New presenza 08.indd

Quindicinale della Comunità Italiana del Cile
www.presenza.cl
1 febbraio 2015
Anno XLVI Nº 885
Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Cas. 1460 • Av. Bustamante 180 • Fono: 22229328 • Fax: 26354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS
Circolare dell'
Ambasciatore Marco Ricci
Cari connazionali,
è un piacere per me rivolgermi ai lettori di ‘Presenza’ in
occasione dell’inizio del nuovo anno e dell’approssimarsi
delle elezioni per il rinnovo del Comites. Vorrei in particolare
approfittare di quest’opportunità per condividere alcune riflessioni sull’immigrazione italiana in Cile - che sta vivendo
oggi una nuova dinamica stagione - e sul valore dell’esercizio
del diritto di voto all’estero quale strumento di partecipazione alla vita democratica del nostro Paese.
Durante il mio primo anno come Ambasciatore d’Italia in
Cile ho avuto molteplici occasioni di incontro e di scambio
di idee a Santiago e nelle Regioni con gli esponenti degli
organismi rappresentativi della collettività, nonché opportunità di confronto sulle esigenze concrete e specifiche di
quanti si rivolgono all’Ambasciata per usufruire dei servizi
consolari.
Ho avuto modo di conoscere più da vicino la storia della
collettività italiana in Cile, tra le più antiche del Sud America, di poterne apprezzare la grande dignità, l’indiscutibile
capacità di integrazione e di adattamento, lo spirito di sacrificio, la dedizione al lavoro, la generosità non ostentata
nei confronti dei meno fortunati e il suo elevato grado di
sensibilità sociale.
Ho potuto altresì costatare e apprezzare l’interesse nutrito
dalle nuove generazioni nei confronti della riscoperta delle
proprie origini, della cultura, della lingua e della formazione
universitaria e post-universitaria presso istituzioni accademiche italiane. Questo ha rafforzato in me il convincimento
che investire nella diffusione della cultura e nella formazione
linguistica significhi contribuire allo sviluppo reciproco oltre
che a rafforzare la consapevolezza e l’orgoglio del senso di
appartenenza alla nostra comunità, sentimento questo già
solidamente presente nelle generazioni che serbano memoria
del loro arrivo in Cile.
Ho anche avuto modo di costatare che il senso di queste
riflessioni e’ stato pienamente condiviso nell’incontro che
ha avuto luogo in Ambasciata lo scorso venerdì 23 gennaio
tra l’On. Renata Bueno, parlamentare eletto nel 2013 nella
Circoscrizione, e alcuni esponenti della collettività.
Il legame affettivo che unisce voi tutti all’Italia e alle sue
Istituzioni, già molto vivo a livello personale e familiare,
trova tuttavia la sua massima espressione nella sfera sociale
della partecipazione alla vita degli organismi rappresentativi del Paese e nel processo democratico dell’elezione dei
suoi rappresentanti.
Come è noto, il prossimo 17 aprile si svolgeranno le eleCont. in ultima pagina
Prodi:
«L'Is? È frutto della guerra»
Dopo l’emozione, l’impegno corale. Della Ue.
Del mondo. Romano
Prodi ragiona a voce
bassa.
«Il terrorismo terrorizza tutti, le tragedie
di Charlie Hebdo e del
mercato kosher hanno
fatto capire che bisogna
voltare pagina. Servono
azioni politiche, serve un confronto largo.
Puntando su Paesi come
l’Egitto e la Turchia
che ultimamente ha
alternato però passi
avanti e passi indietro.
Ma anche aprendo un
confronto con leader discussi come quelli di Iran e di Siria.
Se non si allacciano rapporti nuovi è difficile che la tensione
possa diminuire. Che il terrorismo possa essere fronteggiato
con incisività».
L’ex presidente della Commissione Ue riflette su questo
mondo lacerato dalle tensioni e dai conflitti. E li mette in
fila proprio come papa Francesco. Parla di Medio Oriente, di
Libia, di Nigeria. Ma anche di Parigi e di terrorismo.
Cont. in ultima pagina
Giudizio positivo su presidenza Napolitano
In Italia, attestati di gratitudine e affetto per Giorgio
Napolitano. “Sincera stima
e vivo apprezzamento per il
suo generoso ed esemplare
sevizio alla Nazione”, ha
espresso il Papa, sottolineando “autorevolezza, fedeltà
e instancabile dedizione al
bene comune” profusa del
capo di Stato uscente.
Dal 10 maggio 2006 al 14
gennaio 2015. Un doppio
mandato durato nove anni,
il più lungo nella storia repubblicana, durante i quali
Napolitano, 89 anni il più
longevo tra i capi di Stato, ha
nominato cinque presidenti
del Consiglio: Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi,
che stamane ha condiviso
con i ministri del Governo
parole di riconoscenza “per la
sua figura autorevole e alta responsabilità di garanzia
delle istituzioni”,
sottolineandone il
profilo di “europeista convinto”, di
cui ne ha lodato
l’”eredità indelebile” il presidente
del Parlamento di
Strasburgo Martin
Schulz. Tanti gli accadimenti nazionali e internazionali che hanno richiesto scelte decisive da parte
di Napolitano, oggetto anche
di aspre critiche nel dibattito
politico, riguardo il suo ruolo
istituzionale. Già al lavoro le
segreterie dei Partiti per la
scelta del nuovo inquilino del
Quirinale.
Fino al giuramento ad assumere le funzioni di capo di
Stato è il presidente del Senato Piero Grasso. La prima
votazione a scrutinio segreto
in Parlamento, riunito in seduta comune, è prevista il 29
gennaio alle ore 15. Napolitano da molti è stato definito
un abile arbitro dei poteri
della Repubblica. D’accordo
il presidente dell’Istituto
Sturzo Nicola Antonetti,
intervistato da Alessandro
Guarasci:
Ecco le sfide di Renzi per il nuovo anno
La svolta entro gennaio, o
nulla. La sfida delle riforme
istituzionali si decide, in
gran parte, nelle prossime
4-5 settimane. Tra il 7 e
il 30 gennaio, lavorando a
ritmo sostenuto, il Senato
deve licenziare la nuova
legge elettorale e la Camera
la versione definitiva della
“Grande riforma” che cancella il bicameralismo paritario
e istituisce un Senato delle
Autonomie, privo del potere
politico di dare la fiducia
al governo. Il calendario
non lascia scampo: dal 14
gennaio ogni giorno è utile
per attendersi le dimissioni
formali del presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, da quel momento
alla prima convocazione dei
1.007 grandi elettori passano
15 giorni. Le due riforme
che cambiano l’assetto istituzionale del Paese devono
incassare un “sì” prima, sia
in omaggio al capo dello Stato uscente, sia come segnale
di continuità e serietà ai
cittadini e all’Europa.
L’INTRECCIO MAGGIORITARIO - MONOCAMERALISMO. Il filo rosso che
lega l’Italicum alla riforma
del Senato (e del Titolo V,
spesso colpevolmente dimenticato) è, in una parola:
la governabilità. La nuova
legge elettorale consente alla
lista che ottiene il 40% dei
consensi (o, se nessuno raggiunge questa soglia, vince il
ballottaggio) di incassare il
55% dei seggi alla Camera.
Una maggioranza certa e
svincolata dall’obbligo di
creare coalizioni dopo il voto.
Inoltre, riducendo ad alcune
materie - Europa, Regioni...
- le piene capacità legislative
di Palazzo Madama, i testi di
legge avranno meno passaggi parlamentari.
I NODI PREFERENZE E
NOMINATI. La governabilità perseguita dai 2 ddl
Renzi-Boschi-Delrio lascia
però alcune perplessità. Con
l’Italicum, ciascun partito
avrà diritto a un capolista
bloccato in ciascun collegio,
mentre gli altri saranno
votati con le preferenze.
Chi sa far di conto ha stimato che almeno metà dei
Cont. in ultima pagina
Giudizio positivo
R. - Per la grande
esperienza politica
di cui è stato dotato
ed è dotato il presidente Napolitano,
l’ha fatto in un momento difficilissimo
per la storia della
Repubblica. Do un
giudizio positivo
della sua presidenza della Repubblica.
D. - Possiamo dire che è
stato anche il garante della
credibilità dell’Italia nel
mondo, ma soprattutto in
Europa? Ricordiamoci che
l’Italia ha avuto grossi problemi finanziari, qualcuno
ha anche parlato di default.
Napolitano ha garantito per
questa credibilità?
R. - Ecco, Napolitano è
stato al Paelamento europeo;
è stato anche un attentissimo
analista dei problemi europei
ed è conosciuto in Europa.
Forse la cosa più difficile
per il futuro è trovare una
persona che abbia un credito
in Europa e nel mondo simile
a quello di Napolitano. Garante unità nazionale
D. - Appunto. Per il futuro
bisognerà continuare sulla
stessa linea di Napolitano:
dunque un garante dell’unità nazionale e con una personalità forte?
R. - Napolitano è intervenuto perché il sistema politico
aveva dei vuoti, dei buchi
enormi. E siccome in natura
Cont. in ultima pagina
Siamo una vera risorsa per l'Italia
Nella nota di gennaio “Aspettando il Comites” abbiamo scritto che i nostri politici,
in ogni incontro dell’emigrazione che si
rispetti, affermano che gli emigrati sono una
risorsa per l’Italia”.
Forse sono parole di consolazione che non
arrivano mai a concretarsi. Anzi: si potrebbe
dire il contrario.
Possiamo capire che l’economia italiana
si trovi in una fase critica; ma i tagli che si
sono susseguiti nel mondo dell’emigrazione
ci rivelano il vero concetto che i nostri politici nutrono nei nostri riguardi:”Siete una
fonte di costi”.
Infatti gli Istituti di Cultura hanno sofferto dei tagli dei finanziamenti, la rete
consolare pure. Abbiamo visto il tentativo di
liquidare il lavoro dei Patronati; si è messo
perfino in dubbio il diritto al voto politico
dei cittadini che vivono all’estero. Per cinque anni si sono tramandate le elezioni dei
Comites. "Siamo una fonte di costi", ci fanno
sapere, e per di più non paghiamo le tasse,
non facciamo crescere il PIL, non creiamo
posti di lavoro...
In un dialogo pepato di qualche anno fa
con il giornalista Enzo Biagi, mi ha detto
in faccia senza arrossire: “Ma non siete
ancora stanchi di tirare per le maniche la
mamma?”.
Poveri ciechi...! Non sanno che in ogni
paese del mondo ci sono italiani che operano
ai massimi livelli dell’industria (alimentare,
moda e tecnologie varie); responsabili di
organizzazioni che offrono consulenze
tecniche con sede in vari paesi, inclusa
l’Italia. Non sono loro i veri veicoli di
collegamento, promotori di joint venture
e di esportazioni di prodotti made in
Italy?....Tutto questo non fa crescere il PIL
italiano? Chi produce in Italia ed esporta
forse che non paga le tasse, non crea posti
di lavoro, non crea sviluppo?
Se Impregilo, per esempio, vince dei
contratti nei mega-progetti di milioni e
milioni di euro non ci sarà lo zampino di
qualche connazionale che consiglia, che
spinge, che apre strade? Sapete quanto
l’industria italiana delle costruzioni ha
fatturato nel 2013? La bellezza di 60 miliardi in commesse per l’estero, il 30% dei
quali provengono dal Sudamerica, mentre
che dall’Asia (dove ci sono pochi italiani)
il fatturato è di solo il 3%.
Quanti medici, scienziati, metalmeccanici... preferiscono tecnologia Italiana?
Ma come è possibile che un giornalista ed
analista della stazza di Enzo Biagi non
abbia capito questa realtà?
Forse la risposta è semplice: nessuno si dà
la pena di informarsi. E si continua a navigare nell’indifferenza di cliché déjà vu.
La saggezza vorrebbe che la politica
italiana, invece di umiliare, dovrebbe
promuovere la rete degli italiani all’estero
evitando l’indifferenza, il provincialismo
e i tagli ai servizi per queste comunità.
Giuseppe Tomasi
2
Presenza- 1 febbraio 2015
Corrispondenza
La Direzione ringrazia i lettori che le scrivono perché dimostrano interesse per i problemi e la vita della nostra comunità. Nello
stesso tempo si scusa se, per evidenti ragioni di spazio, qualche
lettera dovrà essere ridotta. La Direzione inoltre si riserva la
pubblicazione di lettere che riterrà molto conflittuali.
ELEZIONI PER IL RINNOVO DEI
COMITATI DEGLI ITALIANI
ALL’ESTERO
Si informa che nella Gazzetta Ufficiale n. 268 del 18 novembre 2014 è stato pubblicato il decreto-legge 18 novembre
2014, n. 168 che dispone il rinvio al 17 aprile 2015 delle
elezioni per il rinnovo dei Comites, già indette per il 19
dicembre 2014, e la proroga al 18 marzo 2015 del termine
utile per fare pervenire agli Uffici consolari la richiesta di
iscrizione all’elenco elettorale per l’esercizio del diritto di
voto per le elezioni dei Comites.
In occasione delle prossime elezioni per il rinnovo dei
Com.It.Es. il diritto di voto verrà esercitato per corrispondenza con invio del plico elettorale ai SOLI elettori,
in possesso dei requisiti di legge, che facciano espressa
richiesta all'Ufficio consolare di riferimento di iscrizione
nell’elenco elettorale. Le richieste dovranno pervenire
agli Uffici consolari entro il 18 marzo 2015. Sono fatte
salve le richieste di iscrizione nell’elenco elettorale già
presentate.
Le domande di iscrizione nell’elenco elettorale per
l’ammissione al voto per l’elezione dei Com.It.Es., firmate
dal richiedente, possono essere inviate all’Ambasciata
d’Italia in Santiago per posta ordinaria all’indirizzo
Ambasciata d’Italia in Santiago Calle Clemente Fabres
1050 – Providencia, per posta elettronica all’indirizzo
[email protected], per posta elettronica certificata all’indirizzo [email protected]
allegando copia non autenticata del documento di identità
del richiedente (RUT o passaporto italiano), comprensiva
della firma del titolare.
Sarà altresì possibile depositare la domanda direttamente agli sportelli della Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia in Santiago, sita in Calle Roman
Diaz 1270 – Providencia - durante i giorni e gli orari di
apertura al pubblico.
Sei di Santiago e non ricevi
regolarmente Presenza?
Chiama al Cel. 97849283
Grazie
SPAZIO APERTO
DOMANDA DI ISCRIZIONE
NELL’ ELENCO ELETTORALE
PER LE ELEZIONI DEI COMITES
La/Il sottoscritta/o.((Nome)....................................................
(Cognome) .............................................
(Cognome del coniuge) .......................................................
Sesso (F / M), Nata/o a .....................................................
Stato di nascita…………………….……. il ........./......./........
Residente in (indicare l’indirizzo e lo Stato estero)
(Stato).................................. Città .....................................
CAP........................., Via ......................................................
.....................................................................................
Tel. n. ……………………………………………….……,
indirizzo e-mail: ………………………………………………
iscritta/o nelle liste elettorali del Comune di......................
.....................................................................................
consapevole delle responsabilità, anche penali, in cui può
incorrere in caso di false dichiarazioni, come stabilito dall’art.
76 del D.P.R 28 dicembre 2000, n. 445, e ai sensi degli artt.
46 e 47 del medesimo DPR,
chiede di essere iscritta/o nell’elenco elettorale per l’ammissione al voto per corrispondenza per l’elezione/rinnovo
del Comitato degli Italiani all’Estero (COMITES) nella circoscrizione consolare dell’Ambasciata D’Italia in Santiago.
Luogo e data ..........................................
Firma ............................................................
DA COMPILARE IN OGNI SUA PARTE IN
STAMPATELLO
La presente domanda può essere presentata personalmente oppure inviata attraverso posta elettronica all’indirizzo
[email protected] o per posta ordinaria all’indirizzo Ambasciata d’Italia in Santiago
Calle Clemente Fabres 1050 – Providencia. Santiago
Completa, ritaglia ed invia all'Ambasciata
10 febbraio 2015
Giorno del ricordo
L’ORA
ITALIANA
Messaggio del Presidente
Dario Locchi
Il filo che ci unisce
all’Italia
RADIO SANTIAGO
Dalle 9,00 alle 10,30
La domenica mattina
Sempre in
Radio Santiago CB69 AM
www.radiosantiago.cl
EDITRICE
Parrocchia Italiana
N.S. Pompei Scalabriniana
***
RAPPRESENTANTE LEGALE
Giulio Rubin
***
DIRETTORE
RESPONSABILE
Aldo Costa
***
DIRETTORE
REDAZIONALE
Giuseppe Tommasi
***
COLLABORATORI
Paolo Castellani
Fina Franchini
Gloria Nocchi Frascoli
Consuelo Canessa
***
CORRISPONDENTI
Arica
Verónica Bibiano
Antofag. Rodolfo Sanchez B.
Iquique
Vacante
La Serena Caterina Pezzani
Quillota
E. Schiappacasse
V. Alemana Gilda Rivara
Valparaiso
Concep.
Giancarlo Carro
P. Arenas Américo Diaz B.
***
Contribuzione annua
$ 20.000. Cheque nominativo
a «Presenza»
***
Stampa C. von Plate
Esce il 1º e il 16 di ogni mese
Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia)
Reservas al (56 2) 2484-8484
Cari amici,
ricorre oggi il "Giorno del
Ricordo delle vittime delle
foibe e dell'esodo giulianodalmata"
Si tratta di una solennità
nazionale, opportunamente
istituita con legge nel 2004
che chiama ciascuno a rinnovare la memoria della tragedia delle foibe e dell'esodo di
300 mila connazionali dalle
terre natie dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia.
Una tragedia a lungo dimenticata, rimossa dalla
coscienza del Paese ed ancor
oggi poco conosciuta.
Possiamo dire che, con la
legge sul "Giorno del Ricordo"
la Repubblica Italiana ha
riconosciuto, finalmente e ufficialmente, che la storia del
confine orientale era un pezzo
importante della storia del
nostro Paese e che le tragedie
che colpirono le nostre terre
nel cuore del Novecento diventavano capitoli integranti
della sua storia nazionale.
Informazioni
ACLI
Bustamante 180 - Santiago
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected]
Pagina web: www.patronatoacli.cl
MAE RECHAZA RECURSO
CONTRA LA LISTA N. 1
“RINNOVAMENTO”.
Existían dos recursos pendientes del mes de octubre pasado,
responsables, en parte de la ausencia de información para
inducir a votar a los electores italianos para la renovación
del Comites.
Uno se ha resuelto por parte de la Dirección General competente del Ministerio de RREE, (MAE) mediante el fallo que
rechaza el recurso presentado por la candidata que encabeza
la lista “Cuore Italiano”, doña Annamaría Barbera. Este
recurso pretendía se excluyera de las elecciones a la lista n.
1, “Rinnovamento”.
Una movida genial, con este recurso la lista “Cuore Italiano” quedaba como lista única de las elecciones.
Una elección, sin competidores, significaba la elección
inmediata de los 12 candidatos de la lista “Cuore Italiano”,
sin necesidad de escrutar el resultado de las urnas. La
maquinación antidemocrática ha sido evitada por el fallo
que rechaza el recurso improcedente.
El otro recurso, es de la lista n. 3 declarada inadmisible
por el CEC (Comitato elettorale circonscrizionale) por no
disponer del número de electores presentadores que establece
la ley (200). Esta resolución está siendo impugnada por la
candidata que encabeza esa lista, doña Coralis Rodriguez.
Esperamos que a la brevedad se resuelva, también, este
recurso.
A pesar de las controversias generadas por algunas listas,
una en defensa de sus intereses y la otra, en busca de una
fácil victoria, son en definitiva comprensibles y propias del
mal entendido clima electoral.
Sin embargo, han existido actitudes y conductas que son
contrarias al debate y confrontación de ideas que tengan la
aptitud de movilizar e entusiasmar a los electores italianos.
En el pasado NUNCA habíamos presenciado tamaña injuria
y alevosa calumnia.
De un hecho desprovisto de malicia y en la mejor buena fe,
un ciudadano firmó la adhesión como presentador de OTRA
lista, la de “Rinnovamento”. Este ciudadano fue nominado,
pienso con posterioridad a su firma, candidato de la lista
“Cuore Italiano.” Idéntica situación se pudo detectar del
examen de los presentadores que realizó el Comité electoral,
(CEC), de otra candidata de la lista “Rinnovamento” que
firmó come presentadora de la lista “Cuore Italiano”.
A pesar de la identidad de ambos hechos, las reacciones
adquieren una diferencia monstruosa; mientras para los
de la lista “Rinnovamento” el hecho valió solo una buena
carcajada; para los de la lista "Cuore Italiano" (espero que
no todos) se denunció al embajador la comisión de un delito:
falsificación y fraude. Otro intento para perjudicar y eliminar a la lista “Rinnovamento” de la competencia.
De esta denuncia, informados por testimonios del propio
protagonista y por trascendidos, nunca hemos sido informados oficial ni extraoficialmente ni de su resolución y de su
actual tramitación.
No me resta que decir, si estas son las armas del proceso
democrático, el suscrito en el carácter de representante de
la lista “Rinnovamento” se marginará de todo contacto y
debate con la lista n. 2 “Cuore Italiano”, por el respeto y la
dignidad que me merecen los electores italianos, cualquiera
sea su preferencia.
Desde ya, yo ratifico mi adhesión sin restricciones a los
candidatos de la lista n. 1 “Rinnovamento” por su serenidad,
indiscutida capacidad personal y comunitaria, y por sobre
todo su honestidad.
Mi única intención al escribir sobre estos hechos es informar con la verdad que no ofende a nadie, ( o no debiera),
salvo, tal vez, la molestia de las personas llamadas a enmendar sus acciones.
Paolo Castellani
representante de la lista Rinnovamento
Abbonamento 2015 - Fiducia reciproca
Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter
continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà.
Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto
ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi
ringraziamo cordialmente della collaborazione.
Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la
“Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”.
Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta
o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati.
Cognome.....................Nome....................... via....................................città....................
Abbonamento normale
20.000 pesos
Abbonamento sostenitore
30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA”
LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA
***
PRUEBE NUESTRA FUGAZA
Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344
Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833
TERZA PAGINA
Passatempo e umore
Presenza- 1 febbraio 2015
3
Reseña
Ha partido don Humberto Giannini
Nuestro querido profesor
nos ha dejado solos y huérfanos. Solos sin su gran
filosofía y huérfanos de su
amistad, su lealtad a toda
prueba ,su disposición hacia el otro, su generosidad,
su bondad, su simpatía y su
cordialidad.
Innumerables pueden
ser las palabras que nos
permiten hablar de él, desde luego su sabiduría y
su profunda convicción
humana y su vocación humanista. Para ello hay que
asumir la difícil tarea de
encontrar las hebras que
permitieron urdir el tejido
de su vida.
El niño Humberto nació
en la pequeña localidad
rural de San Bernardo y
creció al amparo de sus padres y del cariño inmenso
de sus abuelos , Emanuele,
piemontese y Vincenza de
origen sardo, jóvenes que se
conocieron en los bailes de
la Umanitaria . Su infancia
fue muy feliz , en contacto con la naturaleza , los
frutos de los árboles y las
diabluras con sus primos y
amiguitos.
Como toda etapa termina, don Humberto tuvo que
trasladarse a Valparaíso,
siguiendo a sus padres. El
padre, Osvaldo se había
recibido de abogado y había sido contratado en las
oficinas de la aduana del
puerto. Allí el joven Humberto asistió a la Escuela
Pública en Playa Ancha
y fue desarrollando parte
importante de la personalidad que le conocimos, algo
tímido, absorto, contemplativo: pasaba horas sentado
frente al mar bajo el efecto
hipnótico que produce el
mirar las olas por horas
hasta que entró en la etapa
de una cierta rebeldía y
empezó a hacer la cimarra. Repitió de curso por
matemáticas y eso implicó
un gran quiebre con su
padre Osvaldo, de carácter
difícil. Humberto, ya joven
adolescente se enroló en
la Marina y viajó haciendo
un periplo por todos los
puertos de América del Sur
hasta Panamá .
Seguía absorto contemplando la inmensidad del
mar, sumido en sus pensamientos lo que va a dar
origen después a su eterna
y conocida distracción. A
su regreso se radicó en
Santiago en la casa de su
tío Enzo, se puso manos
a la obra a terminar sus
estudios y a trabajar como
Inspector de Colegio. Así
llegó a la Scuola Italiana
donde recibió protección
de su directora ,la Sra.
Seraglia. Prontamente ingresó a la Universidad de
Chile a estudiar Filosofía
y su notable dedicación
al estudio le permitió ser
nombrado Ayudante de
Filosofía Medieval, curso
que estaba en manos del
gran Bougomil Jasinovsky con quien compartió
lecturas , conversaciones
eternas y enriquecedoras
y música al piano De ahí
, con una beca, partió a
Italia donde hizo estudios
Mausoleo Italiano
de Filosofía con su gran
maestro, Enrico Castelli ,
de orientación espiritualista .Por eso, cuando retornó
a Chile a la Universidad
le chocó el excesivo materialismo imperante en los
años 70 y ahí sentenció con
corage: “Permítaseme a lo
menos tener una rendija
para pensar que hay algo
más allá”
Esto luego de un memorable debate que sostuvo
en el Departamento de
filosofía que duró más de
seis horas. El golpe militar
lo afectó profundamente.
Hasta los últimos días
de su vida pensó en ello,
en el quiebre social, en la
ruptura de los vínculos humanos y en los profundos
cambios culturales que ha
vivido la sociedad chilena
.Estos hechos él los vivió
traumáticamente, aunque
no fue perseguido porque
nunca tuvo militancia política pero sí vio partir a sus
amigos al exilio, al peligro
y a la muerte.
Esos hechos lo llevaron
a una profunda reflexión
sobre la ética .Y Aquí empieza su gran producción
intelectual: escribe su gran
Breve historia de la Filosofía que a la fecha ha sido
una obra de gran inspiración para estudiantes y
profesores. Lleva más de
dieciséis ediciones . Luego
viene “La metafísica eres
tú” y posteriormente su
obra máxima “La reflexión
cotidiana “, texto sublime
que acerca la filosofía al
hombre común y nos ayuda
a pensar en nuestro diario
vivir, condicionado por el
domicilio , en el salir del
domicilio para volver al
domicilio .
Eso es la re-flexión cotidiana, el domiciliarse,
el salir del domicilio a la
plaza , al bar, a conversar
con los amigos y luego
replegarse en el domicilio en la privacidad de
los pensamientos. Razón
tenía Vermeren cuando
afirmó en la ceremonia en
que a don Humberto se le
nombró Profesor Emérito
de la Universidad de Chile
:”Es el filósofo activo y vigente más importante de
América Latina “ Pero su
producción intelectual no
termina aquí.
Vastas fueron sus publicaciones a través de múltiples ensayos y artículos de
prensa . En ellos defendió a
sus amigos, batalló por los
derechos humanos, ironizó
contra los violentos y los
indiferentes, recordó a sus
maestros , en especial a
Jorge Millas quien sufría
de la misma enfermedad de
don Humberto: su eterna
distracción que se podría
denominar como un viejo
libro de mi infancia que se
llamaba “La Luna Era Mi
Tierra”.
Adiós mi querido Profesor .Preciosas fueron las
interminables conversaciones que tuvimos en la
biblioteca de la Facultad
, por más de dos años. No
sabe cuánto esos diálogos
fueron enriqueciendo mi
alma, trayéndome paz y
alegría de contar con el
privilegio de su amistad.
Espero representarlo y dar
a conocer su vida como la
Historia de Vida de un gran
hombre, un hombre bueno,
un gran gentil.
María Loreto
Nervi Haltenhoff.
Académica
Universidad de Chile
Indirizzi Utili
Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia
Tel.: 24708400 - E-Mail: [email protected]
Consolato - Román Diaz 1270, Santiago
Tel: 24708400 - E-Mail:[email protected]
Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi.
Tel.: 562/22322618 - Fax: 562/22330973- E-Mail: [email protected]
Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia
Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it
ICE Agenzia per la promozione all 'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane
Clemente Fabres 1050 (Prov.) Tel. 23039330 E.mail: [email protected]
COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 22129455
CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 22229328
Circolo di Professionisti di Origine Italiana
Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 22425012 - 22481503
Club Stadio Italiano
Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 24847000 Central.
Liceo Italia: Nataniel esq. Ñuble. Tel 2707-5836 - 25927558
Scuola Italiana Vittorio Montiglio
Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 25927500
Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia
[email protected] - Te: 22229328 - Fax: 26354127
Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 22055476
Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 26992222 - [email protected]
www.vigilidelfuoco.cl
ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos
Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel- Fax: 26345247
COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247
Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144;
Dr. Augusto Brizzolara
specialista in
Geriatria e
Gerontologia
El Trovador 4280
Of. 1108 -Las Condes
Fono-Fax: 2342 5139
Beeper 737 8087 -Cod 8784
Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752
4
ITALIA E ITALIANI
Presenza- 1 febbraio 2015
3 località italiane che vale la pena visitare per le loro
particolarità storiche, urbanistiche e architettoniche
Bassano del Grappa
La cittadina veneta è un
pozzo di storia. Trovandosi al centro di dispute
per il dominio delle varie
città limitrofe, ha accumulato testimonianze
che vanno dai Longobardi alla Repubblica di
Venezia.
Ma è l’impronta della
Serenissima quella più
evidente nell’architettura della cittadina,
che in numerosi scorci del centro storico
ricorda con evidenza la città lagunare. Oltre
all’architettura tipicamente veneziana, Bassano offre importanti testimonianze della
Prima e della Seconda Guerra Mondiale (fu
importante palcoscenico della Resistenza).
Uno dei simboli della città è il Ponte Vecchio,
noto come Ponte degli Alpini, affacciato sul
Brenta, interamente in legno, ricoperto da
una tettoia, e poggiante su grandi piloni
lignei: il progetto originario fu spazzato via
da una piena del fiume così fu chiesto ad
Andrea Palladio di rifarlo.
Altre volte il ponte è stato distrutto, ma
ad oggi è ricostruito secondo il progetto
palladiano. Del grande architetto veneto
si possono ammirare Villa Angarano, il cui
corpo centrale è invece attribuito a Baldassare Longhena, al quale si attribuisce
anche Villa Rezzonico, che vanta stucchi di
Antonio Canova. Tra le strutture religiose
spicca il Duomo, con il pregevole campanile,
e la chiesa romanica di San Francesco.
Civita di Bagnoregio. Forse l’avete vista in qualche film, e non avete immaginato
che potesse essere un luogo reale.
E invece questo borgo nella provincia di
Viterbo, sospeso in una dimensione magica
e tuttavia reale, è visitabile, nonché abitato
- da dodici persone circa.
Civita è una frazione del comune di Bagnoregio, da esso staccata, letteralmente, a
causa dell’erosione delle rocce su cui poggia:
frana dopo frana, la frazione si è ritrovata
isolata, e collegata al
paese solo attraverso
un ponte pedonale. E’
tristemente chiamata
‘la città che muore’,
perché l’erosione è
destinata a portare
via anche lo spuntone di roccia su cui si
aggrappa la frazione,
che conserva ancora
una struttura pittorescamente medievale.
La struttura urbanistica del borgo è di
origine etrusca, e difatti al di sotto della
rupe è stata rinvenuta una necropoli mentre
gli elementi architettonici sono medievali e
rinascimentali.
Castellabate e Santa Maria.
Nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di
Diano e Alburni (Patrimonio UNESCO dal
1998) sorge il delizioso paese Santa Maria di
Castellabate, frazione del comune di Castellabate che spicca in posizione sopraelevata.
La frazione di Santa Maria si affaccia direttamente sul mare (area marina protetta),
con una pittoresca spiaggia che si tuffa gradualmente nel mare cristallino, costeggiata
dall’antico porticato e approdo delle imbarcazioni. Ai lati della piccola baia di Marina
Piccola sorgono le pittoresche Torri costiere,
erette con funzione difensiva, e nei pressi del
paese si trovano diversi siti archeologici, come
i resti di un porto romano che affiora dal mare
di San Marco, frazione che ospita anche una
necropoli, anche se la maggior parte delle
tombe rientrano in aree private. Se non bastassero questi scorci marittimi suggestivi a
rendere la visita speciale, inerpicatevi verso
Castellabate, che vanta un centro storico
medievale al quale si accede da cinque porte di
cui la più panoramica sorge sul Belvedere, una
terrazza a strapiombo sul mare da cui si ammira
tutto il Golfo di Salerno, per poi arrampicarsi
lungo i viottoli e le scalette che abbracciano il
Castello dell’Abate, fortezza del 1100 i cui sotterranei sono accessibili al pubblico.
Ebola, è guarito il medico Fabrizio
È stato dichiarato guarito
Fabrizio, il medico italiano
contagiato dall’ebola in Sierra Leone dove operava come
volontario di Emergency.
Lo ha annunciato lo staff
dell’ospedale Spallanzani
di Roma, in una conferenza
stampa alla presenza del
Tenga el mejor
punto de vista
P. de Valdivia 3015 F. 22690791
Moneda 708
F. 26649244
San Antonio 325 F. 26325512
SILVANO TAVONATTI A.
[email protected]
ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Il caso era
stato citato dal presidente
Napolitano nel discorso di
fine anno come esempio di
italiani che rendono onore al
nostro Paese.
Le sue prime parole: «Grazie». Sorride, leggermente
commosso, il protagonista
di questa storia a lieto fine,
per la prima volta “esposto”
alle telecamere e ai flash dei
fotografi.
Seduto accanto al ministro della Salute Beatrice
Lorenzin, indossa una tuta
grigia, ha il volto smagrito e
la barba lunga ma complessivamente appare in buone
condizioni.
Queste le sue prime parole
pubbliche: “Sono stato curato
non soltanto dal punto di
vista professionale, ma con i
colleghi dello Spallanzani si
è creato un rapporto amiche-
vole, di affetto. E li ringrazio
uno per uno abbracciandoli
perché quello che è stato fatto per me credo sia davvero
grande”.
«Tornerò in Sierra Leone».
Così il medico di Emergency
guarito da Ebola, in conferenza stampa all’ospedale
Spallanzani. “Prima devo
ricostruire il mio tono muscolare - ha spiegato Fabrizio
- poi voglio tornare in Sierra
Leone per completare quello
che ho iniziato”. Alla domanda sul momento del contagio,
il medico ha chiarito che “è
impossibile ricostruirlo, ogni
momento è buono quando
si curano malati altamente
contagiosi. Io ho seguito le
procedure che ho eseguito
decine di volte”.
I medici: lavoro di squadra. “Ce l’abbiamo fatta,
grazie al lavoro di un’equipe, che ci ha permesso per
quasi 40 giorni di fare un
lavoro nuovo, una sfida a cui
eravamo preparati da anni.
Abbiamo avuto due momenti
di gravità, di preoccupazione,
ma l’abbiamo affrontato e
superato insieme”, ha detto
Emanuele Nicastri, a nome
dello staff dei medici.
Dal suo sangue la lotta la
virus. Ora il sangue di Fabrizio, contenente gli anticorpi
attivi contro il virus, sarà
inviato in Sierra Leone per
creare plasma in grado di
guarire i malati.
Lo ha annunciato il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito.
Gerusalemme, gli archeologi
scoprono il luogo del processo a Gesù
Un scoperta archeologica
punta i riflettori su un luogo
simbolo alle origini della
Cristianità. Nella Città Vecchia di Gerusalemme sono
venuti alla luce i resti del
palazzo di Erode dove, secondo la tradizione dei Vangeli,
Ponzio Pilato processò Gesù.
All’origine della scoperta i
lavori, iniziati quindici anni
fa, per ampliare il Museo
della Torre di David.
Sotto un edificio adiacente
usato come prigione durante
il dominio ottomano e poi dei
britannici sono riemersi i resti del palazzo dell’eccentrico
re di Giudea dove si sarebbe
trovato il «praetorium» del
prefetto romano.
Nel «praetorium», Pilato
si lavò le mani della sorte
di Gesù, consegnandolo alle
autorità ebraiche che lo condannarono alla crocifissione.
Prima della scoperta, si era
ipotizzato che si trovasse
nella Fortezza Antonia, sede
della guarnigione romana,
sotto una scuola vicina alla
moschea di al-Aqsa.
Per Shimon Gibson, archeologo della University of
North Carolina a Charlotte,
i nuovi scavi eliminano tuttavia ogni dubbio. Il Vangelo
di Giovanni descrive l’ubicazione del processo: vicino a
una porta della città e su un
lastricato di pietre irregolari,
il «litostrato».
Particolari che coincidono
con quanto rivelato da scavi
precedenti nei pressi della
prigione ottomana. Il palazzo
di Erode si trova non lontano dalla porta di Giaffa.
Mancano le iscrizioni che
confermino con certezza cosa
sia successo in quel luogo, ha
detto Gibson al Washington
Post: ma «tutti gli indizi, archeologici, storici ed evangelici, fanno pensare che fosse
proprio questo il luogo del
processo a Gesù».
E anche il pastore anglicano David Pileggi è convinto
che gli scavi nella prigione
confermano «quel che tutti
si aspettavano, e cioè che il
processo avvenne vicino alla
Torre di David».
Il risultato degli scavi,
dopo anni di lavori e rinvii
causati dall’assenza di fondi e dalle guerre, è adesso
accessibile al pubblico grazie
a visite guidate organizzate
dal Museo della Torre.
«Quanto è emerso fa parte
del grande puzzle di Gerusalemme», ha detto Amit Re’em,
responsabile archeologico per
il distretto della Città Santa
che ha elencato altre emozionanti scoperte avvenute nel
corso degli anni: dai simboli
incisi sulle mura della vecchia prigione da prigionieri
della resistenza ebraica negli
anni Quaranta, ai bacini per
la tintura dei tessuti dell’epoca
crociata e ai resti di fondamenta e della fogna che sottostava
il Palazzo di Erode.
In provincia di Trento la migliore qualità di
vita Nordest ancora in testa.
È quella di Trento la provincia che ha registrato i più
elevati livelli di qualità della
vita nel 2014. Il risultato è
rilevante, in quanto è ottenuto per il quinto anno consecutivo. È quanto emerge
dalla 16ª indagine annuale
sulla qualità della vita nelle
province italiane di Italia
Oggi.
Lo studio evidenzia un
moderato arretramento della qualità della vita nelle
province italiane: nel 2014
sono 55 su 110 le province
nelle quali la qualità della
vita è risultata buona o
accettabile, contro le 59 su
110 della passata edizione.
Lo studio sulla qualità della
vita nelle province italiane
evidenzia inoltre come i bassi livelli di qualità della vita
si concentrano in particolare
nelle province dell’Italia
meridionale e insulare. Un
altro elemento è la relativa
stabilità che caratterizza il
livello di qualità della vita
nel centro nord.
Infine, lo studio «Qualità
della vita» rileva il peggioramento della qualità della
vita nei grandi centri urbani,
tendenza già anticipata nella passata edizione. L’evoluzione della qualità della
vita nelle province italiane
è stata caratterizzata negli
ultimi anni da un percorso
non lineare.
Fino al 2012 la classifica
si riferiva a 103 province
contro le 110 delle ultime
due edizioni; il 2009 e il 2010
hanno segnato un parziale
miglioramento rispetto agli
anni precedenti.
Nel 2013, con 51 province
su 110 in cui la qualità della
vita è risultata scarsa o insufficiente, si è registrato uno
dei migliori risultati dalla
prima edizione dell’indagine.
Nel 2014, con 55
province su 110
in cui la qualità della vita è
risultata scarsa
o insufficiente,
si registra un
parziale arretramento rispetto
al Paese.
Trento è la
provincia che ha registrato i
più elevati livelli di qualità
della vita nel 2014. Dal 1999
Trento è stabilmente nel
gruppo di eccellenza e non
è mai scesa, in 16 edizioni
dell’indagine, al di sotto del
7° piazzamento, classificandosi al primo posto nel 2002
e dal 2011 in poi e al secondo
posto nel 2000, 2003, 2006,
2007, 2008 e 2010. Quindi,
il risultato conseguito quest’anno non è inaspettato,
ma nasce da precondizioni,
di carattere strutturale, che
caratterizzano la provincia
di Trento da almeno un
decennio.
Trento si colloca nel gruppo 1 in sette dimensioni su
nove (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio
sociale, popolazione, servizi
finanziari e scolastici e tempo libero, figura nel gruppo 2
nella dimensione del tenore
di vita e nel gruppo 3 nella dimensione del sistema
salute.
Gorgonzola, l’anno del record
Il gorgonzola cresce grazie all’export: l’aumento delle
esportazioni sostiene la produzione della terza Dop italiana,
dopo parmigiano e grana padano. E l’obiettivo di 4 milioni
e mezzo di forme, che il consorzio con sede a Novara si era
posto qualche anno fa, ormai sembra a portata di mano:
da gennaio a novembre 2014 i caseifici hanno messo in
circolazione 4.038.216 forme, con un giro d’affari di 550
milioni di euro. Aggiungendo il dato di dicembre, che l’anno
scorso si era attestato a 380 mila forme, porterebbe ad un
risultato mai centrato prima.
Nel 2013 la produzione era stata di 4.175.610 forme. Nei
primi 11 mesi dell’anno scorso l’aumento è stato del 6,35%.
Il 68% proviene dal Piemonte, il resto della Lombardia, le
uniche due regioni «abilitate» dalla Dop ad ospitare i caseifici
dell’erborinato.
«In tutti questi anni - spiega Fabio Leonardi, amministratore
delegato della Igor di Cameri e vicepresidente dell’ente per
la tutela del formaggio - è stata fatta una politica oculata,
che ha legato la produzione alla domanda reale. Questo ci
ha consentito di mantenere anche prezzi piuttosto stabili».
Lo slancio, spiega, viene soprattutto dall’estero, dove viene
venduto il 31% del totale: «Per continuare a crescere sottolinea - non si poteva più contare solo sul mercato interno,
che in questi anni si è fermato».
ITALIA E ITALIANI
Ecco le sfide di Renzi
per il nuovo anno
La svolta entro gennaio, o nulla. La sfida
delle riforme istituzionali si decide, in gran
parte, nelle prossime
4-5 settimane. Tra il 7 e
il 30 gennaio, lavorando
a ritmo sostenuto, il Senato deve licenziare la
nuova legge elettorale
e la Camera la versione
definitiva della “Grande
riforma” che cancella il
bicameralismo paritario e istituisce un Senato delle Autonomie,
privo del potere politico
di dare la fiducia al
governo.
Il calendario non lascia
scampo: dal 14 gennaio ogni
giorno è utile per attendersi
le dimissioni formali del
presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, da quel
momento alla prima convocazione dei 1.007 grandi
elettori passano 15 giorni.
Le due riforme che cambiano l’assetto istituzionale del
Paese devono incassare un
“sì” prima, sia in omaggio al
capo dello Stato uscente, sia
come segnale di continuità e
serietà ai cittadini e all’Europa.
L’INTRECCIO MAGGIORITARIO - MONOCAMERALISMO. Il filo rosso che
lega l’Italicum alla riforma
del Senato (e del Titolo V,
spesso colpevolmente dimenticato) è, in una parola:
la governabilità. La nuova
legge elettorale consente alla
lista che ottiene il 40% dei
consensi (o, se nessuno raggiunge questa soglia, vince il
ballottaggio) di incassare il
55% dei seggi alla Camera.
Una maggioranza certa e
svincolata dall’obbligo di
meno sulle questioni
etiche).
creare coalizioni dopo il voto.
Inoltre, riducendo ad alcune
materie - Europa, Regioni...
- le piene capacità legislative
di Palazzo Madama, i testi di
legge avranno meno passaggi parlamentari.
I NODI PREFERENZE E
NOMINATI. La governabilità perseguita dai 2 ddl
Renzi-Boschi-Delrio lascia
però alcune perplessità. Con
l’Italicum, ciascun partito
avrà diritto a un capolista
bloccato in ciascun collegio,
mentre gli altri saranno votati con le preferenze.
Chi sa far di conto ha stimato che almeno metà dei
nuovi deputati saranno di
fatto scelti dalle segreterie
di partito. Se si aggiunge
che i 100 senatori saranno
scelti non dai cittadini, ma
dai Consigli regionali, si
comprendono le ragioni di
chi lancia l’allarme su un
deficit di rappresentatività
e sul potere della maggioranza quando si tratterà di
votare gli organi di garanzia
o di legiferare su tematiche
sensibili e controverse (il
Senato, ad esempio, non avrà
una voce significativa nem-
IL “NAZARENO” E
LA CLAUSOLA DECISIVA. L’equilibrio sinora raggiunto è frutto
di trattative continue
tra i due contraenti del
Patto del Nazareno,
Renzi e Berlusconi,
ma anche delle forti
pressioni su alcuni
punti della minoranza
del Pd e degli altri
partner di maggioranza, in primis il Ncd. Il
premier è convinto che
la corda non si possa tirare
oltre. Chi vuole preferenze a
tutto spiano deve fare i conti
con l’ex Cavaliere, il quale ha
già digerito a malincuore il
premio alla lista (e non alla
coalizione).
A meno di sconvolgimenti
politici, non c’è dunque da attendersi grossi cambiamenti.
Resta però aperto un ultimo
punto fondamentale: per
incassare il “sì” all’Italicum,
Renzi deve offrire una clausola per cui la nuova legge
elettorale entri in vigore
solo a giugno o settembre del
2016, sia per tranquillizzare
tutti quelli che temono il voto
anticipato sia per consentire
la conclusione dell’iter della
riforma costituzionale, senza la quale si assisterebbe
all’anomalia per cui alla Camera si userebbe l’Italicum
e al Senato il proporzionale secco del Consultellum.
Dal varo dell’Italicum alla
sua entrata in vigore come
sistema di emergenza si
userebbe infatti, in caso di
voto anticipato, il sistema
elaborato dalla Corte costituzionale dopo la bocciatura
del Porcellum.
Terapia della preghiera”, è scientifico:
pregare fa guarire
Dedicare un po’ del nostro
tempo alla preghiera potrebbe essere un toccasana, non
solo per lo spirito, ma anche
per la nostra salute. Specialmente ora che il Natale
si avvicina. A dimostrarlo
non è la cieca fede in Dio, ma
sempre più numerosi studi
scientifici che hanno trovato
nella preghiera inaspettati
effetti benefici sulla nostra
salute. Il primo ad aver dedicato quasi 40 anni di lavoro
sullo studio del rapporto tra
preghiera e salute è stato
Herbert Benson, fondatore
del Benson-Henry Institute
for Mind Body Medicine
al Massachusetts General
Hospital di Boston. Con
quasi 180 articoli accademici
pubblicati e oltre una decina
libri all’attivo, lo scienziato
ha dimostrato come la cosiddetta “prayer therapy” può
essere un toccasana anche
per chi non è propriamente
religioso o particolarmente
spirituale.
L’ultimo studio di Benson
sull’argomento risale a un
articolo pubblicato poco più
di un anno fa sulla rivista
Plos One. Lo scienziato, insieme al suo team di ricerca,
ha trovato le prove fisiche
di una pratica tutta mentale. In particolare, Benson
ha analizzato i profili
genetici di 26 volontari,
nessuno dei quali aveva
mai pregato o meditato
in modo regolare prima
di avviarli ad una tecnica
di routine di rilassamento della durata di 10-20
minuti, che comprende
parole/preghiere, esercizi
di respirazione e tentativi di escludere i pensieri
quotidiani. Dopo otto
settimane i ricercatori
hanno analizzato nuovamente il profilo genico
dei volontari. Ebbene,
dai risultati è emerso
che sequenze di geni importanti per la salute sono
diventate più attive e, analogamente, sequenze di geni
potenzialmente nocivi sono
diventate meno pericolose.
Il “potenziamento” delle
sequenze genetiche benefiche hanno prodotto miglioramenti dell’efficienza dei
mitocondri, cioè le “centraline energetiche” delle cellule;
hanno aumentato la produzione di insulina che porta
ad un miglior controllo della
glicemia; e hanno ridotto la
produzione dei radicali liberi, ritardando i processi di
usura e di invecchiamento.
Al contrario il “depotenziamento” delle sequenze gene-
tiche pericolose ha ridotto
l’attività di promozione delle
infiammazioni croniche, che
possono portare a ipertensione, malattie cardiache,
malattie infiammatorie intestinali e alcuni tipi di
cancro. Questi cambiamenti
genetici, secondo quanto
scoperto dagli studiosi, sono
avvenuti già dopo pochi minuti dall’inizio della pratica
di rilassamento.
Ora gli scienziati stanno
cercando di capire se queste
tecniche potrebbero alleviare
i sintomi di patologie come
l’ipertensione, malattie infiammatorie intestinali e il
mieloma multiplo.
Presenza- 1 febbraio 2015
5
Se punite un bimbo per le bugie,
mentirà sempre
Alcuni lo fanno per attirare l’attenzione,
altri per tirarsi fuori dai pasticci. La realtà
è che non c’è bambino che non abbia detto
almeno una bugia al proprio genitore,
all’insegnante o all’amichetto e, a voler
essere ancor più onesti, non tutti quelli che
mentono sono così “cattivi” come si dice.
Soprattutto, mettere un bambino in castigo
per aver detto una bugia non è un buon
metodo per spronarlo a dire la verità ma,
al contrario, può risultare controproducente
e invitarlo a mentire ancora in futuro. A
dimostrarlo è uno studio canadese pubblicato sul Journal of Experimental Child
Psychology, che ha evidenziato come il miglior metodo per combattere la “sindrome
di Pinocchio” non sia il castigo, ma l’atto di
dare al bimbo una ragione morale per dire
la verità in futuro.
LA BUGIA PER NASCONDERE LA
TRASGRESSIONE “I
bambini spesso mentono
per nascondere le trasgressioni. Dopo aver fatto qualcosa di sbagliato
o infranto una regola,
potrebbero scegliere di
mentire per nasconderlo.
Dopo tutto, sanno che
possono finire nei guai
per aver trasgredito. Così
la punizione non ha molto effetto e non scoraggia
a utilizzare la strategia di mentire per
cercare di venir fuori dai guai” ha spiegato
l’autrice dello studio Victoria Talwar della
McGill University di Montréal.
L’ESPERIMENTO Per giungere a
questo risultato, i ricercatori canadesi hanno
coinvolto 372 bambini di età compresa tra i
4 e gli 8 anni in un esperimento per valutare
la loro propensione a mentire: lasciati soli in
una stanza e osservati con una telecamera
nascosta, ai bimbi era chiesto di non sbirciare
sul tavolo alle loro spalle in cui era posto un
giocattolo.
Come risultato, il 67,5% di loro tendeva a
infrangere la promessa sbirciando il giocattolo e il 66,5% mentiva nella risposta data ai
ricercatori, con il curioso dato che i bimbi più
grandi tendevano a sbirciare meno ma anche a
mentire più spesso sulle risposte date ai ricercatori. Ancor più importante, però, i bambini
che venivano minacciati con una punizione
tendevano a mentire molto più dei bambini a
cui era chiesto di dire la verità per un dovere
morale nei confronti di loro stessi o per il fatto
di far felici gli adulti nel non mentire. LE MINACCE NON SONO
UN DETERRENTE
“Le minacce di
una punizione non
sono un deterrente
per non mentire e non
comunicano perché
il bambino dovrebbe
essere onesto” spiega
Victoria Talwar. “Se
un bambino sta giocando con una palla
in casa e rompe il vostro vaso ma dice la verità
quando gli viene chiesto - ipotizza la ricercatrice - dovreste riconoscere che ne è uscito
pulito. Può ancora subire conseguenze per la
sua trasgressione ma il bambino impara che
l’onestà è un valore”.
Fca, 1500 nuovi posti di lavoro a Melfi
Millecinquecento
posti di lavoro nei
prossimi tre mesi. Fca
potenzia lo stabilimento di Melfi dove,
con un investimento
di oltre un miliardo, vengono prodotte
Jeep Renegade e Fiat
500 X.
Inoltre, il gruppo ha annunciato ai
sindacati la chiusura della Cigs, con il
rientro immediato al
lavoro di tutti i 5.418
dipendenti dello stabilimento Sata.
L’inserimento dei nuovi
lavoratori è reso possibile spiega Fca - dall’andamento «decisamente positivo»
dei nuovi modelli Jeep
Renegade e Fiat 500X.
Una volta stabilizzati i volumi produttivi in
ragione dell’andamento
della domanda e dei risultati negli oltre 100 mercati
dove le vetture saranno
vendute, alle persone inizialmente inserite con
contratto interinale potrà
essere proposto il nuovo
contratto a tutele crescenti, attualmente in via di
definitiva approvazione.
A queste persone, se ne
aggiungeranno altre 350
temporaneamente trasferite dagli stabilimenti di
Cassino e Giambattista
Vico di Pomigliano d’Arco.
Sarà così possibile saturare totalmente le potenzialità produttive dell’impianto, dice il gruppo.
Il programma prevede
che già dalla prossima
settimana saranno inseriti
circa 300 nuovi lavoratori
ai quali si aggiungeranno
subito circa cento persone
provenienti dallo stabilimento di Cassino.
«E’ una splendida notizia», commenta il segretario generale della Uil,
Rocco Palombella. Fiat
San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen
(02) 298 15 58 298 24 02 Fax (02) 322 03 95
www.carnessori.cl
c’è, investe e produce oggi
e lo farà per gli anni a
venire .
Una vera e propria iniezione di fiducia per il mondo metalmeccanico e per il
Paese intero».
Secondo il segretario
della Fim-Cisl Ferdinando
Uliano «gli accordi sindacali che abbiamo fatto in
Fiat, contrastati da Fiom
e da una certa politica,
stanno dando i risultati su
cui puntavamo».
Il numero uno della Fismic Roberto Di Maulo
spiega che «le 1500 assunzioni sono solo un antipasto delle buone notizie
che attendono i lavoratori
della Fca in Italia»
Vacuno
Cerdo
Sub productos
Arrollados
Hamburguesas
Cordeo Lechón
Pollo
Pavo
Jabalí Puro
Ciervo
Avestruz
Codornices
Pato Neozelandés
Conejo
Guayu 100% Orgánico
Quesos
6
Presenza- 1 febbraio 2015
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Punteggi Nazionali
Editoriale:
in questa edizione estiva vi raccontiamo con orgoglio che due dei nostri alunni di IV° liceo hanno
ottenuto punteggio nazionale PSU nella prova di
Matematica.
In riassunto delle attivitá culturali, scritto dalla Coordinatrice del Centro Culturale, Sig.ra M.
Gabriela Castillo, che sono state svolte nel 2014
e vi invitiamo a partecipare attivamente a quelle
programmate per il 2015.
Buone Vacanze.
Gigliola Pacciarini G. / [email protected]
Abbiamo concluso
l’anno 2014 con una
eccellente notizia, gli
alunni Adriano Córdova e Konrad Hartman, alunni del IV°
Liceo hanno ottenuto
punteggi nazionali
nella PSU nella prova
di matematica. La
Scuola come riconoscimento ha regalato
loro una Notebook
HP.
Tanti Auguri!!
Viaggio di Studi
Mercoledí 8 gennaio sono partiti i nostri alunni di II° Liceo al cosí tanto atteso viaggio di Studi.
Desideriamo loro i migliori auguri in questa grande avventura.
Ma. Gabriela Castillo Toro
Coordinadora Centro Cultural Scuola
Yo soy una japonesa
(Por Alejandra de la Vega, Bibliotecaria)
Yo soy una japonesa que cada día atraviesa, un bosque de serpentina de mano de
mi madrina.
Por el camino de las flores escuché unos andadores, pregunté a Caperucita de dónde
venía aquello, me dijo es la tía Anita que vive en la Scuola Nido, en un mundo muy
divertido. Me detuve un ratito, estuve con Don Manolito esperando en portería, soñaba
con conocer a todos los pajaritos, a ellos les contaría historias muy divertidas.
Estacioné mi carretela y busqué a tía Mariela, consulté a mi bisabuela para empezar
a cuentear y saborear las palabras como si fueran manjar, mejor me paro de hablar
y comienzo a maravillar con la palabra amar, mi palabra favorita al igual que tía
Javita y tía Yeya que es una estrella, ilumina como princesita andina que camina
y camina con la Mariela y con los pajaritos chicos por esta escuela, mejor me paro de
hablar o me dolerá la muela.
Y así terminó este cuento de la Perica Sarmiento que anda con el potito al aire y la
guatita al viento.
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Presenza- 1 febbraio 2015
7
Especial Cultura 2014
(Por Ma. Gabriela Castillo, Coordinadora Centro Cultural)
La programación del Centro Cultural 2014 fue muy
exitosa. Este año brindamos un amplio y diverso abanico
de actividades culturales que abarcaron desde el teatro, la
danza, la música y las artes visuales. Tuvimos un alto interés
y concurrencia por parte del público, consolidando una vez
más este espacio; que apuesta desde un contexto escolar,
a la difusión y apoyo del arte y el trabajo que realizan sus
creadores.
En el área de las exposiciones de arte tuvimos la muestra
de dos exitosos artistas; quienes además son ex alumnos de
la Scuola, nos referimos a Daniel Casado y Franco Filipponi.
El primero con la muestra fotográfica “La Vecchia Scuola”;
un interesante y emotivo registro de fotografías en blanco
negro de la antigua sede en Avda. Apoquindo 4836. Y Franco Filipponi con su montaje de esculturas en metal el cual
generó mucho interés, debido a la interesante propuesta
y trabajo que realiza con diversos metales dando forma a
piezas sugerentes y abstractas.
Cabe destacar las muestras de otros connotados artistas
que tuvieron la oportunidad de exponer en nuestra galería,
por ejemplo como el caso de la artista Lorena Kappes y sus
acuarelas; el trabajo de la prestigiosa ceramista María del
Pilar Guzmán y como cada año la muestra de arte colectivo
La belleza dello Sguardo, en esta ocasión con la participación
de 34 talentosos artistas.
Siempre es importante darle cabida a nuestros alumnos y
hacerlos participe del Centro Cultural, por tanto ellos también pudieron exponer sus trabajos en la Sala Terracota en
dos exposiciones, la primera en un atractivo homenaje que
realizaron a Nicanor Parra con sus “artefactos visuales” y
la otra durante la Semana del Arte.
El teatro y la danza son áreas vitales para el Centro Cultural, que generan mucha demanda por parte del público, esto
se debe a la calidad, vigencia y popularidad que tienen las
obras seleccionadas. Montajes como las aclamadas obras de
teatro ART, La niña Violeta y Winnipeg: De los Alpes a los Andes; fueron disfrutadas por toda nuestra comunidad escolar
y público general; al igual que la danza con la presentación
del Ballet Opus Cámara y a fin de año con Cascanueces, a
cargo de la Compañía Arte Ballet, quienes en dos funciones
deleitaron a todos con esta tradicional historia de Navidad.
La música siempre es un pilar importante dentro de nuestra
programación; este año apostamos por mostrar y dar cabida
a otros estilos musicales como el rock, teniendo dos memorables conciertos que sorprendentemente llamaron mucho
la atención y aceptación del público como fue el caso de la
banda de rock progresivo Opus 3 y la agrupación tributo a U2
Lemon; este último destacó por su impresionante parecido
y calidad interpretativa.
Por otra parte, tuvimos las excelentes presentaciones del
dúo de guitarra KM, liderado por el ex alumno Sebastián
Montes, quien ha desarrollado una extraordinaria y destacada carrera artística y también la presentación audiovisual
del famoso programa de televisión infantil TIKITIKLIP,
quienes interpretaron a través de canciones y sus video clips
la música y folclor latinoamericano.
No podía estar ausente nuestro tradicional de Ciclo de
Cine Italiano; instancia que nos permite difundir la cultura
Italiana, no solo mostrando la indiscutible calidad del cine
en Italia, sino también su lengua e idiosincrasia tan bien
tratada y reflejada en todas sus producciones. Como cada
año el ciclo trató sobre un tema en especifico, en esta oportunidad fue una mirada a la sociedad y sus problemáticas,
llamándose irónicamente “ Ma ché bella società!” Las películas seleccionadas fueron: Come il vento”, de Marco Simon
Puccioni; “Il nome del popolo Italiano”, de Dino Risi; Il
Capitale Umano”, de Paolo Virzì y finalizamos con un gran
clásico “Io lo conoscevo bene” de Antonio Pietrangeli.
Para finalizar se realizaron dos interesantes charlas, la
primera sobre Machu Picchu y su legado a cargo del Profesor
Siena, y tuvimos el honor, gracias a que la Scuola Italiana
es parte de la Red cultural de la Universidad Finis Terrae;
de ser sede en el Teatro Verdi de un encuentro con el destacado escritor inglés Merlin Holland, quien es nieto de Oscar
Wilde, brindando una inolvidable ponencia sobre la obra y
el importante aporte literario de Wilde.
Esperamos que todas estas actividades hayan sido disfrutadas por ustedes y que valoren todo el inmenso trabajo que
se hace para poder llevarlas a cabo. Estamos convencidos
del aporte que entregamos, ya que la cultura es un área que
nutre permanentemente la vida de todos y sin duda alguna
aporta en la formación y desarrollo integral de nuestros
alumnos, familias y sociedad en general, por este motivo
agradecemos a la Dirección y Consiglio de la Scuola por
apoyar y mantener esta entidad que está al servicio de esta
comunidad escolar.
Como siempre, los invitamos a todos ustedes que sigan
participando de todas nuestras actividades y que disfruten
y se impregnen del interés, compromiso y afecto que tiene
la Scuola con la cultura.
8
COLLETTIVITÁ
Presenza- 1 febbraio 2015
"Recuerdos de Italia"
Un libro escrito por Lily Iñiguez Matte
Hija de la notable Escultora Rebeca Matte y descendiente de Andrés Bello, en
este libro la autora narra las
impresiones de sus viajes por
Europa y su vidt frustrada
por una grave enfermedad,
la Tuberculosis.
Sabía, ella muchacha de 20
años, que estaba condenada
a morir. En las páginas de su
diario de vida se distingue la
joven culta y todo el dolor de
su desventura.
Narra impresiones de su
viaje por Italia, esa tierra
hermosa que ella había
aprendido a amar, que le
produjo recuerdos imborrables en aquella época lejana.
En su diario escribe, “Fuimos
a Roma en automóvil una
noche estrellada de fines de
noviembre, atravesamos la
“campagna” famosa; estamos cerca de Roma; ciudad
de la cual he leído tanto y
estudiado.
La conocí en mi niñez.
Ver Roma... otro de mis
sueños que se realiza. Ya se
divisan las luces de la ciudad
en la lejanía al fondo de la
inmensa llanura.
El foro romano. Se desplegaba a nuestros pies inundados de luz con sus Basílicas,
sus templos y sus gloriosas
tribunas, campos de gloria.
Lo contemplábamos en silen-
cio. Alli estaba
el Foro Romano que resistió
a los siglos y a
los Bárbaros y
cuyos vestigios
permanecen ahi
para testimoniar la grandeza
de los Romanos.
El alma de la
antigua Roma se
siente, el Foro es
un Altar ante el
cual generaciones tras generaciones vendrán a
rendir culto.
4 de
Noviembre
de 1918
Inmensa alegría. Trento y
Trieste son italianas.
Por fin ha venido a glorificar los años sombríos de
la guerra y de sufrimientos.
Parece un sueño: Trento y
Trieste, por lo que el pueblo
italiano ha luchado y sufrido han sido devueltos a
la Patria. Que los muertos
descansen en paz; sus vidas
inmoladas hicieron realidad
el Ideal que defendieron.
Una semana de ofensiva ha
borrado el ultraje de Capo-
Elezioni nell'11ª
Compagnia Pompa Italia
Comunico a usted la elección de Oficiales de Compañía
año 2015 efectuada el día 08 de diciembre 2014:
Director:
- Capitán:
- Teniente
- Teniente 2°:
- Teniente 3°:
- Maquinista:
- Secretano:
- Tesorero:
- Intendente:
.- Ayudantes:
Leopoldo Ratto Fiorentino.
Italo Volpe Hartmann.
1°: Vittorio Massone Berrios.
Felipe Bacciarini Gonzàiez.
José Estefane Gutiérrez.
Luigi Brunetto Armijo.
Edgardo Olivari González.
Juan Premolo Yerguez.
Marco Cifelli Bianchi
Piero Realini Gómez.- Vittorio Massone
Casaletti.- Guido Poli Spada.Consejo de Disciplina
Arnoldo Gambi Escobar.
- Esteban Ferrari Vargas.
- Leonardo Barbieri Sandoval.
- Italo Monichi Fermandois.
- Manuel Buzzetti Irribarra.
- Ricardo Buzzetti Peña.Consejeros de Administración:
Claudio Passalacqua Castillo.
Italo Oneto Novoa.
- Pablo Andreani Chia
Leopoldo Ratto Fiorentino
Director 11ª Cia
Servizio del Patronato
ACLI
L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la
Parrocchia Italiana (Bustamante 180)
con il seguente orario:
da Lunedi a Venerdi
dalla ore: 08:30 alle 14:30
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: [email protected]
retto, liberó todas las tierras irredentas y ha hecho
llorar de alegría al pueblo
Italiano.
Asistí a una manifestación
que no olvidaré jamás; de pie
en nuestros coches en la Piazza Colonna vimos desfilar
el Imponente cortejo que se
dirigía desde la Piazza del
Popolo hacia el Vittoriale.
La muchedumbre encabezada por una banda de
músicos pasaba agitando
miles de banderas y gritando
su inmensa alegría.
(Passim del libro)
Ettore Schiappacasse B.
P: Pio ti
aspetta tutti i
primi matedì
del mese
I devoti di San P. Pio si ritrovano per pregare il grande Santo dei nostri tempi,
nato a Pietrelcina (Benevento ) e morto e sepolto a San
Giovanni Rotondo (Foggia).
E si ritrovano nella parrocchia Italiana alle ore
19,30 (orario estivo- alle
19,00 orario invernale) per
il Rosario e la Coroncina in
nore del Santo.
Segue la celebrazione della
S. Messa in onore di P. Pio.
Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana.
Lo esperamos
*Providencia (Esq. Pedro de Valdivia)
Considerazioni sulla base dell´editoriale di ‘’Presenza’’
1 gennaio 2015 .’’ Aspettando il Nuovo Comites.’’
Effettivamente uno dei
compiti che il futuro Comites
insieme al mondo associativo
italiano in Cile,potrá darsi
come programma di lavoro é
quello di avvicinare e mettere
nell´orbita dell´attuale comunitá italiana organizzata gli
italiani arrivati qui in Cile,
negli ultimi anni. Tutti loro
(si parla di piú di un migliaio)
avranno scelto il Cile, per
diverse ragioni ma é fuori da
ogni dubbio che appartengono
a quella generazione degli
scambi universitari internazionali espressione della
cultura della globalizzazione
della scienza e delle imprese
di mercato propiamente tali.
Anche il mondo sociale non va
escluso da questo circuito.
Il Comites attuale ha inziato con molti di loro un
contatto per la via delle reti
sociali; ne ha avvicinati diversi apprezzandone la ricchezza
culturale ed anche le capacitá
professionali. Consta che piú
di uno grazie anche agli spazi
aperti con questi incontri,
é riuscito a inserirsi come
lavoro all´interno di qualche
Sodalizio. Non cosí facile é
apparso ancora il percorso per
integrarli alla vita socio-sportiva e culturale, delle istituzioni italiane piu’ importanti
e consolidate dove per ovvi
motivi, la partecipazione ed i
benefici sono legati al contributo delle quote associative.
Le prioritá di questi giovani
connazionali per ora si concentrano sulla consolidazione
dei lavori e dall´avere una
casa per mettere su o rinsaldare la famiglia. La ricerca di
altri interessi possibilmente
avverrá in una seconda fase.
Cosi come accadde per la
´´vecchia emigrazione’’.
Il mantenimento della lingua italiana per i loro figli andrebbe comunque pensato fin
dove é possibile qui a Santiago
con l´unica Scuola Italiana (La
Vittorio Montiglio) ed altrove
anche con le Scuole presenti
sul territorio. In diversi casi
anche qui, il costo delle rette
e l´accessibilitá ci é sembrato
essere il fattore limitante.
Diversamente si dovranno
pensare programma alternativi .Questo richiederebbe
poter disporre di informazioni
precise circa la consistenza
numerica e ritmi degli arrivi
come dei livelli di integrazione avvenuti con la formazione
di nuclei famigliari. All´Aire
non tutti sono iscritti.
Al riprendersi le condizioni politiche ed economiche
dell´Italia, questo nuovo capitale humano all´estero é
prevedibile che sia considerato nell´agenda della politica
internazionale del nostro paese. Le cause che determinano
questi spostamenti richiedono
considerare ‘’paradigmi’’ che
non sono riconducibili a quella
della vecchia emigrazione.
Su questo vanno promossi
studi e ricerche. La stessa
normativa dei comites andrebbe riadeguata e pensata
per questa nuova stagione
della disseminazione di tanti
italiani in una societá globale. Ho voluto riprendere
questo aspetto perché dai
miei 2 periodi di presenza
nel Comites (18 anni) credo
che questa realtá costituisca
uno dei tre pilastri su cui si
debba pensare e costruire
il discorso dell´Italianitá a
futuro anche in Cile. Segnalo
brevemente gli altri due.
Uno si rifersice alle
Opere (quelle che vengono
chiamate Istituzioni Italiane)
con i loro patrimoni e servizi
che offrono: Le Scuole; Centri
Sociali; Stadi sportivi; Case
di Riposo per la Terza etá ecc.
Sicuramente finché saranno
vive e presenti in generale
come Associazioni e Corporazioni ‘’no profitt’’ compiranno
con il fine di essere ‘’Opere
con fini Ideali’ (cosi vengono
chiamate nella tradizone
dell´Economia Civile Italiana)
che sono un esempio anche
della forza economica della
Societá Italiana. In tempo di
crisi queste opere sono anche
dei veri ammortizzatori sociali per attutire gli effetti dei
momenti ciclici di recessione
economica. Questo aspetto di
rivitalizzazione delle Opere
Migratorie possiamo pronosticare che si rinvigorisce nei
Processi di Coordinamento o
dei Consigli Cittadini o Regionali che tanto a Santiago
come in altre Cittá sorgono
sulla preoccupazione di non
perdere quanto si é costruito
in passato. Far vivere e rinvigorire queste opere é dare
continuitá a una Storia. Un
terzo aspetto e pilastro su cui
vorrei richiamare l´attenzione
e che in diverse occasioni di
incontri e spazi di riflessione
creati da questo Comites , ci
siamo accinti a indicare come:
‘’lo stereotipo dell´Italo- Cileno’’; inteso come colui che ha
la doppia appartenenza: quella
Cilena della sua terra natale
ma anche, in questo caso, quella
italiana come terra delle origini
e quindi con le forme di affetto
e legami che vengono coltivati
a differenti livelli.
Su questi tre pilastri: Il
patrimoniale (Le Opere
dell´Antica Emigrazione) la
doppia appartenenza (la grande comunitá con lo stereotipo
dell´Italo-cileno) e la ricchezza di italianitá con i nuovi
flussi di arrivi, si costruisce
anche l´arricchimento della
societá cilena e delle altre
societá latino-amercicane sul
piano delle alleanze stategiche che stanno ricercando
con L´Europa e quindi anche
con l´Italia, nella comune
matrice dell´Umanesimo Latino e Cristiano cosi come in
diverse occasioni il Cardinale
Ratzingher la descrisse prima
di essere eletto alla Soglia di
Pietro con il nome di Benedetto XVI.
Queste mie considerazioni
(che vogliono anche essere
la chiusura di 18 anni di rappresentanza in due Comites )
le sentirei mutilate senza un
riferimento anche alla tradizione Religiosa ( storicamente
si é raccolta nella prima fase
dell´emigrazione italiana qui
in Cile, intorno ai Salesiani
e dopo la seconda metá del
secolo scorso con la Missione
Cattolica Scalabriniana) che
deve ritrovare nuovi orizzonti
di risveglio insieme al senso di
responsabilitá civica e di partecipazione agli organismi di rappresenza come sono i Comites.
Concluderei auspicando coltivare anche la formazione
continua al ‘’Volontariato’’ che
é effettvio ed efficiente quando
é costruito sul valore della Solidarietá come denominatore
comune della buona salute di
tutte le opere con fini ideali,
e dell´associazionismo(inteso
come un pezzo di Societá Civile organizzata ) a sua volta
fondato sul principio della
Sussidiarietá e sui rapporti
di reciprocitá. In tutto questo
credo che anche la Parrocchia
Italiana e la forza Scalabriniana possono suonare ancora
la campana per chiamare a
raccolta tanti italiani di ieri
di oggi e di domani. .
Nello Gargiulo
Tradizione compiuta in
casa Ravera
Il giorno di Natale è uno della trilogia dell’anno in cui
Rosi riunisce i “Ravera di Ovada” in un grande pranzo
familiare con un menu ben ligure: dall’antipasto con la
“fugaza” al tiramisù (che realmente è di Treviso, ma lasciamo
correre).
Ma questo Natale ha avuto un polo di attrazione: siamo
a pochi giorni dal festeggiare i 103 anni di Giacomo Ravera
che nella foto possiamo vedere a centro tavola. Non toccategli
Ovada, il paese più bello del mondo, dove di mangiano i gelati
più buoni del mondo, dove il panorama ti conquista....Il suo
paese natale ce l’ha scolpito nel cuore.
A 103 anni vive di ricordi nitidi fin nei dettagli. Il pranzo,
come tradizione in queste giornate (la seconda è la festa di
San Giacomo, Patrono di Ovada e la terza giornata di incontri
è....il compleanno di Rosi Ravera, l’anfitrione).
La foto mostra solamente una parte dei felici convenuti;
a fianco c’è un altro tavolo con le coppiette di giovani sposi
che badano ai loro figlioletti... Auguri, caro Giacomo...
COLLETTIVITÁ
Gli Italiani che hanno fatto storia
El General Giuseppe Rondizzoni
El mayor prestigio y honor
que tuvieron los italianos
en la campaña por la Independencia de Chile se debe
al General Giuseppe Rondizzoni Canepa que tuvo el
gran mérito de afianzar la
Independencia de Chile y
consolidar la paz.
Una de las principales
avenidas de Santiago lleva
su ilustre y glorioso nombre. En la campaña por
la Independencia de Chile
junto al General Rondizzoni
encontramos a los italianos
Capitanes Felipe Marcotti,
Giuseppe Maria Della Croce,
Agustín Casanova, el Teniente Giuseppe Battista Suso.
Rondizzoni había nacido
Fiori d’arancio per Francisco
e Gina, con tanti auguri!
Può darsi che la frase “fiori d’arancio” non sia recepita
totalmente in Cile, ma in Italia (da dove proviene Gina) il
fiore d’arancio è il tipico fiore del matrimonio.
Gina e Francisco hanno celebrato il sacramento dell’amore
nella chiesa del collegio di Sant’Ursula sabato 27 dicembre
accompagnati da oltre quattrocento Amicis.
Il rito è stato ufficiato da P. Giuseppe. La seconda parte
della festa è stata organizzata nella Casona de la Laguna
(Chicureo) con grande solennità e un programma di classe
(culinario e musicale).
Ai genitori di Gina (Juan Bautista (Gino) Ravera Zunino e
Doris Yolanda Leyton Acosta) e di Francisco ( Ramón Jottar
Mereb e Ana Maria Awad Yazigi) le congratulazioni per la
buona educazione impartita ai loro figli che oggi hanno
coronato il loro sogno d’amore.
Agli sposini Gina e Francesco le nostre congratulazioni
più cordiali ed anche le nostre preghiere al Padre per la
loro felicità.
en Parma en 1788. A los 18
años se enroló en la guardia
imperial de Napoleón. Luego de la derrota de Waterloo
se embarcó en Genova hacia
Estados Unidos donde se
encontró con José Miguel
Carrera, el Libertador de
Chile.
Carrera estaba en ese país
comprando armas en su lucha por la libertad de Chile.
Rondizzoni traba una
amistad con Carrera y acepta pasar a Chile para servir a
la causa de su libertad.
Cabe destacar que con
O’Higgins nunca demostró
mucha simpatia: Rondizzoni consideraba que Carrera
tenía mayores méritos para
Gobernar y el que más luchó por su Independencia.
Rondizzoni en 1812 fue testimonio de la fundación de
la primera imprenta “La Aurora de Chile” que comenzó
a publicarse el 13 de febrero
1812, periódico dirigido por
el sacerdote Fray Camilo
Henriquez difundiendo las
ideas de libertad.
El Generai Rondizzoni
hizo la campaña del Sur y la
de Cancha Rayada donde logró salvar su batallón, luego
con sus fuerzas impidió que
los españoles se reunieran
en Maipù donde participó
herido y recibió el honroso
testimonio del comandante
Blanco Encalada que dijo
“Usted es el Héroe de esta jornada". Actuó, ya ascendido a
Teniente Coronel, en la campaña por la Independencia
del Perù en 1826.
Se destacó en la campaña
para incorporar al país a
Chiloé que estaba en poder
del General español Quintanilla.
En 1851 como Jefe de Estado Mayor, el Coronel Rondizzoni bajo las órdenes del
Presidente Manuel Bulnes
reprimió el levantamiento de
Concepción; en la misma ciudad sería luego Gobernador
y Comandante de la Brigada
Cívica.
Ministro de la Corte Marcial, Gobernador de Talcahuano, Intendente de Chiloé,
en 1853.
En 1855 de la provincia
de Ñuble y nuovamente de
Concepción en 1857.
En 1854 había Ilegado
al grado de General de Brigada.
Murió en Valparaiso el 24
de Mayo de 1864
Ettore Schiappacasse B.
Presenza- 1 febbraio 2015
9
Gli scout a campeggio: che bellezza!
Chiaro: ogni attività deve
essere accompagnata e
inquadrata da un'età corrispondente. Dire che è
una bellezza un campeggio
scout (si dorme per terra,
si mangia...quello che la
cucina di quattordicenni
offre, le camminate al sole,
i giochi notturni ecc.) con
grandi privazioni di lecite
comodità, un adulto potrebbe dire: "ma chi me lo
fa' fa".
Eppure i ragazzi ci guazzano felici nell'affrontare
sacrifici e giornate dure
all'insegna di un ideale.
Hanno una resistenza incredibile alla fatica, alla veglia notturna, a mangiare
contenti quello che passa la
povera cucina, a portare in
groppa un bidone d’acqua
per due-trecento metri.
Tutto per loro si trasforma
in gioco. Sono capaci, dopo
una lunga camminata giornaliera, organizzare giochi
notturni. Non per niente il
nostro Gabriele D'Annunzio diceva: gioventù, divino
tesoro.
Il nostro Gruppo Pompeya, con circa 120 integranti
attualmente al campeggio,
quest'anno ha scelto la
località di San Fabián al
sud, poco prima di Chillán,
inoltrandosi una cinquantina di chilometri verso la
cordigliera. Posto meraviglioso di boschi nativi.
Per fortuna abbondavano
grandi chiazze d'ombra in
cui ci si poteva rifugiare
per difendersi dalla canicola che quest'anno batte
forte in testa. 34-35 gradi.
Per fortuna è una zona di
abbondante acqua freschissima che vedevi sciogliersi
dai nevai.
Il campeggio non è una
accozzaglia di attività improvvisate, ma due settimane di intensa attività
preparata durante l'anno:
il campeggio raccoglie il
frutto di principi ed attività
sviluppati in ore di interscambi invernali.
Sveglia mattiniera, quattro salti per sgranchirsi le
gambe e per svegliarsi del
tutto. E colazione a base di
panino con marmellata o
qualcosa di equipollente.
Quindi pulizia attorno alla
tenda e massimo ardine.
E da lì in avanti inizia il
programma preparato nei
dettagli, immersi in un
ambiente di boschi e montagne dove respiri ossigeno
puro.
Lo scoutismo è una scuola
di interrelazione e dialogo
con ragazze-ragazzi della
stessa età. E’una apertura
alla socializzazione che lot-
ta contro l’individualismo
imperante, prodotto dalle
infernali macchinette di
dominio giovanile.
Si impara anche a scoprire la bontà e la bellezza di
un Padre Creatore capace
di stupirci con il canto degli
uccelli, il fruscio del vento,
il gorgogliare dei ruscelli e
la bellezza di sentire nascere il senso di fraternità.
Percezioni e sentimenti
impossibili da esperimentare nella pancia delle
grandi città.
Che emozioni, poi, sedersi la notte attorno al fuoco a
cantare e danzare allo stile
sioux lasciando che la fantasia galoppi sui sentieri
della fraternità universale
che il fondatore del movimento Baden Power ha
messo come impegno di
ogniintegrante: la costruzione di un mondo migliore
di come lo si è trovato.
Il campeggio è un tentativo di conquistare questo
difficile ideale.
Rimembranze
I camionisti toscani del 1948
Fotografia anno 1948 -49. Le persone della fotografia sono parte della numerosa
emigrazione degli imprenditori Toscani degli autotrasporti.
Hanno aderito al progetto oltre 35 italiani e 20 automezzi. Una iniziativa nata a
Firenze, organizzata dal concessionario della FIAT Brandini (tuttavia esistente). Una
emigrazione fallita e dolorosa, ma che ha consentito a tante familie radicarsi in Cile
in forma definitiva.
Nella fotografía si riconoscono, Gino Gori, Gino Pagnini, Niccolo Castellani, (tutti
deceduti); degli altri non ricordo i nomi.
Una storia da non dimenticare. Sono i toscani quasi tutti di Prato che danno inizio al
trasporto autostradale. Loro, uniti ad altri italiani, hanno percorso le strade fatiscenti
del Cile con autocarri troppo pesanti per le strade sterrate dei quei tempi.
Un amico mi diceva che partivano come in cordata: cinque sei camion alla volta, per darsi
una mano in caso di rotture o difesa personale. Ogni viaggio era una avventura (p.c.)
10
Presenza- 1 febbraio 2015
CAMERA DI COMMERCIO
STADIO ITALIANO
Presenza- 1 febbraio 2015
11
12
Presenza- 1 febbraio 2015
SCUOLA ITALIANA VALPARAISO
PREMIAZIONE
ANNO SCOLASTICO 2014
Questa cerimonia segna la chiusura di un nuovo anno scolastico, al termine del quale
si riconosce e si distingue quegli alunni che, sottomessi a un ritmo vertiginoso di esigenze
accademiche, hanno saputo svolgere un lavoro sistematico, facendo fronte a numerose sfide
e superandole in modo degno di ammirazione. Inoltre, vengono riconosciuti quei giovani
che si sono distinti in diversee aree: civica, sportiva, intellettuale e culturale, spirituale e
morale, sociale e affettiva.
Si coglie l’occasione, pure, di consegnare agli alunni dell’ultimo anno di Scuola Secondaria di Primo Grado le licenze cilena e italiana, che attestano il loro passo alla Scuola
Superiore.
La Preside della Scuola, Sig.ra Carla Mazza, si rivolge ai presenti per riflettere sul lavoro svolto il 2014 e sui progetti da portare a termine il prossimo 2015: “ finendo l’anno,
guardiamo pure verso il futuro. L’educazione formale é dinamica e perfettibile. Nuovo anno,
nuove mete... Quindi, continueremo a lavorare per migliorare e consolidare progetti, per
continuare a formare giovani competenti, con valori e con coscienza del bene.
Cari alunni, niente é irraggiungibile se si vola alto, se ci proponiamo mete chiare, se lavoriamo con passione. Voi lo sapete da tempo. Non é fortuito l’essere distinti, poiché avete
dato il meglio di voi...
Sproniamo chi oggi non riceverá una distinzione speciale a proporselo per il nuovo anno.
É nel lavoro e nella convivenza quotidiana che costruiamo il nostro futuro...”
Una cerimonia che, come ogni fine anno, chiude una tappa della vita a scuola e ci prepara
per la ventura.
PAGINA RELIGIOSA
Testimoni, fino al dono della vita
I martiri non mancano
mai. I secoli passano, i martiri ci sono sempre. Seguire
Cristo può comportare anche
l’estremo sacrificio. Ce lo ha
ricordato in modo particolare
in queste ultime settimane
anche Papa Francesco, parlando a più riprese dei cristiani perseguitati. In Medio
Oriente e in molti altri Paesi
del mondo. In modi diversi,
ma sempre in odio a
Cristo e alla verità.
In quanto agli operatori pastorali, secondo
le informazioni raccolte
dall’Agenzia Fides, nel
2014 ne sono stati uccisi nel mondo almeno
26, 3 in più rispetto al
2013. Per il sesto anno
consecutivo, il numero
più elevato di operatori
pastorali uccisi si registra in America. Negli
ultimi dieci anni (20042013) sono stati uccisi
nel mondo 230 operatori
pastorali, di cui 3 vescovi.
Nel 2014 sono morti in
modo violento 17 sacerdoti,
1 religioso, 6 religiose, 1 seminarista, 1 laico. Secondo
la ripartizione continentale,
in America sono stati uccisi
14 operatori pastorali (12
sacerdoti, 1 religioso, 1 seminarista); in Africa sono stati
uccisi 7 operatori pastorali (2
sacerdoti, 5 religiose); in Asia
sono stati uccisi 2 operatori
pastorali (1 sacerdote, 1 religiosa); in Oceania sono stati
uccisi 2 operatori pastorali (1
sacerdote, 1 laico); in Europa
è stato ucciso 1 sacerdote.
Non possiamo tralasciare
di ricordare poi quanti sono
stati uccisi non dalla mano
di un malvivente ma dal
virus ebola, che sta mietendo migliaia di vittime in
Africa occidentale, dove le
strutture cattoliche, e non
solo sanitarie, si sono mobilitate fin dal primo insorgere
dell’epidemia. La Famiglia
religiosa dei Fatebenefratelli
(Ordine ospedaliero di San
Giovanni di Dio) ha perso
in Liberia e Sierra Leone
4 confratelli, una religiosa
e tredici collaboratori degli ospedali di Monrovia e
Lunsar, per aver contratto
il virus nel loro generoso
impegno di assistenza ai
malati. “I nostri Confratelli
hanno donato la loro vita per
gli altri, come Cristo, fino al
punto di morire contagiati da
questa epidemia” ha scritto
Fra Jesús Etayo, Priore Generale. Analoga sorte toccò
alle sei missionarie italiane
delle Suore delle Poverelle
di Bergamo, morte in Congo
Nuovi cardinali,
più voce alle periferie
A febbraio, la Chiesa avrà venti nuovi cardinali: questo
l’annuncio dato da Papa Francesco al termine dell’Angelus. I
nuovi porporati riceveranno la berretta rossa nel Concistoro
del 14 febbraio: 15 tra loro sono elettori e “manifestano - ha
spiegato il Papa - l’inscindibile legame fra la Chiesa di Roma
e le Chiese particolari presenti nel mondo”. Cinque, invece, i
titolari emeriti, quindi non elettori, nominati dal Pontefice
perché “si sono distinti per la loro carità pastorale nel servizio
alla Santa Sede e alla Chiesa”.
I 15 nuovi cardinali elettori, annunciati da Papa Francesco
all’Angelus, sono mons. Dominique Mamberti, arcivescovo
titolare di Sagona, prefetto del Supremo Tribunale della
Segnatura Apostolica; mons. Manuel José Macario do
Nascimento Clemente, Patriarca di Lisbona (Portogallo);
mons. Berhaneyesus Demerew Souraphiel C.M., arcivescovo
di Addis Abeba (Etiopia); mons. John Atcherley Dew,
arcivescovo di Wellington (Nuova Zelanda); mons. Edoardo
Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo (Italia); mons.
Pierre Nguyên V_n Nhon, arcivescovo di Hà Nôi (Viêt Nam);
mons. Alberto Suàrez Inda, arcivescovo di Morelia (Messico);
mons. Charles Maung Bo S.D.B., arcivescovo di Yangon
(Myanmar); mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij,
arcivescovo di Bangkok (Tailandia); mons. Francesco
Montenegro, arcivescovo di Agrigento (Italia); mons. Daniel
Fernando Sturla Berhouet, S.D.B., arcivescovo di Montevideo
(Uruguay); mons. Ricardo Blázquez Pérez, arcivescovo di
Vallodolid (Spagna); mons. José Luis Lacunza Maestrojuán,
O.A.R., vescovo di David (Panamá); mons. Arlindo Gomes
Furtado, vescovo di Santiago de Cabo Verde (Arcipelago
di Capo Verde); mons. Soane Patita Paini Mafi, vescovo di
Tonga (Isole di Tonga).
Servitori della carità A questi 15 nuovi cardinali elettori,
il Papa unirà 5 arcivescovi e vescovi emeriti che, ha detto,
“si sono distinti per la loro carità pastorale nel servizio alla
Santa Sede e alla Chiesa”. Si tratta di mons. José de Jesús
Pimiento Rodriguez, arcivescovo emerito di Manizales, in
Colombia; mons. Luigi De Magistris, arcivescovo titolare
di Nova, pro-penitenziere maggiore emerito; mons. KarlJoseph Rauber, arcivescovo titolare di Giubalziana, Nunzio
Apostolico; mons. Luis Héctor Villalba, arcivescovo emerito di
Tucumán, in Argentina; e mons. Júlio Duarte Langa, vescovo
emerito di Xai-Xai, in Mozambico. “Essi rappresentano
- ha indicato Francesco - tanti vescovi che, con la stessa
sollecitudine di pastori, hanno dato testimonianza di amore
a Cristo e al Popolo di Dio sia nelle Chiese particolari, sia
nella Curia Romana, sia nel Servizio Diplomatico della
Santa Sede”.
nel 1995 per aver contratto
il virus ebola pur di non lasciare la popolazione priva
di assistenza sanitaria. Per
loro nel 2013 è stato aperto il
processo di beatificazione.
Come avviene ormai da
tempo, l’elenco di Fides non
riguarda solo i missionari
ad gentes in senso stretto,
ma tutti gli operatori pastorali morti in modo
violento. Non viene
usato di proposito il
termine “martiri”, se
non nel suo significato
etimologico di “testimoni”, per non entrare
in merito al giudizio
che la Chiesa potrà
eventualmente dare
su alcuni di loro, e anche per la scarsità di
notizie che si riescono
a raccogliere sulla loro
vita e sulle circostanze
della morte.
Ancora una volta la
maggior parte degli operatori pastorali uccisi nel 2014
ha trovato la morte in seguito a tentativi di rapina o
di furto, aggrediti anche con
efferatezza e ferocia, segno
del clima di degrado morale,
di povertà economica e culturale, di intolleranza in cui
vivevano. In questi contesti,
simili a tutte le latitudini, la
violenza e la mancanza del
minimo rispetto per la vita
umana, diventano regola di
vita. Nessuno di loro ha compiuto azioni o gesti eclatanti,
ma ha vissuto con perseveranza e umiltà l’impegno
quotidiano di testimoniare
Cristo e il suo Vangelo in
tali complesse situazioni.
Qualcuno è stato ucciso dalle
stesse persone che aiutava,
altri hanno aperto la porta a
chi chiedeva soccorso e sono
stati aggredito, altri ancora
hanno perso la vita durante
una rapina, mentre rimane
incerto il movente per tante
altre aggressioni e rapimenti
conclusisi tragicamente, di
cui forse non si conosceranno
mai le vere cause.
Nel 2014 sono stati condannati i mandanti dell’omicidio
del vescovo di La Rioja (Argentina), Enrique Angelelli,
38 anni. Dopo l’assassinio del
presule, che fu camuffato da
incidente stradale, sono stati
anche condannati i mandanti
e gli esecutori dell’assassinio di Luigi Locati, vicario
apostolico di Isiolo (Kenya),
assassinato nel 2005; arrestati anche i responsabili
della morte del Rettore del
Seminario di Bangalore (India), padre Thomas, ucciso
nel 2013.
Desta ancora preoccupazione la sorte di altri operatori pastorali sequestrati
o scomparsi, di cui non si
hanno più notizie, come i
tre sacerdoti congolesi Agostiniani dell’Assunzione, sequestati nel nord Kivu, nella
Repubblica democratica del
Congo nell’ottobre 2012; del
gesuita italiano padre Paolo
Dall’Oglio, rapito in Siria
nel 2013; o di padre Alexis
Prem Kumar, rapito il 2
giugno scorso ad Herat, in
Afghanistan.
Il 24 maggio sono stati
beatificati il missionario del
Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere) padre Mario
Vergara, ed il catechista laico
Isidoro Ngei Ko Lat, uccisi in
odio alla fede in Birmania,
nel 1950.
«Un viaggio per
ridare speranza»
Barbarin: Francesco
vuole andare in Iraq
«Papa Francesco vuole
andare in Iraq. Un viaggio
breve. Tutto in una giornata:
partenza da Roma, arrivo a
Baghdad, saluto alle autorità; quindi Erbil, al nord, per
vedere, incontrare, abbracciare i rifugiati cristiani di
Mosul, celebrare la Messa,
infine tornare a Roma la sera
stessa. Per lui sarebbe una
gioia enorme».
Parola di Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, che
in Iraq c’è già stato due volte,
negli ultimi mesi: «A luglio
per inaugurare il gemellaggio fra le Chiese di Lione e di
Mosul; quindi il 6 e 7 dicembre – racconta il porporato
– con un centinaio di fedeli
della mia diocesi, a Erbil
per portare ai profughi la
nostra solidarietà materiale
e spirituale». E soprattutto, e
a sorpresa, «un videomessaggio del Papa».
Parole e immagini – quelle
proiettate un mese fa nella
città del Kurdistan iracheno,
rifugio dei cristiani in fuga
dall’avanzata dei jihadisti
– che potrebbero essere anticipazione di un vero e proprio
pellegrinaggio, pur rapidissimo, di papa Bergoglio
incontro ai cristiani e a tutti
i perseguitati del martoriato
Paese mediorientale.
Del desiderio del Papa, ma
soprattutto delle sofferenze
e delle attese dei cristiani
iracheni, Barbarin si fa portavoce in questo incontro
con Avvenire a Milano, dov’è
stato invitato per celebrare
l’Epifania in Sant’Eustorgio,
l’antica basilica che custodisce le reliquie dei Magi.
Un’occasione per riflettere
sul futuro dei cristiani nel
Medio Oriente e sulle relazioni islamo-cristiane, ma anche sulla Chiesa «in uscita»
verso le periferie, con un pastore nato nel 1950 a Rabat,
in Marocco, e che dopo aver
studiato in Francia, dov’è
stato ordinato sacerdote, ha
prestato servizio per quattro
anni quale fidei donum nel
Madagascar.
«In occasione del viaggio
di dicembre a Erbil, ho detto al Papa: prima passo da
Roma, la prendo con me e la
porto in Iraq. Si è messo a
ridere – testimonia Barbarin
–. E ha deciso di inviare un
videomessaggio, molto bello,
che ci ha affidato, per dire ai
cristiani dell’Iraq: grazie per
la vostra fedeltà a Cristo, che
nessuno di voi ha rinnegato.
Li ha paragonati a una
canna nella tempesta, che si
piega ma non si spezza.
Presenza- 1 febbraio 2015
13
Il Papa: spesso sprechiamo i doni di Dio
Il Pontefice nelle Filippine, alla
messa in sette milioni
E adesso la festa della visita di Papa Francesco a
Manila è completa. Una festa - preceduta da un toccante
incontro in nunziatura con il padre della giovane morta
durante la Messa di sabato a Tacloban - che neanche la
pioggia scrosciante (fortunatamente attenuatasi fino a
terminare durante la Messa) ha potuto rovinare.
Sette milioni i fedeli per le strade della capitale, il cui
epicentro è l'altare papale nel Rizal Park, già scenario
della storica Messa di vent'anni fa con Giovanni Paolo
II.
Il quale si sarà sicuramente "affacciato alla finestra
del cielo" (per usare la celebre immagine dell'allora
cardinale Raztinger ai suoi funerali) onde godere dello
spettacolo davvero unico della fede di un popolo gentile,
sorridente, straordinario pure nella pazienza con cui ha
retto al maltempo, anche se segnato dalla povertà e da
tanti problemi sociali.
Quei problemi - ha detto il Papa nell'omelia totalmente
letta in inglese - sono frutto del peccato con cui l'uomo
"ha distrutto l'unità e la bellezza della nostra famiglia
umana, creando strutture sociali che hanno reso permanente la povertà, l'ignoranza e la corruzione".
E il peccato più grande, ha aggiunto a braccio, "è dimenticare di essere figli di Dio".
Dietro il peccato, ha avvertito Francesco, c'è il diavolo,
"padre della menzogna".
"Spesso egli nasconde le sue insidie dietro l'apparenza della sofisticazione, il fascino di essere 'moderni', di
essere 'come tutti gli altri'.
Egli ci distrae con il miraggio di piaceri effimeri e di
passatempi superficiali. In tal modo noi sprechiamo i
doni ricevuti da Dio, giocherellando con congegni futili;
sprechiamo il nostro denaro nel gioco d'azzardo e nel
bere; ci ripieghiamo su noi stessi. Trascuriamo di rimanere centrati sulle cose che realmente contano".
E tra le cose che contano, il Papa (che per difendersi
dalla pioggia ha di nuovo indossato l'impermeabile
giallo) ha messo al primo posto l'insegnamento del
Santo Niño, cioè di Gesù Bambino, cui i filippini sono
tanto devoti e di cui in questa domenica nell'arcipelago
si celebra la festa. Moltissime le statuette portate dai
fedeli alla Messa, ad imitazione dell'originale custodito
a Cebu e che secondo la tradizione sarebbe giunto nelle
Filippine con lo stesso Ferdinando Magellano.
"Il Cristo Bambino è il protettore di questo grande
Paese", ha detto il Papa. "Egli ci ricorda l'importanza di
proteggere le nostre famiglie e quella più grande famiglia
che è la Chiesa".
Oggi, ha aggiunto il Pontefice, "purtroppo la famiglia ha
bisogno di essere protetta da attacchi insidiosi e da programmi contrari a tutto quanto noi riteniamo vero e sacro,
a tutto ciò che nella nostra cultura è più nobile e bello".
Anche i giovani hanno bisogno di essere protetti, guidati e incoraggiati, in modo che possano costruire una
società degna del suo grande patrimonio spirituale e
culturale.
"In modo specifico, abbiamo bisogno di vedere ogni
bambino come un dono da accogliere, da amare e da
proteggere. E dobbiamo prenderci cura dei giovani, non
permettendo che siano derubati della speranza e condannati a vivere sulla strada".
Al termine il Papa, che lunedì mattina ripartirà per
Roma, ha compiuto un altro largo giro in papamobile
tra la folla. E la festa è proseguita a lungo.
A nuestra Colectividad:
Si Ud. es Adulto Mayor y requiere de atención diurna, el
HOGAR ITALIANO le ofrece sus instalaciones y
servicios habituales además de alimentaciòn
equilibrada guiada por nuestra Nutricionista.
Ofrecemos Servicios de Corta Estadìa.
Para Consultas llamar al fono 222048386
o escribir al mail: hogaritadm@ gmail.com
o al mail de Mónica Escobar, Asistente Social:
[email protected]
El Directorio
Holanda 3639,Ñuñoa Santiago. Fono : 222055476
Fono fax: 222048386 . www.hogaritaliano.cl.
14
Presenza- 1 febbraio 2015
SPORT
Le milanesi in crisi, bene le piemontesi
Cagliari-Sassuolo 2-1
Più forte di tutto. Vince
il Cagliari, col cuore, col
coraggio, col talento di Cop
e il carattere di Zola.
Un acuto di enorme valore
nella corsa salvezza, ottenuto con merito, laddove il
Sassuolo con 4 attaccanti
in campo non riesce più
a riprendere i sardi, dopo
l’autorete di Rossettini, colui il quale aveva portato in
vantaggio i sardi nel primo
tempo. Così i rossoblù sorpassano il Chievo, atteso in
casa della Juventus.
Lazio-Milan 3-1
La settimana più difficile
di Inzaghi sulla panchina
rossonera finisce nel modo
peggiore: un’altra sconfitta,
che dà un ulteriore scossone
alla sua panchina (a questo
punto diventa basilare il
quarto di Coppa Italia ancora contro la Lazio di martedì)
e dipinge un 2015 sempre
più da incubo.
Un punto in quattro partite è una media da retrocessione, altro che sogni
europei.
La Lazio invece si riscatta
dopo il tonfo casalingo col
Napoli e si riporta per una
notte al terzo posto.
Inter-Torino 0-1
Partita sconsigliata ai
deboli di cuore, dicevano
certi telecronisti per esaltare gare vibranti. Questa
Inter-Torino, invece, per 90’ è
approvata dall’Associazione
cardiologi italiani: non mette
alla prova i vostri by-pass.
Però no, aspetta: mentre
i tifosi nerazzurri sono già
sulle scale, più annoiati che
arrabbiati, ecco che spunta
Moretti. Corner di El Kaddouri, testa di Maxi Lopez,
il difensore è solo in area
piccola: 1-0.
I cardiologi sbuffano, non
si può mai star tranquilli.
Gli amanti del gossip sottolineano che su Maxi, che
spizza di testa, c’era Icardi.
Gli psicologi si preparano a
sedute collettive: l’Inter perde una gara in cui non aveva
rischiato niente, ma aveva
fatto anche poco per vincere.
E gli storici aggiungono un
dato: il Toro torna a vincere
a San Siro con l’Inter dopo
27 anni.
Juventus-Chievo 2-0
Missione compiuta. La
Juventus batte 2-0 il Chievo
con il minimo sforzo e adesso
può accomodarsi in poltrona,
aspettando un regalino da
Firenze stasera: in caso di
sconfitta della Roma, la capolista si porterà a +8 sulla
seconda.
Due a zero con un protagonista indiscusso: il solito
Paul Pogba, che prima sblocca la partita e poi mette lo
zampino nel raddoppio di
Lichtsteiner. Accompagnato
dal solito coro della curva:
“Non si vende Pogba...”.
Sampdoria-Palermo 1-1
Sospiro di sollievo (blucerchiato). Nel gran giorno dello
sbarco al Ferraris di Samuel
Eto’o, la Samp mantiene
provvisoriamente il terzo
posto, grazie a un pareggio
sofferto contro un Palermo
che si è risvegliato nella
ripresa.
Sulla gara pesa però in
maniera decisiva l’errore
dell’arbitro di porta Chiffi di
Padova, che nella ripresa non
ha visto il gol di Morganella
(palla sulla traversa prima
di rimbalzare oltre la linea
di porta) che avrebbe portato
in vantaggio gli ospiti.
Furiose proteste dalla panchina del Palermo: quattro
PASTELERIA Y CONFITERIA
CALIFORNIA
Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles
- Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails
COCKTAIL A DOMICILIO
Irarrázaval 1570 Fono 22042382
espulsi, fra cui il giocatore
Fulignati.
Verona-Atalanta 1-0
Un gol e tre punti pesantissimi. Saviola fa finalmente festa a Verona firmando il
suo primo gol in A, il Verona
incassa un successo pesante
dopo lo choc del doppio k.o.
con la Juventus tra coppa e
campionato.
Un successo che in classifica rafforza una situazione
tranquilla e nella testa dei
giocatori del Verona riporta
la serenità dopo qualche
giorno pieno di interrogativi.
Dall’altra parte l’Atalanta
vede frantumarsi dopo 4
giornate il filotto di partite
utili che aveva riportato la
squadra di Colantuono in
linea di galleggiamento con
una salvezza tranquilla.
Parma - Cesena 1-2
Pulzetti e Rodriguez annullano la clamorosa incomprensione tra Leali e
Cascione che aveva regalato
il pareggio ai ducali.
Panchina per Cassano, che
poi ci mette la faccia coi tifosi
Il derby dei depressi va al
Cesena: giusto così, perché il
risultato premia la squadra
che cerca la vittoria con più
rabbia e più forza. Il Parma,
per lunghi tratti inguardabile, s’illude con il regalo di
Cascione, poi affonda nel
finale.
Fiorentina-Roma 1-1
La Roma scivola a -7 dalla Juventus, la Fiorentina
resta a -3 dalla Champions
League. A conti fatti quello
del Franchi è un pareggio
che lascia l'amaro in bocca a
entrambe.
Forse più ai viola che ai
giallorossi, visto che per
almeno tutto il primo tempo
la squadra di Montella si
è dimostrata superiore sul
piano del palleggio e della
manovra. Poi la partita si è
riequilibrata, ma la Roma
chiude comunque con l'ansia
per le condizioni fisiche di
Strootman e De Rossi.
Un'altra brutta notizia
in una stagione in cui gli
infortuni tra i giallorossi
stanno sfiorando statistiche
da record.
Empoli-Udinese 1-2
L'Udinese ritrova la vittoria che mancava dal 7 dicembre scorso (Inter-Udinese
1-2): finisce 2-1 al Castellani,
dove invece l'Empoli resisteva imbattuto da cinque gare.
Bianconeri in vantaggio al
19' del primo tempo con un
colpo di testa di Di Natale,
alle rete 202 in Serie A.
Il pareggio dell'Empoli,
al 37', coincide con la prima
rete nel massimo campionato di Riccardo Saponara,
tornato in Toscana dopo una
stagione e mezzo in rossonero. Gol su rigore, concesso
per un dubbio fallo di mano
di Danilo in area.
Il nuovo vantaggio dell'Udinese arriva al 15' della ripresa con un cross di
Widmer che beffa Sepe e
si infila in rete. La partita
si incendia. Kone colpisce
con un braccio Valdifiori al
volto: seconda ammonizione
ed espulsione. I toscani premono, l'Udinese reclama un
rigore per un tocco di braccio
di Rugani, che salta scomposto sul colpo di testa di
Heurteaux. Karnezis blinda
la porta e finisce 2-1.
Napoli-Genoa 2-1,
Sulle spalle di Higuain e
sulle ali della buona sorte:
il Napoli batte 2-1 il Genoa
(meritando il successo sul
piano del gioco) e si riprende il terzo posto che Lazio e
Samp gli avevano temporaneamente scippato.
Ma sulla sconfitta dei rossoblù, che avevano pareggiato con Iago in apertura
di ripresa, pesano due discutibili decisioni arbitrali:
il gol del vantaggio nasce
da un leggero fuorigioco del
Pipita, quello del successo
arriva su un rigore conquistato e trasformato dal solito
argentino. Rispetto alle ultime due prove degli azzurri
al San Paolo il pubblico ha
visto una squadra migliore,
in grado di creare di più,
seppur con i soliti limiti in
fase difensiva.
Juventus
49
Roma
42
Lazio
34
Sampdoria 34
Napoli
33
Fiorentina
31
Genoa
28
Udinese
27
Palermo
27
Inter
26
Milan
26
Sassuolo
25
Torino
25
Verona
24
Atalanta
20
Empoli
19
Cagliari
19
Chievo
18
Cesena
12
Parma(-1)
9
SERIE B 23°
GIORNATA
Catania 4 - 0 Pro Vercelli
Avellino 1 - 2 Cittadella
Crotone 2 - 1 Latina
Frosinone 1 - 1 Spezia
Livorno 4 - 2 Brescia
Perugia 1 - 1 Bari
Pescara 1 - 2 Ternana
Varese 0 - 1 Carpi
Vicenza 3 - 0 Trapani
V.Entella 1 - 2 Bologna
Classifica
Carpi
Bologna
Livorno
Frosinone
Spezia
Lanciano
Avellino
Pescara
Vicenza
Ternana
Pro Vercelli
Perugia
Trapani
Modena
Bari
Brescia
V. Entella
Catania
Crotone
Cittadella
Varese(-3)
Latina
46
40
37
35
35
33
33
31
31
31
31
30
30
28
27
26
25
24
24
23
23
21
Milan, poker al Real.
Inzaghi batte Ancelotti 4-2
Un Real dismesso e un po’ appagato dal Mondiale, un
Milan voglioso di ribadire la propria storia nel mondo.
Comunque la si metta al Sevens Stadium di Dubai nel
trofeo Santiago Bernabeu-Dubai Challenge Cup, tra Carlo
Ancelotti e Pippo Inzaghi l’allievo supera il maestro, in attesa
di palcoscenici migliori.
I rossoneri superano i campioni d’Europa e del Mondo con
un netto 4-2, trovano importanti conferme in avanti con la
premiata ditta Menez-Bonaventura e riscoprono l’essenza
di El Shaarawy, autore di una doppietta. Per le merengues
un gol per tempo, nel primo di Cristiano Ronaldo per il
momentaneo 2-1, anche se per il resto CR7 non imprime il
cambio di passo necessario e poco spostano nella ripresa
anche gli ingressi di Benzema (che comunque non sbaglia il
rigore del 4-2), Bale e James Rodriguez.
Il Real colpisce un palo con Jese’ all’8’, ma è ancora il
Milan a fare male con Pazzini (entrato al posto di Menez)
che pesca il 4-1. Un risultato tondo, sporcato solo in parte dal
rigore (ingenuo Niang) che al 39’ realizza Benzema.
L’anno d’oro di Matteo Darmian
L’anno d’oro di Matteo
Darmian, il gioiello del
Toro che dopo Mondiali
ed Europa League ha
centrato un altro piccolo,
grande traguardo:
essere entrato nel cuore
di tutti i tifosi italiani
che l’hanno appena
eletto come miglior
giocatore Azzurro.
“Per me il 2014 è stato
un anno decisamente
significativo - così il
terzino prodotto delle
giovanili del Milan, in granata dal 2011 -, sono cresciuto
molto ma posso fare ancora meglio: farò di tutto per essere
sempre all’altezza delle mie responsabilità, questo premio
sarà ancora più uno stimolo”.
Darmian, piedi fini e faccia pulita, sarà uno dei grandi
obiettivi di mercato per l’estate, ma in questa finestra
di compravendite non lascerà la squadra di Giampiero
Ventura, nonostante certo le offerte non gli manchino (Real
Madrid, Napoli, Roma, Juve). Lui deve molto al Toro. “Voglio
condividere questa mia grande soddisfazione personale con
tutta la società granata dal Presidente a tutti coloro che ci
lavorano - continua il difensore -, se ho raggiunto questi
traguardi il merito è di professionisti che quotidianamente
operano nell’ombra per permetterci di raggiungere grandi
risultati. Voglio ringraziarli, come voglio farlo nei confronti
dei miei compagni di squadra e di quelli della Nazionale:
senza il loro aiuto la mia voglia di migliorare non sarebbe
bastata per ottenere riconoscimenti così importanti”.
Rizzoli miglior arbitro del
mondo nel 2014.
Come Collina e Rosetti È Nicola Rizzoli il miglior arbitro
del mondo nel 2014 secondo l’International Federation
of Football History & Statistics (IFFHS), l’Istituto
Internazionale di Storia e Statistica del Calcio.
Il premio, istituito per la prima volta nel 1987, ha già
visto due fischietti italiani al vertice, con Pierluigi Collina
vincitore per 6 anni consecutivi (dal 1998 al 2003) e Roberto
Rosetti nel 2008.
Già secondo nel 2013, Rizzoli si è classificato al primo
posto con 131 punti, davanti all’inglese Howard Webb
(78 punti) e al tedesco Felix Brych (61 punti). In campo
femminile si è classificata al primo posto l’arbitro tedesco
Bibiana Steinhaus. Un’altra grande soddisfazione quindi
per il direttore di gara delle finale Mondiale, già premiato
qualche giorno fa a Dubai come miglior arbitro del Mondo in
occasione dei “Globe Soccer Awards”: “L’ho scoperto ieri sera
nello spogliatoio dello Juventus Stadium - racconta Rizzoli
-, leggendo sul telefono il messaggio di un collega brasiliano
che mi faceva i complimenti. È un riconoscimento che mi
riempie d’orgoglio, anche perché ho come predecessori due
grandi arbitri come Collina e Rosetti.
Productos originales de Italia
Prosciutto Balugani
Panettone Bauli
Mozzarella Mauri
Grissini Vita Vigor
Antipasto Damico
Funghi Porcini Asiago
Prosecco Frattina
Pepe Drogheria
Lambrusco Riunitte
Amaretto Lazzaroni
Parmigiano Balugani
Tartufi Urbani
Caffe Kimbo
Amaro Averna
Olio Basso
Limoncello Villa Massa
Aceto De Nigris
Pomodorina Cucina
Aceto Balugani
Pinolo GlobeItalia
Pasta Divella
Pasta Rustichella
Riso Scotti
Av. Las Condes 6903 - Fono: 2202 3593 - Fono-Fax 2229 5058
www.globeitalia.cl
SPORT
Ciclismo, 55 anni fa moriva Coppi:
“Io, Fausto, Giulia e la casa dello scandalo”
55 anni fa. Il telefono,
un’interurbana, da Novi Ligure. La voce è quella della
Dama Bianca. Bastano tre
parole per cambiare la direzione della storia e il senso
della vita: “Fausto è morto”.
Ubaldo e Luisa Pugnaloni
salgono sulla loro Fiat 600,
affrontano i 500 chilometri
da Ancona a Tortona, fra
statali e provinciali, pioggia
e nebbia, ricordi e dolore,
ci mettono 13 ore, arrivano
all’1 di notte. “Una camera,
diciamo così, ardente, gelida
e buia, la bara aperta, e Fausto, vestito e composto, aveva
i capelli diritti. Poi Luisa va
a dormire a casa Coppi, io
in albergo, rimaniamo per il
funerale, tanta gente, tanti
corridori, tanta neve, tanta
confusione. Castellania, con
la stessa strada per salire e
scendere, sembra un luogo di
non ritorno. C’è Vito Ortelli
che cerca un fiorista, che
invece da noi si dice fioraio.
Strano come rimangano
impressi certi particolari,
anche insignificanti”.
MEMORIA - Ubaldo Pugnaloni, 90 anni compiuti
il giorno di Natale e una
memoria formidabile, impreziosisce quei particolari,
oggi unici, urgenti, finali.
Gregario di Coppi alla Bianchi nel 1946 e 1947, “ci arrivo
suonando il campanello,
innamorato della maglia
biancoceleste. Il commendatore Zambrini, direttore
Fiorenzo Magni e Fausto Coppi al Giro del 1955
generale della Bianchi, ha
buone referenze su di me, poi
però mi squadra e sentenzia che non ho la faccia del
corridore, ma mi fa firmare
per due anni. La faccia non
è l’unico requisito a farmi
difetto. Gianni Brera scrive
che ho ‘un cognome poco
adatto ai trionfi’ e Giovanni
Guareschi aggiunge che ‘con
quel nome non andrà molto
lontano’”.
QUEL RITIRO - Infatti:
gregario. “Il colpo di grazia
alla Milano-Sanremo 1947.
In bici dall’Hotel Andreola
alla partenza sui Navigli, ci
arriviamo fradici di pioggia.
Coppi ha la congiuntivite, lo
speciale collirio acquistato
insieme in Svizzera non ha
fatto il miracolo, e si ritira.
Tragella, direttore sportivo
della Bianchi, mi ordina di
fermarmi. ‘Perché?’, chiedo.
‘Perché se si ritira Coppi
- stabilisce - si ritira tutta
la squadra’. ‘Ma potrei piazzarmi’, spiego. ‘Allora tu vai a
Sanremo - sentenzia - ma la
tua valigia torna a Milano’.
E allora mi ritiro, imbestialito”. Il corridore Pugnaloni è,
come dice lui, “una meteora”.
Da allievo un mezzo fuoriclasse, gareggia addirittura
modificando la carta d’identità, non per ringiovanirsi
ma per invecchiarsi, nato
nel 1922 anziché nel 1924, “il
trucco si rivela prezioso non
solo per iscrivermi alle corse,
ma anche per entrare nelle
case di tolleranza”. Questa
non si potrebbe scrivere: “La
maitresse guarda la carta
d’identità, poi mi chiede se
sono il figlio di Adriano, si
vede che lo conosce bene,
e mi domanda come sta la
mamma, si vede che mio
padre le racconta di sé”. Si
laurea campione italiano
dei giovani fascisti (ma alla
corsa partecipano anche i
professionisti) il 25 luglio
1943 a Firenze: il titolo dura
un paio d’ore, perché poi cade
il fascismo, e lui si strappa
distintivi e stemmi e torna
casa mezzo nudo. Rafforza
l’amicizia con Coppi: “Due
settimane a Sestri Ponente,
a casa sua, tutti i giorni
insieme in bici, un inferno:
tenere il suo passo è durissima, arrivo a pensare di farmi
richiamare da casa con un
telegramma”.
Abbandona l’università
(Economia e Commercio) e
poi il ciclismo (a 24 anni e
mezzo), apre un’autoscuolaautonoleggio-autoaccessori.
Le strade del campione e del
gregario s’incrociano ancora:
“Settembre 1954, Fausto e
Giulia, accusata di adulterio,
scelgono la mia casa come
residenza obbligata. È uno
scandalo. Voci, commenti,
insulti, telefonate. E una
sera, usciti dal cinema Rex,
troviamo la serratura della
macchina bloccata con dei
fiammiferi”.
IL TUBO DELL’ACQUA
- Ubaldo, il prossimo traguardo? “Nel 2015 Luisa e
io festeggiamo 65 anni di
matrimonio, senza contare
quelli di fidanzamento. Abitavamo nella stessa casa:
lei con quattro fratelli e
otto sorelle, io figlio unico,
parlavamo attraverso il tubo
dell’acqua”.
Le stelle e le meteore di un anno di Sport
Nella Repubblica fondata sul pallone è stato un
2014 da “azzurro tenebra”.
Clamoroso flop ai Mondiali
brasiliani e una Serie A che
è diventata la cenerentola dei
magnifici quattro tornei del
Vecchio Continente.
Ma nel calcio che conta
si vede ancora la mano di
un tecnico italiano, Carlo
Ancelotti. Così come in altre
discipline, dal nuoto (vedi
oro mondiale di Gregorio
Paltrinieri) al tennis, fino
alle ragazze della pallavolo
(4° posto ai Mondiali), l’azzurro diventa meno oscuro.
Anzi, spesso ha brillato come
medaglie al sole sopra i
podi.
ANCELOTTI
Un Carletto da hall fame.
Abbatte il tabù della “Decima” Coppa dei Campioni
che mancava nella bacheca
del Real Madrid, conquista
la sua terza Champions personale e il secondo Mondiale
per club con due squadre
diverse (l’altra era il Milan).
Uno così potrebbe montarsi
la testa come un Mourinho
- che ha vinto meno “tituli”
dell’ex ragazzo di campagna
- invece resta sempre il Carletto di Reggiolo, con i piedi
ben saldi per terra.
BELINELLI
Il Marco è in netto rialzo
nella pallacanestro dei marziani, la Nba.
Primo italiano a vincere il
prestigioso anello del basket
Usa in forza ai Sant’Antonio
Spurs.
Ma prima del trionfo collettivo, il 28enne di San
Giovanni in Persiceto, si era
tolto una bella soddisfazione
personale: vincere la tradizionale sfida dei tiri da tre
nell’All-Star Game.
CAIROLI Siciliano di Patti (Messina) classe 1985,
Tony Cairoli, giunto all’ottavo titolo iridato, è ormai
una leggenda del Motocross,
quanto il belga Stefan Everts
che di mondiali ne ha vinti
dieci e ora comincia a vedere
il suo record in pericolo.
DYBALA
Il miglior talento della
nostra povera Serie A è Paulo
Dybala, 21enne attaccante
argentino del Palermo.
Un po’ Sivori e un po’ Montella nelle movenze, Dybala è
sbarcato a Palermo nel 2012,
ma è esploso in questa stagione in cui finora ha messo
a segno 7 reti.
Zamparini per cederlo
chiede 60 milioni. Antonio
Conte ha fatto di tutto per
strapparlo all’Argentina e
portarlo in Nazionale come
“oriundo”, ma Paulo preferisce giocare con Messi.
ERRANI&VINCI
Sara Errani e Roberta Vinci si confermano le regine del
doppio. Le tenniste azzurre
nel 2014 hanno vinto cinque
tornei.
Prime italiane a trionfare
sull’erba di Wimbledon, ma
a gennaio il loro anno si era
aperto con il successo agli
Australian Open.
La coppia ormai è materiale da letteratura dei “gesti
bianchi”: dal Roland Garros
2012 a oggi hanno conquistato almeno un titolo in ogni
torneo del grande slam.
FONTANA E FONTANESI
Arianna Fontana e Kiara
Fontanesi non sono una
coppia, ma ad unirle è la ricerca della velocità massima:
Ariannna sui pattini, Kiara
in moto.
La Fontana da Torino
2006 a Sochi 2014 resta sempre sul podio olimpico dello
short track (un argento e due
bronzi olimpici, 3 delle otto
medaglie italiane sono sue).
Così come la Fontanesi dal
2012 è l’incontrastata padrona del mondiale femminile di
Motocross.
KOSTNER
Qualcuno, forse, nella ridda del gossip becero all’italiana si è dimenticato che
Carolina Kostner nel 2014
ha vinto un bronzo olimpico
a Sochi e ha fatto altrettanto
ai Mondiali di pattinaggio
di figura. Comunque vada a
finire il “caso Schwazer”, noi
pensiamo che l’unico errore
commesso dalla Kostner è
di aver sbagliato per amore.
E per questo, non esiste una
pena di 51 mesi di stop (tanti
ne ha richiesti il Coni).
LASAGNA
Non come pasta, ma come
Kevin Lasagna, che a 22
anni dalla serie D (Este) si
è ritrovato tra i titolari del
Carpi meraviglia. Due milioni e mezzo di euro investiti
in estate, un tecnico, Castori,
che guadagna 50mila euro
più vitto e alloggio. Queste le
cifre della capolista a sorpresa della Serie B che, dopo il
Sassuolo, punta dritta verso
una storica promozione in
A.
NIBALI
Il nuovo “Cannibale” del
ciclismo, Vincenzo Nibali. È
un uomo del Sud (è nato a
Messina 30 anni fa) il “nipote” di Coppi e Bartali, il
“fratello minore” di Pantani.
Ha fatto strabuzzare gli occhi
ai francesi che l’hanno visto
trionfare all’ultimo Tour,
ciliegina su una torta in cui
aveva già messo la Vuelta
del 2010 e il Giro d’Italia del
2013. Per il prossimo anno c’è
da aspettarsi il colpo finale,
il Mondiale su strada.
Presenza- 1 febbraio 2015
15
Tony Cairoli, l’uomo che sfida la gravità
Nel 2014 ha conquistato il suo
8° titolo mondiale di motocross.
Velocità, fango e gloria. Tony Cairoli se l’è tatuato sulla
schiena, ma per descrivere una leggenda vivente tre parole
non bastano. Da anni è volto, ma anche braccia e gambe del
motocross mondiale e a settembre ha conquistato il suo 8°
titolo iridato (il 6° di fila). Per modestia e scaramanzia sulla
moto continua a portare il “222”, ma per tutti è semplicemente
il numero 1.
Apre il gas prima degli altri, lo chiude sempre per ultimo.
Doma l’aria e la terra come nessuno. È un raro esempio di talento, tenacia e umiltà. Uno che vince in silenzio e spesso lontano dalle grandi ribalte mediatiche. I nostri lettori lo hanno
scelto come sportivo dell’anno davanti a Nibali, alla coppia
Errani-Vinci e a
Belinelli. Gente
che nel 2014 ha
portato a casa
Tour de France, Wimbledon
e l’Nba, non
proprio cosette.
To n y C a i r o l i ,
cosa si prova a
essere il più forte del mondo?
«E’ una grandissima soddisfazione soprattutto in uno sport
duro come il motocross che richiede tanto allenamento per
restare ai vertici».
In 10 anni 8 Mondiali. Il momento più bello?
«Il primo titolo è quello che ricordo con più piacere perché
è stato il coronamento di uno sogno che avevo da bambino».
Un rimpianto?
«Nessun rimpianto, forse mi sarebbe piaciuto arrivare al
top da più giovane. Ho vinto il mio primo Mondiale a 19 anni,
avrei potuto fare prima. Ma è andata così e sono contento».
Uno sportivo che ammira?
«Vincenzo Nibali. È mio compaesano (messinese, ndr) e
anche lui arriva da uno sport che richiede tanta fatica. Quello
che sta facendo è qualcosa di speciale».
Negli ultimi anni ha perso mamma e papà, due momenti
difficili da superare...
«Sono stati due pilastri fondamentali della mia vita e della
mia carriera. Hanno sempre creduto in quello che facevo. E’
anche per loro che continuo ad aver voglia di migliorare».
Un suo difetto? La sua fidanzata, Jill Cox, dice che esagera
sempre nel raccontare le cose...
«Vero, ma è un po’ la mentalità italiana. Noi tendiamo a
far apparire le cose più belle di come sono. Così cerco sempre
di arrivare più alto di dove sono. È l’approccio che serve per
migliorarsi».
Se non avesse fatto motocross dove sarebbe oggi?
«Mi piacciono le auto. Forse sarei rimasto in ambito motoristico, magari facendo rally, la mia seconda passione».
Da quando gareggia ha il numero 222. Perché?
«Era nato un po’ per caso. Nel primo anno di Mondiale
ero in squadra con Claudio Federici che aveva il 22. Per una
questione grafica abbiamo aggiunto un 2. Poi è diventato il
mio numero e non l’ho più cambiato».
Se non è in moto cosa le piace fare?
«Stare a casa, in campagna, tranquillo. Viaggio sempre
tanto, forse è anche per questo: appena posso mi fermo».
A ottobre è uscito il film “Tony Cairoli the movie”. Che
effetto fa vedersi al cinema?
«Per me è stata un’emozione, ma è stata anche una grande
occasione per far conoscere il motocross anche chi non è un
appassionato».
In futuro potrebbe esserci un’esperienza in Usa?
«No, per me il campionato del mondo è questo: il più importante». Quindi l’obiettivo è battere il record dei 10 Mondiali
vinti da Stefan Everts? «Lui è un bel riferimento. Ogni anno
cerco di arrivare sempre davanti, poi si vedrà...».
16
FINALI
Presenza- 1 febbraio 2015
Giudizio positivo
su Napolitano
come in politica il vuoto non
è sopportabile e Napolitano
aveva un carattere e un’esperienza politica, è intervenuto.
Se il sistema funziona, non
dico che il prossimo presidente sarà un “taglianastri”:
sarà una persona che farà di
meno, entrerà di meno nelle
dinamiche politiche.
Se si farà una legge elettorale e quindi un governo
serio, se si abolisce il bicameralismo e se si rientra nel
credito europeo, il nostro presidente sarà l’unitario rappresentante della Nazione
come vuole la Costituzione.
Personalità forte?
D. - Ma due personalità
forti come il premier Renzi e
comunque anche Berlusconi,
secondo lei, accetteranno
una personalità forte?
R. - Io credo che comunque
si arrivi al Quirinale perché
si è personalità forte, anche se
non si è personalità di primo
piano. Se loro non sopportano una personalità forte, è
perché hanno paura di non
reggere una personalità forte,
cioè di non essere capaci di
offrire un sistema politico che
non dia spazio al presidente.
Io, se fossi un Renzi o se fossi
un Berlusconi, mi occuperei
del sistema politico, più che
del presidente. Alternanza
laico-cattolico da non trascurare
D. - Un segnale forte del
Parlamento italiano, in
un’Italia in cui la politica
litiga continuamente, non
sarebbe arrivare all’elezione
già nelle prime due o tre
votazioni?
R. - Sarebbe assolutamente una cosa molto importante.
Infatti, non capisco perché
Renzi dica “dalla quarta in
poi” ... sì lo capisco bene: perché è più facile raggiungere
quella percentuale di votanti.
Sarebbe nel mondo un segnale importante da questo Paese. Da questo Paese, non solo
per la sua condizione particolare, ma da questo Paese
che insieme agli altri Paesi
europei adesso è sotto l’onda
di problemi internazionali
pesantissimi. L’alternanza
laico-cattolico non è una cosa
da niente, in un momento in
cui i problemi religiosi sono
così evidenti.
Ecco le sfide di
Renzi
nuovi deputati saranno di
fatto scelti dalle segreterie
di partito. Se si aggiunge
che i 100 senatori saranno
scelti non dai cittadini, ma
dai Consigli regionali, si
comprendono le ragioni di
chi lancia l’allarme su un
deficit di rappresentatività e
sul potere della maggioranza
quando si tratterà di votare
gli organi di garanzia o di
legiferare su tematiche sensibili e controverse (il Senato, ad esempio, non avrà una
voce significativa nemmeno
sulle questioni etiche).
IL “NAZARENO” E LA
CLAUSOLA DECISIVA.
L’equilibrio sinora raggiunto
è frutto di trattative continue tra i due contraenti del
Patto del Nazareno, Renzi e
Berlusconi, ma anche delle
forti pressioni su alcuni
punti della minoranza del Pd
e degli altri partner di maggioranza, in primis il Ncd.
Il premier è convinto che
la corda non si possa tirare
oltre. Chi vuole preferenze a
tutto spiano deve fare i conti
con l’ex Cavaliere, il quale ha
già digerito a malincuore il
premio alla lista (e non alla
coalizione).
A meno di sconvolgimenti
politici, non c’è dunque da attendersi grossi cambiamenti.
Resta però aperto un ultimo
punto fondamentale: per
incassare il “sì” all’Italicum,
Renzi deve offrire una clausola per cui la nuova legge
elettorale entri in vigore
solo a giugno o settembre del
2016, sia per tranquillizzare
tutti quelli che temono il voto
anticipato sia per consentire
la conclusione dell’iter della
riforma costituzionale, senza la quale si assisterebbe
all’anomalia per cui alla Ca-
mera si userebbe l’Italicum
e al Senato il proporzionale secco del Consultellum.
Dal varo dell’Italicum alla
sua entrata in vigore come
sistema di emergenza si
userebbe infatti, in caso di
voto anticipato, il sistema
elaborato dalla Corte costituzionale dopo la bocciatura
del Porcellum.
UN PERCORSO ANCORA
LUNGO.
Al Senato, l’Italicum incasserà la seconda lettura.
Dopo, ci vorrà però un terzo
vaglio, che si immagina solo
formale, di Montecitorio. La
riforma del Senato ha invece
l’iter speciale delle leggi costituzionali. Dopo l’ok della
Camera, il testo deve tornare
al Senato ed essere votato
Circolare dell'Ambasciatore Marco Ricci
zioni di rinnovo del Comites del Cile. È per questo motivo
che rivolgo a tutti i connazionali con diritto di voto l’invito
ad iscriversi nelle liste elettorali dell’Ambasciata entro il 18
marzo. Solo quelli che lo faranno potranno effettivamente
esercitare il proprio voto per corrispondenza, contribuendo
cosi al rinnovo del Comitato.
Vorrei al riguardo ricordare che il Comitato degli Italiani all’Estero svolge importanti funzioni, contribuendo in
particolare a individuare le esigenze di sviluppo sociale e
culturale delle comunità all’estero, promuovendo altresì
iniziative che facilitino la partecipazione dei giovani, le pari
opportunità, l'assistenza sociale e scolastica, la formazione
professionale e le attività nel settore sportivo e ricreativo.
In tali ambiti, il Comites costituisce pertanto l’interlocutore
naturale e più qualificato della collettività nei confronti
dell’Ambasciata anche se non esclusivo, dal momento che
rimane sempre attivo il canale di comunicazione diretto tra
noi e i connazionali.
Auspico pertanto vivamente che la partecipazione alle
elezioni per il rinnovo del Comitato degli Italiani all’Estero
rifletta il forte senso di appartenenza al nostro paese che
la collettività italiana in Cile ha sempre dimostrato e che
questo importante esercizio di democrazia contribuisca a
rafforzare la vicinanza dei connazionali alle Istituzioni che li
rappresentano. Qui di seguito troverete l’elenco dei candidati
appartenenti alla tre liste ammesse a partecipare:
LISTA N. 1 - RINNOVAMENTO
1)Albasini Lafferte Carla Antonella, nata a Coquimbo (Cile) il 13.01.1972
2)Bozzo Scagliotti Gloria, nata a Santiago (Cile) il 17.11.1965
3)Dellape Carla, nata a Tandil (Argentina) il 13.01.1983
4)Garibaldi Solari Rina, nata a Valparaiso (Cile) il 02.01.1939
5)Nocchi Frascoli Nancy, nata a Santiago (Cile) il 30.11.1938
6)Rivara Bardi Magdalena Gilda, nata a Santiago (Cile) il 10.09.1952
7)Tavonatti Rifo Maruzzella, nata a Santiago (Cile) il 31.12.1965
8)Bianchini Blamey Pietro Alfonso, nato a Valparaiso (Cile) il 16.06.1961
9)Bozzo Marcello Angelo, nato a Santiago (Cile) il 28.03.1967
10)Braghetto Italo, nato a Santiago (Cile) 16.08.1948
11)De Angelis Rocco, nato a Tolve (Italia) il 16.08.1955
12)Iannuzzi Mussuto Nicola, nato a Santiago (Cile) il 09.01.1964
13)Peragallo Silva Pablo Jesus, nato a Valparaiso (Cile) il 03.01.1948
14)Pezzoli Gonzalez Pier Paolo, nato a Santiago (Cile) il 21.06.1978
15)Siena Primo, nato a San Prospero (Italia) il 20.11.1927
16)Toro Canessa Emilio Alberto, nato a Valparaiso (Cile) il 18.04.1981
LISTA N. 2 – CUORE ITALIANO
1)Barbera Annamaria, nata a Predosa (Italia) il 10.04.1943
2)Curelli Claudio Benvenuto, nato a Puerto Montt (Cile) il 01.09.1977
3)Peirano Rosso Renato, nato a Valparaiso (Cile) il 07.07.1951
4)Ravizza Enrique, nato a Santiago (Cile) il 27.03.1963
5)Marasso Giacomo, nato a Santiago (Cile) il 28.12.1948
6)Ghisoni Maria Rosa, nata a Carpaneto (Italia) il 18.12.1942
7)Briano Luraschi Carlos, nato a Valparaiso (Cile) il 30.07.1944
8)Carro Donna Maria Graciela, nata a Concepción (Cile) l’08.09.1956
9)Rolle Patricio, nato a Santiago (Cile) il 20.12.1956
10)Melis Amerigo, nato a Genova (Italia) il 22.10.1931
11)Wendt Gaggero Carlos Andres, nato a Viña del Mar il 03.05.1973
12)Misseroni Adelio Emilio, nato a Viña del Mar il 03.12.1967
LISTA N. 3 “INSIEME PER I NOSTRI DIRITTI”
01) Rodriguez Viveros Coralis Adelina, nata a Coquimbo (Cile) il
28.11.1945
02) Gonzalez Rodriguez Coralis Millaray, nata a Roma (Italia) il
05.01.1986
03) Zerega Troncoso Antonio Benjamin, nato a Santiago (Cile) il
13.02.1985
04) Covarrubias Ana Maria, nata a Santiago (Cile) il 06.08.1949
05) Zará Chinetti Fadua Damisa, nata a Castro (Cile) il 20.11.1974
06) Granata Sasson Paulo Alexandro, nato a Santiago (Cile) il 14.03.1968
07) Maggi Galleguillos Orlando Eduardo, nato a Santiago (Cile) il
06.07.1955
08) Wilson Mezzano Valeria Sibila, nata a Santiago (Cile) l’08.01.1980
09) D’Agostino Lopez Giannina Francesca, nata a Santiago (Cile) il
27.09.1982
10) Saavedra De Gregori José Miguel Emilio, nato a Santiago (Cile) il
27.07.1953
11) Priore Pozo Mario Hernan, nato a Santiago (Cile) il 28.11.1949
12) Estrade’ Brancoli Leonardo, nato a Recoleta (Cile) il 21.09.1957
13)Humbser De Orsola Cecilia del Carmen, nata a Santiago (Cile) il
26.04.1958
senza correzioni.
Poi tre mesi di sosta, prima
di altre due letture sul medesimo, identico dispositivo.
Infine, forse nella primavera
2016, ci sarà il referendum
popolare: anche se teoricamente esiste una maggioranza superiore ai due terzi,
il Pd farà uscire dall’aula
alcuni parlamentari per far
esprimere i cittadini.
Prodi: "L'Is?
E`frutto della guerra
Lo fa con parole nette.
Provando a scuotere la comunità internazionale. «Non
si possono più usare questi
Paesi come una palestra per
misurare la propria influenza. Non ce lo possiamo più
permettere. Ora le grandi
potenze devono affrontare
insieme l’emergenza».
Serve dialogo politico e
anche un confronto tra le
grandi religioni monoteiste.
Per fermare il terrorismo e
costruire la pace. Prodi riflette sul recente discorso del
presidente egiziano al-Sisi.
Un discorso «rivoluzionario»
pronunciato davanti agli
imam. «Per chiedere una
svolta, un nuovo pluralismo
religioso, un nuovo patto
tra cristiani e musulmani
uniti nel costruire insieme
il nuovo».
Professore, è questo l’obiettivo?
La lotta al terrorismo si fa
con un dialogo accompagnato da una politica di aiuti,
con rapporti economici e politici quotidiani. Non si vince
con azioni militari. L’opzione
bellica non ha avuto e non
ha mai senso. Non c’è un
caso, un solo caso, dove abbia
portato risultati.
È stato così in Afghanistan
e in Iraq. E sarebbe così in
Libia: l’emergenza libica
deve essere risolta obbligando tutte le rappresentanze
libiche a sedersi a un tavolo
allargato. E questa offensiva diplomatica deve essere
facilitata dal ruolo di Paesi
esterni e favorita dall’Europa
e dall’Onu.
Perché l’opzione bellica
non funziona?
Perché il vero problema
sono le contraddizioni interne che scuotono i singoli
Paesi. I contrasti interni. Le
lotte interne. Da un solo Iraq
di ieri, oggi ne abbiamo tre.
In guerra tra di loro. Ecco il
risultato di anni di guerra.
C’è un Iraq sciita, uno curdo
e un Iraq califfato. E invece
serviva una pacificazione
interna...
L’Is è frutto della guerra?
Sì, l’Is è frutto della guerra.
Una guerra che ha aumentato tensioni che già c’erano.
Che le ha moltiplicate. E che
ha identificato colui che veniva dall’esterno come il nemico totale: il nemico politico,
il nemico religioso, il nemico
con la N maiuscola. Ecco il
frutto della guerra.
E ora anche la Libia rischia di diventare una polveriera?
La Libia è già una polveriera.
Perché questa terribile
ondata di immigrazione da
Tripoli?
Perché in Libia non c’è uno
Stato e non ci si può mettere
d’accordo con nessuno. E poi
perché l’Europa è disattenta.
Gli immigrati vanno fermati
quando partono, quando
arrivano non possiamo farci
più nulla.
Quando c’è un dramma po-
litico sulla terraferma si può
rispondere, si può alzare un
muro, si possono immaginare
azioni; ma quando sono in
mare che si fa? Un confine di
mare non si ferma. Quando
sono in acqua si possono solo
accogliere.
E allora quale la possibile
soluzione?
Insisto: accordi larghi,
dialogo. Perché o si trova un
accordo o il dramma diventerà ancora più grande. Ancora
più drammatico. Parlavo con
il presidente del Niger. Mi
spiegava che la loro popolazione raddoppierà nei prossi-
mi 19 anni. E mi avvertiva:
'O si cambia tutto o verranno
da voi'. Quando hanno fame
partono, il problema è darsi
da fare per immaginare soluzioni al problema fame.
Pare una sfida complicatissima...
Ma non è impossibile. In
alcuni Paesi africani si registra un periodo economico
non cattivo. Si parte da zero,
ma si comincia a vedere
qualcosa che fa sperare. In
molte realtà non saremo
lontani da un 5 per cento di
sviluppo ma tutti dobbiamo
fare la nostra parte.
* Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas
*Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas