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In edicola con La Stampa
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LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
*
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 322 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Strage islamista: 28 morti
Boom di iscritti stranieri
Serie A, ok le prime due
Kenya, ucciso sul bus
chi non sa il Corano
Belle Arti, agli italiani
non piacciono più
Juve irresistibile
la Roma resta a -3
Gli jihadisti hanno chiesto ai passeggeri
di leggere il testo: chi non era in grado
ammazzato con un colpo alla testa
Enrico Caporale A PAGINA 10
Nelle Accademie sei studenti su dieci
sono cinesi: non conoscono la nostra
lingua ma sono esenti dalle tasse
Flavia Amabile A PAGINA 17
A segno Pogba (doppietta) e Tevez:
la capolista vince in casa della Lazio
Successo dei giallorossi sull’Atalanta
Birolini, Buccheri, Garanzini, Nerozzi PAG. 31-32
In marzo nuovo esame sulla legge di stabilità. Bruxelles chiede di andare avanti con le riforme, preoccupazioni per il debito
Palermo, Duomo negato
Niente cresima
al figlio del boss
che fece uccidere
Parla la Madia: “Le proteste degli statali? Capisco, ma le emergenze sono altre” padre Puglisi
L’Ue promuove i conti italiani
Il ministro Galletti: avremo le risorse
per ripulire i 34 mila siti inquinati
Tensioni nella regione rossa
più ottimismo invece al Sud
libera dell’Ue alla legge
di stabilità. Bruxelles, che invita
Roma ad andare avanti «nelle riforme necessarie», non farà partire alcuna procedura e riconosce che nel 2014 ci sono state
«circostanze eccezionali». A
marzo ci sarà un nuovo esame,
per l’Italia così come per Francia
e Belgio.
Baroni, Mastrobuoni,
1 L’arcivescovo
I comitati di Casale a Roma: martedì ricevuti da Renzi
Grasso: facciamo subito la riforma della prescrizione
di Palermo,
cardinale Paolo Romeo, ha
proibito la cresima in Cattedrale per il figlio di 17 anni del boss
di Brancaccio, Giuseppe Graviano. Il capomafia, che non si è
mai pentito, è stato condannato all’ergastolo per avere fatto
uccidere padre Pino Puglisi le
cui spoglie sono custodite all’interno della Cattedrale.
Fabio Martini A PAGINA 4
Schianchi e Zatterin ALLE PAG. 2 E 3
Colonnello, Galeazzi, Italiano e Mossano ALLE PAGINE 6 E 7
Arena e Mondo ALLE PAG. 15 E 25
OGGI AL VOTO
SUL LAVORO Emilia e Calabria
IL GOVERNO
RISCHIA IL FLOP
LUCA RICOLFI
E
se avesse ragione la Camusso?
Nel sollevare
il dubbio, lo dico
subito, non mi
riferisco alle proposte economiche della Cgil, e tantomeno alla baruffa sull’articolo 18. No, il sospetto che
abbia ragione la Camusso,
e torto il governo, mi è venuto su un’unica questione,
che però ai miei occhi è anche la più importante: la situazione del mercato del
lavoro e i mezzi per creare
nuova occupazione.
i due volti del Pd
1 Via
CASO AMIANTO
OLTRE 200 MILIARDI DI DOLLARI RICICLATI OGNI ANNO NEI CASINÒ DELLA EX COLONIA PORTOGHESE
A Macao, dove la Cina lava i suoi soldi sporchi
Così il morbo
diventa
castigo di Dio
MARIO BAUDINO
CONTESTAZIONI
«E
Ora i leader
temono
la piazza
MATTIA FELTRI
ROMA
L
CONTINUA A PAGINA 5
BOBBY YIP/REUTERS
Uno dei 33 casinò costruiti a Macao dove funzionari di partito cinesi spendono ai tavoli da gioco i proventi delle tangenti
FEDERICO VARESE
I
l presidente Xi Jinping si appresta a
visitare Macao per celebrare il quindicesimo anniversario del ritorno dell’ex colonia portoghese alla Cina. Non sarà un viaggio facile. Il leader cinese è pre-
occupato dalla crescente criminalità finanziaria. Secondo una stima recente,
202 miliardi di dollari vengono riciclati
ogni anno attraverso i casinò della penisola. Questa massa immensa di denaro proviene della Repubblica Popolare: funzionari di partito e amministratori di azien-
de pubbliche spendono parte delle tangenti accumulate durante l’anno ai tavoli
da gioco e nelle saune-bordello che si trovano in molti hotel, mentre il rimanente
viene usato per acquistare immobili,
aziende e titoli di stato in Occidente.
CONTINUA A PAGINA 9
Non ci sono più gli anticorpi di una volta. E il piatto di pasta viene sostituito dal Kamut
Allergici a tutto, in particolare al frumento
GIACOMO PORETTI
41123
N
9 771122 176003
Raphaël Zanotti A PAGINA 15
INCUBO PESTE
CONTINUA A PAGINA 25
a piazza è una bestia strana: anche
quando è piccola
fa rumore. Le contestazioni a cui è
stato sottoposto nelle ultime
settimane Matteo Renzi sono contestazioni di gruppi
scarni, ma ripetute: a Bergamo, a Parma, a Ferrara, a Napoli, a Modena.
Il professore scrittore
D’Avenia: «Il mio don Pino
mai contro nessuno»
on ci sono più gli anticorpi di una volta: un
tempo, bimbi, fanciulle, cuori romantici (persino i più aridi promotori finanziari) anelavano, desideravano l’arrivo della primavera. Ora la
si teme, perché insieme al fiorire
dei prati e degli alberi, o forse proprio per quello, porta con sé allergie di
ogni tipo. Gli unici a gioirne e a beneficiare dell’arrivo della primavera sono i produttori di fazzoletti. Che
affari d’oro con i nostri nasi gocciolanti.
Stiamo diventando un popolo di allergici, e quel che è
brutto, lo stiamo diventando in qualsiasi stagione e per
qualsiasi cosa. Un recentissimo lavoro di un gruppo di
studiosi dell’università del Kansas ha evidenziato che:
le percentuali più elevate nella frequenza di allergopatie si hanno nelle nazioni a più elevato tenore di vita, più
industrializzate, nelle classi sociali più elevate e nelle
aree urbane più densamente popolate, soprattutto nei
Paesi a più elevato sviluppo socio-economico.
Altro che un popolo di poeti, santi, navigatori: siamo
un popolo di allergici e intolleranti.
CONTINUA A PAGINA 20
chi non beve con
me peste lo colga»,
tuonava
Amedeo Nazzari nella «Cena
delle beffe», il film del ‘42 tratto da un precedente dramma
di Sem Benelli e ambientato
nella Firenze del ’500.
Oggi la frase suona gonfia e
retorica. Ma la peste, scomparsa da tempo in Europa (l’ultima epidemia fu in Russia nel
1889, per l’Italia si deve risalire
al 1816), resta presente nel nostro linguaggio e nella nostra
immaginazione, tanto che è
stato quasi automatico definire l’Aids «la peste del 2000» e
vedere in esso, diciamo da parte dei meno avveduti, un apocalittico castigo divino.
CONTINUA A PAGINA 13
Fabio Di Todaro A PAGINA 13
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
U
GOVERNO
Cassa integrazione
Ognilavoratore
perde6700euro
LA LEGGE DI STABILITÀ
1 Nei primi 10 mesi del
Il debito pubblico italiano
2012
2.107,2
2013
2.146,4
2.120,0
dati in miliardi di euro
2014
2.166,3
2.170
2.134
2.168,4 2.168,6
2.140
2.148,4
2.074,7
2.075,1 2.072,8
2.085,3
2.104
2.110
2.068,9
2.068,6
2.089,5
2.022,7 2.017,6
2.034,7
2.050
2.060
2.041,3
1.943,4
1.936,2
1.996
1.982,2
1.974,7
1.955,1
FEB
MAR
APR
2.016
2.020,6
1.988,36
1.975,6
MAG
GIU
2.020
2.000
1.990
1.977,5
1.957,4
GEN
2.080
LUG
AGO
SET
OTT
NOV
1.960
1.930
DIC
Fonte: Banca d’Italia
L’Ue: i conti dell’Italia
verso la promozione
Nuovo esame a marzo
L’EuropastudialaletteradiPadoan:avanticonleriforme
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
Nessuna sorpresa, la lettera
di Padoan è partita ed è arrivata regolarmente, così ora
non resta che attendere il
verdetto della Commissione
Ue sulla legge di stabilità italiana previsto per martedì pomeriggio, come quello sulle
altre manovre europee. I portavoce non parlano - «non
commentiamo indiscrezioni»
-, però a Palazzo Berlaymont
si sente dire che il documento
è in fase di scrutinio e ciò richiede tempo, anche se «a
prima vista appare un testo
di sostanza». Roma deve persuadere Bruxelles dell’alta
qualità delle sue riforme per
compensare l’inadempienza
sul fronte dei conti, in modo
da non essere messa sotto
schiaffo e costretta a interventi
correttivi. Soluzione che, secondo più fonti, appare di gran
lunga la più probabile fra quelle
possibili.
Ieri sera le luci erano accese
nel quartiere generale del «Team Juncker». I capi di gabinetti dei ventotto membri dell’esecutivo comunitario erano
all’opera sul «Pacchetto Economia», 500 pagine di testi
che comprendono il piano investimenti da 300 miliardi per
la ripresa, il rapporto annuale
sulla Crescita, la riflessione
sulla governance economica
(Six e Two pack) alla ricerca
dei margini di flessibilità, le
pagelle delle leggi di bilancio
presentate il 15 ottobre. L’intero dossier è nell’agenda della
Commissione per dopodomani. Il presidente Juncker lo
presenterà al parlamento europeo mercoledì.
L’ultima sul piano da 300 miliardi è che pare decollare la
scelta di concedere agli Stati la
possibilità di scorporare alla
bisogna i soldi messi per finanziaria il «veicolo» che, pilotato
dalla Bei, sarà incaricato di organizzare il gran concerto degli
investimenti. Sebbene condizionato, il meccanismo costituirebbe un segnale di flessibilità nel quale leggere buoni auspici per il futuro. Una buona
notizia, per l’Italia, e quasi certamente non la sola. La lettera
inviata venerdì dal ministro Padoan a Pierre Moscovici (eurocommissario per l’Economia) e
Valdis Dombrovskis (vicepresidente e coordinatore per l’Euro) è una mossa che Roma e
Bruxelles avevano concordato,
KAY NIETFELD/ANSA
Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker
certo anche preparato insieme.
I tecnici della direzione Ecofin
sapevano cosa attendersi.
L’Italia è stata costretta a un
patto a termine. Già una volta,
per scongiurare la richiesta di
revisione della legge di Stabilità, il governo ha dovuto rivedere l’impianto della manovra e
alzare da 0,1 a 0,3% la correzione del deficit strutturale (al netto di ciclo e una tantum) per il
2015. In parallelo, come emerso
già all’Ecofin informale di Milano in settembre, Renzi e Padoan hanno dovuto mettere sulla
bilancia tutto il peso dell’ambizioso piano di riforme, dal Jobs
Act alla riforma amministrativa, passando per le privatizzazioni. Alla fine - davanti ai progressi «disomogenei» delle riforme e le «significative incertezze» delle vendite di Stato, da
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A FIRENZE
ell’eurozona «non credo ci sia un rischio di
deflazione, cioè che
tutti i Paesi vadano in deflazione», tuttavia «vivere con
l’inflazione vicina allo zero è
già un rischio». Soprattutto,
per il vicepresidente della
Bce, Vitor Constancio, è ora
che anche i governi facciano
la loro parte per evitare che
l’Europa scivoli verso un andamento dei prezzi negativo
e una lunga stagnazione: «la
politica monetaria non può
fare tutto: i governi devono
fare agire attraverso le politiche fiscali», ha detto, durante
un convegno organizzato da
Eunews. Anche perché, ha
puntualizzato, «sappiamo
che durante una recessione
le politiche monetarie hanno
un impatto più limitato».
A margine della tavola rotonda, l’ex governatore della
Banca centrale del Portogallo ha anche dichiarato che
«ci aspettiamo che l’inflazione rimanga debole ma che
inizi a correggersi dall’anno
prossimo, come risultato
delle misure intraprese nel
N
via XX Settembre è partito un
altro documento di sintesi. Ben
accolto e l’ultimo, si spera.
Mentre si attende il pronunciamento politico del collegio ieri non tutti i capi di gabinetto
erano al corrente della questione -, la bozza di decisione sull’Italia risulta essere rincuorante. Nel testo, secondo due
fonti concordanti, si ribadisce
che Roma, pur rispettando i
parametri del deficit (2,7% del
Pil la stima 2015) ha un problema di debito che frena il ritorno
alla competitività e minaccia la
stabilità del Paese (133,8% del
Pil il picco l’anno prossimo). Ne
consegue l’invito a monitorare
la situazione per evitare derapate, ma «senza chiedere sforzi
aggiuntivi e senza indicare un
percorso di rientro preciso».
Se confermata, l’analisi con-
Le frasi L’Eurotower è stata
chiave colta di sorpresa
Al timone
il caso
Vitor
Constancio
(nella foto
al convegno
di Firenze
«How we can
govern
Europe»
è vicepresidente
della
Banca
centrale
europea
dalla bassa inflazione,
ma ha reagito in fretta
tagliando i tassi
e immettendo
più liquidità. Adesso
bisogna stare a vedere
se questo è sufficiente
Vitor Constancio
Vicepresidente
della Banca centrale europea
BIANCHI/LO DEBOLE/LAPRESSE
Il numero due della Bce:
“Pronti a comprare titoli di Stato”
Il vicepresidente Constancio: ma solo se le altre misure non bastassero
2014». Constancio non si è sottratto a una domanda su uno
scenario di «eurexit», su cosa
accadrebbe se un Paese uscisse dall’euro: «troppo rischioso
per chiunque», ha precisato.
Riferito ai movimenti populisti che propagandano l’idea di
una scorciatoia del genere, il
numero due dell’Eurotower
ha commentato che «è facile
parlare quando non si ha la responsabilità di implementare
un passo così enorme». Persino in Grecia, colpita da un
crollo mostruoso del Pil, «18
mesi fa i sondaggi affermavano che il 70% dei cittadini voleva rimanere nell’euro perché avevano paura di cosa po-
2014 sono stati autorizzati
alle aziende 937 milioni di
ore di cassa integrazione,
con una perdita complessiva
di reddito per i lavoratori di
3,6 miliardi di euro. È il calcolo fatto dalla Cgil sulla base
dei dati Inps. In media per
ogni lavoratore in casa a zero
ore (540.000 in totale) la busta paga è diminuita di 6700
euro. Da notare che il dato
delle ore di cassa integrazione autorizzate nei primi dieci
mesi del 2014 è in lieve calo
rispetto all’anno scorso (-3,5
per cento) ma se si guarda al
solo mese di ottobre si osserva un netto aumento (118
milioni di ore contro i 99 milioni dell’ottobre 2013) e
questo proseguendo una
tendenza alla ricrescita delle
domande di cassa integrazione che era iniziata a settembre. La Cgil segnala inoltre che più di metà delle ore
complessive (543 milioni su
937 milioni) sono state autorizzate per la cassa integrazione straordinaria, «a dimostrazione della natura strutturale dell’attuale crisi».
tesse accadere». Tuttavia, ha
ammesso, in un quadro di crisi drammatica, se «questi movimenti mettono pressione
ovunque, è comunque un sintomo che le cose non stanno
andando bene».
Al convegno di Eunews ha
parlato anche il sottosegretario alla Presidenza, Sandro
Gozi, escludendo che la Commissione europea chiederà al
governo italiano di correggere
la legge di stabilità. La settimana prossima è atteso il verdetto di Bruxelles: «Ci aspettiamo
una valutazione buona perché
siamo convinti che quello che
stiamo facendo sia molto positivo per gli italiani ma anche
sentirebbe alla legge di stabilità di continuare il cammino
senza altra manutenzione.
Ma la buona notizia finisce
qui. L’Italia sarà oggetto di una
ulteriore verifica in marzo
quando, sulla base delle sue
nuove previsioni, la Commissione farà il punto sugli squilibri macroeconomici Ue. Il governo deve arrivare all’appuntamento con le riforme ben impostate e i conti privi di sbavature inedite. Sennò, a quel punto, sarà difficile evitare una o
anche due procedure di infrazione; una per il debito non sufficientemente corretto, l’altra
per la competitività latente. Facile che martedì Roma possa tirare un sospiro di sollievo. Il
processo al Paese e alla sua pesante contabilità, però, è tutto
meno che finito.
per tutta la zona euro», ha sostenuto, spiegando che la lettera di impegni inviata l’altroieri
dal ministro dell’Economia,
Pier Carlo Padoan, dovrebbe
essere sufficiente a tranquillizzare l’Ue sulla capacità del governo di realizzare gli obiettivi
indicati a fine ottobre. Tornando alla Bce, Vitor Constancio
rifiuta l’idea che l’Eurotower
abbia già fallito alla luce di tassi attuali lontani dall’obiettivo
del 2% (e che rimarranno tali
ancora per anni, secondo le
stesse previsioni della Bce).
Ma ammette per la prima volta che a ottobre dell’anno scorso il calo dell’inflazione sotto
l’1% «ci aveva colti di sorpresa:
non vedemmo in tempo che sarebbe scesa così tanto».
L’ex governatore della Banca centrale del Portogallo ha
rivendicato, però, la «rapida»
reazione dell’Eurotower, che
nel corso del 2014 ha abbassato i tassi di interesse e avviato
generose operazioni di liquidità. Quanto al tema più dibattuto e alla promessa più attesa,
quella di un quantitative easing, di un acquisto su ampia
scala di acquisti pubblici e privati, il numero due della Bce ha
ricordato che alcune operazioni sono già partite, che occorre
attendere i risultati ma che «se
tutto ciò non fosse sufficiente,
siamo pronti a valutare l’acquisto di altri bond, compresi i
titoli di Stato».
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .3
.
Ha
detto
I SINDACATI
Basta con confronti di
maniera, su tutela del
lavoro e divario di salari
ci sono praterie su cui
possono intervenire
PUBBLICO IMPIEGO
Auspico di poter
sbloccare i contratti
degli statali nel 2015
e assumeremo
i precari nella scuola
LA REPLICA A FASSINA
Macché poteri forti,
abbiamo messo un
tetto ai maxi stipendi
e dato un sostegno
ai redditi più bassi
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
«L
andini ha
sbagliato, mi
sembra ancora nella logica per cui
non ci si confronta ma si demonizza l’altro. Però ho apprezzato
le scuse». All’indomani della polemica tra Pd e leader Fiom sul
«consenso degli onesti», il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ragiona
di rapporto coi sindacati e prospettive del governo. «Noi stiamo
cercando di cambiare, di portare
l’altro a essere non un nemico,
ma un interlocutore che la pensa
diversamente: ci proviamo ad
esempio quando diciamo che le
regole del gioco si scrivono con
l’opposizione».
Superando la contrapposizione berlusconiani-antiberlusconiani.
FABIO FRUSTACI/EIDON
Il ministro della Pubblica amministrazione: Landini sbaglia a demonizzare l’esecutivo
essere un sindacato, un burocrate, una minoranza che blocca il
cambiamento. Ma non ha mai negato il confronto a nessuno. Non
si fa trascinare in mediazioni
estenuanti, ma non nega il confronto in cui argomentare le proprie posizioni».
Poi però accusa i sindacati di
inventarsi ragioni per scioperare…
Ministro, però Renzi è il primo
a cavalcare la retorica del nemico che non lo fermerà…
«Renzi rivendica il primato della
politica: il fatto che non ci possa
Forse il problema è che non
sanno come dirvele, le loro
proposte, se voi per principio
non concertate.
«Io non ho mai rifiutato incontri. Immagino anche che il ministro Poletti sui decreti delegati
del jobs act sentirà le parti sociali. Ma noi parliamo di confronto, non di concertazione:
diteci la vostra idea, e se è buona la facciamo nostra».
IL DISAGIO SOCIALE
«È la conseguenza
di un anno in più
di questa lunga crisi»
I sindacati sono quelli che mettono il gettone nell’iPhone?
«Noi stiamo provando a far fare un passo avanti al Pd e al
governo, forse anche i sindacati dovrebbero fare una riflessione su cosa significa og-
Il Tesoro: in questi sei tweet
la verità sull’economia italiana
Una campagna
per smentire
stereotipi su debito
e competitività
PAOLO BARONI
ROMA
Questione d’orgoglio, è proprio
il caso di dire. L’orgoglio di un
Paese che, nonostante i molti
problemi, cerca in ogni modo di
contrastare il pregiudizio, diffuso soprattutto all’estero, di un
Paese immobile, coi bilanci perennemente in disordine e sommerso dai debiti. «Orgoglio e
pregiudizio», come il famoso romanzo della scrittrice inglese
Il ministro Marianna Madia chiede
ai sindacati di cambiare passo
“Capisco gli statali, ma nella manovra
diamo la priorità alle emergenze”
«Vuole porre un grande tema al
sindacato, quello di uscire dal
confronto di maniera. Ci sono
due temi su cui, se il sindacato volesse interloquire, ci sarebbero
praterie: come tutelare il lavoro
anche nelle fasi di non lavoro –
penso a quando la cassa integrazione si protrae per troppo tempo – e come evitare divari retributivi eccessivi».
«Quella che per 20 anni ha contribuito a paralizzarci, e ha giovato solo a Berlusconi, che vinceva le elezioni. Il primo a tentare di superare questa demonizzazione è stato Veltroni: il Pd
di oggi è suo erede».
L’affondo
MARIANNA MADIA
Jane Austin, ma anche come
l’operazione di marketing politico lanciata questa settimana
dal ministero dell’Economia
con tanto di hastag (#prideandprejudice) e lanci su Twitter in
italiano ed in inglese che rimandando alle pagine web del ministero (www.mef.gov.it) e ad una
ricca infografica.
Sei cinguettii per sei dati macroeconomici («di cui non si
parla mai, o non abbastanza»)
che puntano a dimostrare in
maniera diretta che «l’Italia
non è quella che normalmente
viene raccontata dai media, soprattutto all’estero», ma che
anzi è «un Paese di cui andare
orgogliosi». Sono anni che veniamo messi in croce per il debito pubblico troppo alto, una
competitività da terzo mondo
ed un deficit fuori controllo. Per
questo al Tesoro hanno deciso
di contrattaccare proponendo
una serie di «grandezze economiche utili a rappresentare
l’Italia per ciò che è: uno dei Paesi principali del mondo sviluppato, il secondo Paese per produzione manifatturiera in Europa, la terza economia dell’Eurozona. Un Paese che negli ultimi 20 anni ha saputo tenere i
propri conti sotto controllo collocandosi tra i più virtuosi in
Europa e nel mondo».
Il primo tweet martedì scorso era dedicato all’avanzo primario, ovvero al saldo positivo
tra entrate e uscite dello Stato
esclusi gli interessi sul debito.
Nel 2013 solo la Germania ha
gi rappresentare i più deboli».
Secondo loro lo si fa anche con
gli scioperi: contro il blocco dei
contratti del pubblico impiego scendono tutti in piazza…
«Ciascuno deve fare ciò che in
coscienza crede sia giusto: se
credono sia giusto scioperare,
va bene così. Dopo l’incontro
avuto con loro l’altro giorno, la
leader Cisl Furlan ha detto
“malgrado i bei modi non c’è
nulla di concreto”. Io ricambio
l’annotazione sui bei modi, anche lei è una persona gentile,
ma non sono d’accordo sul resto: gli 80 euro vanno a un dipendente pubblico su 4, c’è l’impegno ad assumere vincitori di
concorso e precari della scuola,
ho garantito che non ci sarà
nessun esubero...».
Nessun esubero ma magari ricollocazione lontano da casa?
+2%
l’avanzo
Solo la Germania
fa meglio di noi (+2,2%)
nell’accumulare
il saldo primario
+31%
il debito/Pil
Questo l’incremento
subìto dall’Italia negli anni
della crisi: gli altri Paesi
hanno fatto peggio
60,3
miliardi
Il contributo dell’Italia
ai fondi salva-Stati
è il terzo per entità
a livello europeo
«No, ricollocheremo le persone
vicino a dove già lavorano, senza
abbassamenti di stipendio. Ho
anche proposto ai sindacati una
discussione sulla natura del rapporto di lavoro pubblico: spero
che non sprechino l’occasione».
glia politica in Europa che ha
portato Juncker a promettere
300 miliardi di investimenti.
Dobbiamo continuare a dimostrare quello che cerchiamo di
dimostrare da un anno: il primato della politica».
Fatto sta che il pubblico impiego sciopera: che effetto le fa?
Dovevatedarelustroallaparola politica, ma sembra ancora
una parolaccia, i politici sono
sempre più contestati.
«Io so che fanno una richiesta
legittima, e auspico di poter
sbloccare i loro contratti l’anno
prossimo. Ma ora è giusto partire dalle emergenze: non credo
ci sia un solo euro nella legge di
stabilità che avrebbe dovuto essere altrove».
Tuttavia, ministro, le piazze si
riempiono e le proteste mostrano disagio sociale.
«E’ la conseguenza di un anno
in più di una lunga crisi. Per
questo è fondamentale fare le
riforme e continuare una batta-
fatto meglio di noi (2,2% contro
2). Secondo capitolo, il deficit.
Non solo siamo rimasti sotto la
soglia fatidica del 3% sia nel
2012 che nel 2013, ma il Mef ricorda che anche nel 2014 rispetteremo questo parametro
come pochi altri Paesi nella Ue.
Il debito pubblico? Certo è molto alto. Ma dall’inizio della crisi
è cresciuto appena del 31,12% rispetto al +151% della Spagna, al
+118 del Regno Unito, al +71,57
degli Usa, il +52,33 della Francia ed il +31,19 della Germania.
Quanto a sostenibilità della nostra economia, e siamo al quarto “tweet”, l’analisi della Commissione riconosce all’Italia un
rischio più basso della media
dell’Eurozona come dell’intera
Ue sia nel breve, che nel medio e
nel lungo periodo. E ieri è arrivato il penultimo scatto d’orgoglio: l’Italia, con 60,3 miliardi, è
il terzo contributore per aiuti
versati ai «fondi salva-Stati»
utilizzati per aiutare i Paesi in
difficoltà (Cipro, Grecia, Portogallo e Irlanda).
«Dare lustro alla politica significa, dopo 20 anni di rinvii, fare
le cose. E, quando si fanno, c’è
chi è a favore e chi è contro».
Anche nel Pd: Fassina teme
una vicinanza con gli interessi
più forti…
«Abbiamo messo un tetto agli stipendi di chi guadagna di più, dato
un sostegno ai redditi bassi, spostato il peso fiscale dal lavoro alle
rendite… Quale di queste cose è
vicina agli interessi più forti?».
Oggi arriverà l’ultimo tweet
per certificare come il nostro sistema bancario è tra i più solidi
e non ha di fatto richiesto aiuti
di Stato al contrario di Germania e Regno Unito. «La sfida –
spiega il portavoce del ministro
dell’Economia, Roberto Basso,
sul suo blog - è di fare informazione positiva senza strumentalizzare i dati né piegarli ai
propri fini». E anche un tweet
può servire ad uscire dal cono
d’ombra. Speriamo.
Jena
Se
Stavolta ha ragione Renzi
a dire che la sinistra sta
con i più deboli. Se esistesse
[email protected]
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
U
REGIONALI
LE SFIDE
Comizi
Matteo Renzi con Stefano
Bonaccini alla chiusura
della campagna elettorale
Di lotta e di governo
Tra Emilia e Calabria
i due volti del voto Pd
Le tensioni a sinistra minacciano la partecipazione
nella regione rossa. Più ottimismo nel Mezzogiorno
Analisi
FABIO MARTINI
ROMA
ramai Matteo
Renzi ha imparato a conoscere in
profondità il suo
partito, dalle realtà locali ai notabili che lo
animano e l’altra sera, concludendo la campagna per le elezioni regionali in Calabria, si è
rivolto così al candidato del
Pd Mario Oliverio: «Voi siete
la terra della Magna Grecia,
troppo spesso avvicinata alla
terra del magna magna per
qualche comportamento di
chi ti ha preceduto». L’espressione colorita usata da Renzi
alludeva senza equivoci al
centrodestra, ma naturalmente al presidente del Consiglio non sfuggono le caratteristiche di un personaggio come Mario Oliverio, 61 anni, navigatissimo uomo del potere
calabrese, entrato per la prima volta in Consiglio regionale 34 anni fa.
Dietro di sé Oliverio è riuscito a comporre una squadra
e un appeal da vincitore che
nelle prossime ore potrebbe-
O
Intervista
ro produrre un paradosso nelle rappresenterebbe una sorpredue regioni chiamate oggi al sa e anche un piccolo tassello
voto: consentire al centrosini- nella ricomposizione del puzzstra calabrese una vittoria più le geopolitico del Pd, un partito
larga di quella che si profila in che pare aver avviato un parEmilia Romagna per il candi- ziale ma significativo ricambio
dato del Pd Stedi elettori: più
fano Bonaccini.
IL PARADOSSO voti a vocazione
Certo, per ora si
e
Oliverio potrebbe governativa
tratta di proiemeno voti di «sizioni sulla base incassare un successo nistra-sinistra»?
di sondaggi e di più largo di Bonaccini
Naturalmente
sensazioni epiogni illazione è
dermiche, ma un eventuale prematura, soltanto lunedì - insorpasso - in termini di percen- crociando i dati definitivi di
tuale al governatore - da parte tutte le liste - si potranno fare
della «governativa» Calabria valutazioni più analitiche, ma
sulla «rossa» Emilia Romagna intanto le premesse sono sinto-
STEFANO DE GRANDIS/LAPRESSE
matiche. In Calabria il candi- anche ad una legge elettorale
dato del centrosinistra Olive- regionale - voluta dal centroderio è riuscito a mettere in cam- stra - per la quale ogni voto di
po otto liste a suo sostegno e di lista va automaticamente al
queste ben tre fanno riferimen- candidato presidente collegato al Pd: oltre a quella stretta- to». In soldoni le otto liste per
mente di partito,
Oliverio sono un
anche i Demo- GLI ALTRI SIGNIFICATI moltiplicatore di
cratici e Prorispetto
Verso il sorpasso consensi
gressisti e Olivealle tre schierate
della Lega su FI dal centrodestra
rio Presidente.
e rischio flop M5S e alle due dei cenSpiega Nico
Stumpo, già retristi. E in una responsabile Organizzazione del gione con una forte vocazione al
Pd, uno degli artefici del «mira- voto «utile» e di «governo», il
colo»: «Le tre liste, oltre ad an- numero delle liste è da sempre
dare incontro ad una forte ri- un indicatore importante.
chiesta di base, corrispondono
Tanto è vero che nel 2010,
Amministrative
DOVE SI VA ALLE URNE
I CANDIDATI PRESIDENTI
Emilia EMILIA ROMAGNA
Romagna
Maurizio
Liberi Cittadini
MAZZANTI
QUANDO
Pd, Sel, Emilia Romagna civica,
Stefano
Centro DemocraticoBONACCINI
Democrazia Solidale
OGGI
Alan
Lega Nord, Forza Italia,
FABBRI
Fratelli d'Italia
APERTURA
DEI SEGGI
Giulia
Movimento 5 Stelle
GIBERTONI
Alessandro
NCD-Emilia Romagna
dalle 7
RONDONI
Popolare
alle 23
Cristina
Altra
QUINTAVALLA Emilia-Romagna
CALABRIA
Mario
OLIVERIO
Coalizione
Centrosinistra (8 liste)
Wanda
FERRO
Casa delle Libertà,
Forza Italia, Fratelli d'Italia
Nino
D’ASCOLA
Ncd, Udc
Cono
Movimento 5 Stelle
CANTELMI
Domenico
GATTUSO
Altra Calabria
(Tsipras e Rc)
Calabria
- LA STAMPA
Rizzetto (M5S): “Salvini è proprio bravo
Parla meglio di noi ai nostri elettori”
quando il centrodestra riuscì a
spodestare il centrosinistra al
governo, allora le liste che sostenevano Scopelliti erano sei,
una in più di quelle a sostegno
del governatore Loiero.
E l’«investimento» sul possibile vincitore Pd è confermato
anche dai dati delle Primarie:
mentre nella rossa Emilia, dove c’è una proverbiale tradizione di partecipazione, hanno
partecipato alla selezione dei
candidati 58.000 elettori, in
Calabria sono andati alle urne
133.000 persone, un dato significativo anche al netto del fattore «estrogeno» che ha sempre accompagnato le Primarie
nel Mezzogiorno.
In Emilia Romagna le ultime
ore di campagna elettorale
hanno confermato la previsione di una disaffezione degli
elettori che potrebbe abbassare la partecipazione. Ma alla fine, in una regione con un elettorato prevalentemente d’opinione, i risultati destinati ad
avere una valenza nazionale
sono altri: la Lega prenderà più
voti di Forza Italia e se sì, quanti di più? L’annunciato calo dei
Cinque Stelle che dimensioni
avrà? La percentuale del Pd sarà sotto o sopra quelle delle Europee? Lista Tsipras e Sel in
che misura intercetteranno la
disaffezione dell’elettorato democratico più di sinistra?
NIENTE SATIRA
SUI GRILLINI
“Se i risultati saranno deludenti bisognerà aprire un dibattito serio”
FRANCESCO MAESANO
ROMA
W
alter Rizzetto, vicepresidente M5S della
commissione Lavoro,
che cosa significa se dal
#vinciamopoi si passa al
#vinciamomai?
«Lo dico chiaro: se l’elettorato
ci abbandona alle regionali, da
domani occorre aprire un ragionamento politico. Dovremo riflettere su quel che abbiamo fatto in questi due anni
in Parlamento, magari confrontandoci con gli amministratori locali. Sono stati commessi degli errori».
Quali?
«Abbiamo vissuto troppe fasi
altalenanti, abbiamo alternato il dialogo a mesi di opposizione ferrea, durissima. Forse
non a tutti sono piaciute le interlocuzioni che abbiamo
avuto con il Pd, ma dobbiamo
comunicarle meglio».
Comunicare cosa?
«Le faccio un esempio: qui in
Friuli-Venezia Giulia i nostri
cinque consiglieri regionali
Dialogo
In Parlamento
abbiamo vissuto
troppe
fasi altalenanti
abbiamo alternato
il dialogo a mesi
di opposizione
ferrea, durissima
Per il vice
presidente
della
Commissione
Lavoro
della Camera
il Movimento
deve
riprendere
il dialogo con
le altre forze
politiche
Walter Rizzetto
Vicepresidente
Commissione Lavoro
PAOLO CERRONI/IMAGOECONOMICA
hanno ottenuto un ordine del
giorno che introduce dal 2015
il reddito di cittadinanza sperimentale. L’abbiamo proposto noi, ma ce l’ha votato la
maggioranza Pd. Vede? C’è
uno scollamento tra il M5S di
Roma e quello locale».
Voi cercate di capire chi siete,
Salvini seduce i vostri elettori.
«È bravo, proprio bravo. Basta
guardare i risultati: in qualche
mese è riuscito portare la Lega
sulla soglia sul 10 per cento».
Il leader ideale?
«Quando parla di immigrazione, di abrogazione della Fornero, di mettere in Costituzione
un’aliquota massima per le tasse, arriva dritto alle persone».
Voi sembrate alla ricerca di accordi con la maggioranza per
ottenere qualche risultato.
«L’abbiamo sempre fatto nelle
bra aver preso il sopravvento.
«All’inizio io e altri ci siamo
espressi in favore di un’interlocuzione per portare a casa dei
risultati. Sono cadute accuse a
pioggia. Come funziona? Se il
dialogo lo propone Rizzetto è
dissidente mentre ora va bene?
E poi tra di noi ci sono posizioni
e visioni differenti».
Ad esempio?
«Prendiamo il Jobs Act: quando si è decisa la linea? Gli attivisti non sono mai stati consultati. Su quello io, come altri, ho
le mie idee».
Cioé?
commissioni e speriamo di continuare a farlo. Magari sul Quirinale anche coinvolgendo il nostro segretario di partito».
Chi?
«Grillo».
È un po’ sparito, non trova?
«A Bruxelles era in forma».
Fa l’ironico?
«Con il tasso di disoccupazione
che abbiamo il Governo non poteva non fare qualcosa».
Qualcosa che le piace?
«Almeno ci stanno provando».
Voterà con la maggioranza?
«Deciderò emendamento per
emendamento. Vedremo».
Non sa più a quale Matteo votarsi.
«Sono notorie le mie posizioni
in merito a quel tipo di show».
«Per restare nella Bibbia c’è
ancora un certo Giuseppe...»
Lalineadellamediazionesem-
@unodelosBuendia
Niente satira, siam 5Stelle. La
giunta di Livorno, guidata dal
pentastellato Nogarin, ha deliberato di querelare l’autore di
una vignetta, l’associazione
che l’ha diffusa allegandola a
un intervento, i direttori di Tirreno e Nazione per averla pubblicata e «ogni altro soggetto
ritenuto responsabile». Diventeremo correi? La vignetta
prende in giro la delibera con
cui il Comune ha deciso di dare
un rimborso spese agli amministratori che abitano fuori dalla
città (23.242 euro per il 2014 e
38 mila euro l’anno per il 2015 e
il 2016). Il sindaco è ritratto con
una mascherina da rapinatore:
«O LA rimBORSA O LA VITA»,
chiede Nogarin a un povero dipendente comunale. Niente
aut aut, dunque: la borsa e la
querela.
[D. AL.]
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
MATTIA FELTRI
ROMA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Primo Piano .5
.
LE TENSIONI NEL PAESE
S
uccede perché la
piazza è il luogo quasi
esclusivo degli arrabbiati e di rado si concede all’applauso, a
meno che non si tratti di piazze organizzate. E però questo è
il tempo che nemmeno le piazze organizzate vanno bene; nel
suo giro elettorale in Emilia
Romagna e in Calabria, il premier è rimasto al riparo di disoccupati, sindacalisti e altri
rabbiosi: a Parma si è limitato
a un incontro col sindaco a cinque stelle Federico Pizzarotti,
a Bologna ha parlato a PalaDozza e venerdì, a Cosenza, si
è dovuto accontentare del piccolo auditorium Antonio Guarasci (ottocento posti) nel liceo
classico Telesio. Lo ha deciso il
prefetto poiché c’era pericolo
di contestazioni dei centri sociali, e infatti polizia e ragazzi
se le sono date nell’attesa che
arrivasse l’ospite. Un tour abbastanza deprimente per un
leader politico che alle ultime
Europee ha raccolto consensi
quasi mai visti in Italia, che si
spende per guadagnare voti al
partito - e il tuffo nella folla sarebbe indispensabile - e che all’inizio dell’incarico a Palazzo
Chigi prendeva incoraggiamenti e pacche sulle spalle a
ogni passeggiata, soprattutto
durante le visite del mercoledì
alle scuole. I siti erano colmi di
foto di studenti a braccia tese
per ricevere il cinque del presidente del consiglio. Anche le
visite del mercoledì - forse per
troppi impegni - sono terminate e dimenticate.
Non sono guai esclusivi del
governo (ha saggiato il saporaccio dei fischi pure il ministro del
Lavoro, Giuliano Poletti). Persino l’europarlamentare leghista
Mario Borghezio - uno che in
piazza si muove a fiuto come un
cane da caccia - ieri è stato maltrattato all’Eur, che pure non è
estrema borgata, ma elegante
quartiere periferico romano: si
sfilava contro il mare di prostitute che animano le notti, e
Borghezio è stato invitato a
mettersi in coda, il massimo
concesso a un politico genericamente accusato di appartenere
alla categoria responsabile del
degrado. A Tor Sapienza era
andata appena meglio, per il
motivo che Borghezio s’era limitato a dire due parole di solidarietà in un bar dov’era arrivato con la rassicurante scorta
di Casa Pound: in strada non lo
si è visto. Non è solamente una
questione di trasferta fuori giurisdizione per uno della Lega problema serio per il segretario
Matteo Salvini deciso a racco-
il caso
DAVID ALLEGRANTI
ROMA
C
i sono due tipi di parlamentari eletti all’estero.
Uno è sfortunato, l’altro
no. Uno siede a Montecitorio,
l’altro a Palazzo Madama. Al
primo, dal gennaio 2015, dimezzeranno il fondo per i trasporti all’interno del proprio
collegio (si parla di continenti,
non di regioni). Al secondo ancora no, ma c’è già un atto di
indirizzo degli uffici di presidenza che va nella stessa direzione. Paolo Fontanelli, questore della Camera, se la ride:
«Sa, al Senato sono più spendaccioni…». Però ancora reggono. Per i deputati il taglio invece è già stato deciso: da 420
mila a 210 mila euro. Dal prossimo anno, ogni deputato elet-
LUCA ZENNARO/ANSA
MICHELE NACCARI/ANSA
«Vieni qui a spalare»
Le contestazioni al premier
Dopo l’alluvione Beppe Grillo nella sua Genova
invasa dal fango è stato maltrattato
Lontani i tempi in cui Matteo Renzi era osannato in giro
per l’Italia: nelle ultime settimane è accolto da contestazioni
Per politici e antipolitici
non è più tempo di piazze
La protesta dilaga e i leader rischiano addirittura di essere aggrediti
MICHELE NUCCI/ANSA
ALESSIO GUITTI/ANSA
Salvini a Bologna
Niente più folla per Berlusconi
Il leader leghista Matteo Salvini quando ha provato
ad avvicinarsi a un campo rom è stato aggredito
Anche Silvio Berlusconi ha rinunciato alle piazze
e non solo per gli impedimenti legati ai guai giudiziari
gliere consensi dove il suo partito non ne ha mai presi - ma
piuttosto di insofferenza irrimediabile alla sfilata del giorno
dopo. Altrimenti non si capi-
manità popolana. Ma nella non
del tutto razionale furia antipolitica - alimentata per nemesi soprattutto dai cinque stelle
- non è più tollerato che i signo-
rebbero le ragioni del brutto
pomeriggio trascorso proprio a
Tor Sapienza dalla senatrice
grillina Paola Taverna, una riconoscibile per dirompente ro-
ri della casta («io non sono una
politica», diceva disperatamente la Taverna, «e che sei,
della Caritas?», le ha risposto
sarcastico il presidiante) com-
Dimezzati i rimborsi spese
ai deputati eletti all’estero
“Sì, in effetti erano troppi...”
Ma Picchi (FI) lamenta: 17,5 mila euro l’anno non mi bastano
to all’estero potrà contare non
su 35 mila euro ma su un tetto
massimo di spesa di 17.500. Son
tempi di austerità coatta, questi, bisogna pur adattarsi. Ne sa
qualcosa Guglielmo Picchi, fiorentino che vive fra Firenze,
Berlino, dove ha la moglie, e
Londra, dove c’è la banca d’investimento per la quale lavora
(è in aspettativa). Il taglio gli dispiace non poco. «Io il plafond
l’ho sempre usato fino in fondo,
ma non per andare a Creta o al-
le Baleari. Perché a Londra ci
vado. A Berlino, dove ho moglie
e attività politica, ci vado. Come
vado a incontrare i miei elettori
al quartiere 5 a Firenze, lo stesso faccio in una pizzeria a Stoccarda». Picchi s’è fatto due conti: con 1400 euro al mese l’Europa non ci si gira. «Comunque,
siccome si deve risparmiare,
vorrà dire che io seguirò i miei
elettori da gennaio fino a quando posso. Se a luglio finirò i soldi – a me è capitato di finirli a
novembre, poi li mettevo di tasca mia – non ci andrò più».
Il deputato ex M5S, Alessio
Tacconi, oggi gruppo misto,
quei soldi li ha sempre usati poco. Massimo 2 o 3 mila euro. «La
cifra era effettivamente alta e ti
assicurava la tranquillità di poterti muovere senza problemi.
Ma non credo sia un grave problema, almeno per ora». Ben felice del dimezzamento l’onorevole Gianni Farina, Pd, ex geniere del Genio Civile, è ancora più
ANSA
Laura Boldrini
Presidente della Camera
netto: «Sono d’accordo, anzi ritengo che il provvedimento sia
arrivato in ritardo! Mai usato
tutti e 33 mila euro, al massimo
15 mila. In Europa viaggio con il
Tgv francese o con gli Ice tedeschi, con cui si raggiungono tut-
paiano in favore di telecamera
a guasti compiuti.
Il primo, nel mondo fatato
della democrazia dal basso, era
stato proprio Grillo maltrattato
nella sua Genova nei giorni del
fango. Non fare passerella, vieni
qui a spalare, gli hanno gridato,
e a lui non pareva possibile di
essere destinatario di una lezione popolare. Praticamente non
lo si è più visto. Ogni tanto dice
cose così enormi da risultare innocue (per esempio che i morti
di Genova stanno sulla coscienza del premier), piuttosto sono
manifeste la timida comparsata
in Emilia e la diserzione in Calabria, dove si prevedono risultati
elettorali scoraggianti. La rinuncia alla piazza - per stanchezza o per timore del declino fa impressione perché l’avventura politica di Grillo si avviò
con lo straripante VaffaDay dell’8 settembre 2007, decine di
piazze d’Italia collegate con
quella di Bologna aizzata dal comico. E così, in questo autunno
nervoso, in piazza non ci va più
nessuno, a parte Salvini che infatti rischia il linciaggio a Bologna, e non sarebbe aria nemmeno per calibri più energici. Non
ci va Silvio Berlusconi perché
non può, ma non ci andava praticamente più da quando si prese la disgraziata miniatura del
Duomo in bocca, e non ci vanno
per senso della realtà quelli dei
partiti a corollario della maggioranza. I forti e i deboli: tutti
improvvisamente espulsi dal
luogo dove la politica nacque.
te le città importanti. Stoccarda, Francoforte, Berlino».
Al Senato c’è solo un atto
d’indirizzo, ma basta a creare
subbuglio. «Il mio – si schermisce subito il senatore Claudio
Micheloni, Pd – è un collegio di
72 nazioni, che va dalla Groenlandia alla Siberia. Ha 2 milioni
e mezzo di elettori. L’unica differenza fra me e un eletto in Italia è il budget che ci copre biglietti aerei e altri trasporti».
Micheloni, come gli altri, ci tiene a precisare che il fondo non è
forfettario, eh, non ci sono soldi
regalati a babbo morto; si viene
rimborsati per i viaggi effettivamente fatti. Meglio spiegarle
subito e bene queste cose, ché
l’Allarme Casta è in agguato.
Micheloni ne vuol parlare con il
presidente del Senato. «C’è un
limite a tutto. Un conto è esigere un comportamento ineccepibile dai politici, un altro attaccare le istituzioni e i mezzi per
farle lavorare». Le mille miglia
non si toccano.
@davidallegranti
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
U
AMIANTO
LE REAZIONI
I comitati di Casale
pronti a tornare a Roma
“Giustizia da Renzi”
Martedì incontro con la Boldrini, poi a Palazzo Chigi
SILVANA MOSSANO
CASALE MONFERRATO
Si era tornati da Roma - dopo la sentenza della Cassazione che ha spazzato via,
usando la spugna della prescrizione, il processo Eternit per disastro doloso ambientale permanente - con il
cuore pesante per quello
che il popolo anti-amianto
ha avvertito come un tradimento. Ora si è pronti a ripartire per Roma, «padroni
della nostra dignità» ha detto il sindaco Titti Palazzetti
interpretando l’orgoglio di
tutta la sua gente: «Andremo a pretendere una compensazione per quello che
sentiamo come un torto».
Martedì sarà il giorno.
Una delegazione composta
dal sindaco, dagli esponenti
dell’Associazione famigliari e
vittime amianto (Afeva) Bruno Pesce e Nicola Pondrano,
e dai parlamentari Daniele
Borioli, Cristina Bargero, Fabio Lavagno e Federico Fornaro, alle 15 a Montecitorio
L’Anm
«Reatiestinti?
Unasconfitta»
1 «La prescrizione del rea-
to è una sconfitta di tutti, non
solo delle persone offese, ma
anche dei magistrati e delle
forze di polizia. E’ lavoro che
va in fumo, spese che vanno
in fumo e lo stesso imputato
non riceve una risposta di
giustizia». Così Maurizio Carbone, segretario generale
dell’Associazione Nazionale
Magistrati, intervistato a Radio Città Futura, ha espresso
la preoccupazione sul tema
della prescrizione, in occasione del processo Eternit. «E’ da
almeno 15 anni che lamentiamo l’assoluta irragionevolezza dell’attuale regime della
prescrizione, ulteriormente
aggravato dalla legge ex Cirielli. Cambiare la prescrizione è un’assoluta priorità».
Grasso: subito riforma
dellaprescrizione
E il sottosegretario
alla Giustizia Ferri
«Il tema è al centro
della nostra agenda»
ROMA
«Della prescrizione parliamo
da decenni, ora è successo un
fatto che ha scosso le coscienze e oggi tutti sono d’accordo. Io vorrei che domani
tutti fossero insieme a risolvere il problema». Lo ha detto il presidente del Senato,
Pietro Grasso, intervenendo
a una iniziativa a Bagno a Ripoli (Firenze).
«Con l’emozione del momento - ha aggiunto - gridiamo tutti alla necessità di fare
al più presto», la riforma della prescrizione. «Da tempo
ho indicato quale potrebbe
essere il nuovo modo di vedere la prescrizione e speriamo
che finalmente, visto che tutti si dichiarano d’accordo,
possa andare avanti».
Nuovi segnali anche dal
governo. «Il caso Eternit deve costituire un momento di
profonda riflessione per la
politica e gli operatori del diritto, nel rispetto dell’indipendenza della magistratura
ma consapevoli delle esigenze di giustizia dei cittadini»,
sottolinea il sottosegretario
alla Giustizia Cosimo Ferri.
«La questione giuridica
sulla quale si è concentrata la
Pietro Grasso
Cassazione - spiega Ferri - ha
riguardato l’avvenuta prescrizione del reato di disastro innominato (articolo 434 del codice penale) il quale era prescritto già prima che iniziasse
il processo. La condotta di alterazione dell’ambiente si è,
infatti, conclusa con la chiusura dello stabilimento di Casale,
avvenuta nel 1986. Di conseguenza, il reato si sarebbe prescritto anche con la normativa
in vigore prima della legge Cirielli, a meno che non fossero
state contestate delle aggravanti». «Al netto delle considerazioni in diritto - conclude
Ferri - l’obiettivo del legislatore deve essere quello di fare in
modo che la verità sostanziale
coincida il più possibile con
quella processuale. La riforma
della prescrizione è al centro
dell’agenda politica di questo
esecutivo. Il caso Eternit deve
sollevare anche il tema dell’ambiente».
[R. I.]
incontrerà la presidente della
Camera Laura Boldrini. Alle
16,30 i casalesi sono attesi a
Palazzo Chigi dal premier
Matteo Renzi e anche dal sottosegretario Graziano Delrio.
Tema di discussione: «Lo Stato deve individuare una soluzione perché una strage come
quella in atto a Casale non possa essere prescritta - spiega
Palazzetti -. Il nostro è un bollettino di guerra: le istituzioni
non possono calpestare il dolore delle vittime». Vittime già
decedute e vittime attualmente malate. E vittime ancora
ignare, ma il mal d’amianto ce
l’hanno addosso, è solo questione di tempo prima che
spunti un dolore subdolo da
cui scaturirà la diagnosi.
«Casale è una città unita –
dichiara con forza il sindaco –
sa stringere i denti ed è pronta
a dare una lezione di coraggio
anche alle istituzioni che non
hanno saputo difenderla». La
presa di posizione sarà riassunta in un documento in discussione al Consiglio comu-
FEDERICO BERNINI/LAPRESSE
La fiaccolata a Casale Monferrato venerdì sera
nale straordinario convocato
per mercoledì prossimo «e che
faremo avere al premier subito
dopo l’approvazione».
Intanto è arrivata la notizia
dal ministro dell’Ambiente
Gian Luca Galletti (già strenuo sostenitore del recente
sblocco dal patto di stabilità
dei fondi per le bonifiche
d’amianto, concesso a Casale)
che è stato fatto un ulteriore
stanziamento di un milione e
mezzo. E’ vero che questa è la
città più bonificata d’Italia, ma
di tetti e polverino ce ne sono
ancora da smantellare per poterla dichiarare, definitivamente, «demiantizzata».
E, sempre a Roma, si sta
Ha detto
Lo Stato deve
individuare una
soluzione perché una
strage non possa
essere prescritta
Titti Palazzetti
sindaco di Casale Monferrato
stringendo un’altra alleanza:
Ignazio Marino, il primo sindaco a esprimere solidarietà a
Palazzetti dopo la «botta» della Cassazione, è pronto a far
firmare ai colleghi dell’Anci un
documento che impegni il Governo a rivedere l’istituto della prescrizione.
Non si lascerà nulla di intentato. Anche il professor Renato Balduzzi, già ministro
della Sanità e ora membro del
Csm, dice che «c’è un dovere
politico e giuridico, oltre che
morale, che impone di andare
avanti e di portare la vicenda
fino alla Corte di giustizia europea e alla Corte dei diritti
dell’uomo di Strasburgo».
1
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
IL MINISTRO DELL’AMBIENTE
Intervista
GIACOMO GALEAZZI
ROMA
G
ianluca Galletti, cosa fa il governo per il
caso Eternit?
«Il lavoro non comincia oggi: stiamo
destinando una parte dei fondi
di coesione territoriale per finanziare un piano settennale di
bonifica dei siti. Sono 34 mila
quelli inquinati dall’Eternit: è un’emergenza nazionale. Il caso più emblematico è
Casale Monferrato.
Ho incontrato il sindaco a Casale e abbiamo
destinato subito 3 milioni per gli interventi
più urgenti e altri 15
esclusi dal patto di
stabilità. In settimana
daremo a Casale un
altro milione».
Impegno
Gianluca Galletti (Udc),
ministro dell’Ambiente,
ha sostituito
Andrea Orlando del Pd
“Ora l’emergenza
sono le bonifiche
Troveremo i soldi”
Galletti: “Ci sono 34 mila siti inquinati dall’Eternit”
E per l’emergenza
Ilva?
«Col decreto sulla
terra dei fuochi diventa obbligatorio
utilizzare per il risanamento i fondi sequestrati alla famiglia Riva. Il commissario Gnudi ha ottenuto dal tribunale di
Milano lo sblocco di
1,2 miliardi ma il
piano ambientale
dell’area costa di
più, quindi la differenza sarà a carico
di chi compra lo stabilimento».
Primo Piano .7
Il documento
Quellasentenza
datata1906
“Lapolvere
èpericolosa”
PAOLA ITALIANO
TORINO
«L’avvocato Pich fu esatto
quando scrisse che la mortalità in genere è maggiore fra li
operai dell’amianto che fra
quelli delle altre industrie; i
certificati prodotti lo provano
in modo veramente irreputabile». Sentenza del 31 ottobre
1906: più di un secolo prima di
Guariniello, viene emesso proprio dal tribunale di Torino il
primo pronunciamento giudiziario sulla pericolosità dell’amianto.
L’avvocato Carlo Pich era
l’autore di alcuni articoli sul
settimanale «Il progresso del
Canavese e delle Valli di Stura» sull’elevato numero di vittime tra gli operai di una fabbrica di Nole Canavese, messe
in relazione alla lavorazione di
quella che oggi nessuno esita
più a definire «fibra killer». Fu
citato in giudizio, con il gerente Arturo Mariani, dalla British Asbsestos Company Ltd.
che pretendeva un risarcimento per le affermazioni considerate non veritiere. Il tribunale rigettò.
Della sentenza ha parlato
al processo Eternit il medico
del lavoro Francesco Carnevale, consulente dell’accusa.
MARCO BERTORELLO/AFP
Il rudere dello stabilimento Eternit a Casale Monferrato
L’Italia frana. È colpa della
Merkel e dell’austerity europea se mancano i fondi per il
dissesto idrogeologico?
«Non si possono dare sempre
tutte le colpe all’Europa. È facile
e ci solleva da responsabilità interne. Sul dissesto gran parte
della colpa è della burocrazia e
dei ricorsi alla giustizia amministrativa. Per mettere in sicurezza il territorio, abbiamo trovato
già stanziati, ma non spesi, 2,3
miliardi. Con un miliardo sono
stati avviati i cantieri, il resto
verrà speso entro un anno. Sulle
emergenze nazionali non vogliamo essere il governo del
giorno dopo, ma del giorno prima. Non è colpa della politica
Ue del rigore se le nostre regole
ambientali vanno semplificate».
Ha detto
Il caso Ilva
Obbligatorio utilizzare
per il risanamento
i fondi sequestrati
alla famiglia Riva
Il dissesto idrogeologico
Più che dell’Ue, gran
parte della colpa è
della burocrazia
e dei ricorsi giudiziari
È colpa degli ambientalisti?
«Ci accusano di aver ridotto le
regole. Ma troppe regole danneggiano l’ambiente e c’era
il caso
PAOLO COLONNELLO
MILANO
na mera questione
economica. E’ stato
per risparmiare che,
secondo il pm di Milano
Maurizio Ascione, i responsabili della centrale termoelettrica Enel di Turbigo,
«pur avendo a disposizione
le tecnologie già prima del
’92», lasciarono morire di
amianto otto operai (deceduti tra il 2004 e il 2012) che
respirarono polveri di
amianto tra gli Anni 70 e 80
e fino agli Anni 90. Non è una
vicenda grave come quella
della Eternit di Casale Monferrato, però il processo in
corso davanti alla quinta se-
U
.
troppa confusione di responsabilità. Ora, per decreto, i presidenti di regione sono diventati
commissari straordinari per la
messa in sicurezza del territorio e possono avviare i lavori
con un’unica autorizzazione,
senza chiedere i permessi alle
sovrintendenze e alle autorità
di bacino. Abbiamo semplificato la giustizia amministrativa: i
ricorsi non possono fermare le
opere necessarie all’incolumità
pubblica. I soldi li abbiamo. Non
è l’Ue che ci blocca».
Dove trova i soldi?
«Con i fondi di coesione territoriale abbiamo 5 miliardi in sette
anni. In più ci sono due miliardi di
cofinanziamento delle regioni e i
110 milioni esclusi dal patto di stabilità attraverso il decreto sblocca Italia che andranno a Genova,
Milano e alle altre città colpite.
Opere indispensabili e ambiente
non sono in conflitto. L’ambiente
è motore di sviluppo. Dopo la valutazione d’impatto ambientale
positiva, non ci debbono essere
più ostacoli alla realizzazione delle opere. Vale per la Tav cosi come
per la Tap. Hanno avuto il “nulla
osta” ambientale».
E le case nell’area-Vesuvio?
«Come ministro dell’Ambiente
prendo impegni e trovo risorse,
ma è tutto inutile se non c’è rispetto del territorio. Non faremo
mai quei condoni edilizi che sono
tentati omicidi contro le persone
e l’ambiente. Col collegato ambientale approvato dalla Camera
e ora al Senato si danno 10 milioni di euro ai comuni per le demolizioni degli edifici in territori a
rischio. I comuni fanno le ordinanze di demolizione ma non
hanno i soldi per eseguirle. Se il
Parlamento è d’accordo, diamo
subito 10 milioni ai comuni già
nella legge di stabilità. Ma i comuni non devono più rilasciare
spiegato il pm, «venivano dati i
caschi per proteggersi in caso
di cadute, ma non i guanti e le
mascherine per proteggersi
dalla malattia», il mesotelioma pleurico che poi si è manifestato. Per questo il magistrato, al termine della requisitoria conclusa ieri pomeriggio,
ha chiesto condanne a pene
comprese tra i 2 e gli 8 anni di
reclusione per omicidio colposo nei confronti degli ex vertici
dell’Enel e della centrale termoelettrica. Il magistrato ha
escluso la concessione delle
C’è troppo spreco alimentare?
«Sì. In Europa ogni anno si sprecano 100 tonnellate di cibo. E
molte milioni di persone nel mondo sono denutrite. Quando buttiamo via il cibo, non lo sappiamo,
ma danneggiamo gravemente
l’ambiente. Perché per produrre
cibo si utilizza acqua, energia. Si
consumano beni non infiniti. Domani a Bologna il governo si impegna a fare azioni concrete per
fermare lo spreco alimentare e
per concordare azioni comuni
tra gli Stati europei».
anni e mezzo per Aldo Velcich, direttore di compartimento tra il '73 e l'80, E poi
ancora sono stati chiesti 4
anni per Paolo Beduschi, capo della centrale di Turbigo
tra l'84 e il '90, 3 anni per Paolo Chizzolini, ex direttore di
compartimento, e 2 anni per
Valeriano Mozzon, che fu capo centrale dal '90 al '92.
Secondo il pm, «la massima
attenuanti generiche per la azienda di produzione di ener«sistematicità e la strutturali- gia con vertici nominati dal
tà delle violazioni» e per il fat- governo, e quindi rappresento che nessuno degli imputati tanti dello Stato, non ha mai
utilizzato
in
si è mai fatto interrogare o ha
L’ACCUSA quegli anni tecper promai prodotto dei
Precauzioni ridotte nologie
teggere la salute
documenti.
a danno della salute degli operai,
Pesanti le richieste: 7 anni solo per risparmiare malgrado il legidi carcere per
slatore gliele
l'ex presidente Enel France- avesse messe a disposizione
sco Corbellini, 5 anni e mez- anche prima del '92, quando
zo per l'ex dg (tra l’84 e il ’92) poi l'amianto venne messo al
ed ex direttore di comparti- bando». Prossime udienze il
mento Alberto Negroni, 8 29 novembre e il 13 dicembre.
Operai morti di amianto
Il pm chiede fino a otto anni
per gli ex vertici dell’Enel
zione penale potrebbe rappresentare un caso pilota.
«Qui certamente si procede
per i fatti di Turbigo - ha spiegato il pm Ascione - ma il problema era lo stesso in qualsiasi altra centrale elettrica
d'Italia, perché questo illecito, cioè l'assenza di qualsiasi
dotazione di protezione per
gli operai che avevano a che
fare con l'amianto, è stata una
scelta politica di Enel, una
scelta di trasgredire norme
che c'erano anche all'epoca».
Nella centrale, infatti, ha
licenze edilizie in zone a rischio. I
piani urbanistici devono cementificare e consumare suolo il meno possibile. Anche le Regioni
devono destinare risorse e programmare interventi immediati.
I cittadini devono tenere pulito il
giardino e non costruire abusivamente in zone a rischio come
l’alveo di un fiume».
La sentenza del tribunale
di Torino
E in alcuni testi medico-legali
si racconta come lo scontro
giudiziario si spostò sul piano
scientifico: la compagnia inglese si adoperò infatti per dimostrare l’assenza di collegamento tra amianto e morti.
Inutilmente: nel giudizio di
secondo grado (1907) la Corte
d’Appello di Torino scrive che
«è cognizione facilmente apprezzabile da ogni persona
dotata di elementare cultura
che l’aspirazione del pulviscolo di materie minerali silicee
come quelle dell’amianto può
essere maggiormente nociva» di altre polveri.
Il processo Eternit è servito
a mettere in ordine conoscenze scientifiche e interventi legislativi sull’amianto a livello
mondiale. Un excursus storico
indispensabile per contestare
il dolo agli imputati.
E un altro dato interessante
messo in rilevo è che la prima
nazione a riconoscere la correlazione fra mesotelioma e
amianto fu la Germania nazista. Prioritaria, per il Terzo
Reich, era la tutela della salute
della «razza ariana»: vennero
stabilite, come ricostruisce lo
storico americano Robert
Proctor, norme antipolvere e
un valore limite per l’amianto
(ancora si pensava che potesse
esistere una concentrazione
tollerabile). Le cautele furono
abbandonate quando gli operai di «razza pura» partirono
in guerra e al lavoro restarono
quelli che dai nazisti venivano
considerati «sottouomini».
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LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .9
.
U
ASIA
BUSINESS E CRIMINALITÀ
FEDERICO VARESE
MACAO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
a miscela esplosiva di
MACAO
corruzione endemica e
riciclaggio su vastissima
Superficie: 28,2 Kmq
scala mostra la fragilità
Gruppi etnici: cinesi 92,4%
del capitalismo di stato
portoghesi 0,6%
inaugurato da Deng Xiaoping.
misti 1,1%, altri 5,9%
Per quattrocento anni, Macao è
Popolazione: 607.500 ab.
stata una colonia portoghese. AnShanghai
Shan
anghai
an
Età media: 37,7 anni
cora oggi giovani e anziani chiacchierano nella piazza principale a
Pil pro-capite: $ 88.700
ridosso dell’antica cattedrale cattolica, mentre nei ristoranti il menù
Taiwan
è mediterraneo. Il cuore della città
moderna sono i 33 casinò costruiti
con investimenti cinesi e americani
dal 1999 a oggi. Il kitsch è d’obbligo:
ili i
il Venetian è una replica della nostra città lagunare, con canali e
gondolieri che fanno la serenata ai
giovani fidanzati. Nondimeno, il
modello funziona e Macao oggi vanta quasi il triplo dei profitti di Las
Cinesi di fronte
Vegas. Ma dietro la facciata di cara un casinò. La
tapesta di Piazza San Marco e dei
penisola ha
negozi di lusso si nasconde un’ecoun’estensione pari
nomia sporca.
a un terzo
Il mio viaggio in questo mondo
di Manhattan
segreto inizia nelle sale da gioco
ed è il luogo più
per Vip, dove la puntata minima è
densamente
10mila dollari.
popolato
Per scovare questi club riservati al mondo. Nel 2011
ha ospitato 28
bisogna salire ai
milioni di turisti
piani alti degli
BOBBY YIP/REUTERS
hotel più prestigiosi, come il Lisboa o il Galaxy
Hotel, e si entra
solo su invito. È
in uno di questi
Criminologo club che incontro
Federico Varese Xin, un signore
insegna sulla sessantina,
alla Oxford spalle larghe e
University capelli nero pece,
robusto e con un
sorriso disarmante. Si occupa di
gioco d’azzardo da più di dieci anni
ed è la terza volta che ci vediamo.
Parla mandarino, cantonese e inglese. Il suo mestiere è convincere
ricchi cinesi a giocare nel club dove
lavora, ma il suo compito non è
semplice: pubblicizzare i tavoli
verdi in Cina è illegale e i cittadini
della Repubblica Popolare non possono spendere più di 3.200 dollari
al giorno, una cifra che non permette neppure di affacciarsi alla
porta della sua sala, senza contare
che ai funzionari pubblici è proibito entrare in un casinò.
«“La mia arte consiste nel convincere i mandarini a venire a Macao. Li porto nelle migliori saune
della città, dove possono scegliere
tra centinaia di prostitute, dalle
russe alle thailandesi. Tutto a spese mie». Il passo successivo consiste nel prestare al giocatore non
meno di 150mila dollari, denaro virtuale che può essere usato solo nel
suo club (lo stesso sistema lo si ritrova nei casinò montenegrini gestiti da «imprenditori» baresi).
Qui non esiste alcuna norma per
proteggere i giocatori vulnerabili, i
quali finiscono presto sul lastrico.
Una volta un cliente rimase al tavo- stessa cosca ha fatto visita a un malo per sei giorni di fila e alla fine do- nager di stato di Shanghai. Poiché
vettero portarlo via in ambulanza. questi si ostinava a non pagare, gli
Le cifre perse sono da capogiro. Il hanno ucciso la fidanzata.
capo del dipartimento propaganda
La riscossione dei crediti è un fatdi un’importante città ha perso 15 tore potente di diffusione della mafia
1 Los Angeles diventerà uno dei
milioni di dollari, mentre l’ex vice- sulla terraferma. Le Triadi di Macao
primi centri offshore in yuan nel
sindaco di un piccolo centro del e Hong Kong forgiano alleanze con
Nord America. La banca cinese ICBC
Nord Est ne ha
gang radicate in
ha siglato un accordo con la città stabuttati un miliotunitense per promuovere il trading
202 MILIARDI DI DOLLARI Cina, dando vita a
ne e seicentomipotenti gruppi
transnazionale dello yuan, la valuta
È
quanto
viene
«ripulito»
la in tre giorni.
transnazionali. Cocinese, e creare una piazza offshore
ogni anno attraverso me ebbe a scrivere in renminbi in California. L’accordo
Entrambi sono
le case da gioco della penisola Orazio della Grestati fucilati.
arriva in un momento in cui gli Stati
La criminalità
cia antica sottoUniti sono molto indietro rispetto ad
organizzata si incarica di riscuote- messa all’Impero di Roma, la colonia
altri Paesi su questo fronte. Nei primi
re i debiti una volta che il giocatore «conquista il selvaggio vincitore».
nove mesi del 2014, i pagamenti
I giocatori incalliti sono responsaè tornato in patria. In un caso, affitransnazionali tra Cina e Usa hanno
liati della 14K - il gruppo mafioso bili solo di una frazione dell’econosuperato i 160 miliardi di yuan. Nello
più potente di Macao - sono andati mia sporca di Macao. Il resto proviestesso periodo il valore del business
a Canton a recuperare 335mila dol- ne da affari più o meno leciti condottransnazionale di ICBC ammontava a
lari per conto di Xin e il malcapitato ti in Cina. Chiunque voglia far uscire
circa 28 trilioni di yuan, in aumento
debitore, ormai sul lastrico, è finito i soldi dal Paese deve passare per
dell’80% rispetto allo scorso anno.
all’ospedale. In un altro caso, la luoghi come Zhuhai, una città con
L
Lusso
Casinò, corruzione e mafia
Così la Cina fa ricca Macao
Funzionari di partito spendono ai tavoli da gioco i proventi delle tangenti
Alcuni s’indebitano per milioni di dollari scatenando la vendetta delle gang
A Los Angeles
Centrooffshoreinyuan
ciali per importare o esportare capitali, funzionari corrotti ansiosi di riUn croupier al ciclare le tangenti, gruppi criminali
tavolo da gioco che devono spostare i profitti deldentro il casinò l’immenso mercato della droga e del
dello Sheraton traffico di essere umani, tutti usano
Hotel di Macao questo sistema bancario informale
Nell’ex colonia interamente fondato sulla fiducia.
portoghese La signora ci invita in una stanza nel
ci sono retro del negozio per spiegarci come
oggi 33 casinò funziona il sistema. Il cliente consegna il denaro e il numero del suo passaporto. Ottiene in cambio un codice
segreto. Con questo e il passaporto
può ritirare il giorno stesso la somma in valuta direttamente alla cassa
di un casinò di Macao.
L’ex capo del partito di Chongqing, poi accusato insieme alla moglie di aver ucciso un imprenditore
inglese, ha trasferito in questo modo
1,2 miliardi di dollari. «Bisogna stare
TYRONE SIU/REUTERS
attenti alle truffe – avverte la donna
– ma sono rare».
più di un milione di abitanti al confiIl modello di capitalismo di stato
ne con Macao. Qui, in uno shopping cinese è giunto a un punto di svolta.
centre a pochi metri dalle guardie di Milioni di funzionari pubblici mal pafrontiera, si possono comprare Dvd gati sono in grado di estrarre tangencontraffatti, videogiochi, medicine e ti astronomiche da chi produce rictelefonini. Ci sono anche una trenti- chezza. La corruzione diffusa genera
na di negozi che all’apparenza non scelte disastrose, danni ambientali,
vendono nulla. Una signora di una speculazione edilizia e costruzioni
certa età, con fare
insicure. La vicispiccio, ci spiega:
GIRO D’AFFARI nanza ai centri del
«Se mi date valuta Attraverso banche «informali» turbo-capitalismo
cinese, vi faccio
come Hong Kong e
150 milioni di dollari al giorno Macao permette
avere dollari di
entrano nell’ex colonia poi di nascondere i
Hong Kong al di là
della frontiera».
capitali all’estero.
La donna gestisce una delle «ban- La campagna contro tangentopoli e
che» informali che, secondo un’inda- riciclaggio inaugurata dal leader cigine della «Reuters», spostano più di nese non può limitarsi a esecuzioni
1 miliardo di yuan (circa 150milioni esemplari, ma deve promuovere la
di dollari) al giorno da Zhuhai a Ma- creazione di uno stato di diritto con
cao, un flusso di denaro che sfugge istituzioni in grado di controllare se
interamente ai controlli delle autori- stesse. Altrimenti rimarrà una inità cinesi. Uomini d’affari che non ziativa di cartapesta. Come la Piazza
possono attendere i permessi uffi- San Marco dell’Hotel Venetian.
Il banco
10 .Estero
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
L’ATTENTATO AL CONFINE CON LA SOMALIA, BASE OPERATIVA DEI MILIZIANI AL SHABAAB
Blitz islamista in Kenya
Uccisi 28 “infedeli” sul bus
PORTOGALLO
Arrestato
l’ex premier
Socrates
Gli jihadisti hanno chiesto ai passeggeri di leggere il Corano:
chi non era in grado è stato ammazzato con un colpo in testa
ENRICO CAPORALE
Hanno sequestrato un autobus
armati di fucile e Corano. Poi
hanno chiesto ai passeggeri di
leggere versetti del testo sacro:
chi non era in grado di farlo è
stato ucciso a freddo, con un
colpo alla nuca. L’ultimo attacco dei miliziani di al-Shabaab, il
gruppo militante sunnita salafita dei «Giovani» (questa la
traduzione) dal 2006 protagonista della guerra civile in Somalia, è avvenuto nella contea
di Mandera, nord del Kenya.
L’autobus, preso d’assalto alle
prime ore dell’alba, stava viaggiando verso Nairobi. A bordo
c’erano circa 60 persone tra cui
diversi funzionari pubblici di-
retti nella capitale keniana per le
vacanze di Natale: 28 i morti.
«Dicevano che erano infedeli,
apostati che meritano la morte.
Hanno ucciso mia moglie, l’hanno uccisa davanti ai miei occhi.
Un colpo alla testa, come a tutti
gli altri», racconta Douglas
Ochwodh, un insegnante di 36
anni sopravvissuto alla strage.
Secondo Ochwodh, i miliziani volevano rapire i passeggeri e portarli in Somalia, «ma l’autobus si
è impantanato nel fango e così
hanno iniziato a sparare».
Al-Shabaab, gruppo terroristico nato da una fusione di più
tribù islamiche e dal 2012 affiliato ad Al Qaeda, fino a poco tempo
fa controllava buona parte del
territorio somalo, compresa Mo-
LA DIRETTIVA SEGRETA DEL PRESIDENTE
Afghanistan, Obama
“Combatteremo
i taleban anche nel 2015”
In prima
linea
Soldati
americani
durante
una missione
vicino
a Kabul
Il presidente
afghano
Ghani
ha chiesto
agli Usa
di continuare
a combattere
i taleban
AP
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
I soldati americani continueranno a combattere contro i taleban in Afghanistan anche nel
2015. Lo ha deciso il presidente
Obama firmando una direttiva
segreta, che potrebbe avere un
impatto anche sul ruolo svolto
nel Paese dai contingenti di nazioni alleate come l’Italia.
Secondo i piani originari, il
2014 doveva essere l’anno del
ritiro. Nel 2015 sarebbero rimasti 9.800 soldati americani,
con il compito di addestrare le
truppe locali ed intervenire
contro gli elementi residui di al
Qaeda. Al loro fianco dovevano
restare anche circa 4.000 militari della Nato, con compiti simili. Gli americani si sarebbero concentrati sulla regione
meridionale dell’Afghanistan,
gli italiani su quella orientale, i
tedeschi sul Nord e i turchi su
Kabul. La direttiva di Obama,
rivelata dal «New York Times», cambia i compiti del contingente Usa, allargandoli alle
operazioni di combattimento
contro i taleban. I militari americani in sostanza non si limiteranno ad addestrare quelli afghani, o a prendere di mira i
militanti di al Qaeda che stessero preparando azioni contro
di loro. Attaccheranno anche i
taleban, per impedire che possano tornare a prendere il controllo del Paese. Lo faranno con
le truppe di terra, i reparti speciali, i droni Predator e Reaper, i
caccia F-16 e i bombardieri B-1B.
Le ragioni che hanno provocato questo cambiamento sono
soprattutto due. La prima è l’offensiva dell’Isis in Iraq, che ha
esposto l’amministrazione a dure critiche per aver completato
troppo in fretta il ritiro da Baghdad. La Casa Bianca si è difesa dicendo che le autorità locali
non volevano più i soldati americani, ma resta il dubbio che
Obama non abbia fatto abbastanza pressioni su Maliki, e
questo abbia aperto la porta al
successo dell’Isis. Washington
non vuole ripetere l’errore in Afghanistan, e quindi lascerà
truppe attrezzate e autorizzate
a combattere i taleban. La seconda ragione è l’elezione del
nuovo presidente Ghani, che si è
dimostrato molto più disponibile del predecessore Karzai a collaborare con gli americani. Proprio Ghani ha chiesto agli Usa di
continuare a combattere i taleban nel 2015, e questo ha aiutato
il Pentagono a vincere il dibattito con i consiglieri civili di Obama, che invece volevano proseguire con i piani originari. Le
forze alleate, come quelle italiane, dovrebbero conservare i soli
compiti di addestramento, ma
la decisione della Casa Bianca
cambia l’atteggiamento tattico
e la percezione sul terreno del
contingente internazionale.
gadiscio. Poi, nel 2011, un contingente militare delle Nazioni Unite formato da truppe dell’Unione
africana, tra cui soldati keniani e
ugandesi, costrinse i miliziani a
ritirarsi nelle zone rurali del Paese. Da allora, come rappresaglia,
il gruppo ha lanciato attacchi soprattutto contro il cristiano Kenya (dove i non musulmani sono la
maggioranza), tra cui il più violento è stato quello al centro
commerciale Westgate di Nairobi, in cui rimasero uccise 67 persone (settembre 2013). Ora i raid
sono aumentati: da mesi al-Shabaab ha scatenato una guerra di
religione che solo nelle zone costiere del Kenya ha fatto 90 vittime (la tecnica è quella dell’Isis:
uccidere solo gli «infedeli»).
In trappola
L’autobus
sequestrato
a Mandera,
in Kenya
I passeggeri
sono stati
fatti scendere
e 28 di loro
sono stati
uccisi
AP
Tuttavia, gli sforzi per fermare la violenza continuano: il
governo somalo ha rivendicato
progressi, annunciando la riconquista di una città importante come Barawe. Pare che,
dopo la morte del leader Ahmed Abdi Godane (la mente
Socrates Carvalho
Pinto de Sousa, 57 anni,
socialista, ex premier
del Portogallo dal 2005
al 2011, è stato arrestato
nell’ambito di una inchiesta per frode fiscale,
riciclaggio di denaro e
corruzione. L’indagine
riguarda operazioni
bancarie e trasferimenti
di denaro di origine sconosciuta. L’arresto di
Socrates, a Lisbona, arriva appena una settimana dopo lo scoppio di
un altro scandalo di corruzione sulla concessione di visti facili a facoltosi investitori stranieri,
che ha portato alle dimissioni del ministro
dell’Interno del governo
di centrodestra, Miguel
Macedo. Socrates era
già stato coinvolto in
un’inchiesta quando era
ministro dell’ambiente.
1
dell’attentato al centro commerciale di Nairobi ucciso a
settembre in un raid aereo
Usa), il gruppo sia allo sbando.
Ma forse è presto per dirlo. Godane è stato sostituito da Ahmed Omar, noto anche come
Abu Ubaidah.
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
gg Inchiesta/La minaccia all’Occidente
.
Estero .11
L’EUROPA E LA JIHAD/5
g
Biden in Turchia
Erdoganchiede
dicacciareAssad
1 La transizione del pote-
MIRCO TONIOLO/ERREBI
re in Siria e il rafforzamento
dell’opposizione siriana al
regime di Bashar Assad sono
stati i temi al centro di un incontro di 4 ore a Istanbul tra
il vicepresidente americano,
Joe Biden, e il presidente
turco, Recep Tayyip Erdogan. La deposizione di Assad
è la richiesta più pressante
fatta da Ankara alla comunità internazionale, in cambio
della partecipazione alla
missione in Siria e in Iraq
contro gli jihadisti sunniti
dello Stato islamico. «Riguardo la Siria, abbiamo discusso non solo di sconfiggere l’Isis, ma anche di rafforzare l’opposizione siriana
e assicurare una transizione
dal regime di Assad», ha
spiegato Biden, nel corso di
una conferenza stampa congiunta con il capo dello Stato turco Erdogan.
Alcuni musulmani durante la preghiera del venerdì nel parcheggio del centro islamico di Villorba, in provincia di Treviso
Casa, fabbrica, jihad
Così il Califfo s’infiltra
nel “modello Veneto”
FRANCESCA PACI
INVIATA A PADOVA
lla fine, nella iper
sorvegliata comunità islamica del
Triveneto, l’unico
che ammette di
conoscere «il diavolo» è l’imam
di Pordenone.
«L’ho incontrato nel 2013
ma la Digos era informata»
racconta Ahmed Erraji. Dietro
di lui i musulmani escono dalla
preghiera del venerdì e si chiudono a riccio. Nessuno pare
aver mai visto Bilal Bosnic,
l’imam bosniaco sospettato di
reclutare jihadisti italiani per
l’Isis e arrestato in Serbia a settembre. Eppure, secondo gli
007, è nei pressi di questo capanno-moschea a 20 minuti
dalla base Nato di Aviano che
Bosnic avrebbe indotto il connazionale Ismar Mesinovic e
l’amico Munifer Karamleski a
lasciare il bellunese e arruolarsi col Califfato.
«È una mela marcia» taglia
corto il fabbro Alì. L’aria è tesa. «Tutti sanno che lo Stato
Islamico è stato creato da Usa
e Israele» sibila un ragazzo
prima che gli altri lo zittiscano: ad agosto Abd al Barr al
Rawdhi è stato espulso per
aver invocato la morte degli
ebrei nella moschea di San
Donà di Piave, la paura fa quaranta. Tra inchieste sul terrorismo e crisi, l’integrazione
modello Nord-Est traballa.
Il Veneto non è un crocevia
di jihadisti. Non lo è il nostro
Paese. Ma le tracce dei 50 italiani, secondo fonti del Viminale, arruolati in Siria e dei 200
ancora indecisi portano alle
città del nord e ai ridotti agglomerati di case e fabbriche non
lontane dalle Dolomiti. Le indagini puntano qui. C’è un problema di concentrazione, insiste Stefano Allievi, direttore
del master «Islam e Europa»
dell’ateneo di Padova. Più occupazione, più stranieri, più
musulmani, più potenziali devianti. Nel Veneto delle piccole
e medie imprese ci sono paesi
in cui i migranti superano il
20% della popolazione. Ma perché salario e relativa integrazione non immunizzano i giovani dal radicalismo? La prima
tessera del puzzle è Chies d’Alpago, 70 km da Cortina, poche
migliaia di anime in villette tipo
quella dei Karamaleski. «Non
so nulla di mio figlio, aveva la
libertà, non gli mancava niente» urla papà Mustafer. La vici-
A
Le comunità islamiche in trincea: denunciamo chi va in Siria
166
mila
I musulmani
residenti
in Veneto
su un totale
di 514 mila
stranieri
La popolazione regionale
è di 4,9
milioni
110
luoghi
di ritrovo
Sono i centri
islamici
di preghiera
nel Triveneto
Bilal Bosnic
frequentava
quello di
Pordenone
in Friuli
Claudio Galzerano, analista
Amin Alahdab, esule siriano in Italia
L’imam Kamel Layachi
La maggior parte
delle moschee italiane
ha i giusti anticorpi
per difendersi
dai soggetti nocivi
Ho riunito i centri regionali:
dobbiamo muoverci subito
Gli jihadisti sfruttano
l’umiliazione dei giovani
per il silenzio sulla Siria
Un aspirante
jihadista quindici anni fa
passava dalla moschea
adesso usa l’iPhone
e noi possiamo fare poco
na sussurra che l’uomo non ragiona più da quando a dicembre
il 30enne Munifer si è licenziato
ed è sparito con la moglie e le 3
bimbe: «Padre e figlio sono arrivati nel 2007, gli altri dopo. Munifer parlava di Macedonia, mai
di Siria». La sorella Sebil è l’ultima che l’ha sentito: in Siria.
Munifer è disperso. L’amico
Ismar, partito col figlio di 3 anni,
è morto a Aleppo. Rimasta sola,
l’ex moglie cubana Lidia Herrera
s’è trasferita dalla sorella a Ponte sulle Alpi. I condomini di via
dei Martiri abbassano la voce:
«Non andavano più d’accordo.
Quando è sparito lei ha portato il
velo ancora un po’, cercava il figlio e forse voleva far buona figura col centro islamico qua sotto...». Il centro «Assalam» è a pochi passi, una vetrina opaca dietro cui hanno pregato anche
Ismar, Munifer e il convertito
Pierangelo Abdessalam Pierobon, «attenzionato» dagli inquirenti ma mai indagato. All’inizio
sospettato di smistare jihadisti, il
centro ha firmato il «j’accuse»
dell’Isis affidato 2 mesi fa al governatore dagli imam veneti.
«Quei due sono andati in Siria
dai loro paesi e non da qui, il
Centro non ha responsabilità»
nota il fondatore Mohamed Meraga. Mostra la lista dei 40 soci
in cui non compaiono né Karamelski né Mesinovic. Fino a ieri
erano operai e musulmani qualsiasi: oggi sono «lupi solitari»,
Bombe sull’Isis
Oltre900levittime
induemesidiraid
1 Sono 910 le persone ucci-
se, tra cui una cinquantina di
civili, compresi 8 bambini e 5
donne, in quasi due mesi di
raid aerei in Siria della coalizione guidata dagli Usa. È questo
il conteggio fatto dall’Osservatorio nazionale per i diritti
umani in Siria (Ondus). Il numero comprende i miliziani
dell’Isis uccisi, ovvero 785.
jihadisti da pc più familiari con
le teorie del qaedista al Suri sul
«terrorismo individualizzato»
che col Corano.
L’inferno siriano lambisce
queste valli. Lo suggeriscono le
indagini del Ros di Padova, le associazioni sorvegliate, il transito
dei profeti d’odio da Bosnic al-
l’italo-australiano Musa Cerantonio, le storie che s’intrecciano
sul web, fuori e dentro le carceri
come il Due Palazzi di Padova dove un detenuto ha appeso la foto
del boia di Foley, durante corsi di
arti marziali tipo il kyusho, al
quale per un po’ si sono dedicati a
Belluno Pierobon e gli altri due.
«La maggior parte delle moschee italiane ha i giusti anticorpi per difendersi da soggetti nocivi» ripete l’esperto di terrorismo
Claudio Galzerano. Il magistrato
Stefano Dambruoso ammette
che «la capillarizzazione del rischio lo rende più imprevedibile»
ma non vuole enfatizzare la minaccia. Eppure stavolta sono anche i musulmani a sentirsi insicuri. Sarà perché il post 11 settembre 2001 ha creato diffidenza o
perché diversamente dai fanatici
degli Anni 90 le nuove leve pescano sotto casa, ma appena i vicini
hanno iniziato a sognare la Siria i
musulmani veneti sono stati tra i
primi a dare l’allarme.
«Ad agosto ho riunito i centri
regionali per pronunciare un
sermone contro l’Isis: dobbiamo
muoverci perché gli jihadisti
sfruttano l’umiliazione dei giovani per il silenzio sulla Siria» racconta Amin Alahdab, architetto
di Hama esule in Italia dall’84 e
presidente del centro islamico di
Marghera. In questa ex fabbrica
dotata di barbiere, la linea è una:
denunciare. Altrove si fa ma non
si dice. A San Zenone degli Ezze-
211
Monitorati
Sono le persone ritenute a
rischio terrorismo. L’Italia
non ha un
elenco
di viaggiatori
a rischio
a cui ritirare
il passaporto
90
per cento
È la quota di
scuole venete
che ospita
stranieri
La crisi economica ha pesato sull’occupazione: è
calata del 9%
per gli stranieri
lini, paese del trevigiano, il falegname Hassan fa notare come i
controlli siano aumentati con la
crescita di barbe e simpatie salafite, «soprattutto tra i macedoni». Gli immigrati della ex Jugoslavia sanno che «la pista macedone» fa tirare oggi un sospiro di
sollievo agli arabi. L’edile Semir,
originario delle colline intorno
Sarajevo, scatta alla sola parola
Isis: «I musulmani moderati che
cercate eravamo noi e ci avete
fatto massacrare, ora tenetevi il
Califfato».
«Mentre 15 anni fa un aspirante jihadista passava per forza dalla moschea, ora ha l’iPhone e noi imam possiamo solo
provare a fornire i filtri intellettuali per la Rete» ragiona il referente del dialogo inter-fedi del
Consiglio Relazioni Islamiche
Kamel Layachi in un bar di Cornuda, «no luogo» ideale tra casa, officina, moschea. Layachi
ha guidato la moschea di San
Donà e conosce il predicatore
espulso: «Un ragazzo a posto, ha
fatto una gaffe per inesperienza,
parlava di Gaza, ma giustamente ha pagato. Il problema sono i
giovani che si abbeverano al
web e sognano il falso Califfato,
vivono sdoppiati tra mondo reale e virtuale». Il mondo reale
non è una banlieu francese ma
paesi da 300 famiglie.
«In Italia la radicalizzazione è
slegata dall’integrazione, non
esiste l’islam delle periferie, la
maggior parte dei musulmani vive in aree non urbane» ragiona
Allievi. Dove abbiamo sbagliato
allora? «Il richiamo dello Stato
Islamico non è sociale ma psicologico, 20 anni di predicazione
salafita hanno colmato l’Europa
di riletture tradizionaliste dell’islam tra cui il Califfato. Ora il
Califfato c’è e ha una forza simbolica enorme. La battaglia è culturale e tocca al mondo musulmano che, come il Pci con le Br,
deve passare da incolpare presunti infiltrati a denunciare “i
compagni che sbagliano”». Può
darsi che, come ipotizza lo studioso Felice Dassetto, l’Italia abbia un doppio vantaggio, «i musulmani sono pochi e la visione
della regione è meno ostile che
altrove». A Padova il rapper marocchino Abdelhamid Talibi e la
sorella Hindi dicono che «qui
non ti senti obbligato a scegliere
tra l’identità nazionale e quella
islamica» e raccontano di immigrati che sostengono il sindaco
leghista Bitonci, uno fiero d’ignorare il console marocchino. Ma il
Califfato sta bussando.
(5. fine)
12345678 AB 52C43DE4 AF LA STAMPA A
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
FABIO DI TODARO
casi segnalati, in due
mesi e mezzo, sono 119:
poco più del triplo rispetto agli stessi conteggiati nell’intero 2013.
I morti sono quaranta: un terzo rispetto al totale dei contagi. Così, nel momento in cui
l’Ebola scivola via dalle pagine dei quotidiani, dall’Africa
arriva un altro allarme. «Non
è da escludere una rapida diffusione della peste in Madagascar», è il messaggio diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’attenzione è posta sull’intero Paese.
L’infezione risulta partita da
alcuni villaggi periferici ed è
nel frattempo arrivata ad Antananarivo, la capitale dell’isola posta nell’oceano Indiano, di fronte al Mozambico. Qui sono stati registrati
due casi di malattia: di cui
uno fatale, però. Così il livello
di guardia s’è alzato. Risulta
già attiva una task force coinvolte l’Oms, la Croce Rossa e l’istituto di ricerca Pasteur - per circoscrivere l’epidemia. Un aiuto è giunto anche dall’African Development Bank, l’istituto transnazionale che promuove investimenti per lo sviluppo dell’intera regione: duecentomila i dollari erogati per evitare
l’aumento dei contagi.
Un anno dopo l’ultima allerta riguardante il Perù, la
peste torna dunque ad affacciarsi in maniera sensibile in
Africa. La malattia, provo-
I
La Peste dopo l’Ebola
nell’anno più nero
.
Estero .13
Le malattie
che
spaventano
Dopo i 40 morti registrati in due mesi in Madagascar, l’Oms lancia l’allarme
“C’è il rischio di una diffusione”. Ma quanto il virus può tornare pericoloso?
Lebbra
Ogni anno vi sono 220-230
mila nuovi casi di lebbra
diagnosticati nel mondo
Secondo l’Organizzazione
mondiale della sanità, India
(con oltre 120 mila casi) e
Brasile (con circa 30 mila
casi) sono i Paesi più colpiti
L’EPIDEMIOLOGO
«Prendendo il corretto
antibiotico, si può guarire
Basta intervenire subito»
cata dal batterio yersinia pestis, è considerata endemica
nella parte subequatoriale
del continente. Possono variare i numeri, ma la peste dal 500, quando si affacciò
nei territori dell’attuale Turchia -, risulta sempre presente: in Africa come in alcune zone dell’Asia e dell’America meridionale. Quella in corso potrebbe essere
una nuova epidemia. Nel silenzio generale, infatti, in
due mesi sono stati raccolti
numeri doppi rispetto a
quelli raccolti in anni interi,
dal 1990 in avanti. Considerata la persistenza dell’infezione in Madagascar, la causa di questa recrudescenza
sarebbe da cercare nel largo
uso che si fa degli insetticidi,
verso cui le pulci - che veicolano l’infezione dai roditori
all’uomo - avrebbero sviluppato un meccanismo di resistenza.
Ciò che conforta, rispetto
alla propagazione di altre
epidemie, è la possibilità di
intervenire in maniera risolutiva. La forma polmonare
della peste, riscontrata nel
2% dei casi in Madagascar, è
THOMAS MUKOYA/REUTERS
Una bidonville di Antananarivo, capitale del Madagascar: qui la popolazione vive in condizioni igieniche pessime
Da sapere
Cos’è
1 La peste è una malattia
infettiva e contagiosa, provocata dal batterio yersinia pestis, che ha come serbatoio naturale ratti e topi. Così si trasmette da un animale a un altro tramite le punture di pulci,
e poi anche all’uomo.
Come si manifesta
1 In tre modi: esiste la peste
bubbonica, la setticemica e la
polmonare. La bubbonica è la
più comune, si manifesta dopo 2-3 giorni dalla puntura
della pulce. Inizia con febbre
alta, vomito, nausea; poi può
trasformarsi in ascesso e aprirsi all’esterno o formare altri
bubboni.
Diagnosi e come si cura
1 Si individua con l’esame
del sangue o di materiale biologico prelevato dal bubbone
e si cura con antibiotici e sulfamidici. Ma è necessario combatterla da subito.
la più pericolosa, anche in ragione della possibilità di essere
trasmessa per via aerea da un
uomo all’altro. Ma la risposta
agli antibiotici, comunque, è
rassicurante. «Una somministrazione tempestiva di tetracicline permette di superare la
malattia senza conseguenze»,
chiarisce Nicola Petrosillo, direttore del dipartimento di
malattie infettive dell’Istituto
«Lazzaro Spallanzani» di Roma. Non è un caso che l’Organizzazione Mondiale della Sanità non raccomandi restrizioni ai viaggi verso l’isola, meta
ambita dagli italiani durante la
stagione invernale. Ciò che
conta è mantenere un adeguato livello di igiene. L’infezione,
in media, ha un’incubazione di
5-6 giorni. Eccetto le forme
polmonari, il batterio, dopo la
puntura della pulce (riconoscibile attraverso un puntino rosso e un lieve fastidio sulla cute), raggiunge i linfonodi e li fa
gonfiare: da qui l’etichetta di
peste bubbonica. Altri sintomi
a cui prestare attenzione: la
febbre alta e l’astenia.
UN’ALLEGORIA DELLA GUERRA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
uesto, nella tradizione, è la peste, a partire dall’Iliade quando ancora non ha nome se
non la generica definizione
di «morbo maligno» e viene
sparsa nel campo degli
Atridi dalle frecce di un
vendicativo Apollo, che
stermina prima gli animali
e poi gli uomini.
È una morte ributtante,
che non conosce pietà né
Q
Ban Ki-moon: Ebola può essere
fermata da metà del 2015
L’epidemia di Ebola
può essere fermata «da metà del prossimo anno» se il
mondo accelera la risposta
contro il virus. Lo ha detto
il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, parlando da Washington a una
riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Tuttavia, Ban Ki-moon
ha anche avvertito che, sebbene il numero di casi sia
diminuito in alcune parti
dell’Africa occidentale, il
Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite è «preoccupato» per la situazione in
Mali, dove sono morte sei
persone e sono state segnalate nuove infezioni. «Ho incaricato il capo di “Mission
for Ebola Emergency Response” Anthony Banbury
1
di istituire con urgenza basi
di assistenza nel Paese», ha
detto il segretario generale
dell’Onu. Intanto, proprio
lo stesso Banbury ha avvertito che «la minaccia Ebola
resta reale». E secondo David Nabarro, inviato speciale Onu per il virus, «rimangono punti caldi dell’epidemia nel nord della Guinea e
nell’ovest della Sierra Leone». Guinea, Sierra Leone e
Liberia sono stati i Paesi
maggiormente colpiti dal
virus: 2.027 casi e 1.214 decessi in Guinea, 7.082 casi e
2.963 morti in Liberia e
6.190 casi e 1.267 decessi in
Sierra Leone. Totale, più di
5.400 morti in questi tre
Paesi, oltre a quelli di Nigeria, Mali, Spagna e Stati
Uniti.
Twitter @fabioditodaro
QUANDO CAMUS NE FECE
MARIO BAUDINO
MA È ALLERTA PER I CONTAGI IN MALI
pudore. Distrugge il corpo e
l’ordine sociale, uccide l’anima e la ragione. «Del pari
con la perversità, crebbe la
pazzia», commenta Manzoni
nei «Promessi Sposi» raccontando la pestilenza che
nel 1630 imperversò a Milano (e in tutta l’Italia del
Nord). È il male assoluto, in
cui Albert Camus vide nel
‘900 la più forte allegoria
della guerra e del nazismo, lo
sconvolgimento di ogni legge
e di ogni morale. Le pesti antiche forse non corrisponde-
vano alla malattia che è stata
poi definita clinicamente;
potevano essere epidemie
diverse, ma tutte sono tenute insieme dal gran numero
di morti e dalla sospensione
dell’ordine sociale che ne
consegue. Il male scompare
com’è venuto, e scava un buco nella memoria o nell’inconscio. Gli effetti sono sempre gli stessi.
Il naufragio di una città
possente ci viene narrato da
Tucidite a proposito della
peste di Atene (430 a. C.),
quando si spegne ogni forma
di pietà per i defunti, si accendono lotte furiose nelle
famiglie per l’eredità, si
smette di rispettare la legge
perché non si è sicuri di sopravvivere fino al processo.
La morte spaventevole e improvvisa del bue aggiogato
all’aratro e il terrore del contadino ci sono stati raccontati da Ovidio, che isola in modo magistrale il momento
esatto in cui cade ogni tentativo di difesa. La virtù di alcuni, che cercano di vivere
sobriamente, è contrapposta
da Boccaccio, nel prologo del
«Decameron» (peste di Firenze, 1348), alla dissolutezza degli altri, che vanno incontro alla morte ormai inevitabile «cantando attorno e
sollazzando», rubando e de-
Le
citazioni
storiche
Ho la peste, bellezza
Perché non dovresti
averla anche tu?
Daniel De Foe
La peste di Londra
Del pari
con la perversità,
crebbe la pazzia
Alessandro Manzoni
Promessi Sposi
Colera
La VII pandemia di colera,
iniziata nel 1961, è ancora in
corso: i contagi si aggirano
intorno ai 240 mila all’anno
in 50 Paesi (ma la cifra è
sottostimata). L’ultima
emergenza è stata registrata
ad Haiti, dopo il terremoto
Poliomielite
Nonostante il virus polio
rimanga un’emergenza
sanitaria internazionale, i
morti sono in diminuzione
(416 nel 2013) e solo 3 Paesi
(Afghanistan, Nigeria e
Pakistan) restano endemici
dicandosi ovviamente a ogni
lussuria. È un’Apocalisse irragionevole.
Daniel De Foe racconta
quella di Londra (1665-1666)
in modo non troppo diverso
dal Manzoni: «Ladri e assassini facevano confessione dei
loro crimini ad alta voce e
non c’era nessuno che tale
confessione raccogliesse».
Manca nello scrittore britannico la fede nella Provvidenza, così forte nel Gran
Lombardo. A Londra non c’è
un Cardinal Borromeo. Dio
ha distolto lo sguardo. E una
nobildonna viene aggredita e
baciata da un appestato, che
la congeda verso il suo destino con una battuta ormai
modernissima: «Ho la peste,
bellezza. Perché non dovresti averla anche tu?».
14 .Cronache
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
“I tariffari per le messe
fanno sopravvivere
le nostre parrocchie”
Costruire
cose buone
AGNESE
MORO
“La Collina”
osservatorio
sugli ultimi
e su noi stessi
Dopo il monito del Papa: “Vendere sacramenti è peccato”
Don Cristiano, sacerdote a Jesi: “Ma le offerte ci aiutano”
Intervista
tenere le strutture, assistere i
poveri e svolgere attività catechistica. Altri presentano già
un bollettino postale prestampato con la cifra fissata».
Come può incidere l’intervento del Papa?
GIACOMO GALEAZZI
CITTA’ DEL VATICANO
«L’
intenzione del
Papa è
bella ma
il risultato è quello di creare confusione: adesso la gente pensa di
non dover più contribuire economicamente alla parrocchia». Don Cristiano Marasca, parroco della basilica cattedrale «San Settimio Vescovo e Martire» di Jesi in provincia di Ancona, evidenzia
che il mantenimento dei sacerdoti è «compito della comunità». E aggiunge: «Questo
è il principio generale, poi in
Italia al sostentamento del
clero provvedono un istituto
centrale, una parte dell’otto
per mille e le offerte per le
messe». Il monito del Papa,
nell’omelia di venerdì mattina
a Santa Marta, contro la tentazione di fare commercio dei
sacramenti, è stato rilanciato
anche dal cardinale Angelo
Bagnasco, presidente della
Conferenza episcopale italiana che a Genova ha anche ricordato come «le offerte che i
fedeli intendono dare in forma
libera» non possono essere
considerate un pagamento dei
sacramenti ma «un modo per
contribuire alla necessità materiali della Chiesa».
Da parte sua il portavoce e
sottosegretario Cei Domenico
Pompili ha sottolineato come i
parroci sappiano bene che
«eventuali offerte possono essere accolte per la carità, ma
mai pretese, perché i sacramenti non sono merce di
scambio», perciò «qualsiasi
lettura che contrappone le parole di Bagnasco al Papa è
fuorviante perché il cardinale
intende ribadire la persuasione espressa da Francesco sul
fatto che non si fa commercio
delle cose sacre». Nessun pericolo-simonia, quindi. Non ha
dubbi il parroco del duomo.
C’èuntariffariodellemesse?
«Le conferenze episcopali regionali hanno stabilito l’offerta per le messe di suffragio: 10
euro. Per i sacramenti numerosi testi in libreria indicano
le offerte consigliate per un
matrimonio: dai 300 ai 600
euro. Quelle nei testi sono indicazioni che aiutano a preparare gli aspetti pratici del matrimonio, non solo religioso
ma anche civile in comune».
E per i «fuori parrocchia»?
«La cifra si alza per chi viene
da fuori parrocchia per disincentivare la richiesta di chiese come set fotografici. Sono il
parroco del duomo, alcuni celebrano qui il sacramento per
il prestigio dell’ambientazione. Io consegno una lettera in
cui spiego come poi verranno
utilizzate le offerte per man-
«L’intento del Pontefice è condivisibile ma nell’opinione pubblica crea il fraintendimento
che d’ora in poi non è più necessario fare offerte e aiutare la
parrocchia. Capita che per un
funerale diano venti euro, mentre solo per riscaldare la basilica d’inverno ce ne vogliono cinquanta. Oppure che gli sposi
spendano duemila euro in fuochi d’artificio e poi dimentichi-
G
no l’offerta per la chiesa».
Che cosa confonde i fedeli?
«La gente ascolta in tv le parole
del Papa e pensa di non dover
più contribuire in alcun modo.
E’ un po’ come è accaduto a ottobre per il dibattito al Sinodo
dei vescovi sui divorziati risposati. La gente pensa che le norme siano cambiate e pretende
di ricevere la comunione. E noi
tocca a spiegare che non è così.
Per le offerte teniamo presente
quale sia la situazione caso per
caso. C’è chi può permettersi
una cifra e chi no. Nelle conversazioni prima del matrimonio,
cerco di spiegarlo ai futuri sposi. Ma non sempre basta».
ALAMY
C’è il rischio che
la gente creda
di non dover più
contribuire
alla vita delle chiese
Don Cristiano Marasca
Parroco della basilica-cattedrale di Jesi
Eventuali donazioni
possono essere
accolte per la carità:
non devono
essere mai pretese
li amici di Africadegna mi hanno fatto
conoscere a Serdiana, vicino a Cagliari, La
Collina; un luogo molto bello che è tante cose insieme,
e più della loro somma.
Tutto comincia con l’Associazione “Cooperazione e
Confronto”,
o n l u s
(www.comunitalacollina.it) «nata si legge nel
sito - da
un’intuizione
di don Ettore
Cannavera, cappellano del
carcere minorile di Quartucciu, che l’ha fondata nel
1994 insieme a un gruppo
di operatori sociali attivi
nel campo della prevenzione e della riabilitazione. Da
questa associazione, che
svolge soprattutto iniziative culturali, ha preso avvio
la cooperativa sociale “Comunità La Collina”, alla
quale è affidata la gestione
delle tre strutture comunitarie destinate ad accogliere giovani che beneficiano
di misure alternative alla
detenzione o vivono situazioni di emarginazione» (di
questa ultima attività mi
propongo di riparlare). C’è
un’azienda agricola - biologica - gestita dalla Cooperativa sociale con la collaborazione dei ragazzi della
comunità. Si estende su
dieci ettari. Ci sono un oliveto, piante da frutto, un
orto e un impianto di erbe
aromatiche e officinali.
La Collina è, nel suo insieme, un punto di riferimento molto seguito per
attività di formazione e
cultura, un luogo di confronto aperto alla riflessione «spirituale, sociale e politica con cui dar voce alle
istanze degli ultimi: i detenuti, gli immigrati, gli
esclusi». Ha una casa editrice, una biblioteca con
circa 20.000 volumi e riviste specialistiche, una propria rivista e una newsletter. La sera del giovedì è
dedicata alla spiritualità e
alla convivialità, con incontri in cappella – multireligiosa -, «luogo di pace ove
soffermarsi a riflettere su
ciò che davvero sta a cuore
a ciascuno di noi» e cene
comunitarie. Ci sono poi gli
incontri culturali del mercoledì «per denunciare le
ingiustizie e fare proposte
per un presente più giusto»; un’opera di informazione su temi di carattere
sociale, politico e spirituale; su diritti umani, carcere, emarginazione, immigrazione, malattia mentale. Sono «occasioni animate di dibattito che, traendo
spesso spunto dalla presentazione di libri, aiutano
a capire meglio la realtà in
cui viviamo, illuminando
quelle zone d’ombra cui
manchiamo di volgere lo
sguardo perché i mezzi di
comunicazione ce le nascondono per conformismo o paura». Un luogo da
cui guardare con altri occhi alla realtà e a se stessi.
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
il caso
RICCARDO ARENA
PALERMO
«L
e colpe dei
padri non
devono ricadere sui
figli»,
chiosa il cardinale di Palermo,
Paolo Romeo, dopo avere negato la cresima in cattedrale
al figlio del boss Giuseppe
Graviano. Nella cattedrale del
capoluogo siciliano, visitata
da turisti di ogni parte del
mondo, riposano le spoglie
dell’imperatore Federico II
come di padre Pino Puglisi, il
sacerdote martire, oggi beato,
fatto uccidere proprio da Giuseppe Graviano, il 15 settembre 1993. E Romeo, «per evitare strumentalizzazioni», non
Il padre fece uccidere don Puglisi
al figlio niente cresima in cattedrale
Palermo, nella chiesa le spoglie del beato. “Il boss non si è mai pentito”
IL «CENTRO DON PUGLISI»
«Il Papa parla di
accoglienza, questa
è discriminazione»
ce l’ha voluto, quel 17enne, assieme ai figli della Palermobene del Cei, scuola dei gesuiti, che ieri mattina hanno ricevuto il sacramento della Confermazione. Dovevano essere
50, ma sono stati 49: il giovane
Graviano è stato escluso e sarà cresimato da solo, con una
cerimonia privata.
Forse scottato dalla recente cronaca di un matrimonio
tra rampolli di famiglie di mafia (la nipote del superlatitante Matteo Messina Denaro e il
figlio di uno dei Sansone, costruttori vicinissimi a Totò
Riina, si sono sposati in settembre alla Cappella Palatina), Romeo intendeva stroncare sul nascere ogni possibile nuova polemica. Invece le
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
DOTTOR
Giovanni Barbano
Lo annuncia il iglio Domenico con
Fulvia, i nipoti Daniele e Gianni. Funerale martedì 25 novembre ore 10
parrocchia Crocetta. Rosario lunedì 24
ore 17,15.
– Torino, 23 novembre 2014
Sono vicini al dolore della famiglia per
la scomparsa di GIOVANNI, i cognati
Renzo Regis, Delia e Lodo Prochet, Cesarina e Luigi Cesano, con igli e nipoti
tutti.
I condomini di corso Re Umberto 48,
l’amministrazione e la custode si uniscono al dolore della famiglia.
Serenamente ci ha lasciato il nostro
amato
Federico Carrà
anni 94
Lo annunciano a Funerali avvenuti la
moglie Enrica, il iglio Carlo con Marina e Margherita, il genero Alberto
con Dario e Marco, la signora Elena e
parenti tutti. I famigliari ringraziano
coloro che hanno affettuosamente
partecipato.
– Torino, 20 novembre 2014
FRANCO LANNINO/ANSA
Il prete
Giuseppe Graviano sta scontando una
pena all’ergastolo nel carcere di Opera
Don Pino Puglisi fu ucciso in un agguato di
Cosa Nostra il 15 settembre 1993
polemiche sono arrivate lo stesso e, a sorpresa, a criticare il
quasi 77enne prelato palermitano è il responsabile del Centro dedicato a don Puglisi, Maurizio Artale: «Questa non è la
Chiesa dell’accoglienza che
Non è più con noi
Adriano Gugliucci
(I1ZEU)
di anni 60
Con immenso dolore lo annunciano
la moglie Ivana, la iglia Alessia con
Stefano, Andrea con Iolanda, il fratello Silvano, gli suoceri Giovanna con
Giuseppe, Emma, zii, cugini, amici e
parenti tutti. Rito Funebre chiesa parrocchiale di Torrazza Piemonte lunedì
24 c.m. alle ore 14. Rosario domenica
23 c.m. ore 20,30 presso abitazione
via Monaco, 3.
– Torrazza P.te, 21 novembre 2014
predica Papa Francesco – attacca – questo ragazzo è stato
discriminato».
D’accordo con Romeo, invece, un sacerdote come padre
Francesco Michele Stabile, storico della chiesa e presidente
E’ mancato
Ci mancherà il tuo amore, la tua protezione e la tua saggezza.
Ciao ADRIANO, ci mancherai. Erika,
Anna e Piero.
Lo Studio Sartoris and Partners con
tutti i collaboratori partecipa al lutto
dei famigliari.
Capitano Partigiano
Croce al Merito di Guerra
Comandante di Brigata
della Divisione Campana
anni 91
Lo annunciano la moglie Evelina, i igli
Davide e Guido, i nipoti Linda, Riccardo, Giuliano, la nuora Elaine. Funerali
in Giaveno lunedì 24 novembre ore
14,30 parrocchia San Lorenzo. Tumulazione Cimitero Giaveno presso Sacrario Caduti della Divisione Campana.
– Orbassano, 23 novembre 2014
di anni 75
Lo annunciano la moglie Maria Cristina, i igli Ezio e Fabrizio, nuore,
nipoti e parenti tutti. Funerali lunedì
24 novembre ore 15 chiesa S. Maria
di Grugliasco.
– Collegno, 21 novembre 2014
O.F. Didero - tel. 011.9090133
A Funerali avvenuti ne danno il triste
annuncio la moglie Luciana, la iglia
Elena con Luca, la sorella Alberta con
Giancarlo. La presente per partecipazione e ringraziamento.
– Torino, 20 novembre 2014
Giubileo 011.8181
di anni 100
Lasci un vuoto immenso nelle nostre
vite. I igli Amalia, Maria Teresa, Ettorina, Marco, Evelina, la sorella Iuccia,
nuore, generi, nipoti e pronipoti. Funerali martedì 25 novembre ore 11
chiesa parrocchiale di San Rocco di
Montà d’Alba. Rosario domenica 23
ore 18 chiesa SS. Pietro e Paolo, largo
Saluzzo, Torino.
– Torino, 22 novembre 2014
Enrico Oldani
E’ mancata
Lilia Durbiano
in Pattocchio
Funerali in Torino nella parrocchia di
Stimmate di S. Francesco, lunedì 24
novembre ore 14.
– Torino, 22 novembre 2014
Stefano Caraffa Braga con la mamma
Federica Dal Fiume partecipa commosso.
L’annunciano: la moglie Maddalena,
il iglio Roberto con Paola e parenti
tutti. Cerimonia Funebre presso il Cimitero Monumentale di Torino lunedì
24 alle ore 10,35.
– San Carlo, 21 novembre 2014
Cristina Roatta con dipendenti e collaboratori dello Studio Caraffa Braga
partecipa commossa.
O.F. Remondino - Torino
ANNIVERSARI
2000
E’ mancata all’affetto dei suoi cari
Irene Prinetti
Lo annunciano i nipoti FrancescoMaurizio, Elena, Marco e Franca con le
loro famiglie. Funerale in Torino nella
parrocchia S. Croce lunedì 24 novembre alle ore 10. Santo Rosario domenica 23 novembre alle ore 19 nella
stessa chiesa.
– Torino, 20 novembre 2014
ing. Roberto Lingua
Mirella.
Nel decimo Anniversario della morte di
Armando Mandelli
la famiglia, confortata dal suo esempio di amore e di bontà, con immutato dolore lo ricorda. S. Messa oggi ore
18 chiesa Istituto Salesiano Valsalice,
viale Thovez 37.
– Torino, 23 novembre 2014
Elisabetta Calvi Riposio
Paolo Riposio
Sempre con noi.
– Torino, 23 novembre 2014
2004
2014
prof. Biagio Dalmotto
Ti ricordiamo.
2004
2014
Angiolina Maria De Fabiani
(Barbara)
Passati 10 anni, è come fosse ieri, sei
sempre con noi.
23 NOVEMBRE
2014
Dada Rosso
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
E’ mancata all’affetto dei suoi cari
Serenamente è mancato
2014
Roberto Rigoletto
Luca Michele Virano
Rosanna e Riccardo profondamente
addolorati sono vicini a Ivana e igli.
della commissione diocesana
che ha propugnato la beatificazione dell’ex parroco di Brancaccio: «Al ragazzo – osserva
don Stabile – non si nega la cresima ma l’uso di un luogo che
accoglie le spoglie di don Pino e
1986
Michele Ficco
E’ mancato
Laura e Maurizio partecipano con tristezza al grave lutto di Ivana e igli.
Margherita Casetta
ved. Casetta
STUDIO CAMERA/GIACOMINOFOTO/FOTOGRAMMA
Il boss di Brancaccio
giornalista
Sei sempre nel mio cuore, un abbraccio forte. Pasquale.
2013
25 NOVEMBRE
2014
Cesare Seraino
S. Messa martedì 25 novembre ore
18,30 parrocchia Natività Maria Vergine.
che quindi è un simbolo della
resistenza alla mafia».
Il ragazzo è nato quattro anni dopo l’omicidio Puglisi, in
circostanze mai del tutto chiarite, perché il padre era sottoposto al regime del 41 bis dal
27 gennaio 1994, giorno in cui
fu arrestato a Milano con il
fratello Filippo, pure lui all’ergastolo anche per aver fatto
uccidere il prete buono e pure
lui padre di un figlio concepito
«in cattività». Dice ancora padre Stabile che «Giuseppe
Graviano ha fatto una scelta di
vita contraria al Vangelo». E il
vescovo ausiliare Carmelo
Cuttitta ricorda che «anche in
precedenza ci sono stati casi
analoghi» e si augura che «il
ragazzo faccia un percorso diverso da quello del padre».
Ma Artale insiste, ricordando
che don Puglisi non negava la comunione ai ragazzini costretti
dai padri a rubare, a Brancaccio:
«Papa Francesco chiede una
chiesa aperta a tutti, a meno che
non si abbiano dubbi sulla condotta del ragazzo». E a proposito di Papa Francesco, proprio
nei giorni scorsi è stato arrestato padre Paolo Turturro, ex prete antimafia, condannato a 3 anni per pedofilia: per lui la Curia
palermitana ha fatto uso del
massimo garantismo. Prima che
la questione finisse in Vaticano è
stata attesa la sentenza definitiva della Cassazione, emessa in
giugno. Ora forse Turturro sarà
sospeso a divinis, ma solo dopo
essere finito in cella.
ROMA, UNA 15ENNE
Violentata
dall’uomo
conosciuto
in chat
Spacciandosi per una ragazza
di 18 anni, ha conosciuto una
persona in chat con la quale,
dopo un certo periodo di tempo, si era scambiata anche il
numero di cellulare. Quarantaquattro anni, residente nella zona dei Castelli Romani,
più volte l’uomo ha cercato di
convincere la ragazza ad incontrarsi e alla fine, mossa
dalla curiosità, la 15enne ha
accettato. Dopo essersi incontrati nei pressi della Stazione
Termini, l’uomo l’ha convinta
ad andare a casa sua per «parlare un po’», ma appena giunti
nell’abitazione le ha fatto spegnere il cellulare e l’ha violentata.
Incapace di reagire, soggiogata dall’uomo e in preda alla
paura, la ragazza è stata liberata solo parecchio tempo dopo quando la madre, preoccupata per la figlia che non rientrava a casa, è riuscita a ottenere da un’amica della giovane il cellulare dell'uomo, lo ha
contattato e, dopo aver riabbracciato la figlia, si è rivolta
alla polizia.
La giovane è stata accompagnata in ospedale dove i
medici hanno riscontrato
escoriazioni in varie parti
del corpo. Il nuovo caso di
violenza è avvenuto alla vigilia della giornata contro la
violenza sulle donne, prevista per martedì.
Cronache .15
.
«Ma don Pino
diceva
di non essere
contro nessuno»
5
domande
a
Alessandro D’Avenia
scrittore e insegnante
Alessandro D’Avenia, lei che
ha conosciuto don Puglisi
come suo insegnante e che
ha di recente scritto «Ciò che
inferno non è» sulla sua ultima estate, come vede questa polemica?
«Non so cosa c’è nel cuore di
questo ragazzo. E nemmeno
mi permetto di valutare le
scelte del cardinale di negare
l’uso della Cattedrale per la
Cresima del figlio di Giuseppe
Graviano, ma questa vicenda
mi ha fatto tornare in mente
alcune parole di don Puglisi».
Quali?
«Ricordo la messa dopo che la
mafia bruciò i portoni del comitato intercondominiale di
Brancaccio che chiedevano
interventi sulla scuola media.
Avevano bruciato anche il furgoncino della ditta che stava
riparando il tetto della chiesa.
Quel giorno don Pino parlò di
“gesti non da
uomini” che
in quel mondo machista
ha un significato forte, e
invitò queste
persone a incontrarsi in
piazza, per
parlarsi, a tu
D’Avenia
per tu».
Un gesto di coraggio.
«Un gesto che indicava insieme forza e mitezza. Don Pino
era fermo nella condanna
pubblica, ma non dimenticava
il suo ruolo pastorale. Salvare
la pecorella smarrita valeva
molto di più della cura delle
altre 99 che stavano bene».
Quindi ha ragione il centro
Padre Nostro?
«In Cattedrale sono conservate temporaneamente le spoglie di don Puglisi e capisco le
ragioni di opportunità. Ma in
questo vedo anche la chiusura
di un cerchio. Evidentemente
il destino ha un disegno».
Don Puglisi cosa avrebbe
pensato?
«Non lo so. So però che lui era
un prete in positivo. Nel primo
anniversario della morte di
Borsellino organizzò delle gare sportive a Brancaccio e a
chi lo definiva un prete antimafia rispondeva: “Io non sono contro nessuno, sono un
prete per”».
[RA. ZAN.]
Il Lotto
ConcorsoN.140-Venerdì22novembre2014
Bari
21 66 58 26 45
Cagliari
54 67 90 1 27
Firenze
68 11 42 51 5
Genova
53 47 86 28 14
Milano
88 87 46 21 2
Napoli
83 34 1 58 37
Palermo
16 68 84 86 27
Roma
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58 66 67 68 70 73 78 83 87 88
16 .Cronache
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
La storia
GIULIA VELTRI
VIBO VALENTIA
ui 47 anni, divorziato
e con due figli e insegnante di violino in
un liceo. Lei 23 anni,
allieva pianista e
aspirante compositrice. Una
storia d’amore nata sotto il segno della musica classica e che
va avanti da un anno, nelle aule
del conservatorio Torrefranca
di Vibo Valentia sotto gli occhi
di tutti e a dispetto, soprattutto,
della forte opposizione della famiglia di lei. Un amore difficile
macchiato di sangue. Ieri mattina, infatti, la madre della ragazza decide di provare a fermare
definitivamente una relazione
giudicata «scandalosa». Alle
11.20 - nel pieno delle lezioni al
L
“Troppo vecchio per mia figlia”
E la madre spara al fidanzato
Sì dell’Onu
alla moratoria
sulla pena
Choc a Vibo. Lui, insegnante di violino, ha 47 anni. Lei, pianista, 23 di morte
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
Panico tra
gli spartiti
Il tentato
omicidio
è stato
compiuto
al Conservatorio di Vibo
Valentia
La madre
era andata
a cercare la
coppia aula
per aula
LA RELAZIONE
Intrecciata un anno fa
e mai accettata dalla
famiglia della ragazza
Conservatorio - si presenta nell’aula in cui l’insegnante e la figlia si trovano da soli ed esplode
sei, sette colpi di pistola contro
l’uomo. Lo colpisce all’addome,
al volto, agli arti superiori. La
vittima, Domenico Lombardo,
originario di Arena, in provincia
di Vibo Valentia, prima è trasportato all’ospedale del posto,
ora lotta fra la vita e la morte dopo essere stato condotto d’urgenza a Palermo. La donna, invece, Caterina Cananzi, 50 anni,
casalinga di Rizziconi (Reggio
Calabria), è stata arrestata dalla squadra mobile e, dopo l’interrogatorio, è formalmente accusata di tentato omicidio, anche se l’accusa potrebbe trasformarsi in omicidio volontario nel caso Lombardo dovesse
SUCCESSO ITALIANO
FRANCESCO ARENA/ANSA
morire. «La subcultura della violenza - questa la riflessione di Mario Spagnuolo, procuratore capo
del capoluogo calabrese - si appropria di ogni ambito. Non sparano solo i mafiosi. Purtroppo vige la legge del “mi faccio giustizia
da solo e a ogni costo».
Ma cosa è accaduto ieri mattina a Vibo Valentia? La ragazza,
come ogni mattina, da Rizziconi paese nella piana di Gioia Tauro
ma vicinissimo a Vibo - si reca al
Conservatorio Torrefranca per
fare lezione e incontrare l’amante, che non insegna nel conserva-
ANSA
Domenico Lombardo
torio bensì in un liceo musicale
della città. Si vedono e si appartano in un’aula del palazzo storico
che ospita la scuola. A metà mattinata, arriva la madre della giovane. È una madre di famiglia,
giudicata dai conoscenti come
una signora irreprensibile. Non
ha mai accettato la relazione della
figlia con un uomo di quasi 25 anni più grande, con un matrimonio
alle spalle e figli grandi.
Ha una pistola nascosta nella
borsa, gira aula per aula fino a
quando non trova la figlia. Ingaggia una discussione animata con
l’insegnante, ribadisce la sua contrarietà alla relazione e in un lampo estrae l’arma, legalmente detenuta - scopriranno in seguito gli
agenti della squadra mobile che
seguono il caso. Spara la donna,
spara quasi all’impazzata contro
l’uomo. L’insegnante è a terra in
una pozza di sangue, la ragazza in
un angolo sotto shock.
«È una vicenda molto triste dice ancora Spagnuolo - Crediamo ci siano molti aspetti da chiarire in ordine alla relazione tra la
persona ferita e la figlia della donna arrestata dalla polizia».
L’Italia ha ottenuto un doppio risultato positivo all’Onu,
con l’approvazione della risoluzione per la moratoria della pena di morte, e quella
contro i matrimoni forzati e
precoci. Entrambi i documenti, presentati e sostenuti
da Roma, sono passati nella
Terza Commissione dell’Assemblea Generale, quella che
si occupa dei diritti umani, e
verranno ratificati dall’intero organismo a dicembre.
Prima del voto, l’ambasciatore italiano all’Onu Sebastiano Cardi aveva auspicato «il massimo consenso
possibile». Infatti ha ottenuto un aumento dei sì, che conferma la tendenza favorevole
contro la pena di morte. La
risoluzione è stata approvata
da 114 paesi, cioè tre in più del
2012, mentre i no sono calati
da 41 a 36. Significativa anche l’aggiunta di Russia, Turkmenistan e Nicaragua all’elenco delle cosponsorizzazioni. Il testo non chiede
l’abolizione delle esecuzioni,
ma la loro sospensione, e pur
non avendo valore legale vincolante, rappresenta una forte pressione morale. La risoluzione contro i matrimoni
forzati invece ha avuto 118 cosponsorizzazioni, ed è stata
approvata per consenso. In
entrambi i casi un successo
della diplomazia italiana, della sua popolarità e della sua
macchina elettorale all’Onu.
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
.
Società .17
63%
44
di cinesi
istituti
Gli studenti
cinesi nelle
Accademie
di Belle Arti
italiane
sono 2885
su un totale
di 4581, pari
al 62,98%
del totale
È questo
il numero
complessivo
delle Accademie di Belle
Arti statali o
legalmente
riconosciute
del nostro
Paese
52%
20%
l’anno
scorso
Nell’anno
scolastico
gli studenti
cinesi erano
già più della
metà del
totale, 1968
su 3757
parlano
l’italiano
DINO FRACCHIA/BUENAVISTA
Una lezione di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano
il caso
FLAVIA AMABILE
ROMA
e Accademie di
Belle Arti, la culla
delle tecniche che
hanno reso grande l’Italia nel mondo, sono dominio degli studenti cinesi. E di cinesi che
non pagano le tasse perché
dichiarano di avere reddito
nullo, o quasi nullo.
Nell’anno accademico
2012/2013 gli studenti in arrivo da Pechino, Shanghai e
dintorni rappresentavano già
più della metà del totale, 1968
su 3757. Lo scorso anno scolastico sono aumentati ancora:
2885 su un totale di 4581.
Vuol dire che oltre sei studenti su 10 nelle Accademie
sono cinesi. Sarà il richiamo
dell’arte italiana, saranno i
programmi come il Progetto
Turandot che rendono più facile ottenere il visto d’ingresso per chi vuole studiare in
Italia, il risultato è che la situazione sta esplodendo e le
Accademie hanno più volte
chiesto aiuto al Miur.
Dal Ministero promettono
di intervenire entro l’anno
con un rapporto che dovrà rivoluzionare il settore con la
«rivisitazione della governance delle Istituzioni dell’Afam, la razionalizzazione
della distribuzione dell’offerta formativa secondo precisi
criteri e indicatori di accreditamento, l’avvio di percorsi
formativi di III livello (dottorati), nuove regole di distribuzione del finanziamento
ordinario con l’individuazione di quote premiali crescenti, la valorizzazione e valutazione dei titoli artistici, della
mobilità studentesca e dei
processi di internazionalizzazione dell’offerta formativa».
Nel frattempo però bisogna gestire l’assalto degli
studenti cinesi. E non è semplice. C’è innanzitutto un
problema di didattica. Gli
studenti cinesi fanno fatica a
capire l’italiano elementare,
figuriamoci una lezione sulle
tecniche di restauro o sulle
differenze tra il barocco di
Borromini e quello di Bernini. Le Accademie sono state
costrette a introdurre un
esame di italiano come prerequisito per l’ammissione.
A Firenze questo vuol dire
aver ridotto del 50% gli studenti cinesi. E anche a Roma
è stata una strage: 20 ammessi su oltre cento che ci
hanno provato.
Gli esclusi hanno protestato, hanno denunciato quella
che hanno definito una «qua-
L
Strano boom all’Accademia
Sei studenti su 10 sono cinesi
Scuole d’arte, problemi di lingua e di soldi: troppi stranieri nullatenenti
si-truffa» mettendo sotto accusa i corsi propedeutici all’ammissione. Secondo il
Beijing Institute of Fashion
Technology, i corsi di italiano
sono iniziati in ritardo e con
«insegnanti inadeguati».
Accuse rivolte all’Accademia di Roma ma che si scontrano con una situazione che sta
invece diventando grave in tutt’Italia rendendo il fenomeno
troppo diffuso per essere lega-
to all’eventuale inefficienza di
un singolo corso. Secondo i
vertici degli istituti a truffare
sono proprio loro, i cinesi.
«La conoscenza della lingua
italiana è prevista dal Progetto Turandot - spiega Giuseppe
Andreani, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze,
da tre settimane in pensione ma viene evasa sistematicamente per l’intervento di
agenzie cinesi fra le più dispa-
rate che lucrano sul business
delle iscrizioni garantendo
“certificazioni” che si rivelano
del tutto inadeguate, quando
non vere e proprie bufale».
E poi c’è un problema economico. Se a non pagare le tasse sono la stragrande maggioranza degli studenti come possono reggersi le Accademie?
«È necessario un mirato intervento del Miur o del governo
per individuare nuovi mecca-
nismi che prevedano un’obbligatoria, adeguata contribuzione per ogni studente cinese ai
percorsi formativi accademici
- avverte Andreani - per l’assoluta impossibilità di caricare
sui bilanci delle Accademie,
sempre più dipendenti dalle
sole contribuzioni degli studenti, gli oneri del mancato
pagamento di tasse da parte
degli iscritti cinesi ed extracomunitari in generale».
All’Accademia
di Roma solo
una ventina
dei circa
cento studenti cinesi ha
passato l’esame di italiano
«Non abbiamo
gli strumenti
per controllare
il reddito vero»
3
domande
a
Tiziana D’Acchille
direttrice a Roma
Tiziana D’Acchille, direttrice
dell’Accademia delle Belle
Arti di Roma, i cinesi sono ormai la maggioranza degli
studenti delle Accademie, in
tutta Italia. Che cosa significa questa sorprendente novità per voi?
«Prima di tutto, che molto
spesso i ragazzi arrivano da
noi senza conoscere la lingua. Ma in lezioni come calcografia o tecniche del marmo bisogna servirsi di strumenti che possono anche essere pericolosi. Come si fa a
usarli senza correre il rischio
di farsi male se non si parla
bene l’italiano?».
E quindi avete introdotto degli esami come requisito per
l’ammissione. L’hanno superato in venti sui cento che
avevano fatto richiesta. I cinesi sono arrabbiati.
«Abbiamo ammesso
comunque tutti
co n r i serva ma
entro la
fine dell’anno
dovranno portar e u n a La professoressa
certifica- Tiziana D’Acchille
zione di
aver superato la prova altrimenti resteranno fuori. Non
vogliamo chiudere le frontiere ma non vogliamo neppure
che qualcuno lucri sulla voglia di studiare arte. C’è chi
dichiara reddito zero e prende anche la borsa di studio.
Finisce così che gli italiani si
fanno carico della formazione di questi studenti. E il sistema delle Accademie,
quindi, si regge con i soldi
dei pochi italiani paganti.
Una minoranza».
Chi potrebbe lucrare?
«Gli studenti pagano in Cina
per arrivare in Italia e pensano di non dovere più nulla. E
in Italia nessuno ha i mezzi
per controllare il reclutamento in Cina né il reddito
effettivo. È questo il problema che governo e Ministero
devono affrontare. Non è
pensabile che solo gli studenti italiani si facciano carico di
[F.AMA.]
questi costi».
12345678 AB 52C43DE4 AF LA STAMPA LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
MONTAGNA
Il Freeski
si impara
sul web
Società .19
www.lastampa.it/montagna
uove forme di sci, stile e
libertà. Il Freestyle, o
Freeski, è una delle tendenze sulle piste e vuol dire lo
sci a 360°, approccio che sempre più appassionati della neve
scelgono in alternativa alla
sciata «classica». Qui la figura
coreografica e le tecniche di
salto rappresentano il focus
della disciplina, praticata principalmente negli snowpark e in
fuori pista. Nato negli Anni 90,
il movimento della New School
aggiorna lo sci portando ciò che
sembrava dedicato solo ad
acrobati a tutti gli sciatori.
Chi volesse cimentarsi, su lastampa.it/montagna troverà un
video-tutorial di Freestyle che
spiegherà - ogni giovedì per 10
N
OGNI GIOVEDÌ SU LASTAMPA.IT/MONTAGNA
.
FREESKISCHOOL
settimane, a partire dal 27 novembre - la tecnica di base di
questa disciplina.
I maestri sono Federico De
Albertis e Marco Eydallin, Della Freeskischool (www.freeskischool.it), prima scuola italiana
di Freeski itinerante fondata
nel 2009 da giovani maestri di
sci che ora sono il riferimento
numero 1 in Italia. De Albertis e
Eydallin sono stati atleti professionisti che hanno ottenuto
piazzamenti importanti nelle
competizioni a livello italiano e
europeo e sono i primi due maestri ufficialmente nominati «docenti di freestyle» in Italia per il
primo corso di specializzazione
in freestyle per maestri di sci in
Trentino e in Piemonte.
Arrivano dal Nord, il primo a Bolzano nel 1991
MAX CASSANI
Il primo in assoluto fu allestito a Dresda nel 1434, il lunedì
prima del 25 dicembre. In
Italia i mercatini di Natale
arrivarono solo cinque secoli
e mezzo dopo, nel 1991 a Bolzano, anche se già nel 1970,
sempre nel capoluogo altoatesino, si svolgeva il mercato
degli artisti artigiani in piazza del Municipio.
Da allora di vin brulé sotto
le tipiche casette di legno ne
è passato parecchio. Specialmente nelle province del
Nord (Trentino e Bolzano),
dove quella dell’Avvento è
una tradizione antica, ereditata dai Paesi nordici.
C’è il folklore, certo: biscotti allo zenzero, cannella,
decori e artigianato tipico;
ma c’è soprattutto il business
turistico che questi eventi
portano alle economie locali.
Un giro d’affari complessivo
che l’Osservatorio turistico
JFC ha stimato in quasi 760
milioni di euro, in crescita soprattutto per quanto riguarda il settore alberghiero
(+4.7%) e della ristorazione
(+2.9%).
«In totale in Italia– spiega
Massimo Feruzzi di JFC – saranno 574 i mercatini di Na-
Un volano economico
per tutte le regioni
Si vendono addobbi,
cibo e dolciumi tipici
tale che nei prossimi due mesi saranno visitati da quasi 12
milioni di persone».
Un fenomeno in costante
espansione in tutto il Paese,
che alla base ha il desiderio
della gente di respirare l’aria
di festa, poco percepibile nelle grandi città. «Visto dalla
parte degli operatori - continua Feruzzi - rappresenta invece uno straordinario motivo di richiamo turistico e
dunque di profitto, quantificabile, solo per i 27 mila espositori delle bancarelle, in 268
milioni di euro».
Per l’industria della montagna, i mercatini sono anche una leva per anticipare
la stagione sciistica. Un tempo l’inverno partiva il 21 dicembre, ora l’industria turistica si mette in moto già un
mese prima per i mercatini
di Natale. Un volano economico che ha ingolosito via
via tutte le regioni, prima del
Nord e poi anche del CentroSud Italia.
Oggi la regione con il più
alto numero di mercatini
non è il Trentino-Alto Adige ma il Piemonte (17.2%),
seguito da Lombardia
Aria di festa e vin brulé
È l’ora dei mercatini di Natale
Visitati da 12 milioni di italiani, sono ormai una forma di turismo a sé
(11.5%), Veneto (8.4%), Liguria (7.5%), Emilia Romagna
(7.1%), Campania (6.3%) e Toscana (5.6%).
Quantità, però, non significa sempre qualità. In quanto a
fascino e a indotto economico,
i Christkindlmärkte del Tren-
tino-Alto Adige non hanno rivali. Qui la durata supera il
mese (da fine novembre a Capodanno e anche oltre) mentre
la media nazionale si ferma a
una decina di giorni concentrati subito prima di Natale.
Anche la tipologia degli
espositori è molto differente:
man mano che ci si allontana
dal Nord, le bancarelle sono
sempre meno tematiche e più
generaliste.
Perché è vero che i turisti
dicono di andarci sempre per
cercare soprattutto addobbi
e decorazioni natalizie (il
41.2% degli intervistati), ma
alla fine la maggior parte si limita ad acquistare più che altro dolciumi e prodotti tipici
(il 56.2%).
Twitter @maxcassani
I più famosi
Al via quelli
dell’Alto Adige
e del Trentino
In Val Gardena
Ortisei,l’esperienza
èmultisensoriale
Molti fino all’Epifania
MAURIZIO DI GIANGIACOMO
BOLZANO
Che i mercatini di Natale siano prima di tutto un business è fuori discussione.
L’indotto di quelli dell’Alto
Adige – da Bolzano, dove tutto cominciò ventiquattro anni fa, fino a Merano, Bressanone, Brunico e a tutti gli altri sorti – si calcola da anni in
quaranta/cinquanta milioni
di euro.
Non a caso, il fenomeno si
è presto allargato al vicino
Trentino – nel capoluogo,
ma anche ad Arco, Levico,
Pergine e Rovereto – e addirittura a decine di altre località del Nord Italia e non solo. Tanto che adesso, passata la «piccola estate» di San
Martino, in Trentino Alto
Adige è cominciata la corsa
a chi apre per primo il suo
mercatino di Natale.
Nello scorso fine settimana hanno esordito quelli di
Pergine Valsugana e Levico
Terme, che – prima solo nei
fine settimana e poi senza
soste – terranno aperto fino
all’Epifania.
Venerdì è stata la volta del
mercatino di Arco, ieri invece sono stati inaugurati
quello di Trento – quest’anno articolato in buona parte
del centro storico – e quello
di Rovereto che, in ossequio
alla vocazione pacifista della
Città della Quercia, ha un
format meno nordico e più
multiculturale.
Un’entrata in anticipo
che non è mai andata giù ai
capostipite altoatesini, che
però – almeno in quanto a
data di apertura – hanno
Bressanone
Un’immagine
del
Mercatino di
Natale di
Bressanone,
che quest’anno inizia il 28
novembre e
termina il 6
gennaio e si
svolge nella
piazza davanti al Duomo
cittadino
Vi partecipano 35 espositori, che
offrono presepi, sculture
in legno,
ceramiche,
candele, sfere
e angioletti in
vetro, e articoli natalizi
tirolesi
1 Mercatini di Natale, la Val
Gardena raddoppia. Accanto
a quello di Santa Cristina, dal 4
al 28 dicembre sarà aperto il
mercatino di Ortisei, con gli
stand allestiti dai famosi artigiani del legno locali che riprodurranno i tradizionali masi
della vallata ladina altoatesina. Si propone un’esperienza
multisensoriale: le melodie
natalizie, il gusto dei dolci fatti
in casa, i manufatti di legno da
toccare, il profumo delle specialità, le luci. Lo Schuettelbrot croccante, i cori alpini
accompagnati dai corni di
montagna, corsi di piccolo artigianato in un autentico paese del Natale, al centro del
quale ogni giorno verrà aperta una finestrella del grande
calendario d’Avvento creato
dagli studenti del liceo artistico «Cademia».
[M.D.G.]
OLIMPIO FANTUZ/SIME
deciso di fare fronte comune:
l’inaugurazione del mercatino di Bolzano è prevista per
giovedì prossimo 27 novembre, il giorno dopo sarà la volta di quelli di Merano, Bressanone e Brunico.
L’aggressività dei «cugini»
trentini ha però indotto gli organizzatori dei Christkindlmarkt altoatesini – che fino a
qualche anno fa chiudevano
subito dopo il Natale - a pro-
lungare il periodo di apertura
fino al 6 gennaio.
Detto che per orientarsi in
un’offerta sempre più vasta
sono disponibili delle efficacissime app, corre l’obbligo di
sottolineare come spesso durata e numero di visitatori
non sempre vadano a braccetto con autenticità e fascino.
E a quelli altoatesini oltre
alla primogenitura – e qui ci
riferiamo a Bolzano e Merano
– bisogna riconoscere un valore aggiunto legato alla qualità
dell’offerta ma anche all’ambientazione.
Il comune denominatore
sono le tradizionali casette di
legno, ma dentro quelle capanne, dalla cresta di confine
fin oltre il Po, accanto ai biscotti di pan pepato, al vin
brulé ed alle pantofole di feltro, ormai troviamo davvero
di tutto.
Le esibizioni degli artigiani
in piazza Walther a Bolzano, il
museo dei presepi nel Palazzo
Vescovile di Bressanone, la pista di pattinaggio e la stalla
con gli animali a Merano, le
particolarissime specialità
della cucina pusterese a Brunico sono solo alcuni degli elementi che rendono i mercatini
di Natale dell’Alto Adige forse
inarrivabili, appunto in quanto ad autenticità.
20 .Società
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Domenica
con
Alain Elkann
segnato l’entusiasmo per i temi
del cibo, del vino e dell’ospitalità. Sono stata presa per mano
da loro e sono diventati la mia
famiglia. Andavo da Berthillon
per i gelati e guardavo i menu,
poi al Grand Vefour al Palais
Royal per vedere il signor Oliver e chiedergli consiglio; lui
aveva 80 anni, parlò a suo figlio
Michel che aveva il Bistrot de
Paris e trovai il primo lavoro».
casa; era il 1983 e ho notato che
a Notting Hill le case erano in
ristrutturazione e c’era di nuovo un senso di positività. Avevamo un menu con quattro portate e nessuna scelta: Alice 43 anni fa a Chez Panisse mi aveva
fatto capire che questa folle
idea poteva funzionare».
Quali sono le quattro portate?
«Il primo e una portata principale, una selezione di formaggi
e il dessert. Il menu del pranzo
ha sempre una piccola scelta.
La cena può essere piccione o
pesce come piatto principale,
con un’alternativa per le persone che soffrono di allergie o intolleranze alimentari. Nel giro
di poche settimane eravamo
pieni e nel 1984 avevamo già un
sacco di buone recensioni».
È così che è diventata una
cuoca francese?
Sally Clarke, a
dicembre festeggia i 30
anni
di
Clarke’s, in
Kensington
ChurchStreet,aLondra.Cosa
è cambiato rispetto agli inizi?
«Da quando ho dodici anni sono convinta che si possa gestire un ristorante come casa
propria. Scegli materie prime
fresche e crei il menu. Com’è
possibile che un menu molto
ampio sia perfetto per originalità e qualità? Nessuno potrebbe farcela».
Perché voleva diventare una
cuoca?
«Mia madre mi ha insegnato
le basi; nei weekend la mia felicità era starmene in cucina
quando genitori e fratelli erano in giardino o a giocare a
golf. In un istituto alberghiero
ho imparato i fondamenti: come pulire il bagno e fare un
letto. Sulla preparazione dei
cibi, invece, solo i principi base di Escoffier. Poi però sono
andata a Parigi, alla scuola Le
Cordon Bleu. Uno spreco di
tempo, in fondo, se non fosse
che mentre ero lì incontrai degli americani che mi hanno in-
«Uno dei miei amici al Cordon
Bleu voleva aprire un ristorante a Malibu, in California, e mi
ha chiamato. Così ho lasciato
Londra per Malibu. Nel 1979
tutto questo era molto emozionante perché fino a quel momento nel mondo della cucina
tutto era stato borghese e francese. Quel mio amico di fatto
ha inventato la cucina californiana. Durante il giorno ero in
cucina e di sera al ristorante.
Da lui ho imparato molto, soprattutto su cosa non fare. Lì
ho conosciuto Alice Waters di
Chez Panisse, a Berkeley, appena fuori San Francisco, che
è diventata un mentore e
un’amica. Sta da me quando
viene a Londra. Lei con Carlo
Petrini cerca di cambiare la visione del mondo: l’agricoltura
sostenibile, l’educazione alimentare. Vuole che ogni bambino capisca da dove viene il cibo che mangia e l’arte della tavola. Porta il valore dello slow
food, non del fast food».
Che tipo di cucina si trova da
Clarke’s?
«Cambiamo il menù due volte al
giorno, a pranzo e a cena. Quando è stagione di albicocche abbiamo solo albicocche, nelle insalate, nel Bellini, nelle marmellate; fuori stagione non le
usiamo. Non useremmo mai
lamponi a febbraio».
Come ha deciso di aprire un locale suo, e perché a Londra?
«Dopo quattro o cinque anni in
California ho sentito che era il
momento giusto per tornare a
Quali sono le sue specialità?
«Cibo di stagione dagli agricoltori britannici. Con enfasi su olio
d’oliva, ortaggi, erbe aromatiche
e insalate. La dieta mediterranea è sempre la migliore, anche
se è di moda il cibo giapponese,
quello messicano...».
Ha molte incisioni di Lucien
Freud nel locale, perché?
MARTIN POPE/CAMERA PRESS/CONTRAS TO
Sally Clarke
Proprietaria e chef del ristorante Clarke’s di Londra
“Lamiaricetta?
Quattroportate
enessunascelta”
GIACOMO PORETTI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
C’
Il mond
o
iac
di G om
o
è chi è allergico agli
acari, chi al pelo degli
animali, chi ai pollini,
chi ai tessuti quali il terital, il
nylon e chi al taffetà; chi al latte di mucca, chi a quello di capra e chi a quello di yak; chi ai
formaggi molli, chi a quelli stagionati; poi c’è l’intollerante al
pomodoro ramato e quello al
ciliegino, più rara invece è l’allergia al perino; poi c’è chi è allergico alle fragole, chi ai kiwi e
chi alle macedonie con il gelato, chi non tollera le verdure e
chi il pesce crudo, chi non
mangia la trippa e chi non digerisce la polenta taragna.
In questi ultimi due anni è
molto di moda essere intolleranti al glutine; non dico essere
affettidaceliachia,chebastafare un esame del sangue e la diagnosi è certa, no, mi riferisco al
movimento contro il frumento
e i suoi derivati che si sta imponendo nelle nostre metropoli.
Se dovessimo prendere per
buoni i dati elaborati da un istituto demoscopico, pare che il
Partito Contro il Frumento se
si presentasse alle elezioni raccoglierebbe il 32% degli elettori.
I partiti maggiori si stanno
organizzando,alcunicreeranno
liste civetta: Berlusconi ha proposto a Fitto il posto di segretario per il movimento del Nuovo
Kamut di Destra Democratico;
Grillo ha indetto una consultazione sul web dove ha stravinto
con 103 voti la mozione che propone di modificare il nome del
partito da 5 Stelle a 5 Cereali.
Renzi ha rassicurato tutti e si è
impegnato personalmente a far
estirpare da lunedì tutte le
piante di frumento sul territorionazionaleperseminarealloro posto soia e riso basmati.
GETTY
Ecco perché non ci sono più
gli anticorpi di una volta
Siamo tutti allergici a qualcosa. E, peggio, pure intolleranti
I sindacati hanno indetto immediatamente uno sciopero generale contro il «riso allo champagne», piatto preferito dai poteri forti, e il Matteo nazionale
ha risposto che mentre lui pensa alla salute degli italiani, la Camusso si ingolfa di pasta e lasagne con i suoi amici cavernicoli,
non si lamenti poi se nessuno la
porta in discoteca perché la
scambiano per un camionista.
Come si sia diffuso questo
terrore per il frumento sinceramente è difficile da stabilire, so
solo che basta avere un gonfiore
di pancia, andare da un medico
alternativo e alla domanda
«Qual è il suo piatto preferito?»
rispondere «Pasta al ragù», per
avere la diagnosi: «Lei è intollerante al frumento». Da quel momento inizia un calvario di gallette di mais, grissini di Kamut,
pane nero d’avena. Passi interi
sabati sera alla ricerca di pizzerie che fanno pizze per celiaci e
poi, quando le trovi, ti avvii a casa, cerchi di mangiarla, disgustato la lasci raffreddare e il
giorno dopo la usi come martello per piantare i chiodi nel muro.
Quando ti invitano gli amici a
cena ormai ti avvertono: «Sappi
che noi non mangiamo più il frumento»; ai compleanni si regala
solo il libro di Djokovic, che è la
bibbia per i nemici del gonfiore
di pancia e per i detrattori del
frumento. Anch’io ho avuto in
regalo il libro del tennista numero 1 al mondo, e mi sono detto:
«Ora sì che imparerò qualche
colpo per battere Aldo nelle nostre partite all’ultimo sangue».
Invece, centinaia di pagine
su come fare la colazione, indicazioni su quale avena comprare, dove trovare il miele
giusto e nessuna traccia di come si esegue la volée, come ti-
rare la seconda palla servizio,
o come eseguire il top spin!
Ho anche eseguito il test consigliato da Djokovic: due settimane senza frumento. Al termine, ho annotato i seguenti risultati: il mio leggero gonfiore
di pancia persiste, non ho cambiato opinione a proposito dell’avena che continuo a considerare cibo per cavalli, e la mia
volée finisce sempre in rete. Curioso che il libro di un tennista
parli di soffritti, di brodi e di fricassea: non mi sorprenderebbe
se a un certo punto Djokovic
conducesse la prossima edizio-
«Veniva spesso a mangiare qui.
Arrivava per colazione, quasi
ogni giorno nei suoi ultimi dieci
anni di vita. Prendeva pane di
uva passa con una grande tazza di caffelatte o un tè Earl
Grey con molto latte. Gli dicevo: “Ma è orribile”. Poi, verso la
fine della sua vita, si mangiava
un’intera barra di torrone artigianale. Usava la tavola come
un salotto, leggeva i quotidiani
prima di mettersi all’opera. Poi
andava a lavorare e qualche
volta si faceva vedere per pranzo all’una o all’una e mezza e
mangiava sempre pesce, che è
la chiave per la formazione del
resto del mio menu».
Ha imparato qualcosa da lui?
«Aveva grande attenzione
ai dettagli, poi è noto che ha
distrutto molte opere quando
pensava che non fossero abbastanza buone. Una grande
lezione».
Basta avere la pancia
gonfia, andare da
un medico alternativo
e alla domanda
«Qual è il suo piatto
preferito?» rispondere
«Pasta al ragù»,
e la diagnosi è fatta:
«Intollerante
al frumento!».
Inizia così un calvario
fatto di gallette
di mais, grissini
di Kamut e
pane nero
d’avena
ne di MasterChef e Cracco giocasse la finale di Wimbledon.
Alla fine, da questa vicenda
sono uscito con la convinzione
che la gente ha bisogno a tutti i
costi di un nemico, anche sotto
forma di pianta di frumento, al
quale attribuire tutti i malanni, i
fastidi e le idiosincrasie. C’è chi è
allergico alla suocera e chi è intollerante al vicino, soprattutto
se è di colore; chi è allergico agli
arbitri, chi ai guardalinee, chi alla Juve e chi al Milan; c’è chi è
allergico alle leggi e chi ai decreti, molto meno ai condoni.
A causa della mania del piercing, stiamo sviluppando un aumento di allergie ai metalli. Ci
toccherà fare auto di peluche?
Ma poi, se dentro c’è l’acaro? Le
faremo di panna montata! E se
qualcuno è allergico ai latticini?
Dovremo decidere: o vanno a
piedi quelli con il piercing o
quelli con la rinite e congiuntivite da acaro. Ma so già come andrà a finire: a piedi ci andranno
gli extracomunitari.
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
.
Società .21
CINQUE MITI DA SFATARE SUL DISASTRO PIÙ FAMOSO DI TUTTI I TEMPI
Era d’autunno
Non fu il Vesuvio
Una città in crisi
Molto da scoprire
Non è arte
LA LETTERA DI PLINIO IL GIOVANE A TACITO
COLLOCA IL DISASTRO «9 GIORNI PRIMA DELLE
CALENDE DI SETTEMBRE» (24 AGOSTO DEL 79),
MA DI QUELLA LETTERA ABBIAMO SOLO COPIE
DAI RESTI SI VEDONO NOCI, CASTAGNE, INDIZI
DI UNA VENDEMMIA FRESCA E PERSONE
TROPPO VESTITE PER L’ESTATE. LA DATA PIÙ
PROBABILE È IL 24 OTTOBRE. ERA VENERDÌ
IL CARNEFICE DI POMPEI ED ERCOLANO NON
FU IL VESUVIO COME LO CONOSCIAMO OGGI
ALL’EPOCA C’ERA IL VESUVIUS, OGGI MONTE
SOMMA, UN VULCANO PIÙ AMPIO CHE AVEVA
LA FORMA DI UN ENORME POSACENERE CON I
MARGINI IRREGOLARI E UN LATO PIÙ BASSO
È LÌ, IN BASSO E NON IN ALTO, CHE PARTÌ LA
DISTRUTTIVA ERUZIONE
POMPEI ERA UNA CITTÀ DI NUOVI RICCHI,
ABITATA SOPRATTUTTO DA EX SCHIAVI – I
LIBERTI – CHE AVEVANO TROVATO IL RISCATTO
SOCIALE ED ECONOMICO NEL COMMERCIO;
ERA UN LUOGO ANCHE DI ECCESSI. E IN CRISI:
PRIMA DELL’ERUZIONE C’ERANO STATI TANTI
TERREMOTI E L’ULTIMO IMPEDIVA ALLA CITTÀ
DI RIFORNIRSI D’ACQUA. DA MESI
SONO STATI RITROVATI 1.047 CORPI A POMPEI
E 328 A ERCOLANO. MA SECONDO MOLTI
STUDIOSI A ERCOLANO SAREBBE MORTO NON
IL 10% DELLA POPOLAZIONE (I 328 RITROVATI),
MA IL 50% O PIÙ, CIRCA 2.000 ABITANTI. MOLTI
POTREBBERO ESSERE ANCORA SOTTO GLI
STRATI VULCANICI,
O PIÙ LONTANO, ANCHE IN MARE
QUELLA DI POMPEI ED ERCOLANO FU UNA
TRAGEDIA IMMANE. CHI SI FA I SELFIE DAVANTI
ALLE BACHECHE CON LE VITTIME NON CI PENSA
MA I CORPI SONO STATI TROVATI IN POSIZIONE
«DI DIFESA», CON I MUSCOLI CONTRATTI E LE
BOCCHE SERRATE. CERCAVANO DI DIFENDERSI
DAL MARE BOLLENTE, MA NE SONO RIMASTI
TRAVOLTI E INGLOBATI DALLA CENERE
Pompei, la vera storia dell’eruzione
Alberto Angela condensa in un libro 25 anni di studi sulla città sepolta: “Insieme, possiamo salvarla”
il caso
STEFANO RIZZATO
ROMA
a quel giorno ne
sono trascorsi
706.776, sono
passati oltre
1.935 anni e chissà quanti turisti. Ma Pompei
parla ancora. Sul diluvio infuocato che l’ha seppellita insieme a Ercolano ci sono ancora enigmi da sciogliere. E
risposte che sorprendono.
Molte sono ora raccolte in un
libro, «I tre giorni di Pompei», in uscita mercoledì per
Rizzoli. È il nuovo lavoro di
Alberto Angela, che semplicemente dice: «È il libro che
ho sempre voluto scrivere».
Detto da chi nel bagaglio
ha già una brillante carriera
da divulgatore, può stupire.
Ma Pompei è unica anche
per chi la studia. Con 25 anni
di frequentazioni e l’aiuto di
archeologi e vulcanologi, Angela è arrivato a ribaltare
molto di quello che credevamo di sapere, a partire dalla
data dell’eruzione, che va
spostata in avanti di due mesi: non il 24 agosto dell’anno
79, ma il 24 ottobre.
La parte più affascinante
del libro non riguarda i det-
D
tagli per così dire tecnici della
tragedia, ma la storia viva della città romana. Immortalata
proprio mentre, senza saperlo,
stava per diventare un reperto
storico. «In nessun altro posto
del mondo – prosegue Angela
– è possibile entrare nella vita
di un’epoca così lontana. I resti
non ci mostrano architetture
ma una società viva, una città
che per certi versi sembra Chicago e per altri Los Angeles o
Hong Kong. Ci sono testimonianze su quale fosse l’intreccio tra politica e affari e altre
che parlano della vita dei bar.
Ho voluto fare un libro dei vivi,
non dei morti. Cercando sopravvissuti e vittime, e raccontando la loro storia».
Ne esce una sorta di romanzo corale, fatto di realtà e non
di finzione. Parte dei proventi
dalla vendita del libro sarà de-
stinata al restauro del dipinto
«Adone ferito», che dà il nome
a una delle case di Pompei.
«L’idea è che tutti, dall’estero e
dall’Italia, possano contribuire a conservare un patrimonio
mondiale, non solo nostro. Magari adottandone un pezzo - dice Angela -. Pompei è stata sepolta per 1.600 anni e portata
alla luce da 200. È normale che
si degradi, e per questo dovremmo avere una legione di
restauratori e tecnici impegnati a fare una prevenzione e
un restauro costanti. Spesso la
burocrazia si è messa di traverso, è stata un secondo vulcano. Ma in tanti anni di riprese e studi non ho mai trovato
una sola persona – tra guide,
custodi, dirigenti – che odiasse
Pompei. Con l’aiuto di tutti e
l’ottimo lavoro della soprintendenza ce la si può fare».
1 Durante una visita in Cam-
pidoglio il presidente della Federazione mondiale della scherma, il magnate uzbeko Alisher
Usmanov, ha annunciato che
con 500 mila euro finanzierà il
restauro della sala degli Orazi e
Curiazi dei Musei Capitolini e
della Fontana del Quirinale.
«Non mi piace parlare delle mie
donazioni - ha detto - soprattutto di quelle che non ho ancora
fatto. Ma mi hanno detto che
qui ci sono molti siti da restaurare. E ho risposto che farò la mia
parte». «Usmanov ha capito bene - ha detto il sindaco Ignazio
Marino - che il nostro patrimonio storico appartiene a tutta
l’umanità, non solo ai romani».
NATIONAL GEOGRAPHIC /CORBIS
che dovrà trasformarsi in una
manutenzione ordinaria e costante», spiega Massimo Osanna, l’archeologo che guida la soprintendenza speciale istituita
nel 2013 dal Governo Letta.
Professore, che pensa dell’idea che ci possano essere
mecenati – cittadini o enti di
tutto il mondo – che adottino
qualche pezzo di Pompei?
iente più crolli, polemiche o scioperi che lascino fuori i turisti. Più
interventi e prevenzione, metodi moderni di sorveglianza,
appalti limpidi e pace sindacale. Che a Pompei sia arrivata la svolta buona? I lavori del
Grande Progetto Pompei – da
completare entro fine 2015 –
viaggiano in anticipo sulla tabella di marcia. «È un cantiere di interventi straordinari
N
Qui sopra, la
copertina del
libro di Alberto
Angela, che
racconta
l’eruzione e
soprattutto la
vita nella città
attraverso le
storie di alcuni
personaggi
realmente esistiti
Il libro «I tre
giorni di Pompei»
esce mercoledì
con l’editore
Rizzoli
A sinistra, il sito
archeologico,
con il Vesuvio
sullo sfondo
Finanzierà due restauri
DalmagnateuzbekomezzomilioneperRoma
Il soprintendente: “Budget
e burocrazia i nostri limiti
ma qui c’è un clima nuovo”
Intervista
Un romanzo
«In realtà lo stiamo già facendo,
unendo la tutela del sito alla
formazione. Già oggi a Pompei
c’è un consorzio che lavora al
restauro della Necropoli di Porta Nocera. È un gruppo guidato
da due centri tedeschi e cui
partecipano anche l’Ibam di
Catania e il Cnr. Un progetto
che durerà dieci anni, con specialisti che si occupano dei lavori e insegnano il mestiere, sul
campo, a archeologi e tecnici».
Propriovenerdìèstatoconclu-
so l’accordo con i sindacati del
personale di vigilanza. Ci può
promettere che il sito non
chiuderà più per assemblea?
«Me lo auguro, credo davvero
che a Pompei
sia iniziata
una stagione
di dialogo più
sereno. Nemmeno io mi
aspettavo che
v e n e r d ì
avremmo firMassimo
mato tutto il
Osanna
pacchetto, in
un clima di grande concordia».
Il tema della sicurezza, con
troppi turisti-vandali che si
portano via i pezzi, è cruciale.
«Puntiamo su nuove forme di
dissuasione. A breve avremo
una nuova recinzione e un sistema di illuminazione più efficace, per la notte. Soprattutto,
avremo la videosorveglianza
con telecamere dentro al sito e
non solo più nel perimetro».
Quanto incide la burocrazia
nell’ostacolare la realizzazione di tutti gli interventi?
«Molto, fa perdere un mare di
tempo. È chiaro: è un sacrosanto dovere verificare la regolarità di incarichi e appalti, ed è un
lavoro di cui si occupa il gruppo
di legalità guidato dal generale
dei Carabinieri Giovanni Nistri.
Ma ci sono troppe procedure
non necessarie, certificati da
chiedere e attese di trenta giorni. Questioni che ci mettono in
grande difficoltà».
Oltre a questo, cambierebbe
qualcos’altro?
«Vorrei poter gestire il budget
per il personale. Come soprintendenza speciale abbiamo autonomia di bilancio, ma non abbastanza per assumere. Oggi,
per esempio, non abbiamo un
ingegnere strutturista e dobbiamo esternalizzare quest’attività, con tutti i problemi che
questo comporta. Il ministro
Franceschini è al corrente e
sensibile su questo punto e ha
istituito un bando per 20 specialisti, assunti fino a fine del
2015. Ma dovremmo poterlo fare in modo strutturale». [S. RIZ.]
I.P.A.B. “Ospedale Ricovero P.Toso” – Canale (CN)
Estratto bando - Asta per la cessione della partecipazione detenuta
dall’I.P.A.B. “Ospedale Ricovero P. Toso” nella societa’ Angelina S.r.l. pari
al 100% del capitale societario.
Sede ente cedente: I.P.A.B. “Ospedale Ricovero P.Toso” - via S.Martino n. 3/C
- 12043 Canale (CN) - Tel. 017395690 - Fax. 0173970763 - Email info@pec.
casadiriposopasqualetoso.it - Criterio aggiudicazione: offerta economicamente
più vantaggiosa secondo i principi di cui agli artt. 73 lettera a), e 74 del R.D. N.
827/1924 - Importo del prezzo base per la cessione delle quote societarie: €
2.080.000,00 – offerte in aumento 1% - l’asta si terrà il giorno 10 dicembre
2014 alle ore 14,00 presso la sede dell’Ente. Bando, modelli, tabelle consistenza e documentazione fotografica sono disponibili su richiesta all’indirizzo
e-mail suddetto.
Il Responsabile del Procedimento – Mazzarella Dr. Luigi
22 .Agricoltura
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Agrinsieme
Per ottenere i fondi Ue
basterà solo un click
Ma 575 milioni sono fermi
33,4
miliardi
È il fatturato dell’export
agroalimentare nel 2013
e rappresenta il 2,6%
del mercato globale
3
organizzazioni
Agrinsieme raggruppa le
esperienze di
Confagricoltura, Cia e
Alleanza cooperative
A circa 700 mila piccole imprese la dichiarazione per ottenere contributi europei arriverà direttamente
A gricoltura
MAURIZIO TROPEANO
La rivoluzione scatta a marzo:
dopo il modello 730 anche la dichiarazione per ottenere i contributi europei arriverà direttamente a circa 700 mila piccole imprese. Il produttore (autonomamente o assistito dal
Caa) potrà dare semplice conferma con un click dei dati precompilati o integrare e completare le informazioni. Per tutte
le aziende si potrà anticipare il
pagamento del 100% degli aiuti
a giugno, invece che a dicembre, per un potenziale di 4 miliardi di euro. Le novità sono
state stata annunciate martedì
scorso dal ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, nel corso della prima conferenza economica di Agrinsieme. L’associazione di cui fanno
parte Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltoriCia e Alleanza delle cooperative agroalimentari, però, nel
suo rapporto «#campoliberofinoinfondo» denuncia, sulla
base dei dati della rete rurale
nazionale, come entro il 31 dicembre ci siano da spendere
575 milioni di euro della dotazione degli anni compresi tra
il 2007 e il 2013. Agrinsieme,
poi, stima in 15 milioni le perdite delle società regionali
&
Italia Europa
A CURA DI Marco Zatterin
Aviaria
Virus sotto controllo
1 Settimana di inquietudine in Europa per i fo-
colai di influenza aviaria segnalati nei Paesi Bassi
e nel Regno Unito, dopo quelli di due settimane fa
in Germania. Per la prima volta si tratta di un virus
altamente patogeno (H5N8), in precedenza conosciuto solo in Oriente e portato da cigni selvatici. I meccanismi di allerta Ue hanno sinora funzionato, i controlli e gli interventi sono stati immediati. Sono stati abbattuti migliaia di polli e oche.
partecipate dalle regioni in
ambito agricolo.
Martina ha anche illustrato
l’avvio di un piano anti-burocrazia che dovrebbe portare
ad eliminare i 25 chili di carta
che secondo lo studio di Agrinsieme l’azienda produce ogni
anno e che assorbe oltre 100
giornate di lavoro. Ma la semplificazione amministrativa
costituisce solo uno dei due pilastri su cui si gioca la competizione sul mercato globale. Il secondo è l’internazionalizzazione e qui, almeno secondo il rapporto che Nomisma ha realizzato per Agrinsieme, ci sono
alcune criticità legate al fatto
che «l’Italia dedica ingenti risorse umane e finanziarie alla
promozione, soprattutto se in
comparazione rispetto a quanto avviene negli altri maggiori
partner europei ma questo non
trova riscontro nella capacità
di accesso ed espansione sui
mercati esteri o nell’utilizzo
dei servizi offerti».
Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori-Cia
e Alleanza delle cooperative
agroalimentari hanno chiesto
al governo un cambio di passo. Qualcosa si sta muovendo
come ha spiegato il vice-ministro dello Sviluppo economico
annunciando l’avvio di un pro-
getto per i mercati esteri che
dispone di una dote di 50 milioni. Si parte dagli Stati Uniti dove saranno investiti 30 milioni
per una campagna contro il falso made in Italy ma anche con
la promozione dei prodotti ad
indicazione geografica ed incentivi alle catene distributive
per dare spazio sugli scaffali a
prodotti anche di nicchia.
Ma la competitività sui mercati internazionali si raggiunge
anche migliorando l’efficienza
interna. Agrinsieme sottolinea
la necessità di «una semplificazione radicale del sistema a
partire dalle varie controllate
del Ministero (Cra, Agea,
Ismea, Inea, Ente Risi, Unirelab etc.)». E poi è «anacronistico pensare che c’è ancora qualcuno oggi che pensa che si possa riproporre un sistema di incentivi per le assicurazioni legato all’adesione ad un consorzio di difesa così come è anacronistico pensare che ci sia un
regime di monopolio (costato
negli ultimi 10 anni oltre 800
milioni di euro) per la tenuta
dei libri genealogici delle razze
bovine in capo alle associazioni
di allevatori». Semplificare e liberalizzare «permetterebbe il
risparmio di milioni l’anno che
potrebbero essere reinvestiti
nelle aziende».
Alimentare
Il rischio delle frodi
frena l’e-commerce
È il rischio delle frodi a frenare gli italiani a
riempire il carrello della spesa sul web: sul
64% di chi fa acquisti online, solo l’11% usa questo canale di vendita per comprare prodotti
agroalimentari. È quanto emerge dalla prima
ricerca realizzata dal Movimento del Cittadino e dalla testata Frodi alimentari sulle insidie
dell’e-commerce a tavola su un campione di
1.260 consumatori. La ricerca è stata presentata,
insieme ad un decalogo
anti-truffa, in un convegno promosso con il Nucleo anti frodi del Comando Carabinieri delle
Politiche agricole (Nac) e l’Icqrf. Gli investigatori hanno individuato ben 70 diverse tipologie di prodotti alimentari contraffatti online,
con il record per i formaggi dop. Il valore degli
acquisti sul web in Italia è di 13,2 miliardi, di
cui solo il 12% riguarda l’alimentare, spiega la
ricerca, una modalità di acquisto utilizzata
per lo più da donne tra i 25 e i 45 anni, in assoluto le più coraggiose. Nella classifica dei cibi
più bersagliati dalle frodi, il primato spetta ai
prodotti Dop e Igp (16%), seguiti dai semilavorati, come conserve, sughi e insaccati (12%) e
da quelli della tradizione locale (32%).
Ue/Usa
Sanzioni/1
Sostiene
Slow Food
NICOLA
FIORITA
Salviamo le api
dal coleottero
africano
«Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che
quattro anni di vita». La
frase attribuita ad Einstein contiene un avvertimento da non sottovalutare. Senza il lavoro delle api
le coltivazioni agrarie non
avrebbero modo di perpetuarsi e la nostra stessa sopravvivenza sarebbe in pericolo, visto che buona parte del cibo che consumiamo dipende anche dall’opera di impollinazione.
A settembre in Calabria
e più di recente in Sicilia,
sono stati rilevati in alcuni
alveari esemplari di Aethina tumida. Si tratta di un
coleottero originario dell’Africa che si è diffuso in
varie zone del mondo.
L’Aethina si insedia nell’alveare e vi deposita le uova:
alla schiusa le larve si nutrono di tutto quel che trovano: miele, polline e larve
di api. Alla maturità il parassita si lascia cadere nel
terreno e qui rimane fino a
quando non riemerge allo
stadio adulto e ricomincia
il ciclo. Il danno causato da
questo scarabeo è sostanzialmente di tipo economico, poiché riduce le produzioni degli alveari attaccati, alterandone la qualità.
In Calabria è la campagna di eradicazione prevede come unica misura la
bruciatura degli apiari in
cui venga rinvenuto il parassita. Così non solo il
danno economico causato
dai roghi di alveari ha ampiamente superato quello
che il coleottero avrebbe
mai potuto causare, ma così si rischia di distruggere
ciò che si vuole proteggere
(le api) prima di debellare
ciò che si vuole combattere
(il parassita).
E’ urgente ripensare la
strategia adottata, puntando sui metodi meno distruttivi e più efficaci già
individuati nelle zone in
cui l’insetto è presente. La
situazione rischia di danneggiare un settore, quello
apistico, già messo in crisi
da altre gravi avversità e di
alterare gli ecosistemi naturali che basano i loro delicati equilibri anche sulla
presenza delle api.
Sanzioni/2
Ottimismo sull’intesa
Niente soldi dalla Pac
La carne va a picco
1 Con la Nuova Commissione
1 Gli sherpa dei governi nel
1 Effetto sanzioni. L’export di
riprende animo la trattativa dell’Europa con gli Stati Uniti per la
definizione di una accordo di partenariato economico e commerciale (Ttip). Il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina è
convinto che si possa arrivare a
una intesa «che potenzi le vendite
negli Usa degli alimentari di alta
qualità: puntiamo a superare anche le barriere non tariffarie che,
ad esempio, impediscono dal
2001 l’export negli Usa della Bresaola per motivazioni sanitarie».
Consiglio Ue hanno deciso di non
ricorrere alla riserva di crisi nel bilancio agricolo per finanziare le
misure di aiuti ai produttori agroalimentari danneggiati all’embargo russo. Ora si apre un negoziato con il Parlamento. In caso di
mancati accordi, la Commissione
europea dovrà presentare un
nuovo progetto di bilancio 2015.
La riserva potrebbe essere salvata
riducendo il costo delle misure
preventivate per limitare i danni
dell’embargo russo.
carne italiana nella Federazione
Russa è passato da 56,9 milioni
2013, in crescita del 7,71% rispetto all’anno precedente, a poco
meno di 9,7 milioni nel periodo
gennaio-luglio 2014, con un crollo del 55,9% sullo stesso periodo
del 2013. L’Italia è scesa al 22o tra
gli esportatori verso Mosca, mentre era al diciottesimo posto nel
2013. Secondo l’Ice, fra il 2011 e il
2013 la Russia rappresentava la
nona destinazione per l’export
nostrano; oggi è al 17o posto.
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
.
Tempo Libero .23
Giochi
a cura di
Parole incrociate
[Rocchi]
ORIZZONTALI: 1. Ipersostentatore aereo - 5.
Gruppo dirigente - 11. L’ultima nota - 13. Il nome
della Massari - 16. Resto di nave naufragata - 18.
Materiale per imbottiture ricavato da una pianta
delle Bombacacee - 21. Un grosso ragno che vive
nell’Europa meridionale - 24. Bloccato in porto 25. Un locale della biblioteca - 27. Non adatto al
canto - 28. Vi si ammira il Partenone - 29. Dovuto
all’azione del vento - 30. Il Berrettini pittore e
architetto del Seicento, esponente del barocco 31. Iniz. di Hemingway - 32. Famoso architetto
spagnolo - 34. Mandare in visibilio - 37. Pordenone
- 38. Infiammazione nasale - 39. Per poche e per
molte - 40. Iniz. di Grieg - 41. Malattia... del disco 42. Complesso architettonico romano - 45.
Antenato - 46. James Clark esploratore britannico 47. Fa parte del gregge - 49. Capo greco di una
battaglia del 1941 - 52. Vecchio nome della
Thailandia - 53. Il nome di Vespucci - 56. Cetaceo
bianco delle acque artiche - 57. Corrisponde a un
quinto di lustro - 58. Unire e fare andare... gli
ingredienti - 60. Si può lasciare per testamento 62. Il nome di “King” Cole - 63. Lo Stato che ha
per capitale Damasco - 64. Altro nome del lago
Sebino - 65. Sostanza grassa per cosmetici - 67.
Incorporeo, celestiale - 68. Il capoluogo della
Guayana francese - 69. Ninfe dei monti.
[Ala]
VYKOUK - TOELLY
IL BIANCO MUOVE E VINCE
Anche i settori di colore
diverso devono contenere
tutti i numeri da 1 a 9,
senza ripetizioni.
Sudoku
2 5 6
3
7
5 6
6
7 5 2
9
8
8 6
9
6 3 9
1
5
6
2
8
7
Scacchi
Inizia oggi a Boscotrecase (Napoli) la finale del
Campionato Italiano individuale. Dodici i giocatori
che lottano per lo scudetto 2014, capeggiati dal
campione in carica, Danil Dvirny di Montebelluna.
Gli altri concorrenti in gara sono Sabino Brunello,
Alberto David, Michele Godena, i fratelli Axel e
Denis Rombaldoni, Fabio Bruno, Daniel Contin,
Daniele Genocchio, il milanese Fabrizio Bellia e i
due più giovani, Artem Gylevich di Bologna (21
anni) e Nicola Altini di Barletta (19 anni).
Conclusione il 4 dicembre, riposo il 29 novembre
giorno in cui ci sarà la conferenza nazionale degli
Atleti. Sede di gioco l'Hotel Villa Rota, partite
trasmesse in diretta sul sito www.federscacchi.it.
Torneo molto aperto, senza particolari favoriti,
anche se il pronostico punta soprattutto su
Brunello, da vari anni alla ricerca dello scudetto,
su David, campione due anni fa, e sul campione
uscente Dvirny.
5
1
VERTICALI: 1. È fatta di parole - 2. Ballo... non
veloce - 3. Non piace all’astemio - 4.
L’intraprendenza degli antesignani - 5. Ha propri
confini - 6. Il principe della risata - 7. Iniz. di
Concato - 8. Raccolta con indirizzi di abbonati - 9.
Usare i pastelli - 10. Un anagramma di “voltaica” 11. Opera sferzante - 12. Rimasto integro - 13. La
regione di Metz - 14. Un film di Federico Fellini 15. Le gemelle della danza - 17. Canale dalla
faringe ai bronchi - 19. Si fanno dividendo - 20.
Vertigine - 21. Marsupiale ritenuto estinto - 22.
Viottoli erbosi che attraversano i campi - 23.
Protegge la pupilla - 26. Antica città dell’Epiro 28. Affluente del Rodano - 30. Romanzo di Knut
Hamsun - 32. Trarre il succo dal limone - 33. Una
gara classica o un pesce di lago - 34. Il cantautore
di «Giudizi universali» - 35. Donna da epopea 36. Che respira con affanno - 42. Federico García
poeta - 43. La misura dell’indumento - 44. Lampo
improvviso - 45. Indifferenza morbosa - 47. Il
massiccio col Kungur Tagh - 48. Un metallo
alcalino leggero - 49. Pura e semplice - 50. La
dinastia inglese di Enrico VIII - 51. Sciolto e svelto
come il ginnasta - 54. Il... ristorante del deserto 55. Un gas nobile - 56. Il nome di Bartók - 59.
Donne colpevoli - 61. Congiunzione inglese - 63.
Introduce l’ipotesi - 66. Limiti di amministratori.
1
2
3
4
5
6
7
8
0
16
17
18
9
10
0
0
19
20
0
11
12
13
0
0
0
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22
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14
0
0
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25
26
0
0
27
15
28
0
29
30
31
0
0
0
34
35
36
0
0
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33
0
37
38
0
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46
0
0
47
48
0
0
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43
0
52
39
44
0
0
53
54
0
58
62
63
67
50
51
0
60
61
0
65
66
0
68
69
0
0
Bruno
La scorsa settimana abbiamo puntualizzato come sia sempre più
problematico per i giocatori occasionali giocare a poker online; si
trovano infatti di fronte veri professionisti, dotati pure dei più
raffinati software di analisi. Non c'è storia! Questa impressione
viene confermata da un’intervista che Francesco Rodano, dirigente
di AAMS, ha rilasciato al sito Italiapokerclub, vero punto di
riferimento per l’informazione sul mondo del poker. Richiesto su
quali fossero le cause del vistoso calo del volume di gioco (-20%
nell’ultimo anno), Rodano ha tra l’altro parlato «dell’enorme peso
della componente di abilità. C’è stata una fase in cui ci si illudeva
che vincere a poker fosse alla portata di tutti, poi ci si è resi conto
che, nel medio periodo, erano solo i più bravi a chiudere in attivo,
mentre i meno abili rimanevano scottati e tendevano ad
abbandonare il gioco. È un po’ come se si dovesse pagare un buyin per un heads-up di tennis contro Federer: a parte il piacere di
giocarci una volta, poi si evita di buttare i soldi. Tra l’altro ho
l’impressione che molte room abbiano incentivato i grinder (con
rake back, bonus, ecc.) e poco tutelato i giocatori normali, i quali,
via via, hanno lasciato.»
Carlo
Alice
Ogni riga
e ogni
colonna deve
contenere
i numeri
da 1 a 6.
All’interno
di ogni settore
sono indicati
il risultato
da ottenere
e il segno
aritmetico
col quale
combinare
i numeri
inseriti per
ottenerlo.
Nello stesso
settore i
numeri
possono
ripetersi.
Texas hold'em
[De Toffoli]
Quattro carte già in tavola, manca solo il “river”: nei panni
di quale giocatore vorreste trovarvi?
TM
49
56
64
0
0
Ruzzle
0
0
0
Cercate parole del maggior valore possibile
(noi ne abbiamo trovate una ventina, alcune
inconsuete, sopra i 220 punti). Cercate parole che
contengano il gruppo “ante” (noi 13). Cercate anche
nomi di pesci al singolare (noi 7).
Il gioco consiste nel
2P
2L
3
1
3
1
formare parole
attraversando caselle
contigue (anche
3L
diagonalmente); in una
1
2
2
2
parola ogni lettera può
essere usata una sola
3P
2P
volta. Si possono
5
2
1
1
coniugare i verbi.
Punteggio: sommare i
valori di ogni lettera
3L
1
8
1
3
tenendo conto delle
caselle bonus e
aggiungere poi 5 punti
per ogni lettera oltre alla
parola x2
parola x3
quarta. Esempio:
TARGA=(2+1+2+8x3+1)
lettera x2
lettera x3
x3+5=95.
0
0
59
0
45
0
0
55
0
57
40
0
0
Kendoku
Rebus
[“4”,1,3]
[Minigame]
72x
6x
144x
10x
7+
3:
100x
7+
G
18x
15+
6+
S
30x
2:
Le soluzioni saranno pubblicate su
di martedì 25 novembre 2014
24 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Cuori allo specchio - La Stampa,
via Paleocapa, 7 - 20121 Milano
[email protected]
www.lastampa.it/cuoriallospecchio/
Illustrazione di Stefania Manzi
Massimo Gramellini e CUORI ALLO SPECCHIO presentano
Il nostro caro Angelo
Raccontateci il vostro
Ognuno di noi ha vissuto almeno una volta l’esperienza - o
avuto l’impressione - di sentirsi
aiutato da una presenza, reale o
invisibile, che qualcuno chiama
angelo custode e altri coincidenza o fortuna. Chiamatela
come volete ma per una volta,
invece di lasciare spazio ai demoni quotidiani, parlateci dei
vostri «angeli» e di quando e come, un po' inspiegabilmente, si
sono resi utili...
Scrivete i vostri racconti (meglio via mail), li pubblicheremo
ogni domenica.
o conosciuto il mio
Angelo a 6 anni,
quando causa indigestione di cioccolato,
la vigilia d Natale fui
operato d’urgenza di appendicite,
in un ospedale di provincia che
non aveva il reparto di pediatria
Tra il ricordo del caldo e del vapore della sala operatoria (che non
era fredda come le attuali) vidi
qualcosa che aveva una piccola
ala nascosta dai fumi di vapore
che mi diceva di stare tranquillo
e che sarebbe andato tutto bene. Lo rividi poi nel reparto maternità, dove Lui aveva indicato
certamente ai medici di ricoverarmi, per farmi passare un Natale tra mamme, bimbi neonati
e fratellini degli stessi, piuttosto che in una triste corsia attorniato da persone che a me
sarebbero parsi vecchi!
L’ho perso poi di vista, sentendone solo una presenza lontana
negli anni della giovinezza, fino a
che all’inizio degli studi universitari, bighellonando in un’altra città dove ero arrivato con congruo
anticipo, tipico dei ragazzi di provincia, per recarmi ad una conferenza, entrai in una chiesa bianca.
Lo spazio era molto luminoso e
mi avvicinai all’altare che aveva
sulla lastra di marmo bianco una
scritta, parzialmente coperta de
un tralcio dei fiori colorati che
scendevano da un vasetto.
Incomincia a leggere la scritta
Vocavi te nomine tuo… (ti ho chiamato con il tuo nome) e mi fer-
H
I casi più difficili?
Nella cartellina A.C.
mai un attimo, poi scostai il piccolo tralcio e lessi …meus es… (sei
mio!). A quel punto cominciai a
tremare per la paura di avere
ben capito il messaggio e mi avvicinai all’angolo della balaustra
dove c’era una statua di marmo
bianco raffigurante un angelo.
Lo guardai mi parve che si movesse e mi sentii sussurrare,
«vuoi che mi stacchi una penna
delle ali e ti metta per iscritto
quali sono i progetti che ha su di
te Colui che ti ha creato?».
La paura lasciò lo spazio all’esaltazione e in quel momento
capii che la chiamata era per tutti
e per sempre e che il custode mi
sarebbe sempre stato vicino.
Lo rividi, anzi li vidi molto bene, quando, militare addetto a
controllare gli sbarchi dall’Albania, nei primi anni Ottanta, guardavo negli occhi, protetto solo da
guanti di plastica e tuta mimetica
i bimbi e le donne che sbarcavano
e dietro di loro vedevo, come nell’apocalisse, una schiera di angeli
che li sorreggevano e li affidavano
a noi in terra, per rifocillarli e dargli quella speranza che si vedeva
riflessa nei loro occhi !
Io ero incaricato di prendere
nota dei problemi e delle destinazioni utilizzando una cartellina
azzurra che veniva chiamata, da
parte dei profughi, la cartellina
degli «angeli»!
Da quel giorno, finita quella
esperienza umanitaria e formativa, e iniziato a lavorare, prima
sulla mia scrivania poi sul desktop del mio pc c’è sempre stata
una cartellina con un nome A.C.,
in cui finivano i problemi che non
ero in grado di risolvere al momento e che, guarda caso il giorno
o i giorni seguenti, trovavano una
soluzione «condivisa» con Lui.
Così è stato per la decisone di
FEDERICO TADDÌA
V
ino a 10 anni affermavo sicuro che non avrei mai e
poi mai indossato i sandali. Invece 4 anni fa ne ho comprati un paio, quasi senza accorgermi che avevo ceduto alla
moda: anche io mi adeguo, anche io sono prodotto di ciò che
mi circonda». E ciò che lo circonda lo conosce molto bene
Hans Eijkelboom, fotografo
olandese nato nel 1949, che da
40 anni orienta il proprio obiettivo verso le persone incrociate
F
come
VESTITI
LA STAMPA
in strada per immortalare, nello stesso tempo e nello stesso
luogo, uomini e donne vestiti allo stesso modo.
Le oltre 6 mila foto di questo
archivio è diventato un libro intitolato People of the TwentyFirst Century: un inno al culto di
sé, un manifesto del look come
espressione della cultura di una
società. «Ho sempre l’impressione che le persone non si rendano conto di non essere uniche: spesso trovano negli abiti il
modo per esprimersi e per rappresentare i propri sentimenti,
uando ero piccola credevo che il mio angelo
custode fosse Gesù
bambino. Crescendo
ho smesso di credere
che esistesse un bambino con le
ali che mi aiutasse a superare e
risolvere i problemi. Da quel momento ho capito che la mia vita è
fatta di tanti piccoli e grandi angeli custodi in carne ed ossa, con-
Q
e sono convinte che indossare
determinati capi le renderà diverse da tutti. Vedendo le foto si
accorgono di questa omologazione: prendere consapevolezza della presenza di tutte queste “copie” le lascia stupite». Da
Amsterdam a New York, passando per Venezia, Tokio, San
Paolo e il Cairo: Hans ha fatto il
giro del mondo, individuando
per ogni città zone di passaggio
e aree frequentate dove non
stare più di due ore, scattando
di nascosto con la macchina fotografica a tracolla comandata
LAURA CARASSAI
1
EDITRICE LA STAMPA SPA
PRESIDENTE JOHN ELKANN
AMMINISTRATORI
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO,
JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO,
LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE,
GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI
DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
ANDREA MALAGUTI
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REDAZIONI
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MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA,
PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI,
PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO
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Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata.
FRANCESCO
(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA)
Quotidiano fondato nel 1867
1
DIRETTORE RESPONSABILE
MARIO CALABRESI
VICEDIRETTORI
MICHELE BRAMBILLA, MASSIMO GRAMELLINI,
FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI
REDATTORI CAPO CENTRALI
FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO
MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR)
sposarmi, per la quella di avere
dei figli, per le varie esperienze di
lavoro, per le opere di volontariato da scegliere quando sembra
che tutto sia urgente, insomma il
mio A.C. ha condizionato la mia
vita e mi ha accompagnato e continua, ora che sono ormai giunto
all’età matura, a essere una presenza costante che non si fa vedere ma che partecipa e mi è vicino
nel momento del bisogno.
creti, vivi! Tutti siamo angeli di
qualcuno e tutti possono diventare i nostri angeli. Ogni giorno incontriamo qualcuno che ci aiuta,
a volte anche inconsapevolmente, ad affrontare i nostri problemi
quotidiani. Una persona che ci
aiuta ad attraversare la strada.
Un’altra che frena mentre passiamo sulle strisce. Un impiegato
gentile, il quale ci aiuta a compilare un modulo o ad effettuare
un’operazione. Una maestra che
ci accarezza. Un’amica con la
quale possiamo sfogarci, con cui
possiamo piangere e/o ridere. Un
bambino che ci sorride in una
giornata triste. Un complimento
inaspettato fatto da un collega in
un periodo privo di autostima.
Un passante che ci indica la strada giusta. Un solo angelo custode
non riuscirebbe a fare tutto il lavoro degli angeli terrestri!
ALE(SSANDRA)
da un interruttore celato nella
giacca. Raccogliendo poi le immagini in griglie tematiche,
«Photo Notes». «Per i primi anni guardare quello che indossavano le persone era un’ossessione: scrutavo gli altri in ogni momento. Ora mi interessa solo il
mio percorso artistico: non ho
un giudizio sul fatto che tutti indossiamo le stesse cose. Siamo
umani e cerchiamo sempre cose belle che ci rendano un po’ felici. La moda non può cambiare
le emozioni umane, al massimo
può essere al loro servizio».
STAMPA IN FACSIMILE:
LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO
LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA
ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE
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LA TIRATURA DI SABATO 22 NOVEMBRE 2014 È STATA DI 276.972 COPIE
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1
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LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Illustrazione di Koen Ivens
LA BUONA SCUOLA
TRA AZZARDI
E SCARSE RISORSE
LUCA RICOLFI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
C
ominciamo dal mercato del lavoro. Secondo Renzi negli ultimi sei mesi sono stati creati
153 mila posti di lavoro, che
certo non bastano ma segnalano finalmente un’inversione di tendenza.
Secondo i sindacati, invece, bisogna guardare anche alla qualità dei posti di lavoro,
all’andamento della disoccupazione, alle
ore di cassa integrazione.
Chi ha ragione? Difficile dirlo con sicurezza, ma il pessimismo sindacale appare
più fondato dell’ottimismo governativo. Secondo l’Istat negli ultimi sei mesi l’occupazione è aumentata, ma di sole 70 mila unità.
L’aumento di 153 mila posti di lavoro proclamato da Renzi è solo frutto di un ingenuo trucco statistico, che gli anglosassoni
chiamano cherry picking (scegliersi le ciliegie), ovvero presentare solo i dati che ci
danno ragione: in questo caso confrontare i
dati di settembre non con quelli di 6 mesi
prima (marzo), ma con quelli del mese più
basso dell’anno (aprile, in questo caso).
Si potrebbe obiettare che, se consideriamo solo le ultime due rilevazioni, ossia agosto e settembre, l’aumento è di 83 mila posti
di lavoro, un risultato decisamente positivo.
Ma qui intervengono ben tre controobiezioni dei sindacati. Primo, in attesa dei
dati Istat più analitici, nulla sappiamo della
qualità dei nuovi posti di lavoro, e tutto lascia pensare che l’aumento possa essere
dovuto soprattutto alla sostituzione di posti di lavoro full-time con posti di lavoro
part-time, una tendenza che non si è mai
interrotta negli ultimi 10 anni. Secondo, fra
agosto e settembre la disoccupazione non
è affatto diminuita, bensì è aumentata di
48 mila unità. Terzo: sempre fra agosto e
settembre sono esplose le ore di cassa integrazione, e questa tendenza è proseguita
fra settembre e ottobre. Se si convertono le
ore di cassa integrazione in posti di lavoro,
e si correggono i posti di lavoro nominali
con i posti di lavoro congelati dalla cassa
integrazione, si scopre che l’occupazione
reale (fatta di posti di lavoro in cui si lavora) non è aumentata di 83 mila unità ma è
diminuita di 145 mila. Il che, forse, spiega
l’aumento dei disoccupati registrato dall’Istat, un dato che ad alcuni è parso in contrasto con l’aumento dell’occupazione.
Primo round: Camusso 1, Renzi 0.
Ma passiamo al secondo round. Dice
Renzi che «i sindacati passano il tempo a
inventarsi ragioni per fare scioperi, mentre
io mi preoccupo di creare posti di lavoro».
Susanna Camusso gli risponde che «se fosse vero che il governo ha intenzione di creare posti di lavoro, le norme che ci sono nella
legge di stabilità rispetto ai precari sarebbero tutte diverse». Sono convinto anch’io
che talora i sindacati scioperino per scioperare, e naturalmente non nutro alcun dubbio sul fatto che Renzi desideri creare posti
di lavoro. Però il punto sollevato dalla Camusso è di sostanza, non di buona o cattiva
volontà. La domanda cruciale non è che cosa sogna Renzi, ma è se le norme varate dal
governo, in particolare la riduzione dei contributi a carico del datore di lavoro prevista
dalla Legge di stabilità, siano idonee a creare nuovi posti di lavoro, dove per «nuovi» si
deve intendere posti che senza quelle norme non sarebbero mai nati.
Quella pesante
eredità paterna
Pane al pane
LORENZO
MONDO
U
n ragazzo appartenente al
clan siciliano dei Graviano
non ha potuto ricevere il sacramento della Cresima, insieme ai suoi 49 compagni di
scuola, nella cattedrale di Palermo. Ha 17
anni, frequenta il liceo nel Centro Educativo Ignaziano e i suoi insegnanti non
hanno nulla da rimproverare ai suoi
comportamenti. Ma l’arcivescovo Paolo
Romeo aveva chiesto ai suoi professori
che venisse dirottato a ricevere la Cresima in un’altra chiesa o in una cappella
Lettere e Commenti .25
.
ANDREA GAVOSTO*
Q
SUL LAVORO
IL GOVERNO
RISCHIA IL FLOP
Secondo la Cgil no: se Renzi puntasse davvero a massimizzare i nuovi posti di lavoro,
«non distribuirebbe fondi a pioggia alle imprese, ma li vincolerebbe alle assunzioni». Qui le
obiezioni della Cgil collimano perfettamente
con le perplessità degli studiosi, che si possono
riassumere in almeno cinque osservazioni.
Primo: la decontribuzione riguarda solo gli
assunti nel 2015, quindi non potrà fornire una
spinta permanente all’economia. Secondo: la
decontribuzione non richiede all’impresa beneficiaria di aumentare l’occupazione e quindi, nella maggior parte dei casi, si risolverà in
un regalo alle imprese. Terzo: è molto improbabile che i pochi fondi stanziati per il 2015
(1,9 miliardi) bastino a coprire le richieste,
che saranno tantissime proprio perché nulla
si pretende dalle imprese. Quarto: la previsione governativa che i lavoratori assunti con
la nuova formula siano 1 milione implica che i
relativi posti di lavoro siano quasi tutti parttime, un po’ come i mini-job alla tedesca (lo
sgravio medio preventivato dal governo è di
soli 5000 euro per addetto, più o meno quel
che paga un datore di lavoro per un assunto
part-time). Quinto: proprio perché non può
creare un numero apprezzabile di posti di lavoro addizionali, la decontribuzione governativa non si finanzia da sé (attraverso l’aumento del Pil generato dai nuovi posti di lavoro),
ma richiede ogni anno di essere rifinanziata,
cosa per cui il governo non ha le risorse.
Fine del secondo round: Camusso 1, Renzi 0.
Arrivati a questo punto, qualche lettore potrebbe obiettare che è tutto da dimostrare
che la decontribuzione prevista dal governo
non produrrà molti posti di lavoro. E allora la-
sciamo parlare il governo. Nella Legge di stabilità (che è scritta dal governo, non da me) si
prevede che l’impatto complessivo delle decine e decine di misure della legge stessa sia di
appena 40 mila nuovi posti di lavoro. Anche
assumendo che tutte le altre misure non creino un solo posto di lavoro, e che l’intero merito vada alla sola decontribuzione, si tratta di
un risultato davvero modesto. Un risultato
che è reso ancora più deludente dalla lettura
di quel che la Legge di stabilità prevede per il
lontano 2018: un tasso di occupazione e un
tasso di disoccupazione quasi identici a quelli
attuali, con circa 3 milioni di disoccupati.
Se queste sono le prospettive, forse non sarebbe male che il governo, fra un tweet e l’altro, trovasse cinque-minuti-cinque per ascoltare non solo la Cgil ma le tante voci che, in
queste settimane, hanno posto il medesimo
problema: la norma prevista dal governo non
pare lo strumento più incisivo per creare veri
nuovi posti di lavoro. Ne ha scritto Tito Boeri
sul sito lavoce.info, ne abbiamo parlato noi,
come Fondazione Hume e come Stampa, con
la proposta del job-Italia, ne ha discusso Confartigianato pochi giorni fa a Torino, ne ha
parlato più volte in pubblico Giorgia Meloni,
che sul nodo fondamentale della «addizionalità» dei posti di lavoro ha anche depositato
un emendamento al Jobs Act.
Su una questione come questa, il presidente del Consiglio non può cavarsela con una
battuta. Perché, è vero, la Cgil troppo spesso
ha lo sguardo rivolto al passato, ma in questo
caso è vero precisamente il contrario: la battaglia per creare nuovi posti di lavoro è la battaglia cruciale del nostro futuro.
privata. Intendeva evitare che la sua presenza suscitasse scandalo e comportasse
un eventuale imbarazzo nel cresimando. Il
nome Graviano è pesante per chi lo porta.
Suo padre Giuseppe è incarcerato insieme
al fratello Filippo sotto il regime del 41 bis.
Sono condannati entrambi all’ergastolo per
le stragi mafiose del 1992-93 e per essere i
mandanti dell’assassinio del parroco di
Brancaccio, don Pino Puglisi. E le spoglie
del sacerdote, proclamato beato, sono proprio custodite nella cattedrale di Palermo.
La decisione dell’arcivescovo è ineccepibile. Al di là delle motivazioni addotte per il
provvedimento, temeva evidentemente che
la presenza del ragazzo in una cerimonia
solenne generasse equivoci, si prestasse a
una indebita ostentazione da parte del clan.
Si tenga presente il contesto isolano in cui
ogni occasione è buona per manifestare il
prestigio e l’autorevolezza di un boss (lo dimostrano platealmente le processioni in
cui il santo patrono si inchina davanti alla
casa del malavitoso, libero o carcerato che
sia). E la commistione tra sacro e profano,
anzi tra religiosità e delinquenza, richiede
prudenza e impone, nel caso, forti segnali di
dissociazione e denuncia. In città non mancano tuttavia coloro che contestano l’esclusione, nella famiglia si è proposto addirittura di fare appello al Papa. Sostengono sdegnati che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli. L’obiezione varrebbe soltanto
se la Cresima fosse negata anziché dislocata o differita. Dovrebbe darsene ragione
anche l’interessato, se per lui il sacramento non si riduce soltanto a un adempimento formale. D’altra parte i padri gesuiti responsabili della sua educazione dovranno
fargli capire che in ben altre circostanze
sarà chiamato a scrollarsi di dosso la funesta eredità paterna. Intanto ci piacerebbe
sapere se il «discriminato» rampollo dei
Graviano ha sostato qualche volta in meditazione davanti alla tomba di don Pino. A
impetrare perdono per il padre carnefice,
a chiedere per sé la grazia di camminare
diritto. Sarebbe stata una giusta preparazione per la Cresima, da ricevere in qualsivoglia chiesa o ricetto.
uanto è buona la Buona Scuola?
Presto dovremmo sapere che
cosa pensano famiglie, insegnanti e studenti dell’ambizioso progetto di rinnovamento
del sistema d’istruzione presentato dal Governo, alla fine di una consultazione popolare, di certo ampia, ma forse
non quanto l’esecutivo si attendeva.
Da parte nostra, resta un giudizio positivo sull’intenzione di riportare la scuola in cima all’agenda pubblica, come leva decisiva
per la ripresa del Paese. Ma rimangono anche perplessità sul merito di proposte chiave e la loro realizzabilità. Agli scettici della
prima ora, il ministro Giannini ha risposto
che per la Buona Scuola ci sarebbero state
sufficienti risorse aggiuntive. Dalla legge di
stabilità non risulta: i soldi per il momento
verranno da tagli all’interno del bilancio del
ministero. Per il futuro – e si parla come minimo di tre miliardi all’anno – non si sa. Peraltro, anche se l’iter parlamentare non è
concluso, queste risorse potrebbero non andare a tutti i progetti della Buona Scuola (ad
es., l’alternanza scuola-lavoro, la formazione dei docenti, la nuova didattica), ma soltanto a uno di questi, quello politicamente
più spendibile: l’assunzione in un colpo solo
dei 148 mila insegnanti precari «storici» delle graduatorie ad esaurimento (Gae).
E qui entriamo nel merito. Perché siamo
tutti d’accordo sull’abolizione di questo perverso marchingegno, ma non a qualunque
prezzo. Il modo proposto dalla Buona Scuola sembra un azzardo: il problema è che domanda (fabbisogno di docenti) e offerta
(competenze didattico-disciplinari degli
iscritti alle Gae) non s’incontrano. Ci sono,
infatti, due squilibri che difficilmente potranno compensarsi. In primo luogo, mentre
in alcune aree di insegnamento (ad es. matematica nelle medie) non vi sono abbastanza
docenti anche attingendo a piene mani dalle
Gae, in altre materie vi è invece una sovrabbondanza di offerta: per dire, nell’area musicale, a fronte di un fabbisogno di circa 500
docenti all’anno, gli iscritti alle Gae sono almeno dieci volte tanto. Il secondo squilibrio
è territoriale: l’evoluzione della popolazione
studentesca farà aumentare le cattedre al
Centro-Nord e diminuire quelle al Sud, ma
gli iscritti alle Gae sono in maggioranza residenti nelle regioni meridionali. Molti docenti sono disposti a migrare, ma non è detto
che al Centro-Nord trovino le cattedre «giuste» per il loro profilo professionale.
Logica vorrebbe che, prima di stabilire
quanti docenti assumere, si capisse quali ci
servono - le competenze di insegnamento
davvero utili alle scuole – e dove. La Buona
Scuola fa il contrario. Il rischio, molto concreto, è che lo svuotamento delle graduatorie non arricchisca l’offerta formativa, ma
anzi blocchi per anni l’accesso alla scuola di
docenti più giovani e preparati. In ogni caso,
la promessa di assunzione non può essere
disgiunta dal coraggio della selezione: almeno un quarto degli iscritti alle Gae non hanno alcuna «continuità» di insegnamento, solo sporadiche supplenze brevi o talvolta
neppure quelle. Come condizione dell’assunzione, serve una verifica a carattere nazionale almeno delle competenze didattiche.
L’altro grande dubbio sulla Buona Scuola
riguarda la valutazione. La proposta è abolire gli scatti di anzianità (principio in sé
condivisibile), premiando invece ogni tre
anni i due terzi dei docenti di ogni scuola
identificati come «migliori», con notevole
oscurità su come e chi lo decide. In compenso, la carriera resterebbe piatta com’è ora,
mentre per attrarre i giovani migliori nella
scuola bisognerebbe offrire loro una prospettiva di sviluppo professionale. Inoltre, il
modello non solo postula dentro ogni scuola
una competizione fra docenti nociva per
quel lavoro «di squadra» che sempre è l’insegnamento, ma incoraggia gli esclusi dal
premio, non a migliorarsi, ma a trasferirsi
in scuole dove ci sono colleghi «peggiori».
Come rendere coerente questo assurdo
meccanismo con quel circolo virtuoso di
«valutazione delle scuole/miglioramento
del lavoro collegiale dei docenti/qualità dei
risultati degli studenti» che da più di 10 anni
– con fatica e troppa lentezza - si sta cercando di mettere in piedi in Italia? Durante la
consultazione pubblica, nessuno, a partire
dal ministro, è stato capace di spiegarlo.
*Direttore Fondazione Giovanni Agnelli
26
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Premi Sila a Settis e Fitoussi
Consegnati ieri a Cosenza i riconoscimenti del Premio
Sila. Sono andati a Giorgio Falco con La gemella H
(Einaudi) per la sezione Letteratura, a Jean-Paul Fitoussi
con Il teorema del lampione (Einaudi) per la sezione
Economia e Società, mentre a John Anthony Davis
con Napoli e Napoleone (Rubbettino) è stato assegnato
il premio speciale «Sguardo da lontano» e a Salvatore
Settis il premio speciale alla carriera.
MARCO BELPOLITI
N
el 1987, anno della sua
scomparsa, Primo Levi
aveva avviato una collaborazione con la rivista
Airone, una vera e propria rubrica intitolata «Zoo immaginario». Sotto forma di dialogo, via di
mezzo tra l’apologo e l’operetta morale leopardiana, un giornalista intervistava di volta in volta degli animali: talpa, gabbiano, giraffa, ragno,
e persino un batterio intestinale;
qualche tempo prima aveva scritto
un dialoghetto con la regina del formicaio. Tutti «personaggi» ben presenti nella sua opera, un ampio bestiario che dalle pagine di Se questo è
un uomo s’espande nei racconti, nei
saggi, nelle recensioni per La Stampa, e soprattutto nelle poesie, dove
occupa un posto di rilievo, là dove
l’«inquilino del piano di sotto», come
lo definiva Levi, parla in forma diretta. Ernesto Ferrero ha raccolto in un
unico volume tutti i testi dedicati direttamente agli animali, pescando
da racconti, poesie, scritti saggistici,
e presentandoli con il felice titolo di
Ranocchi sulla Luna e altri animali
(Einaudi, pp. 220, € 19).
Non c’è libro di Levi in cui non
compaia un animale, o non si parli di
uomini e donne attraverso metafore
animali. Del resto, al centro del suo
primo libro, il resoconto della discesa agli Inferi, nel capitolo intitolato
«I sommersi e i salvati», si tratta dell’animale-uomo, oggetto di «una gigantesca esperienza biologica e sociale» operata dai tedeschi nel Lager. Levi guarda tutto quello che gli
accade attorno con l’occhio del naturalista, professione che, se non
fosse intervenuta la spiccata vocazione per la chimica alla fine del liUN ELENCO LUNGHISSIMO
Il più presente è il cane, poi
il cavallo e il gatto. Ma ci sono
anche gli incroci fantasiosi
CULTURA
SPETTACOLI
&
Il suo
bestiario
Ape
Nel racconto Pieno impiego Simpson
utilizza le api come strumento di
lavoro, ausilio per gli uomini, facendo
riferimento indirettamente alle
scoperte di Karl von Frisch sul loro
linguaggio in un libro che Levi ha
letto negli Anni Sessanta.
Cane
Compare ben 147 volte. Animale
negativo (nel Lager gli ordini vengono
urlati: i «barbarici latrati dei tedeschi
quando comandano»); nella
letteratura ebraica della Shoah altri
scrittori lo descrivono negativamente,
ma c’è anche Buck di London, invece
positivo, alter ego di Levi.
Corvo
È animale legato al Lager, compare
nelle pagine conclusive di
Se questo è un uomo, e poi anche
in due poesie degli Anni Cinquanta;
volatile impuro, annunciatore
di morte, è l’avvoltoio del campo
di concentramento.
PRIMO LEVI
Zoo delle mie brame
Reali o immaginari, gli animali hanno sempre attratto l’interesse
dello scrittore. Tutti i testi in un volume curato da Ernesto Ferrero
SI PARAGONA AL CENTAURO
Per indicare la sua duplice
identità di chimico e autore,
testimone e narratore
ceo classico, sarebbe stata perfetta
per la sua indole d’osservatore curioso, attento indagatore dei dettagli e delle particolarità offerte dal
mondo naturale, dagli animali più
che dalle piante e minerali, per cui
pure nutriva come chimico un interesse speciale.
L’elenco degli animali di cui si è
occupato nei suoi scritti è lunghissimo, compresi quelli inventati, come
il Vilmy, via di mezzo tra il cane e il
gatto, con occhi celesti e lunghe ciglia, fornito di un latte che dà dipendenza in chi lo beve, su cui si sofferma Angela Di Fazio in un recente libro, Altri simulacri. Automi, vampiri
e mostri della storia nei racconti di
Primo Levi (Edizioni Ets). Oppure gli
«atoúla» e le «nacunu» del racconto I
figli del vento, roditori le cui le prerogative tradizionali del sesso maschile e femminile appaiono rovesciate.
Se si sta alle frequenze delle citazioni, l’animale più presente è il cane,
poi il cavallo, quindi il gatto, il coniglio e la gallina. Ma non è la quantità
che definisce il rapporto di Levi con
il mondo animale, bensì il ruolo che
hanno nel suo universo simbolico e
immaginario. Nelle sue opere tutto
si può rovesciare nel suo opposto.
In una recensione alla traduzione
del Richiamo della foresta di London,
il cane, animale negativo, diventa positivo oggetto di paragone: come
Buck, anche lui è stato deportato a
Nord, tra le nevi. Gli animali eviden-
Gatto
Tra gli animali più citati (69 volte),
e più amati da Levi, che suggerisce a
un giovane, per diventare scrittore,
di osservarlo e descriverlo (consiglio
che gli proviene da Aldous Huxley);
è abbinato anche alla figura
femminile, come nella Tregua.
Gabbiano
Negli Anni Settanta Levi tra i primi
segnala che i gabbiani hanno risalito
il Po, arrivando fino a Settimo
Torinese. Sono l’emblema del mondo
animale che ha perso memoria di sé:
si nutrono dei rifiuti dell’uomo.
Talpa
Presente nei dialoghi di Airone, dove
l’intervista riprende una poesia
intitolata Vecchia talpa, espressione
usata da Karl Marx per indicare
la rivoluzione; animale positivo,
incarna la propensione di Levi
per gli spazi chiusi, la tana e la casa.
ziano sia la parte chiara sia quella
oscura di Levi, la fondamentale ambivalenza che si cela nella sua opera. Così, se si mostra molto interessato agli
animali sociali, formiche e api, poi in
una poesia le formiche si trasformano
nell’immagine del Lager: la bica dei
deportati. Tutto questo senza che cessi mai la gioia della scoperta continua
del mondo animale, raccontata negli
elzeviri sulla Stampa, come giustamente ricorda Ernesto Ferrero nella
sua bella prefazione al volume. Nessuno scrittore del Novecento ha nutrito
una così forte attrazione per questo
universo; forse solo Kafka, cui però
mancavano le conoscenze biologiche
e scientifiche del chimico torinese,
uno dei motori dei suoi libri. Primo Levi ha identificato con sicurezza, unico
tra gli scrittori insieme con Vladimir
Nabokov, studioso delle farfalle, l’insetto della Metamorfosi: uno scarabeo,
e non uno scarafaggio come ancora si
crede. Le farfalle sono un altro oggetto di passione, la butterfly, mosca del
burro, spiritello delle fiabe nordiche
che ruba latte e burro, ma che compare quale animale mostruoso nel racconto Angelica farfalla.
L’enciclopedismo di Levi è vasto e
diffuso; da giovane gli amici dicevano:
Primo sa tutto. Perciò ogni volta che
cita un animale, o lo inventa, come nei
racconti «fantabiologici» - definizione
di Calvino -, la descrizione è precisa e
dettagliata: la sua è una fantasia metodica e razionale. Se si dovesse dire
qual è l’animale per eccellenza di Levi,
bisognerebbe indicare il Centauro, figura mitologica, e soprattutto ibrida,
cui si è più volte paragonato per indicare la sua duplice identità di chimico
e scrittore, testimone e narratore, ma
anche per sottolineare la doppia natura d’animale e uomo, compresenza
d’impulsi razionali e irrazionali che alberga in Trachi, protagonista del racconto Quaestio de centauris del 1961.
Storia d’iniziazione, amore e disperazione che rifletteva molto di sé stesso.
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Barbareschi: l’Eliseo riaprirà il prima possibile
E Emma Dante «trasloca» al Teatro Valle
«Stiamo lavorando assiduamente affinché il Teatro Eliseo riapra il prima
possibile». Queste le parole del neodirettore artistico del Teatro Eliseo, Luca
Barbareschi, sulla situazione dello stabile di via Nazionale, dal quale due
giorni fa è stata sfrattata la passata gestione. «Mi spiace moltissimo per lo
spettacolo di Emma Dante - ha aggiunto -, nutro una grande ammirazione per
lei e per tutto il RomaEuropa Festival e mi sono subito impegnato in prima
FRANCO GIUBILEI
BOLOGNA
A lato Primo Levi (Torino 1819-1987)
in una foto dei primi Anni Ottanta
con due degli animali di filo metallico
che si divertiva a fabbricare
Schiera bruna
Da Ranocchi sulla Luna e altri animali, l’antologia curata da Ernesto Ferrero in
uscita martedì (Einaudi, pp.
216, € 19) pubblichiamo una
poesia di Primo Levi tratta
dalla raccolta Ad ora incerta
(Garzanti 1984).
Schiera bruna
Si potrebbe scegliere un percorso più
[assurdo?
In corso San Martino c’è un formicaio
A mezzo metro dai binari del tram,
E proprio sulla battuta della rotaia
Si dipana una lunga schiera bruna,
S’ammusa l’una con l’altra formica
Forse a spiar lor via e lor fortuna.
Insomma, queste stupide sorelle
Ostinate lunatiche operose
Hanno scavato la loro città nella
nostra,
Tracciato il loro binario sul nostro,
E vi corrono senza sospetto
Infaticabili dietro i loro tenui commerci
Senza curarsi di
Non lo voglio scrivere,
Non voglio scrivere di questa schiera,
Non voglio scrivere di nessuna schiera
[bruna.
13 agosto 1980
Primo Levi
e davvero gli originali del Diario
postumo di Montale sono a disposizione degli
studiosi per essere analizzati, come
la signora Cima ha dichiarato alla
Stampa (nell’intervista pubblicata
mercoledì scorso, ndr), sicuramente ci sono molti esperti pronti a visionarli: non vediamo l’ora di sapere come e quando, abbiamo già i biglietti per Lugano…».
Federico Condello, professore di
Filologia classica all’Università di
Bologna, ha scritto un saggio intitolato con la domanda retorica I filologi e gli angeli. È di Eugenio Montale il
Diario postumo?, che contiene una
risposta netta, avallata anche dal
convegno tenutosi a Bologna l’11 novembre scorso: no, non lo è. E ora,
dopo che la musa del poeta Annalisa
Cima è tornata alla carica rivendicando l’autenticità di quegli scritti,
il docente ribatte punto per punto,
rivelando anche che «il Sistema bibliotecario nazionale, alla luce di
quanto evidenziato durante il convegno bolognese, ha deciso di eliminare il Diario postumo dalle opere di
Montale del proprio catalogo».
Ma non è tutto, perché Condello si
appresta a pubblicare due frammenti grafici, l’uno di una poesia attribuita a Palazzeschi e l’altro di un componimento di Montale appartenente al
Diario, che hanno in comune la provenienza - l’archivio personale della
Cima - e una straordinaria somiglianza, tanto da indurre nel filologo
il sospetto che siano state vergate
dalla stessa mano: «Nel 2009 Annalisa Cima ha fatto pubblicare una poesia di Palazzeschi sulla rivista Nuova
Antologia, scritta in lode di lei, in cui
era riprodotto anche l’autografo dell’autore. Non solo quella non è la grafia di Palazzeschi, ma è anche sovrapponibile, quasi pixel a pixel, alla
grafia di alcune poesie del Diario postumo, oltre che ai testamenti attribuiti sempre a Montale. Ci sono somiglianze inquietanti, per non dire
tratti di assoluta identità. È con questi argomenti molto concreti che la
Cima deve misurarsi. Intanto Mondadori ha già dichiarato che non ripubblicherà il Diario».
Quanto alla ricostruzione della
storia delle poesie contenute nelle
famose buste numerate da uno a undici, Condello ne sottolinea le incon-
«S
.
27
persona a cercare una sala alternativa dove potesse proseguire le sue recite e
recuperare le sue rappresentazioni». In serata si è saputo che lo spettacolo di
Emma Dante, Operetta burlesca, potrà tornare in scena a Roma nel 2015 al
Teatro Valle, appena finiranno i restauri dopo la fine dell’occupazione l’estate
scorsa. È il frutto di un accordo tra assessorato alla Cultura del Campidoglio,
Teatro di Roma - da cui dipende il Valle - e Fondazione RomaEuropa, che
organizza il festival omonimo nell’ambito del quale la Dante aveva già
debuttato all’Eliseo. Trova così soluzione un caso che negli ultimi giorni aveva
portato la regista a gridare «vergogna!» e a ipotizzare di portare lo spettacolo
per le strade della capitale con i romani e i turisti come pubblico.
“Il Diario postumo di Montale?
Vi spiego perché è falso”
Il filologo Federico Condello risponde a Annalisa Cima: troppe falle
nel suo racconto, e una grafia sospetta che non è del poeta
gruenze: «Non incoraggia il fatto che,
per tutta risposta alle ricerche di
questi mesi, la Cima pubblichi un
nuovo autografo dove si legge “12”
(sulla Stampa del 19 novembre, ndr),
contraddicendo tutto quel che ha detto finora sulle 11 buste: la numero 12
dunque dovrebbe contenere le famose 18 poesie “sciolte” successive alla
11, ma noi finora
sapevamo che
queste non erano
contenute in una
busta, che ora invece compare improvvisamente».
Nel racconto di
Annalisa Cima ci
sarebbe anche
un’altra falla:
«Dice che Montale le ha consegnato personalmente
solo le prime 12-13
poesie e di avergli
suggerito di sigillare in busta le
successive. Finora però ha raccontato che tutte
le poesie le venivano donate da
Montale via via
che lo incontrava,
anche 3-4 alla volta: come mai la
storia cambia in
continuazione?
Solo ora apprendiamo che, di 84
THE N. Y. REVIEW OF
poesie per 95 maBOOKS / DISTR. ILPA
noscritti, solo
una piccolissima
parte le sarebbe stata donata personalmente da Montale».
E poi c’è la questione di fondo,
emersa durante il convegno bolognese, cui la stessa Cima era stata invitata: «La signora non può fingere di
ignorare che tutti i principali esperti
hanno dichiarato che il Diario non
può essere considerato di Montale.
La versione più ottimistica è che forse ci sia qualche poesia autentica.
Oppure che quel che c’è lì dentro sia
frutto della registrazione di un magnetofono che poi sia stato trascritto
dalla stessa Cima. La Grignani, direttrice del fondo manoscritti di Pavia, ha ribadito che siamo di fronte a
più mani che non sono di Montale».
plicato: è l’esame dei documenti. «Il
materiale potrebbe essere analizzato
sul posto non da parte di un “dilettante” (la definizione è della musa di
Montale, ndr) quale io sono, essendo
un grecista e non un montalista - dice
il professor Condello -, ma di un team
di esperti muniti di lenti di ingrandimento e microscopi, che esaminereb-
Quella somiglianza con lo pseudo Palazzeschi
Due parole tratte dalla poesia attribuita a Aldo
Palazzeschi e fatta pubblicare da Annalisa Cima
nel 2009 su Nuova Antologia (su fondo chiaro) e le stesse
(su fondo colorato) tratte da una poesia del Diario
postumo attribuito a Montale. Le prime, fa notare
Condello, non assomigliano alla grafia di Palazzeschi, ma
presentano una sospetta somiglianza con le seconde.
A lato Eugenio Montale (1896-1981) visto da Levine
Fra le prove portate al convegno, la
perizia grafologica e l’expertise neurologica sulla scrittura che mostra
come il poeta, affetto dal morbo di
Parkinson, curiosamente sembrasse
non soffrirne soltanto quando scriveva per la Cima.
Un modo per fugare dubbi e sospetti c’è, e non è neanche tanto com-
bero gli scritti sul posto con tecniche
assolutamente non invasive. È
un’operazione comunissima e normalissima che può essere compiuta in
pochi giorni, semmai c’è da chiedersi
perché non sia mai stata fatta. Operazioni come quelle fatte quotidianamente da grafologi per banali esami
di testamenti dubbi».
1
28 .Spettacoli
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
l Teatro Regio ha fatto ammenda
della sua dimenticanza storica:
non aver mai rappresentato Giulio
Cesare di Händel (Londra , 1724), capolavoroincuiilbelcantoitalianorifulge nel suo massimo splendore. Lo ha
fatto nel migliore dei modi: l’opera è
cantata bene, diretta con gusto e vivacità da Alessandro De Marchi, allestita
da Laurent Pelly in uno spettacolo di
magistrale fattura (qui ripreso da Laurie Feldman), con una recitazione spiritosa,eunincrociosofisticatodidiverse
prospettive storiche.
L’azione è trasportata in un museo
egizio, dove Cesare, Cleopatra, Cornelia, Sesto coabitano con reperti ar-
I
Colonna
Sonora
PAOLO
GALLARATI
Un Giulio Cesare
vivace
e sofisticato
cheologici,comefigurevive,personee
statuealtempostesso,proiettatefuori
dal tempo: il tempo dell’opera seria
settecentesca, ideale, favoloso, onirico. Nel secondo atto, il museo diventa
una pinacoteca, in cui la messinscena
del Monte Parnaso, da cui Cleopatra riversa su Cesare il flusso seduttivo del
suo canto, è organizzata con la veduta
di un grande quadro di paesaggio,
mentre gli orchestrali in costume settecentesco contornano la scena. Così,
procedendo con eleganza, fantasia e
bendosataironia,laregiaeicostumidi
Pelly, con le scene di Chantal Thomas,
compionoun’operazionetralepiùdifficili: sostenere quattro ore di spettacolo e render viva l’opera seria, altrimenti condannata ad una staticità ,
oggi, poco accettabile.
Senza i cantanti scritturati dal Regio, però, l’operazione non sarebbe
riuscita. Sonia Prina ha un fisico minuto, non molto adatto a Giulio Cesare: ma la voce di contralto, il piglio e la
perfezione che impiega nel belcanto
acrobatico, rendono il personaggio
attendibile, anche accanto alla matronale Jessica Pratt, una Cleopatra
dalla voce morbida nel canto filato,
incisiva e ben frastagliata in quello di
coloratura. Le meravigliose arie di
Händel appaiono, con questi cantanti, perfettamente coerenti con i singoli personaggi. Così, si profila la figura dolente di Cornelia vedova di
Pompeo, meravigliosamente interpretata da Sara Mingardo, e quella di
suo figlio Sesto, che il mezzosoprano
Maite Beaumont rende con bravura
non minore. Accanto a loro, il controtenore Jud Perry ha reso sufficientemente attendibile la figura e il canto
di Tolomeo.
Incalzati dal fraseggio nervoso imposto all’orchestra del Regio da Alessandro De Marchi, antichizzata con
strumenti d’epoca, i cantanti si sono
inseriti naturalmente nel ritmo agile
del lungo spettacolo: solo qualche
morbidezza in più, nel ritmo e nel fraseggio, avrebbe meglio esaltato la
conturbante sensualità della musica di
Händel,adesempioinquelcapolavoro
di canto legato e portato che è Piangeròlasortemia,unatraleariepiùseduttive dell’intero repertorio. Il successo è
stato molto caloroso per tutti.
«GIULIO CESARE»
****
Guetta & Garrix
idoli (sani) da imitare
Due generazioni di dj, l’affermato e l’emergente
omani esce Listen, il sesto cd
della carriera di
David Guetta,
un dj 47enne dai
natali francesi che dopo ventidue anni si è separato dalla
moglie e compagna di «avventure dance» Cathy Lobe
dalla quale ha avuto due figli
e alla quale è dedicato questo cd. L’incontro con Guetta
è agli Abbey Road Studios
dove hanno inciso Beatles e
Pink Floyd.
In Listen ci sono molte
canzoni il cui titolo si riferisce alla parola amore. Sono
canzoni che hanno a che fare
con il divorzio da Cathy? «Se
D
hanno a che fare con la vita
privata?… Be’ sì, sono sincero,
è naturale. È normale che la
mia situazione abbia influenzato la musica e la scrittura di
questi pezzi». E dopo tanto
ritmo e beats adesso tante voci: «Ho lavorato in un modo
più tradizionale. Essendo un
dj ho sempre voluto realizzare
il miglior beat possibile ma qui
ho brani senza tempo, che
possono essere suonati dai dj
o anche da una rock band».
In questo cd tra i cantanti
che Guetta ha chiamato a collaborare ci sono gli Script.
«Trovo che l’impasto vocale e
il loro rock siano assolutamente fantastici e perfetti per
me». Oltre a Dangerous, il primo singolo, c’è Hey mama con
Niki Minaji e Afrojack perfetto per gli Stati Uniti, il reggaeton di No money no love con Eliphant & Miss Dinamite e addirittura una ballata, The whisperer, cantata da Sia che non
ci saremmo mai aspettati.
«Volevo un disco dove ci fossero varie tipologie di musica
che ascolto quando sono a casa. Un album dove c’è tutto.
Un disco totale», precisa
Guetta, che si sente punto di
riferimento per i ragazzini che
lo seguono e arrivano a migliaia ai suoi dj set. «Sì e ne sono
orgoglioso. Vedere nei loro occhi la volontà di essere come
me mette addosso anche molta pressione e responsabilità e
per questo cerco di condurre
la vita più sana possibile».
MILANO - via Solferino 36, tel. 02.62827555/7422, fax 02.6552436 e-mail [email protected]
TORINO - via Lugaro 15, tel. 011.6665211/258;
PIEMONTE NORD E VALLE D’AOSTA (Novara e Vco, Vercelli, Biella, Aosta) - via Colombo 4, Biella
tel. 015.2522926-8353508;
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LIGURIA (Genova, Imperia -Sanremo, Savona) - corso Italia 20/4, Savona tel. 019.8429950;
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LA STAMPA
P
FULVIA CAPRARA
La recensione
ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH
Fatale Gemma
quante sorprese
è un’intricata matrice
letteraria in Gemma
Bovery, film di apertura
della 32a edizione del Tff. Reduce
dall’aver portato sullo schermo, e
assai bene, Two Mothers di Doris
Lessing, la regista Anne Fontaine
di nuovo si ispira alla pagina
passando a un graphic-novel di
Posy Simmonds, scrittrice adusa a
rivisitare i classici in chiave di
modernaironia:daTamaraDrewe,
basato su Via dalla pazza folla di
Thomas Hardy, a Gemma Bovery,
un titolo che parla da solo. Ora, il
capolavoro di Flaubert è uno dei
libri prediletti di Fabrice Luchini,
squisito attore di matrice teatrale
prescelto non a caso dalla
Fontaine per il ruolo protagonista
di Martin. Un bobo parigino,
rifugiatosi nel natio borgo
normanno a fare il panettiere, la
cui fantasia romanzesca si scatena
quandonelcottagedifrontealsuo
viene ad abitare la coppia inglese
Charles e Gemma Bovery; e la bella
Gemma(Aterton,laTamaraDrewe
del film di Frears), al pari di Emma,
si rivela annoiata, indebitata,
appassionata e pronta a tradire il
marito con il Rodolphe di turno.
Invaghitocomesipuòesserlodi
un sogno e turbato di vederla
cadere nei medesimi, fatali errori
della quasi omonima, Martin
diventa lo sguardo sul
personaggio del film, da un lato
osservandolo vivere, dall’altro
assumendosi la responsabilità di
intervenire sul suo fatale destino;
ma, ed è questo il punto debole
(non sappiamo se del copione, o
anche del libro), senza riuscire lui
stesso a farsi personaggio. È un
vero peccato vedere un interprete
del livello di Luchini relegato in un
ruolo così unidimensionale, e
tuttavia la commedia ha una sua
leggiadria e il finale regala
dilettevoli paradossi e sorprese.
C’
TORINO
he una donna giovane e
bellissima rappresenti,
per il mondo maschile,
un’inesauribile fonte di pericoli lo si sapeva da tempo. Se
poi ha il viso infantile e le curve morbide dell’ex-top model
Gemma Arterton, il terrore
può diventare talmente devastante da suscitare, nell’uomo
che se ne è innamorato sapendo di non poterla avere, il desiderio inconfessabile di farla
sparire. Insomma, nella storia
di Gemma Bovery, raccontata
da Anne Fontaine nel film basato sulla graphic novel di Posy Simmonds, l’unico, vero
frustrato è lui, il panettiere
Fabrice Luchini (Martin), annoiato dalla ripetitiva vita di
provincia, rapito dal fascino
della nuova vicina inglese, e
deciso a costruirle un destino
il più possibile simile a quello
dell’eroina di Flaubert. Stavolta, sullo schermo, parafrasando lo scrittore, Madame
Bovary è lui, e non lei: «Luchini è un panettiere depresso
C
TORINO
alle tenebre del
più oscuro pessimismo alla luce
soffusa di un innamoramento tenacemente rifiutato che, alla
fine, più forte di tutto, si fa
strada nel cuore di un inguaribile materialista. Nel pieno dei
Ruggenti anni Venti, tra i giardini profumati del Sud della
Francia, Woody Allen racconta, in Magic in the Moonlight,
una favola che gioca con le sue
più personali e radicate convinzioni, ateismo in testa. Per
ribadirle, ma anche per rinnegarle o per metterle in dubbio,
il regista alle soglie degli ottanta anni affida a Colin Firth
il personaggio di un mago di
professione che nasconde sotto il nome esotico di Wei Ling
Soo, l’identità dello scorbutico
D
Woody Allen
sul set
di «Magic
in the
Moonlight»
con Colin Firth
ed Emma Stone,
ieri in
anteprima
al Torino Film
Festival
immagine
uò un amore resistere al
Natale? Può farcela a superare l’incontro tra i parenti dell’uno e dell’altro? Dipende. È una dura lotta o un esercizio
zen, visto che il Natale è il momento più spaventoso dell’anno,
la «festa della tenebra». Parola
della «banda Boris» ovvero Torre,
Vendruscolo e Ciarrapico, gli autori di Ogni maledetto Natale. Se
siete tra quelli che nella vita hanno tremato all’idea del pranzo
del 25 dicembre, l’immedesima-
Fermo
TorinoFilmFestival2014
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Se il vero amore resiste
anche al pranzo di Natale
zione è pressoché assicurata. E si
sa, condividere lo stesso panico
mette già di buon umore. Oltre che
aiutare il botteghino.
Idea geniale e condivisibile quella del film, risate inevitabili con
Guzzanti, Mastronardi, Morante,
Giallini, Pannofino, Cattelan, Ma-
DI
CLAUDIA
FERRERO
Il cinico Woody
cede il passo
al romanticismo
“Magic in the Moonlight” favola in cui Allen gioca
con i suoi credo più radicati, come l’ateismo
La variabile impazzita è l’amore a prima vista
.
Spettacoli .29
standrea, tutti impegnati in un
doppio ruolo. Poi non resta che preparare il fatidico pranzo, mixare zii
snob e cugini semplici, ricchi e poveri, amorevoli e attaccabrighe,
quindi consolarsi: accade una volta
all’anno da 50 mila anni (è l’incipit
del film). E magari prendere esempio da quello che ha raccontato ieri
Corrado Guzzanti: «Il mio sarà un
Natale minimalista, un Natale Ikea.
La sera a cena da mia madre, a pranzo il giorno dopo dai miei cugini».
Ed è subito Santo Stefano.
gari, azzarda l’autore, « fra un
milione di anni, con l’aiuto di un
computer, si riuscirà a spiegare
con un grafico matematico
quello che succede, ma per
adesso non abbiamo prove che
ci sarà alcun cambiamento...».
Per adesso, e per fortuna, resta la possibilità di assaporare
«una certa emozione magica
nell’incontrare qualcuno e trarne una sensazione romantica
positiva». Per adesso, e per fortuna, resta la possibilità di ammirare l’ultimo gioiello di un
grande autore baciato da una
seconda giovinezza. Nel dipinto
di Magic in the Moonlight prendono vita attori magnificamente diretti, che pronunciano dialoghi scintillanti, in una ricostruzione d’epoca che fedelmente rievoca la mania dei medium tipica del tempo, una moda che contagiò «gente molto
famosa, come ad esempio Sir
Arthur Conan Doyle, il creatore
UNA SECONDA GIOVINEZZA
L’AUTORE SI PRENDE IN GIRO
Colin Firth e Emma Stone
magnificamente diretti
Dialoghi scintillanti
Usa le battute del primattore
«Sono un misantropo»
«La felicità non è naturale»
Stanley Crawford, e a Emma
Stone quello di Sophie Baker,
incantevole giovinetta dalle
straordinarie capacità medianiche . Armato delle sue razionalissime certezze, il mago
Firth parte con l’obiettivo di
smascherare la ragazza e finisce, invece, per innamorarsene perdutamente.
La variabile impazzita che
fa saltare il teorema è l’amore
a prima vista: «Vedere qualcuno ed esserne istantaneamente attratti - osserva Allen - è
una cosa inspiegabile. Si può
provare a cercarne i motivi, si
può essere colpiti da un certo
stile, dal senso dell’umorismo,
da alcune idee, da un determinato aspetto, ma, alla fine, non
ci si riesce mai a spiegare perchè non siamo attratti, allo
stesso modo, da persone che
hanno uguali, identiche caratteristiche. Insomma, è molto
complicato, ma c’è di sicuro
un motivo intangibile...». Ma-
di Sherlock Holmes». Tra candele che si librano in volo, trapassati che rispondono battendo il classico colpo, altalene che
volteggiano nel verde e planetari che svelano immobili cieli blu
di cartapesta, Allen prende in
giro se stesso usando le lapidarie battute dell’illusionista Firth: « Sono un misantropo...», «la
felicità non è la naturale condizione umana», «ho sempre pensato che la tediosa, tragica realtà sia l’unica cosa che c’è».
Eppure, ogni tanto, sullo
schermo, come nella vita, i miracoli accadono «Ci trovavamo
nel Sud della Francia e il tema
era l’occultismo negli Anni ’20 ha raccontato Emma Stone credo che tutti quanti fossimo
travolti da questo spensierato
sentimento alla Sogno di una
notte di mezza estate. Per quanto mi riguarda, l’esperienza e la
storia, mi hanno comunicato la
sensazione di assistere a uno
spettacolo di magia».
ANNE FONTAINE
“È l’uomo la Bovery del mio film:
fantasioso, stravagante, fragile”
La regista che ha aperto il Tff: “Un segno dei tempi”
che mi ricorda Woody Allen - dice Fontaine -, la sua fantasia e la
sua stravaganza suscitano divertimento. Martin vive indirettamente un amore in crescendo per una ragazza di impetuosa sensualità che non lo
vede come un uomo desiderabile, ma solo come un esperto panettiere». Il fatto è che i tempi
sono cambiati e, come dice la
regista, «oggi è più difficile essere uomini che donne. Mi sembra che loro siano spaventati e
che non sappiano come comportarsi davanti a situazioni
nuove. Il mio protagonista è fragile, s’inventa circostanze lon-
tanissime dalla realtà e le vive
come se fossero vere, in realtà
Martin non ha altra scelta che
lasciare accadere le cose, senza
poterle controllare».
L’incontro tra Fontaine e
Simmonds è avvenuto grazie al
Guardian: «Avevo letto le sue
novelle e mi aveva colpito il loro
carattere letterario, di norma
non sono una lettrice di fumetti,
ma la costruzione di Gemma Bovery e il modo con cui descrive
la relazione uomo-donna, mi
hanno veramente intrigata. Ho
incontrato la Simmonds e ne ho
subito apprezzato il crudele, e
insieme gentile, senso dell’iro-
nia, qualcosa di molto inusuale,
e infatti la vicenda ha un finale
davvero inatteso». Fondamentale poi, la scelta della protagonista, la stessa, statuaria, la Arterton che aveva dato vita a Tamara Drewe di Stephen Frears:
«Gemma si è lanciata nell’impresa con entusiasmo, basta
pensare che, prima della lavorazione, non sapeva una parola di
francese... si è messa a studiare,
e, dopo 3 mesi, non solo lo parlava, ma era anche capace di improvvisare. È un’attrice ambiziosa e piena di talento, non le
interessa diventare la solita
bambolona hollywoodiana». Al-
ANSA
Anne Fontaine, regista della commedia «Gemma Bovery»
tro ingrediente per la riuscita
del film era l’ambientazione: «I
paesaggi - ha osservato la protagonista - corrispondono all’idea
romantica della Normandia che
hanno gli inglesi». Oltre che fan
di Allen e Truffaut, la regista di
Gemma Bovery è grande appas-
sionata di Dino Risi e del Sorpasso: «La commedia è molto
più difficile del dramma, soprattutto quando non è costruita in
modo meccanico. Vorrei fare
film come quello di Risi, una
commedia con un fondo dram[F. C.]
matico e inaspettato».
30 .Spettacoli
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 23 novembre 2014
Rai 1
Rai 2
6.00 Rai Parlamento Punto
Europa Attualità
6.30 UnoMattina in famiglia
10.00 Buongiorno benessere Tutti i colori della salute
10.30 A Sua immagine
10.55 Santa Messa Attualità
12.00 Recita dell’Angelus
12.20 Linea verde Attualità
13.10 Automobilismo: Gran
Premio di Abu Dhabi di
Formula 1 - Pole position
13.30 Telegiornale
14.00 Automobilismo: Gran
Premio di Abu Dhabi
di Formula 1 Sport
16.30 Tg1
16.35 Domenica in Varietà
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.35 Affari tuoi Game show
21.25 Carosello Reloaded
7.00 Jake e i pirati dell’Isola
Che Non C’è Cartoni
8.15 Avengers Assemble
8.35 Il nostro amico Charly
Telefilm
10.00 Alla ricerca del delfino
rosa Documentari
10.25 Grandi ombre in fondo al
mare Documentari
10.45 Cronache animali
11.30 Mezzogiorno in famiglia
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 Motori
13.45 Quelli che aspettano...
15.30 Quelli che... il calcio
Varietà
17.05 Tg 2 Flash L.I.S.
17.10 Stadio sprint
18.10 90° minuto
19.30 Squadra speciale
Cobra 11 Telefilm
20.30 Tg 2
Rai 3
Canale 5
Italia 1
Tg 5 Prima pagina
Traffico
Tg 5 Mattina
Le Frontiere dello Spirito
Rubrica religiosa
10.10 The Chef - Talento e passione in cucina Reality
show
11.10 Le storie di Melaverde
12.00 Melaverde Rubrica
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 L’Arca di Noè Attualità
Il nuovo appuntamento
dedicato agli animali a
cura del Tg5
14.00 Domenica Live Varietà
18.45 Avanti un altro! Game
show Conduce Paolo
Bonolis, affiancato da
Luca Laurenti
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Paperissima sprint
6.50 Supercar Telefilm
8.35 A-team Telefilm
10.30 Ci pensa Beaver Film
(comm., 1997) ★★
12.25 Studio Aperto. Meteo
13.00 Sport Mediaset XXL
Sport
14.00 Stargate Film (fant.,
1994) con Kurt Russell,
James Spader, Viveca
Lindfors, Jaye Davidson,
Mili Avital. Regia di
Roland Emmerich ★★
16.30 L’incredibile viaggio di
Capitain Drake Film-tv
18.05 Tom & Jerry Cartoni
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.00 Love bugs Sitcom
19.25 Il signore degli anelli - Il
ritorno del re Film (fant.,
2003) con Elijah Wood,
Viggo Mortensen ★★★★
6.00
7.55
8.00
8.50
6.00 Fuori Orario. Cose (mai)
viste
6.50 Ai confini della realtà TF
7.40 The Dragon Film
9.25 Metropoli Documentari
11.10 Tgr Estovest Attualità
11.30 Tgr RegionEuropa
12.00 Tg3
12.25 La signora del West TF
13.10 Colpo di scena Cultura
14.00 Tg Regione. Tg Regione
Meteo
14.30 In 1/2 h Attualità
15.00 Tg3 LIS
15.05 Kilimangiaro - Il borgo
dei borghi Documentari
15.45 Kilimangiaro - Ci divertiremo un mondo Doc.
19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.10 Che tempo che fa
21.30
Un mondo nuovo
21.00
NCIS
21.45
Report
21.10
Io & Marley
FICTION. 1941. Mentre il Nazifa-
TELEFILM. Mentre il team inda-
scismo trionfa, su un’isoletta del
Mediterraneo un gruppo di
giovani elabora un’utopia:
l’idea di un’Europa unita, libera, in pace e democratica
ga sui resti di un uomo trovato
in una fossa, DiNozzo viene
inviato a Marsiglia, dopo aver
ricevuto l’incarico di portare a
casa la figlia di un ammiraglio
ATTUALITÀ. Serata in compagnia
del programma condotto da
Milena Gabanelli, considerato
un punto di riferimento nel giornalismo d’inchiesta televisivo
italiano
FILM. (comm., 2008) con Owen
Wilson,JenniferAniston.Regiadi
David Frankel. John e Jenny decidono di avere un figlio e, nell’attesa, comprano un cane per fare
le prove, un labrador biondo
23.30 Speciale Tg1 Attualità
0.35 Tg 1 - Notte.
Che tempo fa
1.00 Cinematografo - Speciale
Torino Film Festival
2.15 Settenote Musica
e musiche Musicale
21.45 NCIS: Los Angeles
Telefilm
22.40 La Domenica sportiva
Sport
1.00 Tg 2
1.20 Protestantesimo Rubrica
religiosa
23.30 Tg 3
23.45 Gazebo Attualità Il programma televisivo ideato e condotto da Diego
Bianchi in arte Zoro
0.45 Il candidato Zucca Presidente Attualità
★★
23.40 X-Style Motori Attualità
0.40 Maurizio Costanzo Show
Talk show
1.45 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
2.15 Paperissima sprint
Varietà
Rete 4
7.30 Zorro Telefilm
8.00 Il meraviglioso mondo
degli uccelli
9.00 Terra! Attualità
10.00 Santa Messa Attualità
10.50 I grandi della fede
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 I grandi della fede
13.00 Pianeta mare
14.05 Donnavventura
14.45 Ti amerò... fino ad
ammazzarti Film
(comm., 1990) con
Kevin Kline, Tracey
Ullmann ★★★
16.45 Cincinnati Kid Film
(dramm., 1965) con
Steve Mc Queen,
Edward G. Robinson,
Karl Malden ★★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Tempesta d’amore SO
21.30
Adam Kadmon Rivelazioni
21.30
Nella morsa
del ragno
ATTUALITÀ. Da un luogo segreto,
FILM. (thriller, 2001) con Mor-
Adam Kadmon svela quello che
i poteri occulti vogliono nascondere, cercando di rivelare verità
scomode e teorie del complotto
gan Freeman. Regia di Lee
Tamahori. Il detective Cross alle
prese con Soneji, l’uomo che ha
rapito la figlia di un senatore
0.15 Surviving disaster - Uragano Documentari
1.05 Sport Mediaset Sport
1.30 Studio aperto
La giornata
1.45 Provincia meccanica Film
(dramm., 2005)
UNA MARCIA IN PIÙ ALLE
TUE DIFESE? SU CON
IMMUNO
La 7
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
6.55 Movie Flash
7.00 Omnibus Attualità
7.30 Tg La7
7.55 Omnibus Attualità
9.45 L’aria che tira - Il diario
10.50 Otto e mezzo Sabato
11.30 Bersaglio mobile
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Rappresaglia Film
(dramm., 1973) con
Marcello Mastroianni,
Richard Burton ★★
17.00 Le strade di San Francisco Telefilm
18.00 L’ispettore Barnaby Serie
20.00 Tg La7
20.30 Crozza nel paese delle
meraviglie Varietà con
Maurizio Crozza
21.10
La gabbia
ATTUALITÀ. Nuova puntata del
talk show di approfondimento di Gianluigi Paragone. Al
centro del programma la
scena politica e sociale del
nostro Paese
★★
23.40 Under Suspicion Film
(thriller, 2000) con Gene
Hackman, Morgan
Freeman, Thomas Jane,
Monica Bellucci. Regia
di Stephen Hopkins ★★
1.40 Tg4 Night News
0.00 Tg La7
0.15 Mi piace lavorare (Mobbing) Film (dramm.,
2004) con Nicoletta Braschi, Camille Dugay
Comencini, Marina
Buoncristiani
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digitale terrestre
RAI 4
21
13.50 Timeline - Ai confini del tempo Film
15.45 Fumettology II
stagione
Documentari
16.20 Continuum Serie
17.55 Rai News - Giorno
18.00 Haven Serie
19.35 Ghost Whisperer
Serie
21.10 Sexy Beast L’ultimo colpo
della bestia Film
22.40 Mainstream 2014
Magazine
RAI 5
23
18.30 Rai News - Giorno
18.35 David Letterman
Show Talk show
19.25 Petruska Incontri
20.00 Petruska Il Barbiere di
Siviglia Musicale
20.35 Claudio Strinati:
Velasquez e Guido
Reni
21.15 Michelangelo
Firenze
22.15 Cool Tour Arte
23.10 Ed Wood Film
1.25 Rai News - Notte
RAI STORIA 54
18.00 Rewind - Punti di
vista Senza scrittori
19.15 Testimoni.
Lo schiaffo a
Toscanini
19.30 R.A.M.
20.20 Il giorno e la storia
20.40 Il tempo e la storia
21.25 Album-Odor di
botte e limoni
22.10 Interferenze. 20
anni di televisione
RAI MOVIE
MAX
10.55 Adesso Cinema!
Attualità
11.20 Little Children
Film
13.55 Tutti gli uomini
del Presidente
Film
16.25 Instinct - Istinto
primordiale Film
18.45 L’altra donna del
re Film
21.00 La cura del gorilla
Film
23.20 Il mattino ha l’oro
in bocca Film
serie tv
intrattenimento
19.20 Flicka - Uno Spirito
Libero Una ragazza
trova una cavalla e
decide di addestrarla
contro il parere del
padre SKY CINEMA FAMILY
50 volte il primo bacio
Adam Sandler si ostina
a voler conquistare
Drew Barrymore che
soffre di amnesia SKY
COMEDY
Si può fare l’amore
vestiti? Bianca
Guaccero è una sessuologa costretta a fare i
conti con l’ignoranza
SKY PASSION
21.00 Bad news bears - Che
botte se incontri gli
orsi Una squadra di
baseball di ragazzini è
in crisi. Ma un allenatore alcolista... SKY CINEMA
FAMILY
Ludwig Il giovane
Ludwig, re di Baviera,
ha un progetto: essere
un monarca illuminato
SKY CLASSICS
Fatal instinct Una bionda vuole eliminare il
marito, poliziotto e
avvocato, per godersi la
vita SKY COMEDY
Jimmy Bobo - Bullet To
the Head Sylvester
Stallone è un gangster
costretto ad allearsi con
il proprio nemico SKY
17.50 Padre Brown
MAX
Castle FOX
18.40 Bones FOX LIFE
18.50 Donne nel mito:
Audrey Hepburn
21.10 Super Eruption Al
parco di Yellowstone,
un vulcano si risveglia
dopo millenni di inattività SKY HITS
The invisible woman
Nel bicentenario della
nascita di Charles
Dickens, il cinema gli
rende omaggio SKY
CINEMA 1
22.35 Disaster Movie Will
riceve in sogno l’annuncio della fine del
mondo. Con Matt
Lanter SKY COMEDY
Chocolat Nel villaggio
di Lansquenet, Juliette
Binoche apre un negozio di cioccolata SKY
PASSION
22.40 Con Air L’innocente
Nicolas Cage dovrebbe
uscire di prigione, ma
finisce su un aereo SKY
MAX
22.45 2012 L’anno in cui, secondo i Maja, finirà il mondo.
L’Apocalisse secondo
Emmerich SKY HITS
23.00 Welcome to New York
Lo scandalo che ha
coinvolto Dominique
Strauss-Kahn e sua
moglie Anne Sinclair
SKY CINEMA 1
22
11.40 Moviextra 60
12.20 Cosmonauta Film
13.50 L’albatross - Oltre
la tempesta Film
15.55 Falso tracciato
Film
18.00 Rai News - Giorno
18.05 La donna perfetta
Film
19.40 I ladri Film
21.15 JFK - Un caso
ancora aperto Film
0.25 Crash Serie
2.05 Rai News - Notte
Notiziario
film
19.10 The Factory - Lotta contro il tempo L’ispettore
John Cusack e la sua
partner sono sulle tracce di un serial killer SKY
IRIS
24
18.25 Megastrutture invincibili NATIONAL
DIVA
UNIVERSAL
Bones FOX LIFE
18.20 Criminal Minds
GEOGRAPHIC
FOX
CRIME
18.45 Icon - L’arte in movimento - Musica ARTE
19.05 Dollari al volante
DISCOVERY CHANNEL
DIVA
UNIVERSAL
19.10 Profiling FOX CRIME
Castle FOX
19.30 Il tocco dello chef FOX
19.15 Art Investigation:
Rembrandt ARTE
Cattive maestre LEI
19.25 Muoviti o muori
NATIONAL GEOGRAPHIC
19.55 Muoviti o muori
LIFE
NATIONAL GEOGRAPHIC
20.00 Grey’s Anatomy FOX LIFE
Castle FOX
20.05 Criminal Minds FOX
CRIME
20.50 Donne nel mito: Marie
Curie DIVA UNIVERSAL
21.00 NCIS Anthology FOX
CRIME
Cucine da incubo
The Sing Off SKY UNO
20.25 Stupidi al quadrato
NATIONAL GEOGRAPHIC
Gianluca Curti ARTE
L’illusionista NATIONAL
GEOGRAPHIC
21.00 Come è fatto
FOX
FOX
DISCOVERY CHANNEL
21.10 Pink Floyd: il ritorno
CRIME
Bones FOX LIFE
22.15 The Big Bang Theory
FOX
22.45 Donne nel mito: Frida
Kahlo DIVA UNIVERSAL
Bones FOX LIFE
Agents of S.H.I.E.L.D.
FOX
FOX
CRIME
23.00 Bernard & Doris Complici amici DIVA
UNIVERSAL
ARTE
20.55
The Listener FOX
21.50 The Big Bang Theory
22.50 NCIS Anthology
DISCOVERY CHANNEL
20.05 Cuochi e fiamme LEI
20.20 Le Italie della Moda:
Eccedo, dunque sono
FOX
LIFE
21.55 NCIS Anthology
20.00 Fast N’ Loud
ARTE
50 modi per uccidere
mamma SKY UNO
21.30 Pink Floyd The Dark
Side of the Moon ARTE
Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
21.55 Ostetriche in sala
parto LEI
Misteri in città
NATIONAL GEOGRAPHIC
22.00 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
CIELO
MTV
26
13.15 The Social
Network Film
15.15 Il cacciatore di ex
Film
17.15 Stop & Gol Calcio
18.45 Most Shocking
Documentari
19.30 Top 20
Countdown Varietà
20.30 X Factor Weekly
Varietà
21.15 Prospettive di un
delitto Film
22.45 Stop & Gol Calcio
23.45 Priest Film
15.30 Faking It - Più che
amiche Varietà
16.00 Motorhome Piloti di famiglia
18.10 Plain Jane: La
nuova me Varietà
19.10 Catfish: False
identità Magazine
20.10 Diario di una nerd
superstar Varietà
21.10 Se mi lasci ti cancello Film
23.20 The Valleys Varietà
0.20 Geordie Shore
Varietà
15.25 Matrix Reloaded
Keanu Reeves deve
affrontare l’agente
Smith che gli dà la caccia moltiplicandosi
PREMIUM CINEMA ENERGY
15.30 À Deriva Anni ‘80. Una
teenager scopre le continue infedeltà del
padre PREMIUM CINEMA
EMOTION
16.25 Jackie Brown La
hostess Jackie Brown è
divisa tra il boss che la
vuole morta e la polizia
PREMIUM UNIVERSAL
17.35 Jarhead Anthony
Swofford, 20 anni,
viene mandato a combattere la prima Guerra
del Golfo PREMIUM
CINEMA ENERGY
18.25 Transformers 3 Il terzo
episodio della saga
Transformers arriva fin
sulla Luna… PREMIUM
CINEMA
19.05 The Man - La Talpa
Agente Fbi indaga sulla
morte di un collega
all’interno di un traffico di armi PREMIUM
UNIVERSAL
19.30 Che bella giornata
Checco Zalone è l’addetto alla sicurezza del
Duomo di Milano
PREMIUM COMEDY
Disco Franck Dubosc è
un quarantenne disoccupato che vive ancora
con la madre PREMIUM
CINEMA EMOTION
8
REAL TIME
31
16.45 Cucine da incubo
Usa Varietà
17.45 Abito da sposa
cercasi Varietà
18.10 Abito da sposa
cercasi: i consigli
di Randy Varietà
19.10 Chi diavolo ho
sposato?
21.10 Il boss delle cerimonie Varietà
22.10 Il nostro piccolo
grande amore
0.05 My Shocking
Body
DMAX
52
16.00 Affari a quattro
ruote
16.50 Fast N’ Loud
17.45 Top Gear
18.35 Affare fatto!
19.30 Affari a tutti i
costi
20.20 Banco dei pugni
21.10 Storage Wars
Canada
22.00 Container Wars
22.50 Nudi e crudi
23.40 Mixologist. La
Sfida dei Cocktail
0.10 Turtleman
film
serie tv
21.15 Aiuto Vampiro Dopo lo
spettacolo di un misterioso circo itinerante,
Darren conosce un
vampiro PREMIUM
10.50 Chuck JOI
11.55 Harry’s Law TOP CRIME
13.55 Il Comandante Florent:
La Grotta TOP CRIME
14.00 Gotham ACTION
14.30 Due Uomini e 1/2 JOI
14.40 Er-Medici In Prima
Linea MYA
15.30 Mom JOI
15.50 Julie Lescaut TOP CRIME
16.40 Hustle - I signori della
truffa JOI
17.10 The Transporter: The
Series ACTION
17.45 Law & Order: Los
Angeles TOP CRIME
18.05 Chicago Fire ACTION
18.20 Mike & Molly JOI
18.45 The middle JOI
19.05 Orange Is The New
Black MYA
19.10 Big Bang Theory JOI
19.25 Criminal Intent TOP
COMEDY
Inception Leonardo
DiCaprio è il ladro più
abile nel riuscire ad
entrare nel subconscio
PREMIUM CINEMA ENERGY
21.20 Ritorno al futuro
Michael J. Fox, grazie a
una macchina del
tempo, si ritrova catapultato nel 1955
PREMIUM UNIVERSAL
23.10 Il professore matto Il
professor Eddie
Murphy, 180 chili di
peso, si trasforma in
Buddy Love PREMIUM
COMEDY
23.25 Quando tutto cambia
La vita di April, una
tranquilla insegnante,
viene improvvisamente
sconvolta PREMIUM
CINEMA EMOTION
23.40 Frequency - Il futuro è
in ascolto John riaccende per caso la vecchia
radio del padre pompiere morto in un
incendio PREMIUM
CINEMA ENERGY
1.05 Il discorso del re Re
Giorgio VI cerca di
superare la sua balbuzie con l’aiuto di Lionel
Logue PREMIUM CINEMA
EMOTION
CRIME
19.35 Believe ACTION
Dr. House - Medical
division JOI
20.25 Orphan Black ACTION
21.05 Duplice omicidio per il
Tenente Colombo TOP
CRIME
21.15 Chicago Fire ACTION
Big Bang Theory JOI
22.05 L Super Fun Night JOI
22.30 Super Fun Night JOI
22.50 Criminal Intent TOP
CRIME
Gotham ACTION
23.05 Shameless JOI
23.20 Eva Luna MYA
23.40 Arrow ACTION
0.25 Smallville ACTION
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
SPORT
Oggi in Tv
8,30 Golf. DP World Tour
Skysport2
11,45 Salto con sci. Coppa del Mondo
Eurosport
12,00 Calcio. R. Vallecano-Celta Vigo
FoxSports2
12,30 Calcio. Torino-Sassuolo
Premium Calcio
13,00 Tennis. Francia-Svizzera
Supertennis
13,00 Atletica. Maratona di Ravenna
RaiSport1
Che show
.
31
14,00 F1. Gp Abu Dhabi
Rai1/SkyF1
14,30 Calcio. C. Palace-Liverpool
SkySports
16,00 Volley. Padova-Milano
RaiSport1
20,30 Basket. Varese-Milano
RaiSport1
20,45 Calcio. Milan-Inter
SkySport1
21,00 Calcio. Marsiglia-Bordeaux
FoxSports2
23,45 Terzo Tempo, in onda con noi
SkySport1
0,00 Basket. Nba, Memphis-LA Clippers SkySport2
Pogba apre e chiude
Tevez si conferma
assistman e bomber
La partita
Marchisio,
Tevez
e Pogba
festeggiano
la vittoria
contro
la Lazio
Ancora una
volta la Juve
ha vinto una
gara in cui è
passata in
vantaggio: è
accaduto 10
volte su
dodici
in questo
campionato
Lazio
0
Juventus
3
Lazio
Juventus
(4-3-3)
(4-3-2-1)
Marchetti 5; Basta
5,5, De Vrij 5, Cana
5, Braafheid 5,5; Parolo 5,5, Biglia 6,
Lulic 5,5; Candreva
5,5, Klose 5 (12’ st
Djordjevic 5), Keita
5 (12’ st Anderson
5).
Buffon 6,5; Lichtsteiner 6,5, Bonucci 6,
Chiellini 6, Padoin
6,5; Marchisio 7,
Pirlo 7 (32’ st Vidal
sv), Pogba 8; Pereyra 7 (27’ st Mattiello sv), Tevez 7,5;
Llorente 6 (16’ st
Morata 6).
ALL. Pioli
5 ALL. Allegri
8
RETI: pt 25’ Pogba; nel st 10’ Tevez, 19’
Pogba
ARBITRO: Damato 7
AMMONITI: Lichtsteiner, Bonucci, Lulic
ESPULSI: Padoin per somma di ammonizioni
SPETTATORI: 47.000
LAPRESSE
I BIANCONERI VINCONO E DANNO SPETTACOLO ALL’OLIMPICO
24’pt
Bianconeri a segno
Prestazione di grande qualità: Lazio travolta e Roma tenuta sempre a -3 29’pt
Doppietta sfiorata
Juvedaapplausi
L’analisi
MASSIMILIANO NEROZZI
ROMA
chiuderle. Il francese, da premio come miglior protagonista,
uve da proiettare al per doppietta di gran classe: deTorino Film Festival, cisivo come sempre potrebbe
per essenziale bellez- essere, finalmente. Dunque, si
za, praticità d’azione, sfoglia il manuale del contropieintelligenza tattica. de: Pirlo-Tevez-Pogba, da tutti
Sei tiri e tre gol, e zero subiti: il e tre la cosa essenziale e, quindi,
massimo dal minimo. Ma che perfetta. Sessanta metri di
minimo. A casa
campo sequeLazio ha dominaIN FORMA strati alla Lazio
to quasi senza
cinque seconEra dal successo in casa in
sbuffare,
ridi. Non siamo al
schiando nulla del Milan che la capolista Vucinic-Matrinon giocava così bene Pepe del primo
contro il secondo
miglior attacco
Conte, ma quasi:
del campionato: appena un pa- 26 novembre 2011, stesso staio di tiri da fuori, almeno finché dio, stesso nemico. Replay in avl’espulsione di Padoin non ha vio di ripresa: Lichtsteinerconcesso qualche varco in più Marchisio-Tevez. Due a zero.
al nemico, ma neppure tanti. E Meno fulmineo, ma altrettanto
lì, c’è stato Buffon. Per avversa- elegante e letale.
rio e ring, era da San Siro, domicilio Milan, che la squadra di
Massimiliano Allegri non s’avvistava così tosta e compatta
fin dal primo minuto, rapida e
precisa negli scambi, fluida
nelle azioni. Solo che all’epoca
si era inconsciamente all’inizio
del cammino, mentre qui i
bianconeri giocavano pure con
la pressione del risultato addosso, dopo che nel pomeriggio
la Roma aveva violato Bergamo: più che l’ansia, se mai c’era,
la notte ha fatto venir fuori la
sicurezza dei più forti. Che si
sono ripresi i tre punti di vantaggio sui concorrenti.
Bianconeri da elogio del contropiede, come solo le grandi
squadre sanno fare: cioè, senza
doversi prima ridurre a far barricate, ma facendo uscire il nemico per poi colpirlo alle spalle.
Chiaro, avendo i piedi e i cervelli
per farlo: da Pirlo e Marchisio,
saggi nell’armare le ripartenze,
a Pogba e Tevez, mortiferi nel Carlos Tevez, attaccante Juve
J
Non potevamo
sbagliare
Io non sono
mai stato
così forte
E meno male che il calcio di
Allegri doveva scorrere sonnolento, per lunghi orizzonti: Juve mai stata così verticale, invece, almeno quest’anno. Pos-
Classifica
Juventus *
31
Roma *
28
Napoli
21
Sampdoria
20
Genoa
19
Lazio *
19
Milan
17
Udinese
17
Inter
16
Verona
14
* Una partita in più
Fiorentina
Palermo
Torino
Sassuolo
Cagliari
Atalanta *
Empoli
Chievo
Cesena
Parma
13
13
12
12
10
10
10
8
7
6
Tanta
intensità
e attenzione:
la strada
è questa
Massimiliano Allegri, tecnico Juve
sesso palla del primo tempo:
53 per cento Lazio, 47 Juve,
statistica mai così ingannatrice. Anche se alla fine i
bianconeri si riprenderanno
la maggioranza del cronometro (55 per cento). Sta di fatto
che non è mica notte da barricate o baricentro basso, ma
di esercizio logico di potenza.
Siamo alla terza uscita della
monoposto targata 4-3 e fantasia, perché se Pereyra sta
sempre in bilico tra le linee,
Tevez è libero di vagabondare dove meglio crede. Il che
spesso coincide con il bene
comune. Anche se poi il giocatore chiave sotto l’Albero
(di Allegri) è l’argentino meno griffato, Pereyra: sue sono
le accelerazioni che cominciano a spaccare la partita,
suoi gli slalom che fanno ondeggiare la Lazio. Riceve,
corre e punta l’avversario.
Atipico trequartista: come lo
fu Boateng, nell’officina milanista di Allegri, come lo potrà
diventare Vidal. Insomma, ci
sono gli indizi per qualcosa di
buono, se di grande si vedrà.
Sul piatto, prima della tempesta, c’erano state solo briciole di Lazio: testa di De Vrij
(alta) e tiro a giro di Candreva (largo). Anche dopo il primo gol, Pogba era andato a un
palo dal bis. Neppure l’espulsione di Padoin riapre la sfida, anche perché da un pezzo
la difesa della Lazio sta con
Maurizio Landini: sciopero
generale. Incombe la Champions: Juve a Malmoe, giallorossi a Mosca, poi di nuovo
campionato, con il derby di
Torino e Roma-Inter. Ne vedremo della belle: ma la Juve,
ieri, lo è già stata.
Ripartenza da manuale per il
vantaggio della Juve: apertura
telecomandata di Tevez dalla
sinistra, Pogba stoppa e di interno destro infila Marchetti.
Sempre Pogba: colpo di prestigio di destro dal vertice sinistro
dell’area laziale, parabola a giro perfetta, Marchetti battuto
ma graziato dal palo.
Marchetti in ginocchio, Pogba autore di 2 gol
39’pt
10’st
19’st
Sbaglia Keita
Lazio pericolosa: traversone a
spiovere dalla destra di Candreva e Keita, pressato da Bonucci, conclude alto sopra la
traversa da buona posizione.
Tango argentino
La Juve raddoppia con un altro
contropiede perfetto: lancio di
Lichtsteiner sulla destra, numero di Marchisio su Cana e assist
per Tevez che di destro insacca.
Lezione di francese
Pirlo verticalizza, Pereyra libera
Pogba che batte ancora Marchetti. Doppietta e terzo centro
stagionale del francese. Al 26’
Padoin è espulso per 2º giallo.
32 .Sport
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Le pagelle
Pirlo ricama come ai bei tempi, Pereyra è utile
6,5
BUFFON
Gli assalti biancocelesti lo
sfiorano soltanto: pronto su una saetta di Candreva, nel finale chiude la
porta a Cavanda che gli si presenta
davanti nel cuore dell’area.
6,5
LICHTSTEINER
L’Olimpico lo prende di mira come capita agli ex amati e scappati via. C’è quando deve alzare il baricentro della squadra.
6
BONUCCI
Spegne gli ardori di un Klose sempre in agguato.
6
CHIELLINI
6,5
PADOIN
Attento e preciso nel chiudere gli spazi a Keita e Candreva
quando virano verso il centro.
7
Dà ritmo, alto, intenso.
Ricama come ai bei tempi: da una
sua apertura comincia l’azione del
vantaggio bianconero (dal 32’ st
VIDAL SV).
Reattivo e abile a capire il
momento per aggredire i tacchetti di
Basta e Candreva. Dalle sue parti la Lazio trova un muro invalicabile. Ingenuo in occasione dei due gialli.
8
7
7
MARCHISIO
Timido in fase d’attacco in
avvio di gara, poi si trasforma: il gol di
Tevez nasce da un suo affondo.
PIRLO
POGBA
Si diverte e si nota. Sempre
nel cuore delle idee bianconere, mai
banale e prevedibile: una prova d’autore.
PEREYRA
Sfugge ai guardiani del
centrocampo laziale con una frequenza altissima: accelera e inserisce
ROMA
FUORICAMPO
la marcia al momento giusto per innescare i compagni (dal 27’ st MATTIELLO SV).
7,5
Si muove occupando l’intero confine d’attacco: si smarca dal
traffico ed accende la manovra mandando in tilt gli equilibri della difesa di
casa. Nuovamente re dei gol in campionato.
6
Personaggio
Il francese in continua crescita. Non più solista, così è immarcabile
GUGLIELMO BUCCHERI
ROMA
P
Chi sale
Biglia
LLORENTE
Utile nel lavoro sporco:
averne di attaccanti che vivono di sacrifici senza farne un problema. (dal
16’ st MORATA: 6. Entra subito nel vivo
della sfida).
[G. BUC.]
Pogba, il capitale umano
E ora sa anche soffrire
ogba ha aperto la
strada, Tevez l’ha
percorsa dal primo
all’ultimo tocco. È
lui, il giovane ed elegante francese, il vero attore
protagonista in un viaggio dove
ognuno ha svolto il proprio
compito senza errori: protagonista perché ha arricchito il suo
repertorio con due reti diverse,
ma, soprattutto, per aver regalato una fatica vissuta in modo
totale, con lode e abilità. «Può
diventare il più forte giocatore
al mondo», è la profezia di Allegri. Tevez si è divorato il prato
dell’Olimpico con la consueta
fame ed astuzia, Pogba ha impresso il suo nome al copione.
Lo ha fatto, stavolta, partendo da sinistra, sterzando al centro, passando sulla fascia opposta: un girovagare da una zolla
all’altra che ha avuto l’effetto di
disorientare il colosso olandese
De Vrij e il capitano della nazionale albanese Cana, oltre che ai
centrocampisti biancocelesti.
La Lazio lo ha cercato, ha provato a disinnescarlo all’alba
delle sue intenzioni, ma senza
toccare il traguardo. Pogba è
stato il vero regista d’attacco di
TEVEZ
6
pancia agli avversari.
La notte di Roma ha raccontato che, là davanti, questa Juve è un rompicapo per chi deve
affrontarla. Pogba si è divertito
con due gol, inediti nel suo repertorio. Il primo, una gemma:
controllo del pallone ad «uscire», protezione dello stesso e
colpo, in un amen, a prendere
in contropiede il portiere di casa, stretto fra le maglie biancocelesti. Poi, Tevez: freddezza e
tocco chirurgico per il raddoppio bianconero prima di ri-passare i riflettori a Pagba per il
nuovo sigillo juventino.
Allegri sorride, la sua creatura avanza come una corazzata anche su un campo che
poteva prestarsi a più di una
trappola. Invece, tre gol, tre
punti e tanti applausi al termine di un duello che, in pratica,
non è mai esistito. Oltre alla
GIOIELLO BIANCONERO
La profezia di Allegri:
«Può diventare il più forte
giocatore al mondo»
E
Chi scende
Klose
5
T
Paul Pogba, 21 anni, è nella lista dei candidati al Pallone d’oro
una squadra che ha ritrovato il
suo architetto in mezzo al campo, quel Pirlo di nuovo al centro
dell’universo del pallone. E, al
centro del mondo del pallone,
ecco splendere la corsa mai banale del ragazzo francese. Pogba e Tevez, ieri, hanno parlato
la stessa lingua, dialogato, scelto i tempi per far venire il mal di
sensazione di avere fra le mani una squadra che non ha
smarrito la voglia di stupire in
un processo di crescita che
continua anche con moduli e
consegne tattiche inedite.
A Roma l’Apache ha dato un
senso nuovo ai suoi movimenti,
Pogba anche: il baby francese,
forse, si è messo alle spalle la
partita più significativa della
carriera già splendente perché, ieri, la sua sagoma era
ovunque e sempre nel posto
giusto. Tevez sale a quota nove, Paul a tre e la vetta della
classifica resta blindata.
ATALANTA KO. I PRIMI INCIDENTI GIÀ DURANTE L’INCONTRO
La Roma parte male, poi si riprende
Scontri a fine partita: due agenti feriti
SOLITA VERGOGNA
MA IL PERICOLO
VIENE DA ASTI...
e fiscalissimo nei confronti dei
nerazzurri. Colantuono non
gradisce e alla fine si catapulta
in campo agitando il dito sotto
il naso dell’arbitro. «Ha gestito
male il match», dirà poi.
La serata appare fin da subito complicata per la banda di
Garcia. I bergamaschi, gente
tosta, non ci stanno a passare
per vittime e si agitano parecchio prima di soccombere. Moralez piazza dopo nemmeno 2
minuti la zampata che ferisce i
giallorossi, ma i veri gesti bestiali si vedono purtroppo sugli
spalti. Gli ultrà romanisti prendono male lo svantaggio e lanciano di tutto verso la curva
sud nerazzurra, prologo della
violenza che si vedrà alla fine.
Il parapiglia fa salire l’elettricità anche in campo e la Roma si
distrae di nuovo, rischiando di
andare al tappeto. Buon per Garcia che la legnata di Baselli centri
la traversa. Scampato il pericolo,
i giallorossi ritrovano l’equilibrio
i voleva un genio per immaginare che a Bergamo sarebbe scoppiata
l’ormai solita guerriglia? Sono
anni che il pre, il durante e il
post di Atalanta-Roma finiscono in questa maniera: lancio di
oggetti in campo, polizia schierata, lacrimogeni, agenti feriti,
oggetti in campo, lancio di
quanto ci fa vergognare perché certa gente non dovrebbe
circolare negli stadi. Non ci voleva un genio, ma se anche fosse servito, sarebbe stato impegnato a bloccare l’odierna trasferta delle terribili frange
astigiane in quel di Borgosesia.
Sì, avete letto bene. Campionato di serie D, viaggio vietato ai
tifosi dell’Asti colpevoli in passato di avere zuffato a Tortona
con i pari grado del Derthona.
Non che siano da assolvere, figuriamoci, ma dov’è finita simile solerzia al momento di
prendere in esame la serie A?
Che cosa osservava l’Osservatorio, le stelle?
[P.BRU.]
MARCO BIROLINI
BERGAMO
La Roma vince nell’arena atalantina ma l’impresa non è
esattamente da gladiatori. La
squadra di Garcia prende gol
dopo pochi secondi e sbanda,
poi ritrova lucidità e ribalta il
risultato con Ljaljic e Nainggolan, i migliori insieme a Pjanic. Il 2-1 è però più sofferto
del previsto e purtroppo ha
pure un triste epilogo perché
dopo la partita gli atalantini
aspettano i tifosi avversari e
nel tentativo di tenere divise
le curve e sedare i disordini
due agenti restano feriti, probabilmente a causa di una
bomba carta.
La Roma in campo è sulla
difensiva e passa il secondo
tempo a conservare il risicato
vantaggio senza più affacciarsi dalle parti di Sportiello. Al
termine una mano gliela dà
anche l’arbitro Massa, troppo
permissivo verso i giallorossi
Atalanta
1
Roma
2
Atalanta
Roma
(4-4-1-1)
(4-3-3)
Sportiello 5.5, Bellini 5, Stendardo 5.5,
Cherubin 6, Dramè
6; Raimondi 6.5,
Baselli 6 (24’ st
Grassi), Carmona 5,
Gomez 5.5 (29’ st
Boakye 5); Moralez
6; Denis 5 (29’ st
Bianchi).
De Sanctis 5.5, Torosidis 6 (3’ st Somma 6), Manolas
5.5, Astori 6.5, Cole
5.5; Pjanic 6.5, De
Rossi 6, Nainggolan 7; Iturbe 5 (13’
st Florenzi 6), Destro 5, Ljajic 7 (46’
st Keita sv).
ALL. Colantuono
6 ALL. Garcia
6
RETI: pt al 2’ Moralez, 22’ Ljaljic, 42’
Nainggolan
ARBITRO: Massa 5.5
AMMONITI: Nainggolan, Carmona, Moralez, Pjanic, Astori, Somma, Keita
ESPULSI: st 48’ Boakye per proteste
SPETTATORI: paganti 6.608, abbonati
10.678. Incasso 110.406 euro
C
Radja Nainggolan, 26 anni
e agguantano l’Atalanta al 22’:
Ljaljic parte da sinistra, si accentra e fa secco Sportiello. Poi
Nainggolan ruba palla all’ingenuo Carmona e punta dritto
l’area. Scambio lungo con Ljaljic
e 2-1 in buca. Il risultato resta
scolpito, grazie anche all’errore
incredibile di Moralez a metà ripresa: l’argentino spara fuori a
tu per tu con De Sanctis. L’assalto finale dei nerazzurri non produce altri pericoli, nonostante
l’ingresso di Bianchi al posto di
un inconcludente Denis. Boakye
a tempo scaduto dice una parola
di troppo e si fa cacciare. Ma la
Roma non è ancora guarita dalla
sindrome post Bayern.
Allegri inaugura
un nuovo modo
di vincere
GIGI GARANZINI
l duello continua, a distanze immutate. Ma
meglio, molto meglio la
Juve della Roma sia per la
perentorietà del risultato
che per il coefficiente di
difficoltà della trasferta.
Di qua una Lazio che si è
arresa soltanto alla superiore qualità delle giocate
bianconere, di là un’Atalanta cui nemmeno il vantaggio di un gol a freddo
gentilmente offerto dal solito, impresentabile Ashley Cole è bastato a costruire un’impresa che la
fragilità difensiva giallorossa avrebbe reso possibile sino all’ultimo.
Era partita meglio la Lazio, compatta e aggressiva,
mentre la Juve sembrava
badare più ad un ripasso di
quel che comporta, anche
a centrocampo, la difesa
schierata a quattro che
non a ribaltare il fronte anche nelle rare occasioni in
cui se ne presentava l’opportunità. Una volta rassicurata, in particolare dalla
copertura degli spazi
esterni di Lichtsteiner e di
un Padoin che più partite
gioca e più col suo frenetico gioco di gambe sembra
aver qualcosa di Di Livio,
ha preso a distendersi in
avanti senza più riserve
mentali. Colpendo in pratica al primo tentativo, con
un contropiede di rara
perfezione, di alta chirurgia, aperto da Pirlo, rifinito da Tevez e chiuso da Pogba. E chiudendo in fotocopia, in avvio di ripresa,
da un’idea di Lichtsteiner
perfezionata da Marchisio
e timbrata da Tevez. È interessante soffermarsi
sulle modalità dei due gol
che hanno deciso la partita
proprio perché segnano
una cesura, certamente
netta e chissà se definitiva,
tra questa Juventus e
quella che l’ha preceduta.
La Juve di prima assaltava
gli spazi andandoli progressivamente ad occupare. Questa li cerca soltanto
a ragion veduta, badando
bene a non intasarli per far
valere, uno contro uno, la
netta superiorità individuale. Quel che è successo
poi conta di meno, al di là
dell’altro sigillo di Pogba
sempre in souplesse, sempre con la nonchalance dei
campioni veri baciati dal
talento, dell’espulsione eccessiva di Padoin, dell’interessante sfrontatezza di
Mattiello. Quel che serviva, sia in termini di risultati che di progressi tattici,
era ormai in banca.
Quanto alla Roma, era
andata sotto dopo un minuto per un grave errore
della catena difensiva di sinistra, il primo di una non
breve serie. Ha rimontato
grazie a due gol molto manovrati in velocità e molto
belli, e ha poi tentato invano di suicidarsi regalando
tre palle gol con De Sanctis, Astori e soprattutto De
Rossi. Ha giocato complessivamente un secondo
tempo penoso, facendo anche collezione di cartellini
che prima o poi peseranno.
Ma alla fine ha vinto con un
bel po’ di seconde linee su
un campo non facile. E può
dunque continuare se non
altro ad inseguire.
I
1
Sport .33
LA STAMPA
.
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Personaggi
LAURA BANDINELLI
MILANO
Q
uel che resta del
passato è una crostata alle pere che
Filippo Inzaghi ieri
si è fatto portare a
Milanello per adottare vecchi
riti che funzionavano quando
era giocatore. Roberto Mancini, invece, ha messo da parte storia e scaramanzia, perché ha imparato che nel derby non c’è ricetta che tenga.
Milan e Inter oltre ad avere
a libro paga 4 allenatori, non
dettano più legge in campionato, non hanno mostri in
campo che possono fare la
differenza e sono costrette a
parlare la lingua della progettualità, ovvero, lavoriamo per
tornare grandi. Ma in comune hanno soprattutto due tecnici che rievocano ricordi gloriosi al punto che sono diventati quasi una sorta di cambiale per i tifosi più scettici.
L’Inter, dopo la cacciata di
Walter Mazzarri, punta sull’effetto Mancini, il Milan spera di risollevarsi dopo un periodo non esaltante. Paradossalmente i nerazzurri, freschi
d’esonero, sembrano più in
palla dei cugini, almeno così
recitano i numeri: il tanto vituperato Mazzarri nelle ultime quattro partite aveva in-
Inzaghi e Mancini, le stelle
stanno a guardare
Carpi, pari a Brescia
1 Serie
B (15º turno): ieri
Avellino-Varese 0-0, BariTrapani 2-1, Brescia-Carpi
3-3, Lanciano-Crotone 1-1,
Modena-Pescara 2-0, Perugia-Ternana 2-2, Vercelli-Entella 2-0, Spezia-Bologna 1-1,
Vicenza-Cittadella 1-1; oggi
ore 18 Catania-Latina. Clas:
Carpi 29; Frosinone 28; Spezia 25; Avellino, Livorno 24;
Lanciano, Bologna 23; Perugia, Trapani 22; Pro Vercelli
20; Bari 19; Modena*, Brescia
18; Varese (-1), Vicenza 17; Catania*, Ternana, Pescara 16;
Entella* 15; Crotone 14; Cittadella, Latina* 13. Catania, Latina, Entella, Modena 1 partita meno.
Sarà dura
essere meglio
di noi e non
temo Mancini
Spagna, in Liga
Altro record di Messi
Filippo Inzaghi, tecnico Milan
1 Il
AMBIZIONI FRUSTRATE
Record
di incasso
IL PARADOSSO
fatti racimolato 7 punti, 4 più
del confermatissimo Inzaghi.
L’arrivo di un nuovo timoniere ha costretto Superpippo ha rivedere le sue idee tattiche e giusto per aumentare
le complicazioni l’infermeria
ha rapito Alex all’ultimo momento e come si immaginava
anche Abate e De Jong.
Dall’altra parte, invece, ci
sono stati più rientri che infortuni, al punto che il Mancio ha potuto tranquillamente cambiare sistema di gioco
(difesa a quattro con Kovacic
molto probabilmente dietro
alle punte) puntando sull’aspetto psicologico. Lo spogliatoio nerazzurro dopo
quattro sedute molto intense
è tornato a pensare positivo,
a differenza di certe vigilie in
cui ci si raccomandava di prestare un attenzione maniacale agli Zaza e ai Berardi di
turno. Mancini a dire il vero
nel discorso alla squadra ha
modificato dialettica e voca-
Serie B: oggi il posticipo
Stasera il derby Milan-Inter. gli allenatori sono gli osservati speciali
Palacio
e Zapata,
durante
l’ultimo derby
Oggi record
di incasso:
3.324.594
euro
per 79.173
spettatori
MILAN-INTER
STADIO GIUSEPPE MEAZZA SAN SIRO
Ore 20,45 - Sky Sport 1, Sky 3D, Premium Calcio
2
De Sciglio El Shaarawy
4-4-1-1
17
4
Zapata
23
Diego Lopez
Muntari
7
13
Icardi
Guarin
Ranocchia
10
15
Mexes
Essien
Kovacic M’Vila
5
Rami
Ottobre
Ultimo
successo
del Milan,
senza vittorie
dal 3-1
al Verona
Arbitro: Guida
bolario, cercando cioè di far leva sull’autostima di ogni singolo giocatore e parlando addirittura di scudetto. Per uscire dalla depressione l’antidoto migliore è volare alti: «Io non sono abituato a lottare solo per il
terzo posto, questo mi demoralizza» ha infatti raccontato l’allenatore con un sorrisetto che
vale più di mille parole. In certi
22
Dodò
Bonaventura
Allenatore: Inzaghi
19
Kuzmanovic
Palacio
28
Jesus
17
8
13
1
Handanovic
90
Torres
Ucciso tifoso serbo
1 Choc in Turchia: un tifo-
so 25enne è stato pugnalato
negli scontri dopo Galatasaray-Stella Rossa. Il premier
serbo Vucic ha chiamato
l’omologo turco Davutoglu:
«Sono stupefatto».
4-3-1-2
23
Menez
9
5
Nagatomo
9
Basket, violenza Eurolega
Roberto Mancini, tecnico Inter
55
92
Rayo Vallecano, oggi
con il Celta Vigo, si mobilita
per pagare la casa a una
85enne sfrattata. Ieri il Real
Madrid (30 punti) ha demolito l’Eibar 4-0 (2 gol di Ronaldo, Rodriguez e Benzema).
Barcellona-Siviglia 5-1: 3 gol
di Messi che a quota 253 migliora il record di Zarra come
miglior marcatore della storia della Liga. Per lui giro
d’onore e video con le 253 reti.
Lottare solo
per il terzo
posto mi
demoralizza
Quattro tecnici a libro
paga e un campionato
in seconda fila
I nerazzurri, reduci
dal cambio in panchina,
sembrano più in palla
In breve
Allenatore: Mancini
casi la presunzione è un’arma
eccellente. Anche Inzaghi ha
usato un linguaggio ambizioso,
parlando però al plurale : «Sarà dura essere meglio di noi».
E, quasi a prendere le distanze
da tutti i discorsi che sono stati
fatti su ciò che è successo in
panchina aggiunge: «Le stelle
stanno in campo, sono loro i
protagonisti. Si è parlato di una
2
Gol
Gli unici
segnati
dall’Inter
in trasferta:
a Palermo
e a Cesena
mia smorfia quando ho saputo
dell’esonero di Mazzarri, ma
non è vero. Quando un allenatore viene licenziato è una
sconfitta per tutti» ha tenuto a
precisare l’ex bomber milanista che potrà riportare almeno
in panchina capitan Montolivo.
Erick Thohir da una parte,
Silvio Berlusconi e sua figlia
Barbara dall’altra. Sarà anche
il derby dell’alleanza, quella
che si è creata fuori dal campo
tra le due società che per tutta
la settimana hanno interagito
a colpi di twitter e di iniziative
congiunte e che adesso non
escludono la possibilità di fondere le due squadre per racimolare denaro in un’amichevole esportata in Europa. Stasera però in campo saranno
talmente rivali che la pretattica del Milan (bocche cucite
sulla formazione) ha assunto
contorni da finale di Champions League. Pagherà?
Basket: serie A (7º turno)
Reggio batte Roma
1 Serie
A (7º turno): Caserta-Cantù 95-107 dts, Reggio Emilia-Roma 87-83; oggi
alle 18,15 Brindisi-Bologna,
Venezia-Pistoia, Pesaro-Capo d’Orlando, Trento-Cremona; alle ore 20,30 Varese-Milano (RaiSport1); domani
Sassari-Avellino (ore 20
RaiSport1).
Volley: 7ª di SuperLega
Padova-Milano in tv
1 SuperLega (7ª giornata):
alle 17 Padova-Milano (Rai
Sport 1); alle 18 Latina-Trento, Treia-Città di Castello, Perugia-Ravenna, ModenaMolfetta, Monza-Verona, riposa Piacenza.
Partite e arbitri della serie A 12ª giornata, ore 15 (domani il posticipo Genoa-Palermo alle 20,45)
1 «Lo scudetto? Un domani
chissà, ma per ora la vedo davvero dura» ha detto Sinisa
Mihajlovic, tecnico della Sampdoria, alla vigilia della trasferta
a Cesena, rispondendo così alle
parole del presidente blucerchiato Massimo Ferrero. Partita delicata per Bisoli, tecnico
del Cesena, che potrebbe essere esonerato in caso di sconfitta. Montella scuote invece la
Fiorentina, che dopo due ko
consecutivi (Sampdoria e Napoli) cerca un riscatto in casa
del Verona: «Adesso bisogna tirare fuori gli attributi e dimostrare di essere una squadra vera» ha detto senza mezzi termini l’allenatore viola.
Cesena
Sampdoria
(4-3-1-2)
(4-3-3)
SKY CALCIO 3
1
Cagliari
(4-3-3)
SKY CALCIO 1, PREMIUM CALCIO 1
Leali Romero
24
Napoli
(4-2-3-1)
Perico De Silvestri
Parma
1
Rafael Cragno
27
22
29
11
Maggio Balzano
21
Mendes Hysaj
23
27
Widmer Frey
Lucarelli Tonelli
26
75
Felipe Rugani
24
5
21
89
88
33
Albiol Ceppitelli
32
6
26
Koulibaly Rossettini
15
19
Britos Avelar
8
33
3
Mazzotta Regini
19
5
7
Carbonero Soriano
21
19
David Lopez Dessena
16
30
Cascione Obiang
14
88
Inler Criseting
4
21
20
8
5
Giorgi Palombo
17
7
11
Brienza Gabbiadini
11
17
Hmasik Ibarbo
23
11
9
6
De Guzman Longo
9
99
23
9
Higuain Cossu
7
10
ARBITRO: TOMMASI
All.: BISOLI
All.: BENITEZ
All.: MIHAJLOVIC
All.: ZEMAN
Verona
Fiorentina
(4-3-3)
(3-5-2)
SKY CALCIO 2, PREMIUM CALCIO 2
4
5
ARBITRO: GERVASONI
SKY CALCIO 5
Karnezis Bizzarri
26
27 Hugo Almeida Eder
(4-4-2)
31
Capelli Silvestre
Defrel Okaka
Chievo
33
Lucchini Romagnoli
92
Udinese
(4-3-1-2)
Iacobucci Sepe
6
Callejon Ekdal
(4-3-1-2)
SKY CALCIO 4
33
25
34
Empoli
(3-5-2)
1
1
Rafael Neto
21
18
Moras Tomovic
Heurtaux Gamberini
5
4
Marquez Gonzalo Rodiguez 2
Danilo Dainelli
3
25
Marques Savic
15
Piris Zukanovic
87
33
Agostini Cuadrado
11
7
Badu Schelotto
24
8
Obbadi Aquilani
10
6
6
Allan Izco
13
77
Mauri Croce
11
19
8
10
De Ceglie Verdi
18
8 Bruno Fernandes Birsa
23
17
20
77
Thereau Pellissier
31
9
Toni Babacar
30
7
10
Di Natale Paloschi
43
21
J. Gomez Mario Gomez
33
Rispoli Mario Rui
Acquah Vecino
Lodi Valdifiori
Cassano Pucciarelli
Belfodil Maccarone
Guilherme Radovanovic
Tachtsidis Pizzaro
Hallfredsson Borja Valero
Nico Lopez Alonso
ARBITRO: GIACOMELLI
ARBITRO: CERVELLERA
ARBITRO: DI BELLO
All.: DONADONI
All.: STRAMACCIONI
All.: MANDORLINI
All.: SARRI
All.: MARAN
All.: MONTELLA
1
40
7
20
28
34 .Sport
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Springboks
potenti
e veloci
ALL’OLIMPICO LA PUNTA (ANCORA A SECCO) TORNA TITOLARE DOPO 3 GARE
Amauri cerca il primo gol
Il Toro tre punti per rilanciarsi
Oggi alle 12,30
sfida al Sassuolo:
poi la gara chiave
col Bruges e il derby
4
Successi
Finora in casa
per il Toro tra
campionato
(anche tre
pareggi)
ed Europa
League
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
A volte basta confrontarsi
con il passato per ritrovare
un po’ di certezze e comprendere che non è tutto sbagliato. E chissà cosa succederebbe se dopo dodici giornate il
Torino avesse 3 punti in più
rispetto a un anno fa: basta
aspettare le ore 14,15.
È un’impresa possibile
per la squadra di Giampiero
Ventura, che non vince una
partita da quasi un mese ma
oggi ha la possibilità di tornare a un successo che porterebbe in dote un po’ più di
sicurezza nei propri mezzi,
una luce migliore alla stagione e anche nuovo feeling con
un pubblico che pian piano
ha abbandonato le poltrone
del salotto di casa, dopo il
pieno di stima d’agosto.
Il bilancio della settimana
speciale che si appresta a vivere il Toro sarà notevolmente influenzato dal risultato
che uscirà dalla sfida al Sassuolo, primo capitolo di un
tris di impegni ravvicinati che
si chiuderanno domenica
prossima con il derby, meno
di 72 ore dopo la sfida europea
con il Bruges. Il menù per due
terzi sarà servito all’Olimpico, un altro buon motivo per
cercare di sfruttare al massimo la situazione, visto che la
squadra granata ha costruito
in casa il grosso del proprio
bottino, grazie a 4 vittorie
(Udinese e Parma in campionato, Copenaghen ed Helsinki
in coppa) e 3 pareggi (Inter,
Fiorentina e Atalanta). È vero
che l’orario d’inizio è sempre
stato indigesto al Toro, vittorioso una volta sola, quasi 2
anni fa contro il Siena, nei 9
precedenti all’ora di pranzo.
Ma questo è il momento di dimostrare il grado di maturazione e anche gli attributi:
una vittoria può rappresentare il trampolino di lancio.
L’orizzonte è ricco di stimoli per una squadra che un
anno fa di questi tempi travol-
Il sudafricano
Marcell
Coetzee
tenta
un’azione
alla mano
tra gli azzurri
Castrogiovanni
(a destra)
e Vunisa
RUGBY, A PADOVA AZZURRI KO 6-22
Italia, qualcosa si muove
9 Ma ancora troppo poco
per battere il Sudafrica
Partite
Giocate dal
Toro all’ora
di pranzo
e una sola
vittoria, quasi
2 anni fa
contro il Siena
Amauri, 34 anni, è al Toro dallo scorso 1º settembre, ultimo giorno di calciomercato
Torino
Sassuolo
(3-5-2)
(4-3-3)
SKY CALCIO 1, PREMIUM CALCIO ORE 12,30
1
Gillet Consigli
47
5
Bovo Vrsaljko
11
25
Glik Cannavaro
28
24
Moretti Acerbi
15
33
Peres Peluso
31
20
Vives Taider
19
14
Gazzi Magnanelli
4
7
El Kaddouri Missiroli
7
3
Molinaro Berardi
25
Amauri Zaza
10
22
27
Quagliarella N. Sansone
17
ARBITRO: RIZZOLI
All.: VENTURA
All.: DI FRANCESCO
se 4-1 il Catania e spiccò quel
volo che poi le consentì di mantenere sempre la parte sinistra
della classifica, cioè le prime 10
posizioni. Una performance
che non è eresia pretendere anche dagli uomini attuali: certo
sarà molto arduo ripetere i 13
punti in 5 partite collezionati
da Cerci-Immobile, ma i granata possono ambire a un risultato simile se sapranno capitalizzare al massimo le sfide interne
contro Sassuolo, Palermo, Genoa e sfruttare la trasferta a
Empoli. Il Toro ci crede e un
estratto delle proprie intenzioni conta di mostrarlo oggi, lasciando negli spogliatoi il motore diesel a favore del propulsore turbo: Ventura ha preparato
una squadra d’assalto per incanalare la sfida in una certa direzione, consapevole però che ci
sarà da soffrire contro il gruppo di Di Francesco, in serie positiva da 5 turni dopo aver fermato la Juve. I tempi degli
esperimenti, per i granata, sono finiti: in campo scendono i
giocatori sui quali in estate si è
scommesso, a cominciare da
Amauri al fianco di Quagliarella. Il brasiliano, «liberato» dall’infortunio di Larrondo e dalla
crisi di Barreto (entrambi non
convocati), sarà l’osservato
speciale: non gioca titolare da 3
sfide ed è ancora a caccia del
primo gol col Toro in A. I dubbi
di Ventura questa volta riguardano gli esterni e la difesa: sulla
fascia sinistra Molinaro può
concedere a Darmian un turno
di riposo (anche in vista dei
prossimi impegni), mentre in
trincea torna disponibile Bovo
dopo 35 giorni.
STEFANO SEMERARO
PADOVA
«Se togliamo l’ultima meta,
gli ultimi due minuti, non siamo poi distanti chilometri
dal Sud Africa». Il ct azzurro
Jacques Brunel mischia un
po’ tecnica e geografia per dipingere il paradosso speranzoso di un’Italia del rugby
che continua a perdere (6-22)
ma riguadagna terreno: sugli
avversari di prestigio e soprattutto su se stessa, mettendo in archivio un anno e
mezzo di brutte cose. I test
match di novembre ci hanno
spiegato che Parisse & Co.
sono usciti dal tunnel, hanno
ritrovato una difesa granitica
– anche ieri, nella città del paròn Rocco –, scoperto
un’apertura affidabile come
Kelly Haimona e riconvocato
l’ingrediente tanto caro ad
un predecessore di Brunel,
Pierre Berbizier: l’«espiritù», lo spirito di squadra.
L’assente ingiustificato resta
l’attacco – 2 mete in tre match, tutte contro Samoa – c’è
però un tesoretto di certezze
ritrovate su cui investire nel
prossimo Sei Nazioni e ai
Mondiali. Per un’ora abbiamo fatto partita pari o quasi
con i terribili Springboks, la
Germania del rugby che sa
far paura (e risultato) persino con gli All Blacks. In vantaggio appena 8-6 alla fine
primo tempo i «bokke» sono
stati capaci di dare gas solo al
60’ con l’ingresso dei titolari
partiti dalla panchina (oltre
che di un esordiente coloured
e musulmano, Nizaan Carr,
tanto per ribadire il concetto
della nazionale Arcobaleno).
Reinach ha piazzato in mezzo
ai pali la meta del break, e poteva crollare la diga, l’Italia
stavolta però ha continuato ad
arginare e contrattaccare. Anzi, ha quasi messo il naso sulla
meta altrui a tre minuti dalla
fine, con un calcetto di Orquera raccolto nella stratosfera
dal solito, strepitoso Parisse in
versione Jerry “The World”
Rice (se il football americano e
i San Francisco 49ers vi dicono
qualcosa). Poi Willie Le Roux,
il Savicevic degli Springboks
ha smarcato Pollard, che a sua
Il bilancio dei test match
è positivo. Parisse:
«Le mete arriveranno,
non sono preoccupato»
volta ha liberato in meta a velocità inumana l’uomo-ghepardo
Habana, ormai a tempo scaduto. Peccato per le 3 mete a 0,
ma i 16 punti di distacco eguagliano il miglior risultato dell’Italia contro gli Springboks.
E i 27.650 dell’Euganeo rinsaldano l’affetto del popolo del
rugby. «Ci siamo difesi, ma con
l’ambizione di attaccare, il
gruppo per i Mondiali è questo», ha ribadito col baffo di
nuovo gagliardo Monsieur
Brunel. «A livello umano abbiamo fatto un passo avanti, le
mete arriveranno, non sono
preoccupato», ha tagliato corto Parisse. Con la vittoria sfumata sull’Argentina a Genova
sarebbe stato il novembre più
azzurro di sempre, ma per ora
va bene così.
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Sport .35
.
Rivali
Lewis
Hamilton,
inglese,
(a sinistra)
e Nico
Rosberg,
tedesco:
entrambi
29enni
Lewis vince se
Hamilton è campione se
arriva nei primi 2; almeno 5°
e Rosberg non vince; almeno
6° e Rosberg non è nei primi
2; almeno 8° e Rosberg è giù
dal podio; almeno 9°
e Rosberg è fuori dai 4; se
Rosberg finisce oltre il 6° posto
DAVIS: FRANCIA SOTTO 2-1
Federer gioca
e vince il doppio
La Svizzera
vede la Coppa
28
Volte
il Mondiale
è finito
all’ultima
gara. In 10
occasioni
se lo sono
conteso
i compagni
di squadra
La storia
STEFANO MANCINI
INVIATO AD ABU DHABI
ettere paura
all’avversario
favorito. Non
ha molte probabilità di farcela, Nico Rosberg, ma quelle
poche se le sta giocando meglio che può. Gli serviva la pole position e se l’è presa ieri
sul circuito dorato di Abu
Dhabi, vetrina da Mille e una
notte della ricca Formula 1. È
l’undicesima volta quest’anno
che è il più veloce del sabato,
un piccolo primato che vale
quanto una coppa di legno ma
gli permetterà di raccontare
«me la sono giocata fino all’ultimo». Oggi tenterà il ribaltone: recuperare 17 punti al suo
compagno di squadra Lewis
Hamilton, che si è qualificato
di nuovo con il secondo tempo. Questo ultimo Gran premio, che comincerà con il sole
e terminerà con il cielo stellato del deserto e l’illuminazione artificiale, assegnerà il
doppio dei punti: 50 al primo
36 al secondo, 30 al terzo... Rosberg può solo vincere e sperare. Sperare che il rivale si
faccia prendere dall’ansia co-
M
SI CORRE AD ABU DHABI
Punti doppi per il gp
finale: in casa Mercedes
è il giorno della verità
RED BULL PENALIZZATE
Escluse dalle qualifiche
«Siamo delusi. Hanno
controllato soltanto noi»
me già gli accadde nelle due
precedenti volate per il titolo:
nel 2007, persa; nel 2008, vinta con il sorpasso della disperazione all’ultima curva. Se finiscono primo e secondo, il
campionato è di Hamilton. E
con quell’astronave che è la
Mercedes per arrivare peggio
che secondi ti deve capitare
un imprevisto: un guasto, una
foratura, un Maldonado che
non si accorge che sta per essere doppiato.
Rosberg non ha nulla da
perdere: è il portiere che all’ultimo minuto si oppone al
rigore: se riesce nell’impresa
sarà un eroe, se non ce la fa
non avrà nulla da rimproverarsi. Hamilton è il rigorista,
la pressione è sulle sue spalle, assieme al rischio della
beffa: è opinione unanime
che il Mondiale lo meriti lui
che ha vinto dieci gare su diciotto, contro le cinque del
compagno. Se perdesse a
causa di quella regoletta sul
punteggio doppio introdotta
da Bernie Ecclestone per
strappare una quindicina di
milioni in più agli emiri, sarebbe una sconfitta per la
credibilità dello sport.
«Questo fine settimana riguarda il titolo, non la pole position - sorride Nico -. La prima curva? Sarà interessante.
Come sempre». Ora, mettia-
Rosberg, l’ultima pole
per cercare il ribaltone
F1, si assegna il titolo: il tedesco a -17 dal leader e compagno Hamilton
moci nella testa di Lewis: partenza, prima curva, potrebbe
bastare un contatto minimo per
rovinare il lavoro di un anno. «Il
mio approccio sarà quello di
sempre», garantisce il pilota inglese. Altra incognita è rappresentata dalle due Williams, che
di gara in gara sono sempre più
veloci: Valtteri Bottas (3°) e Felipe Massa (4°) sono ormai a pochi decimi dalle Mercedes e possono entrare nella sfida. Fuori
dai giochi le Red Bull: ai controlli regolamentari è risultato che
l’ala anteriore è troppo flessibi-
Gran Premio di Abu Dhabi
le. «Siete esclusi dalle qualifiche
- hanno decretato gli stewards -.
Dovete partire dal fondo dello
schieramento». Sebastian Vettel c’è rimasto male, perché sperava di salutare il suo team con
una bella gara. La Red Bull l’ha
presa anche peggio: «Siamo de-
Circuito
di Yas Marina Oggi
LA GRIGLIA DI PARTENZA
1’40’’480
1’40’’866
Terza fila
5 KVYAT (Toro Rosso, 26)
6 BUTTON (McLaren, 22)
1’41’’908
1’41’’964
Quinta fila
9 MAGNUSSEN (McLaren, 20)
10 VERGNE (Toro Rosso, 25)
1’41’’198
1’42’’207
Settima fila
13 SUTIL (Sauber, 99)
14 GUTIERREZ (Sauber, 21)
1’43’’074
1’42’’819
Nona fila
17 STEVENS (Caterham, 46)
18 GROSJEAN (Lotus, 8)*
1’45’’095
1’42’’768
* Meno 20 posizioni per sostituzione di power unit
** Escluso dal risultato delle qualifiche
per ala irregolare
ORA LOCALE
ORA ITALIANA
ore 17
ore 14
Seconda fila
3 BOTTAS (Williams, 17)
4 MASSA (Williams, 19)
1’41’’025
1’41’’119
Quarta fila
7 RAIKKONEN (Ferrari, 7)
8 ALONSO (Ferrari, 14) *
1’42’’236
1’42’’866
Sesta fila
11 PEREZ (Force India, 11)
1’42’’239
12 HULKENBERG (Force India, 27) 1’42’’384
Ottava fila
15 MALDONADO (Lotus, 13)
16 KOBAYASHI (Caterham, 10)
1’42’’860
1’44’’540
Decima fila
19 RICCIARDO (Red Bull, 3)**
20 VETTEL (Red Bull, 1)**
1’41’’267
1’41’’025
RISULTATI 2013
1) Vettel (Red Bull) 1h 38’06”106
2) Webber (Red Bull) a 30”829
3) Rosberg (Mercedes) a 33’’650
CLASSIFICHE
Piloti
1) Hamilton
2) Rosberg
3) Ricciardo
a Ferrari cambia ancora:
dopo il passaggio di consegne alla presidenza da Luca Montezemolo a Sergio Marchionne e l’arrivo di Sebastian
Vettel al posto di Fernando
Alonso, il prossimo a saltare dovrebbe essere Marco Mattiacci,
al cui posto arriverebbe Maurizio Arrivabene, vicepresidente
di Philip Morris International.
L
TV:
DIRETTA
Raiuno
L’attuale capo della Gestione
sportiva era in carica da soli sette mesi. Era stato Montezemolo
in aprile ad affidargli il ruolo al
posto del dimissionario Stefano
Domenicali dopo il deludente
inizio di stagione.
La notizia è stata pubblicata
ieri on line dal magazine tedesco Sport Bild ed è poi stata
confermata da numerose fonti
interne della F1. L’ufficializzazione è attesa tra mercoledì e
giovedì. La Ferrari non ha confermato né smentito: «Soltanto
rumours». La stessa risposta
ha dato Arrivabene, presente
ad Abu Dhabi a nome del principale sponsor del Cavallino:
«Soltanto rumours, gli stessi
Giri
55
Lunghezza
5,554 km
Totale
305,355 Km
Costruttori
334 1) Mercedes
651
317 2) Red Bull-Renault 373
214 3) Williams-Mercedes 254
deludenti anche nei rapporti interni.Venerdìinconferenzastampa, Mattiacci aveva motivato così
la scelta di prendere Vettel: «Volevamounpilotagiovaneeaffamato
di vittorie». Ieri Alonso ha replicato al termine dell’ennesima deludentequalifica(8°tempoallespalle di Raikkonen): «Strano che abbia detto questo. Fino a poche settimane fa, quando mi scriveva
mail per convincermi a rinnovare
che giravano in aprile quando il contratto, non la pensava così. E
c’era da sostituire Domenicali». quelle mail sono conservate nel
Ma queste indiscrezioni sono mio computer».
attendibili? «Io lavoro per la
Anche Sebastian Vettel pare
Philip Morris», è la replica che che non fosse al corrente del
chiude il dialogo. Secondo altre cambio al vertice della sua nuovoci, il nuovo team principal va squadra. E intanto tornano
porterebbe con
alla mente le ulsé Ross Brawn,
TEAM PRINCIPAL time parole fadirettore tecnico Al suo posto Arrivabene mose di Mattiacnell’era dei cinci, pronunciate
que titoli mon- vice presidente di Philip durante una
Morris international chiacchierata a
diali di Michael
Schumacher.
margine del Gp
Mattiacci pagherebbe il pes- di Monza: «Qualsiasi cosa sucsimo rendimento della squadra ceda farò ciò che mi viene
nella stagione che si chiude oggi chiesto, ma chi verrà al mio
con il Gp di Abu Dhabi, malgrado posto dovrà essere più bravo
il profondo lavoro di riorganizza- di me. E finora di più bravi non
[S. MAN.]
zione interna. I risultati sono stati ne ho trovati».
Ferrari, altro cambio in vista:
Mattiacci verso l’uscita
Maranello: “Solo rumours”
DALL’INVIATO AD ABU DHABI
www.lastampa.it/mancini
IL TRACCIATO
Prima fila
1 ROSBERG (Mercedes, 6)
2 HAMILTON (Mercedes, 44)
Retroscena
lusi. Hanno controllato soltanto
noi sebbene sia evidente che anche le altre squadre interpretano le regole nello stesso modo».
Un auspicio: il Mondiale finisca
questa sera senza strascichi di
polemiche e ricorsi.
Roger Federer e Stan Wawrinka
Chiamatelo Lazzaro Tell. La
Davis è una Coppa fatta di argento e di miracoli, così può
anche succedere che il Federer catatonico e sciatalgico
di venerdì, il sabato risorga
in doppio, allungandosi eroicamente a rete a fianco di
Stan Wawrinka. E ribalti la
storia: quella di una finale
che dopo la prima giornata
sembrava per metà in tasca
alla Francia e che invece domani la Svizzera, ora in vantaggio 2-1, avrà due matchpoint per chiudere. Sarebbe la prima della sua storia e anche la prima personale di Federer che infatti non
vede l’ora di colmare il buco
sullo scaffale e ieri ha finito la
giornata guidando la ola dei
tifosi in rosso.
E’ stato un doppio senza
storia. Roger e Stan, riuniti
dopo i bisticci del Masters
(Mirka, la moglie-ultrà di Federer, è rimasta a casa con i
gemellini) hanno disposto in
tre set di Richard Gasquet e
Julien Benneteau dimostrando che l’oro olimpico di Pechino non è stato un caso. In
Davis i due svizzeri avevano
toppato più di una volta, sul
rosso insieme non avevano
mai vinto, ma contro il volenteroso Benneteau e l’amico
fragile Gasquet (peggiore in
campo) hanno faticato giusto
un po’ all’inizio del secondo
set. Così, anche se il vero
eroe elvetico fino ad ora è
stato Wawrinka, Federer si è
guadagnato la chance di
completare la sua faronica
bacheca da salvatore della
Patria rossocrociata, visto
che oggi scenderà in campo
per primo contro Tsonga.
«Vincere il doppio è stato un
sollievo – ha ammesso Rog grazie allo staff medico che
ha fatto un gran lavoro con la
mia schiena. Siamo dove volevamo essere». Cioè a un
passo dalla Coppa. Il secondo
matchpoint se lo giocherà
eventualmente Wawrinka
contro l’amico Monfils: «Io e
Roger ci conosciamo a memoria, è stato facile capirci in
campo. Sapevamo che sarebbe stato un weekend lungo,
ma sono prontissimo a scendere in campo sul 2-2». Brividi in corso, dentro il gelido
stadio del Lille.
[SEME]
Oggi si decide
1 Finale Coppa Davis:
Francia-Svizzera 1-2. Ieri: Federer/Wawrinka-BenneteauGasquet 6-3 7-5 6-4. Oggi il
programma prevede gli ultimi due singolari, dalle 13 (diretta SuperTennis, canale 64
del dt e 224 di Sky): si inizia
con Tsonga-Federer, a seguire
Monfils- Wawrinka. Per la
Svizzera, a cui basta un punto,sarebbelaprimavittoriain
Davis (sue due finali); la Francia ha già disputato 17 finali e
insegue la decima vittoria.
36
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
8,24
I numeri
della
settimana
MILIONI DI UNITÀ IN 10 MESI PER VW GROUP
1 Per la prima volta nella sua storia, il Gruppo
Volkswagen ha superato 8 milioni (8,24) di immatricolazioni nei 10 mesi: +5% sul 2013. Merito anche
della crescita del 2,9% a ottobre (a 842.700 unità).
160
MILA C4 PICASSO VENDUTE, UN SUCCESSO
1 La Citroën C4 Picasso si sta rivelando un suc-
cesso commerciale. Lanciata lo scorso anno, si è installata al vertice del segmento europeo dei monovolume con un totale di 160 mila esemplari venduti
IL SALONE
Los Angeles Show
la nuova 500X
sorride all’America
Brilla il made in Italy anche con Alfa e Maserati
Ibrido e idrogeno nei concept hi-tech giapponesi
CORRADO CANALI
LOS ANGELES
L’Italia che vince le sfide, anche le più impensabili, è fra le
grandi protagoniste del Los
Angeles Auto Show (aperto
da venerdì scorso al 30 novembre). C’è la 500X al centro del maxi-stand Fiat alla
rassegna californiana, ma ci
sono anche le tantissime
500L in circolazione nella
città dello «star system», oltre alle altre versione del
«cinquino» che in California
spuntano ovunque. E c’è perfino il primo stand dell’Alfa
Prologue anticipa
le prossime Audi
e Daimler rilancia
il marchio Maybach
Romeo ad un Salone Usa, con
due 4C molto ammirate. Presenza certo non casuale: rappresentano il miglior prologo
di quel che potrebbe arrivare
sotto il segno del Biscione, a
partire da metà del prossimo
anno. Non manca la Maserati
che ha portato a Los Angeles
la sua «bandiera» tecnologica, Concept Alfieri, ma è anche sempre più avviata a
guadagnare i piani alti fra i
marchi di prestigio a livello
mondiale. Per l’occasione, in
un’area espositiva dedicata,
la West Hall, una speciale
mostra di Maserati d’epoca
organizzata con il supporto
del Petersen Automotive
Museum offre ai visitatori
uno scorcio di storia lungo un
secolo e una prospettiva di
stile senza tempo.
Ad inaugurarla è stato il
Ceo del Tridente, Harald Wester: «Questo è un momento
straordinario per Maserati –
ha spiegato al Salone - perché vede il nostro marchio
proiettato verso una copertura sempre più ampia del
mercato. Ma grazie anche a
un piano di prodotti solido
davanti a noi, confermiamo
la ferma determinazione a
voler far emergere in tutto
ciò che facciamo quella che è
la nostra missione, l’assoluto
opposto all’ordinario. E la
concept Alfieri è l’espressione concreta di questo nostro
impegno».
Tiene testa al made in
Italy il resto delle novità
esposte di Los Angeles, che
sono parecchie. A cominciare dalla Toyota Mirai (che in
giapponese significa futuro),
la prima vettura a idrogeno
che verrà prodotta in grande
serie e incarna la più grande
sfida avviata da Toyota dopo la
Prius del 1997. La Mirai sarà
messa in vendita in Giappone
del 15 dicembre e da settembre
dell’anno prossimo arriverà in
tre Paesi europei: la Danimarca, la Gran Bretagna e la Germania dove costerà 66.000 euro più Iva. Ma la sfida è già stata raccolta dal Gruppo VW con
due modelli esposti proprio
qui a Los Angeles, l’Audi A7
Sportback h-tron e la Golf
SportWagon HyMotion. Nella
grande competizione dell’alimentazione pulita, Honda
metterà sul mercato nel 2016
la sua FCV a idrogeno, che oggi è solo un concept.
Nel regno dell’hi-tech si parla molto di stile. E un’altra sfida annunciata alla rassegna
californiana è quella di Audi,
che propone una svolta netta
nel design che pure è stato alla
base dei recenti successi commerciali del marchio dei quattro anelli. Il nuovo spirito compare nel prototipo Prologue
che oltre ad anticipare la futura A9, un super coupé, mette
in mostra i dettagli più significativi del look, compresi gli interni all’insegna della tecnologia sparata: verranno riproposti sui prossimi modelli Audi.
La storia
PIERO BIANCO
SAN FRANCISCO
a San Francisco a
Monterey, 200 km di
strade scenografiche a
picco sul Pacifico in cui non si
può correre. Poi un pomeriggio adrenalinico sul mitico circuito di Laguna Seca Raceway, dove invece «si deve»
correre. È il battesimo mondiale, in California, della AMG
GT S, la nuova supercar biposto della Mercedes, il secondo
modello (dopo la SLS) totalmente sviluppato dal brand
sportivo del gruppo Daimler.
AMG è un acronimo composto dai cognomi dei fondatori Aufrecht e Melcher e dalla cittadina di Grossaspach,
dove nel 1967 nacque l’azienda
che «metteva i muscoli» alle
Mercedes. Oggi vende globalmente 40 mila vetture, l’obiettivo è festeggiare i cinquant’anni nel 2017 a quota 70 mila.
La sede è ad Affalterbach (dove si realizzano i motori: cia-
D
Fiat fa il bis
Dopo
l’esordio
a Parigi
la 500X
è sbarcata
in Usa: Olivier
François l’ha
presentata
a Los Angeles
Mercedes, invece, rispolvera il marchio Maybach da sempre sinonimo di esclusività alla
massima potenza, per offrire
una versione ancora più esclusiva della S 600 a 12 cilindri da
530 Cv, in alternativa al V8 biturbo da 455 Cv. Sarà in vendita da febbraio a passo normale
o lungo. Mercedes la propone
come «l’auto più silenziosa del
mondo». Importante debutto
anche per Mazda che espone la
nuova CX-3, la sorella minore
dell’altro Suv del marchio
giapponese. Realizzato sulla
stessa piattaforma della nuova
Fuel-cell: la Toyota Mirai
in vendita da dicembre
Tra i debutti Mazda CX-3
e Jaguar F-Type R
2, è lunga 4,27 metri e sarà proposta in Europa in versione a
trazione integrale o anteriore e
con motori a benzina e turbodiesel. Volvo lancia negli Usa
(ma arriverà anche in Europa)
il crossover V60 Cross Country e Jaguar fa debuttare la
versione a trazione integrale
della sportiva F-Type R, mentre Bmw ha le versione più performanti M della X5 e della X6.
60
Le novità
TRENTA SONO MONDIALI
Un’edizione ricca al Los Angeles
Convention Center. L’Auto
Show va in scena dal 1907
La spettacolare Audi Prologue
Svela il nuovo stile e anticipa la futura A9, una super-coupé
Mercedes, la supercar GT
è figlia della Formula 1
Secondo modello totalmente sviluppato da AMG
scuno affidato a un singolo spe- ma anche la Jaguar F-Type e, in
cialista) mentre lo stabilimento futuro, la Maserati Alfieri.
all’insegna dell’artigianato è a
Per la Stella è una sfida imSindelfingen. Quel marchio poi pegnativa, ma l’erede delle legacquisito dal colosso di Stoc- gendarie 300 SL «Ali di Gabbiacarda è diventato sempre più no» degli anni ‘50 e ‘60 ha i nutecnologico e sempre più stra- meri per sfondare. Il suo Dna è
tegico, specie dopo la partner- collaudato, la sua anima tecnoship con la griffe
logica trapianta
motociclistica
BRAND STRATEGICO su un modello
italiana MV Agui valori e
La partnership con stradale
sta, di cui AMG
le esperienze vincontrolla il 25% MV Agusta spalanca centi della Fornuovi orizzonti mula 1. A comindelle azioni. La
risposta Merceciare dal motore
des all’acquisizione della Duca- anteriore centrale V8 biturbo
ti da parte di Audi. C’è grande di 4 litri (evoluzione della famiconcorrenza tra i marchi tede- glia BlueDirect) che offre 462
schi, anche sul fronte della Cv nella versione base e 510 Cv
sportività emozionale, non a ca- nella variante S, quella del test.
so alla nuova GT viene affidata Molto apprezzabile la coppia
la missione di contrastare (650 Nm) che anche ai bassi reun’icona come la Porsche 911, gimi regala una spinta straordi-
naria appena si tocca l’acceleratore. La GT S raggiunge 310
km l’ora (304 la versione base)
accelerando da 0 a 100 orari in
3,8”. Accettabili - per una macchina così ambiziosa - i consumi: 9,4 litri per 100 km con 219
g/km di Co2 emessi. Un fulmine
che convive con la sostenibilità.
La Mercedes AMG GT verrà
prodotta in circa 7 mila esemplari l’anno, 100 destinati all’Italia dove arriverà a febbraio.
Si parte da 125.200 euro, si sale
a 144.600 per la S e a 161.633 per
la Edition 1 che rappresenta il
massimo dell’esclusività.
L’abitacolo è curatissimo, dominato dal grande tunnel centrale che ospita i pulsanti del
controllo dinamico e il cambio
automatico doppia frizione a 7
rapporti. Non è leggerissima
(1.570 kg con ripartizione 47:53
tra avantreno e retrotreno) nonostante la scocca spaceframe
in alluminio di soli 231 kg. Una
delle sue forze è tuttavia l’eccellente rapporto peso/potenza
pari a 3,3 kg/Cv. Lo schema
transaxle sul retrotreno, che ottimizza l’assetto sportivo con
assi a doppi bracci trasversali
in alluminio, ne esalta le reazioni sia nella marcia stradale sia
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
100
www.lastampa.it/motori
ANNI DI DODGE CON LA SRT HELLCATS
1 Cent’anni fa Dodge assemblò il suo primo mo-
Nel sito motori
approfondimenti
e fotogallery
dello, la 30-35 a 5 posti con motore 4 cilindri da 35 Cv,
rivale della Ford Model T. Il brand di GM celebra l’anniversario con la Challenger SRT Hellcats da 707 Cv
.
37
MOTORI
L’EVENTO
12
Le edizioni
MICHELIN PER L’AMBIENTE
L’appuntamento a Chengdu
metropoli con 14 milioni di
abitanti nella Cina dell’Ovest
REUTERS
Challenge Bibendum
la eco-mobilità
conquista la Cina
Traffico e inquinamento, cosa riserva il futuro
La sorpresa: più donne che maschi al volante
MOBILITY
& SOCIETY
URBAN
MOBILITY
MOBILITY
IN CHINA
SAFE
MOBILITY
CLEAN
MOBILITY
CONNECTED
MOBILITY
REUTERS
Idrogeno
Concept
puliti: sopra
la Mitsubishi
XR-PH EV,
a fianco la
Toyota Mirai
a idrogeno
Le novità
Tecnologie
per il futuro
e la nuova
gomma
SelfSeal
che si
autorigenera
Biposto
La AMG GT S
(a 2 posti)
è lunga
4,546 metri
e pesa
1.570 kg
Il brand
sportivo
di Mercedes
ha 260 centri
specializzati
nel mondo
nelle più performanti esibizioni
in pista. Guidarla è confortevole, oltre che straordinariamente piacevole. La AMG GT ha di
serie un bloccaggio meccanico
del differenziale sull’asse posteriore, la versione S aggiunge il
differenziale autobloccante a
regolazione elettronica sul retrotreno, integrato nella scatola del cambio. A richiesta è di-
sponibile un impianto frenante
ceramico composito ad elevate
prestazioni (che anteriormente
monta pinze Brembo). Naturalmente la vettura dispone dei
migliori sistemi di assistenza
alla guida targati Mercedes Intelligent Drive. Nell’abitacolo
non ci sta nulla, in compenso il
portellone spalanca l’accesso a
un ampio vano bagagli.
DANIELA COTTO
INVIATA A CHENGDU (CINA)
Il futuro sarà intelligente, il
mondo più connesso e le città
sempre più smart: la vita di un
domani non lontano sarà facile, almeno per chi si sposta su
quattro ruote. A regalare il sogno di un avvenire brillante e
di metropoli libere dal traffico
è l’analista Sarwant Singh
(Frost&Sullivan) che spiega il
suo studio con dati e illustrazioni al «Challenge Bibendum» organizzato dalla Michelin a Chengdu, quarta città della Cina con 14 milioni di
abitanti e un’economia basata
sull’automotive (stabilimenti
Geely, Hyundai, Volkswagen,
Volvo e Toyota), sul biomedicale e sull’industria aeronautica. La sfida globale della mobilità sostenibile parte da qui,
dal paese del dragone che
ogni giorno affronta il problema di milioni di rumorosi veicoli che sfrecciano con discutibile senso civico (in pochi
hanno l’accortezza di allacciare le cinture) e combatte con
l’inquinamento che oscura
l’azzurro del cielo.
Per vincere queste battaglie, la parola chiave è «condivisione»: il car sharing nel
2020 conquisterà una grande
fetta di mercato e gli utenti nel
mondo saranno 26,2 milioni, 10
volte più di quelli che ne hanno
fatto uso nel 2012.
La Cina è in prima linea, interessata al lungimirante progetto che risolverebbe il limitato
numero di immatricolazioni a
cui hanno diritto i cinesi. Il domani, per gli analisti, è sinonimo dunque di mondo migliore e
di scenario nel quale la mobilità
sarà centrale.
Farà parte della rivoluzione
anche il modo di acquistare i ve-
Il Ceo Senard: «La chiave
è l’innovazione, siamo
qui per suggerire idee
e soluzioni concrete»
icoli e di programmare o richiedere interventi di manutenzione e riparazione. «Nel suo complesso il mercato globale dell’auto - ha precisato Singh - continuerà a crescere, con una proiezione a 100 milioni di unità
vendute nel 2020. Questo, per
effetto di maggiori vendite di
modelli di base nei paesi emergenti, in sostituzione della mobilità su due ruote, e soprattutto per la crescita in Cina e India». E, sulla scia del mercato
dell’auto che corre veloce, cambiano le tendenze e i consumi.
Un esempio? Nella convention
spunta un dato interessante:
negli Stati Uniti ci sono già più
donne che uomini al volante
(50,4% contro 49,6%) e in Canada i maschi (50,1%) stanno per
essere raggiunti dall’altra metà
del cielo (49,9%) mentre in Europa le percentuali sono equilibrate (in Italia i maschi sono al
56,3 e le donne al 43,7).
Leader nella sfida della mobilità sostenibile è Jean-Dominique Senard, Ceo di Michelin:
«Siamo profondamente convinti che la mobilità sia fondamentale nello sviluppo dell’uomo e
per la crescita della qualità della vita. Concordiamo sul fatto
che nel 2050 la popolazione
mondiale vivrà nelle città. Siamo qui per suggerire soluzioni». Oltre a ibrido ed elettrico,
all’utilizzo di carburanti meno
inquinanti come il gpl e il metano, un aiuto arriverà dagli
pneumatici. La Michelin ogni
anno investe 650 milioni di euro
per la ricerca e lo sviluppo e
proprio a Chengdu è stato presentato l’ultimo modello «autosigillante», evoluzione delle
gomme run-flat: bucare non sarà più un problema perché lo
pneumatico è in grado di ripa-
rare forature fino a sei millimetri di diametro. L’altro prodotto
innovativo è il Michelin Premier A/S, l’all seasons «autorigenerante» destinato al mercato americano e studiato in modo che l’usura incida il meno
possibile sulle prestazioni.
Passando dalla pratica alle linee guida della filosofia della
multinazionale francese, la Michelin ha sottolineato l’importanza del «Libro Verde», stilato
proprio nei giorni in cui Stati
Uniti e Cina hanno raggiunto
Pneumatici Michelin
autosigillanti (bucare
non è più un problema)
e autorigeneranti
un accordo per ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera. «La posta in gioco è alta poiché c’è una pressione che proviene da Paesi, città e organizzazioni internazionali - ha aggiunto Senard -. Non possiamo
ingannarli, dobbiamo sviluppare un documento per trasformare queste raccomandazioni
in azioni». Il «Libro Verde» è la
risposta della Michelin che
guarda avanti, alla vera mobilità del futuro.
12 45 67 18
9ABCDE4F 8 DA5CB7C 82 LA STAMPA 56
IL TEMPO IN CITTÀ
Oggi
Un anno fa
MIN (˚C)
Ieri
4
3.3
4.1
MAX
*
In edicola con La Stampa
*
IN EDICOLA CON
LA STAMPA
11
13.2
7.3
Diario
12 14
Le letture della domenica
La chiave rock
di Emma
I talenti accesi
da un sorriso
Domani il concerto
al PalaAlpitour
svela il nuovo volto
della cantante
Si chiama «Extrasmall»
una compagnia speciale
dove adottare i sogni
di un giovane danzatore
Paolo Ferrari
Francesca Rosso
A PAGINA 54
A PAGINA 51
TORINO
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected]
Corteo No Tav
“Siamo tutti
colpevoli
di resistere”
L’attore Mastandrea:
«Rifirmerei l’appello
per i ragazzi arrestati»
Maurizio Tropeano
A PAGINA 46
Quel villaggio
fantasma
con vista sul Po
Maxi truffa a San Mauro
c’è chi ha perso anche
cinquecentomila euro
IL DIBATTITO SULLA RIFORMA SANITARIA FACCIA A FACCIA CON I PARLAMENTARI DEL PARTITO
L’ira di Chiamparino
contro i ribelli del Pd
LA STORIA
A Prali
si può
già sciare
ANTONIO GIAIMO
“La Regione rischia il fallimento, e voi pensate ai localismi”
*
La polemica. Il presidente della Regione,
Chiamparino, alla direzione regionale del Pd
lancia un duro avvertimento a quanti nel suo
partito stanno criticando, anche con durezza, le
misure e le riforme della
sua Giunta, in particolare
quella sanitaria per la
quale c’è chi ha chiesto addirittura le dimissioni dell’assessore Saitta.
Rossi
La lettera
L’ex primario: si tagliano i reparti
e la gente muore per un incidente
Paolo Gallinaro A PAGINA 41
ALLE PAGINE 40-41
Massimo Numa
A PAGINA 49
La folla
L’EX DIRETTORE PER UNA SETTIMANA A TORINO: «QUEST’ANNO SI BADA AL SODO»
Apre la chiesa
comprata
in Transilvania
E in tanti
rimasero
fuori
Il centro ortodosso
inaugurato
a Moncalieri
Due sale in meno
Tutto esaurito
A PAGINA 43
Giuseppe Legato
A PAGINA 53
Lo stile
Alla Juventus
il derby
Primavera
Buenacasa segna
il gol decisivo
nell’attesissima sfida
REPORTERS
Il ritorno di Virzì accende il Tff
Ivana Crocifisso
Della Casa, Minucci e Platzer DA PAGINA 42 A PAGINA 45
A PAGINA 59
Il lunedì di Gastòn
GUIDO NOVARIA
F
inalmente. Dopo l’inaspettato rinvio di due
settimane fa per gli impegni romani del sindaco
Fassino, domani mattina, alle
11, nella Sala Caminetto del
Regio verrà presentato il
«Teatro Regio Torino Rossini Tour», tournée nel Nord
America dal 3 al 9 dicembre,
con protagonisti l’Orchestra
e il Coro del Teatro Regio diretti da Gianandrea Noseda.
Ma finalmente si assisterà
al debutto del nuovo direttore artistico Gastón FournierFaciotor chiamato ad inte-
grare il duo Vergnano-Noseda,
sovrintendente e direttore
musicale, protagonisti della
lunga (e spesso incomprensibile sfida) estiva sul futuro dell’ente lirico torinese. Debutto
con la valigia per Fournier che
seguirà da vicino la trasferta
americana, cercando di difendere il suo ruolo e di giustificare lo stipendio. Già lo stipendio: gli orchestrali del Regio si
stanno chiedendo se, anziché
mettere a libro paga un direttore artistico, non si sarebbero
potuti assumere un paio di
professori, visto che nel «golfo
mistico», con il turn over bloccato, ne mancano una dozzina.
Non cullatevi
nella
malinconia
I rischi dell’austerità
troppo ostentata
Giulia Zonca A PAGINA 43
È
partita, ieri mattina, la
stagione sciistica sugli
impianti di Prali. Un vero record per la piccola stazione della Val Germanasca: al
momento si scia sabato e domenica sulle piste in quota.
Avvertono i gestori: «A
causa delle alte temperature
persistenti in quota l’orario di
apertura impianti viene anticipato alle 8». La seggiovia Ciatlet chiuderà alle 13,30; la
seggiovia Bric Rond si fermerà alle 14,30; quella del Malzat
alle ore 16.
La neve ha raggiunto oltre
mezzo metro di altezza, dopo
le precipitazioni di pochi giorni fa. «Il manto nevoso è sufficiente soltanto per sciare nei
fine settimana; - dice il responsabile degli impianti Fausto
Sanmartino - anche perché in
questi giorni stiamo assistendo ad una strana inversione
termica; in quota fa caldo con
lo zero termico che si registra
a 3300 metri; mentre in paese
fa freddo. Siamo in una situazione paragonabile alla primavera. E purtroppo dopo la nevicata è arrivato anche il vento».
Gli impianti di Prali, dal
Ponte dell’Immacolata, saranno aperti anche nei giorni feriali. Oggi il costo del giornaliero è di 18 euro, ridotto a 10
euro per i bambini sino a 10
anni. Prima di salire a Prali
meglio telefonare allo 0121
807921, per conoscere l’esatto
stato degli impianti.
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40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
gg Dossier/ Lo scontro sulle riforme
Chiamparino attacca
i dissidenti del Pd
“Gli ospedali chiusi? Basta con i localismi, qui si rischia il fallimento”
ANDREA ROSSI
Sergio Chiamparino ha
troppa esperienza per non
sapere che certi brusii vanno soffocati sul nascere prima che diventino tormenta.
Da qualche tempo le sue
scelte non passano sotto silenzio. Aumenta l’addizionale Irpef, i piemontesi giustamente si infuriano e il suo
partito, il Pd, vacilla. Il bollo
auto diventa più caro. La riforma sanitaria nasce tra gli
strepiti di chi ne sarà penalizzato. Chiamparino fiuta
l’aria e sente di dover ricordare da dove si è partiti e che
cosa può nascondersi dietro
l’angolo. Davanti a parlamentari, sindaci, amministratori e dirigenti del Pd,
durante la direzione regionale, evoca una parola mai
nominata finora: fallimento.
La ripete, la scandisce. «Siamo arrivati, a maggio, trovando un disavanzo di 2 miliardi e mezzo sul bilancio
2013. Se la Corte Costituzionale accoglierà i rilievi della
Corte dei Conti piemontese
sulle misure sblocca prestiti,
diventeranno 5. Su un bilancio di 11. Questo si chiama
fallimento e quindi commissariamento della Regione.
Parliamoci chiaro, la situazione è questa».
Avvertimento ai territori
Al tornante più delicato,
Chiamparino indossa l’elmetto. E con il solito fare sornione,
senza alzare la voce, lancia un
avvertimento gelido a chi da
qualche giorno solleva dubbi e
perplessità, per non parlare
delle feroci proteste che stanno accompagnando la riforma
sanitaria appena varata dalla
sua giunta. I sindaci alessandrini si lamentano, quelli verbani addirittura chiedono le
dimissioni dell’assessore alla
Sanità Saitta. Il loro capofila è
Enrico Borghi, deputato del
Pd, sindaco di Vogogna e presidente dell’Unione delle comunità montane, il quale l’altro giorno - guidando la rivolta
«Attenzione a una
politica prigioniera
di qualche pseudo
potere forte locale
Quel tempo è finito»
«Noi non faremo
come Cota
Non ci faremo
turbare da potentati
o interessi particolari»
Sergio Chiamparino
Davide Gariglio
presidente
della Regione
segretario regionale
del Pd
pisco che qualcuno possa pensare che le elezioni sono dietro
l’angolo e quindi bisogna posizionarsi, ma, amici e compagni,
non è possibile che ci sia qualche parlamentare che dopo
aver approvato una legge in Parlamento la contesti sul territorio. Non è leale». Questo per sistemare Borghi e avvisare quei
deputati e senatori che potrebbero cullarsi nella tentazione di
vellicare le rivolte dei territori.
«Al governo chiediamo
di spalmare il debito su
più anni e rinegoziare
le rate dei mutui
per almeno due anni
Aldo Reschigna
assessore
al Bilancio
dei colleghi dell’Ossola - si è
spinto a chiedere al governatore
di cacciare Saitta. «Non voglio
fare il fratello maggiore di Renzi, ma dico di fare attenzione a
una politica prigioniera di qualche pseudo potere forte locale»,
ammonisce Chiamparino. «Ca-
Attacco a Cota
«L’epoca dei localismi è finita»,
dice Chiamparino. E il segretario regionale Davide Gariglio gli
dà manforte, la mette sul personale: «Sono di Moncalieri, città
in cui si elegge il sindaco fra tre
mesi». Per la cronaca il Santa
Croce è tra gli ospedali da ridimensionare. Il sottinteso è che
anche Gariglio potrebbe farsi
paladino dei suoi concittadini.
«Ma noi non faremo come Cota
che, quando decise d’intervenire sul trasporto pubblico, tagliò
di tutto tranne la ferrovia Novara-Varallo, perché lui è di Novara e il suo proconsole Buonanno
di Varallo».
Si tira dritto, dunque.
Chiamparino e il suo vice Reschigna, l’assessore al Bilan-
cio, incassano il via libera del
Pd. Anche alla riduzione dei
posti da primario, altro capitolo indigesto. «È inutile avere
primariati senza primari, con
facenti funzione. Poi non ci
dobbiamo stupire se la gente
va a farsi operare a Rozzano
sul Naviglio, anche per interventi di routine. Dobbiamo entrare nell’ordine di idee che la
sanità piemontese, che sconta
50 milioni di mobilità passiva
con la Lombardia (per ogni
piemontese che va a curarsi
altrove, la Regione rimborsa
l’altra regione che lo ospita,
ndr) non è delle migliori e va
riformata. Senza cedere di
fronte a qualche primario più
potente».
A un passo dal baratro
Giovedì, intanto, a Roma il tavolo nazionale sulla sanità - dove il
Piemonte è sorvegliato speciale
- ha preso atto della riforma varata dalla giunta. «Dovevano dare un segnale. L’abbiamo fatto.
Restiamo sempre a rischio commissariamento, ma ho buone
ragioni per ritenere che se ne
possa venire fuori».
Le liti sulla Sanità
La riforma della Sanità regionale ha provocato
proteste anche all’interno della maggioranza
I ripensamenti del sindaco
Il (contestato) mea culpa di Fassino
“Sulle province abbiamo sbagliato”
Fortuna che se ne era andato.
Difficilmente avrebbe gradito la chiosa di tal Raffaele
Barrina, membro della direzione regionale del Pd, il quale - all’ennesimo attacco contro la legge che ha abolito le
province istituendo le città
metropolitane - ha chiesto ad
alta voce: «Ma voi dov’eravate quando l’hanno votato?».
Obiezione per nulla campata per aria, perché la legge
porta la firma dell’attuale
sottosegretario alla presidenza del Consiglio Del Rio,
fedelissimo di Renzi, ed è sta-
ta approvata dal Pd, tutto. Ora Fassino. Concetto che ripete
molti, se non pentiti, sono al- da quando ha preso in mano il
meno perplessi. Uno su tutti, dossier città metropolitana,
Piero Fassino, sindaco di Tori- scoprendo che il nuovo ente rino, sindaco metropolitano e schia di nascere a gennaio già
presidente delmonco. Le opziol’Anci. «AbbiaLA RECRIMINAZIONE ni sono due: se la
mo commesso
non
«Cavalcata l’idea Provincia
un errore, in
spende i soldi
che fossero che ha in cassa
passato, ad asseenti da abolire» non potrà garancondare e sostenere l’idea che le
tire la manutenProvince fossero enti inutili. zione di strade e scuole, e la citOra che si è deciso di superarle tà metropolitana il primo gennon c’è chiarezza su chi ne ere- naio erediterà un disastro; se li
diterà le competenze e con spende sfora il patto di stabiliquali risorse», spiegava ieri tà e la città metropolitana ere-
1
23 56 71 28
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .41
g
“Voi tagliate
i reparti
e la gente
muore”
L’irriducibile viene
dal Verbano
“Saitta vada a casa”
PAOLO GALLINARO
Il deputato Borghi: la Sanita nell’Ossola è come la Tav
La lettera
VIA AI PROGETTI
il caso
Innovazione
I fondi Ue
arriveranno
in primavera
ALESSANDRO MONDO
D
a 140 primariati a
96. Dimezzati
quelli di chirurgia: da 8 a 4. Le
«strutture complesse» di ortopedia scendono
da 8 a 3.
MAURIZIO TROPEANO
Meno primari
Sarà vero che i numeri si ridurranno progressivamente,
dai prossimi mesi a fine 2016,
che si sfrutterà una robusta
ondata di pensionamenti, e
che oggi molti primariati
ospedalieri sono diretti da «facenti funzione». Anche così,
gli effetti della riforma ospedaliera sulla pianta organica
del polo della Città della Salute di Torino, ridondante per
l’accorpamento di ospedali diversi, rende l’idea della cura
da cavallo a cui verrà sottoposta la Sanità piemontese non
appena il ministero approverà
il piano messo a punto dall’assessore Antonio Saitta.
Lavori in corso
Operazione non del tutto dettagliata, ad oggi sono state assegnate solo le discipline fondamentali che ogni ospedale deve
avere sulla base della categoria
di appartenenza, e vincolata ad
una serie di parametri non solo
numerici: specialità come psiLE DISCIPLINE
Svolta in due anni
La riforma varata dall’assessore Saitta dovrà essere approvata dal ministero, oltre che dalla giunta regionale, per diventare
operativa a tutti gli effetti: sul territorio si registrano già i primi focolai di protesta
Riforma degli ospedali
La scure cade sui primari
Nel piano di riordino
molte non sono
ancora state assegnate
chiatria o neuropsichiatria infantile, ad esempio, sono anche
sul territorio, quindi si terrà
conto delle situazioni zona per
zona; al contrario, discipline come cardiologia, neurologia,
ostetricia e pediatria non possono trovare spazio fuori dai
Dea di primo e secondo livello.
Non a caso, nelle tabelle riferite
alle singole discipline, ospedale
per ospedale, una quota risulta
ancora «mobile»: per questo
Saitta mette in guardia dalle
strumentalizzazioni. Va da sè
che le polemiche sono e saranno inevitabili, a livello politico, e
nei territori. «Ora che ha preso
il potere, la sinistra porta avanti
la nostra riforma - è tornato ad
attaccare Roberto Cota su Facebook -: stanno realizzando
Città metropolitana
Il sindaco di Torino Fassino guida la città metropolitana
che dal primo gennaio sostituirà la Provincia
diterà sanzioni. «Se il governo
non modifica la legge di stabilità non ci saranno le risorse necessarie per far funzionare
questo nuovo ente», spiega il
sindaco. «Torino rischia di sforare il patto di stabilità, ma altre quattro province (Biella,
Verbania, Asti e Alessandria)
sono sull’orlo del default», gli
ha ricordato un preoccupatissimo Aldo Reschigna, assessore regionale al Bilancio. «Questo rende ancora più necessarie le modifiche che chiediamo
al governo».
[A. ROS.]
Alla Città della Salute le strutture scenderanno da 140 a 96
giore della riconversione interesserà i privati accreditati.)
I tagli
discipline ospedaliere attuali
Torino
NORD
Torino
Sus-Est
Torino
Ovest
Piemonte
Nord-Est
Piemonte
Sud-Ovest
Piemonte
Sud-Est
discipline ospedaliere programmate
165
140
TOTALE
190
148
154
1.027
118
204
178
144
815
115
170
116
Nel conteggio sono presenti solo le discipline esclusivamente ospedaliere
- LA STAMPA
tivo preciso: ritarare la distribuzione dei livelli di assistenza tra
ospedali (riclassificati) e terri-
veri impropri», con riferimento
alle persone che hanno bisogno
di personale infermieristico, più
si fanno curare altrove: oggi il saldo economico negativo è di 23 milioni e di circa 6.800 ricoveri.
Dagli ospedali al territorio
Emblematico un passaggio della Posti letto
delibera: «La differenza determi- Da qui il ridisegno dei primarianante tra il ricovero ospedaliero ti, che in alcune strutture salie quello in struttura intermedia ranno lievemente, e delle spesanitaria territoriale è il fabbiso- cialità. Non ultimo, il ricalcolo
gno dell’assistito. Nel primo caso dei posti letto ospedalieri acuti
e post-acuti, pubserve una presenza costante del
I POSTI LETTO blici e privati, basato su paramemedico, h.24, e del
Meno 900 unità tri
di legge. Nel
riabilitatore,
negli ospedali, 1.330 caso delle acuzie
mentre
nella
in più sul territorio la programmastruttura interzione regionale
media prevale
prevede un’occupazione all’80%
l’assistenza infermieristica».
(oggi la media è del 75%), 85%
Pazienti verso altre regioni
per le post acuzie (siamo all’85Un modo, anche, per liberare 86%). A regime, i posti letto asspazio nei reparti ospedalieri a segnati a erogatori pubblici e
quelle che in gergo medico ven- privati accreditati saranno
I primi fondi strutturali de
l’Unione Europea potrebber
arrivare in primavera e qu
sto permetterebbe alla regione Piemonte di far partire
primi progetti per «la coesione economica, territoriale
sociale del Piemonte attraver
so una crescita intelligent
sostenibile ed inclusiva». S
tratta di circa 2 miliardi di euro da spendere a partire dall’anno prossimo e fino a tutto
il 2020. Ad annunciarlo, n
corso di una riunione con
presidente del Piemonte, Ser
gio Chiamparino, è stata Mer
cedes Bresso, Pd che ha fatto
da guida ad una delegazion
di esponenti socialisti del par
lamento europeo. «C’è una r
gionevole speranza - ha spiegato l’ex presidente della r
gione - di avere l’ok al pr
gramma operativo regiona
(ieri a Bruxelles è stata pr
sentata la versione aggiorna
ta che ha raccolto le osserv
zioni dei tecnici Ue) entr
gennaio».
Quali saranno i primi pr
getti a partire? Difficile dirlo
Bresso e gli altri europarl
mentari del gruppo socialista
(la tedesca Krehl, l’ingles
Vaughan e il croato Picula
hanno prima visitato alcu
poli tecnologici (EnviPark
Torino) e gli assessori De Santis e Pentenero e il presidente
della commissione Industr
del Consiglio regionale, Raff
ele Gallo. Chiamparino h
spiegato che il Piemonte punta sui poli innovativi (dall’a
rospazio alle biotecnologi
dall’agroalimentare all’inn
vazione nella pubblica amministrazione). Poi, agli eurodeputati che chiedevano la per
cezione dell’utilità dei fon
Ue da parte dei cittadin
Chiamparino ha risposto così:
«I fondi sono molto conosciuti
dagli imprenditori e da chi ne
beneficia, ma forse alla citta
dinanza non sono così noti e
alcuni casi si rileva di più l’impatto di una burocrazia che
ancora troppa». Da qui la richiesta di semplificazione
I reparti di chirurgia ridotti
da 8 a 4,quelli di ortopedia
da 8 a 3. Non lamentiamoci
poi se si muore per una
scheggia di vetro nella
femorale perché non si
trova un’equipe chirurgica
disponibile. La popolazione
invecchia, specialmente a
Torino, e lo scheletro ha
sempre più bisogno di «pezzi di ricambio». Se, a causa
della drastica riduzione
dell’offerta, i pazienti che
non troveranno spazio in
Piemonte andranno in
Lombardia a farsi operare e
la Regione dovrà ugualmente pagare. Si dice che la
riduzione dei posti letto
sarebbe compensata dalla
piena occupazione di quelli
rimasti, oltre l’attuale 75%.
Possibile che chi lo afferma
non sappia che spesso i letti
sono lasciati intenzionalmente vuoti perché manca
lo spazio di sala operatoria,
non perché manchino i
pazienti, spesso in attesa da
mesi? Non si può e non si
deve occupare inutilmente
un letto, a quasi mille euro
al giorno, senza la certezza
di avere lo spazio di sala
operatoria il mattino dopo.
Meglio se si riesce a ricoverare il paziente il giorno
stesso dell’intervento e a
dimetterlo appena non
necessita più delle costose
cure di un ospedale d’alta
specializzazione. E qui sì
che manca spazio nelle
strutture esterne di riabilitazione e lunga degenza.
Ex direttore della prima
clinica ortopedica del Cto
Intervista
MAURIZIO TROPEANO
el Pd, soprattutto a Torino, c’è
chi non
ha capito che per il VerbanoCusio-Ossola la Sanità e come
la Tav per la Valsusa, va maneggiata senza gettare benzina su una situazione già incandescente. Dopo quello che
è successo, l’unico interlocutore riconosciuto dalla maggioranza dei sindaci è Chiamparino. Lui è l’unico che può
ricucire la frattura che si è
aperta con la decisione dell’assessore Saitta».
Enrico Borghi, parlamentare e sindaco di Vogogna non
arretra di un millimetro anche di fronte all’affondo del
presidente. Chiamparino è
andato giù duro: «Non voglio
fare il fratello maggiore di
Renzi, ma attenzione a una
politica prigioniera di qualche
pseudo potere forte locale.
Capisco che qualcuno possa
pensare che ci sono elezione
ma, amici e compagni, non è
possibile che ci sia qualche
parlamentare che dopo aver
approvato norme in Parlamento le contesta sul territorio. Questo non è leale».
«N
Onorevole il governatore
l’accusa di slealtà. E così?
«Con Chiamparino ci siamo
chiariti alla fine della riunione, le discussioni servono per
approfondire i problemi. Io so
che cosa ho votato e personalmente condivido il metodo
scelto per l’applicazione del
patto per la salute. La Regione ha chiesto al territorio di
La protesta
Oltre 50 sindaci del Vco non vogliono più incontrare Saitta
Nella foto una protesta al punto nascite a Domodossola
esprimersi impegnandosi a recepire le indicazioni locali. Il
territorio si è espresso e che cosa ha fatto l’assessore? Ha preso tempo e si è comportato come l’ex premier israeliano Sharon con la passeggiata sulla
spianata di Gerusalemme. Poi
si stupiscono se c’è la rivolta».
rato ma è chiaro che c’è qualcuno che ha sbagliato: i sindaci a
maggioranza hanno indicato
Domodossola come sede dell’ospedale principale. È stata
una scelta sofferta e che avrebbe dovuto essere rispettata. Invece Saitta ha rinviato la decisione di un anno».
I SINDACI
«Ci sono 57 sindaci che non vogliono sedersi al tavolo con lui.
Tocca a Chiamparino ricucire.
Ed è possibile farlo partendo
dal riconoscimento della specificità montana anche in campo
sanitario».
Saitta si deve dimettere?
«In 57 abbiamo deciso
che d’ora in poi con lui
non parliamo più»
Onorevole, israeliani e palestinesi si sono massacrati, ci
sono stati migliaia di morti.
Come fa a paragonare il Vco
alla Terra Santa?
«È una metafora per far capire
che spesso si sottovalutano le
realtà dei territori lontani e che
hanno situazioni locali molto
complicate. Posso aver esage-
Saitta ha ceduto alle pressioni di Aldo Reschigna, ex sindaco di Verbania e vice di
Chiamparino?
«Non amo le dietrologie e Aldo
ha detto di lavorare per l’unità
utilizzando questi dodici mesi
per spiegare la differenza tra
ospedale di prossimità e hub».
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42 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
I tweet del film
La moda del 32° Tff? Mandare un tweet con il
fotogramma del film. Attenti però, si può fare soltanto
con le riedizioni. Alle opere prime cellulari off-limits
Da non perdere
The
better
angels
Girato in
bianco e
nero,
l’esordio di
A. J.
Edwards
è in
cartellone
alle 14,15
Reposi Due
La vita del giovane
Abramo Lincoln
Esordio alla regia di A. J. Edwards,
collaboratore del maestro Terrence
Malick qui impegnato in qualità di
produttore, «The better angels» ritrae
l’adolescenza del futuro presidente
americano Abramo Lincoln nell’Indiana
del 1820. Il protagonista è il debuttante
Braydon Denney, al suo fianco Jason
Clarke e Diane Kruger nel ruolo dei
genitori. Proiezione, in bianco e nero, alle
14,15 al Reposi Due.
Conoscenza
carnale
Il film
di Mike
Nichols
con Jack
Nicholson
viene
proposto
alle 17
E la gente rimase
fuori dal cinema
Il festival apre con le code, tutto esaurito per i film più noti
La direttrice Martini: “Con due sale in meno, è fatale che succeda”
«Poco fa al Reposi ho rivolto una preghiera al pubblico: se non riuscite a
entrare a vedere il film non scoraggiatevi, provate con un’altra pellicola,
vi assicuro che potrete avere belle
sorprese anche da film meno conosciuti o di nicchia». La direttrice
Emanuela Martini attorno alle 17 ha
affrontato direttamente il pubblico
(tanto, si parla di 200 persone) rimasto fuori dalla sala. È un effetto collaterale del taglio che ha eliminato due
sale. Film come «Ogni maledetto Na-
Un film in ricordo
di Mike Nichols
All’inaugurazione la direttrice l’ha
ricordato dedicandogli il Festival: il
compianto Mike Nichols ha girato nel
1971 un film fra i suoi più importanti ma
tuttora pressoché invisibile anche nei
palinsesti televisivi come «Conoscenza
carnale». Jack Nicholson e una sexy
Candice Bergen sono gli interpreti
principali, il noto musicista Art Garfunkel
impersona l’amico e compagno di
collage dello spavaldo Nicholson.
Appuntamento alle 17 al Reposi 5.
guest-director Virzì, dei selfie con Valerio Mastandrea, e del ritorno di
grandi classici come «Il Laureato»
che ha riempito il Massimo 3 sino alla
prima fila. E mentre il direttore del
Museo del Cinema Alberto Barbera
fra un conto e l’altro (deve fare tagli
per 500 mila euro entro dicembre) è
riuscito a vedere parecchi film, la direttrice Martini sta già pensando al
dopo-Virzì il cui mandato dura un anno. «Ho già tre nomi in mente - rivela ma ne parleremo poi».
[E.MIN.]
Paolo Virzì
“Aria da cineforum?
Quest’anno
badano al sodo”
EMANUELA M INUCCI
Reposi Cinque
tale» della banda di Boris e Gemma
Bovery sono stati presi d’assalto: «Ci
sono meno repliche, il sabato all’ora
di punta è fatale che qualcuno resti
fuori, del resto siamo contenti che ci
siano le code, e mi sembra ovvio».
È questo il segno particolare del
weekend del festival, i tagli al budget
non si fanno sentire in modo doloroso
sugli stacchetti musicali, ma sugli
spazi, perché la gente, a Torino, vuole
vedere i film. Per il resto è stato il
giorno della gran rimpatriata del
«Diciamoci la verità, però, il Natale è
una grandissima rottura». La «virzinata»
plana sul pubblico del Massimo alle 17,30 di ieri. La platea
che all’alba aveva già apprezzato il messaggio di «Ogni
maledetto Natale» esplode in
una risata in bilico fra liberatorio e nostalgico. Il guest-director è di nuovo fra noi, sta
presentando il primo dei suoi
«Diritti e Rovesci», il corto
sul divorzio «Per tutta la vita» di Susanna Nicchiarelli,
l’intrigante cineasta del «Cosmonauta». Ha i postumi del
jet-lag Virzì (è tornato ieri da
Los Angeles) e il pollice destro fasciato («niente di grave, sono scivolato nella doccia»), ma l’aria è quella di
sempre, ottimista, allegra,
guascona.
Allora Virzì, le mancavano Torino e il Tff?
«Moltissimo, e dall’America vi
ho pensato davvero tanto. Ma
prima non ce l’avrei fatta. Ho
promesso a Stephen Amidon
(autore del «Capitale Umano»,
ndr) che sarei stato un soldato
nella campagna per l’Oscar al
film e ho tenuto fede all’impegno. È stato un tour de force,
ma ora mi fa un gran piacere
essere qui. Poi sapete com’è
avere a che fare con gli americani: loro volevano fare una
versione del Capitale umano
ambientata nel Connecticut,
dimenticando che il romanzo
parte proprio di lì, non certo
dalla Brianza».
D’accordo, il viaggio era lungo. Ma non poteva arrivare in
tempo per la serata inaugura-
REPORTERS
Il direttore
ospite
È arrivato ieri
mattina il
guest-director
Virzì
da Los Angeles dove ha
curato la
candidatura
all’Oscar del
suo «Capitale
umano»
le? Qualcuno invocava la sua
presenza per poter spezzare
l’atmosfera da cineforum...
«Ma non siate cattivi, Emanuela è una che bada al sodo.
Poi bisogna giudicare il festival
dal programma che mi sembra
favoloso. Gemma Bovery e Woody Allen sono due perle».
Mancano le chiassose fanfare
e le bande a ricevere gli ospiti.
A parte i tagli al budget, il
nuovo direttore dice che non
li ha mai amati troppo...
«A me invece piacevano, non
erano male, lo dico senza pole-
mica, il direttore è lei io sono
solo il “guest”».
Quanto resterà a Torino?
«Una settimana. E presenterò
cinque film, , cinque ritratti,
cinque avventure – operaie,
mogli, prostitute, matti, esodati
– la cui mescolanza traccia un
affresco di persone, dei loro diritti, difficili da maneggiare, dei
loro rovesci, umani e civili; del
loro cadere per poi rialzarsi, dei
loro sogni di riscossa. Un lavoro
che mi è piaciuto parecchio».
Ha saputo dei problemi economici del Museo del Cinema
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LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .43
I plin che vanno a ruba
Finché fuga non ci separi
Buon Natale
Il Tff ha una lounge, in piazza Castello, offerta
dalla Regione. Ieri c’è stato un gran scambio di
pass fra accreditati e non per arrivare ai plin.
A pochi minuti di distanza nella stessa sala del
Massimo si è parlato di matrimoni bloccati (con
«Il Laureato») e di divorzio («Per tutta la vita»)
Marco Giallini nel bel mezzo di piazza Castello si è
messo a parlare del suo film e poi ha augurato a
tutti i passanti un surreale Buon Natale.
Austerità
Da non perdere
Nonostante
la qualità
dell’offerta
si rischia
che gli unici
aggettivi
legati al Tff
finiscano
per essere
«austero»
e « povero»
Duel
Viene
proiettato
alle 19
il film di
Steven
Spielberg
con Dennis
Weaver
braccato in
autostrada
Reposi Quattro
REPORTERS
Non crogioliamoci
nella malinconia
GIULIA ZONCA
l programma c’è, bisogna
rivedere il vocabolario e in
fretta prima che l’unica parola associata a questo
Film Festival resti austero
o peggio povero.
Non ci sono i soldi e capirai la
novità in questo simpatico Paese
che gira al contrario, non c’è un
regista che faccia il maestro di
cerimonie e catalizzi l’attenzione
e pare che la direttrice debba
chiederne scusa ogni volta che
compare, non ci sono i lustrini e
quando mai il Festival di questa
città è stato associato alla mondanità? È sempre stato una rassegna di grandi idee, di buone
trovate (Moretti compreso) e
meravigliosi titoli. Bisognerebbe
sfruttare quelli e gratificare la
gente che sta in coda e riempie i
cinema invece di flirtare con
l’amarezza a ogni uscita.
C’è la passione solo che non
esce, sempre a dire quanto lavoro c’è dietro, quanto è stato faticoso, quanto si sia puntato sull’essenziale e via le letterone e via
i tappeti rossi salvo poi mettere il
red carpet di Los Angeles in primo piano, con videomessaggio di
Virzì, alla serata inaugurale. La
prova della malinconia.
Primo non si capisce perché
togliere i lustrini debba essere
una virtù, un attestato di integrità o una certificazione di rispar-
«Qui»
I
REPORTERS
e quindi anche del festival?
«Me ne hanno parlato appena sono sceso dall’aereo (lo
dice guardando Barbera seduto al suo fianco alla lounge
di piazza Castello, ndr), è difficile per tutti, mi sa, in questo momento».
Meno lustrini, ma sale pienissime anche quest’anno...
Le code
Il primo
weekend
del festival
si è aperto
con una
buona
adesione
di pubblico
«Ve l’ho detto già l’altra sera
attraverso un video e lo confermo adesso che ho riannusato
l’aria: a Torino siete meglio di
Hollywood».
twitter @emanuelaminucci
1 Anche la lotta dei No
Tav al Torino Film Festival.
L’ha raccontata il regista
Daniele Gaglianone nel
documentario «Qui». La
pellicola, girata in Valsusa, testimonia la vita di alcuni attivisti del Movimento contrario alla Torino-Lione. «C’è Gabriella
che tutti i giorni prega davanti al cantiere. O Marisa
che si ammanetta alle recinzioni. Storie per far riflettere» spiega l’autore. Il
film uscirà nelle sale il 27
[ROB. TRA.]
novembre.
mio. Artissima quest’anno si è
concessa qualche effetto speciale e ha funzionato soprattutto
perché non ha pianto miseria,
ha mostrato intraprendenza. E
il Festival del cinema ha tutte le
carte per fare altrettanto.
Si sente il fiatone, lo sforzo
immane di restare al passo anche dopo i tagli. Non si punta su
quel che c’è, si ribadisce quel
che manca, la parola più usata
nei saluti di apertura. Mezza
giuria non è ancora arrivata,
Virzì è in volo e il povero Giorgio
Li Calzi viene presentato così:
«È qui per darci una mano». Sarebbe un trombettista alternativo e viene introdotto come la
Croce Rossa.
In realtà si parte con un bel
film, «Gemma Bovery», e lo si
sfrutta davvero molto poco.
Persino la regista Anne Fontaine parla in francese per 5 minuti
senza che nessuno interrompa
per la traduzione fino a che lei
stessa, atterrita, chiede: «Ma
state capendo?». Il francese sì,
la mestizia no. Soprattutto perché non ha nulla a che fare con il
budget.
I film li sceglieva Emanuela
Martini anche quando c’erano
Moretti e Virzì. E Amelio ha
mille virtù, ma non era proprio
uno showman come direttore
quindi è ora di archiviare il complesso di inferiorità e censurare
l’autolesionismo. Non è un Festival sobrio, è un Festival bello.
Ripetetelo ad alta voce. Venderlo meglio non è un affronto alla
purezza della cinefilia. E l’operazione non necessita per forza
fondi sconfinati.
Il cult del giovane
Steven Spielberg
È uno dei titoli che hanno imposto l’allora
venticinquenne Steven Spielberg
all’attenzione internazionale: «Duel»
racconta la storia di un commesso
viaggiatore braccato sull’autostrada
americana da un camion guidato da un
autista «invisibile» che aveva osato
sorpassare. Lui è Dennis Weaver. Girato nel
1971 in appena tredici giorni in un primo
tempo per la tv, poi «allungato» per il
cinema. In cartellone alle 19 al Reposi 4.
Magic
in the
moonlight
Il premio
Oscar Colin
Firth in una
scena della
nuova
commedia
di Woody
Allen
proposta
alle 20
Reposi Tre
Firth prestigiatore
per Woody Allen
È il film più atteso e celebrato del Tff 2014:
«Magic in the moonlight» di Woody Allen
viene proiettato alle 20 al Reposi Tre, una
settimana prima dell’uscita nei cinema
italiani. Commedia romantica, vede il
premio Oscar Colin Firth nel ruolo di un
famoso prestigiatore che nella Francia
degli Anni Venti cerca di smascherare una
sedicente medium (la Emma Stone di
«Amazing spider-man»). Nel cast, Marcia
Gay Harden e Jacki Weaver.
A CURA DI DANIELE CAVALLA
1
Un lettore scrive:
seguito di quanto
scritto su Specchio dei Tempi
del 17 Novembre “I vantaggi di
Uber” aggiungo, che pur comprendendo le motivazioni del
lettore Ds ed essendo io un autista di Ncc e per questo forse
più vicino a Uber che non ai
tassisti, non giustifico alcune
affermazioni. Se avessimo un
libero mercato potremmo trovare ristoranti senza Ahccp,
giornalisti e avvocati non
iscritti ai vari albi e fisioterapisti dilettanti che per amor di
attività esercitano senza regole, ma preferiti forse ai professionisti. Ben vengano le innovazioni, ma non a discapito di
altri che per svolgere la stessa
tipologia di lavoro sono costretti a seguire obblighi e regole dettati dalle istituzioni, ad
esempio la revisione annuale e
addirittura prima dell’immatricolazione dei veicoli impiegati. Poi potremmo anche magari passare con il rosso per
12344567 936 A3B26
2 «A
1
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1
snellire il traffico e “svecchiarci”
dalle vecchie norme».
LT
Un lettore scrive:
risolvere il problema
delle auto parcheggiate in doppia fila, sarebbe sufficiente introdurre una nuova norma nel
codice della strada, dove chi urta un’auto ferma senza conducente a bordo, in sosta vietata,
ha ragione e l’assicurazione dell’auto in sosta vietata viene obbligata a risarcire il danno. Credo che dopo poco tempo le auto
in doppia fila sparirebbero».
2 «Per
Q. B.
Un lettore scrive:
proprio che gli
amministratori pubblici e privati abbiano scambiato gli abitanti
del Piemonte e di Torino, in particolare, nei nobili animali produttori di latte.
È infatti di pochi giorni fa la
notizia che la Regione, anche lei
con le casse vuote, pensa ad aumenti Irpef e bollo auto per il
2015, ma è ancora più recente
l’incredibile notizia di un aumento di 50 centesimi al mese
per tre anni per aver risparmiato sull’acqua. Pazzia! Soprattutto in un lungo periodo di crisi e
dopo che tutte le amministra-
2 «Sembra
zioni statali e comunali hanno
già fatto la loro parte in termini
di incrementi di tasse su qualsiasi bene o servizio, come se il cittadino fosse considerato una vera e propria mucca da mungere.
Attenzione, però, perché il prezioso nutrimento può esaurirsi
e così la pazienza».
L.VOLPE
Un lettore scrive:
al vicepresidente
Regionale Aldo Reschigna per
la dotta risposta pubblicata su
Specchio dei Tempi il 16 novembre. Ma sarebbero da puntualizzare i seguenti argomen-
2 «Grazie
ti: il Consiglio Regionale non si
trasferirà nel grattacielo del
Lingotto, quindi non tutti gli
immobili vengono liberati sia
come costo/affitti sia per la successiva vendita.
Anzi, in un precedente articolo pubblicato sulla “Stampa”, si paventava la possibilità
di ristrutturare alcuni immobili per fare posto al Corecom e
altri uffici. La lauta parcella del
professionista (milioni di euro)
è già stata liquidata e quindi
anticipata dalla Regione (cioè
dai piemontesi) lo stesso dicasi
per i costi di costruzione dell’immobile.
«Qualsiasi azienda privata
non sosterrebbe mai un investimento ammortizzabile in vent’anni poiché risulterebbe antieconomico come facilmente accertabile da vari contabili. A costruzione ultimata e funzionante, sarebbe il sogno di tutti i piemontesi vedere pubblicati on line, voce per voce, tutti i costi di
manutenzione e gli importi
energetici completi dei vari “risparmi”. A tale proposito si potrebbe incominciare a pubblicare, sempre on line, tutti i costi,
euro per euro, sostenuti per il
funzionamento della macchina
Regionale in modo tale da permettere ai cittadini di valutare
ed eventualmente premiare o
punire la Giunta alle prossime
elezioni».
ALDO LO TURCO
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
12 45 67 18
9ABCDE4F 8 DA5CB7C 82 LA STAMPA 12 45 67 18
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .45
Il mistero del biglietto
C’è da ridere davanti alla biglietteria automatica in
via Verdi: tutti sbirciano i movimenti di chi è arrivato
al display e a giro salta fuori un «per favore, help!».
Gli ultimi giorni
Da Vasco Rossi
di un filmmaker
ad Auschwitz
il volo di un regista fuori dai “giri”
In treno verso i luoghi dell’Olocausto
Un documentario dedicato ad Alberto Signetto
TIZIANA PLATZER
STEVE DELLA CASA
Una fatica. Profonda quanto un
canyon per un tempo non quantificabile
probabilmente. Ora è un documentario, prima è stato il
travaglio di una famiglia, da
domani una ripartenza emotiva per i protagonisti e artistica per chi si è spogliato
della propria storia e ne ha
fatto un film. Non è di tanti
stare dietro e davanti alla
macchina da presa coinvolto
dalla propria vita, ma Danilo
Monte, regista trentottenne
nato a Napoli, studente del
Dams a Bologna e ormai
adottato da Torino - dal ’99 è
un documentarista di manifestazioni sociali, montatore
e operatore per il tour negli
stadi di Vasco e per i servizi
esterni del programma di
Rai3 «Volo in diretta» di Fabio Volo -, lo ha scelto pensando a ogni dettaglio narrativo. Per quanto su una corda
tesa mentre racconta il suo
lavoro, sarà lui a presentare
alle 11,30 nella sala 5 del Reposi il suo «Memorie in viaggio verso Auschwitz», in concorso nell’Internazionale
Doc (anche il 27 alle 19,30 e il
28 alle 14,45 al Reposi).
Wim Wenders ha raccolto in
«Nick’s Movie» l’ultimo periodo della vita di Nicholas Ray, il
regista di Johnny Guitar,
quando ormai sapeva che la
morte era prossima. Alberto
Signetto amava tantissimo
Wim Wenders (insieme al fratello Sandro ha distribuito in
Italia i primi film del regista
tedesco) e, da buon cinefilo
lettore dei «Cahiers du Cinéma», adorava letteralmente
Nicholas Ray. Ecco perché Signetto (morto a gennaio) ha
accettato un vero e proprio
pedinamento negli ultimi anni
della sua vita: un pedinamento affettuoso, toccante, commovente, nel quale nulla è risparmiato e tutto è mostrato
allo spettatore.
Un viaggio, in treno, nel luogo della tragedia umana:
con chi l’ha condiviso?
«Avevo bisogno di ricominciare un dialogo con mio fratello Roberto. È un appassionato di storia, a 8 anni sapeva
tutto sulla Seconda Guerra
Mondiale, visitare Auschwitz
era un suo sogno e gliel’ho
voluto regalare per i suoi 30
anni».
Si è concesso un percorso
lungoperchéavevatemolte
cose da spiegarvi?
«Roberto nell’adolescenza
Il film
Marilena
Moretti ha
filmato, con
grande
affetto e
delicatezza,
la fase finale
della vita
di Alberto
Signetto,
filmmaker
torinese
morto
a 60 anni
all’inizio
del 2014
Il documentario
In viaggio con il fratello
Danilo Monte ha raccontato il tragitto verso il campo di
concentramento in compagnia del fratello
ha avuto problemi di tossicodipendenza, è stato in carcere,
poi esperienza psichiatrica.
Fasi che la nostra famiglia ha
affrontato in tanti modi, ma
lentamente ha anche smesso
di parlare, di chiedere. Io avevo la necessità di tornare su
quegli argomenti irrisolti».
E ha chiesto a suo fratello di
fare un film con lei, sul suo
passato e presente?
«Fin dall’inizio sapeva che
avrei filmato tutto, e mi ha detto di sì. Non volevo inquadrarlo, per proteggerlo, invece lui
mi ha chiesto di esserci ».
Un approccio da documentarista puro: non pensa che il
pubblico potrebbe interpretarla come una questione
troppo personale?
«All’inizio può sembrare, ma nel
corso del film credo che in tanti
possano riconoscersi nel nostro
chiederci quanto sia giusto giudicare, nel mio caso, e sbagliare
non sapendo come affrontare le
richiesta della vita, che è ciò che
racconta Roberto».
Come ha girato?
«Nei momenti più delicati c’è
solo l’audio con il paesaggio dal
treno che scorre. Stacchi con
foto di famiglia e nessuna opera di montaggio nei nostri dialoghi, sui nostri volti».
I vostri genitori cosa ne pensano?
«Hanno visto il film, una prova
difficile, ma oggi non saranno
in sala».
Da questo pedinamento è venuto fuori «Walking With Red
Rhino», uno straordinario documentario che Marilena Moretti ha appena terminato (con
il sostegno di Film Commission
e con una sottoscrizione che ha
coinvolto tutti quelli che hanno
amato e apprezzato Signetto) e
che oggi è presentato al Torino
Film Festival. Red Rhino è lo
pseudonimo che lo stesso Signetto si è dato, e che è ispirato
a una statuetta comprata al Beaubourg ma anche alla stazza
decisamente oversize che era
una sua caratteristica.
Red Rhino è un filmaker,
ma anche un poeta, un lucido
osservatore della realtà, un
oggetto estraneo a una industria culturale fatta di compromessi e di concessioni.
Talmente estraneo da trovarsi fuori da tutto: fuori dalla
Torino della cultura ufficiale e
anche da quella cosiddetta
«alternativa», e questo nono-
stante il suo nome sia legato ai
momenti più importanti della
vita cittadina: il concerto dei
Rolling Stones del 1982, da lui
raccontato per la Rai, l’esplosione dei Righeira, il primo concerto dei Litfiba a Barcellona, le
conversazioni torinesi con Jean
Rouch e Robert Kramer (due
dei nomi più importanti del cinema indipendente mondiale).
All’estero
In verità, la dimensione culturale
di Signetto va molto oltre Torino
e anche molto oltre l’Italia. Ha lavorato con Jean-Marie Straub e
Danielle Huillet, è stato assistente di Theo Anghelopoulos per
«Alessandro il Grande». Ha amato tanto Céline, Bataille e per l’appunto i «Cahiers du Cinéma». Ha
“Un consiglio? Andate a vedere il mio film
censurato nel 1969 dalla vedova di Brecht”
FRANCESCA ROSSO
Parla perfettamente italiano, con leggero accento toscano. il regista Volker
Schlöndorff ha presentato
venerdì «Diplomatie».
Prima volta a Torino?
«Al Torino Film Festival sì,
ma sono già stato al Museo
del Cinema e a qualche dibat-
tito. La città mi piace molto».
«A Torino ci sono più portici e
caffè. E i torinesi sono più gen«L’architettura. E l’atmosfe- tili dei berlinesi. Qui si può girara. Torino è una città sempre re a piedi, mi ha stupito vedere
viva che ha saputo reinventar- poche bici. A Berlino le distanze sono più grandi e ci si muove
si. Mi ci sento bene».
Quest’anno «Torino incon- di più su due ruote. Ormai sto a
Berlino da 25 antra Berlino».
Cosa hanno
BERLINO E TORINO ni, un terzo della
vita».
in comune?
«Unite dai giovani mia
«Sono state coCosa ama della cue dall’Università cina piemontese?
struite per un altro periodo stori- Qui siete più gentili» «Oggi ho mangiato la più buoco, un’altra economia e si sono trovate nell’ob- na carne cruda con tartufo delbligo di reinventarsi il futuro. la mia vita. E ho bevuto del proSono aperte ai giovani, alle secco in caraffa. Sembrava di
Università e allo sport. Oggi ho bere succo di frutta, credo che
mangiato sul fiume e ho visto lo servirò così anche a casa».
che c’è tanto sport sull’acqua».
Un luogo del cuore torinese?
«Il cinema Romano, la sala più
E le differenze?
Cosa in particolare?
Il Lingotto
Si intitola «Weltgenie», dura 6
minuti, è realizzato per la tv tedesca nel 1987. Sei minuti di carrello
nello stabilimento del Lingotto,
ancora non trasformato in centro
congressi. Sei minuti nei quali
quella fabbrica abbandonata si
popola di fantasmi di ogni tipo.
Un capolavoro di talento visivo,
la dote che Signetto aveva innata
e che ha potuto sfruttare troppo
poco. Davvero imperdibile.
sullo schermo Margarethe von
Trotta. La vedova di Brecht,
Helene Weigel, una vera stalinista che aveva i diritti della
pièce, ha vietato il film. E quindi fino a quest’anno non è mai
stato proiettato. L’anteprima
qui a Torino, in contemporanea
con l’uscita il Francia, mercoledì, mi riempie di soddisfazione.
Questa interdizione di 40 anni
è un motivo per essere grati. Il
film è giovane, osé, diverso da
come li facciamo oggi. E io mi
sento giovane di nuovo».
Il regista Volker Schlöndorff
Ha presentato
«Diplomatie»
ma oggi è in sala
con «Baal»
raccontato gli italiani che, come
la sua famiglia, sono emigrati in
Argentina per lavoro. Ha analizzato l’architettura delle costruzioni create da Olivetti. E, soprattutto, ha realizzato forse il più bel
documento visivo della Torino
che sta cambiando.
Il regista
Volker
Schlöndorff
è uno dei
protagonisti
del Tff
Da dove viene il suo italiano?
antica d’Italia, in compagnia
di Lorenzo Ventavoli, una leggenda vivente nel mondo del
cinema. Sono poche le persona della sua statura, ma sono
quelle che 50, 60 anni fa, con la
loro passione, mi hanno fatto
venire voglia di entrare in questo mondo. A proposito. Mi è
successa una cosa buffa. Nel
programma c’era scritto: “Romano. Saluto” e io non capivo
perché avrei dovuto fare il saluto romano al cinema. Un
equivoco».
Il suo consiglio per il Tff?
«Di solito sono modesto, ma c’è
un mio film oggi alle 15 al massimo 2 a cui tengo particolarmente: Baal. È uno dei miei
preferiti. È un film del 1969,
avevo 30 anni, sul poeta anarchico Baal con Rainer Werner
Fassbinder e per la prima volta
«Per 30 anni ho avuto una casa
in Toscana e l’ho imparato così,
semplicemente parlando con
coltivatori e agricoltori, non è
un italiano letterario o da cinema. Un giorno mi hanno detto
“Parli come un cristiano” per
dire come uno di noi. Ho risposto “meglio come uno di voi che
come nazista” come spesso siamo percepiti noi tedeschi. Anche se oggi sono categorie che
non valgono più. Né qui né a
Berlino».
12 45 67 18
46 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Unione Europea
il caso
I Verdi: ora
indaghi
l’antifrode
MAURIZIO TROPEANO
l finto compressore è
stato trainato per un paio di chilometri per il
centro di Torino. Realizzato in cartone arancione e coperto dai cognomi di alcuni degli imprenditori che
hanno lavorato nel cantiere
Tav di Chiomonte, è stato poi
bruciato in piazza Borgo Dora. Un gesto simbolico che il
movimento ha scelto per chiudere una marcia pacifica di un
migliaio di persone per la polizia, il triplo per gli organizzatori, voluta per esprimere solidarietà ai quattro attivisti in
carcere per avere bruciato un
vero compressore alla Maddalena. Rischiano 9 anni e sei
mesi e in attesa della sentenza
del Tribunale di Torino prevista prima di Natale si moltipli-
I
IL FINTO COMPRESSORE
Alla fine della marcia
viene bruciato
un modello di cartone
cano le iniziative. Ieri dalla
Valsusa è arrivato Alberto Perino, uno dei leader più riconosciuti, per rivendicare che
«con loro quella notte c’era
tutto il movimento».
ANSA
La solidarietà dalla casa occupata
Al corteo hanno partecipato un migliaio di persone per le forze dell’ordine, il triplo per gli organizzatori. La marcia partita da
piazza Castello si è conclusa in piazza Borgo Dora passando dalla casa occupata dove viveva uno dei quattro arrestati
No Tav, corteo pacifico
“Tutti colpevoli di resistere”
L’attore Mastandrea: rifirmerei l’appello per i 4 ragazzi arrestati
La vetrina del Tff
Per un giorno, però, il volto celebre della protesta diventa
Valerio Mastandrea a Torino
per la presentazione di Ogni
maledetto Natale, film che sarà trasmesso al 32° Torino
Film Festival. L’attore romano si è detto dispiaciuto di non
poter partecipare alla marcia,
ma ai giornalisti ha spiegato:
«Ho firmato un appello per
quei ragazzi e se me ne riproponessero un altro lo firmerei di
nuovo». Il Tff da sempre è stato
usato come vetrina per le proteste sociali; quest’anno, però,
ci sarà spazio anche sullo
schermo: giovedì prossimo, infatti, sarà proiettato «Qui» di
Daniele Gaglianone, dieci storie
che nelle sue intenzioni rappresentano l’anima No Tav.
Manifesti sui muri
Ma in queste settimane l’obiettivo del movimento è fare quadrato di fronte alle imminenti
sentenze. Prima di Natale dovrebbe arrivare quella per
Chiara Zenobi, Mattia Zanotti,
Claudio Alberto e Niccolò Blasi.
Altri tre attivisti sono in carcere per lo stesso episodio in attesa di giudizio. E a gennaio verrà
emessa la sentenza del maxi
processo a carico di 53 militanti
per gli incidenti del 27 giugno e
del 3 luglio del 2011. Perino prima della partenza da piazza Castello spiega il suo punto di vista: «Quei ragazzi non hanno
fatto male a nessuno. È stato un
atto di sabotaggio che fa parte
della resistenza non violenta.
Se i magistrati vogliono dire
che impedire la realizzazione di
quest’opera è un atto di terrorismo allora siamo tutti terroristi
visto che ci opponiamo da 25
anni». Marcia pacifica, che ha
lasciato sui muri di via Po i manifesti e gli stampi fatti con la
vernice. Poi dalla casa occupata
di Borgo Dora, dove viveva uno
dei 4 arrestati, è stato appeso
uno striscione: «Liberi tutti».
Due eurodeputati dei Verdi
francesi, Karima Delli e Michele Rivasi, portano la Torino-Lione sul tavolo dell’Olaf, l’ufficio europeo antifrodi, denunciando irregolarità nella gestione del progetto, nonché la presenza
nei lavori di del cantiere Tav
di Chiomonte di società sospettate di legami con la
mafia italiana. I due europarlamentari hanno consegnato i documenti relativi a
ordini e fatture denunciando quelli che definiscono
«inspiegabili costi aggiuntivi di mobili e apparecchi informatici, e possibili conflitti d’interesse in Francia».
Questa non è l’unico esposto presentato agli organismi
di controllo dell’Unione Europea contro la Torino-Lione. Sandro Plano, sindaco di
Susa e presidente dell’Unione Montana di 22 comuni valsusini, hanno inviato un
esposto alla Corte dei Conti
dell’Ue per denunciare gli extracosti della Torino-Lione
come emerso dall’audizione
dei vertici del gruppo Fs alla
commissione Trasporti del
Senato (si replica mercoledì,
ndr.): «Abbiamo rilevato alcune preoccupanti anomalie
che ci hanno portato in un recente confronto istituzionale
a decidere per l’avvio di una
immediata e puntuale azione
di controllo legale riguardo i
costi dell’opera». I sindaci
hanno chiesto anche alle
Corte dei Conti francesi e italiani di verificare i reali costi
dell’opera.
[M.TR.]
12 45 67 18
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .47
La professoressa anti-gay
divide i colleghi al liceo
Ivrea, un docente su quattro firma una lettera di protesta
il caso
GIAMPIERO MAGGIO
ontinuano a tenere banco discussioni e polemiche
dopo le dichiarazioni anti gay
espresse, una decina di giorni fa, sul bollettino parrocchiale di Rivarolo, da una docente del liceo Botta di Ivrea.
Così, dopo le associazioni che
difendono i diritti degli
omossessuali e definiscono
«sconcertanti» quei pensieri
divulgati attraverso una pubblicazione «controllata» dalla Diocesi; dopo il Consiglio
comunale della città che attacca la prof, gli studenti del
liceo che non risparmiano
critiche, ora tocca ai colleghi.
In 27 – un quarto dei professori che lavorano al Botta
– sottoscrivono una lettera
per prendere le distanze da
Cristina Zaccanti, la collega
che dalle colonne del bollettino parrocchiale di Rivarolo aveva apertamente attaccato gay, lesbiche, bisessuali
e transessuali citando organismi come l’Onu o l’Organizzazione mondiale della
sanità che, a partire dagli
anni Novanta, secondo la
docente «hanno promosso
l’imposizione dell’ideologia
dei gender».
C
Giorno del ricordo
Il corteo organizzato per il Tdor , giorno del ricordo per
i transgender, ha sfilato da piazza Vittorio a piazza Castello
Trans freedom march
REPORTERS
«Antiscientifica»
Una presa di posizione, la sua,
che ha diviso l’opinione pubblica, tra chi appoggia quella tesi
e chi, invece, la respinge, tout
court. Per i 27 docenti ciò che
ha detto e scritto Zaccanti è
«antiscientifico» e «va respinto radicalmente».
Le reazioni, però, vanno
oltre. E abbracciano il mondo della scuola e in particolare il rapporto studente–
professore.
«Il nostro compito – taglia
corto Giovanni Savegnago,
uno dei docenti promotori
della lettera – è prima di tutto educare». E allora in que-
Cambiare sesso
Sulla «Stampa»
Sul giornale del 5 novembre la notizia dell’articolo anti-gay pubblicato dal
bollettino parrocchiale.
1
Oggi al Museo della Resistenza, alle 14, convegno sulle
prospettive della legge sul cambiamento di sesso
cadute psicologiche che le posizioni espresse dalla nostra
collega possono avere sul delicato e complesso processo di
formazione dell’identità, sessuale, culturale e civile nel
quale sono impegnati ragazzi
in età adolescenziale». In particolare, tengono a sottolineare, «se formulate da un’insegnante, figura che ai loro occhi ha e deve continuare ad
avere i crismi dell’autorevolezza e dell’attendibilità».
Preside neutrale
sta pagina e mezza inviata ai
giornali per rendere pubblico
il loro pensiero, i 27 docenti
spiegano: «Ci teniamo ad
esprimere le nostre preoccupazioni – scrivono – per le ri-
Un attacco in piena regola, che
tira in ballo anche i doveri di chi
è seduto dietro a una scrivania:
«Indipendentemente dall’area
disciplinare di propria competenza – scivono i 27 colleghi della Zaccanti citando la Costitu-
zione – un docente ha il compito
di educare i giovani alla cittadinanza e al rispetto di ogni forma di diversità». Sulla questione la preside del liceo, Paola
Mongiano, sceglie una posizione neutrale: «Il mio dovere è garantire la democrazia e ognuno
può esprimere il proprio pensiero. C’è chi attacca la collega e
chi la difende e chi, infine, preferisce dire pubblicamente come
la pensa».
La vicenda della prof anti
gay continua dunque ad animare polemiche e discussioni
a non finire. A Ivrea il presidente del Consiglio comunale,
Elisabetta Ballurio, ha attaccato il suo collega di partito del
Pd, Maurizio Perinetti, che si
era espresso in difesa della
Zaccanti.
Un migliaio al corteo
per la libertà e i diritti
dei transessuali
In piazza Castello
la commemorazione
delle vittime
di odio e pregiudizi
PAOLA ITALIANO
In corteo da piazza Vittorio
Veneto a piazza Castello per
rivendicare i diritti delle
persone transessuali: erano
un migliaio ieri alla Trans
Freedom March, organizzata in occasione del Tdor,
(Trangender day of remembrance).
Uscire dalla logica per cui
si manifesta una volta l’anno
(il Pride del 28 giugno) e ri-
spondere a voce alta alle manifestazioni delle sentinelle in
piedi, definite dalla comunità
Lgbtqi «seminatori di bugie e
fobie»: questo lo scopo del corteo, patrocinato che si è mosso
accompagnato dalla musica di
Blou Daville e Brass Volé.
La marcia si è conclusa in
piazza Castello con la commemorazione delle vittime dell’odio e del pregiudizio.
Soddisfatti gli organizzatori
del coordinamento Torino Pride e del coordinamento Trans
Sylvia »Riveira, che danno appuntamento oggi al Museo della Resistenza, alle 14, per il
convegno nazionale sulle prospettive di riforma della legge
sul cambiamento di sesso, con
il patrocinio di Comune di Torino e Regione Piemonte.
Diario
Assemblea Cna
Scuole cattoliche
Orientamento scolastico
Artigiani, cresce
il pessimismo
“Troppi ritardi
nei pagamenti”
Anagrafe studenti
“Via la privacy”
Nessun segno positivo nella relazione annuale, presentata ieri, all’assemblea annuale della Confederazione nazionale dell’artigianato e della
piccola e media impresa: in calo consumi, ordini e transazioni immobiliari, allarmanti del settore edile. Per Protesta degli artigiani
scovare quel che il segretario regionale Filippo Provenzano definisce «segnale di timida ripresa»
bisogna consultare l’ultima rilevazione trimestrale di Unioncamere, che registra un + 2,3 % sulla produzione industriale: a
trainare sono le imprese più grandi e chi riesce a portare i propri prodotti oltreconfine. «Conosciamo la situazione finanziaria
della Regione e non chiediamo aiuti, ma collaborazione - ha detto Provenzano -. Le realtà con meno di 50 addetti pesano per il
98 per cento sul totale delle imprese attive, da lì bisogna partire
per rilanciare l’economia piemontese. Fondamentale per noi è
la possibilità di attrarre i fondi europei, oltre a dare ai piccoli gli
strumenti giusti per l’internazionalizzazione e incentivare le
banche a studiare prodotti finanziari pensati per chi non può
contare su grandi capitali».
[N. FER.]
1
Tredicesime a rischio nelle
scuole paritarie. È l’allarme lanciato ieri mattina da Luigi Vico,
presidente della Fism Torino, durante il convegno organizzato per
il quarantesimo anniversario della
Fism, l’associazione che riunisce Festa delle scuole
in città 55 scuole materne cattoliche, 450 in tutto il Piemonte. «Il problema sono i ritardi sui
pagamenti – spiega il presidente Vico – il Comune ci deve
400 mila euro, la Regione due milioni». Si tratta dell’ultima rata del 2013, a cui si aggiungono ritardi dei finanziamenti del Miur. «Ogni sezione ha 23mila euro di crediti».
L’assessore all’istruzione Gianna Pentenero ha garantito
per il 2014 la conferma di 7milioni di fondi complessivi.
Intanto è ancora vivo il caso Bibiana, dopo l’infuocata polemica dell’estate scorsa. «Che senso ha – ha detto l’arcivescovo Cesare Nosiglia risollevando il polverone – se esiste
già una scuola paritaria, costruirne un’altra spendendo
molto di più? La paritaria fa parte, o dovrebbe, del sistema
pubblico».
[F. ASS.]
1
Una traccia dei percorsi scolastici, per capire dove va a finire
il 40 per cento di ragazzi torinesi
che non arriva a conseguire il diploma. Il Comune ha scritto al governo per chiedere di aver accesso all’anagrafe degli studenti. Studenti in classe
«Esiste una banca dati, ma noi
non possiamo vederla per motivi legati alla privacy – dice
l’assessore comunale Maria Grazia Pellerino – quindi non
abbiamo dati certi e dettagliati sulla dispersione scolastica». Questo significa non poter valutare né indirizzare
bene i progetti di orientamento scolastico già realizzati e
che, secondo l’assessore provinciale Carlo Chiama, alla
vigilia dello scadere dei fondi europei ad essi destinati,
andrebbero ancor più incentivati. Una parte dei fondi per
l’orientamento - e questa è la novità - andrà direttamente
ai singoli istituti. E proprio ieri s’è chiusa al parco Ruffini
la fiera delle proposte delle scuole superiori, affollata da
ottomila tra ragazzi e genitori, il doppio delle presenze
dello scorso anno.
[F.ASS.]
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SPECIALE GIUBILEO
PUBLIKOMPASS
SERVIZI PROMOZIONALI
L’IMPRESA DI CORSO BRAMANTE FORMA COSTANTEMENTE I PROPRI ADDETTI
Lo “stile Giubileo” fa scuola
all’Accademia del rito funebre
Non si finisce mai di imparare: una verità che
vale per tutti, comprese le persone che lavorano per Giubileo. Formazione di base e approfondimenti, differenziati a seconda delle varie mansioni. Teoria e pratica, per sapere
sempre quale sia il comportamento più corretto ed efficace. Anche nelle situazioni più
complesse.
Per chi svolge mansioni pratiche, in particolare, Giubileo ha creato un centro di formazione interno, l’Accademia del rito funebre: «E’ all’avanguardia in Italia: su un’ampia
superficie riproduce tutte le situazioni che
possono incontrarsi nella nostra attività dentro e fuori le abitazioni – spiegano da Giubileo –. Consente a chi è alle prime armi di ricevere un addestramento teorico e pratico prima di entrare in servizio, ma è anche sede di
periodici incontri di aggiornamento e approfondimento. La nostra, infatti, è una professione che obbliga in continuazione ad adeguare le conoscenze».
A ciò si aggiunga che quello degli addetti
di Giubileo è un lavoro di squadra, che non
si può improvvisare: «Quando siamo nella
casa di un defunto parliamo il meno possibile – esemplifica un addetto esperto – Ci
pare un atteggiamento di fondamentale rispetto nei confronti dei famigliari, quasi
sempre presenti mentre lavoriamo. Muoverci in silenzio è un modo per rispettarne e
condividerne il lutto. Peraltro il responsabile della squadra oppure un funzionario di
Giubileo sono sempre a disposizione, per rispondere in ogni momento a qualsiasi richiesta dei congiunti». Per i componenti della squadra consegue la necessità di sapere a
priori quali sono i compiti da svolgere, sia a
livello individuale sia come gruppo. «Ne è
un esempio il trasporto del feretro – prosegue un caposquadra – Non sempre è possibile mantenere il feretro nella posizione più
consona, quella orizzontale».
In questi casi occorre applicare manovre
che già si conoscono a priori: di qui la necessità di sperimentarle in un ambiente creato
ad hoc, fino a quando non si trasformano in
automatismi.
Nel rispetto verso il feretro e verso il defunto in esso racchiuso, occorre infatti effettuare movimenti che consentano di raggiungere la strada e il carro funebre. «Abbiamo perciò riprodotto le situazioni più complicate – commentano da Giubileo – In certe
case nel centro storico, per esempio, di fronte alla porta d’ingresso c’è la ringhiera del
ballatoio. Oppure dobbiamo muoverci in
corridoi stretti, con le porte sistemate in posizioni scomode. In questi casi è prezioso il
consiglio degli addetti più esperti, che trasmettono ai più giovani ciò che hanno già
appreso in anni di servizio».
Alle esercitazioni che si svolgono in sede,
poi, se ne aggiungono altre presso differenti
strutture: per esempio i corsi di guida sicura.
L’Accademia dispone inoltre di un’ampia
Nel lutto
“Diffidate
dei consigli
in ospedale”
Ildecessodiunapersonacaraponeunaseriediinterrogativi che riguardano molti aspetti pratici.
Giubileorispondealledomandepiùfrequenti.
Checosafare,quandomuoreuncongiunto?
«Non è necessario agire con urgenza, anche perché per legge devono passare come minimo 24
oreprimachesipossanocelebrareleesequie.Ilfunerale,ingenere,nonavvieneprimadi2-3giorni
daldecesso».
Seildecessoèavvenutoincasa?
«Occorre avvisare il medico curante, che dovrà
espletare le pratiche necessarie e compilare la
schedaIstatche,nelcasoincuisiaGiubileoaoccuparsi delle esequie, verrà consegnata direttamentedalpropriofunzionarioallafamiglia.Nelcasoin
cui il defunto abbia espresso la volontà di essere
cremato,occorresegnalarloalmedicostesso».
E se il decesso avviene in ospedale o in casa di riposo?
«Il personale sanitario della struttura si occuperà
ditrasferirelasalmanellacameramortuaria,eavviseràunmedicoperredigerel’attodimorte.E’vietatoperlegge,alpersonaleospedaliero,“consigliare”un’impresadionoranzefunebre».
Comecomportarsi,seinospedalequalcunoconsiglia»un’impresadionoranzefunebri?
sala per conferenze. Periodicamente vengono infatti organizzate sessioni formative e di
aggiornamento per tutto il personale. Si mettono bene in chiaro le responsabilità individuali: eventuali carenze avrebbero anche ri-
percussioni sull’azienda. Molta attenzione
viene anche riservata alla sicurezza sul lavoro, che è una componente imprescindibile
dalla professionalità.
«Molta attenzione si riserva all’aspetto etico – sottolineano da Giubileo – Abbiamo un
nostro codice di comportamento che ogni dipendente è tenuto a rispettare. Vi rientrano i
rapporti con i famigliari, e tutto ciò che riguarda la trasparenza e la correttezza di rapporto con le persone e gli enti con i quali entriamo in contatto per il nostro lavoro».
Allestire e gestire l’Accademia del rito funebre è certo un impegno organizzativo e finanziario. Per quale ragione ve lo assumete?
«Per noi è fondamentale salvaguardare e migliorare quello che abbiamo definito come
“Stile Giubileo”. Si basa sul rispetto verso il
defunto, al quale si deve garantire un commiato il più dignitoso possibile, e sull’attenzione verso la famiglia, da affiancare nei
giorni dell’ultimo saluto».
«Ribadiamo:èuncomportamentoassolutamente
vietato dalla legge. Bisogna diffidare degli incaricati delle imprese che contattano direttamente i
famigliari a casa o in ospedale, e non accettare indirizzifornitidachispacciaquelgestoper“aiuto”».
Quando bisogna avvisare l’agenzia di onoranze
funebri?
«Nonc’èurgenza.Inostrifunzionarisonoadisposizionedellefamiglie,perascoltarneleesigenzee
conlororedigereunpreventivosenzaimpegno.Li
si può incontrare nelle nostre sedi, o, su richiesta
dellestessefamiglie,allorodomicilio.Laleggevietaespressamentealleimpresefunebridiavvicinare,anchesoloperinformazioni,ifamigliarideidefuntinegliospedaliecasediriposo».
Avetealtriconsigli?
«Richiederesempreunpreventivoscrittoprimadi
firmarel’incaricoaqualsiasiimpresadionoranze
funebri. Pretendere sempre la fattura (che, ricordatebene,èesentedaIva)dell’interasommapagataall’agenziad’onoranzefunebri,altrimentisidiventa complici di evasione fiscale con le conseguenze legali del caso. Richiedere sempre copia
dellespesechel’onoranzafunebredicediaverpagatoagliEntieverificarechel’importodellafatturacorrispondaaquantosièpagatorealmente».
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LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .49
Il villaggio fantasma
affacciato sul Po
Una truffa infinita
C’è chi ha perso 500 mila euro: lavori fermi da anni
La storia
MASSIMO NUMA
rovate a immaginare cosa si prova,
quando, decisi a
comprare una casa, si investono i risparmi di una vita in un progetto, pubblicizzato in grande
stile, e oggi non si sa nemmeno quando e come gli alloggi,
in parte già pagati, saranno
completati. E’ quello che accade a una quarantina di famiglie torinesi, professionisti e
non solo, che hanno avuto la
sventura di finanziare una
parte del cantiere del prestigioso Ecogreen Village di via
Torino 34, nel comune di San
Mauro. Hanno pagato già
quattro milioni di euro ma il
villaggio, con splendida vista
sul Po, è un gigantesco scheletro di cemento armato abbandonato. Erbacce e arbusti
stanno lentamente crescendo
attorno alle reti, la gru immobile da mesi sul tetto è diventata un elemento dello skyline
P
40
famiglie
Hanno finanziato
una parte
del cantiere dell’Ecogreen
Village
4.000
euro
Il valore al metro quadro
delle case fantasma
di via Torino
a San Mauro
di San Mauro. Doveva costare
in tutto 10 milioni di euro, 7 già
finanziati dalle banche. Su 60
alloggi (valore 4 mila euro al
metro quadro), una ventina sono di edilizia convenzionata.
Una lettera del sindaco
Il sindaco di San Mauro Ugo
Dallolio ha convocato un’assemblea dei proprietari per
tentare di sbloccare la situazio-
ne. Pare voglia inviare una lettera all’impresa, magari anche
dai toni duri. «Non credo servirà a nulla - dice sconsolato Marco T., uno degli acquirenti - dall’altra parte c’è una rete di società dall’assetto indecifrabile.
Ho già perso oltre 100 mila euro, altri anche 500 mila. Ci avevano garantito la consegna entro dicembre 2013, in tanti abbiamo venduto i vecchi alloggi,
acquistato mobili, fatto progetti. La verità che non sappiamo
quando la situazione si sbloccherà, forse mai...».
«Non abbiamo più soldi»
Nel maggio 2011 Marco T. si
mette in contatto con l’impresa
di costruzione Rosso di Torino
per i preliminari di vendita.
Vengono versate le prime caparre. Partono gli scavi. Ma già
nell’ottobre dello stesso anno la
Rosso informa i clienti «che ci
sono problemi di liquidità e che
i lavori si fermeranno». Primi
scoramenti. Dopo alcuni mesi
di stop, il 3 agosto 2012, entra in
scena la società Palladio 05, con
l’affidamento dei lavori all’impresa Lis. Quelli della Palladio
promettono che «tutto s’è aggiustato», basta versare altro
denaro e le case saranno consegnate «entro il 2015». Tornano
gli operai, le macchine riparto-
REPORTERS
In via Torino, a San Mauro
Sulla passeggiata pedonale affacciata sul Po si vedono detriti e macerie del cantiere fermo
da anni che nessuno provvede a rimuovere nell’attesa della ripresa dei lavori
no, vengono completati i tetti e
le opere in muratura. Il 4 giugno 2014, nuova convocazione
dei futuri residenti, questa volta in cantiere. Vengono ricevuti
dai dirigenti uno ad uno. C’è bisogno di altri soldi ma, in cambio, con la stessa somma, Marco T. avrebbe avuto un alloggio
di maggiori dimensioni. I malcapitati raccolgono l’appello e
pagano di nuovo.
Fallimenti in serie
Il 24 giugno, una volta incassati
i denari, la Palladio chiede il
concordato preventivo; l’Ecogreen Village si trasforma in
una cattedrale nel deserto. Dal
connubio Palladio-Lis spunta
l’impresa Cerutti Lorenzo di
Borgomanero. Una banca veneta avrebbe accantonato parte
dei finanziamenti destinati al
villaggio. Basterebbe svincolar-
li. Invece niente. La banca non
risponde e tutto si ferma di nuovo, forse per sempre. La nuova
impresa è vaga: «Non sappiamo, vedremo».
Tutti in attesa dell’ad
Fabrizio Del Conte, ad di Palladio 05, ieri ha detto solo che lui
«con la Lis non c’entra nulla» e
che si farà vivo, per dare la sua
versione dei fatti, martedì.
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50 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Dalle 10 alle 22
Il cioccolato
di Alpignano arriva
fino a Google
In piazza
San Carlo
abbinamenti
con la birra
Cioccolatò prende per la gola.
La fiera del cioccolato di piazza San Carlo oggi è aperta dalle 10 alle 22 e propone una serie di appuntamenti gratuiti,
da prenotare allo stand Expo
2015 perché i posti sono limitati. Alle 11,30 c’è il brunch,
con una selezione di finger food al cioccolato per iniziare al
meglio la giornata. A mezzogiorno arriva Gabriele Maiolani, il maitre chocolatier di
Odilla, che farà assaggiare le
sue originali creazioni che
hanno rivoluzionato il binomio nocciola-cioccolato. Alle
18 l’arte brassicola di piazza
dei Mestieri incontra il cacao
con spunti e suggerimenti su
come accostare il cibo degli
Dei alla birra artigianale,
mentre con gli esperti di Masterchoc il gusto sposa l’olfatto, alla scoperta dei migliori
ingredienti da abbinare nella
preparazione delle praline.
Tutto esaurito il primo tour di
«Torino Golosa», un itinerario
alla scoperta delle piccole botteghe artigiane, fra curiosità e
dolci degustazioni: replicherà
sabato prossimo, su prenotazione allo 011/66.87.013. [N. PEN.]
La fabbrica diventa casa per una coppia di artigiani
ni nel cioccolato il fidanzato tremmo definire una bella stoDaniele Delli Carri, 33, è il ria: di passione, coraggio e la«deus ex machina» di impasti voro, condita con più di un pize ricette, validamente suppor- zico di follia. Nella testa di Rotato dall’apprendista Ionel berta e Daniele un solo pensieNastase. La loro casa è un ca- ro: fare un cioccolato di eccelpannone in mezzo ai prati, un lenza ma accessibile a tutti, liex officina trasformata in fab- bero dall’etichetta di prodotto
brica di cioccolato e allestita di lusso. Spiega Daniele Delli
con una linea di produzione Carri: «Usiamo solo cacao mono origine Ecuanuova di zecca.
«Ci abbiamo laLA RICETTA dor, unito, quanserve, alle
vorato circa tre
Cacao dell’Ecuador do
nocciole dell’Alta
mesi, nell’estate
unito alle nocciole Langa. L’obiettidel 2013 - racdell’Alta Langa vo della lavoracontano con orzione è conferire
goglio Roberta e
Daniele - Con l’eccezione degli stabilità al prodotto e renderlo
impianti abbiamo fatto tutto appetibile fino al momento del
con le nostre mani. Poi abbia- consumo. Per questo abbiamo
mo sistemato i macchinari, scelto di rinunciare al tradiziograzie alla collaborazione di nale incarto dorato o argentato
alcune aziende che hanno cre- in favore di uno in plastica termosaldata, che impedisce alduto nel progetto».
l’aria di entrare in contatto con
Prodotto di eccellenza
il cioccolato e modificarne guParte da qui quella che po- sto e aroma».
A
Sudoku
Dublino, nella
sede europea di
Google, tra una
riunione e l’altra
si mangia cioccolato piemontese. Lo produce, con il marchio Borgodoro, una giovane azienda di
Alpignano, con un fatturato
in crescita del 500% e un organico composto da appena
3 persone. Al timone Roberta Massaro, 33 anni, amministratore unico della società,
un passato nel mondo del
marketing e della formazione professionale. Con le ma-
Il sudoku
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Accessibilità, però, significa mettere il prodotto a disposizione del grande pubblico a prezzi contenuti e
anche questa è una sfida che
il cioccolato Borgodoro sta
combattendo: «All’inizio ricorda Roberta - abbiamo
scelto di rivolgerci al mercato dei distributori automatici. Poi abbiamo battuto
i negozi e abbiamo preparato il salto alla grande distri-
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buzione. Abbiamo sviluppato progetti innovativi come
il cioccolato open (cioè la
cui formula è pubblica) che
vendiamo con i marchi di
Vlc e Libav, due pilastri della libera condivisione su Internet. Oggi, dopo molta costanza e qualche incontro
fortunato, siamo presenti
da Carrefour, Gigante e
Pam». Oltre che da Google:
non male per un’azienda nata da un anno».
Difficile
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La soluzione
dei giochi di ieri
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Junior Sudoku
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Prezzi contenuti
Medio
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
6
Alpignano, aperti da un anno
Nel giro di un anno l’azienda di Alpignanoha aumentato
il fatturato del 500 per cento. Nella foto,Daniele Delli Carri
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Il tempo: grigiori autunnali su Liguria e Basso Piemonte, temperature primaverili in alta montagna.
SOLE
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OGGI
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FRANCIA
Nizza
Situazione e avvisi meteo
PIOGGIA DEBOLEMODERATA
VARIABILE
La Spezia
PIOGGIA INTENSA
Soleggiato salvo lievi velature sulle Alpi e in
Valle d’Aosta e su Cuneese, Torinese,
Biellese, Verbano e sull’estremo ponente
Ligure, salvo banchi di nebbia sulle pianure.
Più grigio altrove con nubi più compatte tra
Genovese e Basso Piemonte e qualche
piovasco sul versante ligure.
NEBBIA
TEMPORALE
VENTO
NEVE
MARE CALMO
DOMANI
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A cura di www.nimbus.it
Prosegue la fase di tempo stabile grazie all’alta pressione con aria decisamente mite in
quota che porta temperature elevate per la fine di novembre in alta montagna, con lo
zero termico oltre i 3000 metri. Alle quote più basse l’inversione termica limita le
temperature e favorisce la formazione di strati di nubi basse, più compatti in Liguria,
anche con qualche piovasco, e sul Piemonte meridionale e orientale. L’anticiclone si
indebolirà a inizio settimana con nubi in aumento, ma poca pioggia.
Centimetri-LA STAMPA
MILANO
Novara
Vercelli
Grenoble
Pavia
TORINO
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Alessandria
Gap
GENOVA
Cuneo
FRANCIA
Nizza
Savona
La Spezia
Imperia
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Da parzialmente nuvoloso a nuvoloso in
Liguria e sulle alte vallate alpine occidentali,
ma deboli piogge o piovaschi solo su
Genovese e Savonese. Altrove abbastanza
soleggiato, ma possibili nebbie o nubi basse
in pianura nel primo mattino, specie sul
Piemonte orientale. Mite in montagna.
Temperature ˚C
CITTÀ
MIN MAX
AOSTA
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LA LUNA A TORINO
IL SOLE
A TORINO
Sorge
alle ore 7,34
POCO MOSSO
Si leva alle ore 8,15
Cala alle ore 18,03
Fasi Lunari
Culmina
alle ore 12,16
Tramonta
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Medio
PAOLO PATRITO
Difficile
La storia
22 DIC
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LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .51
Le mani
L’iniziativa
Dafne Carli insegna
ai bambini
le mudra, i gesti delle mani
tipici della danza indiana
FRANCESCA ROSSO
ultikulti, a due
passi da Porta
Palazzo, giovedì pomeriggio.
Arrivano con
abiti comodi, si tolgono le
scarpe e le ripongono nelle
scarpiere. Si scaldano, rotolano per terra, si stirano. I colori della pelle sono diversi,
come stature e corporature.
Sono 15, fra i 5 e gli 11 anni i
protagonisti del progetto Extra-Small Dance Company,
laboratorio di teatrodanza interculturale che riempie di
gioia l’anima. Nasce dall’incontro fra due danzatrici: Paola Chiama, insegnante di teatrodanza europeo con l’impronta inconfondibile di Anna Sagna e Dafne Carli, che
insegna danza classica indiana e yoga e si rivolge a ragazzi
di varie provenienze.
M
Il progetto
L’idea è di Paola Chiama: «Da
anni lavoro al progetto Mus-e
che si occupa di integrazione
culturale nella scuola pubblica.
Spesso mi sono imbattuta in
talenti senza possibilità economiche. Ecco allora l’idea di Extra-Small, animato da artisti
professionisti con l’idea di creare spettacoli e non saggi di fine anno». Il gruppo si dispone
a semicerchio verso il pubblico,
una mamma, qualche amico, e
comincia il gioco dei nomi. Su
musica elettronica, ma la volta
scorsa era Bach, ciascuno improvvisa una danza, si ferma in
una posa e declama il suo nome: Francesca, Rebecca, Viola, Kevin, Victory, Jasmine,
Marilia, Nora, Gloria, Nina, Liria, Deborah, Ettore, Agata e
Nathan. È il momento di ripassare le mudra, i gesti delle mani
della danza indiana. Dafne canta «pataka» e il gruppo risponde «pataka». Tutti tengono le
mani tese con le dita tese e rivolte verso l’alto. «Tripataka»
e tutti piegano l’anulare verso il
basso e così via. L’attenzione è
altissima. Si passa al ritmo con
i piedi. Tempo, semplice, doppio e velocissimo. La concentrazione è massima.
La raccolta fondi
1 Per permettere anche
ai ragazzi che non hanno
possibilità economiche di
partecipare sono nate borse di studio da 400 euro
l’anno per bambino. La
raccolta continua su
www.buonacausa.org/
cause/teatrodanza Intanto
i ragazzi che non possono
pagare stanno frequentando gratuitamente. Info
www.multikulti.it/corsi/
danza-bambini.html
REPORTERS
Smorfie, sorrisi e balli
Così fioriscono i talenti
Il progetto di due insegnanti di danza valorizza le doti artistiche dei bambini
Si chiama “Extra small” e cerca le future stelle anche tra i “nuovi italiani”
Il gioco del disgusto
Da 5
a 11 anni
Ogni
giovane
danzatore
manifesta
il suo talento
senza vincoli
REPORTERS
La danza
Paola Chiama
mostra
i movimenti
ma lascia
grande libertà
a tutti
i bambini
REPORTERS
«La meraviglia si sente dentro»
I movimenti
Poi Paola propone la danza a
scatti, muovendo prima solo
gli occhi, poi occhi e testa, poi
occhi, testa e braccia e poi tutto
il corpo. Si passa alla danza molle, liquida, qualcuno dice «da
ubriachi», con le stesse modalità e poi la danza libera in cui
ognuno si esprime come vuole,
quella a terra e poi la danza elegante. I piccoli «danzattori» si
adattano alle proposte con flessibilità e serietà sorprendenti:
Victory sembra un ballerino
classico per la grazia e lo stile,
Kevin fa acrobazie da hip hip,
Jasmine è flessibile e sinuosa,
Marilia è creativa e fantasiosa.
I bambini di “Extra small» hanno tra i 5 e gli 11 anni
e raccontano le sensazioni che provano danzando
Dopo la danza, tutti in cerchio a
pancia in sotto per esprimere col
viso il disgusto. Dafne propone
di pensare a una cacca puzzolentissima. Fra bleah e puah, le
espressioni di schifo si moltiplicano. Ora bisogna tenere fra le
mani una cosa bella e al via esprimere meraviglia. Francesca
vuole dire cosa ha immaginato e
non è la sola: un gattino, un libro
di Geronimo Stilton, un gioco
elettronico, una macchina da cucire, una coperta fatta di casette
in cui si può abitare. I sogni prendono vita ma è stato più facile
esprimere lo schifo dello stupore, osserva Dafne. Forse perché
«la meraviglia si sente dentro»
spiega Viola. Per finire un esercizio a coppie: ci si muove uno per
volta, il primo fa un movimento
che deve terminare in un contatto con l’altro. L’altro prende vita,
danza e si ferma in un nuovo
punto di contatto. E così via. Sono già le 18,15, il tempo è volato.
Nina chiede «Già finito?». Il tempo vola via come il tempo e la meraviglia del privilegio di aver visto nascere una compagnia, Extra-Small, che diventerà grande.
REPORTERS
Saper spendere
Simonetta
[email protected]
Una cassaforte in ferro
del primo Ottocento
Da Aosta Ettore invia la foto
di una cassaforte in ferro, alta mt 1,15 con relativa 4 chiavi; è particolare, un po’ stile
impero e mi piacerebbe sapere se ha un valore commerciale. E unisco anche la foto
di una scultura in bronzo della testa di Re Vittorio Emanuele, alta circa 40 cm data
1930 e firmata Ennio Logi
(ma il nome non è chiaro).Il
vostro perito mi può dire se
hanno un valore?‘»Dice il prof. Ferdinando
Viglieno Cossalino: «La sua
cassaforte è un bel modello
dell’inizio dell’Ottocento. E’
un arredo di difficile collocazione, ma è apprezzato da
molti amatori proprio di casseforti. Il suo valore è molto
contenuto perché in caso di
vendita per il trasporto occorrono mezzo specializzati.
Valore 1.500 euro».
«In quanto al ritratto in
scultura che raffigura Vittorio Emanuele III è opera di
artista attivo nel Novecento
del quale però non si hanno
notizie. Il valore commerciale
è di circa 500 euro».
Carla di Torino è dovuta
andare nella casa di Imperia
perché aveva dimenticato le
misure deli mobili dei quali
desiderava avere una valutazione. Così approfittiamo per
ricordare ai lettori che devono dare indicazioni precise
sugli oggetti dei quali desiderano avere una stima.
Secondo il perito «il comò
della lettrice è di origine francese e risale agli ultimi anni
del Settecento o ai primi dell’Ottocento. È di bella qualità
e il suo valore ai giorni nostri
è di circa 700 euro.
«Anche la credenza con
vetrine arrotondate è francese. Si tratta di un modello che
ha avuto molto successo tra
la fine dell’Ottocento e l’inizio
del Novecento, ma fu prodotto fino dopo la metà del XX
secolo. Se in buone condizioni
come sembra può valere circa 900 euro». Nessuna risposta invece per il quadretto
con fiori e per il lampadario.
Ci spiace.
È un peccato che quei mobili comprati dalle famiglie
per abbellire la casa e conservati con amore non abbiano
oggi un riscontro di valore. È
il caso di molte lettrice che
chiedono aiuto .
Scrive Anna Maria: «Vorrei un’indicazione sul valore
di questo mobile da soggiorno
che le mie due nipoti hanno
ereditato dai loro genitori,
mancati entrambi alcuni anni
fa. Purtroppo - per motivi di
spazio, desiderano venderli. È
in buono stato di conservazione senza bisogno di restauro
in quanto mio fratello falegname l’aveva conservato con
cura. All’interno il mobile ha
piani di appoggio in quanto
veniva utilizzato per appoggiare piatti e recipienti. Le
misure sono 48 cm di profondità, 144 cm di larghezza e
1287 cm di altezza».
È davvero precisa Anna
Maria e bene ha fatto a indicare anche le misure., tuttavia la risposta del perito la deluderà: «Si tratta di una credenza piemontese della seconda metà del Settecento.
Dalla foto però non si comprende bene se è di legno di
noce o di altra essenza. Purtroppo anche se è un bel mobile e in buone condizioni, il
suo valore è modesto anche
per l’attuale situazione economica che il Paese sta attraversando. Considerato che è
un ricordo di famiglia sarebbe
conveniente tenerlo e riuscire
a utilizzarlo. Perché a venderlo (sempre che si trovi chi lo
desidera) si ricaverebbero al
massimo 300 euro».
farmacie
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua
1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio
stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle
ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: corso Vitt.
Emanuele II 66; via Crescentino 34;
corso Vercelli 236; corso Vitt. Eman.
182 bis C; via O. Vigliani 55/G; corso
Cosenza 39; via Monginevro 245; via
Barletta 84/F; corso R. Margherita 66/
bis; corso Unione Sovietica 85; via V.
Carrera 88; via Breglio 16; via Genova
64; via S. Franc. da Paola 10.
Di sera (19,30-21,30): via Sacchi 4.
Aperte anche di notte: corso Belgio
151/B; via Nizza 65; corso Vitt. Emanuele II 66; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org.
12 14
52 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Telefonate, sonno
e puzza
di candeggina
Una notte in pullman sulla linea Trani-Torino
sospensione, come dire. «Capisce, no?».
Veramente no, non capisco.
PUNTI
DI
VIS T
A
MARCO GIACOSA
à dove dovrebbe
passare il pullman, in via Superga presso il campo
sportivo, c’è un
uomo fermo. Gli chiedo se
va a Torino, mi dice che va a
Mestre. È un uomo molto alto, sui cinquant’anni, la sua
figura emerge ritta, parallela alla linea verticale della
tribuna in cemento dello
stadio. Qui a Trani raccontano che lo stadio lo progettò Renzo Piano, ai tempi dei
fiumi aurei di Italia ’90. Perché, domando all’uomo, non
usa l’aereo? Mi fa capire che
ne ha paura. Alla successiva
sul perché non in treno,
l’uomo dice: «Perché è pieno di romeni, di albanesi…»,
e fa la faccia da puntini di
L
dice che, per il tipo di viaggio
che fa lei, di notte e sola, il pullman è meglio del treno. Lascia
intendere per i bagagli, ma soLe telefonate
prattutto perché l’ambiente racIl pullman ha due piani. Salgono colto e gli autisti (due) donano la
una donna dal cappottino rosso, percezione di maggior sicurezdue giovani probabilmente uni- za. A Cerignola salgono dodici
versitarie, e l’uomo molto alto. Il uomini neri, che si sparpagliano
piano inferiore è quasi intera- agitando i biglietti con il numero
mente occupato, quello superio- di posto, alcuni chiedendo sottore si riempirà tra Barletta, Mar- voce, educatamente, a quali pogherita di Savoia, San Ferdinan- sti corrisponda il numero. L’uodo di Puglia e Cerignola.
mo molto alto si agita.
Per una sorta di pudore che
Si prende l’autostrada e anparrebbe educacora nel tavoliere
zione, chi sale si
IL RAZZISMO ci si ferma, a San
muove tra i posti,
Est. Al
«Prendo il bus Trifone
cercando il promicrofono viene
perché il treno detto: «Una soprio, con l’attenè pieno di stranieri» sta di 15’/20’. Apzione a non fare
rumore. Che non
profittatene persia educazione tout court divie- ché la prossima è alle 3». Sono
ne evidente non appena qualcu- le 22,07: alle 22,27, non un minuno riceve una telefonata e si to più, il pullman riparte. Nesmette a parlare: a voce molto al- suno ha fatto la conta: alzo gli
ta. Tra le 8 e le 9 di sera, tutti gli occhi e chissà i dispersi in autoitaliani ricevono la telefonata di strada, quanti sono, le storie
un genitore, o del coniuge, o di che hanno da raccontare. La luun amico caro. Sul pullman na, contornata di foschia, illuBrindisi–Torino è fin peggio: la mina l’Adriatico.
maggior parte dei passeggeri a
Qualcuno russa forte: l’uomo
quell’ora è un genitore, e anche molto alto si volta e guarda seccon il coniuge, e anche con cato verso un nero, ma quello
l’amico caro.
che russa è il vicino che, purtroppo per lui, è bianco. La donPiù sicurezza
na dal cappottino rosso contiLa donna con il cappottino rosso nua a usare il cellulare, se ne
Paura dell’aereo e treni troppo cari
Diverse le motivazioni che portano le persone a scegliere di attraversare l’Italia
su un pullman. Alcuni, specie le donne, ritengono il bus più sicuro delle ferrovie
frega che non ci sia la corrente
per ricaricarlo. Gioca a Candy
Crush. Dice che a Torino la attende il fidanzato, poi si corregge: «Marito».
Qualcuno prova a dormire,
c’è buio; alle 11 incominciano le
telefonate della buonanotte, così che quelli che avevano tentato di dormire vengono svegliati.
I telefoni ammutoliscono soltanto a mezzanotte.
L’ultima sosta
Alle 2,51 viene detto al microfono:
«Sosta di 15’». Siamo a Bevano
Est, Emilia Romagna. Le due universitarie dicono che preferiscono
il pullman al treno; successivamente, con il pudore vero che distingue le persone di classe dai cafoni,aggiungono:«Ilbigliettocosta
anche 50 euro in meno…», e fanno
la faccia da puntini di sospensione,
come dire: «Capisce, no?».
Sì, perfettamente.
Le coincidenze
A Bologna la diaspora: ci sono 4
itinerari che porteranno altrove
la maggior parte di noi: fino a
Udine; fino a Genova; fino a Vicenza; fino a Bergamo. Bologna è
lo snodo, il collettore fondamentale di quest’Italia sommersa che
viaggia la notte nei pullman.
Rimaniamo in venti, diritti
verso Torino passando per Novara (fermata in autostrada).
Adesso si dorme. L’uomo molto
alto se n’è andato, lui e l’insopportabile odore di candeggina
di cui arrivavano zaffate a ogni
frenata. Sono arrivati il Nord e
le piogge. In città, alle 7,52 a corso Giulio, stazione Stura, è scesa la donna dal cappottino rosso. Alle 8,25 l’arrivo davanti al
palazzo di giustizia, puntuale al
minuto, dopo un giro lungo per i
corsi Grosseto, Lecce e Potenza. Pensateci, ai viaggiatori di
notte, la prossima volta che incrociate un pullman a quell’ora.
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LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Settimo, spaccata al villaggio Olimpia
In retromarcia con una «Bravo» rubata, alle 2 di
notte hanno sfondato l’ingresso del bar di via
Torino 93, al villaggio Olimpia. Poi tre malviventi
sono entrati nel locale e in pochi minuti hanno
portato via la macchinetta cambiamonete che
conteneva mille euro e sono scappati.
[D. AND.]
Metropoli .53
.
ETROPOLI
M
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Moncalieri
Diario
La chiesa ortodossa
ha il suo nuovo tempio
A Poirino, Chieri e Volpiano
Costruita in Romania e poi riassemblata: ieri l’inaugurazione
GIUSEPPE LEGATO
Nove mesi e qualche decina di
migliaia di euro per i quali è
stato chiesto un comodo mutuo. Una chiesa si può costruire anche cosi: in poco tempo e
con pochi soldi. Leggere per
credere. La comunità ortodossa di Torino l’ha inaugurata ieri mattina, a Moncalieri,
via Papa Giovanni a ridosso
della Croce Rossa. Il campanile svetta e si vede già dalla rotonda Maroncelli. La chiesa lignea del Maramures è la nuova casa degli ortodossi di Torino e provincia. L’hanno tirata su dei mastri arrivati qui
apposta dalla Transilvania,
dai monti di Dracula, in pochi
mesi. Hanno iniziato a marzo.
Sudore e tanta fede
Costruita in Romania, pezzo
per pezzo, rigorosamente a incastro. Montata lì, poi smontata e trasportata in Italia a bordo
di quattro Tir e rimontata daccapo. Un pezzo unico in Italia:
di chiese come queste, strette e
tuale della comunità di Moncalieri: «Da quando ricopro questo
ruolo in questo paese non ero mai
riuscito a tagliare il nastro a una
struttura cosi bella, unica, un vero miracolo. Qui a Moncalieri abbiamo trovato sensibilità, apertura, disponibilità. Da questa
chiesa verranno fuori solo cose
buone: accoglienza e partecipazione alla vita e ai problemi della
comunità» ha spiegato Siluan.
Ai martiri di Sebaste
FOTO LEGATO
Tutta in legno, per portarla ci sono voluti quattro Tir
alte, con i campanili a punta, ce
ne sono cinque in tutto il mondo.
In Venezuela, Francia, Svezia, Cipro, e a Ginevra in Svizzera.
L’inaugurazione
Da ieri questo è il tempio religioso dei romeni che solo in città sono quasi tremila, la prima comu-
nità dell’hinterland. Ce ne sono
altri 1.900 a Nichelino, altri 6 mila
nei quartieri a sud del capoluogo.
Per inaugurarla, ieri mattina, è
arrivato da Roma monsignor Siluan, vescovo della diocesi ortodossa romena d’Italia che ha officiato la cerimonia insieme a padre Marius Floricu, guida spiri-
La chiesa è intitolata ai quaranta
martiri di Sebaste, un gruppo di
soldati romani martirizzati per la
loro fede cristiana nell’anno 320.
Nel legno c’è impressa la dedica,
sul portone di ingresso, tra una
fune e un sole «segni di vita» per
Padre Marius e la sua gente, che
sa che tutto quel legno non è poi
una scelta casuale. «Utilizzare legno deriva dal divieto ungherese
di creare chiese in pietra» raccontano i volontari. Padre Marius ha anche un’altra versione:
«Il legno è velocemente smontabile e trasportabile: fu una necessità per via delle persecuzioni».
I carabinieri festeggiano
la «Virgo Fidelis»
Avranno un sapore speciale i
festeggiamenti per la Virgo Fidelis,
che quest’anno coincidono con il bicentenario della nascita della Benemerita. Proprio qui l’Arma ha
mosso i primi passi. Poirino conserva le spoglie del primo comandante dei carabinieri, Giuseppe
Thaon di Revel. Nella sua tenuta, in
frazione Ternavasso, furono adde- Il monumento a Chieri
strati i primi militari. Sino a fine
anno il campanile del paese, in piazza Italia, sarà illuminato
con i colori rosso e blu. Questa mattina a Chieri la processione, da via Palazzo di Città attraverso le vie del centro storico,
fino al monumento «Al carabiniere» in viale Fiume. Analoga
celebrazione ieri a Volpiamo, con l’inaugurazione di un cippo
alla memoria, accanto alla caserma di corso Platone. [F. GEN.]
1
Rivoli
L’anniversario del Darwin
«Giorno della sicurezza»
«Il 22 novembre sarà la giornata della sicurezza nelle
scuole»: lo dice con emozione Cinzia Caggiano, mamma di
Vito Scafidi, il diciassettenne morto al liceo Darwin il 22
novembre di sei anni fa. A farle questa promessa, ieri mattina, è stato Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione,
in un incontro, presenti Pentenero assessore della Regione,
Avetta presidente della Provincia e i deputati D’Ottavio e
Mattiello, in cui si è parlato di sicurezza nelle scuole. «Renzi ha posto l’edilizia scolastica come uno dei temi centrali
dell’azione del governo - ha detto Faraone - e abbiamo stanziato miliardi per intervenire». Poi il sottosegretario ha incontrato alcuni studenti e ha risposto alle loro domande.
1
[P. ROM.]
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54 .In città
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
La libreria diventa romanzo
Sepúlveda per i bambini
A cavallo nella storia cinese
Prima presentazione torinese
del romanzo di Luca Ragagnin
«Arcano 21», ambientato in
alcune librerie cittadine.
L’appuntamento è per le 11 a «Il
ponte sulla Dora» di via Pisa 46.
Per «Domenicamattinateatro»,
alle 11 all’Agnelli, via Sarpi 111,
Assemblea Teatro presenta
«Max, Mix e Mex», da un testo
di Luis Sepúlveda. Adattamento
di Renzo Sicco e Lino Spadaro.
Alle 16 al Mao (via San
Domenico 11), visita guidata
alla mostra «Cavalli Celesti.
Raffigurazioni equestri nella
Cina antica», che esplora un
simbolo della storia cinese.
Colloquio
CONSERVATORIO
La Capitale
dello sport
ha il suo inno
PAOLO FERRARI
omani sera al Pala Alpitour i fan di
Emma tornano a
fare i cori insieme
alla loro giovane
diva, a emozionarsi e a commuoversi con lo show «3.0»
della cantante salentina.
Dopo un’estate di spettacoli all’aperto in compagnia di
un’intera orchestra e con un
carosello di ospiti differenti
per ogni città toccata dalla
tournée, la trentenne Emma
Marrone torna alla dimensione indoor accompagnata da
una band di sette musicisti.
Un assetto rock che permette
puntate verso l’area digitale,
come lei stessa spiega: «Lo
spirito della nuova tournée è
quello di una festa di fine anno, come si faceva a scuola.
Nello “Schiena tour” avevo lasciato affiorare maggiormente il mio lato pop, mentre nel
giro estivo “Emma Limited
Edition” era stato preponderante l’aspetto orchestrale
della mia musica. In “Emma
3.0” la sfida consiste nell’arrangiare diversamente i nuovi brani, in chiave elettronica
e rock».
D
La scaletta
La sfida coinvolge la scelta
stessa dei brani, per una scaletta ricca di colpi di scena: «Il
bello di questo lavoro consiste
nel cambiare continuamente,
nella possibilità di reinventarsi. Dalla scaletta di questo
spettacolo ho tolto alcuni brani più recenti per dare spazio
a pezzi del mio primo disco.
Questo per far capire come le
canzoni non siano classificabili, ma dipendano esclusivamente dallo spirito con il quale le si suona. E lo spirito di
questo tour è quello del party
itinerante».
E festa sia, allora. Con celebrità radiofoniche come
«Amami», «La mia città»,
«Calore» o «Cercavo amore»;
La Capitale europea
dello sport ha il suo inno.
S’intitola «Turin 2015
Celebration Ouverture»
e sarà eseguito in prima
assoluta questa sera alle
21 in Conservatorio Verdi, in piazza Bodoni 6,
dal suo compositore, il
pianista Andrea Ravizza (nella foto). La musica classica sposa così lo
sport, con un brano inedito che strizza l’occhio
alle colonne sonore dei
film. Il concorso – unico
nel suo genere in Italia,
intrapreso dal Conservatorio insieme all’Istituto di Alta Formazione
Musicale – è stato bandito lo scorso giugno e
vedrà la Città di Torino
conferire al vincitore un
premio di tre mila euro
per l’acquisto di materiali musicali: il buono
sarà consegnato questa
sera al termine del concerto dal sindaco Piero
Fassino e dall’assessore
allo sport Stefano Gallo.
L’ingresso è libero.
1
Sette elementi
La band con cui Emma è in tournée per l’Italia con lo spettacolo «3.0»
è composta da sette elementi che propongono un concerto contraddistinto da sonorità rock ed elettroniche
Pala Alpitour
Emma: una chiave rock
per le mie ultime canzoni
Scaletta rivoluzionata e nuovi arrangiamenti per lo show “3.0”
ma pure con le meno diffuse
«Sembra strano», «Cullami»,
«Con le nuvole» o «Folle paradiso». E da festeggiare ce n’è eccome, con il tour che si conclude domani a Milano e l’ottimo
riscontro ottenuto dal cd e dvd
«E Live», testimone proprio
della tournée estiva, con un ricco backstage «E Life» focalizzato sulla storica serata del 7 luglio all’Arena di Verona: «Abbiamo deciso di riprendere
quel concerto perché un’espe-
rienza così non si vive tutti i
giorni. C’erano molti artisti internazionali che hanno voluto
prendere parte al progetto e
l’idea di poterli ospitare tutti ci
ha fatto pensare che un dvd fosse davvero necessario. Amo i
duetti di quella sera senza
esclusioni, ma se devo sceglierne uno penso subito a Rufus
Wainwright. È stato stupendo
anche perché lui è davvero molto lontano da me. Immagino
che qualche radical chic abbia
storto il naso, ma i complimenti
di Rufus me li porterò dietro
per tutta la vita».
I social network
Emma è uno dei personaggi del
pop nazionale più continui nel
rapporto con il pubblico attraverso i social network. È una
scelta che paga e che in questi
giorni ha fatto balzare il video
del singolo «Fermati ancora un
po’» oltre il milione di visualizzazioni: «Ho sempre pensato
che sia brutto ricordarsi dei fan
solo quando si ha un album in
uscita o si è in prossimità di un
tour. Passo molto tempo sui social e alla fine è quasi un meccanismo automatico di condivisione, mi viene spontaneo. Così
i fan crescono con me, arrivano
al concerto che hanno condiviso i miei dubbi, le mie paure, i
miei momenti esaltanti. Una
storia che diventa nostra, non
solo mia».
La band che accompagna
[N. PEN.]
Emma Marrone è formata da
Davide Di Gregorio al sax e all’elettronica, Max Corona e
Heggy Vezzano alle chitarre,
Marco Mariniello al basso, Leif
Searcy alla batteria e Max Greco alle tastiere; la corista è
Arianna Mereu. La cassa apre
alle 18, il prezzo dei biglietti
spazia dai 29 ai 58 euro. Si entra
dalle 19.
Pala Alpitour
Corso Sebastopoli 123
Tel: 011 / 616.49.71
Diario
Palazzo Carignano
San Pietro in Vincoli
Rettorato
Il congresso
dei sommelier
La città ideale
ha l’anima soul
Quale futuro
per Torino?
Vino da tutto esaurito. Il 48°
Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, organizzato sino a domani nei palazzi storici
di Torino da Ais Piemonte, riserva
anche degustazioni guidate e momenti d’incontro con i più importan- Oggi gli assaggi
ti produttori piemontesi: appuntamenti irripetibili legati alla magia del territorio e del vino, i cui
posti sono andati a ruba. Ma con il biglietto giornaliero (a 30
euro, 25 euro per i soci Ais; acquistabile all’infopoint di piazza
Carignano), oggi dalle 14 alle 20 a Palazzo Carignano si potranno incontrare i produttori ospiti del convegno, che proporranno in assaggio Barolo, Barbaresco, Roero, i vini base
Nebbiolo dell’Alto Piemonte e Nizza. Poi alle 18 in sala Codici
si premia il «Nebbiolo Master», il miglior sommelier italiano
specializzato nel riconoscimento e nella promozione del vitigno. Domani alle 10 a Palazzo Barolo è prevista l’anteprima
della vendemmia, infine dalle 11 alle 19 a Palazzo Carignano la
degustazione dei grandi bianchi europei. Info: 011/52.17.946.
1
[N. PEN.]
Corpi e voci incarnano l’anima
della metropoli. Debutta stasera a
San Pietro in Vincoli, nell’ex cappella del cimitero al civico 28 dell’omonima via, «Metrop’ souls»: la nuova
produzione del LabPerm di ricerca
sull’arte dell’attore realizzata da Do- Alcuni protagonisti
menico Castaldo in collaborazione
con Acti – Teatri Indipendenti. Attraverso il teatro, il canto a
cappella e il teatrodanza, otto performer daranno corpo a
quanto di più impalpabile esista – l’anima – allontanandosi dal
concetto di materia e dai bisogni essenziali, specchiandosi in
un vuoto di dimensioni agghiaccianti che potrà esser riempito
solo con una nuova forma espressiva che travalica i generi,
ancora rara per i palcoscenici italiani. Ad accompagnare la
scoperta, arrangiamenti di Ben Harper, Steve Wonder e Nina
Simone, canti originali e della tradizione afro-americana, Il
concerto-spettacolo andrà in scena sino al 30 novembre, da
lunedì a giovedì alle 19,30, da venerdì a domenica alle 21: ingresso a 10 euro, 7 euro il ridotto. Info: 011/52.17.099.
1
[N. PEN.]
Torino tra presente, passato e
futuro. «I lunedì dell’Università»
guardano la città in prospettiva, domani alle 18 nell’aula magna del Rettorato, in via Verdi 18, attraverso gli
occhi, e le parole, di Valentino Castellani, già sindaco e ora vicepresi- Valentino Castellani
dente di Torino Strategica. Con questo progetto, l’associazione Torino Internazionale costruisce
visioni e azioni che promuovono l’identità e lo sviluppo dell’area metropolitana torinese, mobilitando e coinvolgendo gli
enti locali nella stesura del terzo piano strategico «Torino Metropoli 2025». L’incontro è presentato dall’editorialista della
«Stampa» Luigi La Spina e sarà preceduto alle 17,30 dall’aperitivo: i biglietti d’ingresso, gratuiti e validi per due, si possono
ritirare allo Spazio La Stampa, in via Lugaro 15, o all’Info
Point dell’Università, in via Po 29 (info: 011/66.04.284). Organizza Universitàchecontinua in collaborazione con l’associazione Ex allievi del Politecnico e la «Stampa», che omaggerà
ai partecipanti libri delle proprie collane editoriali.
1
[N. PEN.]
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LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
L’ultimo contrappunto
Danzare sulle note di Orff
Alle 16,30 all’Accademia
Albertina (via Accademia
Albertina 8), L’Ensemble Spazio
Musica di Cagliari propone
«Fuga Libre. L’ultimo
contrappunto». Ingresso libero.
Alle 17 al teatro Marchesa di
corso Vercelli 141, per il festival
«Demiourgos» diretto da Luigi
Di Cesarela Compagnia di
balletto Beatrice Belluschi
presenta «Matinée classique».
In città .55
.
INCITTA’
Per le vostre segnalazioni: [email protected]
Lingotto
Reale Società Ginnastica
Dalla Moldavia
con un violino
di 180 anni
La compagnia
dei circensi
nasce a scuola
GUIDO NOVARIA
Sarà la violinista moldava
Alexandra Conunova a tenere battesimo domani sera,
alle 20,30 nella Sala dei Cinquecento, la prima edizione
di Lingotto Giovani, nuovo
titolo della rassegna che
prende il posto di «Giovani
per tutti». «Nel binomio Lingotto Giovani, si vuole rafforzare il legame con l’ex
edificio industriale, oggi polo di primo piano della vita
concertistica italiana», dice
il direttore artistico Francesca Gentile Camerana.
Sul palco del Lingotto-baby arriveranno le eccellenze
internazionali della nuova
generazione di concertisti,
vincitori o giunti ai primi posti dei più prestigiosi concorsi europei.
Domani
Per il concerto inaugurale di
domani sera, sbarca al Lingotto il primo premio dell’ottava edizione del Concorso
intitolato al leggendario vio-
linista Joseph Joachim, svoltosi ad Hannover nel 2012, oggi uno dei concorsi più ambiti
dai migliori giovani virtuosi
dell’archetto del mondo, con il
suo primo premio dal valore
di 50 mila euro, oltre a una serie di concerti in importanti
sale internazionali e un contratto discografico con l’etichetta Naxos.
Violinista
Classe 1988, violinista di origine moldava, Alexandra Conunova ha studiato con Krzysztof Wegrzyn all’Università della Musica di Hannover.
In precedenza aveva seguito
master class con Igor Oistrakh, Mihaela Martin, Ivry
Gitlis, Boris Kuschnir.
Suona un violino Santo Serafino del 1735, costruito a Venezia e messo a sua disposizione dalla «Deutsche Stiftung Musikleben». Insieme ad
Alexandra Conunova, doman
sera si esibirà il pianista francese Julien Quentin, camerista già affermato grazie alle
collaborazioni con solisti del
NOEMI PENNA
Alexandra Conunova
calibro di Sol Gabetta, Gautier Capuçon.
Da Schubert a Strauss
Il concerto, della durata di un’ora
senza intervallo, comincia da
Franz Schubert e dalla sua Sonata in la maggiore D 574, scritta nel
1817 e pubblicata postuma da
Diabelli nel 1851 con il titolo di
Gran Duo.
Un salto di quasi un secolo e
mezzo ci proietta a nella Parigi
dell’ultima guerra, dove Francis
Poulenc scrisse la Sonata «Alla
memoria di Federico Garcia Lorca», una delle pagine cameristiche più riuscite del compositore
francese. Chiude il concerto la
Sonata op. 18 di Richard Strauss.
La biglietteria è aperta domani, in via Nizza 280/41, dalle 14.30
alle 19, e un’ora prima del concerto, dalle 19.30 nel foyer della Sala
Cinquecento.
Lingotto
Sala dei Cinquecento
Info 011.63.13.721
Flic ha la sua nuova «Prospettiva circo». Tre rassegne
in una con cui la scuola circense della Reale Società
Ginnastica di Torino celebra
il raddoppio del contributo
statale ottenuto dal ministero – l’annuncio verrà fatto
mercoledì da Valeria Campo,
nuova presidentessa della
Commissione consultiva circhi – con ventitré appuntamenti sino a giugno. Il primo
questa sera, alle 21 nella sede
di via Magenta, con «Nell’altra stanza»: studio collettivo
con i 57 allievi della Flic e la
Compagnia Bonsai.
Prove d’artista
Si inizia quindi con «Circo in
pillole», il banco di prova che
da dodici anni accende i riflettori nella palestra d’allenamento di via Magenta 31 per
dare agli allievi della Flic l’occasione di confrontarsi con
un pubblico vero. Per «Nell’altra stanza», i registi Alessandro Maida e Francesco Sgrò
hanno svolto – con gli allievi
del primo e secondo anno del
«Corso professionale per l’artista di circo contemporaneo»
e gli iscritti al «Terzo anno di
ricerca artistica individuale» –
un lavoro sull’attrezzo circense che vuole condurre in un
mondo diverso, dove sperimentare linguaggi espressivi
anche attraverso l’uso non
convenzionale delle tecniche
acquisite a scuola. La serata
vedrà la partecipazione della
Compagnia Bonsai, nata proprio nella palestra di Flic, che
presenterà in anteprima un
work in progress della nuova
performance di Marianna De
Sanctis, Lucia Fusina e Teresa
Noronha Feio. L’ingresso è libero, su prenotazione.
Circo contemporaneo
Il direttore artistico Francesco
Sgrò ha messo in piedi «una
stagione di spettacoli che vuol
far riflettere sullo sviluppo di
un’arte che negli ultimi anni ha
avuto il coraggio di rimettersi
in discussione, dando vita a
nuove ed interessanti forme di
Lo spettacolo «Al cubo»
circo contemporaneo. La vitalità delle produzioni ci spinge a
credere che questo sia solo
l’inizio di un percorso che negli
anni a venire potrà essere il volano di un rinnovamento che
toccherà tutto il panorama artistico». Oltre a «Circo in pillole», il cartellone riunisce sotto
lo stesso logo «Citè», la rassegna del teatro Concordia di Venaria Reale, e «Chapiteau
Flic», con dieci spettacoli estivi
sotto un grande tendone da circo montato a sorpresa in
un’area della città. Fra gli ospiti
sono attesi la compagnia BettiCombo, protagonista il 28 febbraio di «Al cubo», e MagdaClan, coraggioso esempio
italiano di circo contemporaneo di ritorno alle origini dopo
anni di permanenza all’estero,
che l’11 aprile stupirà con il suo
«Circo Extra_Vagante».
Reale Società Ginnastica
via Magenta 31
Tel. 011/53.02.17
12 45 67 18
56 .In città
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
La grande sfida tra i futuri pasticcieri
Mercoledì al Circolo dell Stampa, sotto le insegne
della Città del gusto di Torino (Gambero rosso) si
sfidano i migliori allievi di pasticceria delle più
prestigiose scuole torinesi (Giolitti, Colombatto e
Beccari) con la scusa di presentare la guida
«Pasticcieri e psticcerie 2015»
A TAVOLA
Per le vostre segnalazioni: [email protected]
il voto
7
il voto
il voto
7,5
6
Colazione
Pranzo
I dolci fanno
dimenticare
il cappuccino
L’affettatrice
che uccide
l’emozione
Una pasticceria storica
per lasciarsi tentare
Il prosciutto di Norcia
ha bisogno del coltello
REPORTERS
L
via Roma
a vetrina di Gertosio già intriga per via
di quella verza fatta di cioccolato, per il
vassoio di marron glacé e per i «pezzoni» di cioccolato alla nocciola. Le origini di
questa storica pasticceria di via Lagrange,
risalgono all’800. Si parte da Busca, nel cuneese, ma la famiglia si è fatta conoscere anche
a Roma oltre che nel rimpianto laboratorio
torinese all’angolo di via Mazzini con via san
Massimo. Quanto ai dolci con cui fare colazione qui non c’è che l’imbarazzo della scelta. A
sinistra c’è un tavolo da cui ammiccano croissant pieni e vuoti di
marmellata, strudel di mele,
via Giolitti
cannoli di
crema e zabajone, fette
Gertosio
via Lagrange, 34 di torte sacher, venezia011-56.21.942
ne,
girelle con
corso Vittorio
Emanuele II
l’uvetta e piccole brioche ricoperte di cioccolato
gianduja. Questi dolci
sono esposti sotto campane di vetro: senza
scomodare Ebola, in tempi di influenza la
giusta attenzione all’igiene meriterebbe un
bonus nel voto se non fosse per la toilette in
uno sgabuzzino. Da ricordare la torta sabauda (altra specialità della casa) fatta di nocciole e anch’essa ricoperta di gianduja e i panettoni di lievito madre già in bella vista. Il cappuccino ahimè non fa sognare (ma è una male
condiviso con la stragrande maggioranza dei
bar pasticceria della città) in compenso potete anche leggere comodamente il giornale in
un altro angolo del locale. Non mancano per
pranzo proposte salate e ci si può anche accomodare sui tavolini all’aperto, frutto della
pedonalizzazione della via.
[R.MOL.]
Cena
Lumache e dolci
per scoprire
il buono dell’autunno
Una sorpresa golosa in corso Quintino Sella
ROCCO MOLITERNI
come antipasto e accompagnate dall’aglio, qui
invece sono un secondo e già quando prendono
coprire un posto nuovo (si fa per
l’ordinazione ti spiegano che non c’è aglio prodire visto che è aperto da oltre un
prio per esaltare il sapore (direi «terragno»)
anno) fa sempre piacere,
della lumaca. Così arrivano con erbe e
scoprire un posto nuovo
ortaggi («nel bosco») e un sughetto
e
l
a
as
C
dove si sta bene fa
niente male. Così come non sono
rso
co
piacere ancora di più. Mi è
male il risotto al baccalà mantesuccesso in corso Quintino
cato e pomodorini confit e il
La Madia
Sella, un corso dove non ricorfiletto alla milanese, dalla delicacorso Quintino
davo l’esistenza di ristoranti,
ta impanatura e dal cuore rosso.
Sella, 85
anche se tanti anni fa vantava
Ma super ho trovato il dessert
011-81.90.028
una birreria, la Contea, dove si
«d’autunno», una crema di castap.zza
faceva anche jazz. Il posto si
gne, con gelato al marron glacè,
Hermada
chiama la Madia, è una trattoria
salsa di cachi e scaglie di torrone.
come recita l’insegna, ma i piatti
Davvero un concentrato dei motivi
non sono da semplice trattoria. Difficile
per cui a tavola mi piace la stagione delle
che in trattoria ci sia ad esempio la scaloppa
nebbie e dei primi freddi. Buona la carta dei
di foie gras, che qui propongono. Più facile
vini. In due con una bottiglia di barbera di
trovare le lumache, al cui fascino non ho
Matteo Correggia e una boule di rhum Matusapotuto resistere. In genere nelle carte le trovi lem si è speso sui 50 a testa. Da tornarci.
S
Il pranzo della domenica
FRANCESCA ANGELERI
L’importante
è che la scorpacciata
sia tutta in francese
Siamo tutti un po’ francofili. Ci piace il mare
della Cote e la spesa a Briançon. E poi c’è Gil,
crasi perfetta tra padre buongustaio e madre
francese. Il suo blog racconta, anche in inglese, le scorpacciate sublimi fatte in ogni dove.
Per lui ogni pranzo o cena sono sempre un
«festino» in arrivo. Figuriamoci il pranzo
della domenica! Ma c’è Silvia. La voce della
sua coscienza. Dopo l’abbuffata di rito del
sabato sera è difficile trovarla ben disposta.
Può capitare, però. Un occhietto triste a
tradimento oppure una cena, miracolosamente, saltata. Più probabile la pena. In quel caso,
scatta la cucina di Elianne. Due sono le cose
che ama prepararsi in casa, entrambe semplici e molto gustose. Deliziosa fondue, meglio
ancora se appenzelloise, fatta cioè con l’Appenzeller, un formaggio svizzero forte, con la
crosta lavata da una mistura di erbe, da accompagnarsi con patate, cetriolini sottaceto e
P
er molti anni sono andato in vacanza a
Ferragosto nelle Marche, in un paesino
della Val d’Aso, quasi al confine con l’Umbria. Rito irrinunciabile di quelle vacanze era,
prima del ritorno a Torino, farsi disossare e
mettere sotto vuoto (in due o tre pezzi) un
prosciutto crudo dal macellaio del paese . I
pezzi dovevano essere abbastanza grandi da
poter essere tenuti fermi dall’apposita morsa
in modo da tagliare a mano il prosciutto. Perché se si parla di un prosciutto toscano, marchigiano o umbro (la cui scuola è quella di
Norcia. patria ideale
dei salumai d’Italia: non a caso i
corso Raffaello
loro negozi si
chiamano nel
centro sud
norcinerie) il
carattere e la
Da Bacco
via Madama Cristina, 82
sapidità del
011-65.05.146
prodotto si
gustano al meglio
solo se affettato a
corso Dante
mano. Così capirete che
mi sono quasi commosso in via Madama Cristina leggendo prosciutto di Norcia sulla vetrina
di questo bar enoteca. Ma la commozione si è
trasformata in delusione, quando mi è stato
servito tagliato con l’affettatrice. Per carità di
buono era buono, ma affettato con il coltello
sarebbe stato un’altra cosa. Il titolare si è scusato spiegandomi che non c’è consumo quotidiano sufficiente per il rito del taglio a mano e
mi ha invitato a seguirlo in una delle fiere dove
nei weekend propone prodotti umbri e laziali
(fra cui la porchetta) e officia quel rito. Lo farò
ma per ora pur apprezzando l’ampia scelta di
vini, bruschette (avrei preferito però il pomodoro a pezzi e non la salsa) e salumi il voto è
quello che è.
[R. MOL.]
qualche piccolo salume. A non mancare mai
sono poi le latte di Canard confit, da scaldarsi,
semplicemente, in una padella antiaderente,
senza aggiungere altro grasso vista la precedente cottura nel lardo, come ogni piatto del
Périgord che si rispetti. Insieme, deliziose, le
patate «a la sarladaise» (dalla città di Sarlat),
tagliate spesse a rondelle e fritte nel grasso
d’oca. Sopra, un po’ d’aglio e prezzemolo. Nel
bicchiere un Bourdeaux Chateau Le Puy.
Gil Grigliatti, commerciante gourmand
9ABCDE4F 8 DA5CB7C 82 LA STAMPA 12 45 67 18
12 45 67 18
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LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
.
Sport Cronaca .59
PORT
S
Hockey su prato, pari del Torino
Tutto in 10 minuti. Il Rassemblement conquista un
punto contro il Bondeno nell’ultima giornata di
andata della A2. E dire che Il match non si era
messo bene per i torinesi, sotto 2-0 e capaci nel
finale di chiudere sul 2-2. La squadra ora è quinta
con 8 punti, a più sei dalla «zona rossa».
[O. SER.]
A CURA DI SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni [email protected]
A Mantova
Calcio
Fantoni (nella
foto) e compagni
oggi sono
attesi dall’insidiosa trasferta contro
i neopromossi
Stings
Mantova
Sorpresa nel baby derby
La vittoria è bianconera
Primavera, Buenacasa lascia la panchina e segna il gol decisivo
Basket
IVANA CROCIFISSO
Tre minuti. Tanto basta a
Sergio Buenacasa per entrare in campo e firmare il gol
più importante, quello che
permette alla Primavera della Juventus di portare a casa
il derby. È lo spagnolo l’uomo
decisivo: al 37’ della ripresa
Fabio Grosso lo butta nella
mischia, tre giri di lancette
più tardi l’attaccante ripaga
la fiducia dell’allenatore e
condanna il Toro alla sconfitta siglando la rete del 2-1.
La squadra bianconera, alla vigilia a 10 punti dai cugini,
torna a vincere la stracittadina in campionato, dopo i due
ko della scorsa stagione; i
granata incappano nella prima sconfitta, perdendo l’imbattibilità e il primo posto in
classifica. Ad approfittarne è
la Fiorentina, da sola in testa
al girone con tre lunghezze di
vantaggio sul Torino, ora secondo. I bianconeri sono invece momentaneamente quinti,
in attesa dei risultati dei due
posticipi di giornata.
La Pms va a Mantova
per tenere
il passo delle prime
DOMENICO LATAGLIATA
Toro, addio imbattibilità
La partita
Il derby non è mai una partita
come le altre, ed è Clemenza,
classe ’97 al quarto anno di
Juventus, a ricordarlo. Dopo
appena due minuti di gioco è
proprio il numero dieci bianconero a colpire a freddo gli
avversari, trovando il gol del
vantaggio. In salita la partita
del Toro: la squadra di Longo
impiega qualche minuto ad
assestarsi, poi comincia a giocare, spinge e trova il pareggio al 25’. Sugli sviluppi di un
corner bianconero, la squadra di casa perde ingenuamente il pallone, Lescano lancia Rosso, il numero 11 serve
Morra: ottavo gol per l’attaccante, niente da fare per Audero. Il portiere della Juven-
REPORTERS
Tre minuti dopo essere in campo Sergio Buenacasa
ha realizzato al 40’ della ripresa la rete che ha dato ai bianconeri il successo
tus, però, è protagonista in almeno due situazioni, le più pericolose tra quelle create dal
Toro: decisivo prima su Graziano, poi su Rosso. A 5’ dalla fine
il colpo del ko di Buenacasa: la
Juve riparte dopo la doppia
sconfitta tra campionato e Youth League. Sfottò sugli spalti
(1000 i presenti) e situazione
che non degenera nonostante,
dopo il vantaggio, qualche tifoso del Toro si avvicini ai sostenitori bianconeri. A far scattare la molla è il coro «Serie B,
Serie B»: l’intervento dei poliziotti presenti evita il contatto.
Parla Grosso
Potrebbe essere stata la partita della svolta per la Primavera della Juventus, ma Grosso non la pensa così: «Preferisco parlare di continuità,
quella che ci serve. La squadra ha dimostrato di esserci,
di avere la giusta voglia di
raggiungere gli obiettivi».
Rammaricato invece Moreno
Longo: «Brucia perdere così,
anche perché la mia squadra
ha giocato per vincere. Dopo
il gol a freddo abbiamo schiacciato la Juve, fino al pari. Cosa
non mi è piaciuto? Avremmo
dovuto tirare un po’ di più».
Protagonisti di giornata i
bianconeri Luca Clemenza e
Sergio Buenacasa. «Ho giocato
tanti derby da quando sono alla
Juve – sono le parole di Clemenza – ma non avevo mai segnato. Contro il Toro è sempre
una partita speciale, lo si sente
anche durante la settimana
che precede la partita. La dedica è per i miei genitori, arrivati
da Vicenza per seguirmi dal vivo». «Fare un gol in una partita
così è sempre bello – gli fa eco
lo spagnolo - tra l’altro al primo
pallone toccato».
Visto che ultimamente non ci
sono riusciti gli avversari, ci
ha provato il dentista a fermare Tommaso Fantoni. Il
quale però è uscito indenne
anche lì: evidentemente il periodo di grazia prosegue e a
trarne beneficio è stata finora
tutta la Manital Pms, salita fino al terzo posto in classifica
e attesa oggi dalla trasferta di
Mantova contro un’altra delle
squadre che formano il gruppetto inseguitore, a sei punti
di distanza dalla capolista Verona e a due soltanto dalla damigella Brescia. In assenza di
Mancinelli – tornato in settimana a Torino per proseguire la rieducazione al gomito
sinistro e atteso in campo tra
circa un mese – Fantoni sarà
ancora il lungo di riferimento
per coach Bechi insieme ad
Amoroso: arriva all’appuntamento odierno (ore 18, diretta su legapallacanestro.com)
con una serie aperta di 14/14
al tiro e soprattutto con l’80%
dal campo (36/45), ovvero la
miglior percentuale di tutta
la serie A2 Gold: «Non mi era
mai successo di avere numeri
così positivi – ammette lui,
che ha al suo attivo anche tra
stagioni a Casale con annessa
una promozione in serie A -.
Faccio il mio dovere e stop:
magari giocherò un po’ meno
quando tornerà Mancinelli,
ma problemi non ce ne saran-
Pallanuoto
Hockey su ghiaccio
Battuto anche il Sori
L’Iren tiene il passo
La Valpe vince ancora
Ora è in testa al campionato
OSCAR SERRA
Una rete del gladiatore
Emanuele Azzi regala alla
Iren Torino ’81 il secondo
successo in altrettanti incontri nel campionato di serie A2 di pallanuoto, il primo
davanti ai propri tifosi. Alla
piscina Monumentale finisce 11-10 (4-1, 3-3, 2-3, 2-3)
contro la Rari Nantes Sori,
squadra ostica anche perché
rappresenta una sorta di
succursale di quella Pro
Recco, regina della pallanuoto nazionale.
Davanti a oltre 500 supporters scatenati, la squadra di Simone Aversa parte
Gol decisivo
Emanuele
Azzi ha messo
a segno la
rete dell’11
a 10 con cui
l’Iren ha
battuto il Sori
subito forte con diverse giocate spettacolari e resiste al ritorno dei liguri dimostrando
già un ottimo stato di forma,
in vista dei prossimi impegni.
Decisive le doppiette del già
citato Azzi, di Loiacono e Oggero, oltre ai gol del macedone
Vuksanovic, Federici, Cranco,
Giuliano e Rusiello.
MARCO BOBBIO
Sesta vittoria consecutiva e
primo posto in classifica. È
questo il bottino del sabato
sera per il Valpellice Bodino
Engineering. Sulla pista di
Selva di Val Gardena Johnson
e compagni hanno superato i
padroni di casa con il finale di
5-2 e, complice l’inatteso scivolone del Valpusteria in casa
dell’Appiano, sono riusciti a
conquistare la vetta del girone in compagnia dei Lupi e del
Renon (che ieri sera non ha
giocato perché impegnato in
Continental Cup). Ora il campionato si fermerà per una
settimana per i quarti di fina-
le di Coppa Italia, con la Valpe
attesa dalla serie contro il Cortina (al meglio delle tre partite), ma alla ripresa, giovedì 4
dicembre, è in programma un
incrocio ad altissima tensione:
al Palatazzoli di Torino i Bulldogs si giocheranno il primato
proprio contro i Rittner Buam.
Nella trasferta in casa del
Gardena, i ragazzi di Pyle sono
riusciti ad annullare il fattore
altitudine e a prendere subito
in mano le redini del match, nonostante le assenze di DiCasmirro e Frigo. Dopo appena 1’
è stato infatti capitano Johnson
ad aprire le danze con un tiro
da fuori in power play mentre
al 10’ ha raddoppiato Pozzi. I
no. Intanto pensiamo a Mantova, visto che fuori casa finora
abbiamo vinto solo contro Casalpusterlengo. Ci serve una
bella vittoria lontano dal Ruffini ma, se anche dovessimo vincere di 20, sarebbe una bugia
dire che siamo diventati una
squadra vera: serve tempo, per
essere quello che vogliamo essere. E i ritmi tenuti finora non
ci hanno certo agevolato, dal
momento che a ottobre abbiamo giocato pochissimo per poi
scendere in campo cinque volte in due settimane».
Oggi, comunque, il banco di
prova sarà di quelli probanti
perché i neopromossi Stings
rappresentano una delle
squadre più intriganti del
campionato e nell’ultimo turno sono andati a vincere a
Biella dimostrando di fare sul
serio e centrando la quarta
vittoria nelle ultime cinque
partite. «Dovremo continuare
a giocare di squadra, confermando l’ottimo dato sugli assist registrato nelle ultime
uscite (17 contro Jesi, 22 contro Napoli, ndr) – spiega coach
Bechi -. E sarà necessario cercare di limitare Fultz e Rullo,
giocatori abili ad innescare il
talento di Gaddefors e Moraschini, la fisicità di Landi e
Amoroso, l’atletismo di Jefferson. Noi però siamo in crescita e mi aspetto la risposta giusta da parte dei miei ragazzi:
vogliamo tenere il passo di chi
sta al vertice della classifica».
Sesta di fila
Il 5 a 2 rifilato
al Gardena
nella 18ª
giornata vale
il primo posto
in classifica
padroni di casa hanno cercato
di ricucire le distanze riuscendo a ravvicinarsi in apertura di
secondo periodo con Fauster,
abile a sfruttare una situazione
di doppia superiorità numerica, ma prima della sirena Campbell ha centrato il tris.
Nell’ultimo drittel, sono stati di nuovo i padroni di casa a
premere maggiormente e a
riavvicinarsi con Veggiato, prima che Pope piazzasse il poker
spezzando l’assedio e Nicolao il
5-2 (a porta vuota) che vale il
primato.
In classifica ora, Valpusteria, Renon e Valpe guidano con
40 punti, davanti a Asiago (39)
e Milano (37).
12 45 67 18
60 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab-
dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», fino al
16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16.
A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18.
ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario:
lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom
10,30-18,30.
ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a
dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un
“iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento». Dall’11 novembre all’11 gennaio: «Luois Michel Van
Loo. Le tre principessine di casa Savoia».
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio.
«Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino al 6 gennaio. «Felice Casorati, il pensiero assorto», fino al 1° febbraio. La biglietteria chiude un’ora prima.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi
10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso.
La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro).
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata:
lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/19785617; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite allo Stadio ogni ora. Chiuso per le partite.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima.
MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario:
tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11; «Collezionisti di Montagne». Dal 19/11 al 26/4/2015.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso.
MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite
guidate 10,30, 14,30, 16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab
14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13.
MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel.
011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti:
mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario:
mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19,
sab 10-20, dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5
euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente:
«La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.:
mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A
occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari
GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18.
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17);
sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73
[email protected]
12 45 67 18
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Dove andiamo .61
.
I Cinema del 23 novembre 2014
Le trame
ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50
int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC
Non lo so ancora
Solferino 1
P 16.00-18.00-20.00
Pelo Malo
Solferino 2
P 16.00
Tre tocchi
Solferino 2
P 17.45-19.45
AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 rid.
The Judge
Sala 1
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Il giovane favoloso
Sala 2
P 15.00-17.30-20.00-22.30
My old lady
Sala 3
15.00-20.00
La spia
Sala 3
17.30-22.30
CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo Alberto 27,
tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 univ., militari, , over 65, under 18
Interstellar VO
16.00-21.15 (sott.it.)
Frank VO
19.15 (sott.it.)
CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461.
Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid. Proiezioni 3D: € 10,00 Int.; € 8,00 Rid.
Il mio amico Nanuk
P 14.50-16.45
La scuola più bella del mondo
P 16.35-18.30-20.30-22.30
Andiamo a quel paese
P 15.00-20.30-22.30
Doraemon
P 14.50-18.40
Interstellar
P 16.30-19.40-22.30
Scusate se esisto!
P 14.50-16.45-18.40-20.30-22.30
Hunger Games: Il canto della...
P 15.20-17.40-20.10-22.30
CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi:
€ 6,00 int.; € 4,00 ridotto
32° Torino Film Festival
P
DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18
I toni dell’amore
Nirvana
P 16.10-18.10-20.10-22.00
Andiamo a quel paese Ombrerosse P 16.00-18.00-20.00-22.00
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40
Torneranno i prati
Eliseo Grande
15.30-17.30-20.00
Sils Maria
Eliseo Grande
22.00
Due giorni, una notte Eliseo Blu
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Il giovane favoloso
Eliseo Rosso P 15.45-18.20-21.00
ERBA corso Moncalieri 241, tel. 01166.15.447. Prezzi: € 6,50
int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC
Chi è Dayani Cristal?
Erba 1
P 15.30-17.10-18.50
F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio
53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari,
Aiace, over 65, under 18
Interstellar
Sala Groucho P 15.30-18.30-21.30
Il sale della terra
Sala Chico
P 16.00-18.05-20.10-22.15
Il mio amico Nanuk
Sala Harpo
P 15.00
Due giorni, una notte Sala Harpo
P 16.45-18.30-20.15-22.00
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto
Doraemon
Sala1
P 16.00
La spia - A most wanted man
Sala1
P 17.50-20.10
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 1
P 22.30
Scusate se esisto!
Sala 2
P 15.45-17.50-20.10-22.30
Words and pictures
Sala 3
P 15.45
Andiamo a quel paese Sala 3
P 20.10
Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 3
P 17.50-22.30
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 8,00 int.; € 6,00 militari, under 18, universitari, Agis, Aiace, over 65; €
4,50 Spettacolo delle ore 22.30; Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Hunger Games: Il canto della...
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Interstellar
P 15.15-18.30-21.45
Scusate se esisto!
P 15.45-18.00-20.15-22.30
Il mio amico Nanuk
P 15.00-16.45
Andiamo a quel paese
P 18.40-20.35-22.30
La scuola più bella del mondo
P 16.00-18.10-20.20-22.30
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Sala1
Interstellar
Sala 2
P 15.30-18.30-21.30
Il mio amico Nanuk
Sala 3
P 15.00
La scuola più bella del mondo
Sala 3
P 16.45-18.30-20.30
Interstellar
Sala 3
P 22.30
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi: € 7,00 int.; €
5,00 Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60
32° Torino Film Festival Massimo 1
P
32° Torino Film Festival Massimo 2
P
32° Torino Film Festival Massimo 3
P
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
€ 5,00 under 18, universitari, militar, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40
Il sale della terra
Nazionale 1
16.00-18.00-20.05
Due giorni, una notte Nazionale 2
16.00-18.00-20.00
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 8,00
int.; € 6,00 Militari, under 18, universitari, Io studio; € 4,50 over 60. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
32° Torino Film Festival Reposi 1
P
32° Torino Film Festival Reposi 2
P
32° Torino Film Festival Reposi 3
P
32° Torino Film Festival Reposi 4
32° Torino Film Festival Reposi 5
La figlia del Faraone. Balletto Teatro Bolshoi
16.00 (int. 15,00 - rid. 12,00)
Reposi 6
La scuola più bella del... Reposi 6
19.50
Interstellar
Reposi 6
21.45
Il mio amico Nanuk
Reposi 7
15.00
Scusate se esisto!
Reposi 7
16.50-18.40-20.30-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,40
Boyhood
Sala 1
P 15.30
Tre cuori
Sala 1
P 18.30-20.20
Torneranno i prati
Sala 2
P 15.30-17.15-19.00-20.45
Diplomacy
Sala 3
P 16.00-20.00
Diplomacy VO
Sala 3
P 18.00 (sott.it.)
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 1
P 16.45-19.40-22.35
Scusate se esisto!
Sala 2
P 14.40-17.15-19.50-22.25
Doraemon
Sala 3
P 15.25-17.50
These final hours - 12 ore alla fine
Sala 3
P 20.15-22.30
Andiamo a quel paese Sala 4
P 15.05-17.30-19.55-22.20
I pinguini di Madagascar Sala 5
P 15.05-17.25
I pinguini di Madagascar 3D
Sala 5
P 19.45
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 5
P 22.05
Interstellar
Sala 6
P 14.30-18.10-21.50
Il mio amico Nanuk
Sala 7
P 15.05-17.25
La scuola più bella del mondo
Sala 7
P 19.45-22.15
Vicky il Vichingo
Sala 8
P 14.45
Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 8
P 17.00
Clown V.M. 14
Sala 8
P 19.45
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 8
P 22.15
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,00 int. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00
Hunger Games: Il canto della... P 14.30
Andiamo a quel paese
P 10.45-17.30-20.00-22.25
La scuola più bella del mondo
P 10.55-14.45-17.20-19.50-22.20
Il mio amico Nanuk
P 10.50-15.00-17.20
Clown V.M. 14
P 10.55-19.45-22.20
Scusate se esisto!
P 10.45-14.30-17.15-20.00-22.35
I pinguini di Madagascar
P 11.00-14.30-15.00-17.0017.30-19.30-22.00
Hunger Games: Il canto della... P 11.00-15.30-18.30-21.30
Andiamo a quel paese
P 14.05
Hunger Games: Il canto della... P 16.20-19.15-22.10
Vicky il Vichingo
P 10.55-14.20-17.10
Scusate se esisto!
P 19.20-22.00
Interstellar
P 10.50-16.40-20.15
Interstellar
P 14.05-17.40-21.45
Lo sciacallo - Nightcrawler
P 19.45
Guardiani della Galassia
P 22.20
Cinema: Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429.
Boxtrolls - Le scatole magiche
16.00
Tutto può cambiare
18.00-21.00
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Medianeras
18.00-21.00
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474.
Amore, Cucina e Curry
16.20-18.50-21.15
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
Tutto può cambiare
19.00-21.00
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
BARDONECCHIA
IVREA
SABRINA 012299.633.
Il mio amico Nanuk
Hunger Games: Il canto della...
BOARO 0125641.480.
La scuola più bella del mondo
POLITEAMA 0125641.571.
Il mio amico Nanuk
Andiamo a quel paese
16.45
18.30-21.15
BEINASCO
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111. Prezzi: € 8,90 int. Proiezioni 3D: € 10,50 int., € 8,50 rid.
Scusate se esisto!
Sala 1
14.20-16.50-19.20-22.00
Andiamo a quel paese Sala 2
14.40-17.00-19.30-21.50
Interstellar
Sala 3
13.45-17.20-21.00
Doraemon
Sala 4
11.10-15.10-17.30
These final hours - 12 ore alla fine
Sala 4
20.20-22.30
Il mio amico Nanuk
Sala 5
11.20-15.30-17.45-20.00
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 5
22.15
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 6
11.30-15.50-18.40-21.30
I Pinguini di Madagascar Sala 7
15.00-17.15-19.30
I Pinguini di Madagascar 3D Sala 7
21.40
La scuola più bella del mondo
Sala 8
14.5-17.10-19.40-22.10
Vicky il Vichingo
Sala 9
11.15-14.50 (euro 8,00)
Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 9
17.00
Confusi e felici
Sala 9
19.45
Clown V.M. 14
Sala 9
22.20
CASCINE VICA - RIVOLI
DON BOSCO DIG. 01195.08.908.
Il mio amico Nanuk
17.30-20.00
CHIERI
SPLENDOR 01194.21.601.
Scusate se esisto!
16.30-18.45-21.15
CHIVASSO
POLITEAMA 01191.01.433.
Hunger Games: Il canto della...
15.45-17.45
20.15-22.00
LEINÌ
AUDITORIUM 01199.88.098.
Confusi e felici
16.00
MONCALIERI
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid.
La scuola più bella del mondo
P 10.40-15.00-17.20-20.00-22.30
Interstellar
P 10.50-17.10-20.50
Hunger Games: Il canto della... P 12.00-16.00-18.00-22.00
Due giorni, una notte
P 10.40-19.50-22.10
Vicky il Vichingo
P 10.50-15.00-17.25
Andiamo a quel paese
P 10.50-14.50-17.30-20.00-22.30
Il mio amico Nanuk
P 11.00-15.05-17.30
Clown V.M. 14
P 19.50-22.25
Hunger Games: Il canto della... P 13.30-16.30-19.30-22.30
I Pinguini di Madagascar
P 11.10-14.50-17.20-19.50-22.20
Hunger Games: Il canto della... P 11.00-15.30-18.30-21.30
Interstellar
P 14.30-18.10-21.50
La scuola più bella del mondo
P 14.00-16.30-19.00-21.30
Scusate se esisto!
P 14.30-17.10-19.45-22.30
Lo sciacallo - Nightcrawler
P 19.40
Doraemon
P 11.10-14.30-17.00
Dracula
P 22.20
Scusate se esisto!
P 10.50-16.00-18.40-21.30
I Pinguini di Madagascar
P 14.20-16.50
These final hours - 12 ore alla fine P 10.45-20.20-22.40
NONE
15.30-18.00-21.00
CONDOVE
CINEMA EDEN 01199.05.020.
Andiamo a quel paese
18.00-21.00
CUORGNÈ
14.30-16.00
17.45-21.30
LUMIERE 01196.82.088.
Andiamo a quel paese
Interstellar
La scuola più bella del mondo
Hunger Games: Il canto della...
Scusate se esisto!
Il mio amico Nanuk
GIAVENO
PINEROLO
SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923.
Interstellar
16.00-21.00
HOLLYWOOD 0121201.142.
Il mio amico Nanuk
PIOSSASCO
SAN MAURO TORINESE
GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408.
Io sto con la sposa
P 16.30-20.30
La scuola più bella del mondo
P 18.30
SETTIMO TORINESE
PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050.
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 1
14.45-17.20-20.00-22.40
Andiamo a quel paese Sala 2
15.40-17.40-19.40
Interstellar
Sala 2
21.35
Il mio amico Nanuk
Sala 3
14.20-16.20
La scuola più bella del mondo
Sala 3
18.20-20.30-22.30
VALPERGA
AMBRA 0124617.122.
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Uno
15.00-17.00-21.30
La scuola più bella del mondo
Due
15.00-17.00-21.30
VENARIA
17.15-20.45
18.10-21.10
15.30-18.50-22.40
15.30-17.45-20.10-22.30
17.05-19.50-20.50-22.40
15.30-17.15
15.00-17.00
AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181.
Andiamo a quel paese
17.00-21.00
VINOVO
A CURA DI Daniele Cavalla
ANDIAMO A QUEL PAESE
··· Commedia. Regia di e con Ficarra
e Picone. Durata: 90 minuti. Rimasti
disoccupati, gli amici di vecchia data
Salvo e Valentino decidono di lasciare
la città per trasferirsi in un piccolo comune siciliano.
BOYHOOD
···· Drammatico. Regia di Richard
Linklater, con Ethan Hawke. Durata:
165’. L’autore di «Prima dell’alba» ha
seguito con la macchina da presa per
12 anni la crescita di un bambino. Orso
d’Argento al Festival di Berlino.
DUE GIORNI, UNA NOTTE
···· Drammatico. Regia dei fratelli
Dardenne, con Marion Cotillard e Fabrizio Rongione. Durata: 96 minuti.
Sandra ha un weekend per convincere
i colleghi a rinunciare al loro premio di
produzione in modo che lei possa conservare il posto di lavoro.
LA FORESTA DI GHIACCIO
··· Thriller. Regia di Claudio Noce,
con Emir Kusturica e Ksenia Rappoport. Durata: 100 minuti. In un piccolo
paese alpino un giovane tecnico arriva
per riparare un guasto alla centrale
elettrica e si trova coinvolto nell’intricato caso legato alla scomparsa di un
bambino. Dal cineasta di «Good morning Aman».
HUNGER GAMES
··· Fantasy. Regia di Francis Lawrence, con Jennifer Lawrence. Durata:
123 minuti. Terzo capitolo della saga,
narra le gesta di Katniss, simbolo della
rivolta contro la dittatura.
INTERSTELLAR
···· Fantascienza. Regia di Christopher Nolan, con Matthew McConaughey e Anne Hathaway. Durata:
169’. La terra sta morendo, la Nasa individua nuovi pianeti dove abitare: il
pilota Cooper viene mandato in esplorazione. Dall’autore di «Inception».
LO SCIACALLO
···· Azione. Regia di Dan Gilroy, con
Jake Gyllenhaal e Rene Russo. Durata:
117 minuti. Lou passa le notti con la
sua videocamera correndo sui luoghi
delle emergenze, per riprendere le scene cruente e vendere il materiale ai
network tv. Un lavoro pericoloso.
MY OLD LADY
··· Commedia drammatica. Regia di
Israel Horovitz, con Kevin Kline e Maggie
Smith. Durata: 106 minuti. Il newyorkese
Mathias eredita un alloggio a Parigi: in
viaggio nella capitale francese per venderlo, scopre che è abitato da un’anziana signora con la figlia. Opera prima al cinema
per il noto drammaturgo.
LA SCUOLA PIU’ BELLA DEL ...
·· Commedia. Regia di Luca Miniero,
con Christian De Sica e Rocco Papaleo.
Durata: 98 minuti. Per vincere la coppa
di Scuola dell’Anno, un preside invita
alcuni studenti di Accra, in Ghana: per
un disguido arriveranno da Acerra.
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Andiamo a quel paese
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Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
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18.30-20.30-22.30
14.30
16.15
18.00-20.00
22.00
··· Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova.
Durata: 106 minuti. Tornata in Italia, la
talentuosa architetto Serena fatica a
trovare attenzione dal mondo del lavoro «maschile» e chiede aiuto a Francesco, in realtà omosessuale.
LA SPIA
···· Thriller. Regia di Anton Corbijn,
con Philip Seymour Hoffman e Robin
Wright. Durata: 122 minuti. Dal romanzo di John Le Carrè, i tentativi del
capo dell’antiterrorismo tedesco di assicurare alla giustizia un terrorista. Ultimo film di Seymour Hoffman.
THE JUDGE
···· Drammatico. Regia di David
Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il
rampante avvocato Palmer torna nella
cittadina dove è cresciuto per i funerali
della madre: sarà costretto a difendere
il padre, giudice con cui non parla da
anni, dall’accusa di omicidio.
I TONI DELL’AMORE
···· Commedia drammatica. Regia
di Ira Sachs, con John Lithgow e Alfred
Molina. Durata: 94’. La felicità di Ben e
George, da 28 anni insieme, viene infranta dal licenziamento di uno dei
due: rimasti senza un soldo, chiedono
aiuto ad amici e parenti.
TORNERANNO I PRATI
···· Drammatico. Regia di Ermanno
Olmi, con Claudio Santamaria e Alessandro Sperduti. Durata: 80’. Un anziano pastore ricorda i combattimenti
della prima guerra mondiale.Dall’autore de «L’albero degli zoccoli» .
Teatri del 23 novembre 2014
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
tel. 011 81.93.529. Domenica 23 ore 16.30
laCompagniaMarionettegrillipresentaCappuccetto Rosso burattini tradizionali con
Marco Grilli. Giovedì 27 ore 21.30 si ride
conilCabaretdiZeligLabontheroad.Sabato
29perlastagionediProsaAntonellaPaglietti
presenta Nitzsky, Nietzsche ditirambo folie
di Mauro Comba. Si prenota per la Grande
serata di Capodanno con il varietà Polveri
di stelle
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
Sono in vendita i biglietti per “Aggiungi
un posto a tavola” in scena dal 25 al 30 novembre e per “Don Giovanni” in scena dal
2al7dicembre.Sonoinvenditaibigliettiegli
abbonamenti per tutti gli spettacoli in programma per il 2014-2015 nei Teatri Erba,
Alfieri e Gioiello
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653. ConcertoSteven Mercurio direttore,LaraSt.Johnviolino.Giovedì27.Ore21.
Venerdì 28. Ore 20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Oggi ore
15.30 “Re Lear” da W. Shakespeare, diretto e interpretato da Michele Placido, Goldenart Production. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti
e biglietti stagione Teatro Stabile, abbonamenti e biglietti Torinodanza
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer-
raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande:Perché,CompagniaTeatraleStilema.Oggi ore 16.30
COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011
66.98.034. Oggi ore 16 Jesus Christ Superstarcon Ted Neely. Regia di Massimo Romeo Piparo. Venerdì 28 e Sabato 29 ore 21
50 sfumature di Pintusdi e con Angelo Pintus.Martedì2dicembreLavitaèunviaggiodi
e con Beppe Severgnini
CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza
Bodoni. Concerto inauguraleSerate Musicali 2014-2015. Domenica 23. Ore 21.
ConcertoSol Gabetta violoncello, Henri
Sigfridsson pianoforte. Musiche di Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Servais. Mercoledì 26. Ore 21. Info 0115669811
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Oggi ore 16 Filippo Bessone è Padre Filip
nel divertentissimo “L’ora canonica” con
l’orchestra Bluette, di Pippo Bessone, musica e arrangiamenti Claudio Dadone, con la
partecipazione straordinaria di Luca Occelli. Si prenota per “La vita che ti diedi” di Pirandello, in scena dal 25 al 30 novembre
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis, tel. 011 58.05.768. Oggi ore 16 “Risate sotto le bombe” commedia comicissima
di Giorgio U. Bozzo e Gianni Fantoni, con
le Sorelle Marinetti e Gianni Fantoni, direzionemusicaleC.Schmitzconmusichedalvivo, regia di Francesco Sala
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO
via Rossini 8, tel. 800.235.333. Lunedì 24
prima assoluta di “Le notti di Tino”, drammaturgia e regia Eloisa Perone, CRAB con il
sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia. Prosegue in biglietteria e on-line la
vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, biglietti Torinodanza
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo
via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800.
La danza in un minutovideo di danza a cura
diCoorpi.CoordinamentoDanzaPiemonte,
seratadipremiazione.Giovedì27novembre.
Ore 21. BTT scuola di danza e perfezionamento nuova sede via Cigna 5 Torino audizioni e iscrizioni anno scolastico 2014-15
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone
16,tel.0161840.796.Domenica23ore16(lunedì 24 novembre alle ore 10 per le scuole),
per l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino, Habanera di Pisa presenta lo spettacolo Codamozza il Gatto
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333. Martedì 25 “Gospodin”,
con Claudio Santamaria, regia Giorgio Barberio Corsetti, Fattore K., “L’uovo” Teatro
Stabile Di Innovazione. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile,
biglietti Torinodanza
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153.Domenica23ore15.30,perlaRassegna di Teatro in Lingua Piemontese “Tutdarije”laCompagnia“SipariettodiSanMatteo” presenta “Torta, bignolam moscato..
e pasta frola” di D. Trivero.
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Stagione
InternazionalediDanzaeArtiIntegrate Oggiore16Gruppoe-MOTIONinGarbageGirlsconlapartecipazionedell’AssociazioneBallo Anch’io e del Liceo Germana Erba
PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Domaniore
11 nella Sala del Caminetto: Teatro Regio TorinoRossiniTour,presentazionedellatournée
delRegionegliUSAeinCanada(dal3al9/12).
IntervengonoP.Fassino,W.Vergnano,G.Fournier-Facio, G. Noseda. Ingresso libero
PICCOLO TEATRO PEREMPRUNER - Grugliasco,
tel. 011 787.780. Alza gli occhi al cielo,le donne
e le mafieCompagnia Viartisti. Giovedì 27.
Ore 21 (Auditorium Majorana di Grugliasco)
GilgamesCompagnia Viartisti. Lunedì 8 dicembre. Ore 21 (Chalet Allemand di Grugliasco)
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa del-
la Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Foolsdi N.
Simon.GruppoSkenaSpettacolo.Sabato29.
Ore 21
SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011
56.23.800. Per Solferino di Sera, giovedì 4 e
venerdì 5 dicembre ore 21, in scena “Bambola”scrittoedirettodaStefanoFiorillo,con
MicolDamilano.Mercoledì10dicembre(ore
13.45),giovedì11dicembre(ore10)e venerdì
12 dicembre (ore 21) la Compagnia Torino
Spettacoli presenta “Parlo italiano”
TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011
338.698. Martedì 2 dicembre ore 21 al TeatroErba-LaTvchemipiace,dieconAlessandra
Comazzi, Bruno Gambarotta, Bruno Maria
Ferraro e la partecipazione in video di Piero
Chiambretti. Regia Ivana Ferri
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808. Domenicamattinateatro – alle
ore 11.00 Assemblea Teatro “Max, Mix e
Mex,storiadiungattoediuntopomessicano”.
Insolito–il3dicembrealleore21.00Assemblea
Teatroin“JackFruscianteèuscitodalgruppo”
TEATROASTRAviaRosolinoPilo6.Staseraore
18 “La leggenda del grande inquisitore”
da I Fratelli Karamazov di Dostoevskij, con
Umberto Orsini. Continua la campagna
abbonamenti. Biglietteria dal martedì al
sabato dalle 16 alle 19
TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187.
Eros e Thanatoscon Sax Nicosia, Serena Sinigaglia,SandraZoccolan.Mercoledì26.Ore21
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello
32, tel. 011 257.881. Domenica 23 ore 16.30
Tita Giunta e Elisa Alberghini in Penda e il
genio dell’isola. Venerdì 28 e Sabato 29 ore
21ComedyAcademyinCenaasorpresa.Domenica 30 ore 21 Su al Nord
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,
tel. 011 80.28.501. Stasera ore 21.30 teatrovillaggioindipendente in “Vernice” regia
MassimilianoGiacomettiprimaassoluta.sabato 29 ore 21.30 Almateatro in “Chi è
l’ultima?” regia Gabriella Bordin
TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. MauroTorinese,tel.34725.47.687.Giovedì27ore
21GruppoLilithPicassohadormitoquìdiRobin Hawdon. Con Claudio De Grazia, Stefano Bellino, Anna Vesco, Maria Grazia Di
Paolo, Raffaela Bozzarelli, Cinzia Paone.
Regia Lilith
TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel.
011 90.41.984. Il barbiere di Sivigliadal MetropolitanOperaHousediN.Y.DirettoreMichele Mariotti. Martedì 25. Ore 19
TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141. Matinée ClassiqueCompagnia di balletto Beatrice Belluschi. Spettacolo di Danza con
Suites da Carmina Burana e da Don Chisciotte. Musiche di C. Orff e L. Minkus, coreografie di Beatrice Belluschi. Ore 17. Info
011200389
TEATROREGIO.Ore15GiulioCesare,dramma
per musica di G.F. Händel. Prima esecuzione a Torino. A. De Marchi direttore. Regia
di L. Pelly. Orchestra e Coro del Regio. Grazie agli Amici del Regio, per le recite del 23
e 29/11
TEATRO SAN PAOLO via Berton 1. Clandestinidi Gianni Clemente, con Marco Cavallaro,regiadiVanessaGasbarri.CompagniaEsagera. Martedì 25 e mercoledì 26. Ore 20.50
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione Lirica:
13/12 ore 20.30 “Cenerentola” Orchestra
Cantieri d’Arte e Coro dell’Opera di Parma.
Stagioneprosa:19/12“Lehomairaccontato
del vento del nord” Con Chiara Caselli e
Roberto Citran
TEMPIOVALDESEcorsoVittorioEmanuele23.
ConcertoMusica d’organo dopo il culto. Ciclo“Iprebachiani”:DietrichBuxtehude.Ore
11.45
TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011
51.76.246. Atelier Parigi. Manifesto. Satie,
Schoenberg. Martedì 25. Ore 20. Info
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1
LA STAMPA
DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014
Il tempo
Prevale il sole, ma nubi basse su parte del Nord. Piogge da metà settimana
SITUAZIONE
NORD
CENTRO
SUD
L’alta pressione mantiene il
tempo stabile, con
temperature miti sulle Alpi ma
nebbie o nubi basse sulle
pianure del nord e in Liguria.
L’anticiclone si indebolirà tra
lunedì e martedì, con deboli
fronti da ovest, ma un
peggioramento più marcato
con piogge è atteso solo nella
seconda parte della settimana.
Nuvoloso in Liguria con
piovaschi sul genovese e
schiarite all’estremo Ponente.
Nubi basse su Emilia,
Lombardia occidentale, Basso
Piemonte in diradamento in
giornata, ma più persistenti a
ridosso dell’Appennino.
Altrove soleggiato salvo lievi
velature e nebbia in banchi
sulle pianure nel primo
mattino.
Nubi basse sul nord della
Toscana e sul nord delle
Marche, in diradamento in
giornata, ma più persistenti a
ridosso dell’Appennino, anche
con possibili piovaschi in
Lunigiana. Sole tra passaggi
nuvolosi in Sardegna, altrove
soleggiato con lievi velature e
foschie mattutine sulle pianure
interne.
Ben soleggiato con cielo
generalmente sereno o
poco nuvoloso. Possibili
locali foschie nelle ore più
fredde lungo le coste e sulle
pianure interne in rapido
dissolvimento in mattinata.
Venti settentrionali su
Adriatico e Ionio, Scirocco
su Tirreno e Canale di
Sicilia. Mari generalmente
poco mossi.
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
IN EUROPA
Il Sole
LE PREVISIONI DI OGGI
SOLE
COPERTO
VARIABILE
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
NEBBIA
NEVE
VENTO
Culmina
alle ore
11,57
Sorge
alle ore
7,07
Tramonta
alle ore
16,46
PRIMO
QUARTO
La Luna
Si leva Cala
alle ore alle ore
17,52
7,47
29-nov
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Un fronte atlantico
si estende dal
Portogallo al Mare
del Nord, con piogge
forti al mattino sul
sud dell’Inghilterra,
molto forti dal
pomeriggio sul sud
della Norvegia.
Piogge meno
intense su Bretagna,
Portogallo e Galizia,
qui anche con
temporali. Stabile
sull’Europa dell’est
ma grigio sulle
pianure.
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
Temperature stazionarie,
molto miti sulle Alpi con zero
termico oltre i 3000 metri;
punte oltre i 20 ˚C al sud e
sulle Isole.
DOMANI
Tempo .63
.
Trento
3 15
Aosta
3 11
Torino
4 11
Milano
6 11
Genova
12 14
Bologna
9 13
Venezia
6 12
Firenze
11 17
Perugia
8 15
Soleggiato salvo nebbie o nubi basse su Pianura
Padana, Liguria e Toscana. Passaggi nuvolosi
sulle Alpi occidentali.
Trieste
7 15
Ancona
12 15
L‘
6
DEBOLI
16
Roma
10 20
DOPODOMANI
MODERATE
FORTI
MOLTO FORTI
Piovaschi in Liguria, specie sul Genovese.
5
15
Foggia
8 18
Vigilanza meteo di oggi e domani
Bari
10 17
11 20
Alghero
18 24
Potenza
2 13
Cagliari
17 22
Catanzaro
7 17
Palermo
16 21
Reggio Calabria
11 21
Catania
15 21
Nuvoloso al nord-ovest con deboli piogge in
Liguria. Più soleggiato altrove, soprattutto al
centro-sud.
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGHAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
12
3
17
24
14
22
21
16
-7
25
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17
11
24
23
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12
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17
23
24
21
14
26
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1
16
4
11
2
16
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27
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35
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32
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12
24
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23
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14
MODERATA
ELEVATA
ESTREMA
A cura di www.nimbus.it
Centimetri-LA STAMPA
Domenica Guarda che tempo
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
NESSUNA
Nessuna allerta.
CITTÀ
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLIN
BERNA
BRATISLAVA
BRUSSELS
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTANBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
VILNIUS
ZAGABRIA
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
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6
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11
NEL NORD-EST DEGLI USA
Dopo la neve «effetto lago», pericolo allagamenti nello Stato di New York
1 Una tempesta di neve «effetto lago» (lake effect) ha som-
merso Buffalo, nello Stato di New York, a nord della metropoli al
confine con il Canada (nella foto, la campagna nei dintorni). Nei
giorni scorsi sulla città americana sono caduti due metri di neve
in poche ore: il passaggio sui Grandi laghi dell’aria fredda artica
in questa stagione causa ingenti e improvvise precipitazioni. Per
queste ore, sono previsti un innalzamento della temperatura e
forti piogge: nei prossimi giorni si temono allagamenti.
IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE:
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