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Consolidamento degli edifici storici a.a. 2013 – 2014
Prof. Paolo Faccio
coll. arch. Elisa Fain- arch Paola Scaramuzza
orario : martedi 13.00-17.00 S. Marta aula N1
Abbattimento e lavorazione all’ascia di alberi in un arazzo di Bayeux XI sec.)
Lezione n. 3 : le costruzioni in legno
Gerarchia - Equilibrio - Simmetria
Alexander Calder (1898 – 1976). La famiglia Brass - 1927
L’ANISOTROPIA
CARATTERISTICHE DEL MATERIALE :
DIREZIONE DELLA FORZA
LA DEFORMABILITA’ DEL LEGNO : COMPORTAMENTO VISCO ELASTICO
Il comportamento visco elastico
comporta specifiche problematiche
prestazionali, in particolare agli
elementi portati e agli apparati
decorativi.
Se gli alberi saranno troppo esili perché si possa ottenere una trave intera
da un solo tronco, bisognerà riunirne più d’uno in un sol corpo , in modo che
essi contengano in se la stessa efficacia di un arco, che cioè la linea
superiore della trave così contesta non possa in alcun modo accorciarsi per
il peso che le grava sopra, e che la linea inferiore non possa allungarsi, ma
si presenti come una corda fissata con salda presa a trattenere sopra di sé i
tronchi che tendono a sporgere con le opposte estremità
L. B. Alberti De Re aedificatoria cap. 12 1485
La presenza di difetti come i nodi, cipollature, fenditure da ritiro
oltre alla conformazione curva dei rami da cui vengono tratte le
strutture, consigliano e orientano la scelta del ruolo strutturale nella
gerarchia della costruzione
DIFETTI E CAPACITA’
Si definiscono nodi le porzioni dei rami inglobate progressivamente all'interno del
fusto a causa dell’accrescimento diametrale dell’albero. Fisiologicamente inevitabili,
costituiscono peraltro un difetto dal punto di vista tecnologico, poiché sono elementi
di discontinuità ed eterogeneità inseriti nel legno del tronco
Relativamente agli impieghi strutturali, la presenza dei nodi produce significative
riduzioni della resistenza dei segati in quanto:
- qualsiasi tipo di nodo (compreso il nodo sano e ben aderente), per le sue
caratteristiche intrinseche e per l'orientamento sfavorevole della fibratura,
secondo le vigenti normative tecniche deve essere considerato come non
collaborante con il legno del segato; ciò non equivale a equiparare il nodo a un foro
o a una cavità poiché questi ultimi interrompono la fibratura del legno del tronco
che invece è ben raccordata e integra nell'intorno del nodo;
Il legno di reazione è sempre presente nei rami, a causa del loro sviluppo
paraorizzontale: nella parte inferiore dei rami di Conifere, in quella superiore dei rami
di Latifoglie. L'inconveniente più grave dal punto di vista tecnologico è l'elevato ritiro del
legno di compressione in direzione assiale, che può raggiungere anche il 6÷10%, in
confronto ai valori pari a 0,1÷ 0,5% tipici del legno normale.
Esso induce tensioni interne tali da provocare deformazioni, rotture e instabilità di
forma pregiudizievoli per le travi che presentano tale difetto
La specificità del materiale da costruzione
che deriva dalla lavorazione di elementi
vegetali soggetti alle variabili ambientali
comporta una particolare attenzione nella
scelta delle parti da utilizzare e dalle
tecniche di lavorazione degli segati
Nicola Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di
Architettura statica e idraulica, 1831
Le sezioni di legno contenenti il midollo si
fessurano maggiormente rispetto a sezioni
senza midollo che tecnicamente vengono
chiamate fuori cuore
Approvvigionamento e razionalizzazione
Identificazione degli elementi che
compongono la gerarchia strutturale
dell’ossatura lignea (a) e modalità di
definizione dei segati per il risparmio di
materiale.
Nicola Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di Architettura
statica e idraulica, 1831
Lo studio dello sfruttamento
massimo del tronco con la
riduzione degli sfridi è associato
alla ricerca di utilizzare elementi a
sezione definita con
caratteristiche funzionali
all’impegno strutturale
(a)
Gli effetti del ritiro
sono differenti a
seconda della
posizione in cui è
stato eseguito il
taglio dell’elemento
all’interno del
tronco:
ad esempio una
tavola radiale
si
imbarcherà meno
rispetto ad una
tangenziale
Lo sfruttamento ottimale del materiale
Uso di legno contorto nella cattedrale di
Bayeux (1225 circa). I legni venivano scelti
e utilizzati con particolari deformazioni e
conformazioni per meglio esplicare la
funzione strutturale che devono svolgere
Immagini tratte da F. Epaud, De la
charpente romane à la charpante gotique
en Normandie. CRAHM, 2011
Granaio Saint Lazare di
Beauvais, gli elementi
deformati sono posti in
opera per meglio
soddisfare impegni
strutturali o per seguire
l’andamento di strutture in
muratura
Catena lignea curva per superare la volta nella chiesa di Saint Clair sur Epte
Immagini tratte da F. Epaud, De la charpente romane à la charpante gotique en Normandie. CRAHM, 2011
Chiesa di S. Massimo a Borghetto
– PD (IX – X sec.)
Trave curva utilizzata per impegno
strutturale e per seguire la
conformazione dell’arco di bordo
della emi calotta in muratura
Prog. P. Faccio
A partire dal X secolo le foreste cominciano a contrarsi per l’uso
massiccio di legname, principale materiale da costruzione. Si rende
necessario uno sfruttamento razionale della risorsa anche in termini di
rimboschimento
Immagini tratte da F. Epaud, De la charpente romane à la charpante gotique en Normandie. CRAHM, 2011
Immagini tratte da F. Epaud, De la charpente romane à la charpante gotique en Normandie. CRAHM, 2011
La descrizione
delle
trasformazioni
dell’architettura nel
tempo, illustra
come il legno da
materiale
inizialmente
prevalente,
scompare
lentamente negli
oggetti, divenendo
struttura celata
L’ottimizzazione
del processo
edilizi o impone
una modifica
dell’architettura
nella quale il
legno viene
sostituito
progressivament
e da altri materiali
Dal legno alla pietra : il processo di litificazione dell’architettura. Oltre a nuove forme,
parti dell’architettura vengono trasformate da lignee a lapidee o laterizie
Tempio di Apollo, Siracusa, VI sec. a.C.; sono realizzate in pietra (calcare tenero locale)
le fondazioni, i muri della cella e le colonne della peristasi; le colonne della cella e la
copertura sono in legno.
La sezione a “L” dell’architrave è volta a ridurre il peso dell’elemento
Tempio di Apollo,
Siracusa, VI sec. a.C.
(pietra da costruzione:calcare)
50cm
Progressiva
sostituzione degli
elementi lignei con
materiali più
durevoli e più
controllabili nella
realizzazione
150cm
270cm
250cm
340cm
Tempio di Zeus, Olimpia, V sec. a.C. (pietra da costruzione:calcare)
Tempio di Dioniso, Naxos, VI sec. a.C. (marmo)
Le travi per la definizione della
copertura, erano impostate a
volte su grandi travi di colmo
Tempio di Dioniso, Naxos, VI sec. a.C.
La difficoltà di reperimento
di materiale di grande
dimensione, sviluppa le
tecniche di assemblaggio
di moduli da comporre in
elementi più grandi.
Ad esempio, Philibert De
l’Orme nel suo trattato
edito nel 1576,
rappresenta una serie di
strutture lignee di centine
che costituiscono volte
riportate
Centine lignee
composte di
volte in
incannucciata.
Basilica di Saint Remi a Reims.
La grande copertura in legno viene
distrutta da eventi bellici. Viene
ricostruita con i calcestruzzo armato,
conservando comunque la forma e la
rappresentazione di tecnologie
precedenti solo come simulacro
Forme storiche materiali moderni
E’ evidente l’assonanza tra il
riferimento storico e la
realizzazione contemporanea
Le tecniche di assemblaggio vengono riutilizzate in epoca contemporanea per
ottenere anche elementi strutturali. Campo di Fossoli – MO, strutture primarie di
copertura, 1940 circa
CAPACITA’ DISSIPATIVE DELLE STRUTTURE IN LEGNO
Prove cicliche eseguite su un giunto trave-pilastro di un edificio intelaiato giapponese.
Tratto da AA.VV. Le strutture di legno in zona sismica, ed clut, Torino 2005
Duttilità locale e duttilità globale
Masariè Cibiana di Cadore : il ruolo delle connessioni ( comportamento duttile locale) nella definizione di un
comportamento duttile globale
I SOLAI
Villard de Honnecourt
Uso dei materiali disponibili e ricorso ad unioni e
giunzioni
Il taccuino di Villard rappresenta una delle poche
testimonianze articolate del sapere costruttivo in
epoca Medievale
L’obiettivo che ritroviamo in tutti i trattati è quello di realizzare un solaio con
travi principali più corte rispetto alla luce da coprire
Schema di verifica di
un solai alla Serlio
Soluzione costruttiva dell’appoggio indiretto o nodo sospeso. Tutto è
demandato a collegamenti meccanici
TRATTATO TEORICO E
PRATICO
DELL'ARTE DI
EDIFICARE
DI GIOVANNI
RONDELET
PRIMA TRADUZIONE ITALIANA
SULLA SESTA EDIZIONE
ORIGINALE
CON NOTE E GIUNTE
IMPORTANTISSIME
PER CURA DI BASILIO SORESINA
MANTOVA
A SPESE DELLA SOCIETA'
EDITRICE
COI TIPI DI L.CARANENTI
MDCCCXXXI
Pianta, sezione e dettagli dei legnami di un solaio composto di travi e travetti, commessi
con incavature e con l'uso di strisce di ferro al di sotto. Oltre ai collegamenti meccanici
con perni, chiodi o cavicchi lignei, si introducono staffe e bretelle metalliche
La progressiva introduzione del metallo: dalle giunzioni ed unioni, alle
aste composte – travi armate
TRATTATO TEORICO E
PRATICO
DELL'ARTE DI
EDIFICARE
DI GIOVANNI
RONDELET
PRIMA TRADUZIONE ITALIANA
SULLA SESTA EDIZIONE
ORIGINALE
CON NOTE E GIUNTE
IMPORTANTISSIME
PER CURA DI BASILIO SORESINA
MANTOVA
A SPESE DELLA SOCIETA'
EDITRICE
COI TIPI DI L.CARANENTI
MDCCCXXXI
Solaio quadrato composto di travi disposti diagonalmente, e di ulteriori quadri minori
muniti di due ranghi di travetti sovrapposti incrociati, predisposto a ricevere un plafone al
di sotto e un mattonato al di sopra; pianta e dettagli della griglia e delle commessure dei
legnami
TRATTATO TEORICO E
PRATICO
DELL'ARTE DI
EDIFICARE
DI GIOVANNI
RONDELET
PRIMA TRADUZIONE ITALIANA
SULLA SESTA EDIZIONE
ORIGINALE
CON NOTE E GIUNTE
IMPORTANTISSIME
PER CURA DI BASILIO SORESINA
MANTOVA
A SPESE DELLA SOCIETA'
EDITRICE
COI TIPI DI L.CARANENTI
MDCCCXXXI
Solai antichi con travi e travicelli apparenti; pianta e dettagli delle commessure
all'incontro dei travi con le traverse
Figure 3 e 6 - Solaio moderno con commessure risolte attraverso la posa, ai due lati dei
travi, di filarole fissate con cavicchie e staffe di ferro, per sostenere le traverse
TRATTATO TEORICO E
PRATICO
DELL'ARTE DI
EDIFICARE
DI GIOVANNI
RONDELET
PRIMA TRADUZIONE ITALIANA
SULLA SESTA EDIZIONE
ORIGINALE
CON NOTE E GIUNTE
IMPORTANTISSIME
PER CURA DI BASILIO SORESINA
MANTOVA
A SPESE DELLA SOCIETA'
EDITRICE
COI TIPI DI L.CARANENTI
MDCCCXXXI
Sistema tirante
puntone
Lo scorrimento
tra gli elementi
lignei è impedito
dalla
realizzazione dei
giunti a dente di
sega e dalle
caviglie
metalliche
Figure da 1 a 9 - Modi di eseguire i sollievi sulle travi e conformazioni e sezioni di vari
tipi di puntoni e travi armate eseguite con l'ausilio di cavicchie e di barre di ferro
Risulta evidente in questa
immagine, come il
progressivo uso del metallo
avviene con un processo di
sostituzione di parti, dagli
elementi di unione e
giunzione, a provvedimenti
per la riduzione della
deformabilità – travi armatealla totale sostituzione delle
parti lignee.
Luigi Cattaneo, L’arte
muratoria
Vallardi editore, Milano 1889
LE CAPRIATE, GIUNZIONI ED UNIONI
Un sistema articolato per la copertura di grandi luci
Necessità di realizzare elementi – aste – di grandi
dimensioni con elementi di ridotta grandezza,
composizione di parti, giunzioni
Necessità di articolare la struttura multi aste, con grande
rilievo nella definizione della collaborazione tra le parti :
unioni
sottopuntone
controcatena
Denominazione storica di alcuni elementi costruttivi secondo vari autori
SCHEMI DI RIFERIMENTO DELLA CAPRIATA
A NODO CHIUSO : COLONNELLO
A NODO APERTO : MONACO
Si chiama catena quella trave, che va a livello da mura a mura : nel mezzo della quale si
pianta un pezzo di legno, che si dice colonnello : perché sta in piedi, come una colonna
Scamozzi, Idea dell’architettura universale, 1615, Libro VIII, cap. XXII
Nei trattati Rinascimentali i due schemi si differenziavano per la natura del
collegamento tra catena e monaco o colonnello
Le grandi coperture erano probabilmente composte da graticci di travi che
sostenevano i puntoni che davano la sagoma a spiovere del tetto
Schema di copertura di un tempio
tuscanico a tre celle, Martha,
1889
Alcuni autori fanno risalire al
periodo del VI sec a.C. nella
Magna Grecia i primi esempi di
capriata
Grande importanza nelle
tecniche di assemblaggio
tra elementi lignei
Ricostruzioni di coperture lignee
Tratto da Sebastiano Serlio
Capriate palladiane al Pantheon oggi
J. B. Rondelet, San Paolo Fuori le Mura a Roma, disegno della capriata probabilmente
risalente al IX sec d. C. distrutta in un incendio nel 1823.
L’articolazione della capriata
di copertura sembra
prevedere un forte serraggio
del colonnello alla catena.
Il Medioevo
Villard de Honnecourt, la copertura lignea è
realizzata con aste collegate con ferramenta
, perni e chiodi
Il progetto era condotto per mezzo di un
proporzionamento geometrico e il controllo e
scelta del materiale
Le capriate delle ville palladiane
Le capriate delle ville palladiane
Le capriate delle ville palladiane
Istituzioni di Architettura statica e idraulica, 1831
Nicola Cavalieri San Bertolo : l’Ottocento
Nicola Cavalieri San Bertolo, schemi di capriate e di solai
Nicola Cavalieri San Bertolo, unioni per la definizione dei nodi di capriate, in particolare
il nodo puntone catena e a dx esempio di trave armata utilizzando il sistema a tirante
puntone
Nicola Cavalieri San Bertolo, esempi di travi composte e armate
Nicola Cavalieri San Bertolo, esempi di giunzioni e unioni
Nicola Cavalieri San Bertolo, esempi di giunzioni e unioni
Nicola Cavalieri San Bertolo,
Articolazione delle capriate con
l’inserimento di elementi ad arco
TRATTATO TEORICO E
PRATICO
DELL'ARTE DI
EDIFICARE
DI GIOVANNI
RONDELET
PRIMA TRADUZIONE ITALIANA
SULLA SESTA EDIZIONE
ORIGINALE
CON NOTE E GIUNTE
IMPORTANTISSIME
PER CURA DI BASILIO SORESINA
MANTOVA
A SPESE DELLA SOCIETA'
EDITRICE
COI TIPI DI L.CARANENTI
MDCCCXXXI
Figure 1 e A, B - Elevazione della capriata e particolari delle commessure a zig-zag della
catena e dei puntoni, del teatro Argentina
Figure 2 e 3 - Elevazione della capriata del teatro dell'Odéon, progettata da MarieJoseph Peyre e Charles De Wailly e modifica della sua combinazione proposta da J.-B.
Rondelet
La volontà e necessità di ridurre l’incidenza del materiale ligneo sia in termini di
elementi di grandi dimensioni – catene- e in termini d durabilità, in particolare dei
nodi, porta ad una progressiva introduzione di materiali moderni.
In particolare per strutture di grande luce – 12 – 15 m – si sviluppa un tipo di struttura
mista legno metallo denominato capriata Polonceau
La Polonceau
si basa sulla
riduzione della
luce del
puntone
mediante un
contraffisso,
mutuando la
logica della
trave armata,
risultando
composta da
due travi
armate
inclinate
congiunte da
una tirante
intermedio
C. Polonceau,
Notice sur
nouveau
systéme de
charpente en
boie e fer, in
Revue
Générale
l’Archtecture et
des traveaux
Publics. 1840
La capriata Polonceau, inventata da Camille Polonceau nel 1840 è uno dei tipi costruttivi che segna
il passaggio delle strutture storiche a quelle moderne, utilizzando i nuovi materiali e le metodologie
di calcolo. In particolare l’uso del legno a pressoflessione nel puntone, della ghisa nel caso degli
elementi compressi e acciaio per quelli tesi evidenzia in modo chiaro il cambio di orizzonte della
teoria e tecnica delle costruzioni
La soluzione delle connessioni e dei collegamenti metallo legno, costituisce una delle
principali problematiche legate alla durabilità e funzionalità degli elementi costruttivi, in
particolare i problemi di degrado legati al ricoprimento con cuffie metalliche dei nodi.
A sx uso della ghisa per le cuffie a dx uso di lamiera in acciaio
L’accoppiamento di metallo e legno, ha generato ulteriori modelli di coperture come
quello di Emy
IL RILIEVO DELLE STRUTTURE LIGNEE
DIAGRAMMA DI FLUSSO DEL PROCESSO
CONOSCITIVO
RILIEVO DELLE STRUTTURE LIGNEE
STRUTTURA COME INSIEME DI ASTE VINCOLATE
RILIEVO DELLA STRUTTURA
QUALITA' DELL'ORGANISMO
QUALITA' MATERICA
RILIEVO DELLA STRUTTURA
CARATTERISTICHE GEOMETRICHE
SEZIONI RESISTENTI
DEFORMATE
GERARCHIA STRUTTURALE
VALUTAZIONE DELLE FASI DI SOVRAPPOSIZIONE
VALUTAZIONE DELLE UNIONI
VALUTAZIONE DELLE GIUNZIONI
CLASSIFICAZIONE A VISTA DEL LEGNAME
VALUTAZIONE DELLA MATERIA
DIFETTI
DEGRADI
MODELLO INTERPRETATIVO ELEMENTI LIGNEI
RILIEVO DELLE STRUTTURE LIGNEE
SOLAI
ANALISI A VISTA
DEL LEGNAME IN OPERA
SOLAI DEL PIANO PRIMO
Analisi delle sezioni residue e dello
stato di degrado degli appoggi per
l’organizzazione degli interventi
COPERTURE
Analisi delle strutture lignee: scheda di caratterizzazione. La scheda deve contenere le
informazioni minime per la definizione della struttura, in questo caso articolata
Abazia di Praglia – Padova. Rilievo delle strutture di copertura
Abazia di Praglia – Padova. Rilievo delle strutture di copertura