Dicembre 2014

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Giornale dell’Associazione Milanosud
ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
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Il 13 novembre presentata in CdZ 5 MM Casa, la divisione di Metropolitana Milanese che gestirà gli alloggi del Comune
Quando la legge
punisce la giustizia
L’assessore Benelli: «Faremo meglio di Aler»
Intervista ad Aldo Ugliano
L
a conclusione del processo Eternit non è solo
orrenda in sé. Illumina sinistramente la china
lungo la quale sta rotolando in Italia l’idea di giustizia. Perché quella sentenza è tragicamente in
vasta compagnia. Si trattasse di un caso clamoroso, ma isolato, si potrebbe sperare nell’accidentalità e non ripetibilità delle eccezioni. Purtroppo
no. A far rotolare l’idea di giustizia, la fiducia nella
giustizia, c’è un robusto concorso di vicende, che,
per le loro caratteristiche, fanno tendenza.
I pretori d’assalto. C’erano un tempo i “pretori
d’assalto”, negli Settanta e poco oltre, una generazione di giovani magistrati, animati dal desiderio di rendere possibile ed evidente l’equazione
legge uguale giustizia. Ci provarono, soprattutto
sul terreno della lotta alla corruzione e all’inquinamento ambientale. Fecero scalpore, furono
combattuti in nome della “modernità”, del ruolo
strategico delle imprese, della prepotenza degli
interessi economici, degli “investimenti che
danno lavoro”; furono accusati di dare una interpretazione “progressiva” delle leggi, che invece i
barbassori dell’Olimpo magistratuale vogliono
neutra, asettica, gelida, rigorosa soprattutto nella
lettura formale delle norme. Era una battaglia
impari, come si può capire.
Piero Pantucci
Continua a pag. 11
Serve un piano
straordinario
on lasciateci soli!». Questo
l’appello accorato che una cittadina presente all’incontro
del 13 novembre scorso in Consiglio di
Zona 5 ha rivolto all’assessore alla Casa
Daniela Benelli. L’occasione, la presentazione di MM Casa, la divisione di Metropolitana Milanese, che dal 1° di dicembre
ha preso in carico gli oltre 28mila alloggi
del Comune (patrimonio a cui si aggiungono 8.732 posti auto e 1226 altri immobili
fra negozi e sedi di associazioni) che da
più di un decennio erano gestiti da Aler.
In una sala gremita, come molto raramente accade di vedere in CdZ5, il presidente Aldo Ugliano, dopo una breve
presentazione, ha dato la parola all’assessore Benelli e poi all’ingegner Corrado
Bina, dirigente responsabile di MM Casa.
«N
Obiettivo: spiegare come verranno gestiti
i 2.700 alloggi comunali, distribuiti in 109
stabili, che si trovano in Zona 5.
«Le parole d’ordine della gestione di MM
saranno – ha esordito l’assessore Benelli
– garbo e civiltà nei rapporti con i cittadini, risposte certe a chi fa segnalazioni o
chiede interventi, cura del patrimonio e
degli inquilini. Perché, siamo convinti, le
cose possono essere fatte meglio di come
sono state fatte fino a oggi».
Quasi a rispondere alle perplessità di chi
teme che MM non sia all’altezza del difficilissimo compito assegnatole, l’assessore
ha spiegato che l’azienda, che è interamente controllata dal Comune, «non è
solo quella che ha fatto la metropolitana»,
ma si occupa da anni anche di progettazione di interventi pubblici e gestione di
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Giovanni Fontana
Continua a pag.2
Continua a pag. 2
Continua a pag. 15
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“Fare S.Martino” al Parco Ticinello
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Altri autovelox in città
ma il Viminale contesta le multe
6
Nuove frontiere dell’editoria
dall’Ebook ai libri al bar
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Sentenza Eternit:
la testimonianza di un’abitante
di Casale Monferrato
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Le rubriche di Milanosud
Concerti, eventi, opportunità
box. Il numero dei permessi rilasciati ai componenti il
nucleo familiare non può, comunque, essere superiore
al numero delle patenti di guida valide appartenenti ai
membri dello stesso nucleo. Per esempio, se in un nucleo famigliare ci sono 3 auto (anche intestate a una
sola persona) ma 2 patentati, un’auto, la più vecchia,
rimarrà senza pass.
Claudio Muzzana
3
Palazzo Marino e il recupero
degli edifici abbandonati
Tutti i proprietari di auto residenti nell’area interessata riceveranno un pass,
con qualche eccezione però per i nuclei familiari che posseggono più automezzi che patenti
novembre del giornale o al nostro sito
www.milanosud.it). La delibera di riferimento è la n.31
del 23 luglio 2013. In essa sono definite le disposizioni
in materia di sosta, alcune delle quali riguardano i pass
rilasciati ai cittadini residenti e domiciliati nelle aree
sottoposte alla sosta regolamentata.
Come detto, una volta tracciate le linee blu, i pass saranno inviati a tutti i proprietari di auto residenti nell’Ambito 25, compresi coloro che sono proprietari di un
3
Giambellino: cronaca di uno
sgombero annunciato
Ecco le modalità per i pass residenti sulle strisce blu
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patrimoni complessi, anche da un punto
amministrativo (bollettazione, rapporti
con il pubblico ecc.) come fa ormai da
molti anni per la rete idrica milanese.
Per affrontare la sfida della gestione del
patrimonio di edlizia pubblica, MM ha
creato una divisione Casa, che ha iniziato
a formare sin da settembre. Attualmente
sono state assunte 60 persone, ma l’obiettivo è arrivare a 150 dipendenti.
Le risorse economiche messe in campo
dal Comune per questa scommessa sono
11 milioni di euro per i primi 7 mesi, altri
11 fino al giugno 2015 per le manutenzioni
ordinarie e straordinarie, a cui si aggiungono 5 milioni a bimestre per le attività di
conduzione degli immobili.
Stefano Ferri
Emergenza Casa: intervista
al senatore Pd Franco Mirabelli
della Commissione antimafia
Gli appuntamenti
nelle biblioteche di zona
ominciano a delinearsi le modalità con le quali
saranno assegnati i pass per le auto intestate ai
residenti dell’Ambito 25, la grande area che va
da Sud a Nord della Zona 5: dai confini con Rozzano fino
alla circonvallazione esterna, e da Est a Ovest dalla direttrice via Bazzi, Valla, Dudovich, Selvanesco, Ronchetto delle Rane fino all’Alzaia Naviglio Pavese (per
la consultare la cartina e conoscere le strade in cui verranno tracciate le linee blu, rimandiamo al numero di
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Cosa pensa degli sgomberi in atto?
«La Regione ha la gravissima responsabilità
di aver permesso che si giungesse fino a questo punto, in particolare non sono stati in
grado, per inefficienza e mancanza di risorse, di rimettere in circolo gli alloggi sfitti,
molti dei quali vuoti da anni, e di aver abbandonato interi quartieri al degrado. Questa è stata la miccia che ha scatenato le
occupazioni abusive e l’illegalità. Bisogna intervenire, ma chi invoca ora l’intervento
dell’esercito non ha neanche idea di quale
sia la situazione».
Sì, ma cosa si può fare adesso?
«La situazione è tale che bisogna agire su
due piani. Se anche domani fossero disponibili tutti gli alloggi pubblici ora sfitti, non
riusciremmo a soddisfare tutte le richieste.
Il governo deve pensare a un piano casa
straordinario, perché servono risorse aggiuntive per costruire nuove case e promuovere nuove politiche.
ALL’INTERNO
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Le gite di Milanosud
Già pronto il programma delle gite
per il 2015. Dopo la mostra su Van Gogh,
a fine gennaio, ci saranno molte
sorprese, tra le quali: Piacenza
e il Castello di Rivalta, a marzo; Saluzzo
e il Castello della Manta, a giugno.
Tutte le info a pag. 10.
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ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
Il 13 novembre presentata in CdZ 5 MM Casa, l’azienda che gestirà gli alloggi del Comune
Intervista ad Aldo Ugliano
L’assessore Benelli: «Faremo meglio di Aler»
Serve un piano
straordinario
Segue dalla prima
Cifre a cui il Comune spera possano aggiungersi presto altre risorse, in particolare quelle stanziate del Governo, che
ammontano a circa un miliardo di euro,
una parte delle quali potrebbe arrivare a
Milano, una volta approvati i decreti attuativi.
Rapporti con i cittadini
Pur affrettandosi a dire ai cittadini che
«Dal 1° dicembre non tutto potrà funzionare subito, ma progressivamente, anche
con il vostro aiuto, sistemeremo tutte le
cose» l’assessore, assieme all’ingegner
Bina, hanno spiegato che MM Casa avrà
modello decentrato con quattro sedi che
gestiranno 4 macro aree, per affrontare e
risolvere i problemi «non saranno solo
luoghi raccogliere i reclami e incassare gli
affitti, ma daranno risposte e promuoveranno interventi». Le due sedi decentrate
subito attive saranno in via Senigallia
(zona Comasina) e via Civitavecchia
(zona Palmanova). Probabile che una
delle due altri sedi sarà situata presso
l’edificio che ospita l’acquedotto di via
Meda. A queste si aggiungeranno una
Associazione socio culturale
editore dell’omonimo giornale.
Registrato al n. 744,- Novembre 1997 Trib. Milano - ROC. n. 19637
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Prossima uscita: 12 gennaio 2015
serie di sportelli leggeri, distribuiti capillarmente sul territorio. Per informazioni,
fissare appuntamenti e chiedere interventi è attivo sette giorni su sette, 24 ore
al giorno, il numero verde 800 013 191.
Morosità e bollette pazze
«Se i conti non vi tornano, non preoccupatevi delle bollette che vi sono arrivate»,
ha rassicurato l’assessore Benelli. «Sappiamo che molte sono da verificare e integrare con documentazione che stiamo
recuperando, anche con il vostro aiuto,
ma noi abbiamo l’obbligo di azzerare una
situazione amministrativa insostenibile,
con un arretrato che risale ai primi anni
del 2000». Per dare un’idea del disastro
creato da Aler, l’ingegner Bina ha spiegato
che sono stati recuperati da un deposito
di Liscate 1.800 scatoloni di documentazione da verificare. «Ci siamo dati 6 mesi
di tempo per fare ordine – ha spiegato l’ingegnere – e analizzare caso per caso, integrando la documentazione mancante».
Ogni situazione sarà verificata nel dettaglio, nel caso di pagamenti arretrati MM
procederà con attenzione e umanità, ha
detto l’assessore ai cittadini presenti al-
l’incontro. Poi ha aggiunto: «State tranquilli fino a gennaio-febbraio prossimi,
poi, chi ritiene che i conti fatti da MM non
siano giusti, chiami il numero verde e fissi
un appuntamento. Chi invece ritiene che
i conti siano corretti paghi. In caso di cifre
troppo alte, troveremo una soluzione per
dilazionarle».
Stato del patrimonio e alloggi vuoti
La situazione è molto grave. MM attualmente ha censito uno per uno tutti gli edifici, classificando gli interventi in ordine
di priorità. Censiti anche il 30% degli impianti, per avere un campione significativo e programmare un piano di
manutenzione ordinario e straordinario.
Gli alloggi vuoti sono circa 2.500 (Aler ne
dichiara altri 6mila). Quelli occupati abusivamente oltre 4mila, ma si tratta di numeri in continuo mutamento. La sfida di
MM sarà quella di evitare nuove occupazioni e contestualmente rendere disponibili più velocemente possibili gli alloggi
vuoti, per la cui sistemazione, in media,
ci vogliono 20mila euro ognuno. Il Comune vorrebbe iniziare a dare gli alloggi
che richiedono piccole manutenzioni a in-
quilini disposti a sistemarle, scalando poi
le spese sostenute dagli affitti, ma anche
per questi casi, ammette l’assessore «la
costruzione del bando non è facile».
Sicurezza e degrado
Durante l’incontro la questione sicurezza
e criminalità non è stata affrontata direttamente, ma dalle dichiarazioni dei giorni
successivi all’incontro del 13 novembre,
rilasciate dai vertici di MM e del Comune,
la volontà emersa è quella di presidiare
con grande attenzione tutti gli edifici,
adottando un piano di contrasto delle occupazioni, che preveda l’istallazione di telecamere, la sistemazione di porte e
cancelli, vigilantes esterni, un custode per
ogni palazzo, l’illuminazione di cortili e ingressi. Contestualmente
MM promette una lotta
serrata al degrado, verificando con grande attenzione il rispetto dei
contratti da parte dei
fornitori, la sistemazione dei citofoni, delle
caselle della posta e la
pulizia delle case.
Segue dalla prima
Onestà e concretezza
Terminati gli interventi dell’assessore
Benelli e dell’ingegnere Bina, si è dato
spazio ai cittadini.
Moltissime le domande e i casi posti
all’attenzione dell’assessore e del presidente Ugliano, in un clima sostanzialmente fiducioso e positivo. Impossibile
farne un riassunto, se non riportando
una frase a nostro parere emblematica,
proferita da un’inquilina: «Assessore,
abbiamo bisogno di gente onesta!», e
molto concreta ed efficace, aggiungiamo noi.
Stefano Ferri
In occasione della Giornata internazionale sulla violenza contro le donne
Nonostante tutto, credevo mi amasse...
chiaffi, pugni, una violenza fisica
che Sabrina sta sopportando da
mesi. E’ già finita in pronto soccorso
più volte, eppure… Eppure no, lei non lo
denuncia perché, ne è convinta, lui l’ama;
certo “a modo suo”. Ecco, spesso è qui che
si annida il problema, e il più delle volte
sfocia nel dramma irreparabile: la donna
non si capacita di quel che le sta succedendo. Non vuole arrendersi all’evidenza:
il suo uomo la sta annientando, ma lei lo
giustifica; forse perché è troppo doloroso
ammettere quello che sta sotto gli occhi
di tutti: lui è un violento e non è affatto
vero che l’ama. Io credevo che… mi
amasse: lo dicono tutte, ne sono convinte.
E puntualmente e dolorosamente, vengono smentite dalla cruda realtà.
Di questo (e di molte altre declinazioni
sul tema) si è parlato il 27 novembre
scorso al Cam, in una serata dedicata alla
violenza contro le donne, un dibattito con
un pubblico (non solo femminile) numeroso e attento. L’incontro, voluto dalla presidente della Commissione Pari
Opportunità del CdZ5 Natascia Tosoni e
dalla presidente della Commissione Cultura Michela Fiore, si è aperto con la presentazione dell’evento da parte delle due
S
consigliere e delle due psicologhe e psicoterapeute responsabili dello sportello
Aiuto Donna di Zona 5, le dottoresse Filomena Rosiello e Silvia Stella dell’Associazione Eupsichia. Il pubblico, all’inizio
leggermente spazientito perché tenuto in
piedi all’ingresso di viale Tibaldi 41, ha poi
“capito” quando è stato invitato a scendere al piano seminterrato per assistere a
uno spettacolo “che è una fucilata nello
stomaco”, ha detto Fiore. E così stato,
quasi una discesa all’inferno in quella sala
buia, quando è iniziato “Lo stupro”, il famoso monologo scritto da Franca Rame
nel 1975, che ha coraggiosamente portato
in scena la sua storia.
“Lo stupro”, a cura di SpazioGedeone, è
stato raccontato dall’attrice Chiara Signorini – con un’interpretazione molto personale – per la regia di Paolo Olgiati. Tra
tutte le possibili voci, è stata scelta una
delle prime che si sono levate a denunciare la violenza di genere: quella di
Franca. Una voce tragicamente vera e
cruda, capace di sconfiggere con la parola
la brutalità di quel crimine. Oggi le voci
sono dolorosamente aumentate, anche
perché hanno trovato la forza di uscire ed
esistere. Così lo stupro è diventato solo
una delle tante forme, forse paradossalmente la meno diffusa, in cui le donne subiscono violenza.
Ecco dunque l’importanza della presenza
sul territorio di uno “sportello” come questo, che tra l’altro garantisce alla donna
che vi si rivolge la massima riservatezza.
«Questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore e sul quale cerco di dare
un contributo sostenendo e promuovendo
lo sportello che in CdZ abbiamo aperto
due anni fa», ha commentato Tosoni.
«Tengo molto che si diffonda l’informazione, non per me stessa ma per non lasciare sole le donne che, troppo spesso,
non hanno punti di riferimento per provare a uscire da situazioni di disagio e
maltrattamenti. L’esperienza di questi
due anni», conclude la consigliera, «ci insegna che c’è bisogno di un lavoro costante di informazione sul territorio, per
far conoscere la presenza di questo importante servizio aperto a tutta la città, totalmente gratuito e che può rappresentare
un punto di ascolto e di aiuto per le donne
adulte in difficoltà».
Lo sportello lavora in stretto contatto con
la rete antiviolenza del comune di Milano:
ad oggi ha effettuato 94 appuntamenti. Al-
cune donne, per la loro situazione a rischio, sono state poi indirizzate ai centri
della rete anti-violenza di Milano.
Per info: lo Sportello Aiuto Donna ha sede
al primo piano del Consiglio di Zona 5,
viale Tibaldi 41. E’ aperto ogni giovedì
dalle ore 9,30 alle 12,30, con accesso libero.
Informazioni: 3665.273726; 02.88458541.
[email protected]
Giovanna Tettamanzi
Personalmente non sono contro a reintrodurre una misura come era quella che c’era
per finanziare la ex Gescal, una piccola cifra
che veniva prelevata in busta paga, e che
serviva a finanziare l’edilizia popolare. Poi
sono necessarie politiche che favoriscano,
nel rispetto dei diritti della proprietà, l’immissione sul mercato degli affitti di alloggi
privati. Infine bisogna favorire il recupero a
uso abitativo degli immobili abbandonati».
E a breve termine?
«Si deve intervenire sugli alloggi occupati
abusivamente liberandoli e mettendoli velocemente in assegnazione. Se non si vuole
aprire una guerra, si deve fare un’azione graduale, per non lasciare la gente per strada,
e allo stesso tempo stroncare ogni comportamento illegale. Facendo attenzione a tutelare i casi sociali più difficili e agendo con
decisione laddove è palese l’illegalità e l’uso
di un bene pubblico come fosse il proprio.
Le cronache giornalistiche, accanto a situazioni di vera emergenza, denunciano molrissimi casi di abusi e prepotenza o
addirittura criminalità».
E per coloro che sono abusivi ma non delinquenti, cosa si può fare?
«Non sono per una sanatoria generalizzata,
ma per una verifica puntuale di tutte le posizioni. Già adesso la legge prevede che i Comuni, nei casi di occupazioni di famiglie che
hanno l’unica colpa di non avere soldi per
permettersi una casa sul libero mercato,
possano decidere di regolarizzarli. Se è necessario ampliare i poteri delle Commissioni
di assegnazione della casa, la Regione, che
per legge è il soggetto che deve legiferare in
questo senso, si deve muovere di conseguenza e velocemente».
Da dicembre il Comune torna a gestire direttamente il suo patrimonio, cosa ne pensa?
«Sono orgoglioso di essere stato tra i più forti
sostenitori di questa soluzione. Già molti
anni fa, quando ero consigliere comunale,
vista l’inefficienza dell’Aler, chiesi più di una
volta al Comune di riprendersi il proprio patrimonio, perché era gestito malissimo».
Esistono a suo parere soluzioni per accelerare
l’assegnazione degli alloggi vuoti?
«Dopo decenni di degrado i lavori da fare
sono moltissimi e il pericolo che le risorse
siano insufficienti e che si debba intervenire
sempre in emergenza è concreto. Coinvolgere altri soggetti, provenienti dal mondo
del no profit e della cooperazione, per gestire pezzi di patrimonio e dare velocemente
risposte ai cittadini che cercano casa, può
essere una soluzione. Questo inoltre introdurrebbe, un mix abitativo che favorirebbe
l’integrazione scongiurando la nascita di
quartieri ghetto».
Giovanni Fontana
3
ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
La Commissione Antimafia del Senato a Milano per parlare di edilizia popolare
Mirabelli: «Accendiamo una luce sull’emergenza racket nelle case Aler»
’emergenza legata all’edilizia popolare
con i suoi riflessi nella sfera della legalità
raggiunge ormai il livello istituzionale più
elevato, ovvero la Commissione Antimafia del
Senato, che lo scorso 24 novembre ha tenuto
una riunione straordinaria in Prefettura a Milano. Al centro i temi e i fatti che nelle ultime
settimane hanno pressoché monopolizzato la
cronaca milanese, tra sgomberi e proteste sociali che hanno toccato il loro apice al Corvetto
e al Giambellino, con il corollario di due atti di
teppismo contro la sede Aler di via Inganni e il
Circolo del Partito Democratico del Corvetto,
in via Mompiani.
La Commissione Antimafia, che nel corso
delle audizioni e del contestuale dibattito
ha anche affrontato i temi della corruzione
e delle infiltrazioni della malavita organizzata nell’ambito delle opere connesse ad
Expo 2015, si è concentrata principalmente sull’analisi oggettiva dell’emer-
L
genza-casa, che ormai coinvolge tutte le
grandi città italiane, ma che a Milano ha
assunto, nell’ultimo periodo, dimensioni
particolarmente imponenti tra occupazioni di appartamenti sfitti, ritardi e inefficienze nell’assegnazione e nella garanzia
di rispetto delle graduatorie da parte di
Aler e Comune di Milano e infine sgomberi
forzosi che hanno acceso la miccia su una
situazione già in continua ebollizione.
Nel corso della conferenza stampa tenutasi al termine dei lavori, la presidente
della Commissione Antimafia Rosy Bindi
nella sua introduzione ha ricordato come
«le indagini della magistratura hanno fatto
emergere negli ultimi mesi fatti nuovi che
non possono essere ignorati» a proposito
dell’ormai riconosciuto «radicamento
delle mafie, in particolare della ‘ndrangheta, a Milano e in Lombardia, come peraltro ci ha testimoniato nella sua
audizione il Commssario di Expo 2015 Giuseppe Sala». Quanto all’edilizia popolare e
ai fatti di quest’autunno, Bindi ha sottolineato la «necessità da parte delle istituzioni di fare tutte quante la propria parte
per approfondire il tema delle infiltrazioni
mafiose in un contesto di tale gravità nei
fenomeni sociali, ricordandoci sempre che
legalità è sinonimo di efficienza e non il
contrario».
Particolarmente degno di nota è stato l’intervento di Franco Mirabelli, capogruppo
Pd in Commissione Antimafia e promotore
della proposta di tenere la riunione della
stessa a Milano, che durante il suo secondo mandato di Consigliere regionale
della Lombardia negli anni tra il 2010 e il
2013 si è occupato spesso in prima persona
delle tematiche relative all’edilizia popolare come membro della Commissione regionale Territorio.
Senatore Mirabelli, il tema legato alle possibili
infiltrazioni della malavita nell’edilizia popolare
ha radici antiche, è del 2009 il caso della “signora Gabetti” arrestata per un caso di racket
nelle case Aler a nord di Milano. Quali sono i risultati di questi anni?
«La “signora Gabetti” abita ancora lì, questo
a testimonianza del fatto che l’emergenza
abitativa è ormai drammatica. Bisogna attivare al più presto le misure necessarie a
consentire gli sgomberi in flagranza di occupazione abusiva. Noi come Commissione
non intendiamo invadere i campi altrui, ma
la criminalità nell’ambito delle case popolari
doveva essere già da tempo una priorità per
tutte le amministrazioni coinvolte: dobbiamo accendere la luce sul fatto che il cosiddetto “racket degli abusivi”, le minacce e
intimidazioni, il rischio di creare “zone franche” in cui i cittadini si sentono abbandonati
dalle istituzioni è molto forte».
È possibile una mappatura dei soggetti e una
classificazione delle zone più a rischio?
«Per iniziare a capire la grandezza del problema non bisogna sottovalutare i “fattispia”, che spesso diventano “reati-spia”, ma
di questo è giusto che si occupi la magistratura, alla quale noi costantemente richiediamo la documentazione su cui impostare
le nostre azioni. Purtroppo ad oggi non ci
sono nemmeno elementi certi per attribuire
all’azione delle mafie le responsabilità o i
reati commessi nei quartieri popolari: quello
che c’è di sicuro è tuttavia il fatto che coloro
che delinquono sono quasi sempre gli abitanti “stabili”, nei palazzi Aler, e non gli abusivi, precari per definizione, come si
potrebbe pensare a prima vista».
Quale messaggio si sente di dare ai cittadini ancora in lista d’attesa per un alloggio e che spesso
sono le prime vittime dell’emergenza casa?
«Come rappresentanti della politica e delle
istituzioni abbiamo la responsabilità di fare
bene e in fretta, senza perdere neanche un
minuto, tutto ciò che serve per impiegare risorse e strumenti contro l’emergenza abitativa nelle grandi città. Dobbiamo però avere
anche l’onestà di dire loro che gli alloggi popolari da soli non sono la soluzione a tutti i
mali: in condizioni di efficienza, che oggi
non ci sono, al massimo possono affrontare
la prima emergenza, ma certo non sarà possibile garantire alla totalità dei richiedenti,
che è un numero enorme, un alloggio in case
popolari. Anche per questo dobbiamo promuovere di più e meglio le misure collegate
ai problemi abitativi già messe in atto dal
Governo e già operative, dalla cedolare
secca sugli affitti ai canoni concordati, al più
generale disincentivo a mantenere gli appartamenti sfitti».
Mattia Boretti
Cronaca di uno sgombero annunciato Voci dalla “baraccopoli” di viale Cassala
Giambellino, San Siro, Corvetto, Stadera: quartieri diversi, stessi drammi
Vecchi problemi, nuovi insediamenti e percorsi di integrazione
ontinuano gli sgomberi e gli scontri nella zona del Giambellino,
uno dei quartieri dove il recupero delle case popolari occupate sta
rapidamente assumendo i contorni di un scontro sistematico tra
le forze dell’ordine, i residenti, e i membri dei comitati in difesa degli occupanti abusivi. I cortei e le manifestazioni sono all’ordine del giorno,
così come gli sgomberi programmati. Col passare delle settimane i fragili
equilibri della convivenza si stanno però deteriorando, e la temperatura
sociale sta rapidamente aumentando in tutto il quartiere.
Sono le 9 della mattina quando la Polizia e i Reparti Mobili giungono
in via degli Apuli 4, accompagnati da furgoni ed elevatori. L’obiettivo
dell’azione è un appartamento al primo piano di questa tipica palazzina popolare: intonaco rosso screpolato e spazzatura in strada.
Al momento dell’irruzione in casa ci sono solo una donna anziana
ed un bambino: non serve altro per fomentare l’indignazione nel
quartiere. Nel giro di un’ora si mobilitano sul posto una cinquantina
di persone tra residenti, comitati di difesa per i diritti sulla casa e
membri di alcuni centri sociali. La situazione si scalda rapidamente:
ogni nuovo sgombero non viene più percepito come un fatto isolato,
ma si inserisce in quell’escalation di proteste che dura da alcuni
mesi. Cominciata come di consueto con cori e lanci di uova, la protesta degenera quando la donna sgomberata si sdraia in segno di
protesta sotto i furgoni che si avvicinano alla casa, tentando di impedire la rimozione dei propri oggetti dall’appartamento. I manifestanti insorgono e i reparti in tenuta antisommossa rispondono
immediatamente con i manganelli. Lo scontro si esaurisce in una
decina di minuti senza lasciarsi alle spalle nessun ferito grave, nonostante il lancio di cassonetti dell’immondizia, bottiglie di vetro e
petardi lasci presagire ben di peggio.
Quando l’assembramento si disperde, una parte decide di sfilare in
corteo fino a piazzale Tirana, dove si riunisce per discutere sul da
farsi. Non accettano di parlare con i numerosi giornalisti presenti
sul posto: li considerano infatti i principali responsabili della strumentalizzazione e delle menzogne di cui si sentono oggetto. «Ci si
limita a raccontare della violenza di queste manifestazioni - spiega
una ragazza - ma non si raccontano i drammi delle persone che vengono allontanate da case altrimenti vuote». Alcuni fra gli abitanti
iale Cassala, angolo con via Enrico Schievano. Negli ultimi mesi in
questa zona è stata segnalata la nascita di due nuovi insediamenti
abusivi, adiacenti ai binari della linea ferroviaria S9.
I gruppi rom di questi due nuovi insediamenti sono fra loro diversi
ed autonomi, in parte forse anche antagonisti, ma entrambi condividono la stessa condizione: è il loro primo inverno su viale Cassala.
Non è facile cercare di parlarci: bisogna confrontarsi con la profonda
diffidenza di persone per cui le stagioni, prima ancora che dal
freddo, sono segnate dalla ciclicità degli sgomberi. Un piccolo gruppo
dal campo situato sul lato di via Malaga decide tuttavia di rispondere
a qualche domanda.
Il loro insediamento ha compiuto sei mesi di vita e ospita un totale
di sette famiglie con membri di ogni età, esclusi bambini al di sotto
dei 15 anni. «Con l’avvicinarsi dell’inverno li abbiamo rimandati a
casa, in Romania - spiegano - almeno lì possono avere un tetto sopra
la testa». Ciò non significa tuttavia che il loro campo non sia organizzato, anzi. È con orgoglio che raccontano della qualità di questo
insediamento, di cui sottolineano costantemente l’aspetto legato alla
pulizia. «Non c’è nemmeno un mozzicone in terra», sostengono. Sono
perfettamente consapevoli che sono proprio le questioni inerenti all’immondizia e ai disagi che un accampamento provoca ai residenti
di zona una fra le cause principali di uno sgombero. «Se si rimane
invisibili, se non si disturba - racconta una donna sulla quarantina si riesce a rimanere molto più a lungo». Raccontano che il Comune
ha effettuato dei sopralluoghi, «ma alla fine non hanno avuto niente
da ridire», dicono. In realtà la situazione è condizionata, come in
molti casi analoghi, dalla particolare posizione dell’insediamento, addossato ai binari della linea ferroviaria urbana. La responsabilità di
un intervento rimbalza così costantemente tra la giurisdizione comunale e l’azienda di Trenord, responsabile per la ferrovia.
A prescindere dalle responsabilità sull’insediamento, resta comunque il fatto che le voci dei residenti di zona raccontano senza mezzi
termini la loro irritazione. Dagli edifici di via Malaga, la cui zona
parcheggi confina direttamente col campo, lamentano una situazione a loro avviso sempre più insostenibile, divisa tra furti, immondizia e paura crescente. Carmelo, portiere al civico 4, afferma
C
V
del quartiere condividono le idee di questi gruppi: «La gente occupa
perché è disperata, perché non ha altra scelta. Come è possibile che
la risposta delle istituzioni sia costringere delle famiglie con bambini
a trascorrere l’inverno su una strada?». Molti residenti tuttavia prendono posizioni più moderate, ma condividono l’indignazione per la
gestione del patrimonio delle case popolari: i tempi inaccettabili
delle liste d’attesa per l’assegnazione degli appartamenti, la mancanza di manutenzione, gli sprechi, le case lasciate vuote ad ammuffire. Tuttavia sono nettamente contrari all’occupazione, non
fosse altro che per rispetto proprio di quelle persone che hanno deciso di seguire l’iter burocratico. Ma è proprio l’incapacità dell’Aler
nel gestire le case popolari, e la sicurezza di quanti ci vivono e pagano regolarmente, a diventare fonte di nuova rabbia, di nuove proteste. Una rabbia che si riversa anche sul Comune, nonostante questi
prenderà in gestione le sue proprietà – circa 28mila alloggi sui
70mila che gestiva Aler - solo a partire dal 1° dicembre di quest’anno,
togliendola dopo anni all’azienda di viale Romagna.
Tenuto conto delle fondamentali differenze di atteggiamento ed opinione, emerge così un dato piuttosto preoccupante: in tutti le componenti sociali del Giambellino è in crescita un generale e generico
risentimento verso le istituzioni, in cui nessuno sembra più riporre
fiducia. I sintomi sono diversi, ma la febbre continua a salire; e nessuno nel quartiere sembra più disposto ad inghiottire bocconi amari.
Emanuele Brignoli
risoluto: «Se ne devono andare».
Alla luce del fatto che l’ultimo sgombero effettuato in zona abbia
visto proprio le medesime persone insediarsi in questo nuovo campo,
poco lontano dal precedente, emerge tuttavia l’evidenza che non
possa essere un nuovo sgombero ad archiviare la questione. È
quanto cerca di spiegare Giovanni, un rumeno sulla trentina che
nell’accampamento di viale Cassala viene spesso, ma dove non abita
più. Giovanni - traduzione italiana dal nome rumeno - cerca di spiegare il problema di una convivenza e di una integrazione difficile,
se non impossibile, raccontando la sua storia.
Da alcuni mesi lavora per AngelService, una cooperativa sociale che
promuove l’occupazione lavorativa e l’integrazione. Sostiene con orgoglio di avercela fatta: «Da quando sono arrivato in Italia ho subito
diversi sgomberi, poi ho deciso di cambiare vita. Ho fatto cinque
mesi in un centro di accoglienza, svolgendo i lavori più umili, lavorando nella sporcizia. Accettavo di essere semi rinchiuso: alle 11 i
cancelli chiudono, chi non rispetta le regole rimane fuori. È una precauzione che serve per limitare le dipendenze da alcol, o per prevenire i furti e la vita di strada. Ho sopportato questo percorso, ma
adesso ho una casa, io e mia moglie soli. Pago 80 euro al mese, con
luce e acqua a carico della Croce Rossa. Mi sono integrato, e il mio
nome ormai non è più quello rumeno, ma Giovanni».
Pochi sono però disposti ad accettare questo percorso: anzi, a suo
avviso il rifiuto ad integrarsi è spesso radicale. «Da quando ho fatto
determinate scelte nell’accampamento non mi riconoscono più; a
volte ci vengo, ma non sono più uno della famiglia. Sono ‘un diverso’».
Viene accusato di essersi adattato e snaturato, che sono i termini
con cui molti suoi compagni traducono l’integrazione. «Semplicemente integrarsi non è la loro priorità» spiega Giovanni, ma sottolinea che molte tra le persone che vivono nelle baraccopoli sono
profondamente diverse da quanti occupano le case abusivamente.
«Molti rom vogliono solo essere lasciati in pace, ma è chiaro che c’è
un problema di fondo, quello della convivenza, che non si può risolvere in questo modo. Non lo risolvono però neppure gli sgomberi,
che si limitano a spostare il problema».
Emanuele Brignoli
4
ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
Le lotta di Palazzo Marino
per il recupero degli edifici abbandonati
Milano ha un nuovo
Regolamento edilizio
Sono 300 gli immobili pubblici restituiti ad associazioni, cooperative
e attività d’impresa. Diversi gli esempi interessanti nella zona sud della città
Introdotte nuove tutele per l’ambiente, l’ecosostenibilità
e il recupero delle aree dismesse
na città a misura d’uomo è pensata per la vita quotidiana dei suoi
abitanti: occorrono spazi da abitare e spazi per lavorare e poi luoghi
per socializzare, divertirsi e rilassarsi. E c’è il bisogno di prendersene
cura, riempirli e viverli; il salotto buono, quello che si usa solo nelle grandi
occasioni, è fuori moda da un pezzo. Che poi, se non si apre mai, fa la muffa
e ci tocca ricominciare da capo, e investire più di quanto pensavamo di risparmiare tenendolo chiuso.
Qui a Milano è necessario che i luoghi chiusi, sottoutilizzati o abbandonati,
passino di moda anche loro. Per contrastare il degrado, l’ombra nera delle
metropoli, più che costruire, serve riqualificare e restituire valore agli spazi
già esistenti.
Dopo un primo censimento di 160 immobili privati abbandonati – presentato
da Palazzo Marino nel giugno scorso e per il quale sono stati necessari quasi
due anni di lavoro – di recente è stato definitivamente approvato il nuovo
regolamento edilizio, in cui buona parte dell’attenzione si concentra sul
tema del recupero urbano e della lotta contro la non curanza del patrimonio
immobiliare.
Prima di tutto però – è il caso di dirlo – si deve guardare in casa propria,
ossia agli edifici di proprietà comunale, per definizione spazi pubblici. Il lavoro svolto sinora dall’Amministrazione è notevole: dal 2011 a oggi sono più
di 300 gli spazi comunali sottratti al loro precedente stato di abbandono e
restituiti alla città.
Il primo passo importante per una nuova politica della gestione degli spazi
pubblici è stato l’approvazione della delibera n. 1978 del 2012, che prevede
regole di assegnazione più snelle (vedi box). La Giunta, approvando linee
guida innovative rispetto al passato, ha cercato di offrire una maggiore accessibilità agli spazi per quelle realtà che prima ne risultavano escluse, puntando l’attenzione su alcuni concetti chiave: riqualificazione delle periferie,
giovani, innovazione.
Così anche la zona sud della città, già punto di riferimento per numerose
realtà solide, si arricchisce ulteriormente, grazie a progetti socio-culturali,
creativi e ricreativi. Ne è un esempio l’ex anagrafe di viale Faenza, assegnato
con bando all’associazione Radix, ora al lavoro per ultimare, in vista dell’inaugurazione, il prossimo 20 dicembre, l’allestimento dei locali che ospiteranno laboratori di teatro, pittura, danza, fotografia, lettura.
Considerevole novità sono le Case delle Associazioni e del Volontariato, gestite direttamente dall’assessorato alla Sicurezza, Coesione sociale e Volon-
al 26 novembre scorso, con la pubblicazione
sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia, entra in vigore il nuovo Regolamento edilizio del Comune di Milano, approvato in via definitiva
dal Consiglio comunale lo scorso 2 ottobre. «Si tratta
di un testo moderno che tutela il territorio, semplifica
e accelera le procedure e mette al centro la lotta al
degrado, all’abbandono e il diritto all’accessibilità»,
ha commentato il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris.
Come sempre succede, quando si vuole dare una lettura politica che solleciti il consenso di parte del proprio bacino di voti, subito si schierano gli oppositori;
l’approvazione del 2 ottobre è avvenuta con 26 voti
favorevoli e 11 contrari.
In questo breve spazio cerchiamo di condividere con
i lettori alcuni concetti, espressi nel testo ufficiale,
che a nostro sindacabile giudizio, si propongono di
rendere più civile e vivibile Milano.
Tutela ambientale del suolo e del sottosuolo.
Devono essere sottoposte a Indagine Ambientale
Preliminare (Iap) per la verifica dello stato di qualità del suolo e del sottosuolo: le aree e gli immobili
ove storicamente siano state svolte attività industriali da convertire a destinazioni d’uso diverse o da
riqualificare, mantenendo la funzione produttiva; le
aree e gli immobili con destinazioni produttive, industriali o artigianali da convertire ad usi residenziali, verde pubblico o assimilabili (nidi, scuole ecc.).
L’Iap deve essere realizzata a cura e spese del responsabile della contaminazione o del soggetto interessato.
Manutenzione e revisione periodica delle costruzioni.
Nel caso di manufatti contenenti amianto è obbligatorio darne comunicazione al Settore Politiche Ambientali. Tutti i fabbricati, entro 30 anni dalla data
di collaudo delle strutture e successivamente ogni
15 anni, dovranno essere sottoposti ad una verifica
dell’idoneità statica di ogni loro parte. Entro 5 anni,
tutti i fabbricati con data di collaudo delle strutture
superiore a 30 anni dovranno essere sottoposti a tale
verifica e certificazione. Nel caso del mancato rilascio di tale certificazione, viene meno l’agibilità
dell’edificio (non dimentichiamo che anche Milano
è stato interessato da eventi sismici – Ndr).
Aree ed edifici abbandonati, dismessi, in disuso
L’Amministrazione comunale, ai sensidell’art.97bis
della Legge Regionale 12/2005, accertato lo stato di
abbandono e di dismissione, può diffidare la proprietà ad eseguire interventi di ripristino e messa in
sicurezza delle aree, recupero degli edifici sotto il
profilo edilizio, funzionale e ambientale.
Qualora il proprietario non intervenga, l’Amministrazione comunale provvederà in via sostitutiva, addebitandone il costo e applicando una sanzione.
L’Amministrazione comunale potrà attribuire a tali
beni una destinazione pubblica o recuperare le aree.
Sale pubbliche e da gioco
Non saranno autorizzate aperture di sale pubbliche
da gioco o il trasferimento di una esistente a meno
U
D
L’immobile di viale Toscana 31, assegnato ai ragazzi di Santeria.
tariato in collaborazione con i Consigli di Zona; offrono risorse, strumenti e
una sede comune alle associazioni che operano sul territorio milanese. Un
luogo per condividere progetti e un buon punto di appoggio per chi una sede
propria ancora non ce l’ha. In Zona 5 la Casa è stata inaugurata il 29 maggio,
in via Saponaro, e raccoglie al momento diverse associazioni, tra cui anche
Milanosud.
Nell’ampia area dello storico complesso industriale ex Ansaldo, in via Tortona, già sede di un primo progetto sperimentale - l’Oca - tra il 2012 e il 2013,
hanno preso il via da questo autunno le attività di “Industria Culturale Pubblica”: coworking, produzione di idee ed eventi. E poi ci sono gli spazi per le
sturt up e la piccola imprenditoria nelle zone meno centrali della città: grazie al bando “Tira su la cler”, ideato per favorire lo sviluppo delle imprese in
periferia, Ciclo Parking Milano e Gusto Lab hanno aperto i battenti poco
più di un anno fa, qui di fianco alla nostra sede, in via S. Teresa.
A Chiaravalle, invece, un enorme complesso immobiliare, sequestrato alla
criminalità, è stato adibito all’accoglienza di famiglie senza dimora e alla
promozione di iniziative di sensibilizzazione alla legalità, in virtù della legge
del 1996, che prevede il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle mafie.
Per sfruttare al meglio gli spazi vuoti o sottoutilizzati, sono state
persino pianificate, in alcuni casi, iniziative di riuso temporaneo:
il Mercato Comunale di via Montegani, per esempio, ha già
aperto le sue porte, in diverse occasioni, a “Revolve!”, una serie
di pranzi pubblici organizzati dall’associazione Temporiuso e dal
Politecnico.
viale Toscana, assegnati ai ragazzi di Santeria Certo, i luoghi rinati sono tanti, ma non ancora sufficienti, somessi sì a bando, ma che oltre a richiedere un caprattutto alla luce del fatto che molti continuano a lamentare la
none di locazione, seppur agevolato, necessitano
limitata accessibilità agli spazi per chi ha poche risorse da invedi solidi piani economici e cospicui investimenti
stire. Ma se l’obiettivo – ambizioso – dell’Amministrazione è
per la ristrutturazione - ci sono quelli dei bandi
aprirli tutti entro la scadenza del mandato, si rendono necessari
come “Fatevi spazio!”, conclusisi da poche settialtri strumenti di gestione. La scorsa estate è nato quindi un tamane, che prevedono la concessione di locali a
volo di lavoro e confronto tra rappresentanti delle istituzioni e
uso gratuito (in zona sono stati messi a disposicittadini, aperto a chiunque sia interessato al tema, con lo scopo
zione spazi in via Martinelli, via Teramo e via San
di snellire ulteriormente le regole per la partecipazione ai bandi
Giacomo).
e delineare modalità di assegnazione alternative che, se incoragÈ stato inoltre introdotto il principio del riuso temgianti, realistiche e concretizzabili, saranno presentate a Giunta
poraneo.
e Consiglio.
Un’altra delibera, sempre del 2012, ha delineato
La strada è ancora lunga, ma ci si augura che discussione, coninvece le regole da seguire per la realizzazione di
divisione e partecipazione possano condurre verso una città viva,
giardini condivisi su aree abbandonate di proanimata dall’uso democratico dello spazio pubblico.
prietà comunale.
Federica De Melis
Assegnazione spazi: le nuove regole
C
on la delibera n. 1978/2012 si sono stabiliti
criteri di partecipazione ai bandi più flessibili.
Il primo cambiamento è la rilevanza attribuita al
progetto; precedentemente ciò che più contava
era lo status dell’associazione che si candidava. Il
principio ha permesso di allargare la partecipazione alle organizzazioni nate di recente e, in taluni casi, persino a gruppi informali, con la
promessa da parte di questi ultimi di costituirsi in
associazione nel caso di assegnazione dello spazio.
Ma la novità più importante, soprattutto per le realtà di piccole dimensioni, è stata l’introduzione
del canone gratuito per quegli spazi finalizzati alla
realizzazione di progetti sociali e/o culturali. Perciò
di fianco agli spazi non ancora assegnati di via
Santa Croce, ex sede del Centro Sociale Zam, o di
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Il calo uditivo
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limita la possibilità
di
comunicare efficacemente
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di 200 metri da scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, edifici e locali di aggregazione giovanile, parchi gioco, caserme, chiese e luoghi di culto,
ospedali, cliniche, Rsa e luoghi di cura, luoghi di particolare valore civico e culturale quali musei e sedi
di associazioni e di volontariato che si dedicano alla
pubblica assistenza.
Grazie a queste norme non sarà possibile aprire
nuovi locali nel 99% del territorio urbano abitato.
Questi i capitoli della prima parte del Regolamento
Edilizio, posti a tutela della comunità cittadina e che
segnalano una svolta politica, condivisibile o meno,
ma che considerano prioritario il “bene pubblico”
nella sua accezione più virtuosa, incentivando la riduzione di consumo del suolo mediante il recupero
dell’esistente degradato o in abbandono, e la sua riqualificazione e destinazione.
Ecco, di seguito le parti successive.
Norme procedurali. Si segnala l’attenzione dedicata
al Fascicolo del fabbricato, ove viene stabilito che
“per tutti gli edifici di nuova costruzione e nei casi
di ristrutturazione edilizia e ampliamento, il proprietario o l’amministratore di condominio, sono tenuti
a costituire e mantenere il Fascicolo del fabbricato
di ogni edificio (privato o pubblico)”.
Esercizio dell’attività edilizia. Si evidenzia che “i
materiali di risulta dagli scavi possono essere utilizzati in sito qualora non contaminati”.
Oggetto dell’attività Edilizia. È posta attenzione alle
barriere architettoniche/accessibilità. In tutte le
opere edilizie devono essere previste e realizzate soluzioni al fine di garantire una migliore qualità della
vita e la piena fruibilità dell’ambiente per tutte le
persone, in particolare per quelle con disabilità motoria, sensoriale, cognitive ecc.
Corti e Cortili. In questo capitolo è dichiarato che
deve essere consentito il parcheggio delle biciclette
di chi abita o lavora, e nei giardini e nelle aree scoperte delle abitazioni private deve essere favorito il
gioco dei bambini, nel rispetto delle fasce orarie di
tutela della quiete e del riposo, secondo i regolamenti condominiali.
Ambiente ed Ecosostenibilità. Sono qui stabiliti i requisiti minimi obbligatori per il fabbisogno energetico/climatizzazione invernale, il clima acustico,
l’efficienza degli impianti di illuminazione, i consumi
di acqua potabile. Sono previsti e regolati gli incentivi all’ecosostenibilità.
Per info: sul sito internet del Comune di Milano si
possono trovare tutte le informazioni utili riguardanti il Regolamento edilizio. In ogni caso, gli uffici
accompagneranno i professionisti nel primo periodo
d’applicazione, con l’obiettivo di rendere agevole il
loro lavoro. L’auspicio è che uno spirito di reciproca
collaborazione, dopo una fase di rodaggio necessaria
sia all’utenza sia ai dipendenti, possa condurre
quanto prima a un’applicazione fluida delle nuove
disposizioni.
Renato Iacono
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
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ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
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ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
Inaugurata la Casa
dell’acqua della Barona
Milano e la sua anima rurale
“Fare S. Martino” al Ticinello
opo il successo della precedente edizione, quest’anno si è replicato “Fare S. Martino” nella rinnovata “cornice” della Cascina
Campazzo. Il 16 novembre scorso, la libera rappresentazione teatrale del “trasloco” dei contadini della campagna milanese è stata realizzata dalla “Compagnia Stabile Ticinello”, e anche questa volta è stata una
bellissima occasione per far rivivere un pezzo di cultura rurale della Milano Città agricola. Il “trasloco” qui interpretato si riferisce ad alcuni secoli
orsono, ma solo fino a pochi decenni fa una gran parte della popolazione
attiva della pianura padana era occupata proprio nel settore agricolo, in
qualità di braccianti o mezzadri.
L’anno lavorativo dei contadini terminava a novembre, dopo la semina. Con lo scadere dei contratti, intorno all’11 del mese (l’estate
di S. Martino, cosiddetta per tradizione e per ragioni climatiche), i
contadini erano costretti a lasciare il posto di lavoro e anche l’abitazione, quindi a trasferirsi in un nuovo luogo di lavoro, in un’altra
Cascina: in pratica, a sobbarcarsi un vero trasloco.
“Fare S. Martino 2014” ha così consentito ai numerosi partecipanti
di passare un bel pomeriggio in Cascina, di godersi lo spettacolo in
costume, visitare le stalle, acquistare il latte fresco crudo e, infine,
degustare caldarroste, vin brulè e cioccolata calda offerti dalla famiglia Falappi e dall’Associazione Parco Ticinello.
Un pomeriggio trascorso in allegria (nelle belle foto di Giovanni Perotti, un puzzle dei personaggi che hanno animato la festa), in una
cascina finalmente ristrutturata: sono stati infatti ultimati i lavori
della messa in sicurezza, rifatti i tetti della stalla, del portico centrale
e di altri fabbricati del complesso, e ripristinate le pareti crollate. La
ristrutturazione di quel che rimane – l’abitazione della famiglia Falappi e la chiesetta – è invece rimandata, perché legata strettamente
al contratto d’affitto che l’Amministrazione stilerà per lo storico gestore della Cascina. La Campazzo è in via Dudovich, la strada dove è
stato realizzato anche un tronco di pista ciclabile, che però alcuni
polemicamente ritengono inutile perché, in attesa dell’inizio dei lavori per creare un’area verde di sosta e ristoro ben strutturata nel
Parco Ticinello, effettivamente si perde un po’ nel nulla… Quanto
ancora dovremo aspettare?
D
La struttura, che erogherà gratuitamente
acqua fresca liscia e gassata, è in via Mazzolari
abato 22 novembre alla presenza dell’assessore all’Ambiente Pierfrancesco
Maran, Davide Corritore, presidente di
Metropolitana Milanese S.p.A.e il presidente
del Consiglio di Zona 6 Gabriele Rabaiotti, è
stata inaugurata in Barona la Casa dell’acqua.
La struttura realizzata da MM e donata da Ato
Milano, si trova nel parco di via don Primo Mazzolari ed eroga gratuitamente acqua fresca liscia e gassata.
Il servizio viene attivato mediante la Carta
Regionale dei Servizi della Lombardia (tessera sanitaria) e si può scegliere di prelevare mezzo, uno o un litro e mezzo. Possono
essere prelevati gratuitamente sei litri d’acqua al giorno a persona. Ogni distributore
ha un piano d’appoggio per le bottiglie con
una vaschetta raccogli gocce
collegata direttamente allo
scarico, per evitare la fuoriuscita d’acqua. Una lampada
UV battericida sul beccuccio
di erogazione, garantisce la
protezione da retro contaminazioni. Ogni macchina è a
norma di legge per individui
con disabilità ed è dotata di
un impianto di illuminazione
notturna a Led con basso consumo elettronico. Per un corretto utilizzo della casa
dell’acqua, è preferibile con-
S
Giovanna Tettamanzi
Foto di Giovanni Perotti
La Festa dell’albero
in città e nella nostra zona
Un ciliegio e tanta musica alla scuola media
Arcadia
Messe a dimora 15 piantine all’elementare
Jacopo Barozzi
di Lucia Audia
di Marco Armanini
Presidente commissione Valorizzazione
Aree Verdi e Agricoltura CdZ 5
Circolo Zanna Bianca di Legambiente
Il 21 novembre in occasione della Giornata nazionale dell’albero, il Comune di Milano non ha voluto
mancare all’appuntamento: l’occasione era ghiotta
per incrementare di qualche unità le migliaia di alberi che in circa tre anni l’amministrazione ha fatto
mettere a dimora.
In nove scuole, una per ogni zona, un giovane tiglio
è stato piantato dai bambini e dalle bambine dopo
aver partecipato nella mattinata a un seminario tenuto, in ognuna delle scuole scelte, da esperti agronomi.
La nostra Zona però ha voluto fare di più: nei giardini della scuola media a indirizzo musicale Arcadia, i ragazzi, insieme con i tecnici del verde, hanno
piantato una ciliegio in onore del Maestro Abbado.
Preside e insegnanti si sono impegnati, per il primo
giorno di primavera, a organizzare un concerto e
una cerimonia ufficiale per la dedica dell’albero al
Maestro che ha investito molto sull’educazione e la
sensibilità musicale dei ragazzi.
Un primo assaggio di concerto è stato offerto dai
ragazzi della scuola ai compagni, agli insegnanti e
alle presidenti delle commissioni circoscrizionali
per l’Educazione (Luisa Gerosa) e per la Valorizzazione del Verde e l’Agricoltura (Lucia Audia).
Una mattina di festa che non solo corona, ma incita
a raddoppiare gli sforzi perché la città diventi sempre più verde, perché i cittadini, piccoli e grandi,
di Milano abbiano intorno a sé un numero di alberi
sempre crescente.
Il 26 e 27 novembre le bambine e i bambini delle seconde classi dell’elementare Barozzi hanno festeggiato
l’albero mettendo a dimora 15 nuove piantine, tra queste: Crataegus Monogina J. (Biancospino), Prunus
Padus L. (Pado o Ciliegio a grappolo), Cornus mas L
(Corniolo), Cornus Sanguinea L. (Sanguinella).
In ogni classe i volontari del Circolo Zanna Bianca di
Legambiente hanno illustrato con una presentazione
l’importanza degli alberi e della loro cura, nonché i criteri per il riconoscimento degli alberi. Ogni classe ha
poi sperimentato nel giardino della scuola il riconoscimento delle specie presenti (tra cui Abete rosso, Tiglio,
Sofora, Bagolaro, Albero di Giuda, Albicocco, Caco) apponendo appositi cartelli di riconoscimento.
sumare il dosaggio prelevato, entro 48 ore,
per impedire ai contenitori non sterilizzati
di deteriorare nel tempo il loro contenuto.
Dal primo marzo 2013 sono state inaugurate, grazie anche a Metropolitana Milanese,
(società alla quale il Comune dal 2003 ha affidato il compito di gestire il servizio idrico
integrato della città), sette case dell’acqua.
Da marzo 2013 sono stati erogati 2.299.127
litri di acqua, di cui 941.768 naturale e
1.357.359 di gassata. Un successo che si traduce in un risparmio di 71.273 chilogrammi
di C02 e oltre 1,5 milioni di bottiglie di plastica da un litro e mezzo (62 tonnellate di
Pet, la plastica con cui sono fabbricati bottiglie e bicchieri).
Giulia Bonacasa
Calano gli incidenti in città
Altri 10 autovelox in arrivo, ma il Viminale contesta i ritardi nella notifica delle multe
a Polizia Locale ha annunciato un calo del
50% degli incidenti stradali a Milano. Nel dettaglio il numero di incidenti con feriti nel 2014
(dato al 25 settembre) è stato di 4.728, contro i 9.603
del 2013. Le persone che hanno riportato lesioni sono
state 5.336, in notevole calo rispetto ai 12.535 dell’anno
precedente. Calano anche gli incidenti mortali: 33 nel
2013 contro i 30 di quest’anno. Secondo l’Amministrazione comunale parte del merito di questi dati è da attribuire ai 7 autovelox, disposti in città nei viali
L
Famagosta ed Enrico Fermi, le vie di Chiesa Rossa, Missaglia, Palmanova e Parri e il cavalcavia del Ghisallo.
Per questo il Comune ha previsto l’istallazione di 7 nuove
telecamere, tra le probabili ubicazioni Fulvio Testi, via
Novara e via Fermi.
Intanto dal Viminale arriva una doccia fredda per il
Comune. È stato infatti accolto il ricorso delle associazioni dei consumatori, che contestavano il calcolo
dei 90 giorni di tempo massimo per la notifica dell’infrazione, non dal momento della foto degli auto-
velox, ma dalla data in cui la Polizia locale raccoglieva i dati. È probabile a questo punto aspettarsi
una pioggia di ricorsi al Giudice di Pace per le multe
ritardatarie, anche se il Comune continua a rimanere sulle sue posizioni, basandosi sul primo comma
dell’articolo 201 del Codice della strada, nella parte
in cui non fa decorrere il termine per la notificazione
“comunque dalla data in cui la pubblica amministrazione è posta in grado di provvedere alla loro identificazione”.
LAVORI PUBBLICI
Riqualificazione di piazzale Negrelli prevista per il 2015
Nel dicembre 2013 piazzale Negrelli è stata acquistata dal Comune di Milano che
ha fin da subito stanziato i fondi per la riqualificazione dell’area che inizierà nel
2015, inserendo il progetto all’interno dei Piani Triennali delle Opere Pubbliche.
Nella seduta del Consiglio di Zona 6 del 27 ottobre è stato sancito il progetto definitivo. Innanzitutto è prevista la realizzazione di una pista ciclabile lungo via
Parenzo, che collegherà quella dell’Alzaia Naviglio Grande, al sistema dei parchi
già esistente a sud della piazza e un collegamento diretto con il Parco delle Risaie.
È stata preventivata anche la realizzazione di una superficie pavimentata in pietra, esclusivamente pedonale, nell’area compresa tra i binari del tram e la strada
d’accesso ai box condominiali e uno spazio verde dotato di panchine e manufatti.
I lavori si concretizzeranno con la realizzazione dell’area di sosta per autoveicoli,
nello spazio compreso tra la strada d’accesso ai box condominiali e via Ernesto
Rossi in attesa del trasferimento del mercato settimanale attualmente collocato
in via Giussani.
G. B.
VIABILITÀ CITTADINA
Realizzazione di parcheggi e aiuole in via Paul Valery
Marco Armanini mentre “abbraccia” un albero,
all’interno della scuola elementare Jacopo Barozzi.
Paul Valery, è una piccola via della Zona 6 che collega via Simone Martini
al parco situato tra le vie Curiel e Lope de Vega. Entro fine anno è prevista
una piccola operazione di riqualifica del territorio che rientra all’interno
delle “Opere di salvaguardia delle alberature nelle vie cittadine e loro eventuale sostituzione, con adeguamento degli spazi di piantagione”.
Il progetto di ristrutturazione anticipa la rimozione delle radici degli alberi
presenti, causa principale dei dislivelli nel territorio. Il tratto di via Valery
che richiede maggiormente una sistemazione, è il parcheggio a lato della
strada delimitato da una serie di alberi, dove le auto si dispongono a spina
di pesce.
L’intervento permetterà la realizzazione di un’aiuola a prato intorno all’attuale filare di alberi, per facilitare la viabilità del traffico. Punto focale
della riqualifica, è la costruzione di una serie di parcheggi, in linea con i
due marciapiedi. Il risultato finale garantirà finalmente una transitabilità
in sicurezza e senza intralci dal marciapiede alla carreggiata.
G.B.
ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
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ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
Ebook, libri su ordinazione, caffè letterari: le nuove frontiere dell’editoria
«Scommettiamo
«Il mercato digitale
insieme sul vostro libro» crescerà ancora»
Vado a prendere
un libro… in caffetteria!
Intervista a Saverio Paffumi, direttore editoriale di Freemedia Edizioni
Intervista ad Antonio Tombolini, fondatore di Simplicissimus book farm
dizioni FreeMedia” (edizionifreemedia-sc.com) è probabilmente l’ultimo nato fra quelli
che potremmo definire “micro editori”,
emanazione di una piccola cooperativa
editoriale e giornalistica preesistente,
Freemedia-sc, con sede nel Sud Milano.
La genesi di queste microimprese è favorita se non determinata dalla possibilità di
pubblicare in digitale, evitando i costi tipografici, della carta e della distribuzione.
Il catalogo è piccolo ma in rapida crescita:
tre titoli di narrativa, fra cui “I bimbi sono
una bomba”, di Eleonora Mazzola, che ha
suscitato grande discussione sul blog del Corriere della sera “La 27a ora”, una commedia
teatrale da un’idea di Piero Mazzarella, le favole di Rosanna Benzi, con copertina disegnata da Sergio Staino; ora è in uscita “Imparo gli scacchi”, il manuale best seller di Adolivio Capece per la prima volta in digitale, per chi vuole iniziare o perfezionarsi in questo
gioco. Già pronto per la pubblicazione “Babbo chef, grande cucina per piccoli uomini e
piccole donne”, di Maria Vittoria Zambini, con prefazioni del professor Giorgio Calabrese
e della psichiatra Federica Mormando. Di alcuni libri sono autori gli stessi soci della
cooperativa. Saverio Paffumi, giornalista con alle spalle diversi libri pubblicati da editori
classici, come Rusconi e Sperling & Kupfer, è il direttore editoriale di Freemedia: «Non
siamo presuntuosi, siamo semplicemente convinti che grazie alla rete ci sia spazio anche
per micro imprese editoriali, se non addirittura individuali o per cooperative di autori,
che sul piano della distribuzione on line possono competere con soggetti ben più forti.
Una competizione nemmeno immaginabile, in libreria. La condizione per vincere la
scommessa, naturalmente, è avere l’idea giusta e saperla comunicare bene».
’avvento dell’ebook non è un fenomeno italiano, anzi l’Italia segue con qualche
anno di ritardo gli sviluppi che in questo settore vedono le avanguardie negli Stati
Uniti e in altri paesi europei. Per valutare meglio la portata di questa “rivoluzione”
abbiamo rivolto qualche domanda ad Antonio Tombolini, fondatore e ceo di Simplicissimus Book Farm (www.simplicissimus.it), società che dal 2007 si occupa della pubblicazione di libri in formato elettronico fornendo anche consulenza a case editrici, per la
conversione nei vari formati digitali, e in particolare in formato ePub e Kindle.
Da “Vaniglia e Zenzero”, con LibriSottoCasa
torna il Libraio di Largo Mahler
“E
Una strada in discesa, per chi ci prova?
«Purtroppo no, il problema è che si spende poco, ma si guadagna poco perché le vendite
sono ancora limitate, rispetto alla carta, e l’Iva resta al 22%, per ora, contro il 4% dei libri
di carta. Tuttavia le sinergie fra siti o portali, social network ed ebook aprono un campo
decisamente nuovo, tutto da esplorare. Magari non si guadagna direttamente dal libro
digitale, ma dai contatti e dai “link”, in senso stretto e in senso metaforico, che nascono
dal libro. Ed è un fatto che autori o editori fortemente motivati possono oggi arrivare a
un libro vero e proprio, che “esiste” in quanto tale, investendo meno del costo di un
Iphone, in termini di pubblicazione. Questo apre nuove prospettive di democrazia e indipendenza nel settore dell’editoria, credo si possa dire senza fare della retorica».
Investendo meno del costo di un Iphone, diceva…voi fate pagare gli autori?
«Essendo a mia volta un autore ho sempre guardato con sospetto chi specula sulla voglia
di pubblicare, incassando i soldi di chi scrive. Però noi siamo una cooperativa di giornalisti freelance, senza capitali alle spalle, per adesso. Un micro editore, non un piccolo
editore. Noi non pubblichiamo “qualsiasi cosa” ma solo libri che ci convincono. Inoltre
facciamo con gli autori una sorta di patto d’impresa sul loro libro. Il problema è l’investimento iniziale, che deve coprire il lavoro di qualcuno che non è giusto far lavorare
gratis per la gloria di autori ed editori. C’è chi fa l’editing, la correzione di bozze, l’impaginazione, la conversione del libro in formato compatibile con i principali lettori digitali
e la promozione».
E come funziona il patto?
«Dipende, diciamo che può essere un abito su misura, secondo il tipo di libro e di autore.
Faccio un esempio: se l’autore anticipa le spese, ci può essere una rinuncia della cooperativa agli utili fino al totale risarcimento di quanto investito dall’autore. Poi, una volta
risarcito l’autore, si prosegue con i normali diritti d’autore».
E se il libro non vende?
«La scommessa è che venda. Rischiamo il lavoro, puntiamo esattamente come l’autore
al successo del libro, quotiamo i servizi che citavo molto meno di quanto valgono. Altra
alternativa è che l’editore anticipi quanto necessario per pubblicare, i soci della cooperativa investano per “confezionare” il libro e l’autore rinunci ai proventi in termini di diritti fino a una somma concordata. In nessuno dei due casi si specula sull’autore, gli si
chiede di assumersi una parte di rischio, di scommettere insieme. C’è poi la convinzione
di poter trovare, per certi libri, qualche soggetto disposto a sponsorizzare».
Quindi chi ha libri nel cassetto può contattarvi?
«Se condivide la nostra filosofia certamente, anzi deve. Ne parleremo insieme e decideremo il da farsi. Abbiamo una squadra di lettori che valutano i testi, specie nel caso della
narrativa. Passato il vaglio si stabiliscono le strategie. Vorrei anche dire che stiamo cercando di rafforzare la parte commerciale, dato che noi siamo quasi tutti giornalisti e su
quell’aspetto non abbiamo grande esperienza. Se c’è qualche professionista che vuole
collaborare con la cooperativa… noi ci siamo».
Elisa Paci
L
A che punto siamo con l’editoria digitale? L’ebook “sfonda” in Italia o resta ferma al palo?
«Il mercato dell’ebook in Italia, come nel resto dell’Europa continentale, segue gli stessi
sviluppi che ha avuto in area anglosassone (Usa + Uk) dove rappresenta ormai almeno
il 30% del mercato del libro, con un ritardo di tre anni. Fino a pochi mesi fa ero da solo
a fare questa lettura. Dall’aprile scorso la mia visione è confortata da quella di Russ
Grandinetti, vice president di Amazon e capo del business Kindle: nell’intervista rilasciata durante l’International Journalism Festival di Perugia, Grandinetti ha esordito
proprio con questa affermazione, dicendo che l’esperienza che stanno facendo è quella
per cui in Europa sta succedendo “esattamente” quello che è successo negli Stati Uniti,
con 3 anni (dice lui) di ritardo».
Ci puoi fornire un po’ di cifre?
«Se ne potrebbero fornire ormai tante, e approfitto per anticipare che come Simplicissimus, con una scelta che ritengo piuttosto unica fino ad oggi, stiamo preparando un
dossier attraverso cui condivideremo con tutti i dati di vendita accumulati nel corso di
4 anni di attività di distribuzione, su una base estremamente significativa: Simplicissimus distribuisce ormai più del 40% dei titoli disponibili sul mercato. Rinviando quindi
a quel dossier, che rilasceremo probabilmente prima di Natale, posso anticipare che la
crescita in Italia è ancora a 3 cifre, e oscilla tra il 100 e il 150%. Un altro dato interessante
è quello relativo ai prezzi: chi ha artificialmente mantenuto elevati i prezzi degli ebook
è costretto ora ad abbassare rapidamente. Chi invece ha praticato fin dall’inizio una
politica di prezzi ragionevoli, sta scoprendo che non c’è bisogno di “svendere” gli ebook,
e che i lettori sono pronti a pagare cifre ragionevoli».
Sarà il libro delle nuove generazioni? Ma le nuove generazioni leggeranno?
«Se leggeranno dipende da noi: sta a noi creare un ambiente anche digitale favorevole
alla lettura. Se ci lasceremo ubriacare
sempre e solo da ciò che è solo immagine, animazione ecc... la lettura è seriamente a rischio. Se invece sapremo
far transitare il libro, i testi e l’esperienza di lettura al mondo digitale, lavorando in modo da sfruttare i
vantaggi del digitale sul cartaceo (minori costi di produzione e distribuzione, possibilità di navigazione
intelligente e libera del testo, possibilità di audio abbinato al testo, ricerche, commenti condivisi ecc...), allora il libro e la
lettura avranno un futuro probabilmente ancora più brillante».
Quanto pesa l’Iva al 22%? Secondo te perché ci vuole tutto questo tempo per portarla al 4%?
«Nonostante il recente (e benvenuto!) decreto del governo italiano che porta l’Iva
ebook al 4%, temo che questo passaggio di fatto non vedrà la luce, per l’opposizione
esercitata dall’Unione Europea, e che ha già bloccato analoghe iniziative da parte dei
governi spagnolo e francese. Il tema è complesso e delicato, e temo che ci sia anche
qualche editore che - magari un po’ di nascosto - rema contro, nel timore che un ulteriore abbassamento dei prezzi dell’ebook, e quindi dell’accesso ad essi da parte del consumatore, possa rappresentare una minaccia alle vendite del libro di carta. Senza
comprendere che la crisi del cartaceo trova in se stessa le sue ragioni, a prescindere
dal digitale, e che il digitale e l’ebook sono semmai, se ben gestiti, una possibile via
d’uscita».
L’ebook funziona (funzionerà) per tutte le categorie di libri, o più per alcune che per
altre - quali?
«Nel tempo funzionerà per tutte, ma non avviene e non avverrà contemporaneamente:
tutto dipenderà dalla disponibilità o meno di formati standard, che consentano agli
editori o autori di investire su un solo processo di produzione per coprire tutti i canali
di vendita. Ancora oggi, invece, nel mondo dei periodici e della scolastica assistiamo
ad una babele di strategie basate su piattaforme e formati proprietari che non dialogano
tra loro, il contrario di quello che ci vorrebbe».
L’ebook è il libro di carta su supporto digitale o sta rivoluzionando il concetto di libro?
«È l’uno e l’altro. In una prima fase prevale la novità del supporto. Col tempo assisteremo all’impatto sempre più importante che il passaggio al digitale avrà sul contenuto
- da un lato - ma soprattutto, io credo, sulle modalità di lettura di un testo».
Giovanni Fontana
interagire, Vaniglia e Zenzero è
diventato una sorta di caffè letterario, lontanamente simile a
quelli di epoca illuminista del 18°
secolo che erano principalmente
dei salotti privati di aristocratici
dediti alla letteratura; più vicino
alla vita frenetica di oggi, dove
chi partecipa non sono letterati
di professione ma persone comuni che vanno al bar la mattina
per un caffè prima di scappare in
ufficio, o studenti durante le ore
di pausa. Gli impegni si susseguono, ma il tempo per un caffè,
o per un cappuccio e brioche non
ce lo toglie nessuno. E nell’arco
di quelle due ore del giovedì mattina la clientela arriva, fa colaLuca Santini e la titolare di Vaniglia e Zenzero, Irene.
zione e intanto passa alcuni
minuti a discorrere di libri e let’era una volta la Libreria Largo Ma- teratura, poi esce e si dedica alle proprie
hler e ora non c’è più. No, rettifi- attività quotidiane, arricchita da poche
chiamo. C’era una volta la Libreria parole in più che girano nella mente e
Largo Mahler e… c’è ancora! Infatti la suggeriscono idee per le prossime letture.
Libreria c’è e si sente, c’è e si vive. Non Luca Santini tiene a sottolineare che la
solo nei nostri cuori e nei nostri ricordi. sua attività è anche più varia e complessa:
Ha solo cambiato dimensione. Eravamo «Vaniglia e Zenzero è un appuntamento
abituati a localizzarla in un unico posto: fisso, ma poi la libreria si muove, le nostre
sempre lì, in quell’angolo di marciapiede, attività sono tante, le programmo di volta
con la sua panchina fuori dalla vetrina del in volta, partecipiamo anche a tante ininegozio… sapevamo dove trovarla. E ziative, spesso collegate con le scuole o
con altri eventi».
adesso? È dappertutto.
Infatti non si presenta più come un nego- E non solo. Dal ruolo di “lettori” al ruolo
zio tradizionale, con una sede fissa e pre- di “attori”, il passo è stato breve. E molto
cisi orari di apertura, con scaffali di libri successo ha avuto l’iniziativa “Leggevamo
tra cui scegliere, ma che eventualmente quattro libri al bar”, promossa dall’assopotrebbero non contenere ciò che davvero ciazione Vivere con Lentezza, un incontro
si cerca; ora, il Libraio di Largo Mahler, il in cui alcuni lettori volontari si sono imnostro amico Luca Santini, ha avuto provvisati attori e hanno letto in pubblico
un’idea brillante: quella di proporre una dei brani letterari di loro scelta. Un’espefigura nuova di libreria, più attiva e dina- rienza che ha suscitato grande partecipamica, anche più plasmabile e adattabile zione e che, visto il successo,
alle richieste del pubblico. Per farlo si è probabilmente verrà ripetuta.
ispirato alla figura delle biblioteche o li- Tante idee e tante iniziative, accolte con
brerie itineranti, quelle che consistono in entusiasmo, che dimostrano una cosa: c’è
un furgone pieno di libri che gira per le richiesta di quelle emozioni e sensazioni
vie cittadine. Ma da questa idea è andato che solo la parola scritta può regalare.
molto oltre, creando una vera attività cul- Non è del tutto vero che la cultura è in
turale il cui fulcro o punto di incontro è crisi e che al suo posto hanno preso il sola caffetteria Vaniglia e Zenzero, di via pravvento il calcolo e l’informatica. La verità è che di cultura non si può fare a
Tantardini 8.
«Tutti i giovedì mattina, dalle 9 alle 11, io meno, nonostante tutto. In tempi di crisi,
sono qui», ci spiega. «Ho allestito il mio in cui molte piccole librerie stanno chiubanchetto pieno di libri. Vengono le per- dendo, Luca Santini è riuscito a trovare il
sone, io le consiglio, prendo le ordinazioni giusto connubio tra l’aspetto economico e
di libri che consegnerò sempre qui il gio- quello culturale, creandosi una nicchia di
vedì successivo, o che posso consegnare lettori convinti e appassionati che gli audove è loro più comodo, nel bar vicino a guriamo possa sempre più allargarsi.
Nadia Mondi
casa. È per questo che quando ho scelto
il nome del logo di questa attività, ho voluto chiamarlo LibriSottoCasa. Inoltre è
l’occasione per raccogliere i suggerimenti
dei miei clienti, o dei clienti del bar».
Il rapporto diretto, personale, con i lettori
ha creato un senso di affiatamento e di
Chi volesse conoscere gli spostamenti del Libraio
compartecipazione per cui ne è nato un
di Largo Mahler (così adesso si chiama ufficialgruppo, naturalmente aperto a tutti comente la libreria) può andare alla pagina di Faceloro che vogliano aggiungersi, desideroso
book“Libreria Largo Mahler”e per prenotare i libri
di allargare le proprie conoscenze lettepuò scrivere una mail o telefonare (libreria@larrarie. Punto di incontro, non solo per comgomahler.it; 02/87284543; 339/7840144).
prare libri ma per conoscersi, parlare,
C
Per prenotare libri
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
Iniziativa antifascista al quartiere Stadera
Per lo striscione offensivo esposto nella manifestazione del 18 ottobre
Teatro e canzoni nei cortili
e nelle scuole
Il CdZ5 sporge denuncia contro ignoti
el mese di novembre il quartiere Stadera ha fatto da palcoscenico ad alcune iniziative teatrali che hanno permesso di
richiamare la storia del quartiere e della zona sud Milano del
Ventennio e del riscatto dal nazismo e dal fascismo a opera della Resistenza. L’occasione è stata la realizzazione di uno spettacolo teatrale
“L’ora del Campari” da parte del Teatro Ringhiera.
Grazie al contributo della Commissione Cultura e della presidenza
del Consiglio di Zona lo spettacolo è stato rappresentato, seppure
in forma ridotta, nei cortili di via Palmieri 10, il giorno 14 novembre,
e in via Barrili 9, il 20 novembre. Alla organizzazione degli spettacoli
nei cortili del quartiere gli abitanti hanno dato il loro contributo prestando la corrente elettrica, preparando e distribuendo tè caldo o
vin brulè. In tutti e due gli spettacoli nei cortili si sono suonate e
cantate canzoni dell’opposizione popolare e partigiane cantate dal
musicista e cantante Mario Toffoli.
Sabato 22 novembre “L’ora del Campari” è stata rappresentata nel
salone teatrale della Scuola Elementare “Cesare Battisti” di via Palmieri di fronte a un centinaio di persone e grazie all’organizzazione
del Comitato Genitori del Consiglio di Istituto della Scuola.
Il titolo dell’opera “L’ora del Campari” prende spunto da una canzone
che pubblicizzava l’aperitivo Campari nel periodo delle sanzioni economiche quando anche gli annunci commerciali erano parte della
propaganda di regime. Il regista, Omar Nedjari, ha raccolto le testimonianze di alcuni abitanti del quartiere non più giovanissimi del
periodo in cui l’Italia si trovava sotto il regime fascista. I loro racconti
sono stati trasformati in uno spettacolo teatrale divertente ed emozionante, recitato dagli stessi non giovanissimi che hanno costituito
una compagnia che si chiama “Gruppo Over 60”.
N
Lo spettacolo è stato promosso e portato direttamente nei cortili di
Stadera, tra coloro che oggi abitano le stesse case abitate da partigiani, da famiglie operaie e antifasciste, dalla sezione Anpi del quartiere Stadera insieme ad altre associazioni come il Centro Culturale
Conca Fallata, Rosso si Spera, il Banco del Tempo 4 corti e due partiti
politici: il circolo Clapiz del Pd, il circolo Centopassi di Sel .
L’iniziativa teatrale è nata con l’intento di far rivivere le testimonianze
vere della gente semplice di quel periodo e a riaffermare quei valori
di libertà imprescindibili per il vivere quotidiano nell’oggi e per le generazioni future.
Il quartiere Stadera vede oggi la vergognosa presenza di una sede dei
fascisti di Forza Nuova. Una formazione che si è resa responsabile in
questi anni, in Italia e a Milano, di aggressioni razziste contro immigrati, gazzarre e provocazioni di stampo nostalgico che per la nostra
Costituzione non potrebbero essere tollerate. La presenza della sede
di Forza Nuova oltre che essere abusiva e incomprensibilmente tollerata dalla Aler, rappresenta un pericolo perché le loro posizioni di
razzismo di ispirazione nazista si scontrano con il carattere multietnico e multiculturale del quartiere popolare di Stadera. Tanto più
che nel passato il quartiere Stadera è stato protagonista generoso
nella lotta contro la dittatura fascista e per la costruzione di una democrazia, dove non solo fosse garantito il diritto di parola e di voto,
ma anche il diritto al lavoro e a una vita degna per i lavoratori.
Ci auguriamo che la coscienza del carattere democratico e antifascista del nostro quartiere continui a crescere per cancellare l’ingiuria
che la presenza di Forza Nuova porta al nostro popolare quartiere
Stadera.
Riccardo Casolo
l 17 novembre scorso, il presidente del Consiglio di Zona 5 Aldo
Ugliano, insieme a capigruppo della maggioranza di Centrosinistra
Antonio Devoto, Roberto Repossi, Pasqualina Cirocco, Maurizio Croce
e Michele Russi hanno sporto denuncia contro ignoti per il reato di vilipendio alla nazione. I fatti denunciati risalgono al 18 ottobre scorso,
quando in occasione della manifestazione a Milano contro “l’invasione di
clandestini” fu esposto un striscione con la frase “I-talia di merda”, con
accanto il simbolo della Rosa camuna. In un passo della denuncia si legge
“Appare assolutamente evidente come i comportamenti sopra descritti
(l’esposizione in manifestazioni pubbliche di striscioni offensivi NdR)
siano incontrovertibile manifestazione di disprezzo nei confronti della
nazione italiana, intesa come comunità di cittadini, rappresentativa di
un’unità etica e sociale”. La denuncia si chiude, citando una recente sentenza di condanna della Corte di Cassazione, nei confronti di un soggetto
I
che aveva proferito la frase «Italia paese di merda», ritenendo che “il diritto di manifestare il proprio pensiero in qualsiasi modo non può trascendere in offese grossolane e brutali, prive di alcuna correlazione con
una critica obiettiva”.
G. F.
Contro l’ordinanza che limita gli orari delle sale slot
Tar respinge i ricorsi contro il Comune
Da fine mese, a seguito della sentenza del
Tar del 20 novembre scorso, che respinge i
ricorsi di quattro esercenti, torna in vigore
l’ordinanza comunale con cui Palazzo Marino limita dalle ore 9 alle 13 e dalle 18 alle
23, le fasce orarie in cui si possono tenere
aperte le sale scommesse e si può giocare,
anche nei bar, con le slot machine.
La sentenza del Tar accoglie la motivazione
alla base del provvedimento comunale, che
antepone gli interessi pubblici a quelli economici, ritenendo le «disposizioni [del Co-
mune NdR] finalizzate a tutelare soggetti ritenuti maggiormente vulnerabili, per la giovane età o perché bisognosi di cure, a
prevenire forme di gioco compulsivo, e ad
evitare effetti pregiudizievoli per il contesto
urbano e la quiete pubblica».
A. B.
Le modalità per i pass residenti sulle strisce blu
Segue dalla prima
Una volta ricevuto il pass il titolare può rivolgersi agli sportelli anagrafici per segnalare eventuali errori e per sostituirlo,
indicando una targa di un diverso veicolo
di cui è proprietario. Per l'auto aziendale,
in leasing o in comodato l'emissione del
pass non avviene in modo automatico: occorre recarsi presso qualsiasi sportello
anagrafico con la documentazione indicata sul sito del comune (www.comune.milano.it/come fare/ per muoversi in e fuori
città/sosta e parcheggi/ contrassegno di
sosta per residenti e dimoranti). All’atto
della richiesta verrà consegnato un pass
provvisorio (della durata di sei mesi) e
successivamente verrà recapitato a casa
quello definitivo della durata di tre anni.
Infine, quando l'Amministrazione dispone
l'attivazione di un nuovo ambito di sosta
regolamentata sul territorio cittadino –
non sappiamo ancora quando questo avverrà nella nostra zona - si procede prima
di tutto con la tracciatura della segnaletica orizzontale e verticale nella zona individuata.
Per l'attivazione effettiva della regolamentazione della sosta occorre sempre
attendere la pubblicazione delle relative
ordinanze del Sindaco. Attualmente non
è noto quali saranno gli orari di sosta a
pagamento nelle strisce blu, ma è molto
probabile che il Comune adotti la stessa
politica utilizzata nelle altre zona periferiche cittadine, ovvero dalla prima
mattina alle 13,30.
Da ricordare, comunque, che il contrassegno non autorizza la sosta negli altri
spazi riservati (disabili, caricoscarico,ecc.) e nelle ore e nei giorni nei
quali si svolge la pulizia della strada.
Claudio Muzzana
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ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
La pagina
dell’Associazione
a cura del GRUPPO CULTURA E TEMPO LIBERO
Appuntamento all’insegna dell’arte
In gita, tra castelli e residenze signorili
A gennaio la mostra di Van Gogh Il nostro programma per il 2015
l 31 gennaio 2015 alle 14.20 secondo appuntamento
con l’arte dedicato a una delle mostre più importanti
d’autunno: Van Gogh l’uomo e la terra. La mostra presenta una lettura dell’opera di Van Gogh del tutto inedita,
focalizzata sulle tematiche del mondo agreste con opere
provenienti dal Kröller Müller Museum di Otterlo, dal Van
Gogh Museum di Amsterdam, e da collezioni private normalmente inaccessibili: un’occasione unica per approfondire, attraverso gli occhi dell’artista, il complesso rapporto
tra l’essere umano e la natura che lo circonda.
Incontro con la guida di Milanosud davanti all’ingresso
principale di Palazzo Reale (Piazza Duomo).
Quota soci € 18
per persona, incluso visita guidata, biglietto ingresso ridotto gruppi, microfonaggio e prenotazione obbligatoria.
Quota non soci € 20
**La visita sarà effettuata al raggiungimento di minimo 20
partecipanti e per 25 persone al massimo.
PRENOTAZIONI: entro il 18 Dicembre 2014.
pochi giorni dalla fine dell’anno, l’Associazione Milanosud augura a tutti i Soci,
ai Sostenitori e ai nuovi amici un Felice
Anno Nuovo ricco di serenità e di bei momenti
da condividere con amici e familiari.
Vogliamo ringraziare tutti i “viaggiatori” che
hanno partecipato alle nostre visite, alle gite
e ai weekend, sperando che si siano divertiti
come noi a scoprire luoghi ancora sconosciuti del nostro Paese.
I
A
Ma noi non ci fermiamo! Eccoci pronti con
le nuove proposte per l’anno 2015.
Daremo il benvenuto alla primavera proprio
sabato 21 Marzo con una gita nel Piacentino:
visiteremo Piacenza, la porta dell’Emilia, accompagnati da un guida locale che ci condurrà nel centro della città. Partendo da
Piazza Cittadella, con Palazzo Farnese, ci si
incammina verso Piazza Cavalli, il cuore di
Piacenza, dove si ammirano il Palazzo gotico
e i monumenti equestri Farnese.
Passeggiata nelle strade dello shopping cittadino fino a Piazza Duomo dove affaccia la
Cattedrale romanica.
Nel pomeriggio ci recheremo a 20 km a sud
della città nell’incantevole borgo di Rivalta,
per il pranzo e la visita al Castello.
Campagna di adesione 2014/2015
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La seconda gita si effettuerà sabato 13 Giugno in Piemonte alla scoperta di uno dei più
preziosi Beni del FAI, il castello della Manta
e alla cittadina di Saluzzo.
La splendida corona delle Alpi Cozie, dominata dal massiccio del Monviso, fa da cornice
a questo grande Castello, per oltre quattrocento anni proprietà della potente dinastia
dei Saluzzo della Manta. L’aspetto attuale rispecchia la graduale metamorfosi del castello medievale in dimora signorile.
All’interno, il Salone Baronale custodisce
una delle più stupefacenti testimonianze
dell’arte gotica internazionale: un ciclo di affreschi ispirato al poema cavalleresco Le
chevalier errant, raffigurante la straordinaria sequenza de “I Prodi e le Eroine”.
Dopo pranzo si visiterà la città di Saluzzo,
dal XII al XVI secolo capitale di un potente
marchesato, oggi affascinante città che ha
saputo mantenere le caratteristiche della
sua epoca nella sua struttura urbanistica e
nell’architettura dei suoi edifici.
Il nostro consueto week-end avrà luogo dal
5 all’ 8 Dicembre 2015, durante il ponte di
Sant’Ambrogio e a breve vi diremo quale sarà
la meta del viaggio che durerà ben 4 giorni!
Non perdetevi perciò i prossimi numeri del
giornale e lo scoprirete!
Rossella ed Emilia vi augurano
un Felice Anno Nuovo
Le convenzioni di Milanosud
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Il castello di Rivalta è uno dei pochi in Europa con attorno un borgo rimasto in gran
parte intatto e ancora oggi è abitualmente
abitato dalla famiglia dei CONTI Zanardi
Landi, ramo della famiglia Landi che ne è
proprietaria dalla fine del 1.200. È una sontuosa residenza signorile, circondata da
un magnifico parco e annovera tra gli ospiti
abituali i componenti della famiglia
reale d'Inghilterra e si preannuncia con il
profilo inconfondibile ed unico di uno svettante "torresino".
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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
Quando la legge punisce la giustizia
segue dalla prima
La sfida di Antigone. Quella stagione è passata. Molti di quei pretori sono invecchiati come è invecchiata quella stagione. Pochi
hanno fatto carriera, e quei pochi l’hanno fatta purgando in prolungati autodafé gli “errori” di gioventù.
Al vertice della categoria resta permanente il presidio di un inamovibile “legalismo” formalistico e glaciale, che spesso si scontra
con i più umani appetiti di giustizia. A volte per ottenere giustizia
è necessario opporsi alle leggi in nome del comandamento morale (o legge divina o diritto naturale), come insegna la coraggiosa sfida di Antigone, raccontata da Sofocle in una delle più
famose tragedie dell’antichità: Antigone che subisce la condanna
del re per aver violato la legge terrena in nome dell’umana pietà
per il fratello morto.
Diritto naturale e diritto positivo. Quando gli uomini chiamati
ad applicare le leggi non riescono a conciliare diritto naturale e
diritto positivo, o peggio fanno naufragare il primo fra gli scogli
del secondo, lo stato di diritto vacilla. E può crollare. È quanto,
purtroppo, sta rischiando di avvenire in Italia.
Mettiamo in rapida sequenza alcune note e recenti vicende giudiziarie. Scelte con l’unico criterio della loro risonanza e dell’opporre soggetti deboli a soggetti forti.
L’ingiustizia distrugge la libertà. Qual è il senso del verdetto della
Cassazione nel processo Eternit, al di là della pania di tecnicismi? Che per l’uccisione dolosa di migliaia di persone (per le
morti già avvenute e per quelle che con macabra certezza verranno) non ci sono rei, non ci sono pene. Questo è il succo. «È
l’ingiustizia che distrugge la libertà», scriveva un pensatore cristiano liberale, Lamennais, che si è molto interrogato sul rapporto fra fede e società. Il processo Eternit si porta via, oltre a
uno strascico di morti, anche la speranza della libertà, perché
l’ingiustizia l’ha massacrata.
La morte non conosce prescrizione. Chi è il beneficiario di questo
impressionante verdetto? La Thyssen, una grande impresa straniera, una di quelle di cui si invocano investimenti. Non è stata
assolta, la Thyssen. Ma il favore di cui gode con la prescrizione,
ha esattamente lo stesso sapore dell’assoluzione. Una terribile
vignetta di Vauro, nei giorni scorsi, mostrava la morte che, nella
sua immagine classica, con mantello e cappuccio nero e la falce
sulle spalle, diceva: «Non conosco prescrizione».
Forse per questo la Thyssen, ancora lei, può ulteriormente sperare nei tempi e nei modi della giustizia italiana. Quanto meno
nella Cassazione. Nello stabilimento Thyssen di Torino, nel 2007
furono arsi vivi sette operai. Poco più di tre anni dopo, nell’aprile
2011, i dirigenti furono condannati a pene discretamente severe.
Ma in Appello, due anni più tardi – il tempo passa e la memoria
si infiacchisce, spegnendo l’indignazione –, le pene furono dimezzate, perché l’omicidio venne derubricato da volontario a
colposo. E non è finita. La Cassazione, nell’aprile di quest’anno,
ha ordinato un nuovo processo di Appello per ridefinire le pene:
che comunque «non potranno essere aumentate». Temo di intuire come finirà.
Il tempo passa. Lo schema sembra chiaro. La giustizia italiana
si articola in tre gradi di giudizio, che è il massimo dei garantismi,
ma anche della longevità processuale. Generalmente in primo
grado, a ridosso di un fatto clamoroso e con l’opinione pubblica
ancora eccitata, si usa una mano non dico pesante, ma rigorosa.
Passa il tempo e in appello (secondo grado) avviene una rilet-
tura dei fatti e una attenuazione delle pene. Se non basta, c’è
sempre la Cassazione, alla quale approdano vertenze giudiziarie
ormai stinte o in odore di prescrizione.
Si veda il caso Cucchi. Morto di botte e di inedia in un ospedale.
Chi è stato? Si indaga, le responsabilità sono molteplici, forse
non è facile definirle. Ma la colpa c’è. E nei primi due gradi di
giudizio, la magistratura irroga pene abbastanza severe. Poi si
va in Cassazione e improvvisamente le responsabilità dell’omicidio si perdono. Sono stati i carabinieri? I medici? I poliziotti?
Gli infermieri? Mah. Nel dubbio, tutti assolti. Che abbia ragione
quel dirigente sindacale della polizia che ci ha spiegato che chi
conduce una vita sregolata, tutto sommato se l’è cercata?
Coppi, un uomo solo al comando. No. I guai della giustizia non si
risolvono con le prescrizioni (dalla cupa stagione che li ha generati forse stiamo uscendo, ma gli effetti si pagano ancora) né
si eliminano lungo snervanti percorsi procedurali, nei quali chi
ha soldi e tempo finisce sempre col prevalere. Dalla parte dei
potenti ci stanno uno sconfinato reticolo garantista di leggi e
norme e codicilli che consentono tempi lunghissimi, nonché una
robustissima capacità di assistenza legale. Non sarà un caso che
in tutte le vicende richiamate, a difesa dei forti ci fosse il più stimato penalista d’Italia, l’avvocato Franco Coppi (quello stesso
che è riuscito a far assolvere in appello Berlusconi dall’accusa
di prostituzione minorile e di concussione: non era facile!): un
luminare, non c’è dubbio. E i luminari scelgono sempre, per vocazione, di tutelare gli imputati importanti. I pezzenti non danno
soddisfazione. E forse non sono solvibili.
La memoria e gli interessi. È tutta colpa dei magistrati? No, ma
mettiamo insieme questi quattro elementi. 1) Una legislazione
sovrabbondante e farraginosa, che fornisce una vastissima
gamma di vie di fuga, di ritardo, di rinvio, di elusione a chi dispone di mezzi. 2) L’abilità di poderosi collegi difensivi nell’uso
di ogni possibile strumento dilatorio o cavillatorio. 3) La naturale
tendenza della magistratura “anziana” a prendere le distanze da
una visione “giustizialista” (che non esiste, ma è intesa come
una minaccia dai vestali dell’Ordine). 4) Il fattore tempo: quando
un caso giudiziario fa clamore, provoca emozione popolare, la
magistratura sembra assecondare la richiesta di giustizia. Poi
passano gli anni e, grado dopo grado, la “giustizia” si addolcisce.
La memoria è meno tenace degli interessi. La prima è labile e
tende a spegnersi dopo il clamore iniziale; i secondi sono permanenti. Può sembrare facile demagogia ripetere “forti coi deboli
e deboli coi forti”, ma dopo il processo Eternit non mi viene in
mente altro.
Il girone infernale. Ma se la magistratura oggi funziona in questo
modo, lo dobbiamo anche a un ventennio di feroci bastonature
mediatiche ai giudici. Ininterrotte campagne di dileggio e di disprezzo, che procedevano parallelamente ad un’opera legislativa
di depenalizzazioni, condoni, prescrizioni, ad esclusivo vantaggio
dei potenti, hanno contribuito ad ammansire o comunque disarmare la magistratura, screditandola in modo indifferenziato e
rappresentandola come una sorta di protervo e politicizzato sinedrio di implacabili persecutori, di fronte ai quali qualunque
procedimento giudiziario era il “girone infernale” (copyright di
Berlusconi) che annichiliva la persona (il povero imputato).
La cronaca ci dimostra come a sfangarla sono sempre i potenti
e a finire nel girone infernale sono le vittime dell’Eternit.
Piero Pantucci
La testimonianza di una casalese, dopo la sentenza della Cassazione che prescrive il reato
Eternit: una comunità
segnata, che non s’arrende
uando mi sono trasferita a Casale Di questi risultati, a Casale si è sempre
Monferrato, lasciando Milano, non parlato con orgoglio.
sapevo quasi nulla dell’amianto, se La cittadinanza, su questi temi, è stata
non associarlo istintivamente a uno di spaccata una sola volta. Fu quando, nel
quei segnali di pericolo delle sostanze ve- 2012, gli imputati offrirono 18 milioni di
lenose. Beh, in effetti ne sapevo già abba- euro al Comune per ottenere il ritiro della
stanza, ma ignoravo completamente costituzione di parte civile al processo.
l’esistenza della Eternit a Casale Monfer- L’ex sindaco, Giorgio Demezzi, mostrò la
rato. Eppure Eternit è stato il più grande propria fiacchezza morale, perché si disse
stabilimento di manufatti in cemento- da interessato alla proposta e agì di conamianto d’Europa, con
varie sedi in Italia e abbattuto nel 2005 a Casale, la sede più grande.
Questa fabbrica identifica il territorio molto più
di quanto i casalesi vorrebbero, forse, e restituisce, attraverso le
accidentate vicende giudiziarie e le sofferenze
dei tanti “malati da polverino”, un senso di comunità e fratellanza che
Foto da: www.alessandrianews.it
– in questi giorni – comseguenza. Probabilmente questa posimuove me e commuove tutti.
Immaginate decine di pullman che par- zione è stata una delle ragioni per cui,
tono all’alba da Casale, una cittadina con dopo un solo mandato, nella scorsa priun bel centro storico ma ancora poco va- mavera, quel sindaco non è stato rieletto.
lorizzata nel suo allungarsi verso la col- Ma la cittadinanza si è scoperta unita,
lina, carichi di cittadini che assistono molto più di quanto non lo sia di solito,
attenti, rinfrancati e fiduciosi alle dopo la sentenza della Cassazione del 19
udienze. Una dopo l’altra. Scambiando ap- novembre, una sentenza vergognosa che
punti, pareri, immagini, tenendo viva l’at- ha scioccato, letteralmente, l’amministratenzione con pubblicazioni cartacee e zione, i medici e i legali, l’Afeva, l’Associainformatiche. Sempre presenti. E questo zione Familiari Vittime dell’Amianto, e
per tutto il corso del processo tutti i casalesi, feriti negli affetti e umiliati
intentato
contro
Stephan nell’attaccamento alla propria, oltraggiata
Schmidheiny, ex presidente del consiglio terra.
di amministrazione, e Louis De Cartier de Dopo la sentenza dei giorni scorsi, ci sono
Marchienne, direttore dell’azienda negli state iniziative spontanee: assemblea
anni sessanta (morto nel 2013 a 92 pubblica, fiaccolata, raduni, sostegno
anni). E immaginate la commozione, im- delle squadre sportive, proclamazione del
mortalata da bellissime fotografie, du- lutto cittadino con campane a morto,
rante la lettura della sentenza nel drappi neri esposti in piazza Mazzini, la
Tribunale di Torino, che condannò in piazza centrale. Sono vibrate le parole di
primo grado, Il 13 febbraio 2012, De Car- Bruno Pesce, il sindacalista della Cgil che,
tier e Schmidheiny a 16 anni (poi aumen- con Nicola Pondrano, ha seguito con pastati a 18) di reclusione per “disastro sione e spirito di abnegazione tutta la viprocessuale.
Un
uomo
ambientale doloso permanente” e per cenda
“omissione volontaria di cautele antinfor- straordinario, sì, posso dirlo, che ogni
tunistiche”, obbligandoli a risarcire circa giorno lotta, informa e infonde fiducia,
3.000 parti civili (poi in parte prescritti). anche nella magistratura, nonostante il
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colpo subito. E sono vibrate le parole del
sindaco, Titti Palazzetti, che – ricordando
quella ignominiosa trattativa tra gli imputati e l’amministrazione, quella sorta di
compravendita tra migliaia di vite spezzate e una manciata di denaro sporco –
ha dichiarato «Ma chi pensava di trovare,
Schmidheiny? Dei pezzenti pronti a ritirarsi per poche briciole rispetto al suo immenso patrimonio e rispetto al valore
della bonifica, che è di almeno
centomila euro?». E infine,
hanno dato nuova forza le parole di Romana Blosotti Pavesi, la Romana, un esempio
edificante, una donna ultraottantenne, simbolo del dolore e
della dignità di questa battaglia: lei per amianto ha vissuto
cinque lutti familiari, tra cui il
marito (che lavorava alla
Eternit) e la figlia. Ed è lì, ancora a crederci e a ricordare
che quello che è stato fatto fin
qui, sfidare a piccoli passi, un
colosso economico, è straordinario, e non
andrà perso.
Ecco, a Casale si muore di mesotelioma
più che di altre malattie. Cinquanta vittime solo quest’anno, per una popolazione
di 34.000 abitanti. Quasi tutti i casalesi
hanno almeno un parente o un amico
morto per quel polverino che si insinua
nei polmoni e che, con una latenza anche
ventennale, inesorabilmente uccide. Io mi
sono commossa in questi giorni, commossa sul serio. Ho cercato di immedesimarmi nello scoramento dei familiari
delle vittime, persone decedute anche
ieri, ben oltre l’”evento” produttivo in fabbrica, come ha inteso la sentenza della
Cassazione accogliendo la richiesta di
prescrizione. Ben oltre. E mi sono commossa perché ho visto una comunità
unita in una storia triste ma anche gloriosa, che negli anni identificherà questa
provincia italiana, più di tanti vini, più dei
krumiri, più delle caserme che ormai non
ci sono più. E pazienza se in tanti, ancora,
considerano, il mesotelioma e l’asbestosi
due tumori come ce ne sono tanti. Non è
così.
Laura Pantucci
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ANNO
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XVIII NUMERO
NUMERO11
11DICEMBRE
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Senior,oltre
oltre
aiaidirigenti
dirigentiaccompagnatori,
accompagnatori,allenatori
allenatorieeistruttori.
istruttori.
Mario
MarioMartone
Martonefirma
firmaililsuo
suoultimo
ultimolunlungometraggio,
gometraggio,IlIlgiovane
giovanefavoloso,
favoloso,biobiografia
grafiadidiuno
unodei
deimassimi
massimiesponenti
esponenti
della
della letteratura
letteratura italiana:
italiana: Giacomo
Giacomo
Leopardi.
Leopardi.
IlIlregista
registasisilancia
lanciaininquest'ardua
quest'arduaimimpresa
presaeelolofafacon
conun'
un'eleganza
eleganzad'intento
d'intento
non
nonda
dapoco.
poco.L'obiettivo,
L'obiettivo,più
piùche
cheriuriuscito
scitodidiavvicinare
avvicinarelolospettatore
spettatoreaaquequesta
sta personalità
personalità tanto
tanto discussa,
discussa, èè da
da
attribuire
attribuireanche
ancheall'eccellente
all'eccellenteinterinterpretazione
pretazionedel
delprotagonista,
protagonista,affidata
affidataalall'ormai
l'ormaisvezzato
svezzatoElio
ElioGermano,
Germano,che
chesisi
dimostra
dimostraperfettamente
perfettamenteall'altezza
all'altezzaeedà
dà
una
straordinariaprova
provadidisé.
sé.
unastraordinaria
L'attore
L'attoresisicala
calaininquesta
questadifficile
difficileparte
parteininmodo
modocoincoinvolto,
volto,coinvolgente
coinvolgenteeeconvincente
convincentetale
taleda
darendere
renderefafamiliare
miliareee“amico”
“amico”ililpoeta.
poeta.
Con
Conuna
unaforte
fortecaratterizzazione
caratterizzazioneeeun’
un’espressività
espressivitànonotevole
ti
fa
amare
l'autore
infondendogli
tevole ti fa amare l'autore infondendogliuna
unanotevole
notevole
carica
caricaemotiva.
emotiva.Martone,
Martone,ben
benconsapevole
consapevoledella
dellabrabravura
vuradidiGermano,
Germano,seseutilizza
utilizzadiverse
diversesituazioni
situazioniper
perririchiamare
chiamare ee citare
citare i i testi
testi del
del poeta
poeta (evidenti
(evidenti i i
riferimenti
adAmore
Amoreeemorte,
morte,IlIlpassero
passerosolitario
solitarioee
riferimentiad
altri),
altri),decide
decideanche
anchedidifar
farrecitare
recitareall'attore
all'attorealcune
alcune
poesie
poesieeefra
fraqueste
questenon
noncasuale
casualelalascelta
sceltadidifargli
fargliininterpretare
terpretareleletre
trepoesie
poesiecardine
cardinedel
delsuo
suopercorso
percorsopoepoetico:
tico: La
La sera
sera del
del dìdì didi festa,
festa, La
La quiete
quiete dopo
dopo lala
tempesta
tempestaper
perterminare
terminaremeravigliosamente
meravigliosamenteililfilm
film
con
conLa
Laginestra.
ginestra.Germano
Germanocicioffre
offreuna
unalettura
letturadelle
delle
opere
opereemozionante.
emozionante.
IlIlfilm,
film,che
chesisiapre
aprecon
conimmagini
immaginididimomenti
momentiludici,
ludici,
alternate
momentididiintenso
intensostudio
studiodei
deitre
trefratelli
fratelli
alternateaamomenti
Leopardi
Leopardinella
nellafornita
fornitabiblioteca
bibliotecadel
delpadre,
padre,conte
conteMoMonaldo,
naldo,ciciintroduce
introducenella
nellagrande
grandevilla
villadidiRecanati.
Recanati.Ed
Ed
èèqui
quiche
chesisisvolgerà
svolgeràtutta
tuttalalaprima
primaparte
partedel
delfilm.
film.Fin
Fin
da
dasubito
subitoviene
vienedescritto
descrittoililrapporto
rapportoche
cheililLeopardi
Leopardi
ha
hacol
colpadre
padre(pervasivo
(pervasivoeegeloso)
geloso)eecon
conlalamadre
madre(as(assente
senteeecattolica,
cattolica, come
comesisiconveniva
convenivanella
nellaRecanati
Recanati
papale
papaledell'Ottocento),
dell'Ottocento),rapporto
rapportoalleviato
alleviatodall'affetdall'affettuosa
tuosaunione
unioneche
chelololega
legaaiaisuoi
suoifratelli.
fratelli.
Ricorrenti
sonolele riprese
ripresedelle
dellefinestre
finestreche
chesovrasovraRicorrentisono
stano
stanoililsuo
suoscrittoio.
scrittoio.Finestre
Finestresul
sulmondo,
mondo,che
cheindiindicano
canometaforicamente
metaforicamenteililsuo
suodesiderio
desideriodidievasione.
evasione.
Evadere
Evadere fisicamente
fisicamente ee
mentalmente
mentalmentedalle
dallerestrirestrizioni
zionidovute
dovuteaaquella
quellache
che
lui
lui stesso
stesso definisce
definisce una
una
"vile
prudenza"con
concui
cuilele
"vileprudenza"
persone
personeche
chelolocircondano
circondano
sisifanno
fannoscudo.
scudo.ÈÈun
unpenpensiero
costante
accompasiero costante accompagnato
gnato dalla
dalla voglia
voglia didi
viaggiare
viaggiare ee immaginare
immaginare
quegli
quegli "infiniti
"infiniti spazi",
spazi",
spazi
che
si
spazi che siconcede
concededidiososservare
servare anche
anche dal
dal suo
suo
caro
carocolle
collemarchigiano.
marchigiano.
Dopo
primidecenni
decennididi
Dopoi iprimi
vita
dell'autore
in
Recanati
il
regista
opera
vita dell'autore in Recanati il regista operaun
unsalto
salto
dididieci
diecianni
anniche
checicifafaritrovare
ritrovareililprotagonista
protagonistadudurante
ranteililsuo
suosoggiorno
soggiornoininToscana
Toscana(il
(ilprimo
primofuori
fuorida
da
Recanati)
Recanati)inincompagnia
compagniadell'amico
dell'amicoRanieri.
Ranieri.
Una
Unascelta
sceltadovuta
dovutaaaovvie
ovviequestioni
questionidididurata
duratadella
della
pellicola
pellicolaeealaltimore
timorediditediare
tediarelolospettatore,
spettatore,ma
mache
che
cicioffre
offretutti
tuttigli
glistrumenti
strumentiper
perpoter
poteralalmeglio
megliovalutare
valutare
ililpercorso
percorsodel
delLeopardi,
Leopardi,forti
fortididiun’accurata
un’accurataed
edinincalzante
prima
parte.
calzante prima parte.
IlIlsecondo
secondotempo
tempodella
dellapellicola
pellicolacicimostra
mostralalasoffesofferenza
renzafisica
fisicaeeintellettuale
intellettualedel
delgiovane.
giovane.Siamo
Siamonegli
negli
anni
anni20-30
20-30dell'Ottocento,
dell'Ottocento,epoca
epocadel
delRomanticismo,
Romanticismo,
per
percui
cuiagli
agliocchi
occhidei
deipiù,
più,leleopere
operedel
delgrande
grandeautore
autore
risultano
risultanomalinconiche,
malinconiche,pessimiste
pessimisteeescomode.
scomode.
Ma
MaLeopardi
Leopardinon
nonsesene
nepreoccupa
preoccupaminimamente,
minimamente,aa
lui
luinon
noninteressa
interessalalafama,
fama,che
chelascia
lasciapassivamente
passivamente
gustare
gustarealalBotta,
Botta,lui
luiindaga
indagalalanatura,
natura,lalacondizione
condizione
umana
cheaasuo
suoavviso
avvisoèèuna
unanatura
naturainfelice
infeliceee
umanache
l'unica
l'unicareazione
reazioneaccesa
accesache
cheMartone
Martonegli
gliconcede,
concede,
oltre
oltreaaquella
quella“immaginata”
“immaginata”didiforte
forteimpatto
impattoscenico,
scenico,
nei
neiconfronti
confrontidel
delpadre
padre(che
(cheloloscopre
scopreininflagrante
flagrante
durante
duranteuna
unatentata
tentatafuga
fugaverso
versoRoma)
Roma)èèdurante
duranteuno
uno
scambio
scambiocon
condue
dueintellettuali
intellettualiaaNapoli
Napoliche
chericonduriconducono
conoaamotivo
motivodella
dellasua
suamalinconia
malinconiaeedel
delsuo
suopessipessimismo
la
sua
condizione
fisica.
"Non
attribuite
mismo la sua condizione fisica. "Non attribuitealla
alla
mie
miemalattie
malattie ciò
ciòche
cheèèresponsabilità
responsabilitàdel
delmio
miointelintelletto".
letto".
Leopardi
Leopardiviene
vieneancora
ancorauna
unavolta
voltarinchiuso
rinchiusotra
tramura,
mura,
volta,
simboliche.
Gli
viene
affibbiata
questa
questa volta, simboliche. Gli viene affibbiatalalaconcon-
dizione
dizionedidipessimista.
pessimista.Martone
Martonesottolinea
sottolineapiù
piùvolte
volte
questo
questoaspetto
aspettoeecome
comeper
percontrastare
contrastarequesta
questadefidefinizione
nizioneriduttiva
riduttivaeesuperficiale
superficialecicimostra
mostraun
ungiovane
giovane
ironico,
ironico,che
chenonostante
nonostantei isuoi
suoiproblemi
problemifisici,
fisici,vive.
vive.
Non
casoililregista
registachiude
chiudeililfilm
filmcon
conl'interpretal'interpretaNonaacaso
zione
zionede
deLa
Laginestra,
ginestra,un
ungrido
gridodidisperanza
speranzaeenon
noncon
con
lalasua
suamorte.
morte.
Se
Selalaprima
primaparte
parteincalza
incalzasenza
senzaimpedimenti,
impedimenti,sisiavavverte
verteun
unrallentamento,
rallentamento,un
uneccessivo
eccessivosoffermarsi
soffermarsisosoprattutto
prattuttosul
sulsoggiorno
soggiornoaaNapoli,
Napoli,dove
doveciciviene
vieneinoltre
inoltre
proposta
propostauna
unascena
scenainusuale,
inusuale,che
chesisidistacca
distaccaun
unpo'
po'
dalla
veridicità
che
caratterizza
tutto
il
resto
del
dalla veridicità che caratterizza tutto il resto delfilm,
film,
con
conuna
unaparticolare
particolarecura
curaeeattenzione
attenzioneper
perlelescenoscenografie
grafieeei icostumi.
costumi.La
Lascena
scenaininquestione
questioneriguarda
riguardailil
sobborgo
napoletanodove
doveviene
vienemandato
mandatodall'amico
dall'amico
sobborgonapoletano
Ranieri
e
dove
il
Leopardi
ha
a
che
Ranieri e dove il Leopardi ha a chefare
farecon
conun
uninsoinsolito
lito“femminiello”,
“femminiello”,scena
scenache
cheassieme
assiemealla
allagrande
grandestastatua
tuache
cheimpersonifica
impersonificalalanatura
naturae,e,per
perun
unattimo,
attimo,
sembra
sembraavere
averelelesembianze
sembianzedella
dellamadre,
madre,fanno
fannopenpensare
a
un
attento
scavo
di
tipo
psicanalitico
sare a un attento scavo di tipo psicanaliticofatto
fattodal
dal
regista,
regista,supportato
supportatoanche
ancheda
damolte
moltescene
sceneeedall'otdall'ottima
timafotografia,
fotografia,come
comequella
quellaripresa
ripresadall'alto
dall'altosul
sulgiogiovane
vanesdaraiato
sdaraiatovicino
vicinoalla
allariva
rivadidiun
unlago
lagoininuna
una
posizione
evidentementefetale
fetaledopo
dopolaladelusione
delusionesusuposizioneevidentemente
bita
bitaper
peraver
avervisto
vistoRanieri
Ranieriassieme
assiemeaaFanny.
Fanny.Qui
Quilala
natura
naturasembra
sembraavvolgerlo,
avvolgerlo,inghiottirlo.
inghiottirlo.
Natura
Naturaprotagonista
protagonistadel
delsuo
suopercorso
percorsofilosofico
filosoficoeepoepoetico,
che
ritorna
abbondante,
predominante
tico, che ritorna abbondante, predominanteverso
versoilil
finale
finalequando
quandosisiassiste
assisteall'eruzione
all'eruzionedel
delVesuvio.
Vesuvio.
Martone
Martonefafatrapelare
trapelaredal
dalsuo
suolavoro
lavorolalaconvinzione
convinzione
che
chelaladefinizione
definizionedidipessimista
pessimistavestita
vestitasu
suLeopardi
Leopardi
calza
assai
stretta.
calza assai stretta.
IlIlregista
registalascia
lasciatrapelare
trapelareuna
unavoglia
vogliadidivivere
vivereeeininulultima
timaanalisi
analisilalasua
suasperanza
speranzanei
neiconfronti
confrontidel
delgenere
genere
umano.
umano.Era
Eradavvero
davveroun
ungiovane
giovanefavoloso,
favoloso,precoce
precoceee
precursore.
precursore.
Un'ultima
Un'ultimaosservazione
osservazioneriguarda
riguardalalalocandina
locandinadel
delfilm
film
(si
(siveda
vedalalafoto).
foto).IlIlregista
registasembra
sembraquasi
quasilasciare
lasciareinintendere,
tendere,attraverso
attraversouna
unaprovocazione,
provocazione,lalacontrotencontrotendenza
denzaalla
allacorrente
correntedel
deltempo.
tempo.L'attore
L'attoreviene
vieneinfatti
infatti
raffigurato
raffiguratocapovolto.
capovolto.
Un
filmche
chestimola
stimolaad
adandare
andareaarispolverare
rispolverareeeapapUnfilm
profondire
profondirevecchie
vecchierimembranze
rimembranzescolastiche.
scolastiche.
Anita
Rubagotti
AnitaRubagotti
Explore-Mi:
Explore-Mi:ililprogetto
progettopotrà
potràessere
esserefinanziato
finanziatoattraverso
attraversoililcrowdfunding
crowdfunding
Caccia al tesoro tecnologica per scoprire Milano
Leonardo
LeonardoDa
Da
Vinci
Vinci Film
Film
Society,
Society,ente
ente
fondatore
fondatore ee
organo
organo eseesecutivo
cutivo della
della
kermesse
kermessecinematografica
cinematografica“Milano
“MilanoInternational
InternationalFilm
Film
Festival
FestivalAwards”,
Awards”,èèpromotore
promotoredell’iniziativa
dell’iniziativaExploreExploreMi.
Mi.Una
Unacaccia
cacciaalaltesoro
tesorotecnologica
tecnologicatra
trai imusei
museimilamilanesi
nesida
damaggio
maggioaaottobre
ottobre2015,
2015,ininoccasione
occasionedidiExpo,
Expo,
che
cheper
perpartire
partirecerca
cercafinanziamenti
finanziamenticon
conililcrowdfuncrowdfun-
ding,
ding,lalamodalità
modalitàdidiraccolta
raccoltafondi
fondidiffusa
diffusavia
viainternet.
internet.
IlIlprogetto,
progetto,ideato
ideatoda
daMichele
MicheleValtorta,
Valtorta,abitante
abitantedidi
Gratosoglio
Gratosoglioeeininprima
primafila
filanella
nellabattaglia
battagliaper
perlalariquariqualificazione
lificazionedel
delquartiere,
quartiere,prevede
prevedeun
unpercorso
percorsotra
trai i
musei
coinvolti:
GAM,
Museo
del
Novecento,
Pinacomusei coinvolti: GAM, Museo del Novecento, Pinacoteca
tecaeeBiblioteca
BibliotecaAmbrosiana,
Ambrosiana,Pinacoteca
PinacotecadidiBrera,
Brera,
Castello
CastelloSforzesco,
Sforzesco,Acquario
AcquarioCivico
CivicodidiMilano,
Milano,Museo
Museo
didiStoria
StoriaNaturale.
Naturale.Smartphone
Smartphoneeetablet
tabletsaranno
sarannoi ididispositivi
indispensabili
per
scoprire
e
risolvere
spositivi indispensabili per scoprire e risolveregli
gli
enigmi
enigmicelati
celatidietro
dietroaiaiQR
QRcode
codeall’interno
all’internodei
deimusei
musei
aderenti.
aderenti.L’App
L’Appdedicata
dedicataall’evento
all’eventoconsentirà
consentiràdidisese-
PHQWL
DUUHGDP
PHQWL
DUUHGDP
guire
guirei ipropri
proprispostamenti
spostamentitramite
tramiteun
unpercorso
percorsovirvirtuale
tualeeedidiinserire
inserirei iprogressi
progressirelativi
relativialalgioco.
gioco.IlIlcomcompletamento
pletamentodel
delpercorso
percorsoeelalacorretta
correttarisposta
rispostaalle
alle
domande
domandesono
sonoi irequisiti
requisitinecessari
necessariper
perpartecipare
parteciparealal
sorteggio
sorteggiodidipremi.
premi.L’evento
L’eventosisirivolge
rivolgealalgrande
grandepubpubblico:
blico:visitatori,
visitatori,personale
personaledel
delsettore
settoreche
cheprendeprenderanno
rannoparte
parteaaExpo,
Expo,ma
maanche
ancheresidenti
residentiche
chevivono
vivonolala
città
cittàquotidianamente.
quotidianamente.
IlIlsito
sitodidicrowdfunding
crowdfunding dove
dovetrovare
trovareinformazioni
informazioniee
poter
potersostenere
sostenereililprogetto
progettoExplore-Mi
Explore-Miè:è:www.epwww.eppela.com/ita/projects/961/explore-mi
pela.com/ita/projects/961/explore-mi
VD
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PRODOTTI
SENZA
PRODOTTI SENZA
GLUTINE,
CER
RRTIFICAT
TTIFICAT
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CERTIFICATI
CER
T
TIPER
PERCELIACI.
CELIACI.
CERTIFICATI
PRODOTTI
BIOLOGICI.
PRODOTTI BIOLOGICI.
INT
LIMENT
TA
ARI
INTOLLERANZE
ALIMENTARI
INTOLLERANZE
OLLERANZEALIMENT
ALIMENT
LIMENT
TA
ARI
INTOLLERANZE
ALIMENTARI
Convenzionato
ConvenzionatoASL
ASL
Consegna
Consegnaaadomicilio
domicilio
Servizio
Servizioper
perHotel
HoteleeRistoranti
Ristoranti
VVia
Te
el/F
el/Fax
Via
ViaiaBrioschi
Te
el/F 02.58106698
el/Fax
Brioschi33
33 | | 20136
20136Milano
Milano | | Tel/Fax
Tel/Fax
02.58106698 | | Cell.
Cell.334.2783541
334.2783541--393.9495241
393.9495241
[email protected]
[email protected]@celiachia-food.com
[email protected]
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13
ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
di Anna Muzzana
Come vorrei il “mio” Natale
Chi ha detto che il Natale debba essere un karaoke della felicità, in cui
tutti si vogliono bene e le famiglie sono
unite e contente? La felicità non sembra più essere uno struggente e lacerante desiderio del cuore, bensì un
obbligo sociale. Bisogna essere felici,
altrimenti che vergogna.
Tra tante luminarie natalizie, felicità
al neon, chi se ne sente escluso può
sentirsi indegno.
La felicità è una nostalgia, può bruciare come una ferita anche
quando c’è, perché fa sentire tutto quello che ci manca. Ma non
abbiamo il dovere di essere felici, belli e in forma. Dovremmo
vergognarci quando ci tocca il grigiore dei giorni, la solitudine,
la rancorosa stanchezza di un amore che sopravvive a se stesso,
la sconfitta, il decadimento fisico e intellettuale? Forse ci vergogniamo, soprattutto a Natale, e allora mettiamo la maschera.
E con quella maschera accogliamo suoceri, consuoceri, prozii,
cognati, cugini di nipoti acquisiti; tutto quel clan che il 25 dicembre si ha il dovere di invitare e frequentare, anche se in esso
ci sono, accanto a persone amate, persone del tutto estranee e
alle quali siamo estranei, persone le quali negli altri 364 giorni
dell’anno per noi sostanzialmente non esistono e per le quali non
esistiamo. Spesso, in quelle occasioni, si vorrebbe essere altrove.
Come sarebbe bello poter accogliere solo chi ha voluto veramente venire, senza averne l’obbligo e senza averlo deciso né saputo prima, come i pastori davanti alla grotta di Betlemme.
Come sarà stato, in quella grotta, il pranzo di Natale? Niente
cena di magro, la vigilia; nessuna ipocrisia di far penitenza ri-
nunciando per un giorno alla carne e rimpinzandosi di pesci prelibati. Come sarebbe bello ritrovarsi solo con le persone
che ami veramente, mangiare e bere insieme in semplicità, senza menù obbligato ma con amore delle buone cose che
allietano il palato e il cuore. E questo si
potrebbe fare ogni giorno dell’anno.
Ricordo, tanto tempo fa, il nostro Natale,
quando i figli ancora piccoli aspettavano
con ansia la mattina di Natale e la felicità
la ritrovavamo nei loro occhi di bambini. E pure noi genitori sentivamo la magia di quell’attesa, magia che con gli anni, un po’
alla volta, si è persa.
E penso che oggi, il nostro Natale, non c’entra proprio niente con
la nascita di Cristo.
Il nostro Natale è fatto di regali, quasi sempre regali non pensati
col cuore, di alberi pieni di luci, candele, libri sul tema, la neve
(anche lei finta) e incontri inutili, quando invece il Natale dovrebbe essere una celebrazione degli affetti familiari, di una raccolta felicità, quella felicità silenziosa che quasi si fa fatica a
percepire.
Madre Teresa di Calcutta: “A Natale vediamo Gesù come un neonato, povero e bisognoso, venuto per amare e per essere amato.
Come possiamo amare Dio nel mondo di oggi? AmandoLo in mio
marito, in mia moglie, nei miei figli, nei miei fratelli e sorelle nei
miei genitori, nei miei vicini e nei poveri. Raccogliamoci intorno
alla misera culla di Betlemme e prendiamo la ferma decisione
di amare Gesù in tutti coloro che incontriamo ogni giorno”.
Anna Muzzana
Piatti semplici, con gusto:
due ricette per la Vigilia
Questa volta, per la Vigilia di Natale, vi
suggerisco un primo e un secondo: due ricette molto semplici da preparare, ma
molto gustose. Stupirete i vostri ospiti.
Buon Appetito e… buon Natale!
Gnocchi con vongole e zucchine
Ingredienti per 4 persone: 1 kg di gnocchi
di patate ; 2 zucchine ; 400 g di vongole; 1
spicchio d’aglio; olio extravergine d’oliva;
2 cucchiai di prezzemolo tritato; sale.
Preparazione:
1. In una casseruola scaldate un giro d’olio
d’oliva extravergine, aggiungete l’aglio intero e le vongole spurgate, coprite con il
coperchio e fate cuocere a fuoco vivace
per 5 minuti.
2. Controllate poi le vongole: buttate via
quelle ancora sigillate, mettete da parte
quelle aperte e filtrate il fondo di cottura.
3. Aggiungete nella stessa casseruola un
filo d’olio extravergine d’oliva, fatelo scaldare, unite le zucchine lavate e tagliate a
fiammifero e fatele cuocere per 10 minuti.
4. Cuocete gli gnocchi in abbondante
acqua bollente e salata e prelevateli con
una schiumarola quando vengono a galla,
trasferiteli nella padella con le zucchine,
aggiungete il fondo di cottura delle vongole e saltate il tutto per 1 minuto.
5. Servite gli gnocchi spolverizzandoli con
il prezzemolo fresco tritato e le vongole
aperte.
Salmone alla griglia glassato con miele e lime
Ingredienti per 4 persone: 4 filetti di salmone spessi circa 3 cm; ¼ di tazza di
miele; 1 cucchiaio di succo di lime fresco;
1 cucchiaino di peperoncino in polvere;
punta di 1 cucchiaino di pepe di Cayenna;
Per una rinascita interiore
ci aiutano le piante officinali
L’Avvento è l’attesa della nascita di Cristo.
Per la nostra cultura questo mese ha
grandi significati e grandi simboli. Un
evento spirituale di portata universale che,
con la celebrazione del Natale, rappresenta la rinascita. Quindi un simbolo di rivoluzione, crescita e progresso. Un
rinnovamento completo, simile a quello
che avviene quotidianamente nel nostro
organismo (pensate solo alle tossine eliminate ogni giorno…), e nel nostro cervello attraverso le sue cellule nervose. La
rinascita è anche dentro di noi. Ecco la necessità di fare uno sforzo: come tutte le nostre cellule abbiamo il dovere, per la
nostra salute e forza vitale, di rinnovarci.
Limitando al massimo gli errori che commettiamo a danno dell’organismo nel suo
complesso.
In questo spazio mi limito a riferirmi alle
scelte di vita alimentare e fisiologica.
Ognuno di noi percepisce questi errori
perché, per fortuna, il collegamento tra
mente e corpo è sempre attivo.
Quella sensazione di nervosismo, di stanchezza che non passa mai, di debolezza
cronica, di malessere... sono in realtà messaggi che provengono dal nostro corpo, attraverso modalità che influenzano il
funzionamento del sistema nervoso e del
Auguri
nonna Maria!
2 scalogni; olio di semi di arachide.
Preparazione:
Fate scaldare in una padella un fondo
d’olio di arachidi, quando sarà ben caldo
trasferiteci i filetti di salmone con la pelle
a contatto con la padella e fateli rosolare.
Aiutandovi con un cucchiaio versate l’olio
sul salmone fino a che il colore della polpa
diventa opaco.
Nel frattempo preparate la glassa: mescolate insieme miele, succo di lime, peperoncino e pepe di Cayenna. Dovrete
ottenere un composto denso, che non
coli via.
Trasferite i tranci di salmone in una teglia da forno, cospargetene la superficie
con la glassa e terminate la cottura del
pesce in forno caldo a 150°C per circa 10
minuti.
Anna Muzzana
Il 29 novembre scorso è stata festeggiata
la signora Maria Cravenna, madre del nostro amico e lettore Sandro Bertolesi, per
i suoi importanti 104 anni. La signora
Cravenna, nonostante gli acciacchi dovuti all'età, è molto presente e vive i suoi
anni con allegria. Ancora tanti auguri,
cara Maria.
Via Medeghino, 15 - Milano
cervello. Ci sono infatti stati d’animo che
possono venire da uno stato fisiologico in
crisi o sovraccarico. Anche le tossine possono, da sole, determinare un abbassamento del livello delle difese vitali.
Un mio consiglio è quindi quello, se e
quando vi sentite stanchi, deboli o acciaccati, di non ricorrere subito ai farmaci. Cominciate con l’esaminare cosa “avete
combinato” nei giorni precedenti: avete
abusato della vostra forza fisica? avete stramangiato per alcuni giorni di fila? avete impegnato la vostra mente in lavori pesanti e
stressanti?... Tutto questo comporta un affaticamento generale per l’organismo ma
spesso non ne teniamo conto: siamo abituati ad abusare del nostro corpo e della
nostra mente, e a rimediare poi senza esitare prendendo un antiacido, un digestivo,
un antinfiammatorio... Questi rimedi, totalmente chimici, sono palliativi, che vanno
assunti solo per brevi periodi e occasionalmente. Invece ciò che fa la differenza è un
nuovo atteggiamento che deve nascere in
noi, che si serva di un’attenta considerazione delle nostre abitudini di vita, altrimenti il grave rischio è che il farmaco
diventi compagno di vita definitivo.
Allora, come comportarci?
L’atteggiamento giusto di fronte a un ma-
lessere fisico cronico è il seguente: ascolto
(cosa mi succede, quando?), attesa (potrebbe passare velocemente), considerazione degli eventuali fattori scatenanti
(cerco di riconoscerne alcuni), comunicazione al medico (sempre e comunque
con un atteggiamento critico), eventuali
esami se richiesti (mi possono servire per
approfondimento), cambio di abitudini
(se il problema scompare mi è chiaro cosa
lo scatena), cura naturale con piante officinali e/o prodotti simili (forniscono all’organismo la possibilità di farcela da solo),
di nuovo attesa (almeno due mesi di
cure).
Ci sono centinia di malattie croniche che
si possono trattare con le piante officinali,
assunte con costanza e regolarità. La maggior parte di questi malanni si può veramente curare solo con prodotti della
natura. La farmacologia ufficiale, per questo tipo di malesseri, non sa fare altro che
proporre palliativi e soppressori del dolore.
Cominciate da oggi a cambiare, a rinascere, come fa il vostro cervello ogni
giorno, con un diverso rispetto per la vostra salute. Non ve ne pentirete, ve lo garantisco. Un sereno e caldo Natale.
Paola Grilli, Naturopata
[email protected]
A GIUGNO IN ZONA 5
English City Camp nelle scuole
Il 20 e il 27 novembre si sono tenuti gli incontri informativi sugli English City
Camp, rispettivamente presso la Scuola
Primaria “Wolf Ferrari” e presso la Scuola
Media “Toscanini”, a cui hanno partecipato diversi genitori interessati. La docente e Camp Director Loretta Aguzzi ha
illustrato tutti i dettagli sullo svolgimento
e la realizzazione del Camp e ha già raccolto le prime adesioni per la settimana
di studio dell’inglese che si svolgerà a inizio giugno.
Per qualsiasi informazione o richiesta, scrivete all’indirizzo mail [email protected]
IL 13 E 14 DICEMBRE ALLA PARROCCHIA DI VIA MONTEGANI
Mostra fotografica e capi
di abbigliamento in beneficenza
Il 13 e il 14 dicembre, dalle ore 10 alle 19,
presso la Chiesa Santa Maria Annunciata in
Chiesa Rossa di via Montegani, la signora
Adriana Sepe, titolare del Lavoratorio Creativo di via Medeghino 4, proietterà 50 diapositive scattate nel quartiere Barona e
tel. 02 89514935
dintorni. Durante la mostra, chi lo vorrà,
potrà acquistare uno dei 40 capi di abbigliamento, realizzati a mano con filati di qualità,
che la signora Sepe metterà in vendita a 60
euro l’uno e il cui ricavato andrà in beneficenza alla parrocchia.
Lavoratorio Creativo
Ar tigianale
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20141 Milano
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14
ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
Le iniziative nelle biblioteche di zona
Alla Galleria d’Arte Moderna fino al 1° febbraio
Libri senza parole alla “Sant’Ambrogio” Le sculture di Giacometti
n occasione della mostra Libri senza parole.
Destinazione Lampedusa, organizzata da
Ibby Italia al Museo dei Bambini Milano
(MUBA), la biblioteca, dal 15 novembre 2014
al 15 giugno 2015, propone un’analoga esposizione - decentrata - mettendo a disposizione alcuni titoli presenti nel catalogo della rassegna
museale o che appartengono al patrimonio
della “Sant’Ambrogio”.
«Si tratta di silent books, libri senza parole,
ad alto valore artistico e umano perché parlano il linguaggio universale dell’immagine,
che oltrepassa le barriere linguistiche spiega Gabriella Marinaccio, referente per i
ragazzi alla Sant’Ambrogio -. Organizzeremo
anche visite guidate e laboratori a richiesta
del pubblico e delle scolaresche. I bambini
potranno illustrare apposite cartoline che
saranno esposte in un evento finale al termine della mostra».
Il 5, alle ore 21, sarà proiettato il film in giapponese, con sottotitoli in italiano, La città
incantata. Si proseguirà il 12, alla stessa ora,
con 4 cortometraggi su Egitto, Filippine,
Etiopia e Isole Mauritius. Il 19, alle 21, Linha
De Passe, opera in portoghese, sottotitolata
in italiano, chiuderà la rassegna del cineforum in lingua, a cura di “Arte & Sol”.
Il 5, il 12 e il 19, sempre alle 18, continuano i divertenti incontri di Yoga della risata,
utilissimi per allentare la morsa dello stress e ritrovare il buonumore.
Il 13, ore 16.30, i bambini dai tre anni in su potranno divertirsi con la lettura animata Sognando Natale. Un’orsa interrompe il letargo per prepararsi a partecipare, in un turbine di avventure, alla più grande festa dell’anno.
Sabato 20, alle 11.30, ci sarà La festa delle zampogne, seconda edizione del concerto itinerante fra diversi luoghi del quartiere, a cura del Consiglio di Zona 6.
Sono previsti in dono libri e dolcetti per i bambini.
«Da un secolo si discute sulle cause della
Grande Guerra - dice Stefania Bianchi, conduttrice dell’incontro -. Fu originata dall’assassinio di Sarajevo, dall’irruzione delle masse
sulla scena pubblica, dalle utopie interventiste, dal caso? Dopo cento anni, quanto è cambiato e che venti soffiano oggi? Di tutto questo
parleremo col professor Roberto Bianchi,
dell’Università di Firenze».
Il 18, ore 21, Rita Leone presenterà il suo libro
Eravamo e siamo: un invito a cena con i compagni di liceo suscita nell’autrice emozioni e
ricordi di un tempo lontano.
I
Cartoline di Natale alla “Fra Cristoforo”
Sarà inaugurata mercoledì 10, alle 18, e proseguirà fino al 20, la mostra di cartoline L’atmosfera natalizia.
Francesco Sugamosto e Nadia Moro, curatori
dell’esposizione, presenteranno questa originale rassegna con l’ausilio di tecniche multimediali. Quei cartoncini illustrati
susciteranno malinconici ricordi nel pubblico
più maturo, mentre i giovani potranno scoprire nelle vecchie cartoline di Natale il fascino di un’epoca tramontata.
Il 6 e il 13, alle 10.30, continueranno i laboratori
di narrazione Entriamo dalla finestra, condotti da Ana Paula Giolli. Condividendo storie provenienti da tutto il mondo, genitori e bambini (fra i 3 e gli 8 anni) potranno conoscersi meglio e divertirsi
insieme. È obbligatoria l’iscrizione.
Infine, sabato 20, ore 10.30, ci sarà lo spettacolo teatrale, per bambini da 3 a 10
anni, Il Canto di Natale, ispirato al noto racconto di Charles Dickens. La rappresentazione è curata dalla “Ditta Gioco Fiaba”, che interpreta questa storia
fantastica in modo ironico e moderno.
“Tibaldi”: letture animate per i bambini
“Chiesa Rossa”: consigli per il benessere mentale
Leggere, recitare poesie, cantare in compagnia, riunirsi per condividere le proprie difficoltà sono modi che possono aiutare a superare i disagi mentali e a ritrovare l’equilibrio. È questo il presupposto su cui si fonda l’attività
dell’Associazione ‘Fare Assieme’, che venerdì 12, dalle 17.30 alle 21, presenta Dalle
parole… pensieri ed emozioni per maggior benessere.
«L’iniziativa - chiarisce il presidente dell’Associazione, Ignazio Caruso - realizzata
in collaborazione col Consiglio di Zona 5 e il Dipartimento di Salute Mentale
dell’‘Ospedale San Paolo’, illustrerà il lavoro che svolgiamo anche attraverso i
gruppi di ‘auto mutuo aiuto’ per offrire alle persone un supporto utile a fronteggiare i loro disturbi. Operiamo inoltre con le famiglie e nella comunità perché
nella vicinanza e nel riconoscimento dei diritti dei cittadini può esserci la guarigione. Ciascuno di noi, infatti, non ha solo problemi, ma anche risorse per risolverli».
Il 5, alle 18, è previsto un incontro con Cecilia Zaini sul più noto e singolare romanzo di Georges Perec La vita, istruzioni per l’uso.
Il 13 dicembre, dalle 14 alle 17, i giovanissimi potranno ritrovarsi nel parco della
biblioteca per incontrare vari personaggi delle fiabe. Narrazioni, teatro, laboratori di manualità, curati dalla rete di associazioni locali “Un film mai visto”, consentiranno ai bambini momenti di svago e di creatività.
Gli adulti interessati alla storia, potranno partecipare, invece, a E-venti di guerra,
che si terrà il 15 dicembre, alle 21, a cura dell’“Associazione Culturale Rosa Rossa”.
All’approssimarsi delle festività natalizie, la “Tibaldi” presenta un interessante
programma di letture animate interamente dedicate ai bambini.
Si comincia sabato 6, alle 16, con Il Cacciatore di Draghi, a cura di “Sik Sik Teatro”,
con Emma Leanza e Andrea Cereda. La storia, tratta liberamente dall’omonimo
racconto di Tolkien, narra le gesta di Gil, un semplice contadino costretto ad
affrontare uno dei peggiori draghi della Terra: riuscirà a sconfiggerlo? (Fascia
di età 6-10 anni).
Il 13, ore 16, Ginevra Battistini, giornalista esperta di letteratura per l’infanzia e
Alessandra Pierattelli, clown, entrambe dell’ “Associazione Libellula”, presentano
A modo mio! Diventare grandi senza rinunciare a sé stessi. Spesso le regole che
dobbiamo seguire da adulti tendono a soffocare la spontaneità che avevamo da
piccoli, ma leggere può aiutare a ritrovare la nostra vera natura. (Bambini dai
4 agli 8 anni).
Il sabato successivo, alle 17, le medesime animatrici presenteranno Mostri selvaggi
e principesse impertinenti. Gli esseri mostruosi che popolano le fiabe non sono
sempre malvagi: a volte sono simpatici e con loro si può ridere a crepapelle.
(Bambini dai 3 agli 8 anni).
Lunedì 22, alle 17, Alessandra Camurri e Adriana Milani, di “Teatrodipietra”, propongono Che sorpresa nel calendario. Il Natale si avvicina e gli elfi sono immersi
nei preparativi: dolcetti, scherzi, canti e tante sorprese per la notte più magica
dell’anno. (Fascia di età 6-10 anni).
Fabrizio Ternelli
a Galleria d’Arte Moderna celebra Alberto Giacometti (1901 1966), l’artista svizzero affermatosi nel mondo per le sue opere filiformi, vere e proprie icone dell’uomo del Novecento. L’esposizione, con
oltre sessanta lavori articolati in cinque sezioni, ripercorre la vita di Giacometti,
mettendo l’opera dello scultore in rapporto con i più importanti movimenti artistici del Novecento. Il visitatore può seguire attraverso le sculture, i dipinti e i disegni realizzati tra gli anni Venti e Sessanta, l’evoluzione artistica di Giacometti,
dai suoi inizi in Svizzera alla maturità, trascorsa nell’atelier di rue HippolyteMaindron a Parigi. Si tratta di un’occasione unica per gli appassionati d’arte contemporanea, che potranno ammirare capolavori come: Boule suspendue, Femme
qui marche, La cage, Buste d’Annette (nella foto) e la monumentale Grande
femme. La mostra, curata dal Comune di Milano, organizzata e prodotta dalla
Galleria d’Arte Moderna di Milano e da 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore. A cura
di Catherine Grenier, direttore e capo curatore della Fondazione “Alberto e Annette Giacometti” di Parigi. Orari della mostra: lunedì 14,30 – 19,30; martedì –
domenica 9,30 – 19,30; giovedì 9,30 – 22,30. Ingresso: 12 euro. Sede: Galleria d’Arte
Moderna – GAM – Via Palestro 16 – Milano – per ulteriori informazioni: Tel. 02.
54916 – www.mostragiacometti.it.
Giuseppe Lippoli
L
I regali di Natale?
Quest’anno si comprano in zona
Mercatino dell’Usato e Non
Da sabato 6 a domenica 14 dicembre, troverete oggetti d’antiquariato e modernariato, pizzi e ricami, porcellane e cristallerie, servizi da tavola e biancheria della nonna, lampadari e lampade, quadri e libri, e
molto altro… Ma dove?
Al Centro Parrocchiale ex Suore di via Feraboli, in via Feraboli 27 (tel. 02.8260977).
Si raggiunge con i seguenti mezzi: tram 3 e 15, autobus 79, MM linea 2 capolinea Abbiategrasso.
Orari: sabato, domenica e festivi, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. I giorni feriali, dalle 15 alle 19.
Il ricavato verrà devoluto per le opere caritative della parrocchia.
Il Ravizzino, Mercatino di Arti & Mestieri
Come ogni anno, anche quest’anno si apre il Mercatino di Arti & Mestieri detto “Ravizzino”. La prima e la
terza domenica del mese (il 7 e il 21, fino a Natale), appuntamento dunque al Parco Ravizza. Gli orari:
dalle 9,30 alle 17,30 (ampio parcheggio).
Cosa offre il Ravizzino? Cose belle, rarità, una domenica al parco, curiosità… Perché non farci un salto alla
ricerca di qualche insolito regalo?
G. T.
... O si ricevono a casa
L’Albero di Nicolas www.lalberodinicolas.org), associazione di promozione sociale, arruolerà un vero Babbo
Natale, autorevole e vestito di tutto punto che, la settimana prima di Natale, arriverà in automobile e busserà alla porta di famiglie con bambini, con una gerla
colma di pacchi regalo. Insieme ai bambini e alle famiglie i volontari trascorreranno un po’ di tempo donando loro un momento di serenità e allegria. I
nominativi delle famiglie in difficoltà economica visitate saranno segnalati dal Centro d’Ascolto
Caritas. Con i pacchi dono l’Albero di Nicolas organizzerà, sempre nella settimana di Natale, concerti nelle
Rsa della zona (Residenza sanitaria per anziani). Qui
i musicisti-cantanti si esibiranno in celebri canzoni milanesi e napoletane, divertendo e facendo ballare e
cantare gli ospiti delle case di riposo.
Infine, sempre in Zona 4, i volontari della
Parrocchia della Medaglia Miracolosa, di via Rosselli,
prepareranno dei bellissimi cesti di frutta secca, che
saranno messi in vendita sotto Natale. Il ricavato verrà
così devoluto alla Parrocchia al fine di completare la
finitura del campo di calcio dove giocano i Diavoli
Rossi.
Daniela Vasarri
Al Vigentino nasce Cocotte
Uno spazio per rilanciare cultura e artigianato in periferia
ocotte è un luogo dove arte e creatività trovano spazio e
forma. Dal libro al quadro, alla fotografia, all’artigianato… Ogni oggetto nasce dalle mani di un artista e racconta una storia fatta di genio e materia. Il quaderno illustrato,
il gioiello, l’oggettistica: sono tante le nicchie in cui si scoprono
i diversi artisti. Un progetto nato dalla volontà di creare un posto
dove si respira arte, ma soprattutto cultura, che parli di Milano
e delle sue sfumature più eclettiche. Padrone di casa è un volto
conosciuto, Roberto Caputo, politico di lungo corso: ex assessore
del Comune di Milano, ed ex presidente del Consiglio provinciale.
«Da sempre mi batto perché le periferie non siano estremità
svuotate, ma parti integranti della città, dove organizzare iniziative, rilanciare il commercio, la cultura - ha commentato Caputo -. Ed è proprio di cultura che mi sono sempre occupato,
C
non quella dei salotti, ma quella di strada: vera, spesso nascosta,
sottovalutata. Ho scelto di fare una scommessa: di aprire un’attività che venda arte. Perché credo che Milano sia una città
estremamente talentuosa, ricca di artisti di ogni genere e che,
al tempo stesso, sia una città generosa e accogliente. Per anni
sono stato un amministratore pubblico e oggi, che non ricopro
più un ruolo istituzionale, scelgo di continuare, certo in modo
diverso, a lavorare per la città che amo.
Lo faccio partendo dal mio quartiere, quello in cui da anni vivo,
il Vigentino. Molti artisti non hanno le possibilità economiche,
né le opportunità per farsi conoscere: Cocotte mette a disposizione loro una casa, una sorta di ostello dell’arte. Gli oggetti in
vendita saranno abbinati a una scheda autore in modo che chi
le ha create non rimanga nell’ombra, anzi. Sono molto soddisfatto di questo primo mese di vita della mia nuova attività -
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uno spazio, soprattutto in periferia. Cocotte è nata come una
piccola casa dedicata alla cultura e oggi possiamo dire che
stiamo creando davvero un bel legame tra artisti e cittadini».
Per informazioni: Cocotte è in via dell’Assunta 1, angolo via Ripamonti. Orari di apertura: dal martedì alla domenica, dalle 11
alle 12.30 e dalle 16 alle 19; il lunedì, dalle 16 alle 19; per contattare via email:
[email protected] o sulla pagina Fb.
G. T.
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conclude Caputo -all’inaugurazione, il 25 ottobre scorso, hanno
partecipato oltre 200 persone e il quartiere sta rispondendo
molto bene.
Nel Vigentino mancava da tempo quella che può essere considerata “la libreria sotto casa”: molti residenti non solo vengono
da noi per cercare un libro, ma se non lo trovano possono ordinarlo e, in un paio di giorni, averlo a disposizione. Inoltre, diversi
piccoli artisti ci stanno contattando per esporre le proprie creazioni. Un segnale evidente che l’arte è in continua ricerca di
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Vetri - Specchi - Cristalli - Vetrate incise e decorate
Oggettistica - Arredamento - Box doccia
Serramenti in alluminio
Posa in opera anche grandi volumi
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Lun - Ven: 8.00 - 12.30, 14.00 - 18.30 Sab: 8.00 - 12.30
Via Isonzo 40/6 - Quinto Stampi - Rozzano (MI)
Tel/fax: 028255309
email: [email protected]
15
ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013
di zona 5
Agenda Dicembre 2014
Teatri
Teatro Atir Ringhiera: programma dicembre.
Dall’1 al 7 Playfestival 2.0 ogni sera due diversi spettacoli, uno
alle 19.30 e uno alle 22. In gara 12 compagnie per 12 spettacoli,
una giuria popolare e una giuria di critici e direttori di teatri. Domenica 7, alle ore 16 premiazione dello spettacolo vincitore che sarà
ospitato nella stagione 2015/2016 al Piccolo Teatro Studio Melato.
Inoltre al Ringhiera dall’11 al 14 e dal 18 al 21 ore 20.45,
domenica ore 16, va in scena “Il guaritore” regia di Leo Muscato, produzione Teatro Minimo.
Il 22 e 23 ore 20.45 al Ringhiera “Piumate!” di e con Nina’s
Drag Queens, con le allieve del laboratorio “Pane e Piume”.
Direzione artistica Francesco Micheli.
E infine il 31 ore 21.30 Happy New Nina’s, Speciale Capodanno con le Nina’s Drag Queens, a seguire Tom Tom Tombola
e alla mezzanotte il palcoscenico diventa una pista da ballo
con Serata Spaccatacchi Spacial Edition!
Il 4 e il 5 ore 10, al Centro Asteria spettacolo teatrale “Camillo Olivetti: Alle radici di un Sogno” con Laura Curino, regia
di Gabriele Vacis. Interviene Beniamino De’ Liguori direttore
editoriale, nipote di Camillo Olivetti.
Il 14 e 15 ore 20.30 al Teatro Pimoff “Il convegno- azione
teatrale” con la Compagnia Punta Corsara.
Venerdì 19 ore 20.30 al Pimoff “Allegro con brio” con i Musicomici: tre bizzarri musicisti di strada vengono coinvolti, loro
malgrado, a sostituire un trio di fama mondiale.
Concerti
Martedì 2, 9, 16, ore 21 presso Bonaventura, serate concerti
jazz con (in ordine cronologico) Intrecci, Stefano Semagiotto
Trio, Antonio Faraò Quartet.
Sabato 6, 13, 20, ore 22 presso Bonaventura, concerti di musica di vario genere con Bujaka (reggae) Blue Strack (r&b)
Nonsolofunk (special dance).
Domenica 14 ore 18 al Centro Asteria concerto del chitarrista
Marco Socias.
Ingresso offerta libera.
Concerti natalizi, arte e musica nelle chiese
Sabato 13 ore 20.30 presso Chiesa dei SS. Giovanni e Giacomo “Canti di Natale dal mondo” concerto del Complesso Internazionale Cameristico a cura di Centro Asteria.
Domenica 14 ore16, in S. Maria alla Fonte per Arte e musica
nelle Abbazie, Concerto a cura di Associazione Canone Inverso
e Ensemble Magnificat.
Mercoledì 17 ore 21 nella Chiesa dell’Assunta in Vigentino
“Concerto di Natale” a cura dell’Orchestra dell’Assunta in Vigentino.
Giovedì 18 ore 17 in S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa
“Cantantibus Organis”ciclo di concerti per organo a cura del
M° Andrea Marchiol.
Domenica 21 ore 15.30 nella Chiesa dell’Immacolata Concezione Concerto di Natale a cura del Coro Stelle Alpine Milano.
Incontri & Libri Ingresso libero
Mercoledì 3 ore 18 allo Spazio del Sole e della Luna incontro
su “La poesia dialettale milanese: la scoperta di Delio Tessa”
con il docente di lettere Giovanni Biancardi, modera G. Deiana.
Giovedì 11 ore 18.30 presso Gruppo Archeologico Milanese,
incontro su “Cosa ci rivela la lingua etrusca”.
Sabato 13 dalle 14.30 alle 18 presso Cam Verro scambio di
libri usati.
Mercoledì 17 ore 18 allo Spazio del Sole e della Luna incontro
su “Poesia sempre”: leggono e commentano le loro poesie Alberto Liguoro, Attilio Mangano, Laura Cantelmo, Luciano
Aguzzi, Gianni Bombaci.
Giovedì 18 ore 16,30 allo Spazio Barrili “Aspettando il Natale… e sognare ad occhi aperti” Il piccolo grande abete, da
un racconto di H.C. Andersen, incontro con spettacolo per
bambini da 6 a 12 anni, regia di Livia Rosato. Merenda finale.
Venerdì 19 ore 21 presso Spazio Barrili, “Un libro e la sua storia” progetto di recupero della nostra memoria letteraria: 1°
incontro con il prof. Giovanni Biancardi su “I sepolcri” di Ugo
Foscolo.
Mostre ed esposizioni
Dall’1 al 10 ore 9.30-12.30 e 14-18.30, dom. e lun. 14.3018.30 presso Spazio Seicentro esposizione di “Sentimenti femminili” sculture di Bruna Zanon, a cura della Famiglia
Artistica Milanese.
Prosegue fino al 19 presso Fondazione Arnoldo Mondadori la
mostra “1961. Tempo di continuità” collettiva di artisti del
gruppo “Continuità” tra cui Fontana, Arnaldo e Gio’ Pomodoro.
Prosegue fino al 17 gennaio ’15 alla Costantini Art Gallery
“Memorie cartacee in raccolta” esposizione di Opere cartacee
di artisti internazionali dell’inizio del XX secolo.
Mercati, mercatini e feste natalizie
Nei giorni 13 e 14 dalle 10.30 alle 18 presso Opera Cardinal
Ferrari mostra mercato di abbigliamento, oggettistica e libri.
Domenica 14 dalle 9 alle 18 presso Cascina Chiesa Rossa
(portico Talenti) “La campagna nutre la città” mercato agricolo con prodotti freschi, biologici e trasformati.
Nei sabati 6, 13, 20 dalle 9 fino a sera presso Serra Lorenzini, mercato degli agricoltori, piante e fiori, inoltre mercatini
di Natale a cura del “Laboratorio delle donne simpatiche” con
regali unici, manifatture e prodotti artigianali, confezionamento cesti natalizi con prodotti del mercato agricolo.
Sabato 20 dalle 16 alle 18 presso Nocetum spettacolo e merenda natalizia per i bambini del quartiere.
Riferimenti logistici
Atir Ringhiera, via Boifava 17, piazza Fabio Chiesa. Info:
www.atirteatroringhiera.it 02.8739.0039, 02.5832.5578. MM2
p.zza Abbiategrasso, tram 3, 15, bus 79.
Bonaventura via Zumbini 6, info: 02.3655.6618.
Cam Verro via Verro 87, info: 349.0684.123.
Cascina Chiesa Rossa (portico Talenti) via D. Savio 3. tram
3, 15, 79, MM2 p.zza Abbiategrasso.
Centro Asteria piazza Carrara 17/1.
Chiesa dell’Assunta in Vigentino p.zza dell’Assunta 1 info:
02.5391.750.
Chiesa Immacolata Concezione p.zza Frattini, info:
02.4237.073.
Chiesa dei SS. Giovanni e Giacomo via Meda 50 info:
02.8460.919.
Costantini Art Gallery via Crema 8, info; 02.8739.1434.
Fondazione Arnoldo Mondadori via Vigevano 9, info:
02.8907.5394.
Gruppo Archeologico Milanese corso Lodi 8/c info:
02.796.372.
Nocetum via S. Dionigi 77, info: 02.5523.0575.
Opera Cardinal Ferrari via Boeri 3, info: 02.8446.7411.
S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa, via Neera 24, info:
02.8950.0817.
S. Maria alla Fonte via della Chiesa Rossa 55, info:
329.2239.138.
Seicentro via Savona 99, info: 8844.6330.
Serra Lorenzini via Dei Missaglia 44 angolo via De Andrè.
www.serralorenzini.it
Spazio Barrili, via Barrili 21, [email protected], 339.6104.535.
Spazio del Sole e della Luna via U. Dini 7, tram 3e 15, MM2,
p.za Abbiategrasso. www.associazionepuecher.it, [email protected]
Teatro Pimoff, via Selvanesco 75, www.pimoff.it, info:
02.5410.2612, 02.8931.5017. Tram 3, 15.
A cura di Lea Miniutti e Riccardo Tammaro
di Fondazione Milano Policroma
A FAVORE DELLA RICERCA SULLE MALATTIE GENETICHE
IN SCENA IL FIDELIO DI BEETHOVEN
Concerto per Telethon
La prima della Scala
arriva al Teatro Ringhiera
Il 10 dicembre, ore 20.30, all’Auditorium di Milano, in
largo Gustav Mahler: Le quattro stagioni di Vivaldi Ensemble laBarocca. Direttore
Ruben Jais.
Ingresso 10 euro. Tutto il ricavato sarà devoluto a Telethon. Conserva il tuo biglietto
per partecipare all’estrazione
di numerosi premi.
Acquista i biglietti online su:
www.vivaticket.it o presso
Auditorium di Milano Fondazione
Cariplo
(tel.
02.8338.9401, largo Gustav
Mahler) e Biglietteria Clerici
(tel. 02.8338.9334, via Clerici
3 Mi).
G. T.
La prima della Scala sbarca in
zona 5, al Teatro Ringhiera. Infatti, come già era accaduto nel
2011, con Don Giovanni di Mozart, domenica 7 dicembre alle
18, si potrà assistere gratuitamente alla proiezione dello spettacolo in diverse sedi dislocate
in tutta la città. Andrà in scena
il Fidelio di Beethoven, diretto
da Daniel Barenboim, con la
regia di Deborah Warner.
AL CENTRO ASTERIA A PARTIRE DAL 18 DICEMBRE
CinExpo: cinema, cibo per la mente
Con CinEXPO prende avvio al Centro Asteria la proposta per un cineforum dedicato agli alunni della scuola primaria. In cartellone 5
film di animazione, che toccheranno i temi di Expo: La gang del
bosco, Ratatouille, Piovono polpette, Totò sapore e Wall-e.
«In qualità di futuri adulti, i bambini sono i naturali destinatari dei
valori di Expo Milano 2015 – ci spiegano dal Centro Asteria - Il tema
dell’alimentazione, dal rapporto quotidiano col cibo alle diverse tradizioni, dalla nutrizione al gusto, dalla sicurezza alimentare alla sostenibilità ambientale, dal consumo delle risorse agli squilibri
globali, è per noi centrale. Di qui la volontà del Centro Asteria di
promuovere una riflessione non banale attorno a queste tematiche
rivolgendosi direttamente ai bambini, in un’ottica di sviluppo articolato e integrale della persona – concludono da piazza Carrara,
sede della prestigiosa istituzione milanese. Ecco quindi CinEexpo,
cibo per la mente: un progetto formativo per la scuola primaria,
un’occasione per
mettere in gioco esperienze e valori e, insieme, per introdurre i
media dentro la cultura e l’educazione!».
Le scuole che parteciperanno all’iniziativa saranno seguite da due
esperti per la conduzione delle attività pre e post visione a scuola,
che potrà essere anche un’occasione formativa per i docenti sull’utilizzo del kit Media Education a scuola, per un’educazione con e insieme ai media.
Unitamente alla visione dei film, il progetto propone la partecipazione attiva e creativa delle classi a un concorso di elaborati visivi
“regalo al mondo”, un’occasione di espressione, dialogo e approfondimento attorno ai temi proposti, che si concluderà la primavera
ventura con una mostra-evento aperta al pubblico.
IL 21 DICEMBRE ALLA FORZA E CORAGGIO CON LE ASSOCIAZIONI SPORTIVE DI ZONA
Festa di Natale e Expo progetti per il 2015
di Roberto Repossi, Presidente Commissione Sport
Domenica 21 dicembre, dalle 15 alle 18.30, alla Forza e Coraggio
di via Gallura, si svolgerà la festa di Natale dello Sport, organizzata con il patrocinio della commissione Sport del CdZ5. La giornata prevede una serie di esibizioni di diverse discipline, aperte
alla partecipazione dei cittadini. Verrà presentato il progetto “Lo
Sport si fa in 5”, organizzato dalle associazioni del Tavolo dello
Sport in collaborazione con il CdZ 5, che prevede l’organizzazione
di una serie di eventi e incontri, che a partire dalla primavera
del 2015 offriranno a tutti i cittadini milanesi e ai turisti che sa-
ranno presenti nel periodo di Expo, l’opportunità di partecipare
e provare gratuitamente diverse discipline sportive e del tempo
libero che si svolgeranno nei parchi, nei centri sportivi e in alcune piazze o luoghi caratteristici della Zona 5.
Il programma è ancora in fase di “costruzione” e per questo sono
gradite nuove adesioni o idee. Alla manifestazione interverranno
l’assessora allo Sport del comune di Milano Chiara Bisconti, la
presidente della Commissione comunale Sport Anna Decensi e
il presidente della Commissione Sport di zona 5 Roberto Repossi;
al termine ci sarà un brindisi augurale.
IL 9 DICEMBRE IN OCCASIONE DEI 20 ANNI DI “VITA”
Festa per il compleanno della rivista che si occupa di no profit
27 ottobre 1994. Esce il primo numero di Vita. Sotto il titolo “Croce
Rossa o Croce d’Oro” questo nuovo magazine indipendente (allora
settimanale, oggi mensile, ma anche portale – www.vita.it- ed editore
di una collana dedicata ai “costruttori di bene comune” in collaborazione con Feltrinelli) nato sull’iniziativa di Riccardo Bonacina e
di un network di una decina di organizzazioni sociali (oggi sono 64)
determinate a dare voce al non profit italiano, si fece subito notare
con un’inchiesta originale e controcorrente. Oggi, vent’anni dopo
(la festa “ufficiale” si celebrerà il 9 dicembre con un Happy Forum
in cui verranno raccontate venti storie di esperienze sociali innovative che stanno cambiando i paradigmi del nostro welfare che si
terrà nel Salone degli Affreschi dell’Umanitaria), Vita è ancora un
punto di riferimento di pensiero e di informazione sui temi dell’eco-
nomia civile e del nuovo welfare. Un’esperienza di respiro nazionale,
ma radicata nella zona sud di Milano: dal 2001 la sede centrale della
redazione si trova in via Marco D’Agrate e dal prossimo marzo si trasferirà in via dei Missaglia. Ma proprio quest’anno, in occasione del
suo ventennale Vita ha lanciato un Manifesto per ripartire dal titolo
“InMovimento”. Spiega a questo proposito Bonacina: «Il documento
è stato firmato da 200 organizzazioni e iniziava così: “Il nostro impegno personale e quello delle nostre organizzazioni, in questi anni,
sono innanzitutto modi di esercitare la cittadinanza, sono una forma
attiva di partecipazione alla costruzione del bene comune e dell’interesse generale”. Ecco questa è la ragione della nostra esistenza e
del nostro agire».
Stefano Arduni
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ANNO XVIII NUMERO 11 DICEMBRE 2014
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