Luglio/Agosto 2014 - Diocesi di Assisi - Nocera Umbra

N. 6 LUGLIO/AGOSTO 2014 - ANNO XXXII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983
UNA CHIESA
GIOIOSA E MISSIONARIA
Chiesa Insieme
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LUGLIO/AGOSTO 2014
Editoriale
SOMMARIO
Una Chiesa
Editoriale
Focus
Corpus Domini
al
Serafico - pag. 3
Primo
e festa del
piano
Voto - pag. 4-5
Sinodo
sinodo è l’impegno più importante
diocesano
- pag.6- 7
Formazione
San
La Scuola luogo d’incontro - pag.8
Francesco figura universale - pag. 9
Viaggio
Vita Diocesana
negli istituti religiosi
Famiglie
del vangelo
Dalle
- pag.10
pag. -11
parrocchie
Ludovico da Casoria sarà santo - pag. 12
CVS la cena di solidarietà pag. 13
La
Cultura
stauta dell’Addolorata in cattedrale
pag.14
Iniziative & Eventi
Giovani
Eventi
Programma Assemblea
LA PAROLA DEL VESCOVO
- pag. 2
gioiosa e missionaria
Adorazione Eucaristica
Il
del vescovo
artisti crescono
Agosto
- pag. 15
diocesani in
diocesana pag. 16
UNA CHIESA GIOIOSA
E MISSIONARIA
È questo il titolo generale del nostro Sinodo diocesano, ormai prossimo ad esser celebrato. Un titolo
che porta l’impronta dell’Evangelii
Gaudium di papa Francesco. Vogliamo accogliere l’invito del papa a
inaugurare una nuova
tappa dell’evangelizzazione all’insegna della
gioia. E come potrebbe
essere diversamente?
Il vangelo è “bella notizia”, dunque invito
alla gioia. I musi lunghi e lamentosi non
sono fatti per evangelizzare.
In questo orizzonte di
un cristianesimo gioioso e “in uscita” missionaria ci introdurrà la nostra assemblea diocesana
del 4-5 settembre, specie con le relazioni del cardinale Walter Kasper
e di mons. Nazzareno Marconi. È
tempo di convergere, di far comunione, di camminare insieme.
Il giorno di San Rufino, nella
È MORTA LA MAMMA DI PADRE GIOVANNI
ASSISI - E' morta il 21 giugno scorso la mamma di padre Giovanni Raia,
sacerdote della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, responsabile dell'ufficio catechistico diocesano. Matilde Angrisani, conosciuta da
tutti come Maddalena era nata il 3 ottobre 1932; mamma di quattro figli:
di essi il primo, Giuseppe, era morto nel 2009, all'età di 50 anni, mentre
il marito Carmine era venuto a mancare nel 1988. La donna lascia alla
famiglia - serena nella consapevolezza di saperla nell'abbraccio del Padre - esempi di disponibilità, accoglienza e carità verso tutti, dando più di
quanto potesse permettersi.
Di questa sua magnanimità molte sono state le testimonianze di coloro
che l'hanno conosciuta. Le esequie si sono svolte la domenica del Corpus
Domini, 22 giugno 2014, alle 9.00 presso la chiesa di San Pietro Apostolo
in Somma Vesuviana (NA).
A presiedere l'eucaristia lo stesso figlio, concelebranti il parroco padre
Costanzo e padre Franco, dei PP. Trinitari. Durante la messa padre Giovanni ha sottolineato "che la comunione con Cristo, che determina anche
la comunione fra tutti coloro che appartengono a Cristo, ci racconta, e
ci permette di farne esperienza, che la morte è solo l'entrata piena nel
mistero della comunione, che è comunione dei santi. E, dunque, i legami
non sono spezzati, ma rafforzati dall'eternità che caratterizza la definitività
dell'essere nella Luce: più vicini di prima, in Cristo, per cantare la gloria
del Padre". L'inumazione è avvenuta il lunedì successivo presso il cimitero
di Somma. 3
Messa in cattedrale, offriremo il
frutto della consultazione operata lo
scorso anno nelle comunità parrocchiali, santuariali, religiose, come
nelle aggregazioni laicali. Inaugureremo solennemente l’anno sinodale.
Una storia bella e antica ci precede.
Non partiamo da zero. Ma molte
cose nuove ci interpellano.
Non possiamo far finta di
non vederle. Sono criticità
che ci coinvolgono e qualche volta ci disorientano.
Ma le ragioni della speranza
sono sempre più forti. Il nostro quinto anno della Parola ce lo spiegherà con alcuni
testi biblici fondamentali,
come la Lettera agli Ebrei
e l’Apocalisse. Anche la
prima ora della cristianità
conobbe l’asprezza della prova. Ma
trovò, nonostante tutto, il bandolo
della speranza. Una speranza che ha
la sua forza nella croce e risurrezione
di Cristo. In questa luce ci apriamo
convintamente alla grazia del Sinodo.
+ Domenico, vescovo
MASSIMA ATTENZIONE
NELL’ESAME DEI NUBENDI
ASSISI - Dato che comincia ad accadere che alcuni, riguardo alle istruttorie matrimoniali trascurano parti essenziali della procedura, richiamando quanto prescrive
l’articolo 10 del vigente decreto generale della Cei sul matrimonio canonico, ritengo particolarmente importante
far notare ai confratelli parroci che l’accertamento dello
stato libero dei contraenti esige che le relative domande
siano poste dal parroco istruttore sotto giuramento; questo, dunque, è obbligatorio e non lasciato alla discrezionalità dello stesso parroco. Non basta, infatti, la attestata
conoscenza del parroco, che può essere solo esteriore e
superficiale e, d’altra parte, non è rilevabile dalle carte
sottoposte all’approvazione della Curia che tale conoscenza più o meno diretta escluda l’assenza di vizi di consenso
nei contraenti. L’importanza e la serietà dell’esame dei
nubendi domandano che esso sia fatto dal parroco con
diligenza, interrogando separatamente i nubendi. Le risposte devono essere rese sotto vincolo di giuramento,
verbalizzate e sottoscritte, e sono tutelate dal segreto d’ufficio. Aggiungo: è altresì necessario, onde evitare dubbi
ed equivoci, con la conseguenza che il “nulla osta” possa
essere rifiutato, che le risposte siano tante quanti i punti
interrogativi, anche all’interno della stessa domanda del
questionario, evitando oltremodo risposte generiche o
confuse. 3
Don Salvatore Rugolo - Cancelliere Vescovile
Chiesa Insieme
L’ A d o r a z i o n e
Focus
e u c a r i s t i c a p e r m a n e n t e al
LUGLIO/AGOSTO 2014
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Serafico
UN LUOGO E UN MOMENTO
PER STARE CON GESU’
Benedetta Maria
ASSISI – “Il mio fratello Domenico mi diceva che qui si fa l’Adorazione” ha detto
Papa Francesco nella sua visita al Serafico di ottobre. “Anche quel Pane ha bisogno di essere ascoltato perché Gesù è
presente e nascosto dietro la semplicità e
mitezza di un pane. E qui è Gesù nascosto in questi ragazzi. Sull’Altare adoriamo
la carne di Gesù, in loro troviamo le Piaghe di Gesù”. Queste semplici e toccanti
parole di Papa Francesco, riassumono la
bellezza dell’esperienza dell’Adorazione
eucaristica all’istituto Serafico. E’ un luogo di carità e amore reciproco. “Amatevi
gli uni gli altri” si esprime in modo speciale
in questa cappella dove il nostro caro vescovo ha voluto l’Adorazione eucaristica
permanente diocesana.
Durante il giorno i ragazzi dell’Istituto vengono accompagnati dagli operatori e pre-
ghiamo, cantiamo, giochiamo e ridiamo,
insieme con Gesù, in Gesù. Che dolcissima esperienza! Il cuore esulta di gioia
quando vengono con le loro voci squillanti
e il loro amore. E’ unico!
Un’adoratrice un giorno mi ha detto: “Sono
i ragazzi che con la loro gioia innocente e
purezza guariscono le nostre piaghe”.
Coloro che hanno detto sì a Gesù in questo progetto, donano tanta consolazione alle famiglie sofferenti, agli operatori,
a chi vive qui e a tutta la Chiesa. Il 27
settembre abbiamo iniziato con un giorno alla settimana, e da gennaio è tutti i
giorni tranne la domenica. Tanti cuori uniti
fanno miracoli. Sapete che abbiamo anche
un intenzionario diocesano? Ogni giorno
si prega per le intenzioni specifiche della
Chiesa di Assisi e della Chiesa universale.
Qui si respira l’amore, si sceglie l’amore! Chi lavora, chi serve come volontario,
chi viene per stare in compagnia di Gesù
nell’Adorazione, si impegna nell’Amore e
Gesù ci riempie il cuore della sua gioia.
Veramente qui facciamo esperienza di Dio
vivo. “Gesù alla Resurrezione ha conservato le piaghe e se le è portate in Cielo
- dice Papa Francesco. – “. Le piaghe
sono qui e sono in Cielo davanti al Padre.
Noi curiamo le piaghe di Gesù qui, e Lui
dal Cielo ci mostra le sue piaghe e dice a
tutti noi: “Ti sto aspettando”.
Gesù ce lo dice anche dal Serafico e attende il nostro sì in sostegno di una Chiesa in cammino nell’amore e nella gioia.
“Venite e vedete”. 3
UN ANGOLO PER NUOVI STILI DI VITA
L’Oratorio della Parrocchia di Sant’Eraclio di Foligno in visita all’Istituto per sordomuti e ciechi di Assisi
Stefania proietti
ASSISI - Giovedì 19 giugno circa 50 bambini dell’oratorio don Mariano della parrocchia di San Eraclio (diocesi di Foligno),
accompagnati da giovani ed educatori, si
sono recati in visita all’istituto Serafico.
Grazie al parroco don Luigi Filippucci, che
è anche direttore dell’ufficio della pastorale sociale e del Lavoro della diocesi di Foligno, i bambini dell’oratorio hanno conosciuto il percorso dei nuovi stili di vita (le
diocesi di Assisi e Foligno sono entrambe
nella Rete interdiocesana dei nuovi stili di
vita coordinata da padre Adriano Sella,
alla quale aderiscono oltre 80 diocesi
italiane). Da qui l’idea di portare i piccoli
dell’oratorio alll’Angolo dei Nuovi Stili di
Vita che si trova all’ingresso dell’Istituto
Serafico. L’Angolo è una bacheca “speciale” allestita su particolari supporti colorati realizzati proprio dai ragazzi dell’Istituto che viene predisposta dai giovani
dell’equipe Nuovi Stili di Vita della Diocesi
di Assisi (Francesco Fasulo, Roberto Tomassini e Marco Migagheli coordinati da
Stefania Proietti della Commissione per la
Pastorale sociale il lavoro e la custodia del
creato della Diocesi di Assisi) ed aggiornata ogni due mesi. Ogni bimestre
dall’Angolo si vuole lanciare un messaggio
che, nello spirito cristiano, inviti ad adottare nuovi e più sobri stili di vita, suggerendo
percorsi concreti e alla portata di tutti. Ad
esempio questo mese il messaggio lanciato dall’angolo dei nuovi stili di vita riguardava “nuovi stili di pace”, e attraverso
foto e didascalie suggeriva come la pace
si realizza a partire da ciascuno di noi, anche da gesti semplici e quotidiani come
un saluto, un sorriso, lo
spegnere
la tv ai pasti per privilegiare le relazioni familiari.
L’incontro si è svolto con un momento di
accoglienza dei ragazzi
sul piazzale dell’Istituto,
seguito da un bellissimo
momento di preghiera di tutti i bambini (tra
cui anche non cattolici)
che, in assoluto silenzio,
hanno pregato nella cappella dell’Adorazione permanente. Successivamente è
stato visitato l’angolo dei Nuovi Stili di Vita
posto all’ingresso principale della struttura. I bambini hanno poi assistito, nella sala
conferenze, alla presentazione del “cammino dei nuovi stili di vita” a cura dei ragazzi dell’equipe Nuovi Stili di Vita Assisi
ed alla proiezione del video della visita di
Papa Francesco in Assisi. Infine sono stati
salutati dalla presidente del Serafico Francesca di Maolo. 3
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Chiesa Insieme
LUGLIO/AGOSTO 2014
Primo piano
“La Serafica civitas si è lasciata travolgere dall’onda eucaristica”; celebrati i due momenti
CORPUS DOMINI E FESTA DEL VOTO,
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - “La Serafica civitas si è
lasciata travolgere dall’onda eucaristica: celebrati i due momenti con
grande partecipazione, intensità e
devozione tuffandosi, annegando
nella Trinità”. Sono le parole del vescovo di Assisi monsignor Domenico
Sorrentino all’omelia della solenne
celebrazione eucaristica da lui presieduta nella cattedrale di San Rufino
alle 20.30 del 19 giugno cui ha fatto
seguito la processione del Santissimo Corpo di Gesù, accompagnato
da tutto il popolo di Dio: sacerdoti,
laici, religiosi, pellegrini “per non dimenticare – come ancora ricordava
il presule – che nell’Eucaristia Dio
si fa carne per farci fare esperienza di Lui e darci la vita eterna. Un
mistero: l’Eucaristia, che mette in
ginocchio la nostra intelligenza”. Infatti, è passato Gesù Eucaristico per
le vie della nostra città, della nostra
quotidianità, soffermandosi alla basilica di San Francesco per la solenne
benedizione eucaristica conclusiva,
a dimostrazione che “dall’Eucaristia
scaturisce il progetto di vita di tutta
la nostra città”. Lo aveva compreso
bene Santa Chiara liberando la cit-
tà dai Saraceni con l’Eucaristia, un
prodigio che Assisi ha ricordato il 22
giugno nella singolare, solenne “Festa
del voto”, che a distanza di anni resta
viva nel cuore degli assisani. In piazza
del Comune nel consueto incontro col
vescovo, dopo la lettura dell’unanime
decreto, del tempo di far sempre memoria solenne dell’evento, il sindaco
Claudio Ricci ricordava il dovere, cui
il miracolo ci richiama: dell’accoglien-
Chiesa Insieme
Primo piano
con grande partecipazione, intensità e devozione.
LUGLIO/AGOSTO 2014
Ricordato anche il vescovo Goretti
UNA COMUNITÀ CHE SI RITROVA
za, della dolce comprensione, come
affermava Arnaldo Fortini, laddove ci
fossero divergenze e diversità per un
cammino condiviso”. L’abbraccio con il
vescovo, poi ancora una volta la città assisana, sostando nella basilica di
Santa Chiara per l’omaggio floreale
alla santa e l’ascolto del messaggio
delle suore clarisse, scende giù per la
china di San Damiano in un cammino
di meditazione sull’esperienza claria-
na e francescana, per non dimenticare
che: “nell’Eucaristia si mette in gioco
la vita della Chiesa”.
A San Damiano, lì dove tutto è avvenuto, l’invito accorato del presule alla
presenza dell’Eucaristia a prendere
coscienza che: “noi siamo il Corpo Mistico di Cristo costruito continuamente dall’Eucaristia che per le mani di
Chiara ha custodito Assisi. Un ricordo
a quanti hanno continuato l’opera di
Santa Chiara operando per il bene di
questa città, in particolare a monsignor Sergio Goretti, illustre predecessore, nel secondo anniversario dalla
sua morte. Auspichiamo con l’attuale
cammino sinodale - ha sottolineato
Sorrentino - di raggiungere l’unità del
cuore e degli intenti pur nella diversificazione dei percorsi e delle idee che
ci si presentano”. 3
È passato Gesù Eucaristico per
le vie della nostra città, della nostra quotidianità, soffermandosi
alla basilica di San Francesco per
la solenne benedizione eucaristica
conclusiva, a dimostrazione che
“dall’Eucaristia scaturisce il progetto
di vita di tutta la nostra città”.
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Chiesa Insieme
LUGLIO/AGOSTO 2014
Sinodo diocesano
“NELLA NOSTRA COMUNITÀ IL SINODO
L’ultimo risale al 1938, il richiamo del vescovo e gli spunti emersi
alla pre-assemblea per “una Chiesa gioiosa e missionaria”
Alessandra Grazioli
Marina Rosati
ASSISI – “Il Sinodo ora è l’impegno più
importante per la Chiesa diocesana”. Il
vescovo monsignor Domenico Sorrentino non si stancherà mai di ripeterlo
ed anzi la diffusione e conoscenza di
questo appuntamento che coinvolge
tutti devono essere costanti. “Non è
un obbligo – ha tenuto a sottolineare
- ma una scelta per dare risposte a
delle problematiche e delle esigenze
che sono venute fuori in questi anni”.
La pre-assemblea diocesana che si è
svolta il 13 e il 14 giugno a Santa
Tecla ha avuto come filo conduttore
proprio il cammino di preparazione a
questo momento che si svolgerà ufficialmente il prossimo anno con il la-
voro di 150 sinodali. Nella prima giornata dopo l’invocazione allo Spirito, si
è letto il passo dell’Apocalisse 5,1-12,
che il vescovo ha definito l’ “orizzonte
di speranza” in cui il cammino sinodale
è chiamato ad inserirsi. Commentando
il brano neotestamentario di apertura
dei lavori monsignor Sorrentino ha
anzitutto informato che il momento celebrativo vero e proprio del Sinodo si
avvierà dopo Natale, ma che anche
l’autunno rappresenterà un periodo importante di preparazione. “Ci troviamo
– ha detto il vescovo - di fronte a una
profonda e vasta crisi di valori, pensiero e relazioni. Rischiamo anche noi,
comunità cristiana, di sentirci smarriti e
disillusi, senza speranza, come i due
discepoli di Emmaus. Ma l’Agnello,
mostrandoci le sue piaghe aperte, che
sono piaghe di un Vivente, può farci
rialzare e camminare, da
risorti. Fondamentale resta
il passaggio personale ed
interiore dell’apertura del
cuore, che unico può garantire la vera riuscita del
Sinodo”.
Avviando dunque il lavoro
del pomeriggio il vescovo
ha comunicato che alla
prossima assemblea diocesana interverrà il cardinale Kasper sottolineando
che l’obiettivo dei laboratori di questa due giorni è
quello di verificare e mettere a punto
l’Instrumentum laboris definitivo su cui
lavoreranno le commissioni sinodali,
per aree. L’ultimo Sinodo celebrato in
diocesi risale al 1938, per volontà di
monsignor Nicolini, quello precedente al 1909, quello prima addirittura al
1764.
Padre Francesco De Lazzari, in qualità
di segretario del Sinodo ha sintetizzato gli esiti dei lavori di ampia consultazione condotti dai consigli sinodali
parrocchiali e registrati in un notevole
numero di verbali. In sintesi è stato
messo in evidenza che la maggior
parte dell’attenzione è stata dimostrata
rispetto alle tre aree di approfondimento proposte dallo stesso Instrumentum
laboris adottato per questa prima fase:
“Crisi della fede e forza della Parola”, “La Chiesa, famiglia di famiglie” e
Il segretario del Sinodo padre De Lazzari spiega meta, compagnia e modalità di questo cammino
“Impariamo ad ascoltare Gesù”
Ci stiamo avviando sempre più al Sinodo, questo che
cosa significa per la nostra comunità diocesana?
"La parola Sinodo significa camminare insieme. Abbiamo
una meta, una compagnia e una modalità. La compagnia è Gesù Signore, e la modalità consiste nell’essere
costruttori della sua Parola. Gesù ci conduce al Padre:
ecco la meta. Abbiamo un compagno di viaggio, Gesù;
chi anima e rende feconda in noi la Parola, lo Spirito Santo. Dentro questo dinamismo di grazia possiamo
camminare insieme sulla stessa strada. Questo, innanzi
tutto, significa fare Sinodo".
Quale apporto e contributo possiamo dare per sostenere questo percorso?
"Innanzi tutto, inserendoci in questo percorso con convinzione e disponibilità alla grazia. Il percorso, poi, lo
indica Gesù stesso agli Apostoli nell’ultima Cena. Lo
sintetizzo in tre sue frasi: “Le Parole che hai dato a me
(Padre), io le ho date a loro. Essi (gli Apostoli) le hanno
Chiesa Insieme
Sinodo diocesano
LUGLIO/AGOSTO 2014
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È O R A L’ I M P E G N O P I Ù I M P O RTA N T E ”
“Per annunciare
il Vangelo nelle periferie”. Dai
verbali emergono con forza la
preoccupazione
per i giovani e
la famiglia, ma
con una certa
difficoltà a fare
proposte
concrete in merito.
Si riscontra interesse e attenzione anche al
ruolo del laicato, come corresponsabile della
pastorale, e la
sollecitazione di
un coinvolgimento più ampio e sistematico della grande
risorsa costituita dai religiosi e i santuari presenti in Diocesi. Ha riscosso invece minor attenzione la questione dello
“Spirito di Assisi”. Padre De Lazzari è passato poi alla lettura delle sintesi dei verbali dei 5 vicariati. Vi si sottolinea
fortemente la problematica di un catechismo efficace, in
grado di coinvolgere le famiglie nella formazione alla fede
dei figli, quella della grande crisi economica e politica, che
richiede un intervento dei cristiani preparato e progettuale,
e una valutazione in genere positiva delle Comunità Maria
Famiglie del vangelo.
Don Girolamo Giovannini ha invece esposto la bozza dell’Instrumentum laboris per “una chiesa gioiosa e missionaria”
su cui dovranno lavorare le commissioni che nella mattinata
di sabato hanno messo a punto diverse proposte, modifiche
e integrazioni. Molteplici gli spunti venuti fuori dai laboratori:
dalla numerosità delle sottocommissioni alla necessità di un
maggiore approfondimento biblico, dall’accoglienza dei pellegrini in una città come Assisi alla formazione dei religiosi,
dalla centralità della eucarestia nella liturgia domenicale
all’importanza delle caritas parrocchiali in questo momento
di profonda crisi.
Ascoltate con attenzione le sintesi dei laboratori il vescovo
ha ringraziato tutti per le indicazioni che “ci aiutano a capire che cosa vogliamo fare. Voglio tuttavia chiarire che
l’Instrumentum laboris, avrà dei riferimenti fondativi, come
la Parola di Dio su cui non si discute perché è magistero
della Chiesa, quei riferimenti vanno solo assimilati. Deve
essere chiaro che il sinodo non è fatto per discutere grandi
principi, sui temi di fondo non si dibatte e non ci si discosta.
E allora – ha continuato il vescovo – cosa fare partendo
proprio dalla Parola di Dio?” Dopo questo step lo schema dell’Instrumentum laboris sarà assoggettato ad un’altra
ondata di coinvolgimento. Sulla presenza delle sottocommissioni il vescovo ha tenuto a sottolinearne l’importanza
come “cinghia di trasmissione” e “strumento che snellisce il
lavoro” visto che le due o tre persone che ne fanno parte
“dovrebbero prendersi la responsabilità di conoscere, approfondire, sviscerare e studiare un problema in modo poi
da poterlo riportare agli altri, anche per fare i conti – come
ha evidenziato il vescovo – con le nostre forze, comunque
limitate”. 3
accolte” (Gv 17,8). “Questo è il mio corpo che è dato
per voi; fate questo in memoria di me… Questo calice
è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per
voi” (Lc 22,19-20). “Se dunque io, il Signore e Maestro,
ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli
uni agli altri (Gv 13,14)". Inserendoci in questo percorso, come singoli e come comunità, portiamo il migliore
contributo per vivere e sostenere il Sinodo.
a mensa con Lui, lo riconosciamo dentro un’esperienza
trasformante che fa scoppiare una gioia umano-divina
incontenibile. Nulla e nessuno ci potranno fermare: difficoltà, stanchezze pastorali, conversione pastorale, presente e futuro… nulla. Siamo sempre con Lui. Ed Egli è
sempre con noi, e seguita a vincere il mondo. Ancora,
come i due di Emmaus, pur stanchi del cammino della
giornata, iniziata dentro la tristezza e delusione, pur dentro la notte ormai scesa, usciremo dalle nostre case e
dalle nostre notti, qualsiasi esse siano. Con l’esperienza
personale e comunitaria di Lui, ripieni di gioia, lo vivremo
e lo annunceremo. E’ la gioia di una Chiesa missionaria,
in uscita verso tutte le periferie del mondo". 3
Come possiamo diventare una Chiesa gioiosa e missionaria?
"Gesù dice: “Io sono la via, la verità, la vita” (Gv 14,6).
Se ascoltiamo Gesù come i due discepoli di Emmaus,
Egli fa ardere il nostro cuore. Se, come loro, ci sediamo
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La
Chiesa Insieme
LUGLIO/AGOSTO 2014
professoressa
Tagliaferri
Formazione
coordinatrice dell ’E su a colloquio con gli insegnanti di religione
LA SCUOLA, LUOGO DI INCONTRO
E DI COMUNIONE
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - Martedì 27 maggio al Vescovado la professoressa
Biancamaria Tagliaferri (nella foto), quest’anno coordinatrice dell’Esu per nomina del vescovo della diocesi monsignor
Domenico Sorrentino, ha incontrato gli insegnanti di religione di ruolo, incaricati e degli elenchi supplenti, per un primo
incontro di conoscenza e confronto sulla scuola e sull’educazione. La professoressa Annamaria Bettuzzi dell’Esu, che
da alcuni anni è diventata un punto di riferimento fondamentale per gli insegnanti di religione per la sua profonda
umanità, professionalità e serietà nel portare avanti questo
ruolo affidatogli dal vescovo, ha iniziato l’incontro presentando brevemente la Tagliaferri, attualmente dirigente scolastico dell’Istituto Alberghiero di Assisi, che conta più di
mille alunni e di cinquanta classi, che vanta una grande
esperienza nel campo della scuola e dell’educazione e soprattutto una singolare umanità pedagogica nella formazione dei giovani, degli insegnanti e dei neo dirigenti. Poi
la parola alla Tagliaferri che ha voluto inaugurare questo
suo nuovo ministero con le
parole di Papa Francesco
nel suo discorso rivolto al
mondo della scuola sabato
10 maggio in Piazza San
Pietro: “Uno scenario unico
della cristianità che vede la
scuola al centro di essa”.
La dirigente dell’Alberghiero, dopo aver ringraziato
per la fiducia riposta in lei che ha accolto con gioia questo nuovo compito nonostante i suoi onerosi impegni (è
membro anche del Consiglio di amministrazione dell’Istituto
Serafico) si è soffermata su alcuni punti fondamentali del
discorso del Papa: la scuola come luogo d’incontro per
tutti, aperta alla realtà, che educa mente e cuore in una
dimensione sempre più comunionale e in rete col territorio,
perché per educare un giovane occorre un villaggio, tanto
più in una società liquida e frammentata come la nostra. 3
Una commissione regionale con sede ad Assisi al servizio dell’educazione
ASSISI - Nel cuore del decennio
che la Cei dedica particolarmente
all’impegno in campo educativo, è
interessante presentare il coordinamento che opera in questo settore:
la Cresu, Commissione regionale per
l’Educazione, la scuola e l’Università, che ha sede ad Assisi presso il
Seminario regionale Umbro e di cui
è presidente l’arcivescovo Domenico
Sorrentino, delegato a tale compito
dalla Conferenza episcopale umbra.
Coordinatore della Cresu è stato per
sei anni il professor Giovanni Carlotti dell’Università di Perugia. Da
quest’anno, nell’avvicendamento degli
incarichi, è coordinatrice la professoressa Annarita Caponera, docente a
Perugia e presso l’Istituto Teologico
di Assisi, ottima conduttrice del corso
dal titolo “Cerco l’uomo: in dialogo con
Papa Francesco” che, in tre incontri e
nello stile vivace dell’intervista a varie
personalità, ha offerto un percorso di
approfondita riflessione, “per non dimenticare”, sullo straordinario pellegrinaggio di Papa Francesco ad Assisi.
La commissione coinvolge docenti ed
alcuni genitori delle diverse diocesi
umbre ed è al servizio anzitutto della
comunità ecclesiale, ma anche della
società civile. Attenta alla questione
educativa in senso ampio ed aperta oltre il nostro territorio, si pone l’obiettivo
specifico della conoscenza di iniziative
e problematiche presenti in regione, e
della programmazione di incontri, confronti, nuove realtà da promuovere, segno di un cammino comune di crescita,
nell’attenzione alla storia e ai “segni
dei tempi”. E’ inoltre in dialogo con
le autorità e gli enti scolastici presenti
nella regione. Ogni anno abbiamo vissuto eventi come quelli dei corsi, organizzati dal coordinamento regionale,
che hanno visto la partecipazione dei
migliori specialisti nel trattare esigenti
tematiche educative, suscitando vivo
interesse e confronto con i partecipan-
ti: corsi aperti a tutti, rivolti a dirigenti
scolastici, insegnanti, educatori, genitori, studenti, verso l’elaborazione di
un patto educativo condiviso. Tutto ciò
è orientato ad una comune riflessione su tematiche importanti, verso il
superamento della frammentazione;
per costruire rapporti che operino in
profonda sinergia a favore di quel prezioso patrimonio umano che sono i ragazzi. Da alcuni anni, per volontà del
vescovo, all’interno della commissione
opera una sotto-commissione cui partecipano i direttori degli insegnanti di
religione cattolica delle diocesi umbre.
L’obiettivo è quello di un percorso comune e di scelte operative condivise
per quanto concerne l’insegnamento
della religione cattolica, dalla formazione del corpo docente, nel dialogo
costante con l’Istituto teologico e l’Istituto di Scienze religiose di Assisi, fino
ad una corretta e trasparente attenzione alla normativa stabilita d’intesa
tra la Cei e il ministero della Pubblica
Istruzione e della Ricerca, in una materia molto delicata a livello legislativo, come anche nel coinvolgimento sul
piano umano.3
Anna Maria Bettuzzi
Chiesa Insieme
Formazione
LUGLIO/AGOSTO 2014
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Convegno sulla proclamazione del santo a patrono d’Italia
Ampi approfondimenti dei professori Riccardi e Santucci; messaggio della Boldrini
SAN FRANCESCO, FIGURA UNIVERSALE
Marina Rosati
ASSISI – Ripartire da San Francesco, dalla sua figura semplice e umile
al servizio degli altri, dalla preghiera
che ha guidato la sua conversione e
il suo cammino. Seppur tirato per il
saio e accarezzato dal regime fascista il santo di Assisi rimane un’icona
universale che oggi, anche grazie a
papa Bergoglio non subisce distorsioni. Il messaggio, che il 18 giugno è
stato rilanciato da Assisi nel corso del
convegno, organizzato dalla diocesi
in collaborazione con il Comune, per
i 75 anni della sua proclamazione a
patrono d’Italia, ha evidenziato il forte
senso di universalità di questo santo.
Un messaggio di augurio e di auspicio
al quale si è unito anche quello che la
presidente della Camera dei Deputati
Laura Boldrini ha inviato ai francescani
del Sacro convento e che è stato letto
dal custode padre Mauro Gambetti. Il
professor Andrea Riccardi ha evidenziato con grande ariosità, significative
testimonianze e citazioni storiche come
padre Gemelli, padre Vittorino Facchinetti, Salvatorelli, Gramsci e molti altri
quanto San Francesco sia stato esaltato per questo suo essere “vera immagine di Cristo”. Molto interessante
l’approfondimento sul processo di fascistizzazione del santo che piaceva a
Mussolini, avvezzo com’era ad esaltare il regime anche attraverso temi francescani. Celebre il suo messaggio agli
italiani del 1926 nel quale lo esaltava
con un stilema non suo: “il più italiano
dei Santi e il più santo degli italiani”.
E nonostante le varie interpretazioni
che Francesco ha avuto e subito, non
ultima quella di Beppe Grillo che ha
fondato il suo Movimento proprio il 4
ottobre, la figura del santo “è libera,
evangelica e storica e risorge con quel
suo messaggio sempre attuale”. L’altro
aspetto interessante sottolineato dal
fondatore della Comunità di Sant’Egidio è l’immagine di città-santuario che
Assisi ha saputo costruirsi “in cui c’è la
connessione vera tra la città ideale con
quella reale”. A questo aspetto si aggiunge, ha avuto modo di sottolineare
ancora Riccardi, l’internazionalizzazione che la stessa ha realizzato anche
grazie a Fortini.
Il grande merito della proclamazione, come ha evidenziato il professor
Francesco Santucci nella sua relazione, trova nel vescovo di allora monsignor Placido Nicolini il
vero artefice e soggetto
attuatore. Tanti i consensi, ben 166 arrivarono dai vescovi italiani ai
quali l’alto prelato scrisse prima di presentare
la petizione al Papa.
Ma il sostegno a questa
“candidatura” a patrono
d’Italia era ampissimo.
“Anche il mondo politico
e civile italiano – ha aggiunto Santucci – guardano con crescente interesse
a San Francesco. Casa Savoia era legata a rete doppia ad Assisi soprattutto tramite il podestà Arnaldo Fortini. La
regina Margherita ai primi del secolo
era stata eletta protettrice della Società internazionale di studi francescani,
grazie ai suoi buoni rapporti con Paul
Sabatier. Il re Vittorio Emanuele III era
stato ad Assisi per il VII centenario
francescano, mentre la figlia Giovanna aveva scelto di unirsi con Boris, re
di Bulgaria, proprio nella città di San
Francesco e nell’anno 1930. Nicolini
aveva incontrato molti consensi, oltremodo entusiastiche furono le risposte
da tutto il mondo francescano”. Così
l’attesa promulgazione avrà luogo il 18
giugno del 1939 e proprio nella felice coincidenza dell’anniversario il vescovo di Assisi monsignor Domenico
Sorrentino, chiudendo i lavori ai quali aveva preso parte anche il sindaco
Claudio Ricci, ha sottolineato la necessità di ripartire da San Francesco
“per motivi storici, perché a volte non
ci rendiamo conto dell’aria che respiriamo e dei processi in cui stiamo. E
poi per l’impulso religioso e della preghiera che deve essere sempre il faro
della nostra vita. E infine – ha tenuto a
sottolineare Sorrentino – per un dovere
politico, di servizio alla polis, alla nazione. Queste sono le chiavi di lettura
di questo anniversario e della figura di
Francesco che si innestano a perfezione nella visita del Papa del 4 ottobre
scorso e nell’eredità che la stessa ci
ha lasciato”. 3
Chiesa Insieme
10 LUGLIO/AGOSTO 2014
Vita diocesana
IL DESIDERIO DI BARBARA MICARELLI:
UNA REALTA’ A LIVELLO MONDIALE
Inizia il viaggio negli ordini religiosi: la storia delle Suore francescane missionarie di Gesù Bambino
Suor Maria Felicita Decio
ASSISI - Madre
Maria
Giuseppa
di
Gesù Bambino (Sulmona
1845 - Assisi
1909), (Barbara Micarelli) Fondatrice
dell’Istituto
“Suore francescane missionarie di Gesù Bambino”
realizzò il desiderio di aprire una casa
nella culla serafica in Santa Maria degli
Angeli, il 28 agosto 1888. Il ministro
generale dell’Ofm, padre Bernardino da
Portagruaro, che l’aveva vestita con il
suo stesso saio, nel Natale del 1879,
le fece la grazia tanto desiderata. “Agli
Angeli, presso Assisi, è già stata trovata una Casa…” (P. Bernardino, 18
maggio 1888). La gioia e la gratitudine riempiono il cuore della madre, che
vede realizzarsi quanto il Signore le
aveva messo nel cuore.
Scrive nelle “Memorie importantissime”:
“ebbi la potente ispirazione che dal solo
padre San Francesco dovevo io ricevere lume, guida e sostegno”. “Veggano
le mie care figlie come è volontà di Dio
che esse siano con me poverella vere
figlie del poverello di Assisi”. Accanto
al luogo santo della Porziuncola e alla
cappella del Transito del padre San
Francesco, le giovani novizie potevano formarsi allo spirito francescano di
penitenza, di povertà, di semplicità e di
carità serafica. Il noviziato viene trasferito da L’Aquila, casa di Fondazione, a
Santa Maria degli Angeli.
Il vescovo e il sindaco di Assisi accolgono le suore con soddisfazione. La
madre si affida alla divina provvidenza
che si manifesta nell’aiuto della signora
Orsola Biagetti e la figlia Maria e di altri signori del paese, che conoscevano
i bisogni della popolazione. Si mette
subito all’opera: accoglie le bambine
orfane, dà inizio alla scuola per l’educazione e la formazione delle ragazze,
assiste gli infermi. Il 19 marzo 2011
il sindaco Claudio Ricci, ha conferito
la cittadinanza onoraria a Barbara Micarelli, suor Maria Giuseppa di Gesù
Bambino.
Con lo stesso spirito della Madre, le
suore francescane missionarie di Gesù
Bambino vivono, da più di 125 anni,
una presenza operosa, testimoniando
la pedagogia dell’amore, che scaturisce dal carisma di carità umile e semplice, che si ispira a Gesù Bambino,
e continuano a donarsi nella scuola,
nella catechesi, nella caritas, nel movimento per la vita, nell’accoglienza delle signore della seconda e terza età,
nell’aiuto ai bisognosi, nella vicinanza
ai poveri, agli ultimi.
Nella Chiesa di Assisi, l’Istituto ha prestato servizio al Pontificio seminario regionale di Assisi Pio XI (1912-1978),
al seminario diocesano (1919-1970),
alla Comunità della Porziuncola, Ofm
(1947-2011), all’accoglienza Caritas
(1994-2004). E’ tuttora presente ad
Assisi, nel monastero di Sant’Andrea”
(1915) e a Bettona (1910). La prima
comunità, “Ritiro San Antonio”, a Santa
Maria degli Angeli, è sede dell’archivio
storico, della direzione di “Betlemme
Serafica”, rivista dell’Istituto, si è aperta
alla condivisione del carisma con l’Associazione “Amici Barbara Micarelli”,
si è moltiplicata sullo stesso territorio:
comunità del Noviziato, di accoglienza
e di formazione dei giovani, Centro di
Spiritualità “Barbara Micarelli”. Si diffonde in altre diocesi dell’Umbria e in
quasi tutte le regione d’Italia. Nel 1927,
l’Istituto si lancia nella terra del Perù,
con lo spirito missionario della Madre
Fondatrice: “Dio solo, la sua gloria, le
anime dobbiamo cercare” (let.363); e
poi: Libia (1929-2013); Belgio (19522001); Germania (1960-1992); Stati
Uniti NJ 1961; Bolivia 1962; Colombia e Argentina 1964; Filippine 1980;
Albania 1992; Paraguay 1997; Cameroun 2000; Brasile (2005-2009);
Francia 2005: dovunque testimoniando
con la vita e le opere.
3
Nell’incontro del CMD le testimonianze e l’intenzione di avviare un percorso comune
I MISSIONARI CERCANO DI FARE SQUADRA
ASSISI - Una trentina di persone, in rappresentanza di case religiose e gruppi, ha partecipato all’incontro di giovedì 12 giugno promosso dal Centro missionario diocesano con lo scopo di “conoscersi” e di attivare possibili sinergie per una migliore
animazione. Dopo l’introduzione del vescovo monsignor Domenico Sorrentino, ci sono stati gli interventi di esponenti dei
gruppi di San Rufino, delle suore francescane del Giglio, di San Francesco d’Assisi, di Rivotorto, di Passaggio di Bettona,
della Caritas di Costano, dell’Eremo delle Carceri, dei Cappuccini e dei Rami. Ognuno ha portato testimonianze sulla
attività svolta e sui numerosi impegni : ne è venuta fuori una “ricchezza” che va fatta conoscere, perché “bonum diffusivum
sui”, incoraggia tutti ad operare nella missione di tutti, nella nostra Diocesi e nel mondo intero. 3
Alberto Cecconi
Chiesa Insieme
Vita diocesana
LUGLIO/AGOSTO 2014
11
IL PERDONO CHE SUPERA I CONFLITTI
La Comunità Maria Famiglie del Vangelo in ritiro a Montefalco ha riflettuto su questo tema
MONTEFALCO - “Il perdono”: è questo il tema svolto nelle dense giornate
di ritiro, preghiera e condivisione della
Comunità Maria Famiglie del Vangelo
che si sono svolte nel fine settimana dal 20 al 22 giugno a Montefalco,
presso il santuario Santa Maria della
Stella.
Monsignor Domenico Sorrentino ha
accompagnato, con fare paterno, il
nutrito gruppo di presenti per tutti e
tre i giorni e proprio nel pomeriggio di
venerdì ha affrontato il delicato tema
delle tre grandi crisi che ci investono:
“confusione valoriale”, “crisi di slegamento” e “cultura dello scarto”.
Ci ha parlato della crisi, parola che
etimologicamente significa “separare,
cernere, valutare” legando a questo
vocabolo altri due termini “Logos” e
“Kairos”. Riflettere, giudicare e valu-
tare una situazione, in fondo vuol dire
gettare le basi per un nuovo sistema.
Per questo ha invitato a stare nella
crisi con il Kairos, cogliendola come
momento giusto e opportuno per qualcosa di significativo. Riusciremo a fare
nuove le cose,
cioè a creare e
costruire solo
attraverso un
giusto modo
di incontrarci e
fare relazione
con gli altri,
con le cose e
con Dio guidati dal Logos,
Luce e Vita
per essenza.
Le Comunità Maria famiglie del Vangelo scelgono di farsi
guidare dalla bussola del
Vangelo, proponendosi
come una pastorale di
famiglia per un rinnovamento delle parrocchie
attraverso un metodo
primitivo d’incontri e di
relazioni attorno alla Parola. Lo stesso cardinale
Walter Kasper, presente
tra l’altro alla prossima
assemblea diocesana del
4 e 5 Settembre ha posto l’accento
sulle piccole famiglie spirituali assimilandole a “ecclesiola in ecclesia”,
una Chiesa in piccolo all’interno della Chiesa, mezzo indispensabile attraverso il quale rendere la Chiesa
“casa e famiglia” per tutti.
Ad integrare e completare il percorso
tematico di questi tre giorni, gli interventi della psicologa-psicoterapeuta
Maria Luisa Tiberini e della sua collega Raffaella Gentile che hanno aiutato il gruppo ad approfondire argomenti quali il conflitto all’interno delle
comunità ed il ruolo dell’animatore,
permettendo ai presenti di cogliere
anche gli aspetti sociologici delle relazioni comunitarie. Nella mattinata
del sabato e della domenica le catechesi di monsignor Girolamo Giovannini e padre Luca Paraventi seguite
entrambe da un costruttivo momento
di condivisone e confronto tra i presenti. Si è passati dall’approfondire i
passi biblici che hanno ripercorso gli
atteggiamenti con cui Gesù ha accolto
e cercato “i peccatori” del suo tempo a quelli con cui ci viene chiesto
di essere misericordiosi con i fratelli,
avendo coscienza di essere debitori
gli uni degli altri accogliendo l’invito di
San Paolo a sopportarsi «a vicenda
con amore». E’ inevitabile che sorgano
divisioni, dissensi, vedute diverse ma
dove il perdono risana, i rapporti diventano veramente umani, accoglienti
e benevoli, mentre senza perdono una
Comunità diventa invivibile. 3
Comunità Maria
Famiglie del Vangelo
Chiesa Insieme
12 LUGLIO/AGOSTO 2014
Dalle Parrocchie
PADRE LUDOVICO DA CASORIA
SARA’ SANTO, LA DIOCESI ESULTA
Messa a San Francesco con l’annuncio da parte delle tre comunità di suore
ASSISI - In occasione della festa della memoria del Beato Ludovico da
Casoria di martedì 17 giugno che è
stata caratterizzata da una solenne
celebrazione nella Basilica inferiore di
San Francesco alla quale hanno preso
parte anche i ragazzi del Serafico le
tre comunità delle suore francescane
Elisabettine Bigie presenti e operanti
nei due Istituti “Casoria e Serafico” di
Assisi e nella parrocchia di San Marco Evangelista di Bastia, con grande
gioia ed emozione, hanno comunicato
la bella notizia della canonizzazione
del loro Beato fondatore Ludovico da
Casoria, sacerdote dell’Ordine dei frati
minori, apostolo della carità sfrenata,
senza limiti e confini.
Nel corso del Concistoro ordinario pubblico, celebratosi il 12 giugno 2014,
nel palazzo apostolico in Vaticano, il
Santo Padre Francesco, ha decretato
l’iscrizione nell’albo dei santi il
Beato Ludovico da Casoria con
altri 5 Beati di cui 4 Italiani e 2
indiani e ha fissato la data del
solenne rito di canonizzazione,
il 23 novembre 2014, domenica
“Festa di Cristo Re”.
Il Beato Ludovico, nacque a
Casoria, provincia di Napoli, insegnò per vent’anni filosofia e
matematica, fin quando dopo
un’esperienza mistica vissuta
durante un’adorazione eucaristica dedicò la sua vita al riscatto dei bambini africani tenuti in schiavitù. Durante
la sua vita è stato fondatore dei frati
Bigi e delle suore elisabettiane e di
molte Opere, tra le quali il Serafico di
Assisi, fondato il 17 settembre 1871.
La sua memoria cade il 30 marzo ma
la Chiesa napoletana
lo ricorda il 17 giugno,
perché è in questa data
che vestì l’abito francescano con il nome di
Ludovico e proprio in
questa data i ragazzi
del Serafico insieme
alle suore infermiere
Elisabettine Bigie, alla
presidente dell’Istituto,
Francesca Di Maolo,
al vescovo monsignor
Domenico
Sorrentino,
al
vicario
generale
don Maurizio Saba e
altri religiosi
sono stati in Basilica per commemorarlo. “La
decisione presa da Papa Francesco –
sottolinea la presidente – ha per noi
un significato speciale, sappiamo che
il giorno in cui il Santo Padre è venuto a fare visita ai bambini e ragazzi
del Serafico e ha passato insieme a
loro più di mezz’ora, abbracciandoli e
parlandogli, ha toccato con mano l’importanza di questa Opera e, come ha
detto lo stesso Papa: ‘in questo luogo
ha visto l’amore concreto’”. 3
L’ADDIO A MARIA GIOVANNA GIRA DA PARTE DELLA COMUNITA’
In tanti ai funerali che si sono svolti all’Istituto Serafico dove lavorava da oltre venti anni
ASSISI - E’ venuta a mancare dopo
una grave malattia contro la quale stava
combattendo dall’inizio dell’anno scorso
Maria Giovanna Gira, da tutti conosciuta
in Assisi come Giovanna. Di origini pugliesi era da oltre 40 anni nella città serafica dove ha ricoperto diversi incarichi
diocesani: laica con una consacrazione
personale, di buona cultura e prossima
a conseguire la laurea in matematica è
stata per anni segretaria della biblioteca
del Centro di documentazione francescano del Sacro convento. Poi da oltre
venti anni stava alla segreteria dell’Istituto Serafico oltre ad
essere stretta collaboratrice del vicario don Vittorio Peri che
la considerava come una sorella per le grandi doti umane
e spirituali che aveva dimostrato. Nel
suo testamento ha lasciato una significativa riflessione: “Avverto la precarietà del tempo e sento che tutto è
destinato a concludersi presto”, ricordando quanto detto da Papa Francesco: ‘Il sudario non ha tasche perché
tutto è destinato a restare sulla terra”.
Nella lettera testamentaria Giovanna
chiede che con quel poco che ha “ci
si ricordi dei poveri”.
Grande partecipazione ai funerali che
si sono svolti venerdì 20 Giugno nella chiesa dell’Istituto Serafico dove tanti amici, colleghi e la
comunità diocesana le ha voluto tributare l’ultimo saluto. 3
Chiesa Insieme
Dalle Parrocchie
un pieno al motore…
della gratuità e della gioia
LA CENA DI SOLIDARIETÀ DEL CVS
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - Si è svolta
presso
Sant’Anna, frazione Paradiso, la
cena di solidarietà pro CVS: una
serata all’insegna della gratuità,
ma soprattutto della gioia, del sentire che è bello stare insieme, ritrovarsi come famiglia nella grande
famiglia della Carità evangelica che
stende le braccia e apre le mani ai
fratelli più fragili e bisognosi, nella
gioia che San Paolo ci ricorda: “Il
Signore ama chi dona con gioia”.
Un pieno di gratuità e solidarietà,
un pieno di vincoli e relazioni familiari, amicali, un pieno…: 230
biglietti venduti, ma 250 presenti
tra volontari, amici, parrocchiani,
confraternite e operatori pastorali,
anziani, giovani e bambini di San
Rufino e di S. Anna, 800 biglietti per la lotteria, che ha rallegrato
la serata, ricca di premi grazie alla
generosità di chi li ha sponsorizzati.
Sotto le stelle, che mai mancano
nel cielo di questo colle del “paradi-
so”, il profumo della comunione familiare, di “chi sente nel cuore che
è bello stare insieme come fratelli e
ritrovare la gioia delle cose semplici, quella gioia che ci ha fatto compiere, stasera, un piccolo gesto…
per rendere felice altri fratelli. Piccole cose, ma grandi e importanti
davanti a Dio, che apprezza e non
dimentica nella riconoscenza. Un
Grazie di cuore a tutti coloro che
in qualsiasi modo hanno contribuito
a questo momento che mi auguro
sia il primo di tanti altri!” Sono state
le parole pronunciate a conclusione della serata del vicario foraneo
don Cesare Provenzi, sostenitore e
regista, spesso dietro le quinte, del
CVS. Poi il saluto di Padre Giuseppe Egizio e della presidente Anna
Turrioni 3
LUGLIO/AGOSTO 2014
13
MONSIGNOR MATALONI,
50 ANNI AL SERVIZIO DEL SIGNORE
GUALDO TADINO - Tantissima gente si è stretta attorno a
monsignor Aldo Mataloni per festeggiare il suo 50° dell’ordinazione sacerdotale. La chiesa della parrocchia di Santa
Maria del Piano era gremitissima di fedeli per l’Eucarestia
di “grazie” di domenica 29 giugno: l’ha presieduta il vescovo monsignor Domenico
Sorrentino con tanti sacerdoti concelebranti, tra cui il
vicario generale don Maurizio Saba. C’erano anche
diversi gruppi ecclesiali: tra
gli altri, l’Unitalsi, la Confraternita della SS. Trinità,
i cursillos, il Cvs-Caritas,
un gruppo di “ragazzi e ragazze” che oltre 45 anni fa
vissero importanti momenti
di formazione nella zona
di Sassoferrato, dove iniziò il ministero il giovane sacerdote;
presenti anche il neosindaco Massimiliano Presciutti ed alcuni
assessori. Particolarmente apprezzati anche il bel concerto di
sabato sera con i “Cantori di Assisi”, il musical “I mille sì di
Maria” del gruppo di Carlo Tedeschi, ed il ricco rinfresco offerto a tutti nel piazzale della chiesa. Don Aldo ha ringraziato il
Signore “che non si è stancato di amarmi e di tenermi per mano
con attenzione di Padre”, i suoi familiari, le persone incontrate
nei “vari percorsi della vita”; un grazie speciale alla Madonna
“che da pellegrino tante volte ho pregato nei suoi santuari, il
mio abbraccio di figlio, grato per la tenerezza donatami come
pace”. 3
Alberto Cecconi
FABRIZIO TAGLIONI TORNA ALLA CASA DEL PADRE
PASSAGGIO - Si sono svolti il 13 giugno scorso a Passaggio di Bettona i funerali del sacerdote Fabrizio Taglioni,
già incardinato nella diocesi, in seguito però dispensato da
tutte le funzioni sacerdotali. Nella giovinezza svolse il suo
ministero a Bastia Umbra e a Costa di Trex. Era residente
a Campello sul Clitunno e negli ultimi anni immobilizzato
dalla malattia. Alcuni amici, qualcuno sacerdote, gli facevano visita regolarmente ed egli approfittava per ricevere i
sacramenti. La salma è stata tumulata nel cimitero comunale. Pubblichiamo qui di seguito un ricordo del vicario don
Orlando Gori che era andato a fargli visita il 27 gennaio
scorso.
L’EX PRETE
Insieme a un amico ho fatto visita al clochard l’ex prete Fabrizio
fallito e solo a Campello sul Clitunno. Dalle sue labbra nessuna
parola di lamento di rabbia o di recriminazione. Come altre volte,
ci ha accolto bene, intorpidito sulla poltrona dove dorme circondato dai gatti e dal fetore della trascuratezza. Un po’ distante si
vede un letto ma non ci dorme. Greve più per i malanni che per
l’età, si muove lentamente e si lascia far tutto contento di sentirsi amato. Nella sua casa non si cucina; un piatto di qualcosa
gli viene offerto dall’inquilino del piano di sopra. Gli abbiamo
dato suggerimenti e consigli che non serviranno a niente. Aveva
interessato i servizi sociali che sembra non siano mai comparsi.
Aveva la televisione accesa sull’unico canale che gli compare
automaticamente; gliel’abbiamo regolata sul canale d’ispirazione
cattolica, raccomanda dogli alcuni programmi. L’abbiamo caricato sulla nostra auto perché sulle fessura della sua, vecchia e
inutilizzata, è cresciuta l’erba; l’abbiamo condotto al bar vicino
per discorrere seduti, con un po’ di decenza e sorbire un latte
e caffè in un ambiente caldo e riservato. E’ venuto in pantofole
che ogni tanto gli sfuggivano e bisognava rimettergli ai piedi. Per
grazia di Dio mantiene una sensibilità spirituale. La voltà scorsa
chiese di confessarsi perché – disse – voglio andare in paradiso.
E fece “la grande confessione”, come affermò di sé Sant’Angela
da Foligno. Ma non gli hanno portato l’Eucaristia perché il ministro laico non è più comparso e il parroco è cambiato. Gli ho
promesso che avrei provveduto. Qualche amico e parente viene
a trovarlo ma dei preti sembra nessuno tranne il sottoscritto
sempre bene accetto. Abbiamo ricordato piacevolmente cose
e persone. Ora che è invalido e bisognoso di assistenza, non
possiamo dimenticare che, pur emigrato dal presbiterio, rimane
uno dei nostri. Gli ho raccomandato, coma hai bambini del catechismo, di leggere il Vangelo e recitare le preghiere ogni giorno.
Abbiamo visitato, come Chiesa in uscita” le periferie indicate da
Papa Francesco, la terra di Zabulon e di Neftali, di cui parlava
ieri il Vangelo. 3
Don Orlando Gori
Chiesa Insieme
14 LUGLIO/AGOSTO 2014
Cultura
S C O P E RTO L’ AU TO R E D E L L A S TAT UA
D E L L’ A D D O L O R ATA D I S A N RU F I N O
Ritrovato un carteggio nell’archivio capitolare che attribuisce l’opera allo scultore francese Carlo Duamel
Francesca Cerri
ASSISI - Nei giorni scorsi il professor Francesco Santucci,
direttore dell’Archivio vescovile e dell’Archivio Capitolare di
San Rufino in Assisi, ha fatto una
interessante scoperta.
Nel carteggio vario dell’Archivio capitolare, infatti, ha rinvenuto una lettera indirizzata al cardinale Francesco
Nerli, vescovo di Assisi dal 1685 al
1689, scritta dallo scultore francese
Carlo Duamel, il quale chiede di essere pagato, secondo l’accordo preso, per la statua della “Santissima
Vergine dei Sette Dolori” del Duomo.
La statua è senz’altro quella tradizionalmente chiamata la “Vergine Addolorata”, posta nella nicchia dell’altare
di San Lorenzo collocato lungo la navata destra della Cattedrale di San
Rufino ad Assisi, proveniente dalla
sacrestia della Cappella del Santissimo Sacramento, da dove venne trasferita nel 1868.
La mostra, voluta dalla Confraternita
di San Lorenzo, venne realizzata nel
1650 e prevedeva al centro il dipinto
raffigurante la Crocifissione, opera di
Dono Doni. Nel 1848 il canonico Batori propose di sostituire
il dipinto con la statua; la proposta venne successivamente
approvata e il lavoro venne eseguito, appunto, nel 1868,
come ricorda l’iscrizione apposta al
plinto destro. La Madonna, avvolta in
un ampio mantello con decorazioni
in oro, è raffigurata con le braccia
aperte e il capo rivolto all’indietro in
un gesto di sconforto. Sette spade le
trafiggono il petto.
La sera del Venerdì Santo viene
tuttora portata in processione lungo
le vie della città serafica. Lo scultore
francese Carlo Duamel nella lettera
ricorda che “il pagamento accordato”
è “di scudi diciannove e mezzo” e
avendo ricevuto “solo scudi nove”,
chiede i restanti dieci e mezzo. Questo ritrovamento permette non solo
di dare un nome all’autore della statua, ma consente anche di datare la
stessa tra il 1685, anno della morte del vescovo Ludovico Giustiniani, nominato nella lettera, e il 1689,
anno della morte del Cardinale Nerli.
(Archivio Capitolare di S. Rufino,
Varia (carteggio), b.55, n. 54).3
ASSEGNATO IL PREMIO “MARIA CRISTINA”
Presente una rappresentanza anche dall’Umbria
ROMA - Presso Villa Aurelia, a Roma, ha avuto luogo il 66° convegno
nazionale “Maria Cristina di Savoia” nei giorni 11-12 e 13 giugno, con
la partecipazione delle presidenti dei convegni locali, delle delegate regionali e di molte associate. Per l’Umbria era presente la professoressa
Maria Odoarda Pronti.
Nella mattinata del giorno 11 giugno si sono svolti i lavori del consiglio
di presidenza e del consiglio nazionale, presieduti da Stefania Rolla
Pensa, la quale ha porto a tutti i convenuti nella sala delle Conferenze
i saluti di benvenuto. Il giorno successivo 12 giugno, sono proseguiti
i lavori con la presentazione delle tracce di rflessione per l’assemblea
2014-2015: “Concilio Vaticano II: dalla Chiesa di Cristo, dell’uomo”.
Hanno partecipato alla tavola rotonda monsignor Michele Pischedda,
assistente ecclesiastico nazionale, monsignor Lorenzo Chiarinelli, vescovo emerito di Viterbo, don Andrea Lonardo, direttore dell’ufficio catechistico e del Servizio per il catecumenato della Diocesi di Roma. Nel
pomeriggio si è svolta presso la “Casa dell’Aviatore” la verimonia della
XXV Edizione del premio biennale letterario “Maria Cristina”.
La giuria, composta da Elena Pontiggia, Laura Provera, Virginia Cappelletti, Maria Teresa Pasquini, Anna Maria TorroncelliI, dopo aver esaminate le schede pervenute dalle giurie di base di ogni convegno, ha
dichiarato primo premiato “La collina del vento” di Carmine Abate.3
Maria Odoarda Pronti
Notiziario della diocesi di
Assisi - Nocera U. - Gualdo T.
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In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci
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Iniziative&Eventi
LUGLIO/AGOSTO 2014
15
GIOVANI ARTISTI CRESCONO
Successo per gli allievi dell’Accademia del musical
Francesca Cerri
ASSISI – Chiusura d’anno con un saggio di
grande livello per i giovani dell’Accademia del
musical, coordinata da Annamaria Bianchini, che
si è svolto il 4 giugno alle 21 al teatro Metastasio
di Assisi.
Gli allievi, nella prima parte hanno eseguito diverse coreografie tratte dalle loro lezioni annuali, mentre nella seconda parte sono stati messi
in scena due estratti dai Musical “San Gabriele
dell’Addolorata” e “Dedicato a te Signore” del
regista Carlo Tedeschi.
I ragazzi di Assisi a fine serata hanno ricevuto
dai loro insegnanti gli attestati di frequenza e due
di loro, Alex e Caterina, che si sono distinti per
l’impegno e la crescita artistica, hanno ottenuto
una borsa di studio consistente in due mesi di
lezioni gratuite per tutte le discipline (danza classica, danza
moderna, hip hop, danza acrobatica, recitazione, canto).
A seguire le parole del sindaco Claudio Ricci, il quale ha
sottolineato l’importanza della collaborazione tra il Comune
e i ragazzi della compagnia di Chiara di Dio, in quanto il
teatro è “divenuto un luogo di accoglienza, soprattutto per
coloro che dalla basilica papale di San Francesco si dirigono verso la basilica di Santa Chiara e qui trovano, un
luogo di accoglienza dove poter esplorare la propria anima
ed interiorità attraverso i tanti musical proposti”.
Rivolgendosi poi ai ragazzi di Assisi, dopo i complimenti
per la crescita artistica, ha detto loro che fare teatro, in
particolare musical che aggrega molte arti: canto, ballo,
scenografia, etc. “è una delle cose più importanti che si
possono fare perché il teatro vi insegna a trovare le energie
interiori, le vostre riserve interiori e rimarrà tra le esperienze
più importanti, che vi faranno anche capire il senso vero
delle cose”. 3
72 ° CORSO DI STUDI CRISTIANI - Pro Civitate Christiana - Assisi
“Francesco la profezia delle periferie: per una civiltà della misericordia”
dal 20 al 24 agosto 2014 - Prenotazione entro il 10 agosto
Per informazioni e iscrizioni: Pro Civitate Christiana, Via Ancajani, 3 - Assisi
convegnipccòcittadella.org / www.cittadellassisi.it/convegni
FESTA DEL PERDONO
INDULGENZA
DELLA PORZIUNCOLA
FESTA DI SAN RUFINO
PATRONO DI ASSISI
E DELLA DIOCESI
1-2 agosto
Da mezzogiorno del 1° alla mezzanotte del 2 agosto : Indulgenza
della Porziuncola.
Martedì 12 agosto alle ore 11.00 nella cattedrale di
San Rufino, messa Pontificale presieduta dal vescovo
Monsignor Domenico Sorrentino.
Chiesa Insieme
16 LUGLIO/AGOSTO 2014
ASSEMBLEA DIOCESANA
4 - 5 settembre 2014
Domus Pacis – S. M. d. Angeli
CHIESA GIOIOSA
E MISSIONARIA
GIOVEDÌ 4 SETTEMBRE 2014
Ore 16.00Preghiera in Basilica e accoglienza alla Domus Pacis
Ore 17.00“La Chiesa-Famiglia” e il “Vangelo della famiglia” Card. W. Kasper
Ore 17.45Pausa
Ore 18.15Interventi in aula
Ore 19.00Conclusione - Vespri
VENERDÌ 5 SETTEMBRE 2014
Ore 16.00Preghiera. Domus Pacis
Ore 16.15“Linee pastorali 2014 – 2015” Mons. Domenico Sorrentino
Ore 16.30“Entriamo in Sinodo”
Ore 17.15Pausa
Ore 17.45“Il Sinodo della speranza: il messaggio dell’Apocalisse”
Mons. Nazzareno Marconi
Ore 18.30Conclusione - Vespri
Ore 19.30 Visita al Centro di Accoglienza Caritas e buffet