Tasi, «salvi» i terreni agricoli

14-20 MARZO 2014
Anno 19˚ - n. 11
Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003
conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma
PREZZI ALL’ORIGINE: ISMEA E ISTAT
INDICANO FLESSIONI FINO AL 4,4%
INNOVAZIONE: NESTLÉ LANCIA
SISTEMA ANTIFRODE ALIMENTARE
VINITALY: L’EDIZIONE 2014 AVRÀ
PIÙ SPAZI E INCONTRI «B2B»
A gennaio Ismea ha rilevato un calo su base annua dei prezzi Il Gruppo alimentare Nestlé ha presentato un sistema messo a Più metri quadri (sarà superata la soglia dei 100mila mq) e
all’origine del 4,4%; Istat del 2% nel quarto trimestre 2013. punto dalla Sapienza di Roma a difesa del brand «made in Italy». spazi per gli incontri B2B per l’edizione 2014 di Vinitaly.
SERVIZIO A PAGINA 5
SERVIZI A PAGINA 7
SERVIZIO A PAGINA 7
FISCO AMICO. L’esenzione viene riconosciuta a coltivatori diretti e Iap iscritti all’Inps
Tasi, «salvi» i terreni agricoli
Niente tasse anche per aree fabbricabili, resta lo sconto per gli edifici strumentali
I
l «Salva Roma ter» approvato dal Consiglio
dei ministri ha «salvato» anche la Tasi agricola.
Non pagano la tassa infatti i
terreni agricoli e le aree fabbricabili possedute e condotte da coltivatori diretti e da
imprenditori agricoli professionali (Iap) iscritti nella
previdenza agricola. Mentre
per i fabbricati strumentali
l’aliquota resta all’1 per mille e dribbla così l’aumento
all’8. Per il ministro delle
Politiche agricole, Maurizio
Martina, si tratta di un risultato importante per il mondo agricolo. Soddisfatto
Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e
Alleanza delle Cooperative
agroalimentari) per le modifiche alla disciplina Tasi in-
trodotte con il decreto legge
del Governo, che confermano l’esclusione anche per le
aree edificabili coltivate da
Iap e coltivatori diretti che
vengono così considerate alla stregua dei terreni agricoli in applicazione dello stesso principio in vigore ai fini
dell’Imu. ●
A PAGINA 4
Expo 2015: Martina accelera
sui progetti per l’agricoltura
P
artono i cantieri per i progetti agroalimentari dell’Expo 2015. Il ministro Martina ha firmato lunedì
scorso un protocollo d’intesa con il commissario unico
del governo Sala e con quello del Padiglione Italia,
Bracco. Tra le priorità start up, ricerca, vino e filiere. ●
SERVIZI A PAG. 2
PANORAMA
Biomasse, in
Puglia centrale
Invitalia-Enterra
Invitalia ed Enterra, società a controllo francese, hanno firmato un contratto di sviluppo del valore complessivo di oltre
48 milioni per realizzare
in Puglia una nuova centrale elettrica alimentata
a biomasse. L’iniziativa
consentirà di creare 130
nuovi posti di lavoro.
L’accordo è stato firmato da Domenico Arcuri,
amministratore delegato
di Invitalia, e Jacques Levy, amministratore delegato di Enterra. ●
●
FORMAZIONE
IMPOSTA DI REGISTRO
RIFORMA UE. L’ipotesi allo studio per riequilibrare l’impatto della redistribuzione degli aiuti
Tassa fissa
sui terreni
Pac, spunta un «ticket» olio-zootecnia
L’
S
Agenzia delle
Entrate con la
circolare (n. 2/E del 21
febbraio 2014) ha illustrato le novità in materia di imposta di registro
in vigore dal primo gennaio 2014. L’acquisto di
un terreno agricolo e di
un fabbricato strumentale da parte di un imprenditore agricolo professionale o di un coltivatore
diretto comporta l’applicazione dell’imposta fissa di registro. Per soggetti diversi da Iap e coltivatori diretti aliquota del
12% per i terreni. ●
SERVIZIO A PAG. 10
ulla Pac spunta un «ticket» olio-zootecnia sui
premi accoppiati. L’ipotesi
è emersa nei giorni scorsi a
margine dell’incontro fra il
Mipaaf e le regioni proprio
sull’applicazione della nuova Politica agricola comune. La soluzione è stata prospettata per attenuare l’impatto della riforma su due
SPECIALE
Emilia, così
il maltempo
ha affossato
la produzione
L’INDICE
IL TREND DELLA SETTIMANA
IN PRIMO PIANO ..............2-3
Mercati nazionali
settori considerati strategici
e rispettivamente più sviluppati l’uno nelle regioni del
Sud e l’altro nelle aree settentrionali.
La soluzione che si sta
prospettando rappresenterebbe la risposta italiana al
«rebus delle superfici» sollevato dall’applicazione della Pac. Un rebus che ha
I
IMPRESE E PRODOTTI .........7
LEGGI E FISCO.....................10
FILIERA OLIO .................11-14
LATTE SPOT
-6,11% A metà marzo il prodotto
nazionale crudo è sceso
a 0,415 euro/Kg
GRANO TENERO
+0,82% A Bologna il n. 1 var. spec.
di forza è stato quotato
24,60 euro/q.le
BOVINI
Settimana all’insegna della
=
stabilità con ribassi limitati
al vitellone maschio
SPEC. EMILIA ROMAGNA .....I-IV
TREND & MERCATI
.....15-23
MAIS
+0,52% Il prodotto nazionale ibrido
h 14% è salito a 19,15
euro/q.le
ALLE PAGINE I-IV
(Euro/tonnellata)
GRANO DURO
+1,83% A Foggia il «Fino» ha
aggiunto una quotazione
di 27,75 euro/q.le
SERVIZI A PAG. 3
E FILIERA OLIO A PAGG. 11-14
gione, una contrazione di quasi il 3% rispetto
al 2012. Un cambio di direzione rispetto
alla dinamica positiva del precedente triennio, in un’annata in cui ha pesato nelle
campagne soprattutto l’eccesso di precipitazioni. ●
Mercati esteri
PESCA ...................................8
REGIONI ................................9
E Madrid introduce
l’obbligo di utilizzare
al ristorante bottiglie
monodose o con
tappo antirabbocco
conteggi preliminari danno ormai per acquisita, in Emilia Romagna, una battuta
d’arresto della produzione agricola nel 2013.
Valutata a prezzi correnti la Plv (produzione
lorda vendibile) del settore
nel 2013 ha sperimentato
negli ultimi 12 mesi, in base
alle ultime stime della Re-
(Variazione percentuale su settimana)
ITALIA ...............................4-6
AMPOLLA
portato in Spagna a escludere i vigneti dai beneficiari
degli aiuti e in Francia sta
accendendo lo scontro fra
zootecnia e seminativi senza contare l’ondata di ricorsi contro l’esclusione della
viticoltura. ●
CHICAGO
Grano
170,9
Mais
136,3
Soia
376,8
+7,26%
+4,52%
+2,25%
PARIGI
Grano
215,3 +6,43%
Mais
184,0 +3,95%
Orzo
n.q.
AVICOLI
JAEN (Spagna)
+1,87% In rialzo le quotazioni dei polli Olio extrav. 2.028
mentre registrano un pesante
Olio
verg.
1.817
-4,11%
calo galline e anatre
Olio lamp. 1.694 -4,88%
Agraria: Teramo
offre 100 aziende
ed enti per lo stage
SERVIZI A PAG. 6
BIOLOGICO, PRONTA
LA RIFORMA EUROPEA
● È in programma per il
19 marzo prossimo il varo, da parte della Commissione europea, della
proposta di riforma per
il biologico in Europa
che potrebbe tradursi in
una vera e propria rivoluzione considerando
gli obiettivi ambiziosi a
cui mira Bruxelles. Si
tratta infatti di eliminare
gli ostacoli allo sviluppo nella Ue dell’agricoltura biologica con regole più chiare e meno deroghe coinvolgendo anche la trasformazione e
rafforzando i controlli
sull’import. ●
2
IN PRIMO PIANO
14-20
MARZO
2014
CONSIGLIO DEI MINISTRI
Esclusi dalla tassazione i terreni agricoli e le aree fabbricabili possedute da coltivatori diretti e Iap
Il salva-Roma salva la Tasi agricola
Vantaggi anche per i fabbricati strumentali, l’aliquota resta all’1 per mille e non schizza all’8
N
iente Tasi per terreni agricoli e aree
fabbricabili possedute e condotte come terreni agricoli da coltivatori diretti (Cd) e da imprenditori
agricoli professionali (Iap)
iscritti nella previdenza agricola. Mentre per i fabbricati
strumentali l’aliquota resta
all’1 per mille e dribbla così
l’aumento all’8. Lo prevede
il decreto cosiddetto «salva
Roma-ter», che all’articolo
2, comma 1, lettera f), ha
riscritto il presupposto impositivo della Tasi chiarendo
quali siano gli immobili da
assoggettare al nuovo tributo dovuto per i servizi comunali indivisibili (illuminazione pubblica, manutenzione
strade). Come si ricorderà,
la Tasi fa parte dell’imposta
unica comunale (Iuc) che
comprende anche l’Imu e la
tassa sui rifiuti (Tari). Il
comma 669 dell’articolo 1
della legge 147/2013 (legge
di stabilità 2014) aveva stabilito che il presupposto impositivo della Tasi era il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati,
compresa l’abitazione principale come definita ai fini
dell’Imu, di aree scoperte e
di aree fabbricabili, a qualsiasi uso adibiti. Al riguardo
erano sorte immediatamente delle perplessità sulla nozione di «aree scoperte», dato che i contribuenti avevano memorizzato, già ai tempi dell’Ici, che la tassazione
immobiliare comunale ha
come presupposto impositivo i fabbricati, le aree fabbricabili e i terreni agricoli,
cioè beni immobili ben definiti dal legislatore. In altre
parole, si era posto il dubbio
da più parti se nelle aree
scoperte potessero rientrare
anche i terreni agricoli. In
occasione di Telefisco
2014, il dipartimento delle
Finanze ha escluso l’applicazione della Tasi ai terreni
agricoli (da chiunque posseduti) precisando inoltre che
le aree fabbricabili possedute e condotte per fini agricoli dai Cd e dagli Iap (persone fisiche o società) non possono essere considerate «terreni agricoli» e quindi devono essere assoggettate alla
Tasi. In buona sostanza, secondo i tecnici del Fisco,
nel presupposto impositivo
della Tasi non rientrano i
terreni agricoli, diversamente da quanto stabilito dalla
disciplina dell’Imu, ma non
si applica la finzione giuridica di cui al secondo periodo
della lettera b) del comma 1
dell’articolo 2 del Dlgs
504/1992 (decreto Ici), come invece avviene ai fini
Imu. Si tratta, come noto,
della disposizione in base alla quale sono considerati
non fabbricabili i terreni posseduti e condotti per lo svolgimento dell’attività agricola dai Cd e dagli Iap, nonostante che gli stessi risultino
edificabili nello strumento
urbanistico generale (Prg o
Pgt) semplicemente adottato dal Comune (articolo 36,
comma 2, del Dl 223/2006
convertito dalla legge
248/2006). Si ricorda altresì
che, secondo il consolidato
orientamento della sezione
tributaria della Corte di cas-
sazione, tale disposizione riguarda l’operatore agricolo
(Cd o Iap) che sia soggetto
passivo e che conduca direttamente i terreni assoggettati all’imposizione (sentenze
n. 10144 del 28 aprile 2010
e n. 15551 del 30 giugno
2010), ma che in caso di
comproprietà dei terreni il
trattamento di favore si
estende agli altri proprietari
anche se privi di qualifica di
Cd o di Iap (per tutte, sentenza n. 16639 del 29 luglio
2011; conforme, Cm n.
3/Df del 18 maggio 2012,
paragrafo 7.2). Ora invece
con la norma contenuta nel
decreto «salva Roma-ter» le
cose sembrano più chiare. Il
presupposto impositivo della Tasi rimane il possesso (a
titolo di proprietà o di altro
diritto reale di godimento
immobiliare) o la detenzione (locatari, comodatari) di
beni immobili che però sono soltanto i fabbricati, compresa l’abitazione principale
del soggetto passivo, e le
aree fabbricabili, come definiti dal vigente articolo 13
del Dl 201/2011 (convertito
dalla legge 214/2011), cioè
dall’attuale disciplina dell’Imu. Sono quindi esclusi –
così la stessa norma che ha
cancellato il riferimento alle
«aree scoperte» – i terreni
agricoli che, da quanto si
può evincere dalla norma,
possono essere posseduti anche dai soggetti diversi dai
Cd e dagli Iap, senza che
ciò possa dare luogo alla tassazione. L’individuazione
dei beni fabbricati e aree edi-
ficabili e l’espresso richiamo alle definizioni di detti
immobili contenute nella disciplina dell’Imu che, al
comma 2 del citato articolo
13 del Dl 201/2011 (decreto
Monti), conferma l’applicabilità delle nozioni previste
in tema di Ici (articolo 2 del
Dlgs 504/1992), conduce a
sostenere che la Tasi non si
applicherebbe neanche per
le aree fabbricabili possedute e condotte direttamente
dai Cd e dagli Iap iscritti
nella previdenza agricola
(finzione giuridica secondo
cui dette aree sono dei «terreni agricoli»). Il condizionale è d’obbligo perché dalla relazione tecnica che accompagna il nuovo decreto
si desume che l’intervento
legislativo è irrilevante sotto
il profilo del gettito, in quanto la legge di stabilità 2014
già considerava non tassabili i terreni agricoli. ●
ANTONIO PICCOLO
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Martina: un segnale d’attenzione per il settore
P
er il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina «L’esenzione
dei terreni agricoli dal pagamento della Tasi è una dimostrazione della consapevolezza da parte del Governo della strategicità del settore agroalimentare e del
fatto che questo sia il principale strumento di produzione per gli agricoltori».
Il ministro considera dunque un risultato importante
per il mondo agricolo la
conferma dell’esclusione
Agrinsieme chiede
procedure semplificate
per pagare i tributi
dal pagamento della Tasi
per i terreni agricoli e dall’aumento della tassa all’8
per mille per i fabbricati
rurali per i quali quindi l’aliquota resta all’1 per mille.
Soddisfatto Agrinsieme
(il coordinamento tra Cia,
Confagricoltura e Alleanza
delle Cooperative agroalimentari) per le modifiche
alla disciplina Tasi introdotte con il decreto legge del
Governo, che confermano
l’esclusione dei terreni agricoli dalla nuova imposta
sui servizi indivisibili.
«Le istanze di esclusione
dall’imposta, più volte rappresentate da Agrinsieme –
recita una nota del coordinamento – sono state accolte, anche per quanto riguarda le aree edificabili coltiva-
te da Imprenditori a titolo
principale (Iap) e Coltivatori diretti che, opportunamente, vengono considerate alla stregua dei terreni
agricoli in applicazione dello stesso principio valevole
ai fini dell’Imu». «Dal Governo – ha spiegato il coordinatore di Agrinsieme, Mario Guidi (Confagricoltura)
– è arrivato un primo segnale importante nella direzione di una stabilizzazione della fiscalità sui beni produttivi, indispensabi-
li all’attività di un’impresa agricola. In questo senso ci attendiamo risposte
concrete anche per i fabbricati rurali strumentali che
la nuova Tasi sottopone a
tassazione».
Agrinsieme ha invitato
dunque il Governo «a porre
attenzione sulla semplificazione degli adempimenti
per il pagamento delle imposte, in modo da evitare il
caos venutosi a creare per
il pagamento della miniImu di gennaio». ●
ENTI OSSERVATI SPECIALI
Sian torna nell’occhio del ciclone, il Mipaaf «indaga»
A
ncora una volta il Sian, «il sistema informativo unificato di servizi
del comparto agricolo, agroalimentare e forestale messo
a disposizione dal ministero
delle Politiche agricole alimentari e forestali e dall’Agea per assicurare lo svolgimento dei compiti relativi
alla gestione degli adempimenti previsti dalla Politica
agricola comunitaria» è nell’occhio del ciclone. Non è
la prima volta, perché sono
ormai anni che il sistema finisce sotto accusa, ma l’ennesimo articolo di denuncia
ha provocato la reazione del
neo ministro delle Politiche
agricole, Maurizio Martina.
In una nota il Mipaaf informa che il ministro «ha chiesto al Commissario di Agea
una relazione urgente con
particolare riferimento alle
modalità e al grado di efficacia con cui si è provveduto
alla gestione del Sian e alle
motivazioni che avrebbero
condotto all’aumento della
provvigione di altri 90 milioni di euro per il triennio
2014-2016. Di conseguenza
sarà posta in essere ogni iniziativa utile a garantire il rigoroso rispetto delle leggi».
Il problema è che ogni
ministro da Zaia in poi, ma
la questione Agea-Sian ha
radici assai più lontane, si
trova a dover affrontare «il
era andata ancora più avan- nalizzazione bisognerebbe
Il ministro vuole chiarezza sull’aumento della ti: aveva spinto la costituzio- sciogliere il nodo Agea.
ne di un comitato con la Un’azione che peraltro aveprovvigione di altri 90 milioni per il 2014-16 precisa finalità di rendere va annunciato De Girolacaso». Poi passano i ministri, le relazioni (almeno
quelle che sono riuscite ad
arrivare in porto) finiscono
in qualche archivio, il Sian
e l’Agea restano così come
sono, Le polemiche più recenti sulla gestione non proprio trasparente risalgono a
Fruscio, il presidente-commissario a fasi alterne, nominato dall’ex ministro Zaia per le sue indiscusse competenze, ma anche per la
sua fede leghista. Fruscio
però sulla gestione delle
multe latte «ha tradito» la
fiducia del ministro leghista, ma successivamente è
entrato anche in rotta di collisione con il successore Galan, per uscire poi definitivamente di scena. E nei buchi
neri Agea è periodicamente
comparso il Sian. Rispuntato anche con l’ex ministro
De Girolamo che tra i primi
atti aveva nominato commissario Agea il generale
della Finanza, Mainolfi. Ma
trasparente l’attività dell’Agea che secondo l’ex ministro e Mainolfi, sarebbe
dovuta diventare «una casa
di vetro». Ma i vetri evidentemente restano appannati e
così si ricomincia ancora
una volta con le indagini.
Mentre c’è un disegno di
legge in Parlamento e un
collegato che dovrebbe partire dal Senato a breve, secondo quanto ha annunciato
Martina, che prevede un restyling degli enti vigilati.
Ma forse prima di procedere ad accorpamenti e razio-
mo. In attesa di una riforma
complessiva della galassia
degli enti vigilati, l’ex ministro voleva infatti scorporare e accelerare sull’Agea
che sarebbe dovuta finire
nella Stabilità. Ma come è
ormai nella tradizione si è
continuato a prendere tempo. In attesa, forse, di una
nuova campagna stampa e
di un’altra indagine. Mentre
Sian continua a macinare
soldi. ●
ANNAMARIA CAPPARELLI
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IN PRIMO PIANO
14-20 MARZO 2014
3
POLITICA AGRICOLA
Con l’ingresso del vino e (forse) dell’ortofrutta si rischia un’ulteriore sforbiciata sui premi già dal 2015
Aiuti diretti, rebus sulle superfici
Martina: «Non escludiamo nulla» – E in questa fase ancora iniziale la palla è in mano ai tecnici
T
utte le ipotesi sono
ancora sul tavolo,
non escludiamo nulla», così il ministro delle
Politiche agricole, Maurizio Martina, ancora giovedì
6 marzo, sintetizzava purtroppo con efficacia la situazione di stallo sulle scelte
applicative della riforma
della Pac in Italia.
Tutte le strade ancora
aperte mentre in Europa è
vero che si riaprono cantieri che sembravano già chiusi (vedi i casi di Francia e
Spagna), ma solo per stabilire alcuni dettagli, pure importanti, di piani già definiti e discussi da tempo con il
coinvolgimento di tutti i
soggetti interessati.
Le riunioni fin qui svolte
al ministero delle Politiche
agricole con i rappresentanti delle Regioni hanno invece permesso di fare ben pochi passi avanti a causa prima di tutto (è opportuno sottolinearlo) della totale assenza di qualsiasi input politico. Documenti ancora
troppo vaghi e soprattutto
non ufficiali. Il primo discusso contemporaneamente all’accordo sul riparto
dei fondi 2014-2020 per lo
sviluppo rurale chiuso il 15
gennaio conteneva alcune
prime indicazioni sugli aiuti diretti, che hanno cominciato ad assumere una forma più compiuta dopo la
nuova riunione della scorsa
settimana al Mipaaf.
Un confronto, quello andato in scena giovedì 6 marzo, sintetizzato dalla frase
del ministro secondo cui
«non escludiamo nulla». La
vera novità, potenzialmente
dirompente, sarebbe l’ingresso delle superfici vitivinicole nella platea dei beneficiari degli aiuti diretti.
Un’ipotesi su cui si stanno
consumando gli ultimi fuochi nei partner mediterranei
vicini all’Italia. In Spagna
l’esclusione ha provocato
la protesta delle associazioni, mentre in Francia si è
passati direttamente ai ricorsi giudiziari.
Sul fronte degli aiuti accoppiati si profila invece
l’idea di un «ticket» zootecnia-olio (si veda altro servizio in pagina 11), per premiare con aiuti ad hoc setto-
COSÌ LA PAC IN EUROPA
GERMANIA Berlino ha deciso di non fare ricorso agli aiuti
accoppiati, mentre verrà concesso un premio maggiorato di
50 euro per i primi 30 ettari di ogni azienda, che scende a 30
per i successivi 16. Inoltre, i fondi Psr verranno incrementati
con una riduzione del 4,5% a carico degli aiuti diretti.
FRANCIA L’intesa che prevedeva di trasferire un miliardo
dai seminativi alla zootecnia traballa dopo le proteste di
piazza: il Governo ha annunciato una decisione entro giugno.
SPAGNA Le associazioni contestano l’intesa raggiunta tra
Governo e Comunità autonome che prevede l’esclusione dei
vigneti dal nuovo sistema di aiuti diretti a ettaro.
ri in crisi distribuiti equamente tra Nord e Sud, limitando così l’impatto della
redistribuzione dei premi
con l’entrata in vigore del
nuovo regime dei pagamenti diretti.
Al termine dell’incontro
che si è svolto al Mipaaf
con gli assessori regionali
all’Agricoltura il ministro
Martina ha sottolineato di
aver raggiunto una prima
intesa avendo, insieme agli
stessi assessori, «stabilito
le priorità fondamentali del
ministero, rilanciato un metodo di lavoro condiviso
con riunioni a cadenza mensile ed evidenziato la necessità di accelerare l’adozione dei provvedimenti in esame al Cta attraverso l’istituzione di una task-force con
i capi dipartimento del ministero delle Politiche agricole e i direttori delle Regioni». Inoltre, come spiega
una nota del Mipaaf, «il ministro si è impegnato, vista
l’importanza strategica delle scelte che dovranno essere fatte per il futuro dell’agricoltura per i prossimi
anni, a chiudere il primo
pilastro della Politica agri-
cola comune 2014-20 entro
la metà di maggio per consentire alle imprese agricole la programmazione con
almeno un anno di anticipo
del loro lavoro».
Palla ai tecnici insomma,
almeno in questa prima fase, per definire una partita
che l’Italia non può permettersi non solo di non chiudere in tempo, ma nemmeno
di risolvere tutto in un rush
finale verso il mese di agosto, scadenza formale prevista dalle regole Ue, quando
sarà già scattata la presidenza semestrale dell’Unione. ●
ALESSIO ROMEO
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LE SCELTE DEGLI ALTRI
In Spagna è scontro sull’esclusione dei vigneti
I
n Spagna, continua a far
discutere l’intesa raggiunta, a fine gennaio, tra ministero e Comunità autonome sulle modalità di applicazione
della nuova Pac. In particolare, il Coordinamento delle organizzazioni agricole (Coag)
contesta la decisione di escludere i vigneti dal sistema dei
pagamenti di base. Secondo
il Coag, si tratta di una scelta
discriminatoria e assolutamente ingiustificata, da rivedere alla luce del contributo
economico e sociale che le
imprese vitivinicole assicurano all’economia agricola spagnola.
Difficilmente, la richiesta
verrà accolta, vista la presa
Le associazioni contro
il piano ministeriale,
anche la Francia si divide
di posizione del ministro
Canête. L’inclusione dei vigneti comporterebbe la riduzione degli aiuti per le produzioni che hanno «storicamente» ricevuto gli aiuti comunitari, ha sostanzialmente dichiarato il ministro. Invece,
l’obiettivo di fondo è stato
quello di limitare al massimo, per effetto della nuova
Pac, i trasferimenti di risorse
tra settori e territori.
Anche in Francia, la definizione delle modalità di applicazione della nuova Pac è
al centro di vivaci polemiche, dopo mesi di incontri.
Le discussioni sono partite
subito dopo la pausa estiva
dello scorso anno ed è stato
il presidente Hollande, a ottobre, a indicare le linee direttrici favorevoli al settore zootecnico, con uno spostamento di fondi per un miliardo di
euro a carico dei seminativi.
Però, a distanza di circa
quattro mesi, l’intesa finale
non sembra essere a portata
di mano. Anzi, il ministro
Le Foll ha dichiarato nei
giorni scorsi che difficilmente le scelte finali saranno fat-
te prima di giugno.
Gli ostacoli che restano da
superare riguardano sostanzialmente la ripartizione degli aiuti accoppiati tra le diverse produzioni zootecniche. Inoltre, le organizzazioni professionali contestano
anche l’orientamento del ministro che intende ripartire
l’aiuto accoppiato specifico
per le colture proteiche (fino
al 3% del massimale nazionale) tra agricoltori e allevatori.
A meno di clamorose sorprese, la questione dell’applicazione della nuova Pac sembra invece essere già regolata a tutti gli effetti in Germania. Infatti, nei giorni scorsi,
il Consiglio dei ministri ha
licenziato un apposito provvedimento di legge sul quale
si pronuncerà nelle prossime
settimane il Parlamento.
In sintesi, è stato deciso di
non fare ricorso agli aiuti accoppiati, mentre verrà concesso un premio maggiorato
di 50 euro per i primi 30
ettari di ogni azienda, che
scende a 30 per i successivi
sedici. Inoltre, la dotazione
per i programmi di sviluppo
rurale verrà incrementata
con una riduzione del massimale per il «primo pilastro»
della Pac (aiuti diretti e gestione dei mercati) pari al
4,5 per cento. ●
no verso l’alto. Con un volume di 301 milioni di tonnellate, i raccolti dello scorso anno hanno fatto registrare un aumento dell’8% rispetto al 2012.
Anche per gli stock di
fine campagna 2013-2014
le previsioni sono al rialzo.
Secondo gli esperti della
Commissione, dovrebbero
ammontare a 33 milioni di
tonnellate. Un quantitativo
che risulta comunque inferiore alla media riferita agli
ultimi cinque anni. E questa situazione si spiega con
la forte crescita delle esportazioni, che potrebbero toccare il livello record di 37
milioni di tonnellate.
Anche a livello mondiale
le previsioni sono di segno
positivo. Stando all’ultimo
rapporto del Sistema di informazione sui mercati agricoli (Amis) curato dalla
Fao, «le tensioni in atto in
Ucraina (sesto esportatore
di grano al mondo) fanno
salire l’incertezza, ma i raccolti eccezionali nei principali paesi produttori dovrebbero stimolare l’offerta e
consentire un sostenuto incremento delle giacenze di
grano e mais». ●
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA CRISI IN UCRAINA
Anche l’agricoltura farà la sua parte
per sostenere la rivoluzione di Kiev
C’
è anche una parte
dedicata all’agricoltura nel pacchetto di misure
di sostegno e assistenza finanziaria a favore dell’Ucraina, che la Commissione ha presentato ai capi
di Stato e di Governo della
Ue in occasione della recente riunione straordinaria, a
Bruxelles.
In sintesi, i leader dei 28
Stati membri hanno assunto
l’impegno per una vasta
apertura del mercato comunitario alle importazioni
provenienti dall’Ucraina.
Sotto il profilo procedurale, l’Unione è pronta ad
applicare unilateralmente, e
Per Bruxelles bisogna
andare avanti con
l’apertura dei mercati
in tempi rapidi, le clausole
riguardanti il settore agricolo previste nell’Accordo di
associazione che avrebbe
dovuto essere firmato nel
novembre scorso.
A Bruxelles, è stato anche deciso di ricorrere alla
procedura decisionale d’urgenza, in modo da poter ottenere il via libera del Parlamento europeo nell’ultima
sessione plenaria in programma ad aprile, prima
delle elezioni per il rinnovo
dell’Assemblea.
Come indicato dal presidente della Commissione,
Josè Manuel Barroso, grazie alle decisioni della Ue,
l’Ucraina potrà beneficiare
di una riduzione dei diritti
doganali sinora applicati
per un importo di circa 400
milioni di euro.
Di fatto, più dell’80%
delle esportazioni dell’Ucraina verso i 28 partner
saranno completamente liberalizzate. Per alcuni prodotti agricoli considerati
«sensibili», è prevista la fis-
sazione di quote di importazione destinate a crescere
nel tempo.
Nell’arco di cinque anni,
si arriverà a un milione di
tonnellate per il grano (farine comprese); a 650mila
tonnellate per il mais e a
350mila tonnellate per
quanto riguarda l’orzo.
Per lo zucchero, la quota
iniziale è stata fissata a
20mila tonnellate.
Intanto, l’andamento del
settore cerealicolo a livello
comunitario è stato, di recente, presentato in una nota congiunturale curata dai
servizi della Commissione.
Tutti gli indicatori punta-
GIULIANO CESARI
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4
ITALIA
14-20
MARZO
2014
NUOVE FRONTIERE
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha firmato un protocollo per avviare i progetti
Expo, agroalimentare avanti tutta
In cantiere start up per far emergere i talenti d’impresa e ingaggio di 100 ricercatori del settore
E
xpo 2015, avanti tutta. Pronte le mosse
per proiettare l’agroalimentare in una dimensione da protagonista nella kermesse mondiale. Lunedì scorso il ministro delle Politiche
agricole, Maurizio Martina,
ha dato un colpo di acceleratore con la firma del protocollo d’intesa con il commissario unico del Governo per
Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, e il commissario generale del Padiglione Italia,
Diana Bracco.
«Con il protocollo – ha
spiegato il ministro – perfezioniamo una serie di linee
progettuali che aiuteranno tutto il mondo agroalimentare
italiano a essere protagonista
assoluto di Expo 2015. L’accordo rappresenta l’occasione per valorizzare le eccellenze scientifiche, culturali, artistiche, architettoniche e paesaggistiche e quelle, più originali ed esclusive, delle filiere
economico-produttive del settore».
Martina si è poi appellato
al gioco di squadra pubblico-
privato per rappresentare al
meglio un settore strategico,
il secondo manifatturiero che
vale il 17% del Pil con un
export straordinario. «Expo
– ha sostenuto – deve essere
una piattaforma per far fare
al sistema agroalimentare italiano un vero salto di qualità
da qui a un anno».
Il ministro ha anche spiegato su quali canali si oriente-
rà l’azione del ministero. In
primis il vino, all’interno del
Padiglione Italia ci sarà un
ampio spazio dedicato. Expo
favorirà anche la «rappresentazione delle filiere. Strategici poi saranno i progetti Start
up, «Formazione». Il primo
prevede bandi per far emergere i talenti d’impresa. Con la
Formazione si punta tutto sulla ricerca: verranno seleziona-
ti 100 ricercatori in un piano
d’intesa con università, Cra e
Ismea. Lavoreranno sul campo per sei mesi e poi saranno
ingaggiati dal sistema della
ricerca agricola e agroalimentare. Un bando di gara sarà
riservato alle eccellenze italiane focalizzato sui nuovi
progetti di elevato contenuto
di innovazione. E ancora promozione in particolare per i
prodotti Dop e biologici e
una campagna di educazione
alimentare nelle scuole che
partirà in via sperimentale
nel prossimo anno scolastico
2014-15.
L’Expo sarà dunque un’occasione unica per il settore
che le organizzazioni agricole vogliono vivere da protagoniste.
««L’Expo – ha detto nel
TECNOLOGIA
E Israele punta sulla sperimentazione
A
poco più di un anno
dall’Esposizione
universale, molti paesi cominciano a svelare i progetti per il padiglione che
li rappresenterà a Milano.
Tra questi Israele cui è
stata concessa una piazza
proprio accanto a Palazzo
Italia e all’incrocio delle
due assi principali dell’Esposizione. Il nome
del padiglione sarà «Fields of tomorrow» (Campi
di domani) che rappresenta l’essenza di un paese
sospeso tra passato agricolo e futuro tecnologico.
(il paese gode del titolo
di startup nation riconosciuto in ambito hi-tech).
Oggi in Israele l’agricoltura rappresenta circa
il 2,4 del Pil e circa il 2%
delle esportazioni. Su
una forza lavoro complessiva di 2,7 milioni di persone, l’8,9% è occupata
in agricoltura (6,3% nei e
servizi e 2,6% nella produzione). Il paese produce oltre il 90% del proprio fabbisogno alimentare che viene integrato da
prodotti importati, che comunque sono ampiamente bilanciati da quelli che
prendono la via dell’esportazione. Gli agronomi e i tecnici israeliani
hanno ideato nuove e sofisticate tecnologie e sfrut-
tato al massimo quelle esistenti per «inventare»
una florida agricoltura in
un ambiente ostile per la
coltivazione delle piante.
Un know how che Israele
trasporrà nel suo padiglione con un concept che
prevede nuove e sperimentali forme di intrattenimento educativo e una
forte esperienza visiva
sullo sviluppo della tecnologia agricola. ●
suo intervento Roberto Moncalvo, presidente
della
Coldiretti che ha già firmato
un accordo con Expo e Padiglione Italia – rappresenta
l’occasione per raccontare
l’eccellenza di un modello di
sviluppo che è partito dall’agricoltura e che investe tutto l’agroalimentare con la
grande maggioranza del 54%
di italiani che adesso considera il cibo il vero motore dell’economia, sulla base dell’indagine Coldiretti/Ixe’».
Per Moncalvo l’Expo non è
solo un’occasione per esporre il made in Italy, ma per
raccontare il modello delle
eccellenze italiane. E per questo ha rilanciato sull’etichetta trasparente e ha chiesto di
attuare i decreti della legge
approvata da tempo («una
norma attuata a metà»). Anche per Cinzia Pagni (vice
presidente vicario della Cia)
in rappresentanza di Agrinsieme «il modello agroalimentare italiano va ricollocato». ●
ANNAMARIA CAPPARELLI
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SEMINARI GRATUITI
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IMPRENDITORI
IN AGRICOLTURA:
PROGRAMMA
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7 MAGGIO
10.00
10.15
13.00
13.30
Registrazione dei partecipanti
Welcome coffee
Apertura dei lavori
MIPAAF
REGIONI
ISMEA
SGFA
Altri interventi programmati
Dibattito e conclusioni
Chiusura dei lavori
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Via XX Settembre, 2
ANCONA
26 FEBBRAIO
L’AQUILA
9 APRILE
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Rupi di Via XXIX Settembre, 14
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Viale Lenin, 43
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Via Germania, Borgo Venusio
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DELL’UNIVERSITÀ
(Dipartimento
di Scienze Umane)
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Località Garrubbe SS 280
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DGE SYSTEM
Il panorama delle opportunità
ITALIA
14-20 MARZO 2014
5
RAPPORTO ISTAT
I dati sulle intenzioni degli agricoltori indicano un aumento del 18,7% delle «superfici a riposo»
Le semine? In cassa integrazione
Tra le cause la rotazione agronomica ma anche le incertezze dei mercati – Giù grano e mais
M
eno grano, meno
mais e, stavolta,
anche meno soia.
Le intenzioni di semina dichiarate dai coltivatori all’Istat, relative all’annata agraria
2013-2014, fanno registrare
decrementi generalizzati delle
superfici destinate alla coltivazione dei cereali, con l’eccezione del frumento duro
(+0,1%). Le flessioni interessano frumento tenero (-2,5%),
orzo (-0,3%), avena (-10%),
mais da granella (-3,1), sorgo
(-9,6%), riso (-4,6%) e gli «altri cereali» (-1,5%).
Numeri definiti «fuori logica» dal presidente Italmopa,
Ivano Vacondio, che contesta
non tanto i risultati quanto la
tempistica della pubblicazione: «Non ha senso pubblicare
a marzo i dati raccolti tre mesi
prima».
I semi oleosi registrano un
decremento complessivo delle
superfici investite a girasole
(-3%) e soia (-2,4%), e un aumento per colza e ravizzone
(+3,9%).
Le ortive registrano un aumento delle superfici investite
COSÌ LA SUPERFICIE DESTINATA A SEMINATIVI
(Annata agraria 2013-14 e variazione percentuale rispetto al 2012-13)
Seminativi
Var. %
Cereali
Frum. tenero
-2,5
Frum. duro
+0,1
Orzo
-0,3
Avena
-10,0
Mais
-3,1
Sorgo
-9,6
Riso
-4,6
Altri cereali
-1,5
Ortive
a pomodoro (+1,7%) e a legumi freschi (+1%), a fronte di
una diminuzione del 2,9% per
le «altre ortive».
Per le leguminose da granella, si prevede una lieve diminuzione delle superfici investite a piselli (-1%) e di quelle
destinate a fagioli e fave
(-5,5%), contro un +0,6% di
quelle investite ad «altri legumi secchi». In lieve diminuzione le superfici investite a foraggere temporanee: -0,8% per il
mais da foraggio e -1% per le
«altre foraggere temporanee».
Risultano in calo anche le
Seminativi
Var. %
Pomodoro
+1,7
Legumi freschi
+1,0
Altre ortive
-2,9
Legumi secchi
Piselli
-1,0
Fagioli e fave
-5,5
Altri
+0,6
Barb. da zucch.
+2,1
Tabacco
-3,8
Piante oleaginose
superfici investite nella coltivazione della patata (-2,2%) e del
tabacco (-3,8%), mentre è previsto un aumento dell’1,9%
delle superfici investite a colture floreali e del 2,1% per la
barbabietola da zucchero.
Significativo il dato sull’aumento delle superfici dichiarate a riposo (+18,7%), legato
principalmente alla rotazione
agronomica pluriennale e, in
misura minore, all’incertezza
sull’andamento del mercato e
alla scarsa remunerazione dell’attività; a questa ultima valutazione concorrono anche le
Seminativi
Var. %
Colza e ravizzone
+3,9
Girasole
-3,0
Soia
-2,4
Foraggere temporanee
Mais da foraggio
-0,8
Altre foraggere
-1,0
Altri seminativi
Patata
-2,2
Fiori e piante
+1,9
Terreni a riposo
+18,7
previsioni in tema di
applicazione della
riforma della Pac.
L’aumento interessa tutte
le regioni in misura più o meno marcata. Nel dettaglio, i
terreni a riposo sono indicati
in crescita del 4,6% nel NordOvest, del 9,7% nel Nord-Est,
dell’11,1% nel Centro e del
26,9% nel Sud e Isole.
Per i cereali, le intenzioni
di semina indicano flessioni in
tutte le ripartizioni geografiche considerate dal rapporto
Istat per frumento tenero
(-0,1% nel Nord-Ovest, -6,6%
nel Nord-Est, -3,9% nel Centro e -2,6% nel Sud e Isole),
mais da granella (rispettivamente -1,5%, -8,2%, -0,8% e
-0,6%) e riso (rispettivamente
-5,2%, -1,2%, -1,4% e -0,1%).
L’avena registra diminuzioni nelle regioni nord-occidentali (-7,3%) e meridionali
(-13,2%) e un lieve incremento
nelle regioni del
Nord-Est
(+0,6%).
Anche per il
sorgo si registrano
decrementi in tutte le ripartizioni geografiche, a eccezione
delle regioni del Centro
(+3,9%). Per l’orzo, a fronte
di flessioni nelle regioni del
Centro-Sud, si registrano aumenti nelle due ripartizioni
del Nord (rispettivamente
+1,0% e +2,9%). Da sottolineare la crescita del frumento
duro nel Nord-Est (+6,7%).
Per la soia, il calo a livello
nazionale del 2,4% deriva da
una diminuzione generalizzata in tutte le regioni, in particolare in quelle centrali e meridionali
(rispettivamente,
-19,9% e -9,1%). Per la colza
e il ravizzone, l’aumento delle
superfici a livello nazionale è
invece il saldo tra le flessioni
nelle regioni nord-occidentali
(-15,9%)
e
meridionali
(-3,6%) e gli incrementi nel
Nord-Est (+7%) e nel Centro
(+13,3%). Nell’ambito delle
foraggere temporanee, la diminuzione delle superfici a mais
nelle regioni settentrionali
(-3,0% nel Nord-Ovest e
-2,4% nel Nord-Est) è solo in
parte compensata dagli aumenti nel resto dell’Italia (+8,5%
nel Centro e +1,0% nel Mezzogiorno).
Salvo che per l’aumento
nel Nord-Est (+3,7%), le superfici a barbabietola da zucchero sono segnalate in diminuzione ovunque, e in particolare nel Centro (-3,3%). Da
segnalare infine le diminuzioni delle superfici a pomodoro
nelle regioni nord-occidentali
(-5,4%)
e
meridionali
(-2,5%), a cui fanno riscontro
gli incrementi del 7,7% nel
Nord-Est e del 7,3% nelle regioni centrali. ●
A.R.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
INDICE ISMEA
Prezzi agricoli in calo: a gennaio -4,4% su base annua
D
ebutto d’annata col segno «meno» per i prezzi agricoli. L’indice elaborato
dall’Ismea, posizionatosi a
138 (base 2000=100), a gennaio ha fatto segnare infatti una
contrazione dell’1,2% su base
mensile del 4,4% su base annua. Tra le coltivazioni, che
nel complesso hanno ceduto
l’1,2% rispetto a dicembre
2013, hanno chiuso in deciso
ribasso la frutta (-3,2%), a causa soprattutto del negativo an-
prosegue ormai da un anno,
dopo i rialzi registrati a cavallo tra il 2012 e l’avvio del
2013. Mentre recuperano i listini dell’olio di oliva (+5,2%) e,
in misura più attenuata, i cereali (+0,9%) e le colture industriali (+0,2%).
Per l’insieme dei prodotti
zootecnici, che in media hanno ceduto lo 0,4% rispetto a
dicembre, l’Ismea indica andamenti differenziati tra gli animali vivi, con bovini e suini in
crescita, rispettivamente, dell’1,5% e dell’1,3%, a fronte di
diminuzioni per
avicoli
(-2,7%), ovicaprini (-9,7%) e
conigli (-4,7%). Anche le uova arretrano del 3,3%, mentre
si attestano in lieve rialzo i
lattiero-caseari (+0,2%).
Riguardo alla dinamica tendenziale, il calo generale dell’indice riflette una contrazione su base annua del 10,7%
delle colture vegetali, mitigata
dall’aumento del 3% dell’ag-
gregato zootecnico. A gennaio
tutte le colture vegetali hanno
mostrato un differenziale negativo dei prezzi rispetto a un
anno prima, con segni «meno» particolarmente evidenti
per cereali (-16,7%), in virtù
di un’abbondante offerta globale, vini (-16,8%), oli di oliva
(-13,2%) e ortaggi (-11,3%).
Più contenuti, ma sempre di
un certo peso i segni «meno»
che interessano la frutta
(-5,6%) e le colture industriali
(-6,2%). L’andamento al ribasso trova conferma nell’indice
dei prezzi Istat del quarto trimestre 2013, che segnala un
calo dello 0,9% sul trimestre
precedente e del 2,0% rispetto
allo stesso periodo dell’anno
precedente. L’Istat segnala nel
4˚ trimestre anche un ridimensionamento dei costi (-1,7%
sul 2012). ●
Il Pil 2013 in crescita dello 0,3%:
solo nei campi il risultato è positivo
terventi e politiche efficaci, a
partire dall’Expo e dalla nuova Pac, può dare un notevole
contributo alla tanta auspicata
ripresa, anche in termini occupazionali».
Per Copagri le condizioni
decisive per il settore sono la
ripresa dei consumi interni e
il recupero di suolo produttivo per aumentare la produzione. «A questo scopo – sottolinea – diventa importante una
riduzione sostanziale delle tasse per imprese e lavoratori,
che porti maggiore produttività e maggiore reddito disponibile per le famiglie, che significa adeguato potere d’acquisto e rilancio dei consumi». ●
Flessione trascinata
da cereali, vini,
oli d’oliva e ortaggi
damento del comparto agrumicolo, e gli ortaggi, con un calo
del 4,9 per cento.
Per il vino (-1,6% a gennaio rispetto a dicembre) non si
arresta il trend al ribasso che
M.AG.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I CONTI ISTAT
I
l Pil dell’Italia nel 2013,
ai prezzi di mercato, è stato pari a 1.560.024 milioni di
euro correnti, con una riduzione dello 0,4% rispetto all’anno precedente. In volume il
Pil è diminuito dell’1,9%. I
dati, resi noti dall’Istat, viaggiano in controtendenza rispetto ai maggiori paesi sviluppati con un Pil in crescita
in volume negli Stati Uniti e
nel Regno Unito (1,9% per
entrambi), in Giappone
(1,6%) e in Germania (0,4%).
Dal lato della domanda nel
2013 si registra una caduta in
volume del 2,2% dei consumi finali nazionali e del 4,7%
degli investimenti fissi lordi,
mentre le esportazioni di beni
e servizi hanno segnato un
aumento dello 0,1%. Le importazioni sono diminuite del
2,8 per cento.
A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato un
calo in volume in tutti i principali comparti, ad eccezione
dell’agricoltura, silvicoltura e
pesca (+0,3%). Le diminuzioni sono state del 3,2% nell’industria in senso stretto, del
5,9% nelle costruzioni e dello
0,9% nei servizi.
Secondo la Coldiretti, tuttavia, alla crescita del Pil ha
fatto da contraltare nei campi
una riduzione delle unità lavorative attive (Ula) dell’1,7 per
cento. «Il valore aggiunto dell’agricoltura a prezzi base
con valori concatenati nel
2013 – sottolinea la Coldiretti
– è stato di 26,98 miliardi di
euro con 1.166.000 unità di
lavoro impegnate». Secondo
l’organizzazione agricola, tuttavia, il risultato dell’anno è
stato peraltro fortemente condizionato dall’andamento climatico avverso che ha provocato gravi danni al settore.
Confagricoltura è preoccupata anche «della tendenza al
peggioramento della ragione
di scambio agricola che, come evidenziato dal recente
rapporto AgrOsserva di
Ismea-Unioncamere, è peggiorata nel quarto trimestre
del 2013 su base tendenziale,
con prezzi agricoli calati del
4% e costi che si sono ridotti,
ma solo dell’1,2 per cento».
«Se proseguirà questa tendenza
–
conclude
Confagricoltura – sarà ben
difficile recuperare il gap di
redditività in termini di valore aggiunto registrato sinora».
«I dati confermano la tenuta della nostra agricoltura –
sottolinea dal canto suo il neopresidente della Cia, Dino
Scanavino – ma per le imprese la strada resta ancora in
salita. I costi produttivi e contributivi e l’opprimente burocrazia frenano pesantemente
l’attività imprenditoriale, con
dirette conseguenze sulla
competitività». Per questo la
Cia rinnova al governo Renzi
la sollecitazione «a riaccendere al più presto i riflettori sul
settore primario che, con in-
ERNESTO DIFFIDENTI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
6
ITALIA
14-20
MARZO
2014
FORMAZIONE
Gli studenti iscritti alla facoltà possono fare tirocinio in un centinaio di aziende ed enti convenzionati
Agraria a Teramo punta sugli stage
Tre i corsi di laurea triennale, più uno magistrale, con 41 docenti (14 professori e 27 ricercatori)
A
lle pendici del
Gran Sasso d’Italia, in una zona collinare che digrada verso la
costa adriatica con una ricca vegetazione di vigneti e
oliveti, l’Università degli
studi di Teramo, fondata
una ventina d’anni fa come
gemmazione dell’Ateneo di
Chieti-Pescara, dal 1998
ospita una facoltà di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali.
«Una facoltà che ha mantenuto tale denominazione
anche dopo la “riforma Gelmini” del 2010 – racconta
il preside, Dario Compagnone – e che attualmente è
articolata in tre corsi di laurea triennali: Tecnologie alimentari, Viticoltura ed enologia e Biotecnologie, in
collaborazione con la facoltà di Medicina veterinaria.
A questi si aggiunge un corso di laurea magistrale in
Scienze e tecnologie alimentari, più un dottorato di
ricerca in Scienze degli alimenti».
Nel complesso, sono 665
gli studenti iscritti quest’an-
LA FACOLTÀ IN PILLOLE
(Dati aggiornati al 6 marzo 2014)
Corsi di laurea triennali
Corsi di laurea magistrale
Studenti iscritti nel complesso
Matricole anno accademico 2013-14
Professori e ricercatori
no, di cui 236 matricole alle tre lauree triennali. Rispettivamente, 141 a Biotecnologie, il corso più ambito, 85 a Scienze e tecnologie alimentari, 53 a Viticoltura ed enologia. Con un
incremento medio rispetto
all’anno scorso di oltre il
44% che però, osserva
Compagnone, «non deve
trarre in inganno, perché
l’andamento delle iscrizioni negli ultimi anni, in real-
3
1
665
236
41
tà, è stato un po’ altalenante». Come evidenziano i dati al ribasso dell’anno accademico 2012-13.
Il corpo docente è composto da 14 professori, di
cui sei ordinari, otto associati, e 27 ricercatori. Il
che, continua il preside,
«considerato che siamo una
piccola facoltà, ci porta ad
avere un rapporto con gli
studenti assolutamente ragionevole».
Buona l’offerta didattica,
anche se «la situazione generale non consente di avere a disposizione le attrezzature che vorremmo: i laboratori sono appena sufficienti, e per enologia e tecnologie alimentari servirebbe
un’area sperimentale ad
hoc. In compenso abbiamo
attivato un centinaio di convenzioni con aziende agricole, enti e altre università
che consentono agli studen-
ti di fare adeguati tirocini».
Una rampa di lancio per
i giovani in odore di laurea,
quella degli stage. Che a
Teramo si completa con
una ricerca applicata di
prim’ordine. «Grazie a una
forte interdisciplinarietà –
sottolinea
Compagnone,
che è docente di Chimica
analitica – quattro nostri lavori hanno raggiunto le prime posizioni e il nostro Dipartimento di ricerca è risul-
tato sesto su 72 nella Valutazione per la qualità della
ricerca 2004-10». Questo,
aggiunge, «con un budget
variabile di anno in anno
fra i due e i quattro milioni».
E proprio «la capacità di
tradurre e trasferire il lavoro della facoltà e del dipartimento nella ricerca scientifica – dice il preside – rappresenta il nostro principale
punto di forza».
Ricerca di base e applicata che la facoltà punta a
sviluppare sul fronte dell’«
Agronomia e produzioni
vegetali», «Biochimica e
biologia molecolare», «Chimica»,
«Economia
e
marketing agroalimentare», «Energia e ambiente»,
«Igiene e sicurezza degli
alimenti», «Microbiologia
agroalimentare e ambientale», «Patologia vegetale»,
«Scienze e tecnologie alimentari», «Viticoltura e
coltivazioni arboree», «Zootecnia e produzioni animali». ●
MASSIMO AGOSTINI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
INDAGINE
Oltre il 90% dei laureati è soddisfatto
degli insegnanti e del corso di studio
D
all’attuale Campus
di Coste Sant’Agostino al futuro Polo scientifico da 100mila metri quadrati, in costruzione, che
insieme all’ospedale veterinario e al canile sanitario accoglierà anche la facoltà di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e
ambientali. Due realtà, il
Campus e il Polo, simboli
delle due anime dell’Ate-
In fase di costruzione
il Polo scientifico con
Medicina veterinaria
neo – informa il sito Internet – quella giuridico-politico-comunicativa e quella
agro-bio-veterinaria,
che rappresentano i due
centri di eccellenza dell’Università degli Studi di
Teramo.
Al di là della «location», la facoltà di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali della città abruzzese è comunque già una mèta ambita
da studenti e studentesse.
Tanto che l’indagine Almalaurea ha evidenziato
come l’84% degli studenti
si ritenga «soddisfatto degli insegnamenti trattati»,
il 98,3% dei laureati si dica
«complessivamente
soddisfatto del corso di
studi», il 94,5% di loro sia
«soddisfatto del rapporto
con i docenti», e che
l’88,5% «si iscriverebbe
allo stesso corso».
Un alto livello di soddisfazione al quale, tra l’altro, concorre la possibilità
per gli studenti di effettuare un tirocinio curriculare,
un’esperienza formativa
di un anno presso strutture
convenzionate con l’Università (con l’acquisizione
di crediti formativi), per
conoscere direttamente il
mondo del lavoro.
Tra le strutture convenzionate per il tirocinio alla
facoltà di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e
ambientali di Teramo, un
paio di Aziende sanitarie
locali, in Abruzzo e in Piemonte, il Parco nazionale
d’Abruzzo, istituti zooprofilattici, istituti di ricerca
del Cra, aziende agricole
private, cooperative, cantine sociali, altre università,
dal Lazio, all’Emilia Romagna. ●
M.AG.
IMPRESE E
14-20 MARZO 2014
PRODOTTI
7
INNOVAZIONE&MERCATO
Presentata la «Food reputation map», un modello per misurare l’appeal dei prodotti agroalimentari
Uno strumento per l’agric(u)ltura
Lo studio è stato messo a punto dalla Sapienza Università di Roma e finanziato da Nestlé Italia
E
nogastronomia e moda: due settori portabandiera del made in
Italy nel mondo. Che proprio
perché di successo, subiscono
il crescente fenomeno della pirateria commerciale. Con la
differenza che «è l’agroalimentare a essere il più imitato nel
mondo, più delle griffe degli
stilisti italiani».
La sottolineatura di Alessandra Pesce, responsabile Ricerche macroeconomiche e
congiunturali dell’Inea, ha dato una chiave di lettura alle
finalità dello studio sulla Food
reputation map (Frm), presentato nei giorni scorsi a Roma,
predisposto dall’università La
Sapienza, promosso e finanziato dal Gruppo Nestlé in Italia.
Uno strumento scientifico
innovativo che consente di
«misurare la reputazione di
qualsiasi produzione agricola
e alimento». E che per il made
in Italy agricolo, come ha affermato Marino Bonaiuto, professore ordinario alla Sapienza, che «con i suoi 53 miliardi
di giro d’affari e 851mila occupati vale ormai più della moda», in prospettiva potrà consentire di contrastare in modo
efficace la contraffazione dilagante.
L’obiettivo è «saper vendere al meglio i nostri prodotti»,
ha semplificato Manuela
Kron, direttore Corporate Affairs del Gruppo agroalimentare in Italia. Spiegando di aver
sostenuto il progetto di ricerca
dell’Università, «perché essenzialmente racchiude due elementi chiave per la vita e il
futuro della nostra azienda: i
giovani e l’agricoltura. Da anni, come Gruppo, guardiamo
infatti ai giovani con la massima attenzione ed è recente la
nascita del progetto europeo
“Nestlé needs YOUth” che offrirà 20mila nuove opportunità ai ragazzi sotto i 30 anni, di
cui 1.000 in Italia».
L’agricoltura è «settore per
noi strategico – ha aggiunto
Kron – dal quale provengono
le materie prime necessarie
per le nostre produzioni. Speriamo che questo strumento
possa contribuire a migliorare
l’efficienza e la competitività
del settore agricolo italiano
dal quale, tengo a ricordare,
attualmente acquistiamo materie prime per un valore complessivo di circa 100 milioni
di euro l’anno».
D’altra parte, «in un paese
a forte vocazione agricola come l’Italia, uno strumento che
permette di misurare concreta-
Presentazione della
Food reputation map.
Da sinistra a destra,
Marino Bonaiuto,
professore ordinario
alla Sapienza Università
di Roma, Manuela Kron,
direttore Corporate Affairs
del Gruppo Nestlé in
Italia, e Mario Guidi,
presidente di
Confagricoltura.
mente e in modo scientifico la
reputazione di un prodotto alimentare può rivelarsi un’importante leva strategica, sia
per migliorare la percezione
sul mercato interno, sia per
conferire una maggiore attrattività e competitività al brand
“Made in Italy” quando il prodotto è messo a confronto con
altri similari provenienti dal-
l’estero». «La scelta del cibo
che mangiamo quotidianamente non è solo una questione di
gusto o di prezzo – ha spiegato ancora Bonaiuto – Il preferire già al momento dell’acquisto un alimento, piuttosto che
un altro, dipende da una molteplicità di fattori che, più o meno inconsciamente, condizionano la nostra decisione e, di
conseguenza, le nostre scelte e
abitudini nutrizionali». Evidenziando che è sufficiente aggiungere l’etichetta «Made in
Italy» per dare un valore aggiunto ai prodotti alimentari.
Posto che «la qualità – ha sottolineato Paolo De Castro, presidente della commissione
Agricoltura del Parlamento europeo – è una condizione ne-
cessaria, ma non più sufficiente: serve maggiore competitività e capacità di vincere sui
mercati».
Certo, ha osservato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, «alcuni indicatori
positivi dell’agroalimentare dimostrano una rinnovata attenzione alle esigenze di competitività e di riassetto di un settore che sta trovando una positiva occasione di rilancio, anche
sui nuovi mercati. Ma le politiche devono seguire e valorizzare il flusso che sta portando
i giovani a orientare le loro
attività economiche in agricoltura, supportando il rinnovo
generazionale e l’orientamento alla crescita e alla ricerca,
affinché si affermi una cultura
dell’innovazione in agricoltura che sappia coniugare davvero tradizione e modernità». ●
MASSIMO AGOSTINI
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CATEGORIE DI ALIMENTI
Dalla frutta al cioccolato la reputazione è salva
L
a scelta di un alimento e il suo «successo»
sono anche una questione
di reputazione, dice in sintesi lo studio «Food reputation map», curato dalla Sapienza Università di Roma
e sponsorizzato da Nestlé
Italia. E per testarne la validità scientifica, nel corso
del 2013 il modello teorico
è stato applicato ad alcune
categorie di alimenti: frutta, con un focus sugli agru-
Gli effetti evidenziati
vanno a sostegno
del «made in Italy»
mi; ortaggi, con un focus
sui pomodori pelati; latte e
derivati, con un focus sul
cioccolato al latte.
Lo studio ha evidenziato
che la frutta ha una reputa-
zione positiva sotto molti
aspetti, con effetti culturali
e fisiologici distintivi. E la
sottocategoria «agrumi» ha
punteggi elevati di reputazione anche nell’area degli
effetti ambientali. Stessa cosa per gli ortaggi, che hanno registrato in particolare
effetti fisiologici e psicologici. Mentre per i pomodori
pelati è emersa in modo positivo la caratteristica di reputazione riguardante la du-
rata nel tempo e il prezzo
del prodotto.
Per latte e derivati prevalgono invece gli effetti fisiologici sulla persona. Ma per
il cioccolato al latte, ad
esempio, a prevalere sono
gli effetti psicologici, a conferma dell’antico adagio
che i dolci tirano su il morale nei momenti di tristezza.
Lo studio sottolinea comunque che una data reputazione di un determinato
alimento non è di per sé
buona o cattiva in assoluto, ma un concetto relativo
in ragione della specifica
categoria agroalimentare,
delle altre categorie con le
quali viene comparata e
delle diverse categorie di
stakeholder che possono
considerare una medesima
categoria da punti di vista
differenti. ●
in questa ottica anche Vinitaly ha dato il suo contributo nel sostenere la crescita
del comparto».
Alla presentazione di Vinitaly 2014 ha partecipato
anche il presidente della
commissione Agricoltura
del Parlamento Ue, Paolo
De Castro, che ha auspicato
un «intervento del Governo
sulla questione dei diritti di
impianto dei vigneti che contrariamente a quanto stabilito in sede di riforma della
Pac dovrebbe prevedere un
divieto di commercializza-
zione di tali diritti già a partire dal 2016 e non come
invece era stato stabilito dal
2020. Un aspetto sul quale
occorre vigilare».
Infine il ministro per le
Politiche agricole, Maurizio Martina ha ribadito la
centralità del settore vitivinicolo «e l’importante ruolo che potrà svolgere nell’ambito di Expo 2015 una
tappa che si rivelerà cruciale per l’Italia». ●
M.AG.
Più metri quadrati e incontri B2B
per l’edizione 2014 di Vinitaly
C
resce lo spazio espositivo, l’impegno sul
fronte internazionale e i progetti in vista di Expo 2015.
Sono questi i principali
aspetti sui quali ruoterà la
48˚ edizione di Vinitaly in
programma a Veronafiere
dal 6 al 9 aprile prossimi.
Lo spazio espositivo taglierà il traguardo dei 100mila
metri quadrati (erano 89mila lo scorso anno) nei quali
sono attesi più di 4mila espositori. Uno spazio ad hoc
sarà dedicato agli espositori
esteri (più di 70) che saranno ospitati all’interno di un
padiglione ad hoc che sarà
chiamato Viniternational-International Wine Production. Cinquantamila sono invece i visitatori stranieri atte-
Superficie netta oltre la soglia di 100mila mq
La priorità è ora l’appuntamento di Expo 2015
si provenienti da circa 120
paesi.
Ma l’accento posto alle
relazioni internazionali non
si fermerà al padiglione estero, al 48esimo Vinitaly infatti ci sarà anche l’area dedicata al b2b denominata International Buyers Lounge. Iniziative dedicate al pubblico
internazionale che faranno
da cornice all’attività di Vinitaly international che porta il vino italiano in giro per
il mondo con le tappe dedicate in particolare a Usa, Cina e Russia. Fra le nuove
iniziative che arricchiranno
gli appuntamenti internazionali di Vinitaly anche la nuova Vinitaly Wine Academy
che sarà tenuta da Ian
D’Agata.
Nell’ambito della kermesse veronese non vanno poi
dimenticati gli spazi dedicati a VinitalyBio (che ospiterà i vini biologici) oltre ovviamente a Sol (dedicato all’olio d’oliva) e alla manifestazione Agrifood.
«Il comparto del vino –
ha detto il presidente di Veronafier, Ettore Riello – è
una nuova frontiera industriale di grande opportunità
e va in controtendenza in
tempi di crisi, con un appeal
crescente sui mercati esteri.
Il comparto ha una grande
energia e sta attraendo i giovani imprenditori. Le aziende nate nel nuovo millennio
sono oggi il 40% del totale,
sono aumentate del 15% negli ultimi quattro anni e una
su dieci è guidata da un imprenditore under 40».
«Saremmo certamente tutti più contenti se il Pil nazionale crescesse come il vino
– osserva il direttore generale di VeronaFiere, Giovanni
Mantovani – che secondo le
nostre stime in dieci anni è
aumentato di ben il 90 per
cento. E lasciatemi dire che
G.D.O.
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8
PESCA
14-20
MARZO
2014
POLITICHE EUROPEE
Il nuovo Fondo sarà in Gazzetta Ue entro giugno, la spesa delle risorse Fep si «allunga» al 2015
Feamp, tempi lunghi ma niente stop
Budget 2014-2020 invariato a 425 milioni di parte comunitaria oltre al cofinanziamento nazionale
I
l regolamento del Consiglio Ue n. 1198/2006
relativo al Fep, Fondo
europeo per la pesca, è scaduto alla fine dello scorso
anno.
Tuttavia, gli Stati membri
potranno spendere sino al 31
dicembre 2015 le risorse finanziarie ancora disponibili.
Dunque, nessun blocco
operativo, in attesa dell’entrata in vigore del Feamp
(Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca).
Anche se c’è da dire subito che non saranno brevi i
tempi per l’attivazione del
nuovo strumento finanziario
per il periodo 2014-2020.
Infatti, il «trilogo» tra Parlamento europeo, Consiglio
e Commissione si è concluso solo alla fine di gennaio,
in vistoso ritardo rispetto alla tabella di marcia.
Fonti della Commissione
hanno fatto sapere che il regolamento relativo al Feamp
sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale non prima di giugno. A seguire, l’Esecutivo
di Bruxelles dovrà provvede-
re in modo formale alla ripartizione tra gli Stati membri
la dotazione finanziaria complessiva (circa 6,5 miliardi
di euro), utilizzando i parametri socio-economici stabiliti nel regolamento.
Per l’Italia, si prevede che
il flusso delle risorse resterà
sostanzialmente invariato rispetto al periodo 2007-2013.
Vale a dire circa 425 milioni
di euro di parte comunitaria,
DECRETI NAZIONALI
Via al piano
di arresto
definitivo
delle barche
a cui aggiungere il cofinanziamento obbligatorio nazionale.
Dal canto loro, gli Stati
membri dovranno sottoporre
al vaglio della Commissione
il programma operativo, valido per tutto il territorio nazionale, con l’indicazione
delle misure e degli obiettivi
da raggiungere nei prossimi
sette anni. Da sottolineare
che, a differenza del Fep,
A
non dovrà essere preventivamente redatto un piano strategico.
Per quanto riguarda, in
particolare, l’Italia dovrà essere raggiunto l’accordo tra
Stato e Regioni su due fondamentali aspetti: la ripartizione delle risorse comunitarie
e la definizione delle competenze operative.
Relativamente al Fep, nell’ambito della Conferenza
l via un nuovo programma di arresto
definitivo della flotta da pesca italiana. Si tratta, in pratica, della demolizione
delle imbarcazioni con gli incentivi pubblici cofinanziati dal Fep (Fondo europeo per
la pesca).
Infatti, nei giorni scorsi sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i decreti ministeriali riguardanti le unità, in prevalenza
quelle autorizzate all’uso dello «strascico»,
iscritte nei compartimenti marittimi della Regione Siciliana, dell’Emilia Romagna, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto.
I decreti riportano in allegato le graduatorie approvate per il pagamento dei premi
agli operatori che hanno presentato domanda a seguito dei bandi pubblici lanciati più
permanente per i rapporti
Stato-Regioni e Province autonome, l’intesa fu raggiunto nel marzo 2008, in pratica
dopo un anno e mezzo dalla
data di pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale del regolamento del Consiglio UE.
Nell’occasione, fu stabilito di assegnare il 33 per cento delle risorse del Fep alla
gestione dello Stato e il restante 67 per cento alle Am-
di un anno fa. L’istruttoria delle pratiche è
stata curata dal ministero delle Politiche
agricole – Direzione generale della pesca
marittima; mentre i fondi (in tutto 8,5 milioni di euro) sono stati messi a disposizione dalle singole Regioni interessate.
Pertanto, i decreti di concessione saranno predisposti dalle competenti strutture
regionali fino a esaurimento delle risorse
stanziate. Ricevuto il decreto di concessione, i beneficiari avranno a disposizione
dieci giorni per la riconsegna della licenza
di pesca.
Le operazioni di demolizione dovranno
essere eseguite nell’arco di quattro mesi. ●
ministrazioni regionali.
Da sottolineare che il nuovo Fondo non prevede, diversamente dal Fep, un’assegnazione prefissata – pari al 75
per cento della disponibilità
totale – a favore delle Regioni che rientrano nella cosiddetta «Area convergenza».
E, quindi, non sono da escludere spostamenti di risorse
tra le Regioni rispetto al periodo 2007-2013.
Da ricordare, per concludere, che il Feamp ha ridotto
sensibilmente gli anticipi
che possono essere concessi
agli Stati membri per facilitare l’avvio della programmazione.
Con il Fep gli anticipi furono fissati al 7%. Poi, si
decise di salire fino al 14%
per effetto del regolamento
n. 744/2008 varato dal Consiglio per l’emergenza del
«caro gasolio». Con il nuovo Fondo gli anticipi saranno limitati al 5 per cento della dotazione nazionale. ●
G.C.
GIULIANO CESARI
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PREVISIONI METEO PER LA SETTIMANA
Dal 15 al 21 marzo 2014
TEMPERATURE
PRECIPITAZIONI
Venerdì
Martedì
Ven.-dom.
Lun.-gio.
5-10
8
4
A cura di Sergio Borghi (Direttore dell’osservatorio meteorologico di Milano Duomo)
6
10
10-20
0-5
0-10
8
10
12
20-40
12
14
Aree oltre i 1.000 metri - Valori medi in ˚C
La circolazione atmosferica sull’Italia sarà caratterizzata inizialmente da condizioni di
alta pressione con cielo sereno o poco nuvoloso. Ciò favorirà una sensibile ripresa delle
temperature che, specialmente al Nord, avranno degli aumenti sensibili, soprattutto nelle
temperature massime. I valori minimi saranno invece piuttosto bassi, a causa della perdita
di calore durante le ore notturne per irraggiamento. Nelle pianure interne si potranno avere
dense foschie e isolati banchi di nebbia durante e ore prima dell’alba.
Nella seconda parte del periodo di validità correnti sud-occidentali faranno affluire sul
territorio italiano masse d’aria con temperature più miti e maggiori contenuti di umidità.
5-10
Aree oltre i 1.000 metri - Quantità in millimetri
Inizialmente le condizioni di stabilità legate alla presenza dell’alta pressione determineranno in pratica l’assenza di precipitazioni, a esclusione delle regioni alpine e prealpine
nord-orientali e dei versanti ionici della Calabria meridionale e della Sicilia, dove si
potranno avere locali piogge, anche a carattere di rovescio.
Nella seconda parte del periodo, il nuovo afflusso di aria umida dai settori sud-occidentali determinerà annuvolamenti localmente intensi con piogge da deboli a moderate,
caratterizzate da maggiori accumuli sulle zone sud-orientali della Penisola.
REGIONI
14-20 MARZO 2014
9
LAZIO
Lo stanziamento per l’apertura di ulteriori bandi con i fondi 2007-13 – Ai Comuni riservati 7 milioni
Psr, 37 milioni agli investimenti
Contributi ad hoc anche a opere irrigue e interventi di prevenzione per i danni da fauna selvatica
A
rriva un’altra consistente tranche di finanziamenti europei legati al Piano di sviluppo rurale 2007-13 per l’agricoltura del Lazio e la notizia è che non dovrebbe essere neanche l’ultima: nelle
prossime settimane dovrebbe infatti arrivare un nuovo
finanziamento che si aggirerebbe intorno ai 30 milioni.
Quello che intanto è certo è che negli scorsi giorni
la Regione Lazio ha già
stanziato 37,2 milioni per
l’apertura di nuovi bandi
pubblici a favore degli investimenti di privati ed enti
pubblici nel settore. In particolare, la Giunta ha deciso
di sostenere tutti quegli interventi strutturali che andranno nella direzione di ri-
dare slancio ai territori e alle comunità rurali. Fra questi, saranno in particolare favoriti i progetti per l’ammodernamento delle imprese,
quelli per l’integrazione dei
soggetti operanti nelle filiere produttive, i corsi di formazione e aggiornamento
per gli operatori, i progetti
di innovazione dei processi
produttivi, le iniziative promozionali dei prodotti di eccellenza come Dop e Doc,
l’accrescimento del valore
aggiunto dei prodotti agricoli e forestali, il miglioramento della viabilità rurale e delle infrastrutture forestali e
tutti quegli investimenti volti alla valorizzazione ambientale delle foreste, dei boschi,
dei parchi, dei siti Natura
2000, nonché del patrimonio
storico-culturale e architettonico.
Scendendo nel dettaglio
della ripartizione dei fondi,
l’assessore all’Agricoltura,
Sonia Ricci, spiega che «7
milioni di euro sono impegnati su bandi rivolti ai sog-
ambito sia ambientale che forestale, tra cui i contributi,
erogati al 100%, per gli interventi di prevenzione dei danni recati dalla fauna selvatica».
Per avere tutti i dettagli
sui bandi (ben nove) basta
Avviato il confronto sulla programmazione
2014-20, in partenza il Tavolo di partenariato
getti pubblici, in particolare
ai Comuni, per sostenere il
miglioramento della viabilità rurale e forestale, e per la
fruibilità e la razionalizzazione delle risorse idriche. Ulteriori 7,7 milioni sono poi riservati al sostegno degli investimenti non produttivi in
consultare il sito dell’assessorato www.agricoltura.regione.lazio.it e le domande
relative potranno essere presentate entro 60 giorni dalla
pubblicazione dei bandi stessi sul Bollettino Ufficiale
della Regione Lazio.
A questo punto l’impe-
gno della Giunta per la piena utilizzazione dei fondi
del Psr 2007-13 può dirsi
quasi esaurito (come detto,
manca solo un’ultima tranche) e nel frattempo è già
iniziato il lavoro di preparazione del nuovo Piano
2014-20. Con lo scorso 28
febbraio si è concluso il percorso di condivisione via
web, durante il quale la Regione ha attivato «Agridee»,
la consultazione on line di
tutti i protagonisti del mondo dell’agricoltura laziale,
raccogliendone le esigenze e
i bisogni, ma anche le osservazioni e i suggerimenti.
Non solo. Dal 23 febbraio
sono anche operativi i tavoli
di confronto con le organizzazioni dei produttori (Op),
con la rete degli Istituti tecni-
ci agrari del Lazio, con i
Gruppi di azione locale
(Gal), con i Consorzi di tutela della qualità dei prodotti
agroalimentari, con gli Ambiti territoriali di caccia
(Atc), con le associazioni venatorie e con le associazioni
ambientaliste.
Tutte le informazioni raccolte saranno presentate al
Tavolo di partenariato, previsto per la metà di marzo, che
vedrà la partecipazione delle
rappresentanze istituzionali,
economiche, sociali e ambientaliste,
direttamente
coinvolte, così, nella definizione del nuovo Psr Lazio. ●
al verde urbano. L’ultimo capitolo infatti riguarda la riqualificazione delle aree di città attraverso la creazione di boschi e
barriere verdi lungo le strade
più trafficate. Inoltre, sempre secondo questo ultimo punto realizzato in collaborazione con
l’assessorato all’Urbanistica e
territorio, consiglia la realizzazione di tetti verdi e giardini
verticali, che migliorano il microclima delle città ma aiutano a tenere sotto controllo an-
che i consumi energetici degli
edifici.
Il vivaismo in Toscana è
uno dei settori più dinamici dell’agricoltura considerando che
circa 6mila ettari di superficie
utilizzata realizza circa un terzo
della produzione lorda vendibile. Oltre duemila le aziende, in
gran parte concentrate nel pistoiese dove esiste il distretto. ●
MARCO GUBETTI
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TOSCANA
Meno aree vocate e più verde urbano
nelle nuove regole per il vivaismo
I
l vivaismo toscano ha un
nuovo regolamento. È
quello approvato dalla Giunta
regionale nei giorni scorsi in
attuazione della relativa legge
di indirizzo del 2012 che indicava le misure di sostegno al
settore. Criteri unici per tutta
la Regione, anche se saranno
le singole Provincie ad applicare le direttive.
«Il senso è quello di andare
incontro agli addetti ai lavori –
spiega l’assessore regionale al-
l’Agricoltura, Gianni Salvadori
– attraverso norme più chiare e
bilanciate, ma soprattutto semplificando molti dei passaggi
burocratici che in passato hanno gravato sugli operatori».
Tra le principali norme presenti quella relativa alla determinazione delle cosiddette aree vocate: secondo il documento potranno essere considerate tali
solo quelle con superfici superiori a 80 ettari, coinvolgendo
numerose aziende.
Oltre alla superficie minima
il regolamento contemplerà anche l’analisi economica del settore di una data area e la presenza in questa di infrastrutture
adeguate.
Gli annessi agricoli inoltre,
che potranno essere alti fino a
nove metri (questo per diminuire l’impatto ambientale e paesaggistico), dovranno essere
progettati per un più sicuro
spostamento di piante ad alto
fusto, segmento che negli ulti-
mi anni è in larga crescita.
Non si tralasciano tuttavia le
questioni relative alla coltivazioni in vaso: il regolamento
definisce come realizzare impianti in campo per questo tipo di coltivazioni in maniera
che sia garantita una riduzione
dei consumi di acqua e di utilizzo di concimi chimici. A
questo ultimo proposito nel testo è contenuto anche un elenco dei materiali consentiti.
Vera novità è quella relativa
ALESSANDRO MAURILLI
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CALABRIA
Sviluppo rurale, una macchina veloce ed efficiente
C
on una percentuale di
spesa del 66%, il Programma di sviluppo rurale
della Regione Calabria continua a registrare un trend crescente per avanzamento finanziario e ricadute sul territorio. L’impronta data alla
macchina amministrativa regionale negli ultimi anni è
stata netta e comincia a dare
risultati evidenti, basati su
una velocizzazione delle procedure di istruttoria, su un rafforzamento del sistema dei
controlli e sulla qualità degli
interventi finanziati. La fotografia del 2013 conferma così il ruolo cardine del Psr a
sostegno delle politiche di sviluppo agricolo e territoriale
della Calabria, con oltre
27mila beneficiari tra misura
agro-ambientali e investimenti, con una dotazione di oltre
1 miliardo di euro messa interamente a bando e con risorse effettivamente erogate pari
a 717 milioni di euro, di cui
risorse Feasr per 428 milioni
di euro, numeri importanti a
fronte di un tasso di errore
inferiore al 2% e al di sotto
della media nazionale, segno
evidente del funzionamento
dei controlli e del rispetto delle regole.
Il 2013 è stato contrassegnato dalla pubblicazione degli ultimi bandi per un totale
di 39 milioni di euro su 10
misure, che hanno sperimentato scelte innovative come
le filiere corte e i mercati locali, l’innovazione, il sostegno a misure di mitigazione
degli effetti negativi dei cambiamenti climatici e l’utilizzo
delle energie rinnovabili. Sino a ora le misure più performanti per la «Competitività»
Nel 2013 è stato messo a bando più di
un miliardo con oltre 27mila beneficiari
sono state la misura 112 per
il sostegno ai giovani imprenditori agricoli, con un avanzamento del 60% e una spesa
pubblica pari a 20 milioni di
euro; la misura 121 «ammodernamento delle aziende
agricole» attraverso la quale
sono stati erogati 80 milioni
di euro per gli investimenti
realizzati sul territorio calabrese; la misura 123 «accrescimento del valore aggiunto
dei prodotti agricoli e forestali» che ha già erogato 42 milioni di euro pari alla metà
della propria dotazione finanziaria. Per quanto riguarda la
tutela dell’ambiente e del territorio, tutte le misure agro
ambientali sono prossime alla chiusura con percentuali di
spesa che sfiorano il 90% e
per le quali si attende la pubblicazione del nuovo bando
agro ambientale 2014, un primo banco di prova per l’applicazione delle nuove regole
fissate dall’Unione europea
per transitare nel nuovo periodo 2014-2020. Anche la misura del «benessere degli animali» (misura 215) è stata oggetto di grande interesse e
con oltre mille domande ammesse in graduatoria numerosissime delle quali sono state
selezionate: 217.
Riguardo alla diversificazione del reddito, fa da traino
la misura 311 «Diversificazione in attività non agricole» con un avanzamento del
52% e una spesa di oltre 30
milioni di euro che ha contribuito alla diversificazione delle attività delle aziende agricole calabresi e alla nascita di
nuove attività (agriturismo,
fattorie sociali e didattiche,
energie rinnovabili).
Infine uno sguardo allo sviluppo locale, dove i Gruppi
di azione locale hanno pubblicati 273 bandi e impegnato
quasi tutta la dotazione finanziaria disponibile; nonostante
ciò occorre imprimere un’accelerazione alla spesa attualmente ferma al 33% della dotazione, con 21 milioni di euro spesi su un totale di 62,3
milioni di euro dell’Asse.
Nel frattempo, si è aperta
una fase delicata di transizione tra «vecchio» e «nuovo»
Psr, da un lato occorre concludere gli interventi e monitorare la spesa mentre al contempo i tempi per l’elaborazione del nuovo Programma
2014-2020 sono incalzanti,
con tappe prefissate e un quadro normativo quasi definito
e risorse finanziarie certe. Dopo l’accordo concluso lo scorso gennaio in conferenza Stato Regioni, per il periodo
2014-2020 la Calabria potrà
infatti contare su risorse pari
a 1 miliardo e 103 milioni di
euro, ancora una volta una
sfida importante e un’opportunità per il comparto agricolo e forestale e per l’economia di tutta la Calabria che
dovrà tendere verso una crescita intelligente, sostenibile
e inclusiva. ●
VINCENZO CARÈ
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10
LEGGI E FISCO
L’
Agenzia delle
Entrate con un
lunga circolare
(n. 2/E del 21 febbraio
2014) ha illustrato le novità
in materia di imposta di registro entrate in vigore dal
primo gennaio 2014.
Si ricorda che le nuove
aliquote dell’imposta di registro sono del 9% per la
generalità degli immobili, il
2% per la prima casa e del
12% per i terreni agricoli e
relative pertinenze acquistati da soggetti diversi dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali
(Iap).
La circolare ricorda che
viene abolita la agevolazione, per la verità assai poco
utilizzata, della aliquota dell’8 per cento di imposta di
registro per gli acquisti di
terreni da soggetti Iap, in
quanto viene confermata a
cura della legge di stabilità
del 2014 l’agevolazione dell’uno per cento (piccola proprietà contadina) ai sensi
dell’articolo 2, comma 4
bis, del Dl n. 194/2009.
Quindi per gli acquisti di
terreni da parte di soggetti
diversi degli Iap e coltivatori diretti si applica l’imposta di registro del 12%. Se
un coltivatore diretto o uno
Iap non intende usufruire
della agevolazione dell’uno
per cento e quindi non fa
valere in sede di atto di acquisto la propria qualifica,
l’acquisto del terreno è soggetto all’imposta nella misura del 12 per cento.
Terreni agricoli e fabbricati rurali – La circolare contiene un esempio secondo il quale l’acquisto di
un terreno agricolo e di un
fabbricato strumentale da
14-20
AGENZIA DELLE ENTRATE
L’agevolazione vale per coltivatori diretti e Iap iscritti all’Inps
Terreni agricoli&fabbricati:
è fissa l’imposta di registro
parte di un imprenditore
agricolo professionale, comporta l’applicazione dell’imposta fissa di registro per il
terreno, ma di quella proporzionale (9%) per il fabbricato. La precisazione è contenuta nel paragrafo 9.4,
esempio n. 14. In tale paragrafo la circolare esamina
l’ipotesi dell’acquisto di terreni agricoli da parte di coltivatori diretti (dediti alla
manuale coltivazione del
fondo con utilizzo di mano-
Per prassi vale lo stesso
regime per terre
ed edifici strumentali
dopera dipendente non superiore a due terzi di quella
occorrente) e imprenditori
agricoli professionali – Iap
– (che dedicano la maggior
parte del tempo lavorativo
alla attività agricola e ricavano il reddito prevalente di
lavoro) di cui all’articolo 1
Dlgs n. 99/2004. Tali soggetti devono essere iscritti
nella relativa gestione previdenziale e assistenziale presso l’Inps.
Anche a seguito della introduzione della nuova im-
posta di registro con l’abolizione delle agevolazioni ed
esenzioni, per effetto della
legge n. 147/2013 l’acquisto di terreni agricoli da parte dei predetti soggetti mantiene l’agevolazione introdotta dall’articolo 2, comma 4 bis, del Dl n. 194 del
2009; tali agevolazioni consistono nella applicazione
della imposta di registro e
ipotecaria nella misura fissa
di 200 euro e di quella proporzionale del 1 per cento.
Sorprende però l’esempio contenuto nella circolare secondo il quale nel caso
di un soggetto Iap che acquista un terreno agricolo e un
fabbricato strumentale si applica l’imposta fissa di registro di 200 euro per il terreno agricolo e l’imposta proporzionale del 9% per il fabbricato; l’imposta ipotecaria per il terreno è pure fissa
mentre quella catastale si applica nella misura del 1%
(come avviene da sempre in
base alla cosiddetta piccola
proprietà contadina); per il
fabbricato le imposte ipotecaria e catastale sono dovute nella misura di 100 euro
complessivamente. L’ipotesi formulata nell’esempio
nella realtà non succede
mai, mentre invece accade
sempre che unitamente a un
terreno agricolo vengano acquistati fabbricati rurali, sia
abitativi che strumentali.
Per prassi ampiamente
consolidata i fabbricati rurali seguono il medesimo regime dei terreni e quindi non
sono mai stati assoggettati a
una imposta proporzionale
di registro autonoma. Infatti
l’articolo 2, comma 4 bis
del Dl n. 194/2009 dispone
che le agevolazioni in materia di imposta di registro si
applicano ai trasferimenti di
terreni agricoli e relative
pertinenze; le pertinenze di
un terreno agricolo altro
non sono che i fabbricati
rurali sia abitativi che strumentali.
Ne consegue che l’esempio contenuto nella circolare deve essere interpretato
secondo il rigoroso significato letterale e cioè che si
tratta di fabbricato strumentale di natura commerciale
e non agricolo in quanto in
questo caso avrebbe dovuto
essere definito rurale (articolo 9, Dl n. 557/1993).
Il fabbricato rurale non
ha fiscalmente alcuna autonomia, come puntualmente
stabilito dalla Agenzia delle
Entrate con circolare n. 50
del 20 marzo 2000, mai disconosciuta. Anche l’accatastamento delle costruzioni
rurali nel catasto fabbricati
con attribuzione di rendita
non ha generato una autonomia fiscale delle predette costruzioni; infatti i fabbricati
rurali strumentali sono
esclusi da Imu (articolo 1,
comma 708, legge n.
147/2013).
Ne consegue che anche
con la nuova imposta di registro l’acquisto di un fondo rustico dotato di fabbricati rurali sconta la sola imposta catastale dell’uno per
Tra le esenzioni
abolito il compendio
unico in tutte le zone
cento anche relativamente
alle costruzioni rurali. Per
di più non è necessario in
sede di atto distinguere il
prezzo dei fabbricati da
quello dei terreni stante la
unitarietà dell’immobile.
Le esenzioni abolite –
L’articolo 10 del Dlgs n.
23/2011 ha previsto la abolizione delle agevolazioni ed
esenzioni. Correttamente la
circolare contiene l’elenco
delle agevolazioni abolite:
a) Compendio unico nei
territori montani che riguar-
MARZO
2014
dava l’esenzione totale da
qualsiasi imposta sui trasferimenti per i terreni acquistati da coltivatori diretti e
Iap che si impegnavano a
costituire un compendio unico e a coltivarlo per un periodo di almeno dieci anni;
per tale periodo vi è il divieto del frazionamento del terreno;
b) Compendio unico in
territori diversi da quelli
montani secondo i criteri
evidenziati nel punto precedente;
c) Trasferimento a favore
di giovani agricoltori in possesso dei requisiti per beneficiare degli aiuti previsti
dal Regolamento Ce n.
950/07. Nella fattispecie
l’imposta ordinaria di registro si applicava nella misura del 75%;
d) Acquisto di fondi rustici da parte di cooperative e
società forestali che prevedeva la applicazione di tutte
le imposte in misura fissa
per gli acquisiti di terreni
idonei ad aumentare l’efficienza dell’azienda e il relativo reddito.
In tutti questi casi se l’acquirente è coltivatore diretto o Iap si applicherà la sola
imposta catastale dell’uno
per cento e quelle fisse di
registro e ipotecaria di 200
euro cadauna. Osserviamo
infine che nella circolare n.
2/E/2014 fra le esenzioni
abolite non viene segnalata
quella del trasferimento di
terreni montani a favore di
coltivatori diretti o Iap per
il quale è prevista la tassa
fissa dall’articolo 9 del Dpr
n. 601/73. ●
GIAN PAOLO TOSONI
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CASSAZIONE
Agriturismo, ok la detrazione Iva sulle ristrutturazioni
V
ia libera anche dai giudici di legittimità alla
detrazione Iva per i lavori
di ristrutturazione dei fabbricati abitativi destinati all’attività agrituristica. Con sentenze n. 3455 e n. 3454 depositate il 14 febbraio 2014,
sostanzialmente identiche
per connessione soggettiva
e oggettiva, la sezione tributaria della Corte di cassazione ha respinto il ricorso del
Fisco che aveva contestato
la detrazione dell’imposta.
Un imprenditore agricolo
lucchese era stato raggiunto
da due avvisi di accertamento, con i quali l’ufficio ha
preteso di recuperare l’indebita detrazione dell’Iva versata dal contribuente su lacune fatture passive concernenti lavori di ristrutturazione di un fabbricato rurale
ad uso abitativo. Dal canto
suo il contribuente, con appositi ricorsi introduttivi, ha
contestato l’operato dell’ufficio, in quanto l’immobile
oggetto di ristrutturazione è
sì destinato a uso abitativo,
ma per lo svolgimento del-
l’attività di agriturismo. Ne
discende, secondo la tesi
dell’agricoltore, l’inapplicabilità della lettera i) del
comma 1 dell’articolo
19-bis1 del Dpr 633/1972
(decreto Iva) che non ammette in detrazione l’imposta relativa anche ai lavori
di manutenzione straordinaria.
Le Commissioni tributarie (quella provinciale di
Lucca e quella regionale di
Firenze) hanno dato ragione
al contribuente. In particolare il Collegio regionale, dopo avere accertato dai documenti che la ristrutturazione
ha effettivamente interessato un fabbricato destinato
all’attività agrituristica (connessa all’attività agricola),
ha ritenuto legittima la detrazione dell’imposta pagata sui lavori di manutenzione straordinaria. L’agenzia
delle Entrate si è rivolta ai
giudici del Palazzaccio, ma
il giudizio non è mutato.
L’agenzia, nel censurare
la sentenza per violazione e
falsa applicazione degli articoli 19 e 19-bis1 del decre-
to Iva, ha sostenuto che i
giudici di appello si sarebbero limitati ad accertare che
nell’immobile veniva svolta
l’attività di agriturismo, senza però considerare il divieto di detrazione previsto per
i fabbricati abitativi, a prescindere dalla loro eventuale destinazione strumentale
per lo svolgimento di una
qualsiasi attività.
to e modernizzazione del
settore agricolo) e nella legge 96/2006. L’attività agrituristica ha ricevuto una nuova puntuale disciplina infatti con la legge 96/2006, che
ha preso il posto della legge
730/1985. In particolare l’articolo 2 ha individuato il
contenuto tipico dell’agriturismo nelle attività di ricezione e ospitalità esercitate
La Corte ha respinto il ricorso del Fisco che
aveva contestato la sottrazione dell’imposta
Gli Ermellini non hanno
condiviso il teorema dell’agenzia e quindi hanno respinto il ricorso perché infondato. Tuttavia prima di
motivare la propria decisione gli Ermellini hanno opportunamente segnato l’evoluzione normativa della disciplina dell’attività agrituristica. Essi, infatti, hanno
messo sotto la lente alcune
rilevanti previsioni contenute nella legge 730/1985, nel
Dlgs 228/2001 (orientamen-
dagli imprenditori agricoli
(articolo 2135 del c.c.), anche nella forma di società
di persone o di capitali, oppure associati fra loro, attraverso l’utilizzazione della
propria azienda in rapporto
di connessione con le citate
tipiche attività agricole.
A tal fine, secondo il dettato del comma 3 del successivo articolo 3, i locali utilizzati ad uso agrituristico sono assimilabili "ad ogni effetto" alle abitazioni rurali.
Gli Ermellini danno conto
anche della disciplina catastale (Dpr 139/1998) e di
quella fiscale (articolo 9,
commi 3 e seguenti, del Dl
557/1993 convertito dalla
legge 133/1994) che hanno
riguardato i fabbricati rurali
abitativi e strumentali (specialmente le costruzioni
classificate nella categoria
catastale D/10), nei quali sono compresi quelli destinati
all’agriturismo. Secondo la
suprema Corte, da tale quadro normativo emerge chiaramente che i fabbricati abitativi destinati all’attività
agrituristica costituiscono
immobili «strumentali», come stabilito dal comma
3-bis del citato articolo 9
del Dl 557/1993. In altre
parole,
nell’espressione
«fabbricati destinati all’agriturismo», che costituisce
una sorte di autonoma categoria, non è possibile distinguere, come invece sembra
ipotizzate l’agenzia delle
Entrate, i fabbricati destinati alla produzione da quelli
destinati all’abitazione, differenziando le spese soste-
nute per la ristrutturazione
di tali immobili ai fini della
detrazione Iva che rimarrebbe preclusa per le costruzioni abitative. Sicché la detrazione dell’imposta è ammessa per i fabbricati utilizzati
per l’attività agrituristica,
ove la funzione abitativa degli immobili – costituendo
mezzo di attuazione della
prestazione di servizio concernente l’ospitalità della
clientela –, è direttamente
strumentale allo svolgimento dell’attività economica
assoggettata a Iva.
Del resto la decisione dei
giudici di legittimità si raccorda anche con la risoluzione n. 18/E del 22 febbraio
2012, con la quale la stessa
agenzia delle Entrate ha ribadito che i fabbricati abitativi utilizzati nell’ambito di
un’attività di tipo ricettivo
vanno trattati alla stregua
dei fabbricati strumentali
per natura, a prescindere
dalla loro classificazione catastale. ●
ANTONIO PICCOLO
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11
14-20 MARZO 2014
FILIERA
OLIO D’OLIVA
POLITICA COMUNITARIA
Entra nel vivo il dibattito sull’applicazione della riforma, tempi stretti per le scelte da definire entro luglio
Pac, spunta il ticket olio-zootecnia
Individuati i due comparti strategici per riequilibrare con gli aiuti accoppiati i tagli di Bruxelles
S
ulla Politica agricola spunta un ticket
zootecnia-olio d’oliva. L’Italia dovrà comunicare le proprie scelte definitive
sull’applicazione
della riforma della Politica
agricola comune entro il
prossimo 31 luglio. I lavori procedono a rilento e
con ogni probabilità sarà
necessario imprimere al negoziato fra ministero per
le Politiche agricole, organizzazioni professionali e
regioni un’accelerazione
se non si vuole arrivare
all’appuntamento a mani
vuote. Tuttavia – come è
costume tutto italiano –
nelle ultime settimane
qualcosa ha cominciato a
muoversi e l’accordo su alcune importanti indicazioni, pur se non ancora supportato
dall’ufficialità,
sembra essere stato raggiunto.
E fra questi si profilano
alcuni primi orientamenti
chiari sui settori strategici,
ovvero sui settori sui quali
l’Italia intende puntare per
il loro ruolo nell’agricoltura e nell’economia nazionale, decidendo di convogliare su alcuni settori (come fatto ad esempio dalla
Francia che ha deciso di
optare per la zootecnia) le
risorse degli aiuti accoppiati in modo da ammortizzare in quei settori l’impatto dei tagli Ue alla Pac. E
a questo proposito, stando
alle ultime indiscrezioni,
in Italia sta prendendo piede un orientamento che
privilegerebbe i settori della zootecnia e dell’olio
d’oliva. Un comparto quest’ultimo che negli ultimi
mesi più volte è stato definito strategico dagli operatori e ne è stato caldeggiato l’inserimento da parte
del Mipaaf fra i settori meritevoli di un aiuto supplementare.
«Al momento anche se
non ancora ufficiali, tuttavia, fra ministero e regioni
sono stati raggiunti alcuni
punti fermi che sono condivisi anche dalle organizzazioni agricole – spiega il
direttore dell’Unaprol, Pietro Sandali –. Un primo
aspetto riguarda l’ipotesi
della regionalizzazione e
prevede
che l’Italia
opti per la costituzione
di
una regione unica. In secondo luogo
si prevede che sarà
applicato
il cosiddetto “modello irlandese” che prevede che
in nessun caso la media
dell’aiuto per singolo produttore possa essere decurtata di più del 30% del
proprio valore. E ancora è
previsto che a livello di
budget regionali nessuna
regione potrà perdere più
del 10% del proprio vecchio budget. Questo quanto definito in linea generale. Poi per procedere a ulteriori indicazioni, e per poter entrare più nel dettaglio delle decisioni sarà però opportuno attendere le
proiezioni che tratteggeranno la situazione nei differenti comparti con la nuova Pac a regime».
Fin qui quindi le de-
cisioni macro. Ma la riflessioni fra i tecnici del Mipaaf, quegli degli enti locali e le organizzazioni agricole sono andati più avanti. «Le analisi effettuate a
livello di singole regioni –
aggiunge Sandali – fanno
emergere situazioni molto
variegate. Ad esempio dalle varie proiezioni effettuate si evinceva che l’Emilia
Romagna non perderà
granché nella definizione
della
regionalizzazione.
Mentre sembra perdano di
più regioni come la Lombardia e il Veneto al Nord
e la Puglia e la Calabria al
Sud. Ed è proprio per questo motivo che si è affacciata l’ipotesi di andare a
riequilibrare mediante
gli aiuti accoppiati i settori che rischiano le
maggiori decurtazioni dall’applicazione della riforma e che sono appunto la
zootecnia nelle regioni settentrionali e l’olivicoltura
nel Mezzogiorno».
Dichiarare quindi zootecnia e olio d’oliva come
settori strategici consentirebbe di mitigare le difficoltà che secondo le proiezioni sull’applicazione della regione unica emergerebbero in quelle regioni
nelle quali maggiormente
si concentrano proprio queste produzioni. «In più
mentre per l’olio d’oliva
non ci sono differenze sostanziali – continua Sandali – per la zootecnia con
ogni probabilità si dovrà
riflettere sulle diverse tipologie produttive. Ad esempio ricomprendere il settore ovicaprino sposterebbe
l’asse delle integrazioni
più al Sud depotenziando
quindi le misure che si intende proporre».
Un primo accorgimento
che dovrebbe consentire
a comparti particolarmente esposti alla limatura dei bud-
get di limitare i danni. «A
questo quadro poi va aggiunto – spiega il direttore
dell’Unaprol – che esiste
anche la politica dello sviluppo rurale che a sua volta prevede la possibilità di
realizzare dei sottoprogrammi dedicati all’olio
d’oliva. Se utilizzeremo
tutte queste chance introdotte dalla riforma non dico che possiamo azzerare
le penalizzazioni ma di certo riusciremo a governare i
cambiamenti».
Secondo il direttore dell’Unaprol i tagli anche all’interno del settore dell’olio d’oliva ci saranno e
saranno anche rilevanti.
«Secondo le nostre analisi
– aggiunge – la riduzione
sarà tanto più pesante
quanto maggiore è il monte titoli. Più è elevato quanto si percepisce storicamente dalla Pac maggiore
sarà la decurtazione cui si
va incontro».
Le regioni a metà marzo
presenteranno i risultati
del proprio tavolo tecnico.
I ritardi però non sono solo italiani. Anche da Bruxelles dopo che è stato definito il regolamento base
non sono ancora del tutto
chiari l’atto delegato della
Commissione e il regolamento esecutivo. Due step
importanti per passare poi
davvero alla fase applicativa della riforma. ●
PAGINA A CURA DI
GIORGIO DELL’OREFICE
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NORMATIVA EUROPEA
E la Spagna introduce il divieto d’ampolla al ristorante
A
mpolla sì, ampolla no.
Non si placano le polemiche sul divieto di utilizzare ampolle anonime per
l’olio extravergine d’oliva
nei ristoranti. Un divieto del
genere infatti ribadito nella
recente Legge Mongiello
mentre in Italia è stato contestato dalla Ue, in Spagna è
previsto in una legge nazionale che nel silenzio di Bruxelles punta a introdurre
l’obbligo di utilizzare bottiglie con tappo antirabocco.
Il tutto negli stessi giorni in
cui sulla questione delle ampolle è intervenuto anche il
Ma al contrario della
legge italiana la Ue
non ha sollevato dubbi
presidente del Parlamento
europeo, il tedesco Martin
Schulz che ha chiarito come
«non abbiamo bisogno di regolamenti sul bricchetto dell’olio al ristorante. L’Europa
non deve occuparsi di qualsiasi cosa». Un intervento autorevole che segue quello di
pochi mesi fa quando sul di-
vieto di ampolla scese in
campo addirittura il premier
inglese, David Cameron,
che al pari di Shulz oggi si
disse contrario a una regolamentazione Ue in materia.
Insomma una sequenza di
episodi che non aiuta certo a
chiarire quale sia la posizione di Bruxelles sull’argomento. «La notizia del provvedimento spagnolo – ha detto il vicepresidente dell’Aifo, Giampaolo Sodano – mi
ha molto colpito, soprattutto
perché non è stata seguita
dall’apertura di una procedura di infrazione. Trattamento
che invece è stato immediatamente annunciato nel caso
dell’Italia».
Ma sulla sovrapposizioni
di dichiarazioni autorevoli e
di provvedimenti nazionali
forse riesce a portare una parola chiarificatrice il direttore dell’Assitol, Claudio Ranzani. «La norma spagnola –
a differenza di quella italiana è un provvedimento a sé
sul quale Bruxelles non ha
nulla da obiettare. Si tratta
di un provvedimento molto
breve che richiede nei ristoranti o delle bottiglie monodose oppure di confezioni
più grandi ma dotate del tappo antirabocco. D’altro canto lo stesso commissario Ciolos ha di recente ribadito che
l’aspetto della commercializzazione dell’olio d’oliva nei
ristoranti è questione che
può tranquillamente essere
definita a livello nazionale.
Il problema in Italia è che la
normativa antirabocco è inserita all’interno di una legge, nota come legge Mongiello, che prevede molteplici norme in materia di olio
d’oliva. E fra queste, diverse
sono in contrasto con la normativa comunitaria e da qui
la lente d’ingrandimento Ue.
Ma fra gli aspetti contestati
non c’è assolutamente quello delle norme antirabocco
sulla quale Bruxelles lascia
libertà di manovra agli Stati
membri».
E anche l’intervento di
Cameron non sarebbe in contraddizione con la regola generale. «Che io sappia – aggiunge Ranzani – anche il
premier inglese non intendeva contestare la norma in sé
ma il fatto che venisse imposta alla realtà inglese dove
c’è una forte opposizione
dei ristoratori locali». ●
12
FILIERA OLIO
14-20
MARZO
2014
MONITORAGGIO
Calano le sanse vergini passate in lavorazione e l’olio prodotto – Bene l’export
Burocrazia e adempimenti ambientali
penalizzano l’attività dei sansifici
I
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Campagna finanziata con il contributo
della Comunità europea e dell’Italia
TUTTI I DATI E I FLUSSI
IL TREND MENSILE DELLE VENDITE DI OLIO DI SANSA RAFFINATO
(Dati in tonn. e var. % ott. 2013/ott. 2012)
2.399
2.283
1.370
1.373
1.163
2012
2013
(-58,8%)
939
859
659
655
632
621 572
510
450
353
558 635
270
Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott.
Fonte: Assitol
Molto meglio va invece
per le vendite di olio
d’oliva raffinato. Pur
registrando una riduzione i
quantitativi commercializzati
a ottobre 2013 sono stati di
1.783 tonnellate con un
calo dell’8,6% rispetto allo
stesso mese del 2012. Nel
trimestre agosto-ottobre
2013 tuttavia si è registrata
una pesante battuta
d’arresto rispetto alle 3.222
tonnellate di luglio 2013.
TREND MENSILE DELLE VENDITE DI OLIO D’OLIVA RAFFINATO
(Dati in tonn. e var. % ott. 2013/ott. 2012)
2013
2012
2.808
2.083
2.867
1.952
2.670
1.661 1.729 1.776
2.815
(-8,65%)
1.931 1.983
1.252
1.998
3.264
3.159
2.812
1.783
Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott.
Fonte: Assitol
IL MERCATO DELL’OLIO DI SANSA RAFFINATO
(Dati in tonn. e var.% ott. 2013/ott. 2012)
Produzione
Destinazione finale
- trasferito al reparto
confezionamento
Totale vendite
- confezionatori
- intermed. commerc.
Vero e proprio crollo per
le vendite di olio di sansa
raffinato. A ottobre 2013
infatti sono state
commercializzate appena
939 tonnellate con una
flessione rispetto allo stesso
mese del 2012 di ben il
58,8 per cento. Il dato di
ottobre inoltre è anche il
migliore di tutto il 2013
anno nel quale non è mai
stata superata la soglia
delle mille tonnellate.
3.222
l quadrimestre non è indicativo dell’andamento del settore per quanto
riguarda la produzione, legata naturalmente alla raccolta e lavorazione delle
olive.
Ottobre, comunque, pur mostrando un
discreto aumento delle quantità di sanse
vergini raccolte, mostra un calo di oltre il
10% di quelle passate in lavorazione e un
calo di poco più dell’1% delle quantità di
olio greggio ottenuto.
Si allarga evidentemente il progressivo
peggioramento della qualità delle sanse
vergini, dovuto alla denocciolatura presso
il frantoio, di cui si è già posto in rilievo la
pericolosità per il mantenimento dell’equilibrio economico da parte dei nostri associati.
Tra l’altro, a questo fenomeno si aggiunge la concorrenza da parte degli impianti
di biogas, che riduce le disponibilità di
sanse vergini, concorrenza che sarebbe accettabile in un regime libero e a parità di
condizioni, ma che risulta difficile accettare in una situazione nella quale il biogas
viene sostenuto da agevolazioni pubbliche
e senza il rispetto di tutte le regole ambientali cui sono sottoposte le nostre associate.
Su questo aspetto, in particolare, è iniziata una riflessione: le numerose disposizioni che, a tutela del rispetto dell’ambiente, hanno imposto ai sansifici investimenti
importanti per migliorare le condizioni di
stoccaggio delle sanse vergini, eliminare i
rischi di contaminazione dei terreni e dell’aria, assicurare la loro lavorazione in
tempi strettissimi e così via hanno una
reale giustificazione ambientale o no?
Nel primo caso, non si riesce a comprendere perché alle stesse regole non sia sottoposto qualsiasi impianto stocchi sanse vergini o le lavori; nel secondo, tutta la disciplina ambientale applicata ai sansifici andrebbe quanto meno ripensata.
Sul piano commerciale, si registra un
calo di oltre il 12% delle quantità di olio
greggio trasferito alla raffineria interna o
venduto.
Il calo si concentra sulle vendite ad
intermediari commerciali, che non hanno
raggiunto neppure la metà rispetto allo
scorso anno, ma sono diminuite di qualche
punto anche le vendite alle raffinerie.
L’aumento dell’export, per quanto considerevole, non ha compensato la fiacchezza del mercato interno.
Ancora più negativi sono i dati per
quanto riguarda le sanse disoleate.
La produzione si è praticamente dimezzata, a conferma del grave peggioramento
della qualità delle sanse vergini, e cali
analoghi mostrano i quantitativi venduti
come combustibile.
Sono invece aumentati i quantitativi di
sanse disoleate ceduti come ammendante
o a uso mangimistico, ma ciò non può
compensare la situazione negativa precedentemente descritta. ●
Ago. Set. Ott. Var. %
500 421 380 -79,7
655 450 270 -88,2
0
0
0
-
655 450 270 -88,2
655 450 270 -76,2
0
0
0 -100,0
Fonte: Assitol
Crollano (-88%) anche i
trasferimenti di olio di sansa
raffinato che si sono
dimezzati (-100%) in
particolare nei trasferimenti
ai confezionatori. Meglio va
invece per i trasferimenti di
olio d’oliva raffinato che in
totale sono calati dell’8,7%.
Crollano quelli all’industria
alimentare (-74,9%)
compensati però (+92%) da
quelli diretti ai confezionatori
...E QUELLO DELL’OLIO DI OLIVA RAFFINATO
(Dati in tonn. e var. % ott. 2013/ott. 2012)
Produzione
Destinazione finale
- trasferito al reparto
confezionamento
Totale vendite
- confezionatori
- industria alimentare
Ago. Set. Ott. Var. %
3.701 2.763 5.286 -34,7
4.522 5.361 6.505 -26,9
3.270 3.363 4.722 -32,0
1.252 1.998 1.783 -8,7
1.051 1.657 1.488 +92,0
201 341 295 -74,9
Fonte: Assitol
RAFFINAZIONE
Crollano (-30%) le quantità di olio lavorato
I
l quadrimestre luglio-ottobre 2013 ha visto una diminuzione di circa il 30% delle
quantità di olio lampante passato in lavorazione da parte
degli impianti e dell’olio raffinato ottenuto monitorati nell’ambito della nostra indagine. Dati che confermano un
sensibile calo della domanda
di oli raffinati.
La diminuzione delle quantità è stata meno rilevante per
gli oli lampanti nazionali, che
generalmente vengono a mancare quasi completamente in
questo periodo dell’anno; il
forte calo delle lavorazioni
che si è registrato nel corso
del 2013 ha invece fatto sì che
anche in questi ultimi mesi
della campagna olivicola circa due terzi degli oli lavorati
sono stati di provenienza nazionale.
Trova così ancora una volta
conferma la tesi che l’importa-
zione di oli ha una funzione di
supplenza alla carenza di materia prima prodotta in Italia e
che essa diminuirebbe, se
l’agricoltura nazionale fosse
in grado di aumentare la propria offerta.
Resta il fatto che la crisi
economica e le dinamiche di
mercato hanno accelerato il
processo di diminuzione della
quota di mercato degli oli
d’oliva, sia in Italia che all’estero e che quantità significative di olio d’oliva raffinato
in Italia sono state sostituite
da olio raffinato all’estero, soprattutto in Spagna.
Nel 2012, in particolare,
l’import di oliva raffinato era
passato a oltre 40mila tonnellate dalle poco più di 25mila
tonnellate registrate l’anno
precedente; questa tendenza,
secondo i dati elaborati dall’Istat, si è molto attenuata nei
primi dieci mesi del 2013 per
quanto riguarda la Spagna,
che ha sofferto di una grave
crisi produttiva.
Al tempo stesso tuttavia il
volume di acquisti appare in
rafforzamento per quanto riguarda la Tunisia.
In tutti i modi questi ultimi
non rappresentano segnali positivi per la filiera olivicola
italiana; si parla sempre di eccellenze e qualità, ma va sottolineato come una parte importante della produzione agricola nazionale continua a essere
costituita da oli lampanti e se
i fenomeni emersi negli ultimi
anni dovessero aggravarsi si
potrebbe arrivare a una situazione in cui l’offerta supererebbe la domanda. Una situazione quindi alla quale bisogna porre grande attenzione.
Dal punto di vista commerciale, i quantitativi di olio raffinato assorbiti dagli impianti
di confezionamento interni al-
le raffinerie e da confezionatori nazionali sono calati complessivamente rispetto allo
scorso anno, ma molto meno
di quanto non sia risultata diminuita l’attività di raffinazione.
A essere invece sensibilmente diminuito è l’assorbimento di oli raffinati da parte
dell’industria alimentare.
Ancora più forte è stato poi
il calo di attività nel segmento
dell’olio di sansa. Un trend
che appare provocato da una
forte riduzione della domanda
sia da parte dei confezionatori
che dagli intermediari commerciali.
L’export di oli sfusi raffinati, che è pressoché nullo per il
sansa, è molto calato per l’oliva, dove comunque tradizionalmente risultava molto modesto e residuale rispetto alla
destinazione nazionale. ●
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FILIERA OLIO
14-20 MARZO 2014
13
MONITORAGGIO
La crescita di Dop, Bio e 100% non riesce a compensare le perdite del comparto
Non si arresta la crisi sul mercato:
le vendite scontano un -12 per cento
I
l quadrimestre non mostra segni di
ripresa delle vendite sul mercato interno, che continua a denotare per le
aziende da noi monitorate una profonda
flessione rispetto allo scorso anno, di circa il 12 per cento.
La perdita di volumi risulta nelle nostre analisi superiore a quella dichiarata
dalle Società di rilevazione dei consumi.
Una divergenza che conferma come vi
sia stato un calo sostanziale degli acquisti
da parte dei consumatori, ma a livello che
risulta appena di qualche punto meno
pensate di quanto emerge dal nostro monitoraggio.
Vi possono essere diverse ragioni a
giustificare questo fenomeno: un certo
destoccaggio della distribuzione ad esempio oppure un calo più rilevante nei segmenti non rilevati da queste Società, come ad esempio la ristorazione.
Certamente ha inciso il fatto che la
crisi economica ha pesato maggiormente
sulle marche nazionali, molto presenti nel
nostro campione, rispetto alle marche locali e a quelle del distributore.
Il fenomeno ha interessato soprattutto
l’extravergine «convenzionale», che registra un calo delle vendite di oltre il 17% e
molto meno l’olio d’oliva (-8,6%) e il
sansa (-6%), che peraltro pesa poco per le
nostre associate.
Vanno in controtendenza invece le vendite del «100% italiano» (+36%), delle
Dop/Igp (+24,6%) e del biologico
(+26,8%), ma i loro volumi sono modesti
rispetto all’olio convenzionale e a livello
di nicchia per Dop e bio e la loro crescita,
per quanto rilevante, può solo attutire il
trend negativo generale.
L’andamento delle vendite sembra poi
indicare una riduzione della spinta promozionale; non va trascurato che nel nostro
campione le vendite di extravergini «convenzionali» passano per circa il 75% attraverso la distribuzione moderna, ma la
situazione è molto diversa per le altre
tipologie di extra.
Nel nostro campione, le vendite attraverso questo canale contano infatti per il
50% circa per il 100% italiano, per il
40% per Dop e Igp e per il 15% per il
biologico, che evidentemente trova la sua
principale collocazione nei negozi specializzati.
L’insieme dei dati ci pare coerente con
la situazione economica generale: non soffrono i consumi delle fasce più abbienti
della popolazione, mentre sul resto del
mercato si accavallano comportamenti
usuali nei momenti di crisi (come ad
esempio la rivalutazione dell’olio di sansa e di quello d’oliva oppure la ricerca da
parte del consumatore di tipologie di prodotto a prezzo inferiore) con un vero e
proprio calo complessivo degli acquisti,
frutto della gravità della crisi.
Infine, la pessima campagna spagnola
2012-2013, che ha fortemente ridotto la
disponibilità di materia prima e provocato aumenti dei prezzi, non ha certamente
aiutato le imprese in questo difficile frangente.
Si tratta di problemi di cui si parla
quotidianamente e non diciamo certamente nulla di nuovo. ●
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TUTTI I DATI E I FLUSSI
COSÌ LE VENDITE SUGLI SCAFFALI
(Quota di mercato e var. % lug.-ott. 2013/lug.-ott. 2012)
Olio extravergine
Olio d’oliva
Olio di sansa
25%
26%
74% (=)
21%
75% (=)
La crisi non risparmia
l’export di olio
extravergine d’oliva che a
ottobre 2013 si è fermato
a quota 6.997 tonnellate
in calo del 17,1% rispetto
allo stesso mese del 2012.
Il dato pur registrando una
pesante battuta d’arresto
tuttavia rimane in
sostanziale recupero
rispetto al minimo
registrato ad aprile 2013
di 4.840 tonnellate.
Dettaglio
Distribuzione
moderna
79% (+4%)
IN FRENATA L’EXPORT EXTRAVERGINE
(Dati in tonn. e var. % ottobre 2013/ottobre 2012)
2012
8.441
8.257
8.211
7.592
7.440
6.834
6.454
6.301
7.422
5.849
6.068
5.276
6.416
5.580
4.840
5.686
Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott.
(Dati in tonn. e var. % ottobre 2012/ottobre 2012)
5.256
4.775
2012
4.943
2013
(-21,5%)
4.126
3.672 3.790
3.222
2013
(-17,1%)
6.997
7.205
RALLENTANO ANCHE LE SPEDIZIONI DI OLIO D’OLIVA
3.300
Stabili (con una quota del
74%) le vendite sugli scaffali
di olio extravergine di oliva.
Analogo risultato anche per
le vendite di olio d’oliva nella
Gdo (ora al 75% del totale).
Si consolida invece il canale
delle vendite al dettaglio per
quanto riguarda l’olio di
sansa che infatti è venduto
in questa tipologia di negozi
al 79% (+4% rispetto allo
stesso trimestre 2012).
3.445
3.014
3.397
2.967
2.425
3.027
2.273 2.326
2.547 2.750
Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott.
Molto peggio va per le
esportazioni di olio
d’oliva. A ottobre 2013
infatti le spedizioni si sono
fermate a quota 4.126
tonnellate pari a un meno
21,5% rispetto a ottobre
2012. Anche in questo
caso il dato appare però in
significativo recupero
rispetto alle 2.273
tonnellate di aprile che
rappresentano il picco più
basso del 2013.
BILANCIA COMMERCIALE
Sull’export la minaccia delle barriere sanitarie
I
l quadrimestre vede un calo
importante dei volumi di olio
confezionato esportato dal nostro
panel di aziende (-17,3%). Il calo
è generale, ma risulta particolarmente marcato per l’olio d’oliva,
mentre la diminuzione delle vendite di extravergine e di sansa
risulta importante, ma meno sensibile. Va rilevato che la tendenza negativa riguarda tutte le tipologie: calano le vendite anche dell’olio «100% italiano» (-7,6%), e
del biologico (-26,4%) e solo
Dop e Igp sono in crescita, ma
partendo da una base modestissima e restando perciò su posizioni
di assoluta nicchia. Non bisogna
però dimenticare che questo ripiegamento dell’export si confronta
con un 2012 che ha segnato il
record storico delle nostre esportazioni e perciò non va giudicato
troppo negativamente.
Il 2013 è stato un anno difficile per molti motivi: il crollo della
produzione in Spagna, che ha fatto diminuire fortemente la disponibilità di materia prima e salire i
prezzi, la crisi economica generale, sentita in molti dei paesi in cui
più forte è la presenza delle nostre imprese esportatrici, ma anche una serie di problemi locali,
frutto del crescente interesse per
il settore di nuovi paesi che hanno sviluppato programmi di produzione e che vedono nello spazio oggi occupato dalle nostre imprese un potenziale terreno di
conquista.
Si pensi alle iniziative contro
le nostre esportazioni negli Usa,
dal tentativo di imporre un
«Market Order», allo scopo di
caricare gli oli importati di oneri
burocratici e amministrativi tali
da diminuirne la concorrenzialità
o alle iniziative politiche che hanno portato alla pubblicazione del
rapporto dell’International Trade
Commission.
Fino a qui si parla di progetti,
che non hanno toccato immediatamente le nostre imprese, ma contemporaneamente nel corso dell’anno abbiamo dovuto constatare molti problemi con i residui di
pesticidi, per i quali si sono registrati numerosi blocchi di merce
da parte delle Autorità Usa. Si
tratta di un problema grave e potenzialmente dirompente per il
nostro export.
La normativa Ue e di conseguenza quella italiana consentono l’impiego di numerosi antiparassitari nella produzione delle
olive, mentre quella americana è
estremamente ristretta, perché i
produttori di antiparassitari non
hanno alcun interesse a sostenere
i costi elevati necessari per le
pratiche di registrazione. Molti
oli extravergini, conseguentemente, contengono residui perfettamente legittimi in Italia e in Europa, ma non tollerati negli Usa.
Non è evidentemente un problema sanitario (le Autorità americane ammettono gli stessi residui in oli, come il soia e il mais,
prodotti negli Usa e ben più consumati dell’oliva in questo paese), ma la pressione di interessi
locali ha portato a focalizzare l’attenzione sul fenomeno.
Purtroppo, le caratteristiche
della nostra agricoltura sono tali
che i residui sono molto più diffusi nel nostro olio, ottenuto spesso
da olive trattate per difenderle
dalla mosca o contaminato a seguito dei trattamenti delle vigne e
della frutta, rispetto a quanto avviene in sistemi agricoli moderni
e dedicati all’olivicoltura. Altri
problemi sono nati in diversi paesi a seguito dell’impiego di metodi di controllo non approvati dal
Consiglio oleicolo internazionale
e, recentemente, una sintesi chiara della situazione è stata fornita
dalle vignette, poi in gran parte
ritrattate, del New York Times.
Si prospettano quindi tempi difficili per le nostre imprese, che
avranno modo di dimostrare le
loro capacità. Certo, tutto sarebbe più facile se operassero con
alle spalle un vero sistema paese,
unito nella difesa degli interessi
nazionali. Ma i sistemi paese, si
sa, non li costruiscono da sole le
imprese industriali. ●
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14
FILIERA OLIO
14-20
MARZO
2014
MANIFESTAZIONI
Al via la 22a edizione del premio umbro sempre più attento alla stampa internazionale e ai buyer esteri
Ercole Olivario guarda al mercato
Focus su Danimarca e Norvegia per promuovere l’extravergine nell’alimentazione di nuovi paesi
N
on è solo un concorso tra i più partecipati d’Italia, ma un vero e proprio volano per il comparto dell’extravergine italiano.
L’Ercole Olivario, che con
il 2014 toccherà l’edizione numero ventidue, nasce e si evolve proprio come strumento di
promozione e comunicazione
dei valori e delle qualità del
prodotto. «Il nostro principale
obiettivo non è solo quello di
premiare le aziende partecipanti – spiega Giorgio Mencaroni,
presidente della Camera di
commercio di Perugia, promotore del Premio – ma quello di
accompagnarle nel percorso
spesso più complicato che è
quello di avvicinamento al mercato con azioni ben precise e
mirate ai consumatori e agli
operatori».
Per questa nuova edizione,
la cui premiazione si svolgerà
al Teatro “Caio Melisso” di
Spoleto (Pg) il 29 marzo, sono
previsti numerosi incontri con
la stampa internazionale e con
i buyers stranieri. «Quest’anno
abbiamo deciso di concentrarci
sulla stampa di settore – continua Mencaroni – e sugli operatori con particolare riferimento
ai mercati di Danimarca e Norvegia e questo perché ogni anno cerchiamo di individuare
aree nelle quali il consumo di
extravergine è ancora scarso,
ma proprio per questo dove le
potenzialità per le nostre imprese del settore sono elevate».
L’obiettivo di queste azioni,
spiegano gli organizzatori del
Premio, è quello di far entrare
nella cultura gastronomica di
altri paesi un corretto uso dell’extravergine a partire da un
concetto di qualità organolettica del prodotto. «Non dimentichiamoci inoltre del valore intrinseco dell’Ercole Olivario –
dice il presidente della Camera
di commercio di Perugia – che
per le aziende è sinonimo di
certificazione unanime della
qualità stessa e dell’eccellenza
dell’olio e fregiarsi del marchio nella bottiglia è utile nei
confronti del mercato».
Le attività del Premio non si
esauriscono in Umbria. «Saremo come sempre presenti anche al Sol di Verona – conclude Mencaroni – e in questa
occasione la nostra vetrina ospiterà i tre piazzamenti per ogni
categoria con degustazioni guidate e assaggi in programma
con delegazioni di operatori».
Oltre a queste sono previste
altre azioni all’estero e in Italia
nell’arco di tutto l’anno. I numeri di questa edizione confermano quelli della passata: oltre
300 aziende iscritte in rappresentanza di 16 regioni d’Italia.
Il programma tecnico partirà
domenica 23 marzo con l’inizio del panel di degustazione
che finirà i lavori il venerdì
successivo. Per il giorno 28
marzo, presso la sede della Provincia di Perugia, è invece in
programma un convegno sui
temi di salute e trasparenza dell’etichetta. La premiazione, come detto, avverrà il giorno successivo a Spoleto. Intanto, lo
scorso 8 marzo, a Giano dell’Umbria, in provincia di Perugia, sono stati selezionati i sette
extravergini umbri che parteciperanno all’Ercole Olivario,
nel corso della XV edizione
della selezione regionale.
L’Ercole Olivario è nato nel
1993 in un momento in cui il
settore dell’olivicoltura italiana
non era ancora in grande sviluppo. Da allora, nelle sue numerose edizioni, ha rappresentato una grande iniziativa di sistema che coinvolge, oltre a
tutti i protagonisti istituzionali,
le associazioni di categoria e
tutto il mondo produttivo oleario italiano, tra cui Unaprol che
è uno dei principali sostenitori.
Le selezioni degli oli finalisti
avvengono prima a livello regionale (ogni regione ha un panel riconosciuto dal Premio) e
poi nelle finali che hanno carattere nazionale e che decretano i
vincitori per varie categorie.
Tra i premi anche l’Amphora
Olearia assegnata alle aziende
per il migliore packaging. ●
ALESSANDRO MAURILLI
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ANNIVERSARI
E il GirOlio d’Italia taglia il traguardo dei 20 anni
S
arà l’evento nell’evento,
quello che porterà in giro per l’Italia la festa per il
Ventennale dell’Associazione
nazionale città dell’olio. Il Girolio d’Italia, partito con la
prima tappa da Trieste, nel
corso di Olio Capitale (si veda altro articolo in pagina),
per tutto l’anno toccherà diverse città italiane, un vero e
proprio giro dello stivale con
l’obiettivo di promuovere e
diffondere la cultura dell’extravergine di qualità, eccellenza italiana che proprio l’associazione ha proposto all’Unesco che ha inserito nella Ten-
Lupi (Città dell’Olio):
coinvolti 59 comuni e
migliaia di consumatori
tative List 56 siti olivicoli italiani. «Dopo quattro edizioni
il Girolio ha toccato 59 città
con relativi eventi – spiega il
presidente dell’Associazione
città dell’olio, Enrico Lupi –
senza contare gli eventi nell’evento che sono molti di più
e che hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone».
Con 59 tappe, alle quali se
ne aggiungeranno molte altre
nel corso del 2014, sono stati
interessati oltre 5mila bambini che hanno partecipato ai
corsi didattici e alle degustazioni delle oltre 1.500 aziende coinvolte. L’occasione del
Ventennale è importante e segna un traguardo che insieme
è anche un messaggio da parte di un’associazione che a
oggi conta 350 Comuni d’Italia associati in rappresentanza
di 18 regioni.
«Mi sembra che con questi
numeri possiamo dire di aver
lavorato bene – continua Lupi
– per promuovere e valorizzare le attività portate avanti ne-
gli anni, oltre a contribuire
allo sviluppo di una coscienza
collettiva sulla cultura olivicola e alla crescita sociale ed
economica dei territori, dell’agricoltura, dell’ambiente,
del paesaggio, dei prodotti
della terra e della gastronomia». Oltre al Girolio d’Italia
(le tappe dell’edizione 2014
sono disponibili sul sito dell’Anco), sono a cura dell’associazione numerose attività.
A partire da Bimboil, il progetto realizzato in collaborazione con il Mipaaf che in 14
edizioni ha coinvolto circa
800 scuole e 75mila bambini
di tutta Italia. L’Associazione
città dell’olio ha dato vita anche al Forum Dieta mediterranea, uno degli appuntamenti
più importanti nel panorama
nazionale e internazionale,
che si tiene dal 2010 a Imperia e che coinvolge anche la
Rete delle città dell’olio del
Mediterraneo (Recomed) a
cui fanno capo 12 paesi affacciati sul Mare Nostrum: un
«network» che ha permesso
all’Associazione di vincere il
bando comunitario del Progetto Enpi MedDiet. L’edizione
del Girolio sarà particolare e
mirata ai temi che l’Associazione vorrà trattare nel corso
dell’Expo 2015. Una versione
“allungata” su tutto l’anno, a
partire da marzo e fino all’autunno che si snoderà sui temi
della salvaguardia del paesaggio olivicolo e del territorio,
dell’alimentazione, della salute e della cucina rappresentati
dalla Dieta mediterranea e il
riconoscimento legislativo alle Città dell’olio come motore
di sviluppo economico, capace di realizzare progetti di
marketing territoriale coinvolgendo più realtà nella difesa
della cultura, delle origini, del
territorio e del paesaggio dei
prodotti olivicoli. ●
metri sulle pendici dell’Etna in provincia di Catania,
che ha appena vinto il concorso Sol 2014.
Il mix di incontri B2B
tra espositori e professionisti del settore, ma anche
promozione e possibilità di
vendita agli appassionati
che partecipano sempre numerosi.
La manifestazione triestina giunge al momento di
tirare le prime conclusioni
sulla produzione della sta-
gione 2013. Il parere degli
operatori del settore non è
però concorde: in alcune regioni la produzione è stata
qualitativamente discreta e
quantitativamente inferiore
all’annata precedente, unanimemente definita eccezionale, a causa di piogge a
ridosso della stagione di raccolta che hanno abbassato
le rese. ●
A.MAU.
OLIO CAPITALE
A Trieste boom di visitatori (+25%)
Oltre 300 produttori all’«Oil Bar»
C
on 300 produttori, in
crescita del 25% rispetto alla precedente edizione e oltre diecimila visitatori da alcune dozzine di
nazioni, Olio Capitale, ottavo Salone degli Oli extravergini tipici e di qualità
appena concluso nelle prestigiose sale affacciate sul
mare della Stazione marittima di Trieste, è stato un
grande successo di pubblico e di professionisti. Ne è
convinto Antonio Paoletti,
presidente della Camera di
commercio di Trieste che
organizza la manifestazione tramite l’Azienda speciale Aries. Concorda sull’im-
portanza di Olio Capitale
anche Igor Dolenc, vice presidente della Provincia di
Trieste, che ne sottolinea
l’importanza nella difesa
del “made in Italy” nel comparto alimentare.
Presenze espositive da
ben 16 regioni italiane su
20, nonché da Croazia, Grecia e Albania si sono incontrate con buyer e visitatori
professionali provenienti
da tutte le parti del mondo,
giornalisti accreditati e un
pubblico attento e curioso,
anche per il fitto programma di degustazioni all’Oil
Bar, gli approfondimenti e
le scuole di cucina.
L’Oil B è una vera e propria «casa comune» dei produttori di tutte le regioni e
degli operatori della filiera
di produzione dell’extravergine italiano di eccellenza
che può contare anche su
importanti collaborazioni
internazionali: dal Japan
Olive Oil Prize di Tokyo,
alla Agence pour la Valorisation des produits Agricoles Avpa di Parigi, dal Finefood Shanghai al Food di
Dubai. Oltre ovviamente al
coinvolgimento del Mipaaf,
dell’Associazione nazionale città dell’olio e di Easysnap.
Alla Puglia prima regio-
ne per quantitativi prodotti,
ma anche per i partecipanti
alla manifestazione, è stato
riservato l’intero primo piano della sede espositiva, dove hanno fatto da apripista
l’azienda Nicola Fusiello e
Tesori di Puglia. Posizione
di riguardo anche per il vincitore del concorso della
scorsa edizione, l’azienda
Salvatore Stallone di Giovinazzo (Bari) con l’olio “Le
Tre Colonne”. La seconda
regione per dimensione di
prodotto e per espositori è
la Sicilia, con numerosi alfieri tra cui l’azienda Vincenzo Romano di Bronte,
con oliveti tra i 500 e i 700
LEONARDO FELICIAN
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CEREALI
14-20 MARZO 2014
15
TREND&MERCATI
EURO/Q
VAR. %
SETT.
ROMA
(Quot. del 5/3/2014, f.co prod.)
FRUM. N.LE TENERO
(Prov. RM - f/p)
Di forza n.q.
Fino n.q.
B. mercantile 21,35
Mercantile 20,70
FRUM. N.LE DURO128
(Prov. RM - f/p)
Fino n.q.
B. mercantile n.q.
Mercantile n.q.
FRUM. N.LE TENERO128
(Varie prove. f/a RM)
Qualità superiore n.q.
Fino n.q.
B. mercantile n.q.
Mercantile n.q.
FRUM. N.LE DURO128
(Varie prove. f/a RM)
Fino n.q.
B. mercantile n.q.
Mercantile n.q.
GRANOTURCO
Ibrido n.le f/a RM 20,45
Comun.rio f/a RM n.q.
Plata gialla (Ravenna) n.q.
spezzato n.q.
sacco carta 27,00
ORZO
Pr. Lazio ps 59/64129 n.q.
Distico comunit. pes. n.q.
Comunitario pesante n.q.
AVENA
N.le ps 47/50 n.q.
Comunitaria ps 50/52 n.q.
RISI
Originario base130 68,50
Fino S. Andrea n.q.
Ribe 88,50
Parboiled 99,50
Superfino Roma 134,50
Arborio 150,50
FARINE
Tipo 00 conf. 1 kg131 43,35
Tipo 00 f.co arr. gros. 40,40
Tipo 0 38,90
Granito 00 telato 43,30
132
SEMOLA
Sfusa prod. Lazio n.q.
Sfusa prod. Puglia n.q.
Crusca/cru.llo ten. 19,65
Farinaccio tenero 26,65
Crusca/cru.llo duro 15,90
Farinaccio duro 20,15
Cubettato ten. rinf. 15,25
Cubettato duro rinf. 14,55
–
–
0,95
0,98
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,49
–
–
–
1,12
–
–
–
–
–
0,00
–
2,31
2,05
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
FORLÌ
(Quotazioni del 3/3/2014)
FORAGGI PRESSATI
(Da prod. a com. gros., kg)
FIENO DI PIANURA
I taglio (misto) cascina n.q.
–
II taglio (erba medica) n.q.
–
III (erba medica) n.q.
–
PAGLIA
Di grano rotoballe 7,25 0,00
Di grano balloni 8,25 0,00
LODI
(Quot. del 3/3/2014, al kg)5
FRUMENTI NAZ TEN3
Di forza
Panif. sup.
Panificabile
Biscottiero
Altri usi
GRANOTURCO
Ibrido um. 14%
Comunitario
Verde per ess. f.co part.
ORZO
Leggero
Pesante
Comunitario
SEMI OLEOSI
Soia (h14% imp>2%)
Cotone
RISONI
(Rinfusa dir enr escl)
Arborio/Violano
Roma/Baldo
Carnaroli
Originario comune
Padano
Thaibonnet
RISI
(F.co part. big bag)
Arborio
Roma
Carnaroli
Originario
Padano
Ribe Parboiled
CASCAMI DI RISO
(Rinfusa)
Corpettone
Corpetto
Mezzagrana
Grana verde
Farinaccio
Pula v. cen. ins. <1,7
29,60
28,45
28,05
27,90
n.q.
0,00
0,00
0,00
0,00
–
24,50 0,00
26,75 0,00
n.q.
–
n.q.
–
26,60 0,00
27,25 0,00
50,90 0,00
n.q.
–
34,05
34,75
33,00
28,75
30,05
28,75
78,00
75,75
88,50
62,00
77,75
81,00
36,95
35,75
34,95
26,75
21,05
16,20
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
EURO/Q
VAR. %
SETT.
Pula ceneri ins. <2,5 14,30
FARINE FRUMENTO TENERO
(In sacco carta)
Tipo 00 pasticceria 58,00
Tipo 0 per soffiato 56,50
Tipo 0 panificazione 51,00
Tipo 0 46,00
CRUSCAMI FRUM. TENERO
(Alla rinfusa)
Farinaccio 21,25
Tritello 17,00
Crusca 16,90
Cubettato 17,95
CRUSCAMI FRUM. DURO
(Alla rinfusa)
Farinaccio 18,45
Tritello/crusca/cr.llo 16,70
Cubettato 17,75
DERIV. LAVORAZ. GRANOTURCO
Farinetta 22,20
Farina glutinata 23,45
FARINE DI ESTRAZIONE
(Alla rinfusa)
Girasole integrale 23,55
Soia nazionale 43,45
Soia est. farina 44% 43,45
Soia proteica estera 46,55
PANELLI
(Alla rinfusa)
Germe di granturco 31,75
Lino 49,75
POLPE BARBAB. ESS.
Pellets (rinfusa) 24,25
Fettuccia (rinfusa) n.q.
ERBA MEDICA
Cubettata I q. 24,70
Disidratata pres. n.le 24,05
Disidratata pres. est. n.q.
FIENO PRESSATO
Maggengo 14,50
Agostano 14,75
Erba medica fienata 16,55
PAGLIA PRESSATA
Per lettiera 8,75
Per alimentaz. anim. 13,40
EURO/Q
Crusca tenero rinfusa
Tritello tenero sacco
Tritello tenero rinfusa
Farinaccio sacco
Farinaccio rinfusa
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
MODENA
(Quot. del 3/3/2014, al kg)
FRUMENTO
N1 v sp forza ps 79/80 24,55 0,00
N2 v sp ps 77/78 21,55 0,47
N3 fino ps 76/77 21,25 0,95
N4 mercantile ps 73 n.q.
–
Mercantile ger. ps 70/72 n.q.
–
Duro fino ps 78/80 27,50 0,00
Duro ps 70/71 n.q.
–
GRANOTURCO
(Merce nuda f.co magaz./acq.)
N.le merc. um. 14% 20,70 7,53
ORZO
Nazionale ps 63/65 n.q.
–
Comunitario ps 60/63 n.q.
–
Nazionale ps 64/65 n.q.
–
Estero ps 68/70 21,65 0,00
RISO
(Ind. gros./dett. f.co mag. acq.)
Arborio 180,00 9,09
Roma o Baldo 155,00 6,90
Ribe 114,00 9,62
Originario 104,00 5,05
Fino Ribe Parboiled 130,00 8,33
FARINE
(Ind. gros./dett. ind. trasf. f.co mag. acq.)
Grano ten. 00 c. <0,5% 32,35 0,00
Grano ten. 0 c. <0,65% 28,95 3,58
Frum. tenero 00 W 3009 53,40 0,00
Frum. tenero 00 W 2509 52,50 0,00
Frum. tenero 00 W 2009 49,40 0,00
Granoturco uso zoot.10 25,00 0,81
SFARINATI
(Su motrice)
Crusca tenero sacco 16,35 3,15
FORAGGI PROD. 2012
(F.co magaz. venditore)
Medica fienata I taglio
Medica fienata II taglio
Medica fienata III taglio
Paglia frum. press. rtb
Paglia frum. press. ball.
Orzo press. rotoballe
MANGIMI
(F.co magaz. acquir.)
Semi di soia n.le h 14%
Farina estr. soia n.le
Farina estr. soia est.
Polpa biet. sec. n.le11
VAR. %
SETT.
13,25
16,95
13,85
17,75
16,45
16,25
20,50
21,00
8,45
n.q.
n.q.
3,92
3,04
3,75
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
n.q.
–
47,38 0,00
47,38 0,00
24,10 0,00
NOVARA
(Quotazioni del 3/3/2014)
RISONI
(Merce nuda f.co az./pr.)
(Tondo)
Balilla 26,50
Selenio 27,75
(Medio)
Lido, Flipper
n.q.
(Lungo A)
Ariete n.q.
Loto, Nembo 40,00
S. Andrea 65,50
Baldo 66,00
Roma n.q.
Arborio 71,00
Carnaroli 73,00
(Lungo B)
Thaibon./sim. 26,00
RISI LAVORATI
(F.co stabil. prod.)
Originario 55,50
Lido 69,50
Loto 81,50
Ribe-Ariete 81,50
S. Andrea 133,50
Roma 137,50
Baldo 136,50
Arborio 144,50
Thaibonnet 53,00
Pairboled Ribe 91,50
Pairboled Thaibonnet 61,50
ROTTURE E SOTTOPROD.
(F.co stabil. prod.)
Corpettone 31,25
Corpetto 30,25
Mezzagrana 29,25
Risina 27,25
Pula 1% max silice 12,70
Farinaccio 18,00
Grana Verde 20,50
Lolla 3,75
0,00
0,00
–
–
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-3,85
-3,20
-1,68
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
VERONA
(Quot. del 3/3/2014, al kg)
GRANO TEN. N.LE
(Falling number minimo 220)
N1 v sp for W>32012 n.q.
–
–
N2 v sp W>20013 n.q.
N3 f. ps 77/78 imp 2%14 21,25 0,95
14
N4 buono mer ps 74/75
n.q.
–
–
N5 mercantile ps 7214 n.q.
GRANO TENERO EST.
Manitoba 2 n.q.
–
Northern Spring p. 15% n.q.
–
Inglese fr.porto ps 76 n.q.
–
Franc. fr. porto ps 76 n.q.
–
–
Francese fr. vagone15 n.q.
Danese fr. porto ps 76 n.q.
–
Tedesco A/6 p 12,5
n.q.
–
Estero ps 75/76 21,25 0,95
GRANOTURCO IBRIDO
Pr. veronese b. 25% n.q.
–
VAR. %
SETT.
EURO/Q
Farinoso b.Vr h 14% 18,65 1,63
Estero 19,65 2,08
n.q.
–
AVENA
ORZO VESTITO NAZ.LE
Leg. ps 58/60 h 14% n.q.
–
Med. ps 60/62 h 14% n.q.
–
Pes. ps 66/68 h 14% n.q.
–
Orzo vestito comunit. n.q.
–
FARINE DI FRUMENTO
(Alto t gl fr.ar pan sc)
Tipo 00 ceneri 0,55 47,75 0,00
Tipo 0 ceneri 0,65 47,15 0,00
(Car. min lex f.co par. sac.)
Tipo 00 cen max 0,55 35,00 0,00
Tipo 0 cen max 0,65 34,55 0,00
DI MAIS AL. UMANA
Lusso/bramata veron. 50,05 0,00
Velata/stracc. veron. 49,90 0,00
Fioretto (veronese) 48,95 0,00
CRUSCA C.LLO TEN.16
Autotreno f.co arr. s.c. 16,70 6,37
Motrice arrivo s.c. 17,10 6,21
F.co arrivo rinfusa 13,90 7,75
TRITELLO GRANO TEN.
F.co arrivo in s.c. 17,50 6,06
Arrivo rinfusa 14,60 7,35
FAR.CCIO GR. TENERO
F.co arrivo in s.c. 19,80 0,00
Arrivo rinfusa 16,90 0,00
CRUSCA PELLET. N.LE
Di grano ten. fr.arr rin. 13,75 7,84
Di grano duro arr. rinf. 13,75 7,84
VARI (S.C.)
Spezzati mais (s.c.) 28,65 1,06
Farinetta mais uso zoot. 17,40 1,75
Glutine mais 95,75 0,00
Corn Gluten feed n.q.
–
MANIOCA
>64% am. frant. n.q.
–
>68% am. frant. n.q.
–
BIETOLE
17
Polpe essiccate 24,20 0,00
MELASSO DI CANNA
Uso zootecnico 18,90 0,00
RISONI
Arborio e similari n.q.
–
Roma n.q.
–
Carnaroli n.q.
–
Vialone nano Vr Igp n.q.
–
Vialone nano n.q.
–
Padano n.q.
–
RISI
Arborio 153,50 0,00
Roma n.q.
–
Ariete-Loto n.q.
–
Carnaroli 159,50 0,00
Vialone nano Vr Igp n.q.
–
Vialone nano 202,00 2,02
Padano n.q.
–
Originario e giapp.se n.q.
–
ParboiledEurRibeLoto n.q.
–
SOTTOPRODOTTI RISO18
Mezza grana 26,50 -7,02
Grana verde 20,50 -4,65
Farinaccio 16,70 0,00
Pula vergine (rinfusa.) 11,75 0,00
Pula (rinfusa) 8,70 0,00
Puletta (rinfusa) n.q.
–
FIENO
19
Maggengo im.campo
n.q.
–
Maggengo imballato 18,75 0,00
Agostano imballato n.q.
–
ERBA MEDICA
Imballata sul campo19 n.q.
–
Imballata 22,50 4,65
PAGLIA19
Orzo imb. sul campo
Frumento c.po bal.te
Frumento c.po roto.le
Imballata in ballette
Imballata in rotoballe
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
EURO/Q
VAR. %
SETT.
GERME GRANOTURCO
(Grassi b. 20% stq)
Contratt. n.le n. 133 20,65 0,00
CUNEO
(Quotazioni del 4/3/2014)
FRUMENTO NAZIONALE
Tenero b.m. ps 71/73 n.q.
Tenero b.m. ps 73/75 n.q.
FRUMENTO ESTERO
Francese 72/7320 n.q.
Francese 76/7721 n.q.
Argentino Plata n.q.
Stat. Northerm Spring 30,30
Canad. Manitoba 1 n.q.
ORZO
Estero ps 64/65 n.q.
N.le ps 50/55 n.q.
N.le ps 60/64 n.q.
GRANOTURCO
N.le, comune, ibrido 17,90
Base 30% umid. n.q.
FARINE DI FRUMENTO
(Franco forno)
Estere speciali n.q.
Tipo 00 alto ten. pr. 59,00
Tipo 0 alto ten pr. n.q.
SEMOLATI DI DURO
Semola con car. Lex 36,75
Semolato n.q.
CASCAMI FRUM. TEN.
Farinaccio 16,90
Tritello 13,15
Cruschello 18,75
Crusca 12,95
Cruscami nazionali 13,30
FARINA SOIA TOSTATA
N.le, prot. 44%ss n.q.
Estera, prot. 44% ss 49,85
RISI
Comune 62,50
Semifino (Padano) 134,00
Roma 132,00
Ribe 80,00
Arborio 152,50
FIENO
Maggengo 13,50
Agostano 12,00
Terzuolo n.q.
Francese n.q.
Paglia di grano 12,50
–
–
–
–
–
0,00
–
–
–
–
0,56
–
–
0,00
–
0,00
–
0,00
3,14
2,18
3,19
3,10
–
3,10
0,00
6,35
0,76
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
0,00
FIRENZE
(Quotazioni del 4/3/2014)
FRUMENTI
(Rinf. part. deposito)
N.LE TENERO MERC.
Prod. loc. (b. 77/78-2)
Pr. Maremma
Pr. Romagna-Emilia
N.LE DURO
(Pr. Toscana-Lazio)
b.merc. (b. 80/81-2)
b.merc. (b. 78-2)
GRANOTURCO
(Rinfuso partenza)
N.le ibrido
N.le hibidisco
Estero Plata naz.to
CEREALI MINORI
(Rinfusa partenza)
Orzo n.le
Orzo estero naz.to
Avena prod. Toscana
Avena Puglia
Avena estera naz.ta
Sorgo
PRODOTTI DIVERSI
(Rinfusa partenza)
Girasole22
Colza 00 per disoleaz.
18,25 2,24
n.q.
–
n.q.
–
23,70 2,16
22,00 2,33
16,30 3,16
n.q.
–
n.q.
–
16,50 1,23
n.q.
–
13,85 0,00
n.q.
–
n.q.
–
15,60 3,31
n.q.
n.q.
–
–
BORSA MERCI TELEMATICA ITALIANA
(Rilevazione della settimana dal 28/2 al 6/3/2014)
Cons. Piazza €/ton. Ton.(1)
QUOTAZIONI
(2)
SUI MERCATI A CONSEGNA PRONTA
Grano duro
Naz. fino Centro
Fp Marche
270
Naz. fino Centro
Fa Veneto
283
Naz. fino Nord
Fp Veneto 278,25
Grano tenero
Naz. panificabile
Fp Emilia
212
Naz. panificabile
Fp Toscana
210
220
Naz. panificabile
Fa Umbria
Com. panificabile
Fa Veneto
214
Granoturco secco
Com. uso zootec.
Fp Veneto
185
Extra com. uso zootec. Fp Emilia 185,5
Naz. uso zootec.
Fp Veneto
184
Com. uso zootec.
Fp Emilia
190
Naz. uso zootec.
Fp Emilia 186,2
Cereali minori
Sorgo naz. uso zootec.
Fp Emilia
195
190
Segale nazionale
Fp Marche
190
Sorgo naz. uso zootec.
Fp Marche
Farine vegetali di estrazione
Soia prot. est.
Fp Emilia
475
150
500
113
1.600
300
150
1.000
450
1.800
3.722
4.710
150
180
2.500
5.900
4.245
Cons. Piazza €/ton. Ton.(1)
235 3.950
Girasole prot. est.
Fp Veneto
480 5.345
Soia naz.
Fp Veneto
Risone
120
Sirio A
Fp Lombar. 264,12
Centauro A
Fp Piemon.
284
150
CL 26 A
Fp Piemon.
272
455
Semi di cotone
Naz.
Fp Emilia
285 5.300
Semi di soia
Nazionali
Fp Emilia
470
300
Nazionali
Fa Veneto
482
300
Sfarinati frumento duro
Semola
Fa Toscana
230
120
QUOTAZIONI SUI MERCATI A CONSEGNA DIFFERITA(2)
Grano duro
Naz. fino Centro mar. ’14
Fp Marche
Grano tenero
Com. uso z. ago. ’14-set. ’14 Fa Veneto
Naz. pan. apr. ’14-mag. ’14 Fp Piemon.
Naz.pan.mar.’14-apr.’14
Fp Marche
Naz. biscottiero apr. ’14
Fp Veneto
278
450
197 1.800
209
600
215
600
222
500
Cons. Piazza €/ton. Ton.(1)
Granoturco secco
199
501
Com.uso z.mar.’14-mag.’14 Fa Lombar.
191 1.920
Extra c. uso z. nov. ’14-giu. ’15 Fp Emilia
Com. uso z. apr. ’14-giu. ’14 Fa Emilia
200 5.330
Com. uso z. lug. ’14-set. ’14 Fa Emilia
205 6.240
Naz. uso z. mag. ’14-lug. ’14 Fp Veneto
187
900
188 1.800
Extra c. uso z. apr. ’14-giu. ’14 Fp Emilia
Extra com. uso z. mar. ’14 Fp Marche
193 3.240
Com. uso z. mar. ’14-apr. ’14 Fa Lombar.
191 7.050
Extra c. u z. mar. ’14-giu. ’14 Fp Marche
193 5.100
Cereali minori
202
600
Orzon.p. uz. mar.’14-apr.’14 Fp Marche
210
100
Orzo c. l. uso z. mar. ’14
Fa Lombar.
Triticale com. mar. ’14
Fa Lombar.
202
150
194
150
Sorgo naz. uso z. mar. ’14 Fp Emilia
193
210
Sorgon.usoz.mar.’14-apr.’14 Fp Lombar.
Orzo n. l. uso z. apr. ’14 Fp Marche
202 5.300
195
300
Sorgon.usoz.mar.’14-apr.’14 Fp Emilia
Orzo c.p. z. mar. ’14-apr. ’14 Fa Lombar.
212
126
Farine vegetali di estrazione
379 11.760
Soia pr. e. gen. ’15-dic. ’15
Fp Emilia
Soia pr. e. gen. ’15-giu. ’15
Fp Emilia
378 10.050
(1) Salvo diversa indicazione; (2) le quotazioni delle singole piazze si riferiscono ai diversi contratti conclusi nella settimana di riferimento e sono calcolate come media
ponderata dei prezzi sulle quantità; (3) euro/kg; (4) forme; (5) pallet; (6) euro/ettogrado; (7) ettolitri.
EURO/Q
Favino
FARINE DI FRUMENTO
(Sacco carta arrivo)
Grano ten. 00 granito
Tipo 00
Tipo 0
Tipo 1
Tipo 2
FARINE GRANO TEN.
(Car. sup. min. lex)
Tipo 00 per pasticcer.
Tipo 00 per panificaz.
Tipo 0
SEMOLE GRANO DURO
(Rinfusa arrivo)
Semola
Semolato
Semola23
FARINE GRANOTURCO
(Sacco carta arrivo)
Gialla polenta fioretto
Gialla polenta bram.
Integr. per uso zoot.
Deger. per uso zoot.
Spez. mais uso zoot.
FARINE ESTRAZIONE
(Rinf. partenza porto)
Di soia
Di girasole
CASCAMI FRUMENTO
(Sacco carta arrivo)
Tritello
Crusca
Cruschello
Farinaccio
Farinet. grano duro rinf.
VAR. %
SETT.
n.q.
–
43,80 0,00
42,80 0,00
41,40 0,00
n.q.
–
n.q.
–
52,70 0,00
52,00 0,00
44,75 0,00
40,40 0,00
37,40 0,00
46,40 0,00
n.q.
49,30
26,95
26,65
30,55
–
1,02
1,89
1,91
1,66
45,80 -1,08
n.q.
–
20,05
19,00
19,00
21,40
23,75
5,25
5,56
5,56
2,39
0,85
REGGIO EMILIA
(Quotazioni del 5/3/2014)
FRUM. TEN. N.LE24
Var. sp. grani forza25 n.q.
Varietà speciali26 n.q.
Fino27 n.q.
B. mercantile28 n.q.
Merc. ps 74 n.q.
Dopopiog. germinato n.q.
GRANOTURCO N.LE
(Franco RE)
Ibr. comune um. 14% 19,60
ORZO VESTITO
kg/hl 65/66 nazionale n.q.
kg/hl 60/63 nazionale n.q.
kg/hl 53/59 nazionale n.q.
Estero 22,25
RISONI
(Rinfusa)
Superfino Arborio 60,00
Ribe-Ringo 28,50
RISO
(Rinfusa)
Superfino Arborio 73,50
Fino Ribe 60,00
Comune Originario 60,00
FARINE CASC. SOTTOPROD.
FARINE FRUMENTO
Tipo 00 59,50
Tipo 0 56,30
Tipo 1 n.q.
SEMOLA GRANO DURO
Caratter. di Lex 81,80
Car. sup. min. Lex. 83,50
Far. int. Granone s.c. 28,00
F.ccio grano ten. s.c. 24,40
F.ccio grano ten. rinf. n.q.
SOTTOPRODOTTI
Trit.lo grano ten. s.c. n.q.
Trit.lo grano ten. rinf. n.q.
CRUSCA E CRUSC.LO
(Grano ten. n.le, autot. comp)
Sacco carta 21,25
Rinfusa 17,85
(Partite frazionate)
Sacco carta 23,95
Rinfusa 19,85
CRUS.ME GRANO TEN.
Cub.to n.le rinfusa 17,95
Cub.to estero rinfusa n.q.
CRUS.ME GRANO DUR.
Cub.to rinfusa 17,95
SOTTOPROD. RISO
(Rinfusa)
Corpetto (f.co riseria) 32,00
Mezzagrana 31,00
Grana verde 21,00
Farinaccio 21,10
Pula vergine 18,20
MANGIMI
(F.co RE)
Panel. lino scag. rinf. n.q.
FARINA ESTRAZ.
Arachidi n.q.
Girasole prot. 33% ss n.q.
FAR. ESTR. SOIA TOST.
Part. fraz. rinf. motr. 48,35
N.le rinf. pr. 44% stq n.q.
Est. rinf. pro-f. 44% stq 47,15
FAR. ERBA MED. DIS.
Pr.18%ss f.26% s.c. n.q.
Pel. pr18%ss f.26% r n.q.
ALTRI MANGIMI
Fave e favette n.q.
Polpe bietole secche 24,35
Polpe bietole pell.rinf. n.q.
Semola glut. mais n.q.
Corn gluten feed (rinf) n.q.
–
–
–
–
–
–
0,00
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
0,00
–
0,00
–
–
–
0,00
–
–
–
16
CEREALI
EURO/Q
14-20
VAR. %
SETT.
EURO/Q
Baldo
Thaibonnet
TREVISO
(Quotazioni del 5/3/2014)
FRUMENTO TENERO
NAZIONALE (UM. 14%)
N. 1 superfino29
N. 2 fino30
N. 3 b. mercantile31
N. 4 mercantile32
ESTERO
Gr. com. ps 72/74 VE
Gr. Francese
North. s. pr 15% VE
Gr. Manitoba VE
Gr. Saudita VE
Gr. Australiano VE
GRANOTURCO33
IBRIDO GIALLO34
Semivitreo
Veneto (TV-VE)
Friuli
A stag. da e. b15%h
IBRIDO BIANCO
Comune-farinoso
Semivitreo
ESTERO GIALLO TENERO
Com. h. 15,5% VE
ORZO N.LE
Ps <62 h. max 14%
Ps <62 h. max 14%
ORZO ESTERO NAZ.TO
Pes. ps 64/65 VE
Pes. ps 64/65 VE arrivo
AVENA N.LE
Ps. 50/55
ESTERA NAZ.TA
Plata/Usa
Bianca arrivo
SEMI OLEOSI
Soia n.le h.14% i.2%
Tostato part. stab.to
FARINE GRANO TENERO
Car. lex rinf. partenza
Tipo 00 car. lex.35
Tipo 0 car. lex.36
T. 00 gl. s.min.lex37
T. 0 gl. s.min.lex38
Per pasticceria
FAR. GRANO DURO
Semola cen. 0,7/0,9
PROD. GRANOTURCO
FARINA BIANCA
Nostrana
Granita
FARINA GIALLA
Nostrana n.le
Granita n.le
Spezzato deg. tenero
SOTTOPR. FRUMENTO
CRUSCA E CRUSCHELLO
In sacco
Rinfusa
Rinf. pell. grano ten.
Rinf. pell. grano dur.
TRITELLO
In sacco
Rinfusa
FARINACCIO
In sacco
Rinfusa
SOTTOPR. GRANTURCO
Farinetta
Germe - 20% grassi
MANGIMI
FAR. ORIGINE VEGET.
ERBA MEDICA DISIDR.
Pr. 17/18 stq fb. 24
Pr. 16/17 stq fb. 26
DI ESTRAZ. DI SOJA
N.le pr. 48% stq
Brasil. pr. 48% stq
Usa/naz.39
Arg./br. pr 44% stq
Di tapioca am. 65%
Di arachide pr. 45%
Di girasole prot. est.
Di colza n.le40
Di germe di mais41
SFARIN. PANNEL. ALTRI
Erba medica42
Sfarinato di fieno43
Pan. Lino Arg/Egit.44
Pan. Lino Cina
Carrube frante45
Corn gluted feed46
Pan.lo germe mais47
Glutine granoturco48
Sem. glutin. mais49
Polp.es.bie. fet. sac.
Polp.es.bie. pel. sac.
n.q.
–
n.q.
–
21,05 2,43
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
29,85 1,36
29,70 1,37
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
18,50 2,21
18,35 2,23
n.q.
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
–
n.q.
–
21,15 0,00
21,70 0,00
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
21,50 0,00
46,75 0,43
n.q.
–
32,25
46,50
45,75
57,00
49,75
59,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
42,25 0,00
54,00 0,00
55,50 0,00
43,50 0,00
45,00 0,00
29,75 1,71
18,90
14,15
14,15
14,15
5,59
7,60
7,60
7,60
19,40 5,43
14,65 7,33
21,20 2,42
17,95 2,87
17,55 0,57
20,65 1,98
26,75 0,00
26,25 0,00
n.q.
–
n.q.
–
47,75 0,00
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
25,75 4,04
n.q.
–
n.q.
–
24,75
19,25
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
20,25
n.q.
24,45
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
0,00
–
0,00
n.q.
n.q.
n.q.
30,50
29,00
26,50
21,50
n.q.
12,35
n.q.
n.q.
4,25
n.q.
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
–
–
0,00
–
CREMONA
(Quotazioni del 5/3/2014)
FRUMENTI N.LI TEN.
Superfino Mec ps>78 n.q.
Fino ps 78-82 19,80
Buono m. ps 76-78 19,25
Mercantile ps 63-75 18,20
FRUMENTI N.LI DUR.50
Fino ps 80 e oltre n.q.
Buono m. ps 714/79 n.q.
Mercantile ps 74/76 n.q.
SFARIN. FRUM. TEN.
(Glutine >min lex)
Tipo 0051 n.q.
Tipo 00 per panif.52 n.q.
Tipo 0 per panif.52 n.q.
Farinaccio52 17,70
Tritello52 17,60
Crusca52 16,00
Cruschello52 16,90
MAIS IBR. N.LE H 15%
Comune 18,10
Semivitreo n.q.
FARINE GRANOTURCO
Bramata52 n.q.
Fioretto52 n.q.
Integrale52 n.q.
Degerminata52 n.q.
ORZO NAZIONALE
Ps 56-60 19,50
Ps 50-55 n.q.
Per ps <50 >6053 n.q.
ORZO
Estero pesante54 n.q.
SEMI DI SOIA
Nazionale n.q.
RISI
(Pr./gr. f.co det., in conf. da 1 kg)
Superfino Arborio n.q.
Superfino Roma n.q.
Fino Ribe n.q.
Semif. Vialone nano n.q.
Comune originario n.q.
FORAGGI
(Com. f.co dom.acq.)
FIENO
Maggengo 17,50
Loietto 17,50
di erba medica 23,25
PAGLIA
Pressata rtb 12,50
–
1,02
1,05
1,11
–
–
–
–
–
–
3,21
2,92
3,23
3,05
1,12
–
–
–
–
–
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
2,20
2,04
FOGGIA
(Quot. del 5/3/2014, f.co cons.)
GRANO DURO
(Nuova prod.)
Fino55 27,75
Fino slavato n.q.
B. mercantile56 27,25
B. mercantile slavato n.q.
Mercantile57 26,75
Mercantile slavato n.q.
ORZO
Vestito nostrano58 17,75
Distico 18,25
AVENA59
Nuova prod. 14,75
SEMOLATI
(Rinfusa f.co molino)
Semola di duro60 43,00
Semola di duro61 38,25
CRUSCAMI DI DURO
Farinaccio 15,50
Tritello 14,30
Crusca e cruschello 14,30
Farinetta 22,75
CRUSCAMI DI TENERO
Farinaccio 17,55
Tritello 15,95
Crusca e cruschello 15,95
SFARINATI TENERO
(Prod. Loc. f.co part.)
Tipo 00 c. max 0,55% n.q.
Tipo 0 c. max 0,65% n.q.
Importaz. tipo 0062 n.q.
Imp. 00 c. max 0,65% n.q.
1,83
–
1,87
–
1,90
–
0,00
0,00
0,00
2,38
2,68
0,00
3,62
3,62
0,00
0,00
3,24
3,24
–
–
–
–
MILANO
VERCELLI
(Quotazioni del 4/3/2014)
RISONI
Balilla n.q.
Cripto - Elio n.q.
Selenio n.q.
Lido - Flipper n.q.
S. Andrea n.q.
Loto n.q.
Ariete n.q.
Drago n.q.
Roma n.q.
baldo n.q.
Arborio n.q.
Thaibonnet n.q.
Indica vari n.q.
RISI RAFFINATI
Originario comune 51,00
Lido 69,00
S. Andrea 121,00
Roma 121,50
baldo 121,50
Ariete - Drago n.q.
Loto 73,00
Arborio 133,00
Thaibonnet 48,00
RISI LAV.TI PARBOILED
Ribe n.q.
SOTTOPRODOTTI RISO
Corpettone
Corpetto
Mezzagrana
Risina
Granaverde
Farinaccio
Pula max. 1% silice
Pula
Gemma
Lolla
Cenere di Lolla
VAR. %
SETT.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
–
(Quotazioni del 4/3/2014)
FRUMENTI N.LI TEN.
Frumento di forza
Panificabile sup.
Panificabile
Biscottiero
Altri usi
FRUMENTI ESTERI
Comun. sen. car. int.
Inglese con car. int.
Comunitario panif.
Comunitario panif. Sup.
Comunitario di forza
Can. WRS 2 pr.14%
North S. 2 pr14%
Australiano
NAZIONALI DURI
(Pr. Nord Italia)
Fino
B. mercantile
Mercantile
(Pr. Centro Italia)
Fino
B. mercantile
Mercantile
26,60
23,95
21,70
21,70
21,45
0,00
0,00
0,93
0,93
0,94
n.q.
–
n.q.
–
21,70 0,00
n.q.
–
26,15 0,00
n.q.
–
31,10 1,63
n.q.
–
28,85 1,05
28,05 1,08
n.q.
–
29,25 1,39
28,60 1,42
n.q.
–
EURO/Q
VAR. %
SETT.
(Pr. Sud Italia)
Fino ps 80/81 h. 13% n.q.
ESTERI
Comunitario panif. 29,05
Non comunitari 31,80
SFARINATI TENERO
(Sacco merce, car. sup. min. lex.)
Tipo 00 liev. nat. pas. n.q.
W 380-430 prot. ss <14 62,00
W 280-330 prot. ss <12 54,50
W 180-200-prot. ss <11,5 46,50
SFARINATI DURO
Sem. con car. lex 38,75
Sem. car. sup. <lex 49,75
Semolato 34,25
Farina per panificaz. 29,75
SOTTOPR. LAV. TEN.
Farinetta n.q.
Farinaccio rinfusa 17,10
Farinaccio sacco n.q.
Tritello rinfusa 14,75
Tritello sacco n.q.
Crusca/crus.lo rinf. 13,95
Crusca/crus.lo sacco n.q.
Crusca/crus.lo est. r. n.q.
Cubettato n.le 13,75
Cubettato est. n.q.
Germe uso zoot. 47,00
Germe alim.ne n.q.
SOTTOPR. LAV. DURO
Farinetta 23,25
Farinaccio 14,40
Tritello/cruschello 13,90
Cubettato 13,75
GRANOTURCO
N.le ibr h. 14% 19,15
N.le ibrido h. 15% n.q.
Verde da ess. h. 25% n.q.
Verde da ess. h. 30% n.q.
Comunitario 20,20
Non comunitario 20,65
DERIVATI LAV. MAIS
Farina bramata 42,05
Farina fioretto n.q.
Farina nostrana n.q.
Farina int. mangime 22,85
Spezz. degem. ibrido 29,88
Glutine prot. 57% stq 96,00
Farina glutinata 20,30
Farinetta 18,10
Corn gluten feed 20,30
Germe b20% gra.stq 21,40
Germe tal quale n.q.
Distillati n.q.
CEREALI MIN./SOSTIT.
Segale n.q.
Orz. n.le leg B.M.A. n.q.
Orz n.le pes B.M.A. n.q.
Orzo comunitario 22,30
Avena n.le B.M.A. n.q.
Avena estera 20,20
Triticale n.q.
Sorgo n.le rosso n.q.
Sorgo n.le bianco n.q.
RISONI
Arborio V. 72,00
Roma 65,50
Baldo 63,00
Carnaroli 75,50
Ariete Loto 39,00
Drago
n.q.
S. Andrea 65,00
Thaibonnet 25,50
Vialone nano 94,25
Padano Argo
n.q.
Lido e sim. 34,00
Balilla 26,50
Selenio 27,50
RISI
Arborio Volano 152,50
Roma/baldo 132,00
Ribe Loto e sim. 82,00
S. Andrea 132,00
Thaibonnet e sim. 53,50
Vialone nano 199,50
Padano/Argo 134,00
Lido e sim. 74,00
Originario/com. 62,50
Parboiled Ribe 93,00
Parboiled Thaibonnet 65,00
SOTTOPR. LAV. RISO
Rott. riso Corpettone 31,80
Rott. riso Corpetto 30,55
Rott. riso Mezzagran. 28,05
Grana verde 20,15
Farinaccio 17,90
Pula ris. max 2,5% c. 9,95
Pula vergine 12,15
PANELLI D'ESTRAZ.
Germe di mais 28,50
Lino 50,45
Expeller di cotone n.q.
Expeller di cocco n.q.
FARINE D'ESTRAZ.
Arachide n.q.
Colza (*) 30,50
Cotone (*) n.q.
Cotone 41/42% p.g. n.q.
Girasole integrale 19,25
Girasole decorticato 26,60
Germe mais n.le 19,60
Germe mais est. n.q.
Soia nazionale (*) 48,95
Soia estera (*) 49,00
Soia decorticata n.le (*) 50,45
Soia decorticata est. (*) 50,50
FORAGGI
Erba m. prot. 17% n.q.
Erba m. prot. 14% n.q.
Erba m. integrale n.q.
Melasso barbabietole n.q.
Melasso canna 19,40
Polpe ess. Barbabietole 24,30
Polpe ess.bar.mel. n.q.
Polpe esaust. biet. n.q.
Carrube pellettate n.q.
Carrube frantumate 28,60
Erba m. disidr. balloni 26,50
Fieno magg. pressato n.q.
Fieno Agost. Press. n.q.
Fieno Erba m. press.
n.q.
Paglia pressata 11,05
RISO CONFEZIONATO
Arborio 23,85
EURO/Q
Roma
S. Andrea
Ribe
Vialone nano
Padano
Originario com.
Parboiled
–
0,52
1,60
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
2,40
–
7,27
–
7,72
–
–
7,84
–
0,00
–
0,00
3,60
7,75
7,84
0,52
–
–
–
1,00
1,98
0,00
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
1,12
0,00
1,90
–
–
–
–
–
0,00
–
-0,98
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
4,00
–
0,00
0,00
0,00
–
4,62
0,00
0,00
0,00
0,00
2,50
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
2,20
0,00
-1,55
-1,61
-1,75
-2,42
0,00
0,00
0,00
0,00
0,80
–
–
–
1,67
–
–
4,90
3,91
1,03
–
1,45
1,45
0,80
0,80
–
–
–
–
0,00
0,00
–
–
–
0,00
0,00
–
–
–
0,00
0,00
VAR. %
SETT.
21,10
n.q.
16,35
25,84
20,20
16,03
18,35
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
SEMI OLEOSI
Di soia n.li 47,35 1,50
Di soia esteri (*) 47,45 1,06
Di soia integ.li tostati (*) 50,00 1,01
Di giras. (f.co p. MI) n.q.
–
Di colza n.q.
–
PRODOTTI CONVENZIONALI
Semi di soia esteri n.q.
–
Semi di soia int. tostati n.q.
–
Farina d'estr. colza n.q.
–
Farina d'estr. soia naz. 50,55 0,00
Farina d'estr. soia estera n.q.
–
Far. d'estr. soia dec. naz. 57,75 0,00
Far. d'estr. soia dec. est. 57,20 0,00
Bucce di soia n.q.
–
(*) Prodotti soggetti a etichettatura
ai sensi dei Reg. Ce 1829 e 1830 del
2003 sugli Ogm.
PARMA
(Quotazioni del 7/3/2014)
FRUMENTO N.LE DURO
Ps per hl >= 78 kg
Ps per hl >= 76 kg
FRUMENTO N.LE TEN.
Di forza63
Superfino64
Fino ps hl >= 77 kg
Buono mercantile65
GRANOTURCO66
Nazionale
Estero naz.to
66
ORZO
N.le ps hl 55/60 kg
N.le ps hl 61/66 kg
N.le ps hl >67 kg
Est. Pesante
AVENA66
Nazionale
Estera pesante
FARINA FRUMEN. TEN.
Tipo 00 car. lex
Tipo 0 car. lex
Ttipo 00 car. sup.< lex
Tipo 0 car. sup.< lex
Crusca frumento ten.
26,95 1,89
25,45 2,00
23,05 0,88
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
18,60 2,76
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
22,10 1,38
n.q.
n.q.
–
–
46,30
44,80
60,05
59,05
19,25
0,00
0,00
0,00
0,00
6,06
MANTOVA
(Quotazioni del 6/3/2014, al kg)
FRUMENTO
Varietà speciali n.q.
Superfino n.q.
Fino n.q.
B. mercantile n.q.
Mercantile n.q.
GRANOTURCO N.LE
Ibr. e sim. h. 14%67 18,65
Gran.lla verde h. 25% n.q.
Trinciati di mais68 n.q.
GRANOTURCO NAZ.TO
Plata n.q.
Sud Africa n.q.
Jellow n. 2 e similari n.q.
SEMI OLEOSI
Soia n.le h14% i.2% 46,35
CEREALI MINORI
Avena nostrana n.q.
Segale nostrana n.q.
Orzo ps sino a 55-5869 n.q.
Orzo ps 58/6269 n.q.
Orzo ps oltre 62-6669 20,40
Avena prod. n.le70 n.q.
Segale prod. n.le n.q.
Orzo prod. n.le n.q.
Orzo est. naz.to vest. n.q.
SFARINATI FRUM. TEN.
Tipo 0 W 150/20071 n.q.
Tipo 0 W 200/25072 n.q.
Tipo 0 W 250/30073 n.q.
Tipo W oltre 30074 n.q.
FAR. ESTR. SOIA TOST.
Produzione n.le75 50,10
Nazionale rinfusa n.q.
Prod. estera rinfusa n.q.
Panello lino in scaglie n.q.
SOTTOPR. MAC. FRUM.
Crusca in sacchi76 18,05
Crusca in sacchi77 17,50
Crusca rinfusa78 15,05
Crusca rinfusa79 14,00
Tritello in sacchi 18,55
Tritello rinfusa 15,95
Farinaccio in sacchi 19,25
Farinaccio alla rinfusa 17,15
FARINE GRANOTURCO
Integrale n.q.
Abburattata n.q.
Bramata n.q.
RISONI
Romeo n.q.
Vialone Nano n.q.
Carnaroli n.q.
Arborio n.q.
RISI
Romeo n.q.
Vialone Nano 202,00
Carnaroli 162,50
Arborio 155,50
ROTTURE DI RISO
Corpetto 30,75
Mezzagrana 28,50
Risina n.q.
CASCAMI DI RISO
Grana verde 20,25
Pula 9,95
Pula vergine 12,45
Gemma di riso n.q.
–
–
–
–
–
2,19
–
–
–
–
–
1,09
–
–
–
–
1,49
–
–
–
–
–
–
–
–
0,00
–
–
–
5,87
6,06
7,12
7,69
5,70
6,69
3,22
3,63
–
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
–
EURO/Q
85
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
n.q.
–
18,35 2,23
18,75 2,46
n.q.
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
n.q.
–
19,90 2,05
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
33,20 0,00
32,20 0,00
n.q.
–
n.q.
n.q.
–
–
53,90 0,00
52,80 0,00
47,25 0,00
18,55
19,30
20,70
–
–
–
14,45
15,05
17,15
14,35
n.q.
8,24
7,89
3,00
8,30
–
43,25
15,40
14,10
14,10
13,75
0,00
6,94
8,46
8,46
3,77
n.q.
n.q.
44,75
43,75
25,30
20,25
17,05
–
–
0,00
0,00
1,61
2,53
1,79
TORINO
(Quotazioni del 6/3/2014)
FRUMENTO N.LE
Mercantile 72/7497
B. mercant. 75/7898
Altri usi
FRUMENTO ESTERO
Canadese
a) W.R.S. n. 299
b) Utility c.e. 2%
Stat.nse: N.Spring100
Franc. base 76/7897
Francese base 76101
Comunitario tenero102
FARINE DI FRUMENTO
(Alto ten. glut. carta)
Tipo 00 W300 prot.13
Tipo 00 W250 prot.12
Tipo 00 W180 prot.11
(Car. min. glut.sac.c)
Tipo 00 granito
Semola carat. Lex
Semola car>min Lex
FARINE MAIS
Bramata
Fioretto
Nostrana
Macinaz. int.le ibrido
CASCAMI MAIS
Germe103
Germe tal quale
GRANOTURCO N.LE
Com. ibr. essiccato
Com. ibr. da essiccare
GRANOTURCO ESTERO
Yellow Corn
Plata gialla (Ravenna)
Brasiliano
Francese
SEGALE
Nazionale
Francese
ORZO N.LE
Base ps 50/55
Pesante ps 56/60
ORZO ESTERO
Comunitario
Fran.com. ps 60/63%
Fran. pes. ps 65/68%
AVENA N.LE
Ps 46-48%
PADOVA
(Quotazioni del 7/3/2014)
FRUMENTI TEN. N.LI80
Frumento n. 181 23,65 2,16
–
Frumento n. 282 n.q.
VAR. %
SETT.
Frumento n. 383 21,60 1,89
–
Frumento n. 484 n.q.
FRUMENTI ESTERI
Manitoba n. 1
Manitoba n. 2
Tedesco prot. 13%
Austriaco prot. 15%
Francese ps 76/77
Inglese ps 75/76
North. S. n. 2 pr.15%
Grano austr. prime h.
Frumen. ten. com.86
Grano estero87
GRANONI N.LI GIALLI88
Ibrido semivitreo
Ibrido farinoso Friuli
Ibrido farinoso Veneto
Ibrido farinoso89
GRANONI N.LI BIAN.88
Semivitreo
Farinoso
85
GRANONI ESTERI
Farinosi altre proven.
Plata gialla (Ravenna)
Bianco (franco arrivo)
ALTRI CEREALI90
Avena nazionale
Avena estera91
Orzo n.le ps <6092
Orzo n.le ps >6092
Orzo comunitario
Sorgo n.le (fr. arrivo)
Sorgo est. (Ravenna)
SFAR. GRANO TEN.93
(Car. <Lex rinf. f/p)
Farina tipo 00
Farina tipo 0
Granito tipo 00
(Car. Lex carta f/v/p)
Farina tipo 00
Farina tipo 0
FAR. ALT. TEN. GLU.93
(franco arrivo)
Tipo W >38094
Tipo W >35095
Tipo W >25096
PROD. GRAN. TEN.93
(F/v/p molino s/carta)
Crusca/Cruschello
Tritello
Farinaccio
(F.co arrivo rinfusa)
Crusca/cruschello
Tritello
Farinaccio
Pellettato n.le
Pellettato estero
PROD. GRANO DURO93
(F/v/ar. imb. merce)
Semola
Farinaccio (rinf.)
Tritello (rinf.)
Cruschello (rinf.)
Pellettato n.le (rinf.)
PROD. GRANOTURCO93
(F/v/p mol. imbal. c.)
Far. bianc. tipo bram.
Far. bianc. tipo nostr.
Far. gial. tipo bram.
Far. gial. tipo nostr.
Spez. gr.deg.alt.rinf.
Germe (rinf.)
Far.tta uso zoot (rinf.)
AVENA
MARZO
n.q.
–
n.q.
–
24,45 0,82
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
31,00 2,99
21,70 2,36
n.q.
–
n.q.
–
60,75 0,00
55,50 0,00
44,50 0,00
53,50 0,00
39,25 0,00
45,75 0,00
44,20 0,80
40,40 0,87
n.q.
–
n.q.
–
22,80 1,79
n.q.
–
18,50 1,09
n.q.
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
–
21,45 1,42
22,15 1,37
n.q.
–
ESTERA
Tedesca n.q.
–
Francese bianca 21,65 0,00
Francese nera 19,40 0,00
2014
EURO/Q
VAR. %
SETT.
FARINE ESTRAZIONE
(Rinfusa)
Girasole nazionale104 19,95
Girasole estero105 n.q.
SOIA TOSTATA N.LE
Prot. 44% s.t.q. 49,45
Prot. 48% s.t.q. n.q.
SOIA TOSTATA ESTERA
Argen. 42% stq pel. n.q.
Argen. (far. 44% stq) n.q.
FARINA DISIDRATATA
Erba med. Pellets106 26,60
FARINA INTEGRALE
Erba med. Pellets107 n.q.
AMIDI
Glutine di mais108 96,85
Semola glut.ta mais 20,95
RISI CONFEZIONATI
Superfini Arborio 156,00
Superfini baldo 134,50
Superfini Roma 136,00
Fini S. Andrea 131,50
Fini Ribe/Ringo 84,50
Semif. Padano-Italico 135,50
Semif. R. Marchetti n.q.
Semif. Comune n.q.
SOTTOPRODOTTI
Corpetto 30,95
Mezzagrana 29,05
Granaverde 20,70
Farinaccio 18,00
Pula 2,50% 9,95
Pula1,70% 12,25
FORAGGI
Fieno maggengo n.q.
Fieno agostano n.q.
Fieno francese n.q.
Erba medica n.q.
Paglia grano n.le pres 12,75
2,57
–
-0,60
–
–
–
1,92
–
0,00
0,00
0,00
0,37
0,00
0,00
2,42
0,00
–
–
-0,64
-0,68
-2,36
0,00
0,00
0,00
–
–
–
–
0,00
UDINE
(Quotazioni del 7/3/2014)
GRANO
Buono mercantile109
Mercantile110
Ibr. giallo stagione111
Ibrido giallo h. 14%
Ibr. gial. Ven. h. 14%
ORZO
Nazionale vestito112
Estero pesante
FARINE
Manitoba tipo 0
Tipo 00 alto tenore
Tipo 0 alto tenore
Di frumento tipo 00
Bramata gialla
Fioretto gialla
Fioretto bianca
Bramata bianca sac.
Integrale uso zoot.
Spezz. granone n.le
Crusca sfusa di ten.
Crusca sac. carta113
Far.ccio sfuso di ten.
Far.ccio sac. carta114
20,85 1,46
19,70 1,55
18,40 2,22
n.q.
–
n.q.
–
20,85 0,97
n.q.
–
64,10
54,10
51,05
72,50
49,75
49,75
62,75
74,75
17,50
26,70
15,35
19,85
20,05
24,65
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
2,34
1,52
8,48
6,43
2,56
2,07
VICENZA
(Quotazioni del 6/3/2014)
FRUMENTI TENERI N.LI
Superf. alt ten glut115 n.q.
Fino buono ten glut115 n.q.
B. mer. ps>75 per hl116 n.q.
Mercan. ps>71-73 per hl n.q.
FRUMENTI ESTERI
North S. h14% ce2% n.q.
Francese ps 76/77117 n.q.
GRANONE N.LE COM.
Umidità 14% n.q.
Umidità 25% n.q.
ALTRI CEREALI
Orzo vestito estero n.q.
Orzo vest. n.le ps 56-60 n.q.
FARINE FRUM. TEN.118
W 300 prot. ss <13 n.q.
Tipo 00119 n.q.
Tipo 0120 n.q.
(Ind. molit./acq. f/p, vend./camionista)
Tipo 0 ce. 0,58/60 ins. n.q.
Tipo 0 ce. 0,58/60 rinf n.q.
FARINE GRANOTURCO
Bramata n.q.
Gialla nostrana n.q.
Spezz. mais farinoso n.q.
CASCAMI FRUM. TEN.
Crusca e cruschello n.q.
Tritello n.q.
Farinaccio n.q.
121
n.q.
GERME DI GRANONE
MANGIMI
FARINE ESTR. SOIA TOST.
N.le prot. 50% s.s. nor. n.q.
N.le prot. 50% s.s. prot. n.q.
SEMI DI SOIA
Nazionale n.q.
FARINA DI GRANONE
Uso zootecnico n.q.
RISI
Arborio n.q.
Vialone nano n.q.
S. Andrea n.q.
Padano n.q.
SOTTOPROD. DEL RISO
Mezzagrana n.q.
Grana verde n.q.
Farinaccio n.q.
Pula vergine n.q.
RISONI
Vialone nano (55-60) n.q.
FIENI
Maggengo prato irr. n.q.
Maggengo prato asc. n.q.
Agostano prato irr. n.q.
Agostano prato asc. n.q.
Terzuolo prato irr. n.q.
Erba medica taglio 1 n.q.
Erba medica taglio 2 n.q.
Erba medica taglio 3 n.q.
Erba medica taglio 4 n.q.
Paglia press. mietitr. n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
EURO/Q
VAR. %
SETT.
BOLOGNA
FRUMENTO TEN. N.LE
(Rinfusa partenza)
N. 1 var. spec. forza 24,60 0,82
N. 2 var. speciali122 21,75 1,87
N. 3 fino123 21,35 1,91
N. 4 buono merc. n.q.
–
N. 5 merc.kg/hl 70/72 n.q.
–
FRUM. TEN.EST.NAZ.TO
(Rinfusa arrivo)
Northern spring
Canada W.R.S. n. 1
Francese
Com. ps 75/77 ce2%
Aust. q.1 ps79 pr15%
A. q.II ps78 pr.12,5%
Ted. ps79 pr14% t.E
Ted. ps79 pr13% t.A
FRUM. DUR. N.LE
(Rinfusa partenza)
Pr. Nord fino124
Pr. Nord b. merc.125
Pr. Nord. merc.126
(Rinfusa arrivo)
Pr. Centro fino127
Pr. Centro b. merc.128
Pr. Centro merc.129
FRUM.DUR.EST.NAZ.TO
(Rinfusa)
Amber d. can. 1/2
30,40 1,67
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
28,25 1,80
26,00 1,96
n.q.
–
28,40 1,79
26,40 1,93
n.q.
–
n.q.
VAR. %
SETT.
EURO/Q
(Quotazioni del 6/3/2014)
–
FARINE FRUM. TEN.
(Pr. n.le, f.co a. ins.)
00 granito sacco pol. 43,25 0,00
00 ce 0,50/0,40 s.c. 41,25 0,00
0 ce 0,65/0,51 s.c. 40,30 0,00
FAR. FRUM. T. Q. SUP.
(Insaccato arrivo)
Tipo 00 W 300 min127 51,65 0,00
Tipo 00 W 280 min128 50,70 0,00
Tipo 00 W 250 min129 47,90 0,00
SFARINATI FRUM. DURO
(Rinfusa arrivo)
Semola car. Lex 39,50 0,00
Semola car. <Lex 46,35 0,00
CRUSCAMI DI TENERO
(Rinfusa arrivo)
Crusca/cruschello 14,35 8,30
Tritello
Farinaccio
Cubettato
Cubettato estero
(Insaccato arrivo)
Crusca/cruschello
Tritello
Farinaccio
CRUSCAMI DI DURO
(Rinfusa arrivo)
Crusca/crus.llo/tritello
Cubettato
Farinaccio
Farinetta
GRANOTURCO
(Rinfusa arrivo)
N.le comune (h. 14%)
Est. naz.to Plata
Est. naz.to Yellow
Est. naz.to altre prov.
CEREALI MINORI
(Rinfusa arrivo)
Avena n.le bianca
Avena n.le rossa
Avena est. naz.ta b.
Avena est. naz.ta r.
Orzo n.le (59-60)
Orzo n.le (62-63)
Orzo n.le (65-66)
Orzo est. Naz.to
Segale n.le
Sorgo for. Rosso
Sorgo for. Bianco
SOTTOPR. USO ZOOT.
(Insaccato partenza)
Farina mais integrale
(Rinfusa arrivo)
Corn gluten feed
Distiller g. est. USA
Res.l.f.bisc/gris.h.6%
Res.l.b.sec/fro.h.13%
Res.l. pasta a. h.13%
SEMI OLEOSI
(Prod. n.le, f.co part.)
Soia h.14% imp.<2%
Giras. h.9% imp.<2%
FARINE VEG. ESTR.
(Rinfusa arrivo)
Soia tost. integ. n.le
Soia tost. integ. USA
14,95 7,94
17,15 3,00
14,30 8,33
n.q.
–
18,35 6,38
18,95 6,16
20,55 2,49
14,15
14,35
14,90
23,40
8,43
8,30
7,19
1,30
19,30 2,66
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
24,90
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
n.q.
n.q.
–
–
47,85 -0,62
47,65 -0,63
VAR. %
SETT.
EURO/Q
Soia tost. integ. Ar/B.
Girasole n.le
n.q.
n.q.
–
–
PRODOTTI VEGETALI
(Rinfusa arrivo)
ERBA MED. DISIDR.
Cub.to prot. 17% ex. n.q.
–
Cub.to prot. 16% I q. n.q.
–
Cub.to prot. 14% II q. n.q.
–
Balloni extra n.q.
–
Balloni I q. n.q.
–
Balloni II q. n.q.
–
ERBA MED. ESSICC.
Cub.to pr. 13,5% stq n.q.
–
FIENO PRATO POLIFETA
Cub.to pr. 8% stq n.q.
–
PAGLIA
Cubettato n.q.
–
PANELLI
(Rinfusa arrivo)
Lino Plata (Arg/egiz) n.q.
–
Altre provenienze n.q.
–
MELASSO
(F.co dep.port. RA)
Canna da zuc. 48/25 18,55 0,00
(F.co zucc.Emilia R)
Barbabietola da zuc. 18,25 0,00
POLPE BARBAB. ESS.
Pellets (rinf. arrivo) n.q.
–
Fettuccia (rinf. arrivo) n.q.
–
Fettuccia (sac. carta) n.q.
–
ERBA MEDICA PIAN.
I taglio in campo n.q.
–
II taglio in campo n.q.
–
III taglio in campo n.q.
–
IV taglio in campo n.q.
–
I taglio in cascina n.q.
–
II taglio in cascina n.q.
–
III taglio in cascina n.q.
–
IV taglio in cascina n.q.
–
ERBA MEDICA MONT.
I taglio in campo n.q.
–
II taglio in campo n.q.
–
III taglio in campo n.q.
–
I taglio in cascina n.q.
–
II taglio in cascina n.q.
–
III taglio in cascina n.q.
–
n.q.
–
FIENETTO
PAGLIA GRANO PRES.
In campo - rotoballe 7,50 0,00
VAR. %
SETT.
EURO/Q
In campo - balloni
8,50 0,00
(Quotazioni del 7/3/2014)
RISONI130
Comune Balilla n.q.
–
Comune Elio-Cripto n.q.
–
Comune Selenio n.q.
–
Sem. FlipperAlpeLido n.q.
–
Sem. Padano-Argo n.q.
–
Sem. Vialone nano n.q.
–
Fino Loto n.q.
–
Fino Ariete n.q.
–
Fino Augusto n.q.
–
Superfino Thaibonnet n.q.
–
Superfino Altre indica n.q.
–
Superfino Arb.-Volano 705,00 0,00
Superfino Baldo n.q.
–
Superfino Roma n.q.
–
Superfino Carnaroli 725,00 0,00
BRESCIA
(Quotazioni dell'8/3/2014)131
FRUMENTO
Var. spec.132 n.q.
F. ps b. 79/80 n.q.
B. mercantile133 n.q.
Altri usi n.q.
GRANOTURCO
N.le gial. base h.14% 18,85
MAIS
Granella ver. h. 30% n.q.
ORZO N.LE
Leggero ps <55 a 66 n.q.
Pesante ps 61/66 20,50
ORZO ESTERO
(F/magaz./gen./inter)
Ps 66/67 n.q.
Ps 67/68 (f.co arrivo) 22,40
SFARIN. FRUM. TEN.134
(Con car. Lex)
Far. grano ten. 00135 51,00
Far. grano ten. 0136 n.q.
Farina 00 granito137 n.q.
(Con car. sup. <Lex)
Far. grano ten. W 200138 n.q.
Far. grano ten. W 400139 n.q.
SFARIN. FRUM. DURO
(F.co pastificio rinf.)
Semola 38,75
–
–
–
–
1,62
–
–
0,49
–
0,00
0,00
–
–
–
–
0,00
OSSERVATORIO EUROPEO
29-4
set.
Euro
5-11
set.
Euro
Var. %
22,20
22,20
=
29-4
set.
Euro
5-11
set.
Euro
20,90
-
20,90
-
=
-
-
-
-
20,70
20,00
20,60
19,80
19,25
20,40
20,00
19,80
20,60
20,05
19,25
20,65
-3,38
-1,00
=
1,26
=
1,23
-
-
-
19,50
19,50
19,50
19,90
=
2,05
Var. %
BELGIO
BELGIO
Bruxelles
DANIMARCA
Copenaghen
GERMANIA
Brema
Amburgo
Colonia
Mannheim
Monaco
Stoccarda
GRECIA
Serres
Salonicco
SPAGNA
Barcellona
Valencia
FRANCIA
La Nouvelle
Eure et Loire
La Pallice
Metz
Rouen
ITALIA
Bologna
Milano
Napoli
Padova
Roma
Torino
OLANDA
Rotterdam
AUSTRIA
Vienna
Wels
PORTOGALLO
Lisbona
Porto
FINLANDIA
Nokia
SVEZIA
Helsingborg
Norrkoping
REGNO UNITO
Cambridge
Londra
FRUMENTO
FORAGGERO
22,10
21,80
20,75
20,75
19,00
22,00
21,90
21,55
20,70
20,50
-
-0,90
-1,15
-0,24
-1,20
-
22,20
22,00
22,20
22,20
=
0,91
20,39
21,39
20,84
20,49
21,49
21,04
0,49
0,47
0,96
22,75
23,35
22,25
23,10
23,05
22,75
23,35
22,25
23,30
22,85
=
=
=
0,87
-0,87
-
-
-
19,10
-
18,95
-
-0,79
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Bruxelles
Courtrai
Liegi
Antwerpen
DANIMARCA
Copenaghen
GERMANIA
Brema
Dortmund
Dresda
Erfurt
Amburgo
Hannover
Colonia
Mannheim
Monaco
Stoccarda
FRANCIA
Metz
IRLANDA
Cork
Midlands
Dublino/Nord
est
Wexford
OLANDA
Rotterdam
AUSTRIA
Vienna
Wels
PORTOGALLO
Lisbona
Alentejo
Ribatejo e
Oueste
REGNO UNITO
Belfast
Bristol
Cambridge
Darlington
Edimburgo
Hull
Liverpool
Londra
19,50
19,90
2,05
19,50
19,50
=
20,80
20,90
0,48
-
17,00
-
21,10
-
-
-
-
-
-
19,39
19,50
19,33
19,24
19,47
19,24
-0,76
-0,16
-0,47
VAR. %
SETT.
EURO/Q
MORTARA
EURO/Q
DERIVATI GRANOTURCO
(F/dom. cliente, sacco carta merce)
Farina nostrana 43,70 0,00
Farina fioretto 48,85 0,00
Farina bramata 43,60 0,00
Far. per mang. integr. 20,15 0,00
Spezz. degerm. ibr. 29,75 0,00
Germe (f.co/part.rinf.) 20,95 1,95
CASC. FRUM. TEN.140
Farinaccio 17,10 2,40
Tritello 14,75 10,49
Crusca e cruschello 13,95 11,16
PASTE SEM.GRA.DURO
(Prod. Gros/dett.)141
Conf. gr. 500 (pac.) 0,40 0,00
Conf. gr. 1000 (pac.) 0,73 0,00
Conf. kg 5 o più (kg) 0,65 0,00
RISI142
Semif. Padano 1,08 0,00
Semif. Vialone nano 1,33 0,00
Fino Ribe 0,90 0,00
Parboiled Fino Ribe 1,04 0,00
Superfino Roma 1,12 0,00
Superfino Arborio 1,19 0,00
143
FORAGGI
Fieno Maggengo 15,50 0,00
Fieno Agostano 14,50 0,00
Fieno Terzuolo 14,50 0,00
Fieno erba med. 17,50 0,00
9,00 0,00
PAGLIA144
PAVIA
(Quotazioni del 5/3/2014)
RISONI
(Merce nuda)145
Comuni Elio
Comuni originario
Comuni Selenio
Comuni Cripto
Semif. Lido/sim.
Semif. Padano
Semif. Argo
Semif. Vial. Nano
Fine Loto
Fino Ariete
Drago e similari
Superf. Baldo
Superf. Roma
Superf. Arb./Vial.
Superf. Carnaroli
Indica Thaibonnet
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
VAR. %
SETT.
Indica Altre Indica
n.q.
RISI
(Merce sfusa, F/p/ris. Iva escl.)
Comune Originario 61,00
Comune Elio n.q.
Comune Selenio n.q.
Comune Cripto n.q.
Semifino Lido e sim. 76,00
Semifino Padano 160,00
Semifino Argo 160,00
Semifino Vial. nano 198,00
Fino Loto 83,50
Fino Ariete n.q.
Fino Drago e sim. n.q.
Superfino Baldo n.q.
Superfino Roma n.q.
Superfino Arb./Volano n.q.
Superfino Carnaroli n.q.
Indica Thaibonnet n.q.
Indica Altre Indica n.q.
Parboiled Grup. Ribe 93,50
Parboiled Thaibonnet 62,50
–
0,00
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
PIACENZA
(Quot. del 7/3/2014, f.co prod.)
GRANO TENERO
Var. spec. di forza146 n.q.
Superfino n.q.
Fino n.q.
B. mercantile n.q.
Altri usi ps <75 kg n.q.
n.q.
GRANO DURO
GRANOTURCO
N.le comune ibrido147 n.q.
ORZO
N.le leggero148 n.q.
pesante 62/66 kg n.q.
AVENA
Prod. 2004 n.q.
SOIA
In granella prod. 2007 n.q.
CASCAMI FRUMENTO
Farinetta n.q.
Farinaccio n.q.
Tritello n.q.
Crusca/crusc.lo n.q.
Crusca/crusc.lo rinf. n.q.
FARINE FRUMENTO
Tipo 00 W 300149 n.q.
Tipo 00 W 250150 n.q.
Tipo 00 W 200151 n.q.
Tipo 0 W 200151 n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
I PRINCIPALI MERCATI ESTERI
Quotazioni dei cereali rilevate dalla Commissione Ue sui mercati più rappresentativi; prezzi al produttore franco partenza, Iva esclusa al
quintale; al cambio in vigore il venerdì della settimana di riferimento; (*) franco arrivo
FRUMENTO TENERO
17
CEREALI
14-20 MARZO 2014
FRUMENTO DURO
29-4
set.
Euro
5-11
set.
Euro
Var. %
25,00
-
-
24,00
26,00
-
-
24,08
29,50
29,80
28,50
24,55
30,60
29,80
29,00
1,97
3,73
=
1,75
32,89
34,19
3,95
-
-
-
Euro Euro
GRECIA
Alexandroupolis
Larissa
Salonicco
Livadia
Volos
Serres
SPAGNA
Burgos
Cordoba
Siviglia
Saragozza
FRANCIA
Eure et Loire
Marsiglia
La Nouvelle
Depart
Sud-oueste
Rouen
ITALIA
Bologna
Cagliari
Catania
Foggia
Grosseto
Milano
Napoli
Roma
AUSTRIA
Vienna
Wels
PORTOGALLO
Lisbona
Alentejo
Porto
-
-
Buenos Aires
Cereali
Frumento Upriver P1
Frumento B. Aires P1
Frumento B. Aires P2
Granoturco Export P1
Granoturco Export P2
30,25
26,50
31,25
30,02
31,75
30,75
29,15
Londra
-
-
-
-
-
-
-
-
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
28
7
feb. mar.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
28
7
feb. mar.
Cereali
6,43
6,87
–
–
3,95
–
28
7
feb. mar.
Oli
Colza Ue (P1)
Colza Ue (P2)
Soia oland. grezzo (P1)
Soia oland. grezzo (P2)
Soia oland. grezzo (P3)
72,00
72,80
72,50
71,00
–
77,50
74,10
75,00
73,70
–
Palma grezzo
Sumatra-Malaysia (P1)
Palma grezzo
Sumatra-Malaysia (P2)
Palma grezzo
Sumatra-Malaysia (P3)
Girasole Ue (P1)
Girasole Ue (P2)
Arachidi grezzo any origin
Arachidi grezzo Refin
Arachidi grezzo (dic.)
Semi di soia Usa n. 2 P1
Semi di soia Usa n. 2 P2
St. Lawrence
Euro Euro
Var. %
sett.
68,96 71,43
3,59
68,96 71,43
3,59
–
–
–
69,86 73,23
71,13 73,41
–
–
–
–
–
–
35,55 45,89
–
–
4,83
3,21
–
–
–
29,10
–
28
7
feb. mar.
CHICAGO
Ril. Chicago Board of Trade; al
produtt. franco partenza, Iva escl.
7,64
1,79
3,45
3,80
–
1 Cw 13,5%
1 Amber Durum
2 Amber Durum
3 Amber Durum
–
–
–
–
–
–
–
–
Fragrant (assoc.) 1 categ. 100%
Fragrant (assoc.) 2a categ. 100%
Bianco (assoc.) 1a categ. 100%
Bianco (assoc.) 2a categ. 100%
Bianco (assoc.) 3a categ. 100%
Bianco 5%
Winnipeg
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
28
7
feb. mar.
Semi e farine
Semi di lino (mar.)
Semi di lino (mag.)
Farina di colza (dic.)
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
15,93
16,02
16,18
-
17,09
17,30
17,43
-
7,26
7,96
7,71
-
Marzo
Maggio
Luglio
Agosto
Settembre
Dicembre
13,04
13,21
13,32
-
13,63
13,86
13,97
-
4,52
4,89
4,84
-
Marzo
Maggio
Luglio
Agosto
Settembre
Dicembre
25,46
23,07
20,11
-
24,30
22,13
18,64
-
-4,58
-4,08
-7,30
-
24,55
24,96
24,67
-
24,18
24,29
24,39
-
-1,49
-2,68
-1,16
-
37,62
37,61
36,85
-
38,54
38,55
37,68
-
2,46
2,49
2,25
-
37,34
36,53
35,40
-
36,89
36,32
35,31
-
-1,20
-0,56
-0,27
-
Avena
Cereali
Frumento (lug.)
Frumento (ott.)
Frumento (dic.)
Frumento (mar.)
Orzo (mag.)
Orzo (ott.)
Orzo (nov.)
Orzo (mar.)
Var. %
set.
Marzo
Maggio
Luglio
Settembre
Ottobre
Dicembre
–
–
–
–
Riso
a
7 mar.
Euro
Granoturco
28
7
feb. mar.
Bangkok
28 feb.
Euro
Frumento
Grano
–
–
–
–
–
–
Frumento tenero Rouen 1
20,23 21,53
(gen.)
Frumento tenero Rouen 2 (mar.) 19,65 21,00
Orzo Rouen P1 (mar.)
–
–
Orzo Rouen P2 (gen.)
–
–
Granoturco Bordeaux P1 (gen.) 17,70 18,40
Granoturco Bordeaux P2 (mar.)
– 18,93
Rotterdam
-
–
–
–
–
–
Semi
Colza (ago.)
Colza (nov.)
Colza (feb.)
Frumento (nov.)
Frumento (gen.)
Frumento (mar.)
1,68
2,32
3,31
=
-8,10
=
=
–
–
–
–
–
Semi e farine
Semi di soia Exports P1
Semi di soia Exports P2
Farina di soia Afloat
Parigi
29,75
25,90
30,25
30,02
34,55
30,75
29,15
Var. %
sett.
28
7
feb. mar.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Riso grezzo
Marzo
Maggio
Luglio
Agosto
Semi di soia
Gennaio
Marzo
Maggio
Luglio
Farina di soia
Gennaio
Marzo
Maggio
Luglio
Settembre
NOTE CEREALI
(1) Min. 300 W - min. 300 fulling number;
(2) B.M.A. (Mec e similari);
(3) Cons.to su vagone al porto di sbarco;
(4) Con glutine sup. min. Lex;
(5) Per autotreno o cisterna completi - merce
sana leale mercantile
- imballaggio esc. Iva - pronta cons. e pag.;
(6) Imp. 1% um. 13% prot 13/14;
(7) Imp. 1% um. 13% prot 12/13;
(8) imp. 1% um. 14% prot 11,5;
(9) P/L 0,55 max, qualità superiore ai minimi di
legge;
(10) Rinfusa (da industriale o commerciante a
consumatore, f.co magazzino acquirente);
(11) F.co magaz. acquirente per prod. pellettato;
(12) P/L max 0,60, P.S. 80, glut. 34%, imp. 1%;
(13) P/L max 0,60, P.S. 80, glut. 32%, imp. 2%;
(14) Imp. 2%;
(15) Modame P.S. min. 76;
(16) Prodotti lavor. grano e mais sostit. uso
zoot.;
(17) Cubettate (rinf. arrivo);
(18) In conformità Dec. 2/07/89 n. 316;
(19) Carico a spese acq.te;
(20) Sano mercantile;
(21) Sano leale mercantile;
(22) Per disoleazione - prezzo acc. Interprof.;
(23) Con caratter. sup. min. Lex;
(24) Merce rinfusa sul veicolo f.co produttore o
grossista;
(25) W. Min. 280, P/L. max. 0,70, glutine non
inf. 34,5% ps 80, cs max 1;
(26) W. Min. 180, P/L. max. 0,60, glutine non
inf. 33% ps 76/77, ce 1;
(27) Ps 76/77 glutine non inf. 30% ce 1%;
(28) Ps 74/75, ce 2%;
(29) Ps min. 80 - imp. 1 % - W min. 280;
(30) Ps min. 78 - imp. 1 % - W min. 200;
(31) Ps min. 77 - imp. 1 % - i.c. 220;
(32) Ps inf. 76 - imp. 1%;
(33) In granella n.le h. max. 15%;
(34) A stagione base 25% h.;
(35) Cen. 0,5 gl. 7;
(36) Cen. 0,6 gl. 9;
(37) Cen. 0,45 gl. 12/13;
(38) Cen. 0,6 gl. 11/12;
(39) Pr. 42,5/44 stq;
(40) Prot. 36% stq;
(41) Prot. 19% stq;
(42) Dis. Pellets, Pr 15,5/16,5% stq f. 28;
(43) Pr. 7/8% stq fibra 35/40;
(44) Pr. 34% stq;
(45) Naz. e/o estere;
(46) Prot. 18,5% stq;
(47) Pr. 14/16 stq grassi 6/7;
(48) Prot. 55/58% stq;
(49) Prot. 17/18 stq;
(50) Per panificazione (max. 220 W);
(51) Prod. Nord Italia;
(52) Spec. domicilio acq.nte - in sacchi;
(53) F.co domicilio acq.nte - in sacchi;
(54) Scostamento / + 0,5% per punto di ps;
(55) Da commerciante - f.co domicilio
acquirente;
(56) Peso kg 80/hl, h. 11-12%, spez. max. 5%
farin. 1%, bianc. fino a 20%,
nulli 0,5%, volp. 4%. germ. assenti;
(57) Peso kg 78/80hl, h. 11-12%, spez. max.
5% farin. 1-2%, bianc. 21-35%,
nulli 0,5%, volp. 6%. germ. assenti;
(58) Peso kg 75/78hl, h. 11-12%, spez. max.
5% farin. 1-2%, bianc. 36% oltre,
nulli 0,5%, volp. 6%. germ. assenti;
(59) Nuova prod. (base kg 66/hl, 2% corpi
estranei);
(60) Base kg 42/hl, imp. Reale max. 4%);
(61) Cen. 0,8/0,85%;
(62) Cen. 0,85/0,90%;
(63) Cen. max. 0,50% (f.co arrivo);
(64) Manital, Salmone - peso hl >78 kg;
(65) Marzotto, Mec, Felino - peso hl >77 kg;
(66) Peso hl >74 kg;
(67) Sano, secco, leale, mercantile;
(68) A frattura farinosa;
(69) I˚ raccolta (sost. secca 33%);
(70) Nostrano in natura;
(71) F.co dest. Compreso;
(72) Proteine sul secco min. 11,0;
(73) Proteine sul secco min. 11,5;
(74) Proteine sul secco min. 12,0;
(75) Proteine sul secco min. 13,0;
(76) Insacc. imballaggio compreso;
(77) Consegna su motrice;
(78) Autotreno completo altre province;
(79) Consegna su motrice;
(80) Autotreno completo altre province;
(81) Merce f.co veicolo, rinfusa, partenza
magazzino venditore, Iva esc.;
(82) Ps min. 80 - imp. 1% - h 14% - W <280 P/L max. 0,8 - glutine min. 33%;
(83) Ps min. 77 - imp. 1% - h 14% - W <220 P/L max. 0,7 - glutine min. 28% - i.c. 280;
(84) Ps min. 74 - imp. 1% - h 14% - i.c. 220;
(85) Ps inf. 73 - imp. 1% - h. 14%;
(86) Merce nazionalizzata, rinfusa, f.co veicolo
partenza Venezia, Iva esc.;
(87) Ps 75/77;
(88) Prov. Kazakistan;
(89) Merce f.co veicolo, rinfusa, partenza
magazzino venditore,
secchi od essiccati, h. 15% Iva esc.;
(90) Base 25% h (f.co veicolo, partenza
magazzino venditore);
(91) Merce f.co veicolo, partenza magazzino
venditore, Venezia, Iva esclusa;
(92) Ps 52/54 - f.co magazzino;
(93) H. 14% - imp. 2%;
(94) Rinfusa, f.co partenza, Iva esc.;
(95) P/L max. 0,70 prot. ss min. 14;
(96) P/L max. 0,70 prot. ss min. 13,50;
(97) P/L max. 0,70 prot. ss min. 12;
(98) Ce 2% h. 15%;
(99) Ce 1% h. 15%;
(100) Ce 1% prot. 15%;
(101) Ce 2% prot. 15%;
(102) Ce 2% h. 15% f.co Modane;
(103) Ps 72/73 ce 2% h. 15,5%;
(104) B. 20% grassi stq;
(105) Rif. 28% stq;
(106) Rif. 26-27% stq;
(107) Prot. 16% stq cellulose 25% stq;
(108) Prot. 10% stq cellulose 30% stq;
(109) Prot. 58% stq;
(110) Ps 77/78 imp. 1% h. 14%;
(111) Ps 70/76 imp. 2% h. 14%;
(112) H. base 25%;
(113) H. 14% ps 57/60;
(114) Tara merce;
(115) Ps >78 per hl. - h. 14% - ce 1%;
(116) H. 14% - ce 1%;
(117) H. 15% - ce 2%;
(118) Ad alto tenore di glutine;
(119) Ceneri 0,45%; glutine 10-12 consist.;
(120) Ceneri 0,60%; glutine 10-12 consist.;
(121) Con grassi 20% su tal quale - h. 13% acidità 4% - merce f.co arrivo - runfusa;
(122) Kg/hl 79/80 min. ce 1%;
(123) Kg/hl 78/79 min. - ce 1%;
(124) Kg/hl 78/80;
(125) Kg/hl 75/77;
(126) P/L 0,55 max.;
(127) Kg/hl 72/73 min;
(128) P/L 4,8 max.;
(129) P/L 0,52 max.;
(130) Merce nuda, nei luoghi di prod., pronta
consegna, Iva esc.;
(131) Merce sana, secca, leale, mercantile Veicolo azienda produttore,- tele esc.-
pagamento alla consegna;
(132) Grani di forza;
(133) Ps base 76/78;
(134) Farine: f.co domicilio cliente, in sacco
carta per merce - 00 granito:
f.co pastificio, in sacco luta per merce;
(135) Ceneri 0,50 - glutine 7;
(136) Ceneri 0,65 - glutine 9;
(137) Per pasta fresca - ceneri 0,50 - glutine 7;
(138) Ceneri 0,50;
(139) Ceneri 0,65;
(140) F.co molino, sacco compreso; piccole
partite maggior. max euro 1,34 per 100 kg;
(141) F.co neg./dett., imb. grossista (legge
9/6/1971 n. 440);
(142) Merce f.co magazzino grossista, in
confezioni da gr. 1.000 o gr. 500 netti;
(143) Pressati su veicoli all'azienda del
produttore;
(144) B.M.A.: h. 14% - imp. 2%. Merce nuda
posta nei luoghi di produzione;
(145) Merce nuda posta nei luoghi di
produzione, pronta consegna, Iva esclusa;
(146) H. 14%, imp. 1% W >350, P/L non sup. a
0,60 F/N min. 325-335;
(147) Prod. 1999 (imp. Max 1%, h. 15%);
(148) Pl 0,5/0,6, proteine 11,50;
(149) Pl 0,50,6, proteine 14/15;
(150) Min. P/L 0,48 max. prot. ss min. 12;
(151) Min. P/L 0,55 max. prot. ss min. 11,5.
18
BOVINI
EURO/Q
14-20
VAR. %
SETT.
Quarti posteriori I
Quarti posteriori II
Quarti anteriori I
Quarti anteriori II
MODENA
(Quotazioni del 3/3/2014)
CAPI DA VITA
VITELLI
Baliotti r.pr. carne ext 4,49
Baliotti r.pr. carne 2,58
Baliotti pezz. neri I q. n.q.
Baliotti pezz. neri II q. n.q.
Ristallo Limousine 3,25
Rist.Charollaise inc fr 2,97
Ristallo incroci naz. n.q.
VACCHE
Bruna Alpina n.q.
Simmenthal n.q.
Frisona pezzata nera n.q.
CAPI DA MACELLO1
(Pr.ps vivo f.co mercato MO)
VITELLI
Razze e incroci carne 6,91
Pezzati neri 6,63
VITELLONI MASCHI
Razze pr.te da carne2 n.q.
Limousine 2,94
Charollaise inc. fr.I q. 2,80
Charollaise inc. fr.II q. 2,65
Incroci nazionali I q. 2,19
Incroci nazionali II q. 2,28
Simmenthal pez rossi 2,21
Polacchi 1,97
Pezzati neri I q. 1,72
Pezzati neri II q. n.q.
VITELLONI FEMMINE
Razze pr carne extra n.q.
Limousine 2,96
Charollaise incr. fran. 2,66
Simmenthal inc. naz. 2,15
Pezzate nere 1,55
TORI
Razze da carne n.q.
Pezzati neri n.q.
VACCHE
Razze da carne n.q.
Simmenthal I q. n.q.
Simmenthal II q. n.q.
Pezzate nere I q. n.q.
Pezzate nere II q. n.q.
CARNI FRESCHE
(Mac/dett. f.co acq.)
VITELLO NAZIONALE
Mezzene q. extra 8,71
Mezzene I q. 8,59
Mezzene II q. 7,69
Selle sgrassate I q. 11,43
Selle sgrassate II q. 10,41
Selle I q. 11,12
Selle II q. 9,72
Busti I q. 6,26
Busti II q. 5,54
VITELLONE
Mezzene q. extra 7,45
Mezzene I q. 6,87
Mezzene II q. 6,22
Quarti post sgras I q. 9,21
Quarti post sgras II q. 8,66
Quarti anteriori I q. 5,04
Quarti anteriori II q. 4,79
TORO
Mezzene I q. n.q.
Mezzene II q. n.q.
Quarti posteriori I q. n.q.
Quarti posteriori II q. n.q.
Quarti anteriori I q. n.q.
Quarti anteriori II q. n.q.
MANZO VITELLONE FM.
Mezzene q. extra 6,66
Mezzene I q. 6,27
Mezzene II q. 5,54
Quarti post sgras I q. 9,43
Quarti post sgras II q. 8,86
Quarti anteriori I q. 3,85
Quarti anteriori II q. 3,65
VACCHE I CATEG.3
Mezzene I q. 3,99
Mezzene II q. n.q.
Quarti post sgras I q. 4,65
Quarti post sgras II q. n.q.
Quarti anteriori I q. n.q.
Quarti anteriori II q. n.q.
VACCHE II CATEG.4
Mezzene I q. n.q.
Mezzene II q. n.q.
Quarti post sgras I q. n.q.
Quarti post sgras II q. n.q.
Quarti anteriori I q. n.q.
Quarti anteriori II q. n.q.
VITELLO NAZIONALE
(Mac./gr. f.co stab. m.)
Mezzene q. extra 8,30
Mezzene I q. 8,18
Mezzene II q. 7,28
Selle sgrassate I q. 11,03
Selle sgrassate II q. 10,01
Selle I q. 10,92
Selle II q. 9,52
Busti I q. 5,70
Busti II q. 5,01
VITELLONE
Mezzene q. extra 7,11
Mezzene I q. 6,53
Mezzene II q. 5,86
Quarti post sgras I q. 8,85
Quarti post sgras II q. 8,36
Quarti anteriori I q. 4,63
Quarti anteriori II q. 4,38
TORO
Mezzene I q. n.q.
Mezzene II q. n.q.
EURO/Q
0,00
0,00
–
–
0,00
0,00
–
–
–
–
0,00
0,00
–
-1,01
-1,06
-1,12
-1,35
-1,30
-1,34
-1,50
-1,72
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
q.
q.
q.
q.
MANZO VITELLONE FM.
Mezzene q. extra
Mezzene I q.
Mezzene II q.
Quarti post sgras I q.
Quarti post sgras II q.
Quarti anteriori I q.
Quarti anteriori II q.
VACCHE I CATEG.3
Mezzene I q.
Mezzene II q.
Quarti post sgras I q.
Quarti post sgras II q.
Quarti anteriori I q.
Quarti anteriori II q.
VACCHE II CATEG.4
Mezzene I q.
Mezzene II q.
Quarti post sgras I q.
Quarti post sgras II q.
Quarti anteriori I q.
Quarti anteriori II q.
QUALIF. GRIGLIA CEE
(Fco stabil.macell.)5
VITELLONI MASCHI
Mezzene E1
Mezzene E2
Mezzene E3
Mezzene U1
Mezzene U2
Mezzene U3
Mezzene R1
Mezzene R2
Mezzene R3
Mezzene O1
Mezzene O2
Mezzene O3
Mezzene P1
Mezzene P2
Mezzene P3
VITELLONI FEMMINE
Mezzene E1
Mezzene E2
Mezzene E3
Mezzene U1
Mezzene U2
Mezzene U3
Mezzene R1
Mezzene R2
Mezzene R3
Mezzene O1
Mezzene O2
Mezzene O3
Mezzene P1
Mezzene P2
Mezzene P3
VACCA
Mezzene R1
Mezzene R2
Mezzene R3
Mezzene O1
Mezzene O2
Mezzene O3
Mezzene P1
Mezzene P2
Mezzene P3
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
6,24
5,86
5,11
8,97
8,50
3,39
3,21
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
3,70 0,00
3,20 0,00
4,29 0,00
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
3,17
2,60
3,56
n.q.
2,26
n.q.
0,00
0,00
0,00
–
0,00
–
n.q.
4,67
4,67
n.q.
4,47
4,47
n.q.
4,15
4,15
n.q.
3,55
3,55
n.q.
3,40
3,40
–
-1,06
-1,06
–
-1,11
-1,11
–
-1,19
-1,19
–
-1,39
-1,39
–
-1,45
-1,45
n.q.
4,96
4,96
n.q.
4,70
4,70
n.q.
3,89
3,89
n.q.
2,95
2,95
n.q.
1,91
1,61
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
–
0,00
0,00
2,35
2,45
2,45
1,97
2,28
2,44
1,57
1,77
1,77
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
CUNEO
(Quotazioni del 4/3/2014)
CAPI DA ALLEV./RIPROD.
VITELLI
(Razza piemontese, al capo)
Normali 404,00
Della coscia 675,00
Vitelli slattati 555,00
Manze n.q.
Vacche n.q.
CAPI DA MACELLO
(Iva esclusa, kg)
VITELLO LATTE/SANATO6
Piemontese normale 4,03
Piemont. della coscia 5,33
Forestiero normale n.q.
Forestiero della coscia n.q.
Blu Belga n.q.
VITELLONE PIEMON.7
Normale n.q.
Con tend. alla coscia n.q.
Della coscia n.q.
VITELLO FORESTIERO7
Normale n.q.
Con tend. alla coscia n.q.
Della coscia n.q.
Blu Belga n.q.
0,00
0,00
0,00
–
–
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
EURO/Q
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
MANZO
BUE
VACCA
–
–
Grassa
Uso industriale
2,33 0,00
1,05 0,00
Normale
Della coscia
n.q.
–
2,10 0,00
EURO/Q
Incrocio oltre 500 kg
Nostrane I
Nostrane II
MANZARDE
VACCHE
I q.
II q.
III q.
Razze da carne
8
TORO
FIRENZE
(Quotazioni del 4/3/2014)
BESTIAME DA MACELLO
Vitelli lattanti 3,70
Vitelloni I qualità 2,83
Vitelloni II qualità 2,15
Vacche I qualità 1,45
Vacche II qualità 1,18
CARNI FRESCHE
(F.co mer/loc., gr/dett. Iva esc.)
VITELLA DA LATTE
Mezzene nazionali 5,55
Mezzene estere n.q.
Quarti anteriori n.li 2,53
Tronconi n.li9 7,95
Tronconi esteri9 7,85
VITELLONE
Mezzene n.li 4,60
Mezzene estere n.q.
Quarti anteriori n.li 2,70
Tronconi n.li9 6,60
Tronconi esteri9 n.q.
Tronc. n.li9 inf. 12 mesi n.q.
GRASSO GREG. OSSA10
Grasso (sego)11 n.q.
Ossa di macello bovine n.q.
-1,33
0,00
0,00
0,00
0,00
-1,77
–
-1,94
-1,24
-1,26
0,00
–
0,00
0,76
–
–
–
–
0,00
0,00
–
0,00
–
0,00
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
PIACENZA
(Quotazioni del 5/3/2014)
VITELLI DA LATTE ALLEV.
(Da inc. r. preg. carne)
Maschi
Femmine
(Nostrani)
Maschi
Femmine
VITELLONI
Da ingrasso 6/12 mesi
Oltre 12 fino a 18 mesi
MANZE
(Prezzo al capo)
Gravide oltre 6 mesi I q.
Gravide oltre 6 mesi II q.
VACCHE
(Prezzo al capo)
Da latte I q.
Da latte II q.
DA MACELLO
VITELLI
Da latte razze da carne
Comuni nostrani
VIT./SCOT. EX. R. CARNE
Limousine maschi
Limousine femmine
Char./incr. franc. mas.
Char./incr. franc. fem.
Vitelloni polacchi
Altre razze importate
VITELLONI
Extra inc. c/carne raz.
Vitelloni I nostrani
Vitelloni II nostrani
SCOTTONE
Incrocio 380/500 kg
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
MANTOVA
CREMONA
(Quotazioni del 5/3/2014)
VITELLI ALLEV. BALIOTTI
(Ps vivo - f.co stalla)
Da incrocio 3,78
Frisona di I qualità 0,90
Frisona di II qualità n.q.
DA MACELLO
(Ps morto - f.co f. b. CR, pr. ind.)
Tori di I qualità 2,33
Tori II qualità n.q.
Manze (scottone) 2,45
Vit.one barbine da incr. n.q.
Vit.one barbine frisona n.q.
Vacche frisona I q. 2,23
Vacche frisona II q. 1,70
Vacche frisona III q. 1,10
Vitelloni incrocio I q. 3,48
Vitelloni incrocio II q. 3,10
Vitelloni frisona di I q. 3,20
Vitelloni frisona di II q. 2,48
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
n.q.
–
(Quotazioni del 6/3/2014)
DA MACELLO AL KG
Vacche di I qualità 1,01
Vacche di II qualità 0,78
Vit.oni incr. n.li12 2,26
Vit.oni incr. n.li tori c.13 2,08
Vitelloni limousine 2,84
Vitelloni charolaise 2,63
Vitelloni incr. francesi 2,55
Vitelloni simm. bavar. 2,27
Vitelloni polacchi 2,11
Vitelloni bruno bavaresi n.q.
Vitelloni pezz. neri n.li 1,71
Tori pezz. neri monta 1,11
Manze pezz. nere n.li n.q.
Manze incroci n.li12 n.q.
Manze incr. n.li tori c.13 n.q.
Manze limousine n.q.
Manze charolaise n.q.
VITELLI CARNE BIANCA14
(Al kg)
Pezzati neri francesi n.q.
Pezzati neri polacchi n.q.
Pezzati neri nazionali 2,71
ALLEVAMENTO DA LATTE
(Capi iscr. libro g., cad.)
MANZETTE PEZ.TE NERE
Da ingravidare 855,00
Gravide da 3 a 7 mesi1.285,00
Gravide oltre i 7 mesi1.420,00
VACCHE DA LATTE
Pez. nere sotto 5 anni n.q.
Pez. nere oltre 5 anni n.q.
(Capi non iscr. libro g.)
MANZETTE PEZ.TE NERE
Da ingravidare 615,00
Gravide da 3 a 7 mesi 875,00
Gravide oltre i 7 mesi1.050,00
VACCHE DA LATTE
Pez. nere sotto 5 anni n.q.
Pez. nere oltre 5 anni 114,00
VITELLI ALLEV. LATTE
(Cadauno)
SVEZZATI MASCHI
Pez. n. n.li 140/150 kg n.q.
Inc. fr. car. 160/180 kg n.q.
Simment. 180/200 kg n.q.
VIT. M. INC. TORI P.B.B.
(Al kg)
Da 45 - 50 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 3,65
Da 56 - 70 kg 4,10
V. M. TORI LIM./CHA./P.
Da 45 - 50 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 2,30
Da 56 - 70 kg 2,30
VIT. F. INC. TORI P.B.B.
(Al kg)
Da 45 - 50 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 3,39
Da 56 - 70 kg 3,84
V. F. TORI LIM./CHA./P.
Da 45 - 50 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 2,04
Da 56 - 70 kg 2,04
VITELLI M. PEZZ. NERI
(Al kg)
Da 40 - 45 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 1,60
Da 56 - 70 kg 1,60
VITELLI F. PEZZ. NERI
(Al kg)
Da 40 - 45 kg n.q.
Da 46 - 55 kg 1,34
Da 56 - 70 kg 1,34
CARCASSE BOV. ADULTO
(Qualifica griglia CEE)
VITELLONI MASCHI
Carcasse E1 n.q.
Carcasse E2 4,66
Carcasse E3 4,58
Carcasse U1 n.q.
Carcasse U2 4,42
Carcasse U3 4,52
0,00
0,00
-0,88
-0,95
-1,05
-0,76
-0,78
-0,87
-0,94
–
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
–
-2,17
EURO/Q
Carcasse R1
Carcasse R2
Carcasse R3
Carcasse O1
Carcasse O2
Carcasse O3
Carcasse P1
Carcasse P2
Carcasse P3
VITELLONI FEM. (SCOTT.)
Carcasse E1
Carcasse E2
Carcasse E3
Carcasse U1
Carcasse U2
Carcasse U3
Carcasse R1
Carcasse R2
Carcasse R3
Carcasse O1
Carcasse O2
Carcasse O3
Carcasse P1
Carcasse P2
Carcasse P3
VACCHE/MANZARDE
Carcasse R1
Carcasse R2
Carcasse R3
Carcasse O1
Carcasse O2
Carcasse O3
Carcasse P1
Carcasse P2
Carcasse P3
–
–
0,00
0,00
0,00
–
2,70
–
–
–
–
2,82
2,50
–
4,55
4,55
–
3,04
2,67
–
5,15
5,15
–
6,67
6,67
–
8,06
8,06
–
-0,53
-0,28
–
-1,95
-0,75
OSSERVATORIO EUROPEO
LE CARNI BOVINE IN CARCASSA
Cat. A., rilevate dalla Commissione Ue; prezzi al produttore franco partenza, Iva esclusa al quintale; cambio in vigore il venerdì della settimana di riferimento
CLASSE U
CLASSE R
CLASSE URO
17-23feb. 24-2mar. Var. % % Interv. 17-23feb. 24-2mar. Var.% % Interv. 17-23feb. 24-2mar. Var.% % Interv.
- 372,06 372,18
Austria
368,53 369,52
0,27
- 376,73 375,69
-0,28
0,03
- 332,71 332,82
Belgio
344,04 344,37
0,10
- 307,94 307,55
-0,13
0,03
- 390,57 390,15
Danimarca
- 390,57 390,15
-0,11
-0,11
- 396,45 415,12
Finlandia
- 396,45 405,12
2,19
4,71
- 395,22 395,25
Francia
397,09 396,55
-0,14
- 392,04 393,03
0,25
0,01
- 378,18 376,46
Germania
374,35 372,67
-0,45
- 382,56 380,78
-0,47
-0,45
Gran Bretagna
- 441,18 440,62
Grecia
- 441,18 440,62
-0,13
-0,13
Irlanda
Irlanda del Nord
- 429,41 422,93
Italia
435,98 428,69
-1,67
- 401,70 398,52
-0,79
-1,51
- 384,06 374,29
Lussemburgo
386,34 376,67
-2,50
- 378,68 369,69
-2,37
-2,54
- 340,33 332,52
Olanda
- 340,33 332,52
-2,29
-2,29
- 375,75 376,51
Portogallo
379,75 380,50
0,20
- 372,57 373,33
0,20
0,20
- 394,65 396,42
Spagna
397,39 397,15
-0,06
- 391,87 395,65
0,96
0,45
Svezia
- 368,10 383,57
4,20
368,10 383,57
4,20
-
2014
VAR. %
SETT.
n.q.
–
3,99 11,76
4,38 32,97
3,05
–
3,58 -1,16
3,57 -1,22
3,54 10,80
2,95-10,62
n.q.
–
n.q.
–
5,24 0,31
4,92 0,59
n.q.
–
4,47 -5,36
4,58 0,33
n.q.
–
4,02
–
3,94 -5,70
n.q.
–
3,30 -1,11
2,98-15,02
n.q.
–
3,11 7,05
2,98 5,41
n.q.
–
2,97 1,54
n.q.
–
3,06 6,22
2,84 12,33
2,89 7,52
2,89 0,52
1,84 -0,91
2,24 -1,84
MILANO
0,00
0,00
0,00
MARZO
(Quotazioni del 3/3/2014)
CARNI BOVINE
(Mac. o gros/det/ind.)15
BOVINO ADULTO
Categoria A-E
VIT.ONI M MEZZENE
S/rene classe E 4,80
Classe U 4,55
Classe R 3,70
Classe O 3,00
POSTERIORE
S/rene classe E16 5,93
Classe U 5,43
Classe R 4,33
Classe O 3,98
ANTERIORE
C/pancia classe E 4,05
classe U 3,95
classe R 3,63
classe O 3,38
VIT.ONI F MEZZENE
S/rene classe E 6,40
Classe U 6,10
Classe R 5,23
Classe O 3,93
POSTERIORE
S/rene classe E16 8,60
Classe U 7,50
Classe R 6,35
Classe O 5,30
ANTERIORE
C/pancia classe E 3,83
classe U 3,55
classe R 3,10
classe O 2,95
VACCHE CAT. D MEZZ.
S/rene classe R 2,95
Classe O 2,35
Classe P 1,95
POSTERIORE
S/rene classe R16 2,95
Classe O 2,28
Classe P 1,83
ANTERIORE
C/pancia classe R 1,75
Classe O 1,63
Classe P 1,45
VITELLI
(Mezzene o carcasse)
R. carni preg. q. extra 8,13
Razze da carne di I 6,88
Altre razze di II 5,65
SELLE
(Posteriori di vitello)
R. carni pregiate extra 9,65
Razze da carne di I 8,15
Altre razze di II 6,45
BUSTI
(Anteriori di vitello)
R. carni preg. q. extra 4,85
Razze da carne di I 4,30
Altre razze di II 3,75
CARNE ANTERIORE17
Denerv. disos. per ind. 4,20
GRASSO BOVINO FRESCO17
Proven. da macelleria n.q.
Da ind. mac. e/o lavor. n.q.
Ossi bovini freschi18 n.q.
(Ps vivo Iva esc. f.co all. MI/prov.)
BOVINI DA MACELLO
Vit.oni m. r. carn. preg. ex 2,80
Vit.oni m. altre r. carn. di I 2,65
Vit.oni m. altre razze di I 1,65
Vit.oni m. altre razze di II 1,50
Vit.oni f. r. carn. preg. ex 3,70
Vit.oni f. altre r. carn. di I 3,48
Vit.oni f. altre razze di I 2,20
Vit.oni f. altre razze di II 2,13
Tori altre razze di I 1,50
Tori altre razze di II 1,33
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
EURO/Q
Vacche raz. carne di I
Vacche altre razze di I
Vacche altre razze di II
Vacche altre razze di III
Vitelli latte r. c. pr. ex.
Vitelli altre razze di I
Vitelli altre razze di II
Vitelli da ingr. (Baliotti)
Frisona f/m
Incrocio f/m
Incr. pie blu belga f/m
VAR. %
SETT.
1,50
1,15
0,93
0,80
4,00
3,03
2,45
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1,50 0,00
2,95 0,00
4,45 0,00
MONTICHIARI
(Quotazioni del 7/3/2014)
CAPI DA MACELLO
Vacche I q. Frisona
Vacche II q. Frisona
Vacche III q. Frisona
Tori Frisoni I q.
Vetelloni Frisoni I q.
Vetelloni Frisoni II q.
Vitelloni inc. naz. I q.
Manze Sc. n. I q. <24 m.
Manze Sc. n. I q. >24 m.
Manze Charolaise
Manze Limousine
Manze incr. fr.
Vetelloni incr. fr.
Vetelloni Pezzato rosso
Vetelloni polacchi
Vitelloni Charolaise
Vitelloni Limousine
Vitelli da c.b. Fris. I q.
Vitelli da c.b. Pol. I q.
Vitelli da rist. Char. e inc.
Vitelle da rist. Limousine
Vitelle da rist. Char.
Vitelli da rist. inc. Fr. I q.
Vitelli da rist. inc. Fr. II q.
Vitelli da rist. Limousine
Vitelli da rist. Charolaise
Vitello d rist. Incr. Fr. I q.
Vitello d rist. Incr. Fr. II q.
Vitelli Baliotti inc. n./B.B.
Vitelli Baliotti naz.
Vitelli Baliotti pol. I q. c.b.
Vitelli Baliotti pol. I q. sv.
0,90
0,65
0,35
n.q.
1,35
n.q.
1,90
1,15
1,10
2,63
2,95
2,57
2,57
2,45
2,25
2,67
2,87
2,91
3,93
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
0,00
0,00
0,00
–
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-1,15
-1,21
-1,32
-1,11
-1,03
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
BRESCIA
(Quotazioni dell'8/3/2014)
CAPI DA MACELLO
(Prod. o gross/dett. ps vivo)
VITELLONI BALIOTTI
Baliotti extra n.q.
Baliotti incroci n.q.
Baliotti bruna n.q.
Baliotti pezzati neri n.q.
VITELLI RAZZE
Bruna di I q. 2,85
Bruna di II q. 2,65
Francesi di I q. 4,55
Francesi di II q. 3,75
Frisona italiana di I q. 3,00
Frisona italiana di II q. 2,85
VITELLONI/MANZI RAZZE
Bruna di I q. 1,58
Bruna di II q. 1,35
Charolais e incr. di I q. 2,70
Charolais e incr. di II q. 2,45
Frisona italiana di I q. 1,75
Frisona italiana di II q. 1,55
Limousine di I q. 2,83
Limousine di II q. 2,55
Polacco di I q. 1,75
Polacco di II q. 1,55
VACCHE RAZZE
Bruna di I q. 1,05
Bruna di II q. 0,75
Frisona italiana di I q. 1,05
Frisona italiana di II q. 0,75
CAPI D'ALL. E DA LATTE
(Prod. o gross/dett. ps vivo)
BRUNA ALPINA
(Capi non iscr. libro g.)
Manzette da ingr. 840,00
Manze grav. 3/5 mesi1.080,00
Manze grav. 5/7 mesi1.250,00
Vacche latte <5 anni1.200,00
Vacche latte >5 anni 950,00
(Capi iscr. libro g.)
Manzette da ingr.1.070,00
Manze grav. da 3 mesi1.330,00
Manze grav. da 7 mesi1.550,00
Vacche latte <5 anni1.375,00
Vacche latte >5 anni1.050,00
FRISONA ITALIANA
(Capi non iscr. libro g.)
Man.tte pez. n da ing. 900,00
Man. pez. n grav. 3 ms1.142,50
Man. pez. n grav. 7 ms1.290,00
Vac. lat. pez. n <5 anni1.037,50
Vac. lat. pez. n >5 anni 850,00
(Capi iscr. libro g.)
Manz.tte pez. n da ing.1.150,00
Man. pez. n grav. 3 ms1.390,00
Man. pez. n gr. 5/7 ms1.600,00
Vac. lat. pez. n <5 anni1.355,00
Vac. lat. pez. n >5 anni1.000,00
–
–
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-3,08
-3,57
0,00
0,00
-2,78
-3,13
-1,74
-1,92
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
NOTE BOVINI
(1) Prezzo da allevatore o grossista a
industriale, grossista o dettagliante;
(2) Compresi i capi di peso inferiore a
450 kg;
(3) Vacca di razza prevalentemente da
carne: Chianina e derivati con prevalenti caratteri della Chianina, Perugi-
na, Marchigiana, Romagnola, Simmenthal, Piemontese;
(4) Vacca di oltre 4 anni di razza
diversa da quelle indicate alla voce
vacca di prima categoria o comunque
di qualità inferiore a quelle indicate
nella predetta voce;
(5) Per le mezzene con anomalie il
valore verrà stabilito sul posto, una
volta collaudate;
(6) Vitelli da latte alimentati o ingrassati esclusivamente con latte e farina
di latte, fino a kg 230;
(7) Maschio intero, o castrato a femmi-
na che non abbia partorito o non sia
gravida, del peso vivo superiore a kg
230 con tutti i denti da latte;
(8) Maschi interi dopo la prima mossa,
con due o più denti incisivi da adulto;
(9) Coscio e lombata, 6 cost., s. falda;
(10) Da raccoglitore a industria, merce
fresca o perfettamente nconservata allo stato naturale, resa partenza raccoglitore Iva esclusa;
(11) Raccolta in monte base resa
55-65%;
(12) Con tori pie blue belga;
(13) Limousine, Charolaise, Piemonte-
se;
(14) Da 230 a 260 kg;
(15) Carne macellata a norma Cee,
f.co partenza piazza Milano e provincia.
Pagamento contanti Iva esclusa;
(16) Taglio pistola;
(17) F.co macelleria o f.co industria di
macellazione e/o lavorazione a raccoglitore e/o utilizzatore finale, Iva esclusa;
(18) Provenienti da industria di macellazione e/o lavorazione (escluse le teste).
SUINI
14-20 MARZO 2014
EURO/Q
VAR. %
SETT.
EURO/Q
Magroni 65 kg
Grassi 146/160 kg
Grassi 161/180 kg
Grassi oltre 180 kg
FORLÌ
(Quot. del 3/3/2014, al kg)
DA ALLEVAMENTO
Da 20 kg 4,01
Da 30 kg 3,02
Da 40 kg 2,38
Da 50 kg 1,99
Da 60 kg 1,71
Scrofe da ripr. (Cad) 750,00
DA MACELLO
Da 130/144 kg 1,35
Da 145/156 kg 1,38
Da 157/176 kg 1,43
Oltre 176 kg 1,37
Scrofe I qualità 0,70
Scrofe II qualità 0,60
0,75
1,00
2,15
2,05
0,59
2,74
0,00
0,00
-0,35
0,00
0,00
0,00
MODENA
(Quotazioni del 3/3/2014)
SUINI ALLEV. INT.VO
(Pr. all./acq. f.co part. prod.)
Lattonzoli di 15 kg
LATTONZ./MAGRONC.
Lattonzoli di 25 kg
Lattonzoli di 30 kg
Lattonzoli di 40 kg
Magroni di 50 kg
Magroni di 65 kg
Magroni di 80 kg
Magroni di 100 kg
(Prez. prod. ps vivo)
Mg. mac. 90/115 kg
GRASSI DA MACELLO
Da >115 a 130 kg
Da >130 a 144 kg
Da >144 a 156 kg
Da >156 a 176 kg
Da >176 a 180 kg
Da >180 a 185 kg
Oltre 185 kg
Scrofe mac.lo I qual.
Scrofe mac.lo II qual.
GRASSI E SALUMI
(Prez. mac./ind.le)1
Pancetta fresca2
Panc.ne con bronza3
Coppa fresca4
(F.co stabil./acq.)5
PROSC. FR PER CRUDO
Ps 9/11 kg6
Ps 11/14 kg (pm 12,3)
(Senza piede)7
Ps 10/12 pm 11kg
Ps 12/14,8 pm13,2kg
(Prez. mac./ind.le)1
SPALLA FRESCA
Ref. Ital. - ps 5/7 kg
Disoss. e sgrass.
LOMBI
Modena interi
LARDO
Fresco cm. 3 +
Fresco cm. 4 +
LARDELLO
Con cotenna da lav.
GRASSO
Da fondere8
STRUTTO
Grezzo in cisterna
Raffinato in cisterna
GOLE
Con cotenna e magro
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
VERONA
3,35
3,01
2,40
2,03
1,66
1,50
1,48
0,30
0,67
1,69
2,01
1,84
0,00
0,00
1,55 -0,71
1,33
1,36
1,42
1,40
1,34
1,29
1,30
0,66
n.q.
-0,82
-0,80
-0,77
-1,89
-5,44
-4,30
0,00
-2,24
–
–
0,00
0,00
0,00
(Quot. del 4/3/2014, f.co all.)
DA ALLEVAMENTO
(Iva esclusa)
15 kg 3,16
25 kg 2,27
30 kg 2,11
40 kg 1,90
50 kg 1,79
65 kg 1,60
80 kg 1,43
100 kg 1,42
CAPI DA MACELLO
115 kg 1,65
130 kg 1,65
144 kg 1,70
156 kg 1,74
176 kg 1,70
SCROFE FINE CARRIERA
categoria 1˚ 0,89
categoria 2˚ 0,79
categoria 3˚ n.q.
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
–
2,81 -3,44
4,30 0,00
2,55 0,00
n.q.
–
1,10 0,00
0,27 -2,56
0,74 -1,85
1,04 -1,33
1,25 -3,10
PESCARA
0,00
0,00
0,00
(Quotazioni del 4/3/2014)
SUINI DA MACELLO
(Ps vivo, f.co st./all. netto imp/grav.)
Grassi 1,08
Magroni pes.> 50 kg 1,70
Magroni 40 kg 1,78
Magroni leg. 25 kg 1,95
Lattonzoli bianchi 2,78
CARNI FRESCHE
(F.co mer/loc., gr./det., Iva esc.)
Suini, ps morto10 1,80
Lombo tg Modena 4,05
PROD. INDUSTRIA SAL.
Pro.crudo nostr. 8,80
Pro.crudo spin. nostr. n.q.
Pro. toscano 11,00
Pro. crudo estero 7,00
Pro. crudo modenese 9,45
Pro. crudo Parma 11,30
Pro. crudo S. Daniele 12,50
Pro. cotto agg. polifosfati 5,50
Pro. cotto s/agg. polifosf. 8,25
Spalle cotte 3,60
Sal.Toscano piccolo 7,50
Sal.Toscano grande 8,25
Sal.tipo MI piccolo10 8,25
Sal.tipo MI grande10 8,75
Finocchiona 7,90
Mor. BO puro suino 7,33
Mor. BO I qualità 6,10
Mor. BO II qualità 4,25
Panc. tesa 6,00
Panc. tesa Amburgo 6,10
Salsiccia puro suino 4,95
Strutto raffinato pani 2,90
Cotechino n.q.
Zampone n.q.
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
REGGIO EMILIA
0,00
–
–
–
–
THIENE
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
(Quotazioni del 5/3/2014)
DA ALLEVAMENTO
da 15 kg
da 25 kg
da 30 kg
da 40 kg
da 50 kg
da 65 kg
da 80 kg
da 100 kg
MACELLO PS VIVO
Magri 90/115 kg
MAIALI GRASSI MAC.
115/130 kg
130/144 kg
3,70
2,68
2,48
2,08
1,85
1,70
1,68
1,64
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1,52 0,00
1,37 0,00
1,40 0,00
1,42
1,48
1,48
1,45
1,42
EURO/Q
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
MACELLO
I qualità
II qualità
0,23
0,91
1,38
1,75
2,63
1,25
FIRENZE
2,86 -2,39
1,57 -2,48
3,35 -1,47
144/156 kg
156/176 kg
176/180 kg
180/185 kg
oltre 185 kg
SCROFE DA
(Quot. del 3/3/2014, f.co cas.)9
SUINI DA ALLEVAMENTO
Lattonzoli da kg 25 4,44
Magroncelli da kg 30 3,31
Magroni da kg 40 2,94
Magroni da kg 50 2,32
Magroni da kg 65 1,95
Magroni da kg 80 1,62
GRASSI DA MACELLO
(Pesa vic. vendita)
kg 131/145 n.q.
kg 146/160 1,35
kg 161/180 1,43
Oltre 180 kg 1,41
VAR. %
SETT.
EURO/Q
CUNEO
4,49 0,22
(Quot. del 3/3/2014, Iva 10%)
CAPI DA ALLEVAM.
Lattonzoli 15-30 kg 3,20
Magroncelli 35-60 kg 1,98
Magroni 65-90 kg 1,83
CAPI DA MACELLO
Grassi 100/150 oltre 1,35
SALUMI
(Produt./grossista)
Prosciutto Parma n.q.
Prosciutto nostrano n.q.
Salame puro suino n.q.
Mortad. puro suino n.q.
(Quot. del 3/3/2014, ps vivo)
SUINI ALLEV. INT.VO
Lattonzoli 25 kg
Lattonzoli 30 kg
Magroni 40 kg
Magroni 50 kg
VAR. %
SETT.
0,77 0,00
0,65 0,00
MACELLO PS MORTO
115/125 kg 1,78 0,00
125/140 kg 1,84 0,00
140/145 kg 1,84 0,00
145/150 kg 1,79 0,00
Da 150 kg 1,75 0,00
SALUMI E GRASSINE
Pro.st. PR kg 8,5 olt. 8,74 0,00
Pro. nostr. kg 8 olt. 6,59 0,00
Pro.cot.n.li s/polif. 14,12 0,00
Pro.cot.est. s/polif. 9,91 0,00
Coppa stagionata 10,87 0,00
Salame crud. stag.to 12,51 0,00
Mort. puro suino I q. 6,62 0,00
Mort. puro suino II q. 6,01 0,00
Mort. t.misto SB cor. 4,81 0,00
Cotechino 5,18 0,00
Salsiccia 5,53 0,00
Pancetta tesa 4,25 0,00
Lardo pezz. media10 3,19 0,00
Strutt. conf. kg 10/20 1,81 0,00
TREVISO
(Quot. del 5/3/2014, Kg+Iva)
GRASSI
90/115 kg
115/130 kg
130/145 kg
145/160 kg
160/180 kg
oltre 180 kg
MAGRONI
da kg 40
da kg 50
da kg 65
da kg 80
LATTONZOLI
da kg 15
da kg 25
da kg 30
SCROFE
I qualità
II qualità
III qualità
n.q.
1,32
1,33
1,36
1,42
1,40
–
-0,75
-0,75
-0,73
-0,70
-0,71
2,40
2,02
1,67
1,53
1,69
2,02
1,21
0,00
4,49 0,22
3,35 0,30
3,01 0,67
0,67 -1,47
n.q.
–
n.q.
–
CREMONA
(Quot. del 5/3/2014, suini vivi)11
DA ALLEVAMENTO
da 15 kg 4,50
da 25 kg 3,36
da 30 kg 3,02
da 40 kg 2,41
da 50 kg 1,99
da 65 kg 1,65
da 80 kg 1,57
da 100 kg n.q.
GRASSI MACELLO
115 kg n.q.
130 kg 1,31
144 kg 1,31
156 kg 1,34
166 kg 1,40
176 kg 1,40
180 kg 1,40
oltre 180 kg 1,37
0,00
0,30
0,67
2,12
2,05
1,23
0,00
–
–
-2,96
-5,76
-2,90
-2,78
-2,78
-2,78
-2,84
PAVIA
(Quotazioni del 5/3/2014)
GRASSI DA MACELLO
da 115 kg
da 130 kg
da 144 kg
da 156 kg
da 176 kg
oltre 176 kg
LATTONZOLI
15 kg
MAGRONCELLI
da 25 kg
da 30 kg
da 40 kg
da 50 kg
MAGRONI
da 65 kg
da 80 kg
da 100 kg
SCROFE DA MACELLO
(Peso vivo f.co part.)
I categoria
II categoria
III categoria
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
n.q.
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
VAR. %
SETT.
12/14,8 pm 13,2 s/p.
GRASSO DI SUINO
Da fond. esc. lard.lo
MANTOVA
(Quot. del 6/3/2014, ps vivo)
DA ALLEVAMENTO
da 15 kg
da 25 kg
da 30 kg
da 40 kg
da 50 kg
da 65 kg
da 80 kg
da 100 kg
DA MACELLO
90/115 kg
115/130 kg
130/145 kg
145/160 kg
160/180 kg
oltre 180 kg
SCROFE DA MACELLO
I qualità
II qualità
CARNI MAC.TE FR. KG
Pr.p.cr.10/12 kg
Pr p.cr. 12/14,8 kg
Pr. per cot. 9/11 kg
Lombi tg di Modena
Lombi tg di Milano
Lombi tg di Bologna
Sp. fr. p. cot. 5/7 kg
Spa. fr. disos./sgras.
Coppa fresca12
Fegato
Pancet. fres. squa.13
Pancettone
Grasso da fondere
Lard. fr. sp.3 cm.oltre
Lard. fr. sp.4 cm.oltre
Lardello raffr. c/cot.
Strutto grezzo14
Strutto raffin.15
4,44
3,31
2,96
2,37
2,00
1,64
1,53
1,50
0,00
0,00
0,68
1,94
2,56
1,23
0,00
0,00
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
n.q.
n.q.
–
–
3,74
3,85
2,77
2,70
n.q.
n.q.
n.q.
2,80
3,60
n.q.
2,85
1,59
0,25
2,20
n.q.
1,10
0,71
1,04
0,00
0,00
0,00
-1,82
–
–
–
-5,08
0,00
–
-3,39
-3,05
-2,73
0,00
–
-6,78
-1,94
-1,32
4,49
3,35
3,01
2,40
2,03
1,66
1,50
1,48
0,22
0,30
0,67
1,69
2,01
1,84
0,00
0,00
BOLOGNA
(Quotazioni del 6/3/2014)
CAPI D'ALLEVAMENTO
(R. nostr. f.co az/prod., kg)
da 15 kg
da 25 kg
da 30 kg
da 40 kg
da 50 kg
da 65 kg
da 80 kg
da 100 kg
MAGRI MACELLERIA
(R. nostr. f.co az/prod., kg)
90/115 kg
GRASSI DA MACELLO
(R. nostr. f.co az/prod., kg)
116/130 kg
131/145 kg
146/160 kg
161/180 kg
oltre 181 kg
SCROFE DA MACELLO
I qualità
II qualità
CARNI FRESCHE
(Stabilim./grossista, kg)
Panc. fr. kg 3 e oltre
P.ne c/br. Kg 7,5/9,5
Coppa kg 2,3 e oltre
PROSCIUTTO PER COTTO
Kg 8/10
Kg 10/11,5
Kg 11,5/14,5
SPALLA
In osso - per cotto
Disossata e grassata
LOMBO
Modena intero
Milano intero
Bologna intero
LARDO
Fresco cm 3 e oltre
Fresco cm 4 e oltre
Fresco cm 5 e oltre
LARDELLO
Con cotenna da lav.
GOLA
Con cotenna e magro
S/cotenna e s/magro
PROSCIUTTO16
9/11 pm 10 kg s/pied.
11/14 pm13,2 kg s/p.
PROSCIUTTO TIPICO16
10/12 pm 11 kg s/pie.
EURO/Q
1,55 -0,71
1,32
1,33
1,36
1,42
1,40
-0,82
-0,82
-0,80
-0,77
-0,78
0,66 -2,24
n.q.
–
2,86 -2,39
1,57 -2,48
2,62 -2,46
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
n.q.
–
2,81 -3,44
3,51 -3,44
n.q.
–
n.q.
–
2,55 0,00
n.q.
–
n.q.
–
1,10 0,00
1,25 -3,10
n.q.
–
2,65 0,00
3,02 0,00
n.q.
–
VAR. %
SETT.
n.q.
Carcasse 75-95
chilogrammi
Carcasse 56%
Plerin (Francia)
Var. %
Euro sett.
1,45
1,40 -3,45
1,45
1,45
=
24 feb. 6 mar.
54 Tvm
1,26
1,26
=
57 Tvm
1,28
1,28
=
60 Tvm
–
–
–
62 Tvm
–
–
–
Spagna
20 feb. 27 feb.
Suinetti Lleida 15
chilogrammi
2,42
2,40 -0,83
Selezionati 100-105
chilogrammi
1,21
1,21
=
1,33
1,34
1,38
1,43
1,38
1,35
1,33
-3,62
-3,60
-3,50
-3,38
-3,50
-3,57
-2,21
SCROFE
I qualità
II qualità
III qualità
0,65 -5,80
0,61 -6,15
n.q.
–
PARMA
(Quotazioni del 7/3/2014)
DA ALLEVAMENTO
da 15 kg 4,49 0,00
da 25 kg 3,35 0,00
da 30 kg 3,02 0,33
da 40 kg 2,40 1,69
da 50 kg 2,00 2,04
da 65 kg 1,66 2,47
da 80 kg 1,53 0,00
da 100 kg 1,50 0,00
DA MACELLO
130/144 kg 1,32
–
144/156 kg 1,36
–
156/176 kg 1,41
–
176/180 kg 1,41
–
180/185 kg 1,39
–
oltre 185 kg 1,35
–
SCROFE DA MACELLO
I qualità 0,69 -1,43
II qualità 0,57 -1,72
CARNI FRESCHE S./GR.
PROSC. PER CRUDO
Parma 11,5/14,5 kg24 3,60 0,00
Parma 10,0/12,0 kg25 3,73 0,00
Da sale 8,5-10,0 kg 2,72 0,00
PROSC. PER COTTO
Fino a 11,5 kg n.q.
–
Da 11,5/14,5 kg n.q.
–
ALTRE C/FR SUINE/GRAS.
Coppa da 2,4 e oltre 4,04 0,00
Lombo taglio MO 3,60 0,00
Spalla disossata 2,80 -1,75
Spalla per cotto n.q.
–
Trito da salame 3,47 -1,42
Gola s/coten. s/magro 1,25 0,00
Pancetta squadrata 2,91 0,00
Lardello c/cot. da lav. 1,62 0,00
Grasso da fusione 0,25 -2,68
Lardo spess. 3 cm+ 2,10 0,00
Lardo spess. 4 cm+ 3,80 0,00
Strutto raf.deo.cister. 1,03 -1,34
Strutto grezz. cister. 0,70 -1,97
SALUMI
(Produz. in partita)
Prosc. Parma 8,5/11 kg 10,60 0,00
Prosc. Parma <8,5 kg 7,00 0,00
Prosc. cr. st. >8 kg 7,35 0,00
Prosc. cr. st. <8 kg 6,05 0,00
Salame Fel. p. suino 10,65 0,00
Coppa Parma stag.ta 8,90 0,00
Pan. Parma c.c st. 6,63 0,00
PIACENZA
(Quot. del 7/3/2014, f.co ten.)
DA MACELLO
GRASSI MACELLERIA
130 kg n.q.
145 kg n.q.
160 kg n.q.
180 kg n.q.
DA ALLEVAMENTO
LATTONZOLI
15 kg n.q.
MAGRONCELLI
25 kg n.q.
30 kg n.q.
40 kg n.q.
50 kg n.q.
MAGRONI
65 kg n.q.
80 kg n.q.
100 kg n.q.
GRASSI E SALUMI
Cop. piac. D.O.P.26 n.q.
Coppa n.q.
Sal. piac. D.O.P.27 n.q.
Salame n.q.
Pan.ta piac. D.O.P.28 n.q.
Pan.ta tesa sotto v. n.q.
Naturale c/cotenna n.q.
Coppata scotennata n.q.
Prosciutto cotto29 n.q.
Comune n.q.
Lardo nostrano30 n.q.
Strutto pz. 5-10 kg n.q.
BRESCIA
0,45
1,19
2,33
3,42
4,76
1,86
0,00
0,00
(5) I prezzi effettivi di mercato possono
variare del +/- 10% rispetto ai prezzi
unici indicati;
(6) Ps medio kg 10;
(7) Ps da 10 a 12 kg (ps medio kg 13,2);
(8) Escluso lardello;
(9) I prezzi dei suini lattonzoli, magroncelli e magroni si intendono f.co caseificio;
per i grassi da macello, alla pesa più
vicina ai luoghi di vendita, a pronta consegna e pagamento.
Le quotazioni si riferiscono sempre ai
suini di razza pregiata;
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
LE CARNI INDUSTRIALI
Var. %
Euro sett.
1,20
1,20
=
1,19
1,19
=
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Var. %
Euro
Euro sett.
Vleuten (Olanda)
21 feb. 28 feb.
Categoria 23 kg
2,00
1,93 -3,50
Montijo (Portogallo) 21 feb. 28 feb.
Classe extra A
–
–
–
24-3
3-9
Belgio
mar.
mar.
Carcasse 1a categoria
–
–
–
Carcasse 2a categoria
–
–
–
a
Carcasse 3 categoria
–
–
–
Lombo congelato
–
–
–
Prosciutto senza piede
–
–
–
Spalla
–
–
–
Pancetta
–
–
–
Lardo
–
–
–
Cotenna
–
–
–
Fegato
–
–
–
Franco partenza, al quintale; cambio al venerdì della sett. di riferimento
17-23 feb.
24-2 mar.
Var. %
% interv.
Austria
Belgio
Danimarca
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Irlanda
Italia
Lussemburgo
Olanda
Portogallo
Regno Unito
Spagna
Svezia
Media Ue
156,31
140,30
146,47
165,27
142,00
153,76
199,27
156,49
191,64
158,66
131,94
158,00
192,90
172,33
178,11
157,17
156,02
137,40
144,05
165,43
143,00
151,51
199,27
151,15
191,64
150,30
131,90
158,00
192,47
172,76
178,43
155,27
-0,19
-2,07
-1,65
0,10
-2,07
-1,46
=
-3,41
=
-5,27
-0,03
=
-3,41
0,25
0,18
-1,21
103,37
91,03
95,44
109,60
94,74
100,38
132,02
100,14
126,97
99,58
87,39
104,68
127,52
114,46
118,21
102,87
NOTE SUINI
(1) O da industriale a industriale, f.co
stabilimento venditore;
(2) Non salata, disossata e squadrata Ps kg 3 e oltre;
(3) Ps da 7,5 kg a 9,5 kg;
(4) Non salata, refilata da stagionare (kg
2,3 e oltre);
–
–
–
–
OSSERVATORIO EUROPEO
Euro
Grassi Lleida -100-105
kg
Grassi 100-105
chilogrammi
Carcasse 2a categoria
Lombo congelato
Prosciutto refilato
Prosciutto senza piede
Prosciutto con piede
Prosciutto tipo York
Prosciutto taglio Serrano
Prosciutto taglio
Trevelez
Spalla York
Pancetta Bacon
Pancetta tipo Poire
115/130 kg
130/144 kg
144/156 kg
156/176 kg
176/180 kg
180/185 kg
oltre 185 kg
MILANO
(Quot. dell'8/3/2014, ps vivo)
DA ALLEVAMENTO
Lattonzoli 15 kg 4,50
Lattonzoli 25 kg 3,40
Magroncelli 30 kg 3,08
Magroncelli 40 kg 2,42
Magroncelli 50 kg 1,98
Magroni 65 kg 1,64
Magroni 80 kg 1,56
Magroni 100 kg 1,55
VAR. %
SETT.
DA MACELLO
(Quotazioni del 3/3/2014)
DA ALLEVAMENTO
(F.co allevamento)17
LATTONZOLI
fino a 15 kg 4,47 0,00
25 kg 3,35 0,00
MAGRONCELLI LOCALI
30 kg 3,00 0,00
40 kg 2,33 0,00
MAGRONI LOCALI
50 kg 1,88 0,00
65 kg 1,60 0,00
80 kg 1,55 0,00
100 kg 1,51 0,00
DA MACELLERIA
(Ps vivo f.co partenza)
Magri 90/115 n.q.
–
(Ps morto f.co m. esc. on. m.)
Magri eviscerati18 n.q.
–
DA MACELLO
(Ps vivo f.co partenza)
Capi da 115 kg n.q.
–
130 kg n.q.
–
144 kg n.q.
–
158 kg n.q.
–
176 kg n.q.
–
oltre 176 kg n.q.
–
(Ps morto f.co m. esc. on. m.)
95 kg n.q.
–
109 kg n.q.
–
120 kg n.q.
–
131 kg n.q.
–
150 kg n.q.
–
oltre 150 kg n.q.
–
SCROFE DA MACELLO
(Ps vivo, f.co ps partenza)
I cat. 0,69 0,00
II cat. n.q.
–
III cat. n.q.
–
PEZZI STACCATI
(Nato/all.It., mac/ind, fco dest, Iva esc.)
PROSC. FR. PER COT. R.
8/10 kg n.q.
–
9/11,5 kg n.q.
–
11,5/14,5 kg n.q.
–
PROSC. FR. PER CRU. R.
9/11 kg (pm 10) n.q.
–
11/14,5 kg (pm 12) n.q.
–
PROD. TIPICA S/PIEDE
12/14,8 kg (pm 13) n.q.
–
12/14,8 kg (pm 13) n.q.
–
ALTRI SALUMI
Spal. fr. per cot. ref. n.q.
–
–
Disoss. e sgrass.19 n.q.
Carrè intero c/coppa n.q.
–
S/coppa (lombo MO) n.q.
–
Gola scot. s/magro n.q.
–
Int. c/coten.+magro n.q.
–
Lard.llo c/coten. lav. n.q.
–
Pan.tta fr.squ. 4/5 kg n.q.
–
Panc.ne c/bronza20 n.q.
–
Coppa fr. r. 2/2,5 kg n.q.
–
Lardo fresco 3 cm+ n.q.
–
Lardo fresco 4 cm+ n.q.
–
Trito mezz./prosc. n.q.
–
CARNI FRESCHE N.LI
(Sal.cio/gross./dett., Iva esc.)
Lonza e filetto n.q.
–
Lonza s/culatello n.q.
–
Lombo di spalla n.q.
–
Carré s/coppa21 n.q.
–
Carré s/puntine22 n.q.
–
Carré s/culatello23 n.q.
–
Carré c/pun.s/culat. n.q.
–
Fegato n.q.
–
Testa n.q.
–
Puntine di carrè n.q.
–
Puntine di busto n.q.
–
Puntine di elmo n.q.
–
Piedi n.q.
–
I PRINCIPALI MERCATI ESTERI
Euro
–
0,27 -2,56
Prezzi al produttore franco partenza; lire al chilogrammo al cambio in vigore alla data di riferimento (Fonte: Ersaf Lombardia)
Var. %
Euro
Euro sett.
Germania
21 feb. 28 feb.
Carcasse classe E
–
–
–
Carcasse classe U
–
–
–
Carcasse classe R
–
–
–
a
Scrofe macellate 1
1,50
1,45 -3,33
qualità
Scrofe macellate 2a
–
–
–
qualità
Danimarca
20 feb. 27 feb.
Carcasse 67-80 kg
1,37
1,34 -2,19
Danish Crown
Carcasse 67-80 kg Tican
1,37
1,34 -2,19
Suini da macello di 130
–
–
–
kg
Montfoort (Olanda) 21 feb. 28 feb.
Grassi 100-125
1,14
1,11 -2,63
chilogrammi
EURO/Q
19
(10) 13-18 kg;
(11) Muniti di marchio di tutela;
(12) Refilata oltre 2,3 kg;
(13) Da 4 a 6 kg;
(14) Allo stato sfuso in cisterna;
(15) Deodorato, sfuso in cisterna;
(16) Il prezzo del prosciutto può variare
+/- 10%;
(17) Dall'allevatore al commerciante o
all'ingrassatore;
(18) Con frattaglie e testa, da 70 a 95
kg;
(19) Da 5,5 kg e oltre;
(20) 7,5/9,5 kg;
(21) Con puntine (taglio Modena);
(22) Taglio Milano;
(23) Senza puntine (taglio Bologna);
(24) Medio 12,6 kg;
(25) Medio 11,0 kg;
(26) Con stagionatura non inf. 6 mesi;
(27) Con stagionatura non inf. 45 gg.;
(28) Con stagionatura non inf. 60 gg.;
(29) I qualità (senza polifosfati);
(30) Pezzatura superiore a 15 kg.
20
POLLAME
14-20
VAR. %
VAR. %
EURO/Q SETT.
Piccioni
Capponi
FORLÌ
(Quotazioni del 3/3/2014)
ANIMALI VIVI
Polli b. terra leggeri
Polli b. terra pesanti
Polli g. terra pesanti
Galline terra medie
Galline terra pesanti
Galline batt. leggere
Galline batt. medie
Anatre mute maschi
Anatre mute femmine
Tacchini pes. maschi
Tacchini pes. femm.
Tacchini mini <3,8 kg
Faraone all. trad.
Piccioni
Conigli legg. <2,5 kg
Conigli pes. >2,5 kg
Galletti livornesi
Galletti golden comet
Pollastre rosse 120gg
Quaglie
Capponi all. trad.
UOVA N.LI FR. NAT.
(Reg. CEE 1511/96, al Kg)
Nat. S meno di 53gr
Nat. M 53/63 gr
Nat. L 63/73 gr
Nat. XL da 73 gr e più
(cad.)
Sel. S meno di 53 gr
Sel. M 53/63 gr
Sel. L 63/73 gr
Sel. XL da 73 gr e più
1,09 1,87
1,09 1,87
1,09 1,87
0,40 -14,89
0,41 0,00
0,39 -17,02
0,43 -13,13
2,32 -7,94
2,47 0,00
1,36 0,00
1,36 0,00
n.q.
–
2,40 0,00
5,60 0,00
1,52 -1,30
1,60 -1,23
2,72 0,00
2,57 0,00
4,10 0,00
3,10 0,00
n.q.
–
0,10 0,00
0,12 0,00
0,12 0,00
n.q.
–
0,12
0,14
0,14
0,16
0,00
0,00
0,00
0,00
THIENE
(Quotazioni del 3/3/2014)
POLLI NOVELLI VIVI1
Leggeri
Pesanti
2
GALLINE VIVE
Leggera a terra
Media a terra
Pesante a terra
Leggera in batteria
Media in batteria
FARAONE VIVE3
TACCHINI VIVI2
Giganti maschi
Giganti femmine
CONIGLI VIVI2
Leggeri
Pesanti
UOVA
(Fres. uso aliment.)4
XL
L
M
S
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
VAR. %
EURO/Q SETT.
5,30 0,00
n.q.
–
UOVA
FR. SELEZ. CAT. A
(1/96 del 29/07/1996)(L./pezzo)
XL oltre 73 gr 0,16
L da 63 fino a 73 gr 0,14
M da 53 fino a 63 gr 0,14
S meno di 53 gr 0,12
0,00
0,00
0,00
0,00
MILANO
(Quotazioni del 5/3/2014)6
POLL. VIVO N.LE I SC.
(F.co allevamento)
POLLI
All. terra tg leg./med.
Tg pes. (oltre kg 2,7)
GALLINE
Pesanti a terra
Legg. e med. batteria
FARAONE
TACCHINE
TACCHINI
CONIGLI
(f.co allevamento)
ANITRE MUTE
Femmine
MACELL. N.LE FR. CL. A7
POLLI
Trad.li tg leg./med.
Pesante
Super pesante
Eviscerati
GALLI
Golden tradizionali
Livornesi tradizionali
GALLETTI
Eviscer. <a 750 gr
GALLINE
Trad.li tg legg./media
Evisc. tg legg./media
Pesante
Evisc. taglia pesante
FARAONE
Eviscerate
Tradizionali
TACCHINE
Eviscerate
TACCHINI
Eviscerate
ANITRE
Femmine trad.li
1,12 0,00
1,12 0,00
0,40
0,41
2,38
1,41
1,41
1,80
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
2,47 0,00
2,15
2,15
2,35
2,15
0,00
0,00
0,00
0,00
4,05 0,00
4,45 0,00
4,70 0,00
2,00
2,00
2,00
2,00
0,00
0,00
0,00
0,00
4,35 0,00
3,75 0,00
2,35 0,00
2,35 0,00
4,55 0,00
EURO/Q
Eviscerate 5,30 0,00
12,95 0,00
PICCIONI
5,50 0,00
QUAGLIE
PARTI DI POLLO
Petti con forcella 4,30 0,00
Cosciotti 2,15 0,00
Ali non separate 1,75 0,00
Fegati e cuori 3,15 0,00
Ventrigli 2,85 0,00
PARTI DI TACCHINA
Fese 4,95 0,00
Cosce 2,55 0,00
Ali non separate 1,65 0,00
PARTI DI TACCHINO
Fese 4,85 0,00
Cosce 2,55 0,00
Ali 1,65 0,00
MACELLATO7
POLLI
Eviscerati congelati
CONIGLI
Mac. freschi n.li
Ungheresi
UOVA IN NATURA8
(Norm./alta pigment.)
Cam. d'ar. fino 6 mm
PR. LIQ. PAST. REFR.9
Uova intere sgusciate
(Norm./alta pigment.)
Tuorlo
Albume
PR. PAST. E CONG.10
Uova intere sgusciate
(Norm./alta pigment.)
Tuorlo
Albume
11
UOVA CAT. A
XL grandis. >7312
L grandi 63/73 gr
M medie 53/63 gr
S piccole <di 53 gr
(Rilev. SO.GE.MI.)
POLLAME CAT. A
(F.co allev.)
POLLI
Trad. leggeri e medi
Pesanti
Super pesanti
Evisc. s/frattaglie
Fuori peso
GALLI
Golden comet
2,25 0,00
4,30 0,00
n.q.
–
1,16 0,00
1,65 0,00
2,90 0,00
1,30 0,00
2,00 0,00
3,15 0,00
1,60 0,00
15,80
13,80
13,50
11,30
1,80
1,80
n.q.
2,15
1,80
VAR. %
SETT.
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
4,05 0,00
4,45 0,00
4,70 0,00
1,85 0,00
1,75 0,00
1,95 0,00
3,80 0,00
n.q.
–
n.q.
–
2,30 0,00
2,30 0,00
4,65 0,00
n.q.
–
12,75 0,00
5,40 0,00
n.q.
1,80
1,70
3,10
2,85
–
0,00
0,00
0,00
0,00
4,60 0,00
2,65 0,00
1,75 0,00
4,60 0,00
2,55 0,00
1,75 0,00
4,30 0,00
4,10 0,00
n.q.
–
n.q.
–
15,80
13,60
13,20
11,30
0,00
0,00
0,00
0,00
PADOVA
(Quotazioni del 6/3/2014)
POLLI
(All. int.vo terra pigm)
Bianca pesanti
1,11 2,78
–
–
–
–
CUNEO
(Quotazioni del 4/3/2014)
POLLAME
Galline all. trad.le
(All. int.vo terra)
Gal. tg m. kg 1,8/2,7
Gal. tg pes. >kg 2,7
(All. batteria)
Gal. batt.tg leggera
Gal. batt.tg media
Polli all. trad.le
(All. int. terra)
Polli a pig. g. leg.
Polli a pig. g. pes.
Polli kg 2,8 e oltre
Gal.tti tipo Livornesi
Gal.tti Golden comet
Anatre maschi5
Anatre femmine5
Faraone all. int.vo
Con. m.leg kg 2,3/2,5
Con. m.m. kg 2,5/2,7
Con.m.pes. >kg 2,7
n.q.
–
0,39 -15,22
0,41 0,00
0,39 -15,22
0,41 -14,58
n.q.
–
1,08
1,08
n.q.
2,72
2,52
2,52
2,37
2,32
1,55
1,60
1,65
VAR. %
EURO/Q SETT.
1,89
1,89
–
0,00
0,00
0,00
-4,05
0,00
-3,73
-3,61
-3,51
EURO/Q SETT.
Gialla leggeri
Gialla pesanti
1,11 2,78
1,11 2,78
A terra pesanti
In batteria leggere
In batteria medie
0,39 0,00
0,39 0,00
0,41 0,00
GALLETTI
Eviscerati
GALLINE
Trad. legg. e medie
Pesanti
Evisc. s/frattaglie
FARAONE
Trad.
Allevate all'aperto
CAPPONI
Tradizionali
TACCHINE
Evisc. s/frattaglie
TACCHINI
Evisc. s/frattaglie
ANATRE
Femmine trad.
Evisc. s/frattaglie
PICCIONI
Evisc. s/frattaglie
QUAGLIE
Evisc. s/frattaglie
SEZIONI DI POLLO
Petti con forcella
Cosciotti
Ali non separate
Fegati e cuori
Ventrigli
SEZIONI DI TACCHINE
Fesa
Cosce
Ali
SEZIONI DI TACCHINI
Fesa
Cosce
Ali
CONIGLI
N.li leggeri
Pesanti
Refrigerati ungheresi
Altre prov. extra Cee
UOVA REG. CEE
XL grandis. >73 gr
L grandi 63/73 gr
M medie 53/63 gr
S piccole <di 53 gr
2014
VAR. %
EURO/Q SETT.
Livornesi
MARZO
GALLINE
(All. int.vo)
ANATRE MUTE
Femmine trad.
Maschi
OCHE
Da macello
FARAONE
All. int.vo a terra
Trad.le all'aperto
TACCHINI
Mini kg 3,300/3,700
Pesanti femmine
Pesanti maschi
CAPPONI
GALLETTI
Golden
Livornesi
Altri
PULCINI (CAD.)
Da carne misti
CONIGLI
Fino a kg 2,500
Oltre i kg 2,500
PICCIONI
QUAGLIE
UOVA
(Fr. sel. cat. A cad.)
XL grandis. >73 gr
L grandi 63/73 gr
M medie 53/63 gr
S piccole <di 53 gr
MACELLATO N.LE
POLLI
(All. int.vo a terra)13
Pigm. bianca pesanti
Pigm. gialla pesanti
Rosticceria kg 1/1,3
GALLINE
All. pesanti
Medie
Medie a busto
ANATRE MUTE
Femmine
A busto
FARAONE
All. int.vo a terra
TACCHINI
Femmine a busto
Maschi a busto
GALLETTI
Golden
Livornesi
CONIGLI
Eviscerati
PICCIONI
Parz. evisc. c/tes/za.
QUAGLIE
Evisc. a busto
PARTI DI POLLO
Petti con forcella
Cosciotto
Ali non separate
Fegati e cuori
Ventrigli
PARTI TACCHINA
Fesa s/spal. a cuore
Cosce
Ali
PARTI TACCHINO
Fesa s/spal. a cuore
Cosce
Ali
2,32 0,00
2,52 0,00
n.q.
–
n.q.
–
2,27 0,00
n.q.
–
1,34 0,00
1,34 0,00
n.q.
–
2,52 0,00
2,62 0,00
2,37 0,00
n.q.
–
n.q.
–
n.q.
–
5,30 0,00
3,12 0,00
15,90
14,10
13,60
11,60
0,00
0,00
0,00
0,00
1,98 1,54
1,98 1,54
2,28 1,33
2,08 1,46
1,97 0,00
1,92 0,00
4,15 0,00
5,05 0,00
3,65 0,00
2,17 0,00
2,17 0,00
3,85 0,00
4,05 0,00
n.q.
–
13,10 0,00
5,65 0,00
4,35
2,07
1,72
2,85
2,85
2,35
2,48
0,00
0,00
0,00
4,65 0,00
2,47 0,00
1,62 0,00
4,65 0,00
2,42 0,00
1,62 0,00
MACELLO
Polli evisc. cong.
1,97 0,00
ROMA
(Quot. del 5/3/2014, Iva esc.)
UOVA N.LI FRESCHE
XL 15,75
L 13,75
M 13,35
S 11,45
0,00
0,00
0,00
0,00
VERONA
(Quotazioni del 7/3/2014)
PROD. AVIC. PS VIVO14
POLLI
(All. int. terra pigm b)
Pesanti
(All. int. terra pigm g)
Leggeri
Pesanti
GALLINE
(All. int.vo a terra)
Medie
Pesanti
(All. int.vo in batteria)
Livornesi
Leggere
Medie
OCHE
ANITRE MUTE
Femmine
Maschi pes. taglio15
FARAONE
All. tradizionale
TACCHINE
Mini da kg 3,5/3,8
Medie da kg 4,0/4,5
TACCHINI PESANTI
Femmine
Maschi
CAPPONI
All. tradizionale
GALLETTI
Golden comet
Tipo livornese
Altri
CONIGLI
(All. nazionale)
Fino a kg 2,500
Oltre kg 2,500
UOVA FR CAT. A16 17
XL grandis. >73
L grandi 63/73 gr
M medie 53/63 gr
S piccole <di 53 gr
POLLAME MAC.TO FR.
(Classe A)
Polli trad.li leg./medi
Polli trad.li pesanti
Polli evisc. s/frattaglie
Galli G.comet trad.li
Galli livornesi trad.li
Galline trad.li medie
Galline trad.li pesanti
Galline evisc. pes.17
Galline evisc. leg.17
Faraone tradizionali
Tacchine evisc.17
Tacchini evisc.17
Anitre femmine trad.li
Anitre femm. evisc.17
PARTI POLLO
Petti con forcella
Cosciotti
Ali non separate
PARTI TACCHINA
Fesa
Cosce
Ali
PARTI TACCHINO
Fesa
Cosce
Ali
CONIGLI MACELLATI
Freschi n.li
1,11 2,78
1,11 2,78
1,11 2,78
0,39 0,00
0,41 0,00
0,19 0,00
0,52 0,00
0,41 0,00
n.q.
–
2,37 0,00
2,52 0,00
2,32 0,00
n.q.
n.q.
–
–
1,36 -6,85
1,36 -6,85
n.q.
–
2,52 0,00
2,72 0,00
2,42 0,00
1,48 0,00
1,54 0,00
15,90
14,10
13,70
11,60
0,00
0,00
0,00
0,00
2,00
2,00
2,28
3,85
4,20
1,95
2,00
2,00
1,95
3,70
2,25
2,25
4,15
5,05
2,56
2,56
2,25
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
4,35 2,35
2,10 2,44
1,73 0,00
4,70 0,00
2,53 0,00
1,70 0,00
4,70 0,00
2,48 0,00
1,70 0,00
3,65 0,00
OVINI ED EQUINI
VAR. %
EURO/Q SETT.
Montoni di II qualità
MODENA
(Quotazioni del 3/3/2014)1
3,10
2,25
Agnello
Capretti
Montone
PESCARA
OVINI
3,80
3,20
0,88
0,60
1,24
Pecore grasse
Pecore magre
1,23
0,70
0,00
0,00
CARNI FRESCHE
(F.co mercato locale)3
-0,76
0,00
0,00
VAR. %
EURO/Q SETT.
Cavalli
4
Agnelli interi
Carc.ag. n.le14/16 kg
Pecore grasse n.li
3,05
4,60
n.q.
3,39
2,22
–
Ovini adulti6
AGNELLI7
AGNELLONE
8
3,08
Puledri da latte
Puledri
n.q.
n.q.
–
–
VAR. %
EURO/Q SETT.
Francesi di I
–
EQUINI DA
n.q.
–
6,50
6,35
0,00
0,00
8/12 kg
12/14 kg
14/16 kg
n.q.
7,75
n.q.
–
0,00
–
Di I
7,75
0,00
CAPRETTI
1,85
– OVINI
n.q.
n.q.
–
–
MACELLO
Puledri di I
Cavalli di I
Fino a 8 kg di I
Oltre 8 kg
PIACENZA
(Quotazioni del 5/3/2014)
EQUINI
1,68
n.q.
MILANO
(Quotazioni del 3/3/2014)5
CARNI OVINE
OVINI
3,28
3,35
60,00
FIRENZE
2,70
1,59 (Quotazioni del 4/3/2014)
0,00 DA MACELLO
0,00 (Quotaz. ps vivo)2
0,00
Agnelli da latte2
VAR. %
EURO/Q SETT.
0,00
(Quotazioni del 4/3/2014)
0,00 DA MACELLO
0,00 (Iva esclusa)
(Quotazioni del 3/3/2014, Iva 10%)
Agnelli di I qualità
Agnelli di II qualità
Pecore di I qualità
Pecore di II qualità
Montoni di I qualità
0,97
CUNEO
OVINI/CAPRINI MAC.
Agnelli 10/14 kg
Pecore
VAR. %
EURO/Q SETT.
Agnelli fino a 20 kg
Castrati fino a 70 kg
Capretti cad.
Becco cad.
Pecore al kg
Montone cad.
Capre cad.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
0,00
0,00 BRESCIA
0,00 (Quotazioni dell'8/3/2014)
0,00 EQUINI
0,00
0,00
Puledri I qual.
Cavalli I qual.
–
–
Cavalli II qual.
2,10
1,70
1,40
0,00
0,00
0,00
MONTICHIARI
(Quotazioni del 7/3/2014)
EQUINI
Puledri lattoni I qualità
Puledri lattoni II qualità
Puledri s. I q. (inf. 2 anni)
Muli - asini I qualità
Muli - asini II qualità
Cavalli da macel. I qual.
Cavalli da macel. II qual.
Cavalli da macel. III q. (m.)
2,10
1,85
1,64
1,24
0,87
1,90
n.q.
n.q.
VAR. %
EURO/Q SETT.
NOTE AVICUNICOLI ED EQUINI/OVINI
AVICUNICOLI
(1) D'all. int. a terra a pigmentaz. gialla;
(2) D'allevamento intensivo;
(3) D'allevamento intensivo a terra;
(4) Uova fresche per uso alimentare: da
produttore a grossista, merce franco
luogo di produzione, guscio bianco, proveniente da allevamento industriale,
franco luogo di produzione, alla rinfusa.
Uova a guscio rosso, maggiorazione di
L. 3 per uova superiori a gr 60; L. 2 per
uova da 45 a 50 gr (ultima settimana di
rilevazione). Uova prezzi nominali;
(5) Mute di Berberia;
(6) Prezzi ufficiale accertati dalla commissione consultiva della Camera di
commercio di Milano presso la sala
contrattazioni della SO.GE.MI. Prima
scelta (cat. A), Iva esclusa, reso base
Milano per pronta consegna e pagamento;
(7) Reso Base Milano;
(8) Destinato esclusivamente al consumo diretto; da produttore ad utilizzatore finale, franco partenza, Iva esclusa;
(9) In cisterna, +4˚C;
(10) In imballi da 20 kg, - 18˚C;
(11) In base al regolamento Cee
1511/96 del 29.7.96 (G.U. Cee L. 189
del 30.7.96),
le uova selezionate della Categoria A
sono classificate secondo le seguenti
categorie di peso.
(12) 100 pz;
(13) Parzialmente eviscerati a pigmenta-
zione;
(14) Prezzi nominali;
(15) Per merce a peso vivo al kg, di
produzione esclusivamente nazionale resa sul luogo di produzione, a pronta
consegna e pagamento Iva escl.;
(16) Per merce imballata, selezionata,
posta f.co centro imballaggio, al pezzo,
Iva esclusa;
(17) Senza le frattaglie.
OVINI/EQUINI
(1) Peso vivo, f.co mercato bestiame
Modena;
(2) F.co stalla allevatore, al netto di
ogni imposta o gravame;
(3) Da grossista a dettagliante, Iva esclusa;
(4) Senza pelle, prod. Locale;
(5) Carne macellata a norma Cee, f.co
partenza Milano e provincia, pagamento in contanti Iva esclusa;
(6) Senza testa e frattaglie;
(7) Con testa e frattaglie;
(8) Senza testa e frattaglie, età inf. a 1
anno.
CASEARI
14-20 MARZO 2014
EURO/Q
VAR. %
SETT.
MODENA
(Quotazioni del 3/3/2014)
DERIVATI DAL LATTE
(Pr. f.co luogo prod.)
Zang.to cr. fr. burrif.1 2,30 0,00
FORM. PARM.-REGG.
(Pr. f.co mag./vend.)
Qualità: scelto, 18 mesi 9,88 0,00
Qualità: scelto, 24 mesi 10,50 0,00
(Forme scelte)2
Prod. fino a 30 m. e oltre 12,08 0,00
NOVARA
(Quot. del 3/3/2014, f.co cas.)3
DERIVATI DAL LATTE
Zang.to cr. fr. burrif. 2,75
Burro pastorizzato 2,90
Gorg. piccante fresco4 4,90
Gorg. piccante maturo4 7,13
Gorg. dolce fresco5 4,35
Gorg. dolce mat.5 6,15
Siero gorg. fr. euro/100 lt 2,50
-3,51
-3,33
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
EURO/Q
VAR. %
SETT.
–
Pura panna11 n.q.
Risp. Class. Cee n.q.
–
Zang.to cr. fr. burrif. n.q.
–
Siero di latte12 10,50 0,00
FORMAGGI13
GRANA PADANO
Stag. min. 15 mesi 8,20
Stag. min. 12 mesi 7,70
Stag. min. 10 mesi 7,20
PROVOLONE
Merce fresca 5,38
Stag. oltre 3 mesi 5,63
MONTE VER.SE DOC
A latte intero 5,69
D'allevo fresco 6,15
Mezzano 7,05
Vecchio 8,50
LATTE SPOT (IN CIST., F.A.)
Nazionale crudo 4,30
Est. tit. 3,5% (Ger.-Aus.) 4,05
Magro past. tipo 0,03 2,18
Panna di centr. 40% 17,90
-0,61
-0,65
-1,37
0,00
0,00
-1,73
-0,81
0,00
1,19
-2,27
-3,57
-8,42
-0,56
CUNEO
PESCARA
(Quot. del 3/3/2014, pr./gr.)
PARM. REGG. SCELTO
Produzione 1
Produzione 2
GRANA PAD. SCELTO
Produzione 1
Produzione 2
PECORINO
Nostrano
Sardo 8/10 m. stag.
PROVOLONE
Dolce
Stag. oltre 6 mesi
BURRO
(Prod./gros. f.co arr.)
Extra pani kg 1 e olt.
Extra pani gr 100/500
Extra p. kg 10 e olt.
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
THIENE
(Quot. del 3/3/2014, f.co cas.)6
PRODOTTI CASEARI
Burro di affioramento n.q.
Zang.to cr. fr. burrif. n.q.
Atto a div. Asiago pres. n.q.
Asiago pres. Dop n.q.
Atto a div. Asiago All.7 n.q.
Asiago Allevo Dop vec.8 n.q.
Atto a div. G.P. 6/9 mesi n.q.
G. Pad. Dop >12 mesi n.q.
Siero di latte n.q.
Latticello n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
VERONA
(Quotazioni del 10/3/2014)
BURRO9
Pura pan. aff. past.10
Di siero
n.q.
n.q.
–
–
(Quot. del 4/3/2014, f.co cas.)
BURRO
(Pani da 25 kg e olt. non conf.)
Di centrifuga di latte 3,65
Di affioramento n.q.
Di siero centrifugato 3,05
FORMAGGI
(I q. forme scelte non conf.)
GRANA PADANO
31/90 giorni n.q.
1 anno di stagionatura 8,50
ROBIOLA
Delle Langhe 5,10
Comune 5,10
GORGONZOLA
Fresco 6,00
Maturo con 2 mesi stag. 6,30
ITALICO
Fresco 5,50
Maturo (1 mese stag.) 5,50
5,50
CRESCENZA
FONTAL
Fuori sale 6,20
Maturo 6,85
FORMAGGI D.O.P.
Bra Duro 8,60
Bra Tenero 7,60
Raschera 7,60
Toma piemontese 7,60
Castelmagno 9,90
Murazzano 9,90
0,00
–
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
CREMONA
(Quotazioni del 5/3/2014)
BURRO
Burro pastorizzato 3,40 0,00
Zang.to cr. fr. burrif. n.q.
–
Burro15 n.q.
–
PROVOL. VALPADANA
<3 mesi stag.ra 5,63 0,00
>5 mesi stag.ra 5,88 0,00
PROVOLONE
<3 mesi stag.ra 5,45 0,00
>5 mesi stag.ra 5,70 0,00
16
GRANA
Stag. 60/90 gg. f.sale n.q.
–
GRANA PADANO17
Stag.ra di 9 mesi 7,40 0,00
Stag.ra 12/15 mesi 7,95 -0,63
Stag.ra >15 mesi 8,50 0,00
LATTE SPOT (F.P.; A 60 GIORNI)
Latte nazionale crudo
Periodo: 1-15 febbraio 0,45 -4,26
Periodo: 16-28 febbraio 0,44 -4,35
Latte estero past. (3,6% gr. su p/v)
Francese n.q.
–
Tedesco n.q.
–
Latte estero scremato n.q.
–
PARMA
(Quotazioni del 7/3/2014)
DERIVATI DAL LATTE
Zang.to cr. fr. burrif.
FORM. PARM.-REGG.
Prod. 1/1-30/4 2009
Prod. 1/5-31/12 2009
GRANA PADANO19
Burro di affioramento
Zang.to cr. fr. burrif.
Stag.ra 9 mesi
Stag.ra 12/15 mesi
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
Fuori sale
Maturo
n.q.
n.q.
–
–
Magro
n.q.
–
QUARTIROLO
CRESCENZA
MASCARPONE
TALEGGIO
SIERO DI LATTE
PIACENZA
(Quot. del 5/3/2014, f.co cas.)
FORM. GRANA PAD.
Fr. part. st. 12/15 m. n.q.
Fr. part. st. 9 mesi n.q.
PROVOLONE TIPICO
Fresco (6 set. f. sale) n.q.
Stag.to 4 mesi n.q.
Stag.to fresco20 n.q.
Stag.to 3 mesi n.q.
Burro16 n.q.
Zang.to cr. fr. burrif. n.q.
Siero di latte (q.le)21 n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
MANTOVA
(Quotazioni del 6/3/2014)
GRANA PADANO
Stag. 10 mesi 7,30 -0,68
Stag. da 14 a 16 mesi 8,20 -0,61
Stag. di 20 mesi e oltre 8,70 -0,57
PARMIG. REGGIANO
Stag. 12 mesi 8,90 -0,56
Stag. fino a 18 mesi 9,93 -0,50
Stag. fino a 24 m. e oltre 10,55 -0,47
BURRO MANT. AL KG
Pastorizzato n.q.
–
Classificazione Cee 3,50 0,00
Siero di latte al kg 25,00 0,00
22
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
(Quot. del 6/3/2014, f.co cas.)
DERIVATI DAL LATTE
Burro di affioramento n.q.
Zang.to cr. fr. burrif. n.q.
FORMAGGIO ASIAGO
Atto a div. Pr. (latte int.) n.q.
Atto a div. d'All. fresco n.q.
Dop Mezzano23 n.q.
–
–
–
–
–
PREZZI DEL LATTE SPOT
Var. %
Latte nazionale in cisterna
0,442
1-15 marzo
Latte scremato 0,03
0,265
16-28 febbraio
Latte estero 3,6% grasso (p./s.) pastorizz.
16-28 febbraio
–
–
–
Dop Vecchio24
Fresco
Maturo, di I scelta
Prezzi al chilo franco arrivo; Iva esclusa; rilev. mensili
16-28 febbraio
n.q.
n.q.
n.q.
Francese
Tedesco
16-28 febbraio
16-28 febbraio
EURO/Q
GORGONZOLA
VICENZA
0,00
0,00
2,70 0,00
n.q.
–
2,30 0,00
VAR. %
SETT.
EURO/Q
PAVIA
(Quotazioni del 136/2012)
LATTICINI18
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
VAR. %
SETT.
Prod. 2006 l. gen.-apr. n.q.
–
Prod. 2006 set.-dic. n.q.
–
Prod. 2007 gen.-apr. 11,68 0,00
Prod. 2006 - I stag. n.q.
–
Siero di latte 0,43 0,00
0,00
0,00
0,00
REGGIO EMILIA
(Quotazioni del 5/3/2014)
DERIVATI DAL LATTE
Zangolato creme fr.
Burro Reggiano14
FORM. PARM.-REGG.
Prod. 2005 gen.-dic.
EURO/Q
0,417
0,430
1-15 marzo
1-15 marzo
0,415
-6,11
0,230
-13,21
0,380
0,390
-8,87
-9,30
n.q.
BOLOGNA
FIRENZE
(Quot. del 4/3/2014, gr./det.)26
PRODOTTI CASEARI27
Bur. lom.emil. pacc.ti 4,70 0,00
Margarina industriale 1,08 0,00
Margarina tav. pac.ti 1,33 0,00
Parm-reg. scelto 2010 13,45 0,00
Parm-reg. scelto 2009 14,50 0,00
Form. grana fr (retin) 10,05 0,00
Form. Pad. scelto28 9,85 0,00
Form. pecorino fr. 9,25 0,00
Form. pec. abbucc. 10,35 0,00
Pecorino romano29 9,10 0,00
Form. misto pec./vac. 7,35 0,00
Caciotta 6,50 0,00
Emmenthal sviz. 1/4 8,25 0,00
Emm. altre prov. est. 5,35 0,00
Mozzar. fior di latte 6,28 0,00
Mozzar. Mista30 6,95 0,00
Prov.ne 4/4 (tutto burro) 7,60 0,00
Stracchino I qualità 6,80 0,00
Stracchino II qualità 5,80 0,00
Form. tipo italico 7,35 0,00
Form. tipo italico q.sup. 5,80 0,00
Gorgonzola I qualità 9,10 0,00
Gorgonzola II qualità 6,20 0,00
LATTE STERILIZZATO31
(Prezzi cad.)
Parz. screm. 1/2 l.32 0,49 0,00
Parz. screm. 1 l. 0,78 0,00
Scremato 1/2 l. 0,35 0,00
Scremato 1 l. 0,59 0,00
Intero (conf. litro) 0,86 0,00
LATTE FRESCO
(F.co stalla pr. Iva esc., gras. 3%, hl)
Intero 41,60 0,00
MILANO
2,90
3,50
3,70
2,70
1,76
EURO/Q
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
VAR. %
SETT.
Siero latte screm.34 22,25 0,00
Latticello uso zoot.35 8,75 0,00
–
(Quot. del 6/3/2014, al kg)
PRODOTTI CASEARI
Burro di affioramento 2,30 0,00
P.R. 2010 1/1-30/4 f. s. n.q.
–
P.R. 2010 1/5-31/8 f. s. n.q.
–
P.R. 2010 1/9-31/12 10,45 0,00
P.R. 2011 1/5-31/8 9,90 0,00
Caciotta a pasta ten. 5,75 0,00
Caciotta a pasta dur. 5,80 0,00
Form. misto pecora 6,30 0,00
Casatella 5,10 0,00
Ricotta di siero 2,00 0,00
Ricotta aggiunta latte 2,55 0,00
Ricotta misto pecora 2,35 0,00
Siero lat. uso zoot.25 n.q.
–
(Quotazioni del 3/3/2014)
BURRO E CREMA LATTE
(F.co cas., cont. Iva esc., kg)
Burro pastorizzato
Di crema latte16
Di centrifuga
Zang.to cr. fr. burrif.
Crema di latte33
(Fonte: Camera di commercio di Lodi)
VAR. %
SETT.
21
FORMAGGI36
PARMIG. REGGIANO
(Frazione di partita)
Stagionatura 24 mesi 11,03 0,00
Stagionatura 18 mesi 10,28 0,00
Stag. 12 mesi e oltre 8,83 0,00
GRANA PADANO
Stag.ra 15 mesi 8,33 0,00
Stag.ra 9 mesi 7,25 0,00
Stag. 60/90 gg f.sale 5,83 0,00
PROV.NE VALPADANA
<3 mesi di stag. 5,73 0,00
>3 mesi 5,98 0,00
ASIAGO I SCELTA
D'all. mez. 60/90 gg. 6,15 0,00
Press. a latte intero 5,20 0,00
GORGONZOLA
Fresco 4,05 0,00
Maturo I scelta 5,50 0,00
ITALICO
Fresco 4,50 0,00
Maturo 5,33 0,00
TALEGGIO
Fresco da salare 4,40 0,00
Fresco fuori sale 4,60 0,00
Maturo 5,35 0,00
QUARTIROLO
Lombardo 5,00 0,00
CRESCENZA
Matura 4,48 0,00
MOZZARELLA37
Conf. (125 gr. circa) 4,75 0,00
4,25 0,00
MASCARPONE
BRESCIA
(Quotazioni dell'8/3/2014)
FORM. ALLA PROD.38
Grana merce fresca39
GRANA PADANO
Stag.ra da 9 mesi
Stag.ra 12/15 mesi
PROVOLONE VALPADANA
(Pr/stag, f.co l. stag)
40 gg fuori sale
3/4 mesi stag.ra
PROVOLONE
40 gg fuori sale
3/4 mesi stag.ra
TALEGGIO
Taleggio tipico fr40
ITALICO
Fresco fuori salamoia
ROBIOLA
CRESCENZA
Latte intero fuori sale
GORGONZOLA
Fresco
QUARTIROLO
Lombardo
n.q.
–
7,45 -0,67
8,45 -0,59
5,75
6,00
–
–
n.q.
n.q.
–
–
4,63 0,00
4,58 0,00
4,22 0,00
3,99 0,00
3,93 0,00
4,85 0,00
CONSERVE
EURO/Q
VAR. %
SETT.
EURO/Q
POM. CUBETTATI
FIRENZE
Pn gr 400
(Quotazioni del 4/3/2014)
–
(Quotazioni del 7/3/2014)
POM.
Doppio for. nom. 5/1
Doppio for. nom. 1/21
Doppio in tubetti2
POM. PELATI N. SAL.
F.n. 3/1 (p.n. kg 2,6)
Sc. Fn 1/1 pn gr 800
Sc. Fn 1/2 pn gr 400
n.q.
PARMA
CONSERVE ALIMEN.
CONCENTRATO
VAR. %
SETT.
n.q.
–
1,40 0,00
0,74 0,00
2,11 0,00
0,90 0,00
0,60 0,00
TRIPLO
CONCENTRATO
MERCATO N.LE
(Res. refr. min. 36%)
Fusti ster./simil. pn
Bar. marca 1/2 kg n.
Tub. marca 280 pn.
Tub. marca 185 pn.
EURO/Q
ESPORTAZIONE
(Res. refr. min. 37%)
Fusti ster./simil. pn
Bar. marca 5/1 kg n.
Tub. marca 100 pn.
Tub. marca 200 pn.
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
DOPPIO CONCENTR.
1,22
0,82
0,79
0,53
0,00
0,00
0,00
0,00
MERCATO N.LE
(Res. refr. min. 28%)
Fusti sterili o similari 0,95 0,00
Sacchi st. pn 10 kg 10,38 0,00
Sacchi st. pn 20 kg 20,88 0,00
EURO/Q
VAR. %
SETT.
Bar. m. 1/5 kg nom.
Bar. m. 1/2 kg nom.
Bar. m. 4/4 kg nom.
Bar. m. 5/1 kg nom.
Tub. m. 130 g. pn
0,31
0,74
1,39
2,87
0,41
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
ESPORTAZIONE
(Res. ref. min. 29%)
Fusti st./sim. pn CB
Fusti st./sim. pn HB
Bar. m. 1/5 kg nom.
Bar. m. 1/2 kg nom.
Bar. m. 4/4 kg nom.
Bar. m. 5/2 kg nom.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
EURO/Q
Bar. m. 3/1 kg nom.
Bar. m. 5/1 kg n. CB
Bar. m. 5/1 kg n. HB
Tub. m 150 g pn
Tub. m. 200 g pn
SEMPLICE CONC.
(Res. refr. min. 22%)
ESPORTAZIONE
Fusti st/sim. pn HB
SEMICONCENTRATO
(Passata)
MERC. N.LE E ESPORT.
Fust. st. re. ref. 10%
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
EURO/Q
Bottiglie 70 g pn
POLPA DI POMODORO
(Pomodori triturati)
0,50 0,00
MERC. N.LE E ESPORT.
(Res. Refratt. 6)
0,63 0,00
n.q.
VAR. %
SETT.
–
Fusti ster. e sim pn
Sacchi st. pn 8 kg
Sacchi st. pn 10 kg
Sacchi st. pn 10 kg
Bar. m. 1/2 kg nom.
Bar. m. 4/4 kg nom.
Bar. m. 3/1 kg nom.
Bar. m. 5/1 kg nom.
0,53
n.q.
5,66
n.q.
0,41
0,68
1,53
2,48
0,00
–
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
NOTE CASEARI E CONSERVE
CASEARI
(1) Della provincia di Modena, destinato a ulteriore lavorazione, raffreddato e
conservato a temperatura inferiore a
4˚C, materia grassa min. 82%, residuo
secco magro max 2%, acidità max. 1%;
(2) Stagionatore, grossista, dettagliante, f.co magazzino acquirente;
(3) Merce nuda, contenuto dei grassi
secondo la prescrizione di legge, Iva
esclusa al kg.
Le forme di gorgonzola devono recare
impresso il marchio del Consorzio di Tutela;
(4) Naturale a lavorazione tradizionale;
(5) A lavorazione con fermenti selezionati;
(6) Caratteristiche: Burro: prodotto fresco, contenuto di sostanza grassa non
inferiore all'85% di lavorazione perfetta, con acidità non superiore all'1%.
Zangolato di creme fresche: prodotto
semilavorato derivato dalle creme di
produzione di formaggi con più di 60
gg. di maturazione; Formaggio a denominazione d'origine Asiago: prodotti ottenuti con il sistema tradizionale di
lavorazione ed aventi le caratteristiche
di cui al DPR 21 dicembre 1978: Asiago
pressato: formaggio grasso a pasta semicotta, prodotto esclusivamente con
latte di vacca di due mungiture o di
una sola, ad acidità naturale o indotta
con aggiunta di fermenti - contenuto
minimo in grasso sulla sostanza secca
44%.
Asiago d'allevo: formaggio semigrasso a
pasta semicotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture o
di una sola, ad acidità naturale o indotta
con aggiunta di fermenti - contenuto
minimo in grasso sulla sostanza secca
44%.
(7) Per merce da 3 a 5 mesi;
(8) Per merce oltre i 12 mesi;
(9) Merce di produzione esclusivamente veronese, a pronta consegna e pagamento, posta sul luogo di produzione;
(10) Burro di pura panna fresca pastorizzata e lavorata giornalmente, assolutamente privo di fioretto, ben lavorato
e depurato del latticello, con un contenuto di sostanza grassa non inferiore
all'84%, di lavorzione perfetta, con acidità non superiore al 3%;
(11) Della montagna veronese pastorizzato;
(12) Secco tot. 5-6%;
(13) Per merce nuda, franco caseificio o
magazzino stagionatura, con un contenuto di grassi secondo le prescrizioni di
legge, a pronta consegna e pagamento;
(14) Class. Cee in blocchi da 25 kg;
(15) Crema di latte centrifugata e pastorizzata - reg. Cee n. 1547/87;
(16) Con bollo provvisorio di origine del
Grana Padano - in partite contrattate a
numero, con esclusione dello scarto termini di pagamento secondo l'uso corrente;
(17) Scelto 01 - da stagionatore franco
luogo di stagionatura - termini di pagamento secondo l'uso corrente;
(18) Contratti fra produttori e grossisti
e/o stagionatori, per merce scelta, nuda, con titolo minimo di grassi, secondo le prescrizioni di legge, Iva esclusa;
(19) Per vendita in partite;
(20) Sei settimane fuori sale;
(21) Residuoto lavoraz. a formaggio
grana e provolone;
(22) Caratteristiche: Burro: prodotto fre-
sco, contenuto di sostanza grassa non
inferiore all'85%, di lavorazione perfetta, con acidità non superiore all'1%.
Zangolato: prodotto semilavorato derivato dalle creme di produzione di formaggi con più di 80 gg. di maturazione.
Formaggi a denominazione di origine
Asiago: prodotti ottenuti con il sistema
di lavorazione ed aventi le caratteristiche di cui al Dpr 21 dicembre 1978.
Asiago pressato: formaggio grasso a
pasta semicotta prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture
o di una sola, ad acidità naturale o
indotta con aggiunta di fermenti - Contenuto minimo in grasso sulla sostanza
secca 44%. Asiago d'allevo: formaggio
semigrasso a pasta semicotta, prodotto
esclusivamente con latte di vacca di
due mungiture di cui una scremata per
affioramento e ad acidità naturale o
indotta con aggiunta di fermenti - Contenuto minimo in grasso sulla sostanza.
(23) Per merce da 4 a 6 mesi.
(24) Per merce oltre 12 mesi.
(25) In cisterna per 100 kg;
(26) F.co magazzino grossista, al netto
di ogni imposta e gravame;
(27) Per il contenuto in grassi dei formaggi quotati viene fatto riferimento
alla tabella A, legge 2/2/1939, n. 396;
(28) Produzione 1997/98 - 1998/99;
(29) F.co magazzino produttore;
(30) Di latte vaccino e bufalino;
(31) A lunga conservazione, in confezione tetrapak;
(32) Tit. gras. 1,5/1,8%;
(33) 40% sost. grassa;
(34) C/scotta 100 kg;
(35) 100 kg;
(36) F.co caseificio o magazzino stagio-
natura, merce nuda, contenuto dei grassi secondo la prescrizione di legge, pagamento in contanti, Iva esclusa, prezzi
al kg. N.B. Le forme devono recare
impresso il marchio dei rispettivi Consorzi di Tutela;
(37) Di latte vaccino;
(38) Contrattazioni tra produttori e
grossisti, merce nuda, posta al caseificio, salvo diversa indicazione;
(39) 2/3 mesi f.s. (con bollo provvisorio
d'origine del grana padano, in partite
contrattate a numero, con esclusione
dello scarto);
(40) Fuori salamoia.
CONSERVE
1) Rinfusa. Il prezzo massimo della farina di carne si intende per merce sgrassata; per quella di pesce, di produzione
cilena, per i grassi, f.co arrivo;
2) P. netto gr. 400.
22
OLI
E
VINI
14-20
MARZO
2014
OLIO
EURO/Q
VAR. %
SETT.
PESCARA
BARI
(Quotazioni del 3/3/2014)
EXTRA VERGINE OLIVA
Abruz. ac. max. 0,60 400,00 0,00
Abruz. ac. max. 0,80 285,00 0,00
Dop Aprutino-Pesc. n.q.
–
Altre z. ac. max. 0,6 307,50 0,00
Altre z. ac. max. 0,6 n.q.
–
D'OLIVA VERGINE
Abruz. ac. max. 2,00
Altre z. ac. max. 2,0
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
–
–
134,50
79,50
81,50
77,50
n.q.
0,00
0,00
0,00
0,00
–
(Quotazioni del 4/3/2014)
DI OLIVA
(Merce grezza prod.)
Extra vergine23
Vergine
Vergine corrente45
Vergine lampante
Raffinato6
DI SANSA DI OLIVA
Raff. ac. fino al 0,3%
2,85
2,25
n.q.
1,75
2,05
–
–
–
–
–
1,33
–
FIRENZE
RETTIFICATO
D'oliva (Raff. A)
Di sansa d'oliva (Raff. B)
OLIO DI SEMI
EURO/Q
VAR. %
SETT.
Arachide
Mais
Girasole
Soia
Vari
OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA
Dop Aprutino-Pesc.
Litri 0,50
Litri 0,75
Litri 5,00
5,25 0,00
7,25 0,00
n.q.
–
VERONA
(Quotazioni del 3/3/2014)
OLIVA CON CAR. LEX.
EXTRA VERGINE
Veneto 9,50 0,00
Garda Dop 10,00 0,00
Prod. italiana11 3,30 0,00
Prod. estera Spagna1 2,30 0,00
Prod. estera Grecia1 3,05 0,00
Oliva rettificato
2,07 0,00
Sansa rettificato1 1,34 -1,47
VAR. %
SETT.
EURO/Q
OLI RAFFINATI
(F.co arrivo cisterna)
Oliva raffinato
Sansa oliva raffin.
SANSA OL. GREGGIO
Ac. 5-10% a esano
Ac. 10-15% a esano
OLI DI SEMI
(F.co arrivo cisterna)
Vari e/o soia
Arachide
Girasole
EURO/Q
2,01 -0,99
1,32 0,00
n.q.
–
0,81 0,00
n.q.
–
1,31 0,00
0,85 1,20
IMPERIA
(Quot. del 4/3/2014, netto imp/grav.)
PRODUZIONE LOCALE7
EXTRA VERGINE
Oliva Igp Toscano8 n.q.
–
Ac. max 1% n.q.
–
PRODUZIONE PUGLIA
(F.co arrivo cisterna)
Extra vergine oliva9 3,40 0,00
Oliva ver. ac. max 2% n.q.
–
(F.co arrivo cisterna)
PRODUZ. LAZIO
Ex.v. ol. ac. max 0,8% n.q.
–
Verg. ol. ac. max 2% n.q.
–
PRODUZ. ABRUZZO
Ex.v. ol. ac. max 0,8% 3,40 0,00
Verg. ol. ac. max 2% n.q.
–
PROVENIENZE EST.
(Imp./gross. loc., in cisterna)
PROVENIENZA GRECIA
Ex.v. ol. ac. max 0,8% 2,98 0,00
Verg. ol. ac. max 2% n.q.
–
PROV. BORGAS
Ex.v. ol. ac. max 0,8% n.q.
–
ALTRE PROV. SPAGNA
Ex.v. ol. ac. max 1% 2,28 -1,09
(Quot. del 4/3/2014, pr./gr.)10
PRODUZIONE LOCALE
EXTRA VERGINE DI OLIVA
Organolett. perfetto11 n.q.
–
Ac. max. 1%
PRODUZIONE N.LE
OLIO DI OLIVA
Extra vergine ac. 0,8%
Sopraf. v.ac. max 2%
Fino vergine ac. 3%
Vergine ac. 2%
Raffinato ac. 0,5%
Lampante ac. 3/5
Lampante ac. 5/8
Sansa raff. ac. 0,5%
Sansa e oliva
Sansa grezzo12
DI SEMI (RAFFINATI)
Arachide
Mais
Girasole
Vinacciolo
VAR. %
SETT.
n.q.
–
3,15
n.q.
n.q.
2,40
1,98
1,78
1,73
1,38
1,38
n.q.
1,61
–
–
4,35
-2,47
-2,74
0,00
0,00
0,00
–
1,33 -1,12
0,88 0,00
0,88 6,06
n.q.
–
(Prezzi all’origine, dati in euro/kg)
SPAGNA
Quotazioni dal 26 febbraio al 5 marzo 2014
Prodotto
5 mar.
2,03
1,82
1,69
Prodotto
Var. % su
base annua
–
–
–
Var. %
2,03
=
1,89
-4,11
1,78
-4,88
GRECIA
Quotazioni dal 26 febbraio al 5 marzo 2014
26 feb.-5 mar.
Extravergine
Vergine
Lampante
Prodotto
26 feb.
19-26 feb.
2,77
0,70
2,08
=
1,88
=
TUNISIA
Quotazioni dal 26 febbraio al 5 marzo 2014
26 feb.-5 mar.
Extravergine bio.
Extravergine
Lampante
19-26 feb.
2,65
2,53
2,03
2,65
2,53
2,03
=
=
=
SOTTOPR. RAFF. OLI
Acido raffinaz. oliva
Di sansa
Di semi
PRODUZIONE ESTERA
OLIO D'OLIVA
SPAGNA
Ex.v. oliva Borjas14
Lamp. ac. max 2%
GRECIA
Ex.v. ol. Kalamata15
Lamp. ac. max 2%
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
2,68 0,00
1,95 0,00
2,88 0,00
n.q.
–
FOGGIA
(Quot. del 5/3/2014, Iva esc.)
OLI COMMESTIBILI
Ol. ex.v. ac. max 0,8% 3,05 0,00
Vergine ac. max 2% n.q.
–
Corr. ac. max 3,3% n.q.
–
Lamp. ac. max 2% n.q.
–
16
(Quot. del 4/3/2014, kg)
OLI VEGETALI GREZZI
Di semi di arachide
Di semi di girasole
Di germe di granot. (*)
Di soia delicitinato (*)
Di semi di colza (*)
Di lino industriale
OLI VEG. RAFF. ALIM.
Di semi di arachide
Di semi di girasole
Di germe di granot. (*)
Di semi di soia (*)
Di semi di colza (*)
Di Palma raff. fraz.
Var. % su
base annua
-4,5
-1,9
-16,0
Var. %
0,81 0,00
n.q.
–
MILANO
Var. % su
base annua
4,90
5,10
0,80
Var. %
2,79
2,08
1,88
Soia
Soia grezzo
VAR. %
SETT.
13
PREZZI INTERNAZIONALI DELL’OLIO
Extravergine
Vergine
Lampante
EURO/Q
n.q.
–
0,71 1,43
n.q.
–
0,75 2,73
n.q.
–
n.q.
–
1,30
0,82
n.q.
0,81
n.q.
0,97
-0,77
2,49
–
1,89
–
2,10
EURO/Q
VAR. %
SETT.
Di semi vari (*) n.q.
–
OLI D'OLIVA
Extravergine n.le 18,30 0,00
Extravergine com. 2,60 0,00
Rettificato 2,04 -2,40
Di sansa rettificato 1,37 0,00
PRODOTTI CONVENZIONALI
Olio gr. di germe di gran. 0,75 1,36
Olio gr. di semi di soia del. 0,79 3,96
Olio gr. di semi di colza n.q.
–
Olio raff. di germe di gran. 0,90 2,27
Olio raff. di semi di soia 0,84 3,08
Olio raff. di semi di colza 0,91 2,84
Olio raff. di semi vari 0,85 3,04
(*) Prodotti soggetti a etichettatura ai
sensi dei Reg. Ce 1829 e 1830 del
2003 sugli Ogm.
ROMA
(Quot. del 5/3/2014, fp, per 100 kg)
OLI D'OLIVA
EXTRA VERGINE
Prod. Lazio 4,75
In coltura biologica n.q.
(F.co arrivo Roma)
Prod. Umbria 5,75
Altre prov. naz. 3,30
Prov. estera 2,56
VERGINE
Fino a 2 gradi 2,16
2,07
DI OLIVA
1,37
DI SANSA
DI SEMI ALIM. RAFF.
Arachide 1,31
Semi vari 0,81
Soia 0,81
Mais 0,90
Girasole 0,84
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
-2,36
0,00
-1,50
1,25
1,88
0,00
2,45
VINI
EURO/Q
VAR. %
SETT.
ALESSANDRIA
(Quot. del 3/3/2014, al tenim.)
VENDEMMIA 2009
DA TAVOLA
Bianco
n.q.
–
Rosso n.q.
–
MPF
Uve arom. Bianche n.q.
–
Uve arom. Rosse n.q.
–
MONFERRATO DOC
Bianco
n.q.
–
Rosso
n.q.
–
Dolcetto 0,75 0,00
PIEMONTE
Grignolino n.q.
–
Chardonnay n.q.
–
PIEMONTE DOC
Cortese
n.q.
–
Barbera 0,60 0,00
Brachetto
n.q.
–
Moscato
n.q.
–
BARBERA
D'Asti
n.q.
–
BARBERA DOC
Del Monf. n.q.
–
Dei Colli T. n.q.
–
GRIGNOLINO DOC
Del Monf. C. n.q.
–
DOLCETTO DOC
D'Acqui
n.q.
–
D'Ovada 0,80 0,00
CORTESE DOCG
Di Gavi
n.q.
–
CORTESE DOC
Dell'Alto M.
n.q.
–
Dei Colli T.
n.q.
–
ALTRI VINI DOCG
Asti/M.Asti n.q.
–
Brachetto d'Acqui n.q.
–
EURO/Q
Bian. perg. gr 10,5/11
Bianco gr 11,5/12
Bianco Igt
Rosso gr 12/12,5
Rosso gr 13/14
Rosato gr 11/11,5
Rosso Sang. gr 11/11,5
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
VERONA
(Quotazioni del 3/3/2014)
PROV. VERONA7
(Prezzo al litro)
EURO/Q
Bianco da tav./Igt
Bard. Doc
Bard. Doc classico8
Valp. Doc
Valp. Doc classico8
Soave Doc
Soave Doc classico8
Garda Doc
Bianco custoz. Doc9
Valdad. rosso Doc8
Voldad. bianco Doc8
Durello Doc gr
Pinot g. Igt gr 12,5
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
EURO/Q
TOSCANO BIANCO
Prod. 2011 gr 10/11
Prod. 2010 11/12 gr
Prod. 2009 gr 10/11
Prod. 2009 11/12 gr
TOSC. SANGIOVESE
Prod. 2011 oltre gr 12
Rosso tav. R.1 (grd)11
Ettolitri commerc.
VAR. %
SETT.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
PESCARA
(Quot. del 3/3/2014, L./q.le)
PROD. 2010
VINI ABRUZZESI DOC
Montep. gr 12/12,5
Montep. gr 13/14
Montep. C. gr 12/13
Montep. C. gr 13,5/14
Trebb. gr 11,5/12
DA TAVOLA PROD. 2013
Bianco perg. gr 10/10,5
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
n.q.
–
VAR. %
SETT.
–
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
TREVISO
(Quot. del 4/3/2014, gr/100 lt+Iva)
ROSSI PIANURA
Cabernet
Del piave Doc
n.q.
–
VERDUZZO
Del Veneto gr 10/12 n.q.
–
Del Veneto gr 11/12 n.q.
–
Del Piave Doc n.q.
–
PINOT BIANCO
Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q.
–
Del Piave Doc n.q.
–
PINOT GRIGIO
Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q.
–
Del Piave Doc n.q.
–
CHARDONNAY
Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q.
–
PROSECCO
Del Veneto gr 10/11 n.q.
–
BIANCHI DI COLLINA
PROSECCO
Colli trev. gr 9,5/10,5 n.q.
–
Coneglian.-Vald. Doc n.q.
–
Sup. Cartizze Doc lt. 7,35 0,00
Mon. Colli Asol. Doc n.q.
–
MOSTI ARR. L. GR FEH.
(F.co arr. cen. util., ps 0,6x100kg)
Concentrato bianco n.q.
–
Concentrato rosso n.q.
–
Conc. rettif. n.le 7,15 0,00
FOGGIA
VALPOLICELLA
Amar. rec. prod. 2007
Amar. rec. prod. 2008
SOAVE
Recioto prod. 2003
Recioto prod. 2004
Recioto prod. 2005
Recioto prod. 2006
PROD. 2007 GR 11,5/12
(Quot. euro/grado litro)
Bardolino Doc
Bard. Doc. clas. sup.
Valpolicella Doc
Valp. Doc clas. sup.
Soave Doc
Soave Doc clas.
Garda Doc
Bianco custoza Doc
Valdadige rosso Doc
Voldadige bianco Doc
Durello Doc
Pinot grigio Igt
Igt base spumante
Pinot bianco e Chard.
PROD. 2010
Rosso da tav./Igt
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
n.q.
–
Igt base spumante
Igt Pinot bianco
n.q.
n.q.
–
–
FIRENZE
10
(Quotazioni del 4/3/2014)
VINI TOSCANI
Chianti 2008 n.q.
–
Chianti 2009 n.q.
–
Chianti 2010 n.q.
–
Chianti 2011 17,25 0,00
Chianti classico 2008 n.q.
–
Chianti classico 2009 n.q.
–
Chianti classico 2010 20,00 0,00
Chianti classico 2011 20,50 0,00
DA TAVOLA ROSSO
(Prezzo per grd)
Prod. 2011 gr 10/11 n.q.
–
Prod. 2010 11/12 gr n.q.
–
Prod. 2009 gr 10/11 n.q.
–
Prod. 2009 11/12 gr n.q.
–
TOSCANO ROSSO
Prod. 2011 gr 10/11 n.q.
–
Prod. 2010 11/12 gr n.q.
–
Prod. 2009 gr 10/11 n.q.
–
Prod. 2009 11/12 gr n.q.
–
COMUNE
DA TAVOLA
Gr 10/11
MERLOT
Del veneto gr 9,5/11
Del veneto gr 11/12
Del Piave Doc
CABERNET
Del Veneto gr 11/13
Del Piave Doc
RABOSO
Rosso gradi 9/11
Rosato gr 9,5/11
Rossis. del Veneto
Del Piave Doc
ROSSI DI COLLINA
MERLOT
Colli tr. gr 10,5/12,5
Mon. Colli Asol. Doc
CABERNET
Colli tr. gr 11,5/12,5
Mon. Colli Asol. Doc
BIANCHI PIANURA
COMUNE DA TAVOLA
Gr 9/11
EURO/Q
TOCAI
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
MODENA
(Quotazioni del 3/3/2014)
SFUSI INGROSSO
(F.co cant. vend.)1
Lambr. Sorbara Doc
Lambr. Salamino2
Lambr. Grasparos.3
Reno Doc Montuni
Lambr. Grasparra4
Lambr. di Modena
Lambr di Modena5
Bianco uva lambr.6
Rossis. I qual. norm.
Rossis. I qual. desol.
Bianco Castelfranco
Bianco Trebb. MO
EURO/Q
n.q.
–
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
n.q.
n.q.
–
–
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
–
–
–
–
5,55 0,00
n.q.
–
n.q.
–
5,90 0,00
n.q.
–
(Quot. del 5/3/2014, da tavola)
BIANCO
Comune n.q.
–
S. Severo n.q.
–
DOC
Bianco 11,5 gr n.q.
–
Rosato 12 gr n.q.
–
Rosso 12 gr n.q.
–
NUOVA PROD.
ROSSO
Cerignola n.q.
–
Ortanova 4,65 0,00
S. Ferdinando 13/14 n.q.
–
S. Ferdinando 14/15 n.q.
–
ROSATO
Ortanova n.q.
–
MOSTO
Muto rosso n.q.
–
Bianco n.q.
–
VICENZA
(Quot. del 5/3/2014, Grado/lt.)
VINI COMUNI12
ROSSO
Caber. gr alc.c.11/12 n.q.
Merlot gr alc.c.10/11 n.q.
Merlot gr alc.c.11/12 n.q.
BIANCO NOSTRANO
Gr alc. compl. 10/11 n.q.
Gr alc. compl. 11/12 n.q.
DOC
Gambellara13 n.q.
Gambellara sup.14 n.q.
Rec. Gamb.14 (litro) n.q.
COLLI BERICI13
Gambellara (o Garg.) n.q.
Tocai rosso n.q.
Sauvignon n.q.
Pinot bianco n.q.
Merlot n.q.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
VAR. %
SETT.
n.q.
–
BOLOGNA
(Quotazioni del 6/3/2014)
VINI
(F.co part. prod. Tav. L/grx100 l.)
Bianco gr 10/12 5,85
Rosso gr 10/12 6,05
(Tav. n. vitig. Igt, L/gr x 100 l.)
Bianco gr 10/12 n.q.
B. ferm. fr. gr 9,5/12 6,25
Rosso gr 10/12 n.q.
(Doc sf. gros. quant., L./lt.)
Albana di R. (Docg) n.q.
Trebbiano di Rom. 0,80
Sangiovese di Rom. 0,98
Reno Montuni 0,90
Reno Pignoletto 0,95
Reno Bianco 0,73
(Doc in cont.<60 l., imb. esc., L./lt.)
Trebbiano di Rom. 1,55
Sangiovese di Rom. 1,65
Colli Bolog. Bianco 1,55
Colli Bolog. Pignol. 1,80
Colli Bolog. Pinot. B. 1,80
Colli Bolog. R. italico n.q.
Colli Bolog. Sauvign. 1,80
Colli Bolog. Barbera 1,88
Colli Bolog. Caber. S. 2,13
Colli Bolog. Merlot 1,93
Colli Bolog. Chardon. 1,80
Reno Montuni 1,40
Reno Pignoletto 1,80
Reno Bianco 1,30
Colli d'Imola rosso 1,65
Colli d'Imola bianco 1,55
Colli d'Imola Sangiov. 1,65
Colli d'Imola Cab.S. 1,80
Colli d'Imola Barbera 1,80
Colli d'Imola Trebb. 1,55
Colli d'Imola Pignol. 1,80
Colli d'Imola Chard. 1,80
Albana Rom. (Docg)15 11,50
0,00
0,00
–
0,00
–
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
BRESCIA
(Quot. dell'8/3/2014, pr./gr.)16
DOC BRESCIANI19
Botticino 4,50
TERRE DI FRANCIAC.
Rosso 5,20
Bianco 5,00
Franciacorta vsqprd 10,25
Cellatica 3,75
Cellatica superiore 4,75
Lugana 5,40
Lugana superiore 7,50
LUGANA SP. VSQPRD
Met. tradiz. - Class. 8,75
Metodo Charmat 6,75
San Martino Battag. 5,00
S. Mart. Battag. liq. 15,50
GARDA
Chardonnay 4,50
Riesling 4,50
Marzemino n.q.
Cabernet n.q.
Sp. rosé vsqprd trad. n.q.
GARDA CLASSICO
Bianco n.q.
Chiaretto n.q.
Rosso n.q.
Rosso superiore n.q.
Groppello n.q.
Groppello riserva n.q.
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
–
–
–
–
–
–
–
–
–
NOTE OLI E VINI
OLI
(1) In fusti o cisterne - da produttore a
confezionatore;
(2) Ac. fino all'1%;
(3) Ac. fino al 2%;
(4) Ac. fino al 3,3%;
(5) Ac. base 3,3% max 5%;
(6) Ac. fino al 0,5%;
(7) Provincia di Firenze - prezzi per
partite da produttore f.co luogo di produzione a grossista;
(8) Ac. max 0,6%;
(9) Ac. max 1%;
(10) F.co Imperia, pronta consegna e
pagamento, Iva e provvigioni escluse;
(11) Da pressione morbida a freddo ac.
max 0,5%;
(12) Ac. base 5/10;
(13) Oleine;
(14) Ac. 0,2/0,3%;
(15) Ac. 0,5/0,6%;
(16) Vagone o autotreno o cisterna completi, per pronta consegna e pagamento, escluso imballaggio e Iva per merce
sana, leale e mercantile. I prezzi si intendono per merce resa franco Milano.
VINI
(1) Per quantitativi non inferiori a una
cisterna;
(2) Di S. Croce Doc;
(3) Di Castelvetro Doc;
(4) Dolce;
(5) Rosato;
(6) Di Modena venificato;
(7) Per merce grezza, f.co autocisterna
alla cantina del produttore; pagamento
entro 60 gg;
(8) Gr 10,5/12;
(9) Gr 11/12;
(10) Prezzo per hl, al netto di ogni imposta o gravame. Per i vini i prezzi devono
intendersi effettivi, semprechè non esista
l'annotazione quotazioni nominali;
(11) Grado medio 10,5;
(12) Da produttore a grossista per merce
f.co cantina venditrice;
(13) Gr alc. min. compl. 11;
(14) Gr alc. min. compl. 12;
(15) Prezzo per bottiglia, vetro compreso;
(16) Contrattazioni fra produttore e grossista, f.co cantina del produttore su autocisterna prod. 2000;
(17) Vini Doc - f.co cantina produttore in
bottiglie classiche cl. 75, cartonate, vetro
compreso.
ORTOFRUTTA
14-20 MARZO 2014
23
LE PRINCIPALI PIAZZE EUROPEE
Le rilevazioni si riferiscono al prezzo prevalente; euro al chilogrammo e variaraz% rispetto alla setiimana precedente
LUNEDÌ 103 MARZO
PRODOTTI
VARIETÀ
MILANO
PROV.
PREZZO
AMBURGO
VAR.%
PROV.
PREZZO
MONACO
VAR.%
PROV.
PREZZO
RUNGIS
VAR.%
PROV.
PREZZO
LIONE
VAR.%
PROV.
PREZZO
VAR.%
ORTAGGI
CIPOLLE
TONDE DORATE
ITALIA
0,43
-4,44
SPAGNA
0,46
-2,13
SPAGNA
0,46
=
FRANCIA
0,35
=
SPAGNA
1,40
LATTUGHE
ICEBERG
SPAGNA
0,80
-
SPAGNA
0,80
-
SPAGNA
0,90
-
FRANCIA
1,14
-
SPAGNA
1,70
-
MELANZANE
OVALI
SICILIA
1,30
44,44
OLANDA
1,65
10,00
OLANDA
1,80
-4,26
SPAGNA
1,20
-20,00
ITALIA
0,78
-
PEPERONI
QUADRATI ROSSI
SPAGNA
1,60
-5,88
SPAGNA
1,85
2,78
SPAGNA
1,85
12,12
SPAGNA
1,70
=
FRANCIA
1,85
-
POMODORI
TONDI LISCI ROSSI A GRAP.
SICILIA
1,30
23,81
OLANDA
2,35
2,17
OLANDA
3,00
=
SPAGNA
1,70
13,33
SPAGNA
0,75
-44,44
SEDANI
DA COSTA VERDI
ITALIA
0,75
-
GERMANIA
0,65
-
SPINACI
RICCI
ITALIA
1,70
30,77
ITALIA
2,05
-4,65
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
SICILIA
0,75
25,00
SPAGNA
n.q.
-
GERMANIA
0,58
-
ITALIA
0,80
-
P.V.N.
n.q.
-
ITALIA
1,65
=
FRANCIA
2,00
-4,76
FRANCIA
1,55
-16,22
ITALIA
1,00
-
SPAGNA
0,80
=
SPAGNA
0,60
-14,29
ITALIA
1,25
=
FRANCIA
1,95
=
SPAGNA
1,00
-
SPAGNA
0,80
-
SPAGNA
0,80
-
FRANCIA
0,60
-
FRUTTA
ACTINIDIA
HAYWARD
ITALIA
1,30
=
ARANCE
NAVELINA
SPAGNA
0,55
-
FRAGOLE
-
ITALIA
2,50
=
LIMONI
-
SICILIA
0,90
5,88
MELE
GOLDEN DELICIOUS
ITALIA
0,62
PERE
ABATE FETEL
EMILIA R.
1,30
ITALIA
1,38
6,15
SPAGNA
0,73
-
ITALIA
4,00
8,11
ITALIA
3,70
=
SPAGNA
2,50
38,89
ITALIA
1,65
-
SPAGNA
1,02
5,15
SPAGNA
0,97
=
SPAGNA
1,10
4,76
SPAGNA
n.q.
-
=
GERMANIA
0,78
=
GERMANIA
1,00
=
FRANCIA
0,85
=
FRANCIA
n.q.
-
=
ITALIA
1,58
=
ITALIA
1,55
=
FRANCIA
n.q.
-
ITALIA
n.q.
-
OSSERVATORIO NAZIONALE DEI PREZZI ALL’INGROSSO
Quotazioni prevalenti rilevate nei principali mercati e var. % sulla settimana precedente; prezzo euro al chilogrammo (salvo diversa indicazione), Iva esclusa – A cura del Consorzio Informercati – Coordinamento di Fabrizio De Giacomi
LUNEDÌ 10 MARZO
BOLOGNA
ROMA
MILANO
PRODOTTI
VARIETÀ
CALIBRO
IMBALL.
PROV.
EURO
VAR.%
PROV.
EURO
VAR.%
PROV.
EURO
VAR.%
ORTAGGI
VARIETA'
CALIBRO
IMBALLAGGIO
AGLI
BIANCHI
40-60
IN TRECCE
ITALIA
3,00
=
ITALIA
4.50
ITALIA
3,50
=
AGLI
BIANCHI
50-70
ALLA RINFUSA
SPAGNA
2,00
=
SPAGNA
2.50
SPAGNA
2,30
=
AGLI
ROSA
N.C.
ALLA RINFUSA
FRANCIA
6,00
=
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
ASPARAGI
VERDI
12-16
IN MAZZI
ITALIA
3,00
=
ITALIA
3.00
ITALIA
n.q.
ASPARAGI
VERDI
N.C.
IN MAZZI
CAMPANIA
2,50
=
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
BIETOLE
DA COSTA
N.C.
A PIU' STRATI
ITALIA
0,50
=
ITALIA
0.60
ITALIA
0,55
=
CARCIOFI
CON SPINE
7.5-9 CM
A PIU' STRATI
SARDEGNA
0,30
=
SARDEGNA
0.40
ITALIA
n.q.
CARCIOFI
ROMANESCO APOLLO
11-13 CM
IN MAZZI
ITALIA
0,60
-7,69
ITALIA
0.60
P.V.N.
n.q.
CARCIOFI
ROMANESCO APOLLO
9-11 CM
IN MAZZI
ITALIA
0,50
-16,67
ITALIA
0.50
P.V.N.
n.q.
CARCIOFI
VIOLETTO SENZA SPINE
6-7.5 CM
A PIU' STRATI
EGITTO
0,18
=
EGITTO
0.10
EGITTO
0,18
-10,00
CARCIOFI
VIOLETTO TEMA
6-7.5 CM
A PIU' STRATI
PUGLIA
0,40
=
PUGLIA
0.40
P.V.N.
n.q.
CARCIOFI
VIOLETTO TEROM
7.5-9 CM
A PIU' STRATI
ITALIA
0,35
=
ITALIA
n.q.
P.V.N.
n.q.
CAROTE
N.C.
ALLA RINFUSA
ITALIA
0,50
=
ITALIA
0.40
ITALIA
0,50
=
CAVOLFIORE
BIANCO
6 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
0,40
ITALIA
0.60
ITALIA
0,70
16,67
CAVOLFIORE
ROMANESCO
6 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
0,70
=
ITALIA
0.50
ITALIA
0,85
6,25
CAVOLI BROCCOLI
N.C.
VERTICALE FILMATO
PUGLIA
0,90
=
ITALIA
n.q.
PUGLIA
1,10
10,00
CAVOLI CAPPUCCI
BIANCHI
6 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
0,70
ITALIA
0.70
ITALIA
0,35
-12,50
CAVOLI VERZA
6 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
0,50
-16,67
ITALIA
0.50
ITALIA
0,50
=
CETRIOLI
14-21 CM
A PIU' STRATI
SICILIA
1,00
=
SICILIA
0.80
SICILIA
1,00
=
CICORIA WITLOOF
N.C.
VASSOI FILMATI
FRANCIA
1,30
=
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
CICORIA
BIANCA LUNGA DI MILANO
N.C.
MONOSTRATO
ITALIA
0,50
=
P.V.N.
n.q.
ITALIA
0,90
=
CICORIA
CATALOGNA A PUNTARELLE
N.C.
MONOSTRATO
ITALIA
0,70
=
ITALIA
0.80
ITALIA
0,80
=
CICORIA
CATALOGNA
N.C.
A PIU' STRATI
ITALIA
0,60
=
ITALIA
0.60
ITALIA
0,55
-8,33
CIME DI RAPA
N.C.
IN MAZZI A PIU' STRATI
ITALIA
0,80
=
ITALIA
0.80
ITALIA
n.q.
CIPOLLE
PIATTE BIANCHE
30-50
MONOSTRATO
ITALIA
1,40
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
CIPOLLE
TONDE BIANCHE
60-80
ALLA RINFUSA
ITALIA
0,70
=
ITALIA
0.60
ITALIA
0,58
=
CIPOLLE
TONDE DORATE
60-80
ALLA RINFUSA
OLANDA
0,45
=
OLANDA
0.60
OLANDA
0,38
CIPOLLE
TONDE ROSSE
60-80
ALLA RINFUSA
ITALIA
0,70
=
ITALIA
n.q.
ITALIA
0,55
=
CIPOLLOTTI
BIANCHI
N.C.
IN MAZZI
ITALIA
0,80
=
ITALIA
n.q.
ITALIA
0,90
-10,00
FAGIOLINI
PIATTI VERDI
N.C.
ALLA RINFUSA
MAROCCO
2,00
=
MAROCCO
2.50
MAROCCO
1,40
=
FAVE
N.C.
ALLA RINFUSA
ITALIA
1,80
=
ITALIA
1.80
ITALIA
2,00
5,26
FINOCCHI
10 PZ. (30X50) MONOSTRATO
ITALIA
0,90
=
ITALIA
0.75
ITALIA
0,75
-16,67
FUNGHI
PRATAIOLI BIANCHI
40-50
MONOSTRATO
ITALIA
1,60
=
ITALIA
1.60
ITALIA
1,85
=
INDIVIE
SCAROLA
8 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
1,40
=
ITALIA
0.40
ITALIA
1,90
=
LATTUGHE
CAPPUCCIO
6 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
1,20
=
ITALIA
0.60
ITALIA
0,80
-11,11
LATTUGHE
GENTILE
8 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
1,00
-9,09
ITALIA
0.60
P.V.N.
n.q.
LATTUGHE
ICEBERG
6 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
0,70
=
ITALIA
1.20
P.V.N.
n.q.
LATTUGHE
ROMANA
8 PZ. (30X50)
MONOSTRATO
ITALIA
1,30
=
ITALIA
0.70
ITALIA
0,75
-6,25
MELANZANE
CHIARE
N.C.
MONOSTRATO
SICILIA
1,50
50,00
SICILIA
1.20
SICILIA
1,10
=
MELANZANE
LUNGHE
N.C.
DOPPIO STRATO
SICILIA
1,70
SICILIA
n.q.
SICILIA
1,20
MELONI
GIALLI INVERNALI
1600-2000 GR. MONOSTRATO
BRASILE
1,30
=
BRASILE
1.15
BRASILE
n.q.
PATATE
P. BIANCA
40-60
ALLA RINFUSA
ITALIA
0,65
=
ITALIA
0.55
P.V.N.
n.q.
PATATE
P. GIALLA
40-60
ALLA RINFUSA
SICILIA
0,80
-5,88
P.V.N.
n.q.
SICILIA
0,73
-2,67
PATATE
ROSSE
40-60
ALLA RINFUSA
ITALIA
0,65
=
ITALIA
0.55
P.V.N.
n.q.
PEPERONI
LUNGHI GIALLI
N.C.
MONOSTRATO
SICILIA
2,20
10,00
SICILIA
1.80
SICILIA
1,95
-2,50
PEPERONI
LUNGHI ROSSI
N.C.
MONOSTRATO
SICILIA
2,20
10,00
SICILIA
1.60
SICILIA
1,95
-2,50
PEPERONI
QUADRATI GIALLI
GG (90-110)
ALLA RINFUSA
SPAGNA
1,80
=
SPAGNA
1.50
SPAGNA
1,70
=
PEPERONI
QUADRATI ROSSI
GG (90-110)
ALLA RINFUSA
SPAGNA
1,80
=
SPAGNA
1.30
SPAGNA
1,60
-5,88
PISELLI
VERDI SCURI
N.C.
ALLA RINFUSA
SPAGNA
2,20
P.V.N.
n.q.
SPAGNA
1,95
-4,88
POMODORI
CILIEGINI
MEDI
A PIU' STRATI
SICILIA
2,00
11,11
SICILIA
1.40
SICILIA
n.q.
POMODORI
COSTOLUTI TIPO MERINDA
57-67
DOPPIO STRATO
SICILIA
3,80
26,67
SICILIA
n.q.
SICILIA
3,40
13,33
POMODORI
COSTOLUTI VERDI
82-102
MONOSTRATO
SICILIA
1,90
11,76
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
POMODORI
CUORE DI BUE VERDI
82-102
MONOSTRATO
ITALIA
2,50
13,64
ITALIA
1.10
ITALIA
1,60
-5,88
POMODORI
DATTERINI
N.C.
IN VASCHETTE
SICILIA
3,40
6,25
SICILIA
3.00
SICILIA
3,00
=
POMODORI
TIPO PICCADILLY
N.C.
A PIU' STRATI
SICILIA
2,20
22,22
SICILIA
1.50
SICILIA
1,70
6,25
POMODORI
TIPO PIXEL
N.C.
ALLA RINFUSA
SICILIA
2,20
22,22
SICILIA
1.25
SICILIA
1,70
=
POMODORI
TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO
67-82
DOPPIO STRATO
SPAGNA
1,60
14,29
P.V.N.
n.q.
SPAGNA
1,30
18,18
POMODORI
TONDI LISCI VERDI
82-102
DOPPIO STRATO
MAROCCO
1,00
42,86
P.V.N.
n.q.
MAROCCO
1,20
26,32
POMODORI
TONDO SARDO
N.C.
ALLA RINFUSA
ITALIA
2,20
10,00
ITALIA
2.00
ITALIA
2,00
=
PORRI
40-60
ALLA RINFUSA
ITALIA
0,80
=
ITALIA
0.80
ITALIA
0,70
=
PREZZEMOLI
N.C.
IN MAZZI
ITALIA
1,00
=
ITALIA
0.30
ITALIA
1,20
-7,69
RADICCHIO
CICORINO MISTO
N.C.
ALLA RINFUSA
ITALIA
1,50
=
P.V.N.
n.q.
ITALIA
2,10
=
RADICCHIO
ROSSO LUNGO PRECOCE
N.C.
A PIU' STRATI
VENETO
1,10
=
P.V.N.
n.q.
VENETO
1,00
25,00
RADICCHIO
ROSSO SEMILUNGO
18 PZ. (30X50) MONOSTRATO
VENETO
1,50
=
P.V.N.
n.q.
VENETO
1,80
20,00
RADICCHIO
ROSSO TARDIVO
N.C.
A PIU' STRATI
VENETO
3,00
=
VENETO
4.50
VENETO
3,50
=
RADICCHIO
ROSSO TONDO
12 PZ. (30X50) MONOSTRATO
ITALIA
1,00
=
ITALIA
0.70
ITALIA
0,90
=
RADICCHIO
VARIEGATO
N.C.
MONOSTRATO
VENETO
2,70
=
VENETO
2.30
VENETO
2,50
13,64
RAVANELLI
TONDI ROSSI
N.C.
20 MAZZI
ITALIA
0,35
=
ITALIA
0.25
ITALIA
0,30
=
SALSOLA
AGRETTO
N.C.
IN MAZZI
ITALIA
2,00
=
ITALIA
2.50
ITALIA
3,00
SCALOGNO
COMUNE
N.C.
ALLA RINFUSA
FRANCIA
1,80
=
FRANCIA
2.30
FRANCIA
2,00
=
SEDANI
DA COSTA VERDI
MEDI
MONOSTRATO
ITALIA
0,50
=
ITALIA
0.60
ITALIA
0,75
=
SPINACI
RICCI
N.C.
ALLA RINFUSA
ITALIA
1,20
20,00
ITALIA
0.70
ITALIA
1,70
30,77
TOPINAMBUR
N.C.
ALLA RINFUSA
ITALIA
2,00
=
ITALIA
2.00
ITALIA
1,90
=
ZUCCHE
TONDE DELICA
MEDIE
MONOSTRATO
ITALIA
1,00
=
ITALIA
0.35
ITALIA
1,15
ZUCCHINE
COSTOLUTE
14-21 CM
A PIU' STRATI
ITALIA
n.q.
ITALIA
2.20
P.V.N.
n.q.
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
7-14 CM
MONOSTRATO
LAZIO
1,00
11,11
LAZIO
0.80
LAZIO
1,20
4,35
FRUTTA
0
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
ACTINIDIA
HAYWARD
100-110 GR.
ALLA RINFUSA
ITALIA
1,00
=
ITALIA
0.80
ITALIA
1,05
=
ACTINIDIA
HAYWARD
90-100 GR.
ALLA RINFUSA
ITALIA
0,80
=
ITALIA
0.70
ITALIA
0,90
ANANAS
GOLD
7 PZ. (40X60)
MONOSTRATO
COSTA RICA
0,90
=
COSTA RICA
0.70
COSTA RICA
0,85
=
ANANAS
GOLD
7 PZ. (40X60)
MONOSTRATO
COSTA RICA
1,20
=
COSTA RICA
1.40
COSTA RICA
1,25
-3,85
ARANCE
MORO
64-73 (8)
A PIU' STRATI
SICILIA
0,60
=
SICILIA
0.60
SICILIA
0,75
=
ARANCE
NAVEL LATE
70-80 (6)
A PIU' STRATI
SPAGNA
0,65
SPAGNA
0.45
ITALIA
n.q.
ARANCE
NAVEL LATE
77-88 (4)
ALLA RINFUSA CON FOGLIE
SPAGNA
0,90
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
ARANCE
TAROCCO
62-70 (9)
A PIU' STRATI
SICILIA
0,40
=
SICILIA
0.40
SICILIA
0,50
=
ARANCE
TAROCCO
64-73 (8)
A PIU' STRATI
SICILIA
0,50
=
SICILIA
0.60
SICILIA
0,60
=
ARANCE
TAROCCO
77-88 (4)
A PIU' STRATI
SICILIA
1,40
=
SICILIA
1.20
SICILIA
1,00
5,26
ARANCE
WASHINGTON NAVEL
77-88 (4)
A PIU' STRATI
SICILIA
0,80
=
P.V.N.
n.q.
SICILIA
0,90
12,50
BANANE
CAVENDISH
N.C.
A PIU' STRATI
C. AMERICA
0,85
C. AMERICA
0.80
C. AMERICA
0,92
BANANE
CAVENDISH
N.C.
A PIU' STRATI
C. AMERICA
1,10
C. AMERICA
1.20
C. AMERICA
1,18
CLEMENTINE
HERNANDINA
58-69 (2)
A PIU' STRATI CON FOGLIE
SPAGNA
1,30
=
SPAGNA
1.00
SPAGNA
n.q.
CLEMENTINE
NADORCOTT
58-69 (2)
A PIU' STRATI
SPAGNA
1,40
=
SPAGNA
n.q.
SPAGNA
1,40
-6,67
FRAGOLE
CANDONGA
30-40
IN VASCHETTE
ITALIA
3,30
-5,71
ITALIA
3.00
ITALIA
3,30
-2,94
LIMONI
PRIMO FIORE
58-67 (4)
A PIU' STRATI
SICILIA
0,60
=
SICILIA
0.80
SICILIA
0,90
5,88
LIMONI
PRIMO FIORE
58-67 (4)
A PIU' STRATI
SPAGNA
0,80
=
SPAGNA
0.65
SPAGNA
0,95
=
MANDARINI
TARDIVI
63-74 (1X)
A PIU' STRATI
SICILIA
0,90
-10,00
SICILIA
0.60
SICILIA
0,90
12,50
MANDARINI
TARDIVI
67-78 (1XX)
A PIU' STRATI
SICILIA
1,10
-8,33
SICILIA
1.10
SICILIA
1,10
=
MELE
ANNURCA
65-70
DOPPIO STRATO
CAMPANIA
0,90
=
CAMPANIA
0.60
CAMPANIA
1,20
=
MELE
ANNURCA
70-75
MONOSTRATO
CAMPANIA
1,30
=
CAMPANIA
n.q.
CAMPANIA
1,40
=
MELE
CRIPPS PINK
80-85
MONOSTRATO
ITALIA
1,80
=
ITALIA
n.q.
ITALIA
1,82
1,11
MELE
FUJI
80-85
MONOSTRATO
EMILIA R.
1,60
EMILIA R.
1.30
EMILIA R.
1,60
MELE
GOLDEN DELICIOUS
70-75
DOPPIO STRATO
TRENTINO
0,90
=
TRENTINO
1.20
P.V.N.
n.q.
MELE
GOLDEN DELICIOUS
80-85
MONOSTRATO
ALTO ADIGE
1,30
=
ALTO ADIGE
1.20
ALTO ADIGE
1,20
=
MELE
GRANNY SMITH
70-80
ALLA RINFUSA
ALTO ADIGE
1,20
=
P.V.N.
n.q.
ALTO ADIGE
n.q.
MELE
MORGENDUFT
80-90
ALLA RINFUSA
ITALIA
0,85
=
ITALIA
0.75
ITALIA
0,80
=
MELE
RENETTA DEL CANADA
85-90
MONOSTRATO
TRENTINO
1,30
=
TRENTINO
1.40
TRENTINO
n.q.
MELE
RENETTA DEL CANADA
90-95
MONOSTRATO
TRENTINO
1,40
=
P.V.N.
n.q.
TRENTINO
1,40
=
MELE
STARK DELICIOUS
80-85
MONOSTRATO
ALTO ADIGE
1,50
=
ALTO ADIGE
1.30
ALTO ADIGE
1,45
=
PERE
ABATE FETEL
75-80
MONOSTRATO 14 PZ. (30X50)
EMILIA R.
1,50
EMILIA R.
1.50
EMILIA R.
1,50
PERE
CONFERENCE
70-75
MONOSTRATO 20 PZ. (30X50)
EMILIA R.
1,40
EMILIA R.
1.30
EMILIA R.
1,35
PERE
CONFERENCE
75-80
MONOSTRATO 18 PZ. (30X50)
EMILIA R.
1,50
EMILIA R.
1.60
EMILIA R.
1,60
PERE
DECANA COMIZIO
75-80
VERTICALE 14 PZ. (30X40)
EMILIA R.
1,80
EMILIA R.
1.30
EMILIA R.
1,70
PERE
DECANA COMIZIO
80-85
VERTICALE 12 PZ. (30X40)
EMILIA R.
2,00
EMILIA R.
1.80
EMILIA R.
1,95
PERE
KAISER
70-75
MONOSTRATO 20 PZ. (30X50)
EMILIA R.
1,00
EMILIA R.
1.10
EMILIA R.
1,25
PERE
KAISER
70-80
ALLA RINFUSA
EMILIA R.
0,70
EMILIA R.
0.80
P.V.N.
n.q.
PERE
KAISER
75-80
MONOSTRATO 18 PZ. (30X50)
EMILIA R.
1,20
EMILIA R.
1.50
EMILIA R.
1,45
PERE
WILLIAM
70-75
A PIU' STRATI 45 PZ.
SUD AFRICA
1,50
=
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
PERE
WILLIAM
80-85
A PIU' STRATI 35 PZ.
ARGENTINA
1,60
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
POMPELMI
GIALLI
105-110
A PIU' STRATI
ISRAELE
1,00
25,00
ISRAELE
n.q.
ISRAELE
0,95
=
POMPELMI
ROSATI
105-110
A PIU' STRATI
ISRAELE
1,10
57,14
ISRAELE
n.q.
ISRAELE
0,87
=
UVA DA TAVOLA
BIANCA SUGRAONE
N.C.
MONOSTRATO
SUD AFRICA
3,00
15,38
SUD AFRICA
3.00
SUD AFRICA
2,90
=
UVA DA TAVOLA
NERA DAN BEN HANNA
N.C.
MONOSTRATO
SUD AFRICA
2,30
=
P.V.N.
n.q.
SUD AFRICA
2,45
-3,92
UVA DA TAVOLA
ROSATA RED GLOBE
N.C.
MONOSTRATO
PERU'
3,00
=
PERU'
3.00
PERU'
2,30
4,55
FRUTTA SECCA
0
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
P.V.N.
n.q.
ARACHIDI
9-11
ALLA RINFUSA
ISRAELE
5,00
=
P.V.N.
n.q.
ISRAELE
5,80
=
CECI SECCHI
8+
ALLA RINFUSA
MESSICO
1,60
=
MESSICO
1.60
MESSICO
2,30
=
DATTERI
MEDJOUL
GIANT (23+ GR.) ALLA RINFUSA
ISRAELE
7,00
=
ISRAELE
9.50
ISRAELE
n.q.
DATTERI
MEDJOUL
S. GIANT (26+GR.) ALLA RINFUSA
ISRAELE
8,00
=
ISRAELE
11.00
ISRAELE
11,00
=
FAGIOLI SECCHI
BORLOTTI CRANBERRY
N.C.
ALLA RINFUSA
CANADA
2,40
=
CANADA
2.00
P.V.N.
n.q.
FAGIOLI SECCHI
CANNELLINI
N.C.
ALLA RINFUSA
ARGENTINA
2,40
=
ARGENTINA
2.50
P.V.N.
n.q.
FAVE SECCHE
N.C.
ALLA RINFUSA
EGITTO
1,90
=
EGITTO
1.60
EGITTO
2,25
=
LENTICCHIE SECCHE
COMUNI
MEDIE
ALLA RINFUSA
CANADA
1,20
=
CANADA
1.30
CANADA
1,45
3,57
MANDORLE
20-22
ALLA RINFUSA
SPAGNA
10,00
=
SPAGNA
9.00
CALIFORNIA
n.q.
NOCCIOLE
20-22
ALLA RINFUSA
OREGON
5,50
=
CAMPANIA
n.q.
CAMPANIA
n.q.
NOCI DI COCCO
MEDIE
ALLA RINFUSA
R. DOMINICANA
1,00
R. DOMINICANA
1.00
P.V.N.
n.q.
NOCI
HARTLEY
32-34
ALLA RINFUSA
CALIFORNIA
5,30
=
CALIFORNIA
4.70
CALIFORNIA
n.q.
NOCI
HOWARD
34+
ALLA RINFUSA
CALIFORNIA
5,50
=
P.V.N.
n.q.
CALIFORNIA
5,50
=
PINOLI
COMUNI
N.C.
ALLA RINFUSA
PAKISTAN
37,00
=
PAKISTAN
40.00
PAKISTAN
38,00
=
PISTACCHI
20-22
ALLA RINFUSA
CALIFORNIA
13,00
=
CALIFORNIA
12.00
CALIFORNIA
12,50
=
N.B. – I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); – Salvo diverse indicazioni; calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm.
PROV.
ITALIA
SPAGNA
FRANCIA
ITALIA
CAMPANIA
ITALIA
SARDEGNA
ITALIA
ITALIA
EGITTO
PUGLIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
PUGLIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
P.V.N.
ITALIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
BRASILE
P.V.N.
P.V.N.
OLANDA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
VENETO
VENETO
ITALIA
VENETO
ITALIA
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
LAZIO
P.V.N.
ITALIA
ITALIA
COSTA RICA
COSTA RICA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
C. AMERICA
C. AMERICA
SPAGNA
SPAGNA
ITALIA
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
CAMPANIA
CAMPANIA
ITALIA
EMILIA R.
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
ITALIA
TRENTINO
TRENTINO
ALTO ADIGE
EMILIA R.
EMILIA R.
EMILIA R.
EMILIA R.
EMILIA R.
EMILIA R.
EMILIA R.
EMILIA R.
SUD AFRICA
ARGENTINA
ISRAELE
ISRAELE
SUD AFRICA
SUD AFRICA
PERU'
EMILIA R.
EMILIA R.
MESSICO
ISRAELE
ISRAELE
CANADA
ARGENTINA
EGITTO
CANADA
SPAGNA
CAMPANIA
R. DOMINICANA
CALIFORNIA
P.V.N.
P.V.N.
CALIFORNIA
PADOVA
EURO
2,65
2,30
n.q.
5,50
2,60
0,52
n.q.
0,55
0,50
0,21
0,22
0,28
0,48
0,80
1,60
n.q.
0,45
0,50
1,05
1,80
n.q.
n.q.
0,52
0,70
n.q.
0,58
0,34
0,70
1,50
1,75
1,50
0,87
1,80
1,35
0,80
0,80
n.q.
0,80
1,45
1,60
n.q.
n.q.
0,80
n.q.
1,80
1,80
1,70
1,53
n.q.
2,00
2,20
1,60
2,20
3,20
2,10
2,00
1,80
n.q.
n.q.
0,55
1,15
2,70
0,65
1,70
1,95
0,85
1,50
0,18
n.q.
1,63
0,55
1,00
1,55
1,60
n.q.
n.q.
n.q.
1,22
1,10
0,88
1,27
0,60
0,62
0,62
0,45
0,55
0,85
n.q.
1,00
1,24
1,00
1,60
2,50
0,77
0,80
0,85
1,00
1,40
1,50
1,83
1,55
0,80
1,10
n.q.
0,65
1,42
1,43
1,15
1,30
1,40
1,60
1,30
1,50
0,92
0,90
1,20
n.q.
n.q.
0,93
0,87
3,00
2,10
n.q.
n.q.
n.q.
1,85
7,70
10,30
1,75
2,32
2,15
1,40
n.q.
n.q.
1,10
4,30
n.q.
n.q.
12,00
VAR.%
=
=
=
1,96
15,56
-8,33
=
-21,43
-15,15
-4,00
77,78
28,57
=
23,53
=
15,56
7,69
=
=
=
=
-20,45
15,38
16,00
-2,70
-10,00
-20,00
=
-11,11
26,09
=
-2,70
-2,70
-15,00
-7,27
11,11
46,67
23,08
29,41
6,67
31,25
33,33
89,47
-8,33
=
17,39
18,18
13,33
5,41
21,43
15,38
5,88
=
=
33,33
=
=
-2,40
=
3,53
-7,97
9,09
7,14
=
=
11,11
-21,88
2,67
6,67
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
1,09
1,16
=
1,94
=
=
=
=
=
=
=
-2,27
-4,00
PROV.
P.V.N.
SPAGNA
ITALIA
ITALIA
P.V.N.
ITALIA
P.V.N.
ITALIA
P.V.N.
EGITTO
P.V.N.
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
EMILIA R.
ITALIA
P.V.N.
ITALIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
BRASILE
ITALIA
ITALIA
BRASILE
SICILIA
P.V.N.
SPAGNA
ITALIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
P.V.N.
SICILIA
SICILIA
P.V.N.
ITALIA
SICILIA
P.V.N.
ITALIA
SPAGNA
VENETO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
P.V.N.
ITALIA
VENETO
ITALIA
VENETO
ITALIA
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
P.V.N.
ITALIA
ITALIA
COSTA RICA
COSTA RICA
SICILIA
SPAGNA
P.V.N.
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
C. AMERICA
P.V.N.
SPAGNA
P.V.N.
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
P.V.N.
ITALIA
EMILIA R.
EMILIA R.
EMILIA R.
P.V.N.
ITALIA
TRENTINO
P.V.N.
SPAGNA
EMILIA R.
EMILIA R.
EMILIA R.
P.V.N.
R. DOMINICANA
EMILIA R.
FRANCIA
EMILIA R.
P.V.N.
P.V.N.
ISRAELE
ISRAELE
SUD AFRICA
SUD AFRICA
PERU'
CALIFORNIA
P.V.N.
P.V.N.
ISRAELE
ISRAELE
CANADA
ARGENTINA
P.V.N.
CANADA
SPAGNA
OREGON
R. DOMINICANA
P.V.N.
P.V.N.
P.V.N.
P.V.N.
VERONA
EURO
n.q.
2,20
n.q.
3,80
n.q.
n.q.
n.q.
0,85
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
0,52
n.q.
1,55
n.q.
0,35
0,40
n.q.
1,40
0,90
0,65
n.q.
0,60
n.q.
0,55
0,44
0,57
1,20
1,70
1,78
0,80
1,90
1,65
0,70
0,60
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,25
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,45
1,35
n.q.
2,00
2,80
n.q.
2,00
3,00
n.q.
n.q.
1,70
n.q.
2,00
0,65
1,00
1,70
n.q.
n.q.
2,80
n.q.
1,60
0,31
2,50
2,00
0,60
1,15
1,40
1,00
n.q.
n.q.
n.q.
1,15
1,00
1,05
1,20
n.q.
n.q.
n.q.
0,47
0,60
1,00
n.q.
n.q.
1,20
n.q.
1,35
n.q.
0,70
0,90
0,85
0,90
n.q.
n.q.
n.q.
1,62
n.q.
n.q.
n.q.
1,00
1,32
n.q.
n.q.
1,40
1,30
1,45
n.q.
n.q.
1,10
n.q.
1,20
n.q.
n.q.
0,95
0,88
n.q.
2,10
2,44
n.q.
n.q.
n.q.
10,20
11,75
1,90
2,30
n.q.
1,90
9,20
6,00
1,15
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
VAR.%
-38,82
43,52
-74,45
-60,00
-30,00
90,00
25,00
=
-34,09
=
-43,64
36,36
16,67
-44,44
82,54
10,53
-4,00
-21,67
25,00
=
-72,00
-55,00
-9,52
-26,67
94,44
-53,96
21,05
-68,33
-
24
14-20
MARZO
2014
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