fede della generazione dei vostri genitori, per poter resistere con forza e decisione alle sfide e alle tentazioni di
questo tempo.» (Premessa Youcat).
b. … per accompagnare e far crescere
Gesù ha inviato i suoi discepoli in missione con questo mandato: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo
a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato» (Mc 16,15-16). Cosa significa per me portare ad altri la
Buona Notizia, portare la persona? Quando e come lo posso fare? In cosa mi aiuta la Chiesa nella mia opera
missionaria? Cosa è per me la parrocchia?
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Da una lettura trasversale di tutti i catechismi emerge:
- la Chiesa Corpo di Cristo, segno e strumento dell’amore di Dio nel mondo e della sua cura per
l’umanità;
- l’azione della Chiesa chiamata a custodire la testimonianza degli apostoli, a prendersi cura del popolo di
Dio, a edificare la comunione;
- una progressiva manifestazione: casa di tutti (Lasciate che i bambini vengano a me); realtà viva che compie
le opere dell’amore (Io sono con voi); una, santa, cattolica, apostolica (Venite con me); popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Sarete miei testimoni); opera di Dio nel mondo (Vi ho
chiamato amici); unico corpo (Io ho scelto voi); comunità dei discepoli di Gesù (Venite e vedrete); segno e
strumento del Regno di Cristo (La verità vi farà liberi); istituita da Gesù Cristo, manifestata dallo Spirito (CCC).
Quale attributo
della Chiesa
È istituita da Gesù Cristo,
manifestata dallo Spirito.
Quale azione
della Chiesa
Vive della Parola e del Corpo di
Cristo, divenendo essa stessa
corpo di Cristo.
LA VERITÁ
VI FARÁ
LIBERI
È segno e strumento del regno
di Cristo
Custodendo la testimonianza
degli apostoli, offre la possibilità
di conoscere Cristo fedelmente;
celebrando i sacramenti
permette di incontrarlo
personalmente.
LASCIATE CHE I
BAMBINI VENGANO A
ME
È la casa di tutti, la famiglia dei
figli di Dio.
IO SONO
CON VOI
È una realtà viva e dinamica che
rende presente l’amore di Dio
nel mondo.
È una, santa, cattolica e
apostolica.
Si prende cura dei bambini, li
accoglie chiamandoli a
partecipare alla vita del popolo
di Dio.
Si alimenta alla Parola, nella
preghiera, celebra l’Eucarestia,
edifica la comunione
Attraverso i successori degli
apostoli, i pastori e i maestri,
guida il popolo di Dio.
CATECHISMO CHIESA
CATTOLICA
VENITE
CON ME
SARETE MIEI
TESTIMONI
È il popolo di Dio radunato
nell’unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo.
VI HO CHIAMATO
AMICI
È opera di Dio, nasce per sua
iniziativa: sua è la chiamata, suo
è il dono dello Spirito.
IO HO SCELTO
VOI
È un unico corpo.
VENITE E VEDRETE
È comunità dei discepoli di
Gesù, santa e sempre bisognosa
di purificazione.
Vive e agisce nelle famiglie
cristiane, nelle comunità
parrocchiali, nella Chiesa locale
e universale, esce incontro ai
poveri.
Svolge funzioni diverse,
secondo i doni dati a ciascuno
dallo Spirito, che fa dei cristiani
una grande casa di pietre vive,
una famiglia, un popolo solo.
Riceve lo Spirito dell’amore;
riconosce in Gesù il Signore e il
Maestro della vita; vede in Dio il
volto di un Padre che ci edifica
in una fratellanza nuova.
Continua l’opera del Figlio di
Dio, annuncia la sua vita e la sua
morte, proclama la sua
resurrezione.
Quale testimonianza
La Chiesa è missionaria per sua
natura, inviata da Cristo a tutti i
popoli segno e strumento della
comunione di Dio e degli
uomini.
Inviata a tutti gli uomini come
luce del mondo e sale della terra,
annuncia Cristo con la
predicazione, lo celebra con la
liturgia, lo testimonia con il
servizio e la condivisione dei
beni spirituali e materiali.
Pone segni di attenzione e di
servizio, educa alla preghiera,
narra la storia della salvezza.
Compie, con l’aiuto dello Spirito
Santo, le opere dell’amore.
Cresce e si rinnova
nell’Eucarestia, vive la Pasqua
del Signore nello spazio e nel
tempo dell’esistenza dei cristiani.
Annuncia il Vangelo di Gesù
risorto, celebra i sacramenti,
vive nella santità, diffonde nel
mondo il regno di Cristo.
È convocata dal Signore per
ascoltare la sua Parola e inviata
sino ai confini della terra, per
annunciarla, a servizio della
dignità di ogni persona.
È testimone di amore e di
fraternità, si prende cura
dell’umanità e si costruisce come
comunità.
È manifestazione e promessa
dell’ alleanza che Dio ha voluto
stringere con gli uomini.
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È COMUNITA’ dei discepoli di Gesù,
santa e sempre bisognosa di purificazione
Tempo
ordinario
Approfondimento:
Nessuno può vivere pienamente la comunione con Cristo senza inserirsi nella Chiesa.
Scrive Giovanni nella sua prima lettera: "Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo
annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra
comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo" (1Gv 1,3). La comunione con la
comunità e la comunione con il Padre e con il Figlio sono inseparabili.
Non si raggiunge il Cristo da soli né direttamente. La comunione con lui passa e si realizza
attraverso la comunione di fede con la comunità e attraverso la continuità di tradizione
con le origini. L’incontro vero con Cristo non è abbandonato alla libera iniziativa o
all’entusiasmo di ciascuno. Del resto, ognuno può facilmente riconoscere nella sua
concreta esperienza che il suo incontro con Cristo è stato reso possibile soltanto dalla
mediazione della Chiesa: la sua predicazione, la sua liturgia, i suoi molti ministeri, la sua
tradizione. Come nessun uomo, così nessun cristiano è un’isola.
Ma perché la Chiesa? La risposta è nell’evento stesso dell’incarnazione del Figlio di Dio.
Facendosi carne, la parola di Dio ha accettato di inscriversi nei limiti del tempo, della
cultura, del linguaggio umano. Per questa sua scelta la Parola si è fatta come bisognosa: il
Figlio di Dio incarnato ha bisogno di discepoli che continuino la sua opera, che annuncino
la sua vita e la sua morte e proclamino la sua risurrezione; il Signore, il Figlio dell’uomo,
ha bisogno di uomini che suscitino l’attesa della sua venuta definitiva, sino alla fine dei
tempi.
La Chiesa è la continuazione di questa missione, che iniziò con gli apostoli. Come la loro
fede continuò a dipendere dalla presenza di Gesù, prima fisicamente presente poi risorto,
così la nostra fede ha bisogno, per trovare giorno dopo giorno la sua strada, della
permanente presenza dello stesso Signore, reso visibile e raggiungibile nella Chiesa. Qui lui
è presente, qui agisce indefettibilmente il dono del suo Spirito.
"Fin dall’inizio la Chiesa è in Cristo come sacramento, cioè segno e strumento dell’intima
unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano" (Lumen gentium, 1). Lasciandosi
conformare dallo Spirito alla persona di Gesù – il Figlio di Dio che amorosamente fa
spazio nella sua persona alla nostra debole condizione umana –, la Chiesa è nella storia
manifestazione e promessa di quella pace che Dio ha voluto stringere con gli uomini,
perché gli uomini siano in pace tra loro e con la creazione.
Attraverso di lei Cristo svela e realizza il progetto di amore che Dio ha per l’umanità: fare
di tutto il genere umano l’unico popolo di Dio.
(cfr cap. 5 pag. 219-220 Venite e Vedrete)
Laboratorio: che bisogno ho di salvarmi e da che cosa? Analizzare gli atteggiamenti di
ogni giorno che hanno bisogno di salvezza
Narrazione: 1Gv 1
Celebrare:
Tempo di
Avvento
sacramento della confessione
Approfondimento:
Maria, primizia e madre della Chiesa
A Pietro e agli apostoli è riconosciuta da tutta la tradizione cristiana la dignità di colonna e
fondamento della Chiesa; per questo la Chiesa si definisce apostolica. Solo Maria però, la
Madre del Signore, è presentata come "immagine ed eccellentissimo modello" della Chiesa
(Lumen gentium, 53).
Pur non avendo avuto alcun ministero pubblico nella prima comunità cristiana, Maria è
figura centrale di tutta la comunità ecclesiale. La riconosciamo come prima e perfetta
realizzazione della Chiesa, perché "ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore"
(Lc 1,45) e, per la fede, è diventata Madre di Dio, anticipando nella sua esistenza
quell’intima unione con Cristo su cui riposa il cammino di tutti i credenti verso la
comunione perfetta con Dio.
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Al ministero apostolico si affianca così il segno della divina maternità di Maria, dono di
fecondità e di grazia per la santità di ogni figlio di Dio, nella Chiesa. La maternità divina di
Maria, come servizio a Cristo e alla sua esistenza nel tempo, si prolunga nella sua
maternità ecclesiale, come servizio al suo corpo, cooperando alla nascita e allo sviluppo
della vita divina nella comunità dei credenti.
Giovanni, nel suo Vangelo, ha dato una testimonianza particolarmente suggestiva di
questo misterioso rapporto tra la Madre del Signore e ogni credente in Cristo. La
consegna di Gesù a Giovanni: "Ecco la tua madre", è un pegno dell’unità non interrotta
tra il Maestro e i discepoli nella Chiesa; è anche la certezza di un ininterrotto amore con
cui Maria abbraccia la vita dei suoi discepoli: "Donna, ecco il tuo figlio" (Gv 19,26-27).
La Madre di Gesù, contemplata nel mistero dell’assunzione in cielo, glorificata nel corpo e
nell’anima, è infine immagine e primizia della Chiesa anche nel suo essere in cammino
verso il pieno compimento del Regno futuro
(cfr cap. 5 pag. 228 Venite e Vedrete)
Laboratorio: analizzare la nostra accoglienza e la nostra apertura verso gli altri (amici,
famigliari, ecc. ecc) e verificare cosa ci guida in questo atteggiamento (l’abitudine, il bon
ton, si è sempre fatto così, ideologie)
Narrazione: Lc 1 e 2; Gv 19,26-27
Celebrare: partecipare alla novena di Natale
NATALE
Approfondimento:
Il mistero della Chiesa: santa e sempre bisognosa di purificazione
Luogo della presenza e dell’incontro con Cristo, la Chiesa non è una società come le altre,
per conoscere le quali basta osservarne la struttura organizzativa, gli scopi prefissi, i mezzi
per raggiungerli. La Chiesa è, invece, un mistero, una realtà di rivelazione e di salvezza,
una realtà che va ben al di là dei suoi aspetti visibili.
Per comprendere la Chiesa, occorre andare in profondità, al di là delle sue strutture
organizzative e, persino, al di là degli uomini che la formano. La Chiesa è, infatti, costituita
dalla presenza del Signore, dalla sua parola che viene costantemente predicata e dalla fede
che l’accoglie. Le strutture organizzative sono la parte visibile, necessaria, del mistero della
Chiesa; anche per questo in essa si esprime il mistero dell’incarnazione; ma le strutture e le
istituzioni non sono il suo centro o la sua radice.
E nemmeno bisogna arrestarsi agli uomini che la formano e la guidano. Leggendo la storia
delle comunità primitive ci è apparso con chiarezza che fra la loro vita concreta e la Parola
che annunciavano c’era come una distanza. La Chiesa, allora come oggi, è fatta anche di
peccatori. Anche questo fa parte del suo mistero. Dice il Concilio Vaticano II: "La Chiesa,
che comprende nel suo seno i peccatori, santa insieme e sempre bisognosa di
purificazione, incessantemente si applica alla penitenza e al suo rinnovamento" (Lumen
gentium, 8).
Anche se composta di peccatori e sempre bisognosa di riforma, la Chiesa però è pur
sempre amata da Dio, luogo della sua presenza, depositaria della sua parola. Dio è sempre
fedele alla sua Chiesa. Tutto questo è al tempo stesso consolante e impegnativo:
consolante perché è il segno che la fedeltà di Dio non viene mai meno; impegnativo
perché costituisce un invito a non scandalizzarsi mai della debolezza dei cristiani.
(cfr cap. 5 pag. 220-221 Venite e Vedrete)
Laboratorio: Riconoscersi erranti: riflettere sul nostro atteggiamento di ammettere i
nostri errori e vedere come proviamo a risolverli
Narrazione: Mt 1,18-25
Celebrare: momento di adorazione e ringraziamento per il dono della salvezza
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CONTINUA l’opera del Figlio di Dio,
ANNUNCIA la sua vita e la sua morte,
PROCLAMA la sua resurrezione.
Tempo
ordinario
Approfondimento:
I riti cristiani, e i sacramenti in particolare, collegano il loro simbolismo a situazioni e gesti
tipici della vita: un’acqua che lava, un pane condiviso, un’unzione... Ma il senso e il
fondamento di questa simbologia e della stessa azione liturgica in cui si inserisce non
vanno ricondotti al semplice bisogno umano di rendere culto a Dio. La celebrazione dei
riti cristiani ha la sua motivazione originaria nella Pasqua di Cristo, cioè nella sua
risurrezione che vince la morte e comunica il dono dello Spirito. Se Gesù non fosse
risorto, oggi non ci sarebbe una liturgia cristiana, e senza la presenza dello Spirito, il culto
cristiano sarebbe simile a qualunque altro culto.
Il mistero pasquale è un momento decisivo e riassuntivo: dà significato a tutto quanto è
accaduto prima e a quanto accadrà dopo nella storia della salvezza. E un evento reale,
accaduto nella nostra storia, ma non rimane ancorato al passato, perché, in forza del suo
legame con la realtà divina di Cristo abbraccia tutti i tempi. Questo evento viene
ripresentato nell’Eucaristia e dispiega la sua efficacia in vari modi negli altri sacramenti e in
tutta la liturgia.
"Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20): il dono dello
Spirito agli Apostoli assicura la presenza del Risorto per sempre e conferisce loro il potere
di santificazione.
Le azione liturgiche si configurano come azioni in cui Cristo è presente: "È presente nel
sacrificio della Messa sia nella persona del ministro... sia soprattutto sotto le specie
eucaristiche. È presente con la sua virtù nei sacramenti, di modo che quando uno battezza
è Cristo stesso che battezza... È presente nella sua parola, giacché è lui che parla quando
nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura... E presente, infine, quando la Chiesa prega e loda"
(Sacrosanctum Concilium, 7). In forza di questa presenza la celebrazione cristiana non si
risolve in un semplice ricordo, come nel caso di una rievocazione o di un anniversario.
Essa rende attuale ed efficace ai fini della salvezza l’evento pasquale di Cristo.
(cfr cap. 6 pag. 250 Venite e Vedrete)
Laboratorio: segnalare diverse attività di vita parrocchiale e non parrocchiale (lavoro,
scuola ecc.) vedere dove troviamo la presenza di Cristo che continua ad operare in mezzo
a noi
Narrazione: Mt 28,16-20
Celebrare: partecipare ad una messa feriale
Quaresima
Approfondimento: Responsabili dell’annuncio
Al cuore dell’esperienza cristiana di un giovane sta la consapevolezza di essere amato
senza condizioni da Dio in Gesù, da non poter tacere e tenere per sé il dono della
salvezza. Essere discepoli di Cristo non è un fatto privato.
Questa consapevolezza non è legata a un momentaneo entusiasmo, ma è una forza
incoercibile presente nella vita cristiana, il cui protagonista è lo Spirito. Ed è talmente
chiaro questo imperativo nella coscienza credente, che comunicare agli altri il dono della
fede è rafforzare e far crescere la propria.
Se si vuol rafforzare la fede e la si vuol aiutare a uscire dalle secche dell’intimismo, del
dubbio, dell’incostanza, della perdita di significato, i giovani non possono chiudersi nei
problemi personali o nell’isolamento di gruppi protettivi, ma devono aprirsi all’annuncio.
"Io sarò con te" (Es 3,12): la parola del Signore non assicura una compagnia contro la
solitudine, ma dà certezza nella comunicazione della fede agli altri. La vocazione cristiana,
il suo scopo, la sua consistenza è l’apostolato, l’evangelizzazione, la missione.
Tutto il mondo è terra di missione. È terra di missione tutta la condizione umana e la terra
di missione è distribuita geograficamente ovunque. Ne è motivo il degrado e la scomparsa
della fede anche nei paesi di antica cristianità o la problematicità di essa in alcune
condizioni di vita. Non c’è più distinzione tra i giovani che abitano in paesi cristiani e
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quelli che abitano in paesi di missione: tutti contemporaneamente in tutto il mondo
vivono a contatto di situazioni di missione.
La giovinezza in particolare è terra di missione: Gesù spesso vi è sconosciuto, ma spesso
vi è anche cercato. Il mondo giovanile è terra di una sete nascosta: una grande sete di Dio,
anche se a volte nascosta dietro un atteggiamento di indifferenza o addirittura di ostilità.
Sono tanti i giovani che cercano Dio, ma pochi quelli che lo annunciano. Tutta la
comunità cristiana ne è responsabile, ma l’educazione alla fede non è pedagogicamente
corretta se i giovani non si fanno apostoli dei loro coetanei.
(cfr cap. 5 pag. 229-230 Venite e Vedrete)
Laboratorio: andare al cuore dell’annuncio, nella mia vita di tutti i giorni cosa annuncio?
Narrazione: Mt 16,9-16
Celebrare: partecipazione al Triduo pasquale
PASQUA
Approfondimento: la Chiesa è missionaria
La Chiesa, nel cammino verso il Regno, è aperta a ogni uomo e a ogni cultura. Essa esiste
per portare a tutti gli uomini in tutto il mondo l’annuncio della salvezza. La Chiesa, con la
parola della predicazione e con i sacramenti, rende presente Cristo, autore della salvezza.
Il mandato missionario, affidato alla Chiesa, ha una dimensione universale: "tutte le
nazioni" (Mt 28,19); "a tutte le genti" (Lc 24,47); "fino agli estremi confini della terra" (At
1,8). Esso "trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito santo,
secondo il disegno di Dio Padre (e) scaturisce dall’"amore fontale", cioè dalla carità di Dio
Padre" (Ad gentes, 2).
Il Battesimo ha reso ciascuno di noi un missionario, partecipe della missione di tutta la
Chiesa, chiamato a testimoniare il vangelo, non cercando gloria e successo, mettendo a
frutto le proprie capacità per il servizio dei più poveri, a imitazione della carità di Cristo,
anche assumendo posizioni coraggiose e profetiche di fronte alla corruzione del potere
politico o economico.
Alla testimonianza è intimamente unito l’annuncio del vangelo, della "buona novella" che
cambia l’uomo e la storia. La proclamazione dell’amore di Dio nei confronti di ogni
persona e di ogni popolo si esprime nel rispetto e nella stima, diventa espressione
dell’intera comunità ecclesiale, mai un fatto puramente individuale.
L’annunciatore, animato dalla fede, è consapevole che la verità proclamata non è
puramente umana, ma parola di Dio, dotata di una sua intrinseca e misteriosa potenza.
L’attività missionaria, perciò, tende alla realizzazione del piano di Dio, secondo i tempi e i
modi che il Padre ha fissato. Nella missione della Chiesa cresce il popolo di Dio. Chi
annuncia il vangelo sa raggiungere e accogliere tutti, con il cuore grande della Chiesa, che
fa suo l’invito: "Allarga lo spazio della tua tenda, stendi i teli della tua dimora senza
risparmio" (Is 54,2).
(cfr cap. 5 pag. 228-229 Venite e Vedrete)
Laboratorio: annunciare con gioia, la risurrezione mi dona quella speranza che non
posso tenere per me, come testimonio la risurrezione nella vita di ogni giorno?
Narrazione: Lc 24,13 ss
Celebrare: adorazione
È MANIFESTAZIONE e PROMESSA dell’ alleanza
che Dio ha voluto stringere con gli uomini.
Tempo di
Pasqua
Approfondimento:
Memoria che rende presente la morte e risurrezione del
Signore
"Fate questo in memoria di me" (Lc 22,19; 1Cor 11,24): il comando di Gesù, che leggiamo
nei racconti neotestamentari dell’ultima cena, è ripetuto ancora oggi al centro di ogni
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liturgia eucaristica. In tal modo la Chiesa dichiara di agire in obbedienza a quanto il
Signore stesso ha voluto. Quel comando, come ogni altro che Gesù ha dato, era insieme
una promessa: ogni volta che voi farete questo in memoria di me, io sarò in mezzo a voi e
voi sarete in comunione con me.
Non è un semplice ricordo né una semplice promessa, ma una realtà. La parola "memoria"
qui ha un significato molto diverso di quello che le viene comunemente attribuito nel
linguaggio ordinario. La Messa celebra e ripresenta il sacrificio di Gesù, consentendoci in
tal modo di parteciparvi, presenti anche noi, sebbene la croce sia stata e resti un evento
passato e personale di Gesù.
Nella Messa avviene ciò che è avvenuto nell’ultima cena di Gesù: lì i suoi gesti e le sue
parole non sono stati semplicemente una prefigurazione del Calvario, né semplicemente
una spiegazione del suo significato salvifico. Oggi la Messa non è semplicemente un
ricordo del sacrificio del Calvario o una spiegazione del suo significato. Essa è molto di
più: la parola di Gesù è parola efficace; ciò che egli annuncia si realizza nel momento
stesso e per il fatto stesso che egli lo annuncia.
In forza di questa efficacia, i discepoli nell’ultima cena non sono semplicemente davanti
alla notizia degli eventi che avverranno al Calvario. Quegli eventi sono già in atto,
realmente presenti nella cena: i discepoli li stanno vivendo. Non solo è predetto il futuro,
ma, addirittura, è offerto ai discepoli come dono il futuro profetizzato.
E così è oggi in ogni Messa. I gesti e le parole di Gesù – quelli dell’ultima cena come, oggi,
quelli che il sacerdote compie in suo nome nella Messa – sono efficaci, compiono ciò che
dicono, realizzano ciò che significano. Con la cena eucaristica i discepoli di allora e di oggi
hanno così veramente accesso a un evento altrimenti inaccessibile: la morte e risurrezione
di Cristo.
È in questo senso forte che la Chiesa, celebrando l’Eucaristia, "fa memoria" della vita di
Gesù, una vita in dono, e in questa memoria trova la forza e la direzione per entrare a sua
volta, con tutta se stessa, nella logica del dono.
(cfr cap. 6 pag. 257-258 Venite e Vedrete)
Laboratorio: cosa alimenta la mia vita? Come vivo la messa domenicale, che significato
ha per me andare a messa, cosa aggiunge alla mia fede?
Narrazione: 1Cor 11
Celebrare: veglia di pentecoste
Tempo
ordinario
Approfondimento:
Parola di vita eterna
L’Eucaristia è il centro dell'esistenza della Chiesa, perché nel segno del pane e del vino si
fa realmente presente il Signore. Essa è il luogo per eccellenza della comunione con Dio e
fonte e culmine di tutta la vita cristiana.
Ciò nonostante attorno alla celebrazione eucaristica spesso si fa il vuoto. Il "precetto
domenicale" che comporta l’impegno alla partecipazione alla Messa nel giorno festivo,
rende maggiormente visibile, più che negli altri sacramenti, il livello di maturità raggiunto
dalla nostra fede. Pigrizie, incomprensioni, storture e resistenze rendono difficoltosa e
altalenante la partecipazione, specialmente tra i giovani, grandi assenti alla Messa
domenicale.
Sono tanti i motivi che raffreddano gli entusiasmi attorno alla mensa eucaristica: chi la
giudica ripetitiva, si annoia e la evita; chi la sente estranea alla vita la ritiene superflua e si
affida al rapporto diretto con Dio nella preghiera privata; chi la ricerca per trovare il calore
di una comunità, rimane spesso deluso da certi stili formali e burocratici...
Per una Messa che può apparire insignificante e poco espressiva occorre trovare un
rimedio, anche se non siamo noi che dobbiamo cambiare la Messa e prestarle l’anima, ma
è la Messa che deve cambiare noi. Le difficoltà tendono a sciogliersi quando si arriva a
capire che la celebrazione eucaristica non è qualcosa che facciamo noi, ma qualcosa che
Cristo ha fatto per noi: il dono della sua vita. Da qui scaturisce lo stupore, la lode e la
gioia: il terreno buono su cui è possibile coltivare il rendimento di grazie, cioè l’Eucaristia.
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La Messa per molti cristiani è insignificante, si osservava precedentemente. Ma il rimedio
– lo abbiamo compreso – non può esaurirsi nella ricerca di forme espressive, capaci di
rendere la celebrazione più vivace, più spontanea, più idonea a suscitare simpatia e
affiatamento reciproco. Il rimedio deve essere trovato più in profondità, là dove la
riflessione sul gesto di Gesù ci ha condotto.
Il Vangelo racconta che molti discepoli, al sentire Gesù parlare della sua carne da
mangiare e del suo sangue da bere, gli voltarono le spalle dicendo: "Questo linguaggio è
duro: chi può intenderlo?". E alla domanda di Gesù se anche i Dodici volessero
andarsene, Pietro rispose professando la propria fede e quella degli apostoli: "Signore, da
chi andremo? Tu hai parole di vita eterna" (Gv 6,60-69).
Parola di vita eterna è stata l’ultima cena; parola di vita eterna è la celebrazione eucaristica.
Consegnandosi a noi come cibo, Gesù per primo realizza nella sua persona il programma
proposto ai discepoli, secondo il quale nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita
per i fratelli (Gv 15,13). La comunità fa l’Eucaristia per vivere a sua volta del dono che le
viene dall’Eucaristia, dono di comunione con il Signore e con tutti i fratelli.
(cfr cap. 6 pag. 256 Venite e Vedrete)
Laboratorio: cosa alimenta la mia vita: La Parola per me è un’interessante materia di
studio che mi può servire per fare catechismo? E’ “una spada affilata” che mi aiuta a
pensare ed ad impegnare al meglio la mia vita?
Narrazione: Gv 6,53-69
Celebrare: confronto con i testimoni, pellegrinaggio sui luoghi dei santi.
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