Terralba-31gennaio2014

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Terralba, 31 gennaio 2014
IL MODELLO DI GESTIONE DELLE EMERGENZE
Ing. Maria Antonietta Raimondo
Servizio Pianificazione e gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Legge n. 225 del 1992
>
Istituzione del Servizio Nazionale Servizio nazionale della protezione civile al fine di
tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal
pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi
calamitosi
>
Tipologia di eventi ed ambiti di competenza
>
Attività e compiti di protezione civile
>
Componenti del sistema nazionale di protezione civile
>
Strutture nazionali di coordinamento e strutture operative nazionali
>
Competenze (Regioni, Province, Prefetti, Comuni)
>
Volontariato
Modificata dalla Legge n. 100 del 12 luglio 2012a
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Tipologie di eventi (art. 2
L. 225/92)
a. eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati
mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via
ordinaria
b. eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loro natura ed estensione
comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via
ordinaria
c.
calamità naturali o connesse con l'attività dell'uomo che in ragione della loro
intensità ed estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere
fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e
predefiniti periodi di tempo (dichiarazione dello stato di emergenza e ordinanze del
Capo Dipartimento della Protezione civile)
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
La Protezione civile è intesa come un insieme di attività svolte in
maniera coordinata da un insieme di soggetti diversi, nel rispetto delle
proprie competenze (politica integrata nelle competenze e nelle
attività)
Attività di protezione civile (art. 3 L. 225/92)
PREVISIONE: attività, svolte anche con il concorso di soggetti
scientifici e tecnici, dirette all'identificazione degli scenari di rischio
probabili e, ove possibile, al preannuncio, al monitoraggio, alla
sorveglianza e alla vigilanza in tempo reale degli eventi e dei
conseguenti livelli di rischio attesi.
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Attività di protezione civile (art. 3 L. 225/92)
PREVENZIONE: attività volte a evitare o a ridurre al minimo la possibilità che si verifichino
danni conseguenti agli eventi, anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle
attività di previsione. La prevenzione dei diversi tipi di rischio si esplica in attività non strutturali
Allertamento
Pianificazione dell’emergenza
Formazione
Diffusione della conoscenza della protezione civile
Informazione alla popolazione
Applicazione della normativa tecnica
Esercitazione
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Attività di protezione civile (art. 3 L. 225/92)
SOCCORSO: attuazione di interventi integrati e coordinati
diretti ad assicurare alle popolazioni colpite dagli eventi ogni
forma di prima assistenza.
SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA: attuazione,
coordinata con gli organi istituzionali competenti, delle
iniziative necessarie e indilazionabili volte a rimuovere gli
ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita.
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Il Servizio Nazionale
Le componenti (art. 6 L. 225/92):
Le strutture operative (art. 11 L. 225/92):
Amministrazioni dello Stato
Corpo nazionale dei vigili del fuoco
Regioni
Forze armate e Forze di polizia
Province
Corpo forestale dello Stato
Comuni
Servizi tecnici nazionali
Comunità montane
Gruppi nazionali di ricerca scientifica
Enti pubblici
Istituto nazionale di geofisica
Gruppi di ricerca scientifica
Croce rossa italiana
Cittadini
Strutture del Servizio sanitario nazionale
Gruppi associati di volontariato civile
Organizzazioni di volontariato
Ordini e collegi professionali
Corpo nazionale soccorso alpino
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Legge n. 100 del 12 luglio 2012
Principali novità in materia di Pianificazione di Protezione Civile:
Prevede che le Regioni possono approvare il piano regionale di protezione civile,
che può prevedere criteri e modalità di intervento da seguire in caso di emergenza
sulla base delle indicazioni operative adottate dal Dipartimento della protezione
civile e il ricorso a un piano di prevenzione dei rischi
Prevede che il comune approvi con deliberazione consiliare (entro 90 giorni – 11
ottobre 2012) il piano di emergenza comunale, redatto secondo i criteri e le
modalità di cui alle indicazioni operative adottate dal Dipartimento della protezione
civile e Regioni
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Legge n. 100 del 12 luglio 2012
Le attività della Protezione Civile vengono ricondotte al nucleo originario di
competenze definito dalla legge 225/1992, dirette principalmente a fronteggiare
le calamità e a rendere più incisivi gli interventi nella gestione delle emergenze.
Viene ribadito il ruolo di indirizzo e coordinamento del Dipartimento della
Protezione Civile delle attività delle diverse componenti e strutture operative
del Servizio Nazionale.
La legge ridefinisce la prima fase dell’emergenza, ponendo l’accento sul “fattore
tempo”.
Viene specificato che i mezzi e i poteri straordinari per fronteggiare le calamità
(eventi di tipo “c”) vanno utilizzati per interventi temporali limitati e predefiniti: la
durata dello stato di emergenza di regola non può superare i 180 giorni, con
possibilità di proroga per altri 180 giorni.
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Legge n. 100 del 12 luglio 2012
Lo stato di emergenza può essere dichiarato anche “nell’imminenza”
e non solo “al verificarsi” dell’evento calamitoso.
Prima dello scadere dello stato di emergenza, si individua
l'amministrazione competente in via ordinaria che prosegue le attività,
una volta scaduto lo stato di emergenza.
Le ordinanze emanate entro trenta giorni dalla dichiarazione dello
stato di emergenza sono immediatamente efficaci, mentre quelle
successive richiedono il concerto del Ministero dell’Economia e delle
Finanze.
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
L.R. n. 9 del 12 giugno 2006
Conferimento di funzioni agli Enti Locali (Capo VII – Protezione Civile)
Art. 69 - Funzioni della Regione:
>indirizzo e coordinamento della predisposizione dei programmi di previsione e
prevenzione dei rischi e dei piani provinciali e comunali di emergenza
>programmazione, indirizzo e coordinamento del Volontariato
>programmazione, coordinamento e attuazione degli interventi di rilevanza regionale
(eventi di tipo b) e di tipo c))
>predisposizione e aggiornamento del piano regionale antincendio
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
L.R. n. 9 del 12 giugno 2006
Conferimento di funzioni agli Enti Locali (Capo VII – Protezione Civile)
Art. 70 - Funzioni degli Enti locali (Province / Comuni)
predisposizione dei piani provinciali / comunali e intercomunali di emergenza
attuazione dell'attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei rischi in ambito
provinciale / comunale
attuazione degli interventi di rilevanza provinciale / comunale (interventi di tipo b))
Province:
predisposizione dei programmi di previsione e prevenzione rischi
attività organizzative e di utilizzo del volontariato e relative attività formative
Comuni:
attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti
LR 36/2013: Avvio del processo di riforma delle competenze in capo alle Province
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Strutture regionali coinvolte
• Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale - CFVA
• Ente Foreste della Sardegna
• Organizzazioni di volontariato (Elenco regionale del volontariato di protezione civile)
Svolgono attività di presidio territoriale:
Servizi del Genio Civile
Gestori dei serbatoi artificiali
Consorzi di bonifica
Strutture operative comunali e provinciali
Centro di competenza a supporto del Centro Funzionale:
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sardegna - ARPAS
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
Il principio di sussidiarietà
LIVELLO NAZIONALE
Dichiarazione stato
di emergenza
c
Dipartimento della protezione civile
Comitato
Operativo
Commissione
Grandi Rischi
LIVELLO REGIONALE
Centro
Funzionale
Centrale
LIVELLO PROVINCIALE
(sul posto)
Sala Situazione
Italia
Regione
Centro Funzionale Regionale
b
DI.COMA.C.
SORI
Provincia (Provincia/Prefetto) (Sala operativa unificata)
C.C.S
C.O.M
C.O.M.
LIVELLO COMUNALE
a
Terralba, 31 gennaio 2014
C.O.C
C.O.C
C.O.C
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Centri operativi
Livello Comunale:
C.O.C. - Centro Operativo Comunale
E’ il primo centro di coordinamento delle attività
di soccorso e assistenza alla popolazione
Livello Provinciale:
C.C.S. - Centro Coordinamento Soccorsi
Direzione unitaria degli interventi da coordinare
con quelli dei Sindaci, anche tramite
C.O.M. – Centri Operativi Misti
Livello Regionale:
SORI – Sala Operativa Regionale Integrata
Direttiva PCM del 3.12.2008: indirizzi operativi gestione emergenze
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
D.P.C.M. 3 dicembre 2008
Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze
Definizione delle procedure operative al fine di ottimizzare la
capacità di allertamento, di attivazione e di intervento del SNPC
Le procedure operative disciplinano:
• la gestione del flusso delle informazioni tra i diversi soggetti coinvolti
• l'attivazione e il coordinamento delle componenti del servizio
nazionale di p.c.
• la descrizione del modello organizzativo per la gestione
dell'emergenza con indicazione degli interventi prioritari da disporre
a livello nazionale per supportare ed integrare adeguatamente la
risposta locale di p.c.
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Livello comunale
A meno di eventi catastrofici che annullino la capacità di reazione del territorio, la
prima risposta deve essere garantita dalla struttura locale comunale
Attivazione C.O.C.
Il Sindaco provvede a:
Individuazione sede COC;
Individuazione situazioni di pericolo e la prima
messa in sicurezza della popolazione (evacuazioni);
Assistenza sanitaria ai feriti;
Distribuzione pasti e assegnazione alloggi alternativi;
Continua informazione alla popolazione;
Controllo della viabilità comunale
Presidio a vista del territorio
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
In funzione dell’intensità e dell’estensione dell’evento,
nonché della capacità di risposta del sistema locale,
per garantire il coordinamento delle attività di gestione
dell’emergenza, si attivano nel territorio, ai diversi livelli
di responsabilità, i centri operativi e di coordinamento
presso i quali sono rappresentate le componenti e le
strutture operative del SNPC
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Livello provinciale
C.C.S. - direzione unitaria degli interventi da coordinare con
quelli realizzati dai Sindaci dei comuni interessati
Composizione: Prefettura – UTG, Regione, Provincia, Enti,
Amministrazioni e strutture operative
Compiti:
• Valutare le esigenze del territorio;
• Impiegare in maniera razionale le risorse già disponibili;
• Definire la tipologia e l’entità delle risorse regionali e nazionali necessarie
per integrare quelle disponibili a livello provinciale;
• Individuare i siti destinati ad aree ammassamento soccorsi
Responsabilità: Prefetto, salvo diverse intese tra Province e UTG
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Livello provinciale
Responsabilità del Prefetto:
Attivazione e impiego delle risorse statali presenti sul
territorio
Ordine e sicurezza pubblica
Sussidiarietà nei confronti dei Sindaci
Responsabilità del Presidente della Provincia:
•Attivazione e impiego delle proprie risorse
•Viabilità, reti, infrastrutture di servizi
•Volontariato
SOPU: Sala Operativa Provinciale Unica
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Livello provinciale
In relazione all’estensione dell’area interessata ed alla
popolazione da assistere si attivano i
C.O.M. (Centri Operativi Misti)
ai quali afferiscono più comuni
Compiti:
•Supportare l’attività dei C.O.C.
•Raccordare gli interventi attuati a livello comunale
con quelli provinciali
Attivazione in capo all’autorità responsabile del CCS
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Livello regionale
Ciascuna regione interessata dall’evento assicura:
• Immediata attivazione e impiego della colonna mobile regionale e del
volontariato;
• Gestione interventi di emergenza sanitaria;
• Invio tecnici per verifica agibilità edifici, rilievo del danno;
• Partecipazione funzionari ai centri operativi e di coordinamento;
• Gestione delle reti radio per le comunicazioni di emergenza;
• Impiego dei beni di prima necessità per garantire l’assistenza alla
popolazione, stoccato presso i CAPI
• Operatività della SORI h24
• Costanti contatti con il DPC
• Comunicazione delle necessità di risorse nazionali per integrare
quelle territoriali
SORI: Sala Operativa Regionale Integrata
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Livello nazionale
Qualora fosse necessario l’utilizzo di mezzi e poteri
straordinari, la regione procede alla richiesta della
dichiarazione dello stato di emergenza
Qualora a livello centrale si riscontrasse la necessità di
istituire in loco una struttura di coordinamento nazionale per
fronteggiare l’emergenza (DI.COMA.C.), la regione, d’intesa
con il DPC provvede alla individuazione ed all’allestimento
della sede più idonea.
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Funzione di supporto
Metodo Augustus:
Il coordinamento delle varie componenti del Servizio della Protezione civile,
avviene, ai vari livelli territoriali e funzionali, tramite la collaborazione dei
rappresentanti di ogni "funzione operativa" (Sanità,
Volontariato, Telecomunicazioni, eccetera.) che interagiscono direttamente tra loro
ai diversi "tavoli decisionali" e nelle sale
operative dei vari livelli (COC, COM, CCS, SORI, DICOMAC, ecc.), avviando così
in tempo reale processi decisionali collaborativi.
Prevede 14 funzioni di supporto.
Funzione di supporto:
Ogni Centro territoriale di coordinamento è organizzato per funzione di
supporto.
Una funzione di supporto è uno specifico settore di attività che richiede
l’azione congiunta e coordinata di diversi soggetti, in fase di gestione delle
emergenze.
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Le funzioni di supporto
COORDINAMENTO: AUTORITA’ COMPETENTE per Centro operativo
(Prefetto, Sindaco, responsabile dell’Ufficio Protezione Civile ....)
1
TECNICA E DI PIANIFICAZIONE (Tecnici dell’amministrazione, tecnici o
professionisti locali, enti universitari e di monitoraggio)
2. SANITA’, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA (A.S.L., C.R.I.,
Volontariato Socio Sanitario)
3. VOLONTARIATO (Organizzazioni di volontariato)
4. MATERIALE E MEZZI (Aziende pubbliche e private, Volontariato, C.R.I.,
segretario o tecnico comunale)
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Le funzioni di supporto
5. SERVIZI ESSENZIALI E ATTIVITA’ SCOLASTICA (Referente: Energia elettrica, Gas,
Acqua, Aziende Municipalizzate, Smaltimento rifiuti, Provveditorato agli Studi)
6
CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE (Tecnici Comunali, Ufficio
Anagrafe, Vigili Urbani, Comunità Montana)
7. STRUTTURE OPERATIVE LOCALI, VIABILITA’ (Forze dell'Ordine presenti sul
territorio, Vigili Urbani)
8. TELECOMUNICAZIONI (Radioamatori, volontariato)
9. ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE (Segretario comunale, Ufficio Anagrafe,
Volontariato)
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Le funzioni di supporto
10. MASS MEDIA E INFORMAZIONE
11 TRASPORTO, CIRCOLAZIONE E VIABILITA'
12 ENTI LOCALI
13 MATERIALI PERICOLOSI
14 COORDINAMENTO CENTRI OPERATIVI
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Le attività delle funzioni di supporto
Es. Volontariato
Attività ordinaria: Mantenere aggiornate le informazioni relative alle
associazioni di volontariato presenti sul territorio, in termini di responsabili,
risorse, materiali, specializzazioni disponibili.
In emergenza: Coordinare e rendere disponibili le risorse di volontariato
presenti nel territorio provinciale
Es. Materiali e mezzi
Attività ordinaria: Censire i materiali e mezzi disponibili, anche
appartenenti ad altri comuni.
In emergenza: Gestire le risorse disponibili di competenza territoriale da
utilizzare in fase di emergenza (es. attrezzature meccaniche)
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
CCS Olbia (novembre 2013)
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
CCS Olbia – Funzione volontariato (novembre 2013)
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
CCS Olbia
Decreto di istituzione
(novembre 2013)
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Sala Operativa Regionale Integrata - SORI
Terralba, 31 gennaio 2014
Il modello di gestione delle emergenze
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - PRESIDENZA
DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Grazie per l’attenzione