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Venerdì 8 agosto 2014
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Il grandioso pianista amante del Rock’n’Roll
pronto a rivivere le emozioni policoresi dell’edizione scorsa
Salirà sul palco con un repertorio rinnovato e tanto blues
Si andrà dal mitico Jerry Lee Lewis sino al primo Elton John
Blues in Town
Il giorno di Lee
di GABRIELE ELIA
POLICORO – Penultima giornata del festival della musica Blues sul lungomare di Policoro.
Nella piazza antistante il lido “La Capannina”, l’evento organizzato dall’associazione “La Mela di Odessa” continua. Questa sera sul palco, l’artista di grido che si esibirà è
Matthew Lee, un musicista già noto al pubblico della kermesse policorese, uno straordinario pianista e cantante innamorato del
Rock’n’Roll. Un vero fenomeno degli 88 tasti la cui energia e dinamismo al piano fanno tornare alla mente il grande Jerry Lee
Lewis, come la sua voce calda ed espressiva
e le sue ballate ricordano il primo Elton
John.
Esibizione rinnovata e dal repertorio che
spazia dal rock’n’roll al blues, dallo swing
al country grazie all’accompagnamento di
una big band di 9 elementi (batteria, basso,
chitarra, tastiera, 5 fiati). Questa, però, è
anche la serata tanto attesa da tutti i piccoli
e grandi partecipanti ai seminari musicali
didattici, che dopo una settimana di prove
si esibiranno dalle ore 22 sul grande palco
del BiT per una chiusura live emozionante e
coinvolgente.
Inoltre, tre gli appuntamenti dedicati in
questa edizione agli amanti di fotografia. Il
concorso fotografico gratuito “Uno Scatto
di Blues”, iniziativa aperta anche ad amatori e neofiti, che raccoglie una partecipazione sempre crescente. Poi due workshop fotografici destinati a target differenti: “Uno
Scatto di Blues”, a cura del freelance di Live
Music, Alessandro Lonoce, pensato per chi
è già in possesso delle conoscenze basilari
(dalle 15:30 di oggi e a fine concerto domani); e “Un click nel Blues”, a cura del Photoreporter Nicola Muscolino dedicato invece
ai più piccoli (oggi e domani dalle 17.00 alle
19.30). Occasioni per raccontare con immagini l’evento BiT ‘14.
Ancora in piazza Enotria la mostra fotografica che ripercorre la storia del festival
nei suoi undici anni di successi. Ma Blues in
Town quest’anno è davvero residenza di
mille forme d’arte. Nella cornice incantevole del lungomare di Policoro, Tullio De Piscopo sarà protagonista, dalle ore 18, di
una Master Class gratuita di batteria. Incontrerà estimatori del genere e fan e, in un
contesto informale e leggero, presenterà al
pubblico il suo libro “Tempo! La mia vita”.
Spazio anche al primo Basilicata Blues
Bikers, raduno blues in cui la passione per
le due ruote si fonde con il rombo degli amplificatori. Una giornata di moto, mare e
musica high power. Con tutte le convenzioni alloggio, food&beverage a disposizione
del mondo bikers.
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Due momenti
dell’esibizione
di Earl Jackson
sul palco
del Blues in Town.
Al centro
l’esibizione dell’anno
scorso di Lee
Tipi
da spiaggia
di LUCA LANCIERI
I gusti so’ gusti, ma a volte cambiano
DENTRO la capa mia c’è sempre stata confusione, mica dico di no.
Quindi mi sforzo per cercare di
capire le persone. Assai che mi sforzo, faccio proprio ‘na fatica brutta e
grossa. E quando mi capita di fare
un ragionamento pure mi convinco
che potrei essere io quello che tiene
torto, sempre. Insomma, so’ tipo
quello che procede contro mano in autostrada. Quindi non
protesto quando mi sfottono
per il fatto che mi commuovo mentre guardo Billy Elliot per la decima volta.
Non protesto quando vogliono picchiarmi perché mi fermo sul
ciglio della strada a guardare
il tramonto. E
nemmeno
protesto
quando m’insultano perché resto a
casa a finire di leggere La Versione
Di Barney per la quattordicesima
volta invece di andare a fare la pizza.
Pure mi tengo gli insulti quando dico che la miglior trasmissione televisiva di sempre è Teche Teche Té.
Diciamo che i gusti so’ gusti, ecco.
Inoltre le cose cambiano, certe percezioni vanno trasformandosi.
Semplicemente, una volta un drogato era un emarginato e un reietto
oggi è visto preciso come un fico
mentre io, sorvolando sul termine
esotico, sostengo che un drogato è
persona che ha bisogno d’aiuto. E
comunque la capa sta sempre più
confusa ogni giorno di più. Forse
potrebbe essere un problema d’intelligenza più che d’interpretazione.
Per fare un esempio, io nuoto molto bene. Fin da ragazzino mi tuffavo
dai punti più improbabili e certamente pericolosi. Assai alti, ma proprio assai e sempre di testa. Magari
la capa mia sta confusa per tutti i
colpi presi. Dunque, pur forte di tutta quest’esperienza se per caso mi
dovessi trovare su di una nave con
tutti i passeggeri in preda al panico
e con i salvagenti indossati certamente seguirei le istruzioni dell’equipaggio e invece di tuffarmi in acqua me ne andrei dentro la mia cabina poiché un addetto alla sicurezza
così mi dice di fare.
E morirei come un topo, magari
pensando pure mannaggia a tutti i
ciucci forse era meglio se mi tuffavo
in acqua. Ora, non mi voglio mettere a discutere con chi si fa fare la fotografia alla feste abbracciato all’inchinatore. Non mi voglio mettere a
discutere con il Ministro dell’Istruzione, né con i direttori dei telegiornali di tutta la terra. Non mi voglio
mettere a discutere con gli avvocati
né co’ chi a Schettino se l’è invitato.
La capa mia è confusa ma piena di
comprensione. E’ semplice curiosità, nulla di più. Epperciò ecco vorrei
sapere come si può riuscire ad ascoltare uno come quello là che tiene
una discussione intorno alla gestione del panico. Certe volte è proprio
bello sentirsi come a quello che se ne
sta bello tranquillo contro mano in
autostrada. Continuate pure a darmi del pazzo, mi sta bene e ne vado
fiero.