IT - Consultazione PON Ricerca 14-20

OPERATIONAL PROGRAMME UNDER THE
'INVESTMENT FOR GROWTH AND JOBS' GOAL
CCI
Title
Version
First year
Last year
Eligible from
2014IT16M2OP005
PON Ricerca e innovazione
1.0
2014
2020
Eligible until
EC decision number
EC decision date
MS amending decision
number
MS amending decision
date
MS amending decision
entry into force date
NUTS regions covered by
the operational programme
IT
ITF1 - Abruzzo
ITF2 - Molise
ITF3 - Campania
ITF4 - Puglia
ITF5 - Basilicata
ITF6 - Calabria
ITG1 - Sicilia
ITG2 - Sardegna
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1. STRATEGY FOR THE OPERATIONAL PROGRAMME'S CONTRIBUTION
TO THE UNION STRATEGY FOR SMART, SUSTAINABLE AND INCLUSIVE
GROWTH AND THE ACHIEVEMENT OF ECONOMIC, SOCIAL AND
TERRITORIAL COHESION
1.1 Strategy for the operational programme's contribution to the Union strategy for
smart, sustainable and inclusive growth and to the achievement of economic, social
and territorial cohesion
1.1.1 Description of the programme’s strategy for contributing to the delivery of the
Union strategy for smart, sustainable and inclusive growth and for achieving economic,
social and territorial cohesion.
L’evoluzione dell’economia meridionale negli ultimi anni è profondamente segnata dal
ritardato aggiustamento ai processi indotti dalla globalizzazione; dalle inadeguate
risposte che gli attori meridionali hanno saputo dare all’accelerazione del cambiamento
tecnologico e alla crescente compenetrazione tra scienza e tecnologia; dal reiterarsi delle
tante debolezze strutturali e culturali del sistema innovativo meridionale che si
rinvenivano già all’inizio della stagione programmatica 2007-2013 e che, in parte
almeno, costituiscono tuttora nodi irrisolti, ostativi all’avvio di percorsi di sviluppo
qualificato.
Le molteplici debolezze dei territori del Mezzogiorno hanno dato enfasi particolare e
prolungata all’impatto dell’ultima crisi rispetto a quanto registrato nel resto del Paese. Ne
è conseguito che dal 2007 in poi si è ampliata notevolmente la forbice in termini di
ricchezza prodotta e in termini di condizioni di vita e di lavoro. Anche nell’ultimo anno
(2013) si conferma questo trend negativo:
• il calo del PIL meridionale è stato pari al 4%, mentre la diminuzione registrata nel
resto nel Paese è stata contenuta nell’1.2%. Conseguentemente il gap del
Mezzogiorno rispetto al dato medio italiano è quantificato nel 32.3%, come a dire
che la pluridecennale vigenza dell’intervento straordinario e quattro consecutive
programmazioni dei fondi strutturali hanno sedimentato uno zero periodico in
termini di crescita;
• conseguentemente, il valore aggiunto dei tre settori economici si ridimensiona di
poco per quanto riguarda l’agricoltura (-0.3%), scende consistentemente con
riferimento ai servizi (-3.1%, più di tre volte superiore alla riduzione registrata a
livello nazionale), crolla letteralmente nel settore industriale (-8.3%);
• relativamente all’occupazione, questa registra un calo del 4.5% (-1.9% a livello
nazionale), in particolare per le performance negative registrate nell’industria (7.7%) e nel terziario (-4.0%).
Il quadro con sporadiche luci, ma pieno di ombre sinteticamente delineato trova il suo
principale fondamento in una specializzazione produttiva del Mezzogiorno ancorata a
settori tradizionali, messa in crisi sia dai profondi mutamenti della domanda, sia
dall’emergere di nuovi competitor sul mercato globale. Conseguentemente, assumendo il
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PON come “mission” il riposizionamento competitivo dei territori meridionali, si impone
la mobilitazione delle complessive risorse del programma per introdurre mutamenti di
valenza strutturale, onde accrescere nei territori obiettivo la capacità di produrre e
utilizzare ricerca e innovazione di qualità per l’innesco di uno sviluppo intelligente,
sostenibile e inclusivo.
La strategia del MIUR assume che le scelte decisive per rafforzare e innovare le
opportunità di sviluppo nel Mezzogiorno vanno assunte ricercando tutti i possibili
raccordi e coerenze con le strategie europee da una parte e, dall’altra, con le azioni di
contesto da formulare e implementare a livello territoriale nel rispetto delle indicazioni
che per ciascun ambito regionale sono suggerite dalla S3. Nella consapevolezza che lo
scenario di riferimento ha subito e tuttora sta subendo radicali trasformazioni (mutano le
opzioni tecnologiche disponibili e muta anche la divisione del lavoro proponibile tra
mondo industrializzato e “resto del mondo”), si ritiene essenziale che detta strategia
debba fare perno su paradigmi fortemente innovativi rispetto alla passata
programmazione:
• valorizzare il carattere plurifondo riconosciuto al nuovo PON e,
conseguentemente, attivare interventi sul capitale umano che consentano la
predisposizione di un’offerta di professionalità di adeguato profilo. I rapidi
cambiamenti dell’economia inducono modifiche rilevanti sulle caratteristiche e
gli skills delle figure professionali richiesti dal sistema produttivo. Già nel 2008 la
Commissione Europea, con la Comunicazione “New Skills for New Jobs” ha
sottolineato la necessità che tutte le istituzioni preposte agli interventi relativi al
mercato del lavoro fossero in grado di monitorare e anticipare i fabbisogni futuri
di skills, onde eludere eventuali mismatch tra domanda e offerta di lavoro. E’
importante che, in funzione delle specifiche caratteristiche che tende ad assumere
la domanda di lavoro nel contesto meridionale, anche a seguito degli interventi
promossi attraverso le azioni del nuovo PON, si avviino tempestive e qualificate
iniziative di intervento per soddisfare a pieno le attese del tessuto imprenditoriale.
Ad attestare i ritardi e le incoerenze che si rinvengono tra domanda delle imprese
ed i profili posseduti dall’offerta di lavoro vi sono in Italia i dati che il sistema
informativo Excelsior mette a disposizione ogni anno: vi sono vuoti e si
rinvengono competenze inadeguate riguardanti specialisti in scienze economiche
e manager di impresa, ingegneri, matematici, tecnici del mkt, delle vendite e, più
in generale, della distribuzione commerciale. L’inadeguatezza delle iniziative
formative fin qui poste in essere crea la paradossale concomitanza di tassi di
disoccupazione elevati e di insoddisfacente copertura del fabbisogno di profili
professionali espresso dal tessuto imprenditoriale.
In più vi è da registrare un elevato fabbisogno di adeguata offerta di lavoro qualificato da
parte delle start-up e, in genere, delle c.d. imprese giovanili. Si tratta di un fenomeno
particolarmente rilevante nel Mezzogiorno, dove l’incidenza delle imprese create e
condotte da giovani sul totale delle imprese attive è molto elevata: le 10 province con una
più elevata quota di imprese giovanili sono tutte nel Mezzogiorno (Rapporto
Unioncamere 2014, p. 155);
• privilegiare l’approccio integrato (attraverso raccordi tra sostegno alla R&S,
sostegno all’innovazione “in senso lato”, interventi infrastrutturali e cura del
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fattore umano), piuttosto che l’approccio segmentato (indirizzi distinti per ciascun
ambito di policy). In Italia un approccio di tale natura raramente ha trovato
formulazione e sperimentazione. Con esso si mira a promuovere interventi
integrati di ricerca e sviluppo sperimentale al fine di promuovere nuove
specializzazioni manifatturiere e terziarie, mettendo a valore le competenze ed
esperienze già sedimentate in Italia. Per operare coerentemente con tale
approccio, gli interventi del PON si iscriveranno lungo due direttive
fondamentali:
o upgrading nei domini tecnologici nei quali l’Italia gode di una consolidata
competitività internazionale;
o accelerazione dello sviluppo verso il mercato nei domini nei quali l’Italia
ha già incorporato una massa critica di ricerca pubblica e privata e iniziali
esperienze industriali, ma non ha ancora acquisito significativa
specializzazione a livello internazionale.
Gli investimenti in R&S in tal modo mobilitati attraverso il PON hanno lo scopo di
“agganciare” nuove traiettorie tecnologiche, rendendole compatibili con la struttura
produttiva esistente e agevolando l’immissione sul mercato di prodotti di nuova
generazione e di più elevata qualità. Rientrano in questa linea gli innesti delle nuove KET
(es. materiali, nanotecnologie, fotonica) e delle tecnologie abilitanti già affermate, come
le ICT, all’interno di catene del valore e strutture produttive orientate ai mercati
internazionali.
• privilegiare l’approccio reticolare (assumere come referenti prioritari
aggregazioni e filiere mobilitanti una pluralità di attori scientifico-tecnologici),
piuttosto che singoli operatori. L’insufficiente massa critica delle singole imprese,
connotate da modalità gestionali e di governo strategico spesso abborracciate ed
opache, scarsa dotazione di risorse organizzative dedicate all’espletamento di
funzioni ad elevato contenuto di valore (mkt, R&S, controllo qualità, design) e
conseguente labile posizionamento competitivo, rendono spesso scarsamente
valorizzabili gli interventi mirati su unità produttive che vivono in condizioni di
strutturale marginalità. Non a caso gli studi realizzati in Banca d’Italia sugli
effetti delle politiche di incentivazione mostrano che i risultati sono per lo più
deludenti: sostituzione intertemporale degli investimenti, spiazzamento di territori
limitrofi a quelli agevolati, dimensione eccessivamente ridotta e scarso spessore
strategico dei progetti. L’esigenza di mitigare e progressivamente superare questi
gap sollecita il MIUR a predisporre una strumentazione di sostegno premiale per
chi privilegi l’aggregazione con altri attori all’interno di una ponderata e credibile
strategia di sviluppo. Nel nostro paese i percorsi di crescita delle imprese sono
costellati da fenomeni reticolari di diversa origine, intensità e durata. Le alleanze
interaziendali, la gemmazione di imprese da imprese, le integrazioni produttive e
commerciali tra unità diverse hanno rappresentato una costante dei processi
evolutivi di molta parte nel nostro sistema produttivo (e non solo dei contesti
distrettuali), diventando modalità peculiari del “fare impresa” in Italia. Attraverso
la “crescita per linee esterne” le imprese hanno in parte potuto sopperire al deficit
di managerialità, che non avrebbe consentito di superare determinate soglie
dimensionali; hanno trasformato molti costi fissi in costi variabili, innalzando per
questo tramite la flessibilità e la produttività aziendali facendo fronte così alla
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mutevolezza dei mercati; hanno potuto approvvigionarsi di fattori non producibili
in house; hanno, infine, potuto innovare nei cicli produttivi, nelle tecnologie e nei
prodotti, adattandosi ai mutamenti dello scenario competitivo. Anche se recenti
indagini attestano che nell’ultimo decennio qualcosa è cambiato a riguardo, a
seguito della globalizzazione (e conseguente delocalizzazione di imprese interne
alle filiere) e della crisi (e conseguente internalizzazione di fasi e lavorazioni nelle
imprese committenti) la significatività del fenomeno rimane indubbia.
Un approccio di policy che assuma come referenti privilegiati le agglomerazioni
scientifico-tecnologiche (es. distretti tecnologici, cluster) costituisce oltretutto il pendant
necessitato del concetto di “sistema innovativo aperto”, il nuovo paradigma che sintetizza
il passaggio da un’innovazione sequenziale a un’innovazione di tipo sistemico,
imperniata su processi di ideazione, formulazione e implementazione fortemente
deverticalizzati.
Quindi, la messa a punto di strumenti di intervento che stimolino nel tessuto produttivo
l’adozione di modelli aziendali integrati si ritiene che incontri già oggi una propensione
diffusa tra le imprese italiane; configuri un approccio coerente con le sfide in essere e con
i processi innovativi che caratterizzano l’economia; possa determinare l’innesco di
interventi che fungano da catalizzatori e integratori di sistema e possano concorrere a
costruire piattaforme di integrazione per i molteplici interventi che le amministrazioni
nazionali e regionali hanno gestito e gestiscono in materia di ricerca e innovazione.
La presente proposta, a nostro modo di vedere, assume oggi una sua centralità anche
sulla scorta dei risultati scaturenti da recenti indagini ed elaborazioni in tema di economia
dello sviluppo e dell’innovazione. Da essi si ricava che la conoscenza posseduta e
valorizzabile in un contesto economico non è data dalla mera sommatoria delle
competenze incorporate nei singoli attori in esso operanti, ma dalla molteplicità delle
integrazioni e combinazioni che dette competenze realizzano attraverso un sistema
strutturato di interazioni che le istituzioni, attraverso le loro politiche, sono in grado di
promuovere;
• privilegiare l’approccio competitivo (“picking the winner”), piuttosto che
l’approccio distributivo (“dare poco a tutti”). Gli interventi pubblici, per
ottimizzare i loro ritorni in termini di sviluppo e di adattamento virtuoso dei
territori allo scenario globale, devono mirare al sostegno di soggetti qualificati e
di progetti meritevoli, da individuare attraverso percorsi trasparenti ed efficienti
di selezione, onde assicurare nel contempo la “public accountability”, fattore
ineludibile per legittimare le scelte delle amministrazioni che gestiscono le risorse
pubbliche. Come verrà precisato nelle sezioni che seguono, il MIUR intende
attivare attraverso la gestione del PON una interlocuzione costante e pregnante
con un ampio tessuto sociale (e non solo con i collaudati stakeholder), onde
addivenire ad una condivisione pubblica delle azioni programmatiche da mettere
in campo.
La necessità di premiare il merito e la qualità è particolarmente rilevante con riferimento
alla gestione delle risorse per la R&S. Gli scarsi finanziamenti pubblici a sostegno
dell’innovazione in Italia si accompagnano ad una limitata propensione delle imprese ad
investire nella R&S. I trend pregressi di tale segno si confermano nella situazione
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presente e dovrebbero ribadirsi anche negli anni a venire. Infatti, nel Piano di Riforma
Nazionale si punta a investire 13.4 miliardi in più all’anno nel 2020 (il target prescelto
dal Governo italiano è l’1,53% del PIL), piuttosto che i 45 miliardi necessari se si fosse
rispettata l’indicazione UE (3,0% del PIL). Un potenziale innovativo tanto fragile
dovrebbe sollecitare a focalizzare gli interventi su priorità individuate sulla base di
rigorose diagnosi delle principali criticità nazionali e di verificare opportunità di sviluppo
eludendo modalità di intervento automatico. Nelle recenti esperienze di policy in Italia
gli automatismi non sono mancati e tuttora non mancano, con ritorni in termini di
sviluppo di difficile apprezzamento.
La spinta che spesso si rileva presso le organizzazioni delle imprese a favore degli
interventi automatici probabilmente si motiva con la farraginosità delle procedure
preposte all’allocazione delle risorse, connotate da una molteplicità di adempimenti
amministrativi che non inducono alcun valore aggiunto nelle scelte di intervento; da una
frammentazione delle fasi del percorso selettivo che dilatano i tempi e, di fatto, riducono
l’interesse delle aziende e l’impatto agevolativo dell’eventuale sostegno pubblico. La
necessità di rendere semplici e tempestivi i processi decisionali che coinvolgono le
imprese costituisce un ambito di iniziativa ineludibile per costruire un sistema pubblico
di incentivazione efficace. Non si ritiene, però, che la messa a punto di strumenti di
intervento efficienti debba andare a discapito del principio di premiare i progetti che
prefigurano ritorni maggiori in termini di sviluppo;
• istituire un percorso di governance continuo ed efficace per integrare
strategicamente la dimensione del PON e la dimensione dei POR. Nel documento
“Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014 – 2020” (2013)
si riconosce che l’Amministrazione nazionale, pur nel pieno rispetto del principio
della sussidiarietà, debba assumere un ruolo di presidio sugli interventi promossi
e gestiti ai livelli istituzionali bassi. Una compiuta e costante governance nella
gestione della policy riguardante la RSTI costituisce una condizione
imprescindibile per assicurare orientamento strategico, concentrazione e
radicamento degli interventi in una visione sistemica degli obiettivi di sviluppo.
L’esperienza degli ultimi anni ci lascia un’eredità segnata per lo più da logiche di
programmazione di tipo “autarchico” e da logiche di gestione degli interventi
“segmentate”, fondate le une e le altre su un presupposto profondamente errato:
che i cruciali gap dello sviluppo nelle diverse regioni abbiano peculiari
connotazioni e matrici. E’ da ritenere, invece, che i problemi del ritardo del nostro
Mezzogiorno abbiano una basilare dimensione macroterritoriale e, in questo
senso, vadano aggrediti con una visione d’insieme, in grado di cogliere le
interdipendenze tra le diverse aree, i diversi settori e i diversi attori, eludendo i
rischi di dare enfasi e spazio ad approcci segnati da un localismo ininfluente.
A questo proposito il MIUR intende avviare progetti di cooperative-competition
(coopetition), volti a promuovere la collaborazione tra imprese e altri soggetti (università,
enti di ricerca, ecc.) al fine di conseguire vantaggi reciproci dal punto di vista
informativo, produttivo e commerciale, di prodotto che possono avere ricadute molto
importanti dal punto di vista dei risultati. L’orientamento alla coopetition sarà anche
sviluppato a livello di governance attraverso il coinvolgimento in tutte le fasi del
programma dalla progettazione, alla gestione e valutazione, di tutti i soggetti
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coinvolti/interessati nell’attuazione del programma per assicurare il radicamento del
Programma sul territorio.
Per definire un quadro unitario e coerente della politica di sviluppo che troverà attuazione
in materia di ricerca e innovazione è necessario partire da una definizione inequivoca dei
caratteri che il programma nazionale assume rispetto alle azioni che sono proprie dalla
dimensione regionale. Il PON focalizza la propria azione su obiettivi di ricerca, sviluppo
tecnologico e innovazione coerenti con le strategie nazionali per la ricerca (PNR) e mira
a costruire la cornice entro cui i sistemi produttivi locali possono migliorare le loro
performance competitive. I peculiari caratteri del PON Ricerca & Innovazione2014-2020
possono essere individuati in:
• il perseguimento di finalità di rilevanza nazionale, che non possono essere
realizzate attraverso una politica unicamente territoriale. Rientrano in questo
ambito le azioni specificamente finalizzate al raggiungimento di obiettivi
scientifici, tecnologici e produttivi funzionali all’innalzamento della competitività
del Sistema Paese sui mercati internazionali;
• la qualità tecnologica e il carattere sperimentale dell’intervento, che in relazione
alla massa critica e alla selettività ed eccellenza necessari comportano oneri
finanziari e gestionali tali da richiedere la presa in carico della realizzazione del
progetto da un livello nazionale;
• la dimensione sovraregionale che consente il perseguimento di sostanziali
vantaggi, quali risparmio di costi, suddivisione del rischio, riduzione della
variabilità, valore aggiunto derivante dal “mettere in comune” risorse, conoscenze
e competenze;
• una progettazione orizzontale e integrata, con Assi, Obiettivi Tematici e relative
azioni che, nel corso dell’attuazione del Programma, tenderanno a loro volta ad
integrarsi.
Oltre alla precisa “divisione del lavoro” tra dimensione nazionale e dimensione
regionale, le possibilità di successo della strategia che viene proposta sono
necessariamente legate alla capacità di governance degli interventi del Programma che si
inseriscono in un quadro complessivo in cui MIUR e le Regioni formulano strategie e
definiscono strumenti a sostegno della competitività dei territori.
Il luogo dove esprimer detta funzione di governance sarà il Comitato di indirizzo e di
governo del PON. Essa mirerà alla continua verifica della pertinenza della strategia
integrata PON/POR alle diverse realtà territoriali non potrà che comportare un approccio
a geometria variabile, per tarare i contenuti e gli obiettivi delle azioni di sviluppo e la
individuazione delle relative responsabilità alle caratteristiche strutturali e istituzionali di
ciascuna Regione;
• Utilizzare le risorse del PON attraverso un approccio polarizzato delle azioni di
sviluppo, che privilegi gli interventi in ambiti produttivi che prefigurano ritorni
significativi in termini di potenziale di crescita e di capacità innovativa per i
territori obiettivo. La prevalente riorganizzazione intrasettoriale che l’economia
italiana ha realizzato negli ultimi anni porta a ritenere che vada per molti versi
superato il concetto di settore: le imprese più dinamiche e le innovazioni più
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IT
promettenti non afferiscono più a singoli settori, ma a processi trasversali, che si
realizzano negli interstizi del sistema produttivo e che non trovano agevole
catalogazione nelle consolidate caselle dei comparti industriali.
E’ interessante rilevare che tutta la strategia della specializzazione intelligente, su cui fa
perno la nuova politica di coesione, non fa riferimento a “settori”, ma ad “ambiti
applicativi”, definibili come un intreccio di tecnologie e mercati. Si tratta dello stesso
quadro di riferimento dell’iniziativa avviata dal MIUR con l’Avviso D.D. 257/Ric. del 30
maggio 2012 che ha favorito la creazione dei cluster tematici nazionali. La scelta
programmatica inserita nel PON prende in considerazione un insieme limitato di priorità
di investimento sulla base dei temi individuati, in accordo con la strategia di
specializzazione intelligente nazionale:
• Aerospazio;
• Agrifood;
• Blue Growth (economia del mare);
• Chimica verde;
• Design, creatività e made in Italy (non R&D);
• Energia;
• Fabbrica intelligente;
• Mobilità sostenibile;
• Salute;
• Smart, Secure and Inclusive Communities;
• Tecnologie per gli Ambienti di Vita;
• Tecnologie per il Patrimonio Culturale.
1.1.2 A justification for the choice of thematic objectives and corresponding investment
priorities having regard to the partnership agreement, based on an identification of
regional and, where appropriate, national needs including the need to address the
challenges identified in relevant country-specific recommendations adopted in
accordance with Article 121(2) TFEU and the relevant Council recommendations
adopted in accordance with Article 148(4) TFEU, taking into account the ex-ante
evaluation.
Table 1: Justification for the selection of thematic objectives and investment priorities
Selected thematic
objective
01 - Strengthening
research, technological
development and
IT
Selected investment
priority
1a - Enhancing research
and innovation (R&I)
infrastructure and
capacities to develop
Justification for selection
Vanno rafforzate la propensione
all’innovazione delle imprese operanti
all’interno dei territori obiettivo e la loro
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IT
Selected thematic
objective
IT
Selected investment
priority
Justification for selection
innovation
R&I excellence, and
promoting centres of
competence, in particular
those of European
interest
attitudine a utilizzare gli investimenti
innovativi come leva da far valere nel
confronto competitivo. I riscontri che
originano da qualificate analisi (Bd’I,
SVIMEZ, CSC) mettono in evidenza sia lo
scarso orientamento innovativo esistente,
condizionato anche dall’impatto della crisi
economica, sia l’elevato tasso di rischio
degli investimenti in R&S, soprattutto per le
PMI che non possiedono risorse
organizzative di adeguato spessore e che
non hanno una consolidata esperienza a
riguardo. Innalzati l’orientamento
innovativo e i comportamenti strategici
delle imprese, va qualificato il contesto
territoriale, accrescendo la dotazione di
strutture scientifico-tecnologiche che
possono mettere a disposizione degli attori
economici competenze, professionalità e
servizi in grado di sopperire alla scarsa
dotazione interna.
01 - Strengthening
research, technological
development and
innovation
1b - Promoting business
investment in R&I,
developing links and
synergies between
enterprises, research and
development centres and
the higher education
sector, in particular
promoting investment in
product and service
development, technology
transfer, social
innovation, ecoinnovation, public
service applications,
demand stimulation,
networking, clusters and
open innovation through
smart specialisation, and
supporting technological
and applied research,
pilot lines, early product
validation actions,
advanced manufacturing
capabilities and first
production, in particular
in key enabling
technologies and
Vanno rafforzate la propensione
all’innovazione delle imprese operanti
all’interno dei territori obiettivo e la loro
attitudine a utilizzare gli investimenti
innovativi come leva da far valere nel
confronto competitivo. I riscontri che
originano da qualificate analisi (Bd’I,
SVIMEZ, CSC) mettono in evidenza sia lo
scarso orientamento innovativo esistente,
condizionato anche dall’impatto della crisi
economica, sia l’elevato tasso di rischio
degli investimenti in R&S, soprattutto per le
PMI che non possiedono risorse
organizzative di adeguato spessore e che
non hanno una consolidata esperienza a
riguardo. Innalzati l’orientamento
innovativo e i comportamenti strategici
delle imprese, va qualificato il contesto
territoriale, accrescendo la dotazione di
strutture scientifico-tecnologiche che
possono mettere a disposizione degli attori
economici competenze, professionalità e
servizi in grado di sopperire alla scarsa
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IT
Selected thematic
objective
IT
Selected investment
priority
Justification for selection
diffusion of general
purpose technologies
dotazione interna.
10 - Investing in
education, training and
vocational training for
skills and lifelong
learning
10iv - Improving the
labour market relevance
of education and training
systems, facilitating the
transition from education
to work, and
strengthening vocational
education and training
systems and their quality,
including through
mechanisms for skills
anticipation, adaptation
of curricula and the
establishment and
development of work
based learning systems,
including dual learning
systems and
apprenticeship schemes
Per rafforzare i processi innovativi nelle
imprese e per rimuovere il consistente gap
che ricorre nel sistema innovativo
meridionale (considerando, quindi, sia la
componente pubblica che quella
imprenditoriale della ricerca) occorre
operare in modo da attrarre e qualificare
giovani di elevato profili da orientare verso
l’attività di ricerca. Le azioni del PON
riconducibili all’OT 10 assumono tutte una
tale finalizzazione
11 - Enhancing
institutional capacity of
public authorities and
stakeholders and an
efficient public
administration
11a - Enhancing
institutional capacity of
public authorities and
stakeholders and
efficient public
administration through
actions to strengthen the
institutional capacity and
the efficiency of public
administrations and
public services related to
the implementation of
the ERDF, and in support
of actions under the ESF
to strengthen the
institutional capacity and
the efficiency of public
administration
Superare le lentezze burocratiche e
amministrative che rallentano il processo di
gestione per assicurare il pieno
conseguimento dei risultati del PON nel
rispetto dei principi di efficacia/efficienza
realizzativa e delle disposizioni UE in
materia di informazione e comunicazione.
Rafforzare la comunicazione sociale, la
trasparenza per assicurare la partecipazione
di tutti gli attori a tutte le fasi del PON. Il
PON 07-13 ha individuato nel
dialogo/interazione con gli attori del
territorio lo strumento di gestione che può
fornire alla PA spunti utili a (re)indirizzare i
processi di gestione degli interventi,
ottimizzandoli. Sulla base di tale esperienza
e in linea con i Reg.(CE)2014-2020, il
MIUR intende promuovere interventi che
agevolino, grazie allo scambio dati
elettronico, (i) flusso informativo in&out,
(ii) interazione fra i soggetti a vario titolo
coinvolti nella realizzazione del PON, (iii)
comunicazione e trasparenza dell’azione
pubblica, (iv) sviluppo di analisi valutative.
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IT
1.2 Justification for the financial allocation
Justification for the financial allocation (Union support) to each thematic objective and,
where appropriate, investment priority, in accordance with the thematic concentration
requirements, taking into account the ex-ante evaluation.
La dotazione complessiva, pari a 1.698 M€, di cui 722,5 M€ FESR, 203,7 M€ FSE e
771,7 M€ di cofinanziamento nazionale, deriva dalle scelte operate dall’accordo di
partenariato.
La ripartizione del piano finanziario è coerente con il dettato regolamentare e i vincoli
dell’AP con riferimento a:
• chiavi di riparto regionale;
• tasso di cofinanziamento;
• quota di Assistenza Tecnica;
• cronoprogramma di spesa.
La ripartizione tra Assi è dettata innanzitutto dall’esigenza di creare assi monofondo,
pertanto le risorse FSE sono concentrate nell’asse I.
Le risorse FESR contribuiscono all’Asse II al netto delle risorse di Assistenza Tecnica e
del contributo previsto per l’Asse II di Capacità Amministrativa quantificate sugli
effettivi fabbisogni rilevati..
Per quanto riguarda la distribuzione delle risorse sulle singole azioni dell’Asse I e Asse
II, si è tenuto conto degli reali fabbisogni degli interventi da realizzare , ma soprattutto
delle scelte strategiche che sottendono il PON.
L’equa distribuzione delle risorse tra azioni degli assi rispecchia esattamente l’approccio
integrato di ricerca e sviluppo, di un programma che è molto concentrato sui risultati dei
territori e che privilegia un approccio competitivo garantendo equità nelle condizioni di
ingresso ma che intende privilegiare i progetti più meritevoli proposti dai soggetti più
qualificati.
Pertanto, l’Asse I - Interventi in Capitale Umano (dotazione: 373 M€) si articola in:
- Dottorati di ricerca innovativi (I.1) 150 M€;
- Attrazione di ricercatori senior verso territori in ritardo di sviluppo (I.2) 113
M€;
- Mobilità (I.3) 110 M€.
L’Asse II - Progetti Tematici (dotazione: 1.164 M€) prevede la seguente distribuzione:
IT
10
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- Infrastrutture di ricerca (II.1) 350 M€;
- Cluster (II.2) 400 M€;
- Progetti di ricerca su tecnologie abilitanti (KET's) (II.3) 414 M€.
Per l’Asse III - Supporto strumentale alle attività di Ricerca e Sviluppo (dotazione: 100
M€), la maggiore attribuzione delle risorse sull'azione dell'open data è dettata dal
rilevante costo stimato per la realizzazione della banca dati della Ricerca. L’assegnazione
risulta essere la seguente:
- Open Data (III.1) 80 M€
- Social PA e Governance (III.2) 20 M€
Infine, risultano stanziati per l’Asse IV - Assistenza Tecnica 60 M€ nel rispetto delle
disposizioni regolamentari europee nonché dei massimali definiti dal DPS, che
prevedono il 4% delle risorse in aree TR e il 3,5% delle risorse in aree LD.
IT
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IT
Table 2: Overview of the investment strategy of the operational programme
Priority
axis
I
Fund
ESF
Union support (€)
203.706.315,00
Proportion
of total
Union
support for
the
operational
programme
21.99%
Thematic objective / Investment priority / Specific objective
10 - Investing in education, training and vocational training for skills and lifelong learning
Common and programme-specific
result indicators for which a target has
been set
[1, 2, 3, 4]
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition
from education to work, and strengthening vocational education and training systems and their quality,
including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and
development of work based learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
1 - Innalzare il profilo di conoscenze e competenze possedute dal capitale umano mobilitate da imprese
che intraprendono percorsi innovativi facenti perno sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico e da organismi
scientifico-tecnologici che operano alla frontiera delle conoscenze
II
ERDF
635.190.366,00
68.58%
01 - Strengthening research, technological development and innovation
[5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13]
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and
promoting centres of competence, in particular those of European interest
1 - L’obiettivo specifico corrispondente alla priorità (a) individuata sul presente Asse è quello di
potenziare Infrastrutture della Ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi transeuropei, nazionali e
regionali, in coerenza con le disposizioni ESFRI e con il PNIR.
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research
and development centres and the higher education sector, in particular promoting investment in product and
service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications,
demand stimulation, networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting
technological and applied research, pilot lines, early product validation actions, advanced manufacturing
capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose
technologies
1 - L’obiettivo specifico corrispondente alla priorità (b) individuata sul presente Asse è quello di
rafforzare il sistema innovativo regionale attraverso progetti tematici di R&I, l’incremento della
collaborazione tra imprese e strutture di ricerca pubbliche e il potenziamento di queste ultime.
III
ERDF
54.551.552,00
5.89%
11 - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and an efficient public
administration
[14, 15, 16, 17]
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public
administration through actions to strengthen the institutional capacity and the efficiency of public
IT
12
IT
Priority
axis
Fund
Union support (€)
Proportion
of total
Union
support for
the
operational
programme
Thematic objective / Investment priority / Specific objective
Common and programme-specific
result indicators for which a target has
been set
administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions
under the ESF to strengthen the institutional capacity and the efficiency of public administration
1 - L’obiettivo specifico corrispondente alle priorità individuate sul presente Asse è, in un’ottica di open
data, quello di favorire trasparenza, interoperabilità e accesso ai dati pubblici. A questo si affianca la
necessità di efficientare la governance multilivello e le capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e
gestione del PON R&I.
IV
IT
ERDF
32.801.767,00
3.54%
1 - Assicurare supporto all’Amministrazione, rafforzandola, per la corretta gestione del PON. Più nel dettaglio si
punterà ad (i) assicurare monitoraggio e valutazione degli interventi funzionali a sostenere il processo decisionale;
(ii) facilitare la partecipazione al PON e la corretta gestione degli interventi affiancando i beneficiari in tutte le
fasi; (iii) assicurare la diffusione delle opportunità offerte dal PON e dei risultati conseguiti.
13
[]
IT
2. PRIORITY AXES
2.A DESCRIPTION OF THE PRIORITY AXES OTHER THAN TECHNICAL ASSISTANCE
2.A.1 Priority axis
ID of the priority axis
I
Title of the priority axis
INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
 The entire priority axis will be implemented solely through financial instruments
 The entire priority axis will be implemented solely through financial instruments set up at Union level
 The entire priority axis will be implemented through community-led local development
 For the ESF: The entire priority axis is dedicated to social innovation or to transnational cooperation, or both
2.A.2 Justification for the establishment of a priority axis covering more than one category of region, thematic objective or fund (where
applicable)
Gli interventi sul capitale umano costituiscono una modalità ineludibile attraverso cui vanno stimolati ed accompagnati i processi di adattamento
strutturale delle imprese, chiamate a rispondere alle sfide dell’economia globale, riposizionandosi nel loro sistema competitivo attraverso l’innovazione
nei loro orientamenti strategici , nei processi e nei prodotti, negli assetti organizzativi e gestionali, nelle loro modalità di presenza sui mercati. Qualsiasi
strategia mirata allo sviluppo comporta l’internalizzazione di professionalità sempre più qualificate perché molteplici indagini evidenziano quanto
l’upgrading qualitativo della struttura occupazionale costituisca una delle principali opzioni attraverso cui è possibile introdurre innovazioni nel contesto
aziendale. In coerenza con l’indirizzo strategico definito per l’OT 10 gli interventi riguardanti il capitale umano contemplati nel presente Asse mirano ad
accrescere l’offerta di personale high-skill che possieda conoscenze e abilità rispondenti al precipuo fabbisogno delle imprese, al fine di rimuovere il
duplice fenomeno rinvenibile sul mercato del lavoro italiano: da una parte il crescente mismatch tra il profilo di competenze posseduto dalla popolazione
con titolo di studio (Rapporto ISTAT 2014, p. 120) e la domanda di professionalità espressa dal sistema produttivo e, dall’altra, la crescita della
disoccupazione di carattere strutturale, che determina il deterioramento per molti versi irreversibile del capitale umano relegato ai margini del mercato.
IT
14
IT
Nelle scelte operative che caratterizzano l’attuazione del PON, onde eludere la dispersione di risorse, verranno privilegiati gli interventi relativi ai profili
professionali coerenti con i fabbisogni delle 12 aree tematiche individuate, promuovendo forme previe di analisi, concertazione e co-progettazione tra gli
utilizzatori ed il sistema pubblico dell’alta formazione.
2.A.3 Fund, category of region and calculation basis for Union support
Fund
Category of region
Calculation basis (total eligible expenditure or eligible
public expenditure)
ESF
Less developed
Public
ESF
Transition
Public
Category of region for outermost regions and northern
sparsely populated regions (where applicable)
2.A.4 Investment priority
ID of the investment priority
10iv
Title of the investment priority
Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
2.A.5 Specific objectives corresponding to the investment priority and expected results
IT
ID of the specific objective
1
Title of the specific objective
Innalzare il profilo di conoscenze e competenze possedute dal capitale umano mobilitate da imprese che intraprendono percorsi innovativi facenti perno sulla ricerca e lo
sviluppo tecnologico e da organismi scientifico-tecnologici che operano alla frontiera delle conoscenze
Results that the Member States
seek to achieve with Union
support
RA 10.4
15
IT
Accrescimento delle competenze della forza lavoro e agevolare la mobilità, l’inserimento/reinserimento lavorativo, attraverso
il sostegno a percorsi formativi connessi alle domande delle imprese e/o alle analisi dei fabbisogni professionali e formativi, al
rilascio di qualificazioni inserite nei repertori regionali o nazionale, il miglioramento delle qualità del sistema di istruzione e
formazione in linea con le raccomandazioni europee
IT
16
IT
Table 4: Common result indicators for which a target value has been set and programme-specific result indicators corresponding to the specific
objective (by investment priority and category of region) (for the ESF)
Investment priority : 10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and training systems
and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based learning systems, including dual learning systems and
apprenticeship schemes
ID
IT
Indicator
Category
of region
Measure
ment
unit for
indicator
Common
output
indicator
used as
basis for
target
setting
Baseline value
M
W
T
Measure
ment
unit for
baseline
and
target
Target value (2023)
Baseline
year
M
1
Persone che hanno
usufruito della borsa e
che hanno trovato
occupazione
Less developed
n
Number
2014
2
Persone che grazie alla
borsa hanno avviato
uno start-up
Less developed
n
Number
3
Ricercatori che hanno
trovato occupazione
stabile nelle zone LD e
TR
Less developed
n
4
Contamination lab
attivate
Less developed
1
Persone che hanno
usufruito della borsa e
che hanno trovato
occupazione
2
W
Source of
data
Frequency of
reporting
T
nd
da definite
2014
nd
de definire
Number
2014
nd
da definire
n
Number
2014
nd
da definire
Transition
n
Number
2014
nd
de definire
Persone che grazie alla
borsa hanno avviato
uno start-up
Transition
n
Number
2014
nd
da definire
3
Ricercatori che hanno
trovato occupazione
stabile nelle zone LD e
TR
Transition
n
Number
2014
nd
da definire
4
Contamination lab
attivate
Transition
n
Number
2014
nd
da definire
17
1.638,00
162,00
IT
2.A.6 Action to be supported under the investment priority (by investment priority)
2.A.6.1 Description of the type and examples of actions to be supported and their expected contribution to the specific objectives including, where
appropriate, the identification of main target groups, specific territories targeted and types of beneficiaries
Investment priority
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
Azione I.1 - Dottorati Innovativi
L’azione si motiva sia nel quadro di una coerente strategia volta a promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità, come definita nell’Accordo di
Partenariato; sia nel quadro di un approccio integrato allo sviluppo (volto al miglioramento della competitività ed al rafforzamento della propensione
all’innovazione e all’internazionalizzazione soprattutto delle PMI) e, quindi, in raccordo con l’insieme delle azioni di policy che il MIUR ha definito e sta
sviluppando a livello nazionale.
Con l’azione qui descritta si intende promuovere una nuova visione del dottorato di ricerca, per soddisfare il crescente fabbisogno di profili di elevata
qualificazione espresso dal sistema economico e istituzionale e per incrementare la proporzione di ricercatori (intesi come persone che svolgono attività di
ricerca, quale che sia il loro settore d’impiego) rispetto al totale degli occupati. I dati OCSE attestano che negli ultimi anni in Italia si è registrato un
significativo recupero nell’entità di produzione di dottori di ricerca. Il tasso di conseguimento del dottorato, definito dal rapporto tra il numero di individui
che hanno ottenuto il titolo dottorale in un determinato anno e la popolazione in età tipica (in Italia 29 anni), ha registrato un trend costantemente positivo.
La scelta programmatica inserita nel PON mira a rafforzare tale trend, finora debole soprattutto nei territori del Mezzogiorno, e a promuovere una formula
nuova di formazione dottorale, sul modello dei programmi di dottorato innovativi (IDP) avviati in Europa, che comportano una dimensione internazionale,
interdisciplinare e intersettoriale dei corsi, al cui sviluppo possono partecipare i molteplici stakeholder del sistema (altre università, centri di ricerca,
imprese e Amministrazioni regionali). Le modalità di intervento della misura saranno parametrate sul modello delle Marie Skłodowska Curie Action
Fellowships, prevedendosi l’eleggibilità sia di percorsi formativi mirati a preparare i giovani ricercatori nella fase iniziale della loro carriera, sia
all’inserimento di ricercatori esperti (almeno 4 anni di esperienza maturata in contesti scientifici e tecnologici di eccellenza).
Le iniziative di formazione dottorale che si intendono promuovere attraverso la misura proposta sono riconducibili a due specifiche fattispecie:
• il dottorato professionale, formula che origina dall’ormai ventennale esperienza dei “professional doctorate” sviluppatasi soprattutto in contesti
IT
18
IT
Investment priority
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
anglosassoni e fondata sul paradigma delle “new production of knowledge”, cioè della scienza post-accademica. Si passa, cioè, da indirizzi
scientifici governativi dagli interessi della ristretta cerchia degli addetti alla ricerca, ad orientamenti scaturenti dai molteplici stakeholders
istituzionali, economici e sociali esterni alla comunità scientifica; da attività di ricerca a caratteri fortemente disciplinari a indirizzi di policy e a
programmi fortemente connotati da contenuti interdisciplinari; dalla mobilitazione di attori e istituzioni omogenei come cultura, esperienze e
formazione all’intreccio di mondi tra loro diversi anche come interessi e linguaggi; da “abiti mentali” e comportamenti segnati da autoreferenzialità
e da relazioni gerarchiche allo sviluppo di processi per lo più orizzontali e orientati alla trasparenza e all’accountability. Si è, di fatto, di fronte a un
salto nel modello epistemologico di riferimento per il dottorato professionale rispetto al dottorato tradizionale. Il che implica una sostanziale
modificazione dei percorsi formativi (molti crediti originano non solo da attività di ricerca, ma anche da momenti di divulgazione e confronto con
soggetti e istituzioni terze); dell’approccio (l’obiettivo non è più tanto l’approfondimento delle conoscenze nella disciplina di riferimento, quanto
l’applicazione dei risultati nel proprio contesto professionale e lavorativo attraverso il padroneggiamento di conoscenze aventi matrici disciplinari
molteplici); dei prodotti (dalla redazione di tesi si passa per lo più allo sviluppo di pratiche innovative in ambienti di produzione);
• il dottorato in azienda, la cui organizzazione è motivata da una parte dalla necessità di meglio tarare sugli effettivi fabbisogni delle imprese la
preparazione dei giovani che partecipano al più elevato gradino della formazione superiore; dall’altra dalla consapevolezza che dei 12 mila
dottorandi italiani, che annualmente accedono ad un ciclo di dottorato, solo il 25% si può presumere che possa trovare uno sbocco in un contesto di
tipo accademico (stime del Centro Studi Confindustria). Già nel 2003 la c.d. riforma Biagi (D.lgs. n° 276) all’art. 50 ha istituito l’apprendistato per
l’acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione. L’esperienza a riguardo, seppure limitata nei numeri e concentrata geograficamente
al centro-nord (valutazione dell’ISFOL, 2010) è da considerarsi positiva, anche se è richiesto un maggiore ruolo attivo delle imprese lungo l’intero
ciclo di vita del progetto; si ravvede l’opportunità di mobilitare strutture di tutorship, in grado di rafforzare i nessi tra i percorsi di apprendimento
in aula e quelli nel contesto lavorativo. Le operazioni riconducibili a questa fattispecie di interventi saranno raccordate con le azioni previste
nell’ambito dell’Asse II.
La normativa nazionale di riferimento per la presente azione è individuata nella legge 240/2010 e nel D.M. 45/2013, che prevede che ad attivare i dottorati
di ricerca siano le università, i relativi consorzi e qualificate istituzioni di ricerca ed alta formazione. La stessa legge prevede l’obbligo di accreditamento
dei dottorati da parte del MIUR sulla base di pareri emessi dall’ANVUR. In coerenza con ciò il D.M. 45 dell’8 febbraio 2013 regola le modalità di
accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato, individuando come requisiti indispensabili un numero minimo di personale docente a tempo pieno;
esperienze di ricerca pregressi; una congrua dotazione di risorse organizzative e infrastrutturali; partnership con imprese attive nella R&S e con università
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Investment priority
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
estere.
Un altro provvedimento normativo di origine nazionale, che fa da sfondo alle azioni programmatiche qui esposte, è individuato nelle “Linee Generali di
Indirizzo della Programmazione delle Università 2013 – 2015”, (Decreto Ministeriale 15 ottobre 2013, n. 827), che contempla il riassetto dell’offerta
formativa superiore, il sostegno delle azioni di orientamento per gli studenti, l’attrazione di studenti stranieri e la realizzazione di modelli federativi di
università.
A livello europeo le azioni programmate si iscrivono nella cornice di riferimento definita dal programma Horizon 2020, che mira a completare l’European
Research Area, attraverso la creazione di uno spazio aperto per le conoscenze e le tecnologie nel quale i ricercatori, le istituzioni scientifiche e gli
operatori economici possano liberamente circolare, competere e cooperare. Dette azioni sono altresì coerenti con l’agenda politica che l’U.E. ha definito
per le università con il COM(2011)567 “Sostenere la crescita e l’occupazione. Un progetto per la modernizzazione dei sistemi d’istruzione superiore”. In
questo quadro il tema della formazione dottorale costituisce un’articolazione basilare e trova declinazione in quattro aspetti costantemente richiamati
dall’Unione Europea: qualità, mobilità, innovazione e occupabilità.
Nell’ambito della presente azione verrà inoltre dato particolare risalto a metodologie didattiche innovative (es. MOOC, mix lezioni in presenza/online,
etc).
Azione I.2 - Mobilità
Con la presente azione vengono promossi percorsi di cooperazione e integrazione per far fronte ai mutamenti strutturali che sono intervenuti e tuttora
interessano il lavoro scientifico e le connesse azioni di diffusione e valorizzazione delle conoscenze. Sono tre i fenomeni che si intendono fronteggiare:
• l’impatto della globalizzazione in termini di crescente divisione internazionale del lavoro scientifico, che complementa la dispersione geografica
delle attività produttive, il consolidarsi di processi di parcellizzazione delle competenze industriali e il conseguente formarsi delle c.d. catene
globali del valore;
• la moltiplicazione dei luoghi deputati a formulare e implementare i processi innovativi, che non sono più riducibili ai laboratori e alle istituzioni
scientifiche, ma intersecano tutti gli ambiti, sia istituzionali che di mercato, chiamati a ideare, produrre, diffondere e valorizzare le conoscenze. In
IT
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Investment priority
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
un tale quadro diviene necessario costruire relazioni pregnanti tra tutti gli attori che espletano ciascuna delle funzioni richiamate, perché le
collaborazioni e le alleanze costituiscono ormai modalità imprescindibili per elaborare e incorporare conoscenze e per sviluppare nuove
competenze tecnologiche;
• la struttura a cluster che sempre più contraddistingue i fenomeni innovativi in ogni ambito del sapere e in ogni dominio tecnologico. Ciò impone di
acquisire una capacità di lettura integrata della portata delle innovazioni, perché un’organizzazione se ne possa appropriare e, per questo tramite,
possa costruirsi vantaggi competitivi da far valere sul mercato.
In tale contesto evolutivo la promozione e il sostegno della mobilità del personale dedito alla ricerca o che dovrà assumere un ruolo nelle istituzioni
scientifiche e tecnologiche costituiscono importanti capitoli della politica di sviluppo. Per questo tramite, infatti, si creano le condizioni per costruire
opportunità di confronto e di cooperazione che abbattano barriere di tipo geografico, culturale e istituzionale. Tali barriere penalizzano il nostro Paese e, al
suo interno, le Regioni periferiche del suo sistema innovativo. E’ verificato, infatti, che in un quadro internazionale, ed in particolare europeo, chiaramente
orientato a sostenere le “mobilità plurali” (geografica, disciplinare, settoriale, fisica o virtuale) come fattore di miglioramento della qualità dei sistemi di
ricerca e formazione superiore, le policy elaborate in Italia non hanno recepito finora il potenziale innovativo che si connette alle mobilità non solo per la
preparazione del personale coinvolto nei processi, ma anche per garantire spessore e qualità degli outcome del sistema innovativo nazionale nella sua
globalità. Accertata dunque la necessità di stimolare tutte le tipologie di mobilità, il focus principale di questa azione si situa nell’ambito della mobilità
fisica internazionale.
L’intervento prevede il sostegno del MIUR alla mobilità del personale coinvolto a diverso titolo nell’attività di ricerca per lo sviluppo della partecipazione
a reti di relazioni internazionali. Il PON 2014-2020 cofinanzierà consistenti periodi di mobilità internazionale, connotata preferibilmente da carattere
intersettoriale ed interdisciplinare.
Tali azioni beneficeranno dell’esperienza acquisita dall’Amministrazione attraverso il Progetto “Angels” (Messaggeri della Conoscenza), cofinanziato
nell’ambito della programmazione 2007-2013, tramite il quale i dipartimenti Universitari delle Regioni CONV hanno attivato iniziative di didattica
integrativa svolte da ricercatori affiliati a Università o centri di ricerca non italiani, contribuendo in questo modo all’incremento dell’attrattività dei
Dipartimenti stessi e alla propensione del personale universitario ad adottare pratiche di ricerca e di insegnamento al passo con gli standard più avanzati a
livello internazionale.
IT
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Investment priority
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
Altra modalità di intervento che si intende attivare mira a promuovere una mobilità intersettoriale del personale di ricerca, al fine di incrementare la
permeabilità tra due mondi – quello delle istituzioni scientifiche pubbliche e quello della ricerca industriale – che finora solo in particolari ambiti settoriali
e territoriali hanno maturato scambi di una certa entità. I ricercatori che in Italia hanno vissuto esperienze professionali in entrambe le sponde sono solo il
18%, contro il 21% in Germania e 33% in Danimarca.
Il quadro di riferimento in cui trova definizione la presente azione è la “Strategia Europa 2020” ed, in particolare, al Programma “Youth on the Move”, che
enuclea un pacchetto coordinato di azioni, che intendono conseguire alcuni obiettivi di rilevante portata: offrire ai giovani opportunità di lavoro all’estero;
moltiplicare le possibilità formative di elevato profilo per persone in età adulta; favorire esperienze di formazione sul lavoro e di tipo imprenditoriale.
Altro strumento a cui è opportuno fare richiamo è “Europass”, che si sostanzia in un insieme di documenti mirati ad agevolare la mobilità geografica e
professionale dei cittadini europei, valorizzandone il patrimonio di esperienze e conoscenze teoriche e pratiche acquisite nel tempo.
Relativamente al quadro istituzionale nazionale che fa da riferimento all’intervento programmato a sostegno della mobilità, il principale documento
individuato nelle “Linee Generali di Indirizzo della Programmazione delle Università 2013 - 2015” che, perseguendo la promozione della dimensione
internazionale della ricerca e dell’alta formazione, esplicitano la necessità di rafforzare l’inserimento degli atenei e degli enti pubblici di ricerca in
qualificati circuiti di cooperazione scientifica a livello internazionale.
Azione I.3 - Attrazione di Ricercatori
L’intervento del PON mira a creare le condizioni per stimolare e agevolare l’attrazione verso le Regioni a ritardo di sviluppo e in transizione di ricercatori
maturi, pronti cioè a mettere le loro elevate competenze al servizio dello sviluppo. In particolare, s’intende favorire con questa azione il rientro dei
ricercatori italiani trasferitisi all’estero, dove hanno avuto l’opportunità di maturare importanti esperienze scientifiche e professionali in ambienti altamente
competitivi.
L’intervento mirerà a valorizzare, dopo i necessari aggiustamenti metodologici e contenutistici suggeriti dai risultati raggiunti con l’esperienza e dagli
indirizzi della nuova programmazione 2014-2020, l’azione dei c.d. Angels - “Messaggeri della Conoscenza”. Attraverso detta azione, cofinanziata sul
PON 2007-2013, sono stati mobilitati giovani ricercatori italiani che hanno realizzato esperienze scientifiche presso qualificati Centri di Ricerca esteri. I
giovani ricercatori emigrati, selezionati attraverso un bando pubblico, hanno avuto l’opportunità di sviluppare un percorso di didattica universitaria presso
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Investment priority
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
i Dipartimenti universitari degli atenei del Mezzogiorno, a cui ha fatto seguito un periodo di studio e ricerca all’estero di durata variabile tra i 2 e 6 mesi.
L’Italia con la sua collocazione centrale nell’area mediterranea e baricentrica rispetto agli scambi economici e culturali che si instaurano tra le regioni
europee orientali e quelle occidentali, avrebbe potuto e dovuto calamitare verso il nostro territorio una cospicua entità di personale altamente qualificato.
Di fatto, i riscontri esistenti descrivono un sistema innovativo nazionale, ma perde capitale umano di eccellenza.
Con la presente azione viene attivato dal MIUR un meccanismo di sostegno di università, enti pubblici ed aziende che intendono offrire occasioni
professionali a personale qualificato che, dall’estero, manifesti il proprio interesse e disponibilità a (ri)entrare nel nostro Paese. Gli elementi qualificanti
dell’intervento sono così riassumibili:
• la natura competitiva dell’azione proposta. Gli enti interessati dovranno precisare il profilo dei candidati che intendono proporre alla selezione,
evidenziando le caratteristiche curriculari di eccellenza che li devono contraddistinguere e il contesto in cui saranno chiamati a operare e che può
garantire la piena valorizzazione delle esperienze scientifiche e professionali maturate durante la loro permanenza all’estero;
• la selezione dei candidati verrà avviata attraverso un bando per contratti triennali sostenuti finanziariamente attraverso la presente azione del PON.
Il personale in tal modo selezionato, purché in possesso dei requisiti necessari (o perché già ottenuti, o perché conseguiti nel triennio), potrà essere
assunto in una qualifica corrispondente al profilo professionale concordato all’inizio del contratto, potendo contare su un cofinanziamento
aggiuntivo del MIUR pari al 50% della retribuzione lorda complessiva per un periodo massimo di 3 anni.
Gli interventi del PON potranno trovare complementazione con le molteplici iniziative di recupero dell’”emigrazione intellettuale”, avviate o in fase di
avvio nei diversi contesti territoriali.
Nel quadro dell’obiettivo generale dell’intervento che mira ad attrarre il personale ad alta qualificazione trasferitosi all’estero, gli obiettivi specifici
possono essere così declinati:
• Valorizzare nel contesto nazionale personale ad elevata qualificazione, che incorpora già un importante investimento formativo nazionale che
rischia altrimenti di venire disperso.
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training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
Agevolare l’immissione nei settori produttivi oggetto di intervento da parte del PON di giovani in possesso di un elevato livello di conoscenze e
competenze, in grado di contribuire al riposizionamento competitivo delle imprese.
2.A.6.2 Guiding principles for selection of operations
Investment priority
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
Per l’Azione I.1
La tipologia delle operazioni e la relativa selezione saranno guidate dai seguenti criteri:
• privilegiare gli interventi che siano in grado di incidere sulle quattro debolezze strutturali elencate nelle “Linee di indirizzo strategico” dell’OT 1.
In questo senso le operazioni selezionate dovranno preparare capitale umano di eccellenza che concorra a promuovere una più elevata e sistematica
propensione all’innovazione da parte delle imprese (specie le piccole) e, nello stesso tempo, consenta di attrarre dall’esterno imprese e investimenti
orientati alla scienza e alla tecnologia;
• rimodulare la complessiva offerta di formazione superiore in Italia e, dal momento che una pluralità di analisi attesta che la popolazione giovanile
risulta spesso coinvolta in investimenti di alta formazione “fuori squadra” rispetto all’effettiva capacità di assorbimento del nostro sistema
produttivo. Sono emblematici di tale assetto anche i dati dei giovani NEET, che evidenziano come una quota di essi superiore al 10% è composta
da persone che possiedono almeno il titolo di laurea;
• selezionare interventi che consentano di preparare capitale umano funzionale alla promozione di spin-off e start-up dalla ricerca. Gli interventi di
alta formazione che verranno attivati tenderanno a formare giovani ricercatori in grado di valutare le opportunità di mercato che consentono la
valorizzazione produttiva e commerciale dei risultati scientifici. Gli interventi tenderanno in particolare a trasmettere conoscenze e competenze per
monitorare il framework ambientale entro cui una nuova impresa verrebbe ad operare;
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Investment priority
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
• l’azione proposta va intesa come complemento alla strategia di specializzazione intelligente. Gli indirizzi di sviluppo perseguiti attraverso progetti
di R&S e investimenti nell’industria e nei servizi saranno integrati da interventi sul fattore umano promossi attraverso l’azione qui descritta;
• premiare gli interventi di alta formazione che si configurano come articolazioni di progetti integrati, aventi quindi uno stretto raccordo con azioni
di ricerca da una parte e con interventi infrastrutturali dall’altra portati a cofinanziamento del PON;
Per l’Azione I.2
Il percorso selettivo delle operazioni si fonderà sui seguenti principi guida:
• privilegiare le operazioni chiaramente finalizzate a migliorare l’adattabilità e l’orientamento all’innovazione negli attori economici operanti nelle
Regioni in ritardo o in quelle in transizione. La mobilità del personale scientifico-tecnologico deve mirare a rafforzare gli orientamenti strategici
delle imprese, soprattutto di dimensione minore; deve altresì consentire l’inserimento dei nostri organismi scientifici e delle nostre imprese nelle
catene globali del valore; deve infine agevolare il trasferimento dei risultati scientifici negli ambienti di produzione;
• riconoscere priorità agli interventi esplicitamente e organicamente disegnati per rendere conseguibili gli obiettivi della strategia della
specializzazione intelligente, assunta come canone basilare di policy per il periodo 2014 – 2020;
• per perseguire la necessaria “massa critica” nella disponibilità di personale scientifico di elevata qualificazione, verranno privilegiate quelle
iniziative coerenti con i fabbisogni dei 12 ambiti tematici identificati dalla strategia S3 e dalle correlate KET;
• nell’ambito di un accordo interistituzionale con il MATMM verranno individuati quei profili che meglio rispondono ai fabbisogni di R&S nelle
tematiche ambientali;
Per l’Azione I.3
Il percorso selettivo si fonderà sui seguenti principi guida:
• privilegiare le operazioni chiaramente finalizzate a migliorare l’adattabilità e l’orientamento all’innovazione negli attori economici. La mobilità del
personale scientifico-tecnologico deve mirare a rafforzare gli orientamenti strategici delle imprese, deve altresì consentire l’inserimento dei nostri
IT
25
IT
Investment priority
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
organismi scientifici e delle nostre imprese nelle catene globali del valore; deve infine agevolare il trasferimento dei risultati scientifici negli
ambienti di produzione;
• riconoscere priorità agli interventi esplicitamente e organicamente disegnati per rendere conseguibili gli obiettivi della strategia della
specializzazione intelligente, assunta come canone basilare di policy per il periodo 2014 – 2020;
• per perseguire la necessaria “massa critica” nella disponibilità di personale scientifico di elevata qualificazione, verranno privilegiate quelle
iniziative coerenti con i fabbisogni dei 12 ambiti tematici identificati dalla strategia S3;
nell’ambito di un accordo interistituzionale con il MATMM verranno individuati quei profili che meglio rispondono ai fabbisogni di R&S nelle tematiche
ambientali.
2.A.6.3 Planned use of financial instruments (where appropriate)
Investment priority
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
2.A.6.4 Planned use of major projects (where appropriate)
Investment priority
IT
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and
training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based
learning systems, including dual learning systems and apprenticeship schemes
26
IT
2.A.6.5 Output indicators by investment priority and, where appropriate by category of region
Table 5: Common and programme-specific output indicators (by investment priority, broken down by category of region for the ESF, and where
relevant, for the ERDF)
Investment priority
ID
Indicator
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and training
systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based learning systems,
including dual learning systems and apprenticeship schemes
Measurement unit
Fund
Target value (2023)
Category of region (where
relevant)
M
IT
W
Source of data
Frequency of
reporting
T
1
Corsi innovativi
avviati
n
ESF
Less developed
910,00
nd
da definire
2
Persone
beneficiarie che
hanno concluso il
ciclo
%
ESF
Less developed
85,00
nd
da definire
4
Ricercatori di
profilo
internazionale
attratti
n
ESF
Less developed
0,00
nd
da definire
5
Risorse
movimentate con
la mobilità
n
ESF
Less developed
0,00
nd
da definire
6
Incremento della
mobilità
transnazionale
%
ESF
Less developed
0,00
nd
da definire
1
Corsi innovativi
avviati
n
ESF
Transition
90,00
nd
da definire
27
IT
Investment priority
ID
Indicator
10iv - Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and strengthening vocational education and training
systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation of curricula and the establishment and development of work based learning systems,
including dual learning systems and apprenticeship schemes
Measurement unit
Fund
Category of region (where
relevant)
Target value (2023)
M
W
Source of data
Frequency of
reporting
T
2
Persone
beneficiarie che
hanno concluso il
ciclo
%
ESF
Transition
85,00
nd
da definire
4
Ricercatori di
profilo
internazionale
attratti
n
ESF
Transition
0,00
nd
da definire
5
Risorse
movimentate con
la mobilità
n
ESF
Transition
0,00
nd
da definire
6
Incremento della
mobilità
transnazionale
%
ESF
Transition
0,00
nd
da definire
3
Dottorati avviati
con modalità
formative
innovative
%
ESF
Less developed
50,00
nd
da definire
3
Dottorati avviati
con modalità
formative
innovative
%
ESF
Transition
50,00
nd
da definire
2.A.7 Social innovation, transnational cooperation and contribution to thematic objectives 1-7
Priority axis
IT
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
28
IT
Priority axis
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
Già quanto riportato nella sezione 1.1 evidenzia l’importanza che il MIUR intende riconoscere all’innovazione che trova stimoli e fonti di elaborazione
nelle attese e nella domanda degli attori sociali. La ratio di un tale orientamento istituzionale trova agevoli precisazioni: scienza e tecnologia rappresentano
oggi fattori di trasformazione tanto rilevanti e pervasivi che è difficile considerarli come ambiti di policy a sé stanti.
L’approccio che l’Amministrazione vuole assumere (di nuovo è opportuno fare richiamo a quanto già precisato nella sezione introduttiva del presente
documento programmatico) è quello di coniugare l’elaborazione e l’implementazione del PON in costante rapporto con i grandi processi sociali in atto,
coinvolgendo tutti i principali attori: la globalizzazione (non solo intesa nella sua dimensione economica, ma anche in quella sociale e culturale), la
crescente soggettività nei comportamenti dei diversi attori; il montare delle relazioni (anche stavolta da non ricondurre all’esclusiva dimensione
economicista) tra nord e sud dell’Europa e tra nord e sud del mondo; la crescente frammentazione e segmentazione del tessuto sociale, sulla scorta della
perdita di spessore e di capacità di coagulo delle grandi narrazioni ideologiche del XX secolo; la notevole complessità assunta dalle sedi di governo e dai
processi di governance che sono a presidio dei diversi ambiti istituzionali.
Leggere in filigrana i percorsi di elaborazione, formulazione e implementazione delle politiche afferenti ai 7 obiettivi tematici di cui all’art. 9 del
Regolamento 1303(2013) ed in particolare all’OT 1 (rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione) evidenzia quanto decisivo sia
l’approccio programmatico aperto alle istanze sociali prescelto dal MIUR, che porterà a mobilitare un’adeguata dotazione di risorse relative agli interventi
di alta formazione e alla mobilità.
Ma un’ulteriore motivazione è sottesa alla scelta dell’Amministrazione: i decisori politici, i manager delle istituzioni di ricerca, i complessivi attori del
lavoro nella scienza e nella tecnologia sono costantemente investiti da istanze sociali che chiedono risposte precise ai problemi posti dalla vita collettiva.
Perché la ricerca scientifica e tecnologica possa incorporare un orientamento strutturale al problem solving debbono essere rimosse tutte le paratie che
troppo spesso nel passato hanno allontanato i “non addetti ai lavori” dalle sedi preposte alla formulazione, gestione e valutazione delle politiche della
ricerca e dell’innovazione. E’ questo l’intento basilare che il MIUR assume con il PON 2014-2020.
IT
29
IT
2.A.8 Performance framework
Table 6: Performance framework of the priority axis (by fund and, for the ERDF and ESF, category of region)
Priority axis
ID
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
Indicator
type
Indicator or key
implementation step
Measurement unit, where
appropriate
Fund
Category of
region
Milestone for 2018
M
W
Final target (2023)
T
M
W
Source of data
Explanation of
relevance of indicator,
where appropriate
T
CR03
R
participants gaining a
qualification upon leaving
Number
ESF
Less developed
0
0,00
nd
CR03
R
participants gaining a
qualification upon leaving
Number
ESF
Transition
0
0,00
nd
Additional qualitative information on the establishment of the performance framework
2.A.9 Categories of intervention
Categories of intervention corresponding to the content of the priority axis based on a nomenclature adopted by the Commission, and indicative
breakdown of Union support.
Tables 7-11: Categories of intervention
Table 7: Dimension 1 - Intervention field
Priority axis
Fund
ESF
IT
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
Category of region
Less developed
Code
118. Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and
strengthening vocational education and training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation
of curricula and the establishment and development of work-based learning systems, including dual learning systems and apprenticeship
30
€ amount
186.961.995,00
IT
Priority axis
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
Fund
Category of region
Code
€ amount
schemes
ESF
Transition
118. Improving the labour market relevance of education and training systems, facilitating the transition from education to work, and
strengthening vocational education and training systems and their quality, including through mechanisms for skills anticipation, adaptation
of curricula and the establishment and development of work-based learning systems, including dual learning systems and apprenticeship
schemes
16.744.320,00
Table 8: Dimension 2 - Form of finance
Priority axis
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
Fund
Category of region
Code
€ amount
ESF
Less developed
01. Non-repayable grant
186.961.995,00
ESF
Transition
01. Non-repayable grant
16.744.320,00
Table 9: Dimension 3 - Territory type
Priority axis
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
Fund
Category of region
Code
€ amount
ESF
Less developed
07. Not applicable
186.961.995,00
ESF
Transition
07. Not applicable
16.744.320,00
Table 10: Dimension 4 - Territorial delivery mechanisms
Priority axis
IT
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
31
IT
Fund
Category of region
Code
€ amount
ESF
Less developed
07. Not applicable
186.961.995,00
ESF
Transition
07. Not applicable
16.744.320,00
Table 11: Dimension 6 - ESF secondary theme (ESF and YEI only)
Priority axis
Fund
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
Category of region
Code
€ amount
2.A.10 Summary of the planned use of technical assistance including, where necessary, actions to reinforce the administrative capacity of
authorities involved in the management and control of the programmes and beneficiaries (where appropriate) (by priority axis)
Priority axis:
IT
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
32
IT
.
2.A.1 Priority axis
ID of the priority axis
II
Title of the priority axis
PROGETTI TEMATICI
 The entire priority axis will be implemented solely through financial instruments
 The entire priority axis will be implemented solely through financial instruments set up at Union level
 The entire priority axis will be implemented through community-led local development
 For the ESF: The entire priority axis is dedicated to social innovation or to transnational cooperation, or both
2.A.2 Justification for the establishment of a priority axis covering more than one category of region, thematic objective or fund (where
applicable)
La scarsa propensione a innovare delle imprese meridionali è attestata dall’incidenza delle spese private in R&S sul totale del PIL regionale: nel 2007 il
rapporto era pari allo 0.3%, nel 2011 tale è rimasto, considerando però che nello stesso periodo il PIL del Mezzogiorno è andato giù e, quindi, altrettanto
ha fatto l’investimento scientifico delle imprese. Una tale fenomenologia di comportamenti imprenditoriali, oltretutto consolidati, ha imposto di
focalizzare le azioni del programma sulla rimozione dei principali fattori condizionanti la propensione a innovare:
• Il ridotto peso che nel sud possiedono i settori orientati alla scienza e alla tecnologia. Sono questi gli ambiti produttivi in cui è elevata la
produzione interna alle imprese di innovazioni, scaturente da un’intensa attività di R&S formalizzata, sollecitata sia da un contesto di relazioni più
o meno stabili con attori anch’essi operanti alla frontiera tecnologica, sia da un alto livello di appropriabilità dei risultati di tali investimenti per la
qualità delle competenze interne e per la cumulatività delle iniziative di R&S. La strategia del PON, imperniata sull’introduzione di mutamenti
strutturali nell’economia meridionale, di fatto mira ad aggredire questo vincolo e, nello stesso tempo, crea i presupposti perché anche i settori
tradizionali possano innovare. Infatti, questi divengono sempre più i luoghi dove l’applicazione delle tecnologie sviluppate nei settori avanzati
consente il conseguimento di significativi vantaggi in termini di produttività e valore sul mercato;
IT
33
IT
• Lo scarso orientamento strategico delle imprese che, prive di appropriati “sensori” interni, tendono ad adottare atteggiamenti puramente reattivi o
passivi di fronte ai cambiamenti di scenario. Alla precaria dotazione di risorse interne si abbina anche la limitata interazione con centri di
competenza esterna, dai quali li divide una distanza culturale e una diversità di linguaggio difficili da rimuovere senza interventi mirati;
• La qualità del contesto in cui le imprese operano, spesso privo di presidi in grado di informare, sensibilizzare e supportare gli attori economici
sulle opportunità di innovazione e di sviluppo tecnologico tarate sulle esigenze di riposizionamento competitivo che esse vivono.
Le azioni riguardanti l’Asse Progetti Tematici mirano a rimuovere, con apposite ed adeguate modalità e strumenti, i vincoli strutturali, imprenditoriali e
di contesto sopra esposti, in coerenza con le indicazioni definite dalla Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI).
Come noto, la SNSI verrà attuata attraverso un processo di co-progettazione dei Piani Strategici, trasparente e condiviso tra tutti i livelli di governo e gli
stakeholders, con un continuo aggiornamento in itinere sulla base delle risultanze dell’attività svolta da gruppi di lavoro dedicati. Tale strategia, adottata
con atto congiunto MIUR-MISE e condivisa con la Conferenza Stato-Regioni, avrà un modello di governance improntato alla compartecipazione delle
amministrazioni coinvolte (MIUR-MISE, DPS, Conferenza Regioni) e caratterizzato da gruppi di lavoro per ogni area tematica nazionale.
In tale contesto, appare evidente come il MIUR, AdG del PON “Ricerca & Innovazione”, opererà in stretto raccordo con il MISE, AdG del PON
“Imprese & Competitività”, al fine di attivare interventi di Ricerca - i Progetti Tematici di cui al presente Asse - quanto più possibile efficaci e coerenti
con il disegno complessivo tracciato nella SNSI.
2.A.3 Fund, category of region and calculation basis for Union support
Fund
IT
Category of region
Calculation basis (total eligible expenditure or eligible
public expenditure)
ERDF
Less developed
Public
ERDF
Transition
Public
34
Category of region for outermost regions and northern
sparsely populated regions (where applicable)
IT
2.A.4 Investment priority
ID of the investment priority
1a
Title of the investment priority
Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European
interest
2.A.5 Specific objectives corresponding to the investment priority and expected results
ID of the specific objective
1
Title of the specific objective
L’obiettivo specifico corrispondente alla priorità (a) individuata sul presente Asse è quello di potenziare Infrastrutture della Ricerca considerate critiche/cruciali per i
sistemi transeuropei, nazionali e regionali, in coerenza con le disposizioni ESFRI e con il PNIR.
Results that the Member States
seek to achieve with Union
support
RA 1.2 Rafforzamento del sistema innovativo regionale attraverso l’incremento della collaborazione tra imprese e strutture di
ricerca pubbliche e il potenziamento di queste ultime.
Si riporta di seguito la sintesi degli obiettivi specifici individuati con riferimento all’azione II.1: (i) rafforzare capacità di
innovazione delle PMI; (ii) promuovere/sostenere aggregati di ricerca regionali; (iii) valorizzare potenziale di ricerca in
regioni MS/TR; (iv) avvicinare scienza e società; (v) agevolare l'uso industriale delle IR e stimolare creazione di aggregati PP
innovativi; (vi) facilitare l’utilizzo da parte dei ricercatori delle grandi infrastrutture.
II.2: (i) aumento competitività sistema economico nazionale grazie a sviluppo di sinergie/economie di rete; (ii) valorizzazione
dei risultati delle attività di ricerca sia sul territorio di riferimento che a livello nazionale; (iii) migliore capacita di
programmazione degli interventi e delle risorse; evitando duplicazioni; (iv) accrescimento capacità di attrazione di
investimenti pubblici e privati per sviluppo e impiego di K umano qualificato (es. dottori di ricerca).
II.3: (i) incentivare nuove scoperte per rispondere alle grandi sfide sociali; (ii) promuovere lo sviluppo di prodotti/servizi ad
alto contenuto tecnologico; (iii) stimolare la creatività di ricercatori, scienziati e imprenditori italiani; (iv) ridurre il gap di
sviluppo delle Regioni MS/TR.
IT
35
IT
IT
36
IT
Table 3: Programme-specific result indicators, by specific objective (for the ERDF and the Cohesion Fund)
Specific objective
ID
IT
1 - L’obiettivo specifico corrispondente alla priorità (a) individuata sul presente Asse è quello di potenziare Infrastrutture della Ricerca considerate
critiche/cruciali per i sistemi transeuropei, nazionali e regionali, in coerenza con le disposizioni ESFRI e con il PNIR.
Indicator
Measurement unit
Category of region (where
relevant)
Baseline value
Baseline
year
Target value (2023)
Source of data
Frequency of
reporting
5
Collaborazioni int.li avviate grazie
alle nuove infrastrutture di ricerca
n
Less developed
0,00
nd
da definire
5
Collaborazioni int.li avviate grazie
alle nuove infrastrutture di ricerca
n
Transition
0,00
nd
da definire
6
Ricercatori che operano in IR
migliorate
n
Less developed
0,00
nd
da definire
6
Ricercatori che operano in IR
migliorate
n
Transition
0,00
nd
da definire
37
IT
2.A.6 Action to be supported under the investment priority (by investment priority)
2.A.6.1 Description of the type and examples of actions to be supported and their expected contribution to the specific objectives including, where
appropriate, the identification of main target groups, specific territories targeted and types of beneficiaries
Investment priority
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European
interest
L'azione II.1 Infrastrutture di Ricerca (IR) dovrà essere coerente con il Piano Nazionale delle Infrastrutture (PNIR) e con le disposizioni che originano
dalla Commissione Europea e, in particolare, dal Forum Strategico per le Infrastrutture (ESFRI). In questo senso le infrastrutture eleggibili dovranno
essere di adeguata qualità e dimensione e soddisfare le condizioni precisate nel “Commenti della Commissione Europea sulla proposta di Accordo di
Partenariato per l’Italia 2014-2020”. Tale azione dovrà inoltre realizzarsi nei confini della S3 nazionale e compatibilmente alle azioni attivate dai POR,
mirando a dotare le regioni individuate di infrastrutture di ricerca all’avanguardia, che siano accessibili a tutti i ricercatori in Europa e non solo e che
sfruttino appieno il potenziale di progresso e innovazione scientifici.
Le infrastrutture di ricerca rappresentano fattori chiave della competitività europea nell'intero spettro dei campi scientifici e sono essenziali per
l'innovazione scientifica. In molti campi la ricerca è impossibile senza avere accesso ai supercomputer, agli strumenti analitici, alle fonti radianti per i
nuovi materiali, ad ambienti puliti e alla metrologia avanzata per le nanotecnologie, a laboratori appositamente equipaggiati per la ricerca in campo
biologico e medico, a banche di dati per la genomica e le scienze sociali, agli osservatori e a sensori per le scienze della Terra e dell'ambiente, alle reti a
banda larga ad alta velocità per trasferire i dati, ecc. Le infrastrutture di ricerca sono essenziali per svolgere la ricerca necessaria per affrontare le grandi
sfide per la società. Queste infrastrutture stimolano la collaborazione transfrontaliera e le discipline creano uno Spazio europeo della ricerca aperto e senza
soluzioni di continuità. Promuovono la mobilità delle persone e delle idee, riuniscono i migliori scienziati di tutta Europa e del mondo e rafforzano
l'istruzione scientifica. Stimolano i ricercatori e le imprese innovative a sviluppare tecnologie all'avanguardia. In questo modo rafforzano l'industria
innovativa ad alta tecnologia europea. Esse incanalano l'eccellenza nelle comunità di ricerca e innovazione europee e possono rappresentare vetrine
scientifiche d'eccezione per la società nel suo complesso.
La ricerca scientifica di Frontiera e la capacità d’innovazione richiedono Infrastrutture di Ricerca (IR) di alta qualità ed adeguata dimensione, aperta al
sistema delle imprese, e la possibilità per i ricercatori dei sistemi privato e pubblico di accedere alle risorse e ai servizi che queste IR rendono disponibili.
IT
38
IT
Investment priority
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European
interest
Questa necessità è avvertita come priorità dalla comunità scientifica e dal sistema produttivo.
Le infrastrutture di ricerca hanno inoltre un fortissimo impatto sul piano sociale ed economico, perché realizzano una spinta formidabile sulle tecnologie,
favoriscono i metodi di integrazione delle conoscenze e di organizzazione del lavoro tecnico-scientifico. Un ruolo insostituibile che le infrastrutture di
ricerca svolgono è anche quello della formazione di scienziati, tecnici e gestori di strutture complesse e multinazionali, con la capacità di trasferire le
conoscenze verso la società, l’economia, la tutela e il miglioramento della salute.
Presso le infrastrutture infatti l’attività di ricerca di base riesce a raggiungere il massimo sviluppo nel trasferimento di conoscenze verso il mondo delle
applicazioni industriali, scientifico-tecnologiche, sanitarie,
dei servizi alla popolazione e dell’economia.
Gli obiettivi dell’azione consistono pertanto nel:
• rafforzare le capacità di innovazione delle PMI e la loro capacità di fruire adeguatamente della ricerca
• promuovere e sostenere aggregati di ricerca regionali
• valorizzare il potenziale di ricerca delle regioni individuate
• creare grandi infrastrutture di ricerca all’avanguardia, fino ad oggi mai realizzate nel territorio nazionale
• avvicinare scienza e società
• incoraggiare infrastrutture di ricerca ad agire in veste di pioniere nell'uso delle tecnologie, nella promozione di partenariati R&S con l'industria, al
fine di agevolare l'uso industriale delle infrastrutture di ricerca e di stimolare la creazione di aggregati innovativi
• facilitare l’utilizzo da parte dei ricercatori delle grandi infrastrutture, nella consapevolezza che gli stessi costituiscano un fattore di innesco decisivo
per la produzione di conoscenza e innovazione
IT
39
IT
Investment priority
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European
interest
Gli interventi riguarderanno principalmente:
• Sostegno alle infrastrutture di ricerca esistentiÞ potenziamento, mantenimento e modernizzazione delle IR sul territorio nazionale, al fine di
rafforzarne l’impatto e il rilievo europeo
• Sostegno alle nuove infrastrutture di ricercaÞrealizzazioni di nuove infrastrutture (che non riguardano nuovi interventi edili ma solo
riqualificazione e potenziamento) di interesse europeo che, partecipando alla realizzazione della Roadmap ESFRI, sostengano le comunità dei
ricercatori con competenze e tecnologie italiane
• Sostegno alle nuove infrastrutture di ricerca Þ realizzazioni di infrastrutture innovative (che non riguardano nuovi interventi edili ma solo
riqualificazione e potenziamento), complesse, di interesse europeo, che si distinguano nel loro carattere di unicità ed eccellenza in tutto il territorio
nazionale
Le infrastrutture dovranno rispecchiare le esigenze specifiche della comunità scientifica europea, per permettergli di rimanere all'avanguardia, e
dell'industria per rafforzare la base delle conoscenze e del know-how tecnologico. Le grandi infrastrutture, oltre ad attrarre i migliori talenti, catalizzano la
concentrazione di attività avanzate, riqualificano distretti tecnologici e di servizi e creano l’humus per l’insediamento di grandi e medie imprese, e di
attività imprenditoriali fortemente innovative (start-up, spin-off).
A tale riguardo con la presente azione si vuole principalmente quello incrementare gli strumenti a disposizione dell’innovazione applicata alla produzione
di beni e servizi con effettivo trasferimento di conoscenza dalla ricerca all’attività imprenditoriale. Ne consegue un forte indirizzo verso azioni che mirino
a risultati di più diretto impatto sulla effettiva capacità innovativa del sistema imprenditoriale (applicazione di conoscenza) in modo esteso e orientando le
attività di ricerca (R&D) ad ambiti in grado di indurre future specializzazioni produttive science and technology based e di stimolare le imprese ad aprirsi
maggiormente all’interazione con altri attori.
Negli ultimi anni si è registrato un crescente, per quanto ancora insufficiente, utilizzo delle Infrastrutture di Ricerca da parte del settore privato, in
particolare delle PMI. Questo processo, se realizzato diffusamente, potrà dare un contributo significativo alla specializzazione intelligente dei territori e
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Investment priority
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European
interest
favorire processi di aggregazione e caratterizzazione delle filiere.
Appare quindi necessario non solo rafforzare ed estendere la propensione delle imprese a innovare e internazionalizzarsi, ma anche agire per consentire
l’adeguamento agli standard più moderni del sistema infrastrutturale della nostra ricerca, rafforzandone la dotazione tecnologica e funzionale e la relativa
attitudine ad interagire con i diversi contesti produttivi. La caduta dell’investimento pubblico complessivo che si protrae da diversi anni ha infatti
interessato negativamente anche il ritmo delle manutenzioni ordinarie e straordinarie provocando in molti luoghi obsolescenza del capitale pubblico.
La valorizzazione ed il potenziamento delle infrastrutture di ricerca presenti potrà fornire al sistema della ricerca strumenti necessari per far avanzare le
frontiere della conoscenza ed affrontare in maniera più efficace ed efficiente le grandi sfide della società, sia quelle identificate a livello comunitario
nell’ambito del Programma Quadro Horizon 2020, sia quelle prioritarie per il nostro Paese.
Nelle aree meno sviluppate, l’investimento pubblico deve essere sostenuto dagli interventi dei Fondi strutturali, che potranno affiancarsi eventualmente a
quelli a valere sulle risorse nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), che è lo strumento nazionale finalizzato a promuovere la coesione territoriale
attraverso investimenti pubblici. All’eventuale FSC, strumento caratterizzato da maggiore flessibilità nella gestione dei tempi di spesa durante il ciclo, si
affiancherà l’utilizzo del FESR, che previlegerà operazioni infrastrutturali già chiaramente identificate all’inizio del ciclo di programmazione e giunte a
uno stadio di maturazione progettuale adeguato alla natura delle opere da realizzare nell’arco temporale del Programma.
Il MIUR, forte dell’esperienza maturata nell’ambito del PON “Ricerca & Competitività” 2007-2013 con il Bando per la realizzazione di “Progetti di
potenziamento strutturale ed infrastrutturale delle Università e degli Enti Pubblici di Ricerca nelle Regioni della Convergenza”, ritiene utile un intervento
sul “fattore abilitante” Research Infrastructures, allo scopo di valorizzare l'uso e lo sviluppo delle migliori infrastrutture di ricerca esistenti ma anche di
aiutare a creare, ove se ne presenti la verificata necessità, nuove infrastrutture di ricerca, competitive a livello europeo.
Così come accaduto per l’iniziativa promossa sul PON “R&C” 2007-2013, l'azione non si configurerà come un semplice aiuto rivolto a strutture pubbliche
ma sarà finalizzato anche a promuovere lo sviluppo competitivo delle Regioni.
L’intervento in oggetto fa parte del più ampio disegno del MIUR finalizzato al rilancio del Sistema della Ricerca e Innovazione nelle Regioni beneficiarie.
Per tale ragione è necessario considerare le azioni a beneficio delle infrastrutture di ricerca in maniera sinergica e congiunta alle altre iniziative di
promozione della R&I (Cfr. Asse II Progetti tematici, Azioni II.2 e II.3) e per l’incremento del Capitale Umano (Cfr. Asse I Investimenti in capitale
umano). Attraverso tale azione si intende infatti accrescere la capacità attrattiva delle infrastrutture di ricerca localizzate nelle Regioni interessate, verso i
IT
41
IT
Investment priority
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European
interest
ricercatori e i giovani talenti provenienti dal contesto nazionale ed internazionale, per favorire la crescita e lo sviluppo di capitale intellettuale e capitale
imprenditoriale. Gli indirizzi di sviluppo perseguiti attraverso gli investimenti nell’industria, nei servizi e nelle infrastrutture di Ricerca saranno perciò
integrati da interventi sul capitale umano in grado di accrescerne il potenziale.
Il Piano Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca (PNIR) del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) costituisce la cornice
programmatica pluriennale nell’ambito della quale attivare interventi di rilevanza regionale e nazionale. Il Piano, che rappresenta l’evoluzione della
Roadmap Italiana per le Infrastrutture di Ricerca del 2010 prevede interventi rivolti tanto a sostenere l’internazionalizzazione di IR già esistenti e che
mostrano possibilità di successo nella valutazione del loro impatto pan-europeo, quanto la nascita di nuove infrastrutture di ricerca specialmente nelle
regioni memo sviluppate.
La realizzazione di grandi Infrastrutture di Ricerca di eccellenza mondiale è uno dei cinque assi strategici per lo sviluppo dello Spazio Europeo della
Ricerca, rappresentando un mezzo per promuovere la cooperazione su scala paneuropea e per offrire alle comunità scientifiche un efficiente accesso a
metodi e tecnologie avanzati.
Dovendo agire su un fattore abilitante chiave per lo sviluppo, incremento della competitività e consolidamento del Sistema della Ricerca nelle Regioni
coinvolte, il MIUR intende quindi procedere su molteplici livelli, prevedendo da un lato la costruzione di importanti infrastrutture mediante progetti ad
hoc, compatibili con gli indirizzi del programma europeo ESFRI e, dall’altro il consolidamento e/o l’upgrade di grandi infrastrutture già operative, in linea
con le strategie regionali di ricerca e innovazione per la "specializzazione intelligente", al fine di consentire un incremento delle sinergie tra le politiche
comunitarie e nazionali.
La piena realizzazione di questa strategia comporta, ovviamente, il consolidamento della capacità dei sistemi innovativi regionali e nazionale di aprirsi e di
partecipare alle reti europee ed internazionali della ricerca e dell’innovazione, attraverso la promozione di scambi e collegamenti tra persone e istituzioni e
la creazione di sinergie programmatiche con le iniziative europee offerte dal Programma Horizon 2020.
IT
42
IT
2.A.6.2 Guiding principles for selection of operations
Investment priority
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European
interest
Conformemente all’art. 110 del Regolamento (UE) n. 1303/2013, le operazioni cofinanziate sono selezionate sulla base dei criteri approvati dal Comitato
di Sorveglianza.
I criteri dovranno essere trasparenti, non discriminatori, facilmente applicabili e verificabili nella loro capacità di orientare le scelte al finanziamento degli
interventi migliori per qualità e per capacità di conseguire risultati.
In continuità con la precedente programmazione 2007-2013, i criteri di selezione saranno articolati in:
• criteri di ammissibilità formale, ovvero quei requisiti di eleggibilità delle operazioni che rappresentano elementi imprescindibili per la selezione
delle operazioni;
• criteri di ammissibilità sostanziale, con riferimento ai requisiti di eleggibilità delle operazioni strettamente collegati alla strategia ed ai contenuti del
PON e delle azioni di riferimento;
• criteri di valutazione ovvero elementi di valutazione tecnica delle operazioni candidate;
• criteri di priorità, ovvero quegli elementi che a parità di valutazione tecnica consentono un’ulteriore qualificazione delle operazioni.
Nella selezione delle operazioni sarà poi garantito il rispetto delle direttive comunitarie sugli appalti pubblici e del regolamento comunitario in materia di
aiuti di stato, così come di tutte le altre normative cogenti a livello nazionale e comunitario.
Per consentire il tempestivo avvio della programmazione operativa 2014-2020 l’Autorità di Gestione potrà avviare operazioni a valere sul Programma
Operativo anche prima dell’approvazione da parte del Comitato di Sorveglianza dei criteri di selezione delle operazioni di cui all’art. 110 2, lett. a). A tale
riguardo, nelle more dell'approvazione potranno essere ritenuti validi anche i criteri adottati nella programmazione 2007-2013.
I criteri saranno poi declinati con riferimento alle procedure di attivazione previste (bandi, manifestazioni di interesse, acquisizione di servizi) prevedendo
un’articolazione diversificata in coerenza con le modalità definite. I progetti proposti per le infrastrutture saranno valutati nello specifico in base ad una
IT
43
IT
Investment priority
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European
interest
serie seguenti criteri tra i quali:
·
valore aggiunto a livello europeo del contributo finanziario;
·
capacità/incapacità delle misure esistenti a raggiungere l'obiettivo ('necessità' della nuova struttura);
·
eccellenza scientifica, in particolare la capacità di offrire un servizio che rifletta le esigenze della comunità scientifica (accademica e industriale) in
tutta Europa;
·
rilevanza a livello internazionale;
·
contributo allo sviluppo della capacità tecnologica;
·
contestualizzazione degli interventi nel quadro dello Spazio Europeo della Ricerca e, in particolare Infrastrutture di Ricerca aperte all’utenza
internazionale, quali ad esempio quelle identificate da ESFRI e dalla Roadmap italiana delle infrastrutture di ricerca di interesse pan-europeo;
• capacità dei progetti di descrivere/tracciare un disegno di più ampio respiro che si interfacci/integri con le iniziative dell’Asse I (Cfr. Asse I
Investimenti in capitale umano)
·
contributo allo sviluppo di cluster di eccellenza basati sulla ricerca;
·
fattibilità tecnologica e organizzativa;
·
costi di costruzione e gestione;
• aumento dell’effettiva capacità innovativa del sistema imprenditoriale;
• potenziamento del ruolo nel partenariato pubblico-privato impegnato a generare capitale intellettuale e capitale imprenditoriale per la crescita
intelligente delle Regioni;
IT
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IT
Investment priority
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European
interest
• capacità di generare opportunità di sviluppo e di autosostenibilità nel medio-lungo periodo;
• capacità di concorrere al raggiungimento dei risultati attesi del Programma (valorizzazione indicatori, raggiungimento target indicatori, etc.).
2.A.6.3 Planned use of financial instruments (where appropriate)
Investment priority
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European
interest
2.A.6.4 Planned use of major projects (where appropriate)
Investment priority
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European
interest
2.A.6.5 Output indicators by investment priority and, where appropriate by category of region
Table 5: Common and programme-specific output indicators (by investment priority, broken down by category of region for the ESF, and where
relevant, for the ERDF)
Investment priority
ID
IT
Indicator
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European interest
Measurement unit
Fund
Category of region (where
45
Target value (2023)
Source of data
Frequency of
IT
relevant)
IT
M
W
reporting
T
7
Superficie
oggetto
dell’intervento
(edile)
mq
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
8
Progetti
innovativi attivati
n
ERDF
Less developed
21,00
nd
da definire
9
Impianti/tecnolog
ie/dispositivi/mac
chinari/attrezzatu
re
precedentemente
non presenti sul
territorio
nazionale
n
ERDF
Less developed
9,00
nd
da definire
10
Attrezzature
fortemente
innovative
acquistate
n
ERDF
Less developed
90,00
nd
da definire
7
Superficie
oggetto
dell’intervento
(edile)
mq
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
8
Progetti
innovativi attivati
n
ERDF
Transition
2,00
nd
da definire
9
Impianti/tecnolog
ie/dispositivi/mac
chinari/attrezzatu
re
precedentemente
non presenti sul
territorio
nazionale
n
ERDF
Transition
1,00
nd
da definire
10
Attrezzature
fortemente
n
ERDF
Transition
10,00
nd
da definire
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IT
Investment priority
ID
Indicator
1a - Enhancing research and innovation (R&I) infrastructure and capacities to develop R&I excellence, and promoting centres of competence, in particular those of European interest
Measurement unit
Fund
Category of region (where
Target value (2023)
Source of data
Frequency of
innovative
acquistate
2.A.4 Investment priority
ID of the investment priority
1b
Title of the investment priority
Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand
stimulation, networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product
validation actions, advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
2.A.5 Specific objectives corresponding to the investment priority and expected results
ID of the specific objective
1
Title of the specific objective
L’obiettivo specifico corrispondente alla priorità (b) individuata sul presente Asse è quello di rafforzare il sistema innovativo regionale attraverso progetti tematici di
R&I, l’incremento della collaborazione tra imprese e strutture di ricerca pubbliche e il potenziamento di queste ultime.
Results that the Member States
seek to achieve with Union
support
RA 1.2 Rafforzamento del sistema innovativo regionale attraverso l’incremento della collaborazione tra imprese e strutture di
ricerca pubbliche e il potenziamento di queste ultime.
Si riporta di seguito la sintesi degli obiettivi specifici individuati con riferimento all’azione II.2: II.2.1 - (i) aumento
competitività sistema economico nazionale grazie a sviluppo di sinergie/economie di rete; (ii) valorizzazione dei risultati delle
attività di ricerca sia sul territorio di riferimento che a livello nazionale; (iii) migliore capacita di programmazione degli
interventi e delle risorse; evitando duplicazioni; (iv) accrescimento capacità di attrazione di investimenti pubblici e privati per
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sviluppo e impiego di K umano qualificato (es. dottori di ricerca). II.2.2: (i) incentivare nuove scoperte per rispondere alle
grandi sfide sociali; (ii) promuovere lo sviluppo di prodotti/servizi ad alto contenuto tecnologico; (iii) stimolare la creatività di
ricercatori, scienziati e imprenditori italiani; (iv) ridurre il gap di sviluppo delle Regioni MS/TR.
IT
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Table 3: Programme-specific result indicators, by specific objective (for the ERDF and the Cohesion Fund)
Specific objective
ID
IT
1 - L’obiettivo specifico corrispondente alla priorità (b) individuata sul presente Asse è quello di rafforzare il sistema innovativo regionale
attraverso progetti tematici di R&I, l’incremento della collaborazione tra imprese e strutture di ricerca pubbliche e il potenziamento di queste
ultime.
Indicator
Measurement unit
Category of region (where
relevant)
Baseline value
Baseline
year
Target value (2023)
Source of data
Frequency of
reporting
7
Collaborazioni int.li avviate nelle
aree cluster (anche con talenti di
oltre frontiera)
n
Less developed
0,00
nd
da definire
7
Collaborazioni int.li avviate nelle
aree cluster (anche con talenti di
oltre frontiera)
n
Transition
0,00
nd
da definire
11
Nuovi prodotti e/o servizi su totale
progetti finanziati
n
Transition
0,00
nd
da definire
12
Soluzioni a problemi sociali del
territorio
n
Less developed
0,00
nd
da definire
13
Risultati scientifici di forte impatto
sul territorio
n
Less developed
0,00
nd
da definire
13
Risultati scientifici di forte impatto
sul territorio
n
Transition
0,00
nd
da definire
12
Soluzioni a problemi sociali del
territorio
n
Transition
0,00
nd
da definre
11
Nuovi prodotti e/o servizi su totale
progetti finanziati
n
Less developed
0,00
nd
da definire
8
Brevetti
n
Transition
9,00
nd
da definire
9
Nuovi ricercatori assunti
n
Transition
25,00
nd
da definire
10
Rapporto tra imprese che hanno
introdotto innovazioni di processo e
di prodotto e il totale delle imprese
finanziate
%
Less developed
70,00
nd
da definire
49
IT
IT
Specific objective
1 - L’obiettivo specifico corrispondente alla priorità (b) individuata sul presente Asse è quello di rafforzare il sistema innovativo regionale
attraverso progetti tematici di R&I, l’incremento della collaborazione tra imprese e strutture di ricerca pubbliche e il potenziamento di queste
ultime.
10
Rapporto tra imprese che hanno
introdotto innovazioni di processo e
di prodotto e il totale delle imprese
finanziate
%
Transition
70,00
nd
da definire
8
Brevetti
n
Less developed
91,00
nd
da definire
9
Nuovi ricercatori assunti
n
Less developed
225,00
nd
da definire
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2.A.6 Action to be supported under the investment priority (by investment priority)
2.A.6.1 Description of the type and examples of actions to be supported and their expected contribution to the specific objectives including, where
appropriate, the identification of main target groups, specific territories targeted and types of beneficiaries
Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
Azione II.2 - Cluster Tecnologici
È intento del MIUR creare condizioni per una piena valorizzazione dell’esperienza maggiormente innovativa avviata negli ultimi anni nel nostro Paese in
tema di politica della ricerca e dello sviluppo tecnologico, i c.d. cluster tecnologici nazionali, che ha portato a selezionare un insieme limitato di temi
strategici su cui concentrare le risorse disponibili, individuando nel contempo a livello settoriale e territoriale grandi aggregati di competenze (scientifiche
e tecnologiche, pubbliche e private) da porre a guida di un percorso di riposizionamento strategico dell’intero sistema paese sulla frontiera tecnologica
internazionale.
La presente azione mira pertanto a favorire lo sviluppo di ecosistemi dell'innovazione - aggregazioni organizzate di imprese, istituzioni di ricerca
pubbliche e private, incubatori di start up e altri soggetti finanziari forti, efficienti e competitive a livello globale - in grado di favorire economie di rete,
sinergie e promuovere una maggiore competitività del sistema economico nazionale.
L'azione, in coerenza con gli obiettivi della strategia Europa 2020, del programma Horizon 2020 e della Strategia Nazionale di Specializzazione
Intelligente (SNSI), intende evitare la proliferazione e la frammentazione di iniziative sui diversi territori, creando collegamenti strategici tra la
dimensione nazionale e quella regionale, favorendo le eccellenze di specializzazione in ambiti di ricerca ritenuti strategici a livello nazionale e regionale,
sopperendo alla mancanza di governance delle iniziative bilanciando le diverse specializzazioni emergenti nei territori, valorizzando ogni possibile
connessione delle migliori esperienze a livello Paese.
Proprio nell’ambito delle strategie di specializzazione intelligente, l’Unione Europea ha individuato nel Cluster un ruolo fondamentale e con la
Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni – “Verso
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IT
Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
cluster competitivi di livello mondiale nell'unione europea: attuazione di un'ampia strategia dell'innovazione” COM(2008) 652 definitivo/2, che identifica
come una delle priorità assolute l’attuazione di un’ampia strategia dell’innovazione per il raggiungimento dell’eccellenza dei Cluster europei e indica le
linee guida e gli strumenti per la costituzione di cluster di livello internazionale.
In questo quadro di riferimento, tenuto conto dell’iniziativa lanciata dal MIUR con l’Avviso D.D. 257/Ric. del 30 maggio 2012 che ha favorito la
creazione di 8 cluster tematici nazionali negli ambiti: Aerospazio, Agroalimentare, Chimica Verde, Energia, Fabbrica intelligente, Mezzi e sistemi per la
mobilità di superficie terrestre e marina, Scienze della Vita, Tecnologie per gli ambienti di vita, Tecnologie per le Smart Communities, la scelta
programmatica inserita nel PON prende in considerazione un insieme limitato di priorità di investimento sulla base dei temi individuati in accordo con la
strategia di specializzazione intelligente nazionale (di seguito “le 12 aree tematiche”):
• Aerospazio
• Agrifood
• Blue Growth (economia del mare)
• Chimica Verde
• Design, creatività̀ e made in Italy (non R&D)
• Energia
• Fabbrica Intelligente
• Mobilità Sostenibile
• Salute
• Smart, Secure and Inclusive Communities
• Tecnologie per gli Ambienti di Vita
IT
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IT
Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
• Tecnologie per il Patrimonio Culturale
I beneficiari dell’intervento saranno, oltre agli 11 Cluster nazionali, altre aggregazioni economico-sociali, attive nelle aree tematiche sopra elencate che,
sulla base della rappresentazione di bisogni non ancora soddisfatti, propongano interventi, eventualmente in collaborazione con i cluster esistenti, volti ad
accrescere le potenzialità di sviluppo, ottimizzare l’uso delle risorse, accrescere l’interazione e le sinergie fra attori del territorio.
Obiettivi specifici previsti nell’ambito di questa azione sono:
• valorizzare i risultati e gli impatti industriali, socio-economici, occupazionali delle attività di ricerca sul territorio di riferimento e a livello
nazionale;
• rafforzare la cooperazione istituzionale al fine di assicurare la programmazione di interventi e risorse, rafforzarne la sostenibilità, favorire sinergie,
ridurre le duplicazioni;
• favorire processi di internazionalizzazione, migliorare la capacità di attrazione di investimenti pubblici e privati, finalizzati allo sviluppo ed
all’impiego di capitale umano qualificato capace d’incrementare la qualità dei prodotti della ricerca ed il loro impatto sull’impresa, sul mercato e
sullo sviluppo dei territori di riferimento;
• stabilire e valorizzare ogni possibile connessione con analoghe esperienze esistenti su tutto il territorio nazionale, attraverso progetti di ricerca
interdisciplinari connessi alle tecnologie abilitanti e alle loro relative applicazioni anche attraverso pratiche lavorative eccellenti ed
approfondimenti teorici;
• creare una massa critica di competenze interdisciplinari, di capacità innovative e di creazione di imprenditorialità emergente dai saperi scientifici e
tecnologici (start-up, spin-off alla ricerca);
• collegare le politiche di ricerca nazionali e regionali con quelle internazionali, per cogliere opportunità di finanziamento europee e garantire una
maggiore sinergia tra le diverse fonti di finanziamento.
Ulteriori ambiti non previsti dai Cluster esistenti, ma ritenuti strategici per le regioni convergenza e a livello nazionale potranno dare vita a nuove
aggregazioni che, istituite e operanti sul territorio delle regioni convergenza, avranno però proiezione e interesse di livello nazionale. L'azione dovrà essere
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Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
necessariamente sostenuta da una forte azione di governance che, prendendo ad esempio il modello adottato nell'ambito dell'Avviso Distretti Tecnologici e
Laboratori Pubblico privati (Avviso del 15/11/2010), preveda l'istituzione di uno specifico organo di coordinamento e gestione con il compito di
indirizzare e, se necessario, ri-indirizzare gli interventi a fronte delle indicazioni emergenti dal sistema di monitoraggio e dei risultati scaturenti dai focus
valutativi che riterrà opportuno attivare. In questo modo si contribuirà a rafforzare una politica di sistema e il raggiungimento di massa critica, oltre a
valorizzare le esperienze esistenti a livello nazionale. La promozione nell'ambito del PON 2014-2020, di un intervento dedicato al rafforzamento delle 12
aree tematiche potrà consentire di dare continuità agli interventi già avviati con la precedente Programmazione con l'Avviso Cluster tecnologici, oltre a
rafforzare l'azione di collaborazione e lo scambio di conoscenze fra attori del sistema, promuovendo lo sviluppo di azioni innovative (spin off di ricerca,
start up), capaci di integrare ricerca-formazione-innovazione.
È opportuno ricordare che già nel bando Cluster del maggio 2012 era prevista l’istituzione di un organo di coordinamento e gestione, che assicurasse la
proiezione strategica di diversi cluster. Alla luce di tale disposizione e sulla scorta dell’esperienza avviata si ribadisce la necessità da una parte di istituire
un organismo di coordinamento dei cluster, a cui assegnare funzioni di soft governance nella costituzione delle strategie e degli interventi e, dall’altra, di
procedere al lancio di una call per l’avvio dei cluster non ancora attivati (es. Design, Creatività e Made in Italy, Tecnologie per il Patrimonio Culturale,
etc).
Azione II.3 - Progetti di Ricerca su Tecnologie Abilitanti (KET'S)
Coerentemente con la strategia complessiva del Programma - che intende valorizzare le esperienze pregresse ma, allo stesso tempo, concentrare azioni e
interventi per non disperdere le risorse, promuovendo l’eccellenza nel campo della R&S - si intende dare priorità ad un numero contenuto di progetti ad
alto impatto di Ricerca. Allo stesso modo, in linea di continuità con la Programmazione 2007-2013, al fine di incrementare la collaborazione tra mondo
industriale e quello della ricerca, si darà altresì spazio alla valorizzazione dei partenariati pubblico-privati esistenti.
Il carattere distintivo dell’azione proposta risiede nella modalità di definizione dei relativi ambiti di riferimento. Infatti, coerentemente con l’impostazione
descritta e condivisa nell’AdP, sulla base dell’approccio competence-based, cardine della S3, tali ambiti sono consolidati a livello nazionale ma definiti
dalle stesse Regioni che, caratterizzate da specifiche vocazioni territoriali, identificano le aree di specializzazione più coerenti con il loro potenziale di
sviluppo su cui costruire un duraturo vantaggio competitivo. D’altro canto, questo approccio, di tipo bottom-up, ha già trovato campo di sperimentazione
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Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
nell’ambito di diversi interventi del PON “R&C” 2007-2013 e del PAC Ricerca (es. Smart Cities and Communities, Pre-Commercial Procurement).
Ne discende che gli ambiti tecnologici di specializzazione sui quali si concentrerà l’azione del MIUR e delle Regioni in ritardo di sviluppo sono
circoscritti e selezionati tenendo conto delle potenzialità dei singoli territori. Il piano di azione sviluppato prevede la seguente distribuzione, indicativa e
non esaustiva, per area di specializzazione e Regione[1]:
• Regione Campania: Trasporti e Logistica Avanzata; Aerospazio; Biotecnologie, Salute dell’Uomo e Agrifood; Energia, Ambiente e Chimica
Verde; Nuovi materiali; Smart Communities, Beni Culturali, Edilizia Sostenibile;
• Regione Puglia: Aerospazio; Agrifood; Domotica; Energia; Fabbrica intelligente; Scienze della Vita; Smart Communities;
• Regione Calabria: Agrifood; Energia e Ambiente; Fabbrica Intelligente; Scienze della Vita; Smart Communities;
• Regione Sicilia: Agrifood; Beni Culturali (Smart Communities); Energia e Ambiente; Fabbrica Intelligente; Mobilità; Scienze della Vita;
• Regione Basilicata: Agrifood; Chimica Verde; Energia e Ambiente; Industrie culturali e creative;
• Regione Abruzzo: Agrifood; Scienze della Vita;
• Regione Sardegna: Agrifood; Energia e Ambiente; Scienze della Vita; Smart Communities;
• Regione Molise: Agrifood; Automotive e Meccatronica; Scienze della Vita; Smart Communities.
Attraverso interventi in alcuni ambiti selezionati, sarà possibile rafforzare il sistema innovativo regionale, agendo, da un lato, attraverso grandi progetti di
ricerca e, dall’altro, attraverso la valorizzazione delle collaborazioni tra imprese e strutture di ricerca.
In particolare gli interventi verteranno sulle Key Enabling Technologies (KETs) di seguito elencate:
• Biotecnologie Industriali;
• Fotonica;
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Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
• Materiali Avanzati;
• Micro/Nanoelettronica;
• Nanotecnologie;
• Sistemi manifatturieri avanzati.
Le ricadute degli interventi promossi nell’ambito di tale azione potranno quindi riguardare una o più delle 12 aree tematiche.
Nell’ambito di questa azione si intendono finanziare importanti progetti di ricerca, ad altissimo contenuto tecnico-scientifico, che consentano a gruppi
intersettoriali pubblici e privati, ricercatori e imprenditori di condurre ricerche avanzate che dimostrino di poter avere un impatto sociale ed economico
elevato e misurabile in termini di definizione del bisogno sociale, di dimensione della società interessata e di vantaggio competitivo rispetto alle soluzioni
già esistenti.
Stante che gli interventi relativi alle KETs costituiscono uno tra i più importanti ambiti operativi del PON Ricerca & Innovazione, essi troveranno sviluppo
nel rispetto delle disposizioni del D.M. 19 febbraio 2013 n. 115, art. 8, p. 2, con il precipuo fine di sostenere anche la messa a punto di tecnologie
applicative mirate a promuovere l’innovazione e ad innalzare la produttività nei settori tradizionali dell’economia. E’ questo il percorso programmatico
che può determinare l’innesco di una crescita sostenibile e intelligente a livello di sistema. Sarà cura dell’AdG predisporre opportune misure di
coordinamento e di valutazione in itinere per massimizzare la propagazione dei risultati e dei ritorni delle azioni cofinanziate dal Programma, sia
attraverso il sostegno di progetti ad elevato contenuto cognitivo ed ampia pervasività di impatto, sia attraverso il sostegno di R&S più prossima al mercato.
Sempre con riferimento al predetto D.M., il MIUR, in coerenza con le linee di intervento declinate all’art. 3 dello stesso, punterà ad attivare attraverso il
Programma “interventi integrati di ricerca e sviluppo sperimentale, infrastrutturazione, formazione di capitale umano di alto livello qualitativo, di
trasferimento tecnologico e spin off di nuova imprenditorialità innovativa, finalizzati in particolare allo sviluppo di grandi aggregazioni (cluster)
tecnologiche pubblico-private di scala nazionale” (Cfr. art. 60 c. 4 lett. e del D.L. 22 giugno 2012, n. 83 convertito con modificazioni dalla L. 7 agosto
2012, n. 134), favorendo nel corso del periodo di riferimento la massima integrazione fra Assi, Obiettivi Tematici e relative azioni (Cfr. sezione I.1).
L’intervento si rivolge a Università, Enti pubblici e privati di ricerca, Grandi Imprese e PMI. Ogni progetto avrà durata coincidente con quella del
Programma, trattandosi di interventi complessi che contemplano sia la fase di ricerca di base sia quelle di sviluppo e sperimentazione dei prodotti e servizi
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Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
derivanti dai risultati raggiunti durante la prima fase.
L’impatto sul sistema produttivo potrà essere ulteriormente incentivato attraverso contratti di pre-commercial procurement sulla scorta di quanto già in
fase di sperimentazione sul PAC Ricerca.
L’azione proposta è inoltre per sua stessa natura fortemente connessa alle azioni sul capitale umano promossi nell’ambito dell’Asse I del PON.
L’intervento intende perseguire i seguenti obiettivi:
• stimolare la creatività di ricercatori, scienziati e imprenditori italiani;
• incentivare nuove scoperte per rispondere alle grandi sfide sociali quali la qualità di vita, la sostenibilità energetica, i trasporti sostenibili,
l’ambiente, le risorse primarie e le infrastrutture;
• promuovere lo sviluppo di prodotti/servizi ad alto contenuto tecnologico e, per questo tramite, riposizionare la competitività del nostro sistema
produttivo;
• ridurre il gap di sviluppo che caratterizza le Regioni in ritardo di sviluppo e in transizione.
Si specifica, altresì, che detto intervento verrà implementato in sinergia con quanto previsto dal Piano Nazionale delle Ricerche 2014-2020, al fine di
evitare duplicazioni e potenziarne e ampliarne l’efficacia.
Nell’ambito di questa azione si intende inoltre valorizzare i partenariati pubblico-privati esistenti in linea di continuità con le azioni avviate con il PON
“R&C” 2007-2013, quale quella sui Distretti Tecnologici.
Si tratta di una delle azioni su cui si è maggiormente investito con il PON “R&C” 2007-2013 e che risulta essenziale per l’innovazione dei sistemi
regionali.
In tale ottica, al fine di dare continuità e piena valorizzazione alle iniziative meritevoli avviate nell’ambito del PON “R&C” 2007-2013, unitamente al
IT
57
IT
Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
rispetto delle specializzazioni delle Regioni, evidenziate nell’ambito della S3, si prevede di valorizzare i Distretti, con l’obiettivo di stimolare
comportamenti virtuosi a livello di attori economici e scientifici e, nello stesso tempo, modificare il contesto in cui essi operano.
Stante l’ampio spettro di ricadute che prefigura questo intervento sono prevedibili integrazioni strategiche con tutti gli interventi contemplati in attuazione
della strategia relativa all’OT 1 dell’AdP (rafforzare RSTI).
L’intervento intende perseguire i seguenti obiettivi:
• consentire un approccio strategico di lungo termine alle attività di ricerca e di innovazione, riducendo gli elementi di incertezza per l’insieme degli
attori coinvolti;
• mobilitare diversi organismi scientifico-tecnologici, al fine di integrare le risorse finanziarie, umane e infrastrutturali disponibili, onde conseguire
economie di scala e di scopo e ridurre i rischi di frammentazione delle iniziative e di esiti di scarso spessore;
• costruire iniziative di RSTI adeguate ad affrontare sfide complesse, attraverso lo sviluppo di approcci interdisciplinari e intersettoriali che
consentano una condivisione e una valorizzazione più efficaci delle conoscenze e delle competenze mobilitate.
L’attenzione che si intende prestare attraverso il PON all’inedito e montante fenomeno dell’innovazione sociale, dove sono attivi giovani con età inferiore
ai 30 anni, cooperative sociali, start-up che originano da contesti produttivi e lavorativi connotati da alcuni elementi di marginalità, obbliga
l’Amministrazione e tutto le istituzioni responsabili della politica di coesione a individuare strutture e strumenti finanziari in grado di divenire polmoni
finanziari di supporto per formule imprenditoriali sicuramente non riconducibili ai consolidati canoni della nuova imprenditorialità. Occorre precisare i
percorsi che aiutino a definire i contorni di una fenomenologia economica ancora lontana da una sufficiente standardizzazione; a individuare i fabbisogni
di capitale che originano dal loro operare; a chiarire strumenti e criteri da predisporre per soddisfare le attese di un settore di attività “allo stato nascente”.
Il MIUR, prima di avviare azioni a riguardo, intende procedere a una ricognizione critica sulle esperienze più avanzate sia nel crowdfunding (va ricordata
quella che a Napoli ha riguardato la Città della Scienza), sia nell’impact finance (Social Investment Finance Intermediaries in UK, la c.d. “finanza buona”
di J.P. Morgan).
IT
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IT
Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
[1]Invitalia, La mappa delle specializzazioni tecnologiche. Il quadro regionale, 5 marzo 2014;
2.A.6.2 Guiding principles for selection of operations
Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
Conformemente all’art. 110 del Regolamento (UE) n. 1303/2013, le operazioni cofinanziate sono selezionate sulla base dei criteri approvati dal Comitato
di Sorveglianza.
In continuità con la precedente programmazione 2007-2013, i criteri di selezione saranno articolati in:
• criteri di ammissibilità formale;
• criteri di ammissibilità sostanziale;
• criteri di valutazione;
• criteri di priorità.
Con riferimento all’accordo interistituzionale con il MATMM, nella selezione degli interventi si potrà tenere conto anche dei fabbisogni di R&S nelle
tematiche ambientali (es. interfaccia delle aree tematiche MIUR con le aree prioritarie MATTM).
Per consentire il tempestivo avvio della programmazione operativa 2014-2020, l’AdG potrà avviare operazioni a valere sul Programma anche prima
IT
59
IT
Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
dell’approvazione da parte del Comitato di Sorveglianza dei criteri di selezione delle operazioni di cui all’art. 110 2, lett. a). A tale riguardo, nelle more
dell'approvazione potranno essere ritenuti validi anche i criteri adottati nella programmazione 2007-2013.
Per l’Azione II.2
Con riferimento alla Social PA, l’azione II.2.1 sarà inoltre guidata dai seguenti specifici criteri:
• valorizzazione e potenziamento dei migliori modelli di aggregazione pubblico-privata esistenti sul territorio su cui fondare il processo di Smart
Specialization delle Regioni e, più in generale, facilitare ed accelerare i processi inerenti lo sviluppo strutturale del sistema economico nazionale;
• promozione di sistemi integrati di “ricerca-innovazione-formazione”, con valenza interdisciplinare ed internazionale, idonei a realizzare dinamiche
di cambiamento tecnologico per dischiudere nuove opportunità in termini di nuovi prodotti, nuovi servizi, nuovi mercati, nuovi settori produttivi,
diverse modalità di organizzazione della produzione e delle istituzioni;
• implementazione di meccanismi di partecipazione in grado di stimolare la collaborazione delle imprese con università ed enti pubblici di ricerca
vigilati dalla P.A. Centrale, nonché altri organismi scientifici, al fine di consolidare sul territorio nazionale le relazioni tra i produttori e gli
utilizzatori di conoscenze scientifico-tecnologiche;
• sostegno della partecipazione delle imprese di piccole dimensioni, che innervano il tessuto produttivo nazionale, prevedendo criteri premiali per la
presenza di PMI nelle compagini aggregative;
• stimolo di processi di scambio e integrazione di conoscenze e competenze a livello nazionale e internazionale, onde promuovere lo sviluppo di
competenze interdisciplinari, di capacità innovative e di creazione di imprenditorialità emergente dai saperi scientifici e tecnologici (start-up, spinoff alla ricerca), capacità di distinguersi per un forte impatto sociale e di risposta alle grandi sfide sociali;
• valorizzazione della valenza internazionale dei Cluster anche promuovendo l’attrazione di grandi player internazionali dell’innovazione e/o
attraverso partnership con altri cluster a livello internazionale.
Per l’Azione II.3
IT
60
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Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
A titolo esemplificativo, Tale azione sarà inoltre guidata dai seguenti specifici criteri:
• Capacità di creare alto valore aggiunto in termini di ricadute scientifiche, sociali ed economiche sul territorio e di nuovi stimoli per ricercatori,
scienziati e imprenditori italiani;
• Aderenza e grado di coerenza alle priorità tematiche di Horizon 2020 e, dunque, capacità di distinguersi per un forte impatto sociale e di risposta
alle grandi sfide sociali;
• Realizzabilità degli interventi. Infatti, ogni progetto dovrà avere durata massima coincidente con quella del Programma, in quanto si tratta di
interventi complessi che contemplano sia la fase di ricerca di base sia quelle di sviluppo e sperimentazione dei prodotti e servizi derivanti dai
risultati raggiunti durante la prima fase;
• Stimolo alla collaborazione tra Università, Enti pubblici e privati di ricerca, Grandi Imprese e PMI, al fine di consolidare sul territorio nazionale le
relazioni tra i produttori e gli utilizzatori di conoscenze scientifico-tecnologiche;
• Complementarietà con gli interventi avviati e/o programmati a livello regionale al fine di valorizzare l’efficacia dei risultati evitando
sovrapposizioni;
• Livello di contenuto tecnico-scientifico tale da poter generare un impatto sociale ed economico elevato, reale e misurabile in termini di definizione
del bisogno sociale, di dimensione della società interessata e di vantaggio competitivo rispetto alle soluzioni già esistenti;
• Capacità di abilitare processi di trasferimento tecnologico anche attraverso partnership con grandi player internazionali dell’innovazione;
• Capacità di descrivere/tracciare un disegno di più ampio respiro che si interfacci/integri con le iniziative dell’Asse I (Cfr. Asse I Investimenti in
Capitale Umano);
Capacità di concorrere al raggiungimento dei risultati attesi del Programma (valorizzazione indicatori, raggiungimento target indicatori, etc).
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61
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2.A.6.3 Planned use of financial instruments (where appropriate)
Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
2.A.6.4 Planned use of major projects (where appropriate)
Investment priority
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in
particular promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation,
networking, clusters and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions,
advanced manufacturing capabilities and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
2.A.6.5 Output indicators by investment priority and, where appropriate by category of region
Table 5: Common and programme-specific output indicators (by investment priority, broken down by category of region for the ESF, and where
relevant, for the ERDF)
Investment priority
ID
Indicator
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in particular
promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation, networking, clusters
and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions, advanced manufacturing capabilities
and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
Measurement unit
Fund
Target value (2023)
Category of region (where
relevant)
M
IT
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W
Source of data
Frequency of
reporting
T
IT
Investment priority
ID
Indicator
1b - Promoting business investment in R&I, developing links and synergies between enterprises, research and development centres and the higher education sector, in particular
promoting investment in product and service development, technology transfer, social innovation, eco-innovation, public service applications, demand stimulation, networking, clusters
and open innovation through smart specialisation, and supporting technological and applied research, pilot lines, early product validation actions, advanced manufacturing capabilities
and first production, in particular in key enabling technologies and diffusion of general purpose technologies
Measurement unit
Fund
Category of region (where
relevant)
Target value (2023)
M
IT
W
Source of data
Frequency of
reporting
T
11
progetti attivati in
aree cluster
n
ERDF
Less developed
54,00
nd
da definire
12
progetti realizzati
in collaborazione
n
ERDF
Less developed
54,00
nd
da definire
13
progetti attivata
per ciascuna delle
12 aree tematiche
n
ERDF
Less developed
10,00
nd
da definire
14
imprese coinvolte
per la prima volta
in investimenti di
ricerca
n
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
11
progetti attivati in
aree cluster
n
ERDF
Transition
6,00
nd
da definire
12
progetti realizzati
in collaborazione
n
ERDF
Transition
6,00
nd
da definire
13
progetti attivata
per ciascuna delle
12 aree tematiche
n
ERDF
Transition
2,00
nd
da definire
14
imprese coinvolte
per la prima volta
in investimenti di
ricerca
n
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
63
IT
2.A.7 Social innovation, transnational cooperation and contribution to thematic objectives 1-7
Priority axis
II - PROGETTI TEMATICI
2.A.8 Performance framework
Table 6: Performance framework of the priority axis (by fund and, for the ERDF and ESF, category of region)
Priority axis
ID
II - PROGETTI TEMATICI
Indicator
type
Indicator or key
implementation step
Measurement unit, where
appropriate
Fund
Category of
region
Milestone for 2018
M
W
Final target (2023)
T
M
W
Source of data
Explanation of
relevance of indicator,
where appropriate
T
CO27
O
Research, Innovation: Private
investment matching public
support in innovation or R&D
projects
EUR
ERDF
Less developed
0
0,00
nd
CO27
O
Research, Innovation: Private
investment matching public
support in innovation or R&D
projects
EUR
ERDF
Transition
0
0,00
nd
Additional qualitative information on the establishment of the performance framework
2.A.9 Categories of intervention
Categories of intervention corresponding to the content of the priority axis based on a nomenclature adopted by the Commission, and indicative
breakdown of Union support.
IT
64
IT
Tables 7-11: Categories of intervention
Table 7: Dimension 1 - Intervention field
Priority axis
II - PROGETTI TEMATICI
Fund
Category of region
Code
€ amount
ERDF
Less developed
058. Research and innovation infrastructure (public)
87.618.358,00
ERDF
Transition
058. Research and innovation infrastructure (public)
7.846.489,00
ERDF
Less developed
059. Research and innovation infrastructure (private, including science parks)
87.618.358,00
ERDF
Transition
059. Research and innovation infrastructure (private, including science parks)
7.846.490,00
ERDF
Less developed
060. Research and innovation activities in public research centres and centres of competence including networking
103.737.633,00
ERDF
Transition
060. Research and innovation activities in public research centres and centres of competence including networking
9.290.019,00
ERDF
Less developed
061. Research and innovation activities in private research centres including networking
103.737.633,00
ERDF
Transition
061. Research and innovation activities in private research centres including networking
9.290.020,00
ERDF
Less developed
063. Cluster support and business networks primarily benefiting SMEs
200.270.533,00
ERDF
Transition
063. Cluster support and business networks primarily benefiting SMEs
17.934.833,00
Table 8: Dimension 2 - Form of finance
Priority axis
II - PROGETTI TEMATICI
Fund
IT
Category of region
Code
€ amount
ERDF
Less developed
01. Non-repayable grant
582.982.515,00
ERDF
Transition
01. Non-repayable grant
52.207.851,00
65
IT
Table 9: Dimension 3 - Territory type
Priority axis
II - PROGETTI TEMATICI
Fund
Category of region
Code
€ amount
ERDF
Less developed
07. Not applicable
582.982.515,00
ERDF
Transition
07. Not applicable
52.207.851,00
Table 10: Dimension 4 - Territorial delivery mechanisms
Priority axis
II - PROGETTI TEMATICI
Fund
Category of region
Code
€ amount
ERDF
Less developed
07. Not applicable
582.982.515,00
ERDF
Transition
07. Not applicable
52.207.851,00
Table 11: Dimension 6 - ESF secondary theme (ESF and YEI only)
Priority axis
Fund
II - PROGETTI TEMATICI
Category of region
Code
€ amount
2.A.10 Summary of the planned use of technical assistance including, where necessary, actions to reinforce the administrative capacity of
authorities involved in the management and control of the programmes and beneficiaries (where appropriate) (by priority axis)
Priority axis:
IT
II - PROGETTI TEMATICI
66
IT
IT
67
IT
.
2.A.1 Priority axis
ID of the priority axis
III
Title of the priority axis
SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
 The entire priority axis will be implemented solely through financial instruments
 The entire priority axis will be implemented solely through financial instruments set up at Union level
 The entire priority axis will be implemented through community-led local development
 For the ESF: The entire priority axis is dedicated to social innovation or to transnational cooperation, or both
2.A.2 Justification for the establishment of a priority axis covering more than one category of region, thematic objective or fund (where
applicable)
La ragione dei risultati insoddisfacenti nella gestione delle politiche va attribuita, secondo numerosi studi nazionali e internazionali, alla insufficiente
capacità istituzionale e amministrativa che ancora caratterizza l’amministrazione pubblica italiana. Il Worldwide governance indicators della banca
Mondiale colloca il Paese al di sotto della media europea per tutte e sei le dimensioni che compongono i parametri di valutazione (oneri regolatori,
prevenzione e contrasto della corruzione, trasparenza, digitalizzazione dei servizi ai cittadini, funzionamento del sistema giudiziario). Alla luce di queste
considerazioni, forte dell’esperienza acquisita con la Programmazione 2007-2013, il MIUR intende rafforzare l’approccio pro-attivo, porre il dialogo e il
confronto con i soggetti attuatori al centro del proprio intervento.
Ciò che si vuole ottenere è un salto qualitativo da parte dell’amministrazione nell’ambito dei processi di gestione: un’amministrazione orientata ai
risultati, attenta ai processi di realizzazione; un’amministrazione che fa del monitoraggio lo strumento di indirizzo del processo di gestione, pronta ad
intervenire con eventuali “correzioni di indirizzo”, in funzione del conseguimento degli obiettivi. Un’amministrazione che, grazie al costante e continuo
monitoraggio degli interventi e al dialogo con i soggetti attuatori li “accompagna” nei processi di realizzazione degli interventi, li guida alla risoluzione di
problematiche individuando azioni di semplificazione e di ri-orientamento in linea con le esigenze realizzative che si possono presentare nel corso del
processo di sviluppo degli interventi. In questo senso sarà dato forte impulso anche all’uso di strumenti di gestione web based sia per le interazioni
interne (tra gli Uffici, tra amministrazioni, ecc.), sia per quelle esterne (con i cittadini, con gli stakeholder). Saranno traguardati gli obiettivi di open
government, grazie al potenziamento delle azioni di open data (trasparenza, disponibilità e accessibilità del dato). Sarà dato forte impulso alla gestione
IT
68
IT
del PON seconda la logica della coopetition fra attori del sistema che prevede il coinvolgimento orizzontale di una molteplicità di soggetti anche sociali,
consentendo la circolazione delle informazioni, l’acquisizione dei bisogni, ma anche delle competenze.
In coerenza con l’indirizzo strategico definito per l’OT 11, con le raccomandazioni del Position Paper della CE, con le dichiarazioni di intenti espresse
nel PNR (“Piena interoperabilità delle banche dati informative, statistiche e amministrative. Digitalizzazione della PA”), e tenuto conto della pagella
elaborata dai tecnici di Bruxelles che invita l’Italia a "garantire una migliore gestione dei fondi con un'azione risoluta di miglioramento della capacità di
amministrazione, della trasparenza, della valutazione e del controllo di qualità a livello regionale specialmente nelle Regioni del Mezzogiorno", gli
interventi previsti nel presente Asse mirano a rendere l’amministrazione capace di accompagnare i soggetti nel processo di gestione e realizzazione degli
interventi. Vengono previste azioni rivolte sia al miglioramento dell’efficienza amministrativa (capacità di gestione, governance multilivello), sia al
miglioramento delle capacità di comunicazione e interrelazione con i soggetti interni ed esterni a vario titolo interessati alla realizzazione del PO, in
coerenza con le indicazioni derivanti dal Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA) del MIUR.
2.A.3 Fund, category of region and calculation basis for Union support
Fund
Category of region
Calculation basis (total eligible expenditure or eligible
public expenditure)
ERDF
Less developed
Public
ERDF
Transition
Public
Category of region for outermost regions and northern
sparsely populated regions (where applicable)
2.A.4 Investment priority
IT
ID of the investment priority
11a
Title of the investment priority
Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
69
IT
2.A.5 Specific objectives corresponding to the investment priority and expected results
ID of the specific objective
1
Title of the specific objective
L’obiettivo specifico corrispondente alle priorità individuate sul presente Asse è, in un’ottica di open data, quello di favorire trasparenza, interoperabilità e accesso ai
dati pubblici. A questo si affianca la necessità di efficientare la governance multilivello e le capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione del PON R&I.
Results that the Member States
seek to achieve with Union
support
RA 11.1
Aumento della trasparenza e interoperabilità, e dell’accesso ai dati pubblici
RA 11.6
Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei
programmi operativi
Si riporta di seguito la sintesi degli obiettivi specifici individuati con riferimento alle singole azioni promosse nell’ambito
dell’Asse III. III.1.1: (i) Miglioramento qualità, quantità, accessibilità, trasparenza dei dati; (ii) Rafforzamento disponibilità dei
dati ai fini conoscitivi/informativi con possibilità di loro utilizzo anche per lo sviluppo di collaborazioni, scambi di
conoscenze, ricerche, analisi. III.1.2: (i) miglioramento della governance multilivello; (ii) rafforzamento della filiera di
cooperazione tra istituzioni e altri portatori di interesse; (iii) spinta ad azioni di diffusione e di uso sociale delle informazioni;
(iv) garanzia di informazione e comunicazione conforme alla strategia di comunicazione definita. III.1.3: (i) Potenziamento
della funzione di monitoraggio strategico relativa al PON e agli altri interventi di R&S cofinanziati, interventi tempestivi di
“riallineamento”, rafforzamento della capacità decisionale; (ii) Miglioramento e rafforzamento dell’interazione e della
cooperazione fra i diversi soggetti coinvolti nei processi di gestione e attuazione con conseguente ottimizzazione di procedure,
strumenti e modalità di gestione al fine di ottimizzare risultati ed impatto delle azioni intraprese.
IT
70
IT
Table 3: Programme-specific result indicators, by specific objective (for the ERDF and the Cohesion Fund)
Specific objective
ID
IT
1 - L’obiettivo specifico corrispondente alle priorità individuate sul presente Asse è, in un’ottica di open data, quello di favorire trasparenza,
interoperabilità e accesso ai dati pubblici. A questo si affianca la necessità di efficientare la governance multilivello e le capacità degli organismi
coinvolti nella attuazione e gestione del PON R&I.
Indicator
Measurement unit
Category of region (where
relevant)
Baseline value
Baseline
year
Target value (2023)
Source of data
Frequency of
reporting
14
Percentuale di disponibilità di
banche dati in formato aperto
%
Less developed
0,00
Agid
da definire
14
Percentuale di disponibilità di
banche dati in formato aperto
%
Transition
0,00
Agid
da definire
15
Open Government Index su
trasparenza, partecipazione e
collaborazione nelle politiche di
coesione
n
Less developed
0,00
DPS
da definire
15
Open Government Index su
trasparenza, partecipazione e
collaborazione nelle politiche di
coesione
n
Transition
0,00
DPS
da definire
16
Riduzione dei tempi amministrativi
%
Less developed
0,00
nd
da definire
16
Riduzione dei tempi amministrativi
%
Transition
0,00
nd
da definire
17
semplificazione del carico
burocratico e procedurale e
riduzione oneri
da definire
Less developed
0,00
nd
da definire
17
semplificazione del carico
burocratico e procedurale e
riduzione oneri
da definire
Transition
0,00
nd
da definire
71
IT
2.A.6 Action to be supported under the investment priority (by investment priority)
2.A.6.1 Description of the type and examples of actions to be supported and their expected contribution to the specific objectives including, where
appropriate, the identification of main target groups, specific territories targeted and types of beneficiaries
Investment priority
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
Azione III.1 - Open Data
L’azione aderisce all’impegno assunto dalle pubbliche amministrazioni di rispondere agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle
informazioni (D.Lgs. 33/2013), perseguita nell’ambito dell’Agenda Digitale per l’Italia (art. 47 del DL 5/2012). Attraverso l’utilizzo di tecnologie
avanzate per lo scambio dei dati (web service), si vuole aumentare il grado di accessibilità all’operato delle amministrazioni da parte del cittadino, sia in
termini informativi, sia di controlloe partecipazione al processo decisionale. Finalità ultima è il miglioramento dell’attività della pubblica amministrazione,
l’accrescimento del principio di responsabilità, la focalizzazione sui risultati.
Nell’ambito della Programmazione 2007-2013, in coerenza con quanto stabilito dal sopra citato D.Lgs. 33/2013 e in linea con le tendenze internazionali di
open government, il MIUR ha reso disponibili sul sito del PON Ricerca e Competitività, www.ponrec.it, i dati di tutti gli interventi del programma. Forte
impulso è stato dato anche al dialogo con il portale Open coesione.
Considerato il riscontro positivo evidenziato dal numero di accessi al sito del PONREC, con la Programmazione 2014-2020 il MIUR si propone di
rafforzare ulteriormente le azioni di pubblicazione dei dati in formato aperto, estendendone la quantità e qualità. In continuità con quanto sino ad oggi già
realizzato, il MIUR intende promuovere l'implementazione dell'Anagrafe nazionale delle Ricerche prevedendo l'accessibilità alle informazioni che saranno
pubblicate sulla stessa, in conformità con i principi dell'open data esplicitati a livello nazionaleL'Anagrafe sarà alimentata, per la parte PON, dalla banca
dati di gestione del Programma, sviluppata con l’azione III.1.3e disporrà di un team tecnico responsabile del processo di gestione e apertura dei dati. Dalla
sopra citata banca dati confluiranno le informazioni relative a tutti i progetti finanziati nell’ambito del Programma Operativo.
Analogamente, i dati disponibili su altre banche dati provvederanno ad implementare l'Anagrafe Nazionale delle Ricerche per la parte attinente ai progetti
IT
72
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Investment priority
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
di ricerca finanziati attraverso altri fondi, sia nazionali che regionali.
L'amministrazione potrà decidere, grazie al monitoraggio delle procedure, di procedere ad eventuali implementazioni, ad esempio,
aumentando/modificando, laddove ritenuto utile, la tipologia dei dati (dataset) da pubblicare ma anche di intervenire sulla qualità del dato in termini di
tempestività, accuratezza, coerenza e sulle modalità di rappresentazione, accesso e messa a disposizione dei dati. La fruizione di questa mole di dati da
parte dei beneficiari dell’azione consentirà all’amministrazione di verificare l'efficacia dell'azione, ovvero se sia necessario intervenire con interventi di
ottimizzazione.
Chiunque sia interessato (soggetti attivi nell'ambito della ricerca, le diverse amministrazioni, i beneficiari, ma anche il comune cittadino), potrà prendere
visione delle attività di ricerca finanziate in ambito nazionale, avviare attività di confronto, analisi, valutazione, scambio di informazioni. Sarà pertanto
assicurata la possibilità per il cittadino di essere informato sull’utilizzo delle risorse pubbliche; sarà rafforzata la cooperazione fra i soggetti che
partecipano in diversa forma e misura alla realizzazione dei progetti e dei Programmi, ma comunque interessati a monitorare l’avanzamento, i risultati e il
relativo impatto.
Per assicurare l'efficacia dell'intervento , l'Amministrazione é già impegnata nella individuazione della tipologia dei dati, nella standardizzazione della
modalità di pubblicazione, di accesso e di utilizzo dei dati (integrazione e inter azione con Research Italy, Sirio, sito del PON, Open coesione, ecc.).
Il formato che si intende adottare é quello del Linked Open data (LOD),
La normativa nazionale di riferimento per la presente azione è individuata nel codice dell'Amministrazione Digitale (D. Lgs.n.235/2010 che recepisce
espressamente la dottrina dell'open data e sollecita le amministrazioni ad aprire il proprio patrimonio informativo); nell’art. 9 del D.L. 179/2012 che
definisce il quadro legislativo per incrementare l’accesso e il riuso della Public Sector Information (PSI) e introduce una chiara definizione di “Open data”
e un principio generale di openness by default; nell'Agenda digitale per l’Italia (art.47 del D.Lgs. 5/2012);D.Lgs. 33/2013 di riordino in materia di
pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle P. A., il Piano triennale per la trasparenza e l’integrità, adottato con DM n.62 del 31
gennaio 2014, , il Programma nazionale di Riforma del MEF (WebMasterPoint.orgA livello europeo, la Direttiva 2003/98/CE del 17 novembre 2003
(recepita dall'ordinamento italiano con il D. Lgs del 24/01/2006 n.36) che ha attribuito a ciascuna Amministrazione la possibilità di autorizzare il riutilizzo
delle informazioni che vengono raccolte, prodotte e diffuse nell'ambito del perseguimento dei propri fini istituzionali; la Open Data Charter del G8, alla
IT
73
IT
Investment priority
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
quale l’Italia aderisce dal 18 giugno 2013; l’art. 115 del Regolamento (CE) 1303/2013.
Azione III.2 - Social PA & Governance
Social PA
L’efficace utilizzo delle risorse finanziare del Programma passa attraverso un rafforzamento della capacità istituzionale ed amministrativa, coerentemente
a quanto riportato nell’O. T.11 dell’Accordo di Partenariato e nel Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA) predisposto dal MIUR.
Ai fini di accrescere tale capacità nell’ambito delle politiche di sviluppo risulta necessario progettare zioni volte a rendere l'Amministrazione Pubblica
innovativa ed efficiente.
Dalla analisi di contesto risulta iche, la scarsa capacità amministrativa ha contribuito ad ostacolare la corretta attuazione della politica di coesione, in
particolare nelle Regioni meridionali. Il salto di qualità nel modello di PA perseguito si rintraccia nel forte impulso da assicurare ai temi dell’efficienza,
della trasparenza, dell’integrità e della responsabilità nelle azioni della P.A. .
Fare conoscere e fornire informazioni sugli obiettivi delle politiche di sviluppo, sulle opportunità di finanziamento e sui risultati che il Programma
persegue diventa sempre più un aspetto fondamentale dell’attività svolta dall’Amministrazione e dai beneficiari.
In una fase preliminare sarà necessario concentrarsi su azioni tese ad informare i potenziali beneficiari sulla progettazione delle azioni e sulle opportunità
di finanziamento esistenti, ponendo le basi per concorrere al successo della Programmazione.
In una fase attuativa/gestionale, l’Amministrazione, unitamente ai soggetti attuatori, in una logica di piena trasparenza e cooperazione, deve informare i
cittadini sui progressi registrati nell’attuazione dei progetti e sui risultati ottenuti, dando particolare evidenza alle modalità di impiego dei fondi UE e al
loro ruolo nel sostegno allo sviluppo.
In una fase di chiusura, l‘Amministrazione deve impegnarsi a garantire la diffusione di risultati verso tutti gli stakeholders attraverso forme di
IT
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IT
Investment priority
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
comunicazione fortemente indirizzate al coinvolgimento e alla partecipazione attiva della cittadinanza.
In tale fase va consolidato il patrimonio di conoscenze acquisito durante la programmazione per facilitare la condivisione del know how in termini di
buone prassi e criticità, ponendo solide basi per le future programmazioni.
Le attività inerenti l’azione in oggetto, prevedono – in coerenza con il PRA – il perseguimento dei seguenti obiettivi specifici:
• Il miglioramento della governance multilivello, ottenuta migliorando la qualità e il grado di incisività della consultazione ed il livello di
coinvolgimento attivo delle parti economiche e sociali della società civile nel sistema di programmazione;
• Il rafforzamento della filiera di cooperazione tra istituzioni e altri portatori di interesse;
• La spinta ad azioni di diffusione e di uso sociale delle informazioni inerenti l’attività amministrativa rese disponibili attraverso sistemi “open
data”,;
• La garanzia di un’informazione e comunicazione a favore di potenziali beneficiari, soggetti moltiplicatori e grande pubblico, attraverso forme e
metodi di comunicazione innovativi e basati sull’utilizzo di social network.
L’attivazione di un sito internet dedicato al Programma, rappresenterà uno degli strumenti cui si ricollega l’azione Social PA.L’uso dei social network avrà
un ruolo cardine nello sviluppo dell’azione proseguendo un percorso positivamente avviato nell’ultima fase della Programmazione 2007-2013.
La creazione di una comunità interessata ai temi della Ricerca, dello Sviluppo Tecnologico e dell’Innovazione e allo sviluppo del capitale umano dovrà
caratterizzare la progettazione di collegati piani editoriali e di promozione che dovrannountare a stimolare l’interesse e la partecipazione dei cittadini tutti.
L’uso di strumenti innovativi nella condivisione (es. piattaforme web di consultazione) accompagnerà lo sviluppo dell’azione di Social PA, promuovendo
la realizzazione di azioni di civic innovation, secondo un approccio bottom-up.
Il miglioramento della governance multilivello sarà ottenuto anche attraverso lo sviluppo di forme di progettazione partecipata, realizzate attraverso azioni
di animazione, informazione e networking sul territorio.
IT
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Investment priority
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
Nella fase attuativa degli interventi, un forte impegno sarà profuso per l’utilizzo di modalità telematiche nei rapporti con i beneficiari, creando piattaforme
social di interscambio dati e di collegamento diretto con l’Amministrazione per una gestione diretta e semplificata dei progetti..
L’azione è per sua stessa natura connessa all’attuazione di tutti gli interventi contemplati nel Programma, in quanto pensata quale strumento a supporto del
rafforzamento della capacità amministrativa e di innovazione della PA.
Governance
La presente azione rientra nella più ampia strategia individuata a livello nazionale per “Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle
parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente” (OT 11) che innovi sia i contenuti sia le modalità con cui si realizzano gli interventi, in modo
da renderli funzionali al conseguimento degli obiettivi di modernizzazione delle amministrazioni pubbliche e quindi degli obiettivi della politiche di
sviluppo e coesione” (AdP). In particolare l'azione mira al miglioramento della capacità di governance multilivello e delle capacità degli organismi
coinvolti nella attuazione dei programmi operativi, come anche specificato nel PRA del MIUR.
Con l’azione di seguito descritta si intende assicurare, a tutti i soggetti che partecipano al processo di attuazione del Programma, la possibilità di accesso
alle informazioni sulla gestione, il monitoraggio e la valutazione atti a contribuire ad un più efficace governo degli interventi stessi, grazie anche alla
cooperazione diretta tra attori del sistema. La finalità che si vuole perseguire è la circolazione delle informazioni a tutti i livelli e in tutte le fasi di vita del
processo realizzativo del Programma, attraverso lo scambio elettronico dei dati. Con la programmazione 2007-2013 il MIUR ha avviato lo sviluppo di
sistemi informatizzati di gestione che hanno consentito di ottimizzare il monitoraggio, la gestione ed il controllo delle operazioni. Nella programmazione
2014-2020 il MIUR, al fine di rafforzare la trasparenza dell’azione pubblica e assicurare l’accompagnamento e l’attuazione dei programmi e delle strategie
S3, in linea con quanto previsto dai Regolamenti Comunitari (art.122 c. 3 del Reg. (CE) 1303/2013), nonché in base agli accordi che saranno definiti con il
Ministero dell’Economia e Finanze RGS-IGRUE per la definizione delle modalità tecnico-operative atte al rispetto delle suddette disposizioni
regolamentari, intende ottimizzare e completare i sistemi informativi esistenti al fine di assicurare la complessiva integrazione del flusso informativo
sull’universo delle operazioni cofinanziate dalla proposta di ammissione al finanziamento sino alla loro chiusura. In sostanza l’azione mira a rafforzare il
processo realizzativo del Programma
Le iniziative che si intendono promuovere attraverso l’azione proposta, in coerenza con le azioni descritte nel PRA, sono riconducibili a:
IT
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IT
Investment priority
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
• Potenziamento delle capacità di governance attraverso:
• Il potenziamento e unificazione dei sistemi gestionali esistenti chepreveda la possibilità di conseguire la completa integrazione del flusso
informativo dalla presentazione delle domande, alle successive fasi di selezione, gestione in itinere, controllo e certificazione. Il DB comprenderà
la rendicontazione on line da parte dei soggetti attuatori e lo scambio di dati in forma strutturata (compreso lo scambio in formato documentale). I
beneficiari saranno in grado di inviare e ricevere dati e documenti relativi alla gestione, alla sorveglianza e al controllo, alla certificazione delle
spese, alla valutazione. Sarà assicurato il principio del single input. Interagendo sul gestionale i soggetti che partecipano al flusso informativo
funzionale all’attuazione, collaboreranno all’arricchimento/implementazione/aggiornamento delle informazioni. Il DB si interfaccerà con il sistema
nazionale di monitoraggio unitario 2014-2020, in continuità evolutiva rispetto al sistema di monitoraggio unitario 2007-2013. detta banca dati
conterrà il set informativo definito per il monitoraggio dello stato di avanzamento del Programma, consentirà lo scambio elettronico dei dati con il
sistema nazionale di monitoraggio consentendo elaborazioni statistiche utili ai fini del monitoraggio, della valutazione, nonché della governance,
ossia del supporto a tutte le fasi del processo decisionale. Il portale sarà inoltre lo strumento dal quale saranno assunti i dati/le informazioni che si
intendono pubblicare in base ai principi dell’open data.
• L’istituzione, presso il MIUR di un Comitato di indirizzo e governo del Programma al quale parteciperanno, con cadenze temporali “fisse”, e
comunque in base alle esigenze di programmazione, le otto regioni interessate dal PON. Compito del Comitato è accompagnareil processo
realizzativo degli interventi finanziati. Utilizzando i risultati del monitoraggio e della valutazionenonché coinvolgendo, anche attraverso la
comunicazione social, gli altri attori del sistema (soggetti attuatori, distretti, università e enti di ricerca, il cittadino), il Comitato vigilerà
sull’attuazione degli interventi assicurando, sin dalla fase di progettazione, l’integrazione fra formazione, ricerca e innovazione delle azioni attivate
a livello del PON e di quelle attivate a livello regionale.
• Potenziamento delle capacità di governo strategico dei distretti tecnologici
L’esperienza dei distretti di alta tecnologia, avviata con il PON R&C 2007 – 2013, è stata oggetto di alcuni esercizi valutativi che hanno messo in evidenza
i limiti con cui le compagini responsabili delle iniziative hanno interpretato il loro ruolo e le funzioni che l’organismo da loro gestito era chiamato a
svolgere nel contesto territoriale di relativa gravitazione.
Il razionale del sostegno pubblico ai distretti era esplicito: si trattava di promuovere un’entità che assumesse in modo intelligente e mirato il ruolo di
IT
77
IT
Investment priority
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
soggetto intermediario di conoscenze, in modo da soddisfare il fabbisogno innovativo delle imprese e, nello stesso tempo, agevolasse i processi di
valorizzazione delle conoscenze prodotte nelle università e nei centri di ricerca. Per ottemperare in modo adeguato a tale ruolo di interfaccia, si richiedeva
di avviare forme di coordinamento territoriale tra soggetti eterogenei (agenzie di sviluppo, imprese singole e consorziate, organismi di ricerca e di
technology transfer), onde raccordare conoscenze, competenze e funzioni tra loro diverse sì, ma con cospicui margini di reciproco overlapping. Di fatto in
molti casi il distretto ha assunto una esplicita connotazione di “autoreferenzialità”, con il management più orientato a gestire progetti cofinanziati e a
reperire nuovi finanziamenti pubblici, piuttosto che cercare integrazioni con il tessuto imprenditoriale locale e/o l’inserimento dei distretti in circuiti di
eccellenza nazionali/internazionali.
Al fine di valorizzare le esperienze fatte e riorientare ove necessario il loro modus operandi il MIUR intende avviare una significativa azione di
affiancamento che si articolerà nei seguenti step:
1. analisi puntuale dell’esperienza avviata e della situazione esistente.
2. identificazione dei fabbisogni di adeguamento formativo dei responsabili della governance.
3. organizzazione dell’attività di aggiornamento;
4. attivazione di specifiche attività di valutazione esterna sui distretti esistenti da attivarsi nell’ambito dell’Asse IV.
La normativa nazionale è individuata nella delibera CIPE n. 124/2012 che ha previsto la costituzione di un tavolo di lavoro fra le PA, sia centrali che
regionali, titolari di sistemi di monitoraggio, per la razionalizzazione del complesso delle informazioni rilevate, per una più efficiente interoperabilità delle
banche dati nazionali e regionali.
A livello europeo, l'art. 122 comma 3 del Reg. (CE) 1303/2013 l’art. 125, comma 2, lettera d), con particolare riferimento alla affidabilità dei sistemi
stessi che devono contenere tutte le informazioni necessarie per la sorveglianza, la valutazione, la gestione finanziaria, la verifica e l’audit, compresi i dati
su singoli partecipanti alle operazioni.
IT
78
IT
2.A.6.2 Guiding principles for selection of operations
Investment priority
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
Per l’Azione III.1
La selezione delle operazioni da avviare attraverso l’azione sarà improntata al conseguimento dei seguenti risultati:
• accesso alle informazioni via internet senza limitazioni secondo l’identità o lo scopo dell’utente;
• possibilità di elaborazione delle informazioni da un’applicazione informatica senza che sia necessaria la disponibilità di uno specifico software;
• gestione trasparente e aperta dei Programmi;
• semplificazione della gestione e scambio dei dati, grazio allo scambio elettronico e interoperabilità rispetto alle altre banche dati;
• miglioramento dell’azione amministrativa.
Per l’Azione III.2
Social PA
I principi guida in ordine alla selezione delle operazioni, oggetto di sostegno finanziario nell’ambito della presente azione del PON, sono di seguito
indicati:
• trasparenza, intesa in primo luogo come chiarezza e comprensibilità dell'azione privilegiando azioni che migliorano la capacità
dell’amministrazione di informare, non tanto ponendo attenzione alla quantità di informazioni veicolate, ma soprattutto ad alcuni standard
qualitativi come la comprensibilità, l'accessibilità, la tempestività, la rilevanza e la chiarezza espositiva.
• contrasto a comportamenti collusivi, selezionando operazioni in grado di offrire strumenti di controllo attivo ai cittadini, alla società civile e agli
operatori economici. Ampliare la platea di potenziali beneficiari e soggetti coinvolti, significa ridurre il rischio di comportamenti collusivi,
aumentando il controllo sociale. L’apertura delle informazioni sulla performance e sui risultati delle azioni proposte, innalza la credibilità del
IT
79
IT
Investment priority
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
Programma stesso e degli attori che lo attuano, dando chiara evidenza degli effetti sul territorio dell’utilizzo delle risorse pubbliche;
• comunicazione e diffusione su larga scala di obiettivi e azioni, per aumentare il livello di conoscenza delle opportunità offerte ai potenziali
beneficiari dei finanziamenti e per dare visibilità al ruolo svolto dall'Unione europea e dagli Stati membri per sostenere lo sviluppo socioeconomico. In tal senso è necessario che le azioni selezionate siano in grado di sviluppare strategie di comunicazione con connessi obiettivi, azioni
e strumenti, che garantiscano maggiore efficacia puntando all’integrazione tra mezzi e canali tradizionali e quelli più innovativi;
• partecipazione, puntando ad azioni che favoriscano una governance multilivello del Programma, la condivisione e la partecipazione attiva del
partenariato e dei cittadini fin dalle prime fasi programmatorie per orientare le azioni, semplificare la gestione degli interventi, condividere i
risultati e monitorarne gli effetti concreti sul territorio innescando un circolo virtuoso di spinta all’innovazione.
• semplificazione della gestione e più rapido scambio di informazioni favorendo un rapporto più diretto tra amministrazione ed attori coinvolti nel
Programma, riducendo i tempi di risposta alle richieste e facilitando l’applicazione di soluzioni condivise;
• valorizzazione delle buone prassi e delle esperienze maturate nel precedente periodo di programmazione;
miglioramento dell’azione amministrativa privilegiando azioni che possano favorire la rapida diffusione di soluzioni condivise, consentendone
un’applicazione uniforme nella gestione degli interventi.
Governance
La selezione delle operazioni da avviare attraverso l’azione sarà improntata al conseguimento dei seguenti risultati:
• sviluppo di sistemi informativi web based, in grado di assicurare il dialogo e lo scambio elettronico dei dati tra i beneficiari, l’autorità di gestione,
l’autorità di certificazione, l’autorità di audit e gli organismi intermedi;
• digitalizzazione completa del fascicolo di progetto che comprenda la documentazione elettronica o la scansione documentale;
• semplificazione e snellimento delle attività di carattere burocratico amministrativo, compreso la gestione frodi e irregolarità (gestione e scambio
elettronico dei dati relativi al registro dei recuperi, alle informazioni relative a documenti quali fideiussioni, antimafia, Durc, ecc.);
• interoperabilità con altri sistemi informativi: quadri dell’Unione Europea, sistema di monitoraggio nazionale, portale Open Coesione, Anagrafe
IT
80
IT
Investment priority
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
nazionale delle ricerche;
• cooperazione tra gli attori (beneficiari, AdG, AdC, AdA), grazie alla condivisione dei dati che favorisca la validazione e il trasferimento delle
informazioni, messaggistica e comunicazione on line
• disponibilità e trasparenza delle azioni e dei dati.
2.A.6.3 Planned use of financial instruments (where appropriate)
Investment priority
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
2.A.6.4 Planned use of major projects (where appropriate)
Investment priority
IT
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional
capacity and the efficiency of public administration
81
IT
2.A.6.5 Output indicators by investment priority and, where appropriate by category of region
Table 5: Common and programme-specific output indicators (by investment priority, broken down by category of region for the ESF, and where
relevant, for the ERDF)
Investment priority
ID
Indicator
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional capacity and
the efficiency of public administration
Measurement unit
Fund
Target value (2023)
Category of region (where
relevant)
M
IT
W
Source of data
Frequency of
reporting
T
8
Progetti
innovativi attivati
n
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
15
Tavoli/consultazi
oni pubbliche
attivate
n
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
16
Tavoli/consultazi
oni pubbliche
online attivate sul
totale dei
tavoli/consultazio
ni attivate
0
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
17
Sezione social
network (n.
account aperti; n.
input/output,
tweet, etc; n.
followers, %
hashtag
popolari/TOT
hashtag)
0
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
18
soggetti coinvolti
- cittadini, PPAA,
operatori
n
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
82
IT
Investment priority
ID
Indicator
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional capacity and
the efficiency of public administration
Measurement unit
Fund
Category of region (where
relevant)
Target value (2023)
M
W
Source of data
Frequency of
reporting
T
economici/sociali
IT
19
tavoli di
governance
attivati
0
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
20
azioni di
coopetition
attivate
n
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
21
sistemi
informativi
dedicati
n
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definre
8
Progetti
innovativi attivati
n
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
15
Tavoli/consultazi
oni pubbliche
attivate
n
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
16
Tavoli/consultazi
oni pubbliche
online attivate sul
totale dei
tavoli/consultazio
ni attivate
0
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
17
Sezione social
network (n.
account aperti; n.
input/output,
tweet, etc; n.
followers, %
hashtag
0
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
83
IT
Investment priority
ID
Indicator
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional capacity and
the efficiency of public administration
Measurement unit
Fund
Category of region (where
relevant)
Target value (2023)
M
W
Source of data
Frequency of
reporting
T
popolari/TOT
hashtag)
IT
18
soggetti coinvolti
- cittadini, PPAA,
operatori
economici/sociali
n
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
19
tavoli di
governance
attivati
0
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
20
azioni di
coopetition
attivate
n
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
21
sistemi
informativi
dedicati
n
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
27
Progetti/banche
dati attivate e/o
implementate
n
ERDF
Less developed
1,00
nd
da definire
27
Progetti/banche
dati attivate e/o
implementate
n
ERDF
Transition
1,00
nd
da definire
28
Grado di
implementazione
della banca dati
della ricerca
da definire
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
84
IT
Investment priority
ID
Indicator
11a - Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders and efficient public administration through actions to strengthen the institutional capacity and the
efficiency of public administrations and public services related to the implementation of the ERDF, and in support of actions under the ESF to strengthen the institutional capacity and
the efficiency of public administration
Measurement unit
Fund
Category of region (where
relevant)
Target value (2023)
M
W
Source of data
Frequency of
reporting
T
28
Grado di
implementazione
della banca dati
della ricerca
da definire
ERDF
Outermost or northern sparsely
populated
0,00
nd
da definire
29
Consultazioni
pubbliche
n
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
29
Consultazioni
pubbliche
n
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
30
Modelli di
produzione dei
dati
n
ERDF
Less developed
0,00
nd
da definire
30
Modelli di
produzione dei
dati
n
ERDF
Transition
0,00
nd
da definire
2.A.7 Social innovation, transnational cooperation and contribution to thematic objectives 1-7
Priority axis
IT
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
85
IT
2.A.8 Performance framework
Table 6: Performance framework of the priority axis (by fund and, for the ERDF and ESF, category of region)
Priority axis
ID
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
Indicator
type
Indicator or key
implementation step
Measurement unit, where
appropriate
Fund
Category of
region
Milestone for 2018
M
W
Final target (2023)
T
M
W
Source of data
Explanation of
relevance of indicator,
where appropriate
T
18
R
Open government index
n
ERDF
Less developed
0
0,00
nd
18
R
Open government index
n
ERDF
Transition
0
0,00
0
Additional qualitative information on the establishment of the performance framework
2.A.9 Categories of intervention
Categories of intervention corresponding to the content of the priority axis based on a nomenclature adopted by the Commission, and indicative
breakdown of Union support.
Tables 7-11: Categories of intervention
Table 7: Dimension 1 - Intervention field
Priority axis
Fund
ERDF
IT
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
Category of region
Less developed
Code
096. Institutional capacity of public administrations and public services related to implementation of the ERDF or actions supporting ESF
institutional capacity initiatives
86
€ amount
50.067.829,00
IT
Priority axis
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
Fund
ERDF
Category of region
Transition
Code
096. Institutional capacity of public administrations and public services related to implementation of the ERDF or actions supporting ESF
institutional capacity initiatives
€ amount
4.483.723,00
Table 8: Dimension 2 - Form of finance
Priority axis
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
Fund
Category of region
Code
€ amount
ERDF
Less developed
01. Non-repayable grant
50.067.829,00
ERDF
Transition
01. Non-repayable grant
4.483.723,00
Table 9: Dimension 3 - Territory type
Priority axis
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
Fund
Category of region
Code
€ amount
ERDF
Less developed
07. Not applicable
50.067.829,00
ERDF
Transition
07. Not applicable
4.483.723,00
Table 10: Dimension 4 - Territorial delivery mechanisms
Priority axis
Fund
ERDF
IT
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
Category of region
Less developed
Code
07. Not applicable
€ amount
50.067.829,00
87
IT
Priority axis
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
Fund
ERDF
Category of region
Transition
Code
07. Not applicable
€ amount
4.483.723,00
Table 11: Dimension 6 - ESF secondary theme (ESF and YEI only)
Priority axis
Fund
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
Category of region
Code
€ amount
2.A.10 Summary of the planned use of technical assistance including, where necessary, actions to reinforce the administrative capacity of
authorities involved in the management and control of the programmes and beneficiaries (where appropriate) (by priority axis)
Priority axis:
IT
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO
88
IT
.
2.B DESCRIPTION OF THE PRIORITY AXES FOR TECHNICAL ASSISTANCE
2.B.1 Priority axis
ID of the priority axis
IV
Title of the priority axis
ASSISTENZA TECNICA
2.B.2 Justification for establishing a priority axis covering more than one category of region (where applicable)
Le attività di Assistenza Tecnica riguardano entrambe le categorie di regioni su cui il presente Programma interviene.
Le azioni previste nel presente Asse sono tese ad assicurare alle autorità designate (AdG e AdC), il necessario supporto per governare appieno le funzioni
loro assegnate (Regolamenti Comunitari, artt. n 125 e n.126) e garantire, pertanto, la corretta gestione del Programma. Per conseguire tali risultati è
previsto il ricorso ad azioni di Assistenza Tecnica che forniscano all’amministrazione il sostegno utile alla definizione, all’implementazione e all’ utilizzo
di strumenti e modalità di gestione capaci di garantire efficacia ed efficienza realizzative alla governance del programma (art.59 del Regolamento UE
n.1303/2013). Le azioni di assistenza tecnica che il MIUR intende avviare scaturiscono dall’esperienza acquisita con la Programmazione 2007-2013, le
difficoltà riscontrate nel processo di gestione della stessa e le soluzioni adottate hanno consentito all’amministrazione di individuare le azioni da
intraprendere anche con riferimento alla programmazione 2014-2020. Le azioni di assistenza tecnica riguardano tutti gli aspetti di attuazione del
Programma. Le attività di assistenza tecnica avranno ricadute non solo a livello centrale, ma anche sulle regioni di pertinenza del PON. Le azioni di
assistenza tecnica previste nell’Asse per le quali l’amministrazione decida il ricorso a soggetti esterni all’amministrazione, saranno attuate in conformità
con la normativa comunitaria in materia di appalti pubblici. Le azioni previste nel presente Asse intendono fornire in particolar modo supporto
all’attuazione della Smart Specialization Strategy attraverso l’istituzione di strumenti di governance che prevedano il coinvolgimento dei soggetti che
partecipano a vario titolo alla realizzazione del PON, in tutte le fasi di vigenza del Programma.
Nell’ambito di tale Asse, si intenderanno attivare quali primi esercizi di valutazione quelli aventi ad oggetto i distretti tecnologici esistenti (Cfr. Azione
III.2 - sezione Governance) al fine di individuare quelli più “virtuosi” e, al contempo, ottimizzare procedure, strumenti e modalità di gestione.
IT
89
IT
2.B.3 Fund and category of region
Fund
Category of region
Calculation basis (total eligible expenditure or eligible public
expenditure)
ERDF
Less developed
Public
ERDF
Transition
Public
2.B.4 Specific objectives and expected results
ID
1
IT
Specific objective
Assicurare supporto all’Amministrazione, rafforzandola,
per la corretta gestione del PON. Più nel dettaglio si
punterà ad (i) assicurare monitoraggio e valutazione
degli interventi funzionali a sostenere il processo
decisionale; (ii) facilitare la partecipazione al PON e la
corretta gestione degli interventi affiancando i
beneficiari in tutte le fasi; (iii) assicurare la diffusione
delle opportunità offerte dal PON e dei risultati
conseguiti.
Results that the Member States seek to achieve with Union support
Rafforzamento/supporto all’Amministrazione per assicurare la corretta gestione del Programma, nel
rispetto della normativa nazionale e comunitaria e avuto particolare riguardo al conseguimento dei
risultati, sia dal punto di vista dell’efficacia (rispondenza delle azioni finanziate agli obiettivi del
Programma), sia dal punto di vista dell’efficienza (rispetto delle tempistiche e corretta gestione
finanziaria).
90
IT
2.B.5 Result indicators
Table 12: Programme-specific result indicators (by specific objective) (for ERDF/ESF/Cohesion Fund)
Priority axis
ID
1 - Assicurare supporto all’Amministrazione, rafforzandola, per la corretta gestione del PON. Più nel dettaglio si punterà ad (i) assicurare monitoraggio e valutazione degli
interventi funzionali a sostenere il processo decisionale; (ii) facilitare la partecipazione al PON e la corretta gestione degli interventi affiancando i beneficiari in tutte le fasi; (iii)
assicurare la diffusione delle opportunità offerte dal PON e dei risultati conseguiti.
Indicator
Baseline value
Measurement unit
M
Target value (2023)
Baseline
year
W
T
M
W
Source of data
Frequency of
reporting
T
2.B.6 Actions to be supported and their expected contribution to the specific objectives (by priority axis)
2.B.6.1 A description of actions to be supported and their expected contribution to the specific objectives
Priority axis
IV - ASSISTENZA TECNICA
Le azioni di assistenza tecnica che il MIUR intende avviare nel corso della presente programmazione, traggono spunto dall’esperienza acquisita con la
Programmazione 2007-2013 e riguardano sostanzialmente:
Azioni di accompagnamento all’Autorità di Gestione e all’Autorità di Certificazione per assicurare la corretta gestione del Programma in piena
coerenza con le disposizioni comunitarie. In sintesi, le azioni riguardano:
• La definizione puntuale dei flussi informativi in e out, l’individuazione delle responsabilità per l’implementazione di un sistema informativo unico
dedicato alla gestione e al monitoraggio dei singoli interventi e del Programma nella sua globalità. La disponibilità di un'unica banca dati consente
maggiore efficienza nella gestione, riduce le possibilità di errore, velocizza le operazioni di scambio di dati a tutti i livelli;
• L’utilizzo ottimale dei sistemi informatizzati predisposti per la gestione, restituzione, elaborazione dei dati che riguardano gli interventi finanziati,
funzionali al monitoraggio, alla valutazione, alla sorveglianza, alla gestione delle verifiche di audit.
• l’ottimizzazione dei processi di gestione, l’individuazione delle cause di rallentamento e delle relative soluzioni. L’esperienza acquisita con l’attuale
IT
91
IT
Priority axis
IV - ASSISTENZA TECNICA
programmazione ha evidenziato che rallentamenti nel processo attuativo degli interventi possono essere “recuperati” attraverso l’istituzione di una
c.d. Task Force che interviene trasversalmente su tutto il Programma con una finalità non solo “correttiva”, ma anche “preventiva” mettendo a
disposizione dei soggetti beneficiari tutti gli strumenti necessari alla corretta gestione (linee guida per la rendicontazione e ammissibilità delle
spese, FAQ, format di presentazione istanze, ecc.).
• L’affiancamento e il dialogo costante con i soggetti attuatori. Le risposte sostanzialmente positive raccolte a seguito dell’istituzione della figura del
project officer, suggeriscono all’amministrazione di replicare tale esperienza seppure introducendo tutti gli opportuni aggiustamenti. Il personale
dedicato a questa attività ha il compito di supportare gli attuatori in tutto il “ciclo di vita” del progetto, facilitando gli stessi nella predisposizione
degli adempimenti richiesti per la corretta gestione dei progetti finanziati.
• La verifica di conformità con la normativa comunitaria e nazionale in materia di aiuti di stato e supporto alle procedure di notifica, la preparazione
di bandi e avvisi, ecc.
• Lo svolgimento delle funzioni di gestione e controllo previste dall’art.72 del Regolamento UE 1303/2013;
• Il rispetto degli adempimenti previsti in materia di rendicontazione e certificazione delle spese sostenute dai beneficiari;
• Il monitoraggio in itinere dei processi di gestione e controllo in capo ai diversi soggetti coinvolti nei relativi processi, finalizzato, grazie
all’ottimizzazione costante dei processi di gestione e al confronto con gli attori del sistema, ad assicurare il conseguimento degli obiettivi
realizzativi. Il monitoraggio delle suddette attività è finalizzato a fornire all’amministrazione informazioni utili al processo decisionale.
• la sorveglianza che si traduce nelle attività connesse al funzionamento del Comitato di Sorveglianza (segreteria, predisposizione di documentazione,
organizzazione delle sedute del Comitato, etc.). In particolare, al fine di mantenere un livello di informazione costante e continuo sull’attuazione del
Programma, verrà sviluppata nell’ambito del sito web del Programma, una Intranet dedicata ai membri del Comitato di Sorveglianza come sede di
condivisione di informazioni, documenti ed eventi
• le attività di controllo di primo livello finalizzate alla verifica delle operazioni anche attraverso controlli in loco
Azioni di valutazione, ovvero l’insieme di attività che saranno realizzate durante il periodo di programmazione sulla base di un Piano di Valutazione ed in
relazione agli obiettivi della Strategia Europa 2020 con l’obiettivo di migliorare la qualità della progettazione e dell’esecuzione del programma, valutarne
l’efficacia e l’efficienza realizzative, nonché consentire l’impostazione di successive valutazioni di impatto. Le valutazioni potranno essere realizzate da
esperti interni ed esterni all’amministrazione in base alle considerazioni di opportunità ed efficacia individuate dall’amministrazione e comunque nel
rispetto della normativa comunitaria in materia. Il monitoraggio costante delle azioni finanziate con il Programma, il dialogo con altre amministrazioni che
IT
92
IT
Priority axis
IV - ASSISTENZA TECNICA
mettono a disposizione i dati in modalità open data, consentirà all’amministrazione di rafforzare il confronto, individuare temi di interesse per la
definizione dei disegni valutativi funzionali al miglioramento dei processi di gestione del Programma.
Azione di informazione e comunicazione: prevede l’elaborazione e l’attuazione di una strategia di comunicazione finalizzata ad informare i potenziali
beneficiari in merito alle opportunità nell’ambito del programma, pubblicizzare presso i cittadini il ruolo, le realizzazioni e i risultati conseguiti attraverso il
Programma. Come nella precedente programmazione sarà dato ampio spazio all’utilizzo dei social media per la divulgazione delle informazioni, lo
scambio di opinioni, l’accoglimento di suggerimenti, proposte, critiche, ecc. . Lo sviluppo dell’Anagrafe della Ricerca in formato linked open data e la
banca dati web based dedicata al Programma, che verranno implementate, nell’ambito dell’Asse 3, assicureranno la completa trasparenza dei dati a livello
di soggetti finanziati, progetti, gestione dei bandi, ecc. a tutti i soggetti a vario titolo interessati.
2.B.6.2 Output indicators expected to contribute to results (by priority axis)
Table 13: Output indicators (by priority axis) (for ERDF/ESF/Cohesion Fund)
Priority axis
ID
IV - ASSISTENZA TECNICA
Indicator (name of indicator)
Target value (2023) (optional)
Measurement unit
M
IT
W
Source of data
T
22
Giornate uomo attivate
n
0,00
nd
23
Esercizi di valutazione condotti
n
10,00
nd
24
Azioni di informazione e comunicazione realizzate in partenariato
n
15,00
nd
25
Visitatori unici al sito PON e contatti social network (twitter, blog,
ecc.)
n
800.000,00
nd
93
IT
26
quota popolazione interessata alle offerte PON contattata
%
60,00
nd
2.B.7 Categories of intervention (by priority axis)
Corresponding categories of intervention based on a nomenclature adopted by the Commission, and an indicative breakdown of the Union support
Tables 14-16: Categories of intervention
Table 14: Dimension 1 - Intervention field
Priority axis
IV - ASSISTENZA TECNICA
Fund
Category of region
Code
€ Amount
ERDF
Less developed
121. Preparation, implementation, monitoring and inspection
20.894.726,00
ERDF
Transition
121. Preparation, implementation, monitoring and inspection
2.066.511,00
ERDF
Less developed
122. Evaluation and studies
2.984.960,00
ERDF
Transition
122. Evaluation and studies
295.216,00
ERDF
Less developed
123. Information and communication
5.969.922,00
ERDF
Transition
123. Information and communication
590.432,00
Table 15: Dimension 2 - Form of finance
Priority axis
Fund
IT
IV - ASSISTENZA TECNICA
Category of region
Code
94
€ Amount
IT
Priority axis
IV - ASSISTENZA TECNICA
Fund
Category of region
Code
€ Amount
ERDF
Less developed
01. Non-repayable grant
29.737.661,00
ERDF
Transition
01. Non-repayable grant
3.064.106,00
Table 16: Dimension 3 – Territory type
Priority axis
IV - ASSISTENZA TECNICA
Fund
IT
Category of region
Code
€ Amount
ERDF
Less developed
07. Not applicable
29.737.661,00
ERDF
Transition
07. Not applicable
3.064.106,00
95
IT
3. FINANCING PLAN
3.1 Financial appropriation from each fund and amounts for performance reserve
Table 17
Fund
Category of
region
ERDF
Less developed
ERDF
Transition
Total ERDF
ESF
Less developed
ESF
Transition
Total ESF
Total
IT
2014
Main
allocation
2015
Performance
reserve
Main
allocation
2016
Performance
reserve
Main
allocation
2017
Performance
reserve
Main
allocation
2018
Performance
reserve
Main
allocation
2019
Performance
reserve
Main
allocation
2020
Performance
reserve
Main
allocation
Total
Performance
reserve
Main
allocation
Performance
reserve
83.799.650,00
5.348.914,00
85.477.372,00
5.456.002,00
87.188.436,00
5.565.219,00
88.933.384,00
5.676.599,00
90.713.199,00
5.790.204,00
92.528.574,00
5.906.079,00
94.380.110,00
6.024.263,00
623.020.725,00
39.767.280,00
7.555.214,00
482.248,00
7.706.473,00
491.903,00
7.860.741,00
501.749,00
8.018.061,00
511.791,00
8.178.526,00
522.034,00
8.342.196,00
532.481,00
8.509.128,00
543.135,00
56.170.339,00
3.585.341,00
91.354.864,00
5.831.162,00
93.183.845,00
5.947.905,00
95.049.177,00
6.066.968,00
96.951.445,00
6.188.390,00
98.891.725,00
6.312.238,00
100.870.770,00
6.438.560,00
102.889.238,00
6.567.398,00
679.191.064,00
43.352.621,00
20.834.198,00
1.329.842,00
22.136.297,00
1.412.955,00
25.512.945,00
1.628.486,00
26.023.549,00
1.661.078,00
26.544.356,00
1.694.321,00
27.075.568,00
1.728.228,00
27.617.362,00
1.762.810,00
175.744.275,00
11.217.720,00
1.379.288,00
88.040,00
1.639.729,00
104.664,00
2.444.316,00
156.020,00
2.493.235,00
159.143,00
2.543.132,00
162.328,00
2.594.026,00
165.576,00
2.645.935,00
168.888,00
15.739.661,00
1.004.659,00
22.213.486,00
1.417.882,00
23.776.026,00
1.517.619,00
27.957.261,00
1.784.506,00
28.516.784,00
1.820.221,00
29.087.488,00
1.856.649,00
29.669.594,00
1.893.804,00
30.263.297,00
1.931.698,00
191.483.936,00
12.222.379,00
113.568.350,00
7.249.044,00
116.959.871,00
7.465.524,00
123.006.438,00
7.851.474,00
125.468.229,00
8.008.611,00
127.979.213,00
8.168.887,00
130.540.364,00
8.332.364,00
133.152.535,00
8.499.096,00
870.675.000,00
55.575.000,00
96
IT
IT
97
IT
3.2 Total financial appropriation by fund and national co-financing (€)
Table 18a: Financing plan
Priority
axis
Fund
Category of region
Basis for
calculation
of Union
support
Union
support
(a)
National
counterpa
rt
Indicative breakdown of
national counterpart
(e) = (a) +
(b)
(b) = (c) +
(d)
(Total
eligible cost
or public
eligible cost)
Total
funding
National
public
funding
National
private
funding
(c )
(d) (1)
Cofinancing
rate
EIB
contribution
s (g)
Main allocation
Performance reserve
(f) = (a) /
(e) (2)
Union
support (h)
= (a) - (j)
National
Counterpart
Union
support
(i) = (b) –
(k)
(j)
National
Counterpar
t
Performan
ce reserve
amount as
proportion
of total
Union
support
(l) = (j) /
(a) * 100
(k) = (b) *
((j) / (a)
I
ESF
Less developed
Public
186.961.995,00
152.968.905,00
152.968.905,00
0,00
339.930.900,00
55,00%
175.744.275,00
143.790.770,45
11.217.720,00
9.178.134,55
6,00%
I
ESF
Transition
Public
16.744.320,00
16.744.320,00
16.744.320,00
0,00
33.488.640,00
50,00%
15.739.661,00
15.739.661,00
1.004.659,00
1.004.659,00
6,00%
II
ERDF
Less developed
Public
582.982.515,00
476.985.696,00
476.985.696,00
0,00
1.059.968.211,00
55,00%
546.360.421,00
447.022.164,43
36.622.094,00
29.963.531,57
6,28%
II
ERDF
Transition
Public
52.207.851,00
52.207.853,00
52.207.853,00
0,00
104.415.704,00
50,00%
48.906.074,00
48.906.075,87
3.301.777,00
3.301.777,13
6,32%
III
ERDF
Less developed
Public
50.067.829,00
40.964.587,00
40.964.587,00
0,00
91.032.416,00
55,00%
46.922.643,00
38.391.253,02
3.145.186,00
2.573.333,98
6,28%
III
ERDF
Transition
Public
4.483.723,00
4.483.727,00
4.483.727,00
0,00
8.967.450,00
50,00%
4.200.159,00
4.200.162,75
283.564,00
283.564,25
6,32%
IV
ERDF
Less developed
Public
29.737.661,00
24.330.812,00
24.330.812,00
0,00
54.068.473,00
55,00%
29.737.661,00
24.330.812,00
IV
ERDF
Transition
Public
3.064.106,00
3.064.100,00
3.064.100,00
0,00
6.128.206,00
50,00%
3.064.106,00
3.064.100,00
Total
ESF
Less developed
186.961.995,00
152.968.905,00
152.968.905,00
0,00
339.930.900,00
55,00%
175.744.275,00
143.790.770,45
11.217.720,00
9.178.134,55
6,00%
Total
ESF
Transition
16.744.320,00
16.744.320,00
16.744.320,00
0,00
33.488.640,00
50,00%
15.739.661,00
15.739.661,00
1.004.659,00
1.004.659,00
6,00%
Total
ERDF
Less developed
662.788.005,00
542.281.095,00
542.281.095,00
0,00
1.205.069.100,00
55,00%
623.020.725,00
509.744.229,45
39.767.280,00
32.536.865,55
6,00%
Total
ERDF
Transition
59.755.680,00
59.755.680,00
59.755.680,00
0,00
119.511.360,00
50,00%
56.170.339,00
56.170.338,62
3.585.341,00
3.585.341,38
6,00%
926.250.000,00
771.750.000,00
771.750.000,00
0,00
1.698.000.000,00
54,55%
870.675.000,00
725.444.999,52
55.575.000,00
46.305.000,48
6,00%
Grand total
0,00
(1) To be completed only when priority axes are expressed in total costs.
IT
98
IT
(2) This rate may be rounded to the nearest whole number in the table. The precise rate used to reimburse payments is the ratio (f).
IT
99
IT
Table 18b: Youth Employment Initiative - ESF and YEI specific allocations (where appropriate)
Priority
axis
Fund
Category of region
Basis for
calculation of
Union support
Union support
(a)
National
counterpart
(b) = (c) + (d)
(Total eligible
cost or public
eligible cost)
Total
0,00
Ratio
0,00
Indicative breakdown of national
counterpart
Total funding
(e) = (a) + (b)
National public
funding
National private
funding
(c )
(d) (1)
0,00
0,00
Co-financing
rate
(f) = (a)/(e) (2)
0,00%
%
Ratio of ESF for less developed regions
0,00%
Ratio of ESF for transition regions
0,00%
Ratio of ESF for more developed regions
0,00%
(1) To be completed only when priority axes are expressed in total costs.
(2) This rate may be rounded to the nearest whole number in the table. The precise rate used to reimburse payments is the ratio (f).
IT
100
IT
Table 18c: Breakdown of the financial plan by priority axis, fund, category of region and thematic objective
Priority
axis
Fund
Category of region
Thematic objective
Union support
National counterpart
Total funding
I
ESF
Less developed
Investing in education, training and vocational training for skills and
lifelong learning
186.961.995,00
152.968.905,00
339.930.900,00
I
ESF
Transition
Investing in education, training and vocational training for skills and
lifelong learning
16.744.320,00
16.744.320,00
33.488.640,00
II
ERDF
Less developed
Strengthening research, technological development and innovation
582.982.515,00
476.985.696,00
1.059.968.211,00
II
ERDF
Transition
Strengthening research, technological development and innovation
52.207.851,00
52.207.853,00
104.415.704,00
III
ERDF
Less developed
Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders
and an efficient public administration
50.067.829,00
40.964.587,00
91.032.416,00
III
ERDF
Transition
Enhancing institutional capacity of public authorities and stakeholders
and an efficient public administration
4.483.723,00
4.483.727,00
8.967.450,00
893.448.233,00
744.355.088,00
1.637.803.321,00
Total
Table 19: Indicative amount of support to be used for climate change objectives
Priority axis
Total
IT
Indicative amount of support to be used for
climate change objectives (€)
Proportion of the total
allocation to the operational
programme (%)
0,00
0,00%
101
IT
4. INTEGRATED APPROACH TO TERRITORIAL DEVELOPMENT
Description of the integrated approach to territorial development taking into account the
content and objectives of the operational programme having regard to the Partnership
Agreement and showing how it the operational programme contributes to the
accomplishment of the objectives of the operational programme and expected results
4.1 Community-led local development (where appropriate)
The approach to the use of community-led local development instruments and the
principles for identifying the areas in where they will be implemented
4.2 Integrated actions for sustainable urban development (where appropriate)
Where appropriate the indicative amount of ERDF support for integrated actions for
sustainable urban development to be implemented in accordance with the provisions
under Article 7(2) of Regulation (EU) No 1301/2013 and the indicative allocation of ESF
support for integrated action.
IT
102
IT
Table 20: Integrated actions for sustainable urban development – indicative
amounts of ERDF and ESF support
Fund
ERDF and ESF support
(indicative) (€)
Proportion of fund’s total
allocation to programme
Total ESF
0,00
0,00%
Total ERDF
0,00
0,00%
TOTAL ERDF+ESF
0,00
0,00%
4.3 Integrated Territorial Investment (ITI) (where appropriate)
The approach to the use of Integrated Territorial Investments (ITIs) (as defined in Article
36 of Regulation (EU) No 1303/2013) other than in cases covered by 4.2, and their
indicative financial allocation from each priority axis.
Table 21: Indicative financial allocation to ITI other than those mentioned under
point 4.2 (aggregate amount)
Priority axis
Fund
Indicative financial allocation
(Union support) (€)
Total
0,00
4.4 The arrangements for interregional and transnational actions, within the
operational programme, with beneficiaries located in at least one other Member
State (where appropriate)
4.5 Contribution of the planned actions under the programme to macro-regional
and sea basin strategies, subject to the needs of the programme area as identified by
the Member State (where appropriate)
(Where the Member State and regions participate in macro-regional strategies and sea
basin strategies).
IT
103
IT
5. SPECIFIC NEEDS OF GEOGRAPHICAL AREAS MOST AFFECTED BY
POVERTY OR TARGET GROUPS AT HIGHEST RISK OF DISCRIMINATION
OR SOCIAL EXCLUSION (WHERE APPROPRIATE)
5.1 Geographical areas most affected by poverty/target groups at highest risk of
discrimination or social exclusion
5.2 Strategy to address the specific needs of geographical areas most affected by
poverty/target groups at highest risk of discrimination or social exclusion, and
where relevant, the contribution to the integrated approach set out in the
Partnership Agreement
IT
104
IT
Table 22: Actions to address specific needs of geographical areas most affected by poverty/target groups at highest risk of discrimination or
social exclusion
Target group/geographical area
IT
Main types of planned action as part of integrated
approach
105
Priority axis
Fund
Category
of region
Investment priority
IT
6. SPECIFIC NEEDS OF GEOGRAPHICAL AREAS WHICH SUFFER FROM
SEVERE AND PERMANENT NATURAL OR DEMOGRAPHIC HANDICAPS
(WHERE APPROPRIATE)
IT
106
IT
7. AUTHORITIES AND BODIES RESPONSIBLE FOR MANAGEMENT,
CONTROL AND AUDIT AND THE ROLE OF RELEVANT PARTNERS
7.1 Relevant authorities and bodies
Table 23: Relevant authorities and bodies
Authority/body
Name of authority/body and department
or unit
Head of authority/body
(position or post)
Managing authority
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca Direzione Generale per il
Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca
Ufficio VII
Fabrizio Cobis
Certifying authority
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca Direzione Generale per il
Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca
Ufficio I
Francesca Schippa
Audit authority
Ministero dello Sviluppo Economico
Dipartimento per le politiche di sviluppo e
coesione Unità di Verifica degli
Investimenti Pubblici
Mario Vella
Body to which Commission
will make payments
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca Direzione Generale per il
Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca
Ufficio I
Mauro Massulli
7.2 Involvement of relevant partners
7.2.1 Actions taken to involve the relevant partners in the preparation of the
operational programme, and the role of those partners in the implementation,
monitoring and evaluation of the programme
L’architettura normativa della programmazione 2014-2020 richiede una rafforzata
capacity building da parte delle Autorità e degli Organismi responsabili dell’intero ciclo
di vita dei Programmi Operativi, al fine di potenziare l’efficacia degli strumenti e di
ottimizzarne l’incidenza sui territori.
Il MIUR ha inteso, fin dalla fase di avvio preliminare del nuovo ciclo di
programmazione, promuovere azioni di adeguato coordinamento e sinergia nonché
processi di partecipazione strutturata alla fase “ascendente” del negoziato per la
programmazione 2014-2020.
In particolare, in osservanza all’art. 5 del Regolamento(CE) 1303/2013, il Partenariato si
è sviluppato attraverso il confronto con la società civile, le parti economiche e sociali, i
pertinenti organismi che rappresentano i diversi interessi sociali, compresi i partner
IT
107
IT
ambientali, le organizzazioni non governative e gli organismi di promozione
dell’inclusione sociale, della parità di genere e della non discriminazione.
A livello nazionale il documento “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi
comunitari 2014-2020”, elaborato dal Ministero per la Coesione Territoriale, ha dato
avvio al confronto pubblico proponendo innovazioni di metodo nella nuova
programmazione, allargando la platea dei soggetti coinvolti rispetto alla precedente
programmazione, sottolineando la centralità del partenariato anche nelle fasi
“discendenti” e promuovendolo anche in chiave di trasparenza e valutazione.
Già con il PON Ricerca e Competitività 2007-2013, il MIUR ha sperimentato forme di
concertazione proficue sia con le Regioni Obiettivo Convergenza che con il partenariato,
che intende replicare e potenziare nel ciclo di programmazione 2014-2020.
Infatti, nella Programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020, il MIUR riconosce nel
principio del partenariato uno dei punti chiave nell’attuazione dei Fondi del Quadro
Strategico Comune dell'Unione europea e ritiene che il coinvolgimento del partenariato
apporti un significativo valore aggiunto nell’attuazione dei fondi, in quanto rafforza
l'impegno collettivo e il senso di appartenenza delle politiche pubbliche europee,
favorisce la disponibilità di maggiori conoscenze e competenze nell'elaborazione e
attuazione delle strategie e, infine, è garanzia di maggiore trasparenza nei processi
decisionali.
In particolare già nei mesi di febbraio e marzo 2014, il MIUR ha illustrato la propria idea
di PON “Ricerca e Innovazione” in due incontri specifici organizzati presso il DPS, che
hanno dato avvio ai confronti con le Regioni e le Amministrazioni centrali titolari di
PON in collegamento con il PON Ricerca e Innovazione.
A questi incontri sono seguiti altri tavoli di concertazione, il primo di natura più politica
con tutte le Regioni svoltosi in data 25 giugno, e un secondo di natura più tecnica a cui
hanno partecipato Regioni in ritardo di sviluppo e regioni in transizione, il DPS e
l’UVAL. In questo secondo incontro del 4 luglio, si è concordato di procedere, attesi i
tempi ristretti di predisposizione e caricamento dei PO su SFC, con confronti costanti e
scambio di documenti per concertare e focalizzare gli ambiti di azione tra PON e POR.
Sempre in questo incontro è stato concordato un nuovo modello di governance, è stato
confermato il modello della coopetition e che si intende attuare sia in fase di
programmazione che di progettazione e avvio degli interventi, di gestione e valutazione
degli stessi. Si sono anche poste delle basi per poter sperimentare l’avvio delle azioni
congiunte PON-POR.
In tema di partenariato, gli orientamenti del MIUR scaturiscono, però, anche da una
riflessione sui percorsi attuativi del PON 2007-2013. Uno dei retaggi critici
dell’esperienza passata è da rinvenire nello iato esistente tra risultati scientificotecnologici conseguiti alle azioni intraprese e l’impatto sociale ed economico che da esse
è derivato. Stanti le finalità di natura strutturale perseguite dalla politica di coesione, si
tratta di un nodo di non poco conto.
Il convincimento del MIUR è che tale cesura origini non tanto dalla qualità dei progetti
selezionati, quanto dai paradigmi di riferimento che sono assunti da tutti gli attori
coinvolti nei processi di gestione e implementazione del programma. Una riflessione
attenta sull’esperienza di questi anni conduce a rivedere gli strumenti e i criteri che
IT
108
IT
governano l’allocazione delle risorse programmatiche. La procedura imperniata sulle
call, sulle commissioni responsabili della selezione, sul ruolo degli esperti scientificotecnologici non può che dare enfasi ad alcune caratteristiche dei progetti a scapito di
altre: viene premiata la validità scientifica dei progetti; viene derubricato il peso
riconosciuto alla valorizzabilità dei relativi risultati; viene sostanzialmente pretermesso
ogni apprezzamento sulle possibili ricadute strutturali dell’iniziativa portata a
cofinanziamento. Si tratta di un’impostazione “datata” perché scaturente da una vecchia
concezione della scienza, governata dagli interessi della comunità scientifica, avente
taglio disciplinare e condivisa da soggetti e istituzioni apparentati da una stessa cultura e
da stessi interessi. L’intento dell’Amministrazione è di premiare una ricerca connotata da
diversi contenuti, perché guidata dagli interessi applicativi e, quindi, dai fabbisogni
impliciti e/o espliciti dei cittadini e delle imprese. Una tale ricerca non può non
trascendere i confini disciplinari e non può più assumere come obiettivo esclusivo
l’eccellenza dei risultati. Il nuovo parametro di riferimento va necessariamente
individuato nell’attitudine dei progetti a dare risposte alle domande scaturenti
dall’economia e della società.
L’intento del MIUR è quello di delineare, attraverso una pratica inedita del partenariato,
una sorta di percorso strutturante delle azioni del PON. Verranno istituiti dei tavoli di
consultazione, concertazione e negoziazione finalizzati a individuare bisogni, interventi e
risultati da raggiungere. L’esperienza insegna che non si raggiunge “naturaliter” una
convergenza tra l’offerta di conoscenze da parte degli organismi scientifici e la domanda
di innovazione da parte dei portatori di interessi sociali. Domanda e offerta di ricerca
possono definire i loro rispettivi contorni e le relative modalità di incontro solo attraverso
un’interazione reciproca mediata dall’istituzione pubblica. In questo modo si cercherà di
praticare e, quindi, non più soltanto predicare, la “buona novella” della Tripla Elica.
7.2.2 Global grants (for the ESF, where appropriate)
7.2.3 Allocation of an amount for capacity building (for the ESF, where appropriate)
IT
109
IT
8. COORDINATION BETWEEN THE FUNDS, THE EAFRD, THE EMFF AND
OTHER UNION AND NATIONAL FUNDING INSTRUMENTS, AND WITH THE
EIB
The mechanisms to ensure coordination between the Funds, the European Agricultural
Fund for Rural Development (EAFRD), the European Maritime and Fisheries Fund
(EMFF) and other Union and national funding instruments, and with the European
Investment Bank (EIB), taking into account the relevant provisions laid down in the
Common Strategic Framework.
L’articolo 96, paragrafo 6, lettera a), del regolamento (UE) n. 1303/2013 dispone la
messa a punto di tutti i necessari meccanismi volti a garantire il coordinamento delle
azioni di sviluppo promosse attraverso il PON (quindi, mobilitate attraverso le risorse dei
fondi strutturali) ed il FEASR, il FEAMP, la BEI e gli strumenti programmatici definiti e
gestiti a livello nazionale
Il MIUR, in quanto amministrazione responsabile del Programma, condivide a pieno tale
esigenza e, per tutti gli ambiti su cui possiede precipue competenze istituzionali, si
impegna a costruire tutti i necessari raccordi e le opportune integrazioni, anche per
addivenire a quella che il nuovo Regolamento definisce come programmazione strategica
rafforzata orientata ai risultati.
Ma il fuoco delle iniziative di coordinamento verterà sulla sinergia tra Programma
Quadro da una parte e politica di coesione dall’altra. In linea con le conclusioni
dell’ultimo Consiglio Europeo del 21 marzo 2004 (Conclusioni 8 e 10) il MIUR intende
avvalersi, in via sperimentale, delle opportunità offerte dal Regolamento 1303/2013 di
istituire raccordi strategici e operativi tra Horizon 2020 e PON, nella consapevolezza che
dalle sinergie tra i due programmi, differenti sia nella mission che nella governance, ma
alimentati dalle medesime risorse comunitarie, non può che derivare un miglioramento
sia della qualità dell’offerta scientifica delle 8 Regioni interessate al programma, sia della
capacità dell’Europa di competere a livello globale.
Si evidenzia peraltro che uno dei punti programmatici chiave del PON è individuato negli
interventi relativi alle KETs (Cfr. Azione II.3), stante il fatto che esse consentono di
determinare ampi riverberi innovativi nei processi, nei beni e nei servizi relativi
all’insieme dell’economia. Ad esse, quindi, andrà attribuita una rilevanza sistemica e,
conseguentemente, assicurata un’adeguata mobilitazione di risorse finanziarie ed umane.
La circostanza che il PON e, con esso, la complessiva strategia nazionale riguardante la
ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione troverà sviluppo in un regime di risorse
scarse per effetto di molteplici fattori (fiscal compact, scarsa propensione delle imprese
verso gli investimenti innovativi, gli obiettivi di scarso spessore al 2020 declinati nel
Programma Nazionale di Riforma) e la connessa considerazione che le KETs siano
contraddistinte da cicli di innovazione rapidi e, quindi, ad accelerata obsolescenza, per
valorizzare a pieno gli interventi sarà decisivo trovare la piena integrazione e raccordo tra
le azioni promosse dal PON e gli analoghi interventi di Horizon 2020, in una logica che
rispetti anche quanto disposto all’art. 70 (“Ammissibilità delle operazioni a seconda
dell'ubicazione”) del Regolamento Generale (CE) 1303/2013 (“l'importo complessivo
destinato dal Programma a operazioni ubicate fuori dall'area del programma non supera il
15 % del sostegno del FESR”).
IT
110
IT
Poiché è la prima volta che si affronta in modo operativo il problema del raccordo tra
Programma Quadro e fondi strutturali l’intervento sarà caratterizzato da un elevato grado
di flessibilità, nel senso che le azioni previste potranno, nel corso della vigenza del
programma, essere meglio tarate e/o che ad esse potranno aggiungersene di nuove anche
suggerite da eventuali best practice messe a disposizione dalla Commissione.
L’intervento proposto si articola su 5 linee di azione:
1)
Potenziamento delle competenze all’interno della DG Ricerca del MIUR con
riferimento alla tematica dell’Integrazione della Ricerca Internazionale.
Sulla base di tale rafforzamento la DG sarà in grado di espletare le seguenti funzioni:
- seguire l’evoluzione, a livello comunitario, di Horizon 2020 garantendo uno stretto
raccordo sia con i funzionari della Commissione, sia con i rappresentanti italiani nei vari
comitati, sia con gli esperti impegnati nel panel, sia con la struttura di informazione e
assistenza nazionale (NCPs);
- monitorare, in raccordo con l’AdG del PON, l’andamento delle azioni che sui vari Assi
possano trovare sinergie con Horizon 2020;
- progettare e proporre al Direttore Generale e monitorare l’andamento delle azioni di
integrazione sinergica Horizon 2020/FESR/FSE.
2)
Attivazione di azioni di informazione/progettazione/consulenza per la
partecipazione delle imprese e dei soggetti scientifici ai bandi di Horizon 2020.
In un quadro nel quale gli esiti della partecipazione dell’Italia ai bandi UE sono
inferiori al contributo finanziario ad Horizon 2020 (nel VII Programma Quadro a fronte
di un contributo del 13,4% il ritorno è stato pari ad 8,8%) le Regioni meridionali hanno
performance ancora meno soddisfacenti (6%). E’ dunque opportuno mettere in pista un
insieme organico di interventi che possa “accompagnare” i soggetti, che dispongono di
potenziale scientifico adeguato, lungo tutta la filiera propositiva e istruttoria: dalla
individuazione delle opportunità alla presentazione del progetto.
Gli interventi si svilupperanno lungo due direttrici:
- attività di informazione/promozione a supporto di tutti i potenziali destinatari,
utilizzando gli usuali strumenti promozionali (seminari, giornate di informazione,
mailing, ecc.), oltre all’utilizzo dei mezzi di informazione multimediali (portale del PON,
social network (twitter, facebook, ecc.); spot televisivi, ecc.;
- attività di affiancamento “individualizzato” (assistenza alla redazione e gestione in
itinere del progetto, ricerca partner, affiancamento nei contatti con gli uffici della CE,
ecc.), che verrà assicurata ad un selezionato numero di potenziali partecipanti.
L’importanza di queste attività è testimoniata dal basso tasso di successo delle proposte
presentate da ricercatori italiani (13%) a fronte di una media europea del 18%.
IT
111
IT
3)
Promozione di partenariati Nord/Sud (e/o partenariati transnazionali).
L’idea di fondo è quella di creare un incentivo a favore di capifila nazionali o
esteri, che coinvolgano soggetti delle Regioni PON nella presentazione di progetti
Horizon 2020, nella partecipazione a bandi lanciati nell'ambito delle iniziative di
Programmazione Congiunta, iniziative ERA-NET, o programmi ai sensi art. 185 e art.
187 del TFUE.
L’incentivo dovrebbe essere parametrato alla partecipazione effettiva dei partner PON ed
erogato solo a quei soggetti che risultano vincitori di bandi.
Nello sviluppo delle opportune sinergie tra Horizon 2020 e il Programma Operativo,
inoltre, quest’ultimo potrà avere impatto sulle cosiddette “azioni a monte”, che mirano a
sviluppare le capacità di Ricerca e Innovazione nelle Regioni MS e TR, per supportare
gli attori interessati a partecipare ai bandi di Horizon 2020. Si tratta, in questo ambito, di
favorire azioni a sostegno dei territori nello sviluppo di una politica di eccellenza
scientifica e tecnologica nell’ambito di una S3 di medio termine. Altrettanto importante è
il contributo che i Fondi strutturali potranno dare nelle azioni a valle, dei progetti di R&I
transnazionali sostenuti da Horizon 2020 i cui risultati ottenuti vengano tradotti in
prodotti, processi e servizi innovativi nelle Regioni, contribuendo allo sviluppo
economico e all’occupazione qualificata nei territori.
4)
Promozione dell’integrazione tra ricercatori di diversi Stati membri.
Il PON, con le quote FSE, potrà finanziare stage lunghi (o borse di ricerca) di
ricercatori europei appartenenti a primarie istituzioni scientifiche coinvolte in Horizon
2020 presso centri di ricerca pubblici o privati delle Regioni PON.
Parimenti potranno essere finanziati stage lunghi di ricercatori operanti presso le Regioni
PON presso accreditate strutture di ricerca europee per partecipare a progetti cofinanziati
da Horizon 2020.
Nell’ottica di favorire una più efficace mobilità transnazionale dei
fondamentali saranno attività di raccordo con le azioni Marie Curie che,
disposizioni regolamentari, offrono finanziamenti aggiuntivi ai nuovi
regionali e nazionali di borse di studio per la formazione nella ricerca e per
professionale (Cfr. Programma COFUND)
5)
ricercatori,
secondo le
programmi
lo sviluppo
Allineamento della normativa Horizon 2020 e Fondi Strutturali.
Per agevolare la partecipazione dei soggetti PON ai lavori di Horizon 2020 il
MIUR, nell’ambito delle azioni di semplificazione amministrativa, la cui necessità è
sempre più evidente, individuerà gli spazi consentiti dai Regolamenti (costi standard,
spese forfettarie, ecc.) per rendere più omogenea e semplice la gestione dei progetti, a
prescindere dalla fonte di finanziamento e consentire l’eventuale finanziamento (a carico
FERS) di progetti, o parti di progetti, valutati eccellenti in ambito Horizon 2020 ma che
non sono stati finanziati per carenza di risorse.
Molto utile sarà per questa attività, un confronto con i pertinenti uffici della
Commissione Europea.
IT
112
IT
Come già accennato, questo primo set di azioni proposte potrà essere integrato via via
che si accumulerà esperienza a riguardo e verranno messe a disposizione best practice.
IT
113
IT
9. EX-ANTE CONDITIONALITIES
9.1 Ex-ante conditionalities
Information on the assessment of the applicability and the fulfilment of ex-ante
conditionalities (optional).
Informazioni sulla valutazione
sull'ottemperanza alle stesse
dell'applicabilità
delle
condizioni
ex
ante
e
Table 24: Applicable ex-ante conditionalities and assessment of their fulfilment
Ex-ante conditionality
IT
Priority axes to which conditionality
applies
T.01.1 - Research and innovation:
The existence of a national or
regional smart specialisation strategy
in line with the National Reform
Program, to leverage private research
and innovation expenditure, which
complies with the features of well
performing national or regional R&I
systems.
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE
UMANO
T.01.2 - Research and Innovation
infrastructure. The existence of a
multi annual plan for budgeting and
prioritisation of investments.
II - PROGETTI TEMATICI
Ex-ante
conditionality
fulfilled
(Yes/No/Partially)
Partially
II - PROGETTI TEMATICI
114
Yes
IT
Ex-ante conditionality
IT
Criteria
Criteria
fulfilled
(Yes/No)
T.01.1 - Research and innovation: The
existence of a national or regional
smart specialisation strategy in line
with the National Reform Program, to
leverage private research and
innovation expenditure, which
complies with the features of well
performing national or regional R&I
systems.
1 - A national or regional smart
specialisation strategy is in place that:
Yes
T.01.1 - Research and innovation: The
existence of a national or regional
smart specialisation strategy in line
with the National Reform Program, to
leverage private research and
innovation expenditure, which
complies with the features of well
performing national or regional R&I
systems.
2 - is based on a SWOT or similar
analysis to concentrate resources on a
limited set of research and innovation
priorities;
No
T.01.1 - Research and innovation: The
existence of a national or regional
smart specialisation strategy in line
with the National Reform Program, to
leverage private research and
innovation expenditure, which
complies with the features of well
performing national or regional R&I
systems.
3 - outlines measures to stimulate
private RTD investment;
No
Reference
Explanations
Cfr. AdP
Cfr. Allegati (SNSI)
115
IT
Ex-ante conditionality
IT
Criteria
Criteria
fulfilled
(Yes/No)
T.01.1 - Research and innovation: The
existence of a national or regional
smart specialisation strategy in line
with the National Reform Program, to
leverage private research and
innovation expenditure, which
complies with the features of well
performing national or regional R&I
systems.
4 - contains a monitoring mechanism.
No
T.01.1 - Research and innovation: The
existence of a national or regional
smart specialisation strategy in line
with the National Reform Program, to
leverage private research and
innovation expenditure, which
complies with the features of well
performing national or regional R&I
systems.
5 - A framework outlining available
budgetary resources for research and
innovation has been adopted.
No
T.01.2 - Research and Innovation
infrastructure. The existence of a multi
annual plan for budgeting and
prioritisation of investments.
1 - An indicative multi-annual plan for
budgeting and prioritisation of
investments linked to Union priorities,
and, where appropriate, the European
Strategy Forum on Research
Infrastructures (ESFRI) has been
adopted.
Yes
Reference
Explanations
Cfr. AdP
Cfr. Allegati (PNIR)
116
IT
9.2 Description of actions to fulfil ex-ante conditionalities, responsible bodies and timetable
Table 25: Actions to fulfil applicable general ex-ante conditionalities
General ex-ante conditionality
Criteria not fulfilled
Actions to be taken
Deadline
(date)
Bodies responsible
Actions to be taken
Deadline
(date)
Bodies responsible
Table 26: Actions to fulfil applicable thematic ex-ante conditionalities
Thematic ex-ante conditionality
IT
Criteria not fulfilled
T.01.1 - Research and innovation:
The existence of a national or
regional smart specialisation
strategy in line with the National
Reform Program, to leverage
private research and innovation
expenditure, which complies with
the features of well performing
national or regional R&I systems.
2 - is based on a SWOT or
similar analysis to concentrate
resources on a limited set of
research and innovation
priorities;
To be Defined
T.01.1 - Research and innovation:
The existence of a national or
regional smart specialisation
strategy in line with the National
Reform Program, to leverage
private research and innovation
expenditure, which complies with
the features of well performing
national or regional R&I systems.
3 - outlines measures to
stimulate private RTD
investment;
To be Defined
117
IT
Thematic ex-ante conditionality
IT
Criteria not fulfilled
Actions to be taken
T.01.1 - Research and innovation:
The existence of a national or
regional smart specialisation
strategy in line with the National
Reform Program, to leverage
private research and innovation
expenditure, which complies with
the features of well performing
national or regional R&I systems.
4 - contains a monitoring
mechanism.
To be Defined
T.01.1 - Research and innovation:
The existence of a national or
regional smart specialisation
strategy in line with the National
Reform Program, to leverage
private research and innovation
expenditure, which complies with
the features of well performing
national or regional R&I systems.
5 - A framework outlining
available budgetary resources
for research and innovation has
been adopted.
To be Defined
118
Deadline
(date)
Bodies responsible
IT
10. REDUCTION OF ADMINISTRATIVE BURDEN FOR BENEFICIARIES
Summary of the assessment of the administrative burden for beneficiaries and, where
necessary, the actions planned accompanied by an indicative timeframe to reduce
administrative burden.
Il tema della semplificazione degli oneri amministrativi (OA) che gravano sui beneficiari
si inserisce nell’ambito di un processo più ampio di semplificazione amministrativa,
intrapreso a livello europeo a partire dal 2005 nel contesto della rinnovata Strategia di
Lisbona. Già in quell’occasione Commissione e Consiglio hanno sancito l’impegno a
ridurre gli OA che discendono dalla legislazione Comunitaria invitando gli Stati Membri
a fare altrettanto a livello Nazionale.
Tale obiettivo è stato introdotto nel 2006 dalla CE, nell’ambito del Programma per
legiferare meglio nell’UE e di seguito ribadito nella Comunicazione del 2007 relativa al
Programma d’azione per la riduzione degli oneri amministrativi nell’Unione Europea.
La Commissione successivamente, mediante una modifica al Regolamento Generale, ha
inserito le opzioni di semplificazioni dei costi allo scopo di limitare gli oneri informativi
per i beneficiari e ridurre i controlli delle amministrazioni.
L’impegno è stato ribadito anche per il nuovo ciclo programmatorio 2014-2020, infatti
nel febbraio 2012 la Commissione ha presentato un Programma di semplificazione per il
quadro finanziario pluriennale, nell’ambito del quale ha delineato i principali elementi di
semplificazione per settore d’intervento.
Rispetto alle strategie più globali di semplificazione degli OA le iniziative da supportare
attraverso i PO si porranno come obiettivo quello di incidere sul segmento specifico dei
costi connessi agli obblighi informativi che discendono dalla gestione dei Fondi
strutturali, ed agiranno in una logica di complementarietà.
Nell’ambito della propria azione amministrativa, il MIUR ha assunto i principi della
semplificazione delle norme e delle procedure e della trasparenza quali elementi
trasversali all’intero percorso della rinnovata Politica di Coesione promuovendo, in vista
della preparazione del nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, una specifica
attenzione agli impatti dei sistemi di regolazione, di governance e delle procedure della
PA nella gestione ed attuazione dei Fondi, considerando anche i possibili impatti sui
beneficiari.
Sin dalla fase di programmazione 2007-2013 il Ministero ha inteso intervenire in
direzione della riduzione degli OA a carico dei beneficiari, per realizzare gli obiettivi
della programmazione in maniera più efficace ed efficiente.
Alla luce dei possibili margini di miglioramento, si intende tuttavia apportare ulteriori
meccanismi di semplificazione, che potranno riguardare: il sistema dei controlli e le
regole per l’ammissibilità e la rendicontazione delle spese; il quadro regolamentare e le
disposizioni attuative; i sistemi informativi anche in termini di interoperabilità e
collegamenti tra amministrazione e soggetti attuatori.
Altre semplificazioni sono attese dall’applicazione delle regole previste dal Regolamento
UE 1303/2013, in particolare per quanto attiene all’applicazione della regola di
IT
119
IT
proporzionalità dei controlli (art. 148 Reg UE 1303/2013) e alla riduzione del periodo di
conservazione dei documenti giustificativi relativi alle spese sostenute per l’attuazione
delle operazioni (art. 140 Reg UE 1303/2013).
Un ulteriore ambito su cui il Ministero intende agire per la riduzione degli OA per i
beneficiari è l’informatizzazione delle procedure, attraverso il potenziamento degli
strumenti di condivisione elettronica in vista di giungere al superamento della
trasmissione ed archiviazione cartacea della documentazione e al conseguente
abbattimento dei relativi costi. Si tratterà, più nel dettaglio, di intervenire sui sistemi
informativi attraverso un arricchimento delle funzionalità e l’implementazione delle
informazioni che gli stessi sono in grado di rilevare e conservare, anche allo scopo di
consentire il riutilizzo di dati già conferiti”, tenendo conto che il Reg(CE)1303/2013
richiede agli stati membri di garantire entro il 31 dicembre 2015 che tutti gli scambi di
informazioni tra beneficiari e AdG, AdC, AdA e OI avvengano attraverso sistemi di
scambio elettronico di dati.
Il Ministero intende quindi realizzare un sistema in grado di rispondere ai requisiti
richiesti per i Sistemi Informativi di gestione e monitoraggio del nuovo ciclo di
Programmazione 2014-2020 oltre che completare ed integrare quanto già previsto con
riguardo al sistema di trasmissione di tutti i dati che intercorrono tra AdG e beneficiari che sarà interamente telematico - anche perfezionando il sistema informatico di gestione
finanziaria e di controllo, al fine di informatizzare ogni rapporto con i beneficiari.
Il nuovo sistema consentirà di gestire tutto l’iter procedurale via web oltre che per la fase
gestionale anche per tutte le fasi di rendicontazione e controllo, puntando pertanto alla
digitalizzazione dei sistemi informativi ed alla gestione telematica del flusso informativo
tra le varie Autorità del Programmi, il tutto in un elevato grado di sicurezza del sistema.
Sempre in linea con la strategia di riduzione degli OA per i beneficiari e di
semplificazione delle procedure gestionali, il Ministero intende procedere nell’ottica di
un rafforzamento continuo della standardizzazione e semplificazione dei format comuni
per la definizione di Avvisi e per la presentazione delle proposte progettuali da parte dei
potenziali beneficiari, il tutto direttamente tramite le succitate procedure telematiche
(sistema informativo) e la riduzione della documentazione richiesta ai beneficiari.
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120
IT
11. HORIZONTAL PRINCIPLES
11.1 Sustainable development
Description of specific actions to take into account environmental protection
requirements, resource efficiency, climate change mitigation and adaptation, disaster
resilience and risk prevention and management, in the selection of operations.
Lo sviluppo sostenibile assume un ruolo di primo piano tra gli obiettivi che l’Unione
Europea si propone di perseguire. Esso costituisce uno dei tre pilastri su cui si fonda la
nuova Strategia 2020, che mette al centro dell’azione dell’Europa e degli Stati membri la
promozione di una crescita sostenibile, attraverso l’incentivazione di un'economia più
efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva.
A livello di legislazione specifica applicabile alla Programmazione 2014-2020, il
Regolamento (UE) n. 1303/2013 sancisce all’art. 8 il principio di sviluppo sostenibile
come principio trasversale dei fondi SIE. Lo strumento di cui si è dotata l’Unione
europea per la valutazione della sostenibilità ambientale di piani e programmi è la
Valutazione Ambientale Strategica, di cui alla Direttiva 2001/42/CE.
Il Programma recepisce le indicazioni della Strategia rinnovata dell’UE in materia di
Sviluppo Sostenibile che sottolineano l’importanza di un’azione informativa verso i
cittadini, in merito alla loro influenza sull’ambiente ed ai vari modi in cui possono
operare delle scelte più sostenibili, nella convinzione che il successo nell’invertire le
tendenze non virtuose per l’ambiente dipenderà in ampia misura dalla qualità
dell’educazione allo sviluppo sostenibile a tutti i livelli di istruzione. A tale fine
contemplerà, nell’ambito delle iniziative promosse in ambito RST, anche azioni positive
in materia di sviluppo sostenibile, volte alla:
• promozione delle tematiche ambientali all’interno delle azioni formative rivolte al
mondo della ricerca, con specifico ma non esclusivo riferimento alle iniziative
cofinanziate sull’Asse I per il Capitale Umano;
• diffusione fra la forza lavoro delle competenze necessarie per operare in sicurezza
e nel rispetto delle norme di igiene e di salvaguardia ambientale e per identificare
e prevenire le situazioni di rischio per sé, per gli altri e per l'ambiente.
Peraltro si sottolinea che, con riferimento all’accordo interistituzionale MIUR MATMM, nella selezione degli interventi di cui agli Assi I-II si terrà conto anche dei
fabbisogni di R&S nelle tematiche ambientali (es. interfaccia delle aree tematiche MIUR
con le aree prioritarie MATTM, nello specifico Bioeconomy, Tutela dell’Aria, Tutela
delle acque e del suolo, Biodiversità, Sviluppo Sostenibile - Clima - Energia).
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11.2 Equal opportunities and non-discrimination
Description of specific actions to promote equal opportunities and prevent discrimination
based on sex, racial or ethnic origin, religion or belief, disability, age or sexual
orientation during the preparation, design and implementation of the operational
programme and in particular in relation to access to funding, taking account of the needs
of the various target groups at risk of such discrimination and in particular the
requirements for ensuring accessibility for persons with disabilities.
Nel quadro della politica di coesione l’Unione Europea mira, in tutte le fasi di attuazione
dei fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE), a eliminare le ineguaglianze, a
promuovere la parità tra uomini e donne e a integrare l’ottica di genere, nonché a
combattere le discriminazioni fondate su sesso, razza o origine etnica, religione o
convinzioni personali disabilità, età o orientamento sessuale, con particolare attenzione
per l’accessibilità per le persone con disabilità.
La strategia del Programma garantirà il rispetto di tali principi nel quadro degli Assi
prioritari individuati in tutte le fasi della programmazione, attuazione, sorveglianza e
valutazione del Programma.
Con riferimento alla procedura di selezione delle operazioni che verranno finanziate, il
Programma Operativo assicurerà in tutte le fasi di selezione delle operazioni il rispetto
dei principi orizzontali comunitari. Al fine di garantire una selezione di operazioni in
grado di contribuire al perseguimento degli obiettivi e al conseguimento dei risultati, il
MIUR adotterà tutte le misure necessarie a prevenire ogni forma di discriminazione
fondata sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione, la disabilità.
11.3 Equality between men and women
Description of contribution of the operational programme to the promotion of equality
between men and women and, where appropriate, the arrangements to ensure the
integration of the gender perspective at operational programme and operation level.
La crisi ha acuito le criticità preesistenti relative alla partecipazione femminile al mercato
del lavoro non a livello quantitativo, in quanto è aumentato il tasso di occupazione
femminile, ma dal punto di vista qualitativo in quanto l’occupazione femminile è più
precaria.
La definizione delle politiche, la loro traduzione in azioni, l’erogazione dei servizi deve
quindi consentire la piena partecipazione delle donne all’istruzione, alla formazione e al
lavoro qualificato per valorizzarne il potenziale di crescita individuale e il contributo
generale e specifico.
Si è puntato in questi anni su alcuni temi fondamentali: la conciliazione tra tempi di
lavoro, di vita e di cura (vita-formazione-lavoro); la stabilizzazione della situazione
occupazionale; l’accesso ad ambiti professionali e/o mansioni tecniche scientifiche
tradizionalmente caratterizzate da segregazione di genere orizzontale (in questo caso
formazione e sensibilizzazione); la promozione della cultura delle pari opportunità in
azienda.
IT
122
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Il Ministero, cosciente delle criticità che ancora interessano la questione di parità di
genere, attraverso questo Programma intende dare continuità e sviluppo alle politiche
implementate per la eliminazione di qualsiasi forma di discriminazione di genere e di
sostegno ad un effettiva completa parità nelle opportunità tra uomini e donne.
In accordo con quanto proposto dall’Accordo di Partenariato e in linea con le indicazioni
di policy dell’Unione europea in materia di parità di genere, nel programma si intenderà
adottare in un approccio in cui interventi a sostegno del mainstreaming di genere nelle
diverse fasi di attuazione delle politiche si associano ed integrano ad azioni positive
rivolte a specifici target femminili.
Nel contesto degli obiettivi del Programma in materia di RST e dei relativi interventi che
saranno promossi dal MIUR, si punterà anche, con riferimento alle tematiche della parità
fra uomini e donne, a:
• incentivazione della diffusione ed adozione nelle imprese di iniziative finalizzate
alla conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa attraverso interventi di
welfare aziendali e la sperimentazione di nuove forme di organizzazione del
lavoro family friendly;
• sostegno alla creazione di nuove imprese e/o avvio di lavoro autonomo.
Inoltre, ai sensi degli articoli 7 del Reg. (UE) 1303/2013 e 8 del Reg. (UE) 1304/2013,
l’Autorità di Gestione garantirà l’assunzione delle pari opportunità e non discriminazione
durante le fasi della programmazione, attuazione, sorveglianza e valutazione, sia in
maniera specifica e diretta, sia in maniera trasversale, garantendo parità di accesso e
partecipazione a coloro che sono a rischio di discriminazione per ragioni legate al sesso,
la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni, la disabilità, l'età o l'orientamento
sessuale.
Rispetto alle modalità per garantire l’integrazione della prospettiva di genere, il
Programma intende assumere l’uguaglianza tra donne e uomini quale uno dei principi
fondamentali da implementare nella selezione delle proposte progettuali. La selezione
degli interventi che tengano conto e valorizzino il principio di pari opportunità verrà
garantita attraverso: meccanismi premiali; criteri specifici; la presenza di competenze in
materia di pari opportunità nelle Commissioni di valutazione e selezione delle proposte
progettuali.
IT
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IT
12. SEPARATE ELEMENTS
12.1 Major projects to be implemented during programming period
Table 27: List of major projects
Project
Planned
notification/submission
date (year, quarter)
Planned start of
implementation (year,
quarter)
Planned completion date
(year, quarter)
Priority Axes / Investment Priorities
12.2 Performance framework of operational programme
Table 28: Performance framework by fund and category of region (summary table)
Priority axis
IT
Fund
Category of
region
Indicator or key
implementation
step
Measurement
unit, where
appropriate
Milestone for 2018
M
W
Final target (2023)
T
M
W
T
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
ESF
Less developed
participants gaining a
qualification upon
leaving
Number
0
0,00
I - INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO
ESF
Transition
participants gaining a
qualification upon
leaving
Number
0
0,00
II - PROGETTI TEMATICI
ERDF
Less developed
Research, Innovation:
Private investment
matching public support
in innovation or R&D
projects
EUR
0
0,00
II - PROGETTI TEMATICI
ERDF
Transition
Research, Innovation:
Private investment
matching public support
in innovation or R&D
EUR
0
0,00
124
IT
Priority axis
Fund
Category of
region
Indicator or key
implementation
step
Measurement
unit, where
appropriate
Milestone for 2018
M
W
Final target (2023)
T
M
W
T
projects
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA
E SVILUPPO
ERDF
Less developed
Open government index
n
0
0,00
III - SUPPORTO STRUMENTALE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA
E SVILUPPO
ERDF
Transition
Open government index
n
0
0,00
12.3 Relevant partners involved in preparation of programme
Il confronto istituzionale e partenariale ha consentito la definizione delle proposte contenute nel presente Programma Operativo. Il Programma ha tenuto
in considerazione le raccomandazioni e le osservazioni presentate dai servizi della Commissione nei documenti condivisi per la stesura dell'Accordo di
Partenariato.
La preparazione e definizione del Programma si sono realizzate attraverso il confronto con le parti economiche e sociali, le regioni, le amministrazioni
centrali interessate alle azioni realizzabili nell’ambito degli Obiettivi specifici individuati per il Programma, le università e gli enti di ricerca, la società
civile, gli organismi che rappresentano i diversi interessi sociali, le organizzazioni non governative e gli organismi di promozione dell’inclusione sociale,
della parità di genere e della non discriminazione.
IT
125
IT
Documents
Document title
IT
Document type
Document date
Local
reference
Commission
reference
Files
Sintesi VEXA PON R&I
Report of the ex-ante
evaluation
21-lug-2014
Sintesi VEXA PON R&I
Strategia di specializzazione
intelligente nazionale
Documentation on the
assessment of the
applicability and the
fulfilment of ex-ante
conditionalities
21-lug-2014
Strategia di specializzazione intelligente nazionale
PNIR
Documentation on the
assessment of the
applicability and the
fulfilment of ex-ante
conditionalities
18-lug-2014
PNIR_tot_18luglio
Sent date
Sent By
PNIR_tot_18luglio_All1
126
IT