gazzetta 662_2014_pag12 - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - Cagliari
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Carbonia Anno XXV numero 662 del 13 Febbraio 2014 Euro 1,00
SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTE
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LA SCELTA DEI SARDI
Michela Murgia
SARDEGNA POSSIBILE
Lavoro, Ambiente, Energia,
Autonomia sono gli elementi di
forza di Michela Murgia che
per la prima volta si è buttata
nell’agone politico, candidandosi alla carica di Presidente
della Regione Sardegna. Di
estrazione cattolica, ha fatto
suoi i temi sociali dell’Isola
misurandosi alla pari con chi
della politica ha fatto il proprio mestiere. La sua è stata
una campagna elettorale a viso
aperto, portando nella varie
realtà isolane temi quali lavoro, ambiente e autonomia da
certi legami politici e istituzionali centralistici.
CONTINUITA’
Lo ha affermato ovunque sia stato in questa campagna elettorale. La volontà di proseguire nella
strada tracciata della programmazione e sulle rivendicazioni
tributarie da Roma per investire
nell’ambiente e nei trasporti.
Non a caso Ugo Cappallaci ha
insistito su infrastrutture, trasporti, energia e rapporti fiscali
con lo stato centrale. Tuttavia,
già nella passata legislatura Egli
si è distinto, nel bene e nel male,
sul nuovo Piano Paesaggistico,
sulla flotta sarda e sulle rivendicazioni del trasferimento nell’Isola di risorse statali, soprattutto le accise del carburante.
Ugo Cappellacci
Domenica 16 febbraio i Sardi si recheranno alle
urne per eleggere il nuovo Presidente della Regione e i Componenti della 15^ Legislatura del Consiglio regionale. I seggi apriranno alle 6:30 e, dopo le operazioni preliminari, i lavori si protrarranno fino alle 22 nelle 1836 sezioni, Si voterà nella
sola giornata di domenica e lo scrutinio avrà inizio lunedì mattina alle 7. In base agli ultimi dati
comunicati dai Comuni gli elettori sono
1.479.284, di cui 724.795 uomini e 754.489 donne. L’elettore dovrà presentarsi al seggio con un
documento di riconoscimento e con la tessera
elettorale. Chi non ha la tessera o l’ha smarrita
può richiederla all’ufficio elettorale del Comune
di iscrizione nelle liste elettorali. L’elettore riceverà un’unica scheda di colore verde e avrà diverse possibilità di voto:
- potrà votare solo per un candidato alla carica di
presidente della Regione tracciando un segno sul
suo nome. In questo caso il voto è valido solo per
l’elezione del presidente e non si estende a nessuna lista circoscrizionale;
Mauro Pili
UNIDOS
Rimettere in marcia la Sardegna. Per fare questo, però, occorre essere “Unidos”. Così
Mauro Pili ha portato avanti la
sua campagna elettorale, forse
la più lunga tra i candidati a
Presidente della Regione. Il
candidato è stato chiaro: non
siamo né con la destra, né con
la sinistra. Siamo per la Sardegna e per i Sardi. “Basta con i
colonizzatori di rapina”. Autori dello sfascio della Sardegna,
secondo Mauro Pili, già Presidente della Regione, sono stati
Eni, Enel, Alitalia, Equitalia,
Tirrenia.
- potrà votare per una delle liste circoscrizionali
tracciando un segno nel relativo rettangolo. In tale
caso il voto si intende espresso anche a favore del
candidato presidente della Regione collegata alla
lista ;
- potrà esprimere una preferenza per un candidato
alla carica di consigliere regionale della lista circoscrizionale votata scrivendo il cognome oppure,
in caso di omonimia, il nome e il cognome nell’apposito spazio;
- potrà votare per un candidato alla carica di presidente della Regione e per una delle liste circoscrizionali non collegate tracciando un segno sul nome del candidato presidente e un segno nel rettangolo di una di tali liste (cosiddetto “voto disgiunto”). Anche in tal caso potrà esprimere una preferenza per un candidato a consigliere regionale della lista circoscrizionale votata, scrivendo il cognome oppure, in caso di omonimia, il nome e il cognome nell’apposito spazio. E’ eletto presidente
della Regione il candidato Presidente che ottiene
il maggior numero di voti validi. (m.m.)
ECONOMIA
Una politica di rigore per arginare disoccupazione e povertà.
Francesco Pigliaru ha proposto
la sua ricetta che mira a riportare credibilità anche in seno alla politica. Da uomo della scuola, il candidato Presidente del
PD, ha posto l’accento su questo servizio attraverso il quale i
Sardi potranno crescere e misurarsi con i coetanei. Non ha
mancato di contrastare gli slogan degli altri schieramenti, restando nella misurata dialettica
e affrontando, di volta in volta,
argomenti d’attualità: no alla
zona franca integrale; si al contenimento della spesa pubblica.
Francesco Pigliaru
Iglesias sede Parco
Il Sindaco di Iglesias Emilio
Gariazzo, in qualità di Presidente, ha convocato per prossimo 19 febbraio l’Assemblea
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Rag. Francesco Manca
I TRACCIATI DELLE FERROVIE MERIDIONALI
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ZONA FRANCA
La Zona Franca integrale è lo
scopo che anima il movimento
che sostiene Gigi Sanna alla carica di Presidente della Regione
Sardegna. Essa deve servire per
riequilibrare gli svantaggi che in
secoli di dominazioni, ultimi i
governanti di turno, hanno lasciato l’Isola alla periferia del
mondo che avanzava. La Zona
Franca, vista da Gigi Sanna, non
è solo un progetto economico,
ma un progetto politico, culturale e sociale. La Zona Franca
vuol dire libertà, toglierci finalmente di dosso quella burocrazia che spegne l’operatività imprenditoriale.
Pier Franco Devias
IL PARCO GEOMINERARIO DELLA SARDEGNA
ALL’ESAME DELL’ASSEMBLEA DELLA COMUNITA’
PER LA PRIMA VOLTA UN’AZIENDA SARDA
CHIEDE I PREPENSIONAMENTI DEGLI ORGANICI
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Gigi Sanna
INDIPENDENZA
L’indipendenza dell’Isola costituisce il motivo di fondo del
Fronte indipendentista Unidu
guidato da Pier Franco Devias.
Non sarà facile, precisa il candidato Presidente, ma occorre
far maturare l’idea per arrivare
alla “Nazione sarda”. Il grande
progetto parte dall’esigenza di
potenziare le produzioni locali,
mentre le imprese devono avere
sede fiscale nell’Isola. Produzioni locali, trasporti, servizi devono essere a misura dell’esigenza dei Sardi: legare l’industria alla campagna, al turismo,
all’archeologia. Il lavoro deve
essere legato ai prodotti isolani.
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della Comunità del Parco Geominerario della Sardegna.
L’assemblea è prevista per le
ore 10 presso la sede Ausi di
Monteponi. Sarà quella l’occasione per fare il punto sull’attività del Parco, ma soprattutto
per fare chiarezza sui famosi
(famigerati) “cartellini gialli”
espressi dall’EGN, malgrado i
Commissari avessero valutato
positivamente l’organismo che
l’Unesco aveva considerato
“primo Parco Mondiale dei
geositi”.
Purtroppo, negli ultimi anni il
Parco Geominerario Storico
Ambientale della Sardegna è
stato sottoposto ad una sistematica campagna di disinformazione in ordine alla sua possibile fuoriuscita dall’European Geoparks Network - EGN.
In un documento uscito dalla
sede del Parco in argomento
viene precisato che finora si
sono susseguite campagne destabilizzanti che hanno fatto ritenere l’Ente in procinto di
scomparire.
“E’ il caso di precisare, risponde il comunicato, che tali supposizioni e presunti “ammonimenti” non sono stati mai formulati”.
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2
Regione
numero 662 del 13 Febbraio 2014
NESSUNA IMPUGNATIVA DAL GOVERNO
DEFINITIVO TAGLIO IRAP DEL 70%
“La conferma di quello che
abbiamo sempre sostenuto e
cioè che si trattava di una Finanziaria che poteva dare risposte concrete alle famiglie,
al contrasto alla crisi e rappresentava un’iniezione di fiducia e di speranza per le nostre
aziende”.
E’ quanto affermano il presidente della Regione, Ugo
Cappellacci e l’assessore della Programmazione Alessandra Zedda, in merito alla rinuncia totale del Governo ad
impugnare la Finanziaria
2013.
“Anche dopo che nel luglio
scorso il Consiglio dei ministri aveva bocciato la riduzione delle aliquote Irap per le
imprese e l’amministrazione
locale e regionale, abbiamo
sempre avuto la certezza che
la ragione fosse dalla nostra
parte difendendo quanto sancito dal Consiglio Regionale
in tutte le sedi – riprendono
presidente e assessore – e il
via libera al taglio dell’Irap
del 70 per cento, oltre a una
buona politica che ha visto insieme maggioranza e opposizione, rappresenta la certificazione di un grande passo
Palazzo Regione
avanti per la nostra isola che
consente di dare immediata
efficacia ad un provvedimento importantissimo per il tessuto economico sardo.
In merito alla Finanziaria
2014 poi, la seconda approvata in otto mesi, come più volte
ribadito, non esistono allarmi
o tantomeno pericoli di bancarotta, come sostiene qualche esponente di Sel. Il fatto
che quest’anno siamo riusciti
ad applicare per la prima volta la riassegnazione dei resi-
dui, conferma che le risorse,
sempre impegnate e spese sono sotto costante monitoraggio. Senza contare che il livello delle devoluzioni corrisposto nel corso di questa legislatura dal Ministero dell’Economia e delle Finanze
alla Regione, al lordo degli
accantonamenti stabiliti per
tutte le regioni dalle manovre
finanziarie statali risulta cresciuto di oltre 1 miliardo e
300 milioni”.
PRENDONO DIMENSIONE I CAMMINI RELIGIOSI
È stato presentato ufficialmente a Suelli ‘L’Itinerario di pellegrinaggio lungo il Cammino
di San Giorgio vescovo’ con la
sottoscrizione da parte di tutti
i soggetti coinvolti (Regione,
diocesi di Cagliari e Lanusei,
province di Cagliari e Ogliastra e 19 comuni compresi nelle due aree) di un protocollo
d’intesa per la valorizzazione
e promozione del percorso religioso.
Si tratta di un’ulteriore e fondamentale tappa nello sviluppo del progetto ‘Cultura Religiosa e Turismo’, avviato a
novembre 2012 dalla Regione
e che ha visto, nel corso di 14
mesi, tra le altre attività, organizzazioni di eventi, definizione di linee guida, istituzione di
una cabina di regia e di registri ufficiali e riconoscimenti
formali a Itinerari dello spirito, Cammini religiosi e destinazioni di pellegrinaggio.
DEVOZIONE E ACCOGLIENZA. “Poniamo un altro
tassello a un percorso di grande valenza, in cui crediamo
fermamente – ha detto nel suo
intervento di presentazione
l’assessore del Turismo Luigi
Crisponi, dopo aver riferito i
saluti del presidente Ugo Cappellacci, che ha fortemente voluto portare una testimonianza
all’appuntamento - un percorso intriso di devozione e spiritualità che è anche occasione
di sviluppo per la nostra gente,
per le imprese, per il territorio.
Un progetto – ha aggiunto accurato, puntuale, attento alle
esigenze delle Istituzioni ecclesiastiche e, nel contempo,
capace di interpretare quelle di
migliaia di devoti e fedeli, appassionati di cultura e di arte,
alla ricerca di luoghi spesso
nascosti nelle pieghe di una
Sardegna intrigante e in grado
di restituire valore e accoglienza”.
REGIONE, CHIESA E UNIVERSITA’. L’appuntamento
di Suelli è stata occasione per
divulgare lo stato dell’arte del
progetto, alla presenza dei rappresentanti dell’Opera romana
pellegrinaggi, della Chiesa
sarda e della Facoltà di Teologia. Dopo la prima fase di incontri sul territorio chiusasi
con l’incontro delle principali
‘destinazioni’ di pellegrinaggio in Sardegna (Laconi, Ge-
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sturi, Dorgali, Luogosanto,
Galtellì e Orgosolo) e dopo
l’ufficializzazione dei Cammini di Bonaria, di Santu Jacu (a
Mandas) e di Santa Barbara (a
Iglesias), presidenza della Regione, assessorato del Turismo
e agenzia Sardegna Promozione, hanno dato continuità al
progetto con il protocollo di
intesa sul Cammino di San
Giorgio vescovo di Suelli.
CAMMINO DI SAN GIORGIO. Il Cammino di San Giorgio vescovo è un percorso di
pellegrinaggio che congiunge
l’ex sede vescovile di Suelli
con i territori dell’Ogliastra,
rientranti a suo tempo nella
giurisdizione
pastorale
dell’‘Ecclesia Barbariensis’. Il
cammino rappresenta l’asse
centrale dell’attività di evangelizzazione di Giorgio vescovo e può essere percorso sia
partendo da Suelli verso
l’Ogliastra, sia in senso contrario.
TURISMO RELIGIOSO. Valorizzare a pieno e consolidare
sul mercato le considerevoli
potenzialità del turismo religioso in Sardegna generando
RAPPORTI DI COLLABORAZIONE
TRA REGIONE SARDA E CNR
Rinsaldare i rapporti di collaborazione tra Regione e CNR
e implementare le attività previste dall’accordo Quadro siglato nel 2009 dal presidente
Cappellacci. Questi gli obiettivi dell’incontro tenutosi tra
l’assessore della Programmazione Alessandra Zedda e i
vertici del CNR (Consiglio
Nazionale delle Ricerche)
rappresentati dal presidente
Luigi Nicolais e dal direttore
della Rete Scientifica e Infrastrutture, Massimiliano Di Bitetto. “La Regione sta proseguendo sulla strada intrapresa
dall’inizio della legislatura
nella stretta collaborazione
con il CNR – sottolinea l’assessore - l’ultimo atto che rinsalda questo percorso è arrivato lo scorso mese di gennaio con la delibera che concede
in comodato d’uso gratuito a
tempo indeterminato all’ISEM (Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea), del
dipartimento del Consiglio
Nazionale delle Ricerche
(CNR), un struttura della Regione che si trova a Cagliari
in via Mameli. Questo permetterà all’istituto di proseguire nella attività di ricerca,
valorizzazione, trasferimento
tecnologico e formazione sulla storia e le culture del Mediterraneo e delle sue proiezioni
esterne, in una prospettiva di
lungo periodo. Il rischio infatti era che l’istituto dovesse interrompere la sua attività e
chiudere la sede in Sardegna”.
Soddisfazione è stata espressa
anche dal presidente del
CNR, Luigi Nicolais che nel
corso dell’incontro ha ricordato quelle che erano le attivi-
PROGETTI DI RICERCA DI BASE:
BANDO DI FINANZIAMENTO
Quasi cinque milioni di euro
a disposizione dei ricercatori
sardi per progetti di ricerca
fondamentale o di base. Con
questa dotazione, ha preso il
via, con la pubblicazione da
parte di Sardegna Ricerche in
qualità di soggetto attuatore
per conto del Centro Regionale di Programmazione, la
procedura di pubblicazione
del bando e l’avvio della fase
operativa del “Bando ricerca
di base annualità 2013” che
destina 4.800.000 euro a valere sulla Legge Regionale 7
del 2007 sulla Promozione
della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in
Sardegna. “Grazie alla stretta
collaborazione con Sardegna
Ricerche – sottolineano il
presidente della Regione Ugo
Cappellacci e l’assessore della Programmazione Alessandra Zedda – la Giunta intende
proseguire nell’azione di proun’offerta strutturata e competitiva, basata su manifestazioni
a connotazione spirituale e
identitaria.
È questo l’obiettivo col quale
è stato avviato il percorso progettuale della Regione, orientato a promuovere nell’Isola
un segmento turistico capace
di coinvolge 300 milioni di
persone nel mondo per un valore complessivo, secondo i
dati della World tourism organization, di 18 miliardi di dollari, e di movimentare in Italia
(secondo dati Isnart), ogni anno, 5,6 milioni di pellegrini.
PROGRAMMAZIONE 2014.
Le fasi successive del programma di valorizzazione dei
Cammini prevedono l’ufficializzazione delle sei Destinazioni di Pellegrinaggio, del
Cammino di Sant’Efisio e di
quello Sant’Antioco, di quello
dei Francescani e di quello dei
Santi e Martiri sardi e altri che
il territorio ritenga meritevoli
di valorizzazione nel rispetto
delle linee guida.
La Regione, infine, metterà a
punto un programma di attività orientato a favorire l’incontro di domanda e offerta con
azioni quali la realizzazione di
un secondo Forum Internazionale, un Workshop e l’avvio di
percorsi di formazione per
qualificare ospitalità e accoglienza nel segmento.
mozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna e favorire
sia il ricambio generazionale
sia il sostegno alle eccellenze
scientifiche emergenti e presenti nei nostri atenei e gli
istituti ed enti pubblici di ricerca con sede in Sardegna,
per rafforzare le basi scientifiche regionali anche in vista di
una più efficace partecipazione alle iniziative nazionali ed
europee”. Il bando oltre alle
attività che mirano all’ampliamento delle conoscenze
scientifiche e tecniche non
connesse a specifici ed immediati obiettivi industriali e
commerciali, si prefigge di finanziare progetti che per
complessità e natura richiedono di norma la collaborazione
di più studiosi e di più organismi di ricerca, in linea con gli
obiettivi Horizon 2020.
tà previste dall’accordo del
2009: pianificazione, realizzazione e valutazione delle attività di ricerca; tutoraggio tecnico-scientifico per imprese
innovative; informazione,formazione professionale ed alta
formazione; partecipazione,
anche finanziaria, nella compagine sociale di imprese esistenti o di nuova costituzione;
definizione e realizzazione di
progetti regionali volti all’introduzione di innovazioni organizzative e tecnologiche nei
processi decisionali ed amministrativi della Regione e di
Enti ad essa associati; collaborazione d’intesa con l’Istituto Superiore di Sanità, il
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
(MIUR) e l’Agenzia Italiana
del Farmaco (AIFA) per
l’operatività di Fase 1 s.r.l.;
collaborazione nel polo Chimica verde.
Non è il formato
che fa grande
un giornale,
ma i suoi
contenuti.
“Gazzetta del
Sulcis Iglesiente”
punta alla realtà
dei Lettori.
Lavoro
I CAPITOLI:AMBIENTE ENERGIA E PREPENSIONAMENTI
NODI DEL FUTURO LAVORATIVO DI PORTOVESME SRL
Sergio Rombi
Il recente Protocollo d’Intesa
sottoscritto tra Regione, Portovesme srl, Sindacati e Confindustria, ha avuto al suo interno
qualche punto di novità, soprattutto laddove, tenendo
conto dello stato di emergenza
in cui si trova l’intero territorio Sud Occidentale sardo, le
parti auspicano il benestare del
Ministero del Lavoro per dar
corso ai prepensionamenti, sia
pure spalmati in tre anni. Secondo il documento, già inviato all’esame del Ministero, la
società metallurgica sulcitana
ha ipotizzato, nell’arco del
triennio, un centinaio di prepensionamenti.
Stando al Protocollo d’Intesa
del 31 gennaio scorso, “Le Organizzazioni Sindacali e la
Confindustria Sardegna Meridionale, supportate dalla Regione, presenteranno istanza
congiunta e urgente al Ministero del Lavoro perché venga
pienamente applicata alla Portovesme Srl la normativa sui
lavori usuranti così da consentire a specifiche categorie di
lavoratori di beneficiare del
previsto anticipo del periodo
di conseguimento dei requisiti
pensionistici (57 anni).
Tale istanza sarà preceduta da
una richiesta di incontro alla
competente Direzione Generale del Ministero del Lavoro
per la definizione e gli appro-
fondimenti di natura tecnica.
Su tale tema, la Regione Sardegna, attraverso l’Assessorato del Lavoro, in termini preliminari, convocherà uno specifico incontro operativo volto a
definire gli ambiti entro i quali
la misura ipotizzata potrà essere applicata.
La Regione Sardegna, inoltre,
considerate le peculiarità e le
criticità del Sulcis Iglesiente,
ritiene vi siano le condizioni
perché nell’ambito del Piano
Sulcis sia inserito uno specifico documento esclusivamente dedicato alla risorse umane
ed alla loro valorizzazione”.
E’ il primo caso nell’Isola in
cui una società si prende a
cuore le sorti dei propri collaboratori che hanno maturato
un’anzianità sufficiente per essere avviati, anzitempo rispetto all’età fissata dalla normativa generale, alla fase pensionistica, ma solo perché hanno
maturato le condizioni di prepensionamento in quanto adibiti “a lavori usuranti”.
Dal canto suo, la Portovesme
srl ha già inviato al Sottosegretario del Ministero del Lavoro Carlo Della Aringa la relativa richiesta e i nomi di coloro che hanno maturato l’anzianità sufficiente alla pensione perché utilizzati in “lavori
usuranti”. La prossima fase
comprenderà l’attivazione di
un tavolo di confronto che
verrà sollecitato da Regione,
Sindacati e Confindustria.
In questo ambito, quindi, dovranno essere inserite idonee
misure che favoriscano percorsi sostenibili di accompagnamento alla pensione per lavoratori over 57 con qualifiche
professionali obsolete e con
avanzata anzianità contributiva.
La Portovesme Srl, compatibilmente con le previsioni di
budget e con le normative in
vigore, si è impegnata ad elaborare un programma pluriennale per la gestione di prepensionamenti ed esodi incentivati da sottoporre all’attenzione
delle Organizzazioni Sociali e
delle preposte Istituzioni.
La Regione Sardegna, attraverso il competente Assessorato del Lavoro, si è già impegnata, avuto riguardo al richiamato documento di Protocollo
d’Intesa, ad intervenire con
specifiche misure di politiche
attive per il lavoro. In particolare, ha assunto l’impegno a
finanziare uno specifico programma formativo pluriennale
a forte caratteristica innovativa, finalizzato alla riqualificazione professionale di quei lavoratori, nel caso di specie anche della Portovesme Srl, a rischio di espulsione dal mercato del lavoro.
NEL SULCIS IGLESIENTE I TASSI PIU’ ALTI
DEL CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE
AL QUINTO POSTO ASSOLUTO IN ITALIA
Marco Massa
I prestiti all’artigianato, tra
giugno 2012 e lo stesso mese
del 2013, sono diminuiti del
6,5%, scendendo sotto quota
1miliardo di euro (per la precisione 956milioni di euro),
con una variazione negativa
di 66 milioni. Il prestito a
questo settore, rappresenta solo l’1,9% rispetto al totale assegnato all’intero sistema
produttivo isolano (12miliardi
e 385milioni di euro). Da sottolineare che l’artigianato sardo rappresenta il 23,13% di
tutto il sistema produttivo isolano (38.803 imprese artigiane su un totale di 167.755
aziende).
Nel Sulcis Iglesiente, con una
dato riferito a tutte le imprese,
il credito registra il più alto
tasso riferito alla Sardegna, al
quinto posto in campo nazionale dopo Crotone, Vibo Valentia, Catanzaro e Agrigento.
E’ quanto emerge dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di
Confartigianato, su dati Banca D’Italia e Artigiancassa,
tra metà 2012 e lo stesso periodo del 2013.
“La situazione creditizia delle
imprese, soprattutto di quelle
di piccola dimensione, rimane
critica - affermano da Confartigianato Imprese Sardegna un credito sempre più scarso
e costoso blocca le
opportunità di sviluppo, scoraggia gli investimenti e rallenta i processi di innovazione tecnologica. Tutto ciò
mentre le nostre aziende sono
alle prese anche con i ritardi
di pagamento degli Enti
pubblici e dei privati che le
costringe a chiedere prestiti
per compensare i mancati incassi dei ‘cattivi pagatori”.
Il credito alle imprese sarde
con meno di 20 addetti, sempre alla fine del secondo trimestre 2013, è stato di 2miliardi e 639milioni di euro, il
27,5% sul totale del credito
erogato alle attività produttive
(escluse le imprese finanziarie), che è stato di 9 miliardi
588 milioni.
A giugno 2013, per le piccole
imprese della Sardegna, i tassi di interesse a breve termine
sono leggermente calati rispetto a quelli di tre mesi prima (giugno 2013): passano
La Portovesme srl, Organizzazioni Sindacali e Confindustria Sardegna Meridionale si
sono impegnati contestualmente a verificare e utilizzare
tutte le possibili fonti di finanziamento nazionali e comunitarie che consentano l’avvio di
progetti atti a garantire la massima salvaguardia dei livelli
occupazionali e la valorizzazione delle professionalità del
territorio.
E proprio, stando alle auspicate previsioni dei prepensionamenti, Portovesme srl, stando
ad alcune indiscrezione, sarebbe disposta ad avviare, previa
selezione, almeno altri 50 giovani al lavoro all’interno degli
stabilimenti di Portoscuso e
San Gavino.
Ma se il problema dei prepen-
sionamenti costituisce una novità per il Sulcis, non sono tali
i capitoli riguardanti Ambiente
ed Energia. Sull’ambiente i
fronti aperti sono due. Il primo
attiene all’autorizzazione per
la costruzione dell’ottavo
anello della discarica di Genna
Luas dove vengono conferiti i
rifiuti industriali non pericolosi dello stabilimento di Portovesme e per il quale si attende
il VIA. Tutto lascia prevedere,
visto anche l’esito positivo
della Conferenza di Servizi,
che i tempi siano ormai maturi
e che quindi la società possa
dar corso ai nuovi lavori in discarica.
Più lenta appare invece la fase
preliminare della nuova discarica, a fianco di quella già in
esercizio, e per la quale manca
ancora il parere tecnico della
Provincia Carbonia Iglesias.
Al momento non si è ben capito quali siano gli ostacoli che
si frappongono a tale autorizzazione.
Per quanto attiene all’energia,
Portovesme srl, anche di re-
cente, ha fatto presente che entro il prossimo anno per lo stabilimento scadranno i termini
dell’attuale condizione di fornitura di corrente mediante la
“super-interrompibilità”.
La Regione Sardegna, in particolare, si è impegnata ad attivare tutte le possibili iniziative
e azioni di sollecitazione e
coinvolgimento dei livelli governativi nazionali competenti, per individuare, prima del
31/12/2015, validi e sostenibili
strumenti di riduzione dei costi energetici per l’industria alla scadenza della “super-interrompibilità”.
Le Parti Sociali, inoltre, hanno
concordato di inviare congiuntamente una richiesta di incontro al Ministero dello Sviluppo
Economico per sollecitare
l’urgente definizione di uno
strumento normativo che, sul
tema energia, dia prospettive
di lungo periodo alle imprese
industriali che hanno attuato o
intendono attuare importanti
investimenti produttivi nella
regione.
Portovesme srl
OLTRE L’INFORMAZIONE IN ABBONAMENTO O IN EDICOLA
infatti da 9.53 punti base a
9,46 punti base. Resta in ogni
caso la differenza di trattamento con le grandi imprese,
il cui tasso medio è di 7.51
p.b. generando così un gap
con le pmi di 195 p.b.
I tassi “attivi effettivi” provinciali, ovvero i dati sul costo del credito riferito a tutte
le imprese del territorio, dicono che il Sulcis (CarboniaIglesias) registra il tasso più
alto in Sardegna: 7,57 p.b.,
con +15 pb (tra giugno 2012 e
giugno 2013). Il tasso applicato nel Sulcis è il quinto più
alto in tutta Italia, dopo Crotone, Vivo Valetia, Catanzaro
e Agrigento.
All’8° posto nazionale,
l’Ogliastra: 7.31 p.b. +25p.b.,
sempre tra giugno 2012 e giugno 2013.
Al 21esimo posto Olbia-Tempio: 6,60 p.b. e +11 p.b. Segue Nuoro al 39esimo posto
con 6.16 p.b. ma con un calo
di 121 p.b.
Poi Sassari (5.90 p.b. e +24
p.b), Cagliari (5.79 p.b. e -38
p.b.) e Medio Campidano
(5.75 e -109 pb.). Chiude OriSINDACO
0781.887811
(Prov. Carbonia Iglesias)
3
numero 662 del 13 Febbraio 2014
Vice SINDACO
0781.887828
UFFICIO TURISMO
SERVIZI SOCIALI
SPORT SPETTACOLO
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UFFICIO ASSESSORI
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stano al 100esimo posto (su
105) con 4.,64 p.b. e una riduzione di 83 p.b. rispetto a giugno 2012).
La consistenza dei prestiti alle
imprese artigiane, rileva cali
in ogni provincia. La contrazione maggiore del credito
verso le aziende si rileva a
Sassari con un -9,2% (190milioni di euro erogati). Seguono Cagliari (-6,3% e 290 milioni) e Carbonia-Iglesias (6,3% e 52 milioni). Il calo
minore si registra in Ogliastra, con il -2,2% (36milioni
di euro erogati).
“Le nostre imprese - prosegue
l’Associazione Artigiana non hanno bisogno di grosse
somme. Cifre piccole ma fondamentali per la sopravvivenza di tante attività economiche. Infatti, l’impossibilità
di autofinanziarsi a causa della bassa capitalizzazione e
della scarsa liquidità impone
alle aziende di dover contare
su una continuità delle linee
di credito al fine di poter proseguire l’attività”. “Insomma
sottolineano gli artigiani - le
imprese sarde sarebbero pronte a tornare a investire in beni
materiali e in asset immateriali, come la formazione, il
marketing e la ricerca e lo
sviluppo, ma la loro volontà è
ostacolata dalla difficoltà di
reperire risorse”. “Quale è la
soluzione? - si chiedono da
Confartigianato - La risposta
è semplice: per favorire l’accesso al credito degli artigiani, è urgente il rafforzamento
della filiera delle garanzie,
che valorizza i consorzi fidi
promossi dalle associazioni di
categoria, che sono vicini alle
imprese e conoscono i territori”.
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4
Lavoro
numero 662 del 13 Febbraio 2014
Trasporti e continuità territoriale. Il sistema socio-economico
sardo deve godere delle medesime condizioni di partenza degli altri sistemi presenti in Italia. Questa affermazione, così
semplice ed intuibile, rimane
spesso lettera morta, specialmente per quanto riguarda l’accessibilità dall’Isola e verso
l’Isola. Le scelte adottate, sia in
sede nazionale che regionale,
non hanno risolto definitivamente il problema dell’accessibilità a parità di condizioni, sia
per i passeggeri che per le merci. Questo in particolare per il
trasporto marittimo. Questo fatto ha danneggiato interi settori
economici, tra i quali il sistema
del turismo e quello del trasporto merci.
Tali questioni vanno riaffrontate, garantendo un luogo di confronto e di decisione che coinvolga attivamente lo Stato, la
Regione ed il Partenariato socio-economico, nel quale si tutelino:
• le pari condizioni per imprese
e cittadini sardi nei confronti di
quelli/e nazionali, sia in termini
di costo che di opportunità;
• un adeguato sostegno finanziario al sistema di continuità;
• lo sviluppo di connessioni di
rete tra i punti d’accesso della
regione (portuali e aeroportuali);
• l’infrastrutturazione materiale
ed immateriale per l’intermodalità (aerei, navi, strade, ferrovie);
• il coinvolgimento dei privati
nella soluzione dei problemi,
LE PRIORITA’ PER RIPRENDERE A CRESCERE
PROPOSTE DA RETE IMPRESE ALLA REGIONE
i costi delle imprese e recuperare competitività, è una delle
priorità che RETE IMPRESE
ITALIA ha in molteplici occasioni segnalato. È evidente, infatti, come tra i fattori che impediscono la crescita dell’economia vi sia anzitutto il problema dell’efficienza amministrativa.
La lentezza che ancora connota
la macchina burocratica è una
caratteristica che fiacca e frena
la nostra economia. A puro titolo di esempio, vediamo alcuni
tempi medi di risposta: Contributi LUNGA ESTATE, tempi
medi di rimborso delle spese
sostenute: 250 giorni.
Legge Regionale 9/2002 sul
Commercio, tempo medio dalla
chiusura della pratica per ottenere il rimborso: 480 giorni Per
farvi fronte, occorre proseguire
sulla strada centrale della modernizzazione della P.A.: questa
azione costituisce una necessità
imprescindibile e improcrastinabile che consentirebbe il recupero di risorse pubbliche importanti da reimpiegare in modo efficiente.
Tra le azioni prioritarie per il
raggiungimento degli obbiettivi
semplificatori, vi è anche la necessità di ottenere maggiore
certezza circa l’individuazione
dei tempi necessari per il rico-
Fisco
evitando forme di oligopolio.
In sostanza, la Sardegna necessita di un nuovo Piano dei trasporti e di un accordo Stato-Regione che definisca una strategia di medio periodo per la soluzione del problema, con adeguati parametri di valutazione
dei costi.
Snelliamo la burocrazia. Nel
quadro della crisi recessiva in
atto, portare avanti i processi di
semplificazione normativa e di
snellimento burocratico è
un’azione necessaria per riavviare l’economia, ridisegnando
una traiettoria di crescita e recuperando il forte gap concorrenziale che ci separa da altre
realtà internazionali.
L’esigenza di intervenire con un
pacchetto di provvedimenti di
semplificazione per alleggerire
noscimento dei crediti delle
aziende verso la Pubblica amministrazione.
Energia. Questo aspetto rappresenta il problema dei problemi.
Da sempre è in cima all’agenda
dei politici sardi, eppure i risultati non sono stati quelli attesi.
Anche per questo, negli ultimi
decenni, i consumatori e le attività delle piccole imprese hanno sofferto tutte le disfunzioni, i
disservizi, i costi esageratamente elevati di un sistema nazionale orientato a proteggere le concentrazioni industriali, scaricando in modo non equo i costi diretti ed indiretti sul rimanente
tessuto sociale e produttivo.
La conseguenza è stata che, per
molti decenni, i consumatori
italiani hanno sopportato disagi
non conosciuti in altri Paesi co-
munitari e le piccole imprese,
oltre il 98% del tessuto produttivo, hanno accumulato un gap
tecnologico ed un appesantimento dei costi che le penalizza
sul piano della competitività e
le marginalizza nel mercato.
È noto, infatti, che una piccola
impresa sarda paga la bolletta
elettrica o sostiene costi per il
gas, più alti rispetto agli stessi
competitori europei con un servizio spesso inefficiente nella
distribuzione e fornitura di
energia. Soltanto negli ultimi
anni, e sulla spinta delle scelte
politiche comunitarie, si sono
affermate politiche nuove e più
rispondenti agli interessi generali del Paese.
Occorre perseguire ulteriormente l’obiettivo di reale liberalizzazione dei mercati energetici, con interventi che favoriscano la concorrenza e determinino benefici concreti per i
clienti finali di energia. Il settore energetico, aperto alla libera
concorrenza da oltre 10 anni,
non ha ancora oggi ottenuto
una reale competizione dei
mercati perché il sistema sardo,
così come ha certificato l’Authority per l’energia elettrica e
il gas, continua ad essere poco
concorrenziale. Ne è la prova
che nella scala 10mila a 1 di
uno speciale indice che misura
il livello di concorrenzialità del
mercato locale, la Sardegna sia
a quota 3671, e il Nord a 1200.
Stop al fisco oppressivo. La
pressione fiscale sulle imprese
supera ormai abbondantemente
il 60%, oltre 20 punti in più
della media UE. Non è realisticamente possibile pensare di
creare sviluppo con questo peso
sulle spalle delle aziende.
Dallo scioglimento di questo
nodo dipendono in larga parte
le prospettive di ripresa economica e di attenuazione delle
tensioni sociali. L’eccesso di
pressione fiscale nella misura in
cui non si riflette in adeguati
servizi, finisce col misurare il
grado di disagio del sistema
Paese. E a subirne il peso sono
soprattutto le famiglie e le imprese. Inoltre, il disagio fiscale
si amplifica nel segmento produttivo delle PMI non orientate
all’esportazione, delle imprese
individuali, dell’artigianato, degli operatori del turismo e dei
pubblici esercizi, che subiscono
una doppia, e talora tripla, penalizzazione: la prima volta
quando, da imprenditori, sono
chiamati al pagamento di imposte (erariali e locali), tasse, tariffe e contributi che gravano
sull’attività aziendale; la seconda volta quando devono fare i
conti con un mercato interno
minato da bassi redditi disponibili e da un crescente prelievo
sui consumi; la terza volta, infine, quando si trovano indifesi
di fronte a forme di concorren-
Energia
za sleale quali l’abusivismo e la
contraffazione.
Certo, la Regione ha competenze limitate in materia. Tuttavia
ha, a nostro avviso, l’obbligo di
intervenire cercando dove possibile di invertire la deriva oppressiva del nostro sistema di
prelievo. Per questo motivo
chiediamo una particolare attenzione sui seguenti argomenti:
IRAP - Proseguire nell’azione
avviata di ridimensionamento
dell’IRAP ampliando le dimensioni degli interventi introdotti
con la Finanziaria regionale
2013. In questa direzione si potrebbero anche prevedere delle
deduzioni per le nuove assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato e incrementi sugli
abbattimenti di base imponibile
a favore dei contribuenti di minori dimensioni. Occorre poi
prevedere l’esclusione dall’imposta di particolari tipologie di
contribuenti privi di autonoma
organizzazione.
triennio i benefici contributivi
previsti dal contratto di apprendistato.
IMU - Nonostante con la Legge
di Stabilità per il 2014 si sia introdotta la deducibilità ai fini
Irpef ed Ires del 20% dell’Imu,
riteniamo che occorra fare ulteriori riduzioni su questo fronte.
Sia perché quasi tutti i Comuni
si sono collocati al massimo
delle aliquote consentite, sia
considerando che si tratta di beni che non rappresentano una
forma di accumulo di patrimonio e che subiscono già una tassazione attraverso il loro concorso alla produzione del reddito di impresa.
La proposta di riduzione, peraltro, riprenderebbe l’impianto
normativo prospettato dal primo schema del Decreto legislativo sul “Federalismo fiscale
municipale”, che prevedeva –
per gli immobili in questione –
il dimezzamento obbligatorio
dell’aliquota di base IMU.
Quindi si evidenzia, in questa
Credito
SGRAVI SU ASSUNZIONI Considerato che le ricadute del
lungo deterioramento della situazione economica generale
sono particolarmente gravi sui
fronti del mercato del lavoro e
della stabilità delle imprese, si
ritiene assolutamente necessario operare con misure forti, anche se transitorie, per agevolare
le imprese ad assumere, agendo
anche sui costi immediati. A
questo proposito, proponiamo
di reperire le necessarie risorse
finanziare per estendere a tutti i
nuovi assunti nel prossimo
fase, la necessità di individuare
risorse da indirizzare ad alimentare fondi da destinare a
quei Comuni che adottino programmi di contenimento delle
aliquote dell’IMU relativamente agli immobili utilizzati strumentalmente dalle imprese. Il
problema del credito. Il perdurare delle condizioni recessive
pone il tema dell’accesso al credito delle PMI e dell’impresa
diffusa tra i punti qualificanti
rispetto alla determinazione
dell’agenda politica. Le PMI
hanno crescenti difficoltà di ac-
cesso al credito e mostrano una
capacità decrescente di fronteggiare il loro fabbisogno finanziario. Per le imprese di minori
dimensioni, notoriamente più
vulnerabili agli effetti della crisi, il credito bancario è particolarmente vitale e rappresenta
spesso l’unica fonte di finanziamento.
La perdurante crisi della domanda interna e la diminuzione
del reddito disponibile, determinano una situazione di riduzione dei flussi di cassa con
problemi rilevanti per il finanziamento del capitale circolante
e, dunque, dell’attività corrente
delle imprese. Su questo tema
risulteranno fondamentali:
• il potenziamento dei Confidi;
• la valorizzazione del ruolo
delle Associazioni di categoria
nel facilitare l’accesso al credito delle imprese di piccola e
media dimensione.
In questi anni, la garanzia rilasciata dai Confidi facenti riferimento alle Associazioni riunite
in RETE IMPRESE ITALIA si
è dimostrata determinante per
consentire l’accesso al credito
alle imprese, in particolare per
le PMI, tradizionalmente caratterizzate da un più difficoltoso
rapporto con il sistema bancario. I Confidi, sfruttando la vicinanza con il loro territorio di riferimento, hanno contribuito a
veicolare mezzi finanziari fondamentali per il sostegno e lo
sviluppo economico e sociale
delle realtà di cui fanno parte.
Ma, più in generale, le criticità
dell’assetto del credito, con
speciale riguardo alle piccole
imprese, possono ridurre gli effetti negativi se si adotterà un
approccio d’intervento basato
sui seguenti punti:
• sviluppo di nuova imprenditorialità: start up e imprese giovanili;
• avvio di un programma per il
consolidamento del debito a
medio termine delle PMI;
• incentivare l’alimentazione
dei Fondi di Garanzia dei Confidi dei settori di riferimento.
UNIONE DI COMUNI
“Metalla e il Mare”
Prov. Carbonia Iglesias
BANDO DI GARA
Trasporti
“Completamento Parco Riola – Palazzo Comunale – riqualificazione urbana, in comune di Fluminimaggiore”.
Importo complessivo dei lavori: Euro 2.166.069,68 + IVA (duemilionicentosessantasei sessantanove/68) + IVA di cui:
• Euro 1.501.310,12 (soggetti a ribasso) + IVA per lavori veri e propri;
• Euro 79.487,85 + IVA Oneri relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso di gara
• Euro 585.271,71 + IVA Oneri relativi al costo del personale non soggetti a ribasso di gara.
Termine di ricezione offerte: ENTRO LE ORE 12.00 del 02/03/2014. Indirizzo: Unione di Comuni “Metalla e il Mare” - via Garibaldi - 09010 Musei (CI).
Responsabile del procedimento
Ing. Alessandro Girei
Politica
5
numero 662 del 13 Febbraio 2014
INTERVENTI ATI-IFRAS NELLE MINIERE DISMESSE
CON LA MESSA IN SICUREZZA DELLE EMERGENZE
fenomeno.
Le operazioni di messa in sicurezza devono essere attuate in
tempi rapidi e si connotano come interventi temporanei e propedeutici ai successivi ulteriori
interventi di bonifica o messa in
sicurezza operativa o permanente. I progetti e l’esecuzione
dei lavori di messa in sicurezza
Inizialmente le gallerie sono
state rese inaccessibili mediante
la realizzazione di muri in blocchetti nei quali, due aperture
protette da barre di metallo,
consentivano il passaggio di
specie faunistiche, nonché il
normale ingresso dell’aria e
l’eventuale deflusso dell’acqua.
Su disposto del Servizio Tutela
Sito minerario di Barraxiutta: chiusura dei fornelli
Sito minerario di Barraxiutta: chiusura galleria
La cessazione delle attività
estrattive, oltre alla grave crisi
occupazionale, ha comportato
l’insorgere di condizioni di rischio ambientale di enorme
portata. I decenni di lavoro in
miniera hanno trasformato non
solo il sottosuolo, ma anche la
morfologia esterna dei terreni,
restituiti alle popolazioni locali
in stato di potenziale e, in moltissimi casi, reale pericolo.
L’ATI Ifras, di concerto con gli
Assessorati al Lavoro e all’Ambiente della Regione Sardegna,
ha stabilito e in parte posto in
essere un programma di interventi che hanno avuto e continuano ad avere come priorità:
la messa in sicurezza di emergenza dei siti, la caratterizzazione ambientale e le opere di
bonifica e di minimizzazione
del rischio ambientale.
LA MESSA IN SICUREZZA
DI EMERGENZA (MISE) viene realizzata quando si rileva
un immediato rischio di propagazione dell’inquinamento e di
influenza sulla salute umana o
su altre componenti ambientali
esistenti nel sito interessato dal
Sito minerario di Montevecchio Ponente: abbancamenti fini
attuati dell’ATI Ifras riguardano, in particolare, due insediamenti minerari oramai dismessi: l’area mineraria di Barraxiutta nel comune di Domusno-
Sito minerario di Montevecchio
Ponente: rimozione amianto
Sito minerario di Barraxiutta foto-simulazione della chiusura secondo
la nuova soluzione progettuale
vas e quella di Montevecchio
Ponente che ricade nei comuni
di Guspini e di Arbus.
Gli interventi si sono concentrati sugli imbocchi delle gallerie, i fornelli, le discenderie, gli
scavi a cielo aperto, le frane e i
fenomeni di “subsidenza”, ossia
il progressivo abbassamento del
suolo.
DORGALI
A OTTOBRE LA QUINTA EDIZIONE
BORSA INTERNAZIONALE TURISMO SARDO
Un appuntamento immancabile
nel calendario della promozione
turistica internazionale, che valorizza una terra ideale per viaggiatori che amano interagire e
conoscere e che ricercano nel
viaggio un arricchimento culturale e di spirito. Si terrà a Dorgali, dal primo al 5 ottobre prossimi, la quinta edizione della Borsa internazionale del turismo attivo in Sardegna, manifestazione, organizzata dalla Regione
tramite l’agenzia Sardegna Promozione. Ne danno notizia l’assessore del Turismo Luigi Crisponi e il direttore dell’agenzia
Mariano Mariani, ricordando come “ogni anno (dal 2010 a oggi)
Bitas promuove non solo soggiorni di vacanza nell’Isola ma
vere e proprie esperienze caratterizzate da scenari incantevoli e
suggestiva combinazione di cultura, natura e attività sportive
(cicloturismo, trekking, arrampicata, equitazione, diving e vela)”. MARE E MONTAGNA.
L’edizione 2014 sarà caratterizzata da una formula innovativa:
la sede principale di Bitas, vicina
al mare, ossia Dorgali con la frazione costiera di Cala Gonone,
sarà affiancata dal pieno coin-
volgimento del comune di Belvì,
riconosciuto come ambasciatore
delle bellezze naturalistiche
montane dell’Isola e che sarà
meta degli educational tour, dedicati a operatori del settore e
giornalisti. In questo modo sarà
esaltato ancor di più lo stretto legame e la sinergia tra mare e
montagna. NATURA E SPORT.
La Bitas mette in vetrina il patrimonio paesaggistico sardo con
una duplice finalità: la sua fruibilità nel rispetto della natura e
generare riflessi economici nei
mesi ‘dell’altra stagione’, per diversificare nel tempo e nello
spazio i flussi turistici. Non a caso anche quest’anno è stato scelto un mese cosiddetto ‘di spalla’
(ottobre) e una località particolarmente attraente dell’interno
ma con sbocco a mare (Cala Gonone, appunto). “La Sardegna –
afferma l’assessore del Turismo
Luigi Crisponi - è destinazione
ideale per il turista attivo grazie
a bellezza e varietà dei paesaggi,
clima mite quasi tutto l’anno e
ospitalità di una popolazione depositaria di tradizioni millenarie.
Nel corso degli ultimi anni, anche grazie a Bitas, l’Isola si è affermata sempre più come meta
AZIENDA U.S.L. N° 6 SANLURI
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Affidamento della fornitura del Service sistemi diagnostici occorrenti al Laboratorio di Patologia Clinica Aziendale. Importo complessivo quinquennale,
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esclusa. Durata dell’appalto: 84 mesi data sottoscrizione contratto. Scadenza
fissata per la ricezione delle offerte: ore 13,00 del 05/03/2014.
Il DIRETTORE GENERALE
Dr. Salvatore Piu
perfetta per gli appassionati di
pratiche sportive ‘outdoor’ e per
coloro che vengono definiti ‘experience seekers’ (ricercatori di
esperienze), in arrivo soprattutto
dal centro e nord Europa. I riscontri sono evidenti nelle presenze straniere disseminate su
tutto il territorio regionale nel
corso del 2013: è stata sfiorata
quota 5 milioni, pari al 46% del
totale delle presenze nelle strutture ricettive sarde”. BUYER E
SELLER. “L’obiettivo di favorire l’incontro tra offerta turistica
sarda e domanda nazionale e internazionale nell’ambito del turismo attivo – aggiunge il direttore dell’agenzia Mariano Mariani
– è stato pienamente centrato
nelle edizioni precedenti. In particolare col workshop dello scorso anno, al quale hanno partecipato più di 80 buyer, oltre la metà stranieri, e circa 250 seller sardi, in rappresentanza di tutte le
categorie del comparto ricettivo
e dei servizi per il turismo. Un
grande successo: tanti contatti e
affari avviati e conclusi. A Dorgali contiamo di migliorare questi numeri con riflessi immediati
e a medio - lungo termine per i
professionisti isolani del segmento attivo”. Nel dettaglio nell’edizione 2013, svoltasi a Bosa,
i professionisti specializzati della
domanda nell’ambito del turismo attivo furono 81: 36 italiani,
32 provenienti dal resto d’Europa (in testa Germania con 5 e
Gran Bretagna con 4) e 13 dal
resto del mondo (dei quali 5 statunitensi).
della Natura le pareti in muratura saranno sostituite da inferriate che agevolano ulteriormente
l’ingresso di specie endemiche
quali pipistrelli ed euprotti.
La stessa soluzione progettuale
è stata adottata per la chiusura
dei fornelli, le vie di congiungimento verticali che mettono in
comunicazione due o più livelli
della miniera e che, spesso, raggiungono la superficie. Altro
pericolo reale per la popolazione è rappresentato dalla presenza di scavi a cielo aperto, vuoti
superficiali che hanno origini
nei tempi antichi, ma sono la
conseguenza anche delle coltivazioni minerarie più recenti; il
progetto di messa in sicurezza
dell’area interessata dagli scavi
prevede la realizzazione di recinzioni con pali e reti metalliche. Le attività progettuali dell’ATI-Ifras riguardano altresì la
Sito minerario di Montevecchio-Ponente: rimozione materiale ferroso
Sito minerario di Montevecchio-Ponente: rimozione olii contenenti PCB
messa in sicurezza dei “cumuli
minerari” ossia le discariche,
gli abbancamenti fini ed i bacini di decantazione che costitui-
scono potenziali fonti di inquinamento in quanto accumuli di
materiale contenenti sostanze
contaminanti tra cui piombo,
zinco e cadmio. Al fine di limitare i rischi sono in programma
interventi finalizzati al contenimento della diffusione degli inquinanti per mezzo di costruzione ex novo di muri di contenimento e ripristino di argini
già esistenti o ancora mediante
la costruzione di gabbioni in rete metallica riempiti con pietre
di varia pezzatura. In corso
d’opera si è anche resa necessaria la rimozione di rifiuti quali
amianto, materiali ferrosi e oli
contenenti policloro bifenili
(PCB).
PUBBLICITÀ ELETTORALE
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Politica
numero 662 del 13 Febbraio 2014
PARCO GEOMINERARIO SARDEGNA
E L’EUROPEAN GEOPARKS NETWORK
Parco Geominerario - Sede
Il Sindaco di Iglesias Emilio
Gariazzo, in qualità di Presidente, ha convocato per prossimo 19 febbraio l’Assemblea della Comunità del Parco Geominerario della Sardegna. L’assemblea è prevista
per le ore 10 presso la sede
Ausi di Monteponi.
Sarà quella l’occasione per
fare il punto sull’attività del
Parco, ma soprattutto per fare
chiarezza sui famosi (famigerati) “cartellini gialli” espressi dall’EGN, malgrado i
Commissari avessero valutato
positivamente l’organismo
che l’Unesco aveva considerato “primo Parco Mondiale
dei geositi”.
Purtroppo, negli ultimi anni il
Parco Geominerario Storico
Ambientale della Sardegna è
stato sottoposto ad una sistematica campagna di disinformazione in ordine alla sua
possibile fuoriuscita dall’European Geoparks Network EGN.
Particolarmente equivoco si è
rivelato il presunto ed artificioso coinvolgimento diretto
dell’Unesco nella questione.
Questi sarebbe intervenuto
con degli “ammonimenti” nei
confronti dell’Ente, a censura
di presunte manchevolezze,
che sarebbero il preludio della sua uscita dalla suddetta
rete internazionale.
“E’ il caso di precisare, risponde un comunicato uscito
nei giorni scorsi dalla Segreteria del Parco, che tali “ammonimenti” non sono stati
mai formulati dal prestigioso
organismo internazionale. Il
cosiddetto “cartellino giallo”
a carico del Parco Geominerario è stato emesso esclusivamente dall’EGN in seguito
ad un articolato rapporto redatto dai suoi commissari a
margine delle ispezioni compiute nei territori del Parco
nel 2011 e nel 2013. Si evidenzia pertanto la necessità di
ristabilire la corretta informazione con il conseguente recupero di credibilità e prestigio dell’Ente nei confronti
dell’opinione pubblica”.
La Conferenza Generale Unesco di Parigi
Nel 1997 la Conferenza Generale dell`Unesco, tenutasi a
Parigi dal 24 ottobre al 12 novembre, accoglieva con favore la proposta presentata il 23
settembre 1997 dalla Regione
Sarda, tramite la Commissione Nazionale Italiana Unesco
ed il Governo Italiano, per il
riconoscimento del valore internazionale del Parco Geominerario, Storico ed Ambientale della Sardegna.
La Carta di Cagliari
Il 30 settembre 1998 veniva
siglata a Cagliari, ad opera
dell’Unesco, del Governo Italiano, della Regione Autonoma della Sardegna, della
Commissione Nazionale Italiana Unesco, dell’Ente Minerario Sardo, dell’Università
di Cagliari e dell’Università
di Sassari, l’omonima Carta
che finalmente celebrava ilriconoscimento ufficiale del
Parco Geominerario, Storico,
Ambientale della
Bar Ristorante Pizzeria
Argentaria
di Cosimo e Giovanni Cui
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Sardegna da parte dell’Unesco.
Nel 2007, su richiesta del comitato di coordinamento
EGN, il Parco Geominerario
entrava a far parte del prestigioso European Geoparks
Network. L’ammissione prendeva atto della suddivisione
del parco sardo in otto aree,
distinte dal punto di vista territoriale ma omogenee sul
piano culturale. Soprattutto
constatava che l’Ente era in
grado di assicurare una gestione unitaria e uniforme
delle diverse aree.
La prima rivalidazione
Risale al 2011 la prima visita
in Sardegna dei commissari
dell’ENG volta ad accertare
la sussistenza dei requisiti
previsti dal regolamento per
la conferma per i successivi
quattro anni del Parco Geominerario nell’ambito del
Network internazionale.
I commissari dell’EGN si
mossero con l’incarico di
compiere una accurata indagine conoscitiva sulla struttura organizzativa e territoriale
dell’Ente, sulle principali attività e azioni poste in campo.
L’esito dei commissari tenne
conto delle momentanee difficoltà attraversate dal Parco,
riconducibili essenzialmente
alla mancanza di una pianta
organica stabile del personale
ed altre disfunzioni di
non significativa entità. Pertanto la riconferma si limitò
ai successivi 2 anni, nelle
more di una sanatoria delle
disfunzioni riscontrate.
La seconda rivalidazione
Nel 2013 il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna affrontava la seconda rivalidazione, superata
positivamente in seguito all’esame dell’EGN. I Commissari Richard Watson e
Ana Ruiz Conde, presenti in
Sardegna nel luglio 2013
constatavano i progressi compiuti dal Parco nel corso dei
precedenti due anni, con il
superamento delle criticità a
suo tempo riscontrate.
A seguito degli esiti dell’istruttoria presentata dai
commissari, Il Comitato dell’European Geoparks Network rilevava che il Parco risultava ancora suddiviso in
otto aree come evidenziato
nel 2007, all’atto della sua
ammissione nella Rete.
Tuttavia, sorprendentemente,
tale suddivisione non era ritenuta più compatibile con le
esigenze dell’EGN. Il Network pertanto si esprimeva
richiedendo al Parco Geominerario un supplemento di
documentazione nell’intento
di trovare una soluzione a tale problematica.
A questo punto il Consorzio
del Parco opportunamente si
è attivato nell’intento di individuare una soluzione agli argomenti esposti e sui quali la
Comunità del Parco dovrà
esprimersi nell’Assemblea
del prossimo 19 febbraio..
Il settimanale
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Ogni Giovedì
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IGLESIAS
SISTEMAZIONE STRADE CITTADINE
L’Amministrazione Comunale
ha previsto interventi urgenti
per risolvere, almeno in parte,
il problema delle buche sull’asfalto che interessano le
strade della città. La situazione si è ulteriormente aggravata a causa delle piogge di
queste ultime settimane.
I lavori, che sarebbero dovuti
iniziare a metà del mese di
gennaio, sono stati posticipati
a causa del maltempo. La tecnologia “RODECO PATCHER” consente di risolvere
in maniera istantanea i problemi di manutenzione stradale (buche, deformazioni stradali ecc.) con interventi rapidi
effettuati con sistemi automatici e semiautomatici e con
l’impiego di emulsioni elastomerizzate ad alta qualità, in
grado di garantire un’ elevatissima durabilità dell’intervento. L’azione “RODECO
PATCHER” si svolge attraverso le seguenti fasi successive: pulizia della zona interessata mediante getto d’aria
compressa; preventivo getto di
emulsione realizzata con bitumi modificati con funzione di
aggrappante; getto di graniglia silicea prebituminata mediante l’utilizzazione dell’
emulsione speciale con bitumi
modificati, idonea per le diverse condizioni climatiche;
copertura dell’intervento con
uno strato sottile di graniglia
silicea. L’intervento, del costo
di 40.000 euro, interesserà
principalmente le vie Pacinotti, Metalla, Corso Colombo,
Cattaneo e via della Regione.
Per quanto riguarda situazioni più critiche, come quelle
presenti nella strada di Barega o la Via Villa di Chiesa, si
stanno programmando interventi mirati e più incisivi.
CARBONIA OSPITERA’ LA FESTA DELL’EUROPA 2014
L’Amministrazione comunale informa che Carbonia è stata scelta come Città ospitante la “Festa dell’Europa 2014”.
Il Comune di Carbonia è stato selezionato, dalla Regione Sardegna, insieme ai Comuni di Aggius, Castelsardo, Guspini, Laconi, Mandas,
Orani e Tortolì. Carbonia è stata scelta poiché
si è distinta per la presenza in Città di un elevato numero di importanti progetti finanziati con
risorse comunitarie, di qualità rilevante e con
un importante avanzamento realizzativo.
Scopo dell’iniziativa, che si svolgerà nel mese
di maggio, è avvicinare l’Europa ai cittadini,
sensibilizzandoli sul ruolo dell’Unione Europea
come creatrice di opportunità, capace di migliorare la vita dei cittadini sul piano dei diritti
e dei servizi e sul valore aggiunto delle politiche comunitarie quale strumento di crescita socio – economica del territorio.
La Festa dell’Europa, i cui costi sono a carico
della Regione, prevede anche il coinvolgimento
delle scolaresche attraverso un concorso denominato: “L’Europa a casa mia”.
A breve saranno fornite tutte le indicazioni relative alla giornata e le modalità di partecipazione.
IGLESIAS
CARNEVALE 2014:
COINVOLGIMENTO E PARTECIPAZIONE
Un’edizione del Carnevale
Iglesiente coinvolgente e ricca di appuntamenti che si
concluderà sabato 8 marzo
con il Rogo di Norfieddu.
Un programma sobrio che si
svolgerà nel centro storico,
nel Quartiere di Serra Perdosa
e nelle Frazioni. Un cartellone che vuole dare alla manifestazione una dimensione popolare, che riesca a coinvolgere tutta la città, e porti in
città tanti visitatori.
Gli appuntamenti per le vie e
le piazze della città saranno
tre. Il primo è in programma
per sabato 22 febbraio in occasione della Sfilata di Carnevale che si svolgerà nel Quartiere di Serra Perdosa.
L’iniziativa è organizzata dalla Parrocchia di San Pio X.
La sfilata partirà alle ore
15.30 da Via Pacinotti e si
concluderà con uno spettacolo musicale e una grande zipolata in Piazza Dante Grande festa in Centro Storico per
il 4 Marzo, Martedì Grasso,
con musica, animazione, truccabimbi e artisti da strada.
Il gran finale del Carnevale
Iglesiente 2014 è previsto per
sabato 8 marzo con una grande festa in Centro Storico.
Saranno presenti 4 gruppi
rappresentanti i Carnevali
Storici della Sardegna: Ula
Tirso, Gavoi, Ortueri e Neoneli.
Il ritrovo dei gruppi è previsto alle 16.30 nel Chiostro di
San Francesco, da dove si
snoderà la sfilata per le vie
del centro fino a Piazza Sella.
Durante la serata è prevista
animazione musicale, truccabimbi e una zippolata in Piazza Lamarmora.
Realtà Locale
numero 662 del 13 Febbraio 2014
TURISMO
TRADIZIONI E VOLONTARIATO AIUTANO LA RIPRESA
Beppe Tassone
Febbraio, ovvero, le tradizioni
sconfiggono il cattivo tempo e
riportano le persone in piazza.
Un po’ in tutte le località del
nostro Paese vengono organizzate, in questo mese, manifestazioni carnevalesche:
un’occasione importante per
aiutare il territorio a riappropriarsi del turismo, a concretizzare ancora di più i rapporti
con quanti decidono di uscire
di casa, percorrere anche solo
pochi chilometri, per immergersi in realtà che profumano
di ricordi, che aiutano a conoscere ancor meglio modi di
vivere, cultura e tradizioni che
caratterizzano i nostri borghi,
anche i più piccoli. Carnevale,
un’occasione di divertimento,
ma anche un momento di profonda riflessione, in questi
momenti non facili: il turismo
costituisce per l’Italia uno degli elementi di riferimento più
importanti, molta economia vi
ruota intorno e molto può essere ancora fatto per accrescerne il peso e l’importanza.
Come d’estate, quando l’andar per sagre costituisce
un’occasione ghiotta ed anche
di non elevato costo, in questo
periodo ancora invernale, ma
con giornate che preannunciano la primavera, le tradizionali feste carnevalesche possono
rappresentare un ingrediente
importante per costruire un
territorio in grado di offrirsi al
turista in tutti i suoi elementi
pregnanti. Tradizioni, sapori,
profumi: l’Italia con i suoi ottomila e passa comuni è in
grado di offrire molto, soprattutto se riesce a non sprecare
le occasioni, a valorizzare
ogni passaggio, a dare un sen-
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DOPO LA COSTA SMERALDA, IL QATAR VUOLE
ACQUISTARE IL CAGLIARI CALCIO
E PERCHE’ NON L’UNIONE SARDA?
Vito Biolchini*
so alle sue molteplici attività.
Non è difficile, ma occorre
cambiare mentalità: comprendere che innovazione e storia,
passato e futuro possono cucirsi in una proposta in grado
di produrre positivi effetti anche sotto il profilo occupazionale e soprattutto a far rientrare nel circuito dei flussi turistici anche località rimaste per
troppo tempo ai margini. Non
vi sono solo le grandi manifestazioni carnevalesche, quelle
che richiedono investimenti
importanti e che sono sotto i
riflettori delle televisioni e dei
giornali: vi sono anche località ritenute minori nelle quali
si organizzano manifestazioni
di pregevole interesse per lo
più destinare ad essere conosciute solo da quanti vivono
in un piccolo raggio . Eppure
basterebbe creare un’”offerta
Italia”, una rete informativa,
destinata agli italiani ed agli
stranieri, per aumentare l’interesse, per spostare flussi, per
creare un nuovo volano economico. Carnevale rappresenta uno dei fulcri di questo progetto: dal Nord al Sud migliaia di manifestazioni creano un
unico grande filo che unisce il
Paese. Darsi da fare, utilizzarne le potenzialità, valorizzare
il lavorio di tanti volontari
non rappresenta un gioco, ma
un’impresa importante destinata a positive ricadute. Investire sul territorio rappresenta
una spesa virtuosa, oltre tutto
a poco prezzo: basta volerlo
partendo proprio da chi non
costa, da quelle decine di migliaia di volontari che tutto
l’anno si danno da fare, gratuitamente e con tanti entusiasmo, per il proprio territorio.
Sono loro che hanno in mano
la chiave per aprire una porta
verso il futuro: basta volerlo e
soprattutto consentire loro di
utilizzare tutti gli strumenti
necessari.In un Paese ingessato, che sembra impotente, si
muovono persone in grado di
fare la differenza: aiutiamole
in questa impresa che è a favore di tutti, anche solo con la
nostra presenza, col nostro applauso, col nostro sostengo
partecipando a qualcuna delle
tante manifestazioni che, nelle
prossime settimane, coloreranno e ravviveranno questo
nostro Paese.
“Cellino vende il Cagliari
agli emiri. È un ipotesi che
ritieni credibile?” chiede
l’Unionesarda.it ai suoi lettori. E io ho risposto di sì. Perché mi sembra una storia già
vista, uno di quei “corsi e ricorsi della storia” a cui dovremmo prestare attenzione.
Possibile che nessuno se ne
sia ancora accorto? Gli emiri
in questione non sono dei signori qualunque vestiti di
bianco e con un accento strano: sono i signori del Qatar, i
padroni della Costa Smeralda. Cioè di quattro alberghi
superlussuosi e di ben 2500
ettari di bellezza incomparabile ma (particolare di fondamentale importanza) attualmente inedificabili.
Perché dunque abbiano comprato tutto questo ben di dio
è difficile da immaginare. I
generosi emiri hanno già manifestato l’interesse ad acquisire il San Raffaele, una mega struttura sanitaria realizzata ad Olbia che dopo il
crack di don Verzè rischia di
rimanere ciò che ora è: un
casermone in riva al mare. Se
gli emiri acquisiscono il San
Raffaele tirano fuori dall’impaccio la politica gallurese e
isolana in un colpo solo: perché su questa nuova clinica
privata molti hanno cementato le loro fortune elettorali e
perché buona parte della sanità sarda del futuro passa attraverso la Gallura. Perché
gli emiri vogliono acquisire
il San Raffaele? Solo perché
è un buon affare? Da qualche
giorno l’Unione Sarda ci in-
forma che la trattativa per la
vendita del Cagliari al Qatar
è ormai a buon punto. Perché
il Qatar dopo la Costa Smeralda e il San Raffaele vuole
prendersi anche la prima
squadra di calcio della Sardegna? Non gli basta il Paris
Saint Germain? Nel 1967
le società della famiglia Moratti e dell’imprenditore Nino
Rovelli (Saras e Sir) acquisirono le quote del Cagliari
Calcio: avevano bisogno di
creare nell’opinione pubblica
isolana il giusto clima di
consenso a favore della incredibile impresa che volevano realizzare: mutare l’economia dell’isola e spalancare
le porte alla petrolchimica,
sontuosamente finanziata dai
fondi statali del Piano di Rinascita. Ciminiere a Sarroch,
Ottana, Porto Torres e Assemini, centinaia di miliardi
bruciati in
pochissimi anni in una impresa economica in gran parte fallimentare. Ma una squadra di calcio (seppur con relativo meritatissimo scudetto) non poteva bastare ad
anestetizzare i sardi, e così
Rovelli si comprò prima la
Nuova Sardegna e L’Unione
Sarda: tutta l’informazione
isolana finì improvvisamente
sotto il controllo dei signori
della petrolchimica. Una voce unica a favore di un modello di sviluppo unico: la
monocultura chimica. I danni
li stiamo pagando oggi, sono
sotto i nostri occhi. Ecco, la
strategia degli emiri del Qatar sembrerebbe identica a
quella di Rovelli: risolvere il
problema San Raffaele e
comprarsi il Cagliari per portare dalla propria parte gran
parte degli umori popolari
galluresi e isolani, premere
sulla politica e avere il via libera per costruire in Costa
Smeralda. E a chi ti regala un
ospedale e ti fa sognare lo
scudetto non glielo consenti
di costruire in riva al mare?
Certo, in questo quadro di
spaventose similitudini manca un tassello importante:
l’informazione. Da mesi a
Cagliari circola furiosamente
la voce che Carlo De Benedetti (l’editore del gruppo
Espresso) voglia acquistare
l’Unione Sarda. C’è addirittura chi è pronto a giurare
che l’atto sia già stato stipulato e fa pure il nome del notaio che ha suggellato il passaggio di proprietà. A me in
realtà questa ipotesi non convince per niente, in quanto
De Benedetti un suo giornale
(La Nuova Sardegna) nell’isola ce l’ha già: che se ne
farebbe di un altro? Piuttosto
direi che gli emiri del Qatar,
se volessero ripercorrere le
fortunate orme di Rovelli,
dovrebbero loro comprarsi
l’Unione Sarda, quotidiano
indipendente fondato nel
1889. Allora sì che farebbero
bingo. Ma è chiaro che stiamo parlando di ipotesi fantascientifiche, prive di qualunque fondamento. Si dice così,
tanto per dire.
* Tottus in pari
RISCOPERTA LA PRELIBATEZZA
DEL SINGOLARE “CASU MARZU”
Lino Dore
Tra gli alimenti tipici della
Sardegna il più singolare è certamente “su casu frazigu”, formaggio ovino tradizionale, caratterizzato da un particolare
processo di produzione, che
nasce genuino per essere consapevolmente fatto andare a
male, tuttora prodotto secondo
i rigorosi dettami dell’antico
disciplinare risalente, secondo
racconti sospesi tra leggenda e
fantasia, a quando la Sardegna
era chiamata Atlantide ed i
Shardana, suo popolo, spadroneggiava in tutto il mondo allora conosciuto. Si dice persino che il passaggio dell’isola
da Atlantide a Sardegna sia dovuta proprio ad un castigo
comminato dalle divinità locali, infastidite dall’odore nauseabondo che ammorbava i loro templi e dal brulicare di vermicelli che vi saltellavano qua
e là. Al di là del mito, la storia
del formaggio marcio di Sardegna rappresenta l’ennesimo
esempio della vivacità intellettuale di un Popolo che ha trasformato una svista iniziale, da
potenziale sventura in un successo gastronomico. Una lunga
serie di eventi casuali, dall’iniziale preparazione in locali tutt’altro che asettici, alla successiva conservazione e stagionatura in ambienti insalubri e alla
dose eccessiva di caglio di capretto, organizzati nella corretta successione, ha prodotto un
formaggio pecorino e occasionalmente anche vaccino, colonizzato dalle larve della mosca
casearia (Piophila casei), conosciuta, temuta e combattuta dai
caseifici di tutto il mondo, che
con alcuni successivi interventi
dell’uomo per ottimizzare tutto
il processo, trasformano un potenziale pecorino doc in una
animata poltiglia.
Dichiarato non commestibile
dalle norme comunitarie ne è
stata proibita la commercializzazione, ma la regione Sardegna, per salvaguardare questa
tipicità agroalimentare regionale, l’ha inserito tra i prodotti
tradizionali italiani del Ministero delle politiche agricole,
alimentari e forestali e ha richiesto, proprio all’Unione Europea, il marchio DOP a tutela
della denominazione d’origine
“casu marzu”. Il vero rischio
alimentare esiste se l’insetto,
prima di deporre le uova, entra
in contatto con elementi contaminanti e comporta gli stessi
rischi di qualunque altro alimento avariato, nel qual caso il
formaggio assumerebbe una
colorazione caratteristica che
ne rivelerebbe la pericolosità,
anche se alcune teorie sostengono che ciò non potrebbe verificarsi comunque, perché le
uova di Phiophila casei non
potrebbero sopravvivere alla
forte acidità dello stomaco. Al
di là di qualunque teoria scientifica o pseudo tale, alcuni accorgimenti di natura igienico
sanitaria nella preparazione e
stagionatura, potrebbero garantire quel livello di sicurezza da
molti contestato e se si trascura
che la sua trasformazione avviene nello stomaco di piccoli
ma innumerevoli vermicelli
che lo colonizzano, potrà scoprire il suo gusto unico, il caratteristico aroma pungente e
quei sapori e profumi tipici
della macchia mediterranea.
Ideale per la produzione di
questa rarità gastronomica è il
periodo primaverile, coincidente col ciclo riproduttivo del
moscerino, e lo si ottiene creando le condizioni favorevoli
alla sua colonizzazione: si riduce il tempo di salamoia delle
forme di pecorino, per limitare
la quantità di sale, necessario
per evitare le fermentazioni
batteriche indesiderate ma non
sufficiente ad allontanare l’insetto, le stesse forme sono
pressate approssimativamente
e talvolta vi si praticano piccoli
buchi, riempiti con dell’olio
per ammorbidire la crosta, attirare la mosca ed ottenere una
pasta più cremosa ed omogenea, spalmabile sul pane, quindi si evita di rivoltare le forme,
collocate in locali aperti facilmente raggiungibili dal moscerino. Dopo la schiusa, le piccole larve trasformano con i loro
enzimi la pasta in una morbida
crema e le forme, punte dalla
Piophila casei, vengono stoccate in ambienti separati, dove
per tre/sei mesi si compie il ciclo di stagionatura durante il
quale le larve diminuiscono di
numero, e quando alla pezza
viene tolta la parte superiore,
mostra la tipica crema dal colore giallastro e dal sapore intenso, molto particolare e pungente, pronta per essere gustata
al naturale, spalmata sul pane
carasau, accompagnata da un
bicchiere di cannonau consumato a temperatura ambiente.
Casu marzu
PROROGATE LE SCADENZE DEL BANDO
INVESTIMENTI NEL SETTORE DEL VINO
Slitta al prossimo 18 febbraio il termine per
richiedere on line gli aiuti per l’annualità
2014 previsti dalla misura “Investimenti” del
Programma nazionale di sostegno nel settore
del vino. Entro le ore 12 del 28 febbraio le domande cartacee.
L’Assessorato dell’Agricoltura ha prorogato il
termine per richiedere gli aiuti per l’annualità
2014 previsti dalla misura “Investimenti” del
Programma nazionale di sostegno nel settore
del vino. In particolare, è stata prorogata al
18 febbraio 2014 la scadenza per la compilazione on-line delle domande sul portale Sian;,
da effettuare tramite un centro di assistenza
agricola autorizzato da Agea o un libero professionista abilitato alla redazione del progetto. È stato, invece, posticipato alle ore 12 del
28 febbraio 2014 il termine entro il quale la
copia cartacea della domanda di aiuto e la
documentazione da allegare dovranno pervenire, tramite consegna a mano o raccomandata con ricevuta di ritorno, al competente Servizio territoriale di Argea. A seguito della proroga, è stata modificata anche la tempistica di
alcune fasi del procedimento di gestione delle
domande di aiuto e di pagamento. Ricordiamo che la misura prevede finanziamenti per i
produttori di vino che operano sul territorio
regionale e che intendono realizzare, in Sardegna, investimenti materiali e/o immateriali in
impianti di trasformazione, in infrastrutture
vinicole e nella commercializzazione del vino.
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Realtà Locale
numero 662 del 13 Febbraio 2014
Uno dei diversi itinerari presenti nell’isola di Sant’Antioco in cui si possono osservare
le bellezze archeologico-naturalistiche, è quello che, partendo dal complesso nuragico di
Corongiu Murvonis, passando
per la stupenda spiaggia di
Co’e Cuaddus conduce alla affascinante Torre Cannai. Dall’insediamento nuragico di
Corongiu Murvonis, situato
sulla sommità di uno sperone
roccioso in posizione strategica, è possibile osservare un
ampio panorama a trecentosessanta gradi che, guardando
verso nord osserva il litorale
di Calasetta, mentre verso sud
Capo Sperone. Dalla strada
sterrata per giungere al nuraghe si deve percorrere uno
stradello in pietra che fiancheggia sulla destra un vecchio fabbricato rurale. Una
volta giunti sul corpo centrale
del nuraghe, si può ammirare
tutt’attorno uno spettacolare
paesaggio sagomato morfologicamente su litologie vulcaniche di origine piroclastica,
precisamente rioliti in facies
ignimbritica; in esse si sono
modellate spettacolari forme
tra cui interessanti tafoni,
grotticelle formate dall’azione
fisico-chimica degli agenti atmosferici. A ridosso della torre principale è presente una
cinta muraria che delimita due
piccole cavità naturali sicuramente utilizzate in antichità
dalle popolazioni indigene.
L’insediamento nuragico comprende un nuraghe complesso
formato da un mastio centrale
e da altre torri addossate ad
esso. Era difeso da un ampio
bastione murario, di cui si
possono osservare buona parte
delle strutture. Attorno ad esso
sono presenti tracce mal conservate di un villaggio preistorico; nella parte ovest del
complesso è presente un laghetto alimentato presumibilmente da acqua sorgiva. La
natura del paesaggio incontaminato e la ricca vegetazione
costituita da macchia mediterranea sono l’habitat per falchi
ed altre specie avicole; in antichità nell’area vivevano sicuramente i mufloni da cui deriva il nome “murvonis”. Per
raggiungere la piana di Cannai
si percorre una strada che fiancheggia il Rio Triga corso
d’acqua a carattere temporaneo, in cui si incontrano ai lati
diversi nuraghi tra i quali il
Nuraghe Chirigu, il Nuraghe
Antiogu Diana e il Nuraghe
S’Ega sa Funtana. Una volta
giunti nella pianura di Cannai,
in un piazzale si incontra
l’omonima fontana nuragica,
da qui lasciato sulla sinistra il
nuraghe monotorre “Sa Femminedda”, si prosegue per la
strada che conduce alla spiaggia di “Co’e Cuaddus” molto
frequentata dai turisti; si tratta
Domus De Janas
DAL COMPLESSO NURAGICO DI CORONGIU MURVONIS
ALLA TORRE DI CANNAI NEL COMUNE DI SANT’ANTIOCO
Roberto Curreli
di una bellissima spiaggia formata da due arenili, il principale è situato a nord ed è lungo circa 400 metri, si sviluppa
anche verso l’entroterra mediante un piccolo sistema di
dune; un secondo arenile molto stretto si estende più a sud,
presenta la dimensione di circa trecento cinquanta metri ed
è separato dal precedente da
una piccola scogliera, è costituito da poca sabbia e molti
ciottoli di medie e grandi dimensioni di colore che varia
dal bianco al grigio chiaro. I
due arenili si aprono sulla costa sud-est dell’isola e sono
conosciuti con il nome di
“Coacuaddus” (coda di cavallo); il mare di colore verde è
poco profondo, con fondale
sabbioso e ciottoloso. Proseguendo si giunge alla spiaggia
di Turri o di Torre Cannai da
cui si possono osservare gli
isolotti della Vacca, del Vitello
e più in lontananza quello del
Toro. L’isolotto “La Vacca” situato all’imbocco del Golfo di
Palmas, è costituito da rocce
vulcaniche, precisamente da
basalti andesitici in colate
massive e subordinate brecce
laviche, sul tratto più alto a
194 metri è situato un punto
trigonometrico , per accedervi
si attracca su una banchina di
approdo, situata sul lato esposto al grecale, collegata da una
scalinata in pietra che conduce
ad un sentiero che raggiunge
Nuraghe Corongiu Murvonis
Torre Cannai
la sommità ove è presente un
piccolo edificio. La vegetazione arbustiva quasi tutta distrutta in passato da un grosso
incendio è limitata a pochi arbusti di lentisco faticosamente
ricresciuti nella parte sommitale, sono presenti ampie formazioni di malve e aglio selvatico; sugli scogli crescono
mesembriantemi (piante grasse che non temono la siccità)
originari del Sud Africa di recente introduzione. La fauna è
caratterizzata da diversi uccelli marini che nidificano sull’isola, tra i quali il Gabbiano
Reale, il Marangone dal Ciuffo ed alcuni esemplari di Berta
Maggiore, nidifica anche qualche coppia di Falco della Regina. A pochi metri dall’isola
si trova lo scoglio del Vitello,
in esso privo di vegetazione si
possono osservare grossi fori
causati dagli spari delle navi
durante le esercitazioni. Originariamente era presente anche
un altro faraglione denominato
“Il Pastore”, raso a zero dai
colpi effettuati dalle navi durante le esercitazioni militari,
e del quale attualmente si può
vedere solo la base sotto il livello del mare. La spiaggia di
Turri si divide in tre spiagge la
prima è situata a est della Torre di Cannai , che da il nome
alla località ed alla spiaggia.
E’ una piccola insenatura protetta da due alte scogliere che
la riparano dai venti e dalle
mareggiate. Il piccolo arenile
è misto tra sabbia a grani medi
e ciottoli levigati dal mare, nel
periodo invernale molto spesso rimane ricoperto da posidonie spiaggiate. Le acque fluttuano su un fondale sabbioso e
basso, ed hanno una predominanza del turchese nella loro
policromia. La seconda spiaggia si trova a subito ad ovest
della torre, presenta uno splendido fondo dominato da ciottoli levigati di colore scuro alternato a settori sabbiosi, il
mare trasparente è di un bellis-
simo colore cangiante che varia tra l’azzurro e il turchese, e
non mancano le sfumature di
verde. La terza spiaggia, quella più lunga, ha un arenile formato principalmente da ciottoli, il mare presenta un fondale
basso e sabbioso con colori
stupendi che variano dal verde
smeraldo, al turchese all’azzurro. Tutte e tre le spiagge
sono ben riparate dai venti e
abbastanza affollate nei mesi
estivi; alle loro spalle si estende una fitta macchia mediterranea. La costa circostante le
spiagge alta e di colore scuro
è costituita da vulcaniti di colore che varia dal bruno intenso al rossicicio, in alcuni tratti
sono presenti blocchi di medie
e piccole dimensioni inglobati
in una matrice talora pomicea
di colore giallastro; queste litologie si sono formate durante l’attività vulcanica alternando periodi in cui dominavano
colate laviche a fasi esplosive
con l’emissione di blocchi, lapilli, ceneri e pomici. Sul lato
sinistro della spiaggia svetta il
bellissimo punto di avvistamento denominato“Torre di
Cannai”. Questo edificio è stato realizzato sotto il governo
del conte Lorenzo Bogino, che
aveva il compito di riordinare
l’amministrazione delle torri
litoranee erette sotto la dominazione spagnola di re Filippo
II. Già parecchio tempo prima
i cittadini di Iglesias, interessati alla coltivazione delle terre dell’isola di Sant’Antioco,
avevano rivolto una supplica
al re di Sardegna, nella quale
offrivano il loro aiuto per la
costruzioni di torri nell’isola.
Carlo Emanuele III, per questo
motivo diede ordine al viceré
Cacherano di Bricherasio di
predisporre la costruzione delle due torri già progettate nell’isola. Nel 1757 fu costruita
la torre progettata dall’ingegnere militare Vallin nel sito
Nuragh’e mori, su un promontorio a picco per circa trenta
metri sul mare, utilizzando il
materiale ricavato dalla demolizione del nuraghe esistente.
La costruzione tronco-conica,
è stata catalogata di prima
classe del tipo “senzilla” munita di pochi pezzi di artiglieria, con funzione di avvistamento e di allarme. L’interno è
costituito da un grande ambiente circolare da cui si aprono quattro fornici (passaggi
coperti con volta ad arco) che,
attraverso piccole finestrelle,
guardano all’esterno sul mare
sottostante. Il basamento, fino
all’altezza di quattro metri, è
occupato da una cisterna per
acqua. In sommità alla torre
c’è la piazza d’armi con posto
di guardia da cui si poteva avvistare il golfo a lunga distanza e da cui ancora oggi si gode
una magnifica vista del Golfo
e delle altre isole dell’arcipelago sulcitano. Alla terrazza si
accedeva e tutt’oggi si accede,
attraverso una scala ricavata
nello spessore della muratura
in pietra. L’accesso alla torre
avveniva attraverso un’apertura posta a quattro metri dal
terrazzo mediante una scala
provvisoria che per motivi di
sicurezza veniva ritirata all’interno. Oggi esiste una scala in
muratura addossata alla parete
esterna. Le comunicazioni con
la vicina Torre di Calasetta
(Torre nueva) avvenivano attraverso segnali di fuoco o di
fumo a seconda che venissero
inviati di notte o di giorno. La
torre svolse un’importante
opera di avvistamento e comunicazione di notizie ai reparti
militari preposti alla difesa
dell’isola di Sant’Antioco durante il tentativo di invasione
francese del 1793 ed in occasione delle ultime due incursioni tunisine del 1812 e del
1815 nell’isola. La postazione
fu mantenuta più o meno operante fino al 1867 anno in cui
fu disabilitata e passò al Demanio Pubblico. In tempi recenti la torre è stata utilizzata
come residenza turistica da
parte di un privato che ha realizzato lavori poco consoni al
monumento. Nel 1994 è stata
affidata in concessione a “Italia Nostra”, che ha effettuato
un intervento di restauro, in
parte curato anche dalla Soprintendenza ai beni Culturali
di Cagliari e al Ministero dell’Ambiente.
Foto: Morena Bonaccorsi
Realtà Locale
numero 662 del 13 Febbraio 2014
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LE FERROVIE MERIDIONALI SARDE
TRA STORIA E VALORIZZAZIONE
Alberto Monteverde
Carbonia - Museo
A partire dalla seconda metà
dell’800 l’intensificarsi dell’attività estrattiva, al pari di
quanto avvenuto in Inghilterra,
aveva posto anche per la Sardegna il problema del trasporto
dei minerali dai luoghi d’estrazione ai porti d’imbarco. Furo-
nel 1876.
Prende corpo il progetto delle
FMS
Nonostante gli sforzi profusi, il
ritardo con cui tuttavia si realizzarono in Sardegna le ferrovie a scartamento ordinario,
condizionò non poco il tra-
Gonnesa stazione
no le compagnie minerarie private che, sulla base d’inderogabili esigenze di funzionalità
ed economicità, provvidero a
dotarsi di una rete ferroviaria
concepita a questo scopo. Le
ferrovie minerarie, sia pure a
scartamento ridotto, furono
pertanto le prime strade ferrate
dell’Isola. Il primo tratto fu
realizzato nel 1864 dalla Società Metallurgica Petin Gaudet & C., concessionaria delle
miniere di ferro di San Leone,
presso Capoterra. Col tempo
furono armati altri importanti
tronchi destinati a servire il bacino minerario del Sulcis, quali
la Pantaleo - Santadi - Porto
Botte, costruita nel 1887 dalla
Compagnie des Hauts Fourneaux, e la Monteponi - Portovesme, la più importante fra le
ferrovie minerarie, completata
Sant’Antioco - Ponti
sporto minerario. Soltanto nel
maggio del 1926, con l’inaugurazione delle tratte Siliqua Palmas Suergiu - Calasetta e
Iglesias - Palmas Suergiu delle
Ferrovie Meridionali della Sar-
degna, il Sulcis-Iglesiente poté
disporre di un valido strumento al servizio di una delle aree
minerarie più importanti d’Europa.
L’estensione totale della rete,
diretta dall’Ingegner Pietro
Cannas, era di circa 120 chilometri, sulla quale erano in servizio otto locomotive a vapore
Breda di tipo 1-3-0 a tre assi
accoppiati ed uno snodato, numerate da 101 a 108, che potevano sviluppare una velocità di
circa 40 chilometri orari. Le
vetture, provviste di illuminazione elettrica, ed i carri con
freno a vuoto tipo Hardy, della
portata di 12 tonnellate, erano
forniti dalla Società Anonima
Carminati e Toselli di Milano.
Una più potente locomotiva
Mallet era invece destinata ai
convogli merci pesanti.
Le stazioni di Siliqua, Palmas
Suergiu, Calasetta, Gonnesa ed
Iglesias, collegate fra loro da
una rete telegrafica, erano dotate di gru da 6 tonnellate di
portata, azionate a mano. Lungo la linea erano inoltre dislocate 18 stazioni minori recanti
indicazioni e fregi artisticamente realizzati dal celebre artista sardo Stanis Dessy. Vi
erano poi 55 cantoniere e 4 garitte, 14 ponti in ferro, 20 viadotti e ponti in muratura, 343
acquedotti e ponticelli.
Gli anni 30 del 900
La rete delle Ferrovie Meridionali della Sardegna era stata
creata essenzialmente allo scopo di operare a favore dell’attività estrattiva del Sulcis. Ciò
non escluse naturalmente il
trasporto di viaggiatori, i quali,
a partire dall’inverno del 1936,
poterono contare su di un servizio più comodo ed efficiente,
ciò in virtù dell’entrata in servizio di quattro modernissime
e veloci automotrici FIAT
ABdm, caratterizzate da un eccellente profilo aerodinamico e
carenatura in alluminio.
L’incremento del traffico merci
e passeggeri, complice l’inaugurazione di Carbonia e l’intenso sfruttamento del Bacino
Carbonifero del Sulcis, imposero l’attuazione di nuovi interventi sulla rete. Nel 1939
iniziavano i lavori per la posa
del doppio binario tra Carbonia e Sant’Antioco. Un tratto
lungo complessivamente 16
Carbonia - Ponti (Sant’Antioco)
chilometri che sarà inaugurato
il 7 febbraio 1940.
Nel corso del secondo conflitto
ciati ferroviari di un tempo attraverso la realizzazione di percorsi sia per gli appassionati di
trekking che per i praticanti delle mountain bike. Idee in tal
senso sono state avanzate dalla
Consulta delle Associazioni per
il Parco Geominerario che già
da alcuni anni organizza interessanti escursioni lungo i tracciati che furono delle “Ferrovie
Meridionali della Sardegna”.
Anche l’Associazione per il
Parco Geominerario in collaborazione con il CEAS del Parco
la chiusura dell’intera rete,
dando inizio al suo assurdo ed
insensato smantellamento.
S. Giovanni Suergiu (Palmas Suergiu) Stazione
mondiale le Meridionali rivestirono un notevole ruolo strategico, non solo trasportando i
minerali, preziosi per l’economia autarchica della nazione in
guerra, ma assicurando le comunicazioni tra i numerosi reparti militari acquartierati nel
Sulcis.
Nel 1943, a causa della penuria di combustibili, le automotrici furono accantonate e mimetizzate nel tentativo di sottrarle alle incursioni anglo
americane.
L’epilogo
Nel dopoguerra, la crisi del bacino carbonifero e la concorrenza dei trasporti automobilistici hanno significato per le
“Ferrovie Meridionali della
TRACCIATI DIMENTICATI DA VALORIZZARE
Lungo le antiche linee ferroviarie del Sulcis, ancora oggi percepibili sebbene orbate dei binari, sopravvivono le eleganti
arcate di ponti e viadotti, gallerie, cantoniere e stazioni minori. Molte strutture, per quanto
fatiscenti, conservano le belle
scritte tracciate da Stanis Dessy,
altre, specie nella tratta Carbonia-Sant’Antioco, recano scritte
littorie vergate negli anni della
seconda guerra mondiale. Da
alcuni anni si parla del recupero
e della valorizzazione dei trac-
Sardegna” la fine dell’era della
rotaia. La legge n° 309 del 16
luglio 1974 sanzionava, infatti,
Geominerario ha in cantiere
una articolata proposta culturale
incentrata sulle strade ferrate
dimenticate. L’idea verte sulla
realizzazione di una serie di attività culturali e sportive, da
portare a compimento anche attraverso la collaborazione con
le associazioni presenti sul territorio, anch’esse incentrate sulla valorizzazione delle linee ferroviarie di natura mineraria.
L’occasione per sollecitare l’attenzione di opinione pubblica e
istituzioni sul recupero degli
antichi, fascinosi percorsi ferroviari, altra possibile risorsa culturale e turistica per l’Isola, sarà
senz’altro offerta dalla prossima “Giornata Nazionale delle
Ferrovie Dimenticate”, in programma il prossimo 2 marzo su
tutto il territorio nazionale.
OGNI GIOVEDÌ IN EDICOLA
10
Speciale Parco Geominerario
numero 662 del 13 Febbraio 2014
LA MINIERA DI REIGRAXIUS
Roberto Curreli
L’attività estrattiva nell’area di
Reigraxius ha sicuramente origini molto antiche che risalgono
sia al periodo Romano che a
quello Pisano, in essa erano
compresi i cantieri di Su Coro-
vau, Perdu Carta e Perdu Andrìa, ed è ubicata in un’area boschiva tra Monte Reigraxius e
Cea Manna. La concessione della miniera di Reigraxius per i
minerali di piombo avente una
Deposito acqua
superficie di 240 ettari, venne rilasciata il 2 febbraio del 1859, ai
signori Francesco e Giovanni
Ferro . Alla morte di Francesco
Ferro i lavori furono sospesi e
ripresi nel 1867 quando la miniera fu rilevata dallo scozzese
William Scott, già proprietario
della foresta di Marganai ed in
seguito, nel 1870 dalla compagnia inglese Marganai Forest
and Mining Company Limited,
rappresentata dal Sig. William
Stephens che coltivava per conto della Vieille Montagne anche
le mineralizzazioni a calamine
di Campi Elisi e Genna Ruxitta.
Nel 1896 la miniera fu acquistata dal Barone Giovanni Stocco
che la cedette nel 1898 al Sig.
Tito Frau di Cagliari per la sua
Società Mineraria TITUS II,
estendendone la concessione anche ai minerali di zinco e facendola produrre fino al 1913 quando la passò alla Società Monteponi che coltivò i giacimenti dal
1925 al 1943. La ricerca venne
effettuata mediante pozzi e gallerie, concentrata maggiormente
nelle località Santa Barbara
(Galleria San Giovanni) e Sant’Antonio (Galleria Scott), per lo
spostamento dei vagoni con il
LA VALLE DI GUTTURU FARRIS
Struttura Mineraria
In prossimità del complesso
minerario di Reigraxius in cui
sono presenti gli edifici per il
trattamento del minerale, un
grosso serbatoio, alcune gallerie, gli uffici e una stazione di
pompaggio costruita ex novo
dall’Ente Foreste, è presente la
splendida valle di Gutturu Farris nel cui tracciato si possono
osservare diverse testimonianze di coltivazioni minerarie.
Dalla miniera dirigendosi verso
valle si può ammirare il rilievo
di Punta Su Fenu Trainu, dove
è presente “Sa Fossa di su Fenu Trainu”, pozzo naturale profondo centosessanta metri. Per-
correndo la bellissima valle
carsica di Gutturu Farris, in
certi tratti molto incassata con
pareti verticali, si incontrano
lungo i versanti calcarei alcune
grotte, contornate da una stupenda vegetazione costituita
prevalentemente da grossi lecci, corbezzoli, agrifogli, filliree
e quant’altro.
Per quanto riguarda la fauna
sono presenti i tipici mammiferi dei boschi sardi, cinghiali,
gatti selvatici, volpi e diverse
specie avicole tra le quali diversi rapaci sia diurni che notturni, come, falchi, poiane,
gheppi, barbagianni ecc. Nella
parte alta è presente un particolare endemismo l’Iberis integerrima, arbusto che possiede
delicatissimi fiori bianchi che
cresce tra le rocce nude. Lungo
la valle si possono osservare i
resti di un forno di calcinazione ancora ben conservato e nella parte terminale sono presenti
alcuni fornelli e gallerie minerarie.
A poche centinaia di metri si
trova la sorgente “Sa Mitza dePredi Giuanni Antoni” abbastanza conosciuta nella zona e
attrezzata con tavoli e panche
come punto di ristoro.
CONSORZIO DEL PARCO GEOMINERARIO STORICO
E AMBIENTALE DELLA SARDEGNA
Via Monteverdi, 16 - 09016 Iglesias (CI)
Tel. +39 0781 255066 - Fax. +39 0781 255065
www.parcogeominerario.eu - E-mail: [email protected]
Ingresso Galleria
minerale veniva utilizzata la forza di trazione animale. Uno dei
pozzi posizionato a 722 metri
sul livello del mare arrivava ad
una profondità di 205 metri, attraversando quattro livelli di gallerie, vennero inoltre scavate anche altre gallerie di scolo per le
acque. L’arricchimento del minerale avveniva nella laveria,
utilizzando classificatori a mano
e crivelli inglesi a scossa. Il minerale di piombo e la calamina
erano trasportati al centro abitato di Domusnovas con l’ausilio
di carri a buoi, attraversando la
grotta di San Giovanni per poi
essere portato fino a Cagliari.
Successivamente, dopo la costruzione della strada ferrata, veniva trasferito fino alla stazione
di Musei e da qui al porto di Cagliari per essere caricato e imbarcato sulle navi. Negli anni
Sessanta l’attività mineraria di
Reigraxius passò alla Società
Monteponi-Montevecchio e
venne inglobata nella concessione di Marganai fino alla chiusu-
ra. Il giacimento di Reigraxius
era costituito da alcune masse
calaminari, da un filone quarzoso-calcitico mineralizzato a solfuri di piombo di direzione N-S
incassato nel Membro del Calcare Ceroide del Cambriano inferiore e da un filone incassato
tra il calcare ceroide e metargilliti della Formazione di Cabitza.
La coltivazione delle varie mineralizzazioni veniva effettuata
mediante cinque gallerie ed un
pozzo. La galleria principale che
coltivava il filone quarzitico-calcitico mineralizzato in profondità sboccava in prossimità della
laveria. Il filone di contatto incassato tra il calcaree gli argilloscisti, contatto di chiara natura
tettonica era costituito da masse
di argilla metamorfosata contenente galena disseminata in noduli di diametro variabile e da
altri minerali, tra i quali fluorite,
calcite, barite e cerussite.
Fotografie:
Morena Bonaccorsi
Cultura
11
numero 662 del 13 Febbraio 2014
“D’ALTRA PARTE”: LIBRO TESTIMONIANZA ALL’INTERNO
DEL MONDO DELL’ASSISTENZA PSICHIATRICA
Nuccio Guaita
Un libro di oltre settanta capitoli, sia pure brevi ma impegnativi, per contenuto e partecipazione emotiva. Fondato su esperienze di decine di persone che,
per dovere di ufficio o volontariato, interagiscono vivendo il
complesso mondo dell’assistenza psichiatrica. Non può non
avere comportato fatica, rischi e
senso di responsabilità, in itinere, e per le valutazioni che può
indurre. Si percepisce che dette
esperienze sono tradotte, ci pare, con pienezza d’animo dalla
giornalista Vera Coppa e dallo
psichiatra Nino Laddomada,
che curano la composizione e la
pubblicazione del libro. Una
raccolta di esperienze vive e
sofferte, a più voci, nel Servizio
Psichiatrico dell’Ospedale “Sirai” di Carbonia e nelle strutture
collegate di Igiene Mentale e di
sostegno medico sociale sul
“territorio”, in cui operano i due
curatori del libro, la prima per
volontariato e il secondo come
Primario dello stesso servizio
ospedaliero. Il nucleo essenziale
di queste esperienze è “la malattia”, la comprensione, in ottica
non tradizionale, e la cura di essa. “Perchè esiste solo la malattia”..., la parola “matti” non ha
senso”, come sottolinea, nella
prefazione al testo, Vera Coppa,
per evidente proprio convincimento e in relazione al pensiero
e alla “rivoluzione” Basaglia.
“D’altra parte”, è il titolo, quasi
d’attacco. Può forse apparire
provocatorio assumendolo nella
frequente accezione avversativa. Titolo comunque che sembra anticipare la lettura introspettiva dell’esperienza fatta a
contatto di vita con i ricoverati.
IL CASO “DELIRIO”
Sul futuro del paziente psichiatrico, è significativo il giudizio che nel libro appare a conclusione
dell’esposizione della “ Storia vera, anzi verissima”, dice la curatrice, fatta da Maurizio Paulis,
psichiatra del Centro di Salute Mentale di Iglesias : un caso di delirio da lui seguito, pubblicato
nel marzo del 2004 sul Giornale Italiano di Psicopatologia. “Noi cerchiamo di costruire un’autonomia intorno al paziente psichiatrico, ma non è facile....i disturbi mentali crescono in modo
esponenziale. La crisi sociale dà una percezione di labilità e le persone più fragili finiscono per
cedere”. Pare un severo e corretto giudizio che investe ben oltre le competenze professionali. Richiama piuttosto tutte le competenze sociali, e soprattutto quelle istituzionali e politiche. Non possono, queste, sottrarsi alle responsabilità derivanti dall’aggravarsi del disagio sociale, di cui
quello della salute mentale rappresenta un acuto segno di allarme.
Non ci sono più dubbi, alla fine
dell’esperienza: “ora sono dall’altra parte- dice Coppa- dalla
parte dei salvati, o quasi”. Non
pare dal contesto che il “quasi”
possa avere valore diminutivo o
dubitativo della convinta risoluzione. Può verosimilmente confermare la problematicità e la
domanda di senso sul lavoro
psichiatrico o essere piuttosto
una porta aperta alla ricerca
umana e scientifica, aliena da
pregiudizi e posizioni, istituzionali e non, ormai superate.
Il libro riferisce delle difficoltà
che incontrano, talora con seri
rischi, tutti i presenti nel Servizio , operatori e non: Malati,
Psichiatri, Infermieri, Volontari,
i Parenti dei malati. Tutti sono
coinvolti in un’ attività molto
preziosa, in una stretta rete di
relazione fra i vari attori dell’
intervento di cura e riabilitazione. Questo, a volte, diventa assai lungo nel tempo, nella corale finalità risanatrice e liberatrice da una malattia che può
scuotere gravemente l’integrità
fisica e la personalità umana.
L’ambiente, spesso di sofferen-
za, dei pazienti e dei vari attori,
favorisce il “ritorno”, necessitato, del malato all’Ospedale, e
quello, libero e consapevole, di
parenti e volontari, che prestano
la loro opera a congiunti, amici
e nuovi arrivati. Cosi, tutti, e insieme, sentono spontanea, o per
impeto morale, la necessità di
aiutarsi reciprocamente. E’ anche il “ritorno” della giornalista,
dopo l’esperienza “intramurale”
di un mese, come “cosa naturale, un richiamo”, per fare un “
lavoro bello”.
Sembra a noi, possa essere opportunamente richiamata la rassicurazione (così il medico Luca, nel riferire la parabola) resa
all’oste dal Samaritano, per portare a compimento il suo intervento terapeutico: “ Al mio ritorno, ti rifonderò ciò che spenderai in più”. Allo stesso modo,
ci pare, i singoli attori e l’insieme del Servizio, col proprio “ritorno” al malato, mantengono
una linea di continuità relazionale associativa, finalizzata al
completo recupero in società
dell’ “uomo spogliato e percosso” ( Luca, X,30) dalla malattia.
Nino Laddomada conclude una
sua maratona in una piovosa
“giornata infame”. Gli viene incontro la figlia decenne: tagliano “insieme il traguardo tenendosi per mano”. “ La psichiatria
è quasi la stessa cosa”, dice lo
psichiatra. C ‘è molto, in quell’”
insieme” !
Un libro dal quale si ricavano
informazioni e linee pedagogiche per una corretta comprensione della malattia psichiatrica.
Non è presente alcun atteggiamento cattedratico o moraleggiante. Sono esperienze vissute
con grande senso di umanità,
quelle della variegata équipe di
curanti. Una squadra vincente.
E’ posta bene in luce, nel libro,
rispettata e valorizzata, la digni-
tà umana, connaturale, sempre
presente (non è infatti da riscoprire!) anche nella condizione
di massima debolezza in cui
l’uomo si può ritrovare.
CARBONIA
3^ MOSTRA COLLETTIVA
ARTE VISIVA FEMMINILE
Il Comune di Carbonia informa che dal 1 marzo e sino al 8 marzo 2014 sarà allestita la 3ª edizione
della Mostra Collettiva d’arte visiva femminile nei locali del Museo Paleoambienti Sulcitani
E.A.Martel, nella Grande Miniera di Serbariu. La partecipazione alla mostra è aperta a tutte le donne che sono nate, abitano, lavorano o studiano a Carbonia. Sono ammesse tutte le forme e tecniche
artistiche (grafica, pittura, incisione calcografica, scultura e installazione, arte fotografica, video
arte e animazione, performance, new - arte virtuale, arte tessile e artigianato artistico), compatibilmente con gli spazi messi a disposizione dal Comune di Carbonia. Le domande di partecipazione dovranno pervenire - a pena di esclusione - all’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia, entro le ore
12,00 del 20 febbraio 2014. La Commissione selezionerà le opere d’arte pervenute, ai fini dell’allestimento della mostra. L’allestimento sarà realizzato a cura della stessa Commissione.
Le opere ammesse dovranno essere consegnate improrogabilmente a pena di esclusione, nei giorni
25 e 26 febbraio 2014 dalle ore 10.00 alle ore 18.00 presso i locali del Museo PaleoAmbienti Sulcitani E.A.Martel. L’Avviso pubblico e la Scheda di partecipazione possono essere visualizzate e scaricate dal sito internet del Comune di Carbonia (www.comune.carbonia.ci.it), nella sezione Bandi e
concorsi – Atri bandi.
CARBONIA
SFILATA DI CARNEVALE 2014
Fervono i preparativi per la
nuova edizione del Carnevale
di Carbonia. L’appuntamento
con la tradizionale sfilata dei
carri allegorici nelle vie della
Città si terrà domenica 2 marzo 2014, con inizio, come di
consueto, nel pomeriggio.
L’iniziativa, che negli ultimi
anni ha riscontrato un crescente successo di partecipanti e di pubblico, è aperta
anche ai gruppi in maschera
provenienti dalle altre città,
bande musicali, formazioni
folk locali e a tutti coloro che
vorranno partecipare.
La sfilata di Carnevale di
Carbonia, attesa da migliaia
di cittadini, si è ormai affermata come evento di grande
importanza a livello provinciale. Per questa ragione
l’Amministrazione comunale
(nonostante i tagli ai trasferimenti ai Comuni, adottati dal
Governo nazionale e regionale) ha deciso comunque di
garantire l’iniziativa, pur con
una ulteriore necessaria riduzione del budget rispetto alle
precedenti edizioni. La manifestazione è il risultato del lavoro congiunto dell’Assessorato al Turismo, dell’Assessorato allo Spettacolo, della
Pro Loco e del CICC (Centro
Italiano della Cultura del
Carbone). Tutti coloro che
volessero partecipare sono invitati a presentare la domanda per le iscrizioni. Per infor-
mazioni, per il ritiro e la consegna dei moduli di iscrizione, gli interessati possono recarsi presso:
- l’Ufficio Cultura Sport Turismo e Spettacolo, Torre Civica 3° e 5° piano, in piazza
Roma, dal lunedì al venerdì,
dalle ore 10.00 alle 12.00 e il
martedì e il giovedì anche nel
pomeriggio dalle ore 16.00
alle 18.00. Telefono:
0781.694416-409.
Fax
0781.694417. Email: ade-
[email protected];
[email protected]
t; [email protected]
- la Pro Loco, in via Marconi
12, Email: [email protected]
- il CICC, Grande Miniera di
Serbariu (presso la Lampisteria del Museo del CArbone),
dal martedì alla domenica,
dalle 10.00 alle 17.30. Telefono: 0781.62727. Email: [email protected]
SULCIS - IGLESIENTE:
TURNI DEL 15 & 16 Febbraio 2014
A cura di Franco Airi.
FARMACIE:
IGLESIAS: SOLLAI, via Azuni, tel. 0781.24214
CARBONIA: URGU, via Gramsci, tel. 0781.62591
CARLOFORTE: PICCALUGA, via XX Settembre, tel. 0781.854011
SANT’ANTIOCO: RUBISSE, piazza Umberto, tel. 0781.83031
DOMUSNOVAS: DELL'APA, piazza Leccis, tel. 0781.70744
PARINGIANU: LOI, via Sardegna, tel. 0781.502221
SANT’ANNAARRESI: ASPRONI, via Italia, tel. 0781.966049
BENZINAI:
IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORE
CARBONIA: LECLERC, via del Minatore
AGIP-COSSU, via Lubiana
Q8-MAGGI, Cortoghiana
VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, via Stazione
GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti
SANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, via Nazionale
CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci
SAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, statale 126
SANTADI: TAMOIL-MELE, strada provinciale n°1
PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, via Dante
GIBA: Q8-IBBA, via Principe di Piemonte.