Riforma Pac, intesa al ribasso

IL SETTIMANALE
PER IL SETTORE
AGROINDUSTRIALE
IL SETTIMANALE
PER IL SETTORE
AGROINDUSTRIALE
6-12 GIUGNO 2014
Anno 19˚ - n. 23
Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003
conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma
ORTOFRUTTA: IL SOCIO OP PUÒ
VENDERE IL 10% DEL RACCOLTO
LATTE: PUNTARE SUI «FUTURE»
PER ARGINARE LA VOLATILITÀ
VINO: DALL’OCM INVESTIMENTI
PER 3,3 MILIARDI IN TREDICI ANNI
Più futures contro la volatilità dei prezzi:
la proposta è emersa nel quarto Dairy Forum.
Tra il 2000 e il 2013 fra restyling dei vigneti e Tra le novità del nuovo regolamento Ue 499/14, la possibilità
promozione investiti sul vino italiano 3,3 miliardi.
per i soci di Op di vendere almeno il 10% del raccolto di frutta.
SERVIZI A PAGINA 2
SERVIZI A PAGINA 7
FILIERA ALLE PAGG. 11-13
POLITICA AGRICOLA. L’accordo con le regioni riduce dal 15 all’11% gli aiuti accoppiati
Riforma Pac, intesa al ribasso
Convergenza parziale al 2019 e tagli ai contributi a partire da 150mila euro annui
M
inistro delle Politiche agricole e
assessori regionali hanno trovato l’intesa sull’applicazione della riforma
Pac 2014-2020. L’accordo,
che dev’essere ora scritto
nei dettagli, prevede la riduzione dal 15 all’11% del plafond riservato agli aiuti accoppiati, premiando prevalentemente olio e zootecnia,
ma anche colture proteiche,
riso, barbabietole e pomodori. La convergenza dei premi
sarà parziale e sarà realizzata gradualmente entro il
2019, ci saranno tagli agli
aiuti a partire da 150mila euro, ma esentando il costo del
lavoro. Critica l’industria alimentare, mentre il mondo
agricolo si divide. Agrinsieme parla di «un’intesa insi-
gnificante e dannosa che
mortifica l’agricoltura italiana e dimentica le filiere che
creano occupazione». Ma la
Coldiretti si schiera a favore
dell’accordo: «Si è avuto finalmente il coraggio di colpire le rendite di una casta che
rappresenta lo 0,2% dei beneficiari». ●
A PAGINA 11
Per il pomodoro i contributi
arrivano fino a 900 euro/ha
P
er il pomodoro da industria l’aiuto Pac è pari a
160 euro per ettaro. In aggiunta i produttori, se
usano sementi e piantine certificate, possono ottenere
un contributo variabile, previsto dall’Ocm, che può
portare l’aiuto complessivo fino a 900 euro. ●
SERVIZI A PAG. 3
PANORAMA
Redditi medi:
i più bassi
in agricoltura
L’agricoltura si distingue per i redditi più bassi. Secondo il Dipartimento Finanze i redditi
medi più bassi sono appannaggio dell’agricoltura con 8.389 euro preceduta dalle costruzioni
(17.966). ●
ISTAT: NEI CAMPI
MENO LAVORATORI
● Si riducono del 4,6%
nel 1˚ trimestre i lavoratori dipendenti e autonomi.
Secondo l’Istat il calo
maggiore (8%) al Sud,
tiene il Centro (+16% dipendenti). ●
●
IMU
UNICO 2014
SPECIALE LOMBARDIA. Solo il 10% dell’inquinamento dipende dai reflui zootecnici
Coop, così
si tassa l’utile
Nitrati, l’Ispra «assolve» l’agricoltura
N
A
essuna novità nelle agevolazioni applicabili nella determinazione del reddito delle
società cooperative ma
una importantissima conferma per le coop agricole: l’esenzione (art. 10,
Dpr 601/1973) si applica a tutte le variazioni in
aumento del reddito. Si
ricorda che la quota di
utile tassabile per le coop agricole è del 23% e
per individuare le società agricole che hanno diritto all’agevolazione si
fa riferimento al Dlgs
228/2001. ●
SERVIZIO A PAG. 10
rriva l’assoluzione per
l’agricoltura dall’accusa di inquinare le falde acquifere con i nitrati di origine zootecnica. Secondo
l’Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che ha illustrato un rapporto ai ministri delle Politiche agricole,
Maurizio Martina, dell’Am-
biente, Gian Luca Galletti,
nonché alle regioni del
Nord, «l’impatto interessa
non più del 10% delle superfici, tranne in Piemonte dove il tasso sale al 19%». Secondo l'Ispra, dunque, «non
può essere attribuita la responsabilità del processo di
contaminazione da nitrati alle sorgenti prevalentemente
Cai: al vertice
restano Tonello
e Guarise,
entra Vecchioni
N
IN PRIMO PIANO ...............2-3
Mercati nazionali
GRANO DURO
+1,01% «Fino» in moderato rialzo
alla Granaria di Milano
IMPRESE E PRODOTTI ..........7
REGIONI ...............................9
LEGGI E FISCO .............10-14
FILIERA ORTOFRUTTA ...11-13
TREND & MERCATI
.....15-23
Confagricoltura) come Consigliere delegato allo sviluppo industriale e agli affari
finanziari è strettamente connesso con
l’operazione di acquisizione di Bonifiche
Ferraresi a cui il manager sta lavorando e
che schiera tra i partner proprio Cai. ●
SERVIZIO A PAG. 6
SERVIZI A PAG. 14
MADE IN ITALY: VIA A
CAMPAGNA MIPAAF
● Iomangioitaliano: è partita una campagna promozionale per il made in
Italy alimentare firmata
dal Mipaaf in collaborazione con la Figc. ●
OGM, L’INTESA ALLA
PROVA DEL CONSIGLIO
● Un accordo di massima è stato raggiunto nei
giorni scorsi dal Coreper,
il Comitato dei rappresentanti permanenti dei 28
Stati membri sugli Ogm.
L’intesa, che prevede strumenti per bloccare la coltivazione, sarà formalizzata nel Consiglio Ambiente del 12 giugno. ●
Mercati esteri
(Variazione percentuale su settimana)
PESCA ....................................8
SERVIZI A PAG. 4-5
ovità ai vertici di Consorzi agrari
d’Italia (Cai), la holding che associa 24 Cap per 1,5 milioni di tonnellate di
prodotti stoccati e un fatturato di 2,5 miliardi. Restano il presidente Mauro Tonello e il vice Pierluigi Guarise, ma c’è una
inedita new entry: Federico Vecchioni.
L’ingresso di Vecchioni (ex presidente di
IL TREND DELLA SETTIMANA
ITALIA ....................................6
Politiche agricole
e Ispi illustrano
un «manifesto» per
ridurre gli sprechi del
50% e garantire uno
sviluppo sostenibile
al settore zootecnico». Soddisfatto Martina che ha promesso un decreto entro il 30
giugno per risistemare la delicata materia dei nitrati e,
subito dopo, riaprire il negoziato con Bruxelles per rivedere il tetto annuo pari a
170 kg per ettaro di azoto. ●
NUOVE PROSPETTIVE
L’INDICE
SPECIALE LOMBARDIA .....4-5
EXPO 2015
Terreni montani,
niente tassa in attesa
del nuovo decreto
(Euro/tonnellata)
LATTE SPOT
=
Invariate questa settimana
le quotazioni del prodotto
nazionale crudo
CHICAGO
Grano
169,4 -3,71%
Mais
134,8 -2,40%
Soia
403,2 -1,30%
BOVINI
PARIGI
-0,72% Listini in discesa per i vitelli
Grano
191,5 -1,92%
a Modena e Mantova. Domanda
Mais
173,5 -1,28%
debole anche per i vitelloni
Orzo
n.q.
AVICOLI
MAIS
JAEN (Spagna)
Mercato senza spunti con
Olio extrav. 1.977 +1,38%
=
-0,51% Perdono terreno a Milano il
prodotto nazionale e quello
prezzi invariati per tutte le
comunitario
categorie dei polli. In ribasso Olio verg. 1.742 +0,86%
i conigli
Olio lamp. 1.655 +0,85%
GRANO TENERO
-0,43% In lieve ribasso a Bologna
le principali varietà
nazionali ed estere
www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole
2
IN PRIMO PIANO
6-12 GIUGNO 2014
STRUMENTI FINANZIARI
Scenari e proposte post-quote nel quarto Dairy Forum organizzato da Clal con Fieragricola di Verona
Latte, «future» contro la volatilità
Dal mercato arrivano segnali positivi sulla tenuta dei prezzi – Nella Ue aumenta la raccolta (+3%)
A
umento delle produzioni di latte, ma
anche maggiore volatilità. Sono queste le macro-tendenze delineate al
quarto Dairy Forum organizzato nei giorni scorsi da Clal
in collaborazione con Fieragricola di Verona a Bardolino, che ha visto partecipare
tutti i principali stakeholder
della filiera lattiero-casearia.
Per il futuro, dunque, sembra profilarsi il sereno, sembrano dire i relatori che si
sono avvicendati sul palco,
grazie alla regia di Angelo
Rossi, fondatore del portale
divenuto un riferimento del
comparto a livello internazionale.
I cambiamenti, in ogni caso, non mancheranno. Dal
prossimo aprile, infatti,
l’Unione europea dirà addio
al sistema delle quote latte,
per l’Italia una ferita ancora
sanguinante, nonostante anche quest’anno non sia stato
sforato il tetto assegnato a
livello nazionale.
LE CIFRE DEL SISTEMA
4,46 milioni
29.000
Le tonnellate di latte conse- I contratti future aperti nel
gnate nel 2013 dai produttori settore del «milk» in Usa
in Lombardia
41 per cento
4 milioni
Le tonnellate di latte che si
stima saranno prodotte queL’incidenza dei formaggi Dop st’anno nella Ue
Lo scenario post-quote,
secondo il presidente della
commissione
Agricoltura
del Parlamento europeo, Paolo De Castro, «vedrà aumentare la volatilità dei prezzi,
che già oggi mostra forti
scosse: a Natale il latte spot
era quotato 50 centesimi al
litro, oggi siamo a 30 centesimi». Saliscendi repentini –
se si pensa che il 19 maggio
scorso Verona emetteva per
la categoria «latte scremato
pastorizzato spot estero» un
prezzo compreso fra 15,52 e
16,56 euro per 100 litri, se-
gnando quasi il 30% in più
rispetto alla rilevazione della settimana precedente –
che dovranno essere necessariamente mitigati, per dare
un po’ di stabilità e consentire alla filiera di programmarsi senza brutte sorprese e
che potrebbero essere risolti
in diversi modi».
Così è lo stesso De Castro
a preconizzare un Pacchetto
Latte 2, sul quale la Ue potrebbe avviare una riflessione
«dal prossimo autunno». Ipotesi che trova freddo Gianni
Fava, assessore all’Agricoltu-
ra della Lombardia, prima regione lattiero-casearia d’Italia, con 4.462.323 tonnellate
di latte consegnate nel 2013 e
un’incidenza del 41% dei formaggi Dop sul totale nazionale: «Non serve altra carta, ma
qualche regola; basta burocrazia».
Un’altra ipotesi per contenere la volatilità potrebbero
essere i futures. Strumenti finanziari che al Dairy Forum
di Clal sono stati rilanciati da
Charles Pszczor del Chicago
Mercantile Exchange (Cme)
come «soluzioni contro il ri-
schio delle eccessive oscillazioni di prezzo». Negli Stati
Uniti funzionano, se si pensa
che sono quasi 29mila i contratti futures aperti nel settore
del «milk». E che Cme ci
creda lo dimostra il fatto che
dallo scorso 2 maggio è stata
inaugurata la sede europea di
Londra. Ma a sentire gli operatori italiani in sala, non tutti
sono convinti. «Se sussistono
le condizioni, si può studiare
l’ipotesi, ma credo servirà
tempo», commenta Flavio Innocenzi, direttore del consorzio dell’Asiago. Il presidente
di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, non chiude la porta, ma
desidera «valutare che i futures non si trasformino in
un’assicurazione sui prezzi,
perché replicherebbero la funzione assicurativa».
Il 2014 dovrebbe chiudersi
per la Ue-28 con un aumento
della produzione di latte di 4
milioni di tonnellate, circa il
3% in più sull’anno precedente, secondo le stime illustrate dal prof. Holger D.
Thiele dell’Università di
Kiel (Germania). «La domanda mondiale di latte è in
aumento, ma non in Europa
– afferma Thiele –: dovremo
quindi esportare verso i paesi emergenti, tenendo presenti due variabili, che sono gli
scenari geopolitici, come le
tensioni russo-ucraine dimostrano, ma anche i cambi monetari, che influiscono notevolmente sul commercio internazionale». ●
MATTEO BERNARDELLI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MONDO
I NUMERI CHIAVE
Sono Cina e India le nuove regine
con tassi di crescita a doppia cifra
14 milioni
L
500 milioni
e due stelle del quarto Dairy Forum di
Clal sono India e Cina,
che rappresentano due potenze mondiali in forte
ascesa anche sul versante
del latte e derivati. La Cina viaggia a vele spiegate.
I dati delle importazioni
dello scorso aprile (fonte:
Clal) per il paese del Dragone hanno segnato il
+75,51%
di
burro;
+63,47% di formaggi;
+79,17% di polvere di latte intero e +96,90% per la
polvere di latte scremato.
«Le previsioni di crescita del mercato lattiero-caseario sono del 10-12%
nei prossimi 5 anni, con
un aumento del 7% del latte liquido – chiosa Liu
Yan, vicepresidente delegata allo sviluppo strategico di Mengniu Dairy
Group, realtà che ogni
giorno consegna 10mila
tonnellate di latte uht a 70
milioni di consumatori –.
Oggi i consumi di latte sono stimati in 14 milioni di
tonnellate, con una media
pro capite annua di 29,4
chilogrammi».
È già ora il primo produttore di latte a livello
mondiale l’India. Rupinder Singh Sohdi è il managing director della Gujarat
Co-operative Milk Marketing Federation Ltd, impor-
tante realtà indiana dello
stato del Gujarat con 3,3
milioni di allevatori associati, 14 milioni di litri di
latte prodotto in media
quotidianamente, un fatturato aggregato di 4 miliardi di dollari. Con un’ossatura di micro-stalle «di
2-3 animali e una rete di
vendita che privilegia quasi esclusivamente i piccoli
negozi, in grado di assicurare l’80% della catena del
I consumi annui di latte della
Cina, in tonnellate, con una
media di 29,4 chili pro capite.
La produzione di latte indiana al 2061, secondo le stime.
valore ai produttori». La
produzione indiana di latte
vola e «nel 2061 – avverte
Sohdi – la produzione arriverà a 500 milioni di tonnellate».
Opportunità per l’Italia? Moltissime, assicura-
no entrambi.
Ma attenzione. «Bisogna prima comprendere i
gusti del nostro paese»,
fanno capire Liu Yan e Rupinder Singh Sohdi. Perché se la qualità italiana
dei prodotti lattiero-caseari è innegabile, non è così
scontato che abbiano immediatamente mercato. ●
M.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
EUROPA
Sul «dopo quote» pesa l’incognita dei paesi emergenti
A
meno di un anno di distanza dalla fine del regime delle quote di produzione, i ministri dell’Agricoltura
della Ue torneranno a confrontarsi, nel corso del Consiglio in programma il 16 e 17
giugno, sulle prospettive del
mercato lattiero-caseario. La
discussione prenderà spunto
da un rapporto della Commissione europea.
Le analisi e i dati che saranno esposti nel documento, ha
già fatto sapere il commissario Ciolos, andranno a supportare la riflessione in corso sulla necessità di attivare nuove
e più incisive misure di pre-
Rilancio in grande
stile dei prodotti Usa
sui mercati asiatici
venzione e gestione delle crisi, in aggiunta a quelle previste dal «pacchetto latte» varato nel marzo 2012.
Spetterà alla nuova Commissione europea, che si insedierà alla fine di quest’anno,
stilare le conclusione del dibattito. Quindi, tutto rinviato
– in termini operativi – almeno fino alla metà del 2015.
Intanto, il «dopo quote latte» continua anche a essere al
centro del dibattito tra gli operatori del settore.
L’orientamento più diffuso è che le prospettive del
mercato a livello mondiale siano, tutto sommato, favorevoli. Però, occorre mettere in
conto una condizione di persistente e accentuata volatilità
dei prezzi.
Uno scenario, questo, che
ha trovato ulteriori consensi,
a conclusione della conferenza sulle tendenze del mercato
lattiero-caseario organizzata
nei giorni scorsi, a Parigi, dall’Istituto dell’allevamento a
cui aderiscono rappresentanti
delle filiere interessate, delle
strutture pubbliche e del mondo della ricerca.
Gli interventi hanno messo
in evidenza che la situazione
attuale vede una leggera prevalenza dell’offerta sulla domanda. E che questo moderato squilibrio si manterrà ancora per qualche tempo. Ma, secondo gli esperti francesi,
qualche nube comincia a intravedersi all’orizzonte.
In primo luogo, è destinata
a crescere la concorrenza esercita nei paesi emergenti dalle
materie grasse di origine vegetale nella preparazione de-
gli alimenti destinati all’infanzia.
Poi, occorre considerare il
rilancio in grande stile dei
prodotti degli Stati Uniti sui
mercati del continente asiatico, con la Cina in testa.
Inoltre, negli Usa sono stati decisi rilevanti investimenti
con l’obiettivo di far salire
nell’arco dei prossimi cinque
anni la produzione e l’esportazione di polvere di latte, per
andare a insidiare la posizione di leader detenuta attualmente dalla Nuova Zelanda.
Tutti gli esperti hanno indicato che, in particolare, la
maggiore crescita della do-
manda si realizzerà sul mercato cinese. Con una sottolineatura: gli operatori locali
stanno sempre di più sollecitando alle controparti straniere azioni di marketing e
di promozione dei marchi,
per assicurarsi l’importazione di prodotti di indiscutibile qualità.
Per gli esportatori della Ue
c’è quindi l’occasione per valorizzare al meglio le proprie
importazioni. E contrastare,
allo stesso tempo, la volatilità
delle quotazioni. ●
GIULIANO CESARI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IN PRIMO PIANO
6-12 GIUGNO 2014
3
POLITICA AGRICOLA
Forte del successo elettorale del Pd il ministro Martina chiude l’intesa sull’applicazione della riforma
Nuova Pac, compromesso al ribasso
Aiuti accoppiati ridotti all’11% del plafond, convergenza graduale e tagli oltre i 150mila euro
V
iste le posizioni di
partenza è giusto
parlare di un mezzo
miracolo del ministro delle
Politiche agricole, Maurizio
Martina, che è riuscito a siglare con gli assessori regionali l’intesa sull’applicazione della riforma Pac in tempi
(quasi) record. Aveva promesso il 15 maggio, il ministro, ma con le elezioni di
mezzo il 27, giorno dell’accordo politico, è quasi la stessa cosa.
L’accordo di massima regola la distribuzione per i
prossimi sette anni dei circa
4 miliardi annui di aiuti diretti alle imprese a cui si aggiungono altri 2 miliardi (cofinanziamento nazionale incluso) riservati ai programmi
di sviluppo rurale. In totale
oltre 50 miliardi. Il cuore del
provvedimento è rappresentato dalla scelta del cosiddetto
modello irlandese che rinvia
al 2019 la (parziale) convergenza dei pagamenti graduale. L’Italia, come noto, sarà
considerata ai fini della regionalizzazione una «regione unica», ma questo non potrà evitare il travaso di fondi
a danno delle regioni tradizionalmente più produttive
(Lombardia e Puglia su tutte,
ma anche Emilia Romagna),
parzialmente compensate dai
poco più di 426 milioni di
aiuti accoppiati che saranno
destinati soprattutto alla zootecnia e all’olivicoltura.
Proprio sul capitolo degli
aiuti accoppiati si è consumato l’ultimo braccio di ferro
con (e tra) gli assessori, ma
francamente è difficile capi-
re il perché della rinuncia al
massimale del 15% del monte aiuti totale da destinare ai
settori in crisi di mercato (definizione che abbraccia potenzialmente tutti i comparti). Alla fine il compromesso
destina ai piani di settore
l’11% del plafond, premiando anche riso e colture proteiche, barbabietole e pomodoro da industria.
Dal punto di vista del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, l’intesa rappresenta indubbiamente un successo, considerando
anche le difficoltà incontrate
in tutta Europa nell’applicazione di una riforma estremamente complessa per amministrazioni e organismi pagatori nazionali. Martina è riuscito a gestire il dossier Pac
in tempi relativamente brevi
e senza forzature (anche se
IL RIPARTO DEGLI AIUTI ACCOPPIATI
(Importi in euro e quota percentuale sul totale)
Piano zootecnico
- Sostegno al latte
- Sostegno al latte di montagna
- Sostegno alla carne bovina
- Sostegno agli ovini
- Sostegno ai bufalini
Piano seminativi
- Piano proteico nazionale
- Altri seminativi (riso, barbabietole,
pomodoro da industria)
Sostegno all’olivicoltura
Totale
bisogna aspettare la firma
dell’accordo, per ora solo
verbale, non avvenuta mentre questo numero va in stampa ma attesa per il 5 giugno).
«Abbiamo fatto scelte decisive per il futuro dell’Agricol-
210.290.000
74.600.000
10.000.000
106.890.000
15.000.000
3.800.000
146.290.000
95.390.000
49%
17%
2%
25%
4%
1%
34%
22%
50.900.000
12%
70.000.000 16%
426.580.000 100%
tura – spiega soddisfatto il
ministro –, guardando in particolare a settori strategici come la zootecnia e l’olivicoltura e programmando un piano proteico nazionale. Fondamentali anche le scelte di
una più equa distribuzione
delle risorse. Abbiamo privilegiato il lavoro e i giovani,
perché questo settore può essere protagonista del rilancio
economico del paese».
Per le imprese il nuovo
sistema sarà una vera rivoluzione: i nuovi aiuti, spalmati
su 12,8 milioni di ettari invece degli attuali 10,8, saranno
inferiori al passato, ma l’accordo garantisce che nel graduale (e parziale) processo
di convergenza nessuno potrà vedersi tagliato l’assegno
più del 30 per cento. Inoltre,
la definizione della figura di
agricoltore attivo cui riservare i premi garantisce che questi andranno solo agli imprenditori agricoli professionali, coltivatori diretti e imprese con partita Iva oltre i
7mila euro, escludendo tanti
agricoltori della domenica
che ancora affollano la lista
nazionale dei beneficiari.
L’allargamento della «black
list» poi, dopo gli scandali
del passato, escluderà anche
banche, società finanziarie,
assicurative e immobiliari. I
giovani agricoltori potranno
contare su un bonus del 25%
per i primi cinque anni di
attività. I pagamenti diretti
superiori a 150mila euro saranno ridotti del 50% e del
100% quelli oltre i 500mila,
tenendo però conto del costo
del lavoro (manodopera, salari, stipendi e contributi versati a qualsiasi titolo per l’esercizio dell’attività agricola)
che sarà esentato dal taglio.
Dalle prime simulazioni però i «big» degli aiuti Ue hanno poco da temere. ●
ALESSIO ROMEO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE REAZIONI
Federalimentare e Agrinsieme: accordo dannoso
P
er le critiche c’è l’imbarazzo della scelta, mentre l’approvazione incondizionata all’accordo Mipaaf-Regioni sull’applicazione della
Pac arriva dalla sola (ma non
è poco) Coldiretti. Per il presidente Moncalvo l’intesa «rappresenta un esempio positivo
di politica che sa decidere in
tempi brevi nell’interesse dei
veri imprenditori agricoli e
contro rendite ormai insostenibili, superando i particolarismi dei vari territori ed effettuando scelte strategiche per
il futuro dell’agricoltura e del-
Giudizio positivo della
Coldiretti: finalmente
si colpiscono le rendite
l’agroalimentare italiani. Finalmente si è avuto il coraggio di colpire le rendite».
Poi però c’è un’ondata di
contestazioni. Con le Regioni
in ordine sparso in attesa di
dati davvero affidabili sul reale impatto redistributivo della
riforma. L’assessore all’Agri-
coltura dell’Emilia Romagna,
Tiberio Rabboni, parla di
«una proposta che non ci soddisfa pienamente, ma che abbiamo accettato per senso di
responsabilità nazionale. Il
tempo era scaduto e occorreva decidere». Dalla Lombardia Gianni Fava si dice alla
fine «abbastanza soddisfatto
dell’accordo perché di fatto
è stata accolta la proposta
delle Regioni del Nord, assegnando la prevalenza degli
aiuti accoppiati alla zootecnia, colonna portante dell’agricoltura».
Ma per Agrinsieme «si prefigura un’intesa insignificante e dannosa che mortifica
l’agricoltura italiana e dimentica le filiere che creano occupazione», mentre Assalzoo
parla di scelte che «vanificano gli sforzi negoziali fatti a
Bruxelles», in riferimento al
plafond per gli aiuti accoppiati ridotto all’11% nonostante
la possibilità di arrivare al
15%, «risultato faticosamente ottenuto dall’Italia in sede
di negoziato». E qui vale la
pena ricordare lo stesso harakiri compiuto nel 2004
quando l’Italia, dopo essersi
battuta per il disaccoppiamento parziale, scelse di partire
subito con quello totale.
Stoccata finale dell’industria che contesta le scelte sui
tagli agli aiuti a partire da
150mila euro, giudicate dal
vicepresidente di Federalimentare, Annibale Pancrazio,
«demagogiche e prive di concretezza: premiano il nanismo e la frammentazione, e
penalizzano le aziende più organizzate che hanno investito
di più per crescere». ●
all’ettaro.
Da notare, inoltre, che
l’aiuto in questione potrà essere assegnato anche agli
agricoltori che produrranno
per conto di allevatori sulla
base di un «contratto diretto di fornitura».
Nella nota diffusa per illustrare le scelte in materia
di aiuti accoppiati, il ministro Le Foll ha sottolineato
che «le decisioni potranno
essere considerate definitive, solo dopo la validazione ufficiale da parte della
Commissione europea».
Infine, il ministro ha annunciato che per cereali a
bassa resa, riso e viticoltura
verranno messe a punto,
nell’ambito del «secondo pilastro» della Pac, specifiche
misure agro-ambientali e
climatiche (Maec).
A fronte di specifici impegni, ha indicato Le Foll,
gli agricoltori potranno ricevere aiuti aggiuntivi rispetto ai pagamenti di base
che, ad esempio, nel caso
del riso potranno attestarsi
attorno ai 300 euro all’ettaro. Per i vigneti situati nel
Languedoc-Roussillon il
sostegno potrebbe sfiorare
i 500 euro. ●
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DALLA FRANCIA
Parigi distribuisce l’intero budget
Le stalle fanno il pieno (800 milioni)
D
ecisa, in Francia, la
ripartizione tra le diverse produzioni degli aiuti
accoppiati consentiti dalla
nuova Pac.
In primo luogo, è stato
stabilito di utilizzare per intero il margine (13% del
plafond di spesa per i pagamenti di base) previsto dalla normativa comunitaria
che, in valore assoluto, equivale a circa 980 milioni di
euro all’anno.
A partire dal 2015, questa somma sarà in larghissima parte destinata alla zootecnia.
In dettaglio, gli aiuti accoppiati per le vacche nutri-
Per i pagamenti
di base disponibili
in totale 980 milioni
ci ammonteranno a 670 milioni, con un importo per
capo decrescente in funzione della dimensione degli
allevamenti.
Fino a 50 capi, l’aiuto
sarà pari a 187 euro, per
ridursi progressivamente fino a 74 euro per vacca negli allevamenti più grandi
(oltre 100 capi).
Alle stalle da latte saran-
no destinati aiuti accoppiati per un ammontare di
140 milioni di euro, di cui
45 a favore degli allevamenti di montagna. L’importo per capo varierà da
un minimo di 36 a un massimo di 75 euro.
Gli aiuti accoppiati saranno assegnati anche ad alcune produzioni vegetali, con
una spesa complessiva di
27 milioni di euro all’anno.
In particolare, 7 milioni
andranno ai produttori di
grano duro e 3 milioni agli
agricoltori, aderenti a una
associazione di produttori
riconosciuta, che coltivano
pomodori destinati all’indu-
stria. Il ministero dell’Agricoltura ha anche deciso di
destinare un importo di circa 150 milioni di euro all’anno (il 2% del plafond
nazionale per i pagamenti
di base) al rilancio delle colture proteiche.
Da sottolineare, a questo
riguardo, che poco meno di
100 milioni saranno destinati agli allevatori che, a partire dall’anno venturo, decideranno di avviare nelle
proprie aziende coltivazioni proteoleaginose.
Secondo le stime di fonte ministeriale, l’importo
dell’aiuto accoppiato si attesterà attorno ai 150 euro
GIULIANO CESARI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4
SPECIALE LOMBARDIA
6-12 GIUGNO 2014
NUOVE PROSPETTIVE
In un incontro promosso da Mipaaf e Ispi illustrato il manifesto per ridurre gli sprechi del 50%
Expo, un «patto globale» sul cibo
L’obiettivo primario resta lo sviluppo sostenibile – Lo stile di vita secondo il protocollo di Milano
L
otta allo spreco alimentare con una riduzione del 50% entro il 2020 dell’impressionante cifra di 1,3 miliardi di
tonnellate di cibo buttato
via nel mondo, un’agricoltura più sostenibile e contraria
all’utilizzo della terra per le
colture del food usate come
biocarburanti. E ancora lotta
all’obesità puntando sulla
promozione di stili di vita
sani e sull’educazione alimentare. Sono gli obiettivi
da raggiungere, così come li
stabilisce il «Protocollo di
Milano», in base a un programma di intenti sul cibo a
livello mondiale ideato e lanciato dalla Fondazione Barilla Center for food & nutrition (Bcfn) lo scorso novembre, e recentemente al centro dell’incontro «Expo
2015: un patto globale sul
cibo», organizzato dall’Ispi
(Istituto per gli studi di politica internazionale) e dal mi-
nistero delle Politiche agricole.
Il progetto è stato presentato anche all’edizione 2014
di Cibus a Parma ma sta
crescendo attraverso campagne mirate e accordi di lungo termine capaci di coinvolgere l’intera catena alimentare a partire dalla filiera agricola. Dodici istituzioni
l’hanno già sottoscritto, tra
cui il ministero delle Politiche agricole, Legambiente,
Wwf, Bioversity International, Global Water Fund e
Eataly, ma il documento «è
aperto e può essere condiviso da tutti, ossia organizzazioni, cittadini, enti ed aziende private e pubbliche – ha
precisato Paolo Barilla, vice-presidente della Fondazione e della multinazionale
alimentare di Parma –. E in
vista di Expo l’Italia diventa
l’ambasciatrice ideale per il
Protocollo».
Lo sviluppo sostenibile e
Lavori in corso. Il cantiere a Milano dell’Expo 2015
il cibo sono anche i grandi
temi ispiratori dell’Expo, la
grande kermesse internazionale che si propone di nutrire il pianeta e che per questo resta «la prima scommessa da vincere» come ha ricordato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio
Martina «assieme alla sicurezza alimentare che è un
tema di rilevanza geopolitica, destinato a definire alleanze e conflitti nel mondo,
con l’altra grande priorità
della risorsa acqua».
Per il sindaco di Milano,
Giuliano Pisapia, si tratta di
«una sfida globale difficile,
ma importante», perché si
dovranno necessariamente
sfamare i 9 miliardi di persone stimate nel 2050. Per questo Expo rappresenta «una
tappa strategica come vettore di idee, contenuti e risposte, e non deve essere una
vetrina di prodotti».
Il direttore generale della
Fao, Josè Graziano Da Silva, ha sottolineato come la
malnutrizione rappresenti
da sempre un’emergenza
mondiale e che l’obiettivo
dovrebbe essere quello di assicurare cibo a sufficienza.
«Expo sarà quindi un’occasione per trovare soluzioni
proprio su questo grande
problema. Basterebbe – ha
detto – destinare il 5% del
Pil mondiale per risolverlo».
Secondo Carlo Petrini,
presidente di Slow Food e
membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione Bcfn, «resta fondamentale la difesa della biodiversità, l’attenzione alle associazioni di piccoli produttori e la trasparenza, anche
nelle risorse che vengono
spese. Per Expo sacrifichiamo grande spazio di terreno
agricolo e spendiamo soldi,
ma l’esposizione universale
– ha detto – deve diventare
una lotta senza quartiere
contro la fame».
Il ministro degli Affari
esteri, Federica Mogherini,
ha sottolineato come «le adesioni a Expo siano superiori
a quelle previste quando il
progetto è iniziato riferendosi alla partecipazione messa
in dubbio di India o Ucraina. Se anche fossero meno
di quelli che hanno confermato sarebbe un grandissimo successo. In questi giorni si stanno registrando movimenti interessanti di nuovi paesi che potrebbero confermare». Secondo il ministro l’Onu potrebbe tenere il
proprio World Food Day a
Milano in occasione di
Expo 2015 visto che da parte del segretario generale
dell’Onu «c’è stata una reazione positiva». ●
PAGINA A CURA DI
FRANCESCA BACCINO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SVILUPPO RURALE
Nel nuovo Psr la dote finanziaria cresce del 14%
U
na dotazione finanziaria superiore a quella
della precedente programmazione, un nuovo approccio nell’impiego delle risorse e una maggiore efficacia
negli interventi. Così si presenta il nuovo Psr Lombardia 2014-2020, che complessivamente può contare
su 1 miliardo e 157 milioni
di euro, il 14% in più (133
milioni) rispetto al budget
dei 7 anni precedenti. Per
metterlo a punto la Lombardia si è confrontata con le
Regioni vicine per valutare
condivisioni e punti in comune. Attualmente il documento è in consultazione
pubblica e anche se la scadenza per la notifica ufficiale a Bruxelles è fissata
al prossimo 22 luglio, Regione Lombardia intende
anticiparne l’invio.
Il nuovo Psr lombardo
concentra le risorse sulle
aggregazioni di imprese e
sui progetti integrati, aumenta le risorse dedicate al
greening e premia gli investimenti innovativi anche
sulla meccanizzazione.
Scompaiono gli assi e la
La scadenza per inviare il piano 2014-2020
è il 22 luglio ma la Lombardia taglia i tempi
dotazione del Nuovo Psr
viene suddivisa per priorità. La quota maggiore di
risorse, pari a 323 milioni
di euro, sarà destinata alla
priorità che riguarda la valorizzazione dell’ecosistema agricolo e forestale.
Un’altra voce di spesa importante, 279 milioni di euro, è dedicata a quella della
competitività dell’agricoltu-
ra, mentre altri 200 milioni
di euro vanno spesi per la
competitività dell’agroindustria. Una dotazione di 170
milioni di euro viene riservata all’uso efficiente delle
risorse naturali. Entrando
invece nel dettaglio delle
20 misure totali di cui si
compone il Psr la 4 raggruppa alcune misure della
precedente programmazio-
ne, come il sostegno agli
investimenti materiali delle aziende agricole, all’agroindustria, alle infrastrutture e agli investimenti non produttivi mettendo
a disposizione la fetta più
grande del plafond totale,
459 milioni di euro.
Aspettando la piena operatività del nuovo Psr quest’anno sono state attivate
alcune misure di transizione che utilizzano le risorse
della nuova programmazione: si tratta della 121 per
gli investimenti nelle aziende agricole, con una dota-
zione di circa 25 milioni di
euro, della 211 sulle indennità compensative per le
aziende in zone svantaggiate di montagna che dispone
di un budget di circa 11
milioni di euro l’anno. Grazie ai fondi reperiti attraverso economie è stato inoltre
possibile rilanciare il bando della misura 112 per i
giovani con circa 600mila
euro a disposizione. È stato poi confermato anche il
finanziamento delle misure
agroambientali e forestali
con riferimento agli impegni in corso. ●
CONGIUNTURA
La produzione agricola nel 2013 non ha brillato (-3,3%)
L’
agricoltura lombarda non ha brillato
nel 2013. È quanto risulta
dalle prime stime sull’annata, curate da Roberto
Pretolani del dipartimento
di Economia dell’Università di Milano, in collaborazione con l’assessorato regionale
all’Agricoltura.
Scende la produzione ai
prezzi di base e il calo è
compreso tra l’1,4% e il
4,5%, soprattutto a causa
dei quantitativi.
Influiscono comunque
anche la stabilità dei prezzi e la crescita dei costi di
produzione. Il risultato
peggiore sembra essere da-
to da una perdita del 10%
del valore aggiunto del settore.
L’andamento dell’annata viene valutato con due
diverse stime: per i principali prodotti vegetali (cereali, industriali e foraggere) sono stati utilizzati sia
i dati Istat dei prezzi medi
annui di mercato che le
stime dell’Università di
Milano basate sulle medie
dei prezzi dei primi mesi
dopo la raccolta. Per le
produzioni animali sono
state, invece, utilizzate le
medie annue.
Secondo i dati Istat la
Plv agricola dovrebbe aver
lasciato sul terreno l’1,4%
scendendo ai 7 miliardi e
63 milioni di euro, mentre
in base ai dati dell’Università di Milano la perdita
arriverebbe al 4,5% con un
fatturato che dagli 8 miliardi e 263 milioni scende a 7
miliardi e 895 milioni di
euro. I due metodi di calcolo non concordano soprattutto sui prezzi, che risultano in calo dello 0,9% per
l’Università di Milano e in
crescita del 2% per l’Istat.
Secondo l’Università di
Milano il fatturato della zootecnia si riduce dello
0,2% a 4 miliardi e 497
milioni di euro mentre crol-
IL VALORE DELLE PRODUZIONI IN LOMBARDIA
(Dati in milioni di euro e variazioni percentuali)
Valori correnti
Coltivazioni agricole
Allevamenti zootecnici
Tot. produzione agricoltura
Consumi intermedi
Val. aggiunto ai prezzi di base
la del 16,8% il fatturato
della produzione vegetale
che si ferma a 1 miliardo e
849 milioni di euro. In crescita risultano i valori dei
consumi intermedi, ossia
2012
1.971
4.496
7.164
4.239
2.925
Istat
Università di Milano
2013 Var. % 2012
2013 Var. %
1.855
-5,9
2.222
1.849
-16,8
4.497
=
5.344
5.331
-0,2
7.063
-1,4 8.263 7.895
-4,5
4.414
+4,1
4.239
4.308
+1,6
2.649
-9,4 4.024 3.587
-10,8
di sementi, concimi, mangimi o carburanti.
Entrando nel dettaglio
delle quantità la produzione agricola della Lombardia ha lasciato sul terreno
il 3,3-3,6% rispetto al
2012. Le produzioni vegetali sono calate di quasi il
10% mentre molto più lieve (1,8%) è risultata la flessione di quelle animali. ●
SPECIALE LOMBARDIA
6-12 GIUGNO 2014
5
EMERGENZE
Al tavolo convocato al Mipaaf è stato discusso lo studio dell’Istituto per la protezione ambientale
Nitrati, l’Ispra assolve l’agricoltura
Solo il 10% dell’inquinamento da azoto è da attribuire ai reflui zootecnici distribuiti nei campi
G
li allevamenti delle regioni padane
non inquinano. Solo il 10% dell’inquinamento da nitrati è dovuto all’azoto contenuto nei reflui
zootecnici distribuiti nei
campi, il resto proviene da
altri scarichi, soprattutto
quelli civili e industriali. È
questa la conclusione dello
studio condotto dall’Ispra
(Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale) e finanziato dal
ministero delle Politiche
agricole, alimentari e forestali con l’obiettivo di verificare l’impatto ambientale
delle pressioni antropiche
sullo stato delle acque superficiali e sotterranee.
La ricerca avviata nel
2011 è quasi completata e i
primi dati sono stati presentati al tavolo romano sui
nitrati del 28 maggio scorso alla presenza del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali,
Maurizio Martina, e del collega all’Ambiente, Gian Luca Galletti. Dallo studio
emerge che proprio nelle
Regioni più vocate per la
zootecnia ma anche quelle
più colpite da vincoli della
direttiva, che obbliga a non
spandere più di 170 chili di
azoto per ettaro l’anno
(Emilia Romagna, Veneto,
Lombardia, Piemonte e
Friuli Venezia Giulia) l’inquinamento legato a liquami e letame interessa non
più del 10% delle superfici.
Fa eccezione la regione Piemonte dove il tasso sale al
19 per cento.
Partendo da queste conclusioni la strada verso una
revisione della direttiva Ue
a favore dell’Italia sembra
L’INQUINAMENTO
10%
Secondo l’Ispra l’inquinamento da azoto legato a liquami e letame interessa non
più del 10% delle superfici
nelle regioni Emilia Romagna,
Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. In Piemonte il
tasso sale al 19 per cento.
in discesa, anche se il nostro paese dovrà coinvolgere il ministero delle Politiche agricole, alimentari e
forestali quello dell’Ambiente e le Regioni. I due
dicasteri si sono impegnati
a collaborare, anche in vista di un accordo sul decreto effluenti e sul decreto
che assimila il digestato, ossia il materiale in uscita dal-
l’impianto di biogas (alimentato con reflui zootecnici), a un fertilizzante. Su
questo passaggio il ministero dell’Ambiente si era sempre messo di traverso, ma il
ministro Martina, di concerto con il nuovo titolare dell’Ambiente, ha stabilito anche una data, il 30 giugno,
per il varo dei due decreti.
«Il nostro impegno – ha
inoltre sottolineato Martina
– è quello di aprire un tavolo anche a Bruxelles per ridiscutere l’intero impianto
sulla normativa comunitaria».
"Ci sono i presupposti –
ha detto l’assessore all’Agricoltura di Regione
Lombardia, Gianni Fava,
che ha partecipato al tavolo
(assieme all’omologo per
l’Emilia Romagna, Tiberio
Rabboni, e all’assessore all’Ambiente della Regione
Friuli Venezia Giulia, Sara
Vito, ai rappresentanti delle
Regioni Piemonte e Veneto, alle organizzazioni professionali agricole e al presidente dell’Ispra, Bernardo
De Bernardinis) – per chiedere al prossimo Consiglio
dei ministri dell’Ambiente,
in agenda per luglio a Creta, di rivedere le zone vulnerabili ai nitrati e avviare un
percorso in grado di scagionare gli agricoltori, per troppo tempo additati come gli
unici responsabili dell’inquinamento delle acque».
L’assessore lombardo ha annunciato la stesura di un
dossier congiunto per la revisione delle zone vulnerabili ai nitrati delle regioni
del Nord ricordando anche
che agli stessi risultati era-
no giunti gli studi dell’Università di Milano e dell’Arpa.
La prima indagine aveva
infatti valutato le acque di
profondità ricercando le
fonti di inquinamento, zootecniche, civili o industriali, per presentare una riclassificazione delle aree vulnerabili. Il secondo studio condotto dall’Arpa aveva invece messo in luce la vulnerabilità delle acque di superficie valutando quindi la
quantità di azoto presente e
in più considerando anche
l’eutrofizzazione. «Possiamo dare il via – ha ribadito
Fava – a una operazione-verità che pone fine alla demonizzazione acritica e ingiustificata degli allevatori del
Nord». ●
PAGINA A CURA DI
FRANCESCA BACCINO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DECRETI
Fava: ora è possibile rimuovere i divieti invernali
L’
obiettivo è cancellare
il divieto di 90 giorni
per la distribuzione degli effluenti zootecnici nei campi durante i mesi invernali. Lo ha
annunciato l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia,
Gianni Fava, facendo riferimento a un emendamento che
il Governo inserirà nel primo
provvedimento calendarizzato
in Parlamento per la revisione
della normativa sui nitrati. Su
questo punto ci sarebbe infatti
un accordo tra i due ministeri
delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dell’Ambiente.
Contro il divieto di spandimento dei reflui zootecnici nei me-
L’assessore fa sapere
che il governo sta
lavorando ai correttivi
si autunnali e invernali fissato
«a calendario» era scesa in
campo anche Agrinsieme Lombardia, il coordinamento che
riunisce Confagricoltura, Cia e
Alleanza delle cooperative
agroalimentari con un documento di denuncia inviato all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, e al collega all’Ambiente, Claudia Ma-
ria Terzi. «In caso di condizioni meteorologiche sfavorevoli,
il divieto dei 90 giorni – si
spiegava – si protrae oltre i
limiti fissati, con gravi conseguenze nella gestione dell’attività per le aziende».
Sempre sulla questione nitrati il mondo agricolo ha accolto positivamente i risultati
che confermano l’estraneità
dell’agricoltura rispetto all’inquinamento da nitrati nelle acque. Una svolta importantissima in Lombardia, che è la prima regione zootecnica italiana,
ma anche quella con più superfici vulnerabili. «È stato riconosciuto–- ha spiegato Ettore
Prandini,
presidente
di
Coldiretti Lombardia – che
l’agricoltura rappresenta solo
una parte residuale del problema e che le vere cause vanno
ricercate altrove, dall’industria
agli scarichi civili». Per la prima volta, inoltre, come ha aggiunto ancora Prandini, il ministero dell’ambiente si è impegnato a riportare la questione
nitrati a Bruxelles. «Ma soprattutto – ha detto – possiamo
chiedere una riapertura del caso italiano senza rischiare di
andare in infrazione».
Per la Cia occorre una nuova strategia sull’applicazione
della direttiva nitrati, che per-
metta finalmente di raggiungere i necessari standard ambientali senza porre limiti ingiustificati alla competitività delle
aziende agricole e zootecniche.
Per Antonio Boselli, componente della Giunta di
Confagricoltura, «occorre un
nuovo approccio integrato degli interventi che tenga conto
delle specificità e di tutti gli
sforzi già fatti dagli agricoltori
in questi anni, sulla base dei
piani d’azione regionali, che
hanno permesso di ottenere rilevanti miglioramenti della
qualità delle acque superficiali
e profonde». ●
gato i tempi di pagamento.
Ora è in corso una fase di
transizione, verso l’applicazione del pagamento a peso
morto – attualmente in fase
sperimentale – e c’è fiducia
nelle misure che i Programmi
di sviluppo rurale dal gennaio
2015 saranno attivate a favore di una categoria «inspiegabilmente esclusa dal Primo pilastro della Pac», recrimina
Fontanesi. Opas, intanto, ha
preso parte al bando europeo
per la promozione e l’informazione all’estero dei prodotti agroalimentari. «L’export
costituisce la strada maestra
per rafforzare il settore», dichiara il past president di
Opas, Luca Savoia. ●
OPAS
Suini, più valore alla produzione
con il controllo anche dei macelli
I
l 2013 è stato l’anno dell’integrazione per Opas,
l’Op di commercializzazione
dei suini, che è entrata nella
compagine sociale di due macelli cooperativi: Italcarni di
Carpi (Modena) e Prosus di
Vescovato (Cremona). Per
gli 80 soci aderenti all’Op suinicola mantovana, afferma il
presidente, Lorenzo Fontanesi, «lo scopo è quello di valorizzare maggiormente i maiali allevati con la fase di macellazione».
Il 2013 è stato a corrente
alternata per il comparto sui-
nicolo, con punte di prezzo
elevate nel periodo autunnale
e (diverse) altre settimane sulla linea di galleggiamento.
«Guardando la categoria dei
suini da macello del circuito
tutelato – dice Fontanesi – il
prezzo più basso del 2013 è
stato di 1,293 euro al chilogrammo e il più alto 1,815
euro: la media dei listini della
Cun ha raggiunto 1,5 euro,
contro 1,485 del 2012».
Per Opas, bilanci e numeri
alla mano, il conto torna, con
oltre 448mila suini commercializzati e un fatturato vicino
ai 120 milioni di euro (+10,8
milioni rispetto all’anno precedente), con un margine operativo lordo prossimo ai
280mila euro. A consentire ai
produttori un maggiore respiro, il calo delle materie prime, che hanno reso più leggera la spesa per l’alimentazione.
Gli utili verranno destinati
al rafforzamento del patrimonio di Opas, assecondando un
«percorso estremamente prudenziale partito già negli anni
scorsi, per fronteggiare le
complessità in cui le imprese
si trovano ad affrontare il mercato», ha specificato Fontanesi.
Il settore, in particolare, ha
scontato nel complesso una
difficoltà di liquidità non soltanto per l’accesso al credito
tutt’altro che semplice, ma anche per le spese sostenute sull’adeguamento alle normative del benessere animale.
Inoltre, il comparto sta attraversando una fase delicata anche nei rapporti con l’industria di macellazione che, a
fronte di una situazione economica in tensione, ha allun-
MATTEO BERNARDELLI
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6
ITALIA
6-12 GIUGNO 2014
NOVITÀ AI VERTICI
Alla presidenza di Cai confermato Mauro Tonello, resta anche il il vice presidente Pierluigi Guarise
Consorzi agrari, entra Vecchioni
All’ex presidente di Confagricoltura la delega per lo sviluppo industriale e gli affari finanziari
E
ra il 2008 quando la
Coldiretti iniziò la
sua marcia alla conquista dei Consorzi agrari per
rivitalizzare un sistema che,
nonostante gli anni bui della
Federconsorzi, continuava a
mostrare segni di vitalità. E
da allora di strada la rete consortile ne ha fatta molta.
La rinascita della Federconsorzi è ancora in cantiere,
ma gran parte dei Consorzi
agrari è stata rimessa a nuovo
grazie a operazioni di razionalizzazione, fusioni e accorpamenti. Con l’obiettivo di realizzare grandi strutture di servizi in grado di rispondere
alla domanda di una nuova
agricoltura. Una svolta è stata la costituzione di Consorzi
agrari d’Italia che raggruppa
la crema dei Cap.
Nei giorni scorsi poi il salto di qualità con la partecipazione in una importante operazione economico-finanziaria per l’acquisto di Bonifiche Ferraresi e l’ambizioso
progetto di farne una delle
più grandi e avanzate imprese agricole made in Italy. E
L’IDENTIKIT CAI
Consorzi agrari (n.)
Magazzini (n.)
Prodotti stoccati (mln t.)
Fatturato (miliardi)
proprio l’operazione Bonifiche ha portato in casa
Coldiretti Federico Vecchioni (il «costruttore» dell’alleanza per l’acquisto dell’azienda) oggi ai vertici di Terrae
(evoluzione della vecchia Finbieticola con l’obbiettivo di
riconvertire e valorizzare il
settore bieticolo-saccarifero
attraverso lo sviluppo di
un’imprenditoria agricola innovativa nel settore agroener-
24
700
1,5
2,5
getico, per dotare l’Italia di
un sistema di infrastrutture
agroenergetiche unico nel
suo genere), ma fino al 2011
presidente
di
Confagricoltura. L’organizzazione che prima del crack aveva condiviso con Coldiretti la
gestione della Federconsorzi.
Ma che negli ultimi anni su
questo fronte è entrata spesso
in rotta di collisione con l’associazione agricola di Palaz-
zo Rospigliosi che da sola ha
condotto in porto l’operazione Cai. E sulla conquista del
pianeta Cap da parte della
Coldiretti Federico Vecchioni in veste di presidente di
Confagricoltura era stato particolarmente critico.
Oggi invece è stato coptato in Cai come Consigliere
delegato allo sviluppo industriale e agli affari finanziari.
Ed è la vera novità del rinno-
vo delle cariche di Cai. Sono
stati infatti confermati sia il
presidente Mauro Tonello
che il vice presidente Pierluigi Guarise (direttore del Consorzio del Nord-Est). Cai associa 24 Consorzi agrari con
700 magazzini, 1,5 milioni di
tonnellate di prodotti stoccati
per un fatturato superiore ai
2,5 miliardi di euro.
«Con questa nuova squadra, compatta e con chiare
deleghe ripartiamo di slancio
per proseguire nello sviluppo
del nostro territorio tramite
un efficace servizio alle imprese – ha spiegato il presidente Tonello –. Cai vuole
sempre essere di più uno strumento al servizio della vera
agricoltura distintiva e piattaforma di integrazione tra agricoltura industria e distribuzione, e in tal senso si spiegano
le prime scelte del nuovo consiglio di amministrazione»
Gli obiettivi prioritari sono:
affrontare la prossima campagna cerealicola, con un occhio alla riforma della Pac
che si sta delineando (definita ottima da Tonello), lo sviluppo di una mangimistica totalmente italiana e Ogm free,
e la crescita di Fai (linea di
prodotti Firmati dagli agricoltori italiani promossi dalla
Coldiretti). Un’apposita delega alle relazioni sindacali è
stata attribuita a Gaetano Varano, responsabile dell’ufficio legale della Coldiretti. ●
ANNAMARIA CAPPARELLI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
OSSERVATORIO
La criminalità rilancia sul business agroalimentare
O
ltre il 40% degli occupati in agricoltura è
in nero, mentre il valore aggiunto dell’economia sommersa è del 36 per cento.
Nel settore agroalimentare
l’illegalità dilaga. E questa
non è una novità. Ma l’allarme vero è che si rafforza il
business della criminalità organizzata che ha allargato i
suoi tentacoli in tutto il paese, dal Sud al Nord. È la
fotografia desolante scattata
dal secondo rapporto Agromafia e Caporalato redatto
dall’Osservatorio Placido
Rizzotto per conto della
Flai-Cgil. Il fatturato realizzato con l’attività di produzione, trasformazione, commercializzazione e sfruttamento del lavoro «rende»
oltre 12 miliardi. Affari
d’oro arrivano dalla contraffazione, ma anche dalla gestione dei mercati, soprattutto ortofrutticoli e dalla logistica connessa. La contraffazione ha registrato una significativa crescita: +128% in
Italia (del 150% nelle economie più sviluppate) con un
danno per il made in Italy di
60 miliardi tra falsi e italian
sounding.
Da anni – rileva la ricerca Flai – si assiste infatti a
un peso crescente della malavita nelle filiere agroalimentari, Secondo i dati del
ministero di Grazia e Giustizia i terreni agricoli confiscati ai clan sarebbero quasi
25mila. Per quanto riguarda
le aziende risultano solo
quelle sottoposte a misure
di prevenzione e sono più di
7.600. Una certezza invece
sono i fallimenti delle aziende sottratte ai boss: il 93 per
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cento. Un dato che, rileva
Flai «evidenzia una mancanza di strategia di promozione della legalità».
Ma è sull’occupazione
che si consuma una vera
emergenza economica e sociale. Un fenomeno che copre ormai 18 regioni e oltre
99 province. «Lo sfruttamento agricolo e il caporalato – ha spiegato il segretario
generale della Flai Cgil, Stefania Crogi – sono fenomeni localizzati, seppure con
forme e intensità diverse, in
tutto il territorio nazionale».
Secondo un’indagine
della Flai il fatturato
ha superato 12 miliardi
Lo studio ha «censito»
400mila lavoratori che trovano lavoro tramite i caporali e oltre 100mila sono in
condizione di quasi schiavitù. Oltre il 60% di lavoratori e lavoratrici, per lo più
stranieri, che vengono reclutatati dagli «intermedia-
ri» non hanno accesso a servizi igienici e acqua corrente, nel 70% dei casi sono
soggetti a malattie. Percepiscono il 50% di salario in
meno rispetto a quello previsto dai contratti nazionali
e dunque non più di 30 euro per una giornata lavorativa spesso di 12 ore da cui
vanno detratte le «tasse»
dovute ai caporali (5 euro
per i trasporti e altrettanti
per un panino e una bottiglia di acqua). ●
AN.CAP.
IMPRESE E
6-12 GIUGNO 2014
PRODOTTI
7
ASSOENOLOGI
Al centro del 69˚ Congresso l’utilizzo delle risorse stanziate con le Ocm vino tra il 2000 e il 2013
Vino, investiti 3,3 miliardi in 13 anni
Ristrutturazione dei vigneti e promozione hanno rafforzato la competitività del made in Italy
I
n tredici anni sul settore del vino italiano sono stati investiti oltre
3,3 miliardi di euro. Secondo i dati della Commissione
Ue e del ministero per le
Politiche agricole i soli fondi comunitari stanziati per la
ristrutturazione dei vigneti
prima e la promozione dei
consumi sui mercati extra
Ue poi, hanno assorbito fra
il 2000 e il 2013 oltre 1,6
miliardi di euro. Risorse che
cofinanziano i progetti solo
al 50% e che quindi sono
state raddoppiate dai contributi dei privati consentendo
di superare la soglia dei 3,3
miliardi.
La misura chiave fra quelle finanziate con le Ocm vino è la ristrutturazione dei
vigneti che, attivata fin dal
2000, nei due periodi
(2000-08 e 2009-13) ha assorbito finanziamenti Ue per
1,4 miliardi. Fondi che insieme alle risorse stanziate da
produttori e consorzi hanno
consentito di ristrutturare in
tredici anni 192mila ettari di
vigneto italiano.
Ma importante è anche il
contributo della promozione
dei consumi di vino sui mercati extra Ue. Un contributo
che è stato attivato solo a
partire dal 2009 ma che ha
finora consentito di spendere 227 milioni di risorse comunitarie per un investimento complessivo superiore ai
450 milioni in cinque anni.
Il trend della spesa, ma
soprattutto l’analisi del con-
UNA «PIOGGIA» DI RISORSE
(Importi in milioni di euro)
Ristrutturaz. e riconversione
Ettari
Euro
2000-2008
130.668
860
2008-2013
61.573
575,3
tributo che questi investimenti hanno dato per rafforzare la competitività del vino italiano, sono stati al centro del 69˚ congresso di Assoenologi (l’associazione degli enologi ed enotecnici italiani) che si è tenuto nei giorni scorsi a San Patrignano
(Rimini). «Ristrutturazione
e promozione hanno svolto
un ruolo chiave – ha detto la
presidente del Gruppo Cevi-
2008-2013
Totale risorse Ue
Investim. totali
co (150 milioni di euro di
fatturato 2013) Ruenza Santandrea –. In Emilia Romagna il restyling dei vigneti
ha garantito importanti investimenti sulla meccanizzazione che hanno consentito di
ridurre i costi e migliorare la
qualità del prodotto. E anche
la misura della promozione
ha indubbiamente aiutato ad
aprire nuovi mercati».
«I fondi per la ristruttura-
Promozione
Euro
227
1.662
3.300
zione hanno rivoluzionato la
viticoltura siciliana – spiega
Lucio Tasca d’Almerita, titolare di una delle principali
etichette dell’Isola – che fino a 15 anni fa conosceva
come unico sistema di allevamento il “tendone”. Negli ultimi anni invece molte aziende sono passate al più efficace sistema “a spalliera” con
indubbi vantaggi per le loro
produzioni».
L’unico punto dolente resta la gestione delle risorse
della promozione fra Stato e
Regioni visto che solo un
terzo del budget è gestito a
Roma mentre due terzi riguardano progetti presentati in periferia.
«E si assiste al paradosso – conclude il
direttore di Assoenologi, Giuseppe Martelli
– che mentre le risorse gestite dal ministero per le Politiche agricole sono esaurite,
spesso le regioni non riescono a spendere per intero il
loro plafond. E occorrerebbe
invece concentrare i fondi
sui progetti gestiti meglio».
Sul piano invece dei contenuti privilegiare all’estero
nella promozione del vino
italiano tutti gli intervenuti
al Congresso Assonologi
hanno ribadito la necessità
di concentrare gli sforzi su
un messaggio unitario a favore del vino italiano. «Una
possibilità – ha spiegato il
presidente di Eataly, Oscar
Farinetti – potrebbe essere
quella di puntare sull’abbinabilità del vino italiano alla
cucina, sia nostra che a quella degli altri paesi. Sarebbe
un messaggio comune che
consentirebbe inoltre al vino
made in Italy di qualificarsi
sempre più come un alimento che va consumato nei pasti sganciandosi così dall’idea di un prodotto da assimilare agli altri alcolici e
quindi da demonizzare». ●
GIORGIO DELL’OREFICE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Martina: in arrivo un giro di vite sui «falsi»
U
n giro di vite sulle
falsificazioni dei prodotti Dop e Igp. Ad annunciarla nei giorni scorsi il
ministro per le Politiche
agricole, Maurizio Martina, dopo l’episodio del sequestro, avvenuto fra la Toscana, la Liguria e l’Umbria di 30mila bottiglie di
vino di scarsa qualità, ma
etichettato come Brunello
di Montalcino, Sagrantino
di Montefalco o ancora
con i brand di altre famose
Inasprite le sanzioni,
in cantiere diffida
e controlli unificati
Docg toscane. «Nel decreto “Campo Italia” che sarà
all’esame a uno dei prossimi Consigli dei ministri –
ha annunciato Martina –
saranno previsti anche alcuni inasprimenti delle pe-
ne a carico di chi si rivelerà colpevole di aver falsificato i marchi dei prodotti
Dop e Igp con in prima
fila i vini». E sempre nell’ottica di rendere più efficaci i controlli il ministro
ha ricordato che con lo
stesso decreto sarà anticipato, in materia di controlli del vino, l’entrata in vigore degli istituti della diffida e del registro unico
dei controlli.
Il sequestro (nell’inchie-
sta di contano al momento
sei indagati) ha immediatamente acceso le polemiche
sul sistema di verifiche all’interno del settore vitivinicolo che nonostante i mille adempimenti non riesce
a evitare zone d’ombra. «Il
punto – ha spiegato il responsabile vino della
Coldiretti – è quello di favorire un riequilibrio dei
controlli. Le verifiche sono oggi troppo spostate su
ciò che avviene nel vigne-
to o in cantina mentre troppo debole è la vigilanza
sul mercato. Con l’effetto
di trovarsi di fronte a casi
come questo nel quale gli
ipercontrollati produttori
agricoli c’entrano ben poco». «Bisogna rafforzare
l’attenzione a valle della
filiera – ha aggiunto il presidente dell’Unione italiana vini, Domenico Zonin –
con controlli ad hoc anche
sul capitolo delle Dogane
e dei trasporti». ●
«Negli ultimi dieci anni i
consumi pro capite sono aumentati del +8,5% – aggiunge Muraro –. E il settore ha
risposto a questa crescente
domanda con un’offerta
sempre più ampia e adatta a
tutti i gusti e le situazioni di
consumo. Eppure, nonostante l’alto grado di apprezzamento, resistono ancora
molti pregiudizi e falsi miti: ad esempio, solo 3 italiani su 10 sanno che il 99%
del pollo che consumiamo
in Italia è allevato nel nostro paese (basterebbe leg-
gere l’etichetta per verificarlo) e oltre l’80% degli italiani ignora che i polli da carne sono tutti allevati a terra
e non in gabbia da oltre 50
anni. Abbiamo quindi deciso di promuovere una campagna per raccontare l’universo che c’è dietro al pollo: non solo cucina e curiosità, ma anche i sistemi di
sicurezza, i controlli, i metodi di produzione, la filiera,
il valore dell’industria». ●
UNAITALIA
Pollo, cresce il consumo mondiale
trainato dal rapporto qualità-prezzo
A
i Mondiali di calcio
che si stanno per giocare in Brasile le carni di
pollo saranno protagoniste
nell’alimentazione
degli
«azzurri». Se ne consumeranno 16 kg a settimana,
distribuiti tra i 23 giocatori
di Prandelli. La media sarà
di 3-4 volte ogni sette giorni, in porzioni intorno ai
150 grammi. Le carni bianche, tuttavia, secondo una
ricerca Doxa per UnaItalia,
l’associazione che rappresenta le aziende del comparto avicolo, avranno un largo impiego nella dieta di
molte altre squadre avversarie: saranno circa 2 le tonnellate di carne di pollo che
verranno consumate dagli
atleti delle 32 squadre impegnate nella fase finale del
campionato iridato.
Carni bianche anche
nella dieta degli
«azzurri» in Brasile
«È necessario apportare
sia carboidrati che proteine
– spiega spiega Luca Gatteschi, medico nutrizionista
della nazionale –. Il calcio,
infatti, è uno sport con impegno energetico considerevole. Per noi è fondamentale varietà e qualità, senza
rinunciare al gusto: è finita
l’epoca in cui gli atleti erano costretti a un’alimentazione monotona e proponiamo sempre diverse alternative per favorire le preferenze individuali dei calciatori. Proprio per garantire che
tutto ciò che riguarda l’alimentazione funzioni al meglio, il nostro staff comprende figure importanti come
il cuoco e due nutrizioniste».
E le carni bianche rientrano a pieno titolo nell’alimentazione degli azzurri,
costituendo una eccellente
fonte di proteine animali,
con un contenuto proteico
che va dai 17 grammi dell’ala con pelle ai 23 del petto per 100 grammi di parte
edibile.
«È questo il punto di forza di una carne, quella bianca – sottolinea Aldo Muraro, presidente di UnaItalia
– il cui consumo si sta diffondendo in tutto il mondo
anche grazie al favorevole
rapporto qualità-prezzo».
Si stima, infatti, che nel
2050 salirà a 220 milioni di
tonnellate la produzione
mondiale di pollo, rispetto
ai 120 milioni di carne suina e ai 90 milioni di carne
bovina.
«Il pollo è scelto da ben
9 italiani su 10, ossia 46
milioni di consumatori – rilancia il direttore di UnaItalia, Lara Sanfrancesco –
per via della sua leggerezza, praticità e sicurezza. E
ben 7 su 10 lo portano in
tavola almeno un paio di
volte a settimana. Adesso
tutti gli amanti del pollo
hanno un nuovo, importante riferimento per approfondirne la conoscenza: si tratta di vivailpollo.it, blog che
raccoglie ricette, curiosità e
testimonianze fugando anche i pregiudizi legati a questa carne».
ERNESTO DIFFIDENTI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
8
PESCA
6-12 GIUGNO 2014
POLITICHE EUROPEE
La decisione è scaturita dalla sessione annuale della Commissione generale pesca per il Mediterraneo
Adriatico, stretta sui piccoli pelagici
Nel 2015 attività di cattura delle acciughe limitata a 144 giorni, tetto di 180 giorni per le sardine
P
er le acciughe, riduzione straordinaria
dello sforzo di pesca.
E revisione dei parametri
scientifici che sono alla base
del piano pluriennale di gestione relativo agli stock di
piccoli pelagici (essenzialmente acciughe e sardine)
nel Mar Adriatico.
Sono queste le principali
decisioni assunte a conclusione della sessione annuale della Commissione generale pesca per il Mediterraneo
(Cgpm) che si è svolta nei
giorni scorsi, a Roma.
Le decisioni, che hanno la
veste formale di raccomandazioni, saranno a tutti gli effetti impegnative per le parti
contraenti a partire dal prossimo mese di novembre.
Alla riunione della Cgpm
ha partecipato anche la commissaria europea, Maria Damanaki.
Nel suo intervento la Damanaki ha detto di essere
particolarmente preoccupata per la condizione biologica delle risorse ittiche nel
Mediterraneo.
«Le valutazioni scientifiche sono assolutamente chiare – ha sottolineato – troppe
specie sono sottoposte a una
pesca eccessiva e gli stock si
attestano su livelli criticamente bassi».
Tornando alla pesca delle
acciughe, è stato stabilito
che l’anno venturo l’attività
di cattura dovrà essere limitata a 144 giorni (per le sardine, il tetto resta invariato a
180 giorni), con un massi-
POLITICA NAZIONALE
Castiglione:
tra le priorità
il settore
dei molluschi
male di venti giorni al mese.
Inoltre, le parti contraenti
interessate dovranno definire chiusure spaziali e temporali della pesca, con una durata minima di 15 giorni
continuativi nel periodo
compreso tra l’1 aprile e il
31 agosto.
Le date e le zone di chiusura dovranno essere comunicate al Segretario della
Cgpm entro il 30 novembre
di quest’anno.
V
anno affrontati con decisione i problemi del «comparto molluschi». È
questa la volontà espressa dal sottosegretario con delega alla pesca, Giuseppe Castiglione, a conclusione di una riunione
che si è svolta nei giorni scorsi con i
rappresentanti dei consorzi di gestione e
con le associazioni nazionali di settore.
La lista delle questioni da affrontare è
lunga. Dalla «tolleranza zero» sulle taglie
minime delle vongole; alla distanza minima (0,3 miglia marine) dalla costa per
l’attività di prelievo; al sistema sanzionatorio per le infrazioni. Nel corso della
discussione, è stata sottolineata la necessità di rivedere alcune disposizioni contenu-
Da notare, per inciso, che
di piccoli pelagici si discuterà
anche in occasione della riunione di metà giugno del Consiglio dell’Unione europea.
La Commissione intende
conoscere a che punto è la
preparazione a livello nazionale dei piani di gestione per
l’applicazione, dal primo gennaio 2015, del divieto dei rigetti in mare, in linea con le
disposizioni della nuova politica comune della pesca.
te nel regolamento del Consiglio, varato
nel 2006, sulle misure tecniche e di gestione della pesca nel Mar Mediterraneo.
Il sottosegretario ha assicurato il proprio impegno per dare risposte in tempi
brevi alle istanze delle imprese, soprattutto riguardo alla depenalizzazione delle
infrazioni che, alla luce del regolamento
sul Feamp potrebbero impedire l’accesso
ai contributi Ue. È stato quindi deciso di
attivare uno specifico «tavolo di coordinamento», che dovrà anche approfondire il
tema del consolidamento del sistema di
gestione basato sui consorzi. ●
La Cgpm non ha approvato una proposta della Commissione europea che riguardava la pesca nello Stretto di
Sicilia.
Due, in particolare, le richieste avanzate dall’Esecutivo di Bruxelles che non hanno trovato il necessario consenso.
In primo luogo, estendere
a tutte le flotte delle parti
contraenti le taglie minime
già previste nel regolamento
n. 1967/2006 del Consiglio
Ue relativo alle misure tecniche e di gestione della pesca
nel Mediterraneo.
In secondo luogo, delimitazione di zone vietate alla
cattura del gambero rosa.
Comunque, è stato convenuto che il tema riguardante
la sostenibilità della pesca
nello Stretto di Sicilia verrà
ripreso nel corso della prossima sessione della Cgpm, in
programma nel novembre
2015. ●
G.C.
GIULIANO CESARI
Da sottolineare che per le
acciughe la riduzione dello
sforzo di pesca è limitata al
2015. In altri termini, si tratta di una misura d’emergenza. Infatti, per gli anni successivi, le decisioni saranno prese sulla base della revisione
del piano pluriennale di gestione degli stock, i cui attuali
riferimenti scientifici sono stati oggetto di contestazione da
parte delle associazioni professionali italiane.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PREVISIONI METEO PER LA SETTIMANA
Dal 6 al 12 giugno 2014
TEMPERATURE
PRECIPITAZIONI
Venerdì
16
A cura di Sergio Borghi (Direttore dell’osservatorio meteorologico di Milano Duomo)
Martedì
Ven.-dom.
Lun.-gio.
20-40
10-20
20
18
10-20
20
22
0-10
22
10-20
24
0-10
0-10
24
26
Aree oltre i 1.000 metri - Valori medi in ˚C
Aree oltre i 1.000 metri - Quantità in millimetri
La circolazione atmosferica sull’Europa occidentale sarà caratterizzata dalla presenza di
una vasta area di bassa pressione ad ovest delle Isole Britanniche. Le correnti si disporranno
in prevalenza da Sud-Ovest verso Nord-Est e tenderanno a rimanere pressoché stazionarie
per la maggior parte del periodo.
La temperatura sull’Italia, già inizialmente caratterizzata da valori leggermente superiori
a quelli tipici del periodo, tenderà ad aumentare ulteriormente, a causa della persistenza di
condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso. Specialmente al Sud, verso la fine del periodo di
previsione, i valori massimi potranno ampiamente superare, anche di alcune unità, i 30
gradi.
Inizialmente l’instabilità legata all’afflusso di masse d’aria dai settori sud-occidentali
determinerà precipitazioni irregolari, più probabili sulle regioni alpine e sulle regioni
interne appenniniche.
Le piogge più deboli si avranno al Sud e sulle isole maggiori. Successivamente ci sarà
un progressivo miglioramento, dovuto alla riduzione di intensità della circolazione e
quindi al rafforzamento delle condizioni di stabilità.
La debole ventilazione e l’intenso soleggiamento favoriranno condizioni di tempo
afoso specialmente nelle zone interne pianeggianti e soprattutto negli ultimi giorni del
periodo.
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REGIONI
6-12 GIUGNO 2014
9
EMILIA ROMAGNA
Il primo organismo regionale per la garanzia al credito agricolo ha superato il test Intesa Sanpaolo
Agrifidi 1 al top del rating nazionale
Dopo i buoni risultati finanziari 2013 firmata una convenzione per abbassare i tassi di interesse
C
on un aumento dei
finanziamenti deliberati del 5,7%
(2.060 in tutto, per un importo di 111,7 milioni) e di
quelli erogati del 5,4%
(1.891, pari a 100 milioni)
rispetto al 2012, Agrifidi 1
Emilia Romagna, il più
grande organismo regionale per la garanzia al credito
in agricoltura, si conferma
il confidi che in Italia gode
di maggiore salute finanziaria. Lo testimonia il fatto
che il gruppo Intesa Sanpaolo, che ha elaborato un sistema di valutazione delle
classi di merito tarato sul
sistema agricolo, ha assegnato all’organismo di garanzia con sede a Bologna
presieduto da Alberto Rodeghiero, il miglior rating
riconosciuto a un confidi
italiano.
Questo riconoscimento,
ha spiegato Claudio Ciava-
rella, rappresentante del noto gruppo bancario, intervenuto a un convegno svoltosi a Bologna, ha consentito
«la sottoscrizione di una
convenzione nella quale è
previsto il rilascio di garanzie a prima richiesta ad
Agrifidi 1 e un abbassamento dei tassi di interesse
praticati».
Gli altri risultati finanziari 2013 indicano un incremento del patrimonio liquido del 5% (557mila euro in
più rispetto al 2012, per un
totale di 11,8 milioni), a sostegno di una solidità patrimoniale peraltro ottimale,
con tre immobili nelle altre
tre sedi emiliano-romagnole di Agrifidi, liberi da vincoli, per un valore d’acquisto di oltre 2 milioni. Le
insolvenze sono state minime, lo 0,096% sul complesso dei finanziamenti erogati
(circa 96mila euro) e lo
Più credito. Alberto Rodeghiero, presidente di Agrifidi 1
0,24% sul totale delle garanzie in essere (38,7 milioni)
alla fine del 2013.
Accanto all’importante
funzione già svolta, il ruolo
di Agrifidi 1 si pone come
essenziale per la partenza,
prevista nel prossimo autunno, del nuovo Psr dell’Emilia Romagna 2014-2020. Tiberio Rabboni, assessore re-
gionale all’Agricoltura, ha
ricordato che «grazie alle
iniziative intraprese di concerto con gli Agrifidi, le associazioni agricole e le banche, con un progetto denominato “Investi Agricoltura”, si sono raggiunti risultati unici in Italia».
Nel report sul credito
pubblicato da Ismea nel set-
tembre 2013 – ha aggiunto
Rabboni – relativo agli anni 2007-2012, emerge che
l’Emilia Romagna ha fatto
registrare un aumento medio annuo del credito erogato alle imprese agricole del
7%, in concomitanza con la
grave crisi economica che
ha fatto registrare una contrazione del credito generalizzata».
Al convegno è intervenuto anche Paolo De Castro,
presidente della commissione Agricoltura del Parlamento Ue. Il quale, illustrando l’iter che ha portato
alla definizione dei nuovi
Psr, ha ricordato tra l’altro
che «anche tra i regimi di
aiuti di Stato utilizzabili è
stato pubblicato il nuovo regolamento de minimis specifico per il settore agricolo, il 1408/2013, con il quale è possibile intervenire a
favore delle imprese che
non riterranno di presentare
piani di investimenti complessi come quelli dei Psr».
Ma De Castro ha anche fatto rilevare che «pur avendo
aumentato il tetto massimo
(il precedente era di 7.500
euro nel triennio fiscale),
elevandolo a 15mila euro,
l’importo non è ancora adeguato né comparabile a
quello applicabile in tutti
gli altri settori, che ammonta a 200mila euro e sarà
necessario quanto prima rivedere tale limite».
Il presidente di Agridifi
1, Rodeghiero, ha quindi
sottolineato che «con il Psr
ai nastri di partenza, la funzione del nostro organismo, che ha registrato l’ingresso di 134 soci nel 2013
(in tutto sono 5.416), è determinante per ottenere prestiti in garanzia a tassi calmierati». ●
ROBERTO FABEN
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Plv è calata del 3%, ma l’export accelera (+5,4%)
I
l maltempo ci ha messo
lo zampino, compromettendo parte dei raccolti. E così, alla fine, il valore della
produzione è calato del 3 per
cento. Ma l’anno scorso il sistema agroalimentare dell’Emilia Romagna ha confermato di essere strutturalmente sano, facendo registrare,
tra l’altro, un aumento delle
esportazioni.
Questa la «fotografia» scattata dal Rapporto agroalimentare 2013 – promosso da Regione e Unioncamere e curato da Roberto Fanfani, docente dell’Università di Bologna
– presentato il 3 giugno scorso nella città felsinea.
Le intense piogge e la
tromba d’aria che la primavera dell’anno scorso hanno interessate vaste zone della regione non ha comunque impedito all’agricoltura di raggiungere una Plv di 4,35 miliardi,
consolidando i buoni risultati
degli ultimi anni. «Un dato
superiore alla media degli ultimi tre anni – ha sottolineato
in particolare l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni – che conferma
il ruolo anticrisi di un settore
che tra il 2008 e il 2012 ha
aumentato del 12% il valore
della sua produzione».
Guardando ai singoli com-
parti, è andata bene in particolare per la frutta, con un
aumento in valore del 12%
grazie alla positiva dinamica
dei prezzi.
Sul fronte zootecnico, bene gli avicunicoli con un
+2,6% (ma non per le uova
che hanno perso il 14% a seguito dell’influenza aviaria).
E hanno chiuso con il segno
«meno» il settore vitivinicolo
(-7,5%) caratterizzato da un
aumento dei quantitativi, ma
da un calo delle quotazioni, e
i seminativi, con un calo complessivo del 10% per effetto
di una flessione dei prezzi e
delle rese medie.
Soddisfacente il trend del-
l’export che nel complesso
ha superato un valore di 5,47
miliardi, mettendo a segno –
ha sottolineato Rabboni – un
+5,4% su base annua. Un dato, questo, tanto più importante se confrontato con il calo
dei consumi interni in atto da
alcuni anni e che nel 2013 è
stato del 3,1%».
Tra gli elementi di criticità
del 2013, il calo del reddito
agricolo, pari a circa l’1%,
penalizzato dall’aumento dei
costi di produzione, dagli alti
costi energetici e dei trasporti, nonché da un ancora troppo debole rapporto del mondo agricolo con il mercato.
«Difficoltà – ha spiegato Rab-
I dati del Rapporto
agroalimentare
Regione-Unioncamere
boni – che almeno in parte
potranno trovare una risposta
nella nuova programmazione
comunitaria e nel nuovo Psr
regionale, con la possibilità
di estendere le assicurazioni
per il maltempo e di introdurre i fondi mutualistici per garantire redditività e copertura
dei costi di produzione e degli investimenti».
Disaggregando il dato com-
plessivo, tra le voci più significative dell’export regionale
vi sono i salumi, con un valore di 608 milioni (+9%), i
prodotti lattiero-caseari con
604 milioni (+6%), pasta e
derivati dai cereali (600 milioni, +3,6%) e vino (392 milioni, +9,8%).
Tra i prodotti agricoli, regina incontrastata è la frutta
fresca, che rappresenta da sola il 56% delle esportazioni
agricole regionali con un valore di 469 milioni, anche se
in flessione del 3,4% rispetto al 2012. ●
M.AG.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LAZIO
Per innovazione, giovani e turismo budget di 33 milioni
S
ono in arrivo altri 33
milioni di euro a favore
dell’agricoltura nel Lazio. A
stabilirlo è la delibera della
Giunta regionale – approvata
lo scorso 27 maggio – con la
quale si continua ad attingere agli ultimi fondi disponibili del vecchio Programma di
sviluppo
rurale
(Psr)
2007/2013.
L’ingente somma stanziata dalla Regione servirà per
l’apertura di tre nuovi bandi.
In particolare, 10 milioni saranno destinati a chi vuole
realizzare interventi di ammodernamento della propria
aziende agricola; altri 10 milioni verranno messi a dispo-
Via a tre nuovi bandi
con i «resti» del
vecchio Psr 2007-2013
sizione per agevolare l’insediamento di giovani agricoltori sul territorio laziale; infine, gli ultimi 13 milioni di
euro andranno a favore dello
sviluppo delle attività turistiche nelle aree rurali.
Per scendere ulteriormente nel dettaglio della delibera, il primo bando è stato
pensato per tutti quegli imprenditori agricoli che hanno
la necessità di svecchiare il
proprio lavoro attraverso
l’acquisto di nuove macchine e nuove attrezzature; il
richiedente dovrà presentare
un piano degli investimenti
(Business-plan) che illustri e
dimostri quale e quanto grande sia il miglioramento del
rendimento globale dell’azienda che vuole realizzare. Nel caso in cui il piano di
investimenti presentato abbia un importo inferiore o
uguale a 50mila euro, invece
del Business-plan vero e proprio basterà presentare il conto economico dell’impresa
con riferimento all’anno della presentazione dell’istanza
e all’anno successivo alla realizzazione degli investimenti. Con il secondo bando,
poi, si andranno ad aiutare
quei giovani agricoltori tra i
18 e i 40 anni (non ancora
compiuti alla data della presentazione della domanda) e
per così dire esordienti, cioè
al loro primo insediamento,
con un finanziamento di
40mila euro, il massimo a
oggi consentito dalla regolamentazione comunitaria.
Il terzo bando, quello riguardante le attività turistiche, vuole favorire la nascita
e lo sviluppo di piccole infrastrutture che rendano più
fruibile da parte dei visitato-
ri le aree rurali e naturalistiche del Lazio. Il ventaglio
dei beneficiari è più articolato rispetto alle due misure
precedenti e comprende: le
Province, i Comuni, le Comunità montane, gli Enti
parco, gli Enti gestori dei
Siti «Natura 2000», gli organismi gestori dei progetti relativi alle «Strade dell’olio e
del vino», i partenariati pubblico/privato dotati di personalità giuridica diversi dai
Gal, le associazioni di imprese turistiche e, infine, le
imprese che gestiscono strutture ricettive alberghiere
con massimo 3 stelle e al
massimo 50 camere.
«Con l’apertura di questi
nuovi bandi – spiega l’assessore all’Agricoltura, Sonia
Ricci –, la nostra amministrazione garantisce il regolare
avanzamento del Programma di sviluppo rurale
2007/2013 e il pieno utilizzo
delle risorse comunitarie ancora disponibili».
Le domande di accesso
agli aiuti dovranno essere
presentate entro 60 giorni
dalla pubblicazione della
delibera di Giunta sul Bollettino Ufficiale della Regione (Bur). ●
MARCO GUBETTI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10
LEGGI E FISCO
N
essuna novità nelle
agevolazioni applicabili nella determinazione del reddito delle società
cooperative ma una importantissima conferma per le cooperative agricole relativamente alla
applicabilità della esenzione ex
art. 10 Dpr 601/1973 alle variazioni in aumento costituite dalle
riprese fiscali in applicazione
del reddito d’impresa.
Agevolazioni e riprese fiscali – L’Agenzia delle Entrate,
con la consulenza giuridica 18
dicembre
2013,
n.
954-20/2013, ha chiarito che
l’esenzione di cui all’articolo
10 Dpr 601/1973 si applica a
tutte le variazioni in aumento
del reddito rinvenibili in qualunque normativa e non solo limitatamente a quelle previste dal Tuir 917/1986.
Il chiarimento si è reso necessario in quanto si sono verificati
casi in cui gli organi di accertamento hanno preteso di limitare
l’agevolazione alle sole riprese
fiscali derivanti dalla applicazione del Tuir 917/1986.
Ora, invece, la posizione dell’Agenzia è chiara e univoca:
l’esenzione dal reddito ex articolo 10/601 si applica a tutte le
variazioni in aumento, ovviamente, riferite all’esercizio dell’attività agricola come regolata
dal citato articolo 10/601.
Ricordiamo, infatti, che ai
sensi del predetto articolo sono
esenti i redditi conseguiti dalle
cooperative agricole mediante:
la manipolazione, conservazione, valorizzazione, trasformazione e alienazione di prodotti agricoli e zootecnici e di animali
conferiti prevalentemente dai
soci; l’allevamento di animali
con l’impiego di mangimi/alimenti ottenuto per almeno un
quarto del fabbisogno dai terreni dei soci.
Ne consegue che le variazioni in aumento riconducibili all’esercizio di attività diverse da
quelle indicate, con particolare
riferimento alle attività da considerarsi commerciali in quanto
esercitate con rapporti di scambio mutualistico assenti ovvero
privi del requisito della prevalenza dei prodotti dei soci, sono
imponibili.
Per completezza, ricordiamo
che l’esenzione ex articolo
10/601, per espressa previsione
di cui all’articolo 1, comma
461, legge 311/2004 (Finanziaria 2005), non è applicabile alla
quota parte (23%) dell’utile
d’esercizio.
6-12 GIUGNO 2014
UNICO 2014
L’Agenzia delle Entrate chiarisce il trattamento delle riprese fiscali
Coop agricole, restano esenti
tutte le variazioni in aumento
Tassabile il 23% dell’utile
civilistico – Il Dl 13 agosto
2011, n. 138, convertito nella
legge 14 settembre 2011, n.
148, ha innalzato la quota di
utile da sottoporre a tassazione
per le società cooperative a decorrere dall’esercizio successivo a quello in corso alla data di
entrata in vigore (17 settembre
2011) e, quindi, dall’esercizio
2012 per quelle con esercizio
coincidente con l’anno solare.
Precisiamo che la manovra
non ha interessato in alcun modo l’insieme delle agevolazioni
previste dal Dpr 601/73 per le
cooperative agricole (articolo
10) e di produzione e lavoro
(articolo 11) che, pertanto, continuano ad applicarsi pienamente
nel rispetto dei limiti e delle
condizioni previste dalle norme
citate.
La norma predetta (articolo
2, comma 36-bis Dl 138/2011)
ha previsto l’innalzamento del-
La quota di utile
tassabile è passata
dal 20% al 23%
la quota dell’utile d’esercizio da
sottoporre a tassazione da parte
delle società cooperative elevando:
– di dieci punti percentuali
della quota di utile tassabile con
esclusione delle cooperative
agricole e sociali;
– di tre punti percentuali della quota di utile tassabile applicabile a tutte le cooperative indistintamente comprese le agricole e sociali.
La quota di utile tassabile è
passata, quindi:
– dal 20% al 23% per le
cooperative agricole;
– dal 55% al 68% per le
cooperative di consumo;
– dallo 0% al 3% per le cooperative sociali;
– dal 30% al 43% per tutte le
altre.
Le predette percentuali sono
applicabili alle cooperative in
possesso della condizione di
mutualità prevalente (articoli
2512 e 2513 codice civile) nonché dei requisiti mutualistici di
cui all’articolo 2514 codice civile.
Per l’individuazione delle cooperative agricole che beneficiano della minore quota di utile
tassabile si fa riferimento all’articolo 1 del Dlgs 228/2001.
Il modello non presenta novità specifiche per le società cooperative.
La compilazione per le coop – La compilazione avviene,
come di consueto, partendo dalla indicazione dell’utile civilistico (rigo RF4) o perdita civilistica (rigo RF5) e, quindi, apportando nei righi successivi le variazioni in aumento e in diminuzione in applicazione delle norme fiscali sul reddito d’impresa, mentre la variazione in diminuzione relativa sia alla parte di
utile esente per effetto della legge 311/2004 (Finanziaria 2005)
e sia in applicazione delle agevolazioni ex articoli 10 e/o 11
Dpr 601/73, verrà indicata al
rigo RF48 pervenendo così al
reddito tassabile o alla perdita
fiscale (rigo RF63).
La compilazione del rigo
RF48 (reddito esente) comporta
anche la compilazione del prospetto delle agevolazioni territoriali e settoriali (righi da RS70 a
RS72) indicando, in particolare,
il codice relativo al tipo e allo
stato della agevolazione richiesta desunti dalle Tabelle E e F
contenute nelle istruzioni.
Ace - Aiuto alla crescita
economica – Prosegue l’effetto
in positivo iniziato nello scorso
anno 2011 dell’incentivo Ace
previsto dal Dl 6 dicembre
2011, n. 201 che premia gli incrementi di patrimonio netto
delle imprese sottoforma di un
ammontare ammesso in dedu-
zione dal reddito determinato
applicando all’incremento del
capitale proprio dell’impresa un
rendimento nozionale del 3 per
cento.
Con la attuale aliquota del
27,5%, il rendimento nozionale
del 3%, per i soggetti Ires, si
traduce in un vantaggio fiscale
pari allo 0,825 dell’incremento
patrimoniale.
Ai fini dell’incentivo, per i
soggetti Ires, rilevano gli incrementi del patrimonio netto per
conferimenti in denaro e le destinazioni a riserva eseguiti nel
corso del 2013 oltre alla necessità di procedere alla verifica del
mantenimento della rilevanza
degli elementi presi a base dell’Ace per il 2011 e il 2012 e,
quindi, alla loro riconferma e/o
ricalcolo per l’anno 2013 oltre,
ovviamente, all’eventuale riporto della quota di Ace non utilizzata a fronte del reddito imponibile 2012 non capiente.
L’Ace, infatti, non è una fotografia statica dell’anno cui è
riferita la dichiarazione dei redditi ma un «film» che ripercorre, di anno in anno, gli eventi
rilevanti a tali fini verificatisi a
decorrere dal 2011 e sino al 31
dicembre dell’anno cui si riferisce Unico.
Relativamente alle destinazioni a riserva, il decreto attuativo ha fornito una classificazione delle riserve sulla base della
quale può affermarsi che gli incrementi sia della riserva legale
e sia delle riserve indivisibili
delle società cooperative rientrano a pieno titolo nell’Ace.
L’Ace viene evidenziata in
Unico 2014 nel rigo RS113 e,
quindi, portata direttamente nel
Rigo RN6 a decremento del reddito senza interessare il Quadro
RF sottoforma di variazione in
diminuzione come avviene, ad
esempio, per le agevolazioni e
esenzioni.
Al posizionamento dell’Ace
nel Quadro RS conseguono gli
effetti positivi: dell’utilizzo immediato, integrale o parziale,
nel Quadro RN a riduzione del
reddito se positivo; del riporto
integrale a nuovo in caso di reddito negativo.
Tale modo di operare rende
fruibile l’eccedenza dell’Ace
non utilizzata per l’intero ammontare senza subire la riduzione all’80% prevista per riporto
a nuovo delle perdite d’esercizio, conseguenza che si avrebbe, invece, se l’Ace incrementasse la perdita agendo nel Quadro RF.
Il rigo RS113, in realtà, è un
mini quadro ove vengono richiesti gli incrementi e decrementi del patrimonio, le operazioni antielusive e la differenza
che consente di proseguire la
compilazione solo se positiva.
La compilazione prosegue
con l’indicazione del rendimento imputabile all’incremento di
patrimonio e all’eccedenza riportabile.
Scomputo delle ritenute su-
Prosegue l’effetto
positivo dell’incentivo
Ace avviato nel 2011
gli interessi bancari – Secondo la Cassazione (da ultimo sentenza 2 dicembre 2010, n,
24116) le ritenute sugli interessi
attivi dei depositi bancari subite
dalle cooperative sono applicate a titolo definitivo e, quindi,
non utilizzabili a scomputo dell’imposta dovuta né riportabili
a credito.
Il problema deve però
considerarsi superato con la
riforma fiscale del 2004 a
seguito della quale le cooperative non possono essere
considerate soggetti esenti
come considerate erroneamente in precedenza dall’amministrazione finanziaria a motivo della contestazione della natura d’accon-
to della ritenuta subita sugli
interessi attivi bancari.
Infatti, il caso esaminato è
relativo a una cooperativa di
produzione e lavoro che aveva
richiesto il rimborso delle ritenute subite negli anni dal 1990 al
1995 quando l’utile delle cooperative, se accantonato alle riserve indivisibili, era totalmente
esente ai sensi dell’articolo 12
legge 904/77.
Ricordiamo che il problema
fu originato dalla circolare 20
maggio 1995, n. 150/E con la
quale l’Amministrazione era
giunta alla conclusione che le
ritenute si applicassero, in ogni
caso, a titolo d’imposta in quanto le cooperative erano da considerarsi «soggetti esenti», affermazione non condivisibile in relazione al contenuto letterale
dell’articolo 26, comma 4, Dpr
600/1973 secondo il quale la
ritenuta è applicata a titolo d’acconto nei confronti dei contribuenti soggetti a Irpeg mentre è
d’imposta nei confronti dei soggetti esenti dall’imposta.
Il tenore letterale della norma (articolo 26, comma 4, Dpr
600/1973), infatti, si riferisce ai
soggetti esenti e non ai redditi
esenti conseguiti dalle cooperative agricole e di quelle di produzione e lavoro le quali, nel rispetto delle condizioni normative (articoli 10 e 11 Dpr
601/1973) beneficiano della
esenzione dei redditi conseguiti
mediante l’esercizio di determinate attività ma, in nessun caso,
sono esenti soggettivamente.
Nel 1999 è intervenuta una
norma di interpretazione autentica (legge 18 febbraio 1999, n.
28, articolo 14) secondo la quale la ritenuta è applicata a titolo
d’imposta anche nei confronti
dei soggetti esclusi dall’Irpeg offrendo un forte supporto alle tesi dell’Amministrazione finanziaria.
La questione deve però venire esaminata alla luce della situazione attuale come risultante
dopo la riforma fiscale del 2004
che ha accompagnato la riforma del diritto societario.
Le esenzioni dei redditi conseguiti dalle cooperative agricole e di produzione e lavoro di
cui agli articoli 10 e 11 Dpr
601/1973 sono ancora vigenti,
in misura integrale per le cooperative agricole (articolo 10/601)
mentre per le cooperative di produzione e lavoro (articolo
11/601) sono limitate alla sola
variazione in aumento costituita
dall’Irap dovuta. ●
Ma non si applica lo sconto Irap sul costo del lavoro
L
a riduzione ai fini Irap
dell’onere sulla parte di
base imponibile riferita al costo
del lavoro non trova piena applicazione per le cooperative
agricole.
A esse, infatti, non è applicabile né la detrazione forfetaria
del 10% dell’Irap versata nell’anno né la detrazione dall’Ires
dell’Irap dovuta sul costo del
lavoro.
In entrambe i casi, infatti, la
deducibilità per le cooperative
agricole è preclusa per effetto
della totale irrilevanza dell’Irap
nella determinazione della base
imponibile per effetto dell’esen-
zione ai fini Ires di tutte le riprese fiscali compresa l’Irap ai sensi dell’articolo 10 Dpr 601/73.
In conseguenza della applicabilità della esenzione da Ires
della totalità dell’Irap la base di
calcolo dell’Ires non risulta in
alcun modo influenzata dall’Irap che, pertanto, non concorre alla formazione della base
imponibile Ires.
L’unico caso in cui tale deducibilità è ammessa è quello
dell’esercizio da parte della cooperativa di una attività commerciale non rientrante nell’ambito
di applicazione dell’esenzione
di cui al citato articolo 10/601
La base di calcolo dell’Ires non è influenzata
dall’imposta per le cooperative in agricoltura
come nel caso della commercializzazione di prodotti di terzi.
In tale caso, qualora si sia
generata un’Irap a debito sul
costo del lavoro e la cooperativa assolva anche Ires sul reddito prodotto con l’esercizio della
attività commerciale sarà deducibile la quota parte di Irap sul
costo del lavoro ma si tratta, in
ogni caso, di importi di scarso
o scarsissimo rilievo che non
giustificano la complessità dei
calcoli necessari per determinare la quota parte di lavoro impiegato nell’attività commerciale e agli effetti conseguenti ai
fini Irap e Ires.
Studi di settore – In ordine
agli studi di settore per le cooperative possono presentarsi due
distinte situazioni in relazione
alla condizione di mutualità.
Ove, infatti, tale condizione
sia di mutualità piena in quanto
la cooperativa opera in via
esclusiva a favore delle imprese socie ovvero sia costituita da
utenti non imprenditori e operi
esclusivamente a favore degli
utenti stessi, è verificata la clausola di inapplicabilità degli studi di settore che, pertanto, non
devono neppure venire compilati. Diversamente, nel caso di
cooperative a mutualità prevalente la compilazione e presentazione dello studio di settore è
richiesta anche se da essa non
consegue l’utilizzo per l’azione
di accertamento da studi di settore.
In pratica, quindi, i risultati
degli studi di settore non possono essere utilizzati per l’azione
di accertamento (articolo 6 decreto 28 dicembre 2012) ma
solo per la selezione delle posizioni soggettive da sottoporre a
controllo con le ordinarie metodologie e non rilevano altresì ai
fini delle rettifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate sulla base di presunzioni semplici. ●
PAGINA A CURA DI
GIANNI ALLEGRETTI
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(10 – Fine)
11
6-12 GIUGNO 2014
FILIERA
ORTOFRUTTA
IL SETTIMANALE
PER IL SETTORE
AGROINDUSTRIALE
www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole
OLTRE LA PAC
Le opportunità per la filiera tra gli aiuti accoppiati della Politica comune e quelli attivabili attraverso l’Ocm
Pomodoro, fino a 900 euro a ettaro
Da quest’anno i produttori possono ottenere premi specifici usando sementi e piantine certificate
L
a grande partita degli
aiuti accoppiati Pac
sembrava avere messo a
stecchetto il pomodoro da
industria. Lasciando completamente a digiuno la frutta trasformata: pere, pesche
e prugne sciroppate, in particolare.
Tuttavia per l’«oro rosso» – e non solo quello destinato alla trasformazione,
ma anche per le varietà da
mensa – il ministro delle
Politiche agricole, Maurizio
Martina, dopo il confronto
con le Regioni che ha portato a un accordo per la ripartizione delle risorse derivanti dalla Politica agricola comune (si vedano altri articoli a pagina 3), ha ricordato
che oltre ai circa 11,2 milioni di aiuti diretti ci saranno
misure specifiche nel quadro dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) dell’ortofrutta. Con risorse aggiuntive che, nel complesso, potranno portare il contributo unitario, per chi coltiva pomodoro, fino a 900
euro per ettaro.
In un comunicato il ministro ha spiegato che si tratta
di «misure per migliorare
qualità e sostenibilità del
prodotto». In pratica, di misure che i produttori potranno inserire nei programmi
LE CIFRE
160 euro/ha
L’importo previsto come
aiuto accoppiato Pac per
coltivare pomodoro da industria
100 euro/ha
L’aiuto minimo erogabile
con l’Ocm per pomodoro
da industria e da mensa
operativi da presentare annualmente a Bruxelles e
che consentiranno di attivare altri fondi Ue. «Un sostegno strutturale alla competitività delle aziende agricole», ha aggiunto Martina,
«caratterizzato da risvolti
ambientali particolarmente
importanti» e «già condiviso con la Commissione europea».
Preso atto delle argomentazioni istituzionali, di carattere generale, i produttori possono però ora entrare
nel merito e fare due conti
per vedere quanto potranno
incassare.
L’aiuto comunitario per
il pomodoro in applicazione della Pac si aggira attualmente intorno a 160 euro a
ettaro. A questo, attraverso
l’attivazione delle misure
specifiche dei programmi
operativi, che consentono
di usare sementi e piantine
certificate di specie orticole
(tra cui il pomodoro, appunto), si aggiunge un altro premio che può essere molto
variabile – da 100 fino anche a 800 euro – in funzione della tipologia e della
varietà trapiantata. Il sostegno complessivo per chi
coltiva pomodoro potrà in
questo modo salire fino a
un range compreso fra 260
e 900 euro per ettaro.
I dettagli saranno oggetto di un decreto Mipaaf di
prossima pubblicazione. E
comunque la nuova misura,
già inserita tra gli interventi
ammissibili a contributo comunitario nel quadro dei
programmi operativi presentati dalle Organizzazioni di
produttori (Op), consente
già l’uso di sementi o piantine con caratteristiche di resistenza, o tolleranza, alle
principali virosi e malattie
fungine del pomodoro destinato alla trasformazione (e
di quello da mensa), coltivato sia in pieno campo, che
in serra.
Una novità proprio della
campagna 2014, frutto di
una questione sollevata l’anno scorso a Bruxelles da
Italia Ortofrutta – Unione
nazionale, con l’appoggio
del Mipaaf. Alla quale la
Commissione europea ha
dato il via libera a gennaio,
facendo sapere di «non avere osservazioni sulla proposta come formulata dall’Italia, che pertanto potrà essere inserita nella Disciplina
nazionale ambientale».
Unica riserva posta dagli
uffici tecnici Ue, è che
«qualora l’intervento dovesse essere già previsto nei
Programmi di sviluppo rurale, questi devono essere necessariamente modificati a
norma dell’articolo 58 del
regolamento comunitario
543/2011».
Osservazione doverosa
per evitare sovrapposizioni
tra norme e sprechi di risorse, quella dell’Unione europea. Che mette anche in
guardia eventuali produttori «furbi» a caccia di finanziamenti a pioggia. ●
MASSIMO AGOSTINI
AL COMITATO SALUTE
Macchia nera
degli agrumi,
giro di vite Ue
G
li agrumi importati dal Sud Africa saranno sottoposti a
misure più severe per
scongiurare la diffusione della macchia nera,
malattia causata dal fungo «Guignardia citricarpa», tra le più devastanti per questi frutti, che
rischia di contaminare
le produzioni europee.
È quanto ha assicurato
il commissario uscente
alla Sicurezza alimentare Ue, Tonio Borg, al
Comitato per la salute
delle piante che si è tenuto il 27 maggio scorso a Bruxelles. Su questo e un altro dossier
(che riguarda la salvaguardia degli ulivi dal
batterio «Xylella fastidiosa» che ha colpito in
particolare il Salento) il
6 maggio l’Italia, insieme a Francia e Spagna,
aveva respinto un primo progetto della Commissione. ●
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REGOLAMENTO 499/14
Così i soci di Op potranno vendere
il 10% del raccolto ai consumatori
R
iflettori ancora puntati sulle Organizzazioni di produttori (Op) nel
settore ortofrutticolo. L’ultimo atto normativo della
Commissione europea uscente è rappresentato infatti dal
regolamento 499/2014, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 16 maggio scorso,
che contiene disposizioni
particolari sul ruolo, le attività, i requisiti e il funzionamento delle Op.
Un testo che tecnicamente si configura come una
modifica del regolamento
543/2011 sulle modalità di
applicazione della politica
di sostegno europea a favore della commercializzazione di frutta e ortaggi: le
Tra le novità anche
la possibilità di
reimpianto dei frutteti
misure di mercato attuate
tramite le Op e i relativi
programmi operativi.
Il nuovo provvedimento,
che si è reso necessario a
seguito delle novità contenute nell’Ocm unica della
Pac 2014-2020, ribadisce
in particolare l’importanza
della commercializzazione
e della concentrazione dell’offerta da parte della Op,
stabilendo l’obbligo della
conservazione, per un perio-
do di almeno cinque anni,
della documentazione con
la quale si dimostra l’attività effettivamente svolta in
termini di concentrazione
dell’offerta e di commercializzazione da parte dell’organizzazione.
In tale contesto, i soci
produttori possono commercializzare individualmente
una parte della loro produzione, purché la percentuale massima di vendita diretta al consumatore sia stabilita da ciascun paese membro a un livello non inferiore al 10 per cento. Inoltre, è
prevista la commercializzazione a intermediari da parte dei produttori aderenti di
una parte marginale del raccolto. I soci di Op possono
poi commercializzare per
proprio conto prodotti ortofrutticoli, le cui caratteristiche intrinseche sono però
diverse da quelle trattate
dalla Op.
Altre novità riguardano i
criteri di gestione, di controllo e di supervisione,
che devono essere messi in
atto e specificati anche nel
contratto tra le parti. Ad
esempio, è necessario prevedere una clausola che
permetta alle Op di impartire istruzioni vincolanti e
di risolvere il rapporto in
caso di inadempienza del
prestatore di servizi. Inoltre, sono stati dettagliati
gli obblighi di comunicazione che il partner deve
garantire, per consentire al-
le Op di valutare e di esercitare un controllo.
Altro aspetto innovativo
riguarda le misure necessarie per evitare l’abuso di
potere, o l’eccessiva influenza da parte di uno dei
soci sul funzionamento delle Op. In particolare, viene
stabilito che la percentuale
massima dei diritti di voto
di una persona fisica o giuridica aderente non possa
superare il 50%, fatta salva
la possibilità di riconoscere deroghe da parte dello
Stato membro in casi eccezionali.
Il nuovo regolamento recepisce inoltre la novità
contemplata nell’ambito
della nuova Ocm unica relativa alla possibilità di reim-
pianto dei frutteti, come misura di prevenzione e gestione delle crisi. E qui,
qualora gli Stati membri dovessero prevedere tale intervento nell’ambito della propria strategia nazionale, sarà necessario individuare le
specie e le varietà ammissibili e le condizioni pratiche
per l’applicazione di tale
misura. In ogni caso, la possibilità di reimpianto dei
frutteti, reintrodotta l’anno
scorso per comprovate ragioni fitosanitarei, non potrà coprire più del 20% dell’importo totale delle spese
nell’ambito del programma
operativo di una Op. ●
CARLO BONELLI
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12
FILIERA ORTOFRUTTA
6-12 GIUGNO 2014
PRODOTTI DI STAGIONE
Le prime stime presentate in Francia da Europech indicano per pesche e nettarine aumenti medi del 10-12%
Frutta estiva, raccolti Ue in crescita
Tra le drupacee in evidenza anche le albicocche (+13%), impennata delle percoche (+27,8%)
I
n anticipo di circa un
paio di settimane rispetto ai normali calendari, i raccolti europei
di drupacee estive sono proiettati quest’anno su livelli
relativamente sostenuti.
Le stime, anche se preliminari, forniscono un quadro tutto sommato soddisfacente pure per quanto riguarda la qualità, grazie al
clima mite che spiega l’anticipo della maturazione dei
frutti. Ma sul versante dei
prezzi c’è chi teme l’effetto
rimbalzo dei raccolti, dal
momento che i livelli produttivi, seppure non particolarmente voluminosi, si tradurranno in una crescita
dell’11% della massa d’offerta europea, se si guarda
alle sole pesche e nettarine.
Non fosse altro un effetto
confronto con il risultato
deludente della scorsa campagna, quando la produzione nel Vecchio continente
si era posizionata su livelli
ben inferiori a quelli potenziali.
A parlare, comunque, sono i numeri presentati ufficialmente a Perpignan, in
Francia, in occasione del
COSÌ I RACCOLTI EUROPEI DI DRUPACEE
(Quantitativi in tonnellate)
2013
2014
Pesche
1.345.929
1.509.342
Var. %
+12,1
Nettarine
1.424.235
1.563.951
+9,8
Percoche
607.356
776.310
+27,8
Albicocche
460.751
520.755
+13,0
Fonte: Europech 2014. Dati riferiti a Italia, Francia, Grecia e Spagna
tradizionale appuntamento
di Europech al Medfel
2014, il Salone B2B dedicato alla filiera ortofrutticola
del Bacino mediterraneo.
A conti fatti, ma le cifre
potrebbero subire ritocchi
anche sostanziali nelle prossime settimane, tra pesche
e nettarine l’Europa potrà
contare su un raccolto di
poco più di 3 milioni di
tonnellate. Per l’esattezza,
gli analisti pronosticano
una produzione di 3 milioni e 73mila tonnellate, corrispondenti anno su anno a
una crescita di 300mila tonnellate abbondanti. Anche
rispetto alla media storica,
calcolata su un quinquennio, il dato previsionale restituisce una variazione po-
sitiva di nove punti percentuali (quasi 250mila tonnellate in più in valore assoluto). Questo in un’annata, il
2014, che nel dettaglio porterebbe un 12% di crescita
per i raccolti di pesche e un
10% di incremento per le
nettarine. Ancora più sostenuto l’aumento atteso per
le percoche, quantificato in
un +28% rispetto al 2013.
I prospetti sintetizzano,
nella dinamica generale, il
bilancio di andamenti diversificati, ma non nella tendenza, che per tutti i paesi
appare comunque positiva,
quanto nell’entità della crescita.
Se si guarda alla sola
Grecia, che l’anno scorso
aveva subìto danni consistenti ai raccolti a causa delle ripetute gelate, le previsioni (per pesche e nettarine) parlano di un robusto
+44% (+12% sulla media
storica). Più che altro un
effetto «ottico», determinato ovviamente dal confronto con una stagione produttiva poco indicativa, dati i
magri raccolti 2013.
Le migliori performance in Francia e Spagna,
mentre in Italia gli incrementi sono più contenuti
Lo stesso non si ravvisa
in Italia, dove sono previsti
solo piccoli assestamenti.
Il bilancio anticipa un aumento produttivo del 2%, a
un milione e 400mila tonnellate circa tra pesche e
nettarine, che in rapporto
alla media quinquennale subiscono però una riduzione
del 4 per cento. Un dato,
quest’ultimo, che incorpora
tuttavia fattori strutturali associati a un riassestamento
pluriennale degli impianti.
Più che favorevoli le indicazioni preliminari sui
raccolti francesi e spagnoli,
paesi che dovrebbero registrare quest’anno incrementi produttivi rispettivamente del 15 e del 16%, con
esiti però divergenti se ana-
lizzati rispetto alla media
quinquennale (in calo del
12% per la Francia, ma in
crescita del 37% per la Spagna).
Anche per le albicocche,
nel frattempo, il dato di produzione europeo indica,
sempre per un effetto confronto con un’annata molto
scarsa, un deciso rimbalzo
con un +13% su base annua, ma un -2% rispetto alla media storica.
Oltre 520mila tonnellate
che confermano il primato
produttivo dell’Italia (nell’export la leadership è però francese), rivelando anche in questo caso una situazione piuttosto eterogenea. Più 11% l’Italia, con
210mila tonnellate (in calo
però rispetto al risultato
storico); più 47% la Grecia. La Spagna, che ha avviato una riconversione varietale, archivia un -10%,
mentre la Francia, con un
22% di crescita, balza a
160mila tonnellate, migliorando del 3% il dato medio
quinquennale. ●
GABRIELE BATTISTI
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CONSUNTIVO
Kiwi, chiusa la campagna 2013-14
con buoni prezzi e vendite all’estero
U
na produzione a
macchia di leopardo. Con prezzi nel complesso buoni e un discreto
collocamento sui mercati
esteri. Questo, in estrema
sintesi, il risultato della
campagna di commercializzazione 2013-14 per il
kiwi, di cui l’Italia è produttore ai vertici mondiali.
L’anno scorso, come riferisce il Centro servizi ortofrutticoli (Cso) di Ferrara, l’offerta produttiva è
stata caratterizzata da un
andamento differenziato
tra le regioni. In Veneto,
ad esempio, i volumi stimati indicavano un deficit del 40% rispetto alle
generose produzioni del
2012. Situazione inversa,
invece, in Piemonte dove
la produzione è stata nella norma, e comunque
quasi doppia rispetto allo
scarsissimo 2012.
In Emilia Romagna e
Lazio sono stati registrati
volumi superiori, rispettivamente, del 6% e dell’8% rispetto alle basse
produzioni del 2012. Nel
I NUMERI
+6 per cento
L’aumento produttivo di
kiwi in Italia nella campagna 2013-14, caratterizzata però da forti scostamenti
a livello regionale. La produzione in Veneto, ad esempio, è crollata del 40%,
mentre in Emilia Romagna
e nel Lazio è aumentata,
rispettivamente, del 6 e dell’8 per cento.
70 per cento
Il crollo produttivo stimato
in Cile, forte esportatore,
che ha così avvantaggiato
l’export italiano.
complesso, a livello nazionale, la produzione di
kiwi è aumentata del 6%
rispetto al 2012, ma inferiore dell’11% rispetto al
2011.
La buona qualità del
prodotto raccolto è stata
la carta vincente per questa campagna, iniziata bene grazie a forniture desti-
nate verso mete lontane,
come i paesi d’Oltremare
e Far East, che hanno permesso di smaltire in modo fluido una prima parte
della produzione.
Sul mercato europeo,
invece, all’inizio della stagione il kiwi italiano a
subìto la concorrenza di
quello greco, nonostante
un deficit produttivo di
oltre il 30% rispetto all’anno precedente. Questo, tuttavia, non ha creato grosse complicazioni
proprio perché le positive
vendite verso le destinazioni più lontane hanno
consentito comunque un
buon equilibrio fra domanda e offerta sui mercati europei.
Sul mercato tedesco il
kiwi italiano ha incontrato le difficoltà di sempre,
dovute alla volontà da
parte dei discount di imporre listini eccessivamente bassi, specialmente in occasione di attività
promozionali, e quest’anno orientati sui livelli
molto bassi del prodotto
greco, anche dopo il suo
esaurimento.
Buona la richiesta da
parte degli altri mercati
europei, in particolare da
Gran Bretagna e paesi
scandinavi; più limitata
invece la domanda dalla
Spagna. Poco attivi anche
i mercati dell’Est europeo, tradizionalmente più
interessati al prodotto più
economico. Una volta
esaurite le forniture di
kiwi greco, questi paesi
si sono rivolti infatti al
prodotto italiano in modo
limitato, visti i prezzi non
proprio concorrenziali.
A dare slancio ai listini
del prodotto made in
Italy ci ha pensato per fortuna il Cile che, a causa
delle gelate che hanno
colpito le piante di quel
paese, ha immesso sui
mercati tra il 50 e il 70%
di kiwi in meno. Contestualmente, alla notizia
della minore offerta cilena è corrisposta inoltre
una maggiore domanda
da parte dei mercati d’Oltremare che di solito, a
partire da gennaio, si rivolgevano proprio al prodotto cileno.
I prezzi, in generale,
per tutta la campagna di
commercializzazione si
sono attestati su buoni livelli, superiori a quelli
delle annate precedenti,
fatta eccezione per il
2007-08 quando raggiunsero il top. Quest’anno,
in particolare, il posizionamento è stato buono da
inizio campagna fino alla
decima settimana. Poi, da
marzo, il mercato ha registrato settimanalmente aumenti costanti. Raggiungendo addirittura livelli
ottimi per i frutti in cestino di piccolo calibro, vista la disponibilità limitata e la richiesta particolarmente attiva. Mentre per i
calibri grossi il collocamento è stato positivo, an-
che se il miglioramento
dei listini non è stato così
dinamico come per i cestini.
Ancora su buoni livelli
i prezzi nelle ultime settimane di commercializzazione, complice la minore frammentazione dell’offerta e a una richiesta
che, per alcuni calibri, è
rimasta superiore all’offerta.
Nel complesso, secondo il Cso, il quadro delineato per questa campagna è senza dubbio positivo. E anche l’arrivo del
prodotto cileno e neozelandese, a partire da metà
maggio), non ha frenato
l’ottimo collocamento del
kiwi italiano, viste le quotazioni più elevate. ●
MASSIMO AGOSTINI
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FILIERA
6-12 GIUGNO 2014
ORTOFRUTTA
13
FIERE & MERCATI
La proposta del Centro agroalimentare capitolino per una nuova rassegna di settore di respiro internazionale
Roma pronta con «Fruit and Vegs»
Pallottini: l’Italia soffre di un regionalismo esasperato e manca una cabina di regia nazionale
G
li egiziani, fuori dall’Italia, sono stati i
primi a crederci. E a
rispondere. Con una lettera
del 27 maggio scorso indirizzata al direttore generale del
Car, Fabio Massimo Pallottini, l’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto ha salutato infatti con entusiasmo
l’idea di una fiera internazionale dell’ortofrutta a Roma.
Che non è la proposta di una
nuova rassegna lanciata dall’ente fieristico capitolino (Investimenti Spa, la società subentrata a Fiera di Roma
Spa), ma di un’ipotesi avanzata dal Centro agroalimentare,
dove transitano – tra l’altro –
otto milioni di quintali l’anno
di frutta e ortaggi.
«In un sistema fieristico nazionale dove si procede in ordine sparso – puntualizza Pallottini – noi, responsabilmente, vogliamo fare un ragionamento serio. L’Italia è il primo produttore e tra i primi
esportatori europei di ortofrutta, ma il mercato interno di
settore, come sappiamo, è debole. E lo strumento fieristico
è un’ottima opportunità per
rafforzarlo».
In barba alle sinergie con
Cesena Fiera, che da trent’anni organizza «Macfrut», e con
Veronafiere che ha da poco
annunciato – per maggio
2015 – la prima edizione di
«Fruit Gourmet Expo».
«Senza nulla togliere all’impegno dei suoi organizzatori – riprende Pallottini – Cesena, francamente, non risponde a questi requisiti. Diversa-
I «NUMERI» DEL CAR
8 milioni
I quintali di frutta e ortaggi movimentati annualmente dal Centro agroalimentare di Roma
120
Le postazioni occupate
da aziende ortofrutticole
16 milioni
Il valore alla produzione
mente da Berlino, guardando
all’Europa, che da anni punta
con successo su “Fruit Logistica”, e da Madrid che sta
vincendo la scommessa con
“Fruit Attraction”. Per questo mi sono già attivato con
il ministero delle Politiche
agricole e con la Fiera di Roma, facendo presente che organizzare una manifestazione internazionale dedicata alla filiera ortofrutticola non è
MODELLO EUROPEO
Gruppo Car:
la produzione
del 2013
a 16 milioni
compito del Car, ma della
città di Roma che ha una
struttura fieristica d’avanguardia».
Un vero e proprio progetto
ancora non c’è (il nome in
compenso sì: «Fruit and
Vegs»). E lo stesso direttore
del Car, per ora, parla di un’«
idea progettuale che sta raccogliendo consensi. Gli operatori commerciali del settore riuniti in Fruitimprese vedrebbe-
I
ro bene anche Milano. Ma noi
diciamo Roma, perché la città
si configurerebbe come un
“Hub” per il Mediterraneo».
E in tutto ciò il Car capitolino come si colloca? Di Centri agroalimentari in Italia ce
ne sono oltre 230, i mercati
all’ingrosso sono 140: troppi,
anche per un sistema che movimenta 11,5 milioni di tonnellate di ortofrutta, pari a circa il 60% del totale naziona-
l Gruppo Car, costituito dalla holding capofila e proprietaria del Centro agroalimentare Roma, Car società consortile per
azioni e dalla controllata società di gestione
Cargest Srl è «di sana e robusta costituzione».
Il 2013, come l’anno precedente, al netto
delle imposte il risultato operativo del Gruppo è stato chiuso in attivo, ma rispetto al 2012
l’utile di esercizio è quasi raddoppiato, salendo a quasi 622mila euro, e il valore della
produzione ha sfiorato i 16 milioni, di cui il
40% realizzato con i prodotti ortofrutticoli.
le. E a Mercati Associati, la
società costituita nel 1995
per cercare di rispondere alle
moderne esigenze della distribuzione e dei consumatori,
aderiscono solo una ventina
di strutture, o poco più.
«Se è per questo aderiamo
anche noi – ricorda Pallottini
–. Però Mercati Associati si
sta spegnendo, perché manca
una vera struttura in grado di
razionalizzare questi mercati.
«A vantaggio di tutti i segmenti – riporta un
comunicato – dall’agricoltura, al commercio,
dalla logistica, ai consumatori, il Car lavora a
un format promozionale dello status economico-imprenditoriale ormai raggiunto dalla filiera ortofrutticola in una città e in una regione
che contano sulla forza regolatrice di una
struttura efficiente nei servizi, in salute nei
conti e coerente con la sua mission come il
Centro agroalimentare Roma: quarto mercato
all’ingrosso in Europa per giro d’affari e volumi distribuiti». ●
Il loro numero eccessivo, del
resto, è uno dei frutti avvelenati del sistema, la conseguenza
di un regionalismo esasperato
e della mancanza di una cabina di regia nazionale».
Può fare qualche esempio?
«In tutta la Francia ci sono 16
mercati all’ingrosso, solo nel
Lazio ne contiamo otto. Con
questi numeri non andiamo
da nessuna parte».
Il Car di Roma, in ogni
caso, si difende bene. «Solo
per l’ortofrutta abbiamo
120 postazioni, tutte occupate e con una lunga lista di
attesa, con 70 aziende commerciali all’ingrosso e oltre
200 aziende agricole».
Certo, l’Egitto non è la
Germania. Nel 2013, in base
ai dati Istat, l’Italia ha esportato frutta e ortaggi nel paese
mediterraneo per neppure 18
milioni, realizzando lo 0,4%
del totale export; e l’import
ha superato di poco i 63 milioni, circa il 2% del totale.
Detto questo, le potenzialità
dell’interscambio ortofrutticolo tra i due paesi sarebbero
enormi. Come il governo italiano sottolineava già nel
2002, quando firmò al Cairo
il progetto pilota «Green Corridor» nel quadro di un accordo di cooperazione bilaterale.
Ben venga insomma l’interesse dell’Egitto per un’unica
fiera internazionale dell’ortofrutta a Roma. Altri paesi potrebbero manifestare a breve
lo stesso interesse. Il Car è
pronto. Ma gli altri? ●
PAGINA A CURA DI
MASSIMO AGOSTINI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RICERCA
Trasparenza e monitoraggio-prezzi
la «ricetta» per rilanciare i consumi
P
rogrammare gli acquisti di frutta e verdura
non è un vezzo organizzativo, ma il mezzo più indicato
per rilanciare i consumi in
modo scientifico. A suggerire l’idea è un Osservatorio
dei prezzi all’ingrosso dei
principali prodotti ortofrutticoli freschi destinati al settore della ristorazione. Con
una ricerca presentata nei
giorni scorsi a Bologna che,
evidenziando ciò che arriva
nei piatti delle mense pubbliche, ha indicato la strada per
recuperare efficienza attraverso trasparenza e monitoraggio dei prezzi.
Un’indagine promossa da
Conor, azienda del gruppo
Agribologna, e condotta da
Luigi Vannini, docente del
Dipartimento di Scienze e
tecnologie agroalimentari
dell’Università di Bologna e
dalla società di ricerca Ubm
Consulting, in collaborazione con Cir food e Camst.
Partendo da una panoramica generale della ristorazione collettiva appaltata in
Italia, sono stati individuati i
principali fattori di recupero
di efficienza negli acquisti di
frutta e verdura fresche: stagionalità, monitoraggio dei
prezzi, logistica semplificata
e maggiore elasticità nelle
forniture. Fra questi, il tema
del prezzo diventa cruciale
per diverse ragioni. Si tratta,
infatti, di prodotti che costituiscono circa il 20% degli
acquisti di materie prime nel
settore, il cui costo è soggetto a forti variazioni. E questo determina la difficoltà
delle società di ristorazione
nel reperire prodotti di qualità, con precise caratteristiche, a un prezzo equo e preventivabile.
Da qui l’idea di un Osservatorio dei prezzi all’ingrosso, in grado di offrire alla
pubblica amministrazione e
alle società di ristorazione
un database di informazioni
per rendere più efficienti
gli acquisti e favorire una
maggiore elasticità negli ap-
palti per quanto riguarda le
forniture.
Nel dettaglio, sono stati
esaminati 30 prodotti che
rappresentano il 90% della
domanda nel settore. Per
ognuno è stata impostata
una tabella che incrocia andamento mensile dei prezzi, origine, varietà, calibro.
Ne è emerso un calendario,
in cui sono stati evidenziati
i momenti con le più favorevoli condizioni di offerta.
In particolare per gli ortaggi e le verdure, a fronte
di più cicli produttivi, mag-
Un’indagine di Conor nella ristorazione
curata dal Dipartimento di Agraria di Bologna
giore deperibilità, prezzo
più volatile e logistica più
complicata, il recupero di
efficienza si realizza con
un’offerta più varia che
esalta le stagionalità dei prodotti. Per quanto riguarda
invece la frutta, laddove il
ciclo produttivo e l’offerta
sono più rigidi e la conservazione e la logistica più
semplici, occorre puntare innanzitutto su provenienza e
stagionalità.
In conclusione, se in aggiunta a questi fattori di efficienza, si razionalizza la
logistica e si punta sull’in-
novazione nei processi produttivi e sull’abilità dei cuochi nella formulazione dei
menù, i risultati possono essere sorprendenti non solo
sul fronte del risparmio economico, ma anche sul valore educativo del pasto pubblico. Impiegare le materie
prime in modo strategico
puntando su menu semplici
e stagionali equivale infatti
a trasmettere informazioni
di grande valore al consumatore, in accordo con il
ruolo di servizio che determina la ristorazione collettiva appaltata. ●
14
LEGGI E FISCO
È
tempo di accomodarsi
alla cassa per il pagamento dell’Imu dovuta
per quest’anno. Scade infatti il
16 giugno il termine (di legge)
per effettuare il versamento della prima rata, mentre la seconda
e ultima rata va corrisposta entro il 16 dicembre. Tuttavia i
contribuenti interessati possono
eseguire il pagamento dell’imposta complessivamente dovuta in
unica soluzione annuale, entro il
16 giugno, ma non va trascurata
la possibilità che i Comuni potrebbero ritoccare le aliquote e
le detrazioni entro il 31 luglio
(termine di approvazione del bilancio di previsione per l’anno
2014).
Si ricorda che il versamento
della prima rata deve essere effettuato sulla base dell’aliquota
e delle detrazioni dei dodici mesi dell’anno 2013, mentre il pagamento della seconda rata sarà
a saldo dell’Imu dovuta per l’intera annualità 2014, con eventuale conguaglio sulla prima rata versata.
La dichiarazione Imu per
l’anno 2013, invece, deve essere presentata entro il termine del
30 giugno 2014. Infine, prima
di addentrarci nello specifico, è
opportuno rimarcare l’inapplicabilità delle sanzioni e degli interessi in caso di insufficiente versamento della seconda rata dell’Imu 2013, qualora la differenza sia pagata entro il 16 giugno
2014. Rispetto all’anno scorso,
l’Imu non si applica più né sulle
abitazioni principali (anche le rurali), esclusi i fabbricati classificati nelle categorie catastali
A/1, A/8 e A/9, né sui fabbricati
rurali a uso strumentale.
La tassazione si estende invece ai fabbricati rurali a uso abita-
6-12 GIUGNO 2014
IMU 2014
La revisione delle aree è prevista dall’articolo 22 del Dl 66/2014
Terreni montani, niente tassa
in attesa del nuovo decreto
tivo costituenti residenze secondarie e ai parchi eolici che sono
classificati nella categoria catastale D/1. Per i terreni agricoli la
base imponibile è costituita dal
valore che si ricava moltiplicando il reddito dominicale (vigente in catasto al primo gennaio
2014), rivalutato del 25%, per il
coefficiente 75 se coltivatori diretti (Cd) o imprenditori agricoli
professionali (Iap) iscritti nella
previdenza agricola o per il coefficiente 135 se soggetti diversi.
Si ricorda che fino all’emana-
Così il calcolo della
base imponibile per
coltivatori diretti e Iap
zione dell’apposito decreto interministeriale, come stabilito dal
comma 2 dell’art. 22 del Dl
66/2014, si applica l’esenzione
prevista dalla disciplina dell’Ici
(art. 7, comma 1, lettera h), del
Dlgs 504/1992) per i terreni agricoli ubicati nelle zone montane
o di collina (cfr. Cm n. 9/249
del 14 giugno 1993). I Cd e gli
Iap possono usufruire dei benefici della deduzione dall’imponibile in misura pari a 6mila euro
(cosiddetta franchigia) e delle ri-
duzioni di imposta, per la parte
eccedente l’importo della franchigia e fino a 32mila euro, previste nelle seguenti misure:
– 70% del tributo gravante
sulla parte di valore eccedente
6.000 euro e fino a euro 15.500;
– 50% del tributo gravante
sulla parte di valore eccedente
15.500 euro e fino a euro
25.500;
– 25% del tributo gravante
sulla parte di valore eccedente
25.500 euro e fino a euro
32.000.
Oltre l’importo di 32mila euro, l’imposta è dovuta in misura
integrale.
Si ricorda che non sono considerati fabbricabili i terreni posseduti e condotti direttamente
dai Cd o dagli Iap (persone fisiche o società), sui quali persista
l’utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del
fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura e all’allevamento di
animali. Tale «finzione giuridica» si applica a tutti gli intestatari del terreno, anche se uno di
essi non è né Cd né Iap (Cm n.
3/DF del 18 maggio 2012, paragrafo 7.2). Com’è noto, l’imposta va rapportata proporzionalmente alla quota e ai mesi di
possesso dei beni immobili, tenendo conto che il possesso pro-
tratto per almeno 15 giorni è
computato come mese intero.
L’imposta va corrisposta soltanto al Comune, essendo stata eliminata anche per l’annualità
2014 la quota riservata allo Stato, ad eccezione dei fabbricati
classificati nel gruppo catastale
D per i quali il versamento deve
essere eseguito solamente allo
Stato, nel limite dell’imposta calcolata applicando l’aliquota standard. Qualora i comuni abbiano
aumentato l’aliquota standard
(sino a 0,3 punti percentuali), la
maggiore imposta va pagata
agli stessi.
Il versamento può essere effettuato mediante utilizzo del
modello F24 (ordinario o semplificato), oppure tramite il bollettino postale recante il seguente numero di conto corrente:
1008857615 (valido per tutti i
comuni del territorio nazionale).
I titolari di partita Iva devono
eseguire il pagamento esclusivamente con modalità telematiche
(ad esempio, home banking). Si
ricorda che i comuni sono tenuti
a stabilire l’importo annuo fino
a concorrenza del quale il versamento non è né dovuto né rimborsabile. In caso di non ottemperanza, il limite è di 12 euro.
Inoltre si segnala che con risoluzione n. 41/E del 18 aprile
2014 l’agenzia delle Entrate ha
chiarito, agli effetti dell’Irpef, le
modalità di tassazione e di compilazione dei modelli 730/2014
e Unico PF 2014 relativamente
ai redditi dei terreni posseduti e
condotti da Cd e Iap per i quali
era dovuta per l’anno 2013 la
cosiddetta «mini Imu».
L’omesso, insufficiente o ritardato versamento dell’imposta
è punito con la sanzione pari al
30% di ogni importo non versato. Tuttavia per i versamenti effettuati con un ritardo non superiore a 15 giorni, la sanzione
La prima rata entro il
16 giugno, la seconda
scade il 16 dicembre
(ordinaria) del 30%, oltre all’applicazione del ravvedimento, è
ulteriormente ridotta a un importo pari a 1/15 per ciascun giorno
di ritardo (ravvedimento brevissimo). Sulle somme dovute per
imposta si applicano gli interessi di mora nella misura annuale
(modellata sul tasso legale) stabilita da ciascun Comune. L’irrogazione delle sanzioni può essere evitata, se i contribuenti regolarizzano spontaneamente
(ravvedimento) la violazione
commessa, purché la stessa non
sia stata già accertata. In tal caso, per l’omesso, insufficiente o
ritardato versamento dell’imposta si applicano le seguenti sanzioni ridotte: a) 3% se il pagamento della prima rata è eseguito nel termine di 30 giorni dalla
scadenza (ravvedimento breve);
se il contribuente effettua il versamento dell’imposta con 15
giorni di ritardo, la sanzione sarà pari a 1/10 di 1/15 del 30%
per ogni giorno di ritardo, cioè
pari allo 0,2% per ogni giorno
di ritardo; b) 3,75% se il pagamento della prima rata è eseguito oltre i 30 giorni dalla scadenza, ma entro il termine previsto
per la presentazione della dichiarazione (ravvedimento lungo).
Con riferimento all’obbligo dichiarativo, invece, la sanzione
ridotta è pari:
– al 10% dell’imposta eventualmente non versata, con un
minimo di 5 euro, se la dichiarazione è presentata entro il termine di 90 giorni dalla scadenza;
– al 5% della maggiore imposta dovuta, se la dichiarazione
infedele è rettificata entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo.
Il versamento della sanzione
ridotta va eseguito, mediante utilizzo del modello F24 o del bollettino postale contestualmente
alla regolarizzazione del pagamento del tributo o della differenza, se dovuti, nonché al pagamento degli interessi di mora
calcolati al tasso legale stabilito
attualmente nella misura annua
dell’1%, con maturazione giorno per giorno. ●
PAGINA A CURA DI
ANTONIO PICCOLO
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LEGGE PROVINCIALE
N
iente imposta municipale
per i terreni agricoli ubicati nei comuni della provincia di
Bolzano, mentre per i relativi
fabbricati rurali alcuni sono esenti e altri sono tassati. È quanto ha
disposto la legge provinciale di
Bolzano 3/2014 che ha istituito
– a decorrere dal primo gennaio
2014 – la propria «imposta municipale immobiliare» (Imi), in
virtù del potere stabilito dall’art.
80 del vigente Dpr 670/1972.
L’Imi, che si applica sul territorio di tutti i Comuni della provincia, sostituisce l’Imu e la Tasi
(tributo per i servizi indivisibili).
Procediamo con ordine. Il presupposto dell’imposta sembra
sia solamente il possesso di fabbricati e di aree fabbricabili,
compresi l’abitazione principale
e le relative pertinenze (art. 3),
esclusi quindi i terreni agricoli.
Ciò trova conferma nel successivo art. 4 che, occupandosi delle
definizioni delle fattispecie impositive, fornisce soltanto i concetti
di abitazione principale, pertinenze, fabbricato e area fabbricabile. Nel caso in cui i componenti
del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio provinciale, l’agevolazione per l’abitazione principale (e relative pertinenze) in relazione al nucleo familiare si applicano (a scelta dei
E a Bolzano è spuntata l’Imi
contribuenti) per un solo immobile. Per pertinenze dell’abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e
C/7, nella misura massima di tre
unità pertinenziali, di cui al massimo due della stessa categoria.
Per fabbricato si intende l’unità
immobiliare iscritta o iscrivibile
nel catasto edilizio urbano, considerandosi parte integrante del
fabbricato l’area occupata dalla
costruzione e quella che ne costituisce pertinenza, in quanto graffata catastalmente e computata
nella rendita del medesimo fabbricato. Il fabbricato di nuova
costruzione, invece, è assoggettato all’imposta a partire dalla data
di comunicazione della fine dei
lavori oppure, se antecedente,
dalla data di accatastamento. Per
area fabbricabile, infine, deve intendersi l’area utilizzabile a scopo edificatorio in base al piano
urbanistico comunale (Puc) o alle sue modifiche, definitivamente approvati e pubblicati nel Bollettino ufficiale della Regione, indipendentemente dall’adozione
di piani attuativi del medesimo.
Analogamente alla norma
statale, non sono considerati
aree fabbricabili (finzione giuridica) i terreni posseduti e con-
dotti dai Cd e Iap (persone fisiche o società) iscritti nella previdenza agricola. Qualora il terreno sia posseduto da più soggetti,
ma condotto da uno solo che
abbia i requisiti sopra individuati, l’area non è considerata fabbricabile soltanto per la quota di
possesso di quest’ultimo.
La determinazione della base
imponibile degli immobili è simile a quella stabilita dalla norma statale. L’art. 9 ha stabilito
un’aliquota ordinaria pari allo
0,76%, modificabile in aumento
o in diminuzione sino a 0,5 punti percentuali. Per l’abitazione
principale residenziale o rurale,
è stata fissata un’aliquota ridotta
pari allo 0,4%, con l’applicazione di una particolare detrazione
che è pari all’imposta dovuta
per un’abitazione della categoria catastale A/2, classe 1, di 7
vani, maggiorata del 15% (articolo 10). Si applica anche la
detrazione per i figli minori di
età. La detrazione (ordinaria e
maggiorata) stabilita per l’abitazione principale si applica anche ai fabbricati classificati nella categoria catastale A e nella
categoria catastale D, utilizzati
anche come abitazione e posseduti (proprietà) da imprese, purché un titolare dell’impresa stes-
sa e il suo nucleo familiare abbiano stabilito la propria residenza e dimorino abitualmente.
Le altre aliquote ridotte sono
quella dello 0,56% (modificabile in diminuzione sino all’aliquota minima di 0,1 punti percentuali) e quella dello 0,2% (modificabile in aumento sino allo 0,1%).
L’aliquota dello 0,56% opera
per i fabbricati classificati nelle
categorie catastali C/1 e C/3 e
nel gruppo catastale D, a eccezione dei fabbricati appartenenti
alla categoria catastale D/5, nonché per i rifugi alpini classificati
nella categoria catastale A/11.
L’aliquota dello 0,2%, invece, trova applicazione in particolare per i fabbricati (e relative
pertinenze) utilizzati nell’attività agrituristica e per alcune fattispecie di fabbricati rurali strumentali. In ogni caso quest’ultima aliquota ridotta non si applica alle abitazioni classificate nelle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/7 (villini),
A/8 (ville) e A/9 (dimore storiche). Se sussistono almeno 75
punti di svantaggio, l’aliquota
prevista per i fabbricati utilizzati
a uso agrituristico può essere ridotta fino ad azzerare l’imposta.
Le fattispecie dei fabbricati
rurali strumentali sono: a) le abi-
tazioni dei dipendenti (regolarmente assunti) esercenti attività
agricola nell’azienda a tempo indeterminato o a tempo determinato per un numero annuo di
giornate lavorative superiore a
100, purché non classificate nelle categorie catastali A/1, A/7,
A/8 e A/9; b) le unità immobiliari a uso ufficio dell’azienda agricola, anche se accatastate nella
categoria catastale diversa da
quella D/10; c) le unità immobiliari destinate al trattamento, alla trasformazione, alla conservazione, alla valorizzazione o alla
commercializzazione dei prodotti agricoli dei settori ortofrutticolo, vitivinicolo e lattiero caseario da parte di cooperative e loro consorzi, nonché da parte di
società agricole di cui all’art. 2
del Dlgs 99/2004. Sono esenti
dall’imposta, fra gli altri, gli immobili posseduti dai consorzi di
bonifica, purché destinati esclusivamente ai compiti istituzionali, e i seguenti fabbricati rurali a
uso strumentale:
– costruzioni destinate alla
protezione delle piante, alla conservazione dei prodotti agricoli,
alla custodia delle macchine
agricole, degli attrezzi e delle
scorte occorrenti per la coltivazione e l’allevamento;
– costruzioni destinate all’allevamento e al ricovero degli
animali;
– costruzioni destinate alle
persone addette all’attività di alpeggio in zona di montagna;
– costruzioni destinate al trattamento, alla trasformazione, alla conservazione, alla valorizzazione o alla commercializzazione dei prodotti agricoli, a eccezione delle citate unità immobiliari assoggettate all’aliquota dello 0,2%;
– costruzioni destinate all’esercizio dell’attività agricola
di cui all’art. 2135 del codice
civile, a eccezione dei citati fabbricati assoggettati all’imposta;
– locali realizzati e utilizzati
esclusivamente per la sistemazione temporanea di lavoratori
agricoli stagionali.
Il versamento dell’imposta
dovuta va effettuato in due rate,
scadenti rispettivamente il 16
giugno e il 16 dicembre. L’imposta può essere versata anche
in un’unica soluzione annuale
entro il 16 giugno, ma il Comune può stabilire un unico termine di pagamento da eseguire entro il 16 dicembre. Il versamento deve essere effettuato mediante utilizzo del consueto modello
F24, salvo approvazione di ulteriori modalità. Se l’imposta annuale non supera l’importo di
10 euro, non si effettua alcun
pagamento. ●
CEREALI
6-12 GIUGNO 2014
TREND&MERCATI
IL SETTIMANALE
PER IL SETTORE
AGROINDUSTRIALE
EURO/Q
VAR. %
SETT.
ROMA
(Quot. del 28/5/2014, f.co prod.)
FRUM. N.LE TENERO
(Prov. RM - f/p)
Di forza n.q.
Fino n.q.
B. mercantile 20,95
Mercantile 20,30
FRUM. N.LE DURO128
(Prov. RM - f/p)
Fino n.q.
B. mercantile n.q.
Mercantile n.q.
FRUM. N.LE TENERO128
(Varie prove. f/a RM)
Qualità superiore n.q.
Fino n.q.
B. mercantile n.q.
Mercantile n.q.
FRUM. N.LE DURO128
(Varie prove. f/a RM)
Fino n.q.
B. mercantile n.q.
Mercantile n.q.
GRANOTURCO
Ibrido n.le f/a RM 21,45
Comun.rio f/a RM n.q.
Plata gialla (Ravenna) n.q.
spezzato n.q.
sacco carta 23,00
ORZO
Pr. Lazio ps 59/64129 n.q.
Distico comunit. pes. n.q.
Comunitario pesante n.q.
AVENA
N.le ps 47/50 n.q.
Comunitaria ps 50/52 n.q.
RISI
Originario base130 67,50
Fino S. Andrea n.q.
Ribe 86,50
Parboiled 97,50
Superfino Roma 125,50
Arborio 136,50
FARINE
Tipo 00 conf. 1 kg131 43,35
Tipo 00 f.co arr. gros. 40,40
Tipo 0 38,90
Granito 00 telato 43,30
132
SEMOLA
Sfusa prod. Lazio n.q.
Sfusa prod. Puglia n.q.
Crusca/cru.llo ten. 19,45
Farinaccio tenero 26,45
Crusca/cru.llo duro 15,70
Farinaccio duro 19,95
Cubettato ten. rinf. 15,05
Cubettato duro rinf. 14,35
–
–
-1,41
-1,46
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
-0,46
–
–
–
-0,43
–
–
–
–
–
0,00
–
0,00
0,00
-1,57
-1,44
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
FORLÌ
(Quotazioni del 26/5/2014)
FORAGGI PRESSATI
(Da prod. a com. gros., kg)
FIENO DI PIANURA
I taglio (misto) cascina n.q.
–
II taglio (erba medica) n.q.
–
III (erba medica) n.q.
–
PAGLIA
Di grano rotoballe 5,75 0,00
Di grano balloni 6,75 0,00
LODI
(Quot. del 26/5/2014, al kg)5
FRUMENTI NAZ TEN3
Di forza 29,60
Panif. sup. 28,45
Panificabile 28,05
Biscottiero 27,90
Altri usi n.q.
GRANOTURCO
Ibrido um. 14% 24,50
Comunitario 26,75
Verde per ess. f.co part. n.q.
ORZO
Leggero n.q.
Pesante 26,60
Comunitario 27,25
SEMI OLEOSI
Soia (h14% imp>2%) 50,90
Cotone n.q.
RISONI
(Rinfusa dir enr escl)
Arborio/Violano 34,05
Roma/Baldo 34,75
Carnaroli 33,00
Originario comune 28,75
Padano 30,05
Thaibonnet 28,75
RISI
(F.co part. big bag)
Arborio 78,00
Roma 75,75
Carnaroli 88,50
Originario 62,00
Padano 77,75
Ribe Parboiled 81,00
CASCAMI DI RISO
(Rinfusa)
Corpettone 36,95
Corpetto 35,75
Mezzagrana 34,95
Grana verde 26,75
Farinaccio 21,05
Pula v. cen. ins. <1,7 16,20
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
EURO/Q
Pula ceneri ins. <2,5 14,30
FARINE FRUMENTO TENERO
(In sacco carta)
Tipo 00 pasticceria 58,00
Tipo 0 per soffiato 56,50
Tipo 0 panificazione 51,00
Tipo 0 46,00
CRUSCAMI FRUM. TENERO
(Alla rinfusa)
Farinaccio 21,25
Tritello 17,00
Crusca 16,90
Cubettato 17,95
CRUSCAMI FRUM. DURO
(Alla rinfusa)
Farinaccio 18,45
Tritello/crusca/cr.llo 16,70
Cubettato 17,75
DERIV. LAVORAZ. GRANOTURCO
Farinetta 22,20
Farina glutinata 23,45
FARINE DI ESTRAZIONE
(Alla rinfusa)
Girasole integrale 23,55
Soia nazionale 43,45
Soia est. farina 44% 43,45
Soia proteica estera 46,55
PANELLI
(Alla rinfusa)
Germe di granturco 31,75
Lino 49,75
POLPE BARBAB. ESS.
Pellets (rinfusa) 24,25
Fettuccia (rinfusa) n.q.
ERBA MEDICA
Cubettata I q. 24,70
Disidratata pres. n.le 24,05
Disidratata pres. est. n.q.
FIENO PRESSATO
Maggengo 14,50
Agostano 14,75
Erba medica fienata 16,55
PAGLIA PRESSATA
Per lettiera 8,75
Per alimentaz. anim. 13,40
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
MODENA
Crusca tenero rinfusa
Tritello tenero sacco
Tritello tenero rinfusa
Farinaccio sacco
Farinaccio rinfusa
FORAGGI PROD. 2012
(F.co magaz. venditore)
Medica fienata I taglio
Medica fienata II taglio
Medica fienata III taglio
Paglia frum. press. rtb
Paglia frum. press. ball.
Orzo press. rotoballe
MANGIMI
(F.co magaz. acquir.)
Semi di soia n.le h 14%
Farina estr. soia n.le
Farina estr. soia est.
Polpa biet. sec. n.le11
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
13,85
17,55
14,45
18,65
17,35
VAR. %
SETT.
EURO/Q
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
n.q.
–
47,78 3,47
47,78 3,47
23,30 0,00
NOVARA
0,00
0,00
–
–
0,00
–
–
–
–
-3,17
-2,04
0,00
0,00
0,00
0,00
-0,76
-2,25
0,00
-1,47
0,00
0,00
0,00
1,55
1,60
1,65
3,67
0,00
0,00
0,00
0,00
VERONA
(Quot. del 26/5/2014, al kg)
GRANO TEN. N.LE
(Falling number minimo 220)
N1 v sp for W>32012 n.q.
–
–
N2 v sp W>20013 n.q.
N3 f. ps 77/78 imp 2%14 21,15 -0,94
14
N4 buono mer ps 74/75
n.q.
–
–
N5 mercantile ps 7214 n.q.
GRANO TENERO EST.
Manitoba 2 n.q.
–
Northern Spring p. 15% n.q.
–
Inglese fr.porto ps 76 n.q.
–
Franc. fr. porto ps 76 n.q.
–
–
Francese fr. vagone15 n.q.
Danese fr. porto ps 76 n.q.
–
Tedesco A/6 p 12,5
n.q.
–
Estero ps 75/76 21,15 -0,94
GRANOTURCO IBRIDO
Pr. veronese b. 25% n.q.
–
VAR. %
SETT.
EURO/Q
Farinoso b.Vr h 14% 19,45 0,00
Estero 20,45 0,00
n.q.
–
AVENA
ORZO VESTITO NAZ.LE
Leg. ps 58/60 h 14% n.q.
–
Med. ps 60/62 h 14% n.q.
–
Pes. ps 66/68 h 14% n.q.
–
Orzo vestito comunit. n.q.
–
FARINE DI FRUMENTO
(Alto t gl fr.ar pan sc)
Tipo 00 ceneri 0,55 48,25 0,00
Tipo 0 ceneri 0,65 47,65 0,00
(Car. min lex f.co par. sac.)
Tipo 00 cen max 0,55 35,50 0,00
Tipo 0 cen max 0,65 35,05 0,00
DI MAIS AL. UMANA
Lusso/bramata veron. 50,05 0,00
Velata/stracc. veron. 49,90 0,00
Fioretto (veronese) 48,95 0,00
CRUSCA C.LLO TEN.16
Autotreno f.co arr. s.c. 16,70 0,00
Motrice arrivo s.c. 17,10 0,00
F.co arrivo rinfusa 13,90 0,00
TRITELLO GRANO TEN.
F.co arrivo in s.c. 17,50 0,00
Arrivo rinfusa 14,60 0,00
FAR.CCIO GR. TENERO
F.co arrivo in s.c. 21,10 0,00
Arrivo rinfusa 18,20 0,00
CRUSCA PELLET. N.LE
Di grano ten. fr.arr rin. 14,05 0,00
Di grano duro arr. rinf. 14,05 0,00
VARI (S.C.)
Spezzati mais (s.c.) 29,25 0,00
Farinetta mais uso zoot. 17,60 -0,56
Glutine mais 95,75 0,00
Corn Gluten feed n.q.
–
MANIOCA
>64% am. frant. n.q.
–
>68% am. frant. n.q.
–
BIETOLE
17
Polpe essiccate 23,95 0,00
MELASSO DI CANNA
Uso zootecnico 18,90 0,00
RISONI
Arborio e similari n.q.
–
Roma n.q.
–
Carnaroli n.q.
–
Vialone nano Vr Igp n.q.
–
Vialone nano n.q.
–
Padano n.q.
–
RISI
Arborio 137,50 0,00
Roma n.q.
–
Ariete-Loto n.q.
–
Carnaroli 137,50 -1,43
Vialone nano Vr Igp n.q.
–
Vialone nano 204,00 0,00
Padano n.q.
–
Originario e giapp.se n.q.
–
ParboiledEurRibeLoto n.q.
–
SOTTOPRODOTTI RISO18
Mezza grana 30,50 3,39
Grana verde 20,50 0,00
Farinaccio 18,70 0,00
Pula vergine (rinfusa.) 14,25 0,00
Pula (rinfusa) 11,20 0,00
Puletta (rinfusa) n.q.
–
FIENO
19
Maggengo im.campo
n.q.
–
Maggengo imballato n.q.
–
Agostano imballato n.q.
–
ERBA MEDICA
n.q.
–
20,00 0,00
20,50 0,00
6,75 -10,00
n.q.
–
n.q.
–
(Quotazioni del 26/5/2014)
RISONI
(Merce nuda f.co az./pr.)
(Tondo)
Balilla 26,50
Selenio 28,25
(Medio)
Lido, Flipper
n.q.
(Lungo A)
Ariete n.q.
Loto, Nembo 40,25
S. Andrea n.q.
Baldo n.q.
Roma n.q.
Arborio
n.q.
Carnaroli 61,00
(Lungo B)
Thaibon./sim. 24,00
RISI LAVORATI
(F.co stabil. prod.)
Originario 57,50
Lido 72,00
Loto 77,00
Ribe-Ariete 82,00
S. Andrea 130,50
Roma 130,50
Baldo 130,50
Arborio 134,50
Thaibonnet 52,00
Pairboled Ribe 87,50
Pairboled Thaibonnet 60,50
ROTTURE E SOTTOPROD.
(F.co stabil. prod.)
Corpettone 32,75
Corpetto 31,75
Mezzagrana 30,75
Risina 28,25
Pula 1% max silice 14,40
Farinaccio 19,00
Grana Verde 19,50
Lolla 3,75
Imballata sul campo19
Imballata
n.q.
n.q.
–
–
PAGLIA19
Orzo imb. sul campo
Frumento c.po bal.te
Frumento c.po roto.le
Imballata in ballette
Imballata in rotoballe
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
GERME GRANOTURCO
(Grassi b. 20% stq)
Contratt. n.le n. 133 22,90 0,00
CUNEO
(Quotazioni del 27/5/2014)
FRUMENTO NAZIONALE
Tenero b.m. ps 71/73 n.q.
Tenero b.m. ps 73/75 n.q.
FRUMENTO ESTERO
Francese 72/7320 n.q.
Francese 76/7721 21,10
Argentino Plata n.q.
Stat. Northerm Spring n.q.
Canad. Manitoba 1 n.q.
ORZO
Estero ps 64/65 20,95
N.le ps 50/55 n.q.
N.le ps 60/64 n.q.
GRANOTURCO
N.le, comune, ibrido 18,50
Base 30% umid. n.q.
FARINE DI FRUMENTO
(Franco forno)
Estere speciali n.q.
Tipo 00 alto ten. pr. 59,00
Tipo 0 alto ten pr. n.q.
SEMOLATI DI DURO
Semola con car. Lex 37,25
Semolato n.q.
CASCAMI FRUM. TEN.
Farinaccio 17,80
Tritello 14,35
Cruschello 20,55
Crusca 14,75
Cruscami nazionali 13,55
FARINA SOIA TOSTATA
N.le, prot. 44%ss n.q.
Estera, prot. 44% ss 49,35
RISI
Comune 60,50
Semifino (Padano) 132,00
Roma 125,00
Ribe 80,00
Arborio 138,50
FIENO
Maggengo n.q.
Agostano 10,50
Terzuolo 11,00
Francese n.q.
Paglia di grano 11,50
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,09
–
–
0,00
–
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
1,44
0,00
0,00
-2,34
0,00
-2,12
–
0,00
0,00
–
0,00
FIRENZE
(Quotazioni del 27/5/2014)
FRUMENTI
(Rinf. part. deposito)
N.LE TENERO MERC.
Prod. loc. (b. 77/78-2)
Pr. Maremma
Pr. Romagna-Emilia
N.LE DURO
(Pr. Toscana-Lazio)
b.merc. (b. 80/81-2)
b.merc. (b. 78-2)
GRANOTURCO
(Rinfuso partenza)
N.le ibrido
N.le hibidisco
Estero Plata naz.to
CEREALI MINORI
(Rinfusa partenza)
Orzo n.le
Orzo estero naz.to
Avena prod. Toscana
Avena Puglia
Avena estera naz.ta
Sorgo
PRODOTTI DIVERSI
(Rinfusa partenza)
Girasole22
Colza 00 per disoleaz.
17,70 -0,56
n.q.
–
n.q.
–
24,40 0,00
22,70 0,00
16,90 -0,59
n.q.
–
n.q.
–
15,60 -2,50
n.q.
–
14,35 0,00
n.q.
–
n.q.
–
16,50 0,00
n.q.
n.q.
–
–
BORSA MERCI TELEMATICA ITALIANA
(Rilevazione della settimana dal 23/5 al 29/5/2014)
Cons. Piazza €/ton. Ton.
Cons. Piazza €/ton. Ton.
(1)
QUOTAZIONI
(2)
SUI MERCATI A CONSEGNA PRONTA
Grano tenero
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
VAR. %
SETT.
EURO/Q
0,00
(Quot. del 26/5/2014, al kg)
FRUMENTO
N1 v sp forza ps 79/80 23,25 -3,33
N2 v sp ps 77/78 21,35 0,00
N3 fino ps 76/77 21,05 0,00
N4 mercantile ps 73 n.q.
–
Mercantile ger. ps 70/72 n.q.
–
Duro fino ps 78/80 29,00 0,69
Duro ps 70/71 n.q.
–
GRANOTURCO
(Merce nuda f.co magaz./acq.)
N.le merc. um. 14% 21,00 0,00
ORZO
Nazionale ps 63/65 n.q.
–
Comunitario ps 60/63 n.q.
–
Nazionale ps 64/65 n.q.
–
Estero ps 68/70 21,45 -0,92
RISO
(Ind. gros./dett. f.co mag. acq.)
Arborio 180,00 0,00
Roma o Baldo 155,00 0,00
Ribe 114,00 0,00
Originario 104,00 0,00
Fino Ribe Parboiled 130,00 0,00
FARINE
(Ind. gros./dett. ind. trasf. f.co mag. acq.)
Grano ten. 00 c. <0,5% 35,35 0,00
Grano ten. 0 c. <0,65% 33,95 0,00
Frum. tenero 00 W 3009 54,95 0,00
Frum. tenero 00 W 2509 54,05 0,00
Frum. tenero 00 W 2009 50,95 0,00
Granoturco uso zoot.10 24,75 0,00
SFARINATI
(Su motrice)
Crusca tenero sacco 16,95 0,00
–
0,00
0,00
0,00
–
VAR. %
SETT.
Com. panificabile
Fa
Toscana
232
–
Naz. panificabile sup.
Fp
Emilia
215
–
Naz. uso zootec.
Fp
Veneto
200
–
Naz. panificabile
Fp
Lombar.
213
–
Com. panificabile sup.
Fa
Toscana
244
–
Verde com. uso zootec.
Fa
Veneto
200
–
Com. uso zootec.
Fa
Emilia
212
–
Com. uso zootec.
Fa
Lombar.
201
–
Naz. uso zootec.
Fa
Veneto
200,4
–
Com. uso zootec.
Fp
Emilia
198
–
Naz. uso zootec.
Fp
Emilia
197,5
–
Cereali minori
Granoturco secco
Cons. Piazza €/ton. Ton.
(1)
Orzo com. pes. uso zootec.
Fa
Veneto
194
–
Orzo naz. pes. uso zootec.
Fa
Lombar.
210
–
Orzo com. pes. uso zootec.
Fa Lombar.
196
–
Com. uso zootec.
Fa
Veneto
200
–
Naz. uso zootec.
Fp
Veneto
191
–
Sorgo naz. uso zootec.
Fp
206
–
Naz. uso zootec.
Fa
Lombar.
201
–
Triticale com.
Fa Lombar. 191,5
–
Emilia
(1)
Farine vegetali di estrazione
Colza estera
Fa
Friuli
245
–
Sirio A
Fp Piemon. 256,31
–
CL 26 A
Fp Piemon.
260
–
Risone
Creso A
Fp Piemon. 369,88
–
Augusto A
Fp Piemon. 437,19
–
CL 71 A
Fp Piemon.
256
–
CL 26 A
Fp Lombar. 264,12
–
Luna A
Fp Piemon. 384,62
–
Gladio A
Fp Piemon.
255
–
455
–
Semi di soia
Nazionali
Fp
Veneto
(1) Salvo diversa indicazione; (2) le quotazioni delle singole piazze si riferiscono ai diversi contratti conclusi nella settimana di riferimento e sono calcolate come media
ponderata dei prezzi sulle quantità; (3) euro/kg; (4) forme; (5) pallet; (6) euro/ettogrado; (7) ettolitri.
15
www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole
EURO/Q
Favino
FARINE DI FRUMENTO
(Sacco carta arrivo)
Grano ten. 00 granito
Tipo 00
Tipo 0
Tipo 1
Tipo 2
FARINE GRANO TEN.
(Car. sup. min. lex)
Tipo 00 per pasticcer.
Tipo 00 per panificaz.
Tipo 0
SEMOLE GRANO DURO
(Rinfusa arrivo)
Semola
Semolato
Semola23
FARINE GRANOTURCO
(Sacco carta arrivo)
Gialla polenta fioretto
Gialla polenta bram.
Integr. per uso zoot.
Deger. per uso zoot.
Spez. mais uso zoot.
FARINE ESTRAZIONE
(Rinf. partenza porto)
Di soia
Di girasole
CASCAMI FRUMENTO
(Sacco carta arrivo)
Tritello
Crusca
Cruschello
Farinaccio
Farinet. grano duro rinf.
VAR. %
SETT.
n.q.
–
43,30 0,00
42,30 0,00
40,90 0,00
n.q.
–
n.q.
–
52,20 0,00
51,50 0,00
44,25 0,00
42,40 1,19
39,40 1,29
48,40 1,04
n.q.
49,90
27,55
27,25
31,15
–
0,00
0,00
0,00
0,00
47,15 -2,08
n.q.
–
20,25
19,20
19,20
21,50
23,95
0,00
0,00
0,00
1,42
-2,04
REGGIO EMILIA
(Quotazioni del 28/5/2014)
FRUM. TEN. N.LE24
Var. sp. grani forza25 n.q.
Varietà speciali26 n.q.
Fino27 n.q.
B. mercantile28 n.q.
Merc. ps 74 n.q.
Dopopiog. germinato n.q.
GRANOTURCO N.LE
(Franco RE)
Ibr. comune um. 14% 19,60
ORZO VESTITO
kg/hl 65/66 nazionale n.q.
kg/hl 60/63 nazionale n.q.
kg/hl 53/59 nazionale n.q.
Estero 22,25
RISONI
(Rinfusa)
Superfino Arborio 60,00
Ribe-Ringo 28,50
RISO
(Rinfusa)
Superfino Arborio 73,50
Fino Ribe 60,00
Comune Originario 60,00
FARINE CASC. SOTTOPROD.
FARINE FRUMENTO
Tipo 00 59,50
Tipo 0 56,30
Tipo 1 n.q.
SEMOLA GRANO DURO
Caratter. di Lex 81,80
Car. sup. min. Lex. 83,50
Far. int. Granone s.c. 28,00
F.ccio grano ten. s.c. 24,40
F.ccio grano ten. rinf. n.q.
SOTTOPRODOTTI
Trit.lo grano ten. s.c. n.q.
Trit.lo grano ten. rinf. n.q.
CRUSCA E CRUSC.LO
(Grano ten. n.le, autot. comp)
Sacco carta 21,25
Rinfusa 17,85
(Partite frazionate)
Sacco carta 23,95
Rinfusa 19,85
CRUS.ME GRANO TEN.
Cub.to n.le rinfusa 17,95
Cub.to estero rinfusa n.q.
CRUS.ME GRANO DUR.
Cub.to rinfusa 17,95
SOTTOPROD. RISO
(Rinfusa)
Corpetto (f.co riseria) 32,00
Mezzagrana 31,00
Grana verde 21,00
Farinaccio 21,10
Pula vergine 18,20
MANGIMI
(F.co RE)
Panel. lino scag. rinf. n.q.
FARINA ESTRAZ.
Arachidi n.q.
Girasole prot. 33% ss n.q.
FAR. ESTR. SOIA TOST.
Part. fraz. rinf. motr. 48,35
N.le rinf. pr. 44% stq n.q.
Est. rinf. pro-f. 44% stq 47,15
FAR. ERBA MED. DIS.
Pr.18%ss f.26% s.c. n.q.
Pel. pr18%ss f.26% r n.q.
ALTRI MANGIMI
Fave e favette n.q.
Polpe bietole secche 24,35
Polpe bietole pell.rinf. n.q.
Semola glut. mais n.q.
Corn gluten feed (rinf) n.q.
–
–
–
–
–
–
0,00
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
0,00
–
0,00
–
–
–
0,00
–
–
–
16
CEREALI
EURO/Q
6-12 GIUGNO 2014
VAR. %
SETT.
EURO/Q
Baldo
Thaibonnet
TREVISO
(Quotazioni del 28/5/2014)
FRUMENTO TENERO
NAZIONALE (UM. 14%)
N. 1 superfino29
N. 2 fino30
N. 3 b. mercantile31
N. 4 mercantile32
ESTERO
Gr. com. ps 72/74 VE
Gr. Francese
North. s. pr 15% VE
Gr. Manitoba VE
Gr. Saudita VE
Gr. Australiano VE
GRANOTURCO33
IBRIDO GIALLO34
Semivitreo
Veneto (TV-VE)
Friuli
A stag. da e. b15%h
IBRIDO BIANCO
Comune-farinoso
Semivitreo
ESTERO GIALLO TENERO
Com. h. 15,5% VE
ORZO N.LE
Ps <62 h. max 14%
Ps <62 h. max 14%
ORZO ESTERO NAZ.TO
Pes. ps 64/65 VE
Pes. ps 64/65 VE arrivo
AVENA N.LE
Ps. 50/55
ESTERA NAZ.TA
Plata/Usa
Bianca arrivo
SEMI OLEOSI
Soia n.le h.14% i.2%
Tostato part. stab.to
FARINE GRANO TENERO
Car. lex rinf. partenza
Tipo 00 car. lex.35
Tipo 0 car. lex.36
T. 00 gl. s.min.lex37
T. 0 gl. s.min.lex38
Per pasticceria
FAR. GRANO DURO
Semola cen. 0,7/0,9
PROD. GRANOTURCO
FARINA BIANCA
Nostrana
Granita
FARINA GIALLA
Nostrana n.le
Granita n.le
Spezzato deg. tenero
SOTTOPR. FRUMENTO
CRUSCA E CRUSCHELLO
In sacco
Rinfusa
Rinf. pell. grano ten.
Rinf. pell. grano dur.
TRITELLO
In sacco
Rinfusa
FARINACCIO
In sacco
Rinfusa
SOTTOPR. GRANTURCO
Farinetta
Germe - 20% grassi
MANGIMI
FAR. ORIGINE VEGET.
ERBA MEDICA DISIDR.
Pr. 17/18 stq fb. 24
Pr. 16/17 stq fb. 26
DI ESTRAZ. DI SOJA
N.le pr. 48% stq
Brasil. pr. 48% stq
Usa/naz.39
Arg./br. pr 44% stq
Di tapioca am. 65%
Di arachide pr. 45%
Di girasole prot. est.
Di colza n.le40
Di germe di mais41
SFARIN. PANNEL. ALTRI
Erba medica42
Sfarinato di fieno43
Pan. Lino Arg/Egit.44
Pan. Lino Cina
Carrube frante45
Corn gluted feed46
Pan.lo germe mais47
Glutine granoturco48
Sem. glutin. mais49
Polp.es.bie. fet. sac.
Polp.es.bie. pel. sac.
n.q.
–
n.q.
–
20,60 -2,83
n.q.
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
n.q.
–
19,20 0,00
18,90 0,00
n.q.
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
–
n.q.
n.q.
–
–
21,10 -1,40
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
20,75 0,00
n.q.
n.q.
–
–
31,75
46,00
45,25
56,50
49,25
58,50
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
43,25 0,00
54,00 0,00
55,50 0,00
43,50 0,00
45,00 0,00
30,25 0,00
19,00
14,25
14,25
14,25
0,00
0,00
0,00
0,00
19,50 0,00
14,75 0,00
21,75 -0,91
18,25 -1,08
17,80 0,00
22,00 0,00
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
–
n.q.
–
47,75 -1,04
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
27,25 0,00
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
20,75 1,47
n.q.
–
24,30 -0,61
n.q.
n.q.
n.q.
32,50
31,00
28,50
20,50
n.q.
13,35
n.q.
n.q.
4,25
n.q.
–
–
–
3,17
3,33
3,64
0,00
–
3,89
–
–
0,00
–
CREMONA
(Quotazioni del 28/5/2014)
FRUMENTI N.LI TEN.
Superfino Mec ps>78 n.q.
Fino ps 78-82 19,40
Buono m. ps 76-78 18,85
Mercantile ps 63-75 17,80
FRUMENTI N.LI DUR.50
Fino ps 80 e oltre n.q.
Buono m. ps 714/79 n.q.
Mercantile ps 74/76 n.q.
SFARIN. FRUM. TEN.
(Glutine >min lex)
Tipo 0051 n.q.
Tipo 00 per panif.52 n.q.
Tipo 0 per panif.52 n.q.
Farinaccio52 15,90
Tritello52 15,80
Crusca52 14,20
Cruschello52 15,10
MAIS IBR. N.LE H 15%
Comune 18,60
Semivitreo n.q.
FARINE GRANOTURCO
Bramata52 n.q.
Fioretto52 n.q.
Integrale52 n.q.
Degerminata52 n.q.
ORZO NAZIONALE
Ps 56-60 n.q.
Ps 50-55 n.q.
Per ps <50 >6053 n.q.
ORZO
Estero pesante54 n.q.
SEMI DI SOIA
Nazionale n.q.
RISI
(Pr./gr. f.co det., in conf. da 1 kg)
Superfino Arborio n.q.
Superfino Roma n.q.
Fino Ribe n.q.
Semif. Vialone nano n.q.
Comune originario n.q.
FORAGGI
(Com. f.co dom.acq.)
FIENO
Maggengo 16,50
Loietto 16,50
di erba medica 22,25
PAGLIA
Pressata rtb 12,00
–
-1,52
-1,57
-1,66
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
-1,06
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
FOGGIA
(Quot. del 28/5/2014, f.co cons.)
GRANO DURO
(Nuova prod.)
Fino55 28,75
Fino slavato n.q.
B. mercantile56 28,25
B. mercantile slavato n.q.
Mercantile57 27,75
Mercantile slavato n.q.
ORZO
Vestito nostrano58 n.q.
Distico n.q.
AVENA59
Nuova prod. n.q.
SEMOLATI
(Rinfusa f.co molino)
Semola di duro60 44,00
Semola di duro61 39,25
CRUSCAMI DI DURO
Farinaccio 14,50
Tritello 13,30
Crusca e cruschello 13,30
Farinetta 22,75
CRUSCAMI DI TENERO
Farinaccio 16,55
Tritello 14,95
Crusca e cruschello 14,95
SFARINATI TENERO
(Prod. Loc. f.co part.)
Tipo 00 c. max 0,55% n.q.
Tipo 0 c. max 0,65% n.q.
Importaz. tipo 0062 n.q.
Imp. 00 c. max 0,65% n.q.
0,00
–
0,00
–
0,00
–
–
–
–
0,00
0,00
-6,45
-6,99
-6,99
0,00
-5,70
-6,27
-6,27
–
–
–
–
MILANO
VERCELLI
(Quotazioni del 27/5/2014)
RISONI
Balilla n.q.
Cripto - Elio n.q.
Selenio n.q.
Lido - Flipper n.q.
S. Andrea n.q.
Loto n.q.
Ariete n.q.
Drago n.q.
Roma n.q.
baldo n.q.
Arborio n.q.
Thaibonnet n.q.
Indica vari n.q.
RISI RAFFINATI
Originario comune 50,00
Lido 71,00
S. Andrea 115,00
Roma 114,50
baldo 114,50
Ariete - Drago n.q.
Loto 72,50
Arborio 122,00
Thaibonnet 45,00
RISI LAV.TI PARBOILED
Ribe n.q.
SOTTOPRODOTTI RISO
Corpettone
Corpetto
Mezzagrana
Risina
Granaverde
Farinaccio
Pula max. 1% silice
Pula
Gemma
Lolla
Cenere di Lolla
VAR. %
SETT.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
–
(Quotazioni del 27/5/2014)
FRUMENTI N.LI TEN.
Frumento di forza
Panificabile sup.
Panificabile
Biscottiero
Altri usi
FRUMENTI ESTERI
Comun. sen. car. int.
Inglese con car. int.
Comunitario panif.
Comunitario panif. Sup.
Comunitario di forza
Can. WRS 2 pr.14%
North S. 2 pr14%
Australiano
NAZIONALI DURI
(Pr. Nord Italia)
Fino
B. mercantile
Mercantile
(Pr. Centro Italia)
Fino
B. mercantile
Mercantile
25,90
23,35
21,50
21,65
n.q.
-1,15
-1,27
-1,38
-1,37
–
n.q.
–
n.q.
–
21,40 -1,38
n.q.
–
25,65 -0,77
n.q.
–
31,40 0,00
n.q.
–
30,05 1,01
n.q.
–
n.q.
–
30,45 1,00
n.q.
–
n.q.
–
EURO/Q
VAR. %
SETT.
(Pr. Sud Italia)
Fino ps 80/81 h. 13% n.q.
ESTERI
Comunitario panif. 29,65
Non comunitari 31,15
SFARINATI TENERO
(Sacco merce, car. sup. min. lex.)
Tipo 00 liev. nat. pas. n.q.
W 380-430 prot. ss <14 62,00
W 280-330 prot. ss <12 54,50
W 180-200-prot. ss <11,5 46,50
SFARINATI DURO
Sem. con car. lex 41,05
Sem. car. sup. <lex 52,05
Semolato 36,05
Farina per panificaz. 30,25
SOTTOPR. LAV. TEN.
Farinetta n.q.
Farinaccio rinfusa 18,30
Farinaccio sacco n.q.
Tritello rinfusa 14,65
Tritello sacco n.q.
Crusca/crus.lo rinf. 13,85
Crusca/crus.lo sacco n.q.
Crusca/crus.lo est. r. n.q.
Cubettato n.le 13,85
Cubettato est. n.q.
Germe uso zoot. 48,00
Germe alim.ne n.q.
SOTTOPR. LAV. DURO
Farinetta 24,05
Farinaccio 16,30
Tritello/cruschello 13,80
Cubettato 13,85
GRANOTURCO
N.le ibr h. 14% 19,65
N.le ibrido h. 15% n.q.
Verde da ess. h. 25% n.q.
Verde da ess. h. 30% n.q.
Comunitario 20,50
Non comunitario 21,35
DERIVATI LAV. MAIS
Farina bramata 42,85
Farina fioretto n.q.
Farina nostrana n.q.
Farina int. mangime 23,65
Spezz. degem. ibrido 30,68
Glutine prot. 57% stq 96,00
Farina glutinata 20,00
Farinetta 18,90
Corn gluten feed 20,10
Germe b20% gra.stq 22,85
Germe tal quale n.q.
Distillati n.q.
CEREALI MIN./SOSTIT.
Segale n.q.
Orz. n.le leg B.M.A. n.q.
Orz n.le pes B.M.A. n.q.
Orzo comunitario 21,45
Avena n.le B.M.A. n.q.
Avena estera 20,40
Triticale n.q.
Sorgo n.le rosso n.q.
Sorgo n.le bianco n.q.
RISONI
Arborio V. n.q.
Roma 60,50
Baldo n.q.
Carnaroli 61,00
Ariete Loto 39,50
Drago
n.q.
S. Andrea
n.q.
Thaibonnet 24,00
Vialone nano 93,25
Padano Argo
n.q.
Lido e sim.
n.q.
Balilla 26,50
Selenio 27,50
RISI
Arborio Volano 136,50
Roma/baldo 123,00
Ribe Loto e sim. 80,00
S. Andrea 132,00
Thaibonnet e sim. 50,50
Vialone nano 197,50
Padano/Argo 132,00
Lido e sim. 73,00
Originario/com. 60,50
Parboiled Ribe 91,00
Parboiled Thaibonnet 62,00
SOTTOPR. LAV. RISO
Rott. riso Corpettone 34,40
Rott. riso Corpetto 33,15
Rott. riso Mezzagran. 31,05
Grana verde 19,65
Farinaccio 19,60
Pula ris. max 2,5% c. 11,85
Pula vergine 14,05
PANELLI D'ESTRAZ.
Germe di mais 29,40
Lino 45,70
Expeller di cotone n.q.
Expeller di cocco n.q.
FARINE D'ESTRAZ.
Arachide n.q.
Colza (*) 31,40
Cotone (*) n.q.
Cotone 41/42% p.g. n.q.
Girasole integrale 21,65
Girasole decorticato 28,10
Germe mais n.le 19,80
Germe mais est. n.q.
Soia nazionale (*) 48,25
Soia estera (*) 48,30
Soia decorticata n.le (*) 49,05
Soia decorticata est. (*) 49,10
FORAGGI
Erba m. prot. 17% n.q.
Erba m. prot. 14% n.q.
Erba m. integrale n.q.
Melasso barbabietole n.q.
Melasso canna 19,25
Polpe ess. Barbabietole 24,10
Polpe ess.bar.mel. n.q.
Polpe esaust. biet. n.q.
Carrube pellettate n.q.
Carrube frantumate 28,20
Erba m. disidr. balloni n.q.
Fieno magg. pressato n.q.
Fieno Agost. Press. n.q.
Fieno Erba m. press.
n.q.
Paglia pressata 11,05
RISO CONFEZIONATO
Arborio 23,85
EURO/Q
Roma
S. Andrea
Ribe
Vialone nano
Padano
Originario com.
Parboiled
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
1,99
1,56
2,27
0,00
–
0,00
–
0,00
–
0,00
–
–
0,00
–
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
-0,51
–
–
–
-0,97
0,00
0,00
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
–
–
-0,92
–
-0,97
–
–
–
–
-1,63
–
-3,17
-1,25
–
–
-2,04
0,00
–
–
0,00
0,00
-1,44
-1,60
0,00
0,00
-1,94
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-1,59
1,47
1,53
1,64
0,00
1,03
1,72
1,44
0,00
0,00
–
–
–
-0,95
–
–
0,70
2,93
0,00
–
-1,03
-1,02
-1,01
-1,01
–
–
–
–
0,00
-0,82
–
–
–
0,00
–
–
–
–
0,00
0,00
VAR. %
SETT.
21,10
n.q.
16,35
25,84
20,20
16,03
18,35
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
SEMI OLEOSI
Di soia n.li 45,55 0,00
Di soia esteri (*) 45,45 0,00
Di soia integ.li tostati (*) 47,70 0,00
Di giras. (f.co p. MI) n.q.
–
Di colza n.q.
–
PRODOTTI CONVENZIONALI
Semi di soia esteri n.q.
–
Semi di soia int. tostati n.q.
–
Farina d'estr. colza n.q.
–
Farina d'estr. soia naz. 51,95 0,97
Farina d'estr. soia estera n.q.
–
Far. d'estr. soia dec. naz. 59,45 0,85
Far. d'estr. soia dec. est. 58,90 0,86
Bucce di soia n.q.
–
(*) Prodotti soggetti a etichettatura
ai sensi dei Reg. Ce 1829 e 1830 del
2003 sugli Ogm.
PARMA
(Quotazioni del 30/5/2014)
FRUMENTO N.LE DURO
Ps per hl >= 78 kg
Ps per hl >= 76 kg
FRUMENTO N.LE TEN.
Di forza63
Superfino64
Fino ps hl >= 77 kg
Buono mercantile65
GRANOTURCO66
Nazionale
Estero naz.to
66
ORZO
N.le ps hl 55/60 kg
N.le ps hl 61/66 kg
N.le ps hl >67 kg
Est. Pesante
AVENA66
Nazionale
Estera pesante
FARINA FRUMEN. TEN.
Tipo 00 car. lex
Tipo 0 car. lex
Ttipo 00 car. sup.< lex
Tipo 0 car. sup.< lex
Crusca frumento ten.
27,65 0,00
26,15 0,00
21,65 0,00
21,55
–
n.q.
–
n.q.
–
19,30 -0,52
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
21,20 0,00
n.q.
n.q.
–
–
45,80
44,30
59,55
58,55
19,25
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
MANTOVA
(Quotazioni del 29/5/2014, al kg)
FRUMENTO
Varietà speciali n.q.
Superfino n.q.
Fino n.q.
B. mercantile n.q.
Mercantile n.q.
GRANOTURCO N.LE
Ibr. e sim. h. 14%67 19,35
Gran.lla verde h. 25% n.q.
Trinciati di mais68 n.q.
GRANOTURCO NAZ.TO
Plata n.q.
Sud Africa n.q.
Jellow n. 2 e similari n.q.
SEMI OLEOSI
Soia n.le h14% i.2% 44,65
CEREALI MINORI
Avena nostrana n.q.
Segale nostrana n.q.
Orzo ps sino a 55-5869 n.q.
Orzo ps 58/6269 n.q.
Orzo ps oltre 62-6669 20,85
Avena prod. n.le70 n.q.
Segale prod. n.le n.q.
Orzo prod. n.le n.q.
Orzo est. naz.to vest. n.q.
SFARINATI FRUM. TEN.
Tipo 0 W 150/20071 n.q.
Tipo 0 W 200/25072 n.q.
Tipo 0 W 250/30073 n.q.
Tipo W oltre 30074 n.q.
FAR. ESTR. SOIA TOST.
Produzione n.le75 50,10
Nazionale rinfusa n.q.
Prod. estera rinfusa n.q.
Panello lino in scaglie n.q.
SOTTOPR. MAC. FRUM.
Crusca in sacchi76 17,85
Crusca in sacchi77 17,30
Crusca rinfusa78 14,85
Crusca rinfusa79 13,80
Tritello in sacchi 18,35
Tritello rinfusa 15,75
Farinaccio in sacchi 18,85
Farinaccio alla rinfusa 16,75
FARINE GRANOTURCO
Integrale n.q.
Abburattata n.q.
Bramata n.q.
RISONI
Romeo n.q.
Vialone Nano n.q.
Carnaroli n.q.
Arborio n.q.
RISI
Romeo n.q.
Vialone Nano 202,00
Carnaroli 137,50
Arborio 137,50
ROTTURE DI RISO
Corpetto 32,75
Mezzagrana 31,00
Risina n.q.
CASCAMI DI RISO
Grana verde 19,75
Pula 11,85
Pula vergine 14,35
Gemma di riso n.q.
–
–
–
–
–
-0,51
–
–
–
–
–
-1,11
–
–
–
–
-0,95
–
–
–
–
–
–
–
–
0,40
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
0,00
-4,18
-1,43
1,55
1,64
–
0,00
1,72
1,41
–
EURO/Q
Frumento n. 383 21,00 -1,87
–
Frumento n. 484 n.q.
85
FRUMENTI ESTERI
Manitoba n. 1
Manitoba n. 2
Tedesco prot. 13%
Austriaco prot. 15%
Francese ps 76/77
Inglese ps 75/76
North. S. n. 2 pr.15%
Grano austr. prime h.
Frumen. ten. com.86
Grano estero87
GRANONI N.LI GIALLI88
Ibrido semivitreo
Ibrido farinoso Friuli
Ibrido farinoso Veneto
Ibrido farinoso89
GRANONI N.LI BIAN.88
Semivitreo
Farinoso
85
GRANONI ESTERI
Farinosi altre proven.
Plata gialla (Ravenna)
Bianco (franco arrivo)
ALTRI CEREALI90
Avena nazionale
Avena estera91
Orzo n.le ps <6092
Orzo n.le ps >6092
Orzo comunitario
Sorgo n.le (fr. arrivo)
Sorgo est. (Ravenna)
SFAR. GRANO TEN.93
(Car. <Lex rinf. f/p)
Farina tipo 00
Farina tipo 0
Granito tipo 00
(Car. Lex carta f/v/p)
Farina tipo 00
Farina tipo 0
FAR. ALT. TEN. GLU.93
(franco arrivo)
Tipo W >38094
Tipo W >35095
Tipo W >25096
PROD. GRAN. TEN.93
(F/v/p molino s/carta)
Crusca/Cruschello
Tritello
Farinaccio
(F.co arrivo rinfusa)
Crusca/cruschello
Tritello
Farinaccio
Pellettato n.le
Pellettato estero
PROD. GRANO DURO93
(F/v/ar. imb. merce)
Semola
Farinaccio (rinf.)
Tritello (rinf.)
Cruschello (rinf.)
Pellettato n.le (rinf.)
PROD. GRANOTURCO93
(F/v/p mol. imbal. c.)
Far. bianc. tipo bram.
Far. bianc. tipo nostr.
Far. gial. tipo bram.
Far. gial. tipo nostr.
Spez. gr.deg.alt.rinf.
Germe (rinf.)
Far.tta uso zoot (rinf.)
AVENA
N.LE
AVENA
ESTERA
Ps 46-48%
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
30,50 0,00
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
18,90 -1,05
19,20 -1,29
n.q.
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
n.q.
–
20,25 -1,46
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
31,70 -1,55
30,70 -1,60
n.q.
–
n.q.
n.q.
–
–
53,00 -0,75
51,90 -0,76
46,35 -0,86
18,05
18,80
20,90
–
–
–
13,95
14,55
17,45
13,95
n.q.
0,00
0,00
0,00
0,00
–
42,75
16,60
13,60
13,60
13,35
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
n.q.
n.q.
45,25
44,25
25,40
20,25
18,00
–
–
0,00
0,00
-0,78
0,00
0,00
TORINO
(Quotazioni del 29/5/2014)
FRUMENTO N.LE
Mercantile 72/7497
B. mercant. 75/7898
Altri usi
FRUMENTO ESTERO
Canadese
a) W.R.S. n. 299
b) Utility c.e. 2%
Stat.nse: N.Spring100
Franc. base 76/7897
Francese base 76101
Comunitario tenero102
FARINE DI FRUMENTO
(Alto ten. glut. carta)
Tipo 00 W300 prot.13
Tipo 00 W250 prot.12
Tipo 00 W180 prot.11
(Car. min. glut.sac.c)
Tipo 00 granito
Semola carat. Lex
Semola car>min Lex
FARINE MAIS
Bramata
Fioretto
Nostrana
Macinaz. int.le ibrido
CASCAMI MAIS
Germe103
Germe tal quale
GRANOTURCO N.LE
Com. ibr. essiccato
Com. ibr. da essiccare
GRANOTURCO ESTERO
Yellow Corn
Plata gialla (Ravenna)
Brasiliano
Francese
SEGALE
Nazionale
Francese
ORZO N.LE
Base ps 50/55
Pesante ps 56/60
ORZO ESTERO
Comunitario
Fran.com. ps 60/63%
Fran. pes. ps 65/68%
PADOVA
(Quotazioni del 30/5/2014)
FRUMENTI TEN. N.LI80
Frumento n. 181
Frumento n. 282
VAR. %
SETT.
n.q.
–
n.q.
–
24,15 0,00
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
21,20 0,00
n.q.
–
n.q.
–
60,75 0,00
55,50 0,00
44,50 0,00
53,50 0,00
39,75 0,00
46,25 0,00
44,70 0,00
40,90 0,00
n.q.
–
n.q.
–
23,90 0,00
n.q.
–
18,60 0,00
n.q.
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
–
20,75 0,00
21,45 0,00
n.q.
–
Tedesca n.q.
–
Francese bianca 21,35 0,00
Francese nera 19,70 0,00
EURO/Q
VAR. %
SETT.
FARINE ESTRAZIONE
(Rinfusa)
Girasole nazionale104 22,65
Girasole estero105 n.q.
SOIA TOSTATA N.LE
Prot. 44% s.t.q. 49,15
Prot. 48% s.t.q. n.q.
SOIA TOSTATA ESTERA
Argen. 42% stq pel. n.q.
Argen. (far. 44% stq) n.q.
FARINA DISIDRATATA
Erba med. Pellets106 25,60
FARINA INTEGRALE
Erba med. Pellets107 n.q.
AMIDI
Glutine di mais108 96,85
Semola glut.ta mais 20,45
RISI CONFEZIONATI
Superfini Arborio 145,50
Superfini baldo 129,50
Superfini Roma 131,00
Fini S. Andrea 132,00
Fini Ribe/Ringo 83,50
Semif. Padano-Italico 137,50
Semif. R. Marchetti n.q.
Semif. Comune n.q.
SOTTOPRODOTTI
Corpetto 33,95
Mezzagrana 31,65
Granaverde 21,00
Farinaccio 19,00
Pula 2,50% 10,45
Pula1,70% 12,75
FORAGGI
Fieno maggengo n.q.
Fieno agostano n.q.
Fieno francese n.q.
Erba medica n.q.
Paglia grano n.le pres 12,75
0,00
–
0,00
–
–
–
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
–
0,00
UDINE
(Quotazioni del 30/5/2014)
GRANO
Buono mercantile109
Mercantile110
Ibr. giallo stagione111
Ibrido giallo h. 14%
Ibr. gial. Ven. h. 14%
ORZO
Nazionale vestito112
Estero pesante
FARINE
Manitoba tipo 0
Tipo 00 alto tenore
Tipo 0 alto tenore
Di frumento tipo 00
Bramata gialla
Fioretto gialla
Fioretto bianca
Bramata bianca sac.
Integrale uso zoot.
Spezz. granone n.le
Crusca sfusa di ten.
Crusca sac. carta113
Far.ccio sfuso di ten.
Far.ccio sac. carta114
20,25 -2,41
n.q.
–
18,70 -1,58
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
n.q.
–
–
64,10
54,10
51,05
72,50
49,75
49,75
62,75
74,75
17,50
26,60
15,15
19,65
20,45
25,05
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-1,69
-1,12
0,00
0,00
0,99
0,80
VICENZA
(Quotazioni del 29/5/2014)
FRUMENTI TENERI N.LI
Superf. alt ten glut115 n.q.
Fino buono ten glut115 n.q.
B. mer. ps>75 per hl116 n.q.
Mercan. ps>71-73 per hl n.q.
FRUMENTI ESTERI
North S. h14% ce2% n.q.
Francese ps 76/77117 n.q.
GRANONE N.LE COM.
Umidità 14% n.q.
Umidità 25% n.q.
ALTRI CEREALI
Orzo vestito estero n.q.
Orzo vest. n.le ps 56-60 n.q.
FARINE FRUM. TEN.118
W 300 prot. ss <13 n.q.
Tipo 00119 n.q.
Tipo 0120 n.q.
(Ind. molit./acq. f/p, vend./camionista)
Tipo 0 ce. 0,58/60 ins. n.q.
Tipo 0 ce. 0,58/60 rinf n.q.
FARINE GRANOTURCO
Bramata n.q.
Gialla nostrana n.q.
Spezz. mais farinoso n.q.
CASCAMI FRUM. TEN.
Crusca e cruschello n.q.
Tritello n.q.
Farinaccio n.q.
121
n.q.
GERME DI GRANONE
MANGIMI
FARINE ESTR. SOIA TOST.
N.le prot. 50% s.s. nor. n.q.
N.le prot. 50% s.s. prot. n.q.
SEMI DI SOIA
Nazionale n.q.
FARINA DI GRANONE
Uso zootecnico n.q.
RISI
Arborio n.q.
Vialone nano n.q.
S. Andrea n.q.
Padano n.q.
SOTTOPROD. DEL RISO
Mezzagrana n.q.
Grana verde n.q.
Farinaccio n.q.
Pula vergine n.q.
RISONI
Vialone nano (55-60) n.q.
FIENI
Maggengo prato irr. n.q.
Maggengo prato asc. n.q.
Agostano prato irr. n.q.
Agostano prato asc. n.q.
Terzuolo prato irr. n.q.
Erba medica taglio 1 n.q.
Erba medica taglio 2 n.q.
Erba medica taglio 3 n.q.
Erba medica taglio 4 n.q.
Paglia press. mietitr. n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
EURO/Q
VAR. %
SETT.
VAR. %
SETT.
EURO/Q
BOLOGNA
(Quotazioni del 29/5/2014)
FRUMENTO TEN. N.LE
(Rinfusa partenza)
N. 1 var. spec. forza 23,20 -0,43
N. 2 var. speciali122 21,25 -0,47
N. 3 fino123 20,95 -0,48
N. 4 buono merc. n.q.
–
N. 5 merc.kg/hl 70/72 n.q.
–
FRUM. TEN.EST.NAZ.TO
(Rinfusa arrivo)
Northern spring 30,20 -0,66
Canada W.R.S. n. 1 n.q.
–
Francese n.q.
–
Com. ps 75/77 ce2% n.q.
–
Aust. q.1 ps79 pr15% n.q.
–
A. q.II ps78 pr.12,5% n.q.
–
Ted. ps79 pr14% t.E n.q.
–
Ted. ps79 pr13% t.A n.q.
–
FRUM. DUR. N.LE
(Rinfusa partenza)
Pr. Nord fino124 28,95 0,00
–
Pr. Nord b. merc.125 n.q.
Pr. Nord. merc.126 n.q.
–
(Rinfusa arrivo)
127
Pr. Centro fino
29,10 0,00
Pr. Centro b. merc.128 n.q.
–
129
n.q.
–
Pr. Centro merc.
FRUM.DUR.EST.NAZ.TO
(Rinfusa)
Amber d. can. 1/2 n.q.
–
FARINE FRUM. TEN.
(Pr. n.le, f.co a. ins.)
00 granito sacco pol. 42,75 0,00
00 ce 0,50/0,40 s.c. 40,75 0,00
0 ce 0,65/0,51 s.c. 39,80 0,00
FAR. FRUM. T. Q. SUP.
(Insaccato arrivo)
Tipo 00 W 300 min127 51,15 0,00
Tipo 00 W 280 min128 50,20 0,00
Tipo 00 W 250 min129 47,40 0,00
SFARINATI FRUM. DURO
(Rinfusa arrivo)
Semola car. Lex 41,50 1,22
Semola car. <Lex 48,35 1,04
CRUSCAMI DI TENERO
(Rinfusa arrivo)
Crusca/cruschello 13,85 0,00
Tritello
Farinaccio
Cubettato
Cubettato estero
(Insaccato arrivo)
Crusca/cruschello
Tritello
Farinaccio
CRUSCAMI DI DURO
(Rinfusa arrivo)
Crusca/crus.llo/tritello
Cubettato
Farinaccio
Farinetta
GRANOTURCO
(Rinfusa arrivo)
N.le comune (h. 14%)
Est. naz.to Plata
Est. naz.to Yellow
Est. naz.to altre prov.
CEREALI MINORI
(Rinfusa arrivo)
Avena n.le bianca
Avena n.le rossa
Avena est. naz.ta b.
Avena est. naz.ta r.
Orzo n.le (59-60)
Orzo n.le (62-63)
Orzo n.le (65-66)
Orzo est. Naz.to
Segale n.le
Sorgo for. Rosso
Sorgo for. Bianco
SOTTOPR. USO ZOOT.
(Insaccato partenza)
Farina mais integrale
(Rinfusa arrivo)
Corn gluten feed
Distiller g. est. USA
Res.l.f.bisc/gris.h.6%
Res.l.b.sec/fro.h.13%
Res.l. pasta a. h.13%
SEMI OLEOSI
(Prod. n.le, f.co part.)
Soia h.14% imp.<2%
Giras. h.9% imp.<2%
FARINE VEG. ESTR.
(Rinfusa arrivo)
Soia tost. integ. n.le
Soia tost. integ. USA
14,45 0,00
17,65 1,73
13,90 0,00
n.q.
–
17,85 0,00
18,45 0,00
21,05 1,45
13,65
13,95
16,60
23,60
0,00
0,00
0,00
-2,07
19,90 -0,50
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
25,40
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
n.q.
n.q.
–
–
47,15 -3,08
46,95 -3,10
VAR. %
SETT.
EURO/Q
Soia tost. integ. Ar/B.
Girasole n.le
n.q.
n.q.
–
–
PRODOTTI VEGETALI
(Rinfusa arrivo)
ERBA MED. DISIDR.
Cub.to prot. 17% ex. n.q.
–
Cub.to prot. 16% I q. n.q.
–
Cub.to prot. 14% II q. n.q.
–
Balloni extra n.q.
–
Balloni I q. n.q.
–
Balloni II q. n.q.
–
ERBA MED. ESSICC.
Cub.to pr. 13,5% stq n.q.
–
FIENO PRATO POLIFETA
Cub.to pr. 8% stq n.q.
–
PAGLIA
Cubettato n.q.
–
PANELLI
(Rinfusa arrivo)
Lino Plata (Arg/egiz) n.q.
–
Altre provenienze n.q.
–
MELASSO
(F.co dep.port. RA)
Canna da zuc. 48/25 18,55 0,00
(F.co zucc.Emilia R)
Barbabietola da zuc. 18,25 0,00
POLPE BARBAB. ESS.
Pellets (rinf. arrivo) n.q.
–
Fettuccia (rinf. arrivo) n.q.
–
Fettuccia (sac. carta) n.q.
–
ERBA MEDICA PIAN.
I taglio in campo n.q.
–
II taglio in campo n.q.
–
III taglio in campo n.q.
–
IV taglio in campo n.q.
–
I taglio in cascina n.q.
–
II taglio in cascina n.q.
–
III taglio in cascina n.q.
–
IV taglio in cascina n.q.
–
ERBA MEDICA MONT.
I taglio in campo n.q.
–
II taglio in campo n.q.
–
III taglio in campo n.q.
–
I taglio in cascina n.q.
–
II taglio in cascina n.q.
–
III taglio in cascina n.q.
–
n.q.
–
FIENETTO
PAGLIA GRANO PRES.
In campo - rotoballe 6,00 0,00
VAR. %
SETT.
EURO/Q
In campo - balloni
7,00 0,00
(Quotazioni del 30/5/2014)
RISONI130
Comune Balilla n.q.
–
Comune Elio-Cripto n.q.
–
Comune Selenio n.q.
–
Sem. FlipperAlpeLido n.q.
–
Sem. Padano-Argo n.q.
–
Sem. Vialone nano n.q.
–
Fino Loto n.q.
–
Fino Ariete n.q.
–
Fino Augusto n.q.
–
Superfino Thaibonnet 230,00
–
Superfino Altre indica 230,00
–
Superfino Arb.-Volano n.q.
–
Superfino Baldo n.q.
–
Superfino Roma n.q.
–
Superfino Carnaroli 575,00 -4,96
BRESCIA
(Quotazioni del 31/5/2014)131
FRUMENTO
Var. spec.132 n.q.
F. ps b. 79/80 n.q.
B. mercantile133 n.q.
Altri usi n.q.
GRANOTURCO
N.le gial. base h.14% 19,25
MAIS
Granella ver. h. 30% n.q.
ORZO N.LE
Leggero ps <55 a 66 n.q.
Pesante ps 61/66 n.q.
ORZO ESTERO
(F/magaz./gen./inter)
Ps 66/67 n.q.
Ps 67/68 (f.co arrivo) 21,45
SFARIN. FRUM. TEN.134
(Con car. Lex)
Far. grano ten. 00135 51,00
Far. grano ten. 0136 n.q.
Farina 00 granito137 n.q.
(Con car. sup. <Lex)
Far. grano ten. W 200138 n.q.
Far. grano ten. W 400139 n.q.
SFARIN. FRUM. DURO
(F.co pastificio rinf.)
Semola 41,25
–
–
–
–
-0,52
–
–
–
–
-0,92
0,00
–
–
–
–
3,77
OSSERVATORIO EUROPEO
29-4
set.
Euro
5-11
set.
Euro
Var. %
22,20
22,20
=
29-4
set.
Euro
5-11
set.
Euro
20,90
-
20,90
-
=
-
-
-
-
20,70
20,00
20,60
19,80
19,25
20,40
20,00
19,80
20,60
20,05
19,25
20,65
-3,38
-1,00
=
1,26
=
1,23
-
-
-
19,50
19,50
19,50
19,90
=
2,05
Var. %
BELGIO
BELGIO
Bruxelles
DANIMARCA
Copenaghen
GERMANIA
Brema
Amburgo
Colonia
Mannheim
Monaco
Stoccarda
GRECIA
Serres
Salonicco
SPAGNA
Barcellona
Valencia
FRANCIA
La Nouvelle
Eure et Loire
La Pallice
Metz
Rouen
ITALIA
Bologna
Milano
Napoli
Padova
Roma
Torino
OLANDA
Rotterdam
AUSTRIA
Vienna
Wels
PORTOGALLO
Lisbona
Porto
FINLANDIA
Nokia
SVEZIA
Helsingborg
Norrkoping
REGNO UNITO
Cambridge
Londra
FRUMENTO
FORAGGERO
-
-
-
22,10
21,80
20,75
20,75
-
21,90
21,55
20,70
20,50
-
-0,90
-1,15
-0,24
-1,20
-
19,00
22,00
-
-
22,20
22,00
22,20
22,20
=
0,91
20,39
21,39
20,84
20,49
21,49
21,04
0,49
0,47
0,96
22,75
23,35
22,25
23,10
23,05
22,75
23,35
22,25
23,30
22,85
=
=
=
0,87
-0,87
-
-
-
19,10
-
18,95
-
-0,79
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Bruxelles
Courtrai
Liegi
Antwerpen
DANIMARCA
Copenaghen
GERMANIA
Brema
Dortmund
Dresda
Erfurt
Amburgo
Hannover
Colonia
Mannheim
Monaco
Stoccarda
FRANCIA
Metz
IRLANDA
Cork
Midlands
Dublino/Nord
est
Wexford
OLANDA
Rotterdam
AUSTRIA
Vienna
Wels
PORTOGALLO
Lisbona
Alentejo
Ribatejo e
Oueste
REGNO UNITO
Belfast
Bristol
Cambridge
Darlington
Edimburgo
Hull
Liverpool
Londra
19,50
19,90
2,05
19,50
19,50
=
20,80
20,90
0,48
-
17,00
-
21,10
-
-
-
-
-
-
19,39
19,50
19,33
19,24
19,47
19,24
-0,76
-0,16
-0,47
VAR. %
SETT.
EURO/Q
MORTARA
DERIVATI GRANOTURCO
(F/dom. cliente, sacco carta merce)
Farina nostrana 44,00
Farina fioretto 48,65
Farina bramata 44,40
Far. per mang. integr. 22,85
Spezz. degerm. ibr. 30,65
Germe (f.co/part.rinf.) 22,75
CASC. FRUM. TEN.140
Farinaccio 18,30
Tritello 14,65
Crusca e cruschello 13,85
PASTE SEM.GRA.DURO
(Prod. Gros/dett.)141
Conf. gr. 500 (pac.) 0,40
Conf. gr. 1000 (pac.) 0,73
Conf. kg 5 o più (kg) 0,65
RISI142
Semif. Padano 1,08
Semif. Vialone nano 1,33
Fino Ribe 0,90
Parboiled Fino Ribe 1,04
Superfino Roma 1,12
Superfino Arborio 1,19
143
FORAGGI
Fieno Maggengo 13,50
Fieno Agostano 13,50
Fieno Terzuolo 13,50
Fieno erba med. 17,00
9,00
PAGLIA144
EURO/Q
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
PAVIA
(Quotazioni del 28/5/2014)
RISONI
(Merce nuda)145
Comuni Elio
Comuni originario
Comuni Selenio
Comuni Cripto
Semif. Lido/sim.
Semif. Padano
Semif. Argo
Semif. Vial. Nano
Fine Loto
Fino Ariete
Drago e similari
Superf. Baldo
Superf. Roma
Superf. Arb./Vial.
Superf. Carnaroli
Indica Thaibonnet
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
VAR. %
SETT.
Indica Altre Indica
n.q.
RISI
(Merce sfusa, F/p/ris. Iva escl.)
Comune Originario 59,50
Comune Elio n.q.
Comune Selenio n.q.
Comune Cripto n.q.
Semifino Lido e sim. 70,00
Semifino Padano 150,00
Semifino Argo 150,00
Semifino Vial. nano 195,50
Fino Loto 71,00
Fino Ariete n.q.
Fino Drago e sim. n.q.
Superfino Baldo n.q.
Superfino Roma n.q.
Superfino Arb./Volano n.q.
Superfino Carnaroli n.q.
Indica Thaibonnet n.q.
Indica Altre Indica n.q.
Parboiled Grup. Ribe 81,00
Parboiled Thaibonnet 59,50
–
0,00
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
PIACENZA
(Quot. del 30/5/2014, f.co prod.)
GRANO TENERO
Var. spec. di forza146 n.q.
Superfino n.q.
Fino n.q.
B. mercantile n.q.
Altri usi ps <75 kg n.q.
n.q.
GRANO DURO
GRANOTURCO
N.le comune ibrido147 n.q.
ORZO
N.le leggero148 n.q.
pesante 62/66 kg n.q.
AVENA
Prod. 2004 n.q.
SOIA
In granella prod. 2007 n.q.
CASCAMI FRUMENTO
Farinetta n.q.
Farinaccio n.q.
Tritello n.q.
Crusca/crusc.lo n.q.
Crusca/crusc.lo rinf. n.q.
FARINE FRUMENTO
Tipo 00 W 300149 n.q.
Tipo 00 W 250150 n.q.
Tipo 00 W 200151 n.q.
Tipo 0 W 200151 n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
I PRINCIPALI MERCATI ESTERI
Quotazioni dei cereali rilevate dalla Commissione Ue sui mercati più rappresentativi; prezzi al produttore franco partenza, Iva esclusa al
quintale; al cambio in vigore il venerdì della settimana di riferimento; (*) franco arrivo
FRUMENTO TENERO
17
CEREALI
6-12 GIUGNO 2014
FRUMENTO DURO
29-4
set.
Euro
5-11
set.
Euro
Var. %
-
-
-
25,00
24,00
26,00
-
-
24,08
29,50
29,80
28,50
24,55
30,60
29,80
29,00
1,97
3,73
=
1,75
32,89
34,19
3,95
-
-
-
Euro Euro
GRECIA
Alexandroupolis
Larissa
Salonicco
Livadia
Volos
Serres
SPAGNA
Burgos
Cordoba
Siviglia
Saragozza
FRANCIA
Eure et Loire
Marsiglia
La Nouvelle
Depart
Sud-oueste
Rouen
ITALIA
Bologna
Cagliari
Catania
Foggia
Grosseto
Milano
Napoli
Roma
AUSTRIA
Vienna
Wels
PORTOGALLO
Lisbona
Alentejo
Porto
-
-
Buenos Aires
30,25
26,50
31,25
30,02
31,75
30,75
29,15
Londra
-
-
-
-
-
-
-
-
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
23
30
mag. mag.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
23
30
mag. mag.
Cereali
Frumento tenero Rouen 1
(nov.)
Frumento tenero Rouen 2 (gen.)
Orzo Rouen P1 (mar.)
Orzo Rouen P2 (gen.)
Granoturco Bordeaux P1 (gen.)
Granoturco Bordeaux P2 (mar.)
19,53 19,15
19,55 19,20
–
–
–
–
17,58 17,35
18,15 18,05
-1,92
-1,79
–
–
-1,28
-0,55
23
30
mag. mag.
Oli
Colza Ue (P1)
Colza Ue (P2)
Soia oland. grezzo (P1)
Soia oland. grezzo (P2)
Soia oland. grezzo (P3)
70,00
69,00
70,00
69,30
–
67,80
67,30
68,00
68,50
–
Palma grezzo
Sumatra-Malaysia (P1)
Palma grezzo
Sumatra-Malaysia (P2)
Palma grezzo
Sumatra-Malaysia (P3)
Girasole Ue (P1)
Girasole Ue (P2)
Arachidi grezzo any origin
Arachidi grezzo Refin
Arachidi grezzo (dic.)
Semi di soia Usa n. 2 P1
Semi di soia Usa n. 2 P2
St. Lawrence
Euro Euro
Var. %
sett.
65,66 62,84
-4,31
65,66 62,65
-4,59
–
–
–
69,70 68,35
69,70 38,53
–
–
–
–
–
–
38,88 38,13
–
–
-1,94
-1,68
–
–
–
-1,93
–
23
30
mag. mag.
CHICAGO
Ril. Chicago Board of Trade; al
produtt. franco partenza, Iva escl.
23 mag. 30 mag.
Euro
Euro
-3,14
-2,46
-2,86
-1,15
–
1 Cw 13,5%
1 Amber Durum
2 Amber Durum
3 Amber Durum
–
–
–
–
–
–
–
–
Marzo
Maggio
Luglio
Settembre
Dicembre
Gennaio
–
–
–
–
Fragrant (assoc.) 1 categ. 100%
Fragrant (assoc.) 2a categ. 100%
Bianco (assoc.) 1a categ. 100%
Bianco (assoc.) 2a categ. 100%
Bianco (assoc.) 3a categ. 100%
Bianco 5%
Winnipeg
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
23
30
mag. mag.
Cereali
Frumento (lug.)
Frumento (ott.)
Frumento (dic.)
Frumento (mar.)
Orzo (mag.)
Orzo (ott.)
Orzo (nov.)
Orzo (mar.)
Semi e farine
Semi di lino (mar.)
Semi di lino (mag.)
Farina di colza (dic.)
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
16,94
17,28
17,84
-
-3,71
-3,45
-3,02
-
Marzo
Maggio
Luglio
Settembre
Dicembre
Gennaio
13,81
13,73
13,73
-
13,48
13,25
13,24
-
-2,40
-3,52
-3,57
-
Marzo
Maggio
Luglio
Settembre
Dicembre
Gennaio
17,46
16,96
16,76
-
18,78
17,86
16,78
-
7,56
5,32
0,17
-
24,67
23,42
24,29
23,30
-1,54
-0,52
40,85
38,97
35,60
40,32
38,47
34,72
-1,30
-1,29
-2,49
40,65
38,45
35,66
-
40,52
38,39
35,33
-
-0,31
-0,15
-0,92
-
Avena
Riso
a
17,59
17,89
18,39
-
Granoturco
23
30
mag. mag.
Bangkok
Var. %
set.
Frumento
Grano
Semi
Colza (ago.)
Colza (nov.)
Colza (feb.)
Frumento (nov.)
Frumento (gen.)
Frumento (mar.)
Rotterdam
-
–
–
–
–
–
Semi e farine
Semi di soia Exports P1
Semi di soia Exports P2
Farina di soia Afloat
1,68
2,32
3,31
=
-8,10
=
=
23
30
mag. mag.
Cereali
Frumento Upriver P1
Frumento B. Aires P1
Frumento B. Aires P2
Granoturco Export P1
Granoturco Export P2
Parigi
29,75
25,90
30,25
30,02
34,55
30,75
29,15
Var. %
sett.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Riso grezzo
Marzo
Maggio
Luglio
Settembre
Semi di soia
Marzo
Maggio
Luglio
Agosto
Farina di soia
Maggio
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
NOTE CEREALI
(1) Min. 300 W - min. 300 fulling number;
(2) B.M.A. (Mec e similari);
(3) Cons.to su vagone al porto di sbarco;
(4) Con glutine sup. min. Lex;
(5) Per autotreno o cisterna completi - merce
sana leale mercantile
- imballaggio esc. Iva - pronta cons. e pag.;
(6) Imp. 1% um. 13% prot 13/14;
(7) Imp. 1% um. 13% prot 12/13;
(8) imp. 1% um. 14% prot 11,5;
(9) P/L 0,55 max, qualità superiore ai minimi di
legge;
(10) Rinfusa (da industriale o commerciante a
consumatore, f.co magazzino acquirente);
(11) F.co magaz. acquirente per prod. pellettato;
(12) P/L max 0,60, P.S. 80, glut. 34%, imp. 1%;
(13) P/L max 0,60, P.S. 80, glut. 32%, imp. 2%;
(14) Imp. 2%;
(15) Modame P.S. min. 76;
(16) Prodotti lavor. grano e mais sostit. uso
zoot.;
(17) Cubettate (rinf. arrivo);
(18) In conformità Dec. 2/07/89 n. 316;
(19) Carico a spese acq.te;
(20) Sano mercantile;
(21) Sano leale mercantile;
(22) Per disoleazione - prezzo acc. Interprof.;
(23) Con caratter. sup. min. Lex;
(24) Merce rinfusa sul veicolo f.co produttore o
grossista;
(25) W. Min. 280, P/L. max. 0,70, glutine non
inf. 34,5% ps 80, cs max 1;
(26) W. Min. 180, P/L. max. 0,60, glutine non
inf. 33% ps 76/77, ce 1;
(27) Ps 76/77 glutine non inf. 30% ce 1%;
(28) Ps 74/75, ce 2%;
(29) Ps min. 80 - imp. 1 % - W min. 280;
(30) Ps min. 78 - imp. 1 % - W min. 200;
(31) Ps min. 77 - imp. 1 % - i.c. 220;
(32) Ps inf. 76 - imp. 1%;
(33) In granella n.le h. max. 15%;
(34) A stagione base 25% h.;
(35) Cen. 0,5 gl. 7;
(36) Cen. 0,6 gl. 9;
(37) Cen. 0,45 gl. 12/13;
(38) Cen. 0,6 gl. 11/12;
(39) Pr. 42,5/44 stq;
(40) Prot. 36% stq;
(41) Prot. 19% stq;
(42) Dis. Pellets, Pr 15,5/16,5% stq f. 28;
(43) Pr. 7/8% stq fibra 35/40;
(44) Pr. 34% stq;
(45) Naz. e/o estere;
(46) Prot. 18,5% stq;
(47) Pr. 14/16 stq grassi 6/7;
(48) Prot. 55/58% stq;
(49) Prot. 17/18 stq;
(50) Per panificazione (max. 220 W);
(51) Prod. Nord Italia;
(52) Spec. domicilio acq.nte - in sacchi;
(53) F.co domicilio acq.nte - in sacchi;
(54) Scostamento / + 0,5% per punto di ps;
(55) Da commerciante - f.co domicilio
acquirente;
(56) Peso kg 80/hl, h. 11-12%, spez. max. 5%
farin. 1%, bianc. fino a 20%,
nulli 0,5%, volp. 4%. germ. assenti;
(57) Peso kg 78/80hl, h. 11-12%, spez. max.
5% farin. 1-2%, bianc. 21-35%,
nulli 0,5%, volp. 6%. germ. assenti;
(58) Peso kg 75/78hl, h. 11-12%, spez. max.
5% farin. 1-2%, bianc. 36% oltre,
nulli 0,5%, volp. 6%. germ. assenti;
(59) Nuova prod. (base kg 66/hl, 2% corpi
estranei);
(60) Base kg 42/hl, imp. Reale max. 4%);
(61) Cen. 0,8/0,85%;
(62) Cen. 0,85/0,90%;
(63) Cen. max. 0,50% (f.co arrivo);
(64) Manital, Salmone - peso hl >78 kg;
(65) Marzotto, Mec, Felino - peso hl >77 kg;
(66) Peso hl >74 kg;
(67) Sano, secco, leale, mercantile;
(68) A frattura farinosa;
(69) I˚ raccolta (sost. secca 33%);
(70) Nostrano in natura;
(71) F.co dest. Compreso;
(72) Proteine sul secco min. 11,0;
(73) Proteine sul secco min. 11,5;
(74) Proteine sul secco min. 12,0;
(75) Proteine sul secco min. 13,0;
(76) Insacc. imballaggio compreso;
(77) Consegna su motrice;
(78) Autotreno completo altre province;
(79) Consegna su motrice;
(80) Autotreno completo altre province;
(81) Merce f.co veicolo, rinfusa, partenza
magazzino venditore, Iva esc.;
(82) Ps min. 80 - imp. 1% - h 14% - W <280 P/L max. 0,8 - glutine min. 33%;
(83) Ps min. 77 - imp. 1% - h 14% - W <220 P/L max. 0,7 - glutine min. 28% - i.c. 280;
(84) Ps min. 74 - imp. 1% - h 14% - i.c. 220;
(85) Ps inf. 73 - imp. 1% - h. 14%;
(86) Merce nazionalizzata, rinfusa, f.co veicolo
partenza Venezia, Iva esc.;
(87) Ps 75/77;
(88) Prov. Kazakistan;
(89) Merce f.co veicolo, rinfusa, partenza
magazzino venditore,
secchi od essiccati, h. 15% Iva esc.;
(90) Base 25% h (f.co veicolo, partenza
magazzino venditore);
(91) Merce f.co veicolo, partenza magazzino
venditore, Venezia, Iva esclusa;
(92) Ps 52/54 - f.co magazzino;
(93) H. 14% - imp. 2%;
(94) Rinfusa, f.co partenza, Iva esc.;
(95) P/L max. 0,70 prot. ss min. 14;
(96) P/L max. 0,70 prot. ss min. 13,50;
(97) P/L max. 0,70 prot. ss min. 12;
(98) Ce 2% h. 15%;
(99) Ce 1% h. 15%;
(100) Ce 1% prot. 15%;
(101) Ce 2% prot. 15%;
(102) Ce 2% h. 15% f.co Modane;
(103) Ps 72/73 ce 2% h. 15,5%;
(104) B. 20% grassi stq;
(105) Rif. 28% stq;
(106) Rif. 26-27% stq;
(107) Prot. 16% stq cellulose 25% stq;
(108) Prot. 10% stq cellulose 30% stq;
(109) Prot. 58% stq;
(110) Ps 77/78 imp. 1% h. 14%;
(111) Ps 70/76 imp. 2% h. 14%;
(112) H. base 25%;
(113) H. 14% ps 57/60;
(114) Tara merce;
(115) Ps >78 per hl. - h. 14% - ce 1%;
(116) H. 14% - ce 1%;
(117) H. 15% - ce 2%;
(118) Ad alto tenore di glutine;
(119) Ceneri 0,45%; glutine 10-12 consist.;
(120) Ceneri 0,60%; glutine 10-12 consist.;
(121) Con grassi 20% su tal quale - h. 13% acidità 4% - merce f.co arrivo - runfusa;
(122) Kg/hl 79/80 min. ce 1%;
(123) Kg/hl 78/79 min. - ce 1%;
(124) Kg/hl 78/80;
(125) Kg/hl 75/77;
(126) P/L 0,55 max.;
(127) Kg/hl 72/73 min;
(128) P/L 4,8 max.;
(129) P/L 0,52 max.;
(130) Merce nuda, nei luoghi di prod., pronta
consegna, Iva esc.;
(131) Merce sana, secca, leale, mercantile Veicolo azienda produttore,- tele esc.-
pagamento alla consegna;
(132) Grani di forza;
(133) Ps base 76/78;
(134) Farine: f.co domicilio cliente, in sacco
carta per merce - 00 granito:
f.co pastificio, in sacco luta per merce;
(135) Ceneri 0,50 - glutine 7;
(136) Ceneri 0,65 - glutine 9;
(137) Per pasta fresca - ceneri 0,50 - glutine 7;
(138) Ceneri 0,50;
(139) Ceneri 0,65;
(140) F.co molino, sacco compreso; piccole
partite maggior. max euro 1,34 per 100 kg;
(141) F.co neg./dett., imb. grossista (legge
9/6/1971 n. 440);
(142) Merce f.co magazzino grossista, in
confezioni da gr. 1.000 o gr. 500 netti;
(143) Pressati su veicoli all'azienda del
produttore;
(144) B.M.A.: h. 14% - imp. 2%. Merce nuda
posta nei luoghi di produzione;
(145) Merce nuda posta nei luoghi di
produzione, pronta consegna, Iva esclusa;
(146) H. 14%, imp. 1% W >350, P/L non sup. a
0,60 F/N min. 325-335;
(147) Prod. 1999 (imp. Max 1%, h. 15%);
(148) Pl 0,5/0,6, proteine 11,50;
(149) Pl 0,50,6, proteine 14/15;
(150) Min. P/L 0,48 max. prot. ss min. 12;
(151) Min. P/L 0,55 max. prot. ss min. 11,5.
18
BOVINI
EURO/Q
6-12 GIUGNO 2014
VAR. %
SETT.
Quarti posteriori I
Quarti posteriori II
Quarti anteriori I
Quarti anteriori II
MODENA
(Quotazioni del 26/5/2014)
CAPI DA VITA
VITELLI
Baliotti r.pr. carne ext 5,15
Baliotti r.pr. carne 3,24
Baliotti pezz. neri I q. n.q.
Baliotti pezz. neri II q. n.q.
Ristallo Limousine 3,36
Rist.Charollaise inc fr 3,09
Ristallo incroci naz. n.q.
VACCHE
Bruna Alpina n.q.
Simmenthal n.q.
Frisona pezzata nera n.q.
CAPI DA MACELLO1
(Pr.ps vivo f.co mercato MO)
VITELLI
Razze e incroci carne 6,86
Pezzati neri 6,43
VITELLONI MASCHI
Razze pr.te da carne2 n.q.
Limousine 2,75
Charollaise inc. fr.I q. 2,61
Charollaise inc. fr.II q. 2,43
Incroci nazionali I q. 1,97
Incroci nazionali II q. 2,06
Simmenthal pez rossi 1,99
Polacchi 1,75
Pezzati neri I q. 1,50
Pezzati neri II q. n.q.
VITELLONI FEMMINE
Razze pr carne extra n.q.
Limousine 2,91
Charollaise incr. fran. 2,59
Simmenthal inc. naz. 2,08
Pezzate nere 2,42
TORI
Razze da carne n.q.
Pezzati neri n.q.
VACCHE
Razze da carne n.q.
Simmenthal I q. n.q.
Simmenthal II q. n.q.
Pezzate nere I q. n.q.
Pezzate nere II q. n.q.
CARNI FRESCHE
(Mac/dett. f.co acq.)
VITELLO NAZIONALE
Mezzene q. extra 8,61
Mezzene I q. 8,49
Mezzene II q. 7,59
Selle sgrassate I q. 11,73
Selle sgrassate II q. 10,73
Selle I q. 11,42
Selle II q. 10,02
Busti I q. 5,76
Busti II q. 5,04
VITELLONE
Mezzene q. extra 6,70
Mezzene I q. 6,12
Mezzene II q. 5,47
Quarti post sgras I q. 9,01
Quarti post sgras II q. 8,61
Quarti anteriori I q. 3,36
Quarti anteriori II q. 3,34
TORO
Mezzene I q. n.q.
Mezzene II q. n.q.
Quarti posteriori I q. n.q.
Quarti posteriori II q. n.q.
Quarti anteriori I q. n.q.
Quarti anteriori II q. n.q.
MANZO VITELLONE FM.
Mezzene q. extra 6,66
Mezzene I q. 6,27
Mezzene II q. 5,54
Quarti post sgras I q. 9,68
Quarti post sgras II q. 9,11
Quarti anteriori I q. 3,60
Quarti anteriori II q. 3,40
VACCHE I CATEG.3
Mezzene I q. 4,13
Mezzene II q. n.q.
Quarti post sgras I q. 4,89
Quarti post sgras II q. n.q.
Quarti anteriori I q. n.q.
Quarti anteriori II q. n.q.
VACCHE II CATEG.4
Mezzene I q. n.q.
Mezzene II q. n.q.
Quarti post sgras I q. n.q.
Quarti post sgras II q. n.q.
Quarti anteriori I q. n.q.
Quarti anteriori II q. n.q.
VITELLO NAZIONALE
(Mac./gr. f.co stab. m.)
Mezzene q. extra 8,20
Mezzene I q. 8,08
Mezzene II q. 7,18
Selle sgrassate I q. 11,33
Selle sgrassate II q. 10,31
Selle I q. 11,22
Selle II q. 9,82
Busti I q. 5,20
Busti II q. 4,51
VITELLONE
Mezzene q. extra 6,36
Mezzene I q. 5,78
Mezzene II q. 5,11
Quarti post sgras I q. 8,65
Quarti post sgras II q. 8,16
Quarti anteriori I q. 3,18
Quarti anteriori II q. 2,93
TORO
Mezzene I q. n.q.
Mezzene II q. n.q.
EURO/Q
0,00
0,00
–
–
0,00
0,00
–
–
–
–
-0,72
-1,53
–
0,00
0,00
-0,41
-0,51
-0,48
-0,50
-0,57
-0,66
–
–
0,00
-0,77
-0,95
-0,82
–
–
–
–
–
–
–
-1,15
-1,16
-1,30
0,00
0,17
0,00
0,00
-3,35
-3,82
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
–
-1,21
-1,22
-1,37
0,00
0,00
0,00
0,00
-3,70
-4,25
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
q.
q.
q.
q.
MANZO VITELLONE FM.
Mezzene q. extra
Mezzene I q.
Mezzene II q.
Quarti post sgras I q.
Quarti post sgras II q.
Quarti anteriori I q.
Quarti anteriori II q.
VACCHE I CATEG.3
Mezzene I q.
Mezzene II q.
Quarti post sgras I q.
Quarti post sgras II q.
Quarti anteriori I q.
Quarti anteriori II q.
VACCHE II CATEG.4
Mezzene I q.
Mezzene II q.
Quarti post sgras I q.
Quarti post sgras II q.
Quarti anteriori I q.
Quarti anteriori II q.
QUALIF. GRIGLIA CEE
(Fco stabil.macell.)5
VITELLONI MASCHI
Mezzene E1
Mezzene E2
Mezzene E3
Mezzene U1
Mezzene U2
Mezzene U3
Mezzene R1
Mezzene R2
Mezzene R3
Mezzene O1
Mezzene O2
Mezzene O3
Mezzene P1
Mezzene P2
Mezzene P3
VITELLONI FEMMINE
Mezzene E1
Mezzene E2
Mezzene E3
Mezzene U1
Mezzene U2
Mezzene U3
Mezzene R1
Mezzene R2
Mezzene R3
Mezzene O1
Mezzene O2
Mezzene O3
Mezzene P1
Mezzene P2
Mezzene P3
VACCA
Mezzene R1
Mezzene R2
Mezzene R3
Mezzene O1
Mezzene O2
Mezzene O3
Mezzene P1
Mezzene P2
Mezzene P3
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
6,24
5,86
5,11
9,22
8,75
1,64
2,96
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
3,80 0,00
3,30 0,00
4,49 0,00
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
3,27
2,70
3,76
n.q.
2,26
n.q.
0,00
0,00
0,00
–
0,00
–
n.q.
4,37
4,37
n.q.
4,11
4,11
n.q.
3,82
3,82
n.q.
3,20
3,20
n.q.
3,05
3,05
–
0,00
0,00
–
-0,36
-0,36
–
-0,39
-0,39
–
-0,47
-0,47
–
-0,49
-0,49
n.q.
4,87
4,87
n.q.
4,58
4,58
n.q.
3,77
3,77
n.q.
2,83
2,83
n.q.
2,01
2,01
–
0,00
0,00
–
-0,65
-0,65
–
-0,79
-0,79
–
-1,05
-1,05
–
0,00
0,00
2,45
2,55
2,55
2,07
2,38
2,54
1,67
1,87
1,87
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
CUNEO
(Quotazioni del 27/5/2014)
CAPI DA ALLEV./RIPROD.
VITELLI
(Razza piemontese, al capo)
Normali 404,00
Della coscia 665,00
Vitelli slattati 575,00
Manze n.q.
Vacche n.q.
CAPI DA MACELLO
(Iva esclusa, kg)
VITELLO LATTE/SANATO6
Piemontese normale 4,03
Piemont. della coscia 5,33
Forestiero normale n.q.
Forestiero della coscia n.q.
Blu Belga n.q.
VITELLONE PIEMON.7
Normale n.q.
Con tend. alla coscia n.q.
Della coscia n.q.
VITELLO FORESTIERO7
Normale n.q.
Con tend. alla coscia n.q.
Della coscia n.q.
Blu Belga n.q.
0,00
-1,48
0,00
–
–
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
EURO/Q
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
MANZO
BUE
VACCA
–
–
Grassa
Uso industriale
2,33 0,00
1,05 0,00
Normale
Della coscia
n.q.
–
2,15 0,00
EURO/Q
Incrocio oltre 500 kg
Nostrane I
Nostrane II
MANZARDE
VACCHE
I q.
II q.
III q.
Razze da carne
8
TORO
FIRENZE
(Quotazioni del 27/5/2014)
BESTIAME DA MACELLO
Vitelli lattanti 3,70
Vitelloni I qualità 2,93
Vitelloni II qualità 2,25
Vacche I qualità 1,45
Vacche II qualità 1,18
CARNI FRESCHE
(F.co mer/loc., gr/dett. Iva esc.)
VITELLA DA LATTE
Mezzene nazionali 5,55
Mezzene estere n.q.
Quarti anteriori n.li 2,53
Tronconi n.li9 7,95
Tronconi esteri9 7,85
VITELLONE
Mezzene n.li 4,75
Mezzene estere n.q.
Quarti anteriori n.li 2,85
Tronconi n.li9 7,30
Tronconi esteri9 n.q.
Tronc. n.li9 inf. 12 mesi n.q.
GRASSO GREG. OSSA10
Grasso (sego)11 n.q.
Ossa di macello bovine n.q.
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
–
–
–
0,00
–
–
0,00
–
0,00
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
PIACENZA
(Quotazioni del 28/5/2014)
VITELLI DA LATTE ALLEV.
(Da inc. r. preg. carne)
Maschi
Femmine
(Nostrani)
Maschi
Femmine
VITELLONI
Da ingrasso 6/12 mesi
Oltre 12 fino a 18 mesi
MANZE
(Prezzo al capo)
Gravide oltre 6 mesi I q.
Gravide oltre 6 mesi II q.
VACCHE
(Prezzo al capo)
Da latte I q.
Da latte II q.
DA MACELLO
VITELLI
Da latte razze da carne
Comuni nostrani
VIT./SCOT. EX. R. CARNE
Limousine maschi
Limousine femmine
Char./incr. franc. mas.
Char./incr. franc. fem.
Vitelloni polacchi
Altre razze importate
VITELLONI
Extra inc. c/carne raz.
Vitelloni I nostrani
Vitelloni II nostrani
SCOTTONE
Incrocio 380/500 kg
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
MANTOVA
CREMONA
(Quotazioni del 28/5/2014)
VITELLI ALLEV. BALIOTTI
(Ps vivo - f.co stalla)
Da incrocio 3,78
Frisona di I qualità n.q.
Frisona di II qualità n.q.
DA MACELLO
(Ps morto - f.co f. b. CR, pr. ind.)
Tori di I qualità 2,33
Tori II qualità n.q.
Manze (scottone) 2,45
Vit.one barbine da incr. n.q.
Vit.one barbine frisona n.q.
Vacche frisona I q. 2,28
Vacche frisona II q. 1,75
Vacche frisona III q. 1,10
Vitelloni incrocio I q. 3,48
Vitelloni incrocio II q. 3,10
Vitelloni frisona di I q. 3,14
Vitelloni frisona di II q. 2,48
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
n.q.
–
(Quotazioni del 29/5/2014)
DA MACELLO AL KG
Vacche di I qualità 1,01
Vacche di II qualità 0,83
Vit.oni incr. n.li12 2,08
Vit.oni incr. n.li tori c.13 1,90
Vitelloni limousine 2,69
Vitelloni charolaise 2,45
Vitelloni incr. francesi 2,37
Vitelloni simm. bavar. 2,09
Vitelloni polacchi 1,93
Vitelloni bruno bavaresi n.q.
Vitelloni pezz. neri n.li 1,60
Tori pezz. neri monta 1,09
Manze pezz. nere n.li n.q.
Manze incroci n.li12 n.q.
Manze incr. n.li tori c.13 n.q.
Manze limousine n.q.
Manze charolaise n.q.
VITELLI CARNE BIANCA14
(Al kg)
Pezzati neri francesi n.q.
Pezzati neri polacchi n.q.
Pezzati neri nazionali 2,48
ALLEVAMENTO DA LATTE
(Capi iscr. libro g., cad.)
MANZETTE PEZ.TE NERE
Da ingravidare 875,00
Gravide da 3 a 7 mesi1.305,00
Gravide oltre i 7 mesi1.440,00
VACCHE DA LATTE
Pez. nere sotto 5 anni n.q.
Pez. nere oltre 5 anni n.q.
(Capi non iscr. libro g.)
MANZETTE PEZ.TE NERE
Da ingravidare 635,00
Gravide da 3 a 7 mesi 895,00
Gravide oltre i 7 mesi1.070,00
VACCHE DA LATTE
Pez. nere sotto 5 anni n.q.
Pez. nere oltre 5 anni 114,00
VITELLI ALLEV. LATTE
(Cadauno)
SVEZZATI MASCHI
Pez. n. n.li 140/150 kg n.q.
Inc. fr. car. 160/180 kg n.q.
Simment. 180/200 kg n.q.
VIT. M. INC. TORI P.B.B.
(Al kg)
Da 45 - 50 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 4,25
Da 56 - 70 kg 4,65
V. M. TORI LIM./CHA./P.
Da 45 - 50 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 3,00
Da 56 - 70 kg 3,00
VIT. F. INC. TORI P.B.B.
(Al kg)
Da 45 - 50 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 3,99
Da 56 - 70 kg 4,39
V. F. TORI LIM./CHA./P.
Da 45 - 50 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 2,74
Da 56 - 70 kg 2,74
VITELLI M. PEZZ. NERI
(Al kg)
Da 40 - 45 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 2,50
Da 56 - 70 kg 2,50
VITELLI F. PEZZ. NERI
(Al kg)
Da 40 - 45 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 2,24
Da 56 - 70 kg 2,24
CARCASSE BOV. ADULTO
(Qualifica griglia CEE)
VITELLONI MASCHI
Carcasse E1 n.q.
Carcasse E2 4,23
Carcasse E3 4,14
Carcasse U1 n.q.
Carcasse U2 4,04
Carcasse U3 4,06
0,00
0,00
-0,48
-0,52
0,00
-0,41
-0,42
-0,48
-0,52
–
-0,62
0,00
–
–
–
–
–
–
–
-3,13
EURO/Q
Carcasse R1
Carcasse R2
Carcasse R3
Carcasse O1
Carcasse O2
Carcasse O3
Carcasse P1
Carcasse P2
Carcasse P3
VITELLONI FEM. (SCOTT.)
Carcasse E1
Carcasse E2
Carcasse E3
Carcasse U1
Carcasse U2
Carcasse U3
Carcasse R1
Carcasse R2
Carcasse R3
Carcasse O1
Carcasse O2
Carcasse O3
Carcasse P1
Carcasse P2
Carcasse P3
VACCHE/MANZARDE
Carcasse R1
Carcasse R2
Carcasse R3
Carcasse O1
Carcasse O2
Carcasse O3
Carcasse P1
Carcasse P2
Carcasse P3
VAR. %
SETT.
n.q.
–
3,76 -0,37
3,92 3,98
2,85 -8,45
3,32 0,76
3,31 -0,54
n.q.
–
2,55-12,18
2,98 4,39
n.q.
5,18
4,90
n.q.
4,61
4,60
n.q.
4,14
4,24
n.q.
n.q.
3,01
2,61
2,86
2,55
–
-0,42
4,37
–
2,04
1,86
–
7,88
-0,05
–
–
-2,65
–
7,72
–
2,64
3,03
n.q.
3,14
2,61
2,89
2,99
1,86
2,27
–
1,75
–
3,52
-9,57
-0,52
1,95
-2,11
-4,62
MILANO
0,00
0,00
0,00
–
–
0,00
0,00
0,00
–
2,70
–
–
–
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
-0,89
0,12
–
-2,27
0,57
OSSERVATORIO EUROPEO
LE CARNI BOVINE IN CARCASSA
Cat. A., rilevate dalla Commissione Ue; prezzi al produttore franco partenza, Iva esclusa al quintale; cambio in vigore il venerdì della settimana di riferimento
CLASSE U
CLASSE R
CLASSE URO
5-11mag. 12-18mag. Var. % % Interv. 5-11mag. 12-18mag. Var.% % Interv. 5-11mag. 12-18mag. Var.% % Interv.
- 351,62 352,00
Austria
348,84 349,45
0,17
- 355,29 355,37
0,02
0,11
- 336,49 336,37
Belgio
347,51 347,33
-0,05
- 312,36 312,40
0,01
-0,04
- 396,40 396,51
Danimarca
- 396,40 396,51
0,03
0,03
- 397,98 401,15
Finlandia
- 397,98 401,15
0,80
0,80
- 385,47 384,16
Francia
388,28 386,37
-0,49
- 380,70 380,40
-0,08
-0,34
- 358,09 358,17
Germania
353,82 354,03
0,06
- 362,95 362,90
-0,01
0,02
Gran Bretagna
- 429,98 433,92
Grecia
- 429,98 433,92
0,92
0,92
Irlanda
Irlanda del Nord
- 394,29 388,56
Italia
395,05 390,38
-1,18
- 391,18 381,16
-2,56
-1,45
- 383,88 382,58
Lussemburgo
386,49 386,28
-0,05
- 377,72 373,92
-1,01
-0,34
- 350,10 337,84
Olanda
- 350,10 337,84
-3,50
-3,50
- 378,92 377,87
Portogallo
381,16 381,60
0,12
- 377,15 374,91
-0,59
-0,28
- 374,06 375,53
Spagna
373,33 374,29
0,26
- 374,77 376,78
0,54
0,39
Svezia
- 356,70 350,41
-1,76
356,70 350,41
-1,76
-
(Quotazioni del 26/5/2014)
CARNI BOVINE
(Mac. o gros/det/ind.)15
BOVINO ADULTO
Categoria A-E
VIT.ONI M MEZZENE
S/rene classe E 4,60 -3,16
Classe U 4,25 -3,41
Classe R 3,45 -4,17
Classe O 2,75 -5,17
POSTERIORE
S/rene classe E16 6,00 0,00
Classe U 5,50 0,00
Classe R 4,38 0,00
Classe O 4,03 0,00
ANTERIORE
C/pancia classe E 3,25 -5,80
classe U 3,15 -5,97
classe R 2,83 -6,61
classe O 2,58 -7,21
VIT.ONI F MEZZENE
S/rene classe E 6,00 0,00
Classe U 5,60 0,00
Classe R 5,13 0,00
Classe O 3,83 0,00
POSTERIORE
S/rene classe E16 8,60 0,00
Classe U 7,50 0,00
Classe R 6,35 0,00
Classe O 5,30 0,00
ANTERIORE
C/pancia classe E 3,03 -6,20
classe U 2,75 -6,78
classe R 2,30 -8,00
classe O 2,15 -8,51
VACCHE CAT. D MEZZ.
S/rene classe R 2,85 0,00
Classe O 2,35 0,00
Classe P 1,78 0,00
POSTERIORE
S/rene classe R16 3,00 0,00
Classe O 2,28 0,00
Classe P 1,83 0,00
ANTERIORE
C/pancia classe R 1,55 0,00
Classe O 1,43 0,00
Classe P 1,25 0,00
VITELLI
(Mezzene o carcasse)
R. carni preg. q. extra 7,93 -2,46
Razze da carne di I 6,68 -2,91
Altre razze di II 5,45 -3,54
SELLE
(Posteriori di vitello)
R. carni pregiate extra 9,85 -1,99
Razze da carne di I 8,35 -2,34
Altre razze di II 6,65 -2,92
BUSTI
(Anteriori di vitello)
R. carni preg. q. extra 3,95 -7,06
Razze da carne di I 3,40 -8,11
Altre razze di II 2,85 -9,52
CARNE ANTERIORE17
Denerv. disos. per ind. 4,20 0,00
GRASSO BOVINO FRESCO17
Proven. da macelleria n.q.
–
Da ind. mac. e/o lavor. n.q.
–
–
Ossi bovini freschi18 n.q.
(Ps vivo Iva esc. f.co all. MI/prov.)
BOVINI DA MACELLO
Vit.oni m. r. carn. preg. ex 2,15 -4,44
Vit.oni m. altre r. carn. di I 1,95 -4,88
Vit.oni m. altre razze di I 1,05 -8,70
Vit.oni m. altre razze di II 0,90-10,00
Vit.oni f. r. carn. preg. ex 3,50 0,00
Vit.oni f. altre r. carn. di I 3,28 0,00
Vit.oni f. altre razze di I 2,05 0,00
Vit.oni f. altre razze di II 1,98 0,00
Tori altre razze di I 1,40 -3,45
Tori altre razze di II 1,23 -3,92
EURO/Q
Vacche raz. carne di I
Vacche altre razze di I
Vacche altre razze di II
Vacche altre razze di III
Vitelli latte r. c. pr. ex.
Vitelli altre razze di I
Vitelli altre razze di II
Vitelli da ingr. (Baliotti)
Frisona f/m
Incrocio f/m
Incr. pie blu belga f/m
VAR. %
SETT.
1,28
1,05
0,88
0,65
3,85
2,88
2,30
0,00
0,00
0,00
0,00
-2,53
-3,36
-4,17
1,95 5,41
3,40 3,03
4,90 2,08
MONTICHIARI
(Quotazioni del 30/5/2014)
CAPI DA MACELLO
Vacche I q. Frisona
Vacche II q. Frisona
Vacche III q. Frisona
Tori Frisoni I q.
Vetelloni Frisoni I q.
Vetelloni Frisoni II q.
Vitelloni inc. naz. I q.
Manze Sc. n. I q. <24 m.
Manze Sc. n. I q. >24 m.
Manze Charolaise
Manze Limousine
Manze incr. fr.
Vetelloni incr. fr.
Vetelloni Pezzato rosso
Vetelloni polacchi
Vitelloni Charolaise
Vitelloni Limousine
Vitelli da c.b. Fris. I q.
Vitelli da c.b. Pol. I q.
Vitelli da rist. Char. e inc.
Vitelle da rist. Limousine
Vitelle da rist. Char.
Vitelli da rist. inc. Fr. I q.
Vitelli da rist. inc. Fr. II q.
Vitelli da rist. Limousine
Vitelli da rist. Charolaise
Vitello d rist. Incr. Fr. I q.
Vitello d rist. Incr. Fr. II q.
Vitelli Baliotti inc. n./B.B.
Vitelli Baliotti naz.
Vitelli Baliotti pol. I q. c.b.
Vitelli Baliotti pol. I q. sv.
1,05
0,88
0,70
n.q.
1,30
n.q.
1,90
1,15
1,10
2,59
2,91
2,53
2,37
2,25
2,05
2,47
2,67
2,91
3,93
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
10,53
25,00
55,56
–
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-1,25
-1,32
-1,44
-1,20
-1,11
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
BRESCIA
(Quotazioni del 31/5/2014)
CAPI DA MACELLO
(Prod. o gross/dett. ps vivo)
VITELLONI BALIOTTI
Baliotti extra n.q.
Baliotti incroci n.q.
Baliotti bruna n.q.
Baliotti pezzati neri n.q.
VITELLI RAZZE
Bruna di I q. 2,65
Bruna di II q. 2,45
Francesi di I q. 4,35
Francesi di II q. 3,55
Frisona italiana di I q. 2,80
Frisona italiana di II q. 2,65
VITELLONI/MANZI RAZZE
Bruna di I q. 1,38
Bruna di II q. 1,15
Charolais e incr. di I q. 2,50
Charolais e incr. di II q. 2,25
Frisona italiana di I q. 1,55
Frisona italiana di II q. 1,35
Limousine di I q. 2,63
Limousine di II q. 2,35
Polacco di I q. 1,55
Polacco di II q. 1,35
VACCHE RAZZE
Bruna di I q. 1,05
Bruna di II q. 0,75
Frisona italiana di I q. 1,05
Frisona italiana di II q. 0,75
CAPI D'ALL. E DA LATTE
(Prod. o gross/dett. ps vivo)
BRUNA ALPINA
(Capi non iscr. libro g.)
Manzette da ingr. 840,00
Manze grav. 3/5 mesi1.080,00
Manze grav. 5/7 mesi1.250,00
Vacche latte <5 anni1.200,00
Vacche latte >5 anni 950,00
(Capi iscr. libro g.)
Manzette da ingr.1.070,00
Manze grav. da 3 mesi1.330,00
Manze grav. da 7 mesi1.550,00
Vacche latte <5 anni1.375,00
Vacche latte >5 anni1.050,00
FRISONA ITALIANA
(Capi non iscr. libro g.)
Man.tte pez. n da ing. 900,00
Man. pez. n grav. 3 ms1.142,50
Man. pez. n grav. 7 ms1.290,00
Vac. lat. pez. n <5 anni1.037,50
Vac. lat. pez. n >5 anni 850,00
(Capi iscr. libro g.)
Manz.tte pez. n da ing.1.150,00
Man. pez. n grav. 3 ms1.390,00
Man. pez. n gr. 5/7 ms1.600,00
Vac. lat. pez. n <5 anni1.355,00
Vac. lat. pez. n >5 anni1.000,00
–
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-3,51
-4,17
-1,96
-2,17
-3,13
-3,57
-1,87
-2,08
-3,13
-3,57
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
NOTE BOVINI
(1) Prezzo da allevatore o grossista a
industriale, grossista o dettagliante;
(2) Compresi i capi di peso inferiore a
450 kg;
(3) Vacca di razza prevalentemente da
carne: Chianina e derivati con prevalenti caratteri della Chianina, Perugi-
na, Marchigiana, Romagnola, Simmenthal, Piemontese;
(4) Vacca di oltre 4 anni di razza
diversa da quelle indicate alla voce
vacca di prima categoria o comunque
di qualità inferiore a quelle indicate
nella predetta voce;
(5) Per le mezzene con anomalie il
valore verrà stabilito sul posto, una
volta collaudate;
(6) Vitelli da latte alimentati o ingrassati esclusivamente con latte e farina
di latte, fino a kg 230;
(7) Maschio intero, o castrato a femmi-
na che non abbia partorito o non sia
gravida, del peso vivo superiore a kg
230 con tutti i denti da latte;
(8) Maschi interi dopo la prima mossa,
con due o più denti incisivi da adulto;
(9) Coscio e lombata, 6 cost., s. falda;
(10) Da raccoglitore a industria, merce
fresca o perfettamente nconservata allo stato naturale, resa partenza raccoglitore Iva esclusa;
(11) Raccolta in monte base resa
55-65%;
(12) Con tori pie blue belga;
(13) Limousine, Charolaise, Piemonte-
se;
(14) Da 230 a 260 kg;
(15) Carne macellata a norma Cee,
f.co partenza piazza Milano e provincia.
Pagamento contanti Iva esclusa;
(16) Taglio pistola;
(17) F.co macelleria o f.co industria di
macellazione e/o lavorazione a raccoglitore e/o utilizzatore finale, Iva esclusa;
(18) Provenienti da industria di macellazione e/o lavorazione (escluse le teste).
SUINI
6-12 GIUGNO 2014
EURO/Q
VAR. %
SETT.
EURO/Q
Magroni 65 kg
Grassi 146/160 kg
Grassi 161/180 kg
Grassi oltre 180 kg
FORLÌ
(Quot. del 26/5/2014, al kg)
DA ALLEVAMENTO
Da 20 kg 3,73
Da 30 kg 2,90
Da 40 kg 2,44
Da 50 kg 2,12
Da 60 kg 1,87
Scrofe da ripr. (Cad) 750,00
DA MACELLO
Da 130/144 kg 1,41
Da 145/156 kg 1,44
Da 157/176 kg 1,50
Oltre 176 kg 1,43
Scrofe I qualità 0,72
Scrofe II qualità 0,62
-1,06
-1,02
-0,41
0,00
0,54
0,00
3,68
3,60
3,45
3,62
1,41
1,64
MODENA
(Quotazioni del 26/5/2014)
SUINI ALLEV. INT.VO
(Pr. all./acq. f.co part. prod.)
Lattonzoli di 15 kg
LATTONZ./MAGRONC.
Lattonzoli di 25 kg
Lattonzoli di 30 kg
Lattonzoli di 40 kg
Magroni di 50 kg
Magroni di 65 kg
Magroni di 80 kg
Magroni di 100 kg
(Prez. prod. ps vivo)
Mg. mac. 90/115 kg
GRASSI DA MACELLO
Da >115 a 130 kg
Da >130 a 144 kg
Da >144 a 156 kg
Da >156 a 176 kg
Da >176 a 180 kg
Da >180 a 185 kg
Oltre 185 kg
Scrofe mac.lo I qual.
Scrofe mac.lo II qual.
GRASSI E SALUMI
(Prez. mac./ind.le)1
Pancetta fresca2
Panc.ne con bronza3
Coppa fresca4
(F.co stabil./acq.)5
PROSC. FR PER CRUDO
Ps 9/11 kg6
Ps 11/14 kg (pm 12,3)
(Senza piede)7
Ps 10/12 pm 11kg
Ps 12/14,8 pm13,2kg
(Prez. mac./ind.le)1
SPALLA FRESCA
Ref. Ital. - ps 5/7 kg
Disoss. e sgrass.
LOMBI
Modena interi
LARDO
Fresco cm. 3 +
Fresco cm. 4 +
LARDELLO
Con cotenna da lav.
GRASSO
Da fondere8
STRUTTO
Grezzo in cisterna
Raffinato in cisterna
GOLE
Con cotenna e magro
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
VERONA
(Quot. del 26/5/2014, f.co cas.)9
SUINI DA ALLEVAMENTO
Lattonzoli da kg 25 4,28
Magroncelli da kg 30 3,18
Magroni da kg 40 2,88
Magroni da kg 50 2,43
Magroni da kg 65 2,10
Magroni da kg 80 1,82
GRASSI DA MACELLO
(Pesa vic. vendita)
kg 131/145 n.q.
kg 146/160 1,39
kg 161/180 1,50
Oltre 180 kg 1,44
3,14
2,89
2,43
2,12
1,87
1,67
1,57
-1,26
-1,03
-0,82
0,00
1,63
1,83
1,95
1,64 3,21
1,41
1,44
1,50
1,49
1,42
1,37
n.q.
0,72
n.q.
3,74
3,66
3,51
3,55
3,72
3,85
–
4,38
–
–
1,46
4,90
1,41
(Quot. del 27/5/2014, f.co all.)
DA ALLEVAMENTO
(Iva esclusa)
15 kg 3,16
25 kg 2,27
30 kg 2,11
40 kg 1,90
50 kg 1,79
65 kg 1,60
80 kg 1,43
100 kg 1,42
CAPI DA MACELLO
115 kg 1,65
130 kg 1,65
144 kg 1,70
156 kg 1,74
176 kg 1,70
SCROFE FINE CARRIERA
categoria 1˚ 0,89
categoria 2˚ 0,79
categoria 3˚ n.q.
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
–
2,90 3,57
4,90 6,52
2,55 0,00
n.q.
–
0,98 -2,97
0,25 0,00
0,71 0,00
1,01 0,00
1,23 3,36
PESCARA
(Quot. del 26/5/2014, Iva 10%)
CAPI DA ALLEVAM.
Lattonzoli 15-30 kg 3,20
Magroncelli 35-60 kg 1,98
Magroni 65-90 kg 1,83
CAPI DA MACELLO
Grassi 100/150 oltre 1,35
SALUMI
(Produt./grossista)
Prosciutto Parma n.q.
Prosciutto nostrano n.q.
Salame puro suino n.q.
Mortad. puro suino n.q.
0,00
0,00
0,00
(Quotazioni del 27/5/2014)
SUINI DA MACELLO
(Ps vivo, f.co st./all. netto imp/grav.)
Grassi 0,93 0,00
Magroni pes.> 50 kg 1,58 -1,25
Magroni 40 kg 1,66 -1,19
Magroni leg. 25 kg 1,88 -1,05
Lattonzoli bianchi 2,78 0,00
CARNI FRESCHE
(F.co mer/loc., gr./det., Iva esc.)
Suini, ps morto10 1,63 -2,99
Lombo tg Modena 3,80 -1,30
PROD. INDUSTRIA SAL.
Pro.crudo nostr. 8,80 0,00
Pro.crudo spin. nostr. n.q.
–
Pro. toscano 11,00 0,00
Pro. crudo estero 7,00 0,00
Pro. crudo modenese 9,45 0,00
Pro. crudo Parma 11,30 0,00
Pro. crudo S. Daniele 12,50 0,00
Pro. cotto agg. polifosfati 5,50 0,00
Pro. cotto s/agg. polifosf. 8,25 0,00
Spalle cotte 3,60 0,00
Sal.Toscano piccolo 7,50 0,00
Sal.Toscano grande 8,25 0,00
Sal.tipo MI piccolo10 8,45 0,00
Sal.tipo MI grande10 9,00 0,00
Finocchiona 7,90 0,00
Mor. BO puro suino 7,33 0,00
Mor. BO I qualità 6,10 0,00
Mor. BO II qualità 4,25 0,00
Panc. tesa 6,40 0,00
Panc. tesa Amburgo 6,50 0,00
Salsiccia puro suino 5,10 0,00
Strutto raffinato pani 2,90 0,00
Cotechino n.q.
–
Zampone n.q.
–
REGGIO EMILIA
0,00
–
–
–
–
THIENE
(Quot. del 26/5/2014, ps vivo)
SUINI ALLEV. INT.VO
Lattonzoli 25 kg n.q.
Lattonzoli 30 kg n.q.
Magroni 40 kg n.q.
Magroni 50 kg n.q.
–
–
–
–
(Quotazioni del 28/5/2014)
DA ALLEVAMENTO
da 15 kg
da 25 kg
da 30 kg
da 40 kg
da 50 kg
da 65 kg
da 80 kg
da 100 kg
MACELLO PS VIVO
Magri 90/115 kg
MAIALI GRASSI MAC.
115/130 kg
130/144 kg
3,70
2,68
2,48
2,08
1,85
1,70
1,68
1,64
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1,52 0,00
1,37 0,00
1,40 0,00
1,42
1,48
1,48
1,45
1,42
EURO/Q
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
MACELLO
I qualità
II qualità
-0,47
-0,93
-1,03
-0,41
0,00
1,11
FIRENZE
3,41 4,28
1,88 5,03
3,55 2,31
144/156 kg
156/176 kg
176/180 kg
180/185 kg
oltre 185 kg
SCROFE DA
CUNEO
4,28 -0,70
VAR. %
SETT.
EURO/Q
0,77 0,00
0,65 0,00
MACELLO PS MORTO
115/125 kg 1,78 0,00
125/140 kg 1,84 0,00
140/145 kg 1,84 0,00
145/150 kg 1,79 0,00
Da 150 kg 1,75 0,00
SALUMI E GRASSINE
Pro.st. PR kg 8,5 olt. 8,74 0,00
Pro. nostr. kg 8 olt. 6,59 0,00
Pro.cot.n.li s/polif. 14,12 0,00
Pro.cot.est. s/polif. 9,91 0,00
Coppa stagionata 10,87 0,00
Salame crud. stag.to 12,51 0,00
Mort. puro suino I q. 6,62 0,00
Mort. puro suino II q. 6,01 0,00
Mort. t.misto SB cor. 4,81 0,00
Cotechino 5,18 0,00
Salsiccia 5,53 0,00
Pancetta tesa 4,25 0,00
Lardo pezz. media10 3,19 0,00
Strutt. conf. kg 10/20 1,81 0,00
TREVISO
(Quot. del 28/5/2014, Kg+Iva)
GRASSI
90/115 kg n.q.
115/130 kg 1,41
130/145 kg 1,42
145/160 kg 1,45
160/180 kg 1,51
oltre 180 kg 1,49
MAGRONI
da kg 40 2,44
da kg 50 2,12
da kg 65 1,85
da kg 80 1,66
LATTONZOLI
da kg 15 4,28
da kg 25 3,14
da kg 30 2,90
SCROFE
I qualità 0,72
II qualità n.q.
III qualità n.q.
–
3,68
3,65
4,32
4,14
4,20
-0,81
0,00
1,65
1,84
-0,70
-1,57
-0,68
2,86
–
–
CREMONA
(Quot. del 28/5/2014, suini vivi)11
DA ALLEVAMENTO
da 15 kg 4,30
da 25 kg 3,23
da 30 kg 2,93
da 40 kg 2,48
da 50 kg 2,09
da 65 kg 1,85
da 80 kg 1,66
da 100 kg n.q.
GRASSI MACELLO
115 kg n.q.
130 kg 1,42
144 kg 1,42
156 kg 1,45
166 kg 1,51
176 kg 1,51
180 kg 1,51
oltre 180 kg 1,48
-0,46
-0,62
-0,68
0,00
0,00
0,54
0,61
–
–
3,65
3,65
3,57
3,42
3,42
3,42
3,51
PAVIA
(Quotazioni del 28/5/2014)
GRASSI DA MACELLO
da 115 kg
da 130 kg
da 144 kg
da 156 kg
da 176 kg
oltre 176 kg
LATTONZOLI
15 kg
MAGRONCELLI
da 25 kg
da 30 kg
da 40 kg
da 50 kg
MAGRONI
da 65 kg
da 80 kg
da 100 kg
SCROFE DA MACELLO
(Peso vivo f.co part.)
I categoria
II categoria
III categoria
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
n.q.
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
VAR. %
SETT.
12/14,8 pm 13,2 s/p.
GRASSO DI SUINO
Da fond. esc. lard.lo
MANTOVA
(Quot. del 29/5/2014, ps vivo)
DA ALLEVAMENTO
da 15 kg 4,25
da 25 kg 3,14
da 30 kg 2,86
da 40 kg 2,41
da 50 kg 2,10
da 65 kg 1,85
da 80 kg 1,66
da 100 kg 1,58
DA MACELLO
90/115 kg n.q.
115/130 kg n.q.
130/145 kg n.q.
145/160 kg n.q.
160/180 kg n.q.
oltre 180 kg n.q.
SCROFE DA MACELLO
I qualità n.q.
II qualità n.q.
CARNI MAC.TE FR. KG
Pr.p.cr.10/12 kg 3,68
Pr p.cr. 12/14,8 kg 3,90
Pr. per cot. 9/11 kg n.q.
Lombi tg di Modena 3,05
Lombi tg di Milano n.q.
Lombi tg di Bologna n.q.
Sp. fr. p. cot. 5/7 kg n.q.
Spa. fr. disos./sgras. 2,87
Coppa fresca12 4,05
Fegato n.q.
Pancet. fres. squa.13 3,36
Pancettone 1,95
Grasso da fondere 0,23
Lard. fr. sp.3 cm.oltre 2,20
Lard. fr. sp.4 cm.oltre n.q.
Lardello raffr. c/cot. 1,00
Strutto grezzo14 0,68
Strutto raffin.15 1,02
-0,70
-1,26
-1,04
-0,82
0,00
1,65
1,84
1,28
–
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
–
0,00
–
–
–
0,00
2,53
–
3,07
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
BOLOGNA
(Quotazioni del 29/5/2014)
CAPI D'ALLEVAMENTO
(R. nostr. f.co az/prod., kg)
da 15 kg
da 25 kg
da 30 kg
da 40 kg
da 50 kg
da 65 kg
da 80 kg
da 100 kg
MAGRI MACELLERIA
(R. nostr. f.co az/prod., kg)
90/115 kg
GRASSI DA MACELLO
(R. nostr. f.co az/prod., kg)
116/130 kg
131/145 kg
146/160 kg
161/180 kg
oltre 181 kg
SCROFE DA MACELLO
I qualità
II qualità
CARNI FRESCHE
(Stabilim./grossista, kg)
Panc. fr. kg 3 e oltre
P.ne c/br. Kg 7,5/9,5
Coppa kg 2,3 e oltre
PROSCIUTTO PER COTTO
Kg 8/10
Kg 10/11,5
Kg 11,5/14,5
SPALLA
In osso - per cotto
Disossata e grassata
LOMBO
Modena intero
Milano intero
Bologna intero
LARDO
Fresco cm 3 e oltre
Fresco cm 4 e oltre
Fresco cm 5 e oltre
LARDELLO
Con cotenna da lav.
GOLA
Con cotenna e magro
S/cotenna e s/magro
PROSCIUTTO16
9/11 pm 10 kg s/pied.
11/14 pm13,2 kg s/p.
PROSCIUTTO TIPICO16
10/12 pm 11 kg s/pie.
4,28
3,14
2,89
2,43
2,12
1,87
1,67
1,57
-0,70
-1,26
-1,03
-0,82
0,00
1,63
1,83
1,95
1,64 3,21
1,41
1,41
1,44
1,50
1,49
3,76
3,74
3,66
3,51
3,55
0,72 4,38
n.q.
–
3,41 4,28
1,88 5,03
3,13 5,03
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
n.q.
–
2,90 3,57
3,63 3,57
n.q.
–
n.q.
–
2,55 0,00
n.q.
–
n.q.
–
0,98 -2,97
1,23 3,36
n.q.
–
2,71 0,74
3,15 1,61
n.q.
EURO/Q
–
VAR. %
SETT.
n.q.
Carcasse 75-95
chilogrammi
Carcasse 56%
Plerin (Francia)
Var. %
Euro sett.
1,58
1,65 4,43
1,61
1,61
=
26 mag. 28 mag.
54 Tvm
1,39
1,40 0,72
57 Tvm
1,41
1,42 0,71
60 Tvm
–
–
–
62 Tvm
–
–
–
Spagna
22 mag. 29 mag.
Suinetti Lleida 15
chilogrammi
2,17
2,12 -2,30
Selezionati 100-105
chilogrammi
1,39
1,40 0,72
Grassi Lleida -100-105
kg
Grassi 100-105
chilogrammi
Carcasse 2a categoria
Lombo congelato
Prosciutto refilato
Prosciutto senza piede
Prosciutto con piede
Prosciutto tipo York
Prosciutto taglio Serrano
Prosciutto taglio
Trevelez
Spalla York
Pancetta Bacon
Pancetta tipo Poire
115/130 kg
130/144 kg
144/156 kg
156/176 kg
176/180 kg
180/185 kg
oltre 185 kg
MILANO
1,46
1,47
1,51
1,53
1,49
1,42
1,39
2,10
2,08
2,03
2,00
2,05
2,16
2,21
SCROFE
I qualità
II qualità
III qualità
0,74 0,00
0,70 0,00
n.q.
–
PARMA
(Quotazioni del 30/5/2014)
DA ALLEVAMENTO
da 15 kg
da 25 kg
da 30 kg
da 40 kg
da 50 kg
da 65 kg
da 80 kg
da 100 kg
DA MACELLO
130/144 kg
144/156 kg
156/176 kg
176/180 kg
180/185 kg
oltre 185 kg
SCROFE DA MACELLO
I qualità
II qualità
CARNI FRESCHE S./GR.
PROSC. PER CRUDO
Parma 11,5/14,5 kg24
Parma 10,0/12,0 kg25
Da sale 8,5-10,0 kg
PROSC. PER COTTO
Fino a 11,5 kg
Da 11,5/14,5 kg
ALTRE C/FR SUINE/GRAS.
Coppa da 2,4 e oltre
Lombo taglio MO
Spalla disossata
Spalla per cotto
Trito da salame
Gola s/coten. s/magro
Pancetta squadrata
Lardello c/cot. da lav.
Grasso da fusione
Lardo spess. 3 cm+
Lardo spess. 4 cm+
Strutto raf.deo.cister.
Strutto grezz. cister.
SALUMI
(Produz. in partita)
Prosc. Parma 8,5/11 kg
Prosc. Parma <8,5 kg
Prosc. cr. st. >8 kg
Prosc. cr. st. <8 kg
Salame Fel. p. suino
Coppa Parma stag.ta
Pan. Parma c.c st.
4,24
3,13
2,85
2,40
2,08
1,72
1,57
1,54
-0,47
-0,95
-1,38
-0,83
0,00
0,58
1,29
1,32
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
0,77 2,67
0,65 3,17
3,51 0,00
3,72 0,00
2,70 0,00
n.q.
n.q.
–
–
4,26
4,25
2,90
n.q.
3,52
1,24
3,27
1,87
0,24
2,10
3,80
1,01
0,67
0,00
0,00
1,75
–
0,00
1,64
1,55
1,63
-1,65
0,00
0,00
-0,79
-1,18
10,60
6,90
7,35
6,05
10,65
8,96
6,75
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,67
1,89
PIACENZA
(Quot. del 30/5/2014, f.co ten.)
DA MACELLO
GRASSI MACELLERIA
130 kg n.q.
145 kg n.q.
160 kg n.q.
180 kg n.q.
DA ALLEVAMENTO
LATTONZOLI
15 kg n.q.
MAGRONCELLI
25 kg n.q.
30 kg n.q.
40 kg n.q.
50 kg n.q.
MAGRONI
65 kg n.q.
80 kg n.q.
100 kg n.q.
GRASSI E SALUMI
Cop. piac. D.O.P.26 n.q.
Coppa n.q.
Sal. piac. D.O.P.27 n.q.
Salame n.q.
Pan.ta piac. D.O.P.28 n.q.
Pan.ta tesa sotto v. n.q.
Naturale c/cotenna n.q.
Coppata scotennata n.q.
Prosciutto cotto29 n.q.
Comune n.q.
Lardo nostrano30 n.q.
Strutto pz. 5-10 kg n.q.
BRESCIA
(Quot. del 31/5/2014, ps vivo)
DA ALLEVAMENTO
Lattonzoli 15 kg 4,30
Lattonzoli 25 kg 3,24
Magroncelli 30 kg 2,97
Magroncelli 40 kg 2,46
Magroncelli 50 kg 2,11
Magroni 65 kg 1,88
Magroni 80 kg 1,71
Magroni 100 kg 1,59
VAR. %
SETT.
DA MACELLO
(Quotazioni del 26/5/2014)
DA ALLEVAMENTO
(F.co allevamento)17
LATTONZOLI
fino a 15 kg 4,32 -0,23
25 kg 3,24 -0,92
MAGRONCELLI LOCALI
30 kg 2,97 -1,00
40 kg 2,47 -0,80
MAGRONI LOCALI
50 kg 2,10 0,00
65 kg 1,79 0,00
80 kg 1,62 0,00
100 kg 1,55 0,00
DA MACELLERIA
(Ps vivo f.co partenza)
Magri 90/115 n.q.
–
(Ps morto f.co m. esc. on. m.)
Magri eviscerati18 n.q.
–
DA MACELLO
(Ps vivo f.co partenza)
Capi da 115 kg n.q.
–
130 kg n.q.
–
144 kg n.q.
–
158 kg n.q.
–
176 kg n.q.
–
oltre 176 kg n.q.
–
(Ps morto f.co m. esc. on. m.)
95 kg n.q.
–
109 kg n.q.
–
120 kg n.q.
–
131 kg n.q.
–
150 kg n.q.
–
oltre 150 kg n.q.
–
SCROFE DA MACELLO
(Ps vivo, f.co ps partenza)
I cat. 0,71 0,00
II cat. n.q.
–
III cat. n.q.
–
PEZZI STACCATI
(Nato/all.It., mac/ind, fco dest, Iva esc.)
PROSC. FR. PER COT. R.
8/10 kg n.q.
–
9/11,5 kg n.q.
–
11,5/14,5 kg n.q.
–
PROSC. FR. PER CRU. R.
9/11 kg (pm 10) n.q.
–
11/14,5 kg (pm 12) n.q.
–
PROD. TIPICA S/PIEDE
12/14,8 kg (pm 13) n.q.
–
12/14,8 kg (pm 13) n.q.
–
ALTRI SALUMI
Spal. fr. per cot. ref. n.q.
–
–
Disoss. e sgrass.19 n.q.
Carrè intero c/coppa n.q.
–
S/coppa (lombo MO) n.q.
–
Gola scot. s/magro n.q.
–
Int. c/coten.+magro n.q.
–
Lard.llo c/coten. lav. n.q.
–
Pan.tta fr.squ. 4/5 kg n.q.
–
Panc.ne c/bronza20 n.q.
–
Coppa fr. r. 2/2,5 kg n.q.
–
Lardo fresco 3 cm+ n.q.
–
Lardo fresco 4 cm+ n.q.
–
Trito mezz./prosc. n.q.
–
CARNI FRESCHE N.LI
(Sal.cio/gross./dett., Iva esc.)
Lonza e filetto n.q.
–
Lonza s/culatello n.q.
–
Lombo di spalla n.q.
–
Carré s/coppa21 n.q.
–
Carré s/puntine22 n.q.
–
Carré s/culatello23 n.q.
–
Carré c/pun.s/culat. n.q.
–
Fegato n.q.
–
Testa n.q.
–
Puntine di carrè n.q.
–
Puntine di busto n.q.
–
Puntine di elmo n.q.
–
Piedi n.q.
–
I PRINCIPALI MERCATI ESTERI
Euro
–
0,25 0,00
-0,69
-0,92
-1,00
-1,20
0,00
1,62
1,79
1,92
(5) I prezzi effettivi di mercato possono
variare del +/- 10% rispetto ai prezzi
unici indicati;
(6) Ps medio kg 10;
(7) Ps da 10 a 12 kg (ps medio kg 13,2);
(8) Escluso lardello;
(9) I prezzi dei suini lattonzoli, magroncelli e magroni si intendono f.co caseificio;
per i grassi da macello, alla pesa più
vicina ai luoghi di vendita, a pronta consegna e pagamento.
Le quotazioni si riferiscono sempre ai
suini di razza pregiata;
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
LE CARNI INDUSTRIALI
Euro
Var. %
Euro sett.
1,38
1,39 0,72
1,37
1,38 0,73
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Var. %
Euro
Euro sett.
Vleuten (Olanda)
16 mag. 23 mag.
Categoria 23 kg
2,06
2,00 -2,91
Montijo (Portogallo) 16 mag. 23 mag.
Classe extra A
–
–
–
26-1
2-8
Belgio
giu.
giu.
Carcasse 1a categoria
–
–
–
Carcasse 2a categoria
–
–
–
a
Carcasse 3 categoria
–
–
–
Lombo congelato
–
–
–
Prosciutto senza piede
–
–
–
Spalla
–
–
–
Pancetta
–
–
–
Lardo
–
–
–
Cotenna
–
–
–
Fegato
–
–
–
Franco partenza, al quintale; cambio al venerdì della sett. di riferimento
12-18 mag. 19-25 mag.
Var. %
% interv.
Austria
Belgio
Danimarca
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Irlanda
Italia
Lussemburgo
Olanda
Portogallo
Regno Unito
Spagna
Svezia
Media Ue
163,43
151,10
149,91
161,01
157,00
164,07
185,71
166,37
158,80
147,23
181,00
195,71
185,32
192,26
165,19
165,08
143,10
149,91
160,99
153,00
168,06
185,71
166,88
163,60
147,70
181,00
195,00
177,67
186,29
165,04
1,01
-5,29
=
-0,01
-5,29
2,43
=
0,31
3,02
0,32
=
0,31
-4,13
-3,11
-0,09
109,37
94,81
99,32
106,66
101,37
111,34
123,04
110,56
108,39
97,66
119,92
129,19
117,71
123,42
109,34
NOTE SUINI
(1) O da industriale a industriale, f.co
stabilimento venditore;
(2) Non salata, disossata e squadrata Ps kg 3 e oltre;
(3) Ps da 7,5 kg a 9,5 kg;
(4) Non salata, refilata da stagionare (kg
2,3 e oltre);
–
–
–
–
OSSERVATORIO EUROPEO
Prezzi al produttore franco partenza; lire al chilogrammo al cambio in vigore alla data di riferimento (Fonte: Ersaf Lombardia)
Var. %
Euro
Euro sett.
Germania
21 mag. 28 mag.
Carcasse classe E
–
–
–
Carcasse classe U
–
–
–
Carcasse classe R
–
–
–
a
Scrofe macellate 1
1,68
1,68
=
qualità
Scrofe macellate 2a
–
–
–
qualità
Danimarca
22 mag. 29 mag.
Carcasse 67-80 kg
1,45
1,47 1,38
Danish Crown
Carcasse 67-80 kg Tican
1,45
1,47 1,38
Suini da macello di 130
–
–
–
kg
Montfoort (Olanda) 16 mag. 23 mag.
Grassi 100-125
1,25
1,31 4,80
chilogrammi
EURO/Q
19
(10) 13-18 kg;
(11) Muniti di marchio di tutela;
(12) Refilata oltre 2,3 kg;
(13) Da 4 a 6 kg;
(14) Allo stato sfuso in cisterna;
(15) Deodorato, sfuso in cisterna;
(16) Il prezzo del prosciutto può variare
+/- 10%;
(17) Dall'allevatore al commerciante o
all'ingrassatore;
(18) Con frattaglie e testa, da 70 a 95
kg;
(19) Da 5,5 kg e oltre;
(20) 7,5/9,5 kg;
(21) Con puntine (taglio Modena);
(22) Taglio Milano;
(23) Senza puntine (taglio Bologna);
(24) Medio 12,6 kg;
(25) Medio 11,0 kg;
(26) Con stagionatura non inf. 6 mesi;
(27) Con stagionatura non inf. 45 gg.;
(28) Con stagionatura non inf. 60 gg.;
(29) I qualità (senza polifosfati);
(30) Pezzatura superiore a 15 kg.
20
POLLAME
6-12 GIUGNO 2014
VAR. %
VAR. %
EURO/Q SETT.
Piccioni
Capponi
FORLÌ
(Quotazioni del 26/5/2014)
ANIMALI VIVI
Polli b. terra leggeri
Polli b. terra pesanti
Polli g. terra pesanti
Galline terra medie
Galline terra pesanti
Galline batt. leggere
Galline batt. medie
Anatre mute maschi
Anatre mute femmine
Tacchini pes. maschi
Tacchini pes. femm.
Tacchini mini <3,8 kg
Faraone all. trad.
Piccioni
Conigli legg. <2,5 kg
Conigli pes. >2,5 kg
Galletti livornesi
Galletti golden comet
Pollastre rosse 120gg
Quaglie
Capponi all. trad.
UOVA N.LI FR. NAT.
(Reg. CEE 1511/96, al Kg)
Nat. S meno di 53gr
Nat. M 53/63 gr
Nat. L 63/73 gr
Nat. XL da 73 gr e più
(cad.)
Sel. S meno di 53 gr
Sel. M 53/63 gr
Sel. L 63/73 gr
Sel. XL da 73 gr e più
1,19
1,19
1,19
0,31
0,41
0,31
0,34
2,27
2,22
1,41
1,41
n.q.
2,00
5,70
1,67
1,75
2,72
2,67
4,10
3,10
n.q.
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
-4,57
-4,37
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,09 0,00
0,10 0,00
0,10 0,00
n.q.
–
0,11
0,13
0,13
0,15
0,00
0,00
0,00
0,00
THIENE
(Quotazioni del 26/5/2014)
POLLI NOVELLI VIVI1
Leggeri
Pesanti
2
GALLINE VIVE
Leggera a terra
Media a terra
Pesante a terra
Leggera in batteria
Media in batteria
FARAONE VIVE3
TACCHINI VIVI2
Giganti maschi
Giganti femmine
CONIGLI VIVI2
Leggeri
Pesanti
UOVA
(Fres. uso aliment.)4
XL
L
M
S
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
n.q.
–
VAR. %
EURO/Q SETT.
6,00 0,00
n.q.
–
UOVA
FR. SELEZ. CAT. A
(1/96 del 29/07/1996)(L./pezzo)
XL oltre 73 gr 0,15
L da 63 fino a 73 gr 0,13
M da 53 fino a 63 gr 0,13
S meno di 53 gr 0,11
-0,98
-2,99
-1,54
-1,82
MILANO
(Quotazioni del 28/5/2014)6
POLL. VIVO N.LE I SC.
(F.co allevamento)
POLLI
All. terra tg leg./med.
Tg pes. (oltre kg 2,7)
GALLINE
Pesanti a terra
Legg. e med. batteria
FARAONE
TACCHINE
TACCHINI
CONIGLI
(f.co allevamento)
ANITRE MUTE
Femmine
MACELL. N.LE FR. CL. A7
POLLI
Trad.li tg leg./med.
Pesante
Super pesante
Eviscerati
GALLI
Golden tradizionali
Livornesi tradizionali
GALLETTI
Eviscer. <a 750 gr
GALLINE
Trad.li tg legg./media
Evisc. tg legg./media
Pesante
Evisc. taglia pesante
FARAONE
Eviscerate
Tradizionali
TACCHINE
Eviscerate
TACCHINI
Eviscerate
ANITRE
Femmine trad.li
1,17 0,00
1,17 0,00
0,40
0,28
2,03
1,41
1,41
1,71
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
2,12 0,00
2,05
2,05
2,05
2,20
0,00
0,00
0,00
0,00
4,05 0,00
4,45 0,00
4,70 0,00
1,85
1,85
2,00
2,00
0,00
0,00
0,00
0,00
3,95 0,00
3,35 0,00
2,25 0,00
2,25 0,00
4,05 0,00
EURO/Q
Eviscerate 4,85 0,00
12,65 0,00
PICCIONI
5,50 0,00
QUAGLIE
PARTI DI POLLO
Petti con forcella 4,65 0,00
Cosciotti 2,05 0,00
Ali non separate 1,75 0,00
Fegati e cuori 3,15 0,00
Ventrigli 2,85 0,00
PARTI DI TACCHINA
Fese 4,80 0,00
Cosce 2,55 0,00
Ali non separate 1,65 0,00
PARTI DI TACCHINO
Fese 4,80 0,00
Cosce 2,35 0,00
Ali 1,65 0,00
MACELLATO7
POLLI
Eviscerati congelati
CONIGLI
Mac. freschi n.li
Ungheresi
UOVA IN NATURA8
(Norm./alta pigment.)
Cam. d'ar. fino 6 mm
PR. LIQ. PAST. REFR.9
Uova intere sgusciate
(Norm./alta pigment.)
Tuorlo
Albume
PR. PAST. E CONG.10
Uova intere sgusciate
(Norm./alta pigment.)
Tuorlo
Albume
11
UOVA CAT. A
XL grandis. >7312
L grandi 63/73 gr
M medie 53/63 gr
S piccole <di 53 gr
(Rilev. SO.GE.MI.)
POLLAME CAT. A
(F.co allev.)
POLLI
Trad. leggeri e medi
Pesanti
Super pesanti
Evisc. s/frattaglie
Fuori peso
GALLI
Golden comet
2,15 0,00
4,05 0,00
n.q.
–
1,00 0,00
1,45 0,00
2,60 0,00
1,30 0,00
1,80 0,00
2,90 0,00
1,60 0,00
15,10
12,90
12,40
10,70
2,00
2,00
n.q.
2,35
2,10
VAR. %
SETT.
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
4,05 0,00
Livornesi
4,45 0,00
4,70 0,00
1,75 0,00
1,75 0,00
1,80 0,00
3,35 0,00
n.q.
–
n.q.
–
2,20 0,00
2,20 0,00
4,45 0,00
n.q.
–
12,45 0,00
5,40 0,00
n.q.
2,00
1,70
3,10
2,85
–
0,00
0,00
0,00
0,00
4,60 0,00
2,65 0,00
1,75 0,00
4,60 0,00
2,55 0,00
1,75 0,00
3,70 0,00
3,90 0,00
n.q.
–
n.q.
–
15,00
12,70
12,20
10,60
0,00
0,00
0,00
0,00
PADOVA
(Quotazioni del 29/5/2014)
POLLI
(All. int.vo terra pigm)
Bianca pesanti 1,19 0,00
IL SETTIMANALE
CARTACEO E DIGITALE
PER IL SETTORE
AGROINDUSTRIALE
0,31 0,00
0,41 0,00
0,31 0,00
0,33 0,00
n.q.
–
1,19
1,19
n.q.
2,72
2,62
2,27
2,22
2,02
1,70
1,75
1,80
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-3,95
-3,85
-3,74
1,19 0,00
1,19 0,00
A terra pesanti
In batteria leggere
In batteria medie
0,39 0,00
0,31 0,00
0,33 0,00
GALLINE
(All. int.vo)
ANATRE MUTE
Femmine trad. 2,32 0,00
Maschi 2,52 0,00
OCHE
Da macello n.q.
–
FARAONE
All. int.vo a terra n.q.
–
Trad.le all'aperto 1,97 0,00
TACCHINI
Mini kg 3,300/3,700 n.q.
–
Pesanti femmine 1,37 0,00
Pesanti maschi 1,37 0,00
n.q.
–
CAPPONI
GALLETTI
Golden 2,62 0,00
Livornesi 2,62 0,00
Altri 2,47 0,00
PULCINI (CAD.)
Da carne misti 0,40 0,00
CONIGLI
Fino a kg 2,500 n.q.
–
Oltre i kg 2,500 n.q.
–
6,00 0,00
PICCIONI
3,12 0,00
QUAGLIE
UOVA
(Fr. sel. cat. A cad.)
XL grandis. >73 gr 0,15 0,00
L grandi 63/73 gr 0,13 0,00
M medie 53/63 gr 0,13 0,00
S piccole <di 53 gr 0,11 0,00
MACELLATO N.LE
POLLI
(All. int.vo a terra)13
Pigm. bianca pesanti 2,07 0,00
Pigm. gialla pesanti 2,07 0,00
Rosticceria kg 1/1,3 2,37 0,00
GALLINE
All. pesanti 2,22 0,00
Medie 1,97 0,00
Medie a busto 1,82 0,00
ANATRE MUTE
Femmine 4,15 0,00
A busto 5,05 0,00
FARAONE
All. int.vo a terra 3,05 0,00
TACCHINI
Femmine a busto 2,26 0,00
Maschi a busto 2,26 0,00
GALLETTI
Golden 3,85 0,00
Livornesi 4,05 0,00
CONIGLI
Eviscerati n.q.
–
PICCIONI
Parz. evisc. c/tes/za. 13,20 0,00
QUAGLIE
Evisc. a busto 5,65 0,00
PARTI DI POLLO
Petti con forcella 4,75 0,00
Cosciotto 2,12 0,00
Ali non separate 1,72 0,00
Fegati e cuori 2,85 0,00
Ventrigli 2,85 0,00
PARTI TACCHINA
Fesa s/spal. a cuore 4,85 0,00
Cosce 2,47 0,00
Ali 1,62 0,00
PARTI TACCHINO
Fesa s/spal. a cuore
Cosce
Ali
www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole
EURO/Q SETT.
Gialla leggeri
Gialla pesanti
GALLETTI
Eviscerati
GALLINE
Trad. legg. e medie
Pesanti
Evisc. s/frattaglie
FARAONE
Trad.
Allevate all'aperto
CAPPONI
Tradizionali
TACCHINE
Evisc. s/frattaglie
TACCHINI
Evisc. s/frattaglie
ANATRE
Femmine trad.
Evisc. s/frattaglie
PICCIONI
Evisc. s/frattaglie
QUAGLIE
Evisc. s/frattaglie
SEZIONI DI POLLO
Petti con forcella
Cosciotti
Ali non separate
Fegati e cuori
Ventrigli
SEZIONI DI TACCHINE
Fesa
Cosce
Ali
SEZIONI DI TACCHINI
Fesa
Cosce
Ali
CONIGLI
N.li leggeri
Pesanti
Refrigerati ungheresi
Altre prov. extra Cee
UOVA REG. CEE
XL grandis. >73 gr
L grandi 63/73 gr
M medie 53/63 gr
S piccole <di 53 gr
VAR. %
EURO/Q SETT.
CUNEO
(Quotazioni del 27/5/2014)
POLLAME
Galline all. trad.le
(All. int.vo terra)
Gal. tg m. kg 1,8/2,7
Gal. tg pes. >kg 2,7
(All. batteria)
Gal. batt.tg leggera
Gal. batt.tg media
Polli all. trad.le
(All. int. terra)
Polli a pig. g. leg.
Polli a pig. g. pes.
Polli kg 2,8 e oltre
Gal.tti tipo Livornesi
Gal.tti Golden comet
Anatre maschi5
Anatre femmine5
Faraone all. int.vo
Con. m.leg kg 2,3/2,5
Con. m.m. kg 2,5/2,7
Con.m.pes. >kg 2,7
VAR. %
EURO/Q SETT.
4,85 0,00
2,42 0,00
1,62 0,00
MACELLO
Polli evisc. cong.
2,12 0,00
ROMA
(Quot. del 28/5/2014, Iva esc.)
UOVA N.LI FRESCHE
XL 15,05
L 12,85
M 12,35
S 10,45
0,00
0,00
0,00
0,00
VERONA
(Quotazioni del 30/5/2014)
PROD. AVIC. PS VIVO14
POLLI
(All. int. terra pigm b)
Pesanti
(All. int. terra pigm g)
Leggeri
Pesanti
GALLINE
(All. int.vo a terra)
Medie
Pesanti
(All. int.vo in batteria)
Livornesi
Leggere
Medie
OCHE
ANITRE MUTE
Femmine
Maschi pes. taglio15
FARAONE
All. tradizionale
TACCHINE
Mini da kg 3,5/3,8
Medie da kg 4,0/4,5
TACCHINI PESANTI
Femmine
Maschi
CAPPONI
All. tradizionale
GALLETTI
Golden comet
Tipo livornese
Altri
CONIGLI
(All. nazionale)
Fino a kg 2,500
Oltre kg 2,500
UOVA FR CAT. A16 17
XL grandis. >73
L grandi 63/73 gr
M medie 53/63 gr
S piccole <di 53 gr
POLLAME MAC.TO FR.
(Classe A)
Polli trad.li leg./medi
Polli trad.li pesanti
Polli evisc. s/frattaglie
Galli G.comet trad.li
Galli livornesi trad.li
Galline trad.li medie
Galline trad.li pesanti
Galline evisc. pes.17
Galline evisc. leg.17
Faraone tradizionali
Tacchine evisc.17
Tacchini evisc.17
Anitre femmine trad.li
Anitre femm. evisc.17
PARTI POLLO
Petti con forcella
Cosciotti
Ali non separate
PARTI TACCHINA
Fesa
Cosce
Ali
PARTI TACCHINO
Fesa
Cosce
Ali
CONIGLI MACELLATI
Freschi n.li
1,19 0,00
1,19 0,00
1,19 0,00
0,31 0,00
0,41 0,00
0,18 0,00
0,31 0,00
0,33 0,00
n.q.
–
2,22 0,00
2,27 0,00
2,02 0,00
n.q.
n.q.
–
–
1,41 0,00
1,41 0,00
n.q.
–
2,62 0,00
2,72 0,00
2,52 0,00
1,52 -5,59
1,58 -5,39
15,10
13,00
12,80
10,80
0,00
0,00
0,00
0,00
2,10
2,10
2,38
3,85
4,20
1,80
2,00
2,00
1,80
3,05
2,30
2,30
3,95
4,85
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
4,75 0,00
2,10 0,00
1,73 0,00
4,85 0,00
2,53 0,00
1,70 0,00
4,75 0,00
2,33 0,00
1,70 0,00
3,55 -2,74
OVINI ED EQUINI
VAR. %
EURO/Q SETT.
Montoni di II qualità
MODENA
(Quotazioni del 26/5/2014)1
3,75
2,25
Agnello
Capretti
Montone
PESCARA
OVINI
3,93
3,55
0,88
0,60
1,24
Pecore grasse
Pecore magre
1,28
0,70
0,00
0,00
CARNI FRESCHE
(F.co mercato locale)3
3,15
3,10
60,00
0,00
0,00
0,00
Agnelli interi
Carc.ag. n.le14/16 kg
Pecore grasse n.li
3,25
4,75
n.q.
0,00
0,00
–
n.q.
VAR. %
EURO/Q SETT.
Francesi di I
–
EQUINI DA
Puledri da latte
Puledri
n.q.
n.q.
–
–
Ovini adulti6
n.q.
–
Fino a 8 kg di I
Oltre 8 kg
7,60
7,35
0,00
0,00
8/12 kg
12/14 kg
14/16 kg
n.q.
8,30
n.q.
–
0,00
–
Di I
8,30
0,00
AGNELLI7
CAPRETTI
1,85
– OVINI
n.q.
n.q.
–
–
MACELLO
Puledri di I
Cavalli di I
OVINE
AGNELLONE8
PIACENZA
0,00
Cavalli
MILANO
CARNI
4
(Quotazioni del 28/5/2014)
EQUINI
1,78
VAR. %
EURO/Q SETT.
(Quotazioni del 26/5/2014)5
OVINI
FIRENZE
0,00
4,42 (Quotazioni del 27/5/2014)
0,00 DA MACELLO
0,00 (Quotaz. ps vivo)2
0,00
Agnelli da latte2
VAR. %
EURO/Q SETT.
0,00
(Quotazioni del 27/5/2014)
0,00 DA MACELLO
0,00 (Iva esclusa)
(Quotazioni del 26/5/2014, Iva 10%)
Agnelli di I qualità
Agnelli di II qualità
Pecore di I qualità
Pecore di II qualità
Montoni di I qualità
0,97
CUNEO
OVINI/CAPRINI MAC.
Agnelli 10/14 kg
Pecore
VAR. %
EURO/Q SETT.
Agnelli fino a 20 kg
Castrati fino a 70 kg
Capretti cad.
Becco cad.
Pecore al kg
Montone cad.
Capre cad.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00 BRESCIA
0,00 (Quotazioni del 31/5/2014)
0,00 EQUINI
0,00
0,00
Puledri I qual.
Cavalli I qual.
–
–
Cavalli II qual.
2,10
1,70
1,40
0,00
0,00
0,00
MONTICHIARI
(Quotazioni del 30/5/2014)
EQUINI
Puledri lattoni I qualità
Puledri lattoni II qualità
Puledri s. I q. (inf. 2 anni)
Muli - asini I qualità
Muli - asini II qualità
Cavalli da macel. I qual.
Cavalli da macel. II qual.
Cavalli da macel. III q. (m.)
2,10
1,85
1,64
1,24
0,87
1,90
n.q.
n.q.
VAR. %
EURO/Q SETT.
NOTE AVICUNICOLI ED EQUINI/OVINI
AVICUNICOLI
(1) D'all. int. a terra a pigmentaz. gialla;
(2) D'allevamento intensivo;
(3) D'allevamento intensivo a terra;
(4) Uova fresche per uso alimentare: da
produttore a grossista, merce franco
luogo di produzione, guscio bianco, proveniente da allevamento industriale,
franco luogo di produzione, alla rinfusa.
Uova a guscio rosso, maggiorazione di
L. 3 per uova superiori a gr 60; L. 2 per
uova da 45 a 50 gr (ultima settimana di
rilevazione). Uova prezzi nominali;
(5) Mute di Berberia;
(6) Prezzi ufficiale accertati dalla commissione consultiva della Camera di
commercio di Milano presso la sala
contrattazioni della SO.GE.MI. Prima
scelta (cat. A), Iva esclusa, reso base
Milano per pronta consegna e pagamento;
(7) Reso Base Milano;
(8) Destinato esclusivamente al consumo diretto; da produttore ad utilizzatore finale, franco partenza, Iva esclusa;
(9) In cisterna, +4˚C;
(10) In imballi da 20 kg, - 18˚C;
(11) In base al regolamento Cee
1511/96 del 29.7.96 (G.U. Cee L. 189
del 30.7.96),
le uova selezionate della Categoria A
sono classificate secondo le seguenti
categorie di peso.
(12) 100 pz;
(13) Parzialmente eviscerati a pigmenta-
zione;
(14) Prezzi nominali;
(15) Per merce a peso vivo al kg, di
produzione esclusivamente nazionale resa sul luogo di produzione, a pronta
consegna e pagamento Iva escl.;
(16) Per merce imballata, selezionata,
posta f.co centro imballaggio, al pezzo,
Iva esclusa;
(17) Senza le frattaglie.
OVINI/EQUINI
(1) Peso vivo, f.co mercato bestiame
Modena;
(2) F.co stalla allevatore, al netto di
ogni imposta o gravame;
(3) Da grossista a dettagliante, Iva esclusa;
(4) Senza pelle, prod. Locale;
(5) Carne macellata a norma Cee, f.co
partenza Milano e provincia, pagamento in contanti Iva esclusa;
(6) Senza testa e frattaglie;
(7) Con testa e frattaglie;
(8) Senza testa e frattaglie, età inf. a 1
anno.
CASEARI
6-12 GIUGNO 2014
VAR. %
SETT.
EURO/Q
Pura panna11
Risp. Class. Cee
Zang.to cr. fr. burrif.
Siero di latte12
MODENA
(Quotazioni del 26/5/2014)
DERIVATI DAL LATTE
(Pr. f.co luogo prod.)
Zang.to cr. fr. burrif.1
FORM. PARM.-REGG.
(Pr. f.co mag./vend.)
Qualità: scelto, 18 mesi
Qualità: scelto, 24 mesi
(Forme scelte)2
Prod. fino a 30 m. e oltre
EURO/Q
1,95 -2,50
9,13 -1,08
9,73 -1,02
11,33 -0,88
NOVARA
(Quot. del 26/5/2014, f.co cas.)3
DERIVATI DAL LATTE
Zang.to cr. fr. burrif. 2,50
Burro pastorizzato 2,65
Gorg. piccante fresco4 4,90
Gorg. piccante maturo4 7,13
Gorg. dolce fresco5 4,35
Gorg. dolce mat.5 6,15
Siero gorg. fr. euro/100 lt 2,40
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
VAR. %
SETT.
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
9,50 0,00
FORMAGGI13
GRANA PADANO
Stag. min. 15 mesi 8,00
Stag. min. 12 mesi 7,45
Stag. min. 10 mesi 6,90
PROVOLONE
Merce fresca 5,28
Stag. oltre 3 mesi 5,53
MONTE VER.SE DOC
A latte intero 5,49
D'allevo fresco 6,15
Mezzano 7,05
Vecchio 8,50
LATTE SPOT (IN CIST., F.A.)
Nazionale crudo 3,75
Est. tit. 3,5% (Ger.-Aus.) 3,70
Magro past. tipo 0,03 2,15
Panna di centr. 40% 17,25
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
CUNEO
PESCARA
(Quot. del 26/5/2014, pr./gr.)
PARM. REGG. SCELTO
Produzione 1
Produzione 2
GRANA PAD. SCELTO
Produzione 1
Produzione 2
PECORINO
Nostrano
Sardo 8/10 m. stag.
PROVOLONE
Dolce
Stag. oltre 6 mesi
BURRO
(Prod./gros. f.co arr.)
Extra pani kg 1 e olt.
Extra pani gr 100/500
Extra p. kg 10 e olt.
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
THIENE
(Quot. del 26/5/2014, f.co cas.)6
PRODOTTI CASEARI
Burro di affioramento n.q.
Zang.to cr. fr. burrif. n.q.
Atto a div. Asiago pres. n.q.
Asiago pres. Dop n.q.
Atto a div. Asiago All.7 n.q.
Asiago Allevo Dop vec.8 n.q.
Atto a div. G.P. 6/9 mesi n.q.
G. Pad. Dop >12 mesi n.q.
Siero di latte n.q.
Latticello n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
VERONA
(Quotazioni del 26/5/2014)
BURRO9
Pura pan. aff. past.10
Di siero
n.q.
n.q.
–
–
(Quot. del 27/5/2014, f.co cas.)
BURRO
(Pani da 25 kg e olt. non conf.)
Di centrifuga di latte 3,65
Di affioramento n.q.
Di siero centrifugato 3,05
FORMAGGI
(I q. forme scelte non conf.)
GRANA PADANO
31/90 giorni n.q.
1 anno di stagionatura 8,50
ROBIOLA
Delle Langhe 5,00
Comune 5,00
GORGONZOLA
Fresco 6,30
Maturo con 2 mesi stag. 6,50
ITALICO
Fresco 5,80
Maturo (1 mese stag.) 5,80
5,80
CRESCENZA
FONTAL
Fuori sale 6,20
Maturo 6,85
FORMAGGI D.O.P.
Bra Duro 8,70
Bra Tenero 7,60
Raschera 7,60
Toma piemontese 7,60
Castelmagno 11,00
Murazzano 10,00
0,00
–
0,00
–
0,00
-1,96
-1,96
0,00
0,00
EURO/Q
Prod. 2006 l. gen.-apr. n.q.
–
Prod. 2006 set.-dic. n.q.
–
Prod. 2007 gen.-apr. 11,68 0,00
Prod. 2006 - I stag. n.q.
–
Siero di latte 0,43 0,00
CREMONA
(Quotazioni del 28/5/2014)
BURRO
Burro pastorizzato 3,05 0,00
Zang.to cr. fr. burrif. n.q.
–
Burro15 n.q.
–
PROVOL. VALPADANA
<3 mesi stag.ra 5,63 0,00
>5 mesi stag.ra 5,88 0,00
PROVOLONE
<3 mesi stag.ra 5,45 0,00
>5 mesi stag.ra 5,70 0,00
16
GRANA
Stag. 60/90 gg. f.sale n.q.
–
GRANA PADANO17
Stag.ra di 9 mesi 7,00 0,00
Stag.ra 12/15 mesi 7,63 0,00
Stag.ra >15 mesi 8,18 0,00
LATTE SPOT (F.P.; A 60 GIORNI)
Latte nazionale crudo
Periodo: 1-15 aprile 0,40 0,00
Periodo: 16-30 aprile 0,39 0,00
Latte estero past. (3,6% gr. su p/v)
Francese n.q.
–
Tedesco n.q.
–
Latte estero scremato n.q.
–
PARMA
(Quotazioni del 30/5/2014)
DERIVATI DAL LATTE
Zang.to cr. fr. burrif. 1,95 0,00
FORM. PARM.-REGG.
Prod. 1/1-30/4 2009 n.q.
–
Prod. 1/5-31/12 2009 n.q.
–
0,00
0,00
GRANA PADANO19
Burro di affioramento
Zang.to cr. fr. burrif.
Stag.ra 9 mesi
Stag.ra 12/15 mesi
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
Fuori sale
Maturo
n.q.
n.q.
–
–
Magro
n.q.
–
QUARTIROLO
CRESCENZA
MASCARPONE
TALEGGIO
SIERO DI LATTE
PIACENZA
(Quot. del 28/5/2014, f.co cas.)
FORM. GRANA PAD.
Fr. part. st. 12/15 m. n.q.
Fr. part. st. 9 mesi n.q.
PROVOLONE TIPICO
Fresco (6 set. f. sale) n.q.
Stag.to 4 mesi n.q.
Stag.to fresco20 n.q.
Stag.to 3 mesi n.q.
Burro16 n.q.
Zang.to cr. fr. burrif. n.q.
Siero di latte (q.le)21 n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
MANTOVA
(Quotazioni del 29/5/2014)
GRANA PADANO
Stag. 10 mesi
Stag. da 14 a 16 mesi
Stag. di 20 mesi e oltre
PARMIG. REGGIANO
Stag. 12 mesi
Stag. fino a 18 mesi
Stag. fino a 24 m. e oltre
BURRO MANT. AL KG
Pastorizzato
Classificazione Cee
Siero di latte al kg
6,88 0,00
7,73 0,00
8,23 0,00
8,38 0,00
9,13 0,00
9,75 0,00
n.q.
–
3,20 0,00
23,00 0,00
n.q.
n.q.
–
–
–
–
(Quot. del 29/5/2014, f.co cas.)
DERIVATI DAL LATTE
Burro di affioramento n.q.
Zang.to cr. fr. burrif. n.q.
FORMAGGIO ASIAGO
Atto a div. Pr. (latte int.) n.q.
Atto a div. d'All. fresco n.q.
Dop Mezzano23 n.q.
–
–
–
–
–
PREZZI DEL LATTE SPOT
Prezzi al chilo franco arrivo; Iva esclusa; rilev. mensili
Var. %
Latte nazionale in cisterna
0,357
16-31 maggio
Latte scremato 0,03
0,137
16-31 maggio
Latte estero 3,6% grasso (p./s.) pastorizz.
1-15 maggio
(Quotazioni del 28/5/2014)
DERIVATI DAL LATTE
Zangolato creme fr. 2,70 0,00
Burro Reggiano14 n.q.
–
FORM. PARM.-REGG.
Prod. 2005 gen.-dic. n.q.
–
Dop Vecchio24
Fresco
Maturo, di I scelta
22
n.q.
n.q.
1-15 maggio
Francese
Tedesco
1-15 maggio
1-15 maggio
EURO/Q
GORGONZOLA
VICENZA
(Quotazioni del 136/2012)
LATTICINI18
REGGIO EMILIA
VAR. %
SETT.
EURO/Q
PAVIA
0,00
0,00
0,00
1,16
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
VAR. %
SETT.
0,305
0,315
16-31 maggio
16-31 maggio
0,372
4,20
0,187
36,50
0,345
0,355
13,11
12,70
n.q.
1,95
n.q.
n.q.
9,73
9,13
5,75
5,80
6,30
5,10
2,00
2,55
2,35
n.q.
-2,50
–
–
-1,02
-1,08
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
FIRENZE
(Quot. del 27/5/2014, gr./det.)26
PRODOTTI CASEARI27
Bur. lom.emil. pacc.ti 4,80 0,00
Margarina industriale 1,08 0,00
Margarina tav. pac.ti 1,33 0,00
Parm-reg. scelto 2010 12,85 0,00
Parm-reg. scelto 2009 14,00 0,00
Form. grana fr (retin) 10,05 0,00
Form. Pad. scelto28 9,35 0,00
Form. pecorino fr. 9,25 0,00
Form. pec. abbucc. 10,35 0,00
Pecorino romano29 9,10 0,00
Form. misto pec./vac. 7,35 0,00
Caciotta 6,50 0,00
Emmenthal sviz. 1/4 8,35 0,00
Emm. altre prov. est. 5,40 0,00
Mozzar. fior di latte 6,28 0,00
Mozzar. Mista30 6,95 0,00
Prov.ne 4/4 (tutto burro) 7,90 0,00
Stracchino I qualità 6,90 0,00
Stracchino II qualità 5,80 0,00
Form. tipo italico 7,35 0,00
Form. tipo italico q.sup. 5,80 0,00
Gorgonzola I qualità 9,10 0,00
Gorgonzola II qualità 6,20 0,00
LATTE STERILIZZATO31
(Prezzi cad.)
Parz. screm. 1/2 l.32 0,49 0,00
Parz. screm. 1 l. 0,78 0,00
Scremato 1/2 l. 0,35 0,00
Scremato 1 l. 0,59 0,00
Intero (conf. litro) 0,86 0,00
LATTE FRESCO
(F.co stalla pr. Iva esc., gras. 3%, hl)
Intero 41,60 0,00
MILANO
2,55
3,20
3,40
2,35
1,72
EURO/Q
0,00
0,00
0,00
0,00
2,38
VAR. %
SETT.
Siero latte screm.34 19,50 0,00
Latticello uso zoot.35 8,25 0,00
–
BOLOGNA
(Quot. del 29/5/2014, al kg)
PRODOTTI CASEARI
Burro di affioramento
P.R. 2010 1/1-30/4 f. s.
P.R. 2010 1/5-31/8 f. s.
P.R. 2010 1/9-31/12
P.R. 2011 1/5-31/8
Caciotta a pasta ten.
Caciotta a pasta dur.
Form. misto pecora
Casatella
Ricotta di siero
Ricotta aggiunta latte
Ricotta misto pecora
Siero lat. uso zoot.25
(Quotazioni del 26/5/2014)
BURRO E CREMA LATTE
(F.co cas., cont. Iva esc., kg)
Burro pastorizzato
Di crema latte16
Di centrifuga
Zang.to cr. fr. burrif.
Crema di latte33
(Fonte: Camera di commercio di Lodi)
VAR. %
SETT.
21
FORMAGGI36
PARMIG. REGGIANO
(Frazione di partita)
Stagionatura 24 mesi 10,33 -0,48
Stagionatura 18 mesi 9,58 -0,52
Stag. 12 mesi e oltre 8,35 -0,60
GRANA PADANO
Stag.ra 15 mesi 7,83 0,00
Stag.ra 9 mesi 6,95 0,00
Stag. 60/90 gg f.sale 5,58 0,00
PROV.NE VALPADANA
<3 mesi di stag. 5,73 0,00
>3 mesi 5,98 0,00
ASIAGO I SCELTA
D'all. mez. 60/90 gg. 6,15 0,00
Press. a latte intero 5,20 0,00
GORGONZOLA
Fresco 4,05 0,00
Maturo I scelta 5,50 0,00
ITALICO
Fresco 4,50 0,00
Maturo 5,33 0,00
TALEGGIO
Fresco da salare 4,40 0,00
Fresco fuori sale 4,60 0,00
Maturo 5,35 0,00
QUARTIROLO
Lombardo 5,00 0,00
CRESCENZA
Matura 4,48 0,00
MOZZARELLA37
Conf. (125 gr. circa) 4,75 0,00
4,25 0,00
MASCARPONE
BRESCIA
(Quotazioni del 31/5/2014)
FORM. ALLA PROD.38
Grana merce fresca39
GRANA PADANO
Stag.ra da 9 mesi
Stag.ra 12/15 mesi
PROVOLONE VALPADANA
(Pr/stag, f.co l. stag)
40 gg fuori sale
3/4 mesi stag.ra
PROVOLONE
40 gg fuori sale
3/4 mesi stag.ra
TALEGGIO
Taleggio tipico fr40
ITALICO
Fresco fuori salamoia
ROBIOLA
CRESCENZA
Latte intero fuori sale
GORGONZOLA
Fresco
QUARTIROLO
Lombardo
n.q.
–
7,05 0,00
8,10 0,00
5,75
6,00
–
–
n.q.
n.q.
–
–
4,63 0,00
4,58 0,00
4,22 0,00
3,99 0,00
3,93 0,00
4,85 0,00
CONSERVE
EURO/Q
VAR. %
SETT.
EURO/Q
POM. CUBETTATI
FIRENZE
Pn gr 400
(Quotazioni del 27/5/2014)
n.q.
–
PARMA
CONSERVE ALIMEN.
CONCENTRATO POM.
Doppio for. nom. 5/1
Doppio for. nom. 1/21
Doppio in tubetti2
POM. PELATI N. SAL.
F.n. 3/1 (p.n. kg 2,6)
Sc. Fn 1/1 pn gr 800
Sc. Fn 1/2 pn gr 400
VAR. %
SETT.
(Quotazioni del 30/5/2014)
n.q.
–
1,40 0,00
0,74 0,00
2,11 0,00
0,90 0,00
0,60 0,00
TRIPLO
CONCENTRATO
MERCATO N.LE
(Res. refr. min. 36%)
Fusti ster./simil. pn
Bar. marca 1/2 kg n.
Tub. marca 280 pn.
Tub. marca 185 pn.
EURO/Q
ESPORTAZIONE
(Res. refr. min. 37%)
Fusti ster./simil. pn
Bar. marca 5/1 kg n.
Tub. marca 100 pn.
Tub. marca 200 pn.
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
DOPPIO CONCENTR.
1,22
0,82
0,79
0,53
0,00
0,00
0,00
0,00
MERCATO N.LE
(Res. refr. min. 28%)
Fusti sterili o similari 0,95 0,00
Sacchi st. pn 10 kg 10,38 0,00
Sacchi st. pn 20 kg 20,88 0,00
EURO/Q
VAR. %
SETT.
Bar. m. 1/5 kg nom.
Bar. m. 1/2 kg nom.
Bar. m. 4/4 kg nom.
Bar. m. 5/1 kg nom.
Tub. m. 130 g. pn
0,31
0,74
1,39
2,87
0,41
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
ESPORTAZIONE
(Res. ref. min. 29%)
Fusti st./sim. pn CB
Fusti st./sim. pn HB
Bar. m. 1/5 kg nom.
Bar. m. 1/2 kg nom.
Bar. m. 4/4 kg nom.
Bar. m. 5/2 kg nom.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
EURO/Q
Bar. m. 3/1 kg nom.
Bar. m. 5/1 kg n. CB
Bar. m. 5/1 kg n. HB
Tub. m 150 g pn
Tub. m. 200 g pn
SEMPLICE CONC.
(Res. refr. min. 22%)
ESPORTAZIONE
Fusti st/sim. pn HB
SEMICONCENTRATO
(Passata)
MERC. N.LE E ESPORT.
Fust. st. re. ref. 10%
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
0,63 0,00
n.q.
–
EURO/Q
Bottiglie 70 g pn
POLPA DI POMODORO
(Pomodori triturati)
MERC. N.LE E ESPORT.
(Res. Refratt. 6)
Fusti ster. e sim pn
Sacchi st. pn 8 kg
Sacchi st. pn 10 kg
Sacchi st. pn 10 kg
Bar. m. 1/2 kg nom.
Bar. m. 4/4 kg nom.
Bar. m. 3/1 kg nom.
Bar. m. 5/1 kg nom.
VAR. %
SETT.
0,50 0,00
0,53
n.q.
5,66
n.q.
0,41
0,68
1,53
2,48
0,00
–
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
NOTE CASEARI E CONSERVE
CASEARI
(1) Della provincia di Modena, destinato a ulteriore lavorazione, raffreddato e
conservato a temperatura inferiore a
4˚C, materia grassa min. 82%, residuo
secco magro max 2%, acidità max. 1%;
(2) Stagionatore, grossista, dettagliante, f.co magazzino acquirente;
(3) Merce nuda, contenuto dei grassi
secondo la prescrizione di legge, Iva
esclusa al kg.
Le forme di gorgonzola devono recare
impresso il marchio del Consorzio di Tutela;
(4) Naturale a lavorazione tradizionale;
(5) A lavorazione con fermenti selezionati;
(6) Caratteristiche: Burro: prodotto fresco, contenuto di sostanza grassa non
inferiore all'85% di lavorazione perfetta, con acidità non superiore all'1%.
Zangolato di creme fresche: prodotto
semilavorato derivato dalle creme di
produzione di formaggi con più di 60
gg. di maturazione; Formaggio a denominazione d'origine Asiago: prodotti ottenuti con il sistema tradizionale di
lavorazione ed aventi le caratteristiche
di cui al DPR 21 dicembre 1978: Asiago
pressato: formaggio grasso a pasta semicotta, prodotto esclusivamente con
latte di vacca di due mungiture o di
una sola, ad acidità naturale o indotta
con aggiunta di fermenti - contenuto
minimo in grasso sulla sostanza secca
44%.
Asiago d'allevo: formaggio semigrasso a
pasta semicotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture o
di una sola, ad acidità naturale o indotta
con aggiunta di fermenti - contenuto
minimo in grasso sulla sostanza secca
44%.
(7) Per merce da 3 a 5 mesi;
(8) Per merce oltre i 12 mesi;
(9) Merce di produzione esclusivamente veronese, a pronta consegna e pagamento, posta sul luogo di produzione;
(10) Burro di pura panna fresca pastorizzata e lavorata giornalmente, assolutamente privo di fioretto, ben lavorato
e depurato del latticello, con un contenuto di sostanza grassa non inferiore
all'84%, di lavorzione perfetta, con acidità non superiore al 3%;
(11) Della montagna veronese pastorizzato;
(12) Secco tot. 5-6%;
(13) Per merce nuda, franco caseificio o
magazzino stagionatura, con un contenuto di grassi secondo le prescrizioni di
legge, a pronta consegna e pagamento;
(14) Class. Cee in blocchi da 25 kg;
(15) Crema di latte centrifugata e pastorizzata - reg. Cee n. 1547/87;
(16) Con bollo provvisorio di origine del
Grana Padano - in partite contrattate a
numero, con esclusione dello scarto termini di pagamento secondo l'uso corrente;
(17) Scelto 01 - da stagionatore franco
luogo di stagionatura - termini di pagamento secondo l'uso corrente;
(18) Contratti fra produttori e grossisti
e/o stagionatori, per merce scelta, nuda, con titolo minimo di grassi, secondo le prescrizioni di legge, Iva esclusa;
(19) Per vendita in partite;
(20) Sei settimane fuori sale;
(21) Residuoto lavoraz. a formaggio
grana e provolone;
(22) Caratteristiche: Burro: prodotto fre-
sco, contenuto di sostanza grassa non
inferiore all'85%, di lavorazione perfetta, con acidità non superiore all'1%.
Zangolato: prodotto semilavorato derivato dalle creme di produzione di formaggi con più di 80 gg. di maturazione.
Formaggi a denominazione di origine
Asiago: prodotti ottenuti con il sistema
di lavorazione ed aventi le caratteristiche di cui al Dpr 21 dicembre 1978.
Asiago pressato: formaggio grasso a
pasta semicotta prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture
o di una sola, ad acidità naturale o
indotta con aggiunta di fermenti - Contenuto minimo in grasso sulla sostanza
secca 44%. Asiago d'allevo: formaggio
semigrasso a pasta semicotta, prodotto
esclusivamente con latte di vacca di
due mungiture di cui una scremata per
affioramento e ad acidità naturale o
indotta con aggiunta di fermenti - Contenuto minimo in grasso sulla sostanza.
(23) Per merce da 4 a 6 mesi.
(24) Per merce oltre 12 mesi.
(25) In cisterna per 100 kg;
(26) F.co magazzino grossista, al netto
di ogni imposta e gravame;
(27) Per il contenuto in grassi dei formaggi quotati viene fatto riferimento
alla tabella A, legge 2/2/1939, n. 396;
(28) Produzione 1997/98 - 1998/99;
(29) F.co magazzino produttore;
(30) Di latte vaccino e bufalino;
(31) A lunga conservazione, in confezione tetrapak;
(32) Tit. gras. 1,5/1,8%;
(33) 40% sost. grassa;
(34) C/scotta 100 kg;
(35) 100 kg;
(36) F.co caseificio o magazzino stagio-
natura, merce nuda, contenuto dei grassi secondo la prescrizione di legge, pagamento in contanti, Iva esclusa, prezzi
al kg. N.B. Le forme devono recare
impresso il marchio dei rispettivi Consorzi di Tutela;
(37) Di latte vaccino;
(38) Contrattazioni tra produttori e
grossisti, merce nuda, posta al caseificio, salvo diversa indicazione;
(39) 2/3 mesi f.s. (con bollo provvisorio
d'origine del grana padano, in partite
contrattate a numero, con esclusione
dello scarto);
(40) Fuori salamoia.
CONSERVE
1) Rinfusa. Il prezzo massimo della farina di carne si intende per merce sgrassata; per quella di pesce, di produzione
cilena, per i grassi, f.co arrivo;
2) P. netto gr. 400.
IL SETTIMANALE CARTACEO E DIGITALE
PER IL SETTORE AGROINDUSTRIALE
www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole
22
OLI
E
VINI
6-12 GIUGNO 2014
OLIO
EURO/Q
VAR. %
SETT.
PESCARA
BARI
(Quotazioni del 26/5/2014)
EXTRA VERGINE OLIVA
Abruz. ac. max. 0,60 400,00 0,00
Abruz. ac. max. 0,80 355,00 4,41
Dop Aprutino-Pesc. n.q.
–
Altre z. ac. max. 0,6 355,00 10,94
Altre z. ac. max. 0,6 n.q.
–
D'OLIVA VERGINE
Abruz. ac. max. 2,00 n.q.
–
Altre z. ac. max. 2,0 n.q.
–
RETTIFICATO
D'oliva (Raff. A) n.q.
–
Di sansa d'oliva (Raff. B) n.q.
–
OLIO DI SEMI
EURO/Q
VAR. %
SETT.
Arachide
Mais
Girasole
Soia
Vari
123,50
89,50
80,50
74,50
n.q.
OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA
Dop Aprutino-Pesc.
Litri 0,50
Litri 0,75
Litri 5,00
-1,59
12,58
-1,23
-3,87
–
5,25 0,00
7,25 0,00
n.q.
–
VERONA
(Quotazioni del 26/5/2014)
OLIVA CON CAR. LEX.
EXTRA VERGINE
Veneto 9,50 0,00
Garda Dop 10,00 0,00
Prod. italiana11 3,90 0,00
Prod. estera Spagna1 2,30 0,00
Prod. estera Grecia1 3,08 0,00
1,91 0,00
Oliva rettificato
Sansa rettificato1 1,36 1,49
(Quotazioni del 27/5/2014)
DI OLIVA
(Merce grezza prod.)
Extra vergine23
Vergine
Vergine corrente45
Vergine lampante6
Raffinato
DI SANSA DI OLIVA
Raff. ac. fino al 0,3%
3,10
2,25
n.q.
1,62
1,89
–
–
–
–
–
1,30
–
FIRENZE
VAR. %
SETT.
EURO/Q
OLI RAFFINATI
(F.co arrivo cisterna)
Oliva raffinato
Sansa oliva raffin.
SANSA OL. GREGGIO
Ac. 5-10% a esano
Ac. 10-15% a esano
OLI DI SEMI
(F.co arrivo cisterna)
Vari e/o soia
Arachide
Girasole
EURO/Q
1,88 0,00
1,34 0,00
n.q.
–
0,81 0,00
n.q.
–
1,29 1,18
0,81 0,00
IMPERIA
(Quot. del 27/5/2014, netto imp/grav.)
PRODUZIONE LOCALE7
EXTRA VERGINE
Oliva Igp Toscano8 n.q.
–
Ac. max 1% n.q.
–
PRODUZIONE PUGLIA
(F.co arrivo cisterna)
Extra vergine oliva9 3,78 69,66
Oliva ver. ac. max 2% n.q.
–
(F.co arrivo cisterna)
PRODUZ. LAZIO
Ex.v. ol. ac. max 0,8% n.q.
–
Verg. ol. ac. max 2% n.q.
–
PRODUZ. ABRUZZO
Ex.v. ol. ac. max 0,8% 3,78 1,34
Verg. ol. ac. max 2% n.q.
–
PROVENIENZE EST.
(Imp./gross. loc., in cisterna)
PROVENIENZA GRECIA
Ex.v. ol. ac. max 0,8% 3,03 0,00
Verg. ol. ac. max 2% n.q.
–
PROV. BORGAS
Ex.v. ol. ac. max 0,8% n.q.
–
ALTRE PROV. SPAGNA
Ex.v. ol. ac. max 1% 2,25 0,00
(Quot. del 27/5/2014, pr./gr.)10
PRODUZIONE LOCALE
EXTRA VERGINE DI OLIVA
Organolett. perfetto11 n.q.
–
Ac. max. 1%
PRODUZIONE N.LE
OLIO DI OLIVA
Extra vergine ac. 0,8%
Sopraf. v.ac. max 2%
Fino vergine ac. 3%
Vergine ac. 2%
Raffinato ac. 0,5%
Lampante ac. 3/5
Lampante ac. 5/8
Sansa raff. ac. 0,5%
Sansa e oliva
Sansa grezzo12
DI SEMI (RAFFINATI)
Arachide
Mais
Girasole
Vinacciolo
VAR. %
SETT.
n.q.
–
3,50
n.q.
n.q.
2,40
1,90
1,63
1,60
1,40
1,40
n.q.
0,00
–
–
0,00
1,33
0,00
0,00
1,82
1,82
–
1,29 1,18
0,93 0,00
0,83 0,00
n.q.
–
(Prezzi all’origine, dati in euro/kg)
SPAGNA
Quotazioni dal 21 al 28 maggio 2014
Prodotto
28 mag.
1,98
1,74
1,65
Prodotto
21 mag.
Var. % su
base annua
–
–
–
Var. %
1,95
1,38
1,73
0,86
1,64
0,85
GRECIA
Quotazioni dal 21 al 28 maggio 2014
21-28 mag.
Extravergine
Vergine
Lampante
14-21 mag.
2,81
-0,1
2,08
=
1,88
=
TUNISIA
Quotazioni dal 21 al 28 maggio 2014
Prodotto
21-28 mag.
Extravergine bio.
Extravergine
Lampante
14-21 mag.
2,60
2,28
1,58
2,60
2,41
1,73
=
-5,6
-8,7
SOTTOPR. RAFF. OLI
Acido raffinaz. oliva
Di sansa
Di semi
PRODUZIONE ESTERA
OLIO D'OLIVA
SPAGNA
Ex.v. oliva Borjas14
Lamp. ac. max 2%
GRECIA
Ex.v. ol. Kalamata15
Lamp. ac. max 2%
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
2,68 0,00
1,71 0,00
2,88 0,00
n.q.
–
FOGGIA
(Quot. del 28/5/2014, Iva esc.)
OLI COMMESTIBILI
Ol. ex.v. ac. max 0,8%
Vergine ac. max 2%
Corr. ac. max 3,3%
Lamp. ac. max 2%
(Quot. del 27/5/2014, kg)
OLI VEGETALI GREZZI
Di semi di arachide
Di semi di girasole
Di germe di granot. (*)
Di soia delicitinato (*)
Di semi di colza (*)
Di lino industriale
OLI VEG. RAFF. ALIM.
Di semi di arachide
Di semi di girasole
Di germe di granot. (*)
Di semi di soia (*)
Di semi di colza (*)
Di Palma raff. fraz.
EURO/Q
Di semi vari (*)
OLI D'OLIVA
Extravergine n.le
Extravergine com.
Rettificato
Di sansa rettificato
VAR. %
SETT.
n.q.
–
3,60
2,64
1,97
1,39
2,86
1,93
2,61
0,73
PRODOTTI CONVENZIONALI
Olio gr. di germe di gran. 0,77 0,00
Olio gr. di semi di soia del. 0,73 0,00
Olio gr. di semi di colza n.q.
–
Olio raff. di germe di gran. 0,91 0,00
Olio raff. di semi di soia 0,79 1,28
Olio raff. di semi di colza 0,87 0,00
Olio raff. di semi vari 0,80 1,26
(*) Prodotti soggetti a etichettatura ai
sensi dei Reg. Ce 1829 e 1830 del
2003 sugli Ogm.
ROMA
3,15 0,00
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
16
Var. % su
base annua
-4,6
-11,7
-29,2
Var. %
0,81 0,00
n.q.
–
MILANO
Var. % su
base annua
10,50
13,70
7,00
Var. %
2,80
2,08
1,88
Soia
Soia grezzo
VAR. %
SETT.
13
PREZZI INTERNAZIONALI DELL’OLIO
Extravergine
Vergine
Lampante
EURO/Q
n.q.
–
0,69 1,47
n.q.
–
0,70 3,72
n.q.
–
n.q.
–
1,31
0,80
n.q.
0,76
n.q.
0,91
3,16
1,26
–
5,54
–
-1,08
(Quot. del 28/5/2014, fp, per 100 kg)
OLI D'OLIVA
EXTRA VERGINE
Prod. Lazio 4,75
In coltura biologica n.q.
(F.co arrivo Roma)
Prod. Umbria 5,75
Altre prov. naz. 3,75
Prov. estera 2,53
VERGINE
Fino a 2 gradi n.q.
0,00
–
0,00
2,74
2,02
–
2,07 2,48
1,39 0,72
DI OLIVA
DI SANSA
DI SEMI ALIM. RAFF.
Arachide
Semi vari
Soia
Mais
Girasole
1,31
0,80
0,79
0,91
0,82
3,14
5,28
5,32
1,11
1,24
VINI
EURO/Q
VAR. %
SETT.
ALESSANDRIA
(Quot. del 26/5/2014, al tenim.)
VENDEMMIA 2009
DA TAVOLA
Bianco
n.q.
–
Rosso n.q.
–
MPF
Uve arom. Bianche n.q.
–
Uve arom. Rosse n.q.
–
MONFERRATO DOC
Bianco
n.q.
–
Rosso
n.q.
–
Dolcetto 0,75 0,00
PIEMONTE
Grignolino n.q.
–
Chardonnay n.q.
–
PIEMONTE DOC
Cortese
n.q.
–
Barbera 0,60 0,00
Brachetto
n.q.
–
Moscato
n.q.
–
BARBERA
D'Asti
n.q.
–
BARBERA DOC
Del Monf. n.q.
–
Dei Colli T. n.q.
–
GRIGNOLINO DOC
Del Monf. C. n.q.
–
DOLCETTO DOC
D'Acqui
n.q.
–
D'Ovada 0,80 0,00
CORTESE DOCG
Di Gavi
n.q.
–
CORTESE DOC
Dell'Alto M.
n.q.
–
Dei Colli T.
n.q.
–
ALTRI VINI DOCG
Asti/M.Asti n.q.
–
Brachetto d'Acqui n.q.
–
Bian. perg. gr 10,5/11
Bianco gr 11,5/12
Bianco Igt
Rosso gr 12/12,5
Rosso gr 13/14
Rosato gr 11/11,5
Rosso Sang. gr 11/11,5
VAR. %
SETT.
3,05
3,40
n.q.
3,65
3,85
3,55
n.q.
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
–
VERONA
(Quotazioni del 26/5/2014)
PROV. VERONA7
(Prezzo al litro)
EURO/Q
Bianco da tav./Igt
Bard. Doc
Bard. Doc classico8
Valp. Doc
Valp. Doc classico8
Soave Doc
Soave Doc classico8
Garda Doc
Bianco custoz. Doc9
Valdad. rosso Doc8
Voldad. bianco Doc8
Durello Doc gr
Pinot g. Igt gr 12,5
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
EURO/Q
TOSCANO BIANCO
Prod. 2011 gr 10/11
Prod. 2010 11/12 gr
Prod. 2009 gr 10/11
Prod. 2009 11/12 gr
TOSC. SANGIOVESE
Prod. 2011 oltre gr 12
Rosso tav. R.1 (grd)11
Ettolitri commerc.
VAR. %
SETT.
–
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
TREVISO
(Quot. del 27/5/2014, gr/100 lt+Iva)
ROSSI PIANURA
IL SETTIMANALE
CARTACEO E DIGITALE
PER IL SETTORE
AGROINDUSTRIALE
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
PESCARA
(Quot. del 26/5/2014, L./q.le)
PROD. 2010
VINI ABRUZZESI DOC
Montep. gr 12/12,5 n.q.
–
Montep. gr 13/14 n.q.
–
Montep. C. gr 12/13 n.q.
–
Montep. C. gr 13,5/14 n.q.
–
Trebb. gr 11,5/12
n.q.
–
DA TAVOLA PROD. 2013
Bianco perg. gr 10/10,5 3,05 0,00
VALPOLICELLA
Amar. rec. prod. 2007
Amar. rec. prod. 2008
SOAVE
Recioto prod. 2003
Recioto prod. 2004
Recioto prod. 2005
Recioto prod. 2006
PROD. 2007 GR 11,5/12
(Quot. euro/grado litro)
Bardolino Doc
Bard. Doc. clas. sup.
Valpolicella Doc
Valp. Doc clas. sup.
Soave Doc
Soave Doc clas.
Garda Doc
Bianco custoza Doc
Valdadige rosso Doc
Voldadige bianco Doc
Durello Doc
Pinot grigio Igt
Igt base spumante
Pinot bianco e Chard.
PROD. 2010
Rosso da tav./Igt
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
n.q.
–
Igt base spumante
Igt Pinot bianco
n.q.
n.q.
–
–
FIRENZE
10
(Quotazioni del 27/5/2014)
VINI TOSCANI
Chianti 2008 n.q.
–
Chianti 2009 n.q.
–
Chianti 2010 n.q.
–
Chianti 2011 18,25 0,00
Chianti classico 2008 n.q.
–
Chianti classico 2009 n.q.
–
Chianti classico 2010 n.q.
–
Chianti classico 2011 20,50 0,00
DA TAVOLA ROSSO
(Prezzo per grd)
Prod. 2011 gr 10/11 n.q.
–
Prod. 2010 11/12 gr n.q.
–
Prod. 2009 gr 10/11 n.q.
–
Prod. 2009 11/12 gr n.q.
–
TOSCANO ROSSO
Prod. 2011 gr 10/11 n.q.
–
Prod. 2010 11/12 gr n.q.
–
Prod. 2009 gr 10/11 n.q.
–
Prod. 2009 11/12 gr n.q.
–
COMUNE
EURO/Q
VAR. %
SETT.
Cabernet
Del piave Doc
n.q.
–
VERDUZZO
Del Veneto gr 10/12 n.q.
–
Del Veneto gr 11/12 n.q.
–
Del Piave Doc n.q.
–
PINOT BIANCO
Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q.
–
Del Piave Doc n.q.
–
PINOT GRIGIO
Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q.
–
Del Piave Doc n.q.
–
CHARDONNAY
Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q.
–
PROSECCO
Del Veneto gr 10/11 n.q.
–
BIANCHI DI COLLINA
PROSECCO
Colli trev. gr 9,5/10,5 n.q.
–
Coneglian.-Vald. Doc n.q.
–
Sup. Cartizze Doc lt. n.q.
–
Mon. Colli Asol. Doc n.q.
–
MOSTI ARR. L. GR FEH.
(F.co arr. cen. util., ps 0,6x100kg)
Concentrato bianco n.q.
–
Concentrato rosso n.q.
–
Conc. rettif. n.le 3,05 0,00
FOGGIA
DA TAVOLA
Gr 10/11
MERLOT
Del veneto gr 9,5/11
Del veneto gr 11/12
Del Piave Doc
CABERNET
Del Veneto gr 11/13
Del Piave Doc
RABOSO
Rosso gradi 9/11
Rosato gr 9,5/11
Rossis. del Veneto
Del Piave Doc
ROSSI DI COLLINA
MERLOT
Colli tr. gr 10,5/12,5
Mon. Colli Asol. Doc
CABERNET
Colli tr. gr 11,5/12,5
Mon. Colli Asol. Doc
BIANCHI PIANURA
COMUNE DA TAVOLA
Gr 9/11
EURO/Q
TOCAI
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
www.offerte.ilsole24ore.com/agrisole
MODENA
(Quotazioni del 26/5/2014)
SFUSI INGROSSO
(F.co cant. vend.)1
Lambr. Sorbara Doc
Lambr. Salamino2
Lambr. Grasparos.3
Reno Doc Montuni
Lambr. Grasparra4
Lambr. di Modena
Lambr di Modena5
Bianco uva lambr.6
Rossis. I qual. norm.
Rossis. I qual. desol.
Bianco Castelfranco
Bianco Trebb. MO
EURO/Q
n.q.
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
5,25 0,00
n.q.
–
n.q.
–
0,95 0,00
n.q.
–
(Quot. del 28/5/2014, da tavola)
BIANCO
Comune n.q.
–
S. Severo n.q.
–
DOC
Bianco 11,5 gr n.q.
–
Rosato 12 gr n.q.
–
Rosso 12 gr n.q.
–
NUOVA PROD.
ROSSO
Cerignola n.q.
–
Ortanova 4,65 0,00
S. Ferdinando 13/14 n.q.
–
S. Ferdinando 14/15 n.q.
–
ROSATO
Ortanova n.q.
–
MOSTO
Muto rosso n.q.
–
Bianco n.q.
–
VICENZA
(Quot. del 28/5/2014, Grado/lt.)
VINI COMUNI12
ROSSO
Caber. gr alc.c.11/12 n.q.
Merlot gr alc.c.10/11 n.q.
Merlot gr alc.c.11/12 n.q.
BIANCO NOSTRANO
Gr alc. compl. 10/11 n.q.
Gr alc. compl. 11/12 n.q.
DOC
Gambellara13 n.q.
Gambellara sup.14 n.q.
Rec. Gamb.14 (litro) n.q.
COLLI BERICI13
Gambellara (o Garg.) n.q.
Tocai rosso n.q.
Sauvignon n.q.
Pinot bianco n.q.
Merlot n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
VAR. %
SETT.
n.q.
–
BOLOGNA
(Quotazioni del 29/5/2014)
VINI
(F.co part. prod. Tav. L/grx100 l.)
Bianco gr 10/12 5,85
Rosso gr 10/12 6,05
(Tav. n. vitig. Igt, L/gr x 100 l.)
Bianco gr 10/12 n.q.
B. ferm. fr. gr 9,5/12 6,25
Rosso gr 10/12 n.q.
(Doc sf. gros. quant., L./lt.)
Albana di R. (Docg) n.q.
Trebbiano di Rom. 0,80
Sangiovese di Rom. 0,98
Reno Montuni 0,90
Reno Pignoletto 0,95
Reno Bianco 0,73
(Doc in cont.<60 l., imb. esc., L./lt.)
Trebbiano di Rom. 1,55
Sangiovese di Rom. 1,65
Colli Bolog. Bianco 1,55
Colli Bolog. Pignol. 1,80
Colli Bolog. Pinot. B. 1,80
Colli Bolog. R. italico n.q.
Colli Bolog. Sauvign. 1,80
Colli Bolog. Barbera 1,88
Colli Bolog. Caber. S. 2,13
Colli Bolog. Merlot 1,93
Colli Bolog. Chardon. 1,80
Reno Montuni 1,40
Reno Pignoletto 1,80
Reno Bianco 1,30
Colli d'Imola rosso 1,65
Colli d'Imola bianco 1,55
Colli d'Imola Sangiov. 1,65
Colli d'Imola Cab.S. 1,80
Colli d'Imola Barbera 1,80
Colli d'Imola Trebb. 1,55
Colli d'Imola Pignol. 1,80
Colli d'Imola Chard. 1,80
Albana Rom. (Docg)15 11,50
0,00
0,00
–
0,00
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
BRESCIA
(Quot. del 31/5/2014, pr./gr.)16
DOC BRESCIANI19
Botticino 4,50
TERRE DI FRANCIAC.
Rosso 5,20
Bianco 5,00
Franciacorta vsqprd 10,25
Cellatica 3,75
Cellatica superiore 4,75
Lugana 5,40
Lugana superiore 7,50
LUGANA SP. VSQPRD
Met. tradiz. - Class. 8,75
Metodo Charmat 6,75
San Martino Battag. 5,00
S. Mart. Battag. liq. 15,50
GARDA
Chardonnay 4,50
Riesling 4,50
Marzemino n.q.
Cabernet n.q.
Sp. rosé vsqprd trad. n.q.
GARDA CLASSICO
Bianco n.q.
Chiaretto n.q.
Rosso n.q.
Rosso superiore n.q.
Groppello n.q.
Groppello riserva n.q.
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
–
NOTE OLI E VINI
OLI
(1) In fusti o cisterne - da produttore a
confezionatore;
(2) Ac. fino all'1%;
(3) Ac. fino al 2%;
(4) Ac. fino al 3,3%;
(5) Ac. base 3,3% max 5%;
(6) Ac. fino al 0,5%;
(7) Provincia di Firenze - prezzi per
partite da produttore f.co luogo di produzione a grossista;
(8) Ac. max 0,6%;
(9) Ac. max 1%;
(10) F.co Imperia, pronta consegna e
pagamento, Iva e provvigioni escluse;
(11) Da pressione morbida a freddo ac.
max 0,5%;
(12) Ac. base 5/10;
(13) Oleine;
(14) Ac. 0,2/0,3%;
(15) Ac. 0,5/0,6%;
(16) Vagone o autotreno o cisterna completi, per pronta consegna e pagamento, escluso imballaggio e Iva per merce
sana, leale e mercantile. I prezzi si intendono per merce resa franco Milano.
VINI
(1) Per quantitativi non inferiori a una
cisterna;
(2) Di S. Croce Doc;
(3) Di Castelvetro Doc;
(4) Dolce;
(5) Rosato;
(6) Di Modena venificato;
(7) Per merce grezza, f.co autocisterna
alla cantina del produttore; pagamento
entro 60 gg;
(8) Gr 10,5/12;
(9) Gr 11/12;
(10) Prezzo per hl, al netto di ogni imposta o gravame. Per i vini i prezzi devono
intendersi effettivi, semprechè non esista
l'annotazione quotazioni nominali;
(11) Grado medio 10,5;
(12) Da produttore a grossista per merce
f.co cantina venditrice;
(13) Gr alc. min. compl. 11;
(14) Gr alc. min. compl. 12;
(15) Prezzo per bottiglia, vetro compreso;
(16) Contrattazioni fra produttore e grossista, f.co cantina del produttore su autocisterna prod. 2000;
(17) Vini Doc - f.co cantina produttore in
bottiglie classiche cl. 75, cartonate, vetro
compreso.
ORTOFRUTTA
6-12 GIUGNO 2014
23
LE PRINCIPALI PIAZZE EUROPEE
Le rilevazioni si riferiscono al prezzo prevalente; euro al chilogrammo e variazioni % rispetto alla settimana precedente
LUNEDÌ 2 GIUGNO
PRODOTTI
VARIETÀ
MILANO
PROV.
PREZZO
AMBURGO
VAR.%
PROV.
PREZZO
MONACO
VAR.%
PROV.
PREZZO
RUNGIS
VAR.%
PROV.
PREZZO
LIONE
VAR.%
PROV.
PREZZO
VAR.%
ORTAGGI
CAVOLFIORE
BIANCO
VENETO
1,10
-
OLANDA
-
-
OLANDA
-
-
FRANCIA
1,00
-
FRANCIA
1,00
-
FAGIOLINI
TIPO BOBY
ITALIA
2,40
-
GERMANIA
-
-
GERMANIA
-
-
MAROCCO
1,80
-
MAROCCO
1,90
-
LATTUGHE
CAPPUCCIO
ITALIA
0,70
=
GERMANIA
-
-
GERMANIA
-
-
FRANCIA
1,04
=
FRANCIA
0,87
-
POMODORI
TONDI LISCI ROSSI A GRAP.
ITALIA
0,85
=
OLANDA
-
-
OLANDA
-
-
OLANDA
0,75
-
BELGIO
0,90
-
SPINACI
RICCI
ITALIA
1,20
=
OLANDA
-
-
OLANDA
-
-
FRANCIA
1,35
=
FRANCIA
1,40
40,74
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
ITALIA
0,60
-14,29
GERMANIA
-
-
GERMANIA
-
-
FRANCIA
0,85
=
FRANCIA
0,70
2,35
FRUTTA
ACTINIDIA
HAYWARD
CILE
2,25
-
ITALIA
-
-
ITALIA
-
-
FRANCIA
2,00
=
NUOVA ZELANDA
2,70
-48,15
ARANCE
VELENCIA
SICILIA
0,72
=
ITALIA
-
-
ITALIA
-
-
SPAGNA
0,85
=
SPAGNA
0,60
16,67
ALBICOCCHE
-
ITALIA
1,70
-37,04
SPAGNA
-
-
SPAGNA
-
-
SPAGNA
2,00
-37,50
FRANCIA
1,30
-
CILIEGE
-
ITALIA
3,00
-
SPAGNA
-
-
SPAGNA
-
-
FRANCIA
2,30
-
FRANCIA
2,80
-
FRAGOLE
-
ITALIA
1,30
52,94
ITALIA
-
-
ITALIA
-
-
FRANCIA
5,00
4,17
FRANCIA
4,40
-85,00
LIMONI
-
SICILIA
0,80
6,67
SPAGNA
-
-
SPAGNA
-
-
SPAGNA
1,50
=
SPAGNA
1,45
-13,33
NETTARINE
PASTA GIALLA
ITALIA
2,00
-13,04
ITALIA
-
-
ITALIA
-
-
SPAGNA
1,50
36,36
SPAGNA
1,60
86,67
PESCHE
PASTA GIALLA
ITALIA
1,70
-10,53
ITALIA
-
-
ITALIA
-
-
SPAGNA
1,50
42,86
SPAGNA
1,60
-
OSSERVATORIO NAZIONALE DEI PREZZI ALL’INGROSSO
Quotazioni prevalenti rilevate nei principali mercati e var. % sulla settimana precedente; prezzo euro al chilogrammo (salvo diversa indicazione), Iva esclusa – A cura del Consorzio Informercati – Coordinamento di Fabrizio De Giacomi
LUNEDÌ 2 GIUGNO
BOLOGNA
ROMA
MILANO
PRODOTTI
VARIETÀ
CALIBRO
IMBALL.
PROV.
EURO
VAR.%
PROV.
EURO
VAR.%
PROV.
EURO
VAR.%
ORTAGGI
AGLI FRESCHI
N.C.
IN MAZZI
EGITTO
2,00
=
EGITTO
1,80
=
EGITTO
n.q.
AGLI FRESCHI
N.C.
IN MAZZI
ITALIA
2,00
=
ITALIA
2,50
ITALIA
1,90
11,76
AGLI
BIANCHI
45-65
ALLA RINFUSA
ARGENTINA
3,00
=
ITALIA
n.q.
ARGENTINA
4,00
=
AGLI
BIANCHI
50-70
ALLA RINFUSA
SPAGNA
2,00
=
SPAGNA
2,30
=
SPAGNA
2,40
=
ANGURIE
12-16 KG.
ALLA RINFUSA
ITALIA
0,50
=
ITALIA
0,45
-10,00
ITALIA
n.q.
ANGURIE
BABY
2-3 KG.
MONOSTRATO
SICILIA
0,70
-22,22
SICILIA
0,80
-11,11
SICILIA
0,80
-11,11
ASPARAGI
VERDI
12-16
IN MAZZI
ITALIA
2,50
13,64
ITALIA
1,80
20,00
ITALIA
2,20
=
ASPARAGI
VERDI
20+
IN MAZZI
ITALIA
3,70
27,59
ITALIA
2,30
-8,00
ITALIA
3,30
-5,71
BIETOLE
DA COSTA
N.C.
A PIU' STRATI
ITALIA
0,80
=
ITALIA
0,50
=
ITALIA
0,80
6,67
CAROTE
N.C.
VASSOI FILMATI
ITALIA
0,60
-7,69
ITALIA
n.q.
ITALIA
0,60
-7,69
CAVOLFIORE
BIANCO
6 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
GERMANIA
1,30
ITALIA
n.q.
GERMANIA
1,00
CAVOLI CAPPUCCI
BIANCHI
6 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
0,70
=
ITALIA
0,50
=
ITALIA
0,45
-10,00
CAVOLI VERZA
6 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
0,50
=
ITALIA
0,50
=
ITALIA
0,60
-14,29
CETRIOLI
14-21 CM
A PIU' STRATI
ITALIA
0,40
=
ITALIA
0,40
-20,00
ITALIA
0,55
-8,33
CICORIA WITLOOF
N.C.
VASSOI FILMATI
FRANCIA
1,40
=
FRANCIA
n.q.
P.V.N.
n.q.
CICORIA
BIANCA LUNGA DI MILANO
N.C.
MONOSTRATO
ITALIA
1,20
=
P.V.N.
n.q.
ITALIA
0,90
-18,18
CICORIA
CATALOGNA
N.C.
A PIU' STRATI
ITALIA
0,80
-11,11
ITALIA
0,50
-28,57
ITALIA
0,65
-7,14
CIPOLLE
PIATTE BIANCHE
30-50
MONOSTRATO
ITALIA
0,50
-16,67
ITALIA
0,80
-20,00
ITALIA
0,80
14,29
CIPOLLE
ROSSE DI TROPEA
N.C.
IN TRECCE
CALABRIA
1,70
P.V.N.
n.q.
CALABRIA
1,40
CIPOLLE
TONDE BIANCHE
60-80
ALLA RINFUSA
AUSTRALIA
1,20
=
ITALIA
1,00
AUSTRALIA
1,20
-7,69
CIPOLLE
TONDE DORATE
60-80
ALLA RINFUSA
OLANDA
0,50
OLANDA
0,50
OLANDA
0,43
CIPOLLOTTI
BIANCHI
N.C.
IN MAZZI
ITALIA
0,70
-30,00
ITALIA
0,70
40,00
ITALIA
1,00
=
CIPOLLOTTI
ROSSI DI TROPEA
N.C.
IN MAZZI
CALABRIA
1,00
-16,67
CALABRIA
n.q.
CALABRIA
1,40
-6,67
FAGIOLI
BORLOTTI RAMPICANTI
N.C.
ALLA RINFUSA
ITALIA
2,50
-16,67
ITALIA
2,70
=
ITALIA
2,80
=
FAGIOLINI
PIATTI VERDI
N.C.
ALLA RINFUSA
ITALIA
1,40
=
ITALIA
1,30
8,33
ITALIA
1,40
-22,22
FINOCCHI
10 PZ. (30X50) MONOSTRATO
ITALIA
1,60
=
ITALIA
0,40
-42,86
ITALIA
1,10
-8,33
FUNGHI
PRATAIOLI BIANCHI
40-50
MONOSTRATO
ITALIA
1,60
=
ITALIA
1,90
=
ITALIA
1,80
-2,70
INDIVIE
SCAROLA
8 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
1,30
=
ITALIA
0,80
33,33
ITALIA
1,70
13,33
LATTUGHE
CAPPUCCIO
6 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
0,80
-11,11
ITALIA
0,70
16,67
ITALIA
0,70
=
LATTUGHE
GENTILE
8 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
0,80
-11,11
ITALIA
0,50
25,00
P.V.N.
n.q.
LATTUGHE
ICEBERG
10 PZ. (40X60) MONOSTRATO FILMATO
OLANDA
0,95
=
ITALIA
n.q.
OLANDA
1,00
-9,09
LATTUGHE
ROMANA
8 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
0,80
=
ITALIA
0,60
20,00
ITALIA
0,85
-5,56
MELANZANE
CHIARE
N.C.
MONOSTRATO
ITALIA
0,60
-14,29
ITALIA
1,00
=
ITALIA
0,85
-5,56
MELANZANE
LUNGHE
N.C.
DOPPIO STRATO
ITALIA
0,80
-11,11
ITALIA
n.q.
ITALIA
n.q.
MELONI
GIALLI INVERNALI
1600-2000 GR. MONOSTRATO
COSTA RICA
1,10
=
COSTA RICA
1,30
=
COSTA RICA
1,00
-9,09
MELONI
LISCI
1000-1250 GR. MONOSTRATO
LOMBARDIA
2,00
P.V.N.
n.q.
LOMBARDIA
2,00
MELONI
LISCI
750-1000 GR.
MONOSTRATO
LOMBARDIA
1,70
LOMBARDIA
n.q.
LOMBARDIA
1,40
MELONI
RETATI
1000-1250 GR. MONOSTRATO
ITALIA
0,60
-33,33
ITALIA
n.q.
ITALIA
0,65
-7,14
MELONI
RETATI
1250-1600 GR. MONOSTRATO
ITALIA
1,00
=
ITALIA
1,10
-15,38
ITALIA
1,05
-4,55
MELONI
RETATI
1250-1600 GR. MONOSTRATO
LOMBARDIA
1,40
-12,50
LOMBARDIA
2,30
LOMBARDIA
1,00
-16,67
PATATE
P. GIALLA
40-60
ALLA RINFUSA
FRANCIA
0,50
=
FRANCIA
0,50
=
FRANCIA
0,40
-4,76
PATATE
P. GIALLA
50-70
ALLA RINFUSA
ITALIA
0,50
ITALIA
0,60
ITALIA
0,45
PEPERONI
LUNGHI GIALLI
N.C.
A PIU' STRATI
ITALIA
1,30
-18,75
ITALIA
n.q.
ITALIA
1,50
-3,23
PEPERONI
LUNGHI ROSSI
N.C.
MONOSTRATO
ITALIA
1,60
-11,11
ITALIA
n.q.
P.V.N.
n.q.
PEPERONI
QUADRATI GIALLI
GG (90-110)
ALLA RINFUSA
SPAGNA
1,30
=
SPAGNA
n.q.
SPAGNA
1,60
-5,88
PEPERONI
QUADRATI ROSSI
GG (90-110)
ALLA RINFUSA
OLANDA
2,00
=
OLANDA
n.q.
OLANDA
2,10
10,53
PEPERONI
QUADRATI ROSSI
GG (90-110)
ALLA RINFUSA
SPAGNA
2,00
=
SPAGNA
n.q.
SPAGNA
1,60
-5,88
PISELLI
VERDI SCURI
N.C.
ALLA RINFUSA
ITALIA
2,30
76,92
ITALIA
1,00
-16,67
ITALIA
1,90
-9,52
POMODORI
CILIEGINI
MEDI
IN VASCHETTE
ITALIA
1,00
-9,09
SICILIA
n.q.
SICILIA
n.q.
POMODORI
CILIEGINI
PICCOLI
IN VASCHETTE
ITALIA
1,10
-8,33
ITALIA
n.q.
SICILIA
n.q.
POMODORI
COSTOLUTI TIPO MERINDA
57-67
DOPPIO STRATO
SICILIA
2,00
=
SICILIA
1,50
=
SICILIA
2,70
8,00
POMODORI
COSTOLUTI VERDI
82-102
MONOSTRATO
SICILIA
0,80
-11,11
SICILIA
n.q.
SICILIA
1,25
-3,85
POMODORI
CUORE DI BUE VERDI
82-102
MONOSTRATO
ITALIA
0,80
-33,33
ITALIA
1,00
=
ITALIA
1,10
=
POMODORI
DATTERINI
N.C.
IN VASCHETTE
SICILIA
1,30
=
SICILIA
2,00
=
SICILIA
n.q.
POMODORI
LUNGHI VERDI
N.C.
A PIU' STRATI
ITALIA
1,00
=
ITALIA
n.q.
ITALIA
0,70
-12,50
POMODORI
TIPO PICCADILLY
N.C.
A PIU' STRATI
SICILIA
0,80
=
SICILIA
0,90
=
SICILIA
0,90
-10,00
POMODORI
TIPO PIXEL
N.C.
ALLA RINFUSA
SICILIA
0,80
=
SICILIA
0,90
=
SICILIA
0,90
-10,00
POMODORI
TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO
67-82
DOPPIO STRATO
OLANDA
0,85
6,25
OLANDA
n.q.
OLANDA
0,85
2,41
POMODORI
TONDI LISCI VERDI
82-102
MONOSTRATO
ITALIA
0,80
-11,11
ITALIA
0,80
=
ITALIA
0,80
=
PORRI
40-60
ALLA RINFUSA
ITALIA
0,90
28,57
ITALIA
0,50
=
ITALIA
0,90
12,50
PREZZEMOLI
N.C.
IN MAZZI
ITALIA
0,70
=
ITALIA
0,30
-25,00
ITALIA
1,20
=
RADICCHIO
ROSSO LUNGO PRECOCE
N.C.
A PIU' STRATI
VENETO
2,00
-9,09
VENETO
2,20
=
VENETO
1,90
-9,52
RADICCHIO
ROSSO TONDO
12 PZ. (30X50) MONOSTRATO
ITALIA
1,40
-3,45
ITALIA
1,10
-31,25
ITALIA
1,20
-7,69
RAVANELLI
TONDI ROSSI
N.C.
20 MAZZI
ITALIA
0,35
=
ITALIA
0,30
50,00
ITALIA
0,32
=
SCALOGNO
COMUNE
N.C.
ALLA RINFUSA
FRANCIA
1,80
=
FRANCIA
2,50
56,25
FRANCIA
1,80
=
SEDANI
DA COSTA VERDI
MEDI
MONOSTRATO
ITALIA
0,50
=
ITALIA
0,50
-28,57
ITALIA
0,75
-6,25
SPINACI
RICCI
N.C.
ALLA RINFUSA
ITALIA
1,30
=
ITALIA
0,60
=
ITALIA
1,20
=
ZUCCHE
TONDE DELICA
MEDIE
ALLA RINFUSA
ARGENTINA
1,10
-15,38
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
ZUCCHINE
COSTOLUTE
14-21 CM
A PIU' STRATI
ITALIA
n.q.
ITALIA
0,50
P.V.N.
n.q.
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
21-28 CM
A PIU' STRATI
ITALIA
0,35
-12,50
ITALIA
0,40
-20,00
ITALIA
n.q.
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
7-14 CM
A PIU' STRATI
ITALIA
0,60
-7,69
P.V.N.
n.q.
ITALIA
0,80
-5,88
ZUCCHINE
TONDE
N.C.
MONOSTRATO
ITALIA
0,90
P.V.N.
n.q.
ITALIA
0,90
FRUTTA
ACTINIDIA
HAYWARD
100-110 GR.
ALLA RINFUSA
N. ZELANDA
2,30
=
N. ZELANDA
2,00
=
N. ZELANDA
2,45
=
ACTINIDIA
HAYWARD
110-120 GR.
ALLA RINFUSA
CILE
2,00
=
CILE
n.q.
CILE
2,10
-6,67
ALBICOCCHE
AURORA
45-50
IN VASCHETTE
ITALIA
1,90
-34,48
ITALIA
2,30
-17,86
ITALIA
1,70
-37,04
ALBICOCCHE
CARMEN
50-55
IN VASCHETTE
P.V.N.
2,20
P.V.N.
2,00
P.V.N.
n.q.
ALBICOCCHE
LUNA
50-55
IN VASCHETTE
SPAGNA
2,00
SPAGNA
n.q.
ITALIA
2,50
ALBICOCCHE
NINFA
45-50
ALLA RINFUSA
ITALIA
1,00
-23,08
ITALIA
1,00
-23,08
SPAGNA
n.q.
ALBICOCCHE
TIPO COTT
45-50
IN VASCHETTE
ITALIA
2,40
-14,29
ITALIA
2,00
-28,57
ITALIA
n.q.
ALBICOCCHE
TIPO COTT
50-55
IN VASCHETTE
P.V.N.
2,50
P.V.N.
n.q.
ITALIA
2,50
ANANAS
GOLD
7 PZ. (40X60)
MONOSTRATO
COSTA RICA
1,20
=
COSTA RICA
1,25
=
COSTA RICA
1,05
-4,55
ARANCE
OVALI
70-80 (6)
A PIU' STRATI
SICILIA
0,90
=
SICILIA
0,70
-22,22
SICILIA
0,78
=
ARANCE
TAROCCO
77-88 (4)
MONOSTRATO
SICILIA
1,10
SICILIA
n.q.
SICILIA
1,55
ARANCE
VALENCIA LATE
64-73 (8)
A PIU' STRATI
SICILIA
0,70
=
SICILIA
n.q.
SICILIA
0,65
4,84
ARANCE
VALENCIA LATE
70-80 (6)
A PIU' STRATI
SICILIA
0,80
=
SICILIA
n.q.
SICILIA
0,72
=
BANANE
CAVENDISH
N.C.
A PIU' STRATI
C. AMERICA
0,85
-10,53
C. AMERICA
0,90
=
C. AMERICA
0,85
-5,56
BANANE
CAVENDISH
N.C.
A PIU' STRATI
C. AMERICA
1,10
-8,33
C. AMERICA
1,20
=
C. AMERICA
1,23
=
CILIEGE
DURONE
24-26
ALLA RINFUSA
ITALIA
4,00
ITALIA
2,00
ITALIA
2,50
CILIEGE
DURONE
24-26
ALLA RINFUSA
ITALIA
3,70
ITALIA
4,00
SPAGNA
2,60
CILIEGE
DURONE
26-28
ALLA RINFUSA
ITALIA
5,00
ITALIA
4,00
ITALIA
3,00
CILIEGE
DURONE
28-30
ALLA RINFUSA
SPAGNA
6,00
SPAGNA
5,50
ITALIA
4,00
CILIEGE
FERROVIA
28-30
ALLA RINFUSA
PUGLIA
6,00
=
PUGLIA
4,50
-25,00
PUGLIA
4,60
-29,23
FRAGOLE
30-40
IN VASCHETTE
TRENTINO
4,00
48,15
TRENTINO
n.q.
TRENTINO
4,00
6,67
LIMONI
EUREKA
58-67 (4)
A PIU' STRATI
SUD AFRICA
1,50
P.V.N.
n.q.
SUD AFRICA
1,65
LIMONI
PRIMO FIORE
58-67 (4)
A PIU' STRATI
SICILIA
0,70
=
SICILIA
0,80
=
SICILIA
0,80
6,67
LIMONI
VERNA
58-67 (4)
A PIU' STRATI
SPAGNA
1,30
=
SPAGNA
n.q.
SPAGNA
1,30
4,00
MELE
GOLDEN DELICIOUS
80-85
MONOSTRATO
TRENTINO
1,70
=
TRENTINO
1,50
=
TRENTINO
1,63
=
MELE
GRANNY SMITH
80-85
MONOSTRATO
ALTO ADIGE
1,30
=
ALTO ADIGE
n.q.
ALTO ADIGE
1,28
=
MELE
ROYAL GALA
75-80
A PIU' STRATI
CILE
1,40
=
CILE
1,80
CILE
1,43
-1,38
MELE
STARK DELICIOUS
80-85
MONOSTRATO
ALTO ADIGE
1,40
=
ALTO ADIGE
1,30
=
ALTO ADIGE
1,45
=
NESPOLE GIAPPONESI
GG
DOPPIO STRATO
SPAGNA
2,20
=
SPAGNA
2,20
=
SPAGNA
2,20
=
NETTARINE
PASTA GIALLA
56-61(C)
MONOSTRATO
ITALIA
0,70
=
ITALIA
1,00
-16,67
ITALIA
1,30
-13,33
NETTARINE
PASTA GIALLA
61-67 (B)
MONOSTRATO
SPAGNA
1,00
=
SPAGNA
1,60
=
SPAGNA
1,70
=
NETTARINE
PASTA GIALLA
67-73 (A)
MONOSTRATO
ITALIA
1,80
=
ITALIA
1,80
ITALIA
2,00
-13,04
NETTARINE
PASTA GIALLA
73-80 (AA)
MONOSTRATO
SPAGNA
1,60
SPAGNA
1,80
SPAGNA
2,30
PERE
ABATE FETEL
75-80
A PIU' STRATI 35 PZ.
CILE
1,80
CILE
1,80
CILE
1,70
PERE
BUTIRRA D'ANJOU
80-85
A PIU' STRATI 35 PZ.
ARGENTINA
1,65
=
ARGENTINA
1,80
=
ARGENTINA
1,55
=
PERE
CONFERENCE
70-75
MONOSTRATO 20 PZ. (30X50)
EMILIA R.
1,30
=
EMILIA R.
1,30
=
EMILIA R.
1,30
-3,70
PERE
CONFERENCE
75-80
MONOSTRATO 18 PZ. (30X50)
EMILIA R.
1,50
=
EMILIA R.
1,60
=
EMILIA R.
1,55
-3,13
PERE
MAX RED BARTLETT
75-80
A PIU' STRATI 40 PZ.
ARGENTINA
1,80
ARGENTINA
1,10
ARGENTINA
1,65
PERE
PACKHAM'S TRIUMPH
70-75
A PIU' STRATI 90 PZ.
ARGENTINA
1,20
=
ARGENTINA
n.q.
ARGENTINA
1,15
=
PERE
WILLIAM
80-85
A PIU' STRATI 35 PZ.
ARGENTINA
1,60
ARGENTINA
n.q.
ARGENTINA
n.q.
PESCHE
P. GIALLA
56-61(C)
IN VASCHETTE
ITALIA
0,60
SPAGNA
n.q.
ITALIA
n.q.
PESCHE
P. GIALLA
73-80(AA)
MONOSTRATO
ITALIA
2,10
-16,00
ITALIA
2,30
-8,00
ITALIA
2,05
PESCHE
SATURNINA
73-80(AA)
ALLA RINFUSA
ITALIA
2,50
-3,85
P.V.N.
n.q.
ITALIA
2,20
PESCHE
SATURNINA
73-80(AA)
ALLA RINFUSA
SPAGNA
2,00
-13,04
SPAGNA
1,50
-40,00
SPAGNA
2,00
-11,11
POMPELMI
GIALLI
105-110
A PIU' STRATI
CIPRO
1,00
=
P.V.N.
n.q.
CIPRO
0,87
-8,42
POMPELMI
GIALLI
105-110
A PIU' STRATI
SUD AFRICA
1,20
9,09
P.V.N.
n.q.
SUD AFRICA
0,95
-5,00
POMPELMI
ROSATI
105-110
A PIU' STRATI
SUD AFRICA
1,40
40,00
SUD AFRICA
n.q.
SUD AFRICA
0,95
-5,00
POMPELMI
ROSATI
105-110
A PIU' STRATI
TURCHIA
1,30
-7,14
TURCHIA
0,80
=
TURCHIA
0,85
=
SUSINE
RED BEAUTY
47-50 (7)
ALLA RINFUSA
SPAGNA
2,20
-21,43
SPAGNA
1,80
=
SPAGNA
1,70
-5,56
UVA DA TAVOLA
BIANCA VITTORIA
N.C.
MONOSTRATO
P.V.N.
5,50
SICILIA
2,50
SICILIA
3,00
UVA DA TAVOLA
NERA BLACK MAGIC
N.C.
MONOSTRATO
P.V.N.
3,80
SICILIA
2,50
SICILIA
3,00
FRUTTA SECCA
ARACHIDI
7-9
ALLA RINFUSA
ISRAELE
5,50
=
ISRAELE
5,50
-15,38
P.V.N.
n.q.
CECI SECCHI
8+
ALLA RINFUSA
MESSICO
1,60
=
MESSICO
1,70
-5,56
MESSICO
2,30
=
DATTERI
MEDJOUL
S. GIANT (26+GR.) ALLA RINFUSA
ISRAELE
8,00
=
ISRAELE
11,00
=
ISRAELE
n.q.
FAGIOLI SECCHI
BORLOTTI CRANBERRY
N.C.
ALLA RINFUSA
CANADA
2,20
=
CANADA
2,00
-16,67
P.V.N.
n.q.
FAGIOLI SECCHI
CANNELLINI
N.C.
ALLA RINFUSA
ARGENTINA
2,40
=
ARGENTINA
2,20
-18,52
P.V.N.
n.q.
FAVE SECCHE
N.C.
ALLA RINFUSA
EGITTO
1,90
=
EGITTO
2,00
=
EGITTO
2,25
=
LENTICCHIE SECCHE
COMUNI
MEDIE
ALLA RINFUSA
CANADA
1,20
=
CANADA
1,30
=
CANADA
1,40
=
MANDORLE
20-22
ALLA RINFUSA
CALIFORNIA
11,00
=
CALIFORNIA
11,00
15,79
CALIFORNIA
12,00
=
NOCCIOLE
20-22
ALLA RINFUSA
OREGON
5,50
=
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
NOCI DI COCCO
MEDIE
ALLA RINFUSA
R. DOMINICANA
1,10
10,00
R. DOMINICANA
1,20
20,00
P.V.N.
n.q.
NOCI
HOWARD
34+
ALLA RINFUSA
CALIFORNIA
5,50
=
CALIFORNIA
5,30
-3,64
CALIFORNIA
n.q.
PINOLI
COMUNI
N.C.
ALLA RINFUSA
ITALIA
50,00
=
ITALIA
55,00
=
P.V.N.
n.q.
PINOLI
COMUNI
N.C.
ALLA RINFUSA
PAKISTAN
37,00
=
PAKISTAN
45,00
=
PAKISTAN
36,00
=
PISTACCHI
20-22
ALLA RINFUSA
CALIFORNIA
12,50
=
CALIFORNIA
13,00
4,00
CALIFORNIA
12,50
1,63
N.B. – I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); – Salvo diverse indicazioni; calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm.
PROV.
PADOVA
EURO
VAR.%
PROV.
VERONA
EURO
VAR.%
EGITTO
ITALIA
ARGENTINA
SPAGNA
ITALIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
ITALIA
ITALIA
SICILIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
COSTA RICA
ITALIA
ITALIA
LOMBARDIA
FRANCIA
PUGLIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
OLANDA
SPAGNA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
ITALIA
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
-
EGITTO
ITALIA
ARGENTINA
SPAGNA
ITALIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
P.V.N.
AUSTRALIA
OLANDA
ITALIA
CALABRIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
COSTA RICA
LOMBARDIA
P.V.N.
ITALIA
ITALIA
LOMBARDIA
FRANCIA
PUGLIA
ITALIA
ITALIA
SPAGNA
OLANDA
SPAGNA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
ITALIA
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ARGENTINA
ITALIA
P.V.N.
ITALIA
P.V.N.
n.q.
1,20
2,70
2,20
n.q.
n.q.
2,10
n.q.
0,80
0,55
n.q.
0,35
0,55
0,42
1,50
0,60
0,75
n.q.
n.q.
n.q.
0,50
1,20
1,30
2,00
1,20
0,90
1,90
1,65
0,60
0,65
0,90
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,20
n.q.
0,45
n.q.
0,65
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
2,00
n.q.
1,85
1,50
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
0,70
1,70
0,60
n.q.
n.q.
0,82
n.q.
0,65
1,05
n.q.
n.q.
0,32
1,80
0,65
1,00
n.q.
n.q.
n.q.
0,70
n.q.
-25,00
=
=
=
-5,88
=
=
=
20,00
=
-40,00
=
=
=
-7,69
=
=
=
=
-13,33
-21,05
-40,00
25,00
19,35
-16,67
-12,50
25,93
-14,29
2,50
=
=
=
=
-18,75
=
-12,50
-
P.V.N.
N. ZELANDA
N. ZELANDA
ITALIA
SPAGNA
ITALIA
ITALIA
COSTA RICA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
C. AMERICA
C. AMERICA
SPAGNA
ITALIA
SPAGNA
SPAGNA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
SPAGNA
ITALIA
SPAGNA
SPAGNA
CILE
P.V.N.
EMILIA R.
EMILIA R.
ARGENTINA
ARGENTINA
ARGENTINA
ARGENTINA
ITALIA
ITALIA
SPAGNA
ITALIA
SPAGNA
CIPRO
P.V.N.
TURCHIA
TURCHIA
SPAGNA
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
-
N. ZELANDA
CILE
ITALIA
P.V.N.
ITALIA
ITALIA
ITALIA
P.V.N.
COSTA RICA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
C. AMERICA
C. AMERICA
SPAGNA
ITALIA
SPAGNA
SPAGNA
PUGLIA
TRENTINO
P.V.N.
SICILIA
SPAGNA
TRENTINO
ALTO ADIGE
CILE
ALTO ADIGE
SPAGNA
ITALIA
SPAGNA
ITALIA
SPAGNA
CILE
ARGENTINA
EMILIA R.
EMILIA R.
ARGENTINA
ARGENTINA
ARGENTINA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SPAGNA
CIPRO
SUD AFRICA
SUD AFRICA
TURCHIA
P.V.N.
SICILIA
P.V.N.
2,35
n.q.
n.q.
n.q.
1,50
n.q.
n.q.
n.q.
0,90
0,75
n.q.
0,65
0,75
n.q.
1,15
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
4,00
2,80
n.q.
0,90
1,30
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,50
n.q.
2,60
1,55
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,80
n.q.
1,70
n.q.
n.q.
0,88
n.q.
n.q.
3,00
n.q.
=
=
=
-7,14
-6,25
=
12,50
-7,14
7,14
=
-19,05
-
ISRAELE
MESSICO
ISRAELE
CANADA
ARGENTINA
EGITTO
CANADA
CALIFORNIA
P.V.N.
R. DOMINICANA
P.V.N.
ITALIA
PAKISTAN
CALIFORNIA
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
n.p.
-
ISRAELE
MESSICO
ISRAELE
CANADA
ARGENTINA
EGITTO
CANADA
CALIFORNIA
OREGON
R. DOMINICANA
P.V.N.
ITALIA
PAKISTAN
CALIFORNIA
5,30
n.q.
11,75
1,90
2,30
n.q.
1,90
n.q.
6,00
1,15
n.q.
54,50
n.q.
n.q.
=
=
=
=
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