N. 3 - OTTOBRE 2014 - Rotary Club Trieste

ROTARY CLUB
TRIESTE
OTTOBRE 2014
Anno di fondazione: 1924
Distretto 2060
Segreteria
Via Giustiniano 9 - 34133 Trieste
Tel. e fax 0039 040 362801
e-mail: [email protected]
www.rotary2060.eu
ROTARY INTERNATIONAL 2014-15
Presidente: Gary C. K. Huang
MOTTO INTERNAZIONALE 2014-15
Light up Rotary
MOTTO DISTRETTUALE 2014-15
Il Rotary: un Futuro per i Giovani
I Giovani: il Futuro del Rotary
DISTRETTO 2060 2014-15
Governatore: Ezio Lanteri
ROTARY CLUB TRIESTE
Presidente: Fabio Santorini
COMMISSIONE PER IL BOLLETTINO
Presidente
Fulvio Gon
Componenti
Vincenzo Armenio
Giorgio Cappel
Fulvia Costantinides
Gianpaolo Centuori
Francesco Granbassi
CONVIVIALI
Hotel Greif Maria Theresia
(Viale Miramare 109 – tel. 040
410115) giovedì ore 13
terzo giovedì del mese ore 20.30
(dal 15 giugno al 15 settembre
e ogni terzo giovedì del mese
alle 20.30 con familiari)
Notiziario mensile
Registrazione del Tribunale di Trieste n. 740
del 2 settembre 1988
SOMMARIO
PROGRAMMI PAG. 2
VITA DEL CLUB PAG. 4
VITA ROTARIANA PAG. 14
Giorgio Cappel
PARLA IL ROTARY PAG. 18
POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in
abbonamento postale, 70% - n. DCB “TS”
ASSIDUITA’ PAG. 31
Direttore responsabile:
Stampa: Tipografia Alabarda, Trieste
Lettera del Presidente
Cari Amici,
eccoci alla lettera di ottobre: gli accadimenti nel Club sono così tanti e si srotolano con tale
velocità che non mi sembra sia trascorso già un mese dalla lettera precedente.
Il 4 ottobre a Mestre c’è stato il Forum distrettuale sull’Effettivo e finalmente questa
volta non siamo stati il fanalino di coda dell’assiduità: abbiamo partecipato in ben 9 unità, com’è
comprovato dall’immagine che compare nel bollettino ma dalla quale, ahimè, almeno 3
componenti della spedizione – Cossutti, Furlan e Slocovich –rimangono purtroppo fuori campo.
La tematica della dinamica e delle caratteristiche e qualità dell’Effettivo è stata sviscerata
e anatomizzata – direi – a fondo nei vari interventi di Ezio Lanteri, Alvise Farina, Pierantonio
Salvador, Roberto Bondavalli e Andrea Oddi.
Il focus che si ribadisce continuamente è quello della necessità del Cambiamento, del
Ringiovanimento dell’Effettivo, del Coraggio nella Partecipazione, della ricerca di profili diversi
e nella differenziazione e dinamicità degli stessi, così da renderli più coerenti alla struttura e
all’immagine della società attuale. Una struttura di vocation al service pur nell’eccellenza,
capace di leadership e portatrice di entusiasmo, di vivacità, di freschezza.
Che cosa può dare a questi nuovi rotariani il Club? Che cosa di più appetibile se non il
trovarsi a partecipare tutti assieme in questo grande gioco dell’essere portatori, in amicizia,
partecipazione, affiatamento, di un’aria nuova, di miglioramento della società, di supporto –
anche non solo materiale – di chi ne può aver contingentemente bisogno, di attenzione, di
ascolto, di cordialità, di condivisione?
Di partecipare, come mission, come target, a servire le necessità di chi non è poi tanto
fortunato e, nel servire, di sentir crescere tra di noi, nel nostro interno associativo, una
solidarietà forte di affinità mutua, che ci faccia percepire quanto, di fatto, operando assieme, si
possa essere (diventare) una forza positiva unica, un unico corpo di Amici, vivo e vitale nella
società.
Ho visto comparire, proiettato sullo schermo durante il Forum, un diagramma a blocchi che
metteva in cascata: Amicizia, Integrità, Diversità, Leadership, Service, e da quest’ultimo si
dipartiva il feed-back che riportava a loop di nuovo all’Amicizia e poi così avanti all’infinito.
Sabato 15 novembre si terrà a Mestre il Seminario sulla Rotary Foundation e sulla Onlus
distrettuale. Vi raccomando di partecipare numerosi per… “non perdere la priorità acquisita”,
anzi… riconquistata rispetto agli altri Club del Distretto: dobbiamo sempre essere i “migliori”. E’
una priorità e un onere che ci competono dall’essere il Club più numeroso ed anche il più
storicamente anziano del Distretto.
Sabato 22 novembre si terrà a Gradiscutta di Varmo il pre SIPE 2015/16 a cui sono
chiamati i Presidenti eletti.
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Mercoledì 10 dicembre il Club offrirà, aperta alla città, una Tavola Rotonda “A tu per tu
coni cardiologi”, nella quale Gianfranco Sinagra, Andrea Di Lenarda e Roberto Magris
focalizzeranno l’attenzione del pubblico sulla principale causa di fatalities che colpisce la società
moderna.
Per primavera si sta strutturando un’attività dedicata ai giovani che prenderà il nome di
Y.O.S.T. e di cui vi parlerò nei prossimi numeri.
Il sito web del nostro Club sta gradualmente migliorando e diventando più agile, efficace
e documentato. Visitatelo! E’ facile: basta digitare sulla stringa di un qualsiasi motore di ricerca
(Google Chrome, Internet Explorer, ecc.) le parole “Rotary Trieste”; vi verranno subito a video
le possibilità di accedere ai siti di tutti e tre i Club della nostra provincia. Oltre a poter così andare
a curiosare nei prati dei vicini (che per definizione sono sempre più verdi), se digitate sul nome
del nostro Club, vi vedrete a colori, voi, i bollettini, le nostre attività in corso e previste, i
calendari delle conviviali e quant’altro; il tutto selezionato ad opera di un comitato di redazione
/ coordinamento / filtraggio composto da Fulvio Gon in primis, e Gianpaolo Centuori e Francesco
Granbassi, e alimentato da un agguerrito gruppo di cronisti scatenati raccoglitori di notizie e
dicumentazione e immagini, promosso e controllato da Marino Predonzani, Aulo Guagnini,
Giulio Bonivento, Lelio Triolo, Vincenzo Armenio… e altri, altri ancora, ma aperto a tutti quanti,
ancora più scatenati di loro, vi vogliano partecipare.
Ci sarà anche, a breve, un elenco dei service in corso e un reparto / cassetto / bottone (o
come volete chiamarlo) dedicato alle news.
Il Gruppo Operativo di preparazione al Rotary Day che si terrà il 22 febbraio del prossimo
anno, nel 110° anniversario della fondazione del Rotary International, sta lavorando
intensamente sotto la guida di Gaia Furlan, che vi ha relazionato nella riunione al caminetto del
23 ottobre.
L’organizzazione del Concerto di Natale, che anche quest’anno si svolgerà il primo
venerdì di dicembre in S. Antonio Nuovo in compartecipazione dei tre Rotary Club della nostra
provincia, sta procedendo alla grande.
Ci leggiamo al prossimo bollettino, Un caro saluto,
Fabio
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0
PROGRAMMI
ROTARY CLUB TRIESTE
Novembre
GIOVEDÌ 6 – dalle 18.30 alle 20
Caffè degli Specchi
Apericlub
GIOVEDÌ 13 - ore 13
Hotel Greif Maria Theresia
Conviviale a buffet
Assemblea ordinaria per le elezioni del Presidente a.r. 2016/17,
del Consiglio Direttivo a.r. 2015/16, di 2 Revisori dei conti
a.r. 2015/16 e per l’approvazione del rendiconto economicofinanziario a.r. 2013/14
GIOVEDÌ 20 - ore 20.30
Hotel Greif Maria Theresia
Conviviale a buffet con familiari
Roberto Magris: “L’Operetta”
GIOVEDÌ 27 - ore 13
Sede del Club
Conviviale al caminetto
Informazioni rotariane
Dicembre
GIOVEDÌ 4 - ore 13
Hotel Greif Maria Theresia
Gen. Dott. Francesco Bonaventura:
“L’ISIS, questo sconosciuto”
VENERDÌ 5 - ore 20.30
Chiesa S. Antonio Nuovo
Concerto di Natale per la Città
Interclub con i R.C. Muggia e Trieste Nord
MERCOLEDÌ 10 – ore 17
Auditorium dell’Allianz
(Largo Irneri 1)
Tavola rotonda : A tu per tu con i cardiologi
“Cuore: preveniamo i malanni”
Inteventi di Gianfranco Sinagra,
Andrea Di Lenarda e Roberto Magris
GIOVEDÌ 11 - ore 13
Hotel Greif Maria Theresia
Luciano Renni: “Il colore”
VENERDÌ 19 - ore 20
Ridotto del Teatro Verdi
Festa degli Auguri
Prenotazione obbligatoria in sede
GIOVEDÌ 25
Conviviale annullata per Festività
4
3
4
ROTARY CLUB
TRIESTE NORD
ROTARY CLUB
MUGGIA
Novembre
MARTEDÌ 4 – ore 13 Sede del Club
Conviviale a mini-buffet – Argomenti rotariani
MERCOLEDÌ 5 – ore 20 Hotel Lido
Conviviale con familiari - Dott. Stefano Borgani:
“Il lato oscuro dell’universo”
MARTEDÌ 11 – ore 20.30 StarHotel Savoia Excelsior
Conviviale a buffet – Assemblea ordinaria
per l’elezione del Presidente ed del C.D.
Assemblea straordinaria per l’approvazione delle
modifiche a Statuto e Regolamento
MERCOLEDÌ 12 – ore 20 Hotel Lido
Intervento della dott. Maria Stella Tolentino,
Presidente Associazione Bambini in Ospedale
in relazione al service pro A.B.I.O.
MARTEDÌ 18 – ore 20.30 StarHotel Savoia Excelsior
Conviviale a buffet con familiari – Ing. Giancarlo
Testino: “La Grande Guerra. Sommergibili, nuovi
uomini, nuovi mezzi”
MERCOLEDÌ 19 – ore 20 Hotel Lido
Prof. Marco Fernandelli:
“Augusto e il secolo d’oro”
MARTEDÌ 25 – ore 20.30 StarHotel Savoia Excelsior
Conviviale a buffet – Giacomo Sardina e
Aldo Cuomo: “La Fondazione Rotary – News”
MERCOLEDÌ 26 – ore 20 Hotel Lido
Assemblea ordinaria dei soci per le elezioni
Dicembre
MARTEDÌ 2 – ore 13 Sede del Club
Conviviale a mini-buffet – Argomenti rotariani
MERCOLEDÌ 3 – ore 20 Hotel Lido
Conviviale con familiari – Diego Masiello:
“I turismi di Muggia: una scommessa sul mare”
MARTEDÌ 9 – ore 20.30 StarHotel Savoia Excelsior
Conviviale con familiari – Andrea Oddi “L’effettivo
(mantenimento e sviluppo). Obiettivo principale
della strategia del Rotary International” e Bruno
Soldano “Assiduità nel Rotary”
MERCOLEDÌ 10 – ore 20 Hotel Lido
Conviviale di argomenti rotariani (relazione del
Presidente)
MARTEDÌ 16 – ore 19.45 StarHotel Savoia Excelsior
Conviviale con familiari – Festa degli Auguri
MERCOLEDÌ 17 – ore 20 Hotel Lido
Conviviale con familiari – Festa degli Auguri
MARTEDÌ 23 e 30 - Conviviali annullate
MERCOLEDÌ 24 e 31 - Conviviali annullate
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VITA DEL CLUB
Conviviale n. 3272
2 ottobre 2014 – ORE 13
HOTEL GREIF MARIA THERESIA
Cosenzi, tra medicina e natura
Presiede
Fabio Santorini
Ospiti dei soci
di Alessandro Cosenzi:
dott. Angela Gianelli
Soci presso altri Club
Alberti
(RC Madonna di Campiglio, 26
e 29 settembre)
Sedmak, relatore e ospite
(RC Codroipo-Villa Manin,
30 settembre)
Armenio
(RC Muggia, 1° ottobre)
Soci presenti: 64
4
La conviviale si è aperta con il tradizionale tocco della campana ed il saluto
alle bandiere. Santorini quindi ha invitato i presenti ad accomunarsi in un
applauso per festeggiare l’amico Luciano Renni che ha compiuto gli anni il
giorno prima ed ha sollecitato a partecipare al Seminario sull’Effettivo del 4
ottobre ed al pre SIPE del 22 novembre. Ha poi ricordato il primo “Apericlub”
all’Harry’s Grill del giovedì successivo e la possibilità di assistere dal mare alla
Barcolana grazie ad un’iniziativa del Rotary Club Trieste Nord.
Terminato il pranzo il Presidente ha ceduto la parola al consocio Alessandro
Cosenzi che ha intrattenuto i presenti con una relazione sul rapporto tra
medicina e natura.
Conviviale n. 3273
9 ottobre 2014 – ORE 18.30
HARRY’S GRILL
All’Harry’s il primo Apericlub della storia
Ha avuto pieno successo il
primo “Apericlub” che si è
svolto
all’Harry’s Grill
in piazza Unità, sia grazie
alla location
Presiede
centrale e faFabio Santorini
cilmente raggiungibile sia
Ospiti del Club
all’orario “eRollo del RC Trieste Nord
lastico” di iniPasino del RC Muggia
zio che ha
Soci presso altri Club
permesso a molti di raggiungere l’Hotel Duchi d’Aosta a partire dalle 18.30
Predonzani
sino alle 20.
(RC Muggia, 24 settembre)
Purtroppo, però, la conviviale si è aperta con una tristissima notizia, quella
Santorini, Cecovini,
della scomparsa di Vittorio Giammusso, in memoria del quale Santorini ha
Cossutti, Debenedetti,
invitato i presenti a raccogliersi in un minuto di silenzio.
Furlan, Modricky,
La riunione è proseguita tra piacevoli chiacchiere e il tempo favorevole ha
Predonzani, Slocovich e
Triolo (Seminario distrettuale consentito di accomodarsi anche all’esterno dell’Hotel, dove è stato allestito
l’aperitivo.
Sull’Effettivo a Mestre,
4 ottobre)
Soci Presenti: 62
Familiari: 3
5
Conviviale n. 3274
16 ottobre 2014 – ORE 20.30
HOTEL GREIF MARIA THERESIA
La chirurgia implantare secondo Sornig
Il Presidente ha aperto la conviviale augurando buon compleanno a Pippo de
Curtis che ha festeggiato gli anni il
giorno precedente e a Roberto
Kostoris per il giorno successivo. Ha
poi rivolto un affettuoso saluto alla
signora Clara Giammusso e ha infine
ricordato l’appuntamento per giovedì
Presiede
23 in sede per la tradizionale riunione
Fabio Santorini
al caminetto. Dopo la cena Santorini
Ospiti del Club
ha invitato Piero Paolo Battaglini,
Signora Clara Giammusso Clara Giammusso al tavolo della presidenza Etta Carignani e Gennaro
durante la commemorazione di Vittorio
Liguori a prendere la parola
Ospiti dei soci
per commemorare Vittorio
di Gennaro Liguori:
Giammusso, ognuno a modo suo e rivelando ciascuno lati inediti della sua
prof. Aldo Leggeri
personalità, della vita privata e professionale. Un applauso commosso ha
ribadito ancora una volta la stima e l’affetto di tutto il Club per Giammusso.
E’ intervenuto infine Alberto Sornig con una relazione su una particolare
Soci presso altri Club
evoluzione riguardante la chirurgia implantare, in seguito alla quale alcuni
Billè e Sulligoi
soci sono intervenuti con domande di chiarimento (vedi “Parla il Rotary”).
(Barcolana con il RC Trieste
Nord, 12 ottobre)
Armenio e Predonzani
(RC Muggia, 15 ottobre)
Soci presenti: 49
Familiari: 9
Alberto Sornig illustra la sua relazione
6
Conviviale n. 3275
23 ottobre 2014 – ORE 13
SEDE DEL CLUB
Con Gaia Furlan verso il Rotary Day
Presiede
Fabio Santorini
Ospiti del Club
Michele Lacalamita
Ospiti dei soci
di Tullio Giraldi:
Stefano Palcich
Dopo diversi mesi si è ripreso con la conviviale al caminetto in sede. Dopo il
saluto alle bandiere Santorini ha esordito ricordando che domenica 26
ottobre ricorrerà il 60° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia e ha rivolto
i più cari auguri a Sergio Moze per il compleanno festeggiato il giorno
precedente.
Ha preso poi la parola Gaia Furlan, coordinatrice dei Club delle province di
Trieste e Gorizia per il Rotary Day distrettuale, che ha brevemente illustrato
ai presenti le finalità e l’organizzazione dell’iniziativa che si svolgerà il
prossimo 22 febbraio in occasione dei 110 anni della fondazione del Rotary
International. Si tratta di una giornata “in piazza” di tutti i Rotary, Rotaract e
Interact del nostro Distretto, ciascuno nella sua città, per far conoscere ai
visitatori cos’è e cosa fa il Rotary a livello locale e internazionale e per
valorizzarne l’immagine, magari implementando qualche service specifico
che ben si presti con l’evento e lo scopo del Rotary.
Soci presso altri Club
Predonzani
(RC Muggia, 8 ottobre)
Gei
(Rotaract, 11 ottobre)
Presenti: 59
7
Conviviale n. 3276
30 ottobre 2014 – ORE 13
HOTEL GREIF MARIA THERESIA
Genzo e i sordi che sentono
Ultima conviviale del mese di ottobre nella consueta sede del Greif.
Il Presidente ha esordito rivolgendo un caloroso benvenuto al rotariano
berlinese Felix Krieger, che attualmente dirige al Teatro Verdi “Il Re pastore”
di Mozart, opera che chiuderà la stagione lirica. Specializzatosi con Claudio
Abbado presso i Berliner Philharmoniker e poi con Carlo Maria Giulini, nel
corso della carriera ha avuto modo di collaborare con alcune fra le più
Presiede
importanti orchestre internazionali. Krieger è fondatore, direttore artistico e
Fabio Santorini
direttore principale del Berliner Operngruppe (BOG) ed è anche direttore
artistico e direttore principale del “Projeto Musica Orquestral Alema’’ a São
Ospiti del Club
Felix Krieger del RC Berlin Paolo.
unter den Linden
Ha poi festeggiato Flavio Genzo e Massimo Debenedetti che hanno compiuto
Max Krott
gli anni rispettivamente il 27 e il 28 ottobre, ha ricordato ancora alcuni
del RC Göttingen
appuntamenti istituzionali, il Concerto di Natale per la città del 5 dicembre in
S. Antonio Nuovo e la Cena degli Auguri del 19 dicembre al Ridotto del Verdi.
Ospiti dei soci
Al termine del pranzo ha ceduto il microfono a Flavio Genzo che ha tenuto la
di Fabio Santorini:
Arch. Giorgio Berni
relazione “Un mondo di sordi che sentono”, al termine della quale sono
intervenuti alcuni soci.
Soci presso altri Club
Crechici
(RC Las Vegas South West, USA
29 settembre)
Davanzo
(pre SIPE a Feltre e a Rovereto,
18 e 25 ottobre)
Cerruti
(RC Muggia, 29 ottobre)
Presenti: 63
Flavio Genzo con il Presidente
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E’ SCOMPARSO
VITTORIO GIAMMUSSO
Vittorio Giammusso e la sua ultima relazione al nostro Club
sulle “macchine intelligenti” (17 ottobre 2013)
9
I ricordi
I SENTIMENTI CHE CI UNIVANO
Vittorio non c’è più: il grande neurochirurgo
che ha fondato a Trieste nel 1963 la scuola di
neurochirurgia – una delle prime d’Italia – ci
ha lasciati.
Ma, se il ritratto professionale verrà descritto
dai colleghi, io desidero ricordarlo per i suoi
sentimenti che ci univano.
Sì, perché Vittorio aveva come me il culto
dell’amicizia, quell’amicizia di interscambio, di
stima, di affetto, che è stata per anni la nostra.
C’era sempre tanto entusiasmo nei nostri
incontri, negli appuntamenti che ci
stimolavano.
Vittorio era un “baedeker”, del mondo, del
quale conosceva quasi ogni anfratto nonché la
storia e la cultura.
Vittorio e Clara hanno viaggiato moltissimo,
all’inizio, “molto sportivamente”, curiosi di
tutto e di tutti; degli uomini, delle bellezze
artistiche, degli usi e costumi.
Lo aiutava in ciò una memoria di ferro e
ognuno di noi, che intraprendeva un viaggio,
Uscendo con loro, mi piaceva “sentire” la
forza dell’intesa tra Vittorio e Clara, questa
simbiosi che da due faceva uno e che rendeva
l’interlocutore più ottimista sui rapporti
umani.
Vittorio amava il mio giardino e tutti noi che lo
abitiamo lo avevamo designato “residente” in
loco.
Per anni Vittorio e Clara sono venuti a
rilassarsi e a goderne la piscina e il verde di un
piccolo berceau…
Tre anni fa sono stata molto male e loro erano
sempre lì, in giardino, a inviarmi messaggi,
stimoli affettuosi e positivi; non li vedevo, non
potevo, ma loro erano lì.
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Etta Carignani
Parecchi anni fa, erano sovente nella loro
casetta a Grignano, sul mare, dove
accoglievano gli amici velisti o barcaioli che si
avvicinavano per salutarli ricevendo in cambio
uno squisito filetto alle erbe cucinato da
Vittorio, nonché una visione positiva e allegra
della vita.
La sua apertura alla gente, la sua raffinata e
insaziabile curiosità gli permetteva di essere
aggiornato su tutto, soprattutto nei campi più
attuali come quello delle scienze telematiche,
delle indagini sul cervello: il grande mondo
sconosciuto che voleva continuare a
esplorare.
Mi commuove questa sera guardare davanti a
me e non vederlo, anche se so perché
profondamente credo nella “Comunione dei
Santi”, nella continuità del dialogo, per
sempre.
ETTA CARIGNANI
PER VITTORIO GIAMMUSSO
Sono un po’ in imbarazzo a scrivere di Vittorio,
perché non avevamo mai parlato granché
della morte e non sono sicuro di sapere cosa
ne pensasse. Certo, in chiesa è stato facile dire
che ci saremmo riabbracciati, un giorno, ma
era davvero quello che pensava? Sono certo,
invece, che Vittorio un culto lo avesse, molto
forte e che ha impregnato tutta la sua vita:
l’Uomo.
Clara Giammusso e Piero Paolo Battaglini
Vittorio era nato novanta anni fa a Agrigento,
da un padre rigoroso e una madre dolce,
com’era in molte famiglie a quei tempi. Era
andato a studiare Medicina a Roma, dove si
era poi specializzato in chirurgia ed era stato
accolto nella più grande scuola chirurgica
italiana. Da questa è stato avviato a diventare
uno dei primi neurochirurghi italiani, un
fondatore, e come tale ha avviato la
neurochirurgia a Trieste dove ha esercitato,
da maestro, per trenta anni. Ha curato una
enormità di persone e cresciuto allievi che
sono diventati importanti tecnicamente e
professionalmente, che lo hanno apprezzato e
rispettato, con devozione, mentre, anche
grazie a lui, e con sua gioia, alcuni lo
superavano in perizia e fama.
Un gigante, con le spalle larghe.
Un grande lavoratore. Mi
raccontava che era sempre in
ospedale, dalla mattina alla sera
e anche la notte, se si trattava di
stare vicino a un paziente per cui
poteva fare qualcosa... o non
più.
Era un neurochirurgo ed è ovvio
che il suo interesse fosse il
cervello. Ma non solo come
organo, non solo come oggetto
di studio per essere curato, per
entrarvi nel migliore dei modi o
liberarlo da estraneità che lo
danneggiavano. Gli interessava
anche il prodotto del cervello: la
mente. Era fortemente convinto
che nella mente stessero la
unicità e la supremazia
dell’uomo sugli altri esseri
viventi. Tutti la pensiamo così, ma, in lui,
questa convinzione si manifestava in un
rispetto profondo non solo nei confronti della
mente, ma anche di chi la sapeva gestire,
facendone un uso di elevata qualità.
Vittorio era circondato da persone di elevata
qualità. Professionisti non solo eccellenti, ma
anche dotati di DOTI umane non da poco. Era
il suo modo di rendere onore al cervello. Non
solo. Vittorio curava anche il suo. Chi non è
rimasto colpito dalla fantastica memoria, dalla
fluidità
dell’eloquio,
dall’equilibrio
e
profondità delle sue argomentazioni?
11
Forse è stata anche la grande considerazione
che aveva dell’Uomo a farlo viaggiare così
tanto. Non c’è posto, credo, dove non sia
stato, dove non abbia cercato le opere
dell’uomo e l’uomo stesso, nei suoi ambienti,
nelle sue culture. Mai un’agenzia di viaggio,
credo. Sempre tutto da solo (con la
meravigliosa
Clara,
ovviamente),
documentandosi su libri, non solo di
geografia, ma anche diari e resoconti di
viaggio.
I libri erano, appunto, una sua passione. I libri
sono prodotti dell’uomo e lui ne aveva un
rispetto quasi sacro. Dei più vecchi, che
collezionava, mi faceva annusare il profumo di
polvere e umido, senza farmeli toccare, o
tantomeno aprire. Lui, però, ne apriva,
tantissimi. Una biblioteca che arrivava fino al
soffitto e una piccola scala a chiocciola per
arrivare fino in cima. E, siccome più di tanti
non ce ne potevano più stare, librai amici glieli
facevano leggere in negozio. Come quando,
ad esempio, si stava interessando a qualcosa
in particolare e, soprattutto si stava
preparando per una conferenza. Ne ha fatte
parecchie, sui viaggi (ricordate quella su
Burton?), sul cervello (l’intelligenza artificiale)
e altre ancora: tutte, sempre, sull’uomo e le
sue manifestazioni.
Forse proprio questa devozione, che era
ammirazione, rispetto, affetto nei confronti
dell’uomo, lo ha indotto a impegnarsi così
tanto in quella che per lui è stata una vera
battaglia, la più grande: il testamento
biologico. Non poteva tollerare l’idea che un
uomo, cresciuto e formatosi secondo le
proprie capacità e attitudini (homo faber),
dovesse un giorno subire il degrado del
proprio corpo e, ancora peggio, della propria
mente. Non poteva tollerare che la dignità, la
considerazione, la stima e il rispetto che si
sono conquistati e mantenuti a fatica, con
impegno, coerenza e costanza, potessero
trasformarsi in pietà, commiserazione per il
decadimento del corpo e, forse, intolleranza,
astio e disprezzo per il deterioramento della
mente. Tutto questo, forse, in uno stato di
sofferenza, anche estrema, se lucidi, o di
incoscienza e nullità, in caso contrario.
La mente, l’uomo non sono più tali in queste
situazioni e allora chi ha costruito e
mantenuto se stesso per una vita intera ha il
diritto di gestire la propria esistenza anche
quando la porta che fa uscire dalla vita è stata
aperta. Vittorio era ovviamente contrario che
qualcuno aprisse quella porta, sarebbe stato
un delitto; ma, una volta aperta, il proprietario
del corpo, la mente, deve poter decidere se
tentare di richiuderla senza attraversarla, o
attraversarla. E se non può farlo, dobbiamo
essere sicuri che lo farà qualcuno di nostra
fiducia, con cui ne abbiamo parlato e che farà
quello che sarà più opportuno e a noi gradito.
Se non ci fosse nemmeno questo, dovrà
essere un medico, un giudice… un giusto a
farlo.
A Vittorio non è stato necessario. Se ne è
andato con la usuale dignità e in silenzio. Ma
il suo pensiero è forte: mai dobbiamo
rinunciare alla nostra dignità, alla stima di noi
stessi, cedere al degrado e alla sofferenza, né
dobbiamo permettere che ciò accada, a
chiunque.
Credo che questo sia il messaggio più forte di
Vittorio e se la sua battaglia sarà continuata e
un risultato così sarà mai ottenuto, nella
completezza e semplicità con le quali lui lo
immaginava, potremo ancora una volta, come
adesso, rinnovare la sua memoria, con
gratitudine e rispetto.
PIERO PAOLO BATTAGLINI
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RICORDO DI VITTORIO GIAMMUSSO: IL CHIRURGO
Qualche mese fa, dovendo preparare una
conferenza su Pietro Valdoni, ho passato
alcuni pomeriggi con Vittorio Giammusso per
parlare con lui della sua esperienza romana.
Mi riceveva, insieme alla gentilissima signora
Clara, nella sua bella casa di via Hermet, piena
di libri, di fotografie, di ricordi.
Siciliano di nascita (era nato ad Agrigento il 19
novembre 1924) si laureò a Palermo nel 1947.
Subito dopo si trasferì a Roma per iscriversi
alla scuola di specializzazione in chirurgia
generale. Divenne assistente volontario nella
Patologia Chirurgica diretta da Pietro Valdoni
che era appena stato chiamato da Firenze
dove per due anni aveva lavorato a fianco dei
chirurghi militari americani, a contatto dei
quali aveva compreso l’importanza che le
specializzazioni avrebbero avuta nella
medicina moderna. Nel 1947 istituì una
sezione autonoma di neurochirurgia che
affidò a Piero Frugoni che, da poco tornato
dalla prigionia, prima dello scoppio della
seconda guerra mondiale aveva lavorato
come neurochirurgo per 5 anni nella Mayo
Clinic di Rochester (Minnesota). Proprio nel
1947 Vittorio Giammusso entrò nella scuola di
Valdoni che lo avviò alla neurochirurgia come
unico assistente di Frugoni.
Furono anni di grande impegno di studio e di
lavoro, molto pesanti ma decisivi per la sua
formazione. Durante questi anni ebbe la
ventura di partecipare ai due interventi
neurochirurgici ai quali fu sottoposto Palmiro
Togliatti. Il primo, ben noto, il 14 luglio del
1948 in occasione dell’attentato del quale fu
vittima all’uscita dal Parlamento. Gli furono
estratte due pallottole dalla nuca (che
fortunatamente non avevano superato la
scatola cranica) ed una dal polmone. Il
secondo intervento fu eseguito nel 1950, in
gran segreto, presso la clinica privata di
Valdoni. Togliatti aveva subito un trauma
cranico in un incidente automobilistico in
Crimea, durante un periodo di ferie. Ne era
conseguito un ematoma cerebrale bilaterale
che si manifestò solo dopo il suo rientro a
Roma. Dopo l’intervento, perfettamente
riuscito, Vittorio Giammusso rimase per una
settimana nella stanza di Togliatti, senza mai
uscirne, dormendo di notte nel letto accanto
all’illustre infermo. Al momento della
dimissione il Comitato Centrale del PCI gli
indirizzò una lettera di encomio.
Gennaro Liguori commemora il collega
Vittorio Giammusso proseguì la sua carriera
nella scuola di Valdoni fino al 1954, quando
Piero Frugoni fu nominato primario della
neurochirurgia di Padova e lo portò con sé.
Qui raggiunse la sua maturità chirurgica,
conseguì la Libera Docenza in neurochirurgia e
nel 1963, a soli 39 anni, fu chiamato a Trieste
per fondare la divisione di neurochirurgia.
13
Questa fu presto all’avanguardia negli
interventi di microchirurgia e nella chirurgia
stereotassica che permette di rimuovere in
maniera superselettiva i tumori cerebrali.
Negli anni tra il 1965 e il 1967 Vittorio
Giammusso ebbe un ruolo importante anche
nella nascita della Facoltà di Medicina di
Trieste: infatti Valdoni, che faceva parte
insieme a de Bernard ed a Patrassi della
Commissione Tecnica per la sua istituzione, lo
volle come suo rappresentante nei rapporti
con il presidente avvocato Morgera e con
l’assessore Blasina. Valdoni si teneva in stretto
contatto con lui per fissare strategie ed
obiettivi attraverso una fitta corrispondenza
epistolare che Vittorio Giammusso, con l’aiuto
dalla signora Clara, mi ha mostrato con
orgoglio. Fu in seguito nominato dalla Facoltà
professore di Neurochirurgia e i medici
laureati a Trieste prima del ’92 lo ricordano
certamente come membro della commissione
d’esame di Patologia Chirurgica.
Fu un maestro della neurochirurgia e
l’eccellenza della sua scuola è testimoniata dal
fatto che dopo il suo pensionamento,
avvenuto nel 1992, il suo aiuto gli successe
come primario e che due suoi allievi sono
andati a dirigere i reparti di neurochirurgia di
Udine e di Pordenone.
GENNARO LIGUORI
Vittorio e Clara Giammusso alla Cena degli Auguri al Ridotto del Verdi il 18 dicembre 2013,
assieme a Lucio Delcaro e Etta Carignani
14
VITA ROTARIANA
Siamo di nuovo nella Zona 12
Vi informiamo che il Board del Rotary International nella sua adunanza del 16 ottobre u.s. ha accolto
la richiesta di ritorno del Distretto 2060 alla Zona 12, che comprende Italia, Malta e San Marino, a
partire dal 1° luglio 2015.
La Segreteria Distrettuale 2015/16
Siamo lieti di annunciarvi che la nostra sede di via Giustiniano 9 ospiterà la segreteria del
Governatore 2015/16 Giuliano Cecovini. Per vostra opportuna informazione vi segnaliamo il numero
di telefono e la mail: tel.: 040 7600752 – mail: [email protected]
Fondo Distrettuale per le Emergenze.
Forse non tutti sapete che da due anni esiste un Fondo Distrettuale per le emergenze. Creato con
un avanzo di gestione di 20.000 € dell'annata del Governatore Bruno Maraschin, viene alimentato
con donazioni volontarie fatte dai singoli Rotary Club, di norma in occasione della visita del
Governatore. Grazie a questo Fondo nelle ultime due annate rotariane abbiamo potuto sostenere
nei primi momenti dove gli aiuti sono essenziali:
- l'alluvione in Sardegna di circa un anno fa con un intervento di 10.000 €;
- l'alluvione nel Gargano un paio di mesi fa con un intervento di 5.000 €;
- la recente alluvione di Genova di 3 settimane fa ancora con un intervento di 5.000 €.
Grazie a tutti i Club sostenitori, il Fondo attualmente ha un saldo attivo di circa 27.000 €.
Il Seminario sull’Effettivo a Mestre
Un folto gruppo di soci ha partecipato al Seminario sull’Effettivo che si è svolto sabato 4 ottobre a
Mestre: il Presidente Fabio Santorini, l’incoming Sergio Cecovini, il segretario Giorgio Cossutti,
Massimo Debenedetti, Gaia Furlan, Chiara Modricky, Marino Predonzani, Francesco Slocovich e
Lelio Triolo.
Da sin.: Debenedetti, Cecovini, Predonzani, Modricky, Triolo e Santorini
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Scambio di gagliardetti
Nel corso della conviviale del 30 ottobre, il Presidente ha scambiato il nostro gagliardetto con Felix
Krieger, del Rotary Berlin Unter der Linden
… e con
Max Krott, del Rotary Club Göttingen
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Onori e… oneri del Presidente
Onori …
Fabio Santorini abbraccia con orgoglio la
“Coppa del Presidente”, vinta dal nostro Club
nel Torneo Rotariano Internazionale di
Tennis di doppio dello scorso 13 settembre
… e oneri
Con il valido supporto di Fulvio Gon,
il Presidente ha appena appeso alla parete della
sede la copia della Charta Costitutiva del nostro
Club, datata 28 marzo 1924
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Congratulazioni ai soci
Le nostre più vive congratulazioni a Roberto
Kostoris che, nel corso del congresso
nazionale dell'Associazione fra gli Studiosi del
processo penale tenutosi a Milano il 25-26
ottobre, è stato eletto vicepresidente
dell’Associazione tra gli studiosi del processo
penale per il biennio 2014-2016.
Visitate il sito del Club!
Vi informiamo che il Bollettino del nostro Club
è disponibile anche on line.
Entrando infatti nel sito del Distretto 2060
(rotary2060.eu) e cliccando su “I Club”, si apre
una videata con l’elenco alfabetico dei Club
del nostro Distretto. Cliccate su “TRIESTE” e si
aprirà la nostra Home Page, e a destra
troverete:
IL ROTARY: la storia del nostro Club
CONSIGLIO DIRETTIVO: la composizione dei
C.D. degli ultimi 3 anni
COMMISSIONI:
l’organigramma
delle
Commissioni e Sottocommissioni del Club
RIUNIONI DEL MESE: calendario delle
conviviali completo fino a dicembre
BOLLETTINI: i bollettini in pdf dell’anno
rotariano in corso (quelli dell’anno rotariano
2013/14
sono
visibili
in
“ANNATE
PRECEDENTI”)
Potete anche consultare l’Annuario dei soci
del Distretto 2060 dell’anno rotariano in
corso, previa vostra registrazione, che potete
effettuare semplicemente cliccando su
“Registrati”, ultima voce in basso a destra
della Home Page.
18
S. Messa e pranzo di Natale
del RotaryCamp di Ancarano
Il Presidente del Rotary Club Muggia Massimo
Pasino ed il responsabile della Commissione
Camp Ancarano Ferruccio Divo hanno inviato
al Presidente la seguente lettera di invito:
“Si avvicina il Natale e noi Volontari, come
ormai consuetudine, ci incontriamo di nuovo in
occasione delle festività con gli ospiti
diversamente abili di Ancarano per
ricordare tutti insieme i bei momenti passati
quest’estate al Camp. Perciò ci ritroveremo
per il pranzo sabato 13 dicembre alle 13.00
all’Hotel Lido - Muggia (via Battisti, 22). Il
pranzo sarà preceduto, per chi desidera
parteciparvi, alle 12.00 dalla Santa Messa
celebrata per noi nel Duomo di Muggia in
piazza Marconi.
Siamo quindi lieti di invitare Te e i Soci del Tuo
Club a condividere con noi una nuova giornata
in allegria e spensieratezza con i ragazzi.
Saremmo onorati di averTi come ospite
d’eccezione per ringraziare dell’importante
sostegno dimostrato in occasione del service
estivo. Se qualche Socio o ospite del Tuo Club
volesse
aggiungersi,
la
quota
di
partecipazione al pranzo è di 35 euro a
persona”.
Cena degli Auguri
Ricordiamo ai soci che quest’anno la
conviviale dedicata al tradizionale scambio
degli auguri si svolgerà venerdì 19 dicembre al
Ridotto del Teatro Verdi con inizio alle ore 20
per l’aperitivo. Come di consueto, è richiesta
la prenotazione in segreteria. Affrettatevi a
prenotarvi!
PARLA IL ROTARY
ALESSANDRO COSENZI
Natura e medicina
Giovedì 2 ottobre
La particolare collocazione geografica della
città
di
Trieste,
che
dall’estremo
settentrionale del mare mediterraneo risale
verso il Carso, offre ai suoi abitanti
l’opportunità
di
potere
frequentare
interessanti ambienti naturali quasi sulla
soglia di casa.
fenomeni naturali che lo ha portato a
dedicarsi all’entomologia mentre ancora
frequentava le scuole elementari.
I coleotteri sono in ambito entomologico un
ordine particolarmente interessante. E’
l’ordine del regno animale con il maggior
numero di specie (oltre 350.000).
Chi scrive ha avuto la fortuna di essere stato
stimolato dalla famiglia a conoscere questi
ambienti
sino
dall’infanzia.
Come
conseguenza
di
ciò
ha
sviluppato
precocemente un profondo interesse per i
Il nome deriva dai sostantivi greci koleos che
significa astuccio e pteron che significa ala. In
questi insetti infatti una delle due coppie di ali
si è trasformata in elitre che rappresentano
una robusta copertura rigida apribile che
19
protegge le due ali residue ed il corpo del
coleottero. In realtà in alcuni coleotteri le due
elitre sono saldate e non possono quindi
aprirsi. In questo caso il coleottero non è in
grado di volare. Da questo archetipo si sono
sviluppate delle morfologie completamente
diverse in funzione dell’ambiente e delle
abitudini di vita ed alimentari della singola
specie. Esistono infatti coleotteri vegetariani
e coleotteri carnivori. Essi popolano ambienti
enormemente diversi che vanno dalle tenebre
perpetue del mondo ipogeo ai pascoli
soleggiati, ai boschi, alle acque degli stagni
brulicanti di vita ed alle sponde dei torrenti,
dalla pianura alle valli alpine fino alla foresta
amazzonica dove vivono i giganteschi
dinastidi.
Se si attraversa il confine con la Slovenia
l’escursionismo in ambiente carsico si
arricchisce di salite oltre i mille metri di
altitudine. Percorrendo facilmente in
automobile poche decine di chilometri si
possono raggiungere i punti di partenza per
salire il monte Auremiano, il Nevoso, il Taiano,
la Selva di Ternova. Questi rilievi, che arrivano
fino ai 1700 metri di altezza del Monte
Nevoso, rappresentano anche dei formidabili
punti di osservazione per scrutare il nostro
territorio e quelli adiacenti. Nelle giornate
limpide lo sguardo può vagare dall’Adriatico
fino
all’arco
alpino
incontrando
frequentemente la caratteristica sagoma della
cima più elevata delle Alpi Giulie, il Tricorno.
Inoltre nei mesi invernali non raramente
questi rilievi si coprono di neve offrendo la
possibilità di entusiasmanti escursioni sul
manto bianco che possono prevedere anche
l’utilizzo delle ciaspole in un ambiente
comunque privo di grosse difficoltà e pericoli.
Se invece l’escursionista vuole allargare
ulteriormente il proprio raggio di azione
allontanandosi dal Carso ed aspirando a quote
più elevate, nella nostra regione trova le Alpi
Giulie.
20
Queste montagne non possono competere
con le Dolomiti per la grandiosità e la
verticalità dei paesaggi però superano
sicuramente le più famose e turistiche cugine
se i parametri valutati sono l’integrità del
paesaggio, la profondità dei silenzi, la
tranquillità dei rifugi, immuni dalle grandi folli
di turisti vocianti ed affamati, la possibilità di
incontri con la fauna selvatica.
A Trieste non è infrequente incontrare
persone che condividano la passione per il
mare e quella per la montagna, E’ interessante
sottolineare che nel nostro golfo il rapporto
tra barche a vela e motoscafi sia nettamente a
favore delle prime in confronto con gli altri
porti italiani. Al tempo stesso però la città
ospita ben due sezioni del Club Alpino Italiano
e ha dato i natali a due leggende
dell’alpinismo italiano quali Emilio Comici ed
Enzo Cozzolino. Anche chi scrive, pur amando
il Carso e le Alpi GIulie, ad un certo punto della
propria vita non ha potuto sottrarsi al fascino
del mare e della navigazione a vela. Dopo i
primi bordi in golfo e l’osservazione in apnea
dei suoi fondali, ha navigato in Dalmazia, In
Grecia ed in Tirreno, fino a percorrere le 2.700
miglia di Oceano Atlantico che separano la
Gran Canaria da Santa Lucia.
In chiusura di questa riflessione sorge
spontanea sia all’appassionato della natura
che al medico l’esortazione al lettore di
usufruire tanto del Carso che del mare del
nostro golfo. Nella letteratura medica ci sono
infatti molteplici studi e linee guida che
indicano l’utilità della pratica regolare
dell’attività fisica aerobica nella riduzione del
rischio cardiovascolare. Il nuoto, la corsa, il
nordic walking, lo sci di fondo, l’escursionismo
rientrano nel novero di queste attività. Se poi
l’attività viene svolta nel contesto che prima è
stato indicato diventa anche più piacevole e
stimolante per il praticante.
ALBERTO SORNIG
La chirurgia implantare computer-guidata:
evoluzione di una professione
Giovedì 16 ottobre
L’odontoiatria è profondamente cambiata
negli ultimi dieci, quindici anni. Sono cambiati
i materiali, le tecniche che vengono utilizzate
quotidianamente, ma soprattutto è mutato
radicalmente l’approccio extra clinico e
gestionale alla professione.
L’ avvento dell’informatica ha rivoluzionato
tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana ed
anche in campo odontoiatrico è responsabile
dei maggiori cambiamenti diagnostici ed
operativi. Ma quello che impressiona di più è
la velocità di questo processo, anche perché
ogni innovazione presuppone un’adeguata
formazione ed una curva di apprendimento.
Ora, considerando l’estrema specializzazione
di questa branca della medicina, appare
evidente che il singolo professionista non è
più in grado di seguire da solo l’evoluzione di
tutti i campi della propria professione, ne
consegue che anche l’organizzazione
tradizionale
dello
studio
dentistico,
tendenzialmente monoprofessionale, appare
inadeguata. Considerazione sicuramente
opinabile, ma inevitabile se si vuole analizzare
solo
l’aspetto
tecnico,
o
meglio
l’ipertecnicismo che per certi versi viene
imposto al professionista come obbligatorio se
si vuole raggiungere l’eccellenza.
Vorrei considerare brevemente le principali
innovazioni
nelle
varie
branche
dell’odontoiatria, senza la pretesa di
completezza, ma solo per dare un’idea
dell’entità del cambiamento e l’esiguo spazio
temporale in cui è avvenuto.
Nel campo dell’odontoiatria conservativa, le
otturazioni dei denti posteriori non vengono
più eseguite in amalgama d’ argento, bensì in
resina composita utilizzando tecniche adesive,
tutto ciò è reso possibile grazie all’avvento di
materiali più performanti dal punto di vista
meccanico e di adesivi smalto dentinali che
garantiscono un sigillo più sicuro. L’amalgama
d’argento, materiale largamente utilizzato in
odontoiatria per più di centocinquanta anni,
sebbene fin dall’ inizio oggetto di molte
controversie per la sua presunta tossicità, può
dirsi oggi definitivamente sorpassato.
L’endodozia veniva eseguita con strumenti
d’acciaio manuali, oggi vengono utilizzati
strumenti in nichel-titanio, superelastici,
montati su micromotori dedicati in grado di
regolare finemente il numero di giri e il torque,
cioè la forza con cui gli strumenti ruotano
all’interno del canale. La qualità della
sagomatura e della detersione del canale
risultano migliorate e i tempi di esecuzione
ridotti. L’avvento di inserti ultrasonici
permette un più sicuro accesso ai canali
21
radicolari nonché l’attivazione degli irriganti
comunemente usati per detergere e
disinfettare i canali.
La protesi ha visto l’avvento di materiali
alternativi come la zirconia o il disilicato di litio
in luogo dei più tradizionali metalli, inoltre
mediante l’utilizzo della tecnologia CAD-CAM,
l’impronta
può
essere
ottenuta
”virtualmente” utilizzando degli scanner 3D; il
file
ottenuto
viene
poi
inviato
all’odontotecnico che è in grado di progettare
al computer la struttura della protesi, tale
progetto viene poi inviato ad una fresatrice
che ”dal pieno” costruisce la struttura
desiderata .
L’avvento dell’informatica sta rivoluzionando
anche l’ortodonzia: ottenuto il file iniziale
della bocca del paziente, un software è in
grado di simulare gli spostamenti necessari
per il raddrizzamento dei denti e di costruire
delle mascherine sequenziali trasparenti che,
portate con continuità, riescono a spostare i
denti nella posizione desiderata e
programmata.
L’implantologia è pratica antichissima, già in
epoca etrusca sono stati ritrovati dei crani con
inserti in lamina d’oro che verosimilmente
devono essere serviti per supportare denti
mancanti. Ma grazie agli esperimenti di Per
Ingvar Branemark, ortopedico svedese, si
riesce a dare un razionale biologico a ciò che
fino ad allora era supportato solo da
un’evidenza sperimentale. Branemark infatti,
studiando la guarigione dell’osso con inserti in
titanio contenenti un sistema ottico di
osservazione inseriti nelle tibie di una cavia, si
rese conto di avere grosse difficoltà per
rimuovere gli inserti. Nacque così il concetto di
osteointegrazione, cioè l’intima unione tra
l’osso e l’impianto senza l’interposizione di
tessuto connettivo. Da allora, sotto la spinta di
imponenti interessi commerciali, moltissimi
studi sono stati eseguiti al fine di individuare
le superfici e le morfologie in grado favorire ed
accelerare il processo di integrazione, nonchè
di ridurre la colonizzazione batterica che
potrebbe essere causa di perdita di stabilità
dell’impianto.
L’ applicazione delle moderne tecnologie
informatiche alle tradizionali tecniche
22
implantologiche permette di offrire ai pazienti
possibilità terapeutiche impensabili fino a
pochi anni or sono.
La chirurgia computer- guidata parte dall’
acquisizione di immagini tridimensionali: un
tempo la diagnosi ed il piano di trattamento in
implantologia venivano eseguiti con l’ausilio di
immagini radiografiche bidimensionali. Oggi è
possibile ottenere immagini radiografiche 3D
mediante l’applicazione della tomografia
computerizzata(TC) e in particolare della
tecnologia ”cone beam” (CBCT); quest’ultima
consente
di
ottenere
immagini
sufficientemente precise con una dose di
radiazioni fortemente ridotta e con costi di
esercizio ragionevoli.
Le immagini così ottenute vengono sottoposte
ad un processo di “segmentazione” che le
rende compatibili con il software di
pianificazione chirurgica, con tale software è
possibile
pianificare
virtualmente
il
posizionamento degli impianti. Il passaggio al
tridimensionale ha dato all’odontoiatra la
possibilità di visualizzare le strutture
esattamente come le vede nella realtà: in 3D,
appunto!
Inoltre grazie ad una doppia scansione è
possibile
“accoppiare”
le
immagini
radiografiche con la protesi che si intende
realizzare, in modo da poter eseguire una
programmazione implantare protesicamente
guidata.
Eseguita la pianificazione, il file viene inviato
ad un centro specializzato che è in grado di
produrre a partire da un modello stereo
litografico, una dima chirurgica in resina con i
fori nell’esatta posizione pianificata.
La mascherina chirurgica verrà utilizzata
durante l’intervento per trasferire la
progettazione nella realtà clinica, inoltre con
delle tecniche di laboratorio, è possibile
costruire una protesi a partire dalla dima
chirurgica prima ancora di eseguire
l’intervento.
Numerosi sono i vantaggi di questa tecnica: è
possibile pianificare in maniera estremamente
precisa la posizione degli impianti e la protesi
che si vuole costruire, per questo motivo la
visualizzazione in 3D permette una
comunicazione più efficace con il paziente. La
chirurgia è minimamente invasiva dal
momento che può essere eseguita con tecnica
“flapless”, cioè senza sollevare lembi mucosi e
quindi non si rendono necessari punti di
sutura, inoltre la tecnica offre vantaggi
evidenti nel caso si debbano inserire impianti
inclinati ed evitare strutture delicate quali in
seno mascellare o il nervo alveolare inferiore.
L’accuratezza viene garantita da un corretto
protocollo di acquisizione radiografica per cui
il piano trans assiale della TC deve essere
parallelo a quello occlusale. La segmentazione
delle immagini deve essere eseguita da tecnici
esperti e la programmazione deve tener conto
di possibili lievi discrepanze di posizione,
profondità ed inclinazione dell’impianto. La
dima chirurgica infine dovrà essere fissata in
maniera precisa prima dell’intervento. Da
tutte queste considerazioni si può evincere
che questa tecnica non può essere utilizzata in
tutti i casi implantari, ma il sistema di
pianificazione permette indubbiamente di
studiare dettagliatamente l’anatomia anche
qualora non si dovesse procedere poi con
tecniche di chirurgia guidata.
Di pari passo con l'evoluzione clinica, stiamo
assistendo ad un radicale cambiamento anche
nell'approccio gestionale alla professione.
L'ipertecnicismo ha portato con sé un
aumento notevole dei costi di esercizio, che
uniti a quelli della burocrazia, obbliga il
professionista ad acquisire nuove competenze
in campo gestionale, economico e finanziario,
trasformando di fatto lo studio dentistico in
una impresa professionale. La nascita dei
centri dentali, gestiti da manager con capitali
di investitori esterni, e organizzati per
”vendere” un prodotto, aumenta la difficoltà
per l' odontoiatra di mantenere la centralità
della clinica nella sua attività quotidiana, in
quanto sempre di più si sta assistendo ad una
mercificazione dell'atto medico anche in
ragione della negativa congiuntura socioeconomica che obbliga il paziente ad una
diminuzione della spesa per la salute.
La sfida per il professionista sarà quella di
garantire un servizio deontologicamente
corretto, orientato al paziente, utilizzando
strumenti aziendali al solo fine di migliorare la
propria attività clinica, senza cedere alle
lusinghe di un mercato “drogato” da realtà
non comparabili quali i centri dentali.
FLAVIO GENZO
Un mondo di sordi che sentono (abstract)
Giovedì 30 ottobre
L’essere umano ha una potenzialità uditiva,
che chiamiamo campo dinamico, molto
estesa, circa 100 dB, compresa tra i suoni
impercettibili e la soglia del fastidio. In questo
range si collocano le consonanti e le vocali che
originano la voce parlata; un deficit uditivo,
riducendo il campo dinamico, limita anche la
comprensione della voce stessa.
Una soluzione di ascolto ripristina la comoda
udibilità attraverso l’aumento dei suoni non
percepiti oltre la soglia di minima udibilità,
facendo però attenzione a non superare il
limite del fastidio.
Per ottenere questo duplice risultato
dovremo adottare specifiche strategie di
limitazione e compressione dei suoni,
selezionando al meglio anche le frequenze
sulle quali intervenire.
E’ evidente che le tecnologie analogiche,
regolabili attraverso minuscole viti, i trimmer,
permettono prestazioni più limitate rispetto a
quelle digitali, regolate tramite l’uso
computer che, ad esempio, suddividono tutti i
suoni in bande discrete sulle quali si può
intervenire con precisione quasi chirurgica.
Oggi, addirittura, vi è la possibilità di traslare
suoni impossibili da sentire con il proprio
23
orecchio in corrispondenza di aree dove
l’ascolto è invece ancora possibile.
Queste performance quasi fantascientifiche si
sposano oggi con dimensioni ridotte e
un’estetica discreta e molto poco visibile.
Anche i possibili effetti collaterali della
rimediazione acustica, come il sibilo o il
fischio, oggi sono digitalmente controllati ed
eliminati.
L’ultima frontiera raggiunta nella tecnologia
audio protesica è relativa alla connettività
wireless, senza fili.
Nati qualche anno fa in versione analogica,
quindi legate all’induzione elettromagnetica,
piuttosto che alla luce infrarossa o alle onde
radio a Modulazione di Frequenza, oggi i
sistemi wireless mutuano i benefici da altri
ambiti commerciali, prima fra tutte la
telefonia. Avremo quindi apparecchi acustici
con Bluetooth o la connettività a 2.4 GHz,
introdotti allo scopo di permettere il
collegamento senza fili tra il proprio orecchio
e qualsiasi sorgente sonora esterna.
Per facilitare la partecipazione alla vita sociale
e anche a chi ha una sensibilità uditiva ridotta,
oggi gli apparecchi acustici si comandano
anche con le App. degli smartphone, che
lasciano alla persona la massima liberà
d’azione e lo integrano nel mondo tecnologico
del terzo millennio.
DOMANDE E RISPOSTE
Giorgio Cappel: Che rapporto c'è fra medico e audio protesista?
R: Ci deve essere un grande lavoro di equipe. La diagnosi e prescrizione dell’apparecchio acustico deve
essere fatto dal medico specialista, la scelta e settaggio dell’apparecchio acustico deve essere effettuato
dall’audioprotesista, eventualmente in questo processo complesso possono essere inserite le figure
professionali dell’audiometrista, deputato all’indagine diagnostica e la figura del logopedista per una
eventuale terapia di rieducazione.
Fabio Santorini: Sono convinto che, in questi ultimi anni, vi sia un grande sviluppo tecnologico nelle
protesi audio
R: Per comprendere lo sviluppo bisogna fare un paragone con i computer, poiché all'interno degli
apparecchi acustici vi è processore che – ovviamente – segue lo stesso sviluppo della potenza di calcolo.
Beppo Ravalico: è necessario cambiare la protesi ogni due anni per averla sempre aggiornata?
R: In genere no, ma vi può essere la necessità a causa del mutare della patologia oltre i limiti di modifica
dell’apparecchio acustico. Esiste la possibilità di effettuare un upgrade del software installato per
migliorarne le prestazioni.
Roberto Camus: quanta autonomia ha una protesi?
R: Dipende dall'uso e dal sistema installato. In generale possiamo ipotizzare una media di 10 giorni.
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