Ottobre 2014 - Diocesi di Assisi - Nocera Umbra

N. 8 OTTOBRE 2014 - ANNO XXXII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983
LO SPIRITO DI ASSISI
Chiesa Insieme
2
OTTOBRE 2014
Editoriale
SOMMARIO
Editoriale
Adotta
un sacerdote
Lo Spirito
L’Assemblea
Consegna
Il
Focus
di
Assisi - pag. 3
- pag.4-5
Sinodo
diocesano
Laboris - pag.6- 7
Famiglie
libro di monsignor
piano
diocesana
appuntamtni delle
del vangelo
CMFV - pag.8
Sorrentino - pag. 9
Vita
diocesana
Fraternità pellegrina contemplativa - pag.10
2015, anno della vita consacrata - pag. -11
Chiesa
Dalle
parrocchie
della madonna dell’Oliva
Giovani
in cammino
LA PAROLA DEL VESCOVO
- pag. 2
Primo
dell’instrumentum
Gli
del vescovo
- pag.12
- pag. 13
Formazione
Istituto Teologico di Assisi - pag. 14
Progetto classe 2.0 - #Starconte - pag. 15
Appuntamenti
Ottobre/novembre - pag.20
ADOTTA UN SACERDOTE
Non l’avrei immaginato. Nella recente
assemblea diocesana, tra i punti all’ordine del giorno – ed erano punti di un
certo peso, destinati alla trattazione
sinodale –, con presenze significative
come quella del card. Kasper, la cosa
che più ha attirato l’attenzione - persino della televisione pubblica con tanto
di servizio al TG regionale - è stata l’iniziativa
“adotta un sacerdote”.
La cosa mi ha fatto riflettere. Posso immaginare che abbia fatto da
esca lo slogan. Il termine
“adottare” può essere intrigante. Al di là dei perché “giornalistici”, mi è
parso provvidenziale che
l’attenzione andasse a questo tema.
Già, perché nella Chiesa la missione del
sacerdote è stata sempre, e rimane, decisiva. Da tempo facciamo i conti con la
scarsità delle vocazioni. Con l’aumento
inesorabile dell’età del clero, la situazione diverrà presto veramente critica.
È vero che non tutti i mali vengono per
nuocere. Questa situazione difficile ci
sta obbligando a riscoprire la vocazione
laicale. Ci impegna anche a rinnovare le
parrocchie, sia mettendole “in rete” (le
“unità pastorali”), sia ritessendo la comunità parrocchiale come “famiglia di
famiglie” (è l’idea delle nostre “comunità Maria famiglie del vangelo”). Il Sinodo, ormai entrato nel vivo, ci impegna a
cercare le vie di Dio nel nostro tempo.
In ogni caso, pur con la riscoperta dei
laici, del sacerdote non si può fare
a meno. Di qui l’idea dell’adozione: la comunità cristiana deve
creare il clima favorevole, perché la vocazione, seme che viene
dall’alto, trovi un terreno – cosa
che diventa sempre più difficile con la crisi della natalità! - e
lo trovi buono, fecondo, ricco di
fede.
Adottare significa pregare e sostenere. Ci si aiuta individuando un
seminarista o un giovane sacerdote, al
quale dedicare specifica attenzione. Un
impegno che chiama in causa tutti, dai
sacerdoti stessi, ai monasteri, ai laici.
La parola di Gesù è chiara: “Pregate il
padrone della messe perché mandi operai nella sua messe”.
+ Domenico, vescovo
Notiziario della diocesi di
Assisi - Nocera U. - Gualdo T.
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In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci
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Chiesa Insieme
OTTOBRE 2014
Focus
Tr e
giorni di iniziative: dalla presentazione del dvd su
Papa Francesco
3
alla preghiera tra le religioni
Camminando secondo lo Spirito di Assisi
Marina Rosati
ASSISI – Spirito di Assisi: spirito di pace,
di accoglienza e fratellanza, di rispetto e
amore. Era il 1986 quando papa Giovanni Paolo II invitò nella nostra città
sicuramente privilegiata e speciale, i capi
delle principali religioni per pregare insieme. L’annuncio, come si dice in gergo
giornalistico, fece subito notizia. In città
si cominciò a diffondere l’informazione
e il programma di un evento storico ed
anche nelle scuole la parola pace iniziò a circolare con maggiore intensità.
In alcuni istituti i piccoli alunni facevano
i giornalisti intervistando le proprie famiglie sul significato di questa parola e
sulla conoscenza di quello che stava per
accadere in Assisi. Io era una di quegli
studenti: giravo con il mio registratore tra
amici e parenti chiedendo se sapessero
cosa sarebbe successo il 27 ottobre. Le
risposte erano vaghe, qualcuno ne aveva sentito parlare, altri erano totalmente
all’oscuro, i più anziani volevano parlare
però di pace nell’accezione più bella e
più ampia del termine, come rispetto reciproco, come ripudio della guerra che
molti avevano vissuto in prima persona.
Dai loro occhi scendevano le lacrime del
ricordo e nelle loro testa risuonavano
ancora i colpi di mortaio ed allora anche
una bambina di soli 12 anni, pratica-
mente ignara di quello che
il mondo aveva prodotto in
termini di odio, poteva capire la bruttura e la crudeltà di qualsiasi conflitto. A
distanza di 28 anni le brutture e le crudeltà purtroppo
si ripetono nonostante gli
appelli, le iniziative fatte
anche qui in Assisi, i viaggi, i messaggi e gli incontri
“mirati” di Papa Francesco.
Quest’anno la Diocesi, insieme ad altri
enti, vuole ricordare questo anniversario
partendo proprio dalla visita del Pontefice
in Terra Santa e dalla sua preghiera con
Shimon Peres e Abu Mazen nei giardini
vaticani. Partendo da Abramo quale futuro e quale dialogo ci può essere per
cristiani, ebrei e musulmani? Il 27 ottobre nel salone Papale di San Francesco
importanti relatori rifletteranno su questo
tema, raccogliendo anche testimonianze di amicizia e dialogo interreligioso e
domande da parte degli studenti delle
scuole superiori. Ma l’anniversario di
quest’anno sarà caratterizzato anche da
altri due momenti forti: uno la preghiera
per la pace che si farà nel pomeriggio di
domenica 26 nel giardino dei Novizi al
Sacro convento, dopo la testimonianza
di padre Pierbattista Piazzaballa e l’altro
sabato 25 ottobre con la presentazione
di un dvd sulla visita di Papa Francesco in Assisi dal titolo: “Una mano sul
volto”. Un progetto al quale la diocesi
e in particolare il vicario generale don
Maurizio Saba tiene molto sia per l’altissimo valore testimoniale e documentale
sia per l’aspetto pastorale che si lega
perfettamente allo Spirito di Assisi. Uno
spirito di pace che anche papa Francesco ha voluto far suo dimostrando con
la sua visita che le distanze con il prossimo che sia un ebreo, un musulmano,
un buddista, l’ultimo dei poveri, vanno
accorciate. L’impegno di tutti è quello di
camminare su questa strada, seguendo
questo esempio per far sì che lo Spirito
di Assisi non sia solo uno slogan ma
uno stile di vita, basato sulla preghiera e
sulla testimonianza concreta. 3
SABATO 25 OTTOBRE
Ore 21.15
Ore 18.00
Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola
Basilica Papale di San Francesco – Salone Papale
PREGHIERA ECUMENICA PER LA PACE
Presentazione del documentario: “UNA MANO SUL VOLTO”,
I momenti più belli della storica visita di Papa Francesco ad Assisi il 4 ottobre
LUNEDÌ 27 OTTOBRE
2013”
Ore 9.15
Basilica Papale di San Francesco – Salone Papale
DOMENICA 26 OTTOBRE
Convegno sul tema: “ABRAMO NOSTRO PADRE NELLA FEDE, TRE POPOLI, TRE
Ore 16.00
FEDI: QUALE DIALOGO?”
Basilica Papale di San Francesco - Giardino dei Novizi
Relazioni di:
I “FIGLI DI ABRAMO” IN PREGHIERA PER LA PACE
•
Rav Yosef Levi, Rabbino Capo della Sinagoga di Firenze
Testimonianza di Padre Pierbattista Pizzaballa OFM, Custode di Terra Santa,
•
Prof. Giulio Michelini OFM, Docente nell’Istituto Teologico di Assisi
sul pellegrinaggio di Papa Francesco in Terra Santa e sulla preghiera
•
Arch.Youssef Sbai, Imam e Vice Presidente dell'Unione Comunità per la Pace nei Giardini Vaticani
Islamiche d'Italia
Modera: Roberto Catalano, Condirettore del Dialogo interreligioso del MoviINVOCAZIONE DELLE RELIGIONI PER LA PACE, guidano le preghiere:
mento dei Focolari
Luciano Meir Caro, Rabbino Capo di Ferrara, per gli Ebrei:
TESTIMONIANZE DI AMICIZIA E DI DIALOGO INTERRELIGIOSO:
Monsignor Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo
- Imam Kamel Layachi, Responsabile del Dipartimento Dialogo Interreligioso
Tadino,
e Formazione del Consiglio Nazionale delle Relazioni Islamiche Italiane.
per i Cristiani
- Maurizio Certini, Direttore del Centro internazionale studenti “Giorgio la Pira”
Imam Yahya Pallavicini, Comunità Religiosa Islamica Italiana, per i Musulmani
- Vittorio Bendaud, Coordinatore del Tribunale rabbinico del Centro-Nord Italia
- Studenti presenti in sala
4
Il
Chiesa Insieme
OTTOBRE 2014
cardinale
Primo piano
K asper : “L a C hiesa
non è un castello chiuso ma una casa accogliente e ospitale ”;
ASSEMBLEA DIOCESANA NEL SEGNO
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - Grande partecipazione all’assemblea diocesana che ha preso il via
nel pomeriggio del 4 settembre alla
Domus Pacis di Santa Maria degli
Angeli. Ospite della prima giornata il
cardinale Walter Kasper che si è soffermato sul tema: “La Chiesa-famiglia
e il Vangelo della famiglia”.
Un excursus mirabilmente delineato,
efficacemente iconico e compendioso,
ricco d’immagini e metafore, dell’evoluzione, della concezione cristiana e
dell’essenza del termine famiglia dalla
connotazione attribuitale dall’ermeneutica biblica, al progressivo evolversi nel
corso degli anni del concetto stesso
nella liturgia romana, nella patristica,
nel Concilio Vaticano II sino all’attuale
magistero di Papa Francesco. L’antica
liturgia romana era consapevole che
siamo tutti uno in Cristo, comunità cristiana, famiglia, perché tutti figli dello
stesso Padre in virtù del battesimo. La
famula, come famiglia estesa, mangia lo stesso pane eucaristico, beve
allo stesso calice, esprimendo un solo
spirito, un’unica fede. La famula di-
venta nella Sacra Scrittura
la Casa che non rimanda più all’edificio, ma alle
persone; la Chiesa non è
un castello con un ponte
levatoio e le sentinelle poste all’ingresso, ma è una
Casa dalle porte aperte a
tutti, dove nessuno deve
sentirsi escluso e lontano,
è il tempio di Dio, il luogo,
dove sentirsi in famiglia.
Il cristiano cattolico ovunque vada si sente a Casa,
perché condivide la stessa
cena domenicale: l’Eucaristia. La Chiesa non è un
impero, non è un regno
terrestre o un principato con una corte, non è
uno stato o un sistema amministrativo
con una grande burocrazia anonima.
La Chiesa è famiglia, dove si vive insieme, si condividono le gioie e i lutti
della vita. La Chiesa è il luogo dove
siamo a casa, dove sentirsi famiglia. In
virtù della carità e dei diritti universali
umani, tutta l’umanità è una famiglia
senza distinzioni tra le diversità che
Se l’uomo fallisce, Dio offre
al suo “naufragio”, non una seconda
nave, ma una zattera,
per sopravvivere, il sacramento
della penitenza, non un secondo
matrimonio ecclesiale dunque,
ma un salvagente
IL SINODO E’ ANCHE CONFRONTO
ASSISI - La tavola rotonda sul Sinodo
ha affrontato aspetti critici della liturgia,
della caritas, della catechesi e della
pastorale santuariale attraverso un dibattito aperto con don Antonio Borgo.
padre Francesco De Lazzari, segretario del Sinodo, padre Vittorio Viola e
don Giovanni Raia, moderatrice Marina Rosati che con le sue domande,
talvolta anche positivamente provocatorie, ha reso vivo e attuale il dibattito.
Don Antonio Borgo ha posto l’accento
sull’aspetto antropologico e misterico
della liturgia che le conferisce una bellezza umana mai disgiunta da quella
spirituale. E commentando le parole di
Papa Francesco sull’omelia, ricordate
da Marina, ha evidenziato la necessità
di un’omelia che evidenzi soprattutto
la Parola e che sia breve. Per padre
Viola non è la brevità dell’omelia che
conta, se così si fosse pensato nel
passato, non avremmo oggi i sermoni
di Sant’Agostino e altri. Poi ha evidenziato le nuove emergenze di fronte alle
quali non si può più demandare solo
alla Caritas la soluzione, necessitano,
invece, di uno stile caritativo da parte
di tutti. Alla domanda se la catechesi
come primo annuncio sia alfa e omega
della fede, se abbia al centro la Parola
o la strumentalizzi, don Giovanni Raia
puntualizza la differenza tra Parola e
Annuncio e la necessità che la Parola
torni al centro di ogni annuncio; l’annuncio della Parola è, infatti, momento
fondativo dell’evangelizzazione. Gesù
è prima stato annunciato nell’Antico
Testamento e poi con la venuta nel
mondo ha dato pienezza completa
all’annuncio. Le Famiglie del Vangelo potranno contribuire all’annuncio
concreto della Parola. Padre Vittorio
Viola, interpellato sull’importanza dei
santuari ad Assisi, sottolinea che bisogna parlare di una sola Chiesa e un
solo presbiterio e in questi anni si è
già camminato abbastanza, realizzando sempre più sinergia tra religiosi e
diocesani, tra pastorale parrocchiale e
santuariale. Infine, Padre De Lazzari,
segretario del Sinodo, ha offerto una
sintesi su tutto il lavoro sinodale già
svolto dai parroci e laici e sui prossimi
passi del Sinodo. 3
Chiesa Insieme
Primo piano
OTTOBRE 2014
5
il messaggio di speranza dell ’A pocalisse illustrato da monsignor marconi
DELLA GIOIA E DELLA MISSIONE
abbraccia, principio
cristiano che diventa fondamento della
solidarietà
umana,
alla base della cultura moderna. Molta
è la sofferenza nelle
famiglie che secondo Papa Francesco
hanno bisogno di
conforto,
incoraggiamento e aiuto da
parte nostra, perché
sono come la Chiesa
un ospedale da campo. Si pensi alla questione dei divorziati
risposati. Se è vero
che elementi cristiani
del sacramento del
matrimonio anche in
quello civile, se vissuto in modo cristiano, sono presenti, bisogna chiedersi come la Chiesa può valorizzarli nella
Carità del sacramento eucaristico che
la caratterizza che non può chiudere le
porte della misericordia. Se l’uomo fallisce, Dio offre al suo “naufrago”, non
una seconda nave, ma una zattera,
per sopravvivere, un salvagente, il sacramento della penitenza, non un secondo matrimonio ecclesiale dunque,
ma un salvagente. Se Dio concede la
comunione spirituale a questo naufrago, la Chiesa può chiudere le porte sacramentali? La domanda al Sinodo dei
vescovi con il Papa. Di qui scaturisce
la necessità del Vangelo della famiglia
o meglio delle famiglie del Vangelo
con la triplice funzione di: riconfermare il disegno della creazione, guarire
la creazione ferita e innalzarla alla dignità soprannaturale e sacramentale.
Nel Concilio Vaticano II la famiglia è
la chiesa domestica e le chiese domestiche possono essere una risposta
alla crisi profonda della famiglia oggi,
per ricostruire nuove case, ecclesiole
in Ecclesia che rendono presente la
Chiesa nella vita concreta della gente
con la testimonianza e l’annuncio. Le
famiglie hanno bisogno della Chiesa
e la Chiesa delle famiglie, senza di
La speranza cristiana, infatti,
non è l’ottimismo, ma saper leggere
nella storia la presenza di Dio
quest’ultime la Chiesa diventa estranea alla realtà concreta della vita; con
le famiglie del Vangelo la Chiesa è in
cammino accanto alla gente e con la
gente. Le famiglie sono banco di prova
della pastorale e urgenza della nuova
evangelizzazione.
Dopo la preghiera introduttiva la seconda giornata dell’assemblea diocesana di Assisi si è aperta con la parola
del vescovo monsignor Domenico Sorrentino per la presentazione delle nuove linee pastorali 2014-2015 in vista
del Sinodo. Di fronte alle sfide della
crisi dei valori, della famiglia e della solidarietà il presule ha evidenziato
l’esigenza di camminare insieme per
vivere la sfida più bella e avvincente:
vincere il campionato di Dio nella logica dell’unione, nello stile di squadra,
con lo sguardo contemplativo di chi si
pone con la Parola di fronte a Gesù
e si lascia illuminare dallo Spirito e
dall’Eucaristia.
Monsignor Nazzareno Marconi, attuale
vescovo di Macerata ha tenuto una relazione su: “Il sinodo della speranza: il
messaggio dell’Apocalisse”. Se è vero
che l’Apocalisse ci dona i criteri di lettura della realtà, riconoscendo in essa
con occhi contemplativi i segni della
presenza e dell’azione di Dio nella storia con lo sguardo al futuro e la certezza della fede di un Dio presente nella storia; se è vero
che l’Apocalisse suggerisce
i criteri di lettura della nostra
storia e capovolge il nostro
modo di vedere la storia
che non è in mano ai più
forti, ma costruita dagli ultimi, dagli scarti, dai martiri,
che hanno lavato le loro vesti nel sangue dell’Agnello;
se l’Apocalisse chiama alla
conversione nella consapevolezza dei propri peccati e
limiti, alla scoperta del 666 presente
ora nella mia vita, allora l’esperienza sinodale alla luce del messaggio
dell’Apocalisse, è un momento ecclesiale di ascolto, di lettura, di discernimento collettivo, di camminare insieme
senza farsi illusioni, ma nella speranza, nella coscienza di sapersi dentro
la storia che è scritta da Dio dentro e
fuori il rotolo, del quale solo Lui può
aprire i sigilli, ma che ci da la certezza
che siamo nelle sue mani. La speranza
cristiana, infatti, non è l’ottimismo, ma
saper leggere nella storia la presenza
di Dio. Questa è la speranza sinodale
di Assisi alla luce dell’Apocalisse: noi
con Cristo in sintonia con la storia che
Dio sta scrivendo ora ad Assisi, nonostante siamo scarti, noi con Cristo, nel
mistero pasquale della sua morte e resurrezione, nella speranza che l’Apocalisse ci suggerisce, diventiamo tutti
vincitori se in spirito di conversione,
affrontiamo la realtà presente, senza
paura delle logiche del mondo, perché consapevoli che siamo nelle mani
di Dio. Il camminare insieme sinodale
con una simbologia ancora dell’Apocalisse, come ha spiegato monsignor
Marconi, diventa così una cavalcata
a quattro cavalli, tre rappresentano i
mali: la violenza, l’ingiustizia, la malattia e la morte, contraddistinti dai colori
forti, rosso, nero e verde, che benché
di numero maggiore non prevarranno
sul quarto cavallo, quello bianco, colore quasi invisibile ma che rappresenta
l’energia potente nella storia della Resurrezione di Cristo”. 3
6
Chiesa Insieme
OTTOBRE 2014
Sinodo diocesano
L’ENTUSIASMO DI ESSERE CRISTIANI
A San Rufino il vescovo monsignor Domenico Sorrentino
consegna l’Instrumentum Laboris
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI – Domenica 21 settembre nella
cattedrale di San Rufino solenne celebrazione della santa messa di apertura del nuovo anno pastorale all’insegna del Sinodo che dopo due anni di
preparazione nel V anno della Parola
entra nel vivo dei lavori e delle sue
finalità per rendere la Chiesa assisana gioiosa e missionaria, perché come
afferma Papa Francesco: “la gioia che
riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria, è un
segno che il Vangelo è
stato annunziato e sta
dando frutto”. Lo ricordava nell’omelia monsignor Sorrentino, che ha
presieduto la solenne
celebrazione eucaristica concelebrata da numerosi presbiteri e religiosi rappresentanti le
parrocchie e i vicariati
della Diocesi di AssisiNocera Umbra-Gualdo
Tadino.
Riprendendo
la liturgia della Parola
che proponeva il passo
evangelico degli operai della vigna, il
presule ha ricordato che il suo messaggio riguarda tutti quelli che operano nella vigna del Signore, la Chiesa,
perché è in gioco il senso della gratuità dell’Amore di Dio, in quanto ciò
che Egli dona: se stesso, dai vignaioli
della prima o dell’ultima ora, non può
essere preteso ma è solo grazia. Il
Sinodo è l’impegno che esso richiede nell’Instrumentum Laboris definitivo,
il quale è come la vigna del vangelo
in cui dobbiamo entrare, come operai
chiamati dal Signore. L’Instrumentum
laboris è all’intersezione di due assi:
la Parola e il Sinodo. La Parola che
quest’anno attraverso l’Apocalisse ci
rimanda alla speranza per essere coraggiosi e gioiosi; il Signore, infatti, ci
esorta: “andate anche voi a lavorare
nella mia vigna, ma accompagnati dalla sua Parola e dalla gioia, perché non
si cada nella contraddizione di cristiani
dalle facce appese”. La vigna è sua:
i temi che ci vedranno all’opera sono
tutti desunti dal vangelo. Entrare nel Sinodo allora significa affrontare le sfide
della fede, dei valori e della famiglia,
con il senso ecclesiale di “Famiglia di
famiglie”, cementati nella carità, dove
la Chiesa si gioca tutto. Entrare nel
vivo del Sinodo, significa lasciarsi incantare dall’entusiasmo apostolico cui
rimanda Papa Francesco nell’Evangelium Gaudii e di farne l’ideale della
nostra vita. Un Sinodo dunque per una
Chiesa capace di muoversi in sintonia
con la voce dello Spirito e con le attese dei fratelli. Al termine la consegna dell’Istrumentum Laboris ai parroci
dei vicariati della Diocesi e ai rappresentanti delle diverse realtà ecclesiali
tra le quali un gruppo di giovani che
parteciperanno al Sinodo dei giovani.
Chiesa Insieme
Sinodo diocesano
OTTOBRE 2014
7
PER ANDARE VERSO I FRATELLI
Auguriamo a tutti l’auspicio più bello
del nostro vescovo lanciato al termine
della Santa Messa che: “quello che il
Signore operò alle origini attraverso il
suo slancio missionario sia possibile
anche ai nostri giorni, che intercedano
per noi la Santa Vergine ed i nostri
patroni perché il nostro annuncio sia
credibile e la nostra comunità cristiana riprenda vigore nella fedeltà e nella
perseveranza”. A tutti gli operai della vigna, della prima o dell’ultima ora:
buon cammino sinodale.3
... Il Signore, infatti, ci esorta andate anche voi a lavorare nella mia
vigna, ma accompagnati dalla sua
Parola e dalla gioia, perché non si
cada nella contraddizione di cristiani
dalle facce appese
8
Chiesa Insieme
OTTOBRE 2014
cmfv,
Famiglie del Vangelo
cresce l’entusiasmo
e la partecipazione
G ià
previsti i ritiri diocesani e una tre giorni di convivenza su :
“L a
santità e la missione dei laici ”
Angela Boccali
ASSISI - Continua il cammino delle
CMFV che riceve ancora maggior impulso
dal libro di monsignor Sorrentino “Chiesa
come Famiglia” una via di rinnovamento della parrocchia: le “Comunità Maria
Famiglie del Vangelo” dove questo progetto viene ben illustrato e approfondito.
I ritiri diocesani in quest’anno pastorale
saranno tre: 26 ottobre 2014 – 18 gennaio 2015 – 19 aprile 2015, tutti presso
il convento dei Cappuccini Cristo Risorto
in Assisi; la convivenza per animatori è
fissata nei giorni 19-20-21 giugno 2015
in un luogo da definire.
Filo conduttore dei tre ritiri diocesani è
cogliere lo stile di chiesa nell’affrontare i problemi di comunione e comunità
ed i valori di fondo ai quali ispirare le
soluzioni concrete che lo Spirito Santo
suggerisce, soffermandoci sulla Prima
Lettera ai Corinzi. In essa infatti l’apostolo Paolo tratta una serie di problemi sorti tra i fratelli, per
i quali propone soluzioni in accordo con l’appartenenza del
cristiano a Gesù e alla sua chiesa quale comunità di fede,
di speranza e di carità. Questo scritto è prezioso come
documento immediato della vita di una comunità che vive
a circa trent’anni dalla scomparsa di Gesù e ancor di più
per le risposte che Paolo sviluppa sotto la sollecitazione
di situazioni concrete, come l’Eucarestia nella comunità e
la chiesa come corpo ricco di vitalità e di doni: temi che
andremo ad affrontare in maniera specifica proprio nei tre
ritiri diocesani fissati.
Si partirà con l’approfondire, nel primo ritiro del 26 ottobre,
il tema “Eucarestia e comunità” cogliendo l’insistenza di
Paolo sul legame fra celebrazione e vita, fra comunione
al corpo e sangue di Cristo e comunione con i fratelli, fra
disprezzo del povero e disprezzo di Cristo.
Nel secondo ritiro, “carismi e comunione”, il riaffermare
come tutto il bene viene dallo Spirito; ogni dono, ogni iniziativa di crescita spirituale e di solidarietà umana, è un segno
della presenza dello Spirito e del suo lavoro, nascosto ma
costante, per il bene della Chiesa e dell’umanità: unità dello
Spirito nella diversità dei doni e nel pluralismo delle scelte,
ma sempre per il bene comune. ”Concretezza della carità”
il tema del terzo appuntamento diocesano ci cala nello stupendo capitolo 13 nel quale Paolo sottolinea un principio di
grande responsabilità e consolazione per tutti noi: i carismi,
i ministeri, le scelte particolari nella Chiesa sono dei doni
a servizio della sua missione verso il mondo, ma ciò che è
essenziale per la sua vita e ciò che ha un valore per ogni
tempo e per ogni persona è l’amore concreto, è la fedeltà all’unico comandamento che Gesù ci ha lasciato
come segno distintivo del cristiano: Amatevi gli uni
gli altri. Amatevi come io vi ho amato! Da questo tutti
sapranno che siete miei discepoli: se vi amate gli uni
gli altri (Gv.13,34-35).
A conclusione di questo percorso i tre giorni di convivenza, ai quali possono partecipare gli animatori coordinatori, ma anche coloro che volessero meglio
approfondire o capire questo cammino. “La santità
e la missione dei laici”, il tema attorno al quale si
articoleranno gli incontri, sarà affrontato da più relatori accompagnati da momenti di verifica e confronto;
non mancheranno spazi di preghiera comunitaria e
personale.
“Ogni cristiano è chiamato alla santità, e la santità
non è anzitutto fare cose straordinarie, ma lasciare
agire Dio. (Papa Francesco udienza generale, 2 ottobre 2013). 3
Chiesa Insieme
Famiglie del Vangelo
OTTOBRE 2014
9
Una via di rinnovamento della Chiesa
che parte dalle parrocchie
M onsignor S orrentino
intervistato da
Francesco Brenci
ASSISI - “Insegnaci a spenderci con
te, senza misura, per i nostri fratelli, a fare della nostra vita un dono di
amore, a vederti sempre e dappertutto,
soprattutto in chi soffre” , recita così
un passaggio della preghiera di consacrazione delle Comunità Maria Famiglie del Vangelo, quindi quale luogo più appropriato, quello dell’Istituto
Serafico, per presentare l’ultimo libro
di monsignor Domenico Sorrentino dal
titolo: “Chiesa come famiglia, una via
di rinnovamento della parrocchia: le
Comunità Maria Famiglie del Vangelo”
edito da Cittadella Editrice.
Un opera fortemente voluta dal vescovo per essere “stimolo e supporto”,
come ribadito nella introduzione, per
quanti si sono già accostati o si accosteranno alle CMFV.
La presentazione del libro è avvenu-
C arlo D i C icco
sul suo libro sulle
ta nel pomeriggio del 24 settembre
alla presenza di personalità della vita
amministrativa cittadina e di tanti che
credono e lavorano a questo “progetto”, di amore fraterno e di speranza. Il
vicedirettore dell’Osservatore Romano
Carlo Di Cicco ha intervistato l’autore,
formulando domande molto precise relative a vari passaggi fondamentali del
testo, provocando risposte molto articolate che hanno consentito ai presenti
di cogliere il messaggio di speranza
verso un mondo nuovo, verso un nuovo modo, importante, di fare Chiesa.
Nato come “vademecum” per gli animatori delle “Famiglie”, il libro è diventato invece una preziosa opera che
analizza e mette a nudo le problematiche legate alla profonda crisi” che sta
attraversando la nostra società, dove
ognuno è “atomo slegato”, senza più
relazioni con gli altri, immerso in un
vuoto culturale e umano da cui non si
ha la forza di uscire. Crisi
che colpisce inesorabilmente la famiglia, non si ha più
la voglia, né si sente più la
necessità, di legarsi in doveri e responsabilità troppo
grandi.
Ma il tempo di crisi può diventare un tempo favorevole
(kairòs) che apre alla speranza di un futuro di luce,
questo il messaggio che
monsignor Sorrentino vuol
far passare nel suo libro.
CMFV
Dalla crisi si può uscire e l’autore ne
indica la strada, affidando alla forza
del Vangelo la ricucitura di quella tela
di rapporti tra le persone, ormai così
logora e così irrimediabilmente strappata. Un Vangelo che si fa “famiglia”
e diventa “famiglia”, un ritorno alle
origini, alla nascita della Chiesa concepita come unione di più “famiglie”,
una immagine più volte richiamata dal
vescovo.
Ecco quindi il concetto di parrocchia
concepita come “famiglia di famiglie”,
nate “nella Chiesa per far crescere la
Chiesa”. Piccole realtà che consentono
di vivere intensamente la fede intesa
come comunione fraterna, come calda
relazione, come necessità di “vivere
l’uno per l’altro”, di essere “un cuor
Altro appuntamento Il libro del vescovo
è stato presentato anche a Sigillo
solo e un’anima sola”. Ecco quindi le
“Comunità Maria famiglie del Vangelo”
chiamate a riempire il vuoto lasciato dall’indifferenza, dalla solitudine,
dall’apatia di una vita vuota di Cristo.
Chiudiamo con le stesse parole dell’autore nella “conclusione” del testo: “un
libro come questo non si presta a una
vera e propria conclusione. Guarda al
futuro. E’ esso stesso “in cammino” e
forse deve continuare ad essere scritto
da quanti entrano in questa avventura
che fa rivivere la bellezza delle origini
...”.
3
Chiesa Insieme
10 OTTOBRE 2014
Vita diocesana
Un cammino fatto di preghiera
e di gesti concreti
Approvata
definitivamente la
ASSISI – Riprende il nostro dialogo “Spiritualità di Charles Foucauld”,
l’esperienza di “fraternità” che è anche “pellegrina” e “contemplativa” ma
più concreta, feriale e diversificata che
mai. In cooperativa con i ragazzi Down,
alle Poste, nel carcere, in volo come
hostess di linea area, a fare i “nonni
baby-sitters”, o l’imbianchino, la piccola
sorella pellegrina, consacrata, nell’Ordo
Virginum, tante giovani coppie, di cui
una con bimbo piccolo di un anno ecc.
Siamo di varie regioni d’Italia, ma siamo anche di fuori Italia (Francia, Belgio,
Argentina, Romania e per 20 anni, una
finlandese, ora carmelitana). Ci sono
alcune notizie che ci riempono di gioia
e di cui vogliamo mettervi al corrente.
La conferma, dopo tre anni, da parte
del vescovo monsignor Domenico Sorrentino del nostro statuto e delle nostre
linee di vita.
Il decreto di approvazione definitiva è
stato dato solennemente, nel giardino
di Santa Maria Maggiore, nel giorno
dell’Assunzione della “pellegrina di Nazareth” al cielo (15/08/2014). Abbiamo infatti partecipato con gli altri della
diocesi al rosario presieduto dal vescovo davanti alla grotta con la nuova statua della Madonna di Lourdes. Il vescovo, nell’introdurre la “contemplazione”
dei misteri gloriosi ha fatto notare che
erano “presenti dei contemplativi che si
dicono pellegrini, a cui dopo la recita
del rosario consegnerò il decreto di approvazione definitiva della loro fraternità…facciamo festa insieme a loro”.
Il pomeriggio si è concluso, in un clima
sereno, con un buffet fraternamente offerto dal caro parroco padre Enzo. Poco
tempo prima, e sempre per la festa di
Maria, “La Visitazione” (31/5/2014)
Fraternità
pellegrina contemplativa
avevamo vissuto un’esperienza comunitaria nella bellissima
cornice della Casa San Girolamo in Spello, incontrandoci per
4 giorni sul tema: “La Sposalizio
nel Regno”, tema suggerito dalla ricorrenza quel 31 maggio del
25esimo della Consacrazione di
Giovanna, nell’Ordo Virginum e
che era avvenuta proprio là, in
quella stessa cappella, nel lontano 31 maggio dell’89. Il tema
dello Sposalizio nel Regno, valido per celibi e sposati, ha permesso
a tutti noi di “far memoria” della nostra sponsalità dentro il Regno, e mentre ungevamo “Lo sposo di tutti noi” (Il
Crocifisso nella cappella) con il profumo
di nardo arrivato dalla Terra Santa, il
profumo versato da Maria di Magdala
(e di Betania), sui piedi e il capo di
Gesù, il caro fratello nostro cantautore Pierangelo Comi con la figlia Maria,
cantava la sua ultima bellissima composizione.
Tra luglio, agosto e settembre sono accadute tante cose: Debora, è stata in
India tre mesi, a visitare i villaggi poveri, a fare preghiera un mese, a visitare
Sandra con i suoi 20 bambini adottati
e a Pierre (nei 5 villaggi dei lebbrosi),
Marina, con alcuni suoi amici è andata
sul cammino di Santiago; Carlo e Mauro
sono stati per un mese nei villaggi poveri dell’Armenia, Patrizia, Simonetta e
Giovanna (dal 7 al 21 settembre) sono
state invitate a “benedire” il monastero
Meditazione di un monaco dell’India, in
Canada, nell’ambito del sempre gioioso dialogo delle religioni, in preghiera!
Un gruppetto di noi, è stato presente,
in settembre, al pellegrinaggio di una
settimana: “Sulla via di San Martino di
Tours”, proposto per i 1.700 anni dalla
sua nascita e organizzato per il Nord Italia, dalla
nostra fraternità. Il pellegrinaggio che prevede dei
percorsi a piedi, oltre che
a seguire le orme di San
Martino, vuole incontrare
i “Santuari” di vita” coerenti con il messaggio di
testimonianza di questo
santo apostolo dei contadini e dei più poveri. Già
a giugno qualche pellegrino era sceso
nel Sud, da Teresa a Casal di Principe
a sostenere lo splendido lavoro con i
bambini, sulla Costituzione, raggiungendo anche le due parrocchie molto vive
di Salerno, dove abbiamo condiviso liturgie con la gente. E questo mentre
altri di noi andavano invece al Nord, a
parlare nel Cremasco per un “ritiro sulla
speranza”.
E’ infatti, sempre questo il nostro invisibile “sociale”, invisibile ma efficace nella
fede! E cioè quel benedire e intercedere
nei luoghi dove “passiamo, le case e
le auto che sfiorano i volti che contempliamo”! Per la gioia di incoraggiare
altri “Nazareth”, specie là dove c’è una
sofferenza che chiede solidarietà! Ma
niente nel viaggio sarebbe importante
ed essenziale se non fosse anche “contemplativo”. Tanti luoghi, tanti incontri
sì! Ma il nostro cammino continuerà,
sempre e solo, secondo quanto ci suggerirà lo Spirito, nella preghiera e anche
attraverso le persone e gli avvenimenti.
Crediamo che per salutarci gli uni e gli
altri, con il Sinodo che ha già iniziato il suo “cammino vivo”, non ci resta
che augurarci una immersione calda e
lieta nello “Sposalizio del Regno” per
poter cantare interiormente, con l’antica
preghiera degli Amerindi: “Io sono una
preghiera in cammino”.
Chiediamo anche a voi di accompagnarci nella preghiera in questo cammino, e
come dicevamo all’inizio, se vorrete conoscerci, partecipando ad uno dei nostri
incontri periodici, sarete benvenuti. Non
avete che da telefonare a Giovanna
(333-7915076), o una delle due coordinatrici Margherita (335-6947738)
e Maria Rosa (338-6267373). 3
Comunità pellegrina contemplativa
Chiesa Insieme
Vita diocesana
OTTOBRE 2014
11
A bb r a cciare il futuro
c o n p i ù speranza
il
2015
è l’anno dedicato alla vita consacrata
Alessandra Grazioli
ASSISI - Il 2015 sarà l’Anno dedicato alla Vita Consacrata. Papa Francesco l’aveva annunciato il 29 novembre
2013 incontrando i superiori generali
degli Istituti maschili, e il Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita
consacrata e le Società di vita apostolica, Card. João Braz de Aviz, con il
segretario della stessa Congregazione,
Mons. José Rodríguez Carballo OFM,
lo hanno poi illustrato in conferenza
stampa il 31 gennaio 2014. Lo speciale Anno celebrativo si inserisce nel
contesto dei 50 anni dalla pubblicazione del Perfectae caritatis, il decreto
sul rinnovamento della vita consacrata
del Concilio Vaticano II, “un soffio dello
Spirito non soltanto per l’intera Chiesa ma, forse in modo particolare, per
la vita consacrata”, ha sottolineato il
Card. Braz de Aviz.
Obiettivi dell’Anno della Vita consacrata 2015: ringraziare Dio per il dono
della vita consacrata, in particolare
per i 50 anni del suo rinnovamento
secondo l’insegnamento del Concilio;
incoraggiare i consacrati ad abbracciare il futuro con speranza; chiamarli a
vivere il presente con passione, facendo della propria vocazione un vangelo, una buona notizia, e testimoniando
nel mondo la bellezza della sequela
Christi, nelle forme molteplici in cui è
espressa dalla vita consacrata. Frutto
di tale cammino potrà essere un rinnovato impegno in ciò che il Concilio ha
chiesto ai consacrati: fedeltà al Signo-
re, alla Chiesa, al proprio carisma e
all’uomo di oggi, vivendo “anche le debolezze e le infedeltà come esperienza
della misericordia e dell’amore di Dio
…potenziando la loro relazione con il
Signore, la vita fraterna in comunità, la
missione, e curando una formazione
adeguata alle sfide del nostro tempo, in
modo da «riproporre con coraggio» e
con «fedeltà dinamica» e creativa (cf.
VC 37) l’esperienza dei loro fondatori
e fondatrici”. Nella conferenza stampa è stata sottolineata l’importanza di
tale dimensione “formativa” dell’Anno
celebrativo 2015, definito un “tempo di
grazia” per la vita consacrata e per
tutta la Chiesa, e un’occasione per riconoscere, in un esercizio di lucidità,
“luci e ombre” nella vita religiosa come
in tutte le realtà, sociali ed ecclesiali,
nella consapevolezza che recuperare
una “maggiore semplicità” anche nel
“riconoscere i propri sbagli” costituisce,
secondo le parole del Cardinale Braz
de Aviz, “un principio di sapienza”.
Per preparare i consacrati all’Anno
2015 il Dicastero ha pubblicato due
lettere. La prima, intitolata Rallegratevi,
è stata dedicata al Magistero di Papa
Francesco sulla vita consacrata ed è
uscita il 2 febbraio 2014, per la Giornata mondiale della Vita consacrata.
Affronta il tema dell’intima ed autentica gioia di cui la vita dei consacrati
non può non essere espressione trasparente, motivo di consolazione per
il popolo di Dio, e propone una serie
di domande con cui il Papa invita ad
andare alle “periferie esistenziali della povertà e del pensiero”. Anche la
seconda lettera, intitolata Scrutate e
pubblicata il 23 settembre 2014, torna a porre tale gioia quale “virtù pellegrina”, che permette ai consacrati il
costante cammino di comunione e di
discernimento, nella sequela di Cristo
e sotto la guida dello Spirito, nel mondo di oggi. “Segno dei beni futuri nella
città umana”, la vita consacrata è chiamata a “fermarsi nelle strade e guardare”, con le parole del profeta Geremia,
per scrutare l’orizzonte della storia accettando di misurarsi con le certezze
provvisorie e le situazioni nuove “gridate dall’umanità contemporanea” e
custodendo fedelmente la ricerca del
volto di Dio, nell’intercessione vigilante
e nella fede salda. Secondo il desiderio di papa Francesco, l’8 e 9 marzo
2014 la Congregazione ha organizzato
anche un simposio sulla gestione dei
beni economico-patrimoniali da parte
dei religiosi, producendo un documento con linee guida e orientamenti per
gli Istituti religiosi che affrontino situazioni complesse in tale ambito.
A breve l’Anno speciale avrà ufficialmente inizio il 30 novembre, prima
domenica d’Avvento, con una solenne celebrazione in Vaticano. Tra le
sue principali iniziative: 22-24 gennaio convegno ecumenico di consacrati;
8-11 aprile convegno per formatori e
23-26 settembre uno per giovani consacrati; 18-21 novembre convegno per
la Vita monastica e, nelle stesse date,
uno per le Società di Vita apostolica e
Ordo Virginum; 28 gennaio-1 febbraio
2016, un simposio teologico sulla Vita
consacrata. La chiusura ufficiale sarà il
2 febbraio 2016. 3
Chiesa Insieme
12 OTTOBRE 2014
Dalle parrocchie
Riaperta al culto la chiesa della Madonna dell’Oliva
In tanti alla celebrazione presieduta dal vescovo monsignor Sorrentino
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - Abbiamo bisogno della bellezza che trasforma l’effimero in eterno, della fragilità che confonde la fortezza, della tenerezza che non teme di
rivelarsi, dei profumi, dei sapori e delle
emozioni di piccole quotidiane meraviglie, di relazioni calde, del buon vicinato, di una preghiera semplice lanciata
nell’infinita bellezza della creazione al
tramonto del sole quando si fa sera
e diventa dolce il conversare con gli
amici dietro i passi che ci riportano a
casa, una casa dal profumo dell’accoglienza quando girando la chiave
sembra che si ha ancora qualcosa da
dire a qualcuno che sa ascoltarti, che
non ha fretta e di ospitarlo nonostante
l’ora tarda e la stanchezza della giornata, per condividere ciò che di buono
è stato preparato. E’ sembrato tutto
questo e ancor più, con i riverberi
personali di una luce arcana che si
è effusa nei cuori: la riapertura della restaurata chiesetta della Madonna
dell’Oliva. Piccola, ma densa di valore
storico; piccola, ma ricolma di secoli di
preghiere, devozioni, affetti e affanni
di 600 anni di devozione; piccola, ma
circondata da una bellissima spianata
di ulivi; piccola, ma capace di riscaldare il cuore dei presenti, come solo
il cuore della Mamma per eccellenza Maria santissima sa fare; piccola,
ma dove, per incanto, nonostante la
grande affluenza, ciascuno ha trovato il suo posto, venerdì 19 settembre
alle 18, per partecipare alla solenne
celebrazione eucaristica presieduta dal
vescovo di Assisi monsignor Sorrenti-
no. Le parole del presule ricordavano
l’evento straordinario scaturigine della
chiesina avvenuto nel 1399, quando
la Madonna con il bimbo tra le braccia apparve a un bambino nell’oliveto
fuori Porta Nuova. L’olivo non a caso
è una pianta dal significato densamente
biblico produce, infatti, l’olio, segno di
bellezza, di salute,
di unzione, simbolo
dello Spirito Santo.
Non è un caso, ricordava monsignor
Sorrentino, che proprio nel grembo di
Maria all’Annunciazione, Dio riversa lo
Spirito Santo, che
scenderà su di lei
e che in lei concepirà il Cristo; da lei
nascerà il Figlio di
Dio, l’unto del Signore, unto di Spirito Santo. Quale il messaggio per noi
oggi di questa chiesetta
ristrutturata e riaperta al
culto: come Gesù possiamo rinascere a vita
nuova solo nel grembo
di Maria, come oggi è
rinato questo luogo.
Al termine della celebrazione la parola a
don Cesare Provenzi,
vicario foraneo di Assisi, parroco e priore di San Rufino, che
ha fortemente voluto
questa iniziativa e con
lui il vescovo e un piccolo comitato
spontaneamente formatosi che vi ha
collaborato, per ringraziare tutti coloro
che vi hanno contribuito. Don Cesare
ha evidenziato, infatti, che la chiesa,
gravemente danneggiata dal terremoto
del 1997, era inaccessibile ed è stato
possibile ristrutturarla grazie al servizio
Beni culturali della Cei che ha ottenuto
un contributo Cei dall’8 per mille. A
seguire brevi interventi storici: di Giovanni Pastorelli del Rotary Club, Pio
De Giuli, che ne ha esposto la storia
lungo i secoli, dell’ingegnere Claudio
Menichelli che ne ha condotto i lavori di restauro soprattutto del bellissimo
affresco all’interno sulla parete di fondo dell’abside che ricorda il miracolo.
A conclusione dell’evento c’è stato un
momento di festa, un piccolo rinfresco,
un momento di “buon vicinato”, per
intrecciare sul far della sera al buon
gusto la condivisione di gioie, ricordi
e idee per ripristinare la festa della
Madonna dell’Oliva il 2 luglio prossimo. 3
Chiesa Insieme
OTTOBRE 2014
Dalle parrocchie
Un altro “operaio” nella vigna del Signore
13
A Sigillo Simone Petrosino è stato ammesso all’ordine sacro del presbiterio diocesano
Suor Maria Rosaria Sorce
SIGILLO - In un tempo di crisi, lo Spirito Santo che non conosce crisi, che
“soffia dove vuole e su chi vuole”, che
“fa nuove tutte le cose”, continua a
seminare nel cuore dei giovani germi
di vita che sembrano ormai “esodati”
dall’economia di una società sempre
più autoreferenziale, autosufficiente e
purtroppo sola e fragile: i semi delle scelte definitive, della fedeltà senza
paure, della speranza, del dono gratuito, della libertà come responsabilità
dell’altro più debole e indifeso, e perché no, della sequela di un Dio-fatto
uomo di nome Gesù che nella fede
e nella storia ha vissuto in pienezza
secondo questi valori indiscussamente e squisitamente antropologici, fondamenti
dell’essenza dell’uomo.
E’ questa la vocazione
del giovanissimo, Simone Petrosino che il 20
settembre nella chiesa
di Sant’Andrea di Sigillo ha risposto: “Sì” alla
chiamata della Chiesa
rivoltagli attraverso il
vescovo della diocesi di
Assisi monsignor Domenico Sorrentino che
presiedeva la celebrazione durante la
quale Simone è stato ammesso all’ordine sacro del presbiterato nella chiesa diocesana di Assisi. Ad accoglierlo
l’abbraccio
di
una famiglia, la
Chiesa, che ha
gioito con lui:
i suoi genitori,
che nello stesso giorno hanno
ricordato il loro
venticinquesimo
di matrimonio,
parenti,
amici, conoscenti, i
compagni seminaristi e soprattutto tantissimi
giovani, gli scout di Sigillo e i ragazzi del post-cresima della cattedrale di
San Rufino di Assisi per i quali Simone da qualche anno è guida attenta e
compagno di cammino. A
concelebrare la messa numerosi sacerdoti tra i quali don Carlo Cecconi, vice
parroco di San Rufino, ordinato da poco sacerdote,
che ha affiancato Simone
nel suo discernimento e
che ha consacrato l’Eucaristia per lui, don Cesare
Provenzi, parroco di San
Rufino che lo ha accolto in
cattedrale seguendo il suo
cammino che continuerà a svolgere,
il parroco di Sigillo don Ferdinando
Dell’Aquila. Una festa nella vigna del
Signore, perché “il Signore ha detto
anche a te, vieni a lavorare nella mia
vigna, perché a lui non interessa il lavoro ben fatto, giacché ‘come un padrone disorganizzato’, paga gli ultimi
operai come i primi, ma farti rimanere
con lui, nella sua vigna, nella sua famiglia dove tu, dopo aver sperimentato
la sua gioia, possa condurvi tanti altri”.
Sono le parole augurali del vescovo,
sono la sfida della vocazione, sono
la certezza che nessuna vocazione è
per sé e nessun vocato è un’isola, ma
cammina tra le braccia di una Madre,
la Chiesa, che lo terrà stretto, perché
Simone sia sempre “generoso, umile,
gentile, sempre il primo se si tratta di
servire e sempre l’ultimo a essere protagonista”, come di te hanno detto i
giovani di San Rufino, perché tu lo sai,
te lo ha ricordato il tuo vescovo, che
“per gli operai della sua vigna la paga
è già pattuita, è altissima, la conosce
solo Dio: è Lui che ti dona tutto se
stesso”. 3
Dopo tre anni il giovane seminarista lascia la parrocchia gualdese
SANTA MARIA DEL PIANO HA SALUTATO IL “SUO” ALESSANDRO
GUALDO TADINO - Un bel momento
quello vissuto sabato sera 20 settembre nella parrocchia di Santa Maria del
Piano di Gualdo Tadino.
C’è stato il saluto al seminarista Alessandro Picchiarelli ed ai suoi genitori.
Lo ha voluto il parroco monsignor Aldo
Mataloni, per esprimere la gratitudine
sua e dell’intera comunità. Alessandro
arrivò in parrocchia tre ann
i fa, vi ha trascorso quasi tutti i fine
settimana, ha coadiuvato il parroco
nell’attività pastorale, liturgica e catechetica: una presenza discreta, un
inserimento efficace ed apprezzato da
tutti. Ora Alessandro, che sarà ordinato diacono il prossimo 18 ottobre
nella cattedrale di San Rufino, lascia
l’impegno nella parrocchia perché presterà servizio al fianco del vescovo
monsignor Domenico Sorrentino. Una
cena con una cinquantina di persone,
i saluti, qualche piccolo dono, un breve discorso non senza commozione,
i reciproci ringraziamenti hanno caratterizzato l’evento della “calda famiglia
parrocchiale”. 3
Alberto Cecconi
Chiesa Insieme
14 OTTOBRE 2014
Formazione
L’ I s t i t uto Teologico di Assisi:
e c c e l l enza della Chiesa umbra
Professor Don Romano Piccinelli *
ASSISI - Particolarmente in questi anni, la Chiesa italiana invita sapientemente a una programmazione
pastorale che abbia al proprio centro
l’educazione alla vita buona del vangelo. Oggi più che mai, di fronte ai
continui e rapidi cambiamenti del tempo, è necessario compiere sforzi mirati
per sapere rendere ragione della speranza cristiana di fronte a una cultura
che sembra aver rinunciato all’idea di
Dio e di fronte a una sperimentazione
esistenziale spesso invischiata nel relativismo e nella complessità. Le vie
del dialogo, dell’ascolto, della prudenza sono particolarmente adatte in un
tempo convulso che esige una sempre
più sensibile capacità di discernimento.
Ebbene, parlare di pastorale, di impegno nelle vita non è altra cosa rispetto allo specifico servizio che l’Istituto Teologico compie a servizio della
Chiesa in questa nostra regione Umbria, ormai da molti anni. Proprio per
le mutate condizioni culturali, proprio a
causa delle sempre più forti esigenze
che oggi si impongono di fronte a crisi
continue e ad alcune lancinanti delusioni, tenendo conto delle complesse
problematiche in atto nel mondo che
cambia, non ci si può affidare a una
pastorale dell’improvvisazione.
Sarebbe altrettanto sbagliato moltipli-
care casualmente le
iniziative, andando a
tentoni alla ricerca di
una quadratura pastorale mai soddisfacente. Per bene operare,
è necessario bene
riflettere,
progettare
sapientemente. Teologia e pastorale – ce
lo insegna il Concilio Vaticano II che
nella sua espressione dottrinale si è
caratterizzato proprio per il desiderio
di manifestare la sua specifica indole pastorale – non sono disgiunte, ma
operano in intima sinergia, al punto di
non poter esistere l’una senza l’altra.
Presso l’Istituto Teologico di Assisi la
programmazione accademica è pensata proprio per offrire, a diversi livelli
di approfondimento, sia le solide basi
necessarie ad alimentare l’intelligenza
ecclesiale per il tempo presente, sia
una continua riflessione per l’approfondimento e lo studio della scrittura
e della tradizione della Chiesa, combinando fedeltà e rinnovamento in una
sintesi di rara bellezza.
L’offerta accademica e formativa sono
così plasmate in modo da tener conto e delle esigenze specifiche di un
sapere ben strutturato in una spiccata
prospettiva culturale, e della necessaria fatica di tradurre la dottrina in scelte
concrete per la vita della Chiesa contemporanea. Chi studia teologia beneficia di questo duplice sforzo che l’Istituto profonde, avendo idealmente due
riferimenti: da un lato l’insegnamento
del Concilio dal quale a cinquant’anni
di distanza si ha ancora molto da imparare, dall’altro avendo presente l’invito a Firenze e cioè a sviluppare una
riflessione su Gesù Cristo quale fonte
del nuovo umanesimo. 3
* Preside dell’ITA
Lezioni, iscrizioni
e Segreteria
Le lezioni dell’anno accademico
sono cominciate il giorno successivo
all’inaugurazione che c’è stata lunedì
6 ottobre, con la solenne concelabrazione eucaristica di apertura presieduta da mons. Giuseppe Piemontese,
vescovo di Terni-Narni-Amelia, che
ha avuto luogo presso la Basilica inferiore a partire dalle 9 e la lectio
tenuta da mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno, già docente
stabile di teologia dogmatica presso
l’Istituto Teologico di Assisi, una lectio
sul tema: Linee emergenti dell’azione
pastorale di Papa Francesco nel contesto della “riforma nella Chiesa. Sono
possibili iscrizioni ordinarie e straordinarie sino al 15 ottobre compreso.
Tutti gli interessati o anche semplicemente coloro che si sono lasciati
incuriosire e attrarre dalla possibilità
di accedere ad alcuni approfondimenti possono rivolgersi per tutte le informazioni o per formulare eventuali
domande alla Segreteria dell’Istituto,
utilizzando i recapiti email e telefonici pubblicati nel sito internet (Istituto
Teologico di Assisi, piazza S. Francesco 2 – 06081 Assisi (PG), tel.
075-813061, mail: [email protected], web: http://www.
istitutoteologicoassisi.it). 3
Chiesa Insieme
Formazione
OTTOBRE 2014
15
L’informatica del sapere e del saper fare
Insegnanti, alunni e genitori dell’Istituto Alberghiero insieme per costruire il progetto classe 2.0
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - L’Istituto Alberghiero di Assisi segna anche quest’anno un numero
d’iscrizioni record che lo costringe ancora una volta a bussare alle porte delle autorità civili per gli spazi che da più
anni cominciano a essere insufficienti.
Quest’anno, infatti, sette classi quinte saranno accolte dall’ITI dell’Istituto
Marco Polo di Santa Maria. Nonostante
le difficoltà, la comunione educante che
caratterizza lo staff dell’Istituto con la
preside Biancamaria Tagliaferri e i suoi
collaboratori permettono una creatività
educativa che rende la scuola davvero, per usare le parole di Papa Francesco, “un villaggio che educa più di
1042 alunni in 51 classi dislocate in 5
sedi”. Quest’anno, ai molteplici progetti
già implementati, si aggiunge il progetto
2.0, grazie a un bando vinto dalla scuola che le ha permesso di potenziare la
banda informatica. Il progetto interesserà per un biennio in via sperimentale la
classe 1A Commerciale con l’obiettivo
di estendere il metodo d’insegnamen-
to-apprendimento 2.0
a tutta la
scuola.
Il
vicepreside
professor
Aldo Geraci ha evidenziato la
necessità di
una scuola
che abbia
sempre più
il taglio del sapere per saper fare, di
trasmettere ai già… ma non ancora…
futuri imprenditori, agenti di commercio
o altro non solo la conoscenza e la
professionalità, ma anche la sapienza
della rete informatica, la capacità di
saper gestire e organizzare da sé la
cultura e la formazione per investirla in
pieno nella vita e nel mondo del lavoro.
Una grande sfida presentarsi a scuola
senza libri, ma muniti solo di un quaderno, una penna e un tablet e, don
Lorenzo Milani aggiungerebbe, “della
propria testa” perché educare a pensa-
re con la propria testa vale più di ogni
altra cosa; si tratta di passare dall’uso
unicamente ludico e dipendente dei Pc
ad un uso sano, intelligente ed efficiente con un percorso didattico informatico
in tutte le materie e trasversale. “Un
progetto dove la scuola media facilita la
conoscenza non più trasmessa dall’insegnante ma da ricercare in rete; un
progetto che oltrepassa le pareti anguste dell’aula e si mette in gioco, si mette in rete per fare della rete un mezzo
prezioso non di dissipazioni e gioco,
ma di cultura e formazione”. 3
#STARCONTE: CAMPO SCUOLA ACR 2014
USSITA - Dal 25 al 31 agosto 2014 a
Calcara di Ussita, in provincia di Macerata, si è tenuto il consueto campo
scuola Acr (Azione Cattolica Ragazzi)
con la partecipazione di ragazzi provenienti da tutta la diocesi di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino. Quest’anno
lo scopo del campo è stato quello di
riscoprire le peculiarità e la vita quotidiana delle prime comunità cristiane
basate sul vivere insieme, sulla condivisione dei beni e sulla preghiera. I
ragazzi hanno riconosciuto nelle prime
comunità la bellezza, la fragilità e le
difficoltà che caratterizzano anche i loro
gruppi di preghiera attuali. Per aiutarli
in questa riscoperta, l’ambientazione,
scelta dagli educatori per quest’anno,
è stata la storia di Robin Hood e della
comunità di Sherwood, traendo spunto
sia dal cartone Disney “Robin Hood”
sia dal film “Robin Hood- il principe dei
ladri”. Lunedì 25 agosto dopo l’arrivo a
Calcara, è stato introdotto il tema del
campo e i ragazzi sono stati divisi in 6
gruppi, tre delle elementari e tre delle
medie. Il giorno successivo martedì
26 agosto lo slogan della giornata
è stato “C’entro anch’io” per indicare l’atteggiamento dell’accoglienza e
dell’appartenenza ad un gruppo, o
meglio ad una comunità. Mercoledì
27 agosto lo slogan è stato “Amalgamato” ed è stata la volta della passeggiata, attraverso la quale i ragazzi
non solo hanno imparato a sopportare
la fatica, ma anche la condivisione fraterna come caratteristica principale della prima comunità cristiana. Giovedì 28
agosto il tema presentato ai ragazzi è
stato quello della gratuità dell’amore di
Dio, presentato con lo slogan “Appagato” che non è un premio da meritare ma
un dono da accogliere con fede e gioia.
In questa giornata i ragazzi hanno ricevuto la visita del vescovo monsignor
Domenico Sorrentino che li ha guidati
con una riflessione al sacramento della Riconciliazione. Durante il 5° giorno, venerdì 29 agosto, l’atteggiamento
presentato è stata la fiducia attraverso
lo slogan “Incatenato”. I ragazzi hanno
imparato a mettere a nudo le proprie
fragilità e paure, scoprendo la bellezza
di affidarsi a Dio nelle difficoltà. Il 6°
giorno è stato la conclusione del campo con la presentazione del tema della responsabilità di scegliere e di agire
secondo lo stile di Cristo e di essere anche annunciatori della sua parola
nel mondo. Per questo ai ragazzi sono
stati consegnati dei “mandati” a forma
di freccia con su scritto “Vogliamo star
con te per raccontare la bellezza di essere cristiani fino ai confini del mondo”. Il giorno successivo i genitori e figli
hanno assistito alla santa messa domenicale e hanno festeggiato insieme per
poi tornare a casa.3
Andrea Chiovoloni
Chiesa Insieme
16 OTTOBRE 2014
APPUNTAMENTI ottobre-novembre
2014
15 - Mercoledì - 28.a Tempo Ordinario - S.
Teresa di Gesù (m) - [IV]
16 - Giovedì - 28.a Tempo Ordinario - S.
Edvige (mf); S. Margherita M. Alacoque
(mf) - [IV]
17 - Venerdì - 28.a Tempo Ordinario - S.
Ignazio di Antiochia (m) - [IV]
Presso l’Oratorio dei Salesiani di Gualdo Tadino Alle ore 20.45, presentazione del libro del Vescovo monsignor Sorrentino dal titolo: Chiesa come Famiglia”. Interverrà
il prof. Antonio Pieretti.
18 - Sabato - S. LUCA (f) - [P]
Ordinazione Diaconale alle ore 17 nella cattedrale di San Rufino, ordinazione Diaconale di Alessandro Picchiarelli e Maurizio Biagioni.
19 - Domenica - 29.a Tempo Ordinario - Ss.
Giov. de Br. e Isacco J. e c. (mf); S. Paolo
d. Croce
20 - Lunedì - S. Irene, Aurora - [I]
21 - Martedì - S. Orsola, Clementina,
22 - Mercoledì - 29.a Tempo Ordinario - S.
Donato vescovo, Apollo - [I]
23 - Giovedì - 29.a Tempo Ordinario - S.
Giovanni da Capestrano (mf) - [I]
24 - Venerdì - 29.a Tempo Ordinario - S.
Antonio M. Claret (mf) - [I]
25 - Sabato - 29.a Tempo Ordinario - S.
Crispino, S. Daria, Gaudenzio - [I]
Lo Spirito di Assisi - Presentazione DVD sulla visita papa Francesco, Basilica San Francesco salone papale - ore 18.00
26 - Domenica - 30.a Tempo Ordinario - S.
Evaristo papa - [II]
Lo Spirito di Assisi - Ore 16.00 Basilica di San Francesco - giardino dei Novizi, conferenza: iI figli di Abramo in preghiera per la pace.
Ore 21.00 Preghiera Ecumenica per la pace.
27 - Lunedì - 30.a Tempo Ordinario - S.
Fiorenzo vescovo, Delia - [II]
Lo Spirito di Assisi - Convegno: Abramo nostro padre nella fede, tre popoli, tre fedi,
quale dialogo? Ore 9.15 Salone papale, basilica San Francesco.
28 - Martedì - 30.a Tempo Ordinario - Ss.
SIMONE e GIUDA (f) - [P]
29 - Mercoledì - 30.a Tempo Ordinario - S.
Ermelinda, S. Massimiliano, Michela - [II]
30 - Giovedì - 30.a Tempo Ordinario - S.
Germano vescovo, Benvenuta - [II]
31 - Venerdì - 30.a Tempo Ordinario - S.
Lucilla, S. Quintino - [II]
1 - Sabato - TUTTI I SANTI (s) - [P]
2 - Domenica - 31.a Tempo Ordinario COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI
- [P]
3 - Lunedì - 31.a Tempo Ordinario - S. Martino de Porres (mf) - [III]
4 - Martedì - 31.a Tempo Ordinario - S.
Carlo Borromeo (m) - [III]
5 - Mercoledì - S. Zaccaria profeta - [III]
6 - Giovedì - S. Leonardo abate - [III]
7 - Venerdì - 31.a Tempo Ordinario - S.
Ernesto abate, Carina - [III]
8 - Sabato - 31.a Tempo Ordinario - S. Goffredo vescovo - [III]
9 - Domenica - 32.a Tempo Ordinario DEDICAZIONE BASILICA LATERANENSE
(f) - [P]
10 - Lunedì - S. Leone Magno (m) - [IV]
11 - Martedì - S. Martino di Tours [IV]
12 - Mercoledì - S. Giosafat (m) - [IV]
13 - Giovedì - S. Diego, S. Omobono - [IV]
14 - Venerdì - 32.a Tempo Ordinario - S.
Giocondo vescovo - [IV]
15 - Sabato - 32.a Tempo Ordinario - S.
Alberto Magno (mf) - [IV]
Sacro Convento (Salone papale) - Simposio “Molte membra, un corpo solo. Religiosi e
chiesa particolare oggi”.