N. 3 Marzo 2014.indd - Confcooperative Modena

Anno 27 - N. 3 - 26 marzo 2014
Quindicinale della Confcooperative Modena
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Società editrice: CE.S.I.C scarl
Via Emilia Ovest, 101 - Modena
Direttore responsabile: Gaetano De Vinco
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art. 1, comma 1, DCB Modena
Stampa TEM Modena
Testi a cura di Silvio Cortesi
Impaginazione di Giovanna Vallini
Costo 1,00 Euro
Rinnovati gli organi di rappresentanza a livello provinciale
Confcooperative Modena accorpa i settori
Le cooperative suddivise in quattro aree: agroalimentare, lavoro e abitare, servizi a
imprese e persone, sociale
Piccola riforma “costituzionale” di Confcooperative
Modena, che accorpa i propri settori, cioè gli organi
di rappresentanza delle diverse attività delle cooperative aderenti. «Confcooperative Modena, convinta
fautrice della più ampia partecipazione, da sempre
ha promosso
la costituzione
di consigli di
settore eletti,
sottolineo eletti
e non nominati,
e rispecchianti
l’organizzazione nazionale
delle diverse
federazioni,
all’interno dei
quali sviluppare
dibattiti e determinare decisioni di politica cooperativa – ricorda il
presidente Gaetano De Vinco - Sul principio della partecipazione democratica dei soci e sull’intrinseco valore che in essa risiede non intendiamo retrocedere di
un passo». Il consiglio generale, che è il “parlamentino
interno” di Confcooperative Modena, in preparazione
delle assemblee del 10 marzo ha discusso e approvato una proposta di ridefinizione dell’organizzazione
associativa interna.
«Si è partiti
da un dato
di fatto: le
recenti aggregazioni
e i cambiamenti della base sociale hanno ridotto
il numero
delle cooperative, in qualche caso a pochissime unità per settore, rendendo solo nominalistica la partecipazione
– spiega De Vinco - Non solo, in qualche caso risulta
evidente che le politiche settoriali vengono spesso
trattate sul piano regionale, coinvolgendo più territori
provinciali. Infine giunge dal basso una richiesta di
maggior integrazione intersettoriale. Dovendo rinnovare presidenti e consiglieri dei settori, ne abbiamo
approfittato per riorganizzarli». Dal 10 marzo Confcooperative Modena è organizzata in quattro settori:
agroalimentare, lavoro e abitare (cooperative edili
e di abitazione), servizi alle imprese e alle persone
(cooperative di servizi, progettazione, logistica, cultura, turismo, sanità e sportive), sociale (cooperative
sociali). Queste
aggregazioni
per area favoriranno la collaborazione tra le
cooperative, ma
non escludono
un’ulteriore intersettorialità
legata a progetti specifici che
le cooperative
intenderanno
promuovere.
«Semplifichiamo con un esempio – continua De Vinco
- Un progetto di riuso di un’area cittadina coinvolge
chi progetta e costruisce, ma anche chi si occupa di
servizi, da quelli socio-sanitari-assistenziali-scolastici
a quelli culturali, sportivi e così via. Qualcuno potrebbe obiettare che, accorpando tra loro i vecchi settori,
si potrebbe perdere la specificità che è stata il lievito
di tante buone iniziative. A questa obiezione il progetto risponde attraverso lo sforzo di rappresentare
tutte le componenti economiche presenti. Inoltre si
propone di individuare per ogni voce cooperativa un
consigliere referente che possa svolgere la funzione
di coordinamento sulle tematiche specifiche. Questi
referenti, coordinati dal presidente di area, daranno
gambe alle nostre idee e – conclude De Vinco - promuoveranno la cooperazione nel
tessuto economico».
2 UNIONE
NOTIZIE
Eletti I presidenti e consiglieri di settore
Fiducia a Girotti, Finelli, Chierici e Oliva
Nelle assemblee del 10
marzo sono stati eletti I
presidenti e consiglieri dei
quattro settori nei quali è
suddivisa ora Confcooperative Modena. Resteranno in carica quattro anni.
Nel settore agroalimentare il nuovo presidente è:
Girotti Vanni (S. Rocco),
mentre i consiglieri sono
Aldrovandi Adriano (Fruit
Modena Group), Amorotti
Giuseppe (caseificio S.
Silvestro), Bellodi Stefano
(Car), Bertacchini Francesco (caseificio La Guardia), Bertolini Aldemiro
(caseificio Val del Dolo),
Budri Francesco (Ital-frutta), Casari Mirco (La Tradizione), Cavazzuti Emilio
(caseificio Oratorio S.
Giorgio), Coronati Lauro
(Cantina di S. Croce), Corti Paride (caseificio Casola), Fabbri Eros (Foche-
VANNI GIROTTI
rini), Fontana Giuseppe
(caseificio Nuova Spilambertese), Ganzerli Giorgio (Agriverde), Guidorzi
Claudio (Cama), Lenzarini
Piergiorgio (Cesac), Levi
Alberto Mario (Essicazione Frutta), Martinelli
Paolo (Cantina Settecani),
Mesini Noè (caseificio
S. Lucio), Minelli Davide
(S. Adriano), Nascimbeni Andrea (4 Madonne
Caseificio dell’Emilia),
Piccinini Carlo (Cantina
di Carpi e Sorbara), Piccinini Marco (Fruit Modena
Group), Piggioli Carlo
(caseificio S. Pietro Benedello), Romagnoli Angelo (Consorzio Terre di
Montagna), Rossi Fausto
Emilio (Cantina di Carpi
e Sorbara), Savioli Ruggero (caseificio S. Paolo),
Toni Giordano (caseificio
S. Pietro Montegibbio) e
TIZIANO CHIERICI
Vaccari Alberto (Cantina
Formigine Pedemontana).
Nel settore lavoro e abitazione è stato eletto presidente Finelli Gianfranco
(Muratori S. Felice). Sono
consiglieri Agostinelli
Andrea (Fontanaluccia),
Finelli Antonio (Unicapi),
Galante Marco (Unioncasa), Luppi Leonardo
(Batea), Meschiari Paolo
(Unioncasa) e Torri Luciano (Unioncasa).
Nel settore servizi alle
imprese e alle persone
il nuovo presidente è
Chierici Tiziano (Progetto Lavoro), mentre i
consiglieri sono Ariotti
Silvia (San.A.), Baisi Angela (Italprogetti), Borelli
Tania (CoopArt), Corrado
Francesca (Well B_Lab),
Gigliotti Andrea (Modena
Sport Club), Giovenzana
Rodolfo (Scuola di Palla-
ELENA OLIVA
volo Anderlini), Morellini
Alberto (Meditem), Santeramo Maria Rita (D&bact
Group), Solmi Riccardo
(PromAppennino), Solmi
Sandro (Mdf).
Nel settore sociale è stata
eletta presidente Oliva
Elena (Caleidos).
Sono consiglieri Bolognesi Antonella (Uscita di
sicurezza), Canali Christian (Don Bosco & Co),
Cantoni Alessandro (Solidarietà e Tipicità), Capasso Antonio (Il Girasole),
Capristo Antonio (Nazareno), Castiglioni Elmina
(Libellula), Costa Fabrizio
(Piccolà Città), Danisi Ivana Rosaria (Mediando),
Maccari Andrea (Il Mantello), Marino Nicola (Domus
Assistenza), Nora Arturo
(Cooperattiva), Storchi
Luca (Rinatura) e Vellani
Carlo (Ceis Formazione).
GIANFRANCO FINELLI
È la vicedirettrice di Confcooperative Modena
Cinzia Nasi si laurea in Comunicazione e Marketing
Il 6 marzo la vicedirettrice di Confcooperative Modena Cinzia Nasi ha conseguito
la laurea in Comunicazione e Marketing presso il dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Cinzia Nasi ha frequentato i corsi con i servizi di supporto fad (frequenza a distanza); in pratica
ha seguito le lezioni serali tenute dai docenti via Internet. La vicedirettrice di
Confcooperative Modena ha superato 26 esami, tutti sostenuti a Reggio, dove
si trova il dipartimento di Comunicazione ed Economia. La tesi di laurea è stata
dedicata ai sistemi Bbs (Behavior based safety), una metodologia per ridurre
gli infortuni sul lavoro. A Cinzia Nasi vanno le congratulazioni dei colleghi di
Confcooperative Modena e Uniservizi.
UNIONE
NOTIZIE
3
Costituito il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e ACI
È nata Agrinsieme Modena
Il mondo della rappresentanza agricola unifica le strategie e si propone come
interlocutore nei confronti delle istituzioni
Si è costituito Agrinsieme Modena, il coordinamento che rappresenta le
aziende e le cooperative
di Cia, Confagricoltura,
Copagri e Alleanza delle Cooperative Italiane
(che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e
Legacoop Agroalimentare). I consigli direttivi
delle sei organizzazioni
hanno sottoscritto l’accordo interassociativo
che ha dato formalmente
vita ad Agrinsieme Modena. Contestualmente
è stato nominato coordinatore il presidente della
Cia di Modena, Cristiano
Fini, che resterà in carica
per la durata di un anno,
come previsto dal documento congiunto. «Una
parte assai significativa
del mondo della rappresentanza agricola unifica
le strategie e si propone
come interlocutore unico
nei confronti della politica
e delle istituzioni - hanno
spiegato il 7 marzo i presidenti provinciali delle
sei sigle, Cristiano Fini
(Cia), Eugenia Bergamaschi (Confagricoltura),
Giordano Toni (Copagri),
Lauro Lugli (Legacoop) e
Gaetano De Vinco (Con-
fcooperative) - Il modello
organizzativo prevede
momenti di raccordo su
tutte le tematiche dell’agricoltura.
Agrinsieme rappresenta
una discontinuità rispetto
alle logiche della frammentazione che spesso
hanno caratterizzato il
mondo agricolo ed è portatore di un nuovo modello di rappresentanza.
Il coordinamento integra,
infatti, storie e patrimoni
di valori che non vengono annullati, ma esaltati
in una strategia unitaria
fortemente orientata al futuro. Agrinsieme rappresenta, pertanto, un reale
valore aggiunto rispetto
a quanto le organizzazioni hanno realizzato e
continueranno a realizzare autonomamente».
Agrinsieme lavorerà per la
diffusione di strumenti di
collaborazione tra imprese agricole e tra i diversi
soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione. Il
programma economico
partirà dai settori dei cereali, ortofrutta, pomodoro,
zootecnia e riguarderà
diverse aree territoriali,
anche sulla base della progettazione che le stesse
imprese stanno prefigu- aggiunge il presidente di
rando attraverso iniziative Confcooperative Modena
di rete e di aggregazione. Gaetano De Vinco – VoLa strategia sindacale gliamo fornire un sostecoordinata di Agrinsieme gno efficace al ricambio
avrà una ricaduta sulle generazionale attraverso
politiche locali e settoriali percorsi di formazione
per singole filiere produttive. È
stata definito un
primo programma di lavoro per
decidere strategie
di sviluppo in grado di fornire un
contributo essenziale alla crescita
GAETANO DE VINCO,
GIORDANO TONI, CRISTIANO FINI,
economica delle
EUGENIA BERGAMASCHI, LAURO LUGLI
imprese. Saranno
elaborate politiche che, professionale, rilanciare
attraverso l’affermazione ricerca e innovazione a
del ruolo strategico dell’a- sostegno dell’intero settogricoltura, garantiscano re agroalimentare, svilupredditività alle aziende e pare strumenti innovativi
alle cooperative agricole, sul credito». Agrinsieme
proiettandole verso i mer- si propone di confrontarcati nazionali e internazio- si con le istituzioni locali
nali. Si vuole favorire le su temi come la sempliaggregazioni per rendere ficazione burocratica, la
più competitive le imprese ricostruzione post-sisma,
riducendo i costi di pro- i risarcimenti danni da
duzione. «Saranno svilup- alluvione, la fiscalità nel
pati progetti concreti sul settore agroalimentare e
territorio modenese che la salvaguardia del paeimpegnino le organizza- saggio rurale. Inoltre si
zioni socie ad analizzare prefigge di incentivare il
le diverse opportunità connubio cibo-prodotti
lungo le filiere produttive tipici-paesaggio al fine di
e all’interno degli organi- rendere più attrattivo il
smi interprofessionali – nostro territorio.
Tutti i numeri di Agrinsieme Modena
6.200 aziende agricole, 114 cooperative, 12.700 addetti
Le imprese associate alle organizzazioni agricole
aderenti ad Agrinsieme Modena sono 6.280 (iscritte
alla Camera di commercio) e impiegano annualmente 5.500 addetti, per un totale di 297 mila giornate
lavorate. Il sistema cooperativo, invece, raggruppa
114 cooperative che associano 31 produttori, danno
lavoro a 7.200 persone e fatturano complessivamente
quasi 3,5 miliardi di euro. Il settore lattiero-caseario
associa 866 allevatori che conferiscono 3,2 milioni
di quintali di latte, per una produzione di 574.328
forme di Parmigiano Reggiano, che corrispondono
al 92 per cento dell’intera produzione provinciale.
Nel vitivinicolo le 3.423 aziende agricole associate
hanno conferito lo scorso anno un milione di quintali
di uva alle cantine cooperative. L’intero movimento
cooperativo produce il 70 per cento delle uve e il 90
per cento dei Lambruschi modenesi.
Nell’ortofrutticolo sono state conferite alle cooperative 1,3 milioni di quintali di pere, pari all’89 per cento
della produzione provinciale; alle pere si aggiungono
950 mila quintali di pomodoro e 900 mila quintali
di cereali.
4 UNIONE
NOTIZIE
Convegno della Fondazione Del Monte
Movimentazione merci, una questione di legalità
Da una ricerca emerge che la maggioranza delle cooperative del settore non è
sottoposta ad alcun controllo
In provincia di Modena
sono attive oltre 2.100
imprese di autotrasporto, facchinaggio e logistica, con quasi 15 mila
occupati. Le cooperative
del settore che risultano
attive sono 215 e hanno
complessivamente 8.700
addetti. Solo quindici di
esse, però, aderiscono
a una delle tre centrali
cooperative. Ciò significa
che la stragrande maggioranza delle cooperative di
questo settore, considerato a rischio di infiltrazioni criminali, non viene
controllata; il timore è
che possa così agire ai
confini della legalità. Lo
afferma una ricerca della
Fondazione Mario del
Monte, presentata il 26
febbraio a Modena in un
convegno organizzato
in collaborazione con
Agci, Confcooperative
e Legacoop, espressione
territoriale dell’Alleanza
delle Cooperative Italiane. Sono intervenuti il
presidente della Camera
di commercio di Modena
Maurizio Torreggiani,
il procuratore capo della
Repubblica Vito Zincani,
il presidente della Cna
Fita Cinzia Franchini,
quello del centro culturale Ferrari Gianpietro Cavazza, il sindacalista della Cgil Franco Zavatti e il
presidente di Legacoop
Modena Lauro Lugli, che
ha parlato a
nome delle
tre centrali.
Dalla ricerca, condotta
su un campione di 195
cooperative
di autotrasporto, facchinaggio
e logistica,
emerge che
il 63 per cento ha un
amministratore unico,
oltre la metà dei soci e
dipendenti è costituita
da stranieri e il capitale
sociale di norma è un terzo del patrimonio netto
(ma in alcune cooperative
capitale sociale e patrimonio netto coincidono
per l’assenza totale di riserve). 95 cooperative del
settore non depositano
il bilancio da almeno tre
anni. L’aspetto più preoccupante è che l’89 per
cento delle cooperative
campione non è sottoposto ad alcuna revisione.
«Le imprese non associate, come ha dimostrato
la ricerca, alla fine non
vengono controllate, non
vengono verificate, non
Imprendo Coop
www.imprendocoop.it
vengono revisionate dagli
organi statali - sottolinea
Gaetano De Vinco, presidente di Confcooperative Modena- Il risultato
è che lì si può annidare
un’attività criminale. Ai
nostri associati che operano in questo settore
con trasparenza vogliamo
dire che il movimento
cooperativo è al loro fianco e si batte insieme a
loro affinché la moneta
buona per una volta scacci quella cattiva». «Noi
abbiamo già un sistema
di controllo funzionante
– aggiunge il direttore di
Legacoop Modena Gianluca Verasani – i revisori
che lavorano per conto
delle centrali cooperative svolgono il loro
compito in modo
indipendente. Un
albo dei revisori
potrebbe essere
messo a disposizione di tutte le
cooperative modenesi per svolgere questo ruolo».
Oltre a presentare
la ricerca, scopo
del convegno era
individuare azioni concrete per
contrastare l’illegalità nel settore.
Le centrali cooperative
chiedono maggiori visite
ispettive e la rapida approvazione della legge
regionale - prima in Italia
– sulla promozione della
legalità e responsabilità
sociale nell’autotrasporto, facchinaggio, merci e
servizi. Perché, come ha
ricordato il procuratore
capo della Repubblica
di Modena Vito Zincani,
la legalità è un capitale
sociale che contribuisce
al successo economico
di un Paese. «L’autotrasporto e logistica è uno
dei settori più aggrediti
dal crimine organizzato
e la grande frammentazione delle imprese
rende difficile l’azione di
contrasto - afferma Vito
Zincani, Procuratore Capo
della Repubblica di Modena - Rispetto a un’iniziale
sottovalutazione del problema, mi pare che ora il
mondo delle professioni
abbia coscienza della gravità del fenomeno.
Lo dimostrano non solo
iniziative culturali come
quella di oggi, ma i vari
protocolli e altre misure
concrete con le quali si
sta cercando di sterilizzare il problema».
il sito delle
COOPERATIVE
I consigli dell’assicuratore
Antonio Fierro
5
Nuove convenzioni per i soci delle cooperative
Insieme rilancia su agricoltura
e polizze protezione reddito
Per il quinto anno consecutivo Insieme, la
cooperativa di utenza
dei cooperatori emiliani,
rilancia le iniziative per
la tutela dei rischi agricoli
e del reddito aziendale.
Lo fa attraverso convenzioni con le cooperative
i cui soci possono così
accedere con condizioni
vantaggiose alle polizze
per macchine agricole, responsabilità civile dell’azienda agricola, incendio
e avversità atmosferiche.
Per le cooperative convenzionate è stato reintrodotto il prezzo dei trattori
a 75 euro, riportando
così le tariffe ai valori del
2007; sono state inoltre
rafforzate le possibilità di
assicurarsi contro il furto
dei mezzi agricoli e delle
attrezzature, con l’obbiettivo di permettere agli
agricoltori soci di mettere
in sicurezza il proprio
patrimonio in modo semplice e poco costoso. Continua, inoltre, il rapporto
con la compagnia assicurativa VH Italia (filiale
italiana della Vereinigte
Hagelversicherung, la
più grande compagnia
assicurativa europea specializzata nel settore dei
rischi agricoli), per le
assicurazioni contro le
avversità atmosferiche e
la protezione del reddito.
La campagna 2014, infatti
si apre in notevole ritardo
rispetto agli anni passati
e con diverse novità; in
particolare da quest’anno sono state introdotte
alcune forme innovative
di polizze “multirischio”
che hanno l’obbiettivo
di coprire in misura più
efficace il reddito dell’azienda tenendo, però,
conto dell’esigenza degli
agricoltori di limitare i
costi. L’obbiettivo di Insieme per il 2014 è beneficiare i soci con risparmi
assicurativi che superino
di almeno il 15 per cento
gli oltre 300 mila euro
risparmiati nel 2013.
La cooperativa è stata fondata
il 7 marzo 1954
Caseificio Roncoscaglia
ha 60 anni
Ha compiuto sessant’anni il caseificio Roncoscaglia
di Sestola, una delle prime cooperative casearie nate
nell’Alto Frignano. Fondato il 7 marzo 1954, il caseificio ha attualmente nove soci che trasformano in Parmigiano Reggiano 18 mila quintali di latte: la produzione
si aggira sulle 3.300 forme l’anno. Nei prossimi mesi
la cooperativa, presieduta
da Giuliano Manfredini,
MICHELE LANCELLOTTI
investirà 160 mila euro
per costruire uno spaccio
a forma di torre, sul modello dei caseifici di una
volta, con una sala polivalente per la presentazione
e assaggi delle produzioni
tipiche. Il 20 febbraio il
caseificio Roncoscaglia è
stato protagonista di Sai
cosa mangi?, il programma tv di Rete 4 condotto
da Emanuela Folliero
che, in veste di padrona
di casa, si fa aiutare da
esperti per svelare le principali caratteristiche e curiosità degli alimenti che
abitualmente troviamo sulla nostra tavola. Il vicepresidente del caseificio Michele Lancellotti ha illustrato
le particolarità del Parmigiano Reggiano e mostrato
come si taglia una forma di formaggio.
6 UNIONE
NOTIZIE
La struttura è a Gorzano di Maranello
L’Arcobaleno potenzia “La Grangia”
Il centro socio-riabilitativo ora è anche residenziale
Si amplia e diventa residenziale il centro socio-riabilitativo “La Grangia”,
che si trova a Gorzano
di Maranello ed è gestito
disabilità fisiche e psichiche. I lavori, costati 400
mila euro, sono stati effettuati dalla cooperativa
L’Arcobaleno, che gestirà
la struttura in convenzione fino al 2031.
“La Grangia” ospita le
attività socio-educative
e di riabilitazione al
lavoro che dal 1991
erano svolte presso il
centro diurno Alecrim
di Bell’Italia e il negozio
Alecrim Art di MaranelFRANCESCO FALGIONE lo. Il centro diurno comprende un atelier per
dalla cooperativa sociale attività manuali creative,
L’Arcobaleno. Il 15 marzo un laboratorio d’informatiè avvenuta l’inaugurazio- ca, servizi, sala da pranzo
ne; è intervenuto il presi- e salotto, una cucina atdente di Confcooperative trezzata anche per la proModena Gaetano De Vin- duzione dei pasti interni,
co. La struttura, che com- una sala multifunzionale
prende dodici posti letto, per attività di ginnastica,
integra il centro diurno teatro e musicoterapia.
aperto nel 2008.
Un’altra zona è dedicata
I nuovi spazi si trovano alle attività di educazione
al piano superiore dell’e- e riabilitazione al lavoro
dificio di proprietà del e alle attività artigianali,
Comune di Maranello, con uno spazio per il condonato a suo tempo dal- fezionamento di bombola Fondazione Stradi e niere, un laboratorio per
oggetto di una ristruttu- la produzione di oggetti in
razione complessiva con cuoio e feltro, uno per la
finalità sociali condotta lavorazione del legno, un
da Comune e Ipab. Ora negozio per l’esposizione
una parte della struttura, e la vendita dei prodotti
in accordo tra Comune e realizzati nei laboratori.
cooperativa L’Arcobaleno, «La Grangia - spiega il
sarà dedicata a questo presidente della cooperaimportante servizio per tiva sociale L’Arcobaleno
il territorio. Sono state ri- Francesco Falgione - è
cavate cucina, soggiorno, una struttura che risponbagni e stanze da letto de ai bisogni di persone
per ospitare adulti con con disabilità gravi, che
necessitano di proposte
prevalentemente socio-assistenziali o ludico-ricreative, e di persone con
disabilità medio-gravi,
interessate a svolgere
attività lavorative in
ambito protetto e con
la garanzia di un servizio educativo adeguato. Per dodici di
loro questa diventa
la loro casa: anche
per noi educatori comincia un’avventura
molto bella, perché
significa condividere la
vita di queste persone».
Il nome “Grangia” deriva
da un antico termine di
origine francese che indica una struttura edilizia
originariamente utilizzata
per la conservazione del
grano, utilizzata e diffusa
in particolare dall’ordine
monastico dei Cistercensi.
Sostegno alle famiglie bisognose
La Carovana istituisce
i voucher di solidarietà
Vogliono continuare a mandare i loro figli alla scuola
paritaria, ma tra crisi economica e calamità naturali i
soldi scarseggiano. Per aiutare questi genitori il consiglio di amministrazione della cooperativa sociale
La Carovana ha deciso di istituire il “Fondo aiuto
allo studio San Giuseppe”. «L’obiettivo è sostenere
famiglie in particolare
situazione di bisogno
mediante l’assegnazione di voucher di solidarietà – spiega l’amministratore delegato de
La Carovana Giovanni
Nicolini – Questi contributi finanzieranno
dal 40 all’80 per cento
GIOVANNI NICOLINI
della retta, che verrà,
pertanto, addebitata
alla famiglia al netto dell’importo del voucher». Destinatari dei voucher di solidarietà sono gli allievi iscritti
alla scuola secondaria di primo grado “San Giuseppe”
nell’anno scolastico 2014/2015. Possono chiedere
l’assegnazione degli aiuti le famiglie con un Isee
(reddito familiare) non superiore a 19.999,00 euro; il
termine per la presentazione delle domande scade il
30 giugno 2014. Il fondo sarà alimentato da soggetti
pubblici e privati che nell’anno scolastico 2013/2014
avranno effettuato erogazioni liberali, fiscalmente
deducibili, con la causale “Contributo aiuto allo studio
S. Giuseppe”.
Info: www.scuolacarovana.it
UNIONE
NOTIZIE
7
Le due cooperative sociali premiate a Bologna
Il Premio Biagi ad Albatros e Il Girasole
premiate il 14 marzo a del Carlino Giovanni Mo- aiutare persone svantagBologna nella sala che, randi, con il Premio Marco giate. Il premio, partito da
nella sede del CarliBologna, si è allargato
no, porta il nome del
negli ultimi anni a tutgiuslavorista ucciso
te le province emilianel 2002 a Bologna
no-romagnole dove è
dalla Brigate Rosse.
presente il Carlino. A
Albastros ha ricevutenere la relazione ufto il riconoscimento
ficiale del premio, che
grazie al progetto
anche quest’anno si è
di una laboratorio
potuto fregiare dell’AlANTONIO CAPASSO,
artistico di riciclo PRESIDENTE IL GIRASOLE
to Patronato della Precreativo che ha
sidenza della Republ’obiettivo di favorire Biagi sono stati elargiti blica Italiana, è stato il
l’occupazione di disa- 327 mila euro a favore di presidente del Censis,
bili nel territorio dell’A- quanti hanno operato per Giuseppe De Rita.
rea Nord. Il Girasole è
stata premiata per Myo
in tablet, un progetto Respinto il ricorso Enpa sul trasloco
formativo e profes- e custodia dei cani
NICOLA BUSI
sionale per giovani
PRESIDENTE ALBATROS
che non studiano, non
alle persone svantaggiate, lavorano e non seguocon particolare attenzione no corsi di formazione.
ai giovani, alla loro for- Entrambe le cooperative
mazione e all’avviamento hanno ricevuto mille euro. Il Tar ha dato ragione alla cooperativa sociale Caleidos,
al lavoro. Le due coope- In otto anni, ha ricordato confermando la piena regolarità del bando che nei
rative sociali sono state il direttore di Qn-Il Resto mesi scorsi le aveva affidato le operazioni di trasloco
e di custodia temporanea dei cani di Savignano sul
Panaro, in attesa della nuova struttura intercomunale
prevista a Spilamberto. Con questa sentenza, arrivata
il 7 marzo, il giudice ha dunque respinto il ricorso
dell’Enpa, che nella gara pubblica era arrivata seconda e che subito dopo
aveva intrapreso le
vie legali avanzando
dubbi sulla regolarità
dei criteri utilizzati
nel bando pubblica
dal Comune di Savignano. Oltre a rilevare
che la Caleidos, difesa
dagli avvocati P. L. e S.
Q., vanta tutti requisiti
di idoneità richiesti
dal bando e che il canile individuato dalla
cooperativa per il ricovero temporaneo degli animali
— a San Giovanni in Persiceto — è adeguato, il Tar ha
anche sottolineato che «il punteggio zero assegnato
www.agrintesa.com
all’Enpa alla voce requisiti generali è dovuto alla mancanza di planimetria e relazione illustrativa». «Questa
sentenza — commenta Elena Oliva, presidente della
ACQUISTA VICINO A CASA,
Caleidos — conferma che gli attacchi dell’Enpa erano
del tutto strumentali. Purtroppo, però, in questa siSOSTIENI L’ECONOMIA DEL TUO TERRITORIO!
tuazione sono stati i cani a subire i danni maggiori: il
loro trasferimento è stato ritardato dal ricorso e hanno
CASTELFRANCO EMILIA (MO)
dovuto passare l’inverno in un canile non idoneo seVia Loda, 119 - T. 059 952511
condo l’Ausl. A breve faremo il trasferimento, ma certe
associazioni animaliste dovrebbero pensare meglio a
come si muovono, visto che a parole dicono di volere
solo il bene dei cani. I soldi per le spese legali, infatti,
avrebbero potuto essere usati per gli animali».
Ci sono anche le cooperative sociali Albatros
di Finale Emilia e Il Girasole di Modena tra le
associazioni che hanno
ricevuto il ‘Premio Marco
Biagi-Il Resto del Carlino
per l’impresa sociale’. Si
tratta dell’iniziativa che
dal 2007 premia chi si
adopera per il sostegno
Savignano, il Tar
dà ragione alla Caleidos
la bontà di casa nostra
A CASA VOSTRA
Nei negozi Agrintesa ogni giorno
frutta, verdura e vino a prezzi strepitosi
8 UNIONE
NOTIZIE
Reiterato il bando regionale
Una casa alle giovani coppie e altri nuclei familiari
Previsti fino a 35 mila euro di contributi a fondo perduto
La Regione Emilia-Romagna ha di recente emanato il nuovo bando “Una
casa alle giovani coppie
e altri nuclei familiari”,
mettendo a disposizione
contributi a fondo per-
per alloggio, elevato a 30
mila euro per i soggetti
residenti nei Comuni interessati dal terremoto
2012 che acquistano,
anche con patto di futura vendita, un alloggio
ubicato nell’ambito
dello stesso Comune
di residenza o in un
Comune confinante. Tale contributo
potrà essere altresì
incrementato nella misura di 3 mila
euro per gli alloggi
realizzati con tecniche costruttive che
garantiscono l’applicazione integrale dei nuovi requisiti di
prestazione energetica
degli edifici e degli impianti energetici, oltre a
un ulteriore incremento
di 2 mila euro per i nuclei
familiari nei quali sia presente almeno un figlio. Le
cooperative Unioncasa,
Fontanaluccia, Muratori
di S. Felice sul Panaro e
il consorzio Co.Pro.C.A.
metteranno a disposizione diversi alloggi a
Modena e provincia. Gli
appartamenti potranno
essere acquistati nell’immediato o dopo un periodo di affitto/godimento
di massimo quattro anni
duto per complessivi 7
milioni di euro. I finanziamenti sono destinati
a favorire l’accesso alla
proprietà della prima casa
di abitazione da parte di
nuclei familiari svantaggiati sotto il profilo sociale ed economico, tra cui
le giovani coppie, i nuclei
monoparentali, le famiglie numerose, i nuclei
sottoposti a procedure
di rilascio dell’alloggio
per cause diverse dalla
morosità e le persone
singole. L’importo base
del contributo regionale
a fondo perduto è riconfermato in 20 mila euro
a canone agevolato e
con il prezzo bloccato
per tutto il periodo della
locazione/godimento.
«Considerato il momento
di grave difficoltà in cui
versa il Paese e la nostra
provincia in particolare –
affermano le cooperative
interessate – esprimiamo
vivo apprezzamento per
lo sforzo messo in campo
dalla Regione attraverso
la pluriennale riproposizione di questa efficace
e concreta iniziativa di
sostegno economico alle
famiglie e al settore edilizio, nonché di rafforzamento della coesione
sociale. Attraverso essa
a partire dal 2009 sono
stati messi a disposizione
contributi a fondo perduto per complessivi 24 milioni di euro, consentendo
a 1.142 nuclei familiari di
accedere all’acquisto della prima casa di abitazione». L’elenco degli alloggi
disponibili, con caratteristiche, prezzi e canoni,
sarà consultabile su www.
intercent.it a partire dal
18 aprile 2014. Per info
contattare le cooperative
o consultare http://territo
rio.regione.emilia-romagna.it/politiche-abitative/
contributi-casa.
Quella precedente è stata
abbattuta a causa del terremoto
Una nuova sede per la
Muratori di S. Felice
Sono iniziati da alcune settimane i lavori di ricostruzione della sede della cooperativa Muratori di San Felice
sul Panaro, gravemente danneggiata dal terremoto
2012 e demolita. Si tratta di un edificio progettato in
modo totalmente diverso dal precedente: gli uffici saranno “open space”, con pareti mobili attrezzate. Tra
primo (uffici tecnici) e secondo piano (uffici amministrativi) la nuova sede si estenderà
per 1.200 metri quadrati e
avrà caratteristiche di elevata
efficienza energetica. Il sisma
ha causato danni per oltre due
milioni di euro; per i nuovi
uffici serviranno 1,7 milioni.
«Il nostro grande timore era di
non poter ricostruire - spiega
Gianfranco Finelli, presidente della Muratori San
Felice - Sotto le nostra fondamenta si era verificato il
fenomeno della liquefazione delle sabbie, così come
successo al campo sportivo: un caso rarissimo che
ha fatto il giro del mondo. Abbiamo realizzato sondaggi con geologi, dal momento che la sabbia mista
ad acqua appariva a macchia di leopardo. Alla fine è
stato necessario progettare un sistema “a platea” per
istituire una base omogenea sulla quale costruire con
tranquillità». I lavori dovrebbero concludersi entro
fine 2014, anche se la cooperativa ancora non sa con
certezza a quanto ammonterà il contributo pubblico
per la ricostruzione. «Devo ringraziare i nostri trenta
soci perché non hanno mai smesso di lavorare, nonostante molti di essi avessero problemi anche nelle
loro abitazioni. Siamo riusciti a ripartire quasi subito
e non abbiamo perso fatturato: nel 2013 - conclude
Finelli - abbiamo realizzato un volume d’affari di 8
milioni di euro, tornando ai livelli pre-sisma».
l’avvocato risponde
Avv. Pietro Lafiosca
9
Domanda di ammissione al passivo
Può capitare che una cooperativa scopra il fallimento di un’azienda creditrice attraverso una nota dal
seguente contenuto: “... ai sensi dell’art. 92 L.F. si
porta a conoscenza che il Tribunale di X con sentenza n. 120 depositata in cancelleria il 13.02.2014
ha dichiarato il fallimento della società Y, con sede
legale in___, Via___, Cod. fis.___, P. Iva_____, Giudice
delegato Dott.____e curatore il sottoscritto. L’udienza
per l’esame dello stato passivo è fissata per il giorno_____alle ore___avanti il predetto Giudice Delegato
nel suo ufficio presso il Tribunale di X la domanda di
ammissione al passivo____”. Come comportarsi in tal
caso? Non resta altro che ricorrere all’istituto della
domanda di ammissione al passivo, ossia la domanda
attraverso la quale un soggetto creditore di una società fallita chiede agli organi del fallimento (curatore
e giudice delegato) di essere incluso tra i creditori che
concorreranno alla distribuzione dell’attivo del fallimento. La domanda di ammissione al passivo di un
credito, di restituzione o rivendicazione di beni mobili
e immobili, si propone con ricorso che può essere
sottoscritto anche personalmente dalla parte o da un
legale fornito di procura. Il ricorso deve contenere
l’indicazione della procedura cui s’intende partecipare
e le generalità del creditore; la determinazione della
somma che si intende insinuare al passivo; la succinta
esposizione dei fatti e degli elementi di diritto che
costituiscono le ragioni della domanda; l’eventuale
indicazione di un titolo di prelazione; l’indicazione
dell’indirizzo di posta elettronica certificata, al quale
ricevere tutte le comunicazioni relative alla procedura.
Da tener presente, inoltre, che il ricorso è inammis-
sibile se è omesso o assolutamente incerto uno dei
requisiti succitati. Detto ricorso va poi trasmesso al
curatore a mezzo posta elettronica certificata, corredato dai documenti giustificativi del credito vantato,
almeno trenta giorni prima dell’udienza fissata per
lo stato passivo. La scadenza del termine fissato per
presentare domanda di ammissione al passivo non
pregiudica i creditori negligenti, poiché costoro,
se non hanno presentato domanda di insinuazione
al passivo nei termini indicati, possono presentare
domanda tardiva ai sensi dell’art. 101 L.F., fino a 12
mesi successivi al deposito del provvedimento del
giudice di esecutività dello stato passivo. Decorso
tale termine, la domanda tardiva è inammissibile,
salvo che il creditore non provi che il ritardo non è
dipeso da colpa sua. Occorre considerare, però, che
l’attivo del fallimento ben difficilmente è sufficiente
a pagare tutti i debiti: assume quindi particolare
importanza la distinzione tra creditori privilegiati
e creditori chirografari. Sono privilegiati i creditori
ai quali la legge riconosce una precedenza nella ripartizione dell’attivo in considerazione della natura
del credito (lavoro, attività artigiana, ecc.) che viene
considerata particolarmente meritevole di tutela:
detti creditori concorrono per primi alla ripartizione
fino a soddisfacimento dei loro crediti. Una volta
soddisfatti i creditori privilegiati, se rimarrà qualcosa,
si procederà alla ripartizione tra i restanti creditori
detti chirografari. L’ufficio legale di Confccoperative
Modena (059.384739; [email protected]) resta a disposizione per eventuali chiarimenti
e approfondimenti in merito.
Cambiamenti societari nel panorama regionale del trasporto pubblico locale
Nuova Mobilità cresce in Seta
Prosegue la crescita di con altre realtà pubbliche
Nuova Mobilità, il con- e private, consente a Nuosorzio formato dalle prin- va Mobilità di aumentare
cipali società private (tra le la propria quota societaria
quali la cooperativa Saca) in Herm che, con oltre il
42 per cento,
del trasporto
è il maggior
pubblico locasocio di Seta
le operanti in
(l’azienda del
Emilia-Romatrasporto pubgna e Toscana.
blico locale su
Il gruppo ha
gomma attiva
acquistato le
nelle provinazioni di Herm
ce di Modena,
(Holding EmiReggio Emilia e
lia Romagna
Piacenza) e ne
Mobilità) ceduDANIELE PASSINI
segue direttate dalla francese Ratp, pari al 45,70 per mente la gestione. «Flescento del capitale sociale sibilità, specializzazione
complessivo. L’operazio- e forte radicamento terrine, condotta in cordata toriale sono alla base del
successo delle cooperative
e consorzi che hanno dato
vita a Nuova Mobilità –
afferma Daniele Passini,
presidente di Saca e Nuova Mobilità - La società
conta oltre 600 mezzi tra
autobus, pullman e pulmi-
ni e, grazie all’efficienza
gestionale, è in grado di
rispondere a tutte le esigenze provenienti dal territorio, come dimostrano i
25 milioni di km percorsi
ogni anno per il trasporto
pubblico locale».
10 UNIONE
NOTIZIE
Il bilancio 2013 chiuso in rosso
Emil Banca raccoglie fiducia
Aumentano clienti, soci e margine operativo lordo
Crescono raccolta, clienti
e margine operativo lordo;
calano, seppur in maniera
lieve, gli impieghi. Sono
gli indicatori del bilancio
2013 di Emil Banca, la
banca di credito cooperativo presente anche a
Modena. Il Tier 1, l’indice
che misura la solidità degli
istituti di credito, è pari a
11,35 per cento, ben al
di sopra dell’8 per cento
previsto dalle normative
europee. La raccolta è arrivata a 2,7 miliardi di euro
(+5,4 per cento sul 2012);
in particolare la raccolta
diretta ha registrato un
incremento di quasi 121
milioni di euro, pari al
+6,8 per cento. La fiducia che anche nel 2013 il
territorio ha confermato
a Emil Banca è dimostrata
soprattutto dall’incremento del numero di clienti
(+1.800, oltre 92 mila in cremento del margine di
totale); tra essi ci sono intermediazione (+15,2
circa 400 aziende e 800 per cento) e alla diminuunder 35. Numeri positivi zione dei costi operativi
(-3,3 per cenanche dalla
to), il margibase sociale,
ne operativo
che ha regilordo (il dato
strato 130
che misura la
nuovi ingrescapacità della
si al mese, fabanca di procendo salire il
durre valore
numero totaaggiunto)
le dei soci a
ha superato
22.323 (+934
i 46 milioni
sul 2012) e il
euro, segnancapitale sodo un +43,9
ciale a 55 miper cento sul
lioni di euro
(+1 milione
GIULIO MAGAGNI 2012. Per garantire stabisul 2012). Gli
impieghi, che si attestano lità e performances future,
a 1.625 milioni di euro, la banca ha continuato il
segnano un -3,1 per cen- piano di accantonamenti
to. I mezzi amministrati prudenziali sui crediti a
ammontano a 4,3 miliardi rischio avviato dall’inizio
di euro (+2,2 per cento della crisi, mettendo “a
sul 2012). Grazie all’in- riserva” 50 milioni di euro
per cautelarsi su una possibile svalutazione degli
immobili a garanzia dei
mutui ipotecari. Questo,
se da un lato garantirà
maggior dinamicità nei
prossimi anni, ha fatto
sì che il bilancio si sia
chiuso con un utile negativo di circa 5 milioni
di euro. «Il dato sull’utile
non inciderà sulla nostra
operatività e sul sostegno
al territorio – assicura il
presidente di Emil Banca
Giulio Magagni – Continueremo a tenere aperti i
rubinetti del credito, non
taglieremo i contributi alle
realtà locali, che nel 2013
hanno ammontato a circa
500 mila euro, non rinunceremo a portare avanti i
progetti e le partnership
che da sempre contraddistinguono il nostro modo
differente di fare banca».
È la nuova campagna di comunicazione delle banche di credito cooperativo
Emil Banca protagonista di “ci siamo!”
È stato girato nella filiale modenese di Emil Banca
uno dei video che fanno parte di “Ci siamo!”, la nuova
campagna di comunicazione delle banche di credito
cooperativo. L’iniziativa intende evidenziare quanto e come le banche di credito cooperativo sono a
fianco delle famiglie, delle imprese e dei territori in
cui operano. Il video realizzato a Modena racconta
la storia della coppia che, grazie a un prestito concesso da Emil Banca, ha potuto adottare un bambino
in Etiopia. La vicenda di questa famiglia, ripresa dai
media locali e nazionali, ha spinto decine di persone
a rivolgersi alla filiale modenese di Emil Banca per
chiedere informazioni su AD8, il finanziamento che
le banche di credito cooperativo riservano alle adozioni internazionali. Il video girato a Modena sarà
pubblicato su www.cisiamobcc.it, il sito nel quale
sono presentate storie di famiglie e imprese che,
grazie al sostegno di una banca di credito cooperativo, hanno potuto realizzare il proprio progetto
personale o imprenditoriale.
LA FUTURA SEDE DELLA COOPERATIVA MURATORI
DI S. FELICE SUL PANARO
INGEGNERIA - ARCHITETTURA - URBANISTICA - TOPOGRAFIA
IMPIANTISTICA - GEOTECNICA - CALCOLI STRUTTURALI
SICUREZZA CANTIERI E AMBIENTI LAVORO
EDILIZIA BIOECOLOGICA - RISPARMIO ENERGETICO
STUDI AMBIENTALI - PRATICHE FINANZIARIE
MODELLAZIONE TRIDIMENSIONALE COMPUTERIZZATA
Scadenze
A cura di Alessandro Rossi
si
11
Il 30 aprile scade il termine per la presentazione
Dichiarazione MUD: chi è obbligato e chi no
Chi vuole farsi assistere dai nostri uffici deve contattarci entro il 16 aprile
di Alessandro Rossi*
Come ogni anno, torna la dichiarazione Mud per le
movimentazioni dei rifiuti avvenute nell’anno precedente. Il Mud 2014 deve essere presentato alla
Camera di commercio di riferimento dell’unità locale
entro il 30 aprile 2014. Sono obbligati alla presentazione Mud imprese ed enti produttori iniziali di
rifiuti pericolosi (con alcune eccezioni), imprese ed
enti produttori che hanno più di dieci dipendenti
e che sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, artigianali,
attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi
prodotti dalla potabilizzazione e da trattamenti delle
acque reflue e abbattimento dei fumi. Chi ha meno
di dieci dipendenti non è obbligato a presentare il
Mud, ma deve tenere il Registro di Carico e Scarico.
È obbligato a presentare il Mud chiunque effettua a
titolo professionale attività di raccolta e trasporto
dei rifiuti (compreso il trasporto in conto proprio
di rifiuti pericolosi), commercianti e intermediari
di rifiuti senza detenzione, imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei
rifiuti. Imprese o enti che producono fino a sette
rifiuti (intesi come codici CER) e che per ogni rifiuto
non utilizzano oltre tre trasportatori nonché oltre
tre destinatari, possano presentare la dichiarazione
su supporto cartaceo, scaricabile direttamente dal
sito della Camera di commercio di Modena. Ricordiamo che chi sceglie di compilare il Mud tramite
il software (tutti coloro che non possono usare la
modalità semplificata cartacea) messo a disposizione
dalla Camera di commercio, può presentarlo e trasmetterlo esclusivamente per via telematica tramite
www.mudtelematico.it. Il modello cartaceo deve essere inviato alla Camera di commercio solo a mezzo
raccomandata semplice. Come negli anni scorsi, per
la presentazione della dichiarazione occorre pagare
un diritto di segreteria (10,00 euro per unità locale
per ciascuna dichiarazione Mud presentata con modalità telematica, 15,00 euro per ciascuna dichiarazione presentata su supporto cartaceo). Gli uffici di
Confcooperative sono a disposizione per effettuare
la compilazione e la presentazione del Mud in maniera telematica. Poiché è necessario che la cooperativa
firmi una delega, chi fosse interessato alla presentazione tramite il nostro ufficio è pregato di contattarci
entro il 16 aprile 2014. Chi volesse presentare il Mud
tramite Confcooperative deve procurarsi:
- codice Ateco 2007 (desumibile dalla visura camerale)
- numero Rea
- giacenze al 2013 (giacenza al 2012 + carico anno
2013 – scarico anno 2013)
- totale addetti per unità locale;
Si sottolinea l’importanza del corretto calcolo del
numero dei dipendenti dell’impresa in quanto, per i
produttori di rifiuti speciali non pericolosi derivanti
dalle attività sopra citate, determina la presentazione o meno della dichiarazione Mud. Il numero dei
dipendenti si calcola con riferimento al numero dei
dipendenti occupati a tempo pieno durante l’anno
cui si riferisce la dichiarazione (2013 in questo
caso), aumentato delle frazioni di unità lavorative
dovute ai lavoratori a tempo parziale e a quelli stagionali che rappresentano frazioni, in dodicesimi, di
unità lavorative annue. Vanno esclusi dal computo
eventuali collaboratori non dipendenti e familiari, i
lavoratori interinali, i tirocini formativi e gli stages,
nonché i contratti di inserimento e reinserimento.
Per quanto riguarda il titolare e i soci, si ritiene che
debbano essere conteggiati solo se inquadrati anch’essi come dipendenti dell’azienda, cioè a libro
paga della medesima. Sono compresi i lavoratori
a termine inseriti nell’ordinario ciclo produttivo e,
quindi, rientranti nell’organigramma aziendale; per
essi vanno computate le frazioni di unità lavorative,
in dodicesimi di unità lavorative annue. I lavoratori
part time devono essere computati in proporzione
all’orario di lavoro svolto dal lavoratore.
*area Agricoltura, ambiente ed energia
Sistri, le novità
Dal 3 marzo 2014 è entrato in vigore il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) anche
per i “produttori iniziali di rifiuti pericolosi”. Fino al
31 luglio 2014 (ma forse ci sarà una proroga al 31
dicembre 2014) è necessario usare sia il Sistri che
gli attuali moduli cartacei (formulario di trasporto e,
ove previsto, registro di carico e scarico). Le imprese
che non hanno l’obbligatorietà dell’iscrizione al Sistri
devono continuare a utilizzare i supporti cartacei. Le
imprese che si erano iscritte al Sistri ma non sono più
obbligate, possono cancellarsi scrivendo a [email protected], allegando un’autocertificazione
firmata dal legale rappresentante riportante i dati
dell’azienda e il numero di iscrizione, con la richiesta della cancellazione a far data dal ... in quanto
“l’azienda non produce rifiuti assoggettati alla nuova
normativa”, allegando copia del documento del legale
rappresentante.
Per informazioni rivolgersi a [email protected]
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Liberiamo l’energia
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12 UNIONE