Piano Aziendale Prevenzione Veterinaria

PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
Pag. 1 di 116
AZIENDA SANITARIA LOCALE DI VALLECAMONICA-SEBINO
Via Nissolina, 2 - 25043 Breno (BS) - tel. 0364.3291 - fax 0364.329310 CF/P.IVA n.02072150986
www.aslvallecamonicasebino.it PEC: [email protected]
Indice
1 PREMESSA.........................................................................................................................................2
2 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEL DOCUMENTO....................................................................3
3 ANALISI DI CONTESTO DELLA SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA.....................................3
4 SANZIONI.........................................................................................................................................45
5 RISORSE UMANE DISPONIBILI...................................................................................................45
6 RISORSE STRUTTURALI DISPONIBILI.......................................................................................47
7 TECNICHE DI CONTROLLO..........................................................................................................47
8 CAMPO DI APPLICAZIONE...........................................................................................................48
9 PIANI/OBIETTIVI LOCALI.............................................................................................................65
10 LE PRIORITA’ DI SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA PER IL 2014 STABILITE DALLE
REGOLE DI GESTIONE DEL SSR (dgr 1185/2013)............................................................................67
11 CATEGORIZZAZIONE DEL RISCHIO: modalità attribuzione innovativa...................................69
12 PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITA’...................................................................................92
13 TABELLE PROGRAMMATORIE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIO
...............................................................................................................................................................105
14 GRADUAZIONE DEL RISCHIO DI RIFERIMENTO................................................................105
15 SISTEMA DI MONITORAGGIO E MISURAZIONE.................................................................106
16 L’INTEGRAZIONE.......................................................................................................................108
17 PROCEDURE AMMINISTRATIVE.............................................................................................114
18 FINANZIAMENTI SPECIFICI.....................................................................................................115
19 COMUNICAZIONE ....................................................................................................................115
20 ARCHIVIAZIONE E DISTRIBUZIONE......................................................................................115
Ed.
Rev.
Data
Descrizione delle modifiche
01
0
24.2.2012
Prima emissione
01
01
01
02
Redazione
Verifica
Approvazione
Dr G.C. Battaglia
Dr. E. Antonini
Dr. D. Pedersoli
Dr. L. Turetti
Dr. P. Peduzzi
B. Bertoli
Dr. G.C. Battaglia
4.3.2013
Revisione paragrafi 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 13, Dr G.C. Battaglia,
14, 15, 17, 18, e 19.
Dr. E. Antonini,
Dr. D. Pedersoli,
Dr. L. Turetti,
Dr. P. Peduzzi
B. Bertoli
Dr. G.C. Battaglia
27.2.2014
Revisionati paragrafi 1, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12,
14, 15, 16, 17, 18, 19, aggiunto il 20.
B. Bertoli
Dr. G.C. Battaglia
Dr G.C. Battaglia,
Dr. E. Antonini,
Dr. D. Pedersoli,
Dr. L. Turetti,
Dr. P. Peduzzi
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
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PREMESSA
Le azioni di Sanità Pubblica Veterinaria per il triennio 2012 – 2014, oggetto del presente Piano,
discendono, in una logica di sistema, dal Programma Regionale di Sviluppo, dai contenuti del PSSR
della IX Legislatura, dal Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria e dalle Regole di gestione del
Servizio Sanitario Regionale che vengono annualmente emanate.
Il presente Piano Aziendale della Prevenzione Veterinaria, mantiene una costante attenzione ai seguenti
principi di riferimento individuati dal Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 e dai Documenti Regionali
sopracitati:
- La tutela della salute e della qualità della vita come diritto fondamentale della persona;
- La persona al centro dei processi e delle azioni del sistema sanitario;
- L’omogeneità, la standardizzazione e la trasparenza nel processo di erogazione delle prestazioni;
- La partecipazione e la responsabilizzazione degli operatori economici e sanitari.
Definisce altresì, in maniera dettagliata lo scenario, gli obiettivi e gli strumenti attuativi assicurando un
approccio integrato alla tutela della salute pubblica con coloro che svolgono attività finalizzate alla
promozione e alla tutela della salute dei cittadini e degli animali (es. IZSLER, Sistema Universitario
Regionale, NAS, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, ARPA ecc.) avendo come obiettivi costanti
la semplificazione e la dematerializzazione.
Contiene quindi una esaustiva analisi del contesto, la graduazione dei rischi su cui programmare le
attività, la pianificazione delle stesse, le modalità di monitoraggio e di verifica, con l’ausilio di opportuni
indicatori e con l’impiego di strumenti informatici.
Il Piano viene annualmente aggiornato per la relativa programmazione delle attività mediante la
revisione del manuale MNL SPVET 002.
Si sottolinea che nel triennio di cui trattasi viene data attuazione ad una nuova modalità di graduazione
del rischio sugli stabilimenti presenti sul territorio secondo le indicazioni per Piano Regionale di
Prevenzione Veterinaria, che viene trattata nelle parti del Piano che sono relative ai tre Servizi
Veterinari.
La categorizzazione del livello di rischio deve essere intesa come strumento gestionale finalizzato ad
una corretta attribuzione delle risorse e ad una omogenea attuazione della attività di controllo all’interno
delle varie categorie; nel Piano trovano evidenza i seguenti elementi:
- suddivisione delle attività economiche soggette a controllo in stabilimenti riconosciuti e
macrocategorie omogenee delle imprese registrate;
- elencazione completa dei criteri utilizzati per attribuire il livello di rischio tramite l’utilizzo dello
strumento innovativo introdotto dal Piano Regionale Prevenzione Veterinaria;
- l’attribuzione delle risorse va effettuata in base alla categorizzazione del livello di rischio, evitando
sovrapposizioni ma prevedendo attività di controllo coordinate e comunque assicurando lo scambio
reciproco di informazioni relative ai controlli svolti.
Il Piano è formalizzato secondo quanto previsto dal Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali,
predisposto dalla Regione Lombardia con lo scopo di definire Standard di Organizzazione e
Funzionamento dei Servizi ASL che svolgono attività di controllo ufficiale in campo alimentare secondo il
seguente schema:
STANDARD
DESCRIZIONE STANDARD
ELEMENTI MISURABILI
TENUTA SOTTO CONTROLLO DEL
DOCUMENTO
Definizione di responsabilità ed autorità
in
relazione
a
predisposizione,
validazione approvazione e revisione del
documento di programmazione
EV.1 Evidenza nel documento di
programmazione della matrice delle
responsabilità.
EV.2 Atti della Organizzazione con
evidenza
dell’approvazione
del
documento.
ANALISI CONTESTO
Descrizione del fabbisogno del territorio
di riferimento
EV.1 Descrizione della “Analisi di
contesto” territoriale sulla base delle
informazioni desunte dal Piano Triennale
della Prevenzione Veterinaria (Titolo 2)
e/o altri dati ritenuti di interesse per la
programmazione della attività
di
prevenzione;
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STANDARD
DESCRIZIONE STANDARD
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ELEMENTI MISURABILI
Risorse - Indicazione risorse umane e EV.2 Descrizione personale assegnato
strutturali disponibili
suddiviso per categoria professionale;
definizione
livelli
di
conoscenza/
competenza richiesti
EV.3 Descrizione risorse strutturali da
utilizzarsi per la realizzazione del piano.
TECNICHE DI CONTROLLO
Definizione e descrizione sintetica delle EV.1 Tecniche di controllo utilizzate
modalità di controllo ufficiale utilizzate
(audit, ispezione, campionamento).
CAMPO DI
APPLICAZIONE
Pianificazione
delle
attività
controllo ufficiale sul territorio
di EV.1 Descrizione degli obiettivi generali
SISTEMI DI
MONITORAGGIO E
MISURAZIONE
Definizione strumenti e
monitoraggio del Piano
di EV.1 Descrizione di un cruscotto di
indicatori e frequenza di rilevazione del
dato;
EV.2 Evidenza di un’attività di controllo
interno.
PROCEDURE
AMMINISTRATIVE
Gestione atti amministrativi connessi alla EV.1 Descrizione responsabilità ed
attività di controllo ufficiale
autorità
per
la
gestione
dei
provvedimenti
amministrativi
/sanzionatori.
FINANZIAMENTI
SPECIFICI
Rendicontazione economica del piano EV.1 Quote di finanziamenti specifici
(Fondi funzioni non tariffabili; D.Lgs vincolati utilizzati per il piano.
194/2008; Sanzioni)
modalità
(obiettivi operativi regionali) e specifici
aziendali; (Elencazione degli obiettivi
cogenti e motivazione degli obiettivi
specifici aziendali coerenti con Il Piano
regionale -Titolo 6);
EV.2 Evidenza delle modalità di
attribuzione della categorizzazione del
rischio;
EV.3 Descrizione attività da sottoporre a
controllo
suddivise
per
macrocategorie/unità operative e numero
di controlli programmati nel periodo di
riferimento con evidenza di coerenza tra
frequenza dei controlli prevista e livello di
rischio attribuito.
La Sanità Pubblica Veterinaria dell’ASL Vallecamonica – Sebino è Certificata ISO 9001:2008 e pertanto
è sottoposta a periodici audit per il mantenimento di detta qualifica.
2
TENUTA SOTTO CONTROLLO DEL DOCUMENTO
La responsabilità della predisposizione, validazione e revisione del Piano Aziendale Prevenzione
Veterinaria (PAPV) è in capo al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed ai Responsabili
di Servizio, ognuno per la parte di competenza, con il supporto del Direttore del Distretto di Medicina
Veterinaria e dei Referenti Qualità.
L’approvazione è in capo al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed avviene in sede di
Conferenza dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione Veterinario e trova evidenza nel relativo verbale
di riunione.
Il documento è reso disponibile a tutto il personale nella rete aziendale UO Medicina
Veterinaria/Programmazione Attività/Piano Regionale e Aziendale Triennale/ASL VCS.
3
ANALISI DI CONTESTO DELLA SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA
L’ASL Valle Camonica-Sebino è costituita da 42 Comuni, con una popolazione complessiva di 101.683
abitanti (dati al 31.12.2013) e con una superficie di 131.500 ettari.
La densità abitativa è pari a 77,07 ab/kmq a fronte di una densità media lombarda di 410,46 ab/kmq e
nazionale di 198,06.
Fanno parte integrante il “Parco Regionale dell’Adamello”, che si estende per una superficie
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complessiva di 510,00 Km2 su 19 Comuni , e parte del “Parco Nazionale dello Stelvio”, per un superficie
complessiva di 100,00 Km2, che interessa 4 Comuni dell’Alta Valle.
Il Territorio è attraversato , da nord a sud dal Fiume Oglio, quinto fiume italiano per lunghezza e la
catena montuosa più importante è il Gruppo dell’Adamello, sede del ghiacciaio più esteso d’Italia (18
Km2).
Il Territorio presenta un’altitudine che varia fra i 200 m.s.l.m. e 3.554 m.s.l.m. del Monte Adamello e
presenta un patrimonio ambientale e naturalistico di rilevata eccezionalità, sia per ricchezza e varietà
che per estensione delle aree interessate.
Se un tempo il settore primario garantiva la sussistenza della popolazione con una variegata gamma di
prodotti agroalimentari, i medesimi negli ultimi decenni si sono concentrati soprattutto al latte ed ai suoi
derivati e la zootecnia bovina da latte è rimasta l’ attività agricola principale.
La vastità e variabilità del territorio ha consentito il persistere anche di allevamenti ovini e caprini. In
Valle Camonica è presente una razza autoctona, la Bionda dell’Adamello, tutelata anche a livello
comunitario in quanto dichiarata a rischio di estinzione. Dal suo latte viene prodotto un formaggio unico
nel suo genere , il “Fatulì”, apprezzato dal consumatore finale e oggetto di un Presidio Slow Food.
La presenza di oltre 100 alpeggi tutt’ora monticati, suddivisi in 180 malghe su 15.500 ettari di superficie,
consente un importante presidio dei territori di alta quota e la produzione di pregiati formaggi, come per
esempio il Silter Camuno-Sebino per il quale è in corso la procedura di riconoscimento della D.O.P. ad
opera del Consorzio Volontario di tutela appositamente costituito fra i produttori e sostenuto dagli Enti
comprensoriali. Fra le produzioni minori spiccano quelle legate all’apicoltura che contribuiscono a
garantire un costante ed importante presidio sul territorio contestualmente alla salvaguardia delle
tradizioni socio-rurali del territorio.
Le potenzialità produttive sono significative e lo sforzo degli Enti preposti è finalizzato al mantenimento e
recupero di tutte le produzioni locali, comprese quelle di nicchia, mediante ricerche e studi per la
definizione degli standard qualitativi, investimenti infrastrutturali per la crescita delle aziende ed iniziative
collettive per la divulgazione presso gli utenti e la commercializzazione dell’intero paniere dei prodotti
agroalimentari della Valle Camonica.
Un importante azione promozionale che coinvolge tutto il paniere dei prodotti Agroalimentari è stata
avviata da alcuni anni dalla Comunità Montana di Valle Camonica unitamente ai produttori per far
conoscere ai consumatori finali, sia della valle che ai turisti, le ricche e, in taluni casi, rare opportunità
gastronomiche del territorio, racchiudendo tutto il paniere in un marchio territoriale denominato Sapori di
Valle Camonica.
In un tale contesto si svolgono le attività del Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL
Vallecamonica-Sebino orientate in via principale alla tutela della salute pubblica, senza però trascurare il
sostegno al settore agro-zootecnico-alimentare di riferimento, con le sue ricadute sulla tutela
dell’ambiente e la conservazione e valorizzazione delle pratiche tradizionali.
I luoghi sede di intervento della SPV sono situati parte a fondo valle e parte in zone montane disagiate
raggiungibili con automezzi fuori strada (comuni d’alta montagna, alpeggi, caseifici di malga, ecc.).
Inoltre alcune attività sono legate alla stagionalità sia per motivi di alpeggio che per norme sanitarie,
come ad esempio la bonifica sanitaria e la macellazione tradizionale del suino, che vengono di norma
effettuate dal tardo autunno alla primavera inoltrata con aggravio di difficoltà legate anche alle condizioni
climatiche avverse.
Le attività che maggiormente impegnano il Dipartimento di Prevenzione Veterinario possono essere
ricondotte ai controlli sanitari negli allevamenti, alla gestione delle anagrafi zootecniche, e degli animali
d’affezione, all’ispezione delle carni nei macelli industriali riconosciuti CE, nei macelli riconosciuti CE con
capacità < alle 1000 UGB/anno, ai controlli negli stabilimenti di produzione, trasformazione,
commercializzazione, trasporto e distribuzione di alimenti di origine animale (ivi compresi i caseifici
industriali ed aziendali).
La complessità del sistema agro-alimentare comporta un numero elevatissimo di indagini conoscitive e
di controlli eseguiti dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario. L’attività di controllo è organizzata in
modo tale che vengano attuati interventi efficaci, proporzionati alla rilevanza dei problemi igienicosanitari e mirati. In particolare sono stabilite le modalità e le frequenze dei controlli per ciascuna attività,
nonché i compiti assegnati ai singoli operatori. L’anagrafe delle attività soggette a controllo è pertanto
costantemente aggiornata; questo anche per attuare una corretta azione di indirizzo e coordinamento. E’
indispensabile quindi avere un sistema efficace per la raccolta e l’elaborazione di tutti i dati relativi agli
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esiti delle attività ispettive e delle rispettive indagini analitiche. Pertanto, per tutti i controlli, compresi
quelli effettuati a seguito di situazioni imprevedibili, è disponibile la documentazione relativa al tipo, al
risultato e ai provvedimenti adottati a seguito del controllo.
Una puntuale conoscenza della popolazione animale, in termini di consistenza e distribuzione
territoriale, delle strutture di trasformazione e commercializzazione degli alimenti di origine animale, e di
tutte quelle aziende e/o imprese che direttamente o indirettamente confluiscono nel settore agroalimentare regionale è requisito essenziale per programmare l’attività di monitoraggio e controllo degli
allevamenti in funzione del rischio sanitario, per garantire la rintracciabilità degli animali e dei loro
prodotti, per garantire l’attività di repressione delle frodi ma anche per gestire i controlli finalizzati
all’erogazione dei Premi Comunitari cui l’area di produzione ricade.
L’analisi del contesto che segue descrive le strutture produttive ed i parametri sanitari di interesse della
Sanità Pubblica Veterinaria dell’ASL Vallecamonica-Sebino e della Lombardia al fine di meglio
comprendere le ragioni delle attività che ne derivano.
Le fonti sono il Quadro di contesto regionale 2012 reso disponibile dall'U.O. Veterinaria nel Sistema
informativo Veterinario (SIV) e le Banche dati Nazionali, Regionali e Locali.
STRUTTURE PRODUTTIVE
ANAGRAFE ANIMALE DA REDDITO
L’anagrafe informatizzata degli allevamenti zootecnici presenti sul territorio regionale risponde a
specifiche norme comunitarie, come anche all’esigenza di conoscere la consistenza e la distribuzione
del patrimonio animale, per esercitare un’efficace attività di controllo sanitario. Attualmente l’anagrafe
zootecnica regionale (BDR) consente di gestire i dati di tutti gli allevamenti di interesse produttivo
(bovidi, ovini, caprini, suidi, avicoli, equidi) e di registrare individualmente i capi delle specie bovina,
ovina e caprina. Inoltre la Banca Dati Regionale (BDR) detiene l’anagrafe degli allevamenti di altre
specie di interesse produttivo, quali conigli, pesci e api.
Tutti gli allevamenti presenti nell’ASL di Vallecamonica Sebino
sono stati sottoposti a
georeferenziazione, in modo tale da consentire l’elaborazione di mappe che ne visualizzino la posizione
in una zona definita. La mappatura è uno strumento di utilità per la programmazione e la gestione dei
piani di profilassi e diventa indispensabile in caso di emergenze sanitarie (es. Influenza Aviare).
Nella BDR al 31/12/2013 sono in totale 70997 gli allevamenti registrati in Lombardia, suddivisi nelle
varie specie di interesse zootecnico mentre in Vallecamonica 3561.
N° ALLEVAMENTI E CONSISTENZA CAPI PER LE PRINCIPALI SPECIE ZOOTECNICHE REGISTRATI
Il dato relativo al numero dei capi, nel caso dei bovini e ovi-caprini, è un dato puntuale in quanto gli
animali sono identificati e registrati individualmente; per le altre specie invece il dato si riferisce alla
“consistenza media”, intesa come capi mediamente presenti nell’allevamento durante un ciclo
produttivo.
Allevamenti presenti sul territorio regionale
ASL
Bovini O/C
Avicoli Cunic. Equidi Suidi
Api
Ittici
Cerv.
Rich.
Lum.
Totale
VCS
937
19
294
4
4
1
5
3561
5515
216
200
826
112
70997
1193
Tot.
19805 13428 2950
Lomb.
6
838
260
2547
16746 8652
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013
- Bovini
La maggior parte degli allevamenti bovini lombardi (8797 corrispondenti al 45%) è specializzato per la
produzione di carne mentre 10756 allevamenti, pari al 55%, sono specializzati per la produzione di
latte.La situazione si inverte analizzando invece la distribuzione numerica dei capi; il numero delle
vacche da latte (1.096307 capi) rappresenta il 73,2% dei capi bovini presenti nel territorio a
dimostrazione dell’elevata vocazione lattiero-casearia della Lombardia.
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Allevamenti e capi bovini per tipologia produttiva
ASL
Descrizione
Produzione
latte
Linea vacca
vitello
Produzione
manze
Carne rossa
Carne bianca
Carne
svezzamento
Totale
Vallecamonica-Sebino
Capi
11326
377
2
232
89
0
12026
All.
592
46
1
299
3
0
941
Regione
Lombardia
Capi
1096905
44488
30632
170691
159343
1330
1503389
All.
6896
3737
563
9011
323
19
20549
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino al 31/12/2013 erano presenti N° 548 allevamenti “bovini da latte” con
11305 capi, N° 54 “Linea V.V.” con 405 capi, 1 “Manze” con 2 capi, 3 “Carne Bianca” con 117 capi e
342 “Carne rossa”, soprattutto ingrasso stagionale per un totale di 345 bovini.
Allevamenti e capi bovini per tipologia produttiva 31/12/2013 ASL VALLECAMONICA-SEBINO
ASL
Descriz.
Prod.Latte
Linea V.V.
Manze
Carne
bianca
Carne rossa
Totale
( 3 Latte Crudo)
VCS
ALL.
548
54
1
3
342
948
CAPI
11305
405
2
117
345
12174
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013
- Ovini e Caprini
Allevamenti e capi ovini e caprini
Asl
ovini
Allevamenti
di cui
tot
con capi
0
Vallecamonica
371
Sebino
Regione
2.812
Lombardia
27
capi
2326
226
caprini
Allevamenti
di cui
tot
con
capi 0
337
38.136 5.196
33
461
capi
3192
ovi-caprini
Allevamenti
di cui
capi
tot
con
capi 0
Totale
Allevamenti
di cui
tot
con capi
0
256
964
5
59.105 2.606
121
8769
131.429 10.614
capi
65
14.287
808
228.670
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012
Allevamenti e capi ovi-caprini distribuzione per modalità di allevamento
Asl
Vallecamonica
Sebino
Regione
Lombardia
All.
955
10420
stanziali
di cui alpeggio
capi
608
12130
1.378
147.307
All.
5
139
Vaganti
di cui alpeggio
Totale
capi
All.
capi
0
2144
960
14.274
21
71.874
10.559
219.181
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino erano presenti al 31/12/2013 N°1193 allevamenti ovicaprini rispetto ai
13425 della Lombardia.
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VETERINARIA
- Suini
Allevamenti e consistenza suini per tipologia produttiva
Riproduzione ciclo aperto
ASL
Vallecamonica
Regione
Lombardia
Riproduzione ciclo chiuso
Ingrasso
Familiare
(Autoconsumo)
Ingrasso svezzamento
Ingrasso
Totale
All.
Capi
All.
Capi
All.
Capi
All.
Capi
All.
Capi
All.
Capi
6
5827
4
121
61
552
1
4
170
440
242
6944
547
1612482
252
327995
2242
2080361
200
424978
5374
10754
8615
4456570
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012
Allevamenti suidi ASL VALLECAMONICA-SEBINO AL 31/12/2013
TIPOLOGIA
N°
NOTE
CICLO APERTO
9
+1 ALLEVAMENTO CINGHIALI
CICLO CHIUSO
4
+2 ALLEVAMENTI. CINGHIALI
INGRASSO
46
Dei quali N° 6 Ingrasso Rurale
INGRASSO
AUTOCONSUMO
200
TOTALE
259
3
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013
NelI'ASL Vallecamonica-Sebino al 31/12/2013 erano presenti N° 9 allevamenti suidi a ciclo aperto,N° 4 a ciclo
chiuso, N°46 Ingrasso e N°200 Ingrasso autoconsumo. Dei n° 46 allevamenti da Ingrasso, 6 sono Ingrasso rurale
nei quali sono presenti suini provenienti da allevamenti da riproduzione a ciclo aperto e dai quali i suini possono
essere movimentati, oltre che verso il macello, verso allevamenti da ingrasso familiare (allevamento da ingrasso
familiare: allevamento da ingrasso che detiene fino ad un massimo di quattro suini in accrescimento non a scopo
commerciale e che non movimenta animali verso altri allevamenti).
- Equidi
- Per quanto riguarda gli equini, a differenza della altre specie, poiché l’anagrafe individuale degli animali
è gestita dall’UNIRE, i dati relativi ai capi presenti negli allevamenti non sono disponibili.
Aziende di equini 2012
ASL
Vallecamonica e Sebino
Regione Lombardia
N° AZIENDE
788
12804
- Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012
- Nell'ASL Vallecamonica-Sebino risultano presenti al 31.12.2013 N° 838 allevamenti rispetto ai 16746
della Lombardia.
- Avicoli
Allevamenti avicoli distinti per specie allevata
ASL
Anatre
Colombi
Fagiani
Faraone
Oche
Pernici
Piccioni
Polli
Quaglie
Starne
Struzzi
Emu
Totale
VallecamonicaSebino
0
0
0
0
2
0
0
13
0
0
0
0
15
Regione Lombardia
248
71
81
39
78
9
37
2323
18
8
43
4
2959
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012
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- Nell'ASL Vallecamonica-Sebino l’allevamento avicolo è riferibile alle seguenti tipologie:
- Specie prevalente
- Consistenza
- Tipologia
- Numero
- polli
- 82830
- Produzione carne
-3
- 134
- Rurale
-4
- 28980
- Svezzamento
-4
-
- Ornamentali
-1
-
- Commercianti
avicoli dettaglio
sede fissa
-5
- Totale polli
- 111955
-
-
- Totale oche
- 179
- Rurale
-2
- Totale
-
- 19
- Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013
- Della tipologia “Produzione carne (broiler)”sono presenti 3 allevamenti con la presenza di 82830 capi
annuali.
- Apicoltura
Apicoltura: distribuzione territoriale del patrimonio apistico
ASL
Vallecamonica Sebino
Regione Lombardia
ALLEVAMENTI STANZIALI
APIARI
ALVEARI
272
4016
5565
97821
ALLEVAMENTI NOMADI
APIARI
ALVEARI
97
2057
1378
44586
- Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012
- Nell’Asl di Vallecamonica Sebino al 31/12/2013 erano censiti 294 apicoltori residenti. Presso gli uffici
distrettuali dell'ASL Vallecamonica-sebino sono giunte notifiche di 228 postazioni stanziali per un totale
di 2752 arnie e la Commissione Apistica Locale ha autorizzato 139 postazioni nomadi per un totale di
2711 arnie rispetto alle 2851 per le quali era stata presentata richiesta.
(Fonte: La fauna selvatica in Lombardia, 2008 – D.G. Agricoltura )
ANAGRAFE ANIMALI D’AFFEZIONE
L’anagrafe degli animali d’affezione è un sistema informativo il cui quadro regolamentare si è completato
con la l.r. n.33/2009 e che vede coinvolti i medici veterinari delle ASL, i medici veterinari liberi
professionisti e i Comuni.
La predisposizione di un unico sistema in capo alla Regione è stata avviata nel 2002 con l’indicazione di
utilizzare quale metodo di identificazione il microchip, in sostituzione del tatuaggio.
Attualmente la banca dati regionale consente di registrare ogni “evento” (cambi di proprietà,
smarrimento, furto, ritrovamento) che riguarda i cani identificati con microchip e regolarmente iscritti e
consente di conoscere in modo sempre più dettagliato il fenomeno dell’abbandono, indirizzando in tal
modo le politiche regionali per attuare gli interventi di prevenzione. In anagrafe è inoltre possibile
registrare gatti, colonie feline e furetti.
In Regione Lombardia al 31/12/2012 risultano iscritti N°1.129.937 cani, 42.337 gatti, 320 furetti.
Per l'ASL Vallecamonica-Sebino, al 31/12/2012, risultano iscritti N° 18182 cani, 94 gatti e 4 furetti.
CANI-GATTI-FURETTI ISCRITTI IN ANAGRAFE AL 31/12/2012
ASL
CANI
GATTI
Vallecamonica Sebino
18.182
94
Regione Lombardia
1.129.937
42.337
Fonte Dati BDR Anagrafe animali d'affezione aggiornamento 31/12/2012
FURETTI
4
320
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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Cani iscritti in anagrafe Regione Lombardia dal 2008 al 2012
2008
2009
2010
2011
ASL
Vallecamonica Sebino
Regione Lombardia
1.898
113.427
1.726
114.641
1.844
111.686
1.943
122.608
2012
1.982
111.757
Fonte Dati: Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione – aggiornamento 31/12/2012
COLONIE FELINE CENSITE PER ANNO ASL VALLECAMONICA-SEBINO
ANNO
NUMERO
2009
1
2010
1
2011
60
2012
41
2013
36
TOTALE
139
Fonte Dati BDR Anagrafe animali d'affezione aggiornamento 31/12/2013
L’ASL Vallecamonica-Sebino è convenzionata con una ditta di accalappiacani che provvede a
recuperare e trasferire i cani randagi al canile sanitario presso l’ASL di Brescia con la quale esiste una
convenzione per:
• degenza di 10 giorni
• visita clinica ed esame a fresco della filaria
• identificazione mediante microchip
• vaccinazioni
• trattamento per ecto e endo parassitosi
• profilassi filariosi
• mantenimento ed eventuali cure che si rendessero necessarie oltre il decimo giorno.
Oltre tale periodo i cani in oggetto se non adottati, vengono trasferiti nel canile rifugio Clinica del cane
“San Francesco” di Perron Dr. Massimo in attesa di affido.
L’ASL Vallecamonica-Sebino effettua interventi di pronto soccorso su animali feriti senza proprietario.
L’ambulatorio veterinario dell’ASL effettua la sterilizzazione dei gatti randagi e la restituzione degli stessi
alle colonie dove sono stati catturati. I proprietari dei cani si rivolgono alle sedi distrettuali per richiedere
l’iscrizione in anagrafe canina, registrare i passaggi di proprietà ed il rilascio dei passaporti per la
movimentazione all’estero.
L'ASL Vallecamonica – Sebino è stata ammessa, come da esito del bando di cui alla DGR IX/2868 del
29 dicembre 2011, al cofinanziamento da parte di Regione Lombardia per l'esecuzione di sterilizzazioni
di gatti di colonia da effettuarsi dal 2 marzo 2012 al 1 dicembre 2013.
Durante tale periodo state effettuate sterilizzazioni presso la Struttura veterinaria pubblica del Distretto
Veterinario dell'ASL Vallecamonica-Sebino sita a Breno e presso Strutture Veterinarie private
(ambulatori), registrate/autorizzate ai sensi della DDGS n. 5403 del 13.04.2005, ed ubicate nel territorio
di competenza dell'ASL.
Sterilizzazioni Ambulatorio ASL dal 02/03/2011 al 01/12/2013
Maschi
183
Femmine ovariectomie
150
Femmine ovarioisterectomie
100
Totale
433
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
Sterilizzazioni Ambulatori privati dal 02/03/2011 al 01/12/2013
Maschi
74
Femmine ovariectomie
199
Femmine ovarioisterectomie
49
Totale
322
Sono stati quindi sterilizzati complessivamente 755 gatti.
Si pone in evidenzia l'apertura, previsto per la primavera 2014, del Canile Sanitario presso il Canile
comprensoriale di Vallecamonica, situato nel comune di Lozio.
Ciò comporterà che gli oltre 200 interventi annui del servizio accalappiacani avranno come riferimento
questa struttura, ove saranno ospitati, per 10 giorni, gli animali domestici catturati, privi di proprietà, per
l'osservazione ai fini della profilassi contro la rabbia e per le eventuali ulteriori cure del caso.
Al termine di tale periodo detti animali verranno trasferiti al vicino rifugio gestito dalla Comunità Montana
di Vallecamonica in attesa di affido.
ANAGRAFE STRUTTURE DI RICOVERO E/O CURA
Nel territorio regionale sono presenti numerose strutture veterinarie adibite alla cura sanitaria degli
animali o al loro ricovero.
STRUTTURE DI RICOVERO PUBBLICHE E PRIVATE REGIONE LOMBARDIA
ASL
canile
sanitario
canile
rifugio
struttura
zoofila
pensione
struttura
allevamento
struttura
amatoriale
struttura
commerciale
Vallecamonica Sebino
1
1
1
2
1
0
1
Regione Lombardia
30
70
29
145
203
13
194
Fonte Dati:Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione
– aggiornamento 31/12/2012
Le strutture di ricovero pubbliche e private presenti in regione Lombardia al 31/12/2012 sono 684
mentre per l’ASL di Vallecamonica Sebino sono 7.
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
ANAGRAFE STABILIMENTI PRODUZIONE DI ALIMENTI PER L’UOMO
La Comunità Europea ha distinto le attività, ai fini di consentire il loro svolgimento, in due settori:
Attività riconosciute: impianti di produzione, trasformazione e distribuzione all’ingrosso di alimenti di
origine animale;
Attività registrate: impianti a livello di produzione primaria, di distribuzione al dettaglio, di ristorazione
pubblica e collettiva.
In Tabella 1 sono riportati gli stabilimenti riconosciuti classificati per sezione, categoria e attività: uno
stesso impianto può, in questo caso, essere conteggiato più volte perché riconosciuto per diverse attività
e categorie.
Tabella 1. Impianti riconosciuti per categoria, attività ASL Vallecamonica-Sebino
sezione
0
I
II
III
IV
V
VI
VII
categoria
ATTIVITA' GENERALI
CARNE DEGLI UNGULATI DOMESTICI
CARNE DI POLLAME E LAGOMORFI
CARNE DI SELVAGGINA DI ALLEVAMENTO
CARNE DI SELVAGGINA CACCIATA
CARNI MACINATE,
PREPARAZIONI DI
CARNI E CARNI SEPARATE MECCANICAMENTE
PRODOTTI A BASE
DI CARNE
MOLLUSCHI BIVALVI VIVI
VIII
PRODOTTI DELLA
PESCA
IX
LATTE CRUDO E
DERIVATI
X
UOVA E DERIVATI
XI
XII
XIII
XIV
COSCE DI RANA E
LUMACHE
GRASSI ANIMALI
FUSI E CICCIOLI
STOMACI, VESCICHE E INTESTINI
TRATTATI
GELATINA
attività
Totale
Per sezione
VCS
totale
deposito frigorifero
centro di riconfezionamento
laboratorio di sezionamento
macello
laboratorio di sezionamento
macello
laboratorio di sezionamento
13
12
7
16
3
0
0
13
12
7
16
3
0
0
macello
0
0
laboratorio di sezionamento
centro lavorazione selvaggina
laboratorio di carni macinate
laboratorio di preparazioni di carni
0
0
1
1
0
0
1
1
impianto carni separate meccanicamente
0
0
stabilimento di trasformazione
17
17
17
centro di spedizione molluschi
0
0
0
0
1
3
0
2
0
10
137
0
0
0
0
0
1
3
0
2
0
10
137
0
0
0
0
stabilimento di trasformazione
1
1
1
stabilimento di trasformazione
0
0
0
stabilimento di trasformazione
0
0
0
centro di raccolta
0
0
0
RIEPILOGO
224
locale di cernita e sezionamento
locale di macellazione di prod. di acquacultura
stabilimento di trasformazione
mercato all'ingrosso
centro di raccolta
centro di standardizzazione
stabilimento di stagionatura
stabilimento di trasformazione
stabilimento di trattamento termico
centro di imballaggio uova
impianto di produzione uova liquide
stabilimento di trasformazione
25
23
3
0
0
2
4
149
0
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
La Tabella 2 evidenzia gli stabilimenti registrati, classificati per tipologia di attività prevalente.
Tabella 2. Impianti registrati per categoria
ASL
VCA
Depositi alimenti
22
Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non)
85
Impianti macellazione
10
Impianti produzione trasformazione
1
Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari
66
Laboratori di smielatura e confezionamento del miele
21
Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio)
58
Mense scolastiche con sola somministrazione
0
Ristorazione collettiva
2
Ristorazione pubblica
58
Vendita su aree pubbliche
70
RIEPILOGO
393
ANAGRAFE ATTIVITÀ NEL SETTORE DELL’ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI REGISTRATE AI
SENSI DEL REGOLAMENTO CE 183/2005.
Nel territorio lombardo sono anche presenti n.51.628 attività inserite nel settore dei mangimi, di queste
n.42.305 rientrano nella cosiddetta “produzione primaria”, di cui all’art. 5, c. 1 Reg. (CE) n. 183/2005:
1. produzione prodotti destinabili alimentazione zootecnica
2. -essiccazione naturale
3. -stoccaggio prodotti primari
4. -allevatori
Le restanti attività possono essere distinte in:
1. -post primarie registrate ai sensi del art. 5, c. 1 Reg. (CE) n. 183/2005 ;
2. -riconosciute ai sensi del art. 10 Reg. (CE) n. 183/2005 ;
3. -autorizzate alla produzione e/o commercio di prodotti intermedi e/o mangimi medicati e
laboratori (tabella 9)
4. -produzione/commercializzazione di prodotti non conformi nella U.E ;
5. utilizzo dei prodotti in deroga ai divieti di cui all’art. 7, par. 1 e 2 del Reg. (CE) n. 999/2001
Nell’ASL Vallecamonica-Sebino sono presenti le attività riportate nella seguente tabella.
TABELLA 4. Attività registrate (Fonte Dati: UO Veterinaria aggiornamento al 31.12.2013)
ATTIVITA' REGISTRATE DELLA PRODUZIONE PRIMARIA ai sensi dell’art. 5, comma 1
produzione prodotti destinabili alimentazione zootecnica
1
allevatori
TOTALE
195
196
ATTIVITA' REGISTRATE DELLA PRODUZIONE ai sensi dell’art. 5, comma 2
produzione prodotti di origine minerale e chimico industriali
(DM 13/11/85)
0
produzione mangimi autoconsumo (diversi da all. IV capo 3)
400
commercio ingrosso/dettaglio mangimi
15
TOTALE
415
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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ANAGRAFE STABILIMENTI SOTTOPRODOTTI DI O.A.
Per sottoprodotti di origine animale (SOA) si intendono tutti i materiali di origine animale, dalle carcasse
di animali morti agli alimenti di origine animale, che per vari motivi non sono destinati al consumo
umano; tali materiali, prodotti in notevoli quantità, se non correttamente gestiti, oltre a causare
inconvenienti igienico-sanitari e danni all’ambiente, possono rappresentare un rischio di diffusione di
agenti patogeni per l’uomo e per gli animali.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino è presente un azienda autorizzata al trasporto di sottoprodotti di
categoria 1 e 2. Tale azienda però,come da dichiarazione presentata, non svolge attualmente alcuna
attività di trasporto.
PARAMETRI SANITARI E PIANI DI CONTROLLO
A fronte del complesso sistema agro-alimentare lombardo anche i parametri sanitari presi in
considerazione nel presente piano risultano molto articolati e comprendono tutte le aree di pertinenza
veterinaria riguardanti l’ASL Vallecamonica-Sebino.
SANITÀ ANIMALE
L’attività che ricade nel settore della Sanità Animale è circoscritta, per la maggior parte, dalla normativa
comunitaria, nazionale e regionale ed è volta a prevenire la diffusione delle malattie trasmissibili degli
animali che, da un lato, possono comportare ingenti perdite produttive e dall’altro possono costituire un
rischio zoonosico per l’uomo.
L’attività riguarda principalmente gli animali di interesse zootecnico ma anche quelli d’affezione e i
selvatici.
SUINI
SISTEMI DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE
Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali suini in allevamento – 2013
La Direttiva 2008/71 del 15/07/20008 e il D.lvo n. 200 del 26/10/2010 di recepimento ha disposto
l’esecuzione di controlli sul sistema di identificazione e registrazione dei suini in almeno l’1 % delle
aziende. Di seguito è riportata l’attività effettuata nel corso del 2013 registrata in Banca Dati Regionale .
Controlli nel sistema di identificazione e registrazione suini 2013
ASL
All.controllati
All.controllabili
%
Irregolare
VCS
4
260
1,5
0
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino è stata raggiunta la copertura dell’attività programmata per il 2013 con
4 controlli (1,5%).
MALATTIA DI AUJEZSKY
Nel corso dell’anno 2013 in Lombardia sono stati controllati 941 allevamenti, nell'ASL VallecamonicaSebino 18 allevamenti, dei quali 7 a Ciclo Aperto, 4 a Ciclo Chiuso, 6 Ingrasso rurale ed 1 Ingrassofinissaggio.
Il piano di controllo sierologico per la MA è stato condotto contestualmente ai piani di sorveglianza della
MVS e della PSC.
L’analisi dei dati di monitoraggio regionale evidenzia una sieroprevalenza pressoché stabile nel tempo
(39,3% ne 2012).
Alla luce della situazione sopra descritta, risulta esserci un’attiva circolazione virale negli allevamenti
lombardi, che ostacola il conseguimento dello stato di indennità, e quindi, in ultima analisi, limita le
opportunità di commercializzazione degli animali non solo in ambito nazionale, ma anche verso gli altri
Paesi della UE.
MNL SPVET 002
Ed. 01
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino tutti gli allevamenti controllati al 31/12/2013 avevano i requisiti per
l'indennità verso tale malattia.
Aziende suinicole controllate e positive per MA periodo 01/01/2013-31/12/2013
ASL
AZIENDE CONTROLLATE
AZIENDE POSITIVE 31/12/12
VCS
18
0
TOTALE LOMBARDIA
938
258
Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2013
VERIFICA ATTUAZIONE PIANO DI VACCINAZIONE
Il “piano di controllo della Malattia di Aujeszky in regione Lombardia prevede la verifica dell'attuazione
del piano vaccinale” mediante due tipologie di verifica: un controllo documentale ed un campionamento
sierologico. Di seguito la tabella riporta l’attività dell’ASL svolta come controllo sierologico nel 2013.
Allevamenti sottoposti a campionamento sierologico per verifica Piano vaccinazione 2013
ASL
N° allevamenti campionati
VCS
14
TOTALE LOMBARDIA
587
Fonte Dati: Banca Dati IZSLER– aggiornamento 31/12/2013
MALATTIA VESCICOLARE
In Lombardia nell’ambito dell’attività di sorveglianza MVS effettuata nel 2013 sono stati controllati 752
allevamenti da riproduzione, di cui 537 a ciclo aperto e 215 a ciclo chiuso, per un totale di 32.014 capi
esaminati. Sono stati controllati anche 515 allevamenti da ingrasso per 32.217 capi.
Il monitoraggio conferma la favorevole situazione epidemiologica nei confronti della MVS e quindi
continua a rimanere uno strumento indispensabile a garanzia del riconoscimento di indennità della
Lombardia nei confronti della MVS: tale riconoscimento è un requisito fondamentale per la
commercializzazione sia in ambito comunitario, che verso i Paesi terzi, di suini e dei loro prodotti.
Nel 2013 il piano di controllo sierologico per la MVS è stato condotto contestualmente ai piani di
sorveglianza della MA e della PSC.
Nel corso dell’anno solare nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati controllati 18 allevamenti di cui 7 a
ciclo aperto e 4 a ciclo chiuso, per un totale di 800 capi, 4 Ingrassi Rurali e 3 Ingrassi P.D., per un totale
di 207 capi
Di seguito sono riportati in dettaglio i risultati dell’attività di sorveglianza MVS effettuata da gennaio a
dicembre 2013 in Lombardia
Sorveglianza nelle aziende da riproduzione e da ingrasso accreditate 2013
CICLO APERTO
ASL
CICLO CHIUSO
INGRASSO
AZIENDE.
CAPI CONTR.
AZ.
CAPI CONTR
AZ.
CAPI CONTR
VCS
7
678
4
122
7
207
LOMBARDIA
537
26921
215
5093
515
32217
Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2013
PESTE SUINA CLASSICA
Contestualmente ai piani di sorveglianza della MVS e della MA le aziende suinicole vengono testate
anche per Peste Suina Classica (PSC).
Nel corso dell’anno 2013 in Lombardia sono stati controllati 622 allevamenti da riproduzione.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino 10 allevamenti da riproduzione.
I controlli effettuati nell’ambito del piano di sorveglianza confermano l’indennità della Regione Lombardia
e rappresentano uno strumento indispensabile per la garanzia sanitaria nei confronti di una malattia la
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
cui insorgenza rappresenterebbe un danno rilevante per l’intera filiera suinicola.
Aziende suinicole da riproduzione controllate per PSC 2013
ASL
Aziende controllate
Aziende Positive
VCS
10
0
TOT.LOMBARDIA
622
0
Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2013
BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI SUINI
In seguito all’emergenza MVS verificatasi nel 2006- 2007 sono state introdotte delle misure per
migliorare la biosicurezza degli allevamenti della Regione Lombardia, introducendo una serie di requisiti
strutturali e gestionali obbligatori (dieci requisiti); è stato quindi predisposto uno specifico piano di
controllo. Nel 2008 sono stati sottoposti a verifica in Lombardia 673 allevamenti, di cui 408 (60.6%) con
mancato rispetto di alcuni requisiti; nel 2009 le aziende controllate sono state 569, di cui 264 (46.4%)
hanno presentato alcune non conformità; durante il 2010 l’attività di controllo ha interessato 1.290
aziende suinicole e solo in 56 (4.3%) aziende sono stati disattesi i requisiti di biosicurezza.
Nel 2011 il controllo è stato rivolto a 1710 aziende, 76 (4,4%) delle quali avevano disatteso i requisiti.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nel 2011 sono stati controllati 16 allevamenti, rilevata una non
conformità (poi risolta) e stese 2 raccomandazioni.
L’esito dei controlli dimostra, nei tre anni, un progressivo adeguamento degli allevamenti alle norme di
biosicurezza; il rispetto dei relativi requisiti risulta strategico nella prevenzione della diffusione delle
malattie: è pertanto opportuno mantenere l’attività di verifica sugli allevamenti.
Nel 2012 sono stati controllati nell'ASL Vallecamonica-Sebino 14 allevamenti. E' stata eseguita una
un'ispezione semestrale in quelli a Ciclo Aperto, per un totale di 18 ispezioni, non rilevando alcuna “non
conformità”.
Nel 2013 sono stati controllati nell'ASL Vallecamonica-Sebino 20 allevamenti non rilevando alcuna “non
conformità”.
Aziende sottoposte a controllo delle misure di biosicurezza nel 2011, 2012 e 2013 nell'ASL
Vallecamonica-Sebino
ASL
VCS
Aziende controllate
Aziende con almeno 1 controllo
non conforme
Aziende con raccomandazioni da
sole o con conformità
2011
2012
2013
2011
2012
2013
2011
2012
2013
16
14
20
1
0
0
2
0
0
Fonte Dati: Sistema Informativo Veterinario (SIV) – aggiornamento 31/12/2013
BOVINI
SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE
In base al Reg.(CE) 1034/2010 del 15.11.2010 ed alla circolare MdS prot. n. 21492 del 01.12.2010 i
controlli sul sistema di identificazione e registrazione dei bovini in allevamento devono essere condotti
su almeno il 3% degli allevamenti presenti sul territorio. Lo stesso motivo di selezione delle aziende non
deve superare l'85%.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati controllati 69 allevamenti, il 7,3 % degli allevamenti, ed il 18,9
% dei capi.
Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali bovini in allevamento – 2013
ASL
Allevamenti
Controllati
Allevamenti
Controllabili
%
Capi Controllati
Capi
Controllabili
%
VCS
69
937
7,3
2282
12174
18,9
MNL SPVET 002
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
N°14 sono stati condotti nell'ambito dei controlli “Condizionalità” (11 Rischio+ 3 Casuale).
I criteri di selezione degli allevamenti controllati sono stati rispettati essendo stati condotti per
“cambiamento situazione aziendale”, n°7 su allevamenti con consistenza >30 capi e rimonta >20% e
n°5 su Commercianti (79,7%), n° 55 per “n° di animali” considerando il livello di rischio (79,%) e 2
“casuali” (2,9%).
Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali bovini al macello – 2013
Reg.(CE) 1082/2003 del 26.06.2003, Nota MdS n. 31659 del 18.10.2004
Il Reg. (CE) 854/2004 nell’Allegato I Sezione II capo III prevede che il veterinario ufficiale verifichi
l’osservanza, da parte dell’operatore del settore alimentare,dell’obbligo di assicurare, ai sensi del
regolamento (CE) n. 853/2004, che gli animali ammessi alla macellazione ai fini del consumo umano
siano correttamente identificati.
Con tali finalità è stata programmata l’esecuzione di controlli sull’applicazione del sistema di
identificazione e registrazione dei bovini e bufalini presso il 10% degli impianti di macellazione.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino per l'anno 2013 sono stati eseguiti 3 controlli presso 3 impianti di
macellazione su un totale di 17 (15+2 Industriali) con esito favorevole. E’ stata raggiunta la copertura
dell’attività programmata per il 2013 e non sono state riscontrate irregolarità.
RINOTRACHEITE BOVINA INFETTIVA
L’attività di monitoraggio dell’IBR si è svolta nell’ambito del piano di controllo volontario, della
sorveglianza e dei prelievi legati alla compravendita. In Lombardia nel 2009 sono stati controllati 9.395
allevamenti di cui 2.947 positivi (31,37 %) per un totale di 517.287 capi testati, 31.222 (6.04 %) dei quali
sono risultati positivi. Nel corso del 2010, degli 8.479 allevamenti controllati per IBR 2.666 (31.44 %)
sono risultati positivi con 365.977 capi sottoposti a prelievo sierologico di cui 29.573 (8.08 %) positivi.
I risultati delle indagini condotte negli ultimi anni indicano che la sieroprevalenza è rimasta pressoché
costante in Lombardia. La permanenza sul territorio di un numero elevato di allevamenti positivi ha
determinato un aumento della circolazione virale che ha portato all’incremento dei focolai di malattia sul
territorio lombardo. E’ importante sottolineare che gli episodi di IBR si sono verificati sia in allevamenti
negativi sia in allevamenti con programmi vaccinali in corso. Inoltre la sensibilità degli allevatori e delle
associazioni si è dimostrata assai differente a seconda delle diverse realtà provinciali tanto che a fronte
di allevamenti che hanno impostato da anni piani di eradicazione e hanno raggiunto lo stato di indennità
ve ne sono altri che considerano la problematica poco importante e non rilevante per il futuro delle
aziende bovine.
Sarebbe necessario individuare forme di maggiore coinvolgimento nei confronti del settore
dell’allevamento bovino, tenendo in considerazione le diverse realtà zootecniche che caratterizzano il
territorio lombardo.
Nell’ASL Vallecamonica-Sebino, stante l’opportunità di favorire un Piano di controllo per la Rinotracheite
Bovina Infettiva richiesta dalla Associazioni allevatori e fatto proprio dalla Regione Lombardia si è
provveduto ad approvare uno specifico Piano con il coinvolgimento di Comunità Montana, Provincia di
Brescia e Comune di Pisogne.
Questo comporta controlli sierologici e trattamenti immunizzanti negli allevamenti bovini.
Nell’anno 2013 si è riconfermata la validità del piano con un ulteriore diminuzione dei capi positivi
presenti negli allevamenti.
Al 31/12/2013 su 603 allevamenti da da latte e linea vacca vitello 487 sono indenni, 44 negativi e 72
positivi, su 11.712 capi 164 sono positivi e nel 2013 sono state eseguite 376 vaccinazioni per IBR.
AZIENDE DA LATTE
CAPI
SITUAZIONE IBR
NR
Indenni
Neg
Pos
NR
POS
VAC 2013
Vallecamonica al 31.12.2013
603
487
44
72
11712
164
376
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
Capi positivi IBR presenti
NR. CAPI POSITIVI
3500
2865
3000
2568
2500
2086
2000
1512
1500
1340
Capi positivi IBR presenti
1171
858
1000
597
449
500
340
208
164
13
2
01
a2
0
01
1
a2
a2
10
9
00
a2
a2
0
7
00
8
a2
00
6
00
a2
a2
5
4
a2
00
00
00
a2
a2
a2
00
2
3
0
ANNO
TUBERCOLOSI BOVINA
Sorveglianza in allevamento
Le misure di sorveglianza ed eradicazione adottate negli ultimi anni dalla Regione Lombardia e in
particolare gli sforzi effettuati dai servizi veterinari dell’ASL hanno dato i loro frutti. Con Decisione
2010/391/CE la Regione Lombardia ha ottenuto la qualifica di territorio ufficialmente indenne da
Tubercolosi bovina (TBC).
Controlli effettuati per TBC in Bovini da latte regione Lombardia (2000-2012)
TBC
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Allevamenti
controllabili
16788
15818
15313
14567
14021
13456
12703
12519
12132
11605
11085
10935
10556
Allevamenti
controllati
14772
15818
13561
12526
8670
8487
6776
6608
7031
6839
6078
5616
5323
Uff.Indenni
16776
15809
15305
14556
14014
13455
12699
12517
12131
11605
11085
10935
10556
Infetti
22
26
24
14
19
11
14
11
13
2
4
1
5
Fonte Dati: ASL – aggiornamento 31/12/2012
Nel 2012 sono state controllate in Lombardia 5.323 aziende per un totale di 567.252 capi sottoposti ad
intradermoreazione tubercolare (IDT). Tre segnalazioni al macello hanno determinato l’apertura di 1
focolaio in provincia di Pavia, 2 in provincia di Bergamo e altri 2 focolai, sempre nell’ASL di Bergamo,
per correlazione epidemiologica.
Sorveglianza al macello
Nonostante la Lombardia abbia acquisito la qualifica di territorio ufficialmente indenne, la malattia non è
scomparsa del tutto; proprio in tale situazione favorevole la malattia potrebbe manifestarsi in forme non
classiche (reazioni aspecifiche o assenti all’IDT, assenza di sintomatologia, etc,) che richiedono la
massima cura nell’esecuzione delle prove. Occorre quindi non abbassare il livello di attenzione, per non
mettere a repentaglio il traguardo raggiunto.
In dettaglio nel 2012 l’attività di sorveglianza condotta presso gli stabilimenti di macellazione ha
generato 6 segnalazioni (mod. 10/33) per lesioni anatomo-patologiche riferibili a tubercolosi bovina
all’esame ispettivo post-mortem.
La situazione epidemiologica instabile suggerisce di non abbassare il livello di guardia.
PIANO BRUCELLOSI TBC 2013
ASL
AZ,CONTROLLATE
CAPI CONTROLLATI
AZ.POSITIVE
VCS
268
5125
0
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nell’anno 2013 sono state controllati N° 5125 capi in 268
allevamenti con esito favorevole.
BRUCELLOSI
L’attività di controllo dell’infezione brucellare bovina, affiancata dal piano straordinario regionale con i
prelievi semestrali del latte di massa nelle aziende da riproduzione latte, ha riconfermato negli anni i
buoni risultati raggiunti ottenendo la qualifica di regione ufficialmente indenne da Brucellosi Bovina
(BRC).
Controlli effettuati per BRC in regione Lombardia (2000-2012)
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Patrimonio
controllabile
16.403
15.497
15.111
14.521
14.019
13.456
12.691
12.508
12.116
11.588
11.803
10.935
10.556
Patrimonio
controllato
16.403
15.495
15.111
12.287
7.744
8.044
6.524
6.314
6.653
6.678
6.038
5.531
5.238
Ufficialmente
indenni
16.396
15.492
15.109
14.521
14.019
13.456
12.691
12.508
12.112
11.588
11.083
10.935
10.556
13
11
2
4
0
0
0
0
0
1
1
0
0
BRC
Infetti
In una situazione favorevole, consolidata da anni di assenza di focolai importanti, si evidenziano sempre
più frequentemente casi di positività “aspecifica” (reazioni crociata con Yersinia sp.) che richiedono
accurati approfondimenti per garantire il mantenimento dell’indennità.
Durante l’anno 2013 in Lombardia sono state controllate 4484 aziende per un totale di 198.918 capi
sottoposti a prelievo di sangue con positività per brucellosi che ha coinvolto 5 allevamenti bovini da
riproduzione.
Aziende e capi bovini controllati per Brucellosi bovina nel 2012 in Lombardia, suddivise per ASL
ASL
Aziende controllate
Capi controllati
236
5.451
5.238
340.387
Valcamonica
Regione Lombardia
Fonte Dati:Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2012
LEUCOSI BOVINA ENZOOTICA
I controlli effettuati nell’ambito del piano di sorveglianza confermano l’indennità della regione Lombardia.
La situazione favorevole è ormai consolidata da anni e ciò ha consentito di ridurre il numero dei controlli
già dal 2011 per cui ora i controlli hanno una cadenza quadriennale.
I controlli nell'ambito del piano: Profilassi TBC-Brucellosi-Leucosi per mantenimento qualifica
corrispondono a quelli per Brucellosi.
PIANO BRUCELLOSI BOVINA E LEUCOSI 2013
ASL
AZ,CONTROLLATE
CAPI CONTROLLATI
AZ.POSITIVE
VCS
141
2063
0
Fonte Dati: BDR 31/12/2013
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nell’anno 2013 sono state controllati per Brucellosi e Leucosi N° 2063
capi in 141 allevamenti, tutti con esito favorevole.
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
BLUE TONGUE
Nel 2013 sul territorio lombardo, nell’ambito del sistema di monitoraggio, sono state controllate 401
aziende di bovini per un totale di 25.229 campioni esaminati su animali sentinella. I controlli nelle
aziende bovine non hanno evidenziato alcuna sieroconversione. Il monitoraggio nei confronti della Blue
Tongue è il frutto di una politica nazionale che ha perseguito l’obiettivo di preservare il proprio patrimonio
zootecnico da questa infezione, il cui controllo risulta particolarmente complesso in virtù della presenza
di vettori e della numerosità di sierotipi in causa.
La presenza di un sistema di monitoraggio sierologico e entomologico capace di individuare
precocemente la circolazione virale, ha permesso alla Lombardia di essere una regione libera da Blue
Tongue; tale situazione consente di non subire restrizioni sulla movimentazione dei capi bovini.
BLUE TONGUE:PIANO SORVEGLIANZA SIEROLOGICA 2013
ASL
AZ.CONTROLLATE
PRELIEVI PREVISTI
PRELIEVI EFFETTUATI
VCS
22
1540
958
TOTALE LOMBARDIA
401
27210
25229
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nell’anno 2013 sono state controllati N°22 allevamenti per un totale di
958 prelievi tutti con esito favorevole, rispetto ai 1.540 programmati perchè molti bovini in estate per
motivi di alpeggio si spostano dalla zona soggetta a controllo.
BSE
Sorveglianza sugli animali
L’Organizzazione mondiale per la sanità animale (OIE), con risoluzione adottata il 28 maggio 2013
nell’ambito dell’ Assemblea Generale, ha ufficialmente sancito per l’Italia il nuovo stato sanitario per
l’encefalopatia spongiforme bovina (BSE) con il passaggio da Paese "a rischio controllato" a"Paese a
rischio trascurabile".
Con Decisione 2013/73/UE del 4 febbraio 2013, che modifica la Decisione della Commissione del 28
settembre 2009, si sono autorizzati gli Stati Membri elencati nell'allegato della stessa a rivedere il
proprio programma annuale di controllo a norma del Reg. 999/2001 e smi.
Con nota MdS n. 11885 del 12.06.13 - Applicazione Dec. 2013/76/UE, il Ministero della Salute ha
comunicato la sospensione, a partire dal 1° luglio 2013, dei test sui bovini regolarmente macellati
eccezion fatta per i bovini, regolarmente macellati nel nostro Paese, di età superiore ai 30 mesi,
provenienti o comunque nati in Paesi Membri non elencati nella lista in allegato alla Decisione 2011/358
e cioè Bulgaria e Romania (cfr nota MdS prot. 11403 del 21 giugno 2011) o nati in Paesi Terzi .
Permane invece l'attività di sorveglianza sulle categorie a rischio (morti, macellati di urgenza e differiti)
sui capi nazionali superiori ai 48 mesi di età e sui capi di età superiore ai 24 mesi per i nati in Bulgaria e
Romania o in Paesi Terzi.
Capi controllati per BSE per ASL sede dell’allevamento nel 2012
ASL
Vallecamonica
Sebino
Totale Lombardia
Regolarmente
macellati
Macellazione
differita
Macellazione
d’urgenza
Morto in stalla
Totale
649
6
17
148
820
49833
1263
997
12659
64752
Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2012
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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In Lombardia, dal 2001 al 2012 sono stati esaminati complessivamente 1.877.560 bovini e sono stati
confermati 47 casi di BSE .
Nessuno dei 145 casi di sospetto segnalati in Lombardia nel periodo 2001-2012 nel corso dell’attività di
sorveglianza passiva, è stato confermato.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nel 2013 sono stati controllati n. 118 capi bovini sopra i 48 mesi di età
morti in stalla o al pascolo con esito sempre favorevole.
In Lombardia nel 2012, sono stati analizzati 543 campioni di mangime (per ruminanti, per non ruminanti
e per altra specie) per evidenziare la presenza di frammenti ossei che hanno dato tutti esito negativo.
Campioni di mangime eseguiti in Lombardia nel 2012 per evidenziare la presenza di frammenti ossei
Categoria mangime
Numero campioni
Mangimi per ruminanti
388
Mangimi per non ruminanti
129
Mangime per altra specie
26
Totale
543
Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento31/12/2012
PARATUBERCOLOSI
Constatato che un’indagine condotta dal Centro nazionale di referenza per la Paratubercolosi ha stimato
che in Lombardia la prevalenza di allevamenti infetti dall’agente eziologico della Paratubercolosi bovina
è intorno al 70% e considerato che la stessa è una malattia cronica debilitante sostenuta da
Mycobacterium avium subsp. Paratuberculosis, che fa parte dell’elenco delle malattie dell’OIE (Office
International des Epizooties) per le quali è obbligatoria la notifica, la Regione Lombardia ha deciso di
inserire fra gli obiettivi regionali di nuova formulazione per l'anno 2014 il “Piano regionale di controllo e
certificazione nei confronti della Paratubercolosi” finalizzato a rendere obbligatoria la segnalazione dei
casi clinici nei bovini e l’adozione dei provvedimenti conseguenti ed a fornire agli allevatori idonei
strumenti per prevenire e limitare la diffusione dell’infezione negli allevamenti.
L’adesione al Piano è volontaria e si intende tacitamente rinnovata ogni anno.
A seguito della domanda di adesione al Piano, il DPV procederà ad effettuare gli accertamenti sanitari
utili ad attribuire all’allevamento la qualifica sanitaria per la certificazione ai fini dell’esportazione del latte
e dei prodotti derivati verso Paesi Terzi (PTEX1).
Tale qualifica viene attribuita dal DPV previa verifica del rispetto delle seguenti condizioni minime,
soggette a verifica annuale:
1)visita clinica di tutto l’effettivo, per escludere la presenza di animali con sintomatologia clinica;
2)assenza di notifica di casi clinici negli ultimi 12 mesi.
Nel corso del 2013 nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati sottoposti a controllo sierologico per
Paratubercolosi tutti i capi bovini prima di alpeggiare in provincia di Trento con esito favorevole.
Il controllo è stato pure effettuato su n°2 cervi conferiti dal Parco Regionale dell'Adamello e n°1 conferito
dal Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio con esito favorevole.
OVI-CAPRINI
SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE
In base al Reg.(CE) 1033/2010 del 15.11.2010 ed alla circolare Min.Sal. DGSA del 01/12/2010 deve
essere sottoposto a controllo almeno il 3% delle aziende e almeno il 5% dei capi, lo stesso motivo di
selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve superare l'85% del totale.
MNL SPVET 002
Ed. 01
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
Controlli nel sistema di identificazione e registrazione ovi-caprini in allevamento - 2013
ASL
Allevamenti
controllabili
Allevamenti
controllati
%
Capi controllabili
Capi controllati
%
VCS
1193
44
3,6
11986
2786
23,2
LOMBARDIA
13428
609
4,5
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino è stata raggiunta la copertura dell’attività programmata per il 2013 con
44 controlli (3,6%) su 1193 allevamenti riguardanti 2786 capi(23,2%).
N°2 sono stati condotti nell'ambito dei controlli “Condizionalità” (1 Rischio+ 1 Casuale).
I criteri di selezione degli allevamenti controllati sono stati rispettati essendo stati condotti n°10 per
“cambiamento situazione aziendale”(22,7%), n° 33 per “n° di animali” considerando il livello di
rischio (75,0%) e 1 “casuale” (2,3%)
BRUCELLOSI
In Lombardia nel 2011 si erano verificati due focolai di brucellosi ovi-caprina con interessamento di 29
capi. Il primo era stato segnalato dall’ASL di Bergamo nel mese di agosto in seguito agli accertamenti
diagnostici effettuati su di un feto abortito da cui era stata isolata Brucella melitensis. Il secondo focolaio,
correlato epidemiologicamente al primo, è stato evidenziato nell’ASL di Brescia in seguito all’attività di
rintraccio della pecora che era stata introdotta già gravida nell’allevamento di Bergamo.
I successivi focolai, che hanno prevalentemente interessato greggi vaganti, hanno tuttavia evidenziato
che la sorveglianza nei confronti di questa malattia deve essere mantenuta, associando al controllo
sanitario anche una puntuale verifica dell’identificazione dei capi e delle loro movimentazioni. Questa
attività, oltre a consentire l’individuazione precoce di eventuali focolai e di limitarne la diffusione,
permette di avere a disposizione strumenti efficaci al fine di programmare e attuare gli interventi ritenuti
più opportuni.
Aziende e capi controllati per Brucellosi ovicaprina nel 2012
ASL
Aziende controllate
Capi controllati
Vallecamonica Sebino
1.044
11.827
Totale
5.952
79.618
Fonte Dati: Banca Dati IZSLER– aggiornamento 31/12/2012
Nel corso del 2012 non si sono verificati focolai di brucellosi ovi-caprina. I focolai del 2011, che hanno
prevalentemente interessato greggi vaganti, hanno tuttavia evidenziato che la sorveglianza nei confronti
di questa malattia deve essere mantenuta anche prevedendo attività maggiori di quelle che la norma
comunitaria consisterebbe e associando al controllo sanitario anche una puntuale verifica
dell’identificazione dei capi e delle loro movimentazioni. Questa attività, oltre a consentire
l’individuazione precoce di eventuali focolai e di limitarne la diffusione, permette di avere a disposizione
strumenti efficaci al fine di programmare e attuare gli interventi ritenuti più opportuni.
PIANO BRUCELLOSI OVI-CAPRINA 2013
ASL
AZ.CONTROLLATE
CAPI CONTROLLATI
AZ.POSITIVE
VCS
699
8571
0
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nell’anno 2013 sono stati sottoposti a controllo N° 699 allevamenti con
un totale di 8.571 capi ovi caprini con esito favorevole.
Per quanto riguarda la Brucella Ovis nel 2013 nell'ASL Vallecamonica-sebino sono stati controllati, con
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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prelievo relativo alla compravendita, N°15 maschi ovini tutti con esito favorevole.
SCRAPIE
Attività e risultati del piano di controllo
Con il regolamento 727/2007 CE la Commissione Europea ha variato l’allegato III del Regolamento
999/2001 CE, disponendo, a partire dal mese di luglio 2007, una modifica dell’attività di sorveglianza
attiva sulle TSE ovi-caprine.
Tale programma prevede per l’Italia l’esecuzione di almeno:
10.000 test rapidi su un campione di ovini > 18 mesi regolarmente macellati (Lombardia 355);
10.000 test rapidi su un campione di ovini morti > 18 mesi (Lombardia 147);
10.000 test rapidi su un campione di caprini > 18 mesi regolarmente macellati (Lombardia 1100);
10.000 test rapidi su un campione di caprini morti > 18 mesi (Lombardia 587).
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nel 2013, oltre ai capi di età superiore a 18 mesi regolarmente macellati
e controllati, sono stati sottoposti a prelievo di obex nr. 262 ovi caprini deceduti con esito favorevole.
AGALASSIA CONTAGIOSA
Nell’anno 2010 sono stati notificati tra luglio e agosto 3 nuovi focolai di agalassia contagiosa in tre
malghe nella provincia di Brescia. In tutti i focolai è stata evidenziata sintomatologia clinica.
Inoltre 5 focolai aperti durante il 2009 sono stati estinti, con abbattimento selettivo, nel corso del 2010. Si
trattava di allevamenti posti nei comuni di Prestine, Malegno, Esine, Darfo Boario di competenza della
Asl di Vallecamonica - Sebino. L’origine dell’infezione è stata ricondotta alla pratica dell’alpeggio, per cui,
in considerazione del fatto che durante il biennio 2009-2010 in Lombardia si erano verificati focolai con
forme cliniche, in data 29/10/2010 è stato emesso il decreto regionale N° 10971/2009 ‘Agalassia
contagiosa degli ovi-caprini:gestione dei focolai, monitoraggio degli allevamenti caprini da latte’ per
istituire un piano di monitoraggio e disciplinare la gestione dei focolai, l’alpeggio e la pratica della
profilassi immunizzante.
In base al Decreto N°10971/2009, a gennaio 2011, l' ASL di Brescia, ha proposto un elenco di malghe,
presso le quali rendere obbligatoria la vaccinazione.
Nel 2012 in Lombardia è stato eseguito un controllo sierologico in 445 allevamenti ed altri 5 sono stati
controllati mediante la ricerca del Mycoplasma nel latte.
Nel 2012 nell'ASL Vallecamonica-sebino sono stai controllati in una prima fase 30 capi con esito
favorevole e successivamente con esame sierologico dopo segnalazione di sintomatologia sospetta, 5
allevamenti correlati e 73 capi con esito positivo per 37 e l'apertura di 2 focolai.
Nel 2013 sono stati eseguiti controlli in 15 allevamenti e sono stati aperti 2 focolai per detta patologia,
uno dei quali è stato chiuso durante l'anno.
Sono stati vaccinati tutti gli ovi-caprini che hanno alpeggiato presso le seguenti malghe:
Malghe con vaccinazione obbligatoria
Codice
Denominazione
Comune
N°ovini
N° caprini
018BS01P
ALPE VALDAIONE
BIENNO
5
62
018BS02P
ALPE ARCINA
BIENNO
17
164
018BS03P
ALPE CAMPOLUNGO
BIENNO
12
84
055BS01P
ALPE LAVENA CAVALLARO
CIVIDATE CAMUNO
15
40
055BS02P
ALPE PRATO VARICLA SPONDONE
CIVIDATE CAMUNO
0
0
055BS03P
RONDENINO
CIVIDATE CAMUNO
0
46
49
396
TOTALE
Nell'anno 2013 nelle malghe in oggetto hanno monticato 445 ovi-caprini.
445
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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SORVEGLIANZA SULLO SPOSTAMENTO DEGLI ANIMALI PER RAGIONI DI PASCOLO
Aziende Bovine per le quali sono stati prodotti modelli 7 in Banca Dati Regionale e rispettivi capi
ASL
N°AZIENDE 2011
N° CAPI 2011
N°AZIENDE 2012
N° CAPI 2012
VCS
343
6204
371
6839
TOT.LOMBARDIA
2071
33980
2123
34749
Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012
Nel 2013 sono stati rilasciati presso l'ASL Vallecamonica-sebino n° 348 Mod.7 per aziende bovine per
movimentare n°6572 capi e n° 235 per aziende ovi-caprini per movimentare n° 5301 capi.
AVICOLI
INFLUENZA AVIARIA
Nel corso del 2011, nell’ambito dell’attività di monitoraggio sierologico e/o virologico ai fini dello
spostamento degli animali in Regione Lombardia, sono stati verificati 854 allevamenti.
Questi monitoraggi hanno interessato diverse specie avicole di allevamento.
In dettaglio, durante l'anno 2010 si sono registrati 4 focolai di virus influenzale LPAI sottotipo H7N3 in 3
allevamenti di commercianti e uno di ovaiole siti nella provincia di Bergamo, Brescia e Cremona. Il
ceppo che ha determinato i focolai del 2010 dal punto di vista della caratterizzazione genomica è molto
simile ai ceppi isolati negli anni precedenti sia come emoagglutinina che neuroaminidasi.
L’esperienza maturata in occasione delle grandi epidemie influenzali che hanno colpito gli allevamenti
nel decennio scorso rende indispensabile il mantenimento di un monitoraggio sui virus influenzali: tale
attività consente di rilevare precocemente la circolazione virale, anche degli stipiti a bassa virulenza, e
quindi di mettere in atto da subito le misure necessarie a bloccare la possibilità di diffusione degli stipiti
ad alta virulenza. Non va inoltre trascurato il potenziale rischio zoonosico connesso ai virus influenzali di
derivazione aviare.
In dettaglio, durante il 2012, si sono avuti 7 focolai di virus influenzale H5N2 in 6 allevamenti di tacchini
da carne (2 in provincia di Brescia e 4 di Mantova) e in uno svezzatore della provincia di Mantova. I
primi due focolai di Brescia sono stati riscontrati durante la normale attività di monitoraggio mentre i
restanti cinque durante il monitoraggio straordinario attivato in seguito alla comparsa dei primi focolai.
L'ASL Vallecamonica-Sebino non è mai stata interessata da focolai di influenza aviaria.
Il controllo nel 2013 ha interessato nr. 2 allevamenti di polli svezzamento e sono stati effettuati 125
prelievi di sangue.
PIANI DI CONTROLLO DI SALMONELLA SPP.
Salmonella nelle galline ovaiole
In Lombardia si attua il controllo di Salmonella Enteritidis e Typhimurium nelle galline ovaiole della
specie Gallus gallus, in attuazione della Decisione 2009/883 del 26 novembre 2009.
In Lombardia nel 2012 sono stati controllati n°300 gruppi con 11 positività per Salmonella Enteritidis e 7
per Salmonella Typhimurium e 38 per altre salmonelle.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino non è presente tale tipologia di allevamento.
Salmonella nei polli riproduttori
I dati relativi al numero di gruppi e di controlli effettuati secondo il piano nazionale di sorveglianza e
controllo delle Salmonella nei gruppi di riproduzione di pollame del genere Gallus gallus previsto dalla
Decisione 2009/883 del 26 novembre 2009 confermano che in Lombardia nel 2012 sono stati controllati
n°265 gruppi con 0 positività per Salmonella Enteritidis e 1 per Salmonella Typhimurium e 10 per altre
salmonelle.
Nel 2012 nessun gruppo è risultato positivo per Salmonella Hadar , Salmonella Virchow e Salmonella
infantis.
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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Nell'ASL Vallecamonica-Sebino non è presente tale tipologia di allevamento.
Salmonelle nei polli da carne
In base al piano nazionale di controllo di Salmonella Enteritidis e Typhimurium nei polli da carne della
specie Gallus gallus per l’anno 2012 disposto ai sensi del Regolamento (CE) 646/2007, approvato con
Decisione 2009/883 del 26 novembre 2009 in Regione Lombardia sono stati controllati 136 gruppi di
animali per un totale di circa 3.000.000 animali. La positività riscontrata è stata pari all’1.5%
esclusivamente per S. enteritidis.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino l’applicazione del Piano di controllo nel 2013 ha interessato 1
allevamento (3 gruppi) con esito favorevole.
Salmonelle nei tacchini da carne
In base al piano nazionale di controllo di Salmonella Enteritidis e Typhimurium nei tacchini da carne per
l’anno 2012 in attuazione della Decisione 2009/771 del 20 ottobre 2009 e della Decisione 2009/883 del
26 novembre 2009 in Lombardia sono stati controllati n°67 gruppi con 0 positività per Salmonella
Enteritidis e 0 per Salmonella Typhimurium e 35 per altre salmonelle.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino non è presente tale tipologia di allevamento.
I piani di controllo nei confronti delle salmonelle rientrano in una strategia comunitaria di lotta alle
zoonosi (Direttiva 2003/99/CE e Regolamento 2160/2003/CE). La loro attuazione, che prevede, nella
filosofia dei recenti Regolamenti comunitari della sicurezza alimentare, anche un ruolo attivo da parte
degli operatori del settore, risulta strategica al fine di ridurre il rischio di tossinfezioni legate al consumo
di carni avicole e uova.
BIOSICUREZZA NEGLI AVICOLI
Con Decreto 3009 del 4/4/2011 sono stati disposti controlli ufficiali di biosicurezza negli allevamenti
avicoli di specie sensibili all’influenza aviaria da condurre almeno annualmente:in tutti gli allevamenti
intensivi nella ex area di vaccinazione e monitoraggio intensivo, compresi svezzatori e commercianti, in
tutti gli allevamenti di tacchini e a lunga vita (ovaiole e riproduttori), nonché gli svezzatori e i
commercianti nel restante territorio regionale.
In Lombardia nel 2012 sono stati riscontrati 66 allevamenti con mancato rispetto di almeno un requisito.
Il numero complessivo di non conformità riscontrate è pari a 155. Di seguito sono riassunte le tipologie
di non conformità riscontrate:
Area del requisito disatteso
Non conformità
Requisiti strutturali minimi di allevamento
89
Norme di conduzione
40
Pulizia e disinfezione
11
Animali morti
12
lettiere
3
Totale complessivo
155
Il 6.5% di allevamenti ha presentato non conformità prevalentemente riconducibili a carenze di natura
strutturale. Permangono tuttavia diverse non conformità rispetto alle norme di conduzione ed alle
pratiche gestionali di pulizia e disinfezione.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nel 2013 i sopralluoghi per Biosicurezza non hanno evidenziato N.C.
E’ importante mantenere un alto livello di attenzione e condurre il controllo in modo accurato ed
omogeneo.
EQUIDI
SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
In base al D.M. 29/12/2009 ed alla circolare DGSA.II/14396 del 23/11/2007 sono stati disposti controlli
del sistema di identificazione e registrazione degli equini in almeno il 5 % delle aziende.
Di seguito è riportata l’attività effettuata nel corso dell’anno 2012, registrata in Banca Dati Regionale,
suddivisa per ASL.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono presenti al 31/12/2012 n°781 allevamenti.
Sono state controllate n°40 aziende per 257 capi con esito favorevole
Controlli nel sistema di identificazione e registrazione Equidi in allevamento - 2013
ASL
Allevamenti controllabili
Allevamenti controllati
%
VCS
781
40
5,1
Per quanto riguarda gli equini, a differenza della altre specie, poiché l’anagrafe individuale degli animali
è gestita dall’UNIRE, i dati relativi ai capi presenti negli allevamenti non sono disponibili.
Il livello di attenzione nell’ambito del sistema di identificazione e registrazione degli animali, che è un
punto critico ai fini della tracciabilità a garanzia della sicurezza alimentare, deve essere mantenuto a
livelli elevati e particolare cura deve essere prestata nella conduzione dei controlli anagrafici.
ARTERITE VIRALE
I controlli sierologici e virologici effettuati nell’ambito del piano nazionale di controllo dell’arterite virale
equina (AVE) (O.M. del 13.1.1994) eseguiti nel 2012 hanno coinvolto 247 scuderie per un totale di 523
soggetti.
controlli sierologici e virologici arterite virale equina (AVE) (O.M. del 13.1.1994) 2012
ASL
Aziende
controllate
Ingressi
effettuati
Campioni
controllati
Campioni
sierologici
Campioni
virologici
Campioni
positivi
sierologici
Vallecamonica
Sebino
18
25
30
30
0
0
Totale Lombardia
247
341
523
509
14
28
I 28 stalloni controllati risultati sieropositivi e adibiti a riproduzione sul territorio regionale sono risultati
non virus eliminatori per controlli effettuati sullo sperma nel 2012 e negli anni precedenti.
Contestualmente agli accertamenti sanitari nei confronti dell’AVE, gli stalloni vengono anche sottoposti
ad accertamenti nei confronti delle seguente patologie: Anemia Infettiva Equina, Rinopolmonite, Morbo
Coitale Maligno, Metrite Equina Contagiosa e Morva. L’esito favorevole di tali controlli costituisce il
requisito sanitario necessario affinché gli stalloni possano essere approvati dalla DG Agricoltura alla
riproduzione, sia naturale che artificiale.
Nel 2013 in Vallecamonica sono stati controllati 32stalloni in 22 allevamenti tutti con esito favorevole.
ANEMIA INFETTIVA
Nell’ambito del piano di sorveglianza nazionale per l’anemia infettiva degli equidi (AIE) svolto nel 2012,
in ottemperanza al O.M. del 08.08.2010, sono stati prelevati in regione Lombardia campioni ematici da
26.019 cavalli, 1.741 asini e 59 muli, che sono risultati tutti negativi.
AIE: campioni di sangue esaminati in Lombardia 2012, suddivisi per specie
ASL
Cavallo
Asino
Mulo
Capi esaminati
Capi esaminati
Capi esaminati
Vallecamonica Sebino
807
35
0
Totale Lombardia
26.019
1.741
59
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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L’attività di sorveglianza attiva da ormai molti anni, conferma la quasi totale assenza di malattia sul
territorio. Infatti gli ultimi focolai di Anemia Infettiva Equina si sono verificati nel 2007 (8 positività), 2008
(3 positività) e nel 2009 (1 positività); tutte le positività hanno interessato equini, tranne una, nel 2007,
che ha coinvolto un asino.
Nel 2013 nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati controllati 296 equidi tutti con esito favorevole.
WEST NILE DISEASE
Nel 2010, in Regione Lombardia è continuata l’attività di sorveglianza già messa in atto nel 2009, con il
coinvolgimento anche dei comuni di Brescia e Cremona (Dispositivo Dirigenziale del Ministero della
Salute n. 3660 del 02 marzo 2010). La sorveglianza sugli equidi è stata effettuata su 36 animali
sentinella presenti nell’area di sorveglianza esterna che sono stati sottoposti a prelievo sierologico per
due volte, a metà luglio-agosto e metà settembre-ottobre e che sono risultati tutti negativi. La
sorveglianza dell’avifauna selvatica per l’anno 2011 prevista nell’area a circolazione virale (ACV),
comprendente alcuni della provincia di Mantova, è stata effettuata con la cattura di 84 esemplari mentre
nella area di sorveglianza esterna alla ACV è stata effettuata con la cattura di 124 esemplari. L’attività di
sorveglianza entomologica è stata effettuata tramite trappole posizionate in 6 allevamenti equini due dei
quali si trovano nell’ACV. Nel periodo compreso tra marzo e dicembre 2011 sono state effettuate 73
catture e 51 sono stati insetti catturati. Gli esiti sono risultati favorevoli. La disponibilità di un sistema di
sorveglianza entomologica costituisce un’utile strumento che potrebbe, potenzialmente, essere esteso
anche nei confronti di altri vettori (artropodi) che hanno un ruolo nella trasmissione di agenti virali
emergenti, anche diversi dal WND, ma comunque con un potenziale zoonosico.
L’attività di sorveglianza svolta nel 2010 e durante l’anno 2011 non ha messo in evidenza alcuna
circolazione virale.
L'ASL Vallecamonica-Sebino non è territorio al momento interessato dal piano West Nile. Nel 2013 sono
state inviate da parte del Dipartimento Veterinario ASL Vallecamonica.sebino all'IZS di Brescia n°11
cornacchie grigie per valutare la presenza del virus con esito favorevole.
MORBO COITALE MALIGNO
L’attività svolta in Lombardia nel 2011, nell’ambito del monitoraggio straordinario del Morbo Coitale
Maligno, ha comportato il controllo di 2.168 cavalli risultati tutti negativi. Durante l’anno 2012 ,
contestuale agli altri accertamenti diagnostici necessari per abilitare alla riproduzione gli stalloni, sono
stati controllati 697 cavalli risultati tutti negativi
Nel 2013 nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati controllati 32 stalloni in 22 allevamenti tutti con esito
favorevole.
MORVA
Normalmente l’attività di controllo nei confronti della Morva è contestuale agli altri accertamenti
diagnostici necessari per abilitare alla riproduzione gli stalloni
L’attività di sorveglianza ha confermato l’assenza di malattia sul territorio.
Capi equini controllati per Morva nel periodo nel 2012 in Lombardia suddivisi per specie
ASL
Asino
Cavallo
Vallecamonica Sebino
0
30
Totale
22
464
Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 30/12/2012
Nel 2013 nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati controllati 32 stalloni in 22 allevamenti tutti con esito
favorevole.
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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API
La Regione Lombardia ha deciso di investigare le cause di mortalità delle colonie connesse a sospetta
tossicità dei pesticidi nei confronti delle api e nel 2008 ha disposto un monitoraggio straordinario, che ha
portato a riscontri di piretroidi e neonicotinoidi. Questi risultati hanno contribuito ad avviare il processo
che ha portato alla sospensione dell’impiego dei neonicotinoidi per la concia del mais. Sulla scorta di
tale esperienza e per rispondere alle esigenze di monitorare lo stato di salute delle colonie di api, a
partire dal 2009, è stata avviata una rete di monitoraggio, concentrata su un numero massimo di 50
apiari reclutati su base volontaria (50 nel 2009, 47 nel 2010, 41 nel 2011 e 44 nel 2012) sottoposti a 5
sopralluoghi effettuati con cadenza periodica: alla fine dell’inverno, in primavera nel periodo produttivo,
in estate dopo la rimozione dei melari, prima dell’invernamento e al termine dell’inverno. Di seguito
sono sinteticamente riportati i principali risultati di tale attività.
Nell’ambito della rete di monitoraggio sono stati segnalati solo pochi casi di sospetto avvelenamento da
neonicotinoidi o insetticidi organofosforati (4 nel 2011 e 4 nel 2012), tuttavia non confermati da analisi di
laboratorio.
A partire dal 2011 è stato attivato un sistema di notifica delle perdite di colonie, siano esse connesse ad
utilizzo di pesticidi o a malattie delle api, esteso all’intero territorio regionale. Nell’anno 2012, sono state
diverse le segnalazioni raccolte al di fuori della rete di monitoraggio: esse hanno interessato le province
di Cremona (6), Pavia (1) e Brescia (2) in assenza di positività analitiche per pesticidi sulle matrici
prelevate in apiario.
Nella provincia di Sondrio si sono riscontrati 7 casi di tossicità ricondotti a trattamenti con pesticidi su
alberi da frutto con evidenze analitiche di neonicotinoidi.
Negli anni 2011 e 2012 sono state denunciati, secondo quanto risulta dalle registrazioni negli applicativi
regionali, rispettivamente 26 e 15 casi di Peste Americana.
I riscontri di laboratorio per gli agenti eziologici di Peste Americana e Peste Europea sono comunque
abbastanza sporadici.
In accordo ai nostri risultati, la mortalità invernale continua a risultare piuttosto elevata. In diversi casi di
perdita delle colonie e mortalità i sintomi non risultano patognomonici ed è essenziale procedere con
indagini di laboratorio. Nella maggior parte dei casi si sono riscontrati livelli elevati di infestazione da
varroa ed elevate cariche di Virus delle ali deformi (DWV). Non si sono registrate positività per Nosema
apis.
CAUSE DI MORTALITA' DA MALATTIE IN LOMBARDIA
Agente eziologico
Positività di laboratorio
2009
2010
2011
2012
Melissococcus plutonius
(Peste Europea)
European foulbrood
12
3
5
1
Nosema ceranae
(Nosemiasi)
32
20
30
2
Paenibacillus larvae
(Peste Americana) American
foulbrood
44
38
32
11
Deformed Wing Virus
(Virus delle ali deformi)
DWV
68
70
124
19
La rete di monitoraggio rappresenta uno strumento che mette in contatto apicoltori, associazioni e
servizi veterinari in un sistema di pronto intervento che prevede ove opportuno, i campionamenti per le
necessarie indagini di laboratorio e, nel contempo fornisce informazioni per definire linee guida per il
controllo della varroa che garantiscano un approccio sistematico e razionale.
Alla rete di monitoraggio Regionale ha aderito un apicoltore residente in Vallecamonica.
Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’A.S.L.Vallecamonica-Sebino svolge specifici compiti nel
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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settore apistico:
1) raccolta delle denunce di possesso degli apicoltori,
2) gestione delle domande di nomadismo,
3) visite sanitarie per escludere la presenza di malattie,
4) autorizzazioni per i laboratori di smielatura,
5) vigilanza e provvedimenti di polizia veterinaria.
DENUNCE APIARI ASL VALLECAMONICA-SEBINO 2013
POSTAZIONI STANZIALI
ANNO
2013
POSTAZIONI NOMADI
APIARI
ALVEARI
APIARI
ALVEARI
228
2752
139
2711
Nel 2013 l’ASL Vallecamonica-Sebino ha raccolto 228 denunce di possesso degli apicoltori per un totale
di 2.752 arnie e 139 domande di nomadismo per 2.711 arnie.
Nelle varie riunioni della commissione apistica sono stati presi in considerazione:
1) Profilassi e lotta nei confronti della varroasi; recependo le indicazioni della commissione e
perpetuando una tradizione ormai consolidata che ha permesso di ottenere risultati significativi e di
tenere monitorato il problema, il Distretto Veterinario ha dato indicazione per i trattamenti estivo ed
autunnale ed ha stabilito, dandone comunicazione scritta agli apicoltori, i periodi in cui effettuare gli
stessi in funzione delle zone geo-climatiche della valle. L’obiettivo è stato raggiunto anche attraverso
l'organizzazione di una serata a tema in cui si è preso in considerazione la lotta alla varroa
introducendo, con la collaborazione di esperti del settore, i più importanti principi di lotta integrata al fine
di ottimizzare i trattamenti con i prodotti autorizzati.
2) L'obbligo per gli apicoltori di utilizzare il ”registro dei trattamenti” per annotare i farmaci utilizzati, le
date, le modalità di applicazione e la durata degli interventi, il carico, lo scarico e le rimanenze degli
stessi; il D.P.V. ha messo a disposizione tale registro distribuendolo presso i propri uffici a chi ne ha fatto
richiesta.
3) l’anagrafe informatizzata che permetterà di identificare ogni apicoltore, assegnare un codice univoco
e di geo-referenziare tutte le postazioni per le quali viene consegnato un cartello identificativo.
Malattie delle Api
Notifiche di Peste Americana nel corso del 2013
ASL
PESTE AMERICANA
VALLECAMONICA-SEBINO
1
TOTALE LOMBARDIA
15
Fonte Dati:Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2013
Nel corso del 2013 nell'ASL Vallecamonica-Sebino vi è stata la notifica di 1 focolaio di Peste Americana.
SPECIE ITTICHE
NECROSI EMATOPOIETICA INFETTIVA E SETTICEMIA EMORRAGICA VIRALE
Nel 2012 in Lombardia sono stati processati 331 campioni con nessuna positività per necrosi
ematopoietica e per setticemia emorragica virale.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino è presente un allevamento, che insiste su una zona indenne, che viene
controllato periodicamente secondo normativa. Nel 2013 sono stati eseguiti 2 controlli su di un pool di
trote a giugno ed ottobre, con esito favorevole.
MNL SPVET 002
Ed. 01
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
SELVAGGINA
TRICHINOSI
In Lombardia vengono condotti accertamenti inerenti la presenza di trichinella in alcune specie di
interesse venatorio quali cinghiali e volpi.
In tabella si riporta l’attività di ricerca delle trichine nei cinghiali e nelle volpi svolta dal 2009 al 2012.
Tutti i campioni sono risultati negativi.
Cinghiali esaminati per Trichina in Lombardia suddivise per anno
ASL
2009
2010
2011
2012
Esaminati
Positivi
Esaminati
Positivi
Esaminati
Positivi
Esaminati
Positivi
VCS
17
0
21
0
16
0
63
0
Totale RL
4042
0
4047
0
6568
0
7118
0
Fonte Dati:– aggiornamento 31/12/2012
Volpi esaminate per Trichina in Lombardia suddivise per anno
ASL
2009
2010
2011
2012
Esaminati
Positivi
Esaminati
Positivi
Esaminati
Positivi
Esaminati
Positivi
VCS
64
0
37
1
28
0
12
0
Totale RL
100
0
214
2
445
0
521
0
Fonte Dati:– aggiornamento 31/12/2012
Il monitoraggio nell'ASL Vallecamonica-Sebino, nel 2013, ha riguardato N°30 volpi e N° 2 tassi risultati
negativi.
CANIDI
ANAGRAFI DELLE SPECIE DA AFFEZIONE E PIANI DI CONTROLLO
L’anagrafe degli animali d’affezione è un sistema informativo il cui quadro regolamentare si è completato
con la l.r. n.33/2009 e che vede coinvolti i medici veterinari delle ASL, i medici veterinari liberi
professionisti e i Comuni.
La predisposizione di un unico sistema in capo alla Regione si è avviata nel 2002 con l’indicazione di
utilizzare quale metodo di identificazione il microchip, in sostituzione del tatuaggio. Attualmente la banca
dati regionale consente di registrare ogni “evento” (cambi di proprietà, smarrimento, furto, ritrovamento)
che riguarda i cani identificati con microchip e regolarmente iscritti e consente di conoscere in modo
sempre più dettagliato il fenomeno dell’abbandono, indirizzando in tal modo le politiche regionali per
attuare gli interventi di prevenzione. In anagrafe è inoltre possibile registrare gatti, colonie feline e furetti.
Animali presenti in anagrafe
ASL
CANI
GATTI
FURETTI
Vallecamonica e Sebino
18.182
94
4
Totale Lombardia
1.129.937
42.337
320
Cani iscritti in anagrafe al 31.12 di ogni anno
ASL
2008
2009
2010
2011
2012
Vallecamonica Sebino
1.898
1.726
1.844
1.943
1.982
Totale RL
113.427
114.641
111.686
122.608
111.757
Fonte Dati: Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione – aggiornamento 31/12/2012
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
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Numero colonie feline risultanti al 31.12 di ogni anno
ASL
2010
2011
2012
Vallecamonica Sebino
26
47
92
Totale RL
4.339
5.270
7.801
Fonte Dati:Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione – aggiornamento 02/04/2013
Nel corso degli anni la registrazione delle colonie feline è in continuo aumento.
Nell'ASL Vallecamonica-sebino al 31/12/2013 risultano censite 139 colonie.
RABBIA
Attività e risultati del piano di controllo
In considerazione della situazione epidemiologica nei confronti della rabbia in alcuni territori del Nord Est
e del rischio di diffusione di questa malattia a carattere zoonosico nei territori limitrofi, in particolare della
Regione Lombardia, è stato emesso un piano di sorveglianza straordinario della rabbia (decreto 13996
del 15.12.2009). Tale piano prevede l’obbligo di consegnare alla competente sezione dell’IZS le
carcasse di mammiferi carnivori selvatici rinvenuti morti o di volpi abbattute per motivi di caccia.
Campioni esaminati per rabbia nel 2012 in Lombardia suddivisi per specie e causale del prelievo
Specie
Rinvenuto morto
Abbattuto
Causa traumatica
Non specificato
Totale Campioni
Bovino
0
0
0
1
1
Cane
0
0
0
85
85
Cinghiale
0
0
0
1
1
Coniglio
0
0
0
1
1
Faina
13
1
0
1
15
Gatto
1
0
0
53
54
Nutria
0
0
0
1
1
Ovino
0
0
0
1
1
Pipistrello
0
0
0
2
2
Tasso
20
0
0
9
29
Volpe
127
399
11
127
664
Totale
161
400
11
282
854
Fonte Dati:Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2012
L’attività effettuata nel 2012 in Lombardia ha interessato 854 campioni, di cui 664 volpi, 85 cani, 29 tassi,
54 gatti, 15 faine e altre specie animali in misura minore. Tutti i campioni esaminati sul territorio della
Lombardia sono risultati negativi a dimostrazione dell’assenza della malattia sul territorio regionale.
Il monitoraggio nell'ASL Vallecamonica-Sebino, nell’anno 2013, ha interessato il controllo di nr. 30 volpi e
2 tassi con esito favorevole.
LEISHMANIA
L’attività diagnostica svolta da IZSLER per gli anni 2010, 2011 e 2012 per la determinazione di anticorpi
nei confronti di Leishmania spp in Lombardia è rappresentata nelle seguenti tabelle.
Campioni esaminati nel 2010-2012
ANNO
Campioni saggiati
Campioni positivi
% positività
2010
205
15
7,3
2011
657
26
3,95
2012
602
44
7,3
Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2012
MNL SPVET 002
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
Campioni esaminati per Leishmania in Lombardia con tecnica di Immunofluorescenza nel 2012
Provincia
Campioni
saggiati
Campioni
positivi
%
positività
1:40
1:80
1:160
1:320
1:640
1:1280
1:2560
> 1:5120
Brescia
448
22
4,9
4
2
2
3
2
3
4
2
Totale R L
602
44
7,3
7
6
7
7
4
4
6
3
Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2012.
La presenza di campioni positivi richiede ulteriori approfondimenti per valutare eventuali interventi di
controllo programmati.
LOTTA AL RANDAGISMO
La registrazione dei cani nella banca dati regionale è il primo e fondamentale gesto per contrastare il
fenomeno del randagismo e dell’abbandono dei cani, con tutte le ripercussioni che tale fenomeno
comporta in termini di sofferenza degli animali e di pericolo per i cittadini.
Le strutture pubbliche adibite al ricovero degli animali d’affezione sono il canile sanitario e il canile
rifugio. Il canile sanitario è una struttura destinata al ricovero temporaneo di:
a) cani morsicatori, cani vaganti catturati, rinvenuti o consegnati dal rinvenitore direttamente o tramite la
forza pubblica;
b) gatti morsicatori, gatti che vivono in libertà e catturati nell’ambito dei piani di sterilizzazione attivati dal
dipartimento di prevenzione veterinario;
c) altri animali rinvenuti senza proprietario, ai fini della profilassi antirabbica e compatibilmente con la
recettività e le caratteristiche della struttura.
Il canile rifugio è una struttura destinata al ricovero di:
a) cani e gatti che hanno superato il controllo presso il ricovero sanitario;
b) cani e gatti ceduti definitivamente dal proprietario, affidati dall’autorità giudiziaria o temporaneamente
ospitati su disposizione del sindaco per assenza forzosa del proprietario o detentore o per
l’osservazione volta all’accertamento delle condizioni fisiche;
c) altri animali, compatibilmente con la recettività e le caratteristiche della struttura.
Al 31 dicembre 2012 in Lombardia risultano ospitati 308 animali nei canili sanitari e 3.269 nei canili
rifugio.
Nel corso dell’anno 2012 sono stati accalappiati in Lombardia 12.222 cani, 7.277 sono stati restituiti ai
legittimi proprietari(59,5%) e 5.801 sono stati dati in affido (47,5%).
L’obbligo dell’identificazione elettronica dei cani, il costante miglioramento della qualità delle informazioni
che si possono ottenere dal sistema informativo e l’aumento di animali identificati con microchip, inizia a
dare risultati evidenti nella lotta al randagismo in quanto si assiste ad un progressivo aumento del
numero dei cani restituiti al proprietario.
La situazione nell'ASL Vallecamonica-Sebino è evidenziata dalla seguenti tabelle che di fatto
rispecchiano il dato regionale.
CANILE SANITARIO ASL VALLECAMONICA-SEBINO 2013
Causale
Numero ingressi cani
Numero ingressi gatti
Vagante consegnato al canile
7
0
Vagante o catturato
68
0
Nato in canile
8
0
Vagante ritrovato a domicilio
3
0
Reso da affido /cessione
3
0
TOTALE
89
0
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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Prevenzione del randagismo ANNO 2013
Cani registrati in anagrafe al 31/12/2013
Interventi accalappiacani
Cani consegnati al canile sanitario
Riscatto cani dal proprietario
Affidi
Animali morsicatori - denunce pervenute
20130
229
138
126
54
52
Cani morsicatori
52
122
415
Rilascio Passaporti CANI – GATTI - FURETTI
Sterilizzazioni gatti
Fonte Dati:Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione 31/12/2013
Tabella catture cani
Cani presenti in canile rifugio
26
al 31.12.2006
cani catturati
riconsegnati al proprietario
percentuale di cani riconsegnati
entrati in canile sanitario
affidati da canile sanitario
entrati in canile rifugio
Cambio detentore
Fuggito/ rubato
deceduti nell'anno in Canile Sanitario
affidati nell'anno da canile rifugio
percentuale di cani affidati su entrati
nell'anno
presenti in canile rifugio al 31/12
presenti in canile sanitario al 31/12
2007
2008
2009
218
91
41,74%
127
25
58
194
105
54,12%
89
28
46
220
125
56,82%
95
21
59
1
64
110,34%
1
48
104,35%
20
17
Fonte Dati:Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione 31/12/2013
ANNO
2010
2011
2012
2013
219
141
64,38%
78
21
46
232
149
64,22%
83
32
50
212
111
52,36%
76
55
21
0
51
86,44%
1
46
100,00%
1
53
106,00%
6
25
119,05%
185
126
68,10%
89
54
8
23
1
2
10
125,00%
23
22
17
15
10
1
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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SELVAGGINA
TRICHINOSI
Cinghiali esaminati per Trichina in Lombardia
ASL
2010
2011
2012
Esaminati
Positivi
Esaminati
Positivi
Esaminati
Positivi
VCS
21
0
16
0
63
0
TOT.
LOMB.
4047
0
6568
0
7118
0
Fonte Dati:– aggiornamento 31/12/2012
In Lombardia vengono condotti anche accertamenti inerenti la presenza di trichinella in alcune specie di
interesse venatorio quali cinghiali e volpi. Nell’anno 2012 in Lombardia sono stati sottoposti a controllo
7118 cinghiali, tutti riscontrati negativi.
Il monitoraggio nell'ASL Vallecamonica-Sebino nel 2013 ha riguardato n°21 cinghiali risultati negativi.
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
IGIENE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
La sicurezza alimentare è un aspetto importante delle produzioni animali che, nei Dipartimenti di
Prevenzione Veterinari delle varie ASL, è affidata principalmente al servizio di Igiene della produzione,
trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro
derivati. Questo servizio ha il compito principale di condurre le attività di controllo ufficiale sugli
stabilimenti di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti di origine animale.
RISCONTRO DI AGENTI ZOONOSICI A SEGUITO DI VISITA ISPETTIVA ANTE E POST-MORTEM
L’attività di macellazione condotta negli stabilimenti lombardi è, rispetto all’attività condotta in ambito
nazionale, quantitativamente e qualitativamente rilevante.
Relativamente all’ASL Vallecamonica-Sebino, i dati relativi alle macellazioni sono elencati nella
sottostante tabella.
Nella tabella è evidenziato il numero dei capi sottoposti a macellazione, nel corso del periodo 2010-2013
classificato per specie.
TABELLA Macellazioni eseguite nell’ASL Vallecamonica-Sebino suddivise per specie – anni 2010-2013.
2010
2011
2012
2013
Bovini
9297
8993
8688
8742
Suini*
4055
3551
3259
3685
Equini
102
126
137
137
1255
23
1210
17
1292
21
1302
20
21
18
19
21
Ovi-caprini
Ruminanti selvatici
Cinghiali
*di cui 1272 per autoconsumo a domicilio nell'anno 2013
I controlli hanno permesso di identificare nei bovini, suini e ovi-caprini, la presenza di lesioni da TBC,
Cisticercosi ed Echinococcosi come evidenziato dalla tabella seguente:
TABELLA Animali macellati con lesioni riferibili a: TBC, Cisticercosi ed Echinococcosi - ASL
Vallecamonica Sebino.
ANNO
Bovini
Ovi-Caprini
TBC al macello
con riscontro di
M. bovis
Cisticercosi
(Taenia spp)
Echinococcos Cisticercus Bovis Echinococcosi Echinococcosi Cisticercus
i (E.spp)
(T. Saginata) (E.Granulosus)
(E.spp)
tenuicollis(T.Hy
datigena)
2009
0
18
4
0
3
2
0
2010
1
18
4
0
1
6
0
2011
0
20
8
0
1
1
1
2012
0
15
4
0
1
3
5
2013
1
8
1
6
5
12
8
Nel corso dell’anno 2013 sono state compiute anche indagini per evidenziare eventuali casi di
trichinellosi negli animali macellati. In totale sono stati controllati 3.685 suidi domestici, 21 cinghiali e 137
equidi . Tutti i controlli hanno avuto esito favorevole.
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
CAPI ESCLUSI DALLA MACELLAZIONE E CARCASSE SEQUESTRATE
Le seguenti tabelle dettagliano il numero e la percentuale di carcasse intere escluse dalla catena
alimentare nell’ASL Vallecamonica-Sebino in quanto non ammesse alla macellazione a seguito di visita
ispettiva ante-mortem o perché sottoposte a sequestro a seguito della visita ispettiva post-mortem. Il
dato è raccolto dal SIVI ai sensi della Circolare 44/SAN/2000, relativo alle zoonosi riscontrate nel 2013
sui capi macellati presso tutti gli stabilimenti.
TABELLE BOVINI/SUINI esclusi dalla macellazione e carcasse oggetto di sequestro – anno 2013 Asl
Vallecamonica Sebino
VACCHE
MANZE
VITELLONI
TORI
VITELLI
TOTALE
Causa esclusione dalla macellazione
1
0
0
0
3
4
Causa sequestro totale della carcassa
4
1
3
0
10
18
Totale esclusi dalla catena alimentare
5
1
3
SUINI
GRASSI
VERRI /
SCROFE
MAGRONI
LATTONZOLI
TOTALE
0
0
0
0
Causa esclusione dalla macellazione
0
13
22
Causa sequestro totale della carcassa
13
0
0
0
13
Totale esclusi dalla catena alimentare
13
0
0
0
13
RISCONTRO DI NON CONFORMITÀ A SEGUITO DI ATTIVITÀ DI CAMPIONAMENTO E ANALISI DI
ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE E LORO PRODOTTI
Nell’ambito di applicazione della Direttiva CE 2003/99, inerente la ricerca di agenti zoonosici, nel 2013
sul territorio dell’ASL di Vallecamonica-Sebino sono stati prelevati 10 tipi di alimenti (58 campioni)
destinati al consumo umano (prodotti lattiero caseari, carni e frattaglie, carni lavorate o comunque
preparate, carni macinate, volatili da cortile e loro frattaglie, pesce e preparazioni di pesce, crostacei,
molluschi, miele, piatti preparati) per essere sottoposti a controlli per E. coli VTEC, Salmonella spp,
Enterobatteriacee, Campylobacter spp, L. monocytogenes, ricerca di enterotossina stafilococcica,
istamina e sostanze inibenti, presso l’IZSLER.
Nella nostra ASL, a seguito di campionamenti effettuati per la ricerca di Salmonella spp, sono risultati
positivi 4 campioni.
La ricerca di L. monocytogenes ha dato esito positivo in 3 campioni che hanno portato all'applicazione
di provvedimenti a norma di legge.
A differenza di quanto riportato dalle banche dati europee in Lombardia, Campylobacter spp. non
sembrerebbe rappresentare un problema di tipo sanitario almeno per quanto riguarda i prodotti lattiero
caseari trasformati e/o commercializzati nel territorio regionale. Si precisa tuttavia che è stata riscontrata
una positività per tale batterio in 2 campionamenti di carni avicole.
Per E. coli VTEC, nei prodotti lattiero caseari costituiti per la quasi totalità da formaggio di capra (15 su
6 campioni positivi), si è riscontrata una prevalenza del 3.5%.
L’analisi per la ricerca dell’enterotossina stafilococcica ha riguardato in maniera quasi esclusiva i prodotti
lattiero caseari con riscontri favorevoli (0.9%).
Il confronto con i dati delle malattie infettive di possibile origine alimentare conferma l’alta incidenza delle
salmonellosi non tifoidee e giustifica pertanto l’attenzione rivolta in sede di campionamento ed analisi
alla ricerca in alimenti di origine animale possibile veicolo di Salmonella spp.
Di seguito si riporta una tabella riepilogativa degli episodi di malattie di origine alimentare desunte dai
dati in possesso della Unità Organizzativa Governo della prevenzione e tutela sanitaria. Pur in assenza
di informazioni più specifiche in merito alla matrice causa della malattia e alla distribuzione geografica
dei casi, tali dati possono aiutare a indirizzare le attività di controllo verso quei settori produttivi e/o verso
quei prodotti che possono più facilmente costituire un veicolo degli agenti tossinfettivi alla base delle
manifestazioni cliniche rilevate.
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
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Tabella 2. Malattie infettive di origine alimentare
PATOLOGIA
Botulismo
Brucellosi
Diarrea infettiva
Epatite A
Epatite E
Infezioni e intoss. Alim.
Listeriosi
Salmonellosi non tifoidee
Shighellosi
Trichinosi
Toxoplasmosi
TOTALE
n° casi 2010
4
13
3996
168
5
237
68
1782
18
1
23
6315
n° casi 2011
0
2
3841
148
7
354
73
1784
27
0
10
6246
n° casi 2012
3
7
4102
143
7
321
42
1594
19
0
18
6256
Fonte Dati: Direzione generale sanità –U.O. Prevenzione
SISTEMA DI ALLERTA PER ALIMENTI E MANGIMI
Per notificare in tempo reale i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi al consumo di
alimenti o mangimi è stato istituito il sistema rapido di allerta comunitario, sotto forma di rete, a cui
partecipano la Commissione Europea, l’EFSA (Autorità per la sicurezza alimentare) e gli Stati membri
dell'Unione.
Il Punto di Contatto della Regione Lombardia gestisce il sistema di allerta per alimenti, sia di origine
animale che di origine non animale, e per i mangimi; assicura lo scambio rapido delle informazioni con
gli altri componenti della rete: i punti di contatto delle ASL lombarde, delle Regioni e del Ministero della
Salute, quest’ultimo opera come punto di contatto nazionale ufficiale per la Commissione europea.
Se un alimento o un mangime, presente sul mercato, non è conforme ai requisiti di sicurezza previsti
dagli articoli 14 o 15 del Regolamento 178/2002, gli operatori del settore devono avviare
immediatamente le procedure di ritiro.
I Dipartimenti di Prevenzione veterinari e medici delle ASL lombarde verificano la correttezza e la
completezza del ritiro.
Nel corso dell’anno 2012 sono stati comunicati alla Regione Lombardia 353 casi.
Le segnalazioni pervenute sono state originate da:
Dipartimenti di prevenzione ASL lombarde
84
Altre Regioni
191
Ministero della Salute (UVAC USMAF, PIF, NAS)
14
CE
61
Paesi terzi
3
TOTALE
353
La seguente tabella riporta il numero di segnalazioni pervenute dalle ASL lombarde nel 2012 (5% in
meno rispetto il 2011):
ASL
Bergamo
Brescia
Como
Cremona
Lecco
Lodi
Mantova
Milano
Milano 1
Milano 2
Monza e Brianza
Pavia
n. segnalazioni
7
22
2
7
6
6
11
7
1
4
1
3
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
Sondrio
Vallecamonica e Sebino
Varese
TOTALE
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
Pag. 37 di 116
3
0
4
84
Sei notifiche di allerta sono state segnalate per malattie di origine alimentare di cui 3 sono state aperte
da ASL lombarde. In 25 casi la segnalazione di riscontro di irregolarità è pervenuta dalle industrie
alimentari a seguito di analisi effettuate nell’ambito delle procedure di autocontrollo. Le fonti di queste
segnalazioni sono state in 10 casi la Lombardia, in 13 casi altre regioni d’Italia e in 2 i paesi comunitari.
In 22 casi le segnalazioni sono pervenute a seguito di reclamo dei consumatori, in prevalenza per
riscontro di corpi estranei e di parassiti. Le segnalazioni per mangimi sono state complessivamente 22
corrispondenti al 6,2% del totale dei casi. Dei casi trattati, 10 sono stati revocati.
L'attività di controllo a seguito di allerte alimentari ricevute, ha coinvolto i servizi di area B e C per le
verifiche del caso. Questo impegno ha determinato in particolare il coinvolgimento dei T.P. per 36 casi
nel 2013 che hanno coinvolto settori della distribuzione e della ristorazione. L'attività di verifica rivolta ai
sistemi di rintraccio ed eventuale ritiro dei prodotti coinvolti, ha permesso di testare la bontà delle
procedure messe in atto da parte degli OSA coinvolti.
L'attenta e rapida azione ha consentito di evitare il verificarsi di tossinfezioni, intossicazioni o altri rischi
per la salute pubblica.
Tabella 1. Casi segnalati per tipologia di prodotto – anno 2013
Tipologia di prodotto
n. casi
carne di pollame e prodotti a base di carni avicole
carne e prodotti di carne (escluso il pollame)
24
cefalopodi e prodotti derivati
crostacei e prodotti derivati
gasteropodi
latte e prodotti a base di latte
3
mangimi
2
materiali a contatto con alimenti
materie prime per mangimi
1
miele e pappa reale
molluschi bivalvi e prodotti derivati
pesce e prodotti derivati
6
pet food
piatti pronti e snacks
uova e prodotti d'uovo
TOTALE
36
ATTIVITÀ DI ISPEZIONE E AUDIT
L’attività di ispezione e audit condotta nel 2013 nell’ASL Vallecamonicasebino ha interessato un totale di
308 stabilimenti appartenenti alle varie categorie di strutture per la produzione e trasformazione alimenti
per l’uomo. Nello specifico, 262 impianti controllati relativi al Piano Integrato, 46 per i Piani a valenza
locale di cui 14 per il Piano Caseifici e 32 per il Piano Sale di smielatura. In totale sono stati registrati
557 ispezioni e 6 audit.
I dati riportati nella Tabella sottostante si riferiscono ai controlli effettuati sulle strutture riconosciute e
registrate ed ai relativi esiti inseriti nel Sistema Informativo Veterinario.
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
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Audit / Ispezioni / Controlli
Numero
Senza
prescrizioni
Con prescrizioni
Con sanzioni
6
3
2
0
Ispezioni
557
432
123
2
Controlli MSR Macelli
21
19
2
0
Controlli MSR Sezionamenti
Controlli MSR nelle macellerie autorizzate alla
rimozione della CV
6
5
1
0
3
3
0
0
Audit
IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
Quest’Area si occupa di attività che mirano alla tutela della salute pubblica sia in modo diretto (controllo
delle lavorazioni e dei prodotti derivati alla trasformazione del latte), sia in modo indiretto
(farmacosorveglianza, controllo dei mangimi, benessere negli allevamenti).
In particolare l’attività si rivolge alla:
PRODUZIONE E TRASFORMAZIONE DEL LATTE
Nel Piano della Prevenzione Veterinaria 2012-2014 della Regione Lombardia sono presenti le linee
guida per l’esecuzione dei controlli tesi a garantire la conformità alla normativa comunitaria nell’ambito
della produzione e conferimento di latte crudo per il consumo umano. Tali linee guida si applicano a tutte
le aziende registrate per la produzione di latte crudo destinato alla commercializzazione per il
trattamento termico/trasformazione, alla trasformazione per la vendita diretta in azienda, alla vendita
diretta al consumatore finale e alla vendita per l’alimentazione umana in ogni forma.
Tale impegno si concentra perciò sia sugli allevamenti da latte (circa 90 nel territorio della nostra
ASL) che conferiscono a caseifici industriali sia su quelli che trasformano presso il proprio
caseificio aziendale riconosciuto (n.64) o registrato (n.33).
Nel primo caso i controlli riguardano la valutazione dei parametri del latte per tenore in carica batterica e
per cellule somatiche e le eventuali azioni correttive in caso di non conformità degli stessi.
Il controllo del latte crudo alla stalla per la verifica della conformità alla normativa comunitaria viene
realizzato in Lombardia utilizzando i campionamenti effettuati in autocontrollo nell’ambito del sistema di
pagamento del latte in base alla qualità.
Nel secondo caso sono esaminate le condizioni di manutenzione delle strutture, l’igiene delle lavorazioni
e del personale, il rispetto delle procedure predefinite, la valutazione del sistema di autocontrollo, la
corretta gestione delle non conformità, le azioni correttive messe in atto ecc. Queste ispezioni sono
spesso accompagnate da campionamenti di analisi programmati nel Piano Integrato Alimenti.
Emergenza Aflatossine M1. Manifestatosi nel settembre 2012, il fenomeno della contaminazione del
latte da Aflatossina M1 trova origine nelle condizioni climatiche del periodo estivo che hanno favorito lo
sviluppo in campo delle contaminazioni fungine nel mais ed in altri prodotti foraggeri.
I campionamenti nella nostra ASL sono stati fatti seguendo le indicazioni presenti nell'apposito Piano
Aflatossine 2013: monitoraggio dei campioni effettuati in autocontrollo ed eventuale prelievo ufficiale in
caso di non conformità, effettuazione da parte del Dipartimento di campioni in 12 allevamenti.
Si sono verificate 2 non conformità che hanno comportato la distruzione del latte risultato positivo e la
possibilità di conferimento solo al ritorno dei valori sotto i limiti di legge.
Inoltre le competenze del Sevizio Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche riguardano
l’applicazione di regolamenti comunitari relativi alla:
- catena della produzione di alimenti animali dalla produzione primaria, alla produzione industriale e
commercializzazione;
- valutazione del benessere degli animali negli allevamenti e durante il trasporto e l’applicazione di
normativa nazionale relativa;
- commercializzazione, somministrazione di farmaci veterinari
- ripartizione, controllo e gestione dei piani nazionali, regionali e di monitoraggio.
Di seguito vengono dettagliati i risultati relativi ai piani con cui la UO Veterinaria, con appositi decreti, ha
MNL SPVET 002
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Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
dato disposizioni in merito alla conduzione di controlli mirati sempre nell'ambito del Servizo dell'Igiene
degli Allevamenti e delle Produzioni zootecniche
PIANO DI CONTROLLO SULLA PRODUZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E UTILIZZO DEL
FARMACO VETERINARIO
Il piano regionale di farmacosorveglianza è mirato alla verifica della corretta gestione del medicinale
veterinario a partire dalla sua produzione fino alla somministrazione all'animale ed alla eventuale
presenza di residui nelle produzioni.
L’incremento nell’uso dei farmaci veterinari, se da un lato ha determinato negli animali migliori
performance, dall’altro ha creato notevoli problemi sanitari. La somministrazione agli animali, di queste
sostanze, antibiotici, cortisonici, ormoni, tireostatici, anabolizzanti e quanto altro, utilizzate a scopo
auxinico, ha finito con il determinare una riduzione nelle capacità difensive di questi organismi dalle
nuove e diverse cause d’infezione tanto di natura virale che batterica, oltre alla possibile presenza di
residui negli alimenti, carne, latte e uova in particolare, potenzialmente pericolose per la salute dei
consumatori ed in particolare dei bambini.
Nel 2013 oltre al consueto accurato esame dei registri delle scorte presso gli allevamenti intensivi che
prevede due atti di vigilanza/anno, si è iniziato un più capillare controllo dei registri dei trattamenti degli
allevamenti da latte aumentando la pressione dei controlli rispetto all'anno recedente Parte di questi
controlli sono svolti in allevamenti con consistenza inferiore ai 20 capi con la collaborazione dei
Veterinari Ufficiali di Sanità Animale.
TABELLA Attività di farmacosorveglianza ASL Vallecamonica-Sebino (Fonte dati: U.O. IAPZ
farmacosorveglianza – aggiornamento 31/12/2013).
TIPOLOGIA
allevamenti zootecnici
strutture veterinarie
Totale
n. di ispezioni
effettuate 2012
n. di ispezioni
effettuate 2013
109
4
246
7
113
253
non conformità
(prescrizioni)
2013
11
0
violazioni
amministrative
denunce autorità
giudiziaria
0
0
0
0
0
0
PIANO DI CONTROLLO SUL BENESSERE ANIMALE
Il piano nazionale benessere animale comprende l’insieme dei controlli per la verifica del rispetto delle
misure di protezione degli animali svolti nell’allevamento, durante il trasporto ed alla macellazione.
Per quanto riguarda l’attività svolta nell’ASL Vallecamonica-Sebino nel 2013 si rimanda alla lettura della
tabella sotto riportata anche se chiaramente la maggior attenzione è rivolta ai suini soprattutto in vista
delle scadenze imposte dalla normativa.
In Vallecamonica per quanto riguarda il benessere animale alla macellazione nell'anno 2013 sono stati
eseguiti n. 18 controlli presso gli stabilimenti di macellazione ungulati domestici e 20 sui mezzi di
trasporto all’arrivo al macello.
TABELLA Piano benessere animale - controlli in allevamento ASL Vallecamonica-Sebino
(Fonte: Rendicontazione IAPZ aggiornamento 31/12/2013).
specie allevata
allevamenti controllati
non conformità rilevate
suini
5
0
bovini e bufalini
24
2
vitelli a carne bianca
1
0
vitelli
3
0
ovini e caprini
6
0
PIANO NAZIONALE ALIMENTAZIONE ANIMALI (PNAA)
L’attività di vigilanza e controllo prevista dal PNAA è svolta sulla base della programmazione regionale
di campionamenti e atti ispettivi mirati alla verifica della corretta applicazione delle norme in materia di
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produzione, commercio, trasporto e utilizzo dei mangimi e la loro conformità ai parametri di legge.
L’attività si sviluppa nell’ambito dei seguenti piani:
- PIANO BSE
- PIANO PRINCIPI ATTIVI E ADDITIVI
- PIANO SOSTANZE INDESIDERABILI E CONTAMINANTI (diossine, PCB diossina-simili, PCB non
diossina-simili, micotossine, metalli pesanti e contaminanti)
- PIANO SALMONELLE
- PIANO ORGANISMI GENITICAMENTE MODIFICATI.
In particolare nel corso dell’anno 2013 sono stati effettuati nell’ASL Vallecamonica-Sebino 75 campioni.
Il regolamento (CE) n. 183/2005 identifica quali operatori del settore dei mangimi tutte le figure coinvolte
nella filiera della alimentazione animale. Tale identificazione ha comportato anche l’attento controllo di
tutte le fasi inerenti la produzione primaria e anche quelle delle materie prime di origine vegetale da
utilizzarsi nella successiva preparazione dei mangimi.
TABELLA Attività di vigilanza e ispezione presso gli stabilimenti produzione mangimi ASL Vallecamonica-
Sebino. (Fonte Dati:SIAPZ.– aggiornamento 31/12/2013).
ATTIVITA' REGISTRATE
PRODUZIONE PRIMARIA ai sensi del Regolamento(CE) 183/2005 art.
5, comma 1
N. CONTROLLI
Non conformità
75
1
Nel 2013 è stato introdotto il cosiddetto extra-PNAA e cioè il PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA
PREVALENZA DI MICOTOSSINE NELLE MATERIE PRIME DI ORIGINE VEGETALE DESTINATE ALLA
ALIMENTAZIONE ZOOTECNICA.
All'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati assegnati ed effettuati 12 campioni senza presenza di non
conformità.
ALTRI PIANI DI CONTROLLO SPECIFICI REGIONALI RIGUARDANTI LA SICUREZZA ALIMENTARE
Anche per quanto riguarda la sicurezza alimentare, la U.O. Veterinaria, con appositi decreti, ha dato
disposizione in merito alla conduzione di piani di controllo mirati.
PIANO DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DEL MATERIALE SPECIFICO A RISCHIO (MSR)
Con nota prot. n. 1149 del 14/01/2011 la UO Veterinaria ha predisposto l’attuazione del piano di controllo
sulla gestione del Materiale Specifico a Rischio (MSR) da parte dei Servizi Veterinari delle ASL
finalizzata alla verifica della corretta gestione dell’eliminazione del MSR nei luoghi di rimozione,
stoccaggio e distruzione.
Nella Tabella sottostante sono evidenziati le tipologie di stabilimenti presenti nell’ASL VallecamonicaSebino (n. 25 tra riconosciuti e registrati) specificatamente autorizzati alla gestione e alla rimozione di
Materiale Specifico a Rischio.
TABELLA Stabilimenti autorizzati alla gestione del materiale specifico a rischio.
bovini
ovicaprini
rimozione
colonna
vertebrale
14
2
0
4
2
TOTALE
rimozione della
colonna
vertebrale
STABILIMENTI
TRASFORMAZIONE
DI CAT. 1
bovini e
ovicaprini
Spolpo teste
e rimozione
colonna
vertebrale
DEPOSITI
TEMPORANEI CAT. 1
LABORATORI DI
SEZIONAMENTO
MACELLI
3
0
0
25
SPACCI
AUTORIZZATI
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Le Tabelle seguenti illustrano sinteticamente i risultati del piano 2013.
TABELLA Stabilimenti con irregolarità aggiornamento 31/12/2013
ALLEVAMENTI
n. stabilimenti
controllati
154
n. stabilimenti con
irregolarità
0
% stabilimenti con
irregolarità
0
MACELLI
16
1
6,25%
LABORATORI DI SEZIONAMENTO
6
1
16%
3
0
0%
16
0
0%
DEPOSITI TEMPORANEI DI CAT. 1
0
0
0
STABILIMENTI DI TRASFORMAZIONE DI CAT. 1
0
0
0
223
10
4,48%
TIPOLOGIA
SPACCI
DI MACELLERIA
autorizzati rimozione colonna
vertebrale
non autorizzati rimozione
colonna vertebrale
TOTALE
TABELLA Irregolarità riscontrate per tipologia di impianto (aggiornamento 31/12/2013).
TIPOLOGIA
n. controlli
n. irregolarità
% controlli con
irregolarità
ALLEVAMENTI
154
0
0
MACELLI
21
1
4,7%
LABORATORI DI SEZIONAMENTO
6
1
16%
autorizzati rimozione colonna
vertebrale
3
0
0%
non autorizzati
rimozione colonna vertebrale
18
0
0%
DEPOSITI TEMPORANEI DI CAT. 1
0
0
0
STABILIMENTI DI TRASFORMAZIONE DI CAT. 1
0
0
0
233
12
5,15%
SPACCI DI
MACELLERIA
TOTALE
Le irregolarità riscontrate, interessano prevalentemente gli aspetti, in ordine decrescente, relativi alla
colorazione dei contenitori di MSR, alle procedure di lavaggio contenitori descritte nel manuale di
autocontrollo, allo stoccaggio di carni con CV in cella frigorifera.
In tutti i casi di irregolarità è stato adottato un provvedimento prescrittivi. Non sono stati adottati
provvedimenti di natura amministrativa o penale.
PIANO MONITORAGGIO LATTE CRUDO
Attività e risultati del piano di controllo
Le "Linee guida dalla Regione Lombardia" stabiliscono l’esecuzione di controlli tesi a garantire la
conformità alla normativa comunitaria nell’ambito della produzione e conferimento di latte crudo per il
consumo umano. Si applicano a tutte le aziende registrate per la produzione di latte crudo destinato alla
commercializzazione per il trattamento termico/trasformazione, alla trasformazione per la vendita diretta
in azienda alla vendita diretta al consumatore finale e alla vendita per l’alimentazione umana in ogni
forma.
Nel mese di settembre è entrato in vigore il Decreto Balduzzi, convertito in legge con Legge 189 del
8/11/12, dove viene reiterato l’obbligo di bollitura del latte crudo prima del consumo e la presenza di
relative indicazioni presso gli erogatori. Appare pertanto necessario rivedere la programmazione e
pianificazione dei controlli nel settore , non tanto sulle ricerche da effettuare e sui limiti stabiliti, ma sulla
frequenza dei controlli che non deve essere fondata esclusivamente sui rischi insiti nella materia prima
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ma anche sui risultati dei campionamenti effettuati nelle singole aziende produttive.
Nel 2013 dal Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell' ASL Vallecamonica-Sebino sono state
eseguite 13 prelievi: 12 analisi di routine a maggio e ottobre sui 3 distributori presenti,una aggiuntiva a
luglio ha invece riguardato la verifica dei parametri dopo risoluzione della non conformità relativa a
valore > 10.000 enterobatteriacee. Le analisi hanno riguardato la ricerca di Listeria monocytogenes,
Salmonella spp., Campylobacter termo tolleranti, E. coli VTEC. I risultati sia del nostro territorio sia a
livello regionale, relativi ai patogeni, sottolineano che, nonostante la buona qualità del latte crudo
destinato al consumo umano diretto.
I risultati analitici ottenuti sottolineano la buona qualità del latte crudo destinato al consumo umano
diretto, anche se non è possibile escludere del tutto la presenza di microrganismi patogeni in
considerazione delle fasi produttive e dei rischi di inquinamento della materia prima.
Una prima valutazione deve essere fatta sul parametro identificato come indicatore di igiene, le
Enterobacteriaceae per le quali i valori e le percentuali riscontrate, anche se non rappresentative di un
rischio per la sicurezza alimentare, richiedono sicuramente il rafforzamento delle procedure di pulizia e
sanificazione durante le fasi di produzione.
Un’ulteriore valutazione deve essere fatta sul parametro Carica Batterica i cui limiti non sono rispettati in
un numero rilevante di aziende a significato della necessità di rafforzamento dei sistemi di controllo ed
eventualmente di sospensione, alla vendita, del latte.
Nel 2013 non ci sono state positività per microorganismi patogeni nei controlli ufficiali nell’ASL
Vallecamonica-Sebino.
PIANO LISTERIA MONOCYTOGENES
Nell’anno 2012 si è concluso il piano di sorveglianza sulla prevalenza di Listeria monocytogenes in
formaggi molli di produzione nazionale ed estera prelevati presso gli stabilimenti di trasformazione ed al
commercio sul territorio della Regione Lombardia. Tale piano, a valenza biennale, è stato redatto
tenendo anche conto delle indicazioni fornite dalla commissione Europea con Decisione 2010/678/UE.
Le attività di campionamento previste nell’ambito del piano sono state effettuate a partire dal 1° marzo
2011 sino al 30 novembre 2012.
All’ASL di Vallecamonica Sebino nel biennio 2011 2012 sono stai assegnati un totale di 33 campioni cosi
ripartiti:
- 11 da prelevare presso gli stabilimenti di produzione;
- 22 da prelevare presso i punti vendita di cui 16 di provenienza nazionale e 6 di provenienza estera;
- campioni prelevati nell’ASL Vallecamonica-Sebino e con riscontri di non conformità durante il 2011 e
2012 e riportati separatamente per punti di prelievo (Fonte dati: Banca dati SIAPZ 2012).
PRESSO STABILIMENTI DI PRODUZIONE
Tipologia
ALTRI
TOTALE
Campioni
Irregolari
11
0
11
0
PRESSO PUNTI VENDITA
Tipologia
Campioni
Irregolari
NAZIONALI
16
1
ESTERO
6
0
TOTALE
22
1
PIANO ALPEGGI REGIONE LOMBARDIA
La Regione Lombardia, al fine di valutare la situazione igienico sanitaria delle produzioni di formaggi
ottenuti nei caseifici riconosciuti presso gli alpeggi, ha predisposto nel 2010 e nel 2011 un piano di
controllo specifico che prende in considerazione diverse matrici (latte, formaggio, burro e acqua).
Nell’ASL VallecamonicaSebino sono presenti 64 caseifici d’alpeggio riconosciuti. Nell’anno 2010 sono
stati sottoposti a ispezione e campionamento 20 strutture e l’anno successivo altre 20.
Nel 2010 sono stati effettuati 42 conferimenti d’analisi riguardanti latte, acqua e formaggi per la ricerca di
patogeni rilevanti ai fini della valutazione igienico sanitaria delle produzioni.
La maggiore percentuale di non conformità ha riguardato le analisi sull’acqua.
Nel 2011 sono stati effettuati 46 conferimenti d’analisi riguardanti burro, acqua e formaggi per la ricerca
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di patogeni rilevanti ai fini della valutazione igienico sanitaria delle produzioni.
Nel corso del Piano di monitoraggio è stato avviato anche il censimento e la caratterizzazione dei
processi di produzione dell’attività di caseificazione in alpeggio; il rilievo di tali elementi consentirà di
valutare quali produzioni possono essere considerate a rischio riguardo ai pericoli microbiologici
considerati.
Nel 2012 oltre a 20 ispezioni effettuate per il suddetto Piano Alpeggio, è stato introdotto il Piano
territoriale per gli alpeggi per il quale sono stati fatti 10 controlli aggiuntivi e per ultimo in termini
temporali il Piano Regionale Expo per il quale sono stati controllati tutti i rimanenti alpeggi (34). In ogni
malga, oltre al rilievo di eventuali non conformità strutturali, contestualmente sono stati fatti
campionamenti su varie matrici(acqua, latte, burro, ricotta ecc.) e per vari patogeni per un totale di 171
rapporti di prova.
E’ stato pianificato e attuato nel 2012 un intervento di formazione per gli operatori del settore alimentare
che operano nei caseifici presenti negli alpeggi della Regione Lombardia. L’intervento è stato indirizzato
specificatamente ad aspetti di contaminazione degli alimenti, alle malattie di origine alimentare, ai
requisiti di igiene generali e buone prassi operative, all’igiene del personale, alle procedure di pulizia e
disinfezione, alle procedure di autocontrollo e all’attività di potabilizzazione dell’acqua.
Sinteticamente le non conformità hanno riguardato:
Acqua: 81 caseifici di malga controllati: 22 con valori conformi 59 con valori non conformi;
Latte: 74 caseifici di malga controllati:5 con presenza di geniVTEC escherichia coli;
Burro: 76 caseifici di malga controllati:6 con presenza di geniVTEC escherichia coli non confermati alla
prova microbiologica, 1 con presenza di Listeria Monocytogenes;
Formaggio: 74 caseifici di malga controllati:6 con presenza di geniVTEC escherichia coli non confermati
alla prova microbiologica;
Ricotta: 4 caseifici di malga controllati:1 con presenza di geniVTEC escherichia coli non confermati alla
prova microbiologica.
Tali non conformità hanno comportato provvedimenti di vario tipo: riprelievo delle tipologie di prodotto
non conformi, limitazioni nella tipologia delle produzioni, distruzione delle matrici con presenza di
patogeni, notizia di reato all'autorità giudiziaria, ecc.
Nel 2013 è continuato il controllo nei caseifici di malga che ha previsto:
1. la comunicazione formale ai capi-malga e ai proprietari (comuni,enti, privati) delle non conformità
emerse nei sopralluoghi del Piano Alpeggio 2012;
2. un ulteriore corso di formazione in 2 sedi ai titolari dei caseifici;
3. incontri con i proprietari di alpeggi (80%) con presenza di non conformità al fine di condividere
una risoluzione delle problematiche emerse;
4. sopralluoghi per valutare l'effettiva risoluzione delle non conformità;
5. in collaborazione con tecnici dell'ISZLER di Brescia si sono eseguiti campioni di tutta la filiera in
due caseifici di alpeggio posti nel territorio della nostra ASL;
PIANO DI VERIFICA DEI REQUISITI DEL LATTE CRUDO ALLA STALLA
Il controllo del latte crudo alla stalla per la verifica della conformità alla normativa comunitaria viene
eseguito utilizzando i campionamenti effettuati in autocontrollo nell’ambito del sistema di pagamento del
latte in base alla qualità.
Buona parte dei controlli analitici di cui sopra vengono condotti presso il reparto produzione primaria
dell’IZSLER di Brescia..
Il numero delle aziende controllate nel 2013 sono state 163 bovine e 14 caprine. Di queste 3 sono
incorse nel divieto di utilizzo (1 per carica batterica, 2 per tenore di cellule). Sono state fatte
ispezioni
con la rilevazione di 39 non conformità con prescrizioni. In particolare:
1. 9 per carenze igienico-sanitarie
2. 12 per mancanza di requisiti strutturali;
3. 14 che riguardavano l'igiene alla mungitura.
4 sono state le aziende per le quali il Dipartimento ha dovuto applicare le procedure di legge a seguito di
comunicazioni di positività a sostanze inibenti.
RIDUZIONE DELLA PREVALENZA DEI BATTERI CONTAGIOSI E MIGLIORAMENTO DELLA
QUALITÀ IGIENICA DEL LATTE PRODOTTO
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La quasi totalità di conferenti e trasformatori della nostra Provincia è sottoposta da anni a controllo per i
batteri di cui trattasi da parte del Centro latte di Brescia e questo ha suggerito di non effettuare i controlli
secondo le modalità previste per risparmiare risorse.
Il Dipartimento ha comunque monitorato l'effettuazione e l'andamento dei controlli per impedire che la
pressione degli stessi diminuisse e perché fossero rispettati.
Gli allevamenti posti sottocontrollo sono stati 143 per un totale di 276 controlli. Nel corso delle varie
prove 102 sono risultati negativi e 41 positivi con una percentuale di positività del 28,6%.
PIANI DI MONITORAGGIO DI RESIDUI DI FARMACI E DI CONTAMINANTI AMBIENTALI
A seguito di norme nazionali ed europee, la Regione Lombardia predispone dei controlli per la ricerca di
sostanze vietate, di medicinali veterinari e di contaminanti ambientali in animali e in alcuni prodotti di
origine animale (Piano Nazionale Residui). Inoltre i Dipartimenti di Prevenzione Veterinari sono
impegnati anche nel monitoraggio ambientale per valutare la presenza di alcuni contaminanti ambientali.
I risultati di questi piani vengono riportati sinteticamente qui di seguito.
PIANO NAZIONALE RESIDUI (PNR)
Il Piano Nazionale Residui (PNR) programma l'attività di ricerca di residui negli animali e nei prodotti di
origine animale con la finalità di rilevare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate, di
somministrazione abusiva di sostanze autorizzate e di verifica della conformità ai limiti previsti dalle
norme dei residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale a livello degli allevamenti, dei
macelli e degli stabilimenti di produzione.
I Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL lombarde provvedono al prelievo dei campioni e alle
azioni conseguenti all'eventuale riscontro analitico sfavorevole. I campioni sono analizzati dai laboratori
degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.
I campioni effettuati sono stati suddivisi, così come previsto dalla nota del Ministero del Lavoro della
Salute e delle Politiche Sociali pr. 0034009-P del 26/11/2009, in tre differenti categorie:
PNR: campioni effettuati in modo casuale, in assenza di sospetto in attuazione della programmazione
regionale in base a quanto disposto dal Ministero.
EXTRA PNR: campioni effettuati in aggiunta a quelli previsti dal PNR, in base a una ulteriore
programmazione regionale.
SU SOSPETTO: campioni effettuati al di fuori delle programmazioni di cui ai punti precedenti tutte le
volte che per segni clinici, notizie anamnestiche, segnalazioni o altri motivi si sospetta la presenza di
residui o a seguito di positività di questi ultimi.
MONITORAGGIO CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA PCB/DIOSSINE
A seguito del riscontro di non conformità nell’ambito del Piano Nazionale Residui per PCB e DIOSSINE,
le Autorità sanitarie lombarde, in data 19/08/2010, hanno pianificato un piano di monitoraggio su
campioni di latte di massa in allevamenti bovini e di uova in allevamenti rurali di galline.
I risultati hanno evidenziato positività solo nelle uova rurali e che la rimozione di elementi riconducibili a
cattiva conduzione agronomica ha consentito la riduzione del numero di casi non conformi di circa il
42% (11 non conformi rispetto ai 19 precedentemente riscontrati).
Tale monitoraggio, eseguito negli anni 2010-2011, non è stato attivato dalla Regione Lombardia
nell'anno 2012 e 2013.
Sono in corso ulteriori interventi volti a sensibilizzare gli operatori del settore e le Amministrazioni locali
circa l’importanza dell’adozione di corrette pratiche agronomiche anche mediante una attività di
coordinamento degli interventi tra i Dipartimenti Veterinari e le sedi Provinciali dell’ARPA.
PIANO MONITORAGGIO DELLE TEMPERATURE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
Attività di controllo
Le recenti e frequenti segnalazioni di alimenti alterati, riguardanti prevalentemente formaggi freschi,
portati a conoscenza delle Autorità competenti e degli organi di informazione potrebbero essere
connesse, tra l’altro, con modalità di gestione non corrette dei prodotti in fase di vendita al dettaglio,
soprattutto per quanto riguarda il mantenimento della catena del freddo.
A seguito dei risconti ottenuti nel 2011 il piano è stato riproposto ponendo più attenzione alle aree di
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maggiore criticità riscontrate lo scorso anno.
Dal 01/05/2012 al 30/09/2012 sono stati controllati 2563 esercizi, riscontrando 149 non conformità
(5.8%). Inoltre a fronte dell’evidenza di carenze minori, sono state emesse 63 raccomandazioni.
Il Piano di controllo delle temperature degli alimenti da mantenere a regime di temperatura controllata in
fase di vendita al dettaglio,che va dal 1 maggio 2012 al 30 settembre 2012 è stato effettuato mediante
controlli strumentali presso macellerie, supermercati e superette,negozi di alimenti vari, negozi mobili di
vendita ambulante, pescherie.
Nei 5 mesi di vigenza del piano sono stati controllati 84 esercizi su 80 programmati riscontrando 18 non
conformità (21,4%). Inoltre, a fronte dell’evidenza di carenze minori, sono state emesse 5
raccomandazioni. Si segnala inoltre che un'attività di controllo aggiuntiva delle temperature è stata
effettuata anche nei mesi non previsti dal Piano e che ha riguardato anche depositi registrati,
riconosciuti, distributori di latte crudo, laboratori e altre strutture al dettaglio.
4
SANZIONI
Nell'anno 2013 sono state elevate sanzioni per un totale di € 50.508,32 da parte del personale di
controllo del Distretto di Medicina Veterinaria, del NAS, del Corpo Forestale dello Stato, del Nucleo
Guardie Eco-Zoofile e dalla Guardia di Finanza.
5
RISORSE UMANE DISPONIBILI
La Sanità Pubblica Veterinaria svolge attività di prevenzione e di tutela della salute pubblica, di
promozione e salvaguardia delle produzioni agricole ed agro-industriali, con particolare riguardo ai
prodotti tradizionali. Nell’ASL Vallecamonica-Sebino è strutturata in un Dipartimento di Prevenzione
Veterinario, con una struttura complessa e tre Servizi, ed in un Distretto di Medicina Veterinaria con una
struttura complessa e tre Funzioni il che favorisce il superamento di impostazioni rigidamente strutturate
per competenze e funzioni, rafforzando per contro l’approccio alla gestione per processi con focus al
risultato. Le linee guida regionali per l’adozione dei piani organizzativi aziendali (POA) delle ASL
lombarde ribadiscono che il Dipartimento, in quanto raggruppamento omogeneo di più strutture
complesse e semplici sia il principale modello di riferimento per la gestione operativa della realtà
aziendale.
Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL Vallecamonica–Sebino prevede una coerente
organizzazione adeguata alle risorse umane e strumentali, ed un elevato livello di informatizzazione. Le
risorse umane rappresentano uno dei principali, se non il principale, indicatori di contesto da considerare
nella programmazione delle attività, e devono essere calibrate in funzione delle esigenze dei numerosi
settori afferenti alla sicurezza alimentare e sanità veterinaria. Le attività di rilevanza sanitaria sono
attribuite a personale con specifica formazione e qualificazione, tenuto alla frequenza di eventi formativi
periodici. La formazione del personale e il continuo aggiornamento delle competenze rappresentano un
elemento chiave nella politica aziendale, in funzione del raggiungimento degli obiettivi strategici. A
questo riguardo, le linee guida regionali per l’adozione del POA richiamano le strategie per promuovere,
da parte dell’Azienda, la formazione continua e l’aggiornamento del personale nei suoi diversi livelli e
competenze, attraverso l’individuazione delle necessità di formazione, la pianificazione delle relative
attività di formazione ed addestramento, e l’attuazione del “Piano annuale di formazione” attraverso
specifiche modalità gestionali. Le qualifiche del personale addetto alla prevenzione sul territorio
annoverano la dirigenza veterinaria, il personale amministrativo, i tecnici della prevenzione e altre figure
professionali che integrano il comparto dei lavoratori dipendenti ASL, quali i liberi professionisti. Sotto il
profilo organizzativo risulta di fondamentale importanza la valorizzazione sia del personale medico
veterinario, che della figura professionale del tecnico della prevenzione, per il quale devono sono
individuati ambiti di autonomia operativa e responsabilità. Viene inoltre assicurata la partecipazione ai
programmi regionali di formazione del personale.
Ad eccezione del personale amministrativo, le altre figure professionali sono impegnate direttamente sul
territorio per espletare i molteplici compiti istituzionali assegnati ai Dipartimenti.
Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed il Distretto di Medicina Veterinari svolgono attività
finalizzate alla tutela della salute pubblica, alla protezione del patrimonio zootecnico dalle malattie
trasmissibili e alla tutela del benessere animale, e svolgono prestazioni presso allevamenti, macelli,
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stabilimenti per la produzione di alimenti di origine animale e di alimenti destinati agli animali, esercizi di
vendita, canili sanitari, e canili rifugio. Il Distretto di Medicina Veterinaria effettua inoltre prestazioni su
richiesta degli operatori o di privati cittadini (certificazioni, visita sanitaria per macellazioni in stabilimenti
o a domicilio, controlli per esportazione, e altro) e svolge attività programmata di controllo ufficiale. La
programmazione delle attività tiene conto del contesto produttivo, dei fattori ambientali, e dei fattori
sociali e socioeconomici.
Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL Vallecamonica-Sebino programma le proprie attività
di prevenzione perseguendo obiettivi d’integrazione, semplificazione, efficacia secondo evidenze
scientifiche e verifica dei risultati ottenuti, promuovendo un “sistema integrato di prevenzione” che
coinvolge tutti i portatori d’interesse, amministrazioni, istituzioni, associazioni, privato sociale a vario titoli
impegnati nel perseguimento di comuni obiettivi di salute.
L’azione di prevenzione e controllo viene pianificata e programmata sulla base di priorità definite in base
a un processo logico e il più possibile oggettivo, che deriva dall’integrazione della fase di elaborazione
delle priorità generali operata a livello regionale (tramite la definizione degli obiettivi operativi) e della
fase di definizione delle priorità territoriali operata a livello territoriale (tramite l’analisi degli indicatori di
contesto, delle istanze locali e del corpus normativo, e in funzione di specifici programmi regionali di
finanziamento) e inserita nel quadro delle priorità generali. Questo processo, accompagnato alla
valutazione e categorizzazione del livello di rischio aziendale, consente un’efficace ed appropriata
allocazione delle risorse.
Il processo di categorizzazione del livello di rischio e la conseguente programmazione dell’attività di
vigilanza e di controllo ufficiale presso le strutture territoriali (stabilimenti, allevamenti ecc.), viene
elaborato dai Servizi del Dipartimento Veterinario delle ASL, secondo le indicazioni specifiche dell’U.O.
Veterinaria regionale. attraverso la stesura del “Piano integrato aziendale delle attività di prevenzione e
dei controlli”.
Tabella riassuntiva risorse umane Sanità Pubblica Veterinaria.
Personale
Dip. Prev. Veterinario
Distretto Med. Veterinaria
Direttore
1
1
Dirigenti Veterinari Area A
1
4
Dirigenti Veterinari Area B
1
5
Dirigenti Veterinari Area C
1
1
Tecnici Prevenzione
1
2
Amministrativi
1
3
Cooperative
1
3
Veterinari L.P. convenzionati
0
8
L’articolazione della Sanità Pubblica Veterinaria è descritta nel “Manuale Gestione Qualità della Sanità
Pubblica Veterinaria” (P SPVET 7.01). In tale documento, al capitolo 6, si fa riferimento alla gestione
delle risorse umane. In particolare, l’allegato 2 (Funzionigramma SPVET) definisce, per ogni operatore,
la figura professionale, il profilo e le attività.
FORMAZIONE
Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario predispone annualmente il Piano di formazione che viene
recepito nel Piano Aziendale per la formazione e l’aggiornamento del personale
Esso consiste annualmente nella offerta di corsi (nel 2013 si è svolto il Corso di Etologia e
comportamento di cani e gatti, in relazione al problema emergente dell'aggressività e dei cani
pericolosi).
Per il 2014 è previsto il Corso “La corretta gestione dei controlli e delle relative prescrizioni,
raccomandazioni, sanzioni e delle NC.”
Inoltre annualmente viene attivata la Formazione sul Campo “Migliorare la programmazione,
l’organizzazione e l’erogazione dell’attività di Sanità Pubblica Veterinaria” per promuovere il costante
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aggiornamento del personale rispetto al continuo e ponderoso intervento normativo europeo, nazionale
e regionale ed un'adeguata erogazione delle prestazioni di vigilanza e controllo
Annualmente il personale partecipa agli eventi formativi organizzati dalla Direzione Generale Sanità,
secondo quanto da essa stabilito (es formazione per il corretto utilizzo del SIV).
Infine al personale sanitario è consentita la partecipazione ad eventi formativi di interesse, organizzati
da altri organismi, ritenuti utili al buon funzionamento dell’organizzazione.
6
RISORSE STRUTTURALI DISPONIBILI
L’allegato n. 1 del PSPVET 7.01 definisce l’organigramma del Dipartimento di Prevenzione Veterinario,
mentre l’allegato n. 6 della medesima procedura riporta il territorio di competenza dei Veterinari Ufficiali.
Nel “Manuale Gestione Qualità della Sanità Pubblica Veterinaria” (P SPVET 7.01), al capitolo 7.4 viene
descritto il processo di approvvigionamento di materiale di consumo, apparecchiatura e strumentazione
e servizi. Per quanto riguarda la gestione dei materiali, la Sanità Pubblica Veterinaria si è dotata di uno
specifico protocollo (PT SPVET 017), che definisce ed uniforma le modalità attraverso le quali i presidi
medico – chirurgici in uso presso il DV vengono resi disponibili agli operatori.
7
TECNICHE DI CONTROLLO
Nell’anno 2011, con Decreto 572 del 22/6/2011, si è provveduto a recepire a livello aziendale il “Manuale
operativo delle autorità competenti locali – Aziende Sanitarie Locali - Standard di Organizzazione e
Funzionamento ai sensi del Reg. CE n. 882/2004” al fine di garantire.
- La trasparenza nei confronti degli operatori della filiera alimentare assoggettati ai controlli e dei
consumatori;
- Un’omogenea valutazione delle capacità degli operatori del settore di garantire con l’autocontrollo che
tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione di alimenti, soddisfino i requisiti
di igiene fissati dai regolamenti, compresa l’identificazione e la rintracciabilità degli stessi posti in
commercio;
- L’equivalenza dei controlli regionali alle garanzie internazionali richieste da Paesi Terzi come requisito
per l’ esportazione dei prodotti agro – alimentari;
- La capacità di verificare in proprio operato, in termini di organizzazione e di attività e con riferimento
agli standard di efficacia del sistema europeo sui controlli ufficiali mediante l’attuazione di audit interni ed
esterni ( di livello regionale e aziendale).
Nel medesimo atto è stato individuato un gruppo di lavoro interdipartimentale DPV/DPM, coordinato dal
Direttore del DPV, ed un cronoprogramma che ha previsto fra l’altro:
- adeguamento da parte dei Servizi interessati delle proprie procedure alle procedure di sistema (audit,
ispezione, campionamento e certificazione) entro il 31 dicembre 2011;
- adeguamento da parte dei Servizi interessati delle proprie procedure alle procedure speciali entro il 31
dicembre 2012;
- adeguamento delle procedure aziendali con le procedure previste dal documento regionale “Standard
di funzionamento dei Servizi ASL competenti in materia di sicurezza alimentare” entro il 31 dicembre
2012;
- definizione di un percorso di formazione e informazione del personale coinvolto, in accordo con le
previste indicazioni regionali, da effettuarsi entro l'anno 2012;
Nel rispetto di esso al 1° gennaio 2012 sono disponibili le Tecniche di controllo Audit, Ispezione,
Campionamento e Certificazione (Procedure di sistema) che sono state inserite nel Sistema Qualità
della Sanità Pubblica Veterinaria e così rispettivamente identificate: P DPVDPM 7.01; P DPVDPM 7.02;
P DPVDPM 7.03 e P DPVDPM 7.04.
Dette procedure sono utilizzate dal personale di controllo (dirigenti veterinari e tecnici della prevenzione)
anche mediante il supporto informatico “modulo controlli” ma vi è la possibilità dell’utilizzo degli stampati
in formato cartaceo con il successivo inserimento nei sistemi informativi.
Anche le rimanenti attività previste da cronoprogramma sono state effettuate nei tempi previsti. Si
segnala in particolare che le procedure speciali aggiornate sono a disposizione del personale di
controllo nel SIVI. Si ritiene però importante continuare nel percorso formativo regionale e quindi
aziendale ed a tal proposito si è provveduto a proporre idonee nuove iniziative all'U.O. Veterinaria in
occasione di incontri regionali.
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
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Rev. 02
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CAMPO DI APPLICAZIONE
OBIETTIVI
I Piani Nazionali e Regionali per i quali l’attività di controllo ufficiale è soggetta a pianificazione aziendale
annuale sono riportati nell’elenco che segue:
AREA: SANITA’ ANIMALE
Attività di controllo ufficiale – piani nazionali di sorveglianza e controllo
1. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Tubercolosi bovina
2. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Brucellosi bovina
3. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Leucosi bovina enzootica
4. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della BRC ovi-caprina
5. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Blue Tongue
6. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Malattia vescicolare del suino
7. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Malattia di Aujeszky
8. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Peste Suina Classica
9. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Influenza Aviaria
10. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della West Nile Disease
11. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Anemia Infettiva Equina
12. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Arterite Virale Equina
13. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della BSE
14. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Scrapie
15. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Salmonellosi nei riproduttori della specie
Gallus gallus
16. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Salmonellosi nelle galline ovaiole
17. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Salmonellosi nelle broiler
18. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Salmonellosi nei tacchini
19. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Salmonellosi nelle galline ovaiole
20. Accreditamento degli allevamenti suini nei confronti della Trichinella
21. Controlli nel sistema di identificazione e registrazione dei bovini
22. Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli ovi-caprini
23. Controlli nel sistema di identificazione e registrazione dei suini
24. Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli equidi
Attività di controllo ufficiale –piani regionali
1. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Rinotracheite Infettiva Bovina
2. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Agalassia contagiosa ovi-caprina
3. Misure di profilassi nei confronti del Carbonchio ematico
4. Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo
5. Verifica delle misure di biosicurezza negli allevamenti suini
6. Verifica delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli
7. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Rabbia
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
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8. Sorveglianza in materia di benessere animali affezione
AREA: IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
1. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di macellazione/sezionamento.
2. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di lavorazione carni macinate, preparazioni di carni e
carni separate meccanicamente .
3. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di trasformazione di prodotti a base di carne .
4. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di prodotti della pesca.
5. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di uova e derivati.
6. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di confezionamento e depositi
7. Attuazione dei controlli negli stabilimenti registrati
8. Attuazione dei controlli nella commercializzazione al dettaglio e all’ingrosso
9. Attuazione dei controlli nel trasporto degli alimenti di o.a.
10. Attuazione dei controlli nella ristorazione pubblica e collettiva
AREA: IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
1. Attuazione dei controlli nelle aziende della filiera latte
2. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di latte crudo e derivati.
3. Attuazione del controllo sull’alimentazione animale e sulla produzione, commercializzazione ed
uso dei prodotti destinati all’alimentazione animale
4. Attuazione del controllo e vigilanza sulla distribuzione ed impiego del farmaco veterinario
5. Attuazione dei controlli per verificare la corretta attuazione della normativa sul benessere
animale
6. Attuazione dei controlli sulla sperimentazione animale
7. Attuazione Piani di monitoraggio e controllo degli alimenti per l’alimentazione animale
8. Attuazione dell’attività di vigilanza e controllo su arti e professioni veterinarie, attività zooiatrica
e strutture sanitarie
9. Attuazione della vigilanza e controllo sulla corretta gestione dei sottoprodotti di origine animale
non destinati al consumo umano
10. Attuazione dei controlli sulla riproduzione animale
La Regione Lombardia ha previsto quindi i seguenti Obiettivi Operativi Regionali per l’anno 2014
definendo, per ognuno di essi, i dettagli dell’attività, le modalità di rendicontazione/reporting nonché i
relativi indicatori. Gli obiettivi operativi di seguito descritti, raggruppati in base alle aree di competenza,
costituiscono lo sviluppo dei programmi sopra elencati che vengono annualmente attuati sulla base di
specifiche norme nazionali e comunitarie; in aggiunta a questi, sulla base dei principi di selezione sopra
richiamati, sono stati individuati dalla Direzione Generale Sanità degli obiettivi regionali di nuova
formulazione.
Tutti questi Piani, con i relativi obiettivi vengono aggiornati in continuo sul SIV da parte dell’UO
Veterinaria e trovano attuazione nelle programmazioni annuali che vengono definite dai rispettivi
Responsabili di Servizio dell’ASL Vallecamonica-Sebino con il supporto della struttura distrettuale
veterinaria e del sistema informativo regionale e locale.
Di seguito si riportano i Piani, con i relativi obiettivi, individuati per l'anno 2014 mentre per gli
aggiornamenti relativi successivi si rinvia al SIV.
AREA: SANITA’ ANIMALE
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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OBIETTIVI OPERATIVI REGIONALI - ANNO 2014
AREA : SANITA’ ANIMALE
Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale:
Descrizione
Dettagli dell'attività:
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini
D.D.U.O. 97/2011, mod. da D.D.S n. 12274/2012 e D.D.S.
n.7112/2013
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Registrazione controlli e qualifica sanitaria in BDR
Bonifica sanitaria degli allevamenti ovicaprini
D.D.U.O. n.99/2011
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Registrazione controlli e qualifica sanitaria in BDR
Blue Tongue
nota Ministero della Salute DGSA n.18 del 28 febbraio 2007
e smi; nota Regione Lombardia H1.2011.24829 del
12/08/2011
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
BSE
D.M. 7 gennaio 2000 e s.m.i., nota MdS n. 11885 del
12.06.13
Applicativo Informatico Regionale
Campioni effettuati/campioni da effettuare
Sorveglianza EST ovicaprine
Nota H1.2014.0006998 del 18/02/2014
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Malattia vescicolare del suino
D.D.U.O. n. 5923/2009
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Registrazione qualifica sanitaria in BDR
Malattia di Aujeszky
D.M. 1 aprile 1997; DM 30/12/2010 e smi
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Registrazione qualifica sanitaria in BDR
Influenza aviaria
D.D.U.O. n. 3009/2011
Applicativo Informatico
Attività effettuata/Attività programmata
Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole,
broiler e tacchini
Piani nazionali trasmessi dal Min. Sal. con nota DGSAF
1552 del 27/01/2014
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
West Nile Disease
Piano nazionale; nota Regione Lombardia H1.2013.23747
del 14/08/2013
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Anemia Infettiva degli Equidi
nota Regione Lombardia H1.2012.31898 del 6 novembre
2012 - O.M. 6 agosto 2010
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Arterite Virale Equina
O.M. 13 gennaio 1994 e smi
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Piano Nazionale di Sorveglianza malattie e Mortalità
delle Api
Nota MdS 18689 del 30/09/2013
Decisione 2013/512/UE del 17 ottobre 2013
trasmissione delle schede di campionamento all’UO e
all’OEVR
Attività effettuata/Attività programmata
Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea:
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Controlli nel sistema di identificazione e registrazione
degli animali BOVINI in allevamento
Reg.(CE) 1034/2010 del 15.11.2010, circolare MdS DGSA
21492 del 01.12.2010 (almeno 3% aziende; lo stesso
motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo
non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di
selezione)
Nota MdS DGSA 17009 del 29.09.2011 – Nuove check list
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Criteri selezione allevamenti controllati
Controlli nel sistema di identificazione e registrazione
degli animali BOVINI al macello
Reg.(CE) 1082/2003 del 26.06.2003, Nota MdS n. 31659
del 18.10.2004
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Controlli nel sistema di identificazione e registrazione
degli animali OVI-CAPRINI
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
Pag. 52 di 116
Reg.(CE) 1033/2010 del 15.11.2010; circolare Min Sal
DGSA del 01/12/2010 (almeno il 3% delle aziende e almeno il 5% dei capi; lo stesso motivo di selezione delle
aziende da sottoporre a controllo non deve essere
superiore all’85% del totale dei motivi di selezione)
Nota MdS DGSA 17009 del 29.09.2011 – Nuove check list
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Criteri selezione allevamenti controllati
Controlli nel sistema di identificazione e registrazione
degli animali SUINI
Dir. 2008/71 del 15/07/20008; D.lvo 26/10/2010 (alme-no
l’ 1 % delle aziende; lo stesso motivo di selezione del-le
aziende da sottoporre a controllo non deve essere
superiore all’85% del totale dei motivi di selezione)
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Controlli nel sistema di identificazione e registrazione
degli animali EQUINI
D.M. 29/12/2009, Art. 14; circolare DGSA.II/14396 del
23/11/2007 (almeno il 5 % delle aziende; lo stesso motivo
di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non
deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di
selezione)
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Obiettivi operativi a valenza regionale:
Descrizione
Dettagli dell'attività
Biosicurezza allevamenti suini
DDUO n. 5923/2009; almeno un controllo annuale in tut-ti
gli allevamenti da riproduzione e negli allevamenti da
ingrasso ritenuti a rischio più elevato
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Biosicurezza allevamenti avicoli
D.D.U.O 3009/2011; nota U.O. Veterinaria prot. n...
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
2014: almeno un controllo annuale:
tutti gli svezzatori e commercianti avicoli
nella ex area di vaccinazione e monitoraggio intensivo: tutti gli allevamenti avicoli intensivi,
nel restante territorio regionale tutti gli allevamenti avicoli intensivi di tacchini e lunga vita (riproduttori ed
ovaiole.
Gli svezzatori/commercianti accreditati al commercio extraregionale o autorizzati a partecipare a
fiere/mostre/mercati devono essere sottoposti a verifica almeno due volte all’anno.
Inoltre:
negli allevamenti avicoli di nuova costituzione/ ampliamenti produttivi, autorizzati in deroga rispetto alle
distanze minime previste dal DDUO 3009/2011 verifica conformità al progetto autorizzato
modalità rendicontazione/reporting
Applicativo Informatico Regionale
modalità di verifica (indicatori)
Attività effettuata/Attività programmata
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell’attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell’attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indica-tori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni
di
pascolo
D.D.U.O. n.101/2011; D.D.U.O. 4108/2013
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Rinotracheite Infettiva del Bovino
D.D.S. n.5080/2007 e smi
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Registrazione qualifica sanitaria in BDR
Agalassia contagiosa degli ovi-caprini
D.D.U.O. n. 10971/2010
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Riproduzione animale
D.D.G.S. n.446/2009
Applicativo Informatico Regionale
Attività effettuata/Attività programmata
Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario
della fauna selvatica
DDG n.11358 del 5 dicembre 2012
Applicativo Informatico Regionale
Controlli effettuati/controlli programmati e attività di
formazione
Piano regionale di selezione genetica degli ovini per la
resistenza alla scrapie
DDUO n. 6306 del 16 luglio 2012
Registrazione e reportistica disponibile in BDR
Controlli sulle aziende aderenti
Piano di controllo sull’Anagrafe degli Animali d’Affezione
D.D.G.S. n.15742 del 29/12/2008
Tabella specificamente predisposta
Attività effettuata/Attività programmata
Piano di controllo sulle strutture di detenzione degli
animali d’affezione
R.r. n. 2/2008 - nota Regione Lombardia
prot.n.H1.2011.001149 del 14/01/2011
Tabella specificamente predisposta
n. strutture controllate/n. strutture controllabili
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014
AREA : SANITA’ ANIMALE
TITOLO: D.D.G.S. 6845 del 18 luglio 2013 “ PIANO REGIONALE DI CONTROLLO E CERTIFICAZIONE NEI
CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA” e nota H1.2013.31886 del 18/11/2013
OBIETTIVI:
- definire i criteri per le attestazioni sanitarie (certificazioni) necessarie per il commercio del latte e dei
prodotti derivati, ai fini dell’export;
- raccogliere dati statistici sull’incidenza di casi clinici di paratubercolosi e sulla diffusione dell’infezione da
Mycobacterium avium paratuberculosis nel patrimonio bovino;
- fornire agli allevatori strumenti per prevenire e controllare l’infezione da Mycobacterium avium subsp.
paratuberculosis nei propri allevamenti.
ATTIVITA’
Descrizione
Il Piano regionale di controllo e certificazione nei confronti della Para-tubercolosi, che,
anche in assenza di forme cliniche di malattia, determina rilevanti danni economici
diretti negli allevamenti bovini e comporta la limitazione del commercio dei prodotti a
base di latte destinati alle esportazioni, è finalizzato a:
 rendere obbligatoria la segnalazione dei casi clinici nei bovini per l’adozione dei
provvedimenti conseguenti;
 fornire agli allevatori idonei strumenti per prevenire e limitare la diffusione
dell’infezione negli allevamenti;
 definire i criteri per rilasciare le attestazioni sanitarie (certificazioni) degli
allevamenti, ai fini del commercio del latte e dei prodotti derivati;
 monitorare la diffusione dell’infezione nel patrimonio bovino della Lombardia
DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ
categorizzazione
tutti i sospetti clinici di paratubercolosi devono essere segnalati all’ASL, che, in caso di
degli eventuali rischi conferma adotta i provvedimenti conseguenti;
e modalità di
tutte le aziende che richiedono la certificazione sanitaria, ai fini dell’export del latte e
applicazione delle dei prodotti derivati, devono rispettare i requisiti ed essere sottoposte ai controlli, a
categorie di rischio seconda della rispettiva qualifica sanitaria
frequenza
Controlli sanitari differenziati, in relazione allo stato sanitario dell’allevamento e, su
(o criteri per stabilire richiesta del proprietario, al livello di certificazione acquisito o che si intende acquisire
frequenza)
luogo e momento In allevamento: controlli annuali per il mantenimento o rilascio qualifiche sanitarie.
del controllo
In allevamento e macello: controlli per approfondimenti diagnostici, in caso di sospetto
clinico
metodi e tecniche Visita clinica, esame anatomo-patologico, prove diagnostiche di laboratorio
modalità
Registrazione in BDR/BDN dell’adesione al piano e della qualifica sanitaria
rendicontazione e
feedback
modalità verifica
Indicatori: allevamenti aderenti e qualifiche sanitarie in BDR/BDN
LABORATORIO
IZSLER
esecuzione delle analisi sui campioni
modalità
L’attività di controllo deve essere registrata impiegando le funzionalità del sistema
rendicontazione e informativo veterinario, secondo le modalità previste dal Piano
feedback
modalità verifica
Indicatori: prevalenza infezione, numero di allevamenti accreditati rispetto a quelli
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
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programmati; corretta e puntale registrazione/ aggiornamento della qualifica sanitaria
in BDR/BDN
LABORATORIO
IZSLER
esecuzione delle analisi sui campioni
TITOLO: PIANO REGIONALE DI ACCREDITAMENTO DEGLI ALLEVAMENTI SUINI NEI CONFRONTI DELLA
MALATTIA DI AUJESZKY
OBIETTIVI:
- accreditare tutte le province nei confronti della malattia di Aujeszky;
- garantire agli allevamenti suini le condizioni sanitarie per la libera commercializzazione de-gli animali
ATTIVITA’
Descrizione
Considerata l’importanza economica del settore suinicolo lombardo e le limitazioni
che la malattia può determinare alla movimentazione degli animali e dei loro
prodotti, con conseguenti danni economici, Regione Lombardia intende perseguire
entro il 2015 l’accreditamento di tutte le province nei confronti della malattia di
Aujeszky. Gli allevamenti che non risulteranno accreditati al 1 gennaio 2016 non
potranno movimentare i suini.
DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ
categorizzazione degli La/e ASL presenta/no alla UO Veterinaria, entro il 30 gennaio del 2014, per
eventuali rischi e
l’approvazione, un piano di attività per l’accreditamento delle pro-vince entro il
modalità di applicazione 2015, con programmazione dei termini entro cui conseguire:
delle categorie di rischio  l’accreditamento di tutti gli allevamenti da riproduzione
 la conoscenza dello stato sanitario degli allevamenti da ingrasso, anche mediante
controlli al macello
 l’accreditamento degli allevamenti, diversi da quelli da riproduzione, che
risultano sieronegativi
 l’accreditamento di tutti i rimanenti allevamenti suini
frequenza
(o criteri per stabilire
frequenza)
luogo e momento del
controllo
metodi e tecniche
modalità
rendicontazione e
feedback
modalità verifica
LABORATORIO
IZSLER
Sono altresì da intensificare i controlli tesi a verificare la corretta attuazione del
piano vaccinale negli allevamenti suini sieropositivi
Frequenza e numerosità campionaria in relazione a tipologia, consistenza e stato
sanitario dell’allevamento, secondo le disposizioni nazionali (D.M. 1° aprile 1997 e
s.m.i.)
In allevamento: controlli per il mantenimento o rilascio qualifiche sanitarie.
In macello: controlli su gli allevamenti da ingrasso
Ispezioni in allevamento, campionamenti
L’attività di controllo deve essere registrata impiegando le funzionalità del sistema
informativo veterinario, secondo le modalità previste dal Piano
Indicatori: prevalenza infezione, numero di allevamenti accreditati rispetto a quelli
programmati; corretta e puntale registrazione/ aggiornamento della qualifica
sanitaria in BDR/BDN
esecuzione delle analisi sui campioni
TITOLO: DEMATERIALIZZAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI PER LA MOVIMENTAZIONE DEGLI
ANIMALI DELLA SPECIE BOVINA: PROGETTO SPERIMENTALE
OBIETTIVO: dematerializzare gli adempimenti amministrativi per la movimentazione dei capi bovi-ni
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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ATTIVITA’
Il progetto sperimentale definisce le modalità operative per l’utilizzo della
dichiarazione di provenienza e destinazione (Mod. IV) informatizzata e la
conseguente abolizione del passaporto bovino, comunque garantendo la tracciabilità
degli animali lungo l’intera filiera.
DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ
Popolazione interessata Il progetto si applica, in via sperimentale, ai soli capi nati in regione Lombardia o
introdotti da vita da Paesi Terzi, che sono movimentati sul territorio regionale.
Tuttavia, previ accordi bilaterali, può essere esteso anche alle movimentazioni con le
altre regioni italiane. Sono escluse dal progetto le movimentazioni verso Paesi
Comunitari e/o Paesi Terzi.
Sono principalmente coinvolti gli allevatori attualmente accreditati e abilitati
all’utilizzo della Banca dati Regionale per le registrazioni anagrafiche
Adesione
L’adesione da parte degli allevatori alle modalità sperimentali è su base volontaria
metodi e tecniche
attività formativa destinata ad allevatori accreditati e ad allevatori abilitati in merito
all’utilizzo degli strumenti informatici dedicati, agli enti delegati e attività divulgativa
finalizzata all’abilitazione di nuovi utenti
modalità
Relazione sull’attività formativa
rendicontazione e
Utilizzo del modello IV elaborato direttamente in BDR da parte degli al-levatori
feedback
modalità verifica
Attività di formazione rivolta agli operatori del settore
Incremento degli allevatori abilitati che utilizzano il modello IV elaborato
direttamente in BDR, in assenza di passaporto
Descrizione
TITOLO: PROGETTO PER LA CREAZIONE DI NUCLEI DI SELEZIONE GENETICA PER LA RESISTENZA ALLA
SCRAPIE
OBIETTIVO: incentivare l’adesione al piano di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie
attraverso la creazione di nuclei di selezione che consentano di produrre capi resistenti in presenza di buoni
profili morfologici e riproduttivi e in condizioni di consanguineità contenuta
ATTIVITA’
Il progetto prevede la creazione di nuclei di selezione alimentati in via prioritaria da
allevamenti aderenti al piano di selezione genetica, nei quali effettuare selezione in
linea maschile e femminile attraverso schemi di selezione mirati che tengano conto
degli aspetti morfologico produttivi
DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ
Popolazione
Il progetto coinvolge progressivamente, su base di adesione volontaria:
interessata
allevamenti aderenti al piano di selezione genetica
allevamenti con riproduttori resistenti, in esito dell’attività di monitoraggio
obbligatorio condotta ai sensi del DDUO n.6306 del 16 luglio 2012
Azioni
 Individuazione degli allevamenti per la creazione dei nuclei di selezione
 predisposizione degli schemi di selezione
 attività formativa/divulgativa
 test di genotipizzazione
Modalità di selezione Le modalità di selezione verranno individuate dai DPV, in accordo con l’allevatore, per
tramite dei veterinari responsabili del Piano di selezione genetica, individuati con
DDUO n.6306 del 16 luglio 2012.
IZSLER e Istituto Spallanzani avranno ruolo di organi tecnico scientifici consultivi per la
Descrizione
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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definizione dello schema di selezione.
metodi e tecniche
modalità
rendicontazione e
feedback
modalità verifica
LABORATORIO
IZSLER
 assistenza tecnica (supporto operativo per la gestione dei capi e dei campioni;
consulenza scientifica per la pianificazione e gestione dello schema di selezione allo
scopo di selezionare capi resistenti con caratteristiche morfologiche, produttive e
riproduttive soddisfacenti)
 selezione in linea maschile e femminile (test di genotipizzazione)
 attività di formazione
Relazione di attività; nuclei di selezione
Incremento numero di capi semi resistenti e resistenti
Analisi di genotipizzazione
OBIETTIVI REGIONALI MULTIDISCIPLINARI DI NUOVA FORMULAZIONE - ANNO 2014
TITOLO: CONDIZIONALITA’ – ATTIVITA’ DI CONTROLLO 2014
OBIETTIVI: Attuazione del protocollo di intesa con OPR Lombardia al fine di gestire gli adempimenti di
competenza in materia di "condizionalità", come previsto dalla vigente politica agricola dell'UE (PAC)
ATTIVITA’
controlli sulle aziende zootecniche aderenti al regime di pagamento unico - ai
sensi del Reg. (CE) 73/2009, alle misure previste dal programma di sviluppo rurale
di cui al Reg. (CE) 1698/2005 e ai programmi di cui al Reg. (CE) 1234/2007
DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ
categorizzazione degli
Il campione di condizionalità fornito dalla U.O. Veterinaria con apposita nota
eventuali rischi e modalità comprende:
di applicazione delle
- Campione casuale individuato dalla UO Veterinaria
categorie di rischio
- Campione a rischio selezionato da ciascuna Asl nel rispetto delle quote
assegnate dalla UO Veterinaria per il raggiungimento delle percentuali di
controllo proprie della condizionalità e in base a criteri di rischio definiti dalle
norme di settore di sanità pubblica veterinaria
frequenza
L’attività di controllo per la condizionalità rientra nell’attività programmata dei
(o criteri per stabilire
DPV.
frequenza)
Effettuazione del 100% dei controlli entro 31 dicembre 2014
luogo e momento del
Aziende zootecniche beneficiarie di aiuti comunitari facenti parte del campione di
controllo
condizionalità
metodi e tecniche
SIV Documenti regionali – condizionalità 2014
modalità rendicontazione registrazione negli applicativi informatici
e feedback
relazione inerente i risultati della supervisione e l’ attività formativa interna
Trasmissione con cadenza trimestrale della documentazione relativa ai controlli
con esito di non conformità
Descrizione
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
modalità verifica
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Attività delle ASL oggetto di verifica da parte della UO veterinaria (controlli di 1°
livello):
Attività di supervisione
Attività effettuata/Attività programmata
Attività della UO veterinaria oggetto di verifica da parte di OPRL (controlli di 2°
livello):
Definizione e trasmissione del campione di condizionalità
Controllo documentale a campione
OBIETTIVI OPERATIVI REGIONALI - ANNO 2014
AREA : IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale:
Descrizione
Piano di controllo della gestione del materiale a rischio
specifico
Dettagli dell'attività
Riferimento piano specifico
modalità rendicontazio-ne/reporting
Applicativo informatico Regionale
modalità di verifica (indica-tori)
Attività effettuata/Attività programmata
Descrizione
Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e
alcuni prodotti di origine animale
Dettagli dell'attività
Riferimento piano specifico 2013 a cura del Ministero della
Salute e indicazioni regionali
modalità rendicontazione/reporting
Applicativo informatico del Ministero della Salute
(NSIS/PNR)
Applicativo informatico regionale “Gestione NC PNR”
modalità di verifica (indicatori)
Attività effettuata/Attività programmata
Preaccettazione: N° conf. preaccettati x 100/N° conf. totali
> 85
Congruità dei provvedimenti presi a seguito di risconto di
non conformità
Obiettivi operativi a valenza regionale:
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indica-tori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
Attività EXTRA-PIANO Regione Lombardia per la ricerca
dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine
animale
Riferimento piano specifico
Applicativo informatico del Ministero della Salute
(NSIS/PNR)
Applicativo informatico regionale “Gestione NC PNR”
Attività effettuata/Attività programmata
Preaccettazione: N° conf. preaccettati x 100/N° conf. totali
> 85
Congruità dei provvedimenti presi a seguito di risconto di
non con-formità
Piano monitoraggio MSU e abbattimento in allevamento
Riferimento piano specifico
Contenute nel piano
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
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Indicatori contenuti nel piano
Monitoraggio della radioattività ambientale
Riferimento piano specifico di ARPA Lombardia
Contenute nel piano
Attività effettuata/Attività programmata
OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014
AREA : IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
TITOLO: DIFFUSIONE DELLE LINEE DI INDIRIZZO PER LA SEMPLIFICAZIONE DELL’APPLICAZIONE DEL SISTEMA
HACCP NELLE MICROIMPRESE DEL SETTORE ALIMENTARE
OBIETTIVI:
- Assicurare la diffusione di una cultura dell’autocontrollo come elemento imprescindibile per il
raggiungimento degli obiettivi di sicurezza alimentare indicati dalla legge Alimentare;
- Fornire gli strumenti per una applicazione capillare dei principi dell’autocontrollo che tenga conto dei reali
pericoli e rischi connessi con le diverse attività di produzione, trasformazio-ne, commercio degli alimenti
nonché della loro pratica realizzazione;
- Garantire una adeguata diffusione delle linee di indirizzo per la semplificazione dell’applicazione delle
procedure basate sui principi HACCP nelle microimprese del settore alimentare attraverso incontri con le
associazioni di categoria e con le figure che operano a supporto delle imprese del settore alimentare;
ATTIVITA’
Descrizione
la predisposizione e il mantenimento di adeguate procedure di autocontrollo da parte delle
imprese alimentari, soprattutto quelle di piccole o piccolissime dimensioni, viene spesso vista
come un inutile a gravoso adempimento puramente formale.
È necessario pertanto diffondere una cultura dell’autocontrollo che, partendo dall’analisi
degli effettivi bisogni e dei mezzi più idonei per fare loro fronte, porti a una più estesa
comprensione dei sistemi e delle procedure su cui si basano i sistemi di autocontrollo e alla
loro effettiva applicazione nelle industrie alimentari anche di piccole o piccolissime
dimensioni
DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ
Diffusione
Organizzazione di incontri a livello locale che vedano la partecipazione delle associazioni di
delle linee di categoria, delle figure operanti a supporto delle microimprese e, laddove ritenuto necessario,
indirizzo
di alcune imprese maggiormente significative presenti sul territorio di competenza. Nel corso
di tali incontri saranno presentate le linee guida e gli aspetti pratici della loro applicazione e
verranno date risposte ai quesiti in materia di applicazione della normativa comunitaria,
nazionale e regionale
metodi e
Incontri e gruppi di discussione
tecniche
Gli incontri devono essere programmati in coordinamento con i soggetti interessati in modo
da garantire la massima fruibilità delle informazioni fornite
modalità
Gli incontri programmati e attuati a livello locale, devono essere rendi-contati indicando data
rendicontazion e luogo dell’incontro, elenco e qualifiche dei re-latori e dei partecipanti, oltre a eventuali
e
osservazioni o problemi emersi in sede di dibattito. La relazione deve essere inoltrata alla UO
Veterinaria entro il 15/1/15
modalità
Indicatore:
verifica
organizzazione e svolgimento di almeno un incontro per ciascun distretto veterinario del
territorio di competenza o, laddove l’ASL on sia organizzata in distretti veterinari, di almeno
un incontro per la presentazione delle linee guida
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
IZSLER
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LABORATORIO
Eventuale partecipazione in qualità di esperti di supporto agli incontri
TITOLO: VERIFICA, MEDIANTE CAMPIONAMENTO E ANALISI, DELLE MODALITÀ DI APPLICAZIONE DEL REG
(CE) N. 2073/05 E S. M. E I. PRESSO LE INDUSTRIE ALIMENTARI
OBIETTIVI:
− verificare le corrette operatività in fase di pianificazione ed esecuzione dei campionamenti nell’ambito
delle procedure di autocontrollo basate sul modello HACCP da parte delle industrie alimentari che vi siano
tenute ai sensi dei Reg. (CE) n. 852/4, 853/04 e 2073/05.
− Verificare l’adozione delle opportune misure a seguito dell’ottenimento di risultati non con-formi o
insoddisfacenti da parte dell’industria alimentare
− Verificare l’attendibilità del dato analitico nell’ambito delle procedure di autocontrollo delle industrie
alimentari
ATTIVITA’
Descrizione
la verifica delle procedure attuate nell’ambito dei sistemi di autocontrollo basati sul modello
HACCP può, tra l’altro, venire condotta mediante attività di campionamento e analisi sia delle
materie prime, sia dei semilavorati e dei prodotti finiti (art 1 e 3.1, Reg CE n. 2073/05).
L’attività di campionamento e analisi non va quindi considerata come fine a sé stessa, ma
nell’ambito di un approccio complessivo che abbia al centro tutti i processi sotto il controllo
dell’OSA interessato.
L’attività di controllo ufficiale deve quindi essere ugualmente rivolta sia alle attività di
“gestione” dei processi, sia alla di verifica condotta mediante campionamento e analisi.
E’ necessario quindi che l’Autorità competente predisponga e attui un piano di
campionamento e analisi, nel rispetto dei pertinenti criteri de-finiti dalla normativa vigente,
al fine di verificare i diversi aspetti meglio definiti negli obiettivi di cui sopra. Tale piano deve
coinvolgere gli stabi-limenti alimentari, così come definite dal Reg. (CE) n. 852/04, presenti
sul territorio di competenza che, ai sensi dell’art. 4 e 5 del Reg. 852/04, sono tenuti a
predisporre e attuare misure igieniche specifiche per il rispetto dei criteri microbiologici
relativi ai prodotti alimentari
DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ
Verifica del
la verifica del rispetto dei criteri microbiologici stabiliti dai diversi regolamenti CE (853/04,
rispetto delle 854/04, 2073/05 e s. m. e i.) rientra tra le attività “ordinarie” del controllo ufficiale. La
modalità
verifica deve quindi riguardare:
applicative dei o il rispetto delle frequenze di campionamento e analisi previste o, laddove la normativa
criteri
non preveda specifiche frequenze, le giustificazioni alla base delle frequenze di
microbiologici campionamento e analisi stabilite e condotte
relativi ai
o le modalità di campionamento e invio dei campioni al laboratorio
prodotti
o la conformità formale del laboratorio (accreditamento delle prove, iscrizione nel registro
alimentari
regionale, rispetto dei metodi previsti o, laddove siano stati applicati metodi alternativi, delle
condizioni sulla cui base possono essere impiegati tali metodi, modalità di redazione e
completezza dei rapporti di prova)
o le modalità di registrazione e valutazione dei risultati delle prove di laboratorio con
particolare riguardo all’esame degli andamenti
o le azioni successive al riscontro di risultati non conformi o insoddisfacenti
Campionament a fianco dei controlli di cui al punto precedente è necessario che l’Autorità competente che
o e analisi
esegue i controlli ufficiali sugli stabilimenti completi le verifiche mediante l’esecuzione di
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VETERINARIA
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alcuni campioni ufficiali per l’analisi nel rispetto dei criteri stabiliti dalle norme di riferimento
frequenza
(o criteri per
stabilire
frequenza) dei
controlli
metodi e
tecniche
Il numero minimo di imprese del settore alimentare da sottoporre a controllo mediante
campionamento e analisi , la numerosità dei campioni e la natura delle analisi da condurre
sono definite nel piano specifico
Attività di ispezione e auditing al fine di verificare le attività condotte dall’OSA e i risultati
pertinenti
Prelievo e analisi dei campioni con modalità che garantiscano il diritto alla difesa ai sensi
dell’art. 11 del Reg. (CE) n. 882/04
Analisi dei risultati delle attività di cui al punto precedente anche alla luce di quanto
verificato da parte dell’ OSA
Azioni
in caso di riscontro di mancata o inadeguata applicazione delle disposizioni di cui al Reg. (CE)
successive al n. 2073/2005, adozione dei provvedi-menti previsti dall’art. 54 Reg (CE) n. 882/2004
rilievo di
In caso di risultati non conformi ai criteri di sicurezza devono essere attivate le procedure di
risultati non
ritiro e/o richiamo dal mercati di cui all’art. 19 del Reg. (CE) n. 178/02
conformi
nel caso in cui tutta la partita oggetto di campionamento e analisi fosse sotto il controllo dell’
OSA, è applicabile quanto previsto dall’art. 7, comma 2 del Reg. (CE) n. 2073/05
„h nel caso in cui l’analisi comparativa tra i risultati ottenuti dall’ OSA e quelli rinvenienti
dall’attività di controllo ufficiale evidenziasse significativi scostamenti, deve essere condotta
una valutazione approfondita sulle diverse attività condotte sia dallo stabilimento, sia dal
laboratorio di analisi, anche avvalendosi del supporto tecnico del personale dell’IZSLER
modalità
L’attività di controllo deve essere effettuata e rendicontata in SIVI con le modalità definite nel
rendicontazion piano
e e feedback
modalità
Indicatore:
verifica
attuazione del piano di controllo nel rispetto dei criteri sopra stabiliti per quanto riguarda la
numerosità e la natura dei campioni e delle analisi
LABORATORIO
IZSLER
personale dell’IZSLER potrà partecipare in qualità di esperto all’attività di controllo
esecuzione delle analisi sui campioni
OBIETTIVI OPERATIVI REGIONALI - ANNO 2014
AREA : IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale:
Descrizione
Dettagli dell'attività:
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Piano Regionale Benessere Animale
Riferimento piano specifico
Contenute nel piano
Attività effettuata/Attività programmata
Piano regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria
sull'alimentazione degli animali (PRAA)
Riferimento piano specifico
Contenute nel piano
Attività effettuata/Attività programmata
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
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Piano regionale farmacosorveglianza
Riferimento piano specifico
Contenute nel piano
Attività effettuata/Attività programmata
Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea:
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Stabilimenti riconosciuti/registrati per sottoprodotti
Controllo ufficiale sugli impianti riconosciuti/registrati ai
sensi del Reg. CE n.1069/2009
Contenute nelle linee guida
Attività effettuata/Attività programmata
Obiettivi operativi a valenza regionale:
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Descrizione
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione/reporting
modalità di verifica (indicatori)
Piano Alpeggi
Riferimento piano specifico
Contenute nel piano
Attività effettuata/Attività programmata
Piano latte e trasformazione prodotti a base di latte
Riferimento piano specifico
Contenute nel piano
Attività effettuata/Attività programmata
OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014
AREA : IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
TITOLO: PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA PRESENZA DI E COLI VTEC IN PRODOTTI A BASE DI LATTE : DALLA
PRODUZIONE PRIMARIA ALLA TRASFORMAZIONE
OBIETTIVO: :definire la prevalenza di Escherichia coli verocitotossici (VTEC) in formaggi a latte cru-do al
termine del processo di trasformazione, sul territorio della Regione Lombardia , fornire ai Dipartimenti di
Prevenzione Veterinari , la chiave di lettura dei rapporti di prova rilasciati dai la-boratori in esito ad analisi
effettuate in PCR., definire provvedimenti correlati al reale rischio per la sicurezza alimentare
ATTIVITA’
Valutare l’impiego di criteri microbiologici utili a stimare la probabilità di
contaminazione dei prodotti a base di latte crudo da parte di batteri enterici
patogeni (VTEC) e il conseguente rischio per il consumatore.
DETTAGLI DELL’ATTIVITA’
Categorizzazione de- Le metodiche di analisi permettono di rilevare negli alimenti di origine animale la
gli eventuali rischi e presenza di vari geni riferibili alle verocototossine e altri con altre azioni che possono
modalità di
rappresentare un potenziale peri-colo per la sicurezza alimentare. Il risk manager
applicazione delle
deve essere in grado , in base alle informazioni raccolte, adottare provvedimenti
categorie di rischio
appropriati soprattutto sui prodotti ready to eat
Frequenza (o criteri I campionamenti devono essere effettuati nell’anno 2014
per stabilire la
frequenza)
DESCRIZIONE
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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Luogo e momento del Stabilimenti individuati sulla base delle tipologie produttive e sulla base della realtà
controllo
territoriale
Metodi e tecniche
Il piano prevede il prelievo di campioni di formaggio ottenuti dalla lavorazione di
latte crudo prima dell’immissione in caldaia; in particolare il piano prevede la
creazione di sottocategorie di formaggio così rappresentate:
formaggi a latte crudo con stagionatura inferiore a 60 giorni: 50%
• formaggi a latte crudo con stagionatura tra 60 e 90 giorni: 30%
formaggi a latte crudo con stagionatura oltre 90 giorni: 10%
Il numero di campioni necessari su base Regionale è pari a 457 di cui:
• 228 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura inferiore a 60 giorni
• 137 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura tra 60 e 90 giorni
• 92 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura oltre 90 giorni.
I DPV: individueranno gli stabilimenti di produzione coinvolti, effettueranno sopralluoghi presso gli
stabilimenti per gli accertamenti descritti in collaborazione con IZS.e provvederanno all’esecuzione dei
campioni previsti, alla raccolta processi e trasferimento dei dati a IZSLER..
Modalità di
L’attività di controllo condotta dai singoli DPV ,i relativi esiti e gli eventuali
rendicontazione e
provvedimenti al rilievo di nc saranno disponibili nel Sistema Informativo Veterinario
feed-back
al fine di potere disporre di dati aggregati a livello territoriale e regionale.. Oltre a
quanto previsto nel punto precedente i dati saranno pubblicati in ars-alimentaria .
LABORATORIO
IZSLER
• . IZSLER: sopralluoghi congiunti presso gli stabilimenti, esecuzione analisi
microbiologiche e molecolari, analisi ed elaborazione dei dati, pubblicazione dei dati
in Ars-alimentaria, elaborazione analisi del rischio.
OEVR: elaborazione statistica dei dati registrati in SIVI.
Università degli Studi di Milano elaborazione analisi del rischio
AREA : IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
Titolo: Rilascio della certificazione per le aziende produzione latte destinato alla produzione di
prodotti a base di latte export paesi terzi.
Obiettivo: Semplificare adempimenti amministrativi , garantendo i requisiti richiesti per il latte destinato alla
produzione di prodotti a base di latte destinati all’export
ATTIVITA’
Descrizione
Per la certificazione dei prodotti a base di latte destinati all’export vengo-no richieste
attestazioni relative agli allevamenti e allo stato sanitario degli animali e tali
informazioni non sono disponibili direttamente nello stabili-mento di
trasformazione .Con note prot. 2914-p del 11/06/2010 e 4706-p del 28/10/2010 il
Ministero ha fornito indicazioni e un modello per certificare i requisiti della materia
prima latte da destinare alla successiva trasformazione in prodotti a base di latte
destinati all’Export. Il documento , che ha una validità di sei mesi, si compone di diversi
capitoli relativi a garanzie su malattie infettive contemplate dal regolamento di polizia
veterinaria ,al divieto utilizzo di proteine animali trasformate nell’alimentazione
animale, allo stato di salute generale degli animali, al rispetto dei parametri igienico
sanitari previsti dal reg 853/04, all'assenza di residui di sostanze farmacologiche , al
mancato utilizzo di ormoni, stimolatori della crescita
Dettagli dell’attività
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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Categorizzazione
rispetto delle garanzie sanitarie richieste dai paesi terzi sulla produzione del latte alla
degli eventuali rischi stalla
e modalità di applicaione delle categorie
di rischio
Frequenza (o criteri Rispetto alle richieste effettuate dalle aziende di produzione latte
per stabilire la
frequenza)
Metodi e tecniche
l'azienda di produzione latte deve presentare al Dipartimento Veterinario competente
territorialmente una richiesta di registrazione nell'elenco delle aziende produzione
latte da destinare alla produzione di prodotti a base di latte destinati all'export.
• A tale dichiarazione deve essere allegata una autodichiarazione del rispetto dei requisiti previsti per i vari
Stati.
Al ricevimento della domanda il Dipartimento provvedere a registrare il dato (sistema informativo ) e rende
disponibile gli elenchi ai primi acquirenti
La verifica delle autodichiarazioni effettuate potrà essere effettuata sia tramite i dati disponibili nei sistemi
informativi che con specifici piani di controllo in azienda. Questi piani potranno , a giudizio dei Dipartimenti
competenti, essere fatti su tutte le aziende o su un campione considerato rappresentativo secondo il
principio dell'analisi del rischio. Nel piano di controllo "aziende export" verrà rappresentato l'arco temporale
di supervisione in modo da garantire che tutte vengano visitate.
le aziende riscontrate carenti di uno o più requisiti dovranno essere escluse dal circuito export con un
documento formale da notificare sia all'azienda che al primo acquirente sino alla risoluzione delle
problematiche evidenziate
Il latte proveniente da altre regioni dovrà essere certificato con le procedure previste dal ministero e quindi
dovranno essere presentati ogni 180 giorni i modelli previsti pena l'esclusione dal circuito
L'inserimento delle aziende nella lista cosiddetta per l'export non avrà scadenze temporali se non in esito a
specifica richiesta e/o verifica dell'assenza dei requisiti in esito ai controlli effettuati.
Modalità di rendicontazione e feed-back
Attraverso i sistemi informativi veterinari
AREA : IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
TITOLO: Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della regione Lombardia
Obiettivo: Verifica del rispetto dei requisiti del benessere negli allevamenti suini affiancando indi-catori
rilevati sugli animali a quelli strutturali sino ad oggi utilizzati.
ATTIVITA’
Descrizione
Controllo su un campione di allevamenti suini dei requisiti previsti dal Dlgs
122/2011
DETTAGLI DELL’ATTIVITA’
Categorizzazione degli
Individuazione degli aspetti strutturali che maggiormente possono avere
eventuali rischi e modalità di influenze sul benessere degli animali.
applicazione delle categorie di
rischio
Luogo e momento del
Allevamenti di suini della Regione Lombardia
controllo
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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Metodi e tecniche
Gruppo di coordinamento a livello Regionale ( un rappresentante per
Dipartimento + CNBA)
Formalizzazione del gruppo di coordinamento
Individuazione di un campione di allevamenti da sottoporre a controllo
Definizione di indicatori di benessere e modalità di attuazione delle verifiche
Formazione del personale addetto ai controlli , evento formativo in
collaborazione con CNBA entro il 28 febbraio 2014
Inizio attività di controllo a partire dalla prima sel mese di febbraio 2014
Definizione incontri periodici con cadenza bimestrale per valutare andamento
dei controlli e l'adozione dei provvedimenti successivi sia a livello di
Dipartimento che di Regione
Definizione di una strategia di audit per verificare l'appropriatezza degli
interventi
Incontri periodici a livello regionale e locale con le Associazioni degli
Allevatori per discutere le problematiche rilevate
Modalità di rendicontazione e Registrazione dei dati nel Sistema Informativi Veterinari e in moduli specifici
feed-back
proposti da CNBA
9
PIANI/OBIETTIVI LOCALI
Le specificità locali assumono una valenza particolare nella realtà lombarda, anche in termini di tutela
del territorio. Da qui la necessità di predisporre specifiche attività/piani locali.
Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL Vallecamonica si è fatto interprete di esse
promuovendo un Piano aziendale per il Controllo della Rinotracheite Bovina Infettiva (IBR).
A partire dall’anno 2001 si è provveduto, mettendo a disposizione specifiche risorse proprie, ad
effettuare lo screening per l’IBR negli allevamenti bovini del proprio territorio. L’obiettivo era quello di far
conoscere a tutti gli allevatori il reale status sanitario dei loro animali, al fine di porre gli stessi nella
condizione di operare una scelta ponderata e consapevole di adesione al Piano volontario di controllo
dell’IBR (Decreto n. 1159 del 14 novembre 2001), per una rapida valorizzazione sanitaria ed economica
degli allevamenti.
Le risultanze dello screening hanno evidenziato il possibile conferimento agli allevamenti bovini da
riproduzione dell’ASL Vallecamonica-Sebino delle qualifiche sanitarie di Ufficialmente indenni da IBR in
numero significativo (> del 50%).
A questa iniziativa sono state associati, nel 2002 e nel 2003, percorsi di informazione e formazione degli
allevatori per far conoscere la malattia ed il Piano di controllo.
Negli allevamenti con sieroprevalenza superiore al 30% si è scelto di vaccinare tutti gli animali sopra i
tre mesi di età, con un doppio intervento. Negli allevamenti con sieroprevalenza inferiore al 30%
vengono vaccinati solo gli animali positivi, con le medesime modalità.
L’ASL di Vallecamonica ha quindi sondato le possibilità di intervento da parte di Enti ed Associazioni
riscontrando, negli anni la disponibilità della Comunità Montana di Vallecamonica, della Provincia di
Brescia e del Comune di Pisogne per ridurre gli oneri a carico degli allevatori.
I protocolli d’intesa annuali sono stati sottoscritti alla luce dell’O.d.G. 889/2003 del Consiglio Regionale,
e delle relative disposizioni della Direzione Generale Sanità, che consentono l’intervento economico
dell’ASL Vallecamonica-Sebino, per la fornitura annuale del vaccino ed il trattamento immunizzante
primaverile degli animali appartenenti agli allevamenti che risultano essere infetti per IBR e che
praticano l’alpeggio. Da detto intervento risultano quindi esclusi gli allevamenti che non praticano
l’alpeggio.
Da qui la necessità, per un intervento organico territoriale, di vaccinare anche gli animali degli
allevamenti che non praticano l’alpeggio e quindi il concorso alle spese da parte di Comunità Montana di
Vallecamonica, Provincia di Brescia e Comune di Pisogne.
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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Il Piano di controllo e la connessa campagna vaccinale ha consentito di ridurre progressivamente il
numero di capi positivi presenti negli allevamenti come da tabella che segue.
Gli animali positivi presenti negli allevamenti sono passati da:
Anno
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Capi positivi IBR presenti
2865
2568
2086
1512
1340
1171
858
597
449
350
208
164
Nell’ASL di Vallecamonica-Sebino il 77% degli allevamenti effettua rimonta esterna. Le nuove positività
IBR sono quasi sempre riconducibili all’introduzione di nuovi capi che per mancanza di idonee strutture
non vengono sottoposti all’isolamento previsto prima dell’immissione nella mandria.
Nell’anno 2011, in considerazione della notevole riduzione delle necessità di vaccinazione, non si è dato
corso al protocollo d’intesa con Comunità Montana di Vallecamonica, Provincia di Brescia e Comune di
Pisogne.
Si proseguirà comunque anche per il triennio 2012 – 2014 nel piano di controllo e vaccinazione al
termine del quale si valuterà se proseguire o meno in base allo status sanitario raggiunto.
Con DGR n.937/2001 “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio Sanitario Regionale per
l’esercizio 2011” la Regione Lombardia ha previsto fra l’altro la possibilità di attivare progetti innovativi
finalizzati ad aumentare l’efficacia dei processi di attuazione del controllo ufficiale e di erogazione dei
LEA nella materia di competenza della sanità pubblica veterinaria mediante l’utilizzo vincolato di una
quota dei Fondi funzioni non tariffabili.
Un ambito che è stato oggetto di detti progetti a valenza locale negli anni scorsi è stato il controllo in
occasione della macellazione degli ovi-caprini di età inferiore ai sei mesi.
Nel corso del 2013, ricorrendo ad ore di lavoro aggiuntive, si è provveduto ad un controllo a campione di
detti animali e ad effettuare la raccolta organizzata del relativo Materiale Specifico a Rischio (MSR).
A fronte di 316 attività di macellazione notificate, con 721 capi macellati (per i quali è stata effettuata la
raccolta di MSR) sono state svolte 186 visite ispettive da parte dei Veterinari Ufficiali.
E' altresì il caso di sottolineare che, al fine di favorire l'accesso del cittadino alla Sanità Pubblica
Veterinaria vengono erogate anche durante i turni di pronta disponibilità, le prestazioni di ispezione delle
carni ottenute con la macellazione domiciliare di ovi-caprini di età inferiore ai 6 mesi e di suini per
autoconsumo al fine di garantire un utilizzo sicuro delle stesse e per favorire il permanere sul territorio di
pratiche tradizionali. A tal proposito si evidenzia che l’ASL Vallecamonica-sebino è preceduta solo dalle
ASL di Brescia, Bergamo e Mantova, che hanno ben altre dimensioni di abitanti e patrimonio suino,
come numero di ispezioni suini per autoconsumo.
Inoltre, in tema di semplificazione e nel medesimo ambito, durante l'anno 2013, in attuazione del
Decreto Direttore Generale Sanità n. 9405 del 23/10/2012, si è provveduto ad effettuare il corso per
formare gli addetti alla macellazione domiciliare degli animali destinati al consumo domestico privato.
Detta iniziativa si è svolta in due edizioni, nei giorni 3 ed 8 ottobre 2013, 29 ottobre e 5 novembre 2013
ed ha visto una forte partecipazione (229 presenze) a riprova del grande interesse suscitato, tale da
suggerire un'ulteriore edizione nel mese di febbraio 2014 (60 presenze).
La persona formata è stata addestrata ad eseguire le buone pratiche di macellazione, a garantire il
rispetto delle norme in materia di benessere animale, ad attuare le buone pratiche di igiene degli
alimenti e ad assicurare un'adeguata gestione dello smaltimento dei rifiuti di origine animale.
La persona formata è stata quindi preparata a riconoscere una situazione di normalità che le consente di
procedere alla macellazione ed alla lavorazione delle carni mentre, nel caso di riscontri anomali, deve
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VETERINARIA
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chiamare il Veterinario Ufficiale per la visita ispettiva.
Le macellazioni effettuate da dette persone non richiedono obbligatoriamente la visita ispettiva del
Veterinario Ufficiale che effettua solo un monitoraggio gratuito.
Il proprietario del capo macellato, nel caso di cui trattasi, è solamente tenuto ad informare il Distretto di
Medicina Veterinaria della programmata macellazione, effettuata da persona formata, ed a conferire
all'ASL il campione di carne suina per l'esame trichinoscopico e il MSR degli ovi-caprini di età inferiore ai
sei mesi.
Si tratta quindi di un significativo miglioramento in termini di semplificazione e costi per gli allevatori che,
se vogliono, possono comunque richiedere a pagamento la visita veterinaria, che resta obbligatoria nel
caso macellazioni non eseguite da persone formate.
Con questa iniziativa si è contribuito a mantenere una consuetudine funzionale all'economia domestica
ancora molto presente sul territorio dell'ASL Vallecamonica-Sebino.
Il monitoraggio effettuato da Veterinari Ufficiali nell'autunno 2013 sull'attività di queste persone, per
ragioni di tempo a disposizione e carichi di lavoro, ha consentito solo in modo molto parziale di
verificarne l'operatività.
Al fine di effettuare in modo compiuto tale monitoraggio e perseguire un continuo miglioramento
qualitativo delle attività di cui trattasi si ritiene di dare vita nel 2014 ad un Progetto a valenza locale che
preveda appunto la presenza del Veterinario Ufficiale durante le operazioni di macellazione e
lavorazione delle carni per verificare sul campo il grado di apprendimento delle persone formate e
proseguire nel lavoro di informazione ed educazione sanitaria.
Per le ragioni anzidette tale progetto richiederà l'effettuazione di ore aggiuntive che a fronte di idonea
rendicontazione verrà remunerata secondo la vigente normativa contrattuale.
Inoltre nel 2013 si è dato vita a due ulteriori progetti innovativi approvati con Decreto D.G. 686/2013:
- Piano Caseifici 2013 che si prefiggeva di incrementare del 25% il controllo nei caseifici di fondo valle,
altrimenti non effettuabile in considerazione dei carichi di lavoro del personale a disposizione.
Ricorrendo ad ore aggiuntive sono stati effettuati 14 sopralluoghi e campionamenti nonché si sono tenuti
due corsi finalizzati a migliorare le conoscenze dei titolari dei caseifici riguardo alle procedure di igiene
dei locali, del personale e delle lavorazioni.
- Apicoltura – Rafforzamento dei controlli sui laboratori e sui prodotti dell'alveare che si prefiggeva di
effettuare controlli ispettivi nel 100% delle sale di smielatura degli apicoltori professionisti ed hobbisti,
mantenendo il numero di controlli effettuati nel 2012 grazie al progetto a valenza locale svolto, altrimenti
non effettuabili in conseguenza dei carichi di lavoro esistenti.
L'obiettivo era anche quello di proseguire nell'opera di miglioramento e consolidamento delle
conoscenze dei produttori riguardo alla normativa ed alle procedure di igiene ed a tale scopo è stata
anche effettuato un incontro con apicoltori e relative associazioni ove sono state illustrati i risultati
complessivi dei controlli che suggeriscono la prosecuzione dell'attività di cui trattasi anche nel 2014.
Nel medesimo anno si confermerà un Progetto a valenza locale riguardante i controlli nei caseifici che
richiedono una costante attenzione nonché, in previsione di EXPO 2015, un Progetto a valenza locale
che intensifichi l'attività di controllo nei territori che saranno presumibilmente oggetto di un significativo
flusso turistico legato a detto evento (Pisogne, Darfo B.T., Capo di Ponte, Ponte di Legno e territori
limitrofi).
10
LE PRIORITA’ DI SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA PER IL 2014 STABILITE DALLE
REGOLE DI GESTIONE DEL SSR (DGR 1185/2013)
Come abbiamo visto le azioni di Sanità Pubblica Veterinaria discendono, in una logica di sistema, dal
Programma Regionale di Sviluppo, dai contenuti del PSSR della IX Legislatura e dal Piano Regionale
della Prevenzione Veterinaria.
Si ribadisce che nel triennio 2012 - 2014 viene data attuazione ad una nuova modalità di graduazione
del rischio sugli stabilimenti presenti sul territorio secondo le indicazioni per Piano Regionale di
Prevenzione Veterinaria che viene ampiamente trattato nel capitolo Campo di applicazione.
Come di consueto assume particolare valenza il perseguimento degli obiettivi stabiliti dalla DGR che
stabilisce le determinazioni in ordine alla gestione del Servizio socio Sanitario Regionale per l’Esercizio
di riferimento (DGR 1185/2013 per l'anno 2014) di seguito riportati, così come declinati anche nella
circolare attuativa prot. 2441 del 22/01/2014:
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VETERINARIA
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1. Programmazione
2. Predisposizione del P.I.A.P.V. (Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria) entro il 28
febbraio 2014. In tale contesto sono pianificati i controlli integrati con l’I.Z.S.L.E.R. sulla base delle
risultanze dell’analisi di contesto territoriale;
Tale documento individuerà, in base al livello di rischio, gli obiettivi strategici aziendali in materia di
sanità pubblica veterinaria e di sicurezza degli alimenti di origine animale. Sarà anche indirizzato ad
attuare le indicazioni regionali per azioni concrete a supporto delle attività economiche di settore e di
sviluppo della competitività delle filiere agroalimentari e per azioni di semplificazione degli
adempimenti amministrativi.
Detto Piano verrà predisposto in conformità al documento regionale “Standard di funzionamento
delle Aziende Sanitarie Locali”, al Piano Regionale Prevenzione Veterinaria (PRPV) ed in conformità
alle indicazioni regionali in materia di formazione;
3. Presidio (24 ore su 24) del sistema rapido di allerta per alimenti e mangimi per garantire l'intervento
tempestivo finalizzato ad impedire che alimenti e mangimi non sicuri restino sul mercato e possano
costituire un rischio per i consumatori;
4. Predisposizione entro il 31 gennaio 2014 di un sistema di “audit interno”, in ottemperanza al Reg.
(CE) n. 882/2004 da attuarsi entro il 31/12/2014.
5. Formazione e aggiornamento del personale:
Partecipazione del personale aziendale ai corsi di formazione predisposti dall’UO Veterinaria in
collaborazione con Eupolis; predisposizione del “Piano di formazione aziendale” in concordanza con
le linee di attività individuate nell’ambito del PIAPV e in attuazione del documento regionale
“Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali”. Al momento il Piano di formazione aziendale,
per l'anno 2014, prevede lo svolgimento di un corso formativo che riguarderà la gestione dei controlli
nel campo della sicurezza alimentare e della condizionalità basato sul ripasso delle situazioni che
richiedono prescrizioni, sanzioni e notizie di reato e la gestione corretta di queste ultime, inoltre si
svolgeranno incontri formativi inerenti la farmacosorveglianza
6. Attività di controllo
7. Attuazione del programma regionale dei controlli sulla filiera agroalimentare con l'obiettivo di elevare
gli standard di sicurezza e qualità alimentari, a tutela dei consumatori ed a supporto delle imprese;
detti controlli dovranno essere eseguiti e rendicontati nel rispetto del piano aziendale e secondo
procedure documentate;
8. Attuazione del Piano di controllo sulla verifica del rispetto dei criteri stabiliti da parte delle aziende
zootecniche con riferimento al Programma di Sviluppo Rurale (condizionalità);
9. Effettuazione dei controlli in base alla categorizzazione del rischio effettuata in base ai dati storici,
alle attività condotte ed ai prodotti lavorati nelle strutture oggetto di verifica;
10. Erogazione e rendicontazione dei LEA;
Erogazione delle prestazioni essenziali di assistenza (L.E.A), ai sensi del D.P.C.M. 29/11/2001. In
tale ambito i LEA di competenza della Sanità Pubblica Veterinaria vengono rendicontati sulla base
delle modalità e dello scadenzario individuato dall’U.O. Veterinaria;
11. Piani specifici a valenza regionale, nazionale, europea:
Realizzazione, nell’ambito del PIAPV, degli obiettivi operativi definiti dall’UO Veterinaria che vengono
più sotto elencati;
12. Qualità ed appropriatezza
13. Aggiornamento ed applicazione di standard operativi che rendano uniforme le modalità di controllo
ufficiale, nel rispetto dei principi di trasparenza dell'azione e dei risultati; la verifica di tale azione da
parte della Direzione Generale Sanità U.O. Veterinaria verrà effettuata attraverso l'esito degli audit
fatti dalla Regione, Ministero della Salute e da altre Autorità di controllo;
14. Miglioramento dell'efficienza dei controlli
15. Applicazione dei modelli operativi scaturiti e condivisi a livello del tavolo regionale di coordinamento
fra le diverse Autorità ed organismi di controllo (Regione, Ministero della salute, NAS, Capitanerie di
Porto, Agenzia delle dogane e dei monopoli, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato ed
Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressione frodi), al fine di evitare duplicazioni e
sovrapposizioni, ricevendo comunicazione delle attività svolte da ciascuna Autorità e collaborando
con le stesse per condividere gli esiti dei controlli ufficiali svolti, i relativi risultati e le azioni adottate;
16. Semplificazione
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17. Attuazione quanto previsto dal DGR 1105/2013 in materia di semplificazione degli adempimenti in
materia di autocontrollo, di documentazione relativa al trasporto bovino e di certificazione per l'export
verso Paesi Terzi di prodotti alimentari a base di latte;
Implementazione del SIVI (Sistema Informativo Veterinario Integrato) come previsto dalle specifiche
linee di indirizzo dell’U.O. Veterinaria anche al fine di assolvere e rendicontare i debiti informativi per
semplificare e sburocratizzare tali adempimenti;
18. Verso EXPO
Attuazione degli indirizzi regionali inerenti la collaborazione a specifici progetti di ricerca svolti in
coordinamento con Enti, Associazioni dei produttori ed Istituti scientifici per valorizzare i prodotti
alimentari di origine animale.
Attuazione degli indirizzi regionali inerenti il miglioramento dell'informazione sui contenuti e le
proprietà degli alimenti, la diffusione della conoscenza dei processi di produzione attuando quanto
previsto dall'U.O. Veterinaria per il progetto “ARS-Alimentaria” che vede anche la collaborazione del
Ministero della Salute e di Enti di ricerca regionali
Intensificazione dell'attività di controllo in vista dell'evento EXPO 2015 su un territorio come quello
dell'ASL Vallecamonica-Sebino che sarà presumibilmente oggetto di un significativo turismo legato a
detto evento.
Pianificazione azioni correlate con l'attuazione del progetto regionale EXPO 2015 - “Garantire la
sicurezza alimentare e valorizzare le produzioni” in attuazione di specifiche indicazioni dell'UO
Veterinaria, d’intesa con la UO Governo della Prevenzione e tutela sanitaria (Per l'ASL
Vallecamonica-Sebino trattasi del progetto “Promozione della sicurezza dei prodotti alimentari
ottenuti nei caseifici in alpeggio); le finalità di quest'ultimo progetto sono: assicurare e garantire la
sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti lattiero-caseari tradizionali prodotti nei laboratori di
trasformazione del latte riconosciuti e registrati ubicati in alpeggio, attraverso l’esecuzione di attività
ispettive, di campionamento e di risoluzione delle non conformità rilevate.
Le attività previste, che hanno già avuto avvio nell'estate del 2012, sono
1) verifica del mantenimento dei requisiti strutturali e gestionali di tutti gli stabilimenti di
trasformazione del latte siti in alpeggio in adempimento ai regolamenti comunitari vigenti;
2) analisi delle non conformità rilevate nel corso delle attività di controllo ispettive e di
campionamento;
3) verifica della gestione delle non conformità rilevate e dell’efficacia delle azioni correttive.
Il progetto ha consentito di effettuare i controlli ufficiali su tutti i caseifici di malga e le relative
risultanze, con la richiesta degli interventi necessari, sono state inviate ai proprietari delle strutture
che spesso sono le Amministrazioni Comunali.
Le non conformità dovranno essere risolte entro la stagione di alpeggio 2014 in rapporto alla gravità
delle stesse.
I controlli sono stati effettuati da personale veterinario e tecnico del servizio competente ma anche di
altri servizi in considerazione dell'imponente mole dei controlli.
E' il caso infine di sottolineare che analoghi progetti sono in corso anche nelle altre ASL lombarde
con territori montani (Bergamo, Brescia, Sondrio, Lecco e Como) e che è previsto anche il
coinvolgimento dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, dell'Osservatorio Epidemiologico Veterinario
Regionale e del Centro Miglioramento Latte.
Inoltre nelle occasioni di incontro con i vari portatori di interesse verranno illustrati i risultati ottenuti ed i
programmi delle attività di controllo.
11
CATEGORIZZAZIONE DEL RISCHIO: MODALITÀ ATTRIBUZIONE INNOVATIVA
L’Unione Europea ha stabilito che i controlli ufficiali siano condotti in base a una valutazione dei rischi. Il
regolamento (CE) n. 882/04 specifica che tra le informazioni che gli Stati membri devono includere nei
propri piani di controllo pluriennali, rientrano quelle in merito alla “categorizzazione del rischio delle
attività interessate”
Con “graduazione” o “categorizzazione” del rischio (“Risk categorization”) si indica il modello di
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VETERINARIA
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classificazione degli stabilimenti, definiti ai sensi dell’articolo 2.1, lettera c) del Reg. 852/04, in categorie
di rischio basate, tra l’altro, sul tipo di alimento prodotto, trasformato e/o distribuito, sul tipo di attività
svolta, sulle caratteristiche del processo attuato, sulle caratteristiche dell’impianto, sulle modalità di
gestione dei processi, sul profilo del consumatore destinatario dei prodotti e sulle modalità d’uso
dell’alimento, al fine di allocare le risorse per la conduzione dei controlli ufficiali. La graduazione del
rischio costituisce pertanto uno degli strumenti fondamentali nell’organizzazione dei controlli ufficiali
nell’ambito dei piani integrati di controllo al fine della definizione delle priorità dell’allocazione delle
risorse. La graduazione del rischio è quindi uno strumento differente dall’analisi del rischio, con la quale
talvolta viene confuso.
Il Piano Aziendale di Prevenzione Veterinaria si propone di sviluppare ed applicare un modello di
graduazione del rischio contemplato nel Piano Regionale di Prevenzione Veterinaria con obiettivi chiari e
definiti, che tenga conto dei principi stabiliti dalla normativa vigente e che si traduca in azioni mirate,
trasparenti e verificabili in tutte le fasi, applicabile ai diversi settori della sicurezza alimentare, del
benessere e salute degli animali, in modo da assicurare un approccio uniforme e coerente.
GRADUAZIONE DEL RISCHIO NELLA SANITÀ ANIMALE E PREVENZIONE DELLE MALATTIE
In sanità animale l’attività di controllo è prevalentemente pianificata e attuata secondo specifiche
disposizioni comunitarie, nazionali e regionali. Tali disposizioni, in funzione della situazione
epidemiologica e della tipologia di allevamento, stabiliscono le frequenze e le modalità di controllo che
devono essere rispettate al fine di garantire il raggiungimento e il mantenimento di un determinato stato
sanitario. Tuttavia, alcuni piani prevedono che sia l’Autorità Sanitaria ad individuare, in funzione del
livello di rischio, gli allevamenti da sottoporre a controllo. In tali casi pertanto si potrà procedere ad una
graduazione del rischio, modulando in modo appropriato i criteri pertinenti alla luce delle esperienze che
sono in corso (es. Graduazione Rischio Allevamenti Suini – G.R.A.S.). Per quanto concerne le
frequenze dei controlli negli allevamenti si rimanda a tabelle predisposte dalla UO e presenti in SIV.
GRADUAZIONE DEL RISCHIO NEL SETTORE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
La Graduazione del rischio nel settore della sicurezza alimentare, riguardante le attività del Servizio
Igiene degli Alimenti di Origine Animale ed il controllo sui prodotti lattiero-caseari, afferente al Servizio
Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche, viene effettuata secondo un modello per singolo
stabilimento, nel caso di stabilimenti riconosciuti del settore alimentare, e per categoria di stabilimenti
per quelli soggetti a sola registrazione.
Le metodologie utilizzate per il calcolo del rischio sono del tutto simili a quelle utilizzate nel Piano
Regionale Prevenzione Veterinaria.
Per il triennio 2012/2014 si era previsto di effettuare la graduazione del rischio secondo le nuove
modalità introdotte dal Piano Regionale Prevenzione Veterinaria in tutte le strutture riconosciute: nel
primo anno il 50% , nel secondo anno il restante 50%.
Nel 2013 é stata completata la prevista assegnazione dei L.R. mediante Score Card delle strutture
riconosciute e della percentuale prevista per quelle registrate, cosi da consentire la programmazione per
il 2014 tenendo conto della nuova attribuzione del livello di rischio.
STABILIMENTI RICONOSCIUTI
Per assicurare una più fedele rappresentazione della situazione, si è proceduto all’attribuzione del
livello di rischio ai singoli stabilimenti dopo averli raggruppati in categorie omogenee per livello di rischio
secondo le seguenti priorità in ordine di rischio decrescente:
1. Trasformazione di alimenti mediante applicazione di uno o più trattamenti
2. Attività di macellazione
3. Attività di manipolazione degli alimenti incluse quelle necessarie alla loro porzionatura, taglio,
preparazione in assenza di trattamenti (sezionamenti, laboratori di preparazione e riconfezionamento)
4. Stoccaggio di alimenti senza alcuna manipolazione oltre a quanto strettamente necessario per la loro
movimentazione (centri di raccolta, depositi).
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MACROCATEGORIE
STABILIMENTI RICONOSCIUTI
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DETTAGLIO COME DA SIVI
Impianto di stagionatura di prodotti a base di carne e latte
Impianto di produzione di ovoprodotti
Impianto di produzione di prodotti a base di carne
Trasformazione
di
alimenti
mediante
applicazione di uno o più trattamenti
Impianto di produzione di prodotti a base di latte
Impianto di produzione di prodotti a base di pesce
Impianto di trasformazione di cosce di rana e lumache
Impianto di trasformazione di grassi animali e ciccioli
Impianto di trasformazione stomaci, intestini, vesciche
Stabilimenti di produzione di gelatina e collagene
Impianto di macellazione di ungulati domestici
Impianto di macellazione di pollame, lagomorfi e selvaggina allevata
Attività di macellazione
Impianto di macellazione di prodotti dell’acquacoltura
Impianto di macellazione abilitato U.S.A.
Attività di manipolazione degli alimenti
incluse
quelle
necessarie
alla
loro
porzionatura, taglio, preparazione in assenza
di trattamenti (sezionamenti, laboratori di
preparazione e riconfezionamento)
Impianto di macellazione inferiore a 1000 UGB
Impianto di porzionatura, affettatura, e/o riconfezionamento prodotti a
base di carne e latte;
Impianto di sezionamento carni;
Impianto di produzione di carni macinate, preparazioni di carni, CSM
Centro di raccolta e standardizzazione latte
Deposito riconosciuto
Stoccaggio di alimenti senza alcuna
manipolazione oltre a quanto strettamente
necessario per la loro movimentazione (centri
di raccolta, depositi)
Mercati ingrosso
(carni avicunicole, ungulati domestici, prodotti della pesca)
Centri imballaggio uova
Centri di raccolta latte crudo
Centri di raccolta materie prime per grassi fusi e ciccioli, gelatine,
collagene
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA
1
Criteri
Caratteristiche struttura
GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO PER GLI STABILIMENTI O.A. RICONOSCIUTI
Punteggio
1
2
3
4
5
1.1
Lay-out impianto
(Prendere in considerazione i
flussi degli alimenti (materie
prime, semilavorati, prodotti
finiti), del personale, dei
sottoprodotti e dei rifiuti, dei
reflui e delle esalazioni)
Il lay-out dei locali e degli
stabilimenti
e
la
disposizione
delle
attrezzature sono tali da
permettere la corretta
gestione di flussi e da
prevenire
ogni
ragionevole possibilità di
contaminazione
degli
alimenti
Il lay-out dei locali e degli
stabilimenti
e
la
disposizione
delle
attrezzature sono tali da
richiedere una attenta
gestione dei flussi del
personale, delle materie
prime, dei semilavorati, dei
prodotti
finiti,
delle
attrezzature, ecc. al fine di
prevenire
il rischio di
contaminazioni crociate
Il lay-out dei locali e degli
stabilimenti
e
la
disposizione
delle
attrezzature sono tali da
esporre gli alimenti al
rischio di contaminazioni
Il lay-out dei locali e degli
stabilimenti
e
la
disposizione
delle
attrezzature
sono
stati
individuati come possibile
causa
dell’avvenuta
contaminazione
degli
alimenti
Il lay-out e la disposizione
delle attrezzature sono tali
da
comportare
la
contaminazione
degli
alimenti
1.2
Condizioni microclimatiche, di
manutenzione e di pulizia
(Ventilazione,
umidità,
illuminazione,
temperatura
ecc. tali condizioni vanno
valutate in rapporto alla natura
dei processi attuati, del rischio
di contaminazione dei prodotti
e delle modalità di controllo e
verifica messe in atto dallo
stabilimento)
Nessuna
carenza
rilevata. Le superfici
appaiono integre, in
buono
stato
di
manutenzione e pulite e
facilmente pulibili. Le
condizioni
ambientali
sono
tali
da
non
comportare
alcun
ragionevole rischio di
contaminazione
degli
alimenti e da permettere
l’esecuzione dei controlli
previsti in condizioni
ottimali
Solo carenze minori, che
non comportano il rischio
di contaminazione diretta
dei prodotti, prontamente
affrontate
e
risolte
dall’OSA
Numerose carenze minori,
che non comportano il
rischio di contaminazione
diretta dei prodotti, ma che
a lungo andare potrebbero
portare a condizioni non
igieniche con conseguente
rischio di contaminazione
degli alimenti. La rimozione
di tali carenze viene
affrontata solo a seguito
dell’intervento dell’autorità
competente
Carenze che potrebbero
comportare il rischio di
contaminazione diretta dei
prodotti.
Presenza di condizioni tali
da comportare la diretta
contaminazione
degli
alimenti
1.3
Numero
di
addetti
alla Da 1 a 5 addetti
produzione inclusi familiari,
collaboratori esterni, stagionali
o comunque a contratto.
Escluso il personale degli
uffici, addetti commerciali ecc.
che non partecipano ai
processi produttivi.
Da 6 a 10 addetti
Da 11 a 50 addetti
Da 51 a 100 addetti
Più di 101 addetti
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA
Criteri
GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO PER GLI STABILIMENTI O.A. RICONOSCIUTI
Punteggio
2
Produzione
1
2
3
4
5
2.1
Categoria di alimento in
base alla produzione a
maggiore rischio elaborata
nell’impianto e dell’entità
relativa
della
sua
produzione
Alimenti stabilizzati
conservabili a
temperatura ambiente:
aw<0.85;
pH < 4.6 (a +24°C);
conserve
(commercialmente
sterili a temperatura
ambiente)
Alimenti che non
supportano lo sviluppo
o la tossinogenesi di
microorganismi
potenzialmente
pericolosi e alimenti che
abbiano subito un
processo almeno
equivalente alla
pastorizzazione post
confezionamento
Alimenti le cui
caratteristiche
intrinseche consentono
lo sviluppo di
microorganismi
potenzialmente
pericolosi e/o la
produzione di tossine da
parte degli stessi
Alimenti le cui
caratteristiche intrinseche
consentono lo sviluppo di
microorganismi
potenzialmente pericolosi
e/o la produzione di
tossine da parte degli
stessi e che richiedono
modalità di
conservazione controllate
Alimenti le cui
caratteristiche intrinseche
consentono lo sviluppo di
microorganismi
potenzialmente pericolosi
e/o la produzione di
tossine da parte degli
stessi e che sono
storicamente collegati a
episodi infettivi,
tossinfettivi e/o di
intossicazione alimentare
2.2
Destinazione d’uso in base
alla produzione a maggiore
rischio
elaborata
nell’impianto e dell’entità
relativa
della
sua
produzione
Prodotti non destinati
ad essere consumati
come tali, materie
prime e semilavorati da
sottoporre a
trasformazione
Alimenti destinati ad
essere cotti prima del
consumo
Alimenti destinati ad
essere preparati (lavati,
sbucciati, pelati,
decrostificati, sottoposti
a cernita, ecc.) prima del
consumo
Prodotti di categorie
descritte al rigo
precedente con
punteggio 2/3/4/5 venduti
pronti al consumo
Prodotti destinati a
consumatori sensibili:
anziani, bambini, soggetti
ospedalizzati, affetti da
patologie croniche (es.
diabetici, nefropatici ecc.),
immunodepressi.
2.3
Ambito
Commercializzazione
base ai flussi rilevanti
Regionale
Nazionale
Europea
Extra-europea
di Locale - Provincia e
in province limitrofe
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA
Criteri
3
3.1
3.2
GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO PER GLI STABILIMENTI O.A. RICONOSCIUTI
Punteggio
Processi
Procedure di prerequisito
HACCP
1
2
3
4
5
L’impresa ha identificato e
mantiene sotto controllo,
mediante la predisposizione e
applicazione di procedure e/o
sistemi
documentati,
i
processi la cui gestione
permette di prevenire la
creazione di condizioni non
igieniche delle produzioni
L’impresa applica sistemi di
controllo dei processi ma non
è in grado di produrre la
pertinente documentazione a
supporto delle attività previste
e condotte
Alcuni processi di prerequisito
non
sono
presi
in
considerazione
e/o
gestiti
dall’impresa.
Alcuni processi di prerequisito
non
sono
presi
in
considerazione
e/o
gestiti
dall’impresa, per cui potrebbero
verificarsi
condizioni
non
igieniche con conseguente
rischio di contaminazione degli
alimenti.
Assenza
di
gestione
dei
processi di prerequisito da parte
dell’impresa
Tutti i pericoli che hanno la
ragionevole probabilità di
verificarsi nell’ambito dei
processi aziendali sono stati
identificati
e sono stati predisposto
adeguate
procedure
documentate per la loro
gestione.
Il piano viene applicato
secondo quanto specificato.
L’impresa
documenta
in
modo puntuale le attività
condotte e i risultati raggiunti.
L’analisi dei pericoli appare
parzialmente aderente alla
realtà aziendale e/o le misure
adottate per la gestione dei
pericoli
non
sono
adeguatamente giustificate.
L’OSA procede prontamente
all’adegua-mento del piano a
seguito
dell’intervento
dell’autorità competente
L’analisi
dei
pericoli
è
incompleta e/o non aderente
alla realtà aziendale ed è da
riformulare.
Presenza di carenze rilevanti
nella
registrazione
delle
misure adottate per la gestione
dei pericoli.
La rimozione delle carenze
viene affrontata solo a seguito
dell’intervento
dell’autorità
competente
L’analisi
dei
pericoli
è
incompleta e/o non aderente
alla realtà aziendale ed è da
riformulare.
Presenza di carenze rilevanti
nell’applicazione
e
nella
registrazione
delle
misure
adottate per la gestione dei
pericoli.
La rimozione delle carenze
viene affrontata solo a seguito
dell’intervento
dell’autorità
competente
L’OSA non ha condotto l’analisi
dei pericoli, non è in grado di
giustificare le proprie scelte nella
gestione dei processi aziendali.
Le misure di controllo dei
pericoli non vengono applicate e
documentate.
3.3
Rintracciabilità e ritiro
L’impresa ha predisposto,
implementa e periodicamente
verifica
un
sistema
di
tracciabilità interna dei lotti in
lavorazione
e
di
rintracciabilità
e
ritiro
completo e affidabile.
L’impresa ha predisposto,
implementa e periodicamente
verifica
un
sistema
di
rintracciabilità e di ritiro
completo e affidabile.
L’impresa ha predisposto un
sistema di rintracciabilità e di
ritiro. Manca un sistema di
verifica
periodica
dell’affidabilità del sistema
stesso
Il sistema di rintracciabilità e
ritiro predisposto dall’impresa
non è completo.
L’impresa non ha predisposto un
sistema di rintracciabilità e ritiro.
3.4
Risultati dei precedenti
controlli (arco di tempo
triennale)
Le Autorità competenti non
hanno
rilevato
NC
significative. Le NC rilevate
dall’azienda
sono
state
registrate, affrontate e risolte
prontamente e in autonomia
dall’OSA
Le Autorità competenti hanno
rilevato alcune non conformità
non significative, che seppur
non rilevate dall’OSA, sono
state comunque prontamente
risolte.
Le Autorità competenti hanno
rilevato ripetute NC non
significative
della
stessa
natura
La risoluzione delle NC è
avvenuta oltre le scadenze
stabilite
Le Autorità competenti hanno
rilevato
almeno
una
NC
significativa, non prontamente e
adeguatamente
gestita
dall’OSA.
Le Autorità competenti hanno
rilevato ripetute NC significative
che
hanno
comportato
l’adozione
di
provvedimenti
amministrativi restrittivi e/o di
natura penale
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA
Criteri
4
Personale
4.1
Professionalità
coinvolgimento
direzione
4.2
Formazione
comportamento
addetti
GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO PER GLI STABILIMENTI O.A. RICONOSCIUTI
Punteggio
1
2
3
4
5
e
della
Direzione collaborativa e
coinvolta,
buona
preparazione sui temi
della sicurezza alimentare
e della gestione per
processi.
Limitata preparazione della
Direzione sui temi della
sicurezza alimentare ma
buon coinvolgimento
e
prontezza nel rispondere
alle
sollecitazioni
dell’Autorità competente.
Scarsa
propensione
a
risolvere in modo adeguato
i problemi rilevati, mancato
rispetto dei tempi assegnati
per la risoluzione delle NC
Tendenza a sottovalutare i
problemi e gli interventi
dell’Autorità
competente.
Ritardi nell’adozione delle
azioni correttive o adozione
di misure incomplete e/o
inefficaci
Prevalente indisponibilità
a risolvere i problemi
rilevati
dal
controllo
ufficiale,
situazione
conflittuale tra Direzione e
Autorità
competente,
mancato rispetto dei tempi
assegnati
per
la
risoluzione delle NC.
e
degli
Comportamento igienico
degli
addetti
corretto,
puntuale
applicazione
delle procedure aziendali.
Occasionale evidenza di
comportamenti igienici non
corretti
e/o
di
disapplicazione
delle
procedure
aziendali
a
fronte di una loro adeguata
conoscenza da parte del
personale.
Pronta
adozione delle pertinenti
azioni correttive da parte
del management aziendale
e dello stesso personale.
Ripetute non conformità
per quanto riguarda il
comportamento
igienico
degli addetti a seguito della
disapplicazione
delle
procedure aziendali con
conseguente rischio di
contaminazione
degli
alimenti.
La scarsa diffusione e
conoscenza delle procedure
aziendali in materia di igiene
e gestione dei processi da
parte del personale addetto
alle lavorazioni porta alla
frequente assunzione di
comportamenti
igienicamente scorretti.
Inadeguata risposta alle
misure richieste dall’Autorità
competente.
Problemi
rilevanti
nel
comportamento igienico
degli
addetti
con
conseguente
contaminazione
degli
alimenti.
Inadeguata risposta alle
misure
richieste
dall’Autorità competente.
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
Pag. 76 di 116
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
GRADUAZIONE RISCHIO STABILIMENTI O.A. RICONOCIUTI
UO
SCORE = 287
Criteri
1
Caratteristiche struttura
1.1
Lay-out impianto
1.2
Condizioni
microclimatiche,
manutenzione e di pulizia
1.3
Numero di addetti
2
Categoria di alimento
2.2
Destinazione d'uso
2.3
Ambito di commercializzazione
3
Coef
Tot.
1 2 3 4 5
13.33
80
1
di
Caratteristiche produzione
2.1
Punteggio
Processi
13
2
27
3
40
1 2 3 4 5
667
1
7
4
27
5
1 2 3 4 5
33
1000
3.1
Procedure di prerequisito
1
10
3.2
HACCP
1
10
3.3
Rintracciabilità e ritiro
1
10
3.4
Risultati dei precedenti controlli
1
10
1 2 3 4 5
10
4
Personale
4.1
Professionalità e collaborazione con il
management
5
50
4.2
Formazione del personale
5
50
Riepilogo
67
40
100
Criticità
Coeff
Peso
1
Caratteristica struttura
40%
2
200
2
Caratteristica produzione
67%
1
100
3
Processi
20%
2
200
4
Personale
100%
1
100
La tabella è compilata a mero titolo esemplificativo, per dimostrare le modalità di attribuzione del
punteggio e il peso, in percentuale, delle aree di criticità.
In base al sistema di valutazione adottato ed ai coefficienti utilizzati per la valutazione dello score è
possibile suddividere le UU.OO. in 4 classi di rischio:
Valore
Minore o uguale a …….
DA ……. A ……
DA ……..A …..
Maggiore di ………...
Classe di rischio
Rischio basso
Rischio medio-basso
Rischio medio-alto
Rischio alto
Tutti i 4 livelli di rischio devono essere utilizzati al fine di effettuare una corretta attribuzione delle risorse,
indipendentemente dal punteggio raggiunto. In sede di programmazione delle attività di controllo a
stabilimenti aventi il medesimo “livello di rischio”, all’interno della stessa macrocategoria, dovranno
comunque essere attribuite in linea di principio risorse di entità paragonabile.
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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La Direzione del Dipartimento ha comunque discrezionalità nella valutazione dell’ampiezza delle classi
in funzione della situazione contingente e delle risorse disponibili.
STABILIMENTI REGISTRATI
Gli stabilimenti soggetti alla sola registrazione ai sensi dell’art. 6 del reg. (ce) n. 852/04 vengono
raggruppati in macrocategorie alle quali corrisponde un rischio relativo crescente secondo i criteri
descritti al punto 1.1 della tabella B. La corrispondenza tra le macrocategorie così determinate e le voci
in SIV sono riportate nella seguente tabella.
MACROCATEGORIE REGISTRATI
Distributori automatici di alimenti
Deposito di alimenti, bar, tavola
fredda,
refettorio
(senza
preparazione pasti)
Dettaglio come da SIV
Distributore automatico di latte crudo
Refettorio
Bar, tavola fredda
Macelleria e/o polleria
Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
Pescheria Macelleria e/o polleria islamica
Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorio
Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria
Negozio di vicinato
Negozio di
prossimità
superette
e
supermercati, Ristoranti, trattorie,
selfservice, agriturismi, mense e altre
attività di preparazione pasti < 100
coperti/die
Laboratorio di produzione e vendita di gelati
Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte
Laboratorio di produzione e vendita miele
Azienda agrituristica con somministrazione
Mensa aziendale
Mensa di altre comunità
Mensa scolastica (con preparazione) < 100
Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni
Deposito registrato
Superette o supermercato
Vendita di alimenti surgelati
Ipermercati
Ristoranti,
trattorie,
selfservice,
agriturismi, mense e altre attività di
preparazione pasti compresi tra 100
e 500 coperti/die
Ristorazione collettiva
Attività di produzione > 500 pasti/die
Ipermercati
Ristorante, trattoria, pizzeria (ecc.)
Festa popolare, fiera
Centro cottura/catering < 500 pasti
Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
Centro cottura/catering > 500 pasti
Vista la numerosità delle macrocategorie, si stabilisce che i criteri di cui al rigo 2.1. della “Guida
interpretativa graduazione rischio stabilimenti registrati” (tabella B) vengono utilizzati per tutte, per il
2012, ad eccezione della macrocategoria “Negozio di vicinato”, ecc.
Per quest’ultima verrà considerato il criterio del dato storico “a campione” nel rispetto della tabella
sottostante che verrà costruito nel biennio 2012-2013 nella misura del 50%/anno
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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Pertanto,essendo la dimensione della popolazione considerata compresa tra 200 e 299, detto campione
sarà di 73.
A partire dal 2014 sarà quindi possibile effettuare la programmazione delle attività di controllo sulle
strutture registrate tenendo conto dei risultati della nuova modalità di graduazione del rischio.
Dimensione popolazione
Campione
<=20
16
21-25
20
26-29
22
30-39
28
40-54
35
55-74
42
75-99
49
100-149
59
150-199
65
200-299
73
300-499
81
500-999
88
1000-30000
96
MNL SPVET 002
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Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA
GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE RISCHIO STABILIMENTI REGISTRATI AI SENSI DEL REG. (CE) N. 852/04
GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE RISCHIO - STABILIMENTI REGISTRATI (REG. (CE) N. 852/04)
1
1.1
Criteri
Attività
Punteggio
1
2
3
4
5
Negozio di vicinato Negozio
di prossimità - superette e
supermercati,
Ristoranti,
trattorie,
selfservice,
agriturismi, mense e altre
attività di preparazione pasti
< 100 coperti/die
Commercio di alimenti su
aree pubbliche previa loro
preparazione
e/o
trasformazione in loco.
Ipermercati
Ristoranti,
trattorie,
selfservice,
agriturismi,
mense e altre attività di
preparazione pasti compresi
tra 100 e 500 coperti/die
Attività di produzione > 500
pasti/die
Preparazione
e/o
trasformazione di alimenti
finalizzata al loro consumo
senza
alcuna
ulteriore
preparazione da parte del
consumatore
(es. esercizi di ristorazione e
altri esercizi al commercio
che
forniscono
alimenti
pronti al consumo come
rosticcerie,
anche
da
“asporto”)
Alimenti pronti al consumo
che richiedo condizioni di
conservazione controllate
Preparazione e/o trasformazione
di alimenti finalizzata al loro
consumo senza alcuna ulteriore
preparazione
da
parte
di
categorie
di
consumatori
sensibili:
anziani,
bambini,
soggetti ospedalizzati, soggetti
affetti da patologie croniche (es.
diabetici,
nefropatici
ecc.),
immunodepressi ecc.
Dimensioni
Distributori automatici di alimenti
Deposito di alimenti, bar,
tavola
fredda,
refettorio
(senza preparazione pasti)
1.2
Natura dell’attività Nel caso
in cui presso un unico
“stabilimento”,
inteso
nell’accezione di cui all’art.
2.1, lettera c) del Reg. (CE)
n. 852/04, vengano svolte
più attività, lo stesso verrà
iscritto
nella
categoria
corrispondente all’attività a
maggiore rischio
Commercio di alimenti senza alcuna
preparazione e/o manipolazione,
diversa da quella necessaria per la
consegna al cliente, degli alimenti.
Trasporto alimenti conto terzi
Produzione e/o commercio
di alimenti previa loro
preparazione
e/o
trasformazione
presso
l’esercizio di vendita e/o il
laboratorio annesso
1.3
Natura degli
alimenti
Alimenti, anche pronti al consumo,
che, per la loro natura, il tipo di
processo applicato, le modalità di
confezionamento o altro, non
necessitano di condizioni di
conservazione
controllate
(Temperatura, umidità, luce, ecc.)
alimenti
che
richiedo
condizioni di conservazione
controllate e che sono
destinati a essere consumati
previa cottura, lavaggio,
sbucciatura, pelatura, ecc.
Alimenti che per loro natura,
origine,
modalità
di
preparazione,
di
trasformazione
e
di
consumo non rientrano nelle
tradizioni
alimentari
del
Paese (alimenti etnici)
2
2.1
Dati storici
1
2
3
4
5
Il rapporto tra i controlli che hanno
portato
all’adozione
di
provvedimenti amministrativi e il
totale dei controlli effettuati da
personale del DPV è < 0.10.
Nessun
provvedimento
di
sospensione o chiusura dell’attività
adottato.
Nessuna notizia di reato inoltrata
Il rapporto tra i controlli che
hanno portato all’adozione di
provvedimenti amministrativi
e il totale dei controlli
effettuati dal DPV è > 0.10,
ma < 0.30.
Nessun provvedimento di
sospensione o chiusura
dell’attività adottato.
Nessuna notizia di reato
inoltrata
Il rapporto tra i controlli che
hanno portato all’adozione di
provvedimenti amministrativi
e il totale dei controlli
effettuati dal DPV è > 0.30.
Nessun provvedimento di
sospensione o chiusura
dell’attività adottato.
Nessuna notizia di reato
inoltrata
A seguito dei controlli sono
stati adottati uno o più
provvedimenti
di
sospensione o chiusura
dell’attività
Nessuna notizia di reato
inoltrata
Una o più notizie di reato
inoltrate per reati con-nessi con
l’igiene e la sicurezza degli
alimenti a seguito dei controlli
ufficiali condotti dal DPV o da
altri organismi di controllo
2.2
attività sottoposte a controllo
su attività del settore
controllabili
0.5 < P < 0.8
0.25 < P < 0.5
P < 0.25
Risultati
dei
controlli (arco
triennale)
precedenti
di tempo
P > 1.0
0.8 < P < 1.0
Alimenti pronti al consumo che
richiedo
condizioni
di
conservazione controllate e che
per loro natura, origine, modalità
di
preparazione,
di
trasformazione e di consumo non
rientrano
nelle
tradizioni
alimentari del Paese (alimenti
etnici).
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Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
GRADUAZIONE RISCHIO STABILIMENTI O.A. RICONOCIUTI
UO
SCORE = 180
Criteri
1
Attività
1.1
Dimensioni
1.2
Natura dell'attività
1.3
Natura degli alimenti
Punteggio
Ooef
Tot.
1 2 3 4 5
13.33
160
3
2
Dati storici
40
4
53
5
1 2 3 4 5
67
1000
2.1
Risultati dei precedenti controlli (arco di 1
tempo triennale)
10
2.2
Attività sottoposte a controllo
10
Riepilogo
1
20
Criticità
Coeff
Peso
1
Attività
80%
2
200
1
Dati storici
20%
1
100
La tabella è stata compilata a mero titolo esemplificativo, per dimostrare le modalità di attribuzione del
punteggio e il peso, in percentuale, delle aree di criticità.
In base al sistema di valutazione adottato ed ai coefficienti utilizzati per la valutazione dello score è
possibile suddividere le UO in 4 classi di rischio:
Valore
Minore o uguale a …………..
DA …………… A ……………..
Classe di rischio
Rischio basso
Rischio medio-basso
DA …………… A ……………..
Rischio medio-alto
Maggiore di …………….
Rischio alto
Tutti i 4 livelli di rischio devono essere utilizzati, a livello di singola ASL, al fine di effettuare una corretta
attribuzione delle risorse, indipendentemente dal punteggio raggiunto. In sede di programmazione delle
attività di controllo a stabilimenti aventi il medesimo “livello di rischio”, all’interno della stessa
macrocategoria, dovranno comunque essere attribuite in linea di principio risorse di entità paragonabile.
La Direzione del Dipartimento ha comunque la discrezionalità nella valutazione dell’ampiezza delle
classi in funzione della situazione contingente e delle risorse disponibili.
Graduazione del rischio nell’igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche
La graduazione del rischio, per quanto riguarda gli stabilimenti di competenza dell’area igiene degli
allevamenti e della produzioni zootecniche, relativamente agli stabilimenti che ricadono nel campo di
applicazione del Reg. (CE) n. 1069/09 verrà effettuata per singolo stabilimento;
Non verrà effettuata nessuna graduazione del rischio per quanto riguarda i mangimifici riconosciuti per
l’assenza di essi sul territorio.
Verrà utilizzato un modello di graduazione del rischio da applicare in allevamento, relativo al benessere
animale, all’impiego dei farmaci veterinari e all’alimentazione animale, analogo nella forma a quello per
l’igiene degli alimenti, al fine di mettere a disposizione degli Operatori di Sanità Pubblica un primo
strumento operativo da valutare e migliorare nel corso dell’attuazione del Piano.
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA
GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO STABILIMENTI AUTORIZZATI AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1069/09
1
1.1
GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO IN STABILIMENTI AUTORIZZATI REG. CE n.1069/09
Punteggio
1
2
3
4
Criteri
Stabilimento
Petfood,
produzione Trasformazione
fertilizzanti organici.
Numerose carenze minori,
oppure
ampiezza
e
disposizione
dei
locali
inadeguate in rapporto alla
tipologia e all’entità della
produzione.
Condizioni
igieniche
inadeguate, con possibilità
di
ricontaminazione
/contaminazione diretta del
prodotto finito, condizioni di
pulizia
inadeguate;
Ampiezza e disposizione
dei locali inadeguate in
rapporto alla tipologia ed
entità di produzione.
2
2.1
Entità produttiva
1
2
3
4
5
Dimensione dello
stabilimento
Stabilimenti con numero di
addetti inferiore a 5 e/o con
limitata movimentazione di
materie prime e/o prodotti
Stabilimenti
industriali
con
produzione media, il numero di
addetti è compreso tra 5 e 10 e/o
con una discreta movimentazione
di materie prime e/o prodotti
Dimensione
servito
Regionale
Stabilimenti industriali con
produzione elevata, più di
10 addetti alla lavorazione
e/o
con
notevole
movimentazione di materie
prime e/o prodotti
Comunitaria
Stabilimenti
con più
tipologie di produzione
riconosciute ai sensi del
Reg. CE 1069/09 all’interno
della stessa struttura
2.2
Stabilimenti industriali con
produzione elevata, più di
10 addetti alla lavorazione
e/o
con
discreta
movimentazione di materie
prime e/o prodotti
Nazionale
3
3.1
Materiali e prodotti
2
3
3.2
4
4.1
Tipologia
introdotti
del
Impianti registrati
5
Magazzinaggio di prodotti derivati, Magazzinaggio
di
combustione,
sottoprodotti,
inceneritore/coinceneritore
manipolazione,
biogas/
compostaggio
Condizioni
generali
e Nessuna
carenza.
Lo Carenze
minori
prontamente Carenze minori, in numero
manutenzione
dello stabilimento si presenta in risolte con adeguati piani di pulizia limitato, che non incidono
stabilimento
ottime condizioni strutturali. e manutenzione. Lo stabilimento si sulle condizioni igieniche
presenta in buone condizioni globali dello stabilimento.
strutturali.
1.2
Tipologia dell'impianto
mercato Locale
1
di
materiali I materiali sono già stati
trasformati in un impianto
1069
Destinazione
prevalente Incenerimento/
dei materiali prodotti
coincenerimento
o
produzione di energia
Sistema di
autocontrollo
Professionalità
collaboratività
direzione
1
Internazional
4
5
I materiali hanno subito un Sottoprodotti grezzi Cat. 3
trattamento in un impianto di
produzione alimenti
Biogas/compostaggio
Trasporto, magazzinaggio
Sottoprodotti grezzi Cat. 2
Sottoprodotti grezzi Cat. 1
Fertilizzanti
Alimentazione
animale,
Farmaceutici, prodotti artt.
33e 36
2
4
5
3
e Direzione
collaborativa, Direzione
disponibile, Direzione
disponibile, Scarsa
collaborazione, Nessuna
collaborazione,
della buona preparazione sui preparazione limitata sui temi preparazione inadeguata parziale
rispetto
delle mancato
rispetto
delle
temi
dell'autocontrollo, dell'autocontrollo, rispetto delle sui temi dell’autocontrollo, prescrizioni,
problemi prescrizioni, gravi problemi
MNL SPVET 002
Ed. 01
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA
Criteri
4.2
GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO IN STABILIMENTI AUTORIZZATI REG. CE n.1069/09
Punteggio
rispetto delle prescrizioni,
buona gestione dell'attività
svolta
Completezza formale del Autocontrollo
completo,
piano di autocontrollo
assenza di prescrizioni in
sospeso
4.3
Grado di applicazione e Applicato e adeguato
adeguatezza
5
5.1
Controllo ufficiale
1
Risultati dei precedenti Le Autorità competenti non
controlli (arco di tempo hanno
rilevato
NC
triennale)
significative. Le NC rilevate
dall’azienda sono state
registrate, affrontate e
risolte prontamente e in
autonomia dall’OSA
prescrizioni,
buona
dell'attività svolta
gestione rispetto delle prescrizioni, gestionali
problemi gestionali minori
gestionali
Autocontrollo adeguato, carenze Procedure con carenze Procedure con carenze
formali nelle procedure, assenza formali, mancato rispetto sostanziali,
analisi
dei
di prescrizioni in sospeso
dei tempi di prescrizione
pericoli
incompleta,
mancato rispetto dei tempi
di prescrizione
Carenze formali in numero limitato Carenze formali numerose, Carenze
sostanziali,
limitato numero di problemi irregolarità
nelle
gestionali risolvibili con registrazioni,
problemi
immediate azioni correttive gestionali ma immediate
azioni correttive
Assenza di autocontrollo o
assenza
di
procedure
essenziali (individuazione
CCP, analisi dei pericoli,
procedure di monitoraggio)
Inadeguato, non applicato,
problemi gestionali gravi
non corretti dall'azienda
2
3
4
5
Le Autorità competenti hanno
rilevato alcune non conformità non
significative, che seppur non
rilevate dall’OSA, sono state
comunque prontamente risolte
Le Autorità competenti
hanno rilevato ripetute NC
non
significative
della
stessa
natura.
La
risoluzione delle NC è
avvenuta oltre le scadenze
stabilite
Le Autorità competenti
hanno rilevato almeno una
NC
significativa,
non
prontamente
e
adeguatamente
gestita
dall’OSA
Le Autorità competenti
hanno rilevato ripetute NC
significative che hanno
comportato l’adozione di
provvedimenti
amministrativi restrittivi e/o
di natura penale
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
GRADUAZIONE RISCHIO IMPIANTI 1069/09
SCORE =
UO
Criteri
1
Caratteristiche stabilimento
1
180
Punteggio
2 3 4 5
Coef
10,00
1.1
Tipologia impianto
1
10
1.2
Condizioni generali e manutenzione
1
10
2
Entità produttiva
1
2
3
4
5
10,00
2.1
Dimensioni dello stabilimento
5
50
2.2
Dimensioni del mercato servito
5
50
5
10,00
3
Materiali e prodotti
3.1
Tipologia materiali introdotti
3.2
Destinazione prevalente
Sistema di autocontrollo
4
1
2
3
4
3
2
3
5
6,67
Professionalità e collaboratività direzione
5
33
4.2
Completezza formale autocontrollo
5
33
4.3
Grado di applicazione ed adeguatezza
5.1
Controllo Ufficiale
1
2
3
1
Risultati dei precedenti controlli
60
30
4
4.1
5
100
30
3
1
Tot
20
4
5
33
5
20,00
100
20
20
Riepilogo
Criticità
Coeff
Peso
1
Caratteristiche stabilimento
20%
1
100
2
Entità produttiva
100%
1
100
3
Materiali e prodotti
60%
1
100
4
Sistema di autocontrollo
100%
1
100
5
Controllo Ufficiale
20%
1
100
La tabella è stata compilata a mero titolo esemplificativo, per dimostrare le modalità di attribuzione del
punteggio e il peso, in percentuale, delle aree di criticità.
In base al sistema di valutazione adottato ed ai coefficienti utilizzati è possibile suddividere gli
stabilimenti in 4 classi di rischio:
Valore
Minore o uguale a …………
Da ……….. A …………
Classe di rischio
Rischio basso
Rischio medio-basso
Da ……….. A …………
Rischio medio-alto
Maggiore di ………………
Rischio alto
Tutti i 4 livelli di rischio devono essere utilizzati al fine di effettuare una corretta attribuzione delle risorse,
indipendentemente dal punteggio raggiunto. In sede di programmazione delle attività di controllo, a
stabilimenti aventi il medesimo “livello di rischio” dovranno essere attribuite, in linea di principio, risorse
di entità paragonabile. La Direzione del Dipartimento ha comunque la discrezionalità nella valutazione
dell’ampiezza delle classi in funzione della situazione contingente e delle risorse disponibili.
Graduazione del rischio per gli allevamenti relativamente a benessere animale, impiego del
farmaco e alimentazione animale
I principi che sono alla base dello sviluppo di un sistema di graduazione del rischio per l’igiene degli
alimenti sono sostanzialmente applicabili anche per la graduazione del rischio nel settore relativo
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
Pag. 84 di 116
all’igiene degli allevamenti e al benessere animale, come per altro indicato nel Regolamento CE
882/2004.
In questo Piano viene utilizzato un modello di graduazione del rischio da applicare in allevamento,
relativo al benessere animale, all’impiego dei farmaci veterinari e all’alimentazione animale, analogo
nella forma a quello illustrato per l’igiene degli alimenti, al fine di mettere a disposizione degli Operatori
di Sanità Pubblica della Regione Lombardia un primo strumento operativo da valutare e migliorare nel
corso dell’attuazione del presente Piano.
Nell’ASL Vallecamonica-Sebino si prevede per il triennio 2012 - 2014 di effettuare la graduazione del
rischio, secondo le nuove modalità introdotte dal Piano Regionale Prevenzione Veterinaria, in una
percentuale pari al 33% annuo.
Come nel caso degli stabilimenti del settore alimentare soggetti alla sola registrazione, è opportuno
effettuare una graduazione del rischio per macrocategorie (Tabella seguente), anziché per i singoli
impianti.
MACROCATEGORIA
Categoria dettaglio come da SIV/ BDR
Riproduzione latte
Allevamenti bovini
Riproduzione linea vacca vitello
Carne rossa
Carne bianca
Riproduzione ciclo aperto
Riproduzione ciclo chiuso
Svezzamento ingrasso
Allevamenti suini
Svezzamento riproduzione
Ingrasso intermedio
Ingrasso
Autoconsumo
Galline uova da consumo
Galline uova da riproduzione
Produzione carne - Broiler
Produzione carne - Tacchini
Allevamenti avicoli
Selvaggina – Ripopolamento
Ratiti
Anatre ed oche
Ornamentali
Rurali ad alto rischio
Svezzatori - commercianti
Riproduzione Carne stanziale
Allevamenti ovicaprini
Riproduzione Carne vagante
Latte
Allevamenti conigli
Carne
Riproduzione
Sportivo
Allevamenti equini
Amatoriale
Produzione Carne
Allevamenti pesci
Apiari
Produzione carne
Ripopolamento
Stanziali
Nomadi
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MACROCATEGORIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
Pag. 85 di 116
Categoria dettaglio come da SIV/ BDR
Allevamenti non definiti
Allevamenti ungulati selvatici
Canili rifugio
Canili sanitari
Detenzione di animali
(da compagnia)
Pensioni/allevamenti/canili amatoriali
Commercio - vendita (negozi, commercianti)
Ippodromi
Scuderie e Circoli Ippici
Alpeggi
Mercati - Mostre
Concentrazioni di animali
Stalle di sosta
Centri di raccolta
Punti di controllo
Zoo/Circhi
Sperimentazione
La valutazione viene condotta su un campione significativo di stabilimenti, estratto con criteri di casualità
dall’insieme degli stabilimenti appartenenti a una stessa categoria. Il numero degli stabilimenti da
prendere in considerazione all’interno di una stessa macrocategoria è definito nella successiva tabella.
Nel caso in cui il numero degli stabilimenti sottoposto a controllo nel triennio precedente fosse inferiore
al numero minimo stabilito in tabella, dovrà essere controllato un numero di stabilimenti tali da
raggiungere il numero indicato per ciascuna categoria.
Dimensione popolazione
Campione
<=20
16
21-25
20
26-29
22
30-39
28
40-54
35
55-74
42
75-99
49
100-149
59
150-199
65
200-299
73
300-499
81
500-999
88
1000-30000
96
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
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La tabella fornisce il numero relativo alla dimensione del campione, selezionato con criteri di casualità,
da sottoporre ad analisi.
La numerosità così individuata è sufficiente a stimare la proporzione di stabilimenti che presentano
almeno una non conformità. La numerosità, definita in corrispondenza di una prevalenza attesa del
50%, cui corrisponde il valore massimo di varianza, è sufficiente a stimare il livello di prevalenza nella
macrocategoria di interesse, con un livello di confidenza pari al 95% e con una precisione del 10% (emiampiezza dell’intervallo di confidenza che accompagnerà la stima puntuale di prevalenza), anche in
assenza di informazioni preliminari sulla proporzione di impianti con almeno una non conformità.
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA
GUIDA
INTERPRETATIVA
GRADUAZIONE
DEL
RISCHIO
FARMACOSORVEGLIANZA, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA
IN
ALLEVAMENTI
RELATIVAMENTE
A
BENESSERE
ANIMALE,
GUIDA INTERPRETATIVA ALLEVAMENTI, BENESSERE, FARMACOSORVEGLIANZA, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA
Criteri
1
Caratteristiche struttura
Punteggio
1
2
3
4
5
1.1
Data
impianto
<5 anni
5-10 anni
10-30 anni
30-50 anni
>50 anni
1.2
Condizioni
manutenzione
Tutte
le
aree
dell’allevamento
si
presentano in ordine e
in buono stato di
manutenzione
Le aree dove sono
stabulati gli animali si
presentano in ordine
e in buono stato di
manutenzione
Le aree destinate
ricovero degli animali
dove sono stoccati
mangimi necessitano
interventi
manutenzione
al
e
i
di
di
Le
attività
di
manutenzione e pulizia
non vengono effettuate
con regolarità
L’azienda si presenta nel
complesso con accumulo
di materiale estraneo e
con urgenti interventi di
pulizia e manutenzione
1.3
Dimensione UO
<15 bovini
<40 ovicaprini
<10 suini
16-50 bovini
41-100 ovicaprini
11-1000 suini
Inferiore a 33 kg/mq
broilers
> 350 ovaiole allevate
con sistema biologico
16-50 animali
350 - 500 avicoli o
conigli
51-200 bovini
101-500 ovicaprini
1001-3000 suini
33kg/mq boiler
> 350 ovaiole allevate
all’aperto
51-200 animali
501 - 1500 avicoli o
conigli
201-500 bovini
501-1000 ovicaprini
3001-5000 suini
fino a 39 kg/mq brolers
> 350 ovaiole allevate a
terra
201-500 animali
1501 - 5000 avicoli o
conigli
>500 bovini
>1000 ovicaprini
>5000 suini
fino a 42 kg/mq broilers
> 350 ovaiole allevate in
gabbia o misto
Dimensioni,
microclima,
attrezzature oltre i
parametri in relazione
alla specie allevata e
al numero di animali
Dimensioni,
microclima,
attrezzature
adeguate
alla
le
specie allevata e al
numero di animali
Dimensioni, microclima,
attrezzature
appena
sufficienti alla
specie
allevata e al numero di
animali
Dimensioni, microclima,
sufficienti in relazione alla
specie e al numero di
animali
allevati,
attrezzature obsolete
Dimensioni,
microclima,
insufficienti in relazione
alla specie e al numero di
animali
allevati,
attrezzature obsolete .
1
2
3
4
5
realizzazione
di
<350 ovaiole
rurale di
conigli
1.4
Stabilimenti
attrezzature
2
Igiene della struttura
ed
volatili
o
>500 animali
>5001 avicoli o conigli
MNL SPVET 002
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Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA
GUIDA INTERPRETATIVA ALLEVAMENTI, BENESSERE, FARMACOSORVEGLIANZA, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA
Criteri
Punteggio
2.1
Pulizia e disinfezioni
Tutte
le
aree
dell’allevamento
sono
pulite e sottoposte, se
necessario a disinfezioni
gran parte delle aree
dell’allevamento sono
sottoposte a pulizia e
disinfezione
Solo
alcune
aree
dell’allevamento
sono
sottoposte a pulizia e
disinfezione
gli animali sono sporchi e le
pulizie dell’allevamento sono
saltuarie
sono
necessari
radicali
interventi
di
pulizia
e
disinfezione
2.2
Controllo
infestanti
Programmi e verifiche
sopra
gli
standard,
documentazione corretta
Programmi e verifiche
regolari,
documentazione
corretta
Programmi
e
verifiche
regolari,
documentazione
inadeguata
Programmi saltuari, assenza
di verifica, documentazione
inadeguata
Programmi assenti,
2.3
Stoccaggio liquami
Controllo
gestione,
deposito e stoccaggio
idonei e smaltimento
corretto
Controllo
gestione,
deposito
stoccaggio
appena sufficienti e
smaltimento corretto
Controllo
stoccaggio
sufficienti e
irregolare
Controllo gestione, deposito
stoccaggio insufficienti e
smaltimento non corretto
Controllo rifiuti mancante
3
Benessere animale
1
2
3
4
5
3.1
Controllo
condizioni
animali stabulati
continuo
Più volte al giorno
Con le frequenze predefinite
Una volta al giorno
saltuario
3.2
Disponibilità di acqua
Disponibilità
costante
attraverso erogatori in
numero e di grandezza
adeguata al numero e
alla tipologia di specie
Disponibilità
costante
attraverso erogatori in
numero e di grandezza
appena adeguato al
numero e alla tipologia
di specie
Disponibilità
costante
attraverso
erogatori
in
numero e di grandezza
sufficiente al numero e alla
tipologia di specie
Disponibilità
costante
attraverso
erogatori
in
numero e di grandezza
sufficiente al numero e alla
tipologia di specie ma
posizionati in modo non
corretto ai flussi degli animali
Gli animali hanno difficoltà ad
accedere all’erogazione dei
acqua
3.3
Alimentazione
Presenza di procedure,
presenza di controllo
qualità
Presenza di procedure
e
rispetto
buone
pratiche
produzione
controlli qualità saltuari,
Presenza di procedure e
rispetto
buone
pratiche
produzione
assenza
di
controllo qualità,
Mancanza di procedure e
gestione
senza
alcuna
registrazione
Carenze di requisiti strutturali
e funzionali
3.4
Libertà di movimento
Oltre
gli
standard
rispetto alla tipologia e il
numero di animali allevati
Buona
rispetto
alla
tipologia e il numero di
animali allevati
Rispettosa
dei
requisiti
minimi
previsti
dalla
normativa
Si
rilevano
miglioramento
Si rileva la necessità di
interventi strutturali e/o di
riduzione del numero di
animali allevati
animali
deposito
appena
smaltimento
aree
di
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA
GUIDA INTERPRETATIVA ALLEVAMENTI, BENESSERE, FARMACOSORVEGLIANZA, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA
Criteri
Punteggio
3.5
Illuminazione
Tutte le aree dove sono
stabulati
gli
animali
hanno
una
ottima
illuminazione
naturale
adeguata alla specie
allevata
Tutte le aree dove sono
stabulati gli animali
hanno
una
buona
illuminazione naturale
per la specie allevata
Non tutte le aree dove sono
stabulati gli animali hanno
una buona illuminazione
naturale
per la specie
allevata
Alcune aree dell’allevamento
non hanno un adeguata
illuminazione
Sono necessari
strutturali
per
l’illuminazione
dell’allevamento
3.6
Mutilazioni
Assenti e non tollerate
assenti
Effettuate saltuariamente su
prescrizione di un medico
veterinario
Effettuate
di
routine
prescrizione di un medico
veterinario
Effettuate di routine senza
analisi dei fattori determinanti
4
Uso del farmaco
1
2
3
4
5
4.1
Trattamenti
medicinali veterinari
con
Le
patologie
sono
correttamente registrate,
il medico veterinario
gestisce
il
farmaco
veterinario
e
viene
effettuata una analisi
delle
cause
predisponenti
le
patologie
Consumo adeguato al
numero degli animali e
alle patologie registrate,
presenza di un medico
veterinario
e
di
programmi terapeutici
Consumo
adeguato
al
numero degli animali e alle
patologie registrate,
Consumo di famaci veterinari
non sempre i linea con le
problematiche rilevate in
allevamento
Eccessivo
consumo
di
specialità rispetto numero
animali allevati
4.2
Registrazione
identificazione
trattati
ed
animali
Precisa ed adeguata
vengono utilizzate per la
registrazione le matricole
ufficiali
Buona , gli animali
trattati sono identificati
tramite
le
marche
aziendali
La
registrazione
viene
effettuata , me si rilevano
frequenti
correzioni
e
cancellature
si rilevano omissioni nella
registrazioni dei trattamenti
Si
rilevano
mancate
registrazioni di trattamenti
4.3
Inizio e fine trattamento
Tutti i trattamenti registrati La registrazione viene
presentano riportato data effettuata , me si rilevano
inizio e fine trattamenti
frequenti correzioni e
cancellature
Viene registrata la data fine Si rilevano omissioni nella Si
rilevano
dei trattamenti mentre si registrazione della data inizio registrazioni
registrazione omissioni nella e fine dei trattamenti
indicazioni inizio
5
Gestione allevamento
1
2
3
5.1
Formazione
e
preparazione personale
Formato e in numero
adeguato
Buona preparazione
sufficiente
4
Scarsa preparazione
interventi
adeguare
mancate
5
Insufficiente ed impreparato
MNL SPVET 002
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA
GUIDA INTERPRETATIVA ALLEVAMENTI, BENESSERE, FARMACOSORVEGLIANZA, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA
Criteri
Punteggio
5.2
Registrazione dei dati
Precisa e puntuale
buona
sufficiente
parziale
Assenza di registrazioni
5.3
Gestione sottoprodotti di
origine animale
Presenza in azienda di tutta
la modulistica prevista e
corretta
gestione
dei
sottoprodotti
Corretta gestione dei
sottoprodotti anche se con
difficoltà viene prodotta
tutta la documentazione
necessaria
Si rilevano alcune carenze nella
documentazione presentata
Si rileva la mancanza della
documentazione prevista
Si rilevano irregolarità nella
destinazione dei sottoprodotti
6
Biosicurezza
1
2
3
4
5
6.1
Presenza specie diverse
No
No per produzione, si per
diletto
Si, ma saltuariamente
Si in strutture separate
Si senza separazione
6.2
Pulizia animali
Corpo, arti e mammella puliti
Corpo e mammella puliti,
arti sporchi
Corpo pulito, arti
mammella pulita
6.3
Piani
di
profilassi
(vaccinazioni,
terapie
preventive, disinfezioni)
oltre a quelli obbligatori
Applicati regolarmente e per
più malattie
Applicati regolarmente per
1 sola malattia
Applicati irregolarmente
varie malattie
per
Applicati solo dopo emergenza e
per breve periodo
Mai applicati
6.4
Biosicurezza
Applicati regolarmente e a
360°
Applicati regolarmente per
1 sola malattia
Applicata irregolarmente
varie malattie
per
Applicata solo dopo emergenza
e per breve periodo
Mai applicata
6.5
Diagnosi malattie oltre a
quelle obbligatorie
Applicati regolarmente e per
più malattie
Applicati regolarmente per
1 sola malattia
Applicati irregolarmente
varie malattie
per
Applicati solo dopo emergenza e
per breve periodo
Mai applicati o solo se offerti
6.6
Patologie cliniche in atto
Assenza di animali con
patologie cliniche (<1%
presenti)
Presenza di <5% animali
con patologie cliniche in
atto.
Presenza di <10% animali con
patologie cliniche in atto.
Presenza di <15% animali con
patologie cliniche in atto.
Presenza di >15% animali con
patologie cliniche in atto.
6.7
Trattamenti per
patologie /anno
<2%
<4%
<6%
<8%
>8%
6.8
Risultati dei precedenti
controlli (arco di tempo
triennale)
I controlli ufficiali non hanno
rilevato non conformità ne
inadeguatezze
I controlli ufficiali hanno
rilevato non conformità, ma
sono state prontamente
risolte
I controlli ufficiali non hanno
rilevato non conformità ma la
risoluzione è avvenuta oltre le
scadenze
I controlli ufficiali hanno rilevato
non conformità negli alimenti
I controlli ufficiali non hanno
rilevato non conformità con
sospensione dell’attività
sporchi,
Corpo pulito, arti
mammella sporca
sporchi,
Animali sporchi
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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GRADUAZIONE RISCHIO BENESSERE, FARMACO, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA
UO
SCORE = 243
Criteri
1
Caratteristiche strutture
Punteggio
1
2
3
4
5
Coef.
Tot.
5.00
20
1.1
Data realizzazione impianto
1
5
1.2
Condizioni di manutenzione
1
5
1.3
Dimensione UO
1
5
1.4
Impianti ed attrezzature
1
5
2
Igiene della struttura
1
2
3
4
5
6.67
2.1
Pulizia e disinfezioni
5
33
2.2
Controllo animali infestati
5
33
2.3
Stoccaggio liquami
5
33
5
3.33
3
Benessere animale
3.1
Controllo condizioni animali stabulati
3.2
Disponibilità di acqua
3.3
Alimentazione
3.4
Libertà di movimento
3.5
Illuminazione
3.6
Mutilazione
4
1
2
3
4
1
2
7
10
4
13
5
4
1
2
3
4
17
13
5
6.6667
4.1
Trattamenti con medicinali veterinari
3
20
4.2
Registrazione e identificazione animali trattati
3
20
4.3
Inizio e fine trattamento
3
20
5
Gestione allevamento
1
2
3
4
5
6.6667
5.1
Formazione e preparazione personale
5
33.333
5.2
Registrazione dei dati
5
33.333
5.3
Gestione sottoprodotti di origine animali
5
33.333
5
5.00
6
Biosicurezza
1
63
3
3
Uso del farmaco
100
2
3
4
6.1
Presenza specie diverse
1
5
6.2
Pulizia animali
1
5
6.3
Piani di profilassi
1
5
6.4
Biosicurezza
1
5
6.5
Diagnosi malattie oltre quelle obbligatorie
1
5
6.6
Patologie cliniche in atto
1
5
6.7
Trattamenti per patologie/anno
1
5
6.8
Risultati dei precedenti controlli (arco di 1
tempo triennale)
5
60
100
40
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
Pag. 92 di 116
Riepilogo
Criticità
Coeff
Peso
1
Caratteristiche struttura
20%
1
100
2
Igiene della struttura
100%
1
100
3
Benessere animale
63%
1
100
4
Uso del farmaco
60%
1
100
5
Gestione allevamento
100%
1
100
6
Biosicurezza
20%
2
200
La tabella è stata compilata a mero titolo esemplificativo, per dimostrare le modalità di attribuzione del
punteggio e il peso, in percentuale, delle aree di criticità.
In base al sistema di valutazione adottato ed ai coefficienti utilizzati per la valutazione dello score è
possibile suddividere le UU.OO. in 4 classi di rischio:
Valore
Minore o uguale a …..
Da ……. a ………
Classe di rischio
Rischio basso
Rischio medio-basso
Da …… a …….
Rischio medio-alto
Maggiore di ……..
Rischio alto
Tutti i 4 livelli di rischio devono essere utilizzati al fine di effettuare una corretta attribuzione delle risorse,
indipendentemente dal punteggio raggiunto. In sede di programmazione delle attività di controllo a
stabilimenti aventi il medesimo “livello di rischio”, all’interno della stessa macrocategoria, dovranno
comunque essere attribuite in linea di principio risorse di entità paragonabile. La Direzione del
Dipartimento ha comunque la discrezionalità nella valutazione dell’ampiezza delle classi in funzione
della situazione contingente e delle risorse disponibili.
12
PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITA’
Le attività programmate sono orientate al perseguimento degli Obiettivi Operativi Regionali descritti nel
capitolo “Campo di applicazione” del presente documento. Essi vengono annualmente, ed in corso
d'anno, aggiornati in SIVI. Il monitoraggio dell'andamento delle attività previste viene effettuato facendo
ricorso ad uno specifico software/file presente nella rete aziendale.
Di seguito si sviluppano alcuni aspetti rilevanti per la programmazione annuale 2014.
E da tenere presente che nel 2014, anche accogliendo le indicazioni scaturite in sede di Audit regionale
svoltosi il 25 e 26 settembre 2013, si intende concentrare l'attenzione sulla qualità dei controlli,
svolgendo specifici corsi formativi, confrontandosi sui report dei controlli, mantenendo sostanzialmente
invariata la pressione numerica complessiva degli stessi.
CONTROLLO UFFICIALE ALIMENTI
La sicurezza alimentare è un aspetto importante delle produzioni animali che, nei Dipartimenti di
Prevenzione Veterinaria delle varie ASL, è affidata ai servizi di Igiene della produzione, trasformazione,
commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati e di
Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche (Igiene del latte e dei prodotti a base di latte).
Nell’ambito di queste attività il Veterinario Ufficiale svolge un ruolo particolarmente importante in una
serie di filiere alimentari che vanno dalla macellazione degli ungulati domestici e dei solipedi, a quella
della produzione e trasformazione degli alimenti, alla vendita al consumatore finale.
La Comunità Europea ha distinto le attività, ai fini di consentire il loro svolgimento, in due settori:
Attività riconosciute: impianti di produzione, trasformazione e distribuzione all’ingrosso di alimenti di
origine animale;
Attività registrate: produzione primaria, distribuzione al dettaglio, ristorazione pubblica e collettiva.
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VETERINARIA
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L’attività di macellazione viene svolta su tutto il territorio della ASL Vallecamonica-Sebino. In particolare
in n. 2 macelli industriali ed in 14 macelli con capacità < alle 1000 UGB/anno, dislocati in diversi comuni
della Valle Camonica.
Sono presenti inoltre 10 macelli stagionali per suini annessi ad allevamento.
Per il numero delle ispezioni delle carni effettuate si rimanda alle tabelle presenti nell'analisi del contesto
del presente Piano.
Nelle strutture industriali, si conferma che il VU presenzia a tutte le fasi della macellazione per garantire
un adeguato livello igienico sanitario delle produzioni. Nelle altre strutture il VU può presenziare a tutte
le fasi della macellazione e comunque a quelle più a rischio di compromissione degli aspetti igienico
sanitari. In ogni caso è garantita la visita ante e post mortem di ogni capo macellato e, qualora
l’ispezione sia favorevole, il licenziamento delle carni al libero consumo.
Altra attività è quella svolta verso tutti gli impianti di produzione, trasformazione, commercializzazione,
trasporto e distribuzione di alimenti di origine animale. In questi casi il controllo da parte del VU consiste
nel verificare le condizione igieniche delle strutture e del personale attraverso attività di Audit, ispezioni e
campionamenti, nonché le procedure di autocontrollo applicate dagli OSA, ecc.
In alcuni stabilimenti (depositi-sezionamenti) viene svolta attività di vigilanza anche sull'arrivo di partite di
prodotti di provenienza estera e nazionale.
Per l'anno in corso inoltre, su indicazione UVAC sono previsti due controlli su prodotti alimentari
provenienti da Belgio e Irlanda.
Pur non essendo previsto il “Piano Temperature” per l'anno 2013, oltre all'attività elencata, durante
l'azione di vigilanza e controllo, non si è trascurato di continuare ad effettuare un attento monitoraggio
delle temperature nelle strutture di vendita al dettaglio per il mantenimento della catena del freddo.
Tale impegno proseguirà anche per il 2014.
I controlli strumentali saranno eseguiti presso macellerie, supermercati e superette, negozi di alimenti
vari, negozi mobili di vendita ambulante e pescherie.
Per quanto riguarda la filiera del latte (latte, formaggi, burro ed altri prodotti a base di latte,) i controlli sui
caseifici riconosciuti(64), registrati(33), sui caseifici di malga(64), sulle aziende conferenti (90), sui
distributori di latte crudo (3) con vendita diretta al consumatore, vengono svolti da personale afferente al
Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche.
La tutela della salute pubblica richiede inoltre ai Responsabili di Servizio l’esame della documentazione
ed un sopralluogo della struttura (es. nei macelli e caseifici) per il riconoscimento condizionato degli
stabilimenti con l’assegnazione di un numero di riconoscimento di importanza comunitaria. Lo stesso
viene successivamente reso definitivo da un ulteriore ispezione di verifica sul campo ad attività iniziata.
I VU ed i TP (Tecnici della Prevenzione) svolgono anche, secondo quanto previsto dal piano, la vigilanza
nelle attività registrate (es. supermercati, rivendite carni, formaggi, pesce, latte, miele e uova).
Inoltre, in seguito all’elevato numero dei casi di allerta verificatisi nel 2013 si ritiene necessario
confermare che, l’attività di vigilanza ordinaria per il 2014, soprattutto relativa alle attività produttive, ai
depositi di sostanze alimentari riconosciuti o registrati ed alla grande distribuzione, confermi e
intensifichi la verifica dei sistemi di tracciabilità e rintracciabilità delle varie realtà sopra evidenziate.
CONTROLLI SU ALIMENTI DERIVANTI DA ATTIVITA’ VENATORIA
Sono degne di nota le attività di controllo degli alimenti derivanti dall’attività venatoria in raccordo con la
Polizia Provinciale in considerazione del contesto territoriale caratterizzato dalla presenza di due Parchi
e di una attività venatoria di rilievo sopprattutto relativa all'abbattimento di cinghiali ed ungulati .
Oltre all’attività sopra descritta, si ricorda che la DG Sanità della regione Lombardia, ha previsto per
l’area igiene degli alimenti di OA e l'area di igiene degli allevamenti e produzioni Zootecniche ,
l’esecuzione di obiettivi regionali di nuova formulazione anno 2013 quali:
PIANO DI MONITOPRAGGIO DEI CONTAMINANTI AMBIENTALI IN ALIMENTI DI O.A. PRODOTTI
NELLE AREE LIMITROFE AI SITI DI INTERESSE NAZIONALE (SIN).
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VETERINARIA
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Non essendovi sul nostro territorio Siti di Interesse Nazionale, non viene attivata la vigilanza relativa a
tale Piano previsto dall'U.O. Veterinaria a livello regionale.
PIANO DI MONITORAGGIO DELLA FAUNA ITTICA DELLA LOMBARDIA
La nostra ASL, non è inserita in questo Piano regionale e pertanto non si prevede l'attivazione di azioni
di vigilanza e controllo.
PIANO DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DEL MATERIALE SPECIFICO A RISCHIO (MSR)
Alla luce dei risultati raggiunti dal Piano negli anni precedenti, i controlli verranno effettuati mediante un
controllo sul 100% di Macelli dove si effettua la macellazione di bovini e/o ovicaprini, dei laboratori di
Sezionamento dove si effettua la rimozione di MSR e sugli spacci di macelleria autorizzati alla rimozione
della colonna vertebrale. Le modalità di esecuzione e di rendicontazione sono chiaramente indicate nel
Piano MSR 2014 presente in SIVI
PIANO DI MONITORAGGIO MSU
In attuazione del Reg. CE 1/2005, che salvaguarda il benessere animale durante il trasporto, l'U.O.
Veterinaria ha previsto uno specifico piano che, partendo dalla presenza di bovini femmine di età > ai 48
mesi nel patrimonio bovino di ciascuna ASL, prevede l'evidenza, mediante registrazione nel sistemi
informativi, di un numero minimo di Macellazione Speciale d'Urgenza o abbattimento per motivi di
benessere.
Nel 2013 si è ampiamente raggiunto il numero minimo di registrazioni previste e si provvederà in
analogia anche per il 2014.
Anche in questo caso, le modalità di esecuzione e di rendicontazione sono chiaramente indicate nel
Piano MSU 2014 presente in SIVI .
Si pongono inoltre in particolare evidenza i seguenti obiettivi regionali di nuova formulazione che sono
inseriti in SIV, fra gli obiettivi regionali 2014:
DIFFUSIONE DELLE LINEE DI INDIRIZZO PER LA SEMPLIFICAZIONE DEL SISTEMA HACCP
NELLE MICROIMPRESE DEL SETTORE ALIMENTARE.
Con l'obiettivo di diffondere la cultura dell'autocontrollo, di fornire gli strumenti per l'applicazione capillare
dei principi dell'autocontrollo, per garantire un'adeguata diffusione delle linee di indirizzo per la
semplificazione dell'applicazione delle procedure basate sui proincipi dell'HACCP.
Utilizzando uno specifico Manuale predisposto dall'U.O. Veterinaria e dagli II.ZZ.SS. della Lombardia ed
Emilia Romagna e delle Venezie, che viene anche pubblicato sul sito aziendale si organizzeranno
incontri con le associazioni di categoria e con le figure che operano a supporto delle imprese del settore
alimentare ove verranno illustrate le citate linee guida, gli aspetti pratici della loro applicazione nonché
verranno date risposte in materia di applicazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale.
VERIFICA, MEDIANTE CAMPIONAMENTO E ANALISI, DELLE MODALITA' DI APPLICAZIONE DEL
REG. CE N. 2073/05 E S.M. E I. PRESSO LE INDUSTRIE ALIMENTARI
Gli obiettivi sono quelli di verificare le corrette attività in fase di pianificazione ed esecuzione dei
campionamenti nell'ambito delle procedure di autocontrollo basate sul modello HACCP, verificare
l'adozione delle opportune misure a seguito di risultati non conformi o insoddisfacenti e, verificare
l'attendibilità del dato analitico nell'ambito delle procedure di autocontrollo delle industrie alimentari in
particolare nella ricerca di S. Tiphymurium e S. Enteritidis.
PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA PRESENZA DI E COLI VTEC IN PRODOTTI A BASE DI LATTE
L'obiettivo del piano di sorveglianza è quello di stimare la prevalenza di Escherichia coli verocitotossici
(VTEC) in formaggi a latte crudo, sul territorio della Regione Lombardia e di fornire la chiave di lettura
autentica dei rapporti di prova rilasciati dai laboratori in esito ad analisi effettuate in PCR .
L’indagine , oltre a stimare la prevalenza di diversi sierogruppi di VTEC, mira a stabilire la correlazione
con la presenza di Escherichia coli non VTEC ed Enterobacteriaceae .
Il piano di sorveglianza rappresenta l’occasione per valutare l’impiego di criteri microbiologici al fine di
definire modelli utili a stimare la probabilità di contaminazione dei prodotti in questione da parte di batteri
enterici patogeni (VTEC) e il reale rischio per il consumatore.
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Le attività di campionamento e di rielaborazione previste nell’ambito del piano di sorveglianza sono
effettuate a partire dal 1 Gennaio 2014 sino al 31 dicembre 2014.
Il piano prevede il prelievo di campioni di formaggio ottenuti dalla lavorazione di latte crudo prima
dell’immissione in caldaia; in particolare il piano prevede la creazione di sottocategorie di formaggio così
rappresentate:
• formaggi a latte crudo con stagionatura inferiore a 60 giorni
•
formaggi a latte crudo con stagionatura tra 60 e 90 giorni
• formaggi a latte crudo con stagionatura oltre 90 giorni
Il campione , considerati i rischi della contaminazione , può essere effettuato sulla cagliata dopo
l’estrazione .
NUMERO CAMPIONI 2014
DIPARTIMENTO
ASL
VALLECAMONICASEBINO
<60GIORNI
60-90 GIORNI
>90 GIORNI
16
8
4
OBIETTIVI SIV
Programmazione in SIV attività di controllo in strutture riconosciute ai sensi Reg. CE n. 853/2004;
Programmazione in SIV attività di controllo in strutture registrate ai sensi Reg. CE n. 852/2004;
Registrazione in SIV 100% attività di controllo svolta in strutture riconosciute e registrate (tolleranza
ammessa 5%).
Preaccettazione in SIV dei campioni (conferimenti) eseguiti per: PNR, EXTRA PNR e SOSPETTO
(almeno 85%).
Registrazione dei controlli I&R bovini al macello , ai sensi del Reg.1082/2003 e Reg. 1034/2010 che
stabilisce modalità di applicazione del Reg. CE 1760/00 (100%).
Preaccettazione campioni effettuati per il Piano monitoraggio latte crudo (almeno 60%).
CAMPIONAMENTO 2014
L’attività di campionamento programmata nell’ambito del Piano Integrato 2014 si fonda essenzialmente
sulla verifica del rispetto dei criteri sicurezza microbiologici, così come da allegato 1 del Reg. CE n.
1441/2007 che modifica il Reg. CE 2073/2005.
Tale norma, definisce i criteri applicabili ai prodotti alimentari destinati al consumo umano che devono
essere rispettati dall’OSA (operatore settore alimentare), sia in fase di preparazione (criteri di processo)
sia relativamente al prodotto finale (criteri di sicurezza alimentare).
Si tratta di una legge comunitaria che, insieme alle altre, facenti parte del cosiddetto “pacchetto igiene”,
innova radicalmente il settore contribuendo a trasferire all’OSA la responsabilità del proprio operato sia
in fase di produzione sia in fase di immissione sul mercato e, eventualmente, di ritiro/richiamo in caso di
non conformità (Reg. 178/2002).
Compito dell’autorità sanitaria, alla luce dell’approccio innovativo che permea la recente legislazione
comunitaria, non è imporre un metodo, ma verificare se l’operatore abbia adottato tutte le precauzioni
necessarie a tenere sotto controllo il rischio alimentare.
Il presente piano di campionamento, pertanto, ancorché finalizzato alla verifica del rispetto della soglia
minima di sicurezza microbiologica, integra l’attività ispettiva e di sorveglianza propria del Dipartimento
di Prevenzione Veterinario.
Per la programmazione dei campionamenti previsti per l’anno 2014, relativamente ai campioni previsti
per il Piano Regionale Alimenti (PRA) si è tenuto conto degli esiti emersi durante l'attività di
campionamento del 2013, delle risultanze dell'audit regionale svoltosi in settembre 2013, delle
indicazioni dell'UO Regionale per l'anno 2014, ed in particolare dei due Piani sopra citati:
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VETERINARIA
1. Piano di verifica, mediante campionamento e analisi, delle modalità di applicazione del Reg. CE
2073/05 e S.M. e I. presso gli stabilimenti alimentari
2. Piano di sorveglianza sulla presenza di E. Coli VTEC in prodotti a base di latte: dalla produzione
primaria alla trasformazione – Piano relativo ai requisiti specifici per la produzione di latte crudo
destinato alla vendita al consumatore finale.
PIANO CAMPIONAMENTO ALIMENTI
Numero di prelievi
Tot
Dic
Nov
Ott
Set
Ago
Lug
Giu
Mag
Apr
Mar
Feb
Tipo di esame
Gen
Matrice
Carne macinata da Salmonella
stabilimento
(Piano verifica Reg.
Riconosciuto
2073/05)
2
2
4
Carne macinata da Salmonella
stabilimento
(Piano verifica Reg.
Registrato
2073/05)
2
1
3
2
3
2
2
4
3
3
6
3
3
6
1
2
Preparazioni di
carni prelevati allo
stabilimento di
produzione
(esclusi insaccati
freschi) da
stabilimenti
Registrati
Salmonella
(spiedini hamburger
ecc)
(Piano verifica Reg.
2073/05)
Preparazioni di
carni prelevati allo
stabilimento di
produzione
(Registrato)
(esclusi insaccati
freschi)
Salmonella
(spiedini hamburger
ecc)
(Piano verifica Reg.
2073/05)
Carne fresca di
pollame nei
Sezionamenti
S. tipyimurium – S.
enteritidis
(Piano verifica Reg.
2073/05)
Prodotti a base di
carne, uova, e
prodotti della
pesca pronti al
consumo
(compresi i prodotti
di gastronomia e
ad esclusione di
insaccati e
salumi)
Salmonella spp.
o Listeria m.
(Piano verifica Reg.
2073/05)
1
Prodotti
della Istamina
pesca ottenuti da (PRA)
specie ittiche con
un elevato tenore
di istidina
1
Prodotti a base di Nitriti e nitrati
carne
(PRA)
1
1
2
1
1
2
Miele
Clostridium
(PRA)
B.
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Prodotti
caseari
lattiero- Listeria
Monocitogenes e/o
Salmonella spp. e/or
Staffilo
ed
Enterotossine
stafilococciche
e
Enterobatteriacee
Prodotti
lattiero- PIANO V.T.E.Coli
caseari-cagliata
Latte crudo
CBT
e
somatiche
cellule
Latte crudo
Piano Distributore e
Tank aziendale
TOTALE
1
1
1
1
1
2
4
4
3
2
1
2
2
2
2
2
2
2
1
6
50
1
1
1
8
2
2
3
3
28
2
2
2
2
21
6
12
47
97
PIANO NAZIONALE RESIDUI (PNR)
Il Piano Nazionale per la ricerca dei residui (di seguito PNR) è un piano di sorveglianza del processo di
allevamento degli animali e di prima trasformazione dei prodotti di origine animale che mira a svelare i
casi di somministrazione illecita di sostanze vietate e di somministrazione abusiva di sostanze
autorizzate ed a verificare la conformità dei residui di medicinali veterinari, di antiparassitari nonché di
agenti contaminanti per l'ambiente con i limiti massimi di residui o i tenori massimi fissati dalle normative
comunitarie e nazionali. Esso definisce le specie e le categorie animali da sottoporre a campionamento,
la categoria di residui o di sostanze da ricercare, le strategie di campionamento, i livelli e le frequenze di
campionamento, secondo il dettato della normativa in vigore e le indicazioni della Commissione
europea.
L'attività svolta al fine di verificare la presenza di residui negli alimenti si esplica mediante tre tipi di
piano, denominati “Piano”, “Extrapiano” e “Sospetto”, come da criteri di seguito esposti:
Piano: campioni effettuati in assenza di sospetto e mirati a specifiche tipologie zootecniche, in
attuazione della programmazione regionale sulla base di quanto disposto dal Ministero.
Extrapiano: campioni effettuati in aggiunta a quelli previsti dal Piano, programmati sulla base di
specifiche esigenze nazionali o locali.
Sospetto: campioni effettuati al di fuori delle programmazioni di cui ai punti precedenti in tutti i casi in cui
a seguito di segni clinici, notizie anamnestiche, segnalazioni o altri motivi si sospetti la presenza di
residui.
I Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL lombarde provvedono al prelievo dei campioni e alle
azioni conseguenti all'eventuale riscontro analitico sfavorevole. I campioni sono analizzati dai laboratori
degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.
Nella nostra ASL sono stati effettuati nell’anno 2013 n.106 campioni relativi al Piano, di cui 80 presso
stabilimenti di macellazione e 26 in allevamento.
Nell'ambito dell'Extrapiano i campioni eseguiti sono stati 11.
I campionamenti su sospetto sono stati 5.
Nel primo semestre del 2013 sono stati riscontrati 2 valori non conformi, entrambi relativi al riscontro di
metaboliti fungini originatisi da una presumibile contaminazione da micotossine del foraggio. Nel primo
caso si trattava di un superamento dei valori massimi accettabili di Aflatossina M1 in un campione di
latte vaccino, mentre nel secondo era stata riscontrata la presenza di zeranolo in urine di suini inviati al
macello e provenienti da un'altra ASL.
Il latte dell'allevamento bovino è stato inviato alla distruzione sino al ripristino dei valori di legge, mentre
nel caso della positività da zeranolo se ne è data immediata notizia all'ASL di origine affinché
provvedesse all'applicazione delle misure del caso.
Si precisa, infine, che ogni caso di non conformità è stato gestito mediante l'apposito applicativo
regionale.
PIANO NAZIONALE RESIDUI (PNR)
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Il Piano Nazionale Residui 2014 (per ulteriori definizioni vedasi “citare riferimenti al PNR 2013 trattato
precedentemente”) prevede l'esecuzione di 96 campioni , di cui 71 presso stabilimenti di macellazione e
25 in allevamento. L'Extrapiano ne prevede 11.
Si precisa che gli obiettivi da raggiungere in riferimento a tale attività sono seguenti:
CRITERIO
RISULTATO
Percentuale dei campioni analizzati su totale dei campioni
programmati PIANO NAZIONALE RESIDUI – Decreto
Legislativo 158/2006 (Criterio L.E.A.)
N° campioni analizzati
–------------------------------ x 100
N° campioni programmati
> 98%
Percentuale dei questionari sulle attività conseguenti a non
conformità inseriti in NSIS/PNR rispetto al totale delle non
conformità riscontrate (Criterio L.E.A.)
N° questionari sulle attività
conseguenti a NC trasmessi
–------------------------------------- x 100
N° totale NC
> 90%
Preaccettazione dei campioni eseguiti
N. conferimenti preaccettati
–------------------------------------ x 100
N. conferimenti totali
> 85%
DEFINIZIONE DI LIMITI D'ATTENZIONE PER ALCUNE RICERCHE ANALITICHE:
La valutazione dei referti analitici su campionamenti ufficiali ed in autocontrollo relativamente a parametri
non definiti dal Reg. 2073/2005 e s.m.i. viene fatta individuando limiti di attenzione tenendo conto:
• dello storico dello stabilimento;
• della bibliografia scientifica disponibile(es. Linee guida per analisi del rischio nel campo della
microbiologia degli alimenti Reg. Piemonte D.D.S. 780 del 18.10.2011) ;
• del coordinamento con i laboratori di analisi ufficiali;
Pertanto i R.d.P che giungeranno dall'IZSLER di Brescia, saranno valutati secondo i seguenti criteri :
- Soddisfacente : il risultato indica una qualità microbiologica ottimale per la tipologia di prodotto.
- Accettabile
: il risultato è accettabile dal punto di vista del profilo microbiologico, ma il livello di
presenza di alcuni microrganismi potrebbe indicare aree di miglioramento;
- Non soddisfacente: il risultato indica un livello di contaminazione microbiologica elevata in relazione
al tipo di prodotto, evidenziando problemi;
- Potenzialmente dannoso: il risultato evidenzia quantità di microrganismi tali da rendere il prodotto
inadatto al consumo umano o potenzialmente dannoso in caso di batteri inseriti in
criteri di sicurezza alimentare. Presenza certa di problemi
Dette valutazioni daranno seguito, se del caso, a prescrizioni ed azioni correttive.
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SANITA’ ANIMALE
L’analisi di contesto evidenzia una situazione nel complesso soddisfacente. Ciò non significa che vi
siano indicazioni per ridurre i controlli ma per proseguire nella strada intrapresa anche in considerazione
del fatto che le più recenti emergenze hanno sempre avuto come protagonisti gli animali.
Infatti malattie come l’AIDS, BSE, Aviaria, West Nile Desease sono di origine animale.
Gli allevamenti bovini sono sottoposti a controllo sanitario secondo un piano che tiene conto delle
indicazioni regionali, del particolare contesto territoriale e di un’analisi del rischio degli allevamenti
presenti al fine di debellare la TBC, Brucellosi, Leucosi Bovina Enzootica e IBR.
Lo stesso dicasi per gli allevamenti ovi-caprini con riferimento alla Brucellosi.
Per entrambe le tipologie degli allevamenti viene predisposto il Piano annuale di bonifica sanitaria.
La situazione sanitaria per queste patologie è comunque soddisfacente non essendosi verificati, in
Vallecamonica focolai di malattia negli ultimi 12 mesi.
Graduazione del rischio nella sanità animale e prevenzione delle malattie
Il rischio di introduzione e diffusione di una malattia e il suo impatto sulla sanità pubblica possono essere
valutati attraverso parametri quali:
➢ l’epidemiologia della malattia,
➢ le modalità di conduzione dell’allevamento,
➢ le caratteristiche strutturali dell’allevamento,
➢ la specie allevata,
➢ il contesto zootecnico,
➢ la situazione sanitaria del territorio.
Nell’area della Sanità animale l’attività di controllo ufficiale sugli allevamenti si fonda prevalentemente su
piani di derivazione comunitaria, nazionale e regionale.
Tali piani sono basati su una valutazione del rischio, e, per ciascuna malattia, identificano la popolazione
da controllare (specie, tipologia, …), le frequenze, le modalità di controllo, il numero di allevamenti, al
fine di garantire il raggiungimento o il mantenimento di un determinato stato sanitario, secondo le tabelle
sinottiche presenti in SIV.
In alcuni piani invece è compito dell’ASL individuare, in funzione del livello di rischio, i singoli allevamenti
da sottoporre a controllo. Al riguardo, il modello G.R.A.S. (graduazione del rischio nell’allevamento
suino) si propone come strumento per “ordinare” gli allevamenti suini in ordine decrescente rispetto alla
priorità di intervento, sulla base di informazioni già presenti e disponibili nel Sistema Informativo; il
modello viene integrato dalle informazioni sanitarie che derivano dall’attività di controllo e quindi il “livello
di rischio” viene aggiornato in modo dinamico e automatico. Si tratta quindi di uno strumento che va man
mano perfezionandosi, in funzione del livello d’integrazione dei dati del Sistema informativo. Nel corso
del 2012 è stato impiegato in modo sperimentale e, dall’esperienza di campo, sono scaturite delle
indicazioni utili per migliorare lo strumento, che verrà quindi adeguato per essere utilizzato anche nel
2013. Tale modello in prospettiva verrà esteso anche ad altre specie di interesse zootecnico.
Per ciò che riguarda la tipologia, la % degli allevamenti da sottoporre a controllo e le frequenze dei
controlli ufficiali per i principali piani di sorveglianza e controllo delle malattie animali si fa riferimento alla
tabella presente in SIV/Documenti/Programmazione 2013/Graduazione Rischio-Scheda Frequenza.
Per quanto riguarda i controlli nei confronti della TBC verranno sottoposti a controllo ogni anno il 50%
dei capi mentre per le tipologie “commercianti” (N°5), quelli che producono e vendono latte crudo (N°3)
e quelli che praticano l’alpeggio in Trentino (N°9) si effettua il controllo con cadenza annuale, per un
totale di 134 allevamenti.
Per quanto riguarda il Piano IBR verranno sottoposti a controllo annuale il 100% dei capi negativi, a
partire dai 12 mesi di età, presenti negli allevamenti con capi positivi, o che non hanno subito un primo
controllo negativo su tutti i capi, mentre sarà controllato ogni anno il 50% dei capi di bovini di età
superiore ai 24 mesi presenti negli allevamenti negativi.
Considerata la situazione epidemiologica favorevole per Brucellosi Bovina e Leucosi Bovina, viste le
indicazioni della Regione Lombardia, nell’anno 2013 e seguenti saranno sottoposti a prelievo animali di
età superiore ai 24 mesi ed ogni anno verrà sottoposto a controllo il 25% dei capi mentre le tipologie
“commercianti” (N°5), quelli che producono e vendono latte crudo (N°3) e quelli che praticano l’alpeggio
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in Trentino (N°9) verranno sottoposti con cadenza annuale.
Mentre vengono mantenuti i controlli pre-moving (TBC+IBR) per i soggetti che si movimentano in
allevamenti bovini da riproduzione lombardi, per i bovini che si movimentano fuori regione vale la norma
comunitaria.
Nell'ASL Vallecamonica-Sebino la maggior parte degli allevamenti ovi-caprini si movimentano per
l’alpeggio nel periodo estivo.
Manterranno controlli con frequenza annuale gli allevamenti vaganti, i vaganti che praticano l'alpeggio e
quelli che producono latte per uso alimentare, mentre gli stanziali che praticano l'alpeggio il 100% ogni 2
anni, gli stanziali che non praticano l'alpeggio verranno controllati il 50% ogni anno.
Inoltre verranno controllati per TBC i caprini che convivono con bovini contestualmente agli stessi.
Sono controllati per Agalassia Contagiosa gli allevamenti con sintomatologia sospetta e quelli correlati a
focolai.
Saranno sottoposti a controllo mensile per Blue Tongue, da Marzo a Novembre 2014, 22 allevamenti
bovini con capi sentinella, escludendo il periodo dell’alpeggio per le aziende che lo praticano.
Negli allevamenti bovini nel caso di morte di animali di età superiore a 48 mesi viene fatto dal
Veterinario ufficiale un sopralluogo che prevede anche il prelievo dell’obex ai fini della eradicazione della
BSE e lo stesso avviene negli allevamenti ovi-caprini per gli animali di età superiore ai 18 mesi per TSE.
Questi interventi sono a volte difficoltosi per il particolare contesto ambientale ove vengono richiesti (ad
esempio alpeggi). Le carcasse sono quindi smaltite da ditta convenzionata con l’ASL.
Gli aderenti su base volontaria al Piano Regionale di controllo e certificazione nei confronti della
Paratubercolosi Bovina, N°3, per avere la Qualifica Sanitaria PTEX1 atta all'esportazione dei prodotti
dovranno subire un visita ufficiale su tutto l'effettivo.
Verranno eseguite nell’ambito degli Obiettivi Operativi Regionali definiti dalle norme a valenza Europea
37 Check List e controllo MSR su allevamenti Bovini (3%) , 10 su allevamenti con consistenza >30 capi
e rimonta >20% ”cambiamento situazione aziendale”, 5 Commercianti, 22 per “n° di animali”
considerando il livello di rischio.
Il Piano regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie(DDUO 6306 del
16/07/2012) ha previsto il controllo di tutti i capi maschi >4 mesi destinati alla riproduzione negli
allevamenti ovini che hanno aderito volontariamente al piano.
Nell'ASL-Vallecamonica-Sebino hanno aderito N°4 allevamenti.
Il riscontro negli anni scorsi in alcuni pascoli estivi di focolai di Carbonchio Ematico impone
l’effettuazione della vaccinazione anticarbonchiosa su bovini, ovi-caprini ed equini che frequentano tali
malghe.
MALGHE CARBONCHIOSE ASL VALLECAMONICA-SEBINO
COD.REG
NOME
COMUNE
CONDUTTORE
018BS01P
ALPE VALDAIONE
BIENNO
PEDRETTI GABRIELE
018BS02P
ALPE ARCINA
BIENNO
BONTEMPI BARBARA
028BS01P
ALPE BAZENINA-COGOLO-VAL BONA
BRENO
ROMELLI GIACOMO
028BS02P
ALPE BAZENA
BRENO
ROMELLI GIACOMO
028BS03P
ALPE CADINO DELLA BANCA
BRENO
DUCOLI DOMENICO E GIACOMO
028BS04P
ALPE CADINO DEI DOSSI
BRENO
GIACOMELLI MAURO
055BS01P
ALPE LAVENA-CAVALLARO
CIVIDATE CAMUNO
ALESSI DOMENICO
055BS02P
ALPE PRATO-VARICLA E SPONDONE
CIVIDATE CAMUNO
OTTELLI ZOLETTI ANTONIO ELIA
055BS03P
ALPE RONDENINO
CIVIDATE CAMUNO
PELIZZARI SANDRO
055BS04P
ALPE CAMPOLARO (PIAN DI CAMPO)
CIVIDATE CAMUNO
SOC.AGR.FLLI TROMBINI S.S.
100BS02P
ALPE VAIUGA
MALEGNO
FURLONI GIUSEPPE E LUCIA
143BS01P
ALPE FONTANA SESA
PISOGNE
SPAGNOLI INES
143BS03P
ALPE FOPPELLA
PISOGNE
SPANDRE VITTORIO
Nelle suddette malghe nell'anno 2013 sono stati vaccinati per Carbonchio Ematico i seguenti animali:
MNL SPVET 002
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Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
CAPI VACCINATI 2013
BOVINI
OVINI
CAPRINI
EQUINI
TOTALE
1491
81
403
44
2019
Si ritiene che lo stesso numero di capi sarà vaccinato nell'anno 2014.
La vaccinazione per Agalassia Contagiosa è stata resa obbligatoria anche per gli ovicaprini che vengono
movimentati verso le seguenti malghe:
Malghe con vaccinazione obbligatoria
Codice
Denominazione
Ovicaprini 2013
Comune
N°ovini
N° caprini
018BS01P
ALPE VALDAIONE
BIENNO
5
62
018BS02P
ALPE ARCINA
BIENNO
17
164
018BS03P
ALPE CAMPOLUNGO
BIENNO
12
84
055BS01P
ALPE LAVENA CAVALLARO
CIVIDATE CAMUNO
15
40
055BS02P
ALPE PRATO VARICLA SPONDONE
CIVIDATE CAMUNO
0
0
055BS03P
RONDENINO
CIVIDATE CAMUNO
0
46
49
396
TOTALE
445
Nell'anno 2013 nelle malghe in oggetto hanno monticato 445 ovi-caprini.
Gli allevamenti avicoli del territorio camuno non sono mai stati sede di focolai di influenza aviaria.
Per il piano I.A. verranno controllati sierologicamente ogni 3 mesi gli svezzatori con capi presenti e da
maggio in poi, ogni 2 mesi, verrà eseguito un controllo ( pool di feci) negli agriturismi con avicoli.
Per il piano di controllo relativo alla salmonellosi viene controllato con cadenza annuale un allevamento
polli da carne(Broiler) e vengono eseguiti controlli Biosicurezza annualmente su tutti gli svezzatori e
sugli allevamenti avicoli di nuova costituzione.
Le consistenze negli allevamenti avicoli saranno rilevate al 31 Marzo.
Gli allevamenti di tipo suinicolo vengono controllati per MVS (malattia vescicolare del suino) ,AUJ
(malattia d' Aujeszky) e PSC (Peste suina classica).
Gli allevamenti della tipologia Riproduzione a ciclo aperto vengono tutti controllati ogni 6 mesi per
MVS,ogni 12 mesi per AUJ e PSC.
Gli allevamenti della tipologia Riproduzione a ciclo chiuso vengono tutti controllati ogni 12 mesi per
MVS,AUJ e PSC.
Negli allevamenti delle prime 2 tipologie (CA+CC), se accreditati per Aujeszky, i capi suini(n.30) saranno
controllati ogni 4 mesi per il mantenimento della qualifica.
N°4 allevamenti della tipologia Ingrasso p.d. selezionati in base al G.R.A.S. vengono controllati ogni 6
mesi per MVS, mentre per AUJ e PSC ogni 12 mesi.
Gli allevamenti Ingrasso rurale sono sottoposti a controllo ogni 6 mesi per MVS e AUJ mentre per PSC
ogni 12 mesi.
Per debellare la malattia d'Aujeszky è stato predisposto il Decreto N°10784 del 17/11/2011 (Piano di
controllo della malattia di Aujeszky in Regione Lombardia:Verifica attuazione del piano vaccinale) che
prevede il controllo documentale negli allevamenti con più di 2 riproduttori e negli ingrassi con almeno 5
capi e controllo sierologico negli allevamenti sieropositivi.
La volontà della Regione di accreditare tutti gli allevamenti suini entro il 31/12/2015 per malattia d'
Aujeszky ha portato ad intensificare i controlli estendendo gli stessi anche agli allevamenti da ingrasso
p.d.
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
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Rev. 02
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Saranno sottoposti a controlli Biosicurezza, con cadenza annuale, gli allevamenti a ciclo aperto, gli
allevamenti a ciclo chiuso e quelli da ingrasso più a rischio.
Per un allevamento indenne Trichinellosi è previsto un controllo Biosicurezza per la conferma della
qualifica.
E’ previsto un controllo anagrafico per i suini nel quale sono coinvolti 1% degli allevamenti (N°3).
Le consistenze negli allevamenti suinicoli saranno rilevate al 31 Marzo.
Negli allevamenti equini vengono controllati per anemia Infettiva gli equini che devono partecipare a
fiere o manifestazioni. La validità della qualifica sanitaria ha la durata di 2 anni,
Vengono altresi controllati annualmente il 100% degli stalloni per A.I./Arterite/CEM/MCM/Morva.
Verranno eseguite 42 Check list anagrafe EQUINA(5% degli allevamenti).
Saranno soggetto di ispezione le 15 stazioni di monta presenti.
La Regione invia una nota con indicati gli allevamenti da sottoporre a controllo “casuale” e “a rischio” per
Condizionalità.
Quelli “a rischio” saranno scelti all'interno di quelli programmati per le Check- List mentre quelli “casuali”
si aggiungono ai precedenti.
La Regione Lombardia persegue l’obiettivo di dematerializzare gli adempimenti amministrativi per la
movimentazione dei capi bovini.
E' stata progettata una sperimentazione che tiene in considerazione il livello eterogeneo di
informatizzazione degli allevatori, degli enti Delegati e degli stabilimenti di macellazione e l’incompleta
copertura di rete del territorio regionale: essa avrà un immediato e più ampio impatto sugli allevatori
abilitati, senza tuttavia aggravare gli oneri a carico degli allevatori che attualmente non hanno possibilità
di accesso alla rete.
Il progetto sperimentale definisce le modalità operative per l’utilizzo della dichiarazione di provenienza e
destinazione (Mod. IV) informatizzata e la conseguente abolizione del passaporto bovino, comunque
garantendo la tracciabilità degli animali lungo l’intera filiera.
L'ASL Vallecamonica-Sebino è sede di un congruo numero di apicoltori hobbysti e professionisti che in
buona parte nel periodo primaverile estivo trasferiscono i propri alveari in montagna per produzioni di
qualità e più remunerative. Per tutelare questa tipologia di allevamento è predisposto il “Piano Nazionale
di sorveglianza malattie e mortalità nelle api” che vede coinvolto 1 apicoltore camuno.
La presenza su territorio del Parco dell’Adamello e del Parco dello Stelvio comporta l’effettuazione di
vigilanza sui selvatici al momento della loro cattura e rilascio e lo stesso dicasi per la selvaggina
cacciabile al momento del rilascio nei comprensori di caccia.
Viene attuato con il contributo dei comprensori di caccia e dell'IZS di BS il “Piano regionale di
monitoraggio e controllo della fauna selvatica” DDG 11358 del 05/12/2012 per gestire l'aspetto sanitario
della stessa, con controlli su capi rinvenuti morti, deceduti presso i CRAS, abbattuti nell'ambito di piani
provinciali di contenimento.
Verrà altresì confermata e rafforzata la tradizionale attenzione alle problematiche connesse con gli
animali selvatici e sinantropi anche in considerazione della pratica dell’alpeggio, ancora molto presente
sul territorio dell’ASL.
L'ASL Vallecamonica – Sebino è stata ammessa, come da esito del bando di cui alla DGR IX/2868 del
29 dicembre 2011, al cofinanziamento da parte di Regione Lombardia per l'esecuzione di sterilizzazioni
di gatti di colonia da effettuarsi dal 2 marzo 2012 al 1 dicembre 2013.
Durante tale periodo state effettuate sterilizzazioni presso la Struttura veterinaria pubblica del Distretto
Veterinario dell'ASL Vallecamonica-Sebino sita a Breno e presso Strutture Veterinarie private
(ambulatori), registrate/autorizzate ai sensi della DDGS n. 5403 del 13.04.2005, ed ubicate nel territorio
di competenza dell'ASL.
Sono state quindi sterilizzati complessivamente 755 gatti.
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
Nel 2014 avverrà l'apertura del canile/gattile sanitario dell'ASL Vallecamonica-sebino a Lozio dove ci
sarà anche la presenza del nuovo canile rifugio della Comunità Montana di Vallecamonica.
OBIETTIVI SIV
Preaccettazioni di tutti i campioni eseguiti ai fini dei seguenti piani: bonifica sanitaria bovina, malattia
vescicolare – peste suina – malattia di aujeszky (piano nazionale e piano regionale), - piani salmonella
ed influenza aviare (almeno il 95%).
Aggiornamento in BDR delle qualifiche sanitarie per: BRC, TBC, LEB, MVS, AUJESZKY,
Paratubercolosi, Trichinella, Salmonella ed ittici (qualifiche aggiornate/controlli effettuati = 1)
Registrazione in BDR di tutti i controlli effettuati per : brucellosi bovina, brucellosi ovi – caprina, leucosi,
tunercolosi, ibr, blue tongue (controlli registrati7controlli effettuati >_ 0,95
Registrazione in BDR di tutti verbali di prelievo per test BSE dei capi morti in allevamento (> 48 mesi
d'età) : verbali di prelievo registrati/bovini deceduti (< 48 mesi)>_ 0,90
Registrazione in BDR di tutti i verbali di prelievo per test Scrapie dei capi morti in allevamento (> 18 mesi
d'età): verbali di prelievi registrati/ovi-caprini deceduti >_ 0,70
Registrazione dei controlli I&R bovini in allevamento , ai sensi del Reg.1082/2003 e Reg. 1034/2010 che
stabilisce modalità di applicazione del Reg. CE 1760/00 (100%).
Registrazione dei controlli I&R ovi-caprini in allevamento, ai sensi del Reg.1505/2006 recante modalità
di applicazione del Reg. CE 21/2004 (100%).
Registrazione dei controlli I&R suini in allevamento, ai sensi del dlgs 200 del 2671072010 (100%).
ALTRE ATTIVITA’ AREA C
Nelle attività che concernono il benessere, la farmacosorveglianza, il controllo dei mangimi i parametri
da considerare sono in particolare: la caratteristica degli allevamenti (intensivi, da latte, linea vaccavitello ecc.), l’igiene delle produzioni, i dati storici (eventuali non conformità, sanzioni, ecc.)
Viste le risultanze favorevoli dei controlli effettuati nel triennio 2010 – 2012 in materia di benessere e
mangimi per l'anno 2014 si è scelto di incrementare le ispezioni nell'area di igiene del latte (caseifici,
conferenti ecc) e nella farmacosorveglianza.
PROGRAMMA DI VERIFICA DELLA QUALITA' MICROBIOLOGICA DEL LATTE E DELL'EFFICACIA
DEI PROCESSI DI TRATTAMENTO TERMICO DEL LATTE DESTINATO ALLA CASEIFICAZIONE
2013-2015
L'obiettivo é quello di verificare il rispetto dei requisiti in materia di qualità del latte destinato alla
trasformazione e l'efficacia dei processi termici di risanamento applicati al latte crudo destinato alla
caseificazione. Per la nostra ASL questa verifica coinvolge l'unico impianto che pastorizza. il caseificio
CISSVA. L'attività di controllo è iniziata nel 2013 e proseguirà quest'anno con campionamenti effettuati
dal Dipartimento al fine di verificare la correttezza dei dati raccolti in autocontrollo e l'efficacia del
trattamento di pastorizzazione in atto presso la ditta.
PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA PRESENZA DI AFLATOSSINE NEL LATTE.
L'obiettivo é verificare nel corso del 2014 la presenza dell'aflatossina M1 nel latte di massa prodotto
dalle aziende lombarde. I campioni in allevamenti del nostro territorio sono stati stabiliti dalla UO
regionale e sono 21 e saranno effettuati secondo il seguente cronoprogramma.
Campioni
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
2
3
3
3
2
3
2
3
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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PIANO BENESSERE
IN ALLEVAMENTO
I controlli avverranno come sempre sugli allevamenti intensivi (4 di suini e 1 di vitelli a carne bianca) e
su altri allevamenti. bovini da latte (7), caprini (21), equidi (4), broliers (2) secondo quanto stabilito dal
programma dalla Regione Lombardia.
DURANTE LA MACELLAZIONE
I controlli avverranno secondo le percentuali stabilite dalle tabelle regionali (18 ispezioni)
DURANTE IL TRASPORTO
Continua l’attività svolta in sintonia con il Reg. 1/2005 e con le indicazioni della regione Lombardia. Si
confermano 2 attività di vigilanza effettuate sulla strada in collaborazione con le forze dell’Ordine. Tali
controlli si prevede avverranno:
1. compatibilmente ad altre esigenze di servizio, sulla strada in occasione del trasporto degli
animali in alpeggio nel mese di giugno;
2. nel punto critico individuato dalla nostra ASL e cioè il macello industriale Co.Be.Ca. di
Piancamuno.
Verrà svolto anche il consueto controllo sul trasporto degli animali al macello sul 2% dei mezzi in arrivo
riferito sui brevi viaggi, inferiori alle 8 ore.
FARMACOSORVEGLIANZA
Sul nostro territorio si ritiene indispensabile la prosecuzione di una articolata e capillare
programmazione dei controlli nelle Aziende che svolgono produzione primaria di latte, per la verifica del
rispetto alle normative dettate dal D.Lvo n. 193/2006 e dal D.Lvo n. 158/2006).
In accordo con la UO regionale, l’ ASL di Vallecamonica-Sebino ha programmato per l’anno 2014, una
pressione di controlli simile a quella del 2013 (253 ispezioni) da effettuarsi in varie tipologie di strutture:
allevamenti bovini, suini, ittici, equidi, avicoli, ovicaprini, api con registro scorte o trattamenti, ambulatori
veterinari, veterinari liberi professionisti, canili ecc. Parte di questi controlli vengono eseguiti dai
veterinari di Sanità animale secondo gli accordi stabiliti nel programma di lavoro concordato tra Area A e
C.
In seguito alle osservazioni scaturite dall'audit regionale tenutosi nel mese di settembre, si sono
programmati degli incontri specifici sulle problematiche legate al farmaco con la seguente cadenza:
1. marzo 2014: lezione dei colleghi della UO regionale rivolto ai veterinari di Area A e C;
2. aprile 2014 : incontro con i colleghi liberi professionisti;
3. maggio 2014: incontro con gli allevatori.
Viste le difficoltà collegate alla mancanza di un sistema di tracciabilità del farmaco veterinario che
rendono difficoltosi gli interventi mirati la DGS ha ritenuto necessario potenziare il sistema di raccolta dei
dati relativi al consumo dei farmaci, effettuando le opportune valutazione in rapporto all’utilizzazione e
quindi definendo un piano specifico di interventi. La maggior parte delle irregolarità emerge, a livello
regionale, in esito a campionamenti effettuati nei macelli e alla conseguente immediata verifica in
allevamento dei trattamenti effettuati sugli animali inviati al macello.
MANGIMI
Per quanto riguarda il capitolo relativo ai mangimi è prevista l’effettuazione di campioni all’interno del
Piano Nazionale Alimentazione Animale che vengono assegnati alla nostra ASL da parte della Regione.
per il 2014 sono 75 campioni: la maggior in allevamento e alcuni nelle rivendite al dettaglio.
L’attività di registrazione imposta dal Regolamento CE 183/2005, e la relativa vigilanza, è ormai
completata. Sono stati stata quantificati in 56 interventi: 40 in allevamento fatti dai tecnici e 16 nelle
rivendite al dettaglio ( 6 svolti dal personale veterinario e 10 dal personale tecnico).
PIANO REGIONALE BENESSERE SUINI
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
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Finalità
Sostenere la filiera di produzione del suino italiano nel rispetto del benessere degli animali
Obiettivi
Rispetto dei requisiti previsti dalla normativa introducendo l’utilizzo di indicatori del benessere degli
animali da affiancare a quelli strutturali sino ad oggi utilizzati
Soggetti coinvolti
Dipartimenti di Prevenzione Veterinari Regione Lombardia
Centro Nazionale Benessere degli Animali IZSLER Brescia
Oggetto dell’attività
Controllo requisiti previsti dal Dlgs 122/2011
Descrizione attività
• Gruppo di coordinamento a livello Regionale ( un rappresentante del Dipartimento + CNBA)
• Formalizzazione del gruppo di coordinamento
• Individuazione di un campione di allevamenti da sottoporre a controllo
• Formazione del personale addetto ai controlli , evento formativo in collaborazione con CNBA
entro il 28 febbraio 2014
• Definizione di procedure per una valutazione omogenea in ogni Dipartimento dell'attività di
controllo
• Inizio attività di controllo a partire dalla prima sel mese di febbraio 2014
• Definizione incontri periodici con cadenza bimestrale per valutare andamento dei controlli e
l'adozione dei provvedimenti successivi sia a livello di Dipartimento che di Regione
• Definizione di una strategia di audit per verificare l'appropriatezza degli interventi
• Incontri periodici a livello regionale e locale con le Associazioni degli Allevatori per discutere le
problematiche rilevate
Il piano si svolgerà dal 28 febbraio 2014 al 31 dicembre 2014
OBIETTIVI SIV
Registrazione in SIV di tutti i controlli effettuati sugli impianti che trattano e trasportano sottoprodotti di
o.a.: controlli registrati/controlli effettuati: >_ 0,95.
Registrazione in SIV di tutti i controlli effettuati per il piano farmacosorveglianza: controlli
registrati/controlli effettuati >_ 0,95;
Registrazione in SIV di tutti i controlli effettuati per il piano benessere in allevamento: controlli
registrati/controlli effettuati >_ 0,95;
Registrazione in SIV di tutti i controlli effettuati per il piano benessere in allevamento (ai fini di
“Condizionalità): controlli registrati/controlli effettuati = 1.
13
TABELLE PROGRAMMATORIE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIO
Le tabelle che riassumono gli obiettivi e le azioni del Piano per l’anno in corso sono riportate in allegato.
14
GRADUAZIONE DEL RISCHIO DI RIFERIMENTO
Le risultanze ottenute dal completamento della valutazione dei Livelli di Rischio mediante l'applicazione
delle Score Card su tutte le strutture Riconosciute ed in % su quelle Registrate, ha portato alla
costruzione di un programma di controlli che vede una più omogenea distribuzione degli stessi.
Alcune strutture hanno visto modificarsi il L.R., altre, pur mantenendo lo stesso L.R., saranno comunque
sottoposte ad un controllo maggiore, a seguito prescrizioni rilevate nel 2013 o per l'aggiunta di
lavorazioni.
Si è proceduto quindi a graduare la pressione dei controlli come sotto evidenziato,
CONTROLLI UFFICIALI ALIMENTI STABILIMENTI RICONOSCIUTI DI PARTICOLARE VALENZA
DEL SERVIZIO B e C (CISSVA, RUC E COBECA)
- Livello di rischio 1 special: 4 controlli su stabilimenti riconosciuti industriali.
CONTROLLI UFFICIALI ALIMENTI ALTRI STABILIMENTI RICONOSCIUTI SERVIZIO B
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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- Livello di rischio 1: 3 controlli sul 100% della categoria considerata;
- Livello di rischio 2: 2 controlli sul 100% della categoria considerata
- Livello di rischio 3: 1 controllo sul 100% della categoria considerata*;
- Livello di rischio 4: 1 controllo su una percentuale della categoria considerata.
*Il numero di controlli sarà graduato in base al tipo di struttura ed alle NC pregresse
CONTROLLI UFFICIALI ALIMENTI STABILIMENTI REGISTRATI SERVIZIO B
- Livello di rischio 1: 2 o più controlli sul 100% della categoria considerata (Mense Ospedaliere);
- Livello di rischio 2: 1 controlli (ispezioni) sul 100% della categoria considerata*;
- Livello di rischio 3: 1 controllo su una percentuale “alta” della categoria considerata*;
- Livello di rischio 4: 1 controllo su una percentuale “bassa” della categoria considerata.
* Un controllo aggiuntivo verrà effettuato presso le strutture di area B ove sono state elevate delle
NC/prescrizioni nell'anno 2013.
CONTROLLI UFFICIALI ALIMENTI ALTRI STABILIMENTI RICONOSCIUTI SERVIZIO C
- Livello di rischio 1: 2 controlli sul 100% della categoria considerata;
- Livello di rischio 2: 1 controlli sul 100% della categoria considerata;
- Livello di rischio 3: 1 controllo su una percentuale “alta” della categoria considerata;
- Livello di rischio 4: 1 controllo su una percentuale “bassa” della categoria considerata.
CONTROLLI UFFICIALI ALIMENTI STABILIMENTI REGISTRATI SERVIZIO C
- Livello di rischio 2: 1 controlli (ispezioni) sul 100% della categoria considerata;
- Livello di rischio 3: 1 controllo su una percentuale “alta” della categoria considerata;
- Livello di rischio 4: 1 controllo su una percentuale “bassa” della categoria considerata.
15
SISTEMA DI MONITORAGGIO E MISURAZIONE
GLI STRUMENTI DI CONTROLLO
I Dipartimenti ed i relativi Servizi controllano le attività mediante la definizione di indicatori, mediante lo
strumento degli incontri con il personale interessato, con relativa verbalizzazione, mediante la
predisposizione di programmi che prevedono la definizione degli interventi, l’assegnazione individuale al
personale, il monitoraggio in itinere e la verifica finale.
Il Distretto di Medicina Veterinaria, con l'ausilio di specifici programmi, tiene costantemente sotto
controllo l'attività svolta sul territorio.
I Dirigenti veterinari hanno assegnato una parte del territorio del Distretto di Medicina Veterinaria in cui
svolgono le attività in base a programmi e su chiamate dirette dell’utenza, di privati cittadini e di Pubblica
autorità mentre i Tecnici della Prevenzione agiscono sull'intero territorio in considerazione del loro
numero ridotto .
In particolare gli strumenti di controllo sono costituiti:
da una verifica di norma trimestrale della situazione mediante l’utilizzo del programma informatico
regionale SIV, dei programmi informatici locali, che consentono di vedere la situazione in tempo reale
dei controlli effettuati mediante Audit, ed ispezioni sugli allevamenti, sulle strutture di produzione,
lavorazione e vendita dei prodotti alimentari di origine animale. A questa si affiancano delle riunioni
anch’esse di norma trimestrali in sede di Comitato dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione
Veterinario fra il Direttore del Dipartimento stesso, il Direttore del Distretto di Medicina Veterinaria ed i
Responsabili dei Servizi, ed in sede di Distretto Veterinario con il Direttore Medesimo, i Veterinari Ufficiali
ed i Tecnici della Prevenzione per la valutazione, secondo competenza, della situazione ed eventuale
rimodulazione del programma di controllo ufficiale.
Inoltre i Responsabili di Servizio svolgono incontri di Servizio con il personale che effettua i controlli per
aggiornare sulle modalità di svolgimento degli stessi e per informare sull'andamento dei medesimi al fine
di poter apportare le modifiche ed integrazioni eventualmente necessarie.
Gli indicatori quantitativi di verifica riguardante le attività di controllo ufficiale sono costituiti dal rapporto
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VETERINARIA
MNL SPVET 002
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tra attività eseguita e quelle assegnata il cui valore deve essere compreso fra 0,95 e 1,05
Per quanto concerne la verifica riguardante i Piani di campionamento programmati in ambito ASL, gli
strumenti di controllo sono costituiti dal SIVI e dalla tabella “Campionamento“ che sono verificati con
scadenze trimestrali per l’analisi della situazione ed eventuali aggiustamenti del caso.
Infine vengono effettuate riunioni plenarie di Dipartimento, in sede di Conferenza Plenaria di Sanità
Pubblica Veterinaria, di norma entro la prima metà del mese di febbraio, per informare in modo
complessivo sui risultati raggiunti nell'anno precedente, a seguito dell'approvazione della scheda di
budget (aprile/maggio) per prevedere le attività da farsi con i relativi risultati ed infine a
ottobre/novembre per fotografare i risultati complessivamente raggiunti con le relative criticità per
adottare gli adeguamenti necessari per raggiungere gli obiettivi previsti.
INDICATORI
In base alle finalità del Piano Regionale Prevenzione Veterinario e alle informazioni disponibili sono stati
individuati a livello regionale gli indicatori riportati in tabella, suddivisi in base alle categorie: Contesto,
Processo e Risultato.
INDICATORI 2012
Patrimonio zootecnico per specie come da Anagrafiche
Cani iscritti in anagrafe
Stabilimenti riconosciuti per carni e prodotti a base di carne, pesce, uova o latte
Contesto
Stabilimenti riconosciuti per produzione mangimi
Stabilimenti riconosciuti per produzione sottoprodotti origine animale
Attività registrate per igiene alimenti
Attività registrate per igiene veterinaria (compresa urbana, canili ecc)
Attività di macellazione
Numero controlli eseguiti e registrati / numero di controlli programmati negli stabilimenti riconosciuti
853/04
Numero controlli eseguiti e registrati / numero di stabilimenti riconosciuti presenti 853/04
Numero stabilimenti controllati/ numero stabilimenti controllabili riconosciuti nel settore dell’alimentazione
Processo
animale
Numero di stabilimenti con non conformità registrate/numero di stabilimenti controllati 853/04
Numero di stabilimenti e allevamenti con non conformità registrate /numero di stabilimenti e allevamenti
controllati nel settore alimentazione degli animali
Numero di controlli identificazione animali/numero di controlli identificazione animali programmati
Numero di stabilimenti con non conformità registrate/numero di stabilimenti controllati biosicurezza
Numero di non conformità verificate /numero di non conformità registrate (SIV)
Numero di anomalie registrate in BDR-BDN nell’anno in corso/numero di anomalie registrate in BDR-BDN
Risultato
nell’anno precedente
Numero cani restituiti /Numero cani rinvenuti
Mantenimento qualifiche sanitarie/allevamenti presenti
Detti indicatori vengono utilizzati per misurare le performance dei vari Piani e delle attività di controllo e
quindi dei tre Servizi, per le opportune valutazioni di appropriatezza e di efficacia e per il benchmark fra
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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di essi.
Inoltre le informazioni derivanti verranno rese disponibili per il previsto confronto delle performance a
livello regionale.
Per l’anno 2014 vengono altresì confermati i seguenti ulteriori obiettivi di qualità, di processo e di
risultato:
- Puntualità registrazioni attività effettuate (SIV ed utilizzo del modulo controlli)
- Indicatore: registrazione entro 15 giorni
- Verifica puntuale delle prescrizioni impartite in occasione dei controlli
- Indicatore: verifica entro 15 giorni dalla scadenza.
IL CONTROLLO INTERNO
Il controllo interno viene effettuato dai Responsabili di Servizio mediante consultazione dei sistemi
informativi, esame a campione dei verbali di controllo, riunioni periodiche (di norma trimestrali) ed audit
interni (almeno 1 per ogni veterinario dirigente e tecnico della prevenzione).
Per l'effettuazione di questi è stata predisposta una istruzione operativa (I – SPVET 003).
Per le attività di controllo ufficiale alimenti si stabilisce che gli audit programmati avvengano di norma
alla presenza del Responsabile di Servizio che, nell’occasione, effettuerà un audit interno sull’attività di
controllo del dirigente veterinario.
L’attività di Bonifica sanitaria svolta dai Medici Veterinari l.p. incaricati sarà tenuta sotto controllo dal
Veterinario Ufficiale competente per territorio. Il controllo presuppone la stesura di un verbale nel quale
saranno riportate le evidenze riscontrate e le eventuali non conformità da sanare.
Il controllo riguarderà almeno un allevamento bovino ed uno ovi-caprino.
Il Responsabile di Servizio Sanità animale effettuerà la valutazione sul campo dell’attività dei dirigenti
veterinari mediante almeno un audit interno per ognuno di essi da svolgersi durante l’effettuazione
dell’attività di controllo istituzionale .
Inoltre per l'anno 2014, per rispondere alla necessità di miglioramento finalizzata all'accrescimento
dell'efficacia dei controlli si è inserito uno specifico corso formativo che riguarderà la gestione dei
controlli nel campo della sicurezza alimentare e della condizionalità basato sul ripasso delle situazioni
che richiedono prescrizioni, sanzioni e notizie di reato e la gestione corretta di queste ultime.
Inoltre nel 2014 si incrementeranno i controlli sui verbali (dal 5% al 10%) concentrando questa attività
principalmente dopo l'effettuazione di detto evento formativo.
Quanto sopra sostanzia il programma annuale 2014 di audit interno che è stato approvato in modo più
dettagliato in sede di Conferenza di Sanità Pubblica Veterinaria in data 17 gennaio 2014, nel rispetto
degli obiettivi previsti dalla DGR 1185/2013 che stabilisce le Regole di sistema del SSR per l'anno 2014..
16
L’INTEGRAZIONE
L’INTEGRAZIONE FRA I DUE DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE
Anche per il 2014 si intende proseguire nella consolidata integrazione nel Dipartimento di Prevenzione
Veterinario e con il Dipartimento di Prevenzione Medico, per le parti in comune.
L’ASL Vallecamonica si è sempre caratterizzata per una positiva collaborazione fra i Medici ed i Medici
Veterinari operatori della prevenzione e ciò sin dai tempi in cui esisteva l’ex Servizio di Igiene Pubblica
ed il Servizio Veterinario. Anche oggi che dette strutture si sono trasformate e sviluppate in Dipartimenti
di Prevenzione Medico e in Dipartimento di Prevenzione Veterinario la collaborazione continua nelle
attività e nell’esecuzione dei Piani di controllo per le parti comuni e vi è anche un costante scambio di
informazioni.
La L.R. 33/2009 all’art. 13 c. 7 individua nel coordinamento funzionale la modalità di collaborazione per
le attività comuni fra il Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed il Dipartimento di Prevenzione Medico.
Competono al Dipartimento di Prevenzione Veterinario le funzioni ed i compiti di programmazione,
coordinamento, supporto e controllo relativi agli interventi profilattici e terapeutici per la salute animale
nonché i controlli per la salubrità dei prodotti di origine animale o di prevalente origine animale.
Compete al Distretto veterinario l’erogazione diretta delle prestazioni.
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Competono al Dipartimento di Prevenzione Medico le funzioni ed i compiti di programmazione,
coordinamento, supporto, erogazione rivolti alla promozione, alla prevenzione ed al mantenimento della
salute fisica e psichica della popolazione. Competono altresì i controlli per la salubrità dei prodotti di
origine vegetale o di prevalente origine vegetale.
Con LR 8/2007, DGR 4799/07, Circolare 32/SAN/2007, Circolare 19/SAN/2008 e Circolare
26/SAN/2009 viene indicata l’integrazione fra il Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed il
Dipartimento di Prevenzione Medico e fra i relativi Servizi come anticipazione di un più ampio sistema di
integrazione che riguarda tutta l’ASL e ciò viene tradotto nella condivisione delle informazioni relative al
contesto territoriale (anagrafi/dati attività di controllo) , nel coordinamento per le attività di controllo nelle
aree di possibile sovrapposizione e nella definizione di procedure uniformi per effettuare, documentare,
rendicontare l’attività di controllo.
Si ritiene che soprattutto in questa fase, caratterizzata dall’attesa che venga rodato un unico sistema
informativo regionale della prevenzione alimentato dai due Dipartimenti, che ricomprenda l’anagrafica di
tutte le strutture/aziende/imprese ed i dati relativi alle attività svolte nei confronti delle stesse, sia
indispensabile continuare a promuovere il costante confronto favorito dal clima consolidato clima
collaborativo e dalla vicinanza dei rispettivi uffici con l’obiettivo di mettere a disposizione le reciproche
informazioni, di coordinarsi nelle aree di comune operatività e di concordare procedure il più possibili
uniformi che tengano conto delle diversità organizzative.
Ai Direttori di Dipartimento compete un’azione di promozione delle specifiche attività di Dipartimento e
delle forme di integrazione. Compete altresì un’azione di supervisione e verifica.
Ai Responsabili di Servizio compete la programmazione delle attività specifiche di Servizio e delle forme
di integrazione individuate fra Servizi intradipartimentali ed interdipartimentali. Tale programmazione
dovrà avere un approccio bottom-up che si traduce nel coinvolgimento dei dirigenti e dei tecnici che
hanno una operatività territoriale.
Ai dirigenti che lavorano sul territorio compete la pianificazione e lo svolgimento delle attività assegnate
dalla programmazione. Lo stesso dicasi per i Tecnici della prevenzione che dovranno concordare con il
Direttore del Servizio (Dip. Prev. Medico) o il dirigente del territorio (Dip. Prev. Vet.) gli interventi.
Agli amministrativi compete invece il supporto alle attività sopra elencate.
Richiamata ancora una volta la necessità e la messa in disponibilità delle anagrafiche in possesso ed
alimentate dai due Dipartimenti anche per le attività territoriali si definisce un elenco delle attività
sovrapposte/comuni:
SERVIZIO SANITA’ ANIMALE:
Zoonosi
Emergenze, in particolare gli eventuali interramenti di carcasse di animali.
SERVIZIO IGIENE DELLA PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE,
CONSERVAZIONE E TRASPORTO DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE E LORO DERIVATI:
- Pratiche per registrazione attività (pacchetto igiene);
- Controllo ufficiale alimenti;
- Interventi in caso di tossi-infezioni e allerte comuni;
- Sopralluoghi in caso di interruzione della catena del freddo;
- Educazione sanitaria.
SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
- Pratiche per autorizzare ricoveri di animali;
- Controllo ufficiale alimenti;
- Sopralluoghi in caso di interruzione della catena del freddo;
- Educazione sanitaria.
Inoltre la messa in disponibilità delle anagrafi consentirà una completa conoscenza del territorio e quindi
nella logica dell’approccio integrato una migliore programmazione delle attività di controllo per le
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problematiche ambientali (ARPA) e di sicurezza sui luoghi di lavoro.
In concreto si individuano le seguenti aree e modalità di integrazione tra Dipartimenti e Servizi:
a) Viene sostanzialmente confermata, con solo alcune modifiche, l’intesa riportata nella tabella del
paragrafo successivo che riguarda il controllo ufficiale degli alimenti per l’anno 2007 che si ritiene di
riproporre, dopo i risultati positivi trascorsi, anche per l’anno 2014, se non verranno modificate le
condizioni di base (ad es. risorse a disposizione).
Agli incontri che verranno svolti potrà partecipare anche il Direttore del Servizio PSALL con l’obiettivo di
acquisire diretta conoscenza delle forme di collaborazione per quindi programmare l’attività di
competenza.
In tema di controlli ufficiale degli alimenti è il caso infine di ricordare che sono già consolidate le
comunicazioni di legge per il riscontro di zoonosi in sede ispettiva al macello (TBC, Brucellosi,
Cisticercosi, Echinococcosi), gli interventi comuni nel caso di interruzione della catena del freddo così
come sono presenti procedure uniformi per la gestione delle allerte e le tossinfezioni alimentari.
b) esame delle pratiche edilizie che prevedono pareri congiunti fra il Direttore del Servizio Igiene
Pubblica, Il Direttore del Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche ed un Tecnico
della Prevenzione della Veterinaria esperto in materia.
c) Il Piano per prevenire gli infortuni in zootecnia è un ambito in cui l’integrazione viene perseguita
definendo un progetto ed obiettivi restando salve le diverse competenze dei due Dipartimenti. La
Responsabilità dei sopralluoghi sarà in capo al Dipartimento di Prevenzione Medico mentre il
Dipartimento di Prevenzione Veterinario collabora per la parte di informazione, promozione e
sensibilizzazione degli allevatori.
d) La definizione del Piano Pandemia Influenzale di competenza del Dipartimento di Prevenzione
Medico ha visto e vede l’integrazione con il Dipartimento di Prevenzione Veterinario ai sensi della
Circolare 6/2006/SAN che si concretizza nella sorveglianza sul serbatoio animale.
e) Il Piano delle Emergenze Veterinarie Epidemiche e non Epidemiche è predisposto e tenuto
aggiornato in concerto con il Dipartimento di Prevenzione Medico e la Direzione Sanitaria Aziendale.
f) Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario ha proprie anagrafi (es. anagrafi zootecniche e SIV) che
mette a disposizione dell’ARPA e del Dipartimento Prevenzione Medico. Questi informeranno il
Dipartimento di Prevenzione Veterinario della programmazione e pianificazione delle relative attività di
controllo al fine di acquisire eventuali informazione aggiuntive in tempo reale, evitare sopralluoghi troppo
ravvicinati o effettuare sopralluoghi congiunti ove ritenuto utile e fattibile.
g) Nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione Veterinario trova evidenza il coordinamento fra il Servizio
di Igiene degli alimenti di O.A. (B) ed il Servizio di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni
zootecniche (C) nell’ambito del Piano di Controllo Ufficiale degli alimenti. Ma non è l’unico esempio.
Infatti le risorse disponibili non consentono al personale inquadrato nell’Area di Igiene degli allevamenti
e delle produzioni zootecniche di effettuare tutte le previste attività. Pertanto a far data dall’anno 2002
ogni anno viene predisposto un piano di coordinamento per alcune attività di vigilanza che dovrebbero
essere di competenza di detto servizio ma che invece vengono effettuate da personale dirigente
veterinario di Sanità animale (A) e di Igiene degli alimenti di o.a.. Di seguito, dopo le intese di
integrazione fra i Dipartimenti in tema di Controllo Ufficiale degli Alimenti, è riportata la programmazione
per l’anno 2014 del coordinamento di alcune attività di Area C effettuate in integrazione con i Servizi di
Area A e B.
h) I Dipartimenti ed i relativi Servizi controllano le attività integrate mediante la definizione di indicatori, lo
strumento degli incontri con il personale interessato, relativa verbalizzazione, predisposizione di
programmi che prevedono la definizione degli interventi, l’assegnazione al personale, il monitoraggio in
itinere e la verifica finale.
COORDINAMENTO FRA I DUE DIPARTIMENTI PER IL CONTROLLO UFFICIALE DEI PRODOTTI
ALIMENTARI 2013
La soluzione ottimale per gestire le attività comuni riguardanti i prodotti alimentari è la piena integrazione
programmatoria ed operativa. Le risorse oggi disponibili non consentono tale soluzione e pertanto si è
ritenuto di andare a suddividere le competenze comuni mantenendo alcune eccezioni.
Con riferimento alle categorie di cui alla Tabella 2 della Circolare 6/SAN/2007 si è convenuto:
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- Per la Distribuzione all’ingrosso (03) il controllo del Dipartimento di Prevenzione Veterinario
riguarderà i depositi che trattano in maniera esclusiva o prevalente prodotti di origine animale. Le
restanti attività di tale categoria saranno sottoposte a controllo da parte del Dipartimento di
Prevenzione Medico. Permane di competenza veterinaria il controllo delle attività riconosciute
presenti in detti depositi.
- Per la Distribuzione al Dettaglio (04), negli esercizi di vicinato, il controllo del Dipartimento di
Prevenzione Veterinario, verrà effettuato solo se viene effettuata la vendita di carne fresca o
conservata in atmosfera modificata. Nei Supermercati/Superette ed Ipermercati il medesimo
controllo riguarderà i reparti ed i banchi vendita di prodotti di origine animale. Sulle aree
pubbliche riguarderà gli ambulanti che vendono in maniera esclusiva o prevalente prodotti di
origine animale. Le restanti attività di tali categorie saranno sottoposte a controllo da parte del
Dipartimento di Prevenzione Medico.
- Per il Trasporto (06) il controllo del Dipartimento di Prevenzione Veterinario riguarderà i trasporti di
prodotti deperibili che riguardano in maniera esclusiva o prevalente prodotti di origine animale.
Le restanti attività di tale categoria, ivi compresi i surgelati di qualsiasi natura, saranno sottoposte
a controllo da parte del Dipartimento di Prevenzione Medico.
- Per quanto riguarda la Ristorazione Pubblica (07) e Collettiva (08) l’attività di controllo sarà
effettuata dal Dipartimento di Prevenzione Medico e sarà congiunta, per le parti di rispettiva
competenza, per le Mense degli Ospedali, per gli Agriturismo dotati di riconoscimento per la
trasformazione di alimenti di o.a. Nel 2014 si intende avviare una attività di controllo negli
Agriturismi dei territori che saranno presumibilmente oggetto di un intenso flusso turistico in
occasione dell'evento EXPO 2015 (Pisogne, Darfo B.T., Capo di Ponte, Ponte di Legno e territori
limitrofi).
- Per quanto riguarda i Produttori confezionatori che vendono prevalentemente al dettaglio (09) i
controlli nei caseifici, nei laboratori di produzione miele e nei laboratori annessi a spacci agricoli
sarà di competenza del Dipartimento di Prevenzione Veterinario mentre quella su gelaterie,
gastronomie, rosticcerie, pasticcerie e similari sarà di competenza del Dipartimento di
Prevenzione Medico. Il controllo nelle gelaterie riconosciute sarà congiunto.
Sono in ogni caso fatti salvi interventi straordinari che saranno concordati fra i due Dipartimenti.
Di seguito viene riportata la tabella 2 della Circolare 6/SAN/2007 con evidenziato le categorie con le
diverse competenze e con le competenze comuni in materia di controllo ufficiale dei prodotti alimentari
del Dipartimento di Prevenzione Medico e del Dipartimento di Prevenzione Veterinario.
Il Piano annuale di Controllo ufficiale degli alimenti sostanzia un’attività di coordinamento ed
integrazione fra i due Dipartimenti della prevenzione ed all’interno del Dipartimento di Prevenzione
Veterinario (fra il Servizio di Igiene degli alimenti di O.A. ed il Servizio di Igiene degli allevamenti e delle
produzioni zootecniche).
RAGGRUPPAMENTI
Produttori primari
coltivatori/allevatori (01.1)
CATEGORIE
Competenze
Produzione destinata al consumo diretto
DPM e DPV
Produzione destinata a successive trasformazioni per uso
alimentare umano
DPM e DPV
Impianti di macellazione piccoli
DPV
Impianti di macellazione industriali
DPV
Impianti di macellazione export USA
DPV
Produttori e confezionatori di
Impianti di prod./trasf. CAT. 1 (non OA)
DPM
sostanze alimentari (02.1)
Impianti di prod./trasf. CAT. 2 (non OA)
DPM
Impianti di prod./trasf. CAT. 1 (OA)
DPV
Impianti di prod./trasf. CAT. 2 (OA)
DPV
Impianti EXPORT USA
DPV
Confezionatori per conto terzi (non OA)
DPM
Alpeggi
DPV
Produttori primari (01.2)
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RAGGRUPPAMENTI
CATEGORIE
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Competenze
Centri imballaggio uova
DPV
Laboratori di smielatura e conf. del miele
DPV
Produttori materiali e
Impianti produzione di imballaggi e contenitori
DPM
apparecchiature destinate al
Impianti produzione di attrezzi di lavorazione
DPM
contatto con alimenti (02.2)
Impianti produzione di macchinari
DPM
Depositi RICONOSCIUTI
DPV
Distribuzione all’ingrosso (03)
Depositi REGISTRATI
DPM/DPV
Mercati all’ingrosso di prodotti di OA
DPV
Mercati all’ingrosso di frutta e verdura
DPM
Macellerie, pollerie, pescherie
DPV
Macellerie, pollerie, pescherie con laboratorio
DPV
Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di alimenti vari (di OA e
non)
Distribuzione al dettaglio (04)
Trasporto (06)
Ristorazione pubblica (07)
Altri esercizi che vendono prodotti non OA
DPM
Superette/Supermercati
DPM/DPV
Ipermercati
DPM/DPV
Vendita su aree pubbliche
DPM/DPV
Prodotti non deperibili
DPM/DPV
Prodotti deperibili
DPM/DPV
Ristoranti, trattorie, pizzerie, tavole calde
DPM/DPV
Aziende agrituristiche con somministrazione
DPM/DPV.
A carattere temporaneo (fiere, feste popolari)
DPM/DPV
Bar, tavole fredde
DPM
Mensa scolastica
DPM
Mense ospedaliere, case cura e riposo
Ristorazione collettiva (08)
Produttori confezionatori che
vendono prevalentemente al
dettaglio (09)
DPM/DPV
DPM/DPV Osped.
Mensa di altre comunità
DPM
Mensa aziendale
DPM
Centri cottura < 500 pasti e mense scolastiche (con preparazione)
< 100 pasti
DPM
Centri cottura > 500 pasti e mense scolastiche (con preparazione)
> 100 pasti
DPM/DPV Ricon.
Alimenti O.A.
Laboratori che fabbricano prodotti a base di latte per la vendita
diretta al consumatore (gelaterie, caseifici), gastronomie,
rosticcerie, pasticcerie (ecc.), laboratori annessi a spacci agricoli,
laboratori produzione miele
DPM/DPV
INTEGRAZIONI NELL’AMBITO DELLA SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA
Programmazione e coordinamento
1/1/2014 – 31/12/2014
di
alcune
attività
di
sanità
pubblica
veterinaria
La Sanità Pubblica Veterinaria ha fra i suoi compiti molteplici attività suddivise in tre discipline. Esse
necessitano di una adeguata programmazione al fine di rispondere con efficacia ed economicità sia alle
esigenze di tutela della collettività sia alle richieste di prestazioni effettuate dal singolo utente.
Una particolare attenzione necessitano le attività di Igiene degli allevamenti e delle produzioni
zootecniche in quanto le relative strutture aziendali sono caratterizzate da un ridotto contingente di
personale.
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Con Decreto 346 del 17/04/2002 è stato approvato, in via sperimentale il Piano di programmazione e
coordinamento delle attività di Sanità pubblica veterinaria di durata annuale a far data dal 01 giugno
2002. Le immutate esigenze di servizio ed il permanere di restrizioni nell’acquisizione di personale
hanno quindi reso necessario l’adozione di un Piano programmatico provvisorio a partire dal 2003
(Decreto n. 648 del 3.7.2003) e ne confermano la necessità anche per l’anno 2014.
Pertanto in considerazione delle risorse a disposizione, delle risultanze di attività degli anni precedenti,
del coinvolgimento dei Veterinari Ufficiali di Sanità animale nella bonifica degli allevamenti e della
presenza significativa di allevamenti i cui proprietari, con le relative famiglie, consumano tutti i loro
prodotti, si stabiliscono, nel rispetto della normativa vigente, i seguenti ulteriori criteri programmatori:
a) Effettuazione, da parte dei Veterinari Uff. di Sanità animale, di un sopralluogo comprendente la
check-list, il controllo MSR, nel 3% degli allevamenti, negli allevamenti dei commercianti e negli
allevamenti aventi consistenza maggiore di 30 capi dove si verifica una rimonta esterna
maggiore del 20% e negli allevamenti bovini da riproduzione con patrimonio zootecnico superiore
a 50 capi complessivi. Gli stessi eseguiranno i controlli di farmacosorveglianza negli allevamenti
sottoposti a bonifica con consistenza < 40 capi, non autoconsumo, non già controllati dai VVUU
di Area C.
b) Effettuazione, da parte dei Veterinari Uff. di Sanità animale, di un controllo annuale
comprendente la check-list, il controllo MSR negli allevamenti intensivi. Nei medesimi allevamenti
i Veterinari di Area C effettueranno i controlli finalizzati al destino delle produzioni zootecniche,
per il benessere, il farmaco e l’alimentazione medicata e non.
c) Effettuazione di un controllo annuale MSR e check-list ovi-caprini nel 3% degli allevamenti che
copra almeno il 5% del totale degli animali allevati nel territorio dell’ASL Vallecamonica-Sebino
secondo un campione che verrà estratto dal Responsabile di Servizio di Sanità animale e quindi
attribuito ai Veterinari ufficiali tenendo conto delle indicazioni regionali che verranno emanate
considerando anche la realtà produttiva locale caratterizzata dal consumo familiare degli animali
e dalla vendita al consumatore finale. La farmacosorveglianza negli allevamenti con impianti di
trasformazione latte autorizzati viene effettata dai VVUU di Igiene degli allevamenti.
d) Effettuazione di controllo annuale Check list anagrafe EQUINA sul 5% degli allevamenti
presenti con capi sul territorio da parte dei VVUU di Sanità Animale. e la relativa
farmacosorveglianza sugli allevamenti con capi DPA.
e) Effettuazione , da parte dei Veterinari Uff. di Sanità animale, e secondo i turni di pronta
disponibilità, del 100% dei controlli previsti nel caso di animali morti in allevamento (> 48 mesi
bovini e > 18 mesi ovi-caprini).
f) I controlli sugli animali finalizzati alla sanità delle produzioni zootecniche, al rispetto del
benessere, alla corretta alimentazione medicata e non, nonché al corretto utilizzo dei farmaci
verrà effettuato dai Veterinari Ufficiali di Igiene degli Allevamenti e delle produzioni zootecniche.
La farmacosorveglianza e i controlli finalizzati al destino ed alla sanità delle produzioni
zootecniche negli allevamenti bovini < 40 capi, non conferenti o con caseificio aziendale,
sottoposti a bonifica durante l'anno, saranno controllati dai VVUU di Area A .
g) La vigilanza su latte e prodotti lattiero caseari in caseifici dovrà comportare annualmente due
audit e due ispezioni per il caseificio CISSVA mentre, per quelli con riconoscimento CE o
registrazione, in funzione dell’analisi del rischio. Per il latte crudo commercializzato con
distributori automatici i controlli avverranno secondo le indicazioni regionali. Per le aziende di
produzione conferenti ai caseifici industriali si conviene che il Responsabile del Servizio di Sanità
Animale fornisca al collega di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche l’elenco
delle aziende che verranno sottoposte a bonifica sanitaria. Quest’ultimo individuerà quelle che
risultano conferenti ai caseifici industriali di consistenza inferiore a 20 capi e per queste il previsto
sopralluogo annuale finalizzato alla sanità delle produzioni lattee sarà effettuato dai Veterinari
Ufficiali di sanità animale in occasione della bonifica sanitaria. Il sopralluogo nelle rimanenti sarà
effettuato dai Veterinari di Area C.
Per i gli allevamenti bovini < 40 capi, non conferenti o con caseificio aziendale rimanenti, il Responsabile
di Servizio di area C predispone un programma pluriennale (2013-2016) di sopralluoghi che terrà conto
della scadenza della BSA quando i VVUU di Area A effettueranno i controlli di farmacosorveglianza e
quelli finalizzati al destino ed alla sanità delle produzioni zootecniche .
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Per ognuno dei sopracitati settori di intervento della vigilanza veterinaria viene tenuta aggiornata da
parte dei Responsabili di Servizio di Sanità animale e di Igiene degli allevamenti e delle produzioni
zootecniche l’apposita modulistica.
Saranno effettuate periodiche verifiche da parte dei Responsabili di Servizio sul livello di attuazione del
presente atto di programmazione e coordinamento per le necessarie valutazioni e per gli eventuali
aggiustamenti.
Per tutte le attività sopra descritte si individua come indicatore il rapporto fra quelle previste e quelle
effettuate che deve essere uguale a 1.
L’impiego flessibile dei Veterinari Ufficiali in aree non di appartenenza ha già comportato
l’organizzazione di eventi formativi e di aggiornamento in tema di farmaci, mangimi e benessere. negli
anni scorsi.
La seguente tabella riassume le attività di vigilanza programmate nell’ambito del coordinamento dei
Servizi A e C per l’anno 2014:
ATTIVITÀ DI VIGILANZA PROGRAMMATA PER I VVUU AREA SANITÀ ANIMALE
Descrizione attività
Check-list anagrafe bovina
Controllo MSR
Check list anagrafe ovi-caprini
Controllo MSR
Check
list
anagrafe
e
farmacosorveglianza EQUINI
Controllo BOVINI morti in allevamento
e rilascio del certificato di trasporto
Controllo OVICAPRINI morti in
allevamento e rilascio del certificato di
trasporto
I controlli sugli animali finalizzati al
destino ed alla sanità delle produzioni
zootecniche.
Farmacosorveglianza.
Dove
Nel 3% degli allevamenti scelti fra:.
allevamenti bovini che sottopongono direttamente a bonifica sanitaria.
allevamenti dei “commercianti”
allevamenti aventi consistenza maggiore di 30 capi dove si verifica una rimonta
esterna maggiore del 20%
negli allevamenti bovini da riproduzione con patrimonio zootecnico superiore a 50
capi complessivi
Allevamenti Intensivi
Nel 3% degli allevamenti che copra almeno il 5% del totale degli animali allevati
Sul 5% degli allevamenti di equini presenti e con capi in anagrafe.
Allevamenti con decesso BOVINI di età superiore ai 48 con prelievo OBEX
Allevamenti con decesso OVICAPRINI di età superiore ai 18 mesi comprensivo di
prelievo OBEX o testa.
allevamenti bovini con consistenza < 40 capi che sottopongono direttamente a
bonifica sanitaria, non autoconsumo, fatti salvi quelli fatti dai veterinari Area C (vedi
sotto)
allevamenti bovini con consistenza < 40 capi, non autoconsumo, che sottopongono
direttamente a bonifica sanitaria fatti salvi quelli fatti dai veterinari Area C (vedi sotto)
ATTIVITÀ DI VIGILANZA PROGRAMMATA PER I VVUU AREA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI
Descrizione attività
Dove
I controlli sugli animali finalizzati al destino allevamenti bovini di consistenza maggiore ai 20 capi.tranne quelli sottoposti a
ed alla sanità delle produzioni zootecniche, controllo da VVUU area A. durante operazioni BSA.<40 capi
al rispetto del benessere
allevamenti intensivi e allevamenti Ovi Caprini con caseificio autorizzato.
allevamenti con consistenza < ai 20 capi che conferiscono o con caseificio
riconosciuto e che non sono sottoposti direttamente a bonifica sanitaria da parte
dei VVUU area A (Secondo indicazione del RSIAPZ).
Farmacosorveglianza e vigilanza sulla allevamenti bovini di consistenza maggiore ai 20 capi tranne quelli sottoposti a
corretta alimentazione medicata e non
controllo da VVUU area A. durante operazioni BSA.<40 capi (allevamenti da 20
a 40 capi controllo biennale, rimanenti annuale).
allevamenti intensivi e allevamenti Ovi Caprini con caseificio autorizzato.
Due Audit annuale e due ispezioni
CASEIFICIO INDUSTRIALE CISSVA
Sopralluoghi in funzione dell’analisi del CASEIFICI con riconoscimento CE o registrazione.
rischio.
2
controlli
annuali
(salvo
diversa Distributori automatici latte crudo.
indicazione regionale)
17
PROCEDURE AMMINISTRATIVE
La responsabilità dei provvedimenti amministrativi adottati durante ed a seguito dell’attività di controllo è
in capo al personale (dirigente veterinario e tecnico della prevenzione) che lo esegue secondo quanto
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stabilito nelle relative procedure aziendali di audit ed ispezione (P DPVDPM 7.01; P DPVDPM 7.02) e
nelle altre modalità di controllo.
La gestione degli illeciti amministrativi avviene secondo quanto stabilito nel relativo Manuale recepito nel
sistema qualità (MNL SPVET 001)
In buona sostanza gli atti di accertamento, contestazione ed il rapporto sono in capo al personale che
effettua il controllo mentre gli atti successivi (audizione della parte ricorrente, ordinanza ingiunzione,
ordinanza di archiviazione, richiesta all’Ufficio Legale di riscossione coatta ecc) sono in capo alla
Direzione Generale ed alla Direzione del Dipartimento di Prevenzione Veterinario che si avvale del
supporto del Referente per gli illeciti amministrativi, dei Responsabili di Servizio e dell’Ufficio Legale.
18
FINANZIAMENTI SPECIFICI
Per le attività di Prevenzione Veterinaria, di cui al presente Piano, che comprendono sia attività su
richiesta che programmabili si ricorre a finanziamenti specifici (DGR 1185/2013).
Essi, per l’anno 2014, sono riconducibili ai seguenti capitoli:
Fondo vincolato Funzioni non tariffabili pari a € 417.408,05, così come comunicato dal Dirigente U.O.
Veterinaria in occasione dell'incontro con i Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari del
15/1/2014 e confermato con mail prot. ASL 4276/14.
Risorse forfettarie derivanti da attività di controllo (Dlgs 194/2008) pari a € 40000,2 riscossi nel 2012
La disponibilità e l’utilizzo di dette risorse è aggiornato annualmente e contabilizzato e sottoposto a
monitoraggio dal parte del competente ufficio aziendale.
19
COMUNICAZIONE
Nelle occasioni di incontro con i vari portatori di interesse vengono illustrati i risultati ottenuti ed i
programmi (es. Incontro annuale con Conferenza dei sindaci, incontro con le Associazioni di categoria e
con le figure che operano a supporto delle imprese del settore alimentare per la presentazione del
Manuale di Buone pratiche di Igiene per le Microimprese Alimentari nell'ambito delle iniziative di
semplificazione previste dalla DGR 1105/2013, incontro con le Persone formate per le macellazioni
domiciliari, per la formazione ai titolari dei caseifici di fondo valle e d'alpeggio, per il contenimento della
mastite da Strep. Agalactiae ed altri simili che vengono effettuati in corso d’anno anche in sinergia con
altri organismi).
Si provvederà comunque ad informare tutti i portatori di interesse della pubblicazione sul sito aziendale
del presente Piano.
20
ARCHIVIAZIONE E DISTRIBUZIONE
ARCHIVIAZIONE
DENOMINAZIONE
DOCUMENTO
CODICE
DOCUMENTO
LUOGO
ARCHIVIAZIONE
Piano
aziendale
prevenzione
veterinaria
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SPVET
RUO
Fino a nuova
revisione (3 anni
cartaceo)
RUO
SPVET
RUO
Fino a nuova
revisione
RUO
Allegato PAPV 001
Allegato n. 1
RESPONSABILE
TEMPO DI
CONSERVAZIONE CONSERVAZIONE
RESPONSABILE
ELIMINAZIONE
DISTRIBUZIONE
La distribuzione della presente procedura avviene secondo la P GEN 4.01 ed è gestita in particolare dal
M GEN 001 “Matrice di distribuzione dei documenti” e dal M GEN 002a “Trasmissione dei documenti del
SGQ”. Quest’ultimo segnala alle funzioni riceventi l'emissione del documento e il suo inserimento nel
sito intranet, per consultazione e/o stampa. I RQ riceventi curano la diffusione all’interno della UO con
raccolta delle firme su M GEN 002b. Al fine di assicurare la conoscenza del documento e la sua
puntuale applicabilità, indice riunioni verbalizzate con tutti gli operatori per la presentazione dei contenuti
della documentazione.
La presente procedura è trasmessa a:
PIANO AZIENDALE PREVENZIONE
VETERINARIA
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Direttore DPV
Direttore DMV
RS
VU
TP
PA
Ufficio Qualità
Copia cartacea a SPVET.
ALLEGATI
- Allegati n. 9: PAPV (anno 2014) così distribuiti:
- Allegato n. 1 Tabella attività di legge su richiesta;
- Allegato n. 2 Tabella attività di campionamento;
- Allegato n. 3 Tabella alimenti uomo;
- Allegato n. 4 Benessere animale;
- Allegato n. 5 Tabella alimentazione animale;
- Allegato n. 6 Tabella farmaco – sorveglianza;
- Allegato n. 7 Tabella igiene veterinaria;
- Allegato n. 8 Tabella sottoprodotti di origine animale (SOA);
- Allegato n. 9 Tabella salute animale.
MNL SPVET 002
Ed. 01
Rev. 02
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