IL SETTIMANALE PER IL SETTORE AGROINDUSTRIALE IL SETTIMANALE PER IL SETTORE AGROINDUSTRIALE 6-12 GIUGNO 2014 Anno 19˚ - n. 23 Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma ORTOFRUTTA: IL SOCIO OP PUÒ VENDERE IL 10% DEL RACCOLTO LATTE: PUNTARE SUI «FUTURE» PER ARGINARE LA VOLATILITÀ VINO: DALL’OCM INVESTIMENTI PER 3,3 MILIARDI IN TREDICI ANNI Più futures contro la volatilità dei prezzi: la proposta è emersa nel quarto Dairy Forum. Tra il 2000 e il 2013 fra restyling dei vigneti e Tra le novità del nuovo regolamento Ue 499/14, la possibilità promozione investiti sul vino italiano 3,3 miliardi. per i soci di Op di vendere almeno il 10% del raccolto di frutta. SERVIZI A PAGINA 2 SERVIZI A PAGINA 7 FILIERA ALLE PAGG. 11-13 POLITICA AGRICOLA. L’accordo con le regioni riduce dal 15 all’11% gli aiuti accoppiati Riforma Pac, intesa al ribasso Convergenza parziale al 2019 e tagli ai contributi a partire da 150mila euro annui M inistro delle Politiche agricole e assessori regionali hanno trovato l’intesa sull’applicazione della riforma Pac 2014-2020. L’accordo, che dev’essere ora scritto nei dettagli, prevede la riduzione dal 15 all’11% del plafond riservato agli aiuti accoppiati, premiando prevalentemente olio e zootecnia, ma anche colture proteiche, riso, barbabietole e pomodori. La convergenza dei premi sarà parziale e sarà realizzata gradualmente entro il 2019, ci saranno tagli agli aiuti a partire da 150mila euro, ma esentando il costo del lavoro. Critica l’industria alimentare, mentre il mondo agricolo si divide. Agrinsieme parla di «un’intesa insi- gnificante e dannosa che mortifica l’agricoltura italiana e dimentica le filiere che creano occupazione». Ma la Coldiretti si schiera a favore dell’accordo: «Si è avuto finalmente il coraggio di colpire le rendite di una casta che rappresenta lo 0,2% dei beneficiari». ● A PAGINA 11 Per il pomodoro i contributi arrivano fino a 900 euro/ha P er il pomodoro da industria l’aiuto Pac è pari a 160 euro per ettaro. In aggiunta i produttori, se usano sementi e piantine certificate, possono ottenere un contributo variabile, previsto dall’Ocm, che può portare l’aiuto complessivo fino a 900 euro. ● SERVIZI A PAG. 3 PANORAMA Redditi medi: i più bassi in agricoltura L’agricoltura si distingue per i redditi più bassi. Secondo il Dipartimento Finanze i redditi medi più bassi sono appannaggio dell’agricoltura con 8.389 euro preceduta dalle costruzioni (17.966). ● ISTAT: NEI CAMPI MENO LAVORATORI ● Si riducono del 4,6% nel 1˚ trimestre i lavoratori dipendenti e autonomi. Secondo l’Istat il calo maggiore (8%) al Sud, tiene il Centro (+16% dipendenti). ● ● IMU UNICO 2014 SPECIALE LOMBARDIA. Solo il 10% dell’inquinamento dipende dai reflui zootecnici Coop, così si tassa l’utile Nitrati, l’Ispra «assolve» l’agricoltura N A essuna novità nelle agevolazioni applicabili nella determinazione del reddito delle società cooperative ma una importantissima conferma per le coop agricole: l’esenzione (art. 10, Dpr 601/1973) si applica a tutte le variazioni in aumento del reddito. Si ricorda che la quota di utile tassabile per le coop agricole è del 23% e per individuare le società agricole che hanno diritto all’agevolazione si fa riferimento al Dlgs 228/2001. ● SERVIZIO A PAG. 10 rriva l’assoluzione per l’agricoltura dall’accusa di inquinare le falde acquifere con i nitrati di origine zootecnica. Secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che ha illustrato un rapporto ai ministri delle Politiche agricole, Maurizio Martina, dell’Am- biente, Gian Luca Galletti, nonché alle regioni del Nord, «l’impatto interessa non più del 10% delle superfici, tranne in Piemonte dove il tasso sale al 19%». Secondo l'Ispra, dunque, «non può essere attribuita la responsabilità del processo di contaminazione da nitrati alle sorgenti prevalentemente Cai: al vertice restano Tonello e Guarise, entra Vecchioni N IN PRIMO PIANO ...............2-3 Mercati nazionali GRANO DURO +1,01% «Fino» in moderato rialzo alla Granaria di Milano IMPRESE E PRODOTTI ..........7 REGIONI ...............................9 LEGGI E FISCO .............10-14 FILIERA ORTOFRUTTA ...11-13 TREND & MERCATI .....15-23 Confagricoltura) come Consigliere delegato allo sviluppo industriale e agli affari finanziari è strettamente connesso con l’operazione di acquisizione di Bonifiche Ferraresi a cui il manager sta lavorando e che schiera tra i partner proprio Cai. ● SERVIZIO A PAG. 6 SERVIZI A PAG. 14 MADE IN ITALY: VIA A CAMPAGNA MIPAAF ● Iomangioitaliano: è partita una campagna promozionale per il made in Italy alimentare firmata dal Mipaaf in collaborazione con la Figc. ● OGM, L’INTESA ALLA PROVA DEL CONSIGLIO ● Un accordo di massima è stato raggiunto nei giorni scorsi dal Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti dei 28 Stati membri sugli Ogm. L’intesa, che prevede strumenti per bloccare la coltivazione, sarà formalizzata nel Consiglio Ambiente del 12 giugno. ● Mercati esteri (Variazione percentuale su settimana) PESCA ....................................8 SERVIZI A PAG. 4-5 ovità ai vertici di Consorzi agrari d’Italia (Cai), la holding che associa 24 Cap per 1,5 milioni di tonnellate di prodotti stoccati e un fatturato di 2,5 miliardi. Restano il presidente Mauro Tonello e il vice Pierluigi Guarise, ma c’è una inedita new entry: Federico Vecchioni. L’ingresso di Vecchioni (ex presidente di IL TREND DELLA SETTIMANA ITALIA ....................................6 Politiche agricole e Ispi illustrano un «manifesto» per ridurre gli sprechi del 50% e garantire uno sviluppo sostenibile al settore zootecnico». Soddisfatto Martina che ha promesso un decreto entro il 30 giugno per risistemare la delicata materia dei nitrati e, subito dopo, riaprire il negoziato con Bruxelles per rivedere il tetto annuo pari a 170 kg per ettaro di azoto. ● NUOVE PROSPETTIVE L’INDICE SPECIALE LOMBARDIA .....4-5 EXPO 2015 Terreni montani, niente tassa in attesa del nuovo decreto (Euro/tonnellata) LATTE SPOT = Invariate questa settimana le quotazioni del prodotto nazionale crudo CHICAGO Grano 169,4 -3,71% Mais 134,8 -2,40% Soia 403,2 -1,30% BOVINI PARIGI -0,72% Listini in discesa per i vitelli Grano 191,5 -1,92% a Modena e Mantova. Domanda Mais 173,5 -1,28% debole anche per i vitelloni Orzo n.q. AVICOLI MAIS JAEN (Spagna) Mercato senza spunti con Olio extrav. 1.977 +1,38% = -0,51% Perdono terreno a Milano il prodotto nazionale e quello prezzi invariati per tutte le comunitario categorie dei polli. In ribasso Olio verg. 1.742 +0,86% i conigli Olio lamp. 1.655 +0,85% GRANO TENERO -0,43% In lieve ribasso a Bologna le principali varietà nazionali ed estere www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole 2 IN PRIMO PIANO 6-12 GIUGNO 2014 STRUMENTI FINANZIARI Scenari e proposte post-quote nel quarto Dairy Forum organizzato da Clal con Fieragricola di Verona Latte, «future» contro la volatilità Dal mercato arrivano segnali positivi sulla tenuta dei prezzi – Nella Ue aumenta la raccolta (+3%) A umento delle produzioni di latte, ma anche maggiore volatilità. Sono queste le macro-tendenze delineate al quarto Dairy Forum organizzato nei giorni scorsi da Clal in collaborazione con Fieragricola di Verona a Bardolino, che ha visto partecipare tutti i principali stakeholder della filiera lattiero-casearia. Per il futuro, dunque, sembra profilarsi il sereno, sembrano dire i relatori che si sono avvicendati sul palco, grazie alla regia di Angelo Rossi, fondatore del portale divenuto un riferimento del comparto a livello internazionale. I cambiamenti, in ogni caso, non mancheranno. Dal prossimo aprile, infatti, l’Unione europea dirà addio al sistema delle quote latte, per l’Italia una ferita ancora sanguinante, nonostante anche quest’anno non sia stato sforato il tetto assegnato a livello nazionale. LE CIFRE DEL SISTEMA 4,46 milioni 29.000 Le tonnellate di latte conse- I contratti future aperti nel gnate nel 2013 dai produttori settore del «milk» in Usa in Lombardia 41 per cento 4 milioni Le tonnellate di latte che si stima saranno prodotte queL’incidenza dei formaggi Dop st’anno nella Ue Lo scenario post-quote, secondo il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, «vedrà aumentare la volatilità dei prezzi, che già oggi mostra forti scosse: a Natale il latte spot era quotato 50 centesimi al litro, oggi siamo a 30 centesimi». Saliscendi repentini – se si pensa che il 19 maggio scorso Verona emetteva per la categoria «latte scremato pastorizzato spot estero» un prezzo compreso fra 15,52 e 16,56 euro per 100 litri, se- gnando quasi il 30% in più rispetto alla rilevazione della settimana precedente – che dovranno essere necessariamente mitigati, per dare un po’ di stabilità e consentire alla filiera di programmarsi senza brutte sorprese e che potrebbero essere risolti in diversi modi». Così è lo stesso De Castro a preconizzare un Pacchetto Latte 2, sul quale la Ue potrebbe avviare una riflessione «dal prossimo autunno». Ipotesi che trova freddo Gianni Fava, assessore all’Agricoltu- ra della Lombardia, prima regione lattiero-casearia d’Italia, con 4.462.323 tonnellate di latte consegnate nel 2013 e un’incidenza del 41% dei formaggi Dop sul totale nazionale: «Non serve altra carta, ma qualche regola; basta burocrazia». Un’altra ipotesi per contenere la volatilità potrebbero essere i futures. Strumenti finanziari che al Dairy Forum di Clal sono stati rilanciati da Charles Pszczor del Chicago Mercantile Exchange (Cme) come «soluzioni contro il ri- schio delle eccessive oscillazioni di prezzo». Negli Stati Uniti funzionano, se si pensa che sono quasi 29mila i contratti futures aperti nel settore del «milk». E che Cme ci creda lo dimostra il fatto che dallo scorso 2 maggio è stata inaugurata la sede europea di Londra. Ma a sentire gli operatori italiani in sala, non tutti sono convinti. «Se sussistono le condizioni, si può studiare l’ipotesi, ma credo servirà tempo», commenta Flavio Innocenzi, direttore del consorzio dell’Asiago. Il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, non chiude la porta, ma desidera «valutare che i futures non si trasformino in un’assicurazione sui prezzi, perché replicherebbero la funzione assicurativa». Il 2014 dovrebbe chiudersi per la Ue-28 con un aumento della produzione di latte di 4 milioni di tonnellate, circa il 3% in più sull’anno precedente, secondo le stime illustrate dal prof. Holger D. Thiele dell’Università di Kiel (Germania). «La domanda mondiale di latte è in aumento, ma non in Europa – afferma Thiele –: dovremo quindi esportare verso i paesi emergenti, tenendo presenti due variabili, che sono gli scenari geopolitici, come le tensioni russo-ucraine dimostrano, ma anche i cambi monetari, che influiscono notevolmente sul commercio internazionale». ● MATTEO BERNARDELLI © RIPRODUZIONE RISERVATA MONDO I NUMERI CHIAVE Sono Cina e India le nuove regine con tassi di crescita a doppia cifra 14 milioni L 500 milioni e due stelle del quarto Dairy Forum di Clal sono India e Cina, che rappresentano due potenze mondiali in forte ascesa anche sul versante del latte e derivati. La Cina viaggia a vele spiegate. I dati delle importazioni dello scorso aprile (fonte: Clal) per il paese del Dragone hanno segnato il +75,51% di burro; +63,47% di formaggi; +79,17% di polvere di latte intero e +96,90% per la polvere di latte scremato. «Le previsioni di crescita del mercato lattiero-caseario sono del 10-12% nei prossimi 5 anni, con un aumento del 7% del latte liquido – chiosa Liu Yan, vicepresidente delegata allo sviluppo strategico di Mengniu Dairy Group, realtà che ogni giorno consegna 10mila tonnellate di latte uht a 70 milioni di consumatori –. Oggi i consumi di latte sono stimati in 14 milioni di tonnellate, con una media pro capite annua di 29,4 chilogrammi». È già ora il primo produttore di latte a livello mondiale l’India. Rupinder Singh Sohdi è il managing director della Gujarat Co-operative Milk Marketing Federation Ltd, impor- tante realtà indiana dello stato del Gujarat con 3,3 milioni di allevatori associati, 14 milioni di litri di latte prodotto in media quotidianamente, un fatturato aggregato di 4 miliardi di dollari. Con un’ossatura di micro-stalle «di 2-3 animali e una rete di vendita che privilegia quasi esclusivamente i piccoli negozi, in grado di assicurare l’80% della catena del I consumi annui di latte della Cina, in tonnellate, con una media di 29,4 chili pro capite. La produzione di latte indiana al 2061, secondo le stime. valore ai produttori». La produzione indiana di latte vola e «nel 2061 – avverte Sohdi – la produzione arriverà a 500 milioni di tonnellate». Opportunità per l’Italia? Moltissime, assicura- no entrambi. Ma attenzione. «Bisogna prima comprendere i gusti del nostro paese», fanno capire Liu Yan e Rupinder Singh Sohdi. Perché se la qualità italiana dei prodotti lattiero-caseari è innegabile, non è così scontato che abbiano immediatamente mercato. ● M.B. © RIPRODUZIONE RISERVATA EUROPA Sul «dopo quote» pesa l’incognita dei paesi emergenti A meno di un anno di distanza dalla fine del regime delle quote di produzione, i ministri dell’Agricoltura della Ue torneranno a confrontarsi, nel corso del Consiglio in programma il 16 e 17 giugno, sulle prospettive del mercato lattiero-caseario. La discussione prenderà spunto da un rapporto della Commissione europea. Le analisi e i dati che saranno esposti nel documento, ha già fatto sapere il commissario Ciolos, andranno a supportare la riflessione in corso sulla necessità di attivare nuove e più incisive misure di pre- Rilancio in grande stile dei prodotti Usa sui mercati asiatici venzione e gestione delle crisi, in aggiunta a quelle previste dal «pacchetto latte» varato nel marzo 2012. Spetterà alla nuova Commissione europea, che si insedierà alla fine di quest’anno, stilare le conclusione del dibattito. Quindi, tutto rinviato – in termini operativi – almeno fino alla metà del 2015. Intanto, il «dopo quote latte» continua anche a essere al centro del dibattito tra gli operatori del settore. L’orientamento più diffuso è che le prospettive del mercato a livello mondiale siano, tutto sommato, favorevoli. Però, occorre mettere in conto una condizione di persistente e accentuata volatilità dei prezzi. Uno scenario, questo, che ha trovato ulteriori consensi, a conclusione della conferenza sulle tendenze del mercato lattiero-caseario organizzata nei giorni scorsi, a Parigi, dall’Istituto dell’allevamento a cui aderiscono rappresentanti delle filiere interessate, delle strutture pubbliche e del mondo della ricerca. Gli interventi hanno messo in evidenza che la situazione attuale vede una leggera prevalenza dell’offerta sulla domanda. E che questo moderato squilibrio si manterrà ancora per qualche tempo. Ma, secondo gli esperti francesi, qualche nube comincia a intravedersi all’orizzonte. In primo luogo, è destinata a crescere la concorrenza esercita nei paesi emergenti dalle materie grasse di origine vegetale nella preparazione de- gli alimenti destinati all’infanzia. Poi, occorre considerare il rilancio in grande stile dei prodotti degli Stati Uniti sui mercati del continente asiatico, con la Cina in testa. Inoltre, negli Usa sono stati decisi rilevanti investimenti con l’obiettivo di far salire nell’arco dei prossimi cinque anni la produzione e l’esportazione di polvere di latte, per andare a insidiare la posizione di leader detenuta attualmente dalla Nuova Zelanda. Tutti gli esperti hanno indicato che, in particolare, la maggiore crescita della do- manda si realizzerà sul mercato cinese. Con una sottolineatura: gli operatori locali stanno sempre di più sollecitando alle controparti straniere azioni di marketing e di promozione dei marchi, per assicurarsi l’importazione di prodotti di indiscutibile qualità. Per gli esportatori della Ue c’è quindi l’occasione per valorizzare al meglio le proprie importazioni. E contrastare, allo stesso tempo, la volatilità delle quotazioni. ● GIULIANO CESARI © RIPRODUZIONE RISERVATA IN PRIMO PIANO 6-12 GIUGNO 2014 3 POLITICA AGRICOLA Forte del successo elettorale del Pd il ministro Martina chiude l’intesa sull’applicazione della riforma Nuova Pac, compromesso al ribasso Aiuti accoppiati ridotti all’11% del plafond, convergenza graduale e tagli oltre i 150mila euro V iste le posizioni di partenza è giusto parlare di un mezzo miracolo del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che è riuscito a siglare con gli assessori regionali l’intesa sull’applicazione della riforma Pac in tempi (quasi) record. Aveva promesso il 15 maggio, il ministro, ma con le elezioni di mezzo il 27, giorno dell’accordo politico, è quasi la stessa cosa. L’accordo di massima regola la distribuzione per i prossimi sette anni dei circa 4 miliardi annui di aiuti diretti alle imprese a cui si aggiungono altri 2 miliardi (cofinanziamento nazionale incluso) riservati ai programmi di sviluppo rurale. In totale oltre 50 miliardi. Il cuore del provvedimento è rappresentato dalla scelta del cosiddetto modello irlandese che rinvia al 2019 la (parziale) convergenza dei pagamenti graduale. L’Italia, come noto, sarà considerata ai fini della regionalizzazione una «regione unica», ma questo non potrà evitare il travaso di fondi a danno delle regioni tradizionalmente più produttive (Lombardia e Puglia su tutte, ma anche Emilia Romagna), parzialmente compensate dai poco più di 426 milioni di aiuti accoppiati che saranno destinati soprattutto alla zootecnia e all’olivicoltura. Proprio sul capitolo degli aiuti accoppiati si è consumato l’ultimo braccio di ferro con (e tra) gli assessori, ma francamente è difficile capi- re il perché della rinuncia al massimale del 15% del monte aiuti totale da destinare ai settori in crisi di mercato (definizione che abbraccia potenzialmente tutti i comparti). Alla fine il compromesso destina ai piani di settore l’11% del plafond, premiando anche riso e colture proteiche, barbabietole e pomodoro da industria. Dal punto di vista del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, l’intesa rappresenta indubbiamente un successo, considerando anche le difficoltà incontrate in tutta Europa nell’applicazione di una riforma estremamente complessa per amministrazioni e organismi pagatori nazionali. Martina è riuscito a gestire il dossier Pac in tempi relativamente brevi e senza forzature (anche se IL RIPARTO DEGLI AIUTI ACCOPPIATI (Importi in euro e quota percentuale sul totale) Piano zootecnico - Sostegno al latte - Sostegno al latte di montagna - Sostegno alla carne bovina - Sostegno agli ovini - Sostegno ai bufalini Piano seminativi - Piano proteico nazionale - Altri seminativi (riso, barbabietole, pomodoro da industria) Sostegno all’olivicoltura Totale bisogna aspettare la firma dell’accordo, per ora solo verbale, non avvenuta mentre questo numero va in stampa ma attesa per il 5 giugno). «Abbiamo fatto scelte decisive per il futuro dell’Agricol- 210.290.000 74.600.000 10.000.000 106.890.000 15.000.000 3.800.000 146.290.000 95.390.000 49% 17% 2% 25% 4% 1% 34% 22% 50.900.000 12% 70.000.000 16% 426.580.000 100% tura – spiega soddisfatto il ministro –, guardando in particolare a settori strategici come la zootecnia e l’olivicoltura e programmando un piano proteico nazionale. Fondamentali anche le scelte di una più equa distribuzione delle risorse. Abbiamo privilegiato il lavoro e i giovani, perché questo settore può essere protagonista del rilancio economico del paese». Per le imprese il nuovo sistema sarà una vera rivoluzione: i nuovi aiuti, spalmati su 12,8 milioni di ettari invece degli attuali 10,8, saranno inferiori al passato, ma l’accordo garantisce che nel graduale (e parziale) processo di convergenza nessuno potrà vedersi tagliato l’assegno più del 30 per cento. Inoltre, la definizione della figura di agricoltore attivo cui riservare i premi garantisce che questi andranno solo agli imprenditori agricoli professionali, coltivatori diretti e imprese con partita Iva oltre i 7mila euro, escludendo tanti agricoltori della domenica che ancora affollano la lista nazionale dei beneficiari. L’allargamento della «black list» poi, dopo gli scandali del passato, escluderà anche banche, società finanziarie, assicurative e immobiliari. I giovani agricoltori potranno contare su un bonus del 25% per i primi cinque anni di attività. I pagamenti diretti superiori a 150mila euro saranno ridotti del 50% e del 100% quelli oltre i 500mila, tenendo però conto del costo del lavoro (manodopera, salari, stipendi e contributi versati a qualsiasi titolo per l’esercizio dell’attività agricola) che sarà esentato dal taglio. Dalle prime simulazioni però i «big» degli aiuti Ue hanno poco da temere. ● ALESSIO ROMEO © RIPRODUZIONE RISERVATA LE REAZIONI Federalimentare e Agrinsieme: accordo dannoso P er le critiche c’è l’imbarazzo della scelta, mentre l’approvazione incondizionata all’accordo Mipaaf-Regioni sull’applicazione della Pac arriva dalla sola (ma non è poco) Coldiretti. Per il presidente Moncalvo l’intesa «rappresenta un esempio positivo di politica che sa decidere in tempi brevi nell’interesse dei veri imprenditori agricoli e contro rendite ormai insostenibili, superando i particolarismi dei vari territori ed effettuando scelte strategiche per il futuro dell’agricoltura e del- Giudizio positivo della Coldiretti: finalmente si colpiscono le rendite l’agroalimentare italiani. Finalmente si è avuto il coraggio di colpire le rendite». Poi però c’è un’ondata di contestazioni. Con le Regioni in ordine sparso in attesa di dati davvero affidabili sul reale impatto redistributivo della riforma. L’assessore all’Agri- coltura dell’Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, parla di «una proposta che non ci soddisfa pienamente, ma che abbiamo accettato per senso di responsabilità nazionale. Il tempo era scaduto e occorreva decidere». Dalla Lombardia Gianni Fava si dice alla fine «abbastanza soddisfatto dell’accordo perché di fatto è stata accolta la proposta delle Regioni del Nord, assegnando la prevalenza degli aiuti accoppiati alla zootecnia, colonna portante dell’agricoltura». Ma per Agrinsieme «si prefigura un’intesa insignificante e dannosa che mortifica l’agricoltura italiana e dimentica le filiere che creano occupazione», mentre Assalzoo parla di scelte che «vanificano gli sforzi negoziali fatti a Bruxelles», in riferimento al plafond per gli aiuti accoppiati ridotto all’11% nonostante la possibilità di arrivare al 15%, «risultato faticosamente ottenuto dall’Italia in sede di negoziato». E qui vale la pena ricordare lo stesso harakiri compiuto nel 2004 quando l’Italia, dopo essersi battuta per il disaccoppiamento parziale, scelse di partire subito con quello totale. Stoccata finale dell’industria che contesta le scelte sui tagli agli aiuti a partire da 150mila euro, giudicate dal vicepresidente di Federalimentare, Annibale Pancrazio, «demagogiche e prive di concretezza: premiano il nanismo e la frammentazione, e penalizzano le aziende più organizzate che hanno investito di più per crescere». ● all’ettaro. Da notare, inoltre, che l’aiuto in questione potrà essere assegnato anche agli agricoltori che produrranno per conto di allevatori sulla base di un «contratto diretto di fornitura». Nella nota diffusa per illustrare le scelte in materia di aiuti accoppiati, il ministro Le Foll ha sottolineato che «le decisioni potranno essere considerate definitive, solo dopo la validazione ufficiale da parte della Commissione europea». Infine, il ministro ha annunciato che per cereali a bassa resa, riso e viticoltura verranno messe a punto, nell’ambito del «secondo pilastro» della Pac, specifiche misure agro-ambientali e climatiche (Maec). A fronte di specifici impegni, ha indicato Le Foll, gli agricoltori potranno ricevere aiuti aggiuntivi rispetto ai pagamenti di base che, ad esempio, nel caso del riso potranno attestarsi attorno ai 300 euro all’ettaro. Per i vigneti situati nel Languedoc-Roussillon il sostegno potrebbe sfiorare i 500 euro. ● © RIPRODUZIONE RISERVATA DALLA FRANCIA Parigi distribuisce l’intero budget Le stalle fanno il pieno (800 milioni) D ecisa, in Francia, la ripartizione tra le diverse produzioni degli aiuti accoppiati consentiti dalla nuova Pac. In primo luogo, è stato stabilito di utilizzare per intero il margine (13% del plafond di spesa per i pagamenti di base) previsto dalla normativa comunitaria che, in valore assoluto, equivale a circa 980 milioni di euro all’anno. A partire dal 2015, questa somma sarà in larghissima parte destinata alla zootecnia. In dettaglio, gli aiuti accoppiati per le vacche nutri- Per i pagamenti di base disponibili in totale 980 milioni ci ammonteranno a 670 milioni, con un importo per capo decrescente in funzione della dimensione degli allevamenti. Fino a 50 capi, l’aiuto sarà pari a 187 euro, per ridursi progressivamente fino a 74 euro per vacca negli allevamenti più grandi (oltre 100 capi). Alle stalle da latte saran- no destinati aiuti accoppiati per un ammontare di 140 milioni di euro, di cui 45 a favore degli allevamenti di montagna. L’importo per capo varierà da un minimo di 36 a un massimo di 75 euro. Gli aiuti accoppiati saranno assegnati anche ad alcune produzioni vegetali, con una spesa complessiva di 27 milioni di euro all’anno. In particolare, 7 milioni andranno ai produttori di grano duro e 3 milioni agli agricoltori, aderenti a una associazione di produttori riconosciuta, che coltivano pomodori destinati all’indu- stria. Il ministero dell’Agricoltura ha anche deciso di destinare un importo di circa 150 milioni di euro all’anno (il 2% del plafond nazionale per i pagamenti di base) al rilancio delle colture proteiche. Da sottolineare, a questo riguardo, che poco meno di 100 milioni saranno destinati agli allevatori che, a partire dall’anno venturo, decideranno di avviare nelle proprie aziende coltivazioni proteoleaginose. Secondo le stime di fonte ministeriale, l’importo dell’aiuto accoppiato si attesterà attorno ai 150 euro GIULIANO CESARI © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 SPECIALE LOMBARDIA 6-12 GIUGNO 2014 NUOVE PROSPETTIVE In un incontro promosso da Mipaaf e Ispi illustrato il manifesto per ridurre gli sprechi del 50% Expo, un «patto globale» sul cibo L’obiettivo primario resta lo sviluppo sostenibile – Lo stile di vita secondo il protocollo di Milano L otta allo spreco alimentare con una riduzione del 50% entro il 2020 dell’impressionante cifra di 1,3 miliardi di tonnellate di cibo buttato via nel mondo, un’agricoltura più sostenibile e contraria all’utilizzo della terra per le colture del food usate come biocarburanti. E ancora lotta all’obesità puntando sulla promozione di stili di vita sani e sull’educazione alimentare. Sono gli obiettivi da raggiungere, così come li stabilisce il «Protocollo di Milano», in base a un programma di intenti sul cibo a livello mondiale ideato e lanciato dalla Fondazione Barilla Center for food & nutrition (Bcfn) lo scorso novembre, e recentemente al centro dell’incontro «Expo 2015: un patto globale sul cibo», organizzato dall’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) e dal mi- nistero delle Politiche agricole. Il progetto è stato presentato anche all’edizione 2014 di Cibus a Parma ma sta crescendo attraverso campagne mirate e accordi di lungo termine capaci di coinvolgere l’intera catena alimentare a partire dalla filiera agricola. Dodici istituzioni l’hanno già sottoscritto, tra cui il ministero delle Politiche agricole, Legambiente, Wwf, Bioversity International, Global Water Fund e Eataly, ma il documento «è aperto e può essere condiviso da tutti, ossia organizzazioni, cittadini, enti ed aziende private e pubbliche – ha precisato Paolo Barilla, vice-presidente della Fondazione e della multinazionale alimentare di Parma –. E in vista di Expo l’Italia diventa l’ambasciatrice ideale per il Protocollo». Lo sviluppo sostenibile e Lavori in corso. Il cantiere a Milano dell’Expo 2015 il cibo sono anche i grandi temi ispiratori dell’Expo, la grande kermesse internazionale che si propone di nutrire il pianeta e che per questo resta «la prima scommessa da vincere» come ha ricordato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina «assieme alla sicurezza alimentare che è un tema di rilevanza geopolitica, destinato a definire alleanze e conflitti nel mondo, con l’altra grande priorità della risorsa acqua». Per il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, si tratta di «una sfida globale difficile, ma importante», perché si dovranno necessariamente sfamare i 9 miliardi di persone stimate nel 2050. Per questo Expo rappresenta «una tappa strategica come vettore di idee, contenuti e risposte, e non deve essere una vetrina di prodotti». Il direttore generale della Fao, Josè Graziano Da Silva, ha sottolineato come la malnutrizione rappresenti da sempre un’emergenza mondiale e che l’obiettivo dovrebbe essere quello di assicurare cibo a sufficienza. «Expo sarà quindi un’occasione per trovare soluzioni proprio su questo grande problema. Basterebbe – ha detto – destinare il 5% del Pil mondiale per risolverlo». Secondo Carlo Petrini, presidente di Slow Food e membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione Bcfn, «resta fondamentale la difesa della biodiversità, l’attenzione alle associazioni di piccoli produttori e la trasparenza, anche nelle risorse che vengono spese. Per Expo sacrifichiamo grande spazio di terreno agricolo e spendiamo soldi, ma l’esposizione universale – ha detto – deve diventare una lotta senza quartiere contro la fame». Il ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini, ha sottolineato come «le adesioni a Expo siano superiori a quelle previste quando il progetto è iniziato riferendosi alla partecipazione messa in dubbio di India o Ucraina. Se anche fossero meno di quelli che hanno confermato sarebbe un grandissimo successo. In questi giorni si stanno registrando movimenti interessanti di nuovi paesi che potrebbero confermare». Secondo il ministro l’Onu potrebbe tenere il proprio World Food Day a Milano in occasione di Expo 2015 visto che da parte del segretario generale dell’Onu «c’è stata una reazione positiva». ● PAGINA A CURA DI FRANCESCA BACCINO © RIPRODUZIONE RISERVATA SVILUPPO RURALE Nel nuovo Psr la dote finanziaria cresce del 14% U na dotazione finanziaria superiore a quella della precedente programmazione, un nuovo approccio nell’impiego delle risorse e una maggiore efficacia negli interventi. Così si presenta il nuovo Psr Lombardia 2014-2020, che complessivamente può contare su 1 miliardo e 157 milioni di euro, il 14% in più (133 milioni) rispetto al budget dei 7 anni precedenti. Per metterlo a punto la Lombardia si è confrontata con le Regioni vicine per valutare condivisioni e punti in comune. Attualmente il documento è in consultazione pubblica e anche se la scadenza per la notifica ufficiale a Bruxelles è fissata al prossimo 22 luglio, Regione Lombardia intende anticiparne l’invio. Il nuovo Psr lombardo concentra le risorse sulle aggregazioni di imprese e sui progetti integrati, aumenta le risorse dedicate al greening e premia gli investimenti innovativi anche sulla meccanizzazione. Scompaiono gli assi e la La scadenza per inviare il piano 2014-2020 è il 22 luglio ma la Lombardia taglia i tempi dotazione del Nuovo Psr viene suddivisa per priorità. La quota maggiore di risorse, pari a 323 milioni di euro, sarà destinata alla priorità che riguarda la valorizzazione dell’ecosistema agricolo e forestale. Un’altra voce di spesa importante, 279 milioni di euro, è dedicata a quella della competitività dell’agricoltu- ra, mentre altri 200 milioni di euro vanno spesi per la competitività dell’agroindustria. Una dotazione di 170 milioni di euro viene riservata all’uso efficiente delle risorse naturali. Entrando invece nel dettaglio delle 20 misure totali di cui si compone il Psr la 4 raggruppa alcune misure della precedente programmazio- ne, come il sostegno agli investimenti materiali delle aziende agricole, all’agroindustria, alle infrastrutture e agli investimenti non produttivi mettendo a disposizione la fetta più grande del plafond totale, 459 milioni di euro. Aspettando la piena operatività del nuovo Psr quest’anno sono state attivate alcune misure di transizione che utilizzano le risorse della nuova programmazione: si tratta della 121 per gli investimenti nelle aziende agricole, con una dota- zione di circa 25 milioni di euro, della 211 sulle indennità compensative per le aziende in zone svantaggiate di montagna che dispone di un budget di circa 11 milioni di euro l’anno. Grazie ai fondi reperiti attraverso economie è stato inoltre possibile rilanciare il bando della misura 112 per i giovani con circa 600mila euro a disposizione. È stato poi confermato anche il finanziamento delle misure agroambientali e forestali con riferimento agli impegni in corso. ● CONGIUNTURA La produzione agricola nel 2013 non ha brillato (-3,3%) L’ agricoltura lombarda non ha brillato nel 2013. È quanto risulta dalle prime stime sull’annata, curate da Roberto Pretolani del dipartimento di Economia dell’Università di Milano, in collaborazione con l’assessorato regionale all’Agricoltura. Scende la produzione ai prezzi di base e il calo è compreso tra l’1,4% e il 4,5%, soprattutto a causa dei quantitativi. Influiscono comunque anche la stabilità dei prezzi e la crescita dei costi di produzione. Il risultato peggiore sembra essere da- to da una perdita del 10% del valore aggiunto del settore. L’andamento dell’annata viene valutato con due diverse stime: per i principali prodotti vegetali (cereali, industriali e foraggere) sono stati utilizzati sia i dati Istat dei prezzi medi annui di mercato che le stime dell’Università di Milano basate sulle medie dei prezzi dei primi mesi dopo la raccolta. Per le produzioni animali sono state, invece, utilizzate le medie annue. Secondo i dati Istat la Plv agricola dovrebbe aver lasciato sul terreno l’1,4% scendendo ai 7 miliardi e 63 milioni di euro, mentre in base ai dati dell’Università di Milano la perdita arriverebbe al 4,5% con un fatturato che dagli 8 miliardi e 263 milioni scende a 7 miliardi e 895 milioni di euro. I due metodi di calcolo non concordano soprattutto sui prezzi, che risultano in calo dello 0,9% per l’Università di Milano e in crescita del 2% per l’Istat. Secondo l’Università di Milano il fatturato della zootecnia si riduce dello 0,2% a 4 miliardi e 497 milioni di euro mentre crol- IL VALORE DELLE PRODUZIONI IN LOMBARDIA (Dati in milioni di euro e variazioni percentuali) Valori correnti Coltivazioni agricole Allevamenti zootecnici Tot. produzione agricoltura Consumi intermedi Val. aggiunto ai prezzi di base la del 16,8% il fatturato della produzione vegetale che si ferma a 1 miliardo e 849 milioni di euro. In crescita risultano i valori dei consumi intermedi, ossia 2012 1.971 4.496 7.164 4.239 2.925 Istat Università di Milano 2013 Var. % 2012 2013 Var. % 1.855 -5,9 2.222 1.849 -16,8 4.497 = 5.344 5.331 -0,2 7.063 -1,4 8.263 7.895 -4,5 4.414 +4,1 4.239 4.308 +1,6 2.649 -9,4 4.024 3.587 -10,8 di sementi, concimi, mangimi o carburanti. Entrando nel dettaglio delle quantità la produzione agricola della Lombardia ha lasciato sul terreno il 3,3-3,6% rispetto al 2012. Le produzioni vegetali sono calate di quasi il 10% mentre molto più lieve (1,8%) è risultata la flessione di quelle animali. ● SPECIALE LOMBARDIA 6-12 GIUGNO 2014 5 EMERGENZE Al tavolo convocato al Mipaaf è stato discusso lo studio dell’Istituto per la protezione ambientale Nitrati, l’Ispra assolve l’agricoltura Solo il 10% dell’inquinamento da azoto è da attribuire ai reflui zootecnici distribuiti nei campi G li allevamenti delle regioni padane non inquinano. Solo il 10% dell’inquinamento da nitrati è dovuto all’azoto contenuto nei reflui zootecnici distribuiti nei campi, il resto proviene da altri scarichi, soprattutto quelli civili e industriali. È questa la conclusione dello studio condotto dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e finanziato dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali con l’obiettivo di verificare l’impatto ambientale delle pressioni antropiche sullo stato delle acque superficiali e sotterranee. La ricerca avviata nel 2011 è quasi completata e i primi dati sono stati presentati al tavolo romano sui nitrati del 28 maggio scorso alla presenza del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, e del collega all’Ambiente, Gian Luca Galletti. Dallo studio emerge che proprio nelle Regioni più vocate per la zootecnia ma anche quelle più colpite da vincoli della direttiva, che obbliga a non spandere più di 170 chili di azoto per ettaro l’anno (Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia) l’inquinamento legato a liquami e letame interessa non più del 10% delle superfici. Fa eccezione la regione Piemonte dove il tasso sale al 19 per cento. Partendo da queste conclusioni la strada verso una revisione della direttiva Ue a favore dell’Italia sembra L’INQUINAMENTO 10% Secondo l’Ispra l’inquinamento da azoto legato a liquami e letame interessa non più del 10% delle superfici nelle regioni Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. In Piemonte il tasso sale al 19 per cento. in discesa, anche se il nostro paese dovrà coinvolgere il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali quello dell’Ambiente e le Regioni. I due dicasteri si sono impegnati a collaborare, anche in vista di un accordo sul decreto effluenti e sul decreto che assimila il digestato, ossia il materiale in uscita dal- l’impianto di biogas (alimentato con reflui zootecnici), a un fertilizzante. Su questo passaggio il ministero dell’Ambiente si era sempre messo di traverso, ma il ministro Martina, di concerto con il nuovo titolare dell’Ambiente, ha stabilito anche una data, il 30 giugno, per il varo dei due decreti. «Il nostro impegno – ha inoltre sottolineato Martina – è quello di aprire un tavolo anche a Bruxelles per ridiscutere l’intero impianto sulla normativa comunitaria». "Ci sono i presupposti – ha detto l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Gianni Fava, che ha partecipato al tavolo (assieme all’omologo per l’Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, e all’assessore all’Ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia, Sara Vito, ai rappresentanti delle Regioni Piemonte e Veneto, alle organizzazioni professionali agricole e al presidente dell’Ispra, Bernardo De Bernardinis) – per chiedere al prossimo Consiglio dei ministri dell’Ambiente, in agenda per luglio a Creta, di rivedere le zone vulnerabili ai nitrati e avviare un percorso in grado di scagionare gli agricoltori, per troppo tempo additati come gli unici responsabili dell’inquinamento delle acque». L’assessore lombardo ha annunciato la stesura di un dossier congiunto per la revisione delle zone vulnerabili ai nitrati delle regioni del Nord ricordando anche che agli stessi risultati era- no giunti gli studi dell’Università di Milano e dell’Arpa. La prima indagine aveva infatti valutato le acque di profondità ricercando le fonti di inquinamento, zootecniche, civili o industriali, per presentare una riclassificazione delle aree vulnerabili. Il secondo studio condotto dall’Arpa aveva invece messo in luce la vulnerabilità delle acque di superficie valutando quindi la quantità di azoto presente e in più considerando anche l’eutrofizzazione. «Possiamo dare il via – ha ribadito Fava – a una operazione-verità che pone fine alla demonizzazione acritica e ingiustificata degli allevatori del Nord». ● PAGINA A CURA DI FRANCESCA BACCINO © RIPRODUZIONE RISERVATA DECRETI Fava: ora è possibile rimuovere i divieti invernali L’ obiettivo è cancellare il divieto di 90 giorni per la distribuzione degli effluenti zootecnici nei campi durante i mesi invernali. Lo ha annunciato l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Gianni Fava, facendo riferimento a un emendamento che il Governo inserirà nel primo provvedimento calendarizzato in Parlamento per la revisione della normativa sui nitrati. Su questo punto ci sarebbe infatti un accordo tra i due ministeri delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dell’Ambiente. Contro il divieto di spandimento dei reflui zootecnici nei me- L’assessore fa sapere che il governo sta lavorando ai correttivi si autunnali e invernali fissato «a calendario» era scesa in campo anche Agrinsieme Lombardia, il coordinamento che riunisce Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative agroalimentari con un documento di denuncia inviato all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, e al collega all’Ambiente, Claudia Ma- ria Terzi. «In caso di condizioni meteorologiche sfavorevoli, il divieto dei 90 giorni – si spiegava – si protrae oltre i limiti fissati, con gravi conseguenze nella gestione dell’attività per le aziende». Sempre sulla questione nitrati il mondo agricolo ha accolto positivamente i risultati che confermano l’estraneità dell’agricoltura rispetto all’inquinamento da nitrati nelle acque. Una svolta importantissima in Lombardia, che è la prima regione zootecnica italiana, ma anche quella con più superfici vulnerabili. «È stato riconosciuto–- ha spiegato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – che l’agricoltura rappresenta solo una parte residuale del problema e che le vere cause vanno ricercate altrove, dall’industria agli scarichi civili». Per la prima volta, inoltre, come ha aggiunto ancora Prandini, il ministero dell’ambiente si è impegnato a riportare la questione nitrati a Bruxelles. «Ma soprattutto – ha detto – possiamo chiedere una riapertura del caso italiano senza rischiare di andare in infrazione». Per la Cia occorre una nuova strategia sull’applicazione della direttiva nitrati, che per- metta finalmente di raggiungere i necessari standard ambientali senza porre limiti ingiustificati alla competitività delle aziende agricole e zootecniche. Per Antonio Boselli, componente della Giunta di Confagricoltura, «occorre un nuovo approccio integrato degli interventi che tenga conto delle specificità e di tutti gli sforzi già fatti dagli agricoltori in questi anni, sulla base dei piani d’azione regionali, che hanno permesso di ottenere rilevanti miglioramenti della qualità delle acque superficiali e profonde». ● gato i tempi di pagamento. Ora è in corso una fase di transizione, verso l’applicazione del pagamento a peso morto – attualmente in fase sperimentale – e c’è fiducia nelle misure che i Programmi di sviluppo rurale dal gennaio 2015 saranno attivate a favore di una categoria «inspiegabilmente esclusa dal Primo pilastro della Pac», recrimina Fontanesi. Opas, intanto, ha preso parte al bando europeo per la promozione e l’informazione all’estero dei prodotti agroalimentari. «L’export costituisce la strada maestra per rafforzare il settore», dichiara il past president di Opas, Luca Savoia. ● OPAS Suini, più valore alla produzione con il controllo anche dei macelli I l 2013 è stato l’anno dell’integrazione per Opas, l’Op di commercializzazione dei suini, che è entrata nella compagine sociale di due macelli cooperativi: Italcarni di Carpi (Modena) e Prosus di Vescovato (Cremona). Per gli 80 soci aderenti all’Op suinicola mantovana, afferma il presidente, Lorenzo Fontanesi, «lo scopo è quello di valorizzare maggiormente i maiali allevati con la fase di macellazione». Il 2013 è stato a corrente alternata per il comparto sui- nicolo, con punte di prezzo elevate nel periodo autunnale e (diverse) altre settimane sulla linea di galleggiamento. «Guardando la categoria dei suini da macello del circuito tutelato – dice Fontanesi – il prezzo più basso del 2013 è stato di 1,293 euro al chilogrammo e il più alto 1,815 euro: la media dei listini della Cun ha raggiunto 1,5 euro, contro 1,485 del 2012». Per Opas, bilanci e numeri alla mano, il conto torna, con oltre 448mila suini commercializzati e un fatturato vicino ai 120 milioni di euro (+10,8 milioni rispetto all’anno precedente), con un margine operativo lordo prossimo ai 280mila euro. A consentire ai produttori un maggiore respiro, il calo delle materie prime, che hanno reso più leggera la spesa per l’alimentazione. Gli utili verranno destinati al rafforzamento del patrimonio di Opas, assecondando un «percorso estremamente prudenziale partito già negli anni scorsi, per fronteggiare le complessità in cui le imprese si trovano ad affrontare il mercato», ha specificato Fontanesi. Il settore, in particolare, ha scontato nel complesso una difficoltà di liquidità non soltanto per l’accesso al credito tutt’altro che semplice, ma anche per le spese sostenute sull’adeguamento alle normative del benessere animale. Inoltre, il comparto sta attraversando una fase delicata anche nei rapporti con l’industria di macellazione che, a fronte di una situazione economica in tensione, ha allun- MATTEO BERNARDELLI © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 ITALIA 6-12 GIUGNO 2014 NOVITÀ AI VERTICI Alla presidenza di Cai confermato Mauro Tonello, resta anche il il vice presidente Pierluigi Guarise Consorzi agrari, entra Vecchioni All’ex presidente di Confagricoltura la delega per lo sviluppo industriale e gli affari finanziari E ra il 2008 quando la Coldiretti iniziò la sua marcia alla conquista dei Consorzi agrari per rivitalizzare un sistema che, nonostante gli anni bui della Federconsorzi, continuava a mostrare segni di vitalità. E da allora di strada la rete consortile ne ha fatta molta. La rinascita della Federconsorzi è ancora in cantiere, ma gran parte dei Consorzi agrari è stata rimessa a nuovo grazie a operazioni di razionalizzazione, fusioni e accorpamenti. Con l’obiettivo di realizzare grandi strutture di servizi in grado di rispondere alla domanda di una nuova agricoltura. Una svolta è stata la costituzione di Consorzi agrari d’Italia che raggruppa la crema dei Cap. Nei giorni scorsi poi il salto di qualità con la partecipazione in una importante operazione economico-finanziaria per l’acquisto di Bonifiche Ferraresi e l’ambizioso progetto di farne una delle più grandi e avanzate imprese agricole made in Italy. E L’IDENTIKIT CAI Consorzi agrari (n.) Magazzini (n.) Prodotti stoccati (mln t.) Fatturato (miliardi) proprio l’operazione Bonifiche ha portato in casa Coldiretti Federico Vecchioni (il «costruttore» dell’alleanza per l’acquisto dell’azienda) oggi ai vertici di Terrae (evoluzione della vecchia Finbieticola con l’obbiettivo di riconvertire e valorizzare il settore bieticolo-saccarifero attraverso lo sviluppo di un’imprenditoria agricola innovativa nel settore agroener- 24 700 1,5 2,5 getico, per dotare l’Italia di un sistema di infrastrutture agroenergetiche unico nel suo genere), ma fino al 2011 presidente di Confagricoltura. L’organizzazione che prima del crack aveva condiviso con Coldiretti la gestione della Federconsorzi. Ma che negli ultimi anni su questo fronte è entrata spesso in rotta di collisione con l’associazione agricola di Palaz- zo Rospigliosi che da sola ha condotto in porto l’operazione Cai. E sulla conquista del pianeta Cap da parte della Coldiretti Federico Vecchioni in veste di presidente di Confagricoltura era stato particolarmente critico. Oggi invece è stato coptato in Cai come Consigliere delegato allo sviluppo industriale e agli affari finanziari. Ed è la vera novità del rinno- vo delle cariche di Cai. Sono stati infatti confermati sia il presidente Mauro Tonello che il vice presidente Pierluigi Guarise (direttore del Consorzio del Nord-Est). Cai associa 24 Consorzi agrari con 700 magazzini, 1,5 milioni di tonnellate di prodotti stoccati per un fatturato superiore ai 2,5 miliardi di euro. «Con questa nuova squadra, compatta e con chiare deleghe ripartiamo di slancio per proseguire nello sviluppo del nostro territorio tramite un efficace servizio alle imprese – ha spiegato il presidente Tonello –. Cai vuole sempre essere di più uno strumento al servizio della vera agricoltura distintiva e piattaforma di integrazione tra agricoltura industria e distribuzione, e in tal senso si spiegano le prime scelte del nuovo consiglio di amministrazione» Gli obiettivi prioritari sono: affrontare la prossima campagna cerealicola, con un occhio alla riforma della Pac che si sta delineando (definita ottima da Tonello), lo sviluppo di una mangimistica totalmente italiana e Ogm free, e la crescita di Fai (linea di prodotti Firmati dagli agricoltori italiani promossi dalla Coldiretti). Un’apposita delega alle relazioni sindacali è stata attribuita a Gaetano Varano, responsabile dell’ufficio legale della Coldiretti. ● ANNAMARIA CAPPARELLI © RIPRODUZIONE RISERVATA OSSERVATORIO La criminalità rilancia sul business agroalimentare O ltre il 40% degli occupati in agricoltura è in nero, mentre il valore aggiunto dell’economia sommersa è del 36 per cento. Nel settore agroalimentare l’illegalità dilaga. E questa non è una novità. Ma l’allarme vero è che si rafforza il business della criminalità organizzata che ha allargato i suoi tentacoli in tutto il paese, dal Sud al Nord. È la fotografia desolante scattata dal secondo rapporto Agromafia e Caporalato redatto dall’Osservatorio Placido Rizzotto per conto della Flai-Cgil. Il fatturato realizzato con l’attività di produzione, trasformazione, commercializzazione e sfruttamento del lavoro «rende» oltre 12 miliardi. Affari d’oro arrivano dalla contraffazione, ma anche dalla gestione dei mercati, soprattutto ortofrutticoli e dalla logistica connessa. La contraffazione ha registrato una significativa crescita: +128% in Italia (del 150% nelle economie più sviluppate) con un danno per il made in Italy di 60 miliardi tra falsi e italian sounding. Da anni – rileva la ricerca Flai – si assiste infatti a un peso crescente della malavita nelle filiere agroalimentari, Secondo i dati del ministero di Grazia e Giustizia i terreni agricoli confiscati ai clan sarebbero quasi 25mila. Per quanto riguarda le aziende risultano solo quelle sottoposte a misure di prevenzione e sono più di 7.600. Una certezza invece sono i fallimenti delle aziende sottratte ai boss: il 93 per *Offerta valida in Italia. L’INFORMAZIONE PIÙ AUTOREVOLE DEL TUO SETTORE Scegli l’offerta di abbonamento più adeguata alle tue esigenze professionali Offerta BASE 1 anno di Agrisole (versione cartacea + versione digitale) + tutti i supplementi + www.agrisole.it € 139,00* *l’importo della versione digitale è di € 2,00 IVA inclusa Offerta DIGITAL 1 anno di Agrisole (versione digitale) + tutti i supplementi + www.agrisole.it Abbonati subito! € 69,00** Vai su: www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole **IVA inclusa Non lasciarti sfuggire questa opportunità! cento. Un dato che, rileva Flai «evidenzia una mancanza di strategia di promozione della legalità». Ma è sull’occupazione che si consuma una vera emergenza economica e sociale. Un fenomeno che copre ormai 18 regioni e oltre 99 province. «Lo sfruttamento agricolo e il caporalato – ha spiegato il segretario generale della Flai Cgil, Stefania Crogi – sono fenomeni localizzati, seppure con forme e intensità diverse, in tutto il territorio nazionale». Secondo un’indagine della Flai il fatturato ha superato 12 miliardi Lo studio ha «censito» 400mila lavoratori che trovano lavoro tramite i caporali e oltre 100mila sono in condizione di quasi schiavitù. Oltre il 60% di lavoratori e lavoratrici, per lo più stranieri, che vengono reclutatati dagli «intermedia- ri» non hanno accesso a servizi igienici e acqua corrente, nel 70% dei casi sono soggetti a malattie. Percepiscono il 50% di salario in meno rispetto a quello previsto dai contratti nazionali e dunque non più di 30 euro per una giornata lavorativa spesso di 12 ore da cui vanno detratte le «tasse» dovute ai caporali (5 euro per i trasporti e altrettanti per un panino e una bottiglia di acqua). ● AN.CAP. IMPRESE E 6-12 GIUGNO 2014 PRODOTTI 7 ASSOENOLOGI Al centro del 69˚ Congresso l’utilizzo delle risorse stanziate con le Ocm vino tra il 2000 e il 2013 Vino, investiti 3,3 miliardi in 13 anni Ristrutturazione dei vigneti e promozione hanno rafforzato la competitività del made in Italy I n tredici anni sul settore del vino italiano sono stati investiti oltre 3,3 miliardi di euro. Secondo i dati della Commissione Ue e del ministero per le Politiche agricole i soli fondi comunitari stanziati per la ristrutturazione dei vigneti prima e la promozione dei consumi sui mercati extra Ue poi, hanno assorbito fra il 2000 e il 2013 oltre 1,6 miliardi di euro. Risorse che cofinanziano i progetti solo al 50% e che quindi sono state raddoppiate dai contributi dei privati consentendo di superare la soglia dei 3,3 miliardi. La misura chiave fra quelle finanziate con le Ocm vino è la ristrutturazione dei vigneti che, attivata fin dal 2000, nei due periodi (2000-08 e 2009-13) ha assorbito finanziamenti Ue per 1,4 miliardi. Fondi che insieme alle risorse stanziate da produttori e consorzi hanno consentito di ristrutturare in tredici anni 192mila ettari di vigneto italiano. Ma importante è anche il contributo della promozione dei consumi di vino sui mercati extra Ue. Un contributo che è stato attivato solo a partire dal 2009 ma che ha finora consentito di spendere 227 milioni di risorse comunitarie per un investimento complessivo superiore ai 450 milioni in cinque anni. Il trend della spesa, ma soprattutto l’analisi del con- UNA «PIOGGIA» DI RISORSE (Importi in milioni di euro) Ristrutturaz. e riconversione Ettari Euro 2000-2008 130.668 860 2008-2013 61.573 575,3 tributo che questi investimenti hanno dato per rafforzare la competitività del vino italiano, sono stati al centro del 69˚ congresso di Assoenologi (l’associazione degli enologi ed enotecnici italiani) che si è tenuto nei giorni scorsi a San Patrignano (Rimini). «Ristrutturazione e promozione hanno svolto un ruolo chiave – ha detto la presidente del Gruppo Cevi- 2008-2013 Totale risorse Ue Investim. totali co (150 milioni di euro di fatturato 2013) Ruenza Santandrea –. In Emilia Romagna il restyling dei vigneti ha garantito importanti investimenti sulla meccanizzazione che hanno consentito di ridurre i costi e migliorare la qualità del prodotto. E anche la misura della promozione ha indubbiamente aiutato ad aprire nuovi mercati». «I fondi per la ristruttura- Promozione Euro 227 1.662 3.300 zione hanno rivoluzionato la viticoltura siciliana – spiega Lucio Tasca d’Almerita, titolare di una delle principali etichette dell’Isola – che fino a 15 anni fa conosceva come unico sistema di allevamento il “tendone”. Negli ultimi anni invece molte aziende sono passate al più efficace sistema “a spalliera” con indubbi vantaggi per le loro produzioni». L’unico punto dolente resta la gestione delle risorse della promozione fra Stato e Regioni visto che solo un terzo del budget è gestito a Roma mentre due terzi riguardano progetti presentati in periferia. «E si assiste al paradosso – conclude il direttore di Assoenologi, Giuseppe Martelli – che mentre le risorse gestite dal ministero per le Politiche agricole sono esaurite, spesso le regioni non riescono a spendere per intero il loro plafond. E occorrerebbe invece concentrare i fondi sui progetti gestiti meglio». Sul piano invece dei contenuti privilegiare all’estero nella promozione del vino italiano tutti gli intervenuti al Congresso Assonologi hanno ribadito la necessità di concentrare gli sforzi su un messaggio unitario a favore del vino italiano. «Una possibilità – ha spiegato il presidente di Eataly, Oscar Farinetti – potrebbe essere quella di puntare sull’abbinabilità del vino italiano alla cucina, sia nostra che a quella degli altri paesi. Sarebbe un messaggio comune che consentirebbe inoltre al vino made in Italy di qualificarsi sempre più come un alimento che va consumato nei pasti sganciandosi così dall’idea di un prodotto da assimilare agli altri alcolici e quindi da demonizzare». ● GIORGIO DELL’OREFICE © RIPRODUZIONE RISERVATA Martina: in arrivo un giro di vite sui «falsi» U n giro di vite sulle falsificazioni dei prodotti Dop e Igp. Ad annunciarla nei giorni scorsi il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, dopo l’episodio del sequestro, avvenuto fra la Toscana, la Liguria e l’Umbria di 30mila bottiglie di vino di scarsa qualità, ma etichettato come Brunello di Montalcino, Sagrantino di Montefalco o ancora con i brand di altre famose Inasprite le sanzioni, in cantiere diffida e controlli unificati Docg toscane. «Nel decreto “Campo Italia” che sarà all’esame a uno dei prossimi Consigli dei ministri – ha annunciato Martina – saranno previsti anche alcuni inasprimenti delle pe- ne a carico di chi si rivelerà colpevole di aver falsificato i marchi dei prodotti Dop e Igp con in prima fila i vini». E sempre nell’ottica di rendere più efficaci i controlli il ministro ha ricordato che con lo stesso decreto sarà anticipato, in materia di controlli del vino, l’entrata in vigore degli istituti della diffida e del registro unico dei controlli. Il sequestro (nell’inchie- sta di contano al momento sei indagati) ha immediatamente acceso le polemiche sul sistema di verifiche all’interno del settore vitivinicolo che nonostante i mille adempimenti non riesce a evitare zone d’ombra. «Il punto – ha spiegato il responsabile vino della Coldiretti – è quello di favorire un riequilibrio dei controlli. Le verifiche sono oggi troppo spostate su ciò che avviene nel vigne- to o in cantina mentre troppo debole è la vigilanza sul mercato. Con l’effetto di trovarsi di fronte a casi come questo nel quale gli ipercontrollati produttori agricoli c’entrano ben poco». «Bisogna rafforzare l’attenzione a valle della filiera – ha aggiunto il presidente dell’Unione italiana vini, Domenico Zonin – con controlli ad hoc anche sul capitolo delle Dogane e dei trasporti». ● «Negli ultimi dieci anni i consumi pro capite sono aumentati del +8,5% – aggiunge Muraro –. E il settore ha risposto a questa crescente domanda con un’offerta sempre più ampia e adatta a tutti i gusti e le situazioni di consumo. Eppure, nonostante l’alto grado di apprezzamento, resistono ancora molti pregiudizi e falsi miti: ad esempio, solo 3 italiani su 10 sanno che il 99% del pollo che consumiamo in Italia è allevato nel nostro paese (basterebbe leg- gere l’etichetta per verificarlo) e oltre l’80% degli italiani ignora che i polli da carne sono tutti allevati a terra e non in gabbia da oltre 50 anni. Abbiamo quindi deciso di promuovere una campagna per raccontare l’universo che c’è dietro al pollo: non solo cucina e curiosità, ma anche i sistemi di sicurezza, i controlli, i metodi di produzione, la filiera, il valore dell’industria». ● UNAITALIA Pollo, cresce il consumo mondiale trainato dal rapporto qualità-prezzo A i Mondiali di calcio che si stanno per giocare in Brasile le carni di pollo saranno protagoniste nell’alimentazione degli «azzurri». Se ne consumeranno 16 kg a settimana, distribuiti tra i 23 giocatori di Prandelli. La media sarà di 3-4 volte ogni sette giorni, in porzioni intorno ai 150 grammi. Le carni bianche, tuttavia, secondo una ricerca Doxa per UnaItalia, l’associazione che rappresenta le aziende del comparto avicolo, avranno un largo impiego nella dieta di molte altre squadre avversarie: saranno circa 2 le tonnellate di carne di pollo che verranno consumate dagli atleti delle 32 squadre impegnate nella fase finale del campionato iridato. Carni bianche anche nella dieta degli «azzurri» in Brasile «È necessario apportare sia carboidrati che proteine – spiega spiega Luca Gatteschi, medico nutrizionista della nazionale –. Il calcio, infatti, è uno sport con impegno energetico considerevole. Per noi è fondamentale varietà e qualità, senza rinunciare al gusto: è finita l’epoca in cui gli atleti erano costretti a un’alimentazione monotona e proponiamo sempre diverse alternative per favorire le preferenze individuali dei calciatori. Proprio per garantire che tutto ciò che riguarda l’alimentazione funzioni al meglio, il nostro staff comprende figure importanti come il cuoco e due nutrizioniste». E le carni bianche rientrano a pieno titolo nell’alimentazione degli azzurri, costituendo una eccellente fonte di proteine animali, con un contenuto proteico che va dai 17 grammi dell’ala con pelle ai 23 del petto per 100 grammi di parte edibile. «È questo il punto di forza di una carne, quella bianca – sottolinea Aldo Muraro, presidente di UnaItalia – il cui consumo si sta diffondendo in tutto il mondo anche grazie al favorevole rapporto qualità-prezzo». Si stima, infatti, che nel 2050 salirà a 220 milioni di tonnellate la produzione mondiale di pollo, rispetto ai 120 milioni di carne suina e ai 90 milioni di carne bovina. «Il pollo è scelto da ben 9 italiani su 10, ossia 46 milioni di consumatori – rilancia il direttore di UnaItalia, Lara Sanfrancesco – per via della sua leggerezza, praticità e sicurezza. E ben 7 su 10 lo portano in tavola almeno un paio di volte a settimana. Adesso tutti gli amanti del pollo hanno un nuovo, importante riferimento per approfondirne la conoscenza: si tratta di vivailpollo.it, blog che raccoglie ricette, curiosità e testimonianze fugando anche i pregiudizi legati a questa carne». ERNESTO DIFFIDENTI © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 PESCA 6-12 GIUGNO 2014 POLITICHE EUROPEE La decisione è scaturita dalla sessione annuale della Commissione generale pesca per il Mediterraneo Adriatico, stretta sui piccoli pelagici Nel 2015 attività di cattura delle acciughe limitata a 144 giorni, tetto di 180 giorni per le sardine P er le acciughe, riduzione straordinaria dello sforzo di pesca. E revisione dei parametri scientifici che sono alla base del piano pluriennale di gestione relativo agli stock di piccoli pelagici (essenzialmente acciughe e sardine) nel Mar Adriatico. Sono queste le principali decisioni assunte a conclusione della sessione annuale della Commissione generale pesca per il Mediterraneo (Cgpm) che si è svolta nei giorni scorsi, a Roma. Le decisioni, che hanno la veste formale di raccomandazioni, saranno a tutti gli effetti impegnative per le parti contraenti a partire dal prossimo mese di novembre. Alla riunione della Cgpm ha partecipato anche la commissaria europea, Maria Damanaki. Nel suo intervento la Damanaki ha detto di essere particolarmente preoccupata per la condizione biologica delle risorse ittiche nel Mediterraneo. «Le valutazioni scientifiche sono assolutamente chiare – ha sottolineato – troppe specie sono sottoposte a una pesca eccessiva e gli stock si attestano su livelli criticamente bassi». Tornando alla pesca delle acciughe, è stato stabilito che l’anno venturo l’attività di cattura dovrà essere limitata a 144 giorni (per le sardine, il tetto resta invariato a 180 giorni), con un massi- POLITICA NAZIONALE Castiglione: tra le priorità il settore dei molluschi male di venti giorni al mese. Inoltre, le parti contraenti interessate dovranno definire chiusure spaziali e temporali della pesca, con una durata minima di 15 giorni continuativi nel periodo compreso tra l’1 aprile e il 31 agosto. Le date e le zone di chiusura dovranno essere comunicate al Segretario della Cgpm entro il 30 novembre di quest’anno. V anno affrontati con decisione i problemi del «comparto molluschi». È questa la volontà espressa dal sottosegretario con delega alla pesca, Giuseppe Castiglione, a conclusione di una riunione che si è svolta nei giorni scorsi con i rappresentanti dei consorzi di gestione e con le associazioni nazionali di settore. La lista delle questioni da affrontare è lunga. Dalla «tolleranza zero» sulle taglie minime delle vongole; alla distanza minima (0,3 miglia marine) dalla costa per l’attività di prelievo; al sistema sanzionatorio per le infrazioni. Nel corso della discussione, è stata sottolineata la necessità di rivedere alcune disposizioni contenu- Da notare, per inciso, che di piccoli pelagici si discuterà anche in occasione della riunione di metà giugno del Consiglio dell’Unione europea. La Commissione intende conoscere a che punto è la preparazione a livello nazionale dei piani di gestione per l’applicazione, dal primo gennaio 2015, del divieto dei rigetti in mare, in linea con le disposizioni della nuova politica comune della pesca. te nel regolamento del Consiglio, varato nel 2006, sulle misure tecniche e di gestione della pesca nel Mar Mediterraneo. Il sottosegretario ha assicurato il proprio impegno per dare risposte in tempi brevi alle istanze delle imprese, soprattutto riguardo alla depenalizzazione delle infrazioni che, alla luce del regolamento sul Feamp potrebbero impedire l’accesso ai contributi Ue. È stato quindi deciso di attivare uno specifico «tavolo di coordinamento», che dovrà anche approfondire il tema del consolidamento del sistema di gestione basato sui consorzi. ● La Cgpm non ha approvato una proposta della Commissione europea che riguardava la pesca nello Stretto di Sicilia. Due, in particolare, le richieste avanzate dall’Esecutivo di Bruxelles che non hanno trovato il necessario consenso. In primo luogo, estendere a tutte le flotte delle parti contraenti le taglie minime già previste nel regolamento n. 1967/2006 del Consiglio Ue relativo alle misure tecniche e di gestione della pesca nel Mediterraneo. In secondo luogo, delimitazione di zone vietate alla cattura del gambero rosa. Comunque, è stato convenuto che il tema riguardante la sostenibilità della pesca nello Stretto di Sicilia verrà ripreso nel corso della prossima sessione della Cgpm, in programma nel novembre 2015. ● G.C. GIULIANO CESARI Da sottolineare che per le acciughe la riduzione dello sforzo di pesca è limitata al 2015. In altri termini, si tratta di una misura d’emergenza. Infatti, per gli anni successivi, le decisioni saranno prese sulla base della revisione del piano pluriennale di gestione degli stock, i cui attuali riferimenti scientifici sono stati oggetto di contestazione da parte delle associazioni professionali italiane. © RIPRODUZIONE RISERVATA PREVISIONI METEO PER LA SETTIMANA Dal 6 al 12 giugno 2014 TEMPERATURE PRECIPITAZIONI Venerdì 16 A cura di Sergio Borghi (Direttore dell’osservatorio meteorologico di Milano Duomo) Martedì Ven.-dom. Lun.-gio. 20-40 10-20 20 18 10-20 20 22 0-10 22 10-20 24 0-10 0-10 24 26 Aree oltre i 1.000 metri - Valori medi in ˚C Aree oltre i 1.000 metri - Quantità in millimetri La circolazione atmosferica sull’Europa occidentale sarà caratterizzata dalla presenza di una vasta area di bassa pressione ad ovest delle Isole Britanniche. Le correnti si disporranno in prevalenza da Sud-Ovest verso Nord-Est e tenderanno a rimanere pressoché stazionarie per la maggior parte del periodo. La temperatura sull’Italia, già inizialmente caratterizzata da valori leggermente superiori a quelli tipici del periodo, tenderà ad aumentare ulteriormente, a causa della persistenza di condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso. Specialmente al Sud, verso la fine del periodo di previsione, i valori massimi potranno ampiamente superare, anche di alcune unità, i 30 gradi. Inizialmente l’instabilità legata all’afflusso di masse d’aria dai settori sud-occidentali determinerà precipitazioni irregolari, più probabili sulle regioni alpine e sulle regioni interne appenniniche. Le piogge più deboli si avranno al Sud e sulle isole maggiori. Successivamente ci sarà un progressivo miglioramento, dovuto alla riduzione di intensità della circolazione e quindi al rafforzamento delle condizioni di stabilità. La debole ventilazione e l’intenso soleggiamento favoriranno condizioni di tempo afoso specialmente nelle zone interne pianeggianti e soprattutto negli ultimi giorni del periodo. IL SETTIMANALE CARTACEO E DIGITALE PER IL SETTORE AGROINDUSTRIALE www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole REGIONI 6-12 GIUGNO 2014 9 EMILIA ROMAGNA Il primo organismo regionale per la garanzia al credito agricolo ha superato il test Intesa Sanpaolo Agrifidi 1 al top del rating nazionale Dopo i buoni risultati finanziari 2013 firmata una convenzione per abbassare i tassi di interesse C on un aumento dei finanziamenti deliberati del 5,7% (2.060 in tutto, per un importo di 111,7 milioni) e di quelli erogati del 5,4% (1.891, pari a 100 milioni) rispetto al 2012, Agrifidi 1 Emilia Romagna, il più grande organismo regionale per la garanzia al credito in agricoltura, si conferma il confidi che in Italia gode di maggiore salute finanziaria. Lo testimonia il fatto che il gruppo Intesa Sanpaolo, che ha elaborato un sistema di valutazione delle classi di merito tarato sul sistema agricolo, ha assegnato all’organismo di garanzia con sede a Bologna presieduto da Alberto Rodeghiero, il miglior rating riconosciuto a un confidi italiano. Questo riconoscimento, ha spiegato Claudio Ciava- rella, rappresentante del noto gruppo bancario, intervenuto a un convegno svoltosi a Bologna, ha consentito «la sottoscrizione di una convenzione nella quale è previsto il rilascio di garanzie a prima richiesta ad Agrifidi 1 e un abbassamento dei tassi di interesse praticati». Gli altri risultati finanziari 2013 indicano un incremento del patrimonio liquido del 5% (557mila euro in più rispetto al 2012, per un totale di 11,8 milioni), a sostegno di una solidità patrimoniale peraltro ottimale, con tre immobili nelle altre tre sedi emiliano-romagnole di Agrifidi, liberi da vincoli, per un valore d’acquisto di oltre 2 milioni. Le insolvenze sono state minime, lo 0,096% sul complesso dei finanziamenti erogati (circa 96mila euro) e lo Più credito. Alberto Rodeghiero, presidente di Agrifidi 1 0,24% sul totale delle garanzie in essere (38,7 milioni) alla fine del 2013. Accanto all’importante funzione già svolta, il ruolo di Agrifidi 1 si pone come essenziale per la partenza, prevista nel prossimo autunno, del nuovo Psr dell’Emilia Romagna 2014-2020. Tiberio Rabboni, assessore re- gionale all’Agricoltura, ha ricordato che «grazie alle iniziative intraprese di concerto con gli Agrifidi, le associazioni agricole e le banche, con un progetto denominato “Investi Agricoltura”, si sono raggiunti risultati unici in Italia». Nel report sul credito pubblicato da Ismea nel set- tembre 2013 – ha aggiunto Rabboni – relativo agli anni 2007-2012, emerge che l’Emilia Romagna ha fatto registrare un aumento medio annuo del credito erogato alle imprese agricole del 7%, in concomitanza con la grave crisi economica che ha fatto registrare una contrazione del credito generalizzata». Al convegno è intervenuto anche Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura del Parlamento Ue. Il quale, illustrando l’iter che ha portato alla definizione dei nuovi Psr, ha ricordato tra l’altro che «anche tra i regimi di aiuti di Stato utilizzabili è stato pubblicato il nuovo regolamento de minimis specifico per il settore agricolo, il 1408/2013, con il quale è possibile intervenire a favore delle imprese che non riterranno di presentare piani di investimenti complessi come quelli dei Psr». Ma De Castro ha anche fatto rilevare che «pur avendo aumentato il tetto massimo (il precedente era di 7.500 euro nel triennio fiscale), elevandolo a 15mila euro, l’importo non è ancora adeguato né comparabile a quello applicabile in tutti gli altri settori, che ammonta a 200mila euro e sarà necessario quanto prima rivedere tale limite». Il presidente di Agridifi 1, Rodeghiero, ha quindi sottolineato che «con il Psr ai nastri di partenza, la funzione del nostro organismo, che ha registrato l’ingresso di 134 soci nel 2013 (in tutto sono 5.416), è determinante per ottenere prestiti in garanzia a tassi calmierati». ● ROBERTO FABEN © RIPRODUZIONE RISERVATA La Plv è calata del 3%, ma l’export accelera (+5,4%) I l maltempo ci ha messo lo zampino, compromettendo parte dei raccolti. E così, alla fine, il valore della produzione è calato del 3 per cento. Ma l’anno scorso il sistema agroalimentare dell’Emilia Romagna ha confermato di essere strutturalmente sano, facendo registrare, tra l’altro, un aumento delle esportazioni. Questa la «fotografia» scattata dal Rapporto agroalimentare 2013 – promosso da Regione e Unioncamere e curato da Roberto Fanfani, docente dell’Università di Bologna – presentato il 3 giugno scorso nella città felsinea. Le intense piogge e la tromba d’aria che la primavera dell’anno scorso hanno interessate vaste zone della regione non ha comunque impedito all’agricoltura di raggiungere una Plv di 4,35 miliardi, consolidando i buoni risultati degli ultimi anni. «Un dato superiore alla media degli ultimi tre anni – ha sottolineato in particolare l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni – che conferma il ruolo anticrisi di un settore che tra il 2008 e il 2012 ha aumentato del 12% il valore della sua produzione». Guardando ai singoli com- parti, è andata bene in particolare per la frutta, con un aumento in valore del 12% grazie alla positiva dinamica dei prezzi. Sul fronte zootecnico, bene gli avicunicoli con un +2,6% (ma non per le uova che hanno perso il 14% a seguito dell’influenza aviaria). E hanno chiuso con il segno «meno» il settore vitivinicolo (-7,5%) caratterizzato da un aumento dei quantitativi, ma da un calo delle quotazioni, e i seminativi, con un calo complessivo del 10% per effetto di una flessione dei prezzi e delle rese medie. Soddisfacente il trend del- l’export che nel complesso ha superato un valore di 5,47 miliardi, mettendo a segno – ha sottolineato Rabboni – un +5,4% su base annua. Un dato, questo, tanto più importante se confrontato con il calo dei consumi interni in atto da alcuni anni e che nel 2013 è stato del 3,1%». Tra gli elementi di criticità del 2013, il calo del reddito agricolo, pari a circa l’1%, penalizzato dall’aumento dei costi di produzione, dagli alti costi energetici e dei trasporti, nonché da un ancora troppo debole rapporto del mondo agricolo con il mercato. «Difficoltà – ha spiegato Rab- I dati del Rapporto agroalimentare Regione-Unioncamere boni – che almeno in parte potranno trovare una risposta nella nuova programmazione comunitaria e nel nuovo Psr regionale, con la possibilità di estendere le assicurazioni per il maltempo e di introdurre i fondi mutualistici per garantire redditività e copertura dei costi di produzione e degli investimenti». Disaggregando il dato com- plessivo, tra le voci più significative dell’export regionale vi sono i salumi, con un valore di 608 milioni (+9%), i prodotti lattiero-caseari con 604 milioni (+6%), pasta e derivati dai cereali (600 milioni, +3,6%) e vino (392 milioni, +9,8%). Tra i prodotti agricoli, regina incontrastata è la frutta fresca, che rappresenta da sola il 56% delle esportazioni agricole regionali con un valore di 469 milioni, anche se in flessione del 3,4% rispetto al 2012. ● M.AG. © RIPRODUZIONE RISERVATA LAZIO Per innovazione, giovani e turismo budget di 33 milioni S ono in arrivo altri 33 milioni di euro a favore dell’agricoltura nel Lazio. A stabilirlo è la delibera della Giunta regionale – approvata lo scorso 27 maggio – con la quale si continua ad attingere agli ultimi fondi disponibili del vecchio Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007/2013. L’ingente somma stanziata dalla Regione servirà per l’apertura di tre nuovi bandi. In particolare, 10 milioni saranno destinati a chi vuole realizzare interventi di ammodernamento della propria aziende agricola; altri 10 milioni verranno messi a dispo- Via a tre nuovi bandi con i «resti» del vecchio Psr 2007-2013 sizione per agevolare l’insediamento di giovani agricoltori sul territorio laziale; infine, gli ultimi 13 milioni di euro andranno a favore dello sviluppo delle attività turistiche nelle aree rurali. Per scendere ulteriormente nel dettaglio della delibera, il primo bando è stato pensato per tutti quegli imprenditori agricoli che hanno la necessità di svecchiare il proprio lavoro attraverso l’acquisto di nuove macchine e nuove attrezzature; il richiedente dovrà presentare un piano degli investimenti (Business-plan) che illustri e dimostri quale e quanto grande sia il miglioramento del rendimento globale dell’azienda che vuole realizzare. Nel caso in cui il piano di investimenti presentato abbia un importo inferiore o uguale a 50mila euro, invece del Business-plan vero e proprio basterà presentare il conto economico dell’impresa con riferimento all’anno della presentazione dell’istanza e all’anno successivo alla realizzazione degli investimenti. Con il secondo bando, poi, si andranno ad aiutare quei giovani agricoltori tra i 18 e i 40 anni (non ancora compiuti alla data della presentazione della domanda) e per così dire esordienti, cioè al loro primo insediamento, con un finanziamento di 40mila euro, il massimo a oggi consentito dalla regolamentazione comunitaria. Il terzo bando, quello riguardante le attività turistiche, vuole favorire la nascita e lo sviluppo di piccole infrastrutture che rendano più fruibile da parte dei visitato- ri le aree rurali e naturalistiche del Lazio. Il ventaglio dei beneficiari è più articolato rispetto alle due misure precedenti e comprende: le Province, i Comuni, le Comunità montane, gli Enti parco, gli Enti gestori dei Siti «Natura 2000», gli organismi gestori dei progetti relativi alle «Strade dell’olio e del vino», i partenariati pubblico/privato dotati di personalità giuridica diversi dai Gal, le associazioni di imprese turistiche e, infine, le imprese che gestiscono strutture ricettive alberghiere con massimo 3 stelle e al massimo 50 camere. «Con l’apertura di questi nuovi bandi – spiega l’assessore all’Agricoltura, Sonia Ricci –, la nostra amministrazione garantisce il regolare avanzamento del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 e il pieno utilizzo delle risorse comunitarie ancora disponibili». Le domande di accesso agli aiuti dovranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione della delibera di Giunta sul Bollettino Ufficiale della Regione (Bur). ● MARCO GUBETTI © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 LEGGI E FISCO N essuna novità nelle agevolazioni applicabili nella determinazione del reddito delle società cooperative ma una importantissima conferma per le cooperative agricole relativamente alla applicabilità della esenzione ex art. 10 Dpr 601/1973 alle variazioni in aumento costituite dalle riprese fiscali in applicazione del reddito d’impresa. Agevolazioni e riprese fiscali – L’Agenzia delle Entrate, con la consulenza giuridica 18 dicembre 2013, n. 954-20/2013, ha chiarito che l’esenzione di cui all’articolo 10 Dpr 601/1973 si applica a tutte le variazioni in aumento del reddito rinvenibili in qualunque normativa e non solo limitatamente a quelle previste dal Tuir 917/1986. Il chiarimento si è reso necessario in quanto si sono verificati casi in cui gli organi di accertamento hanno preteso di limitare l’agevolazione alle sole riprese fiscali derivanti dalla applicazione del Tuir 917/1986. Ora, invece, la posizione dell’Agenzia è chiara e univoca: l’esenzione dal reddito ex articolo 10/601 si applica a tutte le variazioni in aumento, ovviamente, riferite all’esercizio dell’attività agricola come regolata dal citato articolo 10/601. Ricordiamo, infatti, che ai sensi del predetto articolo sono esenti i redditi conseguiti dalle cooperative agricole mediante: la manipolazione, conservazione, valorizzazione, trasformazione e alienazione di prodotti agricoli e zootecnici e di animali conferiti prevalentemente dai soci; l’allevamento di animali con l’impiego di mangimi/alimenti ottenuto per almeno un quarto del fabbisogno dai terreni dei soci. Ne consegue che le variazioni in aumento riconducibili all’esercizio di attività diverse da quelle indicate, con particolare riferimento alle attività da considerarsi commerciali in quanto esercitate con rapporti di scambio mutualistico assenti ovvero privi del requisito della prevalenza dei prodotti dei soci, sono imponibili. Per completezza, ricordiamo che l’esenzione ex articolo 10/601, per espressa previsione di cui all’articolo 1, comma 461, legge 311/2004 (Finanziaria 2005), non è applicabile alla quota parte (23%) dell’utile d’esercizio. 6-12 GIUGNO 2014 UNICO 2014 L’Agenzia delle Entrate chiarisce il trattamento delle riprese fiscali Coop agricole, restano esenti tutte le variazioni in aumento Tassabile il 23% dell’utile civilistico – Il Dl 13 agosto 2011, n. 138, convertito nella legge 14 settembre 2011, n. 148, ha innalzato la quota di utile da sottoporre a tassazione per le società cooperative a decorrere dall’esercizio successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore (17 settembre 2011) e, quindi, dall’esercizio 2012 per quelle con esercizio coincidente con l’anno solare. Precisiamo che la manovra non ha interessato in alcun modo l’insieme delle agevolazioni previste dal Dpr 601/73 per le cooperative agricole (articolo 10) e di produzione e lavoro (articolo 11) che, pertanto, continuano ad applicarsi pienamente nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dalle norme citate. La norma predetta (articolo 2, comma 36-bis Dl 138/2011) ha previsto l’innalzamento del- La quota di utile tassabile è passata dal 20% al 23% la quota dell’utile d’esercizio da sottoporre a tassazione da parte delle società cooperative elevando: – di dieci punti percentuali della quota di utile tassabile con esclusione delle cooperative agricole e sociali; – di tre punti percentuali della quota di utile tassabile applicabile a tutte le cooperative indistintamente comprese le agricole e sociali. La quota di utile tassabile è passata, quindi: – dal 20% al 23% per le cooperative agricole; – dal 55% al 68% per le cooperative di consumo; – dallo 0% al 3% per le cooperative sociali; – dal 30% al 43% per tutte le altre. Le predette percentuali sono applicabili alle cooperative in possesso della condizione di mutualità prevalente (articoli 2512 e 2513 codice civile) nonché dei requisiti mutualistici di cui all’articolo 2514 codice civile. Per l’individuazione delle cooperative agricole che beneficiano della minore quota di utile tassabile si fa riferimento all’articolo 1 del Dlgs 228/2001. Il modello non presenta novità specifiche per le società cooperative. La compilazione per le coop – La compilazione avviene, come di consueto, partendo dalla indicazione dell’utile civilistico (rigo RF4) o perdita civilistica (rigo RF5) e, quindi, apportando nei righi successivi le variazioni in aumento e in diminuzione in applicazione delle norme fiscali sul reddito d’impresa, mentre la variazione in diminuzione relativa sia alla parte di utile esente per effetto della legge 311/2004 (Finanziaria 2005) e sia in applicazione delle agevolazioni ex articoli 10 e/o 11 Dpr 601/73, verrà indicata al rigo RF48 pervenendo così al reddito tassabile o alla perdita fiscale (rigo RF63). La compilazione del rigo RF48 (reddito esente) comporta anche la compilazione del prospetto delle agevolazioni territoriali e settoriali (righi da RS70 a RS72) indicando, in particolare, il codice relativo al tipo e allo stato della agevolazione richiesta desunti dalle Tabelle E e F contenute nelle istruzioni. Ace - Aiuto alla crescita economica – Prosegue l’effetto in positivo iniziato nello scorso anno 2011 dell’incentivo Ace previsto dal Dl 6 dicembre 2011, n. 201 che premia gli incrementi di patrimonio netto delle imprese sottoforma di un ammontare ammesso in dedu- zione dal reddito determinato applicando all’incremento del capitale proprio dell’impresa un rendimento nozionale del 3 per cento. Con la attuale aliquota del 27,5%, il rendimento nozionale del 3%, per i soggetti Ires, si traduce in un vantaggio fiscale pari allo 0,825 dell’incremento patrimoniale. Ai fini dell’incentivo, per i soggetti Ires, rilevano gli incrementi del patrimonio netto per conferimenti in denaro e le destinazioni a riserva eseguiti nel corso del 2013 oltre alla necessità di procedere alla verifica del mantenimento della rilevanza degli elementi presi a base dell’Ace per il 2011 e il 2012 e, quindi, alla loro riconferma e/o ricalcolo per l’anno 2013 oltre, ovviamente, all’eventuale riporto della quota di Ace non utilizzata a fronte del reddito imponibile 2012 non capiente. L’Ace, infatti, non è una fotografia statica dell’anno cui è riferita la dichiarazione dei redditi ma un «film» che ripercorre, di anno in anno, gli eventi rilevanti a tali fini verificatisi a decorrere dal 2011 e sino al 31 dicembre dell’anno cui si riferisce Unico. Relativamente alle destinazioni a riserva, il decreto attuativo ha fornito una classificazione delle riserve sulla base della quale può affermarsi che gli incrementi sia della riserva legale e sia delle riserve indivisibili delle società cooperative rientrano a pieno titolo nell’Ace. L’Ace viene evidenziata in Unico 2014 nel rigo RS113 e, quindi, portata direttamente nel Rigo RN6 a decremento del reddito senza interessare il Quadro RF sottoforma di variazione in diminuzione come avviene, ad esempio, per le agevolazioni e esenzioni. Al posizionamento dell’Ace nel Quadro RS conseguono gli effetti positivi: dell’utilizzo immediato, integrale o parziale, nel Quadro RN a riduzione del reddito se positivo; del riporto integrale a nuovo in caso di reddito negativo. Tale modo di operare rende fruibile l’eccedenza dell’Ace non utilizzata per l’intero ammontare senza subire la riduzione all’80% prevista per riporto a nuovo delle perdite d’esercizio, conseguenza che si avrebbe, invece, se l’Ace incrementasse la perdita agendo nel Quadro RF. Il rigo RS113, in realtà, è un mini quadro ove vengono richiesti gli incrementi e decrementi del patrimonio, le operazioni antielusive e la differenza che consente di proseguire la compilazione solo se positiva. La compilazione prosegue con l’indicazione del rendimento imputabile all’incremento di patrimonio e all’eccedenza riportabile. Scomputo delle ritenute su- Prosegue l’effetto positivo dell’incentivo Ace avviato nel 2011 gli interessi bancari – Secondo la Cassazione (da ultimo sentenza 2 dicembre 2010, n, 24116) le ritenute sugli interessi attivi dei depositi bancari subite dalle cooperative sono applicate a titolo definitivo e, quindi, non utilizzabili a scomputo dell’imposta dovuta né riportabili a credito. Il problema deve però considerarsi superato con la riforma fiscale del 2004 a seguito della quale le cooperative non possono essere considerate soggetti esenti come considerate erroneamente in precedenza dall’amministrazione finanziaria a motivo della contestazione della natura d’accon- to della ritenuta subita sugli interessi attivi bancari. Infatti, il caso esaminato è relativo a una cooperativa di produzione e lavoro che aveva richiesto il rimborso delle ritenute subite negli anni dal 1990 al 1995 quando l’utile delle cooperative, se accantonato alle riserve indivisibili, era totalmente esente ai sensi dell’articolo 12 legge 904/77. Ricordiamo che il problema fu originato dalla circolare 20 maggio 1995, n. 150/E con la quale l’Amministrazione era giunta alla conclusione che le ritenute si applicassero, in ogni caso, a titolo d’imposta in quanto le cooperative erano da considerarsi «soggetti esenti», affermazione non condivisibile in relazione al contenuto letterale dell’articolo 26, comma 4, Dpr 600/1973 secondo il quale la ritenuta è applicata a titolo d’acconto nei confronti dei contribuenti soggetti a Irpeg mentre è d’imposta nei confronti dei soggetti esenti dall’imposta. Il tenore letterale della norma (articolo 26, comma 4, Dpr 600/1973), infatti, si riferisce ai soggetti esenti e non ai redditi esenti conseguiti dalle cooperative agricole e di quelle di produzione e lavoro le quali, nel rispetto delle condizioni normative (articoli 10 e 11 Dpr 601/1973) beneficiano della esenzione dei redditi conseguiti mediante l’esercizio di determinate attività ma, in nessun caso, sono esenti soggettivamente. Nel 1999 è intervenuta una norma di interpretazione autentica (legge 18 febbraio 1999, n. 28, articolo 14) secondo la quale la ritenuta è applicata a titolo d’imposta anche nei confronti dei soggetti esclusi dall’Irpeg offrendo un forte supporto alle tesi dell’Amministrazione finanziaria. La questione deve però venire esaminata alla luce della situazione attuale come risultante dopo la riforma fiscale del 2004 che ha accompagnato la riforma del diritto societario. Le esenzioni dei redditi conseguiti dalle cooperative agricole e di produzione e lavoro di cui agli articoli 10 e 11 Dpr 601/1973 sono ancora vigenti, in misura integrale per le cooperative agricole (articolo 10/601) mentre per le cooperative di produzione e lavoro (articolo 11/601) sono limitate alla sola variazione in aumento costituita dall’Irap dovuta. ● Ma non si applica lo sconto Irap sul costo del lavoro L a riduzione ai fini Irap dell’onere sulla parte di base imponibile riferita al costo del lavoro non trova piena applicazione per le cooperative agricole. A esse, infatti, non è applicabile né la detrazione forfetaria del 10% dell’Irap versata nell’anno né la detrazione dall’Ires dell’Irap dovuta sul costo del lavoro. In entrambe i casi, infatti, la deducibilità per le cooperative agricole è preclusa per effetto della totale irrilevanza dell’Irap nella determinazione della base imponibile per effetto dell’esen- zione ai fini Ires di tutte le riprese fiscali compresa l’Irap ai sensi dell’articolo 10 Dpr 601/73. In conseguenza della applicabilità della esenzione da Ires della totalità dell’Irap la base di calcolo dell’Ires non risulta in alcun modo influenzata dall’Irap che, pertanto, non concorre alla formazione della base imponibile Ires. L’unico caso in cui tale deducibilità è ammessa è quello dell’esercizio da parte della cooperativa di una attività commerciale non rientrante nell’ambito di applicazione dell’esenzione di cui al citato articolo 10/601 La base di calcolo dell’Ires non è influenzata dall’imposta per le cooperative in agricoltura come nel caso della commercializzazione di prodotti di terzi. In tale caso, qualora si sia generata un’Irap a debito sul costo del lavoro e la cooperativa assolva anche Ires sul reddito prodotto con l’esercizio della attività commerciale sarà deducibile la quota parte di Irap sul costo del lavoro ma si tratta, in ogni caso, di importi di scarso o scarsissimo rilievo che non giustificano la complessità dei calcoli necessari per determinare la quota parte di lavoro impiegato nell’attività commerciale e agli effetti conseguenti ai fini Irap e Ires. Studi di settore – In ordine agli studi di settore per le cooperative possono presentarsi due distinte situazioni in relazione alla condizione di mutualità. Ove, infatti, tale condizione sia di mutualità piena in quanto la cooperativa opera in via esclusiva a favore delle imprese socie ovvero sia costituita da utenti non imprenditori e operi esclusivamente a favore degli utenti stessi, è verificata la clausola di inapplicabilità degli studi di settore che, pertanto, non devono neppure venire compilati. Diversamente, nel caso di cooperative a mutualità prevalente la compilazione e presentazione dello studio di settore è richiesta anche se da essa non consegue l’utilizzo per l’azione di accertamento da studi di settore. In pratica, quindi, i risultati degli studi di settore non possono essere utilizzati per l’azione di accertamento (articolo 6 decreto 28 dicembre 2012) ma solo per la selezione delle posizioni soggettive da sottoporre a controllo con le ordinarie metodologie e non rilevano altresì ai fini delle rettifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate sulla base di presunzioni semplici. ● PAGINA A CURA DI GIANNI ALLEGRETTI © RIPRODUZIONE RISERVATA (10 – Fine) 11 6-12 GIUGNO 2014 FILIERA ORTOFRUTTA IL SETTIMANALE PER IL SETTORE AGROINDUSTRIALE www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole OLTRE LA PAC Le opportunità per la filiera tra gli aiuti accoppiati della Politica comune e quelli attivabili attraverso l’Ocm Pomodoro, fino a 900 euro a ettaro Da quest’anno i produttori possono ottenere premi specifici usando sementi e piantine certificate L a grande partita degli aiuti accoppiati Pac sembrava avere messo a stecchetto il pomodoro da industria. Lasciando completamente a digiuno la frutta trasformata: pere, pesche e prugne sciroppate, in particolare. Tuttavia per l’«oro rosso» – e non solo quello destinato alla trasformazione, ma anche per le varietà da mensa – il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, dopo il confronto con le Regioni che ha portato a un accordo per la ripartizione delle risorse derivanti dalla Politica agricola comune (si vedano altri articoli a pagina 3), ha ricordato che oltre ai circa 11,2 milioni di aiuti diretti ci saranno misure specifiche nel quadro dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) dell’ortofrutta. Con risorse aggiuntive che, nel complesso, potranno portare il contributo unitario, per chi coltiva pomodoro, fino a 900 euro per ettaro. In un comunicato il ministro ha spiegato che si tratta di «misure per migliorare qualità e sostenibilità del prodotto». In pratica, di misure che i produttori potranno inserire nei programmi LE CIFRE 160 euro/ha L’importo previsto come aiuto accoppiato Pac per coltivare pomodoro da industria 100 euro/ha L’aiuto minimo erogabile con l’Ocm per pomodoro da industria e da mensa operativi da presentare annualmente a Bruxelles e che consentiranno di attivare altri fondi Ue. «Un sostegno strutturale alla competitività delle aziende agricole», ha aggiunto Martina, «caratterizzato da risvolti ambientali particolarmente importanti» e «già condiviso con la Commissione europea». Preso atto delle argomentazioni istituzionali, di carattere generale, i produttori possono però ora entrare nel merito e fare due conti per vedere quanto potranno incassare. L’aiuto comunitario per il pomodoro in applicazione della Pac si aggira attualmente intorno a 160 euro a ettaro. A questo, attraverso l’attivazione delle misure specifiche dei programmi operativi, che consentono di usare sementi e piantine certificate di specie orticole (tra cui il pomodoro, appunto), si aggiunge un altro premio che può essere molto variabile – da 100 fino anche a 800 euro – in funzione della tipologia e della varietà trapiantata. Il sostegno complessivo per chi coltiva pomodoro potrà in questo modo salire fino a un range compreso fra 260 e 900 euro per ettaro. I dettagli saranno oggetto di un decreto Mipaaf di prossima pubblicazione. E comunque la nuova misura, già inserita tra gli interventi ammissibili a contributo comunitario nel quadro dei programmi operativi presentati dalle Organizzazioni di produttori (Op), consente già l’uso di sementi o piantine con caratteristiche di resistenza, o tolleranza, alle principali virosi e malattie fungine del pomodoro destinato alla trasformazione (e di quello da mensa), coltivato sia in pieno campo, che in serra. Una novità proprio della campagna 2014, frutto di una questione sollevata l’anno scorso a Bruxelles da Italia Ortofrutta – Unione nazionale, con l’appoggio del Mipaaf. Alla quale la Commissione europea ha dato il via libera a gennaio, facendo sapere di «non avere osservazioni sulla proposta come formulata dall’Italia, che pertanto potrà essere inserita nella Disciplina nazionale ambientale». Unica riserva posta dagli uffici tecnici Ue, è che «qualora l’intervento dovesse essere già previsto nei Programmi di sviluppo rurale, questi devono essere necessariamente modificati a norma dell’articolo 58 del regolamento comunitario 543/2011». Osservazione doverosa per evitare sovrapposizioni tra norme e sprechi di risorse, quella dell’Unione europea. Che mette anche in guardia eventuali produttori «furbi» a caccia di finanziamenti a pioggia. ● MASSIMO AGOSTINI AL COMITATO SALUTE Macchia nera degli agrumi, giro di vite Ue G li agrumi importati dal Sud Africa saranno sottoposti a misure più severe per scongiurare la diffusione della macchia nera, malattia causata dal fungo «Guignardia citricarpa», tra le più devastanti per questi frutti, che rischia di contaminare le produzioni europee. È quanto ha assicurato il commissario uscente alla Sicurezza alimentare Ue, Tonio Borg, al Comitato per la salute delle piante che si è tenuto il 27 maggio scorso a Bruxelles. Su questo e un altro dossier (che riguarda la salvaguardia degli ulivi dal batterio «Xylella fastidiosa» che ha colpito in particolare il Salento) il 6 maggio l’Italia, insieme a Francia e Spagna, aveva respinto un primo progetto della Commissione. ● © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA REGOLAMENTO 499/14 Così i soci di Op potranno vendere il 10% del raccolto ai consumatori R iflettori ancora puntati sulle Organizzazioni di produttori (Op) nel settore ortofrutticolo. L’ultimo atto normativo della Commissione europea uscente è rappresentato infatti dal regolamento 499/2014, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 16 maggio scorso, che contiene disposizioni particolari sul ruolo, le attività, i requisiti e il funzionamento delle Op. Un testo che tecnicamente si configura come una modifica del regolamento 543/2011 sulle modalità di applicazione della politica di sostegno europea a favore della commercializzazione di frutta e ortaggi: le Tra le novità anche la possibilità di reimpianto dei frutteti misure di mercato attuate tramite le Op e i relativi programmi operativi. Il nuovo provvedimento, che si è reso necessario a seguito delle novità contenute nell’Ocm unica della Pac 2014-2020, ribadisce in particolare l’importanza della commercializzazione e della concentrazione dell’offerta da parte della Op, stabilendo l’obbligo della conservazione, per un perio- do di almeno cinque anni, della documentazione con la quale si dimostra l’attività effettivamente svolta in termini di concentrazione dell’offerta e di commercializzazione da parte dell’organizzazione. In tale contesto, i soci produttori possono commercializzare individualmente una parte della loro produzione, purché la percentuale massima di vendita diretta al consumatore sia stabilita da ciascun paese membro a un livello non inferiore al 10 per cento. Inoltre, è prevista la commercializzazione a intermediari da parte dei produttori aderenti di una parte marginale del raccolto. I soci di Op possono poi commercializzare per proprio conto prodotti ortofrutticoli, le cui caratteristiche intrinseche sono però diverse da quelle trattate dalla Op. Altre novità riguardano i criteri di gestione, di controllo e di supervisione, che devono essere messi in atto e specificati anche nel contratto tra le parti. Ad esempio, è necessario prevedere una clausola che permetta alle Op di impartire istruzioni vincolanti e di risolvere il rapporto in caso di inadempienza del prestatore di servizi. Inoltre, sono stati dettagliati gli obblighi di comunicazione che il partner deve garantire, per consentire al- le Op di valutare e di esercitare un controllo. Altro aspetto innovativo riguarda le misure necessarie per evitare l’abuso di potere, o l’eccessiva influenza da parte di uno dei soci sul funzionamento delle Op. In particolare, viene stabilito che la percentuale massima dei diritti di voto di una persona fisica o giuridica aderente non possa superare il 50%, fatta salva la possibilità di riconoscere deroghe da parte dello Stato membro in casi eccezionali. Il nuovo regolamento recepisce inoltre la novità contemplata nell’ambito della nuova Ocm unica relativa alla possibilità di reim- pianto dei frutteti, come misura di prevenzione e gestione delle crisi. E qui, qualora gli Stati membri dovessero prevedere tale intervento nell’ambito della propria strategia nazionale, sarà necessario individuare le specie e le varietà ammissibili e le condizioni pratiche per l’applicazione di tale misura. In ogni caso, la possibilità di reimpianto dei frutteti, reintrodotta l’anno scorso per comprovate ragioni fitosanitarei, non potrà coprire più del 20% dell’importo totale delle spese nell’ambito del programma operativo di una Op. ● CARLO BONELLI © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 FILIERA ORTOFRUTTA 6-12 GIUGNO 2014 PRODOTTI DI STAGIONE Le prime stime presentate in Francia da Europech indicano per pesche e nettarine aumenti medi del 10-12% Frutta estiva, raccolti Ue in crescita Tra le drupacee in evidenza anche le albicocche (+13%), impennata delle percoche (+27,8%) I n anticipo di circa un paio di settimane rispetto ai normali calendari, i raccolti europei di drupacee estive sono proiettati quest’anno su livelli relativamente sostenuti. Le stime, anche se preliminari, forniscono un quadro tutto sommato soddisfacente pure per quanto riguarda la qualità, grazie al clima mite che spiega l’anticipo della maturazione dei frutti. Ma sul versante dei prezzi c’è chi teme l’effetto rimbalzo dei raccolti, dal momento che i livelli produttivi, seppure non particolarmente voluminosi, si tradurranno in una crescita dell’11% della massa d’offerta europea, se si guarda alle sole pesche e nettarine. Non fosse altro un effetto confronto con il risultato deludente della scorsa campagna, quando la produzione nel Vecchio continente si era posizionata su livelli ben inferiori a quelli potenziali. A parlare, comunque, sono i numeri presentati ufficialmente a Perpignan, in Francia, in occasione del COSÌ I RACCOLTI EUROPEI DI DRUPACEE (Quantitativi in tonnellate) 2013 2014 Pesche 1.345.929 1.509.342 Var. % +12,1 Nettarine 1.424.235 1.563.951 +9,8 Percoche 607.356 776.310 +27,8 Albicocche 460.751 520.755 +13,0 Fonte: Europech 2014. Dati riferiti a Italia, Francia, Grecia e Spagna tradizionale appuntamento di Europech al Medfel 2014, il Salone B2B dedicato alla filiera ortofrutticola del Bacino mediterraneo. A conti fatti, ma le cifre potrebbero subire ritocchi anche sostanziali nelle prossime settimane, tra pesche e nettarine l’Europa potrà contare su un raccolto di poco più di 3 milioni di tonnellate. Per l’esattezza, gli analisti pronosticano una produzione di 3 milioni e 73mila tonnellate, corrispondenti anno su anno a una crescita di 300mila tonnellate abbondanti. Anche rispetto alla media storica, calcolata su un quinquennio, il dato previsionale restituisce una variazione po- sitiva di nove punti percentuali (quasi 250mila tonnellate in più in valore assoluto). Questo in un’annata, il 2014, che nel dettaglio porterebbe un 12% di crescita per i raccolti di pesche e un 10% di incremento per le nettarine. Ancora più sostenuto l’aumento atteso per le percoche, quantificato in un +28% rispetto al 2013. I prospetti sintetizzano, nella dinamica generale, il bilancio di andamenti diversificati, ma non nella tendenza, che per tutti i paesi appare comunque positiva, quanto nell’entità della crescita. Se si guarda alla sola Grecia, che l’anno scorso aveva subìto danni consistenti ai raccolti a causa delle ripetute gelate, le previsioni (per pesche e nettarine) parlano di un robusto +44% (+12% sulla media storica). Più che altro un effetto «ottico», determinato ovviamente dal confronto con una stagione produttiva poco indicativa, dati i magri raccolti 2013. Le migliori performance in Francia e Spagna, mentre in Italia gli incrementi sono più contenuti Lo stesso non si ravvisa in Italia, dove sono previsti solo piccoli assestamenti. Il bilancio anticipa un aumento produttivo del 2%, a un milione e 400mila tonnellate circa tra pesche e nettarine, che in rapporto alla media quinquennale subiscono però una riduzione del 4 per cento. Un dato, quest’ultimo, che incorpora tuttavia fattori strutturali associati a un riassestamento pluriennale degli impianti. Più che favorevoli le indicazioni preliminari sui raccolti francesi e spagnoli, paesi che dovrebbero registrare quest’anno incrementi produttivi rispettivamente del 15 e del 16%, con esiti però divergenti se ana- lizzati rispetto alla media quinquennale (in calo del 12% per la Francia, ma in crescita del 37% per la Spagna). Anche per le albicocche, nel frattempo, il dato di produzione europeo indica, sempre per un effetto confronto con un’annata molto scarsa, un deciso rimbalzo con un +13% su base annua, ma un -2% rispetto alla media storica. Oltre 520mila tonnellate che confermano il primato produttivo dell’Italia (nell’export la leadership è però francese), rivelando anche in questo caso una situazione piuttosto eterogenea. Più 11% l’Italia, con 210mila tonnellate (in calo però rispetto al risultato storico); più 47% la Grecia. La Spagna, che ha avviato una riconversione varietale, archivia un -10%, mentre la Francia, con un 22% di crescita, balza a 160mila tonnellate, migliorando del 3% il dato medio quinquennale. ● GABRIELE BATTISTI © RIPRODUZIONE RISERVATA CONSUNTIVO Kiwi, chiusa la campagna 2013-14 con buoni prezzi e vendite all’estero U na produzione a macchia di leopardo. Con prezzi nel complesso buoni e un discreto collocamento sui mercati esteri. Questo, in estrema sintesi, il risultato della campagna di commercializzazione 2013-14 per il kiwi, di cui l’Italia è produttore ai vertici mondiali. L’anno scorso, come riferisce il Centro servizi ortofrutticoli (Cso) di Ferrara, l’offerta produttiva è stata caratterizzata da un andamento differenziato tra le regioni. In Veneto, ad esempio, i volumi stimati indicavano un deficit del 40% rispetto alle generose produzioni del 2012. Situazione inversa, invece, in Piemonte dove la produzione è stata nella norma, e comunque quasi doppia rispetto allo scarsissimo 2012. In Emilia Romagna e Lazio sono stati registrati volumi superiori, rispettivamente, del 6% e dell’8% rispetto alle basse produzioni del 2012. Nel I NUMERI +6 per cento L’aumento produttivo di kiwi in Italia nella campagna 2013-14, caratterizzata però da forti scostamenti a livello regionale. La produzione in Veneto, ad esempio, è crollata del 40%, mentre in Emilia Romagna e nel Lazio è aumentata, rispettivamente, del 6 e dell’8 per cento. 70 per cento Il crollo produttivo stimato in Cile, forte esportatore, che ha così avvantaggiato l’export italiano. complesso, a livello nazionale, la produzione di kiwi è aumentata del 6% rispetto al 2012, ma inferiore dell’11% rispetto al 2011. La buona qualità del prodotto raccolto è stata la carta vincente per questa campagna, iniziata bene grazie a forniture desti- nate verso mete lontane, come i paesi d’Oltremare e Far East, che hanno permesso di smaltire in modo fluido una prima parte della produzione. Sul mercato europeo, invece, all’inizio della stagione il kiwi italiano a subìto la concorrenza di quello greco, nonostante un deficit produttivo di oltre il 30% rispetto all’anno precedente. Questo, tuttavia, non ha creato grosse complicazioni proprio perché le positive vendite verso le destinazioni più lontane hanno consentito comunque un buon equilibrio fra domanda e offerta sui mercati europei. Sul mercato tedesco il kiwi italiano ha incontrato le difficoltà di sempre, dovute alla volontà da parte dei discount di imporre listini eccessivamente bassi, specialmente in occasione di attività promozionali, e quest’anno orientati sui livelli molto bassi del prodotto greco, anche dopo il suo esaurimento. Buona la richiesta da parte degli altri mercati europei, in particolare da Gran Bretagna e paesi scandinavi; più limitata invece la domanda dalla Spagna. Poco attivi anche i mercati dell’Est europeo, tradizionalmente più interessati al prodotto più economico. Una volta esaurite le forniture di kiwi greco, questi paesi si sono rivolti infatti al prodotto italiano in modo limitato, visti i prezzi non proprio concorrenziali. A dare slancio ai listini del prodotto made in Italy ci ha pensato per fortuna il Cile che, a causa delle gelate che hanno colpito le piante di quel paese, ha immesso sui mercati tra il 50 e il 70% di kiwi in meno. Contestualmente, alla notizia della minore offerta cilena è corrisposta inoltre una maggiore domanda da parte dei mercati d’Oltremare che di solito, a partire da gennaio, si rivolgevano proprio al prodotto cileno. I prezzi, in generale, per tutta la campagna di commercializzazione si sono attestati su buoni livelli, superiori a quelli delle annate precedenti, fatta eccezione per il 2007-08 quando raggiunsero il top. Quest’anno, in particolare, il posizionamento è stato buono da inizio campagna fino alla decima settimana. Poi, da marzo, il mercato ha registrato settimanalmente aumenti costanti. Raggiungendo addirittura livelli ottimi per i frutti in cestino di piccolo calibro, vista la disponibilità limitata e la richiesta particolarmente attiva. Mentre per i calibri grossi il collocamento è stato positivo, an- che se il miglioramento dei listini non è stato così dinamico come per i cestini. Ancora su buoni livelli i prezzi nelle ultime settimane di commercializzazione, complice la minore frammentazione dell’offerta e a una richiesta che, per alcuni calibri, è rimasta superiore all’offerta. Nel complesso, secondo il Cso, il quadro delineato per questa campagna è senza dubbio positivo. E anche l’arrivo del prodotto cileno e neozelandese, a partire da metà maggio), non ha frenato l’ottimo collocamento del kiwi italiano, viste le quotazioni più elevate. ● MASSIMO AGOSTINI © RIPRODUZIONE RISERVATA FILIERA 6-12 GIUGNO 2014 ORTOFRUTTA 13 FIERE & MERCATI La proposta del Centro agroalimentare capitolino per una nuova rassegna di settore di respiro internazionale Roma pronta con «Fruit and Vegs» Pallottini: l’Italia soffre di un regionalismo esasperato e manca una cabina di regia nazionale G li egiziani, fuori dall’Italia, sono stati i primi a crederci. E a rispondere. Con una lettera del 27 maggio scorso indirizzata al direttore generale del Car, Fabio Massimo Pallottini, l’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto ha salutato infatti con entusiasmo l’idea di una fiera internazionale dell’ortofrutta a Roma. Che non è la proposta di una nuova rassegna lanciata dall’ente fieristico capitolino (Investimenti Spa, la società subentrata a Fiera di Roma Spa), ma di un’ipotesi avanzata dal Centro agroalimentare, dove transitano – tra l’altro – otto milioni di quintali l’anno di frutta e ortaggi. «In un sistema fieristico nazionale dove si procede in ordine sparso – puntualizza Pallottini – noi, responsabilmente, vogliamo fare un ragionamento serio. L’Italia è il primo produttore e tra i primi esportatori europei di ortofrutta, ma il mercato interno di settore, come sappiamo, è debole. E lo strumento fieristico è un’ottima opportunità per rafforzarlo». In barba alle sinergie con Cesena Fiera, che da trent’anni organizza «Macfrut», e con Veronafiere che ha da poco annunciato – per maggio 2015 – la prima edizione di «Fruit Gourmet Expo». «Senza nulla togliere all’impegno dei suoi organizzatori – riprende Pallottini – Cesena, francamente, non risponde a questi requisiti. Diversa- I «NUMERI» DEL CAR 8 milioni I quintali di frutta e ortaggi movimentati annualmente dal Centro agroalimentare di Roma 120 Le postazioni occupate da aziende ortofrutticole 16 milioni Il valore alla produzione mente da Berlino, guardando all’Europa, che da anni punta con successo su “Fruit Logistica”, e da Madrid che sta vincendo la scommessa con “Fruit Attraction”. Per questo mi sono già attivato con il ministero delle Politiche agricole e con la Fiera di Roma, facendo presente che organizzare una manifestazione internazionale dedicata alla filiera ortofrutticola non è MODELLO EUROPEO Gruppo Car: la produzione del 2013 a 16 milioni compito del Car, ma della città di Roma che ha una struttura fieristica d’avanguardia». Un vero e proprio progetto ancora non c’è (il nome in compenso sì: «Fruit and Vegs»). E lo stesso direttore del Car, per ora, parla di un’« idea progettuale che sta raccogliendo consensi. Gli operatori commerciali del settore riuniti in Fruitimprese vedrebbe- I ro bene anche Milano. Ma noi diciamo Roma, perché la città si configurerebbe come un “Hub” per il Mediterraneo». E in tutto ciò il Car capitolino come si colloca? Di Centri agroalimentari in Italia ce ne sono oltre 230, i mercati all’ingrosso sono 140: troppi, anche per un sistema che movimenta 11,5 milioni di tonnellate di ortofrutta, pari a circa il 60% del totale naziona- l Gruppo Car, costituito dalla holding capofila e proprietaria del Centro agroalimentare Roma, Car società consortile per azioni e dalla controllata società di gestione Cargest Srl è «di sana e robusta costituzione». Il 2013, come l’anno precedente, al netto delle imposte il risultato operativo del Gruppo è stato chiuso in attivo, ma rispetto al 2012 l’utile di esercizio è quasi raddoppiato, salendo a quasi 622mila euro, e il valore della produzione ha sfiorato i 16 milioni, di cui il 40% realizzato con i prodotti ortofrutticoli. le. E a Mercati Associati, la società costituita nel 1995 per cercare di rispondere alle moderne esigenze della distribuzione e dei consumatori, aderiscono solo una ventina di strutture, o poco più. «Se è per questo aderiamo anche noi – ricorda Pallottini –. Però Mercati Associati si sta spegnendo, perché manca una vera struttura in grado di razionalizzare questi mercati. «A vantaggio di tutti i segmenti – riporta un comunicato – dall’agricoltura, al commercio, dalla logistica, ai consumatori, il Car lavora a un format promozionale dello status economico-imprenditoriale ormai raggiunto dalla filiera ortofrutticola in una città e in una regione che contano sulla forza regolatrice di una struttura efficiente nei servizi, in salute nei conti e coerente con la sua mission come il Centro agroalimentare Roma: quarto mercato all’ingrosso in Europa per giro d’affari e volumi distribuiti». ● Il loro numero eccessivo, del resto, è uno dei frutti avvelenati del sistema, la conseguenza di un regionalismo esasperato e della mancanza di una cabina di regia nazionale». Può fare qualche esempio? «In tutta la Francia ci sono 16 mercati all’ingrosso, solo nel Lazio ne contiamo otto. Con questi numeri non andiamo da nessuna parte». Il Car di Roma, in ogni caso, si difende bene. «Solo per l’ortofrutta abbiamo 120 postazioni, tutte occupate e con una lunga lista di attesa, con 70 aziende commerciali all’ingrosso e oltre 200 aziende agricole». Certo, l’Egitto non è la Germania. Nel 2013, in base ai dati Istat, l’Italia ha esportato frutta e ortaggi nel paese mediterraneo per neppure 18 milioni, realizzando lo 0,4% del totale export; e l’import ha superato di poco i 63 milioni, circa il 2% del totale. Detto questo, le potenzialità dell’interscambio ortofrutticolo tra i due paesi sarebbero enormi. Come il governo italiano sottolineava già nel 2002, quando firmò al Cairo il progetto pilota «Green Corridor» nel quadro di un accordo di cooperazione bilaterale. Ben venga insomma l’interesse dell’Egitto per un’unica fiera internazionale dell’ortofrutta a Roma. Altri paesi potrebbero manifestare a breve lo stesso interesse. Il Car è pronto. Ma gli altri? ● PAGINA A CURA DI MASSIMO AGOSTINI © RIPRODUZIONE RISERVATA RICERCA Trasparenza e monitoraggio-prezzi la «ricetta» per rilanciare i consumi P rogrammare gli acquisti di frutta e verdura non è un vezzo organizzativo, ma il mezzo più indicato per rilanciare i consumi in modo scientifico. A suggerire l’idea è un Osservatorio dei prezzi all’ingrosso dei principali prodotti ortofrutticoli freschi destinati al settore della ristorazione. Con una ricerca presentata nei giorni scorsi a Bologna che, evidenziando ciò che arriva nei piatti delle mense pubbliche, ha indicato la strada per recuperare efficienza attraverso trasparenza e monitoraggio dei prezzi. Un’indagine promossa da Conor, azienda del gruppo Agribologna, e condotta da Luigi Vannini, docente del Dipartimento di Scienze e tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna e dalla società di ricerca Ubm Consulting, in collaborazione con Cir food e Camst. Partendo da una panoramica generale della ristorazione collettiva appaltata in Italia, sono stati individuati i principali fattori di recupero di efficienza negli acquisti di frutta e verdura fresche: stagionalità, monitoraggio dei prezzi, logistica semplificata e maggiore elasticità nelle forniture. Fra questi, il tema del prezzo diventa cruciale per diverse ragioni. Si tratta, infatti, di prodotti che costituiscono circa il 20% degli acquisti di materie prime nel settore, il cui costo è soggetto a forti variazioni. E questo determina la difficoltà delle società di ristorazione nel reperire prodotti di qualità, con precise caratteristiche, a un prezzo equo e preventivabile. Da qui l’idea di un Osservatorio dei prezzi all’ingrosso, in grado di offrire alla pubblica amministrazione e alle società di ristorazione un database di informazioni per rendere più efficienti gli acquisti e favorire una maggiore elasticità negli ap- palti per quanto riguarda le forniture. Nel dettaglio, sono stati esaminati 30 prodotti che rappresentano il 90% della domanda nel settore. Per ognuno è stata impostata una tabella che incrocia andamento mensile dei prezzi, origine, varietà, calibro. Ne è emerso un calendario, in cui sono stati evidenziati i momenti con le più favorevoli condizioni di offerta. In particolare per gli ortaggi e le verdure, a fronte di più cicli produttivi, mag- Un’indagine di Conor nella ristorazione curata dal Dipartimento di Agraria di Bologna giore deperibilità, prezzo più volatile e logistica più complicata, il recupero di efficienza si realizza con un’offerta più varia che esalta le stagionalità dei prodotti. Per quanto riguarda invece la frutta, laddove il ciclo produttivo e l’offerta sono più rigidi e la conservazione e la logistica più semplici, occorre puntare innanzitutto su provenienza e stagionalità. In conclusione, se in aggiunta a questi fattori di efficienza, si razionalizza la logistica e si punta sull’in- novazione nei processi produttivi e sull’abilità dei cuochi nella formulazione dei menù, i risultati possono essere sorprendenti non solo sul fronte del risparmio economico, ma anche sul valore educativo del pasto pubblico. Impiegare le materie prime in modo strategico puntando su menu semplici e stagionali equivale infatti a trasmettere informazioni di grande valore al consumatore, in accordo con il ruolo di servizio che determina la ristorazione collettiva appaltata. ● 14 LEGGI E FISCO È tempo di accomodarsi alla cassa per il pagamento dell’Imu dovuta per quest’anno. Scade infatti il 16 giugno il termine (di legge) per effettuare il versamento della prima rata, mentre la seconda e ultima rata va corrisposta entro il 16 dicembre. Tuttavia i contribuenti interessati possono eseguire il pagamento dell’imposta complessivamente dovuta in unica soluzione annuale, entro il 16 giugno, ma non va trascurata la possibilità che i Comuni potrebbero ritoccare le aliquote e le detrazioni entro il 31 luglio (termine di approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2014). Si ricorda che il versamento della prima rata deve essere effettuato sulla base dell’aliquota e delle detrazioni dei dodici mesi dell’anno 2013, mentre il pagamento della seconda rata sarà a saldo dell’Imu dovuta per l’intera annualità 2014, con eventuale conguaglio sulla prima rata versata. La dichiarazione Imu per l’anno 2013, invece, deve essere presentata entro il termine del 30 giugno 2014. Infine, prima di addentrarci nello specifico, è opportuno rimarcare l’inapplicabilità delle sanzioni e degli interessi in caso di insufficiente versamento della seconda rata dell’Imu 2013, qualora la differenza sia pagata entro il 16 giugno 2014. Rispetto all’anno scorso, l’Imu non si applica più né sulle abitazioni principali (anche le rurali), esclusi i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, né sui fabbricati rurali a uso strumentale. La tassazione si estende invece ai fabbricati rurali a uso abita- 6-12 GIUGNO 2014 IMU 2014 La revisione delle aree è prevista dall’articolo 22 del Dl 66/2014 Terreni montani, niente tassa in attesa del nuovo decreto tivo costituenti residenze secondarie e ai parchi eolici che sono classificati nella categoria catastale D/1. Per i terreni agricoli la base imponibile è costituita dal valore che si ricava moltiplicando il reddito dominicale (vigente in catasto al primo gennaio 2014), rivalutato del 25%, per il coefficiente 75 se coltivatori diretti (Cd) o imprenditori agricoli professionali (Iap) iscritti nella previdenza agricola o per il coefficiente 135 se soggetti diversi. Si ricorda che fino all’emana- Così il calcolo della base imponibile per coltivatori diretti e Iap zione dell’apposito decreto interministeriale, come stabilito dal comma 2 dell’art. 22 del Dl 66/2014, si applica l’esenzione prevista dalla disciplina dell’Ici (art. 7, comma 1, lettera h), del Dlgs 504/1992) per i terreni agricoli ubicati nelle zone montane o di collina (cfr. Cm n. 9/249 del 14 giugno 1993). I Cd e gli Iap possono usufruire dei benefici della deduzione dall’imponibile in misura pari a 6mila euro (cosiddetta franchigia) e delle ri- duzioni di imposta, per la parte eccedente l’importo della franchigia e fino a 32mila euro, previste nelle seguenti misure: – 70% del tributo gravante sulla parte di valore eccedente 6.000 euro e fino a euro 15.500; – 50% del tributo gravante sulla parte di valore eccedente 15.500 euro e fino a euro 25.500; – 25% del tributo gravante sulla parte di valore eccedente 25.500 euro e fino a euro 32.000. Oltre l’importo di 32mila euro, l’imposta è dovuta in misura integrale. Si ricorda che non sono considerati fabbricabili i terreni posseduti e condotti direttamente dai Cd o dagli Iap (persone fisiche o società), sui quali persista l’utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura e all’allevamento di animali. Tale «finzione giuridica» si applica a tutti gli intestatari del terreno, anche se uno di essi non è né Cd né Iap (Cm n. 3/DF del 18 maggio 2012, paragrafo 7.2). Com’è noto, l’imposta va rapportata proporzionalmente alla quota e ai mesi di possesso dei beni immobili, tenendo conto che il possesso pro- tratto per almeno 15 giorni è computato come mese intero. L’imposta va corrisposta soltanto al Comune, essendo stata eliminata anche per l’annualità 2014 la quota riservata allo Stato, ad eccezione dei fabbricati classificati nel gruppo catastale D per i quali il versamento deve essere eseguito solamente allo Stato, nel limite dell’imposta calcolata applicando l’aliquota standard. Qualora i comuni abbiano aumentato l’aliquota standard (sino a 0,3 punti percentuali), la maggiore imposta va pagata agli stessi. Il versamento può essere effettuato mediante utilizzo del modello F24 (ordinario o semplificato), oppure tramite il bollettino postale recante il seguente numero di conto corrente: 1008857615 (valido per tutti i comuni del territorio nazionale). I titolari di partita Iva devono eseguire il pagamento esclusivamente con modalità telematiche (ad esempio, home banking). Si ricorda che i comuni sono tenuti a stabilire l’importo annuo fino a concorrenza del quale il versamento non è né dovuto né rimborsabile. In caso di non ottemperanza, il limite è di 12 euro. Inoltre si segnala che con risoluzione n. 41/E del 18 aprile 2014 l’agenzia delle Entrate ha chiarito, agli effetti dell’Irpef, le modalità di tassazione e di compilazione dei modelli 730/2014 e Unico PF 2014 relativamente ai redditi dei terreni posseduti e condotti da Cd e Iap per i quali era dovuta per l’anno 2013 la cosiddetta «mini Imu». L’omesso, insufficiente o ritardato versamento dell’imposta è punito con la sanzione pari al 30% di ogni importo non versato. Tuttavia per i versamenti effettuati con un ritardo non superiore a 15 giorni, la sanzione La prima rata entro il 16 giugno, la seconda scade il 16 dicembre (ordinaria) del 30%, oltre all’applicazione del ravvedimento, è ulteriormente ridotta a un importo pari a 1/15 per ciascun giorno di ritardo (ravvedimento brevissimo). Sulle somme dovute per imposta si applicano gli interessi di mora nella misura annuale (modellata sul tasso legale) stabilita da ciascun Comune. L’irrogazione delle sanzioni può essere evitata, se i contribuenti regolarizzano spontaneamente (ravvedimento) la violazione commessa, purché la stessa non sia stata già accertata. In tal caso, per l’omesso, insufficiente o ritardato versamento dell’imposta si applicano le seguenti sanzioni ridotte: a) 3% se il pagamento della prima rata è eseguito nel termine di 30 giorni dalla scadenza (ravvedimento breve); se il contribuente effettua il versamento dell’imposta con 15 giorni di ritardo, la sanzione sarà pari a 1/10 di 1/15 del 30% per ogni giorno di ritardo, cioè pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo; b) 3,75% se il pagamento della prima rata è eseguito oltre i 30 giorni dalla scadenza, ma entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione (ravvedimento lungo). Con riferimento all’obbligo dichiarativo, invece, la sanzione ridotta è pari: – al 10% dell’imposta eventualmente non versata, con un minimo di 5 euro, se la dichiarazione è presentata entro il termine di 90 giorni dalla scadenza; – al 5% della maggiore imposta dovuta, se la dichiarazione infedele è rettificata entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo. Il versamento della sanzione ridotta va eseguito, mediante utilizzo del modello F24 o del bollettino postale contestualmente alla regolarizzazione del pagamento del tributo o della differenza, se dovuti, nonché al pagamento degli interessi di mora calcolati al tasso legale stabilito attualmente nella misura annua dell’1%, con maturazione giorno per giorno. ● PAGINA A CURA DI ANTONIO PICCOLO © RIPRODUZIONE RISERVATA LEGGE PROVINCIALE N iente imposta municipale per i terreni agricoli ubicati nei comuni della provincia di Bolzano, mentre per i relativi fabbricati rurali alcuni sono esenti e altri sono tassati. È quanto ha disposto la legge provinciale di Bolzano 3/2014 che ha istituito – a decorrere dal primo gennaio 2014 – la propria «imposta municipale immobiliare» (Imi), in virtù del potere stabilito dall’art. 80 del vigente Dpr 670/1972. L’Imi, che si applica sul territorio di tutti i Comuni della provincia, sostituisce l’Imu e la Tasi (tributo per i servizi indivisibili). Procediamo con ordine. Il presupposto dell’imposta sembra sia solamente il possesso di fabbricati e di aree fabbricabili, compresi l’abitazione principale e le relative pertinenze (art. 3), esclusi quindi i terreni agricoli. Ciò trova conferma nel successivo art. 4 che, occupandosi delle definizioni delle fattispecie impositive, fornisce soltanto i concetti di abitazione principale, pertinenze, fabbricato e area fabbricabile. Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio provinciale, l’agevolazione per l’abitazione principale (e relative pertinenze) in relazione al nucleo familiare si applicano (a scelta dei E a Bolzano è spuntata l’Imi contribuenti) per un solo immobile. Per pertinenze dell’abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di tre unità pertinenziali, di cui al massimo due della stessa categoria. Per fabbricato si intende l’unità immobiliare iscritta o iscrivibile nel catasto edilizio urbano, considerandosi parte integrante del fabbricato l’area occupata dalla costruzione e quella che ne costituisce pertinenza, in quanto graffata catastalmente e computata nella rendita del medesimo fabbricato. Il fabbricato di nuova costruzione, invece, è assoggettato all’imposta a partire dalla data di comunicazione della fine dei lavori oppure, se antecedente, dalla data di accatastamento. Per area fabbricabile, infine, deve intendersi l’area utilizzabile a scopo edificatorio in base al piano urbanistico comunale (Puc) o alle sue modifiche, definitivamente approvati e pubblicati nel Bollettino ufficiale della Regione, indipendentemente dall’adozione di piani attuativi del medesimo. Analogamente alla norma statale, non sono considerati aree fabbricabili (finzione giuridica) i terreni posseduti e con- dotti dai Cd e Iap (persone fisiche o società) iscritti nella previdenza agricola. Qualora il terreno sia posseduto da più soggetti, ma condotto da uno solo che abbia i requisiti sopra individuati, l’area non è considerata fabbricabile soltanto per la quota di possesso di quest’ultimo. La determinazione della base imponibile degli immobili è simile a quella stabilita dalla norma statale. L’art. 9 ha stabilito un’aliquota ordinaria pari allo 0,76%, modificabile in aumento o in diminuzione sino a 0,5 punti percentuali. Per l’abitazione principale residenziale o rurale, è stata fissata un’aliquota ridotta pari allo 0,4%, con l’applicazione di una particolare detrazione che è pari all’imposta dovuta per un’abitazione della categoria catastale A/2, classe 1, di 7 vani, maggiorata del 15% (articolo 10). Si applica anche la detrazione per i figli minori di età. La detrazione (ordinaria e maggiorata) stabilita per l’abitazione principale si applica anche ai fabbricati classificati nella categoria catastale A e nella categoria catastale D, utilizzati anche come abitazione e posseduti (proprietà) da imprese, purché un titolare dell’impresa stes- sa e il suo nucleo familiare abbiano stabilito la propria residenza e dimorino abitualmente. Le altre aliquote ridotte sono quella dello 0,56% (modificabile in diminuzione sino all’aliquota minima di 0,1 punti percentuali) e quella dello 0,2% (modificabile in aumento sino allo 0,1%). L’aliquota dello 0,56% opera per i fabbricati classificati nelle categorie catastali C/1 e C/3 e nel gruppo catastale D, a eccezione dei fabbricati appartenenti alla categoria catastale D/5, nonché per i rifugi alpini classificati nella categoria catastale A/11. L’aliquota dello 0,2%, invece, trova applicazione in particolare per i fabbricati (e relative pertinenze) utilizzati nell’attività agrituristica e per alcune fattispecie di fabbricati rurali strumentali. In ogni caso quest’ultima aliquota ridotta non si applica alle abitazioni classificate nelle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/7 (villini), A/8 (ville) e A/9 (dimore storiche). Se sussistono almeno 75 punti di svantaggio, l’aliquota prevista per i fabbricati utilizzati a uso agrituristico può essere ridotta fino ad azzerare l’imposta. Le fattispecie dei fabbricati rurali strumentali sono: a) le abi- tazioni dei dipendenti (regolarmente assunti) esercenti attività agricola nell’azienda a tempo indeterminato o a tempo determinato per un numero annuo di giornate lavorative superiore a 100, purché non classificate nelle categorie catastali A/1, A/7, A/8 e A/9; b) le unità immobiliari a uso ufficio dell’azienda agricola, anche se accatastate nella categoria catastale diversa da quella D/10; c) le unità immobiliari destinate al trattamento, alla trasformazione, alla conservazione, alla valorizzazione o alla commercializzazione dei prodotti agricoli dei settori ortofrutticolo, vitivinicolo e lattiero caseario da parte di cooperative e loro consorzi, nonché da parte di società agricole di cui all’art. 2 del Dlgs 99/2004. Sono esenti dall’imposta, fra gli altri, gli immobili posseduti dai consorzi di bonifica, purché destinati esclusivamente ai compiti istituzionali, e i seguenti fabbricati rurali a uso strumentale: – costruzioni destinate alla protezione delle piante, alla conservazione dei prodotti agricoli, alla custodia delle macchine agricole, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione e l’allevamento; – costruzioni destinate all’allevamento e al ricovero degli animali; – costruzioni destinate alle persone addette all’attività di alpeggio in zona di montagna; – costruzioni destinate al trattamento, alla trasformazione, alla conservazione, alla valorizzazione o alla commercializzazione dei prodotti agricoli, a eccezione delle citate unità immobiliari assoggettate all’aliquota dello 0,2%; – costruzioni destinate all’esercizio dell’attività agricola di cui all’art. 2135 del codice civile, a eccezione dei citati fabbricati assoggettati all’imposta; – locali realizzati e utilizzati esclusivamente per la sistemazione temporanea di lavoratori agricoli stagionali. Il versamento dell’imposta dovuta va effettuato in due rate, scadenti rispettivamente il 16 giugno e il 16 dicembre. L’imposta può essere versata anche in un’unica soluzione annuale entro il 16 giugno, ma il Comune può stabilire un unico termine di pagamento da eseguire entro il 16 dicembre. Il versamento deve essere effettuato mediante utilizzo del consueto modello F24, salvo approvazione di ulteriori modalità. Se l’imposta annuale non supera l’importo di 10 euro, non si effettua alcun pagamento. ● CEREALI 6-12 GIUGNO 2014 TREND&MERCATI IL SETTIMANALE PER IL SETTORE AGROINDUSTRIALE EURO/Q VAR. % SETT. ROMA (Quot. del 28/5/2014, f.co prod.) FRUM. N.LE TENERO (Prov. RM - f/p) Di forza n.q. Fino n.q. B. mercantile 20,95 Mercantile 20,30 FRUM. N.LE DURO128 (Prov. RM - f/p) Fino n.q. B. mercantile n.q. Mercantile n.q. FRUM. N.LE TENERO128 (Varie prove. f/a RM) Qualità superiore n.q. Fino n.q. B. mercantile n.q. Mercantile n.q. FRUM. N.LE DURO128 (Varie prove. f/a RM) Fino n.q. B. mercantile n.q. Mercantile n.q. GRANOTURCO Ibrido n.le f/a RM 21,45 Comun.rio f/a RM n.q. Plata gialla (Ravenna) n.q. spezzato n.q. sacco carta 23,00 ORZO Pr. Lazio ps 59/64129 n.q. Distico comunit. pes. n.q. Comunitario pesante n.q. AVENA N.le ps 47/50 n.q. Comunitaria ps 50/52 n.q. RISI Originario base130 67,50 Fino S. Andrea n.q. Ribe 86,50 Parboiled 97,50 Superfino Roma 125,50 Arborio 136,50 FARINE Tipo 00 conf. 1 kg131 43,35 Tipo 00 f.co arr. gros. 40,40 Tipo 0 38,90 Granito 00 telato 43,30 132 SEMOLA Sfusa prod. Lazio n.q. Sfusa prod. Puglia n.q. Crusca/cru.llo ten. 19,45 Farinaccio tenero 26,45 Crusca/cru.llo duro 15,70 Farinaccio duro 19,95 Cubettato ten. rinf. 15,05 Cubettato duro rinf. 14,35 – – -1,41 -1,46 – – – – – – – – – – -0,46 – – – -0,43 – – – – – 0,00 – 0,00 0,00 -1,57 -1,44 0,00 0,00 0,00 0,00 – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 FORLÌ (Quotazioni del 26/5/2014) FORAGGI PRESSATI (Da prod. a com. gros., kg) FIENO DI PIANURA I taglio (misto) cascina n.q. – II taglio (erba medica) n.q. – III (erba medica) n.q. – PAGLIA Di grano rotoballe 5,75 0,00 Di grano balloni 6,75 0,00 LODI (Quot. del 26/5/2014, al kg)5 FRUMENTI NAZ TEN3 Di forza 29,60 Panif. sup. 28,45 Panificabile 28,05 Biscottiero 27,90 Altri usi n.q. GRANOTURCO Ibrido um. 14% 24,50 Comunitario 26,75 Verde per ess. f.co part. n.q. ORZO Leggero n.q. Pesante 26,60 Comunitario 27,25 SEMI OLEOSI Soia (h14% imp>2%) 50,90 Cotone n.q. RISONI (Rinfusa dir enr escl) Arborio/Violano 34,05 Roma/Baldo 34,75 Carnaroli 33,00 Originario comune 28,75 Padano 30,05 Thaibonnet 28,75 RISI (F.co part. big bag) Arborio 78,00 Roma 75,75 Carnaroli 88,50 Originario 62,00 Padano 77,75 Ribe Parboiled 81,00 CASCAMI DI RISO (Rinfusa) Corpettone 36,95 Corpetto 35,75 Mezzagrana 34,95 Grana verde 26,75 Farinaccio 21,05 Pula v. cen. ins. <1,7 16,20 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – EURO/Q Pula ceneri ins. <2,5 14,30 FARINE FRUMENTO TENERO (In sacco carta) Tipo 00 pasticceria 58,00 Tipo 0 per soffiato 56,50 Tipo 0 panificazione 51,00 Tipo 0 46,00 CRUSCAMI FRUM. TENERO (Alla rinfusa) Farinaccio 21,25 Tritello 17,00 Crusca 16,90 Cubettato 17,95 CRUSCAMI FRUM. DURO (Alla rinfusa) Farinaccio 18,45 Tritello/crusca/cr.llo 16,70 Cubettato 17,75 DERIV. LAVORAZ. GRANOTURCO Farinetta 22,20 Farina glutinata 23,45 FARINE DI ESTRAZIONE (Alla rinfusa) Girasole integrale 23,55 Soia nazionale 43,45 Soia est. farina 44% 43,45 Soia proteica estera 46,55 PANELLI (Alla rinfusa) Germe di granturco 31,75 Lino 49,75 POLPE BARBAB. ESS. Pellets (rinfusa) 24,25 Fettuccia (rinfusa) n.q. ERBA MEDICA Cubettata I q. 24,70 Disidratata pres. n.le 24,05 Disidratata pres. est. n.q. FIENO PRESSATO Maggengo 14,50 Agostano 14,75 Erba medica fienata 16,55 PAGLIA PRESSATA Per lettiera 8,75 Per alimentaz. anim. 13,40 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 MODENA Crusca tenero rinfusa Tritello tenero sacco Tritello tenero rinfusa Farinaccio sacco Farinaccio rinfusa FORAGGI PROD. 2012 (F.co magaz. venditore) Medica fienata I taglio Medica fienata II taglio Medica fienata III taglio Paglia frum. press. rtb Paglia frum. press. ball. Orzo press. rotoballe MANGIMI (F.co magaz. acquir.) Semi di soia n.le h 14% Farina estr. soia n.le Farina estr. soia est. Polpa biet. sec. n.le11 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 13,85 17,55 14,45 18,65 17,35 VAR. % SETT. EURO/Q 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 n.q. – 47,78 3,47 47,78 3,47 23,30 0,00 NOVARA 0,00 0,00 – – 0,00 – – – – -3,17 -2,04 0,00 0,00 0,00 0,00 -0,76 -2,25 0,00 -1,47 0,00 0,00 0,00 1,55 1,60 1,65 3,67 0,00 0,00 0,00 0,00 VERONA (Quot. del 26/5/2014, al kg) GRANO TEN. N.LE (Falling number minimo 220) N1 v sp for W>32012 n.q. – – N2 v sp W>20013 n.q. N3 f. ps 77/78 imp 2%14 21,15 -0,94 14 N4 buono mer ps 74/75 n.q. – – N5 mercantile ps 7214 n.q. GRANO TENERO EST. Manitoba 2 n.q. – Northern Spring p. 15% n.q. – Inglese fr.porto ps 76 n.q. – Franc. fr. porto ps 76 n.q. – – Francese fr. vagone15 n.q. Danese fr. porto ps 76 n.q. – Tedesco A/6 p 12,5 n.q. – Estero ps 75/76 21,15 -0,94 GRANOTURCO IBRIDO Pr. veronese b. 25% n.q. – VAR. % SETT. EURO/Q Farinoso b.Vr h 14% 19,45 0,00 Estero 20,45 0,00 n.q. – AVENA ORZO VESTITO NAZ.LE Leg. ps 58/60 h 14% n.q. – Med. ps 60/62 h 14% n.q. – Pes. ps 66/68 h 14% n.q. – Orzo vestito comunit. n.q. – FARINE DI FRUMENTO (Alto t gl fr.ar pan sc) Tipo 00 ceneri 0,55 48,25 0,00 Tipo 0 ceneri 0,65 47,65 0,00 (Car. min lex f.co par. sac.) Tipo 00 cen max 0,55 35,50 0,00 Tipo 0 cen max 0,65 35,05 0,00 DI MAIS AL. UMANA Lusso/bramata veron. 50,05 0,00 Velata/stracc. veron. 49,90 0,00 Fioretto (veronese) 48,95 0,00 CRUSCA C.LLO TEN.16 Autotreno f.co arr. s.c. 16,70 0,00 Motrice arrivo s.c. 17,10 0,00 F.co arrivo rinfusa 13,90 0,00 TRITELLO GRANO TEN. F.co arrivo in s.c. 17,50 0,00 Arrivo rinfusa 14,60 0,00 FAR.CCIO GR. TENERO F.co arrivo in s.c. 21,10 0,00 Arrivo rinfusa 18,20 0,00 CRUSCA PELLET. N.LE Di grano ten. fr.arr rin. 14,05 0,00 Di grano duro arr. rinf. 14,05 0,00 VARI (S.C.) Spezzati mais (s.c.) 29,25 0,00 Farinetta mais uso zoot. 17,60 -0,56 Glutine mais 95,75 0,00 Corn Gluten feed n.q. – MANIOCA >64% am. frant. n.q. – >68% am. frant. n.q. – BIETOLE 17 Polpe essiccate 23,95 0,00 MELASSO DI CANNA Uso zootecnico 18,90 0,00 RISONI Arborio e similari n.q. – Roma n.q. – Carnaroli n.q. – Vialone nano Vr Igp n.q. – Vialone nano n.q. – Padano n.q. – RISI Arborio 137,50 0,00 Roma n.q. – Ariete-Loto n.q. – Carnaroli 137,50 -1,43 Vialone nano Vr Igp n.q. – Vialone nano 204,00 0,00 Padano n.q. – Originario e giapp.se n.q. – ParboiledEurRibeLoto n.q. – SOTTOPRODOTTI RISO18 Mezza grana 30,50 3,39 Grana verde 20,50 0,00 Farinaccio 18,70 0,00 Pula vergine (rinfusa.) 14,25 0,00 Pula (rinfusa) 11,20 0,00 Puletta (rinfusa) n.q. – FIENO 19 Maggengo im.campo n.q. – Maggengo imballato n.q. – Agostano imballato n.q. – ERBA MEDICA n.q. – 20,00 0,00 20,50 0,00 6,75 -10,00 n.q. – n.q. – (Quotazioni del 26/5/2014) RISONI (Merce nuda f.co az./pr.) (Tondo) Balilla 26,50 Selenio 28,25 (Medio) Lido, Flipper n.q. (Lungo A) Ariete n.q. Loto, Nembo 40,25 S. Andrea n.q. Baldo n.q. Roma n.q. Arborio n.q. Carnaroli 61,00 (Lungo B) Thaibon./sim. 24,00 RISI LAVORATI (F.co stabil. prod.) Originario 57,50 Lido 72,00 Loto 77,00 Ribe-Ariete 82,00 S. Andrea 130,50 Roma 130,50 Baldo 130,50 Arborio 134,50 Thaibonnet 52,00 Pairboled Ribe 87,50 Pairboled Thaibonnet 60,50 ROTTURE E SOTTOPROD. (F.co stabil. prod.) Corpettone 32,75 Corpetto 31,75 Mezzagrana 30,75 Risina 28,25 Pula 1% max silice 14,40 Farinaccio 19,00 Grana Verde 19,50 Lolla 3,75 Imballata sul campo19 Imballata n.q. n.q. – – PAGLIA19 Orzo imb. sul campo Frumento c.po bal.te Frumento c.po roto.le Imballata in ballette Imballata in rotoballe n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – GERME GRANOTURCO (Grassi b. 20% stq) Contratt. n.le n. 133 22,90 0,00 CUNEO (Quotazioni del 27/5/2014) FRUMENTO NAZIONALE Tenero b.m. ps 71/73 n.q. Tenero b.m. ps 73/75 n.q. FRUMENTO ESTERO Francese 72/7320 n.q. Francese 76/7721 21,10 Argentino Plata n.q. Stat. Northerm Spring n.q. Canad. Manitoba 1 n.q. ORZO Estero ps 64/65 20,95 N.le ps 50/55 n.q. N.le ps 60/64 n.q. GRANOTURCO N.le, comune, ibrido 18,50 Base 30% umid. n.q. FARINE DI FRUMENTO (Franco forno) Estere speciali n.q. Tipo 00 alto ten. pr. 59,00 Tipo 0 alto ten pr. n.q. SEMOLATI DI DURO Semola con car. Lex 37,25 Semolato n.q. CASCAMI FRUM. TEN. Farinaccio 17,80 Tritello 14,35 Cruschello 20,55 Crusca 14,75 Cruscami nazionali 13,55 FARINA SOIA TOSTATA N.le, prot. 44%ss n.q. Estera, prot. 44% ss 49,35 RISI Comune 60,50 Semifino (Padano) 132,00 Roma 125,00 Ribe 80,00 Arborio 138,50 FIENO Maggengo n.q. Agostano 10,50 Terzuolo 11,00 Francese n.q. Paglia di grano 11,50 – – – – – – – – – – 1,09 – – 0,00 – 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 1,44 0,00 0,00 -2,34 0,00 -2,12 – 0,00 0,00 – 0,00 FIRENZE (Quotazioni del 27/5/2014) FRUMENTI (Rinf. part. deposito) N.LE TENERO MERC. Prod. loc. (b. 77/78-2) Pr. Maremma Pr. Romagna-Emilia N.LE DURO (Pr. Toscana-Lazio) b.merc. (b. 80/81-2) b.merc. (b. 78-2) GRANOTURCO (Rinfuso partenza) N.le ibrido N.le hibidisco Estero Plata naz.to CEREALI MINORI (Rinfusa partenza) Orzo n.le Orzo estero naz.to Avena prod. Toscana Avena Puglia Avena estera naz.ta Sorgo PRODOTTI DIVERSI (Rinfusa partenza) Girasole22 Colza 00 per disoleaz. 17,70 -0,56 n.q. – n.q. – 24,40 0,00 22,70 0,00 16,90 -0,59 n.q. – n.q. – 15,60 -2,50 n.q. – 14,35 0,00 n.q. – n.q. – 16,50 0,00 n.q. n.q. – – BORSA MERCI TELEMATICA ITALIANA (Rilevazione della settimana dal 23/5 al 29/5/2014) Cons. Piazza €/ton. Ton. Cons. Piazza €/ton. Ton. (1) QUOTAZIONI (2) SUI MERCATI A CONSEGNA PRONTA Grano tenero 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 VAR. % SETT. EURO/Q 0,00 (Quot. del 26/5/2014, al kg) FRUMENTO N1 v sp forza ps 79/80 23,25 -3,33 N2 v sp ps 77/78 21,35 0,00 N3 fino ps 76/77 21,05 0,00 N4 mercantile ps 73 n.q. – Mercantile ger. ps 70/72 n.q. – Duro fino ps 78/80 29,00 0,69 Duro ps 70/71 n.q. – GRANOTURCO (Merce nuda f.co magaz./acq.) N.le merc. um. 14% 21,00 0,00 ORZO Nazionale ps 63/65 n.q. – Comunitario ps 60/63 n.q. – Nazionale ps 64/65 n.q. – Estero ps 68/70 21,45 -0,92 RISO (Ind. gros./dett. f.co mag. acq.) Arborio 180,00 0,00 Roma o Baldo 155,00 0,00 Ribe 114,00 0,00 Originario 104,00 0,00 Fino Ribe Parboiled 130,00 0,00 FARINE (Ind. gros./dett. ind. trasf. f.co mag. acq.) Grano ten. 00 c. <0,5% 35,35 0,00 Grano ten. 0 c. <0,65% 33,95 0,00 Frum. tenero 00 W 3009 54,95 0,00 Frum. tenero 00 W 2509 54,05 0,00 Frum. tenero 00 W 2009 50,95 0,00 Granoturco uso zoot.10 24,75 0,00 SFARINATI (Su motrice) Crusca tenero sacco 16,95 0,00 – 0,00 0,00 0,00 – VAR. % SETT. Com. panificabile Fa Toscana 232 – Naz. panificabile sup. Fp Emilia 215 – Naz. uso zootec. Fp Veneto 200 – Naz. panificabile Fp Lombar. 213 – Com. panificabile sup. Fa Toscana 244 – Verde com. uso zootec. Fa Veneto 200 – Com. uso zootec. Fa Emilia 212 – Com. uso zootec. Fa Lombar. 201 – Naz. uso zootec. Fa Veneto 200,4 – Com. uso zootec. Fp Emilia 198 – Naz. uso zootec. Fp Emilia 197,5 – Cereali minori Granoturco secco Cons. Piazza €/ton. Ton. (1) Orzo com. pes. uso zootec. Fa Veneto 194 – Orzo naz. pes. uso zootec. Fa Lombar. 210 – Orzo com. pes. uso zootec. Fa Lombar. 196 – Com. uso zootec. Fa Veneto 200 – Naz. uso zootec. Fp Veneto 191 – Sorgo naz. uso zootec. Fp 206 – Naz. uso zootec. Fa Lombar. 201 – Triticale com. Fa Lombar. 191,5 – Emilia (1) Farine vegetali di estrazione Colza estera Fa Friuli 245 – Sirio A Fp Piemon. 256,31 – CL 26 A Fp Piemon. 260 – Risone Creso A Fp Piemon. 369,88 – Augusto A Fp Piemon. 437,19 – CL 71 A Fp Piemon. 256 – CL 26 A Fp Lombar. 264,12 – Luna A Fp Piemon. 384,62 – Gladio A Fp Piemon. 255 – 455 – Semi di soia Nazionali Fp Veneto (1) Salvo diversa indicazione; (2) le quotazioni delle singole piazze si riferiscono ai diversi contratti conclusi nella settimana di riferimento e sono calcolate come media ponderata dei prezzi sulle quantità; (3) euro/kg; (4) forme; (5) pallet; (6) euro/ettogrado; (7) ettolitri. 15 www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole EURO/Q Favino FARINE DI FRUMENTO (Sacco carta arrivo) Grano ten. 00 granito Tipo 00 Tipo 0 Tipo 1 Tipo 2 FARINE GRANO TEN. (Car. sup. min. lex) Tipo 00 per pasticcer. Tipo 00 per panificaz. Tipo 0 SEMOLE GRANO DURO (Rinfusa arrivo) Semola Semolato Semola23 FARINE GRANOTURCO (Sacco carta arrivo) Gialla polenta fioretto Gialla polenta bram. Integr. per uso zoot. Deger. per uso zoot. Spez. mais uso zoot. FARINE ESTRAZIONE (Rinf. partenza porto) Di soia Di girasole CASCAMI FRUMENTO (Sacco carta arrivo) Tritello Crusca Cruschello Farinaccio Farinet. grano duro rinf. VAR. % SETT. n.q. – 43,30 0,00 42,30 0,00 40,90 0,00 n.q. – n.q. – 52,20 0,00 51,50 0,00 44,25 0,00 42,40 1,19 39,40 1,29 48,40 1,04 n.q. 49,90 27,55 27,25 31,15 – 0,00 0,00 0,00 0,00 47,15 -2,08 n.q. – 20,25 19,20 19,20 21,50 23,95 0,00 0,00 0,00 1,42 -2,04 REGGIO EMILIA (Quotazioni del 28/5/2014) FRUM. TEN. N.LE24 Var. sp. grani forza25 n.q. Varietà speciali26 n.q. Fino27 n.q. B. mercantile28 n.q. Merc. ps 74 n.q. Dopopiog. germinato n.q. GRANOTURCO N.LE (Franco RE) Ibr. comune um. 14% 19,60 ORZO VESTITO kg/hl 65/66 nazionale n.q. kg/hl 60/63 nazionale n.q. kg/hl 53/59 nazionale n.q. Estero 22,25 RISONI (Rinfusa) Superfino Arborio 60,00 Ribe-Ringo 28,50 RISO (Rinfusa) Superfino Arborio 73,50 Fino Ribe 60,00 Comune Originario 60,00 FARINE CASC. SOTTOPROD. FARINE FRUMENTO Tipo 00 59,50 Tipo 0 56,30 Tipo 1 n.q. SEMOLA GRANO DURO Caratter. di Lex 81,80 Car. sup. min. Lex. 83,50 Far. int. Granone s.c. 28,00 F.ccio grano ten. s.c. 24,40 F.ccio grano ten. rinf. n.q. SOTTOPRODOTTI Trit.lo grano ten. s.c. n.q. Trit.lo grano ten. rinf. n.q. CRUSCA E CRUSC.LO (Grano ten. n.le, autot. comp) Sacco carta 21,25 Rinfusa 17,85 (Partite frazionate) Sacco carta 23,95 Rinfusa 19,85 CRUS.ME GRANO TEN. Cub.to n.le rinfusa 17,95 Cub.to estero rinfusa n.q. CRUS.ME GRANO DUR. Cub.to rinfusa 17,95 SOTTOPROD. RISO (Rinfusa) Corpetto (f.co riseria) 32,00 Mezzagrana 31,00 Grana verde 21,00 Farinaccio 21,10 Pula vergine 18,20 MANGIMI (F.co RE) Panel. lino scag. rinf. n.q. FARINA ESTRAZ. Arachidi n.q. Girasole prot. 33% ss n.q. FAR. ESTR. SOIA TOST. Part. fraz. rinf. motr. 48,35 N.le rinf. pr. 44% stq n.q. Est. rinf. pro-f. 44% stq 47,15 FAR. ERBA MED. DIS. Pr.18%ss f.26% s.c. n.q. Pel. pr18%ss f.26% r n.q. ALTRI MANGIMI Fave e favette n.q. Polpe bietole secche 24,35 Polpe bietole pell.rinf. n.q. Semola glut. mais n.q. Corn gluten feed (rinf) n.q. – – – – – – 0,00 – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – 0,00 – 0,00 – – – 0,00 – – – 16 CEREALI EURO/Q 6-12 GIUGNO 2014 VAR. % SETT. EURO/Q Baldo Thaibonnet TREVISO (Quotazioni del 28/5/2014) FRUMENTO TENERO NAZIONALE (UM. 14%) N. 1 superfino29 N. 2 fino30 N. 3 b. mercantile31 N. 4 mercantile32 ESTERO Gr. com. ps 72/74 VE Gr. Francese North. s. pr 15% VE Gr. Manitoba VE Gr. Saudita VE Gr. Australiano VE GRANOTURCO33 IBRIDO GIALLO34 Semivitreo Veneto (TV-VE) Friuli A stag. da e. b15%h IBRIDO BIANCO Comune-farinoso Semivitreo ESTERO GIALLO TENERO Com. h. 15,5% VE ORZO N.LE Ps <62 h. max 14% Ps <62 h. max 14% ORZO ESTERO NAZ.TO Pes. ps 64/65 VE Pes. ps 64/65 VE arrivo AVENA N.LE Ps. 50/55 ESTERA NAZ.TA Plata/Usa Bianca arrivo SEMI OLEOSI Soia n.le h.14% i.2% Tostato part. stab.to FARINE GRANO TENERO Car. lex rinf. partenza Tipo 00 car. lex.35 Tipo 0 car. lex.36 T. 00 gl. s.min.lex37 T. 0 gl. s.min.lex38 Per pasticceria FAR. GRANO DURO Semola cen. 0,7/0,9 PROD. GRANOTURCO FARINA BIANCA Nostrana Granita FARINA GIALLA Nostrana n.le Granita n.le Spezzato deg. tenero SOTTOPR. FRUMENTO CRUSCA E CRUSCHELLO In sacco Rinfusa Rinf. pell. grano ten. Rinf. pell. grano dur. TRITELLO In sacco Rinfusa FARINACCIO In sacco Rinfusa SOTTOPR. GRANTURCO Farinetta Germe - 20% grassi MANGIMI FAR. ORIGINE VEGET. ERBA MEDICA DISIDR. Pr. 17/18 stq fb. 24 Pr. 16/17 stq fb. 26 DI ESTRAZ. DI SOJA N.le pr. 48% stq Brasil. pr. 48% stq Usa/naz.39 Arg./br. pr 44% stq Di tapioca am. 65% Di arachide pr. 45% Di girasole prot. est. Di colza n.le40 Di germe di mais41 SFARIN. PANNEL. ALTRI Erba medica42 Sfarinato di fieno43 Pan. Lino Arg/Egit.44 Pan. Lino Cina Carrube frante45 Corn gluted feed46 Pan.lo germe mais47 Glutine granoturco48 Sem. glutin. mais49 Polp.es.bie. fet. sac. Polp.es.bie. pel. sac. n.q. – n.q. – 20,60 -2,83 n.q. – n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – n.q. – 19,20 0,00 18,90 0,00 n.q. – n.q. n.q. – – n.q. – n.q. n.q. – – 21,10 -1,40 n.q. – n.q. – n.q. – 20,75 0,00 n.q. n.q. – – 31,75 46,00 45,25 56,50 49,25 58,50 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 43,25 0,00 54,00 0,00 55,50 0,00 43,50 0,00 45,00 0,00 30,25 0,00 19,00 14,25 14,25 14,25 0,00 0,00 0,00 0,00 19,50 0,00 14,75 0,00 21,75 -0,91 18,25 -1,08 17,80 0,00 22,00 0,00 n.q. n.q. – – n.q. – n.q. – 47,75 -1,04 n.q. – n.q. – n.q. – 27,25 0,00 n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – 20,75 1,47 n.q. – 24,30 -0,61 n.q. n.q. n.q. 32,50 31,00 28,50 20,50 n.q. 13,35 n.q. n.q. 4,25 n.q. – – – 3,17 3,33 3,64 0,00 – 3,89 – – 0,00 – CREMONA (Quotazioni del 28/5/2014) FRUMENTI N.LI TEN. Superfino Mec ps>78 n.q. Fino ps 78-82 19,40 Buono m. ps 76-78 18,85 Mercantile ps 63-75 17,80 FRUMENTI N.LI DUR.50 Fino ps 80 e oltre n.q. Buono m. ps 714/79 n.q. Mercantile ps 74/76 n.q. SFARIN. FRUM. TEN. (Glutine >min lex) Tipo 0051 n.q. Tipo 00 per panif.52 n.q. Tipo 0 per panif.52 n.q. Farinaccio52 15,90 Tritello52 15,80 Crusca52 14,20 Cruschello52 15,10 MAIS IBR. N.LE H 15% Comune 18,60 Semivitreo n.q. FARINE GRANOTURCO Bramata52 n.q. Fioretto52 n.q. Integrale52 n.q. Degerminata52 n.q. ORZO NAZIONALE Ps 56-60 n.q. Ps 50-55 n.q. Per ps <50 >6053 n.q. ORZO Estero pesante54 n.q. SEMI DI SOIA Nazionale n.q. RISI (Pr./gr. f.co det., in conf. da 1 kg) Superfino Arborio n.q. Superfino Roma n.q. Fino Ribe n.q. Semif. Vialone nano n.q. Comune originario n.q. FORAGGI (Com. f.co dom.acq.) FIENO Maggengo 16,50 Loietto 16,50 di erba medica 22,25 PAGLIA Pressata rtb 12,00 – -1,52 -1,57 -1,66 – – – – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 -1,06 – – – – – – – – – – – – – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 FOGGIA (Quot. del 28/5/2014, f.co cons.) GRANO DURO (Nuova prod.) Fino55 28,75 Fino slavato n.q. B. mercantile56 28,25 B. mercantile slavato n.q. Mercantile57 27,75 Mercantile slavato n.q. ORZO Vestito nostrano58 n.q. Distico n.q. AVENA59 Nuova prod. n.q. SEMOLATI (Rinfusa f.co molino) Semola di duro60 44,00 Semola di duro61 39,25 CRUSCAMI DI DURO Farinaccio 14,50 Tritello 13,30 Crusca e cruschello 13,30 Farinetta 22,75 CRUSCAMI DI TENERO Farinaccio 16,55 Tritello 14,95 Crusca e cruschello 14,95 SFARINATI TENERO (Prod. Loc. f.co part.) Tipo 00 c. max 0,55% n.q. Tipo 0 c. max 0,65% n.q. Importaz. tipo 0062 n.q. Imp. 00 c. max 0,65% n.q. 0,00 – 0,00 – 0,00 – – – – 0,00 0,00 -6,45 -6,99 -6,99 0,00 -5,70 -6,27 -6,27 – – – – MILANO VERCELLI (Quotazioni del 27/5/2014) RISONI Balilla n.q. Cripto - Elio n.q. Selenio n.q. Lido - Flipper n.q. S. Andrea n.q. Loto n.q. Ariete n.q. Drago n.q. Roma n.q. baldo n.q. Arborio n.q. Thaibonnet n.q. Indica vari n.q. RISI RAFFINATI Originario comune 50,00 Lido 71,00 S. Andrea 115,00 Roma 114,50 baldo 114,50 Ariete - Drago n.q. Loto 72,50 Arborio 122,00 Thaibonnet 45,00 RISI LAV.TI PARBOILED Ribe n.q. SOTTOPRODOTTI RISO Corpettone Corpetto Mezzagrana Risina Granaverde Farinaccio Pula max. 1% silice Pula Gemma Lolla Cenere di Lolla VAR. % SETT. – – – – – – – – – – – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 – (Quotazioni del 27/5/2014) FRUMENTI N.LI TEN. Frumento di forza Panificabile sup. Panificabile Biscottiero Altri usi FRUMENTI ESTERI Comun. sen. car. int. Inglese con car. int. Comunitario panif. Comunitario panif. Sup. Comunitario di forza Can. WRS 2 pr.14% North S. 2 pr14% Australiano NAZIONALI DURI (Pr. Nord Italia) Fino B. mercantile Mercantile (Pr. Centro Italia) Fino B. mercantile Mercantile 25,90 23,35 21,50 21,65 n.q. -1,15 -1,27 -1,38 -1,37 – n.q. – n.q. – 21,40 -1,38 n.q. – 25,65 -0,77 n.q. – 31,40 0,00 n.q. – 30,05 1,01 n.q. – n.q. – 30,45 1,00 n.q. – n.q. – EURO/Q VAR. % SETT. (Pr. Sud Italia) Fino ps 80/81 h. 13% n.q. ESTERI Comunitario panif. 29,65 Non comunitari 31,15 SFARINATI TENERO (Sacco merce, car. sup. min. lex.) Tipo 00 liev. nat. pas. n.q. W 380-430 prot. ss <14 62,00 W 280-330 prot. ss <12 54,50 W 180-200-prot. ss <11,5 46,50 SFARINATI DURO Sem. con car. lex 41,05 Sem. car. sup. <lex 52,05 Semolato 36,05 Farina per panificaz. 30,25 SOTTOPR. LAV. TEN. Farinetta n.q. Farinaccio rinfusa 18,30 Farinaccio sacco n.q. Tritello rinfusa 14,65 Tritello sacco n.q. Crusca/crus.lo rinf. 13,85 Crusca/crus.lo sacco n.q. Crusca/crus.lo est. r. n.q. Cubettato n.le 13,85 Cubettato est. n.q. Germe uso zoot. 48,00 Germe alim.ne n.q. SOTTOPR. LAV. DURO Farinetta 24,05 Farinaccio 16,30 Tritello/cruschello 13,80 Cubettato 13,85 GRANOTURCO N.le ibr h. 14% 19,65 N.le ibrido h. 15% n.q. Verde da ess. h. 25% n.q. Verde da ess. h. 30% n.q. Comunitario 20,50 Non comunitario 21,35 DERIVATI LAV. MAIS Farina bramata 42,85 Farina fioretto n.q. Farina nostrana n.q. Farina int. mangime 23,65 Spezz. degem. ibrido 30,68 Glutine prot. 57% stq 96,00 Farina glutinata 20,00 Farinetta 18,90 Corn gluten feed 20,10 Germe b20% gra.stq 22,85 Germe tal quale n.q. Distillati n.q. CEREALI MIN./SOSTIT. Segale n.q. Orz. n.le leg B.M.A. n.q. Orz n.le pes B.M.A. n.q. Orzo comunitario 21,45 Avena n.le B.M.A. n.q. Avena estera 20,40 Triticale n.q. Sorgo n.le rosso n.q. Sorgo n.le bianco n.q. RISONI Arborio V. n.q. Roma 60,50 Baldo n.q. Carnaroli 61,00 Ariete Loto 39,50 Drago n.q. S. Andrea n.q. Thaibonnet 24,00 Vialone nano 93,25 Padano Argo n.q. Lido e sim. n.q. Balilla 26,50 Selenio 27,50 RISI Arborio Volano 136,50 Roma/baldo 123,00 Ribe Loto e sim. 80,00 S. Andrea 132,00 Thaibonnet e sim. 50,50 Vialone nano 197,50 Padano/Argo 132,00 Lido e sim. 73,00 Originario/com. 60,50 Parboiled Ribe 91,00 Parboiled Thaibonnet 62,00 SOTTOPR. LAV. RISO Rott. riso Corpettone 34,40 Rott. riso Corpetto 33,15 Rott. riso Mezzagran. 31,05 Grana verde 19,65 Farinaccio 19,60 Pula ris. max 2,5% c. 11,85 Pula vergine 14,05 PANELLI D'ESTRAZ. Germe di mais 29,40 Lino 45,70 Expeller di cotone n.q. Expeller di cocco n.q. FARINE D'ESTRAZ. Arachide n.q. Colza (*) 31,40 Cotone (*) n.q. Cotone 41/42% p.g. n.q. Girasole integrale 21,65 Girasole decorticato 28,10 Germe mais n.le 19,80 Germe mais est. n.q. Soia nazionale (*) 48,25 Soia estera (*) 48,30 Soia decorticata n.le (*) 49,05 Soia decorticata est. (*) 49,10 FORAGGI Erba m. prot. 17% n.q. Erba m. prot. 14% n.q. Erba m. integrale n.q. Melasso barbabietole n.q. Melasso canna 19,25 Polpe ess. Barbabietole 24,10 Polpe ess.bar.mel. n.q. Polpe esaust. biet. n.q. Carrube pellettate n.q. Carrube frantumate 28,20 Erba m. disidr. balloni n.q. Fieno magg. pressato n.q. Fieno Agost. Press. n.q. Fieno Erba m. press. n.q. Paglia pressata 11,05 RISO CONFEZIONATO Arborio 23,85 EURO/Q Roma S. Andrea Ribe Vialone nano Padano Originario com. Parboiled – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 1,99 1,56 2,27 0,00 – 0,00 – 0,00 – 0,00 – – 0,00 – 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 -0,51 – – – -0,97 0,00 0,00 – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – – – -0,92 – -0,97 – – – – -1,63 – -3,17 -1,25 – – -2,04 0,00 – – 0,00 0,00 -1,44 -1,60 0,00 0,00 -1,94 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -1,59 1,47 1,53 1,64 0,00 1,03 1,72 1,44 0,00 0,00 – – – -0,95 – – 0,70 2,93 0,00 – -1,03 -1,02 -1,01 -1,01 – – – – 0,00 -0,82 – – – 0,00 – – – – 0,00 0,00 VAR. % SETT. 21,10 n.q. 16,35 25,84 20,20 16,03 18,35 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 SEMI OLEOSI Di soia n.li 45,55 0,00 Di soia esteri (*) 45,45 0,00 Di soia integ.li tostati (*) 47,70 0,00 Di giras. (f.co p. MI) n.q. – Di colza n.q. – PRODOTTI CONVENZIONALI Semi di soia esteri n.q. – Semi di soia int. tostati n.q. – Farina d'estr. colza n.q. – Farina d'estr. soia naz. 51,95 0,97 Farina d'estr. soia estera n.q. – Far. d'estr. soia dec. naz. 59,45 0,85 Far. d'estr. soia dec. est. 58,90 0,86 Bucce di soia n.q. – (*) Prodotti soggetti a etichettatura ai sensi dei Reg. Ce 1829 e 1830 del 2003 sugli Ogm. PARMA (Quotazioni del 30/5/2014) FRUMENTO N.LE DURO Ps per hl >= 78 kg Ps per hl >= 76 kg FRUMENTO N.LE TEN. Di forza63 Superfino64 Fino ps hl >= 77 kg Buono mercantile65 GRANOTURCO66 Nazionale Estero naz.to 66 ORZO N.le ps hl 55/60 kg N.le ps hl 61/66 kg N.le ps hl >67 kg Est. Pesante AVENA66 Nazionale Estera pesante FARINA FRUMEN. TEN. Tipo 00 car. lex Tipo 0 car. lex Ttipo 00 car. sup.< lex Tipo 0 car. sup.< lex Crusca frumento ten. 27,65 0,00 26,15 0,00 21,65 0,00 21,55 – n.q. – n.q. – 19,30 -0,52 n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – 21,20 0,00 n.q. n.q. – – 45,80 44,30 59,55 58,55 19,25 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 MANTOVA (Quotazioni del 29/5/2014, al kg) FRUMENTO Varietà speciali n.q. Superfino n.q. Fino n.q. B. mercantile n.q. Mercantile n.q. GRANOTURCO N.LE Ibr. e sim. h. 14%67 19,35 Gran.lla verde h. 25% n.q. Trinciati di mais68 n.q. GRANOTURCO NAZ.TO Plata n.q. Sud Africa n.q. Jellow n. 2 e similari n.q. SEMI OLEOSI Soia n.le h14% i.2% 44,65 CEREALI MINORI Avena nostrana n.q. Segale nostrana n.q. Orzo ps sino a 55-5869 n.q. Orzo ps 58/6269 n.q. Orzo ps oltre 62-6669 20,85 Avena prod. n.le70 n.q. Segale prod. n.le n.q. Orzo prod. n.le n.q. Orzo est. naz.to vest. n.q. SFARINATI FRUM. TEN. Tipo 0 W 150/20071 n.q. Tipo 0 W 200/25072 n.q. Tipo 0 W 250/30073 n.q. Tipo W oltre 30074 n.q. FAR. ESTR. SOIA TOST. Produzione n.le75 50,10 Nazionale rinfusa n.q. Prod. estera rinfusa n.q. Panello lino in scaglie n.q. SOTTOPR. MAC. FRUM. Crusca in sacchi76 17,85 Crusca in sacchi77 17,30 Crusca rinfusa78 14,85 Crusca rinfusa79 13,80 Tritello in sacchi 18,35 Tritello rinfusa 15,75 Farinaccio in sacchi 18,85 Farinaccio alla rinfusa 16,75 FARINE GRANOTURCO Integrale n.q. Abburattata n.q. Bramata n.q. RISONI Romeo n.q. Vialone Nano n.q. Carnaroli n.q. Arborio n.q. RISI Romeo n.q. Vialone Nano 202,00 Carnaroli 137,50 Arborio 137,50 ROTTURE DI RISO Corpetto 32,75 Mezzagrana 31,00 Risina n.q. CASCAMI DI RISO Grana verde 19,75 Pula 11,85 Pula vergine 14,35 Gemma di riso n.q. – – – – – -0,51 – – – – – -1,11 – – – – -0,95 – – – – – – – – 0,40 – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – – – – – – 0,00 -4,18 -1,43 1,55 1,64 – 0,00 1,72 1,41 – EURO/Q Frumento n. 383 21,00 -1,87 – Frumento n. 484 n.q. 85 FRUMENTI ESTERI Manitoba n. 1 Manitoba n. 2 Tedesco prot. 13% Austriaco prot. 15% Francese ps 76/77 Inglese ps 75/76 North. S. n. 2 pr.15% Grano austr. prime h. Frumen. ten. com.86 Grano estero87 GRANONI N.LI GIALLI88 Ibrido semivitreo Ibrido farinoso Friuli Ibrido farinoso Veneto Ibrido farinoso89 GRANONI N.LI BIAN.88 Semivitreo Farinoso 85 GRANONI ESTERI Farinosi altre proven. Plata gialla (Ravenna) Bianco (franco arrivo) ALTRI CEREALI90 Avena nazionale Avena estera91 Orzo n.le ps <6092 Orzo n.le ps >6092 Orzo comunitario Sorgo n.le (fr. arrivo) Sorgo est. (Ravenna) SFAR. GRANO TEN.93 (Car. <Lex rinf. f/p) Farina tipo 00 Farina tipo 0 Granito tipo 00 (Car. Lex carta f/v/p) Farina tipo 00 Farina tipo 0 FAR. ALT. TEN. GLU.93 (franco arrivo) Tipo W >38094 Tipo W >35095 Tipo W >25096 PROD. GRAN. TEN.93 (F/v/p molino s/carta) Crusca/Cruschello Tritello Farinaccio (F.co arrivo rinfusa) Crusca/cruschello Tritello Farinaccio Pellettato n.le Pellettato estero PROD. GRANO DURO93 (F/v/ar. imb. merce) Semola Farinaccio (rinf.) Tritello (rinf.) Cruschello (rinf.) Pellettato n.le (rinf.) PROD. GRANOTURCO93 (F/v/p mol. imbal. c.) Far. bianc. tipo bram. Far. bianc. tipo nostr. Far. gial. tipo bram. Far. gial. tipo nostr. Spez. gr.deg.alt.rinf. Germe (rinf.) Far.tta uso zoot (rinf.) AVENA N.LE AVENA ESTERA Ps 46-48% n.q. n.q. – – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – 30,50 0,00 n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – 18,90 -1,05 19,20 -1,29 n.q. – n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. – – – n.q. – 20,25 -1,46 n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – 31,70 -1,55 30,70 -1,60 n.q. – n.q. n.q. – – 53,00 -0,75 51,90 -0,76 46,35 -0,86 18,05 18,80 20,90 – – – 13,95 14,55 17,45 13,95 n.q. 0,00 0,00 0,00 0,00 – 42,75 16,60 13,60 13,60 13,35 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 n.q. n.q. 45,25 44,25 25,40 20,25 18,00 – – 0,00 0,00 -0,78 0,00 0,00 TORINO (Quotazioni del 29/5/2014) FRUMENTO N.LE Mercantile 72/7497 B. mercant. 75/7898 Altri usi FRUMENTO ESTERO Canadese a) W.R.S. n. 299 b) Utility c.e. 2% Stat.nse: N.Spring100 Franc. base 76/7897 Francese base 76101 Comunitario tenero102 FARINE DI FRUMENTO (Alto ten. glut. carta) Tipo 00 W300 prot.13 Tipo 00 W250 prot.12 Tipo 00 W180 prot.11 (Car. min. glut.sac.c) Tipo 00 granito Semola carat. Lex Semola car>min Lex FARINE MAIS Bramata Fioretto Nostrana Macinaz. int.le ibrido CASCAMI MAIS Germe103 Germe tal quale GRANOTURCO N.LE Com. ibr. essiccato Com. ibr. da essiccare GRANOTURCO ESTERO Yellow Corn Plata gialla (Ravenna) Brasiliano Francese SEGALE Nazionale Francese ORZO N.LE Base ps 50/55 Pesante ps 56/60 ORZO ESTERO Comunitario Fran.com. ps 60/63% Fran. pes. ps 65/68% PADOVA (Quotazioni del 30/5/2014) FRUMENTI TEN. N.LI80 Frumento n. 181 Frumento n. 282 VAR. % SETT. n.q. – n.q. – 24,15 0,00 n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – 21,20 0,00 n.q. – n.q. – 60,75 0,00 55,50 0,00 44,50 0,00 53,50 0,00 39,75 0,00 46,25 0,00 44,70 0,00 40,90 0,00 n.q. – n.q. – 23,90 0,00 n.q. – 18,60 0,00 n.q. – n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. – 20,75 0,00 21,45 0,00 n.q. – Tedesca n.q. – Francese bianca 21,35 0,00 Francese nera 19,70 0,00 EURO/Q VAR. % SETT. FARINE ESTRAZIONE (Rinfusa) Girasole nazionale104 22,65 Girasole estero105 n.q. SOIA TOSTATA N.LE Prot. 44% s.t.q. 49,15 Prot. 48% s.t.q. n.q. SOIA TOSTATA ESTERA Argen. 42% stq pel. n.q. Argen. (far. 44% stq) n.q. FARINA DISIDRATATA Erba med. Pellets106 25,60 FARINA INTEGRALE Erba med. Pellets107 n.q. AMIDI Glutine di mais108 96,85 Semola glut.ta mais 20,45 RISI CONFEZIONATI Superfini Arborio 145,50 Superfini baldo 129,50 Superfini Roma 131,00 Fini S. Andrea 132,00 Fini Ribe/Ringo 83,50 Semif. Padano-Italico 137,50 Semif. R. Marchetti n.q. Semif. Comune n.q. SOTTOPRODOTTI Corpetto 33,95 Mezzagrana 31,65 Granaverde 21,00 Farinaccio 19,00 Pula 2,50% 10,45 Pula1,70% 12,75 FORAGGI Fieno maggengo n.q. Fieno agostano n.q. Fieno francese n.q. Erba medica n.q. Paglia grano n.le pres 12,75 0,00 – 0,00 – – – 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – – 0,00 UDINE (Quotazioni del 30/5/2014) GRANO Buono mercantile109 Mercantile110 Ibr. giallo stagione111 Ibrido giallo h. 14% Ibr. gial. Ven. h. 14% ORZO Nazionale vestito112 Estero pesante FARINE Manitoba tipo 0 Tipo 00 alto tenore Tipo 0 alto tenore Di frumento tipo 00 Bramata gialla Fioretto gialla Fioretto bianca Bramata bianca sac. Integrale uso zoot. Spezz. granone n.le Crusca sfusa di ten. Crusca sac. carta113 Far.ccio sfuso di ten. Far.ccio sac. carta114 20,25 -2,41 n.q. – 18,70 -1,58 n.q. – n.q. – n.q. n.q. – – 64,10 54,10 51,05 72,50 49,75 49,75 62,75 74,75 17,50 26,60 15,15 19,65 20,45 25,05 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -1,69 -1,12 0,00 0,00 0,99 0,80 VICENZA (Quotazioni del 29/5/2014) FRUMENTI TENERI N.LI Superf. alt ten glut115 n.q. Fino buono ten glut115 n.q. B. mer. ps>75 per hl116 n.q. Mercan. ps>71-73 per hl n.q. FRUMENTI ESTERI North S. h14% ce2% n.q. Francese ps 76/77117 n.q. GRANONE N.LE COM. Umidità 14% n.q. Umidità 25% n.q. ALTRI CEREALI Orzo vestito estero n.q. Orzo vest. n.le ps 56-60 n.q. FARINE FRUM. TEN.118 W 300 prot. ss <13 n.q. Tipo 00119 n.q. Tipo 0120 n.q. (Ind. molit./acq. f/p, vend./camionista) Tipo 0 ce. 0,58/60 ins. n.q. Tipo 0 ce. 0,58/60 rinf n.q. FARINE GRANOTURCO Bramata n.q. Gialla nostrana n.q. Spezz. mais farinoso n.q. CASCAMI FRUM. TEN. Crusca e cruschello n.q. Tritello n.q. Farinaccio n.q. 121 n.q. GERME DI GRANONE MANGIMI FARINE ESTR. SOIA TOST. N.le prot. 50% s.s. nor. n.q. N.le prot. 50% s.s. prot. n.q. SEMI DI SOIA Nazionale n.q. FARINA DI GRANONE Uso zootecnico n.q. RISI Arborio n.q. Vialone nano n.q. S. Andrea n.q. Padano n.q. SOTTOPROD. DEL RISO Mezzagrana n.q. Grana verde n.q. Farinaccio n.q. Pula vergine n.q. RISONI Vialone nano (55-60) n.q. FIENI Maggengo prato irr. n.q. Maggengo prato asc. n.q. Agostano prato irr. n.q. Agostano prato asc. n.q. Terzuolo prato irr. n.q. Erba medica taglio 1 n.q. Erba medica taglio 2 n.q. Erba medica taglio 3 n.q. Erba medica taglio 4 n.q. Paglia press. mietitr. n.q. – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – EURO/Q VAR. % SETT. VAR. % SETT. EURO/Q BOLOGNA (Quotazioni del 29/5/2014) FRUMENTO TEN. N.LE (Rinfusa partenza) N. 1 var. spec. forza 23,20 -0,43 N. 2 var. speciali122 21,25 -0,47 N. 3 fino123 20,95 -0,48 N. 4 buono merc. n.q. – N. 5 merc.kg/hl 70/72 n.q. – FRUM. TEN.EST.NAZ.TO (Rinfusa arrivo) Northern spring 30,20 -0,66 Canada W.R.S. n. 1 n.q. – Francese n.q. – Com. ps 75/77 ce2% n.q. – Aust. q.1 ps79 pr15% n.q. – A. q.II ps78 pr.12,5% n.q. – Ted. ps79 pr14% t.E n.q. – Ted. ps79 pr13% t.A n.q. – FRUM. DUR. N.LE (Rinfusa partenza) Pr. Nord fino124 28,95 0,00 – Pr. Nord b. merc.125 n.q. Pr. Nord. merc.126 n.q. – (Rinfusa arrivo) 127 Pr. Centro fino 29,10 0,00 Pr. Centro b. merc.128 n.q. – 129 n.q. – Pr. Centro merc. FRUM.DUR.EST.NAZ.TO (Rinfusa) Amber d. can. 1/2 n.q. – FARINE FRUM. TEN. (Pr. n.le, f.co a. ins.) 00 granito sacco pol. 42,75 0,00 00 ce 0,50/0,40 s.c. 40,75 0,00 0 ce 0,65/0,51 s.c. 39,80 0,00 FAR. FRUM. T. Q. SUP. (Insaccato arrivo) Tipo 00 W 300 min127 51,15 0,00 Tipo 00 W 280 min128 50,20 0,00 Tipo 00 W 250 min129 47,40 0,00 SFARINATI FRUM. DURO (Rinfusa arrivo) Semola car. Lex 41,50 1,22 Semola car. <Lex 48,35 1,04 CRUSCAMI DI TENERO (Rinfusa arrivo) Crusca/cruschello 13,85 0,00 Tritello Farinaccio Cubettato Cubettato estero (Insaccato arrivo) Crusca/cruschello Tritello Farinaccio CRUSCAMI DI DURO (Rinfusa arrivo) Crusca/crus.llo/tritello Cubettato Farinaccio Farinetta GRANOTURCO (Rinfusa arrivo) N.le comune (h. 14%) Est. naz.to Plata Est. naz.to Yellow Est. naz.to altre prov. CEREALI MINORI (Rinfusa arrivo) Avena n.le bianca Avena n.le rossa Avena est. naz.ta b. Avena est. naz.ta r. Orzo n.le (59-60) Orzo n.le (62-63) Orzo n.le (65-66) Orzo est. Naz.to Segale n.le Sorgo for. Rosso Sorgo for. Bianco SOTTOPR. USO ZOOT. (Insaccato partenza) Farina mais integrale (Rinfusa arrivo) Corn gluten feed Distiller g. est. USA Res.l.f.bisc/gris.h.6% Res.l.b.sec/fro.h.13% Res.l. pasta a. h.13% SEMI OLEOSI (Prod. n.le, f.co part.) Soia h.14% imp.<2% Giras. h.9% imp.<2% FARINE VEG. ESTR. (Rinfusa arrivo) Soia tost. integ. n.le Soia tost. integ. USA 14,45 0,00 17,65 1,73 13,90 0,00 n.q. – 17,85 0,00 18,45 0,00 21,05 1,45 13,65 13,95 16,60 23,60 0,00 0,00 0,00 -2,07 19,90 -0,50 n.q. – n.q. – n.q. – n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – – – – – 25,40 – n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – n.q. n.q. – – 47,15 -3,08 46,95 -3,10 VAR. % SETT. EURO/Q Soia tost. integ. Ar/B. Girasole n.le n.q. n.q. – – PRODOTTI VEGETALI (Rinfusa arrivo) ERBA MED. DISIDR. Cub.to prot. 17% ex. n.q. – Cub.to prot. 16% I q. n.q. – Cub.to prot. 14% II q. n.q. – Balloni extra n.q. – Balloni I q. n.q. – Balloni II q. n.q. – ERBA MED. ESSICC. Cub.to pr. 13,5% stq n.q. – FIENO PRATO POLIFETA Cub.to pr. 8% stq n.q. – PAGLIA Cubettato n.q. – PANELLI (Rinfusa arrivo) Lino Plata (Arg/egiz) n.q. – Altre provenienze n.q. – MELASSO (F.co dep.port. RA) Canna da zuc. 48/25 18,55 0,00 (F.co zucc.Emilia R) Barbabietola da zuc. 18,25 0,00 POLPE BARBAB. ESS. Pellets (rinf. arrivo) n.q. – Fettuccia (rinf. arrivo) n.q. – Fettuccia (sac. carta) n.q. – ERBA MEDICA PIAN. I taglio in campo n.q. – II taglio in campo n.q. – III taglio in campo n.q. – IV taglio in campo n.q. – I taglio in cascina n.q. – II taglio in cascina n.q. – III taglio in cascina n.q. – IV taglio in cascina n.q. – ERBA MEDICA MONT. I taglio in campo n.q. – II taglio in campo n.q. – III taglio in campo n.q. – I taglio in cascina n.q. – II taglio in cascina n.q. – III taglio in cascina n.q. – n.q. – FIENETTO PAGLIA GRANO PRES. In campo - rotoballe 6,00 0,00 VAR. % SETT. EURO/Q In campo - balloni 7,00 0,00 (Quotazioni del 30/5/2014) RISONI130 Comune Balilla n.q. – Comune Elio-Cripto n.q. – Comune Selenio n.q. – Sem. FlipperAlpeLido n.q. – Sem. Padano-Argo n.q. – Sem. Vialone nano n.q. – Fino Loto n.q. – Fino Ariete n.q. – Fino Augusto n.q. – Superfino Thaibonnet 230,00 – Superfino Altre indica 230,00 – Superfino Arb.-Volano n.q. – Superfino Baldo n.q. – Superfino Roma n.q. – Superfino Carnaroli 575,00 -4,96 BRESCIA (Quotazioni del 31/5/2014)131 FRUMENTO Var. spec.132 n.q. F. ps b. 79/80 n.q. B. mercantile133 n.q. Altri usi n.q. GRANOTURCO N.le gial. base h.14% 19,25 MAIS Granella ver. h. 30% n.q. ORZO N.LE Leggero ps <55 a 66 n.q. Pesante ps 61/66 n.q. ORZO ESTERO (F/magaz./gen./inter) Ps 66/67 n.q. Ps 67/68 (f.co arrivo) 21,45 SFARIN. FRUM. TEN.134 (Con car. Lex) Far. grano ten. 00135 51,00 Far. grano ten. 0136 n.q. Farina 00 granito137 n.q. (Con car. sup. <Lex) Far. grano ten. W 200138 n.q. Far. grano ten. W 400139 n.q. SFARIN. FRUM. DURO (F.co pastificio rinf.) Semola 41,25 – – – – -0,52 – – – – -0,92 0,00 – – – – 3,77 OSSERVATORIO EUROPEO 29-4 set. Euro 5-11 set. Euro Var. % 22,20 22,20 = 29-4 set. Euro 5-11 set. Euro 20,90 - 20,90 - = - - - - 20,70 20,00 20,60 19,80 19,25 20,40 20,00 19,80 20,60 20,05 19,25 20,65 -3,38 -1,00 = 1,26 = 1,23 - - - 19,50 19,50 19,50 19,90 = 2,05 Var. % BELGIO BELGIO Bruxelles DANIMARCA Copenaghen GERMANIA Brema Amburgo Colonia Mannheim Monaco Stoccarda GRECIA Serres Salonicco SPAGNA Barcellona Valencia FRANCIA La Nouvelle Eure et Loire La Pallice Metz Rouen ITALIA Bologna Milano Napoli Padova Roma Torino OLANDA Rotterdam AUSTRIA Vienna Wels PORTOGALLO Lisbona Porto FINLANDIA Nokia SVEZIA Helsingborg Norrkoping REGNO UNITO Cambridge Londra FRUMENTO FORAGGERO - - - 22,10 21,80 20,75 20,75 - 21,90 21,55 20,70 20,50 - -0,90 -1,15 -0,24 -1,20 - 19,00 22,00 - - 22,20 22,00 22,20 22,20 = 0,91 20,39 21,39 20,84 20,49 21,49 21,04 0,49 0,47 0,96 22,75 23,35 22,25 23,10 23,05 22,75 23,35 22,25 23,30 22,85 = = = 0,87 -0,87 - - - 19,10 - 18,95 - -0,79 - - - - - - - - - - - - - Bruxelles Courtrai Liegi Antwerpen DANIMARCA Copenaghen GERMANIA Brema Dortmund Dresda Erfurt Amburgo Hannover Colonia Mannheim Monaco Stoccarda FRANCIA Metz IRLANDA Cork Midlands Dublino/Nord est Wexford OLANDA Rotterdam AUSTRIA Vienna Wels PORTOGALLO Lisbona Alentejo Ribatejo e Oueste REGNO UNITO Belfast Bristol Cambridge Darlington Edimburgo Hull Liverpool Londra 19,50 19,90 2,05 19,50 19,50 = 20,80 20,90 0,48 - 17,00 - 21,10 - - - - - - 19,39 19,50 19,33 19,24 19,47 19,24 -0,76 -0,16 -0,47 VAR. % SETT. EURO/Q MORTARA DERIVATI GRANOTURCO (F/dom. cliente, sacco carta merce) Farina nostrana 44,00 Farina fioretto 48,65 Farina bramata 44,40 Far. per mang. integr. 22,85 Spezz. degerm. ibr. 30,65 Germe (f.co/part.rinf.) 22,75 CASC. FRUM. TEN.140 Farinaccio 18,30 Tritello 14,65 Crusca e cruschello 13,85 PASTE SEM.GRA.DURO (Prod. Gros/dett.)141 Conf. gr. 500 (pac.) 0,40 Conf. gr. 1000 (pac.) 0,73 Conf. kg 5 o più (kg) 0,65 RISI142 Semif. Padano 1,08 Semif. Vialone nano 1,33 Fino Ribe 0,90 Parboiled Fino Ribe 1,04 Superfino Roma 1,12 Superfino Arborio 1,19 143 FORAGGI Fieno Maggengo 13,50 Fieno Agostano 13,50 Fieno Terzuolo 13,50 Fieno erba med. 17,00 9,00 PAGLIA144 EURO/Q 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 PAVIA (Quotazioni del 28/5/2014) RISONI (Merce nuda)145 Comuni Elio Comuni originario Comuni Selenio Comuni Cripto Semif. Lido/sim. Semif. Padano Semif. Argo Semif. Vial. Nano Fine Loto Fino Ariete Drago e similari Superf. Baldo Superf. Roma Superf. Arb./Vial. Superf. Carnaroli Indica Thaibonnet n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – – – – – – – – – – VAR. % SETT. Indica Altre Indica n.q. RISI (Merce sfusa, F/p/ris. Iva escl.) Comune Originario 59,50 Comune Elio n.q. Comune Selenio n.q. Comune Cripto n.q. Semifino Lido e sim. 70,00 Semifino Padano 150,00 Semifino Argo 150,00 Semifino Vial. nano 195,50 Fino Loto 71,00 Fino Ariete n.q. Fino Drago e sim. n.q. Superfino Baldo n.q. Superfino Roma n.q. Superfino Arb./Volano n.q. Superfino Carnaroli n.q. Indica Thaibonnet n.q. Indica Altre Indica n.q. Parboiled Grup. Ribe 81,00 Parboiled Thaibonnet 59,50 – 0,00 – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – – – – – – 0,00 0,00 PIACENZA (Quot. del 30/5/2014, f.co prod.) GRANO TENERO Var. spec. di forza146 n.q. Superfino n.q. Fino n.q. B. mercantile n.q. Altri usi ps <75 kg n.q. n.q. GRANO DURO GRANOTURCO N.le comune ibrido147 n.q. ORZO N.le leggero148 n.q. pesante 62/66 kg n.q. AVENA Prod. 2004 n.q. SOIA In granella prod. 2007 n.q. CASCAMI FRUMENTO Farinetta n.q. Farinaccio n.q. Tritello n.q. Crusca/crusc.lo n.q. Crusca/crusc.lo rinf. n.q. FARINE FRUMENTO Tipo 00 W 300149 n.q. Tipo 00 W 250150 n.q. Tipo 00 W 200151 n.q. Tipo 0 W 200151 n.q. – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – I PRINCIPALI MERCATI ESTERI Quotazioni dei cereali rilevate dalla Commissione Ue sui mercati più rappresentativi; prezzi al produttore franco partenza, Iva esclusa al quintale; al cambio in vigore il venerdì della settimana di riferimento; (*) franco arrivo FRUMENTO TENERO 17 CEREALI 6-12 GIUGNO 2014 FRUMENTO DURO 29-4 set. Euro 5-11 set. Euro Var. % - - - 25,00 24,00 26,00 - - 24,08 29,50 29,80 28,50 24,55 30,60 29,80 29,00 1,97 3,73 = 1,75 32,89 34,19 3,95 - - - Euro Euro GRECIA Alexandroupolis Larissa Salonicco Livadia Volos Serres SPAGNA Burgos Cordoba Siviglia Saragozza FRANCIA Eure et Loire Marsiglia La Nouvelle Depart Sud-oueste Rouen ITALIA Bologna Cagliari Catania Foggia Grosseto Milano Napoli Roma AUSTRIA Vienna Wels PORTOGALLO Lisbona Alentejo Porto - - Buenos Aires 30,25 26,50 31,25 30,02 31,75 30,75 29,15 Londra - - - - - - - - – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 23 30 mag. mag. – – – – – – – – – – – – – – – – – – 23 30 mag. mag. Cereali Frumento tenero Rouen 1 (nov.) Frumento tenero Rouen 2 (gen.) Orzo Rouen P1 (mar.) Orzo Rouen P2 (gen.) Granoturco Bordeaux P1 (gen.) Granoturco Bordeaux P2 (mar.) 19,53 19,15 19,55 19,20 – – – – 17,58 17,35 18,15 18,05 -1,92 -1,79 – – -1,28 -0,55 23 30 mag. mag. Oli Colza Ue (P1) Colza Ue (P2) Soia oland. grezzo (P1) Soia oland. grezzo (P2) Soia oland. grezzo (P3) 70,00 69,00 70,00 69,30 – 67,80 67,30 68,00 68,50 – Palma grezzo Sumatra-Malaysia (P1) Palma grezzo Sumatra-Malaysia (P2) Palma grezzo Sumatra-Malaysia (P3) Girasole Ue (P1) Girasole Ue (P2) Arachidi grezzo any origin Arachidi grezzo Refin Arachidi grezzo (dic.) Semi di soia Usa n. 2 P1 Semi di soia Usa n. 2 P2 St. Lawrence Euro Euro Var. % sett. 65,66 62,84 -4,31 65,66 62,65 -4,59 – – – 69,70 68,35 69,70 38,53 – – – – – – 38,88 38,13 – – -1,94 -1,68 – – – -1,93 – 23 30 mag. mag. CHICAGO Ril. Chicago Board of Trade; al produtt. franco partenza, Iva escl. 23 mag. 30 mag. Euro Euro -3,14 -2,46 -2,86 -1,15 – 1 Cw 13,5% 1 Amber Durum 2 Amber Durum 3 Amber Durum – – – – – – – – Marzo Maggio Luglio Settembre Dicembre Gennaio – – – – Fragrant (assoc.) 1 categ. 100% Fragrant (assoc.) 2a categ. 100% Bianco (assoc.) 1a categ. 100% Bianco (assoc.) 2a categ. 100% Bianco (assoc.) 3a categ. 100% Bianco 5% Winnipeg – – – – – – – – – – – – – – – – – – 23 30 mag. mag. Cereali Frumento (lug.) Frumento (ott.) Frumento (dic.) Frumento (mar.) Orzo (mag.) Orzo (ott.) Orzo (nov.) Orzo (mar.) Semi e farine Semi di lino (mar.) Semi di lino (mag.) Farina di colza (dic.) – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 16,94 17,28 17,84 - -3,71 -3,45 -3,02 - Marzo Maggio Luglio Settembre Dicembre Gennaio 13,81 13,73 13,73 - 13,48 13,25 13,24 - -2,40 -3,52 -3,57 - Marzo Maggio Luglio Settembre Dicembre Gennaio 17,46 16,96 16,76 - 18,78 17,86 16,78 - 7,56 5,32 0,17 - 24,67 23,42 24,29 23,30 -1,54 -0,52 40,85 38,97 35,60 40,32 38,47 34,72 -1,30 -1,29 -2,49 40,65 38,45 35,66 - 40,52 38,39 35,33 - -0,31 -0,15 -0,92 - Avena Riso a 17,59 17,89 18,39 - Granoturco 23 30 mag. mag. Bangkok Var. % set. Frumento Grano Semi Colza (ago.) Colza (nov.) Colza (feb.) Frumento (nov.) Frumento (gen.) Frumento (mar.) Rotterdam - – – – – – Semi e farine Semi di soia Exports P1 Semi di soia Exports P2 Farina di soia Afloat 1,68 2,32 3,31 = -8,10 = = 23 30 mag. mag. Cereali Frumento Upriver P1 Frumento B. Aires P1 Frumento B. Aires P2 Granoturco Export P1 Granoturco Export P2 Parigi 29,75 25,90 30,25 30,02 34,55 30,75 29,15 Var. % sett. – – – – – – – – – – – – Riso grezzo Marzo Maggio Luglio Settembre Semi di soia Marzo Maggio Luglio Agosto Farina di soia Maggio Luglio Agosto Settembre Ottobre NOTE CEREALI (1) Min. 300 W - min. 300 fulling number; (2) B.M.A. (Mec e similari); (3) Cons.to su vagone al porto di sbarco; (4) Con glutine sup. min. Lex; (5) Per autotreno o cisterna completi - merce sana leale mercantile - imballaggio esc. Iva - pronta cons. e pag.; (6) Imp. 1% um. 13% prot 13/14; (7) Imp. 1% um. 13% prot 12/13; (8) imp. 1% um. 14% prot 11,5; (9) P/L 0,55 max, qualità superiore ai minimi di legge; (10) Rinfusa (da industriale o commerciante a consumatore, f.co magazzino acquirente); (11) F.co magaz. acquirente per prod. pellettato; (12) P/L max 0,60, P.S. 80, glut. 34%, imp. 1%; (13) P/L max 0,60, P.S. 80, glut. 32%, imp. 2%; (14) Imp. 2%; (15) Modame P.S. min. 76; (16) Prodotti lavor. grano e mais sostit. uso zoot.; (17) Cubettate (rinf. arrivo); (18) In conformità Dec. 2/07/89 n. 316; (19) Carico a spese acq.te; (20) Sano mercantile; (21) Sano leale mercantile; (22) Per disoleazione - prezzo acc. Interprof.; (23) Con caratter. sup. min. Lex; (24) Merce rinfusa sul veicolo f.co produttore o grossista; (25) W. Min. 280, P/L. max. 0,70, glutine non inf. 34,5% ps 80, cs max 1; (26) W. Min. 180, P/L. max. 0,60, glutine non inf. 33% ps 76/77, ce 1; (27) Ps 76/77 glutine non inf. 30% ce 1%; (28) Ps 74/75, ce 2%; (29) Ps min. 80 - imp. 1 % - W min. 280; (30) Ps min. 78 - imp. 1 % - W min. 200; (31) Ps min. 77 - imp. 1 % - i.c. 220; (32) Ps inf. 76 - imp. 1%; (33) In granella n.le h. max. 15%; (34) A stagione base 25% h.; (35) Cen. 0,5 gl. 7; (36) Cen. 0,6 gl. 9; (37) Cen. 0,45 gl. 12/13; (38) Cen. 0,6 gl. 11/12; (39) Pr. 42,5/44 stq; (40) Prot. 36% stq; (41) Prot. 19% stq; (42) Dis. Pellets, Pr 15,5/16,5% stq f. 28; (43) Pr. 7/8% stq fibra 35/40; (44) Pr. 34% stq; (45) Naz. e/o estere; (46) Prot. 18,5% stq; (47) Pr. 14/16 stq grassi 6/7; (48) Prot. 55/58% stq; (49) Prot. 17/18 stq; (50) Per panificazione (max. 220 W); (51) Prod. Nord Italia; (52) Spec. domicilio acq.nte - in sacchi; (53) F.co domicilio acq.nte - in sacchi; (54) Scostamento / + 0,5% per punto di ps; (55) Da commerciante - f.co domicilio acquirente; (56) Peso kg 80/hl, h. 11-12%, spez. max. 5% farin. 1%, bianc. fino a 20%, nulli 0,5%, volp. 4%. germ. assenti; (57) Peso kg 78/80hl, h. 11-12%, spez. max. 5% farin. 1-2%, bianc. 21-35%, nulli 0,5%, volp. 6%. germ. assenti; (58) Peso kg 75/78hl, h. 11-12%, spez. max. 5% farin. 1-2%, bianc. 36% oltre, nulli 0,5%, volp. 6%. germ. assenti; (59) Nuova prod. (base kg 66/hl, 2% corpi estranei); (60) Base kg 42/hl, imp. Reale max. 4%); (61) Cen. 0,8/0,85%; (62) Cen. 0,85/0,90%; (63) Cen. max. 0,50% (f.co arrivo); (64) Manital, Salmone - peso hl >78 kg; (65) Marzotto, Mec, Felino - peso hl >77 kg; (66) Peso hl >74 kg; (67) Sano, secco, leale, mercantile; (68) A frattura farinosa; (69) I˚ raccolta (sost. secca 33%); (70) Nostrano in natura; (71) F.co dest. Compreso; (72) Proteine sul secco min. 11,0; (73) Proteine sul secco min. 11,5; (74) Proteine sul secco min. 12,0; (75) Proteine sul secco min. 13,0; (76) Insacc. imballaggio compreso; (77) Consegna su motrice; (78) Autotreno completo altre province; (79) Consegna su motrice; (80) Autotreno completo altre province; (81) Merce f.co veicolo, rinfusa, partenza magazzino venditore, Iva esc.; (82) Ps min. 80 - imp. 1% - h 14% - W <280 P/L max. 0,8 - glutine min. 33%; (83) Ps min. 77 - imp. 1% - h 14% - W <220 P/L max. 0,7 - glutine min. 28% - i.c. 280; (84) Ps min. 74 - imp. 1% - h 14% - i.c. 220; (85) Ps inf. 73 - imp. 1% - h. 14%; (86) Merce nazionalizzata, rinfusa, f.co veicolo partenza Venezia, Iva esc.; (87) Ps 75/77; (88) Prov. Kazakistan; (89) Merce f.co veicolo, rinfusa, partenza magazzino venditore, secchi od essiccati, h. 15% Iva esc.; (90) Base 25% h (f.co veicolo, partenza magazzino venditore); (91) Merce f.co veicolo, partenza magazzino venditore, Venezia, Iva esclusa; (92) Ps 52/54 - f.co magazzino; (93) H. 14% - imp. 2%; (94) Rinfusa, f.co partenza, Iva esc.; (95) P/L max. 0,70 prot. ss min. 14; (96) P/L max. 0,70 prot. ss min. 13,50; (97) P/L max. 0,70 prot. ss min. 12; (98) Ce 2% h. 15%; (99) Ce 1% h. 15%; (100) Ce 1% prot. 15%; (101) Ce 2% prot. 15%; (102) Ce 2% h. 15% f.co Modane; (103) Ps 72/73 ce 2% h. 15,5%; (104) B. 20% grassi stq; (105) Rif. 28% stq; (106) Rif. 26-27% stq; (107) Prot. 16% stq cellulose 25% stq; (108) Prot. 10% stq cellulose 30% stq; (109) Prot. 58% stq; (110) Ps 77/78 imp. 1% h. 14%; (111) Ps 70/76 imp. 2% h. 14%; (112) H. base 25%; (113) H. 14% ps 57/60; (114) Tara merce; (115) Ps >78 per hl. - h. 14% - ce 1%; (116) H. 14% - ce 1%; (117) H. 15% - ce 2%; (118) Ad alto tenore di glutine; (119) Ceneri 0,45%; glutine 10-12 consist.; (120) Ceneri 0,60%; glutine 10-12 consist.; (121) Con grassi 20% su tal quale - h. 13% acidità 4% - merce f.co arrivo - runfusa; (122) Kg/hl 79/80 min. ce 1%; (123) Kg/hl 78/79 min. - ce 1%; (124) Kg/hl 78/80; (125) Kg/hl 75/77; (126) P/L 0,55 max.; (127) Kg/hl 72/73 min; (128) P/L 4,8 max.; (129) P/L 0,52 max.; (130) Merce nuda, nei luoghi di prod., pronta consegna, Iva esc.; (131) Merce sana, secca, leale, mercantile Veicolo azienda produttore,- tele esc.- pagamento alla consegna; (132) Grani di forza; (133) Ps base 76/78; (134) Farine: f.co domicilio cliente, in sacco carta per merce - 00 granito: f.co pastificio, in sacco luta per merce; (135) Ceneri 0,50 - glutine 7; (136) Ceneri 0,65 - glutine 9; (137) Per pasta fresca - ceneri 0,50 - glutine 7; (138) Ceneri 0,50; (139) Ceneri 0,65; (140) F.co molino, sacco compreso; piccole partite maggior. max euro 1,34 per 100 kg; (141) F.co neg./dett., imb. grossista (legge 9/6/1971 n. 440); (142) Merce f.co magazzino grossista, in confezioni da gr. 1.000 o gr. 500 netti; (143) Pressati su veicoli all'azienda del produttore; (144) B.M.A.: h. 14% - imp. 2%. Merce nuda posta nei luoghi di produzione; (145) Merce nuda posta nei luoghi di produzione, pronta consegna, Iva esclusa; (146) H. 14%, imp. 1% W >350, P/L non sup. a 0,60 F/N min. 325-335; (147) Prod. 1999 (imp. Max 1%, h. 15%); (148) Pl 0,5/0,6, proteine 11,50; (149) Pl 0,50,6, proteine 14/15; (150) Min. P/L 0,48 max. prot. ss min. 12; (151) Min. P/L 0,55 max. prot. ss min. 11,5. 18 BOVINI EURO/Q 6-12 GIUGNO 2014 VAR. % SETT. Quarti posteriori I Quarti posteriori II Quarti anteriori I Quarti anteriori II MODENA (Quotazioni del 26/5/2014) CAPI DA VITA VITELLI Baliotti r.pr. carne ext 5,15 Baliotti r.pr. carne 3,24 Baliotti pezz. neri I q. n.q. Baliotti pezz. neri II q. n.q. Ristallo Limousine 3,36 Rist.Charollaise inc fr 3,09 Ristallo incroci naz. n.q. VACCHE Bruna Alpina n.q. Simmenthal n.q. Frisona pezzata nera n.q. CAPI DA MACELLO1 (Pr.ps vivo f.co mercato MO) VITELLI Razze e incroci carne 6,86 Pezzati neri 6,43 VITELLONI MASCHI Razze pr.te da carne2 n.q. Limousine 2,75 Charollaise inc. fr.I q. 2,61 Charollaise inc. fr.II q. 2,43 Incroci nazionali I q. 1,97 Incroci nazionali II q. 2,06 Simmenthal pez rossi 1,99 Polacchi 1,75 Pezzati neri I q. 1,50 Pezzati neri II q. n.q. VITELLONI FEMMINE Razze pr carne extra n.q. Limousine 2,91 Charollaise incr. fran. 2,59 Simmenthal inc. naz. 2,08 Pezzate nere 2,42 TORI Razze da carne n.q. Pezzati neri n.q. VACCHE Razze da carne n.q. Simmenthal I q. n.q. Simmenthal II q. n.q. Pezzate nere I q. n.q. Pezzate nere II q. n.q. CARNI FRESCHE (Mac/dett. f.co acq.) VITELLO NAZIONALE Mezzene q. extra 8,61 Mezzene I q. 8,49 Mezzene II q. 7,59 Selle sgrassate I q. 11,73 Selle sgrassate II q. 10,73 Selle I q. 11,42 Selle II q. 10,02 Busti I q. 5,76 Busti II q. 5,04 VITELLONE Mezzene q. extra 6,70 Mezzene I q. 6,12 Mezzene II q. 5,47 Quarti post sgras I q. 9,01 Quarti post sgras II q. 8,61 Quarti anteriori I q. 3,36 Quarti anteriori II q. 3,34 TORO Mezzene I q. n.q. Mezzene II q. n.q. Quarti posteriori I q. n.q. Quarti posteriori II q. n.q. Quarti anteriori I q. n.q. Quarti anteriori II q. n.q. MANZO VITELLONE FM. Mezzene q. extra 6,66 Mezzene I q. 6,27 Mezzene II q. 5,54 Quarti post sgras I q. 9,68 Quarti post sgras II q. 9,11 Quarti anteriori I q. 3,60 Quarti anteriori II q. 3,40 VACCHE I CATEG.3 Mezzene I q. 4,13 Mezzene II q. n.q. Quarti post sgras I q. 4,89 Quarti post sgras II q. n.q. Quarti anteriori I q. n.q. Quarti anteriori II q. n.q. VACCHE II CATEG.4 Mezzene I q. n.q. Mezzene II q. n.q. Quarti post sgras I q. n.q. Quarti post sgras II q. n.q. Quarti anteriori I q. n.q. Quarti anteriori II q. n.q. VITELLO NAZIONALE (Mac./gr. f.co stab. m.) Mezzene q. extra 8,20 Mezzene I q. 8,08 Mezzene II q. 7,18 Selle sgrassate I q. 11,33 Selle sgrassate II q. 10,31 Selle I q. 11,22 Selle II q. 9,82 Busti I q. 5,20 Busti II q. 4,51 VITELLONE Mezzene q. extra 6,36 Mezzene I q. 5,78 Mezzene II q. 5,11 Quarti post sgras I q. 8,65 Quarti post sgras II q. 8,16 Quarti anteriori I q. 3,18 Quarti anteriori II q. 2,93 TORO Mezzene I q. n.q. Mezzene II q. n.q. EURO/Q 0,00 0,00 – – 0,00 0,00 – – – – -0,72 -1,53 – 0,00 0,00 -0,41 -0,51 -0,48 -0,50 -0,57 -0,66 – – 0,00 -0,77 -0,95 -0,82 – – – – – – – -1,15 -1,16 -1,30 0,00 0,17 0,00 0,00 -3,35 -3,82 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 – – – – – – – – – -1,21 -1,22 -1,37 0,00 0,00 0,00 0,00 -3,70 -4,25 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – q. q. q. q. MANZO VITELLONE FM. Mezzene q. extra Mezzene I q. Mezzene II q. Quarti post sgras I q. Quarti post sgras II q. Quarti anteriori I q. Quarti anteriori II q. VACCHE I CATEG.3 Mezzene I q. Mezzene II q. Quarti post sgras I q. Quarti post sgras II q. Quarti anteriori I q. Quarti anteriori II q. VACCHE II CATEG.4 Mezzene I q. Mezzene II q. Quarti post sgras I q. Quarti post sgras II q. Quarti anteriori I q. Quarti anteriori II q. QUALIF. GRIGLIA CEE (Fco stabil.macell.)5 VITELLONI MASCHI Mezzene E1 Mezzene E2 Mezzene E3 Mezzene U1 Mezzene U2 Mezzene U3 Mezzene R1 Mezzene R2 Mezzene R3 Mezzene O1 Mezzene O2 Mezzene O3 Mezzene P1 Mezzene P2 Mezzene P3 VITELLONI FEMMINE Mezzene E1 Mezzene E2 Mezzene E3 Mezzene U1 Mezzene U2 Mezzene U3 Mezzene R1 Mezzene R2 Mezzene R3 Mezzene O1 Mezzene O2 Mezzene O3 Mezzene P1 Mezzene P2 Mezzene P3 VACCA Mezzene R1 Mezzene R2 Mezzene R3 Mezzene O1 Mezzene O2 Mezzene O3 Mezzene P1 Mezzene P2 Mezzene P3 VAR. % SETT. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – 6,24 5,86 5,11 9,22 8,75 1,64 2,96 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3,80 0,00 3,30 0,00 4,49 0,00 n.q. – n.q. – n.q. – 3,27 2,70 3,76 n.q. 2,26 n.q. 0,00 0,00 0,00 – 0,00 – n.q. 4,37 4,37 n.q. 4,11 4,11 n.q. 3,82 3,82 n.q. 3,20 3,20 n.q. 3,05 3,05 – 0,00 0,00 – -0,36 -0,36 – -0,39 -0,39 – -0,47 -0,47 – -0,49 -0,49 n.q. 4,87 4,87 n.q. 4,58 4,58 n.q. 3,77 3,77 n.q. 2,83 2,83 n.q. 2,01 2,01 – 0,00 0,00 – -0,65 -0,65 – -0,79 -0,79 – -1,05 -1,05 – 0,00 0,00 2,45 2,55 2,55 2,07 2,38 2,54 1,67 1,87 1,87 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 CUNEO (Quotazioni del 27/5/2014) CAPI DA ALLEV./RIPROD. VITELLI (Razza piemontese, al capo) Normali 404,00 Della coscia 665,00 Vitelli slattati 575,00 Manze n.q. Vacche n.q. CAPI DA MACELLO (Iva esclusa, kg) VITELLO LATTE/SANATO6 Piemontese normale 4,03 Piemont. della coscia 5,33 Forestiero normale n.q. Forestiero della coscia n.q. Blu Belga n.q. VITELLONE PIEMON.7 Normale n.q. Con tend. alla coscia n.q. Della coscia n.q. VITELLO FORESTIERO7 Normale n.q. Con tend. alla coscia n.q. Della coscia n.q. Blu Belga n.q. 0,00 -1,48 0,00 – – 0,00 0,00 – – – – – – – – – – EURO/Q VAR. % SETT. n.q. n.q. MANZO BUE VACCA – – Grassa Uso industriale 2,33 0,00 1,05 0,00 Normale Della coscia n.q. – 2,15 0,00 EURO/Q Incrocio oltre 500 kg Nostrane I Nostrane II MANZARDE VACCHE I q. II q. III q. Razze da carne 8 TORO FIRENZE (Quotazioni del 27/5/2014) BESTIAME DA MACELLO Vitelli lattanti 3,70 Vitelloni I qualità 2,93 Vitelloni II qualità 2,25 Vacche I qualità 1,45 Vacche II qualità 1,18 CARNI FRESCHE (F.co mer/loc., gr/dett. Iva esc.) VITELLA DA LATTE Mezzene nazionali 5,55 Mezzene estere n.q. Quarti anteriori n.li 2,53 Tronconi n.li9 7,95 Tronconi esteri9 7,85 VITELLONE Mezzene n.li 4,75 Mezzene estere n.q. Quarti anteriori n.li 2,85 Tronconi n.li9 7,30 Tronconi esteri9 n.q. Tronc. n.li9 inf. 12 mesi n.q. GRASSO GREG. OSSA10 Grasso (sego)11 n.q. Ossa di macello bovine n.q. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – – – – 0,00 – – 0,00 – 0,00 – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 PIACENZA (Quotazioni del 28/5/2014) VITELLI DA LATTE ALLEV. (Da inc. r. preg. carne) Maschi Femmine (Nostrani) Maschi Femmine VITELLONI Da ingrasso 6/12 mesi Oltre 12 fino a 18 mesi MANZE (Prezzo al capo) Gravide oltre 6 mesi I q. Gravide oltre 6 mesi II q. VACCHE (Prezzo al capo) Da latte I q. Da latte II q. DA MACELLO VITELLI Da latte razze da carne Comuni nostrani VIT./SCOT. EX. R. CARNE Limousine maschi Limousine femmine Char./incr. franc. mas. Char./incr. franc. fem. Vitelloni polacchi Altre razze importate VITELLONI Extra inc. c/carne raz. Vitelloni I nostrani Vitelloni II nostrani SCOTTONE Incrocio 380/500 kg n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – MANTOVA CREMONA (Quotazioni del 28/5/2014) VITELLI ALLEV. BALIOTTI (Ps vivo - f.co stalla) Da incrocio 3,78 Frisona di I qualità n.q. Frisona di II qualità n.q. DA MACELLO (Ps morto - f.co f. b. CR, pr. ind.) Tori di I qualità 2,33 Tori II qualità n.q. Manze (scottone) 2,45 Vit.one barbine da incr. n.q. Vit.one barbine frisona n.q. Vacche frisona I q. 2,28 Vacche frisona II q. 1,75 Vacche frisona III q. 1,10 Vitelloni incrocio I q. 3,48 Vitelloni incrocio II q. 3,10 Vitelloni frisona di I q. 3,14 Vitelloni frisona di II q. 2,48 VAR. % SETT. n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – n.q. n.q. n.q. – – – n.q. – (Quotazioni del 29/5/2014) DA MACELLO AL KG Vacche di I qualità 1,01 Vacche di II qualità 0,83 Vit.oni incr. n.li12 2,08 Vit.oni incr. n.li tori c.13 1,90 Vitelloni limousine 2,69 Vitelloni charolaise 2,45 Vitelloni incr. francesi 2,37 Vitelloni simm. bavar. 2,09 Vitelloni polacchi 1,93 Vitelloni bruno bavaresi n.q. Vitelloni pezz. neri n.li 1,60 Tori pezz. neri monta 1,09 Manze pezz. nere n.li n.q. Manze incroci n.li12 n.q. Manze incr. n.li tori c.13 n.q. Manze limousine n.q. Manze charolaise n.q. VITELLI CARNE BIANCA14 (Al kg) Pezzati neri francesi n.q. Pezzati neri polacchi n.q. Pezzati neri nazionali 2,48 ALLEVAMENTO DA LATTE (Capi iscr. libro g., cad.) MANZETTE PEZ.TE NERE Da ingravidare 875,00 Gravide da 3 a 7 mesi1.305,00 Gravide oltre i 7 mesi1.440,00 VACCHE DA LATTE Pez. nere sotto 5 anni n.q. Pez. nere oltre 5 anni n.q. (Capi non iscr. libro g.) MANZETTE PEZ.TE NERE Da ingravidare 635,00 Gravide da 3 a 7 mesi 895,00 Gravide oltre i 7 mesi1.070,00 VACCHE DA LATTE Pez. nere sotto 5 anni n.q. Pez. nere oltre 5 anni 114,00 VITELLI ALLEV. LATTE (Cadauno) SVEZZATI MASCHI Pez. n. n.li 140/150 kg n.q. Inc. fr. car. 160/180 kg n.q. Simment. 180/200 kg n.q. VIT. M. INC. TORI P.B.B. (Al kg) Da 45 - 50 kg n.q. Da 46 - 55 kg 4,25 Da 56 - 70 kg 4,65 V. M. TORI LIM./CHA./P. Da 45 - 50 kg n.q. Da 46 - 55 kg 3,00 Da 56 - 70 kg 3,00 VIT. F. INC. TORI P.B.B. (Al kg) Da 45 - 50 kg n.q. Da 46 - 55 kg 3,99 Da 56 - 70 kg 4,39 V. F. TORI LIM./CHA./P. Da 45 - 50 kg n.q. Da 46 - 55 kg 2,74 Da 56 - 70 kg 2,74 VITELLI M. PEZZ. NERI (Al kg) Da 40 - 45 kg n.q. Da 46 - 55 kg 2,50 Da 56 - 70 kg 2,50 VITELLI F. PEZZ. NERI (Al kg) Da 40 - 45 kg n.q. Da 46 - 55 kg 2,24 Da 56 - 70 kg 2,24 CARCASSE BOV. ADULTO (Qualifica griglia CEE) VITELLONI MASCHI Carcasse E1 n.q. Carcasse E2 4,23 Carcasse E3 4,14 Carcasse U1 n.q. Carcasse U2 4,04 Carcasse U3 4,06 0,00 0,00 -0,48 -0,52 0,00 -0,41 -0,42 -0,48 -0,52 – -0,62 0,00 – – – – – – – -3,13 EURO/Q Carcasse R1 Carcasse R2 Carcasse R3 Carcasse O1 Carcasse O2 Carcasse O3 Carcasse P1 Carcasse P2 Carcasse P3 VITELLONI FEM. (SCOTT.) Carcasse E1 Carcasse E2 Carcasse E3 Carcasse U1 Carcasse U2 Carcasse U3 Carcasse R1 Carcasse R2 Carcasse R3 Carcasse O1 Carcasse O2 Carcasse O3 Carcasse P1 Carcasse P2 Carcasse P3 VACCHE/MANZARDE Carcasse R1 Carcasse R2 Carcasse R3 Carcasse O1 Carcasse O2 Carcasse O3 Carcasse P1 Carcasse P2 Carcasse P3 VAR. % SETT. n.q. – 3,76 -0,37 3,92 3,98 2,85 -8,45 3,32 0,76 3,31 -0,54 n.q. – 2,55-12,18 2,98 4,39 n.q. 5,18 4,90 n.q. 4,61 4,60 n.q. 4,14 4,24 n.q. n.q. 3,01 2,61 2,86 2,55 – -0,42 4,37 – 2,04 1,86 – 7,88 -0,05 – – -2,65 – 7,72 – 2,64 3,03 n.q. 3,14 2,61 2,89 2,99 1,86 2,27 – 1,75 – 3,52 -9,57 -0,52 1,95 -2,11 -4,62 MILANO 0,00 0,00 0,00 – – 0,00 0,00 0,00 – 2,70 – – – – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – -0,89 0,12 – -2,27 0,57 OSSERVATORIO EUROPEO LE CARNI BOVINE IN CARCASSA Cat. A., rilevate dalla Commissione Ue; prezzi al produttore franco partenza, Iva esclusa al quintale; cambio in vigore il venerdì della settimana di riferimento CLASSE U CLASSE R CLASSE URO 5-11mag. 12-18mag. Var. % % Interv. 5-11mag. 12-18mag. Var.% % Interv. 5-11mag. 12-18mag. Var.% % Interv. - 351,62 352,00 Austria 348,84 349,45 0,17 - 355,29 355,37 0,02 0,11 - 336,49 336,37 Belgio 347,51 347,33 -0,05 - 312,36 312,40 0,01 -0,04 - 396,40 396,51 Danimarca - 396,40 396,51 0,03 0,03 - 397,98 401,15 Finlandia - 397,98 401,15 0,80 0,80 - 385,47 384,16 Francia 388,28 386,37 -0,49 - 380,70 380,40 -0,08 -0,34 - 358,09 358,17 Germania 353,82 354,03 0,06 - 362,95 362,90 -0,01 0,02 Gran Bretagna - 429,98 433,92 Grecia - 429,98 433,92 0,92 0,92 Irlanda Irlanda del Nord - 394,29 388,56 Italia 395,05 390,38 -1,18 - 391,18 381,16 -2,56 -1,45 - 383,88 382,58 Lussemburgo 386,49 386,28 -0,05 - 377,72 373,92 -1,01 -0,34 - 350,10 337,84 Olanda - 350,10 337,84 -3,50 -3,50 - 378,92 377,87 Portogallo 381,16 381,60 0,12 - 377,15 374,91 -0,59 -0,28 - 374,06 375,53 Spagna 373,33 374,29 0,26 - 374,77 376,78 0,54 0,39 Svezia - 356,70 350,41 -1,76 356,70 350,41 -1,76 - (Quotazioni del 26/5/2014) CARNI BOVINE (Mac. o gros/det/ind.)15 BOVINO ADULTO Categoria A-E VIT.ONI M MEZZENE S/rene classe E 4,60 -3,16 Classe U 4,25 -3,41 Classe R 3,45 -4,17 Classe O 2,75 -5,17 POSTERIORE S/rene classe E16 6,00 0,00 Classe U 5,50 0,00 Classe R 4,38 0,00 Classe O 4,03 0,00 ANTERIORE C/pancia classe E 3,25 -5,80 classe U 3,15 -5,97 classe R 2,83 -6,61 classe O 2,58 -7,21 VIT.ONI F MEZZENE S/rene classe E 6,00 0,00 Classe U 5,60 0,00 Classe R 5,13 0,00 Classe O 3,83 0,00 POSTERIORE S/rene classe E16 8,60 0,00 Classe U 7,50 0,00 Classe R 6,35 0,00 Classe O 5,30 0,00 ANTERIORE C/pancia classe E 3,03 -6,20 classe U 2,75 -6,78 classe R 2,30 -8,00 classe O 2,15 -8,51 VACCHE CAT. D MEZZ. S/rene classe R 2,85 0,00 Classe O 2,35 0,00 Classe P 1,78 0,00 POSTERIORE S/rene classe R16 3,00 0,00 Classe O 2,28 0,00 Classe P 1,83 0,00 ANTERIORE C/pancia classe R 1,55 0,00 Classe O 1,43 0,00 Classe P 1,25 0,00 VITELLI (Mezzene o carcasse) R. carni preg. q. extra 7,93 -2,46 Razze da carne di I 6,68 -2,91 Altre razze di II 5,45 -3,54 SELLE (Posteriori di vitello) R. carni pregiate extra 9,85 -1,99 Razze da carne di I 8,35 -2,34 Altre razze di II 6,65 -2,92 BUSTI (Anteriori di vitello) R. carni preg. q. extra 3,95 -7,06 Razze da carne di I 3,40 -8,11 Altre razze di II 2,85 -9,52 CARNE ANTERIORE17 Denerv. disos. per ind. 4,20 0,00 GRASSO BOVINO FRESCO17 Proven. da macelleria n.q. – Da ind. mac. e/o lavor. n.q. – – Ossi bovini freschi18 n.q. (Ps vivo Iva esc. f.co all. MI/prov.) BOVINI DA MACELLO Vit.oni m. r. carn. preg. ex 2,15 -4,44 Vit.oni m. altre r. carn. di I 1,95 -4,88 Vit.oni m. altre razze di I 1,05 -8,70 Vit.oni m. altre razze di II 0,90-10,00 Vit.oni f. r. carn. preg. ex 3,50 0,00 Vit.oni f. altre r. carn. di I 3,28 0,00 Vit.oni f. altre razze di I 2,05 0,00 Vit.oni f. altre razze di II 1,98 0,00 Tori altre razze di I 1,40 -3,45 Tori altre razze di II 1,23 -3,92 EURO/Q Vacche raz. carne di I Vacche altre razze di I Vacche altre razze di II Vacche altre razze di III Vitelli latte r. c. pr. ex. Vitelli altre razze di I Vitelli altre razze di II Vitelli da ingr. (Baliotti) Frisona f/m Incrocio f/m Incr. pie blu belga f/m VAR. % SETT. 1,28 1,05 0,88 0,65 3,85 2,88 2,30 0,00 0,00 0,00 0,00 -2,53 -3,36 -4,17 1,95 5,41 3,40 3,03 4,90 2,08 MONTICHIARI (Quotazioni del 30/5/2014) CAPI DA MACELLO Vacche I q. Frisona Vacche II q. Frisona Vacche III q. Frisona Tori Frisoni I q. Vetelloni Frisoni I q. Vetelloni Frisoni II q. Vitelloni inc. naz. I q. Manze Sc. n. I q. <24 m. Manze Sc. n. I q. >24 m. Manze Charolaise Manze Limousine Manze incr. fr. Vetelloni incr. fr. Vetelloni Pezzato rosso Vetelloni polacchi Vitelloni Charolaise Vitelloni Limousine Vitelli da c.b. Fris. I q. Vitelli da c.b. Pol. I q. Vitelli da rist. Char. e inc. Vitelle da rist. Limousine Vitelle da rist. Char. Vitelli da rist. inc. Fr. I q. Vitelli da rist. inc. Fr. II q. Vitelli da rist. Limousine Vitelli da rist. Charolaise Vitello d rist. Incr. Fr. I q. Vitello d rist. Incr. Fr. II q. Vitelli Baliotti inc. n./B.B. Vitelli Baliotti naz. Vitelli Baliotti pol. I q. c.b. Vitelli Baliotti pol. I q. sv. 1,05 0,88 0,70 n.q. 1,30 n.q. 1,90 1,15 1,10 2,59 2,91 2,53 2,37 2,25 2,05 2,47 2,67 2,91 3,93 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 10,53 25,00 55,56 – 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -1,25 -1,32 -1,44 -1,20 -1,11 0,00 0,00 – – – – – – – – – – – – – BRESCIA (Quotazioni del 31/5/2014) CAPI DA MACELLO (Prod. o gross/dett. ps vivo) VITELLONI BALIOTTI Baliotti extra n.q. Baliotti incroci n.q. Baliotti bruna n.q. Baliotti pezzati neri n.q. VITELLI RAZZE Bruna di I q. 2,65 Bruna di II q. 2,45 Francesi di I q. 4,35 Francesi di II q. 3,55 Frisona italiana di I q. 2,80 Frisona italiana di II q. 2,65 VITELLONI/MANZI RAZZE Bruna di I q. 1,38 Bruna di II q. 1,15 Charolais e incr. di I q. 2,50 Charolais e incr. di II q. 2,25 Frisona italiana di I q. 1,55 Frisona italiana di II q. 1,35 Limousine di I q. 2,63 Limousine di II q. 2,35 Polacco di I q. 1,55 Polacco di II q. 1,35 VACCHE RAZZE Bruna di I q. 1,05 Bruna di II q. 0,75 Frisona italiana di I q. 1,05 Frisona italiana di II q. 0,75 CAPI D'ALL. E DA LATTE (Prod. o gross/dett. ps vivo) BRUNA ALPINA (Capi non iscr. libro g.) Manzette da ingr. 840,00 Manze grav. 3/5 mesi1.080,00 Manze grav. 5/7 mesi1.250,00 Vacche latte <5 anni1.200,00 Vacche latte >5 anni 950,00 (Capi iscr. libro g.) Manzette da ingr.1.070,00 Manze grav. da 3 mesi1.330,00 Manze grav. da 7 mesi1.550,00 Vacche latte <5 anni1.375,00 Vacche latte >5 anni1.050,00 FRISONA ITALIANA (Capi non iscr. libro g.) Man.tte pez. n da ing. 900,00 Man. pez. n grav. 3 ms1.142,50 Man. pez. n grav. 7 ms1.290,00 Vac. lat. pez. n <5 anni1.037,50 Vac. lat. pez. n >5 anni 850,00 (Capi iscr. libro g.) Manz.tte pez. n da ing.1.150,00 Man. pez. n grav. 3 ms1.390,00 Man. pez. n gr. 5/7 ms1.600,00 Vac. lat. pez. n <5 anni1.355,00 Vac. lat. pez. n >5 anni1.000,00 – – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -3,51 -4,17 -1,96 -2,17 -3,13 -3,57 -1,87 -2,08 -3,13 -3,57 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 NOTE BOVINI (1) Prezzo da allevatore o grossista a industriale, grossista o dettagliante; (2) Compresi i capi di peso inferiore a 450 kg; (3) Vacca di razza prevalentemente da carne: Chianina e derivati con prevalenti caratteri della Chianina, Perugi- na, Marchigiana, Romagnola, Simmenthal, Piemontese; (4) Vacca di oltre 4 anni di razza diversa da quelle indicate alla voce vacca di prima categoria o comunque di qualità inferiore a quelle indicate nella predetta voce; (5) Per le mezzene con anomalie il valore verrà stabilito sul posto, una volta collaudate; (6) Vitelli da latte alimentati o ingrassati esclusivamente con latte e farina di latte, fino a kg 230; (7) Maschio intero, o castrato a femmi- na che non abbia partorito o non sia gravida, del peso vivo superiore a kg 230 con tutti i denti da latte; (8) Maschi interi dopo la prima mossa, con due o più denti incisivi da adulto; (9) Coscio e lombata, 6 cost., s. falda; (10) Da raccoglitore a industria, merce fresca o perfettamente nconservata allo stato naturale, resa partenza raccoglitore Iva esclusa; (11) Raccolta in monte base resa 55-65%; (12) Con tori pie blue belga; (13) Limousine, Charolaise, Piemonte- se; (14) Da 230 a 260 kg; (15) Carne macellata a norma Cee, f.co partenza piazza Milano e provincia. Pagamento contanti Iva esclusa; (16) Taglio pistola; (17) F.co macelleria o f.co industria di macellazione e/o lavorazione a raccoglitore e/o utilizzatore finale, Iva esclusa; (18) Provenienti da industria di macellazione e/o lavorazione (escluse le teste). SUINI 6-12 GIUGNO 2014 EURO/Q VAR. % SETT. EURO/Q Magroni 65 kg Grassi 146/160 kg Grassi 161/180 kg Grassi oltre 180 kg FORLÌ (Quot. del 26/5/2014, al kg) DA ALLEVAMENTO Da 20 kg 3,73 Da 30 kg 2,90 Da 40 kg 2,44 Da 50 kg 2,12 Da 60 kg 1,87 Scrofe da ripr. (Cad) 750,00 DA MACELLO Da 130/144 kg 1,41 Da 145/156 kg 1,44 Da 157/176 kg 1,50 Oltre 176 kg 1,43 Scrofe I qualità 0,72 Scrofe II qualità 0,62 -1,06 -1,02 -0,41 0,00 0,54 0,00 3,68 3,60 3,45 3,62 1,41 1,64 MODENA (Quotazioni del 26/5/2014) SUINI ALLEV. INT.VO (Pr. all./acq. f.co part. prod.) Lattonzoli di 15 kg LATTONZ./MAGRONC. Lattonzoli di 25 kg Lattonzoli di 30 kg Lattonzoli di 40 kg Magroni di 50 kg Magroni di 65 kg Magroni di 80 kg Magroni di 100 kg (Prez. prod. ps vivo) Mg. mac. 90/115 kg GRASSI DA MACELLO Da >115 a 130 kg Da >130 a 144 kg Da >144 a 156 kg Da >156 a 176 kg Da >176 a 180 kg Da >180 a 185 kg Oltre 185 kg Scrofe mac.lo I qual. Scrofe mac.lo II qual. GRASSI E SALUMI (Prez. mac./ind.le)1 Pancetta fresca2 Panc.ne con bronza3 Coppa fresca4 (F.co stabil./acq.)5 PROSC. FR PER CRUDO Ps 9/11 kg6 Ps 11/14 kg (pm 12,3) (Senza piede)7 Ps 10/12 pm 11kg Ps 12/14,8 pm13,2kg (Prez. mac./ind.le)1 SPALLA FRESCA Ref. Ital. - ps 5/7 kg Disoss. e sgrass. LOMBI Modena interi LARDO Fresco cm. 3 + Fresco cm. 4 + LARDELLO Con cotenna da lav. GRASSO Da fondere8 STRUTTO Grezzo in cisterna Raffinato in cisterna GOLE Con cotenna e magro VAR. % SETT. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – VERONA (Quot. del 26/5/2014, f.co cas.)9 SUINI DA ALLEVAMENTO Lattonzoli da kg 25 4,28 Magroncelli da kg 30 3,18 Magroni da kg 40 2,88 Magroni da kg 50 2,43 Magroni da kg 65 2,10 Magroni da kg 80 1,82 GRASSI DA MACELLO (Pesa vic. vendita) kg 131/145 n.q. kg 146/160 1,39 kg 161/180 1,50 Oltre 180 kg 1,44 3,14 2,89 2,43 2,12 1,87 1,67 1,57 -1,26 -1,03 -0,82 0,00 1,63 1,83 1,95 1,64 3,21 1,41 1,44 1,50 1,49 1,42 1,37 n.q. 0,72 n.q. 3,74 3,66 3,51 3,55 3,72 3,85 – 4,38 – – 1,46 4,90 1,41 (Quot. del 27/5/2014, f.co all.) DA ALLEVAMENTO (Iva esclusa) 15 kg 3,16 25 kg 2,27 30 kg 2,11 40 kg 1,90 50 kg 1,79 65 kg 1,60 80 kg 1,43 100 kg 1,42 CAPI DA MACELLO 115 kg 1,65 130 kg 1,65 144 kg 1,70 156 kg 1,74 176 kg 1,70 SCROFE FINE CARRIERA categoria 1˚ 0,89 categoria 2˚ 0,79 categoria 3˚ n.q. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. – 2,90 3,57 4,90 6,52 2,55 0,00 n.q. – 0,98 -2,97 0,25 0,00 0,71 0,00 1,01 0,00 1,23 3,36 PESCARA (Quot. del 26/5/2014, Iva 10%) CAPI DA ALLEVAM. Lattonzoli 15-30 kg 3,20 Magroncelli 35-60 kg 1,98 Magroni 65-90 kg 1,83 CAPI DA MACELLO Grassi 100/150 oltre 1,35 SALUMI (Produt./grossista) Prosciutto Parma n.q. Prosciutto nostrano n.q. Salame puro suino n.q. Mortad. puro suino n.q. 0,00 0,00 0,00 (Quotazioni del 27/5/2014) SUINI DA MACELLO (Ps vivo, f.co st./all. netto imp/grav.) Grassi 0,93 0,00 Magroni pes.> 50 kg 1,58 -1,25 Magroni 40 kg 1,66 -1,19 Magroni leg. 25 kg 1,88 -1,05 Lattonzoli bianchi 2,78 0,00 CARNI FRESCHE (F.co mer/loc., gr./det., Iva esc.) Suini, ps morto10 1,63 -2,99 Lombo tg Modena 3,80 -1,30 PROD. INDUSTRIA SAL. Pro.crudo nostr. 8,80 0,00 Pro.crudo spin. nostr. n.q. – Pro. toscano 11,00 0,00 Pro. crudo estero 7,00 0,00 Pro. crudo modenese 9,45 0,00 Pro. crudo Parma 11,30 0,00 Pro. crudo S. Daniele 12,50 0,00 Pro. cotto agg. polifosfati 5,50 0,00 Pro. cotto s/agg. polifosf. 8,25 0,00 Spalle cotte 3,60 0,00 Sal.Toscano piccolo 7,50 0,00 Sal.Toscano grande 8,25 0,00 Sal.tipo MI piccolo10 8,45 0,00 Sal.tipo MI grande10 9,00 0,00 Finocchiona 7,90 0,00 Mor. BO puro suino 7,33 0,00 Mor. BO I qualità 6,10 0,00 Mor. BO II qualità 4,25 0,00 Panc. tesa 6,40 0,00 Panc. tesa Amburgo 6,50 0,00 Salsiccia puro suino 5,10 0,00 Strutto raffinato pani 2,90 0,00 Cotechino n.q. – Zampone n.q. – REGGIO EMILIA 0,00 – – – – THIENE (Quot. del 26/5/2014, ps vivo) SUINI ALLEV. INT.VO Lattonzoli 25 kg n.q. Lattonzoli 30 kg n.q. Magroni 40 kg n.q. Magroni 50 kg n.q. – – – – (Quotazioni del 28/5/2014) DA ALLEVAMENTO da 15 kg da 25 kg da 30 kg da 40 kg da 50 kg da 65 kg da 80 kg da 100 kg MACELLO PS VIVO Magri 90/115 kg MAIALI GRASSI MAC. 115/130 kg 130/144 kg 3,70 2,68 2,48 2,08 1,85 1,70 1,68 1,64 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1,52 0,00 1,37 0,00 1,40 0,00 1,42 1,48 1,48 1,45 1,42 EURO/Q 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 MACELLO I qualità II qualità -0,47 -0,93 -1,03 -0,41 0,00 1,11 FIRENZE 3,41 4,28 1,88 5,03 3,55 2,31 144/156 kg 156/176 kg 176/180 kg 180/185 kg oltre 185 kg SCROFE DA CUNEO 4,28 -0,70 VAR. % SETT. EURO/Q 0,77 0,00 0,65 0,00 MACELLO PS MORTO 115/125 kg 1,78 0,00 125/140 kg 1,84 0,00 140/145 kg 1,84 0,00 145/150 kg 1,79 0,00 Da 150 kg 1,75 0,00 SALUMI E GRASSINE Pro.st. PR kg 8,5 olt. 8,74 0,00 Pro. nostr. kg 8 olt. 6,59 0,00 Pro.cot.n.li s/polif. 14,12 0,00 Pro.cot.est. s/polif. 9,91 0,00 Coppa stagionata 10,87 0,00 Salame crud. stag.to 12,51 0,00 Mort. puro suino I q. 6,62 0,00 Mort. puro suino II q. 6,01 0,00 Mort. t.misto SB cor. 4,81 0,00 Cotechino 5,18 0,00 Salsiccia 5,53 0,00 Pancetta tesa 4,25 0,00 Lardo pezz. media10 3,19 0,00 Strutt. conf. kg 10/20 1,81 0,00 TREVISO (Quot. del 28/5/2014, Kg+Iva) GRASSI 90/115 kg n.q. 115/130 kg 1,41 130/145 kg 1,42 145/160 kg 1,45 160/180 kg 1,51 oltre 180 kg 1,49 MAGRONI da kg 40 2,44 da kg 50 2,12 da kg 65 1,85 da kg 80 1,66 LATTONZOLI da kg 15 4,28 da kg 25 3,14 da kg 30 2,90 SCROFE I qualità 0,72 II qualità n.q. III qualità n.q. – 3,68 3,65 4,32 4,14 4,20 -0,81 0,00 1,65 1,84 -0,70 -1,57 -0,68 2,86 – – CREMONA (Quot. del 28/5/2014, suini vivi)11 DA ALLEVAMENTO da 15 kg 4,30 da 25 kg 3,23 da 30 kg 2,93 da 40 kg 2,48 da 50 kg 2,09 da 65 kg 1,85 da 80 kg 1,66 da 100 kg n.q. GRASSI MACELLO 115 kg n.q. 130 kg 1,42 144 kg 1,42 156 kg 1,45 166 kg 1,51 176 kg 1,51 180 kg 1,51 oltre 180 kg 1,48 -0,46 -0,62 -0,68 0,00 0,00 0,54 0,61 – – 3,65 3,65 3,57 3,42 3,42 3,42 3,51 PAVIA (Quotazioni del 28/5/2014) GRASSI DA MACELLO da 115 kg da 130 kg da 144 kg da 156 kg da 176 kg oltre 176 kg LATTONZOLI 15 kg MAGRONCELLI da 25 kg da 30 kg da 40 kg da 50 kg MAGRONI da 65 kg da 80 kg da 100 kg SCROFE DA MACELLO (Peso vivo f.co part.) I categoria II categoria III categoria n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – n.q. – n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – n.q. n.q. n.q. – – – n.q. n.q. n.q. – – – VAR. % SETT. 12/14,8 pm 13,2 s/p. GRASSO DI SUINO Da fond. esc. lard.lo MANTOVA (Quot. del 29/5/2014, ps vivo) DA ALLEVAMENTO da 15 kg 4,25 da 25 kg 3,14 da 30 kg 2,86 da 40 kg 2,41 da 50 kg 2,10 da 65 kg 1,85 da 80 kg 1,66 da 100 kg 1,58 DA MACELLO 90/115 kg n.q. 115/130 kg n.q. 130/145 kg n.q. 145/160 kg n.q. 160/180 kg n.q. oltre 180 kg n.q. SCROFE DA MACELLO I qualità n.q. II qualità n.q. CARNI MAC.TE FR. KG Pr.p.cr.10/12 kg 3,68 Pr p.cr. 12/14,8 kg 3,90 Pr. per cot. 9/11 kg n.q. Lombi tg di Modena 3,05 Lombi tg di Milano n.q. Lombi tg di Bologna n.q. Sp. fr. p. cot. 5/7 kg n.q. Spa. fr. disos./sgras. 2,87 Coppa fresca12 4,05 Fegato n.q. Pancet. fres. squa.13 3,36 Pancettone 1,95 Grasso da fondere 0,23 Lard. fr. sp.3 cm.oltre 2,20 Lard. fr. sp.4 cm.oltre n.q. Lardello raffr. c/cot. 1,00 Strutto grezzo14 0,68 Strutto raffin.15 1,02 -0,70 -1,26 -1,04 -0,82 0,00 1,65 1,84 1,28 – – – – – – – – 0,00 0,00 – 0,00 – – – 0,00 2,53 – 3,07 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 BOLOGNA (Quotazioni del 29/5/2014) CAPI D'ALLEVAMENTO (R. nostr. f.co az/prod., kg) da 15 kg da 25 kg da 30 kg da 40 kg da 50 kg da 65 kg da 80 kg da 100 kg MAGRI MACELLERIA (R. nostr. f.co az/prod., kg) 90/115 kg GRASSI DA MACELLO (R. nostr. f.co az/prod., kg) 116/130 kg 131/145 kg 146/160 kg 161/180 kg oltre 181 kg SCROFE DA MACELLO I qualità II qualità CARNI FRESCHE (Stabilim./grossista, kg) Panc. fr. kg 3 e oltre P.ne c/br. Kg 7,5/9,5 Coppa kg 2,3 e oltre PROSCIUTTO PER COTTO Kg 8/10 Kg 10/11,5 Kg 11,5/14,5 SPALLA In osso - per cotto Disossata e grassata LOMBO Modena intero Milano intero Bologna intero LARDO Fresco cm 3 e oltre Fresco cm 4 e oltre Fresco cm 5 e oltre LARDELLO Con cotenna da lav. GOLA Con cotenna e magro S/cotenna e s/magro PROSCIUTTO16 9/11 pm 10 kg s/pied. 11/14 pm13,2 kg s/p. PROSCIUTTO TIPICO16 10/12 pm 11 kg s/pie. 4,28 3,14 2,89 2,43 2,12 1,87 1,67 1,57 -0,70 -1,26 -1,03 -0,82 0,00 1,63 1,83 1,95 1,64 3,21 1,41 1,41 1,44 1,50 1,49 3,76 3,74 3,66 3,51 3,55 0,72 4,38 n.q. – 3,41 4,28 1,88 5,03 3,13 5,03 n.q. n.q. n.q. – – – n.q. – 2,90 3,57 3,63 3,57 n.q. – n.q. – 2,55 0,00 n.q. – n.q. – 0,98 -2,97 1,23 3,36 n.q. – 2,71 0,74 3,15 1,61 n.q. EURO/Q – VAR. % SETT. n.q. Carcasse 75-95 chilogrammi Carcasse 56% Plerin (Francia) Var. % Euro sett. 1,58 1,65 4,43 1,61 1,61 = 26 mag. 28 mag. 54 Tvm 1,39 1,40 0,72 57 Tvm 1,41 1,42 0,71 60 Tvm – – – 62 Tvm – – – Spagna 22 mag. 29 mag. Suinetti Lleida 15 chilogrammi 2,17 2,12 -2,30 Selezionati 100-105 chilogrammi 1,39 1,40 0,72 Grassi Lleida -100-105 kg Grassi 100-105 chilogrammi Carcasse 2a categoria Lombo congelato Prosciutto refilato Prosciutto senza piede Prosciutto con piede Prosciutto tipo York Prosciutto taglio Serrano Prosciutto taglio Trevelez Spalla York Pancetta Bacon Pancetta tipo Poire 115/130 kg 130/144 kg 144/156 kg 156/176 kg 176/180 kg 180/185 kg oltre 185 kg MILANO 1,46 1,47 1,51 1,53 1,49 1,42 1,39 2,10 2,08 2,03 2,00 2,05 2,16 2,21 SCROFE I qualità II qualità III qualità 0,74 0,00 0,70 0,00 n.q. – PARMA (Quotazioni del 30/5/2014) DA ALLEVAMENTO da 15 kg da 25 kg da 30 kg da 40 kg da 50 kg da 65 kg da 80 kg da 100 kg DA MACELLO 130/144 kg 144/156 kg 156/176 kg 176/180 kg 180/185 kg oltre 185 kg SCROFE DA MACELLO I qualità II qualità CARNI FRESCHE S./GR. PROSC. PER CRUDO Parma 11,5/14,5 kg24 Parma 10,0/12,0 kg25 Da sale 8,5-10,0 kg PROSC. PER COTTO Fino a 11,5 kg Da 11,5/14,5 kg ALTRE C/FR SUINE/GRAS. Coppa da 2,4 e oltre Lombo taglio MO Spalla disossata Spalla per cotto Trito da salame Gola s/coten. s/magro Pancetta squadrata Lardello c/cot. da lav. Grasso da fusione Lardo spess. 3 cm+ Lardo spess. 4 cm+ Strutto raf.deo.cister. Strutto grezz. cister. SALUMI (Produz. in partita) Prosc. Parma 8,5/11 kg Prosc. Parma <8,5 kg Prosc. cr. st. >8 kg Prosc. cr. st. <8 kg Salame Fel. p. suino Coppa Parma stag.ta Pan. Parma c.c st. 4,24 3,13 2,85 2,40 2,08 1,72 1,57 1,54 -0,47 -0,95 -1,38 -0,83 0,00 0,58 1,29 1,32 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – 0,77 2,67 0,65 3,17 3,51 0,00 3,72 0,00 2,70 0,00 n.q. n.q. – – 4,26 4,25 2,90 n.q. 3,52 1,24 3,27 1,87 0,24 2,10 3,80 1,01 0,67 0,00 0,00 1,75 – 0,00 1,64 1,55 1,63 -1,65 0,00 0,00 -0,79 -1,18 10,60 6,90 7,35 6,05 10,65 8,96 6,75 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,67 1,89 PIACENZA (Quot. del 30/5/2014, f.co ten.) DA MACELLO GRASSI MACELLERIA 130 kg n.q. 145 kg n.q. 160 kg n.q. 180 kg n.q. DA ALLEVAMENTO LATTONZOLI 15 kg n.q. MAGRONCELLI 25 kg n.q. 30 kg n.q. 40 kg n.q. 50 kg n.q. MAGRONI 65 kg n.q. 80 kg n.q. 100 kg n.q. GRASSI E SALUMI Cop. piac. D.O.P.26 n.q. Coppa n.q. Sal. piac. D.O.P.27 n.q. Salame n.q. Pan.ta piac. D.O.P.28 n.q. Pan.ta tesa sotto v. n.q. Naturale c/cotenna n.q. Coppata scotennata n.q. Prosciutto cotto29 n.q. Comune n.q. Lardo nostrano30 n.q. Strutto pz. 5-10 kg n.q. BRESCIA (Quot. del 31/5/2014, ps vivo) DA ALLEVAMENTO Lattonzoli 15 kg 4,30 Lattonzoli 25 kg 3,24 Magroncelli 30 kg 2,97 Magroncelli 40 kg 2,46 Magroncelli 50 kg 2,11 Magroni 65 kg 1,88 Magroni 80 kg 1,71 Magroni 100 kg 1,59 VAR. % SETT. DA MACELLO (Quotazioni del 26/5/2014) DA ALLEVAMENTO (F.co allevamento)17 LATTONZOLI fino a 15 kg 4,32 -0,23 25 kg 3,24 -0,92 MAGRONCELLI LOCALI 30 kg 2,97 -1,00 40 kg 2,47 -0,80 MAGRONI LOCALI 50 kg 2,10 0,00 65 kg 1,79 0,00 80 kg 1,62 0,00 100 kg 1,55 0,00 DA MACELLERIA (Ps vivo f.co partenza) Magri 90/115 n.q. – (Ps morto f.co m. esc. on. m.) Magri eviscerati18 n.q. – DA MACELLO (Ps vivo f.co partenza) Capi da 115 kg n.q. – 130 kg n.q. – 144 kg n.q. – 158 kg n.q. – 176 kg n.q. – oltre 176 kg n.q. – (Ps morto f.co m. esc. on. m.) 95 kg n.q. – 109 kg n.q. – 120 kg n.q. – 131 kg n.q. – 150 kg n.q. – oltre 150 kg n.q. – SCROFE DA MACELLO (Ps vivo, f.co ps partenza) I cat. 0,71 0,00 II cat. n.q. – III cat. n.q. – PEZZI STACCATI (Nato/all.It., mac/ind, fco dest, Iva esc.) PROSC. FR. PER COT. R. 8/10 kg n.q. – 9/11,5 kg n.q. – 11,5/14,5 kg n.q. – PROSC. FR. PER CRU. R. 9/11 kg (pm 10) n.q. – 11/14,5 kg (pm 12) n.q. – PROD. TIPICA S/PIEDE 12/14,8 kg (pm 13) n.q. – 12/14,8 kg (pm 13) n.q. – ALTRI SALUMI Spal. fr. per cot. ref. n.q. – – Disoss. e sgrass.19 n.q. Carrè intero c/coppa n.q. – S/coppa (lombo MO) n.q. – Gola scot. s/magro n.q. – Int. c/coten.+magro n.q. – Lard.llo c/coten. lav. n.q. – Pan.tta fr.squ. 4/5 kg n.q. – Panc.ne c/bronza20 n.q. – Coppa fr. r. 2/2,5 kg n.q. – Lardo fresco 3 cm+ n.q. – Lardo fresco 4 cm+ n.q. – Trito mezz./prosc. n.q. – CARNI FRESCHE N.LI (Sal.cio/gross./dett., Iva esc.) Lonza e filetto n.q. – Lonza s/culatello n.q. – Lombo di spalla n.q. – Carré s/coppa21 n.q. – Carré s/puntine22 n.q. – Carré s/culatello23 n.q. – Carré c/pun.s/culat. n.q. – Fegato n.q. – Testa n.q. – Puntine di carrè n.q. – Puntine di busto n.q. – Puntine di elmo n.q. – Piedi n.q. – I PRINCIPALI MERCATI ESTERI Euro – 0,25 0,00 -0,69 -0,92 -1,00 -1,20 0,00 1,62 1,79 1,92 (5) I prezzi effettivi di mercato possono variare del +/- 10% rispetto ai prezzi unici indicati; (6) Ps medio kg 10; (7) Ps da 10 a 12 kg (ps medio kg 13,2); (8) Escluso lardello; (9) I prezzi dei suini lattonzoli, magroncelli e magroni si intendono f.co caseificio; per i grassi da macello, alla pesa più vicina ai luoghi di vendita, a pronta consegna e pagamento. Le quotazioni si riferiscono sempre ai suini di razza pregiata; – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – LE CARNI INDUSTRIALI Euro Var. % Euro sett. 1,38 1,39 0,72 1,37 1,38 0,73 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Var. % Euro Euro sett. Vleuten (Olanda) 16 mag. 23 mag. Categoria 23 kg 2,06 2,00 -2,91 Montijo (Portogallo) 16 mag. 23 mag. Classe extra A – – – 26-1 2-8 Belgio giu. giu. Carcasse 1a categoria – – – Carcasse 2a categoria – – – a Carcasse 3 categoria – – – Lombo congelato – – – Prosciutto senza piede – – – Spalla – – – Pancetta – – – Lardo – – – Cotenna – – – Fegato – – – Franco partenza, al quintale; cambio al venerdì della sett. di riferimento 12-18 mag. 19-25 mag. Var. % % interv. Austria Belgio Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Lussemburgo Olanda Portogallo Regno Unito Spagna Svezia Media Ue 163,43 151,10 149,91 161,01 157,00 164,07 185,71 166,37 158,80 147,23 181,00 195,71 185,32 192,26 165,19 165,08 143,10 149,91 160,99 153,00 168,06 185,71 166,88 163,60 147,70 181,00 195,00 177,67 186,29 165,04 1,01 -5,29 = -0,01 -5,29 2,43 = 0,31 3,02 0,32 = 0,31 -4,13 -3,11 -0,09 109,37 94,81 99,32 106,66 101,37 111,34 123,04 110,56 108,39 97,66 119,92 129,19 117,71 123,42 109,34 NOTE SUINI (1) O da industriale a industriale, f.co stabilimento venditore; (2) Non salata, disossata e squadrata Ps kg 3 e oltre; (3) Ps da 7,5 kg a 9,5 kg; (4) Non salata, refilata da stagionare (kg 2,3 e oltre); – – – – OSSERVATORIO EUROPEO Prezzi al produttore franco partenza; lire al chilogrammo al cambio in vigore alla data di riferimento (Fonte: Ersaf Lombardia) Var. % Euro Euro sett. Germania 21 mag. 28 mag. Carcasse classe E – – – Carcasse classe U – – – Carcasse classe R – – – a Scrofe macellate 1 1,68 1,68 = qualità Scrofe macellate 2a – – – qualità Danimarca 22 mag. 29 mag. Carcasse 67-80 kg 1,45 1,47 1,38 Danish Crown Carcasse 67-80 kg Tican 1,45 1,47 1,38 Suini da macello di 130 – – – kg Montfoort (Olanda) 16 mag. 23 mag. Grassi 100-125 1,25 1,31 4,80 chilogrammi EURO/Q 19 (10) 13-18 kg; (11) Muniti di marchio di tutela; (12) Refilata oltre 2,3 kg; (13) Da 4 a 6 kg; (14) Allo stato sfuso in cisterna; (15) Deodorato, sfuso in cisterna; (16) Il prezzo del prosciutto può variare +/- 10%; (17) Dall'allevatore al commerciante o all'ingrassatore; (18) Con frattaglie e testa, da 70 a 95 kg; (19) Da 5,5 kg e oltre; (20) 7,5/9,5 kg; (21) Con puntine (taglio Modena); (22) Taglio Milano; (23) Senza puntine (taglio Bologna); (24) Medio 12,6 kg; (25) Medio 11,0 kg; (26) Con stagionatura non inf. 6 mesi; (27) Con stagionatura non inf. 45 gg.; (28) Con stagionatura non inf. 60 gg.; (29) I qualità (senza polifosfati); (30) Pezzatura superiore a 15 kg. 20 POLLAME 6-12 GIUGNO 2014 VAR. % VAR. % EURO/Q SETT. Piccioni Capponi FORLÌ (Quotazioni del 26/5/2014) ANIMALI VIVI Polli b. terra leggeri Polli b. terra pesanti Polli g. terra pesanti Galline terra medie Galline terra pesanti Galline batt. leggere Galline batt. medie Anatre mute maschi Anatre mute femmine Tacchini pes. maschi Tacchini pes. femm. Tacchini mini <3,8 kg Faraone all. trad. Piccioni Conigli legg. <2,5 kg Conigli pes. >2,5 kg Galletti livornesi Galletti golden comet Pollastre rosse 120gg Quaglie Capponi all. trad. UOVA N.LI FR. NAT. (Reg. CEE 1511/96, al Kg) Nat. S meno di 53gr Nat. M 53/63 gr Nat. L 63/73 gr Nat. XL da 73 gr e più (cad.) Sel. S meno di 53 gr Sel. M 53/63 gr Sel. L 63/73 gr Sel. XL da 73 gr e più 1,19 1,19 1,19 0,31 0,41 0,31 0,34 2,27 2,22 1,41 1,41 n.q. 2,00 5,70 1,67 1,75 2,72 2,67 4,10 3,10 n.q. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 -4,57 -4,37 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,09 0,00 0,10 0,00 0,10 0,00 n.q. – 0,11 0,13 0,13 0,15 0,00 0,00 0,00 0,00 THIENE (Quotazioni del 26/5/2014) POLLI NOVELLI VIVI1 Leggeri Pesanti 2 GALLINE VIVE Leggera a terra Media a terra Pesante a terra Leggera in batteria Media in batteria FARAONE VIVE3 TACCHINI VIVI2 Giganti maschi Giganti femmine CONIGLI VIVI2 Leggeri Pesanti UOVA (Fres. uso aliment.)4 XL L M S n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – n.q. – VAR. % EURO/Q SETT. 6,00 0,00 n.q. – UOVA FR. SELEZ. CAT. A (1/96 del 29/07/1996)(L./pezzo) XL oltre 73 gr 0,15 L da 63 fino a 73 gr 0,13 M da 53 fino a 63 gr 0,13 S meno di 53 gr 0,11 -0,98 -2,99 -1,54 -1,82 MILANO (Quotazioni del 28/5/2014)6 POLL. VIVO N.LE I SC. (F.co allevamento) POLLI All. terra tg leg./med. Tg pes. (oltre kg 2,7) GALLINE Pesanti a terra Legg. e med. batteria FARAONE TACCHINE TACCHINI CONIGLI (f.co allevamento) ANITRE MUTE Femmine MACELL. N.LE FR. CL. A7 POLLI Trad.li tg leg./med. Pesante Super pesante Eviscerati GALLI Golden tradizionali Livornesi tradizionali GALLETTI Eviscer. <a 750 gr GALLINE Trad.li tg legg./media Evisc. tg legg./media Pesante Evisc. taglia pesante FARAONE Eviscerate Tradizionali TACCHINE Eviscerate TACCHINI Eviscerate ANITRE Femmine trad.li 1,17 0,00 1,17 0,00 0,40 0,28 2,03 1,41 1,41 1,71 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2,12 0,00 2,05 2,05 2,05 2,20 0,00 0,00 0,00 0,00 4,05 0,00 4,45 0,00 4,70 0,00 1,85 1,85 2,00 2,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3,95 0,00 3,35 0,00 2,25 0,00 2,25 0,00 4,05 0,00 EURO/Q Eviscerate 4,85 0,00 12,65 0,00 PICCIONI 5,50 0,00 QUAGLIE PARTI DI POLLO Petti con forcella 4,65 0,00 Cosciotti 2,05 0,00 Ali non separate 1,75 0,00 Fegati e cuori 3,15 0,00 Ventrigli 2,85 0,00 PARTI DI TACCHINA Fese 4,80 0,00 Cosce 2,55 0,00 Ali non separate 1,65 0,00 PARTI DI TACCHINO Fese 4,80 0,00 Cosce 2,35 0,00 Ali 1,65 0,00 MACELLATO7 POLLI Eviscerati congelati CONIGLI Mac. freschi n.li Ungheresi UOVA IN NATURA8 (Norm./alta pigment.) Cam. d'ar. fino 6 mm PR. LIQ. PAST. REFR.9 Uova intere sgusciate (Norm./alta pigment.) Tuorlo Albume PR. PAST. E CONG.10 Uova intere sgusciate (Norm./alta pigment.) Tuorlo Albume 11 UOVA CAT. A XL grandis. >7312 L grandi 63/73 gr M medie 53/63 gr S piccole <di 53 gr (Rilev. SO.GE.MI.) POLLAME CAT. A (F.co allev.) POLLI Trad. leggeri e medi Pesanti Super pesanti Evisc. s/frattaglie Fuori peso GALLI Golden comet 2,15 0,00 4,05 0,00 n.q. – 1,00 0,00 1,45 0,00 2,60 0,00 1,30 0,00 1,80 0,00 2,90 0,00 1,60 0,00 15,10 12,90 12,40 10,70 2,00 2,00 n.q. 2,35 2,10 VAR. % SETT. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 4,05 0,00 Livornesi 4,45 0,00 4,70 0,00 1,75 0,00 1,75 0,00 1,80 0,00 3,35 0,00 n.q. – n.q. – 2,20 0,00 2,20 0,00 4,45 0,00 n.q. – 12,45 0,00 5,40 0,00 n.q. 2,00 1,70 3,10 2,85 – 0,00 0,00 0,00 0,00 4,60 0,00 2,65 0,00 1,75 0,00 4,60 0,00 2,55 0,00 1,75 0,00 3,70 0,00 3,90 0,00 n.q. – n.q. – 15,00 12,70 12,20 10,60 0,00 0,00 0,00 0,00 PADOVA (Quotazioni del 29/5/2014) POLLI (All. int.vo terra pigm) Bianca pesanti 1,19 0,00 IL SETTIMANALE CARTACEO E DIGITALE PER IL SETTORE AGROINDUSTRIALE 0,31 0,00 0,41 0,00 0,31 0,00 0,33 0,00 n.q. – 1,19 1,19 n.q. 2,72 2,62 2,27 2,22 2,02 1,70 1,75 1,80 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -3,95 -3,85 -3,74 1,19 0,00 1,19 0,00 A terra pesanti In batteria leggere In batteria medie 0,39 0,00 0,31 0,00 0,33 0,00 GALLINE (All. int.vo) ANATRE MUTE Femmine trad. 2,32 0,00 Maschi 2,52 0,00 OCHE Da macello n.q. – FARAONE All. int.vo a terra n.q. – Trad.le all'aperto 1,97 0,00 TACCHINI Mini kg 3,300/3,700 n.q. – Pesanti femmine 1,37 0,00 Pesanti maschi 1,37 0,00 n.q. – CAPPONI GALLETTI Golden 2,62 0,00 Livornesi 2,62 0,00 Altri 2,47 0,00 PULCINI (CAD.) Da carne misti 0,40 0,00 CONIGLI Fino a kg 2,500 n.q. – Oltre i kg 2,500 n.q. – 6,00 0,00 PICCIONI 3,12 0,00 QUAGLIE UOVA (Fr. sel. cat. A cad.) XL grandis. >73 gr 0,15 0,00 L grandi 63/73 gr 0,13 0,00 M medie 53/63 gr 0,13 0,00 S piccole <di 53 gr 0,11 0,00 MACELLATO N.LE POLLI (All. int.vo a terra)13 Pigm. bianca pesanti 2,07 0,00 Pigm. gialla pesanti 2,07 0,00 Rosticceria kg 1/1,3 2,37 0,00 GALLINE All. pesanti 2,22 0,00 Medie 1,97 0,00 Medie a busto 1,82 0,00 ANATRE MUTE Femmine 4,15 0,00 A busto 5,05 0,00 FARAONE All. int.vo a terra 3,05 0,00 TACCHINI Femmine a busto 2,26 0,00 Maschi a busto 2,26 0,00 GALLETTI Golden 3,85 0,00 Livornesi 4,05 0,00 CONIGLI Eviscerati n.q. – PICCIONI Parz. evisc. c/tes/za. 13,20 0,00 QUAGLIE Evisc. a busto 5,65 0,00 PARTI DI POLLO Petti con forcella 4,75 0,00 Cosciotto 2,12 0,00 Ali non separate 1,72 0,00 Fegati e cuori 2,85 0,00 Ventrigli 2,85 0,00 PARTI TACCHINA Fesa s/spal. a cuore 4,85 0,00 Cosce 2,47 0,00 Ali 1,62 0,00 PARTI TACCHINO Fesa s/spal. a cuore Cosce Ali www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole EURO/Q SETT. Gialla leggeri Gialla pesanti GALLETTI Eviscerati GALLINE Trad. legg. e medie Pesanti Evisc. s/frattaglie FARAONE Trad. Allevate all'aperto CAPPONI Tradizionali TACCHINE Evisc. s/frattaglie TACCHINI Evisc. s/frattaglie ANATRE Femmine trad. Evisc. s/frattaglie PICCIONI Evisc. s/frattaglie QUAGLIE Evisc. s/frattaglie SEZIONI DI POLLO Petti con forcella Cosciotti Ali non separate Fegati e cuori Ventrigli SEZIONI DI TACCHINE Fesa Cosce Ali SEZIONI DI TACCHINI Fesa Cosce Ali CONIGLI N.li leggeri Pesanti Refrigerati ungheresi Altre prov. extra Cee UOVA REG. CEE XL grandis. >73 gr L grandi 63/73 gr M medie 53/63 gr S piccole <di 53 gr VAR. % EURO/Q SETT. CUNEO (Quotazioni del 27/5/2014) POLLAME Galline all. trad.le (All. int.vo terra) Gal. tg m. kg 1,8/2,7 Gal. tg pes. >kg 2,7 (All. batteria) Gal. batt.tg leggera Gal. batt.tg media Polli all. trad.le (All. int. terra) Polli a pig. g. leg. Polli a pig. g. pes. Polli kg 2,8 e oltre Gal.tti tipo Livornesi Gal.tti Golden comet Anatre maschi5 Anatre femmine5 Faraone all. int.vo Con. m.leg kg 2,3/2,5 Con. m.m. kg 2,5/2,7 Con.m.pes. >kg 2,7 VAR. % EURO/Q SETT. 4,85 0,00 2,42 0,00 1,62 0,00 MACELLO Polli evisc. cong. 2,12 0,00 ROMA (Quot. del 28/5/2014, Iva esc.) UOVA N.LI FRESCHE XL 15,05 L 12,85 M 12,35 S 10,45 0,00 0,00 0,00 0,00 VERONA (Quotazioni del 30/5/2014) PROD. AVIC. PS VIVO14 POLLI (All. int. terra pigm b) Pesanti (All. int. terra pigm g) Leggeri Pesanti GALLINE (All. int.vo a terra) Medie Pesanti (All. int.vo in batteria) Livornesi Leggere Medie OCHE ANITRE MUTE Femmine Maschi pes. taglio15 FARAONE All. tradizionale TACCHINE Mini da kg 3,5/3,8 Medie da kg 4,0/4,5 TACCHINI PESANTI Femmine Maschi CAPPONI All. tradizionale GALLETTI Golden comet Tipo livornese Altri CONIGLI (All. nazionale) Fino a kg 2,500 Oltre kg 2,500 UOVA FR CAT. A16 17 XL grandis. >73 L grandi 63/73 gr M medie 53/63 gr S piccole <di 53 gr POLLAME MAC.TO FR. (Classe A) Polli trad.li leg./medi Polli trad.li pesanti Polli evisc. s/frattaglie Galli G.comet trad.li Galli livornesi trad.li Galline trad.li medie Galline trad.li pesanti Galline evisc. pes.17 Galline evisc. leg.17 Faraone tradizionali Tacchine evisc.17 Tacchini evisc.17 Anitre femmine trad.li Anitre femm. evisc.17 PARTI POLLO Petti con forcella Cosciotti Ali non separate PARTI TACCHINA Fesa Cosce Ali PARTI TACCHINO Fesa Cosce Ali CONIGLI MACELLATI Freschi n.li 1,19 0,00 1,19 0,00 1,19 0,00 0,31 0,00 0,41 0,00 0,18 0,00 0,31 0,00 0,33 0,00 n.q. – 2,22 0,00 2,27 0,00 2,02 0,00 n.q. n.q. – – 1,41 0,00 1,41 0,00 n.q. – 2,62 0,00 2,72 0,00 2,52 0,00 1,52 -5,59 1,58 -5,39 15,10 13,00 12,80 10,80 0,00 0,00 0,00 0,00 2,10 2,10 2,38 3,85 4,20 1,80 2,00 2,00 1,80 3,05 2,30 2,30 3,95 4,85 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4,75 0,00 2,10 0,00 1,73 0,00 4,85 0,00 2,53 0,00 1,70 0,00 4,75 0,00 2,33 0,00 1,70 0,00 3,55 -2,74 OVINI ED EQUINI VAR. % EURO/Q SETT. Montoni di II qualità MODENA (Quotazioni del 26/5/2014)1 3,75 2,25 Agnello Capretti Montone PESCARA OVINI 3,93 3,55 0,88 0,60 1,24 Pecore grasse Pecore magre 1,28 0,70 0,00 0,00 CARNI FRESCHE (F.co mercato locale)3 3,15 3,10 60,00 0,00 0,00 0,00 Agnelli interi Carc.ag. n.le14/16 kg Pecore grasse n.li 3,25 4,75 n.q. 0,00 0,00 – n.q. VAR. % EURO/Q SETT. Francesi di I – EQUINI DA Puledri da latte Puledri n.q. n.q. – – Ovini adulti6 n.q. – Fino a 8 kg di I Oltre 8 kg 7,60 7,35 0,00 0,00 8/12 kg 12/14 kg 14/16 kg n.q. 8,30 n.q. – 0,00 – Di I 8,30 0,00 AGNELLI7 CAPRETTI 1,85 – OVINI n.q. n.q. – – MACELLO Puledri di I Cavalli di I OVINE AGNELLONE8 PIACENZA 0,00 Cavalli MILANO CARNI 4 (Quotazioni del 28/5/2014) EQUINI 1,78 VAR. % EURO/Q SETT. (Quotazioni del 26/5/2014)5 OVINI FIRENZE 0,00 4,42 (Quotazioni del 27/5/2014) 0,00 DA MACELLO 0,00 (Quotaz. ps vivo)2 0,00 Agnelli da latte2 VAR. % EURO/Q SETT. 0,00 (Quotazioni del 27/5/2014) 0,00 DA MACELLO 0,00 (Iva esclusa) (Quotazioni del 26/5/2014, Iva 10%) Agnelli di I qualità Agnelli di II qualità Pecore di I qualità Pecore di II qualità Montoni di I qualità 0,97 CUNEO OVINI/CAPRINI MAC. Agnelli 10/14 kg Pecore VAR. % EURO/Q SETT. Agnelli fino a 20 kg Castrati fino a 70 kg Capretti cad. Becco cad. Pecore al kg Montone cad. Capre cad. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – 0,00 0,00 BRESCIA 0,00 (Quotazioni del 31/5/2014) 0,00 EQUINI 0,00 0,00 Puledri I qual. Cavalli I qual. – – Cavalli II qual. 2,10 1,70 1,40 0,00 0,00 0,00 MONTICHIARI (Quotazioni del 30/5/2014) EQUINI Puledri lattoni I qualità Puledri lattoni II qualità Puledri s. I q. (inf. 2 anni) Muli - asini I qualità Muli - asini II qualità Cavalli da macel. I qual. Cavalli da macel. II qual. Cavalli da macel. III q. (m.) 2,10 1,85 1,64 1,24 0,87 1,90 n.q. n.q. VAR. % EURO/Q SETT. NOTE AVICUNICOLI ED EQUINI/OVINI AVICUNICOLI (1) D'all. int. a terra a pigmentaz. gialla; (2) D'allevamento intensivo; (3) D'allevamento intensivo a terra; (4) Uova fresche per uso alimentare: da produttore a grossista, merce franco luogo di produzione, guscio bianco, proveniente da allevamento industriale, franco luogo di produzione, alla rinfusa. Uova a guscio rosso, maggiorazione di L. 3 per uova superiori a gr 60; L. 2 per uova da 45 a 50 gr (ultima settimana di rilevazione). Uova prezzi nominali; (5) Mute di Berberia; (6) Prezzi ufficiale accertati dalla commissione consultiva della Camera di commercio di Milano presso la sala contrattazioni della SO.GE.MI. Prima scelta (cat. A), Iva esclusa, reso base Milano per pronta consegna e pagamento; (7) Reso Base Milano; (8) Destinato esclusivamente al consumo diretto; da produttore ad utilizzatore finale, franco partenza, Iva esclusa; (9) In cisterna, +4˚C; (10) In imballi da 20 kg, - 18˚C; (11) In base al regolamento Cee 1511/96 del 29.7.96 (G.U. Cee L. 189 del 30.7.96), le uova selezionate della Categoria A sono classificate secondo le seguenti categorie di peso. (12) 100 pz; (13) Parzialmente eviscerati a pigmenta- zione; (14) Prezzi nominali; (15) Per merce a peso vivo al kg, di produzione esclusivamente nazionale resa sul luogo di produzione, a pronta consegna e pagamento Iva escl.; (16) Per merce imballata, selezionata, posta f.co centro imballaggio, al pezzo, Iva esclusa; (17) Senza le frattaglie. OVINI/EQUINI (1) Peso vivo, f.co mercato bestiame Modena; (2) F.co stalla allevatore, al netto di ogni imposta o gravame; (3) Da grossista a dettagliante, Iva esclusa; (4) Senza pelle, prod. Locale; (5) Carne macellata a norma Cee, f.co partenza Milano e provincia, pagamento in contanti Iva esclusa; (6) Senza testa e frattaglie; (7) Con testa e frattaglie; (8) Senza testa e frattaglie, età inf. a 1 anno. CASEARI 6-12 GIUGNO 2014 VAR. % SETT. EURO/Q Pura panna11 Risp. Class. Cee Zang.to cr. fr. burrif. Siero di latte12 MODENA (Quotazioni del 26/5/2014) DERIVATI DAL LATTE (Pr. f.co luogo prod.) Zang.to cr. fr. burrif.1 FORM. PARM.-REGG. (Pr. f.co mag./vend.) Qualità: scelto, 18 mesi Qualità: scelto, 24 mesi (Forme scelte)2 Prod. fino a 30 m. e oltre EURO/Q 1,95 -2,50 9,13 -1,08 9,73 -1,02 11,33 -0,88 NOVARA (Quot. del 26/5/2014, f.co cas.)3 DERIVATI DAL LATTE Zang.to cr. fr. burrif. 2,50 Burro pastorizzato 2,65 Gorg. piccante fresco4 4,90 Gorg. piccante maturo4 7,13 Gorg. dolce fresco5 4,35 Gorg. dolce mat.5 6,15 Siero gorg. fr. euro/100 lt 2,40 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 VAR. % SETT. n.q. – n.q. – n.q. – 9,50 0,00 FORMAGGI13 GRANA PADANO Stag. min. 15 mesi 8,00 Stag. min. 12 mesi 7,45 Stag. min. 10 mesi 6,90 PROVOLONE Merce fresca 5,28 Stag. oltre 3 mesi 5,53 MONTE VER.SE DOC A latte intero 5,49 D'allevo fresco 6,15 Mezzano 7,05 Vecchio 8,50 LATTE SPOT (IN CIST., F.A.) Nazionale crudo 3,75 Est. tit. 3,5% (Ger.-Aus.) 3,70 Magro past. tipo 0,03 2,15 Panna di centr. 40% 17,25 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 CUNEO PESCARA (Quot. del 26/5/2014, pr./gr.) PARM. REGG. SCELTO Produzione 1 Produzione 2 GRANA PAD. SCELTO Produzione 1 Produzione 2 PECORINO Nostrano Sardo 8/10 m. stag. PROVOLONE Dolce Stag. oltre 6 mesi BURRO (Prod./gros. f.co arr.) Extra pani kg 1 e olt. Extra pani gr 100/500 Extra p. kg 10 e olt. n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. – – – THIENE (Quot. del 26/5/2014, f.co cas.)6 PRODOTTI CASEARI Burro di affioramento n.q. Zang.to cr. fr. burrif. n.q. Atto a div. Asiago pres. n.q. Asiago pres. Dop n.q. Atto a div. Asiago All.7 n.q. Asiago Allevo Dop vec.8 n.q. Atto a div. G.P. 6/9 mesi n.q. G. Pad. Dop >12 mesi n.q. Siero di latte n.q. Latticello n.q. – – – – – – – – – – VERONA (Quotazioni del 26/5/2014) BURRO9 Pura pan. aff. past.10 Di siero n.q. n.q. – – (Quot. del 27/5/2014, f.co cas.) BURRO (Pani da 25 kg e olt. non conf.) Di centrifuga di latte 3,65 Di affioramento n.q. Di siero centrifugato 3,05 FORMAGGI (I q. forme scelte non conf.) GRANA PADANO 31/90 giorni n.q. 1 anno di stagionatura 8,50 ROBIOLA Delle Langhe 5,00 Comune 5,00 GORGONZOLA Fresco 6,30 Maturo con 2 mesi stag. 6,50 ITALICO Fresco 5,80 Maturo (1 mese stag.) 5,80 5,80 CRESCENZA FONTAL Fuori sale 6,20 Maturo 6,85 FORMAGGI D.O.P. Bra Duro 8,70 Bra Tenero 7,60 Raschera 7,60 Toma piemontese 7,60 Castelmagno 11,00 Murazzano 10,00 0,00 – 0,00 – 0,00 -1,96 -1,96 0,00 0,00 EURO/Q Prod. 2006 l. gen.-apr. n.q. – Prod. 2006 set.-dic. n.q. – Prod. 2007 gen.-apr. 11,68 0,00 Prod. 2006 - I stag. n.q. – Siero di latte 0,43 0,00 CREMONA (Quotazioni del 28/5/2014) BURRO Burro pastorizzato 3,05 0,00 Zang.to cr. fr. burrif. n.q. – Burro15 n.q. – PROVOL. VALPADANA <3 mesi stag.ra 5,63 0,00 >5 mesi stag.ra 5,88 0,00 PROVOLONE <3 mesi stag.ra 5,45 0,00 >5 mesi stag.ra 5,70 0,00 16 GRANA Stag. 60/90 gg. f.sale n.q. – GRANA PADANO17 Stag.ra di 9 mesi 7,00 0,00 Stag.ra 12/15 mesi 7,63 0,00 Stag.ra >15 mesi 8,18 0,00 LATTE SPOT (F.P.; A 60 GIORNI) Latte nazionale crudo Periodo: 1-15 aprile 0,40 0,00 Periodo: 16-30 aprile 0,39 0,00 Latte estero past. (3,6% gr. su p/v) Francese n.q. – Tedesco n.q. – Latte estero scremato n.q. – PARMA (Quotazioni del 30/5/2014) DERIVATI DAL LATTE Zang.to cr. fr. burrif. 1,95 0,00 FORM. PARM.-REGG. Prod. 1/1-30/4 2009 n.q. – Prod. 1/5-31/12 2009 n.q. – 0,00 0,00 GRANA PADANO19 Burro di affioramento Zang.to cr. fr. burrif. Stag.ra 9 mesi Stag.ra 12/15 mesi n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – Fuori sale Maturo n.q. n.q. – – Magro n.q. – QUARTIROLO CRESCENZA MASCARPONE TALEGGIO SIERO DI LATTE PIACENZA (Quot. del 28/5/2014, f.co cas.) FORM. GRANA PAD. Fr. part. st. 12/15 m. n.q. Fr. part. st. 9 mesi n.q. PROVOLONE TIPICO Fresco (6 set. f. sale) n.q. Stag.to 4 mesi n.q. Stag.to fresco20 n.q. Stag.to 3 mesi n.q. Burro16 n.q. Zang.to cr. fr. burrif. n.q. Siero di latte (q.le)21 n.q. – – – – – – – – – MANTOVA (Quotazioni del 29/5/2014) GRANA PADANO Stag. 10 mesi Stag. da 14 a 16 mesi Stag. di 20 mesi e oltre PARMIG. REGGIANO Stag. 12 mesi Stag. fino a 18 mesi Stag. fino a 24 m. e oltre BURRO MANT. AL KG Pastorizzato Classificazione Cee Siero di latte al kg 6,88 0,00 7,73 0,00 8,23 0,00 8,38 0,00 9,13 0,00 9,75 0,00 n.q. – 3,20 0,00 23,00 0,00 n.q. n.q. – – – – (Quot. del 29/5/2014, f.co cas.) DERIVATI DAL LATTE Burro di affioramento n.q. Zang.to cr. fr. burrif. n.q. FORMAGGIO ASIAGO Atto a div. Pr. (latte int.) n.q. Atto a div. d'All. fresco n.q. Dop Mezzano23 n.q. – – – – – PREZZI DEL LATTE SPOT Prezzi al chilo franco arrivo; Iva esclusa; rilev. mensili Var. % Latte nazionale in cisterna 0,357 16-31 maggio Latte scremato 0,03 0,137 16-31 maggio Latte estero 3,6% grasso (p./s.) pastorizz. 1-15 maggio (Quotazioni del 28/5/2014) DERIVATI DAL LATTE Zangolato creme fr. 2,70 0,00 Burro Reggiano14 n.q. – FORM. PARM.-REGG. Prod. 2005 gen.-dic. n.q. – Dop Vecchio24 Fresco Maturo, di I scelta 22 n.q. n.q. 1-15 maggio Francese Tedesco 1-15 maggio 1-15 maggio EURO/Q GORGONZOLA VICENZA (Quotazioni del 136/2012) LATTICINI18 REGGIO EMILIA VAR. % SETT. EURO/Q PAVIA 0,00 0,00 0,00 1,16 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 VAR. % SETT. 0,305 0,315 16-31 maggio 16-31 maggio 0,372 4,20 0,187 36,50 0,345 0,355 13,11 12,70 n.q. 1,95 n.q. n.q. 9,73 9,13 5,75 5,80 6,30 5,10 2,00 2,55 2,35 n.q. -2,50 – – -1,02 -1,08 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – FIRENZE (Quot. del 27/5/2014, gr./det.)26 PRODOTTI CASEARI27 Bur. lom.emil. pacc.ti 4,80 0,00 Margarina industriale 1,08 0,00 Margarina tav. pac.ti 1,33 0,00 Parm-reg. scelto 2010 12,85 0,00 Parm-reg. scelto 2009 14,00 0,00 Form. grana fr (retin) 10,05 0,00 Form. Pad. scelto28 9,35 0,00 Form. pecorino fr. 9,25 0,00 Form. pec. abbucc. 10,35 0,00 Pecorino romano29 9,10 0,00 Form. misto pec./vac. 7,35 0,00 Caciotta 6,50 0,00 Emmenthal sviz. 1/4 8,35 0,00 Emm. altre prov. est. 5,40 0,00 Mozzar. fior di latte 6,28 0,00 Mozzar. Mista30 6,95 0,00 Prov.ne 4/4 (tutto burro) 7,90 0,00 Stracchino I qualità 6,90 0,00 Stracchino II qualità 5,80 0,00 Form. tipo italico 7,35 0,00 Form. tipo italico q.sup. 5,80 0,00 Gorgonzola I qualità 9,10 0,00 Gorgonzola II qualità 6,20 0,00 LATTE STERILIZZATO31 (Prezzi cad.) Parz. screm. 1/2 l.32 0,49 0,00 Parz. screm. 1 l. 0,78 0,00 Scremato 1/2 l. 0,35 0,00 Scremato 1 l. 0,59 0,00 Intero (conf. litro) 0,86 0,00 LATTE FRESCO (F.co stalla pr. Iva esc., gras. 3%, hl) Intero 41,60 0,00 MILANO 2,55 3,20 3,40 2,35 1,72 EURO/Q 0,00 0,00 0,00 0,00 2,38 VAR. % SETT. Siero latte screm.34 19,50 0,00 Latticello uso zoot.35 8,25 0,00 – BOLOGNA (Quot. del 29/5/2014, al kg) PRODOTTI CASEARI Burro di affioramento P.R. 2010 1/1-30/4 f. s. P.R. 2010 1/5-31/8 f. s. P.R. 2010 1/9-31/12 P.R. 2011 1/5-31/8 Caciotta a pasta ten. Caciotta a pasta dur. Form. misto pecora Casatella Ricotta di siero Ricotta aggiunta latte Ricotta misto pecora Siero lat. uso zoot.25 (Quotazioni del 26/5/2014) BURRO E CREMA LATTE (F.co cas., cont. Iva esc., kg) Burro pastorizzato Di crema latte16 Di centrifuga Zang.to cr. fr. burrif. Crema di latte33 (Fonte: Camera di commercio di Lodi) VAR. % SETT. 21 FORMAGGI36 PARMIG. REGGIANO (Frazione di partita) Stagionatura 24 mesi 10,33 -0,48 Stagionatura 18 mesi 9,58 -0,52 Stag. 12 mesi e oltre 8,35 -0,60 GRANA PADANO Stag.ra 15 mesi 7,83 0,00 Stag.ra 9 mesi 6,95 0,00 Stag. 60/90 gg f.sale 5,58 0,00 PROV.NE VALPADANA <3 mesi di stag. 5,73 0,00 >3 mesi 5,98 0,00 ASIAGO I SCELTA D'all. mez. 60/90 gg. 6,15 0,00 Press. a latte intero 5,20 0,00 GORGONZOLA Fresco 4,05 0,00 Maturo I scelta 5,50 0,00 ITALICO Fresco 4,50 0,00 Maturo 5,33 0,00 TALEGGIO Fresco da salare 4,40 0,00 Fresco fuori sale 4,60 0,00 Maturo 5,35 0,00 QUARTIROLO Lombardo 5,00 0,00 CRESCENZA Matura 4,48 0,00 MOZZARELLA37 Conf. (125 gr. circa) 4,75 0,00 4,25 0,00 MASCARPONE BRESCIA (Quotazioni del 31/5/2014) FORM. ALLA PROD.38 Grana merce fresca39 GRANA PADANO Stag.ra da 9 mesi Stag.ra 12/15 mesi PROVOLONE VALPADANA (Pr/stag, f.co l. stag) 40 gg fuori sale 3/4 mesi stag.ra PROVOLONE 40 gg fuori sale 3/4 mesi stag.ra TALEGGIO Taleggio tipico fr40 ITALICO Fresco fuori salamoia ROBIOLA CRESCENZA Latte intero fuori sale GORGONZOLA Fresco QUARTIROLO Lombardo n.q. – 7,05 0,00 8,10 0,00 5,75 6,00 – – n.q. n.q. – – 4,63 0,00 4,58 0,00 4,22 0,00 3,99 0,00 3,93 0,00 4,85 0,00 CONSERVE EURO/Q VAR. % SETT. EURO/Q POM. CUBETTATI FIRENZE Pn gr 400 (Quotazioni del 27/5/2014) n.q. – PARMA CONSERVE ALIMEN. CONCENTRATO POM. Doppio for. nom. 5/1 Doppio for. nom. 1/21 Doppio in tubetti2 POM. PELATI N. SAL. F.n. 3/1 (p.n. kg 2,6) Sc. Fn 1/1 pn gr 800 Sc. Fn 1/2 pn gr 400 VAR. % SETT. (Quotazioni del 30/5/2014) n.q. – 1,40 0,00 0,74 0,00 2,11 0,00 0,90 0,00 0,60 0,00 TRIPLO CONCENTRATO MERCATO N.LE (Res. refr. min. 36%) Fusti ster./simil. pn Bar. marca 1/2 kg n. Tub. marca 280 pn. Tub. marca 185 pn. EURO/Q ESPORTAZIONE (Res. refr. min. 37%) Fusti ster./simil. pn Bar. marca 5/1 kg n. Tub. marca 100 pn. Tub. marca 200 pn. VAR. % SETT. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – DOPPIO CONCENTR. 1,22 0,82 0,79 0,53 0,00 0,00 0,00 0,00 MERCATO N.LE (Res. refr. min. 28%) Fusti sterili o similari 0,95 0,00 Sacchi st. pn 10 kg 10,38 0,00 Sacchi st. pn 20 kg 20,88 0,00 EURO/Q VAR. % SETT. Bar. m. 1/5 kg nom. Bar. m. 1/2 kg nom. Bar. m. 4/4 kg nom. Bar. m. 5/1 kg nom. Tub. m. 130 g. pn 0,31 0,74 1,39 2,87 0,41 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 ESPORTAZIONE (Res. ref. min. 29%) Fusti st./sim. pn CB Fusti st./sim. pn HB Bar. m. 1/5 kg nom. Bar. m. 1/2 kg nom. Bar. m. 4/4 kg nom. Bar. m. 5/2 kg nom. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – EURO/Q Bar. m. 3/1 kg nom. Bar. m. 5/1 kg n. CB Bar. m. 5/1 kg n. HB Tub. m 150 g pn Tub. m. 200 g pn SEMPLICE CONC. (Res. refr. min. 22%) ESPORTAZIONE Fusti st/sim. pn HB SEMICONCENTRATO (Passata) MERC. N.LE E ESPORT. Fust. st. re. ref. 10% VAR. % SETT. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – 0,63 0,00 n.q. – EURO/Q Bottiglie 70 g pn POLPA DI POMODORO (Pomodori triturati) MERC. N.LE E ESPORT. (Res. Refratt. 6) Fusti ster. e sim pn Sacchi st. pn 8 kg Sacchi st. pn 10 kg Sacchi st. pn 10 kg Bar. m. 1/2 kg nom. Bar. m. 4/4 kg nom. Bar. m. 3/1 kg nom. Bar. m. 5/1 kg nom. VAR. % SETT. 0,50 0,00 0,53 n.q. 5,66 n.q. 0,41 0,68 1,53 2,48 0,00 – 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 NOTE CASEARI E CONSERVE CASEARI (1) Della provincia di Modena, destinato a ulteriore lavorazione, raffreddato e conservato a temperatura inferiore a 4˚C, materia grassa min. 82%, residuo secco magro max 2%, acidità max. 1%; (2) Stagionatore, grossista, dettagliante, f.co magazzino acquirente; (3) Merce nuda, contenuto dei grassi secondo la prescrizione di legge, Iva esclusa al kg. Le forme di gorgonzola devono recare impresso il marchio del Consorzio di Tutela; (4) Naturale a lavorazione tradizionale; (5) A lavorazione con fermenti selezionati; (6) Caratteristiche: Burro: prodotto fresco, contenuto di sostanza grassa non inferiore all'85% di lavorazione perfetta, con acidità non superiore all'1%. Zangolato di creme fresche: prodotto semilavorato derivato dalle creme di produzione di formaggi con più di 60 gg. di maturazione; Formaggio a denominazione d'origine Asiago: prodotti ottenuti con il sistema tradizionale di lavorazione ed aventi le caratteristiche di cui al DPR 21 dicembre 1978: Asiago pressato: formaggio grasso a pasta semicotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture o di una sola, ad acidità naturale o indotta con aggiunta di fermenti - contenuto minimo in grasso sulla sostanza secca 44%. Asiago d'allevo: formaggio semigrasso a pasta semicotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture o di una sola, ad acidità naturale o indotta con aggiunta di fermenti - contenuto minimo in grasso sulla sostanza secca 44%. (7) Per merce da 3 a 5 mesi; (8) Per merce oltre i 12 mesi; (9) Merce di produzione esclusivamente veronese, a pronta consegna e pagamento, posta sul luogo di produzione; (10) Burro di pura panna fresca pastorizzata e lavorata giornalmente, assolutamente privo di fioretto, ben lavorato e depurato del latticello, con un contenuto di sostanza grassa non inferiore all'84%, di lavorzione perfetta, con acidità non superiore al 3%; (11) Della montagna veronese pastorizzato; (12) Secco tot. 5-6%; (13) Per merce nuda, franco caseificio o magazzino stagionatura, con un contenuto di grassi secondo le prescrizioni di legge, a pronta consegna e pagamento; (14) Class. Cee in blocchi da 25 kg; (15) Crema di latte centrifugata e pastorizzata - reg. Cee n. 1547/87; (16) Con bollo provvisorio di origine del Grana Padano - in partite contrattate a numero, con esclusione dello scarto termini di pagamento secondo l'uso corrente; (17) Scelto 01 - da stagionatore franco luogo di stagionatura - termini di pagamento secondo l'uso corrente; (18) Contratti fra produttori e grossisti e/o stagionatori, per merce scelta, nuda, con titolo minimo di grassi, secondo le prescrizioni di legge, Iva esclusa; (19) Per vendita in partite; (20) Sei settimane fuori sale; (21) Residuoto lavoraz. a formaggio grana e provolone; (22) Caratteristiche: Burro: prodotto fre- sco, contenuto di sostanza grassa non inferiore all'85%, di lavorazione perfetta, con acidità non superiore all'1%. Zangolato: prodotto semilavorato derivato dalle creme di produzione di formaggi con più di 80 gg. di maturazione. Formaggi a denominazione di origine Asiago: prodotti ottenuti con il sistema di lavorazione ed aventi le caratteristiche di cui al Dpr 21 dicembre 1978. Asiago pressato: formaggio grasso a pasta semicotta prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture o di una sola, ad acidità naturale o indotta con aggiunta di fermenti - Contenuto minimo in grasso sulla sostanza secca 44%. Asiago d'allevo: formaggio semigrasso a pasta semicotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture di cui una scremata per affioramento e ad acidità naturale o indotta con aggiunta di fermenti - Contenuto minimo in grasso sulla sostanza. (23) Per merce da 4 a 6 mesi. (24) Per merce oltre 12 mesi. (25) In cisterna per 100 kg; (26) F.co magazzino grossista, al netto di ogni imposta e gravame; (27) Per il contenuto in grassi dei formaggi quotati viene fatto riferimento alla tabella A, legge 2/2/1939, n. 396; (28) Produzione 1997/98 - 1998/99; (29) F.co magazzino produttore; (30) Di latte vaccino e bufalino; (31) A lunga conservazione, in confezione tetrapak; (32) Tit. gras. 1,5/1,8%; (33) 40% sost. grassa; (34) C/scotta 100 kg; (35) 100 kg; (36) F.co caseificio o magazzino stagio- natura, merce nuda, contenuto dei grassi secondo la prescrizione di legge, pagamento in contanti, Iva esclusa, prezzi al kg. N.B. Le forme devono recare impresso il marchio dei rispettivi Consorzi di Tutela; (37) Di latte vaccino; (38) Contrattazioni tra produttori e grossisti, merce nuda, posta al caseificio, salvo diversa indicazione; (39) 2/3 mesi f.s. (con bollo provvisorio d'origine del grana padano, in partite contrattate a numero, con esclusione dello scarto); (40) Fuori salamoia. CONSERVE 1) Rinfusa. Il prezzo massimo della farina di carne si intende per merce sgrassata; per quella di pesce, di produzione cilena, per i grassi, f.co arrivo; 2) P. netto gr. 400. IL SETTIMANALE CARTACEO E DIGITALE PER IL SETTORE AGROINDUSTRIALE www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole 22 OLI E VINI 6-12 GIUGNO 2014 OLIO EURO/Q VAR. % SETT. PESCARA BARI (Quotazioni del 26/5/2014) EXTRA VERGINE OLIVA Abruz. ac. max. 0,60 400,00 0,00 Abruz. ac. max. 0,80 355,00 4,41 Dop Aprutino-Pesc. n.q. – Altre z. ac. max. 0,6 355,00 10,94 Altre z. ac. max. 0,6 n.q. – D'OLIVA VERGINE Abruz. ac. max. 2,00 n.q. – Altre z. ac. max. 2,0 n.q. – RETTIFICATO D'oliva (Raff. A) n.q. – Di sansa d'oliva (Raff. B) n.q. – OLIO DI SEMI EURO/Q VAR. % SETT. Arachide Mais Girasole Soia Vari 123,50 89,50 80,50 74,50 n.q. OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA Dop Aprutino-Pesc. Litri 0,50 Litri 0,75 Litri 5,00 -1,59 12,58 -1,23 -3,87 – 5,25 0,00 7,25 0,00 n.q. – VERONA (Quotazioni del 26/5/2014) OLIVA CON CAR. LEX. EXTRA VERGINE Veneto 9,50 0,00 Garda Dop 10,00 0,00 Prod. italiana11 3,90 0,00 Prod. estera Spagna1 2,30 0,00 Prod. estera Grecia1 3,08 0,00 1,91 0,00 Oliva rettificato Sansa rettificato1 1,36 1,49 (Quotazioni del 27/5/2014) DI OLIVA (Merce grezza prod.) Extra vergine23 Vergine Vergine corrente45 Vergine lampante6 Raffinato DI SANSA DI OLIVA Raff. ac. fino al 0,3% 3,10 2,25 n.q. 1,62 1,89 – – – – – 1,30 – FIRENZE VAR. % SETT. EURO/Q OLI RAFFINATI (F.co arrivo cisterna) Oliva raffinato Sansa oliva raffin. SANSA OL. GREGGIO Ac. 5-10% a esano Ac. 10-15% a esano OLI DI SEMI (F.co arrivo cisterna) Vari e/o soia Arachide Girasole EURO/Q 1,88 0,00 1,34 0,00 n.q. – 0,81 0,00 n.q. – 1,29 1,18 0,81 0,00 IMPERIA (Quot. del 27/5/2014, netto imp/grav.) PRODUZIONE LOCALE7 EXTRA VERGINE Oliva Igp Toscano8 n.q. – Ac. max 1% n.q. – PRODUZIONE PUGLIA (F.co arrivo cisterna) Extra vergine oliva9 3,78 69,66 Oliva ver. ac. max 2% n.q. – (F.co arrivo cisterna) PRODUZ. LAZIO Ex.v. ol. ac. max 0,8% n.q. – Verg. ol. ac. max 2% n.q. – PRODUZ. ABRUZZO Ex.v. ol. ac. max 0,8% 3,78 1,34 Verg. ol. ac. max 2% n.q. – PROVENIENZE EST. (Imp./gross. loc., in cisterna) PROVENIENZA GRECIA Ex.v. ol. ac. max 0,8% 3,03 0,00 Verg. ol. ac. max 2% n.q. – PROV. BORGAS Ex.v. ol. ac. max 0,8% n.q. – ALTRE PROV. SPAGNA Ex.v. ol. ac. max 1% 2,25 0,00 (Quot. del 27/5/2014, pr./gr.)10 PRODUZIONE LOCALE EXTRA VERGINE DI OLIVA Organolett. perfetto11 n.q. – Ac. max. 1% PRODUZIONE N.LE OLIO DI OLIVA Extra vergine ac. 0,8% Sopraf. v.ac. max 2% Fino vergine ac. 3% Vergine ac. 2% Raffinato ac. 0,5% Lampante ac. 3/5 Lampante ac. 5/8 Sansa raff. ac. 0,5% Sansa e oliva Sansa grezzo12 DI SEMI (RAFFINATI) Arachide Mais Girasole Vinacciolo VAR. % SETT. n.q. – 3,50 n.q. n.q. 2,40 1,90 1,63 1,60 1,40 1,40 n.q. 0,00 – – 0,00 1,33 0,00 0,00 1,82 1,82 – 1,29 1,18 0,93 0,00 0,83 0,00 n.q. – (Prezzi all’origine, dati in euro/kg) SPAGNA Quotazioni dal 21 al 28 maggio 2014 Prodotto 28 mag. 1,98 1,74 1,65 Prodotto 21 mag. Var. % su base annua – – – Var. % 1,95 1,38 1,73 0,86 1,64 0,85 GRECIA Quotazioni dal 21 al 28 maggio 2014 21-28 mag. Extravergine Vergine Lampante 14-21 mag. 2,81 -0,1 2,08 = 1,88 = TUNISIA Quotazioni dal 21 al 28 maggio 2014 Prodotto 21-28 mag. Extravergine bio. Extravergine Lampante 14-21 mag. 2,60 2,28 1,58 2,60 2,41 1,73 = -5,6 -8,7 SOTTOPR. RAFF. OLI Acido raffinaz. oliva Di sansa Di semi PRODUZIONE ESTERA OLIO D'OLIVA SPAGNA Ex.v. oliva Borjas14 Lamp. ac. max 2% GRECIA Ex.v. ol. Kalamata15 Lamp. ac. max 2% n.q. n.q. n.q. – – – 2,68 0,00 1,71 0,00 2,88 0,00 n.q. – FOGGIA (Quot. del 28/5/2014, Iva esc.) OLI COMMESTIBILI Ol. ex.v. ac. max 0,8% Vergine ac. max 2% Corr. ac. max 3,3% Lamp. ac. max 2% (Quot. del 27/5/2014, kg) OLI VEGETALI GREZZI Di semi di arachide Di semi di girasole Di germe di granot. (*) Di soia delicitinato (*) Di semi di colza (*) Di lino industriale OLI VEG. RAFF. ALIM. Di semi di arachide Di semi di girasole Di germe di granot. (*) Di semi di soia (*) Di semi di colza (*) Di Palma raff. fraz. EURO/Q Di semi vari (*) OLI D'OLIVA Extravergine n.le Extravergine com. Rettificato Di sansa rettificato VAR. % SETT. n.q. – 3,60 2,64 1,97 1,39 2,86 1,93 2,61 0,73 PRODOTTI CONVENZIONALI Olio gr. di germe di gran. 0,77 0,00 Olio gr. di semi di soia del. 0,73 0,00 Olio gr. di semi di colza n.q. – Olio raff. di germe di gran. 0,91 0,00 Olio raff. di semi di soia 0,79 1,28 Olio raff. di semi di colza 0,87 0,00 Olio raff. di semi vari 0,80 1,26 (*) Prodotti soggetti a etichettatura ai sensi dei Reg. Ce 1829 e 1830 del 2003 sugli Ogm. ROMA 3,15 0,00 n.q. – n.q. – n.q. – 16 Var. % su base annua -4,6 -11,7 -29,2 Var. % 0,81 0,00 n.q. – MILANO Var. % su base annua 10,50 13,70 7,00 Var. % 2,80 2,08 1,88 Soia Soia grezzo VAR. % SETT. 13 PREZZI INTERNAZIONALI DELL’OLIO Extravergine Vergine Lampante EURO/Q n.q. – 0,69 1,47 n.q. – 0,70 3,72 n.q. – n.q. – 1,31 0,80 n.q. 0,76 n.q. 0,91 3,16 1,26 – 5,54 – -1,08 (Quot. del 28/5/2014, fp, per 100 kg) OLI D'OLIVA EXTRA VERGINE Prod. Lazio 4,75 In coltura biologica n.q. (F.co arrivo Roma) Prod. Umbria 5,75 Altre prov. naz. 3,75 Prov. estera 2,53 VERGINE Fino a 2 gradi n.q. 0,00 – 0,00 2,74 2,02 – 2,07 2,48 1,39 0,72 DI OLIVA DI SANSA DI SEMI ALIM. RAFF. Arachide Semi vari Soia Mais Girasole 1,31 0,80 0,79 0,91 0,82 3,14 5,28 5,32 1,11 1,24 VINI EURO/Q VAR. % SETT. ALESSANDRIA (Quot. del 26/5/2014, al tenim.) VENDEMMIA 2009 DA TAVOLA Bianco n.q. – Rosso n.q. – MPF Uve arom. Bianche n.q. – Uve arom. Rosse n.q. – MONFERRATO DOC Bianco n.q. – Rosso n.q. – Dolcetto 0,75 0,00 PIEMONTE Grignolino n.q. – Chardonnay n.q. – PIEMONTE DOC Cortese n.q. – Barbera 0,60 0,00 Brachetto n.q. – Moscato n.q. – BARBERA D'Asti n.q. – BARBERA DOC Del Monf. n.q. – Dei Colli T. n.q. – GRIGNOLINO DOC Del Monf. C. n.q. – DOLCETTO DOC D'Acqui n.q. – D'Ovada 0,80 0,00 CORTESE DOCG Di Gavi n.q. – CORTESE DOC Dell'Alto M. n.q. – Dei Colli T. n.q. – ALTRI VINI DOCG Asti/M.Asti n.q. – Brachetto d'Acqui n.q. – Bian. perg. gr 10,5/11 Bianco gr 11,5/12 Bianco Igt Rosso gr 12/12,5 Rosso gr 13/14 Rosato gr 11/11,5 Rosso Sang. gr 11/11,5 VAR. % SETT. 3,05 3,40 n.q. 3,65 3,85 3,55 n.q. 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 – VERONA (Quotazioni del 26/5/2014) PROV. VERONA7 (Prezzo al litro) EURO/Q Bianco da tav./Igt Bard. Doc Bard. Doc classico8 Valp. Doc Valp. Doc classico8 Soave Doc Soave Doc classico8 Garda Doc Bianco custoz. Doc9 Valdad. rosso Doc8 Voldad. bianco Doc8 Durello Doc gr Pinot g. Igt gr 12,5 VAR. % SETT. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – – – – – – – EURO/Q TOSCANO BIANCO Prod. 2011 gr 10/11 Prod. 2010 11/12 gr Prod. 2009 gr 10/11 Prod. 2009 11/12 gr TOSC. SANGIOVESE Prod. 2011 oltre gr 12 Rosso tav. R.1 (grd)11 Ettolitri commerc. VAR. % SETT. – – – – n.q. n.q. n.q. – – – TREVISO (Quot. del 27/5/2014, gr/100 lt+Iva) ROSSI PIANURA IL SETTIMANALE CARTACEO E DIGITALE PER IL SETTORE AGROINDUSTRIALE n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – – – – – – PESCARA (Quot. del 26/5/2014, L./q.le) PROD. 2010 VINI ABRUZZESI DOC Montep. gr 12/12,5 n.q. – Montep. gr 13/14 n.q. – Montep. C. gr 12/13 n.q. – Montep. C. gr 13,5/14 n.q. – Trebb. gr 11,5/12 n.q. – DA TAVOLA PROD. 2013 Bianco perg. gr 10/10,5 3,05 0,00 VALPOLICELLA Amar. rec. prod. 2007 Amar. rec. prod. 2008 SOAVE Recioto prod. 2003 Recioto prod. 2004 Recioto prod. 2005 Recioto prod. 2006 PROD. 2007 GR 11,5/12 (Quot. euro/grado litro) Bardolino Doc Bard. Doc. clas. sup. Valpolicella Doc Valp. Doc clas. sup. Soave Doc Soave Doc clas. Garda Doc Bianco custoza Doc Valdadige rosso Doc Voldadige bianco Doc Durello Doc Pinot grigio Igt Igt base spumante Pinot bianco e Chard. PROD. 2010 Rosso da tav./Igt n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – – – – – – – – n.q. – Igt base spumante Igt Pinot bianco n.q. n.q. – – FIRENZE 10 (Quotazioni del 27/5/2014) VINI TOSCANI Chianti 2008 n.q. – Chianti 2009 n.q. – Chianti 2010 n.q. – Chianti 2011 18,25 0,00 Chianti classico 2008 n.q. – Chianti classico 2009 n.q. – Chianti classico 2010 n.q. – Chianti classico 2011 20,50 0,00 DA TAVOLA ROSSO (Prezzo per grd) Prod. 2011 gr 10/11 n.q. – Prod. 2010 11/12 gr n.q. – Prod. 2009 gr 10/11 n.q. – Prod. 2009 11/12 gr n.q. – TOSCANO ROSSO Prod. 2011 gr 10/11 n.q. – Prod. 2010 11/12 gr n.q. – Prod. 2009 gr 10/11 n.q. – Prod. 2009 11/12 gr n.q. – COMUNE EURO/Q VAR. % SETT. Cabernet Del piave Doc n.q. – VERDUZZO Del Veneto gr 10/12 n.q. – Del Veneto gr 11/12 n.q. – Del Piave Doc n.q. – PINOT BIANCO Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q. – Del Piave Doc n.q. – PINOT GRIGIO Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q. – Del Piave Doc n.q. – CHARDONNAY Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q. – PROSECCO Del Veneto gr 10/11 n.q. – BIANCHI DI COLLINA PROSECCO Colli trev. gr 9,5/10,5 n.q. – Coneglian.-Vald. Doc n.q. – Sup. Cartizze Doc lt. n.q. – Mon. Colli Asol. Doc n.q. – MOSTI ARR. L. GR FEH. (F.co arr. cen. util., ps 0,6x100kg) Concentrato bianco n.q. – Concentrato rosso n.q. – Conc. rettif. n.le 3,05 0,00 FOGGIA DA TAVOLA Gr 10/11 MERLOT Del veneto gr 9,5/11 Del veneto gr 11/12 Del Piave Doc CABERNET Del Veneto gr 11/13 Del Piave Doc RABOSO Rosso gradi 9/11 Rosato gr 9,5/11 Rossis. del Veneto Del Piave Doc ROSSI DI COLLINA MERLOT Colli tr. gr 10,5/12,5 Mon. Colli Asol. Doc CABERNET Colli tr. gr 11,5/12,5 Mon. Colli Asol. Doc BIANCHI PIANURA COMUNE DA TAVOLA Gr 9/11 EURO/Q TOCAI n.q. n.q. n.q. n.q. www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole MODENA (Quotazioni del 26/5/2014) SFUSI INGROSSO (F.co cant. vend.)1 Lambr. Sorbara Doc Lambr. Salamino2 Lambr. Grasparos.3 Reno Doc Montuni Lambr. Grasparra4 Lambr. di Modena Lambr di Modena5 Bianco uva lambr.6 Rossis. I qual. norm. Rossis. I qual. desol. Bianco Castelfranco Bianco Trebb. MO EURO/Q n.q. – n.q. n.q. n.q. – – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – 5,25 0,00 n.q. – n.q. – 0,95 0,00 n.q. – (Quot. del 28/5/2014, da tavola) BIANCO Comune n.q. – S. Severo n.q. – DOC Bianco 11,5 gr n.q. – Rosato 12 gr n.q. – Rosso 12 gr n.q. – NUOVA PROD. ROSSO Cerignola n.q. – Ortanova 4,65 0,00 S. Ferdinando 13/14 n.q. – S. Ferdinando 14/15 n.q. – ROSATO Ortanova n.q. – MOSTO Muto rosso n.q. – Bianco n.q. – VICENZA (Quot. del 28/5/2014, Grado/lt.) VINI COMUNI12 ROSSO Caber. gr alc.c.11/12 n.q. Merlot gr alc.c.10/11 n.q. Merlot gr alc.c.11/12 n.q. BIANCO NOSTRANO Gr alc. compl. 10/11 n.q. Gr alc. compl. 11/12 n.q. DOC Gambellara13 n.q. Gambellara sup.14 n.q. Rec. Gamb.14 (litro) n.q. COLLI BERICI13 Gambellara (o Garg.) n.q. Tocai rosso n.q. Sauvignon n.q. Pinot bianco n.q. Merlot n.q. – – – – – – – – – – – – – VAR. % SETT. n.q. – BOLOGNA (Quotazioni del 29/5/2014) VINI (F.co part. prod. Tav. L/grx100 l.) Bianco gr 10/12 5,85 Rosso gr 10/12 6,05 (Tav. n. vitig. Igt, L/gr x 100 l.) Bianco gr 10/12 n.q. B. ferm. fr. gr 9,5/12 6,25 Rosso gr 10/12 n.q. (Doc sf. gros. quant., L./lt.) Albana di R. (Docg) n.q. Trebbiano di Rom. 0,80 Sangiovese di Rom. 0,98 Reno Montuni 0,90 Reno Pignoletto 0,95 Reno Bianco 0,73 (Doc in cont.<60 l., imb. esc., L./lt.) Trebbiano di Rom. 1,55 Sangiovese di Rom. 1,65 Colli Bolog. Bianco 1,55 Colli Bolog. Pignol. 1,80 Colli Bolog. Pinot. B. 1,80 Colli Bolog. R. italico n.q. Colli Bolog. Sauvign. 1,80 Colli Bolog. Barbera 1,88 Colli Bolog. Caber. S. 2,13 Colli Bolog. Merlot 1,93 Colli Bolog. Chardon. 1,80 Reno Montuni 1,40 Reno Pignoletto 1,80 Reno Bianco 1,30 Colli d'Imola rosso 1,65 Colli d'Imola bianco 1,55 Colli d'Imola Sangiov. 1,65 Colli d'Imola Cab.S. 1,80 Colli d'Imola Barbera 1,80 Colli d'Imola Trebb. 1,55 Colli d'Imola Pignol. 1,80 Colli d'Imola Chard. 1,80 Albana Rom. (Docg)15 11,50 0,00 0,00 – 0,00 – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 BRESCIA (Quot. del 31/5/2014, pr./gr.)16 DOC BRESCIANI19 Botticino 4,50 TERRE DI FRANCIAC. Rosso 5,20 Bianco 5,00 Franciacorta vsqprd 10,25 Cellatica 3,75 Cellatica superiore 4,75 Lugana 5,40 Lugana superiore 7,50 LUGANA SP. VSQPRD Met. tradiz. - Class. 8,75 Metodo Charmat 6,75 San Martino Battag. 5,00 S. Mart. Battag. liq. 15,50 GARDA Chardonnay 4,50 Riesling 4,50 Marzemino n.q. Cabernet n.q. Sp. rosé vsqprd trad. n.q. GARDA CLASSICO Bianco n.q. Chiaretto n.q. Rosso n.q. Rosso superiore n.q. Groppello n.q. Groppello riserva n.q. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – – – – – – – NOTE OLI E VINI OLI (1) In fusti o cisterne - da produttore a confezionatore; (2) Ac. fino all'1%; (3) Ac. fino al 2%; (4) Ac. fino al 3,3%; (5) Ac. base 3,3% max 5%; (6) Ac. fino al 0,5%; (7) Provincia di Firenze - prezzi per partite da produttore f.co luogo di produzione a grossista; (8) Ac. max 0,6%; (9) Ac. max 1%; (10) F.co Imperia, pronta consegna e pagamento, Iva e provvigioni escluse; (11) Da pressione morbida a freddo ac. max 0,5%; (12) Ac. base 5/10; (13) Oleine; (14) Ac. 0,2/0,3%; (15) Ac. 0,5/0,6%; (16) Vagone o autotreno o cisterna completi, per pronta consegna e pagamento, escluso imballaggio e Iva per merce sana, leale e mercantile. I prezzi si intendono per merce resa franco Milano. VINI (1) Per quantitativi non inferiori a una cisterna; (2) Di S. Croce Doc; (3) Di Castelvetro Doc; (4) Dolce; (5) Rosato; (6) Di Modena venificato; (7) Per merce grezza, f.co autocisterna alla cantina del produttore; pagamento entro 60 gg; (8) Gr 10,5/12; (9) Gr 11/12; (10) Prezzo per hl, al netto di ogni imposta o gravame. Per i vini i prezzi devono intendersi effettivi, semprechè non esista l'annotazione quotazioni nominali; (11) Grado medio 10,5; (12) Da produttore a grossista per merce f.co cantina venditrice; (13) Gr alc. min. compl. 11; (14) Gr alc. min. compl. 12; (15) Prezzo per bottiglia, vetro compreso; (16) Contrattazioni fra produttore e grossista, f.co cantina del produttore su autocisterna prod. 2000; (17) Vini Doc - f.co cantina produttore in bottiglie classiche cl. 75, cartonate, vetro compreso. ORTOFRUTTA 6-12 GIUGNO 2014 23 LE PRINCIPALI PIAZZE EUROPEE Le rilevazioni si riferiscono al prezzo prevalente; euro al chilogrammo e variazioni % rispetto alla settimana precedente LUNEDÌ 2 GIUGNO PRODOTTI VARIETÀ MILANO PROV. PREZZO AMBURGO VAR.% PROV. PREZZO MONACO VAR.% PROV. PREZZO RUNGIS VAR.% PROV. PREZZO LIONE VAR.% PROV. PREZZO VAR.% ORTAGGI CAVOLFIORE BIANCO VENETO 1,10 - OLANDA - - OLANDA - - FRANCIA 1,00 - FRANCIA 1,00 - FAGIOLINI TIPO BOBY ITALIA 2,40 - GERMANIA - - GERMANIA - - MAROCCO 1,80 - MAROCCO 1,90 - LATTUGHE CAPPUCCIO ITALIA 0,70 = GERMANIA - - GERMANIA - - FRANCIA 1,04 = FRANCIA 0,87 - POMODORI TONDI LISCI ROSSI A GRAP. ITALIA 0,85 = OLANDA - - OLANDA - - OLANDA 0,75 - BELGIO 0,90 - SPINACI RICCI ITALIA 1,20 = OLANDA - - OLANDA - - FRANCIA 1,35 = FRANCIA 1,40 40,74 ZUCCHINE SCURE LUNGHE ITALIA 0,60 -14,29 GERMANIA - - GERMANIA - - FRANCIA 0,85 = FRANCIA 0,70 2,35 FRUTTA ACTINIDIA HAYWARD CILE 2,25 - ITALIA - - ITALIA - - FRANCIA 2,00 = NUOVA ZELANDA 2,70 -48,15 ARANCE VELENCIA SICILIA 0,72 = ITALIA - - ITALIA - - SPAGNA 0,85 = SPAGNA 0,60 16,67 ALBICOCCHE - ITALIA 1,70 -37,04 SPAGNA - - SPAGNA - - SPAGNA 2,00 -37,50 FRANCIA 1,30 - CILIEGE - ITALIA 3,00 - SPAGNA - - SPAGNA - - FRANCIA 2,30 - FRANCIA 2,80 - FRAGOLE - ITALIA 1,30 52,94 ITALIA - - ITALIA - - FRANCIA 5,00 4,17 FRANCIA 4,40 -85,00 LIMONI - SICILIA 0,80 6,67 SPAGNA - - SPAGNA - - SPAGNA 1,50 = SPAGNA 1,45 -13,33 NETTARINE PASTA GIALLA ITALIA 2,00 -13,04 ITALIA - - ITALIA - - SPAGNA 1,50 36,36 SPAGNA 1,60 86,67 PESCHE PASTA GIALLA ITALIA 1,70 -10,53 ITALIA - - ITALIA - - SPAGNA 1,50 42,86 SPAGNA 1,60 - OSSERVATORIO NAZIONALE DEI PREZZI ALL’INGROSSO Quotazioni prevalenti rilevate nei principali mercati e var. % sulla settimana precedente; prezzo euro al chilogrammo (salvo diversa indicazione), Iva esclusa – A cura del Consorzio Informercati – Coordinamento di Fabrizio De Giacomi LUNEDÌ 2 GIUGNO BOLOGNA ROMA MILANO PRODOTTI VARIETÀ CALIBRO IMBALL. PROV. EURO VAR.% PROV. EURO VAR.% PROV. EURO VAR.% ORTAGGI AGLI FRESCHI N.C. IN MAZZI EGITTO 2,00 = EGITTO 1,80 = EGITTO n.q. AGLI FRESCHI N.C. IN MAZZI ITALIA 2,00 = ITALIA 2,50 ITALIA 1,90 11,76 AGLI BIANCHI 45-65 ALLA RINFUSA ARGENTINA 3,00 = ITALIA n.q. ARGENTINA 4,00 = AGLI BIANCHI 50-70 ALLA RINFUSA SPAGNA 2,00 = SPAGNA 2,30 = SPAGNA 2,40 = ANGURIE 12-16 KG. ALLA RINFUSA ITALIA 0,50 = ITALIA 0,45 -10,00 ITALIA n.q. ANGURIE BABY 2-3 KG. MONOSTRATO SICILIA 0,70 -22,22 SICILIA 0,80 -11,11 SICILIA 0,80 -11,11 ASPARAGI VERDI 12-16 IN MAZZI ITALIA 2,50 13,64 ITALIA 1,80 20,00 ITALIA 2,20 = ASPARAGI VERDI 20+ IN MAZZI ITALIA 3,70 27,59 ITALIA 2,30 -8,00 ITALIA 3,30 -5,71 BIETOLE DA COSTA N.C. A PIU' STRATI ITALIA 0,80 = ITALIA 0,50 = ITALIA 0,80 6,67 CAROTE N.C. VASSOI FILMATI ITALIA 0,60 -7,69 ITALIA n.q. ITALIA 0,60 -7,69 CAVOLFIORE BIANCO 6 PZ. (30X50) MONOSTRATO GERMANIA 1,30 ITALIA n.q. GERMANIA 1,00 CAVOLI CAPPUCCI BIANCHI 6 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 0,70 = ITALIA 0,50 = ITALIA 0,45 -10,00 CAVOLI VERZA 6 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 0,50 = ITALIA 0,50 = ITALIA 0,60 -14,29 CETRIOLI 14-21 CM A PIU' STRATI ITALIA 0,40 = ITALIA 0,40 -20,00 ITALIA 0,55 -8,33 CICORIA WITLOOF N.C. VASSOI FILMATI FRANCIA 1,40 = FRANCIA n.q. P.V.N. n.q. CICORIA BIANCA LUNGA DI MILANO N.C. MONOSTRATO ITALIA 1,20 = P.V.N. n.q. ITALIA 0,90 -18,18 CICORIA CATALOGNA N.C. A PIU' STRATI ITALIA 0,80 -11,11 ITALIA 0,50 -28,57 ITALIA 0,65 -7,14 CIPOLLE PIATTE BIANCHE 30-50 MONOSTRATO ITALIA 0,50 -16,67 ITALIA 0,80 -20,00 ITALIA 0,80 14,29 CIPOLLE ROSSE DI TROPEA N.C. IN TRECCE CALABRIA 1,70 P.V.N. n.q. CALABRIA 1,40 CIPOLLE TONDE BIANCHE 60-80 ALLA RINFUSA AUSTRALIA 1,20 = ITALIA 1,00 AUSTRALIA 1,20 -7,69 CIPOLLE TONDE DORATE 60-80 ALLA RINFUSA OLANDA 0,50 OLANDA 0,50 OLANDA 0,43 CIPOLLOTTI BIANCHI N.C. IN MAZZI ITALIA 0,70 -30,00 ITALIA 0,70 40,00 ITALIA 1,00 = CIPOLLOTTI ROSSI DI TROPEA N.C. IN MAZZI CALABRIA 1,00 -16,67 CALABRIA n.q. CALABRIA 1,40 -6,67 FAGIOLI BORLOTTI RAMPICANTI N.C. ALLA RINFUSA ITALIA 2,50 -16,67 ITALIA 2,70 = ITALIA 2,80 = FAGIOLINI PIATTI VERDI N.C. ALLA RINFUSA ITALIA 1,40 = ITALIA 1,30 8,33 ITALIA 1,40 -22,22 FINOCCHI 10 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 1,60 = ITALIA 0,40 -42,86 ITALIA 1,10 -8,33 FUNGHI PRATAIOLI BIANCHI 40-50 MONOSTRATO ITALIA 1,60 = ITALIA 1,90 = ITALIA 1,80 -2,70 INDIVIE SCAROLA 8 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 1,30 = ITALIA 0,80 33,33 ITALIA 1,70 13,33 LATTUGHE CAPPUCCIO 6 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 0,80 -11,11 ITALIA 0,70 16,67 ITALIA 0,70 = LATTUGHE GENTILE 8 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 0,80 -11,11 ITALIA 0,50 25,00 P.V.N. n.q. LATTUGHE ICEBERG 10 PZ. (40X60) MONOSTRATO FILMATO OLANDA 0,95 = ITALIA n.q. OLANDA 1,00 -9,09 LATTUGHE ROMANA 8 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 0,80 = ITALIA 0,60 20,00 ITALIA 0,85 -5,56 MELANZANE CHIARE N.C. MONOSTRATO ITALIA 0,60 -14,29 ITALIA 1,00 = ITALIA 0,85 -5,56 MELANZANE LUNGHE N.C. DOPPIO STRATO ITALIA 0,80 -11,11 ITALIA n.q. ITALIA n.q. MELONI GIALLI INVERNALI 1600-2000 GR. MONOSTRATO COSTA RICA 1,10 = COSTA RICA 1,30 = COSTA RICA 1,00 -9,09 MELONI LISCI 1000-1250 GR. MONOSTRATO LOMBARDIA 2,00 P.V.N. n.q. LOMBARDIA 2,00 MELONI LISCI 750-1000 GR. MONOSTRATO LOMBARDIA 1,70 LOMBARDIA n.q. LOMBARDIA 1,40 MELONI RETATI 1000-1250 GR. MONOSTRATO ITALIA 0,60 -33,33 ITALIA n.q. ITALIA 0,65 -7,14 MELONI RETATI 1250-1600 GR. MONOSTRATO ITALIA 1,00 = ITALIA 1,10 -15,38 ITALIA 1,05 -4,55 MELONI RETATI 1250-1600 GR. MONOSTRATO LOMBARDIA 1,40 -12,50 LOMBARDIA 2,30 LOMBARDIA 1,00 -16,67 PATATE P. GIALLA 40-60 ALLA RINFUSA FRANCIA 0,50 = FRANCIA 0,50 = FRANCIA 0,40 -4,76 PATATE P. GIALLA 50-70 ALLA RINFUSA ITALIA 0,50 ITALIA 0,60 ITALIA 0,45 PEPERONI LUNGHI GIALLI N.C. A PIU' STRATI ITALIA 1,30 -18,75 ITALIA n.q. ITALIA 1,50 -3,23 PEPERONI LUNGHI ROSSI N.C. MONOSTRATO ITALIA 1,60 -11,11 ITALIA n.q. P.V.N. n.q. PEPERONI QUADRATI GIALLI GG (90-110) ALLA RINFUSA SPAGNA 1,30 = SPAGNA n.q. SPAGNA 1,60 -5,88 PEPERONI QUADRATI ROSSI GG (90-110) ALLA RINFUSA OLANDA 2,00 = OLANDA n.q. OLANDA 2,10 10,53 PEPERONI QUADRATI ROSSI GG (90-110) ALLA RINFUSA SPAGNA 2,00 = SPAGNA n.q. SPAGNA 1,60 -5,88 PISELLI VERDI SCURI N.C. ALLA RINFUSA ITALIA 2,30 76,92 ITALIA 1,00 -16,67 ITALIA 1,90 -9,52 POMODORI CILIEGINI MEDI IN VASCHETTE ITALIA 1,00 -9,09 SICILIA n.q. SICILIA n.q. POMODORI CILIEGINI PICCOLI IN VASCHETTE ITALIA 1,10 -8,33 ITALIA n.q. SICILIA n.q. POMODORI COSTOLUTI TIPO MERINDA 57-67 DOPPIO STRATO SICILIA 2,00 = SICILIA 1,50 = SICILIA 2,70 8,00 POMODORI COSTOLUTI VERDI 82-102 MONOSTRATO SICILIA 0,80 -11,11 SICILIA n.q. SICILIA 1,25 -3,85 POMODORI CUORE DI BUE VERDI 82-102 MONOSTRATO ITALIA 0,80 -33,33 ITALIA 1,00 = ITALIA 1,10 = POMODORI DATTERINI N.C. IN VASCHETTE SICILIA 1,30 = SICILIA 2,00 = SICILIA n.q. POMODORI LUNGHI VERDI N.C. A PIU' STRATI ITALIA 1,00 = ITALIA n.q. ITALIA 0,70 -12,50 POMODORI TIPO PICCADILLY N.C. A PIU' STRATI SICILIA 0,80 = SICILIA 0,90 = SICILIA 0,90 -10,00 POMODORI TIPO PIXEL N.C. ALLA RINFUSA SICILIA 0,80 = SICILIA 0,90 = SICILIA 0,90 -10,00 POMODORI TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO 67-82 DOPPIO STRATO OLANDA 0,85 6,25 OLANDA n.q. OLANDA 0,85 2,41 POMODORI TONDI LISCI VERDI 82-102 MONOSTRATO ITALIA 0,80 -11,11 ITALIA 0,80 = ITALIA 0,80 = PORRI 40-60 ALLA RINFUSA ITALIA 0,90 28,57 ITALIA 0,50 = ITALIA 0,90 12,50 PREZZEMOLI N.C. IN MAZZI ITALIA 0,70 = ITALIA 0,30 -25,00 ITALIA 1,20 = RADICCHIO ROSSO LUNGO PRECOCE N.C. A PIU' STRATI VENETO 2,00 -9,09 VENETO 2,20 = VENETO 1,90 -9,52 RADICCHIO ROSSO TONDO 12 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 1,40 -3,45 ITALIA 1,10 -31,25 ITALIA 1,20 -7,69 RAVANELLI TONDI ROSSI N.C. 20 MAZZI ITALIA 0,35 = ITALIA 0,30 50,00 ITALIA 0,32 = SCALOGNO COMUNE N.C. ALLA RINFUSA FRANCIA 1,80 = FRANCIA 2,50 56,25 FRANCIA 1,80 = SEDANI DA COSTA VERDI MEDI MONOSTRATO ITALIA 0,50 = ITALIA 0,50 -28,57 ITALIA 0,75 -6,25 SPINACI RICCI N.C. ALLA RINFUSA ITALIA 1,30 = ITALIA 0,60 = ITALIA 1,20 = ZUCCHE TONDE DELICA MEDIE ALLA RINFUSA ARGENTINA 1,10 -15,38 P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. ZUCCHINE COSTOLUTE 14-21 CM A PIU' STRATI ITALIA n.q. ITALIA 0,50 P.V.N. n.q. ZUCCHINE SCURE LUNGHE 21-28 CM A PIU' STRATI ITALIA 0,35 -12,50 ITALIA 0,40 -20,00 ITALIA n.q. ZUCCHINE SCURE LUNGHE 7-14 CM A PIU' STRATI ITALIA 0,60 -7,69 P.V.N. n.q. ITALIA 0,80 -5,88 ZUCCHINE TONDE N.C. MONOSTRATO ITALIA 0,90 P.V.N. n.q. ITALIA 0,90 FRUTTA ACTINIDIA HAYWARD 100-110 GR. ALLA RINFUSA N. ZELANDA 2,30 = N. ZELANDA 2,00 = N. ZELANDA 2,45 = ACTINIDIA HAYWARD 110-120 GR. ALLA RINFUSA CILE 2,00 = CILE n.q. CILE 2,10 -6,67 ALBICOCCHE AURORA 45-50 IN VASCHETTE ITALIA 1,90 -34,48 ITALIA 2,30 -17,86 ITALIA 1,70 -37,04 ALBICOCCHE CARMEN 50-55 IN VASCHETTE P.V.N. 2,20 P.V.N. 2,00 P.V.N. n.q. ALBICOCCHE LUNA 50-55 IN VASCHETTE SPAGNA 2,00 SPAGNA n.q. ITALIA 2,50 ALBICOCCHE NINFA 45-50 ALLA RINFUSA ITALIA 1,00 -23,08 ITALIA 1,00 -23,08 SPAGNA n.q. ALBICOCCHE TIPO COTT 45-50 IN VASCHETTE ITALIA 2,40 -14,29 ITALIA 2,00 -28,57 ITALIA n.q. ALBICOCCHE TIPO COTT 50-55 IN VASCHETTE P.V.N. 2,50 P.V.N. n.q. ITALIA 2,50 ANANAS GOLD 7 PZ. (40X60) MONOSTRATO COSTA RICA 1,20 = COSTA RICA 1,25 = COSTA RICA 1,05 -4,55 ARANCE OVALI 70-80 (6) A PIU' STRATI SICILIA 0,90 = SICILIA 0,70 -22,22 SICILIA 0,78 = ARANCE TAROCCO 77-88 (4) MONOSTRATO SICILIA 1,10 SICILIA n.q. SICILIA 1,55 ARANCE VALENCIA LATE 64-73 (8) A PIU' STRATI SICILIA 0,70 = SICILIA n.q. SICILIA 0,65 4,84 ARANCE VALENCIA LATE 70-80 (6) A PIU' STRATI SICILIA 0,80 = SICILIA n.q. SICILIA 0,72 = BANANE CAVENDISH N.C. A PIU' STRATI C. AMERICA 0,85 -10,53 C. AMERICA 0,90 = C. AMERICA 0,85 -5,56 BANANE CAVENDISH N.C. A PIU' STRATI C. AMERICA 1,10 -8,33 C. AMERICA 1,20 = C. AMERICA 1,23 = CILIEGE DURONE 24-26 ALLA RINFUSA ITALIA 4,00 ITALIA 2,00 ITALIA 2,50 CILIEGE DURONE 24-26 ALLA RINFUSA ITALIA 3,70 ITALIA 4,00 SPAGNA 2,60 CILIEGE DURONE 26-28 ALLA RINFUSA ITALIA 5,00 ITALIA 4,00 ITALIA 3,00 CILIEGE DURONE 28-30 ALLA RINFUSA SPAGNA 6,00 SPAGNA 5,50 ITALIA 4,00 CILIEGE FERROVIA 28-30 ALLA RINFUSA PUGLIA 6,00 = PUGLIA 4,50 -25,00 PUGLIA 4,60 -29,23 FRAGOLE 30-40 IN VASCHETTE TRENTINO 4,00 48,15 TRENTINO n.q. TRENTINO 4,00 6,67 LIMONI EUREKA 58-67 (4) A PIU' STRATI SUD AFRICA 1,50 P.V.N. n.q. SUD AFRICA 1,65 LIMONI PRIMO FIORE 58-67 (4) A PIU' STRATI SICILIA 0,70 = SICILIA 0,80 = SICILIA 0,80 6,67 LIMONI VERNA 58-67 (4) A PIU' STRATI SPAGNA 1,30 = SPAGNA n.q. SPAGNA 1,30 4,00 MELE GOLDEN DELICIOUS 80-85 MONOSTRATO TRENTINO 1,70 = TRENTINO 1,50 = TRENTINO 1,63 = MELE GRANNY SMITH 80-85 MONOSTRATO ALTO ADIGE 1,30 = ALTO ADIGE n.q. ALTO ADIGE 1,28 = MELE ROYAL GALA 75-80 A PIU' STRATI CILE 1,40 = CILE 1,80 CILE 1,43 -1,38 MELE STARK DELICIOUS 80-85 MONOSTRATO ALTO ADIGE 1,40 = ALTO ADIGE 1,30 = ALTO ADIGE 1,45 = NESPOLE GIAPPONESI GG DOPPIO STRATO SPAGNA 2,20 = SPAGNA 2,20 = SPAGNA 2,20 = NETTARINE PASTA GIALLA 56-61(C) MONOSTRATO ITALIA 0,70 = ITALIA 1,00 -16,67 ITALIA 1,30 -13,33 NETTARINE PASTA GIALLA 61-67 (B) MONOSTRATO SPAGNA 1,00 = SPAGNA 1,60 = SPAGNA 1,70 = NETTARINE PASTA GIALLA 67-73 (A) MONOSTRATO ITALIA 1,80 = ITALIA 1,80 ITALIA 2,00 -13,04 NETTARINE PASTA GIALLA 73-80 (AA) MONOSTRATO SPAGNA 1,60 SPAGNA 1,80 SPAGNA 2,30 PERE ABATE FETEL 75-80 A PIU' STRATI 35 PZ. CILE 1,80 CILE 1,80 CILE 1,70 PERE BUTIRRA D'ANJOU 80-85 A PIU' STRATI 35 PZ. ARGENTINA 1,65 = ARGENTINA 1,80 = ARGENTINA 1,55 = PERE CONFERENCE 70-75 MONOSTRATO 20 PZ. (30X50) EMILIA R. 1,30 = EMILIA R. 1,30 = EMILIA R. 1,30 -3,70 PERE CONFERENCE 75-80 MONOSTRATO 18 PZ. (30X50) EMILIA R. 1,50 = EMILIA R. 1,60 = EMILIA R. 1,55 -3,13 PERE MAX RED BARTLETT 75-80 A PIU' STRATI 40 PZ. ARGENTINA 1,80 ARGENTINA 1,10 ARGENTINA 1,65 PERE PACKHAM'S TRIUMPH 70-75 A PIU' STRATI 90 PZ. ARGENTINA 1,20 = ARGENTINA n.q. ARGENTINA 1,15 = PERE WILLIAM 80-85 A PIU' STRATI 35 PZ. ARGENTINA 1,60 ARGENTINA n.q. ARGENTINA n.q. PESCHE P. GIALLA 56-61(C) IN VASCHETTE ITALIA 0,60 SPAGNA n.q. ITALIA n.q. PESCHE P. GIALLA 73-80(AA) MONOSTRATO ITALIA 2,10 -16,00 ITALIA 2,30 -8,00 ITALIA 2,05 PESCHE SATURNINA 73-80(AA) ALLA RINFUSA ITALIA 2,50 -3,85 P.V.N. n.q. ITALIA 2,20 PESCHE SATURNINA 73-80(AA) ALLA RINFUSA SPAGNA 2,00 -13,04 SPAGNA 1,50 -40,00 SPAGNA 2,00 -11,11 POMPELMI GIALLI 105-110 A PIU' STRATI CIPRO 1,00 = P.V.N. n.q. CIPRO 0,87 -8,42 POMPELMI GIALLI 105-110 A PIU' STRATI SUD AFRICA 1,20 9,09 P.V.N. n.q. SUD AFRICA 0,95 -5,00 POMPELMI ROSATI 105-110 A PIU' STRATI SUD AFRICA 1,40 40,00 SUD AFRICA n.q. SUD AFRICA 0,95 -5,00 POMPELMI ROSATI 105-110 A PIU' STRATI TURCHIA 1,30 -7,14 TURCHIA 0,80 = TURCHIA 0,85 = SUSINE RED BEAUTY 47-50 (7) ALLA RINFUSA SPAGNA 2,20 -21,43 SPAGNA 1,80 = SPAGNA 1,70 -5,56 UVA DA TAVOLA BIANCA VITTORIA N.C. MONOSTRATO P.V.N. 5,50 SICILIA 2,50 SICILIA 3,00 UVA DA TAVOLA NERA BLACK MAGIC N.C. MONOSTRATO P.V.N. 3,80 SICILIA 2,50 SICILIA 3,00 FRUTTA SECCA ARACHIDI 7-9 ALLA RINFUSA ISRAELE 5,50 = ISRAELE 5,50 -15,38 P.V.N. n.q. CECI SECCHI 8+ ALLA RINFUSA MESSICO 1,60 = MESSICO 1,70 -5,56 MESSICO 2,30 = DATTERI MEDJOUL S. GIANT (26+GR.) ALLA RINFUSA ISRAELE 8,00 = ISRAELE 11,00 = ISRAELE n.q. FAGIOLI SECCHI BORLOTTI CRANBERRY N.C. ALLA RINFUSA CANADA 2,20 = CANADA 2,00 -16,67 P.V.N. n.q. FAGIOLI SECCHI CANNELLINI N.C. ALLA RINFUSA ARGENTINA 2,40 = ARGENTINA 2,20 -18,52 P.V.N. n.q. FAVE SECCHE N.C. ALLA RINFUSA EGITTO 1,90 = EGITTO 2,00 = EGITTO 2,25 = LENTICCHIE SECCHE COMUNI MEDIE ALLA RINFUSA CANADA 1,20 = CANADA 1,30 = CANADA 1,40 = MANDORLE 20-22 ALLA RINFUSA CALIFORNIA 11,00 = CALIFORNIA 11,00 15,79 CALIFORNIA 12,00 = NOCCIOLE 20-22 ALLA RINFUSA OREGON 5,50 = P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. NOCI DI COCCO MEDIE ALLA RINFUSA R. DOMINICANA 1,10 10,00 R. DOMINICANA 1,20 20,00 P.V.N. n.q. NOCI HOWARD 34+ ALLA RINFUSA CALIFORNIA 5,50 = CALIFORNIA 5,30 -3,64 CALIFORNIA n.q. PINOLI COMUNI N.C. ALLA RINFUSA ITALIA 50,00 = ITALIA 55,00 = P.V.N. n.q. PINOLI COMUNI N.C. ALLA RINFUSA PAKISTAN 37,00 = PAKISTAN 45,00 = PAKISTAN 36,00 = PISTACCHI 20-22 ALLA RINFUSA CALIFORNIA 12,50 = CALIFORNIA 13,00 4,00 CALIFORNIA 12,50 1,63 N.B. – I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); – Salvo diverse indicazioni; calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm. PROV. PADOVA EURO VAR.% PROV. VERONA EURO VAR.% EGITTO ITALIA ARGENTINA SPAGNA ITALIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA VENETO ITALIA ITALIA SICILIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA OLANDA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA OLANDA ITALIA ITALIA ITALIA COSTA RICA ITALIA ITALIA LOMBARDIA FRANCIA PUGLIA ITALIA ITALIA ITALIA OLANDA SPAGNA OLANDA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA ITALIA SICILIA ITALIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA VENETO ITALIA ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. - EGITTO ITALIA ARGENTINA SPAGNA ITALIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA VENETO ITALIA ITALIA ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA P.V.N. AUSTRALIA OLANDA ITALIA CALABRIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA OLANDA ITALIA ITALIA ITALIA COSTA RICA LOMBARDIA P.V.N. ITALIA ITALIA LOMBARDIA FRANCIA PUGLIA ITALIA ITALIA SPAGNA OLANDA SPAGNA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA OLANDA ITALIA ITALIA ITALIA VENETO ITALIA ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ARGENTINA ITALIA P.V.N. ITALIA P.V.N. n.q. 1,20 2,70 2,20 n.q. n.q. 2,10 n.q. 0,80 0,55 n.q. 0,35 0,55 0,42 1,50 0,60 0,75 n.q. n.q. n.q. 0,50 1,20 1,30 2,00 1,20 0,90 1,90 1,65 0,60 0,65 0,90 n.q. n.q. n.q. n.q. 1,20 n.q. 0,45 n.q. 0,65 n.q. n.q. n.q. n.q. 2,00 n.q. 1,85 1,50 n.q. n.q. n.q. n.q. 0,70 1,70 0,60 n.q. n.q. 0,82 n.q. 0,65 1,05 n.q. n.q. 0,32 1,80 0,65 1,00 n.q. n.q. n.q. 0,70 n.q. -25,00 = = = -5,88 = = = 20,00 = -40,00 = = = -7,69 = = = = -13,33 -21,05 -40,00 25,00 19,35 -16,67 -12,50 25,93 -14,29 2,50 = = = = -18,75 = -12,50 - P.V.N. N. ZELANDA N. ZELANDA ITALIA SPAGNA ITALIA ITALIA COSTA RICA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA C. AMERICA C. AMERICA SPAGNA ITALIA SPAGNA SPAGNA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA ALTO ADIGE ALTO ADIGE ALTO ADIGE ALTO ADIGE ALTO ADIGE SPAGNA ITALIA SPAGNA SPAGNA CILE P.V.N. EMILIA R. EMILIA R. ARGENTINA ARGENTINA ARGENTINA ARGENTINA ITALIA ITALIA SPAGNA ITALIA SPAGNA CIPRO P.V.N. TURCHIA TURCHIA SPAGNA n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. - N. ZELANDA CILE ITALIA P.V.N. ITALIA ITALIA ITALIA P.V.N. COSTA RICA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA C. AMERICA C. AMERICA SPAGNA ITALIA SPAGNA SPAGNA PUGLIA TRENTINO P.V.N. SICILIA SPAGNA TRENTINO ALTO ADIGE CILE ALTO ADIGE SPAGNA ITALIA SPAGNA ITALIA SPAGNA CILE ARGENTINA EMILIA R. EMILIA R. ARGENTINA ARGENTINA ARGENTINA ITALIA ITALIA ITALIA SPAGNA CIPRO SUD AFRICA SUD AFRICA TURCHIA P.V.N. SICILIA P.V.N. 2,35 n.q. n.q. n.q. 1,50 n.q. n.q. n.q. 0,90 0,75 n.q. 0,65 0,75 n.q. 1,15 n.q. n.q. n.q. n.q. 4,00 2,80 n.q. 0,90 1,30 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 1,50 n.q. 2,60 1,55 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 1,80 n.q. 1,70 n.q. n.q. 0,88 n.q. n.q. 3,00 n.q. = = = -7,14 -6,25 = 12,50 -7,14 7,14 = -19,05 - ISRAELE MESSICO ISRAELE CANADA ARGENTINA EGITTO CANADA CALIFORNIA P.V.N. R. DOMINICANA P.V.N. ITALIA PAKISTAN CALIFORNIA n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. - ISRAELE MESSICO ISRAELE CANADA ARGENTINA EGITTO CANADA CALIFORNIA OREGON R. DOMINICANA P.V.N. ITALIA PAKISTAN CALIFORNIA 5,30 n.q. 11,75 1,90 2,30 n.q. 1,90 n.q. 6,00 1,15 n.q. 54,50 n.q. n.q. = = = = = = = = - 24 6-12 GIUGNO 2014 L’INFORMAZIONE PIÙ AUTOREVOLE DEL TUO SETTORE La rivista settimanale Agrisole è il settimanale del Sole 24 ORE per i professionisti e gli imprenditori del Sistema Agroindustriale italiano che fornisce analisi, commenti, documentazione e scenari di settore in modo completo, autorevole e tempestivo. La rivista in formato digitale È anche in formato digitale Flip Magazine! Per avere più comodità, più tempestività, nessun problema di consegna postale. 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