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UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE
DICEA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura
UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE
DICEA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura
Tradizione del restauro, tecnologie innovative per la CONSERVAZIONE,
il miglioramento, il CONSOLIDAMENTO STRUTTURALE
e architettonico del patrimonio edilizio e di quello storico-artistico-monumentale
INDICE
07 | Prefazione
09 | Restauro, consolidamento.....
o entrambi?
12 | Ricerca e sviluppo
14 | Arte del restauro, ingegneria del consolidamento
20 | Lettera del presidente
23 | PROGETTARE L’INTERVENTO SECONDO I PARADIGMI DEL RESTAURO
28 | PRIMA DEL PROGETTO
36 | VALUTARE LA VULNERABILITA’ DI UN EDIFICIO STORICO
45 | MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
81 | CUCIRE LA PIETRA CON LA PIETRA: IL SISTEMA TICORAPSIMO
90 | PORTFOLIO CLIENTI
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AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
I
Prof. Enrico Quagliarini
Università Politecnica delle Marche
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura
temi della conservazione e della messa in sicurezza del costruito storico e monumentale sono di grande rilevanza scientifica e
di grande attualità (basti solo pensare ai recenti drammatici avvenimenti in Emilia e de L’Aquila). Una corretta declinazione
di tali tematiche può passare solo attraverso una CONOSCENZA approfondita della tecnica e tecnologia costruttiva storica
che però si INTEGRI con le più moderne conoscenze di tipo ingegneristico. Come spesso è avvenuto in passato, infatti, la
scarsa conoscenza delle costruzioni storiche ha spesso portato ad intervenire in maniera non corretta, introducendo talvolta
più vulnerabilità di quante colmate, tanto che si parla ormai comunemente e con sempre più forza di “restauro del restauro”.
D’altro canto, esiste per queste fabbriche, oltre ad un problema di conservazione, un problema di sicurezza legato alla salvaguardia dell’incolumità pubblica. E questi due obiettivi, di conservazione da un lato e di sicurezza dall’altro, possono apparire
contrapposti, se si affronta il problema della sicurezza senza comprendere a fondo il comportamento dei vari elementi. Quale
può essere allora la strada per intervenire su queste fabbriche?
Il testo che stringete tra le mani, fortemente voluto dal direttore tecnico di AhRCOS, Alessandro Battaglia, trae origine proprio
da questa domanda e, alla luce delle ricerche messe in campo assieme al nostro Dipartimento, prova a fornire utili strumenti
affinché ogni operatore del settore trovi una adeguata risposta. In particolare, esso è volto a definire una metodologia di lavoro
per ricercare non un compromesso tra le due esigenze, della sicurezza e della conservazione, ma una sintesi ottimale, da ricercare caso per caso. Vi è, infatti, una tendenza diffusa a dare per scontati o a delegare alla pratica professionale i contenuti e i
modi di quello che costituisce il passaggio fondamentale per l’efficacia degli interventi, ossia il progetto: utilizzando soluzioni
tecniche precostituite e mutuate da una casistica spesso decontestualizzata. Appare di grande importanza, invece, formare
strumenti di indirizzo e di riferimento della progettazione per meglio definire i contenuti e gli approfondimenti necessari. Una
metodologia che soprattutto scaturisca da una reale conoscenza dell’oggetto su cui si andrà ad intervenire, partendo dalla
necessità da parte del progettista di riappropriarsi degli aspetti costruttivi, vale a dire della cosiddetta “regola dell’arte”.
Questo significa definire linee guida progettuali che abbiano, tra gli altri, l’obiettivo non solo della salvaguardia della materia
del bene oggetto di intervento, ma anche la salvaguardia degli aspetti storico-culturali connessi alle soluzioni tecnologiche ed
alle configurazioni statiche, affermando con forza il rapporto inscindibile tra architettura e struttura, tra soluzioni tecniche,
forma e conservazione dell’istanza estetica. Conoscere infatti gli strumenti e le soluzioni tecniche del passato e gli scopi a cui
esse erano preposte, si mostra sempre più rilevante per poter progettare un intervento di recupero e conservazione pienamente consapevole e rispettoso. Soprattutto per quel che riguarda la salvaguardia di quelle preziose informazioni giunte fino a
noi, che possono ancora testimoniare quel lungo percorso di conoscenze che si sono sedimentate nel corso dei secoli e a cui
dobbiamo, oggi, la nostra cultura costruttiva. Da qui l’indirizzo a incrementare e a valorizzare le prestazioni e le vocazioni
strutturali proprie di ogni elemento costruttivo, sfruttandone sistematicamente le risorse di resistenza e accettandone senza
rifiuti pregiudiziali il modo di essere strutturale in maniera tale che il nuovo riuso nasca dalle sue “potenzialità” intrinseche.
Al calcolo numerico è affidato un ruolo di dimensionamento e di verifica della vulnerabilità introdotta o compensata. Il calcolo,
quindi, dovrebbe partecipare insieme agli altri argomenti a sostenere e a indirizzare le scelte, ma non mirare a costituire la
parte preponderante del progetto. Si ottiene così una metodologia di lavoro di riferimento per ricercare attraverso il progetto
una connessione concettuale e operativa tra istanze della conservazione e della messa in sicurezza. Ovvero un lavorare tecnico
riflessivo, attento a catturare i segnali che i vari elementi esistenti possono ancora testimoniare, facendone il punto di riferimento per l’intervento futuro. In questa impostazione, ne deriva che la conoscenza approfondita di questi ultimi deve entrare
a far parte dell’input iniziale del progetto e costituirne uno specifico obiettivo.
Grande attenzione è infine rivolta a case history, ovvero ad esempi di interventi, e alla cura dei dettagli costruttivi, che assumono un’importanza fondamentale non solo per l’efficacia dell’intervento di consolidamento, ma per la “sostenibilità” dello
stesso dal punto di vista del restauro.
Buona lettura.
Prof. Enrico Quagliarini
Università Politecnica delle Marche
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura
[email protected] - www.univpm.it/enrico.quagliarini - www.ahrte.it
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AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE
DICEA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura
Prof. Ing. Stefano Lenci
Ordinario in Scienza delle Costruzioni
La collaborazione tra l’Università e il mondo dell’Impresa rappresenta una opportunità sulla quale costruire il futuro del nostro paese, e dei giovani in particolare. Il contributo di entrambe le parti, nei rispettivi ruoli, costituisce una sinergia virtuosa che consente di affrontare i numerosi problemi con cui ci
si confronta operando nell’attività quotidiana e programmando le linee di sviluppo future. L’Università
contribuisce con le conoscenze tecnico-scientifiche, l’Impresa con la proposta di problematiche rilevanti,
con l’esperienza operativa e con la verifica della fattibilità delle soluzioni individuate.
Questo testo è anche il frutto di una di queste collaborazioni, particolarmente significativa e fruttuosa,
nell’ambito del costruito storico e monumentale. La cooperazione dura da vari anni, e ha condotto a vari
risultati significativi nel campo dell’edilizia e dell’ingegneria strutturale, che vengono ora trasferiti al
mercato e alla collettività.
E’ lecito supporre che questa iniziativa raccolga il successo che merita per il rigore metodologico e la
serietà con cui è stata realizzata e proposta.
Prof. Ing. Stefano Lenci
Ordinario in Scienza delle Costruzioni
UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE
DICEA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura
[email protected]
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AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
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RESTAURO, CONSOLIDAMENTO...
O ENTRAMBI ?
I
Ing. Francesco Monni
Amministratore di
A.h.R.T.E. Srl
l territorio del nostro paese ospita in maniera diffusa di edifici di valore architettonico, storico e culturale. Allo stesso tempo
quello italiano è, notoriamente, un territorio fortemente soggetto all’azione del terremoto. Oltre alla recente crisi sismica
emiliana non serve, purtroppo, sforzare molto la memoria per ricordare i danni generati dal sisma aquilano del 2009 o da
quello umbro-marchigiano del 1997. La frequenza e l’intensità di questi eventi mette il patrimonio architettonico del paese in
condizione di elevata vulnerabilità, condizione aggravata dal pessimo stato di salute di molti di questi edifici, spesso lasciati
al degrado dovuto allo scorrere del tempo. Se si vuole donare longevità a questi “documenti” del passato, risulta quindi
fondamentale fornirgli la possibilità di resistere al terremoto o quanto meno migliorare la loro risposta a questo evento. Pertanto in questo senso, appare come più che sensato integrare il progetto di restauro con il miglioramento sismico, superando
una distinzione tra restauro e consolidamento, che troppo spesso considera i due interventi come alternativi e non come
complementari. Chiaramente, nel rispetto dei principi e delle istanze del restauro, le operazioni di consolidamento dovranno
rispettare criteri e modalità (di cui si parlerà in maniera più approfondita in seguito) che regolino l’impatto sulla fabbrica e,
parallelamente, il progetto di restauro dovrà accogliere i concetti alla base delle opere di consolidamento, come finalizzati
all’eliminazione di una vulnerabilità che potrebbe portare ad un degrado insostenibile. L’obiettivo del progettista deve essere
quindi il mantenimento dell’equilibrio tra restauro e consolidamento, far in modo che entrambi occupino il giusto spazio
all’interno del percorso progettuale, facendo ricorso a tutte le possibilità che la tecnologia oggi offre. Ma la sismicità del
nostro territorio non mette a rischio solo i monumenti o i fabbricati di pregio: ci sono poi tutte le costruzioni che, pur non sono
soggette a vincoli, perché percepite come di minor valore, rappresentano comunque una cospicua porzione del patrimonio
edilizio. Anche in questo caso però, perseguire la salvaguardia della vita umana ed il mantenimento della funzionalità dell’edificio presuppongono la necessità di intervento in molti casi, specie quando non si abbia a che fare solo con edifici privati ma
anche con strutture pubbliche con funzioni anche strategiche (scuole, ospedali, uffici, ecc.). Anche in questo caso il progettista
che si trova a dover dare la giusta importanza alle esigenze della conservazione e quelle del consolidamento e miglioramento
strutturale, darà totalmente risalto alle seconde, ma in questo caso l’obiettivo sarà ugualmente raggiunto. Nessuna regola
ferrea quindi, ma sicuramente tanta attenzione e sensibilità a progettare, e quindi intervenire, in modo da ottenere la “ricetta”
giusta per ogni edificio. Restauro e consolidamento possono convivere, anzi, devono.
Ing. Francesco Monni
Amministratore di A.h.R.T.E. Srl
Spin Off dell’Università
delle Marche
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AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
RICERCA E SVILUPPO
L
Ing. Stefano De Vittorio
Comparto Tecnico
AhRCOS® s.r.l.
eggendo queste pagine avrete a disposizione un vero “case
history” di un armonico lavoro di restauro e consolidamento,
due parole che costantemente si avvicinano sempre di più.
Il modo migliore per spiegare quello che facciamo
è riportare i casi pratici che abbiamo affrontato.
Questo ne è un perfetto e completo esempio.
Durante ogni lavoro sin dalla fase di progettazione, susseguendosi ed amplificandosi nella fase di diagnostica e
soprattutto di messa in opera dei meccanismi di consolidamento protraendosi sino al restauro architettonico ci si rende
conto che l’’attenzione costante, l’impegno sempre maggiore
e l’esperienza acquisita nei cantieri e nei laboratori devono
porre l’impresa come punto di riferimento per il restauro
conservativo ed il consolidamento.
AhRCOS s.r.l.® è in grado di fornire consulenza e diagnostica, in sinergia con varie Università è in grado di studiare
le corrette procedure da adottare e grazie ai preparatissimi
tecnici,ingegneri, restauratori e maestranze di cui è composta, grazie inoltre ad un bagaglio tecnico culturale costantemente aggiornato attraverso formazione sia teorica che
pratica e non per ultimo visti i numerosi cantieri portati a
termine, l’impresa ha raggiunto una perfetta autonomia e
preparazione in tutte le operazioni fondamentali per l’esecuzione di interventi di consolidamento e restauro a regola
d’arte, con la messa a punto di procedimenti che hanno permesso di coniugare un’alta qualità con minima invasività e
certezza dei risultati.
La conoscenza di tecniche tradizionali, unitamente alla costante ricerca e sperimentazione di più aggiornate modalità
di intervento, ci consentono di lavorare nel pieno rispetto
della natura e della conservazione del bene, consci delle responsabilità e dell’impegno del nostro lavoro, ed in accordo
con la teoria del restauro, improntiamo la nostra attività ri-
cercando le cause del degrado, eliminandole e ripristinando
le originali caratteristiche meccaniche della struttura sino ad
incrementarle al fine di un miglioramento sismico secondo i
parametri prefissati in fase di progettazione.
Gli interventi che si operano sui beni culturali e sui manufatti
dell’edilizia storica necessitano di una profonda conoscenza
delle vicende, dei materiali e dello stato di conservazione di
tali opere per potere eseguire interventi di restauro e di recupero adeguati e corretti. Lo sviluppo di nuove e specifiche
metodologie di indagine e di intervento, ci consentono di ottenere informazioni fondamentali per l’esecuzione di restauri conservativi attenti alle necessità dell’opera e ad un alto
livello qualitativo.
La ricerca e lo sviluppo costante ci consentono ad oggi di
adottare sistemi e tecnologie proprie, spesso brevettate, in
grado di garantire il miglior intervento possibile su una struttura di pregio. Questo riveste per noi massima importanza essendo a conoscenza dell’impatto rilevante che la nostra attività ha sul contesto culturale delle comunità locali, nazionali
ed internazionali. Risulta quindi indispensabile legittimare
l’operato dell’azienda fondandolo sui principi di rispetto
del bene oggetto di restauro e consolidamento, qualità che
solo grazie a sperimentazione continua e grande cultura del
passato possono portare AhRCOS s.r.l.® ad essere una delle
più qualificate aziende italiane per il restauro conservativo
su strutture storiche oltre al consolidamento e l’adeguamenti
sismico.
Si, queste due parole che sempre ripeto, come una fissazione,
“restauro e consolidamento” sono oggi legate più che mai
in quanto le recenti vicessitudini mondiali hanno dimostrato
l’importanza di eseguire un restauro che tenga conto di quanto previsto dagli studi di vulnerabilità sismica degli edifici
strategici e di pregio, valutando l’ adeguamento sismico con
estrema sensibilità nel recepire la fondamentale importanza
che ogni particolare può avere a fronte di evento eccezionale
che porti l’edificio a dover contrastare forze di enorme entità
che improvvisamente agiscono in direzione diversa da quella
che era stata calcolata per i carichi verticali ma allo stesso
tempo risulta fondamentale ricercare ed inserire sistemi di
consolidamento sismico “intelligenti” sicuri, poco invasivi e
rispettosi del bene storico in perfetto accordo con le linee
guida del restauro conservativo di edifici di pregio, e quindi restauro e consolidamento vanno sempre più a braccetto
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
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tando di far perdere quel fascino e quelle
caratteristiche che ne contraddistinguono il valore
come nel caso specifico descritto da questo libro.
AhRCOS s.r.l.® risulta essere ad oggi una delle più qualificate aziende italiane per il consolidamento ed il miglioramento sismico e normativo del costruito storico e monumentale in zone ad alto rischio.
Da sempre volta alla ricerca dell’equilibrio tra conservazione e sicurezza sismica, AhRCOS s.r.l.® interviene mediante
l’utilizzo di molteplici tecnologie per il restauro conservativo
ed il consolidamento strutturale. L’azienda può vantare con
orgoglio di aver operato con successo su strutture sensibili
del patrimonio storico documentale italiano. L’impresa dispone oggi di un patrimonio netto e di un’organizzazione che
le consente d’affrontare commesse di notevole entità su tutto
il territorio nazionale ed estero.
La conoscenza di tecniche tradizionali, unitamente alla costante ricerca e sperimentazione di più aggiornate modalità
di intervento, ci consente di lavorare nel pieno rispetto della
natura e della conservazione del bene, consci delle responsabilità e dell’impegno del nostro lavoro, ed in accordo con la
teoria del restauro, improntiamo la nostra attività ricercando
le cause del degrado, eliminandole e ripristinando le originali caratteristiche meccaniche della struttura o addirittura
incrementandole se necessario.
Progettazione e/o consulenza esecutiva dell’intervento, dimensionamento degli interventi mediante la modellazione
agli elementi finiti con software di calcolo agli stati limite,
analisi dei costi preventiva, lavorazioni altamente specializzate, prove di laboratorio per verificare l’efficacia degli
interventi proposti, tutti gli interventi eseguiti da AhRCOS
s.r.l.® si attengono alle direttive degli Eurocodici rispettando
i criteri fondamentali che riguardano l’efficacia, la compatibilità, la durabilità e la reversibilità degli interventi eseguiti.
La sensibilità e la passione verso il patrimonio artisticoculturale e la volontà di dovere preservare e mantenerne la
tradizione e l’immutata bellezza ha spinto AhRCOS s.r.l.® a
divenire un’azienda punto di riferimento per il restauro conservativo e il consolidamento delle strutture storiche. Ci prefiggiamo di tramandare, attraverso i nostri interventi, questo
patrimonio di inestimabile valore alle generazioni future, evi-
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AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
AhRCOS s.r.l.® è azienda leader per
il restauro conservativo ed il consolidamento di strutture edili e storiche
mediante l’utilizzo delle tecnologie più
avanzate, operando con sistemi multipli e brevettati, riconoscendo tra i propri valori quello dell’arte dal sapore antico,
che insieme alla conoscenza dei materiali e delle tecnologie
di consolidamento sempre più evolute, fanno del restauro
parte rilevante del proprio DNA professionale.
AhRCOS s.r.l.® dispone di uno staff interno che si occupa
di Ricerca e Sviluppo in collaborazione con varie Università
Italiane. La conoscenza di tecniche tradizionali, unitamente
alla costante ricerca e sperimentazione di più aggiornate modalità di intervento, ci consente di lavorare nel pieno rispetto
della natura e della conservazione delle strutture, consci delle responsabilità e dell’impegno del nostro lavoro.
AhRCOS s.r.l.® opera in perfetta sintonia con le varie Sovrintendenze di tutela dei beni e sempre in perfetto accordo
con quanto previsto dagli studi di vulnerabilità sismica degli
edifici pubblici, strategici e di culto e dalle linee guida per gli
interventi di riparazione del danno e miglioramento sismico
per gli edifici di culto e monumentali. In questo scenario in
profonda evoluzione opera AhRCOS s.r.l.®
Nata dalle migliori tecnologie e professionalità del restauro innovativo e tecnologico unite alle nuove sperimentazioni, ma con la solidità, la tradizione, l’amore, la passione e
l’esperienza del restauro conservativo di beni sottoposti a
tutela.
AhRCOS s.r.l.® risulta Leader nel segmento e si appresta a
cogliere le nuove sfide del futuro.
AhRCOS s.r.l.®: Adeguamento sismico come estrema sensibilità nel recepire la fondamentale importanza che ogni particolare può avere a fronte di evento eccezionale che porti
l’edificio a dover contrastare forze di enorme entità che improvvisamente agiscono in direzione diversa da quella che
era stata calcolata per i carichi verticali.
Buona Lettura.
Ing. Stefano De Vittorio
Comparto Tecnico – AhRCOS® s.r.l.
ARTE DEL RESTAURO…
INGEGNERIA DEL CONSOLIDAMENTO SISMICO
Ing. Vassilios Kafetsis
Comparto Tecnico
AhRCOS® s.r.l.
P
per migliorare i propri processi pro-
possibilità di generare nuove idee,
duttivi e crearne di nuovi. La ricerca
nuovi processi, nuovi talenti. ha un’importanza speciale e per noi
Ahrcos intende mantenere e rafforza-
si riferisce normalmente ad attività a
re ulteriormente la propria posizione
er un’azienda fortemen-
lungo termine, orientata al futuro, nel-
nel mercato in cui opera facendo della
te improntata al restau-
la scienza o tecnologia, al fine di poter
qualità e della tecnologia applicata
ro di opere del passato,
essere sempre certi di rispettare ogni
alla tutela e durabilità dei propri inter-
una cultura tecnologica in grado
“capolavoro” su cui interveniamo.
venti il suo punto forte. Intervenire in
progressivamente
Perché questo approccio si mantenga
cantiere in situazioni limite e delicate
l´orizzonte, è il fulcro delle pratiche di
centrale nelle politiche industriali, è
con la certezza di operare bene è pos-
ricerca e sviluppo. necessario investire all´interno di un
sibile solo grazie alla costante ricerca
All’energia profusa nell´individuazione
quadro strategico ampio, ma definito
finalizzata al miglioramento continuo
del “nuovo”, nella ridefinizione ragio-
con precisione, in cui il passaggio dal-
dei processi con il consequenziale ri-
nata degli scenari del “passato” di
le tecnologie ai cantieri, abbia come
sultato di promozione dell’immagine
possibile applicazione, si affianca e
riferimento costante la necessità di
dell’azienda nei confronti del merca-
si intreccia senza soluzione di conti-
tenere sempre allineate strategia, or-
to.
nuità un’attività di governance tecno-
ganizzazione, processi, risorse e cul-
Così la costante ricerca e l’individua-
logica che coinvolge tutta l’azienda e
tura dell’ azienda e dei suoi partner
zione delle aspettative e delle esi-
prevede un allineamento capillare e
identificando le sinergie possibili con
genze, attuali e future, ha l’obiettivo
continuo delle competenze di cui si
realtà altamente formate in materia di
di tradurle in requisiti da rispettare
è in possesso con quelle individuate
restauro e tecnologie connesse.
e procedure da implementare per
come necessarie. A questo soprattutto è orientata la
offrire un servizio estremamente su-
Ahrcos ha una sezione specifica del
volontà di Ahrcos, la volontà di con-
periore alle attese e soprattutto con
proprio staff dedicata allo studio di
nettere le persone in una rete fertile
la massima certezza di operare bene
innovazioni tecnologiche da utilizzare
di conoscenze volta a moltiplicare le
in un settore dove, a differenza di chi
di
accrescerne
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
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opera sul nuovo costruito, uno sbaglio
conservazione del bene, consci del-
l’analisi stratigrafica, l’analisi dei ma-
non è permesso.
le responsabilità e dell’impegno del
teriali, la vibrometria laser, il rilievo
In un sistema così concepito è basi-
nostro lavoro, ed in accordo con la
avanzato dello stato di conservazione,
lare conservare e sviluppare il know-
teoria del restauro, improntiamo la
ulteriori tecniche implementate ed
how sulla qualità attraverso attività
nostra attività ricercando le cause del
altre in fase di studio, consentono di
di sperimentazione, addestramento
degrado, eliminandole e ripristinando
ottenere informazioni fondamentali
e sensibilizzazione di tutti coloro che,
le originali caratteristiche meccaniche
per la progettazione e l’esecuzione di
scendendo a cascata, fanno parte del-
della struttura o addirittura incremen-
restauri conservativi attenti alle ne-
la struttura gerarchica della Società.
tandole se necessario.
cessità dell’opera e ad un alto livello
Risulta pertanto essenziale promuo-
E’ prassi costante per gli operatori
vere a tutti i livelli il coinvolgimento
dell’area tecnica eseguire tutti gli ap-
delle risorse umane sull’importanza
profondimenti analitici e diagnostici
di ciascuna mansione per il raggiun-
necessari all’elaborazione del quadro
gimento degli obiettivi.
conoscitivo ed alla formulazione del
La ricerca e lo sviluppo costante ci
progetto nei suoi vari livelli: lo studio
consente ad oggi di adottare sistemi e
preliminare dell’opera, che compren-
tecnologie proprie in grado di garan-
de la ricerca storica sulle fonti biblio-
tire il miglior intervento possibile su
grafiche e d’archivio, il rilievo fotogra-
una struttura di pregio. Questo riveste
fico generale e particolareggiato, il
per noi massima importanza essendo
rilievo dell’opera, dei materiali e del
a conoscenza dell’impatto rilevante
degrado, la verifica della coerenza,
che la nostra attività ha sul contesto
unitamente alle Università e agli Enti
culturale delle comunità locali, nazio-
preposti alla tutela, della
nali ed internazionali. Risulta quindi
metodologia e delle soluzioni
indispensabile legittimare l’operato
operative. Le attività vengono
dell’azienda fondandolo sui principi di
svolte inattento controllo
rispetto del bene oggetto di restauro e
combinato con i Direttori
consolidamento, qualità che solo gra-
Tecnici, al fine di organizzare
zie a partnership importanti si posso-
un percorso progettuale equilibrato
no ottenere.
ed impostato su congrue basi
La ricerca e lo studio, oltre l’ esperien-
conoscitive. Gli interventi che si ope-
za diretta acquisita nell’ambito del re-
rano suibeni culturali e sui
stauro, ci hanno permesso di svilup-
manufatti dell’edilizia storica neces-
pare un quadro preciso e dettagliato
sitano di una profonda conoscenza
dei diversi tipi di degrado ai quali le
delle vicende, dei materiali e dello
strutture sono soggette. La conoscen-
stato di conservazione di tali opere
za di tecniche tradizionali, unitamen-
per potere eseguire interventi di re-
te alla costante ricerca e sperimenta-
stauro e di recupero adeguati e cor-
zione di più aggiornate modalità di
retti. Lo sviluppo di nuove e specifiche
intervento, ci consentono di lavorare
metodologie di indagine e di inter-
nel pieno rispetto della natura e della
vento quali il rilievo fotogrammetrico,
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
qualitativo.
Ing. Vassilios Kafetsis
Comparto Tecnico – AhRCOS® s.r.l.
CONSOLIDAMENTO
del patrimonio storico
Andrea Alberghini
Responsabile qualità
AhRCOS ® s.r.l.
Giovanni Battaglia
Controllo Tecnico e Miglioramento continuo
AhRCOS ® s.r.l.
orgoglio di aver operato con successo
su strutture sensibili del patrimonio
storico documentale italiano.
Andrea Battaglia
Sviluppo industriale e controllo cantieri
AhRCOS ® s.r.l.
A
L’impresa dispone oggi di un patrimonio netto e di un’organizzazione
che le consente d’affrontare commesse di notevole entità su tutto il territo-
hRCOS, risulta essere ad oggi
rio nazionale ed estero.
una delle più qualificate aziende
L’esperienza diretta acquisita nell’am-
italiane per il consolidamento ed
bito del restauro, ci ha permesso di
il miglioramento sismico e nor-
sviluppare un quadro preciso e det-
mativo del costruito storico e
tagliato dei diversi tipi di degrado ai
monumentale in zone ad alto rischio.
Danneggiamenti causati dall’inserimento di elementi di copertura pesanti
(cordoli in cemento armato) su murature in pietra.
quali le strutture sono soggette.
incrementandole se necessario.
La conoscenza di tecniche tradizio-
Progettazione e/o consulenza ese-
Da sempre volta alla ricerca dell’equi-
nali, unitamente alla costante ricerca
cutiva dell’intervento,
librio tra conservazione e sicurezza,
e sperimentazione di più aggiornate
mento degli interventi mediante la
AhROCS interviene mediante l’utilizzo
modalità di intervento, ci consente di
modellazione agli elementi finiti con
di molteplici tecnologie per il restau-
lavorare nel pieno rispetto della na-
software di calcolo agli stati limite,
ro conservativo ed il consolidamento
tura e della conservazione del bene,
analisi dei costi preventiva, lavora-
strutturale. L’azienda può vantare con
consci
e
zioni altamente specializzate, prove
del
di laboratorio per verificare l’effica-
nostro lavoro, ed in
cia degli interventi proposti, tutti gli
accordo con la teo-
interventi eseguiti da AhROCS si at-
ria del restauro, im-
tengono alle direttive degli Eurocodici
prontiamo la nostra
rispettando i criteri fondamentali che
attività ricercando le
riguardano l’efficacia, la compatibili-
cause del degrado,
tà, la durabilità e la reversibilità degli
eliminandole e ripri-
interventi eseguiti.
stinando le originali
L’attenzione
caratteristiche
mec-
sempre maggiore e l’esperienza ac-
caniche della strut-
quisita ci pongono come punto di rife-
tura
rimento per il restauro conservativo.
delle
responsabilità
dell’impegno
o
addirittura
costante,
dimensiona-
l’impegno
Danneggiamenti causati dall’inserimento di elementi di copertura pesanti
(cordoli in cemento armato) su murature in pietra.
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
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La sensibilità e la passione verso il
patrimonio artistico-culturale e la
volontà di dovere preservare e mantenerne la tradizione e l’immutata
bellezza ha spinto Ahrcos a divenire
un’azienda punto di riferimento per il
restauro conservativo e il consolidamento delle strutture storiche. Ci prefiggiamo di tramandare, attraverso i
nostri interventi, questo patrimonio
Siamo in grado di fornire consulenza
risultati, sicurezza dell’ intervento;
ni future, evitando di far perdere quel
e diagnostica a 360 gradi, assistenza per la progettazione degli inter-
Ahrcos:
fascino e quelle caratteristiche che ne
venti e per il dimensionamento di
Adeguamento sismico come estrema
contraddistinguono il valore.
rinforzi, in sinergia con i progettisti.
sensibilità nel recepire la fondamen-
indichiamo le corrette procedure da
tale importanza che ogni particolare
Ahrcos inoltre dispone di uno staff
adottare e siamo in grado di operare
può avere a fronte di evento eccezio-
interno che si occupa di “Ricerca e
per la fornitura di interventi di studio
nale che porti l’edificio a dover con-
Sviluppo” e che grazie alla collabora-
preliminari comprendenti documen-
trastare forze di enorme entità che
zione con primarie Università Italiane
tazione storica, documentazione gra-
improvvisamente agiscono in direzio-
si occupa di:
fica, rilievo, rilevamento dello stato di
ne diversa da quella che era stata cal-
conservazione, degli interventi prece-
colata per i carichi verticali.
dio finalizzate all’implemento di
denti e della tecnica di esecuzione,
Ahrcos è azienda leader per il con-
tecniche ingegneristiche volte alla
documentazione fotografica, indagini
solidamento e il miglioramento o
conservazione e al consolidamen-
conoscitive e diagnostiche, saggi per
adeguamento sismico e normativo di
to del patrimonio storico-artistico-
la messa a punto dell’intervento, ecc.
strutture storiche mediante l’utilizzo
monumentale con metodi rever-
I tecnici, i restauratori, gli applicato-
delle tecnologie
sibili, non invasivi e ad elevata
ri e le maestranze di cui è composta
rando con sistemi multipli e brevetta-
Ahrcos possiedono qualifiche pro-
ti (c-frp, srcm, sgr, iniezioni solfatore-
-Studiare, testare, certificare ed
fessionali adeguate ed un bagaglio
sistenti, sistemi a tenditura, sistema
implementare nuovi sistemi per il
culturale costantemente aggiornato
ticorapsimo , sistema basaltis , mes-
restauro conservativo e l’adegua-
attraverso formazione sia teorica che
sa in opera di catene e tiranti, scuci e
mento sismico delle strutture sto-
pratica.
cuci) ed interventi di restauro di tutti
riche, di pregio e per gli edifici di
I numerosi cantieri portati a termine,
gli elementi degli apparecchi murari,
|
®
più avanzate, ope-
®
-attivare prestigiose Borse di Stu-
compatibilità.
culto.
ci hanno permesso di raggiungere
delle strutture verticali, degli orizzon-
- Attivare convenzioni come ad
una perfetta autonomia in tutte le
tamenti fino alle superfici, ai decori,
esempio quella con l’Università
operazioni fondamentali per l’esecu-
alle statue e a tutti quegli elementi
Politecnica delle Marche deno-
zione del restauro a regola d’arte, con
composti da diverse tipologie materi-
minata “Metodi ingegneristici
la messa a punto di procedimenti che
che che compongono la reale essenza
innovativi per la conservazione
hanno permesso di coniugare un’alta
della struttura.
dei beni culturali” o quella con
qualità, tempi contenuti, certezza dei
17
di inestimabile valore alle generazio-
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
l’Università di Bologna denomi-
nata “Misurazione mediante in-
gli FRP, coerenti con la letteratura ed
rienza del restauro conservativo di
terferometria elettromagnetica
i Codici più moderni.
beni sottoposti a tutela Ahrcos risulta
di strutture rinforzate”, ecc.
-Implementare brevetti interni (Ti-
Leader nel segmento e si appresta
Ahrcos è in possesso di certificazione
a cogliere le nuove sfide del futuro.
Basaltis,
di qualità ISO 9001: 2008 rilasciata
Tradizione del restauro, tecnologie in-
FLK, ecc), per il consolidamento
da Bureau Veritas con accreditamenti
novative per la conservazione, il recu-
strutturale.
Sincert e Ukas ed è in possesso di At-
pero, il rinforzo, il miglioramento ed
- Mantenere rapporti di collaborazione
testazione SOA e tutte le lavorazioni
il consolidamento strutturale e archi-
stabile per consulenze continuative
eseguite da Ahrcos in seguito ad una
tettonico del patrimonio edilizio e di
con varie Università quali l’Universi-
convenzi ne stilata con un’importan-
quello storico-artistico-monumentale.
tà di Firenze, l’Università Politecnica
te compagnia assicurativa nazionale
delle Marche, l’Università di Ferrara,
godono di assicurazione postuma de-
il Politecnico di Milano, l’Università di
cennale gratuita a primo rischio asso-
Bologna, l’Università La Sapienza di
luto compreso danni consequenziali.
corapsimo ,
®
Cordfix,
Roma, ecc.
Ahrcos opera in perfetta sintonia con
In questo scenario in profonda evolu-
le Sovrintendenze di tutela dei beni e
zione opera Ahrcos.
sempre in perfetto accordo con quan-
Nata dalle migliori tecnologie e pro-
to previsto dagli studi di vulnerabilità
fessionalità del restauro innovativo
sismica degli edifici pubblici, strate-
e tecnologico unite alle nuove speri-
gici e di culto e dalle linee guida per
mentazioni, ma con la solidità, la tra-
gli interventi di riparazione del danno
dizione, l’amore, la passione e l’espe-
Andrea Alberghini
Responsabile qualità – AhRCOS® s.r.l.
Giovanni Battaglia
Controllo Tecnico e
Miglioramento Continuo– AhRCOS® s.r.l.
Andrea Battaglia
Sviluppo Industriale
e controllo Cantieri – AhRCOS® s.r.l.
e miglioramento sismico per gli edifici di culto e monumentali coordinato e redatto dal C.N.R. Dipartimento
Attività
Scientifiche e Tecnologiche
U.O.I.G. e con la collaborazionee la
supervisione della
Soprintendenza per i Beni Architettonici B.A.P. – P.S.A.D. del Molise, del
D.I.S.E.G. dell’Università di Genova,
dalla Regione Molise e dalla Regione Marche. Ahrcos opera in perfetta
sintonia con le istruzioni del CNR-DT
200/2004 dove sono puntualmente
descritti metodi e regole pratiche da
seguire per l’istallazione di rinforzi
di FRP, per il loro monitoraggio ed il
relativo controllo e successivi CNRDT 201/2005, CNR-DT 202/2005 e
CNR-DT 203/2006 per l’impiego de-
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
|
18
LETTERA
DELL’AMMINISTRATORE
Alessandro Battaglia
C
Direttore Tecnico e Amministratore
AhRCOS® s.r.l.
obiettivo generale.
Lo spirito è quello, sempre e
comunque costruttivo, di chi vuole affrontare le grandi sfide; l’obiettivo generale è quello d’accrescere la consi-
on l’avvento del terzo millen-
stenza di tale valore anche oltre i soliti
nio si apre una nuova era nel
indicatori economici.
panorama immobiliare inter-
In un contesto caratterizzato dall’affer-
protetto l’impresa dalle
nazionale.
mazione di un modello d’impresa sem-
mutevoli sorti del mercato
Le frontiere si abbattono, le distanze
pre più virtuale, la volontà della Ahrcos
che, al contrario, ci ha visto crescere in
diminuiscono, la New Economy cambia
è sempre stata quella di sviluppare l’im-
termini di struttura e fatturato.
il nostro modo di vivere, i mercati esteri
presa reale.
L’impresa, infatti, dispone oggi di un
diventano più accessibili e così anche
E’ una posizione quasi solitaria, che ri-
patrimonio netto e di un’organizzazione
quello nazionale. Si avverte un muta-
fugge dall’adottare l’outsourcing quale
che le consente d’affrontare commesse
mento profondo anche nel modo di “fare
unica soluzione possibile alle proble-
specialistiche di notevole entità su tutto
impresa”: oggi numerose aziende e so-
matiche imposte da un mercato iper-
il territorio nazionale ed estero.
cietà operano esclusivamente dal punto
concorrenziale.
di vista dirigenziale, senza minimamen-
Al contrario, l’azienda investe nella
L’Impresa Ahrcos ha come obiettivo
te disporre di risorse interne, quali per-
ricerca e nello sviluppo di capacità e
della sua garanzia professionale “la
sonale ed attrezzature, assoggettandosi
conoscenze, organizzative e produtti-
qualità”, intesa come capacità di ide-
in questo modo completamente agli
ve, in quanto nel settore del restauro la
are, concepire, realizzare e conservare
sbalzi e agli umori dell’ offerta ed of-
passione, la dedizione, la volontà e la
un progetto in modo innovativo, che
frendo al cliente solo ciò che quotidia-
progettualità rivestono un ruolo deter-
nasce dalla scelta dei materiali, dalla
namente ci si riesce ad accaparrare al
minante.
coordinazione ed aggiornamento di
mercato.
Coerentemente con questo spirito e
personale specializzato, dallo studio di
Lo specifico nostro modo d’intendere
questi obiettivi, l’azienda ha da sempre
architetture, particolari di progetto, per
l’impresa ha da sempre caratterizzato
investito in risorse umane e tecnolo-
arrivare alla realizzazione di opere di
le scelte della ns. società: essa è infat-
giche, in ricerca e in sviluppo.
ingegneria civile ed architettonica sem-
ti considerata come un valore piuttosto
I fatti, fino ad oggi, ci hanno dato ragio-
pre più complesse.
che come strumento, come un contesto
ne di tali scelte: il valore delle risorse e
nel quale condividere uno spirito ed un
la dinamicità dell’organizzazione hanno
La qualità del prodotto e del servizio
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
|
20
offerto alla Committenza è un preciso
A qualsiasi livello della gerarchia azien-
tecnologico unite alle nuove sperimen-
obiettivo imprenditoriale; anche per
dale le risorse umane, frequentano pe-
tazioni, ma con la solidità, la tradizione,
questo l’Impresa negli anni si è sempre
riodicamente corsi di formazione ed
l’amore, la passione e l’esperienza del
maggiormente specializzata sul restau-
aggiornamento professionale, anche
restauro conservativo di beni sottoposti
ro conservativo di beni immobili sotto-
nel rispetto della normativa cogente in
a tutela Ahrcos si propone di divenire
posti a tutela.
materia di sicurezza sui luoghi di lavoro
Leader nel segmento e si appresta a co-
e sui cantieri.
gliere le nuove sfide del futuro.
viene coordinato il lavoro nell’ambito
In quest’ottica sono coerentemente
Tradizione del restauro, tecnologie
del team e sono gestiti tutti i rapporti
incrementati quei principi genera-
innovative per la conservazione, il
azienda-stakeholders. Le unità tecniche
li volti a migliorare costantemente,
recupero, il rinforzo, il miglioramen-
di Bologna (BO), Cento (FE), L’Aquila
attraverso la crescita culturale degli
to ed il consolidamento strutturale e
(AQ) e Praha (Czech Republic), i cui or-
operatori ed idonee norme compor-
architettonico del patrimonio edili-
ganici sono costituiti da specializzati in
tamentali, lo sviluppo e l’efficienza
zio e di quello storico-artistico-mo-
Restauro Conservativo e Consolidamen-
dell’impresa nel suo complesso.
numentale.
la pianificazione degli interventi, per la
La società, pur essendo costituita al
In questo scenario in profonda evoluzio-
quale l’azienda è attestata SOA e certifi-
100% da risorse interne risulta dinami-
ne opera Ahrcos.
cata ISO 9001:2008.
ca e con forte orientamento alla custo-
Presso gli uffici della sede di Bologna
to Strutturale, curano la progettazione e
mer satisfaction, Ahrcos è in grado di
È prassi costante per gli operatori
offrire alla committenza Pubblica e pri-
dell’area tecnica eseguire tutti gli ap-
vata un know-how di sicuro affidamento,
profondimenti analitici e diagnostici
un gruppo di lavoro competente ed ag-
necessari all’elaborazione del quadro
giornato sulle nuove tecnologie ed una
conoscitivo ed alla formulazione del pro-
serie di misure di controllo permanente
getto nei suoi vari livelli: lo studio preli-
atte a garantire la qualità delle risposte
minare dell’opera, che comprende la ri-
progettuali e delle opere realizzate.
cerca storica sulle fonti bibliografiche e
d’archivio, il rilievo fotografico generale
L’esperienza sul campo ci permette di
e particolareggiato, il rilievo dell’opera,
perseguire questi scopi e di conquistare
dei materiali e del degrado, la verifica
sempre più spazi e nuove competenze,
della coerenza, unitamente agli Enti
rimanendo comunque nel settore speci-
preposti alla tutela, della metodologia
e delle soluzioni operative. Le attività
vengono svolte in attento controllo combinato con i Direttori Tecnici, al fine di
Chi si rivolge a noi
trova SEMPRE
la soluzione migliore
organizzare un percorso progettuale
21
|
equilibrato ed impostato su congrue
fico delle tecnologie avanzate applicate
basi conoscitive e con il costante con-
all’ edilizia.
fronto con i laboratori delle principali
Nata dalle migliori tecnologie e pro-
università Italiane.
fessionalità del restauro innovativo e
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
AhRCOS® S.r.l.
Azienda certificata per restauro
di beni immobili sottoposti a tutela e
Consolidamento sismico del patrimonioedilizio
e storico monumentale
Certificazioni:
ISO 9001:2008 Italiana ed Inglese
Attestazione SOA Cat. OG01 – OG02 – OS21 – OS07 – OG03
Sedi: Bologna, Ferrara, L’Aquila, Pesaro, Praha (Czech Rep.)
1.
PROGETTARE L’INTERVENTO
SECONDO I PARADIGMI
DEL RESTAURO
P
23
|
rogettare interventi di restauro e con-
hanno prodotto in-
solidamento nel nostro Paese non
terventi che nell’in-
può prescindere dallo sforzo di dare
tento di “curare”
uguale dignità sia al miglioramento
certe patologie ne
strutturale che a quello di tutela e
hanno
conservazione dell’opera originale. E
delle altre. I sismi
sebbene questo sia stato più o meno
degli
da sempre chiaro per gli edifici con
(per ultimo quello
un evidente pregio architettonico e
emiliano del 2012,
monumentale, oggi fortunatamente
lo stesso si può
è diventato altrattanto chiaro anche
dire per quello di
per quei tipi edilizi che sono testimo-
L’Aquila del 2009 e
nianza di usi e costumi del passato.
per quello umbro-
Si pensi ad esempio ai centri storici
marchigiano
medioevali o all’edilizia tradizionale
fine degli anni ’90)
delle nostre campagne. Purtroppo
hanno evidenziato
però nel recente passato questo bi-
quanto un intervento di consolida-
nomio (conservazione e consolida-
mento su una fabbrica storica, se
mento) non sempre è stato così “im-
mal concepito, non solo non assolve
prescindibile”. Un insieme di fattori
alla sua principale ma può addirittu-
come l’eccessivo e poco consapevole
ra risultare dannoso1. A tal proposito
uso di materiali moderni (si pensi al
nel recente passato alcune normati-
calcestruzzo armato, ritenuto eterno
ve (come il D.M. del 1996) iniziano a
e invece vulnerabile allo scorrere del
parlare di interventi di “miglioramen-
tempo e agli attacchi chimici, oltre ad
to” intendendo con questo termine
avere un comportamento meccanico
quegli interventi mirati a garantire un
poco compatibile con la muratura),
indice di sicurezza migliore di quello
unito alla graduale e progressiva per-
che presenta il manufatto allo sta-
dita della conoscenza delle tecniche
to di fatto, senza però portarlo agli
nuovo edificio e senza quindi dover
del costruire del passato
standard di sicurezza propri di un
apportare drastiche trasformazioni.
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
introdotte
utlimi
anni
della
Danneggiamenti causati dall’inserimento di elementi di copertura pesanti
(cordoli in cemento armato) su murature in pietra.
PROGETTARE L’INTERVENTO SECONDO I PARADIGMI DEL RESTAURO
Anche la normativa tecnica attuale
promuove questa impostazione e la
suddivisione delle tre note categorie
di intervento (adeguamento, miglioramento e riparazioni locali) consente
al tecnico la possibilità di “misurare”
l’apporto e l’entità delle nuove opere
sull’esistente per evitare di snaturare
la costruzione originaria.
Consolidare nel rispetto della conservazione, quindi, seguendo quei criteri, quei paradigmi, che ormai sono
presi ad esempio nella pratica del
restauro e che possono essere così
sintetizzati:
• TENDENZA AL MINIMO INTERVENTO
L’intervento, che deve essere il
meno invasivo possibile, deve essere strettamente mirato ad una
certa carenza, quindi motivato.
Un buon accorgimento in questo
senso risiede nell’attribuire a una
stessa opera, di nuova realizzazione, più di una funzione.
• RICERCA DELLA COMPATIBILITÀ
La compatibilità va ricercata sotto
diversi aspetti. Dal punto di vista
meccanico-strutturale, l’intervento non deve mutare la concezione
strutturale, ma la deve integrare
limitatamente alle azioni rispetto
e quelli originali della fabbrica.
che che consentano la rimozione
alle quali l’edificio è vulnerabile.
Si dovrebbe cercare di mantene-
senza danni eccessivi per l’opera
Dal punto di vista fisico-chimico,
re le tecniche costruttive di par-
dell’intervento effettuato, nel caso
si deve verificare che non si inne-
tenza utilizzando anche gli stessi
per varie ragioni esso dovesse di-
schino interazioni negative tra ma-
materiali da costruzione (in una
mostrarsi inefficiente o, addirit-
teriali di apporto e materiali già
capriata ad esempio si dovrebbe
tura, dannoso. Inoltre, qualora si
presenti nella fabbrica, a garanzia
poter mantenere lo stesso tipo di
tema per l’insorgere di forme di
anche della durabilità dell’inter-
aggancio).
incompatibilità (meccanica, fisico-
vento, ossia al permanere dei requisiti richiesti. Dal punto di vista
chimica) tra elemento inserito e
•
REVERSIBILITÀ
struttura preesistente, o le proba-
costruttivo, va ricercata la maggio-
La ricerca della reversibilità si
bilità del verificarsi di una limita-
re affinità tra materiali di apporto
concretizza con l’utilizzo di tecni-
ta durabilità del nuovo elemento,
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
|
24
PROGETTARE L’INTERVENTO SECONDO I PARADIGMI DEL RESTAURO
tonica e chi alla materia costitutiva. In ogni caso prudenzialmente
si attua limitando al massimo le
sostituzioni di materia e di superficie stratificata.
• CONSERVAZIONE DELLA MATERIA
L’identità e la testimonianza del
passato che l’opera rappresenta
sono in larga parte contenute nella materia originale con cui essa
è costituita, pertanto va fatto tutto
il possibile per evitarne la perdita o la sostituzione. Inoltre il suo
mantenimento, consentirà anche
in futuro di osservare i segni del
trascorrere del tempo con fenomeni di danno, degrado, ecc. permettendo di ripetere il processo
interpretativo-diagnostico che ha
preceduto l’intervento.
Conser-
vare la materia è quindi anche un
modo per perseguire e verificare
nel tempo l’efficacia dell’opera di
miglioramento.
• CONTROLLO DELL’IMPATTO VISIVO
Vanno limitate al minimo le modifiche visibili conseguenti agli
interventi, specie quando queste
maggiore deve essere l’attenzione
possano alterare la percezione
a consentire la amovibilità futura,
dell’opera.
ricercando un affiancamento non
invasivo e ancoraggi puntuali.
• RICONOSCIBILITÀ DELL’INTERVENTO
È necessario che risultino come distinguibili dal manufatto originario
• RISPETTO DELL’AUTENTICITÀ
sto si può operare con l’utilizzo di
legato al significato che si attri-
un linguaggio figurativo autonomo
buisce al termine “autenticità” in
rispetto all’esistente, oppure l’uti-
funzione delle differenti scuole di
lizzo di materiali differenti o con
pensiero. C’è chi riferisce l’auten-
evidenti discontinuità cromatiche.
ticità alla configurazione architet-
25
|
tutti gli apporti. Per arrivare a que-
Questo è un requisito che viene
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
PROGETTARE L’INTERVENTO SECONDO I PARADIGMI DEL RESTAURO
LA CONCEZIONE STRUTTURALE DELL’EDIFICIO
IN MURATURA E LA REGOLA D’ARTE
Quella degli edifici in muratura è una
detto: ogni paramento murario, infat-
È da sottolineare il fatto che la resi-
concezione strutturale che era ben
ti, interagisce con quelli limitrofi (ad
stenza delle murature soggette a forze
chiara nelle menti dei costruttori del
esempio quelli disposti in direzione
agenti nel loro piano è molto maggiore
passato e che invece è andata perden-
ortogonale) limitatamente alla por-
rispetto a quella riferita alle murature
dosi con lo scorrere del tempo e con
zione immediatamente prossima con
soggette a forze agenti ortogonalmen-
l’introduzione nel modo dell’edilizia
questo e con efficacia dipendente da
te al loro piano: le pareti murarie sog-
di materiali più moderni come l’ac-
quanto la muratura sia stata reallizza-
gette a forze ortogonali al loro piano
ciaio o il cemento armato. Se da una
ta bene (ossia a regola d’arte). Anche
rischiano fortemente di perdere di
parte troviamo, infatti, una struttura
il collegamento con le strutture oriz-
stabilità. In definitiva a seconda della
portante realizzata elementi resisten-
zontali (solai e coperture) spesso non
direzione del sisma, sono in grado di
ti bidimensionali (i cosiddetti “muri
è così forte da rendere collaboranti le
opporvisi efficacemente solo alcune
portanti”, dall’altra abbiamo a che
parti o da coinvolgere altri pannelli
fare con elementi resistenti monodi-
portanti. Inoltre, più l’edificio ritrova
mensionali (le “travi”, con sviluppo
la sua creazione nel passato e più vi
orizzontale, ed i “pilastri” con svilppo
sono possibilità che nel corso degli
verticale), connessi insieme a formare
anni abbia subito modifiche: amplia-
quello che si definisce il “telaio por-
menti, sopraelevazioni, annessioni di
tante” dell’edificio. La maggiore diffe-
corpi esterni, rimaneggiamenti nella
renza tra queste due concezioni è che
forma e nella posizione di aperture
mentre da una parte si possono avere
possono accentuare questa “parzializ-
strutture portanti che non collaborano
zazione” delle strutture portanti, spe-
tra loro (o lo fanno solo parzialmente
cie se le “nuove” murature non sono
o per l’interposta azione di un terzo
connesse (ammorsate) alle “vecchie”.
elemento) dall’altra si ha la certezza
Tutto questo spiega per le costruzioni
che solo una perfetta connessione tra
storiche in muratura la naturale ten-
travi e pilastri possa garantire la sta-
denza a danneggiarsi localmente, con
bilità della struttura. Nel caso delle
collassi parziali a carico delle zone più
costruzioni storiche in muratura suc-
deboli che sembrano “accuratamen-
delle pareti (quelle disposte parallela-
cede infatti proprio quanto appena
te selezionate” dall’azione del sisma.
mente a essa in quanto sollecitate nel
piano), mentre altre non offrono resistenza in quanto sollecitate fuori dal
loro piano. In una costruzione in muratura è perciò possibile identificare
molteplici strutture resistenti a seconda della condizione di carico considerata. È chiaro quindi che la stabilità
alle azioni orizzontali richiede pannelli
murari disposti secondo almeno due
direzioni ortogonali. L’edificio in muratura “funziona bene” quando tutti
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
|
26
PROGETTARE L’INTERVENTO SECONDO I PARADIGMI DEL RESTAURO
gli elementi - pannelli verticali ed orizzontamenti di vario genere - resistono
ai carichi applicati collaborando tra
loro ossia, come si usa comunemente
dire, quando esso offre un comportamento “scatolare”. Comportamento
che viene raggiunto ovviamente solo
zioni esistenti in muratura: le “Nuove
opportuni presidi per scongiurarne
se i pannelli murari ortogonali tra loro
norme tecniche per le costruzioni” di
l’attivazione.
devono sono efficacemente connessi
cui al D.M. 14 gennaio 2008 - NTC 08
lungo le intersezioni verticali, ma è
- con le relative “Istruzioni per l’appli-
anche necessario che vi sia un effica-
cazione delle Norme Tecniche per le
ce collegamento tra muri e solai, che
Costruzioni” del febbraio 2009 e le
devono essere sufficientemente rigidi
“Linee Guida per la valutazione e ri-
e resistenti allo scopo di ripartire le
duzione del rischio sismico del patri-
azioni orizzontali tra i vari paramenti
monio culturale con riferimento alle
resistenti. È chiaro quindi come, in
norme tecniche per le costruzioni”
caso di sisma gli edifici storici in mu-
emanate dal Ministero per i Beni e le
ratura molto spesso non manifestano
Attività Culturali nel 2007 e allineate
un comportamento strutturale globa-
alle nuove norme tecniche per le co-
le, molto più realistica è una analisi
struzioni nel 2010 con la “Circolare
per “macroelementi” ossia porzioni di
n.26” del Dicembre 2010. La risposta
muratura che per forma e dimensioni
al sisma dell’edificio storico in mura-
reagiscono autonomamente al terre-
tura è quindi quella offerta dai suoi
moto, riconoscibili e catalogabili sulla
macroelementi: il loro moto durante
base delle esperienze del passato.
l’azione sismica definisce i cosiddetti
Questo approccio, proposto da vari
“cinematismi di collasso attivabili” dei
autori1,2 risulta ormai consolidato an-
quali è possibile verificare la sicurez-
che all’interno del quadro normativo
za rispetto all’azione sismica attesa
che regola gli interventi sulle costru-
e, quindi, progettare e dimensionare
1
2
27
|
A. Giuffrè. Letture sulla meccanica delle murature storiche, edizioni Kappa, Roma, 1991.
F. Doglioni, A. Moretti, V. Petrini. Le chiese ed il terremoto, edizioni LINT, Trieste, 1994.
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
2.
PRIMA DEL PROGETTO
L
LA CONOSCENZA DELL’EDIFICIO
COME PRESUPPOSTO IMPRESCINDIBILE PER IL PROGETTO
e norme che attualmente regolano gli
per migliorarne il comportamento e
interventi su costruzioni esistenti di
la sicurezza. Nell’approccio propo-
carattere storico e monumentale (Le
sto, la conoscenza viene “quantifica-
“Nuove norme tecniche per le costru-
ta” secondo modelli interpretativi che
zioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008
arrivano a definirne il livello raggiunto
- NTC 08 - con le relative “Istruzioni
– “Livello di Conoscenza”, appunto –
per l’applicazione delle Norme Tecni-
e, secondo il meccanismo dei “Fattori
che per le Costruzioni” del febbraio
di confidenza” si va a premiare la mo-
2009 e le “Linee Guida per la valuta-
dellazione che può far conto su una
zione e riduzione del rischio sismico
padronanza più accurata dell’edificio
del patrimonio culturale con riferi-
e a penalizzare quella che invece di-
mento alle norme tecniche per le co-
spone solo di informazioni super-
struzioni” emanate dal Ministero per
ficiali su di esso. Questo “Percorso
i Beni e le Attività Culturali nel 2007
della conoscenza”, come definito al
e allineate alle nuove norme tecniche
Capitolo 4.1 delle “Linee Guida per
per le costruzioni nel 2010 con la
la valutazione e riduzione del rischio
“Circolare n.26” del Dicembre 2010)
sismico del patrimonio culturale con ri-
fanno fortemente emergere il ruolo
ferimento alle norme tecniche per le co-
fondamentale che assume la cono-
struzioni” si snoda attraverso alcune
scenza della costruzione, come pre-
attività fondamentali come il rilievo
supposto per la corretta interpreta-
geometrico-architettonico,
zione del comportamento strutturale
storica degli eventi e degli interventi
dell’edificio prima e, successivamen-
subiti, il rilievo del quadro fessurativo
te, della valutazione della vulnerabili-
e deformativo e l’analisi materica e
tà e la scelta di efficaci accorgimenti
tecnologico-costruttiva.1 2
l’analisi
L’analisi del tessuto urbano e della sua evoluzione, verificata attraverso il
confronto tra mappe e planimetrie di epoche diverse , può indicare possibili
modifiche di rapporto con edifici contigui o trasformazioni di cui si è poi persa
traccia, fattori che possono potenzialmente modificare l’esposizione (e quindi
la risposta) agli effetti del sisma .
1
F. Doglioni, P. Mazzotti (a cura di). Codice di pratica per gli interventi di miglioramento sismico nel restauro del patrimonio architettonico.
Integrazione alla luce delle esperienze nella Regione Marche, Regione Marche P.F. “Beni Culturali e Programmi di Recupero”, Ancona, 2007.
2
S. Vallucci, E. Quagliarini, S. Lenci. Costruzioni storiche in muratura, Wolters Kluwer Italia, Milano, 2014
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
|
28
di degrado e sui fattori che possono ridurre l’efficienza strutturale
dell’edificio. In esso va raccolto e
rappresentato l’insieme delle varie
forme di degrado strutturale che
l’edificio ha subito nel tempo, sia gli
effetti di dissesti statici, esauriti o in
atto, sia i danni connessi a dissesti
di origine dinamica causati da terremoti avvenuti in passato. Impostato
con lo scopo di raccogliere e disporre tutte le informazioni che possono
consentire e facilitare la diagnosi il
“Rilievo del quadro fessurativo e deformativo” prende in considerazione
sia lesioni fisiche legate al degrado
strutturale, sia modificazioni della
• Il rilievo geometrico-architettonico
zandole anche dal punto di vista
Questo rilievo va riferito sia alla ge-
ingegneristico e non solo della pura
ometria complessiva dell’organismo
“cronaca” storica, va ricostruito il
che a quella degli elementi costrut-
processo di realizzazio ne dell’edificio
Il rilievo materico costruttivo non
tivi, comprendendo i rapporti con le
in tutte le sue fasi e le successive
solo serve per individuare completa-
eventuali strutture in aderenza. Nel
modificazioni subite nel tempo dal
mente l’organismo resistente della
rilievo dovranno essere rappresentate
manufatto, nonché gli eventi trau-
fabbrica, ma anche la tipologia, la
le modificazioni intervenute nel tem-
matici che lo hanno interessato.
tessitura e la qualità delle murature,
po, come desunte dall’analisi storico-
Questo consentirà di avere maggio-
la tipologia e la qualità delle parti-
critica. Il rilievo deve individuare l’or-
re consapevolezza non solo della
zioni orizzontali (solai e volte) e dei
ganismo resistente della costruzione,
morfologia e dell’organizzazione del
dettagli costruttivi come ammor-
tenendo anche presente la qualità e
sistema
ma
samenti murari, l’appoggio degli
lo stato di conservazione dei materia-
anche
delle possibili discontinu-
orizzontamenti, i dispositivi di con-
li e degli elementi costitutivi. Dovran-
ità e disomogeneità dello stesso.
tenimento delle spinte. Va eseguito
resistente,
atto o stabilizzati, ponendo particolare attenzione all’individuazione dei
• Il rilievo del quadro fessurativo e
deformativo
possibile
dei
saggi
(compatibil-
mente con le esigenze di tutela del
L’esecuzione di un accurato rilievo
bene). Oltre ad accertare le diverse
geometrico-architettonico, oltre a
tipologie costruttive presenti, la loro
restituire fedelmente la geometria
localizzazione e ripetitività, con par-
strutturale del manufatto e fornire
ticolare attenzione a tutti gli aspetti
quindi i dati necessari a mettere a
che possono influenzare l’innesco di
Utilizzando tutte le fonti utili (pubbli-
punto un modello di calcolo accu-
meccanismi di collasso locale, ha il
cazioni, documentazione d’archivio,
rato dello stesso, diventa un passo
compito di fornire anche un quadro
immagini fotografiche, planimetrie
fondamentale per l’acquisizione di
d’insieme sulle condizioni di degra-
catastali, ecc.) e soprattutto analiz-
importanti indicazioni sui fenomeni
do dei materiali.
quadri fessurativi e dei meccanismi
di danno.
• L’analisi storica degli eventi e degli
interventi subiti
|
• L’analisi materica e tecnologico
costruttiva
visivamente ed effettuando dove
no altresì essere rilevati i dissesti, in
29
geometria originaria.
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
PRIMA DEL PROGETTO
LE PROVE DIAGNOSTICHE
INTRODUZIONE
La diagnostica riveste un ruolo fon-
tuenti le strutture della fabbrica. Gli
costruttiva, ecc. AhRCOS s.r.l. ha da
damentale per un corretto intervento
strumenti in possesso dei tecnici per
sempre investito sulla diagnostica e
di recupero o di restauro. Come det-
poter affrontare un esame accurato
sull’analisi dei materiali e sull’impor-
to, il “percorso della conoscenza” da
consistono in varie prove, di cui alcu-
tanza che riveste. Negli anni abbiamo
intraprendere nei confronti dell’edifi-
ne invasive (distruttive) e altre meno
acquisito mezzi tecnici e formato
cio su cui intervenire si compone di
(non distruttive), ma tutte allo stesso
personale specializzato accumulando
diversi passi e diverse attività. Una
modo importanti. Spetta alla bravura
un’esperienza tale da renderci tra le
fondamentale tra queste è quella
e all’esperienza del tecnico decidere
aziende più preparate e affidabili del
che riguarda la determinazione del-
quali prove eseguire basandosi sul-
settore.
le caratteristiche dei materiali costi-
lo stato del degrado, sulla tipologia
• INDAGINI VISIVE DELLE DELLA
TECNOLOGIA DELLA MURATURA
E DELLE CONNESSIONI
Si tratta di un esame visivo della superficie muraria, condotto dopo la
rimozione di una zona di intonaco
di circa 1m x 1m. E’ da eseguirsi,
preferibilmente, in corrispondenza
delle connessioni tra strutture murarie principali, al fine di verificare
tecnologie costruttive tessiture e tipologie di materiali, dettagli costruttivi,
informazioni qualitative sullo stato
di conservazione e sulla presenza di
difetti costruttivi. Sono fondamentali se si vuole limitare al massimo gli
interventi distruttivi o semidistruttivi
o raggiungere i livelli di conoscenza
minimi richiesti.
Saggi visivi eseguiti attraverso l’asportazione di una porzione limitata
di intonaco che consentono di rilevare la presenza di aperture, nicchie
o altri elementi di rilievo per l’analisi strutturale e per la diagnosi dei
dissesti dell’edificio
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
|
30
PRIMA DEL PROGETTO
• INDAGINI ENDOSCOPICHE
L’indagine
endoscopica
consente
gano in un secondo mo-
l’ispezione visiva diretta di cavità, o
mento, in seguito a visione
parti altrimenti inaccessibili della
delle immagini salvate du-
muratura, all’interno dello spessore
rante l’indagine. L’impresa
murario. Mediante l’inserimento di
ritiene questa una delle
una piccola sonda endoscopica in fori
prove fondamentali da ese-
di almeno 20 mm di diametro si può
studiare la superficie del foro per cercare di ricostruire la stratigrafia muraria, inclusa la tipologia di materiali
grandi richiedono fonti di
presenti e la presenza di larghi vuoti.
illuminazione più poten-
I risultati del controllo visivo possono
ti per dare immagini con
essere registrati mediante un sistema
buona risoluzione e visibi-
di ripresa video, su file immagine o
lità). Anche il campo di vi-
video.
sione della sonda, rispetto
L’esecuzione prevede l’utilizzo di ap-
alla visione diretta in avan-
parecchiature flessibili o rigide, arti-
ti, può essere variabile.
colate o non, con illuminazione a luce
Durante l’esecuzione delle indagini
guire prima di qualsiasi intervento,
calda o a fibre ottiche. A seconda del
endoscopiche, è utile adottare dei
infatti tale indagine si pone alla base
tipo di apparecchiatura può cambiare
riferimenti metrici che indichino la
di qualsiasi intervento ben riuscito.
la profondità massima di ispezione, il
posizione lungo la profondità del foro,
diametro minimo del foro d’ispezione
sia per le annotazioni effettuate in
(a seconda dello spessore della son-
corso di esecuzione della prova, sia
da) e il diametro massimo (fori più
per eventuali osservazioni che avven-
• PROVE CON MARTINETTI PIATTI
31
|
La prova con martinetto piatto singo-
punta di un trapano. II rilascio delle
lo è una prova debolmente distruttiva
tensioni che si manifesta provoca una
che permette di stimare lo stato di
parziale chiusura del taglio, che viene
tensione locale presente nelle struttu-
rilevata tramite misure di variazio-
re murarie. La tecnica di prova si basa
ne di distanza relativa fra coppie di
sulla variazione dello stato tensionale
punti posti in posizione simmetrica
in un punto della struttura provoca-
rispetto al taglio stesso. Viene quindi
to da un taglio piano eseguito in di-
inserito all’interno del taglio un mar-
rezione normale alla superficie della
tinetto piatto, realizzato mediante
muratura. Il taglio viene generalmen-
sottili lamiere di acciaio saldate, che
te realizzato mediante sega idrauli-
viene collegato al circuito idraulico
ca con lama circolare o mediante la
di una pompa. La pressione interna
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
Esecuzione di
un’indagine endoscopica
in cantiere
PRIMA DEL PROGETTO
viene gradualmente aumentata fino
ad annullare la deformazione misurata successivamente all’esecuzione
del taglio. In queste condizioni la
pressione all’interno del martinetto è
uguale in prima approssimazione alla
sollecitazione preesistente nella muratura in direzione normale al piano
del martinetto, a meno di una costante sperimentale che tiene conto del
rapporto tra l’area del martinetto e
sente di delimitare un campione di
l’area del taglio (kA), e a meno di una
muratura rappresentativo per dimen-
costante che tiene conto della rigidez-
sioni del comportamento meccanico
za intrinseca di ogni martinetto (kM).
della stessa. I due martinetti paralleli
La prova con martinetto piatto doppio
- opportunamente messi in pressione
consente di determinare le caratteri-
- applicano al campione interposto
stiche di deformabilità della muratu-
uno stato di sollecitazione monoas-
ra, nonché di fornire un’indicazione
siale, e le deformazioni risultanti nel-
sul valore di resistenza della stessa.
la porzione muraria vengono misurate
La prova consiste nell’effettuare un
da un numero adeguato di sensori di
secondo taglio, parallelo al primo a
spostamento in direzione ortogona-
una distanza variabile (che dipende
le e parallela ai piani di inserimento
dagli elementi resistenti della mura-
dei martinetti, al fine di determinare
tura investigata e dalla larghezza del
il diagramma tensione deformazione
martinetto utilizzato), entro cui viene
della muratura indagata.
inserito un altro martinetto. Ciò con-
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
|
32
PRIMA DEL PROGETTO
• PROVA DI COMPRESSIONE DIAGONALE SU PANNELLO IN MURATURA
La prova a compressione diagonale è
una prova (distruttiva) che può essere eseguita su una muratura al fine di
determinarne la caratteristiche della
risposta nei confronti delle azioni di
taglio. La norma comunemente utilizzata come riferimento per l’esecuzione di tale prova è la ASTM E 519
“Standard Test Method for Diagonal
Tension (Shear) in Masonry Assemblages”, che specifica procedura di
prova e di espressione dei risultati.
Per le prove in situ si procede solitamente “estendendo” la ASTM E 519
(codificata per prove in laboratorio) e
prevedendo quindi l’isolamento di un
pannello quadrato (le dimensioni ottimali sarebbero 120 x 120 cm e spessore variabile tra 25 e 70 cm) dalla
parete circostante mediante quattro
tagli (realizzabili con diverse modalità: filo diamantato, sega circolare,
33
|
elettrosega, etc.) ma sempre in modo
lico (martinetto/i) che agisce tra due
consentono di determinare le carat-
da disturbare il meno possibile il pan-
elementi metallici di cui uno, quello
teristiche meccaniche di resistenza a
nello murario da sottoporre a prova.
interno, è appoggiato allo spigolo del
taglio della muratura.
Per garantire la stabilità del pannello
pannello e quello esterno collegato
è necessario mantenere ammorsato
tramite barre in acciaio all’elemento
il pannello alla muratura limitando il
metallico posizionato sullo spigolo
taglio inferiore del quadrato di prova:
opposto al primo. Mediante tale si-
tale circostanza differenzia la prova in
stema chiuso il carico si trasmette al
situ dalla prova di laboratorio, tuttavia
pannello lungo una diagonale. Le de-
analisi teoriche e numeriche hanno di-
formazioni sotto carico nel piano del
mostrato che tale ammorsatura, alme-
pannello murario vengono misurate
no in fase elastica, influenza il risultati
a mezzo di due coppie di trasduttori,
in modo trascurabile. Per applicare
una per faccia, disposti lungo le diago-
il carico va creato un sistema costi-
nali. Durante lo svolgimento della pro-
tuito da opportuni elementi metallici
va vengono misurate le variazioni di
disposti ai due spigoli della diagona-
lunghezza delle basi di misura, al fine
le libera del pannello murario (una
di risalire al valore di deformazione.
estremità dell’altra risulta ammorsa-
Il legame tra “carico” e “deformazio-
ta ancora alla muratura) e collegati
ne” ricavato dalla prova, assieme alle
tra loro. In uno dei due spigoli viene
dimensioni geometriche effettive del
posizionato il sistema di spinta idrau-
pannello murario sottoposto a prova,
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
• PROVE DI VIBRAZIONE SULLE CATENE
In fase di restauro o di valutazione
accelerazione di tipo capacitivo a ele-
ta al computer portatile. Un software
della stato di sicurezza e funzionalità
vata sensibilità posizionati su tutta la
di acquisizione sviluppato ad hoc per
di edifici storici quali chiese, conven-
sua lunghezza e percuotendo sia in
l’indagine dinamica di catene per-
ti o più in generale edifici con archi
direzione orizzontale che in direzio-
mette di registrare i segnali rilevati
tirantati, il progettista deve sapere
ne verticale tramite un martello non
dai sensori. Per ogni prova effettuata
quale sia il tasso di lavoro cui le cate-
strumentato. Tali trasduttori, svilup-
viene compilata una apposita scheda
ne sono sottoposte. Tale parametro è
pati presso il laboratorio ELSA (Eu-
contente tutte le caratteristiche sa-
infatti fondamentale per capire quan-
ropean Laboratory for Structural As-
lienti. I dati vengono memorizzati in
to un arco sia caricato e per decidere
sessment - Laboratorio Europeo per
una base di dati strutturata in modo
se e come intervenire sull’edificio. Tra
le Verifiche Strutturali) del Centro Co-
analogo alle basi dati dei grossi labo-
le possibili tecniche di indagine stu-
mune di Ricerca della Commissione
ratori di ricerca (per esempio l’ELSA).
diate in questi anni, le tecniche ba-
Europea a Ispra (VA), presentano un
Tali dati vengono poi analizzati me-
sate sull’analisi dinamica sono le più
bassissimo consumo di energia e una
diante procedure di calcolo dedicate
promettenti sia per la rapidità con
elevata sensibilità. L’apparato spe-
e i risultati salvati in documenti in
la quale posso essere effettuate, sia
rimentale consiste in diversi sensori
formato PDF. Tramite tali elaborazioni
soprattutto per la loro completa non
accelerometrici bidirezionali, solita-
è possibile poi risalire alle frequenze
invasività. Grazie allo sviluppo delle
mente 5, collegati a una scatola di in-
proprie della catena e da queste risa-
tecnologie informatiche ed elettroni-
terconnessione e alimentazione. Tale
lire ad una stima della tensione di tiro
che, tali tecniche possono oggigiorno
scatola è alimentata da un apposito
in essa presenti.
essere applicate a costi nettamente
alimentatore stabilizzato collegato
inferiori che in passato. Le prove di
alla rete elettrica. Dalla scatola fuori-
vibrazione sono condotte strumen-
esce un cavo piatto che si interfaccia
tando la catena con trasduttori di
con la scheda di acquisizione collega-
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
|
34
PRIMA DEL PROGETTO
• INDAGINI TERMOGRAFICHE
L’indagine
termografica,
basata
sull’acquisizione dei dati termici con
attrezzature sensibili ai raggi infrarossi, e sull’analisi, la valutazione e
l’interpretazione dei risultati eseguita
da personale specializzato, permette
di trovare le cause di numerose tipologie di problemi con un notevole
risparmio di tempo e denaro. È un
tipo di indagine non distruttiva. La
Restauri Innovativi Tecnologici s.r.l.
effettua prove termografiche con operatore specializzato per valutazioni
dello stato conservativo dei materiali utilizzati soprattutto nel campo
dell’edilizia. Attraverso prove e inda-
di sollecitazioni termiche. Tale carat-
d’acqua anche se internamente a
gine termica - tecnica non intrusiva
teristica è sfruttata dalla termografia
strutture murarie.
né distruttiva - siamo infatti in grado,
per visualizzare, con appositi sistemi,
• L’individuazione di filtrazioni ancora
con gli strumenti in nostra dotazione,
i differenti comportamenti termici
non visibili, fornendo dati sulla pro-
di diagnosticare e definire patologie
dei materiali. Le indagini termografi-
venienza e sulla propagazione.
e livello di degrado strutturale di im-
che vengono utilizzate con successo
pianti, opere architettoniche e strut-
sia per le strutture in c.c.a. che per
ture edilizie. Il principio dell’indagine
quelle in muratura, comprese volte,
termografica all’infrarosso effettuata
archi, ecc.
con l’utilizzo di termocamere, si basa
qua calda e fredda all’interno di
muri, nei solai e sotto terra.
I principali campi di applicazione della
temperature superficiali di un deter-
termografia nell’edilizia sono:
di non poter dare significative in-
minato corpo sottoposto a sollecita-
• Certificazione Energetica degli edifi-
formazioni per pareti molto spesse,
ci.
va dunque le temperature del corpo
• Verifica dello stato delle strutture,
analizzato attraverso la misurazione
della trama muraria, delle imper-
dell’intensità di radiazione infrarossa
meabilizzazioni e delle coibentazio-
emessa dal corpo in esame. Per effet-
ni.
to dei differenti valori di questi para-
• Verifica dello stato di intonaci, rive-
metri, specifici per ciascun materiale,
stimenti ed elementi architettonici
i diversi componenti di un manufatto,
delle facciate e del loro possibile
quale una muratura, assumeranno
distacco.
differenti temperature sotto l’azione
|
rature e la sua provenienza.
• L’individuazione di tubazioni di ac-
sulla misura della distribuzione delle
zione termica. La termocamera rile-
35
• Il rilevamento dell’umidità nelle mu-
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
• La precisa individuazione di perdite
• La limitazione di queste indagini è
rimanendo molto attendibile per lo
strato superficiale.
3.
VALUTARE
LA VULNERABILITÀ
DI UN EDIFICIO STORICO
Per vulnerabilità si intende “la predisposizione di un manufatto ad essere danneggiato
in caso di sisma. La vulnerabilità è perciò una condizione attuale di potenziale degrado futuro, che si manifesterà quando l’edificio sarà colpito da terremoto1”
P
LA DIAGNOSI DEL DISSESTO: VULNERABILITÀ TIPICHE E SPECIFICHE
ur nella consapevolezza che ogni edi-
In questo senso definiamo come vul-
realmente verificatisi sugli edifici nel-
ficio è diverso dall’altro, è possibile
nerabilità tipica la vulnerabilità asso-
le esperienze del passato: in questa
individuare dei tratti comuni nelle
ciata a specifiche parti dei manufatti
maniera viene schematizzato il pro-
modalità di danneggiamento di edi-
storici in determinate condizioni. In
blema, semplificandone lo studio.
fici appartenenti alla stessa tipologia
letteratura sono stati elaborati abachi
(ad esempio le chiese) ai quali poter
di forme di vulnerabilità tipica per de-
La vulnerabilità specifica è invece
fare riferimento sia durante la fase
terminate classi di edifici, finalizzati
connessa a condizioni di debolezza
di analisi dei danni avvenuti che in
a cogliere e mettere in evidenza i trat-
locali che possono però innescare
quella di previsione dei danni futuri.
ti comuni esistenti tra i diversi danni
meccanismi connessi alle vulnerabi-
La muratura costituita da due o più paramenti è una tipologia muraria molto frequente in alcune regioni italiane (tra
cui anche il territorio aquilano). Se i vari strati non sono muniti di reciproco collegamento, sotto le sollecitazioni indotte
dal sisma è frequente che il paramento esterno si distacchi
tutto da quello interno, ribaltando fuori dal suo piano.
Anche in questo caso si ha a che fare con una vulnerabilità
specifica dovuta alle modalità costruttive iniziali.i.
3
F. Doglioni, P. Mazzotti (a cura di). Codice di pratica per gli interventi di miglioramento sismico nel restauro del patrimonio architettonico. Integrazione alla luce delle
esperienze nella Regione Marche, Regione Marche P.F. “Beni Culturali e Programmi di
Recupero”, Ancona, 2007.
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
|
36
Vulnerabilità specifiche dovute alle modalità costruttive iniziali: cornicioni realizzati con elementi pesanti
o con mattoni disposti in foglio, coperture spingenti
e travi di colmo che possono “martellare” e sfondare
le pareti in caso di sisma
37
|
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO
lità tipiche. Esse sono intrinseche al
• Degrado strutturale e debito manu-
singolo manufatto e possono essere
tentivo: il degrado strutturale (pro-
generalmente suddivise per aree te-
prio dei materiali e degli elementi
matiche come ad esempio:
costitutivi) è causa della diminuzione dell’efficienza e della resistenza
• Modalità costruttive iniziali: cono-
della struttura e contribuisce, insie-
scere le modalità con cui un edifi-
me a una mancata o inappropriata
cio storico è stato realizzato per-
manutenzione dei componenti del-
mette conoscere le qualità della
la fabbrica, all’attivazione dei mec-
costruzione, quindi delle caratteristiche dei leganti, della muratura,
della
configurazione
canismi di danno.
• Dissesti pregressi non sufficiente-
strutturale
mente riparati: di natura statica o
(ad esempio coperture spingenti,
sismica costituiscono vie preferen-
appoggi non adeguatamente vincolati).
ziali per il danno.
• Interventi strutturali recenti: utili
• Processi di trasformazione edilizia:
per capire il comportamento degli
la fabbrica nel tempo può aver subi-
edifici al sisma a fronte di tali inter-
to interventi che hanno modificato
venti eseguiti nel tempo.
la forma e a volte anche lo schema
statico, determinandone la perdita
di omogeneità e continuità iniziale.
• Carenze di connessioni strutturali e
il ruolo degli elementi di presidio
esistenti nella fabbrica: connessioni strutturali muro-muro, murosolaio, muro-copertura;
L’edificio dell’immagine, sotto l’azione sismica, ha evidenziato un distacco
orizzontale tra le murature realizzate in epoche differenti.
La ripresa muraria, infatti, ha efficacia quando esistono delle zone di sovrapposizione che permettono alle due murature adiacenti di poter collaborare in
caso di sollecitazioni.
Quando invece la ripresa è effettuata in modo non opportuno o addirittura
risulta assente, il tentativo di unire due murature risulta essere inutile, generando risposte differenziate delle parti semplicemente accostate in relazione
alle caratteristiche dei materiali. Questa è vulnerabilità specifica legata a
processi di trasformazione edilizia.
Paramenti murari snelli, ossia di elevato sviluppo in altezza e
ridotto spessore (come le facciate delle chiese) sono fortemente soggetti a ribaltamento fuori dal piano. In particolare nelle
chiese questo fenomeno si evidenzia nella porzione sommitale
della facciata - il timpano - che molto frequentemente risulta
svettare al di sopra della quota della copertura della navata
retrostante.
Si parla in questo caso di una vulnerabilità tipica.
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
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38
VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO
LA MODELLAZIONE PER MACROELEMENTI
E IL METODO DELL’ANALISI CINEMATICA LINEARE
Il metodo di analisi comunemente
va, occorre poi:
sistema: si determina quindi il
utilizzato per lo studio dei meccani-
• individuare i macroelementi in cui
moltiplicatore orizzontale dei cari-
smi attivabili sui macroelementi indi-
è possibile scomporre l’edificio in
chi verticali (solitamente indicato
viduati, è quello dell’analisi cinemati-
esame, operazione che avviene at-
con “α”) che attiva il meccanismo
ca lineare . Si tratta di effettuare una
traverso non solo un esame geome-
di collasso, da cui si può risalire
verifica dell’equilibrio per un sistema
trico, ma anche su una lettura del-
all’accelerazione del terreno che
labile. Ogni possibile meccanismo lo-
le fasi storiche ed eventualmente
attiva il meccanismo. Per determi-
cale che potrebbe attivarsi (ossia una
osservando e interpretando i danni
nare il moltiplicatore orizzontale
porzione dell’edificio scomponibile in
prodotti dai passati eventi sismici,
dei carichi verticali ci si avvale del
un insieme di corpi rigidi una volta la-
anche riscontrati su edifici simili,
Principio dei Lavori Virtuali egua-
bili che danno luogo a una catena ci-
per tipologia e tecniche costruttive,
gliando il lavoro delle forze esterne
nematica) e che si ritiene significativo
a quello su cui si vuole intervenire.
con quello svolto dalle forze interne
per la sicurezza dell’edificio va verifi-
• modellare in maniera attendibile
(che si assume pari a zero perché
cato. Le ipotesi alla base dell’analisi
ogni macroelemento e per ognuno
si trascurano gli effetti dell’attrito
cinematica lineare sono:
di essi individuare i meccanismi di
e delle varie coazioni interne della
• considerare blocchi rigidi;
danno che possono instaurarsi, in
muratura).
• resistenza nulla a trazione alle
funzione alla conoscenza dell’edifi-
4
estremità dei blocchi;
cio, al suo quadro fessurativo e alle
Per quanto riguarda i meccanismi di
• resistenza infinita a compressione;
condizioni di vincolo che caratteriz-
danno, si distinguono generalmente
• assenza di scorrimento tra i blocchi.
zano i singoli macroelementi.
due modalità di collasso: quella di
• infine, noti i carichi verticali si in-
primo e quella di secondo modo. Nel
Per modellare in maniera attendibile
dividuano le forze orizzontali come
seguito saranno descritte queste due
un edificio per poter svolgere l’analisi
aliquota dei carichi verticali, che
differenti modalità.
cinematica, oltre alla fase conosciti-
portano al limite di equilibrio il
MECCANISMI DI PRIMO MODO
I meccanismi di primo modo sono
“condizioni al contorno”, come ad
guato vincolo in sommità o quando il
quelli che prevedono il ribaltamento
esempio l’ammorsatura tra le pareti,
collegamento tra le pareti ortogonali
del paramento murario fuori dal pro-
la presenza di elementi spingenti (co-
risulta poco efficace o in alcuni casi
prio piano come conseguenza alla
perture, volte), vulnerabilità tipiche e
assente. Possono essere considerate
componente dell’azione sismica or-
specifiche, ecc.
come “sintomatiche” dell’attivazione
togonale alla parete. Tra le tipologie
Ribaltamento semplice
di tale meccanismo situazioni come
più vanno evidenziati :
L’azione sismica può causare il cine-
5
• ribaltamento semplice;
matismo di ribaltamento semplice di
• ribaltamento composto;
pareti esterne degli edifici. Questo
• flessione verticale;
cinematismo, che rappresenta una si-
• flessione orizzontale.
tuazione di danno tra le più frequenti
L’attivazione
meccanismo
e pericolose, si genera essenzialmen-
piuttosto che un altro, dipende da
di
un
te quando non è presente un ade-
4
S. Vallucci, E. Quagliarini, S. Lenci. Costruzioni storiche in muratura,
Wolters Kluwer Italia, Milano, 2014
5
AA.VV., Repertorio dei meccanismi di danno, delle tecniche di intervento e dei relativi costi negli
edifici in muratura, Tipografia Grafiche Scarponi srl, Osimo, 2007, pagg.135-182
39
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AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
Schema grafico da: S. Vallucci, E.
Quagliarini, S. Lenci. Costruzioni
storiche in muratura, Wolters Kluwer
Italia, Milano, 2014”
VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO
Piccolo edificio di culto investito dal sisma emiliano del 2012: si notano tutti i caratteri tipici
dell’attivazione del meccanismo del ribaltamento semplice della parete di facciata.
non essendo garantito un
nessione con le murature ortogonali.
comportamento
Questo tipo di meccanismo è ricono-
monoli-
tico nello spessore per la
scibile attraverso
mancanza di elementi di
la presenza di lesioni inclinate sulle
collegamento trasversale,
pareti di controvento, di fuori piombo
il meccanismo di ribalta-
della parete ribaltante e di sfilamen-
mento può interessare la
to delle travi degli orizzontamenti.
sola cortina esterna con
La geometria del cuneo di distacco,
presumibile riduzione del
quindi l’ampiezza dell’angolo del cu-
moltiplicatore di collasso,
neo, in ogni caso, dipende dalla pre-
che deve essere quindi op-
senza o meno di aperture nelle pareti
portunamente valutato.
di controvento in prossimità dell’an-
la presenza di lesioni verticali in corri-
golata e dalla tipologia e qualità mu-
spondenza delle intersezioni murarie,
raria: maggiore è la qualità muraria,
fuori piombo della parete ribaltante,
maggiore è l’angolo di inclinazione
lo sfilamento delle travi degli orizzon-
Ribaltamento composto
del cuneo di muratura coinvolto nel
tamenti che si innestano su tale pare-
Per
meccanismo di ribaltamento.
te. Il ribaltamento semplice può inte-
composto si intende il ribaltamento
ressare l’intera facciata di un edificio
della parete ortogonale all’azione si-
o parte di essa, in relazione alla mo-
smica, con il coinvolgimento di por-
dalità di connessione tra i solai e le
zioni delle pareti disposte in direzio-
murature ai vari livelli della struttura.
ne parallela all’azione sismica.
Inoltre in presenza di strutture mura-
Si manifesta quando manca un vinco-
rie costituite da due cortine separate
lo in sommità ma vi è un’efficace con-
cinematismo
di
ribaltamento
(le cosiddette “murature a sacco”),
Meccanismo di ribaltamento composto che coinvolge il livello superiore
della facciata dell’edificio. Come evidenziato dal quadro fessurativo una
notevole porzione a forma di cuneo delle pareti ortogonali alla facciata
viene coinvolta nel meccanismo.
Schema grafico da: S. Vallucci, E. Quagliarini, S. Lenci. Costruzioni storiche in muratura, Wolters Kluwer Italia, Milano, 2014
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
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40
VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO
Flessione verticale
Il cinematismo di flessione verticale
di interpiano (questo è il caso degli
presenza localizzatadi spinte in co-
si manifesta con la formazione di una
edifici nei quali sono stati realizzati
pertura. È influenzata dalla presen-
cerniera cilindrica orizzontale che di-
cordoli in breccia).
za di elementi che indeboliscono la
vide la parete in due blocchi, i quali
sezione muraria, come ad esempio
ruotano attorno a tale asse a causa di
Flessione orizzontale
le canne fumarie, oppure aperture
azioni fuori piano. Questo può acca-
Può verificarsi nel caso di pareti vin-
disposte in modo da favorire il cine-
dere se la parete investita dall’azione
colate efficacemente alle pareti orto-
matismo. Inoltre può verificarsi anche
sismica risulta efficacemente vincola-
gonali ma che non dispongano di di-
in pareti a doppia cortina nelle quali
ta solo in sommità (ad esempio con
spositivi di confinamento in sommità.
a collassare può essere la sola cor-
cordoli o tiranti) e libera nelle zone in-
Per effetto dell’azione sismica si in-
tina esterna senza coinvolgere quella
termedie. Il meccanismo è comunque
staura un fenomeno di instabilità lo-
interna.
favorito dalla presenza localizzata di
cale con la formazione di tre cerniere,
spinte orizzontali, dovute ad archi o
due alle estremità in corrispondenza
volte, o per la presenza di solai sfal-
degli incroci murari e una centrale.
sati che per effetto dell’oscillazione
Il cinematismo di flessione orizzon-
orizzontale dovuta al sisma, vanno a
tale si manifesta con l’espulsione di
punzonare la muratura. In un edificio
materiale dalla zona
colpito dal sisma, la flessione verti-
sommitale
cale viene riconosciuta attraverso la
parete e col distacco
presenza di “spanciamenti” della
di corpi cuneiformi.
parete, di lesioni orizzontali in corri-
È favorito da pareti
spondenza della cerniera cilindrica
trattenute da tiranti
tra i due blocchi e di sfilamento delle
disposti in prossi-
travi degli orizzontamenti. Anche in
mità delle pareti di
questo caso come nei precedenti casi
controvento e dalla
della
di ribaltamento semplice e composto, il
cinematismo può interessare uno o più
livelli dell’edificio e
può essere influenzato dalla presenza di
aperture. Nel caso di
pareti a doppia cortina, il meccanismo
tende
solo
a
sulla
verificarsi
cortina
esterna quando solo
quella interna risulta
vincolata dal solaio
Pareti in muratura di edifici dell’aquilano che presentano chiari segni di attivazione del meccanismo di flessione verticale. Ad essere espulsa può essere solo
la cortina esterna quando l’apparecchio murario non segue la “regola dell’arte”
e con l’arrivo del sisma si suddivide in due strati che si muovono in maniera
indipendente tra loro.
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VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO
I MECCANISMI DI SECONDO MODO
I meccanismi di secondo modo sono
quelli che portano alla rottura della
muratura nel proprio piano (per pressoflessione, scorrimento o fessurazione diagonale), dovuta alle azioni
complanari al piano del paramento.
È opportuno precisare che i meccanismi di collasso visti finora possono
attivarsi anche in presenza di sforzi
notevolmente inferiori alle massime
risorse di resistenza delle murature
(la rottura del materiale avviene infatti in maniera localizzata e il collasso dipende dall’equilibrio delle parti
interessate). Se, invece, la struttura
ha un comportamento “scatolare”
e sono quindi limitati i meccanismi
di collasso delle pareti fuori dal loro
piano, la resistenza della struttura dipende dal comportamento delle pareti nel loro piano. Questi meccanismi,
che dipendono direttamente dalla re-
responsabili del collasso completo
da un moltiplicatore di collasso (α)
sistenza a taglio della muratura, sep-
dell’edificio. I meccanismi di secondo
maggiore rispetto ai meccanismi di
pur molto frequenti, sono raramente
modo sono usualmente caratterizzati
primo modo.
Tali meccanismi si verificano
se al pannello sono impedite le
rotazioni di corpo rigido ossia
se le fasce murarie sono in grado di trasmettere una coppia
di azioni assiali che equilibra il
momento ribaltante dovuto alla
forza orizzontale che arriva sul
pannello.
Tipiche lesioni “a croce di Sant’Andrea” riportate da un edificio in muratura del modenese a seguito degli eventi sismici che
hanno colpito l’Emilia nel maggio 2012.
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VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO
L’ANALISI GLOBALE DI UN EDIFICIO IN MURATURA
Quando nell’edificio vi sono opportuni collegamenti tra le pareti e tra le
pareti e i solai, ci si può aspettare
che esso assuma un comportamento “scatolare” e, quindi, siano analizzabili le sue prestazioni in chiave
sismica anche in questo senso. I
collegamenti tra le pareti sono fondamentali per far in modo che le azioni
che seguano una direzione “fuori dal
piano” per alcune pareti (che, come
già detto rivestirebbero una notevole
pericolosità per esse) possano essere “riportate” nel piano di quelle
ortogonali, trovando così un sistema
nali ed è realizzabile esclusivamente
resistente con maggiore capacità. I
con programmi di calcolo automati-
collegamenti tra pareti e solai sono
co. Inoltre un altro aspetto che può
un
verse pareti murarie (in sostituzione
risultare un inconveniente di questo
“trasferimento” delle azioni sismi-
dell’effettiva rigidezza del sistema co-
tipo di analisi è la necessità di impo-
che dai solai alle pareti verticali. A
stituito dalla combinazione tra solaio
stare parametri legati alle caratteri-
livello globale l’analisi dell’edificio in
e fascia). Ciò equivale a utilizzare un
stiche meccaniche del materiale mu-
muratura ha conosciuto, nel tempo e
modello di calcolo in cui gli elementi
rario (assunto nella maggior parte dei
secondo l’approccio seguito, diverse
murari verticali sono da considerarsi
casi come un “continuo” ossia viene
modalità di esecuzione. Ad esempio,
a rotazioni impedite all’estremità e
operata una “omogenizzazione” dei
uno tra i più noti è il cosiddetto me-
che generalmente sovrastima la rigi-
suoi materiali costituenti) ottenibile
todo POR, sviluppato negli anni 80.
dezza della struttura, sottostimando
attraverso accurate analisi sperimen-
Con una minore disponibilità di stru-
invece la sua duttilità. Un edificio in
tali. Un approccio molto utilizzato è
menti di calcolo automatico, si cerca-
muratura può anche essere analizza-
quello di ricondurre la struttura in
va di procedere quanto più spedita-
to discretizzando le pareti mediante
muratura, ad una struttura a telaio
mente possibile anche con modalità
elementi finiti, (metodo FEM). Ovvia-
(modellazione a “telaio equivalente”)
manuali. Viene infatti schematizzata
mente, l’analisi diventa tanto più ac-
considerando come “pilatri” i maschi
la struttura in modo molto semplifi-
curata e attendibile quanto maggiore
murari portanti, come “travi” le co-
cato, tenendo conto del contributo
è il grado di dettaglio della dimensio-
siddette fasce di piano (le porzioni di
resistente dei soli elementi murari
ne e distribuzione degli elementi finiti
muratura collocate tra gli architravi di
disposti verticalmente, trascurando
(la cosiddetta “mesh”), ed è quindi
un livello ed i davanzali delle aperture
la rigidezza reale delle fasce orizzon-
fortemente condizionata dalle opera-
del livello superiore) e come “nodi” le
tali di muratura. Si considera sempre
zioni di definizione del modello. Que-
parti di muratura all’intersezione tra
il solaio con rigidezza infinita, come
sto tipo di analisi risulta decisamente
i primi due. Va detto che tale model-
sistema di collegamento tra le di-
più onerosa in termini computazio-
lazione deve essere usata con cura
indispensabili
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perché
avvenga
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VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO
dal progettista per le sostanziali differenze che sussistono tra strutture
in muratura e strutture a telaio vere e
proprie, tuttavi, in molti casi (in particolare quelli in cui l’edficio è dotato
da una certa regolarità nella distribuzione ed allineamento delle aperture
oltre ad un regolare sviluppo in pianta
ed in altezza) può risultare un agevole
compromesso per l’analisi di strutture in muraturio.
FOCUS
Quella della regolarità dell’edificio, è una caratteristica che, ancor prima di impostare un’analisi strutturale, fornisce una
prima classificazione tra quegli edifici che potenzialmente si comporteranno “bene” di fronte al sisma (quelli regolari,
appunto) e quelli che invece si comporteranno “male”.
Si distingue una regolarità “in pianta” e una “in elevazione”. Si può parlare di un edificio “regolare in pianta” quando nelle
due direzioni principali in cui si sviluppa la sagoma della pianta le aree resistenti non differiscono significativamente tra
loro, ce­ntro di massa e di rigidezza sono all’incirca coincidenti (con riduzione dell’incidenza dei fenomeni torsionali), non
vi è la presenza di solai di tipologia e rigidezza differente sullo stesso piano (dovuta per esempio a interventi di consolidamento su solai esistenti) tale da determinare un allontanamento del baricentro delle masse da quello delle rigidezze
e quindi un incremento delle azioni torcenti.
Un edificio si dice invece “regolare in elevazione” quando non vi sono significative variazioni di resistenza dovute alla
variazione degli spessori dei muri o alla variazione della posizione e della dimensione delle aperture, non vi è la presenza
di murature portanti appoggiate in falso sui solai, non vi è incremento significativo di peso (dovuto a tutti i carichi portati
oltre a quelli portanti) nel passaggio da un piano al successivo.
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44
4.
MIGLIORARE
LA SICUREZZA SISMICA
I
ndividuate le vulnerabilità della struttura e valutati i meccanismi attivabili, diventa fondamentale la scelta
degli interventi per migliorare le prestazioni della struttura di fronte al sisma. Ovviamente, tali considerazioni hanno senso solo se si è certi di avere a che fare con murature sufficientemente vicine nelle modalità
realizzative ai dettami della “regola dell’arte” ed in grado quindi di garantire un comportamento monolitico,
di corpo rigido. L’obiettivo generale di tutti gli interventi è quello di migliorare la connessione tra le parti, tra
murature e orizzontamenti e tra murature e copertura. Il tutto per ottenere un comportamento “scatolare”
ossia che porti a collaborare le varie porzioni portanti tra loro in caso di sollecitazioni dinamiche dovute al
sisma.
LA QUALITÀ DELLA MURATURA
La “monoliticità” è una delle caratteristiche più importanti perché la muratura reagisca efficacemente di fronte al sisma. Come meglio si dirà nel
seguito, la verifica complessiva della
risposta sismica di un manufatto non
deve richiedere necessariamente il
ricorso a un modello globale della costruzione, ma può essere condotta attraverso la scomposizione della struttura “in parti” ed effettuata mediante
un insieme di verifiche locali estese
all’intera struttura. Questo approccio
appare, infatti, particolarmente idoneo quando si valuta la risposta sismica di un manufatto che in occasione
di un evento sismico non manifesta
un chiaro comportamento di insieme,
L’apparecchio murario tradizionale aquilano non risulta costruito secondo i dettami della regola dell’arte: pietre tondeggianti
sono allettate con malta di scarse caratteristiche e sistemate senza l’accortezza di predisporne con regolarità alcune passanti
nello spessore. Le sollecitazioni indotte dal sisma hanno provocato il disgregarsi di questa muratura senza che in molti casi si
riuscisse a leggere una vera e propria attivazione di meccanismi di collasso.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
ma piuttosto tende a reagire come un
grado di vincolare adeguatamente tra
che si realizzi un cinematismo di cor-
insieme di sottoinsiemi detti “macro-
loro le pareti che non risultino mutua-
pi rigidi, collassa per disgregazione
elementi”, ossia porzioni di muratura
mente connesse che di conseguenza
delle porzioni di muratura sogget-
che per forma e dimensioni reagi-
possono muoversi autonomamente,
te agli sforzi tensionali più gravosi.
scono autonomamente al terremoto,
rendendo lecito il ricorso a model-
Un’ipotesi imprescindibile che sta
riconoscibili e catalogabili sulla base
li locali. Analogamente nel caso dei
alla base della teoria della discretiz-
delle esperienze del passato. In ogni
centri storici, caratterizzati da aggre-
zazione dell’edificio in macroelemen-
caso, ai sensi delle NTC 08, la verifica
gati edilizi complessi che sono il ri-
ti è quella di poter considerare queste
dei meccanismi locali è obbligatoria
sultato di fenomeni di accrescimento
parti di edificio come monolitiche e,
al fine di valutare la sicurezza sismica
protrattisi per secoli, con sopraele-
quindi, che la muratura che li compo-
dei manufatti esistenti, in quanto la
vazioni, intasamenti, superfetazioni,
ne sia di “buona qualità”.
verifica globale è sempre affiancata
rifusioni, ecc., il concetto di macroe-
Il livello di “qualità” dell’opera mura-
al soddisfacimento della verifica di
lemento può essere utilizzato a livello
ria storica si può ricondurre a quan-
sicurezza nei confronti dei cinema-
di ogni singola cella, in relazione alla
to questa riporti nella sua fattura le
tismi locali che si possono attivare.
sua posizione nell’aggregato (cella
prescrizioni della cosiddetta “regola
In alcune tipologie strutturali, come
d’angolo, di testata e interclusa) . In-
dell’arte” (ovvero un insieme di re-
ad esempio le chiese , il comporta-
fine è da ribadire il fatto che i mecca-
gole ben note alle maestranze del
mento per parti è ben riconoscibile e
nismi di danno che si presentano in
passato e che governavano l’esecu-
risulta piuttosto intuitivo il processo
occasione di un evento sismico non
zione dell’opera) ossia: la presenza
di scomposizione per macroelemen-
dipendono solo dalla geometria e dal-
di diatoni (cioè di elementi passanti
ti. Tale operazione potrebbe appari-
la tipologia del macroelemento, cioè
da parte a parte della parete), di filari
re meno scontata e immediata per
dalla qualità dei collegamenti struttu-
orizzontali, di giunti verticali sfalsa-
altre tipologie di manufatti storici
rali come ad esempio la presenza di
ti, l’utilizzo di elementi squadrati, di
dove compaiono più orizzontamenti,
catene metalliche e cerchiature, colle-
dimensioni adeguate ricavate da ma-
un’articolazione interna di muri di
gamenti degli tra murature e orizzon-
teriali resistenti, legati con malta di
spina e viene spesso a mancare la
tamenti e coperture, ammorsamenti
buona qualità. Quando mancano que-
simmetria, aspetti assenti nelle chie-
murari nei cantonali e nei martelli,
ste caratteristiche nell’apparecchio
se e che spesso possono indurre a
ma spesso, sono direttamente legati
murario si rende necessario interve-
pensare come più verosimile un’ana-
alla scarsa qualità della muratura,
nire per conferire ai pannelli murari
lisi globale dell’edificio. In realtà nelle
dovuta alle tecniche costruttive im-
portanti la monoliticità mancante.
costruzioni storiche i solai sono quasi
piegate e al degrado dei materiali co-
Molteplici sono le tecniche utilizza-
esclusivamente realizzati con struttu-
stituenti. Se la muratura è di scarsa
bili per raggiungere questo obiettivo,
ra lignea, quindi deformabili, e non in
qualità, il manufatto, prima ancora
alcune tra le più importanti, verrano
1
2
presentate di seguito.
1
F. Doglioni, P. Mazzotti (a cura di). Codice di pratica per gli interventi di miglioramento sismico
nel restauro del patrimonio architettonico. Integrazione alla luce delle esperienze nella Regione
Marche, Regione Marche P.F. “Beni Culturali e Programmi di Recupero”, Ancona, 2007.
2
G. Cangi. Manuale del recupero strutturale ed antisismico, Dei, Roma, 2005.
Distacco di paramenti esterni su murature costituite
da più paramenti privi dei necessari collegamenti nello
spessore
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
INSERIMENTO DIATONI ARTIFICIALI
Questa tecnica di intervento consiste
diatoni veri e propri. La realizzazione
re, spirali o piccoli tralicci di armatu-
nella realizzazione di elementi arti-
di diatoni artificiali prevede l’esecu-
ra. L’intervento è sicuramente invasi-
ficiali alloggiati nello spessore della
zione di fori nella muratura (diame-
vo ed irreversibile, oltre a prevedere
muratura, in grado di assolvere alle
tro di 10-15 cm) e successivamente
un’inevitabile asportazione della ma-
funzioni di ammorsamento e colle-
il riempimento degli stessi con mal-
teria originaria, tuttavia su murature
gamento tra i paramenti che in un
ta fluida a ritiro nullo o leggermente
intonacate risulta invisibile e quindi
apparecchio murario sono svolte dai
espansive, previo inserimento di bar-
tollerabile.
SCUCI E CUCI
consiste nel rimuovere gli elementi
costituenti la muratura (siano essi
naturali, come le pietre che artificiali,
come i mattoni) che risultino slegati dal resto dell’apparecchio murario
perché degradati o danneggiati e
parallelamente realizzare una nuova
tessitura muraria con elementi sani
al fine di ripristinare zone limitate di
murature lesionate o degradate. Gli
elementi di nuovo impiego devono essere quanto più simili a quelli originali
sia per geometria (forma e dimensione) che per caratteristiche meccaniche. È necessario l’utilizzo di malte a
ritiro nullo o leggermente espansive.
È una tecnica applicabile solo per
porzioni di muratura circoscritte ed
utilizzabile sia su pareti murarie che
in corrispondenza di zone di connessione. Ovviamente si configura come
poco reversibile, invasivo e non consente il mantenimento della materia
originaria della costruzione.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
LE PRESTAZIONI DEI MASCHI MURARI
INIEZIONI DI MISCELE
Consiste nel far penetrare una miscela legante nei vuoti presenti nella
muratura in modo da ripristinarne o
migliorarne le caratteristiche meccaniche e il livello di monoliticità. Il
paramento murario viene preparato
per l’iniezione rimuovendo gli strati
di finitura superficiale e stuccando le
fessure e le lesioni in modo da evitare
la fuoriuscita della miscela durante
le operazioni di iniezione. Successivamente si eseguono perforazioni
orizzontali nei giunti di malta dove
vengono alloggiati degli iniettori che
consentono l’ingresso della miscela
legante nel paramento murario per
pressione o per gravità. Le miscele
utilizzate devono essere antiritiro (a
ritiro compensato) e vanno scelte in
modo da garantire una compatibilità
chimico-fisico-meccanica con gli elementi esistenti (malta e inerti). L’iniezione di miscele è inefficace nel caso
di murature che per loro natura sono
scarsamente iniettabili, ossia che non
presentino vuoti o comunque presentino caratteristiche tali da limitare la
capacità di diffusione della miscela.
L’intervento risulta irreversibile oltre che invasivo e tale da modificare
sensibilmente la composizione della
muratura originale.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
RISTILATURA DEI GIUNTI
Consiste nella scarnitura profonda
dei giunti e nel successivo riempimento di questi con malta di migliori
caratteristiche. L’intervento, se effettuato in profondità su entrambi i lati,
può migliorare le caratteristiche meccaniche della muratura, in particolare
nel caso di murature di spessore non
elevato. Se eseguito su murature di
medio o grosso spessore, con paramenti non idoneamente collegati tra
loro o incoerenti tale intervento può
non essere sufficiente a garantire un
incremento consistente di resistenza, ed è consigliabile effettuarlo in
combinazione con altri. Particolare
cura dovrà essere rivolta alla scelta
della malta da utilizzare. Se prima
del riempimento dei giunti scarniti si
inserisce all’interno di questi un materiale di rinforzo (tipicamente barre
o piattine in FRP, che risultano esenti
da problemi di ossidazione) si parla
di “ristilatura armata”. Si tratta di un
intervento mediamente invasivo e comunque irreversibile, rispettoso però
del principio del “minimo intervento”
e, in alcuni casi, applicabile anche su
murature “faccia a vista”.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
INTONACO ARMATO
Consiste nel realizzare in aderenza
alla superficie muraria da rinforzare
due nuove paretine (una per faccia)
in conglomerato cementizio armate
con rete metallica e rese solidali alla
muratura
attraverso
collegamenti
passanti in acciaio. Questa tecnica
risulta particolarmente indicata per
murature fortemente lesionate, in
presenza di quadri fessurativi complessi ed estesi o nei casi in cui sia
necessario un notevole incremento di
resistenza. L’intervento è ovviamente irreversibile e fortemente invasivo, oltre a una totale modifica della
struttura originaria si ha una modifica dell’aspetto del fabbricato e delle
prestazioni termo-igrometriche della
muratura.
Una variante oggi molto utilizzata
consiste nel sostituire la rete elettrosaldata in acciaio con una analoga
ma realizzata con cfibra di vetro preimpregnata e solitamente più fitta. In
questo caso il collegamento tra le facce e con il supporto murario è garantito da connettori in fibra impregrati
con resina ed opportunamente aperti
(“sfioccati”) sulla rete con installazione “fresco su fresco”.
Esecuzione di intonaco armato: posizionamento
di rete metallica elettrosaldata e di connettori
passanti nello spessore della muratura.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Fasciature con materiali compositi
L’evoluzione tecnologica e lo sviluppo di tecniche di produzione, ha portato il mondo
delle costruzioni a poter fare affidamento su un repertorio di materiali da costruzione con valenza strutturale ben lontano da quello conosciuto fino a qualche anno
fa. In particolare dall’inizio degli anni novanta hanno trovato spazio nell’edilizia i
cosiddetti materiali compositi, materiali che precedentemente venivano utilizzati
solo in quei settori dove era richiesta una elevata resistenza o rigidezza specifica
e dove il costo del materiale non costituiva un problema rilevante (applicazioni
aeronautiche, navali, industria sportiva, ecc.). Grazie alla loro estrema versatilità e
alle grandi prestazioni offerte, sono diventati un punto di riferimento nella pratica
del recupero e del risanamento delle strutture degradate, e l’attenzione delle case
produttrici sembra oggi spostata sempre di più verso la commercializzazione di
prodotti formulati appositamente per interventi sul costruito storico, compatibili
cioè con un supporto lapideo o in laterizio. Tuttavia la casistica degli interventi
effettuati non sembra aver ancora individuato modalità e tecniche di intervento
univoche, specie su strutture di valore storico e monumentale, inoltre si concentrano in un arco di tempo relativamente breve e quindi non si dispone ancora di una
quantità di dati tale da chiarire i dubbi in fatto di durabilità, aspetto questo che
non sembra venir considerato in maniera sufficientemente esaustiva nemmeno dai
riferimenti normativi vigenti oggi. Cos’è un composito? Un materiale composito è
un materiale costituito dall’abbinamento di due o più materiali diversi (denominati fasi) che viene creato perché l’unione dei costituenti offre prestazioni migliori
di quelle che si possono ottenere dai singoli materiali. Generalmente i materiali
compositi sono costituiti da una fase continua, detta matrice, in cui è dispersa
una fase discontinua, il rinforzo. I compositi si possono classificare in: compositi
rinforzati con particelle (detti “particellari”); compositi rinforzati con fibre (fibrorinforzati), compositi strutturali (ad esempio i cosiddetti pannelli “sandwich”).
In particolare nell’edilizia i compositi che trovano più spazio sono i fibrorinforzati,
creati dall’unione di fibre (ottenute da materiali la cui conformazione microscopica consente qualità superiori rispetto agli estessi si impiegati a livello macroscopico) annegate in una matrice che solitamente è una resina (ma non solo). Le fibre
conferiscono resistenza e rigidezza mentre la matrice assolve al compito di legare
tra loro le fibre e trasferire i carichi tra le fibre e tra il supporto e il rinforzo. Le
fibre impiegate in edilizia sono principalmente di quattro tipi: fibre di carbonio, di
vetro, aramidiche e, ultime per avvento sul mercato, quelle di acciaio. Le matrici
si distinguono principalmente in due gruppi: le resine polimeriche termoindurenti (il cui impiego ha determinato l’origine del noto acronimo “FRP”, dall’inglese
“Fiber Reinforced Polymers” che etichetta i compositi di questo tipo) o le matrici
cementizie (da cui “FRCM” che sta per “Fiber Reinforced Cementitiuos Matrix”).
Interventi con FRP per il consolidamento di strutture in
calcestruzzo. Gli interventi sono finalizzati al miglioramento
delle prestazioni delle varie parti costituenti della struttura
(pilastri, travi, nodi) nei confronti delle sollecitazioni di taglio e flessione indotti dai carichi agenti non solo in termini
di resistenza ma anche di duttilità.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Le caratteristiche principali di un composito fibrorinforzato sono:
• elevata tensione di rottura;
• elevata resistenza alla corrosione;
• leggerezza (che determina un trascurabile aumento delle masse in gioco);
• versatilità e velocità di applicazione;
• non invasività e parziale reversibilità dell’intervento;
che sommate tra loro rendono questi materiali fortemente idonei per il restauro
statico delle strutture degradate.
Altre peculiarità dei fibrorinforzati sono l’eterogeneità (cioè l’impossibilità di non
trovare in ogni punto del composito lo stesso materiale), ma poiché la scala delle
applicazioni nel campo delle costruzioni è molto più grande rispetto a quella della
microstruttura del composito, possiamo schematizzare il materiale come omogeneo
(con caratteristiche che dipendono dal rapporto in volume tra le fibre e la matrice) e l’anisotropia, cioè il non avere lo
stesso comportamento in tutte le direzioni, condizione superabile sovrapponendo strati successivi di composito ognuno
con fibre orientate diversamente. In particolare risulta chiaro che al composito vanno affidati solo sforzi di trazione nella
direzione delle fibre.
La modalità applicativa prevede la preparazione del supporto (e quindi la rimozione degli strati superficiali e il livellamento delle superfici), la stesura del primer (preparato consolidante che favorisce l’adesione della resina e l’efficacia
dell’intervento), la stesura del primo strato della matrice, la stesura delle fibre sulla matrice ancora fresca, la stesura
del secondo strato di matrice (impregnante), l’impiego di eventuali finiture superficiali (ad esempio sabbiatura con
sabbia al quarzo).
Nel corso degli ultimi anni si è assistito auna progressiva limitazione dell’impiego delle
resine a causa di diversi fattori. Infatti il range di temperatura del loro utilizzo è caratterizzato da un limite superiore, quello dato dalla cosiddetta temperatura di transizione
vetrosa spesso molto vicina alle condizioni operative del rinforzo, inoltre c’è la necessità
di una perfetta planarità delle superfici delle strutture da rinforzare, della totale assenza
di umidità nel substrato e dell’utilizzo di mano d’opera specializzata. Se a questo si aggiunge il degrado pressoché totale degli attrezzi da lavoro si spiega il crescente utilizzo
nell’edilizia delle matrici cementizie. Le principali applicazioni dei compositi fibrorinforzati riguardano il rinforzo e il recupero di strutture in calcestruzzo armato e in muratura
ma sono in crescente aumento anche gli interventi e le sperimentazioni per il rinforzo ed il
recupero di strutture in pietra e in legno. La progettazione con FRP non è espressamente
normata nelle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008,
ma al cap.12 delle stesse si sottolinea come, in mancanza di specifiche indicazioni, a
integrazione delle stesse norme e per quanto con esse non in contrasto, possono essere
utilizzati altri documenti che costituiscono riferimenti di comprovata validità. Di fatto, le
norme di riferimento per la progettazione di rinforzi con materiali compositi sono le istruzioni e documenti tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.).
L’O.P.C.M. 3274 del 20 Marzo 2003 ha normato, per la prima volta in Italia, l’impiego dei
materiali compositi fibrorinforzati nella mitigazione della vulnerabilità sismica degli edifici esistenti di c.a. (vedi § 11.3.4.3). L’O.P.C.M. 3431 del 03 Maggio 2005 fa riferimento
alle Istruzioni CNR DT 200/2004 sui criteri da adottare per la progettazione, l’esecuzione
Interventi con FRP per il consolidamento di strutture in muratura. L’applicazione di FRP sulle strutture in muratura
può trovare efficacia sia per rinforzi locali o per rinforzi mirati a particolari elementi architettonici (i.e. archi e volte),
sia per conferire un miglioramento delle prestazioni globali della struttura, intervenendo sui maschi murari.
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52
MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
e il controllo di interventi di consolidamento statico con FRP.
Le “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme
tecniche per le costruzioni” emanate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2007 e allineate alle nuove norme tecniche per le costruzioni nel 2010 con la “Circolare n.26” del Dicembre 2010,
riconoscono come operazione
tecnica consentita quella effettuata con i materiali compositi. I criteri per la scelta degli interventi seguono la logica dei
principi della conservazione. La valutazione della sicurezza e una chiara comprensione della struttura vengono posti
alla base delle decisioni e delle scelte degli interventi. L’intervento non deve essere finalizzato solo al raggiungimento
di un appropriato livello di sicurezza della costruzione, ma deve garantire anche compatibilità e durabilità, integrazione
ma non trasformazione della struttura, il rispetto di concezione e tecniche originarie della costruzione, non-invasività,
reversibilità, minimizzazione dell’intervento.
Le istruzioni CNR-DT 200/2004 (oggi aggiornate) forniscono
un quadro normativo organico per il progetto di elementi e di
strutture, sia di c.a. che di muratura, rinforzate con FRP,
seguendo un approccio alla sicurezza congruente con l’assetto normativo degli Eurocodici. Le istruzioni rispondono all’esigenza nazionale di conoscenza e di standardizzazione dei produttori degli utilizzatori, dei progettisti dei costruttori degli
esponenti del mondo universitario e quelli delle professioni. Il
funzionamento ottimale di un rinforzo strutturale di materiale
composito è subordinato a diversi fattori. Tra questi occupano
un ruolo fondamentale la preparazione del substrato su cui il
rinforzo è applicato e la sua messa in opera. In particolare,
nella preparazione del substrato è necessario eseguire la caratterizzazione del materiale costituente, la rimozione delle
parti deteriorate, il blocco dei processi degenerativi, ripristino
delle parti ammalorate il livellamento delle superfici, la sabbiatura, lo smusso degli spigoli.
Nella messa in opera bisogna sempre accertarsi delle condizioni di umidità e temperatura dell’ambiente e del substrato
(assenza di umidità e range di temperatura ambiente e del
substrato adeguato, ossia compreso tra i 10 ed i 35 °C), curare molto la realizzazione di particolari costruttivi come gli
ancoraggi (lunghezza minima di 300 mm) e prevedere la presenza di “testimoni” dell’esecuzione del rinforzo per successivi saggi e prove.
Prove di adesione per verificare la buona riuscita di un intervento realizzato con FRP. Un passo fondamentale per certificare la qualità del consolidamento con FRP è quello
di effettuare prove di adesione “a strappo” su “testimoni” messi in opera contemporaneamente e realizzati con gli stessi materiali usati nel rinforzo. I testimoni, ovviamente
a perdere, sono muniti di un connettore opportunamente sagomato per essere agevolmente “tirato” dal dispositivo di prova. Prima di iniziare il test, mediante l’utilizzo di
una fresa, si isola una porzione di area “standard” intorno al connettore recidendo il tessuto e la resina. I risultati che si ottengono sono così riferibili a un’area di adesione
pre-derminata e risultano anche immediatamente confrontabili con valori di riferimento.
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CARATTERISTICHE FONDAMENTALI
DEI RINFORZI IN FIBRA DI CARBONIO:
- elevatissime capacità meccaniche di resistenza;
- grande adattabilità di forma;
- rapidità di esecuzione;
- leggerezza del rinforzo applicato;
- rinforzo assolutamente non invasivo (circa 2 mm. di spessore, che
scompaiono nei successivi strati di finitura);
- il rinforzo non teme processi di ossidazione come l’acciaio;
- elevata durabilità dell’opera nel tempo ;
- aumento della resistenza fisica originaria del supporto stesso.
Vantaggi:
- rapidità di intervento;
- assenza di puntellature e carpenterie;
- assenza di polveri nelle lavorazioni;
- verifica degli incollaggi tramite prove ultrasoniche;
- basso peso specifico;
- grande adattabilità di forme;
- ideale per cemento armato, murature, strutture lignee, acciaio e metalli;
- grandissima resistenza alla corrosione(ideale in ambienti aggressivi);
- elevatissime capacità meccaniche di resistenza;
- elevata durabilità dell’opera nel tempo;
- aumento della resistenza fisica originaria del supporto stesso.
Campi d’applicazione:
- rinforzo e ripristino di strutture in cemento armato (travi, pilastri, ecc.);
- recupero di volte, condotti e gallerie;
- restauro murature d’ogni tipo;
- rinforzo a flessione e taglio ;
- collegamento tra elementi disconnessi (volte, cupole) o tra pannelli murari ortogonali;
- rinforzo e collegamento di solai;
- limitazione delle fessurazioni;
- confinamento di colonne;.
- restauro di archi e portici, colonne;
- costruzione di strutture in composito;
- cambio di destinazione d’uso;
- aumento delle portate di carico originali;
- reintegro di armature corrose nel c.a.;
- ripristino di ponti impattati;
- rinforzo in seguito a incendi;
- miglioramento sismico;
- adeguamento normativo di strutture;
- consolidamento e rinforzo di edifici.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Il comportamento scatolare
INSERIMENTO DI TIRANTI METALLICI O “CATENE”:
L’inserimento di tiran-
tensioni di presso-flessione (con con-
ti metallici (o catene)
seguente attivazione di meccanismi
è una delle tecniche
di flessione verticale) può contrastare
più
ma
l’innesco di fenomeni di instabilità se
allo stesso tempo effi-
l’inflessione si estende per più di un
cace, semplice ed eco-
piano. Per svolgere efficacemente la
nomica per conferire
sua funzione il tirante necessita di un
tradizionali
all’edificio un compor-
elemento di contrasto cui affidare il
tamento scatolare e
suo tiro, funzione che solitamente si
supplire alla carenza
ritrova in un setto portante disposto
di connessione tra i
in direzione ortogonale a quello che
vari paramenti murari.
deve essere presidiato (il tirante si
Il tirante ha, infatti, un
può disporre su un lato o su entram-
peso molto contenuto,
bi, accoppiandone due, o si può anco-
Individuate le vulnerabilità della strut-
può essere realizzato e installato con
rare a questo longitudinalmente) ma
tura e valutati i meccanismi attivabili,
una spesa contenuta e - aspetto da
che può essere ricoperta anche dal
diventa fondamentale la scelta degli
sottolineare - rispetta i principi teorici
solaio (se sufficientemente rigido).
interventi per migliorare le prestazio-
del restauro: reversibilità, compatibi-
Sono infine efficaci per contrastare la
ni della struttura di fronte al sisma.
lità, distinguibilità, durabilità e nella
spinta esercitata da elementi “spin-
Ovviamente, tali considerazioni han-
maggioranza dei casi costituisce il
genti” (ad esempio le strutture vol-
no senso solo se si è certi di avere
minimo intervento. In particolare l’in-
tate o puntoni lignei in copertura). I
a che fare con murature sufficiente-
serimento di questi presidi non inter-
tiranti sono realizzati solitamente con
mente vicine nelle modalità realizza-
ferisce sostanzialmente con il com-
barre metalliche a sezione circolare o
tive ai dettami della “regola dell’arte”
portamento globale della struttura in
rettangolare (esistono anche esempi
ed in grado quindi di garantire un
caso di sisma, ma consente di scon-
di tiranti realizzati con altri materiali,
comportamento monolitico, di cor-
giurare l’attivazione di meccanismi di
come legno o compositi) e vengono
po rigido. L’obiettivo generale di tutti
ribaltamento fuori del piano (i mecca-
posti in opera con un leggero stato
gli interventi è quello di migliorare la
nismi più pericolosi), e in presenza di
di trazione, ed ancorati con elementi
(Fig.1)
connessione tra le parti, tra murature
e orizzontamenti e tra murature e copertura. Il tutto per ottenere un comportamento “scatolare” ossia che
porti a collaborare le varie porzioni
portanti tra loro in caso di sollecitazioni dinamiche dovute al sisma.
Fasi esecutive dell’inserimento di catene per il contrasto delle
spinte esercitate da strutture ad arco su edifici di culto:
(Fig.1) foratura passante con micro-carotatrice;
(Fig.2) inserimento tirante in acciaio;
(Fig.3) messa in opera di capochiave a piastra nervata.
(Fig.2)
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
di contrasto (capochiave) alle pareti
a “piastra nervata”. Mentre il tirante
sottovalutati per garantire l’efficacia
cosi da esercitare un’azione di conte-
vero e proprio si dimensiona in base
del presidio e un adeguato inserimen-
nimento localizzata su di queste. Af-
allo sforzo di trazione che è chiamato
to di questi nuovi elementi nel conte-
finché il tiro possa essere controllato
a sostenere, il capochiave va dimen-
sto architettonico dell’edificio. Infine
ed eventualmente ripreso nel tempo,
sionato e progettato tenendo in con-
va sempre eseguita una verifica a
è buona norma munire il tirante di di-
siderazione gli sforzi flessionali che si
punzonamento della muratura, situa-
spositivi di tesatura (come, ad esem-
instaurano su di questo quando chia-
zione di collasso spesso trascurata
pio, tenditori intermedi o estremità
mato a lavorare. La progettazione,
ma che può rivelarsi come fortemen-
filettate munite di dado). I capochia-
il dimensionamento e la verifica del
te limitativa sull’efficacia del tirante,
ve possono avere varie forme, le più
capochiave e, in ultimo, il suo posizio-
specie nel casi di murature dalle non
frequenti sono quelle a “paletto” e
namento, sono aspetti che non vanno
elevate caratteristiche meccaniche.
(Fig.3)
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Fissaggio del tirante
Risarcitura della lesione nella muratura.
Fasi esecutive dell’inserimento di catene ancorate nelle strutture murarie per il contrasto delle spinte esercitate da strutture ad arco su edifici di culto:
L’operazione termina con il completo recupero pittorico della parte interessata dall’intervento.
Capochiave a paletto
Capochiave a piastra nervata (piastra metallica di forma circolare irrigidita con nervature disposte in
direzione radiale).
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Sigillatura della lesione nella muratura.
Tenditore inserito all’interno dello sviluppo longitudinale del tirante.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
INSERIMENTO DI CORDOLI
il cordolo è un elemento che viene in-
armata quando si interviene in coper-
ratura (in laterizio e/o pietra). È op-
serito lungo il perimetro dell’edificio
tura. Il cordolo in muratura armata
portuno eseguire un consolidamento
a livello di copertura o di piano con
prevede il rifacimento della porzione
della muratura nella parte sottostan-
lo scopo di
sommitale di parete, all’interno del-
te a quella che ospiterà il cordolo e
ripartire
i
la nuova realizzazione è alloggiata
incrementare l’aderenza tra “vecchia”
carichi
ver-
un’armatura metallica resa aderente
e “nuova” muratura con indentature
ticali
per
alla muratura del cordolo tramite con-
della superficie di appoggio e/o con
la
glomerato o malta cementizia. Si di-
collegamenti tra cordolo e muratura
collaborazio-
stingue da quello in cemento armato
mediante perfori armati. Il cordolo in
ne reciproca
nel principio costruttivo e quindi nel
acciaio può avere felice applicazione
delle
strut-
funzionamento statico: contiene le ar-
anche come cordolo di piano: un pro-
ture portanti
mature, ma viene realizzato a strati e
filo metallico (che può essere realiz-
vengono
non attraverso un getto di calcestruz-
zato a “L” o costituito da un sempli-
sollecitate dal sisma. Se collegato
zo. Il cordolo in muratura armata ga-
ce piatto) dispsto lungo il perimetro
efficacemente alle murature sotto-
rantisce un’alta conservazione delle
delle maglie di solaio in adiacenza
stanti può rappresentare un efficace
caratteristiche murarie esistenti e si
alle pareti, rappresenta un’ottima
contrasto al ribaltamento fuori del
adatta bene a varie tipologie di mu-
connessione tra murature e orizzon-
garantire
verticali
quando
queste
piano di queste e se dimensionato
correttamente consente anche di contrastare le spinte dovute a coperture
spingenti. Solitamente veniva concepito in calcestruzzo armato, ma i
danneggiamenti riportati dagli edifici
muniti di questo presidio nei passati
eventi sismici, hanno mostrato la non
opportunità dell’utilizzo di questo
materiale né in copertura (il cordolo
in c.a. ha infatti un notevole peso che
contribuisce ad amplificare gli effetti
del sisma oltre ad avere una rigidezza
incompatibile con quella muratura su
cui è appoggiato) né a livello di piano (specie se realizzati “in breccia”
con il risultato di ridurre la sezione
resistente della muratura su cui si innesta e diventare punto di innesco di
fenomeni di “martellamento” locale).
Meglio operare con cordoli in acciaio
(tralicci o profili efficacemente connessi alle murature) o in muratura
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
tamenti. Il collegamento del profilo
metallico ai muri esterni viene realizzato mediante barre inghisate nella
muratura (o ancorate con piastrine
esterne e bulloni): questo permette di
svolgere la funzione di contenimento
dei meccanismi fuori piano di pareti
o angolate, funzione solitamente svolta dai tiranti tradizionali. Il pregio di
questo intervento sta nel fatto che il
collegamento dei cordoli avviene con
un consistente numero di connessioni
disposte lungo tutto lo sviluppo delle
pareti ottenendo una distribuzione
delle sollecitazioni sull’intera struttura cui il cordolo si affianca. Il cordolo
in acciaio rappresenta un intervento
che si distingue per leggerezza e limitata invasività. Va detto che in presenza di muratura di scarsa qualità
occorre eseguire un consolidamento
della fascia di muratura interessata.
Infine anche l’utilizzo del legno per la
realizzazione di cordolature sommitali, specie quando le forze in gioco
sono contenute, risulta una tecnica
utilizzabile con efficacia.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI TRA PARETI
Come è stato già detto in precedenza
è molto importante portare l’edificio ad assumere un comportamento
“scatolare” ossia poter contare sulla
collaborazione delle varie porzioni
portanti tra loro in caso di sisma. Per
ottenere questo è fondamentale che
proprio dal punto di vista costruttivo le pareti tra loro ortogonali siano
dotate di un elevato grado di connessione, dovuto proprio dalla accurata
disposizione degli elementi costituenti (pietre o mattoni che siano).
Quando ciò non si ritrova nella fabbrica originaria, possono concorrere
ad aumentare il livello di connessione
le catene (di cui si è già detto) o si
può intervenire in maniera mirata con
uno “scuci-cuci” teso alla solidarizzazione di angolate e martelli murari
attraverso la ricostruzione di porzioni
localizzate o, infine, con l’esecuzione
di cuciture armata (perfori in cui si
alloggiano barre di armatura annegate in resina o malta da restauro) in
corrispondenza di angolate e martelli
murari. Vista l’invasività e l’irreversibilità di tale ultima soluzione, questa
deve avere un impiego limitato ai casi
in cui non siano percorribili altre soluzioni e avere sempre l’accortezza di
garantire la durabilità degli elementi
inseriti (acciaio inox, materiali compositi o altro) e la compatibilità delle
malte/resine utilizzate.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI TRA PARETI E SOLAI
Già nel passato era una soluzione costruttiva molto utilizzata quella che
attribuiva alle travi lignee degli impalcati la funzione di catene. In pratica,
collegando alle pareti laterali delle
travi mediante chiodatura delle staffe
metalliche e ancorando queste ultime
esternamente alla parete con l’introduzione di un capochiave, la trave diventa a tutti gli effetti una “catena”.
Questo genere di intervento può trovare efficacia analoga all’inserimento di cordoli perimetrali in acciaio
(realizzati con piatti o profili sui due
paramenti, collegati tra loro tramite
barre passanti), ad esempio. Concorre a evitare lo sfilamento delle travi
(con conseguente crollo del solaio) e
permette ai solai di svolgere l’azione
di distribuzione delle forze orizzontali
e di contenimento delle pareti.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
IRRIGIDIMENTO DEGLI IMPALCATI
Rendere un impalcato rigido nel pro-
quota e la controindica-
prio piano significa contenere le de-
zione all’uso di mate-
formazioni degli elementi portanti
riali compositi (a causa
che lo perimetrano e, ponendo parti-
del
colare attenzione ai collegamenti con
che potrebbe affliggere
gli stessi, questo fornisce anche un
la matrice in resina per
efficace vincolo al loro ribaltamento.
via
Operativamente
temperature
l’irrigidimento
del
possibile
delle
degrado
significative
raggiungi-
solaio può essere realizzato in diversi
bili a causa dell’irrag-
modi. Se sopra l’orditura portante vi
giamento solare) è fre-
è un impalcato ligneo, una tecnica ef-
quente l’intervento con
ficace è quella di fissare un secondo
doppio tavolato o con sistemi di
anche all’integrazione dell’orditura
tavolato su quello esistente disposto
controventamento
di
presente con altri elementi utili alla
con andamento ortogonale o incli-
S.Andrea con tiranti in acciaio in
realizzazione di “traliccio” di falda
nato. Un’altra è quella di sistemare
regime di sforzi assiali. I tiranti
resistente. Tale configurazione con-
rinforzi con piatti metallici o nastri
possono venire collegati tra le ca-
sente di impedire lo spostamento
di materiali compositi, fissate al ta-
priate (o tra le travi), tra capriate e
fuori piano delle capriate e può es-
volato con andamento che segue le
timpano e sul bordo laterale al cor-
sere utile per realizzare un vincolo al
diagonali della campitura di solaio
dolo in muratura. Si può pensare
ribaltamento dei timpani di testata.
con
croci
(a “croce di S. Andrea”). Infine, il
metodo più “tradizionale” è quello
che consiste nella realizzazione di
un getto in conglomerato cementizio
anche di modesto spessore in cui vi
si anneghi una rete metallica elettrosaldata. Ovviamente il tutto va completato con opportuni sistemi di collegamento alle pareti perimetrali (ad
esempio barre trasversali inghisate
nelle murature) e alla struttura lignea
sottostante. Per questo scopo trovano
applicazione i cosiddetti “connettori
Solaio ligneo messo a nudo degli strati di finitura e pronto per l’intervento di irrigidimento con caldana collaborante: sono infatti visibili le barre metalliche inghisate nelle murature, la rete elettrosaldata e i connettori a
collegamento con gli strati sottostanti.
a piolo” che altro non sono che perni
muniti di punta auto perforante che
una volta infissi nell’orditura del solaio rimangono in rilievo e vengono inglobati nel getto armato. Non solo gli
impalcati di piano ma anche le falde
di copertura, trovano beneficio dalle operazioni di irrigidimento. Per le
falde, vista la necessità di contenere
al minimo l’incremento di massa in
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Sistema di tirantature e controventi
per la limitazione della deformabilità di falde di copertura di un edificio
di culto
MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Recupero e consolidamento di travi e strutture in legno
L’intervento su costruzioni esistenti a
trova. Solitamente si rende necessa-
marcescenza e che non possono as-
struttura muraria si deve confrontare
rio consolidare elementi lignei inflessi
solvere più alla loro funzione portante
molto spesso con la presenza di sot-
con eccessive deformazioni: singole
con efficacia.
tostrutture in legno: solai e coperture
travi, travetti, ca-
sono infatti realizzati, nella maggior
priate e telai. Il rin-
parte degli edifici storici (monumen-
forzo può essere
tali o dell’edilizia diffusa), con ele-
costituito da lami-
menti portanti in legno. Spesso, in
ne o fogli in com-
caso di degrado degli stessi si opera,
posito, profili me-
mostrando scarsa sensibilità al valore
tallici, aumenti di
della materia originale e storica, con
sezione. Frequenti
la sostituzione degli stessi. Il corretto
sono i casi in cui
e consapevole uso di materiali e tecni-
si deve provvede-
che innovative, unite alla conoscenza
re al rinforzo delle
approfondita delle modalità costrutti-
connessioni fra gli
ve tradizionali consente invece il man-
elementi
tenimento
originale,
problema risolvibi-
con ripristinata (o accresciuta la sua
le solitamente con
capacità portante). In particolare si
placcaggi metallici
interviene sempre più di frequente sul
ma anche, nuova-
legno, con l’utilizzo di materiali com-
mente con i com-
positi (leggeri, economici, resistenti,
positi che invece,
versatili) con l’obiettivo di conferire
di fatto, diventano
maggiore resistenza e rigidezza agli
l’unica possibilità
elementi strutturali in legno massic-
quando si è obbli-
cio o lamellare, rispetto alle presta-
gati a ricostruire un’intera porzione
zioni che il materiale ligneo da solo
di membratura. E’ il caso questo, ad
è in grado di offrire o rispetto alla
esempio, delle estremità (“teste”)
condizione deficitaria in cui esso si
delle travi che si trovano in stato di
dell’elemento
lignei,
Immagini che riportano le varie fasi esecutive per
provvedere all’aumento della sezione portante di
una trave lignea (mediante l’accoppiamento di ulteriore materiale), per assolvere con efficacia a un
mutamento delle condizioni di carico originarie.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Ricostruzione di porzioni di capriata ormai completamente distrutte con protesi in resina
e “armature” di rinforzo
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Archi e strutture voltate
Come è noto, una struttura ad arco
risultante globale delle forze raggiun-
menti pesanti ed incoerenti e sosti-
tende a esercitare due spinte uguali
ge il terreno all’interno della base di
tuendoli con rinfianchi cellulari (fre-
e simmetriche sulle due basi laterali
appoggio e la muratura verticale non
nelli e tavelloni) o rinfianchi coerenti
(piedritti). Se tali spinte non risultano
si ribalta più, contrastando di conse-
in calcestruzzo alleggerito. La tecnica
contrastate
sull’ar-
guenza la spinta orizzontale dell’ar-
della creazione di cappe in conglo-
co vanno a formarsi, solitamente,
co. La messa in opera di un tirante
merato cementizio, sebbene abbia
tre fessure: una in mezzeria dell’ar-
è una soluzione sicuramente meno
da sempre trovato ampia diffusione,
co sul lato dell’intradosso e le altre
invasiva. Il tirante può essere attivo
risulta sconsigliabile per invasività e
due a circa 30° verso gli appoggi sul
(se sottoposto a tesatura, ad esempio
per la modifica inevitabile di masse
efficacemente,
lato dell’estradosso. La struttura da
iperstatica diventa isostatica, formandosi l’equivalente di un “arco a
tre cerniere” non allineate. Questo
rapresenta l’ultima condizione “sicura” della struttura: se il movimento,
che ha prodotto l’apertura delle fessure (le “cerniere”) prosegue senza
fermarsi vi è rischio che la struttura
collassi. Quindi è bene che le strutture ad arco che presentano lesioni
vengano, in primo luogo, monitorate
e, senza dubbio, sottoposte a un intervento che ne contenga l’evoluzione
dell’apertura. Ciò indipendentemente
dagli ulteriori interventi che verranno
poi eventualmente eseguiti sull’arco
tramite tenditore o mediante riscal-
per ridare consistenza allo stesso. In-
damento dello stesso e conseguente
fatti, se non si contrasta con altra tec-
dilatazione all’atto dell’installazione)
nica l’eccesso di spinta orizzontale, le
o passivo (senza tesatura). La scelta
fessure si riformeranno nuovamente
dell’installazione di un tirante attivo
in breve tempo, vanificando gli inter-
piuttosto che passivo dipende sostan-
venti eseguiti. Per contrastare la spin-
zialmente dall’obiettivo che si vuole
ta orizzontale possono essere adotta-
raggiungere, se si vuole un presidio
te molteplici tecniche. Una tra le più
per prevenire certi dissesti o si rende
“classiche” (ed oggi in disuso per la
necessario anche tentare di “recupe-
sua invasività e l’inevitabile modifica
rare” uno stato della struttura pree-
dell’aspetto originale dell’edificio) è
sistente. Un’altra modalità operativa,
quella che consiste nella formazio-
se compatibile con l’uso dell’edificio,
ne sui piedritti di contrafforti mura-
è quella di ridurre i carichi agenti
ri, ossia si genera un allargamento
sulla volta (specialmente in ambito
della base di appoggio, così che la
sismico) con la rimozione di riempi-
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sono collegate da un reticolo di elementi fortemente resistenti a trazione. Rispetto alla cappa collaborante
questa modalità operativa appare
meno invasiva, oltre a non alterare la
permeabilità al vapore della volta. Va
posta attenzione particolare alla pulizia e regolarizzazione della superficie
di adesione del materiale composito,
oltre che alla disposizione dello stesso. Infatti non è indifferente disporlo
all’intradosso o all’estradosso della
struttura muraria, in quanto lo stato di danneggiamento e di apertura
delle fessure determina la necessità
di una o dell’altra dislocazione. In
particolare, l’uso di compositi all’intradosso di strutture curve va sempre accompagnata all’inserimento di
connettori, per scongiurare eventuali
e rigidezze che crea nella struttura.
spinte a vuoto.
Quella che oggi si può definire come
la tecnica che meglio sintetizza le
varie istanze dell’intervento su strutture voltate esistenti, è quella della
maglia incrociata di tessuti compositi. Il principio di funzionamento di
tale tecnica è simile a quello della
cappa collaborante: le diverse parti
Fasi esecutive dell’applicazione di tessuti fibrorinforzati su volte in muratura (estradosso)
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Le aperture
nelle strutture
in muratura
Nelle strutture in muratura tutto è
“portante”: a differenza di quanto avviene per le costruzioni in acciaio o in
cemento armato, ogni elemento fornisce il suo contributo all’equilibrio di
tutta la struttura muraria. Per questo
la localizzazione e l’estensione delle
parti “vuote” e il loro rapporto con le
parti “piene” si rivela fondamentale
per un buon comportamento globale
della struttura. È immediato che la
modalità esecutiva e la posizione delle aperture (o delle chiusura di queste), specie se risultato di continue
trasformazioni eseguite nel corso del
tempo senza troppa attenzione alle
possibili implicazioni sulla sicurezza
dell’edificio, può portare ad un notevole calo delle prestazioni della struttura in caso di sisma. È necessario,
ogni qual volta ci si trova nella necessità di realizzare nuove aperture nei
pannelli murari, curare il ripristino di
rigidezza che viene sottratta (solitamente si interviene con l’esecuzione
di cerchiature in acciaio o calcestruzzo) così come non si deve sottovalutare l’aspetto dell’ammorsamento e
della connessione quando si procede
con la chiusura di bucature. Sorge
il problema infatti di far interagire
spesso materiali e tecniche differenti
rispetto a quelli preesistenti.
Cerchiature metalliche che accompagnano l’esecuzione di nuove
aperture e chiusure parziali o totali di bucature esistenti.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Sottostrutture di pregio
Negli edifici storici è frequente im-
con decorazioni pittoriche e in rilievo)
vano non di rado affreschi pregevoli,
battersi in “sottostrutture” (poiché
che gli estradossi (pavimenti lignei
messi a serio rischio di conservazio-
non facenti parte della struttura por-
finemente e variamente decorati e in-
ne dalla vulnerabilità del supporto
tante in senso stretto, ma comunque
tarsiati). Un altro caso sono le scale,
al passare degli anni. L’approccio in
caratterizzate da una struttura por-
che oltre alla grande attenzione che
questi casi, oltre all’aspetto del con-
tante propria) che rivestono un note-
ricevevano in fase decorativa, sono
solidamento finalizzato al raggiun-
vole pregio, per motivi differenti. Ad
spesso anche testimonianza di una
gimento di condizioni di sicurezza
esempio, rientrano in questo insieme
sapienza costruttiva ammirevole. In-
di tali elementi dovrà essere anche
i solai, con motivi decorativi parti-
fine si pensi alle “false volte” in ca-
fortemente rivolto alla conservazio-
colarmente interessanti che spesso
morcanna (tecnica che prevedeva del
ne dell’originalità dell’”opera”, che
andavano ad arricchire sia gli intra-
gesso steso sopra una stuoia di can-
a volte può mostrare anche caratteri
dossi (si pensi ad esempio ai soffitti
ne a sua volta fissata su una struttura
di unicità, aspetto che può assume-
a “cassettoni”, in cui l’orditura prin-
lignea sagomata), installate con una
re anche importanza fondamentale
cipale e secondaria venivano lasciate
funzione pari a quella che oggi avreb-
perché fortemente distintiva dell’in-
a vista ma letteralmente “imbottite”
be un semplice controsoffitto, ospita-
tero edificio.
Fasi del recupero e valorizzazione di un pavimento ligneo installato su edificio storico di pregio.
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AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
Fasi di consolidamento di una scala con struttura costituita da
una volta di mattoni disposti “in foglio”. Consolidamento dell’intradosso con FRP, inserimento di connettori per solidarizzare il
rinforzo intradossale con quello estradossale, rinforzo estradossale con cappa di calcestruzzo alleggerito. Lintervento è terminato con la prova di carico per garantire la sicurezza e la buona
riuscita dell’operazione.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
PRIMA
DOPO
La differenza tra il “prima” (foto “t_14_15_16”) ed il “dopo” (foto “t_17_18_19”) testimonia l’efficacia dell’intervento.
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Interventi sulle fondazioni
Inserimento di micropali
Allargamento delle fondazioni
Il cedimento delle fondazioni può
generare uno spostamento “globale”
dell’edificio oppure, come più frequentemente accade, un cedimento
“relativo” di alcune parti di esso, che
viene è denunciato da fessurazioni di
un certo rilievo. In questo caso può
essere utile, prima di intervenire,
un’attività di monitoraggio relativa
all’evoluzione di dette fessurazoni:
infatti, quando la loro ampiezza è
“costante” nel tempo, non necessariamente si deve optare per un intervento invasivo, poichè l’edificio
potrebbe aver raggiunto una nuova
gare la base fondale, distribuendo il
sione. Molto spesso si procede con
condizione di equilibrio, ormai sta-
carico su una superficie più ampia e
una combinazione delle due tecniche:
bile. Se invece le lesioni risultano in
riducendo quindi la pressione di con-
ossia vengono eseguiti micropali in
evoluzione o comunque sono di en-
tatto suolo- struttura. Solitamente,
prossimità del muro, questi vengono
tità tale da destare preoccupazione,
dopo lo scavo ai lati del muro pro-
collegati in testa da cordoli costruiti
la causa del danno deve essere indi-
tratto fino ad una profondità tale da
in aderenza allo stesso e collegati tra
viduata e corretta prima che la situ-
scoprire il piano I posa dello stesso
loro.
zione si aggravi. Gli interventi di con-
o della fondazione, si procede con la
solidamento in fondazione possono
creazione delle “tasche” nella mura-
essere diversi. La scelta di quale uti-
tura. Poi dopo il getto di un magrone,
lizzare è legata alla tipologia dell’ap-
si posano le armature e si gettano i
parato fondale esistente, che occorre
cordoli in cemento armato.
indagare adeguatamente, alla tipologia delle strutture di elevazione e alla
Inserimento di micropali
natura dei terreni. Si espongono di
È una delle tecniche oggi più utilizza-
seguito alcune dei principali interven-
te perchè consente di lavorare in spa-
ti maggiormente utilizzati.
zi limitati e di incrementare la capacità portante delle fondazioni esistenti.
Cordoli in calcestruzzo armato
I micropali lavorano essenzialmente
L’intervento consiste nel realizza-
per aderenza laterale, e possono
re cordoli in calcestruzzo armato in
quindi registrare lievi cedimenti di
aderenza alla fondazione originaria
assestamento. Dopo la perforazione
(o alla base del muro quando questa
(eseguita a rotazione) si procede con
manchi) e muniti di collegamenti in
introduzione dell’armatura tubolare,
c.a. che attraversino lo spessore della
l’estrazione graduale del tubo di tri-
fondazione esistente (o del muro). Lo
vellazione e immissione contempora-
scopo dell’intervento è quello di allar-
nea del getto di calcestruzzo a pres-
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Interventi volti alla riduzione del degrado
Deumidificazioni
Le murature di mattoni o pietra interessate
da
umidità
ascendente
subiscono vari fenomeni di degrado,
fatiscenza e instabilità, preceduti da
macchiature, muffe e distacchi di intonaci e finiture.
I trattamenti eseguiti da AhRCOS®
non si limitano al solo lato estetico
del problema ma vanno all’origine
dello stesso, riuscendo non solo a ripararne gli effetti ma ad eliminarne
la causa.
L’umidità di risalita per capillarità
dal suolo nelle murature – nota anche come “umidità ascendente” – e
l’umidità di controspinta per mura-
L’umidità ascendente, eventualmente
ture controterra, rappresentano sta-
abbinata ad altre forme di umidità,
tisticamente il fenomeno più diffuso
produce, inoltre, ambienti malsani
attraverso il quale l’umidità penetra
e condizioni sfavorevoli nei confronti
nei manufatti edilizi in calcestruzzo
del benessere igrotermico dell’uten-
e/o muratura e costituiscono una
za. Favorisce, infatti, la diffusione di
delle cause più frequenti del degrado
muffe e di fenomeni di condensa su-
delle finiture negli edifici.Il fenome-
perficiale e provoca rilevanti variazio-
no ha origine dalle forze di adesione
ni nelle caratteristiche di isolamento
(tensione superficiale) che si stabili-
termico delle murature: la resistenza
scono all’interno del capillare tra il
termica della parete, infatti, può ri-
liquido in esso contenuto e le pareti
dursi, in presenza di murature impre-
del capillare stesso, comportando
gnate d’acqua, anche del 50%, con
la risalita nel vaso tanto più quanto
evidenti ricadute a carattere igienico
più piccola è la sua sezione (legge di
ed economico.
Jourin-Borelli).
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In presenza di murature costruite con
Gli effetti dannosi:
materiali molto igroscopici, capaci
In generale, l’umidità ascendente dà
distacchi degli intonaci dalla mura-
quindi di assorbire anche il vapore ac-
avvio ad un processo irreversibile di
tura per la presenza di sali veicolati
queo presente nell’atmosfera - come
disfacimento degli elementi laterizi
dall’acqua e provenienti dal terreno o
generalmente sono le malte e i lateri-
o lapidei, degli intonaci e delle mal-
dai materiali da costruzione che co-
zi - il contenuto d’acqua dovuta alla
te che costituiscono la muratura, che
stituiscono la muratura;
risalita per capillarità dal suolo può
può provocare i seguenti tipi di danni:
riduzione dell’isolamento termico de-
raggiungere fin oltre il 30% del volu-
presenza diffusa di macchie e di efflo-
gli edifici;
me, corrispondente a 300 litri di ac-
rescenze saline;
degrado dovuto a incompatibilità chi-
qua per ogni metro cubo di muratura!
degrado dei materiali per effetto del
mica dei materiali costituenti la mu-
fenomeno del gelo;
ratura.
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Quando i sali veicolati dall’acqua
presentano caratteristiche di elevata
igroscopicità, sono in grado di assorbire umidità dall’atmosfera con
effetti di incremento dei fenomeni
di degrado connessi alla presenza di
umidità: nei casi più gravi si può assistere nella zona umida alla vera e
propria disgregazione degli intonaci
causata dalla formazione di solfati e
dalla loro successiva asportazione a
causa dell’aumento di volume che si
accompagna alla cristallizzazione dei
sali solubili.
METODI D’INTERVENTO
Tra le varie forme di umidità che
possono colpire le murature, quella
dovuta alla risalita capillare rappresenta storicamente la più difficile da
contrastare e debellare.
L’attuale stato dell’arte nel difficile
campo della deumidificazione muraria contempla svariate tecniche, basate su diversi principi fisici e chimici:
A fronte di questa realtà, il sistema
IDRO STOP SYSTEM della AhRCOS®
Restauri innovativi Tecnologici
per
la Deumidificazione e il Controllo
dell’umidità nelle murature, basato
sulla “Tecnologia dello sbarramento
verticale e orizzontale”, rappresenta
una soluzione certificata e sicura,
che non si limita al solo lato estetico
del problema ma va all’origine dello
stesso, riuscendo non a ripararne gli
effetti ma ad eliminarne la causa.
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AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
Restauri cromatici e pittorici:
affreschi, stucchi, elementi lapidei
Il restauro è un’attività legata alla
fine del processo, i colori risultano
manutenzione, al recupero, al ripri-
inglobati
stino e alla conservazione dei manu-
stesso. Un affresco, nella maggior
fatti storici. Molto spesso tali manu-
parte dei casi, è eseguito su un’am-
fatti contengono al loro interno delle
pia superficie (ad esempio una parete
vere e proprie opere d’arte: affreschi,
o un soffitto) con effetti estetici di ri-
stucchi e sculture in gesso o lapidee.
levante effetto sia per i soggetti dipin-
A volte il valore artistico non emerge
ti ma anche dai colori utilizzati, che
come preponderante rispetto a quello
riescono a mantenere un’incredibile
storico e culturale, ma in entrambi i
brillantezza dopo anni, o addirittura
casi il restauro dell’edificio non può
secoli, dalla loro esecuzione. Micror-
prescindere dall’intervento anche su
ganismi come le muffe, polvere, umi-
questi elementi che, seppur privi di
dità e infiltrazioni di acqua possono
importanza dal punto di vista strut-
compremettere l’aspetto dell’opera.
turale rappresentano un bene da sal-
Ovviamente tali danneggiamenti ri-
vaguardare.
sultano tanto più frequenti od estesi
Quella dell’affresco è un’antica tec-
quanto più è antico l’affresco e pos-
nica pittorica che vede l’utilizzo dei
sono essere a carico del solo colore
pigmenti direttamente su un intonaco
o addirittura provocare il distacco
di calce fresca (composto di calce e
dell’intonaco. Il restauro degli affre-
rena lavata), con il risultato che, alla
schi è un’operazione estremamen-
all’interno
dell’intonaco
te delicata, che deve essere sempre
preceduta da un’accurata fase di
studio e conoscenza che consenta
di individuare la tecnica precisa con
cui è stato eseguito oltre alle cause
ed entità del suo degrado. A questo
scopo si svolgono ricerche storiche,
dettagliati rilievi grafici e fotografici
in alta definizione, analisi chimiche di
laboratorio e mappatura del degrado.
La prima e più importante fase di un
processo di restauro di un affresco è
comunque sempre quella della pulitura, ossia l’eliminazione di macchie di
umidità e depositi di sporco. Le tecniche da utilizzare sono di varia natura
ma sintetizzabili in metodi di tre tipi:
fisici, meccanici e chimici.
Questi
metodi vengono preferiti o accoppiati in funzione sia dei materiali da rimuovere che dei materiali costitutivi
dell’opera. Se è abbastanza intuitivo
come i metodi meccanici vadano utilizzati con molta attenzione, perché
potrebbero danneggiare il substrato è
utile ricordare che anche l’acqua può
essere usata solo in casi particolari.
Successivamente, se necessario si
provvede con il ripristino dell’intonaco e con operazioni di reintegrazione
pittorica, avendo cura di non compromettere la visione d’insieme del soggetto dipinto, con delle integrazioni
di colore selettive sottotono che vadano a integrare abrasioni e lacune.
Il restauro di stucchi a base calce o
gesso, policromi e/o dorati, passa
attraverso le fasi di consolidamento,
pulitura, eliminazione dei sali idrosolubili con impacchi idonei, descialbo,
ricostruzione strutturale, fissaggio e
coloritura. Nel caso in cui si renda necessaria la ricostruzione integrale o
di porzioni di elementi ornamentali in
aggetto, si utilizzano strumenti come
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MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA
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dime, raffetti e spatole, o in casi più
derazione i materiali costitutivi origi-
complessi
in
nali. Le principali fasi di lavorazione
gomma siliconica poi posti in opera.
calchi
dall’originale
prevedono la pulitura, (ad esempio
Il restauro delle eventuali dorature
con impacchi di polpa di cellulosa o
in oro zecchino e simil oro prevede
seppiolite e carbonato di ammonio in
le fasi di pulitura, integrazione dei
soluzione), e/o idrosabbiatura, e/o
supporti e stesura del bolo, in tinta,
idrolavaggio, consolidamenti preven-
come da originale, della foglia oro e
tivi, stuccatura parziale, ricostruzione
la protezione finale
delle lacune con polveri lapidee poli-
Il restauro delle superfici decorate
crome idonee e protezione finale.
a secco, a tempera o acrilico, che
In tutti i casi, va sempre tenuto in
riguarda soffitti o pareti, viene gene-
grande considerazione il principio
ralmente trattato tramite consolida-
fondamentale
menti preventivi, risanamento delle
dell’autenticità dell’opera. Occorre
aree colpite da infiltrazioni che cau-
considerare che, il segno del trascor-
sano muffe, esfoliazioni e decoesioni
rere del tempo è un valore storico ed
del film pittorico, ripristino parziale
estetico di straordinaria efficacia.
dei fondi, ripresa cromatica mimeti-
Come l’intervento di restauro delle
ca, (con tecniche e pigmenti uguali
strutture murarie anche in questo
all’originale), fissaggi e protezioni fi-
caso si deve tendere all’utilizzo di
nali idonee.
tecniche in grado di garantire la ri-
Il restauro lapideo, che riguarda mar-
conoscibilità e la reversibilità degli
mi antichi, ardesie o più in generale
interventi oltre che la compatibilità
tutte le pietre costituenti le opere vie-
meccanica, chimica e fisica e la dura-
ne sempre eseguito tenendo in consi-
bilità degli stessi.
AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
della
conservazione
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5.
CUCIRE LA PIETRA CON LA PIETRA:
IL SISTEMA TICORAPSIMO
Il sistema TICORAPSIMO è un meto-
teristiche meccaniche della muratu-
do innovativo brevettato, economico
ra e nel collegare trasversalmente i
e di facile esecuzione, per il rinforzo
paramenti della muratura fornendo
di murature storiche, regolari e irre-
così monoliticità al pannello mura-
golari, sia a livello locale che globale,
rio, come testato con sperimenta-
con particolare, ma non esclusivo, ri-
zioni condotte in sito, in laboratorio
ferimento al loro comportamento in
e con successive simulazioni nume-
presenza di sisma. Esso trae origine
riche
dalla constatazione che una delle vul-
• utilizzabile anche per ripristina-
nerabilità più pericolose per una mu-
re la continuità della muratura in
ratura è la mancanza di monoliticità.
presenza di lesioni o carenza di
Da qui l’idea di conferire monoliticità
ammorsamento e per migliorare le
attraverso un sapiente gioco di trama
connessioni strutturali fra impalcati
e ordito in cui elementi flessibili (tra-
e murature
ma) in pietra (basalto) tengono assieme i vari conci (ordito).
• incrementa in maniera del tutto trascurabile i pesi sulle murature
• si presta ad essere utilizzato anche
• particolarmente appropriato per il
rinforzo di murature “faccia a vista”
e di edifici vincolati, di interesse storico e architettonico
• integra (senza trasformare) la strut-
a “secco” senza l’uso di prodotti
MASSIMA VERSATILITÀ:
il rinforzo può essere progettato e dimensionato su misura per
ogni singolo apparecchio murario.
tossici e di difficile smaltimento
• può essere utilizzato anche per una
eventuale messa in sicurezza in casi
di emergenza
tura, non è invasivo, è reversibile,
rispettoso del principio del “minimo
intervento”, compatibile con la conservazione materica del manufatto,
durevole e con elevata resistenza al
fuoco
• efficace nell’incrementare le carat-
*provini rinforzati con TICORAPSIMO disposto a reticolo
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IL SISTEMA TICORAPSIMO®
Le simulazioni numeriche dimostrano la capacità di fornire
monoliticità e attestano come le tensioni agenti sulle corde
si mantengano inferiori ai valori di resistenza del materiale.
Le simulazioni numeriche dimostrano la capacità di fornire
monoliticità e attestano come le tensioni agenti sulle corde
si mantengano inferiori ai valori di resistenza del materiale.
La notevole riduzione delle deformazioni trasversali sotto
sforzi di compressione dei provini rinforzati rispetto a quelli
non rinforzati, dimostra l’efficacia nel conferire monoliticità
ed eliminare la tendenza delle murature multiparamento a
collassare per fenomeni di instabilità delle cortine esterne.
TICORAPSIMO porta così la muratura a sfruttare pienamente le resistenze dei materiali che la costituiscono.
In linea con il principio del MINIMO INTERVENTO può essere utilizzato in maniera completamente invisibile su murature “FACCIA A VISTA”
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IL SISTEMA TICORAPSIMO®
EFFICACIA TESTATA IN SITU SU MURATURE IRREGOLARI IN PIETRA
Incrementa la resistenza della muratura e ne riduce la fessurazione
Murature contigue o pannelli portanti ortogonali mancanti di ammorsamento,
aperture
Confronto tra pannello rinforzato con TICORAPSIMO e pannello non rinforzato sottoposti a prova di compressione diagonale confinata secondo
le condizioni in situ.
tamponate
senza connessioni con la muratura
circostante sono il risultato di fasi
edificatorie che si sono succedute
nella storia dell’edificio e rappresentano criticità da sanare. TICORAPSIMO può essere utilizzato anche per
questo scopo: connettere e conferire
continuità per migliorare il comportamento strutturale.
INCREMENTO DI RESISTENZA PARAGONABILE A QUELLO CHE SI OTTIENE DAL RINFORZO CON INIEZIONI E MIGLIORE RISPETTO A QUELLO CHE SI OTTIENE CON TECNICHE PIU’ COMUNEMENTE UTILIZZATE.
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AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety
La nuova sede AhRCOS Srl inaugurata nel Novembre 2013
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RESTAURO e CONSOLIDAMENTO
certificato
di assicurazione
La società UNIPOL ASSICURAZIONI S.p.a. in forza della polizza n° 48950295/60 emessa in data 13 dicembre 2008 e successivi rinnovi a favore della società Ahrcos Srl assicura e garantisce il rifacimento parziale
o totale degli interventi con il risarcimento delle spese necessarie e tutti gli eventuali danni consequenziali di ogni tipo derivanti a persone o cose, cagionati in conseguenza a difetti delle
opere eseguite o per l’esistenza di vizi delle stesse;
L’ assicurazione si rilascia per la durata di anni 10 a decorrere dalla data di compimento delle
opere accertabile dalla fattura accettata dalle parti, fino alla concorrenza di:
3.000.000,00
Il certificato è riferito all’ immobile sott’indicato:
UBICAZIONE IMMOBILE :
COMMITTENTE :
BENEFICIARIO :
FATTUR A N° :
DEL :
La garanzia ha durata di anni 10 e comprende:
- il rifacimento parziale o totale degli interventi;
- il risarcimento delle spese necessarie per la preparazione ed il rifacimento delle opere e degli interventi
- i danni consequenziali di ogni tipo derivanti a persone o cose
Limitazione a
per le sole opere di
Il presente certificato risulta emesso nei modi previsti dalla polizza e dai relativi allegati e non supera e non integra la stessa
RESTAURO e CONSOLIDAMENTO
Ahrcos srl
Via Secci, 5-7 Bologna (BO) 40132
Tel. +39.051.72.57.63
Fax. +39.051.31.67.983
www.ahrcos.it - [email protected]
Ahrcos®: Adeguamento sismico come estrema sensibilità nel recepire la fondamentale
importanza che ogni particolare può avere a
fronte di evento eccezionale che porti l’edificio a dover contrastare forze di enorme entità
che improvvisamente agiscono in direzione
diversa da quella che era stata calcolata per
i carichi verticali.
La conoscenza di tecniche tradizionali, unitamente alla sperimentazione di più aggiornate
modalità di intervento e alla costante ricerca
eseguita presso i laboratori di prestigiose università italiane, ci consente di lavorare nel pieno rispetto della natura e della conservazione
del bene, consci delle responsabilità e dell’impegno del nostro lavoro.
“Assistenza gratuita alla progettazione”
Siamo in grado di fornire consulenza e diagnostica, prove sperimentali, assistenza per
la progettazione, rilevamento dello stato di
conservazione, ed esecuzione di interventi di
consolidamento sismico e restauro di altissima qualità.
Tradizione del restauro, tecnologie innovative
per la conservazione, il recupero, il rinforzo, il
miglioramento ed il consolidamento strutturale e architettonico del patrimonio edilizio e di
quello storico-artistico-monumentale.
PRINCIPALI CLIENTI:
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Baldassini Tognozzi Pontello s.p.a.
G.I.D.A. gestione impianti depurazione PRATO
Comune di Castel San Pietro Terme(BO)
Fini Compressors s.p.a.
Comune di Molinella (BO)
Resto del Carlino
Comune di Ferrara (FE)
Telecom Italia s.p.a.
Comune di Argelato (BO)
Istituti Ortopedici Rizzoli Bologna
Comune di Quistello (MN)
Ospedale Maggiore Bologna
Comune di Casalgrande (RE)
Prestige Cosmetics s.p.a.
Comune di Cento (FE)
Partecipanza Agraria di Sant’Agata Bolognese (BO)
Comune di Soliera (MO)
Curia di Carpi (MO)
Comune di Modena (MO)
Parrocchia di Santa Maria in Strada - Anzola Emilia (BO)
Comune di Minerbio (BO)
Parrocchia di San Michele Arcangelo – Castiglione Messer Marino (CH)
Comune di Forlì (FC)
Chiesa della conversione di S. Paolo Apostolo Budrione di Carpi (MO)
Comune di Pistoia (PT)
Chiesa di Santa Giulia Vergine Martire Migliarina di Carpi (MO)
Comune di Ravarino (MO)
Chiesa di San Martino in Casola – Monte San Pietro (BO)
Comune di Ascoli (AP)
Chiesa di San Giacomo Apostolo – Forlì (FC)
Comune di Castello di Serravalle (BO)
Chiesa di San Martino in Pedriolo
Comune di Castrocaro Terme e Terre del Sole (FC)
Chiesa di Osta
Comune di Galliera (BO)
Chiesa di S.Stefano a Bazzano (BO)
Settore Ambiente e Territorio Modena
Chiesa di S. Michele Arcangelo a Longara (BO)
Nuovo Grattacielo di Ravenna
Chiesa della Pieve di S. Andrea
Provincia di Rimini
Curia di Sant’Agata Bolognese
Provincia di Bologna
Curia di Anzola Emilia
Provincia di Modena
Curia di Chieti
JOINT s.p.a.
Chiesa di San Giacomo in Imola
Stadio comunale di Ferrara
Diocesi di Imola
Comando Carabinieri Mirandola
Pia unione dei Sacerdoti Filippini
Erg Petroli
Chiesa di S.Arcangelo a Macerata Feltria (PU)
Piscine comunali Olimpiche Carmen Longo – Stadio di Bologna
Fondazione Falciola – Villaggio del Fanciullo
TAV – Linea Alta Velocità Milano-Napoli
Bo-Moll Italia
Musei di San Domenico (FC)
Fortitudo Pallacanestro
Acquedotto Monumentale di Ferrara (FE)
Consorzio di Bonifica Reno-Palata
Fontana dei Putti
Consorzio di Bonifica di Secondo Grado per il Canale Emiliano Romagnolo
Palazzo Comunale di Ferrara
Consorzio di Bonifica di Burana
Motovelodromo Fausto Coppi centro medicina Sportivo
Consorzio di Bonifica Val Tidone
Palazzina Vigarani del Giardino Ducale Estense – Comune di Modena (MO)
Consorzio della Bonifica Renana
Camera di Commercio di Rovigo
Ponte Canale Agro Mantovano-Reggiano
Biblioteca Calcagnini a Ferrara
CER Canale Emiliano Romagnolo
Musei di San Domenico a Forlì
Diga del Molato
Opera Pia “Davia Bargellinio”
Grafica Editoriale
Comune di Galliera (BO)
Paladozza Bologna
Comune di Mondaino (RN)
Casa di cura Villaverde, Bologna
Er.Go. Azienda per il diritto allo studio
Casa di cura Villa Altea, San Lazzaro di Savena (BO)
Chiesa dei Musei di San Domenico a Forlì
SIT Tecnospazzole s.p.a.
Azienda Autonoma di Stato di Produzione (RSM)
LAR s.p.a.
Repubblica di San Marino (RSM)
Hotel Touring Bologna
Banca di San Marino Credito Faentano (RSM)
Hotel Corona d’ Oro Bologna
Palazzo Sersanti – Imola (BO)
Palazzo Baldini Rimini
Palazzo Gaddi Pepoli - Bologna (BO)
RAS assicurazioni
Palazzina Vigarani Giardino Ducale Estense – Modena (MO)
RAS Bank
Teatro dei Filarmonici di Ascoli (AP)
Dari Compressori
Teatro Ebe Stignani di Imola (BO)
Banca Antonveneta s.p.a.
Università di Bologna
Fondazione Cassa di Risparmio Pirita – Imola (Bo)
Università Politecnico delle Marche
Interbanca s.p.a.
Palazzo Ottani Gardi Bologna
HERA s.p.a.
Villa Giacobazzi a Sassuolo
HERA Modena s.r.l.
Impianto Trattamenti Rifiuti Industriali Hera spa
GAL.A. s.p.a.
Chiesa di San Giacomo in Imola
Hera Comm. S.r.l.
Lottizzazione via Dante Alighieri L’Aquila (AQ)
Gruppo ILCEV prefabbricati
Condomini “Tomè” e “Vittorini 3°” – L’Aquila (AQ)
Rizzani De Eccher s.p.a.
Condominio “Vittorini” – L’Aquila (AQ)
Cogei Costruzioni s.p.a.
Lottizzazioni di via Cacchi – L’Aquila (AQ)
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90
Lottizzazioni a Civita di Bagno (AQ)
Elettrostamperie Poppi
Teatro “Dei Filarmonici “ Ascoli Piceno
Poppi Euroforge
Condominio “Lobima” Cesena (FC)
Palazzo Malvezzi
Lottizzazione Strada Statale 17 bis a Paganica - L’Aquila (AQ)
Provincia di Bologna (BO)
Nuovo Polo Chirurgico e delle Emergenze, presso l’Azienda Ospedaliera
Rocca Possente di Stellata (FE)
S.Orsola - Malpighi, Via Albertoni (BO)
Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’ Emilia
Condominio Sallustio a L’Aquila (AQ)
Romagna
Lottizzazione Località Cisternola a L’Aquila (AQ)
Direzione Regionale S.B.A.P.
Chiesa di Santa Maria in Strada ad Anzola Emilia (BO)
Comune di Bologna
Condomini di Via Cesare Fabrizi a L’Aquila (AQ)
Consorzio Palazzo Micheletti
Banca Monte dei Paschi di Siena
Liceo IIS Montessori Da Vinci a Porretta Terme (BO)
Palazzina Majani, Via Indipendenza, Bologna (BO)
Oratorio della Beata Vergine di San Luca a Mirabello (FE)
Cimitero monumentale di Castel San Pietro Terme (BO)
Asilo del Penzale a Cento (FE)
Residenza Sanitaria Assistita di Rimini (RN)
Tecopress S.p.a.
Scuole materne “Walt Disney” a Sassuolo (MO)
Palazzo Sochora – Praha – Rep. Ceca.
Scuole primarie “Don Carlo Gnocchi” a Sassuolo (MO)
Chiesa di Santa Caterina da Carpi
Scuole materne “Sant’Agostino” a Sassuolo (MO)
Condominio XXV aprile a Pieve di Cento (BO)
Banca di San Marino - Villa Manzoni a San Marino – RSM
Condominio Liberty a San Felice sul Panaro (MO)
Palazzo Via Cacchi 10 L’Aquila (AQ)
Condominio Fiocchi a Cento (FE)
Palazzo Via Cacchi 16 L’Aquila (AQ)
Condominio Piazza Guercino 38 a Cento (FE)
Palazzo “Vittorini 3° lotto” Via Aldo Moro 29 L’Aquila (AQ)
Villa Lanzoni a Corporeno (FE)
Palazzo “Residence Tomè” Via Aldo Moro 31 L’Aquila (AQ)
Brembo s.p.a. – Curno (BG)
Palazzo Via Dante Alighieri, 7 L’Aquila (AQ)
Brembo s.p.a. – fonderie di Mapello (BG)
Palazzo loc. Cisternola, L’Aquila (AQ)
Palazzo Preslova – Praga - Czech Republic
Palazzo Via della Comunità Europea, L’Aquila (AQ)
Palazzo Kubelicova – Praha – Czech Republic
Palazzo “Vittorini” Via Angelo Pellegrini, 18, L’Aquila (AQ)
Diocesi di Carpi – Palazzo Vescovile di Carpi (MO)
Condominio “Tomei” – Civita di Bagno L’Aquila (AQ)
Diocesi di Carpi –Duomo di Carpi (MO)
Condomini Madonna di Pettino (AQ)
Diocesi di Ferrara – San Giovanni Battista a Dosso (FE)
Fontana Hercolani - Strada Maggiore Bologna (BO)
Azienda AUSL Bologna
Condominio “Carlo Pellegrini” Corso Principe Umberto, 5 – Loc.tà Poggio
Bondioli e Pavesi Suzzara (MN)
di Roio L’Aquila (AQ)
Chiesa di S. Stefano, Via Contessa Matilde a Bazzano (BO)
Condominio “Cimati ”, Via Aldo Moro, 4 a Scoppito (AQ)
Baccolini Roberto, Via Fusicchio a Grizzana Morandi (BO)
Asilo prima infanzia di Bondeno (FE).
Chiesa di Santa Caterina a Concordia sulla Secchia (MO)
Asilo prima infanzia di via Pacinotti a Cento (FE).
Chiesa delle Catene a Bondeno (FE)
Campanile della Chiesa di San Giovanni a Bondeno (FE).
Condominio di Via XXV Aprile n.26 a Pieve di Cento
Campanile della Chiesa di San Paolo Apostolo a Stellata di Bondeno (FE).
Oddolini Enrico, Via di Mezzo a Cavezzo (MO)
Chiesa della Natività di Stellata di Bondeno (FE).
Bema Immobiliare, Via Ca’ Venturoli a Castel San Pietro Terme
Campanile della Chiesa di San Lorenzo a Cento (FE).
(BO)
Chiesa di San Giacomo a Bevilacqua (BO).
Villa Plattis, Via Gennari a Cento
Chiesa di Santa Maria Maddalena a Cento (FE).
Brembo Spa, Mapello
Chiesa di San Giorgio Martire a Corporeno (FE).
Chiesa di San Michele Arcangelo a Novi di Modena
Chiesa di San Sebastiano a Renazzo (FE).
Torre dei Losetti a Beura Cardeza
Chiesa di San Paolo Apostolo a Concordia (MO).
Villa Lanzoni, Via Statale a Cento
Duomo di Mirandola (MO).
Scuola Primaria “Mario Garagnani” a San Giovanni in Persi-
Chiesa di San Giacomo al Vaticano (Stato Pontificio)
ceto
Chiesa di San Giovanni Battista a San Giovanni in Persiceto (BO)
Casa Michelini , Corso del Guercino a Cento
Chiesa di San Niccolò di Calcara (BO)
Villa Borgatti, Via Pedagna a Corporeno
Chiesa di Santa Maria Maddalena a Cento (FE)
Condominio Liberty, Via Mazzini a San Felice sul Panaro
Chiesa di San Giovanni ad Insulmann ad Isola del Gran Sasso (TE)
Palestra Atletica a San Marino
Chiesa di San Giuseppe ad Isola del Gran Sasso (TE)
Palestra Keyness a San Pietro in Casale
CNA Cento (FE)
Casa Fiocchi – Via Matteotti a Cento
Cogefrin s.p.a. Castelmaggiore (BO)
Villa Balboni, Via Lenzi a Renazzo
Condominio Viale Falzoni Gallerani 37 a Cento (FE)
Condominio Aurora
Condominio Italia Viale Statale a Cento (FE)
Scuola elementare a Ponte Ronca
Ospedale Maggiore “C.A. Pizzardi” Bologna (BO)
Chiesa della Beata Vergine delle Grazie, a Stuffione di Ravarino
Oratorio Ghislieri a San Carlo (FE)
IIS Keyness scuole Castelmaggiore (BO
Azienda Agricola Oddolini a Cavezzo (MO)
Oratorio di San Donato in Via Zamboni a Bologna (BO)
Redi s.p.a. Bologna
Piscine Spiraglio a Bologna (BO)
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Finito di stampare Novembre 2014
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