Dispense di Lingua latina III

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Dispense di Lingua latina
Dispense
di Lingua
latina
Materiali per il ripasso
della Lingua latina:
INTERROGATIVE
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Sommario
Le proposizioni interrogative dirette e indirette ................................................................................................ 3
Le proposizioni interrogative dirette ............................................................................................................. 3
Interrogative dirette semplici ..................................................................................................................... 3
Interrogative dirette disgiuntive................................................................................................................. 4
Proposizioni interrogative indirette ............................................................................................................... 4
Interrogative indirette semplici .................................................................................................................. 4
Interrogative disgiuntive ............................................................................................................................ 4
Interrogative retoriche ............................................................................................................................... 5
Esercizi .............................................................................................................................................................. 6
1.
Analizza e traduci le seguenti frasi (interrogative dirette) ................................................................. 6
2.
Completa le seguenti frasi scegliendo la forma corretta fra quelle proposte, quindi traduci ............. 6
3.
Analizza e traduci le seguenti frasi concentrandoti sull’uso della particella an ................................ 6
4.
Completa le seguenti frasi scegliendo la forma corretta fra quelle proposte, quindi traduci. ............ 7
5. Traduci le seguenti frasi indicando se la risposta presunta è affermativa (A), negativa (N) o incerta
(I). 7
6.
Analizza e traduci le seguenti frasi (interrogative indirette).............................................................. 8
Temi di versione ............................................................................................................................................ 9
1.
Celebri detti ....................................................................................................................................... 9
2.
Chi fu il più grande generale dell'antichità? ...................................................................................... 9
3.
Seneca (versione con analisi guidata) .............................................................................................. 10
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Le proposizioni interrogative dirette e indirette
Le proposizioni interrogative dirette
Le proposizioni interrogative dirette esprimono una domanda in forma diretta (sono seguite dal
punto interrogativo) e sono introdotte da pronomi, avverbi e particelle interrogative.
Possono essere semplici o disgiuntive.
Interrogative dirette semplici
Le proposizioni interrogative dirette semplici per lo più sono introdotte
1- da
pronomi
o
numquis/numquid,
aggettivi
interrogativi:
quisnam/quidam,
quis/quid,
qui/quae/quod,,
i
composti
uter/utra/utrum,
ecquis/ecquid,
qualis/quale,
quantus/quanta/quantum, quot;
2- da avverbi interrogativi: ubi, ubinam, quo, quonam, qua, quanta, unde, quando, quotiens,
cur, quomodo;
3- da particelle interrogative -ne (enclitica), num e nonne.
L’interrogativa diretta adopera l’indicativo. Si possono trovare però, nelle interrogative dirette, il
congiuntivo potenziale o quello dubitativo.
es. cur Cicero tacet?
trad. perché Cicerone tace?
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Interrogative dirette disgiuntive
Le interrogative dirette disgiuntive pongono una domanda in forma di alternativa. Sono introdotte
da utrum….an; ne…..an; ….an.
es. Utrum servus es an liber?
Letteralmente andrebbe tradotta « quale delle due ? sei schiavo o libero? », è però consigliabile una
traduzione più snella « sei schiavo oppure libero?».
Proposizioni interrogative indirette
Le proposizioni interrogative indirette esprimono in forma indiretta una domanda e sono introdotte
dagli stessi pronomi, avverbi e particelle interrogative che introducono l’interrogativa diretta.
A differenza delle interrogative dirette, sono subordinate e sono rette da verbi che significano
“chiedere” o “dubitare” (verba rogandi). Hanno il verbo al modo congiuntivo e come le dirette
possono essere semplici o disgiuntive.
Interrogative indirette semplici
Dipendono
da un verbum rogandi (interrogo, quaero, peto, nescio ecc.), hanno il verbo al
congiuntivo nel rispetto delle regole della consecutio temporum.
es. Quis sim nescis.
trad. Tu non sai chi io sia.
Interrogative disgiuntive
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Le preposizioni interrogative indirette disgiuntive, come le semplici, usano il modo congiuntivo nel
rispetto delle regole della consecutio temporum.
Ricorrono alle stesse particelle usate dalle disgiuntive dirette.
es. Ex te quaero utrum servus sis an liber.
trad. ti chiedo se sei schiavo oppure libero.
Interrogative retoriche
Per quanto riguarda l’uso delle particelle interrogative si osservi quanto segue:
- la particella -ne introduce una domanda, che potrà avere risposta sia affermativa sia negativa.
- la particella num introduce un’interrogativa da cui mi aspetto una risposta negativa, alcuni
consigliano di tradurre la particella con l’espressione “è forse vero che”;
- la particella nonne introduce una domanda retorica che presuppone risposta affermativa, alcuni
consigliano di tradurre con l’espressione “non è forse vero che”.
Per le interrogative retoriche, comunque, per non appesantire il testo, si possono tradurre con la sola
espressione “forse”.
es. Disputatur num interire virtus in homine possit.
trad. ci si chiede se, forse, nell’uomo la virtù possa perire. (ci si aspetta una risposta negativa)
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Esercizi
1. Analizza e traduci le seguenti frasi (interrogative dirette)
1 Nonne te condemnari necesse est? (Cicerone)
2 Cuius ea culpa fuit? Militum an imperatorum? (Livio)
3 Rectene interpretor sententiam tuam? (Cicerone)
4 Quis me reprehendat aut quis mihi iure succenseat si, quantum temporis ceteris conceditur ad
festos dies celebrandos vel ad alias voluptates, tantum egomet ad haec studia recolenda sumpsero?
(Cicerone)
5 Utrum est in clarissimis civibus is, cui nullus honos habitus est umquam? (Cicerone)
6 Quidnam beneficio provocati facere debemus? An imitari agros fertiles qui multo plus efferunt
quam acceperunt? (Cicerone)
7 Nonne emori per virtutem praestat quam vitam miseram atque inhonestam per dedecus amittere?
(Sallustio)
8 Quando Socrates, qui parens philosophiae iure dici potest, quicquam tale fecit? (Cicerone)
2. Completa le seguenti frasi scegliendo la forma corretta fra quelle proposte, quindi traduci
1 Quis / quid est ille orator?
2 Num / nonne poteram, vobis lugentibus, esse laetus?
3 Servus es an / nonne / num liber? (Plauto)
4 Quid / quis tibi futurum est?
5 Pater eius rediit an / utrum non? (Terenzio)
6 Catilina, quae / qua libido ab oculis, quid / quod facinus a manibus umquam tuis, quod flagitium
a toto corpore afuit? (Cicerone)
3. Analizza e traduci le seguenti frasi concentrandoti sull’uso della particella an
1 An nescis longas regibus esse manus? (Ovidio)
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2 Quid ad me venitis? An speculandi causa? (Cesare)
3 Haud scio an non possis (Cicerone)
4 Cogitandum tibi tamen esset Romaene et domi tuae an Mitylenis aut Rhodi malles vivere
(Cicerone)
5 Non dubitas an hoc sit bonum: dubitas an solum bonum sit (Seneca)
6 Haud scio an minus vobis hoc sim probaturus (Cicerone)
4. Completa le seguenti frasi scegliendo la forma corretta fra quelle proposte, quindi traduci.
1 Mater scire cupiebat quando amatus filius rediturus sit / esset / fuisset.
2 Memento quid dicebas / dixisses / dixeris.
3 Studeo ex te audire quid sensisses / sentias / sentires (Cicerone).
4 Milites nesciebant ubi consistant / constiterint / consisterent.
5. Traduci le seguenti frasi indicando se la risposta presunta è affermativa (A), negativa (N) o
incerta (I).
1)
Ex te quaero nonne omnia paraveris.
A/N/I
…………………………………………………………………………………………………
2)
Dicere dubitavit num venturus esset.
A/N/I
…………………………………………………………………………………………………
3)
Haud scio an verum dicat.
A/N/I
…………………………………………………………………………………………………
4)
Nesciet amicine simus.
A/N/I
……………………………………………………………………………………………………
5)
Rogamus num amicus amicum deserat (desero, abbandonare).
A/N/I
……………………………………………………………………………………………………
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6. Analizza e traduci le seguenti frasi (interrogative indirette)
1 Mihi in incerto iudicium est, fatone res mortalium et necessitate immutabili an forte volvantur
(Tacito).
2 Nec tamen adhuc sciebam utrum magis puero irascerer, quod amicam mihi auferret, an amicae,
quod puerum corrumperet (Petronio).
3 Quaerere a Gitone meo coepi num aliquis me quaesivisset(Petronio).
4 Homines notos sumere odiosum est, cum illud incertum sit velintne ii se nominari (Cicerone).
5 Qua ratione constent caelestia, quae illis sit vis atque natura, sapiens scit (Seneca).
6 Samnites, incerti utrum progredi an regredi in castra tutius foret, inter cunctationem opprimuntur
(Livio).
7 Varie bellatum est, adeo ut in incerto fuerit, vicissent victine essent (Livio).
8 Num censes eos qui divinare dicuntur, posse respondere sol maiorne quam terra sit, an tantus
quantus videatur? (Cicerone)
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Temi di versione
1.
Celebri detti
Bias navem conscenderat hominum impiorum, qui continenter inter se iurgabant et diis
maledicebant. Cum navis magna procella iactaretur et dii ab illis invocarentur: «Silete», inquit, «ne
dii sentiant vos navigare in hac nave». Nam ab antiquis putabatur periculosum navigare aut iter
facere aut habitare cum impiis. Imperator Antoninus Pius hanc praeclaram Scipionis sententiam
saepe in ore habebat: «Melius est unum civem servari, quam mille hostes necari». Nulla est enim
victoria quae sine sanguine comparetur; sed multi duces, dummodo hostes profligentur, vitam
suorum militum neglegunt. Alexander Magnus, interrogatus ubi thesauros collocare soleret: «Apud
amicos», inquit; scimus enim amicos ab eo liberalissime et magnificentissime tractatos esse. Idem,
cum interrogaretur cur ludis Olympicis non interesset: «Interessem», dicebat, «si reges cum regibus
ibi certarent».
2. Chi fu il più grande generale dell'antichità?
Post proelium apud Zamam, in quo a Publio Scipione profligatus erat, Hannibal e patria profugerat
et in Syria, Antiochi regis hospes, vitam degebat. Olim, cum in regis convivio Romanorum legati
adessent, inter quos ipse Scipio erat, sermo incidit qui peritissimi imperatores omnium temporum
essent. Inter quae Africanus Hannibalem interrogavit quem ipse putaret maximum imperatorum.
Cui respondit Carthaginiensis: «Equidem Alexandrum puto, quia tanta virtute peritiaque certavit ut
parva militum manu innumerabiles et validissimos exercitus tot proeliis vicerit». Cum quaesivisset
deinde Scipio quem secundum post Alexandrum poneret: «Pyrrhum - inquit - quia summa peritia
semper castra metatus est». Quaesivit demum Africanus quis tertius esset, dixitque Hannibal se
ipsum esse. Cum miraretur Scipio cur non de Romanis ducibus mentionem Hannibal fecisset, ait:
«Quid igitur tu diceres, si me apud Zamam vicisses?». Cui Poenus: «Me vero et ante Alexandrum et
ante Pyrrhum posuissem».
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3. Seneca (versione con analisi guidata)
Seneca quid de philosophia senserit ex eius libris, praecipue ex epistulis quas Lucilio scripsit,
iudicare possumus. Putat enim philosophiae partes esse duas, quarum altera homines docet quid in
terris agendum sit, altera quid agatur in caelo. Etenim qui philosophiae attente student errores suos
discutiunt, caliginem vitae excedunt et ex tenebris eo perveniunt, unde lux hominum mentibus
lucescit. Cum ergo secretiora philosophiae intravit, homo discit quae universi materia sit; quis
auctor aut custos eius fuerit; quid sit deus, totusne in se tendat an etiam ad nos aliquando respiciat;
faciat ille cotidie aliquid an semel omnia creaverit. De providentia quoque disputant philosophi:
utrum deus mundo et hominibus provideat an beatam aetatem et securam, penitus a mortalibus
seclusam, degat, omniaque in universo caeco casu fiant an voluntate divina vel mente quadam
intelligenti et ratione praedita regantur.
Traduci e rispondi alle seguenti domande:
1)
quas Lucilio scripsit: di che proposizione si tratta?
2)
quid in terris agendum sit: di che proposizione si tratta? Quale altra costruzione riconosci
all’interno di questa proposizione?
3)
totusne in se tendat an etiam ad nos aliquando respiciat: di che tipo di proposizione si tratta?
Quali altri modi per tradurre tale tipo di proposizione conosci?
4)
fiant: che significato ha questo verbo in latino? Perché si trova qui nel modo congiuntivo?
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