fareimpresa_numero_3 [pdf]

Numero 3 — Settembre 2014
Elettricità:
che scossa
alle imprese
Farma industria Ticino
in Assemblea
RIRI: una “zip” che
fa il giro del mondo
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
L’EDITORIALE
Quando lo Stato
è ostile all’economia
Stefano Modenini - Direttore AITI
Radar piazzati per incassare soldi invece che per fare prevenzione,
aumento delle tasse causali, nuove tasse sui posteggi, riduzione in massa
dei posteggi aziendali concessi nel tempo dalle stesse autorità, riduzione
del finanziamento della formazione professionale, aumento delle stime
immobiliari e tanto altro ancora.
In un Cantone dove la politica è incapace di intervenire sulla riduzione
della spesa pubblica e dove le campagne elettorali durano tutta la
legislatura, si mettono le mani nelle tasche dei cittadini e delle imprese
per fare fronte alle spese con le quali si soddisfano pure le proprie
clientele elettorali.
Impressum
Fare Impresa
Editore:
Associazione industrie ticinesi (AITI)
Redazione:
AITI
Corso Elvezia 16, c.p. 5130, 6901 Lugano
Telefono+41 091 911 84 84
Fax
+41 091 923 46 36
[email protected]
www.aiti.ch
Stampa:
Salvioni arti grafiche SA
Via Ghiringhelli 9, 6500 Bellinzona
Grafica e impaginazione:
Plastical Sagl
Corso S. Gottardo 14, 6830 Chiasso
Diffusione:
Tiratura: 1’400 copie
Abbonamento gratuito per i soci AITI
Abbonamento supplementare:
-
CHF 10.- annuo (+IVA)
-
per i non soci 20.- annuo (+IVA)
Frequenza:
Fare Impresa appare almeno 4 volte all’anno.
2
Al di là dei pur importanti aspetti di riassetto della finanza pubblica,
quello che preoccupa è il crescente senso di ostilità percepito dagli
imprenditori da parte della politica e dell’amministrazione. Si dà per
scontato che le aziende ci saranno sempre e dunque pagheranno sempre
imposte, ma poi c’è la corsa a distruggere quasi le condizioni quadro che
permettono di fare impresa in Ticino. Il nuovo verbo populista viene
raccolto anche dalle forze politiche tradizionalmente più a conoscenza
dei meccanismi di funzionamento dei mercati e della relativa forza
competitiva; così tutti a ripetere che “di certe aziende non abbiamo
bisogno”, salvo poi risultare incapaci di indicare come e perché questo
Cantone sarebbe in grado di attirarne altre o fare crescere la capacità
imprenditoriale di chi abita qui.
Di fronte a questa situazione suona perfino ridicolo proclamare ambiziosi
piani di marketing territoriale con i quali attrarre aziende ad alto valore
aggiunto. Avanti di questo passo e il Ticino si farà l’immagine in Europa
di regione da dove gli imprenditori è meglio stiano alla larga.
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
PRIMO PIANO
Elettricità: che scossa alle imprese
p. 5
CONOSCERE L’INDUSTRIA
RIRI, vendiamo idee non cerniere
p. 13
FORMAZIONE
SSST, il Ticino in mani specializzate
p. 17
L’EDITORIALE
P. 2
LE RUBRICHE
P. 4
Macchine utensili e tecnologie LIM
nelle formazioni della Fondazione Terzo Millennio
Quando lo Stato è ostile all’economia
IN BREVE
FORMAZIONE AITI
FORMAZIONE
Luglio 2014, esportazioni con il vento in poppa
SSST, il Ticino in mani specializzate
Esportazioni più agevolate verso Panama e Costa Rica
Business Up e Wall Street English
Tutti i trattati negoziati con l’UE a colpo d’occhio
AITI UP!
FARMA INDUSTRIA TICINO
Formazione, qualità, cultura d’impresa e
CPhi 2014
Primi 6 mesi 2014 ok per l’industria MEM
DA P. 5
Energia, quanto mi costi?
CONOSCERE L’INDUSTRIA
AITISERVIZI
Processi di start-up, la parola a importanti imprenditori
Fabio Regazzi festeggiato a Gordola
PRIMO PIANO
DA P. 16
DA P. 13
RIRI: vendiamo tempi e idee, non cerniere o bottoni
SPAZIO OPINIONI
Il Ticino all’esposizione universale
Expo2015 con la Svizzera
ECONOMIESUISSE
Investimenti privati, sovvenzioni e benessere
L’AGENDA
P. 24
3
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
IN BREVE
Luglio 2014, esportazioni con il vento in poppa
A luglio le esportazioni svizzere sono
aumentate del 5% a 19,3 miliardi di
franchi, trascinate dai settori della
gioielleria e della chimica-farmaceutica.
Le vendite, fa sapere l’Amministrazione
federale delle dogane (AFD), sono
progredite in particolare in Europa
e Asia. La crescita della gioielleria e
dell’orologiero, precisa la Federazione
orologiera, ha riguardato in particolare gli
orologi bimetallici e in platino, mentre
quelli in acciaio hanno segnato una
stagnazione. Sono calate le esportazioni
verso Hong Kong (-1,8%) e Stati Uniti
(-0,8%), cresciute enormemente invece
quelle verso la Cina (+49%), l’aumento
maggiore degli ultimi 30 mesi.
Esportazioni più agevolate verso
Panama e Costa Rica
È entrato in vigore lo scorso 29 agosto
2014 l’Accordo di libero scambio
(ALS) tra gli Stati dell’AELS (Islanda,
Liechtenstein, Norvegia, Svizzera) e i
Paesi dell’America centrale Panama
e Costa Rica. Contemplando un vasto
campo d’applicazione settoriale,
l’Accordo migliorerà inoltre l’accesso
delle esportazioni di merci e servizi e
degli investimenti svizzeri ai due dinamici
mercati centroamericani, agevolerà il
commercio reciproco, consentirà l’accesso
ai mercati degli appalti pubblici, rafforzerà
la protezione della proprietà intellettuale,
migliorerà in generale la certezza del diritto
negli scambi economici e promuoverà lo
sviluppo sostenibile.
Tutti i trattati negoziati con l’UE a colpo d’occhio
È ora disponibile, dopo essere stata appena aggiornata, la raccolta delle schede
informative sulla politica europea della Svizzera e sui principali accordi bilaterali tra la
Svizzera e l’Unione europea. La pubblicazione, disponibile in italiano, tedesco e francese,
può essere ordinata gratuitamente o scaricata dal sito http://www.europa.admin.ch/
dienstleistungen/00553/index.html?lang=it. Nella guida sono presenti indicazioni e
informazioni utili sui trattati negoziati dal nostro Paese con l’Unione europea in materia di
assicurazioni, sicurezza doganale, ostacoli al commercio, appalti pubblici, ricerca, trasporti
terrestri, fiscalità del risparmio e tanto altro ancora.
Svizzera, cresce il numero degli occupati
Secondo le rilevazioni dell’Ufficio federale di statistica (UST), tra il secondo trimestre 2013
e il secondo trimestre 2014 il numero di occupati in Svizzera è aumentato dell’1,8%. Nello
stesso periodo, il tasso di disoccupazione secondo la definizione dell’Ufficio internazionale
del lavoro (ILO) è leggermente salito, passando dal 4,2 al 4,4%. Nell’Unione europea è
invece calato, passando dal 10,8 al 10,2%.
4
Fabio Regazzi
festeggiato a Gordola
l vicepresidente
di AITI Fabio
Regazzi è stato
festeggiato nei
giorni scorsi
a Gordola per
aver assunto
la carica di
presidente della
Deputazione
ticinese alle Camere federali. I
festeggiamenti si sono svolti alla presenza
della popolazione di Gordola, del Consiglio
di Stato ticinese in corpore e di diversi
ex deputati alle Camere federali. La
parte ufficiale ha visto gli interventi del
sindaco del Comune Armando Zuellig, del
presidente del Governo ticinese Manuele
Bertoli e dello stesso consigliere nazionale.
Primi 6 mesi 2014 ok
per l’industria MEM
Nel primo semestre 2014 l’industria
svizzera delle macchine, dell’elettronica
e del metallo (MEM) ha visto crescere
le proprie vendite e commesse, facendo
segnare un aumento della cifra d’affari del
4,4% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Nonostante ciò, fa sapere Swissmem,
l’associazione nazionale dell’industria
MEM, gli indicatori degli ultimissimi mesi
rimarcano come questa positiva tendenza
potrebbe anche non proseguire nel corso
dei prossimi mesi dell’anno. Le imprese,
rende noto Swissmem, sono comunque
abbastanza ottimiste per il futuro, tenuto
conto che l’evoluzione dei prossimi mesi
del 2014 sarà fortemente influenzata
dagli sviluppi nei conflitti in Ucraina e nel
vicino Oriente.
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
PRIMO PIANO
Dossier energia
Enti pubblici
più“golosi”,
ma anche
opportunità
per le imprese
È come su una bilancia. Più il prezzo dell’energia
elettrica “nuda e cruda” scende grazie agli effetti della
liberalizzazione del mercato, più salgono i tributi
da pagare agli enti pubblici federali, cantonali e
comunali, contenuti all’interno della stessa bolletta,
per favorire politiche di risparmio e di riconversione
energetiche. È ormai questo il trend del nuovo assetto
dell’approvvigionamento energetico svizzero, con cui,
soprattutto le aziende industriali dovranno confrontarsi se
vorranno sfruttare i vantaggi che il nuovo assetto offre.
>
5
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
>
izi
i serv
e
a
i
str
.
L’indu mano i 2/3 rica totale
t
u
cons ergia elet
n
dell’e
ione
deraz 0
e
f
n
o
La C estito 20 i
v
ha in i di franch ricerca
n
o
mili ovazione e tico
e
n
in in bito energ -2016.
3
1
m
in a ennio 20
i
r
t
nel
nto è
il 40%vigioname cleare.
i
g
g
O
ia nu
pprov
dell’a o da energ
t
coper
Se si prende ad esempio il prezzo
medio 2014 dell’energia elettrica “nuda
e cruda” fornita in Ticino dal gestore di
rete che l’ha prodotta in proprio o l’ha
acquistata da un fornitore, ci accorgiamo
che questo prezzo per un’azienda
industriale di medie dimensioni, che
consuma 1.5 GWh annui, è diminuito del
9% rispetto al 2013.
Se guardiamo invece i tributi federali,
cantonali e comunali, inseriti nella stessa
bolletta, che questa stessa azienda ha
pagato o pagherà nel 2014, vediamo
che questi tributi sono saliti del 32%,
aumentando la fattura di quasi 9mila
franchi.
Stessa cosa accade a un’industria con
un consumo di 7,5 GWh annui. Prezzo
“nudo e crudo” dell’energia sceso del
9,8%, tributi “energetici” aumentati del
42%, per una bolletta con un surplus di
circa 46mila franchi.
Non ci si può far nulla, è il nuovo
corso. Con i tributi prelevati ad aziende e
cittadini, la Confederazione dà incentivi
per sostituire riscaldamenti troppo
energivori o per ristrutturare secondo
i nuovi standard energetici. Mentre
Cantone Ticino e Comuni ticinesi
finanziano la realizzazione d’impianti
rinnovabili, progetti di ricerca in ambito
energetico e misure di efficienza e
risparmio energetico.
La Strategia Energetica 2015
è del resto chiara. Abbandonare
l’energia nucleare, consumando meno
e producendo da altri fonti, grazie a
misure destinate a migliorare l’efficienza
energetica e ad aumentare in modo
massiccio la quota di energie rinnovabili.
Alle imprese e alle industrie il dovere
di non rimanere con un pugno di mosche.
Ma di diventare protagoniste del loro
futuro… energetico.
Incentivi e sovvenzioni: ecco cosa viene finanziato
Isolamento termico
Riscaldamento e acqua calda
1. Miglioramento dell’isolamento
termico di singoli elementi costruttivi
in edifici preesistenti, dotati di
riscaldamento e costruiti prima
dell’anno 2000.
4. Impianti solari termici che
ossequiano il marchio di qualità
europeo Solar Keymark, partendo da
una superficie netta di almeno 3 m².
2. Risanamento edifici certificati con
lo standard MINERGIE® con superficie
energetica di riferimento energetico
(AE) minima di 50 m².
3. Realizzazione di nuovi edifici
certificati con lo standard
MINERGIE-P® o con standard
MINERGIE-A ® oppure MINERGIEECO® con superficie AE minima di 50
m².
6
5. La Fondazione svizzera per il clima
promuove il risparmio energetico
e/o la riduzione del consumo di
combustibili fossili. Tipo e ammontare
del finanziamento: contributo
finanziario di Fr. 30.- per tonnellata
risparmiata di CO2; contributo
finanziario di Fr. 10.- per MWh energia
risparmiata.
6. Conversione di impianti di
riscaldamento elettrici diretti in
impianti a energie rinnovabili se la
sostituzione avviene con una pompa
di calore aria-aria (in tutti locali), ariaacqua, acqua-acqua, salamoia-acqua o
con l’allacciamento dell’edificio a una
rete di teleriscaldamento.
7. Attraverso il Fondo energie
rinnovabili (FER) è promosso
il finanziamento di impianti di
produzione di energia elettrica da
fonti rinnovabili. Sono ammissibili
impianti fotovoltaici, piccole centrali
idroelettriche fino a una potenza lorda
media di 1.5 MW, impianti eolici,
geotermici di profondità e a biomassa.
8. Realizzazione di impianti a legna
con potenza termica nominale minima
di 200 kW. Tipo e ammonto del
finanziamento: contributo finanziario
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
Energia elettrica: un prezzo composto da 4 differenti tariffe
Contributi per
uso della rete
0.64 ct./KWh
Tributi pubblici TI
2.07 ct./KWh
di Fr. 25.- /m² AE - massimo 40%
dell’investimento riconosciuto per
migliorie a centrali a legna esistenti
ma tecnologicamente superate.
9. La costruzione di impianti per
lo sfruttamento energetico della
biomassa sfruttamento vegetale.
Tipo e ammonto del finanziamento:
l’ammontare del sussidio è
determinato in funzione dell’efficienza
energetica e ambientale della
soluzione proposta massimo Fr.
100’000.
10. Reti di teleriscaldamento:
per la realizzazione di reti di
teleriscaldamento e per la
realizzazione di studi per reti di
teleriscaldamento.
Consumatori
Totale CHF
Diff. 2013
Azienda 0,5 GWh
16’550
+ 6’750
Azienda 1,5 GWh
36’150
+ 8’750
Azienda 5 GWh
104’750
+ 15’750
Azienda 7,5 GWh
153’750
+ 45’750
Azienda 10 GWh
188’350
+ 61’350
Elettricità verde
11. Piccole centrali idrauliche. Tipo
e ammontare del finanziamento: per
analisi sommarie con sopralluogo
contributo finanziario di Fr. 2’000.- per
i privati contributo finanziario di Fr.
1’800.-
Consulenze
12. Realizzazione di studi di analisi
energetica di grandi consumatori
e piccole-medie imprese. Tipo e
ammontare del finanziamento:
contributo finanziario del costo di
studi di analisi energetica - minimo
Fr. 2’000.- - massimo Fr. 10’000.13. Esecuzione di un’analisi energetica
+1 +3 +6
2% 8% 2% 9%
Dal 2013 al
2014 tributi
e contributi
sono lievitati
anche del
69%
0.60 ct./KWh
+4
Tributi pubblici CH
4. La quarta tariffa è la tassa federale per la promozione delle
energie rinnovabili (rimunerazione a copertura dei costi per
l’immissione in rete di energia RIC), che nel 2014 ammonta
a 0.50 ct./kWh, e il tributo per la protezione delle acque e del
patrimonio ittico, fermo a 0.10 ct./kWh.
Particolare non da poco, nel 2015 la RIC raddoppierà,
passando a 1.0 ct./kWh.
%
2. La seconda voce concerne il prezzo dell’energia elettrica
3. La penultima tariffa è composta dai tributi agli enti
pubblici cantonali e comunali. In Ticino questa voce,
comprensiva del tributo al Fondo energie rinnovabili (FER)
entrato in vigore lo scorso maggio 2014, oggi è di 2.07 ct./
kWh.
8
1. La prima tariffa è pagata a Swissgrid per l’utilizzazione
della rete. L’introito serve in particolare a finanziare la
manutenzione e il potenziamento della rete, come ad esempio
le linee aeree, i piloni o le cabine di trasformazione. Nel 2014
era di 0.64 ct./kWh. Nel 2015 passerà a 0.54 ct./kWh.
fornita dal gestore di rete. Il suo costo cambia se l’elettricità
è prodotta in proprio o è acquistata, ma anche dal tipo di
fonte energetica: quote importanti di energia rinnovabile
(p.es. eolica, solare, biomassa) inducono, di regola, a prezzi
dell’energia più elevati.
+4
Il prezzo dell’elettricità funziona un po’ come la benzina. È
composto da un insieme di tariffe che concorrono al prezzo
finale. Se una di queste tariffe scende, non è però detto
che le altre facciano altrettanto. La tariffa che occorre per
esempio pagare a Swissgrid, la società proprietaria di tutta la
rete elettrica svizzera, cambia quasi ogni anno. Stessa cosa
i tributi a favore degli enti pubblici per favorire le energie
rinnovabili o misure di risparmio e di efficienza energetica,
anch’essi soggetti a variazioni quasi annuali.
Ma andiamo con ordine e vediamo le singole voci nel
dettaglio.
degli stabili in base al Certificato
Energetico Cantonale degli Edifici per
edifici unifamiliari e plurifamiliari.
Tipo e ammontare del finanziamento:
per un’analisi CECE® contributo
finanziario di Fr. 350.- per edificio
analizzato.
14. Il modello PMI della Fondazione
svizzera per clima promuove la
riduzione delle emissioni di CO2.
Sostegno anche misure per la
riduzione delle emissioni di CO2
e aumentamento dell’efficienza
energetica per le PMI ad alta intensità
energetica, nonché di progetti
innovativi e di prodotti pronti per il
mercato.
7
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
Agostino Clericetti
Responsabile regione Svizzera romanda e Ticino
L’analisi di CSD Ingegneri SA
I costi energetici saliranno,
ma le imprese hanno le loro carte da giocare
I costi energetici per le aziende sono
destinati ad aumentare, ma le imprese
hanno le loro carte da giocare. Ad
esserne convinto è Agostino Clericetti,
responsabile regione Svizzera romanda
e Ticino di CSD Ingegneri, società
leader della consulenza nell’ingegneria
con sede a Lugano, secondo il quale le
aziende hanno tutte le potenzialità per
diminuire le proprie emissioni di gas
serra o il proprio consumo energetico.
“Per non pregiudicare la competitività di
aziende attive nei settori dell’industria
alimentare, del tabacco, della chimica e
della farmaceutica, della lavorazione dei
metalli e delle macchine – spiega – è
ad esempio è possibile l’esenzione dalla
tassa sul CO2 in cambio di un impegno
a ridurre le emissioni di gas serra”.
Facciamo però prima un piccolo
passo indietro. Come evolveranno
in futuro i costi energetici per le
aziende?
La fattura energetica per le aziende
è destinata ad aumentare. La tassa sul
CO2, prelevata sui combustibili fossili
(olio, gas, carbone), è passata da 36 a
60 Fr. la tonnellata (circa 16 centesimi
il litro d’olio da riscaldamento extraleggero). Nel 2016 essa potrà aumentare
a 84 Fr. e nel 2018 a 120 Fr. Anche se
due terzi dei proventi vengono riversati
8
alla popolazione e alle aziende (tramite
le casse di compensazione AVS), le
industrie a consumo energetico elevato
subiranno un aumento dei costi. Anche
per quanto riguarda l’energia elettrica,
il supplemento sui costi del trasporto
delle reti ad alta tensione, nel 2015
passerà da 0.6 centesimi a 1.1 centesimi
il kilowattora, e successivamente,
secondo la legge sull’energia, potrebbe
aumentare fino a 1.5 centesimi.
Le imprese hanno però le loro
carte da giocare.
Sì, molte aziende hanno già
beneficiato, nel periodo 2008-2012,
delle convenzioni sugli obiettivi in
materia di efficienza energetica. Dal
2013 inoltre il sistema è stato adattato.
In particolare, le grandi aziende con
elevato consumo energetico devono
partecipare al cosiddetto sistema di
scambio delle quote di emissioni,
mentre le medie imprese possono
parteciparvi a titolo volontario. Le
imprese a elevato consumo di energia
elettrica possono farsi rimborsare
il supplemento di rete, sempre a
condizione di definire una convenzione
sugli obiettivi.
Sì, ma nel concreto come è
possibile diminuire le proprie
emissioni di gas serra o il proprio
consumo energetico?
CSD Ingegneri, tramite ACT (Agenzia
Cleantech Svizzera), ha la facoltà di
allestire le convenzioni sugli obiettivi.
Sosteniamo le aziende durante tutta la
procedura: analisi del potenziale, scelta
del tipo di convenzione più appropriato,
individuazione dei provvedimenti per
migliorare l’efficienza, analisi costi/
benefici, presentazione della domanda,
implementazione tecnica, monitoraggio
dei risultati. I provvedimenti possono
interessare i processi industriali (per
esempio il recupero del calore residuo) o
l’infrastruttura (per esempio l’involucro
degli edifici).
osto
l 3° p
a
è
o
icin cari
ton T
Il Can antoni più e
l
con
tra i C lo naziona dustriale W/h
l
n
a live ’azienda i uo di 0.5 G
n
u
n
a n
per
sumo
n
o
c
un
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
Alessandro Montalbetti
Project Manager
L’analisi di Laborex SA
Maggiore controllo sui processi produttivi
per ridurre i consumi energetici
Le imprese industriali desiderose
di abbassare i loro consumi energetici
farebbero bene a tenere sott’occhio
i loro processi produttivi. A esserne
convinta è Laborex SA, società di
consulenza in ambito energetico di
Chiasso, convenzionata AITI Servizi,
secondo la quale agendo su un attento
e continuo monitoraggio degli output
del processo produttivo possono essere
evitati sprechi energetici di cui ci si
accorge solo a consuntivo e comunque
in ritardo rispetto alle possibili azioni
che si sarebbero potute mettere in
campo per evitare quella che è una
perdita secca. “Il sempre più intenso
sviluppo tecnologico, che comporta
la sostituzione del lavoro umano con
quello delle macchine ormai ben oltre
la soglia della robotizzazione di molte
fasi produttive – ci spiega Alessandro
Montalbetti (nella foto) di Laborex SA si è accompagnato in questi ultimi anni
all’incremento del costo dell’energia con
la quale le macchine funzionano. Tutto
ciò comporta che l’energia e il suo uso
attento ed efficiente siano diventate
chiavi di competitività e successo
commerciale.
Diminuire il costo dell’energia
per unità di prodotto è
insomma diventata una priorità
irrinunciabile.
Proprio così, il rischio altrimenti è
quello di rischiare di essere espulsi dal
mercato in breve tempo. Per diminuire
il costo dell’energia si può agire sul suo
prezzo di acquisto attraverso il ricorso
al libero mercato o alla costituzione
di gruppi di acquisto. Oppure si può
tentare di autoprodursela giocando sul
risparmio dato dai margini di profitto
che hanno i produttori e distributori
e sul fatto che se ne evita il trasporto.
Ma vi è anche un altro approccio che
cerca di ridurre le quantità consumate
(efficientamento energetico) non solo
con la scelta all’acquisto di macchinari
particolarmente performanti, ma
anche attraverso un attento e continuo
monitoraggio degli output del processo
produttivo, da porre in relazione
al consumo energetico ed ad altre
grandezze aziendali che costituiscono
un driver per il consumo energetico
stesso (ad esempio la temperatura
esterna nel caso di lavorazioni che
devono avvenire a temperatura
controllata).
Come funziona nella pratica
questo monitoraggio?
Per aiutare l’imprenditore in questo
campo esistono sistemi informatici
connessi a sensori e contatori che
possono dare la misura in tempo reale
o a intervalli ristrettissimi del buon
funzionamento del ciclo produttivo
oppure dello scostamento dall’ottimo.
E in caso di malfunzionamenti
energetici del ciclo produttivo, anche
individuarne le cause. Laborex e DPT
Renew Sagl collaborano ormai da tempo
per implementare questi sistemi che
nei migliori casi hanno consentito
risparmi energetici nell’ordine delle
due cifre percentuali, con costi di
implementazione ammortizzabili
nell’anno.
sto
4° po
l
a
è
cino cari
ton T
Il Can antoni più e
l
con
tra i C lo naziona dustriale W/h.
l
n
a live ’azienda i uo di 1.5 G
n
u
n
a n
per
sumo
n
o
c
un
9
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
L’esempio di PAMP SA, Castel S. Pietro
“L’attenzione alla sostenibilità
ha portato concreti vantaggi
all’azienda”
18.88
18.62
17.01
17.35
‘10
‘11
‘12
‘13
Prezzo medio
elettricità TI,
dal 2010 al
2013, per
azienda con
1.5 GWh
annui
16.06
16.24
15.78
‘10
‘11
‘12
‘13
Prezzi: ct./kWh, escl. IVA
ct
.
+3
4
ct
.
1
ct
.
-1
6
ct
.
+1
8
.
ct
3
“La sostenibilità (ambientale, economica, etica ecc.) è uno
strumento che ha portato concreti vantaggi alla PAMP SA”.
A sostenerlo è Fabrizio Arbini, direttore di produzione
dell’azienda specializzata nella lavorazione di metalli
preziosi ubicata a Castel San Pietro, precisando come
l’attenzione alla sostenibilità rappresenti anche un ottimo
“ponte” verso i bisogni condivisi con la popolazione. “Oggi
PAMP SA - sottolinea Arbini - sorge in un contesto sociale
nel quale la convivenza tra aziende (dai piccoli artigiani
a quelle più grandi) e residenti rappresenta un elemento
imprescindibile e quotidiano: in passato l’azienda ha invece
vissuto difficoltà, ha dovuto affrontare malcontenti da parte
degli abitanti locali e ha subito duri attacchi dai media”.
Elementi, di per sé negativi, che hanno spinto PAMP SA “a
considerare la sostenibilità quale argomento di riflessione
e dialogo con le nostre controparti, tanto che oggi con il
bilancio di responsabilità sociale vogliamo innanzitutto
dimostrare serietà e trasparenza nei confronti degli
stakeholder e guardare al lungo termine assumendoci la
responsabilità di lasciare un ambiente integro e prospero
anche a chi verrà dopo di noi”.
14.44 -4
‘11
‘12
‘13
4
ct
.
+1
0
14.88
ct
.
.
-4
6
-5
ct
5
14.78
‘10
-4
15.23
Prezzo medio
elettricità TI,
dal 2010 al
2013, per
azienda con
7.5 GWh
annui
-2
Prezzo medio
elettricità TI,
dal 2010 al
2013, per
azienda con
0.5 GWh
annui
16.59
6
ct
.
Per le industrie,
costo elettricità diminuito
di 1 centesimo in 4 anni
Fiorenzo Arbini è l’ultimo a destra
Quali vantaggi ha portato per l’azienda il perseguimento
di questo obiettivo?
Con la maggiore trasparenza e consapevolezza nei confronti
delle nostre responsabilità in tema di sostenibilità abbiamo
indiscutibilmente ottenuto vantaggi: un atteggiamento più
positivo da parte dei media, un migliore dialogo e maggiore
fiducia dalla comunità locale, più collaborazione con enti e
associazioni e, talvolta, un consolidamento delle relazioni
con fornitori e clienti.
La ricerca dell’efficienza in termini ambientali ed
energetici può tradursi anche in investimenti sul
territorio? Se sì, come?
Certamente! L’anno scorso abbiamo partecipato, con il
Municipio di Castello, alla realizzazione di un nuovo tratto
di acquedotto, per garantire a tutti un migliore rifornimento
idrico. Inoltre, per pensare a esempi più quotidiani, basti
pensare che fornitori fisicamente “vicini” consentono di
abbattere costi, sprechi energetici e inquinamento legati al
viaggio.
10
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
L’esempio di Argor Heraus SA, Mendrisio
“Il nostro sviluppo è legato
intimamente a quello del territorio”
“Lo sviluppo nel medio-lungo termine del gruppo ArgorHeraeus è intimamente legato a quello del territorio in cui
siamo insediati (ambiente, autorità e popolazione), dei nostri
clienti e fornitori, nonché dei nostri azionisti”. In questo
modo Christoph Wild, CEO del gruppo Argor-Heraeus SA
di Mendrisio, uno dei principali operatori internazionali
per la lavorazione dei metalli preziosi, riassume la scelta di
diventare un’azienda responsabile non solo dal punto di vista
economico, ma anche ambientale e sociale, “nella convinzione
che un’attività economica di successo non possa prescindere
dal considerare gli interessi dei propri stakeholder”. Anche se,
ammette Wild, “talvolta le scelte responsabili non sono le più
economiche in assoluto, ma i loro benefici vanno valutati in
un’ottica più ampia”.
Può fare un esempio?
Certo, un esempio che ben rappresenta questa filosofia è
l’installazione nel 2012 dell’impianto fotovoltaico sulla
nuova sede, uno dei più grandi della regione: ai prezzi attuali
dell’energia il consumo in proprio dell’energia prodotta
permette di coprire i costi e di ammortizzare l’impianto
in 25 anni. Un collegamento alla rete avrebbe permesso
un ammortamento in 10 anni, grazie alla remunerazione
dell’energia a copertura dei costi (RIC) senza migliorare
l’impatto ambientale di Argor-Heraeus.
Quali vantaggi ha portato ad Argor-Heraeus il
perseguimento della sostenibilità ambientale nei vari
campi?
La sostenibilità ambientale passa da misure organizzative
(evitare sprechi), misure tecniche (adeguamento degli impianti)
e dall’attenzione agli aspetti ambientali nell’ambito degli
investimenti infrastrutturali, portando ad una riduzione
dei consumi di materia prime, energia, acqua e dei rifiutiConcretamente, l’affiliazione al programma volontario
dell’Agenzia dell’Energia per l’economia (AEnEC) ha permesso
di risparmiare 5.6 milioni di kWh di energia elettrica, di evitare
l’emissione di 1575 tonnellate di CO2 e di risparmiare 573mila
franchi dal 2004 al 2012. Nel secondo programma dell’AEnEC,
relativo al periodo 2013-2020, ci siamo posti obiettivi ancora
più avvincenti.
La ricerca dell’efficienza in termini ambientali ed energetici
può tradursi anche in investimenti sul territorio? Se sì,
come?
Molti interventi legati alla protezione ambientale, all’efficienza
energetica, alla riduzione dei consumi di acqua potabile e
delle emissioni di CO2 sono stati assegnati in parte o in toto
a ditte locali (in particolare per impianti di ventilazione,
riscaldamento, raffreddamento, sanitario). Isolare una cifra
per tali investimenti è un esercizio non semplice, tuttavia si
consideri che, nel 2013, il 77% della spesa complessiva per
prodotti e servizi è avvenuta presso ditte elvetiche e ben il 31%
in Ticino. Ulteriori informazioni sono disponibili nel rapporto di
sostenibilità del 2013 in italiano e inglese su www.argor.com.
11
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
Rocco Rossinelli
Responsabile del servizio di consulenza energetica
L’analisi di Enerti SA
Con una buona ottimizzazione,
risparmi fino al 20% di consumo
Diminuzione dei costi correnti,
lungimiranza economica e
posizionamento sul mercato. Sono
questi, secondo Rocco Rossinelli,
responsabile del servizio di consulenza
energetica di Enerti SA - la società
fondata dalle nove principali aziende
di distribuzione di elettricità in Ticino
che propone, tramite le aziende
elettriche associate, diversi prodotti
di consulenza energetica - gli aspetti
che danno ad un’azienda impegnata
nell’ottimizzazione dei consumi
vantaggi rispetto alla concorrenza. Con
una buona ottimizzazione dei consumi,
rileva Rossinelli, si può infatti ottenere
un potenziale di risparmio del 20%.
Ci può fare qualche esempio?
Certo, le faccio un esempio dalle
ultime consulenze svolte: un’azienda
che produce elementi elettronici è
riuscita a risparmiare il 21% del suo
consumo energetico (elettricità e
olio combustibile). Con investimenti
nell’ordine di 120mila franchi ha
ottenuto un risparmio di quasi 45mila
franchi l’anno. Il pay back? Meno
di quattro anni. O ancora meglio:
considerando che il risparmio durerà
almeno dieci anni, la redditività degli
interventi è di ben oltre il 20% annuo.
Le misure principali: ottimizzazione
12
degli orari di accensione/spegnimento
del parco macchine e recupero di calore
dalla macchina per il freddo.
Non sempre però le possibilità
di ottimizzazione sono sempre così
elevate.
Esatto, però possiamo affermare
che il 20% è sicuramente una buona
media. Ci sono situazioni nelle
quali il potenziale economicamente
interessante supera addirittura il
30%. Ci capita però anche di trovare
aziende con poche possibilità di
ottimizzazione. Un’analisi energetica
in queste situazioni ha comunque il
vantaggio di certificare gli sforzi già
profusi dall’azienda in questione. E può
permettere il recupero delle tasse sul
CO2 e di altre tasse pagate. Interessarsi
ad una consulenza energetica presso
il proprio fornitore conviene quindi in
ogni caso.
Insomma, l’importante, pare
di capire, è cercare sempre di
ottimizzare.
Sì, certo. Senza energia un’industria,
piccola o grande che sia, non può
produrre. Le spese per l’acquisto di
energia possono variare da pochi
punti fino a qualche decina di punti
percentuali del fatturato aziendale.
Risulta ovvio l’interesse ad ottimizzare
i consumi, tramite interventi di
risparmio redditizi finanziariamente e
senza assolutamente compromettere
la produttività. L’ottimizzazione passa
spesso da misure semplici e rapide, che
non comportano grandi investimenti.
Per la mancanza di personale interno
formato e dedicato appositamente a
questo lavoro, molto spesso è necessario
un aiuto da parte di terzi per scovare
opportunità di risparmio energetico
(e finanziario). Il punto di partenza
è sempre un approfondimento e la
conoscenza dei consumi: cosa provoca
costi? Quando si verificano i consumi
maggiori? Quando non c’è produzione
i consumi sono realmente diminuiti
in modo significativo? Una consulenza
seria valuta l’efficienza delle singole
macchine ma deve soprattutto
analizzare il “sistema azienda”. Così
facendo si scoprono solitamente i
potenziali di risparmio maggiori, per
esempio recuperando il calore da un
processo e mettendolo a disposizione di
un altro processo.
■
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
CONOSCERE L’INDUSTRIA
RIRI, Mendrisio
Vendiamo
tempi e idee,
non cerniere e
bottoni
“Vendiamo tempi e idee, non cerniere
e bottoni”. Renato Usoni, CEO di Riri
SA di Mendrisio, è ironico e serio allo
stesso tempo. E il motivo è semplice.
Oggi i principali clienti di Rirì SA sono
i più importanti brand della moda e
dell’abbigliamento di lusso e la domanda
che Usoni si sente fare più spesso è
sempre la stessa. “Riesce a realizzare
qualcosa che ancora non esiste?”. Una
domanda a cui di solito ne segue una
seconda. “In quanto tempo riesce a
realizzare questa cosa che ancora non
esiste?”. Sembra uno scherzo, ma non lo
è.
Oggi sono questi, rileva Usoni, i tempi
e i modi dettati alle aziende come Riri
SA dai più blasonati marchi del lusso
mondiali. Marchi come una delle icone
del lusso francese che produce pregiate
e costosissime borsette da donna, di cui
Riri SA è fornitore unico.
Chi non si adegua, lascia insomma il
passo. Ecco perché “Riri SA – osserva il
suo CEO – oggi è in grado già dopo 3-4
giorni di fornire a un cliente del genere
una campionatura del prodotto e dopo
3-4 settimane il prodotto ultimato”.
Mica male, se si considera che per
ottenere la materia prima necessaria
alla realizzazione di cerniere e zip sono
invece necessari tempi di attesa anche
di 3-4 mesi. Ma “in Riri SA siamo in
grado di fare anche questo – precisa
Usoni – abbiamo imparato a gestire
la complessità, senza lasciare nulla di
intentato”.
Tanto più che quello del lusso non è
un mercato fermo sul posto. Anzi. “Anche
la Cina – spiega il nostro interlocutore
– sta diventando un produttore di beni
di lusso”. E se a mettersi in moto è la
seconda economia al mondo… Il motivo?
Molto semplice. “Oggi il 30%
>
dei compratori di lusso di beni
13
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
pressofusione, galvanizzazione, verniciatura,
> di lusso mondiali è già in Cina. E la crescita e
assemblaggio meccanizzato automatico. E tanta
lo sviluppo di nuovi brand Made in China non
tanta qualità dappettutto.
sta aumentando, sta galoppando”. Questi nuovi
marchi “hanno reti distributive vaste e capillari
Oggi Riri SA è parte integrante di un Gruppo
– annota Usoni – inoltre hanno dato o stanno
di cui fanno parte anche altre due aziende dando i loro centri-stile a chi se ne intende,
Cobrax e Meras - operanti nei settori cerniere e
ovvero a francesi e italiani, creando Headquarters
bottoni automatici. Fondata nel 1923 da Martin
in questi Paesi”.
Winterhalter, oggi l’azienda ha la sede principale
Per il momento Riri SA però può stare
a Mendrisio, dove è presente dal 1936, e una
tranquilla. “Gli oltre 2mila produttori di cerniere
seconda filiale produttiva a Tirano (Italia). Riri
lampo oggi presenti in Cina, capaci di realizzare
SA è inoltre un’impresa qualificata nei cinque
una zip a costi 20 volte inferiori ai nostri, non
continenti con numerosi uffici
rappresentano una
di rappresentanza, oltre alle
concorrenza”, sottolinea
Chi è in grado di vendere
proprie filiali commerciali in
il CEO.
tempi e idee è anche capace
Chi è in grado di
di realizzare prodotti che non Italia (Milano), Francia (Parigi),
Stati Uniti (New York e Los
vendere tempi e idee
temono confronti
Angeles) e Cina (Hong Kong e
come Riri SA è infatti
Shanghai). Nei due stabilimenti
anche capace di realizzare
di Mendrisio e di Tirano si producono circa
un prodotto che non teme confronti e non ha
10 milioni di metri di cerniere ogni anno,
uguali per precisione, funzionamento, dettagli,
equivalenti a 30 milioni di pezzi finiti. A essere
design e gamma di assortimento. Merito delle
esportato in tutto il mondo è il 90% del prodotto
tecnologie di processo, ovviamente. E di una
finito.
cultura aziendale che premia la creatività e
■
l’ingegno.
Fare una cerniera non è infatti come dirlo.
Dietro ci sono almeno 7 tecnologie di processo:
tessitura, tintoria, tranciatura di metallo,
www.riri.com
14
Fare Impresa
Ti piace
Numero 3 — Settembre 2014
?
Num
ero 2
—
Numero 1
Economia
svizzera.
Quo vadis?
Aprile 2014
Cina:
una g
oppo hiotta
rtuni
tà
-2014
ità AITI 2013
Scopri l’attiv
eciale
nell’inserto sp
— Lu
glio
2014
AITI
UP!:
casa
per s
ac
tartu
p inn cogliente
ovati
ve in
IBSA
dustr
:a
iali
vince zienda far
nte e
mace
innov
utica
ativa
III Millennio:
Fondazione
ne
to e formazio
ricollocamen
Abbonati*!
Nel 2015 ti piacerà 4 volte di più!
Il periodico di
www.aiti.ch/fare-impresa
[email protected]
*
per i soci AITI, abbonamento supplementare CHF 10.- (+IVA)
per i non soci AITI, abbonamento CHF 20.- (+IVA)
15
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
FORMAZIONE AITI
Fondazione III Millennio
Macchine utensili e
tecnologie LIM
Collaboratori competenti e formati migliorano la loro
possibilità di crescita professionale e garantiscono il successo
all’impresa attraverso una maggiore produttività. È sulla base di
questo assunto che la Fondazione Terzo Millennio (FTM), unità
formativa di AITI, è pronta a lanciare un corso di preparazione
per l’ottenimento del diploma cantonale di “Operatore e
programmatore CNC-CAM”.
Il corso, indirizzato a tutti gli operatori di macchine
utensili convenzionali e a controllo numerico, ai progettisti e
ai responsabili di produzione che desiderano approfondire le
loro conoscenze della
Collaboratori competenti programmazione CNC e
dei processi CAD-CAM, è
e formati con la
previsto sul periodo ottobre
Fondazione
2014 – aprile 2016, si
Terzo Millennio
articola in 450 ore di studio
serali e si svolge nella sede
della Fondazione Terzo Millennio di via Carvina 7 a Taverne.
Per iscriversi al corso è necessaria un’esperienza triennale
nell’attività d’officina tornitura e fresatura o competenze
paragonabili. Per eventuali eccezioni la Fondazione deciderà
l’ammissione su presentazione di un dossier dettagliato inerente
la pratica professionale.
Nel dettaglio durante la formazione verranno impartite
le seguenti nozioni: base di disegno tecnico (26 ore), calcolo
professionale (25h), basi di informatica (16h), CAD-CAM (98h),
programmazione (210h), conoscenza dei materiali (25h), pratica a
bordo macchina (50h).
16
Maggiori informazioni:
Fondazione Terzo Millennio
+41 91 945 01 38
[email protected]
www.fondazioneterzomillennio.ch
LIM: con questo acronimo sono definite le
Lavagne Interattive Multimediali, strumenti
tecnologici di supporto alla formazione, in
grado di arricchire la didattica, grazie alla
possibilità di integrare contenuti multimediali
adeguati al processo formativo. Allo scopo di
promuovere conoscenza e condivisione sul
tema, la Fondazione Terzo Millennio propone
da ottobre 2014 momenti formativi rivolti
a coloro che a vario titolo sono confrontati
con la formazione e in particolare con la
formazione degli adulti. Attraverso seminari
tematici teorico-pratici saranno presentate le
diverse tecnologie, le possibilità d’uso offerte e
gli strumenti di supporto per l’adattamento e
l’introduzione graduale di contenuti didattici
multimediali nei processi formativi classici
o per la concezione di percorsi formativi
spiccatamente multimediali.
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
FORMAZIONE
SSST, Bellinzona
Il Ticino in mani
specializzate
Flessibilità, autonomia, capacità organizzativa e gestionale,
solide competenze scientifico-tecniche, conoscenze linguistiche
e, beninteso, esperienze professionali pregresse sono solo alcuni
dei requisiti che con maggiore frequenza le aziende del settore
industriale richiedono nei processi di selezione del personale.
I candidati ideali, in un contesto globalizzato di agguerrita
concorrenza, devono oggi soddisfare innanzitutto le esigenze
di immediata operatività del mercato del lavoro, giacché le
aziende non possono spesso permettersi di destinare risorse
supplementari alla formazione interna dei neoassunti.
Ed è proprio in un contesto professionale profondamente
competitivo come quello attuale che si inserisce la Scuola
Specializzata Superiore di Tecnica di Bellinzona (SSST) la
quale, grazie ai suoi programmi disciplinari orientati alla
complementarietà tra teoria e pratica, è in grado di fornire alle
aziende ticinesi tecnici che rispondono ai suddetti requisiti e,
soprattutto, immediatamente operativi.
La SSST offre ai professionisti qualificati in possesso di un
attestato federale di capacità nell’ambito dell’elettrotecnica o
della meccanica, la possibilità di continuare la loro formazione
attraverso due cicli di studio: a tempo pieno (TP) e parallelo
all’attività professionale (PAP), entrambi coronati da un diploma
federale nell’ambito dell’elettrotecnica o delle costruzioni
meccaniche. Il Tecnico specializzato rappresenta in seno alle
aziende il collante perfetto tra l’operatore qualificato e l’ingegnere
progettista; egli è in grado di leggere, interpretare e tradurre
a beneficio dell’operatore le informazioni scientifico-tecniche
Manolo Zanella (a sinistra) e Matteo Mozzini (a destra)
fornitegli dagli ingegneri. Egli è inoltre professionalmente
duttile e flessibile potendo rispondere con rapidità e prontezza
ad emergenze operative o sopperendo ad esempio all’assenza di
personale nei reparti produttivi .
Il ciclo PAP, in particolare, è rivolto ad operatori qualificati che
già svolgono un’attività professionale confacente con l’indirizzo di
formazione e garantisce una formazione triennale suddivisa in 6
semestri di 15 ore settimanali. Le aziende hanno così l’allettante
occasione di rafforzare le competenze professionali e dirigenziali
dei propri collaboratori
senza rinunciare al
Tecnici immediatamente
loro quotidiano apporto
operativi grazie ai
lavorativo.
programmi orientati sia
Il ciclo di studi TP,
alla teoria
invece, si articola su
e sia alla pratica
4 semestri di 37 ore
settimanali e comprende,
in collaborazione con le imprese ticinesi del settore, 18 settimane
di stage, di cui 9 da svolgere direttamente in azienda allo scopo di
familiarizzarsi con la futura funzione e attività lavorativa.
Entrambi i cicli si concludono con 5 settimane dedicate alla
realizzazione di un lavoro di diploma su un tema proposto dalle
aziende e correlato alle attività pratiche svolte.
■
17
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
Business Up
Sviluppiamo il potenziale
delle PMI
propria zona di confort, ma questo è l’inizio
A colloquio con Marco Cavadini,
del processo di sviluppo. Spesso, inoltre, farsi
imprenditore e partner di Business Up:
analizzare da un interlocutore esterno, più
società convenzionata con AITI Servizi,
obiettivo e meno coinvolto emotivamente,
specializzata nella crescita e nello
costituisce un buon punto di partenza:
sviluppo di PMI.
permette di avere una visione oggettiva dello
“Business Up è nata nel 2010 dalla
stato attuale delle cose e di capire come
constatazione che molte PMI non sfruttano al
affrontare il futuro. Il nostro progetto di
meglio il loro potenziale commerciale e che,
sviluppo è suddiviso in 5 fasi. Si inizia con
se ben affiancati, molti imprenditori possono
un Business Workshop: un incontro di 3 ore,
essere portati a compiere un salto di qualità.
senza impegno, durante il quale conosciamo
L’idea è stata quindi quella di coinvolgersi
il team dirigenziale e valutiamo, in modo
attivamente nello sviluppo di aziende
condiviso, le sfide e le opportunità dell’azienda
interessanti, partecipando al risultato ottenuto
nel suo mercato di riferimento. Se il primo
(utili aggiuntivi). Lavoriamo principalmente
incontro è positivo per entrambi, procediamo
con realtà aziendali di medie dimensioni (da
con il Business Check-Up che,
20 a 150 dipendenti) perché
in circa un mese, ci permette di
solitamente vi troviamo una
Uscire dalla propria
arrivare a stimare il potenziale
struttura manageriale ridotta, in
zona di confort è
di sviluppo dell’azienda, sulla
cui il titolare ha un ruolo chiave
l’inizio del processo
base di alcuni scenari di
nella gestione”.
di sviluppo
massima. Se uno degli scenari
risulta interessante per entrambi, passiamo
Quali sono le cause della crisi di
quindi alla vera fase di sviluppo, che parte
un’azienda o del suo marciare sul posto?
con un Business Plan dettagliato su 5 anni.
“L’abitudine e l’operatività quotidiana sono
Successivamente seguiamo l’azienda nella
i più acerrimi nemici del miglioramento e, nel
realizzazione del Business Plan per 1-2
peggiore dei casi, possono anche portare ad
anni, e ne supervisioniamo i risultati e i
una situazione di crisi. L’aumentata dinamicità
progressi per 2-5 anni. Se non identifichiamo
del contesto economico, non fa che aggravare
uno scenario che sia condiviso tra noi e la
il rischio del “non fare niente”. Attività che in
direzione dell’azienda, e in cui ci possa essere
passato hanno avuto successo, spesso oggi non
un guadagno soddisfacente per entrambi, non
sono più redditizie e devono essere adattate
andiamo oltre il Business Check-Up”.
per il bene dell’azienda. Per le persone che vi
lavorano, a tutti i livelli, ciò implica uscire dalla
Marco Cavadini
sviluppa la tua azienda
www.businessup.ch
18
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
Wall Street English
Da Wall Street Institute
a Wall Street English:
i perché del rebranding
Wall Street Institute,
prestigioso marchio operante nel
settore Educational da oltre 40
anni, recentemente ha cambiato
nome e logo: ora si chiama Wall
Street English. Carla Scheffler,
Direttrice del Lugano Center
di WSE, spiega le ragioni
strategiche dell’operazione di
rebranding.
Il rebranding esprime la volontà
di unire lo spirito “social” - che da
sempre contraddistingue il metodo
WSE - all’utilizzo della tecnologia
in ambito “learning”, per consentire
l’abbattimento di ogni barriera e
la possibilità di divenire un’unica
community globale. Avendo alle
spalle il gruppo internazionale
Pearson, WSE si propone di
diventare un “global player” nel
settore della formazione linguistica,
ponendo l’accento solo sulla lingua
inglese (Wall Street English) e
affermando così l’expertise per cui
viene riconosciuto da milioni di
studenti in tutto il mondo. Ciò è
possibile condividendo - in ben 27
nazioni - un unico logo per un unico
brand, una sola filosofia didattica
e una piattaforma globale che
permette l’acquisizione della lingua
nel modo più facile.
Il nuovo logo rappresenta “una
porta che si apre” e dà accesso a un
mondo di opportunità. Le persone,
se non conoscono l’inglese, trovano
spesso la “porta” chiusa! La porta
di Wall Street English spalanca la
Un unico logo
per un unico brand
soglia a tutti coloro che desiderano
ampliare le proprie competenze
e migliorare la conoscenza
dell’inglese. Qual è la vostra offerta
formativa per le aziende?
Alla fascia di clientela “B2B”
offriamo da sempre un’ampia
flessibilità nell’articolazione dei
progetti formativi, in base alle
esigenze di ogni piano aziendale
(proprio o
finanziato).
Programmiamo pertanto
direttamente con la Direzione o
con l’HR manager dell’aziendacliente un progetto “tailor made”,
perfettamente customizzato in
rapporto al numero delle persone
da formare in lingua inglese,
nell’ambito dell’ampia gamma dei
percorsi didattici disponibili (corsi
di alfabetizzazione basic, middle
conversation, livelli advanced,
business and professional english
e gli “Special short English course”,
dedicati a “focus” mirati su 17 aree
professionali inerenti altrettanti
“skills”). Tutti i programmi sono
gestibili sia in School che in
Company. Mensilmente, per la
Direzione o per l’HR manager,
produciamo un report dettagliato
per il monitoraggio didattico di
ciascun partecipante e/o gruppo di
lavoro in formazione.
www.wallstreetinstitute.ch
19
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
ASSOCIAZIONE INDUSTRIE TICINESI
Evento AITI UP! il prossimo 12 novembre a Lugano
Processi di start-up,
la parola a importanti
imprenditori
Un primo importante luogo d’incontro tra associati AITI
e membri di AITI UP!. Questo e altro vuole essere l’evento
autunnale organizzato da AITI UP!, il gruppo interno all’AITI nato
lo scorso aprile per diffondere, sostenere e tutelare la cultura
della creazione innovativa d’impresa e unire le competenze
e le esperienze delle nuove aziende innovative industriali, in
programma il prossimo 12 novembre all’Hotel Parco Maraini
di Lugano. Proponendo l’organizzazione di uno o più eventi
annuali dedicati alle problematiche care alle start-up di carattere
industriale, AITI UP! si concentrerà per iniziare sulle difficoltà
di avviare i processi industriali sul territorio, analizzando la
tematica attraverso l’esperienza diretta di imprenditori di aziende
affermate, favorendo in questo modo la crescita quantitativa e
qualitativa delle nuove imprese start-up innovative di carattere
industriale, ma anche permettendo ad aziende già affermate di
conoscere ed esplorare nuove interessanti e promettenti realtà
industriali.
Intitolato “Come avviare i processi industriali sul
territorio? Come affrontare le difficoltà di avviamento?”, l’evento
inizierà alle 17 con il saluto e il benvenuto del presidente di AITI
UP! Maurizio Crivellari, a cui farà seguito la prima relazione in
programma. A tenerla con il titolo “Processo di start-up all’interno
di un’azienda consolidata. L’aspetto della scelta manageriale
riferita soprattutto alla gestione delle risorse umane confrontate
con un cambiamento” sarà il membro di Comitato AITI e
Managing Director LOC Schindler Elettronica SA di Locarno
Marco Cobianchi.
In seguito toccherà invece a Sandro Grisoni, Presidente
Ideal-Tek SA di Balerna, concentrarsi sul processo di start-up
all’interno di un’azienda di famiglia, soffermandosi in particolare
sull’aspetto della scelta imprenditoriale riferita soprattutto al
riposizionamento sui mercati e a livello di processi produttivi.
Terza e ultima relazione in programma sarà quella di
Valentino Benicchio, CEO Livestock Technology SA di Lugano
sul processo di gestione dei rischi nella creazione di un’impresa,
riferendo dell’aspetto della gestione delle pressioni e delle proprie
emozioni e della gestione di un eventuale fallimento.
Dalle 18.10, spazio alle domande e in seguito a un ricco
aperitivo.
■
Maggiori informazioni sull’evento e su
AITI UP! al sito:
http://www.aiti.ch/aiti-up
20
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
Farma industria ticino
in assemblea
Formazione,
qualità,
cultura d’impresa e
CPhi 2014
Farma industria ticino raggruppa 27 aziende, con 2500
occupati e 2.3 miliardi di fatturato globale, di cui più dell’80%
legato all’export. 190 i milioni destinati agli investimenti.
Passando in rassegna gli eventi che hanno caratterizzato
l’ultima parte del 2013 e la prima parte del
2014, il Presidente di Farma Industria Ticino
27 aziende,
Giorgio Calderari ha riassunto il grande impegno
2500 occupati
dell’Associazione a favore della formazione,
2.3 miliardi di
che si è tradotto nell’organizzazione dei corsi
aziendali per gli apprendisti laboratoristi in
chimica/biologia, nell’allestimento del premio
al miglior apprendista in collaborazione con Credit Suisse, nella
partecipazione a EspoProfessioni 2014 e nell’organizzazione
del corso Tecnico diplomato SSS dei sistemi SSST. “Un altro
tassello importante, ha riferito Calderari, è rappresentato dalla
post formazione in campo manageriale che FIT ha promosso in
collaborazione con la SUPSI proponendo un corso di formazione
dedicato al middle management. Oggi verranno consegnati i
primi diplomi e il premio FIT per la miglior media ”.
“La promozione della collaborazione, lo scambio di opinioni
ed esperienze tra le singole imprese del settore, così come
la creazione di una cultura d’impresa improntata sull’etica,
spiega Calderari, rimane uno degli scopi principali della nostra
Associazione”.
Inoltre per la prima volta il settore
farmaceutico si presenta unito all’edizione 2014
della Chemical Pharmaceutical Ingredients
e
World-Wide di Parigi. “Lo stand “Piazza Ticino” –
fatturato
ha spiegato il membro di Comitato FIT Gabriel
Haering - avrà una visibilità internazionale
per l’intero settore farmaceutico e anche per il
territorio ticinese inteso come luogo privilegiato per fare impresa”.
Ospite d’onore della parte aperta al pubblico, Mauro
Dell’Ambrogio, Segretario di Stato per la formazione, la
ricerca e l’innovazione, che ha tenuto una relazione dal titolo
«La Svizzera: un paese di ricerca e innovazione»
■
Per maggiori informazioni
http://www.farmaindustriaticino.ch
per richieste o contatti:
[email protected]
21
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
SPAZIO OPINIONI
Paolo Pagnamenta
coordinatore “il ticino a expo 2015 con la svizzera”
Il Ticino all’esposizione universale
Expo2015 con la Svizzera
Un’occasione unica, da non perdere, che
Le esposizioni universali hanno luogo
ha portato il Presidente Didier Burkhalter, in
ogni cinque anni e sono promosse dal Bureau
visita con il Consiglio Federale a Lugano, a
International des Expositions. L’ultima, che è
sostenere che la presenza del Canton Ticino è
si svolta nel 2010 a Shangai, è stata visitata
indispensabile soprattutto per favorire i legami
da 70 milioni di persone. Con il tema scelto
tra Svizzera e Italia.
allora Better city, better life si è voluto discutere
Expo2015 sarà quindi un luogo d’incontro
il problema della pianificazione urbana e lo
non solo per i Paesi del mondo e la Svizzera,
sviluppo sostenibile delle città dal momento
ma anche per le aziende della Svizzera Italiana.
che la popolazione, che vive nelle metropoli, è
Il tema proposto tocca infatti un settore, quello
aumentata dal 2 al 50%.
dell’alimentazione della terra e dell’uomo, che in
Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015
futuro potrebbe sicuramente avere importanti
l’esposizione universale Expo si terrà a Milano
sviluppi anche in molteplici
dove saranno presenti 144
settori della nostra economia.
Paesi e sono previsti 20 milioni
Un’occasione unica,
Si pensi agli Emirati
di visitatori. Il tema scelto è:
da non perdere
Arabi, ad esempio, che stanno
Nutrire il pianeta, energia per
pianificando Masdar City (la città
la vita. La Cina sarà presente a
sorgente) vicino all’aeroporto di Abu Dhabi. È
Milano con tre padiglioni. I tour operator cinesi
una nuova città di 6 chilometri quadrati che sarà
hanno già acquistato quasi 1 milione di biglietti
in grado di autoalimentarsi con energia solare e
per Expo e nel complesso sono comunque già
avrà una produzione di rifiuti quasi uguale a zero.
stati venduti 5 milioni di biglietti, molti dei quali
Il 28
nei paesi
settembre
orientali.
non c’è quindi
Insomma,
solo in gioco
il Ticino avrà
la coesione
il mondo a
nazionale
portata di
ma anche
mano e la
un’importante
possibilità di
opportunità
presentarvisi
di rilancio del
con la
nostro turismo
Svizzera.
e della nostra
economia. ■
22
Fare Impresa
Numero 3 — Settembre 2014
Foglio di informazione
4/2014
News
Commento del mese
Record di investimenti privati nella ricerca e nello sviluppo in Svizzera
economiesuisse e l’Ufficio federale di statistica (UFS) presentano il loro rapporto
sulle spese per la ricerca e lo sviluppo (R-S) realizzate dall’economia privata.
Queste spese hanno raggiunto un nuovo record di 12,8 miliardi di franchi.
Il carosello delle sovvenzioni gira sempre più veloce
Non si potrebbe immaginare un esempio migliore di quello del nostro vicino tedesco per illustrare i danni provocati da sovvenzioni di miliardi nel settore dell’energia. Qui i prezzi sul mercato all’ingrosso sono scesi ai minimi e sono di 4
centesimi di euro al kilowattora. Il motivo: essi sono “sponsorizzati” dalle PMI e
dalle economie domestiche attraverso un supplemento di 6 centesimi di euro per
kilowattora destinato a finanziare le energie rinnovabili.
Il rapporto sul benessere conferma una ripartizione stabile dei redditi
L’ultimo rapporto del Consiglio federale sul benessere in Svizzera mostra che in
questi ultimi anni i redditi e la sostanza sono aumentati. La ripartizione dei redditi è tuttavia rimasta pressoché identica. economiesuisse era giunta alle stesse
conclusioni in una recente scheda informativa.
Ulteriori informazioni: www.economiesuisse.ch
Grafico del mese
Densità della rete stradale: la Svizzera nei top 10
Numero di chilometri di strada per chilometro quadrato di superficie
6.00
1
2
3
4.74
5.00
5.08
5.00
4.00
28
33
US
A
rm
an
ia
Ci
na
Ge
ap
po
Un ne
gh
er
Sl ia
ov
e
ni
Ho
ng a
Ko
ng
Fr
an
ci
Sv a
izz
Da era
ni
m
ar
ca
In
di
a
Au
st
r ia
re
po
ng
a
Si
Gi
io
an
da
lg
Be
Ol
Fonte: International Institute for Management Development (2010).
30
0.42
14
0.51
13
0.67
1.00
10
1.31
9
1.34
8
1.72
7
1.73
2.10
6
1.87
5
2.00
1.88
3.00
1.93
3.19
4
di Monica Rühl,
Presidente della direzione di
economiesuisse
Con gioia e fierezza a
favore dell’economia
3
Durante la mia attività al servizio
della Confederazione, ho avuto
l’occasione di concepire e di dirigere
innumerevoli missioni economiche per diversi Consiglieri federali.
L’obiettivo finale era sempre quello
di creare condizioni quadro ottimali
per le nostre imprese sui mercati
mondiali e di assisterle in presenza di
problemi concreti, come ad esempio
nell’ambito delle formalità doganali.
Attraverso la stretta collaborazione
con le associazioni e le imprese, ho
compreso cosa pensano gli imprenditori e ho potuto capire le loro preoccupazioni. Ho anche avuto la possibilità di visitare imprese attive in vari
settori con sede in tutte le regioni del
paese.La loro inventiva e il loro spirito
imprenditoriale mi hanno affascinata.
È impressionante vedere cosa riesce
a fare la nostra economia in un paese
piccolo come la Svizzera. In qualità di
nuova direttrice di economiesuisse,
mi piacerebbe condividere la fierezza
e la gioia che provo ad impegnarmi
a favore di condizioni quadro economiche ottimali. Per poterlo fare,
posso contare su un team impegnato
e motivato a Zurigo, Ginevra, Lugano,
Berna e Bruxelles, che ha già svolto
un grande lavoro in questo senso.
Mi rallegro inoltre di dialogare con i
nostri membri, i rappresentanti degli
ambienti politici e della società. Per
me è chiaro che soltanto insieme riusciremo ad affrontare le sfide attuali
e future. Solo con un’economia forte
abbiamo una Svizzera forte.
Contatto economiesuisse Lugano, Federazione delle imprese svizzere, Corso Elvezia 16, casella postale 5563, CH- 6901 Lugano
Telefono +41 91 922 82 12, Fax +41 91 923 81 68, www.economiesuisse.ch
23
G.A.B.
CH-6901 Lugano 1
Ritorni a:
Associazione industrie ticinesi
Corso Elvezia 16
6901 Lugano
AGENDA
Evento AITI UP!
Formazione
Il Lavoro negli ambienti confinati
La partecipazione consente di totalizzare il 25% dei
crediti annuali, necessari a mantenere l’iscrizione nel
registro MSSL-SSSL.
Processi di start-up, la parola
a importanti imprenditori
Un primo importante luogo d’incontro tra associati
AITI e membri di AITI UP!. Questo e altro vuole
essere l’evento autunnale organizzato da AITI UP!
Data:
mercoledì 12 novembre
Durata:
dalle 17.00 alle 18.30 ca., segue
aperitivo
c/o Camillo Vismara SA, Via la
Stampa 21, Cadro
Location:
Hotel Parco Maraini a Lugano
Paolo Corti, Ingegnere della
Sicurezza SSSL
Relatori:
Marco Cobianchi,
Sandro Grisoni,
Valentino Benicchio
Data:
lunedì 13 ottobre
Durata:
dalle 8.00 alle 18.00
Location:
Docente:
Formazione
La Gestione delle telefonate.
La cura del cliente e
dell’immagine aziendale.
Data:
martedì 21 ottobre
Durata:
dalle 8.30 alle 17.00
Location:
Scuola Club Migros.
NB: sede temporanea in Via
Pretorio 13
Docente:
Marco Rovatti
Evento
Dall’apprendistato alle scuole
specializzate superiori,
un modello di successo per le
industrie ticinesi
Data:
giovedì 23 ottobre
Durata:
dalle 14.00 alle 16.00
Location:
Centro d’arti e mestieri
Viale Stefano Franscini 25,
6500 Bellinzona
Relatori:
Paolo Colombo, Manolo Zanella,
Roberto Ballina, Susanne Cedraschi
e Edo Rossetti
Iscrizioni:
[email protected]
091 911 84 72
Per abbonamenti o
richieste di copie aggiuntive:
[email protected]
www.aiti.ch/fare-impresa