Welfare aziendale, vantaggi per cooperative e lavoratori

Anno 27 - N. 5 - 21 maggio 2014
Quindicinale della Confcooperative Modena
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Stampa TEM Modena
Testi a cura di Silvio Cortesi
Impaginazione di Giovanna Vallini
Costo 1,00 Euro
Resoconto di un incontro rivolto alle associate
Welfare aziendale, vantaggi per cooperative e lavoratori
Tre esperte hanno spiegato come e perché convengono strumenti che aumentano
il benessere dei dipendenti
«È dimostrato che le imprese che offrono prestazioni di carattere sociale ai propri dipendenti
ottengono vantaggi di
vario tipo e migliorano il
clima aziendale. Poiché
il welfare aziendale gode
di agevolazioni fiscali, vogliamo presentare
queste opportunità alle
nostre cooperative, che
hanno un’elevata presenza femminile (è donna il 64 per cento degli
addetti). Inoltre abbiamo
diverse cooperative che
possono erogare servizi
in questo campo». Lo ha
affermato il presidente
di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco
aprendo l’incontro su
“Welfare aziendale: i vantaggi per le cooperative e
i lavoratori”, organizzato
il 13 maggio da Confcooperative Modena per
le cooperative associate.
De Vinco ha ricordato che
la cooperazione sociale ha
anticipato gli effetti della
contrattazione aziendale
attivando strumenti di
welfare, come polizze sanitarie integrative, mutue
ecc., nella logica di trasferire benefici alla base
sociale. Le origini storiche
del welfare, che affonda-
no nell’iniziativa privata
prima cattolica e poi laica, sono state ricostruite
da Francesca Corrado,
vicepresidente della cooperativa Well_B_Lab., uno
spin off dell’Università di
Modena e Reggio Emilia nata per trasformare la ricerca accademica
in consulenze aziendali.
Corrado ha ricordato che
inizialmente si trattava
di aiuti, rivolti a target
specifici, per far fronte
a bisogni primari (cibo,
alloggio, assistenza sanitaria, educazione). «Oggi
i servizi di welfare, offerti
a tutti i cittadini, sono
diretti prevalentemente
alla sanità, previdenza,
istruzione, tempo libero,
indigenza familiare, invalidità e vecchiaia. Nella
aziende essi si traducono
in politiche di sostegno al
reddito e al potere d’acquisto dei lavoratori con
forme di remunerazione
non monetarie rivolte
ai propri dipendenti e
alle loro famiglie. Non
sono prestazioni dovute
(e quindi si collocano
al di là degli obblighi di
legge) – ha sottolineato
Corrado - e nascono sia
per autonoma decisione
che per accordi sindacali.
Gli strumenti più diffusi La consulente aziendale
sono assistenza sanita- Barbara Maiani ha spieria integrativa, vaccina- gato che investire sul
zioni, check up medico, welfare aziendale conconvenzioni con banche, viene alle imprese percorsi di formazione. Sono ché ottengono un incremeno diffusi i servizi
legati alla
palestra e al
nido aziendale, i servizi
alla famiglia
come borse di studio,
sportelli di
assistenza
DA SINISTRA FRANCESCA CORRADO,
sociale, aiuti
FRANCESCA FERRARI (UNISERVIZI,
ORGANIZZATRICE DELL’INCONTRO),
per l’acquiANTONELLA SCAGLIONI E BARBARA MAIANI
sto di testi
scolastici e
carrelli di spesa gratuiti. mento della produttività,
In ogni caso il welfare hanno minore necessità
aziendale è un indicatore di controllo gerarchidi responsabilità sociale. co, diminuiscono turn
Il valore di una coope- over e assenteismo. «Per
rativa non può essere costruire un sistema di
misurato solo in termini welfare aziendale – ha
di ricavi, salari e stipendi, spiegato Maiani – le imma anche di capacità e prese devono conoscere
benessere effettivamente le opportunità e farsi asprodotto e distribuito in sistere nella scelta di un
azienda e sul territorio. progetto fattibile e sostePer fornire un welfare nibile economicamente
adeguato – ha concluso e nella scelta di un moFrancesca Corrado – bi- dello interno o esterno».
sogna comunque cono- Quanto ai benefici fiscali,
scere bene le caratteristi- deducibilità ecc., li ha ilche ed esigenze reali dei lustrati la commercialista
propri soci e dipendenti». Antonella Scaglioni.