CcRosignano Marittimo 6 feb 14[1]

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Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
6 Febbraio 2014
RESOCONTO STENOGRAFICO
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE LUCIA CROCE
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito i signori consiglieri a prendere posto e il Segretario a procedere alla chiama
dei consiglieri.
MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Si può procedere ai lavori del Consiglio comunale.
Ordine del giorno
1) Comunicazioni della Presidente, del Sindaco, della Giunta e dei consiglieri.
2) Interrogazioni e interpellanze:
a) Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Sicurezza nel Comune di Rosignano”;
b) Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Situazione Via della Cava”;
c) Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Auditorium al Castello di Rosignano Marittimo: un
altro spreco di denaro pubblico”;
d) Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Armunia”;
e) Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Discarica di Scapigliato”;
f) Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Osservatorio in merito alla rideterminazione del
gettone di presenza”;
g) Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Eccessiva velocità su Via della Cava a Rosignano
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Solvay”.
3) Nomina scrutatori e scrutatrici.
4) Mozione presentata dalla consigliera Nerina Monti (Gruppo Misto) ad
oggetto: In merito alla garanzia di applicazione della legge 22 maggio 1978 n.
194: Norme sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria
della gravidanza.
5) Mozione presentata dalla consigliera Nerina Monti (Gruppo Misto) ad
oggetto: Estetica paesaggistica Via Solferino.
6) Ordine del giorno presentato dal consigliere Niccolò Gherarducci (Gruppo
Comunista-Federazione della Sinistra) ad oggetto: Cimiteri feti a Trespiano.
7) Ordine del giorno presentato dalla consigliera Nerina Monti (Gruppo Misto)
ad oggetto: Amnistia non amnesia.
8) Mozione presentata dalla consigliera Franca Belloni (Gruppo Pd) ad oggetto:
Trasporto sociale – Contribuire in base alla certificazione ISEE.
9) Ordine del giorno presentato dal Gruppo Pd ad oggetto: No al taglio dei treni.
10) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo PdL)
ad oggetto: Consorzio di bonifica. Votazioni del 30 novembre 2013.
11) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo PdL)
ad oggetto: Adozione emendamento integrativo alla delibera del Piano Cave
in Provincia.
12) Mozione presentata dai consiglieri comunali Niccolò Gherarducci e Lilio
Monticelli (Gruppo Comunista-Federazione della Sinistra) ad oggetto:
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Riorganizzazione organico Solvay.
13) Mozione presentata dai consiglieri comunali Niccolò Gherarducci e Lilio
Monticelli (Gruppo Comunista-Federazione della Sinistra) ad oggetto:
Gabbro difficoltà di passaggio pedonale.
14) Mozione presentata dal consigliere Francesco Fornai (Gruppo Pd) ad oggetto:
Via Agostini Rosignano Solvay.
15) Variante parziale al regolamento urbanistico vigente per inserimento di nuovo
comparto di trasformazione per la realizzazione del Distretto socio sanitario
in Rosignano Solvay.
16) Affidamento del servizio pubblico di distribuzione del gas naturale – Ambito
“Livorno” – Individuazione della stazione appaltante nel Comune di Livorno
– Approvazione dello schema di convenzione ex art. 30, d.lgs. n. 267/2000.
17) Alienazione area ubicata in Castiglioncello Loc. Spianate.
18) Regolamento di partecipazione. Modifica.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Comunicazioni della Presidente, del Sindaco, della Giunta e dei consiglieri
PRESIDENTE. Comunico che, come da e-mail che avete ricevuto, la consigliera
Porciani ha comunicato il passaggio al Gruppo Misto-Centro Democratico.
Analogamente comunico che il consigliere Radicchi ha comunicato il passaggio al
Gruppo Misto-Fratelli d’Italia Alleanza nazionale.
Ci sono due comunicazioni, Daddi e poi Angeli. (Interruzione fuori microfono)
Gruppo Misto. Al momento, hanno comunicato… (Interruzione fuori microfono) Lo
comunicheranno.
Ad
oggi
non
l’hanno
comunicato.
Presuppongo
che…
(Interruzione fuori microfono) Sei stata avvisata, sì; t’ho scritto io. T’ho scritto io
personalmente due e-mail, per cui sei stata avvisata.
Prego, consigliere Daddi.
GIANNI DADDI. Grazie, Presidente. Volevo rendere noto al Consiglio comunale
che venerdì scorso c’è stato un allagamento alla Mazzanta, precisamente nella zona
della Mazzanta e la Buca del Gatto, che è nel comune di Cecina.
In quanto abitante della Mazzanta vorrei ringraziare tutte le Forze dell’ordine e in
questo modo i Carabinieri, la Polizia, i Vigili urbani, la Protezione civile e i volontari
della pubblica assistenza che sono intervenuti tempestivamente in quella zona e
hanno fatto sì che questa esondazione non abbia provocato dei danni più gravi.
Inoltre voglio ringraziare anche il Consorzio di bonifica che è stato attento e
diligente nel cercare di risolvere queste questioni.
Pongo, però, l’attenzione del Consiglio comunale nel vedere e riverificare da dove
è esondato il fiume Cecina, perché questa situazione poi non si venga più a verificare
in futuro. Quindi, porrei al Sindaco e all’assessore Donati di verificare la zona dove è
esondato il fiume Cecina.
Grazie.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Angeli.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Grazie, Presidente. Vorrei comunicare che,
dopo aver sollecitato molte volte al Presidente e agli assessori di riferimento che i
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RESOCONTO STENOGRAFICO
documenti (mozioni) presentati nel Consiglio comunale del 27 luglio 2013 e
rimandati nelle Commissioni istituzionali afferenti per l’approfondimento e la
discussione venissero trattati e che anche il Presidente del Consiglio se ne è molto
interessata, con solleciti scritti.
A fine legislatura chiederei con urgenza la convocazione, quindi, delle
Commissioni afferenti. Fanno capo, due, alla IV Commissione istituzionale, più volte
sollecitata.
Si sollecita, inoltre, la convocazione della Commissione istituzionale relativa
all’interpellanza “Orti Sociali” dello stesso periodo, anch’essa rinviata in
Commissione per approfondimento. Credo che sia la III Commissione.
La sottoscritta chiede, inoltre, di conoscere i risultati della mozione “Controllo
caldaia a gasolio e metano”, votata all’unanimità del Consiglio nella stessa data
poc’anzi indicata.
Grazie.
PRESIDENTE. Prego il Presidente di Commissione di voler procedere.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Nomina scrutatori e scrutatrici
PRESIDENTE. Andiamo avanti con l’ordine del giorno. Ci sono altre
comunicazioni? Allora, c’è stata la richiesta da parte del Sindaco di inversione
dell’ordine del giorno e la Conferenza dei Capigruppo ha approvato. Pertanto,
mettiamo in votazione il punto n. 3) all’ordine del giorno. Propongo Zucchelli,
Monticelli e Radicchi. Chi approva è pregato di alzare una mano. Chi si astiene? Chi
vota contro.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Inversione dell’ordine del giorno
PRESIDENTE. Metto in votazione l’inversione dell’ordine del giorno, così come
richiesto. Quindi, mettiamo in votazione l’anticipazione del punto n. 15). Chi
approva è pregato di alzare la mano. Chi si astiene? Chi vota contro?
Il Consiglio approva all’unanimità.
Variante parziale al regolamento urbanistico vigente per inserimento di
nuovo comparto di trasformazione per la realizzazione del Distretto socio
sanitario in Rosignano Solvay
PRESIDENTE. La parola all’assessore Margherita Pia.
MARGHERITA PIA, Assessore. Buongiorno a tutti. La delibera in oggetto
riguarda l’adozione del Distretto socio sanitario. Sapete benissimo che nel
Regolamento attuale… Anche perché abbiamo già affrontato l’argomento della
localizzazione del Distretto qualche anno fa quando partì la necessità di spostamento
localizzativo all’interno dell’area “H5 sotto” (per capirci) comparto 3 T2, in un’area
ad essa adiacente, alias Casalino.
Cosa vuol dire? Oggi la funzione del Distretto socio sanitario è ancora prevista
come una delle funzioni della Scheda “H5 sotto”. È chiaro che, per spostare una
funzione da un luogo all’altro nella normativa attuale, dobbiamo fare una variante
urbanistica, perché per spostare a livello localizzativo ci vuole la variante, la variante
con tutto il percorso, approvazione, osservazioni e approvazione finale. Solo in quel
momento potrà partire, ovviamente, tutto l’iter autorizzativo e applicativo.
Nel caso specifico cosa succede? Noi andremmo – perdonatemi le parole, ma per
capirci – ad aspirare la funzione dalla “H5 sotto” nella scheda, che è una delle schede
degli allegati al Regolamento. Nel caso specifico, voi sapete che tutte le schede di
trasformazione, completamento e saturazione sono tutte nell’Allegato 1, il famoso
Allegato 1 che deve andare a monitoraggio alla fine dei cinque anni.
Noi, a questo punto, in una di queste schede, quella della “H5 sotto” andremo a
togliere la funzione del Distretto socio sanitario e sposteremo la funzione del
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Distretto socio sanitario nell’aria adiacente Casalino.
L’area Casalino è un’area APNE ed è perpendicolare alla partenza di Via Pel di
Lupo. È un’area definita di 12.500 metri quadri di area di sedime (mi dispiace, ma la
prossima volta vi giuro che vi farò un PowerPoint). Nel caso specifico, è quest’area
verde, lato dell’H5. È un’area APNE, dicevo, che quindi non ha una destinazione
specifica, e gliela diamo noi con quest’atto. E la nuova funzione specifica, ovvero la
destinazione d’uso dell’area, sarà quella di funzioni sanitarie.
Noi, quindi, cosa facciamo? Portiamo oggi questa adozione di variante, che apre il
percorso di definizione legislativa, urbanistica ovviamente, perché sono stati
terminati solo nella prima quindicina di gennaio gli studi geologici che erano
assolutamente necessari e sufficienti per far partire l’adozione. Ovvero quest’area,
proprio perché è un’area adiacente e compresa tra due fossi, lo Iurco e l’altro fosso di
cui non ricordo il nome… Come si chiama l’altro non mi ricordo… Crocetta forse...
Crepatura. Ebbene, quest’area verde ha avuto bisogno di indagini geologiche
appropriate, altrimenti non sarebbe potuta partire l’adozione del provvedimento.
Nel momento in cui l’ASL, che c’aveva consegnato la definizione delle funzioni
da mettere dentro la norma, funzioni che sono derivate da un protocollo d’intesa,
l’ultimo dei quali rivisto e sottoscritto, se non sbaglio, nel febbraio 2013, tra
Comune, ASL e sindacati, in questa fase le funzioni furono definite con un accordo
chiaramente di tipo amministrativo-politico. È come quando si va dalla sarta: deciso
che taglio abbiamo, andiamo dalla sarta e ci facciamo cucire il vestito urbanistico
addosso.
Quindi, dalla prima quindicina di gennaio, esattamente dal 10 gennaio, data in cui
è stata protocollata presso l’Amministrazione comunale di Rosignano Marittimo la
perizia geologica di supporto, noi siamo stati in grado di impacchettare e ricostruire
il vestito urbanistico, che si evidenzia mediante una scheda, una scheda nuova che si
chiamerà, con un nome ovviamente nuovo, Scheda 3 T16, che è una scheda nuova
rispetto a quelle esistenti nell’Allegato 1, ed è una scheda che prevede tutte le
specifiche che chiaramente sono emerse nella costruzione del percorso.
La scheda si intitola, dicevo, 3 T16, la finalità è la realizzazione di un Distretto
socio sanitario in Rosignano Solvay, il carico urbanistico previsto è pari a 30.000
metri cubi, la stessa cubatura prevista nell’H5. Quindi, l’operazione non è cambiata
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come cubatura; c’è stata un’aspirazione dall’H5 e un riposizionamento nell’area del
Casalino. 30.000 metri cubi, abbiamo detto, è il carico urbanistico.
Poi abbiamo gli obiettivi generali del progetto, costruzione del Distretto della Val
di Cecina, eccetera, eccetera. Poi semmai rispondo a qualsiasi domanda, ma do per
scontato che ormai i contenuti siano chiari.
I parametri urbanistici sono una superficie, ripeto, di metri cubi 30.000, di SUL,
che sarebbe la superficie utile lorda, di 8.000 metri quadri, tre piani fuori terra, di cui
uno seminterrato oppure interrato.
La distanza dai botri, quelli che si diceva Crepatura e Iurco, è una distanza
ovviamente non minore di dieci metri, perché dieci metri è la distanza obbligatoria
che la legge prevede. Nel nostro caso specifico, c’è una distanza superiore ancora,
perché nelle aree adiacenti al lato nord e lato sud dell’area del Casalino c’è una
perimetrazione definita nel famoso PAI, il piano del rischio idraulico, che ha dovuto
definire un’area non propriamente rettangolare, cioè diritta, ma creando proprio un
percorso in modo da metterla in sicurezza rispetto alla strumentazione che ci tutela
dal rischio di esondazione.
Io penso che vediate la “L” arancione. Il verde scuro, il verde chiaro e l’arancione
sono sinteticamente la tipologia del progetto. La parte arancione è la struttura
muraria, la parte verde leggera è l’area verde all’interno e nell’intorno della struttura
muraria, la parte verde scura, più verso sud nell’area che stiamo analizzando, è il
parcheggio alberato. Questo parcheggio è pubblico, perché i parcheggi privati per il
personale tecnico del Distretto sono stati trovati sotto, nella parte interrata e
seminterrata, perché l’area è leggermente pendente, quindi la costruzione viene fatta
un pochino a scalino. Nella parte di sotto vengono ricavati i parcheggi chiamiamoli
privati, quelli al servizio del Distretto socio sanitario.
Teniamo presente una cosa. L’ingresso a quest’area, ad oggi, è da Via di
Lungomonte, proprio davanti alla partenza di Via Pel di Lupo. La necessità di una
rotatoria si è evidenziata per poter entrare e diminuire ovviamente il rischio di entrata
e uscita dei mezzi.
Questioni importanti, ma poi su questo dirà qualcosa il Presidente, penso, sono
ancora queste a livello informativo. I volumi del traffico. La previsione relativa al
numero di addetti in questo Distretto socio sanitario è pari a 70 per turno. Essendo
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previsti due turni per una copertura di dodici ore, è chiaro che nell’arco della giornata
il personale che ruota è di 140 unità, 70 per 2.
In Commissione è venuta fuori una lunga discussione su questi dati, anche
relativamente alla previsione degli utenti. L’ASL, nel documento di VAS che è stato
presentato ed è un bel malloppo, dichiara che la previsione è di 1.080 persone/giorno
(sono i dati medi che vengono consegnati), corrispondenti a circa 90 persone/ora,
nelle 12 ore di apertura del Distretto.
Si parla, ovviamente, di dati medi. Poi ci potrà essere un momento in alcune ore,
ma questa è la famosa storia del pollo, del mezzo pollo. Questi sono i dati: 1.080
persone su 12 ore è l’accesso stimato. A questi, ovviamente, devono essere aggiunti
gli addetti, che sono circa 70 per il discorso dei due turni, come vi dicevo prima.
All’inizio della giornata i 70 addetti vengono pesati, all’inizio del turno e alla fine
del turno, ovviamente. Non si spargono nell’intervallo del turno proprio, ma questa
mi sembra una cosa ovvia.
C’è ancora questa cosa che è venuta fuori. L’accesso a quest’area ad oggi,
prevedendo solo il Casalino, sarà fatto mediante la rotatoria, che vi dicevo, su Via di
Lungomonte, oppure a piedi, oppure in bicicletta, o in ciclomotore. Cioè, per
l’accesso all’area del Casalino attualmente non si può passare sull’area della “H5
sotto”, perché quella è chiusa. Quindi, l’accesso a quell’area sarà o da Via
Lungomonte mediante tutti i sistemi che vi ho detto, macchina, ciclomotore,
bicicletta oppure a piedi… (Interruzione fuori microfono) Certo, il mezzo pubblico.
A piedi intendo a piedi e con il mezzo pubblico… (Interruzione fuori microfono) No,
davo per scontato che il mezzo pubblico fosse l’accesso a piedi. C’è sicuramente.
Anzi, probabilmente verrà anche rinforzato, mi auguro. Ma questo sarà un problema
di velocizzazione, e non da questa sede.
Viene detto che, ipotizzando il ricorso all’auto e al ciclomotore – questi sono
sempre i dati della VAS su cui si è costruito e si è data la non assoggettabilità, quindi
la possibilità di partire –,il flusso medio di traffico è pari a circa 80 mezzi in andata
ed altrettanti in ritorno, quindi circa 160 ogni ora, con punte rilevabili nelle prime ore
del mattino, ad apertura del Distretto. Quindi, ovviamente le prime ore del mattino.
Tanto che nello studio della VAS viene detto dai proponenti che ci sono
particolari caratteristiche, oltre a quelle funzionali architettoniche ed energetiche
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(chiamiamole così) di edilizia, edificio passivo, pannelli fotovoltaici, solare termico,
recupero dell’acqua piovana. Tutte queste cose sono state previste. Ma nel caso
specifico sono state previste anche delle caratteristiche di realizzazione delle
pavimentazioni stradali che siano – non ve lo leggo se no vi faccio una testa così –
con base di biossido di titanio. Non chiedetemi le questioni chimiche perché non lo
so, ma sono materiali per le pavimentazioni e per tutto che sono fonoassorbenti,
quindi diminuiscono il rischio acustico, e poi funzionano anche come assorbenti
chimicamente riguardo all’ossido di carbonio. Quindi, siamo stati molto attenti.
È chiaro che l’accesso a quest’area – scusate se sono un momentino lunga, ma mi
sembra corretto darvi tutte le cose che poi sono venute fuori come richiesta –, e qui
c’è la “H5 sotto”, potrà essere domani anche un accesso dall’aria dell’H5, perché
nell’area dell’H5 messa in questo modo in questo punto proprio cade il lato inferiore
di quest’area di sedime distrettuale nel punto di raccordo con il parcheggio di Caletta
(il famoso parcheggio di Caletta della Via delle Poste, per capirci). Quindi, in
prospettiva… (Interruzione fuori microfono) Qua c’è la “H5 sotto” e qui – se ti
ricordi il processo di partecipazione con il progetto preliminare dell’H5 – c’è proprio
il passaggio – questo è parte del cuneo verde previsto – con il ponticello che, anche a
livello pedonale, va dalla parte di là in una grande piazza (non ricordo il nome della
piazza) e nella via che va diretta poi alla Via delle Poste… (Interruzione fuori
microfono) Via dei Salici, che parte ed è parallela a Via di Lungomonte.
Poi, un’altra osservazione che è stata fatta, una richiesta, in Commissione è stata:
ma questo rapporto con l’ASL che tipo di rapporto sarà? Noi abbiamo previsto che il
Distretto venga fatto con una modalità di attuazione di intervento diretto.
Ovviamente, non abbiamo scritto convenzionato, a meno che non sia stato aggiunto,
ma è ovvio che sarà convenzionato, perché vi ricorderete che la costruzione del
Distretto e la scelta dell’area su cui farlo insistere è derivata da un accordo con
l’ASL, dicevo, e l’Amministrazione comunale in cui l’Amministrazione comunale ci
mette la terra (per capirci). Questa area verde è di nostra proprietà. Per cui, noi
concorriamo alla costruzione del Distretto con l’apporto finanziario della valutazione
commerciale del terreno. L’ASL ci mette i soldi, che ha destinato già nel suo
bilancio, derivanti da quello che sa l’ASL, io penso che se sono gli stessi…
(Interruzione fuori microfono) Dal bilancio, punto e basta. (Interruzione fuori
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microfono) Dai finanziamenti della Regione e dal bilancio, basta. (Interruzione fuori
microfono) Non è un problema nostro. Quindi, il convenzionamento ovviamente sarà
alla base di quest’atto.
Mi sembra di aver detto abbastanza. Se c’è qualche domanda, posso rispondere.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Lancioni.
SANDRA LANCIONI. Siccome è fra i due botri e in questo momento sappiamo
quanto è delicato il discorso del rischio idraulico, abbiamo visto in Italia e soprattutto
in Toscana, ma anche qui nelle nostre zone, appena iniziato il Consiglio comunale il
consigliere Daddi ci ha illustrato la criticità anche delle sue zone, dove vive lui,
vorrei essere rassicurata un attimino di più.
Visto che ci è stato fatto uno studio geologico e si è aspettato quello per poterlo
poi portare in Consiglio comunale, e quindi far partire tutto, vorrei sapere se questo
rischio idraulico adesso non c’è più, se sono state fatte o messe delle prescrizioni
affinché si possa lavorare in maniera sicura per un domani.
Ricordo che da quelle parti era previsto, tanti e tanti anni fa, un campo di calcio e
che poi fu abbandonata l’idea proprio per il discorso del rischio idraulico. Oggi
sicuramente saranno stati messi in campo degli accorgimenti, delle cose che vadano
ad aggiustare questa situazione che c’era all’inizio.
Mi ricordo, così mi è stato detto, che è stata fatta una vasca di contenimento a
monte, e ne richiedevano due. Non so ora se ci sono delle prescrizioni in tal senso
oppure no.
Questo sicuramente rassicurerebbe tutti, perché l’intento è quello di fare un’opera
bella e grossa per tutta la bassa Val di Cecina, dunque immagino che siano stati presi
questi accorgimenti, che sono basilari. Però, è sempre meglio chiederlo due volte che
darlo per scontato, viste le cronache di questi giorni.
PRESIDENTE. Prego, consigliere Zucchelli. Ci sono altri che chiedono di
parlare? Angeli.
DORIANO ZUCCHELLI. Grazie, Presidente. Abbiamo fatto su questo
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argomento diverse Commissioni; l’ultima l’abbiamo fatta – non mi ricordo già
quando abbiamo fatto la Commissione – lunedì 3 febbraio e abbiamo fatto una
Commissione congiunta la III e la IV. Abbiamo fatto una Commissione interessante,
e non vorrei stare a ripetere quanto ha già illustrato bene l’assessore Pia, con
un’illustrazione approfondita del progetto e anche di buona parte della discussione
avvenuta in Commissione.
Dicevo, abbiamo fatto la Commissione congiunta III e IV, e in Commissione sono
venute fuori alcune osservazioni. Ecco, mi vorrei limitare semplicemente a riportare
al Consiglio i contenuti delle osservazioni che sono venute fuori.
La prima parte delle osservazioni, che poi è stata chiarita, e questa già l’assessore
l’ha spiegata, l’ha illustrata, è una valutazione delle presenze in relazione ai
parcheggi. I parcheggi a Rosignano sappiamo quanto sono delicati e quanto sono
stati oggetto di discussione, e continuano ad essere oggetto di interesse e discussione
da parte dei consiglieri, e mi sembra buona cosa perché la viabilità con gli annessi
parcheggi è cosa importante per la buona e sana vivibilità del nostro comune. E su
questo, dopo una preliminare difficoltà di comprensione, abbiam capito comunque
che il progetto può funzionare e, quindi, può andare a regime.
L’altro discorso, sul quale invece abbiamo insistito di più, è quello di valutare o,
meglio, di rivalutare, con l’ASL ovviamente, i contenuti del protocollo. Cioè, la
Commissione IV è stata invitata, e il Presidente che è qua al mio fianco ha già preso
atto della richiesta, a convocare una Commissione ad hoc per discutere con la
Direzione dell’ASL e innanzitutto comprendere approfonditamente tutte le funzioni
come sono organizzate, come sono strutturate, quante e quali sono, e inoltre capire e
verificare se fosse possibile prevedere integrazioni e aggiustamenti sempre per
migliorare, secondo la valutazione fatta in Commissione, l’insieme dei servizi che
saranno oggetto di questo investimento. Quindi il consigliere Bartalesi, Presidente
della IV Commissione, ha preso impegno, sollecitato appunto nella congiunta, a fare
questo incontro per capire e verificare meglio le funzioni che si svolgeranno
all’interno di questa realizzazione.
In relazione a questo ragionamento, la riflessione che è venuta fuori, perché era
venuta fuori anche una richiesta di maggior approfondimento, è che questo maggior
approfondimento poteva supporre anche un rinvio della delibera. Ma in
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Commissione è stata presa una decisione assolutamente convinta di andare avanti,
perché il progetto deve andare avanti. Se dovessimo fermarci, l’investimento poi
potrebbe andare alle calende greche.
Leggo nella relazione tecnico-amministrativa che il progetto consiste in un
investimento sostanzioso, con 3,6 milioni di euro da parte della Regione Toscana e
1,6 milioni dall’ASL, quindi il progetto va portato avanti, va portato in fondo e
bisogna andare avanti. Ecco il perché abbiamo deciso che questo deve procedere, ma
nel contempo verificare se nell’ambito degli accordi e della programmazione dei
servizi fosse possibile verificare se è il caso o se ci sono le opportunità di strutturare
meglio e con maggiori servizi tutto l’insieme del progetto.
Questo è quanto è venuto fuori dalla Commissione, che comunque, ripeto, è stata
una Commissione abbastanza approfondita, abbiamo discusso molto e di tutto
sostanzialmente. Questo è quanto è venuto fuori, con quell’impegno da parte della IV
Commissione di fare un ulteriore approfondimento sui contenuti di questo progetto
dal punto di vista dei servizi associati al progetto.
Grazie.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Angeli.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Vorrei dire prima di tutto che l’assessore Pia è
stata precisa ed ha reso una buona rappresentazione di quello che è l’oggetto in
argomento. Anche il consigliere Zucchelli ha ben interpretato quello che vorrebbe la
Commissione, e quindi lo ringraziamo come Presidente di Commissione per quello
che potrà fare.
Penso però che, anche se l’Amministrazione comunale ha l’intento di fare per il
Distretto il meglio possibile, e a questo crediamo, per la comunità di Rosignano
questo – lo dovete ammettere – sia un giorno di lutto, perché in fatto di sanità noi
non avremo più niente. Quello che di momento in momento, di mese in mese, di
anno in anno, c’è stato portato via oggi non c’è. Infatti, la delibera di variante
parziale al Regolamento urbanistico per l’inserimento del nuovo comparto di
trasformazione per la realizzazione del Distretto socio sanitario di Rosignano Solvay
non può che rappresentare… Donati tu ridi ma noi piangiamo. Non può che
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rappresentare l’epilogo finale della sanità a Rosignano. Lo riempirete di servizi!
Vedremo quali servizi ci daranno. Speriamo che ce li diano. Speriamo di poterlo
riempire di servizi adeguati ai bisogni della popolazione. Noi non crediamo a questa
sanità regionale. Abbiamo visto tanti sfaceli nella regione, nella provincia, sul
territorio. Quindi, ci auguriamo che tu, Donati, col tuo sorriso così sereno, abbia
ragione. Vogliamo confidare in te. Lo auspichiamo di tutto cuore. Ti guardavo e ti
vedevo.
Le discussioni che in merito all’argomento si sono susseguite da anni sono ormai
terminate, perché la comunità di Rosignano in fatto di sanità si ritroverà con ben
pochi servizi. Che servizi, infatti, potranno essere quelli sanitari in loco con il nuovo
Distretto al Casalino? È questo che ci domandiamo e che vogliamo sapere.
Quali servizi potranno rispondere ai bisogni sanitari della comunità? Quali servizi
potrebbero darci la sicurezza di risposte? Non certo quelli indicati nel protocollo di
attività e funzioni indicate nella relativa relazione tecnico-amministrativa, che
abbiamo letto. Perché in quell’elenco i servizi indicati sono essenzialmente
amministrativi; basta guardarli! Li avete voi, li abbiamo noi, li abbiamo guardati.
Tutto questo, però, non rappresenta una novità per tutti noi e lo andiamo dicendo
da anni, anche se l’Amministrazione comunale di Rosignano ha dimostrato tutta la
sua sordità in questo argomento. Infatti, il Distretto di Via Aldo Moro è già stato
completamente svuotato di servizi, e da tempo.
È la sconfitta per il territorio con una popolazione di quasi 33.000 abitanti e che
anela alla vita, alla sicurezza in sanità e poi al turismo, allo sviluppo, ed è
completamente privo di servizi sanitari, per di più con una popolazione in buona
parte anziana.
Noi sappiamo, perché ci siamo informati da tempo, che Donoratico, un paese
molto più piccolo di Rosignano – noi abbiamo 33.000 abitanti, loro mi pare che ne
abbiano poco più di 3.000 –, è rimasto Distretto sanitario, mentre noi siamo stati
declassati a Centro socio sanitario, e da tempo naturalmente. Ed io ho fatto fior di
interpellanze qui dentro su questo argomento e ci siamo chiesti sempre il perché.
Quindi già a quei tempi capivamo che qualcosa si paventava in negativo per la nostra
sanità; altrimenti, il Distretto, quello che era, non sarebbe stato declassato a quel
tempo.
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Per questo non si possono accettare supinamente i diktat di attori pilotati da una
Regione che in fatto di sanità si è dimostrata altamente fallimentare e neanche quelli
dei rappresentanti locali che continuano ad accettarli e imporli alla comunità.
Le vecchie Giunte della stessa estrazione politica, che abbiamo conosciuto tutti, si
mostravano molto decise; anche in fatto di sanità si mostravano decise. Quando
paventavano che danni potevano essere subiti dalla comunità, partivano direttamente
per Firenze alla volta della Regione e direttamente in prima persona stacciavano la
situazione, anche battendo i pugni sul tavolino. Voi li conoscete i vostri sindaci
com’erano, più di noi! È evidente che tenevano molto al territorio, consapevoli dei
bisogni.
Non si può neanche accettare il contenuto della delibera attuale allorché riporta
(testuali parole): “Considerato che l’attuale sede del Distretto socio sanitario della
Val di Cecina, ubicato nella struttura dell’ex ospedale di proprietà della società
Solvay, non è più in grado di rispondere alle esigenze del territorio e non ha spazi
adeguati e sufficienti per concentrarvi le attività distrettuali dell’intera Val di
Cecina”. Chi riporta quanto sopra evidentemente non conosce il Distretto di Via
Aldo Moro e non conosce soprattutto le potenzialità della struttura, che ristrutturata
internamente ed aperta nel 1972, con un’inaugurazione in pompa magna – c’era tutto
Livorno – sotto gli Spedali Riuniti di Livorno, disponeva di un reparto chirurgico, di
un reparto di rianimazione, del servizio di pronto soccorso e di alcuni letti di
medicina. Disponeva di servizi di laboratorio analisi, radiologia, ambulatori di
oculistica, ortopedia, cardiologia, ostetricia e ginecologia, fisioterapia e personale
sufficiente per i servizi, compreso il primario e gli aiuti primari che arrivavano da
tutta Italia. Vi ricordo il professor Bencini, un luminare, che poi fu seguito da altri
professori di grande fama nel nostro territorio.
Inoltre, era presente una folta serie di ambulatori medici, oltre al reparto di
chirurgia donne e il reparto di chirurgia uomini. Non mancavano certo i servizi di
lavanderia, cucine, laboratorio analisi, centrale termica, sala mortuaria, servizi di
fisioterapia. All’ultimo piano, poi, la presenza di magazzini e archivi, e la
predisposizione di una chiesa, che c’è sempre.
A conti fatti, dunque, non corrisponde affatto a verità la mancanza di spazi
adeguati nell’attuale Distretto. Quindi, quello che è riportato è una grossa beffa per
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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tutti noi, perché non è vero, e voi lo sapete! Gli spazi ci sono, eccome! È la volontà
politica che è sempre mancata per mantenere il Distretto! E questo è iniziato anni fa,
come ho già detto.
Non ci possono neanche convincere i costi della struttura da sostenere da parte
dell’ASL 6, con tutti gli evidenti sprechi di denaro pubblico, come in ultimo la
costruzione dell’ospedale di Livorno, fortemente contestato perché la popolazione
non era interessata. Gli bastava il suo. Bastava che fosse a posto.
Che dire poi del fatto di Donoratico, e quello ve l’ho già detto; non ve lo ripeto.
I sindaci evidentemente non sono tutti uguali: c’è chi tiene al proprio Comune e
ne cerca il meglio, e chi non se ne interessa. Inoltre, c’è da dire che quella del nuovo
Distretto socio sanitario non è un’adeguata e idonea collocazione, perché si trova fra
lo scorrimento del Botro Crocetta e del Botro Iurco a Caletta, quindi in una
collocazione che può dare adito a forte pericolosità. Gli studi ci sono e dicono di no,
ma noi abbiamo visto che molte volte gli studi vengono sconfessati, e qui sono la
sicurezza e la sanità che avrebbero la peggio.
Il Botro Iurco, infatti, è sempre stato sottoposto a piene ed anni fa per tali
essenziali motivi non fu dato seguito alla costruzione del campo sportivo. Ve lo
ricordate tutti. Forse te, Donati, non c’eri. Vedo te e mi appello a te. Però, c’erano
tutti, perché l’Amministrazione comunale, anche se non era fatta di questa Giunta,
era presente.
In merito a quanto sopradetto dagli attuali studi, risulta che la pericolosità
geomorfologica riguarderebbe le argille sottostanti e gli alvei del Botro IurcoCrocetta, e la pericolosità geologica tra due fossi sarebbe elevata, anche se tutti ci
hanno dato la sicurezza.
Per quanto riguarda poi i livelli acustici, la classificazione acustica è in classe IV.
È vero, non è elevata; ma il traffico è continuo e intermittente essendo proveniente
dalla variante, dalle spianate, da Castiglioncello, dalle frazioni collinari, da Solvay e
dai paesi a mare, perché lì ci gira tutto.
Pertanto, noi riteniamo che la collocazione del futuro Centro socio sanitario, oltre
a non contenere i servizi essenziali per la comunità di Rosignano – e questa è la parte
più importante –, non abbia i requisiti di sicurezza. Inoltre, è anche molto distante dal
cuore della città e la popolazione comunale è in larga parte anziana.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Oggi ci viene chiesto di votare la verifica di assoggettabilità alla Valutazione
ambientale strategica inerente alla variante al Regolamento urbanistico per il
Distretto socio sanitario in Via Lungomonte a Rosignano Solvay.
A proposito, scusate, si parlava di viabilità. Ebbene, esiste una viabilità interna
tracciata che è sterrata – forse la conoscete – che parte da Via dei Cipressi e va verso
la zona del Distretto, praticamente. Lì c’era un ponticello dove passavano prima e
passavano gli abitanti di quelle case coloniche che c’erano, perché prima c’erano le
case coloniche, c’erano i campi. A questo punto forse quella potrebbe essere una
viabilità rintracciabile per potere accedere al Distretto senza passare da Via
Lungomonte, molto trafficata sia in entrata che in uscita.
Noi comunque, visto il totale fallimento della sanità di zona e di Rosignano, e
quella regionale in generale, in particolare a causa delle miopi scelte della politica,
siamo convinti che soprattutto in fatto di sanità, su cui non si può abbassare la
guardia, non si debbano commettere altri errori in danno alla comunità e per il futuro
Distretto di Rosignano, vuoto di servizi sanitari ed ubicato in zona dove la sicurezza
non risulta certa, esprimeremo un nostro parere, e oggi vi possiamo anticipare che è
un parere contrario.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Monti.
NERINA MONTI. Grazie, Presidente. Tanto per cominciare, io mi trovo
d’accordo. Lo trovo un investimento importante, trovo che sia strategico il luogo, mi
sembra un’ottima maniera per destinare un terreno pubblico. Ho una domanda, però,
un po’ specifica. L’avrei fatta in Commissione se fossi potuta venire; però, siccome
non ho potuto partecipare, non ne faccio parte, ma non è questa la ragione, ho avuto
degli impegni, faccio adesso una domanda un po’ precisa, che mi risulta anche
difficile codificare, però è un ragionamento.
Ho sentito che i dati sono 1.080 persone circa al giorno, diceva il consigliere
Zucchelli, 70-80 persone all’ora. Ora, sapendo che abbiamo sempre avuto dei limiti,
perché la società cambia, aumentiamo, di capacità del nostro depuratore di smaltire
tutta la quantità di acque, sapendo anche che l’investimento è un po’ in ritardo, vorrei
sapere quanto sul progetto del nuovo depuratore andrà a incidere questo
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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investimento. Cioè, se è previsto. Consentitemi anche un po’ di ignoranza, nel senso
che sicuramente è previsto, però quanto comunque nel bando, che mi risulta sia stato
fatto, anche se stenta un po’, questo nuovo carico va a incidere.
PRESIDENTE. Ci sono ulteriori interventi, nel caso? Prego, consigliere Daddi.
GIANNI DADDI. Rimanendo i dubbi sull’ubicazione di questo Centro socio
sanitario, credo sia un grosso investimento da parte della Regione e dell’ASL, quindi
la perdita di altro tempo la ritengo inopportuna.
Per quanto riguarda il Consiglio comunale, credo che la Commissione afferente
debba mettere i paletti su cosa verrà realizzato all’interno del Centro socio sanitario,
quindi mettere per iscritto o a verbale di quali servizi effettivamente dovrà usufruire
il Comune di Rosignano.
Grazie.
PRESIDENTE. Ci sono interventi? Altrimenti, darei la parola al Sindaco.
SINDACO. Grazie, Presidente. Io non vorrei raccogliere, ovviamente, tutta una
serie di polemiche che sono state dette stamattina, perché mi vorrei più concentrare
sull’aspetto… (Interruzione fuori microfono) Excusatio non petita. (Interruzione
fuori microfono)
PRESIDENTE. Però, Maria Grazia, tu hai parlato, ora parla il Sindaco. Poi se
vuoi fare la dichiarazione di voto. Prego, Sindaco.
SINDACO. Excusatio non petita.
Dicevo, non voglio raccogliere alcune considerazioni polemiche, ma concentrarmi
di più sul rispondere ad alcune domande che sono state fatte da alcuni interventi e
sottolineare una cosa. Forse è vero quello che veniva detto, che in passato ci sono
stati sindaci più attenti ai propri territori, ci sono stati sindaci che hanno picchiato i
pugni sul tavolo e alzato la voce in Regione, però vorrei sottolineare che quei sindaci
hanno chiuso gli ospedali e i distretti non li hanno fatti.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Non è un’accusa, ovviamente, a nessuno perché mi sento in qualche modo in
assoluta continuità con quei sindaci, però vorrei far presente che la sanità, negli anni,
è profondamente cambiata e purtroppo in alcune cose è cambiata anche in peggio,
perché i Governi nazionali – ricordo a tutti i presenti, a partire dai consiglieri
comunali – hanno tagliato pesantemente la spesa sanitaria, ed è difficile fare servizi
in più quando le risorse diminuiscono o quando le risorse, a fronte di un’inflazione
che aumenta, rimangono le stesse.
Quindi, bisognerebbe che queste considerazioni tenessero conto anche di un
quadro nazionale che negli anni è profondamente cambiato e del fatto anche che la
sanità pubblica o la sanità in generale è completamente cambiata rispetto a quella che
era 20-25 anni fa, anche perché la tecnica e la ricerca sono andate avanti e molto
probabilmente quella che era una sanità che veniva erogata anche attraverso
l’ospedale di Rosignano oggi non sarebbe assolutamente di qualità.
Ce lo dicono tutti, guardate. Non è la politica della Regione Toscana. I piccoli
ospedali li chiudono ovunque non perché c’è un problema di spesa sanitaria e di
riduzione della spesa sanitaria, ma perché ci sono problemi di erogazione di servizi
di qualità e di garanzia e tutela soprattutto per i malati, per i cittadini.
Detto questo, credo che non sia un giorno di lutto ma non sia neanche un giorno di
festa oggi. Non voglio esagerare, non voglio banalizzare, come qualcuno ha fatto.
Credo che sia semplicemente un giorno atteso da questa comunità perché, da quando
è stato chiuso l’ospedale di Rosignano, c’era sempre stato un patto con l’ASL e con i
comuni vicini, cioè che a Cecina venivano concentrate tutte le attività sanitarie legate
all’ospedale e a Rosignano si dovevano realizzare e concentrare tutte quelle che
erano le attività legate al socio sanitario e alle attività distrettuali.
Noi siamo in ritardo di quindici anni per tutta una serie di motivi, oggi abbiamo la
possibilità di mettere un primo punto fermo con il fatto di dire: abbiamo individuato
l’area, è una delle aree di proprietà dell’Amministrazione comunale, quindi non ci
sono dietro neanche speculazioni o interessi privati di nessuno, è un’area di cui
l’Amministrazione comunale si priva e che mette a disposizione di un progetto di
area.
Si poteva anche dire: guardate, Regione e ASL, trovatevela! Andate a trovarla da
un’altra parte! Quest’area è nostra e si fa qualche altra cosa. Noi ci siamo in qualche
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modo sobbarcati una responsabilità, che era quella di dire: troviamo il modo di
realizzare questo progetto nei tempi più brevi possibili, perché lo riteniamo utile,
necessario, fondamentale per la qualità dei servizi socio sanitari e assistenziali del
nostro territorio e per evitare che magari qualcuno della Regione o dell’ASL trovasse
l’occasione per dirottare le risorse stanziate già da qualche tempo su altri
investimenti.
Allora, siccome noi siamo perché questo progetto si realizzi e si realizzi in tempi
brevi, abbiamo messo a disposizione un’area, ci siamo anche privati della possibilità
di utilizzare quest’area per altri investimenti e per altre finalità, e abbiamo detto: ora
si vede se si fa sul serio. Perché ci viene detto, ed è vero perché sta nei documenti
ufficiali della Regione e dei bilanci dell’ASL, che le risorse ci sono, noi allora
facciamo la nostra parte. Voi ASL presentate tutta la documentazione necessaria per
fare la variante e noi si porta in Consiglio comunale.
L’ultimo documento – lo diceva l’assessore Pia – è arrivato il 10 gennaio, il 6
febbraio noi siamo in Consiglio comunale per approvare la variante al Regolamento
urbanistico che destina quell’area alla realizzazione del nuovo Distretto socio
sanitario, o cosiddetta Casa della salute.
Questo è un punto fermo, e io credo che il Consiglio comunale non possa
permettersi di perdere un’occasione come questa. Perché se si aspetta che dove è
destinata oggi l’area per il Distretto socio sanitario si arrivi a conclusione, si perdono
altri anni – e faccio riferimento precisamente all’H5 –, si rischia di perdere i
finanziamenti, si rischia in qualche modo che la sanità che qualcuno ritiene di
pessima qualità – io non sono d’accordo e se ne potrebbe discutere – peggiori
ulteriormente.
Noi, oggi, abbiamo la possibilità di mettere a disposizione come Comune un’area,
di destinarla urbanisticamente e vedere se si fa sul serio. Noi siamo per fare sul serio
questa volta. Siamo per fare sul serio: sfilare il Distretto dall’area dell’H5, mettere a
disposizione una nostra area e iniziare il prima possibile a mettere la prima pietra. A
mettere la prima pietra! Su questo l’ASL ci sta venendo dietro. Il Regolamento viene
modificato oggi, ovviamente ci sono i sessanta giorni di tempo per le osservazioni,
l’ASL nel frattempo va avanti con la progettazione preliminare, che penso sia
contestuale anche alla gara per la progettazione definitiva esecutiva e anche per la
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realizzazione dello stesso Distretto, cioè vorranno fare un’unica gara, e credo che, se
tutto va bene, entro l’anno noi siamo in condizione di aprire il cantiere. Di aprire il
cantiere!
Le polemiche lasciamole da parte. Ovviamente, devono servire a dire che degli
errori o dei ritardi ci sono stati e ci sono, ma oggi guardiamo avanti. Oggi guardiamo
avanti!
Anche dal punto di vista delle funzioni sono per raccogliere alcune indicazioni
che venivano sia dalla Commissione urbanistica che dagli interventi di alcuni
consiglieri e sono perché da domani si convochino le Commissioni, le riunioni, tutto
quello che vogliamo, per discutere insieme all’ASL di cosa ci facciamo.
Noi non vogliamo che quella struttura non venga riempita di funzioni o venga
riempita di uffici, e basta. Noi siamo perché, ovviamente, lì si concentrino tutte le
attività distrettuali e socio assistenziali della bassa Val di Cecina. Della bassa Val di
Cecina! Considerando che, come avete visto in questi ultimi giorni, anche sulla
stampa, si va sempre di più verso la Casa della salute, aperta dodici ore, con la
garanzia che i medici di base sono presenti lì per dare anche servizi di primo
soccorso, ci sono queste aree tematiche funzionali (ATF) che stanno prendendo
corpo anche sul nostro territorio, si dà atto di una sanità che cambia, anche di una
sanità dal basso che cambia, quindi vogliamo anche che quella struttura e i servizi in
quella struttura siano il più possibile rivolti ai cittadini con un’innovazione anche
nelle politiche sanitarie.
Due cose: la pericolosità idraulica e il discorso del depuratore.
Se avete visto le carte, noi non solo abbiamo individuato i limiti di dieci metri dal
fosso, che sono obbligatori per legge, ma abbiamo anche individuato un’area che è
ancora più piccola rispetto ai dieci metri dal fosso.
L’area non ha una pericolosità idraulica elevata come qualcuno ha detto. Qualche
geologo qui dentro forse l’ha presa ai corsi serali la laurea.
Quest’area ha una pericolosità idraulica media. Sapete perfettamente che rispetto
anche alle norme della Regione Toscana non si potrebbe andare a destinare
urbanisticamente un’area con una pericolosità idraulica perché prima vale il concetto
che si mette in sicurezza e poi si destina dal punto di vista urbanistico. Comunque, ci
siamo tutelati perché l’area è più stretta rispetto a quella potenzialmente disponibile.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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L’area ha una pericolosità media e ovviamente tenete presente che su quei due
fossi
ci
sono
anche
alcuni
interventi
di
ulteriore
messa in
sicurezza
dell’Amministrazione comunale, che sono all’interno dei residui passivi bloccati dal
Patto di stabilità, perché sul Botro Iurco ci sono delle risorse che prevedono la
realizzazione di alcune casse di espansione a monte dell’attuale sede del Distretto
socio sanitario che ovviamente nel momento in cui saranno sbloccate partiranno
immediatamente.
Già oggi l’area ha un rischio di pericolosità idraulica media e questo prevede
ovviamente la possibilità di farci delle cose. Non ci sono altri vincoli di nessun tipo e
ovviamente tutti gli atti che noi abbiamo a disposizione sono gli atti che sono stati
prodotti sia dai nostri uffici sia dagli uffici della ASL che ci dicono oggi che è
possibile realizzare lì il Distretto.
Per quanto riguarda il depuratore credo che nei prossimi giorni – così l’ASA ci ha
detto – si provvederà all’assegnazione. Sono già state aperte le buste per il bando di
concorso per l’affidamento dei lavori per il raddoppio del depuratore.
Credo che l’ASA abbia concluso la procedura in questi giorni. Passati i tempi
tecnici ovviamente a disposizione, previsti dalla legge, siamo in condizione di poter
comunicare ufficialmente che i lavori per il raddoppio sono stati assegnati e verranno
iniziati il prima possibile.
Considerato che il raddoppio del depuratore prevede una stima di 60.000 abitanti
equivalenti come capienza massima del nuovo depuratore e tenendo conto del fatto
che non si tratta di una previsione in più, ma di uno spostamento di previsione
dall’H5 a un’altra zona; tenuto conto del fatto che già tutta l’assoggettabilità a VAS
ha considerato anche l’influenza della rete del depuratore, siamo oggi in condizione
di dire che con il raddoppio del depuratore si dà il via a un intervento che ovviamente
sta dentro le capacità depurative dell’attuale sistema e anche del futuro.
PRESIDENTE. Ci sono ulteriori interventi? No. Allora mettiamo in votazione...
Maria Grazia, tu sei intervenuta… (Interruzione fuori microfono) Io non voglio
niente perché non ho il ruolo per chiedere alcunché. Come da Regolamento e come
sanno i consiglieri comunali, come si suol dire, in fase di rottamazione, il
Regolamento prevede dopo l’intervento le dichiarazioni di voto, che peraltro lei ha
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anche anticipato questa mattina. Non esiste l’intervento in replica. Non è previsto dal
Regolamento. Siccome questo Regolamento non l’ho fatto io, ma l’avete fatto...
(Interruzione fuori microfono) Tu sì, perché c’eri. Ricordiamocele le cose perché nel
Regolamento al quale ho dato un contributo c’è un modo diverso di gestire; quindi
mi pare che tutto sia stato detto, ognuno resta del suo e credo che si possa mettere in
votazione. (Interruzione fuori microfono) Devi fare la dichiarazione di voto? L’ha
già fatta la dichiarazione di voto. Vai in battibecco. (Interruzione fuori microfono) Io
che sono per gli stambecchi, i panda e le donne sono minoranza. Consigliera Angeli,
parla quanto vuoi. Cinque minuti. Al quinto minuto ti levo la parola come da
Regolamento. Intanto il Segretario mi cerca l’articolo del Regolamento.
Consigliere Gherarducci, il Sindaco avrebbe concluso, però se ritiene di
intervenire può fare la dichiarazione di voto.
Bene, interviene la consigliera Angeli per dichiarazione di voto, dopodiché
interverrà il collega Gherarducci.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Io vorrei dire prima di tutto che le nostre non
sono polemiche, le nostre sono verità e questa verità la sanno tutti. Quindi, non
occorre star qui a dire “hai detto bene, non hai detto bene, hai sbagliato, non è vero”.
È vero. Il punto è che è vero purtroppo. Sarei contenta e ti darei ragioni se tu portassi
qualche altra argomentazione, perché lo sbaglio non nasce oggi, non nasce con la
gestione Franchi, nasce dalle vecchie Giunte. Siamo negli anni Settanta quando le
vecchie Giunte hanno scelto e hanno detto: “A Cecina pochi servizi; a Livorno
l’ospedale; Rosignano si chiude”. Questa è stata la scelta sbagliata e te l’ha detta l’ex
consigliere Luppichini quando ancora era in Consiglio comunale in una delle sedute
dove è capitato di parlare di sanità.
Io non ho detto niente di mio. Sono cose che avete scelto voi e le avete portate
avanti. Questa scelta non è mai stata sconfessata. Quindi, non è che l’epilogo della
vostra scelta, perché le Giunte poi si sono susseguite, ma sono state tutte della stessa
estrazione politica. Quindi, se ha sbagliato il primo quello che è venuto dopo ha
portato avanti gli errori. Se li aveva sconfessati noi potevamo essere contenti. Non
sono polemiche, Sindaco. Noi non facciamo mai polemiche, per essere precisi.
Dichiarazione di voto? La mia dichiarazione di voto non può essere che contraria
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nel rispetto della comunità, perché noi abbiamo una comunità da mantenere che è
anche molto anziana. Abbiamo bisogno, quindi, ancora di più di servizi sanitari
efficienti.
Auspico che veramente attraverso la Commissione si possa arrivare ad analizzare
effettivamente ed approfonditamente tutti quei documenti che abbiamo, che poi non
sono molti, per poter ricavare qualcosa e fare delle proposte che poi speriamo
vengano accettate.
PRESIDENTE. Consigliere Gherarducci, prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. In due minuti noi esprimiamo
voto favorevole sulla delibera presentata dall’assessore Pia ritenendo positivo che si
vada ad aumentare e migliorare la qualità dei servizi che vengono dati ai cittadini.
Anche dal punto di vista edilizio abbiano discusso in Commissione e ci pare che lo
stabile e l’area che verrà costruita abbia dei canoni che vanno verso un
miglioramento delle costruzioni sul nostro territorio.
Detto questo, dato che si discute sempre molto di rilancio dell’industria, del
turismo, quindi aumentando le presenze in prospettiva sul nostro territorio, ribadiamo
il fatto che a parere nostro ci sia il bisogno di un punto di pronto soccorso che possa
coprire il bacino di tutta questa zona che in estate negli scorsi anni andava oltre i
centomila abitanti per servire sia tutta la parte collinare sia la zona di Rosignano
dove ricordo c’è una fabbrica chimica e dove la sicurezza deve essere al centro sia
per i lavoratori che per i cittadini di questo territorio.
Se da una parte c’è l’impegno della IV Commissione per andare a vedere e
integrare possibilmente la convenzione con ASL io credo si debba anche parlare in
quella sede di trovare una soluzione per fare un pronto soccorso. Vediamo le
modalità, vediamo finanziato da chi, però aumentiamo il presidio sanitario sul nostro
territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Va bene. Passiamo alla votazione.
Metto in votazione il punto n. 15) all’ordine del giorno. Chi approva è pregato di
alzare la mano. Pd, Federazione della Sinistra, Gruppo Misto SEL, Centro
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Democratico, Gruppo Misto Daddi, Gruppo Misto PSI, Italia dei Valori. Chi si
astiene? Chi vota contro? PdL. Radicchi lei assiste e non vota? Ha votato a favore?
Hanno votato a favore il consigliere Radicchi, Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale.
Contrari: PdL, Forza Italia, Angeli, Vannozzi, Ghignoli e Luparini.
Pongo in votazione l’immediata eseguibilità. Chi approva? Chi si astiene? Chi
vota contro? Stessa votazione.
Il Consiglio approva.
Le delibere le trattiamo dopo. Abbiamo spostato solo il Distretto. È stata una
richiesta precisa su questo.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Interrogazioni e interpellanze
PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni e interpellanze.
Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Sicurezza nel Comune di Rosignano”
PRESIDENTE. La prima interpellanza è quella presentata dalla consigliera Angeli
sulla sicurezza nel Comune di Rosignano Marittimo.
La parola a te, Maria Grazia.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Risulta... C’è un brusio. Non si capisce nulla.
Bisogna alzare molto la voce. Interpellanza sulla sicurezza nel Comune di
Rosignano. Risulta che i residenti del Comune di Rosignano lamentano la mancanza
di sicurezza sul territorio anche a causa di tanti furti nelle abitazioni, in particolare
nel mese di dicembre, che, a quanto pare, sarebbero in numero... Lucia ti metti pure
tu a chiacchierare! Un po’ di silenzio. Sono loro che chiacchierano.
Dicevo, anche a causa di tanti furti nelle abitazioni, in particolare nel mese di
dicembre, che a quanto pare sarebbero in numero ben superiore... Bisogna urlare,
bisogna gridare.
PRESIDENTE. Il pubblico stia zitto. Il pubblico si taccia.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Mi alzo in piedi. Risulta che i residenti del
Comune di Rosignano lamentano la mancanza di sicurezza sul territorio anche a
causa dei tanti furti nelle abitazioni, in particolare nel mese di dicembre, e che a
quanto pare sarebbero in numero ben superiore allo scorso anno, peggiorando, di
fatto, la situazione.
Si chiede all’Amministrazione comunale se quanto sopra detto corrisponde a
verità riferendo in merito con i dati precisi della situazione per l’anno 2012-2013; di
attivare per la sicurezza sul territorio un tavolo tecnico in Prefettura con il Prefetto di
Livorno anche allo scopo di poter coinvolgere tutte le forze dell’ordine presenti e di
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scongiurare ogni rischio in danno alla popolazione fortemente intimorita quasi
fossimo in stato di allarme.
PRESIDENTE. Assessore Donati, prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Rispetto alla situazione che
manifestava la consigliera Angeli qualche segnalazione di episodi di furto, di episodi
del genere, noi l’abbiamo avuta. Ad oggi, però, non abbiamo una segnalazione da
parte degli organi preposti di una particolare situazione di gravità o di accentuazione
di fenomeni sul nostro territorio. Abbiamo comunque provveduto, anche per dare poi
una risposta puntuale alla consigliera, a richiedere agli organi competenti dei dati, in
particolar modo alla Questura, che poi è il soggetto competente a rilasciare questi
dati, per poter poi magari in un secondo momento consegnarli in maniera puntuale.
Ripeto, non abbiamo una segnalazione, una percezione da parte di questi organi di
una situazione particolare nel Comune di Rosignano.
Fra l’altro, periodicamente partecipiamo all’organo tecnico a cui fa riferimento la
consigliera che è il Consiglio provinciale per l’ordine e la sicurezza che viene
convocato dal Prefetto dove sono seduti intorno al tavolo non solo i rappresentanti
degli Enti locali, ma anche i rappresentanti di tutte le forze di polizia e tutti coloro
che hanno un interesse in questo ambito.
Nell’ultima riunione del Consiglio provinciale per l’ordine e la sicurezza abbiamo
anche noi segnalato la necessità di un maggiore controllo del territorio da parte degli
organi di polizia intesi in senso ampio. Abbiamo anche sottolineato e fatto presente
quelli che sono gli episodi che sul territorio si sono manifestati. Faccio riferimento ai
furti di rame che hanno sicuramente creato un disagio. Intanto è un danno
all’Amministrazione e non solo, ma soprattutto hanno creato un disagio perché in un
momento in cui è difficile poi andare a ripristinare la situazione della pubblica
illuminazione questo crea anche un ulteriore problema di sicurezza.
In questo senso abbiamo fatto presente questo. Ci tengo a precisare che questa
segnalazione, questa sollecitazione che abbiamo posto è stata raccolta e formalizzata
in due protocolli che sono stati sottoscritti da parte della Prefettura, degli organi di
polizia e degli Enti locali fra cui c’è anche il nostro Comune.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Uno è il protocollo “Occhi sulla città”, che prevede la possibilità di coinvolgere
non soltanto nel controllo del territorio gli organi competenti, quindi le forze di
polizia, ma anche le forze di polizia privata che in qualche modo sono presenti sul
territorio, svolgono un’attività privata per conto dei propri clienti, ma che comunque
sono presenti sul territorio e possono essere anche soggetti che possono segnalare
situazioni, al di là di quello che è il loro compito specifico, situazioni di particolare
criticità che poi possono essere controllate dagli organi polizia. Questo è il primo
protocollo.
L’altro protocollo è il Patto per la sicurezza, che è stato sottoscritto il 19 o il 20
dicembre scorso. Se vi ricordate quando c’era il Consiglio comunale il Sindaco era in
Prefettura per sottoscrivere proprio questo protocollo. Questo Patto prevede che ci
sia uno stretto collegamento fra le varie forze di polizia, compresa la Polizia
municipale per il controllo del territorio; quindi la presenza dei vari organi di polizia
(Polizia, Carabinieri, Polizia municipale, Guardia di Finanza, Corpo forestale e
quant’altro) che in un’ottica di maggiore coordinamento e di alternanza consentono
di garantire un maggiore controllo del territorio.
Questo Patto è stato sottoscritto. Ricordo che come Amministrazione comunale di
Rosignano noi abbiamo già da tempo predisposto anche un progetto specifico per la
nostra Polizia municipale di integrazione con le altre forze di polizia per dare anche
risposta – l’abbiamo fatto anche anticipatamente rispetto alla sottoscrizione di questo
Patto – a questa necessità di poter garantire un controllo accurato del territorio o per
lo meno un controllo più accurato possibile tenendo conto che in questi anni,
soprattutto da parte dei Governi centrali, c’è stata una riduzione della presenza della
polizia e delle varie forze sul territorio.
Tuttavia, abbiamo predisposto un progetto specifico per cui con la nostra Polizia
municipale noi integriamo le altre forze di polizia; assicuriamo un coordinamento
costante con le altre forze di polizia e svolgiamo, soprattutto nei momenti di
maggiore presenza sul territorio di persone, in particolar modo durante l’estate,
servizi specifici e mirati per quanto riguarda la sicurezza stradale, l’alcoltest e
quant’altro. Attuiamo controlli specifici per esempio sull’abusivismo commerciale,
che anche quest’anno abbiamo fatto in maniera abbastanza puntuale.
In questo senso l’attenzione c’è. Il lavoro con la Prefettura e gli altri organi è stato
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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fatto. Ovviamente attendiamo anche noi i dati da parte degli organi preposti anche
per utilizzarli in occasione dei prossimi incontri del tavolo del Comitato provinciale
per l’ordine e la sicurezza in cui ovviamente potranno essere discussi e potranno
essere anche proposte soluzioni aggiuntive laddove si verificasse effettivamente una
necessità del genere.
PRESIDENTE. Consigliera Angeli, prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Ringrazio l’assessore dell’attenzione che ha
messo su questa interpellanza. Questa interpellanza io l’avevo presentata in una
forma simile ad aprile. Mi era stato risposto quasi nella stessa maniera, se non
proprio del tutto, perché ora se non altro ci sono quei dati che devono arrivare. La
situazione è continuata e non sono cessati i furti nelle case. La situazione è diventata
più pericolosa perché la popolazione ha paura. Quando ti viene messo un coltello alla
gola la gente ha molta paura.
A questo punto, non sapendo più che cosa fare, ho ripresentato un’interpellanza
del genere. L’unica cosa che può soddisfare la richiesta forse sono proprio i dati.
Vorremmo vedere i dati e, se è possibile, istituire una Commissione da parte
dell’assessore o di chi è preposto per poter approfondire questa situazione. La
popolazione ha paura. Questo non era mai avvenuto. I furti ci sono sempre stati, più
o meno, però oggi la situazione è cambiata. Oggi ti ritrovi qualcuno che ti pone il
coltello alla gola. La popolazione ha paura di trovarsi in casa coloro che commettono
i furti. Non c’è più sicurezza. Questo bisogna dirlo alle forze dell’ordine. Bisogna
coinvolgere anche gli organismi più grossi, tipo la Prefettura e la Questura. Vi
ringrazio.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Armunia”
PRESIDENTE. Maria Grazia, potresti trattare l’interpellanza d)? Dopo il Sindaco
dovrà lasciare l’Aula. Potresti passare all’interpellanza d), Armunia? Prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Considerato che il grave stato di crisi
economica in cui vivono il territorio e la comunità non consente di continuare ad
elargire fondi pubblici ad Armunia, l’ente culturale del Comune di cui il Sindaco è
Presidente e in effetti, risulterebbe a carico dell’ente culturale in questione, peraltro
non ancora trasformato in fondazione come da mesi paventato, e senza conoscere le
motivazioni reali e precise, un grosso buco in bilancio di oltre 1 milione di euro.
In effetti da anni, e tanto più oggi, una buona parte della comunità considera
Armunia un’entità estranea, ma soprattutto la identifica in un pozzo senza fondo,
senza ricadute culturali né tantomeno economiche sul territorio e che non riesce ad
attirare come converrebbe quel turismo estivo che arriva in zona.
Risulta anche che per quanto riguarda le residenze, le compagnie ospiti del
Castello Pasquini, vi pernotterebbero soltanto servendosi poi del territorio per gli
altri servizi. Molte volte le compagnie ospitate non pagherebbero neanche il conto.
Mentre chi chiede la struttura deve sborsare circa 3.500 euro al giorno. Se, come si
suol dire, la cultura non ha prezzo, Armunia per il Comune di Rosignano ha un
prezzo troppo alto. E ben lo compresero tempo fa i Comuni limitrofi che ne facevano
parte sino ad uscirne, mentre ad oggi risulta che anche il direttore artistico se ne sia
andato, sembra per scadenza di contratto. Tutto questo ci dà molto da pensare.
Se poi scrutiamo all’interno dell’organizzazione dell’ente risulterebbe che dodici,
complessivamente, compreso il personale audit che risulta detenere la gestione
amministrativa, sarebbero le unità lavorative presenti, di cui quattro dipendenti
comunali transitati in Armunia.
Non conosciamo l’orario di lavoro del personale dipendente, né conosciamo come
avvengono le gare nell’ente culturale, se ad evidenza pubblica o se a busta chiusa e
quante sono state e chi le ha vinte per gli anni 2012 e 2013. Tra i revisori dei conti
dell’associazione risulterebbero figure note ed ex dipendenti comunali.
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Si chiede all’Amministrazione comunale: a quanto ammonta precisamente il
debito in bilancio di Armunia per il 2013 ed a quanto ammontava a quello del 2012;
un incontro urgente con il Presidente di Armunia ed un incontro urgente a parte con
il Presidente del Consiglio di indirizzo dell’associazione di cui dopo la nomina non
ne abbiamo mai avvertito la presenza negli indirizzi dell’ente se non da vari articoli
personali sulla stampa locale e spesso di connotazione prettamente politica; un
incontro altrettanto urgente con il Collegio dei revisori dei conti relativamente al
bilancio di Armunia (anno 2012 e 2013) in previsione della chiusura dell’attuale
legislatura; quali sono state le ricadute derivanti da Armunia in termini di presenze,
di occupazione economica, di turismo sul territorio per gli anni 2012-2013; di
conoscere per quale motivo l’ente da associazione non è divenuta sinora fondazione
e quali sono i motivi che non lo hanno consentito; di conoscere i motivi precisi per
cui è andato via il direttore artistico ed i motivi per cui semmai non è stato
riconfermato; quante sono precisamente le unità lavorative presenti in Armunia, qual
è il loro orario di lavoro e quanto percepiscono di stipendio e quote accessorie o di
eventuali premi; come avvengono le gare nell’ente culturale, se sono ad evidenza
pubblica, se con busta chiusa o altro, chi le ha vinte nel 2012 e nel 2013 e per quali
importi; se non ritiene un obbligo per l’Amministrazione comunale che l’ente
culturale di cui il primo cittadino è Presidente debba operare nella massima
trasparenza verso i cittadini con i conti in ordine e con le dovute ricadute sul
territorio, a partire da quelle culturali a quelle economiche ed occupazionali.
PRESIDENTE. La parola al Sindaco.
SINDACO. Grazie, Presidente. Dopo numerose Commissioni che sono state fatte
vedo che c’è ancora molta confusione. Ovviamente c’è la disponibilità del
Presidente, del Collegio dei revisori e di tutti coloro che si intendono invitare a
partecipare a una Commissione dove si possono approfondire una serie di elementi
che qui sono stati riportati e che sono oggetto di questa interpellanza. Dico solo che
le unità lavorative sono le stesse da anni, non hanno subito incrementi o decrementi.
Anzi, l’ultimo eventualmente decremento è stato quello relativo al direttore artistico
che non ha visto il rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre non per motivi
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misteriosi, ma perché semplicemente c’era un contratto in scadenza e ho ritenuto
inopportuno rinnovarlo visto che comunque ci sarà un passaggio amministrativo
importante nel prossimo mese di maggio. Quindi, da questo punto di vista c’è
l’affidamento della programmazione culturale dell’ente a una collaborazione
all’interno della struttura e quindi al personale che attualmente è dipendente a tempo
indeterminato della stessa struttura.
Detto questo, quindi confermando la disponibilità mia, la disponibilità di chiunque
si voglia invitare, credo che in quella sede si potranno fare tutti gli approfondimenti
anche sul personale; personale che ha un contratto che è lo stesso da anni, da quando
è stato assunto, che è il contratto nazionale, niente di più e niente di meno. Non so
dove sia stato preso il milione di euro di buco che la consigliera... (Interruzione fuori
microfono) Io non ho interrotto. Non capisco perché... Ho detto: “Non so dove sia
stato preso”. Non ho fatto polemica. Non capisco perché stamattina... (Interruzione
fuori microfono) Capisco che è già in campagna elettorale, collega Angeli, però...
(Interruzione fuori microfono) Io non sono in campagna elettorale. Sono
tranquillissimo. (Interruzione fuori microfono) Inizia. Già stamani mi sembra però
un’effervescenza notevole. Ripeto, non so dove tu abbia preso il dato del milione di
euro di buco. Prendi il bilancio 2012 che è stato consegnato a suo tempo alla
Segreteria del Consiglio comunale. Non c’è ancora il bilancio del 2013 e appena
verrà approvato lo consegneremo in maniera identica per l’uso che i consiglieri
comunali ne vorranno fare. Anche questi argomenti, però, possono essere oggetto di
approfondimento e di discussione nella Commissione che io sono disponibile, con il
Presidente che è qui, a convocare il prima possibile.
Non mi dilungo su altre cose perché sulle ricadute ci siamo più volte confrontati.
Tu hai le tue posizioni e io ho le mie. È inutile in qualche modo starle a ripetere. Non
sono oggettivamente contabilizzabili e rendicontabili le ricadute di un’attività
culturale, se non nel lungo periodo.
Mi sembra che le discussioni rischiano di ripetersi e quindi rimando tutto a una
Commissione che, nei tempi e nei modi che il Presidente ritiene, sarà convocata.
Ovviamente do fin da ora la massima disponibilità.
PRESIDENTE. Consigliera Angeli, prego.
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MARIA GRAZIELLA ANGELI. Prendiamo un impegno preciso sulla
Commissione perché sta per arrivare la fine della legislatura, i tempi sono ristretti e
quindi non voglio che salti.
Io voglio esattamente le risposte a questa interpellanza. Se me le vuoi dare in
Commissione e sei disponibile a convocarla io sono disponibilissima ad ascoltare.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Situazione Via della Cava”
PRESIDENTE. Bene. Andiamo avanti con l’interpellanza b). La parola resta
sempre a Maria Grazia Angeli.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Provenendo da Rosignano Marittimo e
imboccando quella breve salita presente per Via della Cava non possono sfuggire le
condizioni disastrose del tratto di strada pubblica con un immobile di vari
appartamenti che per arrivarci devono, a piedi o in auto, attraversare una larga e
profonda buca quasi presente per tutto l’inverno e colma di acqua piovana. A piedi è
impossibile raggirarla e in macchina si rischia di sprofondare e di rompere la
macchina stessa. Ai lati poi la sporcizia è datata, è presente da anni. Ci sono rami
cadenti e rovi ovunque e due cassoni dei rifiuti posti proprio in curva e pertanto di
difficile fruibilità. È una situazione ai limiti della sopravvivenza civile e questa, a
detta dei cittadini, non è una situazione che nasce oggi.
Siamo nel tratto di strada che porta al civico 333. Non è che continuando il
percorso di Via della Cava la situazione migliori. Lì le radici dei pini, che hanno
creato gobbe ovunque, rappresentano un pericolo continuo per il passaggio delle auto
che si vedono costrette a spostarsi nella corsia opposta con grave rischio per le auto
che sopravvengono dall’altra parte. Siamo dinnanzi ai numeri civici 309 e 313.
Considerato che la strada è pubblica e che quindi è il Comune che deve
provvedere all’incolumità dei propri cittadini attraverso la manutenzione della
viabilità ed ancor più se si arreca danno ai cittadini stessi, si chiede
all’Amministrazione comunale se non ritiene di intervenire con urgenza per
ripristinare lo stato di taluni tratti di Via della Cava, se non tutta, come sopra
indicato, per la tranquillità di residenti e veicoli che vi transitano.
Ove quanto sopra non avvenisse in tempi urgenti, perché la faccenda è urgente e
non da prendere sottogamba per motivi vari, adiremo presso altre vie proprio per
motivi di incolumità e sicurezza della comunità.
PRESIDENTE. Assessore Donati, prego.
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DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Non so quali saranno poi le
altre vie a cui adire anche perché la situazione a cui fa riferimento la consigliera
Angeli sicuramente è una situazione di particolare criticità, ma non è la peggiore
rispetto ad altre situazioni che sono presenti sul territorio. Stamani, come faccio
sempre, ho accompagnato mio figlio a scuola e sono passato da Via Buozzi che
sembra un percorso da Camel Trophy. É una via frequentata. Io passo da Via dei
Mille, la percorro spesso.
Sicuramente la criticità che esprimeva la consigliera è reale, vera e deve essere
affrontata, ma purtroppo non è la sola. Noi abbiamo un territorio comunale che
comincia a mostrare alcuni elementi di criticità anche in questo senso.
Ricordo che l’anno scorso siamo riusciti a fare una tranche di asfaltature e in
quella sede, soprattutto dove c’erano le radici dei pini, è stata fatta un’attività di
fresatura e stesura di asfalto drenante che consente di non essere danneggiato
immediatamente dalle radici. L’abbiamo fatto perché l’anno scorso c’era stato un
allentamento del Patto di stabilità perché il nostro Comune è stato riconosciuto come
Comune virtuoso.
Nel 2013, pur essendosi mantenuta la virtuosità, non c’è stato un allentamento del
Patto di stabilità per cui noi avevamo previsto un programma di manutenzione e di
asfaltature di circa 605.000 euro, vado a memoria, ma la cifra è questa. Non abbiamo
potuto fare questo intervento perché non possiamo pagare le ditte.
Questo è uno degli elementi che purtroppo – spesso lo ricordiamo – limita la
possibilità di intervenire su tutte queste criticità.
Abbiamo già predisposto con questi 605.000 euro un progetto per la metà, per
circa 300.000 euro, per poter mettere in cantiere in questo anno con i ribassi quegli
interventi puntuali e non particolarmente costosi come quello a cui faceva
riferimento la consigliera Angeli. Ovviamente attendiamo di avere lumi su quelle che
saranno le capacità di spesa per questo anno per poter fare questo intervento.
Nell’intervento di 300.000 euro che vorremmo far partire in questo anno ci sono
anche alcune strade, vedi Via della Ragnaia, che già in precedenza erano state
segnalate anche dalla consigliera Angeli.
Noi prendiamo atto di quelle che sono le criticità e spesso non abbiamo bisogno
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che ci vengano ricordate anche dai consiglieri, ma ci fa piacere anche che i
consiglieri ce le ricordino, perché comunque abbiamo le segnalazioni dei cittadini,
abbiamo un servizio di manutenzione e la Polizia municipale che ci segnalano le
criticità che ci sono sulle strade.
Purtroppo, a fronte di queste criticità, noi spesso abbiamo le mani legate non tanto
nel prevedere le risorse, perché le risorse vengono allocate in bilancio, ma nel poter
dare corso effettivamente ai lavori perché dovendo rispettare i termini di pagamento
alle ditte spesso non abbiamo la certezza che questi termini di pagamento possano
essere rispettati.
Questa è, purtroppo, una realtà che non riguarda esclusivamente il Comune di
Rosignano, perché altrimenti sarebbe meglio, non per noi, ma per la situazione
complessiva del nostro paese, ma è una situazione che riguarda complessivamente
l’Italia.
Fino a quando non ci sarà un allentamento del Patto di stabilità che da tempo
viene promesso, ventilato, anticipato, ma che di fatto purtroppo ad oggi non
abbiamo, noi possiamo allocare le risorse che come Amministrazione riusciamo a
reperire, ma non possiamo poi materialmente spenderle. Quindi, questo è uno dei
problemi che ci impedisce di dare risposte anche a quelle legittime richieste e
segnalazioni che, come in questo caso, ci vengono fatte.
Prendiamo atto dell’interrogazione e della segnalazione che la consigliera ha fatto.
Ne prendiamo atto ai fini dell’allocazione delle risorse e quindi della predisposizione
dei piani di intervento, però in questo momento abbiamo difficoltà a dare tempi certi
nella possibilità di eseguire, in maniera puntuale, questo intervento.
PRESIDENZA DEL
CONSIGLIERE FRANCESCO BARTALESI
PRESIDENTE. Grazie, assessore.
Consigliera Angeli, per la replica, prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Assessore, prendiamo atto di quello che ci hai
detto, dei futuri investimenti e non vediamo l’ora che ci siano e che vengano
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investiti; prendiamo atto delle difficoltà e quindi dei tempi che non sono certi, però
se i nostri cittadini in determinate situazioni vogliono entrare e uscire di casa non lo
possono fare perché c’è una grossa buca sulla strada comunale per cui si affonda,
perché è sempre piena d’acqua considerato che piove sempre. Non si secca mai
quella pozza. Ormai si può andare a pescare.
A questo punto io credo che dobbiamo purtroppo darti ascolto perché finché i
fondi non si possono adoperare i tempi non si possono stabilire, però determinate
situazioni di emergenza vanno affrontate subito. Non ci sono discorsi.
Si tratta di sei appartamenti e quindi di sei famiglie come minimo che hanno
bisogno di entrare e di uscire di casa. Bisogna che quella buca venga coperta con
tutto quello che volete, con i sassi, con la sabbia, con il ghiaino; tutto quello che
potete fare fatelo e con urgenza. Altrimenti, per quelle altre vie andrò anche da un
Prefetto a sentire cosa si può fare in situazioni di così grave emergenza.
La gente non può vivere così. Non ti parlo poi di Via dei Mille e di tutte le strade
che sono talmente malmesse che per l’amor del cielo... Non te lo dico più, quello non
te lo dico più e aspetto che tu faccia qualcosa, però quella buca va tappata
nell’immediatezza. Oggi c’è il Consiglio comunale e non lo potrai dire a nessuno, ma
domani vadano a fare qualcosa e buttino dentro tutto quello che vogliono e chiudano
quella buca perché non si può uscire né a piedi, né con la macchina. Non si può mica
vivere così. Metteteci quello che volete.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Mi sono dimenticata una cosa. Quei cassonetti e
tutta quella sporcizia... Qualcuno sarà rimasto in Comune che pulisce qualcosa o non
c’è più nessuno? È veramente invivibile la situazione. Ad avere una casa lì c’è da
vergognarsi. Sono anche case messe piuttosto bene. (Interruzione fuori microfono)
No, sulla strada i residenti non vengono. Oltretutto lì ci sono i cassoni che sono
aderenti alla recinzione, a tutti quegli arbusti malmessi che ci sono, sporchi, perché
poi non ci sono solo arbusti. C’è di tutto perché c’è stato buttato di tutto.
I cassonetti non sono molto frequentabili perché sono sulla curva, sono pericolosi
perché arrivano le auto dalla salitina e quindi ti prendono in pieno. Il più delle volte
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la spazzatura si può lasciare per terra perché è difficoltoso metterla nel cassone,
perché non fai in tempo ad aprire il cassone e a premere il pedale per il semplice fatto
che può arrivare un’auto e investirti.
Non so come siano stati posizionati, qual è stata quella mente che ha trovato
quella collocazione e se mai si potrà cambiare. Mi pare che non ci siano grandi
possibilità di cambiamento. Comunque, l’essenziale qui è la buca.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Angeli.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Auditorium al Castello di Rosignano Marittimo: un altro
spreco di denaro pubblico”
PRESIDENTE. Passiamo all’interpellanza successiva avente ad oggetto la
discarica di Scapigliato. Perdonatemi, ho sbagliato. Trattiamo l’interpellanza
successiva avente ad oggetto “Auditorium al Castello di Rosignano Marittimo”.
Prego, consigliera.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Considerato che nel retro del Castello di
Rosignano Marittimo si trova l’Auditorium, una struttura praticamente finita anche
se forse non del tutto completata, su cui sono stati stanziati fondi pubblici e non certo
di poca entità; ora, e da tempo ormai, l’Auditorium è completamente abbandonato,
gli amministratori attuali se ne sono dimenticati, la popolazione forse non ne conosce
neanche l’esistenza, mentre la tinteggiatura interna comincia a far difetto.
Dal suo esterno si intravedono, infatti, intonacature, tinteggiature, apparecchi di
riscaldamento, condizionatori d’aria, grandi porte a vetro installate che guardano la
campagna e le colline circostanti. Non conosciamo esattamente la sua funzione. Esso
veniva indicato come Auditorium del Castello forse per incontri, convegni,
conferenze e riteniamo che la ristrutturazione facesse parte dei lavori del Castello
terminati al fine della scorsa legislatura.
Si chiede all’Amministrazione comunale di conoscere la data di inizio e fine dei
lavori alla struttura dell’Auditorium; il totale dei fondi impegnati sino alla sua
chiusura e le imprese che vi hanno lavorato; i motivi della sua chiusura; se ha
ritenuto a suo tempo necessaria la ristrutturazione dell’immobile o se se ne poteva
fare a meno; quante sono ad oggi le strutture pubbliche comunali fruibili ed a quanto
ammontano i costi di mantenimento delle stesse; quale destino seguirà quella
struttura che già sta avvertendo i segni del tempo; se debba essere aperta ed usufruita
dalla comunità o crollare su se stessa e con essa i fondi impegnati dalla comunità
stessa; se non ritiene che una tale situazione non rappresenti un vero spreco di danaro
pubblico quando di danaro non ce n’è più per nessuno.
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PRESIDENTE. Grazie, consigliera.
Assessore Donati, prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Il progetto dell’Auditorium è
un progetto che era legato a una complessiva rivalutazione e rivitalizzazione di
questo immobile, l’immobile da destinare a sede dell’Amministrazione per una
rivitalizzazione complessiva del Castello.
Tanto è vero che era previsto l’Auditorium, era previsto un parcheggio e un
collegamento anche con il parcheggio sottostante che è lì nella zona dell’area feste.
Questo era un progetto che risale ovviamente all’altro secolo. Dico “altro secolo”
perché riguarda un momento in cui ancora le Amministrazioni pubbliche non erano
colpite da crisi, dal Patto di stabilità.
Il nostro Paese, e Rosignano in particolare, aveva anche visioni abbastanza ampie
come capacità di investimenti, tant’è vero che i lavori sono iniziati nel 2005; lavori
che rientrano in quella che è stata la rivalutazione, la ristrutturazione complessiva di
questa sede e anche della sede in cui ci troviamo e che appunto avevano come
obiettivo una riqualificazione complessiva di quest’area.
I lavori specifici ad oggi sono costati, fra tutte le varie fasi (realizzazione,
impermeabilizzazione e quant’altro) circa 800.000 euro. Ci sono delle risorse
allocate in bilancio che sono quelle previste per il completamento, cioè per
l’arredamento, l’impiantistica, il parcheggio, il collegamento con la parte del centro
urbano di Rosignano Marittimo, che erano le risorse che dovevano servire per poter
completare l’intervento e dare un senso a questo investimento. È un investimento
importante, pensato in un momento in cui forse si poteva ancora pensare a questo,
però aveva come obiettivo quello di rivitalizzare quest’area, collegarla con il centro
urbano di Rosignano Marittimo e quindi in qualche modo dare anche una risposta
importante nella riqualificazione complessiva del capoluogo.
È chiaro che sulle problematiche e quindi sui tempi in cui sarà finito non mi posso
esprimere anche perché se abbiamo difficoltà a tappare una buca, sicuramente
l’investimento e la possibilità di poter spendere queste risorse per poter completare
questo investimento rispetto ad altre priorità del territorio non sono quelle con
maggiore urgenza.
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Sono risorse che comunque rimangono allocate in bilancio, ma non sono
spendibili. Laddove si potesse arrivare a definire un programma di spesa, quindi di
pagamenti, sicuramente queste non saranno le priorità perché prima dovremo dare
risposta a una serie di criticità che sono sul territorio, a cominciare dalla sicurezza
delle strade e quant’altro.
Questo è un po’ in sostanza il discorso dell’Auditorium. Non ritengo che sia stato
un investimento inutile. Ritengo che comunque l’investimento e i lavori che sono
stati fatti sono lì e possono essere successivamente ripresi e possono essere anche
ripresi in un’ottica di portare a compimento quella rivalutazione e quella complessiva
valorizzazione del centro storico di Rosignano Marittimo, che erano l’obiettivo
principale di questa rivalutazione.
Ovviamente nel mezzo si sono messe tutte le problematiche a cui si faceva
riferimento prima e questo chiaramente ha bloccato i lavori che, ripeto, in un’ottica
di priorità e fra le varie priorità in questo momento non riteniamo che siano così
prioritarie rispetto ad altre cose che in questo momento premono di più ai cittadini.
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE LUCIA CROCE
PRESIDENTE. Consigliera Angeli, prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Assessore, lei ha detto bene. Non è certo
prioritaria rispetto a tutto ciò che serve sul territorio, però forse non era prioritario
neanche iniziarli quei lavori nel 2005. Forse bisognava finire tutta la ristrutturazione
del Castello – guardiamo in che condizioni si trova la sala consiliare – e magari farla
meglio, con altre tecniche e riprenderla da capo. È antigienico stazionare in questa
sede considerata la presenza di muffe, umido, acqua perché piove dalle finestre e ce
la troviamo sotto i banchi, ma non solo noi, anche la prima fila. L’unica che sta
meglio è la fila di mezzo perché l’acqua non arriva. A questo punto io credo che non
fossero proprio prioritari quei lavori. Forse è stata sbagliata quella scelta. Quando è
avvenuta la ristrutturazione del Castello si doveva pensare a quello che era prioritario
e quell’altro metterlo da parte visto che poi nel mondo può intervenire di tutto e a
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Rosignano è intervenuta la crisi come in tutto il Paese.
Se non avessimo iniziato i lavori non si spendevano fondi, non si impegnavano
fondi, non si spendevano soldi e forse non si riduceva in queste condizioni perché sta
cadendo l’intonaco. A questo punto ci ritroviamo a riprendere tutto da capo. Servono
altri soldi oltretutto e sono sempre i soldi della comunità.
Bisogna secondo me essere un po’ più oculati nelle scelte, perché poi se accade
qualcosa si rimane a piedi e bisogna ricominciare da capo e investire nuovi fondi.
Per concludere, vorrei dire che non era poi utile l’Auditorium. È importante per
riprendere tutta la situazione del Castello, qualificare la cittadina di Rosignano
Marittimo, e questo ci fa piacere, però forse non era tanto utile perché noi le abbiamo
già contate in precedenti interpellanze, abbiamo la presenza attualmente di quindici
sedi comunali e questa è la sedicesima e se ne poteva fare anche a meno e magari poi
nel tempo adibirlo a qualcos’altro. Quelle sedi comunali non si sa poi in definitiva a
che cosa servono: convegni, manifestazioni. Dopo tutti i nostri convegni e le nostre
manifestazioni il territorio è sempre quello che era tanto tempo fa. Anzi, ora è peggio
per via della crisi. Bisogna riflettere molto bene quando si investe il danaro pubblico.
PRESIDENTE. Colgo l’occasione per leggere la seguente comunicazione
pervenuta dalla consigliera Porciani. La coordinatrice del Gruppo Misto l’ha
richiesto espressamente. (Interruzione fuori microfono) Va bene, allora facciamo
così. Intanto do lettura e poi sarà mia premura dare copia della seguente
comunicazione alla coordinatrice del Gruppo Misto: “La sottoscritta Angela
Porciani, a seguito dell’uscita dal Gruppo consiliare Rosignano Democratica e
Socialista, avvenuta in data 28 gennaio scorso, dichiara di costruire all’interno del
Gruppo Misto la formazione del Centro Democratico che, rispecchiando gli assetti
politici nazionali e regionali, si dichiara di supporto alla maggioranza”.
Dopo averla fotocopiata la consegnerò alla signora Monti.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Discarica di Scapigliato”
PRESIDENTE. Procediamo con la successiva interpellanza. La parola alla
consigliera Angeli.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. La convenzione Comune Rosignano-REA risale
al 1996-1997 e per più di quindici lunghi anni la discarica di rifiuti... Ora state zitti
voi, però.
La discarica di rifiuti ha ammorbato, con i suoi nauseabondi miasmi, i residenti di
Castelnuovo della Misericordia e zone limitrofe e mai né Sindaci né Giunte che si
sono susseguite si sono degnati di rendere vivibile l’ambiente, di tutelare la salute dei
residenti, creare occupazione per il territorio visto che c’era una discarica, operare
investimenti per rendere migliore la qualità della vita della comunità residente.
Eppure risulta che negli anni, ed in particolare nelle ultime gestioni, giungessero
nelle casse comunali circa 22 milioni di euro all’anno. Risulta che circa una
quindicina dovessero servire per investimenti sul territorio. Poi c’erano le royalties,
la vendita dell’energia prodotta da REA stessa e non possiamo dimenticare gli avanzi
di amministrazione nei bilanci comunali che si sono susseguiti, nell’ordine di milioni
compresi gli accantonamenti per la futura bonifica della discarica.
Oggi, e da tempo, i residenti si chiedono che fine ha fatto quella marea di milioni
che regolarmente approdava nelle casse comunali perché guardandosi intorno di
investimenti degni di nota non se ne vedono ed il Comune è trasandato e malmesso a
partire dalle frazioni collinari sino ai paesi a mare. E non è tutto cominciato dai tempi
della crisi, lo erano già.
La discarica, la cosiddetta “gallina dalle uova d’oro”, avrebbe subito una fermata
alla produzione di danaro fresco proveniente dal conferimento dei rifiuti a partire dal
2010 con l’ormai famosa variazione in riduzione del bilancio comunale di quasi 10
milioni di euro, continuata per tutta l’attuale legislatura e risulterebbe con una perdita
complessiva di circa 50 milioni di euro, oltre il debito REA nei confronti del Comune
che negli anni si sarebbe consolidato intorno ai 20 milioni. È, dunque, un mistero
capire dove sia finita quella montagna di danaro fresco proveniente dai rifiuti della
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
megadiscarica di Scapigliato. Altro che Patto di stabilità! È divenuto per il Sindaco
l’alibi per nascondere l’immobilismo politico ed amministrativo dell’attuale Giunta.
Ora la gestione dei rifiuti si è divisa in due parti. Una fa capo a REA servizi,
confluita nell’ATO Toscana Costa, per la quale continuiamo a chiederci ed a
chiedere all’Amministrazione comunale per quale motivo sono state acquisite le
quote delle società private, cioè di Ecomar e di Enerambiente, sperperando oltre un
milione di euro non considerando i costi del contenzioso, che risulterebbe ancora
aperto.
In effetti, appare un controsenso spendere danaro pubblico quando questa parte di
REA sarebbe passata poco dopo ad ATO. L’altra parte è REA impianti Srl, sulla
quale grava da troppo tempo una generale incertezza sulle strategie aziendali. A
questo riguardo, tra l’altro, appare ingiustificato l’eccessivo carico di personale,
anche in considerazione della chiusura di Redeco, assorbita da REA, dopo aver
provocato negli anni ingenti perdite economiche e finanziarie.
Nel prendere atto con preoccupazione che le tecniche per i servizi essenziali,
come il porta a porta e la differenziata, da REA non sono state messe in atto e mai
negli anni sono state neanche concesse ai cittadini minor tasse sui rifiuti da pagare, si
chiede all’Amministrazione comunale di fare massima chiarezza sugli introiti dei
rifiuti di Scapigliato pervenuti annualmente al Comune di Rosignano sin dall’inizio
della convenzione Comune-REA; di fare massima chiarezza sull’attuale operazione
“discarica Scapigliato” e sui rapporti con REA Impianti e di precisare anche il valore
di impresa che rimane in carico al Comune di Rosignano e la pianta organica; se e
come intende risarcire i cittadini delle frazioni collinari che hanno ancora in corso
cause legali pendenti con REA per danni arrecati loro alla salute, alle attività agricole
circostanti (coltivate, peraltro, o adibite ad altri usi) e al valore patrimoniale delle
loro abitazioni; di sapere l’esatto ammontare del debito attuale di REA nei confronti
del Comune e quando si pensa di estinguerlo, magari attuando i necessari solleciti,
considerate le conclamate difficoltà del bilancio comunale.
Grazie.
PRESIDENTE. Prego, assessore Donati.
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DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Credo che queste materie...
Intanto devo dire che molte risposte un po’ se le è date la consigliera Angeli
all’interno della sua stessa interrogazione, quando si parla di quello che ha dato. Si
parlava dei 23 milioni. Credo che i bilanci... Non c’è bisogno di fare chiarezza. I
bilanci comunali, che sono stati presentati negli anni, già danno anche il senso di
quello che è stato il flusso che Scapigliato ha dato al Comune di Rosignano. Non è
che si aggiungono a questi, ma gli avanzi di amministrazione derivano da questo,
fondamentalmente. Non è che a questi si devono aggiungere anche gli avanzi.
Negli anni sul territorio sono stati fatti investimenti importanti. Quei 16 milioni di
investimenti che in alcuni momenti venivano fatti sul territorio testimoniano quello
che è stato l’impatto della discarica di Scapigliato per il territorio di Rosignano. Si
parla... (Interruzione fuori microfono) Come? (Interruzione fuori microfono) I lavori
che sono stati fatti sul territorio negli anni. La consigliera Angeli era in Consiglio
comunale, e io no, quindi sa benissimo quali sono stati gli interventi sul territorio,
anche nelle frazioni collinari (la realizzazione di interventi importanti per le frazioni
collinari, e non solo).
I piani degli investimenti che sono stati fatti negli anni credo che testimonino
quanto sul territorio vi siano state delle ricadute. Poi la valutazione se positive o
negative sta, ovviamente, alla differente collocazione politica. Però il fatto che ci
siano stati investimenti... Questi ci sono. Anche dal punto di vista dell’occupazione,
REA ad oggi ha circa 200 dipendenti. Comunque è un’occupazione che è stata creata
sul territorio. Mi sembra che questo sia un dato importante e già dà risposta anche a
quello che domandava la consigliera Angeli rispetto alla ricaduta sul territorio in
termini di occupazione.
Per quanto riguarda la riduzione della pressione fiscale, io ricordo – e lo facciamo
spesso – che noi per quanto riguarda la TARSU, cioè la tariffa per lo smaltimento dei
rifiuti solidi urbani, paghiamo circa il 60 per cento di quello che è il costo
complessivo, sicuramente il 60 per cento (forse anche meno) rispetto a quello che
viene pagato dagli altri Comuni. Quindi, ricadute sul territorio ce ne sono state.
È chiaro che c’è stato, poi, il 2010, con la crisi a cui faceva riferimento la
consigliera Angeli, una crisi dovuta al fatto che comunque c’è una riduzione dei
rifiuti, sia urbani che speciali, che vengono fuori dalla produzione industriale, che è
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crollata in questi anni (credo che non sia un mistero e credo che tutti ne abbiamo
contezza), e soprattutto la necessità, a partire dal 2010, e questo, forse, lo posso
rivendicare anche come membro di questa Amministrazione, che abbiamo
cominciato – forse più che in passato – a dare anche risposte importanti di
investimento sulla discarica di Scapigliato, investimento in termini di miglioramento
della qualità dello smaltimento e della gestione dell’impianto, investimento anche per
cercare di dare una prospettiva alla discarica di Scapigliato.
Questi sono investimenti che sono venuti fuori anche da quello che Scapigliato ha
dato in meno al Comune. Se si fanno 2-3 milioni l’anno di investimenti, questi 2-3
milioni l’anno di investimenti non vengono computati fra quelli che sono disponibili
per il bilancio. In questo senso, è vero, c’è stata la crisi, c’è stata la riduzione dei
conferimenti, ma ci sono stati anche investimenti che non si traducono in flussi
correnti, ma si traducono comunque in interventi sulla discarica di Scapigliato che
consentono in prospettiva di migliorare la qualità della vita anche dei cittadini che
stanno intorno, perché sono stati interventi di miglioramento gestionale. Faccio
riferimento all’apertura dei nuovi lotti, alla migliore ricappatura, alla riqualificazione
della rete di captazione del biogas, che fra l’altro ha consentito anche di migliorare le
prestazioni energetiche della discarica; al discorso dello stoccaggio del percolato, che
ha consentito di eliminare un laghetto di percolato a cielo aperto, quindi di realizzare
dei silos di stoccaggio, che ovviamente, poi, creano anche minori miasmi.
Interventi, soprattutto in questi ultimi anni, sono stati fatti, anche interventi in
termini di accantonamenti per la post-gestione, che negli anni precedenti si era
iniziato a fare, ma in maniera, forse, un po’ troppo timida. Da questo punto di vista
garantisco che i dati a cui faceva riferimento la consigliera sono quelli, più o meno.
Siamo passati da circa 23-24 milioni l’anno di introiti per l’Amministrazione a circa
13, 12, 15 dovuti a questo fatto.
Per quanto riguarda il percorso di ATO, è un percorso in corso, cioè non è ancora
concluso. Noi, tra l’altro, come REA abbiamo anticipato o, perlomeno, mantenuto
quello che era il nostro cronoprogramma, creando all’interno di REA Spa la
partecipata, o meglio la controllata REA Impianti Srl, in cui sono stati conferiti, sono
stati portati tutti quelli che sono i rami di azienda che non dovranno andare
nell’ATO. Il problema è che il percorso ATO si è un po’ rallentato per vari motivi,
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perché comunque – come è stato detto più volte – il nostro ATO è un territorio
estremamente frammentato, ci sono state modifiche normative, c’è stata una sentenza
della Corte costituzionale, quella legata ai servizi pubblici, dall’acqua in giù, che ha
necessitato anche di una revisione per capire se il percorso avviato fosse un percorso
ancora valido, e ancora lo è. Mentre noi abbiamo assunto tutte quelle che sono le
delibere e gli atti per farci trovare pronti a questo percorso, l’ATO sta ripartendo ora
e ha ottenuto dalla Regione Toscana anche un’ulteriore proroga rispetto ai termini
fissati.
Comunque, il percorso è ripartito anche per quanto riguarda l’ATO. Ci sarà a
breve anche la valutazione degli asset che vengono portati e, nel nostro caso, le quote
di REA Spa depurate della parte di REA Impianti. Per cui, ci sarà una valutazione e
questa darà anche risposta a quello che ha chiesto la consigliera Angeli circa il valore
del ramo d’azienda che rimane a noi. Ovviamente, il valore che rimane è tutto quello
che noi abbiamo. Non regaliamo niente agli altri. A fronte di un conferimento di
quote in Rete Ambiente, che è la società di ATO, abbiamo di ritorno delle quote di
pari importo. Per cui, non regaliamo niente. Anzi, forse in questo caso possiamo
valorizzare anche certi asset, perché comunque valorizziamo una gestione,
valorizziamo un territorio che in qualche modo può essere gestito da un soggetto
esterno.
Da questo punto di vista, credo che possiamo confermare che il percorso sta
andando avanti, sta andando avanti rispetto ai piani, perlomeno per quanto riguarda
la nostra Amministrazione. Gli impatti di Scapigliato sul territorio sono quelli,
appunto, che diceva la consigliera, ma ci sono anche i posti di lavoro e gli
investimenti che sono stati fatti.
Per quanto riguarda il discorso della causa, quindi del risarcimento dei cittadini a
cui faceva riferimento, la causa – l’ha detto la stessa consigliera – è ancora in corso;
per cui dovremo attendere che la causa venga portata a conclusione e, quindi, capire
se sarà necessario un risarcimento. Do un’informazione: nei bilanci REA sono state
prudenzialmente accantonate delle cifre che, laddove la causa vedesse REA
soccombente, potranno servire per poter risarcire i cittadini. Questo non vuol dire,
ovviamente, un’ammissione di responsabilità e una abdicazione rispetto a quella che
è la possibile evoluzione della causa pendente, ma è un principio di sana contabilità
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che impone che, a fronte di possibili rischi di pagamento di risarcimenti, vengano
accantonate le cifre. Da questo punto di vista, tranquillizzo che anche nell’ambito del
bilancio REA ci sono anche queste risorse.
Per quanto riguarda il debito REA, quello a cui faceva riferimento la consigliera,
dobbiamo dire che per quanto riguarda esplicitamente REA Spa, che poi sarà la parte
che dovrà andare all’ATO, c’è un Piano di rientro che dovrà portare all’abbattimento
completo del debito nel corso di questo e del prossimo anno.
Per quanto riguarda le quote dei soggetti privati, quella di Ecomar è stata liquidata
da REA attraverso l’operazione di acquisizione di azioni proprie. Questa è
un’operazione anche strumentale alla reinternalizzazione di tutta una serie di servizi
che venivano fatti dalla partecipante Ecomar sul fronte. Quindi, sono state acquistate
le quote, ma sono stati anche reinternalizzati i servizi, quindi in un’ottica anche di
miglioramento ed efficientamento della parte gestionale.
Per quanto riguarda la parte Enerambiente, non è ancora stata fatta, anche perché
siamo in attesa di capire se questa liquidazione – come era stato previsto inizialmente
– dovrà essere fatta dal socio privato, che dovrà entrare in Rete Ambiente nel
momento in cui facciamo il conferimento, o se dovrà essere fatta antecedentemente
al conferimento, nel qual caso ci attiveremo. Nel tempo, abbiamo anche dato
dimostrazione di aver previsto anche queste cose.
Da questo punto di vista, tutte le preoccupazioni che venivano espresse sono
preoccupazioni che, ovviamente, ci possono essere riguardo a quello che è il futuro
complessivo del mercato (perché, poi, si tratta anche di un mercato dei rifiuti) e
quelle che sono anche le necessità di investimento che riguardano la parte dei rifiuti
solidi urbani, che ci interessa in maniera specifica, anche come Amministrazione,
che dovranno essere gli investimenti che dovranno precostituire le condizioni per
poter sviluppare la raccolta differenziata, senza metterla a carico dei cittadini.
La raccolta differenziata, come ho sempre detto, costa. Se non si creano le
condizioni in termini di impianti che possono far recuperare dei costi di smaltimento,
noi, a fronte di una raccolta differenziata che mettiamo in campo sul territorio,
dovremmo andare verso un incremento delle tariffe ai cittadini, e questo non lo
vogliamo. Per cui, abbiamo previsto investimenti che possono consentire, a fronte di
una raccolta differenziata, che dovrà essere sicuramente sviluppata, di poter
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recuperare anche dei costi di smaltimento e di gestione, poi, delle frazioni
differenziate dei rifiuti, che altrimenti andrebbero a gravare sui cittadini.
In questo senso, le strategie le abbiamo. Sicuramente, con le difficoltà di contesto
normativo e di contesto riferito agli altri soggetti che sono coinvolti in questo
percorso, in particolar modo l’ATO, con la difficoltà che deriva dalla crisi
economica, le strategie le abbiamo e le stiamo portando avanti. In questo senso,
vorrei tranquillizzare la consigliera Angeli.
PRESIDENTE. Consigliera Angeli, prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Assessore, ho ascoltato con attenzione e non
credo di aver perso molto di quello che tu dicevi (poi lo rivedremo anche nel
verbale), però ci sono dei punti su cui abbiamo dei dubbi, e sono le domande, poi,
dell’interpellanza, quello che si era detto anche nel corpo dell’interpellanza: questo
eccessivo numero di personale, questi servizi – come la differenziata – che tutti gli
altri Comuni riescono a fare e noi che potevamo, perché avevamo tanti fondi a
disposizione per organizzarci, non l’abbiamo fatto, non l’abbiamo nemmeno pensato
nel passato, quando la discarica gettava fondi a tutto spiano, a dir la verità.
Quindi, non siamo del tutto soddisfatti. Non lo siamo proprio, a dir la verità. Delle
risposte alle domande, quindi, non siamo soddisfatti, perché chiarezza – come
richiesto – fino in fondo non è stata fatta. Forse non è nemmeno la sede, questa; forse
ci vorrebbe una Commissione per approfondire di più. Qui si danno le risposte tout
court alle nostre domande e poi si finisce lì, e magari altri dubbi nascono sulla
risposta. Quindi, se si potesse fare una Commissione, a noi ci farebbe molto piacere,
perché dal momento del cambio della gestione di REA non ci siamo neanche più
sentiti nelle Commissioni sull’argomento. Quindi, sarebbe bene precisare e
puntualizzare quello che sinora è avvenuto.
Mi ricordo che a quei tempi – era verso la fine dell’anno che successe – si
facevano Commissioni in continuazione proprio perché la materia era piuttosto
caustica, a dire la verità. Quindi, se lei potesse, prima della legislatura, fare qualcosa,
come una Commissione, gliene saremmo grati.
Il nostro documento cominciava con i fondi che erano arrivati dalla discarica, con
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quella montagna di danaro fresco (come noi la consideravamo, come la considerano i
cittadini e l’hanno considerata) che proveniva dai rifiuti della discarica. In realtà, noi
abbiamo parlato di quindici lunghi anni, perché l’inizio è del 1996-1997 della
convenzione. In quei quindici lunghi anni, che sono anche di più, a dir la verità,
quanti sono stati? Noi abbiamo fatto investimenti? Li abbiamo impegnati negli
investimenti? Forse non conosciamo esattamente gli investimenti della discarica. Di
quelli non ne conosciamo la natura precisa e non ne conosciamo, forse, nemmeno
l’entità, perché ogni volta che sono stati fatti, magari venivano portati anche in
Consiglio comunale, ma non è che si stava lì a mettere “uno più uno più uno più uno
più uno”. Quindi, può darsi che anche quello lì possa far carico e ci possa dare una
spiegazione e anche una giustificazione. Altrimenti, sinceramente, non ce l’abbiamo
questa giustificazione. Se facciamo un conto – grossomodo; forse è sbagliato, ma ci
pare di farlo bene – a noi risulta, a conti fatti, che in quindici anni e qualche cosa di
quel danaro fresco che arrivava nelle casse comunali dalla discarica fossero circa 360
milioni. Quei 360 milioni circa (che poi saranno di più, saranno di meno, saranno
giusti, questo non lo so perché è così che l’abbiamo fatto, a occhio) per noi era una
bella cifra.
Per quanto ci possiamo guardare intorno sul territorio, noi gli investimenti sul
territorio che dovevano esserci (perché da introiti del genere dovevano esserci, era un
obbligo a quel punto) non ne vediamo. Se andiamo un po’ in giro, nelle frazioni
collinari qualche volta sono state asfaltate le strade, sono state rifatte le fosse, si sono
guardate a Nibbiaia, mi pare, ma nemmeno noi l’abbiamo chiesto all’ASA, delle
fognature per quanto riguardava... Sì, però non l’abbiamo mica pagato noi; l’ha
pagato l’ASA. Quindi, non c’entra. (Interruzione fuori microfono) Perché l’abbiamo
pagato noi, allora? Perché era l’ASA che doveva pagare. (Interruzione fuori
microfono) E allora prendiamo anche questo e lo mettiamo lì, lo accantoniamo lì, e
poi fa parte del gruppo.
E poi, nelle frazioni collinari grandi cose non sono state fatte. Il parcheggio a
Castelnuovo, il parcheggio dei pullman. Sì, ma non sono cose madornali che
rivestono la necessità di grossi investimenti. Poi, a Vada intanto la Marina dei
pescatori è sempre lì, quindi... (Interruzione fuori microfono) La piazza è più antica.
La piazza è più antica. Noi guardiamo la nautica dell’usato...
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PRESIDENTE. Possiamo sintetizzare? Sta diventando una conversazione privata.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Guardiamo la nautica dell’usato, ma quelli
erano fondi europei e poi il 45 per cento mi pare, se non mi sbaglio, che sia della
Provincia. Quindi, non c’entra la nautica dell’usato. E poi il Castello di Rosignano
Marittimo, che è l’ultimo e che è ancora da finire, perché si parlava dell’Auditorium.
E poi Piazza del Mercato. Piazza del mercato non è una grande struttura dove sono
stati gettati milioni e milioni di fondi, perché non è una struttura di grande valore. Il
Castello – come dicevo prima – è in queste condizioni perché è stato fatto male,
oltretutto.
Quindi, noi non riusciamo a trovare una giustificazione. Non ci riusciamo
assolutamente. Oggi, poi, c’è la biblioteca, ma la biblioteca è nata nel 2005 e oggi gli
ultimi lavori non sono stati certo fatti con quei fondi, penso. Mi dite sempre che non
c’avete i soldi, sennò quei fondi, allora, al di là del Patto di stabilità, ci sono.
(Interruzione fuori microfono) Appunto. Allora quanto vi è rimasto in definitiva? Voi
c’avete dei fondi: quanto vi è rimasto nelle casse comunali, dopo tutti gli introiti
della discarica e investimenti grandiosi che sul territorio, poi, si sono ridotti a ben
poco? Vi rimangono dei fondi? Se vi rimangono dei fondi cospicui si potrebbe
capire, ma se non lo sappiamo non lo capiamo. Sinceramente, non lo capiamo.
Per noi non c’è esattezza sulle risposte, quindi non siamo soddisfatti. Dopo tanti
anni forse qualcosa ci sfugge o forse qualcosa è tutto qui, come invece pensiamo noi,
ed è molto poco.
Anche la risposta sull’attuale “operazione discarica”, sulla suddivisione non ci
convince molto. Anche i rapporti con REA Impianti non ci convincono molto. Per i
cittadini residenti e che vivono intorno alla discarica, le spese legali pendenti chissà
che fine faranno. I cittadini penso che non ci sperino neanche più. Quindi...
PRESIDENTE. Possiamo sintetizzare?
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Finisco.
Appare quanto mai strana la gestione finanziaria dell’ente, che dà adito a tanti
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dubbi e seri punti interrogativi. Con questo ho concluso e se potesse fare una
Commissione e darci spiegazioni più precise gliene saremmo grati, assessore.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Osservatorio in merito alla rideterminazione del gettone di
presenza”
PRESIDENTE. Passiamo alla successiva interpellanza, pregando i consiglieri di
rimanere nei tempi. Il Consiglio è tutto sparso. Evidentemente le lungaggini
annoiano.
Prego, consigliera Angeli.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. ...mi è concessa. La replica la fanno tutti, e la
faccio anch’io.
PRESIDENTE. Io non entro in polemica.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Certo, nemmeno io, però tutte le volte che parlo
io c’è da dire qualcosa.
PRESIDENTE. Perché sei l’unica che parla.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. E certo. Se gli altri hanno la bocca chiusa io che
ci posso fare? Meno male che danno più tempo a me.
PRESIDENTE. Maria Grazia, io con chi me la devo prendere? Non con chi sta
zitto.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Oggi, a dir la verità, Presidente, se non parla
nessuno, mi dovresti dare anche più tempo, quello di tutti.
PRESIDENTE. Io proporrei un’accumulazione di minuti a gruppo. Vai!
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Va bene.
Questa è l’osservazione in merito alla rideterminazione del gettone di presenza.
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Poiché a seguito di comunicazione del Comune di Rosignano Marittimo, protocollo
0020368 del 13 giugno 2012, ad oggetto “Determinazione dei gettoni di presenza alla
luce della normativa vigente; recupero maggiori valori erogati ai consiglieri
comunali presenti nell’attuale gestione, anno 2009-2014, ed ai consiglieri comunali
presenti nella precedente gestione 2004-2009”, è stato richiesto il rimborso di euro
10 e 7 centesimi per ogni gettone percepito relativamente alle presenze in Consiglio
comunale e nelle Commissioni istituzionali a decorrere dal 25 giugno 2008 (qui mi
fermo un attimo perché mi pare che quel rimborso è, poi, stato aumentato perché è
cambiato il gettone nel corso della richiesta) sino a fine 2011.
Ciò, secondo quanto riferisce l’ente (testuali parole), è dovuto al fatto che, con
delibera di Consiglio comunale n. 151/2001, il gettone fu determinato in euro 51,65,
in aumento rispetto al decreto ministeriale, poi portato ad euro 46,49 a seguito della
riduzione del 10 per cento imposta dalla legge finanziaria del 2006, articolo 1,
comma 54, legge n. 266/2005, ma non fu successivamente ricondotto al valore
tabellare, una volta venuta meno tale possibilità di aumento, a seguito
dell’abrogazione del comma 11, articolo 82 del Testo Unico Enti Locali, ad opera
dell’articolo 76, comma 3, del decreto legislativo n. 112/2008, convertito in legge n.
133/2008.
Da qui – riferisce l’ente – la necessità di procedere al recupero di quanto sopra
erogato in più rispetto al dovuto.
Si osserva che nella risposta dell’ANCI Toscana – risponde – del 18.01.2011, in
merito ad un quesito presentato nei sotto indicati termini, il Consiglio comunale ha
facoltà di aumentare un gettone di presenza disciplinato dall’articolo 82 del Testo
Unico Enti Locali n. 267/2000, e si fa riferimento al Ministero dell’interno che, con
parere 2 aprile 2008, n. 15900, Testo Unico del 1982, che ha trovato conferma nei
pareri della Sezione di controllo della Corte dei conti del Veneto n. 11 del 17 aprile
2008 e n. 21 del 22 maggio 2008, ha ritenuto che gli incrementi della misura
dell’indennità e dei gettoni legittimamente deliberati entro la data in cui erano vigenti
le disposizioni di legge che li consentivano, possono essere fatti salvi fino alla
cessazione della carica allora ricoperta e per il Consiglio comunale sino alla scadenza
di tale organo, a condizione che l’ammontare massimo mensilmente percepito da
ciascun consigliere non superi l’importo pari a un quarto dell’indennità massima
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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prevista per il Sindaco dal Regolamento approvato con decreto ministeriale n.
119/2000.
Si chiede all’Amministrazione comunale se in merito a quanto sopra riportato, per
quanto avvenuto per taluni consiglieri comunali in attività di mandato nel Comune di
Rosignano Marittimo (Livorno) dal 2004 a giugno del 2009 e da cui è stato richiesto
il rimborso dei gettoni pregressi al Comune suddetto dal 25 giugno 2008 sino a fine
2011, non debba valere il riferimento del Ministero dell’interno che con parere del 2
aprile 2008, n. 15900, Testo Unico 00/82, che ha trovato conferma nella Sezione di
controllo della Corte dei conti del Veneto n. 11 del 17 aprile 2008 e nn. 21 e 22 del
maggio 2008, che ha ritenuto che gli incrementi...
Fate silenzio, perché mi fate sgolare.
Che gli incrementi della misura dell’indennità e dei gettoni legittimamente
deliberati entro la data in cui erano vigenti le disposizioni di legge che li
consentivano, fino alla cessazione della carica allora ricoperta e per il Consiglio
comunale sino alla scadenza di tale organo, a condizione che l’ammontare massimo
mensilmente percepito da ciascun consigliere non superi un quarto dell’indennità
massima prevista per il Sindaco dal Regolamento approvato con decreto ministeriale
n. 119/2000, in effetti a taluni consiglieri comunali nel Comune di Rosignano
Marittimo che hanno esplicato attività di mandato consiliare dal 2004 al 2009 è stato
richiesto il rimborso dei gettoni sopradetti da parte del Comune di Rosignano dal
2008 e sino al 2009, data di chiusura della legislatura.
A voi la risposta.
PRESIDENTE. Prego, assessore Tudisco.
GENNARO TUDISCO, Assessore. Grazie, Presidente. Divido in due la risposta
alla consigliera Angeli. Una parte è di natura politica; una parte è di natura tecnica,
che naturalmente è marginale rispetto a quella che sarà la prima parte.
Intanto, condivido le preoccupazioni della consigliera Angeli, però vorrei dire
questo: ancora una volta c’è una prevaricazione sull’autonomia politica degli Enti
locali rispetto ad altre strutture. Quando parlo di “prevaricazione” intendo i
condizionamenti che i burocrati delle Amministrazioni, compresi gli organi
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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giurisdizionali, impongono agli Enti locali. Mi riferisco alle interferenze che la Corte
dei conti effettua in quelle che sono le autonomie degli Enti locali. In un certo qual
modo, vi è un condizionamento forte da parte della Corte sulle autonomie degli Enti
locali.
A questo, poi, si aggiunge una politica talvolta populista e demagogica che
equipara quelle che sono le remunerazioni dei consiglieri comunali o degli
amministratori locali a quelle che sono, invece, le remunerazioni di altri organi, quali
i consiglieri regionali, quali la Camera dei deputati, quali il Senato della Repubblica
ed altro ancora. Credo, sotto questo aspetto qui, che bisogna muoversi in questa
direzione, nel senso di far capire che gli amministratori locali e i consiglieri comunali
non debbono essere penalizzati e non siamo certo noi quelli che in un certo qual
modo creano il dissesto economico-finanziario di questo Paese, ma gli sprechi sono
sicuramente da altre parti, in altri apparati.
Quindi, bisogna far sentire forte la voce in questo senso, tacitare quella politica
populistica che accomuna gli amministratori locali agli amministratori di più ampi
settori, come Regioni e Camere, perché questo significa anche rendere ai consiglieri
comunali quel valore e quel contributo che di fatto danno.
A questo si aggiungono – come dicevo – le interferenze delle Corti, che in un
certo qual modo condizionano con interpretazioni talvolta restrittive, ma purtroppo
fortemente condizionanti. A queste aggiungiamo il fatto – e qui entro nella parte
specifica che riguarda in modo particolare il Comune di Rosignano Marittimo – che
noi stessi abbiamo fatto un percorso, che era quello di chiedere lumi e chiarimenti
alla Corte, in modo particolare alla nostra Corte dei conti di riferimento, la quale ha
individuato quale dovesse essere il percorso da adottare all’interno del nostro
Comune.
Se sommiamo questi aspetti, quindi il fatto che ci sono questi condizionamenti per
i quali il burocrate prevale sulla politica, per i quali si ritiene che la politica praticata
dal consigliere comunale sia inutile e che, quindi, non debba essere in un certo qual
modo riconosciuto in modo adeguato... Perché quando si sente parlare di un gettone
ai consiglieri comunali per la giornata di oggi di poco più di 35 euro, credo che si
debba riconoscere, invece, quello che è il valore che il Consiglio comunale, che i
consiglieri comunali apportano e che non può essere sicuramente valorizzato in euro
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35, al di là del valore dei 35 euro.
Credo che il contributo e anche il dibattito di oggi, che ha portato alle varie
tematiche che sono state affrontate, meritino sicuramente molto di più. Su questo
credo che la battaglia vada fatta. Purtroppo vi dico che noi abbiamo un parere che ci
riguarda in modo specifico, non in generale, ma riguarda esclusivamente il Comune
di Rosignano Marittimo, e da questo non riusciamo a distoglierci. Occorrerebbe
qualcosa di diverso per non proseguire su questa strada, che mi sembra oramai
abbastanza segnata: che ci fosse il parere di un organo diverso rispetto a quello
giurisdizionale, che già c’è stato, che in un certo qual modo chiarisca in modo
diverso quello che, di fatto, la Corte già qualche mese fa ha voluto dire al Comune di
Rosignano Marittimo. Questo non potrebbe che essere il Ministero dell’interno che,
però, mi sembra in più occasioni, anche su indicazione di altri Enti, non ha dato
risposte in questo senso. Quindi, non riusciamo neppure ad associarci a pareri che il
Ministero dell’interno ha rilasciato ad altri Enti, e mi riferisco a pareri recenti. Pareri
del Ministero dell’interno che sembrerebbero contrastare l’indicazione data dalla
Corte ci sono; sono pareri, però, lontani nel tempo che difficilmente possono essere
collegati al parere che la Corte qualche mese fa ha dato al Comune di Rosignano
Marittimo.
Sotto questo aspetto qui, fatte le considerazioni iniziali, dico che la politica deve
fare uno sforzo per riconoscere ai consiglieri comunali quel valore e quel contributo
che, difatti, i consiglieri comunali in prima persona, come primo front-office di quella
che è una politica di più ampio respiro, danno.
Questa è la battaglia che dovrebbe essere fatta. Al momento, purtroppo, bisogna
soltanto attenersi alle interpretazioni che la Corte fa e che, guardate, non
condizionano soltanto il Comune di Rosignano Marittimo, ma condizionano i
Comuni di tutta Italia. Peraltro, ci sono Corti che talvolta danno interpretazioni
contrastanti con le interpretazioni di altre Corti. Devo dire che la Corte Toscana è
quella che negli ultimi anni si è mostrata la più rigida e la più rigorosa nelle
interpretazioni più restrittive.
Occorre, in questo senso, che ci siano interventi da parte di altri settori. Sotto
questo aspetto, confermo alla consigliera – ma lo confermo a tutti i consiglieri
comunali – che lo sforzo che il Comune di Rosignano Marittimo ha fatto in questi
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mesi è sempre stato teso a far sì che ci fossero i dovuti riconoscimenti in termini di
contributi e di valori che i consiglieri hanno apportato, nel senso di poter riconoscere
quella che è stata la volontà del Consiglio comunale nel 2001. Vi dico che tutto
questo cozza contro gli ostracismi o, comunque, le riluttanze da parte degli organi
giurisdizionali.
Riconfermo che, qualora ci fossero interpretazioni che garantissero o
contrastassero in modo forte l’interpretazione della Corte, questa Amministrazione
nulla opporrebbe al riconoscimento di quanto giustamente dovuto ai consiglieri
comunali per le attività che essi svolgono.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Angeli.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Grazie, Presidente. Assessore, inutile dirle che
non sono soddisfatta, e questo lei lo capisce bene e da quello che ha detto si capisce
che lei la pensa in una certa maniera, che noi condividiamo. La condividiamo tutta,
però noi siamo in queste condizioni e siamo a Rosignano. Allora, se lei pensa che chi
ci può levare le gambe da questa situazione, che è accaduta non solo a Rosignano,
ma in tanti altri Comuni, possa essere un indirizzo verso il Ministero dell’interno, che
possa scuotere e smuovere questa situazione, allora io mi domando anche perché
sinora l’Amministrazione comunale ha preso tutto per fatto e ha applicato quello che
le dicevano. Non è mica detto che tutto quello che viene detto dalla Corte dei conti
della Toscana sia a posto, perché poi davanti abbiamo la Corte dei conti del Veneto
che con una sentenza dice il contrario.
Questa volta noi non ci riferiamo esattamente al rimborso in generale dei gettoni.
Ci riferiamo al periodo che va dal 2008 a fine legislatura del 2009 nel Comune di
Rosignano, perché per noi, che eravamo in quella legislatura, hanno voluto il
rimborso di quei due anni, un anno e mezzo a dir la verità, che è niente, assessore. È
il sentire che non va bene, perché siamo stati considerati, noi consiglieri comunali,
dei defraudatori del patrimonio pubblico, dell’Ente pubblico, e questo non è vero.
Noi ce lo leviamo di tasca tutto ciò che facciamo. I 35 euro di gettone, poi diventati
32 perché ci ha ritolto il 3 per cento, noi ve lo diamo in beneficenza per le persone
che voi ritenete abbiano bisogno di qualche cosetta. È talmente poca roba che, anche
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metterli tutti insieme, ma cosa ci salta fuori? Ma pensa che noi viviamo con 32 euro?
Pensa che veniamo qui, perdiamo tutta la giornata, compresi tutti voi, per quella cifra
lì? Ma scherziamo? Ci veniamo perché abbiamo a cuore il nostro territorio, la nostra
comunità e vogliamo condividere con chi amministra quello che viene fatto oppure
fare opposizione, secondo il posto in cui ci troviamo.
A questo punto... (Interruzione fuori microfono) Io ho chiesto esattamente
all’Amministrazione comunale perché quello che ha decretato la Corte dei conti del
Veneto non viene applicato anche al Comune di Rosignano. Qui, oggi, in questo
Consiglio comunale ci sono anche alcuni consiglieri che erano presenti in Consiglio
comunale nella gestione che va dal 2008 al 2009, che è la fine della legislatura.
Perché non prendere in considerazione almeno quello? Perché non condividere il
parere della Corte dei conti del Veneto? Noi si aspetta che la Corte dei conti Toscana
ci dica di no, e quello lo condividiamo sempre, ma ci sono altre Corti.
In giurisprudenza si considerano le sentenze e fanno testo quelle che sono già
avvenute e sono state considerate. Perché noi non lo facciamo? Perché nel Comune
di Rosignano tutto è chiuso? Io questo non lo capisco. Lo sa che cosa ho fatto io?
Sono andata a ricercare tutte le sentenze sull’argomento; quella che molto più
velocemente ho trovato, più a portata di mano, faceva proprio al caso nostro, non in
generale, per il rimborso del gettone. Quello l’ho tralasciato. L’ho guardato per quei
consiglieri che erano nella vecchia legislatura dal 2008 al 2009. Quel rimborso lì non
lo doveva toccare il Comune di Rosignano, perché già la sentenza della Corte dei
conti glielo aveva detto, quella del Veneto, ed era del 2008. Allora perché quando si
applicano delle normative non si va a vedere fino in fondo come si devono applicare?
Ma noi abbiamo fior di dirigenti, almeno da quello che si dice, nel Comune di
Rosignano: perché si applica sempre la sentenza più tassativa? Questo non si capisce
ed è su questo che vogliamo che l’Amministrazione comunale rifletta, sul periodo dal
2008 al 2009, perché è un grosso errore quello che state facendo.
Per quanto riguarda in generale la sua risposta di rivolgersi al Ministero
dell’interno, io la condivido, però, anche qui, non ho capito perché il Comune di
Rosignano non si è rivolto. Una cosa è che mi rivolga io personalmente come
consigliere comunale; altra cosa è che si rivolga l’Ente in rappresentanza di tutti i
suoi consiglieri comunali. Noi siamo qui nell’Ente, in attività di servizio. Non si
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capisce perché il Comune di Rosignano su questo fronte non abbia mosso un dito per
una questione di giustizia. Questa è una questione di giustizia, non di danaro. Il
danaro non c’entra. Il danaro si regala, perché ora ce ne è tanto bisogno per tutti.
A questo punto, non siamo affatto soddisfatti. È vero quello che dice lei: si ritorna
sempre sugli stessi punti. Siamo fermi, ma perché non comprendiamo perché il
Comune non si è mosso. Il Comune sa solo tassare, e questo – abbia pazienza – noi
non lo condividiamo.
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Interpellanza presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo
PdL-Forza Italia): “Eccessiva velocità su via della Cava a Rosignano Solvay”
PRESIDENTE. Andiamo avanti con l’ultima interpellanza.
Sempre a te la parola.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Si tratta dell’eccessiva velocità su via della
Cava a Rosignano Solvay.
Considerato che nel tratto di via della Cava, tra la rotatoria di via Allende e la
curva a destra verso il semaforo, sia in entrata che in uscita, la velocità raggiunta dai
vicoli è eccessiva (siamo nel centro abitato); a niente valgono i dissuasori evidenziati
e gli attraversamenti pedonali rialzati o indicazioni del limite di velocità; è pressoché
impossibile attraversare quella strada da parte dei pedoni (giovani, vecchi o bambini
che siano), mentre molti sono i residenti e le attività collocate ai lati della strada che
con il rischio si possono raggiungere; il disagio, ma soprattutto il pericolo è forte e
non accenna a diminuire sia in estate che in inverno; si chiede, pertanto,
all’Amministrazione comunale se non ritiene urgente intervenire su quel tratto di
strada, da tempo oltremodo pericoloso, con vigili urbani e misuratori di velocità per
permettere ai cittadini di poter attraversare tranquillamente la strada servendosi dei
vari attraversamenti pedonali dislocati e, magari, aggiungendone altri, anche se ce ne
sono già abbastanza.
PRESIDENTE. Prego, assessore Donati.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Anche questa è una
problematica che effettivamente è presente. Qui esiste un problema legato alla
possibilità di poter utilizzare in questo tratto di strada autovelox o misuratori.
Ovviamente, essendo un tratto di strada urbana, non possono essere messi autovelox
fissi, mentre per gli autovelox mobili (quelli che, quando si usano, hanno necessità di
una pattuglia e di spazi per poter operare in sicurezza) non ci sono in questo tratto
spazi sufficienti per poter garantire la presenza della pattuglia, il punto di eventuale
fermata dei veicoli e quant’altro.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Quindi, c’è una difficoltà tecnica, oggettiva a poter utilizzare questi presìdi.
Questo non vuol dire che non possiamo – e su questo abbiamo già concordato con il
Comando di Polizia municipale – prevedere la possibilità di interventi di pattuglie
che possano o fare attività di controllo o attività spot di posto di blocco per poter
quantomeno dare un senso di dissuasione alla velocità. Vorremmo attivare la
dissuasione prima ancora, chiaramente, della repressione. Con la presenza, magari, di
maggiori pattuglie di Polizia municipale in quella zona possiamo cercare di risolvere
questa questione.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Angeli.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Sì, assessore, grazie. Sono soddisfatta di questa
risposta e spero che vada in porto quello che dice l’assessore, perché lì veramente la
situazione è molto pericolosa. Non si può attraversare. Corrono a rotta di collo.
Magari si potrebbe anche apporre uno di quei misuratori di velocità, come sul viale
di Cecina dell’ospedale. Quello magari si potrebbe apporre: quando arrivano lì è un
deterrente, se non ci può stare fissa la pattuglia. Capisco che la pattuglia fissa non ci
possa stare.
Lì continuamente (mattina, sera, presto o tardi che sia) è sempre così. È una
situazione insostenibile per i residenti prima di tutto, ma anche per coloro che hanno
necessità di attraversare la strada.
Grazie.
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Mozione presentata dalla consigliera Nerina Monti (Gruppo Misto) ad
oggetto: “In merito alla garanzia di applicazione della legge 22 maggio 1978 n.
194: ‘Norme sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria
della gravidanza’”
PRESIDENTE. Andiamo avanti con il punto n. 4) all’ordine del giorno, ossia la
mozione della consigliera Monti.
La parola alla consigliera Nerina Monti.
NERINA MONTI. Grazie, Presidente. Ho sistemato un po’ il microfono, che era
bloccato.
Come avete, penso, visto, questa è una mozione che è stata presentata il 28 ottobre
2013. Nello scorso Consiglio comunale chiesi di rimandarla per il semplice fatto che
avevo operato una modifica che non era stata ufficializzata. Quindi, per correttezza
mi sembrava giusto, dato l’argomento, diffondere la modifica.
È una mozione che riguarda la legge n. 194/1978 che ha ad oggetto “Norme sulla
tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. È stata
già presentata una mozione con lo stesso argomento nel Consiglio comunale del 30
settembre dello scorso anno, con una richiesta diversa rispetto a questa.
Ci tengo a leggerla e a fare un breve commento.
Premesso che in Italia, a fronte del frequente esercizio del diritto all’obiezione di
coscienza da parte dei medici, sempre meno è garantito quello delle donne ad
interrompere la gravidanza nei tempi e nelle modalità previste dalla legge n.
194/1978. I dati ufficiali sulla percentuale di medici obiettori e sulla difficoltà degli
enti ospedalieri a garantire il servizio di interruzione di gravidanza sono chiari e a
questo disservizio va posto con urgenza rimedio, anche a seguito dei dati emersi
dall’ultima relazione al Parlamento sull’applicazione della legge n. 194/1978.
La legge n. 194/1978, a trentacinque anni di distanza dalla sua promulgazione, sta
dimostrando la sua validità e attualità nella valorizzazione della genitorialità
consapevole e nella sensibile diminuzione del ricorso all’interruzione di gravidanza,
obiettivi che furono alla base della genesi della legge stessa. Le donne italiane e le
toscane, in linea con il trend nazionale, ricorrono meno all’IVG, salvo il fenomeno
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delle straniere che spesso utilizzano ancora l’aborto come strumento di controllo
delle nascite. A questo proposito, sarà indispensabile intensificare l’azione di
informazione e sensibilizzazione mirata.
Premesso che la legge n. 194/1978 prevede che il personale sanitario ed esercente
le attività ausiliarie può sollevare obiezione di coscienza, per l’articolo 9, nei limiti di
quanto stabilito e che l’obiezione di coscienza non possa essere sollevata quando le
circostanze del caso concreto siano urgenti e non consentano rinvii (comma 5 dello
stesso articolo).
Qui ci sono dei dati che riguardano Firenze, perché all’epoca non ero in grado di
dare dei dati sulla Provincia di Livorno. Ora li ho, ma sono sempre un po’ vecchiotti,
perché sono del 2009, con i quali si conferma il trend di diminuzione, ma sono in
attesa di quelli più recenti e mi prendo la responsabilità di non essere stata
abbastanza precisa. Comunque, i dati di Firenze sono abbastanza indicativi, Firenze è
il capoluogo della Regione. Dice che nel 2012, al presidio ASL di Firenze Piero
Palagi sono state effettuate 951 interruzioni di gravidanza. Ricordato che le Regioni
devono controllare e garantire l’attuazione della legge, anche attraverso la mobilità
del personale, sempre articolo 9 comma 4.
Ritenuto urgente e necessario che la Regione Toscana, in forza delle
responsabilità riconosciute alle Regioni stesse emani atti che prevedano con effetto
vincolante per tutte le strutture che applichino l’interruzione volontaria di gravidanza
verificando presso gli ordini provinciali dei medici chirurghi e odontoiatri che
istituiscano elenchi di medici non obiettori e medici obiettori accessibili ai cittadini
che ne facciano richiesta.
Che l’assicurazione dei parametri di personale sanitario, al fine di garantire la
piena applicazione della legge, tutelando altresì le professionalità del personale non
obiettore da non relegare esclusivamente ai servizi IVG, perché questo è un reale
problema. Si finisce che siccome non sei obiettore, vieni incaricato solo di questo
tipo di, credo, tristissima operazione.
L’esplicitazione del curricula per i concorsi ospedalieri della posizione riguardo
all’articolo 9 della legge 194 del 1978, la verifica con riferimento ai compiti della
Regione che le AASSLL organizzino i servizi di controllo e garanzia del servizio,
anche attraverso la mobilità del personale obiettore, così come previsto dall’articolo
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9, sempre della stessa legge, che organizzino i servizi di ginecologia e ostetricia in
modo che a medici, obiettori e non obiettori, sia assicurata la possibilità di svolgere
tutti i compiti assistenziali.
Il vincolo della scelta per un periodo di tempo è di almeno tre anni analogamente
a quanto avviene con le nuove assunzioni. L’implementazione delle informazioni sul
percorso dell’IVG in tutti i presidi sanitari e sui loro siti.
Questo Consiglio comunale, chiede quindi alla Regione Toscana di emanare atti
che nell’ambito delle competenze proprie e delle regioni stesse garantiscano la piena
attuazione e funzionamento di questa legge in particolare sui contenuti richiamati
nella narrativa della presente risoluzione.
Impegna il Presidente del Consiglio comunale a trasmettere la presente
risoluzione al Presidente della Giunta regionale e al Presidente del Consiglio
regionale della Toscana.
Ora, io ho detto che volevo aggiungere due cose. Una delle cose è sicuramente
riguardo alla legge. Io credo che si debba avere un atteggiamento laico, come si suole
dire, nel senso che la legge è una legge semplice, comprensibile, sintetica, dove mi
sembra che nell’articolo 1 sia spiegato perbene lo spirito con cui fu fatta. Fu un passo
molto importante per la storia di genere delle donne e, come afferma la mozione, mi
sembra che storicamente si possa fare… (Interruzione fuori microfono) Già che ci
sono… Che cosa ha fatto… Dato che noi abbiamo l’occasione che la Presidente del
nostro Consiglio è anche la referente della CPO, che cosa è stato fatto? A questo
punto, visto che non interessa a nessuno, passiamo al resto. Che cosa è stato fatto da
parte della CPO riguardante, non lo so, la mozione presentata da Rifondazione al
Consiglio comunale di settembre scorso in cui si chiedeva di diffondere in tutte le
pari opportunità l’argomento, oppure a riguardo del sostegno alle donne per la
Spagna il primo febbraio 2014? Io posso capire che uno si ritenga obiettore nei
confronti dell’aborto, però magari bisognerà che si sia laici, e per laici intendo che
ognuno decide per sé. Di conseguenza trovo l’importanza storica di questa legge,
quindi trovo poco gentile alzare gli occhi e trovare solo persone che chiacchierano,
veramente, è quasi imbarazzante. Io sono una persona molto formale, quindi, per me
può anche non interessare, però, insomma. Soprattutto… Non si fa così. Comunque,
riprendiamo.
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L’articolo 1 dice che l’interruzione di gravidanza non deve essere considerata un
controllo per le nascite. I dati ci dicono infatti che dal 1978 ad ora c’è un trend di
diminuzione che va dal 50% fino ai primi del 2000 e dal 2000 ad ora un 3,9 di
diminuzione di anno in anno.
Eviterò di citarvi, tanto mi sembra non gliene freghi nulla a nessuno, quindi mi
rivolgo alla Provincia di Livorno. I dati sono appunto che… Peccato perché in realtà
da un punto di vista del sociale, quando io presentai quella mozione in cui si
chiedeva di provare a puntare a mettere dei soldi per l’educazione e la prevenzione di
malattie infettive da rapporti sessuali anche nelle scuole del territorio, in realtà avevo
ragione perché i dati dimostrano che uno dei più grossi pericoli, anche per quanto
riguarda la percentuale dell’aborto, è proprio la fascia di età delle superiori.
Quindi… È incredibile… (Intervento fuori microfono) Va bene, qualcuno ha una
macchina fotografica?
PRESIDENTE. Ci sono richieste di intervento? Prego, consigliere Fornai.
FRANCESCO FORNAI. Solo per fare una dichiarazione di voto. Io voterò a
favore della mozione presentata dalla consigliera Nerina Monti. Ho ascoltato tutto
quello che ha detto, ho letto la mozione, credo sia una battaglia di civiltà, credo che
va difeso il diritto di decidere anche in queste tristissime situazioni che, sicuramente,
non sono scelte facili, però sono leggi che vanno applicate e vanno messi anche i
professionisti in condizioni di potere applicare queste leggi.
È una battaglia che condivido pienamente, quindi, ringrazio la consigliera di
averla presentata all’ordine del giorno di questo Consiglio comunale. Spero che la
presentazione che ha fatto qui questa mattina abbia convinto tutto il Consiglio
comunale a votare a favore di questa importante risoluzione.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Porciani.
ANGELA PORCIANI. Anch’io volevo esprimere un supporto alla consigliera
Monti. Anzi, volevo dire che capisco la delusione di quando si presentano gli atti e
magari non siamo ascoltati, però, chi voleva ascoltarla ha avuto piacere che andasse
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avanti senza essere disturbata dall’atteggiamento… Perché comunque è un
argomento importante e anche difficile da esprime.
Comunque, anch’io voto convintamente a favore di questa mozione soprattutto
perché, ha sottolineato la consigliera Monti, l’approccio laico che dobbiamo avere a
certi temi.
Quindi la ringrazio. Potremo anche proseguire in futuro a vedere cosa poi può
suscitare una mozione del genere a livello regionale, se lo suscita.
PRESIDENTE. La parola al consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. Intanto, ringraziamo la
consigliera Monti per aver portato all’ordine del giorno la mozione che va nella
direzione che in questi mesi anche noi, e poi anche il Consiglio comunale ha
intrapreso e che noi speriamo possa continuare e possa vedere la battaglia vittoriosa
su un tema come quello della 194 che è determinante.
Quindi noi, naturalmente, voteremo a favore e dovremo lavorare ancora di più,
insieme anche alla Commissione delle Pari opportunità, su questo tema.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Lancioni.
SANDRA LANCIONI. Grazie. Mi unisco anche io al coro dei consiglieri
precedenti nel ringraziare la consigliera Nerina Monti che ha portato oggi in
Consiglio e davanti a tutti noi questo problema perché alla fine il discorso è
veramente grave perché gli obiettori di coscienza sono sempre di più e di fatto vanno
a eliminare quella che è una legge che in qualche modo tutela i diritti della donna.
Quindi, io credo che sottoscrivere in pieno questa mozione e portarla avanti sia un
segno di civiltà.
Quindi, come voto sarò sicuramente favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Prego, consigliere Cecchi.
MICHELA CECCHI. Anch’io mi associo ai ringraziamenti. La questione è molto
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delicata, una legge c’è, però, come diceva anche la collega Monti, è comunque
importantissimo lavorare sempre di più anche in un’ottica di prevenzione. È
fondamentale che ci sia uno strumento ma comunque questa decisione è delicata,
sappiamo quanto è importante soprattutto quando si tratta di ragazze anche
estremamente giovani e, quindi, quanto è importante lavorare in un’ottica anche
culturale, di mentalità, di prevenzione e di sensibilizzazione. In questo,
probabilmente, in effetti siamo ancora abbastanza carenti visto anche i dati che non
sono aggiornati ma sono importanti.
PRESIDENTE. Se non ci sono ulteriori interventi lascio la parola alla consigliera
Monti per la replica.
NERINA MONTI. Ringrazio veramente perché alla fine vedo che da parte del
Consiglio comunale c’è una coscienza civile riguardo a questa legge perché, come
ripeto, l’atteggiamento deve essere laico e deve essere ben chiaro l’articolo 1.
L’articolo 1 ha come corollario, ovviamente, la cultura dell’informazione. Quindi,
credo che sia necessario potenziare, nell’ambito del sociale, un impegno - come
chiesi in quella mozione di anni fa che forse è labirinticamente sparita - un maggiore
impegno proprio da un punto di vista civico e dell’informazione per tutti quelli che
sono i rischi.
Per esempio, prima con la collega Cecchi eravamo qui accanto e davamo
un’occhiata a un dato che riguarda l’Italia. Voglio solo dire questo, riguarda il 2011
ed è pubblicato su una relazione ministeriale che denuncia che i maggiori casi di
interruzione di gravidanza avvengono, chiaramente, nel periodo del liceo.
Allora, è chiaro che se uno si impegna a studiare i dati ha come deduzione quelli
che sono i provvedimenti da prendere e anche localmente credo che sia molto
importante perché fa parte di quella che è una scelta politica, di decidere di aiutare
magari i giovani. Poi, ovviamente, ci sono grosse differenze di proporzione fra le
donne immigrate e le italiane.
In questi giorni ho parlato con la responsabile dell’ufficio immigrazione. Anche
su questo credo che si debba continuare a lavorare in modo che magari il 3,6%
diventa una diminuzione e nei prossimi anni potremmo arrivare al 7 o 8 e diminuire.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Così, magari, meno discorsi morali e più pratici. Grazie.
PRESIDENTE. Bene, allora mettiamo in votazione il punto n. 4) all’ordine del
giorno. Chi approva è pregato di alzare la mano. Allora, c’è il Pd, l’IdV, Federazione
della Sinistra, Gruppo Misto SEL, Centro Democratico. Chi si astiene? Chi vota
contro? PdL Forza Italia Angeli, Luparini, Ghignoli. Fratelli d’Italia, Alleanza
Nazionale con Radicchi. Vannozzi entra ora e gioca lì.
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Mozione presentata dalla consigliera Nerina Monti (Gruppo Misto) ad
oggetto: “Estetica paesaggistica Via Solferino”
PRESIDENTE. Andiamo avanti con il punto n. 5).
La parola alla consigliera Monti per la successiva mozione.
NERINA MONTI. Non ho dietro l’ordine del giorno.
PRESIDENTE. Via Solferino.
NERINA MONTI. Sì, avevo chiuso ora la… Questa posso anche non leggerla. Un
attimo, non la trovo. Ho chiuso la cartella, l’avevo preparata e ho chiuso la cartella.
Comunque, posso anche non leggerla, anzi, non avevo nessuna intenzione di
leggerla.
La mozione è semplice. Questa mozione nasce da alcune richieste dei cittadini
delle Spianate e io prima di trasformarla in mozione mi sono recata negli uffici per
chiedere semplicemente qualche panchina da piazzare sotto i lecci alla curva di via
Solferino che ha un bellissimo panorama. (Intervento fuori microfono)
PRESIDENTE. Rimane interlocuzione tra noi. Non leggi la mozione ma la stai
illustrando.
NERINA MONTI. No, però, vedi, sono una donna molto limitata. Per me è
difficilissimo parlare vedendo burattinai, un teatrino, un continuo spostarsi.
PRESIDENTE . Non ci sono né burattinai né teatranti. C’è un itinerante.
NERINA MONTI. È una maniera per dire di mobilità. Ci offendiamo? Mamma
mia.
PRESIDENTE. Non si offende nessuno, Nerina, ma non è né un teatro né
burattini.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
NERINA MONTI. Non ci sono purtroppo i sindacalisti del Consiglio comunale,
però, io qualche ora ce l’ho passata, quindi, capisco che del mio contributo non ci sia
bisogno, però…
PRESIDENTE. Nerina Monti, io non capisco perché ti interroghi, ti dai le
risposte… La mozione l’hai…
NERINA MONTI. È che mi… Io parlo solo a Donati. Posso parlare solo a te?
PRESIDENTE. Parla a Donati. Mi pare che stamattina sia di scena. Quindi, parla
con Donati.
NERINA MONTI. Allora, assessore Donati… C’è anche l’assessore…
PRESIDENTE. C’è anche Tudisco e la Ciaffone che è qui. Puoi parlare a tutti.
NERINA MONTI. No, Tudisco no. Allora, questa mozione - ricomincio - nasce in
maniera semplice perché mi avevano chiesto di poter mettere delle panchine sotto i
lecci perché è un bel posto e, quindi, da buona commerciante penso che le cose
commerciabili andrebbero commercializzate, dunque anche l’immateriale è
commercializzabile. Quindi, qualche panchina sotto i lecci renderebbe di maggiori e
più facile fruibilità il panorama dalle Spianate in via Solferino.
Siccome così negli uffici, ho chiesto qualche panchina poi la cosa non è andata,
allora ho pensato giusto fare questa proposta. Forse io abito nella zona e
sopravvaluto la bellezza del posto, però, visto che siamo dichiaratamente un
Comune, una frazione che vive di turismo, come tutti i commercianti del turismo
penso che bisogna imparare a vendersi. Allora, quello penso che sia un punto da
valorizzare.
Dato che poi - e qui c’è una citazione - quando si leggono i bandi per le mostre, le
esposizioni in cui investiamo molti soldi, per gli specialisti, ci sono sempre delle
clausole dove si parla di valorizzazione del paesaggio e del territorio, allora dalla
teoria è anche interessante passare alla pratica. Essendo proprio quella una zona
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
molto ritratta dai Macchiaioli, ho voluto fare una citazione mettendo a paragone un
bando in cui si spendevano una discreta quantità di denaro per una cosa che magari
messa con delle giustissime motivazioni, che magari possono valere anche per la
concretizzazione… Gli stessi valori possono valere per la concretizzazione di tali atti
sul territorio. Tutto qua.
PRESIDENTE. Chi chiede di intervenire? Nessuno chiede di intervenire. Allora
andiamo a votazione. Bartoletti c’è qualche problema? Parecchi? Facciamoci
coraggio.
Metto in votazione il punto n. 5) all’ordine del giorno. Chi approva è pregato di
alzare una mano. (Intervento fuori microfono) Se nessuno chiede di intervenire io…
(Interventi fuori microfono) Chiedo di intervenire, siamo in fase di votazione.
(Interventi fuori microfono) Ognuno non deve pensare per gli altri, deve pensare per
sé.
Vuoi intervenire Mannucci? Prego.
MORENO MANNUCCI. Mi scuso ma pensavo che l’assessore rispondesse a
questa mozione della Nerina. Per conoscenza mia credo che le aree di via delle
Spianate, su via Solferino - per quello che so io e pensavo appunto che l’assessore lo
dicesse - credo che non sia ancora passata di proprietà del Comune. Credo che sia
sempre sulla proprietà della Società Spianate perché la proprietà del Comune
dovrebbe arrivare sulla prima via che si trova all’inizio del laghetto. Quindi, se tutto
questo ben di Dio che ha scritto la consigliera non è attinente perché il Comune non è
proprietario di quell’area, credo che - aspettavo dall’assessore conferma - non sia
dovuto nemmeno metterci nulla. Grazie.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Monti.
NERINA MONTI. Mi risulta che il laghetto sia stato fatto un bando comunale per
affidare la gestione. O no? (Intervento fuori microfono) Allora, sto cercando
semplicemente di dire che quella curva di via Solferino, via Solferino è intorno al
laghetto. Si sta semplicemente dicendo di tappare le buche e di rendere quel posto
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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agibile per chi vuole correre, andare in skate e pattini in modo da dare un servizio a
costo zero, di alta qualità e rispetto per gli sport, o comunque per i passatempi, in una
zona dove si è appena fatto un bando per affidare il laghetto.
PRESIDENTE. La parola alla consigliera Porciani.
ANGELA PORCIANI. Scusate ma, a parte il fatto che mi sembra buffo che si
debba arrivare in Consiglio comunale per chiedere due panchine e valorizzare
un’area, però, giustamente se non ha trovato un muro negli uffici o comunque sia
nella Commissione afferente non è riuscita a ottenere la risposta, frughiamoci e
copriamo due panchine. (Interventi fuori microfono) Domando ma, al voto di questa
mozione segue che poi l’Amministrazione velocemente acquista due panchine?
Altrimenti, mi sfugge il senso. Io ho capito il tuo problema, però… (Intervento fuori
microfono) Anche io aspettavo… L’assessore competente…
PRESIDENTE. Prego, assessore Donati.
DANIELE DONATI, Assessore. Io dico che con le mozioni si prende atto che c’è
un’indicazione del Consiglio comunale a fare certe cose. È chiaro che non son cose
che domani vengono fatte. Si sa, si prende atto che il Consiglio comunale ha dato un
indirizzo politico, l’indirizzo politico dal momento in cui potrà essere fatto o perché
l’area è pubblica piuttosto che privata, o perché c’è la disponibilità di risorse per
poterlo fare, si fa.
Si condivide il fatto che comunque quella è un’area di pregio che può essere
valorizzata e merita di essere valorizzata, però, non è che a quello nell’immediato poi
corrisponde l’azione concreta perché l’azione concreta è subordinata al concretizzarsi
- scusate il gioco di parole - a tutta una serie di condizioni che può essere quella della
disponibilità dei materiali, del fatto che comunque si individui di metterla su uno
spazio pubblico piuttosto… Questo è il senso della mozione. Rimane però il fatto che
comunque si dà un input da parte del Consiglio alla Giunta a tener presente che c’è
da valorizzare un’area. Io la prendo in questo modo. Non sono intervenuto perché
l’ho presa in questo modo.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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PRESIDENTE. L’assessore l’ha presa per come era.
NERINA MONTI. In maniera poi più economica possibile perché in realtà…
Veramente in realtà ora è quasi altisonante una mozione in confronto a… Perché,
veramente, se ci fate una passeggiata, se ci sono le panchine i vecchi ci possono
andare perché si possono sedere in modo da potersi riposare. Capito?
PRESIDENTE. Mannucci sei già intervenuto. Come dico alla consigliera Angeli,
a meno che tu non intervenga su… (Intervento fuori microfono) Prego, Consigliere,
si dice per fatto personale.
MORENO MANNUCCI. Un chiarimento nel Consiglio Comunale, il fatto
personale ce l’ho fuori da qui.
PRESIDENTE. Il Regolamento dice così.
MORENO MANNUCCI. Scusami, non lo sapevo. Vorrei precisare una cosa. Per
me possono mettere anche 50 panchine o quello che la consigliera… giustamente
perché ne sono a conoscenza e vivo in questo territorio. So dov’è via Solferino, so
dove sono le Spianate, so dov’è il laghetto e tante belle cose che tanti consiglieri che
vivono nella frazione di Castiglioncello non sanno nemmeno le vie. Però, la mia
titubanza è dire, io do all’Amministrazione la facoltà di mettere tre, due, cinque
panchine in un posto, in un sito dove non è proprietaria l’Amministrazione
comunale? Punto. Questa è la domanda. L’assessore me lo dovrà dire perché io possa
valutare o alzare la mano in funzione di dare una risposta positiva o no.
PRESIDENTE. Allora, se siamo arrivati alla definizione. (Intervento fuori
microfono) No, tre volte sei intervenuto. Non possiamo imputare agli altri quello che
facciamo noi, quindi tutti possono intervenire tre volte. Prego.
NERINA MONTI. Non vorrei esagerare ma la mozione non chiede solo due
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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panchine, è un pochino più elaborata di due panchine. Le panchine diventano come
una concretizzazione di un’idea, cioè sono un luogo dove sedersi per chi non ce la fa
a camminare. Però, c’è tutta un’accortezza da prendere per la zona, semplicemente
secondo me, senza nessuna polemica. È una cosa che mi sembra in coerenza con
quelle che sono poi state le politiche culturali di questo posto, tutte quelle magnifiche
mostre sui Macchiaioli. Sulla mozione che si fece, quando c’era ancora l’assessore
Benini, di tenere in ordine quei pini che spesso sono ritratti nei quadri dei
Macchiaioli, di tenere… Cioè è tutto un discorso che riguarda il paesaggio e la
fruibilità del paesaggio, possibilmente spendendo meno soldi possibili. Ok? Cioè, in
un’ottica come dire il miglior risultato con il minor sforzo.
PRESIDENTE. Allora io metto in votazione il punto n. 5) all’ordine del giorno.
Chi è a favore è pregato di alzare la mano. Pd, Federazione della sinistra, Gruppo
Misto SEL, centro Democratico, Gruppo Misto Daddi, IdV. Chi si astiene? Chi vota
contro? Fratelli d’Italia, Alleanza Nazionale, PdL Forza Italia. La signora Angeli
come vota? Contro. Mannucci? Contro. Mannucci vota contro. Astenuti? (Interventi
fuori microfono) No perché c’è un po’ di confusione con le maggioranze. Astenuta la
PdL Forza Italia e Fratelli d’Italia. Mannucci vota contro. Mannucci segnatamente
contro.
Bene, siccome l’ora è tarda io direi che sospendiamo. Siccome c’è richiesta per le
14.30 di aggiornamenti con l’assessore Margherita Pia, quindi chi deve aggiornarsi
con l’assessore Margherita Pia alle 14.30 venga a farlo perché alle 15.00 cominciamo
il Consiglio comunale che comincerà con le delibere e procederà con le mozioni
come da accordo con la Conferenza dei capigruppo.
Grazie.
(La seduta è sospesa)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Invito i signori consiglieri a prendere posto e il Segretario a procedere alla chiama
dei consiglieri.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Si può procedere ai lavori del Consiglio comunale.
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Inversione dell’ordine del giorno
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione l’anticipazione dei punti nn. 16) e 17),
perché così come con concordato nella Conferenza dei capigruppo si discutono
immediatamente.
Chi approva è pregato di alzare una mano. Chi si astiene? Chi vota contro?
Il Consiglio approva all’unanimità.
Affidamento del servizio pubblico di distribuzione del gas naturale – Ambito
“Livorno” – Individuazione della stazione appaltante nel Comune di Livorno –
Approvazione dello schema di convenzione ex art. 30, d.lgs. n. 267/2000
PRESIDENTE. La parola va all’assessore… Scusate colleghi, però la confusione
è massima. La confusione è massima, ora bisogna procedere, quindi, prego i
Consiglieri di prendere il loro posto.
Allora, la parola all’assessore Margherita Pia per il punto n. 16) all’ordine del
giorno. Ricordo ai Consiglieri che c’è stato tutto il tempo per concertare fra loro,
confrontarsi, quindi ora cominciamo il Consiglio comunale e alla svelta. Assessore,
prego.
MARGHERITA PIA, Assessore. Presidente, ti ringrazio. Forse abbiamo fatto un
pochino tardi ma alcuni consiglieri di varia appartenenza mi avevano chiesto di
convocare la responsabile dell’Ufficio patrimonio al fine di chiarire determinate
questioni relative a questa delibera, anche perché una forza politica di questo
Consiglio, prima della sospensione mattutina, aveva anticipato una volontà di
presentare un ordine del giorno legato a questa delibera. Non so se sono stata chiara
ma penso di sì. Alla luce di tutto questo c’era bisogno di chiarire alcuni elementi di
approfondimento della deliberazione stessa e dell’iter procedurale che questa cosa
ha. Parallelamente, verificare se il contenuto dell’ordine del giorno che vi sarà
successivamente presentato, ma che è stato discusso in questa riunione dai vari
rappresentanti presenti, potesse essere congruente o meno con l’applicazione della
delibera. Non so se sono stata chiara, direi di sì, ma comunque lo capirete.
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La delibera di cui si parla è l’affidamento del servizio di distribuzione del gas
naturale, ambito di Livorno, individuazione della stazione appaltante nel Comune di
Livorno, approvazione dello schema di convenzione.
È stato chiarito in cosa consiste questa delibera. La deliberare praticamente è una
presa d’atto che va assolutamente assunta nell’ambito di un percorso a livello
provinciale in quello che è chiamato l’ATEM, un ambito territoriale tipo l’ATO
acque, l’ATO rifiuti e così via. Per la distribuzione del gas c’è la questione di questa
individuazione di questo ATEM.
Nell’ambito dell’ATEM vengono fuori come al solito – voi sapete – il problema
delle gare a livello europeo per l’affidamento della questione. Come giustamente –
per capirci velocemente – ha detto qualcuno intorno al tavolo poco fa, dice in
sostanza è come se noi dovessimo avere… Pensate a un problema diviso in due. Da
una parte – se poi sbaglio mi correggete – l’affidamento della distribuzione del gas,
cosa che è attualmente in vigore con una scadenza a Cofely, per la quasi totalità della
distribuzione e per una decina di situazioni che stanno andando a scadenza. Questo
contratto di fornitura di gas, fornitura, quindi è come se fosse – diceva qualcuno – il
software e dall’altra parte vedremo l’hardware, la fornitura del gas è praticamente
affidata e scadrà al 2017.
Invece, nel caso dell’hardware, che sono poi i tubi dove passa il gas, abbiamo una
normativa che ci dice di andare ad una gara a livello europeo per l’affidamento
congiunto dall’Elba fino a Livorno, a livello provinciale, di tutta la rete di
distribuzione. Però, la rete di distribuzione e non la distribuzione del gas perché,
come vi ho detto, quella è un’altra roba.
Attualmente noi abbiamo una rete del gas in affidamento ad ASA con una
corresponsione di canone all’Amministrazione Comunale di Rosignano Marittimo di
circa 330.000 euro l’anno, come canone. Questo cannone, incrementato di una parte
che dovrà essere vista alla luce di tutti i conteggi a livello provinciale, sarà il punto di
partenza per l’attribuzione nostra nell’ambito della gara collettiva.
Cosa succede? Chi fa la gara? La gara è stato individuato che la faccia il soggetto
principale, quello che ha più proprietà di reti, ovvero il Comune di Livorno a cui noi
dobbiamo aderire con una deliberazione in cui approviamo la manifestazione di
volontà di aderire e la relativa convenzione, uguale per tutti i Comuni, come vi
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dicevo, da Colle Salvetti fino a Marciana Marina, Marciana Campo nell’Elba, con
una convenzioni in cui tutti i Comuni si impegnano a sottoscrivere questa cosa. Nel
momento in cui tutte queste delibere saranno approvate, il Comune di Livorno
appronterà la gara sulla rete.
Stamattina – vi ripeto – una forza politica che poi ha rappresentate intorno al
tavolo e poi chiederà la parola e lo presenterà, mi chiedeva se era stata considerato
nell’ambito della deliberazione una clausola sociale per quanto riguarda i lavoratori
nel momento in cui la gara verrà effettuata.
La clausola sociale nella delibera non era individuata, pertanto verrà presentato un
ordine del giorno che potrebbe, se il Consiglio Comunale lo ritiene, essere
parallelamente consegnato insieme alla delibera di approvazione della gara e, quindi,
del mandato ad effettuare la gara al Comune di Livorno. Quindi, ad oggi – poi chi
deve prendere la parola la prenderà – io vi propongo ovviamente lo schema di
convenzione e l’affidamento al Comune di Livorno come Comune capofila e come
stazione appaltante, così come la legge dice, e lì non ci si può discutere, è
obbligatorio, è quasi una presa d’atto. Parallelamente, se il Consiglio vorrà,
analizzerà l’altro aspetto che io mi sono sentita, anche per correttezza, parte di
anticipare, in modo tale che noi potremmo consegnare sia l’uno che l’altro. Se avete
bisogno io sono qui.
PRESIDENTE. Chi chiede di intervenire? Prego, consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. Questa mattina, anzi nei giorni
scorsi, abbiamo discusso della questione della gara della rete gas ed è emerso, anche
con incontri con i sindacati, tutta una serie di perplessità e preoccupazioni rispetto al
futuro dei lavoratori che oggi si occupano di questo servizio. Ora, ne abbiamo
discusso prima, mi pare che ci sia l’unanimità dei gruppi perché tutti i gruppi
presenti, anche RDS per via telefonica, hanno sottoscritto questo ordine del giorno.
Io lo leggo brevemente, penso non ci sia bisogno di commenti da parte mia, poi se
qualcuno vorrà intervenire lo farà. Considerato che il servizio pubblico di
distribuzione del gas, la Rete viene messa a gara, una gara di ambito provinciale.
Considerato che la gara per l’affidamento sarà di rilevanza europea.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Tenuto conto che chi si aggiudicherà la gara dovrà assumere il personale dei tre
gestori oggi operanti, ASA, ENEL Gas e Toscana Energia.
Visto che nella seduta odierna, il 6 febbraio, il Consiglio comunale ha discusso la
delibera presentata dalla Giunta, punto 16 all’ordine del giorno, in merito allo
schema di convenzione dell’affidamento del servizio pubblico di distribuzione del
gas dell’ambito di Livorno; il Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo, facendo
proprie le perplessità e le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali, chiede che
venga inserito nel bando di gara il mantenimento delle sedi territoriali attualmente
esistenti, che oggi sono quelle sostanzialmente di Piombino, San Pietro in Palazzi e
Livorno; che i lavoratori coinvolti mantengano tutti i diritti oggi loro riconosciuti;
che il vincitore della gara mantenga gli attuali livelli occupazionali; che si faccia
carico della ricongiunzione onerosa della previdenza da Inpdap a INPS e che il fondo
pensione integrativo non abbia condizioni peggiorative rispetto a quelle attuali.
Auspica inoltre che le tariffe future abbiano un miglioramento a vantaggio degli
utenti del servizio.
Si chiede infine che il presente ordine del giorno – come per l’appunto stava
dicendo l’assessore poc’anzi – venga trasmesso a corredo e abbinamento alla
delibera sopra citata.
Ora, rispetto alla delibera noi ci asterremo perché sarebbe da discuterne molto sia
a livello culturale che politico di tutta l’operazione che sta dietro una gara di appalto
della rete di distribuzione gas. Dato che ci pare, e pare anche a chi ce l’ha presentata,
sia una presa d’atto di decisioni prese altrove, quello che preoccupa più a noi è per
l’appunto la questione dei lavoratori, che tutti siano assunti, che si mantengano
appunto tutti i diritti e i livelli occupazionali. Per cui noi chiediamo che il Consiglio
approvi questo ordine del giorno e lo trasmetta insieme alla delibera. Grazie.
PRESIDENTE. Altri interventi? Prego, consigliere Vannozzi.
PIERGIORGIO VANNOZZI. Pdl e Forza Italia necessiterebbe di un paio di
minuti per chiarirci perché sulla presa d’atto abbiamo idee…
PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso.
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(La seduta è sospesa)
PRESIDENTE. Possiamo riprendere dalla messa in votazione? Prego, consigliere
Fornai.
FRANCESCO FORNAI. Velocemente. Abbiamo aggiunto all’ordine del giorno
una ultimo capoverso che leggo. “Il consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
chiede la trasmissione dell’ordine del giorno ai Consigli comunali della Provincia di
Livorno e al Consiglio provinciale di Livorno”.
PRESIDENTE. Pronti per la votazione. Il documento poi venga consegnato al
Segretario generale.
Mettiamo in votazione la mozione incidentale così come è stata ora letta da
Fornai, con quell’aggiunta. Chi approva è pregato di alzare una mano. Pd, IdV,
Gruppo Misto PSI, Federazione della Sinistra, Gruppo Misto SEL, Cento
Democratico gruppo misto Daddi, gruppo misto Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale,
PdL Forza Italia tutti? No, Ghignoli e Luparini hanno alzato la mano. Chi si astiene?
(Intervento fuori microfono) Però se io non le vedo le mani… Potrei quasi dire
unanimità.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Passiamo al punto n. 16 dell’ordine del giorno. Chi approva è pregato di alzare la
mano. Cioè, la proposta di delibera presentata dall’assessore Pia. Pd, Gruppo Misto
PSI, IdV, gruppo Misto SEL, Certo Democratico come vota? (Interventi fuori
microfono) Bene, Centro Democratico. Chi si astiene? Federazione della Sinistra,
Gruppo Misto Daddi, Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale. Chi vota contro? PdL,
Lupari Ghignoli e Angeli e Vannozzi per sintesi. Va bene? (Interventi fuori
microfono) Non alzano la mano.
Il Consiglio approva.
Immediata eseguibilità. Chi approva? Chi si astiene? Chi vota contro? Stessa
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votazione di prima.
Il Consiglio approva.
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Alienazione area ubicata in Castiglioncello Loc. Spianate
PRESIDENTE. Punto n. 17) all’ordine del giorno. La parola all’assessore Pia.
MARGHERITA PIA, Assessore. La deliberazione in oggetto riguarda
l’alienazione dell’area ubicata a Castiglioncello in località Le Spianate. Dove siamo?
Siamo nel parcheggio delle Spianate di Castiglioncello davanti al centro
commerciale dove c’è il parcheggio attuale. Noi abbiamo molte volte discusso sia in
Commissione, sia in Consiglio Comunale sulla necessità di avere a disposizione, da
parte dei privati, dei parcheggi da poter raggiungere mediante navetta in caso di
ristrutturazione. Vi ricordate i famosi esempi del perché alcuni tipi di previsioni
urbanistiche non hanno potuto andare avanti perché – e lo ripeto – nel caso di
ristrutturazione semplice, senza demolizione, gli standard urbanistici – lo ripeto e mi
scuso se per caso lo sapete tutti, ma siccome mi è stato richiesto anche ultimamente
in Commissione – nel caso in cui si intervenga su degli edifici, per esempio attività
ricettive, se io non demolisco gli standard non li devo recuperare secondo la Tognoli
perché gli standard che sono attualmente in vigore diventano automaticamente
standard anche dell’intervento di riqualificazione. Nel caso in cui io abbia degli
edifici in cui c’è bisogno di demolire completamente perché non c’è fondamenta,
perché c’è bisogno della sismica e tutte queste cose, io devo assolutamente demolire,
ricostruire secondo ovviamente regole di sicurezza pubblica e di buona costruzione,
allora mi scatta automaticamente la normativa nazionale della legge Tognoli che mi
impone gli standard non solo quelli pubblici, che al limite nell’intorno io posso
recuperare, ma mi impone gli standard privati anche in situazione tipo, per esempio,
la pineta, il promontorio di Castiglioncello fortemente densificati, oppure paesi delle
colline per il pieno centro storico, dove il reperimento di parcheggi privati è
pressoché impossibile. Due degli elementi su cui in questi anni si è fortemente
discusso, per cui c’era necessità di reperimento di parcheggi secondo la Tognoli,
molte volte in seguito anche a interpellanze dei Consiglieri Comunali di questa
Amministrazione, di questo Consiglio, anche in relazione a questo, sono per esempio
il caso del Ciucheba e il caso della pensione La Pace. Voi sapete che la pensione La
Pace, e l’avete visto il 20 dicembre quando abbiamo adottato la variante al
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Regolamento Urbanistico, ha rinunciato a parte della volumetria, invece di fare cento
ha deciso di rinunciare a una parte in modo tale che sia fattibile. Nel caso del
Ciucheba no, però, in ogni caso si poneva un problema, da parte di queste due come
di altre realtà, disponibili anche a creare navette private che prendano e riportino gli
ospiti di un’attività ricettiva da un luogo di parcheggio al promontorio, qualora non
fosse possibile fare i parcheggi privati o sotterranei oppure a raso, ma in questo caso
non c’è mai stata la manifestazione di terreno in proprietà, o in affitto, o in comodato
gratuito da parte dei soggetti privati.
Mi spiego meglio, nessuno dei soggetti che avrebbero potuto fare interventi di
demolizione e ricostruzione sono mai riusciti a portare all’Amministrazione
Comunale delle aree dove andare a individuare dei parcheggi privati.
Chiudo la parentesi perché dall’esigenza di questo è venuto fuori che cosa? Il fatto
che nell’ambito del parcheggio delle Spianate, l’area verso sud est è un’area di
proprietà, tutte le Spianate, l’area di parcheggio è proprietà comunale, c’è un’area
laterale che è stata chiesta dai questi soggetti come possibile area in cui fare i
parcheggi privati mediante navetta.
Voi sapete che non possiamo dare per affidamento diretto ma bisogna andare a
gara, assolutamente. Pertanto ci siamo fatti comunque carico di reperire una fascia di
parcheggio di area adiacente prima della scarpata in questo parcheggio… (Intervento
fuori microfono) Lassù in cima, il parcheggio davanti alle spianate. Nel primo pezzo
l’area fa così, va giù, ma il primo pezzo è libero ed è pari. È stata individuata una fila
di area lunga che può contenere quaranta posti auto, quaranta posti auto che noi
proponiamo come Amministrazione comunale di inserire nel piano delle alienazioni
di quest’anno, allegato al bilancio del 2014, in modo tale che appena verrà approvato
il Bilancio, si potrà andare a gara e il privato o i privati che volessero acquisire l’area
per potere avere quaranta posti a disposizione, possano partecipare.
Finisco di dare le ultime informazioni. Quindi, quello che si chiede al Consiglio è
di procedere all’alienazione dell’area ubicata in località le Spianate identificato col
Catasto dei terreni; di dare atto che l’area in oggetto di alienazione sarà inserita nel
Piano delle alienazioni e valorizzazioni da approvarsi contestualmente al bilancio
2014 – cosa obbligatoria; e che l’alienazione avverrà a seguito di esperimento di asta
pubblica per un importo a base d’asta di 31.800 euro; di dare mandato al settore
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promozione patrimonio di procedere a tutto quanto.
Questo è quanto. Spero in questo modo veramente di aver cominciato a dare una
risposta a quei privati che a parole comunque hanno manifestato dell’interesse e che
a questo punto saranno pochi, maledetti, ma quaranta posti auto da adoperare come
parcheggi scambiatori potrebbero risolvere alcune situazioni, specialmente nelle parti
storiche della nostra frazione principale.
Grazie.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Monti.
NERINA MONTI. È una soluzione che trovo esemplare. Conoscendo bene quel
parcheggio e proprio questa fascia pianeggiante che c’è tra la scarpatella e i cipressi
che quasi mi sembra addirittura ci sia una specie di pianoretto, usarla in questa
maniera, dopo tutte quelle ore di discussione che abbiamo svolto in Commissione
riguardo ai parcheggi, mi sembra un esempio veramente utile di come ottimizzare il
terreno e di come risolvere il problema del parcheggio.
Io ringrazio l’assessore, è un buon esempio per cominciare.
PRESIDENTE. Chi altri chiede di intervenire? Allora, se non ci sono ulteriori
interventi, mettiamo in votazione il punto n. 17). Chi approva è pregato di alzare la
mano. Pd, IdV, Gruppo misto SEL, Centro Democratico, Gruppo misto Daddi,
Gruppo misto PSI. Chi si astiene? Federazione della Sinistra. Chi vota contro?
Radicchi vota contro, PdL vota contro. Vannozzi? (Intervento fuori microfono) Chi si
astiene? L’avevo già detto prima. Allora, ricapitoliamo. Vannozzi e Angeli si
astengono, Radicchi vota contro, Ghignoli e Luparini votano contro e il resto vota a
favore.
Il Consiglio approva.
Immediata eseguibilità. Chi approva? Chi si astiene? Chi vota contro? Stessa
Votazione.
Il Consiglio approva.
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Ordine del giorno presentato dal Consigliere Niccolò Gherarducci (Gruppo
Comunista-Federazione della Sinistra) ad oggetto: “Cimiteri feti a Trespiano”
PRESIDENTE. Sono finite le deliberazioni. Torniamo alle mozioni. Punto n. 6)
all’ordine del giorno.
La parola va al consigliere Monticelli.
LILIO MONTICELLI. Grazie, Presidente. Presentiamo questo ordine del giorno
(Intervento fuori microfono) È una mozione.
Ancora si odono gli echi della Leopolda quando il Consiglio Comunale di Firenze
approva la discussa e discutibile delibera sul cimitero dei feti di Trespiano.
Presentatrice del documento è stata la Vicesindaco Saccardi, avvocatessa cattolica
già legale dell’istituto diocesano, che dopo aver ripulito lessicalmente la delibera da
termini quali “prodotti abortivi” e del concepimento, ha raccolto trenta voti
favorevoli, quattro contrari e sette astenuti. L’alleggerimento lessicale non può certo
spegnere le polemiche generate da quella che a noi appare come una precisa presa di
posizione ideologica.
Lo Stato italiano, con decreto del Presidente della Repubblica del 1990, prevede
già la presenza nei cimiteri di aree destinate ai feti di gravidanza che la natura, la
malattia o il caso non hanno permesso di arrivare alla nascita. Non si tratta quindi di
andare a sopperire alla mancanza normativa al fine di potere rispondere all’esigenza
di quei genitori che loro malgrado hanno perduto un figlio, ma di andare a
colpevolizzare le donne che decidono di interrompere la gravidanza. I promotori di
questa delibera, che negli anni hanno assecondato assurde battaglie contro le
politiche di contraccezione e di educazione sessuale, hanno evidentemente come fine
ultimo, la rimessa in discussione della legge 194, la criminalizzazione morale delle
donne, il diniego nei confronti della loro autonomia e la nascita di questo macabro e
intimidatorio cimitero, sono tappe di un percorso più ampio ed eversivo. Dato che la
legge e la medicina sono concordi nel negare al feto qualsiasi carattere di persona ma
soprattutto tenendo conto della natura laica dello Stato italiano e delle sue istituzioni,
comprese le Amministrazioni comunali, il Consiglio Comunale di Rosignano
Marittimo condanna lo spirito che promuove tale iniziativa chiedendo di trasmettere
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il presente ordine del giorno ai Comuni e alle Commissioni pari opportunità toscane.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Chi chiede di parlare? Nessuno chiede di parlare. Metto in
votazione il punto n. 6) all’ordine del giorno. Chi approva è pregato di alzare una
mano. Approvano Gherarducci, Monticelli, Carafa, Giovani. (Intervento fuori
microfono) È il cimitero di Trespiano. Hanno compreso…
ANGELA PORCIANI. Per limite mio in sintesi non ho capito bene cosa chiede.
Se potesse un attimino Gherarducci o lo stesso Monticelli… Spiegare un attimino in
sintesi perché, è un limite mio, non ho capito. (Interventi fuori microfono)
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Posso, Presidente? Grazie. Intanto penso che
probabilmente è scritto male l’ordine del giorno e me ne assumo io l’onere di non
essere stato chiaro. Spero che tutti l’abbiano letta ed evidentemente il problema è che
è scritta male la mozione. Questo è un ordine del giorno che riguarda il cimitero di
Trespiano, votato dal Consiglio Comunale di Firenze, è una questione politica e
culturale. È una presa di posizione su un atto di un altro Comune. Non c’è da fare
niente a Rosignano, si critica quello che in un altro Comune hanno fatto. Poi, se uno
è d’accordo per il cimitero dei feti, presenterà anche a Rosignano o non lo presenterà
una mozione di questo tipo, se uno non è d’accordo noi abbiamo proposto questo
ordine del giorno fatto per criticare quello che hanno fatto a Firenze. Niente di più e
niente di meno, non è la rivoluzione, è solo una presa di posizione.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Porciani.
ANGELA PORCIANI. Allora avevo capito bene. Ringrazio il Consigliere
Gherarducci. Io vorrei dire che a parte la scelta loro di portare all’attenzione una
scelta politica di un altro Comune, l’hanno deciso loro, io sinceramente su questa
mozione mi voglio esprimere che mi asterrò. Di fatto rispetto alla posizione –
dicevano loro – che un cimitero del genere può in qualche modo colpevolizzare le
donne, però io penso anche a quelle donne che hanno perso involontariamente il
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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bambino e che vogliono trovare una giusta collocazione al loro feto. Quindi mi trovo
in una posizione… È giusto che ognuno voti secondo coscienza, però, mi sembra
nella piccola riflessione che sto facendo, di trovarmi in una doppia posizione. Quindi,
io mi astengo sull’ordine del giorno.
PRESIDENTE. Allora, siamo in condizione di poter votare? Monti.
NERINA MONTI. Devo dire che le considerazioni fatte dalla consigliera Porciani
mi trovano d’accordo. Io penso che non solo sia una mozione da votare a coscienza,
ma penso che sarebbe stato di buon gusto pensare che magari in questo Paese stia
alle donne, che in qualche modo per le svariate ragioni si ritrovano ad avere un
intervento del genere, a decidere che cosa fare del feto. Quindi, onestamente trovo
anche un certo imbarazzo. Non mi trovo d’accordo su assolutizzare nulla, per cui è
un pochino più delicata la cosa. Non riguarda ovviamente il gruppo che ha presentato
la mozione qua perché anzi è una presa di posizione rispetto a una scelta politica fatta
in un Consiglio Comunale. Trovo però veramente prepotente questa scelta del
Consiglio Comunale di Firenze di presentare in sede politica una cosa che riguarda
l’intimità di una donna, così forte.
PRESIDENTE. Allora, possiamo andare? Mettiamo in votazione questo ordine
del giorno. Prego i consiglieri di prestare attenzione, perché l’argomento è un
argomento delicato, pertanto richiamo la loro attenzione. Chi approva questo ordine
del giorno è pregato di alzare una mano. Monticelli, Gherarducci, Zucchelli, Giovani,
Carafa, Faso, Mannucci e Bartoletti. Chi si astiene? Bagnoli, Belloni, Bartalesi,
Cecchi, Monti, Giaconi, Porciani, Croce, Fornai e Lenzi. Chi vota contro? Tani,
Vannozzi, Radicchi, Ghignoli, Luparini. Non partecipano al voto Angeli e Daddi. Tu
non partecipi al voto? Lancioni non partecipa al voto. Assenti sono Lancioni, Angeli
e Daddi, presenti non votanti. (Intervento fuori microfono) Non esiste questa dizione,
nel nostro Regolamento non esiste. Quindi, non partecipano al voto. I voti favorevoli
per questa mozione sono otto.
Il Consiglio comunale non approva.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Nerina Monti (Gruppo Misto)
ad oggetto: “Amnistia non amnesia”
PRESIDENTE. Andiamo avanti. Punto n. 7) all’ordine del giorno. Consigliera
Monti Nerina. Sarebbe l’ordine del giorno “Amnistia non amnesia”.
NERINA MONTI. Quello lo ritiro dato le ultime questioni al Parlamento.
Oltretutto, è un fatto che per oggi chiudo perché mi sono un po’… come dire…
stamani non mi è molto piaciuta la questioni. Ci metto delle ore a fare le cose e
vengono trattate come patatine fritte, quindi, la ritiro. È un ordine del giorno troppo
bello per finire in miseria.
Grazie.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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6 Febbraio 2014
RESOCONTO STENOGRAFICO
Mozione presentata dalla consigliera Franca Belloni (Gruppo Pd) ad oggetto:
“Trasporto sociale – Contribuire in base alla certificazione ISEE”
PRESIDENTE. Mozione presentata dalla consigliera Franca Belloni ad oggetto
trasporto sociale. Prego.
FRANCA BELLONI. Grazie, Presidente. Questa mozione riguarda, come avete
visto dall’oggetto, la questione del trasporto sociale. Si chiede che si possa
contribuire in base al certificato ISEE.
Infatti, considerato che ci sono anziani non autosufficienti e/o malati di Alzheimer
che su decisione della ASL sono usciti dall’autorizzazione iniziale, la quale
prevedeva il trasporto gratuito.
Visto che è richiesto dalla Pubblica Assistenza un contributo da parte dei disabili
per usufruire di tale servizio, in particolar modo ci si riferisce verso il centro diurno
Le Piscine.
Considerato che il disabile ha una sua dignità e che non necessariamente disabile
sia uguale a indigente.
Visto che attualmente vengono trasportati gratuitamente alcuni anziani che
sarebbero in grado di dare un contributo mentre altri, con pensioni minime, sono
costretti a versare una somma, spesso insostenibile per le condizioni economiche in
cui si trovano.
Il Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo impegna il Sindaco e la Giunta a
far sì che il contributo per il trasporto sociale di anziani non autosufficienti e/o malati
di Alzheimer venga stabilito in base al reddito dell’anziano con la presentazione del
certificato ISEE. Grazie.
PRESIDENTE. Chi chiede di intervenire? Nessuno chiede di intervenire.
Mettiamo a votazione il punto n. 8) all’ordine del giorno. Chi approva è pregato di
alzare la mano. Pd, IdV, Gruppo Misto SEL, Gruppo Misto PSI, Centro
Democratico, PdL e per sintesi anche Ghignoli e Luparini. Chi vota contro? Chi si
astiene?
Il Consiglio approva all’unanimità.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Ordine del giorno presentato dal Gruppo Pd ad oggetto: “No al taglio dei
treni”
PRESIDENTE. Punto n. 9), ordine del giorno “No al taglio dei treni”. Prego,
consigliere Fornai.
FRANCESCO FORNAI. Grazie, Presidente. La Provincia di Livorno, insieme a
tutta la costa della Toscana, subisce oramai da qualche anno un progressivo taglio dei
treni di collegamento con il resto del Paese. È di queste ultime settimane la notizia
apparsa sulle pagine del Tirreno del taglio di ulteriori treni intercity che transitano
via Livorno e raggiungono la capitale a sud e le città del nord Italia. Dal sito del
Tirreno è partita una petizione contro il taglio dei treni, petizione che in pochi giorni
ha raccolto migliaia di adesioni. La situazione infatti sta diventando difficilmente
sostenibile sia per i lavoratori pendolari che per tutti i giorni devono recarsi nei
luoghi di lavoro percorrendo anche centinaia di chilometri, sia per tutto il resto degli
utenti di Trenitalia che arrivano sulla costa per il turismo o dalla costa si spostano
all’interno.
È chiaro che un ridimensionamento senza una migliore organizzazione del
servizio offerto penalizzerà da una parte i lavoratori pendolari, che in un momento di
forte crisi dovranno fare ulteriori sacrifici pur di arrivare puntuali sul posto di lavoro,
e dall’altra minori collegamenti potrebbero compromettere il settore turistico.
In una situazione di crisi non basta evocare la ripresa per uscirne, fermare
l’emorragia di posti di lavoro. Sono necessarie misure in grado di favorire la
creazione delle condizioni ottimali allo sviluppo economico, partendo dal
mantenimento dei posti di lavoro esistenti o rimuovendo gli ostacoli che limitano le
opportunità di lavoro ai cittadini e impediscano di fatto lo sviluppo di un tratto di
costa.
Per tali motivi il Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo appoggia e sostiene
la petizione promossa dal Comitato dei pendolari di Grosseto e invita
l’Amministrazione Comunale ad intervenire presso le istituzioni competenti affinché
sia scongiurato il taglio dei treni interregionali e sia introdotto un collegamento tipo
metropolitana di superficie già in funzione con ottimi risultati nelle Regioni del nord
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Italia. Grazie.
PRESIDENTE. Chi chiede di parlare. Se nessuno chiede di parlare metto in
votazione il punto n. 9) all’ordine del giorno. Chi approva?
Il Consiglio approva all’unanimità.
Oggi mi fate preoccupare, ragazzi.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Mozione presentata dalla consigliera Maria Grazie Angeli (Gruppo PdL) ad
oggetto: “Consorzio di bonifica. Votazione del 30 novembre 2013”
PRESIDENTE. Punto n. 10) all’ordine del giorno. Mozione presentata dalla
consigliera Angeli: “Consorzio di bonifica”. Prego, consigliera Angeli.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Questa è una mozione che è stata presentata nel
precedente Consiglio comunale e rimandata ad oggi: “Il Consiglio comunale,
considerato che
il 30 novembre scorso si sono svolte le elezioni per eleggere gli organi del
Consorzio di bonifica che comprende il territorio della Provincia di Livorno, alcuni
Comuni di Pisa, due della Provincia di Siena e otto Comuni della Provincia di
Grosseto e che quasi nessuno lo sapeva;
considerato che
risultano 198.396 i cittadini che hanno diritto a partecipare a queste strane e semi
clandestine elezioni e di questi ben 157.789 risultano residenti nel territorio della
provincia di Livorno;
poiché
anche nel Comune di Rosignano i cittadini hanno ricevuto l’invito di partecipare
alle elezioni del mega Consorzio unico di bonifica Toscana Costa che raggruppa i tre
Consorzi finora esistenti e che si è votato per eleggere l’assemblea del Consorzio
composta dai membri eletti dai consorziati al loro interno, ma anche da gente
nominata con criteri squisitamente politici;
poiché
la cosa veramente grave è che nei giorni scorsi non c’è stata nessuna forma
adeguata di pubblicizzazione a questo appuntamento e la gente, caduta dalle nuvole,
non sapeva nemmeno per che cosa e per chi esprimere il voto e poi è rimasto strano
votare di sabato anziché di domenica come di consueto. Quasi nessuno ha avuto
modo e tempo per organizzarsi e preparare eventualmente liste per eleggere i
rappresentanti. In effetti la cosa è rimasta nell’ambito di uno strettissimo cerchio di
addetti ai lavori e non ci risulta che la Provincia ed i Comuni, anche quello di
Rosignano Marittimo, abbiano fatto quello che sarebbe stato opportuno e doveroso
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RESOCONTO STENOGRAFICO
per stimolare la partecipazione dei cittadini. Risulta infatti che sono stati fatti solo
alcuni passaggi a pagamento sulle radio e tv locali ma non sono stati coinvolti gli
organi di informazione, ad esempio della carta stampata, ed i quotidiani locali e
regionali che avrebbero potuto dare per tempo ed in modo più efficace, informazioni
più adeguate e dettagliate sull’intera operazione, compreso i termini entro i quali si
sarebbero potute presentare le liste elettorali che dovevano essere consegnate tra il 28
ottobre ed il 2 novembre scorso. Quasi nessuno lo sapeva e solo ad operazione
avvenuta siamo venuti a conoscenza che esisteva un sito web su cui acquisire
informazioni;
preso atto che
questo importante appuntamento elettorale è stato fatto passare sotto silenzio sul
piano istituzionale;
invita il Sindaco e la Giunta
ad esprimersi su quanto avvenuto nell’importante operazione nei confronti dei
Comuni coinvolti, come anche per il Comune di Rosignano Marittimo, in cui non è
stato possibile da parte di taluni presentare liste elettorali per mancanza di
pubblicizzazione, e ai cui cittadini senza pubblicizzazione è stata di fatto negata la
partecipazione”.
Una roba dunque complicata questa operazione, forse anche al limite della
legittimità. Grazie.
PRESIDENTE. Prego, consigliere Daddi.
GIANNI DADDI. Ringrazio la Angeli per questa mozione perché porta allo
scoperto una nota dolente che è successa durante le votazioni dei rinnovi del
Consiglio del Consorzio di bonifica. È mancata la pubblicità, è mancata
l’informazione, alcuni avvisi sono arrivati dopo il termine utile per le elezioni e
andare a vedere il sito internet è stata veramente una cosa confusionaria e non molto
esplicativa dove non si riesce a capire che cosa si doveva votare e come si doveva
votare. Poi, vedo tra i candidati che non c’è rappresentanza locale, non so a cosa sia
dovuta questa mancanza. È una cosa veramente grave per questo territorio. Grazie.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
PRESIDENTE. Prego, consigliera Monti.
NERINA MONTI. Anch’io ringrazio la consigliera Angeli anche perché ho avuto
modo di avere un termine di paragone nel territorio di Capannori. Per un periodo
andavo là per degli incontri sui rifiuti e ho avuto modo di seguire meravigliosamente
come hanno gestito la votazione nel Consorzio di Bonifica. Quindi, do ragione.
PRESIDENTE. Altri interventi? Allora, se non ci sono ulteriori interventi metto in
votazione il punto n. 10) all’ordine del giorno. Chi approva? Federazione della
Sinistra, Gruppo misto SEL, Daddi, Pdl Forza Italia. Chi si astiene? Radicchi e
Porciani. Chi vota contro? Pd, IdV, Gruppo misto PSI.
Il Consiglio non approva.
Nelle more, volevo informarvi che potrebbe essere utile questa sera vedere di
portare a votazione il Regolamento della CPO. Ci sono ostatività a questo? Siamo in
grado questa sera di discutere il Regolamento della Commissione per le pari
opportunità? (Intervento fuori microfono) Si corre. La questione è questa, siccome
alcuni esponenti della Commissione pari opportunità hanno chiesto di essere
presenti, se c’è accordo per andare a discuterla io avviso le persone che possono
venire perché c’è discussione. Ve bene? (Intervento fuori microfono) Hanno chiesto
di rinviarlo ma la richiesta del Consiglio comunale è superiore a qualsiasi richiesta
esterne al Consiglio stesso.
Prego, consigliere.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. Io penso che ci dovrebbe essere
un po’ di tempo anche per discuterne e l’ordine del giorno mi sembra già abbastanza
fitto. In più dico, e non è una cosa polemica, che su questo l’ultima Commissione –
se non erro – è di luglio…
PRESIDENTE. Credo sia il 24 maggio.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. È di molti mesi fa. Io su questo chiedo al Consiglio
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RESOCONTO STENOGRAFICO
che si faccia almeno un’altra Commissione per rivedere la delibera dato che non è
una cosa…
PRESIDENTE. Allora, voi avete ricevuto dagli Uffici, la proposta che è derivata
dal lavoro appunto che da quella Commissione del maggio è stata elaborata. Se c’è
disponibilità a discutere e ad affrontare l’argomento va detto, perché correttamente
chi ha chiesto di assistere deve essere avvisato per tempo. Se il Consiglio ritiene di
non doverlo affrontare è necessario che si faccia una proposta diversa su questo
argomento perché gli uffici sono pronti, la delibera è pronta e, quindi, sta al
Consiglio se volerla discutere o meno. Questo credo sia, assessore. L’assessore è qui
presente quindi problemi non ce ne sono. Se vogliamo intanto affrontarla andando
avanti normalmente nell’ordine del giorno e poi vedere se emergono questioni per le
quali sarà opportuno rivederci, questo è un altro ragionamento. Però, la proposta
venga fatta. Gherarducci ne ha fatta una. Intanto, andiamo avanti con l’ordine del
giorno e magari a breve… Vannozzi… (Intervento fuori microfono) Bene, anche
l’IdV concorda con Gherarducci. Allora questo sarà valutato, intanto andiamo avanti
con l’ordine del giorno in modo da snellire i lavori.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Gruppo PdL)
ad oggetto: “Adozione emendamento integrativo della delibera del Piano Cave
in Provincia”
PRESIDENTE. Punto n. 11). La parola alla consigliera Angeli. È un’adozione di
emendamento integrativo alla delibera del Piano cave della Provincia. Prego.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Considerato che il 10 gennaio scorso all’ordine
del giorno del Consiglio provinciale è stata posta l’adozione proposta di Piano delle
attività estrattive di recupero delle aree escavate e riutilizzo dei residui recuperabili
della Provincia. Precedentemente in Provincia, e nel Comune di Rosignano, erano
state attivate audizioni ed incontri con il Comitato cittadino delle Colline e con la
società di Laterizi di Gabbro, con le organizzazioni sindacali rappresentative dei
dipendenti della fornace e con quelle degli agricoltori. Si trattava del Piano cave, ed
in discussione era la località del Gozzone. Era proprio su quel sito di escavo che le
aziende agricole si sentivano depauperate, mentre i dipendenti della cava di Gabbro
non sapevano più a che santo votarsi in quanto rischiavano licenziamenti e cassa
integrazione, come poi la mattina stessa del 10 gennaio è avvenuto per diciotto
dipendenti della società in questione. Comprendiamo bene come sia difficoltoso
scegliere o tralasciare le necessità di uno dei due protagonisti ma la politica deve
riuscire in tutti i modi a comporre la situazione non tralasciando né gli uni, né gli
altri. La politica, quella vera, non è esclusione di taluni per scegliere altri, la politica
è mediazione sino al raggiungimento massimo del risultato. Così non è avvenuto nel
Comune di Rosignano e così non è avvenuto neanche in Provincia nel Consiglio
provinciale suddetto.
La conclusione in Consiglio provinciale da parte della maggioranza è stata prima
la richiesta di sospensione del Consiglio stesso, poi la presentazione di un
emendamento integrativo alla delibera di adozione del Piano cave all’ordine del
giorno che prima della delibera è poi stato posto in votazione.
Di seguito sono riportati alcuni passi dell’emendamento in questione.
L’emendamento prevede che l’Amministrazione Provinciale dopo l’adozione del
Piano, affinché le questioni più significative che sono state sollevate sino ad oggi, o
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lo saranno in futuro, trovino adeguate risposte anche oltre le competenze dello stesso
Ente Provincia, promuoverà gli opportuni approfondimenti. Nella consapevolezza,
inoltre, che dopo l’approvazione del Piano le competenze autorizzative e di
valutazione progettuale, compresa la valutazione di impatto ambientale, transiteranno
all’Amministrazione comunale, l’Amministrazione provinciale, al fine di agevolare i
lavori della III Commissione e del Consiglio provinciale, avvierà una valutazione
generale in merito implementando ulteriori ed approfondite valutazioni sulle ricadute
economiche che tale scelta genererà sul territorio, anche in considerazione di una sua
possibile coesistenza con il comparto agricolo turistico. Definendo con maggiore
dettaglio la possibilità di utilizzare eventuali innovazioni tecnologiche per le
coltivazioni di cava e definendo proposte operative in ausilio alle successive
decisioni che potranno e dovranno essere intraprese dal Comune per l’approvazione
dei Piani di coltivazione, con particolare riferimento ai ripristini da effettuare. Sulla
possibilità di consolidare e/o sviluppare aziende in grado di utilizzare il miocene per
la produzione di laterizi nonostante la crisi edilizia che stiamo attraversando.
Approfondendo la possibilità di escavazioni di argille più idonee alla produzione di
laterizi di qualità in aree esistenti e già interessate da attività estrattive al fine di
valutare i tempi di attivazione di nuovi territori che pur rimanendo presenti nella
pianificazione troverebbero la loro attuazione solo successivamente nelle fasi di
approfondimento per le aree già interessate da vigenti Piani estrattivi.
Gli approfondimenti e le valutazioni indicate, così come le risposte alle
osservazioni, saranno propedeutiche al mantenimento del sito di cui sopra, come
prescrizione localizzativa all’interno del Piano in fase di approvazione.
In questa fase di studio si valuterà la possibilità di riprendere i contatti con gli enti
interessati al fine di poter avviare un nuovo percorso per la rimodulazione del
vincolo sull’area di Staggiano nel Comune di Collesalvetti.
Questo è il contenuto dell’emendamento in questione.
Ritorniamo alla mozione. Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta
ad esprimersi in merito all’emendamento, all’adozione del Piano cave presentato dal
gruppo del Partito Democratico e votato in Provincia a firma di sette consiglieri, di
cui tre del Comune di Rosignano, compreso il coordinatore comunale Pd.
Ritiene che a fronte di quanto emerso dal Consiglio provinciale del 10 gennaio
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RESOCONTO STENOGRAFICO
scorso, che il contenuto di tale emendamento, piuttosto complesso, poteva essere
rappresentato prima dell’atto di adozione del Piano cave dall’Ente Provincia e
discusso nella Commissione afferente, o dopo l’atto di adozione nelle osservazioni
previste.
Le valutazioni indicate nell’emendamento richiederanno tempi piuttosto lunghi,
attraverso un percorso che riporta, secondo noi, pari pari al punto di partenza della
situazione sino alla rivalutazione della possibilità di poter avviare un nuovo percorso
per la rimodulazione sull’area di Staggiano in Comune di Collesalvetti.
Quell’emendamento, secondo noi, sembra fatto per perdere tempo, arrivare con
tranquillità alle elezioni in barba a chi rischia di essere licenziato dal proprio posto di
lavoro per mancanza di materia prima per il mantenimento dell’attività produttiva
della società. Il ritorno al sito di Staggiano non fa che aumentare i tempi conclusivi e
risolutivi, quindi per noi un vero disastro per i posti di lavoro, anzi per i lavoratori,
sempre più a rischio nel Comune di Rosignano.
PRESIDENTE. Prego, consigliere Bagnoli.
NICOLÒ BAGNOLI. Grazie, Presidente. Solo per dire che per motivi di
opportunità io non parteciperò alla votazione. Grazie.
PRESIDENTE. La parola alla consigliera Belloni.
FRANCA BELLONI. Grazie, Presidente. Dunque io devo dire che sono in una
situazione piuttosto difficile, lo dico proprio con il cuore. In effetti su questa
questione sono state fatte Commissioni anche nella nostra Amministrazione,
abbiamo fatto Commissioni congiunte con la III, con la VI, eccetera. Su queste
problematiche ci siamo incontrati, ci siamo scontrati, abbiamo ascoltato, ciascuno di
noi ha le proprie visioni, però, poi alla fine non è che da questa Amministrazione sia
uscita un’intenzione chiara e netta né a livello di Commissione, né a livello di
Consiglio Comunale.
Ora, ci sono delle valutazioni che Maria Grazia Angeli pone in questa mozione
che mi trovano concorde, altre meno, specialmente per quanto riguarda l’ultima parte
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dove si parla naturalmente del fatto di arrivare alle elezioni, eccetera.
Io volevo soprattutto esternare questa mia difficoltà a non votare la mozione,
vorrà dire che personalmente mi asterrò. Però, ho tanti dubbi.
Grazie.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Lancioni.
SANDRA LANCIONI. Francamente sono rimasta un po’ delusa nell’apprendere
che è stato portato avanti un emendamento al Piano cave, anche perché questa cosa
ormai è stata portata avanti fino allo sfinimento, ha detto bene… Io la capisco la
consigliera Belloni. Nella politica a un certo punto dobbiamo prende delle decisioni o
si sta da una parte, o si sta dall’altra. Non si può far sempre che si fa un passo avanti
e tre indietro. Dobbiamo dare delle risposte. La politica in qualche modo ha a che
fare anche con i posti di lavoro, quindi, o un sì o un no io penso che sia un discorso
anche di correttezza verso le persone. A questo punto è inutile dire sì, poi dopo è un
no, poi è un ni, è un spettare. Ormai il Piano cave sono decenni che aspetta di
prendere vita. O bene, o male, il Piano cave va fatto e a questo punto è giusto che la
politica si assuma le sue responsabilità, o è sì, o è no. Se è fatto deve essere fatto.
Mettere in piedi una ulteriore Commissione dopo che ci sono stati degli studi
approfonditi da parte dei dirigenti, da parte di tutti gli Uffici tecnici della Provincia
che hanno studiato, che hanno messo in piedi un Piano cave, vuol dire
semplicemente perdere altro tempo e questo ormai non è più ammissibile. Quindi, o
bene, o male, a questo punto dobbiamo avere veramente la responsabilità di prendere
una posizione.
La mia posizione è quella di sottoscrivere questa mozione.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Monti.
NERINA MONTI. Io ero presente a questo Consiglio Provinciale. Questo
emendamento è stato presentato dal Pd, votato da Consiglieri comunali non solo del
Pd ma anche di Italia dei Valori, di SEL e della Federazione della Sinistra. Credo che
abbia a che fare con il fatto che di questo Piano cave l’unica cava che deve nascere…
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Non è una riapertura di una cava, significa sventrare una collina da capo ed è l’unica
presente in tutto il Piano cave. Questa è una cosa da specificare. Non si tratta di
riaprire una cava. Se c’era da accelerare i tempi bisognava accelerarli qualche anno
fa quando nel 2001-2002 si sono proposti altri siti, si era deciso di fare una verifica
sul famoso vincolo, cosa che non è stata fatta. Io ho letto dei carteggi tra la
Soprintendenza… Però io onestamente voterò contro.
PRESIDENTE. Altri interventi. Ci sono interventi? Prego, consigliera Angeli.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. Io ho partecipato a tutte le Commissioni, come
altri consiglieri, che sono state indette dal Comune, le varie audizioni, le varie
Commissioni comunali. Abbiamo ascoltato tutti, li abbiamo ascoltati con attenzione
e ci abbiamo poi pensato a lungo per tirare fuori una soluzione. La soluzione non
veniva perché ognuno rimaneva arroccato sulle sue parti, ci rimanevano coloro che
lavoravano alla cava perché era il loro lavoro e certamente era a rischio e, quindi,
non potevano fare un passo indietro, così come ci rimaneva il Comitato delle Colline
che voleva la tutela per i propri agriturismi e l’ambiente circostante. Quindi, la
situazione fin dall’inizio si è dimostrata di difficile soluzione. Però poi siamo andati
in Provincia e siamo andati nella Commissione Provinciale. Nella Commissione
provinciale c’è stata la discussione, poi c’è stata una votazione, perché in Provincia si
vota nelle Commissioni. Da allora, anche lì, non abbiamo ottenuto dei risultati
importanti perché sulla composizione di sette consiglieri, tre hanno votato a favore,
tre hanno votato contro e uno si è astenuto. Poi ci è anche stato richiesto,
tranquillamente, che cosa pensavamo noi di quella votazione. Noi avremmo voluto
accontentare tutti e due gruppi e la soluzione trovarla per tutti e due, che fosse
confacente sia all’uno che all’altro. La situazione era comunque di emergenza per
quanto riguardava quei dipendenti, quei lavoratori che proprio la stessa mattina del
10, in diciotto erano stati licenziati e la situazione poteva andare avanti perché il
problema era la mancanza di materia prima. Noi la mancanza di materia prima, se
non l’avessimo anche lontanamente offerta con l’adozione del Piano cave, sarebbe
rimasta ancora più lontana e più remota. Quindi, a questo punto, sollecitati anche
dalle organizzazioni sindacali presenti sia quel giorno che altri giorni qui nel
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Comune di Rosignano, abbiamo pensato che ci voleva una soluzione per tutti e due
perché il Comitato piangeva perché diceva “le nostre aziende sono a rischio, le nostre
aziende non avranno più un valore, i nostri agriturismi è inutile che abbiano degli
investimenti nuovi perché noi con una cava lì non sappiamo che fare”. Noi abbiamo
pensato che quell’adozione doveva esserci fatta e poi continuare a metter mano alla
situazione, perché oltretutto ci sono anche le osservazioni per 60 giorni dove si
potevano anche produrre delle prescrizioni e vedere in quel contesto di continuare
nella ricerca di una soluzione. Quindi, è rimasto molto strano che arrivasse questo
emendamento che noi abbiamo anche considerato sotto un certo aspetto capestro,
perché questo emendamento ci riporta all’inizio della situazione, ci riportava alle
verifiche, ci riportava ai controlli, ci riportava a rivedere il tutto, anzi lo aumentava.
Poi, in ultimo, abbiamo visto che ci riportava addirittura al sito di Staggiano, quel
sito di Staggiano che proprio io, fin dalla prima volta degli incontri con questi
rappresentanti, sia Comitato che azienda, avevo detto rivolgiamoci al Ministero,
andiamo direttamente al Ministero, agli uffici del Ministero, vediamo se possiamo
aprire questa situazione e arrivare a stacciarla e dare un minimo di speranza a tutto
quello che ci stava girando intorno. Però, ci è stato detto, proprio nel Consiglio
comunale, che era stato fatto di tutto, erano state fatte delle domande fino al
Ministero da parte della Regione e che il parere era stato sempre negativo.
Quindi, da quello che abbiamo capito non si poteva più continuare ad affrontare
quella situazione, e quel filo di speranza crollava del tutto.
Però poi nell’emendamento c’è stato scritto di ritornare al sito di Staggiano.
Allora lì abbiamo capito, o ci è parso di capire, che il Pd che ci aveva detto che aveva
fatto tutto, in definitiva pensava che proprio tutto non aveva fatto. Lì ci è parso molto
strano perché era una contraddizione. Allora noi abbiamo adottato intanto quel Piano
cave, perché l’adozione del Piano cave doveva avvenire e non si poteva bocciare.
Noi pensiamo che se vogliamo dare delle prescrizioni, se vogliamo fare delle
osservazioni i tempi ci sono e, anche a favore di quel Comitato che deve vivere
tranquillamente con le sue aziende e con i suoi agriturismi, quindi, si poteva mettere
d’accordo tutto dicendo che avremmo pensato, e ci avremmo pensato veramente,
anche a rimettere in sesto la situazione del Comitato che si vede defraudato e
impoverite le proprie aziende. Questo non è stato e noi, sinceramente, siamo rimasti
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molto delusi da questa situazione perché in Commissione avevamo visto che il
coordinatore – credo Coordinatore provinciale, non so quale incarico preciso abbia,
mi pare si chiami Coluccia – e il nostro consigliere stabile, avevano votato a favore e
anche noi avevamo votato a favore. Quindi la delusione è stata forte.
Ecco perché io mi chiedo il Comune di Rosignano che ne pensa di questa
situazione. Non è stata presa una posizione prima dell’adozione del Piano cave, ma
ora che intenzioni avete? Questo, se il Pd e i suoi rappresentanti in Consiglio
comunale volessero esplicitarlo, farebbero bene perché così si potrebbe anche
ripartire verso le osservazioni con un altro animo. Altrimenti, in queste condizioni
noi dobbiamo concludere che il Pd era contrario all’adozione del Piano cave.
PRESIDENTE. Allora, ci sono ulteriori interventi? Altrimenti mettiamo in
votazione. Metto in votazione il punto n. 11) all’ordine del giorno. Chi approva è
pregato di alzare una mano. IdV, Lancioni, Angelini, Vannozzi, Luparini, Ghignoli.
Chi si astiene? Pd, Gruppo Misto PSI, Federazione della Sinistra, Centro
Democratico, Gruppo Misto Daddi. Chi vota contro? Monti. Faso non partecipa al
voto.
Il Consiglio non approva.
Non deve essere chiesto al Presidente di rispondere per quello che riguarda la
Giunta. Voglio esplicitare a fine mandato una cosa – scusate consiglieri se disturbo –
che ho sempre ritenuto dal primo Consiglio comunale. Gli assessori possono
rispondere, devono rispondere alle interpellanze. Su mozioni e ordini del giorno è
questione che riguarda il Consiglio e il Consiglio se la deve sbrigare perché è del
Consiglio comunale l’indirizzo politico che l’assessore, quale delegato del Sindaco,
in un organismo giuridicamente composto che si chiama Giunta può assumere o non
assumere, ma il Consiglio deve fare la politica che più ritiene decidendo a
maggioranza, come democraticamente si fa. Quindi non è detto che ogni assessore
abbia ogni risposta per ogni domanda. Qui siamo in Consiglio comunale e il
Consiglio comunale risponde dei propri atti. Andiamo avanti.
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Mozione presentata dai consiglieri comunali Niccolò Gherarducci e Lilio
Monticelli (Gruppo Comunista-Federazione della Sinistra) ad oggetto:
“Riorganizzazione organico Solvay”
PRESIDENTE. Punto n. 12) all’ordine del giorno. La parola al consigliere
Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. “I sottoscritti consiglieri
comunali,
appreso che
nel piano di riorganizzazione dell’organico Solvay, oltre alla soppressione nei
prossimi due anni di settanta posti di lavoro, si andrà di fatto a smantellare la SPES,
squadra antincendio prevenzione ecologia e sicurezza, andando ad impiegare i
pompieri sugli impianti e lasciando di fatto soltanto il capo squadra a fronteggiato ed
organizzare l’intervento in caso di emergenza;
tenuto conto che
i rischi di perdita di tempestività e di professionalità potrebbero essere elevati;
considerato che
il polo industriale Solvay rappresenta un elemento strategico e un architrave
fondamentale per l’economia del territorio;
impegnano
a convocare quanto prima la Commissione consiliare afferente invitando le
rispettive RSU per conoscere e verificare lo stato dell’arte nella riorganizzazione
Solvay;
a organizzare, in accordo con la direzione dello stabilimento, una visita della
Commissione consiliare afferente all’interno dello stabilimento nei reparti coinvolti
nella riorganizzazione, in particolare nelle parte della SPES”.
Mi pare abbastanza chiaro.
PRESIDENTE. Chi chiede di parlare? Allora, se nessuno chiede di parlare. Punto
n. 12) all’ordine del giorno, chi approva è pregato di alzare la mano.
Pd, Federazione della Sinistra, IdV, Gruppo Misto PSI, Cento Democratico,
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Daddi, PdL-Forza Italia.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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6 Febbraio 2014
RESOCONTO STENOGRAFICO
Mozione presentata dal consiglieri Niccolò Gherarducci e Lilio Monticelli
(Gruppo Comunista-Federazione della Sinistra) ad oggetto: “Gabbro difficoltà
di passaggio pedonale”
PRESIDENTE. Punto n. 13) all’ordine del giorno. La parola al consigliere
Gherarducci, per passaggio pedonale a Gabbro. La fa Monticelli? Prego, Monticelli.
LILIO MONTICELLI. Come segnalatoci da alcuni cittadini, segnaliamo un
problema di viabilità pedonale, un problema annoso. Si tratta di strada antistante alle
scuole elementari che prosegue sino al garage delle ambulanze e all’ingresso
dell’ambulatorio medico. Il tratto di strada è privo di marciapiede. Nello spazio
interposto tra la strada e il muro di cinta delle scuole, lo spazio che abitualmente
veniva usato da pedoni, si è formata una fossa di alcuni centimetri perché è stato
rifatto il manto stradale ma non sono arrivati al muro, sono arrivati…
PRESIDENTE. Silenzio. Colleghi, voi ci ruzzate su Gabbro, io voglio dire…
Faso, digli qualche cosa. Guardate che Gabbro è il cento degli equilibri, è l’ombelico
del mondo, non scherzate. Non scherzate. Prego Monticelli.
LILIO MONTICELLI. Proseguo. Dicevo che questo tratto di strada è sprovvisto
di marciapiede, anzi, non c’è marciapiede ma c’è addirittura una fossa che è
ulteriormente pericolosa. Ciò crea una situazione disagevole di disagio pedonale.
Si chiede pertanto il ripristino delle condizioni di sicurezza segnalando fino ad ora
il pericolo e di lavorare a una soluzione atta a rendere agevole e sicuro il passaggio
pedonale in quella zona, considerato anche che il tratto è collegato con il parcheggio
auto e più che altro all’ambulatorio medico. In questo tratto di cinquanta metri
praticamente c’è il marciapiede che scende giù, sì interrompete nel tratto che dalla
scuola all’ingresso dell’ambulanza e saranno cinquanta metri di marciapiede. C’è una
striscia bianca e oltre la striscia bianca c’è la fossa invece del marciapiede. Tutto qui.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Monticelli.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Chi chiede di intervenire? Prego, consigliere Mannucci.
MORENO MANNUCCI. Grazie, Presidente. Volevo chiedere ai proponenti se era
possibile fare, non un emendamento, ma delle modifiche, fare un’integrazione alla
loro mozione. Se è possibile. (Intervento fuori microfono) Integrerei questa mozione
con un problema segnalato dai cittadini, e poi verificato personalmente, che nella
strada che porta al Ginepreto, strada di proprietà comunale, molte piante di pino sono
ormai completamente secche e sono pericolanti e diventate pericolose per la
circolazione. Verificato che queste piante se cadessero andrebbero a interessare la
sede stradale, quindi diventando un pericolo per chi la percorrere, anche dai pedoni
stessi, si chiede all’Amministrazione di verificare e togliere quelle piante che
potrebbero diventare pericolo per i cittadini.
Vorrei integrare una cosa, che sono già cadute un paio di oltre piante, o tre, e il
cittadino stesso ha provveduto a eliminarle e mettere dentro a quelle fosse laterali.
Chiedo anche qui che l’Amministrazione provveda a levarli nel più breve tempo
possibile perché le auto vanno a interessare queste piante cadute rigando e battendo
con le macchine.
Se i due proponenti sono d’accordo queste sono due righe che propongo e poi
verranno messe a verbale.
PRESIDENTE. Leggile. Le hai fatte?
MORENO MANNUCCI. Le ho lette, sono queste.
PRESIDENTE. Consigliere Monticelli?
LILIO MONTICELLI. Accetto questa integrazione, va bene.
PRESIDENTE. Prego di portare questi emendamenti al Segretario generale
perché possano essere integrati. Allora, possiamo procede alla votazione? C’è
l’integrazione di Mannucci. (Interventi fuori microfono) Va bene. Allora, mettiamo
in votazione il punto n. 13) all’ordine del giorno così come integrato dal consigliare
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Mannucci. Chi approva è pregato di alzare la mano. Mi pare unanimità. Va bene?
Il Consiglio approva all’unanimità.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Mozione presentata dal Consigliere Francesco Fornai (Gruppo Pd) ad
oggetto: “Via Agostini Rosignano Solvay”
PRESIDENTE. Andiamo avanti con il punto n. 14) all’ordine del giorno. La
parola al Capogruppo Fornai.
FRANCESCO FORNAI. Grazie. La leggo: “Il Consiglio comunale,
visti
i lavori di realizzazione del sottopasso ferroviario di Rosignano Solvay che hanno
interessato parti di territorio confinati con il cantiere;
letta
la convenzione stipulata tra il Comune e l’ente preposto alla realizzazione
dell’infrastruttura;
lette
le prescrizioni dettate dagli organi competenti al progetto del sottopasso
ferroviario;
vista
la spesa già stanziata per alcuni interventi da parte dell’Amministrazione
comunale.
chiede all’Amministrazione
di portare a compimento gli interventi di sua spettanza presso via Agostini a
Rosignano Solvay, affinché venga ripristinato, per quanto possibile, l’aspetto
originario che aveva la strada prima della realizzazione del sottopasso;
di sollecitare la controparte firmataria della convenzione affinché gli interventi a
corredo del sottopasso ferroviario di Rosignano Solvay siano conclusi nel più breve
tempo possibile in conformità al progetto e alle prescrizioni dettate dagli enti
competenti”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Porciani.
ANGELA PORCIANI. Su questo documento volevo chiarire un’integrazione che
andava a specificare meglio quanto richiesto. Ovvero, chiedo di inserire al quinto
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capoverso dove dice “il Consiglio comunale chiede all’Amministrazione di portare a
compimento gli interventi sulla spettanza presso via Agostini a Rosignano Solvay”,
chiedo di poter inserire un’integrazione che specifichi, ovvero, “inserendo una
piantumazione a sesto costante (lecci) come previsto dal Codice civile e dal progetto
iniziale, approvato dall’ingegnere comunale”.
PRESIDENTE. Chi chiede di parlare? Nessuno chiede di parlare? Possiamo
procedere alla votazione? (Interventi fuori microfono)
FRANCESCO FORNAI. Lei ha proposto delle cose, io ho presentato una
mozione. Se intervengo e dico che accetto le modifiche, vuol dire che le modifiche le
ho accettate. Io non sono intervenuto, quindi. La mozione l’ho presentata e ho scritto
“affinché venga ripristinato, per quanto possibile, l’aspetto originario che aveva la
strada prima della realizzazione del sottopasso”, in più alla mozione che avevo
presentato. Questa è un’integrazione che avevo fatto e mi scuso per non averla
specificata meglio quando sono andato a illustrare la mozione presentata.
Io credo che questa sia una formula che è un punto di equilibrio fra quelle che
sono le cose di spettanza dell’Amministrazione comunale e i lavori che
l’Amministrazione comunale in questi anni ha in qualche modo proposto, e
nell’ultima fase ha anche definito, con gli abitanti di via Agostini.
Io credo che poi sta al buon senso dell’Amministrazione comunale che ha
stanziato anche i soldi per la sistemazione di via Agostini, di riprendere nuovamente
contatti anche con gli abitanti che abitano in quella zona per cercare di arrivare a fare
il lavoro meglio possibile e che in qualche modo valorizzi l’investimento fatto
dall’Amministrazione. Io penso che un’Amministrazione se fa un investimento lo
deve per avere anche un ritorno, una soddisfazione da parte degli abitanti e dei
cittadini, non penso che un’Amministrazione faccia volutamente degli Investimenti
che non tengano conto delle esigenze, delle sensibilità, delle osservazioni presentate
dalla cittadinanza. Penso che in questa Amministrazione ci siano amministratori
intelligenti e questi Amministratori sicuramente, con i soldi messi a disposizione già
stanziati nell’atto Bilancio comunale 2013 e fermi, purtroppo, per il Patto di stabilità
che limita fortemente la capacità di spesa, avranno sicuramente la sensibilità di
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spendere questi soldi nel miglior modo possibile. Ho fatto questa precisazione perché
non ho voluto entrare nel merito e specificare tutti gli interventi da fare, perché ci
sarebbero tre o quattro interventi, forse anche di più, non sono uno competente nella
materia dei lavori pubblici e, quindi, mi sono fermato a quella che secondo me è una
formulazione che in qualche modo corrispondeva a quello che è l’obiettivo che noi
come Partito Democratico vogliamo raggiungere.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Porciani.
ANGELA PORCIANI. Quindi si va al voto della mozione così come è stata
formulata inizialmente, giusto?
FRANCESCO FORNAI. Giusto.
PRESIDENTE. Consigliera Porciani mantiene l’emendamento o lo ritira?
(Intervento fuori microfono) Allora, per procedere al voto bisogna votare prima
l’emendamento… Ove tu proponga l’emendamento va votato l’emendamento e poi
dopo si vota la mozione. Se l’emendamento viene respinto dentro la mozione non c’è
posto, se l’emendamento viene accettato entra dentro la mozione. (Intervento fuori
microfono) Allora, mettiamo in votazione l’emendamento come presentato dalla
consigliera Porciani. Chi approva? centro Democratico. (Interventi fuori microfono)
Ci sono problemi? Volete la rilettura?
ANGELA PORCIANI. Al quinto capoverso si dice “il Consiglio comunale chiede
all’Amministrazione di portare a compimento gli interventi di sua spettanza presso
Via Agostini a Rosignano Solvay”. Qui praticamente ho chiesto di inserire
l’emendamento che andava un pochino a specificare quali sono gli interventi, in
qualche modo per stringere qualcosa per chi sta in via Agostini. Quindi specifico
“inserendo una piantumazione a sesto costante (lecci) come previsto dal Codice
civile e dal progetto iniziale di RFI approvato dall’ingegnere comunale”. È un
emendamento che riporta all’attenzione quanto era nel progetto iniziale già
sottoscritto dall’ingegnere comunale.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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PRESIDENTE. L’emendamento è chiaro? Metto in votazione l’emendamento
presentato dalla consigliera Porciani. Chi approva? Porciani, Daddi, Angeli,
Ghignoli, Luparini, Bartoletti, Lancioni. Chi vota contro? Pd. Chi si astiene? Tani,
Federazione della Sinistra, la Presidente e Faso.
Il Consiglio non approva.
Andiamo al voto della mozione così come presentato da Fornai. Chi approva?
Bagnoli, Lancioni, Fornai, Tani, Bartoletti, Monticelli, Gherarducci, Mannucci,
Cecchi, Zucchelli, Giovani, Carafa, Faso, Lenzi. Chi si astiene? Porciani, Daddi,
Angeli, Ghignoli, Luparini. Il Presidente vota a favore.
Il Consiglio approva.
Resta la problematica dell’aggiuntivo laddove gli Uffici sono assolutamente
pronti, avete avuto la proposta di delibera con posta elettronica. La Commissione per
le pari opportunità tutto il lavoro lo ha fatto, c’è la richiesta del Capogruppo
Gherarducci, il Capogruppo Lancioni e del Capogruppo Vannozzi al fine di
rivisitarlo. Io vi dico che la rivisitazione deve essere poi anche… Più che altro mi
sembra che avete da apprendere la visione di insieme che magari vi è mancata.
Quindi, sono a chiedere ai Capigruppo, prima che l’assessore Tudisco tragga le
proprie conclusioni, se ritenete di fare una Commissione oppure di parlarne in
Conferenza dei Capigruppo velocemente. Questo lo dovete decidere voi. Poi
l’assessore Tudisco deciderà se riterrà di accogliere questa vostra proposta oppure di
andare avanti nell’illustrazione.
Capigruppo proponenti, su questa richiesta di rinvio dell’argomento, volete la I
Commissione, che l’ultima volta è stata fatta su questo il 24 maggio, o volete passare
dai Capigruppo? Questo lo dovete decidere voi. Poi l’assessore Tudisco trarrà le
conseguenze che riterrà giusto trarre.
Prego, consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Nell’ultima Conferenza dei Capigruppo si era
discusso – c’era Lancioni, c’era Vannozzi – che noi proponevamo, e faccio la
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proposta, che passi in Conferenza dei Capigruppo e poi si ritorni in I Commissione.
Poi si porta in Consiglio comunale.
Dal mio punto di vista è inaccettabile che, considerato che l’ultima Commissione
è di maggio, dopo nove mesi si porta una delibera in Consiglio comunale. O si
portava subito, o se no evidentemente ci sono delle cose da rivedere e da sistemare in
quella delibera.
PRESIDENTE. Prego, assessore.
GENNARO TUDISCO, Assessore. Grazie, Presidente. Da parte del sottoscritto
non c’è nessuna volontà di andare contro quelli che sono i desiderata dei consiglieri.
Quindi, se i consiglieri hanno la necessità di rivedere nell’insieme la proposta di
deliberazione, la rivedano, in modo da riproporre la proposta quanto prima, nei tempi
tecnici sostenibili, magari nel prossimo Consiglio comunale.
PRESIDENTE. Prego, consigliera Angeli.
MARIA GRAZIELLA ANGELI. A nome del PdL possiamo anche far ritrovare i
Capigruppo insieme, però per noi la Commissione è essenziale per poterne parlare,
vedere che cosa è stato fatto e analizzare i contenuti di modifica.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie a tutti.
La seduta è tolta.