Trasporti - Partito Democratico della Calabria

IL SISTEMA DEI TRASPORTI IN CALABRIA: UN’INDUSTRIA A SERVIZIO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
Coordinatore: ing. Corrado Rindone
Al tavolo si è registrata un’ampia e variegata partecipazione: rappresentanti degli utenti dei sistemi di trasporto;
rappresentanti degli operatori dei servizi e delle infrastrutture; rappresentanti politici; rappresentanti dei tecnici
esperti del settore.
In ciascun intervento sono state evidenziate le principali criticità del sistema dei trasporti calabrese e gli obiettivi da
perseguire.
La Regione Calabria deve perseguire lo sviluppo sostenibile in linea con gli altri territori europei. Anche il sistema
dei trasporti può contribuire a raggiungere tale obiettivo da declinare secondo le sue principali componenti:
 sviluppo economico: il sistema dei trasporti potenzialmente può contribuire ad incrementare il livello di
occupazione nella regione che ha ormai raggiunto livelli inaccettabili per un territorio europeo;
 sviluppo sociale in termini di,
 incremento della coesione territoriale: il sistema dei trasporti è l’elemento essenziale per garantire livelli equi
di accessibilità in tutto il territorio regionale; l’aumento di accessibilità costituisce la condizione minima per la
fruizione sostenibile delle risorse disponibili nel territorio (risorse naturali, ambientali sociali e culturali);
 aumento della sicurezza dei cittadini (safety e security);
 sviluppo ambientale: il corretto funzionamento del sistema dei trasporti contribuisce a ridurre i livelli di
emissione di inquinante nel territorio;
 sviluppo generazionale: un sistema sostenibile dei trasporti può contribuire a contrastare lo spopolamento del
territorio.
Tuttavia nella condizione attuale il sistema attuale soffre di criticità; tra le più evidenti si richiamano:
 la mancanza di integrazione intermodale e intramodale (esempi evidenti sono i collegamenti degli aeroporti
calabresi con la rete ferroviaria);
 l’incertezza nei tempi di realizzazione delle opere (esempi evidenti sono relativi alla realizzazione dell’autostrada
A3, delle opere connesse al porto di Gioia Tauro);
 una scarsa capacità di governare i processi di pianificazione, progettazione e realizzazione del sistema; ciò è
connesso, tra l’altro, alla scarsa capacità di spesa dei fondi europei destinati a migliorare il sistema dei trasporti
calabrese (esempio evidente è la mancanza di un progetto per migliorare la linea ferroviaria Battipaglia – Reggio
Calabria);
 la mancanza di coerenza rispetto alle politiche nazionali ed europee (esempio evidente è connesso
all’emergente rischio di emarginazione della Calabria rispetto alle reti TEN ed i relativi progetti prioritari);
Un sistema dei trasporti in queste condizioni determina le ricadute negative su cittadini ed imprese calabresi.
Il tavolo, piuttosto che proporre singole soluzioni sganciate da un’ottica di sistema, concorda sulla necessità di
definire un metodo per pianificare, progettare e realizzare in forma integrata il sistema dei trasporti calabrese.
L’approccio proposto si basa su un modello partecipativo che consenta di raccogliere le istanze provenienti dal
basso e di ricondurle ad un approccio di sistema. I cittadini e le imprese calabresi devono essere al centro del
sistema. Pertanto solo dall’analisi della mobilità nelle sue componenti derivi il sistema di priorità per i trasporti, per
la realizzazione di servizi e di infrastrutture.
Seguendo l’approccio proposto, Il sistema dei trasporti calabrese deve essere pianificato seguendo due chiavi di
lettura:
 un comparto del sistema industriale che produce direttamente occupazione e reddito (ad esempio il porto di
Gioia Tauro e le officine OMECA a Reggio Calabria, l’insieme delle aziende pubbliche e private di trasporto
pubblico locale) (chiave di lettura definita “sistema secondario”);
 un’industria a servizio della sostenibilità: economica, compatibilmente con i tempi e le risorse della Comunità
Europea; sociale, compatibile con gli standard europei di sicurezza e di coesione sociale; ambientale,
compatibile con gli accordi nazionali ed europei stipulati a scala globale (es. Kyoto); generazionale, equilibrata
tra tutte le componenti sociali; (chiave di lettura definita “sistema terziario”).
Occorre porre l’attenzione sulle componenti passeggeri e merci, interpretando i servizi di trasporto e di logistica e
le infrastrutture modali su cui questi operano ed opereranno come derivati.
L’approccio storico alla pianificazione dei trasporti si origina dalla realizzazione di sistemi modali, a partire dalla
definizione di infrastrutture monomodali, quindi con la definizione di servizi ed infine con la definizione delle utilità
risultanti per gli utenti. L’approccio proposto nel tavolo, è ribaltato: L’analisi delle componenti della mobilità e delle
problematiche ad esse connesse, a diversi livelli territoriali, deve essere il primo passaggio. La pianificazione deve
essere quindi basata sulle esigenze di mobilità. A partire dalle esigenze si possono definire i servizi di trasporto e di
logistica e quindi i conseguenti interventi gestionali, normativi, infrastrutturali immateriali e materiali nelle
differenti specificazioni modali ed intermodali, integrati tra loro.
Le esigenze di mobilità devono essere specificate in base alle principali componenti (persone e merci) ed alle fasce
di distanza:
 breve distanza, dalla mobilità a scala urbana a quella regionale;
 media distanza, dalla mobilità a scala interregionale a quella nazionale;
 lunga, dalla mobilità a scala comunitaria, euromediterranea a quella intercontinentale.
Per ogni componente e fascia occorre definire ed attuare in tempi brevi azioni per migliorare il sistema dei trasporti
calabrese nelle due chiavi di lettura precedentemente introdotte.
Con riferimento alla chiave di lettura “sistema secondario”, ed alle singole fasce distanza, a titolo di esempio, è
possibile promuovere:
 forme di integrazione consortile delle aziende di TPL (gomma e ferro), finalizzando all’integrazione tariffaria e
vettoriale (es. unico Calabria come Unico Campania) (mobilità di persone a breve distanza);
 incentivare aziende di logistica con potenziale ruolo di Multimodal Transport Operator (MTO) centrati su Gioia
Tauro (mobilità di merci a media distanza);
 supportare il terminalista di Gioia Tauro ed un potenziale soggetto compatibile con le indicazioni europee sui
corridoi ferroviari merci (mobilità di merci a lunga distanza).
Con riferimento alla chiave di lettura “sistema terziario”, ed alle singole fasce distanza, a titolo di esempio, è
possibile:
 partendo dalle esigenze di mobilità del territorio e dai vincoli fisici orografici, progettare un sistema
metropolitano regionale che integri i servizi su gomma e su ferro nei singoli campi di convenienza; a partire dalla
progettazione dei servizi si definiscono le priorità degli interventi infrastrutturali ferroviari (mobilità di persone a
breve distanza);
 studiare le possibili soluzioni (servizi e/o infrastrutture) per migliorare il collegamento ferroviario Battipaglia –
Reggio Calabria a servizio della mobilità delle persone e delle merci; il collegamento consentirebbe di ricucire:
Sicilia e Calabria al sistema nazionale ed europeo; la Calabria al suo interno; Gioia Tauro alle grandi reti europee;
tra le soluzioni occorre considerare il ruolo dei servizi e delle infrastrutture a servizio del collegamenti nello
stretto di Messina;
 considerare il porto di Gioia Tauro come il centro del sistema portuale calabrese che insieme ai porti di Crotone,
Corigliano e Villa San Giovanni potrebbero costituire l’elemento di rilancio vero della Regione.
A tutte le soluzioni sono trasversali le azioni per promuovere la ricerca e la formazione. Senza conoscenza e
competenza qualsiasi soluzione non è perseguibile. Occorre definire un processo “a tripla elica” che ruota attorno
alle esigenze del cittadino. Le tre eliche sono: le istituzioni, le aziende ed i centri di ricerca. Il processo è finalizzato a
definire un sistema dei trasporti inteso come un’industria a servizio dello sviluppo sostenibile.