Test genetici e trombofilia nel setting della Medicina Generale

SCUOLA DI FORMAZIONE - MEDICINA DI FAMIGLIA - REGIONE LAZIO
Test genetici e trombofilia nel
setting della Medicina Generale
Dott.Valerio
Antonio De
Oliverio
– MMG
Prof.
Stefano
Roma
12 aprile
2014
Dott.
Antonio
Oliverio
Roma 12 aprile 2014
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screening
indagine sanitaria volta a prevenire e a combattere
una malattia sottoponendo a controllo vasti gruppi di
persone considerate a rischio
(dal dizionario della lingua italiana Sabatini Coletti)
antoniooliverio
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screening trombofilia?
antoniooliverio
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trombofilia
tendenza a sviluppare trombosi specialmente
venose a causa di uno stato di ipercoagulabilità
del sangue dovuto ad alterazioni congenite o
acquisite del sistema coagulativo o fibrinolitico
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fattori
profibrinolitici
fattori procoagulanti
emorragia
trombosi
fattori
procoagulanti
inibitori naturali
(at, pc, ps)
fattori
antifibrinolitici
fattori profibrinolitici
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fattori procoagulanti
emorragia
trombosi
inibitori naturali
antitrombina
proteine c - s
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trombofilia ereditaria
mutazioni con
guadagno di funzione
fattore v leiden
protrombina g20210a
difetto di funzione
antitrombina
proteine c - s
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screening trombofilia
a chi?
antoniooliverio
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screening trombofilia
• soggetti sintomatici per tromboembolia venosa in
qualsiasi sede
• evento trombotico in età giovanile (<50 anni) non
associato a circostanze a rischio
• familiari di primo grado di soggetti portatori di
trombofilia ereditaria (in particolare con anamnesi
familiare positiva per TEV)
• necrosi cutanea indotta da anticoagulanti orali
• porpora fulminante neonatale
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screening trombofilia
quali esami?
antoniooliverio
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screening di laboratorio trombofilia
Raccomandazione XVIII Congresso Società Italiana Studio Emostasi e Trombosi,
2004
•
•
•
•
•
•
•
antitrombina
proteina C
proteina S
fattore V Leiden
protrombina G20210A
omocisteina basale
lupus anticoagulant e antifosfolipidi
la ricerca routinaria di altri polimorfismi nei geni del
fattore V, fattore II, e MTHFR (a rischio non
comprovato) è fortemente sconsigliata.
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pannello diagnostico per trombofilia in
un ospedale pubblico di roma
•
•
•
•
•
•
•
•
fattore V leiden
fattore V h1299r
fattore II g20210a
fattore XIII v34l
beta fbg -455ga
plt ag hpa1 a/b
mthfr c677t
mthfr a1298c
•
•
•
•
•
•
•
apolp b-100 r3500q
beta-thromboglobulina
pai 4g/5g
omocisteina
at, pc, ps
apc-resistenza
lac / aca
in rosso i test inappropriati
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trombofilia
ereditaria
prevalenza
in italia
fv leiden 3%
pt 20210a 3%
tromboembolismo venoso
(e arterioso precoce ?)
complicanze
ostetriche
aborti ricorrenti
morte endouterina
iposviluppo fetale
abruptio placentae
preeclampsia grave
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trombofilia e tromboembolismo venoso
AT
PC - PS
2
8
FV Leiden
18
45
5
15
PT 20210A
7
HyO
aPL
?
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trombofilia e perdite fetali
Trombofilia
ereditaria
20
59
5
16
Trombofilia +
aPL
Antifosfolipidi
?
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differenti anomalie trombofiliche sono
associate con diversi gradi di rischio
per tromboembolismo venoso.
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trombofilia ereditaria e rischio
per tromboembolismo venoso
(studi familiari di probandi con TEV)
anomalia trombofilica
rischio
(odds ratio)
difetto di at
4.0 – 10.0
difetto di pc
4.0 – 10.0
difetto di ps
4.0 – 10.0
fv leiden
2.5 – 7.5
pt g20210a
1.7 – 5.2
difetti multipli
6.4
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incidenza annuale tev
(per 1,000 abitanti)
J. Int. Med. 232, 155, 1992
• maschi < 40 anni
• maschi 40 - 60 anni
• maschi > 60 anni
•
•
•
•
0.08
1.10
4.66
globale 1.58
femmine < 40 anni
0.12
femmine 15 - 40 anni 0.18
femmine 40 - 60 anni 1.00
femmine > 60 anni
4.20
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rischio trombofilico
• nella comunicazione con il portatore di anomalia
trombofilica va considerato il rischio assoluto, in
genere basso e mai tale da giustificare una
profilassi anti-trombotica primaria
• per esempio una donna di 30 anni portatrice
eterozigote di fattore V Leiden ha un rischio
aumentato di 5 volte rispetto alle coetanee, pari a
6 per 10,000/anno
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screening familiare
• lo screening mirato dei familiari di probandi già
diagnosticati è ovviamente più efficace che nella
popolazione generale, con una capacità diagnostica
del 50%, essendo la trasmissione genetica di tipo
autosomico dominante
• l’identificazione di portatori asintomatici consente
l’adozione di misure profilattiche in caso di situazioni
potenzialmente a rischio di trombosi
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storia familiare
• una storia familiare positiva per TEV è di per sè un
fattore di rischio per TEV
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motivi di indagine per trombofilia
ereditaria
tromboembolismo venoso
44%
trombosi arteriosa
23%
complicanze ostetriche
17%
soggetti asintomatici
16%
Coppens et al. Blood 2007
Gartner et al. Contraception 2008
Laberge et al. Genet Med 2009
Suthers et al. Royal Coll Path Australasia 2009
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rr 2.00
rr 3.08
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partecipanti allo studio
fenotipo clinico del
probando
famiglie
familiari
carrier
tromboembolismo
venoso
341
1,088
625
trombosi arteriosa
precoce
30
113
51
complicanze ostetriche
86
257
146
asintomatici
106
262
145
totale
563
1,720
967
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risultati
rischio per tev
nei familiari portatori
vs.
non-portatori
log-rank
test
tromboembolismo venoso
3.11
(95% ci 1.40-4.67)
0.002
trombosi arteriosa precoce
0.55
(95% ci 0.05-5.46)
0.62
complicanze ostetriche
non applicabile
0.07
asintomatici
non applicabile
0.17
fenotipo clinico del probando
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screening trombofilia arteriosa
?
antoniooliverio
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screening trombofilia arteriosa
• lupus anticoagulant (LAC)
• anticorpi antifosfolipidi
• omocisteina
• un pannello genetico completo (at, pc, ps, fattore V
Leiden, pt 20210A) può essere considerato in
soggetti <50 anni esenti da fattori di rischio
cardiovascolare (fumo, ipertensione, diabete,
dislipidemia)
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no screening trombofilia
?
antoniooliverio
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no screening trombofilia
• soggetti senza nessun dato anamnestico sospetto
• soggetti familiari di portatori di “mild thrombophilia”
(eterozigosi fattore V Leiden o protrombina
G20210A) con storia familiare negativa
• soggetti con TEV insorta in corso di malattia
neoplastica e con storia familiare negativa per TEV
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no screening trombofilia
• durante la fase acuta di un evento trombotico, sia
venoso che arterioso (almeno 3 mesi dopo)
• durante la terapia anticoagulante (TAO, eparina –
almeno 20 giorni dopo la sospensione)
• durante trattamento estroprogestinico (salvo
necessità ed interpretazione dei dati da esperti)
• durante la gravidanza
• in presenza di epatopatia grave
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trombofilia e contraccezione EP
antoniooliverio
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trombofilia e contraccezione EP
Consensus Conference Roma 2008
• 4-7 casi di trombosi venosa ogni 10000 donne in età
fertile, 1-2 dei quali attribuibili alla contraccezione
EP
• aumento del rischio di trombosi arteriosa di 0,06 –
0,4 casi l’anno ogni 10000 donne rispetto a un
rischio basale di 2 casi ogni 10000 donne in età
fertile
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in studi condotti in famiglie con alterazione trombofilica
nota già identificata in seguito all’insorgenza di TEV in
un componente della famiglia, l’incidenza osservata di
eventi trombotici associati all’uso di EP è risultata di
4,3-4,6 per 100 donne-anno in soggetti con difetto di
anticoagulanti naturali (antitrombina, proteina C ed S) e
1,8-2 per 100 donne-anno in soggetti con fattore V
Leiden.
in uno studio familiare nessun evento trombotico è
stato osservato in donne portatrici del polimorfismo
G20210A del gene della protrombina durante l’uso di
EP. Tali differenze rispecchiano il diverso grado di
rischio associato ai vari tipi di trombofilia.
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La storia familiare per TEV influenza il rischio per TEV in corso di estroprogenici
Martinelli, De Stefano & Mannucci, Nature Reviews Cardiology 2014
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• Il rischio di trombosi venosa con i contraccettivi EP
di terza generazione (contenenti desogestrel –
Mercilon - o gestodene – Harmonet - o drospirenone
- Yasmin - come progestinico) è doppio rispetto a
quelli di seconda generazione (contenenti
levonorgestrel - Loette)
• Il rischio di trombosi venosa è maggiore durante il
primo anno in cui una donna inizia per la prima volta
ad assumere un qualunque tipo di contraccettivo
EP
antoniooliverio
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• non si raccomanda, né prima di prescrivere un
contraccettivo EP, né durante l’uso, l’esecuzione
routinaria di:
- esami ematochimici generici
- test generici di coagulazione
- test specifici per trombofilia (compresi i test
genetici) salvo i casi con alterazioni trombofiliche
familiari identificate a seguito di eventi trombotici
• si raccomanda la prescrizione di un contraccettivo
a minor rischio trombotico (progestinico di seconda
generazione con 20-30 mcg di estrogeno)
antoniooliverio
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• un medico che applicando le raccomandazioni di
questa conferenza di consenso prescriva la
contraccezione EP senza richiedere l’esecuzione di
test di predisposizione genetica segue una buona
pratica clinica
• sul piano organizzativo, l’inappropriata diffusione di
questi test comporta costi non giustificati per il SSN
e per i cittadini
antoniooliverio
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antoniooliver
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antoniooliver
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Grazie
per l’ascolto!
antoniooliverio