14-20 MARZO 2014 Anno 19˚ - n. 11 Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma PREZZI ALL’ORIGINE: ISMEA E ISTAT INDICANO FLESSIONI FINO AL 4,4% INNOVAZIONE: NESTLÉ LANCIA SISTEMA ANTIFRODE ALIMENTARE VINITALY: L’EDIZIONE 2014 AVRÀ PIÙ SPAZI E INCONTRI «B2B» A gennaio Ismea ha rilevato un calo su base annua dei prezzi Il Gruppo alimentare Nestlé ha presentato un sistema messo a Più metri quadri (sarà superata la soglia dei 100mila mq) e all’origine del 4,4%; Istat del 2% nel quarto trimestre 2013. punto dalla Sapienza di Roma a difesa del brand «made in Italy». spazi per gli incontri B2B per l’edizione 2014 di Vinitaly. SERVIZIO A PAGINA 5 SERVIZI A PAGINA 7 SERVIZIO A PAGINA 7 FISCO AMICO. L’esenzione viene riconosciuta a coltivatori diretti e Iap iscritti all’Inps Tasi, «salvi» i terreni agricoli Niente tasse anche per aree fabbricabili, resta lo sconto per gli edifici strumentali I l «Salva Roma ter» approvato dal Consiglio dei ministri ha «salvato» anche la Tasi agricola. Non pagano la tassa infatti i terreni agricoli e le aree fabbricabili possedute e condotte da coltivatori diretti e da imprenditori agricoli professionali (Iap) iscritti nella previdenza agricola. Mentre per i fabbricati strumentali l’aliquota resta all’1 per mille e dribbla così l’aumento all’8. Per il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, si tratta di un risultato importante per il mondo agricolo. Soddisfatto Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari) per le modifiche alla disciplina Tasi in- trodotte con il decreto legge del Governo, che confermano l’esclusione anche per le aree edificabili coltivate da Iap e coltivatori diretti che vengono così considerate alla stregua dei terreni agricoli in applicazione dello stesso principio in vigore ai fini dell’Imu. ● A PAGINA 4 Expo 2015: Martina accelera sui progetti per l’agricoltura P artono i cantieri per i progetti agroalimentari dell’Expo 2015. Il ministro Martina ha firmato lunedì scorso un protocollo d’intesa con il commissario unico del governo Sala e con quello del Padiglione Italia, Bracco. Tra le priorità start up, ricerca, vino e filiere. ● SERVIZI A PAG. 2 PANORAMA Biomasse, in Puglia centrale Invitalia-Enterra Invitalia ed Enterra, società a controllo francese, hanno firmato un contratto di sviluppo del valore complessivo di oltre 48 milioni per realizzare in Puglia una nuova centrale elettrica alimentata a biomasse. L’iniziativa consentirà di creare 130 nuovi posti di lavoro. L’accordo è stato firmato da Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, e Jacques Levy, amministratore delegato di Enterra. ● ● FORMAZIONE IMPOSTA DI REGISTRO RIFORMA UE. L’ipotesi allo studio per riequilibrare l’impatto della redistribuzione degli aiuti Tassa fissa sui terreni Pac, spunta un «ticket» olio-zootecnia L’ S Agenzia delle Entrate con la circolare (n. 2/E del 21 febbraio 2014) ha illustrato le novità in materia di imposta di registro in vigore dal primo gennaio 2014. L’acquisto di un terreno agricolo e di un fabbricato strumentale da parte di un imprenditore agricolo professionale o di un coltivatore diretto comporta l’applicazione dell’imposta fissa di registro. Per soggetti diversi da Iap e coltivatori diretti aliquota del 12% per i terreni. ● SERVIZIO A PAG. 10 ulla Pac spunta un «ticket» olio-zootecnia sui premi accoppiati. L’ipotesi è emersa nei giorni scorsi a margine dell’incontro fra il Mipaaf e le regioni proprio sull’applicazione della nuova Politica agricola comune. La soluzione è stata prospettata per attenuare l’impatto della riforma su due SPECIALE Emilia, così il maltempo ha affossato la produzione L’INDICE IL TREND DELLA SETTIMANA IN PRIMO PIANO ..............2-3 Mercati nazionali settori considerati strategici e rispettivamente più sviluppati l’uno nelle regioni del Sud e l’altro nelle aree settentrionali. La soluzione che si sta prospettando rappresenterebbe la risposta italiana al «rebus delle superfici» sollevato dall’applicazione della Pac. Un rebus che ha I IMPRESE E PRODOTTI .........7 LEGGI E FISCO.....................10 FILIERA OLIO .................11-14 LATTE SPOT -6,11% A metà marzo il prodotto nazionale crudo è sceso a 0,415 euro/Kg GRANO TENERO +0,82% A Bologna il n. 1 var. spec. di forza è stato quotato 24,60 euro/q.le BOVINI Settimana all’insegna della = stabilità con ribassi limitati al vitellone maschio SPEC. EMILIA ROMAGNA .....I-IV TREND & MERCATI .....15-23 MAIS +0,52% Il prodotto nazionale ibrido h 14% è salito a 19,15 euro/q.le ALLE PAGINE I-IV (Euro/tonnellata) GRANO DURO +1,83% A Foggia il «Fino» ha aggiunto una quotazione di 27,75 euro/q.le SERVIZI A PAG. 3 E FILIERA OLIO A PAGG. 11-14 gione, una contrazione di quasi il 3% rispetto al 2012. Un cambio di direzione rispetto alla dinamica positiva del precedente triennio, in un’annata in cui ha pesato nelle campagne soprattutto l’eccesso di precipitazioni. ● Mercati esteri PESCA ...................................8 REGIONI ................................9 E Madrid introduce l’obbligo di utilizzare al ristorante bottiglie monodose o con tappo antirabbocco conteggi preliminari danno ormai per acquisita, in Emilia Romagna, una battuta d’arresto della produzione agricola nel 2013. Valutata a prezzi correnti la Plv (produzione lorda vendibile) del settore nel 2013 ha sperimentato negli ultimi 12 mesi, in base alle ultime stime della Re- (Variazione percentuale su settimana) ITALIA ...............................4-6 AMPOLLA portato in Spagna a escludere i vigneti dai beneficiari degli aiuti e in Francia sta accendendo lo scontro fra zootecnia e seminativi senza contare l’ondata di ricorsi contro l’esclusione della viticoltura. ● CHICAGO Grano 170,9 Mais 136,3 Soia 376,8 +7,26% +4,52% +2,25% PARIGI Grano 215,3 +6,43% Mais 184,0 +3,95% Orzo n.q. AVICOLI JAEN (Spagna) +1,87% In rialzo le quotazioni dei polli Olio extrav. 2.028 mentre registrano un pesante Olio verg. 1.817 -4,11% calo galline e anatre Olio lamp. 1.694 -4,88% Agraria: Teramo offre 100 aziende ed enti per lo stage SERVIZI A PAG. 6 BIOLOGICO, PRONTA LA RIFORMA EUROPEA ● È in programma per il 19 marzo prossimo il varo, da parte della Commissione europea, della proposta di riforma per il biologico in Europa che potrebbe tradursi in una vera e propria rivoluzione considerando gli obiettivi ambiziosi a cui mira Bruxelles. Si tratta infatti di eliminare gli ostacoli allo sviluppo nella Ue dell’agricoltura biologica con regole più chiare e meno deroghe coinvolgendo anche la trasformazione e rafforzando i controlli sull’import. ● 2 IN PRIMO PIANO 14-20 MARZO 2014 CONSIGLIO DEI MINISTRI Esclusi dalla tassazione i terreni agricoli e le aree fabbricabili possedute da coltivatori diretti e Iap Il salva-Roma salva la Tasi agricola Vantaggi anche per i fabbricati strumentali, l’aliquota resta all’1 per mille e non schizza all’8 N iente Tasi per terreni agricoli e aree fabbricabili possedute e condotte come terreni agricoli da coltivatori diretti (Cd) e da imprenditori agricoli professionali (Iap) iscritti nella previdenza agricola. Mentre per i fabbricati strumentali l’aliquota resta all’1 per mille e dribbla così l’aumento all’8. Lo prevede il decreto cosiddetto «salva Roma-ter», che all’articolo 2, comma 1, lettera f), ha riscritto il presupposto impositivo della Tasi chiarendo quali siano gli immobili da assoggettare al nuovo tributo dovuto per i servizi comunali indivisibili (illuminazione pubblica, manutenzione strade). Come si ricorderà, la Tasi fa parte dell’imposta unica comunale (Iuc) che comprende anche l’Imu e la tassa sui rifiuti (Tari). Il comma 669 dell’articolo 1 della legge 147/2013 (legge di stabilità 2014) aveva stabilito che il presupposto impositivo della Tasi era il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, compresa l’abitazione principale come definita ai fini dell’Imu, di aree scoperte e di aree fabbricabili, a qualsiasi uso adibiti. Al riguardo erano sorte immediatamente delle perplessità sulla nozione di «aree scoperte», dato che i contribuenti avevano memorizzato, già ai tempi dell’Ici, che la tassazione immobiliare comunale ha come presupposto impositivo i fabbricati, le aree fabbricabili e i terreni agricoli, cioè beni immobili ben definiti dal legislatore. In altre parole, si era posto il dubbio da più parti se nelle aree scoperte potessero rientrare anche i terreni agricoli. In occasione di Telefisco 2014, il dipartimento delle Finanze ha escluso l’applicazione della Tasi ai terreni agricoli (da chiunque posseduti) precisando inoltre che le aree fabbricabili possedute e condotte per fini agricoli dai Cd e dagli Iap (persone fisiche o società) non possono essere considerate «terreni agricoli» e quindi devono essere assoggettate alla Tasi. In buona sostanza, secondo i tecnici del Fisco, nel presupposto impositivo della Tasi non rientrano i terreni agricoli, diversamente da quanto stabilito dalla disciplina dell’Imu, ma non si applica la finzione giuridica di cui al secondo periodo della lettera b) del comma 1 dell’articolo 2 del Dlgs 504/1992 (decreto Ici), come invece avviene ai fini Imu. Si tratta, come noto, della disposizione in base alla quale sono considerati non fabbricabili i terreni posseduti e condotti per lo svolgimento dell’attività agricola dai Cd e dagli Iap, nonostante che gli stessi risultino edificabili nello strumento urbanistico generale (Prg o Pgt) semplicemente adottato dal Comune (articolo 36, comma 2, del Dl 223/2006 convertito dalla legge 248/2006). Si ricorda altresì che, secondo il consolidato orientamento della sezione tributaria della Corte di cas- sazione, tale disposizione riguarda l’operatore agricolo (Cd o Iap) che sia soggetto passivo e che conduca direttamente i terreni assoggettati all’imposizione (sentenze n. 10144 del 28 aprile 2010 e n. 15551 del 30 giugno 2010), ma che in caso di comproprietà dei terreni il trattamento di favore si estende agli altri proprietari anche se privi di qualifica di Cd o di Iap (per tutte, sentenza n. 16639 del 29 luglio 2011; conforme, Cm n. 3/Df del 18 maggio 2012, paragrafo 7.2). Ora invece con la norma contenuta nel decreto «salva Roma-ter» le cose sembrano più chiare. Il presupposto impositivo della Tasi rimane il possesso (a titolo di proprietà o di altro diritto reale di godimento immobiliare) o la detenzione (locatari, comodatari) di beni immobili che però sono soltanto i fabbricati, compresa l’abitazione principale del soggetto passivo, e le aree fabbricabili, come definiti dal vigente articolo 13 del Dl 201/2011 (convertito dalla legge 214/2011), cioè dall’attuale disciplina dell’Imu. Sono quindi esclusi – così la stessa norma che ha cancellato il riferimento alle «aree scoperte» – i terreni agricoli che, da quanto si può evincere dalla norma, possono essere posseduti anche dai soggetti diversi dai Cd e dagli Iap, senza che ciò possa dare luogo alla tassazione. L’individuazione dei beni fabbricati e aree edi- ficabili e l’espresso richiamo alle definizioni di detti immobili contenute nella disciplina dell’Imu che, al comma 2 del citato articolo 13 del Dl 201/2011 (decreto Monti), conferma l’applicabilità delle nozioni previste in tema di Ici (articolo 2 del Dlgs 504/1992), conduce a sostenere che la Tasi non si applicherebbe neanche per le aree fabbricabili possedute e condotte direttamente dai Cd e dagli Iap iscritti nella previdenza agricola (finzione giuridica secondo cui dette aree sono dei «terreni agricoli»). Il condizionale è d’obbligo perché dalla relazione tecnica che accompagna il nuovo decreto si desume che l’intervento legislativo è irrilevante sotto il profilo del gettito, in quanto la legge di stabilità 2014 già considerava non tassabili i terreni agricoli. ● ANTONIO PICCOLO © RIPRODUZIONE RISERVATA Martina: un segnale d’attenzione per il settore P er il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina «L’esenzione dei terreni agricoli dal pagamento della Tasi è una dimostrazione della consapevolezza da parte del Governo della strategicità del settore agroalimentare e del fatto che questo sia il principale strumento di produzione per gli agricoltori». Il ministro considera dunque un risultato importante per il mondo agricolo la conferma dell’esclusione Agrinsieme chiede procedure semplificate per pagare i tributi dal pagamento della Tasi per i terreni agricoli e dall’aumento della tassa all’8 per mille per i fabbricati rurali per i quali quindi l’aliquota resta all’1 per mille. Soddisfatto Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari) per le modifiche alla disciplina Tasi introdotte con il decreto legge del Governo, che confermano l’esclusione dei terreni agricoli dalla nuova imposta sui servizi indivisibili. «Le istanze di esclusione dall’imposta, più volte rappresentate da Agrinsieme – recita una nota del coordinamento – sono state accolte, anche per quanto riguarda le aree edificabili coltiva- te da Imprenditori a titolo principale (Iap) e Coltivatori diretti che, opportunamente, vengono considerate alla stregua dei terreni agricoli in applicazione dello stesso principio valevole ai fini dell’Imu». «Dal Governo – ha spiegato il coordinatore di Agrinsieme, Mario Guidi (Confagricoltura) – è arrivato un primo segnale importante nella direzione di una stabilizzazione della fiscalità sui beni produttivi, indispensabi- li all’attività di un’impresa agricola. In questo senso ci attendiamo risposte concrete anche per i fabbricati rurali strumentali che la nuova Tasi sottopone a tassazione». Agrinsieme ha invitato dunque il Governo «a porre attenzione sulla semplificazione degli adempimenti per il pagamento delle imposte, in modo da evitare il caos venutosi a creare per il pagamento della miniImu di gennaio». ● ENTI OSSERVATI SPECIALI Sian torna nell’occhio del ciclone, il Mipaaf «indaga» A ncora una volta il Sian, «il sistema informativo unificato di servizi del comparto agricolo, agroalimentare e forestale messo a disposizione dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e dall’Agea per assicurare lo svolgimento dei compiti relativi alla gestione degli adempimenti previsti dalla Politica agricola comunitaria» è nell’occhio del ciclone. Non è la prima volta, perché sono ormai anni che il sistema finisce sotto accusa, ma l’ennesimo articolo di denuncia ha provocato la reazione del neo ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. In una nota il Mipaaf informa che il ministro «ha chiesto al Commissario di Agea una relazione urgente con particolare riferimento alle modalità e al grado di efficacia con cui si è provveduto alla gestione del Sian e alle motivazioni che avrebbero condotto all’aumento della provvigione di altri 90 milioni di euro per il triennio 2014-2016. Di conseguenza sarà posta in essere ogni iniziativa utile a garantire il rigoroso rispetto delle leggi». Il problema è che ogni ministro da Zaia in poi, ma la questione Agea-Sian ha radici assai più lontane, si trova a dover affrontare «il era andata ancora più avan- nalizzazione bisognerebbe Il ministro vuole chiarezza sull’aumento della ti: aveva spinto la costituzio- sciogliere il nodo Agea. ne di un comitato con la Un’azione che peraltro aveprovvigione di altri 90 milioni per il 2014-16 precisa finalità di rendere va annunciato De Girolacaso». Poi passano i ministri, le relazioni (almeno quelle che sono riuscite ad arrivare in porto) finiscono in qualche archivio, il Sian e l’Agea restano così come sono, Le polemiche più recenti sulla gestione non proprio trasparente risalgono a Fruscio, il presidente-commissario a fasi alterne, nominato dall’ex ministro Zaia per le sue indiscusse competenze, ma anche per la sua fede leghista. Fruscio però sulla gestione delle multe latte «ha tradito» la fiducia del ministro leghista, ma successivamente è entrato anche in rotta di collisione con il successore Galan, per uscire poi definitivamente di scena. E nei buchi neri Agea è periodicamente comparso il Sian. Rispuntato anche con l’ex ministro De Girolamo che tra i primi atti aveva nominato commissario Agea il generale della Finanza, Mainolfi. Ma trasparente l’attività dell’Agea che secondo l’ex ministro e Mainolfi, sarebbe dovuta diventare «una casa di vetro». Ma i vetri evidentemente restano appannati e così si ricomincia ancora una volta con le indagini. Mentre c’è un disegno di legge in Parlamento e un collegato che dovrebbe partire dal Senato a breve, secondo quanto ha annunciato Martina, che prevede un restyling degli enti vigilati. Ma forse prima di procedere ad accorpamenti e razio- mo. In attesa di una riforma complessiva della galassia degli enti vigilati, l’ex ministro voleva infatti scorporare e accelerare sull’Agea che sarebbe dovuta finire nella Stabilità. Ma come è ormai nella tradizione si è continuato a prendere tempo. In attesa, forse, di una nuova campagna stampa e di un’altra indagine. Mentre Sian continua a macinare soldi. ● ANNAMARIA CAPPARELLI © RIPRODUZIONE RISERVATA IN PRIMO PIANO 14-20 MARZO 2014 3 POLITICA AGRICOLA Con l’ingresso del vino e (forse) dell’ortofrutta si rischia un’ulteriore sforbiciata sui premi già dal 2015 Aiuti diretti, rebus sulle superfici Martina: «Non escludiamo nulla» – E in questa fase ancora iniziale la palla è in mano ai tecnici T utte le ipotesi sono ancora sul tavolo, non escludiamo nulla», così il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ancora giovedì 6 marzo, sintetizzava purtroppo con efficacia la situazione di stallo sulle scelte applicative della riforma della Pac in Italia. Tutte le strade ancora aperte mentre in Europa è vero che si riaprono cantieri che sembravano già chiusi (vedi i casi di Francia e Spagna), ma solo per stabilire alcuni dettagli, pure importanti, di piani già definiti e discussi da tempo con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Le riunioni fin qui svolte al ministero delle Politiche agricole con i rappresentanti delle Regioni hanno invece permesso di fare ben pochi passi avanti a causa prima di tutto (è opportuno sottolinearlo) della totale assenza di qualsiasi input politico. Documenti ancora troppo vaghi e soprattutto non ufficiali. Il primo discusso contemporaneamente all’accordo sul riparto dei fondi 2014-2020 per lo sviluppo rurale chiuso il 15 gennaio conteneva alcune prime indicazioni sugli aiuti diretti, che hanno cominciato ad assumere una forma più compiuta dopo la nuova riunione della scorsa settimana al Mipaaf. Un confronto, quello andato in scena giovedì 6 marzo, sintetizzato dalla frase del ministro secondo cui «non escludiamo nulla». La vera novità, potenzialmente dirompente, sarebbe l’ingresso delle superfici vitivinicole nella platea dei beneficiari degli aiuti diretti. Un’ipotesi su cui si stanno consumando gli ultimi fuochi nei partner mediterranei vicini all’Italia. In Spagna l’esclusione ha provocato la protesta delle associazioni, mentre in Francia si è passati direttamente ai ricorsi giudiziari. Sul fronte degli aiuti accoppiati si profila invece l’idea di un «ticket» zootecnia-olio (si veda altro servizio in pagina 11), per premiare con aiuti ad hoc setto- COSÌ LA PAC IN EUROPA GERMANIA Berlino ha deciso di non fare ricorso agli aiuti accoppiati, mentre verrà concesso un premio maggiorato di 50 euro per i primi 30 ettari di ogni azienda, che scende a 30 per i successivi 16. Inoltre, i fondi Psr verranno incrementati con una riduzione del 4,5% a carico degli aiuti diretti. FRANCIA L’intesa che prevedeva di trasferire un miliardo dai seminativi alla zootecnia traballa dopo le proteste di piazza: il Governo ha annunciato una decisione entro giugno. SPAGNA Le associazioni contestano l’intesa raggiunta tra Governo e Comunità autonome che prevede l’esclusione dei vigneti dal nuovo sistema di aiuti diretti a ettaro. ri in crisi distribuiti equamente tra Nord e Sud, limitando così l’impatto della redistribuzione dei premi con l’entrata in vigore del nuovo regime dei pagamenti diretti. Al termine dell’incontro che si è svolto al Mipaaf con gli assessori regionali all’Agricoltura il ministro Martina ha sottolineato di aver raggiunto una prima intesa avendo, insieme agli stessi assessori, «stabilito le priorità fondamentali del ministero, rilanciato un metodo di lavoro condiviso con riunioni a cadenza mensile ed evidenziato la necessità di accelerare l’adozione dei provvedimenti in esame al Cta attraverso l’istituzione di una task-force con i capi dipartimento del ministero delle Politiche agricole e i direttori delle Regioni». Inoltre, come spiega una nota del Mipaaf, «il ministro si è impegnato, vista l’importanza strategica delle scelte che dovranno essere fatte per il futuro dell’agricoltura per i prossimi anni, a chiudere il primo pilastro della Politica agri- cola comune 2014-20 entro la metà di maggio per consentire alle imprese agricole la programmazione con almeno un anno di anticipo del loro lavoro». Palla ai tecnici insomma, almeno in questa prima fase, per definire una partita che l’Italia non può permettersi non solo di non chiudere in tempo, ma nemmeno di risolvere tutto in un rush finale verso il mese di agosto, scadenza formale prevista dalle regole Ue, quando sarà già scattata la presidenza semestrale dell’Unione. ● ALESSIO ROMEO © RIPRODUZIONE RISERVATA LE SCELTE DEGLI ALTRI In Spagna è scontro sull’esclusione dei vigneti I n Spagna, continua a far discutere l’intesa raggiunta, a fine gennaio, tra ministero e Comunità autonome sulle modalità di applicazione della nuova Pac. In particolare, il Coordinamento delle organizzazioni agricole (Coag) contesta la decisione di escludere i vigneti dal sistema dei pagamenti di base. Secondo il Coag, si tratta di una scelta discriminatoria e assolutamente ingiustificata, da rivedere alla luce del contributo economico e sociale che le imprese vitivinicole assicurano all’economia agricola spagnola. Difficilmente, la richiesta verrà accolta, vista la presa Le associazioni contro il piano ministeriale, anche la Francia si divide di posizione del ministro Canête. L’inclusione dei vigneti comporterebbe la riduzione degli aiuti per le produzioni che hanno «storicamente» ricevuto gli aiuti comunitari, ha sostanzialmente dichiarato il ministro. Invece, l’obiettivo di fondo è stato quello di limitare al massimo, per effetto della nuova Pac, i trasferimenti di risorse tra settori e territori. Anche in Francia, la definizione delle modalità di applicazione della nuova Pac è al centro di vivaci polemiche, dopo mesi di incontri. Le discussioni sono partite subito dopo la pausa estiva dello scorso anno ed è stato il presidente Hollande, a ottobre, a indicare le linee direttrici favorevoli al settore zootecnico, con uno spostamento di fondi per un miliardo di euro a carico dei seminativi. Però, a distanza di circa quattro mesi, l’intesa finale non sembra essere a portata di mano. Anzi, il ministro Le Foll ha dichiarato nei giorni scorsi che difficilmente le scelte finali saranno fat- te prima di giugno. Gli ostacoli che restano da superare riguardano sostanzialmente la ripartizione degli aiuti accoppiati tra le diverse produzioni zootecniche. Inoltre, le organizzazioni professionali contestano anche l’orientamento del ministro che intende ripartire l’aiuto accoppiato specifico per le colture proteiche (fino al 3% del massimale nazionale) tra agricoltori e allevatori. A meno di clamorose sorprese, la questione dell’applicazione della nuova Pac sembra invece essere già regolata a tutti gli effetti in Germania. Infatti, nei giorni scorsi, il Consiglio dei ministri ha licenziato un apposito provvedimento di legge sul quale si pronuncerà nelle prossime settimane il Parlamento. In sintesi, è stato deciso di non fare ricorso agli aiuti accoppiati, mentre verrà concesso un premio maggiorato di 50 euro per i primi 30 ettari di ogni azienda, che scende a 30 per i successivi sedici. Inoltre, la dotazione per i programmi di sviluppo rurale verrà incrementata con una riduzione del massimale per il «primo pilastro» della Pac (aiuti diretti e gestione dei mercati) pari al 4,5 per cento. ● no verso l’alto. Con un volume di 301 milioni di tonnellate, i raccolti dello scorso anno hanno fatto registrare un aumento dell’8% rispetto al 2012. Anche per gli stock di fine campagna 2013-2014 le previsioni sono al rialzo. Secondo gli esperti della Commissione, dovrebbero ammontare a 33 milioni di tonnellate. Un quantitativo che risulta comunque inferiore alla media riferita agli ultimi cinque anni. E questa situazione si spiega con la forte crescita delle esportazioni, che potrebbero toccare il livello record di 37 milioni di tonnellate. Anche a livello mondiale le previsioni sono di segno positivo. Stando all’ultimo rapporto del Sistema di informazione sui mercati agricoli (Amis) curato dalla Fao, «le tensioni in atto in Ucraina (sesto esportatore di grano al mondo) fanno salire l’incertezza, ma i raccolti eccezionali nei principali paesi produttori dovrebbero stimolare l’offerta e consentire un sostenuto incremento delle giacenze di grano e mais». ● © RIPRODUZIONE RISERVATA LA CRISI IN UCRAINA Anche l’agricoltura farà la sua parte per sostenere la rivoluzione di Kiev C’ è anche una parte dedicata all’agricoltura nel pacchetto di misure di sostegno e assistenza finanziaria a favore dell’Ucraina, che la Commissione ha presentato ai capi di Stato e di Governo della Ue in occasione della recente riunione straordinaria, a Bruxelles. In sintesi, i leader dei 28 Stati membri hanno assunto l’impegno per una vasta apertura del mercato comunitario alle importazioni provenienti dall’Ucraina. Sotto il profilo procedurale, l’Unione è pronta ad applicare unilateralmente, e Per Bruxelles bisogna andare avanti con l’apertura dei mercati in tempi rapidi, le clausole riguardanti il settore agricolo previste nell’Accordo di associazione che avrebbe dovuto essere firmato nel novembre scorso. A Bruxelles, è stato anche deciso di ricorrere alla procedura decisionale d’urgenza, in modo da poter ottenere il via libera del Parlamento europeo nell’ultima sessione plenaria in programma ad aprile, prima delle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea. Come indicato dal presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, grazie alle decisioni della Ue, l’Ucraina potrà beneficiare di una riduzione dei diritti doganali sinora applicati per un importo di circa 400 milioni di euro. Di fatto, più dell’80% delle esportazioni dell’Ucraina verso i 28 partner saranno completamente liberalizzate. Per alcuni prodotti agricoli considerati «sensibili», è prevista la fis- sazione di quote di importazione destinate a crescere nel tempo. Nell’arco di cinque anni, si arriverà a un milione di tonnellate per il grano (farine comprese); a 650mila tonnellate per il mais e a 350mila tonnellate per quanto riguarda l’orzo. Per lo zucchero, la quota iniziale è stata fissata a 20mila tonnellate. Intanto, l’andamento del settore cerealicolo a livello comunitario è stato, di recente, presentato in una nota congiunturale curata dai servizi della Commissione. Tutti gli indicatori punta- GIULIANO CESARI © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 ITALIA 14-20 MARZO 2014 NUOVE FRONTIERE Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha firmato un protocollo per avviare i progetti Expo, agroalimentare avanti tutta In cantiere start up per far emergere i talenti d’impresa e ingaggio di 100 ricercatori del settore E xpo 2015, avanti tutta. Pronte le mosse per proiettare l’agroalimentare in una dimensione da protagonista nella kermesse mondiale. Lunedì scorso il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha dato un colpo di acceleratore con la firma del protocollo d’intesa con il commissario unico del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, e il commissario generale del Padiglione Italia, Diana Bracco. «Con il protocollo – ha spiegato il ministro – perfezioniamo una serie di linee progettuali che aiuteranno tutto il mondo agroalimentare italiano a essere protagonista assoluto di Expo 2015. L’accordo rappresenta l’occasione per valorizzare le eccellenze scientifiche, culturali, artistiche, architettoniche e paesaggistiche e quelle, più originali ed esclusive, delle filiere economico-produttive del settore». Martina si è poi appellato al gioco di squadra pubblico- privato per rappresentare al meglio un settore strategico, il secondo manifatturiero che vale il 17% del Pil con un export straordinario. «Expo – ha sostenuto – deve essere una piattaforma per far fare al sistema agroalimentare italiano un vero salto di qualità da qui a un anno». Il ministro ha anche spiegato su quali canali si oriente- rà l’azione del ministero. In primis il vino, all’interno del Padiglione Italia ci sarà un ampio spazio dedicato. Expo favorirà anche la «rappresentazione delle filiere. Strategici poi saranno i progetti Start up, «Formazione». Il primo prevede bandi per far emergere i talenti d’impresa. Con la Formazione si punta tutto sulla ricerca: verranno seleziona- ti 100 ricercatori in un piano d’intesa con università, Cra e Ismea. Lavoreranno sul campo per sei mesi e poi saranno ingaggiati dal sistema della ricerca agricola e agroalimentare. Un bando di gara sarà riservato alle eccellenze italiane focalizzato sui nuovi progetti di elevato contenuto di innovazione. E ancora promozione in particolare per i prodotti Dop e biologici e una campagna di educazione alimentare nelle scuole che partirà in via sperimentale nel prossimo anno scolastico 2014-15. L’Expo sarà dunque un’occasione unica per il settore che le organizzazioni agricole vogliono vivere da protagoniste. ««L’Expo – ha detto nel TECNOLOGIA E Israele punta sulla sperimentazione A poco più di un anno dall’Esposizione universale, molti paesi cominciano a svelare i progetti per il padiglione che li rappresenterà a Milano. Tra questi Israele cui è stata concessa una piazza proprio accanto a Palazzo Italia e all’incrocio delle due assi principali dell’Esposizione. Il nome del padiglione sarà «Fields of tomorrow» (Campi di domani) che rappresenta l’essenza di un paese sospeso tra passato agricolo e futuro tecnologico. (il paese gode del titolo di startup nation riconosciuto in ambito hi-tech). Oggi in Israele l’agricoltura rappresenta circa il 2,4 del Pil e circa il 2% delle esportazioni. Su una forza lavoro complessiva di 2,7 milioni di persone, l’8,9% è occupata in agricoltura (6,3% nei e servizi e 2,6% nella produzione). Il paese produce oltre il 90% del proprio fabbisogno alimentare che viene integrato da prodotti importati, che comunque sono ampiamente bilanciati da quelli che prendono la via dell’esportazione. Gli agronomi e i tecnici israeliani hanno ideato nuove e sofisticate tecnologie e sfrut- tato al massimo quelle esistenti per «inventare» una florida agricoltura in un ambiente ostile per la coltivazione delle piante. Un know how che Israele trasporrà nel suo padiglione con un concept che prevede nuove e sperimentali forme di intrattenimento educativo e una forte esperienza visiva sullo sviluppo della tecnologia agricola. ● suo intervento Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti che ha già firmato un accordo con Expo e Padiglione Italia – rappresenta l’occasione per raccontare l’eccellenza di un modello di sviluppo che è partito dall’agricoltura e che investe tutto l’agroalimentare con la grande maggioranza del 54% di italiani che adesso considera il cibo il vero motore dell’economia, sulla base dell’indagine Coldiretti/Ixe’». Per Moncalvo l’Expo non è solo un’occasione per esporre il made in Italy, ma per raccontare il modello delle eccellenze italiane. E per questo ha rilanciato sull’etichetta trasparente e ha chiesto di attuare i decreti della legge approvata da tempo («una norma attuata a metà»). Anche per Cinzia Pagni (vice presidente vicario della Cia) in rappresentanza di Agrinsieme «il modello agroalimentare italiano va ricollocato». ● ANNAMARIA CAPPARELLI © RIPRODUZIONE RISERVATA SEMINARI GRATUITI GIOVANI IMPRENDITORI IN AGRICOLTURA: PROGRAMMA LA SPEZIA 12 FEBBRAIO CAMPOBASSO 26 MARZO MANTOVA 30 APRILE 9.30 NH HOTEL CENTRUM PALACE HOTEL HOTEL LA FAVORITA Via Giambattista Vico, 2/A LAMEZIA TERME 7 MAGGIO 10.00 10.15 13.00 13.30 Registrazione dei partecipanti Welcome coffee Apertura dei lavori MIPAAF REGIONI ISMEA SGFA Altri interventi programmati Dibattito e conclusioni Chiusura dei lavori promozioneimprenditorialitagiovanileinagricoltura Via XX Settembre, 2 ANCONA 26 FEBBRAIO L’AQUILA 9 APRILE NH HOTEL Rupi di Via XXIX Settembre, 14 BOLOGNA 12 MARZO B4 HOTEL Viale Nizza, 14 Viale Lenin, 43 NAPOLI 16 APRILE MATERA 19 MARZO HILTON GARDEN INN Via Germania, Borgo Venusio mipaafgiovani AULA MAGNA DELL’UNIVERSITÀ (Dipartimento di Scienze Umane) HOLIDAY INN Centro Direzionale Isola E6 Via Aulisio Via S. Cognetti De Martiis, 1 THOTEL Località Garrubbe SS 280 VITERBO 14 MAGGIO HOTEL BALLETTI San Martino al Cimino Registrazione e info: www.oigamipaf.it 800 943242 [email protected] promozioneimprenditorialitagiovanileinagricoltura DGE SYSTEM Il panorama delle opportunità ITALIA 14-20 MARZO 2014 5 RAPPORTO ISTAT I dati sulle intenzioni degli agricoltori indicano un aumento del 18,7% delle «superfici a riposo» Le semine? In cassa integrazione Tra le cause la rotazione agronomica ma anche le incertezze dei mercati – Giù grano e mais M eno grano, meno mais e, stavolta, anche meno soia. Le intenzioni di semina dichiarate dai coltivatori all’Istat, relative all’annata agraria 2013-2014, fanno registrare decrementi generalizzati delle superfici destinate alla coltivazione dei cereali, con l’eccezione del frumento duro (+0,1%). Le flessioni interessano frumento tenero (-2,5%), orzo (-0,3%), avena (-10%), mais da granella (-3,1), sorgo (-9,6%), riso (-4,6%) e gli «altri cereali» (-1,5%). Numeri definiti «fuori logica» dal presidente Italmopa, Ivano Vacondio, che contesta non tanto i risultati quanto la tempistica della pubblicazione: «Non ha senso pubblicare a marzo i dati raccolti tre mesi prima». I semi oleosi registrano un decremento complessivo delle superfici investite a girasole (-3%) e soia (-2,4%), e un aumento per colza e ravizzone (+3,9%). Le ortive registrano un aumento delle superfici investite COSÌ LA SUPERFICIE DESTINATA A SEMINATIVI (Annata agraria 2013-14 e variazione percentuale rispetto al 2012-13) Seminativi Var. % Cereali Frum. tenero -2,5 Frum. duro +0,1 Orzo -0,3 Avena -10,0 Mais -3,1 Sorgo -9,6 Riso -4,6 Altri cereali -1,5 Ortive a pomodoro (+1,7%) e a legumi freschi (+1%), a fronte di una diminuzione del 2,9% per le «altre ortive». Per le leguminose da granella, si prevede una lieve diminuzione delle superfici investite a piselli (-1%) e di quelle destinate a fagioli e fave (-5,5%), contro un +0,6% di quelle investite ad «altri legumi secchi». In lieve diminuzione le superfici investite a foraggere temporanee: -0,8% per il mais da foraggio e -1% per le «altre foraggere temporanee». Risultano in calo anche le Seminativi Var. % Pomodoro +1,7 Legumi freschi +1,0 Altre ortive -2,9 Legumi secchi Piselli -1,0 Fagioli e fave -5,5 Altri +0,6 Barb. da zucch. +2,1 Tabacco -3,8 Piante oleaginose superfici investite nella coltivazione della patata (-2,2%) e del tabacco (-3,8%), mentre è previsto un aumento dell’1,9% delle superfici investite a colture floreali e del 2,1% per la barbabietola da zucchero. Significativo il dato sull’aumento delle superfici dichiarate a riposo (+18,7%), legato principalmente alla rotazione agronomica pluriennale e, in misura minore, all’incertezza sull’andamento del mercato e alla scarsa remunerazione dell’attività; a questa ultima valutazione concorrono anche le Seminativi Var. % Colza e ravizzone +3,9 Girasole -3,0 Soia -2,4 Foraggere temporanee Mais da foraggio -0,8 Altre foraggere -1,0 Altri seminativi Patata -2,2 Fiori e piante +1,9 Terreni a riposo +18,7 previsioni in tema di applicazione della riforma della Pac. L’aumento interessa tutte le regioni in misura più o meno marcata. Nel dettaglio, i terreni a riposo sono indicati in crescita del 4,6% nel NordOvest, del 9,7% nel Nord-Est, dell’11,1% nel Centro e del 26,9% nel Sud e Isole. Per i cereali, le intenzioni di semina indicano flessioni in tutte le ripartizioni geografiche considerate dal rapporto Istat per frumento tenero (-0,1% nel Nord-Ovest, -6,6% nel Nord-Est, -3,9% nel Centro e -2,6% nel Sud e Isole), mais da granella (rispettivamente -1,5%, -8,2%, -0,8% e -0,6%) e riso (rispettivamente -5,2%, -1,2%, -1,4% e -0,1%). L’avena registra diminuzioni nelle regioni nord-occidentali (-7,3%) e meridionali (-13,2%) e un lieve incremento nelle regioni del Nord-Est (+0,6%). Anche per il sorgo si registrano decrementi in tutte le ripartizioni geografiche, a eccezione delle regioni del Centro (+3,9%). Per l’orzo, a fronte di flessioni nelle regioni del Centro-Sud, si registrano aumenti nelle due ripartizioni del Nord (rispettivamente +1,0% e +2,9%). Da sottolineare la crescita del frumento duro nel Nord-Est (+6,7%). Per la soia, il calo a livello nazionale del 2,4% deriva da una diminuzione generalizzata in tutte le regioni, in particolare in quelle centrali e meridionali (rispettivamente, -19,9% e -9,1%). Per la colza e il ravizzone, l’aumento delle superfici a livello nazionale è invece il saldo tra le flessioni nelle regioni nord-occidentali (-15,9%) e meridionali (-3,6%) e gli incrementi nel Nord-Est (+7%) e nel Centro (+13,3%). Nell’ambito delle foraggere temporanee, la diminuzione delle superfici a mais nelle regioni settentrionali (-3,0% nel Nord-Ovest e -2,4% nel Nord-Est) è solo in parte compensata dagli aumenti nel resto dell’Italia (+8,5% nel Centro e +1,0% nel Mezzogiorno). Salvo che per l’aumento nel Nord-Est (+3,7%), le superfici a barbabietola da zucchero sono segnalate in diminuzione ovunque, e in particolare nel Centro (-3,3%). Da segnalare infine le diminuzioni delle superfici a pomodoro nelle regioni nord-occidentali (-5,4%) e meridionali (-2,5%), a cui fanno riscontro gli incrementi del 7,7% nel Nord-Est e del 7,3% nelle regioni centrali. ● A.R. © RIPRODUZIONE RISERVATA INDICE ISMEA Prezzi agricoli in calo: a gennaio -4,4% su base annua D ebutto d’annata col segno «meno» per i prezzi agricoli. L’indice elaborato dall’Ismea, posizionatosi a 138 (base 2000=100), a gennaio ha fatto segnare infatti una contrazione dell’1,2% su base mensile del 4,4% su base annua. Tra le coltivazioni, che nel complesso hanno ceduto l’1,2% rispetto a dicembre 2013, hanno chiuso in deciso ribasso la frutta (-3,2%), a causa soprattutto del negativo an- prosegue ormai da un anno, dopo i rialzi registrati a cavallo tra il 2012 e l’avvio del 2013. Mentre recuperano i listini dell’olio di oliva (+5,2%) e, in misura più attenuata, i cereali (+0,9%) e le colture industriali (+0,2%). Per l’insieme dei prodotti zootecnici, che in media hanno ceduto lo 0,4% rispetto a dicembre, l’Ismea indica andamenti differenziati tra gli animali vivi, con bovini e suini in crescita, rispettivamente, dell’1,5% e dell’1,3%, a fronte di diminuzioni per avicoli (-2,7%), ovicaprini (-9,7%) e conigli (-4,7%). Anche le uova arretrano del 3,3%, mentre si attestano in lieve rialzo i lattiero-caseari (+0,2%). Riguardo alla dinamica tendenziale, il calo generale dell’indice riflette una contrazione su base annua del 10,7% delle colture vegetali, mitigata dall’aumento del 3% dell’ag- gregato zootecnico. A gennaio tutte le colture vegetali hanno mostrato un differenziale negativo dei prezzi rispetto a un anno prima, con segni «meno» particolarmente evidenti per cereali (-16,7%), in virtù di un’abbondante offerta globale, vini (-16,8%), oli di oliva (-13,2%) e ortaggi (-11,3%). Più contenuti, ma sempre di un certo peso i segni «meno» che interessano la frutta (-5,6%) e le colture industriali (-6,2%). L’andamento al ribasso trova conferma nell’indice dei prezzi Istat del quarto trimestre 2013, che segnala un calo dello 0,9% sul trimestre precedente e del 2,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Istat segnala nel 4˚ trimestre anche un ridimensionamento dei costi (-1,7% sul 2012). ● Il Pil 2013 in crescita dello 0,3%: solo nei campi il risultato è positivo terventi e politiche efficaci, a partire dall’Expo e dalla nuova Pac, può dare un notevole contributo alla tanta auspicata ripresa, anche in termini occupazionali». Per Copagri le condizioni decisive per il settore sono la ripresa dei consumi interni e il recupero di suolo produttivo per aumentare la produzione. «A questo scopo – sottolinea – diventa importante una riduzione sostanziale delle tasse per imprese e lavoratori, che porti maggiore produttività e maggiore reddito disponibile per le famiglie, che significa adeguato potere d’acquisto e rilancio dei consumi». ● Flessione trascinata da cereali, vini, oli d’oliva e ortaggi damento del comparto agrumicolo, e gli ortaggi, con un calo del 4,9 per cento. Per il vino (-1,6% a gennaio rispetto a dicembre) non si arresta il trend al ribasso che M.AG. © RIPRODUZIONE RISERVATA I CONTI ISTAT I l Pil dell’Italia nel 2013, ai prezzi di mercato, è stato pari a 1.560.024 milioni di euro correnti, con una riduzione dello 0,4% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è diminuito dell’1,9%. I dati, resi noti dall’Istat, viaggiano in controtendenza rispetto ai maggiori paesi sviluppati con un Pil in crescita in volume negli Stati Uniti e nel Regno Unito (1,9% per entrambi), in Giappone (1,6%) e in Germania (0,4%). Dal lato della domanda nel 2013 si registra una caduta in volume del 2,2% dei consumi finali nazionali e del 4,7% degli investimenti fissi lordi, mentre le esportazioni di beni e servizi hanno segnato un aumento dello 0,1%. Le importazioni sono diminuite del 2,8 per cento. A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato un calo in volume in tutti i principali comparti, ad eccezione dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+0,3%). Le diminuzioni sono state del 3,2% nell’industria in senso stretto, del 5,9% nelle costruzioni e dello 0,9% nei servizi. Secondo la Coldiretti, tuttavia, alla crescita del Pil ha fatto da contraltare nei campi una riduzione delle unità lavorative attive (Ula) dell’1,7 per cento. «Il valore aggiunto dell’agricoltura a prezzi base con valori concatenati nel 2013 – sottolinea la Coldiretti – è stato di 26,98 miliardi di euro con 1.166.000 unità di lavoro impegnate». Secondo l’organizzazione agricola, tuttavia, il risultato dell’anno è stato peraltro fortemente condizionato dall’andamento climatico avverso che ha provocato gravi danni al settore. Confagricoltura è preoccupata anche «della tendenza al peggioramento della ragione di scambio agricola che, come evidenziato dal recente rapporto AgrOsserva di Ismea-Unioncamere, è peggiorata nel quarto trimestre del 2013 su base tendenziale, con prezzi agricoli calati del 4% e costi che si sono ridotti, ma solo dell’1,2 per cento». «Se proseguirà questa tendenza – conclude Confagricoltura – sarà ben difficile recuperare il gap di redditività in termini di valore aggiunto registrato sinora». «I dati confermano la tenuta della nostra agricoltura – sottolinea dal canto suo il neopresidente della Cia, Dino Scanavino – ma per le imprese la strada resta ancora in salita. I costi produttivi e contributivi e l’opprimente burocrazia frenano pesantemente l’attività imprenditoriale, con dirette conseguenze sulla competitività». Per questo la Cia rinnova al governo Renzi la sollecitazione «a riaccendere al più presto i riflettori sul settore primario che, con in- ERNESTO DIFFIDENTI © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 ITALIA 14-20 MARZO 2014 FORMAZIONE Gli studenti iscritti alla facoltà possono fare tirocinio in un centinaio di aziende ed enti convenzionati Agraria a Teramo punta sugli stage Tre i corsi di laurea triennale, più uno magistrale, con 41 docenti (14 professori e 27 ricercatori) A lle pendici del Gran Sasso d’Italia, in una zona collinare che digrada verso la costa adriatica con una ricca vegetazione di vigneti e oliveti, l’Università degli studi di Teramo, fondata una ventina d’anni fa come gemmazione dell’Ateneo di Chieti-Pescara, dal 1998 ospita una facoltà di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali. «Una facoltà che ha mantenuto tale denominazione anche dopo la “riforma Gelmini” del 2010 – racconta il preside, Dario Compagnone – e che attualmente è articolata in tre corsi di laurea triennali: Tecnologie alimentari, Viticoltura ed enologia e Biotecnologie, in collaborazione con la facoltà di Medicina veterinaria. A questi si aggiunge un corso di laurea magistrale in Scienze e tecnologie alimentari, più un dottorato di ricerca in Scienze degli alimenti». Nel complesso, sono 665 gli studenti iscritti quest’an- LA FACOLTÀ IN PILLOLE (Dati aggiornati al 6 marzo 2014) Corsi di laurea triennali Corsi di laurea magistrale Studenti iscritti nel complesso Matricole anno accademico 2013-14 Professori e ricercatori no, di cui 236 matricole alle tre lauree triennali. Rispettivamente, 141 a Biotecnologie, il corso più ambito, 85 a Scienze e tecnologie alimentari, 53 a Viticoltura ed enologia. Con un incremento medio rispetto all’anno scorso di oltre il 44% che però, osserva Compagnone, «non deve trarre in inganno, perché l’andamento delle iscrizioni negli ultimi anni, in real- 3 1 665 236 41 tà, è stato un po’ altalenante». Come evidenziano i dati al ribasso dell’anno accademico 2012-13. Il corpo docente è composto da 14 professori, di cui sei ordinari, otto associati, e 27 ricercatori. Il che, continua il preside, «considerato che siamo una piccola facoltà, ci porta ad avere un rapporto con gli studenti assolutamente ragionevole». Buona l’offerta didattica, anche se «la situazione generale non consente di avere a disposizione le attrezzature che vorremmo: i laboratori sono appena sufficienti, e per enologia e tecnologie alimentari servirebbe un’area sperimentale ad hoc. In compenso abbiamo attivato un centinaio di convenzioni con aziende agricole, enti e altre università che consentono agli studen- ti di fare adeguati tirocini». Una rampa di lancio per i giovani in odore di laurea, quella degli stage. Che a Teramo si completa con una ricerca applicata di prim’ordine. «Grazie a una forte interdisciplinarietà – sottolinea Compagnone, che è docente di Chimica analitica – quattro nostri lavori hanno raggiunto le prime posizioni e il nostro Dipartimento di ricerca è risul- tato sesto su 72 nella Valutazione per la qualità della ricerca 2004-10». Questo, aggiunge, «con un budget variabile di anno in anno fra i due e i quattro milioni». E proprio «la capacità di tradurre e trasferire il lavoro della facoltà e del dipartimento nella ricerca scientifica – dice il preside – rappresenta il nostro principale punto di forza». Ricerca di base e applicata che la facoltà punta a sviluppare sul fronte dell’« Agronomia e produzioni vegetali», «Biochimica e biologia molecolare», «Chimica», «Economia e marketing agroalimentare», «Energia e ambiente», «Igiene e sicurezza degli alimenti», «Microbiologia agroalimentare e ambientale», «Patologia vegetale», «Scienze e tecnologie alimentari», «Viticoltura e coltivazioni arboree», «Zootecnia e produzioni animali». ● MASSIMO AGOSTINI © RIPRODUZIONE RISERVATA INDAGINE Oltre il 90% dei laureati è soddisfatto degli insegnanti e del corso di studio D all’attuale Campus di Coste Sant’Agostino al futuro Polo scientifico da 100mila metri quadrati, in costruzione, che insieme all’ospedale veterinario e al canile sanitario accoglierà anche la facoltà di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali. Due realtà, il Campus e il Polo, simboli delle due anime dell’Ate- In fase di costruzione il Polo scientifico con Medicina veterinaria neo – informa il sito Internet – quella giuridico-politico-comunicativa e quella agro-bio-veterinaria, che rappresentano i due centri di eccellenza dell’Università degli Studi di Teramo. Al di là della «location», la facoltà di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali della città abruzzese è comunque già una mèta ambita da studenti e studentesse. Tanto che l’indagine Almalaurea ha evidenziato come l’84% degli studenti si ritenga «soddisfatto degli insegnamenti trattati», il 98,3% dei laureati si dica «complessivamente soddisfatto del corso di studi», il 94,5% di loro sia «soddisfatto del rapporto con i docenti», e che l’88,5% «si iscriverebbe allo stesso corso». Un alto livello di soddisfazione al quale, tra l’altro, concorre la possibilità per gli studenti di effettuare un tirocinio curriculare, un’esperienza formativa di un anno presso strutture convenzionate con l’Università (con l’acquisizione di crediti formativi), per conoscere direttamente il mondo del lavoro. Tra le strutture convenzionate per il tirocinio alla facoltà di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali di Teramo, un paio di Aziende sanitarie locali, in Abruzzo e in Piemonte, il Parco nazionale d’Abruzzo, istituti zooprofilattici, istituti di ricerca del Cra, aziende agricole private, cooperative, cantine sociali, altre università, dal Lazio, all’Emilia Romagna. ● M.AG. IMPRESE E 14-20 MARZO 2014 PRODOTTI 7 INNOVAZIONE&MERCATO Presentata la «Food reputation map», un modello per misurare l’appeal dei prodotti agroalimentari Uno strumento per l’agric(u)ltura Lo studio è stato messo a punto dalla Sapienza Università di Roma e finanziato da Nestlé Italia E nogastronomia e moda: due settori portabandiera del made in Italy nel mondo. Che proprio perché di successo, subiscono il crescente fenomeno della pirateria commerciale. Con la differenza che «è l’agroalimentare a essere il più imitato nel mondo, più delle griffe degli stilisti italiani». La sottolineatura di Alessandra Pesce, responsabile Ricerche macroeconomiche e congiunturali dell’Inea, ha dato una chiave di lettura alle finalità dello studio sulla Food reputation map (Frm), presentato nei giorni scorsi a Roma, predisposto dall’università La Sapienza, promosso e finanziato dal Gruppo Nestlé in Italia. Uno strumento scientifico innovativo che consente di «misurare la reputazione di qualsiasi produzione agricola e alimento». E che per il made in Italy agricolo, come ha affermato Marino Bonaiuto, professore ordinario alla Sapienza, che «con i suoi 53 miliardi di giro d’affari e 851mila occupati vale ormai più della moda», in prospettiva potrà consentire di contrastare in modo efficace la contraffazione dilagante. L’obiettivo è «saper vendere al meglio i nostri prodotti», ha semplificato Manuela Kron, direttore Corporate Affairs del Gruppo agroalimentare in Italia. Spiegando di aver sostenuto il progetto di ricerca dell’Università, «perché essenzialmente racchiude due elementi chiave per la vita e il futuro della nostra azienda: i giovani e l’agricoltura. Da anni, come Gruppo, guardiamo infatti ai giovani con la massima attenzione ed è recente la nascita del progetto europeo “Nestlé needs YOUth” che offrirà 20mila nuove opportunità ai ragazzi sotto i 30 anni, di cui 1.000 in Italia». L’agricoltura è «settore per noi strategico – ha aggiunto Kron – dal quale provengono le materie prime necessarie per le nostre produzioni. Speriamo che questo strumento possa contribuire a migliorare l’efficienza e la competitività del settore agricolo italiano dal quale, tengo a ricordare, attualmente acquistiamo materie prime per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro l’anno». D’altra parte, «in un paese a forte vocazione agricola come l’Italia, uno strumento che permette di misurare concreta- Presentazione della Food reputation map. Da sinistra a destra, Marino Bonaiuto, professore ordinario alla Sapienza Università di Roma, Manuela Kron, direttore Corporate Affairs del Gruppo Nestlé in Italia, e Mario Guidi, presidente di Confagricoltura. mente e in modo scientifico la reputazione di un prodotto alimentare può rivelarsi un’importante leva strategica, sia per migliorare la percezione sul mercato interno, sia per conferire una maggiore attrattività e competitività al brand “Made in Italy” quando il prodotto è messo a confronto con altri similari provenienti dal- l’estero». «La scelta del cibo che mangiamo quotidianamente non è solo una questione di gusto o di prezzo – ha spiegato ancora Bonaiuto – Il preferire già al momento dell’acquisto un alimento, piuttosto che un altro, dipende da una molteplicità di fattori che, più o meno inconsciamente, condizionano la nostra decisione e, di conseguenza, le nostre scelte e abitudini nutrizionali». Evidenziando che è sufficiente aggiungere l’etichetta «Made in Italy» per dare un valore aggiunto ai prodotti alimentari. Posto che «la qualità – ha sottolineato Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo – è una condizione ne- cessaria, ma non più sufficiente: serve maggiore competitività e capacità di vincere sui mercati». Certo, ha osservato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, «alcuni indicatori positivi dell’agroalimentare dimostrano una rinnovata attenzione alle esigenze di competitività e di riassetto di un settore che sta trovando una positiva occasione di rilancio, anche sui nuovi mercati. Ma le politiche devono seguire e valorizzare il flusso che sta portando i giovani a orientare le loro attività economiche in agricoltura, supportando il rinnovo generazionale e l’orientamento alla crescita e alla ricerca, affinché si affermi una cultura dell’innovazione in agricoltura che sappia coniugare davvero tradizione e modernità». ● MASSIMO AGOSTINI © RIPRODUZIONE RISERVATA CATEGORIE DI ALIMENTI Dalla frutta al cioccolato la reputazione è salva L a scelta di un alimento e il suo «successo» sono anche una questione di reputazione, dice in sintesi lo studio «Food reputation map», curato dalla Sapienza Università di Roma e sponsorizzato da Nestlé Italia. E per testarne la validità scientifica, nel corso del 2013 il modello teorico è stato applicato ad alcune categorie di alimenti: frutta, con un focus sugli agru- Gli effetti evidenziati vanno a sostegno del «made in Italy» mi; ortaggi, con un focus sui pomodori pelati; latte e derivati, con un focus sul cioccolato al latte. Lo studio ha evidenziato che la frutta ha una reputa- zione positiva sotto molti aspetti, con effetti culturali e fisiologici distintivi. E la sottocategoria «agrumi» ha punteggi elevati di reputazione anche nell’area degli effetti ambientali. Stessa cosa per gli ortaggi, che hanno registrato in particolare effetti fisiologici e psicologici. Mentre per i pomodori pelati è emersa in modo positivo la caratteristica di reputazione riguardante la du- rata nel tempo e il prezzo del prodotto. Per latte e derivati prevalgono invece gli effetti fisiologici sulla persona. Ma per il cioccolato al latte, ad esempio, a prevalere sono gli effetti psicologici, a conferma dell’antico adagio che i dolci tirano su il morale nei momenti di tristezza. Lo studio sottolinea comunque che una data reputazione di un determinato alimento non è di per sé buona o cattiva in assoluto, ma un concetto relativo in ragione della specifica categoria agroalimentare, delle altre categorie con le quali viene comparata e delle diverse categorie di stakeholder che possono considerare una medesima categoria da punti di vista differenti. ● in questa ottica anche Vinitaly ha dato il suo contributo nel sostenere la crescita del comparto». Alla presentazione di Vinitaly 2014 ha partecipato anche il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento Ue, Paolo De Castro, che ha auspicato un «intervento del Governo sulla questione dei diritti di impianto dei vigneti che contrariamente a quanto stabilito in sede di riforma della Pac dovrebbe prevedere un divieto di commercializza- zione di tali diritti già a partire dal 2016 e non come invece era stato stabilito dal 2020. Un aspetto sul quale occorre vigilare». Infine il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina ha ribadito la centralità del settore vitivinicolo «e l’importante ruolo che potrà svolgere nell’ambito di Expo 2015 una tappa che si rivelerà cruciale per l’Italia». ● M.AG. Più metri quadrati e incontri B2B per l’edizione 2014 di Vinitaly C resce lo spazio espositivo, l’impegno sul fronte internazionale e i progetti in vista di Expo 2015. Sono questi i principali aspetti sui quali ruoterà la 48˚ edizione di Vinitaly in programma a Veronafiere dal 6 al 9 aprile prossimi. Lo spazio espositivo taglierà il traguardo dei 100mila metri quadrati (erano 89mila lo scorso anno) nei quali sono attesi più di 4mila espositori. Uno spazio ad hoc sarà dedicato agli espositori esteri (più di 70) che saranno ospitati all’interno di un padiglione ad hoc che sarà chiamato Viniternational-International Wine Production. Cinquantamila sono invece i visitatori stranieri atte- Superficie netta oltre la soglia di 100mila mq La priorità è ora l’appuntamento di Expo 2015 si provenienti da circa 120 paesi. Ma l’accento posto alle relazioni internazionali non si fermerà al padiglione estero, al 48esimo Vinitaly infatti ci sarà anche l’area dedicata al b2b denominata International Buyers Lounge. Iniziative dedicate al pubblico internazionale che faranno da cornice all’attività di Vinitaly international che porta il vino italiano in giro per il mondo con le tappe dedicate in particolare a Usa, Cina e Russia. Fra le nuove iniziative che arricchiranno gli appuntamenti internazionali di Vinitaly anche la nuova Vinitaly Wine Academy che sarà tenuta da Ian D’Agata. Nell’ambito della kermesse veronese non vanno poi dimenticati gli spazi dedicati a VinitalyBio (che ospiterà i vini biologici) oltre ovviamente a Sol (dedicato all’olio d’oliva) e alla manifestazione Agrifood. «Il comparto del vino – ha detto il presidente di Veronafier, Ettore Riello – è una nuova frontiera industriale di grande opportunità e va in controtendenza in tempi di crisi, con un appeal crescente sui mercati esteri. Il comparto ha una grande energia e sta attraendo i giovani imprenditori. Le aziende nate nel nuovo millennio sono oggi il 40% del totale, sono aumentate del 15% negli ultimi quattro anni e una su dieci è guidata da un imprenditore under 40». «Saremmo certamente tutti più contenti se il Pil nazionale crescesse come il vino – osserva il direttore generale di VeronaFiere, Giovanni Mantovani – che secondo le nostre stime in dieci anni è aumentato di ben il 90 per cento. E lasciatemi dire che G.D.O. © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 PESCA 14-20 MARZO 2014 POLITICHE EUROPEE Il nuovo Fondo sarà in Gazzetta Ue entro giugno, la spesa delle risorse Fep si «allunga» al 2015 Feamp, tempi lunghi ma niente stop Budget 2014-2020 invariato a 425 milioni di parte comunitaria oltre al cofinanziamento nazionale I l regolamento del Consiglio Ue n. 1198/2006 relativo al Fep, Fondo europeo per la pesca, è scaduto alla fine dello scorso anno. Tuttavia, gli Stati membri potranno spendere sino al 31 dicembre 2015 le risorse finanziarie ancora disponibili. Dunque, nessun blocco operativo, in attesa dell’entrata in vigore del Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca). Anche se c’è da dire subito che non saranno brevi i tempi per l’attivazione del nuovo strumento finanziario per il periodo 2014-2020. Infatti, il «trilogo» tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione si è concluso solo alla fine di gennaio, in vistoso ritardo rispetto alla tabella di marcia. Fonti della Commissione hanno fatto sapere che il regolamento relativo al Feamp sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale non prima di giugno. A seguire, l’Esecutivo di Bruxelles dovrà provvede- re in modo formale alla ripartizione tra gli Stati membri la dotazione finanziaria complessiva (circa 6,5 miliardi di euro), utilizzando i parametri socio-economici stabiliti nel regolamento. Per l’Italia, si prevede che il flusso delle risorse resterà sostanzialmente invariato rispetto al periodo 2007-2013. Vale a dire circa 425 milioni di euro di parte comunitaria, DECRETI NAZIONALI Via al piano di arresto definitivo delle barche a cui aggiungere il cofinanziamento obbligatorio nazionale. Dal canto loro, gli Stati membri dovranno sottoporre al vaglio della Commissione il programma operativo, valido per tutto il territorio nazionale, con l’indicazione delle misure e degli obiettivi da raggiungere nei prossimi sette anni. Da sottolineare che, a differenza del Fep, A non dovrà essere preventivamente redatto un piano strategico. Per quanto riguarda, in particolare, l’Italia dovrà essere raggiunto l’accordo tra Stato e Regioni su due fondamentali aspetti: la ripartizione delle risorse comunitarie e la definizione delle competenze operative. Relativamente al Fep, nell’ambito della Conferenza l via un nuovo programma di arresto definitivo della flotta da pesca italiana. Si tratta, in pratica, della demolizione delle imbarcazioni con gli incentivi pubblici cofinanziati dal Fep (Fondo europeo per la pesca). Infatti, nei giorni scorsi sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i decreti ministeriali riguardanti le unità, in prevalenza quelle autorizzate all’uso dello «strascico», iscritte nei compartimenti marittimi della Regione Siciliana, dell’Emilia Romagna, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. I decreti riportano in allegato le graduatorie approvate per il pagamento dei premi agli operatori che hanno presentato domanda a seguito dei bandi pubblici lanciati più permanente per i rapporti Stato-Regioni e Province autonome, l’intesa fu raggiunto nel marzo 2008, in pratica dopo un anno e mezzo dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del regolamento del Consiglio UE. Nell’occasione, fu stabilito di assegnare il 33 per cento delle risorse del Fep alla gestione dello Stato e il restante 67 per cento alle Am- di un anno fa. L’istruttoria delle pratiche è stata curata dal ministero delle Politiche agricole – Direzione generale della pesca marittima; mentre i fondi (in tutto 8,5 milioni di euro) sono stati messi a disposizione dalle singole Regioni interessate. Pertanto, i decreti di concessione saranno predisposti dalle competenti strutture regionali fino a esaurimento delle risorse stanziate. Ricevuto il decreto di concessione, i beneficiari avranno a disposizione dieci giorni per la riconsegna della licenza di pesca. Le operazioni di demolizione dovranno essere eseguite nell’arco di quattro mesi. ● ministrazioni regionali. Da sottolineare che il nuovo Fondo non prevede, diversamente dal Fep, un’assegnazione prefissata – pari al 75 per cento della disponibilità totale – a favore delle Regioni che rientrano nella cosiddetta «Area convergenza». E, quindi, non sono da escludere spostamenti di risorse tra le Regioni rispetto al periodo 2007-2013. Da ricordare, per concludere, che il Feamp ha ridotto sensibilmente gli anticipi che possono essere concessi agli Stati membri per facilitare l’avvio della programmazione. Con il Fep gli anticipi furono fissati al 7%. Poi, si decise di salire fino al 14% per effetto del regolamento n. 744/2008 varato dal Consiglio per l’emergenza del «caro gasolio». Con il nuovo Fondo gli anticipi saranno limitati al 5 per cento della dotazione nazionale. ● G.C. GIULIANO CESARI © RIPRODUZIONE RISERVATA PREVISIONI METEO PER LA SETTIMANA Dal 15 al 21 marzo 2014 TEMPERATURE PRECIPITAZIONI Venerdì Martedì Ven.-dom. Lun.-gio. 5-10 8 4 A cura di Sergio Borghi (Direttore dell’osservatorio meteorologico di Milano Duomo) 6 10 10-20 0-5 0-10 8 10 12 20-40 12 14 Aree oltre i 1.000 metri - Valori medi in ˚C La circolazione atmosferica sull’Italia sarà caratterizzata inizialmente da condizioni di alta pressione con cielo sereno o poco nuvoloso. Ciò favorirà una sensibile ripresa delle temperature che, specialmente al Nord, avranno degli aumenti sensibili, soprattutto nelle temperature massime. I valori minimi saranno invece piuttosto bassi, a causa della perdita di calore durante le ore notturne per irraggiamento. Nelle pianure interne si potranno avere dense foschie e isolati banchi di nebbia durante e ore prima dell’alba. Nella seconda parte del periodo di validità correnti sud-occidentali faranno affluire sul territorio italiano masse d’aria con temperature più miti e maggiori contenuti di umidità. 5-10 Aree oltre i 1.000 metri - Quantità in millimetri Inizialmente le condizioni di stabilità legate alla presenza dell’alta pressione determineranno in pratica l’assenza di precipitazioni, a esclusione delle regioni alpine e prealpine nord-orientali e dei versanti ionici della Calabria meridionale e della Sicilia, dove si potranno avere locali piogge, anche a carattere di rovescio. Nella seconda parte del periodo, il nuovo afflusso di aria umida dai settori sud-occidentali determinerà annuvolamenti localmente intensi con piogge da deboli a moderate, caratterizzate da maggiori accumuli sulle zone sud-orientali della Penisola. REGIONI 14-20 MARZO 2014 9 LAZIO Lo stanziamento per l’apertura di ulteriori bandi con i fondi 2007-13 – Ai Comuni riservati 7 milioni Psr, 37 milioni agli investimenti Contributi ad hoc anche a opere irrigue e interventi di prevenzione per i danni da fauna selvatica A rriva un’altra consistente tranche di finanziamenti europei legati al Piano di sviluppo rurale 2007-13 per l’agricoltura del Lazio e la notizia è che non dovrebbe essere neanche l’ultima: nelle prossime settimane dovrebbe infatti arrivare un nuovo finanziamento che si aggirerebbe intorno ai 30 milioni. Quello che intanto è certo è che negli scorsi giorni la Regione Lazio ha già stanziato 37,2 milioni per l’apertura di nuovi bandi pubblici a favore degli investimenti di privati ed enti pubblici nel settore. In particolare, la Giunta ha deciso di sostenere tutti quegli interventi strutturali che andranno nella direzione di ri- dare slancio ai territori e alle comunità rurali. Fra questi, saranno in particolare favoriti i progetti per l’ammodernamento delle imprese, quelli per l’integrazione dei soggetti operanti nelle filiere produttive, i corsi di formazione e aggiornamento per gli operatori, i progetti di innovazione dei processi produttivi, le iniziative promozionali dei prodotti di eccellenza come Dop e Doc, l’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali, il miglioramento della viabilità rurale e delle infrastrutture forestali e tutti quegli investimenti volti alla valorizzazione ambientale delle foreste, dei boschi, dei parchi, dei siti Natura 2000, nonché del patrimonio storico-culturale e architettonico. Scendendo nel dettaglio della ripartizione dei fondi, l’assessore all’Agricoltura, Sonia Ricci, spiega che «7 milioni di euro sono impegnati su bandi rivolti ai sog- ambito sia ambientale che forestale, tra cui i contributi, erogati al 100%, per gli interventi di prevenzione dei danni recati dalla fauna selvatica». Per avere tutti i dettagli sui bandi (ben nove) basta Avviato il confronto sulla programmazione 2014-20, in partenza il Tavolo di partenariato getti pubblici, in particolare ai Comuni, per sostenere il miglioramento della viabilità rurale e forestale, e per la fruibilità e la razionalizzazione delle risorse idriche. Ulteriori 7,7 milioni sono poi riservati al sostegno degli investimenti non produttivi in consultare il sito dell’assessorato www.agricoltura.regione.lazio.it e le domande relative potranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione dei bandi stessi sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. A questo punto l’impe- gno della Giunta per la piena utilizzazione dei fondi del Psr 2007-13 può dirsi quasi esaurito (come detto, manca solo un’ultima tranche) e nel frattempo è già iniziato il lavoro di preparazione del nuovo Piano 2014-20. Con lo scorso 28 febbraio si è concluso il percorso di condivisione via web, durante il quale la Regione ha attivato «Agridee», la consultazione on line di tutti i protagonisti del mondo dell’agricoltura laziale, raccogliendone le esigenze e i bisogni, ma anche le osservazioni e i suggerimenti. Non solo. Dal 23 febbraio sono anche operativi i tavoli di confronto con le organizzazioni dei produttori (Op), con la rete degli Istituti tecni- ci agrari del Lazio, con i Gruppi di azione locale (Gal), con i Consorzi di tutela della qualità dei prodotti agroalimentari, con gli Ambiti territoriali di caccia (Atc), con le associazioni venatorie e con le associazioni ambientaliste. Tutte le informazioni raccolte saranno presentate al Tavolo di partenariato, previsto per la metà di marzo, che vedrà la partecipazione delle rappresentanze istituzionali, economiche, sociali e ambientaliste, direttamente coinvolte, così, nella definizione del nuovo Psr Lazio. ● al verde urbano. L’ultimo capitolo infatti riguarda la riqualificazione delle aree di città attraverso la creazione di boschi e barriere verdi lungo le strade più trafficate. Inoltre, sempre secondo questo ultimo punto realizzato in collaborazione con l’assessorato all’Urbanistica e territorio, consiglia la realizzazione di tetti verdi e giardini verticali, che migliorano il microclima delle città ma aiutano a tenere sotto controllo an- che i consumi energetici degli edifici. Il vivaismo in Toscana è uno dei settori più dinamici dell’agricoltura considerando che circa 6mila ettari di superficie utilizzata realizza circa un terzo della produzione lorda vendibile. Oltre duemila le aziende, in gran parte concentrate nel pistoiese dove esiste il distretto. ● MARCO GUBETTI © RIPRODUZIONE RISERVATA TOSCANA Meno aree vocate e più verde urbano nelle nuove regole per il vivaismo I l vivaismo toscano ha un nuovo regolamento. È quello approvato dalla Giunta regionale nei giorni scorsi in attuazione della relativa legge di indirizzo del 2012 che indicava le misure di sostegno al settore. Criteri unici per tutta la Regione, anche se saranno le singole Provincie ad applicare le direttive. «Il senso è quello di andare incontro agli addetti ai lavori – spiega l’assessore regionale al- l’Agricoltura, Gianni Salvadori – attraverso norme più chiare e bilanciate, ma soprattutto semplificando molti dei passaggi burocratici che in passato hanno gravato sugli operatori». Tra le principali norme presenti quella relativa alla determinazione delle cosiddette aree vocate: secondo il documento potranno essere considerate tali solo quelle con superfici superiori a 80 ettari, coinvolgendo numerose aziende. Oltre alla superficie minima il regolamento contemplerà anche l’analisi economica del settore di una data area e la presenza in questa di infrastrutture adeguate. Gli annessi agricoli inoltre, che potranno essere alti fino a nove metri (questo per diminuire l’impatto ambientale e paesaggistico), dovranno essere progettati per un più sicuro spostamento di piante ad alto fusto, segmento che negli ulti- mi anni è in larga crescita. Non si tralasciano tuttavia le questioni relative alla coltivazioni in vaso: il regolamento definisce come realizzare impianti in campo per questo tipo di coltivazioni in maniera che sia garantita una riduzione dei consumi di acqua e di utilizzo di concimi chimici. A questo ultimo proposito nel testo è contenuto anche un elenco dei materiali consentiti. Vera novità è quella relativa ALESSANDRO MAURILLI © RIPRODUZIONE RISERVATA CALABRIA Sviluppo rurale, una macchina veloce ed efficiente C on una percentuale di spesa del 66%, il Programma di sviluppo rurale della Regione Calabria continua a registrare un trend crescente per avanzamento finanziario e ricadute sul territorio. L’impronta data alla macchina amministrativa regionale negli ultimi anni è stata netta e comincia a dare risultati evidenti, basati su una velocizzazione delle procedure di istruttoria, su un rafforzamento del sistema dei controlli e sulla qualità degli interventi finanziati. La fotografia del 2013 conferma così il ruolo cardine del Psr a sostegno delle politiche di sviluppo agricolo e territoriale della Calabria, con oltre 27mila beneficiari tra misura agro-ambientali e investimenti, con una dotazione di oltre 1 miliardo di euro messa interamente a bando e con risorse effettivamente erogate pari a 717 milioni di euro, di cui risorse Feasr per 428 milioni di euro, numeri importanti a fronte di un tasso di errore inferiore al 2% e al di sotto della media nazionale, segno evidente del funzionamento dei controlli e del rispetto delle regole. Il 2013 è stato contrassegnato dalla pubblicazione degli ultimi bandi per un totale di 39 milioni di euro su 10 misure, che hanno sperimentato scelte innovative come le filiere corte e i mercati locali, l’innovazione, il sostegno a misure di mitigazione degli effetti negativi dei cambiamenti climatici e l’utilizzo delle energie rinnovabili. Sino a ora le misure più performanti per la «Competitività» Nel 2013 è stato messo a bando più di un miliardo con oltre 27mila beneficiari sono state la misura 112 per il sostegno ai giovani imprenditori agricoli, con un avanzamento del 60% e una spesa pubblica pari a 20 milioni di euro; la misura 121 «ammodernamento delle aziende agricole» attraverso la quale sono stati erogati 80 milioni di euro per gli investimenti realizzati sul territorio calabrese; la misura 123 «accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali» che ha già erogato 42 milioni di euro pari alla metà della propria dotazione finanziaria. Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e del territorio, tutte le misure agro ambientali sono prossime alla chiusura con percentuali di spesa che sfiorano il 90% e per le quali si attende la pubblicazione del nuovo bando agro ambientale 2014, un primo banco di prova per l’applicazione delle nuove regole fissate dall’Unione europea per transitare nel nuovo periodo 2014-2020. Anche la misura del «benessere degli animali» (misura 215) è stata oggetto di grande interesse e con oltre mille domande ammesse in graduatoria numerosissime delle quali sono state selezionate: 217. Riguardo alla diversificazione del reddito, fa da traino la misura 311 «Diversificazione in attività non agricole» con un avanzamento del 52% e una spesa di oltre 30 milioni di euro che ha contribuito alla diversificazione delle attività delle aziende agricole calabresi e alla nascita di nuove attività (agriturismo, fattorie sociali e didattiche, energie rinnovabili). Infine uno sguardo allo sviluppo locale, dove i Gruppi di azione locale hanno pubblicati 273 bandi e impegnato quasi tutta la dotazione finanziaria disponibile; nonostante ciò occorre imprimere un’accelerazione alla spesa attualmente ferma al 33% della dotazione, con 21 milioni di euro spesi su un totale di 62,3 milioni di euro dell’Asse. Nel frattempo, si è aperta una fase delicata di transizione tra «vecchio» e «nuovo» Psr, da un lato occorre concludere gli interventi e monitorare la spesa mentre al contempo i tempi per l’elaborazione del nuovo Programma 2014-2020 sono incalzanti, con tappe prefissate e un quadro normativo quasi definito e risorse finanziarie certe. Dopo l’accordo concluso lo scorso gennaio in conferenza Stato Regioni, per il periodo 2014-2020 la Calabria potrà infatti contare su risorse pari a 1 miliardo e 103 milioni di euro, ancora una volta una sfida importante e un’opportunità per il comparto agricolo e forestale e per l’economia di tutta la Calabria che dovrà tendere verso una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. ● VINCENZO CARÈ © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 LEGGI E FISCO L’ Agenzia delle Entrate con un lunga circolare (n. 2/E del 21 febbraio 2014) ha illustrato le novità in materia di imposta di registro entrate in vigore dal primo gennaio 2014. Si ricorda che le nuove aliquote dell’imposta di registro sono del 9% per la generalità degli immobili, il 2% per la prima casa e del 12% per i terreni agricoli e relative pertinenze acquistati da soggetti diversi dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (Iap). La circolare ricorda che viene abolita la agevolazione, per la verità assai poco utilizzata, della aliquota dell’8 per cento di imposta di registro per gli acquisti di terreni da soggetti Iap, in quanto viene confermata a cura della legge di stabilità del 2014 l’agevolazione dell’uno per cento (piccola proprietà contadina) ai sensi dell’articolo 2, comma 4 bis, del Dl n. 194/2009. Quindi per gli acquisti di terreni da parte di soggetti diversi degli Iap e coltivatori diretti si applica l’imposta di registro del 12%. Se un coltivatore diretto o uno Iap non intende usufruire della agevolazione dell’uno per cento e quindi non fa valere in sede di atto di acquisto la propria qualifica, l’acquisto del terreno è soggetto all’imposta nella misura del 12 per cento. Terreni agricoli e fabbricati rurali – La circolare contiene un esempio secondo il quale l’acquisto di un terreno agricolo e di un fabbricato strumentale da 14-20 AGENZIA DELLE ENTRATE L’agevolazione vale per coltivatori diretti e Iap iscritti all’Inps Terreni agricoli&fabbricati: è fissa l’imposta di registro parte di un imprenditore agricolo professionale, comporta l’applicazione dell’imposta fissa di registro per il terreno, ma di quella proporzionale (9%) per il fabbricato. La precisazione è contenuta nel paragrafo 9.4, esempio n. 14. In tale paragrafo la circolare esamina l’ipotesi dell’acquisto di terreni agricoli da parte di coltivatori diretti (dediti alla manuale coltivazione del fondo con utilizzo di mano- Per prassi vale lo stesso regime per terre ed edifici strumentali dopera dipendente non superiore a due terzi di quella occorrente) e imprenditori agricoli professionali – Iap – (che dedicano la maggior parte del tempo lavorativo alla attività agricola e ricavano il reddito prevalente di lavoro) di cui all’articolo 1 Dlgs n. 99/2004. Tali soggetti devono essere iscritti nella relativa gestione previdenziale e assistenziale presso l’Inps. Anche a seguito della introduzione della nuova im- posta di registro con l’abolizione delle agevolazioni ed esenzioni, per effetto della legge n. 147/2013 l’acquisto di terreni agricoli da parte dei predetti soggetti mantiene l’agevolazione introdotta dall’articolo 2, comma 4 bis, del Dl n. 194 del 2009; tali agevolazioni consistono nella applicazione della imposta di registro e ipotecaria nella misura fissa di 200 euro e di quella proporzionale del 1 per cento. Sorprende però l’esempio contenuto nella circolare secondo il quale nel caso di un soggetto Iap che acquista un terreno agricolo e un fabbricato strumentale si applica l’imposta fissa di registro di 200 euro per il terreno agricolo e l’imposta proporzionale del 9% per il fabbricato; l’imposta ipotecaria per il terreno è pure fissa mentre quella catastale si applica nella misura del 1% (come avviene da sempre in base alla cosiddetta piccola proprietà contadina); per il fabbricato le imposte ipotecaria e catastale sono dovute nella misura di 100 euro complessivamente. L’ipotesi formulata nell’esempio nella realtà non succede mai, mentre invece accade sempre che unitamente a un terreno agricolo vengano acquistati fabbricati rurali, sia abitativi che strumentali. Per prassi ampiamente consolidata i fabbricati rurali seguono il medesimo regime dei terreni e quindi non sono mai stati assoggettati a una imposta proporzionale di registro autonoma. Infatti l’articolo 2, comma 4 bis del Dl n. 194/2009 dispone che le agevolazioni in materia di imposta di registro si applicano ai trasferimenti di terreni agricoli e relative pertinenze; le pertinenze di un terreno agricolo altro non sono che i fabbricati rurali sia abitativi che strumentali. Ne consegue che l’esempio contenuto nella circolare deve essere interpretato secondo il rigoroso significato letterale e cioè che si tratta di fabbricato strumentale di natura commerciale e non agricolo in quanto in questo caso avrebbe dovuto essere definito rurale (articolo 9, Dl n. 557/1993). Il fabbricato rurale non ha fiscalmente alcuna autonomia, come puntualmente stabilito dalla Agenzia delle Entrate con circolare n. 50 del 20 marzo 2000, mai disconosciuta. Anche l’accatastamento delle costruzioni rurali nel catasto fabbricati con attribuzione di rendita non ha generato una autonomia fiscale delle predette costruzioni; infatti i fabbricati rurali strumentali sono esclusi da Imu (articolo 1, comma 708, legge n. 147/2013). Ne consegue che anche con la nuova imposta di registro l’acquisto di un fondo rustico dotato di fabbricati rurali sconta la sola imposta catastale dell’uno per Tra le esenzioni abolito il compendio unico in tutte le zone cento anche relativamente alle costruzioni rurali. Per di più non è necessario in sede di atto distinguere il prezzo dei fabbricati da quello dei terreni stante la unitarietà dell’immobile. Le esenzioni abolite – L’articolo 10 del Dlgs n. 23/2011 ha previsto la abolizione delle agevolazioni ed esenzioni. Correttamente la circolare contiene l’elenco delle agevolazioni abolite: a) Compendio unico nei territori montani che riguar- MARZO 2014 dava l’esenzione totale da qualsiasi imposta sui trasferimenti per i terreni acquistati da coltivatori diretti e Iap che si impegnavano a costituire un compendio unico e a coltivarlo per un periodo di almeno dieci anni; per tale periodo vi è il divieto del frazionamento del terreno; b) Compendio unico in territori diversi da quelli montani secondo i criteri evidenziati nel punto precedente; c) Trasferimento a favore di giovani agricoltori in possesso dei requisiti per beneficiare degli aiuti previsti dal Regolamento Ce n. 950/07. Nella fattispecie l’imposta ordinaria di registro si applicava nella misura del 75%; d) Acquisto di fondi rustici da parte di cooperative e società forestali che prevedeva la applicazione di tutte le imposte in misura fissa per gli acquisiti di terreni idonei ad aumentare l’efficienza dell’azienda e il relativo reddito. In tutti questi casi se l’acquirente è coltivatore diretto o Iap si applicherà la sola imposta catastale dell’uno per cento e quelle fisse di registro e ipotecaria di 200 euro cadauna. Osserviamo infine che nella circolare n. 2/E/2014 fra le esenzioni abolite non viene segnalata quella del trasferimento di terreni montani a favore di coltivatori diretti o Iap per il quale è prevista la tassa fissa dall’articolo 9 del Dpr n. 601/73. ● GIAN PAOLO TOSONI © RIPRODUZIONE RISERVATA CASSAZIONE Agriturismo, ok la detrazione Iva sulle ristrutturazioni V ia libera anche dai giudici di legittimità alla detrazione Iva per i lavori di ristrutturazione dei fabbricati abitativi destinati all’attività agrituristica. Con sentenze n. 3455 e n. 3454 depositate il 14 febbraio 2014, sostanzialmente identiche per connessione soggettiva e oggettiva, la sezione tributaria della Corte di cassazione ha respinto il ricorso del Fisco che aveva contestato la detrazione dell’imposta. Un imprenditore agricolo lucchese era stato raggiunto da due avvisi di accertamento, con i quali l’ufficio ha preteso di recuperare l’indebita detrazione dell’Iva versata dal contribuente su lacune fatture passive concernenti lavori di ristrutturazione di un fabbricato rurale ad uso abitativo. Dal canto suo il contribuente, con appositi ricorsi introduttivi, ha contestato l’operato dell’ufficio, in quanto l’immobile oggetto di ristrutturazione è sì destinato a uso abitativo, ma per lo svolgimento del- l’attività di agriturismo. Ne discende, secondo la tesi dell’agricoltore, l’inapplicabilità della lettera i) del comma 1 dell’articolo 19-bis1 del Dpr 633/1972 (decreto Iva) che non ammette in detrazione l’imposta relativa anche ai lavori di manutenzione straordinaria. Le Commissioni tributarie (quella provinciale di Lucca e quella regionale di Firenze) hanno dato ragione al contribuente. In particolare il Collegio regionale, dopo avere accertato dai documenti che la ristrutturazione ha effettivamente interessato un fabbricato destinato all’attività agrituristica (connessa all’attività agricola), ha ritenuto legittima la detrazione dell’imposta pagata sui lavori di manutenzione straordinaria. L’agenzia delle Entrate si è rivolta ai giudici del Palazzaccio, ma il giudizio non è mutato. L’agenzia, nel censurare la sentenza per violazione e falsa applicazione degli articoli 19 e 19-bis1 del decre- to Iva, ha sostenuto che i giudici di appello si sarebbero limitati ad accertare che nell’immobile veniva svolta l’attività di agriturismo, senza però considerare il divieto di detrazione previsto per i fabbricati abitativi, a prescindere dalla loro eventuale destinazione strumentale per lo svolgimento di una qualsiasi attività. to e modernizzazione del settore agricolo) e nella legge 96/2006. L’attività agrituristica ha ricevuto una nuova puntuale disciplina infatti con la legge 96/2006, che ha preso il posto della legge 730/1985. In particolare l’articolo 2 ha individuato il contenuto tipico dell’agriturismo nelle attività di ricezione e ospitalità esercitate La Corte ha respinto il ricorso del Fisco che aveva contestato la sottrazione dell’imposta Gli Ermellini non hanno condiviso il teorema dell’agenzia e quindi hanno respinto il ricorso perché infondato. Tuttavia prima di motivare la propria decisione gli Ermellini hanno opportunamente segnato l’evoluzione normativa della disciplina dell’attività agrituristica. Essi, infatti, hanno messo sotto la lente alcune rilevanti previsioni contenute nella legge 730/1985, nel Dlgs 228/2001 (orientamen- dagli imprenditori agricoli (articolo 2135 del c.c.), anche nella forma di società di persone o di capitali, oppure associati fra loro, attraverso l’utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione con le citate tipiche attività agricole. A tal fine, secondo il dettato del comma 3 del successivo articolo 3, i locali utilizzati ad uso agrituristico sono assimilabili "ad ogni effetto" alle abitazioni rurali. Gli Ermellini danno conto anche della disciplina catastale (Dpr 139/1998) e di quella fiscale (articolo 9, commi 3 e seguenti, del Dl 557/1993 convertito dalla legge 133/1994) che hanno riguardato i fabbricati rurali abitativi e strumentali (specialmente le costruzioni classificate nella categoria catastale D/10), nei quali sono compresi quelli destinati all’agriturismo. Secondo la suprema Corte, da tale quadro normativo emerge chiaramente che i fabbricati abitativi destinati all’attività agrituristica costituiscono immobili «strumentali», come stabilito dal comma 3-bis del citato articolo 9 del Dl 557/1993. In altre parole, nell’espressione «fabbricati destinati all’agriturismo», che costituisce una sorte di autonoma categoria, non è possibile distinguere, come invece sembra ipotizzate l’agenzia delle Entrate, i fabbricati destinati alla produzione da quelli destinati all’abitazione, differenziando le spese soste- nute per la ristrutturazione di tali immobili ai fini della detrazione Iva che rimarrebbe preclusa per le costruzioni abitative. Sicché la detrazione dell’imposta è ammessa per i fabbricati utilizzati per l’attività agrituristica, ove la funzione abitativa degli immobili – costituendo mezzo di attuazione della prestazione di servizio concernente l’ospitalità della clientela –, è direttamente strumentale allo svolgimento dell’attività economica assoggettata a Iva. Del resto la decisione dei giudici di legittimità si raccorda anche con la risoluzione n. 18/E del 22 febbraio 2012, con la quale la stessa agenzia delle Entrate ha ribadito che i fabbricati abitativi utilizzati nell’ambito di un’attività di tipo ricettivo vanno trattati alla stregua dei fabbricati strumentali per natura, a prescindere dalla loro classificazione catastale. ● ANTONIO PICCOLO © RIPRODUZIONE RISERVATA 11 14-20 MARZO 2014 FILIERA OLIO D’OLIVA POLITICA COMUNITARIA Entra nel vivo il dibattito sull’applicazione della riforma, tempi stretti per le scelte da definire entro luglio Pac, spunta il ticket olio-zootecnia Individuati i due comparti strategici per riequilibrare con gli aiuti accoppiati i tagli di Bruxelles S ulla Politica agricola spunta un ticket zootecnia-olio d’oliva. L’Italia dovrà comunicare le proprie scelte definitive sull’applicazione della riforma della Politica agricola comune entro il prossimo 31 luglio. I lavori procedono a rilento e con ogni probabilità sarà necessario imprimere al negoziato fra ministero per le Politiche agricole, organizzazioni professionali e regioni un’accelerazione se non si vuole arrivare all’appuntamento a mani vuote. Tuttavia – come è costume tutto italiano – nelle ultime settimane qualcosa ha cominciato a muoversi e l’accordo su alcune importanti indicazioni, pur se non ancora supportato dall’ufficialità, sembra essere stato raggiunto. E fra questi si profilano alcuni primi orientamenti chiari sui settori strategici, ovvero sui settori sui quali l’Italia intende puntare per il loro ruolo nell’agricoltura e nell’economia nazionale, decidendo di convogliare su alcuni settori (come fatto ad esempio dalla Francia che ha deciso di optare per la zootecnia) le risorse degli aiuti accoppiati in modo da ammortizzare in quei settori l’impatto dei tagli Ue alla Pac. E a questo proposito, stando alle ultime indiscrezioni, in Italia sta prendendo piede un orientamento che privilegerebbe i settori della zootecnia e dell’olio d’oliva. Un comparto quest’ultimo che negli ultimi mesi più volte è stato definito strategico dagli operatori e ne è stato caldeggiato l’inserimento da parte del Mipaaf fra i settori meritevoli di un aiuto supplementare. «Al momento anche se non ancora ufficiali, tuttavia, fra ministero e regioni sono stati raggiunti alcuni punti fermi che sono condivisi anche dalle organizzazioni agricole – spiega il direttore dell’Unaprol, Pietro Sandali –. Un primo aspetto riguarda l’ipotesi della regionalizzazione e prevede che l’Italia opti per la costituzione di una regione unica. In secondo luogo si prevede che sarà applicato il cosiddetto “modello irlandese” che prevede che in nessun caso la media dell’aiuto per singolo produttore possa essere decurtata di più del 30% del proprio valore. E ancora è previsto che a livello di budget regionali nessuna regione potrà perdere più del 10% del proprio vecchio budget. Questo quanto definito in linea generale. Poi per procedere a ulteriori indicazioni, e per poter entrare più nel dettaglio delle decisioni sarà però opportuno attendere le proiezioni che tratteggeranno la situazione nei differenti comparti con la nuova Pac a regime». Fin qui quindi le de- cisioni macro. Ma la riflessioni fra i tecnici del Mipaaf, quegli degli enti locali e le organizzazioni agricole sono andati più avanti. «Le analisi effettuate a livello di singole regioni – aggiunge Sandali – fanno emergere situazioni molto variegate. Ad esempio dalle varie proiezioni effettuate si evinceva che l’Emilia Romagna non perderà granché nella definizione della regionalizzazione. Mentre sembra perdano di più regioni come la Lombardia e il Veneto al Nord e la Puglia e la Calabria al Sud. Ed è proprio per questo motivo che si è affacciata l’ipotesi di andare a riequilibrare mediante gli aiuti accoppiati i settori che rischiano le maggiori decurtazioni dall’applicazione della riforma e che sono appunto la zootecnia nelle regioni settentrionali e l’olivicoltura nel Mezzogiorno». Dichiarare quindi zootecnia e olio d’oliva come settori strategici consentirebbe di mitigare le difficoltà che secondo le proiezioni sull’applicazione della regione unica emergerebbero in quelle regioni nelle quali maggiormente si concentrano proprio queste produzioni. «In più mentre per l’olio d’oliva non ci sono differenze sostanziali – continua Sandali – per la zootecnia con ogni probabilità si dovrà riflettere sulle diverse tipologie produttive. Ad esempio ricomprendere il settore ovicaprino sposterebbe l’asse delle integrazioni più al Sud depotenziando quindi le misure che si intende proporre». Un primo accorgimento che dovrebbe consentire a comparti particolarmente esposti alla limatura dei bud- get di limitare i danni. «A questo quadro poi va aggiunto – spiega il direttore dell’Unaprol – che esiste anche la politica dello sviluppo rurale che a sua volta prevede la possibilità di realizzare dei sottoprogrammi dedicati all’olio d’oliva. Se utilizzeremo tutte queste chance introdotte dalla riforma non dico che possiamo azzerare le penalizzazioni ma di certo riusciremo a governare i cambiamenti». Secondo il direttore dell’Unaprol i tagli anche all’interno del settore dell’olio d’oliva ci saranno e saranno anche rilevanti. «Secondo le nostre analisi – aggiunge – la riduzione sarà tanto più pesante quanto maggiore è il monte titoli. Più è elevato quanto si percepisce storicamente dalla Pac maggiore sarà la decurtazione cui si va incontro». Le regioni a metà marzo presenteranno i risultati del proprio tavolo tecnico. I ritardi però non sono solo italiani. Anche da Bruxelles dopo che è stato definito il regolamento base non sono ancora del tutto chiari l’atto delegato della Commissione e il regolamento esecutivo. Due step importanti per passare poi davvero alla fase applicativa della riforma. ● PAGINA A CURA DI GIORGIO DELL’OREFICE © RIPRODUZIONE RISERVATA NORMATIVA EUROPEA E la Spagna introduce il divieto d’ampolla al ristorante A mpolla sì, ampolla no. Non si placano le polemiche sul divieto di utilizzare ampolle anonime per l’olio extravergine d’oliva nei ristoranti. Un divieto del genere infatti ribadito nella recente Legge Mongiello mentre in Italia è stato contestato dalla Ue, in Spagna è previsto in una legge nazionale che nel silenzio di Bruxelles punta a introdurre l’obbligo di utilizzare bottiglie con tappo antirabocco. Il tutto negli stessi giorni in cui sulla questione delle ampolle è intervenuto anche il Ma al contrario della legge italiana la Ue non ha sollevato dubbi presidente del Parlamento europeo, il tedesco Martin Schulz che ha chiarito come «non abbiamo bisogno di regolamenti sul bricchetto dell’olio al ristorante. L’Europa non deve occuparsi di qualsiasi cosa». Un intervento autorevole che segue quello di pochi mesi fa quando sul di- vieto di ampolla scese in campo addirittura il premier inglese, David Cameron, che al pari di Shulz oggi si disse contrario a una regolamentazione Ue in materia. Insomma una sequenza di episodi che non aiuta certo a chiarire quale sia la posizione di Bruxelles sull’argomento. «La notizia del provvedimento spagnolo – ha detto il vicepresidente dell’Aifo, Giampaolo Sodano – mi ha molto colpito, soprattutto perché non è stata seguita dall’apertura di una procedura di infrazione. Trattamento che invece è stato immediatamente annunciato nel caso dell’Italia». Ma sulla sovrapposizioni di dichiarazioni autorevoli e di provvedimenti nazionali forse riesce a portare una parola chiarificatrice il direttore dell’Assitol, Claudio Ranzani. «La norma spagnola – a differenza di quella italiana è un provvedimento a sé sul quale Bruxelles non ha nulla da obiettare. Si tratta di un provvedimento molto breve che richiede nei ristoranti o delle bottiglie monodose oppure di confezioni più grandi ma dotate del tappo antirabocco. D’altro canto lo stesso commissario Ciolos ha di recente ribadito che l’aspetto della commercializzazione dell’olio d’oliva nei ristoranti è questione che può tranquillamente essere definita a livello nazionale. Il problema in Italia è che la normativa antirabocco è inserita all’interno di una legge, nota come legge Mongiello, che prevede molteplici norme in materia di olio d’oliva. E fra queste, diverse sono in contrasto con la normativa comunitaria e da qui la lente d’ingrandimento Ue. Ma fra gli aspetti contestati non c’è assolutamente quello delle norme antirabocco sulla quale Bruxelles lascia libertà di manovra agli Stati membri». E anche l’intervento di Cameron non sarebbe in contraddizione con la regola generale. «Che io sappia – aggiunge Ranzani – anche il premier inglese non intendeva contestare la norma in sé ma il fatto che venisse imposta alla realtà inglese dove c’è una forte opposizione dei ristoratori locali». ● 12 FILIERA OLIO 14-20 MARZO 2014 MONITORAGGIO Calano le sanse vergini passate in lavorazione e l’olio prodotto – Bene l’export Burocrazia e adempimenti ambientali penalizzano l’attività dei sansifici I © RIPRODUZIONE RISERVATA Campagna finanziata con il contributo della Comunità europea e dell’Italia TUTTI I DATI E I FLUSSI IL TREND MENSILE DELLE VENDITE DI OLIO DI SANSA RAFFINATO (Dati in tonn. e var. % ott. 2013/ott. 2012) 2.399 2.283 1.370 1.373 1.163 2012 2013 (-58,8%) 939 859 659 655 632 621 572 510 450 353 558 635 270 Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Fonte: Assitol Molto meglio va invece per le vendite di olio d’oliva raffinato. Pur registrando una riduzione i quantitativi commercializzati a ottobre 2013 sono stati di 1.783 tonnellate con un calo dell’8,6% rispetto allo stesso mese del 2012. Nel trimestre agosto-ottobre 2013 tuttavia si è registrata una pesante battuta d’arresto rispetto alle 3.222 tonnellate di luglio 2013. TREND MENSILE DELLE VENDITE DI OLIO D’OLIVA RAFFINATO (Dati in tonn. e var. % ott. 2013/ott. 2012) 2013 2012 2.808 2.083 2.867 1.952 2.670 1.661 1.729 1.776 2.815 (-8,65%) 1.931 1.983 1.252 1.998 3.264 3.159 2.812 1.783 Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Fonte: Assitol IL MERCATO DELL’OLIO DI SANSA RAFFINATO (Dati in tonn. e var.% ott. 2013/ott. 2012) Produzione Destinazione finale - trasferito al reparto confezionamento Totale vendite - confezionatori - intermed. commerc. Vero e proprio crollo per le vendite di olio di sansa raffinato. A ottobre 2013 infatti sono state commercializzate appena 939 tonnellate con una flessione rispetto allo stesso mese del 2012 di ben il 58,8 per cento. Il dato di ottobre inoltre è anche il migliore di tutto il 2013 anno nel quale non è mai stata superata la soglia delle mille tonnellate. 3.222 l quadrimestre non è indicativo dell’andamento del settore per quanto riguarda la produzione, legata naturalmente alla raccolta e lavorazione delle olive. Ottobre, comunque, pur mostrando un discreto aumento delle quantità di sanse vergini raccolte, mostra un calo di oltre il 10% di quelle passate in lavorazione e un calo di poco più dell’1% delle quantità di olio greggio ottenuto. Si allarga evidentemente il progressivo peggioramento della qualità delle sanse vergini, dovuto alla denocciolatura presso il frantoio, di cui si è già posto in rilievo la pericolosità per il mantenimento dell’equilibrio economico da parte dei nostri associati. Tra l’altro, a questo fenomeno si aggiunge la concorrenza da parte degli impianti di biogas, che riduce le disponibilità di sanse vergini, concorrenza che sarebbe accettabile in un regime libero e a parità di condizioni, ma che risulta difficile accettare in una situazione nella quale il biogas viene sostenuto da agevolazioni pubbliche e senza il rispetto di tutte le regole ambientali cui sono sottoposte le nostre associate. Su questo aspetto, in particolare, è iniziata una riflessione: le numerose disposizioni che, a tutela del rispetto dell’ambiente, hanno imposto ai sansifici investimenti importanti per migliorare le condizioni di stoccaggio delle sanse vergini, eliminare i rischi di contaminazione dei terreni e dell’aria, assicurare la loro lavorazione in tempi strettissimi e così via hanno una reale giustificazione ambientale o no? Nel primo caso, non si riesce a comprendere perché alle stesse regole non sia sottoposto qualsiasi impianto stocchi sanse vergini o le lavori; nel secondo, tutta la disciplina ambientale applicata ai sansifici andrebbe quanto meno ripensata. Sul piano commerciale, si registra un calo di oltre il 12% delle quantità di olio greggio trasferito alla raffineria interna o venduto. Il calo si concentra sulle vendite ad intermediari commerciali, che non hanno raggiunto neppure la metà rispetto allo scorso anno, ma sono diminuite di qualche punto anche le vendite alle raffinerie. L’aumento dell’export, per quanto considerevole, non ha compensato la fiacchezza del mercato interno. Ancora più negativi sono i dati per quanto riguarda le sanse disoleate. La produzione si è praticamente dimezzata, a conferma del grave peggioramento della qualità delle sanse vergini, e cali analoghi mostrano i quantitativi venduti come combustibile. Sono invece aumentati i quantitativi di sanse disoleate ceduti come ammendante o a uso mangimistico, ma ciò non può compensare la situazione negativa precedentemente descritta. ● Ago. Set. Ott. Var. % 500 421 380 -79,7 655 450 270 -88,2 0 0 0 - 655 450 270 -88,2 655 450 270 -76,2 0 0 0 -100,0 Fonte: Assitol Crollano (-88%) anche i trasferimenti di olio di sansa raffinato che si sono dimezzati (-100%) in particolare nei trasferimenti ai confezionatori. Meglio va invece per i trasferimenti di olio d’oliva raffinato che in totale sono calati dell’8,7%. Crollano quelli all’industria alimentare (-74,9%) compensati però (+92%) da quelli diretti ai confezionatori ...E QUELLO DELL’OLIO DI OLIVA RAFFINATO (Dati in tonn. e var. % ott. 2013/ott. 2012) Produzione Destinazione finale - trasferito al reparto confezionamento Totale vendite - confezionatori - industria alimentare Ago. Set. Ott. Var. % 3.701 2.763 5.286 -34,7 4.522 5.361 6.505 -26,9 3.270 3.363 4.722 -32,0 1.252 1.998 1.783 -8,7 1.051 1.657 1.488 +92,0 201 341 295 -74,9 Fonte: Assitol RAFFINAZIONE Crollano (-30%) le quantità di olio lavorato I l quadrimestre luglio-ottobre 2013 ha visto una diminuzione di circa il 30% delle quantità di olio lampante passato in lavorazione da parte degli impianti e dell’olio raffinato ottenuto monitorati nell’ambito della nostra indagine. Dati che confermano un sensibile calo della domanda di oli raffinati. La diminuzione delle quantità è stata meno rilevante per gli oli lampanti nazionali, che generalmente vengono a mancare quasi completamente in questo periodo dell’anno; il forte calo delle lavorazioni che si è registrato nel corso del 2013 ha invece fatto sì che anche in questi ultimi mesi della campagna olivicola circa due terzi degli oli lavorati sono stati di provenienza nazionale. Trova così ancora una volta conferma la tesi che l’importa- zione di oli ha una funzione di supplenza alla carenza di materia prima prodotta in Italia e che essa diminuirebbe, se l’agricoltura nazionale fosse in grado di aumentare la propria offerta. Resta il fatto che la crisi economica e le dinamiche di mercato hanno accelerato il processo di diminuzione della quota di mercato degli oli d’oliva, sia in Italia che all’estero e che quantità significative di olio d’oliva raffinato in Italia sono state sostituite da olio raffinato all’estero, soprattutto in Spagna. Nel 2012, in particolare, l’import di oliva raffinato era passato a oltre 40mila tonnellate dalle poco più di 25mila tonnellate registrate l’anno precedente; questa tendenza, secondo i dati elaborati dall’Istat, si è molto attenuata nei primi dieci mesi del 2013 per quanto riguarda la Spagna, che ha sofferto di una grave crisi produttiva. Al tempo stesso tuttavia il volume di acquisti appare in rafforzamento per quanto riguarda la Tunisia. In tutti i modi questi ultimi non rappresentano segnali positivi per la filiera olivicola italiana; si parla sempre di eccellenze e qualità, ma va sottolineato come una parte importante della produzione agricola nazionale continua a essere costituita da oli lampanti e se i fenomeni emersi negli ultimi anni dovessero aggravarsi si potrebbe arrivare a una situazione in cui l’offerta supererebbe la domanda. Una situazione quindi alla quale bisogna porre grande attenzione. Dal punto di vista commerciale, i quantitativi di olio raffinato assorbiti dagli impianti di confezionamento interni al- le raffinerie e da confezionatori nazionali sono calati complessivamente rispetto allo scorso anno, ma molto meno di quanto non sia risultata diminuita l’attività di raffinazione. A essere invece sensibilmente diminuito è l’assorbimento di oli raffinati da parte dell’industria alimentare. Ancora più forte è stato poi il calo di attività nel segmento dell’olio di sansa. Un trend che appare provocato da una forte riduzione della domanda sia da parte dei confezionatori che dagli intermediari commerciali. L’export di oli sfusi raffinati, che è pressoché nullo per il sansa, è molto calato per l’oliva, dove comunque tradizionalmente risultava molto modesto e residuale rispetto alla destinazione nazionale. ● © RIPRODUZIONE RISERVATA FILIERA OLIO 14-20 MARZO 2014 13 MONITORAGGIO La crescita di Dop, Bio e 100% non riesce a compensare le perdite del comparto Non si arresta la crisi sul mercato: le vendite scontano un -12 per cento I l quadrimestre non mostra segni di ripresa delle vendite sul mercato interno, che continua a denotare per le aziende da noi monitorate una profonda flessione rispetto allo scorso anno, di circa il 12 per cento. La perdita di volumi risulta nelle nostre analisi superiore a quella dichiarata dalle Società di rilevazione dei consumi. Una divergenza che conferma come vi sia stato un calo sostanziale degli acquisti da parte dei consumatori, ma a livello che risulta appena di qualche punto meno pensate di quanto emerge dal nostro monitoraggio. Vi possono essere diverse ragioni a giustificare questo fenomeno: un certo destoccaggio della distribuzione ad esempio oppure un calo più rilevante nei segmenti non rilevati da queste Società, come ad esempio la ristorazione. Certamente ha inciso il fatto che la crisi economica ha pesato maggiormente sulle marche nazionali, molto presenti nel nostro campione, rispetto alle marche locali e a quelle del distributore. Il fenomeno ha interessato soprattutto l’extravergine «convenzionale», che registra un calo delle vendite di oltre il 17% e molto meno l’olio d’oliva (-8,6%) e il sansa (-6%), che peraltro pesa poco per le nostre associate. Vanno in controtendenza invece le vendite del «100% italiano» (+36%), delle Dop/Igp (+24,6%) e del biologico (+26,8%), ma i loro volumi sono modesti rispetto all’olio convenzionale e a livello di nicchia per Dop e bio e la loro crescita, per quanto rilevante, può solo attutire il trend negativo generale. L’andamento delle vendite sembra poi indicare una riduzione della spinta promozionale; non va trascurato che nel nostro campione le vendite di extravergini «convenzionali» passano per circa il 75% attraverso la distribuzione moderna, ma la situazione è molto diversa per le altre tipologie di extra. Nel nostro campione, le vendite attraverso questo canale contano infatti per il 50% circa per il 100% italiano, per il 40% per Dop e Igp e per il 15% per il biologico, che evidentemente trova la sua principale collocazione nei negozi specializzati. L’insieme dei dati ci pare coerente con la situazione economica generale: non soffrono i consumi delle fasce più abbienti della popolazione, mentre sul resto del mercato si accavallano comportamenti usuali nei momenti di crisi (come ad esempio la rivalutazione dell’olio di sansa e di quello d’oliva oppure la ricerca da parte del consumatore di tipologie di prodotto a prezzo inferiore) con un vero e proprio calo complessivo degli acquisti, frutto della gravità della crisi. Infine, la pessima campagna spagnola 2012-2013, che ha fortemente ridotto la disponibilità di materia prima e provocato aumenti dei prezzi, non ha certamente aiutato le imprese in questo difficile frangente. Si tratta di problemi di cui si parla quotidianamente e non diciamo certamente nulla di nuovo. ● © RIPRODUZIONE RISERVATA TUTTI I DATI E I FLUSSI COSÌ LE VENDITE SUGLI SCAFFALI (Quota di mercato e var. % lug.-ott. 2013/lug.-ott. 2012) Olio extravergine Olio d’oliva Olio di sansa 25% 26% 74% (=) 21% 75% (=) La crisi non risparmia l’export di olio extravergine d’oliva che a ottobre 2013 si è fermato a quota 6.997 tonnellate in calo del 17,1% rispetto allo stesso mese del 2012. Il dato pur registrando una pesante battuta d’arresto tuttavia rimane in sostanziale recupero rispetto al minimo registrato ad aprile 2013 di 4.840 tonnellate. Dettaglio Distribuzione moderna 79% (+4%) IN FRENATA L’EXPORT EXTRAVERGINE (Dati in tonn. e var. % ottobre 2013/ottobre 2012) 2012 8.441 8.257 8.211 7.592 7.440 6.834 6.454 6.301 7.422 5.849 6.068 5.276 6.416 5.580 4.840 5.686 Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. (Dati in tonn. e var. % ottobre 2012/ottobre 2012) 5.256 4.775 2012 4.943 2013 (-21,5%) 4.126 3.672 3.790 3.222 2013 (-17,1%) 6.997 7.205 RALLENTANO ANCHE LE SPEDIZIONI DI OLIO D’OLIVA 3.300 Stabili (con una quota del 74%) le vendite sugli scaffali di olio extravergine di oliva. Analogo risultato anche per le vendite di olio d’oliva nella Gdo (ora al 75% del totale). Si consolida invece il canale delle vendite al dettaglio per quanto riguarda l’olio di sansa che infatti è venduto in questa tipologia di negozi al 79% (+4% rispetto allo stesso trimestre 2012). 3.445 3.014 3.397 2.967 2.425 3.027 2.273 2.326 2.547 2.750 Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Molto peggio va per le esportazioni di olio d’oliva. A ottobre 2013 infatti le spedizioni si sono fermate a quota 4.126 tonnellate pari a un meno 21,5% rispetto a ottobre 2012. Anche in questo caso il dato appare però in significativo recupero rispetto alle 2.273 tonnellate di aprile che rappresentano il picco più basso del 2013. BILANCIA COMMERCIALE Sull’export la minaccia delle barriere sanitarie I l quadrimestre vede un calo importante dei volumi di olio confezionato esportato dal nostro panel di aziende (-17,3%). Il calo è generale, ma risulta particolarmente marcato per l’olio d’oliva, mentre la diminuzione delle vendite di extravergine e di sansa risulta importante, ma meno sensibile. Va rilevato che la tendenza negativa riguarda tutte le tipologie: calano le vendite anche dell’olio «100% italiano» (-7,6%), e del biologico (-26,4%) e solo Dop e Igp sono in crescita, ma partendo da una base modestissima e restando perciò su posizioni di assoluta nicchia. Non bisogna però dimenticare che questo ripiegamento dell’export si confronta con un 2012 che ha segnato il record storico delle nostre esportazioni e perciò non va giudicato troppo negativamente. Il 2013 è stato un anno difficile per molti motivi: il crollo della produzione in Spagna, che ha fatto diminuire fortemente la disponibilità di materia prima e salire i prezzi, la crisi economica generale, sentita in molti dei paesi in cui più forte è la presenza delle nostre imprese esportatrici, ma anche una serie di problemi locali, frutto del crescente interesse per il settore di nuovi paesi che hanno sviluppato programmi di produzione e che vedono nello spazio oggi occupato dalle nostre imprese un potenziale terreno di conquista. Si pensi alle iniziative contro le nostre esportazioni negli Usa, dal tentativo di imporre un «Market Order», allo scopo di caricare gli oli importati di oneri burocratici e amministrativi tali da diminuirne la concorrenzialità o alle iniziative politiche che hanno portato alla pubblicazione del rapporto dell’International Trade Commission. Fino a qui si parla di progetti, che non hanno toccato immediatamente le nostre imprese, ma contemporaneamente nel corso dell’anno abbiamo dovuto constatare molti problemi con i residui di pesticidi, per i quali si sono registrati numerosi blocchi di merce da parte delle Autorità Usa. Si tratta di un problema grave e potenzialmente dirompente per il nostro export. La normativa Ue e di conseguenza quella italiana consentono l’impiego di numerosi antiparassitari nella produzione delle olive, mentre quella americana è estremamente ristretta, perché i produttori di antiparassitari non hanno alcun interesse a sostenere i costi elevati necessari per le pratiche di registrazione. Molti oli extravergini, conseguentemente, contengono residui perfettamente legittimi in Italia e in Europa, ma non tollerati negli Usa. Non è evidentemente un problema sanitario (le Autorità americane ammettono gli stessi residui in oli, come il soia e il mais, prodotti negli Usa e ben più consumati dell’oliva in questo paese), ma la pressione di interessi locali ha portato a focalizzare l’attenzione sul fenomeno. Purtroppo, le caratteristiche della nostra agricoltura sono tali che i residui sono molto più diffusi nel nostro olio, ottenuto spesso da olive trattate per difenderle dalla mosca o contaminato a seguito dei trattamenti delle vigne e della frutta, rispetto a quanto avviene in sistemi agricoli moderni e dedicati all’olivicoltura. Altri problemi sono nati in diversi paesi a seguito dell’impiego di metodi di controllo non approvati dal Consiglio oleicolo internazionale e, recentemente, una sintesi chiara della situazione è stata fornita dalle vignette, poi in gran parte ritrattate, del New York Times. Si prospettano quindi tempi difficili per le nostre imprese, che avranno modo di dimostrare le loro capacità. Certo, tutto sarebbe più facile se operassero con alle spalle un vero sistema paese, unito nella difesa degli interessi nazionali. Ma i sistemi paese, si sa, non li costruiscono da sole le imprese industriali. ● © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 FILIERA OLIO 14-20 MARZO 2014 MANIFESTAZIONI Al via la 22a edizione del premio umbro sempre più attento alla stampa internazionale e ai buyer esteri Ercole Olivario guarda al mercato Focus su Danimarca e Norvegia per promuovere l’extravergine nell’alimentazione di nuovi paesi N on è solo un concorso tra i più partecipati d’Italia, ma un vero e proprio volano per il comparto dell’extravergine italiano. L’Ercole Olivario, che con il 2014 toccherà l’edizione numero ventidue, nasce e si evolve proprio come strumento di promozione e comunicazione dei valori e delle qualità del prodotto. «Il nostro principale obiettivo non è solo quello di premiare le aziende partecipanti – spiega Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio di Perugia, promotore del Premio – ma quello di accompagnarle nel percorso spesso più complicato che è quello di avvicinamento al mercato con azioni ben precise e mirate ai consumatori e agli operatori». Per questa nuova edizione, la cui premiazione si svolgerà al Teatro “Caio Melisso” di Spoleto (Pg) il 29 marzo, sono previsti numerosi incontri con la stampa internazionale e con i buyers stranieri. «Quest’anno abbiamo deciso di concentrarci sulla stampa di settore – continua Mencaroni – e sugli operatori con particolare riferimento ai mercati di Danimarca e Norvegia e questo perché ogni anno cerchiamo di individuare aree nelle quali il consumo di extravergine è ancora scarso, ma proprio per questo dove le potenzialità per le nostre imprese del settore sono elevate». L’obiettivo di queste azioni, spiegano gli organizzatori del Premio, è quello di far entrare nella cultura gastronomica di altri paesi un corretto uso dell’extravergine a partire da un concetto di qualità organolettica del prodotto. «Non dimentichiamoci inoltre del valore intrinseco dell’Ercole Olivario – dice il presidente della Camera di commercio di Perugia – che per le aziende è sinonimo di certificazione unanime della qualità stessa e dell’eccellenza dell’olio e fregiarsi del marchio nella bottiglia è utile nei confronti del mercato». Le attività del Premio non si esauriscono in Umbria. «Saremo come sempre presenti anche al Sol di Verona – conclude Mencaroni – e in questa occasione la nostra vetrina ospiterà i tre piazzamenti per ogni categoria con degustazioni guidate e assaggi in programma con delegazioni di operatori». Oltre a queste sono previste altre azioni all’estero e in Italia nell’arco di tutto l’anno. I numeri di questa edizione confermano quelli della passata: oltre 300 aziende iscritte in rappresentanza di 16 regioni d’Italia. Il programma tecnico partirà domenica 23 marzo con l’inizio del panel di degustazione che finirà i lavori il venerdì successivo. Per il giorno 28 marzo, presso la sede della Provincia di Perugia, è invece in programma un convegno sui temi di salute e trasparenza dell’etichetta. La premiazione, come detto, avverrà il giorno successivo a Spoleto. Intanto, lo scorso 8 marzo, a Giano dell’Umbria, in provincia di Perugia, sono stati selezionati i sette extravergini umbri che parteciperanno all’Ercole Olivario, nel corso della XV edizione della selezione regionale. L’Ercole Olivario è nato nel 1993 in un momento in cui il settore dell’olivicoltura italiana non era ancora in grande sviluppo. Da allora, nelle sue numerose edizioni, ha rappresentato una grande iniziativa di sistema che coinvolge, oltre a tutti i protagonisti istituzionali, le associazioni di categoria e tutto il mondo produttivo oleario italiano, tra cui Unaprol che è uno dei principali sostenitori. Le selezioni degli oli finalisti avvengono prima a livello regionale (ogni regione ha un panel riconosciuto dal Premio) e poi nelle finali che hanno carattere nazionale e che decretano i vincitori per varie categorie. Tra i premi anche l’Amphora Olearia assegnata alle aziende per il migliore packaging. ● ALESSANDRO MAURILLI © RIPRODUZIONE RISERVATA ANNIVERSARI E il GirOlio d’Italia taglia il traguardo dei 20 anni S arà l’evento nell’evento, quello che porterà in giro per l’Italia la festa per il Ventennale dell’Associazione nazionale città dell’olio. Il Girolio d’Italia, partito con la prima tappa da Trieste, nel corso di Olio Capitale (si veda altro articolo in pagina), per tutto l’anno toccherà diverse città italiane, un vero e proprio giro dello stivale con l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura dell’extravergine di qualità, eccellenza italiana che proprio l’associazione ha proposto all’Unesco che ha inserito nella Ten- Lupi (Città dell’Olio): coinvolti 59 comuni e migliaia di consumatori tative List 56 siti olivicoli italiani. «Dopo quattro edizioni il Girolio ha toccato 59 città con relativi eventi – spiega il presidente dell’Associazione città dell’olio, Enrico Lupi – senza contare gli eventi nell’evento che sono molti di più e che hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone». Con 59 tappe, alle quali se ne aggiungeranno molte altre nel corso del 2014, sono stati interessati oltre 5mila bambini che hanno partecipato ai corsi didattici e alle degustazioni delle oltre 1.500 aziende coinvolte. L’occasione del Ventennale è importante e segna un traguardo che insieme è anche un messaggio da parte di un’associazione che a oggi conta 350 Comuni d’Italia associati in rappresentanza di 18 regioni. «Mi sembra che con questi numeri possiamo dire di aver lavorato bene – continua Lupi – per promuovere e valorizzare le attività portate avanti ne- gli anni, oltre a contribuire allo sviluppo di una coscienza collettiva sulla cultura olivicola e alla crescita sociale ed economica dei territori, dell’agricoltura, dell’ambiente, del paesaggio, dei prodotti della terra e della gastronomia». Oltre al Girolio d’Italia (le tappe dell’edizione 2014 sono disponibili sul sito dell’Anco), sono a cura dell’associazione numerose attività. A partire da Bimboil, il progetto realizzato in collaborazione con il Mipaaf che in 14 edizioni ha coinvolto circa 800 scuole e 75mila bambini di tutta Italia. L’Associazione città dell’olio ha dato vita anche al Forum Dieta mediterranea, uno degli appuntamenti più importanti nel panorama nazionale e internazionale, che si tiene dal 2010 a Imperia e che coinvolge anche la Rete delle città dell’olio del Mediterraneo (Recomed) a cui fanno capo 12 paesi affacciati sul Mare Nostrum: un «network» che ha permesso all’Associazione di vincere il bando comunitario del Progetto Enpi MedDiet. L’edizione del Girolio sarà particolare e mirata ai temi che l’Associazione vorrà trattare nel corso dell’Expo 2015. Una versione “allungata” su tutto l’anno, a partire da marzo e fino all’autunno che si snoderà sui temi della salvaguardia del paesaggio olivicolo e del territorio, dell’alimentazione, della salute e della cucina rappresentati dalla Dieta mediterranea e il riconoscimento legislativo alle Città dell’olio come motore di sviluppo economico, capace di realizzare progetti di marketing territoriale coinvolgendo più realtà nella difesa della cultura, delle origini, del territorio e del paesaggio dei prodotti olivicoli. ● metri sulle pendici dell’Etna in provincia di Catania, che ha appena vinto il concorso Sol 2014. Il mix di incontri B2B tra espositori e professionisti del settore, ma anche promozione e possibilità di vendita agli appassionati che partecipano sempre numerosi. La manifestazione triestina giunge al momento di tirare le prime conclusioni sulla produzione della sta- gione 2013. Il parere degli operatori del settore non è però concorde: in alcune regioni la produzione è stata qualitativamente discreta e quantitativamente inferiore all’annata precedente, unanimemente definita eccezionale, a causa di piogge a ridosso della stagione di raccolta che hanno abbassato le rese. ● A.MAU. OLIO CAPITALE A Trieste boom di visitatori (+25%) Oltre 300 produttori all’«Oil Bar» C on 300 produttori, in crescita del 25% rispetto alla precedente edizione e oltre diecimila visitatori da alcune dozzine di nazioni, Olio Capitale, ottavo Salone degli Oli extravergini tipici e di qualità appena concluso nelle prestigiose sale affacciate sul mare della Stazione marittima di Trieste, è stato un grande successo di pubblico e di professionisti. Ne è convinto Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio di Trieste che organizza la manifestazione tramite l’Azienda speciale Aries. Concorda sull’im- portanza di Olio Capitale anche Igor Dolenc, vice presidente della Provincia di Trieste, che ne sottolinea l’importanza nella difesa del “made in Italy” nel comparto alimentare. Presenze espositive da ben 16 regioni italiane su 20, nonché da Croazia, Grecia e Albania si sono incontrate con buyer e visitatori professionali provenienti da tutte le parti del mondo, giornalisti accreditati e un pubblico attento e curioso, anche per il fitto programma di degustazioni all’Oil Bar, gli approfondimenti e le scuole di cucina. L’Oil B è una vera e propria «casa comune» dei produttori di tutte le regioni e degli operatori della filiera di produzione dell’extravergine italiano di eccellenza che può contare anche su importanti collaborazioni internazionali: dal Japan Olive Oil Prize di Tokyo, alla Agence pour la Valorisation des produits Agricoles Avpa di Parigi, dal Finefood Shanghai al Food di Dubai. Oltre ovviamente al coinvolgimento del Mipaaf, dell’Associazione nazionale città dell’olio e di Easysnap. Alla Puglia prima regio- ne per quantitativi prodotti, ma anche per i partecipanti alla manifestazione, è stato riservato l’intero primo piano della sede espositiva, dove hanno fatto da apripista l’azienda Nicola Fusiello e Tesori di Puglia. Posizione di riguardo anche per il vincitore del concorso della scorsa edizione, l’azienda Salvatore Stallone di Giovinazzo (Bari) con l’olio “Le Tre Colonne”. La seconda regione per dimensione di prodotto e per espositori è la Sicilia, con numerosi alfieri tra cui l’azienda Vincenzo Romano di Bronte, con oliveti tra i 500 e i 700 LEONARDO FELICIAN © RIPRODUZIONE RISERVATA CEREALI 14-20 MARZO 2014 15 TREND&MERCATI EURO/Q VAR. % SETT. ROMA (Quot. del 5/3/2014, f.co prod.) FRUM. N.LE TENERO (Prov. RM - f/p) Di forza n.q. Fino n.q. B. mercantile 21,35 Mercantile 20,70 FRUM. N.LE DURO128 (Prov. RM - f/p) Fino n.q. B. mercantile n.q. Mercantile n.q. FRUM. N.LE TENERO128 (Varie prove. f/a RM) Qualità superiore n.q. Fino n.q. B. mercantile n.q. Mercantile n.q. FRUM. N.LE DURO128 (Varie prove. f/a RM) Fino n.q. B. mercantile n.q. Mercantile n.q. GRANOTURCO Ibrido n.le f/a RM 20,45 Comun.rio f/a RM n.q. Plata gialla (Ravenna) n.q. spezzato n.q. sacco carta 27,00 ORZO Pr. Lazio ps 59/64129 n.q. Distico comunit. pes. n.q. Comunitario pesante n.q. AVENA N.le ps 47/50 n.q. Comunitaria ps 50/52 n.q. RISI Originario base130 68,50 Fino S. Andrea n.q. Ribe 88,50 Parboiled 99,50 Superfino Roma 134,50 Arborio 150,50 FARINE Tipo 00 conf. 1 kg131 43,35 Tipo 00 f.co arr. gros. 40,40 Tipo 0 38,90 Granito 00 telato 43,30 132 SEMOLA Sfusa prod. Lazio n.q. Sfusa prod. Puglia n.q. Crusca/cru.llo ten. 19,65 Farinaccio tenero 26,65 Crusca/cru.llo duro 15,90 Farinaccio duro 20,15 Cubettato ten. rinf. 15,25 Cubettato duro rinf. 14,55 – – 0,95 0,98 – – – – – – – – – – 1,49 – – – 1,12 – – – – – 0,00 – 2,31 2,05 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 FORLÌ (Quotazioni del 3/3/2014) FORAGGI PRESSATI (Da prod. a com. gros., kg) FIENO DI PIANURA I taglio (misto) cascina n.q. – II taglio (erba medica) n.q. – III (erba medica) n.q. – PAGLIA Di grano rotoballe 7,25 0,00 Di grano balloni 8,25 0,00 LODI (Quot. del 3/3/2014, al kg)5 FRUMENTI NAZ TEN3 Di forza Panif. sup. Panificabile Biscottiero Altri usi GRANOTURCO Ibrido um. 14% Comunitario Verde per ess. f.co part. ORZO Leggero Pesante Comunitario SEMI OLEOSI Soia (h14% imp>2%) Cotone RISONI (Rinfusa dir enr escl) Arborio/Violano Roma/Baldo Carnaroli Originario comune Padano Thaibonnet RISI (F.co part. big bag) Arborio Roma Carnaroli Originario Padano Ribe Parboiled CASCAMI DI RISO (Rinfusa) Corpettone Corpetto Mezzagrana Grana verde Farinaccio Pula v. cen. ins. <1,7 29,60 28,45 28,05 27,90 n.q. 0,00 0,00 0,00 0,00 – 24,50 0,00 26,75 0,00 n.q. – n.q. – 26,60 0,00 27,25 0,00 50,90 0,00 n.q. – 34,05 34,75 33,00 28,75 30,05 28,75 78,00 75,75 88,50 62,00 77,75 81,00 36,95 35,75 34,95 26,75 21,05 16,20 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 EURO/Q VAR. % SETT. Pula ceneri ins. <2,5 14,30 FARINE FRUMENTO TENERO (In sacco carta) Tipo 00 pasticceria 58,00 Tipo 0 per soffiato 56,50 Tipo 0 panificazione 51,00 Tipo 0 46,00 CRUSCAMI FRUM. TENERO (Alla rinfusa) Farinaccio 21,25 Tritello 17,00 Crusca 16,90 Cubettato 17,95 CRUSCAMI FRUM. DURO (Alla rinfusa) Farinaccio 18,45 Tritello/crusca/cr.llo 16,70 Cubettato 17,75 DERIV. LAVORAZ. GRANOTURCO Farinetta 22,20 Farina glutinata 23,45 FARINE DI ESTRAZIONE (Alla rinfusa) Girasole integrale 23,55 Soia nazionale 43,45 Soia est. farina 44% 43,45 Soia proteica estera 46,55 PANELLI (Alla rinfusa) Germe di granturco 31,75 Lino 49,75 POLPE BARBAB. ESS. Pellets (rinfusa) 24,25 Fettuccia (rinfusa) n.q. ERBA MEDICA Cubettata I q. 24,70 Disidratata pres. n.le 24,05 Disidratata pres. est. n.q. FIENO PRESSATO Maggengo 14,50 Agostano 14,75 Erba medica fienata 16,55 PAGLIA PRESSATA Per lettiera 8,75 Per alimentaz. anim. 13,40 EURO/Q Crusca tenero rinfusa Tritello tenero sacco Tritello tenero rinfusa Farinaccio sacco Farinaccio rinfusa 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 MODENA (Quot. del 3/3/2014, al kg) FRUMENTO N1 v sp forza ps 79/80 24,55 0,00 N2 v sp ps 77/78 21,55 0,47 N3 fino ps 76/77 21,25 0,95 N4 mercantile ps 73 n.q. – Mercantile ger. ps 70/72 n.q. – Duro fino ps 78/80 27,50 0,00 Duro ps 70/71 n.q. – GRANOTURCO (Merce nuda f.co magaz./acq.) N.le merc. um. 14% 20,70 7,53 ORZO Nazionale ps 63/65 n.q. – Comunitario ps 60/63 n.q. – Nazionale ps 64/65 n.q. – Estero ps 68/70 21,65 0,00 RISO (Ind. gros./dett. f.co mag. acq.) Arborio 180,00 9,09 Roma o Baldo 155,00 6,90 Ribe 114,00 9,62 Originario 104,00 5,05 Fino Ribe Parboiled 130,00 8,33 FARINE (Ind. gros./dett. ind. trasf. f.co mag. acq.) Grano ten. 00 c. <0,5% 32,35 0,00 Grano ten. 0 c. <0,65% 28,95 3,58 Frum. tenero 00 W 3009 53,40 0,00 Frum. tenero 00 W 2509 52,50 0,00 Frum. tenero 00 W 2009 49,40 0,00 Granoturco uso zoot.10 25,00 0,81 SFARINATI (Su motrice) Crusca tenero sacco 16,35 3,15 FORAGGI PROD. 2012 (F.co magaz. venditore) Medica fienata I taglio Medica fienata II taglio Medica fienata III taglio Paglia frum. press. rtb Paglia frum. press. ball. Orzo press. rotoballe MANGIMI (F.co magaz. acquir.) Semi di soia n.le h 14% Farina estr. soia n.le Farina estr. soia est. Polpa biet. sec. n.le11 VAR. % SETT. 13,25 16,95 13,85 17,75 16,45 16,25 20,50 21,00 8,45 n.q. n.q. 3,92 3,04 3,75 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – n.q. – 47,38 0,00 47,38 0,00 24,10 0,00 NOVARA (Quotazioni del 3/3/2014) RISONI (Merce nuda f.co az./pr.) (Tondo) Balilla 26,50 Selenio 27,75 (Medio) Lido, Flipper n.q. (Lungo A) Ariete n.q. Loto, Nembo 40,00 S. Andrea 65,50 Baldo 66,00 Roma n.q. Arborio 71,00 Carnaroli 73,00 (Lungo B) Thaibon./sim. 26,00 RISI LAVORATI (F.co stabil. prod.) Originario 55,50 Lido 69,50 Loto 81,50 Ribe-Ariete 81,50 S. Andrea 133,50 Roma 137,50 Baldo 136,50 Arborio 144,50 Thaibonnet 53,00 Pairboled Ribe 91,50 Pairboled Thaibonnet 61,50 ROTTURE E SOTTOPROD. (F.co stabil. prod.) Corpettone 31,25 Corpetto 30,25 Mezzagrana 29,25 Risina 27,25 Pula 1% max silice 12,70 Farinaccio 18,00 Grana Verde 20,50 Lolla 3,75 0,00 0,00 – – 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -3,85 -3,20 -1,68 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 VERONA (Quot. del 3/3/2014, al kg) GRANO TEN. N.LE (Falling number minimo 220) N1 v sp for W>32012 n.q. – – N2 v sp W>20013 n.q. N3 f. ps 77/78 imp 2%14 21,25 0,95 14 N4 buono mer ps 74/75 n.q. – – N5 mercantile ps 7214 n.q. GRANO TENERO EST. Manitoba 2 n.q. – Northern Spring p. 15% n.q. – Inglese fr.porto ps 76 n.q. – Franc. fr. porto ps 76 n.q. – – Francese fr. vagone15 n.q. Danese fr. porto ps 76 n.q. – Tedesco A/6 p 12,5 n.q. – Estero ps 75/76 21,25 0,95 GRANOTURCO IBRIDO Pr. veronese b. 25% n.q. – VAR. % SETT. EURO/Q Farinoso b.Vr h 14% 18,65 1,63 Estero 19,65 2,08 n.q. – AVENA ORZO VESTITO NAZ.LE Leg. ps 58/60 h 14% n.q. – Med. ps 60/62 h 14% n.q. – Pes. ps 66/68 h 14% n.q. – Orzo vestito comunit. n.q. – FARINE DI FRUMENTO (Alto t gl fr.ar pan sc) Tipo 00 ceneri 0,55 47,75 0,00 Tipo 0 ceneri 0,65 47,15 0,00 (Car. min lex f.co par. sac.) Tipo 00 cen max 0,55 35,00 0,00 Tipo 0 cen max 0,65 34,55 0,00 DI MAIS AL. UMANA Lusso/bramata veron. 50,05 0,00 Velata/stracc. veron. 49,90 0,00 Fioretto (veronese) 48,95 0,00 CRUSCA C.LLO TEN.16 Autotreno f.co arr. s.c. 16,70 6,37 Motrice arrivo s.c. 17,10 6,21 F.co arrivo rinfusa 13,90 7,75 TRITELLO GRANO TEN. F.co arrivo in s.c. 17,50 6,06 Arrivo rinfusa 14,60 7,35 FAR.CCIO GR. TENERO F.co arrivo in s.c. 19,80 0,00 Arrivo rinfusa 16,90 0,00 CRUSCA PELLET. N.LE Di grano ten. fr.arr rin. 13,75 7,84 Di grano duro arr. rinf. 13,75 7,84 VARI (S.C.) Spezzati mais (s.c.) 28,65 1,06 Farinetta mais uso zoot. 17,40 1,75 Glutine mais 95,75 0,00 Corn Gluten feed n.q. – MANIOCA >64% am. frant. n.q. – >68% am. frant. n.q. – BIETOLE 17 Polpe essiccate 24,20 0,00 MELASSO DI CANNA Uso zootecnico 18,90 0,00 RISONI Arborio e similari n.q. – Roma n.q. – Carnaroli n.q. – Vialone nano Vr Igp n.q. – Vialone nano n.q. – Padano n.q. – RISI Arborio 153,50 0,00 Roma n.q. – Ariete-Loto n.q. – Carnaroli 159,50 0,00 Vialone nano Vr Igp n.q. – Vialone nano 202,00 2,02 Padano n.q. – Originario e giapp.se n.q. – ParboiledEurRibeLoto n.q. – SOTTOPRODOTTI RISO18 Mezza grana 26,50 -7,02 Grana verde 20,50 -4,65 Farinaccio 16,70 0,00 Pula vergine (rinfusa.) 11,75 0,00 Pula (rinfusa) 8,70 0,00 Puletta (rinfusa) n.q. – FIENO 19 Maggengo im.campo n.q. – Maggengo imballato 18,75 0,00 Agostano imballato n.q. – ERBA MEDICA Imballata sul campo19 n.q. – Imballata 22,50 4,65 PAGLIA19 Orzo imb. sul campo Frumento c.po bal.te Frumento c.po roto.le Imballata in ballette Imballata in rotoballe n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – EURO/Q VAR. % SETT. GERME GRANOTURCO (Grassi b. 20% stq) Contratt. n.le n. 133 20,65 0,00 CUNEO (Quotazioni del 4/3/2014) FRUMENTO NAZIONALE Tenero b.m. ps 71/73 n.q. Tenero b.m. ps 73/75 n.q. FRUMENTO ESTERO Francese 72/7320 n.q. Francese 76/7721 n.q. Argentino Plata n.q. Stat. Northerm Spring 30,30 Canad. Manitoba 1 n.q. ORZO Estero ps 64/65 n.q. N.le ps 50/55 n.q. N.le ps 60/64 n.q. GRANOTURCO N.le, comune, ibrido 17,90 Base 30% umid. n.q. FARINE DI FRUMENTO (Franco forno) Estere speciali n.q. Tipo 00 alto ten. pr. 59,00 Tipo 0 alto ten pr. n.q. SEMOLATI DI DURO Semola con car. Lex 36,75 Semolato n.q. CASCAMI FRUM. TEN. Farinaccio 16,90 Tritello 13,15 Cruschello 18,75 Crusca 12,95 Cruscami nazionali 13,30 FARINA SOIA TOSTATA N.le, prot. 44%ss n.q. Estera, prot. 44% ss 49,85 RISI Comune 62,50 Semifino (Padano) 134,00 Roma 132,00 Ribe 80,00 Arborio 152,50 FIENO Maggengo 13,50 Agostano 12,00 Terzuolo n.q. Francese n.q. Paglia di grano 12,50 – – – – – 0,00 – – – – 0,56 – – 0,00 – 0,00 – 0,00 3,14 2,18 3,19 3,10 – 3,10 0,00 6,35 0,76 0,00 0,00 0,00 0,00 – – 0,00 FIRENZE (Quotazioni del 4/3/2014) FRUMENTI (Rinf. part. deposito) N.LE TENERO MERC. Prod. loc. (b. 77/78-2) Pr. Maremma Pr. Romagna-Emilia N.LE DURO (Pr. Toscana-Lazio) b.merc. (b. 80/81-2) b.merc. (b. 78-2) GRANOTURCO (Rinfuso partenza) N.le ibrido N.le hibidisco Estero Plata naz.to CEREALI MINORI (Rinfusa partenza) Orzo n.le Orzo estero naz.to Avena prod. Toscana Avena Puglia Avena estera naz.ta Sorgo PRODOTTI DIVERSI (Rinfusa partenza) Girasole22 Colza 00 per disoleaz. 18,25 2,24 n.q. – n.q. – 23,70 2,16 22,00 2,33 16,30 3,16 n.q. – n.q. – 16,50 1,23 n.q. – 13,85 0,00 n.q. – n.q. – 15,60 3,31 n.q. n.q. – – BORSA MERCI TELEMATICA ITALIANA (Rilevazione della settimana dal 28/2 al 6/3/2014) Cons. Piazza €/ton. Ton.(1) QUOTAZIONI (2) SUI MERCATI A CONSEGNA PRONTA Grano duro Naz. fino Centro Fp Marche 270 Naz. fino Centro Fa Veneto 283 Naz. fino Nord Fp Veneto 278,25 Grano tenero Naz. panificabile Fp Emilia 212 Naz. panificabile Fp Toscana 210 220 Naz. panificabile Fa Umbria Com. panificabile Fa Veneto 214 Granoturco secco Com. uso zootec. Fp Veneto 185 Extra com. uso zootec. Fp Emilia 185,5 Naz. uso zootec. Fp Veneto 184 Com. uso zootec. Fp Emilia 190 Naz. uso zootec. Fp Emilia 186,2 Cereali minori Sorgo naz. uso zootec. Fp Emilia 195 190 Segale nazionale Fp Marche 190 Sorgo naz. uso zootec. Fp Marche Farine vegetali di estrazione Soia prot. est. Fp Emilia 475 150 500 113 1.600 300 150 1.000 450 1.800 3.722 4.710 150 180 2.500 5.900 4.245 Cons. Piazza €/ton. Ton.(1) 235 3.950 Girasole prot. est. Fp Veneto 480 5.345 Soia naz. Fp Veneto Risone 120 Sirio A Fp Lombar. 264,12 Centauro A Fp Piemon. 284 150 CL 26 A Fp Piemon. 272 455 Semi di cotone Naz. Fp Emilia 285 5.300 Semi di soia Nazionali Fp Emilia 470 300 Nazionali Fa Veneto 482 300 Sfarinati frumento duro Semola Fa Toscana 230 120 QUOTAZIONI SUI MERCATI A CONSEGNA DIFFERITA(2) Grano duro Naz. fino Centro mar. ’14 Fp Marche Grano tenero Com. uso z. ago. ’14-set. ’14 Fa Veneto Naz. pan. apr. ’14-mag. ’14 Fp Piemon. Naz.pan.mar.’14-apr.’14 Fp Marche Naz. biscottiero apr. ’14 Fp Veneto 278 450 197 1.800 209 600 215 600 222 500 Cons. Piazza €/ton. Ton.(1) Granoturco secco 199 501 Com.uso z.mar.’14-mag.’14 Fa Lombar. 191 1.920 Extra c. uso z. nov. ’14-giu. ’15 Fp Emilia Com. uso z. apr. ’14-giu. ’14 Fa Emilia 200 5.330 Com. uso z. lug. ’14-set. ’14 Fa Emilia 205 6.240 Naz. uso z. mag. ’14-lug. ’14 Fp Veneto 187 900 188 1.800 Extra c. uso z. apr. ’14-giu. ’14 Fp Emilia Extra com. uso z. mar. ’14 Fp Marche 193 3.240 Com. uso z. mar. ’14-apr. ’14 Fa Lombar. 191 7.050 Extra c. u z. mar. ’14-giu. ’14 Fp Marche 193 5.100 Cereali minori 202 600 Orzon.p. uz. mar.’14-apr.’14 Fp Marche 210 100 Orzo c. l. uso z. mar. ’14 Fa Lombar. Triticale com. mar. ’14 Fa Lombar. 202 150 194 150 Sorgo naz. uso z. mar. ’14 Fp Emilia 193 210 Sorgon.usoz.mar.’14-apr.’14 Fp Lombar. Orzo n. l. uso z. apr. ’14 Fp Marche 202 5.300 195 300 Sorgon.usoz.mar.’14-apr.’14 Fp Emilia Orzo c.p. z. mar. ’14-apr. ’14 Fa Lombar. 212 126 Farine vegetali di estrazione 379 11.760 Soia pr. e. gen. ’15-dic. ’15 Fp Emilia Soia pr. e. gen. ’15-giu. ’15 Fp Emilia 378 10.050 (1) Salvo diversa indicazione; (2) le quotazioni delle singole piazze si riferiscono ai diversi contratti conclusi nella settimana di riferimento e sono calcolate come media ponderata dei prezzi sulle quantità; (3) euro/kg; (4) forme; (5) pallet; (6) euro/ettogrado; (7) ettolitri. EURO/Q Favino FARINE DI FRUMENTO (Sacco carta arrivo) Grano ten. 00 granito Tipo 00 Tipo 0 Tipo 1 Tipo 2 FARINE GRANO TEN. (Car. sup. min. lex) Tipo 00 per pasticcer. Tipo 00 per panificaz. Tipo 0 SEMOLE GRANO DURO (Rinfusa arrivo) Semola Semolato Semola23 FARINE GRANOTURCO (Sacco carta arrivo) Gialla polenta fioretto Gialla polenta bram. Integr. per uso zoot. Deger. per uso zoot. Spez. mais uso zoot. FARINE ESTRAZIONE (Rinf. partenza porto) Di soia Di girasole CASCAMI FRUMENTO (Sacco carta arrivo) Tritello Crusca Cruschello Farinaccio Farinet. grano duro rinf. VAR. % SETT. n.q. – 43,80 0,00 42,80 0,00 41,40 0,00 n.q. – n.q. – 52,70 0,00 52,00 0,00 44,75 0,00 40,40 0,00 37,40 0,00 46,40 0,00 n.q. 49,30 26,95 26,65 30,55 – 1,02 1,89 1,91 1,66 45,80 -1,08 n.q. – 20,05 19,00 19,00 21,40 23,75 5,25 5,56 5,56 2,39 0,85 REGGIO EMILIA (Quotazioni del 5/3/2014) FRUM. TEN. N.LE24 Var. sp. grani forza25 n.q. Varietà speciali26 n.q. Fino27 n.q. B. mercantile28 n.q. Merc. ps 74 n.q. Dopopiog. germinato n.q. GRANOTURCO N.LE (Franco RE) Ibr. comune um. 14% 19,60 ORZO VESTITO kg/hl 65/66 nazionale n.q. kg/hl 60/63 nazionale n.q. kg/hl 53/59 nazionale n.q. Estero 22,25 RISONI (Rinfusa) Superfino Arborio 60,00 Ribe-Ringo 28,50 RISO (Rinfusa) Superfino Arborio 73,50 Fino Ribe 60,00 Comune Originario 60,00 FARINE CASC. SOTTOPROD. FARINE FRUMENTO Tipo 00 59,50 Tipo 0 56,30 Tipo 1 n.q. SEMOLA GRANO DURO Caratter. di Lex 81,80 Car. sup. min. Lex. 83,50 Far. int. Granone s.c. 28,00 F.ccio grano ten. s.c. 24,40 F.ccio grano ten. rinf. n.q. SOTTOPRODOTTI Trit.lo grano ten. s.c. n.q. Trit.lo grano ten. rinf. n.q. CRUSCA E CRUSC.LO (Grano ten. n.le, autot. comp) Sacco carta 21,25 Rinfusa 17,85 (Partite frazionate) Sacco carta 23,95 Rinfusa 19,85 CRUS.ME GRANO TEN. Cub.to n.le rinfusa 17,95 Cub.to estero rinfusa n.q. CRUS.ME GRANO DUR. Cub.to rinfusa 17,95 SOTTOPROD. RISO (Rinfusa) Corpetto (f.co riseria) 32,00 Mezzagrana 31,00 Grana verde 21,00 Farinaccio 21,10 Pula vergine 18,20 MANGIMI (F.co RE) Panel. lino scag. rinf. n.q. FARINA ESTRAZ. Arachidi n.q. Girasole prot. 33% ss n.q. FAR. ESTR. SOIA TOST. Part. fraz. rinf. motr. 48,35 N.le rinf. pr. 44% stq n.q. Est. rinf. pro-f. 44% stq 47,15 FAR. ERBA MED. DIS. Pr.18%ss f.26% s.c. n.q. Pel. pr18%ss f.26% r n.q. ALTRI MANGIMI Fave e favette n.q. Polpe bietole secche 24,35 Polpe bietole pell.rinf. n.q. Semola glut. mais n.q. Corn gluten feed (rinf) n.q. – – – – – – 0,00 – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – 0,00 – 0,00 – – – 0,00 – – – 16 CEREALI EURO/Q 14-20 VAR. % SETT. EURO/Q Baldo Thaibonnet TREVISO (Quotazioni del 5/3/2014) FRUMENTO TENERO NAZIONALE (UM. 14%) N. 1 superfino29 N. 2 fino30 N. 3 b. mercantile31 N. 4 mercantile32 ESTERO Gr. com. ps 72/74 VE Gr. Francese North. s. pr 15% VE Gr. Manitoba VE Gr. Saudita VE Gr. Australiano VE GRANOTURCO33 IBRIDO GIALLO34 Semivitreo Veneto (TV-VE) Friuli A stag. da e. b15%h IBRIDO BIANCO Comune-farinoso Semivitreo ESTERO GIALLO TENERO Com. h. 15,5% VE ORZO N.LE Ps <62 h. max 14% Ps <62 h. max 14% ORZO ESTERO NAZ.TO Pes. ps 64/65 VE Pes. ps 64/65 VE arrivo AVENA N.LE Ps. 50/55 ESTERA NAZ.TA Plata/Usa Bianca arrivo SEMI OLEOSI Soia n.le h.14% i.2% Tostato part. stab.to FARINE GRANO TENERO Car. lex rinf. partenza Tipo 00 car. lex.35 Tipo 0 car. lex.36 T. 00 gl. s.min.lex37 T. 0 gl. s.min.lex38 Per pasticceria FAR. GRANO DURO Semola cen. 0,7/0,9 PROD. GRANOTURCO FARINA BIANCA Nostrana Granita FARINA GIALLA Nostrana n.le Granita n.le Spezzato deg. tenero SOTTOPR. FRUMENTO CRUSCA E CRUSCHELLO In sacco Rinfusa Rinf. pell. grano ten. Rinf. pell. grano dur. TRITELLO In sacco Rinfusa FARINACCIO In sacco Rinfusa SOTTOPR. GRANTURCO Farinetta Germe - 20% grassi MANGIMI FAR. ORIGINE VEGET. ERBA MEDICA DISIDR. Pr. 17/18 stq fb. 24 Pr. 16/17 stq fb. 26 DI ESTRAZ. DI SOJA N.le pr. 48% stq Brasil. pr. 48% stq Usa/naz.39 Arg./br. pr 44% stq Di tapioca am. 65% Di arachide pr. 45% Di girasole prot. est. Di colza n.le40 Di germe di mais41 SFARIN. PANNEL. ALTRI Erba medica42 Sfarinato di fieno43 Pan. Lino Arg/Egit.44 Pan. Lino Cina Carrube frante45 Corn gluted feed46 Pan.lo germe mais47 Glutine granoturco48 Sem. glutin. mais49 Polp.es.bie. fet. sac. Polp.es.bie. pel. sac. n.q. – n.q. – 21,05 2,43 n.q. – n.q. – n.q. – 29,85 1,36 29,70 1,37 n.q. – n.q. – n.q. – 18,50 2,21 18,35 2,23 n.q. – n.q. n.q. – – n.q. – n.q. – 21,15 0,00 21,70 0,00 n.q. – n.q. – n.q. – 21,50 0,00 46,75 0,43 n.q. – 32,25 46,50 45,75 57,00 49,75 59,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 42,25 0,00 54,00 0,00 55,50 0,00 43,50 0,00 45,00 0,00 29,75 1,71 18,90 14,15 14,15 14,15 5,59 7,60 7,60 7,60 19,40 5,43 14,65 7,33 21,20 2,42 17,95 2,87 17,55 0,57 20,65 1,98 26,75 0,00 26,25 0,00 n.q. – n.q. – 47,75 0,00 n.q. – n.q. – n.q. – 25,75 4,04 n.q. – n.q. – 24,75 19,25 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 20,25 n.q. 24,45 0,00 0,00 – – – – – – 0,00 – 0,00 n.q. n.q. n.q. 30,50 29,00 26,50 21,50 n.q. 12,35 n.q. n.q. 4,25 n.q. – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 – – 0,00 – CREMONA (Quotazioni del 5/3/2014) FRUMENTI N.LI TEN. Superfino Mec ps>78 n.q. Fino ps 78-82 19,80 Buono m. ps 76-78 19,25 Mercantile ps 63-75 18,20 FRUMENTI N.LI DUR.50 Fino ps 80 e oltre n.q. Buono m. ps 714/79 n.q. Mercantile ps 74/76 n.q. SFARIN. FRUM. TEN. (Glutine >min lex) Tipo 0051 n.q. Tipo 00 per panif.52 n.q. Tipo 0 per panif.52 n.q. Farinaccio52 17,70 Tritello52 17,60 Crusca52 16,00 Cruschello52 16,90 MAIS IBR. N.LE H 15% Comune 18,10 Semivitreo n.q. FARINE GRANOTURCO Bramata52 n.q. Fioretto52 n.q. Integrale52 n.q. Degerminata52 n.q. ORZO NAZIONALE Ps 56-60 19,50 Ps 50-55 n.q. Per ps <50 >6053 n.q. ORZO Estero pesante54 n.q. SEMI DI SOIA Nazionale n.q. RISI (Pr./gr. f.co det., in conf. da 1 kg) Superfino Arborio n.q. Superfino Roma n.q. Fino Ribe n.q. Semif. Vialone nano n.q. Comune originario n.q. FORAGGI (Com. f.co dom.acq.) FIENO Maggengo 17,50 Loietto 17,50 di erba medica 23,25 PAGLIA Pressata rtb 12,50 – 1,02 1,05 1,11 – – – – – – 3,21 2,92 3,23 3,05 1,12 – – – – – 0,00 – – – – – – – – – 0,00 0,00 2,20 2,04 FOGGIA (Quot. del 5/3/2014, f.co cons.) GRANO DURO (Nuova prod.) Fino55 27,75 Fino slavato n.q. B. mercantile56 27,25 B. mercantile slavato n.q. Mercantile57 26,75 Mercantile slavato n.q. ORZO Vestito nostrano58 17,75 Distico 18,25 AVENA59 Nuova prod. 14,75 SEMOLATI (Rinfusa f.co molino) Semola di duro60 43,00 Semola di duro61 38,25 CRUSCAMI DI DURO Farinaccio 15,50 Tritello 14,30 Crusca e cruschello 14,30 Farinetta 22,75 CRUSCAMI DI TENERO Farinaccio 17,55 Tritello 15,95 Crusca e cruschello 15,95 SFARINATI TENERO (Prod. Loc. f.co part.) Tipo 00 c. max 0,55% n.q. Tipo 0 c. max 0,65% n.q. Importaz. tipo 0062 n.q. Imp. 00 c. max 0,65% n.q. 1,83 – 1,87 – 1,90 – 0,00 0,00 0,00 2,38 2,68 0,00 3,62 3,62 0,00 0,00 3,24 3,24 – – – – MILANO VERCELLI (Quotazioni del 4/3/2014) RISONI Balilla n.q. Cripto - Elio n.q. Selenio n.q. Lido - Flipper n.q. S. Andrea n.q. Loto n.q. Ariete n.q. Drago n.q. Roma n.q. baldo n.q. Arborio n.q. Thaibonnet n.q. Indica vari n.q. RISI RAFFINATI Originario comune 51,00 Lido 69,00 S. Andrea 121,00 Roma 121,50 baldo 121,50 Ariete - Drago n.q. Loto 73,00 Arborio 133,00 Thaibonnet 48,00 RISI LAV.TI PARBOILED Ribe n.q. SOTTOPRODOTTI RISO Corpettone Corpetto Mezzagrana Risina Granaverde Farinaccio Pula max. 1% silice Pula Gemma Lolla Cenere di Lolla VAR. % SETT. – – – – – – – – – – – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 – (Quotazioni del 4/3/2014) FRUMENTI N.LI TEN. Frumento di forza Panificabile sup. Panificabile Biscottiero Altri usi FRUMENTI ESTERI Comun. sen. car. int. Inglese con car. int. Comunitario panif. Comunitario panif. Sup. Comunitario di forza Can. WRS 2 pr.14% North S. 2 pr14% Australiano NAZIONALI DURI (Pr. Nord Italia) Fino B. mercantile Mercantile (Pr. Centro Italia) Fino B. mercantile Mercantile 26,60 23,95 21,70 21,70 21,45 0,00 0,00 0,93 0,93 0,94 n.q. – n.q. – 21,70 0,00 n.q. – 26,15 0,00 n.q. – 31,10 1,63 n.q. – 28,85 1,05 28,05 1,08 n.q. – 29,25 1,39 28,60 1,42 n.q. – EURO/Q VAR. % SETT. (Pr. Sud Italia) Fino ps 80/81 h. 13% n.q. ESTERI Comunitario panif. 29,05 Non comunitari 31,80 SFARINATI TENERO (Sacco merce, car. sup. min. lex.) Tipo 00 liev. nat. pas. n.q. W 380-430 prot. ss <14 62,00 W 280-330 prot. ss <12 54,50 W 180-200-prot. ss <11,5 46,50 SFARINATI DURO Sem. con car. lex 38,75 Sem. car. sup. <lex 49,75 Semolato 34,25 Farina per panificaz. 29,75 SOTTOPR. LAV. TEN. Farinetta n.q. Farinaccio rinfusa 17,10 Farinaccio sacco n.q. Tritello rinfusa 14,75 Tritello sacco n.q. Crusca/crus.lo rinf. 13,95 Crusca/crus.lo sacco n.q. Crusca/crus.lo est. r. n.q. Cubettato n.le 13,75 Cubettato est. n.q. Germe uso zoot. 47,00 Germe alim.ne n.q. SOTTOPR. LAV. DURO Farinetta 23,25 Farinaccio 14,40 Tritello/cruschello 13,90 Cubettato 13,75 GRANOTURCO N.le ibr h. 14% 19,15 N.le ibrido h. 15% n.q. Verde da ess. h. 25% n.q. Verde da ess. h. 30% n.q. Comunitario 20,20 Non comunitario 20,65 DERIVATI LAV. MAIS Farina bramata 42,05 Farina fioretto n.q. Farina nostrana n.q. Farina int. mangime 22,85 Spezz. degem. ibrido 29,88 Glutine prot. 57% stq 96,00 Farina glutinata 20,30 Farinetta 18,10 Corn gluten feed 20,30 Germe b20% gra.stq 21,40 Germe tal quale n.q. Distillati n.q. CEREALI MIN./SOSTIT. Segale n.q. Orz. n.le leg B.M.A. n.q. Orz n.le pes B.M.A. n.q. Orzo comunitario 22,30 Avena n.le B.M.A. n.q. Avena estera 20,20 Triticale n.q. Sorgo n.le rosso n.q. Sorgo n.le bianco n.q. RISONI Arborio V. 72,00 Roma 65,50 Baldo 63,00 Carnaroli 75,50 Ariete Loto 39,00 Drago n.q. S. Andrea 65,00 Thaibonnet 25,50 Vialone nano 94,25 Padano Argo n.q. Lido e sim. 34,00 Balilla 26,50 Selenio 27,50 RISI Arborio Volano 152,50 Roma/baldo 132,00 Ribe Loto e sim. 82,00 S. Andrea 132,00 Thaibonnet e sim. 53,50 Vialone nano 199,50 Padano/Argo 134,00 Lido e sim. 74,00 Originario/com. 62,50 Parboiled Ribe 93,00 Parboiled Thaibonnet 65,00 SOTTOPR. LAV. RISO Rott. riso Corpettone 31,80 Rott. riso Corpetto 30,55 Rott. riso Mezzagran. 28,05 Grana verde 20,15 Farinaccio 17,90 Pula ris. max 2,5% c. 9,95 Pula vergine 12,15 PANELLI D'ESTRAZ. Germe di mais 28,50 Lino 50,45 Expeller di cotone n.q. Expeller di cocco n.q. FARINE D'ESTRAZ. Arachide n.q. Colza (*) 30,50 Cotone (*) n.q. Cotone 41/42% p.g. n.q. Girasole integrale 19,25 Girasole decorticato 26,60 Germe mais n.le 19,60 Germe mais est. n.q. Soia nazionale (*) 48,95 Soia estera (*) 49,00 Soia decorticata n.le (*) 50,45 Soia decorticata est. (*) 50,50 FORAGGI Erba m. prot. 17% n.q. Erba m. prot. 14% n.q. Erba m. integrale n.q. Melasso barbabietole n.q. Melasso canna 19,40 Polpe ess. Barbabietole 24,30 Polpe ess.bar.mel. n.q. Polpe esaust. biet. n.q. Carrube pellettate n.q. Carrube frantumate 28,60 Erba m. disidr. balloni 26,50 Fieno magg. pressato n.q. Fieno Agost. Press. n.q. Fieno Erba m. press. n.q. Paglia pressata 11,05 RISO CONFEZIONATO Arborio 23,85 EURO/Q Roma S. Andrea Ribe Vialone nano Padano Originario com. Parboiled – 0,52 1,60 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 2,40 – 7,27 – 7,72 – – 7,84 – 0,00 – 0,00 3,60 7,75 7,84 0,52 – – – 1,00 1,98 0,00 – – 0,00 0,00 0,00 0,00 1,12 0,00 1,90 – – – – – 0,00 – -0,98 – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 4,00 – 0,00 0,00 0,00 – 4,62 0,00 0,00 0,00 0,00 2,50 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2,20 0,00 -1,55 -1,61 -1,75 -2,42 0,00 0,00 0,00 0,00 0,80 – – – 1,67 – – 4,90 3,91 1,03 – 1,45 1,45 0,80 0,80 – – – – 0,00 0,00 – – – 0,00 0,00 – – – 0,00 0,00 VAR. % SETT. 21,10 n.q. 16,35 25,84 20,20 16,03 18,35 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 SEMI OLEOSI Di soia n.li 47,35 1,50 Di soia esteri (*) 47,45 1,06 Di soia integ.li tostati (*) 50,00 1,01 Di giras. (f.co p. MI) n.q. – Di colza n.q. – PRODOTTI CONVENZIONALI Semi di soia esteri n.q. – Semi di soia int. tostati n.q. – Farina d'estr. colza n.q. – Farina d'estr. soia naz. 50,55 0,00 Farina d'estr. soia estera n.q. – Far. d'estr. soia dec. naz. 57,75 0,00 Far. d'estr. soia dec. est. 57,20 0,00 Bucce di soia n.q. – (*) Prodotti soggetti a etichettatura ai sensi dei Reg. Ce 1829 e 1830 del 2003 sugli Ogm. PARMA (Quotazioni del 7/3/2014) FRUMENTO N.LE DURO Ps per hl >= 78 kg Ps per hl >= 76 kg FRUMENTO N.LE TEN. Di forza63 Superfino64 Fino ps hl >= 77 kg Buono mercantile65 GRANOTURCO66 Nazionale Estero naz.to 66 ORZO N.le ps hl 55/60 kg N.le ps hl 61/66 kg N.le ps hl >67 kg Est. Pesante AVENA66 Nazionale Estera pesante FARINA FRUMEN. TEN. Tipo 00 car. lex Tipo 0 car. lex Ttipo 00 car. sup.< lex Tipo 0 car. sup.< lex Crusca frumento ten. 26,95 1,89 25,45 2,00 23,05 0,88 n.q. – n.q. – n.q. – 18,60 2,76 n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – 22,10 1,38 n.q. n.q. – – 46,30 44,80 60,05 59,05 19,25 0,00 0,00 0,00 0,00 6,06 MANTOVA (Quotazioni del 6/3/2014, al kg) FRUMENTO Varietà speciali n.q. Superfino n.q. Fino n.q. B. mercantile n.q. Mercantile n.q. GRANOTURCO N.LE Ibr. e sim. h. 14%67 18,65 Gran.lla verde h. 25% n.q. Trinciati di mais68 n.q. GRANOTURCO NAZ.TO Plata n.q. Sud Africa n.q. Jellow n. 2 e similari n.q. SEMI OLEOSI Soia n.le h14% i.2% 46,35 CEREALI MINORI Avena nostrana n.q. Segale nostrana n.q. Orzo ps sino a 55-5869 n.q. Orzo ps 58/6269 n.q. Orzo ps oltre 62-6669 20,40 Avena prod. n.le70 n.q. Segale prod. n.le n.q. Orzo prod. n.le n.q. Orzo est. naz.to vest. n.q. SFARINATI FRUM. TEN. Tipo 0 W 150/20071 n.q. Tipo 0 W 200/25072 n.q. Tipo 0 W 250/30073 n.q. Tipo W oltre 30074 n.q. FAR. ESTR. SOIA TOST. Produzione n.le75 50,10 Nazionale rinfusa n.q. Prod. estera rinfusa n.q. Panello lino in scaglie n.q. SOTTOPR. MAC. FRUM. Crusca in sacchi76 18,05 Crusca in sacchi77 17,50 Crusca rinfusa78 15,05 Crusca rinfusa79 14,00 Tritello in sacchi 18,55 Tritello rinfusa 15,95 Farinaccio in sacchi 19,25 Farinaccio alla rinfusa 17,15 FARINE GRANOTURCO Integrale n.q. Abburattata n.q. Bramata n.q. RISONI Romeo n.q. Vialone Nano n.q. Carnaroli n.q. Arborio n.q. RISI Romeo n.q. Vialone Nano 202,00 Carnaroli 162,50 Arborio 155,50 ROTTURE DI RISO Corpetto 30,75 Mezzagrana 28,50 Risina n.q. CASCAMI DI RISO Grana verde 20,25 Pula 9,95 Pula vergine 12,45 Gemma di riso n.q. – – – – – 2,19 – – – – – 1,09 – – – – 1,49 – – – – – – – – 0,00 – – – 5,87 6,06 7,12 7,69 5,70 6,69 3,22 3,63 – – – – – – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 – EURO/Q 85 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – – – – n.q. – 18,35 2,23 18,75 2,46 n.q. – n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. – – – n.q. – 19,90 2,05 n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – 33,20 0,00 32,20 0,00 n.q. – n.q. n.q. – – 53,90 0,00 52,80 0,00 47,25 0,00 18,55 19,30 20,70 – – – 14,45 15,05 17,15 14,35 n.q. 8,24 7,89 3,00 8,30 – 43,25 15,40 14,10 14,10 13,75 0,00 6,94 8,46 8,46 3,77 n.q. n.q. 44,75 43,75 25,30 20,25 17,05 – – 0,00 0,00 1,61 2,53 1,79 TORINO (Quotazioni del 6/3/2014) FRUMENTO N.LE Mercantile 72/7497 B. mercant. 75/7898 Altri usi FRUMENTO ESTERO Canadese a) W.R.S. n. 299 b) Utility c.e. 2% Stat.nse: N.Spring100 Franc. base 76/7897 Francese base 76101 Comunitario tenero102 FARINE DI FRUMENTO (Alto ten. glut. carta) Tipo 00 W300 prot.13 Tipo 00 W250 prot.12 Tipo 00 W180 prot.11 (Car. min. glut.sac.c) Tipo 00 granito Semola carat. Lex Semola car>min Lex FARINE MAIS Bramata Fioretto Nostrana Macinaz. int.le ibrido CASCAMI MAIS Germe103 Germe tal quale GRANOTURCO N.LE Com. ibr. essiccato Com. ibr. da essiccare GRANOTURCO ESTERO Yellow Corn Plata gialla (Ravenna) Brasiliano Francese SEGALE Nazionale Francese ORZO N.LE Base ps 50/55 Pesante ps 56/60 ORZO ESTERO Comunitario Fran.com. ps 60/63% Fran. pes. ps 65/68% AVENA N.LE Ps 46-48% PADOVA (Quotazioni del 7/3/2014) FRUMENTI TEN. N.LI80 Frumento n. 181 23,65 2,16 – Frumento n. 282 n.q. VAR. % SETT. Frumento n. 383 21,60 1,89 – Frumento n. 484 n.q. FRUMENTI ESTERI Manitoba n. 1 Manitoba n. 2 Tedesco prot. 13% Austriaco prot. 15% Francese ps 76/77 Inglese ps 75/76 North. S. n. 2 pr.15% Grano austr. prime h. Frumen. ten. com.86 Grano estero87 GRANONI N.LI GIALLI88 Ibrido semivitreo Ibrido farinoso Friuli Ibrido farinoso Veneto Ibrido farinoso89 GRANONI N.LI BIAN.88 Semivitreo Farinoso 85 GRANONI ESTERI Farinosi altre proven. Plata gialla (Ravenna) Bianco (franco arrivo) ALTRI CEREALI90 Avena nazionale Avena estera91 Orzo n.le ps <6092 Orzo n.le ps >6092 Orzo comunitario Sorgo n.le (fr. arrivo) Sorgo est. (Ravenna) SFAR. GRANO TEN.93 (Car. <Lex rinf. f/p) Farina tipo 00 Farina tipo 0 Granito tipo 00 (Car. Lex carta f/v/p) Farina tipo 00 Farina tipo 0 FAR. ALT. TEN. GLU.93 (franco arrivo) Tipo W >38094 Tipo W >35095 Tipo W >25096 PROD. GRAN. TEN.93 (F/v/p molino s/carta) Crusca/Cruschello Tritello Farinaccio (F.co arrivo rinfusa) Crusca/cruschello Tritello Farinaccio Pellettato n.le Pellettato estero PROD. GRANO DURO93 (F/v/ar. imb. merce) Semola Farinaccio (rinf.) Tritello (rinf.) Cruschello (rinf.) Pellettato n.le (rinf.) PROD. GRANOTURCO93 (F/v/p mol. imbal. c.) Far. bianc. tipo bram. Far. bianc. tipo nostr. Far. gial. tipo bram. Far. gial. tipo nostr. Spez. gr.deg.alt.rinf. Germe (rinf.) Far.tta uso zoot (rinf.) AVENA MARZO n.q. – n.q. – 24,45 0,82 n.q. – n.q. – n.q. – 31,00 2,99 21,70 2,36 n.q. – n.q. – 60,75 0,00 55,50 0,00 44,50 0,00 53,50 0,00 39,25 0,00 45,75 0,00 44,20 0,80 40,40 0,87 n.q. – n.q. – 22,80 1,79 n.q. – 18,50 1,09 n.q. – n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. – 21,45 1,42 22,15 1,37 n.q. – ESTERA Tedesca n.q. – Francese bianca 21,65 0,00 Francese nera 19,40 0,00 2014 EURO/Q VAR. % SETT. FARINE ESTRAZIONE (Rinfusa) Girasole nazionale104 19,95 Girasole estero105 n.q. SOIA TOSTATA N.LE Prot. 44% s.t.q. 49,45 Prot. 48% s.t.q. n.q. SOIA TOSTATA ESTERA Argen. 42% stq pel. n.q. Argen. (far. 44% stq) n.q. FARINA DISIDRATATA Erba med. Pellets106 26,60 FARINA INTEGRALE Erba med. Pellets107 n.q. AMIDI Glutine di mais108 96,85 Semola glut.ta mais 20,95 RISI CONFEZIONATI Superfini Arborio 156,00 Superfini baldo 134,50 Superfini Roma 136,00 Fini S. Andrea 131,50 Fini Ribe/Ringo 84,50 Semif. Padano-Italico 135,50 Semif. R. Marchetti n.q. Semif. Comune n.q. SOTTOPRODOTTI Corpetto 30,95 Mezzagrana 29,05 Granaverde 20,70 Farinaccio 18,00 Pula 2,50% 9,95 Pula1,70% 12,25 FORAGGI Fieno maggengo n.q. Fieno agostano n.q. Fieno francese n.q. Erba medica n.q. Paglia grano n.le pres 12,75 2,57 – -0,60 – – – 1,92 – 0,00 0,00 0,00 0,37 0,00 0,00 2,42 0,00 – – -0,64 -0,68 -2,36 0,00 0,00 0,00 – – – – 0,00 UDINE (Quotazioni del 7/3/2014) GRANO Buono mercantile109 Mercantile110 Ibr. giallo stagione111 Ibrido giallo h. 14% Ibr. gial. Ven. h. 14% ORZO Nazionale vestito112 Estero pesante FARINE Manitoba tipo 0 Tipo 00 alto tenore Tipo 0 alto tenore Di frumento tipo 00 Bramata gialla Fioretto gialla Fioretto bianca Bramata bianca sac. Integrale uso zoot. Spezz. granone n.le Crusca sfusa di ten. Crusca sac. carta113 Far.ccio sfuso di ten. Far.ccio sac. carta114 20,85 1,46 19,70 1,55 18,40 2,22 n.q. – n.q. – 20,85 0,97 n.q. – 64,10 54,10 51,05 72,50 49,75 49,75 62,75 74,75 17,50 26,70 15,35 19,85 20,05 24,65 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2,34 1,52 8,48 6,43 2,56 2,07 VICENZA (Quotazioni del 6/3/2014) FRUMENTI TENERI N.LI Superf. alt ten glut115 n.q. Fino buono ten glut115 n.q. B. mer. ps>75 per hl116 n.q. Mercan. ps>71-73 per hl n.q. FRUMENTI ESTERI North S. h14% ce2% n.q. Francese ps 76/77117 n.q. GRANONE N.LE COM. Umidità 14% n.q. Umidità 25% n.q. ALTRI CEREALI Orzo vestito estero n.q. Orzo vest. n.le ps 56-60 n.q. FARINE FRUM. TEN.118 W 300 prot. ss <13 n.q. Tipo 00119 n.q. Tipo 0120 n.q. (Ind. molit./acq. f/p, vend./camionista) Tipo 0 ce. 0,58/60 ins. n.q. Tipo 0 ce. 0,58/60 rinf n.q. FARINE GRANOTURCO Bramata n.q. Gialla nostrana n.q. Spezz. mais farinoso n.q. CASCAMI FRUM. TEN. Crusca e cruschello n.q. Tritello n.q. Farinaccio n.q. 121 n.q. GERME DI GRANONE MANGIMI FARINE ESTR. SOIA TOST. N.le prot. 50% s.s. nor. n.q. N.le prot. 50% s.s. prot. n.q. SEMI DI SOIA Nazionale n.q. FARINA DI GRANONE Uso zootecnico n.q. RISI Arborio n.q. Vialone nano n.q. S. Andrea n.q. Padano n.q. SOTTOPROD. DEL RISO Mezzagrana n.q. Grana verde n.q. Farinaccio n.q. Pula vergine n.q. RISONI Vialone nano (55-60) n.q. FIENI Maggengo prato irr. n.q. Maggengo prato asc. n.q. Agostano prato irr. n.q. Agostano prato asc. n.q. Terzuolo prato irr. n.q. Erba medica taglio 1 n.q. Erba medica taglio 2 n.q. Erba medica taglio 3 n.q. Erba medica taglio 4 n.q. Paglia press. mietitr. n.q. – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – EURO/Q VAR. % SETT. BOLOGNA FRUMENTO TEN. N.LE (Rinfusa partenza) N. 1 var. spec. forza 24,60 0,82 N. 2 var. speciali122 21,75 1,87 N. 3 fino123 21,35 1,91 N. 4 buono merc. n.q. – N. 5 merc.kg/hl 70/72 n.q. – FRUM. TEN.EST.NAZ.TO (Rinfusa arrivo) Northern spring Canada W.R.S. n. 1 Francese Com. ps 75/77 ce2% Aust. q.1 ps79 pr15% A. q.II ps78 pr.12,5% Ted. ps79 pr14% t.E Ted. ps79 pr13% t.A FRUM. DUR. N.LE (Rinfusa partenza) Pr. Nord fino124 Pr. Nord b. merc.125 Pr. Nord. merc.126 (Rinfusa arrivo) Pr. Centro fino127 Pr. Centro b. merc.128 Pr. Centro merc.129 FRUM.DUR.EST.NAZ.TO (Rinfusa) Amber d. can. 1/2 30,40 1,67 n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – n.q. – 28,25 1,80 26,00 1,96 n.q. – 28,40 1,79 26,40 1,93 n.q. – n.q. VAR. % SETT. EURO/Q (Quotazioni del 6/3/2014) – FARINE FRUM. TEN. (Pr. n.le, f.co a. ins.) 00 granito sacco pol. 43,25 0,00 00 ce 0,50/0,40 s.c. 41,25 0,00 0 ce 0,65/0,51 s.c. 40,30 0,00 FAR. FRUM. T. Q. SUP. (Insaccato arrivo) Tipo 00 W 300 min127 51,65 0,00 Tipo 00 W 280 min128 50,70 0,00 Tipo 00 W 250 min129 47,90 0,00 SFARINATI FRUM. DURO (Rinfusa arrivo) Semola car. Lex 39,50 0,00 Semola car. <Lex 46,35 0,00 CRUSCAMI DI TENERO (Rinfusa arrivo) Crusca/cruschello 14,35 8,30 Tritello Farinaccio Cubettato Cubettato estero (Insaccato arrivo) Crusca/cruschello Tritello Farinaccio CRUSCAMI DI DURO (Rinfusa arrivo) Crusca/crus.llo/tritello Cubettato Farinaccio Farinetta GRANOTURCO (Rinfusa arrivo) N.le comune (h. 14%) Est. naz.to Plata Est. naz.to Yellow Est. naz.to altre prov. CEREALI MINORI (Rinfusa arrivo) Avena n.le bianca Avena n.le rossa Avena est. naz.ta b. Avena est. naz.ta r. Orzo n.le (59-60) Orzo n.le (62-63) Orzo n.le (65-66) Orzo est. Naz.to Segale n.le Sorgo for. Rosso Sorgo for. Bianco SOTTOPR. USO ZOOT. (Insaccato partenza) Farina mais integrale (Rinfusa arrivo) Corn gluten feed Distiller g. est. USA Res.l.f.bisc/gris.h.6% Res.l.b.sec/fro.h.13% Res.l. pasta a. h.13% SEMI OLEOSI (Prod. n.le, f.co part.) Soia h.14% imp.<2% Giras. h.9% imp.<2% FARINE VEG. ESTR. (Rinfusa arrivo) Soia tost. integ. n.le Soia tost. integ. USA 14,95 7,94 17,15 3,00 14,30 8,33 n.q. – 18,35 6,38 18,95 6,16 20,55 2,49 14,15 14,35 14,90 23,40 8,43 8,30 7,19 1,30 19,30 2,66 n.q. – n.q. – n.q. – n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – – – – – 24,90 – n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – n.q. n.q. – – 47,85 -0,62 47,65 -0,63 VAR. % SETT. EURO/Q Soia tost. integ. Ar/B. Girasole n.le n.q. n.q. – – PRODOTTI VEGETALI (Rinfusa arrivo) ERBA MED. DISIDR. Cub.to prot. 17% ex. n.q. – Cub.to prot. 16% I q. n.q. – Cub.to prot. 14% II q. n.q. – Balloni extra n.q. – Balloni I q. n.q. – Balloni II q. n.q. – ERBA MED. ESSICC. Cub.to pr. 13,5% stq n.q. – FIENO PRATO POLIFETA Cub.to pr. 8% stq n.q. – PAGLIA Cubettato n.q. – PANELLI (Rinfusa arrivo) Lino Plata (Arg/egiz) n.q. – Altre provenienze n.q. – MELASSO (F.co dep.port. RA) Canna da zuc. 48/25 18,55 0,00 (F.co zucc.Emilia R) Barbabietola da zuc. 18,25 0,00 POLPE BARBAB. ESS. Pellets (rinf. arrivo) n.q. – Fettuccia (rinf. arrivo) n.q. – Fettuccia (sac. carta) n.q. – ERBA MEDICA PIAN. I taglio in campo n.q. – II taglio in campo n.q. – III taglio in campo n.q. – IV taglio in campo n.q. – I taglio in cascina n.q. – II taglio in cascina n.q. – III taglio in cascina n.q. – IV taglio in cascina n.q. – ERBA MEDICA MONT. I taglio in campo n.q. – II taglio in campo n.q. – III taglio in campo n.q. – I taglio in cascina n.q. – II taglio in cascina n.q. – III taglio in cascina n.q. – n.q. – FIENETTO PAGLIA GRANO PRES. In campo - rotoballe 7,50 0,00 VAR. % SETT. EURO/Q In campo - balloni 8,50 0,00 (Quotazioni del 7/3/2014) RISONI130 Comune Balilla n.q. – Comune Elio-Cripto n.q. – Comune Selenio n.q. – Sem. FlipperAlpeLido n.q. – Sem. Padano-Argo n.q. – Sem. Vialone nano n.q. – Fino Loto n.q. – Fino Ariete n.q. – Fino Augusto n.q. – Superfino Thaibonnet n.q. – Superfino Altre indica n.q. – Superfino Arb.-Volano 705,00 0,00 Superfino Baldo n.q. – Superfino Roma n.q. – Superfino Carnaroli 725,00 0,00 BRESCIA (Quotazioni dell'8/3/2014)131 FRUMENTO Var. spec.132 n.q. F. ps b. 79/80 n.q. B. mercantile133 n.q. Altri usi n.q. GRANOTURCO N.le gial. base h.14% 18,85 MAIS Granella ver. h. 30% n.q. ORZO N.LE Leggero ps <55 a 66 n.q. Pesante ps 61/66 20,50 ORZO ESTERO (F/magaz./gen./inter) Ps 66/67 n.q. Ps 67/68 (f.co arrivo) 22,40 SFARIN. FRUM. TEN.134 (Con car. Lex) Far. grano ten. 00135 51,00 Far. grano ten. 0136 n.q. Farina 00 granito137 n.q. (Con car. sup. <Lex) Far. grano ten. W 200138 n.q. Far. grano ten. W 400139 n.q. SFARIN. FRUM. DURO (F.co pastificio rinf.) Semola 38,75 – – – – 1,62 – – 0,49 – 0,00 0,00 – – – – 0,00 OSSERVATORIO EUROPEO 29-4 set. Euro 5-11 set. Euro Var. % 22,20 22,20 = 29-4 set. Euro 5-11 set. Euro 20,90 - 20,90 - = - - - - 20,70 20,00 20,60 19,80 19,25 20,40 20,00 19,80 20,60 20,05 19,25 20,65 -3,38 -1,00 = 1,26 = 1,23 - - - 19,50 19,50 19,50 19,90 = 2,05 Var. % BELGIO BELGIO Bruxelles DANIMARCA Copenaghen GERMANIA Brema Amburgo Colonia Mannheim Monaco Stoccarda GRECIA Serres Salonicco SPAGNA Barcellona Valencia FRANCIA La Nouvelle Eure et Loire La Pallice Metz Rouen ITALIA Bologna Milano Napoli Padova Roma Torino OLANDA Rotterdam AUSTRIA Vienna Wels PORTOGALLO Lisbona Porto FINLANDIA Nokia SVEZIA Helsingborg Norrkoping REGNO UNITO Cambridge Londra FRUMENTO FORAGGERO 22,10 21,80 20,75 20,75 19,00 22,00 21,90 21,55 20,70 20,50 - -0,90 -1,15 -0,24 -1,20 - 22,20 22,00 22,20 22,20 = 0,91 20,39 21,39 20,84 20,49 21,49 21,04 0,49 0,47 0,96 22,75 23,35 22,25 23,10 23,05 22,75 23,35 22,25 23,30 22,85 = = = 0,87 -0,87 - - - 19,10 - 18,95 - -0,79 - - - - - - - - - - - - - Bruxelles Courtrai Liegi Antwerpen DANIMARCA Copenaghen GERMANIA Brema Dortmund Dresda Erfurt Amburgo Hannover Colonia Mannheim Monaco Stoccarda FRANCIA Metz IRLANDA Cork Midlands Dublino/Nord est Wexford OLANDA Rotterdam AUSTRIA Vienna Wels PORTOGALLO Lisbona Alentejo Ribatejo e Oueste REGNO UNITO Belfast Bristol Cambridge Darlington Edimburgo Hull Liverpool Londra 19,50 19,90 2,05 19,50 19,50 = 20,80 20,90 0,48 - 17,00 - 21,10 - - - - - - 19,39 19,50 19,33 19,24 19,47 19,24 -0,76 -0,16 -0,47 VAR. % SETT. EURO/Q MORTARA EURO/Q DERIVATI GRANOTURCO (F/dom. cliente, sacco carta merce) Farina nostrana 43,70 0,00 Farina fioretto 48,85 0,00 Farina bramata 43,60 0,00 Far. per mang. integr. 20,15 0,00 Spezz. degerm. ibr. 29,75 0,00 Germe (f.co/part.rinf.) 20,95 1,95 CASC. FRUM. TEN.140 Farinaccio 17,10 2,40 Tritello 14,75 10,49 Crusca e cruschello 13,95 11,16 PASTE SEM.GRA.DURO (Prod. Gros/dett.)141 Conf. gr. 500 (pac.) 0,40 0,00 Conf. gr. 1000 (pac.) 0,73 0,00 Conf. kg 5 o più (kg) 0,65 0,00 RISI142 Semif. Padano 1,08 0,00 Semif. Vialone nano 1,33 0,00 Fino Ribe 0,90 0,00 Parboiled Fino Ribe 1,04 0,00 Superfino Roma 1,12 0,00 Superfino Arborio 1,19 0,00 143 FORAGGI Fieno Maggengo 15,50 0,00 Fieno Agostano 14,50 0,00 Fieno Terzuolo 14,50 0,00 Fieno erba med. 17,50 0,00 9,00 0,00 PAGLIA144 PAVIA (Quotazioni del 5/3/2014) RISONI (Merce nuda)145 Comuni Elio Comuni originario Comuni Selenio Comuni Cripto Semif. Lido/sim. Semif. Padano Semif. Argo Semif. Vial. Nano Fine Loto Fino Ariete Drago e similari Superf. Baldo Superf. Roma Superf. Arb./Vial. Superf. Carnaroli Indica Thaibonnet n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – – – – – – – – – – VAR. % SETT. Indica Altre Indica n.q. RISI (Merce sfusa, F/p/ris. Iva escl.) Comune Originario 61,00 Comune Elio n.q. Comune Selenio n.q. Comune Cripto n.q. Semifino Lido e sim. 76,00 Semifino Padano 160,00 Semifino Argo 160,00 Semifino Vial. nano 198,00 Fino Loto 83,50 Fino Ariete n.q. Fino Drago e sim. n.q. Superfino Baldo n.q. Superfino Roma n.q. Superfino Arb./Volano n.q. Superfino Carnaroli n.q. Indica Thaibonnet n.q. Indica Altre Indica n.q. Parboiled Grup. Ribe 93,50 Parboiled Thaibonnet 62,50 – 0,00 – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – – – – – – 0,00 0,00 PIACENZA (Quot. del 7/3/2014, f.co prod.) GRANO TENERO Var. spec. di forza146 n.q. Superfino n.q. Fino n.q. B. mercantile n.q. Altri usi ps <75 kg n.q. n.q. GRANO DURO GRANOTURCO N.le comune ibrido147 n.q. ORZO N.le leggero148 n.q. pesante 62/66 kg n.q. AVENA Prod. 2004 n.q. SOIA In granella prod. 2007 n.q. CASCAMI FRUMENTO Farinetta n.q. Farinaccio n.q. Tritello n.q. Crusca/crusc.lo n.q. Crusca/crusc.lo rinf. n.q. FARINE FRUMENTO Tipo 00 W 300149 n.q. Tipo 00 W 250150 n.q. Tipo 00 W 200151 n.q. Tipo 0 W 200151 n.q. – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – I PRINCIPALI MERCATI ESTERI Quotazioni dei cereali rilevate dalla Commissione Ue sui mercati più rappresentativi; prezzi al produttore franco partenza, Iva esclusa al quintale; al cambio in vigore il venerdì della settimana di riferimento; (*) franco arrivo FRUMENTO TENERO 17 CEREALI 14-20 MARZO 2014 FRUMENTO DURO 29-4 set. Euro 5-11 set. Euro Var. % 25,00 - - 24,00 26,00 - - 24,08 29,50 29,80 28,50 24,55 30,60 29,80 29,00 1,97 3,73 = 1,75 32,89 34,19 3,95 - - - Euro Euro GRECIA Alexandroupolis Larissa Salonicco Livadia Volos Serres SPAGNA Burgos Cordoba Siviglia Saragozza FRANCIA Eure et Loire Marsiglia La Nouvelle Depart Sud-oueste Rouen ITALIA Bologna Cagliari Catania Foggia Grosseto Milano Napoli Roma AUSTRIA Vienna Wels PORTOGALLO Lisbona Alentejo Porto - - Buenos Aires Cereali Frumento Upriver P1 Frumento B. Aires P1 Frumento B. Aires P2 Granoturco Export P1 Granoturco Export P2 30,25 26,50 31,25 30,02 31,75 30,75 29,15 Londra - - - - - - - - – – – – – – – – – – – – – – 28 7 feb. mar. – – – – – – – – – – – – 28 7 feb. mar. Cereali 6,43 6,87 – – 3,95 – 28 7 feb. mar. Oli Colza Ue (P1) Colza Ue (P2) Soia oland. grezzo (P1) Soia oland. grezzo (P2) Soia oland. grezzo (P3) 72,00 72,80 72,50 71,00 – 77,50 74,10 75,00 73,70 – Palma grezzo Sumatra-Malaysia (P1) Palma grezzo Sumatra-Malaysia (P2) Palma grezzo Sumatra-Malaysia (P3) Girasole Ue (P1) Girasole Ue (P2) Arachidi grezzo any origin Arachidi grezzo Refin Arachidi grezzo (dic.) Semi di soia Usa n. 2 P1 Semi di soia Usa n. 2 P2 St. Lawrence Euro Euro Var. % sett. 68,96 71,43 3,59 68,96 71,43 3,59 – – – 69,86 73,23 71,13 73,41 – – – – – – 35,55 45,89 – – 4,83 3,21 – – – 29,10 – 28 7 feb. mar. CHICAGO Ril. Chicago Board of Trade; al produtt. franco partenza, Iva escl. 7,64 1,79 3,45 3,80 – 1 Cw 13,5% 1 Amber Durum 2 Amber Durum 3 Amber Durum – – – – – – – – Fragrant (assoc.) 1 categ. 100% Fragrant (assoc.) 2a categ. 100% Bianco (assoc.) 1a categ. 100% Bianco (assoc.) 2a categ. 100% Bianco (assoc.) 3a categ. 100% Bianco 5% Winnipeg – – – – – – – – – – – – – – – – – – 28 7 feb. mar. Semi e farine Semi di lino (mar.) Semi di lino (mag.) Farina di colza (dic.) – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 15,93 16,02 16,18 - 17,09 17,30 17,43 - 7,26 7,96 7,71 - Marzo Maggio Luglio Agosto Settembre Dicembre 13,04 13,21 13,32 - 13,63 13,86 13,97 - 4,52 4,89 4,84 - Marzo Maggio Luglio Agosto Settembre Dicembre 25,46 23,07 20,11 - 24,30 22,13 18,64 - -4,58 -4,08 -7,30 - 24,55 24,96 24,67 - 24,18 24,29 24,39 - -1,49 -2,68 -1,16 - 37,62 37,61 36,85 - 38,54 38,55 37,68 - 2,46 2,49 2,25 - 37,34 36,53 35,40 - 36,89 36,32 35,31 - -1,20 -0,56 -0,27 - Avena Cereali Frumento (lug.) Frumento (ott.) Frumento (dic.) Frumento (mar.) Orzo (mag.) Orzo (ott.) Orzo (nov.) Orzo (mar.) Var. % set. Marzo Maggio Luglio Settembre Ottobre Dicembre – – – – Riso a 7 mar. Euro Granoturco 28 7 feb. mar. Bangkok 28 feb. Euro Frumento Grano – – – – – – Frumento tenero Rouen 1 20,23 21,53 (gen.) Frumento tenero Rouen 2 (mar.) 19,65 21,00 Orzo Rouen P1 (mar.) – – Orzo Rouen P2 (gen.) – – Granoturco Bordeaux P1 (gen.) 17,70 18,40 Granoturco Bordeaux P2 (mar.) – 18,93 Rotterdam - – – – – – Semi Colza (ago.) Colza (nov.) Colza (feb.) Frumento (nov.) Frumento (gen.) Frumento (mar.) 1,68 2,32 3,31 = -8,10 = = – – – – – Semi e farine Semi di soia Exports P1 Semi di soia Exports P2 Farina di soia Afloat Parigi 29,75 25,90 30,25 30,02 34,55 30,75 29,15 Var. % sett. 28 7 feb. mar. – – – – – – – – – – – – Riso grezzo Marzo Maggio Luglio Agosto Semi di soia Gennaio Marzo Maggio Luglio Farina di soia Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre NOTE CEREALI (1) Min. 300 W - min. 300 fulling number; (2) B.M.A. (Mec e similari); (3) Cons.to su vagone al porto di sbarco; (4) Con glutine sup. min. Lex; (5) Per autotreno o cisterna completi - merce sana leale mercantile - imballaggio esc. Iva - pronta cons. e pag.; (6) Imp. 1% um. 13% prot 13/14; (7) Imp. 1% um. 13% prot 12/13; (8) imp. 1% um. 14% prot 11,5; (9) P/L 0,55 max, qualità superiore ai minimi di legge; (10) Rinfusa (da industriale o commerciante a consumatore, f.co magazzino acquirente); (11) F.co magaz. acquirente per prod. pellettato; (12) P/L max 0,60, P.S. 80, glut. 34%, imp. 1%; (13) P/L max 0,60, P.S. 80, glut. 32%, imp. 2%; (14) Imp. 2%; (15) Modame P.S. min. 76; (16) Prodotti lavor. grano e mais sostit. uso zoot.; (17) Cubettate (rinf. arrivo); (18) In conformità Dec. 2/07/89 n. 316; (19) Carico a spese acq.te; (20) Sano mercantile; (21) Sano leale mercantile; (22) Per disoleazione - prezzo acc. Interprof.; (23) Con caratter. sup. min. Lex; (24) Merce rinfusa sul veicolo f.co produttore o grossista; (25) W. Min. 280, P/L. max. 0,70, glutine non inf. 34,5% ps 80, cs max 1; (26) W. Min. 180, P/L. max. 0,60, glutine non inf. 33% ps 76/77, ce 1; (27) Ps 76/77 glutine non inf. 30% ce 1%; (28) Ps 74/75, ce 2%; (29) Ps min. 80 - imp. 1 % - W min. 280; (30) Ps min. 78 - imp. 1 % - W min. 200; (31) Ps min. 77 - imp. 1 % - i.c. 220; (32) Ps inf. 76 - imp. 1%; (33) In granella n.le h. max. 15%; (34) A stagione base 25% h.; (35) Cen. 0,5 gl. 7; (36) Cen. 0,6 gl. 9; (37) Cen. 0,45 gl. 12/13; (38) Cen. 0,6 gl. 11/12; (39) Pr. 42,5/44 stq; (40) Prot. 36% stq; (41) Prot. 19% stq; (42) Dis. Pellets, Pr 15,5/16,5% stq f. 28; (43) Pr. 7/8% stq fibra 35/40; (44) Pr. 34% stq; (45) Naz. e/o estere; (46) Prot. 18,5% stq; (47) Pr. 14/16 stq grassi 6/7; (48) Prot. 55/58% stq; (49) Prot. 17/18 stq; (50) Per panificazione (max. 220 W); (51) Prod. Nord Italia; (52) Spec. domicilio acq.nte - in sacchi; (53) F.co domicilio acq.nte - in sacchi; (54) Scostamento / + 0,5% per punto di ps; (55) Da commerciante - f.co domicilio acquirente; (56) Peso kg 80/hl, h. 11-12%, spez. max. 5% farin. 1%, bianc. fino a 20%, nulli 0,5%, volp. 4%. germ. assenti; (57) Peso kg 78/80hl, h. 11-12%, spez. max. 5% farin. 1-2%, bianc. 21-35%, nulli 0,5%, volp. 6%. germ. assenti; (58) Peso kg 75/78hl, h. 11-12%, spez. max. 5% farin. 1-2%, bianc. 36% oltre, nulli 0,5%, volp. 6%. germ. assenti; (59) Nuova prod. (base kg 66/hl, 2% corpi estranei); (60) Base kg 42/hl, imp. Reale max. 4%); (61) Cen. 0,8/0,85%; (62) Cen. 0,85/0,90%; (63) Cen. max. 0,50% (f.co arrivo); (64) Manital, Salmone - peso hl >78 kg; (65) Marzotto, Mec, Felino - peso hl >77 kg; (66) Peso hl >74 kg; (67) Sano, secco, leale, mercantile; (68) A frattura farinosa; (69) I˚ raccolta (sost. secca 33%); (70) Nostrano in natura; (71) F.co dest. Compreso; (72) Proteine sul secco min. 11,0; (73) Proteine sul secco min. 11,5; (74) Proteine sul secco min. 12,0; (75) Proteine sul secco min. 13,0; (76) Insacc. imballaggio compreso; (77) Consegna su motrice; (78) Autotreno completo altre province; (79) Consegna su motrice; (80) Autotreno completo altre province; (81) Merce f.co veicolo, rinfusa, partenza magazzino venditore, Iva esc.; (82) Ps min. 80 - imp. 1% - h 14% - W <280 P/L max. 0,8 - glutine min. 33%; (83) Ps min. 77 - imp. 1% - h 14% - W <220 P/L max. 0,7 - glutine min. 28% - i.c. 280; (84) Ps min. 74 - imp. 1% - h 14% - i.c. 220; (85) Ps inf. 73 - imp. 1% - h. 14%; (86) Merce nazionalizzata, rinfusa, f.co veicolo partenza Venezia, Iva esc.; (87) Ps 75/77; (88) Prov. Kazakistan; (89) Merce f.co veicolo, rinfusa, partenza magazzino venditore, secchi od essiccati, h. 15% Iva esc.; (90) Base 25% h (f.co veicolo, partenza magazzino venditore); (91) Merce f.co veicolo, partenza magazzino venditore, Venezia, Iva esclusa; (92) Ps 52/54 - f.co magazzino; (93) H. 14% - imp. 2%; (94) Rinfusa, f.co partenza, Iva esc.; (95) P/L max. 0,70 prot. ss min. 14; (96) P/L max. 0,70 prot. ss min. 13,50; (97) P/L max. 0,70 prot. ss min. 12; (98) Ce 2% h. 15%; (99) Ce 1% h. 15%; (100) Ce 1% prot. 15%; (101) Ce 2% prot. 15%; (102) Ce 2% h. 15% f.co Modane; (103) Ps 72/73 ce 2% h. 15,5%; (104) B. 20% grassi stq; (105) Rif. 28% stq; (106) Rif. 26-27% stq; (107) Prot. 16% stq cellulose 25% stq; (108) Prot. 10% stq cellulose 30% stq; (109) Prot. 58% stq; (110) Ps 77/78 imp. 1% h. 14%; (111) Ps 70/76 imp. 2% h. 14%; (112) H. base 25%; (113) H. 14% ps 57/60; (114) Tara merce; (115) Ps >78 per hl. - h. 14% - ce 1%; (116) H. 14% - ce 1%; (117) H. 15% - ce 2%; (118) Ad alto tenore di glutine; (119) Ceneri 0,45%; glutine 10-12 consist.; (120) Ceneri 0,60%; glutine 10-12 consist.; (121) Con grassi 20% su tal quale - h. 13% acidità 4% - merce f.co arrivo - runfusa; (122) Kg/hl 79/80 min. ce 1%; (123) Kg/hl 78/79 min. - ce 1%; (124) Kg/hl 78/80; (125) Kg/hl 75/77; (126) P/L 0,55 max.; (127) Kg/hl 72/73 min; (128) P/L 4,8 max.; (129) P/L 0,52 max.; (130) Merce nuda, nei luoghi di prod., pronta consegna, Iva esc.; (131) Merce sana, secca, leale, mercantile Veicolo azienda produttore,- tele esc.- pagamento alla consegna; (132) Grani di forza; (133) Ps base 76/78; (134) Farine: f.co domicilio cliente, in sacco carta per merce - 00 granito: f.co pastificio, in sacco luta per merce; (135) Ceneri 0,50 - glutine 7; (136) Ceneri 0,65 - glutine 9; (137) Per pasta fresca - ceneri 0,50 - glutine 7; (138) Ceneri 0,50; (139) Ceneri 0,65; (140) F.co molino, sacco compreso; piccole partite maggior. max euro 1,34 per 100 kg; (141) F.co neg./dett., imb. grossista (legge 9/6/1971 n. 440); (142) Merce f.co magazzino grossista, in confezioni da gr. 1.000 o gr. 500 netti; (143) Pressati su veicoli all'azienda del produttore; (144) B.M.A.: h. 14% - imp. 2%. Merce nuda posta nei luoghi di produzione; (145) Merce nuda posta nei luoghi di produzione, pronta consegna, Iva esclusa; (146) H. 14%, imp. 1% W >350, P/L non sup. a 0,60 F/N min. 325-335; (147) Prod. 1999 (imp. Max 1%, h. 15%); (148) Pl 0,5/0,6, proteine 11,50; (149) Pl 0,50,6, proteine 14/15; (150) Min. P/L 0,48 max. prot. ss min. 12; (151) Min. P/L 0,55 max. prot. ss min. 11,5. 18 BOVINI EURO/Q 14-20 VAR. % SETT. Quarti posteriori I Quarti posteriori II Quarti anteriori I Quarti anteriori II MODENA (Quotazioni del 3/3/2014) CAPI DA VITA VITELLI Baliotti r.pr. carne ext 4,49 Baliotti r.pr. carne 2,58 Baliotti pezz. neri I q. n.q. Baliotti pezz. neri II q. n.q. Ristallo Limousine 3,25 Rist.Charollaise inc fr 2,97 Ristallo incroci naz. n.q. VACCHE Bruna Alpina n.q. Simmenthal n.q. Frisona pezzata nera n.q. CAPI DA MACELLO1 (Pr.ps vivo f.co mercato MO) VITELLI Razze e incroci carne 6,91 Pezzati neri 6,63 VITELLONI MASCHI Razze pr.te da carne2 n.q. Limousine 2,94 Charollaise inc. fr.I q. 2,80 Charollaise inc. fr.II q. 2,65 Incroci nazionali I q. 2,19 Incroci nazionali II q. 2,28 Simmenthal pez rossi 2,21 Polacchi 1,97 Pezzati neri I q. 1,72 Pezzati neri II q. n.q. VITELLONI FEMMINE Razze pr carne extra n.q. Limousine 2,96 Charollaise incr. fran. 2,66 Simmenthal inc. naz. 2,15 Pezzate nere 1,55 TORI Razze da carne n.q. Pezzati neri n.q. VACCHE Razze da carne n.q. Simmenthal I q. n.q. Simmenthal II q. n.q. Pezzate nere I q. n.q. Pezzate nere II q. n.q. CARNI FRESCHE (Mac/dett. f.co acq.) VITELLO NAZIONALE Mezzene q. extra 8,71 Mezzene I q. 8,59 Mezzene II q. 7,69 Selle sgrassate I q. 11,43 Selle sgrassate II q. 10,41 Selle I q. 11,12 Selle II q. 9,72 Busti I q. 6,26 Busti II q. 5,54 VITELLONE Mezzene q. extra 7,45 Mezzene I q. 6,87 Mezzene II q. 6,22 Quarti post sgras I q. 9,21 Quarti post sgras II q. 8,66 Quarti anteriori I q. 5,04 Quarti anteriori II q. 4,79 TORO Mezzene I q. n.q. Mezzene II q. n.q. Quarti posteriori I q. n.q. Quarti posteriori II q. n.q. Quarti anteriori I q. n.q. Quarti anteriori II q. n.q. MANZO VITELLONE FM. Mezzene q. extra 6,66 Mezzene I q. 6,27 Mezzene II q. 5,54 Quarti post sgras I q. 9,43 Quarti post sgras II q. 8,86 Quarti anteriori I q. 3,85 Quarti anteriori II q. 3,65 VACCHE I CATEG.3 Mezzene I q. 3,99 Mezzene II q. n.q. Quarti post sgras I q. 4,65 Quarti post sgras II q. n.q. Quarti anteriori I q. n.q. Quarti anteriori II q. n.q. VACCHE II CATEG.4 Mezzene I q. n.q. Mezzene II q. n.q. Quarti post sgras I q. n.q. Quarti post sgras II q. n.q. Quarti anteriori I q. n.q. Quarti anteriori II q. n.q. VITELLO NAZIONALE (Mac./gr. f.co stab. m.) Mezzene q. extra 8,30 Mezzene I q. 8,18 Mezzene II q. 7,28 Selle sgrassate I q. 11,03 Selle sgrassate II q. 10,01 Selle I q. 10,92 Selle II q. 9,52 Busti I q. 5,70 Busti II q. 5,01 VITELLONE Mezzene q. extra 7,11 Mezzene I q. 6,53 Mezzene II q. 5,86 Quarti post sgras I q. 8,85 Quarti post sgras II q. 8,36 Quarti anteriori I q. 4,63 Quarti anteriori II q. 4,38 TORO Mezzene I q. n.q. Mezzene II q. n.q. EURO/Q 0,00 0,00 – – 0,00 0,00 – – – – 0,00 0,00 – -1,01 -1,06 -1,12 -1,35 -1,30 -1,34 -1,50 -1,72 – – 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – – – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 – – – – – – – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – q. q. q. q. MANZO VITELLONE FM. Mezzene q. extra Mezzene I q. Mezzene II q. Quarti post sgras I q. Quarti post sgras II q. Quarti anteriori I q. Quarti anteriori II q. VACCHE I CATEG.3 Mezzene I q. Mezzene II q. Quarti post sgras I q. Quarti post sgras II q. Quarti anteriori I q. Quarti anteriori II q. VACCHE II CATEG.4 Mezzene I q. Mezzene II q. Quarti post sgras I q. Quarti post sgras II q. Quarti anteriori I q. Quarti anteriori II q. QUALIF. GRIGLIA CEE (Fco stabil.macell.)5 VITELLONI MASCHI Mezzene E1 Mezzene E2 Mezzene E3 Mezzene U1 Mezzene U2 Mezzene U3 Mezzene R1 Mezzene R2 Mezzene R3 Mezzene O1 Mezzene O2 Mezzene O3 Mezzene P1 Mezzene P2 Mezzene P3 VITELLONI FEMMINE Mezzene E1 Mezzene E2 Mezzene E3 Mezzene U1 Mezzene U2 Mezzene U3 Mezzene R1 Mezzene R2 Mezzene R3 Mezzene O1 Mezzene O2 Mezzene O3 Mezzene P1 Mezzene P2 Mezzene P3 VACCA Mezzene R1 Mezzene R2 Mezzene R3 Mezzene O1 Mezzene O2 Mezzene O3 Mezzene P1 Mezzene P2 Mezzene P3 VAR. % SETT. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – 6,24 5,86 5,11 8,97 8,50 3,39 3,21 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3,70 0,00 3,20 0,00 4,29 0,00 n.q. – n.q. – n.q. – 3,17 2,60 3,56 n.q. 2,26 n.q. 0,00 0,00 0,00 – 0,00 – n.q. 4,67 4,67 n.q. 4,47 4,47 n.q. 4,15 4,15 n.q. 3,55 3,55 n.q. 3,40 3,40 – -1,06 -1,06 – -1,11 -1,11 – -1,19 -1,19 – -1,39 -1,39 – -1,45 -1,45 n.q. 4,96 4,96 n.q. 4,70 4,70 n.q. 3,89 3,89 n.q. 2,95 2,95 n.q. 1,91 1,61 – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 – 0,00 0,00 2,35 2,45 2,45 1,97 2,28 2,44 1,57 1,77 1,77 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 CUNEO (Quotazioni del 4/3/2014) CAPI DA ALLEV./RIPROD. VITELLI (Razza piemontese, al capo) Normali 404,00 Della coscia 675,00 Vitelli slattati 555,00 Manze n.q. Vacche n.q. CAPI DA MACELLO (Iva esclusa, kg) VITELLO LATTE/SANATO6 Piemontese normale 4,03 Piemont. della coscia 5,33 Forestiero normale n.q. Forestiero della coscia n.q. Blu Belga n.q. VITELLONE PIEMON.7 Normale n.q. Con tend. alla coscia n.q. Della coscia n.q. VITELLO FORESTIERO7 Normale n.q. Con tend. alla coscia n.q. Della coscia n.q. Blu Belga n.q. 0,00 0,00 0,00 – – 0,00 0,00 – – – – – – – – – – EURO/Q VAR. % SETT. n.q. n.q. MANZO BUE VACCA – – Grassa Uso industriale 2,33 0,00 1,05 0,00 Normale Della coscia n.q. – 2,10 0,00 EURO/Q Incrocio oltre 500 kg Nostrane I Nostrane II MANZARDE VACCHE I q. II q. III q. Razze da carne 8 TORO FIRENZE (Quotazioni del 4/3/2014) BESTIAME DA MACELLO Vitelli lattanti 3,70 Vitelloni I qualità 2,83 Vitelloni II qualità 2,15 Vacche I qualità 1,45 Vacche II qualità 1,18 CARNI FRESCHE (F.co mer/loc., gr/dett. Iva esc.) VITELLA DA LATTE Mezzene nazionali 5,55 Mezzene estere n.q. Quarti anteriori n.li 2,53 Tronconi n.li9 7,95 Tronconi esteri9 7,85 VITELLONE Mezzene n.li 4,60 Mezzene estere n.q. Quarti anteriori n.li 2,70 Tronconi n.li9 6,60 Tronconi esteri9 n.q. Tronc. n.li9 inf. 12 mesi n.q. GRASSO GREG. OSSA10 Grasso (sego)11 n.q. Ossa di macello bovine n.q. -1,33 0,00 0,00 0,00 0,00 -1,77 – -1,94 -1,24 -1,26 0,00 – 0,00 0,76 – – – – 0,00 0,00 – 0,00 – 0,00 – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 PIACENZA (Quotazioni del 5/3/2014) VITELLI DA LATTE ALLEV. (Da inc. r. preg. carne) Maschi Femmine (Nostrani) Maschi Femmine VITELLONI Da ingrasso 6/12 mesi Oltre 12 fino a 18 mesi MANZE (Prezzo al capo) Gravide oltre 6 mesi I q. Gravide oltre 6 mesi II q. VACCHE (Prezzo al capo) Da latte I q. Da latte II q. DA MACELLO VITELLI Da latte razze da carne Comuni nostrani VIT./SCOT. EX. R. CARNE Limousine maschi Limousine femmine Char./incr. franc. mas. Char./incr. franc. fem. Vitelloni polacchi Altre razze importate VITELLONI Extra inc. c/carne raz. Vitelloni I nostrani Vitelloni II nostrani SCOTTONE Incrocio 380/500 kg n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – MANTOVA CREMONA (Quotazioni del 5/3/2014) VITELLI ALLEV. BALIOTTI (Ps vivo - f.co stalla) Da incrocio 3,78 Frisona di I qualità 0,90 Frisona di II qualità n.q. DA MACELLO (Ps morto - f.co f. b. CR, pr. ind.) Tori di I qualità 2,33 Tori II qualità n.q. Manze (scottone) 2,45 Vit.one barbine da incr. n.q. Vit.one barbine frisona n.q. Vacche frisona I q. 2,23 Vacche frisona II q. 1,70 Vacche frisona III q. 1,10 Vitelloni incrocio I q. 3,48 Vitelloni incrocio II q. 3,10 Vitelloni frisona di I q. 3,20 Vitelloni frisona di II q. 2,48 VAR. % SETT. n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – n.q. n.q. n.q. – – – n.q. – (Quotazioni del 6/3/2014) DA MACELLO AL KG Vacche di I qualità 1,01 Vacche di II qualità 0,78 Vit.oni incr. n.li12 2,26 Vit.oni incr. n.li tori c.13 2,08 Vitelloni limousine 2,84 Vitelloni charolaise 2,63 Vitelloni incr. francesi 2,55 Vitelloni simm. bavar. 2,27 Vitelloni polacchi 2,11 Vitelloni bruno bavaresi n.q. Vitelloni pezz. neri n.li 1,71 Tori pezz. neri monta 1,11 Manze pezz. nere n.li n.q. Manze incroci n.li12 n.q. Manze incr. n.li tori c.13 n.q. Manze limousine n.q. Manze charolaise n.q. VITELLI CARNE BIANCA14 (Al kg) Pezzati neri francesi n.q. Pezzati neri polacchi n.q. Pezzati neri nazionali 2,71 ALLEVAMENTO DA LATTE (Capi iscr. libro g., cad.) MANZETTE PEZ.TE NERE Da ingravidare 855,00 Gravide da 3 a 7 mesi1.285,00 Gravide oltre i 7 mesi1.420,00 VACCHE DA LATTE Pez. nere sotto 5 anni n.q. Pez. nere oltre 5 anni n.q. (Capi non iscr. libro g.) MANZETTE PEZ.TE NERE Da ingravidare 615,00 Gravide da 3 a 7 mesi 875,00 Gravide oltre i 7 mesi1.050,00 VACCHE DA LATTE Pez. nere sotto 5 anni n.q. Pez. nere oltre 5 anni 114,00 VITELLI ALLEV. LATTE (Cadauno) SVEZZATI MASCHI Pez. n. n.li 140/150 kg n.q. Inc. fr. car. 160/180 kg n.q. Simment. 180/200 kg n.q. VIT. M. INC. TORI P.B.B. (Al kg) Da 45 - 50 kg n.q. Da 46 - 55 kg 3,65 Da 56 - 70 kg 4,10 V. M. TORI LIM./CHA./P. Da 45 - 50 kg n.q. Da 46 - 55 kg 2,30 Da 56 - 70 kg 2,30 VIT. F. INC. TORI P.B.B. (Al kg) Da 45 - 50 kg n.q. Da 46 - 55 kg 3,39 Da 56 - 70 kg 3,84 V. F. TORI LIM./CHA./P. Da 45 - 50 kg n.q. Da 46 - 55 kg 2,04 Da 56 - 70 kg 2,04 VITELLI M. PEZZ. NERI (Al kg) Da 40 - 45 kg n.q. Da 46 - 55 kg 1,60 Da 56 - 70 kg 1,60 VITELLI F. PEZZ. NERI (Al kg) Da 40 - 45 kg n.q. Da 46 - 55 kg 1,34 Da 56 - 70 kg 1,34 CARCASSE BOV. ADULTO (Qualifica griglia CEE) VITELLONI MASCHI Carcasse E1 n.q. Carcasse E2 4,66 Carcasse E3 4,58 Carcasse U1 n.q. Carcasse U2 4,42 Carcasse U3 4,52 0,00 0,00 -0,88 -0,95 -1,05 -0,76 -0,78 -0,87 -0,94 – 0,00 0,00 – – – – – – – -2,17 EURO/Q Carcasse R1 Carcasse R2 Carcasse R3 Carcasse O1 Carcasse O2 Carcasse O3 Carcasse P1 Carcasse P2 Carcasse P3 VITELLONI FEM. (SCOTT.) Carcasse E1 Carcasse E2 Carcasse E3 Carcasse U1 Carcasse U2 Carcasse U3 Carcasse R1 Carcasse R2 Carcasse R3 Carcasse O1 Carcasse O2 Carcasse O3 Carcasse P1 Carcasse P2 Carcasse P3 VACCHE/MANZARDE Carcasse R1 Carcasse R2 Carcasse R3 Carcasse O1 Carcasse O2 Carcasse O3 Carcasse P1 Carcasse P2 Carcasse P3 – – 0,00 0,00 0,00 – 2,70 – – – – 2,82 2,50 – 4,55 4,55 – 3,04 2,67 – 5,15 5,15 – 6,67 6,67 – 8,06 8,06 – -0,53 -0,28 – -1,95 -0,75 OSSERVATORIO EUROPEO LE CARNI BOVINE IN CARCASSA Cat. A., rilevate dalla Commissione Ue; prezzi al produttore franco partenza, Iva esclusa al quintale; cambio in vigore il venerdì della settimana di riferimento CLASSE U CLASSE R CLASSE URO 17-23feb. 24-2mar. Var. % % Interv. 17-23feb. 24-2mar. Var.% % Interv. 17-23feb. 24-2mar. Var.% % Interv. - 372,06 372,18 Austria 368,53 369,52 0,27 - 376,73 375,69 -0,28 0,03 - 332,71 332,82 Belgio 344,04 344,37 0,10 - 307,94 307,55 -0,13 0,03 - 390,57 390,15 Danimarca - 390,57 390,15 -0,11 -0,11 - 396,45 415,12 Finlandia - 396,45 405,12 2,19 4,71 - 395,22 395,25 Francia 397,09 396,55 -0,14 - 392,04 393,03 0,25 0,01 - 378,18 376,46 Germania 374,35 372,67 -0,45 - 382,56 380,78 -0,47 -0,45 Gran Bretagna - 441,18 440,62 Grecia - 441,18 440,62 -0,13 -0,13 Irlanda Irlanda del Nord - 429,41 422,93 Italia 435,98 428,69 -1,67 - 401,70 398,52 -0,79 -1,51 - 384,06 374,29 Lussemburgo 386,34 376,67 -2,50 - 378,68 369,69 -2,37 -2,54 - 340,33 332,52 Olanda - 340,33 332,52 -2,29 -2,29 - 375,75 376,51 Portogallo 379,75 380,50 0,20 - 372,57 373,33 0,20 0,20 - 394,65 396,42 Spagna 397,39 397,15 -0,06 - 391,87 395,65 0,96 0,45 Svezia - 368,10 383,57 4,20 368,10 383,57 4,20 - 2014 VAR. % SETT. n.q. – 3,99 11,76 4,38 32,97 3,05 – 3,58 -1,16 3,57 -1,22 3,54 10,80 2,95-10,62 n.q. – n.q. – 5,24 0,31 4,92 0,59 n.q. – 4,47 -5,36 4,58 0,33 n.q. – 4,02 – 3,94 -5,70 n.q. – 3,30 -1,11 2,98-15,02 n.q. – 3,11 7,05 2,98 5,41 n.q. – 2,97 1,54 n.q. – 3,06 6,22 2,84 12,33 2,89 7,52 2,89 0,52 1,84 -0,91 2,24 -1,84 MILANO 0,00 0,00 0,00 MARZO (Quotazioni del 3/3/2014) CARNI BOVINE (Mac. o gros/det/ind.)15 BOVINO ADULTO Categoria A-E VIT.ONI M MEZZENE S/rene classe E 4,80 Classe U 4,55 Classe R 3,70 Classe O 3,00 POSTERIORE S/rene classe E16 5,93 Classe U 5,43 Classe R 4,33 Classe O 3,98 ANTERIORE C/pancia classe E 4,05 classe U 3,95 classe R 3,63 classe O 3,38 VIT.ONI F MEZZENE S/rene classe E 6,40 Classe U 6,10 Classe R 5,23 Classe O 3,93 POSTERIORE S/rene classe E16 8,60 Classe U 7,50 Classe R 6,35 Classe O 5,30 ANTERIORE C/pancia classe E 3,83 classe U 3,55 classe R 3,10 classe O 2,95 VACCHE CAT. D MEZZ. S/rene classe R 2,95 Classe O 2,35 Classe P 1,95 POSTERIORE S/rene classe R16 2,95 Classe O 2,28 Classe P 1,83 ANTERIORE C/pancia classe R 1,75 Classe O 1,63 Classe P 1,45 VITELLI (Mezzene o carcasse) R. carni preg. q. extra 8,13 Razze da carne di I 6,88 Altre razze di II 5,65 SELLE (Posteriori di vitello) R. carni pregiate extra 9,65 Razze da carne di I 8,15 Altre razze di II 6,45 BUSTI (Anteriori di vitello) R. carni preg. q. extra 4,85 Razze da carne di I 4,30 Altre razze di II 3,75 CARNE ANTERIORE17 Denerv. disos. per ind. 4,20 GRASSO BOVINO FRESCO17 Proven. da macelleria n.q. Da ind. mac. e/o lavor. n.q. Ossi bovini freschi18 n.q. (Ps vivo Iva esc. f.co all. MI/prov.) BOVINI DA MACELLO Vit.oni m. r. carn. preg. ex 2,80 Vit.oni m. altre r. carn. di I 2,65 Vit.oni m. altre razze di I 1,65 Vit.oni m. altre razze di II 1,50 Vit.oni f. r. carn. preg. ex 3,70 Vit.oni f. altre r. carn. di I 3,48 Vit.oni f. altre razze di I 2,20 Vit.oni f. altre razze di II 2,13 Tori altre razze di I 1,50 Tori altre razze di II 1,33 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 EURO/Q Vacche raz. carne di I Vacche altre razze di I Vacche altre razze di II Vacche altre razze di III Vitelli latte r. c. pr. ex. Vitelli altre razze di I Vitelli altre razze di II Vitelli da ingr. (Baliotti) Frisona f/m Incrocio f/m Incr. pie blu belga f/m VAR. % SETT. 1,50 1,15 0,93 0,80 4,00 3,03 2,45 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1,50 0,00 2,95 0,00 4,45 0,00 MONTICHIARI (Quotazioni del 7/3/2014) CAPI DA MACELLO Vacche I q. Frisona Vacche II q. Frisona Vacche III q. Frisona Tori Frisoni I q. Vetelloni Frisoni I q. Vetelloni Frisoni II q. Vitelloni inc. naz. I q. Manze Sc. n. I q. <24 m. Manze Sc. n. I q. >24 m. Manze Charolaise Manze Limousine Manze incr. fr. Vetelloni incr. fr. Vetelloni Pezzato rosso Vetelloni polacchi Vitelloni Charolaise Vitelloni Limousine Vitelli da c.b. Fris. I q. Vitelli da c.b. Pol. I q. Vitelli da rist. Char. e inc. Vitelle da rist. Limousine Vitelle da rist. Char. Vitelli da rist. inc. Fr. I q. Vitelli da rist. inc. Fr. II q. Vitelli da rist. Limousine Vitelli da rist. Charolaise Vitello d rist. Incr. Fr. I q. Vitello d rist. Incr. Fr. II q. Vitelli Baliotti inc. n./B.B. Vitelli Baliotti naz. Vitelli Baliotti pol. I q. c.b. Vitelli Baliotti pol. I q. sv. 0,90 0,65 0,35 n.q. 1,35 n.q. 1,90 1,15 1,10 2,63 2,95 2,57 2,57 2,45 2,25 2,67 2,87 2,91 3,93 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 0,00 0,00 0,00 – 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -1,15 -1,21 -1,32 -1,11 -1,03 0,00 0,00 – – – – – – – – – – – – – BRESCIA (Quotazioni dell'8/3/2014) CAPI DA MACELLO (Prod. o gross/dett. ps vivo) VITELLONI BALIOTTI Baliotti extra n.q. Baliotti incroci n.q. Baliotti bruna n.q. Baliotti pezzati neri n.q. VITELLI RAZZE Bruna di I q. 2,85 Bruna di II q. 2,65 Francesi di I q. 4,55 Francesi di II q. 3,75 Frisona italiana di I q. 3,00 Frisona italiana di II q. 2,85 VITELLONI/MANZI RAZZE Bruna di I q. 1,58 Bruna di II q. 1,35 Charolais e incr. di I q. 2,70 Charolais e incr. di II q. 2,45 Frisona italiana di I q. 1,75 Frisona italiana di II q. 1,55 Limousine di I q. 2,83 Limousine di II q. 2,55 Polacco di I q. 1,75 Polacco di II q. 1,55 VACCHE RAZZE Bruna di I q. 1,05 Bruna di II q. 0,75 Frisona italiana di I q. 1,05 Frisona italiana di II q. 0,75 CAPI D'ALL. E DA LATTE (Prod. o gross/dett. ps vivo) BRUNA ALPINA (Capi non iscr. libro g.) Manzette da ingr. 840,00 Manze grav. 3/5 mesi1.080,00 Manze grav. 5/7 mesi1.250,00 Vacche latte <5 anni1.200,00 Vacche latte >5 anni 950,00 (Capi iscr. libro g.) Manzette da ingr.1.070,00 Manze grav. da 3 mesi1.330,00 Manze grav. da 7 mesi1.550,00 Vacche latte <5 anni1.375,00 Vacche latte >5 anni1.050,00 FRISONA ITALIANA (Capi non iscr. libro g.) Man.tte pez. n da ing. 900,00 Man. pez. n grav. 3 ms1.142,50 Man. pez. n grav. 7 ms1.290,00 Vac. lat. pez. n <5 anni1.037,50 Vac. lat. pez. n >5 anni 850,00 (Capi iscr. libro g.) Manz.tte pez. n da ing.1.150,00 Man. pez. n grav. 3 ms1.390,00 Man. pez. n gr. 5/7 ms1.600,00 Vac. lat. pez. n <5 anni1.355,00 Vac. lat. pez. n >5 anni1.000,00 – – – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -3,08 -3,57 0,00 0,00 -2,78 -3,13 -1,74 -1,92 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 NOTE BOVINI (1) Prezzo da allevatore o grossista a industriale, grossista o dettagliante; (2) Compresi i capi di peso inferiore a 450 kg; (3) Vacca di razza prevalentemente da carne: Chianina e derivati con prevalenti caratteri della Chianina, Perugi- na, Marchigiana, Romagnola, Simmenthal, Piemontese; (4) Vacca di oltre 4 anni di razza diversa da quelle indicate alla voce vacca di prima categoria o comunque di qualità inferiore a quelle indicate nella predetta voce; (5) Per le mezzene con anomalie il valore verrà stabilito sul posto, una volta collaudate; (6) Vitelli da latte alimentati o ingrassati esclusivamente con latte e farina di latte, fino a kg 230; (7) Maschio intero, o castrato a femmi- na che non abbia partorito o non sia gravida, del peso vivo superiore a kg 230 con tutti i denti da latte; (8) Maschi interi dopo la prima mossa, con due o più denti incisivi da adulto; (9) Coscio e lombata, 6 cost., s. falda; (10) Da raccoglitore a industria, merce fresca o perfettamente nconservata allo stato naturale, resa partenza raccoglitore Iva esclusa; (11) Raccolta in monte base resa 55-65%; (12) Con tori pie blue belga; (13) Limousine, Charolaise, Piemonte- se; (14) Da 230 a 260 kg; (15) Carne macellata a norma Cee, f.co partenza piazza Milano e provincia. Pagamento contanti Iva esclusa; (16) Taglio pistola; (17) F.co macelleria o f.co industria di macellazione e/o lavorazione a raccoglitore e/o utilizzatore finale, Iva esclusa; (18) Provenienti da industria di macellazione e/o lavorazione (escluse le teste). SUINI 14-20 MARZO 2014 EURO/Q VAR. % SETT. EURO/Q Magroni 65 kg Grassi 146/160 kg Grassi 161/180 kg Grassi oltre 180 kg FORLÌ (Quot. del 3/3/2014, al kg) DA ALLEVAMENTO Da 20 kg 4,01 Da 30 kg 3,02 Da 40 kg 2,38 Da 50 kg 1,99 Da 60 kg 1,71 Scrofe da ripr. (Cad) 750,00 DA MACELLO Da 130/144 kg 1,35 Da 145/156 kg 1,38 Da 157/176 kg 1,43 Oltre 176 kg 1,37 Scrofe I qualità 0,70 Scrofe II qualità 0,60 0,75 1,00 2,15 2,05 0,59 2,74 0,00 0,00 -0,35 0,00 0,00 0,00 MODENA (Quotazioni del 3/3/2014) SUINI ALLEV. INT.VO (Pr. all./acq. f.co part. prod.) Lattonzoli di 15 kg LATTONZ./MAGRONC. Lattonzoli di 25 kg Lattonzoli di 30 kg Lattonzoli di 40 kg Magroni di 50 kg Magroni di 65 kg Magroni di 80 kg Magroni di 100 kg (Prez. prod. ps vivo) Mg. mac. 90/115 kg GRASSI DA MACELLO Da >115 a 130 kg Da >130 a 144 kg Da >144 a 156 kg Da >156 a 176 kg Da >176 a 180 kg Da >180 a 185 kg Oltre 185 kg Scrofe mac.lo I qual. Scrofe mac.lo II qual. GRASSI E SALUMI (Prez. mac./ind.le)1 Pancetta fresca2 Panc.ne con bronza3 Coppa fresca4 (F.co stabil./acq.)5 PROSC. FR PER CRUDO Ps 9/11 kg6 Ps 11/14 kg (pm 12,3) (Senza piede)7 Ps 10/12 pm 11kg Ps 12/14,8 pm13,2kg (Prez. mac./ind.le)1 SPALLA FRESCA Ref. Ital. - ps 5/7 kg Disoss. e sgrass. LOMBI Modena interi LARDO Fresco cm. 3 + Fresco cm. 4 + LARDELLO Con cotenna da lav. GRASSO Da fondere8 STRUTTO Grezzo in cisterna Raffinato in cisterna GOLE Con cotenna e magro n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – VERONA 3,35 3,01 2,40 2,03 1,66 1,50 1,48 0,30 0,67 1,69 2,01 1,84 0,00 0,00 1,55 -0,71 1,33 1,36 1,42 1,40 1,34 1,29 1,30 0,66 n.q. -0,82 -0,80 -0,77 -1,89 -5,44 -4,30 0,00 -2,24 – – 0,00 0,00 0,00 (Quot. del 4/3/2014, f.co all.) DA ALLEVAMENTO (Iva esclusa) 15 kg 3,16 25 kg 2,27 30 kg 2,11 40 kg 1,90 50 kg 1,79 65 kg 1,60 80 kg 1,43 100 kg 1,42 CAPI DA MACELLO 115 kg 1,65 130 kg 1,65 144 kg 1,70 156 kg 1,74 176 kg 1,70 SCROFE FINE CARRIERA categoria 1˚ 0,89 categoria 2˚ 0,79 categoria 3˚ n.q. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. – 2,81 -3,44 4,30 0,00 2,55 0,00 n.q. – 1,10 0,00 0,27 -2,56 0,74 -1,85 1,04 -1,33 1,25 -3,10 PESCARA 0,00 0,00 0,00 (Quotazioni del 4/3/2014) SUINI DA MACELLO (Ps vivo, f.co st./all. netto imp/grav.) Grassi 1,08 Magroni pes.> 50 kg 1,70 Magroni 40 kg 1,78 Magroni leg. 25 kg 1,95 Lattonzoli bianchi 2,78 CARNI FRESCHE (F.co mer/loc., gr./det., Iva esc.) Suini, ps morto10 1,80 Lombo tg Modena 4,05 PROD. INDUSTRIA SAL. Pro.crudo nostr. 8,80 Pro.crudo spin. nostr. n.q. Pro. toscano 11,00 Pro. crudo estero 7,00 Pro. crudo modenese 9,45 Pro. crudo Parma 11,30 Pro. crudo S. Daniele 12,50 Pro. cotto agg. polifosfati 5,50 Pro. cotto s/agg. polifosf. 8,25 Spalle cotte 3,60 Sal.Toscano piccolo 7,50 Sal.Toscano grande 8,25 Sal.tipo MI piccolo10 8,25 Sal.tipo MI grande10 8,75 Finocchiona 7,90 Mor. BO puro suino 7,33 Mor. BO I qualità 6,10 Mor. BO II qualità 4,25 Panc. tesa 6,00 Panc. tesa Amburgo 6,10 Salsiccia puro suino 4,95 Strutto raffinato pani 2,90 Cotechino n.q. Zampone n.q. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – REGGIO EMILIA 0,00 – – – – THIENE n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – (Quotazioni del 5/3/2014) DA ALLEVAMENTO da 15 kg da 25 kg da 30 kg da 40 kg da 50 kg da 65 kg da 80 kg da 100 kg MACELLO PS VIVO Magri 90/115 kg MAIALI GRASSI MAC. 115/130 kg 130/144 kg 3,70 2,68 2,48 2,08 1,85 1,70 1,68 1,64 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1,52 0,00 1,37 0,00 1,40 0,00 1,42 1,48 1,48 1,45 1,42 EURO/Q 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 MACELLO I qualità II qualità 0,23 0,91 1,38 1,75 2,63 1,25 FIRENZE 2,86 -2,39 1,57 -2,48 3,35 -1,47 144/156 kg 156/176 kg 176/180 kg 180/185 kg oltre 185 kg SCROFE DA (Quot. del 3/3/2014, f.co cas.)9 SUINI DA ALLEVAMENTO Lattonzoli da kg 25 4,44 Magroncelli da kg 30 3,31 Magroni da kg 40 2,94 Magroni da kg 50 2,32 Magroni da kg 65 1,95 Magroni da kg 80 1,62 GRASSI DA MACELLO (Pesa vic. vendita) kg 131/145 n.q. kg 146/160 1,35 kg 161/180 1,43 Oltre 180 kg 1,41 VAR. % SETT. EURO/Q CUNEO 4,49 0,22 (Quot. del 3/3/2014, Iva 10%) CAPI DA ALLEVAM. Lattonzoli 15-30 kg 3,20 Magroncelli 35-60 kg 1,98 Magroni 65-90 kg 1,83 CAPI DA MACELLO Grassi 100/150 oltre 1,35 SALUMI (Produt./grossista) Prosciutto Parma n.q. Prosciutto nostrano n.q. Salame puro suino n.q. Mortad. puro suino n.q. (Quot. del 3/3/2014, ps vivo) SUINI ALLEV. INT.VO Lattonzoli 25 kg Lattonzoli 30 kg Magroni 40 kg Magroni 50 kg VAR. % SETT. 0,77 0,00 0,65 0,00 MACELLO PS MORTO 115/125 kg 1,78 0,00 125/140 kg 1,84 0,00 140/145 kg 1,84 0,00 145/150 kg 1,79 0,00 Da 150 kg 1,75 0,00 SALUMI E GRASSINE Pro.st. PR kg 8,5 olt. 8,74 0,00 Pro. nostr. kg 8 olt. 6,59 0,00 Pro.cot.n.li s/polif. 14,12 0,00 Pro.cot.est. s/polif. 9,91 0,00 Coppa stagionata 10,87 0,00 Salame crud. stag.to 12,51 0,00 Mort. puro suino I q. 6,62 0,00 Mort. puro suino II q. 6,01 0,00 Mort. t.misto SB cor. 4,81 0,00 Cotechino 5,18 0,00 Salsiccia 5,53 0,00 Pancetta tesa 4,25 0,00 Lardo pezz. media10 3,19 0,00 Strutt. conf. kg 10/20 1,81 0,00 TREVISO (Quot. del 5/3/2014, Kg+Iva) GRASSI 90/115 kg 115/130 kg 130/145 kg 145/160 kg 160/180 kg oltre 180 kg MAGRONI da kg 40 da kg 50 da kg 65 da kg 80 LATTONZOLI da kg 15 da kg 25 da kg 30 SCROFE I qualità II qualità III qualità n.q. 1,32 1,33 1,36 1,42 1,40 – -0,75 -0,75 -0,73 -0,70 -0,71 2,40 2,02 1,67 1,53 1,69 2,02 1,21 0,00 4,49 0,22 3,35 0,30 3,01 0,67 0,67 -1,47 n.q. – n.q. – CREMONA (Quot. del 5/3/2014, suini vivi)11 DA ALLEVAMENTO da 15 kg 4,50 da 25 kg 3,36 da 30 kg 3,02 da 40 kg 2,41 da 50 kg 1,99 da 65 kg 1,65 da 80 kg 1,57 da 100 kg n.q. GRASSI MACELLO 115 kg n.q. 130 kg 1,31 144 kg 1,31 156 kg 1,34 166 kg 1,40 176 kg 1,40 180 kg 1,40 oltre 180 kg 1,37 0,00 0,30 0,67 2,12 2,05 1,23 0,00 – – -2,96 -5,76 -2,90 -2,78 -2,78 -2,78 -2,84 PAVIA (Quotazioni del 5/3/2014) GRASSI DA MACELLO da 115 kg da 130 kg da 144 kg da 156 kg da 176 kg oltre 176 kg LATTONZOLI 15 kg MAGRONCELLI da 25 kg da 30 kg da 40 kg da 50 kg MAGRONI da 65 kg da 80 kg da 100 kg SCROFE DA MACELLO (Peso vivo f.co part.) I categoria II categoria III categoria n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – n.q. – n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – n.q. n.q. n.q. – – – n.q. n.q. n.q. – – – VAR. % SETT. 12/14,8 pm 13,2 s/p. GRASSO DI SUINO Da fond. esc. lard.lo MANTOVA (Quot. del 6/3/2014, ps vivo) DA ALLEVAMENTO da 15 kg da 25 kg da 30 kg da 40 kg da 50 kg da 65 kg da 80 kg da 100 kg DA MACELLO 90/115 kg 115/130 kg 130/145 kg 145/160 kg 160/180 kg oltre 180 kg SCROFE DA MACELLO I qualità II qualità CARNI MAC.TE FR. KG Pr.p.cr.10/12 kg Pr p.cr. 12/14,8 kg Pr. per cot. 9/11 kg Lombi tg di Modena Lombi tg di Milano Lombi tg di Bologna Sp. fr. p. cot. 5/7 kg Spa. fr. disos./sgras. Coppa fresca12 Fegato Pancet. fres. squa.13 Pancettone Grasso da fondere Lard. fr. sp.3 cm.oltre Lard. fr. sp.4 cm.oltre Lardello raffr. c/cot. Strutto grezzo14 Strutto raffin.15 4,44 3,31 2,96 2,37 2,00 1,64 1,53 1,50 0,00 0,00 0,68 1,94 2,56 1,23 0,00 0,00 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – n.q. n.q. – – 3,74 3,85 2,77 2,70 n.q. n.q. n.q. 2,80 3,60 n.q. 2,85 1,59 0,25 2,20 n.q. 1,10 0,71 1,04 0,00 0,00 0,00 -1,82 – – – -5,08 0,00 – -3,39 -3,05 -2,73 0,00 – -6,78 -1,94 -1,32 4,49 3,35 3,01 2,40 2,03 1,66 1,50 1,48 0,22 0,30 0,67 1,69 2,01 1,84 0,00 0,00 BOLOGNA (Quotazioni del 6/3/2014) CAPI D'ALLEVAMENTO (R. nostr. f.co az/prod., kg) da 15 kg da 25 kg da 30 kg da 40 kg da 50 kg da 65 kg da 80 kg da 100 kg MAGRI MACELLERIA (R. nostr. f.co az/prod., kg) 90/115 kg GRASSI DA MACELLO (R. nostr. f.co az/prod., kg) 116/130 kg 131/145 kg 146/160 kg 161/180 kg oltre 181 kg SCROFE DA MACELLO I qualità II qualità CARNI FRESCHE (Stabilim./grossista, kg) Panc. fr. kg 3 e oltre P.ne c/br. Kg 7,5/9,5 Coppa kg 2,3 e oltre PROSCIUTTO PER COTTO Kg 8/10 Kg 10/11,5 Kg 11,5/14,5 SPALLA In osso - per cotto Disossata e grassata LOMBO Modena intero Milano intero Bologna intero LARDO Fresco cm 3 e oltre Fresco cm 4 e oltre Fresco cm 5 e oltre LARDELLO Con cotenna da lav. GOLA Con cotenna e magro S/cotenna e s/magro PROSCIUTTO16 9/11 pm 10 kg s/pied. 11/14 pm13,2 kg s/p. PROSCIUTTO TIPICO16 10/12 pm 11 kg s/pie. EURO/Q 1,55 -0,71 1,32 1,33 1,36 1,42 1,40 -0,82 -0,82 -0,80 -0,77 -0,78 0,66 -2,24 n.q. – 2,86 -2,39 1,57 -2,48 2,62 -2,46 n.q. n.q. n.q. – – – n.q. – 2,81 -3,44 3,51 -3,44 n.q. – n.q. – 2,55 0,00 n.q. – n.q. – 1,10 0,00 1,25 -3,10 n.q. – 2,65 0,00 3,02 0,00 n.q. – VAR. % SETT. n.q. Carcasse 75-95 chilogrammi Carcasse 56% Plerin (Francia) Var. % Euro sett. 1,45 1,40 -3,45 1,45 1,45 = 24 feb. 6 mar. 54 Tvm 1,26 1,26 = 57 Tvm 1,28 1,28 = 60 Tvm – – – 62 Tvm – – – Spagna 20 feb. 27 feb. Suinetti Lleida 15 chilogrammi 2,42 2,40 -0,83 Selezionati 100-105 chilogrammi 1,21 1,21 = 1,33 1,34 1,38 1,43 1,38 1,35 1,33 -3,62 -3,60 -3,50 -3,38 -3,50 -3,57 -2,21 SCROFE I qualità II qualità III qualità 0,65 -5,80 0,61 -6,15 n.q. – PARMA (Quotazioni del 7/3/2014) DA ALLEVAMENTO da 15 kg 4,49 0,00 da 25 kg 3,35 0,00 da 30 kg 3,02 0,33 da 40 kg 2,40 1,69 da 50 kg 2,00 2,04 da 65 kg 1,66 2,47 da 80 kg 1,53 0,00 da 100 kg 1,50 0,00 DA MACELLO 130/144 kg 1,32 – 144/156 kg 1,36 – 156/176 kg 1,41 – 176/180 kg 1,41 – 180/185 kg 1,39 – oltre 185 kg 1,35 – SCROFE DA MACELLO I qualità 0,69 -1,43 II qualità 0,57 -1,72 CARNI FRESCHE S./GR. PROSC. PER CRUDO Parma 11,5/14,5 kg24 3,60 0,00 Parma 10,0/12,0 kg25 3,73 0,00 Da sale 8,5-10,0 kg 2,72 0,00 PROSC. PER COTTO Fino a 11,5 kg n.q. – Da 11,5/14,5 kg n.q. – ALTRE C/FR SUINE/GRAS. Coppa da 2,4 e oltre 4,04 0,00 Lombo taglio MO 3,60 0,00 Spalla disossata 2,80 -1,75 Spalla per cotto n.q. – Trito da salame 3,47 -1,42 Gola s/coten. s/magro 1,25 0,00 Pancetta squadrata 2,91 0,00 Lardello c/cot. da lav. 1,62 0,00 Grasso da fusione 0,25 -2,68 Lardo spess. 3 cm+ 2,10 0,00 Lardo spess. 4 cm+ 3,80 0,00 Strutto raf.deo.cister. 1,03 -1,34 Strutto grezz. cister. 0,70 -1,97 SALUMI (Produz. in partita) Prosc. Parma 8,5/11 kg 10,60 0,00 Prosc. Parma <8,5 kg 7,00 0,00 Prosc. cr. st. >8 kg 7,35 0,00 Prosc. cr. st. <8 kg 6,05 0,00 Salame Fel. p. suino 10,65 0,00 Coppa Parma stag.ta 8,90 0,00 Pan. Parma c.c st. 6,63 0,00 PIACENZA (Quot. del 7/3/2014, f.co ten.) DA MACELLO GRASSI MACELLERIA 130 kg n.q. 145 kg n.q. 160 kg n.q. 180 kg n.q. DA ALLEVAMENTO LATTONZOLI 15 kg n.q. MAGRONCELLI 25 kg n.q. 30 kg n.q. 40 kg n.q. 50 kg n.q. MAGRONI 65 kg n.q. 80 kg n.q. 100 kg n.q. GRASSI E SALUMI Cop. piac. D.O.P.26 n.q. Coppa n.q. Sal. piac. D.O.P.27 n.q. Salame n.q. Pan.ta piac. D.O.P.28 n.q. Pan.ta tesa sotto v. n.q. Naturale c/cotenna n.q. Coppata scotennata n.q. Prosciutto cotto29 n.q. Comune n.q. Lardo nostrano30 n.q. Strutto pz. 5-10 kg n.q. BRESCIA 0,45 1,19 2,33 3,42 4,76 1,86 0,00 0,00 (5) I prezzi effettivi di mercato possono variare del +/- 10% rispetto ai prezzi unici indicati; (6) Ps medio kg 10; (7) Ps da 10 a 12 kg (ps medio kg 13,2); (8) Escluso lardello; (9) I prezzi dei suini lattonzoli, magroncelli e magroni si intendono f.co caseificio; per i grassi da macello, alla pesa più vicina ai luoghi di vendita, a pronta consegna e pagamento. Le quotazioni si riferiscono sempre ai suini di razza pregiata; – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – LE CARNI INDUSTRIALI Var. % Euro sett. 1,20 1,20 = 1,19 1,19 = – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Var. % Euro Euro sett. Vleuten (Olanda) 21 feb. 28 feb. Categoria 23 kg 2,00 1,93 -3,50 Montijo (Portogallo) 21 feb. 28 feb. Classe extra A – – – 24-3 3-9 Belgio mar. mar. Carcasse 1a categoria – – – Carcasse 2a categoria – – – a Carcasse 3 categoria – – – Lombo congelato – – – Prosciutto senza piede – – – Spalla – – – Pancetta – – – Lardo – – – Cotenna – – – Fegato – – – Franco partenza, al quintale; cambio al venerdì della sett. di riferimento 17-23 feb. 24-2 mar. Var. % % interv. Austria Belgio Danimarca Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Lussemburgo Olanda Portogallo Regno Unito Spagna Svezia Media Ue 156,31 140,30 146,47 165,27 142,00 153,76 199,27 156,49 191,64 158,66 131,94 158,00 192,90 172,33 178,11 157,17 156,02 137,40 144,05 165,43 143,00 151,51 199,27 151,15 191,64 150,30 131,90 158,00 192,47 172,76 178,43 155,27 -0,19 -2,07 -1,65 0,10 -2,07 -1,46 = -3,41 = -5,27 -0,03 = -3,41 0,25 0,18 -1,21 103,37 91,03 95,44 109,60 94,74 100,38 132,02 100,14 126,97 99,58 87,39 104,68 127,52 114,46 118,21 102,87 NOTE SUINI (1) O da industriale a industriale, f.co stabilimento venditore; (2) Non salata, disossata e squadrata Ps kg 3 e oltre; (3) Ps da 7,5 kg a 9,5 kg; (4) Non salata, refilata da stagionare (kg 2,3 e oltre); – – – – OSSERVATORIO EUROPEO Euro Grassi Lleida -100-105 kg Grassi 100-105 chilogrammi Carcasse 2a categoria Lombo congelato Prosciutto refilato Prosciutto senza piede Prosciutto con piede Prosciutto tipo York Prosciutto taglio Serrano Prosciutto taglio Trevelez Spalla York Pancetta Bacon Pancetta tipo Poire 115/130 kg 130/144 kg 144/156 kg 156/176 kg 176/180 kg 180/185 kg oltre 185 kg MILANO (Quot. dell'8/3/2014, ps vivo) DA ALLEVAMENTO Lattonzoli 15 kg 4,50 Lattonzoli 25 kg 3,40 Magroncelli 30 kg 3,08 Magroncelli 40 kg 2,42 Magroncelli 50 kg 1,98 Magroni 65 kg 1,64 Magroni 80 kg 1,56 Magroni 100 kg 1,55 VAR. % SETT. DA MACELLO (Quotazioni del 3/3/2014) DA ALLEVAMENTO (F.co allevamento)17 LATTONZOLI fino a 15 kg 4,47 0,00 25 kg 3,35 0,00 MAGRONCELLI LOCALI 30 kg 3,00 0,00 40 kg 2,33 0,00 MAGRONI LOCALI 50 kg 1,88 0,00 65 kg 1,60 0,00 80 kg 1,55 0,00 100 kg 1,51 0,00 DA MACELLERIA (Ps vivo f.co partenza) Magri 90/115 n.q. – (Ps morto f.co m. esc. on. m.) Magri eviscerati18 n.q. – DA MACELLO (Ps vivo f.co partenza) Capi da 115 kg n.q. – 130 kg n.q. – 144 kg n.q. – 158 kg n.q. – 176 kg n.q. – oltre 176 kg n.q. – (Ps morto f.co m. esc. on. m.) 95 kg n.q. – 109 kg n.q. – 120 kg n.q. – 131 kg n.q. – 150 kg n.q. – oltre 150 kg n.q. – SCROFE DA MACELLO (Ps vivo, f.co ps partenza) I cat. 0,69 0,00 II cat. n.q. – III cat. n.q. – PEZZI STACCATI (Nato/all.It., mac/ind, fco dest, Iva esc.) PROSC. FR. PER COT. R. 8/10 kg n.q. – 9/11,5 kg n.q. – 11,5/14,5 kg n.q. – PROSC. FR. PER CRU. R. 9/11 kg (pm 10) n.q. – 11/14,5 kg (pm 12) n.q. – PROD. TIPICA S/PIEDE 12/14,8 kg (pm 13) n.q. – 12/14,8 kg (pm 13) n.q. – ALTRI SALUMI Spal. fr. per cot. ref. n.q. – – Disoss. e sgrass.19 n.q. Carrè intero c/coppa n.q. – S/coppa (lombo MO) n.q. – Gola scot. s/magro n.q. – Int. c/coten.+magro n.q. – Lard.llo c/coten. lav. n.q. – Pan.tta fr.squ. 4/5 kg n.q. – Panc.ne c/bronza20 n.q. – Coppa fr. r. 2/2,5 kg n.q. – Lardo fresco 3 cm+ n.q. – Lardo fresco 4 cm+ n.q. – Trito mezz./prosc. n.q. – CARNI FRESCHE N.LI (Sal.cio/gross./dett., Iva esc.) Lonza e filetto n.q. – Lonza s/culatello n.q. – Lombo di spalla n.q. – Carré s/coppa21 n.q. – Carré s/puntine22 n.q. – Carré s/culatello23 n.q. – Carré c/pun.s/culat. n.q. – Fegato n.q. – Testa n.q. – Puntine di carrè n.q. – Puntine di busto n.q. – Puntine di elmo n.q. – Piedi n.q. – I PRINCIPALI MERCATI ESTERI Euro – 0,27 -2,56 Prezzi al produttore franco partenza; lire al chilogrammo al cambio in vigore alla data di riferimento (Fonte: Ersaf Lombardia) Var. % Euro Euro sett. Germania 21 feb. 28 feb. Carcasse classe E – – – Carcasse classe U – – – Carcasse classe R – – – a Scrofe macellate 1 1,50 1,45 -3,33 qualità Scrofe macellate 2a – – – qualità Danimarca 20 feb. 27 feb. Carcasse 67-80 kg 1,37 1,34 -2,19 Danish Crown Carcasse 67-80 kg Tican 1,37 1,34 -2,19 Suini da macello di 130 – – – kg Montfoort (Olanda) 21 feb. 28 feb. Grassi 100-125 1,14 1,11 -2,63 chilogrammi EURO/Q 19 (10) 13-18 kg; (11) Muniti di marchio di tutela; (12) Refilata oltre 2,3 kg; (13) Da 4 a 6 kg; (14) Allo stato sfuso in cisterna; (15) Deodorato, sfuso in cisterna; (16) Il prezzo del prosciutto può variare +/- 10%; (17) Dall'allevatore al commerciante o all'ingrassatore; (18) Con frattaglie e testa, da 70 a 95 kg; (19) Da 5,5 kg e oltre; (20) 7,5/9,5 kg; (21) Con puntine (taglio Modena); (22) Taglio Milano; (23) Senza puntine (taglio Bologna); (24) Medio 12,6 kg; (25) Medio 11,0 kg; (26) Con stagionatura non inf. 6 mesi; (27) Con stagionatura non inf. 45 gg.; (28) Con stagionatura non inf. 60 gg.; (29) I qualità (senza polifosfati); (30) Pezzatura superiore a 15 kg. 20 POLLAME 14-20 VAR. % VAR. % EURO/Q SETT. Piccioni Capponi FORLÌ (Quotazioni del 3/3/2014) ANIMALI VIVI Polli b. terra leggeri Polli b. terra pesanti Polli g. terra pesanti Galline terra medie Galline terra pesanti Galline batt. leggere Galline batt. medie Anatre mute maschi Anatre mute femmine Tacchini pes. maschi Tacchini pes. femm. Tacchini mini <3,8 kg Faraone all. trad. Piccioni Conigli legg. <2,5 kg Conigli pes. >2,5 kg Galletti livornesi Galletti golden comet Pollastre rosse 120gg Quaglie Capponi all. trad. UOVA N.LI FR. NAT. (Reg. CEE 1511/96, al Kg) Nat. S meno di 53gr Nat. M 53/63 gr Nat. L 63/73 gr Nat. XL da 73 gr e più (cad.) Sel. S meno di 53 gr Sel. M 53/63 gr Sel. L 63/73 gr Sel. XL da 73 gr e più 1,09 1,87 1,09 1,87 1,09 1,87 0,40 -14,89 0,41 0,00 0,39 -17,02 0,43 -13,13 2,32 -7,94 2,47 0,00 1,36 0,00 1,36 0,00 n.q. – 2,40 0,00 5,60 0,00 1,52 -1,30 1,60 -1,23 2,72 0,00 2,57 0,00 4,10 0,00 3,10 0,00 n.q. – 0,10 0,00 0,12 0,00 0,12 0,00 n.q. – 0,12 0,14 0,14 0,16 0,00 0,00 0,00 0,00 THIENE (Quotazioni del 3/3/2014) POLLI NOVELLI VIVI1 Leggeri Pesanti 2 GALLINE VIVE Leggera a terra Media a terra Pesante a terra Leggera in batteria Media in batteria FARAONE VIVE3 TACCHINI VIVI2 Giganti maschi Giganti femmine CONIGLI VIVI2 Leggeri Pesanti UOVA (Fres. uso aliment.)4 XL L M S n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. n.q. VAR. % EURO/Q SETT. 5,30 0,00 n.q. – UOVA FR. SELEZ. CAT. A (1/96 del 29/07/1996)(L./pezzo) XL oltre 73 gr 0,16 L da 63 fino a 73 gr 0,14 M da 53 fino a 63 gr 0,14 S meno di 53 gr 0,12 0,00 0,00 0,00 0,00 MILANO (Quotazioni del 5/3/2014)6 POLL. VIVO N.LE I SC. (F.co allevamento) POLLI All. terra tg leg./med. Tg pes. (oltre kg 2,7) GALLINE Pesanti a terra Legg. e med. batteria FARAONE TACCHINE TACCHINI CONIGLI (f.co allevamento) ANITRE MUTE Femmine MACELL. N.LE FR. CL. A7 POLLI Trad.li tg leg./med. Pesante Super pesante Eviscerati GALLI Golden tradizionali Livornesi tradizionali GALLETTI Eviscer. <a 750 gr GALLINE Trad.li tg legg./media Evisc. tg legg./media Pesante Evisc. taglia pesante FARAONE Eviscerate Tradizionali TACCHINE Eviscerate TACCHINI Eviscerate ANITRE Femmine trad.li 1,12 0,00 1,12 0,00 0,40 0,41 2,38 1,41 1,41 1,80 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2,47 0,00 2,15 2,15 2,35 2,15 0,00 0,00 0,00 0,00 4,05 0,00 4,45 0,00 4,70 0,00 2,00 2,00 2,00 2,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4,35 0,00 3,75 0,00 2,35 0,00 2,35 0,00 4,55 0,00 EURO/Q Eviscerate 5,30 0,00 12,95 0,00 PICCIONI 5,50 0,00 QUAGLIE PARTI DI POLLO Petti con forcella 4,30 0,00 Cosciotti 2,15 0,00 Ali non separate 1,75 0,00 Fegati e cuori 3,15 0,00 Ventrigli 2,85 0,00 PARTI DI TACCHINA Fese 4,95 0,00 Cosce 2,55 0,00 Ali non separate 1,65 0,00 PARTI DI TACCHINO Fese 4,85 0,00 Cosce 2,55 0,00 Ali 1,65 0,00 MACELLATO7 POLLI Eviscerati congelati CONIGLI Mac. freschi n.li Ungheresi UOVA IN NATURA8 (Norm./alta pigment.) Cam. d'ar. fino 6 mm PR. LIQ. PAST. REFR.9 Uova intere sgusciate (Norm./alta pigment.) Tuorlo Albume PR. PAST. E CONG.10 Uova intere sgusciate (Norm./alta pigment.) Tuorlo Albume 11 UOVA CAT. A XL grandis. >7312 L grandi 63/73 gr M medie 53/63 gr S piccole <di 53 gr (Rilev. SO.GE.MI.) POLLAME CAT. A (F.co allev.) POLLI Trad. leggeri e medi Pesanti Super pesanti Evisc. s/frattaglie Fuori peso GALLI Golden comet 2,25 0,00 4,30 0,00 n.q. – 1,16 0,00 1,65 0,00 2,90 0,00 1,30 0,00 2,00 0,00 3,15 0,00 1,60 0,00 15,80 13,80 13,50 11,30 1,80 1,80 n.q. 2,15 1,80 VAR. % SETT. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 4,05 0,00 4,45 0,00 4,70 0,00 1,85 0,00 1,75 0,00 1,95 0,00 3,80 0,00 n.q. – n.q. – 2,30 0,00 2,30 0,00 4,65 0,00 n.q. – 12,75 0,00 5,40 0,00 n.q. 1,80 1,70 3,10 2,85 – 0,00 0,00 0,00 0,00 4,60 0,00 2,65 0,00 1,75 0,00 4,60 0,00 2,55 0,00 1,75 0,00 4,30 0,00 4,10 0,00 n.q. – n.q. – 15,80 13,60 13,20 11,30 0,00 0,00 0,00 0,00 PADOVA (Quotazioni del 6/3/2014) POLLI (All. int.vo terra pigm) Bianca pesanti 1,11 2,78 – – – – CUNEO (Quotazioni del 4/3/2014) POLLAME Galline all. trad.le (All. int.vo terra) Gal. tg m. kg 1,8/2,7 Gal. tg pes. >kg 2,7 (All. batteria) Gal. batt.tg leggera Gal. batt.tg media Polli all. trad.le (All. int. terra) Polli a pig. g. leg. Polli a pig. g. pes. Polli kg 2,8 e oltre Gal.tti tipo Livornesi Gal.tti Golden comet Anatre maschi5 Anatre femmine5 Faraone all. int.vo Con. m.leg kg 2,3/2,5 Con. m.m. kg 2,5/2,7 Con.m.pes. >kg 2,7 n.q. – 0,39 -15,22 0,41 0,00 0,39 -15,22 0,41 -14,58 n.q. – 1,08 1,08 n.q. 2,72 2,52 2,52 2,37 2,32 1,55 1,60 1,65 VAR. % EURO/Q SETT. 1,89 1,89 – 0,00 0,00 0,00 -4,05 0,00 -3,73 -3,61 -3,51 EURO/Q SETT. Gialla leggeri Gialla pesanti 1,11 2,78 1,11 2,78 A terra pesanti In batteria leggere In batteria medie 0,39 0,00 0,39 0,00 0,41 0,00 GALLETTI Eviscerati GALLINE Trad. legg. e medie Pesanti Evisc. s/frattaglie FARAONE Trad. Allevate all'aperto CAPPONI Tradizionali TACCHINE Evisc. s/frattaglie TACCHINI Evisc. s/frattaglie ANATRE Femmine trad. Evisc. s/frattaglie PICCIONI Evisc. s/frattaglie QUAGLIE Evisc. s/frattaglie SEZIONI DI POLLO Petti con forcella Cosciotti Ali non separate Fegati e cuori Ventrigli SEZIONI DI TACCHINE Fesa Cosce Ali SEZIONI DI TACCHINI Fesa Cosce Ali CONIGLI N.li leggeri Pesanti Refrigerati ungheresi Altre prov. extra Cee UOVA REG. CEE XL grandis. >73 gr L grandi 63/73 gr M medie 53/63 gr S piccole <di 53 gr 2014 VAR. % EURO/Q SETT. Livornesi MARZO GALLINE (All. int.vo) ANATRE MUTE Femmine trad. Maschi OCHE Da macello FARAONE All. int.vo a terra Trad.le all'aperto TACCHINI Mini kg 3,300/3,700 Pesanti femmine Pesanti maschi CAPPONI GALLETTI Golden Livornesi Altri PULCINI (CAD.) Da carne misti CONIGLI Fino a kg 2,500 Oltre i kg 2,500 PICCIONI QUAGLIE UOVA (Fr. sel. cat. A cad.) XL grandis. >73 gr L grandi 63/73 gr M medie 53/63 gr S piccole <di 53 gr MACELLATO N.LE POLLI (All. int.vo a terra)13 Pigm. bianca pesanti Pigm. gialla pesanti Rosticceria kg 1/1,3 GALLINE All. pesanti Medie Medie a busto ANATRE MUTE Femmine A busto FARAONE All. int.vo a terra TACCHINI Femmine a busto Maschi a busto GALLETTI Golden Livornesi CONIGLI Eviscerati PICCIONI Parz. evisc. c/tes/za. QUAGLIE Evisc. a busto PARTI DI POLLO Petti con forcella Cosciotto Ali non separate Fegati e cuori Ventrigli PARTI TACCHINA Fesa s/spal. a cuore Cosce Ali PARTI TACCHINO Fesa s/spal. a cuore Cosce Ali 2,32 0,00 2,52 0,00 n.q. – n.q. – 2,27 0,00 n.q. – 1,34 0,00 1,34 0,00 n.q. – 2,52 0,00 2,62 0,00 2,37 0,00 n.q. – n.q. – n.q. – 5,30 0,00 3,12 0,00 15,90 14,10 13,60 11,60 0,00 0,00 0,00 0,00 1,98 1,54 1,98 1,54 2,28 1,33 2,08 1,46 1,97 0,00 1,92 0,00 4,15 0,00 5,05 0,00 3,65 0,00 2,17 0,00 2,17 0,00 3,85 0,00 4,05 0,00 n.q. – 13,10 0,00 5,65 0,00 4,35 2,07 1,72 2,85 2,85 2,35 2,48 0,00 0,00 0,00 4,65 0,00 2,47 0,00 1,62 0,00 4,65 0,00 2,42 0,00 1,62 0,00 MACELLO Polli evisc. cong. 1,97 0,00 ROMA (Quot. del 5/3/2014, Iva esc.) UOVA N.LI FRESCHE XL 15,75 L 13,75 M 13,35 S 11,45 0,00 0,00 0,00 0,00 VERONA (Quotazioni del 7/3/2014) PROD. AVIC. PS VIVO14 POLLI (All. int. terra pigm b) Pesanti (All. int. terra pigm g) Leggeri Pesanti GALLINE (All. int.vo a terra) Medie Pesanti (All. int.vo in batteria) Livornesi Leggere Medie OCHE ANITRE MUTE Femmine Maschi pes. taglio15 FARAONE All. tradizionale TACCHINE Mini da kg 3,5/3,8 Medie da kg 4,0/4,5 TACCHINI PESANTI Femmine Maschi CAPPONI All. tradizionale GALLETTI Golden comet Tipo livornese Altri CONIGLI (All. nazionale) Fino a kg 2,500 Oltre kg 2,500 UOVA FR CAT. A16 17 XL grandis. >73 L grandi 63/73 gr M medie 53/63 gr S piccole <di 53 gr POLLAME MAC.TO FR. (Classe A) Polli trad.li leg./medi Polli trad.li pesanti Polli evisc. s/frattaglie Galli G.comet trad.li Galli livornesi trad.li Galline trad.li medie Galline trad.li pesanti Galline evisc. pes.17 Galline evisc. leg.17 Faraone tradizionali Tacchine evisc.17 Tacchini evisc.17 Anitre femmine trad.li Anitre femm. evisc.17 PARTI POLLO Petti con forcella Cosciotti Ali non separate PARTI TACCHINA Fesa Cosce Ali PARTI TACCHINO Fesa Cosce Ali CONIGLI MACELLATI Freschi n.li 1,11 2,78 1,11 2,78 1,11 2,78 0,39 0,00 0,41 0,00 0,19 0,00 0,52 0,00 0,41 0,00 n.q. – 2,37 0,00 2,52 0,00 2,32 0,00 n.q. n.q. – – 1,36 -6,85 1,36 -6,85 n.q. – 2,52 0,00 2,72 0,00 2,42 0,00 1,48 0,00 1,54 0,00 15,90 14,10 13,70 11,60 0,00 0,00 0,00 0,00 2,00 2,00 2,28 3,85 4,20 1,95 2,00 2,00 1,95 3,70 2,25 2,25 4,15 5,05 2,56 2,56 2,25 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4,35 2,35 2,10 2,44 1,73 0,00 4,70 0,00 2,53 0,00 1,70 0,00 4,70 0,00 2,48 0,00 1,70 0,00 3,65 0,00 OVINI ED EQUINI VAR. % EURO/Q SETT. Montoni di II qualità MODENA (Quotazioni del 3/3/2014)1 3,10 2,25 Agnello Capretti Montone PESCARA OVINI 3,80 3,20 0,88 0,60 1,24 Pecore grasse Pecore magre 1,23 0,70 0,00 0,00 CARNI FRESCHE (F.co mercato locale)3 -0,76 0,00 0,00 VAR. % EURO/Q SETT. Cavalli 4 Agnelli interi Carc.ag. n.le14/16 kg Pecore grasse n.li 3,05 4,60 n.q. 3,39 2,22 – Ovini adulti6 AGNELLI7 AGNELLONE 8 3,08 Puledri da latte Puledri n.q. n.q. – – VAR. % EURO/Q SETT. Francesi di I – EQUINI DA n.q. – 6,50 6,35 0,00 0,00 8/12 kg 12/14 kg 14/16 kg n.q. 7,75 n.q. – 0,00 – Di I 7,75 0,00 CAPRETTI 1,85 – OVINI n.q. n.q. – – MACELLO Puledri di I Cavalli di I Fino a 8 kg di I Oltre 8 kg PIACENZA (Quotazioni del 5/3/2014) EQUINI 1,68 n.q. MILANO (Quotazioni del 3/3/2014)5 CARNI OVINE OVINI 3,28 3,35 60,00 FIRENZE 2,70 1,59 (Quotazioni del 4/3/2014) 0,00 DA MACELLO 0,00 (Quotaz. ps vivo)2 0,00 Agnelli da latte2 VAR. % EURO/Q SETT. 0,00 (Quotazioni del 4/3/2014) 0,00 DA MACELLO 0,00 (Iva esclusa) (Quotazioni del 3/3/2014, Iva 10%) Agnelli di I qualità Agnelli di II qualità Pecore di I qualità Pecore di II qualità Montoni di I qualità 0,97 CUNEO OVINI/CAPRINI MAC. Agnelli 10/14 kg Pecore VAR. % EURO/Q SETT. Agnelli fino a 20 kg Castrati fino a 70 kg Capretti cad. Becco cad. Pecore al kg Montone cad. Capre cad. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – 0,00 0,00 BRESCIA 0,00 (Quotazioni dell'8/3/2014) 0,00 EQUINI 0,00 0,00 Puledri I qual. Cavalli I qual. – – Cavalli II qual. 2,10 1,70 1,40 0,00 0,00 0,00 MONTICHIARI (Quotazioni del 7/3/2014) EQUINI Puledri lattoni I qualità Puledri lattoni II qualità Puledri s. I q. (inf. 2 anni) Muli - asini I qualità Muli - asini II qualità Cavalli da macel. I qual. Cavalli da macel. II qual. Cavalli da macel. III q. (m.) 2,10 1,85 1,64 1,24 0,87 1,90 n.q. n.q. VAR. % EURO/Q SETT. NOTE AVICUNICOLI ED EQUINI/OVINI AVICUNICOLI (1) D'all. int. a terra a pigmentaz. gialla; (2) D'allevamento intensivo; (3) D'allevamento intensivo a terra; (4) Uova fresche per uso alimentare: da produttore a grossista, merce franco luogo di produzione, guscio bianco, proveniente da allevamento industriale, franco luogo di produzione, alla rinfusa. Uova a guscio rosso, maggiorazione di L. 3 per uova superiori a gr 60; L. 2 per uova da 45 a 50 gr (ultima settimana di rilevazione). Uova prezzi nominali; (5) Mute di Berberia; (6) Prezzi ufficiale accertati dalla commissione consultiva della Camera di commercio di Milano presso la sala contrattazioni della SO.GE.MI. Prima scelta (cat. A), Iva esclusa, reso base Milano per pronta consegna e pagamento; (7) Reso Base Milano; (8) Destinato esclusivamente al consumo diretto; da produttore ad utilizzatore finale, franco partenza, Iva esclusa; (9) In cisterna, +4˚C; (10) In imballi da 20 kg, - 18˚C; (11) In base al regolamento Cee 1511/96 del 29.7.96 (G.U. Cee L. 189 del 30.7.96), le uova selezionate della Categoria A sono classificate secondo le seguenti categorie di peso. (12) 100 pz; (13) Parzialmente eviscerati a pigmenta- zione; (14) Prezzi nominali; (15) Per merce a peso vivo al kg, di produzione esclusivamente nazionale resa sul luogo di produzione, a pronta consegna e pagamento Iva escl.; (16) Per merce imballata, selezionata, posta f.co centro imballaggio, al pezzo, Iva esclusa; (17) Senza le frattaglie. OVINI/EQUINI (1) Peso vivo, f.co mercato bestiame Modena; (2) F.co stalla allevatore, al netto di ogni imposta o gravame; (3) Da grossista a dettagliante, Iva esclusa; (4) Senza pelle, prod. Locale; (5) Carne macellata a norma Cee, f.co partenza Milano e provincia, pagamento in contanti Iva esclusa; (6) Senza testa e frattaglie; (7) Con testa e frattaglie; (8) Senza testa e frattaglie, età inf. a 1 anno. CASEARI 14-20 MARZO 2014 EURO/Q VAR. % SETT. MODENA (Quotazioni del 3/3/2014) DERIVATI DAL LATTE (Pr. f.co luogo prod.) Zang.to cr. fr. burrif.1 2,30 0,00 FORM. PARM.-REGG. (Pr. f.co mag./vend.) Qualità: scelto, 18 mesi 9,88 0,00 Qualità: scelto, 24 mesi 10,50 0,00 (Forme scelte)2 Prod. fino a 30 m. e oltre 12,08 0,00 NOVARA (Quot. del 3/3/2014, f.co cas.)3 DERIVATI DAL LATTE Zang.to cr. fr. burrif. 2,75 Burro pastorizzato 2,90 Gorg. piccante fresco4 4,90 Gorg. piccante maturo4 7,13 Gorg. dolce fresco5 4,35 Gorg. dolce mat.5 6,15 Siero gorg. fr. euro/100 lt 2,50 -3,51 -3,33 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 EURO/Q VAR. % SETT. – Pura panna11 n.q. Risp. Class. Cee n.q. – Zang.to cr. fr. burrif. n.q. – Siero di latte12 10,50 0,00 FORMAGGI13 GRANA PADANO Stag. min. 15 mesi 8,20 Stag. min. 12 mesi 7,70 Stag. min. 10 mesi 7,20 PROVOLONE Merce fresca 5,38 Stag. oltre 3 mesi 5,63 MONTE VER.SE DOC A latte intero 5,69 D'allevo fresco 6,15 Mezzano 7,05 Vecchio 8,50 LATTE SPOT (IN CIST., F.A.) Nazionale crudo 4,30 Est. tit. 3,5% (Ger.-Aus.) 4,05 Magro past. tipo 0,03 2,18 Panna di centr. 40% 17,90 -0,61 -0,65 -1,37 0,00 0,00 -1,73 -0,81 0,00 1,19 -2,27 -3,57 -8,42 -0,56 CUNEO PESCARA (Quot. del 3/3/2014, pr./gr.) PARM. REGG. SCELTO Produzione 1 Produzione 2 GRANA PAD. SCELTO Produzione 1 Produzione 2 PECORINO Nostrano Sardo 8/10 m. stag. PROVOLONE Dolce Stag. oltre 6 mesi BURRO (Prod./gros. f.co arr.) Extra pani kg 1 e olt. Extra pani gr 100/500 Extra p. kg 10 e olt. n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. – – – THIENE (Quot. del 3/3/2014, f.co cas.)6 PRODOTTI CASEARI Burro di affioramento n.q. Zang.to cr. fr. burrif. n.q. Atto a div. Asiago pres. n.q. Asiago pres. Dop n.q. Atto a div. Asiago All.7 n.q. Asiago Allevo Dop vec.8 n.q. Atto a div. G.P. 6/9 mesi n.q. G. Pad. Dop >12 mesi n.q. Siero di latte n.q. Latticello n.q. – – – – – – – – – – VERONA (Quotazioni del 10/3/2014) BURRO9 Pura pan. aff. past.10 Di siero n.q. n.q. – – (Quot. del 4/3/2014, f.co cas.) BURRO (Pani da 25 kg e olt. non conf.) Di centrifuga di latte 3,65 Di affioramento n.q. Di siero centrifugato 3,05 FORMAGGI (I q. forme scelte non conf.) GRANA PADANO 31/90 giorni n.q. 1 anno di stagionatura 8,50 ROBIOLA Delle Langhe 5,10 Comune 5,10 GORGONZOLA Fresco 6,00 Maturo con 2 mesi stag. 6,30 ITALICO Fresco 5,50 Maturo (1 mese stag.) 5,50 5,50 CRESCENZA FONTAL Fuori sale 6,20 Maturo 6,85 FORMAGGI D.O.P. Bra Duro 8,60 Bra Tenero 7,60 Raschera 7,60 Toma piemontese 7,60 Castelmagno 9,90 Murazzano 9,90 0,00 – 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 CREMONA (Quotazioni del 5/3/2014) BURRO Burro pastorizzato 3,40 0,00 Zang.to cr. fr. burrif. n.q. – Burro15 n.q. – PROVOL. VALPADANA <3 mesi stag.ra 5,63 0,00 >5 mesi stag.ra 5,88 0,00 PROVOLONE <3 mesi stag.ra 5,45 0,00 >5 mesi stag.ra 5,70 0,00 16 GRANA Stag. 60/90 gg. f.sale n.q. – GRANA PADANO17 Stag.ra di 9 mesi 7,40 0,00 Stag.ra 12/15 mesi 7,95 -0,63 Stag.ra >15 mesi 8,50 0,00 LATTE SPOT (F.P.; A 60 GIORNI) Latte nazionale crudo Periodo: 1-15 febbraio 0,45 -4,26 Periodo: 16-28 febbraio 0,44 -4,35 Latte estero past. (3,6% gr. su p/v) Francese n.q. – Tedesco n.q. – Latte estero scremato n.q. – PARMA (Quotazioni del 7/3/2014) DERIVATI DAL LATTE Zang.to cr. fr. burrif. FORM. PARM.-REGG. Prod. 1/1-30/4 2009 Prod. 1/5-31/12 2009 GRANA PADANO19 Burro di affioramento Zang.to cr. fr. burrif. Stag.ra 9 mesi Stag.ra 12/15 mesi n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – Fuori sale Maturo n.q. n.q. – – Magro n.q. – QUARTIROLO CRESCENZA MASCARPONE TALEGGIO SIERO DI LATTE PIACENZA (Quot. del 5/3/2014, f.co cas.) FORM. GRANA PAD. Fr. part. st. 12/15 m. n.q. Fr. part. st. 9 mesi n.q. PROVOLONE TIPICO Fresco (6 set. f. sale) n.q. Stag.to 4 mesi n.q. Stag.to fresco20 n.q. Stag.to 3 mesi n.q. Burro16 n.q. Zang.to cr. fr. burrif. n.q. Siero di latte (q.le)21 n.q. – – – – – – – – – MANTOVA (Quotazioni del 6/3/2014) GRANA PADANO Stag. 10 mesi 7,30 -0,68 Stag. da 14 a 16 mesi 8,20 -0,61 Stag. di 20 mesi e oltre 8,70 -0,57 PARMIG. REGGIANO Stag. 12 mesi 8,90 -0,56 Stag. fino a 18 mesi 9,93 -0,50 Stag. fino a 24 m. e oltre 10,55 -0,47 BURRO MANT. AL KG Pastorizzato n.q. – Classificazione Cee 3,50 0,00 Siero di latte al kg 25,00 0,00 22 n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – (Quot. del 6/3/2014, f.co cas.) DERIVATI DAL LATTE Burro di affioramento n.q. Zang.to cr. fr. burrif. n.q. FORMAGGIO ASIAGO Atto a div. Pr. (latte int.) n.q. Atto a div. d'All. fresco n.q. Dop Mezzano23 n.q. – – – – – PREZZI DEL LATTE SPOT Var. % Latte nazionale in cisterna 0,442 1-15 marzo Latte scremato 0,03 0,265 16-28 febbraio Latte estero 3,6% grasso (p./s.) pastorizz. 16-28 febbraio – – – Dop Vecchio24 Fresco Maturo, di I scelta Prezzi al chilo franco arrivo; Iva esclusa; rilev. mensili 16-28 febbraio n.q. n.q. n.q. Francese Tedesco 16-28 febbraio 16-28 febbraio EURO/Q GORGONZOLA VICENZA 0,00 0,00 2,70 0,00 n.q. – 2,30 0,00 VAR. % SETT. EURO/Q PAVIA (Quotazioni del 136/2012) LATTICINI18 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 VAR. % SETT. Prod. 2006 l. gen.-apr. n.q. – Prod. 2006 set.-dic. n.q. – Prod. 2007 gen.-apr. 11,68 0,00 Prod. 2006 - I stag. n.q. – Siero di latte 0,43 0,00 0,00 0,00 0,00 REGGIO EMILIA (Quotazioni del 5/3/2014) DERIVATI DAL LATTE Zangolato creme fr. Burro Reggiano14 FORM. PARM.-REGG. Prod. 2005 gen.-dic. EURO/Q 0,417 0,430 1-15 marzo 1-15 marzo 0,415 -6,11 0,230 -13,21 0,380 0,390 -8,87 -9,30 n.q. BOLOGNA FIRENZE (Quot. del 4/3/2014, gr./det.)26 PRODOTTI CASEARI27 Bur. lom.emil. pacc.ti 4,70 0,00 Margarina industriale 1,08 0,00 Margarina tav. pac.ti 1,33 0,00 Parm-reg. scelto 2010 13,45 0,00 Parm-reg. scelto 2009 14,50 0,00 Form. grana fr (retin) 10,05 0,00 Form. Pad. scelto28 9,85 0,00 Form. pecorino fr. 9,25 0,00 Form. pec. abbucc. 10,35 0,00 Pecorino romano29 9,10 0,00 Form. misto pec./vac. 7,35 0,00 Caciotta 6,50 0,00 Emmenthal sviz. 1/4 8,25 0,00 Emm. altre prov. est. 5,35 0,00 Mozzar. fior di latte 6,28 0,00 Mozzar. Mista30 6,95 0,00 Prov.ne 4/4 (tutto burro) 7,60 0,00 Stracchino I qualità 6,80 0,00 Stracchino II qualità 5,80 0,00 Form. tipo italico 7,35 0,00 Form. tipo italico q.sup. 5,80 0,00 Gorgonzola I qualità 9,10 0,00 Gorgonzola II qualità 6,20 0,00 LATTE STERILIZZATO31 (Prezzi cad.) Parz. screm. 1/2 l.32 0,49 0,00 Parz. screm. 1 l. 0,78 0,00 Scremato 1/2 l. 0,35 0,00 Scremato 1 l. 0,59 0,00 Intero (conf. litro) 0,86 0,00 LATTE FRESCO (F.co stalla pr. Iva esc., gras. 3%, hl) Intero 41,60 0,00 MILANO 2,90 3,50 3,70 2,70 1,76 EURO/Q 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 VAR. % SETT. Siero latte screm.34 22,25 0,00 Latticello uso zoot.35 8,75 0,00 – (Quot. del 6/3/2014, al kg) PRODOTTI CASEARI Burro di affioramento 2,30 0,00 P.R. 2010 1/1-30/4 f. s. n.q. – P.R. 2010 1/5-31/8 f. s. n.q. – P.R. 2010 1/9-31/12 10,45 0,00 P.R. 2011 1/5-31/8 9,90 0,00 Caciotta a pasta ten. 5,75 0,00 Caciotta a pasta dur. 5,80 0,00 Form. misto pecora 6,30 0,00 Casatella 5,10 0,00 Ricotta di siero 2,00 0,00 Ricotta aggiunta latte 2,55 0,00 Ricotta misto pecora 2,35 0,00 Siero lat. uso zoot.25 n.q. – (Quotazioni del 3/3/2014) BURRO E CREMA LATTE (F.co cas., cont. Iva esc., kg) Burro pastorizzato Di crema latte16 Di centrifuga Zang.to cr. fr. burrif. Crema di latte33 (Fonte: Camera di commercio di Lodi) VAR. % SETT. 21 FORMAGGI36 PARMIG. REGGIANO (Frazione di partita) Stagionatura 24 mesi 11,03 0,00 Stagionatura 18 mesi 10,28 0,00 Stag. 12 mesi e oltre 8,83 0,00 GRANA PADANO Stag.ra 15 mesi 8,33 0,00 Stag.ra 9 mesi 7,25 0,00 Stag. 60/90 gg f.sale 5,83 0,00 PROV.NE VALPADANA <3 mesi di stag. 5,73 0,00 >3 mesi 5,98 0,00 ASIAGO I SCELTA D'all. mez. 60/90 gg. 6,15 0,00 Press. a latte intero 5,20 0,00 GORGONZOLA Fresco 4,05 0,00 Maturo I scelta 5,50 0,00 ITALICO Fresco 4,50 0,00 Maturo 5,33 0,00 TALEGGIO Fresco da salare 4,40 0,00 Fresco fuori sale 4,60 0,00 Maturo 5,35 0,00 QUARTIROLO Lombardo 5,00 0,00 CRESCENZA Matura 4,48 0,00 MOZZARELLA37 Conf. (125 gr. circa) 4,75 0,00 4,25 0,00 MASCARPONE BRESCIA (Quotazioni dell'8/3/2014) FORM. ALLA PROD.38 Grana merce fresca39 GRANA PADANO Stag.ra da 9 mesi Stag.ra 12/15 mesi PROVOLONE VALPADANA (Pr/stag, f.co l. stag) 40 gg fuori sale 3/4 mesi stag.ra PROVOLONE 40 gg fuori sale 3/4 mesi stag.ra TALEGGIO Taleggio tipico fr40 ITALICO Fresco fuori salamoia ROBIOLA CRESCENZA Latte intero fuori sale GORGONZOLA Fresco QUARTIROLO Lombardo n.q. – 7,45 -0,67 8,45 -0,59 5,75 6,00 – – n.q. n.q. – – 4,63 0,00 4,58 0,00 4,22 0,00 3,99 0,00 3,93 0,00 4,85 0,00 CONSERVE EURO/Q VAR. % SETT. EURO/Q POM. CUBETTATI FIRENZE Pn gr 400 (Quotazioni del 4/3/2014) – (Quotazioni del 7/3/2014) POM. Doppio for. nom. 5/1 Doppio for. nom. 1/21 Doppio in tubetti2 POM. PELATI N. SAL. F.n. 3/1 (p.n. kg 2,6) Sc. Fn 1/1 pn gr 800 Sc. Fn 1/2 pn gr 400 n.q. PARMA CONSERVE ALIMEN. CONCENTRATO VAR. % SETT. n.q. – 1,40 0,00 0,74 0,00 2,11 0,00 0,90 0,00 0,60 0,00 TRIPLO CONCENTRATO MERCATO N.LE (Res. refr. min. 36%) Fusti ster./simil. pn Bar. marca 1/2 kg n. Tub. marca 280 pn. Tub. marca 185 pn. EURO/Q ESPORTAZIONE (Res. refr. min. 37%) Fusti ster./simil. pn Bar. marca 5/1 kg n. Tub. marca 100 pn. Tub. marca 200 pn. VAR. % SETT. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – DOPPIO CONCENTR. 1,22 0,82 0,79 0,53 0,00 0,00 0,00 0,00 MERCATO N.LE (Res. refr. min. 28%) Fusti sterili o similari 0,95 0,00 Sacchi st. pn 10 kg 10,38 0,00 Sacchi st. pn 20 kg 20,88 0,00 EURO/Q VAR. % SETT. Bar. m. 1/5 kg nom. Bar. m. 1/2 kg nom. Bar. m. 4/4 kg nom. Bar. m. 5/1 kg nom. Tub. m. 130 g. pn 0,31 0,74 1,39 2,87 0,41 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 ESPORTAZIONE (Res. ref. min. 29%) Fusti st./sim. pn CB Fusti st./sim. pn HB Bar. m. 1/5 kg nom. Bar. m. 1/2 kg nom. Bar. m. 4/4 kg nom. Bar. m. 5/2 kg nom. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – EURO/Q Bar. m. 3/1 kg nom. Bar. m. 5/1 kg n. CB Bar. m. 5/1 kg n. HB Tub. m 150 g pn Tub. m. 200 g pn SEMPLICE CONC. (Res. refr. min. 22%) ESPORTAZIONE Fusti st/sim. pn HB SEMICONCENTRATO (Passata) MERC. N.LE E ESPORT. Fust. st. re. ref. 10% VAR. % SETT. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – EURO/Q Bottiglie 70 g pn POLPA DI POMODORO (Pomodori triturati) 0,50 0,00 MERC. N.LE E ESPORT. (Res. Refratt. 6) 0,63 0,00 n.q. VAR. % SETT. – Fusti ster. e sim pn Sacchi st. pn 8 kg Sacchi st. pn 10 kg Sacchi st. pn 10 kg Bar. m. 1/2 kg nom. Bar. m. 4/4 kg nom. Bar. m. 3/1 kg nom. Bar. m. 5/1 kg nom. 0,53 n.q. 5,66 n.q. 0,41 0,68 1,53 2,48 0,00 – 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 NOTE CASEARI E CONSERVE CASEARI (1) Della provincia di Modena, destinato a ulteriore lavorazione, raffreddato e conservato a temperatura inferiore a 4˚C, materia grassa min. 82%, residuo secco magro max 2%, acidità max. 1%; (2) Stagionatore, grossista, dettagliante, f.co magazzino acquirente; (3) Merce nuda, contenuto dei grassi secondo la prescrizione di legge, Iva esclusa al kg. Le forme di gorgonzola devono recare impresso il marchio del Consorzio di Tutela; (4) Naturale a lavorazione tradizionale; (5) A lavorazione con fermenti selezionati; (6) Caratteristiche: Burro: prodotto fresco, contenuto di sostanza grassa non inferiore all'85% di lavorazione perfetta, con acidità non superiore all'1%. Zangolato di creme fresche: prodotto semilavorato derivato dalle creme di produzione di formaggi con più di 60 gg. di maturazione; Formaggio a denominazione d'origine Asiago: prodotti ottenuti con il sistema tradizionale di lavorazione ed aventi le caratteristiche di cui al DPR 21 dicembre 1978: Asiago pressato: formaggio grasso a pasta semicotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture o di una sola, ad acidità naturale o indotta con aggiunta di fermenti - contenuto minimo in grasso sulla sostanza secca 44%. Asiago d'allevo: formaggio semigrasso a pasta semicotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture o di una sola, ad acidità naturale o indotta con aggiunta di fermenti - contenuto minimo in grasso sulla sostanza secca 44%. (7) Per merce da 3 a 5 mesi; (8) Per merce oltre i 12 mesi; (9) Merce di produzione esclusivamente veronese, a pronta consegna e pagamento, posta sul luogo di produzione; (10) Burro di pura panna fresca pastorizzata e lavorata giornalmente, assolutamente privo di fioretto, ben lavorato e depurato del latticello, con un contenuto di sostanza grassa non inferiore all'84%, di lavorzione perfetta, con acidità non superiore al 3%; (11) Della montagna veronese pastorizzato; (12) Secco tot. 5-6%; (13) Per merce nuda, franco caseificio o magazzino stagionatura, con un contenuto di grassi secondo le prescrizioni di legge, a pronta consegna e pagamento; (14) Class. Cee in blocchi da 25 kg; (15) Crema di latte centrifugata e pastorizzata - reg. Cee n. 1547/87; (16) Con bollo provvisorio di origine del Grana Padano - in partite contrattate a numero, con esclusione dello scarto termini di pagamento secondo l'uso corrente; (17) Scelto 01 - da stagionatore franco luogo di stagionatura - termini di pagamento secondo l'uso corrente; (18) Contratti fra produttori e grossisti e/o stagionatori, per merce scelta, nuda, con titolo minimo di grassi, secondo le prescrizioni di legge, Iva esclusa; (19) Per vendita in partite; (20) Sei settimane fuori sale; (21) Residuoto lavoraz. a formaggio grana e provolone; (22) Caratteristiche: Burro: prodotto fre- sco, contenuto di sostanza grassa non inferiore all'85%, di lavorazione perfetta, con acidità non superiore all'1%. Zangolato: prodotto semilavorato derivato dalle creme di produzione di formaggi con più di 80 gg. di maturazione. Formaggi a denominazione di origine Asiago: prodotti ottenuti con il sistema di lavorazione ed aventi le caratteristiche di cui al Dpr 21 dicembre 1978. Asiago pressato: formaggio grasso a pasta semicotta prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture o di una sola, ad acidità naturale o indotta con aggiunta di fermenti - Contenuto minimo in grasso sulla sostanza secca 44%. Asiago d'allevo: formaggio semigrasso a pasta semicotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca di due mungiture di cui una scremata per affioramento e ad acidità naturale o indotta con aggiunta di fermenti - Contenuto minimo in grasso sulla sostanza. (23) Per merce da 4 a 6 mesi. (24) Per merce oltre 12 mesi. (25) In cisterna per 100 kg; (26) F.co magazzino grossista, al netto di ogni imposta e gravame; (27) Per il contenuto in grassi dei formaggi quotati viene fatto riferimento alla tabella A, legge 2/2/1939, n. 396; (28) Produzione 1997/98 - 1998/99; (29) F.co magazzino produttore; (30) Di latte vaccino e bufalino; (31) A lunga conservazione, in confezione tetrapak; (32) Tit. gras. 1,5/1,8%; (33) 40% sost. grassa; (34) C/scotta 100 kg; (35) 100 kg; (36) F.co caseificio o magazzino stagio- natura, merce nuda, contenuto dei grassi secondo la prescrizione di legge, pagamento in contanti, Iva esclusa, prezzi al kg. N.B. Le forme devono recare impresso il marchio dei rispettivi Consorzi di Tutela; (37) Di latte vaccino; (38) Contrattazioni tra produttori e grossisti, merce nuda, posta al caseificio, salvo diversa indicazione; (39) 2/3 mesi f.s. (con bollo provvisorio d'origine del grana padano, in partite contrattate a numero, con esclusione dello scarto); (40) Fuori salamoia. CONSERVE 1) Rinfusa. Il prezzo massimo della farina di carne si intende per merce sgrassata; per quella di pesce, di produzione cilena, per i grassi, f.co arrivo; 2) P. netto gr. 400. 22 OLI E VINI 14-20 MARZO 2014 OLIO EURO/Q VAR. % SETT. PESCARA BARI (Quotazioni del 3/3/2014) EXTRA VERGINE OLIVA Abruz. ac. max. 0,60 400,00 0,00 Abruz. ac. max. 0,80 285,00 0,00 Dop Aprutino-Pesc. n.q. – Altre z. ac. max. 0,6 307,50 0,00 Altre z. ac. max. 0,6 n.q. – D'OLIVA VERGINE Abruz. ac. max. 2,00 Altre z. ac. max. 2,0 n.q. n.q. – – n.q. n.q. – – 134,50 79,50 81,50 77,50 n.q. 0,00 0,00 0,00 0,00 – (Quotazioni del 4/3/2014) DI OLIVA (Merce grezza prod.) Extra vergine23 Vergine Vergine corrente45 Vergine lampante Raffinato6 DI SANSA DI OLIVA Raff. ac. fino al 0,3% 2,85 2,25 n.q. 1,75 2,05 – – – – – 1,33 – FIRENZE RETTIFICATO D'oliva (Raff. A) Di sansa d'oliva (Raff. B) OLIO DI SEMI EURO/Q VAR. % SETT. Arachide Mais Girasole Soia Vari OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA Dop Aprutino-Pesc. Litri 0,50 Litri 0,75 Litri 5,00 5,25 0,00 7,25 0,00 n.q. – VERONA (Quotazioni del 3/3/2014) OLIVA CON CAR. LEX. EXTRA VERGINE Veneto 9,50 0,00 Garda Dop 10,00 0,00 Prod. italiana11 3,30 0,00 Prod. estera Spagna1 2,30 0,00 Prod. estera Grecia1 3,05 0,00 Oliva rettificato 2,07 0,00 Sansa rettificato1 1,34 -1,47 VAR. % SETT. EURO/Q OLI RAFFINATI (F.co arrivo cisterna) Oliva raffinato Sansa oliva raffin. SANSA OL. GREGGIO Ac. 5-10% a esano Ac. 10-15% a esano OLI DI SEMI (F.co arrivo cisterna) Vari e/o soia Arachide Girasole EURO/Q 2,01 -0,99 1,32 0,00 n.q. – 0,81 0,00 n.q. – 1,31 0,00 0,85 1,20 IMPERIA (Quot. del 4/3/2014, netto imp/grav.) PRODUZIONE LOCALE7 EXTRA VERGINE Oliva Igp Toscano8 n.q. – Ac. max 1% n.q. – PRODUZIONE PUGLIA (F.co arrivo cisterna) Extra vergine oliva9 3,40 0,00 Oliva ver. ac. max 2% n.q. – (F.co arrivo cisterna) PRODUZ. LAZIO Ex.v. ol. ac. max 0,8% n.q. – Verg. ol. ac. max 2% n.q. – PRODUZ. ABRUZZO Ex.v. ol. ac. max 0,8% 3,40 0,00 Verg. ol. ac. max 2% n.q. – PROVENIENZE EST. (Imp./gross. loc., in cisterna) PROVENIENZA GRECIA Ex.v. ol. ac. max 0,8% 2,98 0,00 Verg. ol. ac. max 2% n.q. – PROV. BORGAS Ex.v. ol. ac. max 0,8% n.q. – ALTRE PROV. SPAGNA Ex.v. ol. ac. max 1% 2,28 -1,09 (Quot. del 4/3/2014, pr./gr.)10 PRODUZIONE LOCALE EXTRA VERGINE DI OLIVA Organolett. perfetto11 n.q. – Ac. max. 1% PRODUZIONE N.LE OLIO DI OLIVA Extra vergine ac. 0,8% Sopraf. v.ac. max 2% Fino vergine ac. 3% Vergine ac. 2% Raffinato ac. 0,5% Lampante ac. 3/5 Lampante ac. 5/8 Sansa raff. ac. 0,5% Sansa e oliva Sansa grezzo12 DI SEMI (RAFFINATI) Arachide Mais Girasole Vinacciolo VAR. % SETT. n.q. – 3,15 n.q. n.q. 2,40 1,98 1,78 1,73 1,38 1,38 n.q. 1,61 – – 4,35 -2,47 -2,74 0,00 0,00 0,00 – 1,33 -1,12 0,88 0,00 0,88 6,06 n.q. – (Prezzi all’origine, dati in euro/kg) SPAGNA Quotazioni dal 26 febbraio al 5 marzo 2014 Prodotto 5 mar. 2,03 1,82 1,69 Prodotto Var. % su base annua – – – Var. % 2,03 = 1,89 -4,11 1,78 -4,88 GRECIA Quotazioni dal 26 febbraio al 5 marzo 2014 26 feb.-5 mar. Extravergine Vergine Lampante Prodotto 26 feb. 19-26 feb. 2,77 0,70 2,08 = 1,88 = TUNISIA Quotazioni dal 26 febbraio al 5 marzo 2014 26 feb.-5 mar. Extravergine bio. Extravergine Lampante 19-26 feb. 2,65 2,53 2,03 2,65 2,53 2,03 = = = SOTTOPR. RAFF. OLI Acido raffinaz. oliva Di sansa Di semi PRODUZIONE ESTERA OLIO D'OLIVA SPAGNA Ex.v. oliva Borjas14 Lamp. ac. max 2% GRECIA Ex.v. ol. Kalamata15 Lamp. ac. max 2% n.q. n.q. n.q. – – – 2,68 0,00 1,95 0,00 2,88 0,00 n.q. – FOGGIA (Quot. del 5/3/2014, Iva esc.) OLI COMMESTIBILI Ol. ex.v. ac. max 0,8% 3,05 0,00 Vergine ac. max 2% n.q. – Corr. ac. max 3,3% n.q. – Lamp. ac. max 2% n.q. – 16 (Quot. del 4/3/2014, kg) OLI VEGETALI GREZZI Di semi di arachide Di semi di girasole Di germe di granot. (*) Di soia delicitinato (*) Di semi di colza (*) Di lino industriale OLI VEG. RAFF. ALIM. Di semi di arachide Di semi di girasole Di germe di granot. (*) Di semi di soia (*) Di semi di colza (*) Di Palma raff. fraz. Var. % su base annua -4,5 -1,9 -16,0 Var. % 0,81 0,00 n.q. – MILANO Var. % su base annua 4,90 5,10 0,80 Var. % 2,79 2,08 1,88 Soia Soia grezzo VAR. % SETT. 13 PREZZI INTERNAZIONALI DELL’OLIO Extravergine Vergine Lampante EURO/Q n.q. – 0,71 1,43 n.q. – 0,75 2,73 n.q. – n.q. – 1,30 0,82 n.q. 0,81 n.q. 0,97 -0,77 2,49 – 1,89 – 2,10 EURO/Q VAR. % SETT. Di semi vari (*) n.q. – OLI D'OLIVA Extravergine n.le 18,30 0,00 Extravergine com. 2,60 0,00 Rettificato 2,04 -2,40 Di sansa rettificato 1,37 0,00 PRODOTTI CONVENZIONALI Olio gr. di germe di gran. 0,75 1,36 Olio gr. di semi di soia del. 0,79 3,96 Olio gr. di semi di colza n.q. – Olio raff. di germe di gran. 0,90 2,27 Olio raff. di semi di soia 0,84 3,08 Olio raff. di semi di colza 0,91 2,84 Olio raff. di semi vari 0,85 3,04 (*) Prodotti soggetti a etichettatura ai sensi dei Reg. Ce 1829 e 1830 del 2003 sugli Ogm. ROMA (Quot. del 5/3/2014, fp, per 100 kg) OLI D'OLIVA EXTRA VERGINE Prod. Lazio 4,75 In coltura biologica n.q. (F.co arrivo Roma) Prod. Umbria 5,75 Altre prov. naz. 3,30 Prov. estera 2,56 VERGINE Fino a 2 gradi 2,16 2,07 DI OLIVA 1,37 DI SANSA DI SEMI ALIM. RAFF. Arachide 1,31 Semi vari 0,81 Soia 0,81 Mais 0,90 Girasole 0,84 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 -2,36 0,00 -1,50 1,25 1,88 0,00 2,45 VINI EURO/Q VAR. % SETT. ALESSANDRIA (Quot. del 3/3/2014, al tenim.) VENDEMMIA 2009 DA TAVOLA Bianco n.q. – Rosso n.q. – MPF Uve arom. Bianche n.q. – Uve arom. Rosse n.q. – MONFERRATO DOC Bianco n.q. – Rosso n.q. – Dolcetto 0,75 0,00 PIEMONTE Grignolino n.q. – Chardonnay n.q. – PIEMONTE DOC Cortese n.q. – Barbera 0,60 0,00 Brachetto n.q. – Moscato n.q. – BARBERA D'Asti n.q. – BARBERA DOC Del Monf. n.q. – Dei Colli T. n.q. – GRIGNOLINO DOC Del Monf. C. n.q. – DOLCETTO DOC D'Acqui n.q. – D'Ovada 0,80 0,00 CORTESE DOCG Di Gavi n.q. – CORTESE DOC Dell'Alto M. n.q. – Dei Colli T. n.q. – ALTRI VINI DOCG Asti/M.Asti n.q. – Brachetto d'Acqui n.q. – EURO/Q Bian. perg. gr 10,5/11 Bianco gr 11,5/12 Bianco Igt Rosso gr 12/12,5 Rosso gr 13/14 Rosato gr 11/11,5 Rosso Sang. gr 11/11,5 VAR. % SETT. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – VERONA (Quotazioni del 3/3/2014) PROV. VERONA7 (Prezzo al litro) EURO/Q Bianco da tav./Igt Bard. Doc Bard. Doc classico8 Valp. Doc Valp. Doc classico8 Soave Doc Soave Doc classico8 Garda Doc Bianco custoz. Doc9 Valdad. rosso Doc8 Voldad. bianco Doc8 Durello Doc gr Pinot g. Igt gr 12,5 VAR. % SETT. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – – – – – – – EURO/Q TOSCANO BIANCO Prod. 2011 gr 10/11 Prod. 2010 11/12 gr Prod. 2009 gr 10/11 Prod. 2009 11/12 gr TOSC. SANGIOVESE Prod. 2011 oltre gr 12 Rosso tav. R.1 (grd)11 Ettolitri commerc. VAR. % SETT. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – – – – – – PESCARA (Quot. del 3/3/2014, L./q.le) PROD. 2010 VINI ABRUZZESI DOC Montep. gr 12/12,5 Montep. gr 13/14 Montep. C. gr 12/13 Montep. C. gr 13,5/14 Trebb. gr 11,5/12 DA TAVOLA PROD. 2013 Bianco perg. gr 10/10,5 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – n.q. – VAR. % SETT. – – – – n.q. n.q. n.q. – – – TREVISO (Quot. del 4/3/2014, gr/100 lt+Iva) ROSSI PIANURA Cabernet Del piave Doc n.q. – VERDUZZO Del Veneto gr 10/12 n.q. – Del Veneto gr 11/12 n.q. – Del Piave Doc n.q. – PINOT BIANCO Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q. – Del Piave Doc n.q. – PINOT GRIGIO Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q. – Del Piave Doc n.q. – CHARDONNAY Del Ven. gr 9,5/12,5 n.q. – PROSECCO Del Veneto gr 10/11 n.q. – BIANCHI DI COLLINA PROSECCO Colli trev. gr 9,5/10,5 n.q. – Coneglian.-Vald. Doc n.q. – Sup. Cartizze Doc lt. 7,35 0,00 Mon. Colli Asol. Doc n.q. – MOSTI ARR. L. GR FEH. (F.co arr. cen. util., ps 0,6x100kg) Concentrato bianco n.q. – Concentrato rosso n.q. – Conc. rettif. n.le 7,15 0,00 FOGGIA VALPOLICELLA Amar. rec. prod. 2007 Amar. rec. prod. 2008 SOAVE Recioto prod. 2003 Recioto prod. 2004 Recioto prod. 2005 Recioto prod. 2006 PROD. 2007 GR 11,5/12 (Quot. euro/grado litro) Bardolino Doc Bard. Doc. clas. sup. Valpolicella Doc Valp. Doc clas. sup. Soave Doc Soave Doc clas. Garda Doc Bianco custoza Doc Valdadige rosso Doc Voldadige bianco Doc Durello Doc Pinot grigio Igt Igt base spumante Pinot bianco e Chard. PROD. 2010 Rosso da tav./Igt n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – – – – – – – – – – – n.q. – Igt base spumante Igt Pinot bianco n.q. n.q. – – FIRENZE 10 (Quotazioni del 4/3/2014) VINI TOSCANI Chianti 2008 n.q. – Chianti 2009 n.q. – Chianti 2010 n.q. – Chianti 2011 17,25 0,00 Chianti classico 2008 n.q. – Chianti classico 2009 n.q. – Chianti classico 2010 20,00 0,00 Chianti classico 2011 20,50 0,00 DA TAVOLA ROSSO (Prezzo per grd) Prod. 2011 gr 10/11 n.q. – Prod. 2010 11/12 gr n.q. – Prod. 2009 gr 10/11 n.q. – Prod. 2009 11/12 gr n.q. – TOSCANO ROSSO Prod. 2011 gr 10/11 n.q. – Prod. 2010 11/12 gr n.q. – Prod. 2009 gr 10/11 n.q. – Prod. 2009 11/12 gr n.q. – COMUNE DA TAVOLA Gr 10/11 MERLOT Del veneto gr 9,5/11 Del veneto gr 11/12 Del Piave Doc CABERNET Del Veneto gr 11/13 Del Piave Doc RABOSO Rosso gradi 9/11 Rosato gr 9,5/11 Rossis. del Veneto Del Piave Doc ROSSI DI COLLINA MERLOT Colli tr. gr 10,5/12,5 Mon. Colli Asol. Doc CABERNET Colli tr. gr 11,5/12,5 Mon. Colli Asol. Doc BIANCHI PIANURA COMUNE DA TAVOLA Gr 9/11 EURO/Q TOCAI n.q. n.q. n.q. n.q. MODENA (Quotazioni del 3/3/2014) SFUSI INGROSSO (F.co cant. vend.)1 Lambr. Sorbara Doc Lambr. Salamino2 Lambr. Grasparos.3 Reno Doc Montuni Lambr. Grasparra4 Lambr. di Modena Lambr di Modena5 Bianco uva lambr.6 Rossis. I qual. norm. Rossis. I qual. desol. Bianco Castelfranco Bianco Trebb. MO EURO/Q n.q. – n.q. n.q. n.q. – – – n.q. n.q. – – n.q. n.q. n.q. n.q. – – – – 5,55 0,00 n.q. – n.q. – 5,90 0,00 n.q. – (Quot. del 5/3/2014, da tavola) BIANCO Comune n.q. – S. Severo n.q. – DOC Bianco 11,5 gr n.q. – Rosato 12 gr n.q. – Rosso 12 gr n.q. – NUOVA PROD. ROSSO Cerignola n.q. – Ortanova 4,65 0,00 S. Ferdinando 13/14 n.q. – S. Ferdinando 14/15 n.q. – ROSATO Ortanova n.q. – MOSTO Muto rosso n.q. – Bianco n.q. – VICENZA (Quot. del 5/3/2014, Grado/lt.) VINI COMUNI12 ROSSO Caber. gr alc.c.11/12 n.q. Merlot gr alc.c.10/11 n.q. Merlot gr alc.c.11/12 n.q. BIANCO NOSTRANO Gr alc. compl. 10/11 n.q. Gr alc. compl. 11/12 n.q. DOC Gambellara13 n.q. Gambellara sup.14 n.q. Rec. Gamb.14 (litro) n.q. COLLI BERICI13 Gambellara (o Garg.) n.q. Tocai rosso n.q. Sauvignon n.q. Pinot bianco n.q. Merlot n.q. – – – – – – – – – – – – – VAR. % SETT. n.q. – BOLOGNA (Quotazioni del 6/3/2014) VINI (F.co part. prod. Tav. L/grx100 l.) Bianco gr 10/12 5,85 Rosso gr 10/12 6,05 (Tav. n. vitig. Igt, L/gr x 100 l.) Bianco gr 10/12 n.q. B. ferm. fr. gr 9,5/12 6,25 Rosso gr 10/12 n.q. (Doc sf. gros. quant., L./lt.) Albana di R. (Docg) n.q. Trebbiano di Rom. 0,80 Sangiovese di Rom. 0,98 Reno Montuni 0,90 Reno Pignoletto 0,95 Reno Bianco 0,73 (Doc in cont.<60 l., imb. esc., L./lt.) Trebbiano di Rom. 1,55 Sangiovese di Rom. 1,65 Colli Bolog. Bianco 1,55 Colli Bolog. Pignol. 1,80 Colli Bolog. Pinot. B. 1,80 Colli Bolog. R. italico n.q. Colli Bolog. Sauvign. 1,80 Colli Bolog. Barbera 1,88 Colli Bolog. Caber. S. 2,13 Colli Bolog. Merlot 1,93 Colli Bolog. Chardon. 1,80 Reno Montuni 1,40 Reno Pignoletto 1,80 Reno Bianco 1,30 Colli d'Imola rosso 1,65 Colli d'Imola bianco 1,55 Colli d'Imola Sangiov. 1,65 Colli d'Imola Cab.S. 1,80 Colli d'Imola Barbera 1,80 Colli d'Imola Trebb. 1,55 Colli d'Imola Pignol. 1,80 Colli d'Imola Chard. 1,80 Albana Rom. (Docg)15 11,50 0,00 0,00 – 0,00 – – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 BRESCIA (Quot. dell'8/3/2014, pr./gr.)16 DOC BRESCIANI19 Botticino 4,50 TERRE DI FRANCIAC. Rosso 5,20 Bianco 5,00 Franciacorta vsqprd 10,25 Cellatica 3,75 Cellatica superiore 4,75 Lugana 5,40 Lugana superiore 7,50 LUGANA SP. VSQPRD Met. tradiz. - Class. 8,75 Metodo Charmat 6,75 San Martino Battag. 5,00 S. Mart. Battag. liq. 15,50 GARDA Chardonnay 4,50 Riesling 4,50 Marzemino n.q. Cabernet n.q. Sp. rosé vsqprd trad. n.q. GARDA CLASSICO Bianco n.q. Chiaretto n.q. Rosso n.q. Rosso superiore n.q. Groppello n.q. Groppello riserva n.q. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 – – – – – – – – – NOTE OLI E VINI OLI (1) In fusti o cisterne - da produttore a confezionatore; (2) Ac. fino all'1%; (3) Ac. fino al 2%; (4) Ac. fino al 3,3%; (5) Ac. base 3,3% max 5%; (6) Ac. fino al 0,5%; (7) Provincia di Firenze - prezzi per partite da produttore f.co luogo di produzione a grossista; (8) Ac. max 0,6%; (9) Ac. max 1%; (10) F.co Imperia, pronta consegna e pagamento, Iva e provvigioni escluse; (11) Da pressione morbida a freddo ac. max 0,5%; (12) Ac. base 5/10; (13) Oleine; (14) Ac. 0,2/0,3%; (15) Ac. 0,5/0,6%; (16) Vagone o autotreno o cisterna completi, per pronta consegna e pagamento, escluso imballaggio e Iva per merce sana, leale e mercantile. I prezzi si intendono per merce resa franco Milano. VINI (1) Per quantitativi non inferiori a una cisterna; (2) Di S. Croce Doc; (3) Di Castelvetro Doc; (4) Dolce; (5) Rosato; (6) Di Modena venificato; (7) Per merce grezza, f.co autocisterna alla cantina del produttore; pagamento entro 60 gg; (8) Gr 10,5/12; (9) Gr 11/12; (10) Prezzo per hl, al netto di ogni imposta o gravame. Per i vini i prezzi devono intendersi effettivi, semprechè non esista l'annotazione quotazioni nominali; (11) Grado medio 10,5; (12) Da produttore a grossista per merce f.co cantina venditrice; (13) Gr alc. min. compl. 11; (14) Gr alc. min. compl. 12; (15) Prezzo per bottiglia, vetro compreso; (16) Contrattazioni fra produttore e grossista, f.co cantina del produttore su autocisterna prod. 2000; (17) Vini Doc - f.co cantina produttore in bottiglie classiche cl. 75, cartonate, vetro compreso. ORTOFRUTTA 14-20 MARZO 2014 23 LE PRINCIPALI PIAZZE EUROPEE Le rilevazioni si riferiscono al prezzo prevalente; euro al chilogrammo e variaraz% rispetto alla setiimana precedente LUNEDÌ 103 MARZO PRODOTTI VARIETÀ MILANO PROV. PREZZO AMBURGO VAR.% PROV. PREZZO MONACO VAR.% PROV. PREZZO RUNGIS VAR.% PROV. PREZZO LIONE VAR.% PROV. PREZZO VAR.% ORTAGGI CIPOLLE TONDE DORATE ITALIA 0,43 -4,44 SPAGNA 0,46 -2,13 SPAGNA 0,46 = FRANCIA 0,35 = SPAGNA 1,40 LATTUGHE ICEBERG SPAGNA 0,80 - SPAGNA 0,80 - SPAGNA 0,90 - FRANCIA 1,14 - SPAGNA 1,70 - MELANZANE OVALI SICILIA 1,30 44,44 OLANDA 1,65 10,00 OLANDA 1,80 -4,26 SPAGNA 1,20 -20,00 ITALIA 0,78 - PEPERONI QUADRATI ROSSI SPAGNA 1,60 -5,88 SPAGNA 1,85 2,78 SPAGNA 1,85 12,12 SPAGNA 1,70 = FRANCIA 1,85 - POMODORI TONDI LISCI ROSSI A GRAP. SICILIA 1,30 23,81 OLANDA 2,35 2,17 OLANDA 3,00 = SPAGNA 1,70 13,33 SPAGNA 0,75 -44,44 SEDANI DA COSTA VERDI ITALIA 0,75 - GERMANIA 0,65 - SPINACI RICCI ITALIA 1,70 30,77 ITALIA 2,05 -4,65 ZUCCHINE SCURE LUNGHE SICILIA 0,75 25,00 SPAGNA n.q. - GERMANIA 0,58 - ITALIA 0,80 - P.V.N. n.q. - ITALIA 1,65 = FRANCIA 2,00 -4,76 FRANCIA 1,55 -16,22 ITALIA 1,00 - SPAGNA 0,80 = SPAGNA 0,60 -14,29 ITALIA 1,25 = FRANCIA 1,95 = SPAGNA 1,00 - SPAGNA 0,80 - SPAGNA 0,80 - FRANCIA 0,60 - FRUTTA ACTINIDIA HAYWARD ITALIA 1,30 = ARANCE NAVELINA SPAGNA 0,55 - FRAGOLE - ITALIA 2,50 = LIMONI - SICILIA 0,90 5,88 MELE GOLDEN DELICIOUS ITALIA 0,62 PERE ABATE FETEL EMILIA R. 1,30 ITALIA 1,38 6,15 SPAGNA 0,73 - ITALIA 4,00 8,11 ITALIA 3,70 = SPAGNA 2,50 38,89 ITALIA 1,65 - SPAGNA 1,02 5,15 SPAGNA 0,97 = SPAGNA 1,10 4,76 SPAGNA n.q. - = GERMANIA 0,78 = GERMANIA 1,00 = FRANCIA 0,85 = FRANCIA n.q. - = ITALIA 1,58 = ITALIA 1,55 = FRANCIA n.q. - ITALIA n.q. - OSSERVATORIO NAZIONALE DEI PREZZI ALL’INGROSSO Quotazioni prevalenti rilevate nei principali mercati e var. % sulla settimana precedente; prezzo euro al chilogrammo (salvo diversa indicazione), Iva esclusa – A cura del Consorzio Informercati – Coordinamento di Fabrizio De Giacomi LUNEDÌ 10 MARZO BOLOGNA ROMA MILANO PRODOTTI VARIETÀ CALIBRO IMBALL. PROV. EURO VAR.% PROV. EURO VAR.% PROV. EURO VAR.% ORTAGGI VARIETA' CALIBRO IMBALLAGGIO AGLI BIANCHI 40-60 IN TRECCE ITALIA 3,00 = ITALIA 4.50 ITALIA 3,50 = AGLI BIANCHI 50-70 ALLA RINFUSA SPAGNA 2,00 = SPAGNA 2.50 SPAGNA 2,30 = AGLI ROSA N.C. ALLA RINFUSA FRANCIA 6,00 = P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. ASPARAGI VERDI 12-16 IN MAZZI ITALIA 3,00 = ITALIA 3.00 ITALIA n.q. ASPARAGI VERDI N.C. IN MAZZI CAMPANIA 2,50 = P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. BIETOLE DA COSTA N.C. A PIU' STRATI ITALIA 0,50 = ITALIA 0.60 ITALIA 0,55 = CARCIOFI CON SPINE 7.5-9 CM A PIU' STRATI SARDEGNA 0,30 = SARDEGNA 0.40 ITALIA n.q. CARCIOFI ROMANESCO APOLLO 11-13 CM IN MAZZI ITALIA 0,60 -7,69 ITALIA 0.60 P.V.N. n.q. CARCIOFI ROMANESCO APOLLO 9-11 CM IN MAZZI ITALIA 0,50 -16,67 ITALIA 0.50 P.V.N. n.q. CARCIOFI VIOLETTO SENZA SPINE 6-7.5 CM A PIU' STRATI EGITTO 0,18 = EGITTO 0.10 EGITTO 0,18 -10,00 CARCIOFI VIOLETTO TEMA 6-7.5 CM A PIU' STRATI PUGLIA 0,40 = PUGLIA 0.40 P.V.N. n.q. CARCIOFI VIOLETTO TEROM 7.5-9 CM A PIU' STRATI ITALIA 0,35 = ITALIA n.q. P.V.N. n.q. CAROTE N.C. ALLA RINFUSA ITALIA 0,50 = ITALIA 0.40 ITALIA 0,50 = CAVOLFIORE BIANCO 6 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 0,40 ITALIA 0.60 ITALIA 0,70 16,67 CAVOLFIORE ROMANESCO 6 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 0,70 = ITALIA 0.50 ITALIA 0,85 6,25 CAVOLI BROCCOLI N.C. VERTICALE FILMATO PUGLIA 0,90 = ITALIA n.q. PUGLIA 1,10 10,00 CAVOLI CAPPUCCI BIANCHI 6 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 0,70 ITALIA 0.70 ITALIA 0,35 -12,50 CAVOLI VERZA 6 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 0,50 -16,67 ITALIA 0.50 ITALIA 0,50 = CETRIOLI 14-21 CM A PIU' STRATI SICILIA 1,00 = SICILIA 0.80 SICILIA 1,00 = CICORIA WITLOOF N.C. VASSOI FILMATI FRANCIA 1,30 = P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. CICORIA BIANCA LUNGA DI MILANO N.C. MONOSTRATO ITALIA 0,50 = P.V.N. n.q. ITALIA 0,90 = CICORIA CATALOGNA A PUNTARELLE N.C. MONOSTRATO ITALIA 0,70 = ITALIA 0.80 ITALIA 0,80 = CICORIA CATALOGNA N.C. A PIU' STRATI ITALIA 0,60 = ITALIA 0.60 ITALIA 0,55 -8,33 CIME DI RAPA N.C. IN MAZZI A PIU' STRATI ITALIA 0,80 = ITALIA 0.80 ITALIA n.q. CIPOLLE PIATTE BIANCHE 30-50 MONOSTRATO ITALIA 1,40 P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. CIPOLLE TONDE BIANCHE 60-80 ALLA RINFUSA ITALIA 0,70 = ITALIA 0.60 ITALIA 0,58 = CIPOLLE TONDE DORATE 60-80 ALLA RINFUSA OLANDA 0,45 = OLANDA 0.60 OLANDA 0,38 CIPOLLE TONDE ROSSE 60-80 ALLA RINFUSA ITALIA 0,70 = ITALIA n.q. ITALIA 0,55 = CIPOLLOTTI BIANCHI N.C. IN MAZZI ITALIA 0,80 = ITALIA n.q. ITALIA 0,90 -10,00 FAGIOLINI PIATTI VERDI N.C. ALLA RINFUSA MAROCCO 2,00 = MAROCCO 2.50 MAROCCO 1,40 = FAVE N.C. ALLA RINFUSA ITALIA 1,80 = ITALIA 1.80 ITALIA 2,00 5,26 FINOCCHI 10 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 0,90 = ITALIA 0.75 ITALIA 0,75 -16,67 FUNGHI PRATAIOLI BIANCHI 40-50 MONOSTRATO ITALIA 1,60 = ITALIA 1.60 ITALIA 1,85 = INDIVIE SCAROLA 8 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 1,40 = ITALIA 0.40 ITALIA 1,90 = LATTUGHE CAPPUCCIO 6 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 1,20 = ITALIA 0.60 ITALIA 0,80 -11,11 LATTUGHE GENTILE 8 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 1,00 -9,09 ITALIA 0.60 P.V.N. n.q. LATTUGHE ICEBERG 6 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 0,70 = ITALIA 1.20 P.V.N. n.q. LATTUGHE ROMANA 8 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 1,30 = ITALIA 0.70 ITALIA 0,75 -6,25 MELANZANE CHIARE N.C. MONOSTRATO SICILIA 1,50 50,00 SICILIA 1.20 SICILIA 1,10 = MELANZANE LUNGHE N.C. DOPPIO STRATO SICILIA 1,70 SICILIA n.q. SICILIA 1,20 MELONI GIALLI INVERNALI 1600-2000 GR. MONOSTRATO BRASILE 1,30 = BRASILE 1.15 BRASILE n.q. PATATE P. BIANCA 40-60 ALLA RINFUSA ITALIA 0,65 = ITALIA 0.55 P.V.N. n.q. PATATE P. GIALLA 40-60 ALLA RINFUSA SICILIA 0,80 -5,88 P.V.N. n.q. SICILIA 0,73 -2,67 PATATE ROSSE 40-60 ALLA RINFUSA ITALIA 0,65 = ITALIA 0.55 P.V.N. n.q. PEPERONI LUNGHI GIALLI N.C. MONOSTRATO SICILIA 2,20 10,00 SICILIA 1.80 SICILIA 1,95 -2,50 PEPERONI LUNGHI ROSSI N.C. MONOSTRATO SICILIA 2,20 10,00 SICILIA 1.60 SICILIA 1,95 -2,50 PEPERONI QUADRATI GIALLI GG (90-110) ALLA RINFUSA SPAGNA 1,80 = SPAGNA 1.50 SPAGNA 1,70 = PEPERONI QUADRATI ROSSI GG (90-110) ALLA RINFUSA SPAGNA 1,80 = SPAGNA 1.30 SPAGNA 1,60 -5,88 PISELLI VERDI SCURI N.C. ALLA RINFUSA SPAGNA 2,20 P.V.N. n.q. SPAGNA 1,95 -4,88 POMODORI CILIEGINI MEDI A PIU' STRATI SICILIA 2,00 11,11 SICILIA 1.40 SICILIA n.q. POMODORI COSTOLUTI TIPO MERINDA 57-67 DOPPIO STRATO SICILIA 3,80 26,67 SICILIA n.q. SICILIA 3,40 13,33 POMODORI COSTOLUTI VERDI 82-102 MONOSTRATO SICILIA 1,90 11,76 P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. POMODORI CUORE DI BUE VERDI 82-102 MONOSTRATO ITALIA 2,50 13,64 ITALIA 1.10 ITALIA 1,60 -5,88 POMODORI DATTERINI N.C. IN VASCHETTE SICILIA 3,40 6,25 SICILIA 3.00 SICILIA 3,00 = POMODORI TIPO PICCADILLY N.C. A PIU' STRATI SICILIA 2,20 22,22 SICILIA 1.50 SICILIA 1,70 6,25 POMODORI TIPO PIXEL N.C. ALLA RINFUSA SICILIA 2,20 22,22 SICILIA 1.25 SICILIA 1,70 = POMODORI TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO 67-82 DOPPIO STRATO SPAGNA 1,60 14,29 P.V.N. n.q. SPAGNA 1,30 18,18 POMODORI TONDI LISCI VERDI 82-102 DOPPIO STRATO MAROCCO 1,00 42,86 P.V.N. n.q. MAROCCO 1,20 26,32 POMODORI TONDO SARDO N.C. ALLA RINFUSA ITALIA 2,20 10,00 ITALIA 2.00 ITALIA 2,00 = PORRI 40-60 ALLA RINFUSA ITALIA 0,80 = ITALIA 0.80 ITALIA 0,70 = PREZZEMOLI N.C. IN MAZZI ITALIA 1,00 = ITALIA 0.30 ITALIA 1,20 -7,69 RADICCHIO CICORINO MISTO N.C. ALLA RINFUSA ITALIA 1,50 = P.V.N. n.q. ITALIA 2,10 = RADICCHIO ROSSO LUNGO PRECOCE N.C. A PIU' STRATI VENETO 1,10 = P.V.N. n.q. VENETO 1,00 25,00 RADICCHIO ROSSO SEMILUNGO 18 PZ. (30X50) MONOSTRATO VENETO 1,50 = P.V.N. n.q. VENETO 1,80 20,00 RADICCHIO ROSSO TARDIVO N.C. A PIU' STRATI VENETO 3,00 = VENETO 4.50 VENETO 3,50 = RADICCHIO ROSSO TONDO 12 PZ. (30X50) MONOSTRATO ITALIA 1,00 = ITALIA 0.70 ITALIA 0,90 = RADICCHIO VARIEGATO N.C. MONOSTRATO VENETO 2,70 = VENETO 2.30 VENETO 2,50 13,64 RAVANELLI TONDI ROSSI N.C. 20 MAZZI ITALIA 0,35 = ITALIA 0.25 ITALIA 0,30 = SALSOLA AGRETTO N.C. IN MAZZI ITALIA 2,00 = ITALIA 2.50 ITALIA 3,00 SCALOGNO COMUNE N.C. ALLA RINFUSA FRANCIA 1,80 = FRANCIA 2.30 FRANCIA 2,00 = SEDANI DA COSTA VERDI MEDI MONOSTRATO ITALIA 0,50 = ITALIA 0.60 ITALIA 0,75 = SPINACI RICCI N.C. ALLA RINFUSA ITALIA 1,20 20,00 ITALIA 0.70 ITALIA 1,70 30,77 TOPINAMBUR N.C. ALLA RINFUSA ITALIA 2,00 = ITALIA 2.00 ITALIA 1,90 = ZUCCHE TONDE DELICA MEDIE MONOSTRATO ITALIA 1,00 = ITALIA 0.35 ITALIA 1,15 ZUCCHINE COSTOLUTE 14-21 CM A PIU' STRATI ITALIA n.q. ITALIA 2.20 P.V.N. n.q. ZUCCHINE SCURE LUNGHE 7-14 CM MONOSTRATO LAZIO 1,00 11,11 LAZIO 0.80 LAZIO 1,20 4,35 FRUTTA 0 P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. ACTINIDIA HAYWARD 100-110 GR. ALLA RINFUSA ITALIA 1,00 = ITALIA 0.80 ITALIA 1,05 = ACTINIDIA HAYWARD 90-100 GR. ALLA RINFUSA ITALIA 0,80 = ITALIA 0.70 ITALIA 0,90 ANANAS GOLD 7 PZ. (40X60) MONOSTRATO COSTA RICA 0,90 = COSTA RICA 0.70 COSTA RICA 0,85 = ANANAS GOLD 7 PZ. (40X60) MONOSTRATO COSTA RICA 1,20 = COSTA RICA 1.40 COSTA RICA 1,25 -3,85 ARANCE MORO 64-73 (8) A PIU' STRATI SICILIA 0,60 = SICILIA 0.60 SICILIA 0,75 = ARANCE NAVEL LATE 70-80 (6) A PIU' STRATI SPAGNA 0,65 SPAGNA 0.45 ITALIA n.q. ARANCE NAVEL LATE 77-88 (4) ALLA RINFUSA CON FOGLIE SPAGNA 0,90 P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. ARANCE TAROCCO 62-70 (9) A PIU' STRATI SICILIA 0,40 = SICILIA 0.40 SICILIA 0,50 = ARANCE TAROCCO 64-73 (8) A PIU' STRATI SICILIA 0,50 = SICILIA 0.60 SICILIA 0,60 = ARANCE TAROCCO 77-88 (4) A PIU' STRATI SICILIA 1,40 = SICILIA 1.20 SICILIA 1,00 5,26 ARANCE WASHINGTON NAVEL 77-88 (4) A PIU' STRATI SICILIA 0,80 = P.V.N. n.q. SICILIA 0,90 12,50 BANANE CAVENDISH N.C. A PIU' STRATI C. AMERICA 0,85 C. AMERICA 0.80 C. AMERICA 0,92 BANANE CAVENDISH N.C. A PIU' STRATI C. AMERICA 1,10 C. AMERICA 1.20 C. AMERICA 1,18 CLEMENTINE HERNANDINA 58-69 (2) A PIU' STRATI CON FOGLIE SPAGNA 1,30 = SPAGNA 1.00 SPAGNA n.q. CLEMENTINE NADORCOTT 58-69 (2) A PIU' STRATI SPAGNA 1,40 = SPAGNA n.q. SPAGNA 1,40 -6,67 FRAGOLE CANDONGA 30-40 IN VASCHETTE ITALIA 3,30 -5,71 ITALIA 3.00 ITALIA 3,30 -2,94 LIMONI PRIMO FIORE 58-67 (4) A PIU' STRATI SICILIA 0,60 = SICILIA 0.80 SICILIA 0,90 5,88 LIMONI PRIMO FIORE 58-67 (4) A PIU' STRATI SPAGNA 0,80 = SPAGNA 0.65 SPAGNA 0,95 = MANDARINI TARDIVI 63-74 (1X) A PIU' STRATI SICILIA 0,90 -10,00 SICILIA 0.60 SICILIA 0,90 12,50 MANDARINI TARDIVI 67-78 (1XX) A PIU' STRATI SICILIA 1,10 -8,33 SICILIA 1.10 SICILIA 1,10 = MELE ANNURCA 65-70 DOPPIO STRATO CAMPANIA 0,90 = CAMPANIA 0.60 CAMPANIA 1,20 = MELE ANNURCA 70-75 MONOSTRATO CAMPANIA 1,30 = CAMPANIA n.q. CAMPANIA 1,40 = MELE CRIPPS PINK 80-85 MONOSTRATO ITALIA 1,80 = ITALIA n.q. ITALIA 1,82 1,11 MELE FUJI 80-85 MONOSTRATO EMILIA R. 1,60 EMILIA R. 1.30 EMILIA R. 1,60 MELE GOLDEN DELICIOUS 70-75 DOPPIO STRATO TRENTINO 0,90 = TRENTINO 1.20 P.V.N. n.q. MELE GOLDEN DELICIOUS 80-85 MONOSTRATO ALTO ADIGE 1,30 = ALTO ADIGE 1.20 ALTO ADIGE 1,20 = MELE GRANNY SMITH 70-80 ALLA RINFUSA ALTO ADIGE 1,20 = P.V.N. n.q. ALTO ADIGE n.q. MELE MORGENDUFT 80-90 ALLA RINFUSA ITALIA 0,85 = ITALIA 0.75 ITALIA 0,80 = MELE RENETTA DEL CANADA 85-90 MONOSTRATO TRENTINO 1,30 = TRENTINO 1.40 TRENTINO n.q. MELE RENETTA DEL CANADA 90-95 MONOSTRATO TRENTINO 1,40 = P.V.N. n.q. TRENTINO 1,40 = MELE STARK DELICIOUS 80-85 MONOSTRATO ALTO ADIGE 1,50 = ALTO ADIGE 1.30 ALTO ADIGE 1,45 = PERE ABATE FETEL 75-80 MONOSTRATO 14 PZ. (30X50) EMILIA R. 1,50 EMILIA R. 1.50 EMILIA R. 1,50 PERE CONFERENCE 70-75 MONOSTRATO 20 PZ. (30X50) EMILIA R. 1,40 EMILIA R. 1.30 EMILIA R. 1,35 PERE CONFERENCE 75-80 MONOSTRATO 18 PZ. (30X50) EMILIA R. 1,50 EMILIA R. 1.60 EMILIA R. 1,60 PERE DECANA COMIZIO 75-80 VERTICALE 14 PZ. (30X40) EMILIA R. 1,80 EMILIA R. 1.30 EMILIA R. 1,70 PERE DECANA COMIZIO 80-85 VERTICALE 12 PZ. (30X40) EMILIA R. 2,00 EMILIA R. 1.80 EMILIA R. 1,95 PERE KAISER 70-75 MONOSTRATO 20 PZ. (30X50) EMILIA R. 1,00 EMILIA R. 1.10 EMILIA R. 1,25 PERE KAISER 70-80 ALLA RINFUSA EMILIA R. 0,70 EMILIA R. 0.80 P.V.N. n.q. PERE KAISER 75-80 MONOSTRATO 18 PZ. (30X50) EMILIA R. 1,20 EMILIA R. 1.50 EMILIA R. 1,45 PERE WILLIAM 70-75 A PIU' STRATI 45 PZ. SUD AFRICA 1,50 = P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. PERE WILLIAM 80-85 A PIU' STRATI 35 PZ. ARGENTINA 1,60 P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. POMPELMI GIALLI 105-110 A PIU' STRATI ISRAELE 1,00 25,00 ISRAELE n.q. ISRAELE 0,95 = POMPELMI ROSATI 105-110 A PIU' STRATI ISRAELE 1,10 57,14 ISRAELE n.q. ISRAELE 0,87 = UVA DA TAVOLA BIANCA SUGRAONE N.C. MONOSTRATO SUD AFRICA 3,00 15,38 SUD AFRICA 3.00 SUD AFRICA 2,90 = UVA DA TAVOLA NERA DAN BEN HANNA N.C. MONOSTRATO SUD AFRICA 2,30 = P.V.N. n.q. SUD AFRICA 2,45 -3,92 UVA DA TAVOLA ROSATA RED GLOBE N.C. MONOSTRATO PERU' 3,00 = PERU' 3.00 PERU' 2,30 4,55 FRUTTA SECCA 0 P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. P.V.N. n.q. ARACHIDI 9-11 ALLA RINFUSA ISRAELE 5,00 = P.V.N. n.q. ISRAELE 5,80 = CECI SECCHI 8+ ALLA RINFUSA MESSICO 1,60 = MESSICO 1.60 MESSICO 2,30 = DATTERI MEDJOUL GIANT (23+ GR.) ALLA RINFUSA ISRAELE 7,00 = ISRAELE 9.50 ISRAELE n.q. DATTERI MEDJOUL S. GIANT (26+GR.) ALLA RINFUSA ISRAELE 8,00 = ISRAELE 11.00 ISRAELE 11,00 = FAGIOLI SECCHI BORLOTTI CRANBERRY N.C. ALLA RINFUSA CANADA 2,40 = CANADA 2.00 P.V.N. n.q. FAGIOLI SECCHI CANNELLINI N.C. ALLA RINFUSA ARGENTINA 2,40 = ARGENTINA 2.50 P.V.N. n.q. FAVE SECCHE N.C. ALLA RINFUSA EGITTO 1,90 = EGITTO 1.60 EGITTO 2,25 = LENTICCHIE SECCHE COMUNI MEDIE ALLA RINFUSA CANADA 1,20 = CANADA 1.30 CANADA 1,45 3,57 MANDORLE 20-22 ALLA RINFUSA SPAGNA 10,00 = SPAGNA 9.00 CALIFORNIA n.q. NOCCIOLE 20-22 ALLA RINFUSA OREGON 5,50 = CAMPANIA n.q. CAMPANIA n.q. NOCI DI COCCO MEDIE ALLA RINFUSA R. DOMINICANA 1,00 R. DOMINICANA 1.00 P.V.N. n.q. NOCI HARTLEY 32-34 ALLA RINFUSA CALIFORNIA 5,30 = CALIFORNIA 4.70 CALIFORNIA n.q. NOCI HOWARD 34+ ALLA RINFUSA CALIFORNIA 5,50 = P.V.N. n.q. CALIFORNIA 5,50 = PINOLI COMUNI N.C. ALLA RINFUSA PAKISTAN 37,00 = PAKISTAN 40.00 PAKISTAN 38,00 = PISTACCHI 20-22 ALLA RINFUSA CALIFORNIA 13,00 = CALIFORNIA 12.00 CALIFORNIA 12,50 = N.B. – I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); – Salvo diverse indicazioni; calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm. PROV. ITALIA SPAGNA FRANCIA ITALIA CAMPANIA ITALIA SARDEGNA ITALIA ITALIA EGITTO PUGLIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA PUGLIA ITALIA ITALIA SICILIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA P.V.N. ITALIA OLANDA ITALIA ITALIA MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA SICILIA BRASILE P.V.N. P.V.N. OLANDA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA VENETO VENETO VENETO ITALIA VENETO ITALIA ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA LAZIO P.V.N. ITALIA ITALIA COSTA RICA COSTA RICA SICILIA SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA C. AMERICA C. AMERICA SPAGNA SPAGNA ITALIA SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA CAMPANIA CAMPANIA ITALIA EMILIA R. TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE ITALIA TRENTINO TRENTINO ALTO ADIGE EMILIA R. EMILIA R. EMILIA R. EMILIA R. EMILIA R. EMILIA R. EMILIA R. EMILIA R. SUD AFRICA ARGENTINA ISRAELE ISRAELE SUD AFRICA SUD AFRICA PERU' EMILIA R. EMILIA R. MESSICO ISRAELE ISRAELE CANADA ARGENTINA EGITTO CANADA SPAGNA CAMPANIA R. DOMINICANA CALIFORNIA P.V.N. P.V.N. CALIFORNIA PADOVA EURO 2,65 2,30 n.q. 5,50 2,60 0,52 n.q. 0,55 0,50 0,21 0,22 0,28 0,48 0,80 1,60 n.q. 0,45 0,50 1,05 1,80 n.q. n.q. 0,52 0,70 n.q. 0,58 0,34 0,70 1,50 1,75 1,50 0,87 1,80 1,35 0,80 0,80 n.q. 0,80 1,45 1,60 n.q. n.q. 0,80 n.q. 1,80 1,80 1,70 1,53 n.q. 2,00 2,20 1,60 2,20 3,20 2,10 2,00 1,80 n.q. n.q. 0,55 1,15 2,70 0,65 1,70 1,95 0,85 1,50 0,18 n.q. 1,63 0,55 1,00 1,55 1,60 n.q. n.q. n.q. 1,22 1,10 0,88 1,27 0,60 0,62 0,62 0,45 0,55 0,85 n.q. 1,00 1,24 1,00 1,60 2,50 0,77 0,80 0,85 1,00 1,40 1,50 1,83 1,55 0,80 1,10 n.q. 0,65 1,42 1,43 1,15 1,30 1,40 1,60 1,30 1,50 0,92 0,90 1,20 n.q. n.q. 0,93 0,87 3,00 2,10 n.q. n.q. n.q. 1,85 7,70 10,30 1,75 2,32 2,15 1,40 n.q. n.q. 1,10 4,30 n.q. n.q. 12,00 VAR.% = = = 1,96 15,56 -8,33 = -21,43 -15,15 -4,00 77,78 28,57 = 23,53 = 15,56 7,69 = = = = -20,45 15,38 16,00 -2,70 -10,00 -20,00 = -11,11 26,09 = -2,70 -2,70 -15,00 -7,27 11,11 46,67 23,08 29,41 6,67 31,25 33,33 89,47 -8,33 = 17,39 18,18 13,33 5,41 21,43 15,38 5,88 = = 33,33 = = -2,40 = 3,53 -7,97 9,09 7,14 = = 11,11 -21,88 2,67 6,67 = = = = = = = = = = = 1,09 1,16 = 1,94 = = = = = = = -2,27 -4,00 PROV. P.V.N. SPAGNA ITALIA ITALIA P.V.N. ITALIA P.V.N. ITALIA P.V.N. EGITTO P.V.N. ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA EMILIA R. ITALIA P.V.N. ITALIA OLANDA ITALIA ITALIA MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA BRASILE ITALIA ITALIA BRASILE SICILIA P.V.N. SPAGNA ITALIA SICILIA SPAGNA SPAGNA P.V.N. SICILIA SICILIA P.V.N. ITALIA SICILIA P.V.N. ITALIA SPAGNA VENETO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA P.V.N. ITALIA VENETO ITALIA VENETO ITALIA ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA P.V.N. ITALIA ITALIA COSTA RICA COSTA RICA SICILIA SPAGNA P.V.N. SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA C. AMERICA P.V.N. SPAGNA P.V.N. SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA ITALIA P.V.N. ITALIA EMILIA R. EMILIA R. EMILIA R. P.V.N. ITALIA TRENTINO P.V.N. SPAGNA EMILIA R. EMILIA R. EMILIA R. P.V.N. R. DOMINICANA EMILIA R. FRANCIA EMILIA R. P.V.N. P.V.N. ISRAELE ISRAELE SUD AFRICA SUD AFRICA PERU' CALIFORNIA P.V.N. P.V.N. ISRAELE ISRAELE CANADA ARGENTINA P.V.N. CANADA SPAGNA OREGON R. DOMINICANA P.V.N. P.V.N. P.V.N. P.V.N. VERONA EURO n.q. 2,20 n.q. 3,80 n.q. n.q. n.q. 0,85 n.q. n.q. n.q. n.q. 0,52 n.q. 1,55 n.q. 0,35 0,40 n.q. 1,40 0,90 0,65 n.q. 0,60 n.q. 0,55 0,44 0,57 1,20 1,70 1,78 0,80 1,90 1,65 0,70 0,60 n.q. n.q. n.q. n.q. 1,25 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 1,45 1,35 n.q. 2,00 2,80 n.q. 2,00 3,00 n.q. n.q. 1,70 n.q. 2,00 0,65 1,00 1,70 n.q. n.q. 2,80 n.q. 1,60 0,31 2,50 2,00 0,60 1,15 1,40 1,00 n.q. n.q. n.q. 1,15 1,00 1,05 1,20 n.q. n.q. n.q. 0,47 0,60 1,00 n.q. n.q. 1,20 n.q. 1,35 n.q. 0,70 0,90 0,85 0,90 n.q. n.q. n.q. 1,62 n.q. n.q. n.q. 1,00 1,32 n.q. n.q. 1,40 1,30 1,45 n.q. n.q. 1,10 n.q. 1,20 n.q. n.q. 0,95 0,88 n.q. 2,10 2,44 n.q. n.q. n.q. 10,20 11,75 1,90 2,30 n.q. 1,90 9,20 6,00 1,15 n.q. n.q. n.q. n.q. VAR.% -38,82 43,52 -74,45 -60,00 -30,00 90,00 25,00 = -34,09 = -43,64 36,36 16,67 -44,44 82,54 10,53 -4,00 -21,67 25,00 = -72,00 -55,00 -9,52 -26,67 94,44 -53,96 21,05 -68,33 - 24 14-20 MARZO 2014 L’INFORMAZIONE PIÙ AUTOREVOLE DEL TUO SETTORE La rivista settimanale Agrisole è il settimanale del Sole 24 ORE per i professionisti e gli imprenditori del Sistema Agroindustriale italiano che fornisce analisi, commenti, documentazione e scenari di settore in modo completo, autorevole e tempestivo. La rivista in formato digitale È anche in formato digitale Flip Magazine! Per avere più comodità, più tempestività, nessun problema di consegna postale. 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