Rassegna_stampa_1_3_2_2014

Rassegna Stampa
Lunedì 03 Febbraio 2014
Sommario
Testata
Data
Pag. Titolo
p.
1. Fondi pensione
CorrierEconomia
03/02/2014
23 Salone del risparmio: previdenza in prima fila
1
(R.E.B.)
CorrierEconomia
03/02/2014
25 Pensioni Età e scala mobile: ecco gli ultimi giri di
vite. Contributi: piccolo sconto al popolo delle
partite lva (Comegna Domenica)
2
PLUS 24 - supp. Il
Sole 24 Ore
01/02/2014
26 Fondi pensione aperti
4
Sole 24 Ore (Il) Supplemento
01/02/2014
30 Il dizionario del risparmio - Fondo pensione
5
2. Previdenza
Sole 24 Ore (Il)
03/02/2014
1 Come farsi la pensione 2.0 Una copertura fino
all'80% I più convenienti sono i negoziali.
Destinazione Tfr Qual'è la scelta giusta. Possibile
chiedere anticipi fino al 75% (D'Angerio
6
Vitaliano;Petruccian)
Stampa (La)
03/02/2014
27 Nomine, stretta per gli enti pubblici (Grignetti
13
Francesco)
Repubblica (la)
01/02/2014
10 Letta: "Mai più casi Mastrapasqua, via alla legge
contro i doppi incarichi. Ma il presidente non si
dimette (Grion Luisa)
14
Milano Finanza
01/02/2014
4 Letta: subito la riforma Inps
16
Sole 24 Ore (Il)
01/02/2014
8 Il provvedimento - Cariche «esclusive» ai vertici
degli enti (Tucci Claudio)
17
Libero
01/02/2014
4 Per 1200 euro in più l'istituto ne rivuole 25mila
18
(Capone Luciano)
Sole 24 Ore (Il)
02/02/2014
21 Per i disoccupati i fondi 2012 (M.R.G.)
19
Messaggero (Il)
02/02/2014
7 Cig, super-Inps ed esodati: cinque anni di
emergenze
20
Sole 24 Ore (Il)
01/02/2014
3 Allo studio - Importi dei ticket legati ai redditi
effettivi
21
Sole 24 Ore (Il)
01/02/2014
15 Istat - Disoccupazione al 12,7 per cento (Tucci
22
Claudio)
Libero
01/02/2014
23 A dicembre -0,1% - Si riduce di poco il tasso
mensile dei senza lavoro
24
Sole 24 Ore.it (Il)
31/01/2014
1 «Ti regalo un fondo pensione». Per i medici
under35 e familiari iscrizione gratuita. La più
giovane ha 3 mesi
25
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Ferruccio de Bortoli
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Collaborazione con le università Der Brodetti e iniziative mirate Un cantiere di lavoro che raccoglierà contributi per
sostenere lo sviluppo della previdenza complementare. L'iniziativa si chiama Coll4/deos e viene lanciata da Assogestioni
d'Associazione italiana del risparmio gestito) m collaborazione con ItaliaCamp, un network per l'innovazione sociale che
unisce settanta tra atenei italiani, istituzioni e aziende. Le proposte potranno provenire da universita, imprese, liberi
professionisti, sindacati e cittadini e saranno discusse al Salone del risparmio, m programma all'universita Bocconi di Mila
Un cantiere di lavoro che raccoglierà contributi per sostenere lo sviluppo della previdenza complementare. L'iniziativa si
chiama Coll4/deos e viene lanciata da Assogestioni d'Associazione italiana del risparmio gestito) m collaborazione con
ItaliaCamp, un network per l'innovazione sociale che unisce settanta tra atenei italiani, istituzioni e aziende. Le proposte
potranno provenire da universita, imprese, liberi professionisti, sindacati e cittadini e saranno discusse al Salone del
risparmio, m programma all'universita Bocconi di Mila no dal 26 al 28 marzo. Ideato da Assogestioni, e l'unico evento
interamente dedicato alla gestione del risparmio. Il Salone del risparmio (di cui 11 Corriere della Sera e media partner)
dedicherà un fitto ciclo d'incontri all'mvestimento di lungo termine e alla previdenza complementare. «L'obiettivo di
CaU4Ideas e individuare proposte e progetti per dare nuovo slancio aula spiega Fabio Galli, direttore soprattutto m questo
momento di forte dibattito, a livello nazionale ed europeo, sull'armonizzazione dei pro Un cantiere di lavoro che raccoglierà
contributi per sostenere lo sviluppo della previdenza complementare. L'iniziativa si chiama Coll4/deos e viene lanciata da
Assogestioni d'Associazione italiana del risparmio gestito) m collaborazione con ItaliaCamp, un network per l'innovazione
sociale che unisce settanta tra atenei italiani, istituzioni e aziende. Le proposte potranno provenire da universita, imprese,
liberi professionisti, sindacati e cittadini e saranno discusse al Salone del risparmio, m programma all dotti pensionistici
individuali e il lancio di fondi d'mvestimento per il lungo termine». «Il progetto CaìUIdeas permette di raccogliere
contributi attivi attraverso un modello di coinvolgimento delle persone che colma la universita Bocconi di Mila no dal 26 al
28 marzo. Ideato da Assogestioni, e l'unico evento interamente dedicato alla gestione del risparmio. Il Salone del risparmio
(di cui 11 Corriere della Sera e media partner) dedicher distanza fra la nascita di un'idea e la sua realizzazione», aggiunge
Fabrizio Sammarco, presidente di ItaliaCamp. Dal giugno 2010, attraverso il concorso «La tua idea per il Paese», per
mezzo di IdeaCamp ( www.ital lacamp.it) sono stati raccolti più di 4mila progetti, di cui oltre cinquanta attualmente m fase
di realizzazione, 'migliori iniziative sono valorizzate attraverso il tmp, m cui ogm partete ha cinque minuti di ?mpo per
presentare la pròidea. R.EB. un fitto ciclo d'incontri all'mvestimento di lungo termine e alla previdenza complementare.
«L'obiettivo di CaU4Ideas e individuare proposte e progetti per dare nuovo slancio aula spiega Fabio Galli, direttore
soprattutto m questo momento di forte dibattito, a livello nazionale ed europeo, sull'armonizzazione dei pro Un cantiere di
lavoro che raccoglierà contributi per sostenere lo sviluppo della previdenza complementare. L'iniziativa si chiama Coll4/
deos I stai dor« ci pan te te pna e viene lanciata da Assogest
Fondi pensione
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Previdenza Le misure entrate in vigore a gennaio e che interessano sia i lavoratori in attività sia chi sta già incassando la rendita
Pensioni Età e scala mobile: ecco
gli ultimi giri di vite Vecchiaia più
lontana. Inseguimento difficile al
carovita
DI DOMENICO COMEGNA Non poteva mancare il
« pacchetto previdenza» nella legge di stabilita 2014.
Del resto negli ultimi quindici anni ogm legge
Finanziaria (cosi si chiamava prima) si e occupata di
questa materia e quasi sempre con drastici giri di vite.
Nonostante la grande riforma Fornero che ha appena
compiuto 2 anm. Insomma, non butta bene per i
pensionati, ne tanto meno per i prossimi pensionati,
chi si ritira dal lavoro quest'anno. Vediamo di fare il
punto della situazione, esaminando le novità che ci
riserverà questo 2014.
Vecchiaia 11 traguardo delle donne e sempre
pm lontano. Se fino al 2013 alle dipendenti
erano richiesti 62 anni e tre mesi, dal 2014 il
requisito e salito a 63 anm e 9 mesi nel 2014.
Perle lavoratnci autonome (commercianti,
artigiane e coltivatrici dirette) si passa da 63
anni e 6 mesi a 64 e 9 mesi.
M La nuova scala mobile Le regole per la rivalutazione Istat
delle pensioni nel 2014
Anzianità 11 limite contributivo viene elevato dal
2014 di un mese: sono richiesti 42 anm e mezzo di
contribuzione per gli uomini e 41 e 6 mesi per le
donne. Ma se si chiede la pensione anticipata prima
di aver compiuto i 62 anm di eta, l'assegno viene
corrisposto, perla quota retribuii va (per l'anzianità
maturata sino a tutto il 2011 ), con una riduzione pan
all'1% per ogni anno di anticipo; percentuale che sale
al 2%, per ogm anno
trattamenti fra3e4volte;al75%pergli importi compresi
fra 4 e 5 volte; e al
di anticipo che supera i due anni.
indicizzazione Dopo il blocco di due anm
voluto dalla riforma Monti-Fornero, con
l'anno nuovo e tornato m campo
l'adeguamento al costo della vita per le
pensioni superiori a 1.486 eu-
ro lordi al mese (3 volte il minimo), un ritorno m
forma limitata che non va oltre 12.973 euro lordi (6
volte il minimo). Insomma aumenti magri, anche
perche nel 2013 il tasso d'inflazione e stato
relativamente basso. Con la legge di Stabilita 2014.
fermo restando l'adeguamento al
50% per quelli superiori a 6 volte. Alle rendite
superiori a questo limite viene offerto un piccolo
contentino di 15 euro introdotto all'ultima
ora per evitare una pronuncia di incostituzionalità.
Attenzione. Il nuovo meccanismo di rivalutazione
non avviene pm a scaglioni come prima. Questo
significa che le riduzioni, quando previste,
riguardano l'intero assegno e non solo la parte
eccedente la soglia garantita.
Tradotto m cifre, l'aumento di gennaio 2014 e stato
cosi articolato: pm 1,2% (100% dell'indice Istat) sulle
pensioni d'importo mensile sino a 3 volte il mimmo di
dicembre 2013 (fino a 1.487 euro); pm 1,14% (95%
dell'indice) per quelle d'
100% perle pensioni fino a 3 volte il minimo, si
scende al 95% per i
Fondi pensione
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Ql Gestione separata Contributi: piccolo sconto al popolo delle partite lva
Sale di un punto l'aliquota contributiva dovuta nel
2014 dai lavoratori parasubordinati, entro il nuovo
massimale imponibile di 100.123 euro. Resta invece
ferma, almeno per l'anno 2014, la quota dovuta dai
titolari di partita lva momentaneamente « graziati»
dalla legge di Stabilita.
Per il 2014 il quadro della contribuzione dovuta alla
Gestione separata Inps si presenta così: 1) soggetti
titolari dì partita lva che non risultino gia assicurati
obbligatoriamente, ne titolari di pensione diretta:
l'aliquota resta fissata al 27,72%; 2) soggetti non
titolari di parti
ta lva che non risultino gia assicurati
obbligatoriamente, ne titolari di pensione diretta:
l'aliquota e fissata al 28,72%, (2/3 a carico del
committente e 1/3 a carco del prestatore); 3) soggetti
assicurati obbligatoriamente (gia iscrìtti ad un fondo
previdenziale) e i titolari di
pensione diretta: l'aliquota passa dal 20% del 2013 al
22% (di cui due terzi sono a carico del committente);
4) associati in partecipazione: l'aliquota sale al
28,72% (di cui 55% a carico del committente e 45%
a carico dell'associato).
Fondi pensione
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FONDI PENSIONE APERTI in collaborazione con A* Consultique
____________________________^B^y Fee-Only Financial Planners GUIDA ALLA
LETTURA Performance %: è calcolata al netto delle tasse e delle commissioni. Le
performance pubblicate non tengono conto di eventuali garanzie di rendimento o di
capitale che le singole società assicurano alla scadenza. Data dell'ultima variazione della
quota. Data: data dell'ultima variazione della quiota a cui si riferisce il calcolo delle
performance. Assogestioni: AZ: azionar!; BA: bilanciati azionar!; BB: bilanciati; BO:
bilanciati obbligazionari; OB: obbligazionari; MO: monetar!; FL: flessibili.
Caratteristiche del Rating Consultique: l'insieme dei dati disponibili sui Fondi pensione
Aperti confluisce in un indicatore sintetico delle qualità del Fondo, ovvero il rating
elaborato da Consultique, espresso con un numero di stelle (da una a cinque), utile per
una prima selezione dei Fondi Pensione Aperti. Elementi chiave per l'attribuzione di un
rating sono l'esistenza del Fondo e dei relativi dati da almeno tre anni, nonché la sua
possibilità di inserimento in una delle categorie elaborate da Assogestioni, caratterizzate
da politiche omogenee di investimento. Inoltre è indispensabile la presenza del prospetto
aggiornato con gli ISC dichiarati. Il punteggio permetterà un ordinamento tra i Fondi
Pensione Aperti aventi le stesse caratteristiche di gestione finanziaria e terrà conto
dell'impatto dei costi (ISC), dei risultati (misurati dalla performance e da una terza
variabile rappresentata da elementi di carattere qualitativo attraverso l'utilizzo di una
media ponderata. I pesi dati ai costi, alle performance ed agli elementi di carattere
qualitativo, tengono conto delle valutazioni dell'Ufficio Studi e Ricerche Consultique in
merito alla loro rilevanza. In tabella sono riportati i prodotti con un rating riferito alle
adesioni individuali. Consultique elabora anche un rating per le adesioni collettive, che
considera la fascia corrispondente ad una collettività di 50 dipendenti, che rendiamo
disponibile nella versione online della tabella resa disponibile sul sito
www.ilsole2ore.com/plus24 B Con garanzia di capitale. D Con garanzia di rendimento.
D Con garanzia di rendimento e capitale.
Fondi pensione
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4
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Gianni Riotta
(non disponibile)
FONDO PENSIONE cosi I fondi pensione sono strumenti di previdenza complementare il cui scopo è di fornire a chi va in pensione una
rendita di "secondo pilastro" che va ad affiancarsi a quella di primo pilastro. Per realizzare questo obiettivo, convertono in rendita il
capitale accumulato dal lavoratore durante la sua attività, sulla base di criteri di calcolo basati sulle aspettative di vita degli individui, In
Italia i fondi pensione di nuova generazione, nati dopo le riforme di inizio anni 90, seguono il sistema contributivo: maggiore sarà il
"montante" accumulato, maggiore sarà la rendita. Alcuni dei fondi nati in precedenza, detti preesistenti (fondi chiusi a nuove adesioni)
hanno mantenuto la struttura retribuiva, basati sul ricambio generazionalejiellaloro comunità. I fondi pensione possono essere di diversa
natura: i negoziali o di categoria nascono su impulso delle fonti istitutive - rappresentanze sindacali e datoriali -; quelli aperti e i piani
individuali pensionistici (Pip, di natura assicurativa, agganciati a gestioni separate o a unit linked) sono prodotti di natura bancaria o
assicurativa di natura individuale ma che possono talvolta raccogliere adesioni collettive. I negoziali, per la loro natura, presentano costi
operativi più bassi a carico dell'aderente, rispetto alle forme individuali, che girano parte degli òneri alle proprie reti di vendita e di
consulenza. II peso dei costi è rilevante: a parità di condizioni, la differenza di un punto percentuale nei conti di due strumenti, produce
dopo 35 anni una performance differente del 20%. I fondi pensione non gestiscono in proprio il denaro ma lo affidano a strutture esterne
scelte con bando di gara, le quali lo movimentano attraverso indicazioni fornite a una banca depositarla, che si occupa a custodire t
contributi e vigilare sul corretto uso. L'aderente può ottenere anticipazioni sul montante accumulati per spese mediche, acquisto prima
casa o anche senza dover cosi I fondi pensione sono strumenti di previdenza complementare il cui scopo è di fornire a chi va in pensione
una rendita di "secondo pilastro" che va ad affiancarsi a quella di primo pilastro. Per realizzare questo obiettivo, convertono in rendita il
capitale accumulato dal lavoratore durante la sua attività, sulla base di criteri di calcolo basati sulle aspettative di vita degli individui, In
Italia i fondi pensione di nuova generazione, nati dopo le riforme di inizio anni 90, seguono il sistema contributivo: maggiore sarà il
"montante" accumulato, maggiore sarà la rendita. Alcuni dei fondi nati in precedenza, detti preesistenti (fondi chiusi a nuove adesioni)
hanno mantenuto la struttura retribuiva, basati sul ricambio generazionalejiellaloro comunità. I fondi pensione possono essere di diversa
natura: i negoziali o di categoria nascono su impulso delle fonti istitutive - rappresentanze sindacali e datoriali -; quelli aperti e i piani
individuali pensionistici (Pip, di natura assicurativa, agganciati a gestioni separate o a unit linked) sono prodotti di natura bancaria o
assicurativa di natura individuale ma che possono talvolta raccogliere adesioni collettive. I negoziali, per la loro natura, presentano costi
operativi più bassi a carico dell'aderente, rispetto alle forme individuali, che girano parte degli òneri alle proprie reti di vendita e di
consulenza. II peso dei costi è rilevante: a parità di condizioni, la differenza di un punto percentuale nei conti di due strumenti, produce
dopo 35 anni una performance differente del 20%. I fondi pensione non gestiscono in proprio il denaro ma lo affidano a strutture esterne
scelte con bando di gara, le quali lo movimentano attraverso indicazioni fornite a una banca depositarla, che si occupa a custodire t
contributi e vigilare sul corretto uso. L'aderente può ottenere anticipazioni sul montante accumulati per spese mediche, acquisto prima
casa o anche senza dover dedurre motivazioni. L'authority di vigilanza sui fondi pensione è la Covip. cosi I fondi pensione sono
strumenti di previdenza complementare il cui scop COME FUNZIONA Per aiutare i lavoratori a prendere decisioni coerenti con le
proprie esigenze il Ministero del Welfare sta studiando un'informativa, la cosiddetta «busta arancione». Già ora grazie ancora all'utilizzo
dci web, si può identificare la corretta strategia previdenziale da attuare, consultando i motori di calcolo come questo
www.ilsole24ore.com/calcotopensione oppure quello presente sul sito di ciascun fondo.! lavoratori dipendenti possono aderire a un
fondo pensione destinandovi il proprio Tfr (6,91% della retribuzione) che altrimenti resta in azienda, se questa ha meno di 50 addetti, o
va allo Stato, in aziende maggiori. È utile per costoro aggiungere un versamento volontario, che porta dietro quello del datore di lavoro,
definito dal contratto nazionale di lavoro (in media 1*1,55% della retribuzione); entrambi questi contributi sono deducibili fiscalmente
entro 5164,57 euro l'anno. Entro questa soglia di deducibilità e talvolta possibile comprendere i contributi pcr i familiari a carico (in
genere i figli). Per i lavoratori autonomi, che non hanno Tfr, tutta la loro contribuzione è deducibile entro la soglia dei 5164,57 euro
l'anno. È incentivata fiscalmente anche la percezione della rendita, su cui grava un prclicvo del 15% che scende a 9 in caso di adesione
trentennale, mentre il Tfr è sottoposto a un'aliquota del 23%. Sui rendimenti annui dei fondi pensione, grava un'aliquota dell'u%, come
accade al Tfr. è di fornire a chi va in pensione una rendita di "secondo pilastro" che va ad affiancarsi a quella di primo pilastro. Per
realizzare questo obiettivo, convertono in rendita il capitale accumulato dal lavoratore durante la sua attività, sulla base di criteri di
calcolo basati sulle aspettative di vita degli individui, In Italia i fondi pensione di nuova generazione, nati dopo le riforme di inizio anni
90, seguono il sistema contributivo: maggiore sarà il "montante" accumulato, maggiore sarà la rendita. Alcuni dei fondi nati in
precedenza, detti preesistenti (fondi chiusi a nuove adesioni) hanno mantenuto la struttura retribuiva, basati sul ricambio
generazionalejiellaloro comunità. I fondi pensione possono essere di diversa natura: i negoziali o di categoria nascono su impulso delle
fonti istitutive - rappresentanze sindacali e datoriali -; quelli aperti e i piani individuali pensionistici (Pip, di natura assicurativa,
agganciati a gestioni separate o a unit linked) sono prodotti di natura bancaria o assicurativa di natura individuale ma che possono
talvolta raccogliere adesioni collettive. I negoziali, per la loro natura, presentano costi operativi più bassi a carico dell'aderente, rispetto
alle forme individuali, che girano parte degli òneri alle proprie reti di vendita e di consulenza. II peso dei costi è rilevante: a parità di
condizioni, la differenza di un punto percentuale nei conti di due strumenti, produce dopo COSA CAMBIA NEL 2014 Confermata per i
fondi pensione e quelli sanitari l'esenzione dall'imposta di bollo del 2 per mille, in ragione della loro finalità previdenziale e non
finanziaria. 35 anni una performance differente del 20%. I fondi pensione non gestiscono in proprio il denaro ma lo affidano a strutture
esterne scelte con bando di gara, le quali lo movimentano att VEDI ANCHE Deduzione, Tfr averso indicazioni fornit
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ILLUSTRAZIONE DI SIMONE
FUMAGALLI PREVIDENZA Comefarsi
Iapensione2.0 Q lalom tra fondi, Tfr e O «Pip»
per garantirsi ciò che l'Inps non paga più. E un
focus sulle offerte per navigare con smartphone
e tablet. * pagine 11-13
PREV1DENZ\ INTEC RATIV A Pensione 2.0 Ecco come realizzarla
sono racchiusi i motivi che dovrebbero
spingere i lavoratori, dipendenti o autonomi,
» Di previdenza integrativa poco se ne parla. ad aderire a una forma di previdenza
Qui ci proviamo evitando dotte
integrativa: fondi pensione negoziali, fondi
elucubrazioni ma andando sul pratico:
pensione aperti, Pip (piani individuali
perché devo rinunciare a una pizza al mese pensionistici) o fondi pensione preesistenti.
per versare soldi in un fondo pensione?
VANTAGGI ANCHE AL PRESENTE II
Innanzitutto cominciamo a parlare di
tasso di sostituzione è dunque il primo
salvadanaio previdenziale: è il "porcellane" fattore da considerare. Qui però c'è da
da rompere l'ultimo giorno di lavoro. I soldi evidenziare non solo il vantaggio futuro ma
messi da parte serviranno a neutralizzare il
anche quello presente: ogni anno si possono
fantomatico tasso di sostituzione ovvero il
dedurre dal proprio reddito complessivo i
rapporto tra la prima rata della pensione e
contri
ultimo stipendio. IN CONCRETO Come
promesso passiamo alla pratica. Ecco due
buti versati fino a un massimo di 5.165,57
esempi tratti dalla guida Covip, authority
euro (i vecchi io milioni di lire). C'è
previdenziale, che possiede sul web
dunque un beneficio fiscale perché viene
un'ottima area divulgativa (www.covip.it).
abbattuto l'imponibile su cui l'Erario
Esempio i): il signor Rossi, giovane
calcola le imposte da pagare; in questa
lavoratore dipendente che entra per la prima somma vanno inseriti pure i contributi del
volta nel mercato del lavoro, andrà a riposo datore di lavoro mentre è escluso il Tfr
dopo il 2040 con una pensione pari al 60%
versato al fondo o al Pip. Il vantaggio
dell'ultimo stipendio lordo; viene ipotizzata fiscale vale per tutti gli strumenti di
una figura-tipo di lavoratore con 67 anni di
previdenza integrativa. LA SCELTA II
età, 37 anni di contributi versati senza
dipendente privato ha nel fondo pensione
interruzioni. Esempio 2): per il lavoratore
autonomo che va in pensione alla stessa età negoziale una sorta di sbocco naturale;
più in generale gli conviene la forma
e con i medesimi contributi versati,
l'assegno sarà pari a circa il 40% dell'ultimo complementare ad adesione collettiva
(negoziale ma anche aperto o
reddito lordo da lavoro (in entrambi i casi,
preesistente) prevista dal contratto e dalla
Covip precisa che non si tiene conto delle
modifiche introdotte dalla riforma Fornero). categoria a cui appartiene; potrà infatti
A questo punto si possono tarare le proprie contare sul contributo che il datore di
esigenze. E nelle due percentuali che
lavoro è obbligato a versare. «A patto che
emergono dagli esempi
nel fondo pensione, oltre al Tfr, il
lavoratore versi anche un contributo ulteriore,
altrimenti non scatta l'obbligo per il suo
di Vitaliano D'Angerio
Previdenza
Slalom traf ondi, Tfr e
polizze perché c'è da
coprire quello che
FInps non paga più
Con un occhio al
Fisco
datore di lavoro - spiega Giuseppe Romano,
responsabile ufficio studi di Consultique -. Ai
dipendenti privati comunque suggerisco il
fondo pensione negoziale. Per i liberi
professionisti, meglio invece il fondo pensione
aperto a cui è possibile aderire in maniera
individuale». Occhio però a valutare risultati e
costi. Ci sono strumenti (rating) sul mercato
che "marcano" la bontà di un prodotto
previdenziale, aiutando nella scelta. « Eviterei
invece i Pip - aggiunge Romano - visto che,
come dimostrano i dati Covip, hanno costi
maggiori. Anzi, suggerisco a chi è titolare di
vecchi Pip, antecedenti al 2007, di dare
un'occhiata alle commissioni che pagano». I
piani individuali precedenti al 2007,
ricorda Romano, hanno in genere spese
superiori alla media dei "nuovi" Pip.
Pag.
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FIGLI E ANTICIPAZIONI Ci sono infine da segnalare due
tendenze. Fra i clienti delle reti di promotori finanziari, si
comincia a chiedere informazioni sulla possibilità di iscrivere i
figli a un fondo pensione. Tra l'altro ciò che si versa per la prole
finisce in quella somma (5.164,57) che si può dedurre in
dichiarazione dei redditi: ciò vale in generale per tutti coloro che
"fiscalmente a carico". In seconda battuta,
sono in forte aumento le richieste di
anticipazione per la ristrutturazione della
casa (vedi CasaPlus24 del 30 gennaio),
argomento affrontato nelle pagine
successive. Come si vede l'argomento
previdenza complementare pone una serie
di interrogativi legati alla vita di ogni
giorno. E qui cominciamo a dare qualche
risposta. ORIRRODUZIONE
RISERVATA
nsparmioefamiglia@ilsole24oi'ecom
Le parole chiave Fondi pensione negoziali Sono costituiti m base all'iniziativa delle parti sociali mediante
contratti o accordi collettivi a qualunque livello Sono aperti all'adesione dei lavoratori appartenenti ad aziende,
gruppi di aziende o enti, settori o categorie o comparti per i quali trova applicazione il contratto o l'accordo
stipulato Piani individuali pensionistici (Pip) Sono realizzati con contratti di assicurazione vita Non possono
essere destmatari di conferì mento con modal ita tacite del Tfr La posizione individuale può essere col legata a
gestioni separatedi ramo I o afondi interni assicurativi oppure a unit linked (ramo III) Fondi pensione aperti
Sono istituiti da banche, società di gestione del risparmio (Sgr), società di intermediazione mobiliare (Sim) e
imprese di assicurazione, rivolti a tutti i lavoratori L'adesione è consentita su base individuale o collettiva
Possono aderire a tali fondi anche soggetti che non svolgono attività di lavoro Fondi pensione preesistenti Sono
i fondi già istituiti al 15 novembre 1992 Sono denominati autonomi quelli dotati di soggettività giuridica Sono
denominati interni quelli costituiti come poste di bilancio o patrimonio di destinazione delle imprese presso cui
sono occupati i destmatari dei fondi stessi 9 Progetto esemplificativo Stima della possibile evoluzione della
posizione individuale nel periodo di partecipazione alla forma pensionistica e del possibile livello della
prestazione complementare spettante al momento del pensionamento Tasso di sostituzione della previdenza
obbligatoria È il tasso che esprime il rapporto fra la prima rata annua di pensione erogata e l'ultima retribuzione
annua percepita Avere un'idea di questo numero è importante per valutare che tipo di tenore di vita potrà
garantire la pensione obbligatoria
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SIMVLA7IONE Una copertura fino all'80%
Per Consultique tale
percentuale si
raggiunge con Tfr,
contributi volontari e
del datore di lavoro
di Gabriele
Petrucciani
CINQUE PILLOLE DI PREVIDENZA INTEGRATIVA QUANTO VERSARE I versamenti sono liberi e
volontari, ma la deducibihta fiscale e fino a un massimo di 5 164,57 euro l'anno In linea generale, versando un
4% del reddito annuo si riesce ad accrescere il tasso di sostituzione di un 10% SE SI PERDE IL LAVORO In
caso di perdita del posto di lavoro e possibile ridurre o sospendere la contribuzione Inoltre, se la disoccupazione
si protrae tra 112 e i 48 mesi si può riscattare il 50% del capitale accumulato Superati i 48 mesi si può riscattare
l'intera posizione IN CASO DI MORTE In caso premorienza, I intera posizione maturata andrà agli eredi
legittimi o ai beneficiari designati m sede di adesione QUANDO CHIEDERE L'EROGAZIONE Per acquisire il
diritto alla prestazione pensionistica bisogna essere iscritti da almeno cinque anni e aver maturato i requisiti di
accesso alla pensione pubblica QUALE RENDITA SCEGLIERE Oltre alla rendita vitalizia immediata e
possibile scegliere anche una rendita vitalizia reversibile In questo caso, alla morte dell aderente, la rendita sarà
corrisposta al beneficiano L'importo della rendita dipenderà dalla percentuale di reversibilità, nonché dal sesso e
dalle aspettative di vita del beneficiano
•* Che si guardi a un fondo pensione, a un
Pip o ad altre forme di accantonamento,
non fa differenza. L'importante è
cominciare subito a integrare la pensione
pubblica. «Fino a quando c'era il modello
retributi vo, un giovane poteva cominciare
a pensare alla pensione negli ultimi 5-10
anni di vita lavorativa - commenta Alberto
Brambilla, coordinatore della giornata
nazionale della previdenza -. Oggi, con il
metodo contributivo non è più così. I tassi
di sostituzione sono più bassi rispetto al
passato, in quanto dipendono dai contributi
versati». Un lavoratore dipendente, per
esempio, percepirà come pensione il 64%
della sua ultima retribuzione, mentre per un
lavoratore autonomo il 55 %. « Bisogna
cominciare subito a pensare alla previdenza
complementare. Basterebbe versare circa il
4% della retribuzione annua per accrescere
di un 10% il tasso di sostituzione - fa notare
Brambilla -. E il nostro obiettivo è
raggiungere un livello minimo di
integrazione del 20%». Secondo una
simulazione di
Consultique, è possibile arrivare a un
del 63,23%, ben lontano da quell'8o%
rapporto di copertura dell'8o% dell'ultima Versando solo il Tfr si arriverebbe a un
retribuzione percepita versando nel fondo il rapporto di copertura del 75%, mentre
Tfr, il contributo del datore di lavoro, pari
all'i%, e una quota volontaria dell'i%. In tal mantenendo il Tfr in azienda e versando
modo, si percepirà una pensione netta annua solo un contributo volontario dell'i% la
di 32.589 euro, a fronte di un obiettivo di copertura sarebbe del 64,11%. «È per
tenore di vita di 33.197. La simulazione è questo che bisogna incentivare la
stata effettuata su un dipendente, assunto nel previdenza complementare - conclude
gennaio 2009 che percepisce un reddito di Brambilla -. In Italia c'è ancora una
1.800 euro netti al mese per 14 mensilità,
equivalente a un netto annuo di 25.200 euro scarsa sensibilità, forse perché si guarda
(38.198 lordi). Il tasso di crescita del reddito al fondo pensione come a un qualcosa
è stato parametrato a un'inflazione del 2% che vedremo solo alla fine della nostra
mentre l'iscrizione al fondo di previdenza vita. Non è così. È un salvadanaio, un
complementare, un bilanciato
libretto di risparmio dei tempi moderni.
obbligazionario, è avvenuta nel gennaio
2014. Inoltre è stato ipotizzato come anno di Ogni mese si versa una piccola quota
del proprio risparmio e in caso di
pensionamento il 2045, con un'anzianità
contributiva di 36 anni e 5 mesi. «Su questi necessità è possibile sempre attingere al
parametri - commenta Giuseppe Romano, fondo, prelevando fino al 75% del
responsabile ufficio studi di Consultique - il capitale accumulato». ©
tasso di sostituzione netto della sola
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pensione pubblica sarebbe
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INOlCk SINTETICO Okl COSTI (ISC) I più convenienti di tutti sono i fondi negoziali
di Gaia Giorgio Fedi
*- I costi dei prodotti di previdenza integrativa
possono avere ripercussioni anche sostanziose
sul loro rendimento finale. È bene quindi
guardare l'indicatore sintetico dei costi (Isc)
che indica l'incidenza delle spese sostenute
sulla propria posizione individuale. Secondo
l'ultima relazione Covip (authority
dellaprevidenza), nel 2012 i costi medi sono
rimasti stabili rispetto all'anno precedente per
tutte le forme di previdenza complementare:
nei fondi pensione negoziali, quelli meno
costosi, rise è in media dell'i% per periodi di
partecipazione di due anni, ma scende allo
0,2% su un orizzonte temporale di 35 anni.
Sui fondi pensione aperti, si rileva un Isc che
varia dal 2,1% per due anni all'i,i% per 35.
Mentre i pia
ni individuali pensionistici (Pip) sono i più costosi,
anche se riscuotono il maggiore successo nelle
adesioni: il loro Isc medio varia dal 3,5%
sudueanniall'i,5% su 35. Su periodi lunghi, queste
differenze si sentono: in un arco di 35 anni e a
parità di rendimenti, stima Covip,
la maggiore onerosità media rispetto ai fondi
pensione negoziali si traduce in una
prestazione finale più bassa del 17% per i
fondi pensione aperti e del 23% per i Pip. Ma
ingenerale laprevidenzacomplementare in
Italia costa meno rispetto ad altri Paesi,
sottolinea Renato Guerriero, direttore generale
Europa di DexiaAM: «I costì in generale sono
nella media, e quelli per i fondi negoziali sono
tra i più bassi tra i grandi Paesi, al di sotto di
quelli dell'Olanda, che hapiù di mille miliardi
di euro in masse gestite da fondi pensione
(obbligatori), e del Regno Unito». I negoziali
godono di un vantaggio competitivo sui costi,
Costi a confronto FONTE Banca d
Italia e Poste Italiane
«grazie alla concorrenza, perché l'attività di
gestione e amministrazione e la scelta della
banca depositaria avviene tramite bandi di
gara pubblici. Inoltre hanno maggior potere
contrattuale perché contano su una platea di
aderenti molto più grande». C'è da dire anche
che, essendo stati negoziati per determinate
categorie, non hanno costi di distribuzione. «I
fondi aperti sono invece prodotti assimilabili
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a fondi di investimento: anche qui gioca il
tema della concorrenza ma le dimensioni sono
più piccole. E lo stesso vale per i Pip, che
costano un po' di più perché offrono anche
coperture assicurative». In ogni caso, la
previdenza complementare costa meno di altre
forme di risparmioe conviene, visto che in
futuro il tasso di sostituzione delle pensioni
(cioè la percentuale dell'assegno rispetto
all'ultimo salario ricevuto) sarà in forte
discesa. Alberto Salato, responsabile del
business istituzionale di
Blackrock Italia, sottolinea che «al di là dei costi dei
prosegue Salato, «oltre al costo è bene
singoli strumenti, le forme di risparmio previdenziale
sono state fortemente incentivate dal legislatore dal punto anche prosegue Salato, «oltre al costo è
di vista fiscale» quindi sono intrinsecamente meno
bene anche considerare altri aspetti nella
costose. Il Tfr versato ai fondi pensione è tassato con
scelta dello strumento di previdenza
un'aliquota massima del 15% che può scendere fino al
9% per periodi di permanenzalunghi nel fondo, mentre complementare. Per esempio, se il fondo
sul Tfr mantenuto in azienda si paga il 23% ma l'aliquota consente di avere anche il contributo del
può salire al 40% per redditi elevati. Inoltre,
datore di lavoro, che consente di mettere
permanenzalunghi nel fondo, mentre sul Tfr mantenuto in
azienda si paga il 23% ma l'aliquota può salire al 40% per da parte di più». © RIPRODUZIONE
redditi elevati. Inoltre,
RISERVATA
nspai'mioefamiglia@ilsole24oi'ecom
INTERVISTA DELLA SETTIMANA
INTERVISTA DELLA SETTIMANA ngeno
«ECCO PERCHE SI PUÒ RINUNCIARE A
UNA PIZZA PER ADERIRE»
Eii fondo pensione negoziale più
grande di tutti: oltre 8 miliardi di
euro di patrimonio in gestione.
Cometa è il veicolo di previdenza
integrativa dei metalmeccanici. Il
direttore generale è Maurizio Agazzi
e qui spiega perché un operaio
dovrebbe rinunciare a una pizza al
mese per aderire (e contribuire) al
fondo pensione di categoria.
«Innanzitutto perché costa meno di
una pizza e di una birra. Ovvero 15
euro a cui vi sono da sommare altri
15 euro versati dal datore di lavoro.
Stiamo parlando del contributo
minimo pari all'i,6% come prevede
lo statuto di Cometa». Rinunciare
dunque a una pizza al mese. E poi
Poi ci sono altri vantaggi. Li può
elencare Per il Tfr da versare nel
fondo, ci sono le stesse regole in
caso di anticipo e poi è tassato in
maniera agevolata, con l'aliquota del
15% a scalare per ogni anno di
permanenza nel fondo oltre il
quindicesimo anno. Se invece il Tfr
resta in azienda verrà tassato almeno
al 23 per cento. Altri vantaggi fiscali
Si possono dedurre dal reddito
complessivo i contributi versati fino
al limite dei vecchi io milioni di lire
ovvero 5.164 euro. Viene dunque
abbattuto l'imponibile fiscale. Sul
versante della gestione Anche in tal
caso vi sono dei vantaggi. Costi
ridotti per una gestione finanziaria
che costa 16 euro annui. Una
gestione che altrimenti il lavoratore
non avrebbe mai. A un giovane
dipendente privato sembra
convenire. E a un 45-seenne Anche,
visto che abbatte l'imponibile fiscale.
Lei è ovviamente positivo sui fondi
pensione negoziali. Eppure non c'è
coda per iscriversi. Poca cultura
previdenziale in Italia
Previdenza
Certo, c'è carenza di informazione. È
stata fatta tanta propaganda nel 2007
in occasione del silenzio-assenso.
Poi più nulla. La "busta arancione"
(le stime sulla pensione futura da
comunicare ogni anno ai lavoratori,
ndr) può essere una soluzione
Premetto che non sono per fare del
terrorismo. Eppure, una
comunicazione puntuale sulla futura
pensione obbligatoria, di certo
farebbe prendere coscienza sulla
questione previdenziale. Anche
perché prima si comincia a riempire
il salvadanaio previdenziale, meglio
è. Giusto Sì, e avere davanti agli
occhi il dato sulla futura pensione,
genera consapevolezza. Stiamo
parlando dei dipendenti privati. E sul
versante del pubblico impiego Lì c'è
un grande problema visto che non
viene applicata la 252, nota come
"Riforma Maroni". C'è da fare una
riflessione seria sul tema. Ci sono
poi autonomi, precari e altri che non
hanno un fondo di categoria o no I
lavoratori con i contratti a tempo
determinato possono iscriversi al
fondo di categoria di riferimento.
Non ci sono troppi piccoli fondi
pensione negoziali? In questo modo
non si fanno economie di scala. Ci
sono oggettivamente fondi che
rappresentano categorie con
pochissimi lavoratori. Ma vi sono poi
fondi con pochi iscritti rispetto
all'ampia platea di riferimento. Per
esempio nel commercio, a fronte di
2oomila aderenti, vi è una potenziale
platea di 2 milioni di lavoratori.
Resta la questione dimensione dei
fondi. Vero Sì. Noi con oltre 8
miliardi di euro di patrimonio
possiamo avere una gestione più
efficiente degli attivi. Se un fondo ha
20-30 milioni di euro non
potrà fare lo stesso. Lei a titolo
personale è molto attivo su twitter. I
social network potrebbero avvicinare
di più i giovani ai fondi pensione e in
genere alla previdenza integrativa
Credo proprio di sì e alcuni fondi,
compresi noi, ci stiamo muovendo in
tal senso. E la finanza sostenibile
potrebbe creare più passione tra i
potenziali aderenti Sì, senza perdere
di vista l'obiettivo che è quello di far
rendere i contributi versati dagli
aderenti. ORIRRODUZIONE
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CONTRI BI TI Destinazione Tfr Qual è la scelta giusta Nel fondo c'è una minore tassazione alla scadenza, ma la scelta è irreversibile di
Gabriele Petruccioli! » Tfr sì, Tfr no. È il dubbio amletico che negli ultimi anni (ma ancora adesso) ha frenato in molti casi l'adesione alla
previdenza complementare. Sì, perché aderendo a un fondo pensione di categoria o a un fondo aperto su base collettiva si è obbligati a
versare il 100% del trattamento di fine rapporto maturando. E questo vuoi dire rinunciare a una rivalutazione certa, pari all'i,5% maggiorato
del 75% dell'inflazione. Un rendimento privo di rischi che, senza doversi accollare nessun tipo di spesa, mette al riparo dalla perdita di
potere d'acquisto. Per integrare la pensione pubblica, meglio conosciuta come "primo pilastro", mantenendo il Tfr in azienda,bisogna allora
sottoscrivere un Pip (Piano individuale pensionistico) o aderire a un fondo pensione aperto su base individuale. In questo caso, però, non si
ha diritto al contributo del datore di lavoro, pari alPi% della propria retribuzione. Dunque, il lavoratore si trova di fronte a unbivio. E
qualsiasi strada scelga è costretto a rinunciare a qualcosa: al Tfr in azienda, nel primo caso, o al contributo del datore di lavoro. Per gli
addetti ai lavori, però, quello del Tfr è solo un falso problema, perché versando il trattamento di fine rapporto in un fondo pensione si ha la
possibilità di godere di diverse agevolazioni fiscali. «A partire dalla minore tassazione alla scadenza - sottolinea Stefano Mainini, specialista
fondi pensione di Anima Sgr -. Sul capitale accumulato, al netto dei redditi già assoggettati a un'aliquota annua deH'ii%, si applicherà infatti
un'aliquota del 15%, ridotta di uno 0,3% per ogni anno di partecipazione al fondo eccedente il quindicesimo, con un limite massimo del 6 per
cento. Di conseguenza, dopo 35 anni di partecipazione al fondo pensione, l'aliquota sarà del 9% (vale solo per i montanti maturati a partire
dal primo gennaio 2007, Ndr)». Il Tfr conservato in azienda, invece, sarà assoggettato a un'aliquota più alta, calcolata sugli ultimi cinque
anni lavorativi, e che mediamente oscilla tra il 26 e il 30 per cento. «Per quanto riguarda il rendimento, poi continua Mainini - secondo noi
bisogna prendere in considerazione anche l'orizzonte temporale di riferimento. Come ci insegna la storia, nel lungo periodo i mercati
generano performance superiori a quella base del trattamento di fine rapporto. Certo, ciò che è successo in passato non è detto che si verifichi
anche in futuro. Ma nella scelta se esporre o meno il proprio Tfr al cosiddetto rischio mercato non bisogna prendere in considerazione solo il
rendimento garantito del trattamento di fine rapporto, ma anche il surplus di performance cui si rinuncerebbe nel caso in cui si decidesse di
lasciare 11 Tfr in azienda». I vantaggi nel versare il trattamento di fine rapporto in un fondo pensione, però, non sono solo di natura fiscale.
È possibile godere anche di una maggiore flessibilità. Dopo otto anni di adesione al fondo, infatti, è possibile chiedere in caso di necessità
un'anticipazione sul capitale accumulato fino al 75 per cento. E in caso di problemi di salute anche prima degli otto anni. Conservando il Tfr,
in azienda, invece, si rimane assoggettati a una maggiore rigidità regolamentare. Il limite di otto anni di anzianità, per esempio, rimane
valido anche per le spese sanitarie e poi è possibile chiedere solo fino al 70% del maturato. Altra rigidità, poi, riguarda il numero massimo di
richieste di anticipazione, che in una società non può superare il 10% degli aventi diritto, quindi coloro che hanno otto anni di servizio, e
comunque il 4% del numero totale dei dipendenti. Questo vuoi dire che in aziende di grandi dimensioni e con molti dipendenti si rischia di
finire in coda e vedere soddisfatta la propria richiesta solo dopo alcuni anni. Senza considerare poi il fatto che in azienda l'anticipo sul Tfr
può essere chiesto una ed una sola volta. Anche il fondo pensione, però, ha le sue limitazioni. «Come nel caso di perdita di posto di lavoro aggiunge ancora Mainini -. Per periodi di inoccupazione non inferiori a 12 mesi e non superiori a 48 mesi, o in caso di ricorso da parte del
datore di lavoro a procedure di mobilità, è possibile riscattare solo il 50% della posizione individuale maturata». E questo toglie al
dipendente la sicurezza di un "cuscinetto", che invece avrebbe mantenendo il Tfr in azienda. «Ma è altrettanto vero che in caso di fallimento
dell'azienda non si avrebbe comunque la certezza di percepire il proprio trattamento di fine rapporto», conclude lo specialista fondi pensione
di Anima Sgr. Insomma, sono tanti gli elementi che bisogna prendere in considerazione prima di scegliere se versare o meno il Tfr in un
fondo pensione. A partire dalla propria situazione lavorativa. Un contratto a tempo determinato che versa il Tfr in un fondo pensione, per
esempio, dovrà aspettare almeno dodici mesi prima di poter riscattare il 50% di quanto accantonato. E poi bisogna considerare anche
l'irreversibilità della scelta. In pratica, il lavoratore che decide di versare il trattamento di fine rapporto in un fondo di previdenza
complementare non potrà mai più chiedere che gli venga accantonato in azienda. In caso di dubbi, quindi, conviene sempre mantenere il Tfr
in azienda e poi decidere in un secondo momento se versarlo o meno nel fondo pensione. ORIRRODUZIONE RISERVATA
nsparmioefamiglia@ilsole24oi'ecom CONFRONTO FRA "LIQUIDAZIONE" E FONDI PENSIONE Ultimi anni favorevoli agli strumenti
integrativi Fondi pensione contro Tfr Uno dei criten più utilizzati per onentare la decisione di aderire o meno a una forma di previdenza
complementare è il confronto tra i rendimenti dei fondi pensione con il trattamento di fine rapporto lasciato m azienda Una prima schiarita
arriva dall'ultima relazione Covip, secondo cui nel 2012 ha vinto la previdenza integrativa In media fondi pensione e Pip hanno registrato
rendimenti compresi fra l'8 e il 9% (con ritorni molto solidi sugli strumenti più esposti sull'azionario), contro un tasso di rivalutazione del Tfr
che si è fermato al 2,9% lndettaglio.il ritorno è stato dell'8,2 per i fondi negoziali, dell'8,9% per i prodotti Pip di ramo III (cioè polizze unit
linked) e del 9,1% per i fondi aperti, mentre le gestioni separate di ramo I dei Piphannoguadagnatoil3,8% Anche il 2013 «è stato un anno
buono per questi strumenti», commenta il top manager di una società di asset management che ha diversi mandati di gestione di fondi
pensione, dicendo di aver visto rendimenti di fondi negoziali tra il 5-10%, e anche superiori A fine dicembre 2013 invece il tasso di
rivalutazione del Tfr era dell'1,9% II Tfr viene rivalutato con un meccanismo di indicizzazione che è composto da un tasso a misura fissa
dell'1,5% più un tasso variabile pan al 75% dell'inflazione Ovvio quindi che ci sia stata una netta vittoria dei fondi sul trattamento di fine
rapporto m un periodo m cui l'inflazione è stata contenuta, mentre i rendimenti dei fondi, legati all'andamento dei mercati, sono stati più
robusti D'altro canto le forme pensionistiche sono esposte a una volatilità che invece non ha alcun impatto sul Tfr Per esempio, dal 2000 al
2012 le vane fasi di turbolenza dei mercati hanno fatto sì che il rendimento dei fondi negoziali sia stato del 41,1% contro il 43,6% ottenuto
dal Tfr, mentre quello dei fondi pensione aperti (che vanno meglio m fasi di mercato positivo rispetto ai negoziali disegnati m maniera più
prudente) si è fermato al 12,4% Tuttavia, l'opinione degli addetti ai lavori è che nel lungo periodo le somme investite nella previdenza
complementare rendono meglio, anche perché prevedendo una contribuzione regolare e penodica, consentono di stabilizzare le performance,
con meccanismi simili ai Pac Inoltre, sul rendimento finale non va trascurato il fattore fiscale, visto che le prestazioni pensionistiche sono
tassate meno sull'imponibile delle somme erogate m forma di capitale o di rendita l'aliquota è del 15%, che scende dello 0,30% ogni anno
eccedente il 15° anno di partecipazione, fino a una soglia del 9% per cento II Tfr invece è tassato almeno al 23% Cio significa che, anche a
parità di capitale lordo, quello erogato dal fondo sarà superiore a quello restituito sotto forma di liquidazione G.G.F.
©RIPRODUZIONERISERVATA
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FLESSIBILITÀ lil PIP h l'ONDl Possibile chiedere anticipi fino al 75% di Gaia Giorgio Fedi •• Sui fondipensioneei
Pipesistelapossibilità, disciplinata dalla legge, di chiedere delle anticipazioni o il riscatto della posizione maturata in casi ben
determinati. Le regole puntanoaconsentireunacertaflessibilitàal cliente ma tenendo comunque fermo il principio della salvaguardia
dell'accumulo. «La scelta di utilizzare il proprio fondo pensione come eventuale gruzzolo a cui attingere in caso di emergenza non può
prescindere dall'aver presente la finalità per cui si è deciso di attivare una forma di previdenza complementare, cioè crearsi una
pensione aggiuntiva a quella pubblica, meno generosa di un tempo», spiega Andrea Lesca, direttore generale di Intesa Sanpaolo
Previdenza. È quindi possibile richiedere anticipazioni, in qualsiasi momento, fino al 75% di quanto accumulato per gravi motivi di
salute per sé e i propri familiari (coniuge e figli); dopo 8 anni, fino al 75% della posizione maturata, per acquisto o interventi di
ristrutturazione ordinariao straordinaria della prima casa per sé e per i figli. Oppure dopo 8 anni, fino al 30% dell'accumulato, per
qualsiasi esigenza dell'iscritto. Il totale delle anticipazioni non può comunque mai superare il 75% della posizione individuale
accumulata fino a quel momento. Sulle somme anticipate, in caso di richieste per aspetti sanatari è prevista una tassazione con aliquota
dal 15% con riduzione dello 0,30% per ogni anno successivo al isesimo di partecipazione con un minimo di imposta pari al 9%; o pari
al 23% negli altri casi. Nonostante il ristretto ambito di condizioni in cui è possi bile chiedere l'anticipazione, Lesca fa notare che, «a
differenza della previdenza pubblica che non consente di usufruire delle somme accumulate neppure in presenza di gravi fatti sanatari, i
risparmi accumulati nell'ambito dellaprevidenza complementare sono smon-In pillole tKiDazìom :S8B818S!B!!5BB8ffi(» Quando: m
qualunque momento______ • Importo: fino al 75% della posizione maturata • Per quale motivo: spese sanitarie per gravi situazioni per
l'iscritto, il coniuge e i figli, per terapie e interventi straordinari presso il Ssn • Tassazione: dal 15% al 9% • Quando: dopo 8 anni
dall'iscrizione____ » Importo: fino al 75% della posizione maturata • Per quale motivo: 1) per l'acquisto della prima casa per l'iscritto o
i figli; 2) per ristrutturazioni della prima casa_______ » Tassazione: al 23% • Quando: dopo 8 anni dall'iscrizione____ • Importo: fino
al 30% della posizione maturata • Per quale motivo: per ulteriori esigenze degli aderenti_________________ • Tassazione: al 23% »
Importo: 50%________________ • Per quale motivo: disoccupazione non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48; mobilità e cassa
integrazione_________ » Tassazione: dal 15% al 9%_________ • Tipo dì riscatto: totale____________ » Importo: 100% • Per quale
motivo: 1) invalidità permanente con riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo, disoccupazione da più di 48 mesi; 2) venir
meno dei requisiti di iscrizione al fondo_____ • Tassazione: 1) dal 15 al 9%; 2) al 23% tabili in caso di imprevisti». Tuttaviabisogna
prestare attenzione: «II fondo pensione può valorizzare la somma oggetto del disinvestimento su base quotidiana, nel caso dei fondi più
efficienti, una volta al mese, come tipicamente avviene nel caso di altre forme pensionistiche complementari, influenzando i tempi
dell'accredito all'iscritto», spiega Lesca. «Occorrerebbe sempre valutare la convenienza di richiedere l'anticipazione», interviene
Alessandra Leonardas, responsabile sviluppo prodotti di Bnp Paribas Cardif, «perché il ricorso alla previdenza complementare serve a
colmare il gap previdenziale e le anticipazioni incidono su questo aspetto, se dopo non vengono reintegrate. Non c'è alcuna
penalizzazione sui rendimenti dei piani di accumulo, ma va considerato che questi piani si costruiscono mattonano su mattonano. Se
tolgo il 30% della posizione accumulata dopo un certo numero di anni, magari quando sono vicino alla pensione, tolgo una fetta che
ormai è diventata sostanziosa, e alla somma finale mancherà quel 30% rivalutato per gli anni mancanti», aggiunge Leonardas. Ma «la
posizione individuale intaccata dalle anticipazioni può essere ricostituita con delle reintegrazioni», sulle quali è riconosciuto un credito
d'imposta pari all'imposta pagata al momentodell'anticipazioneproporzionaleall'importo reintegrato. L'aderente può chiedere anche 11
riscatto della posizione individuale, esercitabile in vari casi sia in forma parziale che totale: in questo caso laprevidenzacomplementare
funziona da "ammortizzatore sociale". Infatti nei casi disoccupazione temporanea tra i 12 e i 48 mesi è possibile riscattare il 50% della
posizione; se la disoccupazione supera i 48 il riscatto può arrivare anche al 100% della posizione. Le somme, vista la situazione di
bisogno, hanno tassazione agevolata variabile dal 15% al9% infunzionedella durata di partecipazione al fondo. Il riscatto non può
tuttavia essere chiesto nei cinque anni precedenti la maturazione dei requisiti di accesso alle prestazioni pensionistichecomplementari.
Il riscatto totale può inoltre essere esercitato dagli eredi nel caso di morte dell'aderente alla forma pensionistica complementare, se non
ha ancora maturato il diritto alla pensione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L'INVESTITORE
SAGGIO di Marco
Liera
PRELEVI DAL
FONDO?
OBIETTIVI
ERRATI
L y ultima copertina di
Casa24Plus è stata destinata
alla crescita delle
anticipazioni chieste dai
lavoratori sui propri piani
previdenziali al fine di
acquistare l'abitazione (per
sé o per i figli). È una delle
facoltà
Previdenza
concesse dopo 8 anni di
iscrizione per migliorare
l'appeal di fondi pensione e
Pip; soprattutto per renderli
competitivi con l'alternativa
preferita dai lavoratori
dipendenti, che è quella di
non aderire ad alcun piano e
lasciare il Tfr - che gode
della anticipabilità per
acquisto L'anticipazione per
acquisto casa è un caso di
correzione indesiderata della
pianificazione finanziaria
personale? In molti casi sì e
può svelare l'insufficiente
attenzione che a suo tempo il
lavoratore (insieme al suo
consulente nel caso di fondi
pensione aperti e Pip) aveva
dato alle proprie priorità.
Poiché le risorse da destinare a
ciascun obiettivo finanziario
sono limitate, occorre stabilire
una classifica degli obiettivi
stessi e allocare i risparmi di
conseguenza. Il piano
previdenziale di per sé
richiede un impegno
importante perché per
massimizzarne i risultati
occorre portarlo a termine
(versare fino al
pensionamento). Acquistare
una casa è un obiettivo
pianificabile, e sta al
lavoratore comprendere se sia
più importante della
previdenza. Gli obiettivi nel
tempo possono modificarsi nel
loro grado di priorità, ma la
necessità di acquistare una
casa non è una situazione
imprevedibile come è - in
buona parte - il proprio stato
di salute. Altra fattispecie,
questa, che consente
l'anticipazione sul piano
previdenziale. L'aspetto
meno piacevole è che le
anticipazioni per acquisto
casa possono essere
giustificate dal crollo della
disponibilità delle banche a
concedere mutui. È vero,
questa è una circostanza
difficilmente prevedibile.
Ma è pur vero che, in
un'epoca di ristrettezze,
occorre considerare con più
frequenza l'alternativa della
locazione. E magari evitare
così di prelevare dal fondo
pensione.
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Lunedì
03/02/2014
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Roberto Napoletano
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Gimkana fra fondi pensione negoziali, aperti e Pip
I TRE FONDI PENSIONE CON LE MIGLIORI PERFORMANCE A
TRE ANNI dati al 26 gennaio 2014 - Fonte Lipper Arca Previdenza
FONDO PENSIONE APERTO & Unicredit ALTA CRESCITA LINEA
DINAMICA ARCA PREVIDENZA COMPARTO Alta crescita
GESTORE Arca Sgr PERFORMANCE 3 ANNI 29,80%
PERFORMANCE 2 ANNI 34,86% PERFORMANCE 1 ANNO 21,22%
COMMISSIONE ANNUA FISSA AMMINISTRATIVA 6 euro
COMMISSIONE DI GESTIONE 0,96% su base annua, addebitata
trimestralmente e prelevata dal patrimonio del comparto SPESE DI
ANTICIPAZIONE 20 euro, detratti dall'importo erogato all'aderente
SPESE DI TRASFERIMENTO 20 euro, detratti dall'importo erogato
all'aderente. La commissione non è applicata per importi inferiori a Smila
euro SPESE DI RISCATTO 20 euro, detratti dall'importo erogato
all'aderente SPESE DI RICOLLOCAZIONE DELLA POSIZIONE
INDIVIDUALE 5 euro, detratti dal patrimonio dell'aderente SPESE DI
RICOLLOCAZIONE DEL FLUSSO CONTRIBUTIVO 5 euro, detratti
dal patrimonio dell'aderente INDICATORE SINTETICO DI COSTO
1,351% su 2 anm, 1,02% su 5 anm, 0,94% su 10 anm e 0,90% su 35 anm
COMPARTO Linea dinamica GESTORE CreditRas Vita
PERFORMANCE 3 ANNI 24,97% PERFORMANCE 2 ANNI 26,54%
PERFORMANCE 1 ANNO 15,38% SPESE DI ADESIONE 50 euro. Per
le adesioni su base collettiva le spese variano m relazione al numero di
aderenti: 50 euro da 1 a 5 aderenti, 2,50 euro da 6 a 99 aderenti, nessuna
spesa a partire da 100 aderenti COMMISSIONE DI GESTIONE 1,60%
su base annua, addebitata mensilmente e prelevata dal patrimonio del
comparto SPESE DI ANTICIPAZIONE Nessuna SPESE DI
TRASFERIMENTO 50 euro m un'unica soluzione all'atto del
trasferimento SPESE DI RISCATTO Nessuna SPESE DI
RICOLLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE Nessuna
SPESE DI RICOLLOCAZIONE DEL FLUSSO CONTRIBUTIVO
Nessuna INDICATORE SINTETICO DI COSTO 2,73% su 2 anni,
1,77% su 5 anm, 1,60% su 10 anni e 1,54% su 35 anm I TRE PIP CON I
PIÙ BASSI INDICI SINTETICI DI COSTO (ISC) Dati Isc al
31/12/2013 e rendimenti al 15/7/2013 - Fonte Covip REALE MUTUA
^MEDIOLANUM GRUPPO MEDIOLANUM CENTO STELLE
REALE REALE MUTUA PIP Cento Stelle Reale LINEA Reale Vita
Prudente (linea obbligazionana) RAMO RENDIMENTO MEDIO
ULTIMI 5 ANNI 5,26% RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 3 ANNI
4,70% RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 2 ANNI 5,89%
RENDIMENTO MEDIO ULTIMO ANNO 9,70% SPESE DI
ADESIONE 10 euro SPESE PER RIALLOCAZIONE DELLA
POSIZIONE INDIVIDUALE Nessuna SPESE DI ANTICIPAZIONE
Nessuna SPESE DI TRASFERIMENTO 15 euro trattenuti dalla somma
da trasferire SPESE DI RISCATTO 75 euro trattenuti dall'importo
liquidabile INDICATORE SINTETICO DI COSTO 1,53% su 2 anm,
0,82% su 5 anm, 0,57% su 10 anm, 0,38% su 35 anm TAXBENEFIT
NEW MEDIOLANUM VITA PIP Taxbenefit New LINEA Challenge
Provident Fund 4 (obbligazionario euro governativo a breve termine)
RAMO RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 5 ANNI 3,21%
RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 3 ANNI 2,56% RENDIMENTO
MEDIO ULTIMI 2 ANNI 3,54% RENDIMENTO MEDIO ULTIMO
ANNO 6,33% SPESE DI ADESIONE Nessuna SPESE PER
RIALLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE 54,28 euro
SPESE DI ANTICIPAZIONE 54,28 euro SPESE DI
TRASFERIMENTO 1% dell'importo trasferito con un mimmo di 25 euro
e un massimo di 100 euro SPESE DI RISCATTO Nessuna
INDICATORE SINTETICO DI COSTO 1,48% su 2 anm, 1,29% su 5
anni, 1,16% su 10 anm, 0,77% su 35 anm
Previdenza
(*) L'isc «rappresenta il costo annuo in percentuale della
posizione individuale maturata, stimato facendo riferimento a
un Aderente-tipo che versa un contributo annuo di 2.500 euro
e ipotizzando un tasso di rendimento annuo del 4,00%»
INDICATORE SINTETICO DI COSTO 0,93% per ciascun
orizzonte temporale SPESE DI RISCATTO Nessuna SPESE
DI TRASFERIMENTO Nessuna SPESE DI
ANTICIPAZIONE Nessuna SPESE PER
RIALLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE
Nessuna SPESE DI ADESIONE Nessuna RENDIMENTO
MEDIO ULTIMO ANNO 14,89% RENDIMENTO MEDIO
ULTIMI 2 ANNI 2,80% RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 3
ANNI 3,83% RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 5 ANNI
-4,08% RAMO LINEA Lva azionano previdenza PIP
Pensionlme 3ENERTELLIFE'PENSIONIONLINE
COMPARTO Milano-Europa GESTORE UmpolSai
PERFORMANCE 3 ANNI 24,25% PERFORMANCE 2
ANNI 27,93% PERFORMANCE 1 ANNO 13,52% SPESE
DI ADESIONE 40 euro all'atto del primo versamento
COMMISSIONE DI GESTIONE 1,60% su base annua
calcolata mensilmente e prelevata dal patrimonio del
comparto l'ultimo giorno del trimestre solare SPESE DI
ANTICIPAZIONE Nessuna SPESE DI TRASFERIMENTO
25 euro, prelevati dalla posizione individuale al momento
dell'operazione SPESE DI RISCATTO 25 euro, prelevati
dalla posizione individuale al momento dell'operazione
SPESE DI RICOLLOCAZIONE DELLA POSIZIONE
INDIVIDUALE 25 euro, prelevati dalla posizione
individuale al momento dell'operazione SPESE DI
RICOLLOCAZIONE DEL FLUSSO CONTRIBUTIVO
Nessuna INDICATORE SINTETICO DI COSTO 2,44% su 2
anm, 1,72% su 5 anni, 1,59% su 10 anni e 1,53% su 35 anni
MILANO ASSICURAZIONI COMPARTO MILANOEUROPA PATRIMONIO: i DUE "NEGOZIALI" PIÙ
RICCHI performance al 26/1/14 fonte Lipper Fònejjim I
CHIMICI HANNO 4 MILIARDI DI PATRIMONIO
COMPARTO Crescita GESTORI Anima Sgr, Dexia Asset
Management PERFORMANCE A 3 ANNI 31,18%
PERFORMANCE A 2 ANNI 25,15% PERFORMANCE A 1
ANNO 13,10% COMMISSIONE DI GESTIONE MISURA
FISSA: 0,1% annuo, calcolate sul patrimonio medio
trimestrale in gestione, corrisposte trimestralmente MISURA
VARIABILE: 5% dell'overperformance (ovvero del
rendimento, addizionale del portafoglio rispetto al
rendimento delbenchmark che, se negativo, è posto
convenzionalmente pari a zero) al netto delle commissioni
fisse di gestione. Calcolate sull'intero arco temporale del
mandato e corrisposte al termine dello stesso SPESE DI
ANTICIPAZIONE 25 euro in occasione del pagamento di
ogm anticipazione SPESE DI RISCATTO 2 euro m
occasione del pagamento della prestazione SPESE DI
RICOLLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE
10 euro m occasione di ogni cambio di comparto successivo
al primo SPESE DI GESTIONE PRATICHE DI
FINANZIAMENTO CONTRO CESSIONE DI QUOTE DI
STIPENDIO 25 euro all'atto della richiesta di anticipazione,
riscatto o trasferimento INDICATORE SINTETICO DEI
COSTI 0,75% su 2 anni, 0,41% su 5 anni, 0,27% su 10 anni,
0,15% su 35 anni genertel//Ye CO META
METALMECCANICI A QUOTA 8 MILIARDI DI EURO
COMPARTO Crescita PERFORMANCE A 3 ANNI 22,13%
PERFORMANCE A 2 ANNI 22,14% PERFORMANCE A 1
ANNO 9,62% COMMISSIONI DI GESTIONE 0,093%
annuo, calcolato sul patrimonio del Comparto. Le
commissioni sono corrisposte ai gestori trimestralmente sulla
base del Patrimonio medio mensile gestito. Commissioni
Banca Depositaria: 0,0163% onnicomprensivo annuo
calcolato sul patrimonio del Comparto. Le commissioni sono
corrisposte alla Banca Depositaria trimestralmente SPESE DI
ANTICIPAZIONE 10€ - 20€: il costo di 20€ è applicato
unicamente alle anticipazioni erogate e all'atto
dell'erogazione stessa. Il costo amministrativo viene ridotto a
10€ per gli anticipi del 30% per ulteriori esigenze
dell'aderente SPESE DI RISCATTO 10€: tale costo è
applicato per riscatti frazionati (ad esempio riscatto per
decesso dell'aderente a 2 o più eredi, ed è applicato per ogni
frazione di riscatto). Non viene applicato nessun costo nel
caso di riscatto unico della posizione SPESE DI
RIALLOCAZIONE DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE
10€: non viene applicato alcun costo per la prima
riallocazione della posizione DESIGNAZIONE
BENEFICIARIO Gratuita la prima designazione, 5€ ogni
variazione successiva INDICATORE SINTETICO DEI
COSTI (2 ANNI DI PERMANENZA) 0,82%
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03/02/2014
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Mario Calabresi
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DALL'AGI ALL'ACCADEMIA DEI LINCEI, LE NUOVE REGOLE CHE STA PREPARANDO IL MINISTRO D'ALIA
PROVOCHERANNO UN PICCOLO TERREMOTO Nomine, stretta per gli enti pubblici Arriva la norma che vieterà gli
incarichi multipli. Che provoca agitazione nelle società interessate
Previdenza L'Inps-lnpdap, che eroga 392 miliardi di euro, è tra gli enti che potrebbero essere colpiti dalla nuova
legge che vieterà gli incarichi multipli
FRANCESCO GRIGNETTI ROMA n
governo annuncia una legge che vieterà di
ricoprire incarichi multipli per chi guida
gli enti pubblici e di colpo sono in tanti ad
agitarsi. In tutta evidenza il tema è
delicatissimo per tanti uomini di potere,
quelli che normalmente evitano i riflettori.
L'Automobil club italiano, per dire, ha
diramato una nota per dirsi «estraneo alla
ridda di voci» in quanto «ente pubblico
non economico, come tale si autofinanzia
senza gravare sul bilancio dello Stato e il
suo presidente è eletto democraticamente
dall'assemblea Aci senza alcuna attività di
indirizzo da parte del governo». Invece no.
Secondo le indiscrezioni che giungono da
palazzo Ghigi, la legge regolamenterà tutti
gli enti e non soltanto quelli economici.
L'elenco delle possibili incompatibilità è
vasto. Si va da giganti come PInps-Inpdap,
che eroga 392 miliardi di euro, a realtà
molto più piccole, sia pure prestigiose,
quale l'Accademia dei Lincei. Saranno i
regolamenti attuativi che scriverà il
ministro Gianpiero D'Alia, Funzione
pubblica, a stabilire le nuove regole. Un
capitolo vieterà le cariche multiple in
società private e prevede peraltro
remunerazione».
Previdenza
pubbliche. Ma ci saranno
nuove regole più stringenti
anche in merito alle
consulenze. L'idea di palazzo
Ghigi è di graduare i divieti, a
seconda dell'importanza
dell'ente e probabilmente
saranno vieta Baccini
(Microcredito) «Lo Stato
deve essere libero di scegliere
i manager migliori» te le
consulenze con enti e società
che operano nello stesso
settore dell'ente in cui si
riveste la carica, n modello
legislativo già esiste ed è
quello che riguarda i membri
di governo. Va registrata,
comunque, la raffica di
precisazioni. Angelo Sticchi
Damiani, al vertice
dell'Automobile Club d'Italia
da marzo 2012, ha fatto
sapere «di non essere più
consigliere Anas da oltre 20
anni e nemmeno
vicepresidente del Centro
Nazionale di Studi
Urbanistici, il cui incarico
non Ma è nel suo curriculum,
per come lo si può leggere sul
sito delFAci, che si legge di
entrambe queste due cariche
al presente. Stesso equivoco
pare riguardare Pier Luigi
Celli,
presidente delFEnit. Scrive
seccatissimo a Dagospia: «Ti
informo che contrariamente a
quanto affermano io non sono
più direttore generale Luiss e
non sono nel cda di Unipol. Se
poi pensi che il mio emolumento
è di circa 50 mila euro
lordi puoi valutare bene la
disinformazione». Preso atto,
quindi, che da qualche mese, con
l'uscita da Luiss e da Unipol, la
possibile incompatibilità di Celli
riguarda solo la sua presenza nel
cda di Illy Caffè e Aeroporti di
Roma, non gli resta che
aggiornare il suo curriculum sul
sito ufficiale dell'Enit. «Detto
questo - dice Celli - non ci sarà
nessuna opposizione da parte mia
se mi diranno che c'è
incompatibilità. Non ho nessun
problema a lasciare. Non mi
cambia la vita, anzi me la
semplificherebbe». Un altro che
sente di dover precisare è Mario
Baccini, ex parlamentare Udc,
ora presidente dell'Ente
Nazionale per il Microcredito:
«Giusto regolamentare, ma non
impedire al governo di poter
scegliere i migliori manager e
metterli dove meglio crede».
Pag.
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Ezio Mauro
360.522
Lo scandalo Letta:
"MaipiùcasiMastrapasqua via alla
legge contro i doppi incarichi Ma il
presidente non si dimette
npremier:
buconotmtiwclamomonegliistMpubbl
ia
LUISA GRION ROMA—Mai più
un altro Mastrapasqua, mai più un
presidentedi un ente pubblico
seduto in contemporanea su un
numero imbarazzante di
altrepoltrone.
IlgovernoLettaintende mettere un
paletto alla questione dei doppi
incarichi, per evitare che in futuro,
nelle mani di uno stesso uomo,
possano concentrarsi posizioni
rinnovi previsti nel 2014 del
management, tra cda e collegi
sindacali, per 29 gruppi controllati
direttamente o indirettamente dal
Tesoro. Tra questi, Eni, Enel,
Finmeccanica e Poste. La norma
preparata dal governo e che sarà
trasmessa al Parlamento con
procedure d'urgenza, stabilisce
che: «II presidente e gli amministratori
degli enti pubblici nazionali non
di potere e conflitti d'interessi. Oggi possono rivestire la carica di
quel paletto non esiste, anzi «c'è un amministratoriocomponentidegliorgani
di controllo e revisione in enti e società,
buco normativo assolutamente
né esercitare attività imprenditoriali o
clamoroso che va coperto». Così ha commerciali o intrattenere rapporti di
detto il premier Letta commentando lavoro». Il presidente e gli
il caso Inps e la marea di ruoli
amministratori degli enti pubblici
ricoperti dal suo presidente, ora
nazionali non potranno « esercitare
attività professionale o di consusotto inchiesta della Procura di
Roma per via delle presunte cartelle
cliniche truccate dall'Ospedale
Israelitico (di cui sempre
Mastrapasqua è direttore) e
dei contributi previdenziali da
questo non versati alla «sua» Inps.
Un clamoroso caso dal quale è
emerso un vuoto di legge «che ha
resto possibile quanto accaduto»e
che ora va sanato con un
provvedimento d'urgenza. Per il
governo, ha detto Letta, «l'incarico
di presidenza di un ente pubblico
nazionale non può essere fatto in
regime di conflitto d'interesse, ma
deve essere esclusi
lenza in materie connesse con
l'ambito di competenza dell'ente di
appartenenza». La legge, una volta
approvata sarà applicata anche ai
casi già esistenti, si precisa. Quanto
alla riforma della governance, Letta
ha precisato che se ne occuperà - in
tempi brevi - il ministro Giovannini
che già la prossima settimana
convocherà le parti sociali per
discuterne. Il riferimento del
governo al caso Mastrapasqua è più
diretto: «Un ente nazionale come
l'Inps deve essere guidato in
vo». Precisando che l'esecutivo non
esclusiva, così come io esercito il
intende «sovrapporsi all'azione
mio ruolo in esclusiva» ha detto
dell'autorità giudiziaria che farà il suo
Letta Parole dietro le quali è dato
corso» il premier ha presentato le due
leggere un invito al vertice a
strade che saranno intraprese per
dimettersi, tanto che da diversi
coprire la voragine in tempi «
velocissimi»: il disegno di legge varato fronti (Morassut del Pd in primis,
ieri dal Consiglio dei ministri e riforma ma anche Sel, Lega e Gruppo
della governance cui saranno sottoposti misto) è stato chiesto a
l'Inps stesso e l'Inail. Un intervento che Mastrapasqua di «fare un passo
arriva nello
indietro ora ancor più necessario».
Inviti che il presidente dell'Inps, al
momento non sembra
stesso giorno nel quale il Ministero
dell'Economia aggiorna la lista dei
Previdenza
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Previsto anche un provvedimento
che riformerà la governance di Inps
e Inail intenzionato a cogliere. Dal
chiuso della sua trincea fa notare che
la sua posizione è perfettamente
conformeallaleggeinvigore.
Difattoancoranon c'è un
impedimento ai doppi incarichi
pubblici, e pare che la situazione
imbarazzante fatta notare
anchedalgovernosiadestinataasopra
wivere, almeno per un altro po'. Nel
mondo degli enti pubblici, in realtà,
a tenere i piedi in più staffe non c'è
solo Mastrapasqua: se il disegno di
legge passerà al vaglio delle Camere
così com'è potrebbero venire alla
luce altre incompatibilità
oggiinesistentLPeresempio. lostesso
Massimo De Felice, presidente
dell'Inaii,
istitutopereccellenzadellaassicurazio
ne pubblica, fa parte di un
laboratorio economico (Alef) che fra
i vari servizi offerti annovera quello
di consulenza alle assicurazioni
private. Per restare ad un altro ente
pubblico, l'Enit per il turismo, il
presidente Pier Luigi Celli, siede nei
consigli di amministrazione di Illy
caffè e delle assicurazioni Unipol.
Giancarlo Cremonesi, presidente di
Acea, è allo stesso tempo presidente
anche delle Camera di Commercio
di Roma e di Unioncamere Lazio.
Carnet molto più sottili rispetto a
quelli nelle mani di Mastrapasqua e
oggi del tutto legali, ma che con le
nuove regole potrebbero non esserlo
più.
commercio di Roma
ENIT Pier Lugi Celli
presidente dell'ente
per il turismo En it fa
parte dei consigli di
amministrazione di
Illy caffè e delle
assicurazioni Unipol
INPS II presidente
Antonio
Mastrapasqua è
vicepresidente di
Equitalia e titolare
di molteplici
incarichi pubblici
INAIL Massimo De
Felice è presidente
dell'Inaii ma fa
anche parte di studio
(Alef) che da
consulenze alle
assicurazioni private
ACEA II presidente
di Acea Giancarlo
Cremonesi è ai
vertici di
Unioncamere Lazio e
delle Camere di
Previdenza
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Pierluigi Magnaschi
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PER IL PREMIER NECESSARIO DDL AD HOC DOPO LO SCANDALO Letta:
subito la riforma Inps II governo intende accelerare sulla riforma della governance
deU'Inps. «C'è un vuoto clamoroso che va coperto su delle incompatibilità così
importanti con un ddl che abbia una procedura di urgenza da presentare alle Camere»,
queste le parole del presidente del Consiglio, Enrico Letta, in riferimento al
presidente deU'Inps, Antonio Mastrapasqua. «L'incarico di presidente di un ente
pubblico nazionale deve essere svolto in esclusiva», ha sottolineato il premier, «non
deve esserci un conflitto di interessi». Mastrapasqua è indagato per truffa, falso
ideologico e abuso d'ufficio dalla Procura di Roma per presunte cartelle cliniche
truccate e fatture gonfiate. La nomina per legge non può essere cambiata se non
attraverso un'altra legge o per dimissione spontanea. «Non vogliamo sovrapporci
all'autorità giudiziaria», ha dichiarato Letta. In merito al conflitto di interesse per gli
altri 24 incarichi in capo al presidente deU'Inps, il capo dell'esecutivo si è limitato a
dire: «Accelereremo il percorso già avviato dal ministro Giovannini sulla nuova
governance deU'Inps». D'altra parte anche per gli altri enti tipol'Istat ci sono conflitti
di interesse che nella sostanza esistono, ma non possono essere rilevati perché non
sussiste una norma appropriata. Letta: subito la riforma Inps II governo intende
accelerare sulla riforma della governance deU'Inps. «C'è un vuoto clamoroso che va
coperto su delle incompatibilità così importanti con un ddl che abbia una procedura di
urgenza da presentare alle Camere», queste le parole del presidente del Consiglio,
Enrico Letta, in riferimento al presidente deU'Inps, Antonio Mastrapasqua.
«L'incarico di presidente di un ente pubblico nazionale deve essere svolto in
esclusiva», ha sottolineato il premier, «non deve esserci un conflitto di interessi».
Mastrapasqua è indagato per truffa, falso ideologico e abuso d'ufficio dalla Procura di
Roma per presunte cartelle cliniche truccate e fatture gonfiate. La nomina per legge
non può essere cambiata se non attraverso un'altra legge o per dimissione spontanea.
«Non vogliamo sovrapporci all'autorità giudiziaria», ha dichiarato Letta. In merito al
conflitto di interesse per gli altri 24 incarichi in capo al presidente deU'Inps, il capo
dell'esecutivo si è limitato a dire: «Accelereremo il percorso già avviato dal ministro
Giovannini sulla nuova governance deU'Inps». D'altra parte anche per gli altri enti
tipol'Istat ci sono conflitti di interesse che nella sostanza esistono, ma non possono
essere rilevati perché non sussiste una norma appropriata.
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01/02/2014
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Roberto Napoletano
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II provvedimento. Il governo ha dato il via libera al Ddl che vieta a presidenti e amministratori pubblici
di ricoprire cariche in società private Cariche «esclusive» ai vertici degli enti
Claudio Tucci ROMA Si applicherà
agli «enti pubblici nazionali», con
l'obiettivo di rendere «esclusivo»
l'incarico di presidenza e di
amministratore (perché hanno in
mano significative attività
gestionali). Sarà colmata così una
lacuna normativa nel disciplinare il
regime di incompatibilità per tutte le
posizioni di vertice in enti di
notevole rilevanza (non solo Inps,
ma anche Istat, Inail, solo per fare
qualche esempio). È questo il
contenuto "politico" del disegno di
legge annunciato ieri dal premier,
Enrico Letta, al termine del
Consiglio dei ministri, per evitare,
in futuro, l'insorgere di nuovi «casi
Mastrapasqua» (l'attuale presidente
dell'Inps che ricopre anche altri
incarichi professionali - erano 25,
sono diventati 9, di cui solo 2
direttamente legati ai patti
parasociali che coinvolgono
l'Inps). La stesura del
provvedimento avverrà l'inizio
della prossima settimana, e il
testo sarà poi trasmesso al
Parlamento «con procedura
d'urgenza», come sottolineato
da Enrico Letta. La scelta di un
ddl, spiegano fonti del
governo, si è resa necessaria
per completare quanto già
previsto (ma solo in parte) in
tema di inconferibilità e
incompatibilità tra cariche
nelle pubbliche
amministrazioni (o enti
vigilati) e incarichi
professionali esterni nel
decreto legislativo n. 39
dell'aprile 2013, varato negli
VINCOLI AD AMPIO
SPETTRO Stop anche alle
attività professionali o di
consulenza in materie connesse
con l'ambito di competenza
dell'ente di appartenenza
ultimi giorni di vita del governo
Monti in attuazione della legge
190 sul!'anticorruzione. Questo
provvedimento, si fa notare, non
ricomprenderebbe tutte le ipotesi
di incompatibilità (o
inconferibilità) per i vertici di
enti pubblici nazionali. Di qui la
necessità di intervenire con un
nuovo atto normativo. Entrando
nei dettagli, nel ddl, sottolinea un
comunicato di palazzo Ghigi,
verrà specificato che in relazione
all'
Previdenza
importanza e alla loro sfera di
attività, il presidente e gli
(eventuali) amministratori di enti
pubblici nazionali «non potranno
rivestire la carica di amministratori
o componenti degli organi di
controllo e revisione in enti e
società né esercitare attività
imprenditoriali o commerciali o
intrattenere rapporti di lavoro».
Allo stesso modo, si legge ancora
nel comunicato gover
L'obiettivo Viene disciplinato il
regime di incompatibilità dei
vertici degli enti pubblici
nazionali, prevedendo in
particolare un regime di
esclusività per evita re conflitti d
i interesse Attività privata II
presidente e gli amministratori
degli enti pubblici nazionali non
potranno rivestire la carica di
amministratori o componenti
degli organi di controllo e
revisione in enti e società né
nativo, verrà previsto anche che esercitare atti vita imprenditoriali
presidente e amministratori
o commerciali o intrattenere
(sempre di enti pubblici
rapporti di lavoro Attività
nazionali) «non possano
professionale II presidente e gli
esercitare attività professionale o amministratori degli enti pubblici
di consulenza, in materie
nazionali non possono esercitare
connesse con l'ambito di
atti vita professionale odi
competenza dell'ente di
consulenza, in materie connesse
appartenenza». In questo modo, con l'ambito di competenza
venendo al «caso
dell'ente di appartenenza
Mastrapasqua», una volta
convertito in legge questo ddl,
verrebbero resi incompatibili
tutti gli incarichi che attualmente
ricopre il presidente dell'Inps,
accelerando, di fatto, una
soluzione alla sua vicenda (finita
in questi giorni su tutti i giornali
anche per risvolti giudiziari). Ma
il governo, ieri, ha deciso di
andare oltre, accelerando pure i
tempi della riforma della
governance dell'Inaii e dell'Inps,
soprattutto dopo la fusione
avvenuta con l'Inpdap. Il
premier, Enrico Letta, ha
incarica
to il ministro, Enrico Giovannini,
di accelerare il confronto con parti
sociali e forze politiche «in modo
da assicurare la presentazione in
Parlamento del disegno di legge di
riforma in tempi brevi». Di nuova
governance dell'Inps si discute
ormai da tempo. In Parlamento,
ricorda l'ex ministro Cesare
Damiano, c'è una proposta ad hoc
per arrivare a un sistema duale che
attribuisce alle parti sociali
compiti di sorveglianza. Ma anche
un altro ex ministro, Elsa Fornero,
a luglio 2012, aveva avanzato una
proposta, suggerendo perlnpse
Inail il ritorno di un cda con tre
membri, uno dei quali anche
presidente. Un consiglio di
indirizzo strategico e vigilanza
dove siedono i rappresentanti delle
parti sociali. Il tutto completato
con un controllo più forte del
ministero vigilante.
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Burocrazia canaglia Per 1200 euro in più l'istituto ne rivuole 25mila Un
pensionato comunica di lavorare ancora al fisco, che però non lo dice
all'Inps: così arriva la mega sanzione per i soldi percepiti
::: LUCIANOCAPONE sono
stati pagati 1.238,60 euro in più
sulla sua pensione per quote non
cumulabili con i redditi da lavoro
autonomo. Sono state applicate
sanzioni per euro 23.813,92. Il
recupero della somma totale di
euro 25.052,52 sarà effettuato
con trattenute mensili pari a 1/5
della pensione". Ma cosa ha
combi- sono stati pagati 1.238,60
euro in più sulla sua pensione per
quote non cumulabili con i redditi
da lavoro autonomo. Sono state
applicate sanzioni per euro
23.813,92. Il recupero della
somma totale di euro 25.052,52
sarà effettuato con trattenute
mensili pari a 1/5 della
pensione". Ma cosa ha combi-
nato questo pensionato per meritarsi una
condanna del genere? Dopo 20 anni da
lavoratore dipendente e 25 anni da
lavoratore autonomo, il signor Vittorino
ha conquistato la meritata pensione,
maha continuato a lavorare come
consulente informatico. Si trattava
insomma di una specie di "doppio
incarico", niente di lontanamente
paragonabile ai più di venti impegnativi
incarichi del presidente dell'Inps Antonio
Mastrapasqua, semplicemente una
periodica assistenza ai clienti che aveva
seguito in tanti anni di lavoro. Non si
trattava neppure di lavoro nero, visto che
il signor Vittorino lavorava con le
imprese, rilasciava regolare fattura e
pagava le imposte sui redditi all'Agenzia
delle entrate. L'errore è stato quello di
non averlo comunicato anche all'Inps.
Ingenuamente pensava che l'Agenzia
delle entrate con le sue potentissime
risorse umane, economiche e
tecnologiche, mentre controllava i
movimenti e le operazioni dei
contribuenti attraverso lo spesometro, il
redditometro e l'incrocio di decine di
banche dati, trovasse il tempo di comuni
euro al mese in più di pensione, una
quota ro. Quando l'Inps incrociai dati e
si accorge dell'anomalia chiede
giustamente indietro i soldi, ma la
richiesta non si limita alla somma
indebitamente erogata, magari
maggiorata da un po' di interessi e una
ragionevole sanzione. Per i circa 1.200
euro accreditati in più, a distanza di
pochi mesi, l'Inps ne vuole indietro
25mila, oltre il 2.000% in più, da
prelevare trattenendo un quinto della
pensione. In pratica l'Inps pretende
1.035 euro per ognuno dei 23 mesi in
cui il pensionato aveva percepito quei
53 euro in più. «Quando racconta
Vittorino - ma ero sicuro che c'era un
errore e che tutto si potesse risolvere».
Così parte il pellegrinaggio verso le
sedi dell'Inps in cerca di una spiegazione,
ma viene rimpallato da un ufficio
all'altro, da un funzionario ad un
direttore, cerca di parlare con chi si
occupa della sua pratica ma non riesce.
Tra ferie, permessi e malattie passano
settimane senza ricevere risposte. Invia
anche una richiesta per capire in che
modo siastata conteggiata una sanzione
così sproporzionata, ma ottiene solo
silenzi e nel frattempo passano i mesi e
scadono i termini perfare ricorso. «Sono
stato uno stupido perché ho avuto fiducia
nelle istituzioni, pensavo di poter avere
unaspiegazione, che ilproblemasi potesse
risolvere dialogando», racconta
Vittorino. E mentre il pensionato cerca di
dialogare l'Inps parte con il prelievo di
un quinto della pensione, circa 204 euro
al mese per oltre 10 anni. «Ho pagato
oltre 500 milioni di lire di contributi e
ora vivo con una pensione di 700 euro
almese. Sono stato scemo due volte, per
esermi fidato delle istituzioni e per aver
pagato le tasse. Mi pento di non essermi
comportato come loro, di non aver
lavorato in nero... ora avrei la mia
pensione».
care all'Inps che il sig. Capellini percepiva
redditi da lavoro. Evidentemente le banche
dati di Age e Inps non si incrociano e i
rami dell'amministrazione pubblica non
sono tenuti a comunicare tra di loro, così
per 23 mesi Vittorino ha percepito 53,85
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Lavoro. La copertura degli interventi per favorire le assunzioni Per i disoccupati
i fondi 2012 Le misure sperimentali per favorire l'assunzione di soggetti
disoccupati trovano la copertura finanziaria, con enorme ritardo, anche per il
2O12. Con la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» 25 del 31 gennaio del
decreto del ministero del Lavoro del 2 settembre 2013, sono stabiliti gli importi
massimi a disposizione per la copertura degli oneri derivanti dall'applicazione
delle misure sperimentali introdotte per l'anno 2010 dalla legge 191 del 2009. Il
decreto conferma il 2012, ai fini del perfezionamento del requisito contributivo
per il diritto all'indennità ordinaria di disoccupazione non agricola con requisiti
normali valgono anche i periodi svolti nel biennio precedente in via esclusiva
sotto forma di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, nella
misura massima di tredici settimane. Il decreto stanzia, per questo interven to,
6.132.079,00 euro. Sono prorogati al 31 dicembre 2012 i benefici contributivi ai
datori di lavoro che assumono lavoratori beneficiari dell'indennità di
disoccupazione non agricola con requisiti normali, che abbiano almeno 50 anni.
Per questa misura sono stanziati, per il 2012, FUORI TEMPO MASSIMO
Ufficializzati gli stanziamenti per le misure di sostegno si attende un
provvedimento dell'Inps per il recupero dei bonus 769.453,38 euro. Il Dm
finanzia altresì la proroga, sempre per il 2O12, della riduzione contributiva a
favore dei datori di lavoro che assumono lavoratori in mobilità o che beneficiano
dell'indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali, che abbiano
maturato almeno 35 anni di an zianità contributiva (37.506,17 euro) e il
riconoscimento, a favore dei datori di lavoro che assumono a tempo pieno ed
indeterminato i lavoratori destinatari dell'indennità di disoccupazione non
agricola con requisiti normali o dell'indennità speciale di disoccupazione edile,
di un incentivo pari all'indennità riconosciuta al lavoratore e non ancora erogata
(794.629 euro). È confermata, infine, la copertura per l'accredito contributivo
integrativo riconosciuto ai percettori di misure a sostegno del reddito, privi di
lavoro e con almeno 35 anni di anzianità contributiva, che accettino un'offerta di
lavoro con inquadramento in un livello retributivo inferiore di almeno il 20% a
quello corrispondente alle mansioni di provenienza. Ora, quanti pensavano di
fruire delle misure, sperano che arrivino le istruzioni per il recupero. M.R.G.
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Virman Cusenza
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Gig, super-Inps ed esodati:
cinque anni di emergenze
IL BILANCIO
ROMA Come lo stesso interessato
ha avuto modo di ricordare, i
cinque anni e mezzo trascorsi da
Antonio Mastrapasqua alla
presidenza dell'Inps sono stati
quelli di una crisi senza precedenti
per l'economia italiana, che ha
avuto conseguenze profondissime
sulla realtà sociale, lavorativa e
previdenziale.
Contemporaneamente l'istituto ha
dovuto affrontare, come altre
amministrazioni pubbliche, la
necessità di comprimere il proprio
bilancio a seguito della riduzione
delle risorse. Insomma è stato un
periodo difficile e in alcuni
momenti tempestoso,
caratterizzato anche da vicende
aspre come lo scontro con l'allora
ministro Elsa Fornero sul tema
degli esodati. CAMBIO DI
REGOLE Buona parte
dell'impegno dell'istituto è stato
finalizzato quindi ad affrontare
l'emergenza: a metà dello scorso
anno risultava
modo drastico tutti i requisiti
pensionistici, legandoli per il
futuro al'evoluzione dell'aspettativa
di vita, ha anche avuto come
effetto collaterale la vicenda dei
cosiddetti esodati, ossia di quei
lavoratori (o ex lavoratori) che
avendo fatto affidamento sulle
regole precedenti si sono ritrovati,
anche per alcuni anni, senza
stipendio ne pensione. LE
ACCUSE DEL MINISTRO Una
volta esploso il caso, nel 2012,
Elsa Fornero ha replicato alle
accuse di averlo sottovalutato
tirando in ballo i dati a suo avviso
non esatti che le erano stati forniti
dall'Inps. In seguito, co-
al passato. Cosi si è tentato di
sopperire alla riduzione dei
trasferimenti da parte dello Stato
con un incremento delle entrate: gli
incassi da recupero crediti sono
passati dai 5,13 miliardi del 2008
ai 6,32 del 2012. Anche il
personale si è ridotto, al di là della
fusione con gli altri enti
previdenziali: oggi i dipendenti
sono circa 32.000. Per garantire i
servizi ai cittadini l'istituto ha
anche spinto sul pedale
dell'innovazione tecnologica,
facendo di necessità virtù pur con
qualche problema per i propri
interlocutori. Ad esempio l'anno
scorso, come richiesto da una
legge, sono stati risparmiati 40
Una delle sedi Inps me lei stessa ha milioni con lo stop dell'invio a
domicilio dei Cud dei pensionati.
ricordato in questi giorni, il
ministro tento di muovere contro il La modalità telematica è
presidente Mastrapasqua avviando certamente la strada da seguire per
il futuro ma nell'immediato ha
una riforma della governance
creato qualche preoccupazione in
dell'istituto, che pero non ebbe
una parte dei circa 18 milioni di
seguito. Sempre in conseguenza
cittadini interessati. L.CÌ. ©
dello stesso provvedimento
RIPRODUZIONE RISERVATA
legislativo, il cosiddetto decreto
salva-Italia, l'Inps si è trovata ad
assorbire in un unico super-ente
IL CALO DELLE
no spesi oltre 80 miliardi di
previdenziale l'Inpdap (dipendenti RISORSE E STATO
sussidi: la cifra ha subito poi un
pubblici) e l'Enpals (lavoratori
ulteriore incremento nei mesi
dello spettacolo). Un'integrazione AFFRONTATO CON
successivi. Trattamenti di cassa
IL RECUPERO
non facile, che ha l'obiettivo di
integrazione ed indennità di
generare
risparmi
di
spesa
DELL'EVASIONE E
disoccupazione sono stati
distribuiti ad una platea media di
in particolare per quel che riguarda L'INNOVAZIONE
circa 3 milioni di persone l'anno.
l'utilizzo di sedi e di immobili. E
TECNOLOGICA
Nel frattempo sono cambiate
che sotto un profilo puramente
completamente le regole in base
contabile ha creato qualche
alle quali gli italiani possono
criticità, segnalata dallo stesso
andare in pensione: all'Inps è
Mastrapasqua: i conti dell'istituto
toccato gestire tutte queste
sono passati in rosso per il
trasformazioni. La prima riforma è disavanzo ereditato dall'Inpdap e a
stata quella entrata in vigore nel
sua volta quasi inevitabilmente
2008, in applicazione della riforma provocato dalla riduzione del
Maroni-Tremonti poi modificata
numero dei dipendenti pubblici a
dal governo Prodi. Era previsto
fronte dell'aumentare delle
l'innalzamento graduale dai 57 ai
prestazioni. Questo ammanco
61 anni dell'età minima per
viene naturalmente ripianato dallo
accedere alla pensione di anzianità. Stato ma cio non è evidente nel
Ma il meccanismo messo a punto bilancio: nella recente
legge di stabilità pero è stato
non ha avuto tempo di arrivare a
regime, perche sotto la pressione
deciso di sanare anche da un
della recessione e dei timori
punto di vista formale la
internazionali sulla solidità del
situazione che si è creata. I
nostro Paese nel dicembre del 2011 DIPENDENTI Sul piano del
è stato approvato un nuovo e
proprio funzionamento interno
ancora più incisivo riassetto,
passato alla storia con il nome del l'istituto ha quindi dovuto fare
ministro Fornero. Quella legge, che fronte ad un'attività intensa e a
360 gradi con minori risorse
ha alzato in
finanziarie rispetto
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Allo studio. L'ipotesi per rendere più equo il sistema dei pagamenti e delle esenzioni per patologia Nessun ritorno alla franchigia Importi dei ticket legati ai redditi effettivi
ROMA La pagina è ancora in bianco. Ma un
titolo già c'è: « Manutenzione dei ticket».
Sarebbe a oggi l'articolo 2 del «Patto per la
salute» che Governo e regioni stanno
contrattando. Se mai ce la faranno a condurla in
porto, anche perché al capitolo copayment le
incognite sono tante e insidiose. A cominciare
dalla certezza di dati affidabili indispensabili per
varare una novità dagli effetti insidiosi e
popolari, che vanno a toccare la carne viva degli
italiani, soprattutto dei più deboli, sia
economicamente che per ragioni di salute
avvantaggiare i meno abbienti.
Ma appunto, servono garanzie,
cifre sicure, da tutte le regioni.
Come c'è da dubitare. Per questo
la necessità di perlustrare tutte le
banche dati disponibi
li, verificare i consumi di salute
locali, per categoria, per età, per
frequenza. Quella base di dati,
insomma, necessaria per dare
gambe e sostanza reali all'ipotesi
di riforma, pena il flop del
meccanismo. Per questo, e sono
solo sui ticket, i tecnici vanno
con i piedi di piombo. Anche se
una risposta dovrà essere data in
tempi anche brevi. Come brevi,
col «Patto» (e con la spending di
Cottarelli), saranno i tempi per
quando si tratta di portatori di trovare le altre fonti di risparmio
patologie croniche. Ma la
sulla spesa sanitaria. Che sono
un lungo elenco: gli ospedali, col
rivoluzione, almeno negli
taglio dei posti letto e
obiettivi, ci sarebbe tutta:
legare il pagamento dei ticket
ai redditi effettivi degli
italiani. A farcela, appunto.
Perché servono dati sicuri e
verificati sull'impatto
dell'eventuale cam ILNODO
L'eventuale passaggio dovrà
avvenire a costo zero e cioè
con la garanzia di incassare
come oggi 4 miliardi dai
cittadini
biamento che è tutto da studiare.
E che avverrebbe a costo zero:
ovvero la garanzia di incassare
come oggi 4 miliardi dalla
compartecipazione dei cittadini
alla spesa sanitaria, non un euro
di più, non uno di meno. Il tutto,
con un sistema che nelle
intenzioni dovrà essere più equo
in rapporto alla capacità
reddituale dei cittadini, anche
nel caso delle esenzioni per
patologia. Nessun ritorno all'idea
del pagamento a franchigia,
come si era ipotizzato fino a un
anno fa. Ma, anche utilizzando
lo strumento del nuovo Isee
ormai al decollo, far sì che anche
i pen
sionati con una certa soglia di
reddito, non siano più totalmente
esentati. Cosa che invece non
capita magari a lavoratori - e
perfino ai disoccupati-con
redditi molto bassi. Non tutti i
malati cronici sempre e
comunque esenti insomma e
nessuna esenzione generalizzata.
Il reddito reale sarebbe la cartina
di tornasole. Spalmando il
pagamento dei ticket in modo da
Previdenza
L'ipotesi Nel Patto per la salute
l'ipotesi di legare l'importo dei
ticket al reddito effettivo dei
cittadini. L'obiettivo è quello di
avere un sistema più equo in
relazione alle capacità reddituali
anche nel caso delle esenzioni
per patologie Altre fonti di
risparmio Da trovare altre fonti
di risparmio sulla spesa sanitaria.
Dagli ospedali, con un taglio dei
posti letto e l'addio alle strutture
con meno di 70-80 posti, alle
cure sul territorio fino ai costi
standard
l'addio a quasi cento ospedaletti
con meno di 70-80 letti; le
mitiche cure sul territorio. E poi
le partite sempre aperte su
farmaci e dispositivi medici. Ma
altri risparmi si vorrebbero
innescare con Pe-ealth. E con le
gare centralizzate per gli acquisti
restituendo più peso al ruolo
della Consip. Per non dire dei
costi standard, perfino della lotta
alla corruzione, capitolo ai tavoli
di Cottarelli ma chissà se anche
del «Patto». Spesso partite
d'annata, promesse tradite. Che
ora dovranno ripartire. Ma per
risparmiare quanto? Lorenzin ha
dato nel tempo cifre diverse, fino
a 12 mld in tre anni. Forse si
accontenterebbe anche di meno.
Purché restino in casa Ssn.
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LAVORO Istat: a dicembre cala al 12,7% il tasso di disoccupazione
Istat: a dicembre cala al 12,7% il tasso di disoccupazione •• pagina 16
Istat: a dic
Istat. A dicembre tasso in calo di 0,1 punti percentuali su novembre ma in aumento di
1,2 punti nei dodici mesi Disoccupazione al 12,7 per cento Cresce il numero di persone
che ha smesso di cercare attivamente un impiego
Claudio Tucci ROMA Lievissima
diminuzione, a dicembre, del tasso
di disoccupazione, che scende al
12,7% (-0,1 punti percentuali
rispetto al picco record di
novembre). Ma sull'anno si
conferma un trend di crescita (+1,2
punti), e nei dodici mesi il numero
dei senza lavoro aumenta del 10%,
pari a 293mila unità in più. Il
numero di disoccupati tocca quota
tre milioni e 229mila persone, e
rispetto a novembre c'è una
leggerissima diminuzione dell'i%
(-32mila soggetti). Ma, sul mese,
crescono però gli inattivi (+0,4%,
pari a +5imila unità) a testimoniare
come la contrazione, solo a livello
congiunturale, dei disoccupati si
spieghi anche con un loro travaso
nella sfera degli scoraggiati, tra chi
cioè ha smesso di cercare
attivamente un impiego. La
fotografia sul mercato del lavoro
scattata ieri dall'Istat mostra come la
crisi si stia abbattendo con vigore
sull'occupazione e specie sui
giovani. A dicembre 2013 si
contano 943mila occupati under 25,
in lieve aumento su no
vembre (+7mila unità probabilmente per effetto degli
incentivi varati da Enrico
Giovannini), ma in forte
diminuzione su base annua (loomila persone). Il numero di
disoccupati tra i i5-24enni è pari
óyimila unità (+48mila sui dodici
mesi) e la loro incidenza sulla
popolazione in questa fascia d'età
è delFii.2% (vale a dire circa un
giovane su io è disoccupato). In
forte calo anche l'occupazione: il
numero di occupati a dicembre è
di 22 milioni e 27omila unità
(-25mila persone su novembre, e
ben meno 424mila nel confronto
tendenziale). Numeri che ci
collocano piuttosto indietro a
livello internazionale. Nell'area
euro il tasso di disoccupazione a
dicembre è rimasto invariato al
12%, e rispetto a novembre il
numero di disoccupati è risultato
in calo di i29mila
Previdenza
Tassi di occupazione e disoccupazione Dati
destagionalizzati. Dicembre 2013 In punti
percentuali VariazioniVariazioni Valore %
congiunturali tendenziali Tasso di occupazione
15-64 anni Tasso di disoccupazione Tasso di
disoccupazione 15-24 anni Tasso di inattività
15-24 anni-0,1-1,0-0,1-0,1 +0,1 „ +0,2 I Fonte
Istat
unità. Secondo Eurostat, l'ufficio
di statistica europeo, il tasso di
disoccupazione più basso a
dicembre si è registrato in Austria
(4,9%), Germania (5,1%) e
Lussemburgo (6,2%). All'opposto i
valori più elevati si sono segnati in
Grecia (27,8%, ma il dato è di
DATI EUROSTAT Nell'area euro ci
sono 3,5 milioni di giovani under 25
senza lavoro; in difficoltà Grecia e
Spagna, tiene solo la Germania
novembre), e il tasso di
disoccupazione giovanile è pari al
23,8% (molto più basso del dato
italiano). Le performance migliori si
sono registrate in Germania (dove il
tasso di disoccupati under25 è del
7,4%); le peggiori in Grecia
(59,2%, ma anche qui il dato è di
ottobre) e in Spagna (54,3%). In
Italia, a dicembre, il tasso di
occupazione è risultato pari al
55,3%, in calo sia sul mese (-0,1
punti) che sull'anno (un punto in
meno). Il tasso di occupazione
femminile è al 46,5% (ancora
sotto la soglia del 50%), mentre
gli uomini, con il 64,3%, toccano
il
minimo dal 1977 (data di inizio
delle sere storiche Istat). Per il
ottobre), Spagna (25,8%), Croatia premier, Enrico Letta, il
(18,6%). Nell'area euro ci sono 3,5 lievissimo calo a dicembre della
milioni di giovani under 25
disoccupazione segna «un
disoccupati (-77mila rispetto a
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miglioramento» e rappresenta
«una ulteriore spinta a fare del
lavoro la priorità 2014». Ma ci
sono tante crisi aziendali (e questo
spiega il calo degli occupati),
mentre la crescita degli inattivi,
secondo il sottosegretario, Carlo
Dell'Aringa, «può dipendere anche
da un effetto esodati, che ora dopo
le salvaguardie varate
dall'esecutivo, si sono
tranquillizzati e aspettano la
pensione». Ma la tendenza di
fondo non cambia, avverte la
leader della Cgil, Susanna
Camusso: «C'è una altissima
disoccupazione giovanile e
aumenta lo scoraggiamento». Per
questo serve « innovare le
politiche economiche, partendo
con una forte riduzione delle tasse
sul lavoro», sottolinea Gugliemo
Loy (Uil). Ma non basta. Vanno
messe in campo pure «regole più
flessibili nelle assunzioni e
politiche attive più incisive»,
aggiunge Paolo Reboani, numero
uno di ItaliaLavoro.
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A DICEMBRE -0,1% Si riduce
di poco il tasso mensile dei senza
lavoro
II tasso di disoccupazione
cala al 12,7% a dicembre,
con una diminuzione di 0,1
punti rispetto al tasso record
del 12,8% raggiunto a
novembre. «Per la prima
volta, dopo un bel po', un
miglioramento - ha scritto su
twitter il premier Enrico Letta
- Ulteriore spinta a fare del
lavoro la priorità 2014». Il
dato di dicembre calcolato
dalTIstat è tuttavia in
aumento di 1,2 punti nei
dodici mesi. Il tasso di
disoccupazione dei 15-24enni
è pari al 41,6%, in
diminuzione di 0,1 punti
percentuali rispetto al mese
precedente ma in aumento di
4,2 punti nel confronto
tendenziale. A novembre,
nelle grandi imprese
l'occupazione registra una
diminuzione dello 0,2% su
base mensile al lordo dei
dipendenti in cassa
integrazione guadagni (Gig) e
una riduzione dello 0,5% al
netto di quelli in Gig. Su base
tenenziale l'indice calcolato
daU'Istat scende dell'1,2% al
lordo e dell'1,0% al netto dei
dipendenti in Gig.
Nell'Eurozona, invece, la
disoccupazione a dicembre
risulta stabile al 12%; neU'Ue
a 28 scende leggermente a
10,7%. In Italia, riferisce
Eurostat, il tasso è diminuito
al 12,7% da 12,8% di
novembre.
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Sole 24 Ore.it (Il)
Venerdì
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«Ti regalo un fondo pensione». Per i medici underSS e
familiari iscrizione gratuita. La più giovane ha 3 mesi 1
gennaio ^U14 Commenti (1 ) È'"-1:-'- I A^ A-1 ù I ffl
Razionalmente sono tutti d'accordo le pensioni di primo
pilastro saranno sempre più basse e non garantiranno una
vecchiaia dignitosa Per questo è necessario aderire a uno
strumento di previdenza complementare che garantirà una
rendita aggiuntiva, dopo il pensionamento Nella pratica
solo un quarto dei dipendenti privati hanno aderito a un
fondo pensione Complice una scarsa consapevolezza del
problema, una scarsa abitudine a risparmiare a fmi
previdenziali e, ultimamente, anche la crisi Per questo
sono allo studio molte iniziative per incentivare
ulteriormente l'adesione ai fondi pensione, oltre alle
agevolazioni fiscali che consentono di dedurre i contributi
volontari e pagare aliquote inferiori al momento delle
rendite, rispetto a quelle del Tfr e Irpef Ci vuole la spinta
giusta - in inglese nudge -, in grado di mettere in moto un
meccanismo che altrimenti fa fatica a ingranare
Per questo un'associazione di giovani medici ha avuto una
semplice idea fare in modo di regalare l'iscrizione al primo anno a
un fondo pensione, inducendo l'iscritto a proseguire di propria
iniziativa e costruirsi una rendita di secondo pilastro I camici
bianchi hanno interessato il Consiglio Nazionale ossia i presidente
degli ordini dei medici provinciali che hanno girato la proposta a
Enpam, l'ente previdenziale di medici e odontoiatri II consiglio di
amministrazione dell'ente ha approvato l'iniziativa, decidendo di
regalare a ciascun medico con meno di 35 anni
e gratuita La pm giovane ha 3 mesi - II Sole 24 ORE di età l'iscrizione al primo anno a FondoSanità, il fondo pensione di secondo pilastro
destinato ai lavoratori del settore; i costi ammontano il primo anno a 60 euro di quota annua, più 26 euro di una tantum di spese
amministrativa. Si tratta di una platea potenziale molto ampia, oltre 47mila medici e odontoiatri (su 355mila camici bianchi), che in questo
modo saranno sensibilizzati rispetto alle loro necessità previdenziali. Per l'operazione Enpam ha destinato una cifra iniziale di soomila euro,
in attesa di osservare i primi riscontri dell'iniziativa. "Ho sempre definito l'istituzione di FondoSanità l'iniziativa più importante che abbiamo
realizzato nel mandato 2005-2010 - dice Alberto Oliveti, presidente della Fondazione Enpam -. Consideriamo l'aver costruito direttamente il
secondo pilastro per i medici e dei dentisti, unica e sola iniziativa tra gli enti privatizzati dei liberi professionisti, una risposta tempestiva e
attenta alla comprensione delle dinamiche previdenziali. L'unica cosa che un giovane neolaureato può fare essere tempestivo e lungimirante
sulla previdenza nel momento in cui si affaccia alla professione è iscriversi a FondoSanità». Infatti i vantaggi della previdenza
complementare dipendono in grande parte da quanto presto ci si è iscritti. E per questo l'iniziativa è frutto della necessità di realizzare una
"diagnosi previdenziale precoce" e di operare scelte conseguenti, possibilmente agevolate. Che si agigungono agli incentivi normativi che
riguardano il trattamento fiscale in uscita, più favorevole per chi ha una anzianità di iscrizione maggiore. Per sottolineare l'importanza
dell'iscrizione da giovani, FondoSanità - primo tra tutti i fondi pensione - ha deciso di consentire di iscrivere al fondo pensione anche i
familiari a carico, in genere i figli degli aderenti permettendo di dedurre i loro versamenti volontari entro il tetto di 5164,57 euro annui
dell'aderente titolare. Un'opportunità che è già stata colta' l'aderente più giovane è una bambina di 3 mesi, iscritta dai genitori medici.
Previdenza
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