LIPIDI - Jimdo

LIPIDI
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LIPIDI
Aboukassem Sara
&
Montorsi Alice
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LIPIDI
Sommario
LIPIDI ………………………………………….pag. 5
- Ruolo ……………………………………pag. 5
- Classificazione ………………………….pag. 6
GRASSI ALIMENTARI ……………………….pag. 10
- Vitamine liposolubili ……………...pag. 11
- Acidi grassi essenziali …………….pag. 12
ECOSANOIDI ………………………………….pag. 13
PROSTAGLANDINE …………………………..pag. 14
ASPIRINA ………………………………………pag.
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LIPIDI
I lipidi sono una classe vasta ed importante di sostanze organiche e naturali, sia di origine
animale che di origine vegetale.
Presentano strutture chimiche molto diverse e si definiscono solo in basa alla loro
solubilità: sono lipidi tutti i composti insolubili in acqua e solubili nei solventi organici
apolari, come l’eterobenzene, in quanto prevale la parte idrocarburica.
UNA CURIOSITÀ: I termini "grassi" e "lipidi" non sono sinonimi: i grassi sono
rappresentati dai soli trigliceridi, mentre il termine lipidi comprende, oltre ai suddetti,
anche colesterolo, fosfolipidi e molte altre sostanze solubili in solventi organici ma poco o
per niente solubili in acqua (terpeni, steroidi, sfingolipidi, cere ecc.).
I lipidi sono presenti in tutte le cellule animali e vegetali.
A temperatura ambiente possono rappresentarsi solidi (grassi), o liquidi (oli): in genere i
primi sono di origine animale mentre gli altri sono di derivazione vegetale.
All’interno delle cellule svolgono diversi ruoli:
 Ruolo di riserva energetica;
 Ruolo strutturale;
 Ruolo funzionale;
.
RUOLO DI RISERVA ENERGETICA
Sono la fonte più concentrata di energia e rappresentano la forma in cui viene
immagazzinata la maggior parte delle riserve
energetiche dell'organismo.
1 g lipidi fornisce 9 kcal
RUOLO STRUTTURALE
Essendo componenti essenziali delle membrane
cellulari e, svolgono una funzione protettiva grazie ai
tessuti adiposi, capaci di proteggere gli organi vitali (es.
reni) dagli urti meccanici. Inoltre il grasso sottocutaneo è
poco
irrorato dal sangue e quindi utile nella regolazione
termica per proteggere
dal raffreddamento il nostro corpo.
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RUOLO FUNZIONALE
Sono precursori di sostanze regolatrici del sistema cardiovascolare, della coagulazione,
della funzione
renale, di parte del sistema immunitario e svolgono una Funzione di trasporto delle
vitamine liposolubili (A, D, E, K) di cui facilitano anche l'assorbimento.
Tutti i grassi, siano essi di origine animale o vegetale, sono formati da tre elementi
fondamentali: Carbonio, Idrogeno e Ossigeno.
CLASSIFICAZIONE
I lipidi vengono classificati secondo vari aspetti che li riguardano e li caratterizzano:
1. In base all’assenza o alla presenza di doppi legami nella catena carboniosa si
distinguono in composti:
 Saturi
 Insaturi  (monoinsaturi, polinsaturi o polienoici)
I composti saturi non presentano doppi legami, a differenza di quelli insaturi che ne
presentano uno o più.
In base al numero di insaturazioni, vengono distinti in monoinsaturi (presentano un solo
doppio legame) o polinsaturi (più di un doppio legame).
Al numero di insaturazione ne
consegue un aumento o un
calo del punto di fusione:
maggiore è il numero di
insaturazioni, minore è il
punto di fusione.
Questo avviene perché un composto lineare può fare un numero maggiore interazioni con
un’altra molecola e quindi per spezzare i legami di W. Walls, è necessario un apporto
maggiore di energia.
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2. a seconda della geometria conformazionale:


conformazione cis
conformazione trans
La conformazione cis è tipica dei lipidi insaturi naturali.
Vedi “Idrogenazione”
pag.
La conformazione trans è tipica dei lipidi di origine vegetale resi più “solidi” attraverso il
processo di idrogenazione.
3. In base alla polarità della molecola:


Non polari  (trigliceridi ed esteri del colesterolo)
Polari o anfipatici  (fosfolipidi e colesterolo libero)
I composti non polari hanno una parte idrocarburica
apolare che prevale su quella idrofila da renderli insolubili in
solventi polari.
I composti polari possiedono dei gruppi polari e possono
essere parzialmente solubilizzati in solventi polari. Tale loro
caratteristica permette a queste molecole di orientarsi in un
piano con la parte polare rivolta verso l’ambiente acquoso e la
parte apolare verso quello lipidico o apolare. Come risultato di
tale disposizione si possono formare dei doppi strati lipidici ( es. membrane biologiche) o
delle piccole sfere lipidiche che possono essere costituite da un unico strato con un nucleo
centrale non polare (micelle) o da un doppio strato che racchiude una fase polare al centro
(liposomi).
4. Collegata alla polarità della molecola, i lipidi si possono anche distinguere in base
alla solubilità della molecola:
(sono molto diversi per la struttura chimica perché comprendono esteri e idrocarburi
e nello stesso tempo possono essere aciclici, ciclici o policiclici).
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5. In base alla lunghezza della catena carboniosa vengono distinti in:
 Acidi grassi a catena corta, costituiti da 1-5 atomi di C
 Acidi grassi a catena media, costituiti da 6-12 atomi di C
 Acidi grassi a catena lunga, costituiti da 13-21 atomi di C
 Acidi grassi a catena molto lunga, costituiti da 22 in poi atomi di C
6. In base al grado di complessità della molecola:



semplici
composti
derivati lipidici
I lipidi semplici sono sostanze costituite esclusivamente da molecole di natura lipidica nella
cui composizione Carbonio e Idrogeno sono largamente predominanti, mentre l’Ossigeno
è contenuto in piccole quantità (es. steroidi e cere)
I lipidi composti sono sostanze nelle quali è presente anche una parte di diversa natura
chimica, contengono una quantità di Ossigeno maggiore rispetto ai lipidi semplici ed altri
elementi, quali Fosforo e Azoto (es.fosfolipidi e lipoproteine)
I lipidi derivati derivano dalla trasformazione di lipidi semplici o composti. Il più importante
è il colesterolo, ma ricordiamo anche la vitamina D, gli ormoni steroidei, l'acido palmitico,
oleico e linoleico.
7. In base alla proprietà di formare saponi:
 Saponificabili
 Non saponificabili
I saponificabili sono quei lipidi in grado di subire la reazione di saponificazione, cioè
l’idrolisi per riscaldamento con alcani.
Per lipidi non saponificabili si intendono quei composti che rimangono insolubili in fase
acquosa al termine di un trattamento con alcani.
Gliceridi
SAPONIFICABILI
Fosfolipidi
Terpeni
INSAPONIFICABILI
Cere
Steroidi
Vitamine
liposolubili
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8. Nel 2005, l’International Lipid Classification and Nomenclature Committee ha
proposto una classificazione dei lipidi basata sulla presenza di due unità costitutive
fondamentali:
 unità chetoaciliche (-CH2-CO-)
 unità isopreniche (-C5H8-)
Sulla base di questa classificazione i lipidi sono distinti in 8 classi:
• acidi grassi
• trigliceridi o glicerolipidi
• fosfolipidi
• glicolipidi e polichetidi
• steroli e terpeni
chetoaciliche
isopreniche
I lipidi più abbondanti in natura sono i trigliceridi ottenuti attraverso una reazione di
esterificazione del glicerolo e 3 molecole di acidi carbossilici a lunga catena. Essi
svolgono un’importante funzione di riserva energetica, isolamento e protezione in ambito
biologico.
I fosfolipidi costituiscono il secondo gruppo in ordine di abbondanza di lipidi di origine
naturale. In un acido fosfatidico, il glicerolo è esterificato con due molecole di acido
grasso e una di acido fosforico. Un’ulteriore esterificazione dell’ac. fosforico con un alcol a
basso peso molecolare, dà un fosfolipide.
Si trovano principalmente nel giallo d'uovo, nei muscoli di pollo, e in tracce in alcuni pesci:
mancano invece negli oli vegetali.
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Essi costituiscono il 40% delle membrane cellulari.
sfingolipidi
Sfingosina + acidi grassi + fosfato
Si distinguono
glicerofosfolipidi
Glicerolo + acidi grassi + fosfato
I glicolipidi si trovano all’interno delle membrane cellulari e svolgono la funzione di
riconoscere le sostanze chimiche specifiche provenienti dall'esterno aiutando a
mantenere l'equilibrio all'interno della cellula
I polichetidi sono un’importante classe di lipidi naturali, che comprende antibiotici,
immunosoppressori e pigmenti, prodotti ad opera di piante e microrganismi.
Gli steroli sono le unità base per la formazione degli steroidi, i quali comprendono acidi
biliari, ormoni, androgeni ed estrogeni, progestinici.
I terpeni vengono prodotti da molte piante, conifere e da alcuni insetti, sono i componenti
principali delle resine e degli oli essenziali delle piante, miscele di sostanze che
conferiscono a ogni fiore o pianta un caratteristico odore o aroma. Rappresentano anche i
precursori degli steroidi.
GRASSI ALIMENTARI
La maggioranza dei grassi alimentari è formata per il 90-99% dai trigliceridi, e la parte
restante (1-10%) da AGE (Acidi Grassi Essenziali), fosfolipidi ed altre sostanze non
saponificabili (vitamine).
I grassi superflui si depositano nei tessuti dell'organismo sotto forma di trigliceridi. Quando
subentra una richiesta i trigliceridi questi vengono scissi in glicerolo e acidi grassi per poter
essere utilizzati.
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VITAMINE LIPOSOLUBILI:
Vitamina A
La vitamina A o retinolo, si trova solo nel mondo
animale. Le sue fonti principali sono l’olio di fegato di
merluzzo e di altri pesci, il fegato di altri animali e i
latticini. Il precursore della vitamina A è il β-carotene,
abbondante nelle carote ma presente anche in molti altri
vegetali. Il ruolo più noto della vitamina A è il supporto
nelle funzioni dell’occhio.
Vitamina D
Per vitamina D si intende il nome di un gruppo di
sostanze strutturalmente simili che hanno un ruolo
importante nella regolazione del metabolismo del calcio
e del fosforo. La deficienza di vitamina D nei bambini è
associata al rachitismo, una malattia del metabolismo dei
sali minerali). La vitamina D3, la forma più abbondante
nel sistema circolatorio, è prodotta nella pelle dei
mammiferi dalle radiazioni UV.
Vitamina E
La vitamina E rappresenta un gruppo di sostanze
strutturalmente simili, la più attiva delle quali è l’α-tocoferolo.
Questa sostanza si trova negli oli di pesce, di semi di cotone,
di arachidi e nelle foglie dei vegetali verdi. Tuttavia la fonte
più ricca di vitamina E è l’olio di germe di grano. La vitamina
E si comporta da antiossidante intrappolando i radicali
chimici che si producono ad opera dell’ossigeno molecolare
per ossidazione delle catene idrocarburiche insature dei
fosfolipidi di membrana. Si pensa che i radicali chimici
giochino un ruolo importante nell’invecchiamento e che la
vitamina E e altri ossidanti possano ritardare tale processo.
Vitamina K
Il nome di vitamina K deriva dal nome Koagulation vitamin
infatti, è essenziale nel mantenere i livelli di alcuni fattori
della coagulazione.
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ACIDI GRASSI ESSENZIALI
L’acido linoleico e l’acido α-linolenico, rispettivamente precursori degli acidi grassi -6 ed
-3, sono acidi grassi essenziali, in quanto l’organismo umano non è in grado di
sintetizzarli da altri acidi grassi e li integra solo con la dieta.
UNA CURIOSITÀ: i termini "omega-6" e "omega-3" si riferiscono alla posizione del primo
doppio legame rispetto alla porzione metilica (terminale) della molecola.
Gli acidi grassi -6 ed -3 sono componenti fondamentali delle membrane plasmatiche e
sono importanti precursori di molte altre sostanze nell'organismo come quelle coinvolte
nella regolazione della pressione sanguigna e nelle risposte infiammatorie.
L'omega-6 è utile per favorire il miglioramento generale dello stato di salute e possiede
numerose proprietà curative nutrizionali, tanto da essere ritenuto utile come coadiuvante
nei casi di artrite, ulcera, osteoporosi, acne, psoriasi, alta pressione sanguigna, disordini
mentali che provocano apatia o eccessiva iperattivita’ (ADD/ADHD), malattie infiammatorie
della pelle.
Buone fonti di omega-6 sono gli oli di semi,
la frutta secca ed i legumi, nei semi di girasole.
Gli acidi grassi omega-3, invece, sono presenti
soprattutto nei pesci e nei semi di lino.
Essi sono considerati sempre di più come fattori di protezione nelle
malattie cardiache letali, abbassando i livelli plasmatici di trigliceridi e tenendo sotto
controllo i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi. Sono noti i loro effetti antinfiammatori,
che possono essere importanti in queste ed in altre malattie. Hanno un ruolo nella
prevenzione del diabete e di alcuni tipi di neoplasie, oltre che nella cura e nel
mantenimento di sistemi importanti, come il sistema tegumentario e nervoso, diminuendo
l’incidenza di depressione post-parto se assunto in dosi corrette durante la gravidanza.
Inoltre, la loro trasformazione metabolica dà origine agli eicosanoidi, che sono importanti
mediatori di numerose reazioni cellulari.
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EICOSANOIDI
Gli eicosanoidi sono sostanze che regolano i sistemi ormonali, infatti sono anche chiamati
superormoni. Furono isolati per la prima volta nel 1930 nella prostata delle pecore, e per
questo furono chiamate prostaglandine. In seguito furono scoperte altre famiglie di
eicosaniodi (trombossani, leucotrieni, lipossine, ecc.).
Per semplicità, gli eicosanoidi sono
stati suddivisi in "buoni" e "cattivi" ed
hanno effetti fisiologici opposti.
Il controllo degli eicosanoidi avviene grazie sia agli acidi grassi omega 3, sia al controllo
dei due ormoni l'insulina ed il glucagone.
Alti valori di insulina stimolano la produzione di acido arachidonico, il responsabile della
produzione degli eicosanoidi "cattivi". Il glucagone, al contrario, abbinato in sinergia con gli
acidi grassi a catena lunga (in modo particolare l'EPA), oltre a contrastare l'innalzamento
dell'insulina, inibisce la produzione di acido arachidonico, stimolando la produzione di
eicosanoidi "buoni".
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PROSTAGLANDINE
Gli eicosanoidi più studiati sono senz'altro le prostaglandine,
Le p. sono suddivise in classi o serie, indicate con le lettere dalla A alla I, in base alle
diverse caratteristiche dei sostituenti chimici sull’anello del ciclopentano (PGA, PGB, PGC
ecc.). Il grado di insaturazione delle catene laterali, cioè il numero di doppi legami, è
indicato da un numero arabo posto in basso a destra rispetto alla lettera della classe
(PGD2, PGE1 ecc.) e divide ulteriormente le p. in sottoclassi. Infine, le lettere α e β
indicano se i gruppi ossidrili interni alla catena sono in posizione cis o trans rispetto al
gruppo carbossilico terminale (PGF2α ecc.):
Le p. sono prodotte ubiquitariamente nell’organismo e hanno funzione e attività biologiche
diverse, con effetti di tipo ormonale, sia fisiologici sia farmacologici.
Le prostaglandine si formano attraverso una complessa
serie di reazioni con l’intervento di numerosi enzimi
(cicloossigenasi, lipoossigenasi, p. sintetasi ecc.), la cui
attività varia da cellula a cellula.
Solo alcune prostaglandine, come le prostacicline, hanno
attività endocrina (es. PG2)
Nell’uomo le più abbondanti sono quelle appartenenti alla
sottoclasse 2, derivanti dall’acido arachidonico, di maggior
interesse clinico. Altre importanti dal punto di vista biologico
sono: la PGE2, la, la PGD2, la PGF2a e il Trombossano
(TxA2).
La loro applicazione terapeutica è diretta verso un enorme
numero di sintomatologie e patologie. Per esempio, oltre
all’azione antitrombotica, permettono una costante
vasodilatazione in situazioni di ipertensione arteriosa, nelle
malattie vascolari periferiche e nelle arteriopatie obliteranti.
Sono utili nella cura dell’asma bronchiale, hanno un effetto
protettivo sulla mucosa gastrica e vengono utilizzate
nell’induzione del travaglio, in quanto avviano le contrazioni
uterine e permettono l’espulsione della placenta.
PGE2.
È la prostaglandina da più tempo studiata. Prende origine nei microsomi, dove si trova
l'enzima isomerasi che trasforma il PGH2 in PGE2. È reperibile nel tessuto renale, nella
mucosa gastrica e nei macrofagi attivati e in quantità minori anche in molti altri tessuti.
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La PGE2 è nota in medicina come dinoprostone. Ha effetti importanti nel lavoro
(ammorbidisce la cervice e cause contrazione uterina) ed inoltre stimola osteoblasti per
rilasciare fattori che stimolano il riassorbimento osseo di osteoclasti, è anche la
prostaglandina che induce la febbre. Come altre prostaglandine, dinoprostone può essere
usato come abortivo. È un vasodilatatore diretto, rilassando i muscoli lisci, e inibisce il
rilascio di noradrenalina dalle terminazioni nervose simpatiche. Non inibisce
l'aggregazione piastrinica, dove fa PGI2.
La PGE2 è dotata di numerosi effetti, tra i quali quelli che affiancano l'azione della PGI 2,
vale a dire l'aggregazione piastrinica, che risulta inibita sia pure in misura minore, tanto
che in molti casi la PGE2 agisce da potente vasodilatatore.
La PGE2 ha due noti effetti:
 a livello renale;
 a livello gastroenterico.
A livello renale
Nel rene la branca ascendente dell'ansa
di Henle è deputata al riassorbimento del
Na+ restando impermeabile all'acqua e
questa azione è facilitata dall'AMPc; nel
tubulo collettore invece l'AMPc facilita il
riassorbimento dell'acqua e ambedue
questi effetti dipendono dall'ormone
antidiuretico (ADH) che stimola
l'adenilciclasi. La PGE2 blocca
l'adenilciclasi e pertanto da un lato riduce
il riassorbimento idrico e dall'altro quello di
sodio, agendo da antagonista dell'ADH e
favorendo quindi la diuresi. osservato a
proposito della PGI2 e che rientra
nell'azione sulle strutture contrattili.
AMPc : È un importante
Adenilciclasi: Enzima
"secondo messaggero"
coinvolto nei meccanismi
di trasduzione del segnale
all'interno delle cellule
viventi in risposta a vari
stimoli. La sua principale
funzione consiste
nell'attivazione della
proteina PKA per regolare
il passaggio
transmembrana di calcio
attraverso i canali ionici
che determina la
conversione dell'ATP in
AMP-ciclico, provocando
l'attivazione delle
fosforilasi e, di
conseguenza, un aumento
della glicogenolisi.
L'adenilciclasi delle cellule
adipose è stimolata da
adrenalina, noradrenalina,
glucagone e ACTH; ciò
favorisce la lipolisi. Le
prostaglandine, invece,
fungono da inibitori.
A livello gastroenterico
A livello gastroenterico va messo anzitutto in evidenza il blocco della
secrezione acida dello stomaco. L'effetto è legato all'inibizione
dell'adenilciclasi e alla conseguente diminuzione di AMPc, come nel caso
del tessuto renale. Il medesimo meccanismo è responsabile
dell'aumentata secrezione di muco da parte delle cellule epiteliali e
questo fatto, unitamente alla riduzione dell'acidità, contribuisce alla nota
azione gastroprotettiva della PGE2.
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In proposito va segnalato che i ben conosciuti effetti gastrolesivi dei cosiddetti FANS
(Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei) sono da addebitare alla carenza di PGE 2 (e di
PGI2) da essi provocata tramite il blocco della cicloossigenasi, blocco che d'altra parte
giustifica il loro impiego in terapia.
Casi di diarrea irrefrenabile, addirittura la diarrea dei vipomi, cioè dei tumori delle cellule
produttrici di VIP (Vasoactive Intestinal Peptide) localizzate nell'intestino, sono stati
addebitati a un'aumentata produzione di PGE2. D'altra parte nelle coliti acute, come del
resto nel colera, deve esser posta attenzione al potente richiamo chemiotattico esercitato
dal LT4 (i leucotrieni sono sempre presenti nei tessuti infiammati) sui PMN; queste cellule
infatti sono, assieme ai macrofagi, grandi produttori di PGE 2, per cui una parte di
responsabilità nella genesi della diarrea va attribuita anche, e forse in maggior misura, alla
PGE2 di derivazione leucocitaria più che intestinale.
L'azione modulatrice della PGE2 sull'adenilciclasi si riverbera sulla funzione di numerosi
tipi cellulari e i suoi effetti si manifestano perciò a molteplici livelli.
Apparato genitale femminile
La PGE2 facilita a livello del corpo luteo la sintesi di progesterone
e in questa evenienza la PGE2 stimola l'adenilciclasi anziché
inibirla..
Apparato genitale maschile
Va sottolineata la presenza di grandi quantità di PGE 2 nel seme, da cui
ne d eriva l’origine del termine ''prostaglandine'', ma la funzione della p.
rimane tuttora da decifrare.
Apparato nervoso
Le osservazioni, finora, non hanno fornito sempre dei dati
concordanti.
Di preciso si può dire che la PGE2 facilita le trasmissioni
adrenergiche a livello dei recettori presinaptici. A proposito di
sistema nervoso centrale, la PGE2 fa parte della catena genetica
del fenomeno febbrile, catena che può esser sintetizzata come
segue: danno tessutale→accorrere di PMN→liberazione da parte
di questi di sostanze pirogene→stimolazione, da parte dei
pirogeni, dei macrofagi cerebrali→produzione da parte dei
macrofagi di IL1, di TNF e di PGE2→azione sui centri
termoregolatori (la regolazione termica ipotalamica si sposta su
valori più alti)→febbre.
Fenomeni infiammatori
La presenza nei focolai flogistici di grandi quantità di PGE 2 è stata da tempo segnalata,
tanto che si è parlato addirittura di una ''fase prostaglandinica'' dell'infiammazione. Si
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tenga però presente che le grandi quantità di essa sono correlate alla presenza di un
enorme numero di PMN ma soprattutto di macrofagi, tutte cellule note come grandi
produttrici di PGE2. È certo che la presenza di quest'ultima si traduce in una cospicua
vasodilatazione, tanto che a ragione si parla di un'azione proflogistica della PGE 2.
PGI2
Le loro funzioni principali sono:



Impediscono il fenomeno dell'aggregazione, prodotte dall’endotelio ;
Protezione mucosa gastrica;
Importanti quando sono entrati nella pratica terapeutica i FANS
Protezione mucosa gastrica
Importanti perché inibiscono la secrezione acida dello stomaco e stimolano la secrezione
di muco da parte delle cellule epiteliali della parete, esercitando in tal modo un'azione
chiaramente citoprotettiva. In questo modo impediscono la comparsa di lesioni di tipo
erosivo o addirittura la formazione di ulcere.
Importanti quando sono entrati nella pratica terapeutica i FANS
L'attività di questi farmaci si manifesta soprattutto attraverso un'inibizione della
ciclossigenasi a tutti i livelli. Questo comporta una ridotta tendenza all'aggregazione
piastrinica, una diminuzione dell'edema infiammatorio (per diminuita vasodilatazione da
PGE2), ecc., ma anche una minor protezione della mucosa gastrica. Per questo motivo
l'impiego in terapia dei FANS, attualmente molto diffuso, richiede un monitoraggio attento
del paziente e l'impiego contemporaneo di gastroprotettori.
PGD2.
Le attività di questa prostaglandina sono state meglio definite di recente, specie in
correlazione alle sue sedi di produzione. È prodotta nella massima quantità dal sistema
nervoso centrale. Nel sistema nervoso centrale la PGD2 è presente nell'ipotalamo in
particolar modo, ma anche nel talamo, nel bulbo olfattorio e nell'ippocampo.
Si parla di un'attività neuromodulatrice della PGD 2 non solo per spiegare in linea generale
la sua massiccia presenza a livello nervoso ma anche per il suo dimostrato intervento
nelle trasmissioni adrenergiche: essa, infatti, diminuisce la liberazione di noradrenalina a
livello delle terminazioni presinaptiche, verosimilmente per un intervento sul sistema
dell'AMPc.
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Su di un piano più generale le attività della PGD 2 coinvolgono principalmente le
muscolature lisce, vascolari e bronchiali.
La presenza in circolo di grandi quantità di PGD 2 ha comportato:





Episodi ricorrenti di ostruzione nasale;
Vasodilatazione periferica con ipotensione;
Broncocostrizione con sintomatologia asmatica;
Genesi di asma bronchiale;
Impedisce aggregazione piastrinica;
PGF2α.
Lo studio delle attività di questa prostaglandina ha avuto un periodo di grande fulgore fino
a qualche decennio fa, a causa dei suoi effetti sull'apparato genitale femminile (luteolisi e
contrazioni uterine). Oggi si parla poco di PGF 2a, anche nel campo ginecologico, in quanto
indesiderati effetti collaterali ne accompagnano costantemente l'impiego.
La PGF2a è dotata di una forte attività contratturante su tutti i muscoli lisci, vascolari, uterini
e bronchiali.
L'azione di contrattura dipende, almeno in un primo tempo, da un aumento del Ca+ + nel
citosol, dovuto alla sua liberazione dalle strutture intracellulari; ciò avviene in seguito a una
stimolazione del ciclo dei fosfoinositidi, mentre non risulta interessato il ciclo dell'AMP c.
In situazioni patologiche è possibile che essa venga prodotta a livello bronchiale, ma in
ogni caso dovrebbe trattarsi di un fenomeno collaterale, stante la presenza di ben altri
fattori determinanti la broncocostrizione.
Sul piano fisiologico appare invece di grande importanza l'intervento della PGF 2a nella
regolazione del ciclo estrale: tramite la sua azione di blocco dell'adenilciclasi e pertanto
della formazione di AMPc, essa antagonizza nel corpo luteo la sintesi del progesterone,
azione notoriamente legata all'attivazione dell'adenilciclasi. È evidente che la mancata
sintesi di progesterone porta all'interruzione del ciclo ed eventualmente della gravidanza.
Per i motivi ora esposti la PGF 2a è stata considerata, in un periodo di tempo non lontano,
come la sostanza ideale per l'interruzione della gravidanza nella donna; ma la comparsa di
effetti collaterali, in particolare circolatori e bronchiali, nelle dosi necessarie a ottenere
l'effetto desiderato, ha fatto desistere dal suo impiego in clinica.
Vale la pena di ricordare che recentissime ricerche hanno messo in luce la capacità del
sistema nervoso centrale di intervenire nel determinismo di alcuni aspetti della flogosi, in
particolare nella genesi dell'edema. L'intervento centrale viene innescato dal MSH
(Melanocyte-Stimulating Hormone), ma si è visto che anche l'aspirina e il salicilato, non
l'indometacina, sono in grado di agire in modo sovrapponibile se iniettati nei ventricoli
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cerebrali. Questi interventi si attuano verosimilmente attraverso vie antidromiche che
coinvolgono la liberazione di sostanze dotate di altre attività, per es. algogena (sostanza
P). Effetti simili non sono stati osservati con la PGE2, per cui si deve concludere che
l'azione antiflogistica dell'aspirina e del salicilato è il prodotto di due tipi di intervento, a
livello periferico (inibizione della ciclossigenasi) e centrale, mentre quella della PGE 2 è
limitata al focolaio infiammatorio. È interessante in proposito il rilievo che anche i
corticosteroidi esplicano un effetto antiinfiammatorio soltanto periferico, inducendo la
sintesi di una proteina, la lipocortina, che inibisce l'attività delle fosfolipasi e
conseguentemente la liberazione di acido arachidonico, ma senza intervenire a livello del
sistema nervoso centrale come l'aspirina e il salicilato.
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ASPIRINA
Un Farmaco incredibile
Quale è il farmaco più diffuso oggi? È un efficace analgesico. Riduce la febbre e
l'infiammazione quando il corpo diventa troppo zelante nel difendersi contro le infezioni e
le contusioni. Rallenta la coagulazione del sangue, riducendo la probabilità di ictus e di
attacco cardiaco nelle persone predisposte. Inoltre, ci sono sempre più evidenze che sia
un efficace aiuto anche nella lotta contro il cancro. Questo farmaco incredibile, e dalle
applicazioni così varie in medicina, è l'aspirina. L'aspirina viene usata professionalmente
da circa un secolo, ma è stata usata in modo empirico fin dall'antichità. Un composto
simile che si trova nella corteccia del salice, l'acido salicilico, viene utilizzato da molto
tempo in erboristeria. Ma solo negli ultimi decenni abbiamo capito il meccanismo d'azione
dell'aspirina, e come si potrebbe migliorarlo.
Prostaglandine e aspirina
Come è logico aspettarsi da un farmaco con azioni così diverse, l'aspirina blocca un
processo fondamentale nel corpo. L'aspirina blocca la produzione delle prostaglandine,
importanti ormoni che vengono usati per trasportare messaggi a livello locale.
Contrariamente alla maggior parte degli ormoni, che sono prodotti in ghiandole
specializzate e poi trasportati in tutto il corpo dal sangue, le prostaglandine vengono
sintetizzate dalle cellule e poi agiscono solo nell'area circostante prima di venire demolite.
Le prostaglandine controllano molti processi locali compresa la secrezione di acido nello
stomaco, la contrazione delle cellule muscolari attorno ai vasi sanguigni, l'aggregazione
delle piastrine durante la coagulazione del sangue, e la contrazione uterina durante il
travaglio. Le prostaglandine inoltre trasmettono e rinforzano i segnali del dolore e
provocano l'infiammazione. Questi processi così diversi sono controllati da prostaglandine
diverse, che però vengono tutte sintetizzate a partire da una sola molecola capostipite.
La cicloossigenasi (mostrata qui sopra dall'archivio PDB 1prh) compie il primo passo nella
sintesi delle prostaglandine a partire da un comune acido grasso, l'acido arachidonico.
Come è illustrato nel riquadro qui a destra, la cicloossigenasi aggiunge due molecole di
ossigeno all'acido arachidonico, cominciando una serie di reazioni che produrranno, alla
fine, una varietà di prostaglandine diverse. L'aspirina impedisce il legame dell'acido
arachidonico nel sito attivo della cicloossigenasi. I normali messaggi non possono più
essere trasportati e così non sentiamo il dolore e non inneschiamo una risposta
infiammatoria.
COX-1 e COX-2
In realtà noi possediamo due cicloossigenasi diverse (chiamate COX-1 e COX-2) e le
utilizziamo per scopi diversi. La COX-1 è presente in quasi tutte le nostre cellule, sintetizza
le prostaglandine usate in tutto il corpo per mantenere una corretta fisiologia. Il secondo
enzima, la COX-2, viene prodotto solo occasionalmente e solo nelle cellule coinvolte nella
risposta infiammatoria o immunitaria. Causa dolore e gonfiore in risposta ad un danno
fisico o ad un infezione, aumenta la permeabilità delle pareti dei vasi sanguigni e fa
giungere le cellule del sistema immunitario al tessuto danneggiato.
Sfortunatamente, l'aspirina attacca entrambe le cicloossigenasi. Dato che colpisce la
COX-1, l'aspirina può condurre a complicazioni sgradevoli, come l'emorragia gastrica.
Fortunatamente, stanno diventando disponibili farmaci specifici in grado di bloccare solo la
COX-2, lasciando libera la COX-1 di compiere i suoi compiti essenziali. Queste nuovi
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farmaci sono antidolorifici e antipiretici selettivi, e non producono gli effetti collaterali
indesiderati tipici dell'aspirina.
Lipidi e malattie cardiovascolari
Le LDL in eccesso presenti nel plasma si infiltrano sotto l'intima delle arterie,
vengono modificate (ossidate) ed iniziano il processo aterosclerotico, vera e
propria anticamera delle malattie cardiovascolari.

Lipidi e salute
Gli acidi grassi trans sono nocivi per la salute, in quanto aumentano i livelli di
colesterolo cattivo LDL e riducono quelli di colesterolo buono HDL.
Gli acidi grassi trans sono presenti in numerosi prodotti alimentari di origine
industriale, dove vengono segnalati in etichetta con la dicitura grassi vegetali
idrogenati. Fortunatamente in questi ultimi anni la sensibilità delle aziende nei
confronti della salute dei propri consumatori, sempre più attenti al proprio
benessere, è notevolmente aumentata. Per questo motivo su molte etichette viene
chiaramente evidenziata l'assenza di acidi grassi trans. Tuttavia, anche se non
idrogenati, i grassi vegetali sono generalmente preparati con oli tropicali, ricchi di
acidi grassi saturi e per questo molto distanti dall'essere considerati salutari.

Lipidi e cancro
Un elevato consumo di grassi aumenta l'incidenza di vari tumori (seno, colon,
prostata e pancreas). Gli studiosi, ormai da tempo, hanno infatti notato che
l'incidenza di tumori aumenta in gruppi di popolazioni che passano da una
alimentazione povera di grassi ad una iperlipidica. Questo fatto è stato riscontrato
soprattutto nei Giapponesi che, dopo essersi trasferiti negli Stati Uniti ed aver
adottato l'alimentazione iperlipidica tipica di questo Paese, hanno subìto una
maggiore incidenza di tumori.
Si ritiene che i lipidi siano promotori e non iniziatori del processo tumorale. In altre
parole una dieta ricca digrassi non darebbe l'avvio al tumore, ma stimolerebbe la
proliferazione delle cellule tumorali già esistenti.
La quantità dei lipidi consumati, piuttosto che la qualità, avrebbe il maggiore
impatto sull'incidenza tumorale.
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Fonti:
http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/lipidi-salute.html
http://www.viveremeglio.org/0_tavola/10_grassi.htm
http://www.federica.unina.it/scienze-biotecnologiche/chimica-organica/lipidi-3/
http://www.cibo360.it/alimentazione/chimica/macronutrienti/lipidi/eicosanoidi.
htm
http://organicavirtuale.altervista.org/VirtualText/lipids.html#prstgl
http://www.itczanon.it/public/Area%20Scientificomatematica/BIOLOGIA/I%20LIPIDI.pdf
http://www.treccani.it/enciclopedia/prostaglandine/
http://it.wikipedia.org/wiki/Terpeni
http://www.pianetachimica.it/mol_mese/mol_mese_2001/05_Cicloossigenasi/
Cicloossigenasi_1_ita.html
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