Prova strutturata di breve durata cl. 3°sec. I

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ISTITUTO
COMPRENSIVO DI
PALMANOVA
SCUOLE DELL’INFANZIA, PRIMARIE E SECONDARIA DI 1° GRADO
Comuni di Palmanova, Santa Maria la Longa, Trivignano Udinese e Visco
Via Dante Alighieri, 3 - 33057 PALMANOVA - Tel. 0432/928379 – fax 0432/924524 - Cod. Min.: UDIC83300B - C.F. 90011210300
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e-mail: [email protected] – PEC: [email protected]
PROVA PER COMPETENZE
Scuola secondaria I grado – classe terza
Storia – Geografia – Cittadinanza - Italiano
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Presentazione
Il gruppo di lavoro costituito dagli insegnanti di lettere della Scuola Secondaria di primo grado di
Palmanova, ha scelto di costruire una prova multidisciplinare sul tema dei flussi migratori che
consenta agli alunni di riflettere sulle relazioni tra passato e presente.
La fase preparatoria alla somministrazione della prova viene sviluppata in classe partendo dallo
studio dei flussi migratori che hanno interessato la nostra penisola insieme ad altri stati europei tra
Ottocento e Novecento fino allo studio del recente passato. La riflessione proseguirà con l'analisi di
diverse tipologie di fonti: articoli di giornale, documenti, grafici, carte tematiche e con ricerche
attraverso diversi canali di informazione (cartacei e multimediali) che porteranno l'alunno a
conoscenza della realtà presente caratterizzata da imponenti flussi migratori dai paesi in via di
sviluppo. I ragazzi inoltre potranno confrontarsi tra loro sulla base delle loro personali storie
familiari e sulla base delle esperienze vissute da compagni provenienti da altri paesi europei ed
extraeuropei e saranno portati a riflettere sul difficile processo di integrazione. In questo modo gli
alunni dovranno dimostrare di possedere tutti gli strumenti adatti a leggere, analizzare e
decodificare linguaggi diversi ed essere in grado di produrre una riflessione sugli aspetti di
somiglianza e di differenza tra i fenomeni migratori passati e presenti.
Il gruppo di lavoro ha scelto di costruire una prova strutturata di breve durata o “prova di primo
tipo” sul modello proposto dal professore Maurizio Gentile. La prova prevede un'alternanza di
domande a risposta chiusa e a risposta aperta, tarate su tre livelli di attestazione della competenza:
avanzato, intermedio e base. Per differenziare e indicare più chiaramente se la competenza è stata
raggiunta o meno, abbiamo suddiviso il punteggio tra livello base (che equivale a una prova
sufficiente) e un livello di competenza non raggiunto (che equivale a una prova non sufficiente).
I testi scelti sono di lettura piuttosto agevole e non presentano particolari difficoltà nella decodifica
e nella comprensione; in questo modo anche gli studenti con disturbi specifici dell'apprendimento e
con bisogni educativi speciali possono avere garantite maggiori probabilità di riuscita. Sono
comunque previsti e garantiti per i suddetti alunni tempi più lunghi e lo svolgimento della prova con
l'eventuale supporto dell'insegnante nella lettura dei testi e delle consegne.
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Prova strutturata di breve durata
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Discipline coinvolte: Storia-Geografia-Cittadinanza-Italiano
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Ordine e classe: Scuola secondaria I grado – classe terza
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Tempo di esecuzione: 2 ore
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Competenza specifica da promuovere:
1. Comprendere alcuni problemi fondamentali del mondo e della società contemporanea,
rapportandoli anche alla storia passata.
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Competenze generali richieste:
1. Conoscere eventi, fatti, fenomeni storici e coglierne le relazioni.
2. Descrivere fenomeni storici utilizzando il lessico e gli strumenti specifici.
3. Orientarsi nello spazio e utilizzare gli strumenti specifici della disciplina.
4. Leggere, comprendere, analizzare testi.
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Situazione-problema:
Il 3 ottobre 2013, al largo della costa di Lampedusa, un'imbarcazione libica è naufragata,
provocando la morte di 366 migranti che stavano tentando di raggiungere la costa italiana.
Questo tragico episodio di attualità diventa stimolo alla riflessione in classe sui flussi migratori di
oggi, confrontandoli anche con quelli del passato, in modo particolare l'emigrazione italiana verso
le Americhe a cavallo tra Ottocento e Novecento.
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QUESITO N.1: Leggi con attenzione i documenti A e B, relativi ai flussi migratori del passato,
e poi rispondi alle domande.
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DOCUMENTO A: “Ellis Island, all'inizio del Novecento” (M.E.Tonizzi)
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A New York, tra la fine dell'Ottocento e gli anni Venti del Novecento, sbarcano in media 5000
emigranti da piroscafi provenienti soprattutto dai paesi economicamente più arretrati dell'Europa
meridionale (tra cui l'Italia) e centro-orientale. Si tratta nella maggior parte dei casi di membri delle
classi sociali inferiori, di poveri contadini oppure di operai non qualificati che la nascente industria
europea non riesce ad assorbire.
Le donne all'inizio non sono quasi presenti: solo gli uomini vengono richiesti dal mercato del lavoro
americano. Poi, gradualmente cominceranno ad accompagnare i mariti o a raggiungerli dopo lunghi
periodi trascorsi in patria nell'attesa che il coniuge riesca a mettere da parte qualche risparmio per
ricreare in America il nucleo famigliare d'origine.
Tutti vogliono fuggire la miseria e gli stenti; tutti sono in cerca di migliori condizioni di lavoro e di
vita.
A Ellis Island, posta appena fuori dall'imboccatura del porto di New York, nell'immediata vicinanza
della gigantesca statua che simboleggia i principi di libertà e di uguaglianza sanciti dalla
Costituzione degli Usa, è localizzata la struttura in cui vengono compiute, sotto la sorveglianza di
circa 700 addetti, le complesse formalità necessarie per ottenere il permesso di sbarco. l passeggeri
di terza classe sono trasportati dalla nave alla stazione di smistamento dei flussi.
Prima di varcare la soglia del "sogno americano" bisogna inevitabilmente passare attraverso i
cancelli di quell'isola.
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In alcune testimonianze sono la commozione e la speranza a prevalere nella memoria dei
protagonisti: "Ancor oggi ho nostalgia di quella grande, grandissima entrata. Era... come potrei
rendere l'idea? …il cancello del Paradiso". Ma spesso paura e avvilimento sono sensazioni che
emergono in molte testimonianze. Un'emigrante olandese, sbarcata nel porto di New York nel 1917,
ricorda così l'esperienza di Ellis Island: "Com'era possibile, mi chiedevo, che, dopo averla tanto
agognata, fossi così terrorizzata dall'America?
Questo accadeva perché i tormenti patiti a Ellis Island avevano cancellato in un attimo tutte le
nostre speranze. Eravamo spintonati e sballottati di qua e di là: nessun allevatore avrebbe permesso
che il suo bestiame venisse trattato così. Una volta entrati qui dentro si smette di essere uomini
creati a immagine e somiglianza di Dio padre e si diventa come le bestie". Ma cosa succede in
quell'isoletta? Lasciati i bagagli nei depositi del piano terreno, bisogna dirigersi verso le sale dove
avviene l'esame da parte degli ispettori dell'emigrazione. Per recarvisi occorre salire una ripida
scala.
Una volta giunti nei locali del piano superiore, gli emigranti, dopo molte ore di logorante attesa,
debbono dimostrare la validità dei loro documenti di viaggio e sottoporsi ad una prima e
accuratissima visita medica generale, finita la quale ce n'è una seconda, dedicata all'esame
specialistico della vista. La visita è particolarmente dolorosa perché l'oculista, usando un apposito
ferro a forma di uncino, tira e rovescia le palpebre per assicurarsi che non ci siano segni di
congiuntivite o di tracoma. Per coloro che presentano sintomi conclamati di malattia, il verdetto è
infatti inappellabile: respinti.
Quando le prime rapide visite non consentono di formulare una diagnosi precisa (i casi di questo
genere riguardano annualmente circa il 20% degli esaminati), i medici tracciano con il gesso, sulle
vesti del paziente, l'iniziale della patologia sospettata, e si provvede all'invio in infermeria per un
periodo di osservazione. Il ricovero in infermeria viene deciso senza dare alcuna spiegazione agli
interessati. Ciò crea forti ansie ai degenti, che lo interpretano come un preludio all'espulsione.
"Quando ti mettevi a dormire avevi sempre paura che qualcuno venisse durante la notte e ti tirasse
fuori dal letto dicendo: "sei malato, te ne devi tornare al tuo paese". Si viveva nella paura costante
di essere rimandati a casa".
Esaurite le operazioni relative alle visite mediche, si passa dunque alla fase successiva,
l'interrogatorio, in cui occorre rispondere ad una lunga serie di domande, che riguardano, oltre il
nome, l'età e lo stato civile, i motivi del viaggio e le possibilità di sostentamento sul territorio
statunitense. Altre domande sono invece tese ad accertare i connotati "morali" e gli eventuali
orientamenti politici dell'emigrante: i potenziali rivoluzionari sono ritenuti indesiderabili almeno
quanto i malati.
Nel caso le risposte non soddisfino in pieno l'esaminatore, interviene una commissione apposita cui
spetta l'ultima parola. L'interrogatorio è un momento particolarmente penoso per gli emigranti.
Molti infatti sono analfabeti e spesso sono abituati ad esprimersi non nella loro lingua nazionale ma
in dialetto; quindi, nonostante la presenza degli interpreti, trovano grandi difficoltà a capire il
significato dei quesiti. In moltissimi casi è soltanto la mancata comprensione delle domande a
determinare risposte poco esaurienti e, di conseguenza, una diagnosi di ritardo mentale e la
negazione del visto d'entrata.
Complessivamente il 10% di coloro che tentarono di entrare negli Usa venne rimandato indietro su
quegli stessi piroscafi che li avevano condotti verso il "nuovo mondo".
Se la spossante trafila dei controlli e degli interrogatori ha esito positivo, viene concesso il visto
d'ingresso negli Usa ed è finalmente possibile riunirsi ai parenti e ai compaesani che attendono fuori
dai cancelli di Ellis Island. Conclusa l'ultima tappa del tragitto dal Vecchio al Nuovo mondo,
l'emigrante si tramuta in immigrato.
A questo punto, contornato dalla rete protettiva dei compaesani migrati prima di lui, intraprende un
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nuovo anche se non sempre facile cammino alla ricerca dell'inserimento in una nuova società e in
un mercato del lavoro in espansione che, avendo bisogno di molta forza-lavoro, è riuscito ad
attirarlo a sé con le sue promesse di impiego e migliori condizioni di vita.
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(da M. E. Tonizzi, Le grandi correnti migratorie del '900, Paravia, 1999, rid. e adattam.)
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Rispondi alle seguenti domande:
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1) Da dove provengono in prevalenza gli emigranti che sbarcano a New York a cavallo tra '800
e '900?
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dall'Italia
dall'Europa orientale
dai paesi più arretrati dell'Europa meridionale e centro-orientale
dai paesi più arretrati dell'Europa
2) Dove si trova Ellis Island?
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è un quartiere di New York
è un'isola a nei pressi del porto di New York
è l'isola nei pressi di New York dove si trova la Statua della Libertà
tutte le risposte sono corrette
3) Chi sono gli emigranti? A quali classi sociali appartengono?
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4) Indica con una crocetta se le affermazioni sono VERE o FALSE.
VERO
FALSO
a) Le donne non sono mai emigrate.
b) Molti emigranti hanno ricreato in America il nucleo familiare originario.
c) La Statua della Libertà simboleggia il desiderio di pace degli americani.
d) Gli unici sentimenti provati dagli emigranti all'arrivo a Ellis Island, erano
paura e avvilimento.
e) Per poter vivere e lavorare negli USA gli emigranti, all'arrivo a Ellis
Island, dovevano superare diversi controlli e interrogatori.
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5) Individua i motivi per cui gli emigranti potevano essere respinti e rimpatriati, qualora non
superassero le prove per l'ingresso negli USA.
a) Durante la fase dell'esame dei documenti gli emigranti potevano essere respinti e rimpatriati a
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a
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b) Durante le visite mediche gli emigranti potevano essere respinti e rimpatriati a causa
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c) Durante l'interrogatorio gli emigranti potevano essere respinti e rimpatriati a causa
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6) Qual era la percentuale dei rimpatriati?
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7) Perché l'America viene chiamata “Nuovo Mondo”? Qual è invece il “Vecchio Mondo”?
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8) Perché la maggior parte degli aspiranti immigrati viene accolta negli USA?
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9) Utilizzando i dati che trovi nella tabella, costruisci un grafico a colonne che metta a
confronto l'emigrazione delle sette regioni italiane che più hanno contribuito a questo
fenomeno, distinguendo con due colori diversi la colonna che indica l'emigrazione tra
1876-1900 e la colonna che indica l'emigrazione tra 1901-1915.
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Rispondi alle seguenti domande relative ai dati presenti in tabella:
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a) Nel periodo 1876-1900 quali tre regioni diedero il maggior contributo all'emigrazione?
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b) Nel periodo 1901-1915 quali tre regioni diedero il maggior contributo all'emigrazione?
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c) Come si chiama il grafico che hai costruito?
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areogramma
istogramma
ideogramma
cartogramma
10) Quali sono le conseguenze (positive o negative) che puoi rilevare dalla lettura del seguente
documento?
DOCUMENTO B:
Per ottenere i migliori risultati dal sacrificio che gli uomini facevano partendo le donne rimaste "al
paese" si resero ben presto conto che era necessario assumere nuovi ruoli pubblici: in Sicilia, dove
nel 1901 il 77% della popolazione femminile risultava illetterato, una ricerca condotta da Linda
Reeder su un paese della provincia di Caltanissetta, Sutera, ha mostrato come esse dovettero anche
allargare i confini del proprio mondo, dovendo in più circostanze mettersi in contatto con
l'amministrazione pubblica.
Le donne impararono a frequentare gli uffici postali per incassare il denaro inviato regolarmente dai
loro uomini dall'estero (le cosiddette "rimesse" e investirlo, magari aprendo una rivendita di generi
alimentari, trattare con le autorità comunali in occasione di incidenti accaduti agli uomini all'estero
o anche del loro decesso, con il notaio per l'acquisto di una nuova casa. […] L'ammontare delle
"rimesse" inviate in patria dagli emigranti italiani è stato talmente rilevante da consentire il decollo
economico dell'Italia.
Solo per il periodo fra il 1902 e il 1913 è stato calcolato che le rimesse abbiano costituito una media
annuale intorno ai 448 milioni di lire del tempo, per un totale di oltre 5 miliardi.
Questo fiume di denaro ha consentito a molte famiglie contadine di sopperire alla cronica mancanza
di denaro che contraddistingueva l'economia rurale italiana, permettendo loro di pagare i debiti e
sottrarsi all'usura. Soprattutto, le rimesse hanno avuto un'incidenza decisiva nel miglioramento delle
condizioni di vita, sia consentendo alle famiglie di migliorare qualitativamente e quantitativamente
la loro alimentazione, sia permettendo loro di investire in migliorie delle abitazioni e di accedere al
mercato della terra, malgrado il rialzo generalizzato dei prezzi che la comparsa di nuovi acquirenti
comportò.
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(da P. Audenino - M. Tirabassi, Migrazioni italiane. Storia e storie dall'Ancien régime a oggi, Bruno Mondadori, 2008 e da Le
migrazioni in Europa, documento presente sul WEB al seguente indirizzo est.indire.it/upload/05-ITA01-S2C01-00208-1prod-003.doc ; rid. e adattam.)
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QUESITO N.2: Leggi con attenzione il documento relativi ai flussi migratori attuali e poi
rispondi alle domande.
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11) Scegli la risposta corretta.
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a) Dove vuole arrivare la maggior parte degli immigrati che l’autore incontra in Libia?
! Vuole restare in Libia.
! Vuole ritornare in Niger.
! Vuole arrivare in Europa.
! Vuole andare a studiare a Londra.
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b) Che cosa portano con sé gli immigrati?
! Il computer
! Olio di arachidi
! Carburante
! Acqua
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c) Denis e Collin Phils riescono a salire sul “camion del deserto”. Grazie a che cosa?
! Grazie ai soldi raccolti su internet.
! Lavorando per tre settimane in un ristorante all’aperto.
! Grazie alle offerte raccolte dal loro parroco.
! Grazie ai soldi raccolti vendendo i loro vestiti.
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12) Perché Caterine Tindawo è disposta a lavorare per un misero stipendio? Quali sono le sue
speranze per il futuro?
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13) Osserva la scheda sui flussi delle migrazioni attuali. Quali sono, oggi, le principali aree
d’immigrazione?
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QUESITO N. 3: A partire dalle fonti documentarie proposte, effettua un confronto tra le
migrazioni del passato e quelle del presente.
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Mamma mia dammi cento lire, canzone popolare
Conosciutissima e diffusissima in tutta l'Italia settentrionale, questa canzone è l'adattamento al tema
dell'emigrazione di una ballata assai nota, di solito pubblicata come "La maledizione della madre".
"Mamma mia dammi cento lire" si riferisce alle migrazioni dei contadini settentrionali verso
l'America meridionale.
Quando si pensa agli emigranti italiani subito ritorna l'immagine dei disperati contadini meridionali
in viaggio verso il Nord America. In realtà quello fu il secondo momento dell'emigrazione italiana,
soprattutto consistente nei primi dieci anni del '900. Il primo, altrettanto doloroso e drammatico, ha
invece per protagonisti i contadini settentrionali e per meta il Sud America. Si sviluppa, in fasi di
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varia intensità direttamente riferite alle vicende economiche interne, nell'ultimo ventennio
dell’Ottocento e vede impegnate masse consistenti in trasferimenti sia stabili che stagionali.
La strada dell'emigrazione rimane in molti casi l'unica aperta a una speranza di sopravvivenza.
Molti contadini settentrionali si trasferirono in quegli anni in Brasile e soprattutto in Argentina, ma
intenso fu anche il movimento stagionale. Partivano da Genova in autunno (quando i raccolti erano
da noi terminati) e andavano a fare un secondo raccolto nell'emisfero australe (dove incominciava
l'estate). Tornavano in primavera con poche centinaia di lire, la maggior parte delle quali andava
agli organizzatori e agli intermediari. Pagati costoro e il viaggio, spesso ai contadini non
rimanevano che alcune decine di lire quale compenso di quattro o cinque mesi di fatica.
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Mamma mia dammi cento lire
che in America voglio andar ...!
Cento lire io te li dò,
ma in America no, no, no. (2v.)
I suoi fratelli alla finestra,
mamma mia lassela andar.
Vai, vai pure o figlia ingrata
che qualcosa succederà. (2v.)
Quando furono in mezzo al mare
il bastimento si sprofondò.
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Immagini migrazioni del passato
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Pescatore che peschi i pesci
la mia figlia vai tu a pescar. (2v.)
Il mio sangue è rosso e fino,
i pesci del mare lo beveran.
La mia carne è bianca e pura
la balena la mangierà. (2v.)
Il consiglio della mia mamma
l'era tutta verità.
Mentre quello dei miei fratelli
l'è stà quello che m'ha ingannà. (2v.)
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Immagini migrazioni del presente
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14) Confronta le migrazioni del passato con quelle del presente.
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GRIGLIA DI VALUTAZIONE
DOMANDA PUNTEGGIO
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2
1
3
1
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1 (0,2 a risp.)
5a
1
5b
1
5c
1
6
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7
2
8
2
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max 2
9a
1
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9c
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max 3
11a
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2
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2
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max 3
TOTALE
30 PUNTI
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
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LIVELLO
PUNTEGGIO
AVANZATO
25-30
INTERMEDIO
18-24
BASE
15-17
NON RAGGIUNTA
0-14
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