Sommario Rassegna Stampa

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Si parla di noi
23
Avvenire
19/03/2014
LA SCUOLA LETTA ATTRAVERSO GLI OCCHI DI UN PRESIDE
(V.Gennarini)
2
16
Italia Oggi
19/03/2014
SCUOLA PRIVATA PER IMMIGRATI (R.Giardina)
3
Corriere.it
19/03/2014
SCUOLA MIGLIORE SE SI VALUTANO I PROF
4
46
il Giornale di Brescia
19/03/2014
"COLTIVA IL TUO SOGNO" USANDO LA CREATIVITA'
6
2/3
Il Secolo XIX
19/03/2014
ECCO I TAGLI DI COTTARELLI "VIA 5 MILIARDI IN 8
MESI" (M.Lombardi)
7
VII
la Gazzetta del Mezzogiorno
19/03/2014
SE L'ORCO E' IN AGGUATO SULL'I-PHONE (R.Schena)
9
9
La Nazione - Cronaca di Firenze
19/03/2014
PSICOLOGI ENTRANO IN CLASSE "L'ALLEANZA VINCENTE E' TRA LA
SCUOLA E LA FAMIGLIA" (E.Gulle')
12
10
La Nuova Sardegna
19/03/2014
SCUOLA, SCATTI RIPRISTINATI GRAZIE AI RISPARMI
14
43
La Stampa - Ed. Torino
19/03/2014
"ASSURDO IL DOPPIO IMPEGNO SCUOLA E ATENEI CONCORDINO LE 15
COMPETENZE"
Comune-info.net
18/03/2014
UN'IDEA DIVERSA DI EDUCAZIONE
Freeonline.org
18/03/2014
IL 12 APRILE SCUOLA E SPETTACOLO INSIEME ALLE AUTORITA PER I 19
DIRITTI UMANI
Ilfattoquotidiano.it
18/03/2014
SCUOLA, LA RAGIONERIA DELLO STATO BLOCCA LE COPERTURE
PER GLI INSEGNANTI QUOTA 96
20
Parmaquotidiano.info
18/03/2014
RAPPORTO SCUOLA-IMMIGRAZIONE. LA META' DEGLI ALUNNI
STRANIERI DI PARMA SONO NATI IN ITALIA
22
Rubrica
16
Scenario politico
1
la Repubblica
19/03/2014
IL GRANDE ABISSO TRA SCUOLA E LAVORO (T.Boeri)
24
28
la Stampa
19/03/2014
Int. a G.Sung: GREG SUNG: "TUTTO E' COMINCIATO CON UN LIBRO
LETTO A HONG KONG" (E.sant.)
25
15
il Sole 24 Ore
19/03/2014
SCUOLE: GIA' 5MILA LETTERE DAI SINDACI, AL VIA 500 INTERVENTI
(M.Frontera)
26
21
il Sole 24 Ore
19/03/2014
LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA PER VALUTARE IL MERITO (G.Toniolo)
27
5
L'Unita'
19/03/2014
Int. a S.Giannini: SCUOLA E RICERCA TORNINO CENTRALI MA NEL
GOVERNO SI AGISCA INSIEME (N.Lombardo)
28
17
Libero Quotidiano
19/03/2014
MENO PREMI PER I DIPLOMI DA 100 E LODE, NIENTE BONUS PER I
TEST D'INGRESSO: MERITO ADDIO (S.Paliaga)
30
Rubrica
Lavoro
2/3
la Repubblica
19/03/2014
TORNANO GLI SCATTI D'ANZIANITA' NELLA SCUOLA MA E' "INCUBO
ESODATI" PER 4000 INSEGNANTI (R.Amato)
31
2
il Messaggero
19/03/2014
NUOVO STOP PER 4MILA PROF BLOCCATI DALLA FORNERO (A.pad.)
32
5
L'Unita'
19/03/2014
LA TRAPPOLA FORNERO RESTA PER 4MILA PROF (B.Di giovanni)
33
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I segreti dell'Nsa: intercettate (e riascoltate) intere nazioni Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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Fondazione Monte Paschi vende Le auto degli anni 80 e 90 Panda 30, la «scatola» magica Il dinosauro «nano» che viveva al Polo Nord la proposta Milano, 18 marzo 2014 ­ 10:18 Scuola migliore se si valutano i prof di ATTILIO OLIVA*A­A+ Il montiano: tengo 2500 euro, il resto ai poveri di Il montiano: tengo 2500 euro, il resto ai poveri C aro direttore, recentemente il Governo ha varato un regolamento (Dpr 80) per dare luogo, anche nel nostro Paese, a un Sistema nazionale shadow
di valutazione per la scuola. Esso prevede che per il momento debbano essere valutate tre cose: le singole scuole, i loro presidi­dirigenti e, attraverso i test nazionali dell’Invalsi, gli apprendimenti degli studenti. Manca qualcosa secondo voi? Dove si parla degli insegnanti? Da nessuna parte, naturalmente, per la nota opposizione sindacale. Se i ragazzi sono più o meno motivati ed interessati all’apprendimento sembra che la responsabilità sia di altri: i dirigenti, gli ispettori, il sistema... Allora perché perder tempo a scoprire se i singoli insegnanti sanno fare il loro mestiere? Si dovrebbe però ricordare che sia i presidi­
dirigenti delle scuole che gli ispettori del futuro Sistema nazionale di valutazione sono per legge reclutati tra i docenti. Non sarebbe allora utile per prima cosa individuare gli insegnanti più apprezzati dalla comunità scolastica in cui operano e in seconda battuta scegliere fra questi chi dovrà dirigere le scuole e chi dovrà valutarle? Non è forse giunto il momento, e le prime dichiarazioni del nuovo ministro Giannini ce lo fanno sperare, di lasciarci alle spalle quella allegra «fattoria degli animali» di orwelliana memoria che è la scuola italiana dove tutti sono uguali per definizione e di riconoscere e valorizzare quelli «più uguali» degli altri? Buoni insegnanti riescono a compensare i deficit che derivano da condizioni famigliari difficili È ormai dimostrato che i risultati delle scuole possono differire molto tra loro anche se operano negli stessi ambienti socio­economici. Ciò significa che l’ambiente non è una condizione rigida che stabilisce preventivamente il destino di ogni studente: buoni insegnanti riescono a compensare almeno in parte i deficit che derivano da condizioni famigliari difficili. È evidente allora che la differenza di qualità fra le scuole è determinata dagli insegnanti e dalla dirigenza. Ciò nonostante da molti decenni si reclutano i presidi­dirigenti (sono 8.000, inamovibili una volta nominati) senza prima verificare sul campo le attitudini alla leadership. E si reclutano gli insegnanti per lo più con sanatorie di varia natura che privilegiano l’anzianità di servizio come supplenti senza alcuna valutazione sulla professionalità dimostrata. A noi sembra irresponsabile quella società che non cura come dovrebbe i suoi educatori e non dà riconoscimenti di alcun genere a quelli notoriamente più apprezzati dalla comunità scolastica. In ogni scuola, invece, questi dovrebbero essere usati come modelli e leader pedagogici per aiutare gli altri a migliorare (specie i più inesperti). I dirigenti dovrebbero far crescere gli insegnanti in un ambiente di lavoro stimolante, non lasciarli soli 045688
Va sottolineato che lo sviluppo professionale degli insegnanti è anche conseguenza della capacità della dirigenza di farli crescere in un ambiente di lavoro stimolante, collaborativo e con forte aspirazione al miglioramento continuo. In realtà ciò accade raramente e gli insegnanti sono per lo più lasciati soli, veri e propri autodidatti di fronte a una scuola di massa sempre più difficile da gestire. Tutte le ricerche dimostrano infatti che gli insegnanti chiedono a gran voce di aver un feedback sul loro operato sia da parte dei superiori che dei pari. Solo a queste condizioni la scuola potrà diventare una «comunità di apprendimento» per tutti. Anche per l’Ocse questi sono i problemi nodali da affrontare perché, come sostiene, «nessun sistema scolastico può essere migliore della qualità dei suoi insegnanti». *Presidente Associazione TreeLLLe © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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U n’idea diversa di educazione JLC | 17 marzo 2014 | 2 Commenti
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Un documentario nato da una lettura critica dell’istruzione sta facendo il giro del mondo, non solo tra educatori e insegnanti. “La educación prohibida” ragiona intorno all’idea di apprendimento attivo, comunitario, creativo, legato all’ambiente naturale Trovaci su Facebook
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Un film documentario nato come progetto “para aprender, compartir y accionar colectivamente”, partendo da una lettura critica dell’istruzione tradizionale che continua in tutto il mondo a non considerare la natura vera dell’apprendimento, la libertà di scelta o l’importanza delle relazioni nello Plug­in sociale di Facebook
sviluppo individuale e collettivo. “La educación prohibida”, documentario diffuso con licenza Creative Commons, è prima di tutto un modo per ragionare intorno all’idea di apprendimento attivo, comunitario, creativo, inclusivo, transdiciplinare, legato all’ambiente naturale. Da SOSTIENI COMUNE­INFO diversi mesi questo video rimbalza tra insegnanti ed educatori di tutto il mondo, fa discutere, pensare, sperimentare. Il film è nato grazie alla rete di educazione alternativa Reevo (attraverso una co­produzione dal basso) per documentare, promuovere e diffondere le migliaia di esperienze trasformatrici dell’educazione. Una rete virtuale e reale di persone impegnate in azioni di documentazione, incontri, formazione e scambi a cominciare dai paesi latinoamericani. Il documentario raccoglie più di novanta interviste a educatori, insegnanti, ricercatori, artisti, genitori e scrittori sul tema dell’educazione. gli ultimi articoli
i più letti
commenti
I detersivi del greenwashing 19 MARZO 2014 Sono passati diversi mesi dal suo lancio, “La educación prohibida” oggi è davvero più di film, è una rete di relazione, un fenomeno a suo modo unico, un progetto indipendente senza precedenti Mettere in comune ogni lezione appresa per il numero di persone che sta coinvolgendo, direttamente e indirettamente, e per la capacità di 18 MARZO 2014 mostrare finalmente l’emersione di nuove forme di apprendimento, di modi diversi di trasformare la società. condomini dell’indifferenza 17 MARZO 2014 045688
La pagina facebook del progetto, ricca di articoli e link e in costante aggiornamento, è questa. Fare pane e biscotti e ribellarsi ai Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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Ecco il documentario completo (sottotitoli in italiano). 2/3
Consiglio di guerra sui banchi di scuola 17 MARZO 2014 Reinventare in movimento 17 MARZO 2014 www.ecostampa.it
Foglio
Un due tre… liberi tutti 17 MARZO 2014 L’autorecupero delle relazioni 17 MARZO 2014 Ogni giorno, con chi è vicino o distante 17 MARZO 2014 Gas, Bdt, orti, decrescita, ma il problema resta il dominio del lavoro . 17 MARZO 2014 Foto in alto tratta da teatroleonfelipe.com. Ce la posso fare 17 MARZO 2014 DA LEGGERE L'isola di plastica del Pacifico No Sav, Scuola ad alta velocità (11.738 visualizzazioni nell'ultimo mese) Franco Lorenzoni | Proposte per una scuola nuova. La prima? Rallentare e volare in alto Case a un euro La complessità che cambia il mondo (11.283 visualizzazioni nell'ultimo mese) JLC | Il pensiero di Edgar Morin: analisi su trasformazioni educative e sociali Il maestro Mario Lodi Il maestro Mario Lodi (2.799 visualizzazioni nell'ultimo mese) JLC | Mario Lodi, maestro, scrittore e straordinario pedagogista, è morto domenica 2 marzo L’Università della terra Lettera di Mario Lodi agli insegnanti (2.285 visualizzazioni nell'ultimo mese) Claudio Orrù e Irene Ragazzini | Una strana università messicana costruisce la sua autonomia oltre i Il vero costo del consumo miti dell’educazione (2.115 visualizzazioni nell'ultimo mese) Il “Ribellarsi facendo” spiegato ai bambini “Ribellarsi facendo” non è solo il titolo della campagna promossa da Comune. Prima di tutto è un mondo che vogliamo raccontare, accompagnare e difendere insieme ai molti e molte, bambini e Coltivare terre abbandonate (2.029 visualizzazioni nell'ultimo mese) ragazzi inclusi. Un mondo diverso fatto, ad esempio, di autogestione, di cose messe in comune, di conflitti gestiti, di città e scuole a misura di bambino e di bambina, di rabbia e di affetto, di forme nuove di apprendimento e, soprattutto, di cooperazione. SlotMob, il caffè si ribella allo Stato (1.892 visualizzazioni nell'ultimo mese) L’archeologo dei giocattoli Gli uccelli dell'Isola di plastica Marzia Coronati | Roberto è un mastro giocattolaio che costruisce giocattoli riciclando (1.887 visualizzazioni nell'ultimo mese) Il vero significato dell’istruzione La scuola della terra Noam Chomsky | Apprendere non significa superare un test. L’istruzione è indagare e creare (1.692 visualizzazioni nell'ultimo mese) La città senza orologi Gianluca Carmosino | Città e bambini: il cambiamento è prima di tutto riappropriazione del tempo Mirko: Signori io sono uno degli operatori che fanno ques... Ci vuole il tempo che ci vuole Chiara negrini: Ciao, sono Chiara, Luciana Bertinato “A scuola non si ride più, abbiamo dimenticato la saggezza di Gianni Rodari, educatrice e socia della Cooper... 045688
come se in aula non potessero entrare la calma, un po’ di leggerezza e di allegria. Le cose non Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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vanno meglio a casa. Almeno a scuola i bambini dovrebbero rallentare – scrive Luciana Bertinato, maestra ­, imparare e fare le cose con il tempo che ci vuole, avere occasioni per parlare e 3/3
Juana Azurduy: Nel paese in cui si è sempre alla ricerca dell'ero... ascoltare, giocare con la sabbia e le foglie, percepire i profumi e gli odori, scoprire il silenzio, cogliere le sfumature”. La ribellione ai domini della velocità, del Pil e della competitività comincia a scuola Viola Rastrelli: che schifezza... www.ecostampa.it
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Orti ribelli, a misura di bambino Alessia Rocco: mi vien da vomitare!... Flora Colacurcio | Si fanno orti per autoprodurre cibo, cooperare e per imparare sperimentando Quel che resta del gioco Barbara Romagnoli: vergognoso! non Franco La Cecla La mercificazione ha aggredito ovunque l’arte del gioco: i giocattoli sono diventati personaggi con storie e caratteri già definiti. I bambini hanno sempre meno possibilità di smontare e riassemblare, possono agire esclusivamente in funzione di proprietari, non di creatori ci fanno fare la didattica di gene... Sara Pollice: una roba da matti!!... La gioia di educare. Il maestro Zavalloni Francesca Fucilla: non se ne può più! Antonio Vigilante Per una scuola che sappia riscoprire manualità e contatto con la terra Far passare dei mercenari per e... App non significa apprendere Luca Maccario: Agghiacciante......!!!... Marzia Coronati | “Non si tratta di essere contro o a favore del digitale – dice Roberto Casati, direttore del Cnrs dell’Ecole Normale di Parigi – La questione è capire che uso farne, soprattutto che uso farne fare ai più giovani e come introdurle nei percorsi scolastici” Luigia Proietti: Pazzi!... La scuola della terra Maria de Biase | Pane e olio a merenda, orto­sinergico, recupero dei saperi: accade nel salernitano Fare scuola nel bosco Comune­info Social tweets eticamente.net | Apprendere ogni giorno tra alberi, neve, prati, sentieri. Accade in diversi paesi Apprendere per creare AUTORI Scuola è cooperazione, gioco, intercultura, natura. Incontro internazionale Adriana Goni Mazzitelli*, Alberto Castagnola, Alberto Zoratti, Aldo Zanchetta, Alex Zanotelli, Andrea Baranes, Andrea Satta, Anna Bruno, Ascanio Celestini, Bruno Amoroso, Carlo Tags:cambiamento, educare, scuola
Cellamare, Cesare Budoni, Città invisibile*, Like 357 people like this. Sign Up to see what your friends like.
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Comune­info, Daniela Degan, Daniela Festa, Esther Vivas, Florent Marcellesi, Francesco Gesualdi, Franco Arminio, Gianluca Carmosino, Giorgio Nebbia, Giuliano Santoro, Giulio Marcon, Giusi D'Urso, Guido Viale, Gustavo Esteva, JLC, Leonardo Boff, Lorenzo Guadagnucci, Luca Manes, Luciana Bertinato, Luciano Gallino, Marco Bersani, Marco Calabria, Marco Revelli, Marco Trotta, Maria G. Di Rienzo, Marinella Correggia, Marta Albè, Marzia Coronati, Michael Zezima, Michelangelo Alimenti, Monica Di Sisto, Naomi Iscriviti e seguici Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere gli aggiornamenti. Articoli correlati ← Il tempo dell’autogestione
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Berdini, Paolo Cacciari, Paolo Piacentini, Consiglio di guerra sui banchi di scuola Un due tre… liberi tutti Piero Bevilacqua, Raúl Zibechi, Redattore Rotafixa, Serge Latouche, Stefano Rodotà, l
Abitare resistenza e cambiamento No Sav, Scuola ad alta velocità l
Quelle che… la scuola si può cambiare l
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Klein, Noam Chomsky, nonsprecare.it, Paolo l
sociale, Riccardo Troisi, Roberto Ciccarelli, Subcomandante Marcos, Vandana Shiva, Abitare resistenza e cambiamento →
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2 Risposte a “Un’idea diversa di educazione” Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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News COMUNICATO STAMPA Caricamento... Il 12 aprile scuola e spettacolo insieme alle autorita’ per i diritti umani News pubblicata il 18/03/14 da Massimiliano Lo Fria Il rispetto dei Diritti Umani è una cosa seria ma nei paesi dove si rispettano ci si diverte di più. Allora ecco l’idea dei ragazzi di una scuola superiore di Verona: mettere in scena uno spettacolo di musica e recitazione basato sui Diritti Umani seguito da un confronto tra i ragazzi stessi, gli spettatori, l’incaricato di Gioventù per i Diritti Umani di Verona Stefano Tonellotto, un rappresentante delle forze dell’ordine, un esponente di Emergency e un senegalese esperto di lotta alla discriminazione razziale. 045688
18/03/14 ­ Il rispetto dei Diritti Umani è una cosa seria ma nei paesi dove si rispettano ci si diverte di più. Allora ecco l’idea dei ragazzi di una scuola superiore di Verona: mettere in scena uno spettacolo di musica e recitazione basato sui Diritti Umani seguito da un confronto tra i ragazzi stessi, gli spettatori, l’incaricato di Gioventù per i Diritti Umani di Verona Stefano Tonellotto, un rappresentante delle forze dell’ordine, un esponente di Emergency e un senegalese esperto di lotta alla discriminazione razziale. Non è la prima volta che Stefano e i ragazzi di questa scuola organizzano uno spettacolo basato sui Diritti Umani: tutto è iniziato con conferenze sui Diritti Umani basate sui materiali di “Gioventù per i Diritti Umani” che, prima il solo Stefano e poi altri volontari, hanno tenuto e stanno tenendo in diverse scuole di Verona; è continuato con la partecipazione al Maggio Scuola di due anni fa, un evento dove si incontrano le offerte formative per le scuole e gli insegnanti di quest’ultime e al quale partecipano anche gli alunni; è culminato in due spettacoli, uno dei quali con la partecipazione video di Giobbe Covatta. Il prossimo spettacolo si terrà alla Gran Guardia di Verona in piazza Bra il 12 aprile alle nove del mattino. L’associazione GIOVENTÙ PER I DIRITTI UMANI ha come scopo fare diventare una realtà conosciuta ed applicata i principi espressi nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, creata nel 1948 dalle Nazioni Unite. Per fare ciò ha creato molti strumenti che usa direttamente e che mette a disposizione di chiunque li voglia usare. Alcuni di questi strumenti riguardano l’insegnamento dei diritti umani ai giovani. Ogni persona ha certi diritti, semplicemente per il fatto di essere un essere umano. Sono “diritti” perché sono cose che ti è permesso di essere, di fare e di avere. Questi diritti esistono per proteggerti contro persone che vorrebbero danneggiarti e farti male. Esistono anche per aiutarci ad andare d’accordo gli uni con gli altri e a vivere in pace. Quando si è a conoscenza dei propri Diritti Umani, si può applicare questa consapevolezza per portare tolleranza e pace nella propria comunità. Ecco perché una delle attività fondamentali dell’associazione è fare in modo che i Diritti Umani vengano insegnati nelle scuole. L’importanza dei Diritti Umani è tale che persone di statura mondiale ci si sono dedicati. Ne citiamo due tra tanti: “L’ingiustizia in un luogo qualsiasi è una minaccia alla giustizia ovunque.” – Martin Luther King, Jr. “I diritti umani devono essere resi un fatto, non un sogno idealistico.” ­ L. Ron Hubbard Chi volesse avere maggiori informazioni può visitare il sito www.youthforhumanrigths.org Link: youthforhumanrigths Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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Sei in: Il Fatto Quotidiano > Scuola > Quota 96, la Ra...
Quota 96, la Ragioneria dello Stato blocca le coperture Annunci casa.it 700mila immobili sul portale n 1 in Italia. Trova subito la casa giusta per te! I 4mila "esodati dell'istruzione" che a causa della riforma Fornero non sono potuti andare in pensione pur avendo i requisiti. L'organo del ministero dell'Economia: "Non è idonea una copertura di oneri certi con economie di entità incerta". Intanto la Camera approva gli scatti stipendiali del personale scolastico Annunci Immobiliari Su Immobiliare.it trovi oltre 800.000 annunci di case in vendita e in affitto. Cerca ora! di Redazione Il Fatto Quotidiano | 18 marzo 2014 Commenti
Più informazioni su: Elsa Fornero, Esodati, Insegnanti, Pensioni, Ragioneria dello Stato. Bloccati i soldi per le pensioni dei 4mila “esodati della scuola“. La Ragioneria dello Stato stoppa Affari loro Mario Monti, economista di “larghe imprese” e senza nemici le coperture del testo unificato che poteva risolvere il caso dei circa 4mila insegnanti oggetto della cosiddetta Quota 96, che – a causa della riforma dell’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero ­ non erano riusciti ad andare in pensione nonostante possedessero i requisiti. Il disegno legge presentato dal Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle ­ che avrebbe potuto restituire una pensione ai 4mila esodati della scuola – a febbraio aveva ricevuto l’ok dalla Commissione Cultura alla Camera. Il via libera definitivo sarebbe dovuto arrivare da parte del Bilancio, ma così non è stato. Nella relazione tecnica al provvedimento si individuano in 4mila i beneficiari e si valutano in 35 milioni di euro nel 2014, 105 milioni nel 2015, 101 milioni nel 2016, 94 nel 2017 e 82 nel 2018 gli oneri per l’Inps. La ragioneria boccia la relazione tecnica perché la copertura finanziaria del testo unificato risulta non idonea. “Allo stato – si legge nel parere della Rgs – non risultando economie accertate a consuntivo che possano fare fronte ai maggiori oneri valutati per l’attuazione del provvedimento, non può considerarsi idonea una copertura finanziaria di oneri certi con economie 045688
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Pag. 20
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La situazione dei Quota 96 è stata creata dalla riforma delle pensioni voluta dall’ex ministro del governo guidato da Mario Monti. Che al suo interno conteneva l’errore di non considerare la specificità del mondo della scuola, dove l’unità di misura è l’anno scolastico e non quello solare. Anche per il personale della scuola, invece, Fornero ha fissato il termine al 31 dicembre 2011 (fine dell’anno solare) e non al 31 agosto 2012 (fine dell’anno scolastico). Così quei docenti che avrebbero maturato i requisiti (la quota 96, appunto, da raggiungere sommando età anagrafica e contributiva) a fine anno, e che avevano già presentato domanda sono rimasti bloccati in servizio. La bocciatura della Ragioneria dello Stato arriva nello stesso giorno in cui l’Aula della Camera dà il via libera al decreto legge sugli scatti stipendiali del personale della scuola. Il provvedimento è stato approvato con 416 voti a favore, un contrario e 97 astenuti. Ad astenersi sono stati i gruppi del Prc e M5S. Condividi questo articolo Gentile utente, ti ricordiamo che puoi manifestare liberamente la tua opinione all'interno di questo thread. Ricorda che la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 22 alle 7 e che il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500. E' necessario attenersi alla Policy di utilizzo del sito: evita gli insulti, le accuse senza fondamento e mantieniti in topic. Per alcuni giorni, a causa di ragioni tecniche, tutti commenti andranno in pre moderazione. Inoltre, chi posterà più volte lo stesso commento (anche se con parole diverse) verrà segnalato. Ti avvisiamo che verranno pubblicati solo i commenti provenienti da utenti registrati. La Redazione
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HOME INCHIESTE POLITICA PARMA INCOMPIUTA ECONOMIA Cerca SOCIETÀ Rapporto scuola­i m m i g r a z i o n e . L a m e t à d e g l i a l u n n i s t r a n i e r i d i P a r m a s o n o n a t i i n I t a l i a Posted by Redazione on 18/03/2014 in Newsletter, Prima Pagina, Società Nessun Commento
Parma si conferma fra i territori italiani che ospitano il maggior numero di famiglie stranieri. Lo dimostrano gli ultimi dati del Miur sugli alunni non italiani nelle scuole. Parma è fra le dieci province con il maggior numero di bambini e ragazzi di nazionalità non italiana: nelle scuole del parmense quasi un alunno ogni 6 (16,1%) è straniero, al nono posto nell’elenco delle province con più iscritti non italiani, il doppio della media italiana (8,8%). Fra le prime dieci province, quattro sono emiliane; prima di Parma ci sono Piacenza, Reggio e Modena. Anche se la concentrazione massima di scolari www.ecostampa.it
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EDITORIALE Pizzarotti batte Grillo 300 a 8 0 16/03/2014 Proprio nel giorno in cui a Parma Pizzarotti raduna i 5 Stelle candidati alle prossime comunali, Grillo visita i cantieri dell’Expo. Così gli ruba la scena. Ma a guardare da vicino, sono venute più persone dal Pizza che da Beppe… Leggi tutto Like
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immigrati è a Prato. Ma attenzione: quasi la metà degli alunni che risultano non italiani, in realtà sono nati in Italia. Quando compiranno 18 anni, potranno chiedere la cittadinanza. Gli alunni stranieri nati in Italia a Parma sono il 47,6% del totale, quota che cresce progressivamente scendendo con l’età: se fra gli iscritti non italiani, ben l’87,8% è effettivamente nato all’estero, alla scuola d’infanzia la proporzione è rovesciata, con appena un 13,7% degli “stranieri” nati davvero fuori Italia. Segno del progressivo radicamento degli immigrati nella società italiana. A Parma, gli alunni stranieri sono particolarmente numerosi nella scuola elementare e media, anche se nel confronto con le altre province il nostro territorio si distingue per i tanti studenti immigrati alle superiori. Nella scuola d’infanzia si contano oltre 1.700 bimbi non italiani (16%; 15^ maggior concentrazione), più di 3.200 alla scuola elementare (17,3%; 10° posto), quasi 2mila alle medie (17,1%; 11°) e circa 2.600 alle superiori (14,3%; 3°). Nella scuola superiore, i non italiani privilegiano istituti tecnici e professionali, piuttosto che i licei. I diversi licei della provincia contano infatti solo 346 iscritti stranieri in tutto (ai quali si aggiungono 79 giovani che frequentano l’istituto d’arte), quando i tecnici arrivano a ben 1.178 ragazzi e i professionali 1.010. Da dove vengono tutti questi bambini e ragazzi? Per la maggior parte da Paesi europei (4.238, circa un quarto Paesi Ue e il resto extra­Ue), poi dall’Africa (3.087) e dall’Asia (1.633). Ci sono anche due ragazzi dall’Oceania. A livello nazionale, il rapporto del Miur sugli studenti stranieri conferma la maggior difficoltà di questi a ottenere buoni risultati a scuola, anche se il divario sta calando. Le bocciature fra gli italiani sono significativamente meno frequenti che fra i non italiani, soprattutto al primo anno delle medie e delle superiori, al punto che fra gli stranieri sette su dieci arrivano al diploma con almeno un anno di ritardo. Ma nei risultati dei test Invalsi (che misurano le competenze effettivamente acquisite a scuola), i figli degli immigrati di seconda generazione stanno ottenendo risultati equivalenti ai coetanei italiani, in matematica anzitutto, dove cinesi (ma non solo) superano anche la media. La vera difficoltà resta la lingua. Truffa online. Parmigiano rischia 12.500 euro
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A b b o n a t i g r a t i s ! ALUNNI NON ITALIANI NELLE SCUOLE DELLA PROVINCIA TOTALE 7.040
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