apprendimento cooperativo per una didattica inclusiva

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PRALBOINO
SCUOLA PRIMARIA DI SENIGA
Insegnante: Manuela Speranza
Insegnante Tutor: Ismene Carli
a.s. 2013-2014
“Insegnare è imparare due volte”.
Joseph Joubert, Pensieri,
1838 (postumo)
"E' inutile, non ci riuscirò mai…"
Disse il bambino sconsolato.
"Prova…"
Ripeté l'adulto.
"Sono tanti giorni che provo e
non ci riesco…"
"Prova, prova ancora…"
Ripeté l'adulto.
"Sono tante volte che provo,
dovrò arrendermi…"
"Allora proviamoci insieme…"
sussurrò l'adulto.
Il bambino sorrise.
“Se non riesco ad imparare nel modo in
cui insegni,
potresti insegnare nel modo in cui io
imparo?”
-H. Chasty-
IL CONTESTO
PER IL CORRENTE ANNO SCOLASTICO SONO STATA ASSEGNATA AL PLESSO DI
SENIGA.
MI È STATA AFFIDATA LA CLASSE QUARTA POICHÉ QUESTA, NON AVENDO UN
INSEGNANTE DI RUOLO, NEL CORSO DEGLI ANNI, HA CONTINUATO A CAMBIARE
L’INSEGNANTE PREVALENTE CON CRESCENTE DISAGIO DA PARTE DEGLI ALUNNI
CHE NON HANNO POTUTO GODERE DI UNA CONTINUITÀ DIDATTICA.
DOPO UN RAGIONEVOLE PERIODO D’OSSERVAZIONE, MI SONO RESA CONTO CHE
GLI STILI DI APPRENDIMENTO DEI MIEI ALUNNI ERANO ASSAI VARIEGATI, CHE
L’EMOTIVITÀ GIOCAVA A SFAVORE DI ALCUNI E CHE NON TUTTI RIUSCIVANO AD
ENTRARE IN RELAZIONE CON I COMPAGNI.
HO PENSATO CHE IN QUELLA CLASSE DI SOLI UNDICI ALUNNI CI FOSSERO DAVVERO
MOLTE VARIABILI.
La classe 4^A
LA CLASSE È FORMATA DA 11 ALUNNI DI CUI 8 MASCHI E 3 FEMMINE.
VI SONO INSERITI:
-UN ALUNNO STRANIERO (BES) CON PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
-UN ALUNNO CON CERTIFICAZIONE (AUTISMO)
-UN ALUNNO CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (F81.0 – F81.8:
DISTURBO SPECIFICO DI LETTURA E DI SCRITTURA E UN QIT=98).
IL GRUPPO È ETEROGENEO DAL PUNTO DI VISTA SOCIO-ECONOMICO E CULTURALE.
•
•
•
•
ETEROGENEITÀ COGNITIVA
DIVERSI STILI DI APPRENDIMENTO
EMOTIVITÀ/AGGRESSIVITÀ DI ALCUNI
PASSIVITÀ DI ALTRI
IL MIO «FILO DI ARIANNA»
AVEVO BISOGNO DI UN “FILO” CUI POTESSERO ATTACCARSI TUTTI,
NESSUNO ESCLUSO. AVEVO BISOGNO DI UN METODO CHE STIMOLASSE
L’APPRENDIMENTO FAVORENDO LA RELAZIONE, CHE AIUTASSE I PIÙ
TIMIDI A TIRAR FUORI IL CORAGGIO E CHE ALLENASSE I PIÙ SICURI DI
SÉ AD AVER PAZIENZA E AD ASPETTARE IL COMPAGNO PIÙ “LENTO”.
IL MIO “FILO DI ARIANNA” È STATO IL
COOPERATIVE LEARNING
(UN APPROCCIO COOPERATIVO ALL’APPRENDIMENTO).
PERCHÉ APPRENDIMENTO COOPERATIVO?
• COINVOLGIMENTO ATTIVO DEGLI STUDENTI NEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO
(METACOGNIZIONE)
• RUOLO FONDAMENTALE DI OGNUNO PER IL RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO
DEL GRUPPO
• INTERAZIONE (CONDIVISIONE DI IDEE E INFORMAZIONI, RICERCA DI DATI, DARE E
RICEVERE ASSISTENZA, PRENDERE DECISIONI, FARE DELLE SCELTE…)
• RESPONSABILIZZAZIONE
• RIDUZIONE DEI LIVELLI DI AGGRESSIVITÀ (GLI STUDI SULL'AGGRESSIVITÀ
SOTTOLINEANO CHE QUESTO METODO È IN GRADO DI ELIMINARE LA PAURA E IL
RANCORE, DI ESALTARE VALORI QUALI L'ONORE, L'AMICIZIA, LA QUALITÀ, IL
CONSENSO)
• COLLABORAZIONE E NON COMPETIZIONE
• RELAZIONE NON IN BASE ALLA VELOCITÀ DI APPRENDIMENTO MA IN BASE ALLO
«SPAZIO VITALE» (K.LEWIN)
L’IMPIANTO TEORICO
• COOPERARE SIGNIFICA LAVORARE INSIEME PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI COMUNI.
• L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO È UNA METODOLOGIA DIDATTICA CHE UTILIZZA PICCOLI GRUPPI IN
CUI GLI STUDENTI LAVORANO INSIEME PER RAGGIUNGERE UNO SCOPO COMUNE E I CONTRIBUTI DEI
SINGOLI VANNO A VANTAGGIO DEL GRUPPO.
• GLI ASPETTI CHE VENGONO PRESI IN ESAME SONO PRINCIPALMENTE: IMPEGNO E MOTIVAZIONE NEL
LAVORO, RELAZIONI COSTRUTTIVE E POSITIVE E BENESSERE PSICOLOGICO.
• L’AVVIO DELLA RICERCA SULLA COOPERAZIONE IN PSICOLOGIA SOCIALE È DATATO INTORNO AL 1920.
• I PRIMI ESPERIMENTI CHE INTRODUCONO LA MODALITÀ COOPERATIVA AL GRUPPO CLASSE
RISALGONO AGLI INIZI DEGLI ANNI ’70, CON I LAVORI DI TRE GRUPPI DI RICERCATORI NEGLI STATI UNITI
E DI UN QUARTO GRUPPO DI STUDIO IN ISRAELE (SLAVIN, 1989).
• IL COOPERATIVE LEARNING SI PUÒ DEFINIRE UNA MODALITÀ DI “GESTIONE DEMOCRATICA” DELLA
CLASSE, CENTRATA SULL’UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITÀ DI SUCCESSO PER TUTTI, CHE TENDE A
CREARE UN CONTESTO NON COMPETITIVO, ALTAMENTE RESPONSABILE E COLLABORATIVO, COSÌ CHE
GLI STUDENTI NON PROVINO PIACERE NEL FALLIMENTO DEI COMPAGNI.
• TALE APPRENDIMENTO PUÒ ESSERE APPLICATO A QUALSIASI DISCIPLINA E AD OGNI COMPITO.
• IL METODO È DEFINITO ANCHE COME UNO DEI METODI A ”MEDIAZIONE SOCIALE”, IN CUI LE RISORSE E
IL MOTORE DELL’APPRENDIMENTO SONO I RAGAZZI.
• SONO GLI STUDENTI CHE SI AIUTANO RECIPROCAMENTE, SONO CORRESPONSABILI DEL LORO
APPRENDIMENTO, DECIDONO LA SCANSIONE DEL LAVORO, SI DANNO UNA VALUTAZIONE.
LE 5 CONDIZIONI BASE DELLA COOPERAZIONE
• STRUTTURAZIONE DELL’INTERDIPENDENZA POSITIVA
• RESPONSABILITÀ INDIVIDUALE E DI GRUPPO
• INTERAZIONE COSTRUTTIVA DIRETTA (FACCIA A FACCIA)
• COMPETENZE SOCIALI
• VALUTAZIONE DI GRUPPO
I RISULTATI DELL’APPRENDIMENTO COOPERATIVO
LA RICERCA HA DIMOSTRATO CHE LA COOPERAZIONE PERMETTE DI OTTENERE
MOLTEPLICI RISULTATI POICHÉ:
• GLI STUDENTI, QUALUNQUE SIA LA LORO CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO,
LAVORANO DI PIÙ RAGGIUNGENDO RISULTATI MIGLIORI, MEMORIZZANO
MEGLIO E SVILUPPANO UNA MAGGIORE MOTIVAZIONE ALLO STUDIO.
SVILUPPANO UNA PIÙ EFFICACE CAPACITÀ DI RAGIONAMENTO E DI CRITICITÀ.
• GLI STUDENTI INSTAURANO DELLE RELAZIONI PIÙ POSITIVE TRA LORO IN
QUANTO SI CREA LO SPIRITO DI SQUADRA, UN RAPPORTO DI AMICIZIA, DI
SOSTEGNO RECIPROCO ED È RISPETTATA LA DIVERSITÀ.
• GLI STUDENTI HANNO UN MAGGIORE BENESSERE PSICOLOGICO POICHÉ
ACCRESCONO LA CAPACITÀ DI AFFRONTARE LE DIFFICOLTÀ E LO STRESS DA
PRESTAZIONE. SI SVILUPPANO INOLTRE UNO SPICCATO SENSO DI AUTOSTIMA, DI
AUTOEFFICACIA, LE COMPETENZE SOCIALI E QUINDI È PROBABILE UN RECUPERO
DEGLI ALUNNI PIÙ DEBOLI.
IL RUOLO DELL’INSEGNANTE
• NON “QUELLO CHE INSEGNA” MA “TECNICO CHE SUPPORTA”, CHE ASSEGNA UNO
SPAZIO, UN RUOLO DEFINITO AD OGNI ALUNNO.
• FACILITATORE DELL’APPRENDIMENTO
• CREA IN CLASSE UN CLIMA CHE RISPETTA L'INTEGRITÀ DELLO STUDENTE
• È UN OSSERVATORE, UN ORIENTATORE E UN VALUTATORE CHE INTERVIENE PER
PREVENIRE GLI ERRORI
• ACCETTA I RISULTATI E LE OPINIONI DEI BAMBINI, ACCOGLIE I SENTIMENTI E GLI
ATTEGGIAMENTI EMOTIVI CHE SONO PROPRI DI OGNI ESPERIENZA EDUCATIVA O
DI GRUPPO
• L’INSEGNANTE ACCETTA SE STESSO COME MEMBRO DI UN GRUPPO DI
APPRENDIMENTO, PIUTTOSTO CHE COME AUTORITÀ
LE DECISIONI DA PRENDERE
• DEFINIRE GLI OBIETTIVI COGNITIVI E SOCIALI
• DECIDERE LE DIMENSIONI DEI GRUPPI ( NON PIÙ DI QUATTRO STUDENTI) E LA
COMPOSIZIONE DEGLI STESSI ( IN GENERE PIÙ ETEROGENEI POSSIBILE)
• ASSEGNARE I RUOLI (OGNI ALUNNO AVRÀ UN COMPITO BEN PRECISO)
• SISTEMARE L’AULA (LA DISPOSIZIONE DEI BANCHI; GLI STUDENTI UNO DI FRONTE
ALL’ALTRO E COMUNQUE TUTTI DOVREBBERO VEDERE L’INSEGNANTE DI FRONTE)
• ORGANIZZARE I MATERIALI
• SPIEGARE IL COMPITO SITUAZIONALE
• INDICARE GLI OBIETTIVI DELLA LEZIONE
L’INSEGNANTE DOVRÀ INOLTRE:
• SPIEGARE LE PROCEDURE CHE GLI ALUNNI DOVRANNO SEGUIRE
• MONITORARE IL COMPORTAMENTO
• CHIEDERE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
• CHIUDERE LA LEZIONE
• VALUTARE L’APPRENDIMENTO (QUALITÀ E QUANTITÀ)
• VALUTARE IL FUNZIONAMENTO DEI GRUPPI (COINVOLGENDO GLI
ALUNNI)
I GRUPPI
• GRUPPI INFORMALI, LA CUI DURATA VA DA POCHI MINUTI
AL TEMPO DI UNA LEZIONE
• GRUPPI FORMALI, LA CUI DURATA VA DAL TEMPO DI UNA
LEZIONE AD ALCUNE SETTIMANE
• GRUPPI BASE, CHE SONO A LUNGO TERMINE (DURATA
ALMENO UN ANNO) CON MEMBRI STABILI.
QUALI GRUPPI SI UTILIZZANO?
• PSEUDOGRUPPI DI APPRENDIMENTO: GLI STUDENTI LAVORANO INSIEME
MA NON HANNO INTERESSE A FARLO. IL POTENZIALE DEL GRUPPO È
INFERIORE AL POTENZIALE DEL SINGOLO.
• GRUPPO TRADIZIONALE DI APPRENDIMENTO: GLI STUDENTI LAVORANO
INSIEME E ACCETTANO DI FARLO. INTERAGISCONO SOLO INIZIALMENTE,
CERCANO DI CARPIRSI INFORMAZIONI E NON HANNO INTERESSE AD
INSEGNARE AD ALTRI COMPAGNI; IL RISULTATO DEL GRUPPO È SUPERIORE
A QUELLO DI ALCUNI MEMBRI.
• GRUPPO DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO: GLI STUDENTI SONO FELICI
DI LAVORARE INSIEME; SANNO CHE IL SUCCESSO DIPENDE DALLO SFORZO
COMUNE DEL GRUPPO; IL RISULTATO DEL GRUPPO È SUPERIORE ALLA
SOMMA DEI RISULTATI DELLE SINGOLE PARTI E TUTTI GLI ALLIEVI
FORNISCONO PRESTAZIONI SUPERIORI A QUELLE CHE AVREBBERO DATO
APPLICANDOSI DA SOLI.
• GRUPPO DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO AD ALTO RENDIMENTO: IL
GRUPPO SUPERA OGNI ATTESA E LE SUE PRESTAZIONI SONO ECCEZIONALI.
I DIVERSI APPROCCI AL COOPERATIVE LEARNING
LEARNING TOGETHER
L’IDEA DI BASE DEL MODELLO CONSIDERATO, IDEATO DAI FRATELLI JOHNSON
NEL 1975, È QUELLA DI FAR LAVORARE GLI ALUNNI IN GRUPPI DA 2 A 6,
CONDIVIDENDO LE RISORSE E AIUTANDOSI RECIPROCAMENTE. LA FORMA
DELL'INTERAZIONE DEL GRUPPO È DECISA DALL'INSEGNANTE. GLI STUDENTI
RICEVERANNO LODI E RICONOSCIMENTI PER IL LAVORO DA LORO FATTO IN
MODO SODDISFACENTE.
LA MODALITÀ 'LEARNING TOGETHER' PREVEDE DI STRUTTURARE IL LAVORO
IN TRE FORME:
1. LA FORMA COOPERATIVA
2. LA FORMA INDIVIDUALISTICA
3. LA FORMA COMPETITIVA.
LA FORMA COOPERATIVA
• GRUPPI COMPOSTI DA TRE-CINQUE PERSONE, PREFERIBILMENTE ETEROGENEI;
• SISTEMAZIONE DELL'AULA CIRCOLARE IN MODO CHE I COMPONENTI POSSANO
CONDIVIDERE I MATERIALI, GUARDARSI NEGLI OCCHI, PARLARE A VOCE BASSA;
• AD OGNI GRUPPO È AFFIDATA UNA COPIA DEL MATERIALE IN MODO CHE I
COMPONENTI SIANO COSTRETTI A LAVORARE INSIEME;
• SPIEGAZIONE CHIARA DEL COMPITO RISPETTO A: OBIETTIVI, CONTENUTI,
ATTIVITÀ, CRITERI DI VALUTAZIONE, CONSAPEVOLEZZA DEGLI STUDENTI NEL
SENTIRSI CORRESPONSABILI DELLA RIUSCITA DEL COMPITO;
• SUDDIVISIONE DEI RUOLI: UNA PERSONA PRENDE NOTA DI CIÒ CHE VIENE
DETTO, UNA LEGGE L'ELABORATO FINALE, UN'ALTRA CONTROLLA IL LAVORO
RISPETTO ALLE REGOLE DATE.
LA FORMA INDIVIDUALISTICA
• OGNI RAGAZZO LAVORA DA SOLO;
• LA SISTEMAZIONE DELL'AULA È SECONDO BANCHI DISTANTI TRA DI
LORO, DISTRIBUITI LUNGO IL PERIMETRO DELLA CLASSE;
• SPIEGAZIONE CHIARA DEL COMPITO RISPETTO A: CONTENUTI,
ATTIVITÀ, OBIETTIVI RICHIESTI AD OGNI SINGOLO COMPONENTE,
CONSAPEVOLEZZA CHE IL LAVORO SVOLTO DA CIASCUNO NON HA
RELAZIONI CON QUELLO DEI COMPAGNI.
LA FORMA COMPETITIVA
• FORMAZIONE DEI GRUPPI IN SEGUITO AD UNA GRADUATORIA CHE VA DAI PIÙ BRAVI AI
MENO BRAVI: GLI STUDENTI SONO SISTEMATI IN GRUPPI ETEROGENEI IN MODO CHE IN
OGNUNO VE NE SIA UNO CHE COMPETE CON COMPAGNI DI UGUALI CAPACITÀ
PROVENIENTI DA ALTRI GRUPPI;
• LA GARA SI SVOLGE TRA COMPONENTI CON UGUALI CAPACITÀ APPARTENENTI A GRUPPI
DIVERSI, IN MODO CHE LA VALUTAZIONE FINALE SI OTTIENE DALLA SOMMA DEI
PUNTEGGI CONSEGUITI DA TUTTI I MEMBRI APPARTENENTI AI GRUPPI INIZIALI;
• I GRUPPI SONO SISTEMATI IN MODO DA ESSERE SEPARATI UNO DALL'ALTRO;
• IL MATERIALE È STRUTTURATO IN FORMA COOPERATIVA QUANDO I DIVERSI GRUPPI
LAVORANO SEPARATAMENTE, IN FORMA COMPETITIVA QUANDO I VARI MEMBRI DEI
DIVERSI GRUPPI SONO IN COMPETIZIONE;
• SPIEGAZIONE CHIARA DEL COMPITO RISPETTO A: LAVORO IN GRUPPO E LAVORO PER LA
PROVA DI COMPETIZIONE, CONSAPEVOLEZZA CHE L'ALTRO GRUPPO È UN RIVALE DA
SUPERARE PER CUI SE OGNI PERSONA RIUSCIRÀ AD ESSER LA MIGLIORE IN CIASCUN
GRUPPO COMPETITIVO, ANCHE IL GRUPPO COOPERATIVO DI APPARTENENZA RISULTERÀ
IL MIGLIORE PERCHÉ I PUNTEGGI CONSEGUITI SARANNO SOMMATI TRA DI LORO.
IL MODELLO DEL JIG-SAW
(GIOCO DI COSTRUZIONE AD INCASTRO)
JIG-SAW
FORMAZIONE
GRUPPO
DI BASE
FORMAZIONE
GRUPPO
DI ESPERTI
RITORNO AL
GRUPPO DI BASE
JIG-SAW
(Aronson, Blaney, Stephan, Sikes e Snapp, all’Università del Texas e poi all’Università della
California a Santa Cruz nel 1978)
• QUESTO APPROCCIO UTILIZZA LA SPECIALIZZAZIONE DEL COMPITO E INCORAGGIA
DI PER SÉ L’ASCOLTO E IL COINVOLGIMENTO DANDO A CIASCUNO ALUNNO UNA PARTE
ESSENZIALE DA GIOCARE.
• OGNI STUDENTE HA UN COMPITO CHE È FINALIZZATO AL RAGGIUNGIMENTO
DELL’OBIETTIVO COMPLESSIVO DEL GRUPPO CHE È ETEROGENEO E COSTITUITO DA TRE
A SEI MEMBRI.
• OGNI MEMBRO LAVORA IN MODO AUTONOMO SU UNA PARTE DI LEZIONE
(ARGOMENTO-PARTE O PARTE-SEZIONE), FINO A DIVENTARE UN ESPERTO SULLA
PARTE STESSA.
• DOPO UN TERMINE FISSATO DALL’INSEGNANTE, I MEMBRI “ESPERTI” DEI DIVERSI
GRUPPI CHE HANNO STUDIATO LO STESSO ARGOMENTO-PARTE SI TROVANO IN UN
GRUPPO DI “ESPERTI” PER DISCUTERE SUL COMPITO.
• LA DISCUSSIONE È NECESSARIA PER PREPARARE UNA RELAZIONE O UNA
PRESENTAZIONE SU QUANTO LETTO ED ELABORATO, AL PROPRIO GRUPPO DI
APPARTENENZA.
• GLI ESPERTI, UNA VOLTA CONFRONTATISI, TORNANO AL GRUPPO DI ORIGINE E A TURNO
INSEGNANO AI LORO COMPAGNI LE PARTI CHE HANNO STUDIATO
MODELLO DEL GROUP INVESTIGATION
(INDAGINE DI GRUPPO)
(SVILUPPATO DA SHARAN E COLLABORATORI DAL 1976 AL 1994)
ENFATIZZA L’INTERDIPENDENZA TRA GRUPPI
• L’insegnante assegna un’area di studio e gli studenti in gruppi da due a sei elementi, scelgono un
argomento relativo all’area di loro interesse.
• Con l’utilizzo di una programmazione fatta in cooperazione (cooperative planning), il docente e gli
alunni decidono come indagare l’argomento e successivamente vengono assegnati i compiti di
gruppo.
• L’insegnante organizza dei “laboratori” (workstation) nell’aula dove è condotta la ricerca. Ogni
componente del gruppo effettua una ricerca individuale, poi il gruppo riassume i risultati e
prepara una relazione-presentazione da esporre alla classe.
• Nell’ascoltare le relazioni, gli studenti acquistano un’ampia panoramica sull’argomento.
• La valutazione riguarda gli sforzi individuali, quelli di gruppo e si basa sulle capacità degli alunni di
usare le abilità di ricerca.
• Le capacità cognitive superiori, come l’applicazione e la sintesi, vengono enfatizzate con questi
gruppi di ricerca
UDA DI STORIA: ASSIRI E BABILONESI
APPROCCIO DIDATTICO: LEARNING TOGETHER
RIFERIMENTI ALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO
DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE
RACCOMANDAZIONE EUROPEA
Imparare a imparare è l'abilità di perseverare
nell'apprendimento, di organizzare il proprio
apprendimento anche mediante una gestione efficace
del tempo e delle informazioni sia a livello individuale
sia in gruppo (...).
PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO
D’ISTRUZIONE
L'alunno individua le relazioni tra gruppi umani e contesti
spaziali, organizza le informazioni e le conoscenze.
Comprende i testi storici proposti, racconta i fatti
studiati.
Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e
civiltà che hanno caratterizzato la storia dell'umanità dal
Le competenze sociali e civiche includono competenze paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di
personali, interpersonali e interculturali e riguardano apertura e confronto con la contemporaneità.
tutte le forme di comportamento che consentono alle
persone di partecipare in modo efficace e costruttivo
alla vita sociale.
DAL CURRICOLO DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO
DI PRALBOINO
COMPETENZE

CONOSCERE E
PERIODIZZARE
DESCRITTORI DI COMPETENZA
(obiettivi di percorso)
Conoscere e rappresentare quadri sintetici delle civiltà
studiate.
Conosce e colloca nel tempo gli aspetti fondamentali delle civiltà della storia antica.
Usa la linea del tempo per collocare fatti e periodi storici.

CONOSCERE E
DESCRIVERE
Conosce quadri di civiltà in relazione al tempo e allo spazio individuando analogie e
differenze.
Usare la cronologia storica secondo la periodizzazione
occidentale (a.C. – d.C.)
Conoscere e confrontare i quadri storici delle civiltà
studiate.
Usare cronologie e carte storico-geografiche per
rappresentare le conoscenze studiate.
Descrive quadri riassuntivi di civiltà.

LEGGERE E RACCONTARE
Ricavare informazioni da documenti di diversa natura utili
alla comprensione di un fenomeno storico.
Ricostruisce i fatti studiati esponendoli in modo chiaro e coerente.
Presentare gli argomenti studiati.

INDIVIDUARE
Individua sul territorio le tracce più significative del passato cogliendone
l’importanza artistico-culturale.
Riconoscere in un quadro storico – sociale le testimonianze
del passato presenti nel territorio vissuto.
LE FASI DI LAVORO
FASE 1: MAPPING
BRAINSTORMING
MAPPA-GUIDA
(Si utilizzerà quella generata con
il brainstorming)
COSTITUZIONE DEI GRUPPI
ASSEGNAZIONE DEI
COMPITI/RUOLI
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
(MAPPA CONCETTUALE CIVILTÀ)
RENDICONTAZIONE AGLI ALTRI
GRUPPI
VERIFICA E VALUTAZIONE
BRAINSTORMING E MAPPA-GUIDA
[1]
COME
VIVEVANO?
DOVE?
ASSIRI
E
BABILONESI
QUALE RELIGIONE
PRATICAVANO?
QUANDO?
PER COSA SI
DISTINSERO?
FASE 2: FORMAZIONE DEI GRUPPI E
ATTIVITÀ IN COOPERATIVE LEARNING
GRUPPO 1
DI 4 ALUNNI:
GLI ASSIRI
GRUPPO 2
DI 4 ALUNNI:
I BABILONESI
GRUPPO 3
DI 3 ALUNNI:
LA CIVILTÀ DELLA
MESOPOTAMIA
IN OGNI GRUPPO:
 TUTTI SARANNO LETTORI DELLA LORO PARTE-SEZIONE ASSEGNATA DALL’INSEGNANTE
(A VOCE ALTA, EVENTUALE SOTTOLINEATURA DELLE PAROLE-CHIAVE, RIPETIZIONE AI COMPAGNI DEL
GRUPPO)
 A FINE LETTURA OGNUNO RIPETERÀ AL GRUPPO L’INTERO ARGOMENTO (CON SUPPORTO DEGLI ESPERTI
DELLE SINGOLE PARTI)
 1 PORTAVOCE PER RELAZIONARE AGLI ALTRI GRUPPI
SCAMBIO ARGOMENTO
• GRUPPO 1: I BABILONESI
• GRUPPO 2: LA CIVILTÀ DELLA MESOPOTAMIA
• GRUPPO 3: GLI ASSIRI
SCAMBIO ARGOMENTO
• GRUPPO 1: LA CIVILTÀ DELLA MESOPOTAMIA
• GRUPPO 2: GLI ASSIRI
• GRUPPO 3: I BABILONESI
FASE 3: RESTITUZIONE AGLI ALTRI GRUPPI
I PORTAVOCE DI CIASCUN GRUPPO RELAZIONANO ORALMENTE AGLI ALTRI GRUPPI IL PRIMO
ARGOMENTO AFFRONTATO (LO RICORDANO BENE!)
FASE 3.1: COSTRUZIONE DELLA MAPPA CONCETTUALE (SERVENDOSI
DELLA MAPPA-GUIDA UTILIZZATA ALL’INIZIO)
• OGNI GRUPPO COSTRUISCE LA MAPPA DEL PRIMO ARGOMENTO STUDIATO.
• SI CONDIVIDONO I RISULTATI CON TUTTI I GRUPPI
• DALLE SINGOLE MAPPE SE NE COSTRUISCE UNA UNICA CHE RACCOLGA TUTTI I TRE ARGOMENTI
AFFRONTATI
• OGNI ALUNNO INCOLLERÀ SUL PROPRIO QUADERNO DI STORIA LA COPIA DELLA MAPPA GENERALE
• SI PROCEDE CON LA COLORITURA
• SI PRODURRÀ INFINE UN CARTELLONE CON LE COPIE INGRANDITE DELLE SINGOLE MAPPE IN
FORMATO A3. OGNI GRUPPO COLORERÀ UN ARGOMENTO
FASE 4: VERIFICA
Si distrae facilmente
Partecipa alle discussioni
aspettando il proprio
turno
Collabora fornendo idee
buone e corrette
Partecipa alle discussioni
ma non sempre rispetta il
proprio turno
Partecipa e collabora solo
se stimolato
Interviene nella
discussione in modo
pertinente e rispetta il
proprio turno
Interviene nella
discussione e, a volte,
non rispetta il proprio
turno
Interviene solo se
stimolato
COMPRENDERE UN
TESTO STORICO /
GEOGRAFICO
Risponde alle domande
correttamente e in
maniera completa
Risponde alle domande in
modo incompleto
Spesso le risposte non
sono corrette
RIASSUMERE
ORALMENTE UN
TESTO STORICOGEOGRAFICO
Riassume oralmente
quanto letto esponendo
l’argomento in modo
chiaro e corretto
Riassume oralmente
quanto letto in modo
corretto
Ha difficoltà a riassumere
l’argomento letto
ORGANIZZARE LE
INFORMAZIONI IN
SEMPLICI MAPPE
Organizza le informazioni
in modo chiaro, corretto
e ordinato
Organizza le informazioni
in modo corretto ma non
sempre chiaro e ordinato
Ha difficoltà a
riorganizzare le
informazioni
PARTECIPARE E
COLLABORARE NEL
GRUPPO
PARTECIPARE ALLA
DISCUSSIONE DI
CLASSE
Sa collaborare
1= LIVELLO MASSIMO
2= LIVELLO MEDIO
3= LIVELLO MINIMO
TESTO
ALLA
LE
SEMPLICI
IN
ORGANIZZARE
INFORMAZIONI
MAPPE
A volte si distrae
RIASSUMERE ORALMENTE UN
TESTO STORICO-GEOGRAFICO
È sempre attento
COMPRENDERE
UN
STORICO-GEOGRAFICO
ALUNNO
PARTECIPARE
DISCUSSIONE
LIVELLO MINIMO
PRESTARE
GRUPPO
PRESTARE
ATTENZIONE NEL
GRUPPO
LIVELLO MEDIO
PARTECIPARE E COLLABORARE
LIVELLO MASSIMO
ATTENZIONE
NEL
VERIFICA ORALE: OSSERVAZIONI IN ITINERE
VERIFICA SCRITTA
UDA DI GEOGRAFIA: GLI APPENNINI
APPROCCIO DIDATTICO: JIG-SAW
RIFERIMENTI ALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO
DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE
RACCOMANDAZIONE EUROPEA
Imparare a imparare è l'abilità di perseverare
nell'apprendimento, di organizzare il proprio
apprendimento anche mediante una gestione efficace
del tempo e delle informazioni sia a livello individuale
sia in gruppo (...).
PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO
D’ISTRUZIONE
L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte
geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti
cardinali.
Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di
montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.).
Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema
Le competenze sociali e civiche includono competenze territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati
personali, interpersonali e interculturali e riguardano da rapporti di connessione e/o interdipendenza.
tutte le forme di comportamento che consentono alle
persone di partecipare in modo efficace e costruttivo
alla vita sociale.
DAL CURRICOLO DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO
DI PRALBOINO
COMPETENZE



OSSERVARE
CONOSCERE
DESCRIVERE
L’alunno osserva, conosce e descrive le principali regioni tematiche, fisiche e
climatiche italiane utilizzando una terminologia specifica.

ORIENTARSI
L’alunno si muove nello spazio fisico e rappresentato utilizzando punti cardinali e
coordinate geografiche.




RAPPRESENTARE
LEGGERE
LOCALIZZARE
DESCRIVERE
L’alunno legge, descrive e rappresenta lo spazio geografico localizzando gli elementi
fisici che lo caratterizzano.
DESCRITTORI DI COMPETENZA
(obiettivi di percorso)
Conoscere e descrivere gli elementi caratterizzanti i principali paesaggi italiani:

Idrografia

Morfologia

Clima

Attività antropiche

Economia (settori produttivi, filiera)
-Comprendere che il territorio italiano è costituito da elementi fisici ed antropici
connessi e interdipendenti.
-Individuare problemi relativi alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio naturale
e culturale:
-Valorizzazione e rispetto del territorio nei suoi aspetti naturalistici e culturali: parchi
e paesaggi.
-Analizzare fatti e fenomeni locali e globali, interpretarli utilizzando materiale
cartografico.
-Orientarsi nello spazio attraverso le carte geografiche.
-Collocare l’Italia nell’Europa e nel mondo.
-Leggere semplici rappresentazioni iconiche e cartografiche.
-Individuare e conoscere gli elementi fisici caratteristici dei vari paesaggi:

montagna

pianura

collina

mare
-Descrivere un paesaggio nel suo insieme e nei suoi elementi caratteristici utilizzando
una terminologia appropriata.
LE FASI DI LAVORO
FASE 1: MAPPING
BRAINSTORMING
MAPPA-GUIDA
(Si utilizzerà quella generata con
il brainstorming)
COSTITUZIONE DEI GRUPPI
ASSEGNAZIONE DEI
COMPITI/RUOLI
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
(STUDIO DELL’ARGOMENTO PARTE;
COSTRUZIONE DEL CARTELLONE)
VERIFICA E VALUTAZIONE
RENDICONTAZIONE AGLI ALTRI
GRUPPI
QUESTIONARIO
BRAINSTORMING E MAPPA-GUIDA
[1]
COM’È FATTO IL
TERRITORIO?
(MORFOLOGIA)
CHE ANIMALI CI
VIVONO?
(FAUNA)
CHE VEGETAZIONE
C’È?
(FLORA)
GLI
APPENNINI
DOVE SONO GLI
APPENNINI?
(LOCALIZZAZIONE)
QUALI ATTIVITÀ SVOLGE
CHI CI ABITA?
(RISORSE-INSEDIAMENTIATTIVITÀ)
FASE 2: FORMAZIONE DEI GRUPPI E
ATTIVITÀ IN COOPERATIVE LEARNING
GRUPPO 1
DI 4 ALUNNI:
GRUPPO 2
DI 4 ALUNNI:
GRUPPO 3
DI 3 ALUNNI:
OGNI MEMBRO DEL GRUPPO RICOPRIRÀ IL RUOLO DI ESPERTO.
ASSEGNO L'ARGOMENTO A OGNI ALUNNO-ESPERTO:

NEL GRUPPO 1 CI SONO: 1 ESPERTO SU: “IL TERRITORIO: LOCALIZZAZIONE E MORFOLOGIA”; 1
ESPERTO SU : “FLORA E FAUNA”; 2 ESPERTI SU: “RISORSE, ATTIVITÀ, INSEDIAMENTI”.

NEL GRUPPO 2 CI SONO: 2 ESPERTI SU: “IL TERRITORIO: LOCALIZZAZIONE E MORFOLOGIA”; 1
ESPERTO SU : “FLORA E FAUNA”; 1 ESPERTO SU: “RISORSE, ATTIVITÀ, INSEDIAMENTI”.

NEL GRUPPO 3 CI SONO: 1 ESPERTO SU: “IL TERRITORIO: LOCALIZZAZIONE E MORFOLOGIA”; 1
ESPERTO SU : “FLORA E FAUNA”; 1 ESPERTO SU: “RISORSE, ATTIVITÀ, INSEDIAMENTI”.
OGNI ESPERTO STUDIA IL SUO ARGOMENTO INDIVIDUALMENTE.
FASE 2.1: FORMAZIONE DEL GRUPPO DI ESPERTI
• I MEMBRI DEI GRUPPI BASE LASCIANO GLI INSIEMI D’APPARTENENZA PER
COSTITUIRE GRUPPI DI ESPERTI, I QUALI, AVENDO LO STESSO
ARGOMENTO-PARTE, S’INCONTRANO PER DISCUTERE, STUDIARE E
APPROFONDIRE L’ARGOMENTO.
• IL CONFRONTO È NECESSARIO PER PREPARARE UNA RELAZIONE ORALE SU
QUANTO LETTO ED ELABORATO AL PROPRIO GRUPPO DI APPARTENENZA.
• IL COMPITO DELL’INSEGNANTE SARÀ QUELLO DI MONITORARE CHE OGNI
MEMBRO DEL GRUPPO SVOLGA ADEGUATAMENTE IL PROPRIO COMPITO.
• TEMPI: 1 ORA E 30 MINUTI.
FASE 2.2: COSTRUZIONE DEL CARTELLONE CHE RACCOGLIE GLI
ARGOMENTI-PARTE
(in aula informatica)
• GLI ESPERTI RACCOLGONO INFORMAZIONI DELL'ARGOMENTO-PARTE
SUL QUALE SI SONO CONFRONTATI, ATTRAVERSO UNA RICERCA IN
INTERNET GUIDATA DALL’INSEGNANTE. L’INSIEME DELLE RICERCHE
COMPORRÀ IL CARTELLONE FINALE.
FASE 3: SVILUPPO/RITORNO AI GRUPPI DI BASE
GLI ESPERTI, DOPO ESSERSI CONFRONTATI, TORNANO AL GRUPPO DI ORIGINE E A
TURNO INSEGNANO AI COMPAGNI, CHE PRENDONO APPUNTI, LE PARTI CHE HANNO
STUDIATO.
TEMPI: 3 ORE.
FASE 4: RESTITUZIONE ORALE ALLA CLASSE
I COMPONENTI DI CIASCUN GRUPPO RELAZIONANO ORALMENTE ALLA CLASSE LA
PARTE-SEZIONE STUDIATA E RISPONDONO AD ALCUNE DOMANDE (POSTE DAI
COMPAGNI) RELATIVE AD ALTRE PARTI-SEZIONI CHE HANNO APPRESO ATTRAVERSO
IL LAVORO COOPERATIVO.
TEMPI: 2 ORE
FASE 4: VERIFICA
Si distrae facilmente
Partecipa alle discussioni
aspettando il proprio
turno
Collabora fornendo idee
buone e corrette
Partecipa alle discussioni
ma non sempre rispetta il
proprio turno
Partecipa e collabora solo
se stimolato
Interviene nella
discussione in modo
pertinente e rispetta il
proprio turno
Interviene nella
discussione e, a volte,
non rispetta il proprio
turno
Interviene solo se
stimolato
COMPRENDERE UN
TESTO STORICO /
GEOGRAFICO
Risponde alle domande
correttamente e in
maniera completa
Risponde alle domande in
modo incompleto
Spesso le risposte non
sono corrette
RIASSUMERE
ORALMENTE UN
TESTO STORICOGEOGRAFICO
Riassume oralmente
quanto letto esponendo
l’argomento in modo
chiaro e corretto
Riassume oralmente
quanto letto in modo
corretto
Ha difficoltà a riassumere
l’argomento letto
ORGANIZZARE LE
INFORMAZIONI IN
SEMPLICI MAPPE
Organizza le informazioni
in modo chiaro, corretto
e ordinato
Organizza le informazioni
in modo corretto ma non
sempre chiaro e ordinato
Ha difficoltà a
riorganizzare le
informazioni
PARTECIPARE E
COLLABORARE NEL
GRUPPO
PARTECIPARE ALLA
DISCUSSIONE DI
CLASSE
Sa collaborare
1= LIVELLO MASSIMO
2= LIVELLO MEDIO
3= LIVELLO MINIMO
TESTO
ALLA
LE
SEMPLICI
IN
ORGANIZZARE
INFORMAZIONI
MAPPE
A volte si distrae
RIASSUMERE ORALMENTE UN
TESTO STORICO-GEOGRAFICO
È sempre attento
COMPRENDERE
UN
STORICO-GEOGRAFICO
ALUNNO
PARTECIPARE
DISCUSSIONE
LIVELLO MINIMO
PRESTARE
GRUPPO
PRESTARE
ATTENZIONE NEL
GRUPPO
LIVELLO MEDIO
PARTECIPARE E COLLABORARE
LIVELLO MASSIMO
ATTENZIONE
NEL
VERIFICA ORALE: OSSERVAZIONI IN ITINERE
VERIFICA SCRITTA
FASE 6: QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE PER L’ALUNNO/A
TEMPI: 30 MINUTI
Questionario di autovalutazione per l’alunno/a
1. L’attività che ho svolto mi è piaciuta:
 Poco
 Molto
 Abbastanza
2. Che cosa ho imparato?
3. Che cosa mi è piaciuto di più?
4. Quali difficoltà ho avuto?
5. Nello svolgimento dell’attività quale abilità ho utilizzato di più?
 Saper ascoltare
 Saper memorizzare
 Saper completare/costruire mappe e/o schemi
6. Sono stato più bravo a capire:
 Con schemi e mappe
 Con il riassunto dei compagni
 Con il libro e il materiale fornito dalla maestra
 Con le immagini
 Con la ricerca guidata in Internet
7. Questa attività mi è stata utile per…?
ALCUNE RISPOSTE….
2. CHE COSA HO IMPARATO?
4. QUALI DIFFICOLTÀ HO AVUTO?
• A STARE CON GLI ALTRI E AIUTARE CHI HA PIÙ BISOGNO
• NESSUNA
• HO IMPARATO A STUDIARE MEGLIO
• QUALCHE VOLTA I MIEI COMPAGNI
• HO IMPARATO CHE PER LAVORARE IN GRUPPO BISOGNA ESSERE COME UNA SQUADRA
LEGGEVANO VELOCEMENTE (DSA)
•
•
•
•
HO IMPARATO CHE INSIEME POSSO FARE MOLTE PIÙ COSE CHE DA SOLO
HO IMPARATO CHE DEVO LEGGERE AD ALTA VOCE
HO IMPARATO DI PIÙ PERCHÉ CAPISCO MEGLIO
I COMPAGNI CHE HO MI AIUTANO A CAPIRE SE NON CAPISCO
3. CHE COSA MI È PIACIUTO DI PIÙ?
• FARE LE MAPPE E GLI SCHEMI
• LAVORARE CON…LAVORARE INSIEME
• STUDIARE CON I MIEI AMICI
• RIPETERE ALLA FINE
• LEGGERE E RIPETERE INSIEME AI MIEI
COMPAGNI
• AIUTARE I MIEI COMPAGNI IN
DIFFICOLTÀ
• TUTTO
7. QUESTA ATTIVITÀ MI È STATA UTILE PER…?
• CAPIRE COME FARE I COMPITI DA SOLO CON SCHEMI,
MAPPE.
• PER FARE AMICIZIA CON P. E M.
• RISPARMIARE TEMPO A CASA PERCHÉ AVEVO GIÀ
STUDIATO A SCUOLA
• STUDIARE
• IMPARARE AD ASCOLTARE E AIUTARE I MIEI AMICI
• PER STUDIARE MEGLIO SENZA L’AIUTO DEI GENITORI
• CAPIRE E MEMORIZZARE (P.)
CRITERI DI VALUTAZIONE
• PER LE VERIFICHE ORALI (IN ITINERE): SI VALUTA LA CORRETTEZZA DEI CONTENUTI E
DELL’ESPOSIZIONE.
• PER LE VERIFICHE SCRITTE SI ATTRIBUISCE:
• 1 PUNTO PER OGNI RISPOSTA ESATTA.
• 0 PUNTI NEL CASO DI RISPOSTE OMESSE E/O SBAGLIATE.
ATTRIBUZIONE DEI GIUDIZI
La valutazione è
sempre una
valutazione formativa,
l’insegnante valuta
cioè i progressi
dell’alunno da diversi
punti di vista:
emotivo, sociorelazionale e
dell’apprendimento.
10 =
95/100%
9 =
85/94%
8 =
75-84%
7 =
65-74%
6 =
55-64%
non sufficiente =
0-54%
MEZZI
• LAVAGNA
• LIBRI DI TESTO:
• GIANFRANCO BRESICH, FUORI CLASSE 4 (STORIA E GEOGRAFIA), DE
AGOSTINI EDITORE, NOVARA 2008.
• INES PIANCA, CRESCERE TRA LE RIGHE 4 (SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI
E QUADERNO DI SCRITTURA)
• MATERIALE CARTACEO SCARICATO DAI SITI INTERNET.
METODO
•
•
•
•
•
•
BRAINSTORMING
EURISTICO - GUIDATO
DISCUSSIONE COLLETTIVA
LEARNING TOGETHER
JIGSAW
MAPPE
CONCLUSIONI
I RISULTATI
• GLI ARGOMENTI AFFRONTATI UTILIZZANDO L’APPROCCIO DEL COOPERATIVE LEARNING SONO
RIMASTI BEN IMPRESSI NELLA MENTE DI TUTTI GLI ALUNNI, CHE HANNO LAVORATO SEMPRE CON
GRANDE ENTUSIASMO E IMPEGNO
• L’AVERE OGNUNO UN RUOLO ALL’INTERNO DEL GRUPPO HA FAVORITO QUELL’INTERDIPENDENZA
POSITIVA NECESSARIA ALLA CONDIVISIONE DELLA RESPONSABILITÀ DI TUTTI NELLA BUONA
RIUSCITA DEL GRUPPO
• I PIÙ TIMIDI HANNO TROVATO IL CORAGGIO DI METTERSI IN GIOCO, ANCHE GRAZIE
ALL’INCITAMENTO E AL TUTORING DEI COMPAGNI DEL GRUPPO, SONO RIUSCITI CIOÈ AD
ENTRARE NELLA LORO ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE DI CUI PARLA VYGOTSKIJ
• AUMENTATO NOTEVOLMENTE L’AUTOSTIMA DEGLI ALUNNI PIÙ INSICURI, CHE TALVOLTA HANNO
TROVATO IL “CORAGGIO” DI FAR VALERE LE LORO IDEE (UN PRINCIPIO BASE ERA PROPRIO
QUELLO SECONDO IL QUALE NON ESISTE UN’IDEA SBAGLIATA)
• OGNI BAMBINO HA TIRATO FUORI IL MEGLIO DI SÉ, AIUTANDO IL COMPAGNO PIÙ DEBOLE E
INCORAGGIANDOLO A PROSEGUIRE NEL LAVORO
DIFFICOLTÀ
• CONTROLLARE SEMPRE CHE SIANO MANTENUTI GLI EQUILIBRI
• CONTROLLARE CHE OGNUNO FACCIA IL PROPRIO LAVORO E CHE NON CI SIA
PREVARICAZIONE ALL’INTERNO DEL GRUPPO: L’ALUNNO PIÙ PRONTO TENDE A
PRENDERE IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE E A GESTIRE OGNI FASE DI LAVORO
(QUESTO È ACCADUTO SOPRATTUTTO NEI PRIMI MOMENTI, QUANDO CIOÈ I BAMBINI
NON AVEVANO ANCORA FAMILIARITÀ CON IL METODO).
• LA GESTIONE DEL TEMPO È RISULTATA UN POCO DIFFICOLTOSA, GLI ALUNNI CIOÈ NON
RIUSCIVANO A TERMINARE IL LAVORO ENTRO I TEMPI STABILITI (GIÀ DILATATI, IN
QUANTO AVEVO PREVISTO QUESTA POSSIBILITÀ)
• PROGRAMMAZIONE PIÙ «DILATATA»
BIBLIOGRAFIA
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•
Comoglio M., Cardoso M.A., Insegnare e apprendere in gruppo, Las, Roma 1996.
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Ferrari M., Insegnare riflettendo, a cura di Monica Ferrari, Franco Angeli Editore, Milano 2003.
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Freire P., Pedagogia dell’autonomia. Saperi necessari per la pratica educativa, Ega, Torino 2004.
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Hernadez F., Insegnare e apprendere con le mappe concettuali, Immedia Editrice, Milano.
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Johnson D., Johnson R. e Holubeck E., (a cura di Marinelli L.), Apprendimento cooperativo in classe. Migliorare il clima emotivo e il
rendimento, Erickson, Trento 1991.
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Mariani G. – Pagano R. (a cura di), Il nuovo concorso a cattedra. Manuale per la preparazione al concorso e per l’esercizio della
professione, Edises, Napoli 2012.
• Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (a cura di), Indicazioni Nazionale per il curricolo della scuola dell’Infanzia e
del primo ciclo di istruzione, in Annali della Pubblica Istruzione (periodico multimediale per la scuola italiana), Numero Speciale
2012, Le Monnier, Firenze.
• Musumeci G., Dispense e appunti del corso di legislazione, S.I.L.S.I.S.S., sezione di Bergamo e Brescia, a.a. 2004/2005.
• Persico A.M., Appunti e dispense del corso di Metodologia, S.I.L.S.I.S.S., sezione di Bergamo e Brescia, a.a. 2004/2005.
• Istituto Comprensivo di Pralboino, Piano dell’offerta formativa, a.s. 2013/2014.
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SITOGRAFIA
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• www.learningpaths.org, 04/03/2014.
• www.costruttivismoedidattica.it, 28/04/2014.
• www.annalisalaporta.blogspot.com, 28/04/2014.