Outdoor Magazine 5_2014

Anno 7 - Numero 5 / 2014
Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio
Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma
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Anno 7 - Numero 5 / 2014
[email protected]
COVER STORY / Report, anticipazioni e resoconto storico dell’iniziativa nata nel 2009
Nuove
prospettive
30-32
I Rewoolution Raid sono uno degli eventi multidisciplinari più interessanti
e innovativi in Italia, capaci di fondere varie attività e di rinnovarsi. Come nella
1a tappa 2014 lungo il Sellaronda. Dove abbiamo partecipato in prima persona
FOCUS ON /
eventi /
18
Ragni Academy:
il nostro
resoconto finale
Tra uscite ufficiali e ufficiose
è terminata la 1a edizione della Ragni
Academy. Per tutti i partecipanti
è stato un gran bel laboratorio di
sperimentazione e apprendimento
14-15
22
12
Auguri K2,
da 60 anni
il più difficile
Nivolab ora
è anche“app”
FOCUS ON /
Briko riparte dalla
sua storia
e si rifà il look
16
Standing ovation
per la 2a edizione
La versione italiana della kermesse
canadese ha previsto la proiezione di
8 selezionate e adrenaliniche pellicole.
Ottimi i feedback, come dimostrano i 7
sold-out tra cui Milano, Torino e Genova.
Oltre 5.000 gli spettatori complessivi
26-28
Fiere /
Prowinter-Alpitec, il “duetto”
porta 9.000 visitatori
FOCUS shop /
Il “mondo” del freeride
a raccolta a Madesimo
Il meteo non ha rovinato il primo Freeride
Festival, che ha richiamato aziende,
guide, maestri, vari operatori e un pubblico
trasversale, dai pro ai neofiti
24-25
Makalù Sport
sempre “al top”
34
editoriale /
/ primo piano
a cura di Benedetto Sironi
Il ruolo dei negozi
fisici in una società
sempre più digitale
Fino a qualche anno fa non era poi così facile immaginare
come, quando e quanto il crescente fenomeno della digitalizzazione avrebbe cambiato la nostra vita. Ora di questo
fenomeno sappiamo tutti molto di più e siamo tutti (chi più chi
meno) coscienti di quanta influenza ha e avrà sulle attività
umane. Comprese quelle che regolano il mercato dello sport
e dell’outdoor. Detto questo, è opportuno non generalizzare, semplificare o banalizzare troppo la realtà. Ogni settore
ha le sue peculiarità e vale sempre la pena di analizzarle
con profondità e attenzione, come cerchiamo di fare qui ad
Outdoor Magazine. Parliamo ad esempio del ruolo dei negozi fisici in una società per l’appunto sempre più “digitale”.
Partendo da due considerazioni, supportate da alcuni dati.
La prima è riferita al mercato italiano dell’ecommerce: in crescita costante negli ultimi anni, nel 2013 ha fatturato 22,3
miliardi di euro (+6% sul 2012, per la prima volta negli ultimi
10 anni la crescita tuttavia non è stata a due cifre). Dati però
ancora molto distanti dai livelli europei. Addirittura l’Italia sarebbe al 25° posto su 28 Paesi, prima di Grecia, Bulgaria e
Romania. La percentuale di fatturato delle imprese italiane
dalle vendite online è del 6%, contro una media europea del
15%. E solo il 6% delle imprese italiane vende online (media UE
16%). Infine, solo il 17% degli italiani ha fatto almeno un acquisto sul web, contro il 74% degli svedesi (media europea 44%).
Il secondo spunto di riflessione riguarda gli USA, che monitoriamo con attenzione grazie alla redazione di Outdoor Magazine USA situata in California, nel bel mezzo dalla
Silicon Valley. Anche qui naturalmente l’ecommerce cresce
(231 miliardi di dollari nel 2013, +18% in media negli ultimi
10 anni). Tuttavia non sono diminuiti da parte delle aziende,
comprese quelle più “digital oriented”, gli investimenti in punti
vendita fisici. In svariati settori semmai si cerca di “mixare” la
profondità e l’efficacia dei propri strumenti di vendita online
con l’insostituibile livello di interazione “faccia a faccia” che
i punti vendita fisici garantiscono. l’IBM ha di recente elaborato alcune previsioni su come le innovazioni tecnologiche
cambieranno le nostre vite nei prossimi 5 anni. Ebbene, una
di queste sostiene nientemeno che le vendite di prossimità
(local) in negozi fisici sono destinate a crescere, a scapito in
alcuni casi di quelle online. L’azienda inoltre si dice convinta
che innovazioni come la realtà aumentata o le wearable
technology (tecnologie “indossabili”) possano garantire ai
consumatori esperienze di acquisto molto più ricche e soddisfacenti proprio all’interno dei punti vendita.
Insomma, per entrambe le motivazioni di cui sopra, credo
possiate convenire con me: i negozi fisici sono e continueranno a rimanere fondamentali, almeno per una buona parte
di consumatori. Questo vale per l’Italia vista anche la particolare situazione di “ritardo” che abbiamo evidenziato. Ma è
una considerazione più generale e che riguarda come abbiamo detto anche mercati più “avanzati”. Ormai le vendite
fisiche e quelle online tendono a non essere più considerate
in competizione. Possono essere semmai complementari e offrire nuove opportunità di business anche ai punti vendita
tradizionali, oltre che naturalmente alle aziende. A patto di
sapersi rinnovare, rivedere le proprie convinzioni, reimpostare
il proprio modello di business e sapersi rimettere in gioco.
Fuori e dentro il web. Questo potrebbe permettervi non solo
di non perdere clienti, ma di raggiungerne anche molti altri
nuovi, ai quali prima nemmeno pensavate.
Cambio di logo per Salewa, che inizia una “nuova era”
Un nuovo logo e un rilancio globale del marchio. Un’altra
pietra miliare nella storia del brand Salewa. Quello che
era iniziato quattro anni e mezzo fa come una semplice
idea, è oggi un moderno e attraente logo frutto del lavoro e della
collaborazione fra designer internazionali. Abbiamo avuto il piacere di
assistere di persona alla presentazione della “nuova era” Salewa.
Fino all’ultimo tutto top secret, poi
il velo è calato il 25 maggio con un
grande evento internazionale a St
Wolfgang (Austria) con oltre 400
invitati rigorosamente selezionati tra partner, distributori, negozianti e media da tutto il mondo. I quali hanno
assistito anche alla presentazione della nuova collezione
SS 2015, profondamente rinnovata e
ridisegnata con il nuovo logo: angolare, tagliente, multiforme, semplice
e minimale, moderno e innovativo,
rimanda al nuovo headquarter
aziendale, all’aquila (da sempre
simbolo iconico Salewa) e ai valori
fondanti del marchio. Tutti i particolari in esclusiva sui prossimi numeri di
Outdoor Magazine.
Sweet Protection passa in gestione ad Active Brands
Sweet Protection, azienda specializzata nella realizzazione di caschi, protezioni e abbigliamento per gli sport invernali e la mountain bike, entra a far parte della famiglia di Active Brands. Il gruppo norvegese attualmente gestisce all’interno del proprio portfolio i marchi scandinavi Bjørn Dæhlie, Kari Traa, Åsnes e Vossatassar. Inoltre si occupa della distribuzione di Bula
e Rode all’interno della propria madre patria. Nel 2013 ha fatturato circa 41 milioni di dollari
nelle vendite e da quest’anno potrà contare anche sul contributo di Sweet Protection, che lo
scorso anno ha registrato una crescita nelle vendite del 25% a 7,8 milioni di dollari.
Gore-Tex porta la tecnologia Surround nel mercato dell’hiking
Dopo averla presentata in Nord America e Cina, GoreTex sta mostrando la sua innovativa tecnologia Surround
ai suoi key retailer europei. Si tratta di una tecnologia
già sul mercato da qualche anno ma finora utilizzata
solo da produttori di footwear non
tecnico (attualmente è presente
nelle collezioni di 15 marchi di
calzature casual e per bambini).
Ora è approdata nel settore delle
calzature da hiking e, stando a
Gore, rappresenta l’unica tecnologia
in grado di assicurare traspirabilità
tutto intorno al piede includendo
persino la suola. La tecnologia
/
Surround sarà inclusa nella collezione SS 2015 di 25
brand di tutto il mondo. Tra le aziende footwear europee
che la utilizzeranno spiccano, in ordine alfabetico, Alfa,
Bestard, Chiruca, Crispi, Dolomite, Hanwag, Härkila, La
Sportiva, Mammut, Meindl, Salewa,
Scarpa, Treksta, Viking e Zamberlan. Secondo una ricerca di mercato
condotta da Gore, ci sono circa 223
milioni di hiker al mondo. Tra essi ci
sono 15,5 milioni di potenziali utenti
della tecnologia Surround. Che,
specificano in Gore, non è pensata
per alpinisti o atleti ma al più ampio
target dei camminatori.
news
PrAna acquisito per 190 milioni di dollari
Columbia Sportswear Company ha firmato un accordo per l’acquisizione di tutte le partecipazioni di controllo in
PrAna Living LL, marchio nato nel 1992 e dedicato a yoga, arrampicata e fitness. La transazione ha un costo
di 190 milioni da versare in contanti. Ora PrAna si affianca agli altri brand di proprietà dell’azienda, ovvero
Columbia, Mountain Hardwear, Sorel e Montrail. “PrAna è un marchio di abbigliamento lifestyle in rapida
crescita e posizionato tra un sano stile di vita, un lifestyle attivo e un consumismo socialmente consapevole”,
ha commentato Tim Boyle, presidente e ceo Columbia. “I suoi prodotti sono stati progettati e realizzati con la
sostenibilità come valore fondamentale. PrAna risponde alla volontà di Columbia di espandersi in categorie
che si rivolgono a segmenti di consumatori complementari. Inoltre riduce la nostra dipendenza dai prodotti per i
climi freddi e aiuta Columbia a espandersi in tutti i mercati geografici chiave”. L’headquarter di PrAna resterà a
Carlsbad (California) e opererà come una sussidiaria di proprietà di Columbia Sportswear Company. L’attuale
ceo Scott Kerslake continuerà il suo incarico riportando direttamente a Tim Boyle.
www.columbia.com - www.prana.com
Probabile contraffazione di un brevetto OutDry per Geox
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Anno 7 - N.5 / 2014
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essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l.
Responsabile dati: Riccardo Colletti.
Chiuso in redazione il 26 maggio 2014
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Columbia Sportswear Company e la sua controllata italiana OutDry Technologies Srl hanno ottenuto un provvedimento cautelare di inibitoria nei confronti di Geox SpA, Geox Srl e Nibar Srl. Il provvedimento, emesso il
29 aprile dal Tribunale di Milano, è relativo alla vendita in Italia di alcune calzature recanti il marchio “Amphibiox”. Dopo aver accertato che alcuni modelli costituiscono probabile contraffazione di un brevetto OutDry
relativo alla realizzazione di calzature impermeabili e traspiranti, il Tribunale ha autorizzato il sequestro di
questi prodotti Amphibiox e ha inibito Geox dalla produzione e commercializzazione dei prodotti contraffatti.
La decisione è provvisoria e contro di essa le parti resistenti potranno presentare reclamo. “Siamo molto
soddisfatti della decisione emessa dal Tribunale di Milano e attendiamo i prossimi
sviluppi del procedimento giudiziario”, ha affermato Peter Bragdon, senior vice
president of legal and corporate affairs di Columbia e OutDry. “Siamo fermamente
convinti che la tecnologia OutDry permetta di realizzare calzature con una superiore
funzionalità impermeabile-traspirante e il portafoglio di brevetti OutDry è essenziale
per la protezione e lo sviluppo di questa tecnologia innovativa. Continueremo quindi
a perseguire ogni contraffazione dei brevetti OutDry con forza e determinazione”.
news
/ partnership
Dolomite ai piedi del CNSAS fino al 2015
IFSC e Red Bull Media House insieme tutto l’anno
Confermato l’accordo tra Dolomite e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, che
affonda le sue radici nel 2009 e che si protrarrà fino al 2015. Alla base di questa collaborazione c’è una condivisione di principi tra le due realtà: Dolomite è infatti concreta testimonianza
di una vera passione per il mondo outdoor e di quei valori
di cui il Soccorso Alpino si fa portavoce con il suo lavoro
quotidiano. La partnership, finalizzata alla promozione
della sicurezza in montagna, prevede la fornitura di scarpe outdoor ai professionisti del Soccorso Alpino e della
Scuola Nazionale Tecnici del Soccorso Alpino (SNATE)
da parte di Dolomite. I modelli proposti sono differenziati
a seconda degli utilizzi: Cougar HP PRO GTX, Cougar
Guide GTX, Steinbock GTX e Steinbock Approach HP
GTX per affrontare terreni più impegnativi; Steinbock Approach GTX e Steinbock Rocket per
percorsi di misto e sentieri; 54 e 79 per un multiuso sportivo di tutti i giorni. Inoltre questa collaborazione permette un test continuo e qualificato delle calzature, consentendo a Dolomite
di sviluppare prodotti sempre più all’avanguardia
garantendo prestazioni, comfort e tecnicità in
base alle richieste degli utilizzatori.
L’International Federation of Sport Climbing (IFSC) ha siglato una partnership con
Red Bull Media House per questa stagione. Tale accordo prevede la cessione
esclusiva dei diritti in live stream su Red Bull TV di due eventi boulder: la
finale della coppa del mondo a Innsbruck, Austria, già tenutasi il 16-17 maggio, e i campionati mondiali di boulder a Monaco, Germania, 21-13 agosto.
“Questa è la prima volta che l’IFSC collabora con Red Bull Media House”, ha
spiegato Anne Fuynel, direttore marketing e comunicazione della federazione.
“Questo dimostra che il climbing sta crescendo molto velocemente,
attrae una larga community a livello mondiale, così come le giovani generazioni, e condivide valori rilevanti con i nostri partner: uno
stile di vita dinamico caratterizzato da libertà, costante tensione alla
precisione, tensione verso l’obiettivo e sensazioni mozzafiato”. Il
live streaming è disponibile online su Red Bull Tv, su mobile attraverso le applicazioni iOS,
Android o ancora sul piattaforme partner come Apple TV, Xbox360 e Chromecast.
Hoka One One sponsor del Grand Raid du Cro-Magnon
130 km per 8.200 mt di D+ e 9.000 mt D-. Sono
i numeri della 13a Grand Raid International du
Cro-Magnon, ultra trail in partenza da Limone Piemonte sabato 21 giugno. Organizzata
dall’associazione franco-italiana Grand Raid du
Cro-Magnon, vanta il marchio Hoka One One in
qualità di sponsor tecnico. Questo trail unisce
passaggi in alta montagna, come il Parco del
Marguareis e il Breil sur Roya, all’arrivo sulla
spiaggia di Plage Marquet di Cap d’Ail. La competizione è un appuntamento conosciuto e apprezzato a livello internazionale, tanto da richiamare fino a 2.000 atleti e accompagnatori. Insieme
alla Cro-Magnon (individuale o a staffetta), si svolgeranno anche il Trail
Del Marguareis Limone-Breil, 83 km per 4.600 mt D+ e 5.300 mt D-, e il
Neander-Trail Breil-Cap d’Ail, 50 km per 3.600 mt D+ e 3.900 mt D-.
www.cromagnon-extremerace.net
facebook.com/raid.cromagnon
La Sportiva, doppia collaborazione nell’orienteering
Sabato 26 aprile La Sportiva ha ufficializzato
l’impegno che vede il marchio al fianco della
Federazione Italiana Sport Orientamento
come partner tecnico per le calzature della
nazionale di orienteering. La collaborazione
è stata annunciata durante la conferenza
stampa indetta a Trento in occasione dei
campionati italiani di orienteering. Nel corso
della presentazione, La Sportiva è intervenuta con la consegna ufficiale al team nazionale
delle calzature Anakonda, appositamente
studiate per orientamento e fell-running. Nell’occasione è stata ufficializzata anche la main
partnership con la federazione italiana e internazionale in occasione dei prossimi Campionati del Mondo di orienteering che si terranno dal 5 al 13 luglio anche in territorio trentino.
“La Sportiva è da sempre attenta a tutte le discipline della corsa che si svolgono su terreni
sterrati: dal trail allo skyrunning passando oggi per l’orienteering, sport che ben rappresenta lo spirito dell’azienda e dei propri prodotti: dedicati a chi ama tracciare la propria via su
terreni off-road, lontani da strade già battute”, ha dichiarato Lorenzo Delladio, amministratore delegato dell’azienda. “I campionati mondiali di orientamento saranno non solo una
bella vetrina per il movimento sportivo, ma anche per il Trentino e per le aziende che vi
operano”.
/ people
Masters presenta il progetto Pro Team
Relazioni, amicizia, passione per lo sport, soprattutto per la montagna. Questo e
altro ancora nel nuovo progetto Masters di formare un Pro Team. Da tempo l’azienda
lavorava all’idea di creare una piccola squadra di professionisti capaci di affiancare
l’idea nascente dell’azienda: realizzare un prodotto unico senza false promesse, per
andare oltre i limiti e gli ostacoli che ci poniamo noi stessi. Un claim che ben rappresenta tutti gli atleti che Masters ha voluto al suo fianco: ovvero Carlalberto Cimenti,
Marco Zaffaroni, Matteo Calcamuggi e Piergiorgio Vidi (nelle foto da sinistra). Il team
è nato per testare sul campo materiali e prototipi in condizioni estreme, allo scopo di
proporre ogni volta una gamma di prodotti che risponda a elevati standard qualitativi,
per il massimo delle prestazioni in ogni condizione.
Novità nel management PrimaLoft internazionale
PrimaLoft ha annunciato due importanti novità nel proprio management che riguardano i mercati statunitense, australiano e neozelandese. La prima vede la promozione
di David Newey (nella foto) al ruolo di direttore marketing globale. Con più
di 20 anni di esperienza nel marketing e nelle vendite, Newey progetterà
una nuova infrastruttura marketing focalizzata sui brand partner, sui retailer
e sui consumatori finali in tutto il mondo, e continuerà a guidare l’impegno
del rebranding PrimaLoft. Infine porterà avanti la comunicazione globale
del marchio attraverso strategie comprendenti pubblicità, public relations,
social media, digital web ed eventi. La seconda novità riguarda invece la
concessione di nuovi diritti esclusivi a Carl Matthews, direttore generale
di Devmark Trading Limited, per vendere i prodotti PrimaLoft in Australia
e in Nuova Zelanda. Matthews, da ben 13 anni in Devmark, come agente PrimaLoft
Matthews lavorerà per accrescere le performance del brand in un mercato ampiamente riconosciuto per l’enfasi che pone nell’alta qualità, l’outdoor lifestyle.
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/ iniziative
Bexplorer “si lancia” con una campagna di raccolta fondi
Giorni più “lunghi” con la nuova campagna The North Face
Bexplorer, nuova piattaforma web per i viaggi di sport e avventura, ha lanciato una campagna
di raccolta fondi su Indiegogo allo scopo di realizzare il sogno di una propria esplorazione in
barca e per promuovere il lancio del progetto. L’obiettivo è di raccogliere
100.000 dollari entro il 7 giugno. L’interesse suscitato è già tanto, lo
stesso Xavier De Le Rue ha promesso con il suo team il proprio supporto al portale e delle future collaborazioni. Ma Bexplorer non è solo un
provider di avventura e sport. I membri del sito infatti potranno suggerire
quale viaggio da sogno vorrebbero allestito dal team Bexplorer, attraverso suggerimenti, commenti o feedback. Le idee più popolari verranno
approvate e inserite in calendario. Lo scopo finale è sempre uno: offrire
un’esperienza unica, nei luoghi più incontaminati del mondo, agli amanti
dell’outdoor e dell’avventura. Per chi parteciperà alla raccolta non
mancheranno delle ricompense: coloro infatti che impegneranno 39
dollari riceveranno un buono da 400 dollari da sfruttare per un viaggio futuro organizzato tramite
il portale. Ulteriori premi saranno card sconto o abbigliamento da viaggio in edizione limitata.
www.bexplorer.com
#Longer Days è la più grande campagna europea primaverile mai presentata dal marchio The
North Face. Celebra l’arrivo delle giornate più lunghe e intende invogliare le persone a trascorrere più tempo all’aria aperta. La campagna marketing a 360 gradi si sviluppa sul messaggio
“Longer Days Are Back”. Partita il 4 aprile (chiude il 28 giugno), sarà suddivisa in quattro periodi di attività, correlati alle
tipologie di sport promosse da The North Face: trail running,
climbing, escursionismo e alpinismo. La fase di teasing ha
portato a una campagna televisiva di due settimane con 800
spot per un’audience di circa 100 milioni di telespettatori in
Gran Bretagna e in Germania. La presenza su carta stampata
e media digitali copre invece ben 11 Paesi europei, mentre
non da meno è l’intensa attività negli 84 store monomarca,
con eventi di lancio dedicati a Londra e a Milano. Per coinvolgere tutti nella condivisione dei
propri #LongerDays, The North Face ha infine sviluppato The Explorer App, pensata per gli
appassionati di outdoor che potranno così monitorare le proprie performance sportive grazie al
GPS e condividere le foto dei momenti più belli ed emozionanti vissuti all’aperto.
7 progetti per il Millet
Expedition Project
Una giuria di 11 personalità composta da giornalisti e operatori di settore, tra i quali anche
Alessandro Perseo, marketing manager di Polartec Europe, azienda partner dell’iniziativa,
ha deciso di premiare 7 spedizioni nell’ambito
del Millet Expedition Project.
La scelta è stata presa
dai giurati a La Clusaz, il
18 aprile, tra 11 progetti
candidati finali in base a originalità, avventura, motivazioni, praticabilità e budget.
I team vincitori godranno del
supporto di Millet, Polartec e
degli altri partner dell’iniziativa nella realizzazione della
loro impresa. Tra questi vi è anche un progetto
favorito dalla giuria e insignito con il premio
Handi Cap au Large: vedrà 4 amici, tra cui un
ragazzo paraplegico, attraversare le Alpi per
1.000 km in parapendio e handbike. Nel complesso sono state più di 60 le candidature per
questa settima edizione del Millet Expedition
Project che, dal 2007, insieme ai partner, ha
supportato finanziariamente e materialmente
circa 300 progetti.
Un progetto per gli orfani
della valanga dell’Everest
In seguito alla perdita dei 16 sherpa avvenuta
il 18 aprile a causa di una valanga sull’Everest, Sherpa Adventure Gear ha deciso,
attraverso la sua Paldorje Education Fund
(nata nel 2012), di iniziare una raccolta fondi
per l’educazione dei bambini che hanno perso
il padre nel corso del drammatico avvenimento. Tashi Sherpa, CEO dell’azienda, si trovava
proprio in Nepal quando è caduta la valanga:
“Circa 26 bambini sono stati lasciati indietro
dagli eroi caduti il 18 aprile. Lo sfogo di emozioni arrivato a noi da tutto il mondo rafforza in
noi l’obiettivo di aiutare le future generazioni”.
In aggiunta alle donazioni, Sherpa Adventure
Gear ha messo da parte per la causa il 10%
delle vendite di maggio nel proprio negozio
di Kathmandu, Nepal. A questa iniziativa
parteciperanno anche i punti vendita di Seattle
e Washington. L’educazione in Nepal è particolarmente cara per la maggior parte delle
famiglie. Il costo va dai 400 dollari nei villaggi
remoti di Khumbu, vicino all’Everest, fino ai
2.600 delle migliori scuole del paese.
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news
/ editoria
Vertical-Life, tra carta stampata e web
/ salva con nome
Millet Garda Climbing Challenge, attesa per il bis
Il 27 e 28 giugno torna ad Arco e Riva del Garda l’appuntamento firmato Millet rivolto
agli appassionati di arrampicata: il Garda Climbing Challenge. Questa seconda edizione
offrirà nuove opportunità di divertimento su parete, tra il Rock Master Stadium e la falesia
Serenella, con un programma ricco preparato dal team di guide Mountime e diversi atleti e
ospiti internazionali. Si inizia venerdì 27 giugno allo Stadium di Arco, mentre Musica, video
ed esibizioni di slacklining animeranno la giornata accompagnando le gare di speed, lead e
boulder. A tutti i partecipanti verrà offerta l’opportunità di testare i prodotti Millet in compagnia
degli atleti del team internazionale del marchio. La più “suggestiva” giornata di sabato 28
invece sposta il divertimento a Riva del Garda per la sfida di climbing Deep Water Solo sulla
falesia Serenella, con partenza a filo d’acqua.
La giovane casa editrice altoatesina Vertical-Life pone un nuovo standard per il
pubblico delle guide di arrampicata. Per ogni guida Vertical-Life è ora disponibile il
suo corrispettivo formato digitale per smartphone. Ogni libro conterrà un codice che
renderà possibile scaricare la sua app, disponibile per Android e iOS. Online poi ci
saranno informazioni aggiuntive, come le topocard a colori. Sul sito Vertical-Life è inoltre
possibile ricercare il proprio spot di arrampicata e trovare informazioni per centinaia di
falesie. Tra le destinazioni di arrampicata già disponibili ci sono l’Alto Adige, le Dolomiti,
San Vito Lo Capo, Lumignano, Erto, la Costa d’Amalfi, Sperlonga e Palinuro. I libri che
contengono i codici per le app possono essere ordinati su guide.vertical-life.info oppure
nei punti vendita. Tra i libri più recenti spicca la nuova guida alle vie ferrate di Arco,
descritto qui sotto.
Nuova guida sulle vie ferrate di Arco
Abbiamo avuto il piacere di sfogliarla e, come testimoniano anche le foto e i disegni curati,
possiamo affermare che si tratta di un prodotto davvero ben fatto. Stiamo parlando della
nuova guida alle vie ferrate di Arco, un agevole libricino, edito dalla libreria Cazzaniga,
bottega che più di un climber ricorderà per avervi acquistato guide di arrampicata dopo
aver placato l’appetito post arrampicata con l’immancabile gelato della bucolica piazzetta
del paese. Nella guida le descrizioni dei 7 itinerari sono riportati sia in lingua italiana che
tedesca. Gli autori sono un noto alpinista ormai local, Diego Filippi,
giunto alla sua terza edizione della guida sulle vie di arrampicata in
Valle del Sarca e il bergamasco Matteo Bertolotti, il cui nome ai più
risulterà forse sconosciuto finché non lo collegheranno al “Bertoldo”
dell’affermato sito di relazioni e racconti www.sassbaloss.com, le cui
descrizioni di itinerari sono tra i più apprezzati della rete. Un patrimonio,
quello delle vie ferrate attorno ad Arco davvero ampio e variegato, in
grado di soddisfare sia l’escursionista alla ricerca dell’itinerario classico
ma dal discreto impegno fisico, fino all’amante dei percorsi magari più
brevi ma atletici e spettacolari.
Per info e iscrizioni: tel. +39 334 7734133 - [email protected] - www.mountime.com
Asics Outrun The Sun: che sfida intorno al Bianco
Asics si è fatto promotore di un’impresa mai tentata prima a livello mondiale: il tentativo
di circumnavigare il Monte Bianco di corsa, cercando di correre più veloce del sole (Outrun
The Sun). L’evento avrà luogo il prossimo 21 giugno, il giorno più lungo dell’anno, e le due
squadre di atleti trail avranno a disposizione esattamente 15 ore, 41 minuti e 35 secondi per
completare il giro della montagna più alta dell’Europa occidentale, partendo all’alba e arrivando al tramonto. La sfida inizia e termina a Chamonix, si estende per oltre 162 km di sentieri di
montagna (9.600 mt dislivello complessivo) e tocca Francia, Italia e Svizzera. Le due squadre
affronteranno in maniera diversa il tracciato. Il Team Ultra-Trail, composto da Xavier Thevenard, Kota Araki, Jonas Buud e Thomas Lorblanchet, si dividerà il tracciato e ognuno percorrerà
dai 28 ai 46 km. Il Team Enduro invece è composto
da sette atleti provenienti da diverse discipline di
endurance e ognuno di loro percorrerà tra i 17 e
i 29 km. Si tratta di Tim Don, Christian Schiester,
Genis Zapater, Megan Kimmel, Sylvaine Cussot,
Lukas Naegele e di Gert Theunis.
asics.it/outrunthesun
L’alpinismo protagonista al Chamonix Mountain Festival
Escursioni, proiezioni cinematografiche, conferenze
e incontri durante le serate. Questo il gustoso programma dell’edizione 2014 del Chamonix Mountain
Festival, a calendario dal 29 giugno al 6 luglio. Un
vero punto di incontro per tutti gli alpinisti, caratterizzato da un’atmosfera conviviale e dall’apertura
ad appassionati di ogni livello ed età. Chi aderirà
all’invito potrà inoltre testare gratuitamente le attrezzature dei brand partner tra cui spiccano Mammut,
Black Diamond, Mountain Hardwear e Singing Rock.
Il prezzo di partecipazione di 490 euro comprende
la sistemazione a pensione completa per 7 notti presso l’UCPA di Chamonix, lo skipass per 6
giorni con salite fino a 3.842 mt e l’accesso a tutti gli eventi del festival (esclude il viaggio fino
a Chamonix e i trasferimenti dall’aereoporto).
[email protected] - www.chamonixmountainfestival.com
A Merate in scena per la prima volta lo street boulder
L’appuntamento è per sabato 7 giugno, quando Merate sarà invasa dai climbers per un
nuovo appuntamento nel panorama boulder nazionale: Merate Street Boulder. L’evento è
organizzato dai ragazzi della palestra di arrampicata di Merate in collaborazione con il CAI
Sezione di Merate e vanta diverse aziende partner: Beal, Ferrino, Rock Slave, Edelrid, Cassin
e Tenaya, cui si aggiunge il supporto del negozio Sherpa e
di Orizzonte Verticale. È già possibile pre-iscriversi sul sito. Il
costo dell’iscrizione di 15 euro comprende il pacco gara con
maglietta, buono pasto per la cena, mappa dei blocchi, la
tessera dove verranno inseriti i timbri dei blocchi completati,
gadget e assicurazione. Il circuito blocchi sarà aperto dalle 15
alle 18,30. A ogni blocco completato verrà timbrata la tessera
personale del concorrente, la quale dovrà essere consegnata allo stand iscrizioni non oltre le
ore 18,30. A seconda del numero di timbri e dell’ora di consegna verranno stilate le classifiche
dalle quali verranno selezionati i primi sei delle categorie maschili e femminili per le finali in
piazza Prinetti. A seguire la premiazione dei vincitori.
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/ concorsi
AAA cercasi 100 tester per Garmin Virb
Al via la 4a edizione dell’IMS Photo Contest
Garmin ricerca cento tester della sua action cam Virb Elite, modello top di gamma con GPS
integrato. I candidati videomaker scelti riceveranno in omaggio il prodotto e avranno la
possibilità di mostrare la propria capacità creativa producendo video che saranno veicolati
dall’azienda in rete e sui propri social network. Per partecipare al concorso basta essere in
possesso di un account attivo su Facebook o
Twitter e registrarsi a www.provagarminvirb.
it. Entro la fine di giugno Garmin sceglierà
i 100 tester ufficiali in base all’appeal dei
profili e alla vicinanza con i valori aziendali. I
tester avranno modo di utilizzare l’action cam
e di fornire i loro feedback sulle sue principali
caratteristiche. I vincitori potranno inoltre
mettere in evidenza le proprie doti creative e le proprie capacità da videomaker realizzando
ogni mese un video a tema libero da inviare a Garmin fino a dicembre 2014. Il concorso sarà
oggetto di una campagna social su Facebook e supportato da attività di comunicazione sul
sito, tramite un apposito banner, e link al mini sito dedicato, sarà promosso anche sul blog
aziendale e su tutti i canali social di Garmin.
www.garmin.com/it - www.provagarminvirb.it
In seguito al successo del 2013 che ha visto la partecipazione di 2.400 fotografi
da quasi 100 Paesi, il Kiku International Mountain Summit presenta la quarta
edizione dell’IMS Photo Contest powered by BMW. Il motto di quest’anno è
“Mountain.Four.Elements - La montagna e i 4 elementi”. Sono pertanto richieste
immagini di attimi unici che rappresentino la montagna in interazione con uno o
più di questi quattro elementi. I fotografi interessati possono caricare entro il 31
luglio il loro miglior scatto sul sito dell’IMS. Ai vincitori delle tre categorie Facebook-Voting, Public-Voting e votazione della giuria tecnica sarà assegnato il
pregiato KIKU Photo Award, che ammonta in totale a 7.800 euro. Con la votazione di Facebook
gli utenti internet hanno la possibilità di esprimere la propria preferenza nella Photo Gallery,
mettendo un “Mi piace” sotto alla fotografia fino alle ore 12.00 del 7 agosto. Nella categoria
Public-Voting concorrono invece le migliori 100 foto del concorso. Vinceranno i tre fotografi
che avranno ottenuto il maggior numero di voti sul sito dell’IMS. Gli utenti stileranno la propria
classifica tra il 18 agosto e il 5 settembre. La giuria tecnica, infine, valuterà tutte le immagini
partecipanti al concorso, sceglierà le migliori 100 e individuerà i tre vincitori. La premiazione e la
presentazione della mostra fotografica digitale avranno luogo in ambito della sesta edizione del
Kiku International Mountain Summit (16-21 ottobre 2014) a Bressanone.
www.ims.bz
Salewa lancia il concorso
“Tell Your Mountain Story”
“Tell your mountain story” è il concorso
fotografico promosso da Salewa, in collaborazione con la Rivista della Natura, pixcube.
it e Nikon for Parks, che intende spronare i
partecipanti a condividere i
propri scatti a tema naturalistico, raccontando la propria
storia di montagna. Dal primo
marzo al 15 giugno è possibile dunque caricare le proprie
fotografie nell’apposita area
del sito ufficiale di Salewa,
partecipando così al concorso fotografico
che premierà i due scatti più interessanti per
le categorie “I colori della Natura” e “L’Azione ed il Momento”. I due vincitori, scelti da
un’apposita giuria, si aggiudicheranno un
workshop fotografico di due giorni al fianco di
veri professionisti della macchina fotografica
e potranno scegliere fra due location d’eccezione: il Parco Nazionale del Gran Paradiso
o quello dell’Adamello Brenta.
www.salewa.com
/ green
EOCA Spring Vote 2014:
scelti i 3 progetti
Due settimane, 53.000 voti e più di 10 milioni di consumatori raggiunti. Sono i numeri
ottenuti dal voto pubblico dell’EOCA, grazie
al quale sono stati già scelti tre progetti di
conservazione. Come sappiamo, ogni anno
l’European Outdoor Conservation Association
invita i propri membri a votare 3 progetti da
supportare con i fondi raccolti,
suddivisi in tre categorie separate: Nature, Outdoor e Alpine.
L’iniziativa viene realizzata in collaborazione con diversi magazine specializzati, come National Geographic (Germania), The
Great Outdoors (UK), Norr Magazine (Germania), Hike & Trekking, Bike & Trekking, Sport
Partner (Paesi Bassi) e Alpin (Germania). La
campagna creata attorno, che ha coinvolto anche personalità politiche quali il presidente del
Costa Rica o il ministro per l’ambiente cileno,
è riuscita infine a raggiungere più di 10 milioni
di persone. I tre progetti vincitori: Trossachs
Gateway Project (proposta da Messe Friedrichshafen), che prevede la conservazione
della foresta scozzese Great Trossachs; Bla
Bheinn Path Repair (proposta da Berghaus),
montagne scozzesi a rischio erosione; Saving
Armenia’s Leopards (proposta da Nikwax),
per la salvaguardia dei leopardi in Armenia.
All’OutDoor Show di Friedrichshafen verranno
svelati anche gli altri progetti vincitori.
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focus / collaborazione tra i due centri r&d
Vibram & Lenovo:
insieme verso il futuro
Ufficializzato a Milano il nuovo accordo tra i due marchi, che
hanno deciso di camminare insieme in seguito all’incontro avvenuto
durante la scorsa Pechino Design Week. Presente alla conferenza
di presentazione il top management di entrambe le aziende.
Non si può parlare di matrimonio, trattandosi di una
partnership tra i rispettivi centri di ricerca. Ciononostante alla conferenza stampa svoltasi mercoledì 9 aprile a Milano e organizzata dalle aziende
Vibram e Lenovo si sono spese parole importanti:
valori comuni, stessa visione del futuro, amicizia e
persino “famiglia”. È vero, i rispettivi settori paiono
distanti anni luce l’uno dall’altro: da una parte
l’azienda che ha inventato l’uso della gomma per
la suola delle scarpe; dall’altra il più grande produttore di hardware per pc, dopo l’acquisizione di
Ibm nel maggio 2005.
La conferenza di presentazione - Entrambi i
management dell’azienda era presenti in forze. Lenovo Group era rappresentato dal vice-presidente
e chief designer Yao Yingjia. Per Vibram erano invece presenti Marco Bramani (proprietario), Antonio
Dus (amministratore delegato), Matteo Crovetto
(general manager Vibram China) e Giuseppe Grandinetti (group brand ambassador). A Milano anche
il promotore dell’incontro tra i due gruppi Vittorio
Sun, direttore della Beijing Design Week e attivatore
dei rapporti Italia-China nel campo del design e
dell’innovazione.
Le basi dell’accordo - Ma dove nasce un sodalizio così importante e particolare? Galeotto fu,
giust’appunto, l’ultimo appuntamento con la Beijing
Design Week, più o meno il corrispondente del nostro Salone del Mobile. Qui i responsabili delle due
aziende si sono conosciuti e hanno posto le basi
per questa partnership. Che come hanno sottolineato i management si basa non sul prodotto (considerando la grande lontananza dei rispettivi settore
operativi) ma sulla comunanza di valori aziendali e
di una visione di scenari futuri.
La mobilità del futuro - I due brand hanno
lanciato il progetto Vibram e Lenovo Smart Moving Lab, un’area di Ricerca e Sviluppo congiunta.
L’obiettivo è di connettere le punte più avanzate
A destra l’interno
del centro ricerca
Lenovo. Sotto
il centro Vibram
in Cina situato
nel Guangdong,
provincia nel sud
del Paese
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Mr. Yao, Marco Bramani e Vittorio Suhn
dei rispettivi Centri di Ricerca già attivi in Cina e
di condividere le tecnologie, gli strumenti, la progettualità e la visione al fine di sviluppare nuovi
prodotti ad alta innovazione tecnica e di user experience. Questo perché le due aziende, come ha
dichiarato Yao alla conferenza stampa, hanno uno
stesso atteggiamento di “emozione verso il futuro”.
Un futuro fondato su 2 concetti combinati: SMART
(informazione, intelligenza, interazione, reattività,
decisione, recettività, rapidità ma anche bellezza
dei dati, di una realtà aumentata e della libertà
di scelta) e MOVING (mobilità, libertà, avventura,
esperienza, performance, elasticità, trazione, durata
e ancora assenza di confine e limite). La parola
d’ordine di questa partnership è “wearable technology”, un concetto che si traduce in informatica
indossabile (ne è un esempio il prototipo di Smart
Shoe sviluppato in ambito sportivo, una scarpa da
trail running che vede all’interno della suola luci a
led in grado di illuminare il sentiero su cui si corre).
Comunicare… con i piedi? - L’impressione che
abbiamo avuto partecipando alla conferenza
stampa è che lo stesso management sia curioso di
vedere cosa salterà fuori da questo dialogo tra i
rispettivi centri di R&D. Ma più probabilmente questi
due grandi innovatori qualche idea l’hanno già in
testa. Non resta che aspettare di vedere i primi frutti
di questo accordo che, come ha dichiarato Bramani, “mira a far parlare le nostre scarpe”.
/ riconoscimenti
La linea Thule Perspektiv si aggiudica il TIPA Award
L’Inghilterra premia il successo di inov-8
Ogni anno l’autorevole Technical Image Press Association (TIPA) valuta i migliori prodotti fotografici
lanciati sul mercato. Il premio TIPA, istituito nel 1991, è uno riconoscimenti più rinomati nell’industria
fotografica e vanta una giuria professionale di alto livello,
composta da redattori di 28 riviste del settore provenienti
da tutto il mondo. La linea Thule Perspektiv quest’anno è
stata premiata nella categoria “Best Photo Bag” grazie ai
materiali di alta qualità, al design innovativo e alla facilità
di utilizzo. “Caratterizzata da un telaio ergonomico che
garantisce un perfetto equilibrio tra sostegno, ammortizzazione e traspirabilità, la serie Thule Perspektiv si
presenta in una varietà di formati e configurazioni per
disporvi qualsiasi fotocamera e attrezzatura necessaria”,
hanno commentato i giurati. “Siamo molto felici di aver ricevuto il riconoscimento TIPA per la collezione Thule Perspektiv Camera Bag”, ha affermato Magnus Welander, ceo e presidente del gruppo.
“Il premio rafforza il nostro focus su qualità, facilità d’uso, protezione, design e sui nostri piani a lungo
termine per diventare il marchio leader nel settore delle borse per fotocamere”.
Info: www.fowa.it (canale foto/tech) - www.panoramadiffusion.it (sport/outdoor)
Un nuovo prestigioso riconoscimento sta per essere consegnato dalla madre
patria a uno dei marchi in maggiore crescita nel settore del running e dello sport
performance come inov-8. A maggio l’azienda britannica è stata nominata vincitrice dell’importante Queen’s Award for Enterprise in
International Trade. Il titolo rappresenta l’ennesimo
traguardo raggiunto dal brand e ne riflette i successi
nel mercato globale. Dalla sua nascita nel 2003, la
distribuzione di inov-8 è arrivata a coprire il mercato di
oltre 60 Paesi nel mondo. Il 77% delle vendite viene
registrato al di fuori dell’area UK e la sua crescita è
stata stimata di circa il 60% solo negli ultimi cinque
anni. Il premio Queen’s Award for Enterprise sarà
consegnato al fondatore Wayne Edy in occasione della serata di gala che si terrà
a Buckingham Palace. “Sono orgoglioso dei risultati raggiunti dal nostro team in
questi primi 10 anni” ha commentato in seguito alla notizia. “Questo premio riflette
il duro lavoro e l’inarrestabile desiderio di realizzare i nostri prodotti innovativi che ci
hanno portato a questo successo commerciale”.
/ nuove aperture
The North Face apre
il13° monomarca italiano
The North Face ha rafforzato ulteriormente la
sua presenza sul territorio italiano inaugurando il 5 aprile il suo tredicesimo monomarca
italiano a Villesse (GO), presso il Centro
Commerciale Tiare Shopping. Il negozio, realizzato in collaborazione con A.R.P. Advanced
Retail Project, si sviluppa su un unico piano
su una superficie di 124 mq. Il nuovo store è
l’espressione perfetta del layout contemporaneo tipico del brand: i toni dell’arancio, rosso,
nero e bianco si armonizzano perfettamente
con il legno e il metallo, creando una cornice
perfetta per dare massimo risalto alle grafiche
e ai prodotti. Complessivamente è il sesto
punto vendita realizzato in partnership tra
A.R.P. e The North Face.
Inaugurato a L’Aquila
un nuovo Salewa Store
Prosegue il piano di apertura dei punti vendita Salewa, che di recente ha siglato una
partnership con il negozio Mountain World di
L’Aquila. La città è considerata punto nevralgico
dell’alpinismo sugli Appennini ed è per questo
stata scelta come campo base abruzzese dal
marchio altoatesino. Così lo scorso 16 maggio
il negozio Mountain
World, che sorge in via
Corrado IV 10, è stato
completamente rinnovato.
Ora appare interamente
dedicato alla montagna
ed è destinato a diventare
il luogo di incontro per
gli appassionati locali di
alpinismo, arrampicata
e trekking. A valorizzare l’inaugurazione del
Salewa Store di L’Aquila
è stata la presenza di Florian Riegler, giovane
alpinista altoatesino autore di numerose ascese
sulle Dolomiti. Nella serata del vernissage il
climber dell’alpineXtrem Team Salewa si è
raccontato ai presenti e ha presentato il suo
libro ‘Fratelli di cordata’ edito da Infinito Edizioni
e scritto a quattro mani con il compagno di mille
imprese, l’inseparabile fratello Martin.
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FOCUS ON /
Non solo trekking, all’ombra della piramide anche cultura e tradizione
a cura di: Paolo Grisa - foto: EvK2cnr
Vele salendo al Concordia
Auguri K2,
da 60 anni
il più difficile
Askoli, partenza del trekking
Le cose sono molto cambiate dai tempi della spedizione di Ardito Desio. Gli operatori turistici
locali diventano sempre più proattivi e consapevoli del patrimonio straordinario del loro territorio.
E oltre a promuoverlo, iniziano a rendersi conto anche della necessità di preservarlo.
Cultura, ambiente e storia - Non solo trekking e alpinismo dunque alle pendici del K2. A gennaio a Islamabad
è avvenuta una conferenza stampa dedicata all’anniversario dove è stata presentata la “Gilgit Baltistan Pakistani
Expedition” che tenterà la vetta nel corso dell’estate. A
marzo a Lahore si è svolta invece una fiera promozionale
della regione del Karakorum con stand turistici, gastronomici e prodotti di artigianato locale. Ci sarà poi una mostra
fotografica dedicata alle esplorazioni scientifiche di Filippo De Filippi, medico e viaggiatore italiano che a cavallo
dei primi del ‘900 realizzò delle spedizioni in Asia centrale.
Altre mostre saranno dedicate alla storia, alla cultura, alla
flora e alla fauna di questi luoghi. Si svolgerà poi un Festival Internazionale di film di Montagna e workshop scientifici
dedicati alla conoscenza e alla protezione del delicato
ambiente del Karakorum. Iniziative simili, tra cui un Festival dedicato alla Via della seta, saranno poi organizzate
nell’area di Gilgit-Baltisan tra maggio e luglio.
È una delle vette della terra con la più alta percentuale di
insuccesso. E, secondo il parere di molti autorevoli alpinisti,
tra cui Hans Kammerlander, la montagna più difficile al mondo. Stiamo parlando del K2, la seconda cima più alta del
globo, che quest’anno festeggia l’anniversario dei 60 anni
dalla sua prima ascensione, compiuta dalla spedizione italiana guidata da Ardito Desio. Un’impresa che, dopo aver fatto
parlare per decenni a causa delle polemiche relative agli
ingiusti comportamenti della cordata di punta nei confronti di
Walter Bonatti e del portatore locale Mahdi, pare finalmente
aver trovato un po’ di pace. Nel 2008 è stata riscritta la
relazione ufficiale della salita dando atto ai due del ruolo
determinante avuto nell’ascensione realizzata dalla cordata
di Lacedelli e Compagnoni. Nel 2009 questi ultimi ci hanno
lasciato, seguiti due anni dopo da Walter Bonatti. Ora che i
protagonisti di questa polemica non sono più in vita sarà forse più facile guardare con maggiore obiettività a quei fatti.
L’offerta - In occasione di questo anniversario gli operatori turistici della zona hanno deciso di mantenere prezzi bassi
e incrementare la propria offerta turistica, arricchendola tra
l’altro di interessanti iniziative culturali dedicate all’impresa
compiuta dagli italiani sessant’anni fa. L’intero programma è
stato reso possibile dall’Associazione degli Operatori Turistici Pakistani, dal Parco Nazionale del Karakorum Centrale,
dal comitato Everest-K2 Cnr e dal progetto Seed (Socio
Economic and Environmental Development).
Campo Base (2004)
Turismo, trekking e ascensioni - Passando poi al programma dei trekking e delle ascensioni vere e proprie, ecco
alcune delle proposte più interessanti. Si parte ovviamente
con il classico trekking del K2, con arrivo al circo Concordia e al campo base ai piedi della sua piramide, in circa
venti giorni di cammino. Gli stessi luoghi sono raggiungibili
anche dal trekking più impegnativo che proseguirà per il
Gondogoro La, un passo a ben 5.650 mt, con rientro per
la bellissima Hushe Valley. Meno noto ma non meno bello è
il trekking che porta al campo base del Masherbrum, ardita
vetta a cuspide di 7.800 mt circa, con una durata di 15
giorni. Per chi non si sente pronto per un turismo “zaino in
spalla”, ma ha sempre sognato di visitare queste aree, esiste la possibilità di farlo attraverso il Marcopolo jeep safari. Un percorso della stessa durante del precedente ma
con un impegno fisico decisamente diverso. Un altro giro
turistico molto interessante, attraverso il quale si può avere
l’opportunità in circa 18 giorni di incontrare ben tre popoli
con culture differenti, è il “Kafiristan to Baltistan with Rush
Lake”, un lago a quasi 5.000 mt di quota. Naturalmente in
programma c’è la possibilità di tentare la salita alla vetta
massima, quella che ormai da 60 anni rappresenta il simbolo di queste zone. Ovviamente si tratta di un’impresa che,
per quanto assistita, è destinata ad alpinisti tecnicamente
esperti e con una pregressa esperienza di salite in altissima
quota. Qui, davvero, non c’è spazio per l’improvvisazione.
www.montagna.tv/cms/cat/channels/k260
www.evk2cnr.org
Urdukas Camp
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Goro Camp
focus on / Il brand vuole valorizzare le sue radici e riaffermarsi sul mercato
a cura di: Monica Viganò
Briko riparte dalla sua
storia e si rifà il look
Cambio di rotta per il marchio che, adottando una nuova strategia, si presenta con un
nuovo logo e con una collezione bike e outdoor all’insegna dell’innovazione. Come dimostrano
le proposte insignite dell’Ispo Award 2014: il casco Vulcano 6.8 e la maschera Lava 7.6”.
In passato è stato protagonista di molte grandi imprese al
fianco di vere leggende sportive. Poi qualcosa è cambiato
e lentamente ha perso il suo appeal. Stiamo parlando di
Briko, che affonda le sue radici nel 1985 e che negli ultimi
anni ha perso un po’ del suo smalto vivendo anche alterne
vicende societarie. Dopo qualche periodo problematico, nel
2008 l’azienda è stata acquistata da Carlo Boroli. L’ex titolare dell’Industria Grafica De Agostini di Novara, insieme al
suo staff, si è subito dimostrato attivo nel prendere iniziative
volte a valorizzare il marchio in tutto il mondo nonostante le
difficoltà del momento. Esempio di questa sua attenzione è
il programma di rebranding promosso nel 2014 e finalizzato
a ridare lustro a un marchio storico del mercato nazionale.
Oltre che alla sua iconica scuderia, composta da personaggi indiscussi del panorama sportivo italiano. Un processo avviato e portato avanti “silenziosamente” e che aspetta
l’estate per essere comunicato al grande pubblico. Attraverso - ce lo ha anticipato proprio il proprietario e ceo di Briko
Boroli - un nuovo sito, un nuovo stile di comunicazione e una
nuova modalità di supporto al punto vendita.
Le modalità del rebranding - L’azienda ha studiato le
sue radici per definire una ristrutturazione che le consenta
di affrontare con successo il futuro. Boroli ha dichiarato:
“Le nostre radici non mentono, dobbiamo ricordare che
Briko è sempre stata diversa dalla maggior parte delle
aziende convenzionali. Ha sempre creato le tendenze in
termini di stile e sicurezza nella neve e nel ciclismo. Per me
è essenziale differenziarci dalla folla delle aziende intercambiabili. Voglio rifondare Briko non come una impresa,
ma come una scuderia: un team di giovani talenti ispirati
ed entusiasti, un brand con personalità forte e prodotti
(vedi anche box sotto). Boroli sottolinea come questo progetto sia un nuovo punto di partenza per il marchio e dunque non si concluderà mai: “L’idea è quella di essere sempre
innovativi, pertanto il processo proseguirà costantemente.
Se volessi identificare un secondo step, citerei la presentazione della collezione estiva a EuroBIKE dove esporremo i
nuovi occhiali per ciclo e outdoor”.
iconici. Ognuno di noi in Briko è parte di questa missione
straordinaria, che vuole riaccendere l’energia di un brand
che risale al 1985.
Il ruolo di Briko Lab - Lo studio e lo sviluppo di nuove
soluzioni avvengono all’interno di una divisione Briko nata
nel gennaio 2009. Si tratta di Briko Lab, centro di ricerca
e sviluppo per l’innovazione del prodotto che coniuga la
tradizione di Briko nel racing con il know-how nei settori industriali high-tech. Ha come obiettivo quello di progettare,
realizzare e testare soluzioni innovative. E nel fare ciò si
avvale della collaborazione, oltre che di uno staff tecnico
selezionato, di atleti professionisti ancora in attività o successivamente arruolati da Briko stesso.
Cosa accade in concreto - Si parte da una rivisitazione del logo aziendale, che viene associato a un vulcano
dormiente in attesa di “esplodere” e dare il meglio di sé. Ce
lo conferma lo stesso Boroli: “Briko si è un po’ spento negli
anni. Ma ha un’energia che aspetta solo di essere liberata.
Il refresh va in questa direzione”. Oltre all’aspetto grafico, il
progetto di rebranding riguarda anche il prodotto e soprattutto quello dei segmenti inverno e ciclo con l’obiettivo di formulare soluzioni iconiche e sicure. Da un punto
di vista del prodotto, il refresh punta tutto sulla protezione.
Per questo il team ha sviluppato diversi caschi e maschere
trend-setting. Fra questi, due hanno vinto l’Ispo Award 2014:
si tratta del casco Vulcano 6.8 e della maschera Lava 7.6”
Gli artefici del progetto - Più nel dettaglio, nel suo
processo di refresh Briko ha lavorato insieme ad atleti carismatici, designer di talento, ingegneri esperti e scienziati,
imparando dai focus group e testando i prodotti nelle condizioni più estreme. In una sola parola, è coinvolta in questo
processo l’intera scuderia Briko. Che comprende non solo
atleti e testimonial, ma anche lo staff interno. A proposito di
quest’ultimo, Boroli aggiunge: “In ottica rebranding, abbiamo rinnovato completamente lo staff. Grazie all’inserimento
di Paolo Venturi (ex Gruppo Tecnica) nel ruolo di direttore
commerciale, abbiamo poi aperto nuovi canali distributivi
nei paesi europei più importanti. Sei ulteriori persone sono
state inserite nell’area prodotto e design”.
Carlo Boroli a Sochi
le proposte chiave per l’inverno 2014/15
La collezione caschi
I caschi sono omologati secondo la nuova e restrittiva
normativa di sicurezza FIS 6.8, che Briko garantisce
come standard per qualunque atleta. Una caratteristica
adottata sia sul modello Vulcano 6.8 che nei modelli a
tecnologia ibrida Mongibello
Carbonio (in carbonio, calotta
in ABS e policarbonato inmould) e Mongibello (calotta in
ABS e policarbonato in-mould),
oltre che nel casco da slalom
Etna SL (anch’esso con
calotta in ABS e policarbonato
in-mould). In particolare il
modello Vulcano 6.8 adotta il sistema Protetto che sfrutta
un’appendice protettiva sulla nuca in grado di assorbire
gli urti. Inoltre questo sistema, incorporando lo strap
della maschera, aumenta ulteriormente la sicurezza nel
punto d’impatto più frequente durante le cadute. Il design
all’avanguardia ha dunque doppia funzione: sicurezza e
performance aerodinamica. Il casco è disponibile anche
in versione JR per i più piccoli, con un fit ad hoc.
La linea goggle
Tutte le maschere Briko
assicurano protezione totale
dai danni della luce blu e
dagli shock. Rientra nella
linea il modello racing Lava
7.6” perfetto per performance
estreme. È caratterizzato
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da schermo extra wide. Inoltre il sistema Bumper
protegge dagli urti, la morbidezza del frame e lo
slider delle lenti garantiscono fit perfetto, il racing cap
evita la lacrimazione alle alte velocità. Da segnalare
la presenza di lenti flessibili in nylon che filtrano la
luce blu e aumentano i contrasti per ridurre il tempo
di reazione in gara. Nel dettaglio le lenti Nastek
utilizzate per alcune varianti di questa maschera
provengono direttamente dalla tecnologia NASA che
ha studiato filtri altamente protettivi per gli astronauti.
Nella versione Briko Nastek Original, grazie alla loro
colorazione e al loro trattamento termico, filtrano la
luce blu e permettono una protezione pari al 99,7%.
Questa versione è adottata sulla maschera Alfa Nastek.
La tecnologia sviluppata dalla NASA è presente anche
sulle maschere Magmatica, Sciara, Caldera e Nube.
Outerwear collection
Da segnalare anche la collezione XC di
Briko, realizzata con tessuti interattivi
che proteggono dal freddo anche in
condizioni estreme e costruita per
dare comfort e libertà di movimento. In
particolare fa parte della collezione il
Gara Bio-Active Adaptive Power XC
Set, completo per alte prestazioni in
tessuto Sensitive Power traspirante
e con rapida asciugatura. Il completo
ha un trattamento intelligente
Adaptive che si adatta al livello
di attività del corpo aprendo e
chiudendo le fibre per far fuoriuscire calore o
mantenerlo all’interno. Inserti seamless di Prolen
ed Emana Bioactive Fir Fiber sulla schiena
assicurano una termoregolazione avanzata e
un generale miglioramento dell’energia grazie
all’azione dei Far Infrared Rays stimolata dai
cristalli bioattivi nella fibra. Rientrano nella
collezione outerwear anche le linee intime
Warm Bioactive (in foto), costruita utilizzando
seamless Emana Fir Bioactive Fiber, e Liquid
Titanium, realizzata con un filato con cristalli
di titanio liquido che migliora la circolazione e
l’ossigenazione del sangue.
Accessori e merino products
Briko presenta anche una linea di accessori
termici sia con membrana antivento
Wind Out che in lana Merino. Rientra in
questa proposta il guanto ADV Wind
Out Trail XC Glove con fitting racing
superiore con membrana protettiva. La fascia
Wind Out Warm Headband invece è in tessuto
Blizzard caldo e morbido con membrana
antivento, cuciture piatte antiabrasione ed
elementi riflettenti. Da ultimo la linea Merino
è realizzata in filati seamless e unisce il
polipropilene morbido all’isolamento naturale
della lana. Tra gli accessori, Briko propone
anche una maschera per sci nordico XC
Move Up con lente ribaltabile che si solleva
all’occorrenza.
I programmi di Briko Lab
Un ufficio tecnico specializzato nella ricerca e nella
realizzazione di soluzioni innovative in termini di prodotto. Ma non solo. Il suo staff presta infatti attenzione
anche ad alcuni aspetti considerati essenziali per il
mercato sportivo. Dalla sicurezza allo stile.
Safety Program
Questo programma mira a sviluppare prodotti che siano assolutamente sicuri. Grazie all’esperienza e alla
collaborazione con grandi atleti, Briko
analizza i traumi più frequenti in ogni
attività sportiva, ricerca nuovi materiali
hi-tech ed elabora innovative tecnologie di lavorazione per produrre capi nuovi, funzionali e sicuri.
Kare Program
Gli ambassador del brand - Tutti gli atleti e gli
ex atleti coinvolti nel progetto di refresh e in generale
facenti parte della famiglia Briko sono per il brand stesso uno stimolo a essere sempre all’avanguardia. Sono
inoltre i principali tester dei prodotti, comunicando ai
responsabili sviluppo i propri feedback e lavorando
congiuntamente con il team aziendale a eventuali migliorie. Tra gli ambassador più memorabili spiccano i
ciclisti Tony Rominger, Marco Pantani e Mario Cipollini.
Come non ricordare poi la leggendaria collaborazione
negli anni d’oro dello sci con Alberto Tomba, Kristian
Ghedina, Deborah Compagnoni e molti altri. Oggi Briko
può contare, tra le altre, sulle preziose partnership con il
team CSF Bardiani nel circuito professionale di ciclismo
e con gli atleti Lindsey Vonn, Peter Fill, Bode Miller e Max
Blardone sul fronte neve.
Alcuni ambassador Briko tra passato e presente.
In senso orario: gli sciatori Alberto Tomba,
Lindsey Vonn, Thomas Biesemeyer e Peter Fill.
Infine il team CSF Bardiani
Studia l’ergonomia dei prodotti contro la fatica fisica.
Per fare questo ricerca materiali hi-tech, ma anche
tessuti performanti e comodi. Una sensazione di benessere prolungato migliora la prestazione dell’atleta
malgrado l’affaticamento fisico, trasformando l’allenamento in piacere atletico.
L’incremento della prestazione sottopone il fisico dell’atleta a uno stress sempre maggiore.
Le risorse fisiche e psichiche vengono impiegate per
raggiungere l’obiettivo e in questo contesto è fondamentale l’aiuto di un equipaggiamento tecnico mirato.
Style Program
Si sviluppa alla luce della continua innovazione
nella ricerca di nuovi materiali e di nuovi processi
di realizzazione prodotti. Studia e disegna soluzioni
per garantire vestibilità e aderenza
seguendo le linee anatomiche del
corpo. I numerosi accessori e i diversi
tessuti altamente tecnici, specifici per
ogni zona del corpo, sono integrati gli uni con gli altri
con eleganza e leggerezza. Briko è all’avanguardia
stilistica declinando i canoni del suo stile come
messaggio di trend e classicità.
www.briko.com
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FOCUS ON / La presentazione ufficiale in scena a Prowinter di Bolzano
a cura di: Simone Berti
Nivolab
ora è anche “app”
Il progetto, nato nel 2012 per la valutazione e la prevenzione del rischio
valanghe, è stato digitalizzato, diventando un’innovativa e utile
applicazione gratuita. Tra i supporter dell’iniziativa anche La Sportiva.
Nato per i professionisti della
montagna, evoluto in versione
2.0 per gli utenti sportivi. Il progetto Nivolab è un metodo di
valutazione per la prevenzione
del rischio valanghe introdotto
nel 2012 in cartaceo per opera delle Guide Alpine trentine
e dell’Accademia. In occasione
di Prowinter, il salone di Bolzano, si è tenuta la presentazione dell’app dedicata al progetto, realizzata su iniziativa
dell’azienda La Sportiva, sempre
attenta all’aspetto sicurezza e
prevenzione in montagna, grazie
al lavoro della software house
Netycom di Verbania. Martino
Peterlongo, presidente del Collegio delle Guide Alpine nonchè
ideatore del progetto insieme
alle guide Lorenzo Iachelini e
Maurizio Lutzemberger, ha introdotto ai presenti l’applicazione:
“Nivolab parte dal presupposto
che i frequentatori della montagna invernale sono sempre più
numerosi e non tutti possiedono
l’esperienza per valutare le condizioni della neve, dei pendii, dei
fuoripista. Noi questa esperienza
la volevamo inizialmente trasmettere ai professionisti della montagna, alle guide alpine, ai maestri
di sci, ai colleghi del soccorso
alpino e alle forze dell’ordine, su
cui grava il compito di assicurare per quanto possibile la sicurezza in montagna. Ma anche
grazie alla propositività di La
Sportiva ci siamo resi conto che
Nivolab può avere, soprattutto
in forma di applicazione mobile,
anche una ricaduta positiva sul
pubblico sempre più numeroso
degli utilizzatori dei pendii nevosi, per il fuoripista o anche solo
per un’escursione con le racchette da neve”.
Alcuni screenshot dell’applicazione.
In evidenza la homepage,
il rischiometro e la guida all’uso
16
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Come nasce
e perché La Sportiva
“L’idea nasce dalla volontà di
tutte le parti coinvolte di sensibilizzare e formare sia i professionisti quali istruttori e guide
di montagna, sia i comuni utenti
della montagna, sull’importanza
di saper riconoscere e valutare attentamente le condizioni
di rischio valanghe prima di intraprendere un’escursione, contribuendo anche ad aumentare e ad affinare l’esperienza in
montagna di tanti neofiti che si
avvicinano al mondo dell’escur-
sionismo invernale”, ha spiegato
Egidio Bonapace, presidente
dell’accademia della Montagna
del Trentino. “E se non è pensabile eliminare completamente il
rischio valanghe, noi contiamo
di diminuire sensibilmente i pericoli migliorando al contempo le
capacità di valutazione, di decisione e di comportamento sulla
neve”. Obiettivo sicurezza dunque, ed è il motivo che ha spinto
La Sportiva a “entrare” e offrire il
proprio contributo per una sua
resa pubblica, come ha raccontato Lorenzo Delladio, CEO di La
Sportiva: “Il progetto Nivolab ci
ha da subito colpito per la sua
portata innovativa e per la sua
importanza culturale. È con piacere quindi che un’azienda come
la nostra ha voluto sostenere il
progetto e contribuire direttamente a portarlo dalla carta al
web. E in particolare alla sua forma maggiormente al passo con i
tempi, quella dell’app per smartphone e tablet: una tecnologia
che aumenta la portata divulga-
tiva del progetto che ora è alla
portata di tutti”.
Come funziona
Durante la presentazione Peterlongo e la Lutzenberger hanno approfondito l’aspetto più
prettamente tecnico del metodo di valutazione utilizzato da
Nivolab, e quindi dalla app.
Questa infatti è costruita su un
flusso logico che si avvicina il
più possibile al corretto modello
cognitivo di uno scialpinista. Prevede una fase iniziale da parte
dell’utilizzatore di identificazione
e raccolta dati del pendio o dei
pendi critici e quindi l’inserimento
a casa e la conferma durante
l’attività attraverso l’osservazione diretta delle caratteristiche
morfologiche, nivologiche e meteorologiche. Una volta definita
la località e gli altri dati, questi
vengono immessi in modo automatico tramite internet utilizzando come fonte 3Bmeteo e possono essere aggiornati Grazie poi
all’opzione Aggiorna Pendio. Una
volta immessi, tutti i dati (nivologici, metereologici, del terreno e
del gruppo come richiesto dal
filtro 3x3 di Werner Munter) vengono elaborati in modo autonomo da Nivolab app attraverso
due algoritmi. Il primo algoritmo,
denominato Rischiometro, contiene il metodo di riduzione professionale di Werner Munter e il livello di rischio indicato va utilizzato
come un parametro di confronto
con la valutazione personale
che ognuno deve fare al momento di affrontare i punti critici
di un’escursione. Il secondo algoritmo, denominato Suggerimenti, contiene delle indicazioni di
comportamento basate sull’identificazione della probabile situazione tipo di pericolo valanga.
Le informazioni contenute negli
algoritmi vanno sempre valutate in modo congiunto e vanno
sempre privilegiate quelle che
suggeriscono comportamenti improntati alla massima cautela e
prudenza possibili. “Il bello è che
tutto questo è stato condensato in un’app”, ha aggiunto Luca
Mich, marketing coordinator de
La Sportiva, “in grado di incrociare tutti i parametri che escono
dai 3 sistemi di valutazione presi in esame completandoli con i
dati meteo forniti da 3B Meteo,
servizio configurato direttamente con l’applicazione, fornendo
di fatto all’utente uno strumento
semplice e veloce da utilizzare
che riesce davvero a completare la valutazione del rischio prima di un’escursione”.
I test sul campo sono stati condotti dalle Guide Alpine del
Trentino in stretta sinergia con
la software house Netycom s.r.l.
di Verbania (VB) guidata dalla
guida Luca Lorenzini. L’applicazione è già disponibile al pubblico, pronta per il via della stagione invernale 2014/15.
Sopra i QR per scaricare
Nivolab. A sinistra se hai
un apparecchio Apple,
a destra se utilizzi
il sistema Android
focus on / Il nostro inviato tira le somme sull’esperienza della prima edizione 2013
a cura di: Paolo Grisa
Ragni Academy:
il nostro resoconto finale
Tra uscite ufficiali e ufficiose è terminata la prima edizione della Ragni Academy.
Tra partecipanti selezionati, assenti ingiustificati e, ahimè, infortunati, fino ai partecipanti
occasionali, per tutti è stato un bel laboratorio di sperimentazione e apprendimento.
Il bando ufficiale era stato presentato anche sulle pagine della nostra rivista alla fine del 2012. Poi avevamo
intervistato Fabio Palma, il presidente del gruppo. Appena
assunta la carica, tra le prime cose che volle fare, ci fu
proprio il farsi promotore di questo progetto che aveva
incontrato subito l’appoggio del consiglio e quindi trovato
i fondi necessari per portarlo a termine.
Le domande di adesione non si erano fatte attendere:
molte, superiori chiaramente alle possibilità di copertura.
Tra tutte, anche la nostra. Si erano così svolte due uscite di
“selezione”. E da lì erano emersi sette nomi, tra cui il nostro,
offrendoci così l’opportunità di raccontare il progetto direttamente dall’interno.
L’arrampicata a vista, si sa, è la più difficile: centrare un bersaglio al primo tentativo non è mai semplice. Così un progetto nasce nell’immaginazione e poi, passando all’azione,
diventare qualcosa a sé. Non nascondiamo che durante
le prime uscite, come è naturale, si percepiva chiaramente
che i nostri stessi esperti accompagnatori avessero un’idea
di massima di dove puntare, per poi lasciare spazio alla
loro stessa curiosità di vedere quali strade avremmo praticato. I punti interrogativi erano tanti e ovviamente molti
legati alle esperienze dei partecipanti, quanto mai eterogenee e diversificate, come si era già intuito durante le
due uscite di selezione.
Poi diciamolo, l’alpinismo non è fatto per i progetti confezionati, codificati, enumerati nei più piccoli dettagli. L’alpinismo è fatto per far saltare i programmi, basti vedere le
vicende delle due recenti spedizioni alpinistiche del gruppo Ragni dirette in Patagonia. Era chiaro che organizzare
un progetto così non era la stessa cosa che un corso di
acquerello. Così, come
in ogni buon progetto
alpinistico che si rispetti, la montagna ha
dettato le sue regole,
e noi sette, con le nostre vite di studenti,
universitari e lavoratori, ci siamo adeguati
alle sue regole nel limite delle nostre possibilità. Così c’è stato
chi, proprio quell’uscita, l’ha dovuta saltare per un compito in
classe, o per l’impossibilità di ottenere giorni di ferie. E ci sono
state uscite che, una
volta
programmate,
spesso hanno costretCrack Climbing
in Valle dell’Orco
to i pazienti accompagnatori,
condotti
dalla guida alpina Matteo Piccardi, a spostare le date
per avverse condizioni meteo. Certamente possiamo dire
che, in generale, è sempre e comunque emersa la voglia
dei partecipanti di fare il possibile per “esserci” e tirare fuori il massimo dell’entusiasmo anche in attività per qualcuno
nuove, salvo qualche infortunio di troppo che ha coinvolto
un paio di partecipanti.
Ma siccome il progetto Ragni Academy non è un corso,
queste uscite sono state intercalate anche da scalate
extra-progetto, che si sono rivelate tra l’altro giornate dav-
Veduta del Monte Bianco
academy 2013: chi e dove
I partecipanti
Luca Gianola, Paolo Grisa (Outdoor Magazine),
Marco Maggioni, Riccardo Quiri, Michele
Tapparello, Simone Tentori, Elisa Villa.
Gli accompagnatori
Momento di didattica alla Bastionata del Lago
vero belle e intense. Basti citare quelle al Ratikon o al Wenden, dove erano presenti anche altri giovani molto bravi
che chissà, potrebbero essere tra i prescelti per la prossima
edizione. Sì, perché la notizia è che il progetto Academy è
stato già confermato per il prossimo anno. Sul sito dei Ragni
il bando è lanciato, quindi fate circolare la notizia tra i
giovani e promettenti climber della zona, preferibilmente in
un raggio di 30 km da Lecco. I Ragni, per questa seconda
edizione, hanno alzato il tiro: saranno selezionati 4 ragazzi,
preferibilmente di età inferiore ai 25 anni, salvo eccezioni
che saranno valutate caso per caso e analizzando i curriculum, con un livello minimo di scalata a vista di 7a. I terreni
di gioco saranno Grigna, Sardegna, Cadarese, Wenden,
Alta Val Masino, aree di granito svizzero o Bianco.
L’uscita in Val Malenco
18
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Matteo “Pota” Piccardi, Matteo “Berna”
Bernasconi, Davide “Spinaz” Spini, Richard
“Riki” Felderer, Andrea “Andrin” Sommaruga,
Fabio Palma, Luca Passini, Paolo Spreafico,
Giovanni Ongaro, Stéphanie Frigière (r.i.p.),
Silvan Schuppbach.
Le location
Bastionata del Lago, falesia On The Road,
falesia dei Corni di Canzo, Grignetta, Sasso
Cavallo, Aguilles De Chamonix, Ratikon,
Wenden, Monte Disgrazia, Punta Fiorelli,
Kandersteg.
Per candidature all’edizione 2014:
[email protected]
www.ragnilecco.com
L’uscita di selezione a Pontresina
a cura di: Paolo Grisa
TEST / Mani asciutte daLLA scozIA alLE orobiE
Guanti OutDry
alla prova
Abbiamo testato i guanti
da alpinismo Hydra Pro
di Mountain Hardwear: tra
ghiaccio, acqua e neve si sono
comportati ottimamente, grazie
alla membrana “Made in Italy”.
Anche quest’anno, alla fiera di Ispo Monaco,
passando allo stand OutDry il general manager
dell’azienda Matteo Morlacchi mostrava ai numerosi visitatori il concreto funzionamento della tecnologia: l’immersione in una vasca di acqua di due
guanti, uno con membrana standard e uno con
membrana OutDry, rende evidente come quest’ultima, a differenza dei tradizionali inserti impermeabili,
eviti l’ingresso dell’acqua. Questo grazie alla sua
laminazione diretta sul lato interno del guanto , che
elimina lo spazio tra membrana e guscio esterno.
Una tecnologia della quale più volte vi abbiamo
parlato sulle nostre pagine, applicata in particolare
sulle calzature ma non solo. Capace di attirare l’attenzione di un big come Columbia che nel 2010 ha
deciso di acquisire il brand OutDry. Curiosi di provare il sistema “sul campo” anche nella sua versione
gloves, siamo andati a testare in condizioni diverse
il modello Hydra Pro di Mountain Hardwear (usato
anche da un alpinista del calibro di Ueli Steck).
primo test - Abbiamo dato il prodotto a uno dei
Il gruppo
in azione sulle
nevi scozzesi
e sotto insieme
a Mick Fowler
Le condizioni del Ben Nevis
lo scorso 22 febbraio
rimento svoltosi dal 21al 25 febbraio 2014. Purtroppo, proprio a detta dei local, l’inverno non è stato
dei migliori per le condizioni dei gullys. Prima fortissime
precipitazioni nella zona del Ben con forte rischio
valanghe, poi caldo e assenza di ghiaccio con
neve poco trasformata proprio quando si è svolto il
progetto. L’esperienza si è comunque rivelata utile e
stimolante per i partecipanti.
In queste condizioni i guanti Hydra Pro hanno potuto dimostrare tutta la loro validità. Caldi grazie alla
felpatura interna, hanno retto bene anche con la
neve più umida. Il tirante è risultato molto comodo e
largo sia per indossare i guanti che per appenderli
all’imbrago. La vestibilità particolarmente attillata
ha garantito un’ottima sensibilità.
secondo test - è stato fatto in seguito un secondo test in una situazione molto più “nostrana”, durante una salita della bella cresta Ongania, nel gruppo
dello Zuccone dei Campelli (LC). Nonostante la salita sia stata effettuata nelle prime ore della notte, le
alte temperature di questo fine inverno non hanno
permesso alla neve di trasformarsi e poi riconsolidarsi, tanto che a mezzanotte ancora le rocce erano
percorse da strisciate di acqua da percolazione.
La neve, ancora tanta e marcia, costringeva a una
grossa opera di pulizia e l’impossibilità di utilizzare
come solido ancoraggio la piccozza richiedeva la
ricerca di appigli sui tratti di roccia scoperta.
responsabili dell’interscambio con l’Alpin Club inglese
al termine della prima edizione del progetto Under
25 promosso dal Cai di Bergamo.
Due parole sul progetto: preso atto che quello che
una volta avveniva naturalmente, ovvero l’iniziazione
dei giovani alla montagna e alla scalata da parte
di alpinisti più anziani ed esperti, oggi è un fenomeno
abbastanza in crisi, la sezione orobica del Cai ha
pensato di istituire un progetto dedicato ai giovani
interessati a sviluppare capacità e competenze alpinistiche sotto la guida di accompagnatori esperti.
Nel novembre 2012, durante la manifestazione culturale dedicata alla montagna
“Il Grande Sentiero”, il fortissimo
alpinista nonché presidente
dell’Alpine Club inglese Mick
Fowler ha visitato Bergamo.
Da qui nasce l’idea di un interscambio durante il quale
i giovani alpinisti selezionati
vengono accompagnati dagli alpinisti locali sulle famose
salite invernali scozzesi in un
lungo weekend. Sette i partecipanti (due ragazze e cinque
ragazzi) a questo primo espe-
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5 / 2014
La sensibilità del guanto anche qui si è rivelata
provvidenziale, anche se dobbiamo dire che, rispetto ad altri marchi italiani, le taglie potrebbero
risultare un problema per chi ha dita piuttosto corte. L’entrata del polso rimane relativamente stretta,
dunque non è detto che scendere di una taglia sia
la soluzione. L’operazione di sfilarli e re-indossarli,
nei pochi tratti dove è stato necessario, si è rivelato
estremamente semplice. Si potrebbe forse solo consigliare per queste situazioni di inserire un lacciolo elastico che permetta di mantenerli vincolati al
polso durante la scalata a mani nude. In generale
la principale caratteristica riscontrata anche sul
campo utilizzando i guanti con membrana OutDry
è proprio la capacità di mantenere completamente asciutte le mani anche in condizioni molto impegnative e “stressanti” per
il prodotto senza peraltro
che il guanto si appesantisca per l’accumulo d’acqua tra shell e membrana.
Valore aggiunto fondamentale in molte discipline
invernali, specialmente se
si parla di arrampicata su
ghiaccio. La laminazione
diretta oltretutto non crea
spazi “vuoti” all’interno del
guanto e favorisce una mobilità ottimale delle dita.
EVENTI / Da febbraio ad aprile il BANFF Mountain Film Festival Italy
a cura di: Monica Viganò
Standing ovation
a
per la 2 edizione
La versione italiana della kermesse canadese
ha animato la penisola con la proiezione
di 8 selezionate e adrenaliniche pellicole. Ottimi i
feedback, come dimostrano i 7 sold-out tra cui Milano,
Torino e Genova. Oltre 5.000 gli spettatori complessivi.
Sette sold-out su undici tappe per un
totale di oltre 5.000 spettatori. Basta
questo dato per giustificare la soddisfazione degli organizzatori della seconda
edizione del Banff Mountain Film Festival
Italy, che dal 19 febbraio al 7 aprile ha
animato l’intera penisola. La rassegna
canadese è un punto di riferimento nel
panorama dei festival cinematografici di montagna, contando ogni anno
oltre 300mila spettatori in 44 nazioni.
Tra le quali spicca proprio l’Italia, che
è riuscita a replicare e anzi superare
il successo registrato nel 2013 quando erano stati contati in totale 2.500
spettatori. Proprio a seguito del boom di
presenze registrato nell’edizione di esordio, quest’anno era stato preventivato
un raddoppio di tappe per un totale di
12 appuntamenti che si concluderanno
con una tappa estiva a Champoluc-Val
d’Ayas (Aosta) il prossimo 21 agosto.
Tutti gli stop all’attivo sono stati ampiamente soddisfacenti anche grazie a
partner prestigiosi (vedi box a fianco).
Le tappe più “hot” - Il sipario si è
aperto il 19 febbraio a Milano presso il
Cinema Orfeo. Il sold-out registrato 13
giorni prima della proiezione ha richiesto l’aggiunta di una seconda sala cinematografica. In totale la capacità del
cinema ha superato i 1.000 spettatori. È
stata poi la volta di Torino (25 febbraio,
Cinema Massimo). Anche qui il sold-out è
arrivato una settimana prima dell’evento.
Così gli organizzatori hanno riservato
una sala più capiente e in tutto sono
accorsi 480 spettatori. Durante la serata,
molte erano le persone che hanno affollato il foyer alla ricerca di un biglietto.
Il tour si è poi spostato a Bologna (10
marzo, Teatro Antoniano) e a Genova
(13 marzo, Cinema Porto Antico). Persino
il capoluogo ligure ha fatto registrare il
tutto esaurito un mese prima dell’evento.
Pertanto è stata aggiunta una seconda
sala e in tutto si sono contati 770 spettatori. È stata poi la volta di Morbegno (14
marzo, Cinema Pedretti). Questa tappa
è stata realizzata con il contributo dello
store 3Passi in qualità di partner locale.
Giro di boa… - Dopo Firenze (17 marzo, Cinema il Portico) ci si è spostati a
Bergamo (20 marzo, Cinema Conca Verde). Il tour si è qui avvalso del contributo
di Sport Specialist in qualità di sponsor
e del patrocinio e della collaborazione dell’Unione Bergamasca delle Sezioni
e Sottosezioni del Club Alpino Italiano
(Bergamo tra l’altro è la sezione del CAI
con più iscritti in Italia, oltre 14mila soci).
Proseguendo, il Festival si è fermato a Padova (21 marzo, Cinema MPX-Multisala
Pio X). E poi a Brescia (28 marzo, Teatro
Santa Giulia), per una serata realizzata con la collaborazione del negozio
Sportland. È stata poi la volta di Lecco
(4 aprile, grazie alla gentile concessione
dell’Auditorium da parte della Camera
di Commercio di Lecco) dove il tour si
è avvalso del contributo di Sport Specialist in qualità di sponsor della serata.
Alla penultuma tappa a Roma il 7 aprile,
presso il Cinema Moderno, sono accorsi
450 spettatori.
l’ultima tappa - Per onor di cronaca, segnaliamo la cancellazione di
una delle 12 tappe a programma. Si
tratta di quella di Trieste, che era prevista il 24 marzo presso il Cinema Ambasciatori. La serata è stata annullata
per motivi tecnici indipendenti dalla
volontà dell’organizzazione del tour.
Che ha (ben) pensato di “compensare” organizzando una serata estiva a
calendario per il 21 agosto presso il
Paltenda di Ayas (AO). Un’ulteriore occasione da non perdere per chi si fosse
perso il programma 2014, adrenalinico,
emozionante e sorprendente, con una
qualità audio e video di altissimo livello, come ormai Banff ci ha abituati.
Anche per questo non vediamo l’ora di
gustarci la prossima edizione: i nuovi
film saranno proiettati in Canada ad
ottobre, per arrivare sui grandi schermi
italiani nei primi mesi del 2015.
L’affollata sala del Cinema Conca Verde di Bergamo
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Cascada
L’EDIZIONE 2014 IN BREVE
“
Ciò che è successo
sull’Everest non aveva
niente a che fare con la
montagna, ma solo con le
persone. Vado in montagna
per vivere un’esperienza;
la vetta è solo una piccola
parte dell’avventura.
Se si va in montagna
solo per conquistare la
cima, la spedizione perde
completamente il significato
dell’alpinismo”
Jonathan Griffith
Sea of Rock
Quest’anno il festival italiano è stato realizzato con la
preziosa collaborazione di Salewa (main sponsor) e
Garmin (già presente lo scorso anno) e con il supporto
di La Gazzetta dello Sport, Mountainblog, Outdoor
Magazine e Orobie nelle vesti di media partner. Otto
i film a programma, spazianti dalle testimonianze di
impavidi climber alle avventure di base-jumper. In
particolare sono andate in scena le seguenti pellicole:
“Valhalla (tour edit)”, “The last great climb (tour edit)”,
“Into the mind (tour edit)”, “High Tension”, “Dream
Lines IV (tour edit)”, “Spice Girl”, “Sea of Rock” e
“Cascada” (vedi schede dettagliate nell’articolo
dedicato al festival pubblicato sul n°2/2014 di Outdoor
Magazine, oltre che sul sito della manifestazione).
su “High Tension”
High Tension
“
Conciliare due esigenze
opposte come quella di
scalare una nuova linea
di salita e raccontare
l’esperienza con un film di
massima qualità è molto
difficile. Abbiamo dovuto
scalare metà della via due
volte, prima per le riprese
da sotto e poi per quelle
da sopra”
Into The Mind
Leo Houlding
su “The Last Great Climb”
La folla in attesa della prima al Cinema Orfeo di Milano
Il pubblico al Cinema Pedretti di Morbegno
www.banff.it
fiere / Dal 9 all’11 aprile alla fiera di Bolzano la 15esima edizione
a cura di: Simone Berti
Prowinter-Alpitec, il “duetto”
porta 9.000 visitatori
La fiera internazionale del noleggio e quella della tecnologia alpina hanno confermato
il proprio ruolo di protagonisti del mercato degli sport invernali, registrando
buoni numeri e ospitando 330 aziende. Ricco come sempre il programma collaterale.
Numeri buoni, il binomio con Alpitec e tanti
protagonisti internazionali di spicco del
settore e dello sport hanno caratterizzato la 15esima edizione di Prowinter, che
ha generalmente soddisfatto organizzatori e operatori. Quest’anno erano 330
le aziende presenti, mentre i padiglioni
della fiera sono stati visitati da circa
9.100 visitatori. Le presenze e l’importanza degli ospiti stranieri hanno mantenuto
l’appeal internazionale della fiera. Basti
pensare che gli ospiti provenivano da
ben 14 nazioni: oltre all’Italia, anche Austria, Svizzera, Polonia, Repubblica Ceca,
Germania, Francia, Slovenia, Serbia, Andorra, Slovacchia, Spagna, Chile e Giappone. Positivo dunque anche il commento
conclusivo del direttore di Fiera Bolzano
Reinhold Marsoner: “È una soddisfazione
vedere che questo appuntamento sia diventato un punto d’incontro per atleti e
personaggi di spicco degli sport e delle
tecnologie invernali; in questo Prowinter
emerge sicuramente come il punto di forza del duetto”.
Le stelle dello sci - Come detto sopra,
di fronte alla consueta “operatività” tra gli
addetti ai lavori, l’edizione di quest’anno ha
proposto un parterre di ospiti al Prowinter
Forum assolutamente d’eccezione, non solo
riguardante i rappresentanti delle migliori
stazioni sciistiche europee. Sono stati infatti
presenti anche la bellissima sciatrice slovena Tina Maze e i colleghi Alexis Pinturault
e Jean-Baptiste Grange, oltre agli atleti di
punta del Centro sportivo Carabinieri e
della Guardia di Finanza, dal plurimedagliato Armin Zoeggeler a Peter Fill, da Gaia
Vuerich a Corinna Boccacini, per finire con
tutti quelli premiati dalla FISI e dalla Prowinter Cup per il circuito dello sci alpinismo.
“Conoscevo Prowinter, ma è la prima volta che ho l’occasione di partecipare”, ha
commentato Tina Maze, in fiera con l’allenatore personale Andrea Massi. “Una bella
fiera che, in questo momento della stagione,
ci permette di dedicare del tempo anche
ai nostri sponsor. E mi fa davvero piacere
trascorrere questa giornata premiando le
giovani promesse dello sci alpino”.
Numeri e statistiche sul noleggio Come di consueto Prowinter è stata anche l’occasione per raccogliere e rilevare
qualche dato sulla fiera stessa e sul mercato. Dall’indagine svolta da Fiera Bolzano su un campione di 794 visitatori, emerge che gli operatori provengono per la
maggior parte dal settore dal noleggio e
dagli impianti funiviari, seguiti dalle scuole di sci e snowboard e negozi di articoli
sportivi. Un comparto, quello del noleggio,
di cui Prowinter è l’unica piattaforma b2b
in Europa, che mostra promettenti trend di
crescita in controtendenza rispetto all’andamento generale del mercato. Come
sottolineato dallo stesso Kurt Landstätter,
direttore di Rent and Go: “La stagione è
andata abbastanza bene. Non tutti i noleggi hanno lavorato come lo scorso anno
perché c’era troppa neve: parlo delle zone
dolomitiche, Cortina d’Ampezzo soprattutto. Tutti gli altri sono soddisfatti e siamo
molto fiduciosi per il prossimo inverno. La
gente scia di meno, ma quando scia vuole
il top di gamma, una qualità più elevata
rispetto a qualche anno fa, quindi la tendenza è uno sci polivalente, con il quale
possano divertirsi e non stancarsi. Il fenomeno del rocker è stato percepito bene.
Nel settore del noleggio c’è un segnale
di stabilità, perché ci sono tanti nuovi noleggi: il settore di vendita sembra avere
una flessione e tanti negozi sportivi si sono
tramutati in noleggio. Quindi il business del
noleggio è in aumento ma i noleggi stessi
sono stazionari”.
Alla fiera infine, il 22% degli intervistati proviene dall’Alto Adige, il 28,2% dal Trentino e quasi il 50% da altre regioni d’Italia
(45,1%) e dall’estero (5,5%). Nel complesso
gli operatori hanno espresso quasi il 100%
dei consensi positivi considerando la manifestazione “buona” 67%, “molto buona”
17,9% e “soddisfacente” 14,1%, mentre solo
l’1% non si è espresso in maniera positiva.
Ora l’appuntamento è per la 16a edizione,
in calendario dal 21 al 23 aprile 2015.
Il Geierschnabel Award sul tema “Family Power” alla famiglia Marzola
Con il Geierschnabel Award vengono premiati gli
imprenditori che hanno creato delle innovazioni a partire
da idee apparentemente folli. L’edizione di quest’anno di
Stricker Visions, la Fabbrica del Futuro di Erwin Stricker, si
è svolta all’insegna del “Family Power” e il riconoscimento
è stato conferito alla famiglia di imprenditori gardenesi
Marzola. Gianni Marzola, il defunto capostipite, era un
avvocato milanese che si fece attirare sulle Dolomiti dalla
sua passione per le montagne. Qui ha acquistato il rifugio
Comici sotto il Sasso Lungo facendone un ristorante.
Si deve alla sua generosità, ha affermato Erich Demetz
nella sua laudatio, se le guide alpine e i maestri di sci al
rifugio Comici non dovettero mai sborsare un centesimo
per mangiare e bere. Gianni è diventato poi famoso come
24
5 / 2014
primo presidente del Dolomiti Superski, impegno che ha
preso in carica a 25 anni. Inoltre il salvataggio finanziario
dell’area sciistica Plose negli anni ’90 del secolo scorso
in larga parte è stato merito suo. Il premio però riguarda
tutta la famiglia, non solo il capostipite: anche la moglie
e i cinque figli hanno contribuito notevolmente a fare
dei Marzola una delle famiglie di maggiore successo tra
quelle degli imprenditori gardenesi. La figlia Michaela
e il figlio Ivan negli anni ‘80 sono stati maestri di sci di
successo, mentre la moglie Karen oggi lavora ancora al
ristorante di montagna Comici. Il figlio Alessandro è invece
amministratore delegato della Plose spa.
La giuria del “Geierschnabel Award” era composta
da rappresentanti del TIS, della Fiera Bolzano,
della piattaforma di esperti ProNeve, del Südtiroler
Seilbahnverband (Associazione esercenti funiviari dell’Alto
Adige) e da appartenenti alla famiglia Stricker.
Linda Stricker consegna
il premio alla famiglia Marzola
Lo ski alp riconosciuto
tra le discipline olimpiche
È un passo epocale quello appena
compiuto dallo sci alpinismo, che in
data 10 aprile è stato riconosciuto
dal CIO come disciplina olimpica. La
decisione è stata presa dal consiglio
esecutivo del CIO a Belek, in Turchia,
nel corso del meeting globale
SportAccord. L’ISMF (International
Ski Mountaineering Federation) infatti
è riuscita a soddisfare tutti i criteri
richiesti ed è stata riconosciuta come
una federazione in crescita e aderente
agli standard anti-doping della WADA.
Il riconoscimento non si traduce
automaticamente in un inserimento
immediato nel programma olimpico.
Tuttavia, solitamente, a seguito di
questo primo e imprescindibile passo
si effettua una prova test della nuova
disciplina alla prima occasione utile per
poi inserirla ufficialmente a programma
nell’edizione successiva dei giochi.
In questo caso, dunque, è possibile
che la prova test con lo ski alp venga
effettuata nel 2018 e che poi, nel
2022, la disciplina venga inserita nel
calendario olimpico. A darne la notizia
a Prowinter è stata Rebecca Vernon,
La campionessa
olimpica Tina Maze
intervistata durante
la sua visita a Prowinter
vicepresidente della Federazione:
“Finalmente il Comitato Olimpico
Internazionale ha dato avvio a un iter
che porterà lo sci alpinismo verso le
Olimpiadi. Il riconoscimento provvisorio
dell’ISMF come federazione olimpica
rappresenta un traguardo storico,
un riconoscimento importante per la
disciplina che promuoviamo da anni”.
Sul sito officiale della federazione
sono invece presenti le parole del
presidente Armando Mariotta: “Sono
molto felice per la decisione assunta
dal Comitato Olimpico Internazionale,
e molto orgoglioso del lavoro svolto
dall’ISMF. Lo sci alpinismo è uno
sport spettacolare, con un impatto
ambientale molto basso; speriamo
diventi realmente una disciplina parte
della famiglia olimpica. Collaboreremo
con il Comitato olimpico, imparando
dalla loro esperienza per garantire
allo sci alpinismo un nuovo periodo di
crescita. Desidero ringraziare lo Sport
Department del CIO per il supporto che
ci hanno offerto nel corso dell’intero
processo di riconoscimento e tutti
i membri e collaboratori dell’ISMF,
che hanno svolto con impegno un
grande lavoro prima e durante la
mia presidenza. Prometto che la
federazione si impegnerà sempre a
garantire gli ideali contenuti della Carta
Olimpica”.
5 / 2014
25
EVENTI / Ottimi riscontri di partecipanti e aziende all’edizione di esordio
Il meteo non ha
rovinato il primo
Freeride Festival, che
ha richiamato aziende,
guide e maestri,
vari operatori e un
pubblico trasversale,
dai pro ai neofiti.
Ora si guarda già
alla prossima edizione
e a un possibile sbarco
del format anche
in altre località.
Il “mondo” del freeride
a raccolta a Madesimo
I NUMERI
314
partecipanti iscritti
35
marchi esposti
602
giornalieri emessi
durante la tre giorni
575
sci e snowboard testati
di cui 490 sci, 85 tavole
e tantissimi accessori
tra Artva, giacche, guanti,
racchette, action camera
e gps
12
media presenti
TG1, Sport Week, Il Giorno,
4ActionMedia (4snowboard,
4skiers, 4soulrider, 4snow),
Sportpress (Pointbreak
e Outdoor), Riders,
Planetmountain.com
e Neve Italia
Era tanta l’attesa per la prima edizione del Madesimo Freeride Festival, appuntamento fortemente voluto dalla skiarea e dalla società
impianti di Madesimo, che si sono
avvalse dell’agenzia eventi Spia
Games e di Soulrider Magazine
per l’ideazione e l’organizzazione dell’evento. La predisposizione della località e del terreno di
gioco verso lo sci fuoripista unite
alle capacità degli organizzatori
hanno fatto si che già dalla prima edizione il Madesimo Freeride
Festival esordisse nella maniera ottimale. Certo come tutte le edizioni
“zero” vi sono stati di certo aspetti
migliorabili per il futuro ma il bilancio è stato ampiamente positivo,
a cominciare dalla risposta delle
aziende presenti: ben 35 le realtà accorse che hanno animato il
villaggio test in quota e offerto la
possibilità agli iscritti di testare in
anteprima i materiali della stagione
14/15. Circa 300 invece gli iscritti,
con un pubblico davvero molto in
target e “preparato” e una buona
percentuale di presenze femminili.
Il fattore meteO - Il tempo e le
condizioni climatiche non hanno
certo facilitato lo svolgersi del festival e, dopo un venerdì all’insegna
del sole, la primavera ha nuovamente lasciato il posto all’inverno
regalando 60 cm di neve fresca ai
partecipanti. Se da un lato questo
ha forse disincentivato la partecipazione di curiosi e turisti di certo
non ha fatto altro che rafforzare lo
spirito dei veri freerider accorsi alla
manifestazione, che hanno avuto la
possibilità di trovare nei fuoripista
di Madesimo il loro ingrediente essenziale, la powder!
Freeride per tutti - Obiettivo
primario del Madesimo Freeride
Festival è stato quello di soddisfa-
a cura di: Paolo Grisa
re le esigenze e le necessità del
freerider. Dal principiante all’esperto tutti hanno potuto approcciare
i vari aspetti del fuoripista nella
maniera più seria e professionale
con approfondimenti circa i temi
inerenti la sicurezza, la conoscenza della montagna e la tecnica di
salita e discesa.
La sicurezza - Oltre 200 persone hanno di fatto preso parte ai
corsi di tecniche di discesa insieme ai maestri di sci di Madesimo
con specializzazione freeride, ai
corsi di splitboard, all’avvicinamento al telemark a cura dei ragazzi di Snowevents, ed ai corsi
di A.R.T.V.A., S.T.O.P., nivologia e sci
ripido proposti dalle guide alpine
di Whithelines.
La competizione - Il Salice
Canalone Challange cat. Pro, in
programma per la giornata di
sabato, a causa delle avverse
condizioni meteo si è dovuto svolgere su un percorso alternativo, al
riparo da vento e in condizioni di
visibilità che hanno permesso ai
quasi 30 rider nazionali ed internazionali di competere in completa sicurezza. A conclusione della
gara vissuta in un clima di serenità
e divertimento i cronometri hanno
decretato che i vincitori della prima edizione del Salice Canalone
Challenge fossero:
Categoria Sci
1° Armin Senoner
2° Alberto Fila
3° Andrea Curti
Categoria Telemark
1° Julian Giacomelli
2° Seb Mayer
3° Micael Garcia
Categoria Snowboard
1° Pietro Marzorati
2° Lorenzo Ferraresi
3° Max Stampfl
→ pag 28
14
professionisti
a disposizione per effettuare
i corsi con le guide alpine,
i corsi con i maestri,
i corsi di splitboard
ed i corsi di telemark
La parola alle Istituzioni: “Freeride a Madesimo? Una scelta che ha radici lontane”
Fondamentale per la realizzazione di questo evento è stato l’appoggio delle istituzioni locali. Al termine abbiamo quindi fatto
un punto con FRANCESCO COMOTTI, direttore del Consorzio Turistico di Madesimo, e MARCO GARBIN, direttore della skiarea
Valchiavenna. Ecco le loro impressioni.
1. Perché Madesimo, tra le tante discipline invernali, ha
individuato il freeride come sport nel quale investire?
F. Comotti: “Si tratta di una scelta derivata da una storia e
da una tradizione che trova radici lontane nel tempo. Dino
Buzzati già nel 1965 sulle pagine del Corriere della Sera
parlava della pista Groppera, oggi nota come ‘il canalone di
Madesimo’. Un itinerario di discesa non battuto che si snoda
dalla stazione di arrivo della funivia della Val di Lei e si conclude all’imbocco dell’alpe Groppera, congiungendosi alle
altre piste. Da allora tanti sciatori, snowboarder e telemarker hanno provato a comprendere il significato della parola
freeride. Allo stesso modo da allora sono nati tanti itinerari
(Camosci, Cavallina, Streghe, Cavi, Fiammifero, Diavolo,
Abruzzo) contribuendo a fare di Madesimo una meta obbligata per gli amanti del fuoripista. Quindi in realtà il Madesimo Freeride Festival è servito per valorizzare il patrimonio
26
finora custodito ma ancora non espletato appieno nel suo
potenziale”.
M. Garbin: “Dal lato della disciplina stiamo assistendo a un
ritorno alla discesa su terreni vergini sui quali non sono passati i mezzi battipista, come quando ancora non esistevano.
Per quanto riguarda la gestione della skiarea, a Madesimo
abbiamo tracciati magnifici per l’agonismo, piste perfette per
famiglie e bambini, uno snowpark completo, un baby-park
divertente oltre a tutta l’offerta della Val di Lei per i cultori
dello sci in quota. Possiamo affermare che siano stati sia il
ritorno alle origini che sta attraversando la disciplina sia la
conformazione morfologica a portare Madesimo a investire
in questa direzione dando vita al primo Festival dedicato al
mondo freeride”.
2. Quali risvolti può avere un evento come questo Festival sulla comunità di Madesimo?
F. Comotti: “Questo format offre l’opportunità di valorizzare
la località e la comunità. Il fatto di animare il paese attraverso varie attività permette di far vivere tutto il potenziale che
Madesimo può offrire alla propria clientela al di là della montagna. Inoltre con un evento di questo tipo si possono attrarre nuovi consumatori tra il popolo dei freerider che ha una
‘lista di resort’ da frequentare. Sicuramente chi ancora non
conosceva la nostra skiarea l’ha ora aggiunta alla sua lista”.
M. Garbin: “Oltre agli aspetti direttamente positivi per la
skiarea di Madesimo (avvicinare nuovi utenti e fidelizzare
i presenti), i risvolti positivi di un tale evento si identificano
nel coinvolgimento della totalità dei propri interlocutori. Si è
infatti potuto creare un punto di incontro con professionisti
della montagna che hanno potuto approfondire i temi legati
alla sicurezza e le tecniche di discesa in fuoripista. Questo
risvolto sicuramente lascerà un segno, uno step fondamen→ pag 28
5 / 2014
La parola aI PRESENTI
•Alberto Marazzi - Guida Alpina dei Whitelines: “Evento fichissimo! Oramai sono 8/9 anni che giro
con BD e di eventi ne ho visti, ma questo credo sia in assoluto uno dei migliori. Soprattutto è quello
col potenziale più grande”
• Davide Spini - Guida Alpina dei Whitelines: “Organizzazione ottima, bellissimo soprattutto il
villaggio super pieno di aziende! Fico che guide e maestri lavorino insieme finalmente… potremmo
dire di poter sperare in un futuro migliore!”
• Luigi – un partecipante: “La cosa che mi è piaciuta di più è stata avere la possibilità di
avvicinarmi al freeride in modo semplice”
• Roberto – un partecipante: “Mi è piaciuta l’atmosfera entusiasta del Festival e mi sono sentito un
privilegiato a partecipare alla prima edizione di un evento così. Spero proprio ci sarà una seconda
edizione”
• Max – azienda tecnica presente: “Per quel che riguarda l’attività B2C il primo MFF a nostro parere
é stato un successo! La parte B2B é purtroppo mancata. Di seguito é da capire come ottimizzare
data e format per fare si che il MFF possa essere sfruttato da noi aziende anche per vendite, clinic
e sensibilizzazione verso i nostri clienti e potenziali tali”
Tomaso Luzzana: “Freeride, sport di oggi e di domani”
→ da pag 26
Non solo “azione” - Un festival che si rispetti, come sappiamo, non si conclude a chiusura
impianti e per questo il programma ha coinvolto tutti i partecipanti anche nel pomeriggio fino
a tarda notte. Diversi i momenti
di approfondimento e svago
tenuti in paese nella tre giorni
del freeride tra cui: il workshop
di costruzione tavole artigianali
PLP a cura di Ettore Barabino;
le “movie night” con ospiti del
calibro di Carlalberto Cimenti,
Luca Rolli e Luca Pandolfi (atleti
di freeride e di sci ripido che si
sono raccontati non solo mostrando i loro video ma anche
attraverso pensieri ed emozioni
intime e personali); Apres-ski e
after-party targati Red Bull. Il tutto a riprova del fatto che il Madesimo Freeride Festival è anche
divertimento e voglia di condividere la propria passione. Buoni
motivi per fare tardi la sera e
per alzarsi presto la mattina con
motivazione e carica.
Next stop 2015 - Complimenti
ancora una volta all’organizzazione e a tutti coloro che hanno
reso possibile questa festa, un
appuntamento che già dalla
prima edizione si preannuncia
una data da segnare nel calendario di ogni freerider. L’augurio è che eventi come questi crescano e contribuiscano,
grazie al coinvolgimento di un
sempre maggior numero di persone, a educare alla sicurezza
tecnica. E a invitare gli organi di
stampa nazionali a evitare allarmismi e catastrofismi nel trattare una disciplina che, come
tutte quelle che si svolgono in
ambienti severi, richiede umiltà,
competenza e, spesso, anche
spirito di rinuncia.
Abbiamo fatto qualche domanda a Tomaso Luzzana,
socio fondatore, nel ’99, dell’Agenzia Spia Games
nonché uno tra i primi snowboarder in Italia, per farci
raccontare come è nata l’idea di un Festival dedicato
interamente allo sci fuoripista a Madesimo.
Dunque Tomaso, come nasce l’idea di un Festival
tutto incentrato al Freeride a Madesimo?
Il Madesimo Freeride Festival nasce anzitutto
allo scopo di avvicinare nuovi utenti alla pratica
del Freeride promuovendo i concetti di cultura e
sicurezza grazie ai corsi proposti e tenuti da Guide
alpine e maestri con specializzazione freeride.
Il fatto che durante l’evento ci siano state giornate di
Ad un tale bacino di appassionati corrisponde poi
un reale riscontro sul mercato dei prodotti?
Il freeride è lo sport di oggi e di domani, è un mercato
in rapida ascesa che rappresenta un’opportunità
per chi la sa cogliere ma nella quale non ci si può
improvvisare. Il negoziante in primis deve essere
competente e credibile, conoscere il mercato e gli
attrezzi sia in termini di shape che di tecnologie,
ed essere formato in tema sicurezza per poter
sensibilizzare i propri clienti.
Le più importanti fiere di settore sono la
testimonianza concreta del trend positivo che sta
vivendo la disciplina del freeride. Chiunque sia stato
ad Ispo 2014 avrà notato la centralità del fuoripista
Primo piano di Tommy Luzzana. A fianco Nicola Borella (coordinatore evento, sulla destra) durante il riders
meeting del Salice Canalone Challenge cat. PRO
brutto tempo da un lato ha reso più difficile a livello
organizzativo lo svolgersi di determinate attività,
allontanando curiosi e turisti, ma dall’altro è stato in
grado di richiamare 300 veri freerider, quelli che ad
una giornata di sole e neve dura preferiscono nebbia
e 60 cm di neve fresca.
Qual era il target di riferimento che avevate in
mente mentre programmavate questo evento?
Il freeride in questo momento rappresenta il ritorno
alle origini in grado di unire diversi target ed utenti:
- sciatori ed atleti tra i 30 e i 45 anni che come
evoluzione naturale passano dal freestyle al freeride.
- sciatori tra i 45 e i 60 anni che dopo anni sulle piste
ricercano nuovi stimoli ed esperienze.
nelle immagini di molti degli stand espositori, da quelli
core e di nicchia fino ai leader di settore che per anni
si sono associati principalmente all’aspetto race.
Inoltre sono sempre di più le aziende che ampliano
i loro cataloghi con accessori e strumenti in grado di
rendere più sicura la pratica del fuoripista.
Madesimo Freeride Festival ha avuto il merito
di cogliere il momento giusto ed essere stato il
precursore nel richiamare tutte le categorie di
freerider, dall’esperto a colui che si appresta a
muovere i primi passi, creando la giusta sinergia tra
i protagonisti in gioco: società impianti, consorzio
di promozione turistica, aziende di sci, snowboard,
telemark ed accessori, negozianti, noleggi, società di
Heliski, guide e maestri con specializzazione freeride.
→ da pag 26
tale per creare cultura necessaria alla skiarea per crescere
nel freeride assieme ai propri utenti”.
3. In che modo una località può diventare “freeride
friendly” avvicinando nuovi utenti e fidelizzando quelli
presenti?
F. Comotti: “Dal punto di vista della promozione turistica,
sarà necessario innescare un processo che avvicini le strutture ricettive e le attività commerciali al mondo del freeride.
Se entrando a Madesimo la gente respirerà aria di freeride
per tutto l’inverno, si innescherà un meccanismo che avvicinerà sempre più utenti alla località. Il Madesimo Freeride
Festival ha posto le basi per questo percorso”.
M. Garbin: “La skiarea deve fornire un’informazione seria,
precisa e puntuale riguardo le reali condizioni di sicurezza.
Abbiamo a cuore il fattore sicurezza e per questo abbiamo
organizzato un sistema di sorveglianza e d’informazione tale
per cui monitoriamo i fenomeni meteorologici e nivologici
nei loro cambiamenti e stadi. Così si potrà decretare se e in
28
5 / 2014
quali punti il freeride potrà essere svolto. Questa consapevolezza si sta diffondendo anche in altre stazioni che si stanno
attrezzando con gli strumenti più avanzati. Oltre a ciò, solo la
cultura da parte degli utenti può fare la differenza. Quindi af-
frontare la montagna con l’attrezzatura obbligatoria e quella
raccomandata, consultare il bollettino neve e valanghe della
zona e avere rispetto delle regole e delle autorità quando
queste impongono limiti e divieti”.
eventi / Il format rinnovato ha previsto team da due persone
a cura di: Paolo Grisa - foto: Alberto Orlandi
Nuove prospettive
Ne abbiamo avuto ulteriore conferma: i Rewoolution Raid sono uno degli eventi multidisciplinari
più interessanti e innovativi in Italia, capaci di fondere con efficacia varie attività e di rinnovarsi
a ogni edizione, per la gioia di pubblico e partecipanti. Come nella prima tappa 2014 lungo
il celebre Sellaronda. Dove, per nulla scoraggiati dal meteo, abbiamo partecipato in prima persona.
Ci risiamo: ma è una consuetudine assai
piacevole quella che un paio di volte
l’anno ci porta a partecipare di persona insieme a decine di altri concorrenti
ai Rewoolution Raid, l’originale evento
multidisciplinare ideato e supportato
da Reda Rewoolution, marchio italiano
di activewear in pura lana merino. Gli
scorsi 15 e 16 marzo è andata in scena
l’edizione invernale che, anche complice
il nuovo format (team da 2 persone e non
più da 3), ha messo a segno il record
assoluto di team partecipanti: ben 67
squadre si sono presentate infatti alla
partenza della gara sulle nevi di Corvara. A ogni team è stato consegnato un
pacco gara contenente anche i ramponi da trail running del marchio Climbing
Technology, sponsor tecnico dell’evento
insieme a Salice. Palcoscenico di questa
iniziativa è stato quest’anno il comprensorio del Sellaronda, presso il quale si era
svolta pochi giorni prima la nota gara di
scialpinismo in notturna.
Le prove - Le squadre hanno affrontato diverse prove tra cui slalom gigante, skicross, freeride, freestyle, chilometro
lanciato, snow running. In aggiunta, uno
speciale contest fotografico durante la
gara ha permesso ai team di incrementare il loro punteggio, calcolato in base
ai Check Point trovati, alle foto scattate, al tempo impiegato nel superamento
delle prove speciali e alle prove non a
tempo portate a termine con successo.
I vincitori - A dominare la classifica
della categoria pro è stato il team “I
Strions de Burz”, mentre per quella amatori il team “Fredarola Tesla Team 2”. A
condizionare fortemente la corsa ci si
è messo il vento, valutato attorno ai 75
km/h, che non ha permesso a molti team
(tra cui il nostro) di effettuare l’intero giro
del comprensorio a causa della chiusura
di alcuni degli impianti a fune. Ma questo
non ha impedito a tutti di vivere un’esperienza come sempre unica e intensa, con
un appetitoso obiettivo: ottenere i punti
necessari per aggiudicarsi l’ambito premio di un viaggio all’insegna dell’outdoor. Si tratta del Rewoolution Raid Freeride
Adventure, che è stato assegnato al primo team assoluto e al team più fortunato estratto a sorte rispettivamente il già
citato Team I Strions De Burz, e, baciati
dalla fortuna, il Team Sport Club Moritzino e il team della nostra rivista gemella
Running Magazine. I vincitori hanno potuto così partecipare a un’esclusiva avventura freeride tra le montagne della
Val d’Aosta di tre giornate, di cui una in
elicottero, accompagnati da una guida
alpina (tutti i dettagli a pag. 32).
Reda Rewoolution e l’agenzia Spia
Games, organizzatrice come sempre
impeccabile dell’evento, danno appuntamento a tutti i partecipanti - negozi
compresi - alla prossima edizione estiva
(vedi box sotto).
www.rewoolutionraid.com
Next stop: Arco 27-28 settembre
Tutto confermato per la tappa estiva dei
Rewoolution Raid: data (27-28 settembre)
e location (Arco sul Garda Trentino), non
lontano insomma dalla già apprezzata Torbole sul Garda che ha ospitato nel 2013
l’evento. D’altra parte Arco è una delle
capitali delle discipline outdoor in Italia,
con particolare riferimento a mountain bike
e arrampicata, che ha fatto affluire qui
climber da tutto il mondo e di ogni livello,
molti dei quali poi hanno anche eletto la
cittadina a propria residenza. Arco è stata
infatti tra le prime nel mondo a capire la
risorsa che l’arrampicata e altri sport outdoor potevano rappresentare per il territo-
30
5 / 2014
rio: una risorsa inestimabile se si mantiene
una forte attenzione nel controllare che
l’ambiente non venga danneggiato dal
flusso turistico. Diversamente dall’esperimento fatto nella tappa invernale, con le
squadre da due componenti, per l’estivo
il format torna ai team da tre. Una scelta
che noi, anche ascoltando le voci degli altri team presenti a Corvara, non possiamo
che approvare, in quanto le impressioni
sono che in tre il divertimento e lo spirito
di squadra siano maggiori. Le discipline
saranno MTB, trail running e climbing (in
fase di valutazione una prova notturna
di orienteering). Previste come sempre
anche delle iscrizioni agevolate per i punti
vendita e relativi team (composti anche
dai propri clienti) grazie alla collaborazione
con le nostre testate.
Per tutti i dettagli potete contattarci
alla mail: [email protected]
DALL’URBAN RAID DI BERGAMO NEL 2009 AL FORMAT ATTUALE: STORIA DI UN EVENTO DI SUCCESSO
L’evento multidisciplinare
è ormai un appuntamento sportivo
affermato con una propria,
seppur breve, “storia”.
I partecipanti stessi, ogni anno
aumentano ed esiste un vero e
proprio “popolo dei Rewoolution”,
che a inizio stagione lascia
sul proprio calendario uno spazio
bianco, in attesa di conoscere
le date delle tappe della gara.
Promosso a pieni voti il format
proposto dal 2012 suddiviso in
competizione estiva e invernale.
Ripercorriamone le tappe:
2009
Anno 0: le origini
Il format viene creato dall’agenzia di organizzazione eventi
sportivi e outdoor SpiaGames di Bergamo sull’esempio
di competizioni multidisciplinari che in altri stati europei
stanno prendendo sempre più piede. Nel settembre 2009
Spia realizza la prima gara di questo tipo in Italia. Il nome,
“Urban Raid” fonde il concetto di “raid” legato a gare di
più giorni in autonomia che si svolgono di solito in territori
isolati e molto “outdoor” con il terreno urbano della città.
Un percorso non per questo meno impegnativo, come
sa bene chi conosce lo skyline della cittadina lombarda
dove la stessa agenzia ha sede. L’esperimento raccoglie
un incoraggiante successo. Dopo un anno di riflessione è
però nel 2011 che il giovane marchio di intimo sportivo in
lana merino Rewoolution, di proprietà del gruppo Successori Reda di Biella, sceglie di appoggiare l’iniziativa, come
opportunità ideale per far conoscere un prodotto, che dopo
essere stato ben spiegato a un consumatore attento, non
teme concorrenza.
Rewoolution Raid:
tutto nacque così…
il teatro della seconda tappa. Il 31 marzo e l’1 aprile, si
chiudono i conti per la sfida invernale: check point, contest
fotografici, prove di chilometro lanciato, freeride, freestyle,
slalom gigante, skicross e gobbe sono solo alcune delle
prove su cui i partecipanti si mettono alla prova. Il premio
per i team vincitori è però degno delle fatiche spese. Grazie
alla collaborazione con il consorzio neozelandese produttore di lana Merino ZQ, il Team Italian Cowboys e il Team
Ciumbarumba salgono a bordo di un viaggio indimenticabile: natura selvaggia e infinita, panorami mozzafiato, laghi,
mare, vette, neve: è l’isola sud della Nuova Zelanda. Qui
nasce la lana di cui sono fatti i capi Rewoolution.
2011
Nascono i Rewoolution Raid
Si parte a ottobre 2011 con il Garda Lake Raid, nella
meravigliosa cornice del lago di Garda. In questa mecca
di tutti gli sport outdoor, viene realizzato l’innovativo format
all’insegna di una gara endurance che riesce a coinvolgere sia gli specialisti delle singole discipline sia i semplici
appassionati che amano vivere lo sport in mezzo alla
natura in modo variegato. Composta da una combinazione
di trail running e mountain bike, entrambe da svolgersi in
orientamento, la competizione si caratterizza anche per
alcune prove speciali, tra le quali il nuoto e una calata in
corda doppia. All’interno di ogni squadra, a emergere è poi
lo spirito di gruppo tra i partecipanti in quanto ognuno cerca
di aiutare gli altri nella disciplina in cui è più preparato.
2012
Doppio appuntamento invernale
Per coloro che invece sono più amanti della montagna
legata al divertimento e alla velocità sulla neve, viene
organizzata l’anno successivo la Rewoolution Winter Raid
2012, la cui prima tappa si svolge il 17 e il 18 Marzo nel più
grande comprensorio sciistico delle Dolomiti: il Sellaronda.
Due giorni che diventano una corsa all’ultima discesa a
bordo della propria tavola da snowboard o del proprio paio
di sci, tra numerose prove speciali sia dentro che fuori le
piste, ricerca di check point, contest fotografici e scelta
della strategia di team. Mottolino e Carosello: i due versanti
del “piccolo Tibet”, l’altopiano nel cuore delle Alpi Retiche
all’interno del quale si trova la località di Livigno diventano
Anche l’estivo fa il bis
Il 2012 sarà ricordato per il primo Summer Raid in due
tappe: la prima sul territorio delle Prealpi Orobiche, nella
provincia di Bergamo, mentre per la seconda tappa si torna
nella zona nord del lago di Garda. Bergamo, dove nasce il
perfetto mix all’interno di località fatte di pura scoperta tra
i boschi della val Brembana e i colli sopra la città, insieme
all’esplorazione di un territorio urbano unico come Città
Alta, antica cittadella medievale con le sue mura venete, le
sue vie strette e nascoste, e il suo panorama unico.
Un premio molto ambito
Due mesi dopo la fatica e la felicità per avere portato a
termine la sfida di Bergamo si conclude il Rewoolution
Summer Raid. Ancora una volta Nago-Torbole: una località
davvero ideale per questa disciplina. A questa edizione
si presenta anche Outdoor Magazine, per raccontare dal
vivo il successo di un format che sta iniziando a radunare
un numero sempre maggiore di affezionati. Professionisti
e amatori tornano sulla piccola sponda nord del Lago di
Garda per compiere una grande impresa: dalla riva del
lago a Malcesine fino al rifugio Altissimo. Duemila metri
di dislivello positivo di trail running che anche noi ancora
ricordiamo. E poi kayak, novità di questa edizione, downhill
in mountain bike, e il solito inseguimento dei check-point
con un occhio sulla mappa e uno sul sentiero. Team Pedini
Iret e Team Firefox, saranno loro ad aggiudicarsi l’ambito
premio, il viaggio in Nuova Zelanda.
2013
Si riparte da Livigno
La nuova stagione del Winter Raid ricomincia ancora da
Livigno. Si parte con una sorpresa inedita per i concorrenti
che si trovano a competere per la prova introduttiva in una
ciaspolata notturna, valida per iniziare ad accumulare punteggio per il lungo giorno a venire. E al mattino, dopo una
sistemata agli attacchi e il canonico check materiali, tutti
pronti per affrontare le prove speciali e andare a caccia dei
check point sparsi tra Mottolino e Carosello.
La sera del 16 Marzo l’ineguagliabile spettacolo del
tramonto sulle valli attorno al gruppo del Sella accoglie a
Plan de Gralba i molti team arrivati per la competizione
Rewoolution. La competizione notturna con le ciaspole,
dopo il successo della tappa precedente, non può che
essere replicata. Al mattino di domenica 17 Marzo prende il
via la lunghissima corsa dentro alle piste (e anche fuori) tra
il famoso giro dei 4 passi, fino a spingersi sulla Marmolada,
che decreterà a fine giornata i due Team che alzeranno
la coppa insieme all’ambito biglietto aereo. L’inverno
neozelandese accoglie per la seconda volta i due team che
hanno conquistato il privilegio di conoscere una terra molto
lontana, magica ed estrema allo stesso tempo.
Da Bergamo a Torbole
Il campo di gara è nuovamente Bergamo, questa volta però
i percorsi urbani lasciano spazio alle belle vallate Orobiche
con prove sparse tra Nembro, Selvino e Zambla. Dopo
la prima giornata di evento, con le prove di trail running e
arrampicata, gli atleti hanno trascorso la notte in tenda sul
Monte Poieto e sono poi ripartiti con le prime luci del sole
per macinare gli ultimi faticosi chilometri di mountain bike e
proseguire con la prova di orienteering, oltre allo speciale
e divertente photo contest. Anche questa edizione estiva
si conclude con la tappa di Nago-Torbole. Nel weekend del
21 e 22 settembre prende il via la gara con la classica partenza dal lungo lago per affrontare il tracciato di mountain
bike, trail running e orienteering, oltre a prove speciali su
roccia e in acqua. Una fantastica due giorni di sport terminata con l’assegnazione dell’ambito premio finale valido
per uno splendido viaggio in Nuova Zelanda.
2014
Winter edition: Dolomiti - Sellaronda
Summer edition: Arco - Garda Trentino
To be… continued.
5 / 2014
31
eventi / I premi degli ormai noti Raid portano i vincitori da un capo all’altro del pianeta
Trail running, bike e boulder: outdoor
a 360° Made in New Zealand
In contemplazione del Cervino
Dall’estate neozelandese al freeride all’ombra del Cervino con Rewoolution
Tra i mesi di marzo e aprile 2014 una fortunata combinazione di date ha voluto che
i due viaggi premio per i team vincitori delle ultime due edizioni del Reda Rewoolution Raid,
quella estiva 2013 e quella invernale 2014, avessero luogo quasi in concomitanza.
Nell’arco di circa 20 giorni le costanti sono
state due facce della stessa medaglia: due
viaggi in due punti opposti del globo terrestre, Italia e Nuova Zelanda. Due stagioni
differenti, inverno ed estate, per premiare
due competizioni di diversa interpretazione:
una in chiave fun, l’altra endurance.
1. Nuova Zelanda
Winner’s Trip Summer Raid 2013
27 marzo – 3 aprile 2014
Dopo 18.000 km di volo tra Milano, Dubai,
Bangkok, Sydney e Christchurch i ragazzi
del team Pedini e del Blue Team finalmente
gitata River per scendere a bordo di due
gommoni una parte delle emozionanti rapide dei suoi 120 km di acque provienienti
dai ghiacciai delle Southern Alps. Nel tardo pomeriggio ci si sposta verso Flock Hill,
un’area all’interno del Craigieburn Range e
contraddistinta dalla presenza di alcune
colline cosparse delle più disparate e fantasiose forme di roccia di medie dimensioni.
Un vero paradiso per gli amanti del bouldering che raggiungono questa località
da diverse parti del mondo per godere
della bellezza dello spot e della difficoltà
degli itinerari.
Tra rafting e canoa anche l’acqua è un elemento imprescindibile in NZ
sbarcano sulle coste della Nuova Zelanda. Ad aspettarli un altro grande viaggio
pieno di sport e di avventura, accompagnati dalla squadra ZQ Merino, da Luca
Lamperti (direttore tecnico degli Adventure
Race firmati Reda Rewoolution) e da Alberto Orlandi e Simon Waterhouse (che hanno
documentato il tutto).
30 marzo - La notte è passata all’interno dei lodge della fattoria di Glenfallock
Station, ammirando lo spettacolo della
volta celeste australe magnifica e infinita,
solcata dalla luce bianca della via lattea
e marchiata dalla costellazione della Croce del Sud. Al mattino i ragazzi salgono in
mountain bike per percorrere il Lake Steam
Track. Un lungo sentiero sterrato che attraversa una bellissima valle nascosta all’ombra dei ghiacciai delle Alpi neozelandesi,
tra fiumi da guadare, salite e discese panoramiche. In fondo al sentiero, all’imbocco
del dedalo di canali che porta dentro al
Lago Heron, li aspettano i kayak per attraversare il lago e passare la notte in tenda
sulla sponda opposta.
31 marzo - Dal lago Heron si fa rotta
verso Peel Forest dove, insieme alle guide
di Hidden Valley, ci si dirige verso il Ran-
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1° aprile - Un terzo giorno pieno di adrenalina per i ragazzi del Blue Team e del team
Pedini attorno all’area di Castle Hill. Un lungo
e divertente sentiero sterrato all’interno del
Craiegburn Forest Park percorso alternando
moutain bike e trail running. Si arriva così ai
massi della collina di Castle Hill per una sessione di bouldering tra le incredibili forme
dell’area.
2 aprile - L’avventura si conclude con la visita della grotta di Cave Stream, che si snoda attraverso un gioco di cavità sotterranee modellate dallo scorrere dell’acqua tra
la collina di Gorge Hill e quella di Flock Hill.
2. Rewoolution Freeride Experience
Winner’s Trip Winter Raid 2014
10 - 13 aprile 2014
Il Rewoolution Adventure Race si è svolto tra
il 10 e il 13 aprile in Valle D’Aosta, unico
territorio nazionale dove in questo periodo
è ancora possibile effettuare discese in fuori
pista di 2.000 mt di dislivello. Il gruppo ha
fatto base presso il bed and breakfast Outdoor situato a 10 minuti dall’uscita autostradale di Chatillon/Saint Vincent. Esposto
a sud ovest, in questo periodo gode già
del verde dell’erba primaverile ma conserva
ancora l’aria frizzante del mattino con i suoi
1.360 mt di quota. Giovedì sera si è svolto
il briefing informativo sul programma dei tre
giorni e Davide, per tutti “Pallottola”, ha informato il gruppo sulle condizioni meteo e
nivologiche. Considerando le ottime previsionio metereologiche, si è deciso di effettuare, il giorno successivo, l’attività di Heliski.
FIRST DAY - Partenza in funivia alle 8,30 con
destinazione Plateau Rosà a quota 3.500
mt. Un po’ di curve di riscaldamento sulla
pista del Ventina e raggiungiamo il colle di
Cime Bianche dove iniziamo l’avventura freeride nel Vallone del Cortoz. Dopo circa due
ore arriviamo a Saint Jacques (frazione alta
di Champoluc), quindi dalla Valtournenche
entriamo in Val D’ayas. Dopo un primo pitstop, proseguiamo alla volta del colle di
Bettaforca, dove ci tuffiamo nella valle della
Bettolina. Alex Martini “cliffa“ giù da una roccia demolendo la punta del suo sci. Arrivati
a Staffal (Gressoney la Trinité), risaliamo al
colle Bettaforca per un secondo stop. Dopo
pranzo Pallottola e Gerard (la nostra guida) preparano i pacchi con gli sci per l’imbarco in elicottero. Si vola versa la Roisetta,
cima di 3.333 mt che sovrasta la stazione di
Valtournenche. Come pilota abbiamo Alex
Busca, ex maresciallo del Gruppo Militare di
Alta Montagna del Centro Addestramento
Alpino di Courmayeur e uomo da Everest
senza ossigeno. Atterrati in punta lo spettacolo è indescrivibile! Pendenza costante,
neve liscia come un biliardo e 2.000 mt. di
dislivello. Andrea Zancanaro con la sua tavola pompa di brutto mentre Mirco sfoggia
il suo stile in télemark. Arriviamo in fondo che
sono ormai le 17.00.
SECOND DAY - Abbiamo trascorso il secondo giorno interamente sui pendii di Cervinia.
Tra uno scatto e l’altro nel bel mezzo del
canale sotto la diga, il mitico Federico si è
inchiodato per la pendenza che non smetteva di aumentare! Prontamente assistito, si
è rifatto a cena offrendo da bere!
foto Nuova Zelanda: Alberto Orlandi
foto Cervinia: Federico Taz Bellini
LAST DAY - Il terzo giorno è veramente tosto: nebbia in quota, ghiaccio vivo e vento
forte! Ma Pallottola e Gerard sono fiduciosi.
Saliamo al colle del Teodulo 3.300 mt per
sconfinare in Svizzera, nel comprensorio di
Zermatt, e dopo esserci abbassati di circa 300 mt in pochi minuti il clima migliora
regalandoci una giornata perfetta! Siamo in zona Schwarzsee sotto la nord del
Cervino, che in Svizzera prende il nome di
Matterhorn. Pallottola guida il gruppo in un
bosco strepitoso. Arrivati a Furì ci fermiamo a mangiare. Una volta ripartiti, saliamo
fino in punta del Piccolo Cervino Klein Matterhorn 3.883 mt dove rimaniamo a bocca
aperta per lo spettacolare panorama! Non
ci crederete ma l’ultima discesa fuori pista
è da 1.883 mt di dislivello, da infarto! Bellissimo, senza parole. Ormai nel parcheggio a
Cervinia sono rimaste solo le Land Rover di
Pallottola e Alberto. Nicola ravviva l’atmosfera, come d’altra parte ha fatto per tutti e
tre i giorni! Le ultime battute le facciamo al
bed and breakfast Outdoor, base di tutta
l’avventura. E poi, come tutte le cose belle,
anche questa finisce. Ci rimane il ricordo di
una storia fatta di persone, di avventure,
di sport che grazie a Reda Rewoolution e
l’agenzia Spiagames si è potuta concretizzare. Alla prossima!
Heliski a go go per i bravi e fortunati vincitori dei Winter Raid 2014
5 / 2014
FOCUS SHOP / Il negozio di Rovereto ha inaugurato la nuova sede a novembre
a cura di: Simone Berti
Makalù Sport
sempre “al top”
Fratello del celebre alpinista Sergio Martini, Renato è un
grande professionista e profondo conoscitore della montagna
e del mercato, tanto da essere anche distributore e attivo
su più fronti, con partnership di prestigio che rendono il punto
vendita un interlocutore privilegiato per molte aziende.
Esperienza, passione e spirito d’avventura “commerciale”. Potremmo definire con queste 3 parole Makalù Sport e il suo titolare e fondatore, Renato Martini. Esperienza perché il punto
vendita esiste da 15 anni (nel 2013 poi ha inaugurato la nuova sede), passione perché connette strettamente l’amore per
la montagna di Renato con il suo lavoro, spirito d’avventura
“commerciale” perché il negozio si è sempre distinto con una
proposta e un servizio estremamente variegati. Infatti, oltre alla
vendita al dettaglio, negli ultimi anni si è dedicato ad esempio
di una vecchia macelleria, un porta banane di un supermercato riverniciato e utilizzato come espositore per i cappellini, le
casse e le pareti degli attrezzi con dei semplici pallets.
In cosa siete specializzati principalmente?
Da subito ci siamo presentati come una struttura molto tecnica per arrampicata, trekking alpinismo e ice climbing, con un
occhio particolare allo sci alpinismo. Negli anni ci siamo poi
evoluti anche nel freeride e nel telemark.
Quali servizi offrite oltre alla vendita?
Oltre alla vendita tradizionale abbiamo uno shop online all’interno del nostro sito che funge anche da vetrina per i prodotti presenti in negozio e delle attività che proponiamo. Siamo
un centro test sci Blizzard, G3 e attacchi telemark Vice e AXL,
offriamo un servizio di noleggio sci da alpinismo, freeride e
telemark e zaini ABS. Inoltre facciamo preparazione sci, aggiornamento artva Mammut, risuolature scarpette arrampicata e
scarponi da montagna.
alla vendita all’ingrosso con l’importazione diretta dagli USA e
dal Canada di sci, attacchi e accessori delle aziende 22designs e G3, specializzate in telemark freeride. Mentre tra i diversi
servizi spiccano aggiornamento artva, risuolatura scarpette e
noleggio attrezzature da neve con relativo laboratorio. “Fin
da quando ero bambino a casa c’era una forte passione sia
per la montagna, passione trasmessami da mio fratello Sergio,
sia per il lavoro di commerciante, in quanto tutto il resto della
famiglia era impegnata, e lo è ancora, anche se nel settore
alimentare”, racconta Renato. Infine un angolo del negozio è
dedicato al fratello alpinista di Renato, Sergio Martini, autore
di grandi imprese sull’Himalaya (settimo uomo al mondo e secondo italiano dopo Messner ad aver scalato tutti i 14 Ottomila). “Abbiamo deciso di dedicare un angolo a Sergio con
l’esposizione della tuta originale usata per arrivare in cima al
suo primo Ottomila, il K2, il 4 agosto del 1983, con la foto della
via di salita e la foto sulla cima”.
Una nuova casa - La nuova sede di Corso Bettini 29 (una
delle vie più suggestive della cittadina trentina) si sviluppa
su una superficie di 400 mq, metà destinati all’esposizione e
alla vendita, l’altra metà occupata da laboratori e magazzini
per il noleggio e montaggio sci. Il progetto è stato curato
dall’architetto Tatiana Tettamanti. L’idea alla base dello sviluppo dell’intero ambiente è stata quella di mettere in risalto il prodotto cercando di recuperare arredamenti e oggetti estranei
al settore dello sport, in modo da formare uno spazio originale
e moderno, luminoso e ricco di immagini emozionanti: un ceppo
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5 / 2014
Curate e organizzate iniziative particolari rivolte ai vostri
clienti? Quest’anno cosa bolle in pentola?
Organizziamo da 8 anni, in collaborazione con la scuola sci
Fondo Grande, il corso base e avanzato telemark, oltre a diversi stage telemark /freeride. Ogni anno inoltre ci occupiamo
di corsi sulla sicurezza in caso di valanga. Una parte teorica
in negozio, comprensiva dell’uso di zaino con airbag, e una
parte pratica sul campo. Quest’anno siamo stati presenti agli
eventi telemark più importanti (Scufoneda e Skieda) in qualità
di distributori di 22 Designs e G3. In passato ci siamo divertiti
a organizzare 4x8000, quattro spedizioni extraeuropee con
l’obiettivo di arrivare a scalare un Ottomila.
A proposito dei marchi che distribuisci, cosa ci puoi dire?
Abbiamo sempre cercato di affiancare ai noti marchi del settore anche delle chicche: ad esempio siamo stati i primi ad avere
Norrøna in Italia (grazie a una “soffiata” arrivata da clienti/amici
che ad Alagna avevano visto dei freerider girare uno spot).
Siamo arrivati a loro tramite internet, i primi ordini li abbiamo fatti
senza vedere i campionari. E siamo stati
tra i primi ad avere DPS in Europa, i primi
ad avere gli attacchi da telemark della
22 Designs e ora questa nuova avventura
con la canadese G3.
Contate diversi partner del vostro punto vendita. Quanti, quali sono e che
Lo shop in shop
The North Face
tipo di collaborazione intrattenete con
ognuno di questi?
Con le aziende cerchiamo sempre di creare delle sinergie, oramai non basta più essere solo dei rivenditori: crediamo che creare un rapporto di fiducia, professionalità e rispetto da parte
dei fornitori sia fondamentale. Abbiamo trovato una grande di-
scheda tecnica
Nome negozio: Makalù Sport
Indirizzo: corso Bettini 29, 38068 Rovereto (TN)
Telefono: 0464.480346
Numero di fax: 0464.480346
E-mail: [email protected]
Sito: www.makalu.it
Numero sedi: 1
Titolare: Renato Martini
Anno di nascita negozio: 1998
Renato Martini
Numero del personale: 3
Mq totali: 400 (200 dedicati alla
vendita, 200 al magazzino e
laboratorio noleggio)
Mq dedicati all’abbigliamento: 90
Mq dedicati all’attrezzatura: 110
Numero vetrine: 4
Discipline trattate: Arrampicata,
Elisabetta Maffei
trekking, alpinismo, trail running, ice
climbing, sci alpinismo, sci freeride,
racchette da neve, telemark
Noleggio attrezzatura: Sci alpinismo,
freeride e telemark
Marchi attrezzatura trattati: ATK
Race, K2, Scott, Black Diamond,
Blizzard, G3, Elan, Movement,
Nives Festi
22designs, Dynafit, Voilè, Marker,
DPS, Völkl, Grivel, Petzl, Kong
Marchi calzature trattati:
La Sportiva, Salomon, Meindl, Scarpa, Mammut,
The North Face
Marchi abbigliamento trattati:
The North Face, Mammut, Norrøna, Crazy Idea,
Maloja, La Sportiva
sponibilità da parte di Gore-Tex perfetta
per instaurare un’ottima collaborazione.
Inoltre siamo The North Face summit dealer con shop in shop, Salomon lab, La
Sportiva point, rivenditore specializzato
Mammut e partner K2. Per l’organizzazione dei nostri corsi e uscite in montagna
ci appoggiamo sempre a dei professionisti quali maestri di sci e guide alpine
Novità all’orizzonte per il vostro negozio?
Beh, tante come sempre. L’ultima è stata proprio la nuova sede,
che ha contribuito a darci una nuova carica e un rinnovato
entusiasmo, dentro e fuori il negozio…
A sinistra l’angolo dedicato a Sergio Martini con la tuta originale utilizzata per arrivare in cima al suo primo Ottomila (il K2, nel 1983 insieme a Fausto De Stefani)