Sanità,oraètutticontrotutti nellacrociatasalva-ospedali

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LA STAMPA
GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014
REDAZIONE PIAZZA LIBERTÀ 15
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All’interno
23
ALESSANDRIA
E PROVINCIA
PIEMONTE. DOPO L’ADEGUAMENTO E I DECLASSAMENTI APPROVATI DALLA REGIONE
ALESSANDRIA
Sanità, ora è tutti contro tutti
nella crociata salva-ospedali
La Finanza
in municipio
per la contesa
sulla discarica
CASALE
Folla per l’addio
all’ex sindaco
«uomo del dialogo»
Silvana Mossano
A PAGINA 51
E i grillini chiedono un’altra struttura. Saitta: “Non si rendono conto”
MIRIAM MASSONE
ALESSANDRIA
INCHIESTA
La sfida dei cinema
che resistono
ai grandi multisala
Daniele Prato
A PAGINA 45
SERRAVALLE
Adesso per l’outlet
fatturato e clienti
sono dati sensibili
Gino Fortunato
A PAGINA 45
ALESSANDRIA
Un caffè al bancone
a 40 cents in meno
La tazzina anti-crisi
Valentina Frezzato
A PAGINA 44
Antonio
Saitta
e Sergio
Chiamparino,
assessore
alla Sanità
e presidente
della Regione
Il loro piano
sanitario
è contestato
dai sindaci
Tortona, Acqui. E Novi. Ne
sopravviverà solo uno, di
ospedale? Nell’attesa che le
scelte torinesi prendano
forma, scatta la «guerra
fratricida» di fronte al drastico adeguamento della rete ospedaliera regionale già
approvato, il 19 novembre,
dalla giunta guidata dal Governatore, Sergio Chiamparino. Una volta intuito dun-
REPORTERS
La querelle sull’«aborto» della discarica di Spinetta Marengo, ora è finita sulla scrivania della Guardia di Finanza. L’altro giorno gli uomini
delle Fiamme Gialle sono rimasti ore negli uffici di Palazzo Rosso per poi uscire con
una montagna di documenti.
Tutti relativi alla pratica della discarica «di inerti e assimilabili», quella che la società
Bolla srl (costituita da Lorenzo e Gian Mario Cassano e
Maria Luisa Lombardi) voleva realizzare in località Cascina Guarasca. Progetto che
poi si è arenato per l’opposi-
Le Fiamme gialle
hanno acquisito gli atti
sul progetto mai nato
ma già in parte pagato
La proposta di Acqui
«Centro di riabilitazione
insieme alle Terme»
Altri servizi
A PAGINA 49
que le intenzioni della Regione sul tema della sanità declassamenti e tagli - la
politica ha deviato verso la
massima «mors tua vita
mea», infuocando il botta e
risposta tra Tortona e Novi.
Nonostante siano entrambe
a guida Pd, le due città non
sono mai state tanto «nemiche». Il sindaco tortonese
Gianluca Bardone e il consigliere regionale (ex primo
cittadino) Massimo Berutti
(Forza Italia) neanche troppo velatamente tirano acqua al proprio mulino dicendo che - se proprio si è
costretti a scegliere - sareb-
be meglio puntare sull’ospedale di Tortona, piuttosto
che su quello di Novi. E lo
fanno proprio quando l’assessore alla Sanità, Antonio
Saitta, annuncia l’arrivo in
provincia del direttore dell’Agenas, Fulvio Moirano, che
ha curato la stesura del piano
sanitario, incaricato di verificare la funzionalità degli
ospedali oggetto di riorganizzazione, come Acqui, Tortona, Novi. «Dimostreremo che
Tortona non è inferiore a Novi». Al vetriolo la risposta del
sindaco di Novi, Rocchino
Muliere: «Legittimo combattere per le proprie battaglie,
ma ora la misura è colma:
l’ospedale di Novi è tecnologicamente superiore a quello
di Tortona. Maggiore la funzionalità anche rispetto all’amministrazione, ai reparti,
persino ai parcheggi». E tra i
due litiganti, c’è il Movimento 5 Stelle, che l’altro giorno
durante il Consiglio regionale straordinario in Regione, è
riuscito a rilanciare con
un’idea balzana, che ha fatto
rabbrividire l’assessore Saitta: «Non solo non ci sono stati suggerimenti per ridurre
gli sprechi e ridimensionare i
costi della spesa sanitaria del
Piemonte, lasciata per anni
fuori controllo, ma addirittura dai grillini è arrivata la
proposta di costruire due
nuovi ospedali, uno dei quali
a metà tra Tortona e Novi.
Vuol dire non aver capito la
gravità della situazione».
Un’altra idea arriva invece
dalla preoccupata Acqui. Il
sindaco Enrico Bertero punta sull’unione delle forze: «Ci
sono due “aziende” regionali:
l’ospedale, che si vuole declassare, e le Terme che ogni
giorno perdono 3.500 euro.
Messe insieme potrebbero
dare vita ad un azienda sanitaria speciale, finalizzata alla
riabilitazione».
zione dei residenti e per la
protesta del consigliere comunale, Domenico Di Filippo
(M5S). Fu lui a puntare il dito
sulle diverse caparre, approvate dall’Aral e già versate dal
Comune (all’epoca in cui l’assessore era Luciano Vandone), per un valore superiore al
mezzo milione di euro. E sempre Di Filippo, per far luce
sull’intera vicenda, presentò
nei mesi scorsi quattro esposti: alla Procura, ai carabinieri del Noe, alla Guardia di Finanza e alla Corte dei Conti.
L’altro giorno, le Fiamme
Gialle hanno quindi recuperato gli atti per ricostruire i passaggi dell’intera operazione
ed accertare eventuali responsabilità.
[M.M.]
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014
.
Novi e Tortona .49
In breve
SANITÀ. LA PROPOSTA DEL SINDACO DI ACQUI ENRICO BERTERO
“Uniamo l’ospedale e le Terme”
Uno è da declassare, le altre in perdita: assieme possono essere centro di riabilitazione
GIAN LUCA FERRISE
ACQUI
Non solo proteste ma anche
proposte. Dopo un ulteriore
incontro a Torino con la giunta regionale guidata da Sergio
Chiamparino, il sindaco di Acqui Enrico Bertero torna sul
tema del declassamento dell’ospedale civile della città termale. «Mentre abbiamo dato
incarico a un legale di presentare ricorso al Tar contro la
delibera della giunta regionale, allo stesso tempo vogliamo
formulare proposte concrete
al presidente Chiamparino e
all’assessore Antonio Saitta.
Come sanno benissimo sia
Chiamparino che Saitta, ad
Acqui, ci sono due aziende regionali. La prima, è l’ospedale
civile che si vorrebbe declassare penalizzando un bacino
d’utenza di oltre 60 mila abitanti, mentre la seconda sono
le Terme che ogni giorno perdono circa 3.500 euro per
scelte gestionali che ritengo
opinabili. Messe insieme, queste due importanti realtà, potrebbero dare vita a un azienda sanitaria speciale, finalizzata alla riabilitazione».
Ma dove prendere i soldi
necessari per dare vita a questo nuovo progetto? «Sia
Chiamparino che Saitta conoscono bene le problematiche
della riabilitazione, fisica e anche cardiologica, visto che
molti pazienti vengono inviati
fuori Regione dopo aver subito ad esempio interventi al
cuore. La Regione è quindi costretta a rivolgersi a strutture
L’ospedale di Acqui Terme
sia pubbliche che private per il
benessere dei cittadini. Creando un collegamento nel segno
della riabilitazione tra l’ospedale e le Terme si smetterebbe
una volta per tutte di mandare
pazienti fuori Regione e allo
stesso tempo di buttare soldi
per le Terme, che inizierebbero
così a operare come una vera e
propria azienda impegnata a
produrre utili e non perdite».
Un’idea che molti acquesi vorrebbero vedere concretizzata,
tenuto conto che proprio le Terme erano state classificate di
primo livello super dal ministero della Sanità, proprio per la
presenza in città di un centro
cardio reumatologico, il cui edificio. Intanto, si registra sul tema del ridimensionamento dell’ospedale civile, la presa di posizione dei medici di famiglia
dell’Acquese e della Valle Bormida che hanno scritto al presidente Chiamparino per ribadire che l’ospedale non deve essere impoverito da scelte politiche che solo apparentemente
trovano una giustificazione alla
razionalizzazione dei servizi.
Novi
Tortona
Muliere
“San Giacomo
è il migliore
per tecnologia”
“Il 10 Consiglio
comunale
aperto
sul Dea”
Il sindaco di Novi, Rocchino
Muliere replica al sindaco di
Tortona, Gianluca Bardone e
al consigliere regionale (ex
primo cittadino) Massimo
Berutti, espresse a proposito
del San Giacomo.
«Legittimo combattere le
proprie battaglie, ma ora la
misura è colma. Rispetto alle
dichiarazioni su una presunta inferiorità tecnologica dell’ospedale di Novi, ricordo
che la situazione è all’opposto, per una serie di motivi
che vanno dalla pratica verticalità che unifica i reparti all’amministrazione, ai comodi
parcheggi. Ma soprattutto,
tutte le stanze di degenza sono state ristrutturate e dotate di 2 letti e servizi igienici.
Dea e Cardiologia con terapia
intensiva, sono in un’ala nuova collegata al corpo principale. Sono state completate
la divisione radiologica, il
centro di sterilizzazione, la
terapia intensiva e l’Urologia
(con presenza di litotritore).
Il blocco operatorio è nuovo,
come pure il polo endoscopico e gli ambulatori».
[G.FO.]
Un documento che raccoglie
le azioni e le richieste da inviare alla Regione: lo presenterà
il presidente del Consiglio comunale, Claudio Scaglia, in
apertura della seduta del 10
dicembre, alle 20,45, nella sala
polifunzionale dell’ex caserma Passalacqua, per discutere della salvaguardia dell’ospedale alla luce della delibera di adeguamento della rete ospedaliera approvata il 19
novembre scorso dalla Giunta
regionale che declassa l’ospedale di Tortona e il Dea in
Pronto soccorso semplice.
Il Consiglio è contrario, ritenendo «indispensabile il
mantenimento del Dea di I livello e chiede di modificare il
piano di riordino e valutare in
modo oggettivo l’idoneità
della struttura tortonese al
mantenimento della complessità dei servizi attualmente offerti». Altrimenti
darà mandato al sindaco di
porre in essere tutte le azioni
necessarie per assicurare il
mantenimento degli attuali
livelli assistenziali e a procedere nel ricorso al Tar. [M.T.M.]
Basaluzzo
In terapia intensiva
i due feriti nel frontale
1 Sono
stati trasferiti dall’ospedale di Novi alla terapia
intensiva di Alessandria, i
conducenti delle due auto,
una Honda civic guidata da
M.M. 44 anni di Fresonara e
una Micra Nissan al cuivolante c’era G.L.P. di 42 anni,
abitante ad Alessandria, che
l’altra sera si sono scontrate
frontalmente in frazione S.
Antonio di Basaluzzo. La polizia stradale di Serravalle si
sta occupando dei rilievi.
Nell’incidente è rimasta
coinvolta anche una Punto, il
cui conducente, J.B. di Predosa, è rimasto illeso. [G. FO.]
Tortona
Concerto natalizio
nella chiesa S. Giacomo
1 Aria
di Natale a Tortona. Domani sera, alle 21, nella
chiesa di San Giacomo, si può
assistere al concerto degli
auguri proposto dall’ ensemble corale e strumentale dell’Accademia musicale Perosi
e che è stato organizzato dalla sezione Fai di Tortona con
brindisi finale.
[M. T. M.]
Pontecurone
Spettacolo teatrale
in aiuto agli alluvionati
Domani sera alle 21, nella sala Soams di Pontecurone, è in programma uno
spettacolo teatrale intitolato
«Una gabbia di matti» e proposto dalla Compagnia teatrale dialettale Vittorio
Spoldi di Montemarzino.
L’incasso della serata, a offerta, sarà totalmente devoluto alle popolazioni di Viguzzolo che sono state colpite dall’alluvione.
[M. T. M.]
1
12
LA STAMPA
GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014
Retroscena
ISOTTA CAROSSO
ALBA
I
l 2014 si chiude con 842 mila euro
raccolti e un più 53% rispetto all’anno precedente per un totale
di 12,7 milioni pari al 84,65% dell’obiettivo: il «bilancio» è stato
presentato durante l’assemblea annuale della Fondazione «Nuovo Ospedale Alba-Bra Onlus». «Un anno positivo» ha decretato il presidente Dario
Rolfo. Oltre alla raccolta che procede a
gonfie vele, nonostante il clima di preoccupazione intorno al progetto di
Verduno, sono tanti i risultati operativi
raggiunti. La Fondazione ha donato all’ospedale Santo Spirito di Bra l’ecografo Epiq in funzione dal 21 febbraio.
Dal 12 aprile è attiva all’ospedale di Alba la Tac Ingenuity a 128 strati, la più
innovativa tra gli ospedali pubblici piemontesi: al San Lazzaro sono stati forniti un defibrillatore, un iniettore angiografico a doppio bolo e un ventilatore polmonare per una spesa comples-
Langhe e Roero .51
.
FondazioneOspedaleAlba-Bra
haraccoltooltre12milionidieuro
Sei lezioni
riservate
a manager
Equivalgono al 84,65% dell’obiettivo annunciato del vino
Verduno
L’assemblea
della
Fondazione
ha chiesto
anche alla
Regione
garanzie sui
finanziamenti
per completare il cantiere
del nuovo
ospedale
DELUSIONE DALLA REGIONE
«Aspettavamo l’assessore
ma ha dato forfait
all’ultimo momento»
siva di oltre 600 mila euro.
Durante l’anno sono state istituite
due borse lavoro per interventi di chirurgia epato-biliare e una borsa lavoro
per una nutrizionista clinica. Grazie ad
erogazioni di familiari, sono state donate attrezzature al reparto di oncologia in ricordo di Italo Seletto e di Marisa Perrone, mentre al reparto medicina di Bra sono stati donati due letti
elettrici in ricordo di Giuseppe Gallese.
La Fondazione quest’anno stamperà
anche il Bollettino Epidemiologico e
un’agenda per il personale. Il numero
dei soci è salito a 63, 11 fondatori, 50
partecipanti effettivi e 2 partecipanti
onorari: l’ultimo, ammesso in occasione dell’assemblea di questa settimana,
è Carlo «Uccio» Porro, farmacista sto-
Progetti di solidarietà
MagnumdiBarolodellavignadelcastellodiGrinzane
achifaràmegadonazionidaoltrecinquecentoeuro
1 Due milioni e 300 mila euro è la cifra
che la Fondazione deve ancora raccogliere nei prossimi mesi per raggiungere
l’obiettivo e rendere la struttura di Verduno all’avanguardia. Nel nuovo anno
verranno portati avanti altri due progetti: quello di dotare la piazzola di atterraggio dell’elisoccorso del 118 del comune di Cortemilia dell’illuminazione
per il volo notturno e «Il futuro in buone
mani», per l’umanizzazione del nuovo
reparto di ostetricia con il magnum «Vigna di Cavour», realizzato grazie alla collaborazione corale del Comune di Alba e
Grinzane Cavour, dell’Istituto agrario e
Scuola enologica di Alba e Valerio Berruti: la Fondazione ricambierà donazioni
di 500 euro con uno dei 300 magnum di
Barolo del 2010 provenienti dal vigneto
di nebbiolo patrimonio dell’Umanità
sotto il castello di Grinzane Cavour con
l’etichetta dell’artista albese.
[I. C.]
ALBA. CONTESTATO IL PROGETTO DELLA BANCA
Alla Moretta raccolte 350 firme
“Qui la Bre non deve chiudere”
Oltre 350 firme raccolte in pochi giorni tra gli abitanti del
quartiere Moretta, per dire no
alla chiusura della filiale della
Banca Regionale Europea in
corso Langhe, ad Alba. A promuovere la petizione è stato il
presidente del borgo Moretta,
Bruno Silvestro: tanti i residenti preoccupati per le conseguenze della razionalizzazione avviata dall’istituto, che
in provincia di Cuneo prevede
la chiusura di 4 filiali a Cuneo,
Alba e Mondovì e di 11 «minisportelli». «La raccolta firme
ha avuto un largo consenso,
perché gli abitanti del quartiere sono molto arrabbiati
per questa decisione - dice il
presidente Silvestro -. Molti
aderenti mi hanno confermato che, in caso di chiusura della filiale, sono intenzionate a
togliere il loro conto corrente
dalla Bre e a rivolgersi ad altre banche che, anziché allontanarsi, hanno invece scommesso su questo territorio,
aprendo filiali».
L’europarlamentare albese
Alberto Cirio ha sostenuto la
petizione e ieri ha scritto al direttore generale della Bre
Banca, Riccardo Barbarini,
per inviargli le firme e per
chiedere formalmente di rivedere «una scelta che danneggia gravemente gli abitanti e
le attività commerciali della
Moretta, il quartiere più popoloso di Alba con più di 8 mila residenti. Penso in partico-
DIANO D’ALBA
SILVIA MURATORE
La filiale della Bre Banca in corso Langhe
A Monastero Vasco e Gaiola
«Inostrisportellidevonorestareaperti»
1 Già raccolte 355 firme an-
che a Monastero Vasco contro
la chiusura dello sportello Bre
Banca. Il sindaco Giuseppe
Zarcone: «Non comprendiamo come la freddezza dei numeri possa indurre gli amministratori di un grande istituto di
credito, tra cui alcuni del Mon-
lare ai numerosi anziani, che a
breve saranno costretti a raggiungere la filiale di viale Vico,
distante quasi un chilometro. E’
inoltre assurdo che Alba, una
delle città fondatrici della Crc,
si trovi oggi ad essere così gra-
regalese, a disinteressarsi dei
disagi che questa chiusura
provocherà». E anche il Comune di Gaiola ha votato un ordine del giorno contro la chiusura della filiale Bre di via Barale.
Lo sportello serve anche Rittana, Moiola, Roccasparvera e
Valloriate.
[R. S.]
vemente penalizzata. Farò avere anche al sindaco di Alba,
Maurizio Marello, una copia
della raccolta firme e della lettera, perché la nostra città continua a perdere giorno per giorno servizi».
[R. F.]
rico di Bra. I soci finora hanno sostenuto
gli obiettivi della Fondazione con oltre 5
milioni di euro.
«Siamo delusi per il mancato arrivo
dell’assessore alla Sanità della Regione
Piemonte Antonio Saitta che aveva promesso fino ad un’ora prima di partecipare all’assemblea - dice il presidente Dario Rolfo -. L’assenza è stata motivata
per i lavori del Consiglio regionale che si
protraevano e per le discussioni che in
questi giorni vedono tutti i territori piemontesi in allarme per il riordino della
rete ospedaliera. L’assemblea ha voluto
rimarcare si farà promotrice insieme ai
sindaci di tutte le iniziative utili a salvaguardare gli interessi della nostra comunità, a partire dalla giusta dotazione di
posti letto a Verduno».
Sei lezioni di alta formazione
manageriale riservate a imprenditori del settore vitivinicolo: è il percorso del Wine
Business Executive Program
organizzato da Business International-Gruppo Fiera Milano, che lunedì e martedì ha
concluso il suo viaggio a Diano d’Alba, nella sede della
Ferdinando Giordano Spa. Il
Wine Business Executive
Program aveva l’obiettivo di
fornire agli amministratori
che già operano nel settore
vitivinicolo un sistema di conoscenze in grado di accrescere le competenze necessarie per la governance dell’azienda e allo stesso tempo
riallineare le scelte strategiche alle nuove sfide e opportunità del mercato italiano e
internazionale. Perché al settore vitivinicolo servono nuovi strumenti per affrontare la
crisi del mercato, ottimizzare
i processi interni ed esterni,
consolidare il proprio posizionamento, ottimizzare i canali
di vendita e distribuzione.
In considerazione delle capacità della Ferdinando Giordano di affermarsi in ambito
nazionale e internazionale,
anche grazie all’utilizzo strategico del metodo della vendita diretta ed e-commerce,
l’Ad Simon Pietro Felice è stato chiamato a far parte del
Comitato Scientifico e anche
in qualità di docente del master, con una lezione su «Wine
business marketing, e-com[R. F.]
merce, social media».
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014
La casa di riposo «Don Comino» di Lequio Tanaro
trasferimento della comunità
psichiatrica - dice Beppe Trossarello, coordinatore del Comitato -, firme che sono state
consegnate al Prefetto».
A preoccupare è il fatto che
il soggiorno anziani sia a pochi
metri dall’asilo e dalla scuola
elementare.
«La comunità psichiatrica
avrà ingresso separato rispetto alla struttura esistente e
non vi sarà alcuna commistione né interferenza con la casa
di riposo attualmente attiva precisa la nota della Sereni
Orizzonti -. Gli ospiti di cui
parliamo sono soggetti stabilizzati per cui è stato immaginato un percorso di reinserimento sociale e lavorativo: alcuni di loro sono già oggi occupati presso amministrazioni
pubbliche della zona. Non sono
quindi soggetti pericolosi».
La società proprietaria della «Don Comino» sottolinea
anche le opportunità lavorative: «In aggiunta ai dipendenti
attualmente occupati nella casa di riposo, all’interno della
comunità lavoreranno tra 25 e
30 operatori».
rio Ferrero di Etinet: «Internet
porta con sé possibilità di crescita notevoli, ma deve essere
complementare e non alternativa al negozio “fisico”, che peraltro si sta adattano con risultati
importanti». Marco Conterno
ha presentato il portale Shooppi.it e la Shooppi Card che
l’Ascom Savigliano ha lanciato
negli anni scorsi proprio per rispondere alle nuove esigenze
dei consumatori, mentre Germano Ambrogio ha raccontato
la sua esperienza di rivenditore
di dischi e musica. Infine Mario
Rosario Irlando ha relazionato
sull’importanza della comunicazione, a tutti i livelli, nel processo di vendita.
[P. B.]
da». Il consigliere d’opposizione
Luciano Gandolfo (Siamo Savigliano) ha suggerito di destinare l’area dietro il magazzino comunale di via Alba a questo scopo. «Non è possibile: quella zona è riservata al rimboschimento della città. Per ogni bambino
nato a Savigliano piantiamo un
albero, che viene poi ricollocato
nelle aree verdi della città».[A. G.]
IL CASO. I PAZIENTI ORA SI TROVANO NELLA COMUNITÀ PROTETTA DI BELVEDERE
Regione decide sul trasferimento
dei malati psichiatrici a Lequio
La richiesta all’ente
dalla Società
di Udine che gestisce
la struttura
ALBERTO PRIERI
LEQUIO TANARO
L’ufficio stampa della Sereni
Orizzonti di Udine ha confermato come la società abbia
«richiesto alla Regione il trasferimento a Lequio Tanaro
dei posti letto della Comunità protetta di tipo B «Villa
Margherita di Belvedere
Langhe». La stessa Sereni
Orizzonti è proprietaria della
casa di riposo «Don Comino»
di Lequio, della quale intende
utilizzare l’ultimo piano per
ospitare i malati psichiatrici.
«Avevamo già espresso il
parere negativo dell’Amministrazione comunale e le preoccupazioni della popolazione,
ma a decidere sono Regione e
Asl» ha detto nell’ultimo Consiglio comunale il sindaco Costanzo Negro.
Molti residenti, però, hanno
imputato al primo cittadino la
mancanza di comunicazione e
trasparenza sulla questione.
Tanto che un comitato spontaneo di cittadini ha lanciato una
petizione.
«Abbiamo già raccolto 650
firme di lequiesi contrari al
SAVIGLIANO. INCONTRO ASCOM
“I nostri commercianti
amano investire in rete”
Sala della Crusà Neira gremita per il convegno «Intraprendere: il territorio saviglianese
tra crisi e innovazione», organizzato dalla Confcommercio.
Dopo i saluti del presidente di
zona Agostino Gribaudo, il direttore Livio Raballo si è soffermato sulle nuove variabili
che i commercianti devono
considerare: «Velocità, colla-
borazione e tecnologia». Marco
Rinaldi ha illustrato i risultati
dell’indagine svolta in primavera con la collaborazione degli
studenti di ragioneria dell’Arimondi-Eula. «Il settore commerciale ritiene internet utile –
ha detto – ma la crisi, che ha colpito anche i periodi dei saldi, fa
venire meno la disponibilità per
nuovi investimenti». Per Vale-
Fossanese - Saviglianese .55
.
SAVIGLIANO. ATTESA DAL 2009
Venticinque richieste
per un “orto comunale”
Venticinque richieste per un
«orto comunale» attendono
risposta dal 2009. «Non ci sono spazi – spiega l’assessore
all’Ecologia di Savigliano,
Massimiliano Gosio -. Gli appezzamenti sono già stati assegnati tutti: se dovessero
rendersi disponibili altre
aree, le metteremo a disposizione di chi ha fatto doman-
FOSSANO. DOMANI
Premiazione
del concorso
“Inventa
il risparmio”
È in programma domani, alle 11 al Cinema Teatro I Portici di Fossano, la premiazione del concorso «Inventa il
risparmio», promosso dalla
Crf e dalla sua Fondazione e
dedicato agli studenti delle
terze medie del Fossanese.
A loro è stato chiesto di
scrivere un racconto o una
poesia per partecipare alla
sezione «biro», oppure di
fare un disegno o una vignetta destinati alla sezione «matita».
Obiettivo
del lavoro:
spiegare
che cosa è il
risparmio e
quanto è
importante.
La giuria è
composta
Beppe
da rappreGhisolfi
sentati della Crf, della
scuola e dalla dirigente scolastica Maria Paola Longo.
Saranno premiati i tre migliori disegni e i tre migliori
racconti: gli autori riceveranno un buono da spendere
in materiale scolastico.
Gli studenti hanno anche
seguito le lezioni dedicate al
risparmio del presidente
della Cassa risparmio Fossano Beppe Ghisolfi e riceveranno in omaggio il volume che spiega il «risparmio» in termini facilmente
comprensibili anche dai più
[LA. SE.]
piccoli.
12 45
LA STAMPA
GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014
Dopo appelli
e lettere anonime
l’Asl conferma
«Inutile allarme»
CINZIA BOVIO
ARONA
«L’ambulatorio pediatrico
del Cap di Arona non è al momento in pericolo. Il servizio
resta». La conferma dalla direzione sanitaria dell’Asl ieri,
con la dottoressa Arabella
Fontana, dopo le voci su una
possibile chiusura circolate
negli ultimi tempi, anche sotto forma di anonime «letterine a Babbo Natale». L’ambulatorio prevede la presenza
di un pediatra ogni sabato
dalle 14 alle 20 nell’edificio
dell’ex ospedale dove ha sede
da due anni il Centro di assistenza primaria (Cap).
Il servizio è molto utilizzato e apprezzato dall’utenza:
ogni sabato vengono accolti
circa 10-15 bambini. I dubbi
sul suo futuro sono sorti ora
che sta per partire, anche nel
Novarese, un progetto regionale chiamato «Papt» (Punti
di assistenza pediatrica territoriale). Grazie a un accordo tra Regione e medici specialisti, prevede - con partecipazione obbligatoria dei
pediatri di libera scelta –
l’apertura di un ambulatorio
per bambini all’ospedale di
Borgomanero a partire da
1 Appello
alla solidarietà
dall’Opera Molinari, sede del
centro di ascolto Caritas. Per
Natale si può regalare agli
amici un buono in denaro a
favore del progetto. Si possono donare alimenti non deperibili o prodotti per l’infanzia
e l’igiene: il servizio li distribuirà tutto l’anno alle famiglie in difficoltà. Si può anche
diventare volontari nella raccolta di alimenti nei market,
nell’aiuto allo studio di ragazzi e stranieri che imparano
l’italiano, o alla mensa solidale «Nondisolopane». La sede
è in via Ponti 10. Dettagli:
0322.242069.
[C. BOV.]
1 Il
stesse prestazioni saranno fornite nella vicina Borgomanero,
e che il nuovo progetto regionale prevede il reclutamento
obbligatorio dei medici. Fontana, al momento, smentisce e
puntualizza: «Siamo dispiaciuti per i volantini anonimi. E
informazioni tendenziose crea
inutile allarmismo». Intanto il
Consiglio comunale di Arona
ha approvato, all’unanimità, la
richiesta inviata alla Regione
di un hospice per malati acuti
e terminali all’ex ospedale. C’è
lo spazio necessario: 13 stanze
vuote. E c’è la domanda. Esiste un unico hospice nella provincia di Novara: a Galliate
con 10 posti letto.
Il Comune
può utilizzare
il deposito
della stazione
Invito ad aiutare
l’Opera Molinari
Gestione esterna
del servizio scuolabus
sabato e nello stesso giorno
per le settimane a venire. «Il
progetto regionale Papt – ha
riferito Fontana – non c’entra
nulla con quello attivo al Cap
che è invece un progetto della
nostra azienda sanitaria, rinnovato ogni anno con scadenza il 31 dicembre». L’Asl pensa
di riconfermarlo a giorni: venerdì è già fissato un incontro
con i pediatri incaricati su base volontaria che, una volta a
settimana, sono al Cap.
La preoccupazione è questa: che le esigenze di razionalizzare le spese in Regione possano in qualche modo mettere
a rischio il servizio pediatrico
ad Arona, considerato che le
COMIGNAGO
Arona
Arona
Nell’ex ospedale anche 13 stanze vuote: è richiesto un hospice
Novara e provincia .49
In breve
OGNI SABATO POMERIGGIO. NELL’EX OSPEDALE DI ARONA
Ambulatorio pediatrico
“Non rischia la chiusura”
.
servizio di scuolabus
del Comune avrà una gestione esterna. Lo ha deliberato
il Consiglio con i voti della
maggioranza. Un secondo
pulmino è inutilizzabile e
manca un altro autista comunale sempre a disposizione.
La ditta esterna dovrà subito
fornire un mezzo e un autista
a disposizione nel caso ce ne
fosse bisogno. Attualmente
gli utenti sono 90.
[C. BOV.]
Borgo Ticino
Nuovi loculi, la spesa
è di 195 mila euro
1 Per
i nuovi loculi nel cimitero il Comune spenderà
195 mila euro. I costi del progetto, dell’ufficio tecnico, sono coperti dal Comune. In bilancio anche la riasfaltatura
di via Circonvallazione, marciapiedi e cordoli per 200 mila euro.
[C. FA.]
Il parcheggio in largo Alpini
ARONA
In vendita
le tessere
dei parcheggi
in centro
In vendita gli abbonamenti
annuali ai parcheggi di Arona. Tre i minipark con 259
posti: 74 in piazza Barberi, 60
in largo Compagnia dei Quaranta e 125 in viale Croce rossa e largo Alpini. Gli abbonamenti blu (residenti in centro), validi in ogni punto, costano 250 euro. I rossi (residenti fuori dal centro) ammontano a 300 al primo rilascio, 270 euro al rinnovo. Gli
abbonamenti gialli (non residenti che lavorano in centro)
350 euro. Sconto di 50 euro
se si rinnova l’abbonamento
in piazza Barberi, a compensazione dei disagi di quest’anno. Abbonamenti verdi
(hotel e alberghi): 240 euro i
primi 10 rilasci, 500 i successivi 20, e 700 gli ultimi 20. Infine, tessera gold a 500 euro a
residenti per il cortile della
scuola Nicotera, con cancello
telecomandato. Dettagli:
0322.231238.
[C. BOV.]
A Comignago non soltanto la
stazione ma anche il deposito
adiacente potrà essere utilizzato dal Comune. Si estende
il comodato d’uso siglato in
aprile con Rfi: il magazzino
potrà essere usato per ricoverare mezzi comunali.
Il sindaco Piero David: «E’
uno stabile fatiscente di circa
60 metri quadri, priva di tetto. In ogni caso andrebbe
messa in sicurezza. Non faremo lavori importanti e non
metteremo mano neppure
agli impianti: sarà recintata,
sorvegliata e tenuta in ordine». Nell’area proliferano rovi ed erbacce. Dopo la dismissione della Arona-Santhià
nel 2012 i treni non corrono
più su quei binari. L’amministrazione comunale, negli anni scorsi, aveva pensato di acquisirla per realizzare, nella
stazione, il municipio. Un
progetto oneroso e dai tempi
troppo lunghi: meglio la ristrutturazione di Villa Rossi
dove da settembre 2013 ci sono uffici comunali. «Le trattative con Rfi poi sono continuate - dice il sindaco -. Abbiamo prima ottenuto il comodato d’uso di due stanze
nella stazione, senza oneri, e
ora anche del deposito e del
piazzale. Creeremo un parcheggio e il controviale che
consentirà un doppio accesso al plesso scolastico, vicino
alla stazione. In questo modo
si eviterà il congestionamento di auto negli orari di uscita
dalle scuole».
[C. FA.]
Aress, chiuse tutte le vertenze di lavoro
Pubblicato Mercoledì 03 Dicembre 2014, ore 17,47
Dopo il direttore generale Zanon anche i suoi collaboratori perdono le
cause in tribunale contro la Regione dopo la soppressione dell'Agenzia
per i servizi sanitari. Dovranno farsi carico anche delle spese processuali
E tre. Dopo il direttore Claudio Zanon è toccato ai due suoi strettissimi collaboratori in Aress incassare
il diniego del giudice del lavoro alla loro richiesta di essere pagati dalla Regione fino al 2017, data di
scadenza del contratto, anche se l’Agenzia regionale per i servizi sanitari è stata abolita a luglio dello scorso
anno. Mauro Rapellino, responsabile del risk management e Mario Lombardo vice di Zanon, come il
loro direttore avevano presentato ricorso per ottenere il dovuto (a loro dire) e il risarcimento dei danni
subiti a causa dell’interruzione del rapporto di lavoro dovuta alla soppressione dell’agenzia affidata per la
liquidazione a Giovanni Lepri.
Se per Lombardo e Zanon si è prospettato un rientro alla Molinette, poi saltato per una vicenda di
incompatibilità per l’ex sherpa di Roberto Cota, per Rapellino già raggiunta l’età pensionabile non era
possibile alcun reintegro. Ma a suo dire, la Regione avrebbe dovuto pagargli il periodo contrattuale,
interrotto anticipatamente: 450mila euro. Più “modesta” la richiesta di Lombardo, che operava in Ares in
regime di aspettativa: 100mila euro. Di diverso avviso il giudice del lavoro che, dopo aver respinto la
richiesta di Zanon, adesso si è pronunciato in maniera analoga per i due ex manager. Nessun indennizzo ma,
anzi, il pagamento delle spese processuali: 26mila euro a testa da versare alla Regione. 12 45 67 18
44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014
gg Dossier /La Torino che non ha nulla
FEDERICO CALLEGARO
Con il freddo alle porte ricomincia in città l’emergenza
per i senza tetto. A offrire una
cartina di tornasole sui problemi che incontra chi non ha
una casa, anche quest’anno, ci
pensa la sala d’attesa del
pronto soccorso dell’ospedale
Martini. «A dire il vero – raccontano in ospedale – il problema è ricominciato da metà
ottobre. Adesso siamo tornati
ai livelli dell’anno scorso con
15 persone che dormono sulle
sedie della sala d’attesa».
Il controllo
Spesso però, come già era accaduto lo scorso inverno, la
convivenza tra senza tetto e
pazienti in attesa di un controllo era diventata così problematica da spingere un gruppo di
residenti a organizzare delle
ronde per presidiare di notte
l’ospedale. Tornato il freddo,
quindi, tornano anche le ronde
e questa volta sono coordinate
sotto la sigla del Movimento
tricolore Pozzo Strada, organizzazione fondata dal consigliere di Circoscrizione Stefano Bolognesi che aveva dato il
via a queste «passeggiate di
controllo» già nel 2013. «AbSITUAZIONE AL LIMITE
Fino a 15 persone
dormono sulle sedie
del pronto soccorso
biamo deciso di tornare a presidiare la zona dopo che in molti, tra pazienti e operatori sanitari, ci hanno segnalato una situazione grave in cui i cittadini
si trovano ad avere paura ad
aspettare un consulto medico spiega Bolognesi -. La nostra linea di condotta rimane quella
dello scorso anno. In caso di
senza tetto che molestano i pazienti avvertiamo subito le forze dell’ordine e non interveniamo personalmente».
REPORTERS
Ultimo rifugio
Spesso l’atrio del pronto soccorso è l’ultima tappa del girovagare quotidiano
del clochard che rifiuta le strutture apposite per senzatetto
L’ospedale è un dormitorio
Ronde contro i clochard
Servizio Boa
Oltre alla ronda del Movi-
Cresce l’esercito
dei clochard
Sono più di 2 mila
Il Comune fa appello ai privati: aiutateci
Tra 10 giorni apre il ricovero della Pellerina
ANDREA ROSSI
Censirli è quasi impossibile.
Sfuggono alle statistiche, spesso anche chi cerca di offrire loro
qualche sistemazione. Invisibili,
per definizione. Ma dire che
stanno aumentando è qualcosa
più di una sensazione. A Torino
si stima che i senzatetto siano 2
mila, risultato del (finora) unico
censimento tentato dall’Istat insieme con il Fio.Psd (Federazione italiana Organismi per le persone senza dimora. Probabile
che siano di più se solo l’anno
scorso il sistema dei servizi di
prima accoglienza del Comune
ha ricevuto richieste di ospitalità da 1.516 persone (il 79% uomini, il 21% donne).
Palazzo Civico ha varato
qualche giorno fa il piano invernale destinando circa 700 mila euro.
Cifra a cui Palazzo Civico spera
poi di aggiungerne altri grazie a
singoli interventi dei privati: cittadini, esercizi commerciali e imprese, da cui conta di raccogliere
risorse aggiuntive per specifici in-
La città cerca sponsor
disposti a finanziare
dormitori, ambulatori
e progetti di accoglienza
terventi. Il Comune farà da collettore per quelle che si configurano
a tutti gli effetti come sponsorizzazioni private contro l’emergenza freddo. A quel punto darà avvio al piano di interventi.
Entro una decina di giorni, al
parco della Pellerina, verrà allestito il ricovero notturno ulteriormente rafforzato quest’anno:
120 posti letto, con la possibilità
di incrementarli fino a 170 in 21
container riscaldati e dotati di
brandine. Un altro sito verrà previsto in casi di emergenza. In totale saranno garantiti 220 posti.
E altri 217 saranno ricavati nei ricoveri notturni.
Tutte le case di ospitalità notturna, poi, amplieranno l’orario
di apertura, anticipando alle 19
l’ingresso, e ritardando alle 9
l’uscita. Altro capitolo è l’assistenza in strada a quelle persone
che non si presentano ai ricoveri:
ogni giorno dalle 18,30 alle 2, le
strade verranno pattugliate da
due ambulanze.
Una settimana fa l’appello del Comune ai privati
per finanziare ripari caldi e
sicuri per i clochard
1
Ogni notte gruppi di residenti pattugliano la zona intorno al Martini
“Interveniamo per impedire le risse fra i senzatetto e i pazienti in attesa”
mento Tricolore, racconta
l’operatore sanitario, all’ospedale passa anche il
«Servizio Boa», un bus notturno con a bordo operatori
che si occupano proprio dei
senza tetto che non si rivolgono ai centri di accoglienza.
Stefano Bolognesi, però, ci
tiene a precisare che le ronde di cittadini che si spostano in gruppi di sette intorno
al perimetro del Martini,
cercano anche di dialogare
con chi non ha una casa e distribuiscono generi di prima
necessità: «Portiamo bevande calde e parliamo con chi
dorme lì. Il nostro intento è
quello di offrire supporto a
chi lo chiede».
L’idea
Spiega il consigliere «Rappresentiamo un deterrente per
chi non si comporta correttamente». Per un infermiere del
Martini, il problema della sala
d’attesa esiste ma riguarda
chi arriva come paziente:
«Per noi, chiusi dietro la porta
del pronto soccorso, il disagio
è minimo ma la cosa cambia
se si sta in sala d’aspetto. Se
avvengono litigi, anziani e
persone più fragili, si spaventano».
Sulla «Stampa»
REPORTERS
Sempre di più
In città aumenta il numero dei senza tetto che si rifugiano nei
Pronto soccorso quando piove o si abbassa la temperatura
Storie simili
Nelle varie notti di perlustrazione, il gruppo, ha conosciuto
molte persone che hanno scelto
come dimora l’ospedale. I motivi e le storie personali sono
spesso simili: «Molti sono italiaVITE PERSE
Molti gli italiani
alcuni lavorano
ma sono senza casa
ni e tra loro c’è chi ha perso il
lavoro e la casa – spiegano dal
Movimento tricolore –. Ci sono
anche persone che di giorno
vanno al lavoro e la notte dormono lì, perché, dopo essersi lasciati con la moglie, sono rima-
sti senza un tetto». I problemi
nascono con chi beve e finisce
per litigare con gli altri: «E a
quello c’è da aggiungere il fatto
che spesso il bagno della sala di
attesa viene usato per lavare gli
abiti». Adesso Bolognesi vuole
che intervenga il Comune:
«L’ospedale non può diventare
un dormitorio e quindi il sindaco deve intervenire per fare in
modo che le strutture idonee
possano ospitare più senza tetto possibili e chi non ha una casa sia invogliato a rivolgersi a
questi centri. Questo perché –
racconta – sono molti a dirci
che dormono più serenamente
in un ospedale, dove tensioni e
conflitti tra ospiti sono minori
che nei centri organizzati».
2
Il sindaco di Torino scrive:
volentieri al
Signor Bosco. Sì, ho affermato
pubblicamente che in questi
anni è stata accreditata un’opinione non vera: e cioè che le
Province “non servissero a
nulla” e che l’unica cosa da fare fosse la loro eliminazione. E
conseguentemente sono stati
operati dai governi tagli che
hanno drasticamente ridotto
le risorse a disposizione delle
Province. Io non ho mai condiviso quell’approccio superficiale perché mantenere scuole, strade, territori, alvei fluviali, così come offrire ai cittadini servizi che spesso i piccoli
Comuni da soli non hanno, non
sono cose inutili. E farlo richiede le risorse necessarie.
«Altra cosa è snellire la
struttura delle Province, come
in effetti si è fatto con la legge
Delrio, trasformando le Province in organi di secondo grado e istituendo le Città Metropolitane, ridefinendo le funzio-
1 «Rispondo
12344567 936 A3B26
2
1233456 843965ABC DE63F 45B5A6 B 8645B DE632 5 296 9B8 5
2456 5B D5 4254 565 263!!44B54" 4 634 A4 5 A822
2
ni e sopprimendo duplicazioni
amministrative.
«In merito al Patto di Stabilità vorrei chiarire al signor Bosco che il denaro che il Patto impone ai Comuni di non spendere
non è “altro” denaro che gli enti
locali chiedono allo Stato. Si
tratta di risorse dei Comuni che
lo Stato impedisce di spendere
per ragioni di contabilità generale, ma inibendo così investimenti spesso essenziali. I Comuni non stanno quindi chiedendo altri fondi che incrementerebbero il debito pubblico.
«Quanto infine alla razionalizzazione della spesa, segnalo
che la Città di Torino in questi
anni ha ridotto la spesa del personale, ha ricontrattato appalti
e servizi, ha fatto dismissioni
immobiliari e di società, ha ridotto il suo indebitamento. E
tutto questo senza però ridurre
i servizi ai cittadini».
PIERO FASSINO
Un lettore scrive:
1 «Un pomeriggio della scor-
sa settimana, assistendo ad una
puntata dello Zecchino d’oro,
sono rimasto stupito ed attonito
di fronte alle risposte di alcuni
bambini, molto attenti e spigliati davanti alla telecamera, sicu-
ramente un’altra generazione
rispetto alla mia, ma da dove deriva la mia perplessità ed oserei
dire preoccupazione? Il conduttore poneva delle domande in
merito al significato di alcune
parole, le risposte in genere erano pronte e tempestive, quella
che ha lasciato in me il segno è
stata questa: ditemi il significato della parola “campo”, cosa ti
fa venire in mente la parola
“campo”. Il primo bambino ha
risposto: “c’è campo dove il cellulare riceve bene”; il secondo
bambino: campo da tennis, il
terzo bambino: campo da calcio.
Probabilmente il campo vero
vero è un’altra cosa, ma non lo
sappiamo più, la frutta e la verdura viene prodotta dal supermercato! Senza parole».
MAURO CORA, MONCALIERI
Un lettore scrive:
mese di luglio di quest’anno mio padre, ottantasettenne, viene colpito da un’ischemia cerebrale che lo rende non
più autosufficiente. Vivendo lui
da solo ed essendo io figlio unico, mi trovo quindi costretto a
ricoverarlo in una casa di riposo.
Il costo è proibitivo (3000 euro
al mese) ma confido in un repentino aiuto, per quanto riguarda
1 «Nel
la quota sanitaria, da parte dell’Asl. Dopo le opportune visite
mediche mio padre viene dichiarato non autosufficiente
con un grado di intensità medioalta. La lettera dell’Asl mi assicura che ho diritto a un aiuto
economico e che sarò richiamato non appena sarà possibile
l’erogazione del contributo. Dopo qualche tempo provo a telefonare all’Asl di Via Botticelli
chiedendo ragguagli su quando
sarebbe arrivato questo aiuto
economico. La risposta è la seguente: “Provi a richiamare verso febbraio-marzo e l’aggiorneremo sui tempi previsti”. E intanto io avrò tirato fuori, di tasca mia, circa altri quindicimila
euro. Ditemi voi se non è anche
questa malasanità...»
STEFANO ROCCATI
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
12 45
LA STAMPA
GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014
.
VCO .51
In breve
TAGLI AGLI OSPEDALI. CHIESTE LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE REGIONALE SAITTA
Sanità, Domo detta le condizioni
Premosello Chiovenda
Le ricerche dell’uomo
scomparso lunedì
Il Consiglio impone ai sindaci ossolani di “non partecipare alle riunioni dell’Asl”
RENATO BALDUCCI
DOMODOSSOLA
E’ più di un ultimatum il duro
ordine del giorno approvato
dal Consiglio comunale di
Domodossola contro la politica sanitaria del Piemonte,
retta dallo stesso centrosinistra che governa il capoluogo
ossolano. Il documento, già
concordato con gli altri sindaci ossolani, ha subito modifiche sotto il pressing dell’opposizione. Uno scritto che
parla pesantemente di «mendacia delle originarie dichiarazioni dell’assessore regionale Saitta», del quale si
chiedono le dimissioni, e che
impone ai sindaci ossolani
«di non partecipare più a
qualsiasi assemblea dell’Asl». Poi un’aggiunta: «Mettiamo in campo ogni azione
possibile finalizzata alla conferma immediata e non più
discutibile del Dea del San
Biagio, con la tempestiva variazione della delibera regionale». Il documento è stato
votato all’unanimità, assenti
Daniele Folino (opposizione)
e Massimo Di Bari (maggioranza). Il primo per impegni
familiari, il secondo per una
posizione critica che non
spiega: «Non parlo».
C’è voluta mezz’ora di mediazione tra i capigruppo per
evitare che la votazione spaccasse il Consiglio. A premere
sul Pd è stato Luccio Pizzi,
capogruppo del Pdl: «Il documento proposto è troppo
molle. Chiediamo anche le dimissioni dell’assessore verbanese Aldo Reschigna che
influenza le scelte politiche
della Regione: se la rappresentanza dei sindaci dell’Asl
avesse votato 4 a 0 per Verbania, il Dea di Domo sarebbe già chiuso». Poi, la provocazione: «Basta chiacchiere,
è ora di alzare la tensione: rimandiamo la bandiera della
Regione a Torino».
L’invito a inasprire la lotta è di Riccardo Galvani (Lega Nord): «Non venite a darci lo zuccherino di Enrico
Borghi sulla legge della specificità montana: l’iter è lungo mentre qui si chiude
l’ospedale. Avete fatto tutto
voi del Pd. L’assessore Saitta
è siciliano: che sarebbe successo se non avesse mantenuto la parola nella sua terra
come ha fatto qui?».
Compatti a sostegno del San Biagio
Votato all’unanimità in Consiglio comunale il documento contro la politica sanitaria regionale
Nell’immagine il pubblico che ha assistito al lavori di martedì sera [FOTO STUDIO RDS]
Intervista
S
indaco, non è un ordine
del giorno troppo pesante? Parlate di mendacia e
chiedete le dimissioni di
Saitta...
Il dialogo con Verbania? “Inutile”
Mariano
Cattrini
Il sindaco
di Domodossola ha
confermato
una posizione
rigida sui Dea
«Inutile
aspettare
un anno
e discutere
Dobbiamo
salvare
il San Biagio»
«Il voto della Rappresentanza era stato chiaro: quattro
sindaci avevano optato per il
Dea a Domodossola dopo che
la Regione aveva chiesto il
nostro pronunciamento. L’ho
ribadito sia a Reschigna che
a Saitta, ma hanno capovolto
la decisione come in un gioco
di prestigio. Dove sta la credibilità? Se la Regione è responsabile, decida».
Difende a oltranza il Dea di
Domodossola?
«Non possiamo condividere
CREVOLA. IN FRAZIONE CADDO
Maggioranza contestata
per i fabbricati abusivi
«Perché il Comune non ha
mai fatto rispettare l’ordinanza di demolizione dei fabbricati abusivi di Caddo di
proprietà del padre dell’attuale vicesindaco?». E’ la domanda fatta in Consiglio comunale a Crevoladossola,
con una interpellanza, dal
gruppo «Insieme per Crevola
oltre il 2000». Chiede alla
giunta Rondinelli perché non
è stata applicata l’ordinanza
di demolizione dei fabbricati
classificati come abusivi realizzati sull’argine del torrente. Un provvedimento preso
nei confronti di Natale Maesano, padre dell’attuale vicesindaco Stefano. Ordinanza
“Ma quali barricate
Noi difendiamo
i servizi ossolani”
mai applicata anche perché
nel frattempo Natale Maesano
aveva fatto ricorso prima al
Tar e poi al Consiglio di Stato.
Ricorsi respinti. L’opposizione
sostiene che la vicenda andava
risolta dopo la sentenza del
Consiglio di Stato del 2009, visto che Stefano Maesano è in
amministrazione dal 2010 e
ora ricopre anche la carica di
vicesindaco.
Proprio alcune settimane fa
la famiglia Maesano ha dato
ordine di abbattere i fabbricati
e i terreni torneranno comunali. «Si vuole solo mettere in
cattiva luce la maggioranza.
Siamo entrati in Comune nel
2010 e non sappiamo perché
prima non si sia provveduto a
far demolire i fabbricati» si è
giustificato l’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Ferroni,
sostenendo che «toccava al responsabile del servizio intervenire e che in questi anni sono
passati quattro segretari e altrettanti responsabili».
A sua volta Stefano Maesano dice che «per problemi suoi,
mio padre fino ad oggi non era
riuscito a demolire, ma ora
l’area sarà lasciata libera con il
ripristino dei luoghi. Devo ricordare che per tutto questo
periodo pagherà l’affitto del
terreno al Comune». Poi, come
amministratore, aggiunge:
«Pensano ci siano conflitti
d’interesse? Mio padre non ha
avuto agevolazioni. Se per tutto ciò fossi stato ineleggibile lo
avrei saputo già nel 2010. La
pratica ha seguito il suo iter fin
da quando erano in carica altri
amministratori e solo ora che
si è conclusa viene portata alla
pubblica attenzione». [RE. BA.]
Cerca di evitare lo scontro il
consigliere Pd Damiano Delbarba: «Non è il momento di
bruciare le bandiere, né di portare le fasce tricolori al prefetto: le metterebbe in un cassetto. I dati tecnici sono dalla parte del San Biagio che ha la miglior produttività aziendale».
La delusione nel Pd c’è. Il
capogruppo Davide Bolognini:
«Siamo stati presi in giro ma
non siamo burattini che obbediscono e basta». A chi chiede
la testa di Reschigna risponde
così: «Non ricordo in passato
che abbiate mai chiesto le dimissioni dell’assessore regionale Monferrino quando parlava di tagli». Intanto da Verbania si alza l’appello di Matteo
Marcovicchio (Ncd:): «La posizione di Domodossola è legittima ma poco produttiva. Hanno ragione i domesi a rivendicare servizi sanitari di base come l’emergenza e l’urgenza.
Ma non solo le valli dell’Ossola
sono disagiate, anche quelle
del Cusio e del Verbano. C’è
una sola strada: rivendichiamo la specificità montana con
una legge ma chiediamo il
mantenimento dei servizi esistenti: andiamo tutti insieme a
Torino a dire no».
l’idea che il Dea dell’ospedale
San Biagio sparisca. Verbania
non perde nulla se chiude il suo.
I dati tecnici sono chiari e dove
c’è emodinamica deve stare il
dipartimento di emergenza».
L’Ossola è accusata di stare
sempre sulle barricate.
«Domodossola è stata più volte sacrificata, nei fatti siamo
sempre perdenti con Verbania. E Domo non è cosi fuori
dal mondo: una decina di giorni fa una donna è arrivata qui a
partorire da Cannobio. Inoltre
abbiamo una miglior percorribilità di strade e ferrovie».
Perché non accoglie l’invito
della collega di Verbania a difendere i due Dea?
«E’ un’operazione di facciata
quella condotta da Marchionini: la Regione ha ribadito che
uno dei due Dea chiuderà di sicuro».
Non sarebbe meglio discutere, visto che c’è tempo sino a
fine 2015?
«Sarebbe inutile aspettare, fra
un anno ci direbbero che tutto
va a Verbania».
[RE. BA.]
DOMODOSSOLA. AVVIATO IL PROCEDIMENTO
Sulle telecamere in tilt
indaga la Corte dei conti
La Corte dei conti valuterà se
l’acquisto delle telecamere
può aver causato un danno
alle casse del Comune visto
che l’impianto di videosorveglianza ha funzionato a singhiozzo in questi anni. La
Corte dei conti regionale ha
risposto a Mario Militello,
domese, ex segretario dell’associazione consumatori e
in passato anche consigliere
comunale. In una nota fa sapere che la denuncia fatta sul
malfunzionamento dell’impianto sarà esaminata.
Da tempo Militello chiede
risposte, soprattutto dopo il
Consiglio comunale nel quale
su sollecitazione del consi-
gliere Angelo Tandurella è stato riproposto il problema delle
telecamere mal funzionanti.
Militello chiede se i soldi pubblici siano stati spesi bene.
«Vedo dalla cronaca del Consiglio - spiega Militello - che
l’amministrazione continua a
non dare informazioni precise
disattendendo il dovere di piena trasparenza. Non si sa l’entità del danno, l’azione intrapresa per sanarlo e di chi siano
la responsabilità. Una mia richiesta di informazioni fatta al
sindaco è rimasta ancora inevasa. Mentre la Corte dei conti
regionale mi ha risposto, avvisandomi di aver avviato un
procedimento».
[RE. BA.]
1 E’
stato cercato anche
con i cani molecolari, ma fino
a ieri sera nessuna traccia di
Damiano Gianfrate. L’uomo,
45 anni, di Premosello, si è allontanato da casa lunedì alle
20,30 a piedi. Da quel momento non si sono più avute
notizie. Le ricerche sono coordinate dal soccorso alpino
e dai carabinieri. Gianfrate è
alto 1,75 metri, ha i capelli castano chiari, occhi marroni,
corporatura media e un piercing all’orecchio sinistro.
Crevola
Nuovo tratto ciclabile
verso l’Oasi di Preglia
Un nuovo tratto di pista
ciclabile sarà realizzato dal
Comune di Crevoladossola
grazie i 34 mila euro ottenuti
attraverso un bando Gal. Il
progetto prevede l’accesso
ad alcune aree di pregio naturalistico nella zona a protezione speciale del Toce. Previsto l’adeguamento di una
strada di campagna che dall’attuale termine della pista
ciclabile raggiunge l’argine
oltre l’Oasi di Preglia. [RE. BA.]
1
Verbania
Firmata la convenzione
con l’Ente musicale
1 Convenzione
tra il Comune e l’Ente musicale di
Verbania. L’accordo prevede
un contributo annuale di 5
mila euro e l’impegno dell’Ente a diffondere la cultura
musicale in città attraverso
concerti e di progetti educativi con scuole.
[F. RU.]
Verbania
A Sant’Anna la mostra
sui lager cinesi
1 Sarà inaugurata domani
la mostra di pittura sui campi di concentramento cinesi.
L’appuntamento è al centro
incontro di Sant’Anna alle
17,30. In programma anche
musica con Davide Besana e
Roberto Bassa.
[F. RU.]
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Fax 015.252.29.40